Deus Revenge ~ La Fine di un Mondo

di HarryJacksonGames
(/viewuser.php?uid=693990)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Runa 1 ***
Capitolo 2: *** Runa 2 ***



Capitolo 1
*** Runa 1 ***


America Centrale, anno 1434. Il cacciatore Falco Solo è acquattato nell'erba, pronto a scoccare una freccia su un coloratissimo uccello. L'uomo è incredulo del colpo di fortuna avuto. Quel volatile, oltre a essere la sua cena, gli fornirà anche parecchi bei semi di caco al mercato per il suo splendido e lucente piumaggio. Il vento è calmo, nell'aria non c'è un rumore. Ed ecco che l'animale si muove poco sul ramo su cui era appollaiato, offrendo all'arciere l'occasione di tirare. Ma egli non riesce a muoversi, una forza invisibile lo tiene fermo. E davanti ai suoi occhi l'uccello prende improvvisamente fuoco ed emette uno stridio fortissimo, simile al suono di spade che cozzano. Falco è terrorizzato, cerca di scappare, ma intorno a lui tutto inizia a vorticare. E, prima di morire, egli scorge un ghigno e una mano scheletrica che si allunga verso di lui.
È l'inizio della fine.







Come legno. Gli avevano insegnato a essere come legno. Duro, leggero, resistente, flessibile, lavorabile. " Quando l'acqua sommerge case e villaggi, tutto va a fondo, ma il legno no, galleggia " amava ripetere nonno Tom. Già, nonno Tom. L'aveva abbandonato anche lui.
Un rumore. Un leggero suono di erba spostata vibrò nell'aria. Il ragazzo si fermò di scatto. Le sue orecchie si drizzarono, tendendosi, alla ricerca del minimo spostamento. Gli occhi saettavano come fulmini da tutte le parti, scovando la preda e cercando il pericolo. Le mani esperte si mossero con estrema cautela, afferrando la morbida coda di una freccia e agganciandola alla corda tesa dell'arco. Le gambe, veloci ma silenziose, si mossero in avanti finché non trovarono un albero dai rami bassi, ottimo punto di osservazione. Il ragazzo ci salì velocemente, senza però perdere la concentrazione.
" Quando entri in un bosco, rispetta lui e i suoi abitanti. Esso sa essere buono e generoso con gli amici, ma anche infido e letale con i nemici " la massima principale dei cacciatori Aztechi risuonò nella mente del giovane. Egli era diventato, con il passare del tempo, tanto abile, astuto e silenzioso da far invidia al giaguaro, il più grande predatore di quelle zone.
Ora il ragazzo era esperto, non si faceva cogliere impreparato. Una gazzella sudamericana uscì all'improvviso da un cespuglio, rivelandosi finalmente al suo futuro assassino. Il giovane, che faceva di nome Dick Dente di Lupo, si posizionò e tese la corda dell'arco. - Un po' più a destra - avvisò con pacatezza una voce amica. La freccia partì, perfetta, veloce come un lampo e andò a infilarsi nel collo del povero animale che rantolò e stramazzò a terra. Il ragazzo si avvicinò alla preda, staccò il dardo e la caricò sulle spalle. - Bel colpo, ma mi domando cosa faresti senza di me - a parlare era stato Lupo, il Nahual di Dick. Così infatti si chiamano gli spiriti guardiani di ogni mezzosangue. Essi vengono affidati alla nascita con il compito di aiutare, consigliare e addestrare i semidei durante la loro vita da esclusi. Con il passare degli anni i Nahual prendono la forma dell'animale che più rappresenta il giovane sotto loro custodia.
- Accontentati della preda, Lupo - ma sul volto del ragazzo comparve un sorriso.
I due si incamminarono verso una radura da loro conosciuta. Essa non era altro che uno spiazzo di prato diviso da un ruscello e sovrastato da una magnolia. L' acqua scrosciava limpida e tranquilla seguendo il suo corso, mentre i raggi solari si specchiavano creando incredibili giochi di luce. Le gocce di rugiada sulle foglie ancora brillavano, beandosi delle calde carezze del sole.
Dick salì sulla magnolia che era la loro casa. Gli alti rami erano collegati da corde e ponti di travi, garantendo sicurezza alla coppia di esclusi. Il ragazzo prese il suo amato coltello di ossidiana, pulì e tagliò la carne, dopo di che si mise a mangiare con voracità. A un certo punto, sentendosi lo sguardo di Lupo addosso, Dick domandò con una punta di risentimento nella voce - Raccontami di mio padre - 
Gli occhi dello spirito diventarono velati di pensieri e di sogni, come se ricordasse una cosa bella ma ormai dimenticata - È un grande dio, Xolotl, il migliore. Quando fu generato, gli affidarono il dominio sul cielo e la protezione dei morti. Egli accettò i suoi compiti con tranquillità, senza lamentarsi, e adempie ai suoi compiti ancora oggi -
- E perché non è mai venuto a farmi visita? - la voce del giovane diventava sempre più alta e incerta.
- Devi capire che è un dio e non può badare a un figlio. Quando tua madre è morta durante il parto, egli non poté fare altro che affidarti a me... -
- Quindi per lui sarei solo un peso! -
- Dimmi, caro ragazzo, che avrebbe dovuto fare? -
- Avrebbe dovuto essere presente nei miei primo anni di vita, avrebbe dovuto addestrarmi per cacciare, avrebbe dovuto spiegarmi quando ho capito di non essere normale! - Urlò con furia, amarezza, frustrazione e rabbia Dick, prima che uscisse e saltasse giù dall'albero.
" Non covare risentimento, a volte è più fatale di una freccia nel cuore " usava insegnarli nonno Tom. Egli era sempre stato buono con lui, dopo la morte di sua madre l'aveva preso con sè e lo aveva allevato come un figlio. Ma poi dovette arrendersi alla vecchiaia e per Dick non c'era altra soluzione se non la schiavitù. A quel punto apparve Lupo, che lo aiutò e lo salvò, portandolo nel bosco e iniziando una nuova vita da esiliati. " E adesso? Adesso che succederà? La vita di un semidio è piena di imprevisti, non sempre piacevoli "
Su ciò rimurginava il ragazzo, mentre camminava a testa bassa nel fitto della foresta. Ma a un certo punto un odore riempì le sue narici. Un odore acre, pungente. Fumo. Le pupille di Dick si allargarono di colpo, mentre egli capiva ciò che stava succedendo. E si trovò a correre, veloce come un giaguaro, sul sottobosco, mentre urlava a pieni polmoni - Lupo aiuto! Al fuoco! La foresta va in fiamme!





