Quello che non ti ho detto di Eliatheas (/viewuser.php?uid=33029)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo - Dopo la Veritā ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 - Ritorno - Inverno 2021 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 - L'annuncio di Ted, Inverno 2021 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 - La decisione, Inverno 2021 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 - La regola dell'amico, Inverno 2021 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 - La veritā, Inverno 2021 ***
Capitolo 7: *** Epilogo - Il Grande Giorno - Estate 2022 ***
Capitolo 1 *** Prologo - Dopo la Veritā ***
Quello
che non ti ho detto...
Prologo
– Dopo la verità
«E’
la verità?»
Poteva finire in un modo diverso, questa storia?
No, che non poteva.
Doveva andare così.
Lily avrebbe detto che è il destino a scegliere per noi e
noi dobbiamo solo
accettarlo.
Evidentemente, il mio destino è molto sadico.
Oppure, sono io che sono orribilmente sfigata e a me deve capitare
tutto
questo.
Ma io non sono forte, non sono capace di affrontare questo.
Io sono fragile.
Ingenua, spaventata.
Perché non mi rassicuri, Ted? Perché non mi
dedichi uno dei tuoi bei sorrisi e
non mi dici che andrà tutto bene? Perché non mi
scompigli i capelli, come un
fratello maggiore, e non mi chiame Rosie?
Perché è finita, Ted?
Per quello che hai sentito? Per quello che non ti ho mai detto?
Mi odi, Ted?
«Rose,
per favore...
»
Alzo gli occhi. Dal pavimento si spostano al viso di Ted, che mi scruta
preoccupato. Non è imbarazzato o disgustato.
E’ preoccupato.
Una fitta al cuore.
«Che
vuoi che ti dica? »chiedo,
tagliente, osservando i
suoi capelli tingersi di un insolito nero e i suoi occhi farsi
più scuri. Il
sorriso quasi onnipresente sul suo volto è sparito.
«La
verità, Rosie»
Mi prende per le spalle e si china su di
me, inarcando un sopracciglio.
Normalmente sarei arrossita al pensiero del viso di Ted
così vicino al
mio, ma ora non è il caso.
E non lo sarà mai più, probabilmente.
«La
dovresti sapere, la verità, visto che ti sei messo ad
origliare mentre parlavo
con Dominique!” lo aggredisco, cercando di divincolarmi dalla
sua presa. Non ci
riesco. Sono poco combattiva, lo sono sempre stata.
«Io...io
non ho origliato!”
Strano come in un momento come questo, tutta la moralità di
Ted salti fuori,
assurdamente. Non mi importa se ha origliato o meno, non mi interessa,
me ne
potrebbe fregare di meno se ha ascoltato tutto. Io voglio sapere cosa
ne pensa
lui, per Merlino!
«Sì,
è
la verità»mormoro.
Lui lascia la presa dalle mie
spalle e si passa una mano fra i capelli. Io chiudo gli occhi, mentre
due
lacrime mi scivolano lungo le guance. Queste non sono altro che un
prologo di
quello che succederà quando sarò sola, in camera
mia.
Che succederà ora, Ted?
Saremmo ancora amici? Mi odierai?
O – peggio ancora – mi tratterrai con indifferenza
– uccidendomi con quel
freddo sorriso che mi rivolgerai quando saremo insieme alla mia
famiglia - ?
[Lo
sai, Rosie, che niente sarà più come prima?]
L’ho
sempre saputo.
Da sempre.
Da quando mi sono innamorata di Ted Lupin.
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Capitolo 2 *** Capitolo 1 - Ritorno - Inverno 2021 ***
Quello
che non ti ho detto...
Capitolo
1 –
Ritorno -
Inverno 2021
“Non
vedo l’ora di tornare a casa!” trillo, eccitata,
stringendomi nel mantello e salendo sul treno. Albus mi guarda
scettico,
inarcando un sopracciglio bruno.
“Uhm...Non so se essere felice o meno” borbotta
lui, trascinando il suo baule
in uno scompartimento vuoto. “Cioccorana?” chiede,
cacciando un dolcetto dalla
tasca dei jeans.
“Insensibile!” scherzo, afferrando la Cioccorana e
aprendola. Quella,
ovviamente, schizza fuori dalla carta e si precipita fuori dal
finestrino
insolitamente aperto, mentre la figurina mi scivola fra le mani.
“Ehi, zio Ron!” esclama Albus, prendendo la
figurina tra le mie mani e
sorridendo divertito, mentre io sbuffo, esasperata.
“Non me ne parlare, l’ha appesa dappertutto quando
io ero piccola”
“ 1980 – vivente. Migliore
amico e
braccio destro dell’eroe Harry Potter...”
recita mio cugino, davvero
divertito.
“Ha combattuto durante la Battaglia
di
Hogwarts. Ora è sposato con Hermione Granger – il
terzo membro del Trio di cui
faceva parte assieme a Potter – ed ha due figli: Rose ed Hugo”
termino,
alzando gli occhi al cielo. “Papà me
l’ha fatto imparare a memoria”
“Ehi, sei citata anche tu!”
“Non so se preferirlo o meno”
Mi siedo sul sediolino più vicino al finestrino e mi stringo
nelle spalle, con
il maglione azzurro che avvolge il mio corpo – ben poco
formoso, a dire la
verità – in un caldo abbraccio.
“Rosie, Al...” La porta dello scompartimento si
apre ed Hugo, Lily e James
fanno loro trionfante ingresso, facendo a botte per chi deve entrare
per primo.
Alla fine vince Lily – solo per il fatto che è
molto minuta – e viene a sedersi
accanto a me, con un sorrisetto divertito, ravviandosi i capelli rossi.
“Non è giusto che Lily riesca sempre a vincere
solo per il fatto che è magra!”
sbuffa James, sedendosi di fronte a me con una faccia imbronciata.
“Be’, potresti dimagrire” suggerisce
Albus, porgendogli una Cioccorana.
“Punto primo, io sono
magro. Solo che
ho diciassette anni, sono sviluppato”
precisa il ragazzo, fulminando il fratello con lo sguardo, mentre
quello ride
divertito. “Punto secondo, se io volessi davvero dimagrire,
non dovresti
porgermi quello” aggiunge, indicando il dolcetto, che poi
afferra in fretta.
“Secondo me non è tanto il fatto che è
magra...” butta lì Hugo, scartando a sua
volta un dolcetto. “E’ che lei è una
ragazza” La guarda un attimo, con un
sopracciglio inarcato. “Be’, più o
meno”
“E allora, sorvolando gentilmente sul
più
o meno, cosa intendi dire?” chiede Lily, inarcando
un sopracciglio rosso e
scrutando mio fratello con espressione scettica.
“Intendo dire che noi maschi...” Lily
inarcò ancora un sopracciglio. “ti
facciamo passare per cavalleria”
“Seh, certo. Per cavalleria mi avete schiacciato contro la
porta dello
scompartimento” commenta
lei, alzando
gli occhi al cielo.
Hugo alza le spalle.
“Be’, abbiamo fatto schiacciare prima te, no? Non
è cavalleria?”
“Salve
ragazzi, perdonate l’intrusione...” Dominique si
porta una mano al cuore mentre entra, chiude la porta dello
scompartimento e si
siede sull’unico sediolino libero, ovvero quello accanto a
James, senza,
ovviamente, nascondere la sua ripugnanza all’idea di
respirare la stessa area
del mononeurone Potter. “Nott mi sta inseguendo”
“E tu non ti sai difendere?” chiedo, inarcando un
sopracciglio con aria
curiosa. Lei arrossisce, stranamente.
“Non intendeva quello, Rosie” dice James,
sghignazzando., mentre mia cugina
diventa ancora più rossa. “Nott non le
dà tregua. Si è preso una cotta per lei”
Un unico, monotematico: “Ah”
si leva
da noi, mentre Dominique fulmina il mio cuginetto con i suoi
meravigliosi occhi
di ghiaccio.
“E...non puoi dargli una possibilità?”
chiede Albus, con un sorrisetto
divertito.
“Dominique? Non ci pensare neanche! Lei è la donna
di ghiaccio!”
“Potter!”
“Weasley!”
Mentre Dominique si alza e cerca di colpire come meglio può
il primogenito
Potter, io e gli altri alziamo gli occhi al cielo, trattenendo a stento
un
sospiro esasperato.
“Ci risiamo” mormora Hugo, scuotendo la testa.
“Andranno mai d’accordo?”
“Sì, quando Albus diventerà biondo
platino” dico, con un sorrisetto, guardando
la chioma corvina del mio adorato cuginetto.
“Acida”
“Fastidioso”
“Zitella”
“Farfallone”
“Eh?”
Dominique alza gli occhi al cielo, troppo esasperata
dall’ignoranza di James
per rispondergli.
Nello scomparto cala il silenzio, che non si sentiva da quasi un secolo.
Volto la pagina del libro e sorrido, soddisfatta, ma tutto questo non
dura a
lungo, perché James ripete a punzecchiare la cugina, come se
quell’Eh? non fosse mai
esistito.
“Irascibile”
“Superficiale”
“Scontrosa”
“Stupido”
“Secchiona”
“Fannullone”
“Mezzosangue!”
James e Dominique si voltano, stupiti, assieme a tutti gli altri. Io
non ho
bisogno di alzare lo sguardo per sapere chi ha parlato. So benissimo
che si
tratta di un altro mononeurone: Scorpius Malfoy.
“Be’, perché mi guardate con
quell’espressione? Sto solo aggiungendo qualche
altro insulto!” sbotta Scorpius, entrando nello
scompartimento e...be’,
rimanendo in piedi.
“Scorpius, mi sa che Mezzosangue sia un po’
più...dispregiativo”
Albus fa un sorrisetto divertito, mentre il viso di
Malfoy diventa dispiaciuto. E’ quasi impressionante. Non
sembra neanche un
Malfoy, in questo momento.
“Cercherò di ricordarlo, la prossima volta,
amico!”
“Che ci fai qui, Malfoy?”
chiedo,
guardandolo con un sopracciglio inarato. Lui si volta a guardarmi e mi
fa un
sorriso raggiante. Diventa sempre meno Malfoy ogni secondo che passa.
