Inazuma Eleven NeXt di Grandius98 (/viewuser.php?uid=742180)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sulle Ali di un sogno ***
Capitolo 2: *** La piuma del destino ***
Capitolo 3: *** Lacrime di Passione ***
Capitolo 4: *** Prova di Coraggio ***
Capitolo 5: *** Battesimo di Fuoco ***
Capitolo 6: *** Tensione alle Stelle ***
Capitolo 7: *** Ruggito Trionfale ***
Capitolo 8: *** Nuove Conoscenze-Parte 1 ***
Capitolo 9: *** Nuove Conoscenze-Parte 2 ***
Capitolo 10: *** Il lupo solitario ***
Capitolo 11: *** Speranze Sopite ***
Capitolo 12: *** Fulmine a Ciel Sereno ***
Capitolo 13: *** Scintilla Vitale ***
Capitolo 14: *** Oltre il più alto dei Cieli ***
Capitolo 15: *** Scelte Dolorose ***
Capitolo 16: *** Scontro fra Titani ***
Capitolo 1 *** Sulle Ali di un sogno ***
Cap.1 IENXT
La storia si svolge circa dieci anni dopo gli eventi di Galaxy.
I governi mondiali hanno utilizzato le conoscenze in campo tecnologico
fornite loro dagli alieni per migliorare la vita degli abitanti del
pianeta Terra e,soprattutto,per incoraggiare la diffusione del calcio.
A tal proposito è stata fatta un'importante scoperta:
l'esistenza del cyberspazio, una dimensione digitale realmente
esistente che è stata adibita a zona sportiva,con un gran
numero di stadi e sport praticabili. A questo luogo si accede
attraverso i "Portal", ovvero dei dispositivi altamente tecnologici in
grado di scomporre,digitalizzare e ricomporre nell'altra dimensione
qualunque cosa vi passi attraverso.
La storia che sto per raccontare parla di una squadra di giovani
promesse che, superando mille difficoltà,riuscirà
a diventare la migliore al mondo.
Capitolo 1:Sulle ali di un sogno
Era una chiara e fresca mattinata di aprile. Gli uccellini
cinguettavano sugli alberi pieni di allegria e i boccioli si
schiudevano uno dopo l'altro,rivelando freschi petali variopinti.
Il rumore di un pallone che sbatteva contro il muro ruppe la
tranquillità di quella mattina. Come al solito,Dave si stava
allenando. Lo faceva ogni giorno:si alzava presto,faceva una corsetta
attorno all'isolato e poi prendeva il pallone e cominciava a
palleggiare e a calciarlo contro il muretto del cantiere abbandonato.Ci
andava sempre,per allenarsi:quel posto così misterioso lo
incuriosiva e perciò andava sempre lì per giocare
a calcio.
Quello era un giorno molto speciale per lui.Quel pomeriggio avrebbe
dovuto presentarsi alle selezioni per la squadra di calcio della sua
scuola.Doveva prepararsi al meglio se voleva riuscire ad ottenere il
posto,perciò si stava allenando per presentarsi in splendida
forma.
"101,102,103...accidenti,mi è caduta!Dovrò
ricominciare daccapo...uno,due,tre...".Continuò
finché sua madre non lo andò a chiamare:""Dave!
La colazione! Non vorrai allenarti a stomaco vuoto?"
"Arrivo,mamma!"rispose.E il suo stomaco con lui:Glooorg."Ero
così concentrato che non ho nemmeno pensato a mangiare. Ho
una fame da lupi!"disse rientrando a casa.
Dopo colazione,riprese ad allenarsi per tutta la
mattinata,finché non arrivò l'ora delle
selezioni. Eccitatissimo,Dave si catapultò fuori casa e si
diresse di corsa al campo della scuola.
"Riuscirò ad entrare nella squadra...e allora
diventerò il miglior giocatore al mondo!"pensava,mentre
correva per la strada. Contento com'era,attraversò un
incrocio senza nemmeno guardare:una macchina stava arrivando a tutta
forza verso di lui,ormai il conducente non poteva più
sterzare...
Successe qualcosa.Un lampo di luce investì il ragazzo.un
attimo dopo,sorpreso e ignaro di tutto,si trovò nello stesso
posto di prima,mentre l'auto era ferma in diagonale sulla strada.
Rimase lì fermo a contemplare la scena, mentre un oggetto
candido e leggero gli si posava sulla spalla. Al contatto, Dave si
voltò e la vide: era una piuma, soffice e luccicante. La prese
con due dita, facendo attenzione a non rovinarla. Emanava un'aura calda
e rassicurante. Il ragazzo rimase per qualche secondo a rimirarla, per
poi ridestarsi dal suo torpore. "Wow... Ho avuto fortuna.... E sono
sicuro che c'entri tu in qualche modo!" disse, rivolgendosi alla piuma.
"E va bene. Ora verrai con me alla Saint Cross Jr High! Sono sicuro che
con te riuscirò a passare le selezioni!" e si avviò per
la strada energico come al solito. Intando, dall'alto, qualcuno lo
guardava divertito.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** La piuma del destino ***
Cap.2 IENXT
Capitolo 2:La piuma del destino
"Finalmente ci siamo!Ecco il campetto!" disse Dave."Finalmente
potrò giocare a calcio con la mia squadra!Sono
emozionatissimo!"
Il campetto si trovava sul retro della scuola.C'erano già
diversi ragazzi in fila per le selezioni.Dave non era mai stato
più felice di andare a scuola.
"Fantastico!Sono sul campo da calcio!Ho sempre sognato questo
momento...finalmente potrò giocare a..."Si interruppe a
metà della frase. Dietro il muro della scuola,aveva visto
qualcuno.Incuriosito,andò a vedere.
"Ehi,c'è qualcuno là dietro?"disse. Nessuna
risposta. Sentì solo un fruscio,come se qualcuno stesse
camminando rasente al muro.Allora svoltò l'angolo e
vide...una ragazza.Sembrava sorpresa e allo stesso tempo impaurita.
"Ma cos..."fece solo in tempo a dire che la ragazza
scappò."Aspetta!" gridò,ma lei era già
scomparsa."Che strano...chissà cosa faceva
qui..."pensò.
Dopo essersi messo in fila,aspettò che l'allenatore lo
chiamasse per esaminarlo.All'improvviso ricevette una pacca su una
spalla:"Non stai più nella pelle,vero?"Si girò e
vide un ragazzo alto e dalla pelle scura proprio dietro di lui.Aveva i
capelli raccolti in treccine e una fascia verde e rossa sulla
fronte.Era vestito con una leggera felpa gialla a maniche lunghe di
color verde e dei pantaloncini corti blu.
"Piacere"disse,"mi chiamo Rock Stadfeld.E tu chi sei?""M-mi chiamo Dave
Hearlinson...molto piacere"rispose Dave.
Rick:"Anche tu qui per le selezioni?"
Dave:"S-si..."
R:"Lo sai che sarà dura e che tutti cercheranno di
ostacolarti,vero?"
D:"C-cosa?!Ma non è giusto!Il calcio dovrebbe essere fondato
sul rispetto reciproco!"
R:"Hahaha,mi piaci,ragazzo.Non temere,se giochi con questo spirito
avrai certamente il tuo posto!"
D:"Eh...Ehe...Grazie..."
Dopo quello strano dialogo,Dave si guardò attorno per
cercare i suoi possibili rivali.
"Urgh...ce ne sono davvero tanti..."disse,scrutando gli altri ragazzi
fin nel minimo dettaglio.Poi qualcosa catturò il suo
sguardo."Aspetta...ma quella...no,non può
essere!"Esclamò sorpreso.
La ragazza che aveva visto prima era in fila come lui per i provini!
Aveva lunghi capelli blu raccolti in una treccia,uno sguardo profondo e
un'espressione pensosa.Indossava una tuta gialla con i bordi bianchi.
Anche lei si guardava attorno in cerca dei possibili avversari,ma
appena incrociò lo sguardo stupito di Dave,si ritrasse.
Dave,desideroso di chiederle cosa ci facesse lì e
perché prima fosse scappata,le si avvicinò.Giunto
di fronte a lei le chiese"Ma...ma tu non sei quella ragazza che ho
incontrato dietro la scuola?".Lei non rispose,ma accennò
timidamente un si con la testa,tenendo lo sguardo basso.
"E...posso sapere come ti chiami?"le domandò ancora.La
ragazza,intimidita,non sembrava voler rispondere.Dave però
riuscì a sentire un bisbiglio:
"...rin.."
Dave:"Uh...come,scusa?"
La ragazza,ancora più a disagio,prese finalmente il coraggio
a due mani e,guardandolo dritto negli occhi,disse :"Il mio nome
è Corinne LeBlanc!".Poi,sentitasi in imbarazzo per il suo
stesso gesto,arrossì ed abbassò nuovamente lo
sguardo.
Dave rimase per un attimo sbigottito dalla sua risposta così
improvvisa,ma poi ,sorridendo,disse:"Be',io mi chiamo Dave
Hearlinson.Piacere di conoscerti!Spero che potremo giocare insieme!"
La ragazza,anche se non lo dava a vedere,era rimasta molto
impressionata dalla reazione di Dave.
A un certo punto,si sentì l'allenatore
urlare:"LeBlanc,Hearlinson, Stadfeld,in campo!"
Dave non riusciva a crederci:aveva la possibilità di entrare
nella sua squadra del cuore come giocatore!Ma sapeva di dover dare il
meglio di sé,quindi si preparò velocemente e si
presentò sul campo.La sfida consisteva in una partitella 4
contro 4 di 10 minuti;chi avesse segnato più reti avrebbe
vinto. Aveva di fronte quattro forti giocatori della formazione
titolare,perciò si sarebbe dovuto impegnare al massimo per
vincere.All'ultimo si ricordò della piuma,così la
appese ad una cordicella e se la mise al collo,per poi mettersi in
posizione.L'allenatore fischiò:la partita era cominciata.
.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Lacrime di Passione ***
Cap.2 IENXT
Capitolo 3:Lacrime di passione
"Hai sentito? Oggi si svolgeranno le selezioni per la squadra di
calcio!"
"Si,chissà quali altri compagni avremo da domani?"
"Saranno dei novellini che hanno passato la prova per fortuna..."
Il pallone sibilò accanto alle orecchie dei tre,
schiantandosi sul bordo della panchina.
"Piantatela di bighellonare,voi tre"disse il ragazzo che aveva
tirato."Piuttosto,fareste meglio a dirmi cos'è questa
storia."
La partita era appena cominciata,eppure già volgeva al
peggio."Caspita,sono davvero bravi! Non riesco a seguirne i movimenti.
Giocano con un'agilità e una leggiadria unica!
Sarà difficile contrastarli!"Pensava Dave. I giocatori della
squadra avversaria si erano già portati in attacco,superando
lui e Corinne.
Dave provò a raggiungerli e a toglier loro palla,ma ogni
volta fu scartato. Tuttavia,non voleva darsi per vinto. Si
gettò in scivolata sul possessore di palla,ma ancora una
volta venne scavalcato. Gli avversari decisero che era ora di fare sul
serio,così sferrarono il loro attacco. Erano in tre contro
solo il portiere e Rock. Tuttavia il ragazzo non si fece sorprendere
e,tra lo stupore di tutti,sfoderò la sua tecnica:"Fossa
Gigante!"urlò,sbattendo il pugno per terra e facendo cadere
il possessore di palla avversario. Quest'ultimo,però,era
riuscito a servire un compagno,che con spietata freddezza
calciò il pallone in porta:1-0.
"Mi dispiace,ragazzi"disse Rock,rattristato,ma non sconfitto,"non sono
riuscito a fermarlo"."Va tutto bene,abbiamo ancora tempo"rispose
Dave,che non voleva arrendersi. Aveva tanto sognato quel momento e non
avrebbe permesso a nessuno di negarglielo. Così,spinto dalla
sua grande passione,riuscì a rubar palla a uno dei giocatori
per poi involarsi verso la porta. Pensava di essere stato abbastanza
veloce,ma si sbagliava. Subito tutti e tre i giocatori avversari lo
braccarono,impedendogli di avanzare. Dave non poteva più
muoversi. Non riusciva a vedere alcuno spiraglio,alcuna apertura dove
potersi infilare e segnare il gol del pareggio. Si guardò
intorno,disperato,cercando un'occasione...e la trovò.
Vide che Corinne era libera e che poteva facilmente tirare a rete da
quella posizione. Era la sua unica possibilità.
Così la passò a lei,che però era
troppo spaventata per tirare. Allora Dave urlò con tutto il
fiato che aveva in gola:"CORINNE,TIRA!PRESTO!"
In quel momento,la ragazza si ridestò dal suo stato di
timore e,nuovamente carica,si esibì nella sua prima
spettacolare tecnica:"Tiro Paralizzante!"gridò e,con tutta
la forza che aveva in corpo,calciò la palla che divenne
luminosissima e si insaccò in rete,senza che il portiere
potesse minimamente opporsi. Era il gol del pareggio.
Subito i tre esplosero in grida di euforia e di trionfo:la partita era
ancora aperta.
I minuti passavano,ma la situazione era in stallo.le due squadre erano
perfettamente equilibrate e rispondevano colpo su colpo alle azioni
l'una dell'altra.
"Quindi è qua che si tengono le selezioni"disse il ragazzo
misterioso."Vediamo un po'che spettacolo hanno da offrire questi
dilettanti."
Oramai era giunto l'ultimo minuto e la palla era in mano agli
avversari;di quel passo,i tre non sarebbero mai passati. Fu allora
che,dando fondo a tutte le loro energie,Dave,Corinne e Rock riuscirono
a tornare all'attacco:Rock utilizzò la sua Fossa
Gigante,rubando palla agli avversari,per poi servire Corinne,che con la
sua straordinaria agilità riuscì a dribblare
tutti gli avversari,passando infine la palla a Dave,che oramai era solo
davanti al portiere. Sapeva di dover segnare.
Si ricordò allora del ciondolo con la piuma che aveva al
collo. Lo strinse forte con la mano sinistra,pregando perché
gli desse la forza necessaria a segnare. In un attimo sentì
l'energia crescere dentro di sé e donargli un potere
incredibile,con il quale avrebbe potuto vincere. Si mise a correre
ancora più forte finché non arrivò al
limite dell'area di rigore.
"È l'ultima occasione che ho. Non devo sprecarla. Il calcio
è lo sport che amo,e nessuno me lo porterà
via!"pensò Dave e,con tutta la forza che aveva in corpo,si
apprestò ad eseguire la sua prima super tecnica.
Con un cenno della mano venne travolto da un vortice di vento. Sentiva
l'aria sferzargli il viso,mentre saliva in alto,sempre più
in alto. Poi si fermò,a poca distanza dal pallone,e qui
gridò il nome della sua mossa,con tutta la foga e l'ardore
accumulato in partita:"Freccia Turbinante!"
Colpì la palla di collo e la fece andare verso il basso.
Tutti si sarebbero aspettati di vedere lui e la palla schiantarsi
rovinosamente a terra,ma ciò che accadde li
lasciò ancora più sbalorditi. La palla
curvò a pochi centimetri dal suolo e si diresse verso la
porta, trascinando con sé il vortice
d'aria."Aaaahhhh!!!"urlò Dave con tutto il fiato che aveva
nei polmoni."Deve entrare"pensò,"deve entrare. Il mio sogno
non può fermarsi qui. Io diventerò il
più grande giocatore di calcio al mondo!"
La palla viaggiava verso la porta spinta da questo turbine ad una
velocità folle. Ci si sarebbe potuto aspettare di tutto:che
segnasse,che perforasse la tecnica del portiere,che venisse parata o
che ancora finisse fuori dallo specchio della porta. Ma nessuno avrebbe
immaginato quello che poi accadde veramente:il portiere aveva tentato
una debole difesa,ma il tiro era troppo veloce. Era stato travolto dal
turbine e scaraventato nella sua stessa porta,e intanto si era alzato
un gran polverone a causa del vento. Ma quando la nebbia di polvere si
posò, la scena apparve chiara a tutti: il portiere era
disteso a terra dentro la porta e,accanto a lui,si trovava il
pallone,oramai fermo. L'allenatore fischiò poco dopo.
Era finita. Avevano segnato. E avevano vinto. Ci volle qualche secondo
perché Dave riuscisse a realizzare il fatto. Poi
lanciò un grido liberatorio di gioia. Ce l'aveva fatta. Era
dentro. Il suo sogno era cominciato. Aveva le lacrime agli occhi.
"Perché piangi? Abbiamo vinto,non sei contento?"chiese Rock.
"No"rispose Dave,con la voce rotta dal pianto,"no,queste...queste
sono...lacrime di passione"
"Aspettate un attimo"Una voce tremenda tuonò tra i tanti
rumori e i festeggiamenti. Di colpo calò il silenzio su
tutto il campo. Non si sentiva il benché minimo rumore,a
parte qualche bisbiglio sul nuovo arrivato."Ma quello chi
è?"" Non lo so,ma sembra sapere il fatto suo""Aspetta,mi
sembra di averlo già visto da qualche parte...""Ma
è lui! Lo riconosco""Cosa ci sarà venuto a fare
qui?". I commenti su di lui non erano dei più promettenti.
Il nuovo arrivato si posizionò in campo,prese la palla,la
lancio in aria e,con un movimento fulmineo,lo mandò ad
insaccarsi nella rete della squadra di Dave.
"Sarò io a decidere se potrete far parte della mia
squadra!"disse il ragazzo."La mia squadra?..."pensò Dave.
Poi gli chiese:"Ma chi sei tu?". Il misterioso giovane si fece
attendere un po' prima di dare la risposta."Chi sono io?"disse."Hmpf.
Che impertinente."Poi si levò il cappuccio della
giacca."Io...sono il capitano,Alex Blake!"
.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Prova di Coraggio ***
Cap.2 IENXT
Capitolo 4:Prova di coraggio
"Dunque,quello è il capitano della squadra?"pensò
Dave preoccupato. Il ragazzo che avevano di fronte,un tipo alto dalla
pelle chiara,i capelli scuri e penetranti occhi marroni,li stava
squadrando con aria di sfida.
"Da quello che ho visto,avete superato la prova di ammissione"disse
abbozzando un sorrisetto malizioso. Non prometteva nulla di
buono."Tuttavia,non credete di essere i migliori solo per questo. Le
selezioni si tengono ogni anno e c'è gente che le supera
anche meglio di voi. Non credete di aver fatto nulla di
speciale."Quelle parole furono una gelida lama piantata nel cuore di
Dave.
"Anzi,facciamo così"proseguì Alex,"vi propongo
una sfida. Io solo contro voi tre. Se vincerete,potrete entrare in
squadra. Ma se perderete..."un lampo di terrore fece rabbrividire Dave.
"Se perderete,non potrete mai più farne parte!"concluse il
giovane. L'eco di quelle parole si sentì in tutta la scuola.
"È impazzito"dicevano,"non può disobbedire agli
ordini dell'allenatore!""Quei ragazzi non hanno la minima
possibilità di farcela!""È ingiusto! Sono dei
dilettanti! Non possono competere con l'attaccante più forte
della squadra!"
L'attaccante più forte della squadra. Quelle parole
risuonarono nella mente del ragazzo come una condanna. Era l'ultima
prova,forse la più difficile. Sarebbe riuscito a superarla?
"Per lei va bene,Mister?"chiese Alex. L'allenatore non rispose,ma fece
cenno di si. Si intravedeva,tuttavia,da sotto il cappellino,un piccolo
sorriso di soddisfazione e di complicità.
Il giovane annuì compiaciuto e si diresse a centro campo con
la palla.
"La sfida è semplice. Dovete impedirmi di fare tre gol in
cinque minuti. Se anche ne dovesse mancare uno,avrete vinto.Ci state?"I
tre ammutolirono. Avevano davvero qualche possibilità contro
il capitano Alex Blake? Corinne lo fissò spaventata,mentre
Rock aveva gli occhi fissi in un'espressione seria che pareva
innaturale persino a lui. Solo Dave prese coraggio ed
esclamò"Si,ci stiamo"
"Ma sei impazzito?!"Esclamò Rock."Hai idea con chi abbiamo a
che fare? Lui è...""Lo so benissimo. Anch'io ho paura. Ma
non mi tirerò indietro. Non mi arrenderò senza
averci provato. E voi dovete avere fiducia in me!" il suo tono era
diventato più forte e il suo sguardo serio e determinato.
Rock e Corinne rimasero sorpresi nel vederlo così.
Poi,timidamente,Corinne sussurrò:"... Io...io ho fiducia in
te."La bocca di Dave si incurvò in un'espressione di
stupore."Be'... Visto che sei stato tu a farci vincere prima...non vedo
perché non dovrei fidarmi di te!"disse Rock,e gli
poggiò la mano sulla spalla. Sul volto di Dave si dipinse un
sorriso radioso. Poi si voltò e disse:"Va bene,comiciamo!"
L'allenatore fischiò. Alex,con la palla,si muoveva molto
lentamente,seppur correndo. Non sembrava neppure provarci.
Allorché Rock disse:"Adesso gli insegno io a prenderci
sottogamba!""No,Rock,Aspetta!..."Ma il ragazzo si era già
buttato all'assalto. Fece per eseguire la sua Fossa Gigante,ma fece
solo in tempo a vederlo mentre lo scavalcava. Il suo sguardo incredulo
incrociò quello fiero ed altezzoso di Alex. Il giovane
continuò la sua corsa. Corinne tentò di
fermarlo,ma era troppo veloce. Dave non lo vide nemmeno arrivare. Pochi
secondi dopo,si udì il rumore del pallone che si insaccava
in rete. Quel suono cadde come un macigno sul cuore di Dave. Non era
passato neanche un minuto e già avevano subito un gol.
Tuttavia si rifiutava di arrendersi."Coraggio,ragazzi,è solo
un gol! Possiamo fermarlo!"esclamò Dave. Quella frase
ridiede coraggio ai suoi compagni,che si rimisero in posizione,pronti a
ricominciare.
Dopo il gol subito,i tre riuscirono a difendere meglio la porta.
Subirono comunque un gol,sorpresi da una ripartenza di Alex,ma stavano
gestendo bene la partita. Oramai mancava meno di un minuto: la sfida
volgeva a loro favore,eppure Dave sentiva che il suo sogno era ancora
in pericolo. E la sua premonizione si rivelò esatta.
"Ve la siete giocata bene,ma è tempo di finirla."disse Alex.
Poi gridò al cielo con tutta la sua rabbia. La volta celeste
parve aprirsi al suono della sua possente voce.
Prese la palla con entrambi i piedi e la lanciò in alto da
dietro. Tanta maestria con il pallone era inaudita. La palla si
fermò a mezz'aria come per magia,continuando a roteare su
sé stessa. Poi Alex spiccò un salto
incredibile,avvitandosi su sé stesso varie volte.
"Aaaahhh!!!"gridò,e subito dopo colpì il pallone
di collo sinistro. Il pallone prese fuoco e delle scie di fiamme
spuntarono da esso formando una spirale. Era un colpo potentissimo,che
fece sobbalzare gli spettatori e persino Dave e i suoi amici.
"Fiammata Furente!"urlò,e scagliò la palla verso
la porta. Il tiro era talmente potente da spingere via Corinne e
Rock,intervenuti per fermarlo. Rimaneva solo Dave.
"Levati di mezzo!"Esclamò il giovane."Mai!"rispose Dave,e si
lanciò contro la palla."Questo è il mio sogno. La
mia passione. Il mio calcio. Non permetterò a nessuno di
rubarmelo!"
Accadde qualcosa. Dal collo di Dave si sprigionò una luce
intensa che gli ridiede forza. Sicuro di sé,colpì
il pallone in girata."Questo...è...il
mio...calcio!"urlò,e spingendo con la
gamba,riuscì a respingere il tiro e a farlo finire oltre la
linea. In quel preciso momento il mister fischiò il termine
della sfida.
"Abbiamo...vinto." disse Dave incredulo,gli occhi fissi sulla palla.
Poi venne sopraffatto dalla gioia,alzò le braccia al cielo
ed urlò:"Abbiamo vinto!"
In pochi secondi si ritrovò stretto tra le braccia di
Rock,che non finiva di dire:"Ce l'abbiamo fatta,Dave! Ce l'hai fatta!
Siamo dentro!" e lo sollevò sulle spalle.
Corinne,seppure in disparte,guardava verso di lui con gli occhi pieni
di felicità ed un leggero sorriso disegnato sulla bocca.
Anche gli spettatori si erano appassionati alla sfida e ora stavano
portando Dave in trionfo per tutto il campo. Di Alex
Blake,invece,nessuna traccia. Così come era comparso,se ne
era andato. I tre sapevano che lo avrebbero rivisto,ma un alone di
mistero circondava ancora quel ragazzo.
"Allora,come ti sono sembrati?""Dei tipi a posto. Hanno ancora da
imparare,ma sanno il fatto loro." Il giovane di prima stava parlando
con un tizio dall'aria misteriosa.
"Per questo li hai lasciati vincere?"chiese quest'ultimo.
"Non fraintendermi,non sono il tipo che prova compassione. Li ho solo
messi alla prova."Rispose lapidario Alex.
"Dunque devo supporre che siano delle reclute accettabili?"lo
rimbeccò il tipo.
"Hmpf,quante domande."gli rispose il giovane,allontanandosi. Era
già a metà strada,quando si voltò
e,mostrando uno sguardo deciso e sicuro di
sé,affermò:"Si. Puoi dire così.
Specialmente il ragazzino. Sono tutti e tre degni di prendere il mio
posto."
.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Battesimo di Fuoco ***
Cap.2 IENXT
Capitolo 5:Battesimo di fuoco
Dave era emozionatissimo. Quella notte non riuscì a dormire.
Sognava continuamente di entrare in campo con indosso la maglia bianca
e celeste della sua squadra, giocare con i suoi miti e segnare,entrando
di diritto nella leggenda. Non stava più nella pelle.
Sua madre,appena si alzò,lo vide affacciato alla finestra
della cucina, ammirando il sole già alto nel cielo. "Forza,
Dave,"disse,"ti preparo la colazione.
La mattinata passò tranquillamente,anche se Dave non aveva
così tanta voglia di andare a scuola. Spesso
brontolava:"Uff,perché non è già
pomeriggio? Io voglio allenarmi!" E guardava dalla finestra il campetto
in terra battuta dove il giorno prima aveva conquistato il posto in
squadra per lui e i suoi amici."A proposito!" esclamò Dave,
ricordandosi di essersi dato appuntamento con loro dopo pranzo. Non
erano nella stessa classe,infatti:tutti e tre andavano in sezioni
differenti. Si sarebbero dovuti incontrare all'ingresso della scuola,
appena finite le lezioni.
In qualche modo, il temo passò e la campanella
segnò la fine della giornata scolastica. Dave era
eccitatissimo. Prese la cartella, si precipitò dalle scale
di corsa e si ritrovò nel luogo dell'incontro. All'inizio
non vide nessuno;poi però, scrutando nei dintorni, vide una
ciocca di capelli blu spuntare da dietro un palo.
"Corinne!" esclamò Dave. La ragazza trasalì.
"Corinne,che ci fai là dietro?" chiese il ragazzo,
raggiungendola. Lei rispose timidamente:"ehm,ecco,io..."
"Non importa,basta che tu sia qui" rispose allegro Dave,"Oggi
cominciano gli allenamenti. Dobbiamo dare il meglio di noi!"
"...E se non bastasse?""Uh? Cosa intendi dire?"
Corinne, preso il coraggio di parlare, disse:"...Se i nostri sforzi
risultassero vani? Se avessimo a che fare con giocatori troppo forti
per noi?" Dave rimase interdetto.
"Io...non voglio abbandonare il calcio. È...è
l'unica cosa che mi fa sentire viva e...felice." replicò la
ragazza,con le lacrime agli occhi.
"Non ti preoccupare" disse Dave,poggiandole le mani sulle spalle.
Questo gesto così repentino scosse Corinne,che smise di
piangere."Sono sicuro che ce la farai. Ho visto di cosa sei capace e ti
assicuro che è qualcosa di sbalorditivo. Fidati di me, Ok?"
Sentendo tali parole, la ragazza si tranquillizzò e, con gli
occhi profondi ed umidi, sussurrò a Dave:"... Grazie."
"Scusate ragazzi,ho fatto tardi,che stavate fa...Woooah" I due si
voltarono e videro Rock che li fissava sorpreso."M-mi dispiace,non
volevo interrompere un momento così...""N-no no, non stava
succedendo quello che tu pensavi stesse succedendo..." si affrettarono
a spiegare i due, imbarazzatissimi,risultando ancora meno credibili.
"Accidenti,l'allenamento! Se non ci sbrighiamo faremo tardi!"
esclamò Dave e i tre si misero subito a correre.
"Wow, non ci posso credere! È un sogno!" esclamò
il ragazzo, ammirando strabiliato il campo ufficiale della squadra.
L'erba, verdissima e tagliata regolarmente, dava una sensazione
meravigliosa al tatto. Le ampie porte sembravano bianchi cancelli di un
magnifico palazzo antico. Dave si sentiva al settimo cielo.
"Ragazzi,tutti qui." li chiamò l'allenatore. Oltre ai tre
c'erano altri due ragazzi: uno dai capelli castani corti con dei ciuffi
verso il basso e un ciuffetto ribelle sulla testa, magro ma piuttosto
atletico; l'altro aveva invece i capelli rosso fuoco fatti a spina,con
due ciuffetti appuntiti che scendevano sulla fronte,di media statura e
molto scattante.
Dave, nel frattempo, scrutava la squadra titolare,schierata davanti a
lui, cercando quel tale Alex Blake, il ragazzo che li aveva sfidati
alle selezioni, ma non lo trovò. Il mister intanto stava
presentando i nuovi giocatori. Quando arrivò il suo turno,
il ragazzo sussultò, per poi gridare uno sconnesso "Salve".
L'allenatore finse di non accorgersene e passò avanti.
Presentando il ragazzo dai capelli castani, disse:"Lui è
Noshimoto Ogawi. Giocherà come attaccante." Il ragazzo
rispose pacatamente:"Molto piacere".
Passando all'altro ragazzo, l'allenatore lo presentò
come"Kazuma Lakashi. Era membro del club di basket, ma ha deciso di
provare questo sport. Sarà il nuovo portiere." Al contrario
del primo, Kazuma aveva un aspetto spavaldo e sicuro di sé.
Alzò il pollice,le altre dita chiuse a pugno, ed
esclamò:"Potete contare su di me!".
L'allenatore poi disse:"Per testare le capacità dei nuovi
arrivati,proporrei una partitella di riscaldamento 5 contro 5. A
voi,ragazzi, darò la seconda maglia della squadra." Poi
porse a Dave e agli altri quattro una maglia grigia con una striscia
centrale verde fluorescente e dei pantaloncini anch'essi grigi. I
cinque la indossarono e furono pronti alla partita.
L'allenatore fischiò e l'incontro ebbe inizio. La palla era
in mano agli avversari,che la controllavano senza problemi. Riuscirono
a superare Dave e Noshimoto senza particolari sforzi, ma si ritrovarono
di fronte il duo difensivo Corinne e Rock."Non vi lasceremo passare!"
esclamò lei. Riuscirono a bloccare l'avanzata degli
attaccanti avversari, che però riuscirono a servire un
centrocampista che tirò a rete con la "Scivolata Volante".
Dave gridò:"Kazuma fermala!""Contaci,amico!" rispose
quest'ultimo, e sfoderò la sua tecnica micidiale:"Mano di
Fuoco!"
La mano di Kazuma si infiammò,poi alzò il braccio
in alto e, come per magia, comparve una mano fiammeggiante sopra la sua
testa. Kazuma la diresse verso la palla e la mano la
impattò, facendola divampare. Un attimo dopo, la palla era
saldamente ferma nella sua mano.
"Bravissimo,Kazuma" urlò Dave."Che vi avevo detto?" rispose
spavaldo."Tua, Corinne!" La ragazza fece per prenderla, ma un
avversario la anticipò."Ma cos..."
esclamò."Fermatelo!"
In men che non si dica, Noshimoto si parò davanti
all'avversario e, con voce tranquilla, pronunciò il nome
della sua tecnica:"Sfera Difensiva!". Sul suo piede comparve una sfera
di fuoco blu. Noshimoto la scagliò di collo verso
l'avversario, facendolo cadere; intanto la palla era caduta sui suoi
piedi.
