A te,
che ogni volta che ti guardo
con quegli occhi spenti
e quel sorriso finto
mi sento un po' morire.
Quand'è che hai smesso di credere nella bellezza
e nella bontà
e nell'amore
madre mia?
D’ansia e dolore
Di rabbia e rancore
Ricopri tu stessa
Il mio cuore
Il mio cuore
Con occhi ingannevoli
E risate crudeli
Mi guardi appassire
E di questo tu fremi
Fremiti di gioia
Fremiti d’eccitazione
Fremiti di chi è felice
Mentre davanti ha un angelo che piange
E piano muore
Madre
Madre mia
Da quando parlo e ragiono
Non mi vuoi più ascoltare
Non mi vuoi più capire
Non vuoi più sapere cosa nasconde
La mia facciata
Apparentemente ostile
Ti amo
Ti amo tanto madre mia
Ma credo che
Tu non lo sappia
O non lo voglia accettare
Dalla mia gabbia io scrivo
Gabbia di bugie e sofferenze
D’uomini dalla bocca cucita
E dalle ali spezzate
Triste vedere
Come chi m’aveva educato alla libertà
Ora mi ordini di tacere
Pensieri ed emozioni
Sei cambiata madre mia
Cosa t’hanno fatto?
Perché di quel ch’è grigio
Non vedi anche il bianco
Ma solo il nero oramai?
Non so ch’è successo
Non conosco ragioni
ma io lo prometto a quella ch’eri un tempo
che mai nella vita
smetterò di parlare
smetterò di ragionare
smetterò di lottare per quello in cui credo
ed in cui prima
credevi anche tu
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