Sweet moments

di kimikocchan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Rose ***
Capitolo 2: *** Brittle ***
Capitolo 3: *** Zero ***
Capitolo 4: *** Wish ***
Capitolo 5: *** Jealousy ***



Capitolo 1
*** Rose ***


Rose

 
Ed era bellissima. Non ci sarebbero state altre parole per descriverla.

“Ci vediamo all'isoletta a est dell'isola dei draghi” erano state le sue ultime parole prima che lui scappasse a un importante riunione di capi tribù.
Hiccup era atterrato insieme a Sdentato nel posto prefissato per l'appuntamento con quella che tra qualche anno sarebbe divenuta sua moglie, sperando che quest'ultima non gli tirasse un'asciata per il suo evidente ritardo.
Un sorriso dolce affiorò sul suo viso. Astrid dormiva all'ombra di una grande quercia, appoggiata a Tempestosa anche lei addormentata. Intorno alla quercia si stagliavano enormi cespugli di rose rosse selvatiche che nonostante il clima ostile, in quell'ambiente protetto dai vecchi alberi della foresta erano riuscite a sbocciare. Hiccup s'avvicinò alla ragazza e sfiorandole appena la guancia la guardò incantato.

“Anche tu nonostante questi duri anni a combattere e proteggere Berk, sei riuscita lo stesso a sbocciare in tutta la tua bellezza”.

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Capitolo 2
*** Brittle ***


Brittle
 

A volte Hiccup diventava inquieto e stranamente silenzioso. Tornato a casa ripensava alle giornate che trascorreva a Berk in qualità di nuovo capo e non poteva fare a meno di chiedersi se fosse o meno in grado di succedere Stoick e se quest'ultimo, suo padre, sarebbe stato orgoglioso di lui vedendolo.
Questa paura si insinuava nella sua testa e lo faceva spaventare più dei denti di una Morte Urlante.
Ma ogni volta che andava a ritirarsi pensieroso sulla cima di Berk dove aveva catturato Sdentato, puntualmente due braccia calde lo avvolgevano e lo stringevano forte.

Avrebbe riconosciuto il suo odore anche a distanza di chilometri ma soprattutto avrebbe riconosciuto il suo tocco, capace di risvegliarlo, capace di fargli scalare montagne, capace di sorprenderlo ogni volta che fosse stato possibile.

“Che ci fa qui da solo il grande capo di Berk?” domandava con la sua voce dolce e allo stesso tempo molto divertita.
“Aspettavo la mia dama” rispose lui ricambiando un sorriso.

E inaspettatamente ogni paura svaniva come per magia.

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Capitolo 3
*** Zero ***


Zero
 

Sei anni prima Astrid non aveva trovato per niente interessante un soggetto come Hiccup.

A detta di Moccicoso, Hiccup era uno smidollato, un buono a nulla, insomma uno zero.
Astrid di animo nobile non si preoccupava di fare pensieri così cattivi, tuttavia il figlio di Stoick si presentava ai suoi occhi proprio come il suo “anti-tipo”: non tanto per il suo aspetto mingherlino e completamente “anti-vichingo” ma perché lo riteneva una persona priva di ambizioni che si abbandonava al pessimismo più sfrenato e al suo immancabile sarcasmo.

Ma tutto quello in cui credeva svanì nel momento in cui, sei anni prima, lo aveva rimproverato con queste esatte parole:

“Hic abbiamo appena scoperto il nido dei draghi! Quello che cerchiamo fin dai tempi in cui arrivarono qui i primi vichinghi e tu vuoi tenerlo segreto! Solo per proteggere il tuo drago da compagnia! Dici sul serio?”

Astrid ricordava ancora perfettamente quando Hiccup si era voltato lentamente verso di lei e tenendo lo sguardo fisso sul suo aveva risposto semplicemente: “Sì”.

A quella risposta così decisa, a quello sguardo così determinato, la vichinga per la prima volta nella sua vita non aveva avuto il coraggio di controbattere.

La verità è che Astrid era rimasta prigioniera di quegli occhi smeraldo pieni di ardore e di coraggio e ancora oggi quando Hiccup posava quello sguardo su di lei, non poteva fare a meno di pensare di essere la vichinga più fortunata del mondo.

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Capitolo 4
*** Wish ***


Wish

 
Hiccup Horrendous Haddock III aveva molti desideri. Molti di questi si erano comunque realizzati: rendere orgoglioso suo padre, avere finalmente una figura femminile da chiamare mamma, riuscire a cavalcare al meglio Sdentato e riuscire a conquistare il cuore di Astrid.
Ora che questi piccoli e allo stesso tempo grandi sogni si erano avverati, Hiccup da capo, aveva decisamente ampliato i suoi orizzonti alla ricerca di nuovi ed entusiasmanti obbiettivi da raggiungere.

