I fantasmi della musica

di Faby_Directioner_for_ever
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** capitolo due ***
Capitolo 3: *** capitolo tre ***
Capitolo 4: *** capitolo quattro ***
Capitolo 5: *** capitolo cinque ***
Capitolo 6: *** capitolo sei ***
Capitolo 7: *** capitolo sette ***
Capitolo 8: *** Capitolo otto ***
Capitolo 9: *** capitolo nove ***
Capitolo 10: *** Capitolo dieci ***
Capitolo 11: *** Capitolo undici ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Un enorme grandissimo sbaglio ***
Capitolo 14: *** Il bacio misterioso ***
Capitolo 15: *** Lo scantinato ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


Eravamo in viaggio, io, mio fratello maggiore di 18 anni , mia sorella minore di 4 anni e mio padre. Lasciammo la nostra città e tra pochi minuti saremmo giunti a destinazione.

Io:“Ma dovevamo proprio traslocare?”

Papà: “Dovevamo Cristina, non avevamo altra scelta, se non quella di abitare in questo paese. Ma sono sicuro che il paese vi piacerà, vi farete nuovi amici e presto vi troverete al vostro agio!”

Fabio: “ Ma se è un paesaggio sperduto!”

Papà: “ Ecco siamo arrivati! Potete scendere!”

Scendemmo tutti dalla macchina. Chiusi lo sportello e osservai la casa: era antica, di colore rosa andato a male (?) , con degli spruzzi di bianco. Era un abitazione da tre piani, dalle finestre non vi si intravedeva nulla talmente erano scure. Ai suoi piedi c’era un giardino verde con qualche margherita selvaggia qua e là e infondo un’enorme albero che faceva ombra ad una panchina di pietra. Di notte la casa doveva far paura, dato il cancello con delle alti travi di ferro nere. Fabio aprì il cancello con le chiavi ed entrammo in casa: vi era un grande salotto con tanto di tv e divano nero.  Ai piedi del divano c’era un tappeto rosso  che copriva il parquet di legno e su una parete troneggiava una immensa libreria colma di libri vecchi e polverosi: chissà da quant’era abbandonata questa casa!

Papà: “ Dai su! Andate a scegliervi le vostre stanze!”

Io: “ Io mi prendo quella a letto singolo!” scappai al piano di sopra facendo le scale in fretta e in furia

Fabio: “ Ehi!Voglio io la stanza singola!” mi inseguì

Alice : “ Aspettatemi! Aspettatemi! Io da sola ho paura!” disse la solita fifona, venendoci dietro

Papà : “ Mi raccomando non litigate!”

Io: “ Ah! Il letto singolo è mio!”

Fabio : “ Dai! Fai la brava mezzana: vai a dormire con  la tua sorellina!”

Io: “ Te lo scordi! E poi è anche la tua sorellina, perché non fai il bravo fratello maggiore e vai a dormire con lei?”

Alice: “ Io da sola non ci dormo!”

Fabio: “ Giochiamocela a testa e croce!”

Papà: “ Guardate che avete una stanza per uno!” ci raggiunse “ E le altre sono più grandi!”

Io: “ Bene … A questo punto …” iniziai a correre verso la camera più grande e riuscii ad impossessarmene

Fabio : “ Alice, dormi tu qui okay?”

Alice: “ No! Io da sola non voglio!”

Fabio: “ Ehi … piccola … Non avere paura! Nella stanza accanto ci siamo io e Cristina, non ti succederà nulla!” si accovacciò

Alice: “ Okay … Ti voglio bene fratellone!” si abbracciarono

La mia camera era abbastanza grande, di color verde acqua, dove sulla destra vi era una scrivania ed una libreria vuota: lì ci avrei messo i miei libri! Alla mia sinistra un letto tutto mio, con le gambe di legno scuro e fodera lilla, con un comodino sempre di legno scuro ed una lampada antica color perla. Di fronte a me c’era un armadio ed una finestra. L’aprii per osservare il panorama : si vedeva tutta Moonlightfall , il Sole stava tramontando, lasciando nel cielo un colorito roseo arancione. La chiusi per evitare l’invasione delle odiose zanzare e andai al piano di sotto a prendere il mio trolley rosso. Lo portai in camera e lo svuotai. Sistemai le mie cose e non appena ebbi finito mi buttai a ‘mo di sacco di patate sul letto e presto scoprii la sua morbidezza e comodità. Era così soffice che di sicuro mi sarebbe stato difficile svegliarmi domani mattina per andare a scuola.

*******

Alice: “ Cristy!! E’ pronta al cena vieni!” urlò

Io: “ Arrivo!” scesi dal letto e andai in cucina nel piano inferiore.

 Mmh … pizza! Il mio piatto preferito! Iniziammo a mangiare …

Papà: “ Sapete la strada per andare a scuola vero?”

Io/Fabio/Alice : “ Si!”

Papà: “ Bene, pronti per domani?”

Io: “Ma anche no!”

Fabio : “Piuttosto vivo per strada!”

Alice: “ Si!”

Papà: “ Dai sono sicurissimo che domani farete nuove conoscenze!”

*****

L’indomani …

* Driiin Driiin Driiiin

Suonò la sveglia. Mi svegliai e mi cambiai. Feci colazione, presi il mio zaino e andai a scuola con Fabio e Alice. Accompagnammo prima Alice alla scuola materna, per poi recarci al liceo. Io in quarta, lui in quinta. Arrivammo e ognuno andò per i fatti propri a cercarsi nuovi amici. Io non ero la classica ragazza aperta con tutti, era abbastanza timida. A differenza di mio fratello Fabio, lui si che era bravo a farsi nuove amicizie, infatti già lo vedevo in mezzo ad un gruppetto di ragazzi, probabilmente i  suoi compagni di classe. Suonò la campanella ed entrai in classe. Posai le mie cose su un banco libero ed una ragazza mi si avvicinò …

X: “ Ciao! Devi essere la nuova, vero?”

Io: “ Eh si …”

X: “ Piacere sono Chiara!”

Io: “Piacere sono Cristina!”

Chiara: “ Bel nome! Posso sedermi qui, vicino a te?”

Io: “ Grazie! Con piacere!”

Chiara: “ Da quant’è che sei qui?”

Io: “ Da ieri sera!”

Chiara: “ Ah! Quindi non è da molto che sei qui! Allora che ne dici se oggi pomeriggio ci facciamo una passeggiata insieme , così ti mostro
il paese!”

Io: “ Certo, perché no?!”

******

Dopo le lezioni …

Chiara: “Allora alle quattro ci ritroviamo qui?”

Io: “ D’accordo! Mi potresti dare il tuo numero?”

Chiara: “ Certo!” mi dettò il numero e successivamente gli diedi il mio

Io: “ Okay, a dopo allora!”

Chiara: “ Okay ciao Cristina!”

Io: “ Ciao Chiara!”