“Ma per salutarti, piccola” cinguetta,
scompigliandomi affettuosamente i
capelli. Fa quasi paura.
“Scherzi a parte?”
Lui ride, divertito.
“No, sono venuto sul serio a salutarvi. Non sono sicuro di
poterlo fare quando
scenderemo alla stazione. Sapete, con mio padre nelle
vicinanze...”
“Allora buon Natale, Malfoy” mormoro, mentre lui fa
un saluto a tutti e si
avvia, incredibilmente elegante, verso la porta.
“Suvvia, Rosie! Ci conosciamo da cinque anni, potresti anche
chiamarmi
Scorpius!” esclama, divertito. “Comunque, buon
Natale”
“Anche a te, Purosangue da strapazzo!” strepita
James, mentre Scorpius ride e
si chiude la porta dietro di sé.
“Siamo
arrivati!”
Lily si alza, elettrizzata, proprio mentre il treno frena e finisce
immediatamente distesa a terra.
“Lily!” esclamo, guardandola con un sopracciglio
inarcato. Ridono tutti e io
faccio fatica a trattenere un sorrisetto, per rispetto a Lily. Mia cugina incrocia le
braccia, indispettita,
poi si aggrappa alla mia mano e si tira su, sorridendo divertita a sua
volta.
Arraffa il suo baule e si precipita fuori dallo scompartimento, felice
ed
elettrizzata. E’ incredibile che lei sia così
contenta di tornare a casa. Anche
io lo sono, ma...oh, non diciamoci bugie. Io sono contenta di rivedere
la mia
famiglia, ma c’è un motivo preciso per cui voglio
scendere da questo treno –
anche dal finestrino, se necessario -
e
quel motivo non è affatto nobile. Quel motivo –
grande come una casa – è Ted
Lupin.
“Rosie, aspetti che il baule ti segua di sua spontanea
volontà o provi a
trascinarlo?” mi chiede James, indicandomi il suddetto
oggetto con un sorriso.
“Nn potresti portarlo tu? Sei sviluppato”
sghignazzo, divertita, mentre lui scuote la testa e si avvia
fuori dallo
scompartimento. Sospiro e afferro il baule, per poi trascinarlo lungo
il
corridoio.
Sto per scendere dal treno quando, come al solito, finisco quasi per
cadere –
trascinandomi il baule addosso. Già mi vedo schiacciata e
aspetto il momento,
ma poi non sento nulla. Apro gli occhi e Ted sorride divertito davanti
a me.
“Bentornata, Rosie!” esclama, prendendo il mio
baule e portandolo con facilità.
Mi scompiglia affettuosamente i capelli e mi fa un sorriso
scintillante.
“Ted!” Mi butto di slancio tra le sue braccia,
posando la testa sul suo petto.
Lui ride e mi passa un braccio attorno alla vita, mentre con
l’altro regge
ancora il baule.
“Ehi, eri così ansiosa di rivedermi?”
chiede, scostandomi un po’ da sé e
guardandomi in viso. Io rido e annuisco, sorridendo.
Quanto mi è mancato, Ted! Mi sono mancati i suoi sorrisi
scintillanti, i suoi
occhi grigio – azzurri, i suoi capelli, solitamente azzurri, oggi castano
chiaro, per non
attirare l’attenzione dei Babbani. Mi sono mancati i suoi
abbracci, la sua
spontaneità, la sua goffaggine.
Mi sono mancati persino i cocci del vaso preferito della nonna.
“Dai, andiamo!” Mi mette un braccio attorno alle
spalle e, insieme, ci avviamo
verso l’uscita della stazione, seguiti dalla famiglia
Weasley.
“Dove andremo?” chiedo, giocherellando con i miei
capelli. “Alla Tana? O
torneremo a casa?”
“Bah, se ti va di stare stretta, puoi benissimo venire alla
Tana”
Sorrido e mi stringo ancora di più a Ted.
Non potrei essere più felice.
[Infatti
non lo sarei stata di più. La mia felicità poteva
solo iniziare il suo canone
inverso, il suo conto alla rovescia]
Angolo
Autrice [esaurita dalla prima settimana di Liceo Classico]
Et
voilà – o come caspiterina si dice, visto che non
ne ho
proprio idea - !
Primo capitolo già
scritto!
L’ispirazione, in certi momenti, si fa sentire. Questo
è il capitolo più
allegro della fic, che – tra parentesi – non
sarà molto lunga. Massimo cinque
capitoli. Eh, sì. Non so portare avanti qualcosa di molto
lungo. Infatti la
long – fic su James e Dominique – formata, in
teoria, da più di dieci capitoli –
è bloccata al secondo paragrafo del primo capitolo. Blocco
dello scrittore...
Comunque, se non si fosse capito, questo capitolo si svolge prima del
prologo.
Alcuni giorni prima, per precisare.
Ringraziamenti
per il Prologo:
Pepesale:
Oh,
grazie, sei molto gentile. Sì, non so se hai notato, ma la
maggior
parte della mia produzione è drammatica –
be’, tenta di esserlo. Chissà perché...
_BellaBlack_:
Grazie, grazie mille. E’ ovvio che Rose la preferisco con
Scorpius –
sono la mia coppia preferita della nuova generazione, dopotutto
– ma non credo
che le sia sempre piaciuto Malfoy. Ted, poi, lo vedeva quasi sempre,
quindi mi
sembra pure un po’ ovvio che si innamorasse di lui. Una
specie di primo amore,
insomma! Grazie per la correzione, provvederò al
più presto – o meglio, quando
sarò abbastanza serena per usare il programma per
l’HTML che non funziona quasi
mai.
Jhaa:
Non
so cosa tu intenda esattamente per classica e semplice, ma comunque
cercherò di
scrivere sul tono che ho usato per il prologo. Questo capitolo
è un po’ più
allegro perché è prima del prologo, come ho
già detto, ma è l’unico più
felice.
Eh sì, lo ammetto. L’allegria non è il
mio genere. Puoi stressarmi quanto ti
pare, tanto sono già stressata di mio al pensiero della mole
di compiti che
devo fare, quindi stress
più, stress
meno...
Ringraziamenti
per “My Immortal”
_BellaBlack_:
Grazie,
grazie davvero. Non sai che belle sentirsi dire tutto questo. Io
adoro la coppia Rose – Scorpius ( e credo che ormai si sia
capito) e questa
storia, diciamo, è una Rose – Scorpius dal punto
di vista di un estraneo. E poi
a me piace creare ogni storia diversa dall’altra. Non intendo
essere monotona,
diciamo. Può succedere che, in alcune mie storie, Rose stia
tanto con un altro,
quanto che con Scorpius, o che Lily sia innamorata di Scorpius o di un
altro...Ogni storia è una storia a sé, tutto
quello che scrivo in una Fanfiction,
non è definitivo per un’altra – Certo
che però, per me, Rose e Scorpius
staranno insieme. Sicuramente. Mi
dispiace averti fatto piangere, non era nelle mie intenzioni, ma pensa
che io
piango al sentire la canzone – va be’, brutti
ricordi. Ti ringrazio ancora.
SusyE:
Grazie,
davvero molto gentile. Per ogni parola sono stata attenta, cercando di
trasmettere con ogni parola un significato. Ti ringrazio ancora.
cagnoletti2:
Be’,
diciamo che un po’ di vita reale è sempre presente
nelle mie storie,
quindi – più o meno – tutti i sentimenti
che descrivo li ho provati. Non è
stato come per Lily per me – anche perché ho una
sola cugina e non la vedo mai –
però è stato qualcosa di simile, tempo fa. Ti
ringrazio per i complimenti.
Rebby:
Grazie
mille, ti ringrazio sul serio.
lilyluna_4e:
Be’,
mi sono ispirata alla canzone. Quella sì che è
bellissima. Grazie
mille per i complimenti.
veve_tonks:
Rose/Scorpius
anche tu! In effetti, questa è una Rose/Scorpius vista dal
punto di vista di Lily, dopotutto. Grazie mille!
Rose
Weasley : Grazie,
grazie mille! Sono felice che ti sia
piaciuta.
Jhaa:
Grazie,
grazie davvero. Ho cercato di rendere Rose meno odiosa possibile e non
volevo
che i lettori la odiassero, perché Lily, nella storia, non
la odia. La invidia,
vorrebbe essere al suo posto, ma non la odia. Perché
è sua cugina e perché crede
che se lo meriti, Rosie, l’amore di Scorpius.
Per il fatto dei 21 M.A.G.O...è
un’esagerazione voluta, non so se si era
capito. Come a dire “Ci metterà tre ore a
prepararsi!”. Forse non l’ho fatto
capire... Ti ringrazio molto. Per la storia Dominique/ James...mi sa
che dovrai
aspettare, visto il momentaneo blocco dello scrittori che mi affligge
ogni
volta che provo a scriverla. Comunque, per l’età
di Dominique...nel settimo
libro ho immaginato che James andasse al terzo anno – non
chiedermi perché, non
lo so neanche io – e Dominique ha la stessa età di
James. Nella storia hanno
entrambi diciotto anni, quindi tra Dominique e Victoire ci sono quattro
anni di
differenza. Grazie ancora per i complimenti!
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Capitolo 3 *** Capitolo 2 - L'annuncio di Ted, Inverno 2021 ***
Quello
che non ti ho detto...
Capitolo
2 – L’Annuncio di Ted, Inverno 2021
“Allora,
mia stupenda amica...” sorvolo – senza davvero
sorvolare – sullo stupenda, che mi manda su di giri.
“Come vanno gli
studi?”
Ted sfodera di nuovo il suo sorriso scintillante e mi acceca
momentaneamente,
mentre posa la sua mano sulla mia. Rabbrividisco, ma non la scosto.
“Be’...vanno bene” mormoro, arrossendo
furiosamente.
“Non l’ascoltare, Ted!” trilla Lily,
dalla cucina. “L’ultima E l’ha presa due
giorni va”
“Lily, non ti ho chiesto di vantarti dei miei
voti!” esclamo, mentre Ted ride,
divertito e mi batte una pacca sulla spalla.
“Ah! E non volevi neanche dirlo! Che razza di amica
sei?”
Mi mordo il labbro inferiore e faccio un sorrisetto esitante.