ANGOLO DI PIR: 
Salve a tutti, qui è Pir che vi parla dall'account di HJG :) 
Il primo capitolo è questo, l' ho scritto io, ma dal prossimo mi aiuterà il mio amico HJG, appunto.
Spero che l' idea di semidei aztechi vi piaccia e vi interessi. Sono ben accette recensioncine ;)
Un saluto salutoso da un povero matto, Pir

ANGOLO DI HARRYJACKSONGAMES: Allora, come vi ha detto Pir ,  ( se cliccate sul nome vi si aprirà la sua pagina profilo ) questo è il primo capitolo che ha scritto lui. Dal prossimo scriveremo a quattro mani. Spero la storia vi piaccia quanto piace a noi due ;) e, fateci un favore, recensite. Un abbraccio a tutti, HarryJacksonGames

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Runa 2 ***


Il panico invase il ragazzo che si trovò impreparato. Il fumo nero come la pece bruciava le narici di Dick mentre correva per la foresta con gli occhi semichiusi. Alle sue spalle si elevavano enormi fiammate, che lentamente divoravano tutto ciò che si trovava sulla loro strada. " Sembrano demoni di fuoco " pensò Dick, con il cuore che martellava nel petto. Il ragazzo, che ormai aveva un certo vantaggio sull'incendio, si fermò per orientarsi e scrutare da che parte erano le fiamme. Ma ciò che vide lo terrorizzò: veri e propri mostri infuocati stavano distruggendo la foresta. Avevano gigantesche corna sul capo, un enorme corpo scheletrico, ali nere da pipistrello ė impugnavano grandi bastoni con i quali evocavano le fiamme. " Sono davvero demoni " pensò Dick, con le mani tremanti e il sudore gelido che gli scendeva per la schiena. Senza pensarci oltre, riprese a correre. Sembrava che volasse tanto andava veloce: saltava ruscelli, scavalcava radici, schivava rami invadenti. Il tragitto verso la radura sembró eterno, ma quando arrivò essa era ormai annerita dalla fuliggine. Lupo capì tutto prima che l' amico dicesse qualunque cosa. I suoi occhi vitrei brillarono, e per il ragazzo fu difficile capire se per tristezza o per rabbia. - Dick, dobbiamo andare, ti porterò in un posto sicuro -. Ormai il fuoco stava raggiungendo la radura: la rugiada era scomparsa e l' erba color smeraldo ingialliva sotto l' influenza del fumo. Il ragazzo non voleva abbandonare la sua casa -Dove andremo? - chiese disperato.