Aspettai mio fratello. Appena uscì andammo a prende Alice e ritornammo a casa. Salutammo papà e posai lo zaino in stanza. Mi frullò tra la mente l’idea di vedere il piano di sopra, così andai nel corridoio a cercare una scala, ma stranamente non la trovai. Stanca mi appoggiai su una parete e quando lo feci, sentii un rumore di carta strappata. Mi girai e notai una rottura della carta da parati del corridoio. Vi guardai dietro e vidi del legno. Io, avendo la mania di levare la carta da parati rotta,ne tolsi un pezzo e vidi dietro una porta. Così continuai a strappare e ,dopo aver finito, aprii la porta: ecco le scale! Salii e i gradini scricchiolarono a ritmo del mio passo. Arrivata al terzo piano , ero giunta ad una soffitta abbastanza buia, ma non troppo. Vi erano scatoloni e vari mobili vecchi. Di fronte a me una vecchia radio polverosa con accanto un sacco di cd di musica di qualche cantante probabilmente del 21 secolo: roba vecchia. Curiosai un po’ e improvvisamente cadde un cd. Lo afferrai e guardai la copertina.

Io: “Up all night … E ‘sti cinque chi sono?” vi soffiai sopra per cacciare via la polvere. “Ah però! Carini!” sorrisi. Curiosa delle canzoni, accesi la radio ed inserii il cd.  Chiusi il coperchio e premetti il tasto play. Ma stranamente non partì la musica. Così controllai se avesse fatto contatto la presa con l’interruttore, ma ad un certo punto la radio fece uno strano rumore fastidioso, simile a quello delle casse nei spettacoli musicali. Mi tappai le orecchie e apparvero delle piccole scariche elettriche viola intorno alla radio, così mi allontanai e vi uscii un fumo grigio. Tossii un po’ chiudendo gli occhi. Una volta aperti vidi apparire dal nulla cinque ragazzi.

Io: “AAAAH!” urlai cadendo per terra

“AAAAAH!” urlarono loro

X: “ E tu chi sei?” disse un ricciolo

Io: “ Chi siete voi, invece!”

X: “ Noi abitiamo qui!” disse un castano con gli occhi azzurri

Io : “ Io abito qui!”

X: “ Nah! Noi abitiamo qui da più di trent’anni!” disse uno biondo

Io: “ Beh io abito qui da ieri!”

X: “ Harry non possiamo parlare con i vivi! Verremo puniti se ci scoprono!”  disse il castano

Io: “ Con i vivi?! Ma voi …”

X: “ Lo so!” rispose quello che doveva essere Harry

X: “ Dai, ti ricordi l’ultima volta: “Oh! Ho la casa infestata dai fantasmi” e bam! Si suicida. Risultato: due anni rinchiusi in prigione! Insomma
lo sai che noi fantasmi non possiamo parlare con loro!” disse il biondo indicandomi

X: “ Senti, ci fai un favore? VATTENE VIA!” disse Harry

Io presa dalla paura, scappai via scendendo al piano inferiore. Mi apparve uno di loro, quello biondo ed urlai cadendo nuovamente a terra. Mi allontanai da lui strisciando col culo a terra indietro.

X:“ Ti ringrazio per aver scelto il nostro cd!  Spero ti piacciano le nostre canzoni!”

Io non gli risposi, ero troppo spaventata, così , non sentendomi parlare, sparì dal nulla. Guardai il vuoto:

Io: “No, la casa non può essere infestata dai fantasmi, i fantasmi non esistono! Ma se i fantasmi non esistono, quelli che ho visto allora che cosa sono?!” raggiunsi di corsa il salotto. Arrivai e ripresi fiato, dato il fiatone.

Fabio : “ Ehi, che succede là sopra?!” Non gli risposi “ Sembra che hai visto un fantasma!”

Io: “ Fabio lassù ci sono dei fantasmi!”

Fabio : “ Si e poco fa sono passati Beatles a salutarmi! Smettila di dire sciocchezze!”

Io: “ Non sto scherzando … In soffitta sono apparsi dal nulla dei fantasmi!”

Fabio : “ Ma smettila! I fantasmi non esistono!”

Io : “Io ti dico che ne ho visti cinque!”

Fabio : “ Ma ne sei proprio sicura?!”

Io : “ No guarda: pesce d’Aprile a Settembre!”

Fabio : “ Appena li vedrò anch’io, ti faccio uno squillo okay?” disse sarcastico

Io: “ Non mi credi vero?”

Fabio: “ Come faccio a crederti?! E’ assurdo andiamo!”

Io: “Ma è vero!”

Fabio : “ Se li rivedi salutameli e chiedigli se sono imparentati con Casper!”

Ruotai gli occhi e  ritornai in soffitta. Odiavo quando mio fratello non mi credeva e iniziava a fare il sarcastico. Aprii la porta a accesi la luce: quei cosi non c’erano.

Io: “Heylà? C’è qualcuno?” mi avvicinai alla radio e mi guardai intorno “Siete qui dentro? Se la risposta è sì datemi un segnale!” ma non vidi nulla muoversi o sbattere, nessun segnale. Quindi vuol dire che tutto ciò che avevo visto non era reale. Bene.

Io: “Okay Cristina, oggi hai avuto una giornata faticosa , sarà stata la stanchezza … Bene , ma per sicurezza questo lo sistemo io” dissi afferrando quel maledetto cd, lo aprii e lo spaccai a metà, per poi gettarlo nei rifiuti.

Io: “Bene, ora mi sento meglio” dissi andando in camera.  Guardai l’orologio: erano quasi le quattro, così presi la mia borsa tracolla e uscii fuori.

Papà: “Dove stai andando Cristina?”

Io: “Ho conosciuto una mia compagna di classe, oggi ci vediamo per passare del tempo insieme”

Papà: “Okay, non fare tardi!”

Io: “Si papà ciao!”

Papà: “Ciao!”

Iniziai a camminare e dopo pochi minuti arrivai davanti al cancello della scuola, dove vidi Chiara che stava appoggiata sul muretto della scuola.

Chiara: “Finalmente!”

Io: “Scusami per il ritardo, ho avuto un contrattempo!”

Chiara: “Non fa niente dai! Bene , passeggiamo un po’?”

Io: “Certo!” iniziammo a camminare.

**************

Dopo avermi mostrato tutto il paese a’mo di guida turistica ritornammo a scuola e ci fermammo nel parcheggio per parlare un po’.

Io: “ Fa un po’ paura questo paese adesso!”

Chiara: “Beh,  in teoria nessuno dovrebbe girare per il paese a quest’ora!”

Io: “Che ore sono?”

Chiara: “ Sono le otto e mezza”

Io: “Di già! Ma come mai nessuno dovrebbe girare a quest’ora?”

Chiara: “Non sai nulla della leggenda vero?”

Io: “ No, che leggenda?”

Chiara: “ Vieni ti porto in un posto qui vicino!”

*****

Chiara: “Eccoci arrivati! La vedi quella casa abbandonata?”

Io: “ Si e si dà al caso che sia la mia casa”

Chiara: “ Stai attenta allora! Sai, c’è una leggenda che dice tanto tempo fa, cinque ragazzi,  tanto per cazzeggiare, sono entrati lì in quella casa per una sfida. Hanno passato lì tutta la notte e il giorno dopo non sono più tornati a casa. Qualcuno dice che la casa sia infestata da qualche spirito, o che qualcuno li abbia uccisi. Fatto sta che nessuno li ha più rivisti! E’ passato un secolo ormai e nessuno ha trovato i loro cadaveri. Qualche ragazzo in zona , prima che venissi ad abitarci, dice di aver sentito strani rumori mentre passeggiava qui vicino, o addirittura di aver visto una strana identità affacciarsi alla finestra di sera”

Io: “O mio dio …”

Chiara: “Ma stai tranquilla è solo una stupida leggenda che di sicuro hanno inventato i vecchi per spaventare i più giovani, in modo tale che
tornassero presto a casa!”