Subito la lanciò verso Dave, ma, mentre faceva per
prenderla, un'ombra la rubò e si diresse verso la porta. Era
un fulmine. Si fermò solo davanti ai difensori, e solo
allora si rivelò. Era un giovane alto e slanciato, dai
lunghi capelli celesti. Aveva penetranti occhi di color ghiaccio e un
ghigno beffardo dipinto sul volto. Indossava una maglia blu scuro con
una striscia viola obliqua che la attraversava.
Non perse tempo ed eseguì la sua tecnica. Si mise a correre
lentamente, poi calciò la palla che si fermò poco
dopo continuando a roteare su sé stesso. Corinne e Rock
fecero per prenderla, ma appena si avvicinarono il ragazzo diede uno
sguardo alla palla, che brillò di una luce viola e
schizzò in porta. Kazuma tentò nuovamente la
parata con la Mano di Fuoco, che venne però perforata dalla
potenza del tiro. Si rialzò a fatica,sporco e abbattuto.
Nessuno aveva mai superato la sua Mano di Fuoco.
"Che potenza... Quasi comparabile alla Fiammata Furente!"
Pensò Dave. Poi udì una voce minacciosa
parlare:"Tutto qui quello che sapete fare? Tsk, patetici." Era il
ragazzo misterioso a rivolgere quelle aspre parole."Chi sei? Cosa vuoi
da noi?" Ribatté Dave."Ah,allora c'è qualcuno che
ha fegato in questa manica di smidollati" rispose beffardo e altero il
giovane.
Con uno scatto gli fu vicino e pronunciò minaccioso queste
parole:"Il mio nome è Kaiser. Sono il capitano della Astra
Force, la vostra prossima avversaria. Quello era il mio Lampo
Spettrale, e sarà l'ultima cosa che vedrete prima di venire
spazzati via."
Salve a tutti! Scusate se mi presento così tardi, ma ho avuto qualche "problemino" con la formattazione del testo!
Ricominciamo: Mi chiamo Grandius98, sono nuovo in questo sito e questa
è la prima serie che scrivo qui. Ho messo i primi cinque
capitoli subito per dare un'impostazione alla storia, ma gli altri li
posterò con più regolarità. Spero che vi
appassionerete, leggendoli. Bene, ho concluso, non mi resta che dirvi
alla prossima e... Buona lettura!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Tensione alle Stelle ***
Cap.6 IENXT
"Argh!" gridò Dave,dopo che per l'ennesima volta venne superato
dal capitano della Astra Force,Kaiser. Al termine del primo tempo, la
partita era inchiodata sull'1-0 per gli avversari. Nonostante gli
sforzi, i giocatori della Astra erano su tutto un altro livello.
"Com'è possibile?" esclamò Rock,"ci siamo allenati
tantissimo per riuscire a contrastarli. È stato tutto inutile,
allora?" Dave però non poteva accettarlo: con tutta la fatica,
con tutti i sacrifici che avevano fatto, non avrebbe permesso che
finisse così. Entrò in scivolata sull'attaccante Saliz e
riuscì a mandare la palla oltre la linea laterale.
"Non è molto,ma almeno potremo riprendere un po' di fiato"
pensò. Il mister, però, stava segnalando un cambio. Fece
uscire la seconda punta e la cambiò con un nuovo giocatore.
Appena lo vide, Dave bisbigliò:"No... Non può essere!"
Due giorni prima
Misterioso come era arrivato, il giovane uscì di scena. I
giocatori non credevano a ciò che avevano visto. Tutta quella
velocità e quella potenza erano innaturali. Nessuno aprì
bocca. Dopo un lungo silenzio, Dave esclamò:"D-di cosa stava
parlando? Mister, è vero? Dobbiamo affrontare quella squadra
dalla potenza mostruosa?"
L'allenatore, a testa bassa, annuì. Il ragazzo si sentì
morire dentro. Quel giovane, Kaiser aveva detto di chiamarsi, aveva
delle doti fuori dal comune. Se neppure l'intera squadra era riuscito a
fermarlo, come avrebbero potuto affrontare gli altri componenti della
Astra Force?
Preoccupatissimi, i giocatori si rivolsero all'allenatore per chiedere
spiegazioni. Spiegò loro la situazione così:"Quest'anno
si terrà il Next Football Frontier, un torneo di calcio atto a
diffondere il gioco anche nelle nuove generazioni di ragazzi. Da sempre
questa scuola partecipa al FF, e questa edizione sembrava adatta ad
essere giocata dai nuovi iscritti. Ma non ci saremmo mai aspettati una
rivale tanto forte già al primo turno."
"Cosa possiamo fare,allora?" chiese Kazuma, preoccupato."Non potremo
mai raggiungere il loro livello!""Vi sbagliate. Se vi allenerete con
impegno e costanza, potrete diventare più forti di loro e di
tante altre squadre!""Ma abbiamo solo due giorni! Come pensa di farci
allenare in così poco tempo?" ribatte il ragazzo. Questa volta
l'allenatore non aprì bocca. Non era ancora il momento.
"Il mister ha ragione" esordì Dave."Eeehhh?!?"reclamarono
sbalorditi i suoi compagni. Pensavano stesse scherzando,ma la sua
espressione lasciava pochi dubbi."È vero, abbiamo poco tempo e
un grande svantaggio da recuperare, ma possiamo farcela. Ognuno di noi
ha un talento speciale che aspetta solo di essere scoperto. Se
riusciamo a tirarlo fuori, avremo una carta in più da giocare
contro la Astra Force. E quella carta potrebbe anche decretare la
nostra vittoria. Abbiate fiducia in me e nell'allenatore." concluse.
Gli altri giocatori rimasero ammutoliti, finché non si
udì un"Io mi fido di te!". Era Rock. Dave sorrise: sapeva che il
suo amico non lo avrebbe abbandonato."A-anch'io..." si sentì
poco dopo la voce di Corinne. "Sono con te!" esclamò Kazuma."Mi
unisco al gruppo con immenso piacere." disse pacatamente Noshimoto. Gli
altri seguirono in coro.
L'allenatore, visto che oramai tutto il gruppo era compatto e
concentrato verso un unico fine, proseguì con il suo
discorso:"Per allenarvi, avrete bisogno di esercizi speciali. Ho
già pensato a quali, manca solo il vostro impegno. Dedicatevi a
questi schemi e vedrete che tra due giorni saranno loro a non riuscire
a tenervi testa!""Bene," proseguì Dave,"allora andiamo, Saint
Cross Eleven!"
La squadra si allenò intensamente per tutto il tempo possibile.
Noshimoto sparava alternativamente tiri precisi e di potenza che Kazuma
doveva parare. L'allenatore diceva loro di concentrarsi sulla palla per
poterne controllare e persino dirigere i movimenti."Come se fosse
possibile,"pensava Kazuma,"ma se questo è l'allenamento del
mister, lo farò."
A Dave, Corinne e Rock invece disse di perfezionare la difesa con uno
schema a tre in grado di circondare e fermare gli avversari. I tre si
diedero da fare, esercitandosi contro gli altri giocatori, ottenendo
risultati soddisfacenti.
Il giorno della partita erano tutti carichissimi e pronti a battersi.
Salirono sull'autobus della squadra, un pullman lungo e ampio di colore
bianco e celeste, dotato di comode poltroncine, grande vano
portabagagli e due televisori per le lunghe trasferte. Dave era
agitatissimo e non faceva nulla per nasconderlo. Aveva potuto solo
immaginare di viaggiare su quell'autobus insieme alla squadra e ora
poteva farlo per davvero!
Arrivati allo stadio, attraversarono il Portal e giunsero nel
cyberspazio. Dave aveva sentito parlare di questi Portal, varchi
altamente tecnologici in grado di digitalizzare ogni cosa vi passasse
attraverso. L'effetto fu strano, ma non sentì niente. Vide solo
delle lucine verdi che lo scansionavano da capo a piedi."Che strano,
pensavo peggio."
Prima della partita, negli spogliatoi, l'allenatore li
incitò:"Ragazzi, vi siete allenati molto e avete fatto molti
progressi. Anche se siamo solo all'inizio, non posso far altro che
essere fiero di voi. Avete avuto fiducia in me, nei vostri compagni e
in voi stessi. Avete tutto quello che vi serve per batterli. Adesso
andate e giocate come se non ci fosse un domani!""SIIIII!!!" gridarono
in coro i ragazzi.
"Ah, Dave, vieni un attimo qui, per favore"disse il mister. Il ragazzo
non sapeva cosa volesse, e non avrebbe mai potuto immaginarlo. "La
squadra ha bisogno di una figura che li tenga uniti, che li guidi in
partita. Tu sei quello che li ha spinti ad allenarsi e a dare il meglio
di sé. Per questo penso che tu sia il più adatto a
ricoprire il ruolo di capitano."
Dave non credeva alle sue orecchie."I-io c-c-capitano!?!"
esclamò incredulo. Non gli pareva vero."Crede sul serio che io
ne sia capace?""Ne sono certo. Ricorda: i ragazzi si fidano di te." Era
vero. Quel giorno tutti avevano sostenuto la sua idea, ora toccava a
lui ripagarli. Prese la fascia gialla e se la mise stretta al braccio.
Il suo sguardo si fece cupo e serio.
"Un'ultima domanda" disse, rivolgendosi all'allenatore,"che fine ha fatto Alex Blake, il precedente capitano?"
"Ormai non gioca più a calcio" rispose,"ha preferito lasciare il
club per fare spazio alle giovani promesse.""Ah, capisco..." rispose
Dave, deluso."Però..." riprese l'allenatore,"ha detto che
qualora la squadra avesse avuto bisogno di lui, sarebbe tornato."
Ciò riaccese un barlume di speranza nel ragazzo. Avrebbe voluto
che assistesse alla sua prima partita con la sua nuova squadra.
I due capitani si trovarono faccia a faccia a centrocampo. Fu Kaiser il
primo a parlare, con il suo fare arrogante e spavaldo:"Bene, siete
venuti. Non siete dei totali inetti, allora. Su, fateci divertire!""Non
ci spaventi, Kaiser. Ci siamo allenati per questa partita, per farvi
vedere chi siamo. Vi daremo del filo da torcere" rispose Dave,
guardandolo negli occhi. L'avversario, seppur colpito dal coraggio del
ragazzo, gli rivolse parole taglienti:"Sarà il campo a decidere
il vincitore. Preparatevi, perché non vi daremo tregua!". Un
attimo dopo, l'arbitro fischiò: la partita era iniziata.
La Saint Cross partiva palla al piede. Le due punte si spinsero in
avanti, seguite dai centrocampisti, tra cui Dave. I giocatori
riuscirono a sbaragliare la debole resistenza, trovandosi solo con due
difensori davanti e un ampio spazio per tirare."È troppo
facile," pensò Dave,"mi chiedo cosa abbiano in mente..." Poi il
suo sguardo si posò su Kaiser: aveva il ghigno perfido di
qualcuno che aveva appena fatto scattare...
"...una trappola!"urlò il capitano, ma era troppo tardi: erano
stati circondati dalla Tattica della Astra Force. Bloccati tra quei sei
giocatori, non poterono opporsi quando il "Circolo Planetario" li
colpì, sbalzandoli via.
Dave faticava a rialzarsi, e proprio in quel momento gli passò
accanto Kaiser, che, sprezzante, disse:"Hai visto? Non valere nemmeno
la metà di noi. È stato un errore venire qui a sfidarci."
Detto questo, scattò verso la porta della Saint Cross e si
preparò a tirare. Gridò:"Lampo Spettrale!" e la tecnica
fece il suo corso. Kazuma eseguì la Mano di Fuoco: la palla
impattò, prese fuoco e polverizzò la difesa del portiere,
finendo inesorabilmente in rete: 1-0. Ed erano solo all'inizio.
Il resto del primo tempo trascorse con un netto predominio della Astra:
la Saint Cross si difendeva bene, ma non riusciva a sferrare un singolo
attacco. Dave vedeva i suoi compagni impegnarsi al massimo per
contrastare gli avversari e dare a lui e al reparto d'attacco la
possibilità di segnare, eppure lui non riusciva a concludere
niente... Si sentiva frustrato ed inutile, tanto che all'ennesimo
tentativo sventato di tornare all'attacco, si accasciò a terra,
esausto.
Corinne gli si avvicinò e chiese, preoccupata:"Che ti succede?
Stai male?" Dave, ansimando, rispose:"anf...anf...non
riusciremo...mai...anf...a passare...la loro
difesa...anf...è...impenetrabile..." "Su, rialzati! La partita
non è ancora finita!"ribatté la ragazza."Ma...tu non
capisci! Sono troppo forti! Ho sbagliato tutto. Pensavo che avremmo
potuto batterli... Sono stato uno stu*CIAFF*"Si sentì ad un
tratto. Il ragazzo rimase attonito. Corinne gli aveva appena tirato uno
schiaffo.
"Alzati." ordinò lei. Il capitano non si mosse, ancora stordito
per quel gesto."HO DETTO ALZATI!" ripetè, con fare
minaccioso."Non permetterò che tu ti arrenda alle prime
difficoltà. Sei stato tu a trascinarci qui. Ci hai detto di
avere fiducia in te, e noi lo abbiamo fatto. Come pensi che si
sentirebbero gli altri se sapessero che hai già gettato la
spugna? Finirebbero per odiare il calcio. Noshimoto, Kazuma, Rock,
ed...io. Tutti quanti perderebbero la voglia di giocarci, e tutto per
causa TUA! Vuoi davvero avere questo peso sulla coscienza?!?"
Sentendo queste parole Dave avvertì qualcosa in fondo al cuore.
Come un rumore sordo che andava via via schiarendosi e risuonare
limpido dentro di lui. Era la sua passione per il calcio che si era
risvegliata.
"D'accordo, continuiamo!" disse deciso Dave."Riusciremo a vincere questa partita, ve lo prometto!""SIIII!"
NdG ( Nota di Grandius)
Salve a tutti, sono ancora io, il vostro capo! XD No, scherzo, voi mi conoscete già ( oppure no?), sono Grandius98!
Innanzitutto, grazie a tutti quelli che hanno letto i primi cinque
capitoli della serie! Certo, per ora non sono molti, ma il fatto che
abbiano visualizzato la mia storia mi spinge a pubblicarne gli altri
capitoli, quindi ricordate: è per voi che scrivo!
Seconda cosa, vi invito a lasciare le vostre recensioni su QUALSIASI
capitolo, siano esse commenti, correzioni, incoraggiamenti o messaggi
del tipo "datti all'ippica", saranno tutti bene accetti ( Oddio, forse
gli ultimi non tanto, ma non si sa mai;-)
Bene, direi che con questo ho concluso, quindi vi aspetto al prossimo capitolo!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Ruggito Trionfale ***
Cap.6 IENXT
"N-no,non può essere!" si disse Dave stringendosi la divisa.
Rammentò le parole dell'allenatore:"...qualora la squadra avesse
avuto bisogno di lui,sarebbe tornato". Forse era per questo che era
lì. Per aiutarli. "L'ex-capitano... Alex Blake"
Era proprio lui. Mentre prendeva posto in campo, Dave gli andò
incontro e, porgendogli la fascia, disse:"Questa è
tua...capitano". Il giovane si voltò e lo fissò torvo,
come se avesse fatto qualcosa di enormemente sbagliato. Poi,
voltandosi, rispose:"Tienila. A me non serve, sono solo di passaggio."
Dave rimase stupito da quella risposta. Era lui il vecchio capitano, la
fascia gli spettava. Perché l'aveva rifiutata?
La partita riprese e subito la Saint Cross si lanciò verso la
porta avversaria. Kaiser aveva dato ordine di preparare di nuovo il
Circolo Planetario, sicuro di poter cogliere di nuovo la difesa
impreparata. La trappola funzionò e il capitano della Astra
saltò per prendere la palla, ma fu anticipato da Alex."Ma
cosa...?" esclamò furioso. Non poteva sopportare di essere stato
superato. Intanto il giovane Blake si stava dirigendo verso la porta
superando tutti i difensori che si trovavano sulla sua strada. Oramai
era solo contro il portiere. Si esibì allora nella sua tecnica
peculiare: alzò la palla con il tacco e la scagliò in
aria, dopodiché saltò, si avvitò e colpì il
pallone di collo sinistro sprigionando un'incredibile fiammata.
"Eccola!" disse Dave, strabiliato dall'azione di Blake. Ne rimase
sbalordito anche Kaiser, che non poté fare altro che commentare
"Ma quella è la..."
"Fiammata..."disse il capitano della Astra.
"Furente..." proseguirono Dave e i suoi amici.
"Evoluzione 1!"concluse Alex, scagliando il tiro verso la porta.
"Flusso Cosmico!" esclamò Klaus, il portiere avversario. Dalle
sue mani uscirono delle ombre che andarono ad intercettare il pallone.
In un primo momento sembrò fermarsi, ma poi il tiro esplose e
spazzò via il portiere e la sua tecnica, insaccandosi in rete.
1-1.
I giocatori della Saint Cross esultarono euforici. Avevano ancora una
possibilità! Con Dave in campo ed Alex in attacco, la vittoria
era pressoché certa.
Non era di questo avviso però il capitano della Astra, il quale,
indignato per essere stato superato da Blake, cercava a tutti i costi
vendetta. Appena la partita ricominciò, infatti, si fece passare
la palla e partì in attacco, sbaragliando, con la sua
incredibile agilità, pressoché l'intera difesa. Si
trovava in ottima posizione per tirare, ma nel mentre caricava il tiro
Alex gli si parò di fronte pronto a bloccare il tiro. L'impatto
dei colpi fu tale che la palla schizzò in aria, sbalzando via
entrambi. Kaiser fu però più rapido a riprendersi e si
apprestò ad eseguire il Lampo Spettrale, pregustando già
il dolce sapore del gol.
"Non posso perdere" pensò Kazuma."I miei compagni hanno bisogno
di me, non posso deluderli!" subito dopo si sentì avvolto da una
grande energia e si sentì pronto a sfoderare la sua
tecnica."Eccolo che gira su se stesso, tra poco comincerà a
brillare... Manca poco... Ora!"
"Mano di Fuoco Evoluzione 1!" gridò, mentre la grande mano
fiammeggiante si scontrava con la palla in un turbine di fiamme viola.
Quando tutto fu finito, Kazuma ne emerse vincitore."Ce l'ho fatta!"
esclamò."Ora non mi fai più paura, brutto arrogante dei
miei stivali!"
Tali parole fecero perdere la pazienza a Kaiser. Era fuori di sé
dalla rabbia per il fatto che la sua tecnica era stata parata. Non
avrebbe permesso a degli insulsi mocciosi di prendersi gioco di lui.
Appena gli fu possibile, si lanciò a prendere la palla. La sua
velocità fulminea gli permise di colpire senza essere
minimamente visto. In men che non si dica si trovò da solo
dinanzi al portiere. Kazuma lo provocò"Su, fatti avanti,
Kaiseruccio!""Adesso te ne accorgerai!" ringhiò il capitano
dell'Astra, mentre eseguiva la sua tecnica più potente.
Kaiser alzò la palla, nel frattempo diventata gialla e molto
luminosa, poi la fermò di petto a mezz'aria. La palla allora
risplendette ancora di più e, a quel punto, al grido di"Corona
Stellare", la calciò.
"Ok, devo concentrarmi e vedere la traiettoria della palla"
rifletté Kazuma."Ecco, la vedo...no, aspetta...non ci riesco,
è troppo veloce!" non poté opporsi. La rete si
gonfiò: 2-1.
Kaiser esclamò soddisfatto:"Nessuno può prendersi gioco
del sottoscritto!"mentre si allontanava dall'area di rigore."Mi
dispiace, ragazzi, non sono riuscito a fermarla" si scusò
Kazuma."Non temere, abbiamo ancora tempo! Ho fatto una promessa e la
manterrò. Recupereremo lo svantaggio!" lo rassicurò Dave.
Nonostante le parole del capitano, però, la situazione sembrava
non avere punti di svolta: la difesa della Astra si era rafforzata
grazie al raddoppio dei centrocampisti. Ogni azione d'attacco veniva
prontamente stroncata.
"Non possiamo continuare così" disse Corinne, preoccupata."Non
riusciamo nemmeno ad avanzare. Se solo potessimo far crollare quella
difesa..."Un'idea fulminò Dave in quell'istante."Corinne, vieni!
Oga, passa qui!" Subito Noshimoto servì il capitano, che senza
alcuna esitazione si diresse verso il centro della difesa avversaria.
Al blocco opposto da ben sei difensori, i due risposero così:
Dave calciò la palla in aria, Corinne saltò per
raggiungerla e, dopo diverse capriole, la colpì con entrambi i
piedi, spedendola verso il terreno."Impatto Sismico!" gridarono
all'unisono. A contatto con il terreno la palla generò delle
onde d'urto che fecero cadere tutti i difensori intervenuti. Oramai
erano vicinissimi alla porta.
"Ora Corinne!" urlò Dave; la ragazza non se lo fece ripetere due
volte e calciò a rete con il suo Tiro Paralizzante. Il portiere
aveva tentato la difesa, ma ad un tratto una scarica elettrica
proveniente dal pallone lo colpì fulminandolo. La palla
superò la linea e fu nuovamente pareggio. Lo stadio esplose di
grida e applausi: era una partita davvero emozionante.
Per la Astra Force, però, l'importante era vincere, non
divertirsi, e di ciò era particolarmente convinto il capitano.
Kaiser ormai era al colmo della furia e avrebbe fatto qualunque cosa
pur di spazzare via la squadra avversaria. Provò diverse volte a
chiudere l'incontro andando all'assalto da solo, cosa che però
lo portava solo ad essere contrastato in continuazione dai difensori,
cosa che lo faceva arrabbiare an ora di più. Ebbe però
un'occasione di siglare il 3-2 finale, e la colse al volo: mentre, dopo
un rimpallo, la palla era in aria, Kaiser si lanciò contro di
essa preparandosi ad utilizzare nuovamente la Corona Stellare; al
momento del tiro però era stato bloccato dalla Fiammata Furente
di Alex."Non ti lascerò segnare!" disse l'ex-capitano. Lo
scontro tra tecniche fece di nuovo schizzare in aria il pallone, e
anche stavolta Kaiser fu il più veloce di tutti nel
recuperarlo."È finita!" ruggì, scagliando di nuovo verso
la porta la sua tecnica micidiale.
"Posso farcela.DEVO farcela" si ripeteva Kazuma. Non poteva farsi
bucare un'altra volta. Lo doveva ai suoi amici. Per concentrarsi
ripeteva mentalmente le parole del mister."...potrete persino dirigerne
i movimenti." a quel punto ebbe un'idea. Chiuse gli occhi ed
incrociò le braccia al petto. Poi, ad un tratto, li
riaprì. Gli occhi diventarono fiammeggianti e dalle dita
uscirono dei fili di fuoco che si attorcigliarono alla palla, facendola
fermare nelle mani del portiere. Alcuni secondi dopo, Kazuma
esclamò"Yuu-huu! Ce l'ho fatta!"
"No! Com'è possibile?!? Era la mia tecnica più potente!"
si disperò Kaiser, accasciato a terra sconvolto. Avevano
neutralizzato la sua tecnica invincibile. Non poteva più fare
niente...
"...se non impedirgli di segnare!" Così organizzò la
squadra in modo che giocasse totalmente in difesa. Nessun pallone
riusciva a passare da lì. Non avrebbe sopportato l'umiliazione
della sconfitta. A nulla servirono le tecniche di dribbling di Dave e
Corinne: gli avversari riuscivano sempre ad allontanarli dall'area di
rigore.
Poi accadde qualcosa. Noshimoto era in possesso di palla. Rapidamente
si avvicinò alla difesa avversaria e... Passò loro la
palla. Non appena però ne ebbero il possesso, il ragazzo
usò la sua Sfera Difensiva per colpirli. Aprì un varco e
riuscì ad avanzare verso l'area palla al piede.
"FERMATELO!" gridò il capitano della Astra Force,in bilico tra
la furia e la disperazione."Tira, Oga!" lo incitavano i suoi compagni
di squadra. E fu così che accadde il miracolo. La palla
cominciò a brillare di una luce bianco-blu e a ruotare come una
supernova. Con un balzo, Noshimoto la raggiunse e la colpì con
il sinistro, mentre pronunciava il nome della tecnica:"Dragon...Boom!"
Il pallone schizzò in porta spinto da una colonna di energia blu
cristallina, mentre un drago blu dalle fauci spalancate si avvolgeva
alla traiettoria del tiro. Il portiere Klaus utilizzò nuovamente
il Flusso Cosmico per bloccare il tiro. Le due tecniche sembravano di
uguale potenza e si tennero testa per lungo tempo."Aaaahhh!" gridarono
entrambi i giocatori, dando sfogo a tutta la loro voglia di vincere.
Poi avvenne un'esplosione che coprì la visuale della scena. Si
dovette aspettare qualche minuto affinché la nube di polvere si
diradasse. Quando quella parte di campo tornò visibile, la scena
si mostrò a tutti nella sua spettacolarità: il pallone
aveva gonfiato la rete e ancora ruotava, senza fermarsi. Pochi istanti
dopo, il triplice fischio sancì la fine dell'incontro.
3-2. La Saint Cross aveva vinto. Esplosero subito i festeggiamenti per
la sudatissima vittoria. I giocatori non poterono fare a meno di
portare in trionfo Kazuma, Noshimoto e Corinne. Dave invece
restò a guardare."Ce l'ho fatta. Ho vinto la mia prima partita.
Il mio sogno si sta realizzando!". Una lacrima brillante scese dagli
occhi e bagnò la collana che aveva al collo. Dave la strinse
forte e se la portò al cuore. Poi si asciugò gli occhi,
si guardò attorno e vide Alex che usciva dal campo."Ehi, dove
vai?" gli chiese, correndo per raggiungerlo."Non vai a festeggiare con
i tuoi compagni?"
Il giovane si fermò e, senza voltarsi, rispose:"Io non faccio
più parte della squadra. Non ho alcun motivo per festeggiare.
Sono solo venuto a darvi una lezione di calcio." queste crude parole
diedero molto dispiacere a Dave."In ogni caso" proseguì Alex
riprendendo a camminare,"penso che questa squadra abbia grandi
possibilità di vincere il torneo. Almeno se il capitano
riuscirà a gestirla come oggi."queste parole, dette da un
personaggio come Alex Blake, suonarono come un grosso complimento,
almeno a detta di Dave.
Dopo un po', guardandosi attorno, si accorse che il capitano della
Astra Force stava camminando verso di lui. Era scuro in volto e serrava
i pugni. Dave era sì un po' preoccupato, ma non si mosse dal suo
posto e lo attese con lo sguardo puntato su di lui.
I due si trovavano ormai faccia a faccia. Il silenzio surreale che li
circondava rendeva l'aria ancora più pesante. Dopo alcuni attimi
di inquietante silenzio, Dave udì una specie di risata sommessa.
"...mpfh...hh..."
D:"Uh?"
K:"mmm...mpfhhh...hahahahaha!"
Questa reazione così improvvisa lasciò di stucco Dave.
Era davvero lui, Kaiser, lo spietato giocatore che fino a poco prima
aveva lottato aspramente per la vittoria?
"Non mi ero mai divertito tanto in vita mia" disse il giovane, non
riuscendo a smettere di ridere."L'adrenalina che sale, l'agonismo, la
voglia di vincere... Mi ero dimenticato che sapore avessero queste
cose. Lo devo solo a te se le ho riscoperte. Grazie." porse la mano a
Dave, che ricambiò con una decisa stretta."La prossima volta che
ci sfideremo, riuscirò a batterti." proseguì."Tu intanto
vinci il torneo anche per me, e vedi di non farti battere da nessun
altro!". Detto questo, tornò negli spogliatoi insieme ai suoi
compagni.
Dave era stupito, ma anche contento di sapere che le cose stavano
così. " Chi se lo aspettava" disse Rock alle sue spalle,"che un
ragazzo potesse cambiare così tanto nel corso di una sola
partita?""Già" ribadì Corinne,"sembra tutta un'altra
persona rispetto a quando era in campo!"
"Avete ragione" rispose Dave, sorridendo,"ma d'altronde, io ho sempre
sostenuto che il calcio può fare miracoli!". Alzò lo
sguardo al cielo e sorrise. E dal cielo, invece, qualcuno sorrideva
guardando lui.
*NdG*
Eh, si! ci si rivede presto! Scusate, ma non ce la facevo ad aspettare!
Ok, di solito in questa parte di pagina si risponde alle vostre domande
o si leggono le recensioni ( O almeno così mi è parso di
capire), ma stavolta voglio invertire le parti. Esatto, ho bisogno di
una risposta da voi!
Allora, cominciamo con il test da 1.000.000 $ australopitechiani ( Circa 2 euro e una chunga):
Se poteste scegliere, vorreste che questa storia venisse aggiornata:
1. Come capita
2. Ogni 3-4 giorni
3. Ogni settimana
4. Ogni 2 settimane
5. Ogni mese ( Io sceglierei questa XD)
Bene, scivete la vostra risposta nelle recensioni e sperate di vincere
1.000.000 $ AUSTRALOPITECHIANI!!!!! ( Ripeto: 2 euro e un chewingum)
OOOOKKKK, ora vi lascio, buona lettura a tutti!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Nuove Conoscenze-Parte 1 ***
Cap.6 IENXT
Capitolo 8:Nuove conoscenze-Parte 1
Era una giornata particolarmente calma ad Holylake. Il sole
splendeva alto nel cielo, gli uccellini cantavano soavemente e le industriose
api ronzavano attorno ai fiori appena sbocciati. Una giornata ideale, si
potrebbe pensare. Ma Dave non era dello stesso parere.
"Uffa, io odio i giorni di festa!" sbuffò
annoiato."Niente scuola, niente allenamenti, niente calcio, niente di
niente!" Erano ore che stava affacciato alla finestra, poggiato sulle
braccia, guardando fuori in cerca di qualcosa di interessante.
"Dave!" lo chiamò sua madre."Vieni, devo
chiederti un favore""Arrivo, mamma!" rispose il ragazzo. Non era
particolarmente entusiasta di dover fare quello che sua madre gli avrebbe
chiesto, ma quantomeno avrebbe spezzato la noia di quella giornata.
"Prendi questa" disse la mamma porgendogli un
cestino per la spesa."Vai al supermercato e compra quello che c'è sulla
lista, serve per la cena di stasera: Hamburger con patatine, pomodoro e
peperoni!" Il volto di Dave divenne radioso: era il suo piatto preferito!"Subito,
mamma!" disse, precipitandosi su per le scale. Si tolse il pigiama,
indossò una maglietta grigia, una felpa nera con maniche corte color bianco,
pantaloni grigio scuro lunghi fino al ginocchio e scarpe da ginnastica color
bianco e verde Fluo.
Prese la sua sacca da allenamento, vi infilò dentro un
pallone, scese rapidamente le scale e, dopo essersi fatto dare il cestino e la
lista, si lanciò in strada a tutta velocità. Un altro motivo per cui era felice
di compiere quel lavoretto era perché vicino al mercato c'era un vecchio
campetto con una porta da calcio rovinata, ma ancora in piedi: l'altra era
stata tolta perché era arrugginita. Si sarebbe potuto fermare un po' lì a fare
due tiri, prima di tornare a casa.
Allegro di questo fatto, corse subito in direzione del
mercato." Vediamo... Devo comprare la carne, l'olio e i peperoni"
disse controllando la lista.
Poi entrò nel supermercato e cominciò a cercare gli
ingredienti. Mentre era nel reparto della carne, guardandosi intorno, scorse
Corinne intenta a scegliere le uova. Indossava un abitino color panna con i
pizzetti, una minigonna gialla chiara e delle ballerine bianche. Al collo aveva
una collanina d'argento."Ciao, Corinne!" la salutò Dave, andandole
incontro. La ragazza, sentendosi chiamare, si voltò e, dopo un'iniziale
sorpresa,rispose timidamente al saluto.