Che razza di amica sono?
Davvero sei convinto che io sia tua amica, Ted? Non ti accorgi di
nulla? Non ti
accorgi di come divento rossa quando la tua mano sfiora la mia? Non ti
accorgi
di come rimango incantata quando tu mi sorridi?
No, forse no.
Meglio così.
“Be’...non volevo
vantarmi...”mormoro, arrossendo furiosamente.
“Certo, molto modesta...”
“E’ pronto!” urla Roxanne, salvandomi
dalla mia morte per imbarazzo.
“Sei
diventata più carina”
Mi volto con un sopracciglio inarcato, cercando di nascondere la gioia
scatenata da quest’affermazione di Ted.
“Perché, prima non lo ero?” Victoire
ride, divertita, con la testa poggiata
sulla spalla di lui. Sospiro, mentre il mio cuore va momentaneamente in
frantumi. Vorrei essere io a poggiare la testa sulla spalla di Ted come
fa
Victoire e non sorridergli solo come amica, sapendo benissimo di
mentirgli e di
mentirmi.
“Sì, ma...eri diversa” Inclina la testa,
mentre Victoire incrocia le sue dita
con quelle di lui e sorride, dolcemente. “Non so cosa sia,
Rosie...ma sei
cambiata. Sei diventata più carina”
“Ted, Rose ha quindici anni. Mi sembra ovvio che sia cambiata”
precisa lei, sorridendomi. Io
le sorrido di rimando. “Sta crescendo”
“Sei diventata troppo grande, Rosie” Ted mi da un
buffetto su una guancia e
mi fa un sorriso
triste. “Ora non sarai
più mia amica, vero? Ti vergognerai di avere per amico un
tizio vecchio come
me. Le adolescenti fanno così”
“Ted, non potrei mai vergognarmi di te” dico, con
un sorrisetto. Gli stringo
forte la mano e divento rossa, ma non tolgo la presa. Questo
è uno dei pochi
contatti che posso sperare da Ted, visto che lui non si sottrae. “E poi, prima o
poi, anche io invecchierò”
Ted ridacchia e mi guarda con uno sguardo che non riesco a decifrare,
mentre
Victoire giocherella dolcemente con i capelli azzurri di lui.
“Rosie?”
“Sì?”
L’atmosfera è tesa, la voce di Ted atona. Non mi
guarda, quasi temesse che un
mio sguardo potesse ucciderlo.
“Io e Victoire ci sposiamo”
Silenzio. C’è solo un silenzio assoluto e assurdo,
che domina la mia mente. Ted
parla, ma io non sento nulla. La mia mente è racchiusa in un
mondo di suoni
ovattati e quasi impercettibili per me. Non sento neanche battere il
mio cuore,
se ce l’ho ancora. Non so ancora se non si è
spezzato. Forse deve ancora capire
la verità, il mio cuore.
“Da – davvero?” chiedo, con un sorriso
falso. La voce trema pericolosamente.
Devo andarmene, ora. Subito.
Non voglio che Ted si renda conto del male che mi ha fatto.
“Be’, sì...forse in estate”
spiega Victoire, arrossendo. Non se ne accorge. Non
si rende conto di niente. Non si rende conto che sto quasi per piangere.
Ogni parola è una lama.
“Oh, allora congratulazioni!” sorrido, falsa. Bacio
mia cugina sulle guancie,
fintamente allegra. E poi, quando mi ritrovo Ted davanti, mi
immobilizzo.
“Ehm...” Lui si morde un labbro inferiore. Sospiro,
mentre ogni dettaglio di
lui diventa più doloroso. La pupilla nera dei suoi occhi, i
ciuffi azzurri che
gli ricadono sulla fronte, le fossette sulle guance...sono lame
affilate.
“Auguri, Ted” Sono allegra, mentre dico questa
frase. Allegra solo in
apparenza, perché dentro di me è come se stessi
sanguinando. Gli porgo la mano,
lui la stringe con un sorriso.
“Grazie”
“Ora scusa, ma devo andare a...a parlare con Al,
sì”
Ted continua a guardarmi mentre corro via.
E’
stano come la mente umana si abitui a certe situazioni e,
ad un piccolo stravolgimento, ne rimanga sconvolta.
Strano che ogni mattina ti svegli, sapendo di amare una persona con
tutto il
tuo cuore e che non sarai mai ricambiata, per poi capire davvero che
quella
persona non ti amerà mai, perché sta per sposarsi
con tua cugina.
Ero talmente abituata all’idea che Ted non mi ricambiasse che
ero sicura non mi
avrebbe fatto niente sentirmelo dire, ma mi sbagliavo. Ovvio. Io non ho
mai
ragione.
Non ero abituata. Ero consapevole, ma mai fino in fondo.
Incredibile come il cuore continui a battere dopo aver subito una
delusione del
genere. Quell’amore era come l’aria,no? Era
l’aria che respiravo? E allora perché
non sono morta soffocata?
Il cuore dovrebbe smettere di battere all’istante, dovrebbe
spezzarsi
immediatamente, ma non lo fa. Lo fa con calma, perde un pezzo alla
volta, in
modo da rendere più lunga l’agonia.
E’ assurdo come ti puoi svegliare una mattina, rendendoti
conto che tutto
quello che amavi è andato in frantumi e tu sei ancora
lì, sveglia, viva.
Viva nonostante tutte le ferite, nonostante ti abbiano privato
dell’aria. Viva
nonostante il tuo cuore stia andando lentamente in frantumi, nonostante
il
mondo sembra si sia capovolto.
Mi sistemo meglio sotto le coperte e chiudo gli occhi.
Non voglio saperne più nulla. Non voglio rendermi conto, ora.
Il mondo può capovolgersi domani. Ora voglio solo sparire.
“Ted
ha detto che eri qui...”
Mi giro verso la porta con un sorriso stentato.
“Ci sono, infatti”
Albus scuote la testa, rassegnato, e si chiude la porta alle spalle,
per poi
stendersi sul letto accanto a me e stringermi tra le sue braccia.
“Victoire ce l’ha detto. Ho pensato che stessi
male” mormora, prendendo il mio
volto fra le mani e guardandomi negli occhi.
“Perché dovrei stare male?”
“Rosie, non fare la stupida. Lo so che sei innamorata di
Ted” Sospiro, il mio
respiro è tremante. Chiudo gli occhi, singhiozzo. Mi getto
tra le braccia di
mio cugino, mentre lui mi circonda la vita con le sue braccia e mi
stringe a sé,
accarezzandomi dolcemente i capelli.
“Mi dispiace, Rosie” sussurra, mentre io piango con
la testa poggiata sulla sua
spalla. Soffoco i miei singhiozzi contro il suo maglione verde e cerco
di
calmarmi, ma non ci riesco e continuo a piangere. E Albus continua a
stringermi
a sé dolcemente, come a voler fermare il fiume delle mie
lacrime. Ma nessuno ci
riuscirà mai.
[
Non finirono mai, le mie lacrime, così come il mio cuore non
ha perso tutti i
suoi pezzi. Perché, prima o poi, si va avanti. Si
sopravvive. Dicono]
Angolo
Autrice [Gelata ed esaurita]
Lo
so, è minuscolo questo capitolo, ma abbiate pazienza. E' un
capitolo di transizione.
Non mi sembra riuscito tanto bene, ma questa è la versione
migliore di tutte quelle scritte in questi giorni - tra parentesti, io
scrivo i capitoli, in mente, durante le lezioni. Sì, quando
mi annoio scrivo i capitoli delle mie storie.
Poi...vi lascio con un indovinello da risolvere. Il coso del cuore che
continua a battere l'ho sentito in un film, ma non era proprio
così la frase, visto che l'ho visto secoli fa e neanche
tanto bene. Mi sono leggermente ispirata. A quale film mi sono ispirata?
Chi indovinerà vincerà...ehm...praticamente
niente, ma sono curiosa di vedere se vi rendete conto delle piccole
ispirazioni che prendo da film e libri.
Ringraziamenti
per il Capitolo 1:
LiTtLe_Giuliy_:
Oh,
grazie, sei molto gentile. Cerco di rendere ogni mia storia il
più reale possibile.
_BellaBlack_:
Volevo tanto fare la donna vissuta e mi sono tradita da sola, facendo
uno spoiler grande quanto una casa. Be', dipende da da come intendi il
finale e da che cosa esattamente intendi per lieto fine,
però...no, non dico nulla. Certo, la reazione di
Draco sarebbe stata fantastica, ma la storia non è
incentrata su quello e volevo rendere meglio la vita di Rose a scuola e
il suo rapporto di amicizia con Ted. Sì, l'ultima
frase è una "ispirazione" da Canone Inverso. Io adoro sia il
libro - letto in un'ora, tanto che mi è piaciuto - e il
film, anche se è diverso dal libro originale. E'
un libro bellissimo, ma se ascolti la colonna sonora del film - Be',
Ennio Morricone, vorrei dire - ti viene da piangere,
specialmente con il Concerto Romantico
Interrotto....è meraviglioso. Ti consiglio sia di
leggere il libro, sia di vedere il film. Io lo adoro, se non si fosse
capito. Grazie mille per i complimenti
Jhaa:
Non
preoccuparti, io per prima odio le storie in cui tutti finisce bene e
vivono felici e contenti - proprio perchè credo che il
"felici e contenti" non sia qualcosa di comprensibile per
l'animo umano - quindi non ti aspettare la solita storia. Ti ringrazio
e spero che questo capitolo - un po' più triste, visto che
si entra nel vivo della storia - ti sia piaciuto, anche se a me non
convince molto.
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Capitolo 4 *** Capitolo 3 - La decisione, Inverno 2021 ***
Capitolo
3 –
La decisione, Inverno 2021
Mi
piace
rimanere sotto le coperte fino a tardi; è come sparire dal
mondo e rimanere
chiusi nella propria bolla personale, dove niente può
toccarti o farti del male.
“Rosie...”
Mi piace rimare sotto le coperte con gli occhi chiusi e la mente
sveglia, il
momento perfetto, quello tra il sonno e la realtà, un
dormiveglia in cui tutto
è finto e niente lo è in realtà.
“Dormigliona!”