Io: “Mi hai spaventata a morte!”

Chiara: “ Nah è solo una storiella per fifoni, non ci crederai mica!”

Io: “ Tornaci tu a casa, dopo aver scoperto che forse è infestata dai fantasmi!”

Chiara: “Beh,  ma dai non pensarci!”

Io: “Preferivo non sentirla”

Chiara: “Dai, Vuoi che ti accompagno a casa?”

Io: “Magari grazie!”

************

Io: “Okay, ci vediamo domani allora?”

Chiara: “Si, ciao!”

Io: “Ciao!” entrai in casa. Ripeto. La. Casa. Non. E’. Infestata. Dai . Fantasmi.

Ma se fosse vero?

Ciao a tutti! Questa è una mia nuova storia! Spero vi piaccia!

Un bacio

#Faby

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Capitolo 2
*** capitolo due ***


Aprii la porta ed entrai in casa.

Papà : “Ciao Cristina!”

Io: “ Ciao papà!”

Papà: “Hai saltato la cena!”

Io: “ Scusami papà abbiamo avuto un contrattempo!”

Fabio : “Non dirmi niente: i cinque fantasmi della soffitta ti volevano rapire! Oh no! Oppure Casper si è aggiunto a loro e adesso sono diventati sei!” si mise le mani sulle guancie

Io: “Ma quanto sei divertente Fabio!”

Papà: “ Se hai fame è avanzata una fetta di pizza di ieri!”

Io: “OK grazie!” l’afferrai  e andai in camera. Inizia a mangiarla e mi sedetti sul letto. All’improvviso sentii uno strano rumore, così mi girai e vidi la mia pallina
da tennis, ed ero sicurissima di avercela in borsa, rimbalzare da sola. Non poteva essere caduta. Non poteva fare dei grandi rimbalzi dato che la borsa era sul pavimento. Continuai ad osservarla e mi allontanai leggermente.

Io: “Ok la pallina era in borsa e la borsa è per terra! Non può rimbalzare da sola. Chiunque tu sia fatti vedere!” dissi puntandogli la lampada

X: “ Vedo che non sei stupida!” comparve quello biondo e mi spaventai leggermente non appena lo vidi

Io: “ Chi sei?!” dissi con la voce tremolante

X: “Niall. Niall Horan”

Io: “ Mi stavi spiando?!”

X: “ PERCHE’ L’HAI ROTTO?!” mi indicò quel maledetto cd

Io: “PERCHE’ MI STAVI SPIANDO?!”

Sparì dal nulla.

Io: “Sto impazzendo. Me lo sento. Vi prego ditemi che siete voi, mestruazioni!”

Uscii da lì. Mi guardai intorno e mi sentii osservata.  Sì, probabilmente da uno o più di quei 5 cosi. Rientrai in stanza e andai a dormire.

*******

L’indomani …

Come al solito fu la sveglia a svegliarmi e , dopo essermi preparata, andai a scuola. Prima ora: italiano. Stavo attenta alla lezione quando apparve nuovamente Niall.

Niall : “PERCHE’ LO HAI ROTTO?!”

Io: “ Vattene via!” dissi sottovoce

Niall: “ QUESTA ERA L’ULTIMA COPPIA RIMASTA!”

Io: “Tu non esisti, sei solo frutto della mia immaginazione!”

Niall: “E così io non esisto?! Non esisto?! Bene. Ma se io non esistessi non potrei mai fare questo!” accartocciò una pagina del mio quaderno e tirò la palla
di carta addosso alla profe

Io: “No!”

Profe: “ Cristina ma stiamo scherzando?!”

*********

Mi mandarono in presidenza e me la cavai, dato che ero appena arrivata. Stavo per ritornare in classe e quello lì riapparve.

Io: “Mi ha mandato in presidenza!”

Niall: “Te lo sei meritata!”

Io: “ Io me lo sarei meritata?! SEI STATO TU A LANCIARGLIELA IDIOTA!”

Niall: “ E TU PERCHE’ HAI ROTTO L’ULTIMA COPPIA RIMASTA DEL NOSTRO CD : “UP ALL NIGHT”?!”

Io: “ MI STAVO SFOGANDO! OKAY?!”

Niall: “Siete tutti uguali! Oh! Guarda chi c’è!”

Chiara: “Ciao Cristy! Con parlavi?!”

Io: “ Con nessuno!”

Niall : “Nessuno?! Io sarei nessuno?!”

Io: “Smettila di parlarmi!”

Chiara: “Ma che hai oggi?!”

Io: “No, non parlavo con te Chiara!”

Chiara: “Okay … Ah! Guarda chi c’è: Marco! Ti lascio ciao!”

Marco era un ragazzo moro dagli occhi azzurri, un mio compagno di classe e me ne innamorai subito non appena lo vidi. Mi passò davanti senza salutarmi.

Niall: “ Pensavo di essere io il fantasma! Ma tu guarda: tu sei più invisibile di me!”

Ruotai gli occhi e lo mandai a quel paese. Alla ricreazione:

 
Chiara: “Vedo che ti piace Marco!” mi diede una gomitata sul braccio

Io: “ Si vede così tanto?!”

Chiara: “ Lo guardi come se fosse l’incarnazione divina scesa dal cielo (?)”

Io: “ Hahahah! Va bene hai ragione tu!”

Chiara: “ Perché non vai a parlargli? Così, tanto per conoscerlo!”

Io: “Te lo scordi! Ma mi hai vista?! Sono orribile e in più ho vergogna!”

Chiara: “ Ma va sei stupenda!”

Io: “ Smettila di dire bugie”

Chiara: “ E allora perché non gli invii l’amicizia su facebook ? Tanto che vuoi che pensi: sei la sua compagna di classe!”

Io: “ Ci proverò!”

Chiara: “Dai che non è una missione impossibile!”

*******

Finite le lezioni andai a casa con mio fratello e Alice. Dopo aver pranzato andai in camera e accesi il portatile. Mi sedetti sulla scrivania e dopo aver inserito la mia e-mail e la mia password entrai su facebook  cercai il profilo di Marco e gli inviai la richiesta d’amicizia. Nonostante non me l’avesse accettata ( poverino gliel’ho appena inviata) gli scrissi un messaggio:

“Ciao Marco, sono Cristina, la tua nuova compagna di classe. Potresti accettarmi l’amicizia? Grazie in anticipo. Cristina”

Niall : “ Wow che professionale!” apparve

Io: “Non si usa più il bussare alla porta?!”

Niall: “Quando ero vivo sì, ma adesso non mi serve più” ruotai gli occhi “ oddio che brutta foto del profilo che c’hai! Cambiala che fai schifo!” inizia a
innervosirmi “ Mmh … bella stanza! Sei un po’ disordinata però!”

Io: “ Fuori!”

Niall: “Un’ultima cosa: Non sei un po’ grande per il pigiama di Hello Kitty?”

Io: “ Quella è la porta esci!”