Una sera Berk era letteralmente in festa a causa della festività di Odino. Nell'aria si potevano percepire l'odore di bruciato provocato dal grande fuoco al centro della piazza e i calici di vino che venivano elevati in un frastuono di allegria e felicità.
Hiccup era seduto sul trono dove prima sedeva solitamente suo padre, alla sua destra c'era Valka che parlava con delle giovani ragazze che erano incantante dalla bellezza di Saltanuvole mentre alla sua sinistra accucciato, c'era Sdentato che mangiava animatamente una cesta di pesci bella piena.
Hiccup guardava la piazza e gli abitanti di Berk che la animavano con musica e danze di ogni tipo e la sua attenzione fu subito catturata.
Al centro della piazza, vicino al grande fuoco, una figura leggiadra danzava in modo elegante e passionale, trasportata dalla musica, era niente di meno che la sua ragazza: Astrid.
La bella vichinga bionda indossava un semplice abito lungo bianco che le arrivava alle ginocchia, caratterizzato sul fondo e sul collo da vere perle rosate che la facevano brillare ancora di più in quella magica serata al chiaro di luna.

Hiccup la osservava incantanto, tanto che i saluti e i doni degli abitanti del villaggio, della sua gente, alle sue orecchie non erano giunti, per quanto fosse concentrato e intento a fissare la bionda.
La ragazza si girò all'improvviso nella sua direzione e sfoderando uno dei suoi magici sorrisi, agitò la mano:

"Ehi Hiccup!"

Il ragazzo ritrasse lo sguardo e arrossì vistosamente: « Perchè deve essere così dannatamente bella? » esclamò nella sua mente, ignorando che la ragazza pian piano si era avvicinata a lui.

"Ehi?" chiese preoccupata.
"A-Astrid, dimmi pure!" rispose il capo di Berk risvegliato da pensieri poco puri.
"Qualcosa non va? Sei strano" disse la ragazza guardandolo un po' seria.
"Ahhh, no tutto bene! Mi stavo solo chiedendo dove avessi preso questo bell'abito!" chiese lui cercando di contenersi.
"Ah, questo?" chiese lei indicandosi per poi continuare: "Questo abito è di mia madre. Lo ha indossato il giorno in cui si è sposata con mio padre. Mi piaceva e quindi l'ho messo..."
"Capisco..." disse lui contemplandola più da vicino, con uno sguardo stralunato.
"è un po' troppo sopra le righe?" chiese lei preoccupata.
"Oh no, Astrid è perfetto, stai benissimo davvero!" esclamò Hiccup con troppa euforia.
"D'accordo" rispose lei mostrando un sorriso imbarazzato. Ogni tanto ritornavano timidi come quando erano quindicenni e l'aria diventava decisamente elettrica.
"Vieni a ballare con me?" chiese lei con uno sguardo dolce.
"Ti raggiungo dopo, ok?" rispose il capo di Berk.
Astrid annuì e si ributtò in mezzo alla mischia per ballare quelle dolci note che stavano riempiendo l'atmosfera di magia.

Hiccup si abbandonò sul trono e sospirando alzò lo sguardo al cielo: 
« Ho un nuovo sogno: sposare Astrid Hofferson. E lo so cosa stai pensando grande Odino: sarà facile...
Bè t'illuminerò con qualcosa che pensavi non avresti mai sentito: chiederglielo sarà più difficile di quando ho cercato di cavalcare per la prima volta Sdentato »

 

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Capitolo 5
*** Jealousy ***


Jealousy
                                                                                                                                                                    
Quel pomeriggio Astrid era andata a trovare il suo ragazzo direttamente a casa.
Quando bussò alla porta non si aspettava di certo che Hic gli avrebbe aperto con un bel muso imbronciato.
Parlando, i due avevano cominciato seriamente a discutere, per via dell'atteggiamento del capo di Berk, decisamente pungente e fastidioso.

“Ho trovato! Perché non ne approfitti per raccontarmi nei dettagli il bellissimo ed emozionante appuntamento che hai avuto con Eret, ieri mattina?”
“Hiccup...” sospirò la vichinga, capendo ogni cosa.

Astrid era seriamente combattuta. Da una parte odiava quando Hiccup si arrabbiava in quel modo, specialmente se la sua rabbia era rivolta verso di lei. Il suo sarcasmo e la sua tremenda ironia erano qualcosa di fin troppo fastidioso da sopportare se usati per criticare aspramente qualcosa che secondo lui non dovevi fare. Dall'altra nonostante ciò la bionda vichinga era tremendamente felice. Quando Hiccup si arrabbiava in quel modo per pura gelosia era qualcosa di incredibilmente piacevole da osservare.

“Ma Hiccup io veramente...”
“Avevo chiesto che un paio di cavalieri andassero a perlustrare l'isola delle anguille! Ma tra quel paio proprio tu ed Eret giustamente dovevate andare! Con tutte le accoppiate che si possono fare avendo a disposizione sei cavalieri e guarda caso proprio tu e lui!