"Sei anche tu qui per fare la spesa?" chiese il
ragazzo."Si, mia madre mi ha chiesto di comprarle alcune cose per questa
sera.""Fantastico! Che ne dici se dopo aver finito di fare la spesa andiamo
insieme a farci un giro?" A quella proposta Corinne trasalì, abbassò lo
sguardo e, imbarazzatissima, rispose:"Beh, ecco... Non vedo perché
no.""Perfetto!" esclamò Dave. Finalmente quella giornata
cominciava a mostrarsi interessante.
Una volta usciti dal supermarket, Corinne gli
domandò:"Dov'è che vorresti andare?" Il ragazzo, dopo averci pensato
su, rispose:"Che ne dici di un gelato? Ti va?" la ragazza, sorpresa,
tacque per alcuni secondi; poi rispose"Certo, andiamo!"
"Sai, mi sto proprio divertendo oggi. E pensare che
fino a questa mattina mi annoiavo da morire!" disse Dave, porgendo il
gelato a Corinne."Già, a chi lo dici!" rispose lei, ridendo.
Si misero a passeggiare, mangiando il gelato e
chiaccherando, finché non udirono un urlo disperato."Che succede?"
esclamarono. Poi videro un uomo che correva via con una borsetta in mano e, a
terra, una donna che gridava:"Al ladro! Al ladro!" Dave non perse
tempo. Prese il pallone dalla sua borsa, intenzionato a colpire il
borseggiatore, ma una figura agile e snella glielo rubò di mano."Ma
cosa..." esclamò stupito, poi udì un grido:"Palla Rimbalzina!"
Il pallone si divise in tre sfere rosa e bianche, che
rimbalzarono dappertutto per poi colpire il malfattore, che cadde a terra
tramortito. "Incredibile!" esclamò Dave, vedendo di cosa fosse capace
il ragazzo che aveva tirato. Andò dritto da lui e gli disse:"È stato un
tiro grandioso! Tu giochi a calcio? Come ti chiami?"."Un elemento
così farebbe proprio comodo alla squadra!" pensava il ragazzo.
Lo sconosciuto si levò il cappuccio del giubbotto: una massa
di capelli arancioni lunghi e lisci come la seta gli ricadde sul volto. Con un
elegante gesto del capo se li tirò indietro, mostrando due lucenti occhi
celesti, una pelle color caramello, un piccolo naso appuntito e delle labbra
piccole e rosate."Dipende da chi me lo chiede",rispose.
Dave indietreggiò sconcertato."C-cosaa?! Una
ragazza?!" Non riusciva a credere ai suoi occhi. Non si aspettava che
dietro quell'aspetto da misterioso sportivo si potesse celare una ragazza.Ma
ebbe subito altro a cui pensare."Allora?!? Hai qualche problema con le
donne? Credi forse che non siamo uguali a voi?" rispose stizzita la
giovane. Il suo sguardo penetrante ma glaciale aveva inchiodato Dave."N-no
no," si affrettò a spiegare,"anzi, io sono convinto che tutti possano
giocare allo stesso livello."
"Hmm... Va bene. Mi sembri sincero. Non mi avete ancora
detto i vostri nomi, però." proseguì lei.
"Giusto"affermò Dave."Mi presento: Sono Dave
Hearlinson, capitano della Saint Cross Eleven. E lei è Corinne
LeBlanc,difensore e compagna di squadra nonché mia migliore amica" Queste
ultime parole accesero il volto della ragazza, ma un attimo dopo si spense.
"Tu il capitano? Mmhh...allora devi essere proprio un
abile giocatore! Ed a me piacciono i tipi come te..." disse aggrappandosi
al braccio di Dave e strusciandosi contro di lui, mettendo a disagio il giovane
e facendo sussultare Corinne. Fu proprio a quest'ultima che la ragazza
sconosciuta lanciò uno sguardo di sfida ed un sorrisetto malevolo. Per la prima
volta in assoluto, lo sguardo dolce e gentile di Corinne si trasformò in
un'occhiata fulminante."Non ti sembra il caso di dirci il tuo nome,
prima?"disse, fingendo di restare calma e pacata. La ragazza capì di aver
colpito nel segno:
"Oh, giusto, che sbadata che sono. Il mio nome è
Catherine Lanceton. Sono appena arrivata dall'Inghilterra. Non gioco in una
squadra, ma i calciatori abili e famosi mi hanno sempre attratto, per questo ho
tentato di imitarli. Spero di esserci riuscita... Tu cosa ne pensi,
pasticcino?" si rivolse a Dave, il quale, sorpreso, rimase a bocca
aperta."Beh, ecco... Io... Sssì, sei stata molto brava. In particolare
quella tecnica era spettacolare! Ci sei riuscita da sola?" Catherine, in
modo fintamente affettato, esclamò"Siiii! È proprio la mia prima tecnica!
Anch'io sono una calciatrice allora? Non vedo l'ora di giocare con voi!"
Corinne capì subito la sua bugia. Come faceva Dave a non accorgersene?
Ad un tratto si sentì un trillo."Oh, il telefono."
disse Catherine."Devo andare i miei mi aspettano. Spero di rivedervi"
disse sorridendo,"soprattutto te, tesoruccio!" nel frattempo, però,
rivolse un'altra occhiata superba a Corinne. Lei rispose con uno sguardo di
fuoco. "Be', a presto!" li salutò e scappò via."Quella ragazza è
veramente simpatica, non trovi?"disse Dave."Hai proprio ragione"
ribatté sarcastica Corinne.
I due proseguirono per la strada, finché Dave non esclamò:
"Eccolo! È il campetto dove venivo da piccolo a giocare! Quanti ricordi!
Chissà se c'è ancora la vecchia porta!" e corse a vedere oltre la
staccionata."Ehi, aspettami!" disse Corinne, andandogli dietro. I due
però si fermarono a guardare sorpresi.
Davanti alla vecchia porta c'era un ragazzo di sedici anni
al massimo che si allenava col pallone. Aveva i capelli lunghi e neri ed un
ciuffo argenteo che ricadeva sulla fronte, coprendogli parte del viso. La pelle
era scura, molto abbronzata; aveva gli occhi rossi e un'espressione seria e
concentrata. Era alto e e slanciato, ma le braccia e le gambe erano ben
proporzionate. Indossava una maglietta nera con gli orli delle maniche grigi,
dei pantaloncini corti verde scuro e delle scarpe sportive nere e viola. Si
stava esercitando nelle sue tecniche.
Appena vide avvicinarsi i due si voltò di scatto e, sorpreso,
disse:"Chi siete?"
Dave lo rassicurò:"Tranquillo, non vogliamo farti
niente. Io sono Dave Hearlinson e questa è Corinne. Tu invece come ti
chiami?" Il ragazzo, timoroso, pronunciò il suo nome
lentamente."Mi...mi chiamo Alexander... Alexander Drakengoth""Lieto
di conoscerti, Alexander! Giochi a calcio?" proseguì Dave. "Oh,
questo? In realtà io non gioco in una squadra... Vengo qui ad allenarmi...
Posso tirare in libertà.""Ottimo! Che ne dici di allenarci un po'
insieme" propose il ragazzo. Alexander ci rifletté per qualche istante,
poi rispose:"Beh... Per me va bene."
Si misero a giocare lì in quel campetto. Uno tirava e
l'altro la prendeva e viceversa. Si sentivano come dei bambini che giocano a
palla in giardino. Persino Corinne, seduta su una panchina, si entusiasmava
vedendoli giocare così animatamente. Continuarono la loro sfida finché Corinne
non guardò sul suo cellulare ed esclamò:"Dave! È ora di andare!"
"Accipicchia, il tempo vola quando ci si diverte. Mi
dispiace, dobbiamo tornare a casa."disse Dave."Non preoccuparti, lo
capisco. Vai pure" rispose Alexander. Sul volto aveva dipinta
un'espressione di allegria un po' bambinesca."Ti prometto che tornerò di
nuovo qui a giocare insieme a te.""Ci conto. Ciao!" disse, mentre
i due si allontanavano per la strada. Poi si voltò verso la porta, prese il
pallone tra le mani e mormorò:"Dave Hearlinson...". Infine lanciò la
palla in aria, saltò e con un calcio la scaraventò in porta, sollevando un
nugolo di polvere.
"Ecco casa mia. Entra pure, ti presento i miei
genitori" propose Dave. Intanto, dal cielo, una figura indistinta si
sporgeva dalle nuvole sbirciando cosa succedeva sulla Terra. Ad un tratto la
figura vacillò e cadde, precipitando verso il suolo.
"Sei proprio sicura di non volere?" ripeté il
ragazzo. Corinne, rossa dall'imbarazzo, fece cenno di no con la testa."Va
bene, non preoccuparti" proseguì Dave, camminando sul vialetto di casa
sua."Fai solo attenzione mentre torni a casa. Ci vediamo domani
a..."non fece in tempo a finire la frase che un grosso oggetto piombò dal
cielo sul vialetto.
"Dave!" esclamò atterrita Corinne. Lo schianto
aveva prodotto una nube di polvere molto densa ed era impossibile vedere
attraverso."Sto bene," rispose il ragazzo,"ma cos'è successo? Da
dove è caduta questa..." la nube si era in parte dissolta e il ragazzo
poté riconoscere chiaramente il volto di una ragazza. Aveva la pelle chiara, i
capelli biondi color dell'oro, grandi occhi di colore rosso e un naso e una
bocca minuti. Indossava dei vestiti piuttosto strani per essere una comune
ragazza. La polvere non si era ancora depositata del tutto, ma anche Corinne
riuscì a notare quella presenza."Ma quella è..." disse Dave,
sorpreso. Ma ancora non aveva visto niente.
Avvertì un movimento, un suono sordo di muscoli che si contraevano.
Poco dopo, due meravigliose ali bianche si sollevarono, spazzando via la terra
e facendo tornare l'aria limpida. Solo allora i due riconobbero la figura.
Spalancarono gli occhi, sbalorditi, mentre la ragazza li guardava con i suoi
eterei occhi cremisi.
"Ma è...un angelo!" esclamarono stupefatti.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Nuove Conoscenze-Parte 2 ***
Cap.6 IENXT
Capitolo 9:Nuove Conoscenze-Parte 2
"M-ma è...un angelo!"
esclamarono stupiti Dave e Corinne. E in effetti era proprio così: la ragazza
caduta dal cielo aveva due soffici ali bianche che gli spuntavano dalla
schiena. Li fissava con i suoi grandi occhioni di rubino, senza alcuna
espressione sul volto. Indossava un vestito a scaglie viola con bordi dorati e
dei pantaloni stretti rossi e anch'essi dorati.
"Che facciamo?" chiese Corinne, preoccupata. "Dobbiamo portarla
da qualche altra parte. I miei non devono vederla..." La proposta cadde
nel vuoto: la porta si aprì e dall'uscio apparve il volto di sua madre. Aveva
un'espressione seria e contrita.
"E-ecco, mamma, posso
spiegarti..." si scusò frettolosamente Dave. La mamma lo ignorò e
disse:"Tu devi essere Corinne, l'amica di mio figlio! Sono lieta di
conoscerti. Entra pure, ti offro una fetta di torta!""Ah...ehm...
G-grazie, signora, ma ora devo tornare a casa. Sarà per un'altra volta. A
presto!" rispose la ragazza, imbarazzata, affrettandosi a declinare
l'invito e andando via di corsa.
"Peccato..." disse delusa la mamma.
Poi, rivolgendosi alla ragazza
inginocchiata per terra, chiese:"E tu chi sei?". L'angelo fece per
aprir bocca, ma non ne uscì suono. Dave approfittò di questo momento per
intervenire:"L-lei è una studentessa straniera, viene dalla... Scozia, si,
e si chiama..." si fermò un attimo per pensare a quale nome potesse dire
per ingannare sua madre,"...Angelica, esatto, si chiama così. L'abbiamo
incontrata per strada, stava cercando il suo alloggio ma si era persa, quindi
pa stavamo aiutando... Può...rimanere qui per oggi?" Chiese infine,
pregandola. La madre ci pensò un istante, poi rispose:"Va bene, caro. C'è
sempre posto per i tuoi amici. Prego, accomodati!" facendo cenno
all'angelo di entrare.
Lei guardò fisso la mamma, sbatté le
palpebre e non si mosse, rimanendo con una faccia stupita e
innocente."Non...non parla la nostra lingua, ci penso io, non ti
preoccupare." corse a riparare le cose Dave. La aiutò ad alzarsi e la fece
entrare, poi la condusse in camera sua e, finalmente, poté gettarsi esausto sul
letto."Che giornata" esclamò,"ho incontrato la mia amica, visto
una ragazza che sventava un furto, giocato a calcio con un tipo nuovo e alla
fine persino un angelo mi si è schiantato addosso! Altro che giornata
tranquilla!" ridendo.
Poi volse lo sguardo alla sua ospite. Era
ancora in piedi, vicino alla sedia della scrivania. Un po' a mala voglia, Dave
si alzò e disse:"Avanti, ti aiuto a sederti." le porse la sedia e la
fece accomodare."Come ti chiami?" chiese nuovamente Dave. Ancora una
volta, l'angelo non riuscì a rispondere."Ho capito, non puoi parlare.
Riesci almeno a scrivere?" le domandò, porgendole un foglio e dei
pennarelli. La ragazza lo fissò. Gli occhi, profondi e scarlatti, evidenziavano
l'innocenza espressa da quel volto candido e fanciullesco. Guardava smarrita il
ragazzo, quasi cercando di fargli capire qualcosa.
"Va bene...che ne dici di
disegnare?" Prese il pallone, lo mostrò a lei e poi si mise a
disegnarlo."Ecco. Pal-lo-ne!" disse Dave, tenendo la palla con una
mano e il disegno con l'altra. La figura non era tanto precisa, ma rese l'idea.
Il volto dell'angelo s'illuminò e ad un tratto cominciò a disegnare una figura
sul foglio. I tratti erano poco più precisi di quelli di un bambino."Forse
gli angeli si esprimono solo con i disegni..." pensò Dave. Ad un tratto
l'angelo mostrò al ragazzo il suo disegno. Erano due bambini che si stringevano
la mano. Uno aveva le ali, l'altro un pallone sotto il piede."Questa sei
tu!" disse divertito." E quell'altro... Sono io?" un sorriso
gioioso si dipinse sul volto della ragazza.
"È pronto!" gridò la mamma di
Dave."Ha! Oggi c'è il mio piatto preferito! Arrivo!" disse il
ragazzo. Poi andò verso la scrivania. Angelica stava ancora disegnando. Da
quando Dave le aveva detto come fare, aveva continuato a disegnare qualsiasi
cosa avesse di interessante sotto gli occhi. Il ragazzo guardò i disegni. Sembravano
quelli che faceva lui da piccolo. Le sussurrò dolcemente
all'orecchio:"Vieni, è ora di cena", proprio come sua madre faceva
quando era piccolo. Si sentiva una specie padre per quel piccolo angelo.
Dopo cena, Dave si gettò sul letto
massaggiandosi la pancia."Cavolo, sono pieno come un uovo. Si, ma per un
hamburger farei questo ed altro!" disse, ridendo. Angelica lo guardò senza
capire. Il ragazzo se ne accorse e si sedette sul letto, poi cominciò a
parlare:"Allora... Sai da dove provieni?" l'angelo non capì. Perciò
Dave, alzatosi, prese un foglio e disegnò una casa con accanto lei. Solo allora
Angelica comprese il messaggio e rispose a sua volta. Sul foglio apparvero
delle nuvole.
"Tu vieni davvero dal cielo?!?"
esclamò stupito Dave. Angelica, sorridendo, fece cenno di si. Il ragazzo non
riusciva ancora a capacitarsene."E...non puoi tornare in volo?" lei,
dispiaciuta, scosse la testa."Trovarsi così lontani da casa... Deve essere
terribile" pensò Dave. Poi andò verso l'armadio, lo aprì e ne tirò fuori
un sacco a pelo. Era quello che usava quando dormiva in giardino con suo padre.
Lo stese per terra e disse."Beh, finché non saprai come tornare, potrai
vivere qui." Poi si infilò nel sacco a pelo e, indicando il suo letto,
disse:"Tu dormirai lì. Penso che ti troverai abbastanza comoda."
Angelica lo guardò perplesso. Lui, sbadigliando, le augurò la buona notte.
Era notte fonda ormai. Dave era scosso
dagli avvenimenti dalla giornata, soprattutto dall'arrivo di quell'angelo. Era
stanco morto, eppure non riusciva a prendere sonno. Continuava a pensare ad
Alexander, a Catherine e ad Angelica. A prima vista gli erano sembrati normali,
ma ora che ci pensava, sembrava avessero tutti qualcosa da nascondere. Immerso
in questi pensieri, non si accorgeva di quello che accadeva intorno a lui. Si
scosse da quei pensieri quando sentì una stretta attorno al petto. Si svegliò
di soprassalto chiedendosi chi fosse. Una ciocca di capelli biondi gli
solleticò il naso. Solo allora comprese cosa stava succedendo.
Ricordava questa scena. Quando dormiva in
tenda con suo padre,finiva sempre per abbracciarlo mentre dormiva. Ricordava
anche che suo padre lo abbracciava per farlo sentire al sicuro. E così fece: si
girò lentamente, passò il suo braccio attorno al collo di Angelica e la
abbracciò. Come risposta, lei si strinse ancora di più a lui. Non sapeva come,
ma quel contatto lo faceva sentire tranquillo. In men che non si dica, si
addormentò.
"Sveglia, dormiglione! Hai gli allenamenti!" un richiamo ruppe la
tranquillità di quella mattinata. Dave non aveva alcuna voglia di alzarsi:
aveva dormito bene come mai prima di allora. Si riaddormentò per qualche
minuto, ignorando il richiamo di sua madre. Poco dopo, però, si sentì spingere
da qualcuno."Su, Dave, svegliati! Non vorrai fare tardi!" disse una
voce ignota. Il ragazzo pensò si trattasse di Corinne che era passato a
trovarlo, ma anche fosse stata lei non si sarebbe alzato."Forza! Perderai
gli allenamenti di calcio!"
Alla parola calcio Dave si svegliò di
soprassalto."Cosa! No! Gli allenamenti! Devo andare! Grazie per avermi
svegliato, Cor..." rimase stupito dalla scena che aveva davanti agli
occhi. Non era Corinne ad averlo svegliato.
"Prego, non c'è di che!"
rispose Angelica. Dave rimase a bocca aperta."M-ma tu parli!" esclamò
il ragazzo."Certo che parlo. Non sono tanto diversa da te o dagli esseri
umani!" ribatté allegramente lei."A-allora perché
ieri...""Avevo perso la memoria in seguito al violento impatto. Non
so cosa sia successo, ma stanotte ho recuperato tutti i miei ricordi e le mie
conoscenze" concluse l'angelo al posto suo. Dave rimase colpito da come
fosse cambiata in una sola notte. Era lieto che fosse tornata normale. Subito
dopo, però, si riscosse pensando all'allenamento.
"Visto che tardavi, ti ho portato la
colazione" disse Angelica, sorridendo."E ti ho anche preparato lo
zainetto per la partita.""Grazie, ma non dovevi...""Era il
minimo che potessi fare per ripagarti di avermi ospitato qui!" esclamò
lei. Dave la osservò per bene. Non aveva più l'espressione di una bambina.
Sembrava più matura e posata. Nonostante tutto, però, rimaneva sempre dolce e
gentile.
Dave rimase impressionato da tutta la
premura che il giovane angelo aveva per lui. Finì in fretta la sua colazione,
si vestì di corsa e si apprestò ad uscire. Prima, però, chiese ad
Angelica:"Io vado al campetto. Vuoi venire con me?""Si, mi
piacerebbe!" rispose entusiasta lei. Così si avviarono al campo di
allenamento. Durante il tragitto, incontrarono Corinne. Lei chiese"Cosa ha
detto tua madre a proposito di lei?" Dave stava per rispondere, ma
Angelica lo anticipò e, candidamente, disse:"È rimasta molto
colpita!"
"Ecco, siamo arrivati!" esclamò
Dave, eccitato. Era da tanto che voleva mettere piede in quel campo! "Ehi,
ragazzi! Eccomi! Sono arrivato!""Salve capitano!" dissero Kazuma
e Noshimoto."Chi è quella ragazza dietro di te?""Ah, giusto! Vi
presento Angelica. Lei è..." e qui si interruppe per un
attimo,"...una studentessa straniera. Starà qui per un po' di tempo!"
disse, ricordandosi della bugia accampata la sera prima con sua madre. Intanto
si sentivano gli altri ragazzi dire:"È proprio carina!""Hai
ragione, è fantastica!""Quel Dave ha una fortuna incredibile a
ritrovarsi accanto una così bella ragazza!"
"Comunque anche noi abbiamo una novità! È tornata una nostra giocatrice
dall'Inghilterra!" Queste parole suonarono familiari a Dave. Quello che
vide dopo, però, fu ancora più familiare, anzi addirittura sconcertante.
"Allora, ragazzi, battete la fiacca?" una voce, femminile ma decisa,
richiamò all'attenzione i presenti. Dave rimase a bocca aperta.
"C-Ca-Catherine?!?""Oh,
tesoruccio, finalmente sei arrivato!" rispose la ragazza che aveva
conosciuto Dave il giorno prima."M-ma tu avevi detto di non giocare a
calcio! Che ci fai qui?" chiese il ragazzo, stupito di vederla indossare
la maglia della Saint Cross."Mentre aspettavamo che arrivassi li ho fatti
allenare, così avresti avuto meno lavoro da fare e più tempo per uscire con me;
non sei contento, zuccherino" rispose Catherine, con aria da civetta."Eh...grazie..."
disse Dave, sorpreso.
"Piuttosto, vedo un volto nuovo con
te. Cos'è, ti lascio solo per mezza giornata e tu ti trovi già un'altra
ragazza?!?" domandò, gelosa."N-no no, non è come pensi! È solo una
mia amica..." rispose il ragazzo, a disagio."Va bene, non riuscirei
ad arrabbiarmi con te, pasticcino!" detto questo, lo abbraccio. Nel
frattempo, però, lanciava occhiate malevole a Corinne e Angelica. Corinne
rispose con uno sguardo fulminante, Angelica, invece, tranquilla ed educata,
sorrideva completamente. Catherine rimase scioccata da quest'ultima reazione,
ma non lo diede a vedere.
"Che ne dici di organizzare una
partita 4 contro 4, io e te come avversari? Avanti, zuccherino, voglio vedere
di cosa sei capace!""D'accordo, ci sto!" rispose Dave."Ah,
grandioso! A proposito, chi vince prende il titolo di capitano!" ribatté
Catherine, con aria perfida."Cosa?!?" esclamarono tutti. Tutti tranne
Dave. Lui rimase concentrato, indossò la seconda maglia e scese in campo.
Insieme a lui c'erano Corinne e Rock, oltre al secondo portiere; in squadra con
Catherine c'erano invece Kazuma, Noshimoto e un attaccante.
" Il primo che
segna un gol vince! Si parte!" esclamò lei. Subito si lanciò in attacco.
Superò Dave e Corinne in un lampo, per poi fermarsi contro Rock."Speri
davvero di fermarmi?""Non ci spero, ne sono certo!" e si gettò
in scivolata. Catherine lo scavalcò, ma lui, con un sorriso sicuro,
esclamò:"Scudo di Yggdrasil!" Un gigantesco scudo verde sbalzò via Catherine permettendo
invece a Rock di prendere palla."Wow, ma quando hai imparato quella
mossa?" disse Dave, sorpreso."Cosa pensi che faccia nei giorni di
festa?" disse ridendo il giovane. Poi passò la palla a Corinne,che si
trovò faccia a faccia con Catherine."Non ti permetterò di passare! Qui c'è
posto solo per una donna!" disse quest'ultima."" Lo vedremo.
Preparati a subire una disfatta. Detto ciò, si mosse prima a destra, poi a
sinistra;infine calciò la palla che passò tra le gambe di Catherine, mentre
Corinne la scavalcava e riprendeva il pallone. Si trovava sola davanti a
Kazuma."Prendi questo! Tiro Paralizzante Evoluzione 1!" urlò e, con tutta la forza che aveva in corpo, calciò la palla
che si illuminò d'oro e si diresse in porta. Kazuma rispose con il Movimento Infuocato: avvolse la palla con
dei fili fiammeggiante e la bloccò. Subito dopo la rilanciò per Noshimoto, il
quale, dopo aver nuovamente superato Corinne e Dave, tirò a rete con il suo Dragon Boom, a fatica respinto
dallo Scudo di Yggdrasil, ma la palla finì sui
piedi di Catherine."È il mio momento! Palla Rimbalzina!" e scagliò il suo tiro."Corinne, a sinistra! Rock, a destra!
Io andrò al centro! Respingiamole!" gridò Dave. Subito i tre si misero in
posizione e, saltando, colpirono al volo le pallone ne, finché Corinne colpì
quella giusta e rimandò il tiro al mittente. Ora Catherine era davvero
infuriata."Adesso segnerò!" urlò, ma appena si fece avanti, i tre
effettuarono la loro super tecnica difensiva: al grido di "Barriera Ciclonica!" i tre, dopo averla circondata, alzarono
le braccia al cielo e dei cicloni cominciarono a ruotare attorno a lei, sempre
più stretti, finché non venne sbalzata via. Ripresa la palla, Dave si avviò
verso la porta. Noshimoto tentò di fermarlo con la Sfera Difensiva, ma il ragazzo utilizzò il suo Impatto sismico insieme a Corinne e lo
superò. Alla fine, si trovò nuovamente contro Kazuma."Non riuscirai a
segnare! Te lo impedirò!" Ne sei certo? Prova questo! Freccia Turbinante Evoluzione 2!" la palla si diresse verso la porta, ma arrivò sulla palla
Corinne che, con il suo Tiro Paralizzante andò a potenziare il colpo. Allora Kazuma utilizzò di nuovo il Movimento Infuocato, andando a circondare
il pallone di fiamme. La palla finì tra le sue mani, mentre ancora
ruotava."Incredibile... Come può sprigionare una tale potenza?" disse
Kazuma. Resistette per un po' ma alla fine la potenza del tiro superò la sua
parata: la palla si insaccò in rete, decretando la vittoria di Dave e della sua
squadra. Catherine avanzò lentamente verso di lui. Aveva la testa bassa e scura
e i denti serrati. Si posizionò davanti a Dave e stette lì in silenzio per
alcuni pesanti attimi. Poi scoppiò a ridere. La sua risata era energica e
vitale."Sembra che io abbia perso. Meriti davvero di essere il capitano.
Ma dimmi, come hai fatto a rimanere così lucido?"chiese lei."Lo hai
detto, sono il capitano. Non posso permettermi distrazioni. I miei compagni, i
miei amici, il calcio stesso non me lo perdonerebbe. E... Credo che nemmeno io
me lo perdonerei!" rispose allegro ma deciso Dave."Bene, ora che la
sfida è terminata, torniamo ad allenarci. Ve lo prometto, noi vinceremo il NeXt
Football Frontier!""SIIII!!!" esultarono tutti. A bordo campo,
Angelica osservava attentamente il capitano e sorrideva gioiosa.
"Sbrigati, o faremo tardi!" esclamò Dave."Aspettami!"
rispose Corinne. Si stavano dirigendo verso il campetto dove, il giorno prima,
avevano incontrato Alexander. Era ormai il tramonto, ma Dave diceva che lo
avrebbe aspettato."Sono sicuro che è già là!" disse sicuro lui,
svoltando l'angolo. Quando lo raggiunsero, videro una scena terribile. La porta
era completamente disastrata e portava ancora i segni delle pallonate. Qualcuno
aveva ingaggiato una sfida molto dura e violenta in quel campetto. Dave,
guardando quella scena, cadde ginocchioni. Si sorreggeva a malapena con le braccia.
Non poteva crederci. Il luogo dove aveva vissuto i suoi momenti più belli, dove
aveva scoperto la sua passione per il calcio... Tutto distrutto! Calde lacrime
rigarono il volto del ragazzo. Corinne, vedendo la scena, andò a
consolarlo:"Mi dispiace tanto. So quanto contasse questo posto per te. Era
dove ti allenavi da piccolo. Ora, però, basta piangere...". In qualche
modo, Dave si tirò su. Smise di piangere e disse:"Hai...ragione. Non serve
a nulla piangere. Non riporterà il campetto com'era prima. Andiamo a
casa..." e se ne andarono. Angelica, invece, rimase lì ancora un po'.
Continuava a fissare i tetti con aria sospettosa. Aveva visto qualcuno muoversi
lì. Dopo qualche minuto, anche lei raggiunse Dave e Corinne.
Marath:"Stai Ancora pensando a quel ragazzo, Drakken?"
Drakken:"Si, Marath. Forse non avremmo dovuto distruggere il campo. È
stato eccessivo."
Marath:"Questi erano gli ordini. Lo sai bene che nessuno di noi può
disobbedire al Generale."
Simorgh:"E poi quel ragazzino è un principiante. Non so cosa ci trovi in
lui, Drakken. Scommetto che non riuscirà ad arrivare in finale. Hai sbagliato a
riporre la tua fiducia in lui!"
Drakken:"Come al solito ficchi il naso in faccende che non ti riguardano,
Simorgh. Quel ragazzo ha un gran potenziale, ne sono certo."
Marath:"Ha ragione Simorgh, purtroppo. Sai che, anche se riuscisse a
vincere, noi dovremo stroncarlo. Non ci sono alternative. Noi siamo la Cyber
Legion X, la Squadra più forte del NFF. Non possiamo permettere a nessuno di
interferire con i nostri piani."
LAdG (L'Angolo di Grandius)
Ehilà, ragazzi! Come state? Vi sono mancato? (Ma nooo, cosa diciT-T)
Ok, basta rimpianti, passiamo alle cose serie. Ringrazio per la PRIMA RECENSIONE la carissima
Aya/Chara/Himiko/Caramel...
Scusa, ancora non ho imparato il tuo nome:-( , comunque grazie per la
recensione, sei la mia NUOVA DEA!... E non preoccuparti, i due euro e
la Chewingum ti arrivano!;-D
Ringrazio anche tutti coloro che hanno avuto il CORAGGIO di leggere la mia storia... ;-P Grazie a tutti, ragazzi!
E
inoltre ricordo che se avete qualcosa da reclamare, qualche consiglio,
critica, complimento, QUALSIASI COSA potete sempre recensire e farmi sapere, quando volete!
Ok, direi che per i ringraziamenti abbiamo finito, ora è il momento di... Character Show!!!
Vi
spiego subito: in Character Show fornirò le schede di tutti i
personaggi della storia, con nome, età, squadra, ruolo(?),
descrizione fisica e caratteriale. Per ora è solo una prova,
quindi se volete dire qualcosa(" Ok, bene","Non è
necessario","Lascia perdere e datti all'ippica"... Ok, questo meglio di
no) scrivete nelle recensioni!
E ora partiamo con il mio personaggio preferito!
Nome: Angelica
Età: 13
Aspetto:
Alta 160 cm, magra e slanciata, ha la pelle molto chiara, grandi occhi
lucenti color rosso rubino, lunghi capelli biondi dorati, un viso
aggrazziato e fanciullesco, un naso piccolo e delicato e delle labbra
anch'esse piccole. Ha sempre un'espressione serena e gioiosa sul volto.
Indossa quasi sempre una veste viola e dorata con le maniche e la parte
inguinale ricoperte di scaglie di cuoio dai bordi dorati. Porta anche
dei pantaloni aderenti color marrone e delle scarpe di cuoio. Quando
è in forma Angelo, invece, indossa una corazza d'argento che
lascia scoperte le spalle, due anelli argentati stretti attorno alle
braccia, dei guanti candidi che coprono gli avambracci, un gonnellino
metallico con i bordi d'oro, dei calzari argentati e dorati con dei
diamanti incastonati e un cappello da stregone bianco e argentato.
Dalla schiena le spuntano due grandi ali morbide e candide con delle
piume dorate alle estremità.
Carattere: Estremamente socievole, allegra e solare,
non si perde mai d'animo ed è sempre di buon umore. Vede sempre
il lato buono delle persone e riesce a perdonare tutti. Mette sempre la
felicità del prossimo davanti alla sua e gioisce quando tutti
sono contenti. Essendo l'angelo custode di Dave è molto legata a
lui e tenta in ogni modo di proteggerlo e supportarlo. Non si sa se
questo suo comportamento nasconda altri moventi...