Ma anche quel momento termina, specialmente se in casa hai uno come Ted
che si
sveglia alle cinque di mattina e decide di svegliare anche te.
Specialmente se sei la migliore amica di uno come Ted.
“Sveglia! Il sole è alto nel cielo e...”
Mi lamento e mi volto su un fianco, mentre Ted apre le tende e un
debole raggio
di sole illumina leggermente la stanza.
“Dai, Rosie...è mattina!”
Ted mi scuote per le spalle e io mi lamento ancora, storcendo il naso e
lui
ride, divertito.
“Ted! Sta’ zitto! Voglio dormire!”
Sorrido anche io, poi un flash improvviso mi invade.
Ted e Victoire. Lui che mi parlava, che mi diceva qualcosa. Il suo
sorriso
esitante, il suo sguardo indecifrabile.
Che cosa diceva?
Che lui e Victoire...si sposavano?
Si sposavano?
Una fitta al cuore, che pian piano si spande a tutto il corpo.
“Ah!” esclamo, portandomi una mano al cuore, quasi
a poter raccogliere i pezzi
che stanno cadendo. Stringo
forte gli
occhi per evitare che scendano le lacrime. Ted si sporge verso di me.
Sento le
sue mani sul mio viso.
“Rosie! Rosie, cos’hai? Cosa ti è
successo?” Sapessi, Ted...
Apro gli occhi e faccio un finto sorriso, per poi alzarmi a sedere e
guardarlo.
E’ così terribilmente doloroso guardarlo, vedere
quegli grigi che mi fissano,
preoccupati, e non poterli rassicurare, vedere quelle labbra dischiuse
e non
poterle baciare, vedere quei capelli azzurri e potervi passare le mani.
Fa male.
Più di mille spilli conficcati nel cuore, più dei
cocci di vetro sotto i piedi,
più di un pugno, di uno schiaffo.
E’ un po’ come morire, lentamente.
“Nulla, Ted. Nulla”
Lui mi sorride e mi dà un buffetto affettuoso sulla guancia,
poi mi abbraccia e
mi stringe dolcemente a sé.
“Ho avuto paura che la nostra amicizia potesse finire
quando...” Tira su col
naso, mentre una lacrima solca la sua guancia. Io poggio la testa sul
suo petto
e lo stringo a me. Non me ne importa nulla di tutto quello che
c’è dentro di me
in questo momento e mi limito a tenerlo stretto a me. “Quando
ti ho detto che io e Victoire ci
sposiamo...credevo che tu...ti sentissi messa da parte, ecco”
Sorrido contro la maglietta del suo pigiama e una lacrima mi riga il
viso,
mentre le sue mani corrono lungo la mia schiena e mi accarezzano i
boccoli
castani.
“Non...non mi sento messa da parte, Ted” sussurro,
debolmente.
No, non mi sento messa da parte. Mi sento morta, ma a lui non importa.
“Ne sono contento, Rosie” Mi scosta un
po’ da sé e mi sorride, con il mio volto
fra le sue mani. “Non sarai messa mai da parte, lo sai,
vero?”
Lo so, Ted. Lo so,
ma tu sai quello che
sei per me. E non lo saprai mai. Perché
io
sono codarda, codarda come il mio amore mai dichiarato. Quello che non
ti ho
detto rimarrà segreto, perché io non ho il
coraggio di dirtelo e tu non hai la
forza di ascoltarmi.
Perché
mi sono
innamorata di Ted?
Non vorrei farmi questa domanda, ma me la faccio lo stesso,
perché devo. E’
minuscolo il confine tra il volere e il dovere, in questo caso.
Perché mi sono innamorata di Ted?
Perché è carino? Perché è
simpatico? Perché è terribilmente imbranato?
Perché mi distruggo per lui invece che per qualcun altro?
Ted.
Il suo nome risuona ovunque, aleggia nella stanza come una nota
musicale che
attende di essere suonata.
Ted.
Fin da piccola, Ted mi aveva adorata. Diceva che io ero una ragazzina
intelligente e che questa mia intelligenza andava curata. Mi ha
insegnato lui a
giocare a Scacchi Magici, all’età di sei anni.
Trascorrevamo interi pomeriggi
insieme...fino a quando non si è reso conto di Victoire.
Victoire era sempre stata lì, ai margini dei nostri
pomeriggi, un nome mai
pronunciato eppure così terribilmente reale. Victoire era
sempre stata così,
bella e perfetta, ad attendere in silenzio che Ted si rendesse conto di
quanto
lei lo amasse.
E lui se n’è reso conto.
Lo vedevo. La guardava di nascosto, la seguiva con lo sguardo,
l’ammirava e non
distoglieva i suoi pensieri da lei. I nostri pomeriggi avevano un solo
argomento di discussione: lei.
Mi faceva male, ma credevo solo di essere gelosa
perché...ero stata messa da
parte. Ora so che non è così.
E’ terribile.
Ma la cosa più terribile è che io, Victoire, non
riesco ad odiarla. Non riesco
ad odiarla, anche
se mi ha portato via
il ragazzo di cui sono innamorata, anche se si sposerà con
Ted, anche se ha
rovinato la mia amicizia con lui. Perché è mia
cugina, perché è sempre stato un
mio punto di riferimento e perché le voglio bene. Bene
nonostante tutte le
ferite che ha aperto nel mio cuore.
E’ mia cugina, come potrei non volerle bene?
Da quando Ted sta con Victoire, i nostri pomeriggi, trascorsi in camera
mia,
sono terminati. Lui resta con Victoire e io non protesto.
Perché è giusto che
lui, ora, stia con la sua fidanzata e che io mi faccia da parte, come
doveva
essere. Ma non mi sento messa da parte, no.
Sarebbe un dolore troppo riduttivo, essere messa da parte. No, io non
sono
messa da parte. Io, per lui, sono la sua migliore amica.
Ecco, quello che fa male. Non essere messa da parte, non dover rimanere
in
silenzio anche quando vorrei dirgli tutto. No. Fa male vedere lui
convinto che
io sia la sua migliore amica.
Sì, questo fa male.
Fa male come fanno male le cose devastanti e distruttive. E’
come veleno, come
un Cruciatus. Non è una morte immediata, tutto questo.
E’ una tortura. Una lunga
e brutale tortura psicologica. Vorrei che avesse fine, ma so che la
fine è solo
un’illusione.
La fine verrebbe solo se io gli dicessi tutto, ma io non sono
così stupida. O
con così tanta voglia di vedere il suo volto dispiaciuto
voltato dall’altro
lato per non guardarmi in faccia mentre mi dice che lui, purtroppo, non
ricambia i miei sentimenti e che si sta per sposare con Victoire.
No, non voglio che questo accada.
Per questo ho deciso di non dirgli nulla.
Non dirò nulla a Ted. Lui non saprà mai nulla,
rimarrà all’oscuro di tutto e
non gli interesserà mai nulla.
Ho deciso.
Preferisco essere infelice, piuttosto che rendere infelice lui.
“Ti
voglio
bene, Rosie”
Un bacio sulla fronte, una carezza sul viso.
Uno sguardo da fratello maggiore.
Io ti amo, Ted. Ma tu non rendertene conto.
“Anche io”
Queste parole sono una falsità,
ma tu
non te ne accorgi, Ted.
E fai bene.
Continua ad essere felice, Ted. Continua a progettare il tuo matrimonio
con
Victoire, continua a tenerla stretta e a guardare storto chiunque posi
il suo
sguardo su di lei.
Fallo, Ted.
Fallo per me, che sacrifico la mia felicità per la tua. Per
la vostra.
[Come
ero ingenua, a quel tempo! Non avevo capito che la felicità
non esiste e, che
se anche esistesse, non la possa distribuire come se fosse del pane.
No, la
felicità non esiste, vero? La felicità
è solo un’illusione. Ti scalda il cuore
per un istante e poi...dove finisce? Il dolore, quello è
l’unica cosa vera
della vita. Perché, anche a distanza di anni, il dolore
è ancora dolore. La
felicità diventa solo un ricordo]
Angolo
Autrice [Che odia follemente il suo computer, visto che le ha fatto
perdere
pagine e pagine di questa storiella molto
leggera che sta scrivendo]
Orribile,
assolutamente orribile. Vi rendete conto che il
mio computer ha cancellato tutta la storia? Vi rendete conto del danno
psicologico e fisico che ho subito?
No, forse no.
Però io me ne rendo conto e mi affliggo. Oh, povera me!
Vi
piace questo capitolo? A
me no.
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Capitolo 5 *** Capitolo 4 - La regola dell'amico, Inverno 2021 ***
Capitolo
4 –
La regola
dell’amico, Inverno 2021
Sono
fortemente disperata e per questo motivo sono qui.
Sono disperata e l’unica persona che potrebbe tirarmi su di
morale è la causa
della mia disperazione, quindi non so se sia il caso di andare a
buttarmi fra
le sue braccia.
Sospiro, poi apro lo sportello della dispensa.
Sono sicura che se non posso essere consolata, certamente ci
sarà del
cioccolato da qualche parte.
“Cosa cerchi?”
Mi irrigidisco mentre sono ancora sulle punte in cerca del cioccolato
nello
scaffale più alto. Sono le tre del pomeriggio, tutta la
famiglia Weasley –
Potter sta dormendo e l’unico essere sveglio – a
parte me, ma io sono
un’eccezione. Non dormo mai il pomeriggio- è lui.
Merda.
“Niente, Ted”mormoro in fretta, senza neanche
girarmi e sporgendomi ancora di
più. Perché sono così maledettamente
bassa?
“Allora perché stai rovistando nel mobile? Non
credo che tu stia facendo
ginnastica, no?” mormora lui, avvicinandosi a me. Oh, cavolo.
Sento il mio
corpo rabbrividire alla sua vicinanza, anche se so benissimo che questo
è il massimo
in cui posso sperare.
“Sto cercando del cioccolato” borbotto, mentre
ritorno lentamente a terra e lo
guardo sorridere allegro.
“Che hai?” mi chiede, mentre con un solo fluido
gesto estrae una tavoletta di
cioccolato dal ripiano più alto del mobile e me lo porge.
“Uhm?”chiedo, afferrando il cioccolato e sedendomi
sulla sedia di poco prima,
con gli appunti di Storia della Magia posati sul tavolo davanti a me.
