Resti o no?

di _Giuls17_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Le cose cambiano ***
Capitolo 2: *** Quando il tempo passa ***
Capitolo 3: *** Distrutta ***
Capitolo 4: *** Mew Berry ***
Capitolo 5: *** Sette punti rossi ***
Capitolo 6: *** Berry e Ringo ***
Capitolo 7: *** Mew Mew ***
Capitolo 8: *** Il male non dorme mai ***
Capitolo 9: *** Esiste ancora l'amore ***
Capitolo 10: *** Asmodei ***
Capitolo 11: *** Nemici ***
Capitolo 12: *** Ritrovarsi ***
Capitolo 13: *** Break ***
Capitolo 14: *** Break the illusion ***
Capitolo 15: *** Fight ***
Capitolo 16: *** Back home ***
Capitolo 17: *** Resti o no? ***
Capitolo 18: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Le cose cambiano ***


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Le cose cambiano
 
Gennaio 2013
 

 
Strawberry indossò il capotto pesante e spense la luce dell’ingresso, per avviarsi fuori casa, in una notte piena di stelle.
Percorse velocemente il piccolo vialetto d’ingresso e si ritrovò a camminare sul marciapiede a passo spedito verso il Caffè Mew, la stavano aspettando per il turno serale anche se la guerra era finita Ryan aveva deciso di non chiudere il locale, era un pezzo della loro vita e lo sarebbe stato sempre.
Sorrise non appena vide cadere un fiocco di neve, l’inverno era la sua stagione preferita, e anche se il Natale era già passato voleva bearsi di quel tempo mite finché ne avesse avuto la possibilità.
Aumentò l’andatura e in poco tempo arrivò al cancello di erba, perfettamente sistemato, del caffè, le luci erano accese e nonostante fossero le sette di sera sentì molte voci provenire dal locale.
Aprì la porta e si tolse il cappotto, l’aria calda la investì in pieno e ne fu soddisfatta, per quanto amasse l’inverno il troppo freddo la rendeva ghiacciata come un pinguino.
-Ah sei arrivata.-
-Ciao anche a te Ryan.- ironizzò conoscendo i problemi del biondo con la sua puntualità.
-Cambiati, forza.- rispose sconsolato, sapeva benissimo che Strawberry era un caso perso.
 
La ragazza sorrise e salutando velocemente le amiche si diresse negli spogliatoi, dove potè appendere il cappotto e levarsi la sciarpa, per rimanere con la gonna corta, le calze pesanti e il maglioncino fragola che la madre le aveva regalato a natale.
-Ti sta molto bene quel colore.-
Urlò senza rendersene conto e si aggrappò alla parete per non cadere, il viso di Ghish gli apparve all’improvviso, sorridente e bello come sempre.
-Mi farai morire uno di questi giorni!-
-Sono consapevole del mio enorme fascino, micina!-
-Idiota.- si sporse per baciarlo e lui la catturò nelle sue braccia.
-Ryan mi farà fuori se non esco di qui entro tre minuti, su, fammi lavorare.-
Si allontanò dal ragazzo e indosso il grembiule e il cerchietto per bloccare i capelli.
-Te lo dico da quanto? Quattro mesi? Smetti di lavorare, non ne vale la pena.-
-A me piace.- sentenziò, lanciando un’occhiata truce all’alieno.
-Come preferisci micetta, io vado alla ricerca di Pei e Tart, vediamo che combinano.-
-Sì, ma non fare scappare di nuovo i clienti e se dovete farvi vedere mettete il dispositivo di camuffamento!- urlò non appena vide il so ragazzo sparire nuovamente.
-Lo ammazzo prima o poi.- sbuffò e dandosi un’ultima occhiata allo specchio si precipitò fuori dove Ryan la stava già aspettando con il libretto delle ordinazioni e delle istruzioni per alcuni tavoli che avevano chiesto un ordine particolare.
 
-Mi dovresti aumentare la paga.- si lamentò dopo una buona mezz’ora di lavoro no stop.
-Perché dovrei farlo?-
Il ragazzo le si era affiancato mentre lei stava ripulendo un tavolo che aveva appena pagato il conto.
-Perché mi fai lavorare un sacco e non mi paghi abbastanza per questo.-
-Oh io vi pago più che bene, soprattutto tu che sei una scansafatiche.- ghignò dandole un colpetto alla spalla e allontanandosi nuovamente.
-Uffa.-
-Strawberry tutto bene?-
-Si Lory, Ryan sta solo abusando delle mie capacità.-
-Come no!- urlò il ragazzo dalla cucina, uscendo nuovamente con un piatto di dolci fatto da Kyle, -Sono abbastanza buono da tenerla nonostante tutti i piatti che rompe!-
-Li rompo perché tu mi fai distrarre.-
-Oh forse è colpa di Ghish.- sussurrò Mina, avvicinandosi piano.
-Me l’ero dimenticato, adesso dov’è?-
-Sta cercando gli altri due.-
-Bè, almeno forse oggi non mi fa scappare i clienti.-
-Speriamo.- rispose di rimando la rossa, scuotendo di poco la testa sconsolata.
 
 
Ryan alzò la testa dal libro che stava leggendo per osservare le ragazze che stavano finendo di sistemare il locale, da quando era finito il progetto Mew non se  l’era sentito di cancellare anche quello dalle loro vite, aveva restaurato il Caffè, e le aveva assunte nuovamente, voleva dare almeno una certezza a quelle ragazze.
Le osservò tutte e si rese conto di provare affetto verso ognuna di loro, da Pam che col tempo si era aperta a Strawberry, la più lunatica e impulsiva del gruppo, quella che col tempo aveva apprezzato più di tutti.
Nonostante la trattasse diversamente dalle altre in pubblico nel suo cuore non era cosi, da quando l’aveva vista aprire la porta quattro mesi fa, piena di graffi e con un braccio rotto tutto era cambiato.
Quando si era reso conto che lei non era morta in quel limbo, ma che era sopravvissuta uccidendo Profondo Blu, aveva provato stima nei suoi confronti e forse qualcosa di più, ma non si era mai sbilanciato troppo con lei, sapeva bene che il suo cuore apparteneva a Ghish e a lui stava bene così, anche perché non era mai stato abituato ad amare, e non avrebbe iniziato adesso.
L’unico suo grande rimpianto riguardava una piccola spilla che aveva trovato nei sotterranei quel giorno di quattro mesi fa, quella spilla che voleva dire tutto e niente, sarebbe mai tornato un nuovo nemico? O era solo un cimelio?
Quelle domande lo avevano angosciato tutte le notti, non appena chiudeva gli occhi e la mattina magicamente svanivano, lasciandolo vuoto e privo di forze.
 
-Dovremo chiudere.- disse alzandosi dalla sedia per andare loro incontro.
-Stavamo dando una ripulita.- Paddy riprese a spazzare, da sopra una palla da acrobata da circo.
 
Non cambieranno mai.
 
-Domani faccio io il turno di mattina di Mina, ha un impegno con la danza e io non devo fare niente.- gli disse Strawberry avvicinandosi piano a lui.
-A me sta bene, lo sapete.-
-Ragazze?-
Pei, Tart e Ghish si materializzarono davanti a loro, solo che non vi era traccia del loro sorriso ma il viso era contratto in una smorfia di tristezza e stanchezza.
-Che succede?-
-Lory non devi preoccuparti, ma noi dovremo andare.- Pei si era avvicinato alla sua ragazza e le aveva stretto una mano, dolcemente.
-Andare dove?-
-Abbiamo ricevuto una chiamata dai nostri genitori, ci hanno chiesto di rientrare a Naegea per pochi giorni.-
-Ma…-
-Micetta non ci hanno dato molte informazioni, ma se partiamo subito riusciamo a tornare presto, forse hanno solo voglia di vederci, non c’è niente di cui preoccuparsi.-
-Dateci notizia, Ryan può intercettare le vostre chiamate.-
-Dovrei riattivare qualche filo, ma posso farlo.- rispose tranquillamente.
-Allora è meglio che andiamo subito.-
-Adesso?-
Straw si avvicinò a Ghish e gli prese la mano, per stringerla forte.
-Non vado via, lo sai, ma se hanno chiamato vorrà dire qualcosa.- l’abbracciò forte e le diede un bacio veloce.
-Ti diamo nostre notizie.-
-Okay.-
Strawberry strinse le braccia al petto e li guardò uscire dal locale, sentì accanto a lei il respiro strozzato di Lory e il rumore delle bolas di Tart nelle mani di Paddy, sentì dentro di se una strana sensazione, qualcosa le disse che quello non sarebbe stato un vero addio ma che avrebbe avuto conseguenze disastrose nella propria vita.
 
Che cosa succederà?
 
***
 
Aprile 2014
 
 
Ryan abbassò una serranda e chiuse la luce della cucina, Kyle era già andato via come le altre ragazze, solo una era rimasta con lui o meglio era rimasta seduta su una poltroncina, le gambe rannicchiate al petto e gli occhi persi nel vuoto.
Strawberry era quasi irriconoscibile, soprattutto nell’ultimo periodo, se avesse potuto le avrebbe evitato tutte le sofferenze del mondo, ma non gli avevano ancora dato quel tipo di potere.
Prese un bicchiere d’acqua e lo posò sul tavolo, sedendosi accanto a lei.
 
-Strawberry…-
-Che starà succedendo?-
-Non lo so.- ammise, scrollando le spalle e sbottonandosi un poco la camicia.
-Io… Non ci capisco più niente.- si voltò verso di lui, tirando su col naso.
-Nel loro ultimo rapporto non hanno detto proprio niente…-
-Neanche la data del rientro, vero?-
-Stavolta no.-
-Assurdo.- scosse la testa e i capelli rossi le caddero distrattamente sugli occhi, la frangia era un po’ più lunga del solito e il colorito decisamente più pallido.
-Ne verremmo a capo, te lo prometto.-
Ryan la osservò e in qualche modo ebbe la sensazione che davanti a lui ci fosse Mew Berry, i capelli color fragola scossi per la battaglia, lo sguardo ferito e gli occhi privi di vita, ma fu solo un attimo e davanti a lui tornò Strawberry col cuore a pezzi.
-Sono via da cinque mesi, io sto perdendo le speranze!-
Si avvicinò a lei e l’abbraccio a se, sentendola troppo magra sotto il suo tocco, più piccola e più delicata, l’eroina del mondo era scomparsa e con lui era rimasta una ragazza col cuore a pezzi, aumentò la presa quando sentì delle lacrime bagnarli la camicia.
 
Che cosa staranno facendo quelli?
 

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Capitolo 2
*** Quando il tempo passa ***


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Quando il tempo passa
 
Aprile 2014
 
 
Lory si guardò allo specchio e sistemò distrattamente il grembiule, il sorriso tirato e solo di convenienza, provava a nascondere le occhiaie nere e gli occhi stanchi.
Nell’ultimo anno si era scordata cosa volesse dire dormire, da quando Pei e gli altri erano partiti quel lontano Gennaio lei aveva smesso di vivere e da un lato anche Paddy e Strawberry, ma questo non le aveva impedito di continuare a vivere la sua vita.
O almeno una parte di essa, era meno allegra, poiché la sua luce era Pei e senza di lui niente le dava lo stimolo di andare avanti, ma non si era arresa, nonostante la mancanza di sonno era andata avanti con gli studi e lavorava al locale sempre con amore e passione.
Paddy era quella che l’aveva presa meglio, forse perché più piccola, forse perché aveva sei fratelli a cui badare e non poteva permettersi di crollare, l’aveva sempre vista col sorriso sulle labbra, il suo spirito di Scimmia Leonina non era crollato, ma dovette ammettere che Strawberry non era riuscita a fare lo stesso.
Lei stava soffrendo più di tutte loro, aveva perso troppi chili, e la sua carnagione era molto più pallida, come se fosse malata, gli occhi erano stanchi, privi di vita e i capelli incolti e poco curati, la sua frangia una volta perfetta adesso le scendeva sopra gli occhi dandole un’aria persa.
Ma lei lo era, a tutti gli effetti, i suoi studi andavano sempre male o forse molto peggio, solo il lavoro riusciva a distrarla e le chiacchiere con loro dopo il lavoro, ma l’assenza dei ragazzi negli ultimi cinque mesi era diventata insostenibile.
-Lory, sei pronta?-
-Sì Mina.-
-Come va?- chiese l’amica prendendola a braccetto.
-Potrebbe andare meglio se ci dessero qualche notizia, ma io confido in Pei.-
-Straw non la sta prendendo molto bene.-
-Lo so, lei è molto emotiva… Non sa gestire certe cose, o non riesce a farlo bene.-
-Ryan sta provando ad aiutarla ma anche lui si rende conto che è molto difficile.-
-Abbiamo solo bisogno di tempo.-
-Dovete uscire un po’- disse Pam, avvicinandosi a loro.
-Oh no, stiamo bene così.-
 
 
Strawberry aprì la porta del Caffè proprio in quel momento, si soffermò un attimo ad osservare le sue amiche ma distolse in fretta lo sguardo per nascondere gli occhi rossi per il pianto.
Quella giornata non era iniziata bene, dopo l’ennesima sufficienza a scuola la madre l’aveva ripresa, ancora, per quella situazione, anche se aveva conosciuto solo in parte Ghish, sapeva che la figlia stava male per il suo allontanamento e ancora una volta aveva provato a farla ragionare, però senza molto successo.
Così quando era potuta scappare Strawberry si era diretta al locale, aveva bisogno di parlare con l’unica persona che in quell’anno l’aveva capita, l’aveva aiutata a mantenere assieme i pezzi della sua anima e che l’aveva sorretta nei momenti più difficili.
-Ryan è in ufficio?- chiese avviandosi direttamente per il corridoio.
-Sì.-
 
Aumentò il passo e prima che se ne rendesse conto si chiuse la porta alle spalle e lo sguardo stupefatto di Ryan le fece scaturire un respiro di sollievo.
-Ciao.-
-Ciao a te.- sussurrò, tolse la giacca e la posò sulla sedia per poi sedersi anche lei, ma poco delicatamente.
-C’è… È successo qualcosa?-
-Mia madre… Vuole mandarmi da uno psicologo… Per parlare.-
-Straw…- il ragazzo posò i fogli sulla scrivania e chiuse gli occhi per un attimo, cercando di trovare le parole per affrontare quella discussione, per aiutarla ancora una volta.
Nell’ultimo periodo non avevano fatto molti progressi ma sapeva che con lui, Strawberry riusciva a confidarsi, a trovare quella parte di se stessa che Ghish e Profondo Blu le avevano strappato.
 
“Anche tu lo hai fatto, hai la sua spilla.”
Quello è un altro discorso.
 
-Io non andrò da un tizio qualunque a raccontare i miei problemi! Non posso dire che ero una Mew Mew, non posso raccontare che il mio ragazzo è un alieno, io non posso farlo.- asciugò una lacrima con la manica della maglietta e tornò a guardarlo.
-Facciamo così, provo io a parlare con tua madre, per farle capire che non hai bisogno di uno psicologo e che ti basta lavorare per un po’ di tempo, per sistemare le cose.-
-Lo faresti, per me?- lo guardò con occhi spalancati, Ryan l’aveva sorpresa ancora una volta.
-Sì, se posso aiutarti farò qualsiasi cosa.-
-Grazie Ryan.-
Si alzò dalla sedia e corse tra le sua braccia, a piangere, era l’unica cosa che sapeva fare bene nell’ultimo anno, l’unica cosa che le dava la possibilità di liberarsi da tutto il dolore che il suo cuore aveva accumulato, ma riusciva a scaricare quel peso solo se lo faceva tra le braccia di Ryan.
Il suo capo, il suo amico, era diventato qualcosa di davvero prezioso, avrebbe sacrificato la sua vita per lui, in qualunque momento.
Un leggero rumore, di erba che veniva mossa dal vento, li fece voltare verso la finestra e qualcosa nel cuore della ragazza parve sistemarsi, qualcosa tornò al suo posto.
-Sono loro.-
 
***
 
Maggio 2013
 
-Di nuovo?-
Strawberry incrociò le braccia al petto e guardò Ghish in faccia, quella situazione iniziava a stancarla, decisamente.
-Micetta, dobbiamo andare.-
-Ma sei tornato una settimana fa! In questi mesi sei stato a Naegea più tempo del previsto, io non capisco, solo perché stanno formando il nuovo governo?-
-E´ una cosa importante per noi.- rispose duro.
-Lo so, ma non capisco perché dobbiate viaggiare una settimana si e una no, non credo che abbiano così tanto bisogno di voi!-
-Che cosa vorresti dire?-
Ghish si voltò per guardarla dritta negli occhi, si trovavano fuori dal locale Mew per evitare di far scappare i clienti e di dare problemi a Ryan.
-Dico semplicemente che come in qualsiasi governo c’è chi ha un compito prestabilito e non penso che voi andiate lì solo per assistere, mi stai nascondendo qualcosa?!-
-Smettila, io adesso devo andare, non penso che ci fermeremo una settimana.-
-Tornate prima?- chiese speranzosa, come per cancellare quella furente lite.
-No forse ci fermiamo per quasi un mese.-
-Allora non venirmi a cercare quando torni, razza di cretino!- sbottò per rientrare di corsa al caffè, sapeva che lo avrebbe aspettato al suo rientro e che lo avrebbe voluto vedere ma i loro continui viaggi avevano aperto una crepa nel suo cuore, rendendola debole e poi incline all’affatto, la sua lontananza la stava distruggendo e lei si era ripromessa che non sarebbe mai più successo.
Che dopo Profondo Blu sarebbe stata padrona del suo destino e delle sue azioni.
 
Quanto vorrei la mia spilla.
 
***
Aprile 2014
 
 
Strawberry uscì così velocemente dall’ufficio di Ryan che per poco non si scontrò con Lory e Paddy, le guardò un attimo e poi riprese a correre verso la porta di servizio del locale che dava sul giardino esterno, dove Pei parcheggiava sempre l’astronave.
Il suo cuore aveva preso a battere così forte che lo avrebbe voluto staccare per farlo smettere, le impediva di pensare, di riflettere, e dopo cinque mesi di torture aveva bisogno della mente libera.
 
-Sono tornati!- la voce allegra di Paddy le strappò un sospiro di sollievo, la sua amica aveva ragione, era tornati finalmente, dopo cinque mesi avrebbe rivisto Ghish, avrebbe potuto finalmente stare con lui e recuperare il tempo perso.
Videro atterrare la navicella e sentì il cuore salire in gola per l’ansia, come l’avrebbe trovata? Sarebbe stato ancora attratto da lei? O l’avrebbe rifiutata per la sua troppa magrezza?
Senza che se ne rese conto vide il portellone aprirsi, e strinse la mano di Lory per conforto, aveva bisogno di credere in quella visione, aveva bisogno di sapere che era la realtà e non l’ennesimo sogno del loro ritorno.
Tart fu il primo a uscire e Paddy corse ad abbracciarlo, vide qualche lacrima nel volto dell’amica ma potè capire benissimo la sua felicità, anche la piccola aveva sofferto per la loro assenza.
Dopo poco videro uscire Pei e Lory si staccò per correre ad abbracciarlo, e baciarlo, sorrise istintivamente e aspettò pazientemente che anche Ghish uscisse.
Sentì Ryan dietro di lei, col tempo aveva imparato a riconoscere il suo profumo e il suo corpo, per tutte le volte che era rimasta con lui a piangere, ma la sua sola presenza le diede la forza di sopportare quel momento.
Ma quando si rese conto che di Ghish non vi era neanche l’ombra qualcosa si spezzò, definitivamente.
Il suo cuore aveva ripreso il solito ritmo, forse anche più lento di prima, inghiottì il groppo che si era formato in gola e strinse la mani a pugno per farsi forza.
 
-Dov’è Ghish?- avanzò verso le coppie, non voleva distruggere la loro felicità, ma aveva bisogno di conoscere la verità.
-Strawberry… Ghish è dovuto rimanere, noi però…-
-Non potete dirmi nulla, vero? Come al solito!!- urlò per dargli le spalle e correre nuovamente dentro, vide una testa bionda seguirla, ma non se ne preoccupò, aveva bisogno di crollare, di leccarsi le ferite e di sistemare i pezzi della sua vita, ma sapere che Ryan sarebbe stato al suo fianco le diede la spinta per farlo.
Di lasciarsi andare.


Sclero: Ed eccomi col secondo capitolo... Ringrazio tutte quelle adorabili persone che hanno trovato il tempo di leggerlo, per me è una grande soddifazione, e anche se la storia non sempre entusiasmante per il momento datele tempo e spero di non deludervi più di tanto...

Spoiler_ Parti ancora e mi lasci un’altra volta, sono stufa di questo.-
 

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Capitolo 3
*** Distrutta ***


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Distrutta
 
 
Aprile 2014
 
Ryan indossò la camicia bianca lasciando, volontariamente, aperti i primi bottoni, oggi il caffè sarebbe rimasto chiuso, aveva deciso di dare alle ragazze un giorno libero, per rilassare la mente e per analizzare gli eventi del giorno prima.
Gli alieni di nuovo sulla terra, tutti tranne Ghish.
Scosse la testa e uscì dalla sua stanza, quella situazione era andata oltre le sue aspettative, quando erano partiti la prima volta non aveva capito il vero motivo e tutto si era fatto più chiaro al loro rientro di Maggio, ma qualcosa stava cambiando, soprattutto nello sguardo di Ghish che non riusciva più a vedere Strawberry come prima e lui se n’era accorto.
Bussò piano alla porta, ma quando l’aprì la trovò ancora buia e priva di luce, Strawberry dormiva placidamente nel letto, coperta dalle lenzuola fino alla testa, avrebbe voluto fare qualcosa in più per lei ma per ora il minimo che poteva fare era darle asilo, possibilità di sfogarsi e conforto.
Se avesse saputo tutto quello in anticipo, avrebbe evitato a quell’alieno di farle del male, avrebbe evitato che si addentrasse così nel profondo nel cuore della Mew Mew, ma a quei tempi aveva scelto di lasciare il libero arbitrio alle ragazze, aveva scelto di lasciarle libere, e adesso la sua paladina era a pezzi, distrutta anche nell’animo.
Uscì dalla stanza e si diresse allo scantinato, lo aveva chiuso personalmente sapendo che non ne avrebbe avuto più bisogno, sapendo che il progetto Mew non sarebbe più esistito ma quel giorno aveva bisogno di ricordare, aveva bisogno di vedere ancora una volta i volti di quelle ragazze e di bearsi dei loro sorrisi, quando ancora tutto stava andando per il verso giusto e aveva bisogno di guardare, di toccare quella spilla, per ricordarsi che era tornata e che prima o poi l’avrebbe dovuta ridare alla sua legittima proprietaria.
 
***
 
Giugno 2013
 

Strawberry attese assieme alle altre che i ragazzi uscissero dalla navicella, erano stati via un mese, più di quanto Ghish le aveva detto, ma nonostante quello aveva voglia di vederlo, voleva abbracciare quel corpo che era stato la sua ancora di salvezza durante la guerra e baciare le labbra del suo diavolo tentatore.
Quando lo vide scendere qualcosa però le disse che Ghish era cambiato, non c’era più quella scintilla di pazzia nel suo sguardo, non c’era malizia, o felicità, ma solo rassegnazione, stanchezza, delusione, odio (?).
-Ciao.-
Inghiottì il groppo che si era formato in gola e corse ad abbracciarlo sperando di aver immaginato tutto quello, sperando che fosse frutto della sua mente malata e ridotta in poltiglia dalla sua mancanza.
-Ehi.-
Il loro abbracciò durò meno del previsto e lasciò l’amaro in bocca alla ragazza, che stava provando a trattenere le lacrime con tutta se stessa, non voleva più essere quel tipo di persona, se l’era ripromesso, ma la vita l’aveva messa troppo spesso alla prova per lasciarla in pace.
-Com’è andata?- chiese Lory, rivolgendosi a tutti loro.
-Diciamo che ancora non si è arrivato a niente. Il Governo non si è formato perché ci sono delle lotte interne per prendere il potere in modo poco leale e il nostro intervento si è rivelato fondamentale.-
-Ma? C’è un ma, lo so.- concluse la rossa guardando il suo ragazzo negli occhi.
-Ma dovremo ripartire, finché il Governo non è formato, non possiamo fermarci qua.-
-ANCORA?- urlò di nuovo, senza però trattenere le lacrime, Strawberry era stufa di tutta quella situazione: di avere un fidanzato a metà, che non la toccava da mesi, che non la guardava neanche più.
-Te l’ho spiegato.- rispose duro, -Abbiamo un compito importante a Naegea, siamo gli alieni che hanno risollevato il pianeta, la nostra parola è legge.-
-Allora perché dovete tornare? Perché non fai valere la tua autorità e la finiamo qui?-
-Perché non è così semplice, ci sono delle procedure da seguire, lunghe e complicate, credimi, credetemi stiamo facendo del nostro meglio.- finì Pei per il fratello.
-Parti ancora e mi lasci un’altra volta, sono stufa di questo.-
Gli diede le spalle e rientrò dentro il locale, sbattendo volontariamente la porta e andò in cucina sperando di trovare qualche dolce in cui allievare le sue ferite.
-Ho fatto quella torta, se ti va.-
Kyle era entrato così silenziosamente che neanche lo aveva sentito, annuì e prese un coltello per tagliarne un pezzo, era con le fragoline e la panna, la sua torta preferita.
-Strawberry devi solo avere pazienza, anche Lory e Paddy sono nella tua stessa situazione, ma loro stringono i denti.-
-Kyle io non sono più capace di niente, da quando sono tornato dal limbo senza la mia spilla ho visto il mondo diversamente e in questa mi visione Ghish era il mio salvatore, ma da quando non c’è più io sono sola, mi sento debole e vulnerabile.-
-Ti manca essere una Mew Mew?- il suo amico le si avvicinò e sistemò il piatto nel lavandino.
-Mi manca sapere che potevo avere il controllo della situazione, mi manca avere la possibilità di combattere i nemici e di rimanere integra, mi manca la fiducia che la mia spilla mi dava.-
-Anche se le ragazze hanno la loro spilla, lo sai che non possono trasformarsi.-
-Lo so, ma averla sarebbe diverso, averla mi potrebbe ricordare chi ero, cos’ero capace di fare.- scosse la testa e posò la forchetta, -Sono piccole fantasie, lasciamo stare.-
Kyle la vide uscire dalla cucina, avrebbe voluto dirle che la sua spilla era di nuovo qua, che Ryan la conservava gelosamente in attesa di non so cosa per ridargliela, che sarebbe potuta essere nuovamente libera, ma non lo fece, sapeva che il suo amico aveva dei validi motivi per tenerla nascosta e così preferì aspettare e tacere.
 
***
 
Aprile 2014
 
-Lo sapevo che ti avrei trovato qua.-
Ryan chiuse il cassetto velocemente, e guardò verso la porta, Strawberry aveva fatto il suo ingresso indossando una maglietta lunga che le copriva però a mala pena le cosce, si ricordò che quella era la sua maglietta, e una giacchetta per le spalle esili.
-Avevo bisogno di ricordare questo posto.- disse alzandosi e andandole incontro.
-Lo sai, tutto questo mi manca.- toccò lentamente un mobile e si fermò per guardare lo schermo gigante spento.
-Perché?-
-Sapevo chi ero, sapevo cosa facevo, avevo più certezze di adesso.-
-Ma il progetto…-
-Lo so, è finito e dovremo essere felici, ma pagherai tutto l’oro del mondo per essere ancora Mew Berry, per potermi trasformare anche solo un’altra volta.-
Ryan osservò la ragazza e senza rendersene conto le sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio, per poi guardarla intensamente: le piaceva.
Nonostante tutte le sue preclusioni che si era fatto, ricordandosi che lei era fidanzata, non era riuscito a chiudere i suoi sentimenti in una bolla e ad aspettare che passassero.
Non sarebbe andato oltre, Strawberry era troppo insicura e distrutta per pensare a lui, in qualsiasi modo, così ritirò velocemente la mano, interrompendo il contatto con i suoi occhi.
-Ti va di mangiare qualcosa?- chiese, avvicinandosi alla porta.
-Non ho fame.- sussurrò lei.
-Sei molto magra e non ti reggi in piedi, lo vedo che ti tremano le gambe.- disse osservandole le gambe nude.
-Io…-
Riuscì a prenderla in tempo prima che cadesse e si facesse male, la prese tra le sue braccia e la guardò attentamente, la bocca troppo vicina alla sua, così da sentire il suo respiro sul collo.
-Non mangi da molto, vero?-
-Sono l’ombra di me stessa Ryan, non so più chi sono.-
-Ci sono io qua per ricordatelo.- disse deciso, spense la luce e salì le scale per portarla nella cucina.
Si sarebbe preso cura di lei, non aveva intenzione di lasciarla andare proprio adesso che il suo cuore era a pezzi.
La fece sedere su una sedia e si diresse al frigo per prendere delle uova e del bacon.
-Tu sai cucinare?- chiese divertita.
-Non è perché Kyle fa tutti i dolci io non riesco a fare neanche delle uova strapazzate.- sussurrò più a se stesso.
-Hai ragione, mi dimentico che tu sei pieno di inventiva e di talento.-
-Sono un ragazzo normale Strawberry, non ho niente di speciale.-
-Invece non è così, hai creato le Mew Mew, hai salvato il mondo e adesso stai salvando me, hai fatto tantissimo e continui a darmi così tanto, più di Ghish.-
-Cosa?!- si voltò per guardarla meglio, le tremavano le mani e gli occhi erano pieni di lacrime.
-Quando ero nel limbo pensavo a lui, solo a lui, pensavo che se fossi tornata lui non mi avrebbe più lasciata, che sarebbe rimasto con me per sempre, ma sai… Quando si è innamorati la testa.- disse indicandola, -Non funziona più bene, lo avrei dovuto sapere, o almeno pensare, che prima o poi, la sua famiglia, il suo pianeta, lo avrebbe richiamato, mi ero illusa che lui fosse un ragazzo normale, ma Ghish non è mai stato normale, non hai mai pensato di esserlo.
Ed io adesso sono in balia di me stessa, di un cuore rotto e che forse non riuscirò più ad aggiustare per colpa sua, in balia di quell’amore che mi aveva dato molto e in poco tempo, di quel ragazzo che ha smesso di toccarmi dopo il suo primo ritorno… Mentre tu… Sei sempre rimasto al mio fianco, senza chiedere niente, mi stai dando la possibilità di tornare, di rimettere assieme i cocci della mia vita…
Non so cosa farei senza te Ryan, non saprei immaginarmi altro modo di vivere se non con te al mio fianco, darei la mia vita per te.- concluse prima di scoppiare a piangere, un pianto disperato che finalmente aveva messo in chiaro i sentimenti della ragazza, le sue paure e le sue debolezze.
Lasciò stare la padella e si precipitò a stringerla tra le sue braccia, ad abbracciare quel guscio che gli aveva fatto battere il cuore, la sentì adagiarsi al suo petto e chiuse gli occhi, adesso era ancora più deciso, non l’avrebbe lasciata e le avrebbe ridato la sua spilla, era arrivato il momento di far tornare Mew Berry, anche se solo per un giorno.



Sclero Time: Buonasera a tutti :D Sono felice che, nonostante i primi capitoli, la storia vi stia prendendo. Ci saranno tante novità e spero di coinvolgervi sempre di più, grazie mille e se avete domande chiedete pure :D

Spoiler_
“Ryan ti guarda in quel modo, passa ore a fissarti e tu neanche te ne rendi conto.”