Si, lo so, un po' cortina come scheda, ma il resto lo scoprirete solo
Continuando a seguire Inazuma Eleven NeXt!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** Il lupo solitario ***
Cap.6 IENXT
Capitolo 10: Il lupo solitario
"Avanti, ragazzi! Più impegno!" gridava l'allenatore. I giocatori
correvano cercando il pallone per tutto il campo. Tra contrasti, rimpalli e
spettacolari cavalcate palla al piede, si stava svolgendo la partitella di
allenamento della Saint Cross.
Erano
ormai passate due settimane dall'esordio della Saint Cross nel NeXt
Football Frontier. La vittoria aveva riacceso le speranze nei ragazzi,
che oramai non pensavano ad altro che ad allenarsi e migliorare. La
prestazione dell'ex-capitano Alex Blake aveva evidenziato le lacune
della nuova squadra, ma anche fatto emergere le potenzialità dei
nuovi giocatori, il che dava a tutti una marcia in più per
vincere il torneo. Da allora, sotto la guida del neo-capitano Dave, i
ragazzi si erano esercitati costantemente per poter arrivare in
splendida forma all'incontro successivo.
"Avanzate sulla fascia! Oga, scatta in attacco e preparati a tirare! Rock,
tu resta indietro e preparati ad un eventuale contropiede!" ordinava Dave.
La sua squadra era lanciata in attacco e, anche se con qualche errore, riusciva
ad eseguire le varie manovre proposte dal capitano. Arrivò un cross teso in
area di rigore e Noshimoto, preciso come un orologio, lo colpì di collo pieno
facendolo insaccare in rete con una rapidità inaudita."Ottimo lavoro,
squadra!" Esclamò Dave soddisfatto.
"Ah, oggi è stata una dura giornata" si disse il ragazzo, mentre
percorreva la strada di casa."La prossima partita sarà importante. Non
possiamo chiedere sempre aiuto ad Alex. Sono io il nuovo capitano e tocca a me
guidare la squadra."riflettè.
Intanto era arrivato a casa."Ben tornato, Dave!" lo accolse sua
madre. "Vai a lavarti le mani, la cena è quasi pronta. Ah, a proposito, la
tua amica mi ha aiutato molto nei lavori di casa oggi. È molto gentile e
disponibile!""Già!" rispose allegro Dave."L'esatto
contrario di te!" aggiunse ridendo sua madre."Oh, dai, mamma!"
Andò in camera sua per posare la cartella."Bentornato, Dave!" lo
accolse allegra la ragazza."Oh, ciao, Angelica!" la salutò
lui."Mia madre mi ha detto che sei molto brava nei lavoretti di casa. Le
hai dato una grossa mano!""Figurati, è stato un piacere! A me piace
fare questi lavoretti. Almeno non rimango tutto il tempo a casa con le mani in
mano!" rispose sorridendo l'angelo."Dobbiamo scendere per la cena,
quindi andiamo a lavarci le mani. A proposito, tu sai cosa si mangia?"
chiese Dave."È una sorpresa!" fu l'unica risposta.
"Uaooo!" esclamò meravigliato il ragazzo."Gamberi fritti
con salsa di soia!Spiedini di carne con peperoni e verdure alla griglia! E …
Una torta alla panna con fragole e scagliette di cioccolato! La mia preferita!
Grazie mille, mamma!""Non ringraziare me, ma la tua amica!"
rispose lei."Davvero tutte queste cose le hai preparate tu?" chiese
Dave alla ragazza.
"Certo" ribadì lei,"ho chiesto a tua madre se poteva lasciarmi
usare la cucina perché volevo preparare un piatto speciale. Spero che piaccia a
tutti!". Il suo volto tornava ad assomigliare a quello di una bambina
quando sorrideva così innocentemente. Anche Dave sorrise, a vederla."Bene,
allora buon appetito!" disse, e assaggiò il primo boccone.
"Aahm!" poi non disse una parola. Un fiume di lacrime gli uscì dagli
occhi chiusi."C-cosa c'è? N-non ti piace?"chiese Angelica,
preoccupata. Aveva preparato quel piatto per la prima volta, sperando di non
fare errori. Il ragazzo deglutì il boccone, poi abbassò lo sguardo. Tremava un
po'.
"È... SQUISITO!" gridò, alzandosi in piedi. Gli brillavano gli
occhi."Non ho mai mangiato un pesce così gustoso! Ma come hai fatto?"
la ragazza si sorprese di quella reazione. Non si aspettava un tale entusiasmo
per il suo piatto! Rispose, emozionata:"N-non è niente di speciale! Ho
semplicemente seguito la ricetta che mi ha dato tua madre... Sicuramente lei lo
farà meglio""Ti sbagli, Dave non ha mai reagito così ai i miei
piatti. Sono offesa nel mio orgoglio di cuoca!" disse, scherzando, la
mamma. A sentire queste parole, sul volto di Angelica si dipinse un sorriso
radioso."Allora... Non fate complimenti e mangiate pure!"Dave non si
fece scappare l'occasione:"Non ci penso su due volte!" e cominciarono
a mangiare.
"Era tutto buonissimo! Non credevo sapessi cucinare!" esclamò il
ragazzo."Ehm... Ecco... Essendo stata la mia prima volta, non pensavo
che... ti sarebbe piaciuto..."rispose l'angelo, un po' incerto, ma
felice."Scherzi? Era delizioso! Mi è piaciuto talmente tanto che ne ho fatto
anche il tris!" Angelica annuì, divertita.
"Uff... Ora sono strapieno... E sono anche stanchissimo... Gli allenamenti
non sono stati proprio una passeggiata..." disse Dave, con tono
abbattuto."Yawn... Che sonno... Oh, giusto!" si ricordò e, alzatosi
dal letto, si avvicinò all'armadio per prendere il sacco a pelo."Vediamo
un po', dove l'ho messo... Uhm... Qui non c'è..." mormorò."Aspetta,
ti aiuto anch'io..." si propose Angelica, ma non fece in tempo a finire.
Dave aveva preso il sacco a pelo, ma lo aveva tirato troppo forte e cadde.
Tutto avvenne in un attimo. Quando riaprirono gli occhi, videro una scena che
li mise a disagio. Angelica era caduta sopra Dave e ora stava appoggiata sul
suo petto. Il sacco a pelo li aveva avvolti come una coperta. Angelica ci mise
un po' a riaprire gli occhi, ma quando lo fece, ebbe un sussulto di imbarazzo e
di agitazione. I suoi occhi color rubino erano umidi e tremolanti. Si mordeva
le labbra e le sue dita stringevano la maglietta di Dave.
Il ragazzo rimase sconcertato. Passarono alcuni momenti a guardarsi così,
finché l'angelo, rosso dall'imbarazzo, si alzò di scatto e si girò
dicendo:"M-mi dispiace! I-io...io non volevo...non intendevo..."Il
ragazzo si ridestò pochi istanti dopo e, con la sua solita calma,
disse:"Non importa, dai. Andiamo a dormire."
Anche quella notte Dave non riusciva a dormire. E non era, stavolta, per
l'intensa giornata di allenamento che aveva affrontato. Era qualcosa di
diverso. Si trattava proprio della sua amica. Dal giorno in cui era arrivata
lui l'aveva sempre trattata come una preziosa compagna, come qualcuno da
proteggere e da custodire. Pensava che un angelo avesse pensieri e propositi
più alti di quelli di un qualsiasi essere umano.
Ma quella sera, per la prima volta, aveva visto Angelica per quello che era in
realtà: un a ragazza. Una bellissima ragazza. Grandi occhi scarlatti, capelli
dorati, pelle chiara e vellutata. Pensando a queste cose si sentì a disagio.
Eppure... Non riusciva a non pensare a lei. Continuava ad agitarsi, a
riflettere e a svegliarsi. Si girò sul fianco sinistro, sperando di poter stare
più comodo e tranqullizzarsi.
Pochi minuti dopo, percepì una presenza dietro di lui: un braccio gli cinse il
petto e delle dita sottili e delicate afferrarono il pigiama. Era Angelica.
Come al solito, di notte, entrava nel sacco a pelo per dormire accanto a lui.
Ormai ci era abituato e lo vedeva come un gesto di affetto filiale da parte
dell'angelo. Ma quella notte era diverso. Perché si sentiva così? Perché
sentiva quella morsa gelida che gli attanagliava il cuore? Non riusciva a
capire.
"Dave" sussurrò una voce. Il ragazzo spalancò gli occhi."Dave,
vorrei dirti una cosa..." ripeté."È importante."lentamente, il
giovane se girò. Aveva un'espressione tesa, al posto del suo fare tranquillo.
Non appena si fu voltato, vide i grandi occhioni lucenti della
ragazza."D-dimmi..." disse.
"Stai...
pensando a quel che è successo prima?" L'angelo esitò un
attimo a chiederglielo. "Io... non volevo davvero che succedesse...
però... mi sono sentita strana, in quel momento..." la sua voce
si affievolì, come se qualcosa le impedisse di farla uscire.
"Non so spiegarti... è come se... le mie mani non volessero
staccarsi da te. Sentivo... uno strano calore che mi riempiva il petto.
Era... una sensazione strana, eppure... magnifica... mi faceva sentire
bene. Poi, però, ho... incrociato il tuo sguardo... e un senso
di paura mi ha pervaso. Non sapevo cosa fosse, ma mi faceva provare
vergogna per quella sensazione che avevo provato prima..."
Il
ragazzo socchiuse le labbra, come a voler dire qualcosa, ma la sua voce
non uscì. Non avrebbe saputo cosa aggiungere a quello che
già stava dicendo la ragazza. "Io... Io non capisco... Questa
emozione, questo sentimento che provo ogni volta che ti guardo... Ma
più lo sento, più mi fa star male... Io... " le lacrime
che oramai tratteneva a stento le rigarono il candido volto, bagnando
il il tessuto. "... Io voglio sapere... Se davvero quello che provo
adesso... è quel sentimento... che voi chiamate..." Non riuscì a terminare la frase.
Il
ragazzo la cinse con un'abbraccio, avvicinandola a sé. Stava
soffrendo come lui, divorata dai dubbi e dalle paure che erano sorte a
causa degli avvenimenti di quella sera. Come lui, Angelica non voleva
perdere quella preziosa amicizia che avevano stretto, ma sapeva esserci
qualcosa di più profondo e sincero, che tuttavia era rimasto
nascosto, almeno fino ad allora.
Dave
le passò una mano tra i lunghi capelli biondi, percependone la
morbida setosità. Le scostò il ciuffo che le scendeva sul
volto e posò dolcemente le labbra sulla sua fronte. Come
risposta, la giovane si strinse al suo petto, e il ragazzo potè
sentire le calde lacrime dell'angelo scorrergli sulla pelle. Passarono
lunghi attimi a tenersi così abbracciati, in quell'atmosfera magica resa ancora più intima dalla luce argentea della luna.
"Io... Non so se sia giusto o sbagliato... Provare questo sentimento...
Ma ti prego, promettimi una cosa... Qualunque cosa accada... Promettimi
che nulla... Tra noi due... Cambierà..." chiese Angelica, con
gli occhi lucidi e la voce ancora mista a pianto. Il blu la
fissò per un'istante nelle suemeravigliosi iridi di rubino. L'abbracciò di nuovo, rassicurandola: "Te lo prometto... Qualunque cosa accada... Tra noi due non cambierà niente..."
"Io vado! Ho la partita!" esclamò Dave."Va bene, tesoro!"
rispose la mamma. Il ragazzo non stava più nella pelle all'idea di giocare.
Finalmente avrebbero disputato la seconda partita del NFF! Si erano allenati
duramente per quella partita. Il loro avversario sarebbe stato la Élite Orient,
una squadra che faceva largo uso di tecniche ninja, addestramento da samurai e
arti marziali. Avevano messo a punto delle strategie per riuscire ad avere la
meglio su questa squadra.
Si erano allenati intensamente fino all'ultimo giorno. Sapevano di dover fare
attenzione alle loro ali, ma soprattutto al loro difensore centrale Bolt. Aveva
fama di non essere mai stato superato."Dev'essere un giocatore
fortissimo" pensò Dave allora. Non gli fece questa impressione quando lo
vide.
Le due squadre erano lì, schierate una davanti all'altra. Si poteva respirare
la tensione dei giocatori. Ogni giocatore guardava l'avversario che gli si
parava di fronte con aria di sfida. Dave, invece, aveva la mente da tutt'altra
parte. Ad un tratto, qualcosa lo ridestò. Un ragazzo magro, di media statura,
con i capelli corti e neri con un ciuffetto ribelle che gli cadeva sulla
fronte, lo osservava con il suo occhio stanco ma curioso. Dave ricambiò con uno
sguardo sorpreso."Chissà perché è così interessato a me..."
La partita cominciò. Ancora una volta la Saint cross partiva palla al piede.
Non avrebbero commesso lo stesso errore che avevano fatto con la Astra. Fecero
girare abilmente la palla, scartando ogni avversario, finché non si ritrovarono
soli contro il famoso difensore centrale Bolt. Il capitano non poteva crederci.
Era proprio quel ragazzo che lo stava fissando prima!"Che strano, non mi
da l'idea di essere un difensore così forte." pensò. Dopodiché, scattò in
avanti per superarlo.
Bolt non fece una piega. Si limitò a sussurrare una frase:"Attacco
dei Fossa."
Subito tre belve dall'aspetto feroce si avventarono sul capitano della Saint
Cross."Ma cosa..."fece solo in tempo ad esclamare, prima di
prepararsi all'impatto. Che però non avvenne. Riaprì gli occhi e vide il
difensore che, palla al piede, avanzava per poi passare la palla al capitano
Drain."Incredibile!" pensò,"con una mossa fulminea è riuscito a
rubarmi palla e a far partire il contropiede".
"Fermateli!" urlò Dave. La difesa era ben preparata, ma non riuscì a
bloccare del tutto l'avanzata dell'Orient. Drain si ritrovò al limite dell'area
di rigore e poté tirare con facilità."Kunai Gigante!" urlò, dopodiché lanciò la palla in aria, la prese fra i
polpacci, la fece ruotare caricandola di energia e, quando fu atterrato, lo
colpì con la suola del destro. La palla si trasformò in un enorme coltello che
volò verso la porta.
Kazuma gridò:"Non ci riuscirai! Movimento Infuocato!" ed eseguì la sua mossa. Anche se a fatica, riuscì a
bloccare il pallone. "Accidenti! Sono riuscito a bloccarla per miracolo!
Sono davvero forti!" esclamò il portiere."Non possiamo farci prendere
in contropiede un'altra volta!" disse di Rimando Dave.
La situazione, però, non migliorò affatto. Le azioni d'attacco della Saint
Cross venivano sempre stroncate all'ultimo da Bolt. D'altro canto, la Élite
Orient non riusciva più a penetrare la loro difesa, decisa a proteggere la
porta ad ogni costo. Tuttavia, la differenza era notevole: mentre l'intera
linea difensiva era stremata dai continui assalti della squadra avversaria, il
difensore centrale Bolt, unico ad essere rimasto indietro, non aveva versato
nemmeno una goccia di sudore e continuava a fermare le azioni della Saint
Cross.
"Le cose non si mettono bene. Non riusciamo ad arrivare con il giusto
tempismo. Quel difensore riesce a prevedere l'esatto momento in cui colpire per
rubare la palla. Dobbiamo trovare il modo di confonderlo!"Pensò
Dave."Lascia fare a me!" udì una voce trillare. Era Catherine. Dal
suo sguardo deciso capì che aveva un'idea."Ok, tua!" disse il
capitano, passandole la palla."Perfetto. Ora ci divertiamo!" Si
diresse proprio verso Bolt.
Quest'ultimo stava per mormorare qualcosa, ma Catherine lo anticipò:"Danza Illusoria!" Subito apparvero dei cloni della ragazza che lo
circondarono. Erano quattro in tutto. Il ragazzo non perse la calma e utilizzò
un'altra volta l'Attacco dei Fossa. I felini si avventarono sui doppioni, che
ad uno ad uno scomparvero. Ne rimase solo una, che si involava verso la porta.
Bolt scattò e, in un lampo, le fu accanto. Entrò in scivolata, sicuro di poter
sventare il gol.
Per la prima volta, la sua espressione, cupa e tranquilla, ebbe un fremito di
sorpresa. Il piede aveva attraversato la palla. Pochi secondi dopo quella
Catherine si dissolse."Cosa?" mormorò Bolt. Nessuno era mai riuscito
a superarlo. Dietro di lui passava indisturbata la vera Catherine, con un
sorrisetto furbo e compiaciuto sul volto. Era la loro prima occasione. Tutto
era nelle sue mani.
"Ce la farò!" disse."Nuova tecnica! Balzo
del Leone!" alzò la palla, che si ricoprì di energia verde. La fece
rimbalzare per terra, dopodiché scoccò un tiro formidabile. La palla rimbalzò
diverse volte per terra, ma, anziché rallentare, il tiro divenne ancora più
potente. Un leone dagli occhi di smeraldo come il pallone avanzava balzoni
verso la porta, aprendo le enormi fauci. Il portiere gridò:"Non mi fai
paura! Aahhh!" si lanciò contro la palla, fece un volteggio e la schiacciò
per terra."Demolipugno!" esclamò, eseguendo la sua tecnica. Ma il
tiro era troppo potente, e finì scaraventato in porta insieme alla palla.
"Goool!" esclamò Dave."Ci sei riuscita, Catherine!""Ne
dubitavi, tesorino?" rispose lei, provocante. Nel sentire questo, Corinne
assunse un'espressione sconvolta. Abbassò lo sguardo e divenne cupa. Rimase
ferma finché Rock non la riscosse:"Ehi, che ti prende? Non puoi
addormentarti in partita!" le disse ridendo."N-no...non preoccuparti,
non accadrà." rispose lei, con sguardo perso.
La partita ripartì. Subito la Orient si lanciò all'attacco. Il reparto
difensivo riuscì a respingere ogni assalto, ma Corinne non riusciva ad agire
con convinzione. Veniva superata facilmente dagli avversari e toccava agli
altri rimediare. Era distratta dal complimento che Dave aveva rivolto a quella
smorfiosa. Che Catherine fosse davvero migliore di lei? Non poteva permetterlo.
Avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di dimostrare di essere degna di indossare
quella maglia. L'occasione si presentò. Drain, il capitano avversario, avanzava
centralmente palla al piede verso la porta. Se Corinne fosse riuscita a
fermarlo, avrebbe confermato il suo ruolo di titolare nella squadra. Non ci
pensò due volte e si lanciò all'attacco."Ti fermerò!" esclamò lei.
Non ne era convinta.
"Non intralciarmi!" rispose furente il capitano della Orient, che
sfoderò la sua tecnica."Palla di Fumo!"
gridò, dopodiché saltò con la palla tra i piedi, fece una capriola e la sbatté
a terra. Istantaneamente, una nube di fumo lo coprì e Corinne non poté più
vedere niente."No! Dov'è finito?" esclamò, prima di accorgersene. L'aveva
scavalcata. Ora era solo davanti al portiere."Subirete una bruciante
sconfitta! Stella...di Fuoco!"
gridò Drain. Calciò la palla in alto, la raggiunse, sferrò due calci incrociati
formando una croce di luce rossa attorno alla palla e, infine, si lanciò su di
essa con la pianta del piede. Il pallone partì accompagnato da un raggio rosso
luminoso.
Kazuma tentò nuovamente la parata."Movimento infuocato!" esclamò, e le fiamme sgorgarono dalle sue dita. La palla
venne avvolta dai fili di fuoco e avvicinata alle mani del portiere. Poco prima
che lui potesse afferrarla, però, si mise a roteare ancora più velocemente.
Infranse la tecnica di Kazuma e si insaccò inesorabilmente in rete. Vedendo
quella scena, Corinne, disperata, si accasciò a terra. Si era fatta superare.
Era colpa sua se avevano perso il vantaggio. Aveva mandato all'aria tutti gli
sforzi dei suoi compagni. Si sentiva colpevole. Le lacrime le scorrevano lungo
le guance.
"1-1! Palla al centro!"
Grandius Moments
Salve,
Popolo di EFP! Il vostro Grandius98 Imperatore Maximo... No,
vabbé, basta cavolate. Sono tornato, gente! Mi scuso con voi
tutti per il ritardo... Anche se nessuno me l'ha fatto notare T_T
Bon, a parte l'introduzione penosa, voglio ringraziare la mia cara amica/mentore/sostenitrice Cherry, conosciuta dai comuni mortali (Quindi non da me) con il nome di Caramel!... O sbaglio nome? Comunque sia, grazie cara!
Ringrazio
sempre anche tutti coloro che si prodigano a leggere questo ABORTO
della mia mente malata che io OSO chiamare STORIA: VI STIMO, FRATELLI!
Quindi,
se anche voi volete aggiungervi questa piccola schiera di eroici
lettori, si faccia avanti! E per chi è ancora più ardito
da tentare una recensione, la mia porta è sempre aperta! Quella
da calcio, s'intende.... ;-P
E ora diamo inizio al Character Show!
La scheda personaggio di oggi riguarda il FAMOSISSIMO (Sì, come no) difensore Bolt! Godetevelo!
Nome: Vane Bolt
Età: 14
Squadra: Elite Orient
Ruolo:DIF
Aspetto:
Alto 167 cm, carnagione piuttosto chiara, capelli neri a caschetto,
occhi piccoli e neri, sguardo serio e controllato. Dall'aspetto
gracile, è in realtà agile, veloce e molto abile nello
spezzare le trame offensive avversarie. E' dotato di un'elevata
resistenza e di spiccate capacità di regia.
Carattere:
All'inizio appare come un ragazzo tenebroso e riservato, che mantiene
sempre il controllo sulle sue emozioni. Cambierà nel corso della
partita e della storia, a causa della contagiosa allegria e passione di
Dave & Co.
Allora,
ragazzi... Per ora ho finito, le schede dei personaggi nei capitoli
precedenti le metterò appena possibile. Stavo pensando,
però... Per voi andrebbe bene se mettessi anche le tecniche di
ogni personaggio? Giusto per tenere nota!
Ok, ragazzi, ora vado, ma se volete sapere come finirà la partita, ricordatevi di
Continuare a seguire Inazuma Eleven NeXt!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** Speranze Sopite ***
Next
Capitolo
11: Speranze sopite
Il secondo tempo ricominciò sul risultato di 1-1. Nei dieci
minuti restanti del
primo tempo, la Élite Orient si era chiusa in difesa,
puntando a sfiancare gli
avversari per poi ripartire in contropiede. Dave aveva capito la loro
tecnica,
perciò le azioni d'attacco della Saint Cross furono poche e
non troppo spinte
in profondità. Nella ripresa avrebbero potuto giocare
più aggressivamente,
visto che il tempo da giocare era maggiore. Non dovevano permettersi
errori
proprio in quegli attimi cruciali.
Rientrati nello spogliatoio, i giocatori si lasciarono andare esausti
sulle
panche. Corinne era la più distrutta di tutte. Non riusciva
a farsene una
ragione. Si addossava la colpa del gol che avevano subito e si
disperava.
Rimase a testa bassa per tutto l'intervallo.
Catherine la osservava. Aveva ottenuto ciò che
voleva:Corinne si era persa
d'animo e pensava di non meritarsi il posto in squadra. La vittoria e
il posto
di prima donna titolare in squadra erano suoi. Però qualcosa
non andava. Non si
sentiva a posto con sé stessa. Dal profondo del suo cuore
proveniva una strana
sensazione, come di compassione per la sua rivale e compagna di
squadra. Decise
di ignorare quella sensazione e di continuare quella partita.
La Saint Cross ripartì subito in attacco. Dave
notò che la formazione
avversaria era cambiata: ora disponevano altri quattro difensori
davanti a
Bolt."Ora che lo abbiamo superato, preferiscono sacrificare l'attacco
per
dargli manforte e impedirci di attaccare. Dobbiamo trovare una
soluzione."
pensò.
Lanciò uno sguardo ai giocatori sulle fasce, che capirono
subito."Morsa
V!"
gridò il capitano. In 5 si disposero a
formare una V rivolta verso gli avversari, con Dave in basso e
Catherine e
Noshimoto ai vertici alti. Si passavano la palla in varie direzioni,
superando
gli avversari con il gioco aereo. Questi ultimi erano asserragliati in
area di
rigore e non facevano passare nessuno. Anche se la tattica aveva
funzionato, la
situazione era ancora in stallo.
Ad un tratto, però, Dave vide Noshimoto in buona posizione.
In quel punto la
difesa aveva lasciato un piccolo spiraglio; con un rapido scatto, si
sarebbe
potuto portare in posizione di tiro. Era come
nell'allenamento."Ogaa!!" gridò il capitano. Noshimoto non
si fece
attendere. Con uno scatto bruciò i difensori e
saltò per prendere palla. Poteva
segnare."Dragon..."
"Super
Ragno!"
si udì. Subito
dopo un gigantesco ragno piombò sull'attaccante della Saint
Cross, facendogli
perdere palla."Ma cosa..." esclamò Dave. Bolt aveva usato
un'altra delle
sue tecniche. Dalla voce, sembrava che non la utilizzasse molto. Doveva
essere
un momento critico perché il famoso difensore dallo sguardo
imperturbabile
avesse pronunciato quel nome con tanta foga.
Ancora una volta, passò la palla a Drain, il quale si
lanciò nuovamente
all'attacco. Questo sarà il gol della vittoria!"
esclamò feroce. Riuscì a
superare tutti i difensori e si ritrovò di nuovo faccia a
faccia con Corinne.
La ragazza non si muoveva. Era come pietrificata. Fissava l'espressione
diabolica di Drain e ne rimase terrorizzata. Non riusciva a muovere
neppure un
dito. Con una spallata, il capitano della Orient la fece cadere,
superandola.
Lei non si rialzò. Rimase accucciata sul prato, mentre
lacrime perlacee le
scendevano sul volto."Tra poco subiremo un altro gol",
pensò."E
sarà solo colpa mia. Di nuovo. Avrei fatto meglio a non
entrare mai in questa
squadra...""Stella
di Fuoco!"
"Scudo
Incrociato!"
si sentì
gridare. Una grande fiammata si sprigionò davanti alla
porta. Quando il fuoco
si spense, la palla era salda tra le mani di Kazuma."C-Come... Non
può
essere! Ha parato la mia Stella di Fuoco?!?" Era così. La
nuova tecnica di
Kazuma aveva fermato il tiro. Ma ciò non
risollevò Corinne. La ragazza, pur
felice che il gol fosse stato sventato, si sentiva colpevole di aver
lasciato
passare Drain. Si buttò ancora più giu.
"Forza, alzati" risuonò una voce femminile. Era Catherine.
Corinne,
lentamente, alzò lo sguardo e rispose"C-Che differenza fa?
Non sono stata
capace di fermarlo né prima, né adesso. Non ho le
capacità per fare parte di
questa squadra...""Se è così, perché
non te ne vai?" esclamò
contrariata Catherine.
"Se ti senti così inutile, lascia il campo e fai entrare
qualcun altro!
Gli altri stanno combattendo con tutte le loro forze fino alla fine per
far
vincere la squadra, con tutti i suoi componenti, anche te! Se non hai
le
capacità o la voglia di giocare, fai posto a qualcuno che
invece desideri
vincere con tutto il suo cuore!"
Corinne si sentì colpita da quell'esclamazione. Gli venne in
mente il giorno
del primo allenamento, e le parole che Dave gli disse:"Sono sicuro che
ce
la farai. Ho visto di cosa sei capace e ti assicuro che è
qualcosa di
sbalorditivo. Fidati di me, Ok?" le aveva quasi dimenticate. Un leggero
sorriso le si dipinse sul volto. Si asciugò le lacrime, si
rialzò e, decisa,
disse:"Sono pronta. Andiamo."
La situazione rimase bloccata ancora per diversi minuti. Entrambe le
squadre
attaccavano e si difendevano al meglio delle loro
possibilità, ma nessuna
sembrava poter avere la meglio. I giocatori erano sfiancati e
continuavano a
correre solo per inerzia. La partita sembrava destinata a finire in
parità, ma
a pochi minuti dalla fine, Drain riuscì a prendere palla e
ad andare in
attacco. Ancora una volta superò tutta la difesa e ancora
una volta si trovò di
fronte a Corinne."Cos'è, vuoi di nuovo che ti ridicolizzi
davanti a tutta
la tua squadra? Non farmi perdere tempo e levati di mezzo!"
La ragazza tirò un lungo e profondo respiro, poi
rispose:"No. Non mi
muoverò di qui. Io sono Corinne LeBlanc, difensore titolare
della Saint Cross.
Difenderò la porta a qualsiasi costo! E adesso, quella palla
verrà con
me!" Drain, infastidito dalle sue parole, esclamò:"Come
vuoi. Te ne
pentirai!" e si lanciò selvaggiamente contro di lei, deciso
a
scaraventarla via. Nello sguardo della ragazza si fece serio e deciso.
Aspettò
che si avvicinasse. Doveva essere precisa. Non un passo in
più o in meno.
Doveva farcela.
"Aaahhh!!" gridò. Tutt'a un tratto lei e il capitano
avversario
furono trasportati sulle montagne. Corinne alzò le braccia
al cielo."Martello..."
urlò. Drain
era spaventato da quella sua improvvisa reazione. Non poteva avere a
che fare
con la stessa ragazza paurosa di prima. Mentre pensava ciò,
la giovane aveva
abbassato le braccia, puntandole verso di lui."...del
Tuono!"
dal cielo,
coperto di nubi nere, apparve una piccola luce blu. Subito dopo, una
colonna di
elettricità si schiantò addosso al ragazzo,
fulminandolo.
Corinne riprese la palla e avanzò palla al piede, tentando
di far partire una
risolutiva azione da gol. La squadra riuscì ad avanzare,
prendendo i giocatori
dell'Orient in contropiede."Passa qui! Posso farcela!"
esclamò
Catherine. La ragazza, anche se riluttante, le diede la palla con un
cross
alto; la rossa lo colpì al volo, senza aspettare."Balzo
del Leone!"
il tiro esplose
con immane potenza. Pensava che ciò bastasse a determinare
la vittoria. Il
portiere non l'aveva parato prima e non ci sarebbe riuscito neanche
ora. Ma
qualcun altro era disposto a tutto pur di proteggere la porta.
"Kunai Gigante!" si udì gridare. La palla venne respinta e
scagliata
verso l'alto."Devo ammettere che siete davvero bravi. Avete superato la
mia difesa. Bene, aspettavo da tanto che qualcuno ci riuscisse. Questa
partita
è proprio divertente, vorrei che non finisse mai! Ma ora non
posso fallire. La
squadra ha bisogno di me!" Dave non credette ai suoi occhi quando lo
vide.
Era stato Bolt a parlare. Aveva un sorriso soddisfatto stampato sul
volto e
un'espressione determinata.
Con una rapidità incredibile, si lasciò dietro i
compagni della difesa e scattò
in attacco. Rock gli si parò davanti e tentò la
sua Fossa Gigante, ma venne
facilmente superato. Si trovava da solo davanti al portiere."Kunai
Gigante..."
esclamò.
Lanciò la palla in aria, la prese con i polpacci, la fece
ruotare e infine la
tirò di pianta destra."...Potenza
2!"
scoccò il tiro che si diresse in porta a
velocità incredibile.
"Non posso permetterglielo. Non lo lascerò segnare!"
esclamò
Kazuma."Aaaaargghhhh!Scudo
Incrociato!"
urlò ed eseguì
la sua tecnica. Il tiro era potentissimo e la stanchezza si faceva
sentire.
Cacciò un grido:"Forzaaa!!" In qualche modo,
riuscì a respingerlo. La
palla stava per cadere in area avversaria: i giocatori della Orient
erano
tanti, quelli della Saint Cross solo due: Corinne e Catherine."Dobbiamo
collaborare. Non c'è scelta. È l'ultima occasione
per segnare!" pensarono
entrambe.
Accadde l'impensabile. Le due saltarono insieme, arrivando sulla palla
esattamente nello stesso momento. Il doppio colpo fece sprigionare
un'aura
elettrica gialla e blu dal pallone."Esplosione..."
gridò Catherine."...Gemella!"
concluse
Corinne. Il pallone partì avvolto da due scie di luce
abbagliante gialle e blu.
