Quello che non ti ho detto

di Eliatheas
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo - Dopo la Veritā ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 - Ritorno - Inverno 2021 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 - L'annuncio di Ted, Inverno 2021 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 - La decisione, Inverno 2021 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 - La regola dell'amico, Inverno 2021 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 - La veritā, Inverno 2021 ***
Capitolo 7: *** Epilogo - Il Grande Giorno - Estate 2022 ***



Capitolo 1
*** Prologo - Dopo la Veritā ***


Quello che non ti ho detto...

 

Prologo – Dopo la verità

«E’ la verità?»
Poteva finire in un modo diverso, questa storia?
No, che non poteva.
Doveva andare così.
Lily avrebbe detto che è il destino a scegliere per noi e noi dobbiamo solo accettarlo.
Evidentemente, il mio destino è molto sadico.
Oppure, sono io che sono orribilmente sfigata e a me deve capitare tutto questo.
Ma io non sono forte, non sono capace di affrontare questo.
Io sono fragile.
Ingenua, spaventata.
Perché non mi rassicuri, Ted? Perché non mi dedichi uno dei tuoi bei sorrisi e non mi dici che andrà tutto bene? Perché non mi scompigli i capelli, come un fratello maggiore, e non mi chiame Rosie?
Perché è finita, Ted?
Per quello che hai sentito? Per quello che non ti ho mai detto?
Mi odi, Ted?
«Rose, per favore... »
Alzo gli occhi. Dal pavimento si spostano al viso di Ted, che mi scruta preoccupato. Non è imbarazzato o disgustato.
E’ preoccupato.
Una fitta al cuore.
«Che vuoi che ti dica? »chiedo, tagliente, osservando i suoi capelli tingersi di un insolito nero e i suoi occhi farsi più scuri. Il sorriso quasi onnipresente sul suo volto è sparito.
«La verità, Rosie» Mi prende per le spalle e si china su di me, inarcando un sopracciglio.  Normalmente sarei arrossita al pensiero del viso di Ted così vicino al mio, ma ora non è il caso.
E non lo sarà mai più, probabilmente.
«La dovresti sapere, la verità, visto che ti sei messo ad origliare mentre parlavo con Dominique!” lo aggredisco, cercando di divincolarmi dalla sua presa. Non ci riesco. Sono poco combattiva, lo sono sempre stata.
«Io...io non ho origliato!”
Strano come in un momento come questo, tutta la moralità di Ted salti fuori, assurdamente. Non mi importa se ha origliato o meno, non mi interessa, me ne potrebbe fregare di meno se ha ascoltato tutto. Io voglio sapere cosa ne pensa lui, per Merlino!
«Sì, è la verità»mormoro. Lui lascia la presa dalle mie spalle e si passa una mano fra i capelli. Io chiudo gli occhi, mentre due lacrime mi scivolano lungo le guance. Queste non sono altro che un prologo di quello che succederà quando sarò sola, in camera mia.
Che succederà ora, Ted?
Saremmo ancora amici? Mi odierai?
O – peggio ancora – mi tratterrai con indifferenza – uccidendomi con quel freddo sorriso che mi rivolgerai quando saremo insieme alla mia famiglia - ?

[Lo sai, Rosie, che niente sarà più come prima?]

L’ho sempre saputo.
Da sempre.
Da quando mi sono innamorata di Ted Lupin.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 - Ritorno - Inverno 2021 ***


Quello che non ti ho detto...

 

Capitolo 1 –
Ritorno -
Inverno 2021

“Non vedo l’ora di tornare a casa!” trillo, eccitata, stringendomi nel mantello e salendo sul treno. Albus mi guarda scettico, inarcando un sopracciglio bruno.
“Uhm...Non so se essere felice o meno” borbotta lui, trascinando il suo baule in uno scompartimento vuoto. “Cioccorana?” chiede, cacciando un dolcetto dalla tasca dei jeans.
“Insensibile!” scherzo, afferrando la Cioccorana e aprendola. Quella, ovviamente, schizza fuori dalla carta e si precipita fuori dal finestrino insolitamente aperto, mentre la figurina mi scivola fra le mani.
“Ehi, zio Ron!” esclama Albus, prendendo la figurina tra le mie mani e sorridendo divertito, mentre io sbuffo, esasperata.
“Non me ne parlare, l’ha appesa dappertutto quando io ero piccola”
“ 1980 – vivente. Migliore amico e braccio destro dell’eroe Harry Potter...” recita mio cugino, davvero divertito.
Ha combattuto durante la Battaglia di Hogwarts. Ora è sposato con Hermione Granger – il terzo membro del Trio di cui faceva parte assieme a Potter – ed ha due figli: Rose ed Hugo” termino, alzando gli occhi al cielo. “Papà me l’ha fatto imparare a memoria”
“Ehi, sei citata anche tu!”
“Non so se preferirlo o meno”
Mi siedo sul sediolino più vicino al finestrino e mi stringo nelle spalle, con il maglione azzurro che avvolge il mio corpo – ben poco formoso, a dire la verità – in un caldo abbraccio.
“Rosie, Al...” La porta dello scompartimento si apre ed Hugo, Lily e James fanno loro trionfante ingresso, facendo a botte per chi deve entrare per primo. Alla fine vince Lily – solo per il fatto che è molto minuta – e viene a sedersi accanto a me, con un sorrisetto divertito, ravviandosi i capelli rossi.
“Non è giusto che Lily riesca sempre a vincere solo per il fatto che è magra!” sbuffa James, sedendosi di fronte a me con una faccia imbronciata.
“Be’, potresti dimagrire” suggerisce Albus, porgendogli una Cioccorana.
“Punto primo, io sono magro. Solo che ho diciassette anni, sono sviluppato” precisa il ragazzo, fulminando il fratello con lo sguardo, mentre quello ride divertito. “Punto secondo, se io volessi davvero dimagrire, non dovresti porgermi quello” aggiunge, indicando il dolcetto, che poi afferra in fretta.
“Secondo me non è tanto il fatto che è magra...” butta lì Hugo, scartando a sua volta un dolcetto. “E’ che lei è una ragazza” La guarda un attimo, con un sopracciglio inarcato. “Be’, più o meno”
“E allora, sorvolando gentilmente sul più o meno, cosa intendi dire?” chiede Lily, inarcando un sopracciglio rosso e scrutando mio fratello con espressione scettica.
“Intendo dire che noi maschi...” Lily inarcò ancora un sopracciglio. “ti facciamo passare per cavalleria
“Seh, certo. Per cavalleria mi avete schiacciato contro la porta dello scompartimento”  commenta lei, alzando gli occhi al cielo.
Hugo alza le spalle.
“Be’, abbiamo fatto schiacciare prima te, no? Non è cavalleria?”

“Salve ragazzi, perdonate l’intrusione...” Dominique si porta una mano al cuore mentre entra, chiude la porta dello scompartimento e si siede sull’unico sediolino libero, ovvero quello accanto a James, senza, ovviamente, nascondere la sua ripugnanza all’idea di respirare la stessa area del mononeurone Potter. “Nott mi sta inseguendo”
“E tu non ti sai difendere?” chiedo, inarcando un sopracciglio con aria curiosa. Lei arrossisce, stranamente.
“Non intendeva quello, Rosie” dice James, sghignazzando., mentre mia cugina diventa ancora più rossa. “Nott non le dà tregua. Si è preso una cotta per lei”
Un unico, monotematico: “Ah” si leva da noi, mentre Dominique fulmina il mio cuginetto con i suoi meravigliosi occhi di ghiaccio.
“E...non puoi dargli una possibilità?” chiede Albus, con un sorrisetto divertito.
“Dominique? Non ci pensare neanche! Lei è la donna di ghiaccio!”
“Potter!”
“Weasley!”
Mentre Dominique si alza e cerca di colpire come meglio può il primogenito Potter, io e gli altri alziamo gli occhi al cielo, trattenendo a stento un sospiro esasperato.
“Ci risiamo” mormora Hugo, scuotendo la testa. “Andranno mai d’accordo?”
“Sì, quando Albus diventerà biondo platino” dico, con un sorrisetto, guardando la chioma corvina del mio adorato cuginetto.

“Acida”
“Fastidioso”
“Zitella”
“Farfallone”
“Eh?”
Dominique alza gli occhi al cielo, troppo esasperata dall’ignoranza di James per rispondergli.
Nello scomparto cala il silenzio, che non si sentiva da quasi un secolo.
Volto la pagina del libro e sorrido, soddisfatta, ma tutto questo non dura a lungo, perché James ripete a punzecchiare la cugina, come se quell’Eh? non fosse mai esistito.
“Irascibile”
“Superficiale”
“Scontrosa”
“Stupido”
“Secchiona”
“Fannullone”
“Mezzosangue!”
James e Dominique si voltano, stupiti, assieme a tutti gli altri. Io non ho bisogno di alzare lo sguardo per sapere chi ha parlato. So benissimo che si tratta di un altro mononeurone: Scorpius Malfoy.
“Be’, perché mi guardate con quell’espressione? Sto solo aggiungendo qualche altro insulto!” sbotta Scorpius, entrando nello scompartimento e...be’, rimanendo in piedi.
“Scorpius, mi sa che Mezzosangue sia un po’ più...dispregiativo” Albus fa un sorrisetto divertito, mentre il viso di Malfoy diventa dispiaciuto. E’ quasi impressionante. Non sembra neanche un Malfoy, in questo momento.
“Cercherò di ricordarlo, la prossima volta, amico!”
“Che ci fai qui, Malfoy?” chiedo, guardandolo con un sopracciglio inarato. Lui si volta a guardarmi e mi fa un sorriso raggiante. Diventa sempre meno Malfoy ogni secondo che passa.
“Ma per salutarti, piccola” cinguetta, scompigliandomi affettuosamente i capelli. Fa quasi paura.
“Scherzi a parte?”
Lui ride, divertito.
“No, sono venuto sul serio a salutarvi. Non sono sicuro di poterlo fare quando scenderemo alla stazione. Sapete, con mio padre nelle vicinanze...”
“Allora buon Natale, Malfoy” mormoro, mentre lui fa un saluto a tutti e si avvia, incredibilmente elegante, verso la porta.
“Suvvia, Rosie! Ci conosciamo da cinque anni, potresti anche chiamarmi Scorpius!” esclama, divertito. “Comunque, buon Natale”
“Anche a te, Purosangue da strapazzo!” strepita James, mentre Scorpius ride e si chiude la porta dietro di sé.