Stavo
studiando. Come diavolo mi è venuta in mente
un’idea simile? Orrendo. Dovevo
essere proprio disperata.
“Solitamente, quando mangi cioccolata
sei...abbattuta” dice Ted, sedendosi
accanto a me e aprendo la tavoletta.
“Non è vero!” esclamo infastidita,
mentre prendo il pezzo che lui mi porge e lo
mangio.
Ted mi guarda con aria scettica, ma non fa altre domande.
“E’ che...è un periodo
difficile” mi ritrovo a dire, mentre il mio cervello mi
urla di stare zitta. Cosa cavolo sto facendo?
“Edward Zabini?” mi chiede, prendendomi la mano.
“Ti tormenta ancora?”
Scuoto la testa, quasi con le lacrime agli occhi. Piango un
po’ troppo in
questo periodo.
“Rosie, ascolta...” La sua mano sulla mia
è qualcosa di terribilmente
insostenibile, la sua voce dolce mi fa male. “Tu non sei
inferiore a nessuno,
fidati. Nessuno si può permettersi di chiamarti mezzosangue,
chiaro? Zabini non
è meglio di te”
“Lo so”mormoro, mentre lui mi sorride dolcemente.
“Ma non sto male per Zabini.
Quello l’ho superato da tempo, ormai”
“E allora cosa c’è?” chiede
Ted, incuriosito.
“Un...un ragazzo. A scuola” mento. Be’,
in effetti, non è che stia mentendo.
C’è davvero un ragazzo che...be’ che...mi
piace, ma non a scuola.
“Ti piace?”Lui sorride ironico. Oh, come lo odio in
questo momento! Non riesco
a credere che mi stia prendendo in giro.
“Uhm...sì”mormoro, arrossendo, come se
gli avessi detto tutta la verità.
“Non ci credo! Rose Weasley ha sciolto il suo cuore di
ghiaccio!”
Mi sta prendendo in giro. Ora ci
credo.
Vorrei urlargli tutta la verità, vorrei buttargliela in
faccia. Vorrei fargli
capire che io non ho il cuore di ghiaccio, ma non lo faccio.
“Ted!” esclamo,
sull’orlo delle lacrime.
Non so perché, ma quelle parole, con quel tono di voce,
uscite dalla sua bocca,
mi hanno fatto più male di tutti gli insulti di Zabini che
ho dovuto
sopportare. “Sei...sei davvero orribile! Io ti sto parlando
di una cosa seria
e...e tu...”
Non termino la frase e scoppio a piangere. Per l’ennesima
volta.
Mi alzo dalla sedia e lo lascio lì, solo, al tavolo e salgo
le scale che
portano in soffitta. Ho bisogno di stare da sola.
Ted non prova neanche a fermarmi
Rosie,
mi dispiace di essere stato tanto insensibile da ferirti. Volevo
tirarti un po’
su di morale, ma immagino di aver sbagliato tattica. Sai che sbagliare
è
l’unica cosa che faccio giusta.
Perdonami, Rosie.
Ti voglio bene.
Ted
Ti
voglio bene.
Non avrei mai pensato che queste parole, le più rare che io
abbia conosciuto e
che mi hanno sempre riempita di gioia, un giorno mi avrebbero fatto
tanto male
da non poterle neanche leggere.
“Ehi...”
Mi stringo ancora di più nelle pesanti coperte e chiudo gli
occhi, stringendo
nel pugno la lettera di Ted.
“Rose, scusami”
Ted si siede sul bordo del mio letto e si tortura le mani con aria
sinceramente
dispiaciuta, ma io non lo ascolto e rimango con la schiena voltata
nella sua
direzione. Ormai non è più per la presa in giro,
ma è per quel Ti voglio bene che
mi ha distrutta.
Sento che Ted mi sta accarezzando i capelli e non riesco a trattenere
un
singhiozzo.
“Rosie!”
Mi mordo le labbra per non far sentire a Ted il mio dolore, ma lui
poggia una
mano sulla mia spalla e mi costringe a voltarmi. Non appena vede il mio
volto
solcato dalle lacrime, scuote la testa e si stende accanto a me, anche
se
questo letto è troppo piccolo per tutti e due.
“Piccola, cosa c’è?”
Poggio la testa sul suo petto rassicurante e lo avvolgo nelle coperte
assieme a
me. Ted mi stringe a sé e mi accarezza la schiena,
sussurrandomi all’orecchio
di non preoccuparmi, che andrà tutto bene e che questo
ragazzo non potrebbe mai
rifiutarmi.
“Chi te
lo dice?” gli chiedo tra i
singhiozzi, stringendomi ancora di più tra le sue braccia.
E’ bello stare così,
tra le sue braccia, senza preoccuparmi di niente.
“Rosie, ti sei mai guardata allo specchio? Sei incantevole!
Come può
rifiutarti?” mi chiede con un sorriso sulle sue labbra. Alzo
la testa e lo
guardo speranzosa.
“Mi trovi attraente?” gli chiedo, mentre lui mi
asciuga le lacrime con la punta
delle dita e io sento un brivido lungo la schiena.
“Certo, Rose. Tu sei molto attraente” Prende il mio
volto fra le mani e mi
sorride, asciugandomi le ultime lacrime. “Sei davvero bella,
Rose. Te lo
assicuro”
“ E allora perché quel ragazzo preferisce
un’altra a me?” gli chiedo,
sorvolando sul fatto che questo ragazzo mi ha appena detto che sono
bella. Lui
sorride e poggia la sua testa sul mio seno.
“Perché forse non ti conosce e crede che tu sia
solo un bel viso. Devi fargli
capire che sei anche molto intelligente” Lui spalanca gli
occhi e mi guarda con
un bel sorriso sul suo volto, con l’orecchio appoggiato al
mio petto. “Il tuo
cuore va più veloce del normale, Rosie. Tutto
bene?”
Non riesco a rispondere. Sono raggelata al mio posto, con la testa di
Ted
poggiata sul mio cuore e le mie mani fra i suoi capelli azzurri.
“Sì, va tutto bene” mormoro, chiudendo
gli occhi mentre le mani di Ted
scivolano lungo la mia schiena e mi attira a sé.
“Ma questo ragazzo mi conosce,
Ted. Siamo amici”
“Ah!” Ted alza la testa con aria trionfante e io
metto un’espressione di
rammarico al fatto che si sia scostato così velocemente da
me. “Ecco il
problema!”
“Eh?” lo guardo scettica, mentre lui esulta.
“Siete amici! Ecco il problema!” Io continuo a
guardarlo come se fosse uno
Snaso. Lui sorride. “La sai la regola dell’amico?
Se sei amico di una donna – o
di un uomo – non ci combinerai mai nulla”
Lo guardo scettica e scuoto la testa, ricacciandomi sotto la trapunta e
stringendomela addosso.
“No! Non fare così! Ascolta!” Mi tira
per il braccio e mi fa alzare al suo
livello. Il suo viso è troppo vicino al mio e io mi sento
rabbrividire. “Io e
te siamo amici, Rosie, no? Per questo, nonostante tutti i tuoi cugini
scommettessero su di noi, non siamo mai stati insieme! Io e Victorie,
invece,
non siamo mai stati tanto amici e per questo ci stiamo per
sposare!”
Io lo guardo, guardo i suoi occhi azzurro – grigio e sento le
lacrime
affiorarmi agli occhi.
“Ah” Lui sorride, fiero della sua spiegazione e io
vorrei solo buttarmi tra le
sue braccia e confessargli tutto, mandando al diavolo lui e la sua
regola
dell’amico.
“Vedi, ho ragione, no?” mi chiede, tutto felice e
sorridente. Io lo guardo. Le
mie labbra tremano. Quasi non lo vedo per le lacrime che mi offuscano
gli
occhi.
“Sì, hai proprio ragione” mormoro,
storpiando anche le parole mentre parlo, per
trattenere i singhiozzi. “Sei un genio, Ted”
Mi butto sul letto, mi asciugo le uniche lacrime che non sono stata
capace di
trattenere e chiudo gli occhi, avvolta nelle coperte pesanti.
Sento il suo sguardo su di me, poi il suo peso si sposta dal bordo del
letto al
poco spazio accanto a me e la sua mano finisce sul mio viso.
“Rose? Mi nascondi qualcosa?”
Oh, certo che ti nascondo qualcosa, pezzo di stupido! E ora che mi hai
illustrato la tua brillante regola, stai certo che resterà
nascosto per il
resto dei miei giorni!
“No” dico, cercando di non singhiozzare.
“Non ti nascondo nulla” Tranne che
sono innamorata di te da una vita.
“Non ce bisogno di disperarsi, Rosie!” esclama,
sorridendomi fiducioso e
facendomi poggiare la testa sul suo petto. “Vedrai che
riuscirai a farlo
innamorare di te!”
“No” dico, secca, chiudendo gli occhi mentre il mio
cuore va a mille. “Non ci
riuscirò”
[No,
non ci sarei mai riuscita. Neanche con un filtro d’amore,
neanche se Cupido
avesse deciso di aiutarmi. Non ci sarei mai riuscita. Per un semplice
motivo:
la regola dell’amico]
Angolo
Autrice
Ringrazio
sia Jhaa
che _BellaBlack_ e mi dispiace non
potervi rispondere, ma ora devo dedicarmi ai compiti, purtroppo.
Spero
vi piaccia questo capitolo.
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Capitolo 6 *** Capitolo 5 - La veritā, Inverno 2021 ***
Capitolo
5 –
La
verità, Inverno 2021
“Ti
devo dire una cosa”
“Uhm?” Dominique alza lo sguardo dal suo spartito e
blocca a mezz’aria la mano
che teneva il tempo. Inarca un biondissimo sopracciglio e mi guarda in
attesa.
“Ti devo dire una cosa” ripeto, torturandomi le
mani e arrossendo furiosamente.
Lei mi guarda con i suoi occhi azzurri, quasi di ghiaccio, e io mi
sento a
disagio. Non so perché lo vada a dire proprio a Dominique.