Il portiere rimase abbagliato dalla potenza e dalla
luminosità del tiro e non
poté tentare niente."No! Non lo permetterò!"
urlò Bolt, nel frattempo
tornato in difesa."Kunai
Gigante
Potenza
2!"
si oppose.
Le due tecniche si scontrarono e si equilibrarono a vicenda. Nessuna
delle due
sembrava destinata ad avere la meglio."Noi... Dobbiamo... Farcela!"
disse Corinne."Per il capitano... Per i nostri compagni... Per la
vittoria!" continuò Catherine."Aaaahhh!!" esclamarono infine
insieme. Il tiro, allora, brillò di una luce ancora
più intensa e divenne più
potente."Noooo!" gridò Bolt, tentando di respingere il tiro
potenziato.
Fu un attimo. Un'esplosione di luce azzurra coprì la visuale
dell'area di
rigore. Tutti si chiedevano cosa fosse successo. I giocatori della
Saint Cross
erano in trepidazione. Speravano di vedere Catherine e Corinne sane e
salve e
la palla oltre la linea di porta. La tensione era alle stelle. La
nebbia si
dissolse parzialmente, rivelando la palla saldamente stretta tra le
mani del
portiere."No... Non ci credo... È stato tutto... Inutile?"
disse
sconvolta e stizzita Catherine.
"No, non è così". Si voltò verso
l'altra ragazza. Aveva lo sguardo
deciso e un sorriso trionfante sul volto. Indicava la porta. Un sorriso
colmo
di felicità apparve sulle facce di tutti i membri della
Saint Cross. La nebbia
si era diradata, rivelando l'esito dell'azione. Il portiere, palla in
mano, era
stato scaraventato direttamente dentro la porta dalla potenza del tiro.
Si udì
solo il triplice fischio dell'arbitro. Poi un boato d'eccitazione.2-1.
Ce
l'avevano fatta.
"Si! Ci siete riuscite! Siete state grandiose!" esultò Dave.
Le due
ragazze stavano godendosi gli applausi del pubblico, quando Bolt venne
a parlar
loro."Complimenti, avete vinto. Non mi aspettavo che qualcuno potesse
battere le mie tecniche. A quanto pare, dovrò darmi da fare
per potervi
battere!" disse ridendo."Anche se ho perso, mi sono davvero
divertito. Spero di poter giocare ancora contro di voi. Arrivederci"
concluse e se ne andò.
Catherine e Corinne rimasero ancora un po' lì ferme, senza
parlare. Poi la
seconda disse:"Avevi ragione. Pensavo di dover dimostrare di meritarmi
la
maglia da sola, ma in realtà tutti i miei compagni stavano
lottando anche per
me. Persino tu, che mi sfidi ogni volta... Grazie.""Io dicevo
veramente quando ti consigliavo di andartene! Senza te in squadra,
avrei avuto
più tempo da passare con il mio pasticcino!" rispose
provocante Catherine.
Sulle prime, Corinne voleva dirgliene quattro, ma alla fine si
calmò e
sorrise."Si, certo..." disse, allontanandosi. La rossa si
girò e,
dopo un attimo di iniziale serietà, si mise a sorridere
compiaciuta."Forse
non è poi così male..." pensò lei."Ma
che si tolga dalla testa di
provare a soffiarmi il mio tesoruccio Dave!"
Da qualche parte, in Giappone...
Era buio in quella grande sala. Le pareti, così come il
pavimento, erano rivestiti in lastre di ossidiana, lucide e levigate.
Le giunture erano sigillate da sottili tubi di gomma verde smeraldo
dentro i quali scorreva un fluido luminoso, che però non bastava
ad illuminare la stanza. Solo delle grandi finestre sul lato opposto
rispetto alla porta permettevano di distinguere abbastanza nettamente
gli oggetti presenti, grazie alla luce argentea della luna. Drakken
entrò, in atteggiamento composto e riverente. Si trovò
davanti l'ombra di un'uomo pensieroso seduto ad una scrivania. Quella
figura metteva una certa ansia al giovane, il quale però si sforzò di rimanere impassibile.
Drakken:"Voleva vedermi, signore?"
La sagoma, lentamente, alzò lo sguardo: Una lente rossa sul lato
sinistro del volto brillò di una luce rossa e malvagia. Una
voce rauca efalsata uscì dalla sua bocca.
Comandante P:"E così hanno vinto, eh? Hm..."
Drakken:"... Hai visto anche tu la partita della Saint Cross?..."
C.P:"Certo,Drakken. Come non potrei? Devo conoscere tutto di tutti se
voglio che il mio piano vada a buon fine..."
D:"Perché sei interessato tanto a quella squadra?"
C.P:"Ho dei presentimenti sui giocatori che la compongono... In
particolare su quel ragazzo, Dave... Potrebbe essere un ostacolo per
nostri
progetti."
D:"...N-Non avrai intenzione di eliminarlo? Avevi detto che non avresti
fatto del male a nessuno, padre!..."
C.P:"Taci, stolto! Ti ho già detto che non devi chiamarmi
padre! Io sono
il Comandante P, allenatore della Cyber Legion X e tuo superiore! Che
non si
ripeta più, chiaro?"
D:"... Mi perdoni, Comandante. Non succederà più"
C.P:"Me lo auguro per te, Drakken... Non devi temere, non ho intenzione
di
eliminarlo..."
D:"... La ringrazio, Signore..."
C.P:"... Perché dovrai essere tu a farlo!"
D:"...!!!!..."
C.P"Prendi Marath e Simorgh e vai al campo della Saint Cross. Sfidali,
distruggili, fa' in modo che non possano più mettere piede
in campo!"
D:"...Gghh!"
C.P:"...Hai capito gli ordini Drakken?"
D:"... Si, Signore."
D:"... Mi dispiace tanto, Dave..."
Grandius Returns!
Salve ragazzi! Come va? Vi sono mancato? Si, lo so che non aggiorno da
qualcosa come... due settimane(o di più?... Non ricordo), ma a
voi non dispiace, vero?
... *Rosa di Gerico(Cespuglio secco) che rotola*
...Non avevo dubbi.
Ok, come prima cosa voglio ringraziare la mia amica Caramel-San per la recensione, e soprattutto per gli utilissimi consigli che mi da di recensione in recensione! Ti devo molto, cara!
Poi voglio ringraziare tutti quelli che, nonostante la mia storia
diventi sempre più infantile ed insensata, si sforzano di
leggerla! Adesso il mio lavoro ha finalmente un senso!
Bene, ora che ho finito con i ringraziamenti, è ora di passare al
Character Show!
Oggi voglio presentare Mister Figo, il neo-bomber di fuoco, l'ex capitano della Saint Cross... Vabbé, avete ormai capito di chi si tratta: Il grande Alex Blake!
Il nostro figone distaccato purtroppo non ha voluto farsi vedere, ma
cercherò, almeno in futuro, di mettervi qui una sua immagine;
per ora dovrete accontentarvi della descrizione...
Nome: Alex Blake
Età: 16
Ruolo: ATT
Squadra: Saint Cross
Elemento: Fuoco
Aspetto: Alto 167 cm,
dalla pelle non troppo chiara, capelli castano scuro, occhi castani,
profondi e penetranti, braccia e gambe molto atletiche. In campo gioca
al minimo delle sue capacità, ma se sfodera il suo vero potere
non c'è nulla che lo possa fermare. Ha un tiro potentissimo e
un'agilità ed un controllo palla senza eguali. Di solito indossa
una t-shirt bianca sotto una felpa arancione a maniche lunghe, un paio
di jeans scuri e delle scarpe da ginnastica bianche e rosse.
Carattere: Molto serio e
schivo, esige sempre il massimo dai suoi compagni di squadra. Non gli
piace che gli altri facciano troppo affidamento su di lui, sia
perché vuole che trovino da soli la soluzione ai loro problemi,
sia perché teme di poter fallire. Non gli piace fare amicizia e
per lui l'unico posto in cui si può diventare amici è il
campo. La sua ardente passione per il calcio spazza via ogni sua
traccia di orgoglio e di riservatezza. Ritiene degno della sua
fiducia solo chi dimostra di non arrendersi mai e di lottare fino alla
fine, sfruttando ogni risorsa che ha a disposizione e rialzandosi dopo
ogni caduta.
Tecniche:
-Fiammata Furente, TIRO, Fuoco
-Avvitamento Esplosivo, TIRO, Fuoco
-Tornado di Ghiaccio, TIRO, Vento
-Fiammata Suprema, TIRO, Fuoco
E
adesso scusate ma vi lascio, vado a preparare il prosimo capitolo, ma a
chi si è appena sintonizzato su questa storia, consiglio di
leggerla dall'inizio per comprenderla meglio! Ok, ora vado, ma
ricordatevi di
Continuare a seguire Inazuma Eleven NeXt!
ed anche di
Recensire(se volete) questa storia!
Ciao!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** Fulmine a Ciel Sereno ***
Cap. 12 IENXT
Capitolo 12: Fulmine a ciel sereno
"È la prima volta che ti vedo alzato così presto. Come mai?" chiese
curiosa Angelica."Oggi abbiamo un allenamento intensivo. Dobbiamo
prepararci bene per la prossima partita! Siamo arrivati già così lontano, non
dobbiamo fermarci adesso!" rispose Dave, con fare deciso ed entusiasta.
Era ancora eccitatissimo per la vittoria contro la Orient. Forse avevano
davvero una possibilità di vincere il torneo!"Non possiamo fermarci
neanche un minuto! Gli avversari si faranno sempre più forti e se vogliamo
andare avanti dobbiamo prepararci ad ogni evenienza!"
"Mmmh... Senti, non è che... Potrei venire con te oggi? Sai, per assistere
agli allenamenti..." chiese l'angelo, un po' a fatica."Perché no?
Sarà divertente!" rispose il ragazzo, quasi senza pensarci. In fondo, lei
era una sua amica, pensava fosse logico che volesse stare del tempo con lui
all'allenamento. Si sarebbe accorto troppo tardi di aver fatto un madornale
errore.
Camminavano lungo la strada che costeggiava il fiume, guardando i fiorellini
che spuntavano dai bordi della strada e ascoltando il canto degli uccellini. Un
leggero venticello rinfrescava quella gioiosa mattinata estiva."Senti un
po', Angelica..." esordì Dave. La ragazza lo guardò sorridendo."...
Come ci si sente a volare in cielo?" chiese.
"Ah, ecco..." disse lei, che non trovava le parole per
spiegare,"... Ti senti... Leggero. Come se nulla ti tenesse più legato al
terreno. Senti l'aria fresca che ti accarezza il viso, la luce intensa e calda
del sole che ti abbraccia, le soffici nuvole che ti fanno da letto... Ti senti
veramente libero." concluse, serena."Quindi è così..." ribatté
lui,"Libero come una farfalla."
Passò un po' di tempo prima che riprendessero a parlare."C'è un'altra cosa
che vorrei chiederti" riprese a parlare Dave. Aveva un tono decisamente
più preoccupato."Mi hai detto... Che non potevi più tornare. Per
caso..." si mise una mano sotto la tuta e ne estrasse il
ciondolo."... Era per questo motivo?" chiese, porgendole la piuma.
Angelica sussultò, ma non lo diede a vedere."M-ma no, non credo... Forse
non ho ancora ricordato come si fa a volare" lo rassicurò, mostrandogli un
sorriso smagliante."... L'ho visto, sai?" la ragazza si
sorprese."La tua ala. Manca una piuma. Non riesci a volare senza, perdi
l'equilibrio. È successo questo la prima volta, vero?" proseguì lui.
L'angelo rimase scioccato. Non sapeva come rispondere."M- ma... No! Non è
vero! Guarda, sono sicura che quella sia una semplice piuma d'uccello... Non è
affatto...""Ora smettila!" esclamò Dave, contrariato. Non si era
mai arrabbiato con lei prima di allora. Per questo motivo Angelica ne fu ancora
più scossa.
La reazione del ragazzo era stata improvvisa, ma così come era esploso tornò a
parlare in tono calmo."Non devi mentire. So che questa è la tua piuma.
L'ho conservata perché pensavo di aver avuto fortuna, ma ora capisco che sei
stata tu a perderla mentre mi salvavi da quel camion. Ti ringrazio per quello
che hai fatto." aveva gli occhi colmi di riconoscenza mista a malinconia.
"Questo ciondolo... Mi ha accompagnato sin dalla prima partita. Lo
ritenevo qualcosa di speciale. Ma poi sei arrivata tu, che lo sei altrettanto.
Per questo voglio ridartelo. So che serve per farti tornare a volare, perciò te
lo restituisco. Mi sta più a cuore la tua felicità della mia fortuna"
disse.
Poi sorrise:"Anche perché... Io penso che ognuno debba costruirsi il
proprio destino con le sue forze, non contando sulla fortuna!"concluse. Angelica
non sapeva cosa dire. Il ragazzo teneva davvero molto a lei, al punto da
rinunciare al suo portafortuna. Era commossa. Con gli occhi lucidi per l'emozione,
sussurrò un "grazie" colmo d'affetto e di riconoscenza.
"Però" proseguì Dave,"Devi promettermi una cosa.""Che
cosa?" chiese la giovane, incuriosita."Che un giorno di questi, mi
porterai a volare con te lassù, oltre le nuvole!" e indicò il cielo.
L'angelo lo guardò e, felice, rispose:"Si, te lo prometto."
"Passa, Noshimoto!""Non te lo lascerò fare!""Prova a
impedirmelo, se ci riesci! Hop!""Dannazione, mi ha
superato!""Tieni, Cat!""Presa! E ora... Balzo del Leone!""Ti fermerò!
Scudo Incrociato! Urrghhh!" i
ragazzi si stavano allenando con tutte le loro forze sotto l'incitamento
dell'allenatore e di Dave."Forza, ragazzi! Voglio di
più!""Kazuma! Lunga!"
Dalla panchina, Angelica osservava attentamente i movimenti della
squadra."Sono ben coordinati, devo dire" pensò "E ce la stanno
mettendo davvero tutta! Se continuano con questa grinta, forse riusciranno per
davvero a vincere il torneo..." poi pose la sua mano sul ciondolo con la
piuma che le aveva dato Dave.Pensava alla discussione che avevano avuto prima.
Sarebbe davvero riuscito a farne a meno?
"Bene, ora voglio esercitarmi! Bersagliatemi con tutte le vostre
tecniche!" esclamò Kazuma. Uno dopo l'altro, i giocatori della Saint Cross
si esibirono nelle loro più spettacolari tecniche di tiro, che il portiere parò
senza eccezioni. Era arrivato il turno di Dave.
"Bene, preparati! Utilizzerò ogni briciolo della mia forza.
Freccia..." una colonna d'energia viola schizzò verso la rete. Fu così
rapida che Kazuma non se ne accorse nemmeno. Il colpo finì in rete, quasi
sfondandola. Poco dopo, un pallone rotolò per terra. I giocatori rimasero
ammutoliti."Ma che..." esclamò Dave, voltandosi. La scena che vide lo
fece rabbrividire.
Tre tizi dalle uniformi nere e grigio metallo, simili a corazze, erano
comparsi
sull'altra metà del campo. Avevano tutti e tre una maschera
bianca con
minacciosi occhi rosso sangue."E così, questa sarebbe la famosa
Saint
Cross Eleven," disse uno di loro. Aveva i capelli grigio metallizzato e
la pelle leggermente abbronzata, da quello che si vedeva dal collo,
unico lembo non coperto dalla maschera."Che banda di dilettanti. Se uno
di
loro non riesce a bloccare un tiro come quello, non meritano di
definirsi una
squadra di calcio..."
"E voi chi siete? Cosa volete da noi?" esclamò il
capitano."Hmpf, che moccioso insolente" mormorò un altro
componente
del trio. Parlava con una voce femminile, seducente ma allo stesso
tempo seria. Aveva la pelle piuttosto scura e lunghi capelli color
rosso purpureo, leggermente mossi."Ascoltami bene, poppante" Riprese a
parlare, avvicinandosi con un balzo al blu."Noi siamo tre membri della
Cyber
Legion X, la squadra più forte del NFF. Nessuno è mai
riuscito a sconfiggerci,
così come nessuno lo farà mai!" a sentir queste parole,
si gelò il sangue
nelle vene a tutti. Quei tipi erano terrificanti ed emanavano un'aura
oscura e
malvagia. Non promettevano nulla di buono.
"Ora basta, Marath. Hai già detto abbastanza." una voce profonda
riscosse Dave. Gli suonava familiare, come se un'eco dal passato stesse
risuonando in quel campo. Non poteva pensarci in quel momento, però. La
situazione era critica. "Siamo qui per lanciarvi una sfida. Noi tre contro
di voi. Ci state?" riprese a parlare il primo tizio."Questi individui
vogliono solo procurarci guai. Non accettare, Dave!" suggerì Rock.
"Suvvia, non sarete dei codardi? Come avete fatto a vincere nel torneo se
giocate con questo spirito?" detto questo, prese un pallone, lo lanciò in
aria e lo colpì al volo con una potenza straordinaria. La palla schizzò ad una
velocità impressionante andando a colpire Rock dritto nello stomaco. Il
difensore venne spinto indietro e cadde.
"Urgh...""Rock!" esclamò Dave, vedendo l'amico a terra,
dolorante."Hahaha, e questa sarebbe la difesa? Ma non fatemi ridere"
esclamò sadicamente il tipo che aveva tirato."Gghh!... Non potete fare
questo ai miei compagni! Fatevi sotto!" ribatté furioso il capitano."Oh,
bene, finalmente qualcuno con un po' di fegato" disse il secondo membro
della combriccola. Il capo, invece, rimase silenzioso.
La sfida iniziò. Gli avversari partivano palla al piede, ma non sembravano
intenzionati a muoversi. Catherine si buttò all'assalto."Imparerete a non
sottovalutarci!" gridò. Fu un attimo. Marath sparì come
un'ombra."Cosa?..." pensò la ragazza. Subito dopo, avvenne
un'esplosione di energia oscura che la spazzò via."Aaaahhh!""No,
Catherine!" esclamò Dave.
L'azione non era ancora finita, però. Noshimoto avanzò e fece per fermarla con
la sua Sfera Difensiva, ma l'avversario fu una
saetta. La vide solo mentre gli passava accanto, sussurrandogli
nell'orecchio:"Illusi." poco dopo, un'altra enorme esplosione lo
scaraventò in aria. Passò la palla a Simorgh. Corinne gli si parò davanti, ma
lui scomparve. Sentì una perfida risata dietro di sé, poi di nuovo un
botto."Oga, Corinne!" la palla finì tra i piedi di
Drakken."Ggghhh...Ti fermerò!" esclamò rabbioso, andando incontro
all'avversario.
Riuscì ad avvicinarsi un po', ma alla fine anche lui venne scartato come tutti
gli altri. Prima che lo superasse, l'avversario gli si avvicinò e mormorò"Mi
dispiace... Dave." Poi il nulla. Era saltato in aria anche lui come i suoi
compagni. Erano riusciti a passare. Oramai non c'era più nessuno in grado di
fermarli. Solo Kazuma era rimasto in porta. Drakken tirò. Il suono dell'impatto
del piede col pallone fu assordante.
La palla volò in porta con potenza ineguagliabile. Kazuma utilizzò il suo Scudo Incrociato per
pararla."Nnghh... No... Non ci... Riesco... Aargghh!" Venne
letteralmente spinto in rete dalla palla. Cadde di faccia. Dave, appena
ripresosi, non riuscì a crederci. Quei tipi avevano una forza e un'abilità col
pallone mai viste. Per la prima volta in quella partita, cominciò ad avere
davvero paura.
Le cose non andarono bene neanche dopo il gol subito. I giocatori avversari
continuavano a marcare, rubar palla, dribblare e segnare gol su gol. Erano
inarrestabili. Conducevano la sfida per 11-0. Durante l'ennesimo tentativo di
parata, il braccio di Kazuma cedette:12-0 e il portiere costretto a giocare
dolorante."No. Non va bene cosi. I miei compagni sono allo stremo! Non
possono giocare in queste condizioni. Devo difenderli a tutti i costi" pensava
Dave.
Intanto Angelica, disperata, guardava l'incontro dalla panchina."Non può
essere. Lo fanno apposta. Stanno cercando di fargli più male possibile. Non
deve succedere! Dave... Ti prego... Lascia perdere! Scappa finché sei in tempo!
Questi giocatori... Sono dei mostri!" pensava, con le lacrime agli occhi.
Ma il capitano non aveva alcuna intenzione di scappare. Sarebbe rimasto al suo
posto, sul campo da gioco. Avrebbe protetto i suoi amici, la sua squadra, il
calcio stesso anche da solo, a costo di soffrire e uscirne distrutto.
Drakken lo vide. Sapeva cosa doveva fare. A malincuore, diede il segnale ai
suoi compagni."Tua, Marath!"gridò Simorgh, sghignazzando già per la
soddisfazione di vedere tutti quei giocatori mordere la polvere. "È il
momento, Drakken" esclamò la giocatrice, passando la palla al
capitano."Fallo." ingiunse.
Non c'era più via di scampo. Gli ordini erano stati chiari. Dave era ancora lì,
in piedi, a difendere strenuamente la porta e i suoi compagni, e come loro
doveva essere abbattuto."Non vorrei farti questo, credimi" sussurrò
Drakken,"Ma... È per il nostro sogno. Il mio sogno." scoccò il tiro,
di una violenza tale da sollevare un'ondata di polvere ai lati del campo. Dave
era lì, pronto ad intercettare il tiro. Avrebbe sacrificato sé stesso pur di
salvare il calcio che amava. Ma qualcuno non era d'accordo.
Una luce splendente apparve alla sinistra di Dave. Subito dopo, in un turbinio
di piume, la palla andò a sbattere contro qualcosa di indefinito ma
estremamente lucente. In quell'aura dorata, a Dave parve di riconoscere una
figura dalle grandi ali che cadeva lentamente verso terra. Solo dopo la
riconobbe. Sudò freddo e corse verso quel corpo in caduta.
"Angelica!" gridò, prendendola al volo. Sembrava stesse
dormendo."Ti prego, dimmi che stai bene... Ti prego, ti supplico..."
disse, gli occhi lucidi dalla disperazione.
La ragazza stette immobile nel suo stato di sonno per alcuni istanti, poi,
lentamente, socchiuse le palpebre e disse"Hah... Sembra che alla fine il
momento sia giunto..." i suoi occhi rossi brillavano di una luce vitale,
che andava tuttavia affievolendosi. "C-Cosa... Cosa stai dicendo? È uno
scherzo, vero? T-Ti prego, dimmi... Dimmi che è... Uno scherzo..." disse,
sorridendo stupidamente, come un bambino. La realtà si stava facendo lentamente
largo tra i suoi pensieri.
"Ecco perché volevo che la tenessi tu..." disse l'angelo con voce
ancora più fievole, porgendo la piuma al ragazzo."Sai, la piuma di un angelo custode protegge sempre
chiunque la possieda... È un po' come se parte della sua anima risiedesse in
essa..." Ora Dave capiva tutto. E ciò lo faceva sentire ancora più
colpevole e disperato.
"Non potevo permettere che qualcuno ti facesse del male. Tu sei il mio
protetto. Devo fare qualsiasi cosa in mio potere perché tu possa scrivere il
tuo destino..." proseguì Angelica, sempre più debole e
stanca."Però... C'è una cosa che non pensavo sarebbe mai accaduta. Ed è
che... Per tutto questo tempo... Sei stato tu il mio angelo custode." Dave, tra le lacrime, sbarrò gli occhi.
"Mi hai... Accudito... Protetto... Consolato... Sebbene non mi
conoscessi... Non hai esitato un attimo a... A prenderti cura di me..."
Il calore vitale la stava abbandonando, rendendo la sua pelle bianca e
fredda e la sua voce ancora più fioca e debole. "Grazie a te, ho
capito... Tante cose della vita... La vita degli uomini... E' davvero
meravigliosa... E ho avuto la possibilità di comprendere... Cosa
la rende così speciale e degna di essere vissuta..." una minuta
lacrima le rigò il volto pallido."Le avventure... L'amicizia...
Perfino... L'amore... Non avevo mai conosciuto a fondo queste parole,
fino ad ora... Ma è grazie a te... E ai tuoi amici... Se adesso
posso dire di essere stata davvero umana..."
Lanciò un ultimo sguardo languido a Dave e disse:"Tieni stretta quella
piuma... Così ricorderai tutte... Le belle esperienze che abbiamo vissuto insieme.
E... Ti prometto che... Un giorno... Riuscirò a mantenere la mia promessa... E
ti porterò a volare su... Nel cielo... Oltre le nuvole... A sentire il vento e
il sole che ti sfiorano il viso..." chiuse i bellissimi occhi scarlatti e
la chioma le si disperse in tanti piccoli rivoletti di capelli biondissimi e
luccicanti.
Lentamente cominciò a dissolversi in una miriade di luci dorate. Dave le teneva
stretta la mano, ormai fredda e senza vita, mentre dai suoi occhi le lacrime
sgorgavano copiose. In poco tempo, della delicata mano e del candido viso
dell'angelo non rimase più nulla. Il ragazzo si ritrovò sul campo, in
ginocchio. La palla era finita sui piedi di Drakken , che si apprestava ad
avanzare per terminare il lavoro.
A fatica, il capitano si alzò, tenendo gli occhi bassi e la collana con la
piuma stretta in pugno. Attese che l'avversario si avvicinasse, poi si avventò
su di lui a testa alta. Lacrime perlacee caddero dai suoi occhi mentre correva.
In pochi istanti lo aveva raggiunto. Lo prese in pieno con la spalla,
nonostante Drakken stesse utilizzando la stessa tecnica di prima. L'impatto fu
così violento che la maschera dell'avversario si staccò parzialmente.
Anche con gli occhi offuscati dalle lacrime, Dave riuscì a vedere il volto
dell'avversario: un occhio vermiglio, penetrante ma allo stesso tempo
terrorizzato, spuntava dall'apertura, parzialmente coperto da una ciocca di
capelli argentati e neri verso la sommità della testa. Dave fu scioccato da questa scoperta.
Non si accorse nemmeno di aver rubato palla all'avversario.
Questi, dopo essersi rialzato, guardò il ragazzo per alcuni istanti, poi
disse:"Andiamo. Qui non abbiamo più niente da fare." Richiamò i suoi
compagni e, prima di andarsene, lanciò uno sguardo pieno di angoscia e di
colpevolezza verso Dave. Il ragazzo rimase in piedi per alcuni attimi.,
incredulo per ciò che aveva visto, poi cadde in ginocchio per terra, reggendosi
sulle braccia. Il suo pianto bagnava il campo.
Corinne e Rock corsero verso di lui."È tutto a posto adesso," lo
consolarono,"È finita. Non ci daranno più fastidio.""...
Lei..." balbettò il capitano."Prima ho perso un'amica, poi anche
lui... Ma perché... Cosa sta succedendo...." singhiozzò."Perché tutto
questo... Ditemi perché..." poi gridò in preda alla disperazione, con
tutto il fiato che aveva nei polmoni:"PERCHÉ? ANGELICA! ALEXANDEEER!!"
C'è posta per Grandius!
Sigh, Sob! Perché, perché, perché?!? Sono sempre i migliori quelli che se ne vanno... BWAAAHHH!!!
Drakken: Su, non piangere! Dobbiamo leggere le recensioni! *gli porge un fazzoletto*
Ugh, sniff sniff... Gwazie... PROOONF... Sob... Come farei senza di te... DRAKKEN?!?
Drakken: Si, sono io, perché?
Ma... Ma... Ma... TU L'HAI APPENA UCCISA! E ORA VUOI PRENDERE IL SUO POSTO?!?
Drakken: Ma, veramente... sei tu che me lo hai fatto fare... Io non volevo ç.ç
Oh no... vuol dire che... L'HO FATTA FUORI IO!!!
NNNOOOOOOO!!!!!
*Scappa in preda al terrore*
Drakken: Occhei... Beh, spero che mi perdonerete(e soprattutto, non mi
ucciderete) se presento io l'angolo delle recensioni e delle schede
personaggio...
La prima che devo ringraziare è Caramel-San, che come sempre(anche se non ha avuto molto tempo) ha dato una mano nella realizzazione della
storia. Un abbraccione!
Secondo, voglio ringraziare calorosissimamente(Wow, non sapevo nemmeno di conoscere questa parola) una nuova lettrice, White_Moon alias Kiara alias... Boh ho finito i nomi; e la sua inseparabile amica Eris!
Paolo ha veramente apprezzato la vostra recensione(anche quando gli hai
suggerito di ritirarsi, Eris... Ti ringrazia anche di questo;-P)!
E infine, mi rivolgo all'associazione LeAnon(Lettori
Anonimi) che ha auto il coraggio di leggere la storia, anche se sono
andati a vomitare non appena finito il primo capitolo! Grandius vi
stima!
Ok, bene, adesso... Ehm... Vorrei, ecco, sì... proporre la mia scheda personale... Via!
"Character Show!"
http://i58.tinypic.com/207ayr8.jpg
Nome:Alexander Drakengoth
Soprannome:Drakken
Età:16
Ruolo: ATT
Squadra:Cyber Legion X
Elemento:Fuoco
Aspetto: Alto circa 178 cm(Sono
alto, non per vantarmi...), dalla pelle chiara ma non pallida, ha
lunghi capelli nero pece con un ciuffo argenteo che gli copre l'occhio
destro. Quando gioca lega i lunghi capelli in una coda bassa dietro la
testa. Ha occhi profondi e le iridi sono cangianti: normalmente sono
gialli dorati, ma quando è sotto l'effetto del Protocollo D
diventano rossi e le pupille si restringono. E' slanciato ed ha una
muscolatura potente, sebbene abbia gambe e braccia piuttosto magre. Il
suo punto forte è l'agilità: riesce infatti a sgusciare
tra gli avversari e a mantenere un controllo palla incredibile.
Solitamente indossa una T-shirt nera sopra una maglia a maniche lunghe
grigia, un paio di pantaloni sportivi verde oliva e delle scarpe da
ginnastica nere e bianche. Quando gioca, invece, porta la divisa della
Cyber Legion X, composta da: maglietta nera aderente a maniche lunghe
con una parte color grigio metallico sul busto e una sfera rossa poco
sotto il colletto, Spallacci metallici con i bordi rosso sangue,
Pantaloni neri lunghi fino al ginocchio, Calzettoni lunghi neri e
scarpe argentate con un motivo di colore rosso a forma di X.
Carattere: Ragazzo abastanza
timido e insicuro, nonostante l'età. Non riesce a fare amicizia
facilmente, ma quando trova un vero amico se lo tiene il più
possibile stretto. E' un tipo pensieroso e lo dimostra quando deve
eliminare Dave per portare a termine la sua missione, ma esita a
finirlo. Ha un animo buono ed è terrorizzato all'idea di
ritrovarsi nuovamente da solo: in passato era un orfano che veniva
deriso ed isolato dai suoi compagni, ma è stato adottato dal
Comandante P che lo ha addestrato ad essere una macchina da
distruzione; tuttavia, rifiuta ancora di liberare tutta la sua potenza
per paura di far male alla gente. Verrà sottoposto così
al Protocollo D, che sopprimerà temporaneamente ogni sua
inibizione insieme al suo naturale carattere gentile, liberando la
parte spietata e vendicativa.
Tecniche:
Meteora Oscura, TIRO, Fuoco
Scatto Esplosivo, DRIBBLING, Albero
Triangolo Maledetto, DIFESA, Vento
Eclisse Estrema, TIRO, Fuoco
Ecco fatto. Spero non mi odierete per essermi autopresentato... Doveva
farlo Grandius, ma è ancora depresso...*Indica l'autore che
piange in un angolino, disperato*
Ok, bene, ehm... allora, a nome di Grandius, vi auguro una buona lettura e, soprattutto,
Continuate a seguire Inazuma Eleven NeXt!
E anche
Se vi piace questo capitolo, RECENSITE!
Alla prossima!
(P.S. Si, lo so, non si visualizza l'immagine e il disegno
è fatto male... Appena possibile vedrò di modificarlo e
migliorarlo. Per il momento mi prenderò a frustate. 1, 2...