Niall: “ Non ne ho  bisogno!” disse uscendo, attraversando il muro.  Sbuffai: ormai mi dovevo abituare all’idea che forse, forse, i fantasmi esistevano e cinque di loro vivevano in questa casa. Mi arrivò una notifica: Marco mi aveva accettato l’amicizia e scoppiai di gioia.

********

Verso sera , presi il mio pigiama e mi tolsi la maglietta. Stavo per indossare quella del pigiama quando:

Niall: “ Ciao Cristina!” apparve la sua testa da un muro. Presa dalla vergogna, arrossii e mi coprii immediatamente con la maglietta

Io: “MA NON TE LE HANNO INSEGNATE LE BUONE MANIERE?!”

Niall: “ Certo e per chi mi hai preso?!”

Io: “ Disse quello che diceva che bussare era una cosa per vivi!”

Niall: “ Ma dai non avrai vergogna di metterti il pigiama?”

Io: “ Fino a poco fa no”

Niall: “Sei sexy!”

Io: “VATTENE VIA MANIACO!” gli lanciai un sacco di cuscinate finchè non sparì. Mi cambiai velocemente e raggiunsi la soffitta. Aprii la porta facendola
sbattere violentemente:

Io: “EHI! VOI CINQUE!LO SO CHE SIETE QUI! FATEVI VEDERE!”

*apparvero*

X: “Desideri qualcosa?” disse il castano dagli occhi scuri

Io: “ SI DA’ AL CASO CHE IO ABITI IN QUESTA CASA, OKAY?! QUINDI PRENDETE LE VOSTRE COSE E ANDATEVENE!”

Niall: “NO! NOI ABITIAMO QUI DA PIU’ DI TRENTANNI TU NEANCHE DA UNA SETTIMANA!”

Io: “E ALLORA STABILIAMO DELLE REGOLE!”

Niall: “Ma non siamo più a scuola!”

Io: “ TU TI STAI MUTO! VOGLIO UN PO’ DI PRIVACY! NON MI VA CHE MENTRE MI CAMBIO, MI LAVO, VADO IN BAGNO O FACCIO LE MIE COSE VOI
STIATE Lì A SPIARMI VISIBILI O NO. E CHE CAZZO! METTETEVI NEI MIEI PANNI!”

X: “Okay” disse il moro dagli occhi scuri

Io: “Come faccio a sapere che voi non sarete lì mentre mi cambio, ad esempio?!”

X: “ Mi dispiace non puoi … Devi fidarti di noi!” affermò il ricciolo

Io: “Voi mi farete impazzire, me lo sento!” dissi uscendo , sbattendo nuovamente la porta.
 

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Capitolo 3
*** capitolo tre ***


L’indomani … Sabato

Mi svegliai sbadigliando e stiracchiandomi come un gatto. Aprii le ante del balcone ed entrò la forte luce del sole mattutino . Mi cambiai velocemente
cercando di stare in guardia a quei cinque. Andai in bagno, dovevo ehm fare i miei bisognini, ma come facevo ? (chi me lo dice che Niall non è li che mi
spia?) Quindi, a mali estremi , estremi rimedi! Uscii dal bagno e presi il mio cellulare. Chiamai Chiara.

Chiara: “Ciao Cristina!”

Io: “Ciao Chiara, ti disturbo se vengo a casa tua adesso?”

Chiara: “Tranquilla vieni! Se vuoi , vieni a dormire da me sta notte!”

Io: “Davvero? Posso?” mi si illuminarono gli occhi

Chiara: “Certo, che domande! Allora ti aspetto!”

Io: “ Okay, dove abiti?”

Chiara: “ *indirizzo*”

Io: “Arrivo, spero di non perdermi!”

Chiara: “Chiamami se nono riesci a trovare la mia casa! Ciao!”

Io: “Ciao!”

La mia vescica ringraziò Chiara e , dopo essermi pettinata e truccata, scesi al piano inferiore, dove feci colazione con latte e cereali.

Io: “Buongiorno!”

Fabio/papà: “Buongiorno!”

Io: “Papà,io  oggi resto a dormire da quella mia compagna, ti fa nulla?Stiamo lavorando su un progetto e dovremo consegnarlo lunedì!”

Papà: “Certo! Quando torni?”

Io: “Domani, ti chiamo appena vengo!”

Papà: “D’accordo!”

Fabio: “ Cristina!”

Io: “Dimmi!”

Fabio: “Ora mi spieghi perché hai cancellato i dati della mia playstation!”

Io: “ Ah e quindi credi che io abbia giocato a quella schifezza per ragazzi? Ma finiscila!”

Fabio: “Alice non è capace , papà non lo farebbe mai, chi resta? Tu!”

Io: “ Ma io non sono stata”

Fabio: “Ah no già, sono stati quei 5 fantasmini!”

Io: “Fabio, non sono stata io, okay? E smettila di prendermi in giro con quella storia!”

Fabio: “ Si , si, oggi la passi liscia!”

Io: “Devo andare ciao!”

Prendo le mie cose ad esco. Sbloccai lo schermo del mio telefono e accesi il gps , il quale mi mostrò la strada per arrivare a destinazione. Dopo qualche
minuto arrivai e suonai il campanello.

Chiara: “Chi è?”

Io: “Cristina!” mi aprì. La salutai ed entrai dentro: lei viveva in una villetta semplice ad un piano con un piccolo giardinetto intorno. Entrai e salutai gentilmente
i suoi genitori. A quanto pare lei era figlia unica. Andammo nella sua camera: non era molto grande , ma era comunque bella: le pareti erano celesti
chiare,con qualche poster tappezzato qua e là, un letto con la fodera bianca , con accanto un comodino moderno nero, di fronte una scrivania ed una
libreria.

Io: “Bella camera!”

Chiara: “Grazie!”

Io: “Posso andare in bagno?”

Chiara: “Certo, è nell’ultima porta sulla destra!”

Io: “Okay grazie!”

Andai in bagno e, dopo aver finito tutto , uscii e la raggiunsi.

Io: “ Hai presente quando  ti succede una cosa strana e non sai se quello che hai visto sia reale oppure no?”

Chiara: “Mmh … tipo un incontro con gli alieni (?)”

Io: “Tipo”

Chiara: “No, fortunatamente! Come mai me lo chiedi?”

Io: “Secondo te esistono i fantasmi?”

Chiara: “Bah … Secondo me no”

Io: “E se io ti dicessi che in questi giorni ne ho visti cinque nella mia soffitta e che hanno interagito con me?”

Chiara: “ Sei seria?”

Io: “Sì”

Chiara: “Non è che per caso ti sei impressionata della leggenda?”

Io: “No! Ce anche, ma io quei cosi li ho già visti il pomeriggio a casa del primo giorno di scuola!”

Chiara: “Ah … raccontami tutto!”

Io: “Torno a casa. Volevo vedere il piano di sopra , ma non trovavo le scale. Così trovo una porta murata con la carta da parati . La libero e vi entro dentro :
trovo le scale e salgo al piano superiore. Trovo questa soffitta, l’unica stanza esistente e ,niente , curiosando un po’ trovo questa radio … cade all’improvviso
un cd di musica del 21 secolo. Lo voglio ascoltare così lo metto nella radio, schiaccio play, ma non parte la musica. Ma all’improvviso si fa sentire uno
strano e fastidioso rumore e delle scariche elettriche coprono la radio. Esce del fumo e appaiono questi cinque. Pensavo fossero dei ragazzi, ma non lo
sono! Sono dei fantasmi,  Chiara! Li ho visti apparire e scomparire dal nulla! In più uno ha attraversato il muro della mia camera!  E se fossero i cinque
ragazzi della leggenda?!”

