True love 2
Capitolo 2:Uno strano invito.
Era ormai
pomeriggio inoltrato e il pendolo ticchettò le cinque del
pomeriggio, Alice era stesa per terra con un sacco a pelo, dormiente,
beata nel mondo dei sogni; mentre il nostro eroe era ormai sveglio da
mezz' ora e si era anche tolto la maschera; in quell' occasione
stranamente gli dava un senso di soffocamento. Appena la ragazza
aveva preso sonno lui si era tolto la maschera e aveva dormito tutta
la notte incurante del fatto che Alice avrebbe potuto svegliarsi.
Comunque Bruce
Wayne si sentiva decisamente meglio, la fasciatura era stata fatta
stretta in modo che la costola non potesse subire movimenti bruschi e
la ferita aveva smesso di sanguinare, e mentre osservava il viso
angelico di quella fanciulla lei aprì gli occhi di
scatto...sorpresa! L' identità di Batman fu svelata, e la
sorpresa di entrambi li lasciò a bocca aperta per una manciata
di secondi.
“Sei
proprio..tu! Ma siamo sicuri!? Non sei il miliardario che spende e
spande per tutta la città incurante di quello che succede a un
palmo dal tuo naso?!- poi abbassò lo sguardo e riflettè
per qualche secondo, mentre Bruce si preparava a replicare " .... mi
spiace, penso... di averti giudicato male....intendo in tutte e due
le forme...”; questo lo lasciò di stucco, talmente tanto che
non seppe come controbattere, in qualche modo gli faceva piacere
pensare che qualcuno si fosse accorto di averlo giudicato in modo
errato.
Qualche istante di
silenzio gelido, poi una risata soffocata da un gemito “ Bhe sono
felice che almeno qualcuno lo abbia capito, ma ora che lo sai non
potrò più lasciarti vivere “ fece con aria
minacciosa; ma questo non assortì nessun effetto su Alice che
scoppiò in una sonora e melodiosa risata . “Allora ho un'
idea, ti farò uscire di qua senza il tuo costume da
pipistrello, ma dovrai lasciarmi la moto.... ti prego- occhi
languidi- la laverò e la terrò benissimo, di sicuro non
la userò ma mi piace davvero tanto!” Bruce fece una smorfia
in tono grave come se non volesse e fosse già abbastanza
turbato per ciò che gli era successo ma alla fine decise di
ascoltar per l' ennesima volta la nuova “amica” .
“La
moto la manderò a prendere appena ne avrò bisogno e mi
sarò rimesso in sesto del tutto, poi per il piano...mmm -pensieroso-...
spara”; gli occhi della bruna si riempirono di gioia e gli spiegò
che avrebbe messo tutti i suoi effetti in un borsone che gli abrebbe
prestato e poi sarebbero saliti tutti e due sulla sua moto; in questo
modo avrebbe potuto arrivare a casa sano e salvo senza la polizia alle
costole e poi non avrebbe rischiato altri incidenti perchè non
sarebbe stato lui il conducente.
Pochi minuti dopo
erano già in viaggio verso villa Wayne, ci volle un po'
prima che Burce scendesse dalla moto ma alla fine ci riuscì con
qualche piccolo intoppo.
All' ingresso c'
era Alfred ad aspettare inizialmente un Batman mal ridotto ma la
vista della ragazza e del suo “figlioccio” quasi tutto intero lo
sollevarono. “Ben tornato signor Bruce.. soppongo che la signorina
sia? “ , “La sngorina si chiama Alice Torin, e conosce il mio
segreto.... per puro caso mi ha scoperto e mi ha anche salvato la
vita...”, si diresse a testa bassa in casa al più vicino
divano o poltrona che avesse trovato sulla propria strada .
“Piacere-
disse timida- scusi il disturbo ecco il costume, - porse al
maggiordomo un borsone – e per la moto ha detto che la avrebbe
mandata a prendere.. devo andare tolgo il disturbo, è stata
una bella esperienza....- pensò un attimo e poi sorrise- Solo
alla fine però” ; Alfred ricambiò “Arrivederci,
spero spero che possiamo fidarci di lei..”; queste parole furono colte da
Alice come oro colato, così lo rassicurò: “Arrivederci Bruce è stato
un piacere conoscere il più grande milionario spendaccione di
tutti i tempi!” , se ne andò impennando con la moto e
sfrecciando verso casa.