AAARRGGHHHH!!!
Grandius )
|
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** Scintilla Vitale ***
Cap. 13 IENXT
Capitolo 13: Scintilla vitale
Quella non era decisamente una bella mattina. Come tutte le altre fino a
quella. Erano passati tre giorni dalla terribile sfida contro la Cyber Legion
X. Tre giorni nella consapevolezza che uno dei suoi amici era in realtà il suo
più temibile avversario. Tre giorni passati a realizzare il fatto di averla
persa. Con la piuma stretta in pugno, siedeva sul letto a testa bassa,
guardando il cielo coperto di nuvole grigie e la pioggia battente che
schioccava al contatto col terreno. Non proferiva parola.
"Aahh, finalmente è finita," esclamò soddisfatta la
mamma,"temevo durasse ancora. Ora potrò mettere il bucato ad asciugare!"
Due ore dopo il temporale, la giornata era tornata chiara e soleggiata. Certo,
si sentiva ancora l'umidità dovuta alla pioggia, ma tutto sommato era una
sensazione abbastanza piacevole. La mamma entrò in casa e ne uscì poco dopo con
un cesto colmo di panni da asciugare. A quel punto vide Dave che ai preparava
ad uscire."... Vado a fare due passi...""Ah, aspetta! Non starai
dimenticando qualcosa?" disse sua madre. Lentamente si voltò."Ecco,
tieni!" esclamò lei, porgendogli il pallone.
In un attimo, un lampo verde di paura si impossessò di Dave. Vedeva il pallone
non più come un gioco. Era diventato un'arma. Uno strumento di distruzione e
sofferenza. Era diventato... Un mostro. Lo guardò per alcuni istanti. La luce
che brillava nei suoi occhi sparì di colpo. Grandi lacrime lucenti gli
imperlarono le palpebre inferiori. Si voltò di scatto e corse via, lungo la
strada del fiume, a testa bassa, senza pensare alla sua destinazione. Non aveva
più importanza per lui. Oramai gli avevano strappato tutto. L'amicizia, la
fiducia, il gioco del calcio... Non aveva più niente da perdere. Si sarebbe
potuto buttare giù da una scogliera, non avrebbe fatto una piega. Per quanto
dolore, per quanta sofferenza fisica potesse provare, nulla avrebbe potuto
cancellare quei terribili ricordi.
All'improvviso si sentì scuotere e spingere verso il basso. Era inciampato
mentre correva. Finì faccia a terra sulla stradina. Aveva il volto sporco di
polvere e la tuta stropicciata. Rimase lì a pensare."Perché... Perché si
sono portati via tutto... Tutto quello che era importante per me... Tutto
quello che amavo..." Pianse a lungo, lì, al lato della strada, finché non
sentì una voce familiare."Dave, alzati, amico!"."Che ci fai tu
qui? Che ti è successo?"chiese Rock, preoccupato."N-Niente..."
rispose il ragazzo. La sua faccia parlava per lui. Si voltò rapidamente per non
darlo a vedere. Un lungo silenzio intervallò il loro dialogo."È per quello
che è successo durante la sfida, vero?" Dave ebbe un sussulto."...
Ormai... Ormai non ho più nulla... Mi hanno tolto tutto... Il calcio mi ha
tolto tutto... È così! Se... Se non avessi giocato a calcio, non sarebbe
successo tutto questo... Nessuno si sarebbe fatto male... Non avrei conosciuto
nessuno di voi... È stata tutta colpa mia... E del calcio!..."
Tutt'a un tratto si sentì sollevare per il colletto. Con gli occhi lucidi per
le lacrime, scorse Rock che lo tratteneva per il colletto. Aveva un'espressione
furiosa sul viso."Ora piantala. Stai dicendo cose senza senso." la
sua voce era ferma e controllata, eppure sembrava essere in collera con il
ragazzo."Invece è vero... È accaduto tutto per questo motivo... Non avrei
dovuto farlo... Mi dispiace..." venne scaraventato a terra con violenza.
Dave fissò sbalordito l'amico. Oramai era fuori di sé. Gli occhi gli uscivano
dalle orbite e il suo respiro si faceva rabbioso.
"Ora stammi a sentire! Non mi interessano le tue patetiche scuse!
Voglio
sapere che ti prende! Sei stato tu a difendere il calcio con tanta
passione fin
dall'inizio! Non venirmi a dire che le tue sciagure sono dovute al
gioco! Pensi
che se al posto tuo ci fosse stato qualcun altro, tutto questo non
sarebbe
successo? Quei tizi avrebbero attaccato chiunque avesse dato loro
fastidio! E
se anche fosse, cosa credi che ne sarebbe stato di noi? Se non fosse
stato per
te, non avremmo mai deciso di giocare a calcio! Sei sempre stato tu a
trascinarci verso la vittoria! Per quante volte tu stessi per
rinunciare, ti
sei sempre rialzato e hai continuato a combattere! Vuoi davvero gettare
al vento tutto questo? Vuoi davvero vanificare il nostro sacrificio e
quello di Angelica?!?" gli urlò contro Rock.
Il ragazzo rimase immobile, paralizzato dal terrore."M-Ma... Ma questo è
diverso... Io...""È inutile che tenti di giustificarti! Sai benissimo
che le cose stanno così! Credi che Angelica o Alexander avrebbero fatto lo
stesso se tu fossi stato un codardo?" si fermò, ansimante, per riprendere
fiato."Tu stai solo scappando dal calcio!" Le ultime parole colpirono
Dave in pieno petto come una lama gelata. Abbassò lo sguardo. Una lacrima andò
a bagnare il terreno. Si rialzò, anche se lentamente."Hai ragione"
disse a testa bassa, asciugandosi gli occhi."Stavo cercando di scappare
per non soffrire più. Invece... Non ho fatto altro che allargare la
ferita." Rock era tornato a sorridere come al solito. Gli stava porgendo
un pallone. Dave lo prese tra le mani, lo osservò a lungo, poi chiuse gli
occhi."Io... Amo il calcio. Non posso farne a meno. Fin da bambino è stato
la mia passione. Non potrei vivere senza giocare. Ho agito... Contro la mia
stessa natura." poi riprese a sorridere, determinato."Ma ora... Ho
deciso! Mi getterò il passato alle spalle e guarderò solo in avanti! Porterò la
Saint Cross alla vittoria del NFF! Lo farò... Per tutti quelli che credono in
me. Per quelli che hanno fatto di tutto perché io continuassi a inseguire il
mio sogno. Per... Per coloro che... Amano veramente questo sport. Per tutti
loro..." si strinse il pallone al petto,"Prometto che ce la
farò!"
Quel pomeriggio andò al campetto ancora più deciso a vincere il torneo. Aveva
al collo il ciondolo con la piuma di Angelica. Lo strinse forte e pensò a lei,
prima di entrare in campo. "Capitano!" esclamarono i suoi compagni.
Dai loro volti preoccupati capì che era accaduto qualcosa di
spiacevole."Ciao ragazzi, che succede?" chiese, serio."Abbiamo
una brutta notizia" gli rispose Noshimoto."Purtroppo, durante
l'ultima sfida Kazuma si è fatto male e ora è in ospedale con un braccio
malridotto.""Questo significa... Che non abbiamo più un
portiere!" esclamò Cat."Non possiamo proseguire nel torneo
senza!" la notizia scosse Dave, che assunse un'espressione pensosa."Qui
nessun giocatore ha mai sviluppato tecniche da portiere... Quindi non
potremmo""Lo farò io!" eruppe il ragazzo in un
grido."Cosa?!?" esclamarono tutti i giocatori in coro."Si. Lo
farò io. Sono il capitano ed è mio dovere trovare una risposta ai problemi
della mia squadra. In questo caso, mi impegnerò a ricoprire quel ruolo, almeno
finché Kazuma non si sarà rimesso." il suo sguardo era allegro e deciso
allo stesso tempo. Quelle parole infusero coraggio ai suoi compagni, che, uno
dopo l'altro, esprimevano la loro fiducia verso di lui."Forza
capitano!""Puoi farcela, Dave!""Siamo tutti con
te!""Crediamo in te, capitano!" le tante dimostrazioni di
fiducia e affetto riempirono il cuore di Dave di gioia e di orgoglio.
"Noi siamo pronti!" gridò Catherine. Tutti i giocatori erano
schierati attorno all'area di rigore, pronti a sparare il pallone verso la
porta. A proteggerla, un tanto concentrato quanto inesperto
Dave."Arriva!" gridò e scoccò il tiro, che arrivò sibilando in aria.
Dave provò a pararla, ma non appena fece per buttarsi la palla si insaccò in
rete."Accidenti!" pensò il ragazzo."Dave!" lo chiamò
l'allenatore."Devi concentrarti! Stai attento alla traiettoria della
palla. Assicurati di averne intuito la direzione e infine buttati!" il
capitano fece tesoro di quelle parole. Si posizionò in porta, si concentrò e
fissò il pallone. Il successivo era Noshimoto. Posizionò la palla, prese la
rincorsa e sparò una cannonata incredibile. Dave seguì i consigli
dell'allenatore e non staccò gli occhi dalla palla. Si buttò verso destra,
allungando il braccio verso la palla, deviandola con la punta delle
dita."Urghh!" esclamò. Era riuscito a sventare il gol, ma il suo
allenamento era appena cominciato. Si esercitarono così per metà della
sessione. Dave aveva fatto dei buoni progressi in poco tempo, ma sapeva bene di
dover sviluppare una sua tecnica per poter parare i tiri avversari e quello non
era il modo giusto."Ho un'idea" annunciò,"facciamo una
partitella. Ci sarò solo io in porta insieme ai compagni che sceglierò. Tutti
gli altri dovranno cercare di segnare. Ci state?""Siii!"
esultarono in coro gli altri.
La squadra era composta da Dave, Corinne, Rock, Catherine e Noshimoto. Gli
avversari erano tutti agguerritissimi e decisi a fare in modo che il capitano
imparasse la sua tecnica. La partita cominciò con gli avversari subito in
attacco. Pur riuscendo in certi casi ad anticiparli, la squadra di Dave aveva
fatto passare diverse azioni che, nella maggior parte dei casi, erano andate a
segno grazie anche all'ausilio di tecniche. Per Dave era dura, ma sapeva che
solo attraverso lo sforzo e l'impegno costante sarebbe potuto diventare più
forte. Non si scoraggiò, dunque, ma proseguì dicendo:"Ancora! Non
fermatevi!" era stanco e sudato, ma non aveva intenzione di smettere. Quella
partita durò per più di un'ora, finché, su una palla persa, non arrivò uno
strano ragazzo che si avvicinò alla palla. Aveva i capelli corti e gialli con
un ciuffetto sopra la fronte. I suoi occhi erano azzurri, aveva la pelle chiara
e un'espressione smarrita sul volto; indossava una felpa a maniche lunghe
gialla dorata con cappuccio e dei pantaloni lunghi di colore grigio. Guardò
attentamente il pallone e, alzando timidamente lo sguardo,
chiese:"P-Posso... Posso giocare con voi?" Nel campo regnò un silenzio
glaciale. Il giovane si ritrasse, insicuro."Certo che puoi!" ruppe il
silenzio una voce. Era il capitano. Come al solito, non negava a nessuno di
giocare a calcio insieme a lui. Il giovane si sorprese e si aprì in un sorriso
radioso per poi entrare in campo."Qual è il tuo nome?" chiese Dave.
Il ragazzo si voltò e, sorridendo, disse:"Il mio nome è Kasho Kaisame.
Piacere di conoscervi!"
Il ragazzo si distinse durante la partita. Era molto veloce ed aveva un buon
controllo di palla; riusciva sempre ad effettuare degli ottimi passaggi e ad
infilarsi in ogni spazio libero. A fine partita, il capitano avrebbe voluto
chiedergli se gli sarebbe piaciuto entrare nella sua squadra. Tutt'a un tratto,
però, si sentì cedere. Le forze stavano venendogli meno."Ggghh... Non
posso pensare a questo ora. Devo riuscire a sviluppare una mia tecnica di
parata! In fondo, l'allenamento serve a questo! Devo svegliarmi: non lascerò
che segnino ancora!" si mise in posizione. Una luce brillò negli occhi del
nuovo ragazzo: su un lancio alto, stoppò la palla di petto. La sua velocità era
persino maggiore rispetto a quella tenuta in partita. Scartò i giocatori della
squadra di Dave con una facilità imbarazzante, per poi trovarsi di fronte lo
stesso capitano."Ora... Prendi!" con la palla in aria, scoccò un tiro
potentissimo, lasciando una scia di fulmini. Dave rimase strabiliato dalla
potenza del tiro, ma rimase al suo posto, preparandosi ad intercettarlo.
Qualcun altro, però, era deciso a fermare la palla prima di lui."Dave è troppo
stanco per parare quel colpo! Non può riuscirci senza una tecnica
speciale!""Hai ragione, dovremo occuparcene noi! Aaarrrghhh!"
due ombre apparvero davanti alla luce del tiro; una era grande e robusta,
l'altra più piccola ed esile. Il capitano non capì subito cosa stesse
succedendo, ma quando vide che le due figure stavano trattenendo la palla con i
piedi esclamò:"Rock! Corinne! Che state facendo?!?""Non sei
nelle condizioni di bloccare il tiro da solo! Ti stiamo aiutando!" gli
rispose Rock."Non devi pensare di dover fare tutto da solo! Ci siamo noi
con te!"continuò Corinne. In quel moment Dave ripensò a tutte le avventure
passate insieme ai suoi amici e ai suoi compagni, alle discussioni, le liti, le
riappacificazioni, i momenti migliori e anche quelli più difficili. In nessuna
di quelle occasioni era mai stato lasciato da solo. C'era sempre qualcuno
pronto a tendergli la mano per aiutarlo a rialzarsi e a continuare a lottare.
Erano sempre stati dalla sua parte, in ogni occasione. Poteva contare su di
loro così come loro si fidavano di lui.
"La sento... Sento l'energia crescere dentro di me!" disse,
stringendo con la sinistra il ciondolo con la piuma. Poi caricò la mano destra,
chiusa a pugno, facendola illuminare di energia verde."Aaaahhhh!"
gridò, avventandosi di pugno sulla palla. La colpì con violenza tale da farla
esplodere. Una nube di fumo invase l'area di rigore, coprendo la visuale a
tutti i giocatori. Si chiedevano cosa fosse successo, se il capitano fosse
riuscito a fermare la palla o se, viceversa, Kasho fosse riuscito a batterlo.
Chi era quel ragazzo, capace di effettuare un simile tiro? La nebbia si
dissolse, rivelando la scena: Rock e Corinne erano a terra, storditi, ma
davanti alla porta, con la divisa verde brillante oramai sporca di terra, stava
seduto Dave, con la fronte appoggiata al pallone, tenuto saldamente tra le
mani. Faticosamente, rialzò la testa. Aveva gli occhi chiusi e la bocca contrita
in una smorfia di dolore mista a sforzo. Subito dopo, però, aprì gli occhi e
mostrò un grande sorriso di gioia. Questa reazione sorprese Kasho, che non
pensava potesse parare il suo tiro. Dave si rialzò pian piano e camminò verso
il ragazzo. Kasho pensava gli avrebbe rivolto dure parole, perciò teneva la
testa bassa."Era un tiro incredibile!" il ragazzo si
riscosse."C'era davvero tutta la tua volontà d'animo in quel tiro! È stato
spettacolare!" esclamò il capitano. Kasho levò lentamente la testa e
disse:"D-Davvero?""Certamente! Mi hai davvero messo in
difficoltà con quel tiro!" rispose Dave."Ah..." disse soltanto
Kasho, voltandosi.
Il capitano, fattosi serio, disse:"C'è qualcosa che devi dirmi,
vero?" la risposta del ragazzo si fece attendere."...Si. Hai
ragione." poi si voltò e, con fare serio, disse:"Io son Kasho
Kaisame, capitano della Skypalace, vostra prossima avversaria. Sono venuto qui
per vedere la vostra squadra..." il suo sguardo si
adombrò."Però..." riprese, alzando la testa e mostrando
un'espressione di gioia fanciullesca,"Devo dire che... Mi sono divertito
un sacco a giocare con voi! Siete davvero una grande squadra. Meritate davvero
di giocare in questo torneo!" Dave, sollevato, proruppe in un sorriso
colmo di energia vitale."Anche io mi sono divertito. Sei davvero un
portento a calcio! Se anche i tuoi compagni saranno come te, sarà di sicuro una
partita emozionante!" si misero entrambi a ridere. Poi Dave riprese a
parlare:"Oggi, grazie a te, ho imparato il vero significato del lavoro di
squadra. Nessuno deve affrontare i problemi per forza da solo. Se ci sono dei
compagni su cui fare affidamento, tutto è possibile! E sei stato proprio tu ad
insegnarmelo. Grazie." gli porse la mano. Kasho la fissò a lungo, poi
chiuse gli occhi e rispose al saluto."Di niente" disse,
riaprendoli,"Anzi, in questo modo nella prossima partita darete il meglio
di voi!" esclamò divertito. L'allenatore e i compagni di Dave li
guardarono contenti. Erano certi che il successivo incontro sarebbe stato
davvero spettacolare.
TGG(TeleGiornaleGrandius)
Benvenuti a questa nuova edizione del TGG, sono Grandius!
Si, lo so, ci ho messo troppo ad aggiornare, ma essendo periodo di
scuola(e soprattutto di prove T^T) ho proprio le mani legate...
Vabbé, almeno adesso ci sono, siete contenti?
*In platea campeggia uno striscione con scritto A NESSUNO IMPORTA grande come una casa*
Eh, grazie...
Comunque sia, passo a ringraziare White_Moon, alias Kiara, per la sua
recensione! Si, lo so che non ci sono troppe descrizioni, ma essendo la
mia prima storia probabilmente sarà un po' scarna e basilare...
In ogni caso, le critiche sono sempre bene accette! Sì, dico
anche a voi, lettori anonimi che vi nascondete nell'ombra! Se volete,
potete lasciare un pensiero, un consiglio, un insulto(... No, questo
meglio no) come recensione per farmi sapere cosa ne pensate! Non siate
timidi!
Bene, vi ho annoiato abbastanza, si passa ora al
Character Show!
Ecco a voi il biondino carino, il fulmine platinato, il Capitano Della
Skypalace Kasho Kaisame! Grazie per essere venuto qui in studio!
Kasho: E' un piacere, Grandius.
Bene, sono sicuro che il nostro pubblico vorrà sapere qualcosa di più su di te....
Kasho: Volentieri! Allora, sono nato nel lontano agosto del 19...
Facciamo entrare la grafica della Scheda Personaggio!
Kasho: Ehi, ma stavo parlando!
Nome: Kasho Kaisame
Età: 13
Ruolo: Centrocampista/Attaccante
Elemento: Vento
Squadra: Skypalace
Aspetto:
Alto circa 163 cm, dalla carnagione chiara, ha biondi capelli corti,
all'incirca fino allla nuca, con un ciuffetto ribelle sopra la fronte a
forma di fulmine, grandi e profondi occhi celesti e il volto sereno e
quasi fanciullesco. E' molto agile e veloce, soprattuto grazie alla sua
corporatura minuta e alla sua quasi inesauribile energia. purtroppo,
è molto cagionevole di salute e non può sottoporre il suo
corpo a sforzi eccessivi. Il suo abbigliamento abituale si compone di
una maglietta grigia con il colletto nero, una felpa viola con il
cappuccio e una tasca sul ventre, pantaloni lunghi beige e scarpe
sportive nere e bianche. La divisa della Skypalace è invece
composta da una maglia bianca con una V gialla dal bordo inferiore nero
sul petto. pantaloncini gialli con fasce laterali bianche e calzettoni
gialli con una striscia celeste e una bianca all'altezza del polpaccio.
Carattere:
Come denota l'aspetto, ha un carattere ancora un po' immaturo, timido e
schivo, per cui tende a prendere le distanze dalle persone che non
conosce; tuttavia, quando stringe amicizia con qualcuno il suo
carattere cambia e diventa vivace e solare. Nel calcio e in tutte le
attività di gruppo cerca sempre di divertirsi, di stare con i
suoi amici e di ipegnarsi il più possibile, perché quello
di cui ha più paura è di deludere gli altri. In partita
diventa molto serio e concentrato, senza però dimenticare di
giocare per divertirsi. A volte si carica di troppe
responsabilità e si preoccupa dell'opinione degli altri,
soprattutto dei suoi compagni, dato che non vuole perdere la loro
fiducia. Il suo migliore amico, nonché compagno di squadra e
d'attacco è Toyoketa Naloyer, con cui si confida e che lo ha
sempre seguito e sostenuto nel suo percorso per diventare capitano.
Kasho:... Beh, perfetto, ma volevo presentarmi io...
Ah, scusa. Allora ti lascio chiudere, ok?
Kasho: Benissimo! Eh-Ehm!
Si preannuncia un
incontro interessante, quello tra Saint Cross e Skypalace! Chi
avrà la meglio tra Dave e Kasho? Quali altri segreti nasconde il
biondo attaccante? E Dave riuscirà a superare il suo momento di
insicurezza e a trovare la vera forza dentro di sé? Lo
scoprirete solo
Continuando a seguire Inazuma Eleven NeXt!
...
...
...
Kasho: Fa un certo effetto parlare di sé in prima persona...
Puoi dirlo!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 14 *** Oltre il più alto dei Cieli ***
Editor NXT
Capitolo 14: Oltre il più alto dei cieli
"Hai portato a termine il tuo compito?""Si. La missione si è
svolta senza inconvenienti.""Bene, il nostro obiettivo è raggiunto.
Puoi andare."Una figura incappucciata uscì dalla stanza scura."Ah, a
proposito" disse il suo interlocutore,"Oggi c'è la partita di quella
squadra, la Saint Cross. C'è anche quel tipo che ti interessa tanto, Dave...
Forse faresti meglio ad andarci." Il tipo incappucciato si arrestò
sull'uscio. Attese qualche momento, poi rispose:"Vedrò cosa posso
fare."
"Le due squadre, la Saint Cross Eleven e la Skypalace, si trovano sul campo,
schierate l'una di fronte all'altra. I due capitani si incontrano a centro
campo per il pre-partita. Annunciamo inoltre un cambio nella formazione della
Saint Cross: il portiere Kazuma, infortunato, è stato sostituito proprio dal
capitano Dave, ex centrocampista naturalizzato portiere. Da quanto ne sappiamo,
questa sarà la sua prima partita giocata in quel ruolo. Saprà farsi
valere?" Commentò il telecronista.
Il pubblico era esaltatissimo per quella partita. I giocatori, saldi ai loro
posti, non attendevano altro che il fischio d'inizio da parte dell'arbitro.
Dave, tra i pali, si sistemava i guanti."È arrivato il momento. Ci
dobbiamo confrontare, Kasho. Solo una squadra passerà il turno. E io... Anzi,
noi... Non ci lasceremo sconfiggere!" pensò il capitano. Fissava il
ragazzo a centrocampo, con la palla accanto ai piedi, che contraccambiava a sua
volta con uno sguardo sicuro. L'arbitro si avvicinò. Un attimo dopo, un fischio
richiamò l'attenzione di tutti. La partita era cominciata.
La Skypalace partiva palla al piede, con il centrocampista Toyoketa Naloyer al
centro a dirigere lo scambio di passaggi tra i giocatori. Riuscirono ad
avanzare rapidamente, trovando però un solido muro in difesa. I ragazzi della
Saint Cross tenevano testa agli avversari con tempestività nelle marcature e
una gran prontezza di riflessi. L'allenamento svolto per tutta la settimana
aveva dato i suoi frutti.
I giocatori non avevano alcuna intenzione di lasciarli passare. Dave però era
concentrato solo su una persona:Kasho. Non lo vedeva da nessuna parte. Sapeva
della sua incredibile velocità ed abilità negli assist, ma aveva l'impressione
che quel ragazzo avesse un altro asso nella manica. Doveva tenerlo d'occhio.
Intanto la mischia infuriava fuori dall'area."Non passerete!" si sentì
esclamare Corinne, scatenata come non mai. Ognuno dava il massimo in quella
partita. Erano decisi a proteggere a qualsiasi costo la porta e il loro
capitano. Ad un tratto, però, si trovò di fronte Naloyer, in possesso di
palla."Siete degli ossi duri! Devo ammetterlo, questa partita mi piace! Ma
è tempo di mostrarvi anche le nostre abilità!" detto ciò, calciò la palla
in aria. Riconobbero subito la scena.
Kasho si era sollevato a mezz'aria con un salto ed era arrivato sulla
palla."Prendi questo!" disse, ed esplose il suo tiro."Tiro Fulmineo!" la palla, spinta
dal fulmine, si diresse in porta."Oh, no! Non ce la faremo a tornare
indietro! Dave!" esclamò Rock. Il capitano si oppose con le sue sole
mani."A-Accidenti! Non... Non ce la faccio... È troppo potente!" fu
sbalzato via e il tiro si infilò in rete. 1-0 nei primi 10 minuti di gioco. La
partita cominciava sotto il peggiore degli auspici.
"Urgh.. Scusate, ragazzi... Non sono riuscito a fermarla..." disse
dispiaciuto Dave."Non è solo colpa tua, dovevamo aspettarcelo"lo
consolò Catherine."Abbiamo visto ciò di cui è capace durante
l'allenamento. Siamo stati incauti a lasciarlo agire, ma adesso abbiamo
imparato a non sottovalutarlo. Non riuscirà a segnare di nuovo" proseguì
Noshimoto. Il capitano guardò i suoi compagni, poi annuì."Già. Avete
ragione. Adesso andiamo a segnare!"
La Saint Cross ripartì in attacco. La mancanza della guida di Dave si faceva
sentire, ma in qualche modo riuscirono a farsi vedere in attacco. Catherine,
servita da Noshimoto, saltò in alto con la palla tra i piedi e utilizzò la sua
tecnica:"Palla Rimbalzina!" le sfere si
diressero rimbalzando verso la porta.
Il tiro, pur potente, non impensierì il portiere che, con molta calma, scandì
il nome della sua tecnica:"Barriera Laser!" aprì le mani e le scagliò verso il
pallone. Dei raggi di luce rossa scaturirono dal terreno, andando a bucare il
pallone, che si fermò tra le mano del portiere.
"Come ha...!" esclamò Catherine indispettita. La palla venne lanciata
lunga a servire Kasho, che si involò verso la porta protetta da Dave. Ad
attenderlo c'erano però Rock e Corinne."Non riuscirai a segnare di
nuovo!" esclamò la ragazza."Dovrete riuscire a fermarmi, prima!"
disse di contro il biondino. Con una mossa fulminea, riuscì a superare i due e si
trovò solo contro il portiere.
"Bene, sembra che ci troviamo di nuovo uno di fronte all'altro! Ma
sappiamo già chi vincerà." i loro sguardi determinati si incrociarono,
dopodiché Kasho sfoderò nuovamente il suo Tiro Fulmineo. Ma qualcuno si
oppose."Rock! Corinne! Adesso!" gridò Dave. Subito, i due scattarono
verso la loro porta, posizionandosi davanti al capitano. Poi colpirono il
pallone in girata, Rock con il sinistro, Corinne col destro. Riuscirono a
trattenere la palla, giusto in tempo perché Dave ci si avventasse contro di
pugno."Rete..." gridarono
all'unisono."... Elastica!" e respinsero il tiro.
Pensavano di avercela fatta, quando sulla palla arrivò Toyoketa che
disse:"Avete respinto il tiro, eh? Bene , allora prendete questo! Fiammata Fulminante!" sul rimbalzo
della palla, la spedì in aria ruotando su sé stesso. A contatto con l'aria
sferzante, la palla cominciò a bruciare. Toyoketa la raggiunse immediatamente
e, con una rovesciata, la spedì in porta, lasciandosi dietro una scia
elettrica. Dave si allungò al massimo, ma non poté far altro che osservare la
palla oltrepassare la linea di porta. Era il raddoppio.
Dave era abbattuto, ma non sconfitto. Avevano subito un altro gol, ma aveva
ultimato la sua tecnica di parata e ora poteva impedire che gli facessero altri
gol. Bastava solo un po' di attenzione a far si che lo svantaggio si
trasformasse in una vittoria esaltante. Si rialzò e disse ai suoi
compagni:"Coraggio, ragazzi! Ora la partita è tutta in discesa per
noi!"
Dopo il secondo gol, la Saint Cross ripartì ancora più decisa a conquistarsi la
semifinale. Le loro azioni divennero sempre più incisive e difficili da
bloccare; la Skypalace era ormai chiusa nella sua metà campo. I difensori, pur
riuscendo a rubar palla ai giocatori, non riuscivano a far partire un efficace
contropiede. Su uno di questi, infatti, nacque un'azione offensiva
interessante.
Era quasi lo scadere del primo tempo, quando Noshimoto, intercettando un
passaggio destinato all'ala sinistra avversaria, si lanciò a tutta velocità sulla
fascia, evitando con eleganti finte ed agili balzi i tentativi dei difensori di
fermarlo. Giunto al lato dell'area di rigore, si ritrovò circondato dagli
avversari. Tre di loro si avventarono su di lui in scivolata, incuranti del
fatto di poter commettere fallo.
Con un cenno del capo, Noshimoto scomparve sotto il campo, nel frattempo invaso
dall'acqua, eludendo così l'intervento difensivo. Riapparve poco dopo al centro
dell'area di rigore, lanciato in aria da un potente getto d'acqua;
successivamente, una gigantesca balena sbucò fuori dal terreno andando a
raggiungerlo.
Noshimoto, infine, eseguì delle capriole in aria e, tenendo il pallone con i
polpacci, lo fece ruotare, spedendolo in porta accompagnato da un fascio di
energia blu acqua."Corrente Oceanica!" gridò, mentre
eseguiva la sua tecnica. Il tiro era di una velocità impressionante: il
portiere non lo vide neppure. La palla andò a gonfiare la rete silenziosamente.
Solo dopo si sentì il boato di esultanza dei tifosi.
"Si! Abbiamo segnato! Abbiamo segnato!" esclamò Catherine,
esaltatissima."Ce l'hai fatta, Oga! Quella era una nuova tecnica!"
disse Dave, correndogli incontro."Ve l'avevo detto che ce l'avremmo fatta!
Questo era il primo, ora mettiamo a segno gli altri!"
"Quei ragazzi sono veramente bravi. Ci hai visto giusto anche questa
volta!" disse Toyoketa, rivolgendosi a Kasho."Non si arrendono tanto
facilmente! Nonostante lo svantaggio, continuano a combattere con uno slancio
incredibile!""Già..." rispose il ragazzo, sorridendo
leggermente,"è proprio così."
Poi divenne cupo e silenzioso."Toyo" disse poi,"io... Non so
cosa fare. Ho promesso a quel ragazzo una partita leale, combattuta fino
all'ultimo secondo. Ma questo... Vorrebbe dire...""Aspetta... Non...
Non mi dirai che vuoi usare quella tecnica? È troppo, non solo per loro!"
disse preoccupato il suo amico."Non riuscirebbero mai a superarla! E
poi... Ci rimetteresti anche tu!""È per questo che sono preoccupato!
Non voglio far loro del male, ma... Se io non usassi quella tecnica... Mi
sentirei come se... Gli stessi nascondendo qualcosa. Sono stufo di mentire e
nascondere la verità. Ti prego, aiutami!"
Toyoketa lo fissò preoccupato, poi abbassò lo sguardo e disse:"Non posso
farlo. È una tua decisione. Devi scegliere quello che senti di voler fare.
Tutto dipende da te." e si allontanò. Kasho rimase lì, fermo, fissando il
vuoto. Aveva ragione. Era una sua scelta, ma in quel momento era troppo confuso
per poter prendere una decisione.
"Uhm... La partita si fa interessante" commentò la figura incappucciata.
Aveva seguito il consiglio del suo interlocutore ed era andato allo stadio per
seguire l'incontro."Nel primo tempo hanno sofferto, ma sono riusciti a
dimezzare lo svantaggio con l'ultimo gol. Forse hanno davvero qualche
possibilità." si voltò e sorrise sotto il cappuccio."Nel secondo
tempo... Ne vedremo delle belle, ne sono certo"
TGG(Tele Giornale Grandius)
E sono tornato, gente! Cavolo, è più di un mese che non
aggiorno... Come passa il tempo! E io non me ne sono nemmeno accorto!