“Hiccup se mi lasci spiegare...”
“Come se non si vedesse poi, che ti muore letteralmente dietro da quando siete riusciti a uscire sani e salvi dal covo di Drago!”
“Hiccup...”
“Astrid io non so proprio cosa pensar...”
“HICCUP HORRENDOUS HADDOCK III! SMETTILA DI INTERROMPERMI, PER TUTTI GLI DEI!” urlò Astrid interrompendo il monologo del ragazzo.

Hiccup si ammutolì completamente. Sapeva che Astrid quando si arrabbiava era terrificante, ma lo era ancora di più quando il motivo della sua rabbia o era Moccicoso, che diciamocela tutta era l'incarnazione del fastidio e dell'arroganza, o peggio era lui, vale a dire il suo ragazzo.
Una volta tranquillizzatosi, la vichinga inspirò profondamente per poi parlare a voce molto bassa, quasi avesse perso il coraggio che prima l'aveva aiutata a prendere la parola.

“È vero. Ieri mattina avevamo deciso che saremo andati io e lui, ma alla fine io non sono più potuta andare... Così alla fine con Eret è andato Gambedipesce... A lui andava bene chiunque... Bastava soltanto che non lo lasciassimo solo con Testabruta... Ti avevo promesso che sarei andata a fare un giro con Sdentato perché tu hai avuto un contrattempo all'ultimo minuto e mi hai pregato di farlo volare...”
Astrid lo guardò seria mentre Hiccup si sentì la persona più idiota sulla faccia del pianeta.

“Oddio Astrid, ti prego... Perdonami” riprese Hiccup dopo un silenzio letteralmente imbarazzante.
“Ah, giustamente adesso mi chiedi scusa” rispose la vichinga con tono di rimprovero.
“E che... Astrid cerca di capirmi!” farfugliò il capo di Berk.
“Io ti capisco benissimo Hiccup, sei tu che non capisci e soprattutto non ti fidi di me!”
Astrid era decisamente arrabbiata.
“Stai parlando come se fossi solo io il problema!” controbatté il vichingo.
“Ah, cosa vuol dire? Che è un problema mio, se tu sei geloso?” chiese Astrid con un tono saccente e assolutamente ironico.
“Non che tu non lo sia, mia signora” disse lui di tutta risposta.
“Adesso sono io il problema?! Tutto ciò è terrificante!” esclamò la vichinga esasperata.
“Sì esatto, è assolutamente terrificante essere innamorati di una bionda isterica come te!”
“Io non sono isterica!” urlò Astrid di rimando.
“Ho detto che sono innamorato di te e l'unica cosa che hai sentito è isterica! Perché sei la definizione di isterica!” urlò esasperato il capo di Berk.
“Ah, perché tu sei perfetto, giusto? Potremmo stare qui ore e ore a elencare tutti i tuoi difetti grande capo di Berk e...!”
Hiccup si mise le mani tra i capelli. Ma come diavolo erano finiti in quella situazione? Si passò le mani anche sul viso per poi girarsi di nuovo verso la sua fidanzata che era impegnata ad elencare tutti i difetti del ragazzo.

“Silenzio”.
Hiccup interruppe Astrid, guardandola dritta negli occhi. Astrid osservava silenziosa i profondi occhi di Hiccup. Non era mai stato così attraente e dannatamente sensuale.
“Se ti dico che sono innamorato di te, voglio che tu mi dia una risposta soddisfacente” sussurrò con voce roca.
Gli occhi di Astrid si socchiusero, per poi riaprirsi languidi e maliziosi.
“L'unica risposta, l'unica certezza e l'unica cosa che posso dire è che tu mio caro, sei geloso”.
Si sapeva che Astrid era una guerriera e in quanto tale era decisamente fin troppo orgogliosa per accontentare le richieste di Hiccup.
“Quindi non mi darai soddisfazione” chiese Hiccup con uno sguardo di sfida.
“Quando mai te l'ho data, mio caro?”
“La soddisfazione si fa sentire, quando siamo soli, sul letto di casa mia. Quindi hai torto, signorina Hofferson” rispose compiaciuto il castano.
“Ah sì? Scommetto che adesso vorresti baciarmi, ma sei troppo orgoglioso per ammetterlo e troppo codardo per farlo”.
“Ah sì? Sai che ti dico, io invece ho coraggio di andare ben più oltre di quello che mi hai proposto tu” affermò Hiccup sorridendo maliziosamente, mentre girava la porta della chiave di casa e trascinando dentro anche la sua ragazza.
“Facciamo pace?” chiese la ragazza con un sorriso.
“Secondo te?” disse il ragazzo, buttandola sul letto.
“Non ho ancora sentito le tue scuse” disse la ragazza arrossendo mentre il suo ragazzo si trovava sopra di lei.
“Oh, ma tanto tra poco mi ringrazierai” sussurrò con voce roca.
Astrid gli fece una linguaccia mentre Hiccup cominciò pericolosamente ad avvicinarsi e a baciarla sul collo.

Il resto del pomeriggio fu decisamente piacevole.

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