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Capitolo 4
*** Mew Berry ***


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Mew Berry
 
 
Maggio 2014
 

-Sei sicuro?-
-Kyle hai visto anche tu come sta e dopo le sue parole… Io non me la sento di tenerglielo segreto, ancora.-
-Ci tieni molto a lei, vero?- l’amico gli sorrise e lui annuì.
-In quest’ anno mi sono reso conto che potevo essere una persona migliore e sono stato migliore grazie a lei, salvarla mi ha aiutato a capire i miei sentimenti e a fare pace con la mia testa e con il mio cuore.-
-Sai Ryan non ti credevo tipo da tante belle parole.-
-Scherza poco… Ho paura che possa arrabbiarsi con me.-
-Lo sai... Questa può essere una possibilità, come anche il contrario.-
-La conosco, brucerà la terra appena saprà la verità e la prima persona che farà fuori sarò io.-
-Non è detto che la spilla funzioni.-
-Lo so.-
-Quindi perché ti preoccupi?- gli posò una mano sulla spalla per cercare di incoraggiarlo.
-Perché vorrei vederla sorridere almeno una volta.-
 
***
 
-Ciao Strawberry!-
La ragazza alzò lo sguardo e trovò gli occhi innocenti di Lory illuminati in un caldo sorriso.
 
Quello è lo sguardo di chi ha passato notti da sogno.
“Sei gelosa?”
Non in quel senso, ma nessuno mi ha più guardato come Pei guarda Lory, e mi chiedo se succederà ancora, perché sono convinta che Ghish non lo farà.
“Ryan ti guarda in quel modo, passa ore a fissarti e tu neanche te ne rendi conto.”
 
-Ciao Lory, tutto bene?- chiese passando una pezza sul tavolo appena liberato.
-Sì… Insomma, volevo dirti che Pei ha provato a spiegarmi qualcosa, ma ha promesso al fratello che non avrebbe detto niente, che Ghish a suo tempo avrebbe spiegato tutto.-
-Sai Lory, adesso non mi interessa cosa Ghish vuole dirmi o cosa avrà intenzione di dirmi, sto cercando di stare bene, sto provando a non crollare e l’unico modo che conosco è lasciarlo andare, puoi riferire a Pei questo messaggio o no, ma io adesso non penso a Ghish.-
Prese la pezza e se la sistemò nel grembiule, tolse un ciuffo dai capelli e alzò lo sguardo verso la cassa e si sorprese di trovare Ryan a fissarla, con quegli occhi azzurri da far invidia al mare.
 
“È così che un ragazzo dovrebbe guardare una ragazza.”
 
-Straw, dopo il turno puoi fermarti, dovrei farti vedere una cosa.-
-Certo.- rispose senza smettere di guardarlo, ma poi come se si fosse scottata si allontanò e riprese il suo lavoro.
Non aveva più sviscerato i suoi sentimenti dopo la conversazione del mese precedente, dopo che lei era stata così diretta con lui rivelando cose di se che forse non avrebbe confidato neanche alle sue amiche, che la sua mente iniziò a elaborare così tante teorie sul perché lui l’avesse richiamata con quel tono.
 
Sarà arrabbiato con me e sicuramente mi dirà che non potrò più rimanere a dormire al Caffè e che dovrò tornare da mia madre.
Ma io non voglio tornare, vorrebbe dire stare ancora male, e solo in questo mese mi è sembrato di poter tornare a vivere, con lui al mio fianco.
“Abbi fiducia in lui.”
E se anche lui mi deludesse? Non riuscirei a sopportalo.
Strawberry, Ryan non è Ghish.
 
E con quell’amara consolazione riprese a servire ai tavoli cercando di dimenticare le parole dell’americano e la loro implicazione, le avevano stravolto il cuore, nonostante tutte le sue raccomandazioni Ryan aveva acquisito sempre più potere su di lei, e da un lato sapeva che non era una buona cosa, perché l’ultima volta che aveva affidato a qualcuno il suo cuore lui l’aveva fatta a pezzi ma la parte più razionale o forse quella più disperata le urlavano che senza di lui non sarebbe riuscita a tornare, che Ryan era indispensabile per non crollare.
 
 
-Allora ci vediamo fra un’ora al ristorante, Strawberry se Ryan ti lascia libera ci raggiungi?- chiese Mina, voltandosi verso di lei.
-Ci provo.- sistemò il vestito che aveva indossato per la giornata e legò i capelli in una coda bassa, anche se si erano allungati le cadevano ancora poco sotto il collo.
-Ciao!-
Il locale si svuotò in poco tempo, le ragazze uscirono senza aggiungere altro e quando lei si voltò trovò Ryan ad attenderla.
Finalmente potè guardarlo con occhi diversi: Ryan si era fatto davvero bello nell’ultimo anno, era leggermente più alto e i capelli ancora più chiari, il fisico sempre scolpito ma lo notò notevolmente migliorato, si prendeva molto cura di se.
-Vieni con me.-
Lei annuì e si ritrovò vicino a lui, e senza volerlo allungò una mano per prendere la sua, lui non sciolse il contatto e non potè evitare di sorridere a se stessa.
Aprirono la porta che conduceva al nascondiglio delle Mew Mew e in silenzio entrarono dentro il locale sotterraneo, solo che Strawberry notò la prima differenza: tutto era funzionante.
Dal computer, ai fogli sparsi sulle scrivanie.
-Avevi detto…-
-Non è come pensi, mi serve per fare una cosa.- disse lasciando la sua mano e dirigendosi verso la scrivania.
Quando non sentì più quella stretta ebbe un leggero mancamento, Ryan la stava guardando e senza interrompere il contatto aprì un cassetto e prese qualcosa di così piccolo da tenerlo dentro la mano.
-Mi odierai… Ma non ho avuto il coraggio di farlo prima, spero che riuscirai a perdonarmi, ma avevo a cuore, come adesso, solo il tuo bene.-
-Che cosa stai dicendo?- chiese sconvolta.
-Questo.-
Aprì la mano e la ragazza dovette sbattere più volte le palpebre per essere sicura di quello che stava vedendo: la sua spilla.
La sua spilla era sul palmo della mano di Ryan e la stava chiamando, le stava chiedendo di essere raccolta.
-Com’è possibile?!- chiese cercando di contenere le lacrime, con mani tremanti la raccolse e sentì una scarica elettrica attraversarle il corpo.
-Quando sei tornata dal limbo… L’ho trovata qua sotto, ma inizialmente pensavo che… Non ti servisse, eri felice e Mew Berry per te era solo un ricordo, ma adesso, col tempo, mi sono reso conto che per te lei era vitale e mi sono sentito in colpa per avertela nascosta.- sussurrò senza guardarla.
-Funziona?-
-Non lo so, il computer non riesce a esaminarla.-
-Ryan…-
-Non parlare… So che sei arrabbiata e ne capisco il motivo, ma volevo darti questa gioia, dopo tutto quello che hai passato, adesso io…-
 
Non riuscì a finire la frase che Strawberry si precipitò ad abbracciarlo, stringendolo a se e aderendo perfettamente al suo corpo, posò la testa nell’incavo del suo collo e rimase a respirare il suo odore: sapeva di tabacco e di dopobarba.
-Grazie! Tu non hai idea di cosa questo significhi per me, tu mi hai ridato la possibilità di sperare e se anche non funzionasse non te ne farei una colpa perché ti sei preso cura di lei e di me, senza chiedere niente e io non posso smettere di ringraziarti.-
Lo strinse ancora più forte e anche lui fece lo stesso, il suo corpo per la prima volta gli sembrò caldo e non freddo, Strawberry stava riacquistando la sua vitalità, la sua forza.
-Quindi non mi odi?- chiese allontanandola dal suo collo.
-No, non ti potrei mai odiare.- sussurrò piano, gli diede un bacio veloce in guancia e poi si allontanò respirando forte.
-Adesso vediamo se funziona!-
Prese la spilla tra le mani e se la rigirò piano tra di esse, ma prima di pronunciare quelle parole che l’avevano accompagnata per buona parte della sua vita, alzò poco l’orlo del vestito e trovò il suo segno, quel bellissimo segno rosa che le aveva sempre dato forza.
-Mew Berry Metamorfosi!!-
 
Come tutte quelle volte che si era trasformata sentì la sua spilla muoversi da sola, agire su di lei e sentì il suo corpo mutare, sotto il DNA del Gatto Selvatico Iromote, e sentì il suo cuore scoppiare per la gioia di quel momento.
Senza che se ne rendesse conto si guardò le mani e vi trovò i guanti rosa, ai piedi indossava i suoi stivali, sentì il dolce suono del campanello che aveva attaccato alla coda e si toccò la testa dove vi trovò le sue orecchie, e non riuscì più a trattenere le lacrime.
Ryan l’abbracciò nuovamente, ma stavolta qualcosa era cambiato in quell’abbraccio era più personale, più sentito, veniva dal cuore e anche lei sentiva lo stesso.
-Mi sembra di non poterci credere.-
-Sei bellissima Mew Berry.-
Lei sorrise e sentì le guance diventare rosse per l’imbarazzo, da quanto non riceva un complimento? Forse troppo tempo.
-Io… Grazie Ryan.-
-Basta ringraziarmi, non me lo merito, avrei potuto risolvere prima questo tuo problema.-
-Sai adesso mi sembra di poter mettere assieme tutti i pezzi del mio cuore che sono andati in pezzi, adesso sento di avere il controllo su me stessa, mi mancava sentirmi così.-
-A me mancava il tuo sorriso.-
Un rumore però li fece voltare contemporaneamente verso il grande schermo, che aveva iniziato a segnare sette punti rossi.
-E adesso?-


Sclero Time: Scusatemi per l'assenza ma ho dovuto sostenere un'esame ieri e non ho avuto modo di controllare il sito nè di essere presente, ma adesso sono qua per rimediare e farmi conoscere ancora un pò!
Lo so che i primi capitoli possono risultare noiosi e controprudecenti ma vorrei farvi capire cosa sto scrivendo, cos'ha passato Strawberry e cosa dovrà ancora passare, non mi definisco un esperta di questo manga, ma vorrei veramente che gli deste una possibilità :D

Spoiler: Ghish osservò sconsolato il panorama davanti a se. Niente di quello che aveva previsto era andato come doveva.
 

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Capitolo 5
*** Sette punti rossi ***


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Sette punti rossi
 
 
Maggio 2014
 
Ryan rimase immobile ad osservare lo schermo, il respiro si era regolarizzato però stringeva ancora la mano di Mew Berry, forse per ricordarsi che tutto quello era reale e che non stava sognando.
-Ryan… Perché ci sono sette punti rossi?-
La voce della ragazza lo fece ridestare dal suo subconscio e si avvicinò per osservare meglio lo schermo, sapeva che cosa indicava, lo aveva sempre saputo anche perché era stato lui a costruirlo e aveva indicato le Mew Mew in quel modo.
-Indicano voi.- sussurrò, per poi rivolgersi a lei.
-Noi?-
-Le Mew Mew, come vedi questo puntino che splende più di tuti sei tu, perché sei trasformata.-
Strawberry osservò lo schermo rapita e fece un passo avanti per toccare il puntino che rappresentava se stessa.
-Quelle quattro sono le compagne, sono meno luminosi, ma sappiamo che sono loro.-
-Quei due?- chiese indicando altri due punti sparsi per Tokyo.
-Io non lo so.-
-Possono essere nemici?- chiese guardandolo negli occhi.
E Ryan riuscì finalmente a ritrovare la Strawberry che aveva perso tempo fa, quello sguardo, ne era sempre rimasto folgorato solo che non aveva mai voluto accettarlo, lei era stata la prima che aveva creato col progetto Mew e quando l’aveva vista sapeva che sarebbe stata quella giusta.
-No, i nemici hanno un altro segnale.-
-Come un allarme?-
-Esatto. Ma quei punti, come vedi sono rossi ma è un rosso sbiadito… Come se…-
-Non fossero completamente Mew Mew.-
-Ma una cosa del genere non è possibile… Insomma sono stato io a iniettarvi il siero…-
-Forse sono venute in contatto con l’Acqua Mew o con il limbo quando io ne sono uscita… Ci possono essere molte spiegazioni.-
-Lo so, ma prima di tutto chiamiamo Kyle e facciamo controllare questo coso, non vorrei che facesse le biffe dopo un anno.-
-Va bene.-
Strawberry si toccò la spilla e annullò la trasformazione, ma non riuscì a lasciarla andare.
-Non devi ridarmela.- disse Ryan.
-No?- chiese stupita la rossa.
-No, è sempre stata la tua spilla e tu sei il leader delle Mew Mew.-
-Ryan… Non sono capace di badare a me stessa, come faccio a stare dietro a sei ragazze?-
-Lo farai perché tu sei Mew Berry e sei capace di grandi cose, hai sconfitto un Dio e sei tornata dal limbo.- le prese il viso a coppa e la osservò da vicino, -Perché io credo in te e se le Mew Mew sono tornate avranno bisogno di te, adesso più che mai.-
-Ci proverò, ma tu restami accanto.- sussurrò la ragazza, guardando Ryan negli occhi e per un momento si viste come lui la vedeva: forte, combattiva, decisa, un eroina.
-Non andrò via.-
Le baciò la fronte per poi allontanarsi e prendere il telefono per chiamare Kyle, avvisandolo di non mettere in allarme le altre ragazze e che sarebbero state contattate a breve.
 
 
Dovettero aspettare davvero poco per l’arrivo del ragazzo, che leggermente trafelato, aprì di botto la porta del sotterraneo ed entrò a passo deciso.
-Allora stanno tornando?- chiese con un sorriso che non poteva nascondere la sua felicità.
-Forse.- rispose la ragazza, facendosi da parte e dando la possibilità ai ragazzi di esaminare il grande schermo con la sua base elettronica, per cercare qualche difetto nel sistema.
Si sistemò su una scrivania, incrociò le gambe e osservò Ryan, si era alzato le maniche della camicia fino al gomito, tenendola fuori dai jeans, sospirò rendendosi conto che era da tempo che non osservare un ragazzo in quel modo e Ryan non le era indifferente.
Non più almeno.
Se una volta lo aveva visto solo come un capo autoritario e poco amichevole nei suoi confronti, si era dovuta ricredere, Ryan era buono, solo che non riusciva sempre a mostrare i suoi sentimenti e questo lo portava ad assumere atteggiamenti poco carini nei confronti di tutti, tranne che con lei.
 
Adesso non so dove mi porterà tutto questo, sono di nuovo una Mew Mew e non riesco ad allontanarmi da Ryan, e poi ci sono altri due nuovi membri e Ghish è ancora a Naegea.
“Sei ancora innamorata di lui?”
Non so se è amore, io e lui nell’ultimo anno non siamo stati niente, tutte le volte che lui è sceso non è mai venuto a casa a trovarmi, ma preferiva sparire assieme ai fratelli, e faceva la sua comparsa solo per i saluti… Forse non sono più innamorata ma gli voglio bene.
“E di Ryan?”
Lui è un mondo nuovo e voglio imparare a conoscerlo.
 
-Straw, puoi chiamare le altre?-
Scattò subito all’in piedi e prese il cellullare, digitando il numero di Pam e chiedendole se lei e le ragazze potessero raggiungerli il prima possibile al locale, aggiungendo che li avrebbero trovati nei sotterranei.
-Quindi è confermato?- chiese avvicinandosi alle spalle del biondo.
-Sì, ci sono altre due Mew Mew.-
 
***
 
-Perché ci avete fatto chiamare?-
Mina era stata la prima ad aprire la porta e quando fece passare anche le altre notò lo sguardo un po’ perso di Strawberry, e Ryan accanto a lei, come se non avesse intenzione di lasciarla andare per tutto l’oro del mondo.
-Dobbiamo dirvi una cosa importante.- rispose Kyle, facendosi avanti per parlare.
-Lo faccio io.- la rossa guardò Ryan e si alzò dalla scrivania, tenendo le mani nella tasca del vestito.
-Che succede?-
-Siamo tornate.- disse semplicemente Strawberry.
-Tornate?-
Lory guardò le sue amiche senza capire, ultimamente aveva perso di vista Strawberry ma aveva intuito il dolore della ragazza per l’assenza di Ghish, ma quella sera vide qualcosa nei suoi occhi.
Una scintilla.
-Le Mew Mew sono di nuovo in azione.- estrasse dalla tasca la sua spilla e la mostrò a tute.
-Ma com’è possibile?- Paddy si era avvicinata per toccarla, per avere la conferma che fosse vera.
-Io… Ryan ha tenuto la mia spilla al sicuro e oggi quando mi sono trasformata il computer.- lo indicò e Kyle accese lo schermo, -Ha indicato sette punti rossi.-
-Sette?-
-Ci sono altre due Mew Mew.- disse Ryan che era intervenuto solo adesso.
-Due?-
-Dovete trovarle, non hanno completato la metamorfosi e sono in uno stadio a metà.-
-Possiamo…?- chiese Mina con gli occhi che le brillavano per la felicità.
-Sì, ragazze.-
Tutte si guardarono e poi corsero fuori dal locale, dovevano tornare a casa il prima possibile,
-Ci vediamo domani con le nostre spille!!-
L’unica che rimase ferma fu Pam, che non smise di guardare la rossa negli occhi.
-Tu non vai a prendere la tua spilla?-
-Io la mia la tengo sempre con me.- disse estraendola dalla borsetta, -Perché sapevo che prima o poi tu saresti tornata.-
-Pam…-
-Strawberry ti ho accettato una volta come leader delle Mew Mew e intendo farlo nuovamente, sei forte, e io non riporrei la mia fiducia in nessun altro.-
-Grazie amica.- rispose la rossa andando ad abbracciarla.
-Domani di alle ragazze che l’appuntamento è alle nove, dovete cercare le altre.-
-Sì Ryan.-
Pam salutò velocemente Kyle abbassando lo sguardo e si dileguò fuori dalla porta, il più velocemente possibile.
-Io vado allora.- concluse Kyle.
-A domani, Straw?-
-Sì?- si voltò e per poco non si scontrò con il petto del biondo.
-Resti qua, vero?-
-Se tu…-
-Lo voglio.-
-Sì.- rispose arrossendo nuovamente e assieme a lui spense la luce per dirigersi verso la propria camera, ma qualcosa dentro di lei iniziò a battere forte.
Quel cuore che credeva morto, a pezzi, stava battendo ancora e stava battendo per lui e per Mew Berry, forse sarebbe riuscita a non crollare, forse sarebbe rimasta la solita ragazza sbadata ma voleva scoprirlo al fianco di Ryan.
 
***
 
Maggio 2014 Naegea
 
 
Ghish osservò sconsolato il panorama davanti a se. Niente di quello che aveva previsto era andato come doveva.
Scosse la testa e si rese conto di stare perdendo tutto, soprattutto Strawberry, ma quella situazione lo aveva costretto a erigere un muro tra lui e lei.
Nonostante tutto le aveva mentito nell’ultimo anno, tacendole la parte più importante dei suoi viaggi: si erano recati lì non solo per la formazione del nuovo Governo, anzi quella era stata una fortuita coincidenza, ma la verità era che sua madre lo aveva richiamato per una questione della massima importanza e solo in quel momento si era reso conto della gravità della cosa.
Quando erano stati mandati sulla terra, lui era stato promesso alla figlia dell’allora capo del Governo e se fossero tornati vincitori avrebbero dovuto convolare a nozze, solo che lui aveva dimenticato quel piccolo dettaglio, anche perché non aveva mai visto la sua futura sposa e credeva che con la formazione del nuovo Governo anche quel contratto cadesse, ma non era stato così.
Così aveva viaggiato per un anno sperando di poter modificare quella situazione, di creare un secondo contratto che gli impedisse di sposarla, ma le leggi di Naegea parlavano chiaro e lui aveva esaurito tutte le scuse.
Anche per questo non era tornato a casa con i suoi fratelli, loro lo aveva coperto per tutto quel tempo, ma sapeva bene che prima o poi, avrebbe dovuto dire la verità alla sua ragazza, mettendole davanti al dolore, ma non era ancora riuscito a farlo.
Chiuse la tenda della propria stanza e si appoggiò al letto, sapeva che Strawberry era al sicuro, circondato dalle amiche e dai fratelli, ma quello che lo faceva stare in ansia era Ryan, sapeva, da fonte certa, che il biondino aveva esternato un senso di protezione verso la sua ragazza.
Ma non se l’era sentita di intervenire, forse perché lui era stato il primo che aveva taciuto quel matrimonio combinato, forse perché la lontananza l’aveva allontanata dal suo cuore o forse perché non aveva trovato la forza di combattere per il cuore di lei.
 
“Sei Ghish Ikitakashi, sei un combattente e non puoi lasciarla andare così.”
Dovrei tornare sulla terra e riprendermela?
“Dovresti almeno provarci.”
Vedremo.
 
Chiuse gli occhi e cadde in un sonno tormentato e privo di sogni.
 
 

Sclero personale: Eccomi qua :D Buon fine settimana e sono davvero felice di poter postare per la seconda volta, cercherò di essere molto più regola e puntuale !
La storia si sta evolvendo, cosa succederà adesso? 2 nuovi membri, ma non sarà tutto rosa e fiori, Strawberry dovrà affrontare la parte più difficile adesso!!
E Ghish? Cosa ne pensate di lui?
Aspetto i vostri commenti e spero che mi lasciate qualche recensione, vorrei tanto avere il vostro parere ^^


Spoiler:    -Quindi voi sareste le nuove Mew Mew.- 

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Capitolo 6
*** Berry e Ringo ***


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Berry e Ringo
 
Maggio 2014
 
 
Strawberry si era alzata presto quel giorno, nonostante sapesse di non poter far tardi, avendo dormito al caffè, non se l’era sentita di rimanere a letto, aveva indossato una gonna e una maglietta bianca con degli stivali rossi, e si era guardata allo specchio per la prima volta da quel giorno.
Non era più la ragazza di prima e non solo perché era cresciuta ma perché il suo aspetto era mal curato e abbandonato a se stesso.
Si toccò i capelli ma li lasciò nuovamente cadere, si diresse verso il bagno della stanza e trovò quello che stava cercando: delle forbici.
Si guardò un’ultima volta e prendendo bene la misura tagliò la frangia, sapeva cosa fare, l’aveva fatto così tante volte da essere diventata brava e quando abbassò il braccio non si meravigliò per il risultato, ma decise di evitare il taglio per il resto dei capelli.
Per quelli non era poi così tranquilla e si ripromise che sarebbe andata dal parrucchiere per sistemarli, definitivamente, adesso non sembrava più così trasandata, nonostante fosse ancora troppo magra, il suo corpo era ancora tonico e sapeva che il merito era solo della sua spilla.
La uscì dalla tasca toccandola ancora, dovette sorridere, così decise di svolgere al meglio il compito che Ryan le aveva affidato: riunire le Mew Mew.
Uscì dalla stanza e si diresse verso la cucina e sentì qualcosa cambiare dentro di lei, era in ansia, e non per la missione, ma perché avrebbe rivisto Ryan a breve e quello la metteva in agitazione.
 
“Tu e il biondino avete un’intesa.”
Davvero?
 
Quella domanda l’aveva accompagnata per tutta la notte, sapeva che le cose stavano cambiando, lo sentiva nel suo tocco ogni volta che lei si abbandonava a lui tra le lacrime, lo vedeva nei suoi occhi quando la cercavano al locale e lo capiva dai suoi atteggiamenti protettivi e amorevoli nei suoi confronti.
Ryan aveva una cotta per lei e lei?
 
“Cotta? Siamo rimasti un po’ indietro, non si parla più di cotta.”
Ma io non so cosa provo per lui.
“Ah no? Quindi la trepidazione, le mani sudate e il fatto che tu non riesca a smettere di pensarlo, non sono indizi sufficienti?”
No, con Ghish non era cosi.
“Tu e Ghish avete saltato questa fase, siete passati da nemici e facciamo sesso sfrenato e amiamoci.”
Non parlare così, lui è cambiato per me.
“E adesso lui dov’è?”
A Naegea.
“E chi si sta prendendo cura di te? Dandoti la possibilità di tornare a stare bene? Chi ti sta corteggiando?”
Ryan.
-Buongiorno.-
Alzò lo sguardo e si ritrovò vicina a Ryan senza che se ne fosse resa conto, arrossì leggermente, lasciando stare i pensieri che la sua coscienza aveva deciso di mettere alla luce e gli sorrise.
-Ciao.-
-Colazione.-
-Non ho molta fame.- ammise, seguendole dentro.
-Non era una domanda, Strawberry, tu adesso fai colazione con me.- disse, dirigendosi a prendere alcuni ingredienti dal frigo per poi dirigersi ai fornelli.
 
“Parlavo di questo, lui non ti ha chiesto niente, nell’ultimo anno ti è stato accanto senza farti pesare quello che prova ma adesso anche tu ti sei resa conto di provare qualcosa.”
Penso di si.
 
Si sedette e attese, sorridendo, che Ryan servisse la colazione, per la prima volta la sua giornata non era poi iniziata così male e forse la sua coscienza aveva ragione, il merito era solo suo.
 
***
 
-State attente. Io vi coordinerò tramite Mew Berry, ma non dovete sottovalutare la situazione.-
-Lo sappiamo e faremo del nostro meglio.- concluse Lory, sorridente, si voltò verso Pei per salutarlo e prese la sua spilla.
-Siamo sicuri che non siano nemici?- chiese rivolto all’americano.
-Sì, e non le manderei se non fossi sicuro.-
-Potremo andare io e Tart con loro.-
-No, è una cosa che dobbiamo fare noi.- Strawberry rispose e poi guardò Ryan, nonostante in pubblico non fosse estroverso con lei, vedeva dai suoi occhi quanto in realtà fosse preoccupato.
-Ragazze.- si voltò e osservò le sue amiche, che annuirono brevemente.
-Mew Berry.-
-Mew Paddy.-
-Mew Pam.-
-Mew Mina!-
-Mew Lory.-
-METAMORFOSI!-
 
E come la sera prima sentì il suo corpo cambiare e riempirsi di forza, i suoi sensi mutarono e si fecero attenti, non aveva perso tutte le sue capacità nonostante fosse passato un anno dall’ultima volta che aveva assunto quelle vesti.
-Andiamo.-
Mew Berry si diresse fuori dal locale che quel giorno sarebbe rimasto chiuso, si avviò decisa per il giardino e iniziò a correre verso nord, Ryan aveva segnalato dove si trovasse uno dei due punti rossi, ed era come se non si fosse mai mosso. Saltò su un muretto e continuò a correre, ma prima si voltò verso le sue amiche e le vide, anche se sparse e immerse nei propri elementi, accanto a lei.
-Mew Berry stai attenta.-
-Ryan!-
-Non può sentirci nessuno adesso, ma ti prego se vedi che la situazione peggiora va via.-
-Ti preoccupi troppo per me.- scosse lentamente la testa e girò a destra.
-Non posso rischiare di perderti una seconda volta.-
Quella dichiarazione le fece battere il cuore forte, quel sentimento così potente non lo sentiva da tempo, ma finalmente capì che qualcosa era cambiato tra loro, che non erano più solo amici, e lui non era più solo il suo datore di lavoro, Ryan provava qualcosa per lei, e anche lei.
-Starò attenta e tornerò da te.- sussurrò per poi fermarsi all’improvviso.
-Cosa succede Mew Berry?- chiese Mew Mina avvicinandosi a lei.
-Siamo arrivati.-
-Ma è…-
-Una casa famiglia.- concluse Pam al posto di Mew Paddy.
-Entriamo.-
-Non così e non tutte assieme.- sciolse la trasformazione e sistemò la spilla al petto.
-Cosa vuoi fare?- chiese Mew Lory, facendosi seria.
-Chiunque ci sia là dentro non può vederci spuntare assieme e trasformate ma deve fidarsi di noi.- sorrise e senza pensarci oltre aprì la porta e si ritrovò davanti alla segretaria, ma come se fosse spinta da una strana forza chiese di passare.
Prese la spilla che aveva iniziato a brillare e la chiuse nel palmo della mano, guardò i bambini che giocavano, vi erano alcuni piccoli ma anche molti grandi, quasi della sua età, ma come prima la spilla la spinse verso una ragazzina magra dai capelli castani e con uno strano ciuffo in testa.
Si abbassò e si sedette con lei sul tavolo, stava colorando un disegno appena realizzato, probabilmente da lei e incontrò il suo sguardo, degli occhi grandi e marroni la stavano guardando.
-Ciao io sono Strawberry.- disse sorridendo, apertamente.
-Mi chiamo Ringo.- rispose senza smettere di guardarla.
-Sei davvero brava.- osservò il disegno.
-Grazie, ho preso dalla mia mamma.-
-Dov’è la tua mamma?-
-Se nè andata da un po’… Oggi mio fratello mi verrà a prendere.-
-Dov’è stato?-
-Lui studia fuori, ma non si può prendere cura di me.-
-Quanti anni hai?-
-Dieci.-
Strawberry rimase un attimo in silenzio e vide la sua spilla brillare e notò che anche il ciondolo della ragazzina stava brillando e guardandolo attentamente lo riconobbe.
-Quella è l’Acqua Mew.- sussurrò.
-Come fai a sapere cos’è?-
-Perché…- alzò la mano e mostrò la sua spilla, -Sono Mew Berry.-
-Siete tornate!- urlò per la felicità, senza rendersene conto.
-Sì, e tu sei una di noi.-
-Cosa?-
-Scommetto che Ryan potrà aiutarti ad usare l’Acqua Mew per trasformarti.-
-Potrei essere una do voi?-
-Sì, ma devi venire adesso con noi. Poi stasera ti porteremo da tuo fratello, che ne pensi?-
-Certo!-
Si alzò lasciandola seduta sul tavolo e la osservò parlare con una delle segretarie che prima aveva ignorato, la vide annuire e poi tornò da lei prendendola per mano e trascinandola fuori.
-Ma le altre?- chiese una volta fuori dall’istituto.
-Guarda bene.- disse piano.
Ringo guardò verso l’altro e notò che vi erano le altre Mew Mew nascoste sopra un albero.
-Strawberry?-
-Lei è Ringo, possiede l’Acqua Mew, per questo il computer l’ha individuata come Mew Mew.-
-Ma com’è possibile?-
-Bella domanda, ma adesso Mew Paddy la porta da Ryan, così lui le può fornire una spilla, vero?-
-Sì!- esultò precipitandosi ad abbracciare la nuova arrivata.
-Ma sciogli la trasformazione, io avverto Ryan e andiamo a cercare l’altra.-
-Strawberry non vieni con me?- chiese la ragazzina avvicinandosi a lei.
Si abbassò poco e le scostò un ciuffo dai capelli, -Devo trovare l’altro membro ma ti prometto che verrò subito, sei in ottime mani con Paddy.-
-Grazie.- l’abbracciò velocemente e assieme alla biondina si diressero verso il lato opposto della strada, per tornare al locale.
 
 
Strawberry decise di non trasformarsi, se avesse dovuto parlare nuovamente con l’altra ragazza non avrebbe voluto terrorizzarla, così lasciò che fossero le ragazze a rimanere trasformate e lei avanzò assieme a loro, anche se più lentamente.
-Ne hai trovata una.- sentì Ryan attraverso la spilla.
-Sì, Paddy la sta portando da te.-
-Come si chiama?-
-Ringo, sua madre è morta e suo fratello arriverà oggi, trattala bene.-
-Non preoccuparti, devi andare verso il parco, trovi lì l’altro punto rosso.-
-Ricevuto.-
Aumentò il passo e si mise a correre per raggiungere le altre, passò attraverso uno dei cancelli del parco e ancora una volta prese la sua spilla, sperando che l’aiutasse come la prima volta e non ne rimase delusa, iniziò a brillare così seguì il suo istinto.
Si ritrovò in una parte più coperta del parco e fece segno alle ragazze di aspettare nascoste, avanzò e trovò una ragazza seduta sull’erba con i capelli biondi e lo sguardo perso nel vuoto.
-Ciao.-
 
-Chi sei?- chiese la ragazza alzandosi in piedi.
-Mi chiamo Strawberry.-
-Cosa vuoi da me?-
-Voglio sapere il tuo nome.-
-Perché?-
-Perché penso che tu sia diversa.-
La vide zittirsi e capì di aver colpito nel segno.
-Sei diversa da tutti gli altri.-
-E tu cosa ne sai?-
-Io ho questa.- mostrò la sua spilla, -E credo che tu debba conoscere la verità su di te.-
-Credi che un piccolo oggetto mi possa convincere di chi tu sia?-
-Forse io adesso così no, ma loro sì.- disse voltandole le spalle e con un unico cenno richiamò le Mew Mew che si posizionarono dietro di lei.
-Adesso… Il tuo nome?-
-Berry.-
 
“Berry?!”
Berry.
 