“Siamo arrivati!”
Lily si alza, elettrizzata, proprio mentre il treno frena e finisce immediatamente distesa a terra.
“Lily!” esclamo, guardandola con un sopracciglio inarcato. Ridono tutti e io faccio fatica a trattenere un sorrisetto, per rispetto a Lily.  Mia cugina incrocia le braccia, indispettita, poi si aggrappa alla mia mano e si tira su, sorridendo divertita a sua volta.
Arraffa il suo baule e si precipita fuori dallo scompartimento, felice ed elettrizzata. E’ incredibile che lei sia così contenta di tornare a casa. Anche io lo sono, ma...oh, non diciamoci bugie. Io sono contenta di rivedere la mia famiglia, ma c’è un motivo preciso per cui voglio scendere da questo treno – anche dal finestrino, se necessario -  e quel motivo non è affatto nobile. Quel motivo – grande come una casa – è Ted Lupin.
“Rosie, aspetti che il baule ti segua di sua spontanea volontà o provi a trascinarlo?” mi chiede James, indicandomi il suddetto oggetto con un sorriso.
“Nn potresti portarlo tu? Sei sviluppato” sghignazzo, divertita, mentre lui scuote la testa e si avvia fuori dallo scompartimento. Sospiro e afferro il baule, per poi trascinarlo lungo il corridoio.
Sto per scendere dal treno quando, come al solito, finisco quasi per cadere – trascinandomi il baule addosso. Già mi vedo schiacciata e aspetto il momento, ma poi non sento nulla. Apro gli occhi e Ted sorride divertito davanti a me.
“Bentornata, Rosie!” esclama, prendendo il mio baule e portandolo con facilità. Mi scompiglia affettuosamente i capelli e mi fa un sorriso scintillante.
“Ted!” Mi butto di slancio tra le sue braccia, posando la testa sul suo petto. Lui ride e mi passa un braccio attorno alla vita, mentre con l’altro regge ancora il baule.
“Ehi, eri così ansiosa di rivedermi?” chiede, scostandomi un po’ da sé e guardandomi in viso. Io rido e annuisco, sorridendo.
Quanto mi è mancato, Ted! Mi sono mancati i suoi sorrisi scintillanti, i suoi occhi grigio – azzurri, i suoi capelli, solitamente  azzurri, oggi castano chiaro, per non attirare l’attenzione dei Babbani. Mi sono mancati i suoi abbracci, la sua spontaneità, la sua goffaggine.
Mi sono mancati persino i cocci del vaso preferito della nonna.
“Dai, andiamo!” Mi mette un braccio attorno alle spalle e, insieme, ci avviamo verso l’uscita della stazione, seguiti dalla famiglia Weasley.
“Dove andremo?” chiedo, giocherellando con i miei capelli. “Alla Tana? O torneremo a casa?”
“Bah, se ti va di stare stretta, puoi benissimo venire alla Tana”
Sorrido e mi stringo ancora di più a Ted.
Non potrei essere più felice.

[Infatti non lo sarei stata di più. La mia felicità poteva solo iniziare il suo canone inverso, il suo conto alla rovescia]

Angolo Autrice [esaurita dalla prima settimana di Liceo Classico]

Et voilà – o come caspiterina si dice, visto che non ne ho proprio idea  - ! Primo capitolo già scritto!
L’ispirazione, in certi momenti, si fa sentire. Questo è il capitolo più allegro della fic, che – tra parentesi – non sarà molto lunga. Massimo cinque capitoli. Eh, sì. Non so portare avanti qualcosa di molto lungo. Infatti la long – fic su James e Dominique – formata, in teoria, da più di dieci capitoli – è bloccata al secondo paragrafo del primo capitolo. Blocco dello scrittore...
Comunque, se non si fosse capito, questo capitolo si svolge prima del prologo. Alcuni giorni prima, per precisare.

Ringraziamenti per il Prologo:

Pepesale: Oh, grazie, sei molto gentile. Sì, non so se hai notato, ma la maggior parte della mia produzione è drammatica – be’, tenta di esserlo. Chissà perché...

_BellaBlack_: Grazie, grazie mille. E’ ovvio che Rose la preferisco con Scorpius – sono la mia coppia preferita della nuova generazione, dopotutto – ma non credo che le sia sempre piaciuto Malfoy. Ted, poi, lo vedeva quasi sempre, quindi mi sembra pure un po’ ovvio che si innamorasse di lui. Una specie di primo amore, insomma! Grazie per la correzione, provvederò al più presto – o meglio, quando sarò abbastanza serena per usare il programma per l’HTML che non funziona quasi mai.

Jhaa: Non so cosa tu intenda esattamente per classica e semplice, ma comunque cercherò di scrivere sul tono che ho usato per il prologo. Questo capitolo è un po’ più allegro perché è prima del prologo, come ho già detto, ma è l’unico più felice. Eh sì, lo ammetto. L’allegria non è il mio genere. Puoi stressarmi quanto ti pare, tanto sono già stressata di mio al pensiero della mole di compiti che devo fare, quindi  stress più, stress meno...

Ringraziamenti per “My Immortal”

_BellaBlack_: Grazie, grazie davvero. Non sai che belle sentirsi dire tutto questo. Io adoro la coppia Rose – Scorpius ( e credo che ormai si sia capito) e questa storia, diciamo, è una Rose – Scorpius dal punto di vista di un estraneo. E poi a me piace creare ogni storia diversa dall’altra. Non intendo essere monotona, diciamo. Può succedere che, in alcune mie storie, Rose stia tanto con un altro, quanto che con Scorpius, o che Lily sia innamorata di Scorpius o di un altro...Ogni storia è una storia a sé, tutto quello che scrivo in una Fanfiction, non è definitivo per un’altra – Certo che però, per me, Rose e Scorpius staranno insieme. Sicuramente.  Mi dispiace averti fatto piangere, non era nelle mie intenzioni, ma pensa che io piango al sentire la canzone – va be’, brutti ricordi. Ti ringrazio ancora.

SusyE: Grazie, davvero molto gentile. Per ogni parola sono stata attenta, cercando di trasmettere con ogni parola un significato. Ti ringrazio ancora.

cagnoletti2: Be’, diciamo che un po’ di vita reale è sempre presente nelle mie storie, quindi – più o meno – tutti i sentimenti che descrivo li ho provati. Non è stato come per Lily per me – anche perché ho una sola cugina e non la vedo mai – però è stato qualcosa di simile, tempo fa. Ti ringrazio per i complimenti.

Rebby: Grazie mille, ti ringrazio sul serio.

lilyluna_4e: Be’, mi sono ispirata alla canzone. Quella sì che è bellissima.  Grazie mille per i complimenti.

veve_tonks: Rose/Scorpius anche tu! In effetti, questa è una Rose/Scorpius vista dal punto di vista di Lily, dopotutto. Grazie mille!

Rose Weasley : Grazie, grazie mille! Sono felice che ti sia piaciuta.

Jhaa: Grazie, grazie davvero. Ho cercato di rendere Rose meno odiosa possibile e non volevo che i lettori la odiassero, perché Lily, nella storia, non la odia. La invidia, vorrebbe essere al suo posto, ma non la odia. Perché è sua cugina e perché crede che se lo meriti, Rosie, l’amore di Scorpius.  Per il fatto dei 21 M.A.G.O...è un’esagerazione voluta, non so se si era capito. Come a dire “Ci metterà tre ore a prepararsi!”. Forse non l’ho fatto capire... Ti ringrazio molto. Per la storia Dominique/ James...mi sa che dovrai aspettare, visto il momentaneo blocco dello scrittori che mi affligge ogni volta che provo a scriverla. Comunque, per l’età di Dominique...nel settimo libro ho immaginato che James andasse al terzo anno – non chiedermi perché, non lo so neanche io – e Dominique ha la stessa età di James. Nella storia hanno entrambi diciotto anni, quindi tra Dominique e Victoire ci sono quattro anni di differenza. Grazie ancora per i complimenti!

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 - L'annuncio di Ted, Inverno 2021 ***


Quello che non ti ho detto...

 

Capitolo 2 – L’Annuncio di Ted, Inverno 2021

“Allora, mia stupenda amica...” sorvolo – senza davvero sorvolare – sullo stupenda,  che mi manda su di giri. “Come vanno gli studi?”
Ted sfodera di nuovo il suo sorriso scintillante e mi acceca momentaneamente, mentre posa la sua mano sulla mia. Rabbrividisco, ma non la scosto.
“Be’...vanno bene” mormoro, arrossendo furiosamente.
“Non l’ascoltare, Ted!” trilla Lily, dalla cucina. “L’ultima E l’ha presa due giorni va”
“Lily, non ti ho chiesto di vantarti dei miei voti!” esclamo, mentre Ted ride, divertito e mi batte una pacca sulla spalla.
“Ah! E non volevi neanche dirlo! Che razza di amica sei?”
Mi mordo il labbro inferiore e faccio un sorrisetto esitante.
Che razza di amica sono?
Davvero sei convinto che io sia tua amica, Ted? Non ti accorgi di nulla? Non ti accorgi di come divento rossa quando la tua mano sfiora la mia? Non ti accorgi di come rimango incantata quando tu mi sorridi?
No, forse no.
Meglio così.
“Be’...non volevo vantarmi...”mormoro, arrossendo furiosamente.
“Certo, molto modesta...”
“E’ pronto!” urla Roxanne, salvandomi dalla mia morte per imbarazzo.