Chiara: “Oddio … Quasi ci ho creduto!”

Io: “Ma non sto scherzando!”

Chiara: “Ne sei sicura di quello che hai visto?”

Io: “Al cento per cento!”

Chiara: “Okay, cerco di crederti, anche se mettiti nei miei panni tutto ciò sembra così assurdo!”

Io: “ Lo so! Tranquilla! Grazie comunque!”

Chiara: “Figurati! Ma dimmi , sono carini almeno?”

Io: “Mmh .. si “ iniziammo a ridere “So che uno si chiama Niall e uno Harry”

Chiara: “E gli altri?”

Io: “ Boh …”

Chiara: “Descrivimeli!”

Io: “Niall è biondo con gli occhi credo azzurri, Harry è un castano riccioluto con gli occhi verdi, poi ce ne stanno due castani, uno con gli occhi azzurri e
l’altro con gli occhi scuri e uno moro con gli occhi scuri”

Chiara: “Mmh …”

Io: “ Che pensi?!”

Chiara: “Penso che mi farò qualche  film mentale adesso! Hahahah!”

Io: “Oddio hahah!”

*******

Passammo la giornata ridendo e scherzando e, dopo aver cenato, iniziammo a fare delle ricerche sulla leggenda. Io ero alle prese con il computer!

Io: “ Allora, essendo che quei cinque probabilmente sono una band”

Chiara: “Come fai a saperlo?”

Io: “Beh … perché mi sono sembrati gli stessi del cd che gli ho rotto!”

Chiara: “Probabilmente adesso ce l’hanno con te!”

Io: “Si, uno di loro in particolare: Niall!”

Chiara: “Sai che non dovresti scatenare l’ira di queste identità!”

Io: “ Ehm … ops, troppo tardi direi!”

Chiara: “Okay, vai avanti, che stavi dicendo?”

Io: “Sono una band del 21 secolo,quindi vediamo quali band esistevano all’ora! Magari scopriamo perché sono morti e se centrano quindi con la leggenda!”

Chiara: “Sei un genio!”

Io: “ Grazie!” iniziai a cercare delle informazioni e alla fine li trovai “ Eccoli qua! Si chiamano Niall Horan, Louis Tomlinson, Liam Payne, Harry Styles e Zayn
Malik, formavano una band chiamata One Direction. Hanno registrato tre cd di musica: Up all night , take me home e midnight memories. Io ho rotto il
primo. Sono scomparsi il *data*  dopo l’ultimo tour Where we are. Fan disperate e nessuno ha ormai trovato i loro corpi: che siano ancora vivi? Mmh .. beh
direi di no!”

Chiara: “Magari è lo stesso giorno della leggenda, magari sono loro!”

Io: “Quindi vorresti dirmi che la leggenda è vera e che non solo devo sopportare cinque spiritelli vaganti in casa, ma anche altri spiriti già esistenti da prima
che io abitassi in quella casa? No Maria io esco!” imitai

Chiara: “Può essere di sì, come può essere di no!”

Io: “Basta trasloco! Hahahha!”

Chiara: “Hahahha no dai, magari sono simpatici!” mi fece l’occhiolino

Io: “ Mah, insomma”

Chiara: “Fai amicizia con loro, presentameli e nessuno si farà male!”

Io: “Chiara?!”

Chiara: “Dica”

Io: “Che vuoi fare?”

Chiara: “Niente è che ho visto una loro foto e sono così fighi! Quanto sono belli!”

Io: “Hahahah oddeo!”

Chiara: “Sono già le 11!”

Io: “Hai sonno?”

Chiara: “Un pochino!”

Io: “Idem! Andiamo a dormire?”

Chiara: “Okay, notte!”

Io: “Notte!” spensi il computer e andammo a dormire. L’indomani, la ringraziai per l’ospitalità e ritornai a casa. Finalmente avevo imparato la strada. Arrivai a
casa , l’aprii e notai che nessuno era a casa, a parte me.

Io: “Papà sono a casa!” chiusi la porta “Papà? Fabio? Alice? Siete a casa?” urlai ma non ricevetti alcuna risposta: ero a casa da sola. ERO A CASA DA
SOLA?! NOOOOOO! AIUTO! Mi buttai sul divano e sbuffai. In tv non facevano nulla di bello. Apparvero seduti accanto a me quei cinque facendomi
spaventare di brutto. Urlai e mi alzai subito da lì.

Niall: “Stai calma, non vogliamo mangiarti mica!”

Io: “Che volete?!”

Harry: “Niente fare amicizia! Io sono Harry” mi sedetti dov’ero prima

X: “Io sono Liam!”

X: “Io sono Zayn!”

X: “Io sono Louis!”

Niall: “ E beh io sono Niall, tu sai già come mi chiamo!”

Io: “Cristina”

Loro: “Lo sappiamo!”

Io: “Come fate a saperlo?!”

Liam: “ Beh, non ci vuole molto a capirlo, dato che in famiglia ti chiamano per nome!”

Io: “Okay”

Louis: “Quanti anni hai?”

Io: “Quasi 17 e voi?”

Zayn: “ Intendi esteriormente o realmente?”

Io: “Hahah tutti e due!”

Zayn: “Tutti si e no abbiamo 100 anni, ma io ne dimostro 21”

Liam: “Anch’io!”

Niall: “Idem”

Harry: “Io sono il più piccolo, ne dimostro 20”

Louis “Io sono il più grande ne dimostro 22”

Io: “Siete una band?”

Louis: “Eravamo …”

Liam: “Eravamo gli One Direction!”

Harry: “ Il nome l’ho inventato io!” si indicò

Niall: “ Vantati! Vantati!” ridemmo tutti

Io: “Come vi siete conosciuti?”

Liam: “Ad X-factor!”

Io: “ E che sarebbe?”

Liam: “Un talent show , ci siamo conosciuti nelle audizioni, poi ci hanno uniti e abbiamo formato questa band, le fan aumentavano incredibilmente,
diventammo una delle band più famose al mondo in pochissimo tempo!”

Io: “Wow … e come mai … ehm … se posso chiedervelo … Come mai siete … ehm … diventati dei fantasmi?” finalmente riuscii a fare una frase di senso
compiuto

Niall: “Non ci fa piacere dirlo”

Io: “Scusate , se non volete …”

Niall: “No tranquilla! Ecco è successo qui, in questo paese, sai, questa casa era disabitata prima che ci venissi tu e la tua famiglia! Abbiamo fatto una sfida:
dovevamo  passare una notte qui dentro. Ci abbiamo dormito dentro ed essendo che ci piaceva questa casa, l’abbiamo ristrutturata tutta e abbiamo iniziato
a viverci. Solo che un giorno …”

Io: “Wow sono onorata di vivere qui!”