-In un posto sicuro con delle persone che ti aiuteranno, non posso dirti di più per ora. Prendi gli oggetti più importanti e andiamo via-.
Controvoglia Dick prese il suo zaino in pelle di giaguaro e lo riempì con scorte di cibo. Mise i suoi due coltelli di circa 25 centimetri da caccia e lancio nei foderi sui fianchi, allacciò la faretra piena di frecce sulla spalla e scese dall'albero con l'arco in mano. I due si allontanarono di fretta, seppure controvoglia, incamminandosi con il crepitio del fuoco si sottofondo in mezzo alla giungla.

Dick era veramente triste. Non capiva cosa stesse succedendo, sapeva solo che aveva dovuto abbandonare la sua casa. Il ragazzo guardò Lupo: al posto dell'animale ora c'era un giovane alto, con i capelli argentei e due canini acuminati. Questo è un altro potere dei Nahual: in caso di bisogno potevano assumere la forma umana. - Che cosa succede Lupo? - iniziò Dick.

Lo spirito lo guardò atterrito - Preferirei non parlarne, dato che non sono il più adatto a spiegarlo. - ricadde il silenzio. 

- Che cosa erano quei mostri di fuoco? - riprese il semidio.

- Si chiamano Tzitzimime, sono demoni delle stelle. In passato cercarono più volte di uccidere Huitzilopochtli, il dio del sole, per ottenere il suo potere. Ma gli dei li esiliarono nell'oscurità trasformandoli in stelle, facendo così in modo che quando essi spuntano di notte nel cielo, il sole sia già tramontato. - concluse preoccupato Lupo.

Ormai era sera inoltrata quando in cima ad un altura, sopra un gruppo di enormi alberi videro fiochi raggi di luce, emanati da torce disposte sulle cortecce. - Siamo arrivati - disse lo spirito - questo è il Campo Quetzacoatl -

- Che posto è? - chiese Dick perplesso.

Lupo sospirò - Molto tempo fa, un gruppo di mezzosangue, aiutati dai loro Nahual, decisero di costruire un rifugio per gente come loro, dove avrebbero potuto addestrarsi e scoprire il loro divini poteri. Da allora ogni semidio e semidemone può venire qui per vivere una vita migliore... -

- Chi sono i semidemoni? - domandò Dick sorpreso.

- Metà umani metà creature, hanno normalmente poteri incredibili ma spesso preferiscono vivere isolati e non hanno un carattere che si può esattamente definire socievole -

Ormai i due erano giunti proprio sotto il gruppo di alberi che formava il Campo quando due voci chiesero all'unisono - Chi siete e cosa fate qui? -. Un ragazzo e una ragazza identici di circa 20 anni, vestiti con solamente una cotta in pelle di coccodrillo e un paio di pantaloni logori uscirono dalla boscaglia. Avevano occhi azzurri come il cielo e i capelli di un bianco sgargiante, possedevano un fisico allenato e, mentre il ragazzo impugnava un enorme martello in ossidiana con venature blu, la ragazza aveva in mano due coltelli. Dick istintivamente porto le mani all'arco legato alla spalla, ma un coltello gli passò vicinissimo alla gola. - Dammi un solo motivo per bucarti il collo - disse minacciosamente la ragazza a denti stretti.

- Io sono Lupo e lui è Dick... - rispose lo spirito.

- Il figlio di Xolotl ! - sussurrò il giovane con il martello mentre sgranava gli occhi - Ti aspettavamo. Io sono Toe e lei è Zoe, i figli gemelli di Ometeotl, dio creatore di tutte le forme di vita. -

- È meglio se venite dentro - continuò Zoe - abbiamo parecchie cose di cui parlare -





Angolo di HarryJacksonGames: Bene ragazzi, questa era la seconda runa e per prepararla sia io sia Pir ,  ( se cliccate sul nome vi si aprirà la sua pagina profilo ) abbiamo dovuto studiare un pò e vi assicuro che imparare a memoria i nomi di tutti questi Dei fa venire il mal di testa XD
Vi informo inoltre che Dick sarà il personaggio principale di Pir, il mio non so ancora quando comparirà. Buona lettura e un abbraccio.
HJG

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2796536