“Sei diventata più carina”
Mi volto con un sopracciglio inarcato, cercando di nascondere la gioia scatenata da quest’affermazione di Ted.
“Perché, prima non lo ero?” Victoire ride, divertita, con la testa poggiata sulla spalla di lui. Sospiro, mentre il mio cuore va momentaneamente in frantumi. Vorrei essere io a poggiare la testa sulla spalla di Ted come fa Victoire e non sorridergli solo come amica, sapendo benissimo di mentirgli e di mentirmi.
“Sì, ma...eri diversa” Inclina la testa, mentre Victoire incrocia le sue dita con quelle di lui e sorride, dolcemente. “Non so cosa sia, Rosie...ma sei cambiata. Sei diventata più carina”
“Ted, Rose ha quindici anni. Mi sembra ovvio che  sia cambiata” precisa lei, sorridendomi. Io le sorrido di rimando. “Sta crescendo”
“Sei diventata troppo grande, Rosie” Ted mi da un buffetto su una guancia e mi  fa un sorriso triste. “Ora non sarai più mia amica, vero? Ti vergognerai di avere per amico un tizio vecchio come me. Le adolescenti fanno così”
“Ted, non potrei mai vergognarmi di te” dico, con un sorrisetto. Gli stringo forte la mano e divento rossa, ma non tolgo la presa. Questo è uno dei pochi contatti che posso sperare da Ted, visto che lui non si sottrae.  “E poi, prima o poi, anche io invecchierò”
Ted ridacchia e mi guarda con uno sguardo che non riesco a decifrare, mentre Victoire giocherella dolcemente con i capelli azzurri di lui.
“Rosie?”
“Sì?”
L’atmosfera è tesa, la voce di Ted atona. Non mi guarda, quasi temesse che un mio sguardo potesse ucciderlo.
“Io e Victoire ci sposiamo”
Silenzio. C’è solo un silenzio assoluto e assurdo, che domina la mia mente. Ted parla, ma io non sento nulla. La mia mente è racchiusa in un mondo di suoni ovattati e quasi impercettibili per me. Non sento neanche battere il mio cuore, se ce l’ho ancora. Non so ancora se non si è spezzato. Forse deve ancora capire la verità, il mio cuore.
“Da – davvero?” chiedo, con un sorriso falso. La voce trema pericolosamente. Devo andarmene, ora. Subito.
Non voglio che Ted si renda conto del male che mi ha fatto.
“Be’, sì...forse in estate” spiega Victoire, arrossendo. Non se ne accorge. Non si rende conto di niente. Non si rende conto che sto quasi per piangere.
Ogni parola è una lama.
“Oh, allora congratulazioni!” sorrido, falsa. Bacio mia cugina sulle guancie, fintamente allegra. E poi, quando mi ritrovo Ted davanti, mi immobilizzo.
“Ehm...” Lui si morde un labbro inferiore. Sospiro, mentre ogni dettaglio di lui diventa più doloroso. La pupilla nera dei suoi occhi, i ciuffi azzurri che gli ricadono sulla fronte, le fossette sulle guance...sono lame affilate.
“Auguri, Ted” Sono allegra, mentre dico questa frase. Allegra solo in apparenza, perché dentro di me è come se stessi sanguinando. Gli porgo la mano, lui la stringe con un sorriso.
“Grazie”
“Ora scusa, ma devo andare a...a parlare con Al, sì”
Ted continua a guardarmi mentre corro via.

E’ stano come la mente umana si abitui a certe situazioni e, ad un piccolo stravolgimento, ne rimanga sconvolta.
Strano che ogni mattina ti svegli, sapendo di amare una persona con tutto il tuo cuore e che non sarai mai ricambiata, per poi capire davvero che quella persona non ti amerà mai, perché sta per sposarsi con tua cugina.
Ero talmente abituata all’idea che Ted non mi ricambiasse che ero sicura non mi avrebbe fatto niente sentirmelo dire, ma mi sbagliavo. Ovvio. Io non ho mai ragione.
Non ero abituata. Ero consapevole, ma mai fino in fondo.
Incredibile come il cuore continui a battere dopo aver subito una delusione del genere. Quell’amore era come l’aria,no? Era l’aria che respiravo? E allora perché non sono morta soffocata?
Il cuore dovrebbe smettere di battere all’istante, dovrebbe spezzarsi immediatamente, ma non lo fa. Lo fa con calma, perde un pezzo alla volta, in modo da rendere più lunga l’agonia.
E’ assurdo come ti puoi svegliare una mattina, rendendoti conto che tutto quello che amavi è andato in frantumi e tu sei ancora lì, sveglia, viva.
Viva nonostante tutte le ferite, nonostante ti abbiano privato dell’aria. Viva nonostante il tuo cuore stia andando lentamente in frantumi, nonostante il mondo sembra si sia capovolto.
Mi sistemo meglio sotto le coperte e chiudo gli occhi.
Non voglio saperne più nulla. Non voglio rendermi conto, ora.
Il mondo può capovolgersi domani. Ora voglio solo sparire.

“Ted ha detto che eri qui...”
Mi giro verso la porta con un sorriso stentato.
“Ci sono, infatti”
Albus scuote la testa, rassegnato, e si chiude la porta alle spalle, per poi stendersi sul letto accanto a me e stringermi tra le sue braccia.
“Victoire ce l’ha detto. Ho pensato che stessi male” mormora, prendendo il mio volto fra le mani e guardandomi negli occhi.
“Perché dovrei stare male?”
“Rosie, non fare la stupida. Lo so che sei innamorata di Ted” Sospiro, il mio respiro è tremante. Chiudo gli occhi, singhiozzo. Mi getto tra le braccia di mio cugino, mentre lui mi circonda la vita con le sue braccia e mi stringe a sé, accarezzandomi dolcemente i capelli.
“Mi dispiace, Rosie” sussurra, mentre io piango con la testa poggiata sulla sua spalla. Soffoco i miei singhiozzi contro il suo maglione verde e cerco di calmarmi, ma non ci riesco e continuo a piangere. E Albus continua a stringermi a sé dolcemente, come a voler fermare il fiume delle mie lacrime. Ma nessuno ci riuscirà mai.

[ Non finirono mai, le mie lacrime, così come il mio cuore non ha perso tutti i suoi pezzi. Perché, prima o poi, si va avanti. Si sopravvive. Dicono]

Angolo Autrice [Gelata ed esaurita]

Lo so, è minuscolo questo capitolo, ma abbiate pazienza. E' un capitolo di transizione.
Non mi sembra riuscito tanto bene, ma questa è la versione migliore di tutte quelle scritte in questi giorni - tra parentesti, io scrivo i capitoli, in mente, durante le lezioni. Sì, quando mi annoio scrivo i capitoli delle mie storie.
Poi...vi lascio con un indovinello da risolvere. Il coso del cuore che continua a battere l'ho sentito in un film, ma non era proprio così la frase, visto che l'ho visto secoli fa e neanche tanto bene. Mi sono leggermente ispirata. A quale film mi sono ispirata?
Chi indovinerà vincerà...ehm...praticamente niente, ma sono curiosa di vedere se vi rendete conto delle piccole ispirazioni che prendo da film e libri.

Ringraziamenti per il Capitolo 1:

LiTtLe_Giuliy_: Oh, grazie, sei molto gentile. Cerco di rendere ogni mia storia il più reale possibile.

_BellaBlack_: Volevo tanto fare la donna vissuta e mi sono tradita da sola, facendo uno spoiler grande quanto una casa. Be', dipende da da come intendi il finale e da che cosa esattamente intendi per lieto fine, però...no, non dico nulla.  Certo, la reazione di Draco sarebbe stata fantastica, ma  la storia non è incentrata su quello e volevo rendere meglio la vita di Rose a scuola e il suo rapporto di amicizia con  Ted. Sì, l'ultima frase è una "ispirazione" da Canone Inverso. Io adoro sia il libro - letto in un'ora, tanto che mi è piaciuto - e il film, anche se  è diverso dal libro originale. E' un libro bellissimo, ma se ascolti la colonna sonora del film - Be', Ennio Morricone, vorrei dire -  ti viene da piangere, specialmente con il Concerto Romantico  Interrotto....è meraviglioso. Ti consiglio sia di leggere il libro, sia di vedere il film. Io lo adoro, se non si fosse capito. Grazie mille per i complimenti

Jhaa: Non preoccuparti, io per prima odio le storie in cui tutti finisce bene e vivono felici e contenti - proprio perchè credo che il "felici  e contenti" non sia qualcosa di comprensibile per l'animo umano - quindi non ti aspettare la solita storia. Ti ringrazio e spero che questo capitolo - un po' più triste, visto che si entra nel vivo della storia - ti sia piaciuto, anche se a me non convince molto.