“Sembra
che ci sia stato qualche piccolo intoppo nel suo piano per la
salvezza di Gotham, signore “, disse compiaciuto avviandosi con il borsone verso la batcaverna ; ma fu stoppato prima
di aprire il passaggio “Alfred !” ;”signore?”, Bruce fece un respiro
profondo e ammise “devo sdebitarmi con quella ragazza.... e devo
riprendermi la moto....” detto questo congedò l' amico e
andò a mettersi comodo nel letto .
I giorni successivi di convalescenza
furono massacranti sia per Bruce, che per il suo alter-ego; ogni
singolo minuto non riusciva a smettere di pensare a quella ragazzina
, che ormai sapeva chi era e da un momento all' altro avrebbe potuto
rivelare al mondo intero chi era. Il suo pensiero cruciale era –
sarà questa la fine di Batman?-, difatti non staccava mai gli
occhi da tutte le trasmissioni ed i telegiornali esistenti; e passata
una settimana la sua identità segreta non era ancora venuta a
galla.
Una settimana era più che
sufficiente per potersi riprendere, intanto aveva già pensato
e cosa fare quella notte, di recente si erano registrati dei furti
vicino al teatro dell' opera straniera, quindi pensò di
iniziare a rimettersi in moto facendo pratica con semplici ladri.
Ecco che si stava infilando la muta quando Alfred arrivò giù
dall' ascensore e gli porse una busta che aveva l' aria di essere una
notizia spiacevole; difatti si trattava dell' invito al funerale di
Reachel Dewes.
“Intende andarci signor Bruce?” ;
non ne aveva la minima idea, anche se sapeva che la colpa non era
sua, non aveva nemmeno versato una lacrima quella sera... la sera
della sua morte.
“Alfred, penso di essere
obbligato...” , quindi prese il suo mantello e si si diresse
svolazando verso l' uscita per poi sparire dietro alla cascata,
lasicando il maggiordomo
ai suoi pensieri sul fatto che Bruce credeva ancora che Reachel lo
avrebbe aspettato.
Da poco ormai il -Gong- rintoccava la
mezza notte, lo spettacolo era finito, “Che sollievo, stavo
cominciando a preoccuparmi sul fatto di uscirne vivo!”disse un
ragazzo vestito elegante dopo essere uscito dal teatro , una
piccola risata soffocata uscì dalla bocca di Alice
,”Avanti,
almeno adesso abbiamo abbastanza materiale per il saggio sui balletti
russi, adesso ci manca solo la parte più impegnativa? O deduco
che per te è questa?”; intanto si stavano inoltrando in un
vicolo poco alla mano e dietro l' angolo c' era il solito gruppetto
di ladruncoli pronti a colpire.
Scherzando e ridendo i due amici
procedevano per una scorciatoia al fine di ritornare alle proprie
case, ma subito furono accerchiati da sei uomini armati di catene e
manganelli: “Deteci soldi e tutto quello che avete!”, intimidò
uno; “ Non ci penso nemmeno!”
“Stai calma ti prego Alice, non
vorrai che ci uccidano a colpi di manganello vero?”, il ragazzo era
spaventato e tremava come una foglia; “Non ti preoccupare Luk ce la
cavere-”, nemmeno il tempo di dirlo che aveva lanciato il
portafogli e il cellulare e si era messo a correre. “Codarado.. “
Alice era rimasta sola e non aveva la minima intenzione di dare
niente a quei poco di buono, così si mise in posizione. Appena
si mosse uno le saltò addosso ma riuscì a farlo
capitolare un metro più avanti, e allora un altro e un altro
ancora, purtroppo il vestito non era proprio quello adatto per un
combattimento e quindi mise un piede in fallo scivolando su una
pozzanghera, cadendo sul fondo schiena. Nel momento in cui il capo
stava per farsi avanti e tirare la sua catena enorme sopra il piccolo
e aggraziato viso della ragazza, lei prese un mattone che si stava
staccando da una casa abbandonata nel vicolo e glielo tirò con
tutta la forza possibile, colpendolo nelle parti basse, il colpo andò a
segno e l' uomo svenne, così gli altri disorientati
scapparono.
Rimase sola sotto la pioggia e i suoi
appunti si erano pure rovinati, - Uffaaaa!!! adesso dovrò
ricominciare da capo....nooooo di nuovo tre ore di balletto ç_ç!-
furono i suoi unici pensieri, poi si alzò, fradicia che
sembrava un topolino e si mise a borbottare ad alta voce,e fu
sentita... sentì un fruscio alle sue spalle, si girò ma
non vide nulla anche se un' idea se l' era fatta, e ci rimase un po'
delusa, quindi fece un sospiro e si girò per tornare a
raccogliere i fogli sparsi “AH!!!!”.