Be’, non posso dirlo ad Al – lui è un
maschio – né a James – l’unica
volta che
gli ho detto una cosa che volevo tenesse segreta, l’ha
spifferata a tutta la
famiglia, quindi non è il caso – e neanche a Lily,
che è troppo piccola. Ho
tante altre cugine, molto più cordiali e socievoli di
Dominique, però. Come
Molly, che è dolce e comprensiva.
Ma Dominique è la cugina a cui sono più legata,
anche se lei è scontrosa e
facilmente irritabile.
“No, questo l’ho capito. Il mio
uhm
stava per cosa mi devi dire?”
Mi fa
segno di sedermi accanto a lei, sul letto e io lo faccio, torturandomi
le mani.
“Allora?”
“Prometti di non prendermi in giro, di non consolarmi e di
darmi solo buoni
consigli?” chiedo, mordicchiandomi il labbro inferiore. Lei
annuisce, con aria
esasperata. “Sono innamorata
di Ted”
Dominique non si scompone. Ecco perché la adoro.
Perché è sempre così, non si
scompone mai.
Neanche ora.
“Sei innamorata di Ted, che sta per sposarsi con mia
sorella” aggiunge, con una
faccia da prima classe.
“Sì”
“Bene”
“Bene”
“Smettila di volere sempre l’ultima
parola”
“Smettila anche tu”
“Ok”
“Bene”
“Bene”
“Quindi
tu dici che non dovrei dirgli nulla,no?”
“Certo che non devi dirgli nulla, Rosie” sussurra
Dominique, giocherellando con
un suo boccolo biondo. “Lui sta per sposarsi con Victoire, lo
sai”
“Sì, lo so” mormoro, mentre una lacrima
mi solca la guancia. Lei sospira e me
l’asciuga, con aria rassegnata.
“Rosie, non ti voglio demoralizzare, ma lo sai...Tutto questo
non è una favola.
Se tu gli dirai
tutto quello che provi,
lui non ti prenderà per mano e non correrete felici verso
l’orizzonte come nei
film Babbani” Ha un’aria triste mentre lo dice. Non
triste per me, però. Chissà
cosa le ricorda, tutto questo. Chissà cosa le sta pungendo
il cuore, in questo
momento. Sospira.
“Lo so. Non infierire” mormoro,
asciugandomi le lacrime che non mi ero neanche accorta di
versare.
“Non voglio infierire, Rosie. Voglio farti aprire gli
occhi” sussurra,
guardandosi le mani con aria interessata. “Ti assicuro che
è meglio che te li
faccia aprire io, piuttosto che aprirli nel quando ti rendi conto di
essere ad
un passo dal burrone”
Chissà a cosa sta pensando, a cosa fa riferimento.
“Credimi, ho gli occhi aperti da quando tutto è
iniziato”
“Fai bene”
La guardo a lungo, prima di alzarmi dal letto e dirigermi verso la
porta.
“Dominique?”
“Sì?”
“A cosa stavi pensando, mentre mi dicevi quelle
cose?”
Un sospiro.
La voce di Dominique trema e io quasi non ci credo.
“A niente di importante, Rosie” dice, con un
sorriso amaro. “Niente di
importante”
E ci credo, sì. Ci credo, anche se so che non è
vero. Ci credo, perché, in
fondo, siamo tutti innamorati. E, in fondo, tutti siamo lacerati da
quell’amore.
“Rosie,
aspetta”
Mi blocco sulle scale, quasi arrivata al piano inferiore. Ted mi
raggiunge in
fretta, ma resta ad uno scalino sopra di me, come a voler mettere una
distanza
fra noi due.
“Sì?” chiedo, inarcando un sopracciglio.
Lui non guarda me, ma si guarda le
mani con aria preoccupata.
“Io...ho sentito quello che hai detto a Dominique”
sussurra, posando il suo sguardo
su di me. I suoi occhi si fanno sempre più scuri, come i
suoi capelli. Passano dall’azzurro
al grigio. Non c’è il solito sorriso, sulle sue
labbra. “E’ la verità?”
Lo sa. Ted lo sa.
Ted sa che lo amo.
Poteva andare in un modo diverso? Poteva, per una volta nella vita,
andare come
doveva andare? No, non poteva.
Lily avrebbe detto che è il destino. Lily è
fissata con queste cose.
Io, invece, dico che il destino non esiste, è la gente che
lo crea. E allora,
chi l’ha creata questa situazione in cui mi trovo ora? Io,
parlando con
Dominique, o Ted, origliando?
I capelli gli sono diventati neri, così come gli occhi. La
sua espressione è
preoccupata, ma per chi? Per me, Ted? O per te, per tutto quello che
succederà?
Per cosa sei preoccupato, Ted?
Guardo i miei piedi, non oso rispondere.
Ho paura,sì. Ho paura. Ho paura di quello che
succederà.
“Rosie, per favore...” Mi supplichi, Ted, ma io
cosa posso fare? Non capisci
quanto sto male, in questo momento? Non capisci che mi stai uccidendo?
Torno a guardarlo, tremo.
“Che
vuoi che ti dica?”chiedo, tagliente. Lo faccio per
difendermi, Ted. Non voglio
che altri spilli mi pungano il cuore, ora. Voglio solo dimenticare.
“La
verità, Rosie”
Mi
prende per le spalle e si china su di me, inarcando un
sopracciglio.
Normalmente sarei arrossita al pensiero del viso di Ted così
vicino al mio, ma
ora non è il momento.
Non arrossisco, ma
sbianco. Ho paura.
Non voglio che tutto finisca, ma non ho alternative.
“La
dovresti sapere, la verità, visto che ti sei messo ad
origliare mentre parlavo
con Dominique!” lo aggredisco, cercando di divincolarmi dalla
sua presa. Non ci
riesco. Sono poco combattiva, lo sono sempre stata.
«Io...io
non ho origliato!”
Oh, Ted! Non me ne importa niente se hai origliato o meno! Non
m’importa di
tutto quello che puoi dirti per giustificarti. A me importa sapere cosa
ne sarà
di noi due.
“Sì,
è la verità”mormoro.
Lui lascia la presa dalle mie spalle e si passa una mano fra i capelli.
Io
chiudo gli occhi, mentre due lacrime mi scivolano lungo le guance. Non
voglio
guardare, ora. Non voglio vedere la disperazione nei suoi occhi.
“Perché...perché non me l’hai
detto?” La sua voce è incrinata, io stringo i
pugni, ma non apro gli occhi.
“E perché avrei dovuto dirlo, Ted?”
chiedo, con la voce tremante, mentre altre
lacrime mi scendono lungo le guance. Apro gli occhi. Ted, teso
nell’atto di
asciugarmi le lacrime, ritira la mano, come se si fosse scottato, e si
allontana. “Per sentirmi dire mi
dispiace?”
“Io...”
E’ senza parole, lo sono anche io. Non so cosa dire, cosa
fare.
“Rosie, io ti voglio bene” Si mordicchia il labbro
inferiore e si tortura le
mani, l’espressione del suo viso è triste.
“Tu sei la mia migliore amica,
Rosie. Ti voglio bene, tantissimo, ma...non posso amarti. Lo
sai”
“Sì” Un mezzo sorriso si fa strada sul
mio volto, nonostante dentro stia
morendo. “La regola dell’amico”
“Vedi che avevo ragione?” Anche lui sorride un
po’, ma è ancora teso. Vorrei
che si sbagliasse, vorrei che non avesse ragione.
“Sì, hai sempre ragione” mormoro,
guardandolo ancora con quel sorriso amaro,
falso.
C’è un silenzio innaturale fra di noi. Abbiamo
sempre parlato, fino ad ora,
abbiamo sempre riempito tutti i silenzi. Non siamo mai rimasti senza
parole, a
guardarci negli occhi con quel sorriso amaro e la tristezza nelle
nostre iridi.
“Mi dispiace”
Il sorriso svanisce dal mio volto e scuoto la testa.
“A me di più”
Lui scende al mio scalino e mi guarda a lungo, prima di stringermi a
sé, in
barba a quello che io sto provando.
“Cosa sarà di noi?” chiede, giocando con
i miei capelli. Io tremo, le lacrime
continuano a scendere.
“Non lo so, Ted” sussurro, posando le mie mani sul
suo petto e spingendolo
indietro.
“Scusa”
Scuoto ancora la testa.
“Io mi sposo”
“Lo so”
“Io la amo, Victoire”
“Lo so”
“E’ finita, allora? Non siamo più
amici?”
“Questo non lo so” Mi volto e inizio a salire gli
scalini, lentamente, ma poi
mi fermo. Lo guardo un’ultima volta. Ha
un’espressione sofferente sul volto, i
suoi capelli sono ancora scurissimi. Non c’è un
sorriso sulle sue labbra. Non avevo
mai visto Ted così serio. “Mi mancherai”
“Anche tu, Rosie”
E corro in camera mia, singhiozzante, sapendo che questa volta non
verrà Ted a
consolarmi.
[Lo
sapevo, sapevo che non sarebbe più stato nulla
come prima ed era questo che mi faceva male.
L’amore fa male.
L’amore è la forza che fa girare il mondo, ma
anche quella che spegne le
stelle; quella che rende viva una persona, ma che la demolisce
lentamente,
pezzo per pezzo; quella a cui tutti vanno in contro impazienti e ne
escono
distrutti. Questo è l’amore, tanto decantato da
zio Harry.
L’amore fa
male. E basta.]
Angolo
Autrice
Triste,
triste e deprimente. Non sono capace di scrivere
qualcosa che sia un tantino più allegro in questo periodo. E
dire che, proprio
in questo momento, sto ascoltando le canzoncine della Disney
– eh, sì, sono
ancora una bambina.
Oh, ho una venerazione per “Ti vada o no” di
Hercules, che ho ascoltato proprio
mentre scrivevo questa capitolo. E’ una canzone meravigliosa
e credo che un po’
c’entri con la storia – ma va be’, io amo
tutte le canzoncine Disney, infantile
come sono.– quindi, anche se può sembrare da
bambini, io vi dico di ascoltarla –
poi, va be’, se è davvero idiota non la ascoltate.
Questo
era l’ultimo capitolo. Ci sarà un Epilogo e poi
concluderò la storia. E’ la prima vera storia che
termino, assurdo.