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Capitolo 4
*** Capitolo 3 - La decisione, Inverno 2021 ***


Capitolo 3 –
La decisione, Inverno 2021

Mi piace rimanere sotto le coperte fino a tardi; è come sparire dal mondo e rimanere chiusi nella propria bolla personale, dove niente può toccarti o farti del male.
“Rosie...”
Mi piace rimare sotto le coperte con gli occhi chiusi e la mente sveglia, il momento perfetto, quello tra il sonno e la realtà, un dormiveglia in cui tutto è finto e niente lo è in realtà.
“Dormigliona!”
Ma anche quel momento termina, specialmente se in casa hai uno come Ted che si sveglia alle cinque di mattina e decide di svegliare anche te.
Specialmente se sei la migliore amica di uno come Ted.
“Sveglia! Il sole è alto nel cielo e...”
Mi lamento e mi volto su un fianco, mentre Ted apre le tende e un debole raggio di sole illumina leggermente la stanza.
“Dai, Rosie...è mattina!”
Ted mi scuote per le spalle e io mi lamento ancora, storcendo il naso e lui ride, divertito.
“Ted! Sta’ zitto! Voglio dormire!”
Sorrido anche io, poi un flash improvviso mi invade.
Ted e Victoire. Lui che mi parlava, che mi diceva qualcosa. Il suo sorriso esitante, il suo sguardo indecifrabile.
Che cosa diceva?
Che lui e Victoire...si sposavano?
Si sposavano?
Una fitta al cuore, che pian piano si spande a tutto il corpo.
“Ah!” esclamo, portandomi una mano al cuore, quasi a poter raccogliere i pezzi che stanno cadendo.  Stringo forte gli occhi per evitare che scendano le lacrime. Ted si sporge verso di me. Sento le sue mani sul mio viso.
“Rosie! Rosie, cos’hai? Cosa ti è successo?” Sapessi, Ted...
Apro gli occhi e faccio un finto sorriso, per poi alzarmi a sedere e guardarlo. E’ così terribilmente doloroso guardarlo, vedere quegli grigi che mi fissano, preoccupati, e non poterli rassicurare, vedere quelle labbra dischiuse e non poterle baciare, vedere quei capelli azzurri e potervi passare le mani.
Fa male.
Più di mille spilli conficcati nel cuore, più dei cocci di vetro sotto i piedi, più di un pugno, di uno schiaffo.
E’ un po’ come morire, lentamente.
“Nulla, Ted. Nulla”
Lui mi sorride e mi dà un buffetto affettuoso sulla guancia, poi mi abbraccia e mi stringe dolcemente a sé.
“Ho avuto paura che la nostra amicizia potesse finire quando...” Tira su col naso, mentre una lacrima solca la sua guancia. Io poggio la testa sul suo petto e lo stringo a me. Non me ne importa nulla di tutto quello che c’è dentro di me in questo momento e mi limito a tenerlo stretto a me.  “Quando ti ho detto che io e Victoire ci sposiamo...credevo che tu...ti sentissi messa da parte, ecco”
Sorrido contro la maglietta del suo pigiama e una lacrima mi riga il viso, mentre le sue mani corrono lungo la mia schiena e mi accarezzano i boccoli castani.
“Non...non mi sento messa da parte, Ted” sussurro, debolmente.
No, non mi sento messa da parte. Mi sento morta, ma a lui non importa.
“Ne sono contento, Rosie” Mi scosta un po’ da sé e mi sorride, con il mio volto fra le sue mani. “Non sarai messa mai da parte, lo sai, vero?”
Lo so, Ted.  Lo so, ma tu sai quello che sei per me. E non lo saprai mai.  Perché io sono codarda, codarda come il mio amore mai dichiarato. Quello che non ti ho detto rimarrà segreto, perché io non ho il coraggio di dirtelo e tu non hai la forza di ascoltarmi.

Perché mi sono innamorata di Ted?
Non vorrei farmi questa domanda, ma me la faccio lo stesso, perché devo. E’ minuscolo il confine tra il volere e il dovere, in questo caso.
Perché mi sono innamorata di Ted?
Perché è carino? Perché è simpatico? Perché è terribilmente imbranato?
Perché mi distruggo per lui invece che per qualcun altro?
Ted.
Il suo nome risuona ovunque, aleggia nella stanza come una nota musicale che attende di essere suonata.
Ted.
Fin da piccola, Ted mi aveva adorata. Diceva che io ero una ragazzina intelligente e che questa mia intelligenza andava curata. Mi ha insegnato lui a giocare a Scacchi Magici, all’età di sei anni. Trascorrevamo interi pomeriggi insieme...fino a quando non si è reso conto di Victoire.
Victoire era sempre stata lì, ai margini dei nostri pomeriggi, un nome mai pronunciato eppure così terribilmente reale. Victoire era sempre stata così, bella e perfetta, ad attendere in silenzio che Ted si rendesse conto di quanto lei lo amasse.
E lui se n’è reso conto.
Lo vedevo. La guardava di nascosto, la seguiva con lo sguardo, l’ammirava e non distoglieva i suoi pensieri da lei. I nostri pomeriggi avevano un solo argomento di discussione: lei.
Mi faceva male, ma credevo solo di essere gelosa perché...ero stata messa da parte. Ora so che non è così.
E’ terribile.
Ma la cosa più terribile è che io, Victoire, non riesco ad odiarla. Non riesco ad odiarla,  anche se mi ha portato via il ragazzo di cui sono innamorata, anche se si sposerà con Ted, anche se ha rovinato la mia amicizia con lui. Perché è mia cugina, perché è sempre stato un mio punto di riferimento e perché le voglio bene. Bene nonostante tutte le ferite che ha aperto nel mio cuore.
E’ mia cugina, come potrei non volerle bene?
Da quando Ted sta con Victoire, i nostri pomeriggi, trascorsi in camera mia, sono terminati. Lui resta con Victoire e io non protesto. Perché è giusto che lui, ora, stia con la sua fidanzata e che io mi faccia da parte, come doveva essere. Ma non mi sento messa da parte, no.
Sarebbe un dolore troppo riduttivo, essere messa da parte. No, io non sono messa da parte. Io, per lui, sono la sua migliore amica.
Ecco, quello che fa male. Non essere messa da parte, non dover rimanere in silenzio anche quando vorrei dirgli tutto. No. Fa male vedere lui convinto che io sia la sua migliore amica.
Sì, questo fa male.
Fa male come fanno male le cose devastanti e distruttive. E’ come veleno, come un Cruciatus. Non è una morte immediata, tutto questo. E’ una tortura. Una lunga e brutale tortura psicologica. Vorrei che avesse fine, ma so che la fine è solo un’illusione.
La fine verrebbe solo se io gli dicessi tutto, ma io non sono così stupida. O con così tanta voglia di vedere il suo volto dispiaciuto voltato dall’altro lato per non guardarmi in faccia mentre mi dice che lui, purtroppo, non ricambia i miei sentimenti e che si sta per sposare con Victoire.
No, non voglio che questo accada.
Per questo ho deciso di non dirgli nulla.
Non dirò nulla a Ted. Lui non saprà mai nulla, rimarrà all’oscuro di tutto e non gli interesserà mai nulla.
Ho deciso.
Preferisco essere infelice, piuttosto che rendere infelice lui.

“Ti voglio bene, Rosie”
Un bacio sulla fronte, una carezza sul viso.
Uno sguardo da fratello maggiore.
Io ti amo, Ted. Ma tu non rendertene conto.
“Anche io”
Queste parole sono una falsità,  ma tu non te ne accorgi, Ted.
E fai bene.
Continua ad essere felice, Ted. Continua a progettare il tuo matrimonio con Victoire, continua a tenerla stretta e a guardare storto chiunque posi il suo sguardo su di lei.
Fallo, Ted.
Fallo per me, che sacrifico la mia felicità per la tua. Per la vostra.

[Come ero ingenua, a quel tempo! Non avevo capito che la felicità non esiste e, che se anche esistesse, non la possa distribuire come se fosse del pane. No, la felicità non esiste, vero? La felicità è solo un’illusione. Ti scalda il cuore per un istante e poi...dove finisce? Il dolore, quello è l’unica cosa vera della vita. Perché, anche a distanza di anni, il dolore è ancora dolore. La felicità diventa solo un ricordo]

Angolo Autrice [Che odia follemente il suo computer, visto che le ha fatto perdere pagine e pagine di questa storiella molto leggera che sta scrivendo]

Orribile, assolutamente orribile. Vi rendete conto che il mio computer ha cancellato tutta la storia? Vi rendete conto del danno psicologico e fisico che ho subito?
No, forse no.
Però io me ne rendo conto e mi affliggo. Oh, povera me!

Vi piace questo capitolo? A me no.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 - La regola dell'amico, Inverno 2021 ***