Harry: “Un giorno una nostra fan ci ha visti , era così piccola, poteva avere 5 o 6 anni massimo. Ha attraversato la strada senza guardare, era una strada
abbandonata, non passavano spesso le macchine, ma quel giorno, passò un camion. Io e gli altri eravamo in giardino a cazzeggiare e abbiamo visto che il
camion stava per investire la bambina”

Zayn: “Così, l’abbiamo raggiunta e l’abbiamo spinta via dalla strada”

Io: “Che eroi!” dissi in modo dolce

Liam: “Ma noi non abbiamo fatto in tempo a levarci di torno e siamo stati investiti. Morti sul colpo”

Io: “O mio dio … Mi dispiace … Sono sicura che quella bambina vi ringrazierà per tutta la vita”

Niall: “ E’ morta anche lei! L’ho vista ieri qui vicino, voleva un autografo!”

Io: “Ah però! Quindi i morti si rivedono!” iniziammo a ridere “ Ho letto su internet che i vostri corpi non sono stati ritrovati, è vero?”

Niall: “Si, perché il tipo del camion ci ha sotterrati sotto il giardino di questa casa”

Io: “ E non ha detto nulla alla polizia?”

Liam: “No, non sapevano che eravamo morti”

Io: “Che ingiustizia!”

Niall: “Beh ormai non si può fare nulla , sono tutti morti!”

Io: “Sentite, perché in questi giorni, quando sono a casa da sola, mi fate sentire come cantate o suonate?”

Harry: “Ma anche adesso se vuoi”

Io: “ Si dai!”

Niall: “Fermi un attimo! Io voglio la mi chitarra!”

Io: “Non ce l’hai?”

Niall: “No , sai è in Irlanda a casa mia e non me la sono portata  dietro!”

Io: “Ti va bene quella di mio fratello?”

Niall: “Fammela vedere!” andai a prenderla e gliela mostrai “Sì, può andare”

Iniziò ad accordarla e cominciarono a cantare.

*What makes you beautiful*

Io: “Wow ma avete delle voci angeliche! Complimenti mi avete fatto venire i brividi!”

Loro: “Grazie!”

Io: “Bravissimi!”

Niall: “Cantaci tu qualcosa!”

Io: “Ma anche no!”

Louis: “Dai!”

Io: “No! Sono stonata!”

Niall: “Io dico che invece hai solo vergogna!”

Io: “ E tu che nei sai?!”

Niall: “Ti ho sentita cantare in questi giorni! Sei brava!”

Io: “Spione!”

Niall: “Nah, direi che passando per il corridoio ti ho ascoltata!” ruotai gli occhi

Loro: “ Canta! Canta! Canta! Canta! Canta!” batterono i pugni sul povero tavolino di fronte al divano

Io: “ E va bene!” cedetti

Cantai  e non appena finii mi fecero gli applausi ed io arrossii

Loro: “Brava! Brava!” batterono le mani

Io: “Grazie”

Suonò il campanello e loro sparirono

Liam: “Fai finta che non ci siamo!”

Annuii e aprii la porta: era Chiara

Chiara: “Ciao, chi cantava?”

Io: “Io perché?!”

Chiara: “Da quando tu hai una voce maschile?”

Io: “Ah! Beh, no, ero su youtube!”

Chiara: “Comunque, hai dimenticato la borsa a casa mia!”

Io: “Oh che sbadata !Grazie! Vuoi qualcosa da bere?”

Chiara: “Un po’ d’acqua” la invitai ad entrare e le versai un po’ d’acqua su un bicchiere di plastica pulito. Mi ringraziò e bevve.

Sentimmo un rumore di libri cadere, così andammo in salotto e vidimo alcuni libri caduti a terra, sapevo già chi poteva mai essere l’artefice di ciò.

Chiara: “Oddio … Co-come hanno fatto a cadere?!”

Io: “Non lo so, beh, magari erano in bilico”

Chiara: “No, non erano in bilico!”

Io: “ Beh magari …” non finii la frase che cadde il divano all’indietro. Chiara urlò e si nascose dietro di me.

Harry: “Ahi!” disse sottovoce ma non si fece vedere

Chiara: “Chi ha parlato?!”

Niall: “Idiota ti vuoi far scoprire?” disse sottovoce , senza farsi vedere

Harry: “ Sono caduto! Eh scusa!” sussurrò invisibile

Chiara: “ Okay, questa storia non mi piace, Cristina!”

Io: “ Tranquilla sono solo i vicini!”

Chiara: “E da quando si sentono i sussurri dei vicini?!” apparvero i cinque e Chiara urlò , corse via raggiungendo la porta d’uscita

Io: “Ferma Chiara! Non avere paura! Loro sono Niall, Louis, Liam , Zayn  e Harry! Sono cinque fantasmi, ma tranquilla non ti faranno nulla!” li indicai

Chiara: “ No, non può essere …”

Harry: “Ciao, come ti chiami?”

Chiara: “Chi-Chiara”

Harry: “ Piacere di averti conosciuta, tranquilla non mangiamo, vieni” si avvicinò a noi

Chiara: “Quindi voi fantasmi esistete”

Niall: “Direi di sì”

Mi aiutarono a sistemare il divano e ci sedemmo sopra, tranne Chiara che si mostrò timida o semplicemente impaurita.

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Capitolo 4
*** capitolo quattro ***


Harry: “Dai Chiara, non avere paura! Siediti qui! Vicino a me c’è un posto libero!”

Chiara: “O-okay …” si sedette

Io: “Tranquilla, sembrano docili” dissi ridendo

Niall: “Ma per chi ci hai preso?”

Io: “Tu stai zitto!”

Niall: “Ma che cazz”

Io: “Sh! A cuccia!” lo zittii

Louis: “Che ci racconti Chiara?”

Chiara: “ E tutto così assurdo …”

Io: “Deve ancora realizzare!”

Chiara: “Siete stati voi a far cadere il divano e i libri?”

Loro: “ E’ stato Harry!” lo indicarono

Harry: “Mi arrendo!” alzò le mani a ‘mo di resa

Chiara: “Com’è essere fantasmi?”

Zayn: “Bah, normale, come se fossimo vivi, ma non abbiamo bisogno di mangiare, bere, dormire, eccetera”

Harry: “Possiamo diventare invisibili” sparì dal nulla

Chiara: “Ah!” urlò “Ma dov’è finito?”

Niall: “E’ lì accanto a te!”

Chiara: “Ma come? Se non c’è!”

Liam: “Tu non lo vedi, lui ti vede”

Chiara: “Inquietante …”

Niall: “Possiamo attraversare i muri, teletrasportarci”

Louis: “Ognuno di noi ha un potere”

Io: “Davvero?!”

Louis: “Si, io del ghiaccio, Niall del fuoco, Zayn dell’acqua, Liam dell’aria ed Harry manipola gli oggetti con la forza della mente”

Chiara: “Figo!”

Harry: “ E possiamo anche” sussurrò “ SBUCARE DAL NULLA!” spaventò Chiara

Chiara: “Ah!” urlò “Scemo, mi hai spaventata!”  gli diede una gomitata sul braccio

Harry: “Questo è quello che sappiamo fare meglio!” iniziammo a ridere

Niall: “Altre domande?”

Chiara: “Ma solo noi due riusciamo a vedervi?”

Zayn: “Adesso sì, se entrasse il padre di Cristina , lui non ci vedrebbe”

Io: “E come mai?”

Zayn: “Possiamo decidere chi può vederci e chi no”

Chiara: “Ma che culattoni!” ridemmo di nuovo

**********

Più tardi

Chiara: “Okay, io vado, ci vediamo domani Cristina!”