Ma l’Epilogo è ancora in fase di scrittura e non
so se riuscirò a scriverlo in
questi giorni, visti gli impegni.
Ringraziamenti
_BellaBlack_:
Grazie, grazie! Magari fossi più grande, così
molte persone mi
prenderebbero sul serio, invece di considerarmi ancora una bambina
– va be’, lo
sono ancora, in fondo – solo per la mia età.
Grazie. Trovo che Ted abbia un
talento innato per distruggere – sia psicologicamente, sia
fisicamente.
Jhaa:
A
dire la verità, ho calcolato proprio otto anni di differenza
fra Rose e Ted,
proprio come nel libro. Stranamente, il capitolo precedente mi piace
parecchio.
Sarà per il fatto che, inizialmente, era nata come one
– shot partendo da quel
capitolo, ma io lo adoro. Stranamente. Ti ringrazio e sono felice che
ti sia
piaciuto. Ti ringrazio anche per i consigli che mi hai dato,
è bene riceverli.
Grazie.
|
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Capitolo 7 *** Epilogo - Il Grande Giorno - Estate 2022 ***
Epilogo
– Il Grande Giorno, Estate 2022
“Sono
orribile” borbotto, mentre Dominique
alza gli occhi al cielo, esasperata. E’ facile, per lei, fare
così. Certo, lei
può alzare gli occhi al cielo, visto che ha il corpo di una
modella del
Settimanale delle Streghe.
“Non dire sciocchezze, Rosie. Sei fantastica”
Sospiro. No, non sono fantastica.
Il vestito grigio azzurro – Victoire,che ha scelto per me il
vestito, non ha
alcuna sensibilità – mi fascia il corpo minuto,
che, in questo vestito, sembra
ancora più piccolo. I boccoli castani mi ricadono
ordinatamente sulle spalle,
come al solito e le guance sono leggermente rosse.
Sembro una di quelle bambole di porcellana della nonna, mi manca solo
il
cappellino.
“Dominique, guardami” Lei non lo fa, ovvio.
E’ troppo occupata a fissare un
punto fuori dalla finestra con aria assente per dare conto a me.
E’ strana, in
questo periodo. E’ sempre assente, non ascolta mai nessuno e
credo di averla
vista anche piangere, qualche volta. Non potevo credere ai miei occhi.
“Nicky,
cosa c’è?”
Sospira e giocherella con i suoi boccoli biondi, continuando a guardare
il
panorama.
“Niente” Scuote la testa, alcuni boccoli le
dondolano attorno al meraviglioso
viso. “Sai, ti ricordi quando mi dicesti che ti eri
innamorata di Ted?”
Mi porto una mano al cuore e trattengo il respiro. Mia cugina fa una
faccia
dispiaciuta, ma io scuoto la testa con un sorriso amaro.
“Sì, ricordo” mormoro, sedendomi sul
letto accanto a lei e accarezzandole dolcemente
i capelli. Il suo respiro trema.
“Ti avevo detto che dovevi aprire gli occhi, ma io per prima
non ho ascoltato
il mio consiglio”
Mi guarda. I suoi occhi di ghiaccio sono pieni di lacrime.
“Oh, Dominique! Mi dispiace tanto!” La abbraccio e
lei ricambia il mio
abbraccio, disperata. “Nicky, io...non so che dire. Non so
consolare,
Dominique, ma voglio dirti che tutto passa. Tutto, anche se sembra
impossibile,
passa”
Lei si scosta da me e si asciuga le lacrime, annuendo e tirando su col
naso.
“Lo so”
Si alza in piedi e mi sorride, poi torna a specchiarsi.
L’abito rosa pastello le sta meravigliosamente, slancia la
sua figura già
esile, con i corpetto stretto e la gonna un po’
più ampia. I boccoli le
ricadono dolcemente lungo la schiena minuta.
E’ davvero stupenda.
“Dai, andiamo” Mi prende per mano e mi costringe ad
alzarmi sul letto, con un
sorrisetto finto.
“No, aspetta...” Mi risiedo sul letto, con aria
pensierosa. “Voglio rimanere un
attimo qua”
Dominique annuisce, con un sorrisetto.
“Vieni presto”
Oggi
è il grande giorno, il giorno del
matrimonio di Ted e Victoire.
Non posso dire di essere allegra, non lo sono affatto. Nonostante siano
trascorsi sette mesi, nonostante io dovrei aver superato questa
cosa...io sono
ancora distrutta. Forse non come allora, non distrutta come potevo
esserlo quel
giorno, quando Ted ha scoperto la verità, ma so che non sono
completamente
guarita. Lo so, lo sento.
Ted è una questione lasciata in sospeso, una ferita ancora
aperta. Non ci siamo
più parlati da quel giorno. Ci siamo visti più
volte durante quelle vacanze, ma
non abbiamo mai parlato veramente. Mi riserva un sorriso freddo,
cortese. Un
sorriso che mi uccide di continuo. E ora, sono tornata a casa da
più di un
mese, ma non abbiamo mai spiccicato parola.
Non possiamo andare avanti così, lo so.
Siamo stati amici
per tanto tempo e io
non posso permettere che quello che provo per lui metta da parte quello
che ci
ha legato.
“Ehi, Rosie?”
James entra nella mia stanza con un sopracciglio inarcato e
un’espressione
seria sul volto. Fa quasi paura, con quell’espressione.
Indossa uno smoking e
sembra un damerino. L’unica nota stonata del suo aspetto sono
i capelli, neri e
disordinati come al solito. Sorrido nel vedere che, almeno James,
è rimasto
uguale.
“Va tutto bene?” chiede, sedendosi accanto a me e
accarezzandomi i capelli,
dolcemente.
“Non c’è nulla che non dovrebbe andare
bene” sussurro, torturandomi le mani e
chiudendo gli occhi. “Oggi è il giorno del
matrimonio di mia cugina. Victoire
si sta per sposare con Ted”
“E tu lo stai ancora aspettando”
Mi spiazza, questa frase. Lo ammetto, James mi ha lasciata a bocca
aperta,
soprattutto perché ha detto la verità. Io lo
aspetto ancora, sì. Aspetto ancora
Ted, che oggi sposa Victoire, mia cugina.
“Già, hai ragione” Non vorrei piangere,
ma
non riesco a trattenere le lacrime e scoppio in singhiozzi
disperati.
“Dannazione! Più di sei mesi e non sono riuscita
neanche a rassegnarmi!”
Sbatto un pugno sul letto, furiosa, mentre James mi prende fra le braccia e mi dice di
stare calma, che
tutto si risolverà.
No, James, questa volta non si risolverà tutto in fretta,
non si può sorvolare
su questo.
Non riuscirò tanto facilmente a dimenticare tutto.
Ma, in fondo, come si può dimenticare? Come ci si
può rassegnare alla realtà?
Non lo so, so solo che io non ci riuscirò tanto facilmente.
“Posso
parlarti?”
Sobbalzo e mi scosto in fretta da James, mentre lui guarda Ted con un
sopracciglio inarcato e mi fa una faccia interrogativa.
“Dimmi” mormoro, guardando tutto tranne che il suo
viso. James stringe forte la
mia mano e fissa Ted curioso.
“In privato”
“Mi dispiace, Lupin, ma
non credo
sia...”
“Ok” James mi guarda, stupito e io gli faccio un
sorriso, come a dirgli che
andrà tutto bene.
Lui mi fissa a lungo, poi mi stringe ancora la mano e, infine, la
lascia
andare, per uscire dalla stanza. Siamo solo io e Ted, ormai. Guardo il
suo
viso, di una bellezza sconvolgente per me. I suoi capelli azzurri sono
sparati
in tutte le direzioni, le sue labbra sottili piegate in un lieve
sorrisetto di
circostanza. Il corpo esile è fasciato da uno smoking
elegante, che lo fa
sembrare ancora più magro di quello che è in
realtà.
Mi guarda, mi fissa con aria rassegnata e sospira.
Distoglie lo sguardo e inizia a guardarsi i
piedi, con aria triste.
“Cosa dovevi dirmi?” chiedo, con voce tremante. Non
è facile fare finta di
niente, ora. Non è più così semplice
fingere che sia finita.
Lui mi viene vicino e si inginocchia ai piedi del letto, prendendomi la
mano.
E’ sbagliato, non dovrebbe andare così.
Avrà chiesto la mano di Victoire, così.
Non può parlarmi da questa posizione.
“Mi manchi”
Due parole, un debole sussurro, quasi impercettibile. Queste due parole
– che
potrebbero sembrare così misere – mi fanno rendere
conto di una cosa che fino a
questo momento non avevo considerato: anche Ted sta male.
Non avevo mai considerato la faccenda da questo punto di vista,
perché non
avevo mai pensato che anche Ted potesse stare male.
E questo mi fa ancora più male, perché
ciò che fa male a lui, fa male anche a
me.
“Anche tu”
Si alza in piedi e mi guarda a lungo, prima di tirarmi su e di
stringermi a sé,
noncurante delle mie proteste.
E poi, quando sono fra le sue braccia, scoppio a piangere. Poggio la
testa sul
suo petto esile, lo stringo a me e singhiozzo, bagnandogli leggermente
la
camicia bianca.
“Oh, Rosie!” Lui mi circonda la vita con le braccia
e mi accarezza dolcemente
la schiena, giocherellando con i miei capelli.
Com’è dolorosa questa
sensazione, lui non lo sa. Non sa quanto male fa sentire le sue mani
sulla mia
schiena e ricordarmi dolorosamente della verità, non sa
quanto è doloroso
guardare il suo viso e rendermi conto di quanto lui stia male.
“Rosie, ti
prego, non piangere”
Mi scosto da lui e lo guardo, asciugandomi le lacrime con il polso. Ha
le mani
inchiodate sulle mie spalle ed un’espressione sofferente sul
volto.
“Scusa” mormoro, guardandomi i piedi. Lui sospira e
scuote la testa.
“Non voglio che tu pianga perché mi fa male
vederti piangere per me”
Mi dà un buffetto sulla guancia, con un
sorriso dispiaciuto.
Rimango raggelata dalle parole di Ted e lo guardo a lungo, con le
lacrime agli
occhi, prima di distogliere lo sguardo da lui e fissarlo sulla parete
davanti a
me.