Capitolo 4 –
 La regola dell’amico, Inverno 2021

Sono fortemente disperata e per questo motivo sono qui.
Sono disperata e l’unica persona che potrebbe tirarmi su di morale è la causa della mia disperazione, quindi non so se sia il caso di andare a buttarmi fra le sue braccia.
Sospiro, poi apro lo sportello della dispensa.
Sono sicura che se non posso essere consolata, certamente ci sarà del cioccolato da qualche parte.
“Cosa cerchi?”
Mi irrigidisco mentre sono ancora sulle punte in cerca del cioccolato nello scaffale più alto. Sono le tre del pomeriggio, tutta la famiglia Weasley – Potter sta dormendo e l’unico essere sveglio – a parte me, ma io sono un’eccezione. Non dormo mai il pomeriggio- è lui.
Merda.
“Niente, Ted”mormoro in fretta, senza neanche girarmi e sporgendomi ancora di più. Perché sono così maledettamente bassa?
“Allora perché stai rovistando nel mobile? Non credo che tu stia facendo ginnastica, no?” mormora lui, avvicinandosi a me. Oh, cavolo. Sento il mio corpo rabbrividire alla sua vicinanza, anche se so benissimo che questo è il massimo in cui posso sperare.
“Sto cercando del cioccolato” borbotto, mentre ritorno lentamente a terra e lo guardo sorridere allegro.
“Che hai?” mi chiede, mentre con un solo fluido gesto estrae una tavoletta di cioccolato dal ripiano più alto del mobile e me lo porge.
“Uhm?”chiedo, afferrando il cioccolato e sedendomi sulla sedia di poco prima, con gli appunti di Storia della Magia posati sul tavolo davanti a me. Stavo studiando. Come diavolo mi è venuta in mente un’idea simile? Orrendo. Dovevo essere proprio disperata.
“Solitamente, quando mangi cioccolata sei...abbattuta” dice Ted, sedendosi accanto a me e aprendo la tavoletta.
“Non è vero!” esclamo infastidita, mentre prendo il pezzo che lui mi porge e lo mangio.
Ted mi guarda con aria scettica, ma non fa altre domande.
“E’ che...è un periodo difficile” mi ritrovo a dire, mentre il mio cervello mi urla di stare zitta. Cosa cavolo sto facendo?
“Edward Zabini?” mi chiede, prendendomi la mano. “Ti tormenta ancora?”
Scuoto la testa, quasi con le lacrime agli occhi. Piango un po’ troppo in questo periodo.
“Rosie, ascolta...” La sua mano sulla mia è qualcosa di terribilmente insostenibile, la sua voce dolce mi fa male. “Tu non sei inferiore a nessuno, fidati. Nessuno si può permettersi di chiamarti mezzosangue, chiaro? Zabini non è meglio di te”
“Lo so”mormoro, mentre lui mi sorride dolcemente. “Ma non sto male per Zabini. Quello l’ho superato da tempo, ormai”
“E allora cosa c’è?” chiede Ted, incuriosito.
“Un...un ragazzo. A scuola” mento. Be’, in effetti, non è che stia mentendo. C’è davvero un ragazzo che...be’ che...mi piace, ma non a scuola.
“Ti piace?”Lui sorride ironico. Oh, come lo odio in questo momento! Non riesco a credere che mi stia prendendo in giro.
“Uhm...sì”mormoro, arrossendo, come se gli avessi detto tutta la verità.
“Non ci credo! Rose Weasley ha sciolto il suo cuore di ghiaccio!”
Mi sta prendendo in giro. Ora ci credo.
Vorrei urlargli tutta la verità, vorrei buttargliela in faccia. Vorrei fargli capire che io non ho il cuore di ghiaccio, ma non lo faccio.
“Ted!”  esclamo, sull’orlo delle lacrime. Non so perché, ma quelle parole, con quel tono di voce, uscite dalla sua bocca, mi hanno fatto più male di tutti gli insulti di Zabini che ho dovuto sopportare. “Sei...sei davvero orribile! Io ti sto parlando di una cosa seria e...e tu...”
Non termino la frase e scoppio a piangere. Per l’ennesima volta.
Mi alzo dalla sedia e lo lascio lì, solo, al tavolo e salgo le scale che portano in soffitta. Ho bisogno di stare da sola.
Ted non prova neanche a fermarmi


Rosie,
mi dispiace di essere stato tanto insensibile da ferirti. Volevo tirarti un po’ su di morale, ma immagino di aver sbagliato tattica. Sai che sbagliare è l’unica cosa che faccio giusta.
Perdonami, Rosie.
Ti voglio bene.
Ted

Ti voglio bene.
Non avrei mai pensato che queste parole, le più rare che io abbia conosciuto e che mi hanno sempre riempita di gioia, un giorno mi avrebbero fatto tanto male da non poterle neanche leggere.
“Ehi...”
Mi stringo ancora di più nelle pesanti coperte e chiudo gli occhi, stringendo nel pugno la lettera di Ted.
“Rose, scusami”
Ted si siede sul bordo del mio letto e si tortura le mani con aria sinceramente dispiaciuta, ma io non lo ascolto e rimango con la schiena voltata nella sua direzione. Ormai non è più per la presa in giro, ma è per quel Ti voglio bene che mi ha distrutta.
Sento che Ted mi sta accarezzando i capelli e non riesco a trattenere un singhiozzo.
“Rosie!”
Mi mordo le labbra per non far sentire a Ted il mio dolore, ma lui poggia una mano sulla mia spalla e mi costringe a voltarmi. Non appena vede il mio volto solcato dalle lacrime, scuote la testa e si stende accanto a me, anche se questo letto è troppo piccolo per tutti e due.
“Piccola, cosa c’è?”
Poggio la testa sul suo petto rassicurante e lo avvolgo nelle coperte assieme a me. Ted mi stringe a sé e mi accarezza la schiena, sussurrandomi all’orecchio di non preoccuparmi, che andrà tutto bene e che questo ragazzo non potrebbe mai rifiutarmi.
“Chi  te lo dice?” gli chiedo tra i singhiozzi, stringendomi ancora di più tra le sue braccia. E’ bello stare così, tra le sue braccia, senza preoccuparmi di niente.
“Rosie, ti sei mai guardata allo specchio? Sei incantevole! Come può rifiutarti?” mi chiede con un sorriso sulle sue labbra. Alzo la testa e lo guardo speranzosa.
“Mi trovi attraente?” gli chiedo, mentre lui mi asciuga le lacrime con la punta delle dita e io sento un brivido lungo la schiena.
“Certo, Rose. Tu sei molto attraente” Prende il mio volto fra le mani e mi sorride, asciugandomi le ultime lacrime. “Sei davvero bella, Rose. Te lo assicuro”
“ E allora perché quel ragazzo preferisce un’altra a me?” gli chiedo, sorvolando sul fatto che questo ragazzo mi ha appena detto che sono bella. Lui sorride e poggia la sua testa sul mio seno.
“Perché forse non ti conosce e crede che tu sia solo un bel viso. Devi fargli capire che sei anche molto intelligente” Lui spalanca gli occhi e mi guarda con un bel sorriso sul suo volto, con l’orecchio appoggiato al mio petto. “Il tuo cuore va più veloce del normale, Rosie. Tutto bene?”
Non riesco a rispondere. Sono raggelata al mio posto, con la testa di Ted poggiata sul mio cuore e le mie mani fra i suoi capelli azzurri.
“Sì, va tutto bene” mormoro, chiudendo gli occhi mentre le mani di Ted scivolano lungo la mia schiena e mi attira a sé. “Ma questo ragazzo mi conosce, Ted. Siamo amici”
“Ah!” Ted alza la testa con aria trionfante e io metto un’espressione di rammarico al fatto che si sia scostato così velocemente da me. “Ecco il problema!”
“Eh?” lo guardo scettica, mentre lui esulta.
“Siete amici! Ecco il problema!” Io continuo a guardarlo come se fosse uno Snaso. Lui sorride. “La sai la regola dell’amico? Se sei amico di una donna – o di un uomo – non ci combinerai mai nulla”
Lo guardo scettica e scuoto la testa, ricacciandomi sotto la trapunta e stringendomela addosso.
“No! Non fare così! Ascolta!” Mi tira per il braccio e mi fa alzare al suo livello. Il suo viso è troppo vicino al mio e io mi sento rabbrividire. “Io e te siamo amici, Rosie, no? Per questo, nonostante tutti i tuoi cugini scommettessero su di noi, non siamo mai stati insieme! Io e Victorie, invece, non siamo mai stati tanto amici e per questo ci stiamo per sposare!”
Io lo guardo, guardo i suoi occhi azzurro – grigio e sento le lacrime affiorarmi agli occhi.
“Ah” Lui sorride, fiero della sua spiegazione e io vorrei solo buttarmi tra le sue braccia e confessargli tutto, mandando al diavolo lui e la sua regola dell’amico.
“Vedi, ho ragione, no?” mi chiede, tutto felice e sorridente. Io lo guardo. Le mie labbra tremano. Quasi non lo vedo per le lacrime che mi offuscano gli occhi.
“Sì, hai proprio ragione” mormoro, storpiando anche le parole mentre parlo, per trattenere i singhiozzi. “Sei un genio, Ted”
Mi butto sul letto, mi asciugo le uniche lacrime che non sono stata capace di trattenere e chiudo gli occhi, avvolta nelle coperte pesanti.
Sento il suo sguardo su di me, poi il suo peso si sposta dal bordo del letto al poco spazio accanto a me e la sua mano finisce sul mio viso.
“Rose? Mi nascondi qualcosa?”
Oh, certo che ti nascondo qualcosa, pezzo di stupido! E ora che mi hai illustrato la tua brillante regola, stai certo che resterà nascosto per il resto dei miei giorni!
“No” dico, cercando di non singhiozzare. “Non ti nascondo nulla” Tranne che sono innamorata di te da una vita.
“Non ce bisogno di disperarsi, Rosie!” esclama, sorridendomi fiducioso e facendomi poggiare la testa sul suo petto. “Vedrai che riuscirai a farlo innamorare di te!”
“No” dico, secca, chiudendo gli occhi mentre il mio cuore va a mille. “Non ci riuscirò”

[No, non ci sarei mai riuscita. Neanche con un filtro d’amore, neanche se Cupido avesse deciso di aiutarmi. Non ci sarei mai riuscita. Per un semplice motivo: la regola dell’amico]

Angolo Autrice

Ringrazio sia Jhaa che _BellaBlack_ e mi dispiace non potervi rispondere, ma ora devo dedicarmi ai compiti, purtroppo.

Spero vi piaccia questo capitolo.