Louis: “Ascoltate  non dite a nessuno che ci avete visti, altrimenti  iniziano a crearsi dei problemi e allora arriva la polizia spettrale!”

Io/Chiara: “D’accordo”

Io: “Ciao Chiara a domani!”

Chiara: “A domani, ciao, ciao ragazzi!”

Loro: “Ciao”

Dopo pochi istanti entrarono mio padre, Fabio e Alice

Alice: “Siamo tornati!”

Io: “Ciao! Dov’eravate?!”

Fabio: “A prendere le ultime cose”

Io: “Capisco!” mi voltai verso i fantasmi, ma notai che nessuno dei miei familiari si allertò, quindi sicuramente loro non potevano vederli.

******

L’indomani

Stavamo attendendo l’inizio delle lezioni, io e Chiara eravamo nel cortile. Scattai , di nascosto, una foto a Marco con il mio telefonino.

Io: “So che Marco si chiama Marco, che è il 35simo sul registro, che fa la doccia prima di venire a scuola perché ha i capelli bagnati e che sul viso ha un
neo sul lato sinistro. Destro!”

Chiara: “Tutto qui?!”

Io: “Sì, non so nient’altro di lui, quindi diciamo che di lui non so proprio niente!”

Chiara: “Conosco un modo semplice per scoprire nuove cose su di lui!”

Io: “Davvero?! Quale?”

Chiara: “Vai da lui e gli parli!”

Io: “ E cosa gli dico? Ciao , fai la doccia prima di venire a scuola?”

Chiara: “Sul registro sei il 35simo , come il mio numero di scarpe!” ridemmo

Io: “Prima di parlargli, dovrei conoscerlo meglio, solo che per conoscerlo meglio prima dovrei parlargli: è inutile, sono in un circolo vizioso!”

Chiara: “Prova a chattare con lui!”

Io: “ Beh … si può andare!”

******

Dopo la scuola io e Chiara uscimmo ed andammo in un negozio di musica, dove vi era anche uno spazio per passare del tempo. Eravamo sedute su delle
comodissime poltrone e stavamo bevendo un estathè. Michael, il proprietario del negozio, fece cadere i piatti di una batteria.

Io: “Ehi Michael, non l’hai ancora venduta quella batteria?”

Michael: “No, purtroppo fa parte dell’arredamento!” la sistemò “Scusa Cristina volevo sapere, quando hai intenzione di vendermi quell’album dei Beatles ?”

Io: “Mai! E’ una rarità, non lo si trova più in nessun negozio ormai!”

Michael: “Lo so è per questo che lo voglio! Allora il singolo dei Queen !”

Io: “Tra un po’ mi chiederai tutti i miei cd di musica”

Michael: “mi hai tolto le parole di bocca!”

Io: “Non la venderei nemmeno per un milione!”

Michael: “Anch’io ero come te, ma oggi posso vendere tutto se il prezzo è buono! Ah, ho un cliente, ci si vede ragazze!”

Chiara: “Facciamo una partita a super mario bros nella slot machine, dopo devo andare al supermercato!”

Io: “E starai via a lungo?”

Chiara: “Non lo so, perché?”

Io: “ Se devo andare in bagno?!”

******

 Di sera … in camera

Di certo non potevo continuare a disturbare Chiara per i miei bisogni fisici!

Io: “ Adesso basta! Non posso continuare a vivere così, mi sentite?” dissi riferendomi a quei cinque “ Lo so bene che mi state spiando! Spiate questo allora!”
dissi accendendo il computer ad andai su Google.

Io: “Contro i vampiri l’aglio, contro i licantropi l’argento, ci deve pur essere qualcosa contro i fantasmi!” cadde una matita sul pavimento “ Cosa c’è? Avete
paura per caso?!”

Alice: “La cena è pronta”

Io: “ Ah! Sei tu!”

Alice: “Ma chi credevi che fossi?”

Io: “ Nessuno …” andai in cucina

*(di questo io non so nulla)* :

Mia sorella  osservò da vicino lo schermo del computer e lesse ad alta voce : “Come allontanare i fantasmi”

*******

L’indomani a scuola avevamo da fare un tema di italiano che parlasse della nostra vita.

Profe: “Bene, ragazzi avete un’ora e mezza a partire da adesso!”

Iniziai a scrivere e alla fine riuscii a scrivere si e no quattro facciate. Consegnai  e dopo pochi minuti la profe li aveva già corretti.

Profe: “Bene, adesso ve li riconsegno!”

Io: “Di già?!” pensai

Profe: “ Bravo Marco, sei molto bravo a scrivere! Non sapevo che tu fossi così, bravo, davvero bravo!”

Io: “Che cosa farei per leggere il suo tema!”

Chiara: “ Già, sarebbe un modo per conoscerlo meglio!”

Profe: “Tieni Cristina!”

Guardai il mio voto: 6 . Ma grazie! E dopo tutto il mio impegno che ci ho messo, mi ringrazia con un sei, strega!

Suonò la campanella della ricreazione e rimasi in classe con Chiara, finchè tutti i miei compagni non uscirono fuori. Chiara era davanti alla porta , pronta per
qualsiasi inconveniente, io mi avvicinai allo zaino di Marco, iniziai a cercare il suo tema, ma non trovandolo, posai alcuni quaderni/libri sul suo banco per
poterlo trovare. Suonò il mio telefono, risposi.

Io: “Pronto?”

Alice: “Ho inventato un magnete per ectoplasma”

Io: “Cosa?”

Alice: “Per acciuffare quei brutti fantasmi in casa!”

Io: “ I fantasmi non esistono e ora sono impegnata ciao!” dissi staccando. Continuai a cercarlo e finalmente lo trovai, ma non ebbi il tempo per leggerlo che
sentii dei passi arrivare e Chiara mi fece segno di mettere le cose al proprio posto. Così rimisi tutte le cose nel uso zaino in fretta e in furia. Si aprì la porta: era Angela, un odiosa ragazza pettegola, fidanzata con Marco.

Angela: “Ecco lo sapevo! Seduta tutta sola in classe durante l’intervallo, mentre fuori tutti si divertono”

Io: “Sai sono venuta qui, perché il cortile è pieno di galline, ma ora credo di poter uscire!” dissi uscendo

******

Pov Alice:

Lucia: “Lì dentro non ci sono dei fantasmi!”

Io: “Invece ti dico di si, vieni!”

Lucia: “Io aspetto qui, tu entri!” ruotai gli occhi sbuffando ed entrai in soffitta , accendendo la luce.

* ( non li sentii)* :

Zayn: “Voi pensate che con quell’aggeggio voglia risucchiarci?”

Niall: “ Sì, sì se prima non saltiamo tutti in aria!”

Io: “Ehi, non ce l’ho con voi, voglio solo vedervi!”

********

Pov Cristina:

Finirono le lezioni , cercai il mio cellulare nella tasca dello zaino , ma non riuscii a trovarlo.

Io: “Non trovo il cellulare! Prova a chiamarmi!” mi chiamò Chiara e sentimmo la mia suoneria, ma non proveniva dallo zaino. Pian piano si fece sempre più
vicina, in particolar modo, quando ci passo vicino Marco. Oh no! Non potevo averlo messo nel suo zaino per sbaglio!