-Berry vieni con noi e cercheremo di fare un po’ di chiarezza nella tua mente.-
le porse una mano ma la ragazza non la prese, si avvicinò e la guardò attraverso il suo sguardo imperscrutabile e attese che le mostrassero la strada.
Strawberry sbuffò e si avviò verso il caffè Mew.
 
“Non mi piace questa.”
Neanche a me.
 
***
 
-Quindi voi sareste le nuove Mew Mew.- Ryan appoggiò sul banco del laboratorio le spille che aveva appena finito di sistemare, ma ancora non le aveva porse alle corrispettive proprietarie.
-Ringo tu hai un legame per l’Acqua Mew, ma tu Berry, proprio non capisco.- ammise, sconsolato.
-Sono stata io ad avvisare i telegiornali del “buco” che si era aperto nel parco più di un anno fa.-
-Tu hai visto il limbo?- chiese Strawberry, per poi voltarsi verso Ryan.
-Limbo?-
-Mew Berry è tornata da là.-
-Forse è per questo che risulta avere un affinità con voi.-
-Sì.- disse Kyle che era rimasto in silenzio per tutto quel tempo.
-E adesso come funziona?- chiese Ringo curiosa e facendo un passo avanti.
-Semplice, tu… Non dovrai essere soggetta a nessun raggio, l’Acqua Mew con la spilla ti aiuterà nella trasformazione, mentre tu, Berry devi decidere.-
-Decidere cosa?-
-Se voler far parte delle Mew Mew o meno, in caso tu dica si, entrerai in quella macchina che ti inietterà il DNA a te affino.-
-Cosa?-
Strawberry osservò quella ragazza, non la convinceva, non fino in fondo e forse non le sarebbe mai piaciuta, mentre con Ringo aveva avuto un’affinità fin dall’inizio, lei le era sembrata ostile. Si avvicinò a Ryan e gli sorrise, tutto era andato bene e lei era tornata da lui, come aveva chiesto, quel sentimento le inondò il cuore e poi si voltò verso la ragazza.
-Se accetti farai parte del team e questo vorrà dire difendere la terra dai nemici.-
-Tipo alieni?-
-Questo problema lo abbiamo già affrontato, ma non si sa mai.- concluse Lory guardando Pei e Tart.
-Accetto.-
-Bene, da questa parte.-
Kyle le indicò l’entrata della macchina e Ryan si sistemò al computer, esaminò il DNA della ragazza e trovò la prima anomalia: combaciava con due animali in via d’estinzione, il coniglio nero di Amami e il gatto selvatico delle Ande.
-Bene!- azionò la macchina e il raggiò partì, durò pochi secondi, lo aveva già fatto e sapeva che cosa sarebbe successo, si appostò di nuovo vicino a Strawberry e attesa che Berry uscisse.
-Non mi sento diversa.- disse guardandosi dalla testa ai piedi.
-Devi trasformarti, Ringo osserverò il tuo DNA dopo la trasformazione!-
-Va bene e come si fa?-
-Semplice.- Strawberry fece un passo avanti e prese la spilla.
-Mew Berry Metamorfosi!- appoggiò le sue labbra ad essa e fu un esplosione di emozioni, osservò anche le sue compagne fare lo stesso e poi attese che le nuove lo facessero.
-Mew Ringo, Metamorfosi!-
Vide la ragazzina cambiare davanti ai suoi occhi anche quella trasformazione la lasciò colpita e affascinata e poi fu il turno di Berry.
-Mew Love Berry Metamorfosi!-
Rimase paralizzata, lei era bellissima i capelli biondi venivano fasciati alla perfezione dalle orecchie di coniglio e il corpo agile e magro era coperto dalla sua tenuta, un giallo più chiaro di quello di Paddy, con dei semplici stivaletti dello stesso colore.
-Ecco le Mew Mew.-
Strawberry quasi non sentì la voce di Ryan ma ebbe la sensazione che quella ragazza potesse costituire un pericolo per lei, come leader, come capitano delle Mew Mew e nel suo rapporto con Ryan, istintivamente gli prese la mano, fregandosene di trovarsi davanti a tutti e soprattutto a Pei, aveva bisogno di certezze, aveva bisogno di sapere che lui sarebbe rimasto con lei, sempre.
E solo dopo che lui le ebbe stretto la mano respirò nuovamente, non lo guardò ma rimase ferma ad osservare il suo nuovo team, sperando che tutto andasse per il verso giusto.
 
“Berry che diventa Mew Love Berry? Ma davvero?! Spero che tu, ti sia resa conto!”
Cosa? Che sembra Mew Berry? Che sembra me? Sì, lo so.
“Devi stare attenta.”
Molto.
 

Sclero Personale: Allora buona domenica a tutti :D Scusatemi per l'assenza ma l'università mi ha tolto davvero molto tempo e quest'anno ho anche deciso di candidarmi alle elezioni, quindi si sono raddoppiati i miei impegni :(
Volevo avvisarsi che appena concluderò una delle mie storie su Harry Potter: This is War, mi concentrerò su questa!
 Perchè nonostante gli impegni voglio poter mantenere le mie promesse ^^
Cosa ne pensate di questa storia? Vi sta piacendo? Spero vivamente di si e spero che il cambiamento di Strawberry possa essere di vostro gradimento, perchè nonostante il dolore, la ragazza ha capito che deve andare avanti, cosa ne pensate?
<3

 

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Capitolo 7
*** Mew Mew ***


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Mew Mew
 
 
Maggio 2014
 
Strawberry si girò per l’ennesima volta nelle coperte, quella sera non riusciva chiudere occhio, troppe cose erano successe per lasciarla riposare in pace.
Due nuovi membri, due nuove ragazze che avrebbe dovuto condurre verso la luce o forse si sarebbe lasciata soffocare?
Ringo era dolce e dopo aver conosciuto il fratello non aveva dubbi, la bambina aveva bisogno di essere amata, più di tutte, ma Berry non riusciva ad andarle giù.
Forse per l’atteggiamento sfacciato, forse per la sua bellezza, forse perché semplicemente non la conosceva, ma avrebbe dovuto impegnarsi, per il bene di tutte.
 
Mew Love Berry… Ancora non ci credo… Spero solo che non mi crei problemi col gruppo.
“Lo farà sicuramente.”
 
Scosse la testa e si coprì il viso con il lenzuolo, doveva riposare a tutti i costi o Ryan l’avrebbe rimproverata l’indomani e non poteva più permettersi di fare certe figure, non adesso che doveva difendere il suo ruolo davanti ad altre persone.
 
“Come se Ryan potesse rimproverarti.”
Bè…
“Male che vada ti regala uno dei suoi sguardi di ghiaccio per poi sciogliersi in privato.”
Ma è così evidente che ci piacciamo?
“Sì e il fatto che gli alieni girino nel locale non va bene.”
Oh… Ghish…
“Cosa? Lascialo stare, devi stare bene e rimetterti in sesto.”
Lo so.
 
Si girò verso la finestra e solo per un attimo immaginò il suo ritorno, il sorriso e le orecchie appunta, sospirò, neanche quella visione le regalò un sorriso, con Ghish aveva avuto troppi problemi per essere felice al suo solo pensiero, anche se sapeva che prima o poi avrebbero dovuto parlare, non poteva lasciare le cose in sospeso per troppo tempo.
Anche per loro forse sarebbe giunta la fine.
 
***
 
Ryan guardò nuovamente le scale che davano sulla parte privata del locale dove c’erano le stanze, quelle sue e di Strawberry, erano da poco passate le otto e ancora la ragazza non si era svegliata e lui non era passato da lei.
Quel giorno aveva chiamato le Mew Mew per parlare prima dell’inizio del turno e non gli sembrò giusto farlo senza lei ma tutte lo stavano guardando, anche Ringo e Berry.
Quella ragazza aveva un bel caratterino, ma nessuna avrebbe mai potuto competere con Strawberry, occupava un posto speciale nel suo cuore e si era reso conto che lei adesso provava qualcosa.
Se n’era accorto dai gesti e da come si tenevano per mano in quei rari momenti o per il semplice fatto che lei era tornata da lui ieri, scosse leggermente la testa, si stava innamorando e non seppe dire se fosse positivo o meno.
-Ma quando arriverà?!-
Mina batté il piede a terra e si voltò verso l’ingresso del locale ancora chiuso, conosceva bene la sua amica e sapeva che aveva qualche problema con la puntualità.
-Fa sempre cosi?- Berry si avvicinò a Paddy per ottenere qualche informazione.
-Strawberry è un tipo particolare, ma ti ci abituerai, è un ottimo leader.-
-Sì?- chiese scettica.
-Si è sacrificata per noi e lo rifarebbe, senza esitare.- rispose Pam, incrociando le braccia al petto.
 
-Scusate il ritardoooo!!!-
Strawberry scese velocemente le scale e sistemò la divisa cercando di lisciare le pieghe che aveva provocato mettendosela e guardò tutti i presenti, ma il suo sguardo si soffermò su Ryan, che invece di rimproverarla le sorrise.
-Da dove vieni?-
Pei era apparso all’improvviso e le fece venire un tuffo al cuore, non era più abituata a vederli spuntare, aveva perso dimestichezza con certe cose.
-Bene, adesso che siamo tutti presenti, volevo dirvi una cosa.- Ryan batté le mani e le lasciò congiunte, guardando poi tutti i presenti, -Ho deciso che anche le nuove Mew Mew devono unirsi al Caffè Mew, per cui dopo aver parlato col fratello di Ringo, Mashio, e Berry ho fatto si di procurarmi le nuove divise, le trovate negli armadietti.-
-WOW!-
Ringo fu la prima a correre dentro seguita più lentamente da Berry che non mostrò tutto quell’entusiasmo.
 
-Hai fatto una cosa carina.- sussurrò Strawberry all’orecchio del ragazzo poco dopo.
-Avrei voluto parlartene ieri, ma ti sei coricata subito.-
-Ero distrutta e scusami per il ritardo.- abbassò lo sguardo, aspettandosi la sfuriata che ancora non era arrivata.
-Non importa, può succedere, Pam apri il locale, al lavoro!!-
 
Strawberry si concentrò per tutta la mattinata, cercando di non far cadere nessun piatto e di soddisfare tutti i clienti, Ryan finalmente le stava dando fiducia e il minimo che poteva fare era dimostrare che la meritava, ma nonostante tutto il suo impegno qualcuna stava facendo meglio di lei.
Berry col suo semplice sorriso riusciva ad ammaliare i clienti, ottenendo l’approvazione anche di Kyle per l’ottimo lavoro svolto e nonostante conoscesse l’amico da tempo, la ferì il fatto di non aver mai avuto neanche una volta un complimento del genere.
Cercò di non pensarci e tornò a lavorare, stava sparecchiando un tavolo, quando notò la ragazza avvicinarsi alla postazione di Ryan, sorridente e mostrando i denti bianchi.
Continuò a guardarla per tutto il tempo cui lei si pavoneggiò, mostrandosi sicura del suo corpo e facendo capire a Ryan quanto lo desiderasse, sfiorandolo sul braccio casualmente e ammiccando nella sua direzione, e a quel gesto non si rese conto di aver sbattuto contro una sedia e di aver rovesciato a terra i piatti.
Riuscì a romperne uno solo ma in poco tempo ebbe tutti gli sguardi puntati addosso, compreso quello di Ryan che la guardava sorpreso, raccolse velocemente i cocci e si rifugiò in cucina, togliendosi il cerchietto e scivolando lungo la parete.
Cosa le stava succedendo?
Era sempre stata un po’ imbranata, ma ultimamente era migliorata, non aveva fatto più distarsi e si stava facendo valere.
 
“Solo che prima non c’era Berry.”
Già, Berry.
 
Forse dovette ammettere che guardare quella scena l’aveva scossa nel profondo, lei non era la fidanzata di Ryan, in teoria sarebbe stata ancora la ragazza di Ghish, ma al solo pensiero non provava niente, solo il cuore che le faceva male, mentre quando pensava a lui tutti i suoi sensi si ampliavano ed erano in allerta e poi il cuore.
Il cuore iniziava a batterle forte, senza sosta.
-Oh no.-
-Cos’è successo?-
Riconobbe quella voce e vide il ragazzo abbassarsi alla sua altezza, la stava guardando con quegli occhi azzurri che le faceva girare la testa e la mandavano in confusione.
-Straw stai poco bene?-
-Io… No, niente, è stato solo un mio errore.-
 
Non posso dirgli di essere gelosa, non posso!
 
-Pensa ormai riesco a capire quando menti.-
-Cosa? Io… Ho detto la verità.-
-Sì certo, e io sono australiano… Berry non mi interessa.- annunciò calmo.
-Che c’entra lei?-
-Ho notato cosa lei stava cercando di fare e che tu stavi guardando, ma lei non fa per me.-
-Eppure è bellissima, stareste benissimo.- mentì, guardando a terra.
-Forse, ma a me interessa un’altra.-
-Chi?- chiese alzando di nuovo lo sguardo e incrociandolo col suo, il cuore le batteva forte che lo avrebbe strappato volentieri solo per poter ragionare meglio.
-Tu.-
Si avvicinò e le diede un semplice bacio sulla guancia, ma davvero vicino all’anglo della bocca per essere casuale, per poi alzarsi e porgerle la mano.
Rimase in silenzio, cercando di metabolizzare quello che era appena successo, cercando di analizzare le parole che Ryan aveva detto, senza pensarci gli tese la mano e lui la sollevò con facilità, stringendola poco intorno alla vita.
-Quando sei sbadata mi piaci ancora di più.- sussurrò al suo orecchio, per poi avviarsi verso la porta della cucina, in silenzio.
Strawberry si immobilizzò ancora per poco e poi lo seguì, con un sorriso sornione sulle labbra, non riuscendo a credere alla sua fortuna.
 
***
 
Maggio 2014 Naegea

 
-Ghish.-
Il ragazzo si voltò aspettando che sua madre entrasse in camera e si chiudesse la porta alle sue spalle.
-Lyn è di sotto, vorrebbe vederti.-
-Madre.-
-Per favore, prova a essere carino, per una volta.-
Ghish annuì brevemente e superò la donna per uscire di corsa, non aveva voglia di discutere e litigare ancora con lei, lo faceva per il suo bene ma neanche più lui sapeva cosa lo facesse stare bene.
Non appena scese le scale che lo portarono al piano di sotto rimase ammaliato dalla figura di quella giovane aliena, per quanto avesse evitato di guardarla i primi tempi aveva dovuto fare pace con la testa.
Lyn era bellissima, i capelli biondi lunghi fino a metà schiena, il fisico magro e indossava una delle tuniche pregiate di Naegea che le fasciavano le curve, gli occhi azzurri espressivi che riuscivano a leggergli l’anima, anche quando lui si nascondeva.
Così diversa da Strawberry che aveva notato subito come le due ragazze fossero agli opposti, se Straw era sbadata ed esuberante, Lyn era calma e riflessiva, avendo ricevuto un’educazione nettamente più rigida della prima.
-Ciao, volevi vedermi.-
-Sì, non fai altro che evitarmi, ultimamente.- alzò lo sguardo verso di lui ma poi si voltò per osservare il panorama del loro pianeta.
-Hai ragione.-
Ghish le andò vicino e osservò anche lui in silenzio.
-Sono così diversa da lei che non riesci neanche a guardarmi negli occhi?-
-Non è per questo.- ammise, osservandola, era leggermente più alto di lei e poteva guardarla bene.
-Per cosa?-
-Io ho combattuto molto per il cuore di Strawberry e adesso sento di averla persa senza averle spiegato la situazione.-
-Pensi che avrebbe capito?-
-No, per niente.- rise, -Ma mi sarebbe piaciuto essere sincero con lei, l’ho allontanata da me, facendomi quasi odiare.-
-Ma in realtà la ami ancora.- rispose lei guardandolo.
-Amare, sai lei mi ha fatto provare questo sentimento, ma dopo quest’anno i nostri cuori si sono raffreddati, ma le devo molto.-
-So che se vorresti annullare il contratto se potessi, ma non ti odio per questo, non è colpa tua.-
-Neanche tua.-
-Ghish, tu non mi amerai mai.-
-Io… Non so di cosa sono capace, ma credo di doverle almeno la verità.-
-Sì, forse sì. I tuoi fratelli ti hanno portato qualche notizia?-
-Diciamo di sì.- disse rabbuiandosi e allontanandosi da lei.
-Si sta innamorando di un altro, vero?-
-Cosa te lo fa credere?-
-I tuoi occhi… Brucerebbero il mondo per lei.-
 
Ghish rimase in silenzio, ma dovette ammettere che l’osservazione di Lyn si era rivelata quasi del tutto esatta, avrebbe bruciato Ryan solo per essersi messo in quella posizione, fra lei e Strawberry.
 
“Dovresti incolpare solo a te stesso.”
Del loro avvicinamento?
“Sì.”
Perché?
“Sei tu quello che la sta lasciando, sei tu che nell’ultimo anno non l’hai toccata, non l’hai amata o parlato, sei tu che hai posto una barriera tra voi.”
Dovrei parlarle, almeno per un’ultima volta.
“Forse.”
 


Sclero Personale: Eccomi qua, allora iniziamo con le belle notizie: mi sono portata a buon punto con i capitoli della storia, quindi aspettatevi tante belle sorprese ^^
La storia come procede secondo voi? La trovate piacevole o notate discrepanze? Sappiate che tutti i commenti saranno ben accetti, perchè mi aiuteranno a migliorare ^^

Spoiler:  -Perché mi guardi in quel modo?- chiese piano, avendo paura della sua risposta.
-Perché voglio baciarti
 
 

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Capitolo 8
*** Il male non dorme mai ***


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Il male non dorme mai
 
 
Maggio 2014

 
Berry si stava abituando lentamente alla routine della sua nuova vita ma nonostante tutto il suo astio, non le dispiaceva affatto.
Quando un anno prima aveva visto aprirsi il limbo nel bel mezzo del parco Inohara, le era sembrato di vedere “qualcuna” uscire, una ragazza, ma in quel momento non ci aveva dato troppo peso, si era trasferita da poco a Tokyo, non aveva amici e i suoi genitori la lasciavano troppo spesso sola, si era imposta autocontrollo e aveva cancellato quell’episodio della sua vita, dando la colpa alla stanchezza.
Ma dopo quel momento non era stata più la stessa, vedeva il mondo diversamente, anche se aveva vagato per un anno prima di ottenere la verità… Lei una Mew Mew.
Le aveva sempre invidiate, trovandole terribilmente affascinanti, forti, potenti e letali, soprattutto Mew Berry o Strawberry.
Quella Mew Mew l’aveva colpita come un pugno all’occhio e prima di scoprire la verità sarebbe voluta essere lei, in tutti i sensi, capo delle Mew Mew, innamorata di un alieno e potente, perché sapeva che lei era la più forte del gruppo, aveva visto i servizi alla tv e ingenuamente Kyle le aveva raccontato molte cose.
Berry però sapeva che il suo atteggiamento derivava dalla paura, paura di essere inferiore, incapace, inutile, così quel giorno che aveva deciso di completare la trasformazione si era ripromessa che avrebbe preso tutto a Strawberry, che sarebbe stata lei la nuova leader, lei a salvare il pianeta, lei a vivere un amore epico.
Era quest’altro dettaglio, forse insignificante per molti, che l’aveva convinta ad agire: Strawberry aveva salvato la vita all’alieno di nome Ghish, portandolo sulla retta via, cambiandolo, e si era innamorati, quell’amore capace di smuovere le montagne e di bruciare la terra ma poi lui era partito, l’aveva lasciata.
Forse non nel vero senso della parola, ma fra le altre due sue amiche era stata l’unica a essere trattata in quel modo e dopo un anno di tira e molla lui non si era più presentato sulla Terra, e lei si era accorta degli sguardi di Strawberry e Ryan.
Perché quella ragazza doveva avere tutto dalla vita mentre lei non riusciva neanche a ottenere l’attenzione di qualcuno? La sua sfacciataggine l’aveva convinta a provarci con Ryan, per dimostrarle che lui non l’amava, che lei sarebbe stata migliore di lei, ma il suo piano era fallito, Ryan l’aveva liquidata per correre da lei.
Solo da lei.
Cosa sarebbe successo se Ghish fosse tornato? Se li avesse trovati in quel modo? Non ne sarebbe derivato nulla di buono ma forse per quel giorno lei sarebbe stata la leader, se lo sentiva, aveva il DNA di due animali dentro di sé, era forte, doveva solo dimostrarlo e far capire a Ryan che era lei la ragazza giusta e non Strawberry.
Indossò l’uniforme rosa che le avevano fornito e si guardò allo specchio, non era male, era una bella ragazza e nonostante avesse anche tratti non giapponesi riusciva a mischiarsi agli altri.
Fece un sorriso tirato e inspirò per un paio di volte, un altro giorno era iniziato e lei si sarebbe impegnata più di tutte.
Era solo questione di tempo.
 
***
 
Ryan chiuse piano la porta della sua stanza, non era ancora sceso al Caffè quella mattina e sapeva che la colpa era solo sua.
Aveva paura, una paura fottuta di Strawberry e dei suoi occhi, aveva paura che l’avessero guardato diversamente o peggio che non l’avessero guardato affatto e lui in quel caso ne sarebbe morto, ma la colpa era solo sua, il giorno prima si era esposto più del dovuto, confessando qualcosa che teneva per se da tempo.
 
“Solo per questo hai ceduto, dovevi provarci, avevi questo diritto.”
No, lei ha un ragazzo, ed anche se lui non c’è io non dovevo metterla in questa situazione.
“Ryan non puoi sempre sacrificarti.”
 
Appoggiò la testa al muro sconsolato, sapeva che la sua coscienza aveva ragione, non aveva diritto di provarci ma poteva farlo, poteva darsi quell’unica possibilità che aveva tanto aspettato e quando lo aveva fatto si era sentito benissimo, come se avesse posato a terra un peso troppo grande, solo che i sensi di colpa erano arrivati la sera, quando ancora col sorriso si era messo sotto le coperte.
E si era maledetto per quel momento di debolezza, con lei aveva instaurato un legame speciale in quei mesi, riuscendo a capire le sue intenzioni da uno sguardo, non avrebbe voluto rinunciare a quello ma voleva semplicemente di più.
 
E se Ghish torna? Lei correrà tra le sue braccia e io rimarrei ancora ferito.
“Lei non prova più niente per lui.”
Cosa ne sai tu?! Cosa te lo fa capire, lei lo ama, lo ha salvato.
“Ryan è successo molto tempo fa, adesso lei è diversa, non è più la vecchia Strawberry.”
 
Anche per quella volta aveva dovuto dare ragione alla coscienza, Strawberry era cresciuta, nonostante i suoi distarsi in cucina, sul piano emotivo era una persona totalmente diversa.
L’aveva vista soffrire alla partenza di Ghish, tutte le volte, ed era stato lui a raccogliere i pezzi del suo cuore infranto ogni volta, per più di un anno. Lui le aveva asciugato le lacrime amare che le avevano solcato il viso, lui le aveva tenuto compagnia quando nessuno riusciva a fare breccia nel suo cuore, lui si era innamorato alla fine e forse anche lei.
Non ne era sicuro e forse finché non le avesse detto quelle parole non lo sarebbe mai stato, ma vedeva in quegli occhi che gli provocavano brividi lungo la schiena che lei provava qualcosa.
Si mise dritto e schiarì la gola, non poteva lasciarsi sopraffare in quel modo, se Strawberry non lo avesse guardato avrebbe ricominciato e avrebbe trovato un modo per restarle vicino, a tutti i costi.
Scese le scale che portavano al piano più basso e sentì già la confusione del primo mattino, non solo del personale ma anche dei clienti, che da poco svegli raccontavano al vicino la giornata precedente.
Sorrise senza rendersene conto, il Caffè non era mai stato così animato, nonostante i nuovi arrivi sperò che tutto proseguisse come sempre, vide Ringo, gioiosa come Paddy intrattenere i clienti che erano felici del servizio, Pam, sempre composta stava servendo a una coppia e non si scompose nemmeno quando questi la riconobbero, Lory stava facendo avanti e indietro dalla cucina per servire i dolci appena sfornati di Kyle e Mina stava prendendo un the in silenzio, Berry… Osservò la nuova ragazza e la vide servire al tavolo vicino a Strawberry, due ragazze così diversi ma dai nomi così simili, come anche i loro DNA, ma senza pensarci posò i suoi occhi sulla rossa, quel giorno si era rifatta i codini e i capelli lunghi sembravano molto più sistemati del solito, stava girando per i tavoli assicurandosi che tutti fossero serviti ma poi i loro sguardi si incrociarono.
Ryan non ci capì più niente, sentì il suo cuore tremare e improvvisamente vide Strawberry anche da quel punto di vista, era una bellissima ragazza, forse ancora troppo magra, ma per la prima volta osservò il suo seno, sodo e delineato dall’uniforme, come anche le sue curve, molte volte l’aveva tenuta stretta e solo adesso era riuscito a cogliere tutti quei dettagli e poi la vide arrossire.
Lei si morse leggermente il labbro senza smettere di guardarlo e sentì una strana pressione nel basso ventre, così decide di scendere velocemente le scale e di sistemarsi alla sua postazione, non poteva farsi vedere in quel modo, non alle nove del mattino o lo avrebbero preso per un pervertito, ma non contenta la vide avvicinarsi, appoggiò i gomiti al bancone e si sporse verso di lui, invadendolo dell’odore di fragole di bosco.
 
-Oggi sei sceso tardi.-
-Sì, avevo sonno…-
-Ryan che dorme oltre le 8? A saperlo ti avrei filmato.- rispose ridendo, piano.
-Ridi pure.-
-Oh andiamo, sei sempre così rigido!-
-Cosa?- chiese, leggermente sconvolto.
-Sì, non fai mai niente per divertirti, stai sempre qua, a risolvere i problemi si tutti, i miei problemi soprattutto e non ti sento mai ridere.-
Strawberry distolse lo sguardo e si pizzicò piano il braccio, aveva paura di essersi spinta troppo oltre.
-Vuoi che mi diverta?-
-Sarebbe bello vederti felice, almeno una volta.-
-Capisco.-
 
Ma io adesso sono felice, quando mi guardi in quel modo vorrei urlare dalla gioia, ma non posso farlo Straw.
 
-Sicura?- chiese dopo poco.
-Di cosa?-
-Di volermi vedere divertire?-
-Sì.-
-Allora…- si alzò di scattò e le prese un polso trascinandola fuori dal locale, sotto lo sguardo di tutti, e solo allora si ricordò di avvertire.
-Mina, di a Kyle che io e Strawberry stiamo uscendo, torniamo tardi.-
-Ma…-
Il biondo non fece finire la rossa di parlare e la trascinò fuori dal locale fino al garage, solo allora le mollò il polso e fece alzare la serranda, entrò prese i caschi e ne passò uno a lei, per poi prendere le chiavi.
-Adesso andiamo a divertirci.-
 
***
 
Strawberry si strinse ancora di più ai fianchi di Ryan, chiuse gli occhi per un momento ma poi li riaprì non riuscendo a evitare di guardare il panorama, nonostante fosse pieno giorno, Ryan con la sua moto la stava portando su una collina poco fuori dal centro abitato, ma così alta che poteva sembrare dall’altro lato del mondo.
Sorrise, quando quella mattina aveva fatto quella battuta non aveva pensato alle conseguenze ma non se ne pentì, dopo la confessione di Ryan del giorno precedente, voleva vederlo felice, voleva sapere se la sua felicità poteva dipendere da lei o meno, e per il momento aveva avuto una risposta positiva.
Dopo pochi minuti sentì la moto slittare e si fermarono, lei a malincuore lasciò la prese e scese, togliendosi il casco e scombinando i capelli.
Il panorama era bellissimo, riusciva a vedere gran parte di Tokyo e il cielo era privo di nuvole, la stagione estiva stava arrivando.
-Ci vengo spesso per pensare.-
-Ryan è un posto così bello!- disse sorridendogli, spontaneamente.
-Sono felice che ti piaccia, io non c’ho mai portato nessuno.-
-Neanche Kyle? O una ragazza?-
-Nessuno.-
-Grazie di quest’ onore.-
-Te lo meriti.-
-Perché sono piena di problemi, lunatica, pazza e in crisi col fidanzato?- chiese, cercando di ridere, ma sapeva di aver detto la verità, in lei c’erano tutte quelle cose.
-Bè, lunatica lo sei sempre stata come anche pazza, quando ti avevo scelto sapevo a cosa sarei andato incontro, i problemi li abbiamo tutti anche se la tua crisi con Ghish li aggrava molto.-
-Com’è che riesci sempre a dire la cosa giusta? Non mi fai mai sentire in difetto.-
-Lui ti faceva sentire così?- chiese guardandola, si erano avvicinati e adesso lui poteva scrutarla tramite i suoi occhi.
-Non in difetto, ma tra noi le differenze erano sempre palpabili… Poi quando è partito quel peso mi è caduto addosso, insomma, è un alieno e io credevo di stare con un ragazzo normale, solo che Ghish non hai mai rinunciato a questo suo lato.-
-Mentre tu si?-
-Non avevo la spilla, non avevo niente che mi ricordasse la mia diversità e poi ritrovarmi in una vita normale i primi tempi era stato facile, lo avevo desiderato, ma col tempo ho invidiato il mio ragazzo.-
Ryan le spostò una ciocca di capelli dagli occhi e lasciò la sua mano sulla guancia.
-Mi dispiace di averti dato la spilla solo ora, ma dopo la guerra io e Kyle abbiamo deciso che era giusto darvi una vita normale, ve lo meritavate, e io ti vedevo, sembravi felice, ancora non mi ero avvicinato a te, ancora non sapevo…-
-Cosa non sapevi?-
-Quanto fragile in realtà sei, Strawberry, hai un corpo forte, bellissimo, riesce a resistere a tutto ma dentro sei debole, non prendere male le mie parole, ma saperti come me mi ha permesso di capirti.-
-Tu non sei debole.- scosse la testa ma non allontanò la sua mano e la vide fare un passo avanti.
-Solo un semplice ragazzo straricco che per egoismo ha modificato il DNA di voi ragazze per ottenere la sua vendetta, sono debole Strawberry e non mi piace cosa sono diventato.-
Tolse la mano e fece un passo verso la ringhiera, aveva bisogno di prendere aria da lei o sarebbe rimasto drogato.
-Adesso mi ascolti.- lo fece girare di colpo e se lo ritrovò a pochi passi dal suo viso, -Tu non sei egoista, i tuoi genitori sono morti per gli alieni e tu avevi il diritto di vendicarli, di onorarli, hai dato a noi ragazze la possibilità di vivere al di là di tutto e tutti, ci hai regalato un sogno Ryan, non te ne rendi conto? Se non fosse per te sarei ancora una stupida ragazzina, non ti avrei mai incontrato! E io ho bisogno di te, sei il ragazzo perfetto.- sussurrò piano, senza smettere di guardarlo.
 