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 - La veritā, Inverno 2021 ***


Capitolo 5 –
 La verità, Inverno 2021

“Ti devo dire una cosa”
“Uhm?” Dominique alza lo sguardo dal suo spartito e blocca a mezz’aria la mano che teneva il tempo. Inarca un biondissimo sopracciglio e mi guarda in attesa.
“Ti devo dire una cosa” ripeto, torturandomi le mani e arrossendo furiosamente. Lei mi guarda con i suoi occhi azzurri, quasi di ghiaccio, e io mi sento a disagio. Non so perché lo vada a dire proprio a Dominique.
Be’, non posso dirlo ad Al – lui è un maschio – né a James – l’unica volta che gli ho detto una cosa che volevo tenesse segreta, l’ha spifferata a tutta la famiglia, quindi non è il caso – e neanche a Lily, che è troppo piccola. Ho tante altre cugine, molto più cordiali e socievoli di Dominique, però. Come Molly, che è dolce e comprensiva.
Ma Dominique è la cugina a cui sono più legata, anche se lei è scontrosa e facilmente irritabile.
“No, questo l’ho capito. Il mio uhm stava per cosa mi devi dire?” Mi fa segno di sedermi accanto a lei, sul letto e io lo faccio, torturandomi le mani. “Allora?”
“Prometti di non prendermi in giro, di non consolarmi e di darmi solo buoni consigli?” chiedo, mordicchiandomi il labbro inferiore. Lei annuisce, con aria esasperata. “Sono  innamorata di Ted”
Dominique non si scompone. Ecco perché la adoro. Perché è sempre così, non si scompone mai.
Neanche ora.
“Sei innamorata di Ted, che sta per sposarsi con mia sorella” aggiunge, con una faccia da prima classe.
“Sì”
“Bene”
“Bene”
“Smettila di volere sempre l’ultima parola”
“Smettila anche tu”
“Ok”
“Bene”
“Bene”

“Quindi tu dici che non dovrei dirgli nulla,no?”
“Certo che non devi dirgli nulla, Rosie” sussurra Dominique, giocherellando con un suo boccolo biondo. “Lui sta per sposarsi con Victoire, lo sai”
“Sì, lo so” mormoro, mentre una lacrima mi solca la guancia. Lei sospira e me l’asciuga, con aria rassegnata.
“Rosie, non ti voglio demoralizzare, ma lo sai...Tutto questo non è una favola.  Se tu gli dirai tutto quello che provi, lui non ti prenderà per mano e non correrete felici verso l’orizzonte come nei film Babbani” Ha un’aria triste mentre lo dice. Non triste per me, però. Chissà cosa le ricorda, tutto questo. Chissà cosa le sta pungendo il cuore, in questo momento. Sospira.
“Lo so. Non infierire” mormoro,  asciugandomi le lacrime che non mi ero neanche accorta di versare.
“Non voglio infierire, Rosie. Voglio farti aprire gli occhi” sussurra, guardandosi le mani con aria interessata. “Ti assicuro che è meglio che te li faccia aprire io, piuttosto che aprirli nel quando ti rendi conto di essere ad un passo dal burrone”
Chissà a cosa sta pensando, a cosa fa riferimento.
“Credimi, ho gli occhi aperti da quando tutto è iniziato”
“Fai bene”
La guardo a lungo, prima di alzarmi dal letto e dirigermi verso la porta.
“Dominique?”
“Sì?”
“A cosa stavi pensando, mentre mi dicevi quelle cose?”
Un sospiro.
La voce di Dominique trema e io quasi non ci credo.
“A niente di importante, Rosie” dice, con un sorriso amaro. “Niente di importante”
E ci credo, sì. Ci credo, anche se so che non è vero. Ci credo, perché, in fondo, siamo tutti innamorati. E, in fondo, tutti siamo lacerati da quell’amore.

“Rosie, aspetta”
Mi blocco sulle scale, quasi arrivata al piano inferiore. Ted mi raggiunge in fretta, ma resta ad uno scalino sopra di me, come a voler mettere una distanza fra noi due.
“Sì?” chiedo, inarcando un sopracciglio. Lui non guarda me, ma si guarda le mani con aria preoccupata.
“Io...ho sentito quello che hai detto a Dominique” sussurra, posando il suo sguardo su di me. I suoi occhi si fanno sempre più scuri, come i suoi capelli. Passano dall’azzurro al grigio. Non c’è il solito sorriso, sulle sue labbra. “E’ la verità?”
Lo sa. Ted lo sa.
Ted sa che lo amo.
Poteva andare in un modo diverso? Poteva, per una volta nella vita, andare come doveva andare? No, non poteva.
Lily avrebbe detto che è il destino. Lily è fissata con queste cose.
Io, invece, dico che il destino non esiste, è la gente che lo crea. E allora, chi l’ha creata questa situazione in cui mi trovo ora? Io, parlando con Dominique, o Ted, origliando?
I capelli gli sono diventati neri, così come gli occhi. La sua espressione è preoccupata, ma per chi? Per me, Ted? O per te, per tutto quello che succederà?
Per cosa sei preoccupato, Ted?
Guardo i miei piedi, non oso rispondere.
Ho paura,sì. Ho paura. Ho paura di quello che succederà.
“Rosie, per favore...” Mi supplichi, Ted, ma io cosa posso fare? Non capisci quanto sto male, in questo momento? Non capisci che mi stai uccidendo?
Torno a guardarlo, tremo.
Che vuoi che ti dica?”chiedo, tagliente. Lo faccio per difendermi, Ted. Non voglio che altri spilli mi pungano il cuore, ora. Voglio solo dimenticare.
La verità, RosieMi prende per le spalle e si china su di me, inarcando un sopracciglio.  Normalmente sarei arrossita al pensiero del viso di Ted così vicino al mio, ma ora non è il momento.
 Non arrossisco, ma sbianco. Ho paura.
Non voglio che tutto finisca, ma non ho alternative.
La dovresti sapere, la verità, visto che ti sei messo ad origliare mentre parlavo con Dominique!” lo aggredisco, cercando di divincolarmi dalla sua presa. Non ci riesco. Sono poco combattiva, lo sono sempre stata.
«Io...io non ho origliato!”
Oh, Ted! Non me ne importa niente se hai origliato o meno! Non m’importa di tutto quello che puoi dirti per giustificarti. A me importa sapere cosa ne sarà di noi due.
Sì, è la veritàmormoro. Lui lascia la presa dalle mie spalle e si passa una mano fra i capelli. Io chiudo gli occhi, mentre due lacrime mi scivolano lungo le guance. Non voglio guardare, ora. Non voglio vedere la disperazione nei suoi occhi.
“Perché...perché non me l’hai detto?” La sua voce è incrinata, io stringo i pugni, ma non apro gli occhi.
“E perché avrei dovuto dirlo, Ted?” chiedo, con la voce tremante, mentre altre lacrime mi scendono lungo le guance. Apro gli occhi. Ted, teso nell’atto di asciugarmi le lacrime, ritira la mano, come se si fosse scottato, e si allontana. “Per sentirmi dire mi dispiace?”
“Io...”
E’ senza parole, lo sono anche io. Non so cosa dire, cosa fare.
“Rosie, io ti voglio bene” Si mordicchia il labbro inferiore e si tortura le mani, l’espressione del suo viso è triste. “Tu sei la mia migliore amica, Rosie. Ti voglio bene, tantissimo, ma...non posso amarti. Lo sai”
“Sì” Un mezzo sorriso si fa strada sul mio volto, nonostante dentro stia morendo. “La regola dell’amico”
“Vedi che avevo ragione?” Anche lui sorride un po’, ma è ancora teso. Vorrei che si sbagliasse, vorrei che non avesse ragione.
“Sì, hai sempre ragione” mormoro, guardandolo ancora con quel sorriso amaro, falso.
C’è un silenzio innaturale fra di noi. Abbiamo sempre parlato, fino ad ora, abbiamo sempre riempito tutti i silenzi. Non siamo mai rimasti senza parole, a guardarci negli occhi con quel sorriso amaro e la tristezza nelle nostre iridi.
“Mi dispiace”
Il sorriso svanisce dal mio volto e scuoto la testa.
“A me di più”
Lui scende al mio scalino e mi guarda a lungo, prima di stringermi a sé, in barba a quello che io sto provando.
“Cosa sarà di noi?” chiede, giocando con i miei capelli. Io tremo, le lacrime continuano a scendere.
“Non lo so, Ted” sussurro, posando le mie mani sul suo petto e spingendolo indietro.
“Scusa”
Scuoto ancora la testa.
“Io mi sposo”
“Lo so”
“Io la amo, Victoire”
“Lo so”
“E’ finita, allora? Non siamo più amici?”
“Questo non lo so” Mi volto e inizio a salire gli scalini, lentamente, ma poi mi fermo. Lo guardo un’ultima volta. Ha un’espressione sofferente sul volto, i suoi capelli sono ancora scurissimi. Non c’è un sorriso sulle sue labbra. Non avevo mai visto Ted così serio. “Mi mancherai”
“Anche tu, Rosie”
E corro in camera mia, singhiozzante, sapendo che questa volta non verrà Ted a consolarmi.

[Lo sapevo, sapevo che non sarebbe più stato nulla come prima ed era questo che mi faceva male.
L’amore fa male.
L’amore è la forza che fa girare il mondo, ma anche quella che spegne le stelle; quella che rende viva una persona, ma che la demolisce lentamente, pezzo per pezzo; quella a cui tutti vanno in contro impazienti e ne escono distrutti. Questo è l’amore, tanto decantato da zio Harry.
 L’amore fa male. E basta.]

 

Angolo Autrice

Triste, triste e deprimente. Non sono capace di scrivere qualcosa che sia un tantino più allegro in questo periodo. E dire che, proprio in questo momento, sto ascoltando le canzoncine della Disney – eh, sì, sono ancora una bambina.
Oh, ho una venerazione per “Ti vada o no” di Hercules, che ho ascoltato proprio mentre scrivevo questa capitolo. E’ una canzone meravigliosa e credo che un po’ c’entri con la storia – ma va be’, io amo tutte le canzoncine Disney, infantile come sono.– quindi, anche se può sembrare da bambini, io vi dico di ascoltarla – poi, va be’, se è davvero idiota non la ascoltate.