“Non piangerò” sospiro, anche lui.
Rafforza la presa sulle mie spalle e mi
guarda con insistenza, fino a quando non mi decido a voltarmi nella sua
direzione.
“Non possiamo essere amici, Rosie?”
Rido, una risata amara, che di allegro non ha nulla.
Ted tira su col naso e fissa il suo sguardo
azzurro – grigio su di me. Io non riesco ad essere ancora
così dura, non riesco
a far finta di aver superato tutto, sotto quello sguardo che amo e che
ho amato
in tutto questo tempo.
“Amici? Ted, io non riesco a dimenticarti! Non riesco a fare
finta di nulla,
capisci? Sono ancora innamorata di te, Ted e non posso esserti
amica” rispondo,
guardandolo con aria triste. “Vorrei esserti amica, Ted, lo
vorrei, ma non
riesco a starti accanto come se nulla fosse, capisci?”
Lui annuisce e mi stringe a sé, in lacrime. Gli ho fato del
male, lo so. Anche
io mi sono fatta del male, ma questa è l’unica
verità.
“Lo capisco, Rosie” sussurra, al mio orecchio,
stringendomi ancora a sé e
sollevandomi leggermente da terra. Io lo tengo stretto, non voglio
lasciarlo
andare, ma devo. Lui
si scosta da me e
mi guarda ancora. “Capisco che non ce la fai, ma...se un
giorno ti sentissi
meglio...”
“Verrò immediatamente da te, Ted”
mormoro, mentre lui si volta e si incammina
verso la porta. “Te lo prometto. Io voglio esserti amica,
Teddy” aggiungo,
mentre lui esce dalla stanza e annuisce.
“Anche io, Rosie”
“Ehi,
secchia!”
Mi volto, con un sopracciglio inarcato, mentre Scorpius Malfoy cammina
elegantemente nel giardino fino ad arrivare alla sedia su cui sono
seduta.
“Malfoy, che piacere vederti! Com’è che
sei qui?” chiedo, sarcastica, mentre
lui si siede accanto a me e mi sorride, divertito.
“Mi ha invitato Al” risponde, allegro, ma la sua
allegria non mi raggiunge
neanche un po’. Mi sento chiusa nella mia bolla privata, una
bolla fatta solo
di dolore e tristezza. “Ehi, Rosie...cosa è
successo?”
“Io...ho parlato con Ted”
Scorpius sospira, passandosi una mano nei capelli biondi, poi mi prende
la mano
e la stringe forte. Lui sa cosa sto provando. E’ stato lui a
starmi vicino
durante questi mesi di sofferenza, a tenermi stretta tra le sue braccia
e a dirmi
che tutto sarebbe passato, anche se io non ci ho mai creduto. No, non
passa.
Non è così semplice, ma è bello
sentirselo dire da qualcuno.
“E...”
“Mi ha chiesto di rimanere amici” Scorpius spalanca
gli occhi verdi e fa una
faccia stupita, mentre io sorrido debolmente.
“E tu che hai...che hai fatto?” chiede, deglutendo.
“Io...gli ho detto che deve aspettare, che io non me la sento
ora” mormoro, con
le lacrime agli occhi. Scorpius si rende conto di quanto mi faccia male tutto questo e mi
stringe forte la mano,
come a volermi dire che lui è qui con me e che non mi
lascerà. “Io...voglio
essergli amica, lo voglio con tutto il cuore, ma...non ce la faccio.
Non posso
stargli accanto come una semplice amica, sapendo quello che
è
successo...capisci?”
Lui annuisce, con aria seria. Un’aria che non gli ho mai
visto.
“Se lui non lo avesse saputo, non avesse origliato, forse...
forse ora sarei lì
a rassicurarlo al posto di James” indico mio cugino e Ted, in
un angolo del
giardino, che parlano fitto. “Ma ormai lui ha saputo tutto.
Non ce l’ho con
lui, Scorpius. Non mi interessa che abbia origliato, sentito
accidentalmente o
qualunque altra cosa...io ce l’ho con lui perché
non capisce che, per quanto mi
manchi la sua compagnia, non posso essergli amica”
“Lo so, Rosie...ho capito”
Lui mi stringe a sé, dispiaciuto e mi bacia dolcemente la
tempia.
“Mi manca”
Chiudo gli occhi e due lacrime mi scendono lungo le guance. Lui le
asciuga con
le sue dita fredde e sottili e mi accarezza il viso, sospirando.
E non c’è bisogno di parlare, ora basta il
silenzio.
Sono
seduta al mio posto, in bilico tra il
sereno e il disperato. Alla
mia sinistra
ci sono James e Dominique, irrigiditi sulle loro sedie, che fanno di
tutto per
non guardarsi – fra parentesi, ancora non ho capito cosa sia
successo, fra quei
due, che, invece di litigare come al solito, si evitano- e gli amici di
mio
cugino, i Malandrini, compreso mio cugino Fred, che sfoggia il suo
solito
abbigliamento trasandato.
Alla mia destra ho
Albus, tutto allegro
e ordinato, a differenza del fratello, seduto accanto a Scorpius,
impeccabile
nel suo abbigliamento. Sembra nato per queste cose. Ogni tanto si volta
a
guardarmi con aria esasperata e si morde il labbro inferiore. Io faccio
finta
di non accorgermene, ma sorrido, divertita. E’
così tenero. Non faccio la finta
tonta, so che prova qualcosa per me. Me ne sono accorta durante questi
mesi in
cui mi è stato vicino, ma lui non mi ha mai detto nulla e io
non voglio
forzarlo a parlare. Mi basta saperlo vicino, ora.
Forse a lui basta avermi vicino e
sapermi accanto a lui in qualunque situazione, anche se io sono ancora
innamorata di Ted e non lo dimenticherò tanto facilmente.
Forse potrei innamorarmi di lui, fra
qualche anno, quando tutto sarà finito. Quando
l’amore per Ted sarà solo un ricordo,
quando tornerò ad essere felice, quando potrò
finalmente dire a Victoire che
sono felice per lei.
Forse tornerò anche a parlare con Ted. Forse tornerà tutto come
prima. Forse
quel sorriso freddo sparirà dal suo volto, quando si
rivolgerà a me. Forse
potremmo tornare a scherzare, come
facevamo prima che accadesse quello che ha cambiato la nostra vita. Forse andrà tutto bene.
Forse potrei tornare a parlare anche
con Victoire e non tenerla a distanza come ho fatto fino ad ora,
ferendola. Forse potrei smetterla
di invidiarla perché
lei ha avuto la fortuna di essere amata da Ted e io
no.
Forse potrei scoprire cosa
è successo
tra Dominique e James durante questi mesi, in cui non hanno fatto altro
che
stare lontani e guardare in due direzioni differenti, per paura di far
incontrare i loro occhi. Forse
capirò,
o forse no. Forse me lo diranno
loro.
E forse, potrei crescere.
Potrei diventare davvero
grande, non solo come dato anagrafico, ma come condizione
mentale. Forse
potrei davvero diventare matura,
come
mi giudicano tutti, ma che invece non sono affatto. E forse
potrei davvero sapere cosa succederà dopo
il matrimonio di Ted Lupin e Victoire Weasley.
Forse potrebbe esserci finalmente un
nuovo inizio, dopo il loro matrimonio. Forse
la mia vita potrebbe tonare ad essere quella che era prima
che mi
innamorassi di Ted.
Forse saprò cosa
dovrò fare, dopo.
Ma, per il momento, mi accontento di sapere che mia cugina Victoire sta
per
sposare Ted, il ragazzo più fortunato del mondo,
perché ha l’amore di una
ragazza bella e perfetta come lei. E lo
merita tutto.
Angolo
Autrice [Un po’ triste]
Siamo
arrivati alla fine. Eh, sì, proprio
alla fine.
E’ la prima storia che concludo – oltre a Bleeding
Love, ma quella l’ho scritta
tutta insieme – e mi sento un po’ triste. Ormai
questa storia è diventata parte
di me, la progettavo a scuola, mentre tornavo a casa a piedi, mentre
facevo i
compiti...mi ha accompagnata, questa storia ed è un
po’ una tragedia
terminarla.
Ringrazio:
_BellaBlack_:
Mi fa piacere sapere che non sono l’unica che va
pazza per le canzoncine della Disney. Grazie, è bello
sentirsi dire che sono
matura, visto che tutti credono che io sia troppo piccola. Come puoi
vedere da
questo ultimo capitolo, Ted non solo distrugge gli altri, ma distrugge
se
stesso con la sua innata capacità. Grazie mille, spero che
la storia ti sia
piaciuta.
Jhaa:
Epilogo
tragico pronto per te! Ovvio, hai indovinato
la trama dell’epilogo. Sarà che io sono banale o
tu che sei una veggente? Ti
ringrazio, grazie mille. Ovviamente non ho
potuto non mettere un accenno alla Dominique/ James in questa storia,
anche se
non è proprio citato. Non volevo che Rose lo sapesse, ma che
si rendesse conto
che non è la sola a soffrire. Grazie mille.
Mizar:
Non
lo so se la regola dell’amico non sbagli mai, ad
essere sincera, ma io ho un amico che mi conosce da quando avevamo sei
anni e
non siamo mai stati altro che migliori amici. Ti ringrazio per i
complimenti.
LiTtLe_Giuliy_:
Grazie, grazie. Mi
dispiace averti reso depressa, ma ormai questa storia è
finita in quella
categoria. Purtroppo, la vita non va mai come vorresti e, anche se Rose
sapeva
quello che doveva fare, Ted ha rovinato tutto, proprio
perché niente va come
dovrebbe andare. Grazie mille.
E
chi ha
inserito la storia nei preferiti:
1
-
3llyna
2 - Bec Hale
3 - Bellis
4 - CrisSunrise
5 - Debby93
6 - DRAGHETTA
7 - gajra
8 - h1lary
9 - HermyKitty
10 - IreRamo
11 - kikikaulitz
12 - Lars Black
13 - Lily_Snape
14 - LiTtLe_Giuliy_
15 - mrs snape
16 - ninfea_82
17 - ny152
18 - Tom94
E
chi ha letto soltanto.
Grazie,
grazie davvero.
|
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