Quelle parole gli ricordarono la sua coscienza e qualcosa scattò dentro di lui.
-Strawberry.-
-Perché mi guardi in quel modo?- chiese piano, avendo paura della sua risposta.
-Perché voglio baciarti.- le posò la mano sulla guancia, sfiorandola con il pollice.
-Perché non lo fai?- inghiottì il groppo che si era formato in gola e lo vide avvicinarsi, chiuse gli occhi e si sentì pronta, il suo cuore le era arrivato in gola e le faceva male, ma aveva così tanto desiderato che lui lo facesse che adesso non riusciva a crederci.
Sentì le sue labbra, un leggero contatto, non era un bacio, la stava sfiorando e lo sentì ritirarsi quando si rese conto del suono del telefono.
Ryan lo prese, la fronte corrucciata e lo sguardo omicida, anche lui avrebbe preferito non essere interrotto.
-Kyle? Sì. Sicuro?-
-Rientriamo.-
-Cosa succede?- chiese Strawberry sfiorandogli il braccio.
-Niente di buono, purtroppo.- le sorrise, ma non si avvicinò, sapeva che il momento tra loro era rovinato, così non insistette e si diresse alla moto, veloce.
 
***
 
-Quindi tu sei sicuro che abbia suonato?-
-Sì Ryan, lo abbiamo visto, erano nemici.-
-Per quanto?-
-Pochi secondi, sono apparsi, io e Berry con Ringo ci siamo precipitati giù ma dopo aver individuato la loro posizione, sono scomparsi.-
-Non può essere Ghish?- chiese Lory, voltandosi verso Pei.
Strawberry si irrigidì piano, ma non si scompose, il cuore non le batteva più.
-No, non è più nella lista dei nemici.- rispose Ryan automaticamente.
-Allora chi?-
-Lo scopriremo, ragazze, ma adesso calmatevi.-
-Non conviene perlustrare la zona?- Pam, sempre pratica e decisa.
-Potrei dirvi di sì, ma per il momento no, non sappiamo cosa siano e chi siano, non abbiamo informazioni e per oggi non sarebbe il caso di smuovervi, può essere anche un falso allarme.-
-Ne sei sicuro, Kyle?-
-Ryan, le macchine non sono usate da tempo.-
-Ma con noi hanno funzionato.- fece notare il leader.
-Sì, ma questo è un altro discorso.-
-Facciamo così, andiamo stasera dopo il turno, potremo sempre trovare qualcosa e adesso mandiamo Pei e Tart in ricognizione.-
-Ottima idea, Lory, voi tornare al lavoro.-
 
Strawberry osservò le ragazze uscire, precedute da Kyle e gli alieni si smaterializzarono dopo pochi attimi, ma dentro quella stanza rimasero lei e Ryan, stava ancora guardando il computer e non si era voltato verso di lei, forse credeva che la stanza fosse vuota, ma lei aveva bisogno di sapere.
Doveva mettere ordine nel suo cuore, nei suoi sentimenti, doveva provarci.
 
-Mi avresti baciata perché ti piaccio o perché ti faccio pena?-
-Cosa?-
Ryan si voltò e incontrò gli occhi un po’ lucidi della ragazza, che temerari lo stavano guardando.
-Rispondi.-
-Strawberry, ti avrei baciato perché provo qualcosa per te.-
-Non ti faccio pena, allora? Pensavo che viste le mie condizioni…-
-Io ne approfittassi? No, non lo farei, ho vissuto una parte del tuo dolore in prima persona e non lo farei per ferirti.-
-Allora per cosa?-
-Non posso… Non capiresti e non è il momento di…-
Strawberry decise però di non fargli finire la frase e si alzò sulle punte dei piedi per baciarlo, prima piano, un semplice bacio a stampo per valutare se il biondo l’avesse respinta o meno, ma dopo pochi attimi posò le sue piccole mani alla base del collo e premette più forte.
Sentì le sue mani stringerla forte alla vita e solo così si rese conto che lui stava ricambiando, che loro si stavano baciando e che il suo cuore era un trionfo di emozioni mai provate, stava battendo forte e se il suo DNA fosse stato ancora molto instabile le sarebbero spuntate le orecchie e la coda da gatto e per un momento le rimpianse ma poi lui cacciò via anche quello.
Chiedendo il permesso di schiuderle la bocca, toccando la sua lingua e cominciando a danzare con lei.
Strawberry non baciava un ragazzo da quando Ghish era partito, non aveva più provato quel sentimento neanche quando lui era rientrato dal primo viaggio, adesso si sentiva felice, sentiva che con Ryan tutte le cose sarebbero andate nel modo giusto, passò una mano tra i suoi capelli e si strinse a lui, perdendosi nel sapore di tabacco e di caramelle all’anice che emanava… E anche di uomo.
Non aveva mai percepito quell’odore e ne rimase quasi ammaliata, ma ancora non sapeva che qualcuno da dietro la porta dello scantinato stava osservando la scena, coprendosi la mano con la bocca per la sorpresa.
Avrebbe dovuto dirlo a Pei, lo sapeva, per quanto volesse bene a Strawberry, Lory sapeva che adesso aveva sbagliato e che Ghish così l’avrebbe persa, per sempre.


Sclero Personale: Ed eccomi tornata ^^ Adesso, vi giuro, che stiamo entrando nella seconda parte della storia: quella che più mi piace. 
Questo capitolo pone le basi dell'avvenire delle Mew Mew w del loro futuro, e cambierà anche le loro vite, in particolare quella di una certa Strawberry!!
Adesso forse lo so che a tratti la trovate monotona, ma mi farebbe davvero piacere ricevere le vostre recensioni e tengo a ringraziare Stella che recensisce ogni capitolo e non si stanca mai di me ^^

Spoiler:  
-Cerca di non farti male stavolta.-
-Che intendi? Tu sai perché Ghish non torna, l’ho sempre immaginato, ma non hai intenzione di dirmelo, vero?-

 

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Capitolo 9
*** Esiste ancora l'amore ***


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Esiste ancora l’amore
 
 
Maggio 2014
 
Lory corse fuori dal laboratorio e risalì al piano superiore, aveva necessità di parlare con Pei, doveva dirgli di quel bacio, doveva mettere in guardia Ghish, dargli la possibilità di riprendersi Strawberry, non poteva lasciare che lei lo tradisse.
Senza farsi vedere uscì nel retro del locale e prese il suo cellullare, digitando un numero, aveva dato a Pei un modello simile, nonostante gli alieni prediligessero la loro tecnologia aveva deciso che un cellullare avrebbe fatto comodo anche lui se avesse dovuto rintracciarlo urgentemente, come in quel momento.
Lo strinse forte, sperando che si sbrigasse, Ryan si sarebbe potuto accorgere a momenti della sua assenza e l’avrebbe trovata.
-Rispondi.-
-Lory, è successo qualcosa?-
Al suono della sua voce tirò un sospiro di sollievo, Pei era la sua costante, l’unico che l’avrebbe amata veramente.
-Strawberry, sta peggiorando.-
-Cosa intendi?-
-Ha baciato Ryan, Pei dobbiamo informare Ghish, fermarla, non possiamo permettere che succeda ancora!-
-Lory non agitarti.-
-Ma io…-
-Ascoltami, devo parlarti di una cosa che riguarda Ghish, vengo al locale appena posso, non fare niente prima del mio arrivo.-
-Perché no?-
-Perché Strawberry non deve sapere nulla, di questa cosa.-
-Pei.-
-Fidati di me, ti prego.-
-Ti aspetto, allora.- sussurrò arrendendosi al suo ragazzo.
Riattaccò la chiamata e posò il cellullare nella tasca del grembiule, in quel momento non seppe però a chi avrebbe dato la sua lealtà, se alla sua migliore amica o al suo ragazzo, entrambi però con dei segreti di cui lei non ne era a conoscenza, da cui era stata tenuta all’oscuro.
Scosse la testa e decise di rientrare, avrebbe ascoltato Pei, glielo aveva promesso e non avrebbe detto niente a Strawberry, ma ciò non le impedì di provare pena per Ghish, nonostante tutto pensava che lui avesse il diritto di riconquistare la sua ragazza, quella per cui aveva lottato.
-Lory? Stai bene?-
Mina la raggiunse alla porta e la guardò in attesa della sua risposta.
-Sì scusami, avevo ricevuto una chiamata da mia madre.-
-Sta bene?-
-Sì, non era niente di che alla fine.-
Quando rientrarono videro Strawberry alla prese con alcuni tavoli e varie ordinazioni, sentì il cuore battere forte ma si fece coraggio e la evitò, avrebbe atteso Pei.
Voleva dare fiducia a lui.
 
***
 
Ryan non era riuscito a smettere di pensare a quel bacio, ogni tanto quando nessuno lo guardava, sfiorava le labbra ancora incredulo per quello che era successo.
Non aveva previsto niente del genere, eppure lei lo aveva sorpreso, ancora una volta Strawberry era riuscita a colpirlo al cuore.
Ricordava ancora il primo giorno che l’aveva conosciuta: tutto di lei la infastidiva, non la sopportava e avrebbe preferito stare ore a discutere con Pam invece che con lei, ma la sua ricerca aveva condotto a lei, e nonostante si fossero sempre comportati come cane e gatto lui alla fine l’aveva capita o meglio accettata, anche se nell’ultimo anno il loro rapporto era stato di nuovo stravolto: non aveva previsto di innamorarsi di lei.
L’idea non lo aveva neanche sfiorato, solo che col tempo, aveva imparato a conoscere una nuova Strawberry: fragile, ferita.
Ed il suo cuore alla fine l’aveva accettata, completamente.
-Siete pronte?-
Aveva aspettato la fine del turno per radunare le ragazze al laboratorio e aveva aspettato che gli alieni facessero rapporto per impartire a sua volte le indicazioni, non avendo indizi, o segnalazioni più precise si sentì con le mani legate.
-Potete solo dare un’occhiata, non abbiamo niente su cui basarci.-
-Controlliamo il perimetro, va bene.- concluse Strawberry, sorridendo brevemente, -Ragazze ci dividiamo.-
-Paddy e Ringo perlustrano la zona del parco.-
-Pam e Mina il centro.-
-Lory e Berry a voi tocca la periferia.-
-Tu non vai sola.-
-Starò bene Ryan, se è una semplice ricognizione, non dobbiamo preoccuparci di niente.-
-Ma?-
-La seguiamo noi, Ryan.- disse Tart sorridendo, -Non ti preoccupare, controlliamo dall’alto.-
-Va bene, andate, se si fa troppo tardi mi aspetto un rapporto completo domani mattina.-
-Sì.-
Strawberry attese che tutti fossero usciti per scambiare due parole con Ryan, ma non si sarebbe potuta soffermare più de dovuto, stasera il dovere chiamava e lei voleva trasformarsi più di qualsiasi atra cosa al mondo.
-Promettimi che starai attenta.- le prese il polso, stringendolo lievemente.
-Sì, ma devi fidarti di me.- gli spostò il ciuffo che era finito davanti agli occhi.
-Io… Devi darmi tempo, ho paura che…-
-Non ci sarà un altro limbo, non andrò da nessuna parte.-
-Lo so.-
-Ci vediamo più tardi, qui.- si alzò sulle punte e lo baciò brevemente sulle labbra, poi si voltò e corse fuori tenendo la spilla tra le mani, anche lei fremeva: Mew Berry chiedeva di essere liberata e lei l’avrebbe accontenta.
 
***
 
-Pei mi vuoi spiegare quello che succede?-
Lory si era separata dal resto del gruppo mandando avanti Berry con Tart, non aveva mai inventato scuse del genere e sapeva di non essere stata abbastanza credibile ma aveva bisogno di parlare con lui, di conoscere la verità e di mettere in chiaro tutti i suoi dubbi e la confusione nella sua mente.
-Tutto risale a molto tempo fa, quando ancora Naegea non si era ripresa, quando noi eravamo in guerra con voi.-
-A cosa ti riferisci?-
-Nostro padre, il capitano dell’esercito fece un patto con l’allora capo del Governo, Ghish avrebbe dovuto sposare sua figlia se il pianeta sarebbe risorto, così venimmo mandati sulla terra.-
-Ma è terribile!- sussurrò mentendosi una mano davanti alla bocca, cercando di trattenere lo stupore.
-Ma quando siamo tornati tutto è cambiato, il Governo si è sciolto e Ghish ha pensato che il suo accordo fosse stato sciolto, così è tornato sulla terra per stare con Strawberry.-
-Ma non è andata così.- concluse la ragazza.
-Esatto, quando ci hanno convocato per la nuova formazione, Ghish è stato messo al corrente che il suo contratto era ancora valido, deve ancora sposare Lyn, così per tutto questo tempo, nei suoi viaggi, ha provato a convincere il padre di lei a scioglierlo, ma lui non è d’accordo.-
-Quindi è rimasto a Naegea, senza dire la verità a Strawberry.-
-Sì, lui voleva allontanarla ed è riuscito nel suo scopo, ma adesso.-
-Lei si sta innamorando di Ryan, per quanto io voglia bene ad entrambi lei è ancora la ragazza di Ghish e devi avvertire tuo fratello, devi parlare anche con lei.-
-Lo farò, penso che tu abbia ragione.-
-Strawberry è rimasta ferita dall’atteggiamento di Ghish e ha visto in Ryan un espediente per uscire dal baratro, non credo che lei lo ami veramente.-
-Cosa te lo fa credere?- chiese Pei fermandosi un attimo in mezzo ala strada, per cercare di capire il ragionamento della sua ragazza.
-Guardala, lei è ferita e cerca qualcuno che possa alleviare il suo dolore, non cerca l’amore, cerca qualcuno che la compatisca, lei ama Ghish, ne sono sicura.-
-Eppure Ryan è sempre stato con lei, forse lui la ama veramente.-
Lory rimase un attimo in silenzio, nonostante tutto anche lei lo aveva pensato, anche se faticava ad ammetterlo, non voleva credere che dopo tutte le fatiche che Strawberry aveva fatto per cambiare Ghish e lui per accettare questo nuovo mondo, tutto fosse finito.
-Forse Ryan è innamorato, ma prenderà una bella batosta quando Ghish tornerà.-
-Io non ho mai detto che sarebbe tornato.-
-Cosa?-
-Lory, Ghish deve portare a termine il contratto, secondo te perché non è più tornato?-
-No! Lui deve tornare o Strawberry…-
-Vedrò cosa posso fare, ma non ci sperare, Ghish ha preso la sua decisione, fare onore al nostro cognome, sacrificarsi per il pianeta.-
-Non puoi parlare veramente in questo modo! È tuo fratello e merita di essere felice!- sbottò seccata.
-Lo so, vorrei poterlo vedere felice, credimi ma ho imparato sulla mia pelle che il nostro pianeta conta su di noi e che noi, proprio noi, non possiamo deluderlo.-
-Pei.-
-Adesso devo andare a controllare Mew Berry, l’ho promesso a Ryan, nonostante tutto e Berry ti aspetta più avanti, farò tutto quello che è in mio potere per aiutarli.-
-Lo spero.- concluse sconsolata, lo baciò brevemente e corse dall’amica che l’aspettava all’angolo della strada, chiuse gli occhi e sperò per un breve istante che Ghish stracciasse il contratto e tornasse da loro, ci credette con tutte le sue forze, voleva troppo bene a Strawberry per vederla ancora di più incasinata.
 
***
 
-Ragazze quindi tutto tranquillo?-
-Sì Mew Berry, io e Mew Pam non abbiamo trovato niente.-
-Neanche io e Mew Ringo abbiamo visto qualcosa, stanotte.-
-Mew Lory e Mew Love Berry, voi invece?-
-Niente, tutto calmo.- rispose la bionda tramite la spilla.
-Allora ci vediamo domani al caffè, è tardi andate a casa.-
-Va bene!-
Mew Berry si stiracchio sentendo le sue ossa molto più elastiche del solito e sciolse la trasformazione proprio davanti al caffè, notò però immediatamente che la luce della camera di Ryan era ancora accesa.
 
Mi starà aspettando.
 
-Quindi tu dormi qua.-
-Pei!- esclamò voltandosi di colpo.
-Scusa se ti ho spaventata.-
-Cosa c’è? È successo qualcosa a Lory?-
-No, lei sta bene, ma siamo preoccupati per te.-
-Che?-
-Ti stai innamorando di Ryan.-
Strawberry rimase in silenzio, Pei aveva colpito nel segno e non trovò le forze di opporsi a quella dichiarazione.
-Lei crede che sia lui innamorato di te, ma io ho capito che anche tu provi la stessa cosa.-
-Pei se sei venuto qui a rimproverarmi, a parlarmi di morale, di fedeltà a tuo fratello hai sbagliato serata e momento, lo avrei accettato al vostro primo viaggio ma adesso è troppo tardi, non credi?-
-Sì, e non sono venuto qua per questo.-
-Per cosa allora?-
-Cerca di non farti male stavolta.-
-Che intendi? Tu sai perché Ghish non torna, l’ho sempre immaginato, ma non hai intenzione di dirmelo, vero?-
-No, mi ha fatto promettere che sarebbe stato lui a parlartene.-
-Il giorno del mai.-
-Strawberry sta solo attenta a chi dai il tuo cuore.-
-Perché ti preoccupi per me? Io e te non siamo mai stati amici.-
-Perché ho visto come mio fratello te lo ha ridotto e non vorrei vederti in quel modo un’altra volta, anche io ho un cuore, nonostante tutto.-
-Pei…-
-Adesso vado, sta attenta.-
 
Strawberry scosse la testa, nessuno, a parte Ryan le aveva mai parlato con tanta franchezza.
 
Pei che mi dice di stare attenta, Pei che si preoccupa per me.
“Siamo sicuri di essere ancora sulla terra?”
A quanto pare si, forse non è poi così cattivo come sembra.
 
Entrò dentro il caffè e tolse la giacca che si era portata dietro, le aveva detto di stare attenta a chi avesse dato il suo cuore, ma lei ne era certa: voleva darlo a Ryan, voleva dare tutta se stessa a lui.
Voleva di nuovo sentirsi felice e sapeva che lui non l’avrebbe presa in giro, non l’avrebbe ingannata.
 
“Lui ti ama.”
 
Ma ancora una volta non aveva avuto notizie su Ghish, ancora una volta le era stata taciuta la verità, strinse i pugni, era stufa. Stufa di sentirsi la ruota di scorta del suo ragazzo, stufa di essere ignorata e di essere messa da parte, stufa di non poter amare chi voleva.
Adesso però tutto sarebbe cambiato.
Salì velocemente le scale e si diresse verso la stanza di Ryan, sentì il cuore che le batteva forte, tutto stava succedendo troppo velocemente, ma Pei l’aveva avvertita a modo suo, dandole la possibilità di scegliere tra Ryan e il fratello, e lei avrebbe scelto il primo.
Aprì la porta senza bussare e lo trovò seduto sul letto con un libro in mano e l’ipod nelle orecchie, lo trovò bellissimo, il classico ragazzo americano che fa cadere ai suoi piedi tutte le ragazze, si alzò di scatto vedendola in quel modo e le andò in contro.
-Sei ferita.-
-No, sto bene.-
-Non sembra dalla tua faccia.- disse, scrutandola attentamente.
-Ryan… Cosa provi per me?- chiese velocemente, prima di pentirsi di quella scelta.
-Strawberry.-
-Dimmelo.- si avvicinò, prendendogli una mano tra la sua, -Ti prego.-
-Penso di essermi innamorato di te.- sussurrò, senza guardarla negli occhi.
-Quando ti sei reso conto di amarmi?- biascicò, cercando di controllare il ritmo del suo cuore.
-Io… Credo che tutto sia cambiato quando ti ho visto aprire la porta del caffè quel giorno che tornasti dal limbo, io credo che sia iniziato tutto da li.-
-Davvero?-
-Sì, insomma, tu eri impegnata, ma i miei occhi ti hanno visto in modo diverso, tu eri diversa e col tempo la tua presenza non era più un disturbo, mi piaceva la tua compagnia e poi… Quando lui è andato via io ti ho visto con altri occhi, volevo te, volevo poter alleviare il tuo dolore, e forse un po’ ci sono riuscito.-
-Non solo un po’, ci sei riuscito, io non sto più male, Ryan.-
-Ma questo non vuol dire che noi possiamo stare assieme, tu volente o no, hai ancora un legame con Ghish e nonostante quel bacio.- disse sfiorendole la guancia, -Non riuscirei a… Non sarebbe giusto.-
-Neanche se te lo chiedessi io?-
-No, neanche.- ammise, guardandola negli occhi.
-Allora sappi che farò di tutto per recedere quel legame.-
-Perché? Perché dovresti farlo?- chiese allontanandosi da lei, per sedersi sul letto, appoggiò i gomiti sulle gambe e posò la testa tra le mani.
La ragazza si avvicinò piano e si abbassò alla sua altezza, gli fece alzare leggermene il viso, per guardare quegli occhi azzurri di cui si era innamorata.
-Perché io ti amo, Ryan.-
Il suo sguardo rimase smarrito per un attimo, ma poi anche lui sorrise.
-Anche io ti amo, Straw.-
 


Sclero Personale: Buona sera a tutti !! Scusatemi per aver saltato l'aggiornamento di mercoledi, ma ho subito una piccola operazione al dente e non mi sono sentita in forma fino a stasera, anche se preferirei essere a letto a dormire XD
Ma detto ciò, non voglio dilungarmi, ma solo aggiornarvi: Straw ha deciso di compiere il grande passo e vediamo che lo stesso Pei è dalla sua parte! Lory cerca di fare la cosa giusta ma in realtà si sente in difficoltà e non riesce ad ammetterlo !!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto ed aspetto le vostre recensioni ^^
XOXO

 

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Capitolo 10
*** Asmodei ***


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Asmodei

 
Giugno 2014
 
-Resti con me questa notte?-
Ryan intrecciò le sue mani con quelle della ragazza, si erano stesi sul letto per parlare del più del meno, ma anche lui si era reso conto che ormai la luna era alta nel cielo, e che avrebbe davvero voluto passare in modo diverso quella serata, ma nonostante tutto rispettava troppo Ghish per andare oltre un semplice bacio.
-Resterò accanto a te finché tu mi vorrai.- rispose dolcemente la rossa.
-E se ti volessi per sempre?-
-Resterò per sempre, non mi spaventa.-
Ryan si avvicinò per baciarla brevemente e la strinse a se, voleva credere in quelle parole: per sempre.
Voleva credere che anche per loro esistesse quel tempo, che potessero veramente stare assieme, chiuse gli occhi e allentò la presa.
Strawberry appoggiò il viso sul suo petto e chiuse gli occhi, nonostante non fossero arrivati a fare l’amore non provava rimpianti per quella serata, finalmente era riuscita a dire nuovamente le parole magiche, finalmente il suo cuore si era sentito pronto per provarci un’altra volta, per rischiare ancora.
Aveva scelto lui, e sapeva che non se ne sarebbe pentita di quella scelta.
Sospirò piano e chiuse gli occhi, non avrebbe potuto chiedere di meglio.
 
***
 
Strawberry chiuse il gas e posò a tavola la colazione per Ryan, si era svegliata presto quella mattina e dopo essersi cambiata senza svegliarlo, indossando una maglietta alla vita e dei jeans corti, e delle semplici all stars, si era diretta in cucina per fargli una sorpresa.
-Allora anche tu hai delle doti nascoste.-
Si voltò verso la porta e trovò il biondino appoggiato all’asse di quest’ultima, con un sorriso sghembo sul volto, che fece tremare le gambe alla ragazza, facendo brattare all’impazzata anche il suo cuore.
-Volevo… Volevo farti una sorpresa.- spigò indicando i piatti.
-Ci sei riuscita.-
La ragazza sorrise e si sedettero a tavola a mangiare, dopo ieri anche il sole le era sembrato più luminoso o forse tutto il suo mondo.
Quando Ghish l’aveva lasciata sola la prima volta credeva che quella luce sarebbe sparita per sempre, che mai più il suo mondo sarebbe stato luminoso, allegro, splendente, e col tempo si era convinta che niente e nessuno avrebbe potuto modificare quella situazione, ma quel giorno Ryan aveva cancellato la malinconia che in un anno si era radicata nel suo cuore, senza mai lasciarla andare.
-Stai bene?-
-Più che bene!- rispose sorridendo.
Sapeva che la strada per la guarigione era ancora lunga, che il suo corpo aveva bisogno di tempo per tornare quello di prima ma sapeva che da quel momento tutto sarebbe stato diverso, che lei sarebbe stata diversa.
-Sembri felice.-
-Lo sono. Molto.
-Sono contento.-
-Tu?-
-Anche.-
-Bene.-
Strawberry si morse leggermente il labbro abbassando lo sguardo sul piatto per sfuggire a quello di Ryan, che aveva iniziato a ridere sotto i baffi.
-Se non la smetti di morderti il labbro non posso rispondere delle mie azioni.-
-Cosa?- alzò la testa di scatto per guardarlo, ma il suo sguardo si era fatto intenso.
-Hai capito.-
-M…-
Il ragazzo si alzò velocemente e le alzò il viso con due dite, si perse brevemente in quegli occhi marroni, che aveva imparato ad apprezzare e poi premette le labbra su quelle di lei, non ne aveva mai abbastanza, non ne avrebbe mai avuto abbastanza, sapevano di fragole di bosco, fresche e mature, e lui le avrebbe volute assaggiare per tutto il tempo.
Strawberry posò una mano sulla guancia e si avvicinò per approfondire il bacio, ma non appena le loro lingue si toccarono, sentirono la porta del locale aprirsi.
 
-ECCOCIII!- urlò Paddy, allegra.
Ryan si staccò piano e le sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
-Dobbiamo andare.-
-Lo so.-
Strawberry si alzò, posando velocemente i piatti nella lavastoviglie scese assieme a Ryan le scale che portavano al piano di sotto, avrebbe voluto intrecciare ancora la mano alla sua, ma si contenne, non era ancora il momento di dirlo alle altre, non poteva raccontare niente di loro, nessuna avrebbe capito.
-Ciao Strawberry, come stai?-
-Tutto bene Ringo, tuo fratello ti ha portata allo zoo, alla fine?-
-Sì, e Paddy ha portato i suoi fratelli.-
-Davvero?- chiese Lory, curiosa.
-Sì, volevano andarci da molto tempo e cosi siamo andate assieme.-
-Che bel quadretto.- commentò acida Berry, posando la borsa nel suo camerino.
-E tu cos’hai fatto ieri sera?- chiese Straw, avvicinandosi.
-Sono tornata a casa, tutto qua, e per inciso non sono affari tuoi.-
-Riuscirai ad ambientarti, prima o poi.- sussurrò Mina.
-Sì, forse.-
-Con loro non puoi mai sapere cosa succederà.- rispose Pam, sorridendo.
 
Strawberry smise di ridere e sentì i suoi sensi scattare, il suo DNA le stava comunicando qualcosa, raddrizzò la schiena e strinse la spilla.
-Ragazze.-
-Cosa?-
-Silenzio.-
Uscì in fretta dai camerini e si diresse al centro del Caffè, vide Ryan poco distante da lei, ma non gli andò in contro, stava per succedere qualcosa, se lo sentiva.
Ed improvvisamente una scossa sismica smosse l’intero locale, dissestando lo stesso pavimento.
Scattò di lato prima che un pezzo di muro le cadesse in testa ed uscì la spilla, vide le ragazze fare la stessa cosa.
-Mew Berry.-
-Mew Mina.-
-Mew Ringo.-
-Mew Pam.-
-Mew Lory.-
-Mew Love Berry.-
-Metamorfosi!!-
 
-RYAN!- Mew Berry scattò in piedi e corse verso il punto dove lo aveva visto l’ultima volta, lo trovò sotto il bancone della cassa, lo aiutò ad uscire e si precipitarono fuori dal locale, assieme alle altre.
-Kyle non è ancora arrivato?-
-No!-
-Ragazze!-
-Pei, Tart, voi state bene?-
-Sì, ma cos’è successo?-
-Una scossa sismica.-
-Solo nella zona del caffè?-
-Cosa?- il biondo si fermò per osservare il suo locale e dovette constatare che Pei aveva detto la verità, fuori da esso la strada era perfetta, nessun sisma l’aveva dissestata o altro.
-Non capisco.-
-Ve lo spiego io.-
 
Mew Berry alzò gli occhi al cielo per ricercare la voce che aveva appena parlato e davanti a se vide un ragazzo, probabilmente più grande di lei, che la stava osservando dalla testa ai piedi.
-Quello che dicono su di te non ti rende giustizia, Mew Berry, sei molto più bella vista dal vivo.-
-Chi diavolo sei?-
-Il mio nome è Killian, ed è arrivato il momento.-
-Di fare cosa?-
-Di portavi a casa mia.- sussurrò, lo vide lanciare verso di loro una specie di rete da pesca ma non si ritrovarono schiacciati al suolo.
Mew Berry si voltò alla ricerca del suo team ma non trovò nessuno di loro, vide il vuoto, l’oscurità, il cuore le arrivò alla gola e senza che potesse evitarlo ripensò al limbo, quando con Profondo Blu stava cadendo verso il nulla.
Chiuse gli occhi per scacciare quella sensazione ma non ci riuscì, la paura che aveva provato quel giorno si stava impossessando nuovamente del suo cuore, neanche quella volta era riuscita a salutare le sue amiche, a dire addio a Ryan, anche quella volta sarebbe stata sola.
Poi, come improvvisamente, vide una luce, ed ancora più di prima ebbe paura di trovare Profondo Blu alla fine di essa.
 
“Calmati.”
Sono di nuovo sola.
 
***
 
Giugno 2014 Naegea
 
-C’è qualcosa che non va.-
-Che cosa intendi?- chiese Lyn, avvicinandosi alla postazione di Ghish.
-Mio fratello.-
-Pei?-
-Mi ha inviato un messaggio.-
-Non capisco.- rispose la bionda, grattandosi la testa.
-Non lo fa mai.-
Ghish premette una serie di pulsanti per far partire l’audio e in breve tempo la navicella fu invasa da uno strano rumore.
-Ghish degli alieni ci hanno attaccato, ci stanno teletrasport… Loro pian… Asmodei… Siam… Perico…-
-NO!- batté i pugni sulla tastiera, facendo cadere la sedia a terra.
-Cosa stiamo aspettando?-
-Che intendi, Lyn?-
-Partiamo, Asmodei, giusto?-
-Tu non vieni.-
-Ghish, metti in moto, non abbiamo tempo, anche lei sarà in pericolo.-
Il ragazzo si voltò per guardare l’aliena che gli stava accanto, nonostante volesse mostrarsi dura sapeva che dentro di se era più fragile di Strawberry.
-Forse, ma non posso mettere in pericolo anche te.-
-Non ti lascio da solo.-
-Lo so che non lo faresti.-
-Andiamo?-
-Sì.-
 
Nonostante non potessero perdere altro tempo, Ghish si ritrovò a sorridere, nonostante fosse sempre sotto contratto la presenza di Lyn gli era stata indispensabile per sopravvivere sul loro pianeta, per ricominciare, e nonostante sentisse che Strawberry fosse in pericolo, che Ryan poteva averle rubato il cuore, la presenza di Lyn gli sarebbe stata utile per non crollare.
Si alzò, chiuse il portellone della navicella e attivò i motori, tracciò tramite la strumentazione la rotta verso Asmodei.
Guardò la ragazza seduta accanto a lui, si mise ai comandi e partì, ce l’avrebbe fatta con lei al suo fianco.
 
 
***
 
“Sei via, non sei nel limbo.”
No, non è vero. È tutta un’illusione, lui è qui.
“Strawberry, svegliati.”
Profondo Blu è tornato per finire quello che avevamo lasciato in sospeso, vuole la mia morte.
“Mew Berry!”
 