(Neache voi, imagino... perfetto ;''D)
Ok, un ringraziamento speciale a Giorgia Lolli e White_Moon per le
recensioni che hanno lasciato allo scorso capitolo: scusate se ci ho
messo un po', ma adesso sono qui e ve lo dedico:
Grazieeeeeee!!!!
Ok,
mi calmo, scusate. In ogni caso vi ringrazio tanto, queste
recensioni significano molto per me. Ma, ma, ma. I miei ringraziamenti
vanno anche a tutti coloro che hanno anche solo letto la mia storia: so
che ci siete, e verrò a casa a trovar... Ehm, vi ringrazio
tantissimo, continuerò questa serie anche per voi!
E ora che la manfrina è finita, è ora del...
Character Show!
E inizio
scusandomi per questa scheda, sarà meno colorata del solito, ma
è per ragioni di tempo... Cercherò di migliorarlo a
posteriori;-P
Ma ciancio alle bande(Chiedo venia a chi so io per il plagio^^"), ora
mandiamo in campo il dark dal cuore tenero, la versione 2.0 di Nathan
Swift, l'unico, il solo... Toyoketa Naloyer!
Nome: C'è bisogno di ripeterlo? Ah, lo volete in Giapponese? Non credo, ma ve lo do: Kousaka Kurai
Età: 14
Ruolo: Centrocampista/Attaccante
Elemento: Montagna
Squadra: Skypalace
Aspetto: Alto sui 165 cm, slanciato ma di muscolatura potente e di
carnagione leggermente abbronzata, ha i capelli turchesi a caschetto
con alcune punte verso il basso e una frangia che gli cade sull'occhio
destro. Ha gli occhi rosso mattone molto taglienti e seri e lo sguardo
sempre attento.
Carattere: A primo impatto può sembrare molto scontroso e
intrattabile, perchè non è abituato a fare amicizia con
chiunque. Se pèerò si riesce a penetrare il suo guscio da
duro, si rivela un ragazzo sensibile e altruista, sempre pronto a
difendere i suoi amici con tutte le sue forze, quando serve. In campo
è sempre molto riflessivo e posato, ma sa tirare fuori la grinta
e il cinismo quando si tratta di andare a rete.
Tecniche(accidenti! me le son scordate l'altra volta!)
- Fiammata Fulminante
- Velocifulmine
- Impatto Lampo
Va bene, allora vi lascio, per ora, ma non dimenticate di
Continuare a seguire Inazuma Eleven NeXt!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 15 *** Scelte Dolorose ***
ksahiu
Capitolo 15: Scelte
dolorose
Il secondo tempo
cominciò con la Saint Cross in attacco. Durante l'intervallo, Dave era riuscito
a dar loro la carica giusta per affrontare la seconda metà dell'incontro. Gli
effetti erano evidenti: gli attaccanti, Noshimoto in particolare, riuscivano
più volte a farsi vedere in area avversaria, superando anche in 1 contro 1 i
difensori; sotto la guida di Catherine, il centrocampo supportava il reparto
offensivo stroncando eventuali contropiedi; il reparto difensivo, pur non
avendo molto da fare, riusciva a distinguersi respingendo le cariche avversarie
e le falcate sulle fasce di Kasho.
Tuttavia, la situazione era ancora bloccata
sul 2-1. I tiri degli attaccanti venivano sempre parati o deviati in angolo.
Dopo ripetuti assalti, la difesa della Skypalace aveva preso il ritmo e
riusciva a contrastare abbastanza efficacemente le azioni offensive della Saint
Cross."Sono riuscito a rinvigorirli,"pensò Dave,"ma ancora non
basta. Se continuano così, si stancheranno presto. Ci vuole un'idea." in
quel momento, ebbe un lampo di genio. Con uno sguardo, chiese conferma
all'allenatore , il quale annuì con un cenno del capo. Dave assunse
un'espressione convinta e determinata."Corinne!" chiamò,"Vieni
qui!" La ragazza si voltò e corse da lui."Che succede?"chiese,
trepidante."La situazione è bloccata, abbiamo bisogno di un gol per
pareggiare. Ma io ho un'idea! E qui entri in gioco tu!"
L'ennesimo tentativo di pareggio della Saint Cross si stava scontrando con la
granitica difesa della Skypalace. I centrocampisti erano arretrati per dare
manforte ai difensori. La palla era bloccata fuori dall'area di rigore. Non
sapevano come agire."Passamela!" si sentì ad un tratto. Noshimoto si
era nuovamente liberato del pressing avversario e si era infilato in uno
spiraglio alla destra della formazione. La palla volò verso di
lui."Fermatelo!" urlò il portiere, memore del gol subito proprio a
causa sua nel primo tempo. Stavolta, ben quattro difensori gli si lanciarono
contro, ma stavolta avrebbero usato le loro tecniche per fermarlo. A un tratto,
uno sguardo volpino apparve sul volto di Noshimoto, che andò ad incontrare
quello di Catherine, ferma a centrocampo. Subito dopo, la palla, arrivata sul
piede di Noshimoto, venne scagliata alta verso l'area di rigore, spiazzando i
difensori intervenuti, il portiere e lo stesso Kasho. Si udì solo un rumore di
piedi che correvano, poi due figure agili e snelle balzarono sul pallone. La
trappola aveva funzionato.
Ora Corinne e Catherine avevano la strada spianata
per eseguire la loro tecnica alla massima potenza:"Esplosione Gemella!" Il pallone,
avvolto da due spirali elettriche, sfrecciò verso la porta, ma l'estremo
difensore vi si oppose:"Aaahh! Barriera Laser!" i raggi andarono a bucare il pallone che
venne preso a due mani dal portiere."Qualcosa non va... Non smette di
spingere! Non... Posso... Fermarlo!" venne scaraventato via e la palla
s'insaccò in rete. Era il gol del pareggio. L'intera squadra festeggiò la
riuscita dell'azione con le due ragazze. Lo stesso Dave corse loro incontro
esultando."Yuu-huu! Siamo grandi! Abbiamo segnato! Lo sapevo! Vinceremo
questa partita, ne sono certo!" gridava.
Kasho, intanto, era rimasto imbambolato nella metà campo avversaria. Stava
ancora pensando al suo problema."...ati...". Non riusciva a prendere
una decisione. Giocare al massimo delle sue capacità, cercando la vittoria ma
mettendo a rischio la salute sua e dei suoi avversari, o limitare la sua forza,
deludendo Dave e i suoi compagni? Qual era la scelta giusta da
fare?"...gliati..." sentì una voce familiare che lo chiamava."Kasho,
svegliati! Torna in te!" era Toyoketa che cercava di scuoterlo dal suo
stato di torpore."Stai bene? Che ti succede?" Kasho lo guardò, poi si
accasiò a terra e disse:"... Non ci riesco... È troppo difficile... Dave
ha avuto fiducia in me... Gli ho fatto una promessa... Ma non voglio fargli del
male... E non voglio deludere voi, ma... Vi prego, non chiedetemi di
scegliere..." calde lacrime bagnarono il terreno.
Toyoketa rimase colpito
dalle sue parole. Gli si inginocchiò accanto e disse:"Pensi davvero
che ne saremmo delusi? Anche se tu decidessi di giocare al minimo delle tue
possibilità, lo capiremmo. Sei il nostro capitano e noi crediamo in te. Se non
te la senti di giocare al massimo non importa, noi abbiamo fiducia in te e
sappiamo che hai le tue buone ragioni. Quello che però non possiamo tollerare è
che tu non voglia prendere una decisione per paura di deludere gli altri. Sei
tu il padrone della tua vita e delle tue scelte." a queste parole, Kasho
riaprì gli occhi e smise di piangere.
"Sono sicuro che anche Dave te lo
direbbe" proseguì il suo amico,"o almeno, così mi è parso di capire
dal suo sguardo" Kasho volse in alto gli occhi e vide Dave che lo fissava
con aria di rimprovero. Rimase così per qualche attimo, finché sul volto del
capitano della Saint Cross si dipinse un sorriso determinato. Kasho lo guardò
sbalordito, poi abbassò il capo e si rialzò. Si asciugò gli occhi con un
braccio, poi rimase in silenzio per alcuni istanti. Infine, rialzò la testa e
disse:"Va bene. Facciamo vedere loro di che pasta siamo fatti!
Sulla palla posta a centrocampo andarono proprio Kasho e Toyoketa. Una nuova
luce brillava nei loro occhi. Guardarono i giocatori della Saint Cross con fare
determinato. Kasho fissò Dave. Avevano entrambi uno sguardo da leone, fiero,
coraggioso e battagliero."Dave," pensò Kasho,"ti ringrazio. Per
avermi accettato e aver riposto la tua fiducia in me. Per avermi risollevato il
morale, e aiutato a prendere una decisione. Combatterò fino all'ultimo. E
qualunque sia il risultato, sta' pur certo che avrai vinto una sfida ancor più
grande." partirono alla carica. Kasho la passò all'indietro per poi
scattare sulla fascia; tutta la Skypalace stava andando all'attacco. Ogni volta
che un avversario provava a stopparli, su suggerimento di Toyoketa passavano la
palla ai compagni dietro, lontani o smarcati. Con una fitta rete di scambi,
tutta la formazione della Skypalace, portiere escluso, era riuscita ad arrivare
nella metà campo avversaria.
Rimaneva da scardinare solo la difesa, la quale,
però, resisteva ad ogni attacco, pur non riuscendo a far partire il
contropiede. La situazione stagnava fuori dall'area di rigore, quando Dave notò
una cosa: Kasho e Toyoketa si erano incontrati a centrocampo e stavano
aspettando. Non sembravano preoccupati, anzi: sembravano pregustare già la
vittoria. Su una palla persa dalla difesa, infatti, partirono con la loro
azione: Kasho prese palla e Toyoketa gli andò di fianco. Cominciarono a
passarsela evitando così i giocatori intervenuti a fermarli. Quando furono giunti
davanti alla porta, Toyoketa, palla al piede, si ritrovò a dover fronteggiare
Rock e Corinne, intervenuti per evitare un possibile gol.
Il ragazzo si fermo,
li fissò a lungo, poi con aria di sfida esclamò:"Ci siete cascati!
Tua!" e calciò la palla verso l'alto. Come un fulmine, Kasho la raggiunse
nel cielo. Tutti rimasero bloccati nell'ammirare una simile azione di gioco.
Finì sopra le nuvole, che si erano accumulate ricoprendo di un manto grigio lo
stadio. La palla era finita nell'unico spiraglio tra quelle masse scure. Dei
tuoni scossero il cielo, facendo tremare l'intero stadio. Tra i rumori
assordanti del temporale, si poté udire un grido:"Fulmine..." Dave sussultò:
era la voce di Kasho. Stava per mostrargli le sue vere capacità."...Supremo!" esclamò il
ragazzo, calciando il pallone. Un tuono fortissimo rimbombò per tutto il campo,
incutendo terrore nei giocatori. Poi si scatenò la tempesta.
Un violentissimo fascio di elettricità ruppe il manto temporalesco e si diresse
a velocità impressionante verso la porta. La luce era così intensa che non si
riusciva a vedere più nulla. Dave, però, accortosi in tempo della tecnica,
aveva fatto avvicinare a sé i suoi due amici per effettuare la
parata."Forza!" gridò per farsi sentire,"Dobbiamo respingere il
tiro!""Si!"risposero gli altri due all'unisono. La palla era
ormai a poca distanza dalla linea di porta, quando i tre eseguirono la loro
tecnica."Aaarrrgghh!" gridò Dave per darsi la carica. Poi insieme i
tre pronunciarono il nome della tecnica:"Rete Elastica!" Rock e Corinne
si lanciarono in avanti ed intercettarono il pallone con i piedi, mentre Dave
lo frenava con entrambe le mani.
"C'è qualcosa... Di diverso dall'ultima
volta..." disse Dave in difficoltà."I-Io non resisto! Sto perdendo la
presa!" aggiunse Corinne."Non... Ce la faccio... A trattenerla oltre!
Mi spiace, amico!" concluse preoccupato Rock. Il tiro li spazzò
via."Urgh... È troppo forte... Non... Riesco... A bloccarla! Aaah!"
il pallone, continuando a roteare tra le mani del ragazzo, vinse la sua
resistenza e lo spinse direttamente dentro la porta, colpendolo in petto.
Quando la luce scomparve, il risultato fu chiaro. La Skypalace tornava in
vantaggio per 3 a 2.
"Accidenti! Siamo di nuovo sotto di un gol!" esclamò Catherine,
inviperita."No, Dave!""Come stai, amico?" dissero i due
difensori, avvicinandosi alla porta. Dave era seduto per terra, sostenuto dalla
rete, il busto riverso sul pallone. Pian piano si rialzò sulle ginocchia,
ancora con il pallone tra le mani. Levò verso l'alto il viso, sporco di terra e
fumo, e guardò in direzione di Kasho. Rimase così per qualche istante, poi un
sorriso raggiante si dipinse sul suo volto."Lo sapevo." questa frase
sconvolse i suoi compagni."Sapevo che aveva ancora qualcosa da mostrarci!
Ma noi non molleremo. Vi dimostreremo di essere al vostro stesso livello!"
era davvero entusiasta. La partita aveva acquisito tutto un altro senso.
Kasho
udì quelle parole mentre si dirigeva verso la sua metà campo. Sorrise
leggermente, felice di aver mostrato al suo nuovo amico tutte le sue capacità.
Ma la sua gioia non durò per molto: ad un tratto sentì un dolore lancinante
provenire dal piede destro e si piegò sulle gambe. Il fiato gli si mozzò e
cominciò a sudare freddo. Toyoketa se ne accorse e si diresse verso di lui,
preoccupato."Stai bene, Kasho?" disse, tenendolo per una
spalla."No... Non adesso! Devo finire la partita. Non posso mollare
proprio ora!" pensò il capitano della Skypalace."Si... È tutto
ok." mentì, rispondendo a Toyoketa. Riprese posizione giusto in tempo per
il fischio.
La partita riprese ancora una volta con la Saint Cross in attacco. Spronati
dalle parole del capitano, i giocatori non si davano per vinti e tornavano ad
aggredire la difesa avversaria appena se ne presentava l'occasione. D'altra
parte, anche la squadra avversaria si rendeva pericolosa in attacco, con
diverse conclusioni di Naloyer, prontamente neutralizzate sia da Dave che dalla
difesa. Il capitano, tuttavia, notò che il ragazzo dai capelli biondi non si
faceva più vedere tanto spesso. Lo vide quasi arrancare sulla fascia: la sua
velocità sembrava essere diminuita. Cosa gli impediva di giocare come prima?
"Ragazzi, dobbiamo segnare il gol del pareggio per poter giocare più
tranquilli e smetterla di inseguire il loro risultato. Qualcuno deve
proporsi" disse Catherine, decisa a dare tutto pur di vincere."Non
possiamo utilizzare la strategia di prima. Sicuramente saprebbero come
neutralizzarla" ribatté Noshimoto, acuto come al solito."Ci vorrebbe
un qualcosa di sorprendente..." poi ebbe un lampo di
genio."Catherine, come te la cavi in quanto a controllo?"
L'azione ripartì con Catherine in possesso di palla che si avviava verso l'area
di rigore. Si ritrovò la strada sbarrata da tre difensori avversari che
costituivano un muro davanti alla porta."Danza Illusoria!" gridò, e
quattro cloni andarono a confondere i giocatori intervenuti a fermarla,
permettendole di avanzare indisturbata verso la porta. Trovatasi sola davanti
al portiere, si preparò al tiro."Prendi questo, se ci riesci! Balzo del Leone!" gridò, mentre
scoccava il tiro. Il portiere non ne fu per nulla impensierito e
disse:"Pfui! Ci hai già provato, non andrà diversamente! Barriera..." si interruppe. Il pallone era rimbalzato sulla traversa ed era
tornato indietro, spiazzandolo.
"Tutto calcolato!" esclamò la
ragazza."Tua, Oga!" il ragazzo non si fece attendere. Balzò sul
pallone e si preparò a colpire."Entra in rete! Dragon Boom!" il drago fendette l'aria e si diresse verso
la rete avversaria. Il portiere della Skypalace, sorpreso, si lanciò sul palo
opposto per prendere il tiro."Uoooorggh!" urlò, allungandosi per
riuscire a prendere la palla, ma invano: il tiro si insaccò alle sue spalle. La
tecnica a sorpresa aveva funzionato. Un colpo di scena perfetto!
"Sembra che non abbiano ancora deciso di gettare la spugna! Hai fatto bene
a sfoderare la tua tecnica più potente! Ora sono davvero determinati!"
disse Toyoketa, rivolgendosi nuovamente a Kasho. Quest'ultimo guardava ancora
in direzione di Dave, con uno sguardo serio e contrito. Era stanco e sudato,
stringeva i denti continuando a giocare. L'amico gli si avvicinò,
preoccupato."È tutto a posto? Sei sicuro di poter continuare?" gli
chiese. Il biondino tenne lo sguardo fisso sul capitano della Saint Cross. Era
stranamente silenzioso e anche Dave lo notò. Sicuramente aveva intenzione di
ribaltare la situazione.
Mancavano oramai solo cinque minuti alla fine della partita. Dopo il pareggio
della Saint Cross, le due squadre avevano giocato alla pari, riuscendo a
proporsi in attacco e sventando le azioni offensive avversarie, rimanendo in
perfetto equilibrio. La partita ristagnava a centrocampo. Dave aveva lo sguardo
fisso su Kasho. Nonostante la sua andatura lenta, aveva lo sguardo serio e
deciso. Stava dando tutto sé stesso per vincere quella partita."Kasho... È
una partita importante per te. Per questo ti stai impegnando così tanto in
questa partita. Stai davvero dando il massimo... Ma non ho intenzione di essere
da meno. Ho sempre sognato di giocare a calcio, di vincere un trofeo con questa
squadra: la mia squadra. L'ho promesso..." in quel momento si bloccò. La
sua mente ripercorse gli eventi dell'ultima settimana, tornando al tragico
giorno in cui aveva perso per sempre la sua amica.
Sentì un dolore lancinante al petto, si strinse la maglietta e si inginocchiò a
terra, dolorante."Argh... C-Cosa... Succede? Perché... All'improvviso...
Urgh... Sento un dolore... Così... Forte?" aveva un'espressione sofferente
sul volto. Sentì i suoi compagni gridare verso di
lui:"Capitano!""Stai bene?""Che succede?""Riprenditi,
Dave!""Non mollare, capitano!"
Il ragazzo, stringendosi il petto, si appoggiò sulla gamba sinistra e si rialzò
pian piano, ancora scosso dal dolore. Si rimise in posizione, stringendo i
denti per sopportare il dolore. In quel momento, capì come si sentiva Kasho:
doveva essersi infortunato nell'eseguire la potentissima tecnica di prima, ma
resisteva eroicamente per poter concludere la partita. Non gli importava di
compromettere la sua salute, in quel momento voleva solo giocare a calcio.
Anche Dave, però, aveva dei validi motivi per resistere: gli amici, la
vittoria, la sua squadra, il calcio stesso, ma soprattutto... Una promessa. Ci
teneva tanto a mantenerla, anche se sapeva di non poterlo più fare. Tuttavia,
qualcosa lo spingeva ad andare avanti, a continuare a combattere: vincere il
torneo, pensava, era l'unico modo per perseguire il suo obiettivo.
Il dolore lo rese incredibilmente più forte. Serrò le palpebre in
un'espressione concentrata. Raccolse tutte le sue forze e riaprì gli occhi. Si
sentiva forte come non mai. Non aveva intenzione di cedere. Non prima di aver
esaurito ogni goccia di energia che aveva in corpo."Kasho!"
gridò."Sono pronto! Vieni avanti, adesso siamo io contro te! Sarà il
migliore a vincere!" questa richiesta insolita lasciò tutti sbigottiti.
Non era mai successo che il portiere invitasse l'attaccante a tirare. Persino
il biondino ne restò sorpreso. Rimase interdetto per qualche istante, poi
abbassò lo sguardo e rise. Aveva recepito il messaggio. Entrambi erano allo
stremo. Voleva uno scontro finale, un duello degno di quella sfida epica.
Alzò
la testa e, con fare deciso, gridò di rimando a Dave:"Certo! Sarà
quest'ultima azione a decretare le sorti della partita! Preparati,
arrivo!" e si lanciò all'attacco, palla al piede.
"Lasciatelo passare!" ordinò il capitano della Saint Cross ai suoi
compagni."Ma Dave..." tentò di protestare Corinne. Lo sguardo serio
del ragazzo però la fece desistere dal suo intento."D'accordo, come
vuoi" riprese lei, con un accenno di preoccupazione."Rock! Cat! Oga!
Dividete la squadra!" poi pensò:"Spero che tu sappia quel che fai,
Dave. Non accetterei imprudenze da parte tua." In men che non si dica, la
formazione della Saint Cross era divisa in due gruppi separati, schierati sulle
fasce della loro area. In mezzo a loro, un'enorme distesa di lucida erba color
smeraldo.
Kasho si era posizionato al limite del centrocampo. Era fermo a guardare quel
corridoio che passava in mezzo ai suoi avversari. Al termine di esso c'era il
suo amico e rivale, che avrebbe difeso ad ogni costo la porta della propria
squadra. La sua sfida era cominciata."Ragazzi" disse il biondo ai
suoi compagni, senza voltarsi."qualunque cosa succeda, rimanete dietro
questa linea. Io andrò dritto verso la porta e tirerò con la mia tecnica."
A queste parole, Toyoketa sussultò preoccupato:"Ma Kasho, se lo
farai...""Non mi importa!" rispose il capitano della Skypalace,
dando le spalle all'amico."Questa è la mia sfida. È il mio compito, non il
vostro. Per portarlo a termine, dovrò utilizzare ogni mia risorsa, poco importa
se ne uscirò distrutto!".
Seguì una pausa che fece regnare il silenzio in
tutto lo stadio. Spettatori, arbitro, giocatori: tutti volevano sapere cosa
avrebbe detto il ragazzo. Riprese alcuni attimi dopo, per pronunciare la conclusione
del suo discorso:"E se anche... I miei sforzi non dovessero portare a
nulla... Non lo rimpiangerò. Ho accettato la sfida considerando anche questo.
In questo confronto, solo uno di noi due potrà vincere: quello che lo ha voluto
di più. Quindi, ragazzi" terminò Kasho," qualunque cosa accada, siate
fieri di voi stessi. Avete giocato una partita memorabile. Ognuno di voi è un
campione, e io sono onorato di avervi come compagni." passarono alcuni
momenti di totale silenzio.
Poi, uno alla volta, si sentirono i compagni del
biondino esordire in esultanze ed incoraggiamenti:"Forza
capitano!""Kasho, sei il migliore!"" Siamo tutti con
te!""Fatti valere! Combatti fino alla fine!" il capitano della
Skypalace rimase al suo posto, le spalle rigide e la testa bassa. La luce del
sole fece brillare una piccola goccia che cadeva dai suoi occhi. Sussurrò un
"grazie, ragazzi" e partì all'attacco. Il suo rivale era lì che lo
aspettava. Non era il caso di farlo attendere. La partita stava per
concludersi, tutta in quell'azione.
Sullo stadio era calato un silenzio surreale, quasi sacro. Gli spettatori non
fiatavano, i giocatori avevano il respiro mozzato, persino gli allenatori
restavano fermi a guardare. Si sentiva solo il rumore di un pallone che veniva
calciato, il respiro affannato dell'attaccante e quello concentrato del
portiere. La distanza tra i due continuava a diminuire, la tensione invece
aumentava man mano che ci si avvicinava allo scontro.
Mancavano ormai solo
dieci metri.
"È l'ultima azione... Se voglio vincere, devo pararla."
Otto metri.
"È potente, ma posso farcela. Devo credere in me stesso e
oppormi con tutte le mie forze!"
Cinque.
"Ecco che arriva il
gol!" esclamò Kasho. Poi si apprestò ad eseguire la sua letale tecnica. Il
cielo si coprì nuovamente di nubi e il capitano della Skypalace saltò al di
sopra di esse. La caviglia gli faceva male, ma non poteva mollare. Non ancora.
Era l'ultimo sforzo da compiere.
"Fulmine..." gridò. Un
rombo risuonò al di sopra del manto temporalesco. Tutti, spettatori e
giocatori, erano atterriti dalla potenza della sua mossa."... Supremo!" un gigantesco
fascio di energia squarciò le nubi e si diresse verso la porta."È
l'ultima, Dave!" concluse il biondino. La luce intensa emanata dal tiro
aveva accecato tutti i presenti. Solo il capitano della Saint Cross non ne era
abbagliato. Manteneva i suoi occhi fissi sul pallone. Il bagliore non gli dava
fastidio, anzi. In quella scia così luminosa, riusciva a notare qualcosa di
familiare. Una lunga traccia dorata che scendeva dal cielo... Dave sapeva cosa
significava. Era tutto come allora. Quello che aveva ricevuto come un dono... E
che poi aveva perso. Gli stava per essere restituito. Doveva solo prenderlo e
tenerlo stretto a sé. Era ciò che più desiderava.
Chiuse gli occhi, come per
esprimere un desiderio. Sapeva di farcela. Sentiva l'energia crescere dentro di
lui. Una sensazione di sicurezza e protezione. Lei era lì. Ad un tratto, il
collo di Dave si illuminò. Un'onda di luce pura lo inglobò. Nessuno sapeva cosa
stesse succedendo tranne lui. Aprì gli occhi. Aveva uno sguardo sicuro sul
volto. I suoi occhi blu andarono a incrociare la palla che avanzava a velocità
folle verso di lui. Non aveva paura. Si sentiva ricolmo di una nuova forza.
Poteva avvertirla, scorrergli nelle vene. Era il momento.
"Aaaarrrggghhhh!!!" urlò. La sua voce risuonò in tutto lo stadio come
il ruggito di un leone nella savana. Un'aura dorata lo ricoprì, rendendolo
irriconoscibile. Si posizionò sulla traiettoria del pallone, pronto a
bloccarlo. Si mise ad urlare con tutto il fiato che aveva in
corpo:"Uuuooorrrghhh!!! Suprema Custode Angelica!" l'aura venne
incanalata in un raggio alle sue spalle, che si perse nel cielo infinito. Poco
dopo, in un bagliore accecante, si definirono i lineamenti di una strana
creatura alata. Indossava una corazza a mezzo busto bianca e dorata e un
cappuccio da stregone color oro e argento. Aveva la pelle chiara, i capelli
lunghi e biondi e gli occhi color rubino. Aveva grandi e splendide ali bianche
con piume rosate e ambrate. Nella mano destra teneva uno scettro d'oro e
d'argento con un rubino.
Era comparsa alle spalle di Dave, che ora sembrava più
sicuro di sé. Il ragazzo fissò per un ulteriore istante il pallone che
schizzava a velocità frenetica verso di lui, poi trasse indietro il corpo e le
braccia e mise le mani a formare una sfera. Allo stesso tempo, la creatura
stava creando un cerchio lucente sopra la testa di Dave con il suo scettro. Il
capitano della Saint Cross era pienamente convinto di farcela. Non abbassò lo
sguardo e si apprestò a eseguire la sua tecnica."Cannone..." disse con voce ferma e determinata. Kasho e tutti gli altri
rimasero ammutoliti a sentire quel suo tono deciso e sostenuto. Il ragazzo era
ormai inarrestabile."... Celestiale!" concluse, portando nuovamente le mani in
avanti ed aprendole. In quel preciso istante, un'ondata di luce si sprigionò
dal cerchio sopra la sua testa, andando ad impattare il pallone. La luce emessa
fu così intensa che l'intero stadio ne venne invaso e nessuno poté vedere
niente. Quando tutto fu passato, gli spettatori ripresero lentamente a vedere
ciò che era successo. Stentarono a credere ai loro occhi.
La palla, ancora fumante per la potenza del tiro, era ben salda tra le mani del
ragazzo. Un boato di esclamazioni di incredulità mista ad eccitazione esplose
sugli spalti. La parata era stata spettacolare. Nemmeno i giocatori riuscivano
a crederci. Lo sguardo ammutolito dei giocatori della Skypalace e quello
speranzoso dei compagni di squadra di Dave si incrociarono. Perfino Kasho, che
stava atterrando in quel momento, non poté fare a meno di fissare sbalordito il
ragazzo. Il suo sguardo vacillò per un istante, poi il suo volto si adombrò e,
con un sorriso velato di tristezza, sussurrò:"È finita..."
"Forza, ragazzi!" urlò Dave, ancora carico di energia."Andiamo a
vincere!" e lanciò la palla nella metà campo avversaria. Era lo sprint
finale. La partita si sarebbe decisa con quell'azione. Tutta la Saint Cross si
era lanciata all'attacco, giocandosi il tutto per tutto. Avevano ancora mezzo campo
da percorrere e un paio di minuti da giocare. Con una combinazione mista di
passaggi e dribbling, riuscirono a portarsi in avanti. Erano appena fuori
dall'area avversaria, ma non potevano avanzare oltre: la difesa era ben
organizzata. Il portiere, inoltre, non si sarebbe fatto sorprendere nuovamente.
Occorreva un tiro di pura potenza, capace di sbaragliare chiunque. Ma chi
poteva fare una cosa simile? "Passaaa!!!" Catherine sentì una voce
provenire da dietro. Era Corinne che correva il più velocemente possibile per
portarsi in attacco."Ma cos'hai intenzione di fare?" chiese perplessa
la rossa."Ho un'idea, fidati di me! È l'ultima chance!" rispose
l'altra. Un po' riluttante, Catherine la servì con un cross.
Corinne,
scattando, si lanciò verso la palla, colpendola di collo e facendola schizzare
verso l'alto. Appena atterrata, balzò per raggiungerla, fino a superare le
nuvole."Ecco una tecnica rivisitata in chiave Saint Cross!" la palla,
intanto, aveva accumulato energia e brillava di un'intensa luce rossa. Fluttuò
per alcuni secondi oltre lo strato di nubi, per poi gettarsi in picchiata verso
la palla."Aaaahhh!!!" gridò, colpendo la palla con una potenza mai
vista prima. La sfera esplose in un fascio di luce color rosso intenso che andò
a dirigersi verso la porta."Prendi questo! Fulmine Cremisi!" esclamò Corinne. Il portiere rimase
stupefatto. Un tiro più potente del Fulmine Supremo del capitano? Non poteva
permetterlo. Doveva fermarlo a tutti i costi. Rimase concentrato, con gli occhi
fissi sulla palla, e caricò le mani di energia."Uooooohhh!!! Barriera Laser Livello 2!" un intreccio di raggi laser vermigli
andò ad intercettare il pallone. Il portiere stesso opponeva resistenza con
ogni fibra del suo corpo. Tentava in ogni modo di resistere. I suoi piedi
stavano perdendo l'appoggio, facendolo indietreggiare lentamente ma
inesorabilmente.
Fissò per alcuni istanti il tiro, poi chiuse gli occhi, li
riaprì e, con un sorriso amaro, disse:"... E così... Abbiamo perso. Mi
spiace, capitano. Abbiamo fatto tutto il possibile, specialmente tu. Hai dato
tutto te stesso in questa partita. Abbiamo combattuto al massimo delle nostre
possibilità, e anche se non ce l'abbiamo fatta, non abbiamo niente da
rimpiangere." pian piano, i raggi laser scomparvero, lasciando il tiro
libero di proseguire. La palla sfrecciò alle spalle del portiere, rimasto con
gli occhi chiusi e il capo chino, e andò a gonfiare la rete, siglando la
vittoria della Saint Cross. Grida di gioia ed euforia risuonarono per tutto lo
stadio. Sugli spalti, gli spettatori esultavano per la meravigliosa partita.
Anche in campo, i giocatori della squadra di Dave festeggiavano per la
splendida quanto sofferta vittoria. Tutti si complimentavano con Catherine,
Noshimoto e Corinne per i loro fantastici gol e le azioni create. Anche Dave
stava per andare a congratularsi con loro, ma venne fermato da una scena
preoccupante.