Questo era l’ultimo capitolo. Ci sarà un Epilogo e poi concluderò la storia. E’ la prima vera storia che termino, assurdo.
Ma l’Epilogo è ancora in fase di scrittura e non so se riuscirò a scriverlo in questi giorni, visti gli impegni.

Ringraziamenti

_BellaBlack_: Grazie, grazie! Magari fossi più grande, così molte persone mi prenderebbero sul serio, invece di considerarmi ancora una bambina – va be’, lo sono ancora, in fondo – solo per la mia età. Grazie. Trovo che Ted abbia un talento innato per distruggere – sia psicologicamente, sia fisicamente.

Jhaa: A dire la verità, ho calcolato proprio otto anni di differenza fra Rose e Ted, proprio come nel libro. Stranamente, il capitolo precedente mi piace parecchio. Sarà per il fatto che, inizialmente, era nata come one – shot partendo da quel capitolo, ma io lo adoro. Stranamente. Ti ringrazio e sono felice che ti sia piaciuto. Ti ringrazio anche per i consigli che mi hai dato, è bene riceverli. Grazie.

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Capitolo 7
*** Epilogo - Il Grande Giorno - Estate 2022 ***


Epilogo – Il Grande Giorno, Estate 2022

“Sono orribile” borbotto, mentre Dominique alza gli occhi al cielo, esasperata. E’ facile, per lei, fare così. Certo, lei può alzare gli occhi al cielo, visto che ha il corpo di una modella del Settimanale delle Streghe.
“Non dire sciocchezze, Rosie. Sei fantastica” Sospiro. No, non sono fantastica.
Il vestito grigio azzurro – Victoire,che ha scelto per me il vestito, non ha alcuna sensibilità – mi fascia il corpo minuto, che, in questo vestito, sembra ancora più piccolo. I boccoli castani mi ricadono ordinatamente sulle spalle, come al solito e le guance sono leggermente rosse.
Sembro una di quelle bambole di porcellana della nonna, mi manca solo il cappellino.
“Dominique, guardami” Lei non lo fa, ovvio. E’ troppo occupata a fissare un punto fuori dalla finestra con aria assente per dare conto a me. E’ strana, in questo periodo. E’ sempre assente, non ascolta mai nessuno e credo di averla vista anche piangere, qualche volta. Non potevo credere ai miei occhi. “Nicky, cosa c’è?”
Sospira e giocherella con i suoi boccoli biondi, continuando a guardare il panorama.
“Niente” Scuote la testa, alcuni boccoli le dondolano attorno al meraviglioso viso. “Sai, ti ricordi quando mi dicesti che ti eri innamorata di Ted?”
Mi porto una mano al cuore e trattengo il respiro. Mia cugina fa una faccia dispiaciuta, ma io scuoto la testa con un sorriso amaro.
“Sì, ricordo” mormoro, sedendomi sul letto accanto a lei e accarezzandole dolcemente i capelli. Il suo respiro trema.
“Ti avevo detto che dovevi aprire gli occhi, ma io per prima non ho ascoltato il mio consiglio”
Mi guarda. I suoi occhi di ghiaccio sono pieni di lacrime.
“Oh, Dominique! Mi dispiace tanto!” La abbraccio e lei ricambia il mio abbraccio, disperata. “Nicky, io...non so che dire. Non so consolare, Dominique, ma voglio dirti che tutto passa. Tutto, anche se sembra impossibile, passa”
Lei si scosta da me e si asciuga le lacrime, annuendo e tirando su col naso.
“Lo so” 
Si alza in piedi e mi sorride, poi torna a specchiarsi.
L’abito rosa pastello le sta meravigliosamente, slancia la sua figura già esile, con i corpetto stretto e la gonna un po’ più ampia. I boccoli le ricadono dolcemente lungo la schiena minuta.
E’ davvero stupenda.
“Dai, andiamo” Mi prende per mano e mi costringe ad alzarmi sul letto, con un sorrisetto finto.
“No, aspetta...” Mi risiedo sul letto, con aria pensierosa. “Voglio rimanere un attimo qua”
Dominique annuisce, con un sorrisetto.
“Vieni presto”

Oggi è il grande giorno, il giorno del matrimonio di Ted e Victoire.
Non posso dire di essere allegra, non lo sono affatto. Nonostante siano trascorsi sette mesi, nonostante io dovrei aver superato questa cosa...io sono ancora distrutta. Forse non come allora, non distrutta come potevo esserlo quel giorno, quando Ted ha scoperto la verità, ma so che non sono completamente guarita. Lo so, lo sento.
Ted è una questione lasciata in sospeso, una ferita ancora aperta. Non ci siamo più parlati da quel giorno. Ci siamo visti più volte durante quelle vacanze, ma non abbiamo mai parlato veramente. Mi riserva un sorriso freddo, cortese. Un sorriso che mi uccide di continuo. E ora, sono tornata a casa da più di un mese, ma non abbiamo mai spiccicato parola.
Non possiamo andare avanti così, lo so.
 Siamo stati amici per tanto tempo e io non posso permettere che quello che provo per lui metta da parte quello che ci ha legato.
“Ehi, Rosie?”
James entra nella mia stanza con un sopracciglio inarcato e un’espressione seria sul volto. Fa quasi paura, con quell’espressione. Indossa uno smoking e sembra un damerino. L’unica nota stonata del suo aspetto sono i capelli, neri e disordinati come al solito. Sorrido nel vedere che, almeno James, è rimasto uguale.
“Va tutto bene?” chiede, sedendosi accanto a me e accarezzandomi i capelli, dolcemente.
“Non c’è nulla che non dovrebbe andare bene” sussurro, torturandomi le mani e chiudendo gli occhi. “Oggi è il giorno del matrimonio di mia cugina. Victoire si sta per sposare con Ted”
“E tu lo stai ancora aspettando”
Mi spiazza, questa frase. Lo ammetto, James mi ha lasciata a bocca aperta, soprattutto perché ha detto la verità. Io lo aspetto ancora, sì. Aspetto ancora Ted, che oggi sposa Victoire, mia cugina.
“Già, hai ragione” Non vorrei piangere, ma  non riesco a trattenere le lacrime e scoppio in singhiozzi disperati. “Dannazione! Più di sei mesi e non sono riuscita neanche a rassegnarmi!”
Sbatto un pugno sul letto, furiosa, mentre James mi prende fra  le braccia e mi dice di stare calma, che tutto si risolverà.
No, James, questa volta non si risolverà tutto in fretta, non si può sorvolare su questo.
Non riuscirò tanto facilmente a dimenticare tutto.
Ma, in fondo, come si può dimenticare? Come ci si può rassegnare alla realtà?
Non lo so, so solo che io non ci riuscirò tanto facilmente.

“Posso parlarti?”
Sobbalzo e mi scosto in fretta da James, mentre lui guarda Ted con un sopracciglio inarcato e mi fa una faccia interrogativa.
“Dimmi” mormoro, guardando tutto tranne che il suo viso. James stringe forte la mia mano e fissa Ted curioso.
“In privato”
“Mi dispiace, Lupin, ma non credo sia...”
“Ok” James mi guarda, stupito e io gli faccio un sorriso, come a dirgli che andrà tutto bene.
Lui mi fissa a lungo, poi mi stringe ancora la mano e, infine, la lascia andare, per uscire dalla stanza. Siamo solo io e Ted, ormai. Guardo il suo viso, di una bellezza sconvolgente per me. I suoi capelli azzurri sono sparati in tutte le direzioni, le sue labbra sottili piegate in un lieve sorrisetto di circostanza. Il corpo esile è fasciato da uno smoking elegante, che lo fa sembrare ancora più magro di quello che è in realtà.
Mi guarda, mi fissa con aria rassegnata e sospira.  Distoglie lo sguardo e inizia a guardarsi i piedi, con aria triste.
“Cosa dovevi dirmi?” chiedo, con voce tremante. Non è facile fare finta di niente, ora. Non è più così semplice fingere che sia finita.
Lui mi viene vicino e si inginocchia ai piedi del letto, prendendomi la mano. E’ sbagliato, non dovrebbe andare così. Avrà chiesto la mano di Victoire, così. Non può parlarmi da questa posizione.
“Mi manchi”
Due parole, un debole sussurro, quasi impercettibile. Queste due parole – che potrebbero sembrare così misere – mi fanno rendere conto di una cosa che fino a questo momento non avevo considerato: anche Ted sta male.
Non avevo mai considerato la faccenda da questo punto di vista, perché non avevo mai pensato che anche Ted potesse stare male.
E questo mi fa ancora più male, perché ciò che fa male a lui, fa male anche a me.
“Anche tu”
Si alza in piedi e mi guarda a lungo, prima di tirarmi su e di stringermi a sé, noncurante delle mie proteste.
E poi, quando sono fra le sue braccia, scoppio a piangere. Poggio la testa sul suo petto esile, lo stringo a me e singhiozzo, bagnandogli leggermente la camicia bianca.
“Oh, Rosie!” Lui mi circonda la vita con le braccia e mi accarezza dolcemente la schiena, giocherellando con i miei capelli. Com’è dolorosa questa sensazione, lui non lo sa. Non sa quanto male fa sentire le sue mani sulla mia schiena e ricordarmi dolorosamente della verità, non sa quanto è doloroso guardare il suo viso e rendermi conto di quanto lui stia male. “Rosie, ti prego, non piangere”
Mi scosto da lui e lo guardo, asciugandomi le lacrime con il polso. Ha le mani inchiodate sulle mie spalle ed un’espressione sofferente sul volto.
“Scusa” mormoro, guardandomi i piedi. Lui sospira e scuote la testa.
“Non voglio che tu pianga perché mi fa male vederti piangere per me”  Mi dà un buffetto sulla guancia, con un sorriso dispiaciuto.
Rimango raggelata dalle parole di Ted e lo guardo a lungo, con le lacrime agli occhi, prima di distogliere lo sguardo da lui e fissarlo sulla parete davanti a me.
“Non piangerò” sospiro, anche lui. Rafforza la presa sulle mie spalle e mi guarda con insistenza, fino a quando non mi decido a voltarmi nella sua direzione.
“Non possiamo essere amici, Rosie?”
Rido, una risata amara, che di allegro non ha nulla.  Ted tira su col naso e fissa il suo sguardo azzurro – grigio su di me. Io non riesco ad essere ancora così dura, non riesco a far finta di aver superato tutto, sotto quello sguardo che amo e che ho amato in tutto questo tempo.
“Amici? Ted, io non riesco a dimenticarti! Non riesco a fare finta di nulla, capisci? Sono ancora innamorata di te, Ted e non posso esserti amica” rispondo, guardandolo con aria triste. “Vorrei esserti amica, Ted, lo vorrei, ma non riesco a starti accanto come se nulla fosse, capisci?”
Lui annuisce e mi stringe a sé, in lacrime. Gli ho fato del male, lo so. Anche io mi sono fatta del male, ma questa è l’unica verità.
“Lo capisco, Rosie” sussurra, al mio orecchio, stringendomi ancora a sé e sollevandomi leggermente da terra. Io lo tengo stretto, non voglio lasciarlo andare, ma devo.  Lui si scosta da me e mi guarda ancora. “Capisco che non ce la fai, ma...se un giorno ti sentissi meglio...”
“Verrò immediatamente da te, Ted” mormoro, mentre lui si volta e si incammina verso la porta. “Te lo prometto. Io voglio esserti amica, Teddy” aggiungo, mentre lui esce dalla stanza e annuisce.
“Anche io, Rosie”