-Mew Berry!- Ryan la scosse leggermente.
-Lasciami.- si ritirò e batté la spalla nuovamente a terra.
-Strawberry.-
-No, ti prego, lui è tornato, non lasciare che mi prenda, non di nuovo.-
Ryan provò ad avvicinarsi nuovamente, non riuscendo a comprendere a cosa si stesse riferendo.
-Ma.-
-No! Non di nuovo, non lui, per favore.- iniziò a piangere, senza accorgersene.
-Mew Berry.-
Ryan si voltò verso le ragazze, ma nessuno di loro si avvicinò al leader vedendola in quello stato, allora decise di provarci ancora una volta, si abbassò, e provò una grandissima pena per quella ragazza che stava piangendo di fronte a lui, rannicchiata su stessa, come una bambina, non riuscendo a ricollegare l’immagine di paladina della giustizia.
-Straw, chi è lui?-
-Profondo Blu.- piagnucolò, nascondendo la testa tra le gambe, -Il buio… La luce… Lui è tornato per uccidermi, di nuovo.-
-Strawberry non c’è Profondo Blu, non siamo nel limbo.-
-Ma la luce, siamo caduti immersi da una stessa luce, era così calda.-
-Lo so.- le carezzò piano la guancia ma stavolta non si ritrasse, -Era solo una tua impressione, non permetterò che lui ti tocchi ancora.-
-Ryan.- sussurrò, per poi lasciarsi abbracciare da lui.
-Andrà tutto bene.-
-Scusami.-
 
“Hai visto? Era solo il tuo subconscio.”
Ho avuto paura.
 
-Dove siamo?- chiese Lory, guardandosi in giro, ma i suoi occhi incontrarono solo desolazione e aridità, un pianeta morto.
-Lo hanno chiamato Asmodei.- chiarì Pei, avvicinandosi a lei.
-Cosa significa?- chiese Pam.
-Ha preso il nome di un Principe dell’Inferno.-
-Diciamo che sono molto altezzosi.-
-Cosa facciamo adesso?- chiese Berry, arretrando verso il gruppo.
-Troviamo un posto dove nasconderci.-
-Mew Berry.-
Il leader si era nuovamente alzato in piedi, nonostante tremasse ancora, e avesse il timore che Profondo Blu potesse uscire all’improvviso da qualsiasi angolo per ucciderla, si strinse le braccia intorno al petto e si voltò verso una direzione.
-Non sappiamo in quanti sono, dobbiamo andare, ora.-
Guardò verso le sue amiche un’ultima volta e si incamminò, vide al suo fianco Ryan e chiuse solo un attimo gli occhi, gliel’avrebbe fatta pagare a quegli alieni maledetti, non avrebbe permesso che la passassero liscia, non dopo averla torturata in quel modo.
Non dopo averle fatto ricordare quello che con tanta fatica aveva dimenticato.
 
“Killian tu sarai il primo a morire.”
 



Sclero Personale: Beneeeeee!!! Siamo arrivati alla parte che più preferisco di questa storia: i cattivi sono entrati in gioco!! Era anche arrivato il momento, lo so, ma ogni tassello doveva essere a suo posto e penso di esserci riuscita, anche abbastanza bene per quello che mi ero prefissata ^^
Detto ciò:Strawberry, concentratevi su di lei! Tutto adesso verrà messo in gioco e per lei sarà ancora più difficile resistere... Non voglio anticiparvi molto, ma ecco a voi:


Spoiler:     -NO!-
Chiuse gli occhi ma non sentì niente, nessun dolore lancinante gli invase il corpo. [...]
 

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Capitolo 11
*** Nemici ***


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Nemici
 

Asmodei Giugno 2014
 
-Camminiamo da ore!-
-Lo so Paddy, ma siamo in mezzo al nulla, dobbiamo andare avanti.- sussurrò Mina, per non sprecare le forze.
Avevano sciolto la trasformazione da ore e non avevano smesso di camminare da altrettanto tempo, Strawberry li stava conduce al sicuro, anche se sapeva bene che in quel pianeta non sarebbe mai esistito un posto al sicuro dagli alieni.
Osservò il suo leader, Strawberry aveva le spalle leggermente curve e accanto a lei camminava Ryan, ogni tanto lo sentiva sussurrarle qualcosa ma molto probabilmente piccole parole di conforto.
-Non sapevo che avesse sofferto così.- sussurrò guardando Pam.
-Quando ci ha raccontato del limbo ha tralasciato molte cose.-
-Penso che non ci abbia mai raccontato tutto.- concluse Lory, sistemandosi gli occhiali.
-Mi ha fatto molta tristezza.-
-Ringo penso sia per questo che Strawberry non ci ha mai raccontato niente, non voleva la nostra pietà.-
-Ma comunque un capo non dovrebbe piangere in quel modo.-
-Forse no, ma Berry noi non sappiamo cosa lei abbia passato, il suo dolore, niente! Non possiamo giudicare, dobbiamo fidarci di lei.-
-Come possiamo? E se non trova le forze per riprendersi?-
-L’aiuterà Ryan.-
-Pei!- sbottò Lory, sconvolta.
-Sapevo che tra i due le cose stavano cambiando.- disse Paddy, sorridendo, -Loro stanno bene assieme, lui le vuole bene, si è preso molto cura di Strawberry da quando Ghish è partito.-
-Si, adesso lei sembra felice.-
-Tart!- esclamò nuovamente la Neofocena, sconvolta.
-Lory non capisco perché fai cosi, penso che dopo più di un anno, Strawberry abbia il diritto di ricominciare.-
-No, se non dai una possibilità a Ghish di chiarire.-
Pei la guardò storto, ma non aggiunse altro e lei non volle rivelare il segreto, anche se premeva sulle sue labbra per uscire.
-Ghish ha fatto le sue scelte, come anche Strawberry, sono grandi abbastanza per non farsi male.-
-Questo non lo so.- disse Mina, guardando il terreno privo di vita su cui stavano camminando.
 
-In lontananza si vedono delle grotte.-
-Cosa?-
-Non avete sentito?- chiese Ryan, voltandosi.
-Scusaci, eravamo distratti.-
-Non fa niente.- Strawberry si girò, ma la sua visione non fu di aiuto alle ragazze.
Il colorito era ancora più pallido, i capelli rossi ricadevano scombinati, senza dare una forma specifica al suo volto e gli occhi erano accompagnati da delle occhiaie violacee.
-Senti Straw, stai bene?-
Mina si avvicinò, per osservarla meglio.
-Sì, io, devo portavi al sicuro.-
-Lo capisco, ma non hai un bell’aspetto.-
-Mi guarderò allo specchio solo dopo, Mina, non posso pensare a me adesso.-
Si voltò per riprendere la sua marcia ma una mano le bloccò il polso e la costrinse a girarsi nuovamente.
-La nostra salvezza non deve pregiudicare la tua salute.- asserì Ryan, cercando di mantenere i nervi saldi, ma il suo animo stava ribollendo.
Più di una volta si sarebbe voluto fermare per farla riposare, ma tutte le volte che aveva provato a introdurre l’argomento lei l’aveva liquidato con poche parole, ma si era accorto di quanto stesse soffrendo.
La visione del vuoto l’aveva colpita più di quanto volesse ammettere, non solo nella sua mente ma anche sul suo corpo.
 
“Potrebbe avere avuto anche un infarto.”
Sì.
 
-Strawberry stai male, lo vuoi capire, puoi anche aver avuto un infarto mentre ci stavano trasportando ed adesso ne stai pagando le conseguenze.-
-Ryan io devo portarvi al sicuro.- biasciò, le faceva male il petto all’altezza del cuore, ma non poteva fermarsi, non si sarebbe mostrata debole davanti alle sue amiche, davanti al ragazzo che amava.
Li avrebbe difesi, tutti.
-Non lo mettiamo in dubbio, ma se tu muori…-
-Starò bene.-
-Basta Strawberry, non ti vedi? Non riesci neanche a respirare.- prendendole nuovamente il polso si soffermò ad ascoltare i battiti del suo cuore.
-Batte troppo forte.-
-Sto bene.-
-Siediti.- rispose Pam, senza aggiungere troppe parole.
-Potresti avere il battito alterato, non sappiamo se è stato intenso o meno.-
-Basta per favore.- sussurrò, -Se io mi fermo torno a pensare a tutto quello e non posso permettermelo.
Se penso a lui scollego la mente e non vi potrò proteggere, vi prego, andiamo avanti. Devo rimanere lucida, loro possono essere ovunque.-
-Possiamo fermarci almeno per pochi minuti? Almeno riprendi il fiato.-
-Ryan.-
-Per favore.-
 
-La vostra amica non ha tutti i torti.-
-No.-
-Di nuovo loro.-
-Siete a casa nostra, è arrivato il momento di fare le presentazioni, adesso vi presento la mia famiglia.-
 
Killian atterò a pochi passi da Strawberry, la trovava bellissima, anche se sofferente, adesso capiva cos’avesse spinto l’alieno di Naegea ad allearsi con loro, cosa lo avesse spinto a voltare le spalle al suo paese.
Era bella come poche, ma altrettanto irraggiungibile.
-Lei è mia sorella Lilith, poi ci sono Klaus, Ita, Sammael, Kai, Sen.-
La sua famiglia si schierò alle sue spalle, come un esercito spietato.
-Non vi assomigliate.- rispose con calma la rossa, aveva iniziato a stringere convulsamente la sua spilla.
Il cuore le faceva male e sospettava che la teoria di Ryan non fosse del tutto sbagliato, forse l’aveva avuto davvero l’infarto quando era stata trasportata, ma questo non la poteva fermare, non poteva mollare adesso, strinse ancora più forte, fino a farsi diventare le nocche bianche, doveva rimanere concentrata o la sua mente sarebbe andata alla deriva.
-A me piace chiamarla famiglia, anche non abbiamo legami di sangue.- chiarì il moro davanti a lei.
Non poteva nasconderlo, Killian era bello, ma dovette ricredersi, tutta la sua famiglia era bella, sembravano Dei provenienti da un universo lontano.
-Cosa volete da noi?- chiese Pam.
-Tutto a suo tempo Mew Pam.-
-Killian mi sto seccando.- disse Ita, giocando con una ciocca dei suoi capelli, -Avevi detto che potevamo giocarci un po’, prima.-
-Si, me lo ricordo cos’ho detto, Ita.-
-E allora?- chiese Sen.
-Giocateci pure, ma non uccideteli, ci servono vivi ancora un po’.-
-Ragazze!!-
Strawberry spinse Ryan di lato, giusto in tempo per evitare la freccia di Lilith che le graffiò il braccio e si buttò di lato, atterrò come un gatto e si rialzò veloce, iniziò a correre verso i suoi nemici, non li avrebbe lasciati scappare.
-Mew Berry, metamorfosi!-
 
Devono morire tutti.
 
***
 
Ghish chiuse i comandi della navicella e aprì il portellone, valutando così il terreno.
-Sembra un pianeta morto.- gli fece notare Lyn, scendendo assieme a lui.
-Già. Cos’hai lì?- chiese indicando lo zaino che aveva uscito dalla navicella.
-Cose di prima necessità, medicine e cose del genere, meglio prevenire.-
-Giusto.-
Si abbassò per toccarne la consistenza ma dovette concordare ancora con lei, il pianeta era morto, forse poteva assomigliare a Naegea nel suo periodo più nero, ma il pianeta anche se avverso era rimasto vivo sotto i suoi piedi.
-Sappiamo da che parte andare?-
-No, penso che dovremo affidarci all’istinto.-
-Okay, allora da questa parte.-
-Chi ti ha detto che sceglievi tu?!-
Ghish iniziò a correre per seguire la ragazza che aveva scelto di proseguire verso ovest.
-Non lo so, ho questo sensazione.-
-Sai molte volte mi ricordi lei.-
-Sei preoccupato?-
-Sì, non posso nascondertelo. Ma c’è Pei, e anche Ryan.-
-Ryan è umano, non lo dimenticare.-
-Mi stai dicendo che sono in pericolo?-
-No Ghish, ma Ryan è umano, qua siamo in un altro pianeta, ed anche noi alieni siamo svantaggiati.-
-Lyn.-
-Cerco solo di non illuderti.-
-Lo so e ti ringrazio.-
-Cosa?- Lyn si fermò un attimo a guardarlo ma poi riprese a camminare a testa alta.
-Tu sei la miglior medicina che mi potessero prescrivere, sei fantastica.-
-Ma non sono lei.-
-Lo so, ed è meglio cosi.- concluse velocemente.
-Penso che l’aria di questo pianeta ti faccia male, non ti sei mai aperto così.-
-Già, ma adesso vediamo di muoverci, ho una brutta sensazione.-
-Io ce l’ho da quando ho toccato questa terra.- disse aumentando il passo.
 
Tieni duro micetta, arrivo.
 
***
 
-Ah!-
Berry atterò a terra sbattendo con la spalla sinistra e lasciò andare l’urlo che aveva trattenuto prima.
Alzò lo sguardo e quello che vide le fece gelare il sangue, le Mew Mew stavano combattendo senza sosta da un tempo che le parve infinito, Mina si stava affrontando con Lilith, mentre Pam si stava occupando di Klaus, Pei di Sen, mentre Paddy e Ringo con Ita.
Il piccolo Tart stava resistendo a Sammael, ma nonostante ciò Berry si rese conto che la sfida più difficile era toccata a Strawberry, che stava combattendo contro Killian.
Per la prima volta non volle essere in lei, si muovevano cosi velocemente che anche per lei era difficile distinguere i loro colpi, e li trovò altrettanto belli.
-Allora non ti rialzi?-
Guardò Kai e strinse la sua arma, avrebbe lottato fino alla morte.
 
-Ribbon Strawberry Surprise!- urlò con tutte le sue forze ma questa volta il suo attacco sfiorò l’alieno.
-Allora non sei intoccabile come credevo.-
-Ci vuole ben altro per uccidermi!-
-Ma io volevo divertirmi.- sussurrò, usando volontariamente la sua stessa battuta,
-Pensi di essere simpatica? Non hai idea di cosa faccio io per divertirmi.- sogghignò, soffermandosi a guardare gli altri.
-Non oserai.-
-Oh, si invece.-
 
-RYAN!-
Iniziò a correre prima ancora che Killian desse l’ordine, doveva arrivarci, doveva arrivare prima di lui o non se lo sarebbe mai perdonato, non avrebbe permesso che anche lui morisse per lei, lo aveva permesso a Ghish nello scontro con Profondo Blu, e non se l’era mai perdonato.
Neanche dopo tutto quel tempo.
Il biondo si volto e nonostante avesse visto la freccia e un pugnale di Sen partire non riuscì a muovere un muscolo, due armi contro un solo bersaglio.
-NO!-
Chiuse gli occhi ma non sentì niente, nessun dolore lancinante gli invase il corpo.
 
Improvvisamente aprì gli occhi, ma avrebbe preferito non farlo.
-Mew Berry.-
-Stai bene.- sussurrò, a pochi passi da lui, era riuscita a fermare le armi usando il proprio corpo come scudo.
-Cosa ti è venuto in mente!- urlò, ed allungò le braccia in tempo prenderla.
-Adesso possiamo smettere di giocare.- disse pacato Killian, -Andiamo.-
Gli alieni scomparvero in pochi secondi e le Mew Mew rimasero nuovamente sole.
-Come sta?-
Mina si precipitò vicino a loro subito dopo aver capito il loro giochetto, prese la testa di Strawberry e l’appoggiò sulle sue gambe.
-La freccia ha colpito la gamba, non è grave, mi preoccupa il pugnale, le è finito in pancia.-
-Hanno lanciato le armi in modo tale che non colpissero organi vitali, sapevano che lei si sarebbe frapposta per salvarti.-
-Perché deve sempre fare l’eroina?- chiese Ryan cercando di trattenere le lacrime.
-Perché lei è questo, un’eroina, si è sempre sacrificata per noi.-
-Dobbiamo portarla al riparo, sta calando il sole.-
-Si.-
-Non toccate la freccia e il pugnale, non possiamo permettere che la ferita si infetti, Ryan portala in braccio.-
-Sì.-
Il ragazzo si alzò stringendola forte a se, non avrebbe più permesso che si sacrificasse per lui.
 
*
 
“Strawberry?”
Sì.
“Sei viva, Ryan è vivo.”
Lo so.
“Cosa c’è?”
Non c’è la faccio più a vivere così.


Sclero Personale! Ed eccomi qui ^^ Mi spiace se ieri non ho aggiornato ma il pomeriggio sono rimasto bloccata in facoltà e la sera c'è stata l'ultima puntata dei Cesaroni e non potevo perdermela :D
Ma vediamo a noi... Con questo capitolo scopriremo qualcosa in più sui Nemici: chi sono e possiamo vedere che faranno un pò di concorrenza a Deep Blue, ma per il resto il capitolo sarà incentrato o almeno, una piccola parte, su Strawberry e il suo sviluppo...


Spoiler:         -Ghish.- sussurrò Strawberry, non essendo certa poiché la vista aveva iniziato ad offuscarsi.
-Cazzo.-

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Capitolo 12
*** Ritrovarsi ***


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Ritrovarsi
 

Asmodei Giugno 2014
 
-Aveva ragione!- esclamò Pam tornando verso il gruppo, che era rimasto a riposare poco lontano.
-Ci sono delle caverne, dobbiamo muoverci, il sole è tramontato e dobbiamo curare Straw, non si è svegliata?-
-No Pam.- sussurrò Ryan, senza staccarsi dalla ragazza.
-Muoviamoci, ci vogliono una decina di minuti per arrivare.-
-Non è tardi, vero?-
-No, ci penserò io una volta arrivati, vuoi il cambio?- chiese Pei, affiancando il biondo durante il tragitto.
-No, la devo portare io.-
-Ryan così non l’aiuti.-
-Io non potrò mai esserle d’aiuto.-
-Ma…-
-Muoviamoci.- tagliò corto il biondo non riuscendo a sopportare qualsiasi tipo di conversazione.
Non voleva nessun aiuto, non voleva la pietà di nessuno e solo adesso capiva perché lei non avesse mai detto la verità sul limbo: non voleva che le persone cambiassero il loro modo di vederla, non voleva perdere la stima delle sue amiche.
Guardò di sottecchi le altre ragazze, i loro volti erano tristi, alcune erano feriti, semplici graffi in confronto a Strawberry, ma tutte loro erano cambiate.
La stessa Pam, adesso calorosa verso il suo leader.
Lei non voleva questo e lui non era riuscito a capirlo nel profondo.
 
-Pei.-
-Cosa c’è?-
-Ghish.-
-Cosa?- chiese l’alieno non capendo a cosa si riferisse.
-Lui sarebbe riuscito a proteggerla.-
-No, ti sbagli.-
Ryan alzò gli occhi verso i suoi e rimase in attesa.
-Ghish non l’ha salvata quando Profondo Blu l’ha trafitta con la spada, non c’è riuscito.-
-Ma lui…-
-Lui ha le sue abilità, ma lei è più forte di tutti noi messi assieme.-
-Si, lo penso anche io.-
-La vogliono morta Ryan, anche questi alieni, non ci serve conoscere il loro piano per capirlo, vogliono il potere ed elimineranno le paladine della giustizia per arrivarci.-
-Cosa possiamo fare per combatterli?-
-Devo rifletterci, lo ammetto l’aiuto di Ghish adesso sarebbe utile, è abbastanza sadico in queste cose.-
-Si, lo ricordo abbastanza bene.-
 
-Eccoci!-
Ryan accelerò il passo e si fece aiutare per trasportare Strawberry all’interno della caverna, nonostante il sole fosse calato, la luce lunare riusciva ad illuminare l’ambiente grazie a dei fori lungo le pareti.
-Saremo al sicuro almeno per questa notte.-
-Dobbiamo perlustrare il posto.-
-Andiamo io e Paddy.-
-Berry va con le bambine, non dovrebbero rimanere sole, Tart vai pure tu.- ordinò Mina.
-Meglio, non ci tengo a vedere il sangue.- commentò la bionda, alzandosi ed incamminandosi con le altre.
-Bene.-
Pei si sedette accanto alla rossa e iniziò ad esaminare la situazione.
-Prima di tutto.- uscì dalla sua cintura un piccolo contenitore, prese una piccola capsula dal quale ne uscì un set di pronto soccorso.
-Come?-
-Mi sono tenuto impegnato in questo anno, e da quando abbiamo visto la segnalazione dei nemici mi sono rifornito.- con un semplice colpo tolse la freccia, nonostante tutto la ferità non sanguinò più di tanto e la fasciò velocemente.
-Ragazze indietro.-
Vide Pam, Lory e Mina acconsentire, spostandosi verso la parete della caverna.
-Ryan, quando toglierò il pugnale dovrai tenere premuta la ferita, così da ritardare l’emorragia.-
-Sì.-
Pei contò nella sua mente e poi estrasse il pugnale, ma non aveva previsto una perdita eccessiva di sangue, quando Ryan appoggiò la mano la maglia della ragazza era già impregnata di sangue e cercò di muoversi nella fasciatura, solo che dopo pochi secondi il sangue l’aveva già sporcata.
-Merda.-
-Che facciamo?- chiese Ryan, osservando con gli occhi sbarrati la ferita.
-Non possiamo fare niente, qui ho solo garze, servirebbero le medicine del mio pianeta per guarirla velocemente.-
-La lasciamo morire?-
-No, le cambiamo la fasciatura, la teniamo pulita, cosi da evitare l’infezione.-
-E poi?-
-Speriamo in un miracolo.- concluse sconsolato.
 
Ryan si lasciò cadere a terra, e stavolta non riuscì a trattenere le lacrime, ma anche se silenziose contagiarono le altre ragazze.
Stavolta non potevano fare niente per Strawberry.
 
***
 
-Killian, perché non li uccidiamo e basta? Cosa dobbiamo farci con loro?- chiese Lilith avvicinandosi al fratello.
-Lil cara, non ti ho insegnato che il cibo deve essere cotto a puntino prima di essere mangiato.-
-Oh Killian, tu e i tuoi giochetti, ogni volta ci fai divertire.-
-Kai il tuo spirito non è gradito.-
-Lascio parlare, o mi tormenterà tutto il tempo.- commentò acido Sen, che aveva ripreso a limare i suoi pugnali.
-Ci vuoi spiegare.-
-Ita ve l’ho detto, anche se dobbiamo ucciderli le cose devono essere fatte bene, li abbiamo portati qui, adesso lasciamoli scannare fra di loro e si ammazzeranno da soli, nonostante tutto sono umani.-
-Ma ammettilo, vorresti la rossa.- domandò Sammael, ridendo.
-La terrei volentieri come schiava, sì.-
-Non mi importa quale giocattolo vuoi tenerti, io voglio il potere, quindi Killian cerca di non far durare troppo i tuoi giochi, o il cibo scapperà dal piatto.- commentò acida la sorella per poi lasciare la stanza.
Killian chiuse un attimo gli occhi, il suo piano sarebbe riuscito a ogni costo, ne era certo, doveva solo avere pazienza e tutto si sarebbe realizzato, avrebbe preso il potere e Strawberry sarebbe stata con lui, come schiava, seguace del suo regno.
 
***
 
Ryan aprì lentamente gli occhi, il sole si era alzato nel cielo ma non fu quello a colpirlo come un colpo di pistola, ma il fatto che non trovò accanto a se il corpo di Strawberry.
-Dov…-
Si alzò ma non appena lo fece la trovò davanti all’entrata della grotta, in piedi, appoggiata alla parete ad osservare il sole.
-Cosa stai facendo?- l’accusò, avvicinandosi velocemente.
-Ehi.- non fece in tempo a pronunciare quelle parole che la vide scivolare lungo la parete.
-La ferita, Straw.- le alzò la maglia, e non si meravigliò di vedere le garze già macchiate.
-Sto bene.-
-Perdi ancora sangue, non stai bene.- asserì deciso.
-Le hai portate in salvo.-
-Il merito è di Pam, ha preso lei il comando, ha dovuto, sennò Berry ci avrebbe condotto allo sfacelo.-
-Berry?- chiese stupita.
-Sì, ha provato ad essere il capo.- ridacchiò, -Troppo presuntuosa per i miei gusti.-
-Dov’è?- chiese alzandosi nuovamente.
-Aspetta.-
-Sostienimi.- disse lasciando la parete e appoggiandosi totalmente a Ryan.
-Sono più dentro, ma Strawberry.-
Non rispose ma potette scorgere dal suo sguardo la determinazione del gatto ferito e vendicativo, quello era il suo team.
Avanzarono piano, nonostante tutto e dopo poco si ritrovarono all’interno della grotta, Pei riposava ancora con Lory, mentre Paddy e Ringo dormivano poco distanti vicino al fuoco, Pam parlava a bassa voce con Mina e Berry ascoltava distante.
-Tu.- esordì lasciando Ryan ed avanzando senza il suo aiuto.
-Dici a me?- chiese la bionda, alzando semplicemente il mento.
-Come ti sei permessa?-
-Scusa?-
Strawberry fece un passo avanti, per quanto facesse la dura, per quanto si mostrasse forte, dentro stava morendo, la ferita le faceva male e le tirava da tutte le parti, sentiva non solo la garza sporca ed anche la maglietta, presto sarebbe svenuta ma doveva necessariamente mettere in riga Berry o il team sarebbe crollato.
-Questo è il mio team, queste sono le mie ragazze! Nessuno ti da il diritto di prendere il mio posto !- urlò fregandosene del suono della sua voce che rimbombava per la stanza.
-Non c’è niente di tuo qua, io ho i tuoi stessi diritti, valgo quanto te.-
-Tu non hai idea di quello che ho dovuto passare io per arrivare fino a questo punto, tu pensi che mi sia stato tutto regalato? Forza, agilità? Tenacia? NO!- urlò avanzando a stento, -Sono crollata a ogni battaglia ma mi sono rialzata, più forte, più decisa, ho imparato con umiltà cosa volesse dire avere delle amiche, aiutarle nel nostro compito, salvarle, ho imparato a rispettare la vita altrui, fino a sacrificare la mia!
Non permetterò che una ragazzina viziata, che non sa cosa fare nel tempo libero rubi quello che io mi sono guadagnata con la morte!-
-Fatti sotto allora se hai il coraggio.- rispose la bionda alzandosi e sfoderando la spilla.
-Anche se ferita posso spazzarti via con un dito.- sussurrò, sputando una piccola quantità di sangue.
 
-Wow, non mi ricordavo che avessi questa mania omicida.-
Tutti si voltarono verso l’entrata della caverna e come un miraggio videro Ghish accompagnato da un aliena dai capelli biondissimi e bellissima.
-Ghish.- sussurrò Strawberry, non essendo certa poiché la vista aveva iniziato ad offuscarsi.
-Cazzo.-
L’alieno riuscì a prendere in braccio Strawberry prima che battesse la testa a terra, la strinse fra le sue braccia, non lo faceva da così tanto tempo che immediatamente sentì la differenza: era troppo magra, non lo era mai stata.
Tutte le volte che avevano fatto l’amore lei era stata un corpo caldo al quale aggrapparsi, ma adesso era semplicemente freddo, il viso scarno e i capelli troppo lunghi, poco curati che non le ricordavano la ragazzina tutto pepe che gli aveva dato la caccia e salvato la vita.
-Lyn i medicinali.- sussurrò senza distoglierlo lo sguardo dai suoi occhi socchiusi.
-Come… Puoi essere qua.-
-Pei, mi ha avvertito.-
-A quanto pare dovevo morire per farti portare il culo qua.- commentò sarcastica.
-Non sei mai stata così simpatica.-
Ghish prese lo spray dalle mani di Lyn e assieme a Pei liberarono Strawberry dalla garze.
-Sei mesa male.-
-Lo so, Capitan Ovvio.-
-Pei.-
-Forza Ghish.- commentò semplicemente.
Non se lo fece ripetere due volte e con dei semplici spruzzi la ferita, grande e infetta, si richiuse davanti ai loro occhi, lasciando solo una cicatrice sulla pancia.
 
-Potete lasciarci un momento?-
-Sì, certo.-
Le ragazze iniziarono a dirigersi verso l’entrata, tutte bene o male capivano il perché quei due volessero restare soli, nonostante tutto.
-Ryan?-
-Lo so, eccomi.-
Il ragazzo si soffermò ad osservare un’ultima volta l’immagine della donna che amava col suo ragazzo, sentendo un dolore forte al cuore, non credeva che gli avrebbe fatto così male.
-Non devi preoccuparti.-
-Lyn, giusto?-
-Sì, loro sono più complicati di cosi.-
-Io credo che lui la ami ancora.-
-E tu ami lei, no?-
-Tutto si riduce a una sola domanda.-
-Lei chi ama di più?- chiese la bionda al posto del ragazzo, guardandolo dritto negli occhi.
 
-Ghish.-
-Come ti senti ora?-
-Meglio, la tua cosa… Ha funzionato.- disse mettendosi a sedere meglio.
-Stai uno schifo, micetta, dovevo dirtelo.-
-Oh bè, lo prenderò come un complimento dato che mi sono presa un pugnale in pancia e una freccia nella gamba.-
-No, non parlo delle tue ferite.-
-E allora di cosa? Ah mi sono dimenticato che ho anche avuto un infarto, forse parli di questo?-
-Neanche, parlo della tua anima e si, forse anche del tuo corpo.-
-Sai Ghish, non siamo tutti bravi ad affrontare certe cose, io la nostra situazione l’ho presa male e ci si riduce così quando il mondo ti crolla addosso.-
-Anche io sono stato male.-
-Però sei tu che hai fatto tutto, e scommetto che Lyn c’entra qualcosa, non l’avresti portata sennò.-
-Strawberry.-
-Basta nascondermi la verità, ho il diritto di sapere.- disse, stringendogli un braccio d’impulso e per la prima volta in quegli occhi che tanto aveva amato lesse tristezza e pentimento.
Si preparò così a ricevere la più grande verità della sua vita.
 
***
 
-Secondo te dove si nascondono i nemici?- chiese Mina, osservando il cielo limpido.
-Non lo so e questo mi preoccupa.-
-Strawberry!-
Ringo si alzò di corsa per correre ad abbracciare la rossa.
-Ciao, va tutto bene, forza.-
-Stai bene?- chiese Paddy subito dopo.
-Sì, adesso va meglio.- rispose sorridendo.
-Di cosa avete parlato?-
-Lory.- Pei la richiamò e la rossa si meravigliò di vedere la Neofocena diventare rossa, e solo allora capì che probabilmente era stata messa al corrente di tutta quella situazione.
Lory aveva saputo prima di lei del contratto matrimoniale tra Ghish e Lyn, forse averlo saputo prima sarebbe stato meno doloroso ma Strawberry sapeva che non le avrebbe impedito di soffrire.
-Lyn ha portato delle scorte di cibo, dovresti mangiare.-
-Certo.- sussurrò Strawberry rivolgendosi a Ryan, si sedette accanto a lui e prese una porzione di cibo.
-Ho un piano.-
-Cosa?- chiesero tutti in coro rivolgendosi al loro leader.
-Sì, è arrivato il momento di farci valere.- continuò Ghish, sorridendo.
-Ti ascoltiamo.- disse Ryan, sorprendendola.
-Bene, perché sarà interessante.- sussurrò sogghignando.
 
 
 
 
Sclero Personale: Buona domenica a tutti ^^
Ed eccomi qua con il capitolo forse più atteso dell'intera storia... Il titolo parla da se e vorrei tanto sapere le vostre opinioni, mi renderebbero davvero felice :D
Strawberry ha finalmente rivisto Ghish, non è stato amore a prima vista ma diciamo che il ragazzo non è passato inosservato !


Spoiler:   Berry iniziò a correre, aveva aspettato il calar del sole per scappare, ma soprattutto che Strawberry andasse da Ryan [...]