Non rispose e le porse gli appunti,
lei si riprese e fece del sarcasmo “ Complimenti! Però la
prossima volta che arrivi metti un campanellino così magari lo
sento! Era proprio ora che ti facessi vivo, i miei compagni di
università cominciano a sospettare visto che è da una
settimana che in casa mia non entra e non esce nessuno...”; lui non
aveva ancora capito con chi aveva a che fare, era proprio lei, la
ragazza che lo aveva riportato a casa , salvato e aveva mantenuto il
suo segreto, almeno da quanto lui ne sapeva.” Sei tu...scusa se ti
ho spaventata... ti chiami Alice vero?”; Alice si fermò un
attimo ad osservare ,le piaceva un
sacco quel costume, poi sovrappensiero gli chiese un po' dispiaciuta
“Devo proprio ridartela la moto?” ,lui seccato rispose: “Bat-pod,
poi, si dovresti proprio ridarmela sai la polizia mi sta addosso e se
prendessi la metropolitana, la mia teatralità perderebbe un
sacco di punti ... anzi li ha già persi”
“Batman
che prende la metro? AHAHAH! Buona questa.... comunque pensavo di
andare a casa a piedi .. non ho la moto con me..”, il cavaliere
oscuro emise uno sbuffo e poi prese la ragazza alla vita e si tirò
su in volo.
“Cosa
faii!? Potevi almeno prima chiedermi il permesso!?”, “Taci! Se ci
scoprono ti dovrai preoccupare di ben altro...”, su questo non c'
era dubbio aveva la sua moto nel garage.
L' uomo
pipistrello aveva qualche difficoltà a trovare l' indirizzo
così si fece guidare, una volta arrivati entrarono dalla
finestra in modo che nessuno li vedesse. “Grazie mille per il
passaggio ora se mi vuoi seguire ti porto al tuo mezzo, ma prima ti
spiace attendere un attimo? Perchè sono tutta bagnata e vorrei
mettermi addosso qualcosa di più comodo”, senza dire una
parola si precipitò fuori dalla stanza della ragazza
lasciandola sola; pochi minuti dopo uscì completamente
cambiata: al posto del suo abito lungo blu notte indossava semplici
pantaloni di tuta neri e una maglietta con un cagnolino disegnato
sopra.
“Sono
pronta, non ci ho messo molto vero? Sei spazientito?” , niente non
rispondeva , “Finiamola e restituiscimi il Bat-pod” , povera
Alice, ogni volta che lui apriva la bocca era una freddura bella e
buona, “se sei preoccupato per la tua identità, ti capisco
ma non è un problema tenerla in segreto dato che non ti
conosco nemmeno... la tua moto è per di qua..”.
Scesero le scale e
presero una porta laterale che portava direttamente sul garage, il
Bat-pod era stato lavato e lucidato, in verità nemmeno il suo
padrone si prendeva così cura del mezzo. Il cavaliere oscuro
salì sopra e mise in moto , ma prima di andarsene riuscì
a mettere insieme delle parole che non costituissero una freddura per
la ragazza: “Grazie... scusa se non ti ho aiutata ma è raro
vedere gente esperta di arti marziali, e poi sarei arrivato un po' in
ritardo... dovrei trovare un modo per sdebitarmi... intendo che non
mi fido del tutto di te ma ti sarei grato in eterno se mantenessi la
mia identità segreta....” ; “Per me non fa alcun problema
signor Bat- Bru.... non so proprio come chiamarti, posso darti del tu
? E comunque io me la cavo benissimo da sola non ho bisogno del tuo
aiuto” fece un po' la sostenuta.
“Allora
se sai badare a te stessa penso che non ti dispiacerà se
domani vieni a casa mia, ho visto che i tuoi appunti per il saggio
sono andati in fumo e penso che aiutarti a fare la stesura sia un
buon modo per arrivare alla pari “ , Alice era un po' confusa però
una man forte per il suo saggio le serviva eccome! “D'accordo
accetto posso venire per le tre del pomeriggio?”, “Preferirei
venissi verso le cinque se non ti dispiace, prima ....ho... un
impegno....ah e quando sono così puoi chiamarmi semplicemente
Dark... non commettere l' errore di chiamarmi Dark quando non sono
con la maschera, se mi sono spiegato”.
Alice sempre più
confusa, non sapeva che dire, magari il tizio aveva deciso di darle
fiducia, e per cominciare lei avrebbe accettato il suo invito: “ D'
accordo Drak allora alle cinque e mezza sarò da te...Villa
Wayne vero?” , L'uomo abbozzo un sorriso e sfrecciò con la
moto verso il suo nascondiglio.
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