“Ehi, secchia!”
Mi volto, con un sopracciglio inarcato, mentre Scorpius Malfoy cammina elegantemente nel giardino fino ad arrivare alla sedia su cui sono seduta.
“Malfoy, che piacere vederti! Com’è che sei qui?” chiedo, sarcastica, mentre lui si siede accanto a me e mi sorride, divertito.
“Mi ha invitato Al” risponde, allegro, ma la sua allegria non mi raggiunge neanche un po’. Mi sento chiusa nella mia bolla privata, una bolla fatta solo di dolore e tristezza. “Ehi, Rosie...cosa è successo?”
“Io...ho parlato con Ted”
Scorpius sospira, passandosi una mano nei capelli biondi, poi mi prende la mano e la stringe forte. Lui sa cosa sto provando. E’ stato lui a starmi vicino durante questi mesi di sofferenza, a tenermi stretta tra le sue braccia e a dirmi che tutto sarebbe passato, anche se io non ci ho mai creduto. No, non passa.
Non è così semplice, ma è bello sentirselo dire da qualcuno.
“E...”
“Mi ha chiesto di rimanere amici” Scorpius spalanca gli occhi verdi e fa una faccia stupita, mentre io sorrido debolmente.
“E tu che hai...che hai fatto?” chiede, deglutendo.
“Io...gli ho detto che deve aspettare, che io non me la sento ora” mormoro, con le lacrime agli occhi. Scorpius si rende conto di quanto mi faccia  male tutto questo e mi stringe forte la mano, come a volermi dire che lui è qui con me e che non mi lascerà. “Io...voglio essergli amica, lo voglio con tutto il cuore, ma...non ce la faccio. Non posso stargli accanto come una semplice amica, sapendo quello che è successo...capisci?”
Lui annuisce, con aria seria. Un’aria che non gli ho mai visto.
“Se lui non lo avesse saputo, non avesse origliato, forse... forse ora sarei lì a rassicurarlo al posto di James” indico mio cugino e Ted, in un angolo del giardino, che parlano fitto. “Ma ormai lui ha saputo tutto. Non ce l’ho con lui, Scorpius. Non mi interessa che abbia origliato, sentito accidentalmente o qualunque altra cosa...io ce l’ho con lui perché non capisce che, per quanto mi manchi la sua compagnia, non posso essergli amica”
“Lo so, Rosie...ho capito”
Lui mi stringe a sé, dispiaciuto e mi bacia dolcemente la tempia.
“Mi manca”
Chiudo gli occhi e due lacrime mi scendono lungo le guance. Lui le asciuga con le sue dita fredde e sottili e mi accarezza il viso, sospirando.
E non c’è bisogno di parlare, ora basta il silenzio.

Sono seduta al mio posto, in bilico tra il sereno e il disperato.  Alla mia sinistra ci sono James e Dominique, irrigiditi sulle loro sedie, che fanno di tutto per non guardarsi – fra parentesi, ancora non ho capito cosa sia successo, fra quei due, che, invece di litigare come al solito, si evitano- e gli amici di mio cugino, i Malandrini, compreso mio cugino Fred, che sfoggia il suo solito abbigliamento trasandato.
 Alla mia destra ho Albus, tutto allegro e ordinato, a differenza del fratello, seduto accanto a Scorpius, impeccabile nel suo abbigliamento. Sembra nato per queste cose. Ogni tanto si volta a guardarmi con aria esasperata e si morde il labbro inferiore. Io faccio finta di non accorgermene, ma sorrido, divertita. E’ così tenero. Non faccio la finta tonta, so che prova qualcosa per me. Me ne sono accorta durante questi mesi in cui mi è stato vicino, ma lui non mi ha mai detto nulla e io non voglio forzarlo a parlare. Mi basta saperlo vicino, ora.
Forse a lui basta avermi vicino e sapermi accanto a lui in qualunque situazione, anche se io sono ancora innamorata di Ted e non lo dimenticherò tanto facilmente.
Forse potrei innamorarmi di lui, fra qualche anno, quando tutto sarà finito. Quando l’amore per Ted sarà solo un ricordo, quando tornerò ad essere felice, quando potrò finalmente dire a Victoire che sono felice per lei.
Forse tornerò anche a  parlare con Ted. Forse tornerà tutto come prima. Forse quel sorriso freddo sparirà dal suo volto, quando si rivolgerà a me. Forse potremmo tornare a scherzare, come facevamo prima che accadesse quello che ha cambiato la nostra vita. Forse andrà tutto bene.
Forse potrei tornare a parlare anche con Victoire e non tenerla a distanza come ho fatto fino ad ora, ferendola. Forse potrei smetterla di invidiarla perché lei ha avuto la fortuna di essere amata da Ted e io no.
Forse potrei scoprire cosa è successo tra Dominique e James durante questi mesi, in cui non hanno fatto altro che stare lontani e guardare in due direzioni differenti, per paura di far incontrare i loro occhi. Forse capirò, o forse no. Forse me lo diranno loro.
E forse, potrei crescere. Potrei diventare davvero grande, non solo come dato anagrafico, ma come condizione mentale. Forse potrei davvero diventare matura, come mi giudicano tutti, ma che invece non sono affatto. E forse potrei davvero sapere cosa succederà dopo il matrimonio di Ted Lupin e Victoire Weasley.
Forse potrebbe esserci finalmente un nuovo inizio, dopo il loro matrimonio. Forse la mia vita potrebbe tonare ad essere quella che era prima che mi innamorassi di Ted.
Forse saprò cosa dovrò fare, dopo.
Ma, per il momento, mi accontento di sapere che mia cugina Victoire sta per sposare Ted, il ragazzo più fortunato del mondo, perché ha l’amore di una ragazza bella e perfetta come lei. E lo merita tutto.

Angolo Autrice [Un po’ triste]

Siamo arrivati alla fine. Eh, sì, proprio alla fine.
E’ la prima storia che concludo – oltre a Bleeding Love, ma quella l’ho scritta tutta insieme – e mi sento un po’ triste. Ormai questa storia è diventata parte di me, la progettavo a scuola, mentre tornavo a casa a piedi, mentre facevo i compiti...mi ha accompagnata, questa storia ed è un po’ una tragedia terminarla.

Ringrazio:

_BellaBlack_: Mi fa piacere sapere che non sono l’unica che va pazza per le canzoncine della Disney. Grazie, è bello sentirsi dire che sono matura, visto che tutti credono che io sia troppo piccola. Come puoi vedere da questo ultimo capitolo, Ted non solo distrugge gli altri, ma distrugge se stesso con la sua innata capacità. Grazie mille, spero che la storia ti sia piaciuta.

Jhaa: Epilogo tragico pronto per te! Ovvio, hai indovinato la trama dell’epilogo. Sarà che io sono banale o tu che sei una veggente?  Ti ringrazio, grazie mille. Ovviamente non ho potuto non mettere un accenno alla Dominique/ James in questa storia, anche se non è proprio citato. Non volevo che Rose lo sapesse, ma che si rendesse conto che non è la sola a soffrire. Grazie mille.

Mizar: Non lo so se la regola dell’amico non sbagli mai, ad essere sincera, ma io ho un amico che mi conosce da quando avevamo sei anni e non siamo mai stati altro che migliori amici. Ti ringrazio per i complimenti.

LiTtLe_Giuliy_: Grazie, grazie. Mi dispiace averti reso depressa, ma ormai questa storia è finita in quella categoria. Purtroppo, la vita non va mai come vorresti e, anche se Rose sapeva quello che doveva fare, Ted ha rovinato tutto, proprio perché niente va come dovrebbe andare. Grazie mille.

E chi ha inserito la storia nei preferiti:

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18 - Tom94

E chi ha letto soltanto.

Grazie, grazie davvero.

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