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Capitolo 13
*** Break ***


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Break
 

Asmodei Giugno 2014
 
Ryan aveva aspettato che il sole tramontasse nuovamente per uscire dalla caverna.
Aveva bisogno di pensare, di riflettere su quella sfortunata serie di eventi da solo, non ci sarebbe riuscito con Strawberry al suo fianco, anche se in quel momento l’avrebbe baciata volentieri.
Alzò gli occhi al cielo, e dovette ammettere che nonostante la desolazione, la siccità, quel pianeta era affascinante, la luna sembrava ancora più grande, ancora più vicina in confronto alla Terra, come anche le stelle.
Forse nel passato Asmodei era stato un pianeta fiorente ma col tempo era stato lasciato a se stesso, era stato lasciato a morire.
Scosse la testa e si sedette su una roccia, il suo peggior incubo si era avverato: Ghish era arrivato a salvarli e per quanto gli fosse grato, sapeva che la sua storia con Strawberry sarebbe stata messa in pericolo.
Lei aveva detto di amarlo, che avrebbe spezzato le catene del legame con Ghish per stare con lui, ma poche ore fa aveva visto i loro sguardi, aveva visto gli occhi di Ghish che nonostante cercassero di mantenersi freddi, stavano bruciando il mondo per lei, perché lui avrebbe ucciso l’artefice di quelle ferite.
Quell’amara verità lo aveva colpito fin da subito: Strawberry non aveva mai avuto la possibilità di dire addio a Ghish o di parlare veramente con lui, capì che nonostante tutto il loto atteggiamento era scontato.
Lei era stata costretta da lui a smettere di amarlo, se lui fosse rimasto, tutto sarebbe stato diverso.
-Lei non mi avrebbe mai guardato.-
-Ryan.-
Quella voce gli scaldò il cuore e nonostante fosse uscito per restare da solo saperla alle sue spalle gli fu d’aiuto, lo aiutò a capire che in fondo lei voleva lui.
-Cosa ci fai qui?-
-Ti ho visto uscire e avevo bisogno di parlarti.-
-Dovresti riposare.-
-No, sto bene.- disse lei sedendosi a terra, appoggiando la schiena sulla roccia.
Rimasero in silenzio per poco tempo e nonostante tutto Ryan non si sentì a disagio, aveva imparato a darle tempo, Strawberry si sarebbe aperta con lui al momento giusto, ormai la conosceva meglio di se stesso.
-Ghish mi ha raccontato il perché dei suoi viaggi, o almeno la verità.-
-Scommetto che c’entra Lyn.-
-Sì, loro sono promessi per via di un contratto che il padre di Ghish aveva stipulato con il padre di Lyn, che altri non era l’ex capo del Governo.-
-Wow.- commentò sarcastico.
-Quando sono partiti la prima volta credeva che con la caduta del Governo, fosse caduto anche il suo contratto ma così non è stato, non ha mai avuto il coraggio di dirmelo.-
-Credo che neanche per lui sia stato facile.-
-Lo so, ma tutte quelle bugie, non le meritavo.-
-Sì, hai ragione.-
-Ryan?-
-Cosa c’è?- chiese spostando lo sguardo su di lei.
-Oggi… Ho avuto paura di… E vorrei che tu mi abbracciassi.- sussurrò, cercando di nascondere le lacrime che in silenzio avevano iniziato a scenderle lungo il viso.
Ryan scivolò giù dalla roccia e si accovacciò accanto a lei per stringerla a se, le era mancata terribilmente, la lasciò singhiozzare contro il suo petto e l’aiutò a ricordare i primi tempi dopo la partenza di Ghish, quando lei stava ore in quella posizione cercando il suo posto nel mondo.
-Mi sei mancato.-
-Anche tu a me.-
-Io… Non gli ho detto ancora niente… Di noi, a Ghish, intendo.-
Ryan l’allontanò di poco per osservarla dritta negli occhi.
-Tu glielo vuoi dire?-
-Certo, perché non dovrei farlo?-
-Io non lo so.-
-Credevi che sarei tornato con lui? Che mi bastasse vederlo per dimenticarmi di te?- chiese con una punta di delusione.
-Io…-
-Ryan.- si mise a sedere sulle ginocchia e gli prese il volto tra le mani, -Io ti amo, voglio essere parte del tuo mondo.-
-Strawberry, vorrei tanto baciarti, credimi.-
-Anche io, ma ogni cosa a suo tempo, e smettila di dubitare di me.-
-Te lo prometto.-
-Bene… Andiamo.- si mise in piedi e gli tese la mano, -Devo riposare, oggi stavo per lasciarci le penne.-
-Bene, finalmente una frase sensata.-
-Simpatico.- sussurrò, mentre si incamminavano per l’ingresso della caverna.
Ryan sorrise a se stesso, nonostante tutto lei sarebbe rimasta ancora con lui, e questo gli andava più che bene.
 
***
 
Berry iniziò a correre, aveva aspettato il calar del sole per scappare, ma soprattutto che Strawberry andasse da Ryan, delle altre non aveva paura ma di lei sì. Soprattutto dopo la minaccia che aveva ricevuto.
Si era mostrata senza paura ma in cuor suo sapeva che Strawberry l’avrebbe potuta fare fuori anche ad occhi chiusi, anche mezza morente, e lei avrebbe perso tutto.
E non poteva permetterselo.
Voleva vivere e voleva tutto ciò che aveva lei, dal potere all’amore.
Voleva Ryan, ma non le sarebbe dispiaciuto neanche Ghish, e proprio per questo motivo aveva deciso di scappare il più velocemente possibile da quella caverna, voleva trovare gli alieni, ma soprattutto Killian.
Voleva proporre loro un patto.
 
-Un patto, tu?-
Kai spuntò davanti a lei e sentì il cuore battere troppo velocemente, sarebbe venuto a lei l’infarto continuando così.
-Come fai a…-
-Leggo nel pensiero, non potrai vedere Killian finché non convinci me, e sarà difficile.-
-Ascoltami io me ne sono andata! Non voglio più stare con loro, non sono come loro, io voglio il potere e voi volete Strawberry, so che Killian la vuole, io posso aiutarvi, posso fare in modo che lei sia vostra.-
-Continua.- disse avvicinandosi a lei.
Inghiottì il groppo che si era formato in gola e solo allora si rese conto che alle spalle dell’alieno erano apparsi anche gli altri fratelli, Ita e Lilith, accompagnate da Sen, Sammael e Klaus poco lontano.
-Posso darvi delle informazioni, posso lavorare per voi, posso dirvi i loro punti deboli, farò di tutto ma non voglio tornare tra quelle.- commentò acida.
-Il tuo animo è nero.- sussurrò Ita, avvicinandosi.
-Potrebbe fare a caso nostro, Killian ne sarà felice.- ridacchiò Klaus, sfiorandosi la barba.
-Sì, avete ragione. Portiamola subito da lui, ne sarà felice, così potrà giocare con la gattina.-
Berry riprese a respirare, non si era neanche resa conto che aveva trattenuto il fiato per tutto quel tempo, si passò una mano sulla fronte per asciugare il sudore e s’impose autocontrollo.
Era riuscita nel suo intento, aveva conquistato la loro fiducia e avrebbe incontrato il capo, sorrise alla luna e aumentò il passo, tutto stava procedendo secondo i suoi piani.
 
Strawberry preparati a morire.
 
***
 
-Com’è possibile?!- urlò Strawberry, continuando a camminare per tutta la caverna.
-Era con noi fino a poco tempo fa.-
-Fino a che non uscissi tu.- commentò Pam, che non si era mossa dalla sua posizione.
-Scappata! Io a quella la distruggo, lo giuro!- riprese, ancora più forte la rossa, stringendo la mani a pugno, così forte fino a ferirsi con le sue stesse unghie.
-Ti farai venire un accidenti così.- disse Ghish, mantenendo la calma.
-Come fate a non capirlo? Berry ci ha tradito! Una che scappa nel mezzo della notte in un pianeta deserto dove va? Dal NEMICO!-
-Strawberry, Ghish ha ragione, ti sei ripresa solo da poco dalle tue ferite, se ti fai venire un altro infarto, non concluderemo nulla.-
-Io lo sapevo.- rispose a bassa voce, lasciandosi cadere a terra, -Lo sapevo che ci avrebbe portato solo guai.-
-Non puoi dirlo.-
Paddy le si era avvicinata e la guardava sorridendo, nonostante tutto.
-Aveva diritto a una possibilità e tu gliel’hai concessa.-
-Avrei dovuto evitarlo.-
-Capisco che sei rimasta ferita dal suo tradimento, ma le tue compagne hanno ragione.-
La voce di Lyn riecheggiò per la caverna e per un momento nessuno si permise di parlare, la prima Strawberry che nonostante avesse scelto Ryan, che nonostante avesse perdonato Ghish per tutte le menzogne, non riusciva a sostenere la sua presenza qui.
-Non mi interessa quello che tu hai da dire, come leader dovevo impedire una cosa del genere, come leader devo proteggere le mie ragazze e la terra, dovevo giudicare meglio questa ragazza, adesso loro hanno in mano un’arma che possono usare contro di noi.-
-Non puoi pensare a tutte queste cose, sei umana, nonostante tutto.-
-LYN!-
-Ghish lo sai che ho ragione, non lo sto dicendo come qualcosa di negativo, ma gli umani hanno i loro limiti, nonostante tutto.-
-Okay, sapete che vi dico? Sono stufa.- sussurrò voltando le spalle a tutti, si incamminò verso l’interno della caverna, aveva bisogno di riposare, di pensare a un piano per sconfiggere non solo gli alieni ma anche Berry.
 
“Non puoi veramente far finta di niente.”
A cosa ti riferisci?
“A quello che ti ha detto Lyn, lo sai che in fondo ha ragione, sei umana, hai i tuoi limiti.”
Non sono ancora pronta a prendere consigli dalla futura moglie del mio ex-fidanzato.
“Ma sei sicura che tu e lui vi siete detti addio?”
Che intendi?
“Penso che Ghish non sia pronto a mettere la parola fine sul vostro rapporto, nonostante Lyn.”
Staremo a vedere.
 
***
 
-Allora chi mi avete portato?-
Killian si girò verso la porta centrale ed osservò i suoi fratelli entrare al suo interno seguiti da una ragazza bionda.
-Oh una sorpresa.- commentò sarcastico.
-Si chiama Berry e vuole proporti un patto.- rispose Lilith.
-Un patto? E cos’hai tu che a me può servire?-
-Posso darti tutte le informazioni che vuoi per battere le paladine della giustizia, per prenderti Strawberry.-
-Cosa vuoi da me?-
Si avvicinò piano per osservarla dritta negli occhi, vedeva lo sguardo determinato e poteva percepire il suo sangue ribollire.
-Voglio il potere.-
-Benvenuta allora!-
 
***
 
Ghish si stiracchio lentamente e si mise a sedere, la sera prima era riuscito a prendere sonno solo dopo molto tempo, poiché la sua mente aveva deciso di assillarlo con un pensiero: Strawberry.
O meglio Strawberry e il loro rapporto.
Cosa c’era tra di loro? Chi erano adesso l’uno per l’altro?
Tutte quelle domande gli avevano impedito di dormire fino a quando Morfeo, nel bene e nel male, lo aveva rapito lo stesso.
Si alzò ma notò uno strano silenzio intorno a lui, interrotto semplicemente dal rumore delle bolas di Tart.
-Dove sono tutti?- chiese rivolgendosi al fratello.
-Lyn è uscita con le ragazze, mentre Pei e Ryan sono fuori che parlano di non so cosa.-
-Strawberry?- chiese a brucia pelo.
-Ancora da qualche parte dentro la caverna, non è uscita. A questo proposito Ryan dovrebbe andare a parlare con lei.-
Gli si bloccò il respiro per un breve secondo e si voltò verso il fratello, qualcosa dentro di lui iniziò a muoversi ma decise di reprimerlo per il momento, non voleva sbagliarsi.
-Ryan?-
-Sì Ryan, sai sono quelle cose che si fanno quando le persone stanno assieme.-
Stavolta Ghish sentì il suo cuore smettere di battere e sentì le parole di Tart rimbombare nella mente, all’infinito, come un lento e inesorabile dolore.
-Tart… Ma loro… Da quando stanno assieme?-chiese cercando di mantenere la calma, anche se tutto il suo corpo stava ribollendo dalla rabbia.
-Bè, Ryan è stato molto vicino a Strawberry quando tu sei andato via, lei abita al Caffè pensa, sua madre la considera pazza da legare e diciamo che voleva rinchiuderla da qualche parte per farla curare.
Ma Ryan si è opposto e le è stato vicino, penso che le cose siano cambiate col tempo.-
Ghish strinse le mani a pugno, non poteva credere a quelle parole, non voleva crederci, anche se aveva immaginato che potesse succedere una cosa del genere aveva sperato che fosse tutto frutto della sua mente malata, che nulla di tutto quello si sarebbe mai avverato e che Strawberry sarebbe rimasta sua.
-Tart tu sei sicuro?-
-Sì insomma, mi ricordano i tempi di quando tu stavi con lei, solo che adesso lei è diversa.-
 
Ghish guardò verso l’entrata della caverna e proprio in quel momento vide Strawberry che salutava le ragazze, era uscita dal suo nascondiglio al momento sbagliato, lo sapeva che tutto sarebbe andato storto, ma aveva bisogno che fosse lei a dirgli la verità.
-Strawberry!- la chiamò alzando il tono della voce, la vide voltarsi.
E improvvisamente non ci vide più dalla rabbia, la sua mente fu invasa dai ricordi e tutti riguardavano lei: loro che facevano l’amore, lei che lo curava, lui che la salvava, loro che si volevano e basta.
Senza poterlo evitare la colpì con un pugno sulla bocca, la vide cadere a terra proprio fuori dalla caverna, ma dentro di se la rabbia non si era calmata, poiché adesso le immagini che vedeva erano di lei e Ryan che facevano l’amore.
-Che cazzo fai!- urlò la ragazza alzandosi e pulendosi il sangue col dorso della mano.
-Come hai potuto!-
-Finitela!- l’urlo di Lyn arrivò come un suono lontano e si lanciò nuovamente sulla rossa, solo che stavolta lei fu preparata a ricevere il colpo e finirono a terra.
-Ghish smettila!- urlò bloccandogli la mano ancora a mezz’aria.
-Era necessario? Rispondi!- urlò ancora più forte.
-Fare cosa?- lo colpì con la mano libera in faccia, esattamente sullo zigomo e questo lo fece alzare di colpo.
-Tradirmi.- sussurrò, cosi piano che quasi non lo sentì.
Strawberry non seppe cosa rispondere, le parole gli erano morte in gola come anche il fiato.
-Co… Come lo sai?-
-Quindi è vero.-
-Ghish allontanati da lei.- gli intimò Mina, che stringeva la spilla tra le mani.
-Non intrometterti, questa è una cosa tra me e la mia ragazza!-
-Ghish smettila, smettila di fare cosi.- Strawberry abbassò la guardia e si toccò il labbro gonfio, notando con la coda dell’occhio il viso contratto di Ryan, e lo sguardo impassibile di Pei.
-Io mi fidavo di te, Strawberry, tu eri tutto per me, come hai potuto anche solo pensare di tradirmi?-
-Parli a me di tradimento?-scattò urlando contro di lui, -Ero sola, ferita, tu mi avevi lasciato!-
-Non ti ho mai lasciato!- ribatté duramente.
-Sì, i tuoi addii sono ancora impressi nella mia mente e dopo tutto il dolore che ho provato per te volevo solo andare avanti, rifarmi una vita, dove tu non potessi più farmi male.-
-Ed hai deciso di rifartela con lui? Allora com’è stato scopartela? Eh? Rispondi!-
Ghish si alzò in volo e si avvicinò velocemente al biondo che non si era mosso dal suo posto.
-Lui non c’entra niente!-
Strawberry si frappose tra i due, nonostante sapesse che Ryan sarebbe intervenuto volentieri al suo posto, per porre fine a quella discussione.
-Lui è colpevole quanto te! Ed il suo mutismo mi fa capire quanto vi siate divertiti mentre io non c’ero!-
-Peccato che lui abbia così rispetto per te per non essere andato mai oltre un bacio, Ghish! Adesso smettila di fare il pazzo!- urlò spingendolo via, -Non sei nessuno per farmi queste scenate davanti a tutti, non ti permettere mai più di umiliarmi così!- cercò di trattenere le lacrime ma non ci riuscì, ancora una volta lui era riuscito a romperla.
-Tu sei qualcosa che mi riguarderà fino alla fine dei miei giorni, che tu lo voglia o no, e nonostante io sia legato a Lyn con un contratto, non mi sono mai permesso di toccarla neanche con un dito, capisci Strawberry? Perché io ti rispetto e credevo che fosse lo stesso anche per te.- sussurrò prendendole il volto tra le mani solo per guardarla, per guardare la ragazza a cui aveva donato il suo cuore tanto tempo fa.
Strawberry con un semplice strattone si allontanò da quella presa.
-Adesso dateci un taglio voi due, siamo un gruppo, dobbiamo rimanere uniti.- s’intromise Lory, cercando di far smettere la lite.
-Eravamo un gruppo quando ancora esistevano certi valori, quelli in cui tutti noi credevamo, tu per prima.- commentò acido.
Ghish le diede le spalle, per poi prendere il volo.
-Vado a parlarci.- disse Pei, andando via poco dopo.
Strawberry chiuse gli occhi per impedire alle lacrime di continuare a uscire ma non ci riuscì, da quando erano arrivati sul quel pianeta tutto stava andando a rotoli, tutte le sue certezze stavano crollando, quello che aveva costruito con Ryan durante l’anno precedente era stato rovinato e il bene che provava per Ghish, e che sempre avrebbe provato, era stato spazzato via come foglie al vento.
 
 


Sclero Personale: Tengo particolarmente a questo capitolo poichè proprio in questo i nostri personaggi mostreranno gli stati d'animo che fin'ora hanno taciuto!
Non so dirvi se lo apprezzerete come ho fatto io, ma penso di aver fatto un buon lavoro, con Ghish e Straw... E Berry sarà la chiave finale della storia, ve lo aspettavate??


Spoiler:  -Non la passerai liscia! Giuro che ti uccido.-
Sapeva che agire d’impulso non l’avrebbe aiutata, ma senza pensarci si lanciò contro Berry, estraendo la sua arma.

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Capitolo 14
*** Break the illusion ***


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Break the illusion
 

Asmodei Giugno 2014
 
-Ghish, dobbiamo tornare.-
Pei posò gentilmente una mano sulla spalla del fratello, ma non ricevette nessuna risposta e in fondo poteva anche comprenderlo: Ghish era a pezzi, si era spezzato.
Il suo fratello psicopatico si era rivelato più debole del piccolo Tart, perché come lui, aveva dato il suo cuore a qualcun altro, affinché lo custodisse, ma non tutto era andato secondo i piani.
-Ho sbagliato tutto.- sussurrò, piano, senza voltarsi, -Dovevo evitare le bugie, i sotterfugi, la lontananza.-
-Hai fatto una scelta basandola sui tuoi sentimenti.-
-Io la amo ancora.-
-Lo so, in fondo anche lei ti ama.-
-Come puoi dirlo?- chiese voltandosi di colpo.
Pei riconobbe nel suo sguardo la disperazione, il dolore, la rabbia e il rimpianto, lui non era riuscito a provare tutti quei sentimenti ma sapere che suo fratello stava soffrendo lo rendeva debole, vulnerabile: lui era la sua famiglia.
-Strawberry non ha mai avuto una vita facile, tu più di tutti lo sai: ha lottato per te mettendosi contro la sua famiglia, e tu poi l’hai lasciata.
Il cuore degli esseri umani è fragile, forse ancora più fragile del nostro, e lei si è spezzata, così tante volte che era diventata l’ombra di se stessa, era un fantasma, la sua famiglia le ha voltato le spalle: sua madre voleva rinchiuderla in qualche istituto.-
-Allora è vera questa storia.- chiese Ghish.
-Sì, ma Ryan l’ha salvata. L’ha salvata fin dall’inizio, anche io sono stato via come te, ma Lory mi ha raccontato di come lui le chiedeva di fermarsi dopo il lavoro, per parlare, hanno parlato per giorni, per mesi e lei piano piano ha rivisto la luce: Ryan l’ha aiutata a credere nuovamente in se stessa.
E quando senti di aver perso il tuo vero amore, quando senti che per te non c’è più speranza, una porta si apre davanti a te e ti da la possibilità di andare avanti: ti dice che puoi ricominciare.-
-Questo è stato Ryan per Strawberry?-
-Sì, loro… Non è come pensi tu. Non si sono cercati perché avevano bisogni fisici da soddisfare, si sono cercati perché erano soli, perché avevano bisogno l’uno dell’altro. Lui poi le ha ridato la speranza: la sua spilla.-
-Ma lei ha sempre detto di averla lasciata nel limbo.-
-Ryan l’ha trovata qualche giorno dopo il ritorno di Strawberry, l’ha conservata per lei perché tu le potevi dare quella vita normale che ha sempre voluto, perché tu potevi renderla felice più di Mew Berry; ma quando lui si è reso conto che lei non aveva più niente, le ha ridato l’unica cosa che la rendesse felice in mezzo al dolore: la possibilità di tornare a combattere.
Di essere qualcun altro, anche solo per un po’.-
-Sapere come sono andate, le cose non cambierà il mio pensiero.-
-No, serve solo per farti capire che lei non è una puttana, Ghish. Era terribilmente sola.-
-Pei non credi che lo sia stato anche io?! Pensi che sia stato facile fingere davanti a mamma e papà, fingere davanti a Lyn di non tenere più a lei?!-
-No, non credo che sia stato facile, ma penso che tu col tempo ti sia affezionato a lei.-
-Di chi parli?- chiese alzandosi, per riprendere a camminare avanti e indietro.
-Di Lyn, non negare, fratello.-
Ghish rimase ad osservare Pei, non poteva mentire a lui. Nonostante tutti i litigi loro erano ancora assieme, suo fratello non l’avrebbe mai abbandonato.
-Sì, ma non l’ho mai sfiorata. Non sono arrivato a tanto.-
-Però nonostante tutto il tuo comportamento non è diverso da quello di Strawberry, lei ha solo avuto il coraggio di rischiare ancora.-
Stavolta non trovò nulla da ridere, come sempre Pei aveva colpito nel segno, come sempre aveva ragione.
Sbuffò e scosse la testa, purtroppo la rabbia stava scomparendo e con essa stava invece nascendo il rimpianto per quello che le aveva fatto.
 
***
 
Non aveva avuto il coraggio di andare da lui, di parlare con l’unico ragazzo che l’avesse mai capita.
Non era riuscita ad andare da Ryan.
Strawberry chiuse gli occhi; la schiena era appoggiata al muro della caverna, le braccia strette attorno alle gambe e la testa appoggiate su di esse. Il labbro le faceva ancora male per il pugno di Ghish, aveva rifiutato le cure di Lyn, voleva convivere col suo dolore, perché solo adesso era riuscita a fare i conti con la propria coscienza.
Ghish le aveva detto così tante volte addio, così tante volte che si era abituata a non averlo più attorno, così tante volte che si era creduta libera, non impegnata, ma a tutti gli effetti lui non l’aveva mai lasciata e lei, lo aveva tradito.
Quella parola non faceva altro che rimbombare nella sua mente, come un pugnale nel petto: lei lo aveva messo da parte, aveva smesso di credere in lui e così aveva cercato di andare avanti e Ryan era arrivato nel momento più disperato del suo dolore.
Forse anche lei aveva le sue colpe, nonostante tutto.
Strinse le mani intorno alla testa per scacciare quella parola che tanto odiava, che la faceva sentire così sporca e cattiva: traditrice.
Non riusciva a sopportarlo, nella sua vita aveva fatto così tanti sacrifici che nessuno le aveva mai rinfacciato niente, ma come sempre il suo ragazzo o il suo ex ragazzo le aveva concesso un sacco di prime volte, come quella.
Socchiuse gli occhi e sentì ancora una volta le lacrime scenderle lungo il viso.
Aveva sbagliato a correre da Ryan, non perché non lo amasse veramente, ma perché avrebbe dovuto chiudere prima con Ghish, mettendo una pietra sopra su quell’amore che tanto aveva agognato.
Soprattutto perché in quel momento il suo cuore era diviso: da un lato c’era l’alieno che le aveva insegnato cosa volesse dire amare, ma che allo stesso tempo l’aveva spezzata dall’altro lato invece, c’era il ragazzo che l’amava così tanto che non l’aveva mai sfiorata, neanche con un dito.
 
Perché l’amore mi deve far soffrire così?
“Siamo destinati a soffrire per le persone che amiamo.”
Ma io adesso mi sento di nuovo a pezzi, sento che stavolta non riuscirò a tornare.
“Strawberry, non ti sei mai arresa, non iniziare proprio oggi.”
Ma…
 
 
-Strawberry!-
-Cosa c’è Mina?-
-C’è Berry.-
La rossa non se lo fece ripetere due volte, prese la sua spilla e si trasformò in silenzio, correndo fuori dalla caverna assieme alle altre ragazze, Ryan e Tart, erano rimasti più in disparte.
-Cosa ci fai qui?- urlò, con tutto il fiato che aveva in corpo.
-Sono venuta perché è arrivato il momento di smetterla di giocare, o almeno Killian vorrebbe provare l’ultima cosa, prima di uccidervi tutti.-
Strawberry indietreggiò, notando che alle spalle dell’ex Mew Mew erano apparsi i fratelli del folle alieno che li aveva rapiti.
-Ragazze!-
Alzò lo sguardo verso il cielo e si scansò per far atterrare Pei e Ghish, accanto a loro.
-Bene, la squadra è al completo. Spero che vi possiate divertire.-
-Non la passerai liscia! Giuro che ti uccido.-
Sapeva che agire d’impulso non l’avrebbe aiutata, ma senza pensarci si lanciò contro Berry, estraendo la sua arma.
-No, aspetta!- urlò Ghish, correndole dietro, non l’avrebbe lasciata sola.
Improvvisamente gli parve di aver attraversato uno specchio d’acqua, si guardò alle spalle ma non trovò nessuno del team, guardò avanti e notò lo sguardo impaurito di Strawberry.
La sua arma cadde a terra e lui corse prima che lei cadesse e sbattesse con le ginocchia, la tenne stretta ma non riuscì a farla smettere di tremare, solo allora si concesse di osservare verso la sua direzione e trovò qualcuno, che gli fece gelare il sangue nelle vene: Profondo Blu era davanti a loro.
 
***
 
-Mina.-
-Ringo andrà tutto bene.- abbracciò forte la bambina e la lasciò andare per osservare il luogo cui erano finite.
-Mi sembra di conoscerlo.-
-E´ la mia Casa Famiglia.- sussurrò la mora e fece un passo avanti, -Sono cresciuta qua dentro, quando mio fratello è partito, loro mi hanno aiutato.-
-Credo che la tua storia non mi sia del tutto estranea.- dopo aver pronunciato quelle parole, l’ambientazione cambiò e Mina si ritrovò nel salone della propria casa.
-Io sono cresciuta qua dentro, ma in realtà sono sempre stata sola, un po’ come te.-
Osservò Ringo e la vide piangere in silenzio, ma stavolta lei decise di non farlo, sapeva cosa stavano cercando di fare gli alieni: mostrarle le loro debolezze, farle cadere.
Stavolta lei non avrebbe mollato.
-Ringo, nonostante i nostri ricordi, noi non siamo mai state sole: anche se tuo fratello non c’era, ogni volta che tornava veniva a prenderti, non scordarlo.-
La bambina alzò lo sguardo ed annuì brevemente.
-Adesso Ringo, preparati a rompere quest’illusione.-
-Sì!-
 
***
 
-Tart.-
-Non ti preoccupare, lo sai che non è reale.-
-Non voglio andare.- sussurrò la bionda, guardando i cancelli dell’accademia del proprio padre come se fossero l’entrata per l’inferno.
-Paddy non ti lascerò andare, ma adesso devi ascoltare la mia voce.-
-Ha ragione lui.-
-Lyn.-
-Tart.-
-Hai capito di cosa si tratta?-
-Credo proprio di si, ma dobbiamo essere forti.-
-Possiamo farcela! Dobbiamo distruggere Killian.- Tart scosse piano Paddy, cercando di farla riprendere.
-E Berry.- intimò la Scimmia Leonina alzandosi da terra, -Non le permetterò di distruggerci.-
-Adesso prendete le vostre armi.-
-Preparati Tart, ci servirà tutto il nostro potere, dobbiamo fare a pezzi l’illusione!!-
 
***
 
-Pei loro stanno giocando con noi.- sussurrò la Neofocena, guardandosi attorno, non conosceva quel posto, quel pianeta così verdeggiante e luminoso.
-Siamo a Naegea.-
-E´ bellissimo.-
-Lo so, presto te lo farò vedere, ma adesso dobbiamo fermarli.-
-Perché farci vedere questo?-
-Per ricordarti quanto siamo diversi e che tra noi non potrà funzionare, come per Ghish e Strawberry.-
-Tu lo credi possibile?- sussurrò, carezzando la guancia del suo alieno.
-No, perché io so di amarti.-
-Anche io ti amo.-
Si avvicinò, eliminando così la distanza, e premendo le sue labbra contro quelle di Pei. Loro non erano mai stati troppo espansivi, ma sentiva di aver bisogno di lui, che niente e nessuno avrebbe potuto distruggere il loro rapporto: loro non si sarebbero lasciati sopraffare dalla rabbia.
-Pei.-
-Lory, adesso usciamo di qui.-
-Certo!- esclamò, sorridendo, prese la sua arma e si preparò, avrebbero battuto gli alieni.
-Spazziamo via questa maledetta illusione!-
 
***
 
-Ryan stai bene?-
-Sì, Pam, a proposito grazie.-
-Non ti avrei lasciato solo.-
-Stavo per correre io da lei… Ma ho visto Ghish e ho sentito qualcosa nel petto che mi ha impedito di proseguire.-
-Semplicemente hai preferito che loro risolvessero il casino che hanno combinato.-
-Forse è stato cosi… Dove siamo?-
-Fuori dal caffè.- gli fece notare Pam.
-Perché?-
-Perché vogliono farti ricordare quanto tu possa soffrire.- sussurrò, osservando le figure non poco lontane da loro.
Ryan fece qualche passo avanti e notò Strawberry abbracciata a Ghish, ridere spensierata mentre lui la riempiva di baci.
-E perché lo fanno vedere anche a te?-
-Per ricordami che ho lasciato qualcuno in questo posto e che non ho avuto il coraggio.-
Ryan si voltò di colpo e improvvisamente capì.
-Kyle?-
-Sì.-
-Tu e lui state assieme?-
-No, so che lui prova qualcosa per me ed anche io, solo che non ho mai avuto il coraggio. Mi fanno vedere il mio rimpianto.-
-Pam.-
-Saprò cosa fare quando torneremo a casa, perché lo sai che torneremo, vero?-
-E come?-
-Strawberry e Ghish ammazzeranno quegli esseri inutili e ti dico che con noi verrà anche Berry, credo che sia sempre stata sola e che trovi in questi metodi di complotto un modo per evitare la solitudine.-
-Penso che Strawberry preferisca scuoiarla piuttosto.-
-Non lo farà, perché sa meglio di tutti cosa vuol dire essere sola.-
-Pensi che lei stia bene?- chiese, non riuscendo a smettere di guardare l’illusione davanti ai suoi occhi.
-Credo che a lei sia stata riservata la prova più difficile.-
-Spero che Ghish la salvi.-
-Lo farà, adesso spostati, è arrivato il momento di distruggere quest’illusione.-
 
***
 
-Ghish.-
A quel richiamo l’alieno si destò dal suo subconscio e prese Mew Berry in braccio, stringendola a se.
Indietreggiò, non riuscendo a credere a quello che stava vedendo.
Profondi Blu era vivo, stava davanti a lui, con il suo sguardo assassino e Mew Berry tremava come una foglia.
 
Perché è così spaventata!
“Non capisci?”
No.
“Ha paura che sia un altro oblio, ha paura di dover combattere ancora, ha paura che possa restare ancora sola.”
Non succederà.
 