Kasho era riverso per terra, immobile. Si sentiva a malapena il suo respiro
affannoso."Kasho!" esclamò Dave, raggiungendolo di corsa per
soccorrerlo."Kasho! Che ti è successo? Rispondi, ti prego!" non
ricevette alcuna risposta. Attese lì che il suo amico rinvenisse, preoccupato.
Lo aveva visto in difficoltà,ma cosa poteva averlo ridotto in quello
stato?"È stata la tecnica" irruppe una voce. Il ragazzo alzò lo
sguardo e vide Toyoketa dinanzi a lui."C-come la tecnica?..." chiese
il capitano della Saint Cross, smarrito."Il Fulmine Supremo è una tecnica
che per essere utilizzata alla massima potenza, richiede un gran dispendio di
energie. Inoltre, è talmente potente che l'utilizzo ripetuto può far
infortunare chi la esegue." spiegò Toyoketa. Nel frattempo, lo staff
medico aveva trasferito Kasho su una barella e lo stava portando via per le
cure."Sapeva quale rischio correva, ma ha fatto la sua scelta. E io rispetto
le decisioni del mio capitano." disse il compagno del biondino. Dave
rimase per qualche istante a guardare i medici che portavano via il suo amico,
poi andò di corsa a raggiungerlo. Voleva chiedergli il perché di quella
scelta.
"Kasho!"esclamò, andandogli vicino. Sentendone la voce, il
ragazzo si risvegliò e, con voce flebile ma allegra, rispose:"Ah, Dave...
È stata una bella partita... Non trovi?" il capitano della Saint Cross si
sorprese di quella sua domanda, ma subito si ridestò e gli chiese:"Perché
lo hai fatto? Sapevi di correre un grosso rischio. Per quale motivo hai deciso
di sacrificarti?" il biondo attese qualche attimo prima di
rispondere."Sai, Dave... Tu mi hai fatto capire... Che non si può ottenere
un risultato soddisfacente senza prima aver combattuto con tutte le proprie
forze. Per questo l'ho fatto. Se anche avessi vinto senza sfoderare la mia
tecnica migliore... Non avrebbe avuto senso, per me. Dovevo mostrarti di cosa
fossi capace. Solo così mi sarei ritenuto soddisfatto, qualunque fosse stato il
risultato" queste parole fecero eco nel cuore di Dave.
"E
infatti" riprese Kasho, ridendo leggermente," non mi pento di ciò che
ho fatto. Ha vinto la squadra migliore, quella che ha dato il massimo e che ha
creduto di più nella vittoria. Grazie di tutto." concluse, mentre lo
portavano via. Dave rimase interdetto a causa delle sue parole. Fissava ancora
l'entrata degli spogliatoi, anche se ormai di Kasho e degli infermieri non vi
era rimasta neanche l'ombra, quando venne travolto dai suoi
compagni."Bravissimo, capitano!""Dave, cos'era quell'ultima
mossa?""Non ho mai visto nulla di così potente!" ben presto i
suoi pensieri svanirono e riprese a festeggiare la vittoria con i suoi
compagni.
"... È per questo che mi ha fatto venire qui. Aveva il presentimento che
sarebbe successo qualcosa..." la figura incappucciata fissava i giocatori
della Saint Cross con sguardo indagatore. Chiuse gli occhi, si voltò e si
apprestò ad uscire."Dave Hearlinson, huh? Credo sia arrivato il momento...
Di fare la mia comparsa."
Nello spogliatoio, i ragazzi continuavano a parlare della strepitosa partita e
del faticoso ma meritato trionfo."Bravi, ragazzi. Siete arrivati alle
semifinali. Avete fatto molti progressi dall'inizio del torneo, e devo dire che
adesso avete molte probabilità di vincerlo. Non adagiatevi sugli allori, però!
State per affrontare le più forti squadre della coppa, con giocatori di alto
livello e abilità sorprendenti, perciò non dovrete smettere di allenarvi. Detto
questo... È stato un'incontro davvero spettacolare. Ancora complimenti per la
vittoria.""Siii!!!" esclamarono tutti. L'euforia che regnava in
quella stanza era palpabile.
Solo Dave, in disparte, rimaneva serio e
pensieroso. Strigeva tra le mani il ciondolo con la piuma."L'ho
sentita", pensava,"Ho sentito una forza sovrannaturale riempirmi
dandomi forza. Poi ho visto una luce accecante ricoprirmi e infine...
Qualcuno... Mi ha abbracciato. Non ricordo cos'altro sia successo, solo mi sono
ritrovato con la palla in mano e i miei compagni che mi guardavano stupefatti.
Ma ne sono certo..." i suoi occhi si inumidirono,"... Lei c'è ancora.
Non l'ho persa. È ancora con me." si passò un braccio sulla fronte, rimise
il ciondolo al collo, prese la sacca da allenamento e fece per aprire la porta.
Il tipo incappucciato era lì davanti e lo guardava con occhi penetranti. Dave
fu sorpreso da questa apparizione. Gli cadde la sacca di mano."C... Chi
sei tu?" chiese, un po' timoroso. Quella figura incuteva un senso di
mistero e di inquietudine. Il tipo abbassò la testa e attese qualche istante
prima di parlare."Hm? Davvero non mi riconosci?" detto ciò, sollevò
il cappuccio della giacca. Una chioma castana e arricciata ricadde sul volto
pallido del ragazzo. Dave fu il primo a riconoscerlo, e non riuscì a credere a
ciò che stava vedendo. Esclamò sorpreso e spiazzato:"A-Alex?!?!"
La Gazzetta di Grandius
Ed eccomi qua! Sono riuscito ad aggiornare prima di Natale!
*gli appare un'aureola in testa e una voce misteriosa canta* HALLELUUUUJAH!!!
Allora, voglio come sempre ringraziare Giorgia Lolli e White_Moon
per le loro recensioni! Grazie a loro riesco a capire i miei punti di
forza e quelli deboli, quindi grazie mille ancora una volta!
Poi, poipoipoi. Ringrazio vivamente tutti coloro che hanno anche solo
letto la mia storia finora, significa che l'hanno trovata bella e/o
interessante, e questo mi riempie d'orgoglio! Migliorerò anche
per voi, ragazzi!
E ultime, ma non per importanza, voglio salutare le mie amiche/mentori JKEdogawa e C a r a m e l, detta affettuosamente Cherry-san, per avermi sostenuto e guidato! Questo capitolo è anche per voi!
Ok, ora che abbiamo finito con la parte dei ringraziamenti... Beh, vi
aspettereste che mettessi la Scheda Personaggio di un altro giocatore,
ma... il problema è... che li ho finiti, per ora! Non temete,
però, molti di loro appariranno nei prossimi capitoli,
perciò NON PERDETEVELI!
Allora... Mi scuso per questo angolino così microscopico in confronto al capitolo LUNGHISSIMO(se
non riuscite a seguirlo, ditelo pure;-), ma... Spezzarlo non
avrebbe avuto senso... Comunque, ripeto, se avete critiche o
suggerimenti da proporre, non esitate! Ho ancora molto da imparare, e
vorrei anche il vostro aiuto!
Oh, basta con le moine! Spero questo capitolo sia piaciuto a tutti e
che continuerete a seguirmi! Un saluto da Grandius e... Alla prossima!
|
Ritorna all'indice
Capitolo 16 *** Scontro fra Titani ***
Cap.16 IENXT
Capitolo 17: Scontro fra Titani
"A-Alex?!?" Dave rimase a bocca aperta. Non vedeva quel ragazzo dalla
partita contro la Astra Force. L'allenatore aveva detto che qualora la squadra
si fosse trovata in difficoltà, lui sarebbe tornato per aiutarli. Se ciò fosse
stato vero, il motivo della sua comparsa... Poteva forse essere che la squadra
fosse in pericolo?"C-Cosa... Cosa ci fai qui?" chiese il ragazzo,
preoccupato. Alex lo fissò per un attimo, poi chiuse gli occhi e entrò nello
spogliatoio, ignorandolo. Dave rimase interdetto a questa sua reazione, così
come i suoi compagni. Nella stanza si udiva solo il rumore di passi del
giovane, che si dirigeva con sguardo sostenuto verso l'allenatore. Si fermò ad
un passo da lui, lo fissò dritto in volto e disse ad alta voce:"Voglio
tornare a far parte della squadra.""Eeeehh?!?!" esclamarono
tutti, sorpresi."Ma come, prima sparisce senza alcun motivo e poi pretende
di essere ripreso in squadra? L'allenatore non potrà accettarlo!" si
mormorava. Tutti attendevano la risposta del loro coach, che non tardò ad
arrivare."Molto bene. Sei dentro." il sangue gelò nelle vene a
tutti."Cosaaa?!?!?" gridarono, confusi ed indignati. "Come fa a
riprenderlo con tanta leggerezza? È scomparso senza lasciare traccia e ora
asseconda ogni sua richiesta? Cosa le è saltato in mente?!?" esclamò
inviperita Catherine. La ferocia con cui si era scagliata contro Alex lasciava
intendere che c'era sotto qualcosa. I suoi compagni di squadra, compreso Dave,
rimasero ammutoliti. Alex e l'allenatore la fissarono per lunghi istanti,
finché quest'ultimo non disse:"Vi sarà tutto più chiaro durante
l'allenamento di domani."
Il giorno dopo, al campetto, i giocatori della squadra erano riuniti davanti
alla panchina, ansiosi di scoprire il motivo dell'improvvisa ricomparsa di
Alex. Il più curioso di tutti era però Dave. Il fatto che Blake si fosse unito
alla squadra poteva significare che le sfide si sarebbero fatte ancora più
difficili? Non riusciva a togliersi quei pensieri dalla testa. Era ancora
immerso nelle sue elucubrazioni quando arrivò l'allenatore accompagnato da
Alex. Si posizionò davanti ai suoi ragazzi e cominciò a parlare:"Allora,
squadra, ci è stato comunicato che la nostra prossima avversaria sarà la Gaia
Primes." sentendo quel nome, Rock assunse un'aria
preoccupata."Dobbiamo stare molto attenti alle loro due punte, i fratelli
Kuso e Izo Nagi: la loro forza è devastante, tanto che hanno conseguito il record
di maggior numero di reti segnate in una partita: hanno vinto per 10 - 0 contro
la Seastorm High, segnando cinque gol ciascuno. Sono avversari da non
sottovalutare." mentre pronunciava questo discorso, Dave era ancora
distratto. Una voce tonante lo riportò alla realtà."Dave." il
ragazzo, sorpreso, si voltò. Era stato Alex a parlare."S-Si...?" lo
sguardo del giovane si era fatto serio e profondo. Lo fissava come se avesse
fatto qualcosa di estremamente sbagliato. Dave deglutì, nervoso."Vai in
porta." Il giovane dai capelli bruni gli aveva lanciato una sfida.
Il capitano della Saint Cross si posizionò tra i pali, pronto a parare. Aveva
un'espressione seria e preoccupata allo stesso tempo. Cosa aveva intenzione di
fare Blake? "Adesso prova a parare il mio tiro, con tutto quello che hai a
disposizione." Capito, pensò Dave, devo usare il mio Spirito Guerriero. Lo
evocò all'istante, pronto ad effettuare la parata:"Aaahhh!!! Suprema Custode Angelica!!!"
l'angelo corazzato apparve alle sue spalle, pronto a sostenerlo nella sfida.
Con lei al suo fianco si sentiva imbattibile.
"Interessante. Così questo è il tuo spirito Guerriero, eh?" la sua
voce aveva un qualcosa di sinistro."Non so cosa ci trovi di
interessante... Ma riuscirò a parare la sua Fiammata Furente, ne sono
certo!" pensò il portiere dai capelli blu. Ma quello che vide in seguito
lo fece raggelare. "Aaaahhh!!! Surtur, Gigante di Fuoco!"
Un titano fiammeggiante apparve alle sue spalle. I giocatori non credevano ai
loro occhi."C-Cosa?""È incredibile!""Anche lui ha uno
Spirito Guerriero?" commentavano gli altri giocatori, sbalorditi. Nessuno
se lo sarebbe aspettato."Accidenti! Adesso le cose si fanno più difficili!
Se dovesse tirare con il suo Spirito Guerriero... Non so se riuscirei a pararlo..."
aveva un'espressione tesa in volto. Stava aspettando il tiro di
Alex."Prendi Questo!" gridò il giovane."Tormenta di Fuoco!"
il gigante lo prese tra le mani e lo lanciò in aria. Era uno spettacolo
incredibile. La palla prese fuoco e Alex la colpì in rovesciata, mentre Surtur
le tirò un pugno. Dalla sfera si sprigionarono delle fiamme colossali e il tiro
si involò verso la porta con una violenza immane. Dave rimase per un attimo
sbalordito da quel tiro, ma si riprese subito e si preparò a pararlo. Portò
indietro il corpo e le braccia mentre il suo Spirito Guerriero tracciava il
cerchio lucente."Cannone Celestiale!"
gridò, mentre con le mani lanciava un'onda di pura energia verso il pallone.
Le due tecniche impattarono con grande violenza, equilibrandosi a vicenda. Ma
Dave sapeva bene che non era così. Lui era già in difficoltà nella parata,
mentre Alex sembrava calmo e concentrato. Non ci volle molto prima che la sua
resistenza si esaurisse."Agh... Non riesco... A sostenerlo... Che potenza!
Anche superiore... Al Fulmine Supremo... Non ci riesco! Gaaahhh!!!" il
tiro perforò la colonna di luce e finì dritto in faccia al ragazzo, che venne
spinto fin dentro la rete. Non poteva crederci. Il suo Spirito Guerriero era
stato battuto. Non lo avrebbe mai immaginato. Si rimise in piedi a fatica e
tornò dall'allenatore. Alex era lì e doveva dire qualcosa di importante a tutta
la squadra.
"Ascoltatemi bene. Quelli che avete appena visto sono degli Spiriti
Guerrieri. Sono l'incarnazione della passione per il calcio che ha il
giocatore. In tutto ci sono tre tipi di incarnazioni: Spiriti Guerrieri, Mixi
Max e Soul. Tutte e tre permettono di migliorare le proprie abilità e di
eseguire delle super tecniche speciali. Lo Spirito Guerriero si ottiene
rilasciando i sentimenti che si provano giocando a calcio, la Soul prendendo
coscienza delle proprie potenzialità nascoste. Infine, il Mixi Max si ottiene
quando vengono fuse le aure di due persone simili. Esiste un'ulteriore
modalità, ottenibile tramite Spirito Guerriero: la modalità Armatura. Essa è
però estremamente difficile da realizzare, perché richiede una incredibile
forza di volontà da parte dell'utilizzatore." i ragazzi lo ascoltavano
rapiti. Dopo che ebbe concluso il suo discorso, l'allenatore riprese a parlare:"Come
avete potuto intuire, queste incarnazioni possono essere dei validi aiuti nelle
nostre partite, specialmente contro gli avversari più forti. Se riuscirete a
sviluppare una di queste, potrete fare la differenza nei momenti più critici
degli incontri. Ma occorre molto allenamento e una grande passione per questo
sport perché ciò sia possibile" si interruppe. Avanzò di pochi passi,
dopodiché indicò il cielo con un dito."Quello che vi chiedo è... Siete
pronti ad un simile sacrificio?""Siiii!!!" risposero in coro i
giocatori. Anche Dave era esaltato per quel discorso di incoraggiamento. Allora
Alex era rientrato per aiutarli a sviluppare le incarnazioni affinché
vincessero il torneo! Con lui in squadra e i potenziamenti dei suoi compagni,
avrebbero potuto sconfiggere qualunque avversario. Anche... La Cyber Legion X.
"Uff... L'allenamento di oggi è stato durissimo" esclamò Dave. Stava
tornando a casa a piedi insieme al suo amico Rock. Il possente difensore aveva
lo sguardo perso e fisso sulla strada. Dal suo volto traspariva una malcelata
preoccupazione."Ehi, Rock! Hai sentito che ho detto?" il giovane si
riscosse, sorpreso."Non è da te essere così pensieroso. A cosa stavi
pensando?" il capitano della Saint Cross stava cercando di tirarlo su di
morale."Oh... Niente, sono solo un po' preoccupato per la prossima
partita..."mentì abilmente. Non poteva farsi sfuggire una parola di
bocca."È per quella cosa delle incarnazioni, vero?"chiese Dave,
incoraggiandolo."Non temere, sono sicuro che anche tu riuscirai a
svilupparne uno. E poi, le tue tecniche sono già potenti di per se!" in
quell'esatto momento Rock avvertì uno spostamento d'aria molto
rapido."Spostati!" gridò, spingendo il suo amico lontano. Un pallone
sparato a velocità pazzesca andò a scontrarsi contro il suo petto,
costringendolo ad arretrare di qualche centimetro."Ugghhh...!"
gemette il giovane per lo sforzo. Alla fine riuscì a fermarlo, facendolo cadere
a terra."Tutto bene, Rock?" accorse l'amico, preoccupato. Il moro non
si accorse nemmeno della sua presenza. Fissava il pallone fumante stretto tra
le sue mani."Questo tiro... Aveva una potenza e una velocità
incredibili... Ma non può essere!" pensava, sconvolto
dall'avenimento."Ma bravo! Vedo che i tuoi riflessi sono acuti come
sempre!" una voce interruppe i suoi pensieri."Non pensavo potessi
resistere al mio famoso super tiro. Sei migliorato un bel po'!" da dietro
un lampione, apparve un ragazzo alto e dalla pelle scura, con occhi rosso fuoco
e capelli vermigli raccolti in un codino dietro la testa. Indossava una tuta
granata con le maniche color panna e scarpe da ginnastica bianche e rosse. Sul
volto aveva dipinto un sorrisetto maligno."Kuso!" esclamò Rock,
incredulo. Dave rimase sorpreso."T..Tu conosci quel tipo?" chiese
all'amico, incerto."Certo che ci conosce" rispose un'altra voce. Poco
più in là, videro un altro ragazzo dai tratti simili al primo. Stavolta però
aveva gli occhi di zaffiro, i capelli color cobalto legati dietro in due
codini, una tuta sportiva blu e bianca e scarpe bianche e celesti. Aveva uno sguardo
e un tono di voce più tranquilli e pacati rispetto al primo, ma non per questo
mancava un accenno di rabbia nelle sue parole. Riprese a parlare:"Il tuo
amico sa molte più cose di quanto immagini... E sicuramente non può essersi
dimenticato di noi..." Poi, volgendosi verso Rock, concluse,
inquisitore:"Non è vero... Capitano?"
"C-Capitano? C-Cos'è questa storia? Rock?" esclamò Dave incredulo. Il
suo amico era scuro in volto, aveva abbassato la testa. Era in evidente
difficoltà."Rock... Perché non me lo hai detto...?" pensò il capitano
della Saint Cross. Era scioccato a causa delle ultime
rivelazioni."Izo..." mormorò intanto il difensore. Dalla sua voce
trapelava un'ombra di rabbia e disperazione. Gli tremavano le mani. Attese
qualche istante, poi si voltò verso il suo amico e, con sguardo triste,
confessò."Hanno ragione. Un capitano non può dimenticare il volto dei suoi
compagni di squadra..."."Loro sono i fratelli attaccanti Kuso ed Izo
Nagi, le due punte d'attacco della Gaia Primes.Fino all'anno scorso, giocavo
come difensore e capitano in quella squadra insieme a loro. Eravamo
inarrestabili: io comandavo la linea difensiva e loro si scatenavano in
attacco. Siamo arrivati addirittura alle semifinali dello scorso Football
Frontier...""Ma a quel punto hai deciso di tradirci." lo
interruppe Kuso, furente."Ti sentivi meno importante di noi per il solo
fatto di essere in difesa, perciò hai scelto di andartene per far sentire la
tua mancanza in campo. Volevi farti notare non solo per le tue doti difensive o
da capitano, ma in generale, per ottenere fama e ammirazione! Non ti importava
davvero di vincere, tu volevi solo essere al centro
dell'attenzione!""No, non è vero! Quel tipo di calcio non aveva più
senso per me! La verità è che..." si interruppe. Sembrava preoccupato. La
tensione in quel momento era altissima."... Giocare sapendo già di essere
i più forti... Non era soddisfacente. Qualunque squadra affrontassimo, non si
dimostrava all'altezza. Tutti partivano dal presupposto di non avere speranze
contro di noi... Ogni partita rappresentava una vittoria certa." strinse i
pugni e gridò:"Ma non è così! Se si gioca con la certezza di perdere, si è
sconfitti in partenza! La vittoria si conquista dando tutto quello che si ha!
Solo così ogni incontro ha un senso!""Sciocchezze! La vittoria è
quello che conta! Se si viene sconfitti, non si hanno più possibilità! Per
questo non saresti dovuto scappare dai tuoi compagni!" gli urlò contro
Kuso. Rock ammutolì. Non era suo solito scomporsi. Conosceva Kuso da molto
tempo, sapeva del suo carattere focoso e aggressivo. Ma non era mai arrivato a
parlargli con tutta quella rabbia."Qualunque sia stato il motivo, sappi
che ormai non abbiamo più bisogno di te!""Come?!..." rispose il
moro, scioccato."È vero, abbiamo imparato a giocare anche senza di
te" proseguì con voce pacata Izo."La nostra squadra ha elaborato un
nuovo schema che ci permette di avere un controllo del campo ottimale. La
prossima partita sarà nostra." Quelle parole fecero trapelare
preoccupazione e insicurezza nei cuori di Rock e Dave. Erano davvero così
potenti?... "Adesso basta. Piantatela, voi due." una terza voce,
stavolta femminile, risuonò nell'aria. Rock rimase ancora una volta
sbalordito:"Quella voce... Non può essere lei!"
Apparve una ragazza di statura media, dai capelli lunghi color verde scuro che
gli cadevano sulle spalle. Aveva la pelle chiara, gli occhi di smeraldo e uno
sguardo dolce e deciso allo stesso tempo. Indossava la maglietta verde e i
pantaloncini giallo oro della divisa della Gaia Primes. Il suo sguardo era
fisso su Rock."Nami!" esclamò il difensore."Da quanto tempo,
caro. Non pensavo che ti ricordassi di me..." disse lei con voce
fintamente affettuosa."Cosa ci fai tu qui?" chiese, serio, il
giovane."Come, non lo sai? Questo mi fa soffrire..." continuò con la
sua voce sensuale."... Ma se sei tu te lo dirò." cambiò
all'improvviso tono, diventando più seria e decisa."Sono il nuovo capitano
e difensore di punta della Gaia. Grazie a me, la porta è al sicuro. Non
riuscirete mai a segnare, finché ci sarò io a proteggere la squadra!" poi
riprese con la sua voce ammaliante:"E tutto questo grazie a te,
tesoruccio!" detto questo, fece un cenno a Kuso ed Izo, che si voltarono e
scomparvero con lei. Rock era sbigottito. Il suo segreto aveva messo in pericolo
l'intera squadra."Coraggio, amico." disse Dave, posandogli una mano
sulla spalla. Quel gesto consolatorio tuttavia non lo risollevò, e, con fare
pentito, il difensore rispose:"Mi dispiace... Avrei dovuto dirti prima del
mio passato...""A nessuno importa di ciò che ha fatto in
passato" ribatté il capitano della Saint Cross,"Dobbiamo guardare
tutti al futuro. Ciò che abbiamo fatto non può essere cambiato. Ma può servirci
come lezione perché non succeda più. Gli errori, gli sbagli, le sofferenze...
Non vanno dimenticati. Servono per farci capire quale strada prendere. E sono
sicuro" concluse il ragazzo,"che anche loro lo capiranno, se glielo
dimostri in partita!" sorrise. Rock si sentì improvvisamente più leggero.
Era strano, pensò, ma forse il liberarsi di un segreto opprimente faceva
sentire così... Liberi e sollevati."Grazie." rispose, sorridendo a
sua volta.
I ragazzi erano tutti radunati negli spogliatoi dello Stadio Arcaico, sede
della Gaia Primes Jr High. Attendevano le direttive dell'allenatore per quella
importantissima partita. L'allenamento, seppur intenso, non aveva dato i
risultati sperati: nessun giocatore, a parte Dave e Alex, era ancora in grado
di utilizzare uno Spirito Guerriero, Soul o Mixi Max. Ciononostante, i
giocatori erano agguerritissimi e pronti a tutto pur di vincere. Essere
arrivati così lontano nel torneo era qualcosa di davvero inaspettato. Non
avrebbero mollato senza combattere fino allo stremo delle forze."Bene,
ragazzi. Avete lavorato sodo per tutta la settimana e ora ne coglierete i
frutti. Nessuna squadra, per quanto forte sembrasse, è riuscita a fermare la
vostra incontenibile passione e voglia di vincere. Se giocherete dando fondo ad
ogni vostra risorsa, anche questa volta potremo trionfare!" le parole
piene di ottimismo ed incoraggiamento infervorarono i giocatori. Subito dopo
comunicò la formazione: adesso la squadra contava ben due punte, Noshimoto ed
Alex, permettendo un 5-3-2 con Catherine a centrocampo, Corinne come
trequartista e Rock difensore centrale. Tra i pali c'era sempre Dave, carico
come al solito. Voleva vedere di che pasta fossero fatti i due che li avevano
importunati il primo giorno di allenamenti. Una cosa lo preoccupava
maggiormente: il suo amico aveva un'aria distratta e assente. Forse ripensava
agli avvenimenti di quel pomeriggio, ma non era quello il momento di
vagabondare col pensiero. Erano lì per un solo motivo: vincere la partita. Ma
con Rock in quello stato, sarebbe stata dura.
"Calcio d'inizio! La Saint Cross parte all'attacco con le sue due punte
offensive, il giovane Noshimoto Ogawi e il redivivo cannoniere della squadra,
Alex Blake! I due si portano in avanti lanciandosi in una corsa inarrestabile,
superando chiunque stia loro davanti!" Noshimoto ed Alex erano oramai in
prossimità della trequarti campo avversaria, con solo quattro difensori a
frapporsi tra loro e la porta. Sembrava facile per il giovane attaccante, ma
scrutando il volto del suo compagno, capì che qualcosa non andava. Poco dopo,
infatti, quasi in un soffio di vento, la palla scomparve dai piedi di
Noshimoto."Ma cos...?" fece in tempo ad esclamare, prima di voltarsi.
La vide dietro di sé, la palla ferma sotto la pianta del piede destro. Nami era
riuscita a rubargli palla e ora lo osservava con sguardo malizioso e seducente."Pensavate
davvero che sarebbe stato così semplice?" chiese, con voce fintamente
affettuosa."La nostra difesa non ha mai fatto passare nessuno. Ma avrete
tempo anche voi per capirlo... Sempre che siate sufficientemente forti per
provare ad attaccare..." con un lungo cross, servì il più giovane dei due
fratelli attaccanti, Izo. Questi fermò il pallone con la pianta del piede e,
stando fermo sul posto, chiese con voce tranquilla a Kuso:"Cosa facciamo,
fratello? Ci lanciamo subito?""Pensavo fosse ovvio" rispose
esuberante l'altro."Facciamo capire a questi mocciosi cosa significa per
noi giocare a calcio!" detto ciò, il minore dei due diede un colpetto al
pallone e scattò come un fulmine in avanti. I giocatori della Saint Cross non
lo videro nemmeno. Entrambi avanzavano ad una velocità spaventosa, tanto da
sembrare quasi invisibili. In poco tempo, superarono i centrocampisti e i
difensori accorsi per fermarli. Persino Corinne, intervenuta per stoppare Kuso,
era stata letteralmente spazzata via dalla rapidità dell'azione. Rimaneva solo
Rock a difendere, e i due fratelli stavano convergendo verso di lui. Sebbene in
difficoltà, il giovane non aveva intenzione di lasciarli passare. Si preparò ad
utilizzare la sua tecnica:"Fossa..." ma prima ancora che potesse terminarne
il nome, i due lo avevano già superato, e Rock fece in tempo a sentire Kuso
mormorare:"La vittoria è l'unica cosa che conta. Non c'è spazio per i
deboli, qui." Erano ormai arrivati al limite dell'area. Dave faticava a
seguire i rapidissimi movimenti dei due attaccanti, eppure non aveva intenzione
di lasciar passare la palla. Ad un tratto vide Izo, nella lunetta dell'area,
prepararsi a tirare."Non ti lascerò segnare!" pensò. Poi concentrò le
sue energie."Spirito Guerriero...""Tua, fratello!" Izo
aveva fintato il tiro per distrarre Dave, e ora con un colpo di tacco aveva
passato la palla a Kuso. Il rosso ci si avventò contro."Aha! Questo andrà
in rete!" il campo divenne un vulcano, con rocce e lava ovunque. La palla
cadde in un conetto di magma, per poi spuntarne fuori carica di energia rossa.
A quel punto Kuso gridò:"Tiro Arcano!" e calciò il
pallone, che si avviò a botta sicura in rete. Dave non riuscì ad evocare il suo
Spirito in tempo, e la palla s'insaccò:1-0. La Gaia era già in vantaggio nei
primi cinque minuti di gioco. Tutti erano sorpresi dall'incredibile qualità di
gioco della squadra di casa, ma il più sconvolto era Rock. In ginocchio per
terra, si reggeva con le braccia e fissava il terreno. Avevano superato la sua
super tecnica. Non poteva credere che fossero migliorati così
tanto."Dannazione..." mormorò,"Sono già passati in vantaggio...
Se continua così, per noi sarà la fine!" Qualcuno però aveva sentito le
sue parole. Nami gli si avvicinò e, stavolta con una fredda voce di sfida, disse:"Oh,
no... Questo è solo l'inizio...
Regno di Grandius
Ehm... Salve!
Allooora... 'ultima volta è stata a Dicembre, vero? Hehe... Sono un vero ritardatario, lo so.
Mi dispiace di averci messo tanto, anche se PROBABILMENTE nessuno ci avrà fatto caso... Ma me lo merito!
Ok, scherzi a parte... Mi dispiace di essere stato così assente,
ma dover recuperare quattro materie richiede il massimo della
concentrazione... Soprattutto se hai una sfilza di verifiche ain una
settimana! T^T
Va beh, come non detto. Ok, ora passiamo ai RINGRAZIAMENTI!
Ringrazio White_Moon(Quella tardona) e Giorgia Lolli per le loro recensioni(E in particolare Gioggi per le sue amorevoli minacce... Ricambio, cara!); poi, ovviamente, ringrazio JKEdogawa e Caramel per i loro consigli e per la pazienza che portano con me... ScusateeeeT-T
E infne, sul podio, abbiamo... tutti quelli che seguono o hanno anche solo letto la mia storia! Grazie!
Ok, bene! Piuttosto piccolo come spazio ringraziamenti, ma va bene
così, sto scrivendo alle dieci meno un quarto, se facessi di
più crollerei addormentato sul computer;-P
Quindi... Mi rifarò al prossimo, ragazzi!
E ora abbiamo il...
CHARACTER SHOW!
Ora, ora ora ora. Penso che fino ad adesso vi abbia presentato tutti i ersonaggi(O no?), quindi... Qualche New Entry ci sta!
Nome: Kuso
Cognome: Nagi
Età: 15
Ruolo: Attaccante
Squadra: Gaia Primes
Elemento: Fuoco
Aspetto:
Alto circa 176 cm, di corporatura possente, ha la carnagione ambrata e
i capelli color rosso scuro. Gli occhi sono rossi, brillanti e
penetranti. Ha un'espressione altera e sprezzante sul volto.
Solitamente indossa una tuta amaranto dalle maniche bianche. Come suo
fratello, non è di nazionalità giapponese ma egiziana.
Carattere:
Come il suo elemento, è focoso, irascibile e potenzialmente
distruttivo. Gioca sempre con tutta la sua furia, dimenticando spesso
la strategia. Nonostante ciò, riesce ad avere sovente la meglio
sui suoi avversari. A casusa del suo temperamento, non perdona
facilmente chi gli fa un torto, sia in campo che fuori. L'unica persona
che può passarla liscia è... Suo fratello!
Tecniche:
- Tiro Arcano [Tiro], Fuoco
- Traccia Gemella [Dribbling], Albero
- Leggenda Ancestrale [Tiro], Albero
- Assalto Caricato [Tiro], Montagna
Bene, spero che anche questo capitolo sia piaciuto! Vi dò appuntamento al prossimo capitolo di
INAZUMA ELEVEN NEXT!
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=2797626
|