-Mew Berry, adesso ci penso io.-
La guardò dritto negli occhi e fece per metterla a terra, avrebbe lottato lui contro Profondo Blu, non avrebbe permesso a quel pazzo psicopatico di toccarla con un solo dito, stavolta non l’avrebbe lasciata e avrebbe potuto combattere per lei.
-No.-
Le loro mani si toccarono e qualcosa gli scaldò il cuore.
-Lui è un mio problema, io devo… Batterlo.-
-Non lascerò che tu lo faccia, stavolta non sei sola! E mi dispiace per prima.- allungò una mano per sfiorarle il labbro gonfio, -Non avrei mai dovuto farti del male.-
-Non importa Ghish, io non posso lasciarmi sopraffare ancora, devo sconfiggere questa mia paura.-
-Fallo con me al tuo fianco, permettimi di farlo questa volta.-
Mew Berry alzò lo sguardo verso l’alieno e ricordò il momento di tanti anni fa quando il limbo l’aveva risucchiata via, quel giorno si era ritrovata sola ma adesso non lo sarebbe più stata, nonostante Ghish avesse la capacità di spezzarla sapeva anche aggiustarla, nonostante il dolore.
Si voltarono per osservare Profondo Blu ma per la prima volta riuscì a guardarlo con occhi razionali.
-Ghish, lui non è qua.-
-Che intendi? È davanti a noi, lo vedo.-
-Questa è un’illusione.- sussurrò e in quell’esatto momento, davanti a lei apparve se stessa.
Il cuore prese a batterle forte e capì che le stavano facendo rivivere il passato, tutto il dolore, la rabbia, il rimpianto, la frustrazione.
-Tu… E´ davvero successo questo?-
-Sì, non l’ho mai dimenticato.-
-Mew Berry, basta.-
-Cosa intendi?- chiese, guardandolo dritto negli occhi.
-Devi andare avanti, devi lasciare questo ricordo in un angolo del tuo cuore e non aprirlo più, non puoi permettermi di stare male ancora, non quando hai un futuro che ti aspetta.-
-Cosa suggerisci di fare allora?-
-Rompiamo l’illusione, anche perché mi era sembrato di attraversare uno specchio d’acqua, non sarà difficile.-
-Combiniamo i nostri poteri, ancora una volta?-
-Ho solo paura che tu non sappia più fare Version Up, ti vedo un po’ arrugginita.- ghignò, ridendo.
-Stai a vedere!-
Ghish prese i sui sai e li incrociò, aspettando il momento giusto per lanciare il colpo, si voltò verso Mew Berry, aveva gli occhi chiusi ma il suo lineamento era contratto per lo sforzo.
-Strawberry Bell Version Up!- urlò con tutte le sue forze e in quel momento Ghish rilasciò l’energia dei sai.
 
***
 
-Ribbon Mint Echo.-
-Ribbon Apple Pop.-
 
***
 
-Prendete queste.- urlò Tart lanciando contro il muro d’acqua le sue bolas.
-Pudding Ring Inferno.-
Lyn prese la sua spada e si preparò a difendere i ragazzi.
 
***
 
-Ribbon Lettuce Rush.-
-Elettro Siluro!-
 
***
 
-Ribbon Zakuro Pure.-
 
***
 
 
Strawberry alzò lo sguardo e stavolta trovò le sue compagne e Ryan, sorrise ma dovette stringere l’arma a se, erano circondati.
-Adesso ci divertiamo.- sussurrò Killian, procedendo verso di lei.
 
 
 


Sclero Personale: Beneeee ^^ Siamo arrivati quasi allo scontro finale, come dice il titolo le ragazze dovranno affrontare un'illussione: cosa temono?
Tutte hanno paure diverse ed è questo il piano architettato da Berry, questi sono i segreti che lei conosce e che usa contro le ex amiche, forse però Straw ha sopportato la parte più difficile, ma stavolta Ghish è rimasto con lei.

Nel prossimo capitolo:


-Forse Killian ha ragione, io sono debole, sono un guscio vuoto ma ho sempre capito per cosa valesse la pena sacrificarsi, e tu? Sei riuscita a capirlo?- chiese, continuando a guardarla ma non ottenne nessuna risposta.
 

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Capitolo 15
*** Fight ***


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Fight
 

Asmodei Giugno 2014
 
Tutto sommato il suo piano stava procedendo nel migliore dei modi, nonostante l’aiuto di Berry fosse risultato del tutto inutile: le Mew Mew avevano rotto l’illusione, anche la sua Strawberry.
Sorrise divertito da quella scena: erano a pezzi.
Le paladine della giustizia non si erano mai trovate così in difficoltà, neanche Profondo Blu era riuscito a colpire così affondo, a colpirle dritte nei loro cuori e a mostrare quella verità che anche loro nascondevano: erano sole.
Dannatamente sole.
-A quanto pare siete ancora vive.-
-Ci vuole ben altro per distruggerci.- rispose Mew Mina, mettendosi dritta con la schiena.
-Credevo che mostrarvi i vostri peggiori incubi fosse più che sufficiente, ma i miei fratelli saranno ben feliciti di partecipare a questo gioco.- rise, pregustandosi il momento tanto atteso.
-Perché?-
Si voltò, sapendo già chi avesse posto la fatidica domanda e non si stupì di trovarsi Mew Berry davanti, lo sguardo contratto in una maschera di dolore, gli occhi cerchiati di rosso e il sudore che le impregnava la fonte.
-Perché Profondo Blu voleva il vostro pianeta?-
-Per abitarci, per sostituirlo a Naegea.- rispose Pei, d’impulso.
-Bene, io non lo voglio per questo! È uno scopo troppo banale!-
-Allora per cosa?-
-Io voglio distruggere l’umanità, voglio vederli soffrire così come ha sofferto il mio popolo! Voglio che l’universo sia abitato da soli alieni.-
-Questa è follia.- sussurrò Mew Lory, coprendosi la bocca con la mano.
-No, questo piano è stato progettato da così tanto tempo che neanche voi potete sabotarlo, voi esseri umani, soggetti alle paure e alle debolezze, chi siete voi per fermarmi?-
-Siamo le paladine della giustizia…-
-Smettila.- Killian fermò Mew Berry prima che potesse continuare, -Ma ti sei vista? Stai cadendo a pezzi, o forse ti sei già rotta, Strawberry? Forse una volta potevi definirti una paladina della giustizia, la più forte del tuo team, colei che si è sacrificata per l’umanità ma adesso chi sei?-
La rossa rimase pietrificata da quelle parole così vere che le toccarono l’anima, Killian non poteva conoscerla così bene, sapeva solo che tasti toccare per farla cadere.
Niente di più.
-Guardati! Ti sei ridotta così per un alieno, ecco perché voi umani dovete morire, non riuscite neanche a guarire da un cuore spezzato, come pensate di sopravvivere al futuro? Noi alieni, noi siamo il futuro.
Di te non è rimasto più niente, se non un guscio vuoto con cui giocare, sarà divertente, credimi.-
-Tu. Non. La. Toccherai.-
-Oh guarda, l’alieno geloso, Ghish? Penso che sia arrivato il momento della resa dei conti, mi sono seccato parlare.-
 
-Questa è la vostra fine!- urlò Mew Pam, correndo verso Sen, -Mew Mina coprimi a destra, Mew Lory a sinistra!-
-Sì.- urlarono le ragazze, dirigendosi la prima verso Lilith e la seconda contro Ita.
-In questa battaglia capirete che gli esseri umani possono valere quanto gli alieni!-
Lyn si posizionò davanti a Sammael con la sua spada, strinse i pugni sull’elsa, lo faceva per Ghish per fargli capire quanto in realtà lei lo amasse, lo faceva per Strawberry perché non riusciva a provare odio verso quella ragazza, ma solo una pena infinita.
-Fatti sotto.- sussurrò al suo avversario.
 
-Ryan!-
-Dimmi Pei.-
-Prendi questa.- disse, porgendogli una pistola, nettamente più grande e dal colore strano.
-Lyn aveva un assortimento di armi nello zaino, credo che possa fare al caso nostro.-
-Lo credo anche io, di chi ci occupiamo?-
-Kai farà al caso nostro.-
-Va bene, Strawberry…-
-Ghish penserà a lei, adesso andiamo.-
-Sì.-
Il biondo si fece coraggio e strinse i denti, se avesse potuto scegliere sarebbe andato da lei, non una volta ma per tutta la vita, ma sapeva anche che Pei aveva ragione: era Ghish la persona più adatta per salvare Strawberry.
Era lui che non riusciva ancora a lasciarla andare e lei non riusciva ancora a perdonarsi per averlo lasciato il giorno della sua scomparsa dentro il limbo.
Chiuse gli occhi per impedire alle lacrime di uscire, avevano ancora troppe questioni da risolvere per potersi dire addio.
 
-Paddy, Tart a noi tocca Klaus.-
-Pensate davvero che dei bambini possano tenermi testa?-
-Credo che ne rimarrai sconvolto.- ringhiò la scimmia leonina, lanciandosi all’attacco.
-Forza!-
 
Mew Berry alzò lo sguardo ma non riuscì a muovere neanche un passo, sentiva i piedi così pesanti da non riuscire a spostarli come anche tutti i muscoli del corpo.
Era bloccata: dalla paura.
Non si era mai sentita così neanche la prima volta che si era trasformata, neanche davanti a Profondo Blu, neanche nel limbo.
Chiuse gli occhi, Killian l’aveva colpita dritta al cuore con le sue parole, nessuno le aveva mai detto così schiettamente la verità, neanche Ryan e quello l’aveva fatta sprofondare in un abisso di solitudine e di disperazione.
Era sola, era persa, non era più la ragazza di qualche tempo fa: non era nessuno.
 
“Smettila!”
Perché? Lui ha ragione, io sono solo un guscio vuoto.
“Non devi ascoltarlo! Sei Mew Berry, sei forte, potente, bella.”
Forse una volta, adesso sono troppo magra, troppo debole.
“Una volta non eri così e non parlo del tuo aspetto fisico: una volta la tua anima non avrebbe permesso a un nemico qualsiasi di abbatterla.”
Cosa mi succede?
“Sei solo stanca, ma non per questo ti devi arrendere! Anche Ryan sta lottando per te, anche Ghish, combatti per loro ancora una volta.”
Non c’è la faccio più.
“Ti prego, un ultima volta.”
 
Strawberry alzò gli occhi ed osservò il triste spettacolo davanti a se: tutti stavano lottando, le sue compagne, i suoi nemici, Ryan e Ghish, tranne una.
Tranne Berry, era rimasta trasformata in un angolo.
 
“Chiudi le questioni in sospeso.”
 
-Sì.-
Fece un passo avanti e non sentì più i muscoli bloccati, sorrise, strinse la sua arma e iniziò a correre verso quella direzione, ricordandosi di aiutare Ghish subito dopo.
-Berry!- si fermò davanti a lei e la guardò negli occhi.
-Sai da te mi sarei aspettata di tutto, che mi volessi fregare il ragazzo, che mi volessi fregare il posto da leader, ma non credevo che saresti arrivata a schierarti col nemico per arrivare a questo!
Credevo che avessi capito cosa volesse dire essere una Mew Mew ma questo ruolo è sempre stato più grande di te.-
-Cosa?- la sentì balbettare.
-Forse Killian ha ragione, io sono debole, sono un guscio vuoto ma ho sempre capito per cosa valesse la pena sacrificarsi, e tu? Sei riuscita a capirlo?- chiese, continuando a guardarla ma non ottenne nessuna risposta.
-Ho deciso che non vali il mio tempo.-
Strinse il pugno e la colpì così velocemente che la ragazza non ebbe il tempo di scansarsi o di coprirsi la faccia: il pugno la colpì sullo zigomo e la fece cadere a terra.
-Adesso non ho più niente da dirti.-
 
Improvvisamente si sentì più leggera, come se avesse tolto un grosso peso dalle spalle, inspirò forte un paio di volte ed esaminò la situazione.
Il suo team stava lottando senza risparmiarsi contro i fratelli di quel folle, avrebbe voluto aiutarli tutti: dalla piccola Ringo a Ryan, come Lyn e Mina, ma sapeva che il suo posto era richiesto altrove.
Ghish aveva bisogno di lei, si era addossato il nemico più forte, ancora una volta, ed ancora una volta toccava a loro porre fine a quella guerra.
Ricordò l’ultima battaglia, lei aveva perso la vita e Ghish si era fatto uccidere subito dopo, scosse la testa, prese la sua arma e si concentrò, non avrebbe permesso che succedesse ancora, non avrebbe permesso che lui morisse che nessuno dei suoi amici morisse.
Doveva combattere solo un’ultima volta e poi tutto sarebbe finito.
Contrasse i muscoli per un breve momento e poi partì, frapponendosi tra i due al momento giusto.
 
-Allora ti sei svegliata, micetta?-
-Come osi?- ringhiò, Ghish, prendendo i suoi sai in mano.
-Adesso è arrivato il momento di salutarci Killian, Ribbon Strawberry Check.-
L’avversario si scansò in tempo e rimase sospeso in aria ad osservare quella scena.
-Credi davvero che un banale attacco mi possa uccidere, sei un’illusa, e quando sarai la mia micetta personale dovrò insegnarti l’educazione.-
Mew Berry spinse via Ghish così da parare con la sua arma l’attacco di Killian.
-Preferisco morire che essere la tua schiava, Ghish aiuta Lyn!-
-Non ti lascio sola un’altra volta!-
-Fallo!- urlò per farsi sentire, era la sua battaglia, e solo lei avrebbe potuto porvi fine.
Intravide Ghish con la coda dell’occhio volare lontano e solo allora spinse via Killian, preparandosi a colpire ancora.
-Sei testarda, è una qualità che ho sempre apprezzato in te.-
-Come fai a conoscermi così bene?-
-Io ti ho seguito Strawberry, da quando eri solo una ragazzina del liceo.-
Quelle parole la fecero sussultare ancora, non poteva crederci.
-Perché?- sussurrò.
-Ho sempre saputo che in te c’era qualcosa di speciale e poi il tuo amico Ryan ti ha scelto per il progetto Mew, ho visto come hai lottato contro Profondo Blu, ti ho visto quando ti sei spezzata.-
 
Sono rotta.
“Non ascoltarlo.”
 
-E solo in quel momento ho capito la cosa più importante: valeva la pena salvarti. Ecco perché sarai l’ultima umana nel mio mondo di alieni.-
-Sei solo un fanatico.-
 
Rotta. Rotta. Rotta.
 
-Forse, ma il mio sogno è grande e tu ne fai parte, volente o no.-
-Ti fermerò, a tutti i costi.-
-E come? Cosa puoi fare, tu? Che non riesci a tenere salda la tua arma per quanto ti tremano le mani? Sei rotta, Mew Berry.-
 
Rotta. Rotta. Rotta. Rotta. Rotta. Rotta.
 
-No, io posso ancora farcela.-
Si lanciò con tutta la sua forza contro di lui, strinse i denti più forte che poteva.
-Ribbon Strawberry Surprise.-
Vide la luce della sua arma colpirlo, un sorriso ampio si dipinse in faccia, lo aveva battuto.
 
-Patetico.-
-Come può essere?-
-I tuoi attacchi mi fanno il solletico, non hai capito? Non vali più niente, Berry, Berry è più forte di te.-
 
No, non è vero.
“Ascoltami stai facendo il suo gioco.”
Se lei è più forte vuol dire che io non vado più bene, che io sono rotta.
Lui ha ragione.
Rotta. Rotta. Rotta. Rotta. Rotta. Rotta. Rotta. Rotta. Rotta.
 
Non lo vide arrivare e improvvisamente si ritrovò a terra, la faccia premuta contro le pietre ruvide che le perforavano la pelle.
-Basta giocare, mi sono stancato.-
Sentì il rumore cessare e aprendo poco gli occhi vide le sue amiche guardarla, ma più di tutti poté scorgere il timore nei loro occhi.
-Strawberry, sei solo un essere umano dopotutto.-
Spostò lo stivale di Killian dalla sua faccia e nonostante il dolore si mise seduta ma la prima cosa che notò furono i suoi vestiti: indossava la maglietta ancora sporca di sangue e i jeans corti.
-Nonostante il tuo DNA, tu sei un essere umano.-
Sentì la paura diffondersi in tutto il corpo, e non riuscì a nascondere il tremolio delle mani.
Killian era riuscito a spezzare la sua trasformazione, neanche Profondo Blu c’era mai riuscito, neanche Ghish, Pei e Tart erano arrivati a tanto.
 
Se non riesco a reggere la trasformazione, vuol dire che io non funziono più bene.
“Quando torneremo sulla Terra dovrai tornare dal dottore, ma ascoltami, devi riprenderti, o lui ti distruggerà.”
Chi sono io? Cos’è rimasto di me, se non un giocattolo rotto?
“Strawberry.”
 
-Strawberry!- il suono della voce di Ryan le arrivò come un suono lontano mentre il suo mondo diventava buio per colpa di un calcio diretto alla sua faccia.
 
 

Sclero Personale: Buongiorno a tutti, scusatemi se ieri sera non sono riuscita ad aggiornare ma ero troppo stanca per via dello studio ed ho preferito rimandare a oggi!
Questo capitolo è la basa dello scontro, potrete conoscere le vere paure della nostra Straw e cosa le attanaglia il cuore, tutto sarà complicato e Killian userà bene le sue carte, ma anche Berry avrà un ruolo importante, forse lo potrete capire solo con il prossimo capitolo ^^


Spoiler:    -Ho pensato che sarebbe stato carino.-
-Cosa?- chiese guardinga.
-Questo.-
Lo vide muovere velocemente una mano e come quella volta lanciò una specie di rete da pesca in aria, solo che questa volta aprì un portale, un limbo nel mezzo del campo di battaglia.
-No.- sussurrò più a se stessa che a lui.
 

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Capitolo 16
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Asmodei Giugno 2014
 
Ryan si mosse senza pensarci, non riuscendo a staccare dalla sua mente l’immagine di Strawberry a terra, e si ritrovò accanto a lei.
-Ehi, Strawberry.-
Le alzò delicatamente la testa, cercando di non traumatizzarla più del dovuto ma non si riprese, il calcio che Killian le aveva dato l’aveva colpita in piena faccia facendole perdere i sensi.
-Questo è il vostro capo.- sussurrò Killian, allontanandosi di poco, -Questa ragazza, debole, è colei che dovrebbe salvare la terra.
Non riesce a salvare neanche se stessa, come potete affidarvi a lei?- chiese rivolgendosi a tutti i presenti.
 
-Strawberry il più delle volte vive in un mondo tutto suo, è impacciata e fa sempre disastri, ma è l’amica migliore di questo mondo.- sussurrò Mina, cercando di controllare le lacrime.
-Mi ha dato speranza quando non avevo niente.- commentò pacata Ringo.
-Lei è l’unica persona che abbia guardato dentro di me, l’unica che sia andata oltre le apparenze.- aggiunse Pam, osservando la ragazza.
-Lei è così dolce e io per tutto questo tempo non sono riuscita a capirlo fino in fondo.- Lory corse tra le braccia di Pei, stringendolo forte.
-Lei crede di essere debole, di non valere niente, ma in realtà Strawberry ha un cuore enorme, e prova amore per tutte le persone che la circondano.- iniziò Ryan, stringendola piano, -In realtà lei crede di non essere indispensabile ma nessuno di noi sarebbe arrivato a questo punto senza di lei: io forse sarei ancora lo stesso ragazzino ricco e borioso.
Lei mi ha cambiato, mi ha reso migliore.
Non valgo molto ma combatterò per lei, ancora.-
Ryan la posò a terra e si alzò, parandosi davanti a lei.
-Se lei crede a un mondo migliore anche noi lo faremo.- commentò Mina.
-Non credere di averci sconfitto.-
 
-Siete patetiche.- disse Ita, sorridendo verso il fratello, -Killian!-
-Sì, adesso il gioco finisce, tranquilla.-
-Credi davvero di essere così forte? Profondo Blu era mille volte più letale, lui era un Dio, tu sei solo un ragazzino in confronto.-
Tart si schierò dalla parte delle ragazze, non le avrebbe lasciate.
-Da dove lo prendono tutto questo coraggio?- chiese Klaus.
-Non importa da dove viene, l’importante è credere sempre in qualcosa per cui valga la pena combattere.-
Strawberry si alzò in piedi, tenendo la testa dolorante con la mano destra.
-Stai bene?-
Ryan le cinse le spalle per tenerla su.
-Ho solo un terribile mal di testa, ma stasera voglio andare a casa, quindi.- gli sorrise e piano piano lasciò andare la sua presa, brandendo la spilla nella mano avanzò davanti ai suoi nemici, ed ancora una volta notò Berry in un angolo.
 
“Sei ancora viva!”
Non dovresti meravigliarti tanto, lo sai che i gatti hanno nove vite.
“Forse hai ragione ma credo che adesso sia il caso di tenersi strette quelle che ti rimangano e di andarcene.”
Qualche idea brillante per battere la banda di cialtroni?
“Usa tutto il tuo potere e Strawberry?”
Sì?
“Un ultima volta, combatti un’ultima volta.”
 
-Killian avrai anche spezzato la mia trasformazione, puoi anche sbattermi a terra quante volte vuoi ma adesso è arrivato il momento di finirla di giocare.-
-Tu… Mi stai prendendo in giro.- sussurrò, contraendo la mascella.
-No, adesso conduco io il gioco. Mew Berry Metamorfosi!!- urlò con tutta se stessa.
La luce della trasformazione l’avvolse e sentì nuovamente il potere diffondersi dentro il suo corpo, le parole delle sue amiche l’avevano aiutata, l’avevano aiutata a capire cosa dovesse fare e che era arrivato il momento di giocarsi il tutto per tutto.
-Tu lo sai che non mi puoi battere, vero?-
-Staremo a vedere.- disse prendendo la sua arma tra le mani.
 
***
 
Berry chiuse gli occhi, non poteva farcela, o almeno non riusciva neanche a provarci.
Strawberry l’aveva colpita in faccia ma lei sentì quel colpo dritto al cuore, nessuno le aveva mai parlato in quel modo, nessuno l’aveva mai messa davanti alla verità: era egoista.
Terribilmente egoista e forse anche cattiva.
Aveva voluto le stesse cose della rossa senza chiedersi, senza domandarsi cosa lei avesse passato per averle, niente le era stato regalato e solo adesso riusciva a capire il dolore di Strawberry.
Strinse ancora più forte gli occhi, aveva sbagliato tutta.
Le era stata data la possibilità di entrare nel gruppo delle Mew Mew, di far parte di qualcosa di più grande di lei, qualcosa che molte persone potevano solo sognare, un po’ come aveva fatto lei i primi tempi ma aveva sbagliato tutto, aveva sbagliato con quelle ragazze.
Aveva sbagliato nei confronti di Strawberry e adesso si odiava per quello, poiché l’unica cosa che aveva provato a fare era soffiarle il posto o il ragazzo mentre lei invece provava a integrarla nel gruppo.
Adesso però aveva perso la sua fiducia, non era più un suo problema, non valeva il suo tempo.
Un urlo di dolore la costrinse ad aprire gli occhi e vide Mew Mina colpita di striscio da una freccia di Lilith e Mew Berry arrancare contro Killian, sapeva che non era così forte ma lei era stanca.
Stanca di combattere e di continuare quella vita che l’aveva distrutta poco alla volta.
Strinse le mani a pugno, doveva fare qualcosa, non poteva lasciare che quelle ragazze morissero, che gli alieni conquistassero il mondo e uccidessero tutta l’umanità.
Sentì la spilla nella sua tasca, aveva annullato la trasformazione dopo il colpo alla faccia, ma adesso quel piccolo oggetto pesava più di un mattone: dipendeva tutto da lei.
Da lei e dalla sua paura.
Nessuno l’aveva mai giudicata all’altezza di qualcosa di così grande, neanche i suoi genitori l’avevano mai coinvolta in qualche loro scelta, ma adesso poteva fare la differenza.
Vide Ryan scansarsi prima di essere colpito e Ghish spostare Lyn da un fendente prima che venisse fatta a metà.
-Basta giocare micetta.-
-Perché? Mi sto divertendo molto io.- rispose Mew Berry, attaccando nuovamente con il Strawberry Bell Version Up.
-BASTA!- urlò ancora più forte Killian, anche lei aveva capito.
Stava perdendo le staffe ed era questo il piano del loro capo, farlo cedere solo così avrebbe potuto batterlo, improvvisamente mosse un passo avanti, poteva fare la differenza, ci sarebbe riuscita.
 
-Mew Berry credi davvero che ti lascerò vincere? Non hai ancora capito.-
La rossa strinse forte la sua arma, ma tutti i suoi sensi le stavano urlando che il peggio sarebbe arrivato solo ora.
-Ho pensato che sarebbe stato carino.-
-Cosa?- chiese guardinga.
-Questo.-
Lo vide muovere velocemente una mano e come quella volta lanciò una specie di rete da pesca in aria, solo che questa volta aprì un portale, un limbo nel mezzo del campo di battaglia.
-No.- sussurrò più a se stessa che a lui.
-Quando sei scomparsa ho studiato molto questo particolare fenomeno e mi sono reso conto che potevo plasmarlo a mio piacimento.-
-Strawberry!- le voci di Ghish e Ryan non la sfiorarono nemmeno, la sua mente, come i suoi occhi erano rimasti rapiti dalla luce del limbo.
 
È così caldo.
“No… Di nuovo no.”
Io…
“Straw stavolta… Sono io ad avere paura.”
 
-Mew Berry prendi la tua arma!!-
Stavolta i suoi sensi si svegliarono e videro Mew Love Berry correre verso di lei.
-Perché?- chiese, sapeva che il suo destino la stava chiamando e sapeva di non potersi fidare di quella ragazza.
-Prendi la tua arma, non vedi come luccica?- chiese alzando il suo scettro verso di lei.
Stranamente Mew Berry decise di provarci e notò che la sua ex amica aveva ragione, la sua arma stava brillando, e qualcosa si accese nella sua mente, forse avrebbe potuto evitare il limbo, forse stavolta poteva farcela.
 
-Mew Love Berry, penso che sia il caso di provare!-
-Oh non vedo l’ora!- urlò la ragazza, fermandosi accanto a lei ed insieme sollevarono le loro armi contro Killian e il limbo.
-Cosa succede?- chiese l’alieno mettendosi sulla difensiva, -Tu le avevi tradite!-
-Ed è stato il peggiore errore della mia vita!- sussurrò la bionda, guardando il suo leader negli occhi, -Mi dispiace.-
-Non importa, adesso però voglio tornare a casa.-
 
-Ribbon Doubleberry Check.-
Strawberry sentì l’eco della voce di Berry e vide le loro armi combinarsi e sprigionare un fascio di luce diretto contro Killian e il suo limbo, l’alieno non ebbe modo di scappare e venne colpito in pieno.
Dovettero coprirsi gli occhi e quando li riaprono erano entrambi spariti.
-Adesso.- Mew Berry si voltò verso i fratelli di Killian che erano rimasti ad osservare impassibili e con occhi sbarrati la scena.
-Volete fare la sua stessa fine?- chiese Mew Love Berry, -Oppure volete trovare un vero posto da chiamare casa?-
Rimasero tutti in silenzio ma il primo a cedere fu Kai, avvicinandosi a loro.
-Voglio un posto da chiamare casa.-
-Che cosa stai facendo, traditore?- sputò arrabbiata Ita.
-Basta, sono stanco della guerra. Killian ha portato solo odio e rancore nei nostri cuori, io non posso più vivere così.-
-Neanche io.- commentò Lilith, seguita da Klaus e Sammael.
Sen li seguì subito dopo, lasciando Ita da sola.
-Vieni con noi sorella, dobbiamo andare avanti con le nostre vite.-
-Si rivolterebbe nella tomba se vi sentisse.-
-Forse dovresti dire nel limbo, per essere precisi, ma i tuoi fratelli hanno ragione! Seguire l’odio di qualcun altro non è mai la strada giusta.- disse Strawberry, porgendo una mano all’aliena e sorridendo, -Puoi trovare un posto da chiamare casa, anche tu.-
Ita osservò quella ragazza così strana, ma coraggiosa e decise di fidarsi, prendendo la sua mano.
-Bene!!- urlò Paddy, coinvolgendo nel suo balletto anche Ringo e Tart.
-Dobbiamo solo andare sulla Terra, in qualche modo.- disse Pei, osservando il cielo sopra di loro.
-Ci pensiamo noi.- si propose, Sammael, fra tutti.
-Ma niente più reti!- disse Strawberry, mettendosi sulla difensiva.
-Va bene, esiste un modo più semplice.- rispose, aprendo quello che le sembrò un portale identico al limbo.
-Siamo sicuri?- chiese Ghish, ispezionandolo da lontano.
-Per dimostrarlo lo attraverserà prima Klaus, voglio davvero aiutarvi.-
-Se così è mi metterò in contatto con Naegea per annunciare l’arrivo di nuovi abitanti!- concluse Pei, sistemandosi vicino al portale.
-Perché fate questo? Abbiamo provato a uccidervi, nonostante tutto.-
-Lilith noi siamo dell’idea che è giusto dare una seconda possibilità, tutti ne hanno diritto.-
Strawberry guardò Berry e le sorrise, avrebbe dato una seconda possibilità anche lei, e a Ghish, forse non tutto era finito.
-Torniamo a casa!!- urlarono in coro, attraversando uno alla volta il portale che li avrebbe portati sulla Terra.
 
 


Sclero Personale: Ed eccoci qua... Siamo giunti al fatidico ritorno delle Mew Mew sulla Terra, ed anche se hanno battuto il nemico -Berry nonostante tutto ha fatto la scelta giusta, ed ha aiutato Straw - non è ancora finita.
Devono risolvere le questioni in sospeso, devono riprendersi in mano la loro vita e devono imparare ad andare avanti, nonostante il dolore.
Perciò spero che il capitolo vi sia piaciuto, resta l'ultimo capitolo e poi l'epilogo da pubblicare <3



Spoiler:  -Strawberry.-
La voce di Ghish le provocò un breve brivido per la schiena, ma non si scompose, vide Berry allontanarsi e capì che era arrivato il momento di sistemare anche quel tassello della sua vita.
-Possiamo parlare?- chiese, aspettando che si convincesse.
 

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Capitolo 17
*** Resti o no? ***


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Resti o no?
 

Terra Giugno 2014
 
Strawberry alzò gli occhi in alto e rimase ammaliata dalla bellezza del cielo.
Poche volte le era capitato di osservarlo come in quel momento, poche volte aveva ringraziato per tutto quello che le era stato dato.
Si coprì con una mano gli occhi per impedire che i raggi la bloccassero, ed un sorriso sincero le nacque sul viso: il cielo era sgombro dalla nuvole ed il sole illuminava tutto attorno a lei.
Quando abbassò lo sguardo notò le sue compagne fare lo stesso, rise piano, niente le era sembrato così bello nella sua breve vita, niente le era sembrato così giusto.
Osservò Pei stringere la mano a Lory, tutto sommato anche loro erano cresciuti durante quel percorso: l’alieno aveva imparato il significato dell’amore e che avrebbe fatto di tutto per lei.
Della Neofocena non aveva mai dubitato in effetti, sapeva che il suo cuore apparteneva a quell’alieno e che mai si sarebbe separata da lui.
Per loro la distanza non sarebbe mai stata un problema.
Lentamente spostò il suo sguardo su Tart e Paddy, si ostinava a considerarli piccoli ma ormai la sua amica stava entrando nel pieno dell’adolescenza come anche il piccolo degli Ikisatashi, e prima o poi anche la loro amicizia si sarebbe tramutata in amore, però a differenze di tutte loro, non avrebbero corso.
Tart aveva occhi solo per Paddy, e lei, nonostante il carattere esuberante, non poteva distaccarsi dall’alieno.
Ringo e Mina forse non avevano ancora trovato qualcuno con cui passare quel periodo della loro vita, ma forse per la nuova arrivata sarebbe bastato l’amore del fratello per colmare il vuoto che aveva nel cuore, mentre contava che l’Orichetto Blu si sarebbe messa in gioco per il suo futuro.
Improvvisamente l’ombra di una figura la colse all’improvviso ed osservò Kyle correre verso Pam, sollevarla in aria e baciarla davanti a tutti.
Distolse momentaneamente lo sguardo per concedergli la giusta privacy, ma non poté evitare di arrossire.
Il carattere di Pam non era cambiato con gli anni, nonostante fosse un abile combattente, ed una brava attrice, sul piano personale si era chiusa a riccio più di una volta, soprattutto con Kyle.
Il moro più di una volta aveva mostrato il giusto interesse verso la ragazza, soprattutto nell’ultimo periodo, ma lei lo aveva sempre respinto nei modi più gentile che potessero esistere, ma Strawberry era convinta che Kyle avesse sofferto più di quello che avesse dato a vedere.
E la conferma l’aveva avuta proprio adesso: l’aveva baciata davanti a tutti.
Il timido Kyle non si sarebbe mai comportato in quel modo se il cuore non gli avesse urlato di prendersi la sua donna e da un lato non poteva biasimarlo, tutti avevano diritto alla felicità.
Osservando il sorriso di Pam capì che l’amico aveva fatto la scelta giusta, quella donna doveva essere conquistata con un gesto romantico e lui c’era riuscito.
 
-Sono una bella coppia.-
-Berry.- disse, distogliendo lo sguardo da quel quadretto.
-Io ti devo ringraziare.- sussurrò, sorridendole e in quel momento la rossa si rese conto di quanto bella in realtà fosse la nuova Mew Mew.
I suoi capelli biondi ricadevano lunghi fino a metà schiena, gli occhi chiari le incorniciavano il viso come quel sorriso che le riscaldò il cuore.
-Per cosa?-
-Mi hai dato una seconda possibilità, in tutta la mia vita nessuno lo hai mai fatto.-
Strawberry rimase un attimo in silenzio cercando di assimilare le parole di quella strana ragazza.
-Devi sapere che io mi sono trasferita quasi due anni fa qua in Giappone, ma in realtà è come se fossi sempre rimasta a casa.
I miei genitori non mi hanno chiesto se per me andasse bene, non si sono preoccupati della solitudine che si stava impossessando del mio cuore e io col tempo sono cambiata.
In peggio.
Ho smesso di vedere la luce, ho smesso di credere in me stessa.
Quando sei uscita da quel limbo, mi è sembrato di vedere un angelo.- concluse con gli occhi estasiati.
-Un… Angelo?- ribadì, indecisa.
-Eri così bella, lasciamo stare il sangue, le ferite e il dolore, eri potente Strawberry, eri unica! Cazzo, eri tornata! Diciamo che ti ho sempre seguita sul telegiornale, non sei mai passata in osservata, e vederti a pochi passi da me mi ha un po’ illuminato la vita, solo che tutta la luce è scomparsa.
Ancora.
Ero di nuovo sola.-
-So cosa si prova.- disse, posandole una mano sulla spalla, -Quando sono entrata nel limbo ero consapevole del dolore che avrei procurato alle persone a me care, ma avevo il dovere di difendere l’umanità: anche a costo del mio cuore.
E mi sono sentita sola per la prima volta, non voglio ricordare…- abbassò brevemente lo sguardo per poi tornare a guardarla negli occhi, -Ho sentito il mio cuore cadere a pezzi, anche quando sono uscita dal limbo.
Tu volevi il mio potere, volevi un amore come il mio, ma io avrei scambiato la mia vita col primo passante pur di non soffrire più, avrei fatto di tutto per scacciare quel dolore che mi ha accompagnato per più di un anno.-
-Come hai fatto alla fine?-
-Ho imparato a conviverci.- asciugò alcune lacrime col polso, -Ho capito che non sarei mai tornata la ragazza di prima, non avrei mai potuto dimenticare tutto quello, così mi sono fatta coraggio ed ho deciso di accertarmi per quella che sono.
Non per quella che dovrei essere, e questo devi farlo anche tu, Berry.
Accetta te stessa, noi faremo così.-
Strawberry non riuscì a resistere e in poco tempo la strinse a se, non si era mai sentita simile alle sue amiche ma adesso sapeva perché quell’attacco fosse stato così micidiale, perché lei e Berry erano affini, simili, le loro anime potevano combaciare.
Sorrise contro la sua spalla, aveva fatto bene a perdonarla, non avrebbe capito quell’amara verità senza di lei.
-Grazie Straw.-
-Adesso però basta piani di vendetta, siamo amiche!-
-Per la pelle.- aggiunse la bionda, sciogliendo l’abbraccio.
 
-Strawberry.-
La voce di Ghish le provocò un breve brivido per la schiena, ma non si scompose, vide Berry allontanarsi e capì che era arrivato il momento di sistemare anche quel tassello della sua vita.
-Possiamo parlare?- chiese, aspettando che si convincesse.
-Sì, ma passeggiamo?- domandò a sua volta, dando le spalle al Caffè, voleva restare sola con quello che era stato il suo primo vero amore.
In poco tempo si ritrovarono a passeggiare su un sentiero tracciato dentro il parco, adiacente allo stabilmente, ma nessuno ebbe ancora il coraggio di parlare.
Strawberry dal canto suo si stava godendo il ritorno nel mondo che l’aveva accolta più di diciassette anni fa, stava guardando la sua casa.
-Devo chiederti scusa.-
-Per cosa?- chiese, voltandosi verso il ragazzo ed ancora una volta dovette ammettere che nonostante lo scorrere del tempo, Ghish era ancora bello.
-Prima di tutto per non averti detto la verità.-
-Ghish, è passato.- cercò di concludere, non voleva ricordare.
-Forse, ma io non ho mai smesso di pensare a tutto il dolore che ti ho causato per quella bugia. Devo chiederti scusa per non essermi fidato di te, devo chiederti scusa per averti abbandonata, per averti picchiata.- le sfiorò una guancia, fermandosi davanti a lei.
-Voglio solo andare avanti, non voglio che il dolore influenzi ancora la mia vita.-
-Sì, ed hai ragione, ma lasciami dire che vederti qui ed ora, mi fa ancora uno strano effetto.-
-Anche a me.- ammise, sorridendo.
-Strawberry le nostre vite sono cambiate in questo anno, ma credo che sia il caso…-
-Di chiarire, di porre dei paletti.- disse, facendo il gesto con le mani.
-Sì, non avrei potuto usare parole migliori.-
-Ghish, tu hai un posto nel mio cuore che mai nessuno potrà toccare, ma devo chiederti una cosa.-
-Cosa?-
-Resti o no?-
 
***
 
-Ita, Kai, chiamate i vostri fratelli?-
-Cosa succede Pei?- chiese Lilith, avvicinandosi con tutti gli altri.
-Ho avvertito mio padre del nostro ritorno sulla Terra, e ovviamente ho anche comunicato la vostra presenza.-
-Nostro padre è il capitano dell’esercito di Naegea.-
-Gli ho parlato di voi, e di Killian.-
-Cos’ha detto?- Sen si introdusse nella conversazione.
-Ha detto che chi vuole può partire per Naegea, metteranno a disposizioni delle navicelle per noi ma partiranno solo dopo la mia conferma, chi vuole può restare qui e scoprire questo nuovo mondo.-
-Possiamo anche restare?-
-Non siete nostri prigionieri, potete scegliere.-
-Killian non ci aveva mai dato questa opportunità.- commentò Klaus, pacato.
-Noi si.-
 
Ryan sorrise ma distolse lo sguardo cercando di individuare quello di Strawberry, ma si rese conto che la ragazza non era più al Caffè.
Iniziò a cercarla senza dare nell’occhio, ma con l’arrivo di Lyn cercò di darsi un contegno, non voleva mostrare i suoi veri sentimenti.
-Loro non sono qui.- sussurrò al suo orecchio.
-Me ne sono accorto.- rispose, non riuscendo a nascondere la verità.
Nonostante tutto non poteva odiarla, guardò di sottecchi quella ragazza proveniente da un mondo diverso e vide forza e coraggio, determinazione e saggezza.
-Sei molto diversa da lei.-
-Non sei il primo che me lo dice.- sogghignò.
-Cosa staranno facendo?-
-Non lo so… Ed ho paura.- rispose Lyn, non riuscendo a tacere quello che il suo cuore le stava urlando.
 
“Ghish non tornerà da te.”
 
***
 
-Resti o no?-
Ghish la stava osservando dritto negli occhi e rivide la ragazzina che l’aveva soccorso nel bosco, vide la giovane donna pronta a tutto per salvare le persone a lei care, vide la ragazza che lo aveva cambiato.
Poiché col tempo lo aveva riconosciuto, lui era cambiato e solo per merito di Strawberry, l’impacciata Mew Mew.
Sentì il suo cuore battere forte nel petto, nonostante tutto non avrebbe mai potuto smettere di amarla, nonostante tutto lui sarebbe sempre stato legato a lei, avrebbe bruciato l’inferno per lei, e sarebbe stata sempre a far suo.
Anche dopo cinque anni, anche dopo dieci, sapeva che ogni volta che avrebbe posato gli occhi su di lei i suoi sentimenti si sarebbero risvegliati, ma c’era qualche altra cosa che gli premeva il petto.
Qualcosa di più grande.
Qualcosa che non aveva mai provato e di cui aveva una fottuta paura.
 
“Ghish… Sii onesto con te stesso.”
 
***
 
Terra Giugno 2014, 2 ore dopo
 
-Lyn?-
-Ghish!-
La ragazza corse verso di lui e senza pensarci gli buttò le braccia al collo, facendosi stringere per la prima volta da quel ragazzo che aveva tanto desiderato, anche se lui non l’aveva mai guardata, o almeno non come faceva con lei.
-Sei qui.- sussurrò, non riuscendo a trattenere quelle parole che aveva deciso di tenere per se.
Non voleva mostrarsi debole, non voleva che lui capisse cosa il suo cuore urlava da mesi.
-Sono qua.- rispose lui di rimando, non rompendo il contatto.
-Perché non sei da lei? Insomma… Lei è l’amore della tua vita, tu devi riconquistarla, devi farle capire cosa provi, scommetto che anche lei ti…-
-Ssh.- le mise un dito sulla bocca, bloccando il flusso delle parole, -Non penso sia il caso.-
-Di che parli?-
-Non stanno così le cose, Lyn.-
 
*
 
-Strawberry io…-
-So cosa stai pensando, lo leggo nei tuoi occhi, lo sento dal tuo cuore.- sussurrò.
-Vorrei poter rispondere così da renderti felice.-
-Ghish, io non sono felice da tempo, così tanto tempo che forse non lo sono mai stata, ma…-
-Sei felice con lui.-
-Sì.-
 
*
 
Strawberry salì di corsa le scale, non voleva perdere altro tempo, si era fatta sera ormai e lo sentiva sempre più lontano.
Troppo lontano da lei.
Scattò verso destra e senza bussare o riordinare i pensieri nella sua mente aprì la porta della sua camera da letto.
-Strawberry.-
Ryan la stava guardando, era appoggiato alla porta finestra e lei non aveva mai visto una persona così bella in tutta la sua vita, sentì il suo cuore fare una capriola.
Quello era il suo posto.
-Ciao, Ryan.-
 
*
 
-Tu e lei…-
-Una parte di me l’amerà sempre, lo sai, lo sa anche lei e io non voglio nasconderlo. Lei mi ha reso quello che sono ora, mi è entrata dentro la pelle e ci rimarrà, ma.-
-Ma?-
-Il mio cuore non batte solo per lei.-
Ghish le sfiorò una guancia, fino a sfiorarla delicatamente con la bocca.
-Il mio cuore batte anche per te, Lyn, più di quanto potrebbe mai battere per lei.-
La ragazza ebbe un tuffo al cuore, forse i suoi sogni non erano tutti perduti.
 
Mi ha guardata.
 
*
 
-Strawberry lo sai che io… Non potrò mai smettere di amarti? Anche se non è più come una volta, qua dentro, c’è ancora il tuo posto.-
-Come qua dentro.- disse toccandosi il suo cuore, -C’è il tuo posto, Ghish, solo che dobbiamo andare avanti.-
-O almeno provarci.- concluse lui, abbassando lo sguardo.
-Lyn ci tiene a te, lascia stare quel contratto, impara a conoscerla come avresti fatto con me.- lo incoraggiò, cercando di sorridere, e di non piangere.
Nonostante tutto era felice che lui provasse ancora amore nei suoi confronti, la fece sentire importante, le fece capire che nonostante tutto il dolore Ghish non l’avrebbe mai lasciata.
-Sì, hai ragione e… Dovresti andare da Ryan, lui ci tiene a te, lo vedo da come ti guarda… Potrebbe bruciare il mondo per il tuo sorriso.-
-Forse dovrei cercare un mondo che non vada a fuoco.-
-Forse.-
Ghish le si avvicinò piano, chiudendo gli occhi, sentì il suo respiro sulla bocca e il cuore si fermò.
-Un’ultima volta. Un’ultima volta e lo sai anche tu che tutto finirà.-
-Un’ultima volta per ricordare com’era…-
-Com’era il sapore della tua bocca…-
Ghish colmò la breve distanza e la baciò. Tutto il suo corpo si risvegliò all’improvviso, sentendo i sensi in allerta e i muscoli tesi, lei gli avrebbe sempre fatto quest’effetto, e nonostante tutto non gli dispiaceva.
Sapeva sempre di fragole di bosco, appena maturate, sapevano di casa.
 
*
 
-Cosa ci fai qui?-
Ryan si era avvicinato così velocemente che Strawberry ebbe a malapena il tempo di chiudere la porta e di farsi avanti.
-Sono venuta qua perché questo è il mio posto.-
-Cos… Ma io… Eri con Ghish.-
-Sì.- annuì brevemente, -Ero con Ghish e non te lo nascondo, io e lui dovevamo parlare di cosa fosse giusto per la nostra storia.-
-E cosa avete deciso?-
Lo sentì distante ma decise che non gli avrebbe permesso di scappare.
-Abbiamo deciso che per essere felice dobbiamo percorrere strade diverse, io e lui forse non saremo mai amici, forse ci apparterremmo sempre, ma io amo te, io ho scelto te.-
Si fece avanti e posò le mani sul suo viso, guardandolo negli occhi.
-Sei tu la mia felicità.-
-Strawberry…-
-Dì che anche io sono la tua, ti prego, ti prego dillo…- piagnucolò senza poterlo impedire.
-Voglio te, amo te.- sussurrò Ryan, catturando la sua bocca in un bacio profondo.
Straw chiuse gli occhi e finalmente si lasciò andare, quello era il sapore di casa, quello era Ryan e per lei ci sarebbe sempre stato.
Gli tolse in fretta la camicia, sentendo nascere dentro di se qualcosa che non riusciva a fermare, qualcosa che non avrebbe voluto fermare.
Si sentì sollevare e allacciò le gambe attorno alla sua schiena, sorridendo come una bambina, era libera di amare di nuovo.
In poco tempo si trovarono sdraiati sul letto, Ryan le stava levando la maglietta ancora sporca del viaggio e la stava guardando, come quando si osservava una Dea, con venerazione, in adorazione.
-Ti amo, Strawberry.-
-Anche io ti amo.-
Stavolta fu lei a fare il primo passo posizionandosi sopra di lui, voleva quella nuova vita, voleva viverla tutta e al pieno delle sue forze, voleva recuperare il tempo perso e non sentirsi più insicura.
Invertirono le posizioni e vide le sue mutandine volare via poco dopo, non si era neanche resa conto che si trovavano nudi sotto le lenzuola.
-Sei sicura?-
-Sì, io ti vorrò sempre.- sussurrò, stringendosi a lui.
Era pronta.
 
*
 
Strawberry aprì lentamente gli occhi alle prime luci del mattino, e subito si rese conto che tutto quello che aveva vissuto la notte prima non era stato un sogno.
Aveva scelto Ryan.
Si voltò verso destra e lo trovò intento a guardarla, ancora vicini dopo la notte intensa che avevano passato.
-‘Giorno.-
-Ciao.- sussurrò lei, avvicinandosi a lui per baciarlo piano, adesso si sarebbe goduta la vita.
-Come ti senti?-
-Un pò distrutta ma io adoro questo tipo di attività.-
Straw si mise a sedere e coprì il seno con il lenzuolo, mentre Ryan si posizionava dietro di lei ed iniziava a baciarle il collo, così delicatamente che fremette per il desiderio.
-Sai… Io credo che sia il caso di continuare, io non sono affatto stanco.-
-Oh non lo metto in dubbio, ma devo fare una cosa stamattina, poi potremo tornare a letto anche per tutto il giorno.-
-Cosa c’è di più importante di me?- chiese, fingendosi offeso da quell’affermazione.
-La mia sanità mentale.- disse, cercando di mantenersi seria.
 
Così si alzò prima che Ryan potesse bloccarla contro la sua volontà e indossò una sua camicia, quella che gli aveva tolto la sera prima e dei pantaloni di tuta corti, trovati in un cassetto.
-Muoviti.-
-Strawberry abbiamo fatto l’amore per tutta la notte, non intendo alzarmi.-
-Ryan, fallo per me.-
-Non puoi farmi gli occhi dolci e smettila di morderti il labbro, non resisto.- farfugliò buttando a terra il lenzuolo, e mostrando tutte le sue forme e accessori.
-Copriti, svergognato.- rise lei, buttandogli addosso un paio di mutande.
-Ridi, ridi poi vedremo se lo farai ancora.-
-Oh, sono terrorizzata.-
Dopo pochi minuti uscirono dalla stanza, ma la rossa decise di non soffermarsi ad osservare i resti di quello che era il Caffè, nonostante la scossa provocato da Killian non avesse fatto molti danni, alcune pareti erano crollare e il pavimento si era sfaldato.
Scesero le scale principali e si diresse verso il laboratorio, non staccandosi mai dalla mano di Ryan, aveva bisogno di lui per farlo o sarebbe crollata ancora.
Fu lui a inserire il codice e poi si diressero verso la scrivania principale, dove lei si fermò.
-Straw…-
-Siete qua.-
Entrambi si voltarono al suono di quella voce, e trovarono le Mew Mew, Lyn e gli alieni alle loro spalle, tutti sorridenti e come lei con la spilla in mano.
-Sapevamo che saresti venuta qua.- disse Ghish, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
-Devo… Devo mettere un punto a quello che è il mio passato, o rischio di non farcela.- commentò, senza guardare nessuno negli occhi.
-Noi siamo con te, per te lo…-
-No, voi non rinuncerete alle vostre spille.- disse in tono tagliente il leader.
-Ma se tu rinunci alla tua, permettici di starti vicino.- la corresse gentilmente Berry.
-La verità è che voi avete avuto il meglio da quelle, avete vissuto la parte più bella dei due mondi, ma io no.
Io devo allontanarmi da lei per il momento, non la voglio distruggere, né buttarla in mare aperto, devo solo avere il controllo delle mie azioni e se lei rimane, questo non sarà possibile.-
-Questo è un posto sicuro.-
Ryan aprì il cassetto con una chiave che teneva nel mazzo.
-Nessuno potrà mai prenderla, se senti questo, posala qua. Potrai prenderla tutte le volte che vuoi, non sarà mai un vero addio.-
-Sì, è così.-
Strawberry sorrise, Ryan l’avrebbe sempre capita, anche fra vent’anni, si fece avanti ed osservò per un ultima volta la sua spilla.
Mew Berry le aveva dato tutto, amore, potere, fedeltà, ma le aveva tolto anche la felicità e più di una volta, sentiva che per il momento era giusto così, era giusto dirle arrivederci e concentrarsi sulla sua vita, su Ryan, sulle sue amiche.
Era gusto andare avanti.
Posò la spilla e chiuse lei stessa il cassetto, poteva farcela.
 
“Adesso sei solo Strawberry.”
Non vedevo l’ora.
 
 
 
  
Sclero Personale: ed eccoci qua!!! Questo è il penultimo capitolo di questa storia, voglio essere di poche parole, tutto quello che ho da dire lo leggerete nell'epilogo che verrà postato lunedi della prossima settimana, spero solo che il capitolo sia di vostro gradimento e grazie per avermi fatto arrivare fino a qui <3
 
 
 
 

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Capitolo 18
*** Epilogo ***


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Epilogo
 

Ottobre 2018
 
-Ryan? Non lo senti il telefono?-
-Straw sono al telefono.- commentò sarcastico il ragazzo.
-Parlo di quello del caffè, o povera me… Pronto? Parla Strawberry, qui il Caffè Mew, in cosa posso esserle utile?-
Rimase in silenzio per ascoltare la richiesta del cliente, cercando il più in fretta possibile un block-notes dove prendere appunti ma non trovando nulla decise di utilizzare la mano.
-Per domani? Allora perfetto, si arrivederci.-
Posò la cornetta e guardò titubante quello che aveva scritto, sarebbe stato un miracolo farlo capire a Kyle.
-Chi era?- chiese Ryan, stringendola da dietro.
-Un cliente.- alzò la mano in alto, per mostrargli l’ordine.
-Non capisco niente di quello che c’è scritto.-
-Temo che me lo dimenticherò anche io se non mi muovo a dirlo a Kyle.- rise, liberandosi dalla presa del suo ragazzo e correndo in cucina.
Si voltò di scatto notando il cuoco e la cameriera intenti in un incontro molto ravvicinato.
-Ehm…- tossì brevemente e li sentì allontanarsi di colpo, -Non volevo interrompervi, ma detto questo a Kyle e sparisco.-
-Strawberry smettila, lo sai che non ci sono problemi.-
-Parla per te, io…- Pam non riuscì a concludere la frase che si voltò per servire un altro tavolo.
-Dopo quattro anni è ancora così timida?- chiese la rossa, rivolgendosi al moro.
-Credo che lo sarà anche il giorno delle nozze.-
-Ah bene!-
Uscì dopo pochi minuti dalla cucina e si diresse alla postazione del suo ragazzo, sorrise senza rendersene conto, Ryan col passare del tempo era diventato ancora più bello, ancora più affascinante, ancora più sexy.
Abbassò lo sguardo, cercando di nascondere il rossore delle sue guance quando gli arrivò davanti.
-Tutto bene?-
-Certo, sono riuscita a ricordarmi l’ordine, almeno non ho fatto confusione.-
-Mi chiedo ancora perché mi dai tutte queste giustificazioni, alla fine non sei più una “dipendente.”- concluse, il suo discorso usando le virgolette.
Strawberry alzò gli occhi al cielo, odiava quella ramanzina che Ryan gli propinava da tre anni.
-Siamo soci ormai, ti avevo anche detto di smetterla di fare la cameriera, ma non mi dai mai retta, anche per quella cosa.- commentò, leggermente acido.
-Voglio fare la cameriera perché è il lavoro delle mie amiche, perché mi piace e per quel discorso lo sai bene che ho ragione!-
-Ma è da più di un mese che mi fai stare zitto, sto impazzendo!-
-Non voglio che si sappia ancora, devono tornare i miei genitori e poi non saprei cosa dirgli prima: mamma sono incinta o mamma mi sposo tra due mesi!
Le faccio venire un infarto, come minimo.- rise, cercando di immaginarsi la scena, anche se scacciò subito dopo quel pensiero.
-Credo che potrebbe essere felice per noi, quando tornano dall’anno sabbatico?-
-Tra due settimane, devi solo avere pazienza.- allungò una mano per sfiorargli la guancia, -Abbiamo aspettato per tanto tempo, cosa ci costa?-
-Mi costa non vederti con l’anello al dito, lo sai.-
-Ma lo tengo qua.- disse, estraendo una collana da sotto la camicia, dove l’anello di diamanti fungeva da ciondolo.
-Resta comunque un’agonia, per me.-
-Lo so e mi dispiace.- sussurrò, sporgendosi a baciarlo sulla bocca.
Doveva tutto a Ryan, in quei quattro anni si era preso cura di lei, non facendole mancare niente, soprattutto l’aveva aiutata con la sua stabilità mentale.
Ancora adesso si svegliava urlando durante la notte in preda agli incubi, al dolore e alla sofferenza ma lui l’aveva sempre stretta tra le braccia e cullata per farle passare la paura.
Non l’aveva mai abbandonata.
Strawberry chiuse gli occhi, nonostante fossero passati quattro anni ogni tanto scendeva al piano di sotto, dove una volta c’era stato il laboratorio, dove una volta passava la maggior parte della sua vita, per controllare, per ricordarsi che nonostante gli incubi tutto era vero.
Lei era stata Mew Berry, andava per guardare la sua spilla, quella stessa spilla che aveva deciso di abbandonare dopo la sconfitta di Killian, ne aveva sentito la mancanza ogni giorno, come se avesse perso una parte di se stessa ma da quel momento tutto era cambiato, aveva svoltato pagina.
E nonostante ne sentisse ancora la mancanza, scendeva sempre più raramente al piano di sotto.
 
Odio ricordare com’era.
“Penso che sia normale, dopo tutto quello che è successo.”
Odio ricordare che non sarò più quella di prima.
“Strawberry adesso sei una donna, hai ventun anni e stai per sposarti e diventare madre, tutto è andato per il meglio.”
Sì, forse sembra così, ma lo sai come mi sento dentro. Mi sento ancora rotta, le parole di Killian non sono mai state scacciate via del tutto, ho cercato di spiegarlo allo psicologo ma non c’è stato verso.
“Lo so, ma quelle parole devono aiutarti ad andare avanti, devono ricordati che combatti per te stessa, per stare meglio.”
Non smetterò mai di combattere.
“No, mai.”
 
-Straw? Amore?-
-Scusami, stavo pensando.- sussurrò, alzando lo sguardo.
-Oggi tornano Lory, Pei e Ghish, Lyn è dovuta rimanere per aiutare il padre con le nuove leggi.-
-Ah si, me n’ero dimenticata.-
-Sì, anche perché sta per partorire.-
-E perché Ghish sta tornando?- chiese curiosa.
-Perché era da molto che non facevo un saltino qui, mi fermo solo un giorno, domani sarò di nuovo a Naegea e presto potrò stringere mia figlia.- commentò l’alieno, teletrasportandosi a pochi passi da loro.
-Oh bè, è sempre bello vederti.- disse la rossa, stringendolo brevemente in un abbraccio.
Dopo la loro partenza di quattro anni, Lyn e Ghish erano tornati sulla Terra almeno una volta al mese, mancando solo durante il periodo delle nozze cui erano stati invitati e per la prima volta avevano potuto apprezzare ed ammirare la bellezza di Naegea.
-Come ve la passate?-
-Magnificamente.- commentò burbero Ryan, voltandosi verso il computer per ignorarli.
-Straw.-
Ghish le prese il braccio e la trascinò verso l’entrata, cercando di avere un po’ di privacy.
-Cosa c’è che non va?-
-Ma niente.- gesticolò la rossa, cercando di deviare il discorso.
Ghish col tempo era diventato il suo confidente, il suo migliore amico, nonostante le difficoltà dei primi tempi adesso non sentiva più quella scintilla che le procurava un fremito lungo la schiena, quando guardava Ghish vedeva solo casa, vedeva la sua ancora di salvezza.
Ma nonostante il legame che si era creato non era riuscito a dirlo neanche a lui.
-Lo vedo lo sguardo di Ryan, è a pezzi, cosa succede tra voi?-
-Niente, va tutto bene.-
-Conosco questo tono di voce, mi nascondi qualcosa!-
-No!- commentò secca.
-Strawberry smettila, perché non riesci a lasciarti andare? Quel ragazzo stravede per te, perché lo devi far soffrire?-
Non riuscì a rispondere e così decide di abbassare lo sguardo, impotente.
-Col tempo ho imparato a conoscere anche un’altra parte del tuo carattere, quello che è bloccato dalla paura: lo so che sei rimasta ferita troppe volte, lo so che fai ancora fatica a dormire tranquillamente e a vivere.
Ma sono passati quattro anni, non buttare la tua vita per il passato.
Anche per me era lo stesso all’inizio ma con Lyn tutto è cambiato, nonostante i sacrifici che lei ha fatto i primi tempi guardaci oggi: siamo felici.
Fai tu adesso un sacrificio per lui: rendilo felice.-
Strawberry si morse il labbro involontariamente, Ghish aveva ragione, ma non se ne meravigliò, lui aveva sempre ragione quando si trattava di lei così decise che avrebbe dovuto compiere un atto di fede, avrebbe compiuto un salto, solo per Ryan.
Adesso la loro vita dipendeva da lei e non si sarebbe mai perdonata per averlo fatto soffrire, anche se solo per un mese.
-Hai ragione.-
-Lo so micetta, forza, sono curioso.-
 
Sorrise e si allontanò dal ragazzo, dirigendosi verso il centro del caffè, inghiottì il groppo che si era formato in gola, non aveva mai fatto niente del genere in vita sua ma sapeva che doveva farlo per lui.
-Sc… Scusatemi.- disse, usando un tono di voce leggermente alto che bloccò tutte le conversazioni dei clienti, così da concentrarsi solo su di lei.
-Io… Sono qua a rendermi ridicola davanti a voi perché un amico mi ha suggerito di darmi una mossa o avrei continuato a ferire la persona più importante della mia vita.
Gli ho chiesto di aspettare, e lui come sempre si è adattato alla mia scelta ma stavolta ho visto qualcosa nei suoi occhi: era tristezza.
Ho provato sulla mia pelle quel sentimento e non mi sarei mai perdonato se lo avessi fatto provare anche a te, per cui.- si fermò giusto il tempo di staccare la collana con tutto l’anello.
-Sarei felice se lo metessi al dito, Ryan.-
Il biondo si alzò immediatamente dalla sedia, come attratto da una calamita il cui nome era Strawberry, prese l’anello con mani tremanti e se lo rigirò tra le dite.
-Sì, voglio sposarti. Mi dispiace di averti fatto aspettare per… Farlo sapere e sono convinta che il nostro bambino avrà i tuoi stessi occhi.-
-Ti amo, questo lo sai?- chiese, sistemando l’anello nella sua mano sinistra.
-Lo so, ed anche io ti amo.-
Strawberry si allungò quel poco che bastava per baciarlo, la sua vita non era perfetta ma poteva renderla bella, poteva renderla unica e sapeva che ogni suo desiderio si sarebbe realizzato con Ryan al suo fianco.
Doveva solo avere pazienza.
 




∞∞∞
 


Spazio a me: Ed eccoci qua!
Siamo giunti alla fine, non so bene come esprimermi ma proverò a fare del mio meglio.
Quando ho scritto la prima storia, Le persone cambiano anche chi è come lui, non ero molto brava ma ho voluto fare un tentativo... Oggi a un bel pò di anni di distanza mi sono ritrovata a cambiare quel finale che avevo dato per scontato, dando un nuovo punto di vista alla storia.
Sono soddisfatta, almeno, lo sono grazie a voi che non avete smesso di leggere nessun capitolo, a Stella che ha recensito tutti i capitoli con molta dedizione, a Miss Manga, MartyCappe e a Scorpio che sono stati presenti fino alla fine e che mi hanno sostenuto con le loro parole, a tutte le bellissime persone che l'hanno messa nei preferiti, ricordate e seguite...
Cosa mi sono apettata da Resti o no? Molto, o almeno io mi aspetto molto sempre da tutte le mie storie e cerco di realizzare questi piccoli obiettivi! Credo di essere riuscita a mostrare una Strawberry più umana, soggetta al dolore, al cambiamento e soprattutto al dolore, una ragazza che nonostante possieda un potere immenso preferisce vivere una vita umile, una vita umana piuttosto che una da leader.
Strawberry ha sempre pagato il prezzo più alto in battaglia e volevo regalarle un finale che la facesse sentire viva! Nonostante l'amore immenso per Ghish, Ryan è la cura ai suoi incubi, come il piccolo che porta in grembo.
Bè.. Non vorrei annoiarvi ancora, dilungandomi troppo in questa ultima fase che amo più dell'intera stesura della storia: forse tornerò a scrivere su questo bellissimo fandom, forse riuscirò a scrivere una storia totalmente diversa, ma per il momento ho altri piccoli progetti da realizzare, quindi grazie.
Grazie a tutti voi che siete rimasti con me in questo piccolo momento.
^^
_Giuls17_

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