Io: “Oh merda! Riattacca! Riattacca!”terminò la chiamata Chiara

Chiara: “Perché?!” osservai Marco che alzò le spalle e continuò il suo tragitto

Io: “ Ecco, ho combinato un bel guaio! Il mio telefono è nel suo zaino!”

Chiara: “Cristina, ma come puoi averlo fatto?!”

Io: “Non lo so!”

Chiara: “Hai cancellato la foto che gli hai scattato vero?!”

Io: “ No …”

Chiara: “Beh, guarda il lato positivo, per lo meno adesso sa chi sei!”

Io: “C’è solo una cosa da fare!”

Chiara: “Cosa?”

Io: “ Mi farò aiutare dai cinque”

Chiara: “Che hai in mente?!”

Io: “Devo andare, te lo dico dopo, ciao!”

Chiara: “Okay, ciao!”

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Capitolo 5
*** capitolo cinque ***


No, non potevo aver messo per sbaglio il mio telefono nel suo zainetto! Oh merda! C’era solo una cosa da fare: chiedere aiuto ad uno di loro! Così mi recai in soffitta:

Io: “Niall? Louis? Liam? Harry? Zayn? Ma dove siete devo parlarvi è importante!”

Niall: “Cristina aiutaci!”

Harry: “Siamo nell’aggeggio costruito dalla tua sorella!”

Liam: “Aiutaci!”

Io: “Alice ha costruito qualcosa che funziona?!” dissi sorpresa e mi avvicinai a quel coso

Io: “Come faccio a tirarvi fuori?”

Niall: “Spegni la macchina presto!”

Zayn: “Stiamo scomparendo!”

Louis: “No! No! Non così!” la spensi. Silenzio totale.

Io: “Niall? Louis? Liam? Harry? Zayn? Ragazzi?!”

Niall: “Credevi  davvero che quel coso funzionasse?”  

Louis: “Si, sei proprio come Zayn!”

Zayn: “Ma che simpatico!”

Io: “Io sono molto arrabbiata con voi, ma ho bisogno del vostro aiuto”

Niall: “Aiuto?! Prima tenti di sfrattarci e poi ci chiedi aiuto?”

Io: “Prometto che non tenterò più di sfrattarvi e potrete rimanere qui quanto vi pare!”

Niall: “E noi resteremo qui per sempre!”

Liam: “Di cosa si tratta?”

Io: “Il mio cellulare è nello zaino di Marco, devo recuperarlo prima che se ne accorga”

Louis: “Abbiamo delle regole da rispettare, non possiamo andare in giro con un cellulare”

Zayn: “Già, se ci beccano …” mimò la ghigliottina con la mano destra

Io: “Ma voi dovete solo aprire la porta e vedere se c’è qualcuno! Dai per favore, cosa vi costa?”

Niall: “Solo aprire la porta, sicura?”

Io: “Esatto!”

Liam: “E vedere se c’è qualcuno?”

Io: “Esatto!”

Louis: “E prendere il cellulare?”

Harry: “No Louis, quello lo farà lei!”

Louis: “Ah!”

Io: “Allora?”

Niall: “Okay” sorrisi “Ma in cambio devi farci un piccolo favore”divenni immediatamente seria

Io: “D’accordo!” sbuffai “Andiamo!”

Ci recammo a casa di Marco.  I ragazzi andarono a controllare in casa: Louis e Liam tenevano sott’occhio Marco che , a quanto avevo sentito, stava
guardando la tv. Harry e Zayn al piano superiore e Niall alla porta. Io  stavo aspettando un loro segnale dal giardino, quando la porta principale si aprì ed io
mi nascosi velocemente dietro un albero: fortunatamente era solo Niall.

Niall: “Sono io, Cristina , muoviti!”lo raggiunsi. Entrai lentamente in casa. Superai Marco , il quale era sdraiato sul divano e non mi vide. Salii le scale,
scalino dopo scalino. Ero quasi arrivata quando sentii un urlò proveniente da giù che mi fece spaventare e per sbaglio feci cadere un vaso . Stava cadendo e tra pochissimi secondi si sarebbe sfracellato sulle scale ed avrei attirato l’attenzione di Marco. Ebbi un colpo di fortuna, poiché Niall era lì sotto e lo prese al volo.

Niall: “ Stai un po’ più attenta!”

Cercai la sua stanza e, finalmente la trovai. Di fronte alla porta vi era una grande bacheca con appese alcune delle sue foto, così curiosa  mi avvicinai e iniziai a guardarle. Quanto era bello Marco!

Niall: “Datti una mossa!” mi ricordò Niall facendomi venire un colpo, sbucandomi dietro le spalle

Cercai con la vista il suo zaino: era posato sopra il letto. Lo aprii e cercando il mio telefono, trovai il suo tema, così non resistetti a leggerlo. Ma , come al solito, non riuscii a leggerlo, poiché Niall, apparve nuovamente.

Niall: “Ma che fai?! Ficchi il naso nelle cose degli altri?!”

Zayn: “Presto muoviti , si è alzato dal divano!” attraverso il muro della stanza

Posai velocemente il tema, presi il mio telefono ed uscii da lì. Iniziai a scendere i primi gradini, ma Louis apparve:

Louis: “Torna indietro! Torna indietro!”

Così risalii e mi nascosi nel bagno e , la sfiga , mi arrivò un messaggio, attirando la sua attenzione , il quale iniziò ad avvicinarsi. Era vicinissimo, quando Niall mi salvò le penne facendogli cadere qualcosa nella sua stanza, così egli la raggiunse ed io ebbi via libera. Scesi al piano di sotto e uscii dalla casa.

Io: “Grazie ragazzi!”

Loro tranne Niall: “Di nulla!”

Niall: “Di nulla?! E no! Lei ci aveva promesso un favore in cambio!”

Io: “Sentiamo che vuoi?!”

Niall: “Devi procurarci una chitarra acustica, cinque microfoni, una batteria, una chitarra elettrica e un basso”

Io: “Hahahahha! Stai scherzando?!”

Niall: “No”

Io: “Ci vogliono soldi, io non ho soldi!”

Niall: “Mi dispiace devi procurarceli, un patto è un patto!” sparirono

Io: “Maledetto!” dissi sbattendo i piedi. Tornai a casa e ruppi il mio salvadanaio. Questo non me lo sarei mai aspettato: avevo ben 2000 euro lì dentro e non
me n’ero mai ricordata dei miei risparmi! Che culo! Andai da Michael e comprai a quei poveracci (?) i loro strumenti. Li portai uno ad uno in soffitta e appena montai tutto apparvero.

Niall: “ Benissimo Cristina! Era da quasi 100 anni che non toccavo più una chitarra!”

Loro: “Grazie!”

Io: “Prego! Adesso suonate!”

Louis: “Con piacere!” ognuno al suo strumento: Tutti e cinque cantanti , Niall alla chitarra elettrica,  Louis alla batteria, Liam al basso , mentre Harry e Zayn
non toccarono nessun strumento se non il microfono. Iniziarono ad esibirsi e suonarono/cantarono una loro canzone.

* Best song ever *

Non appena finirono li ringraziai applaudendoli : “Bravissimi!” urlai. Iniziarono a suonare una melodia improvvisata e pensai che ci sarebbe stata bene anche qualche parola cantata, così, presi un foglio ed una penna e iniziai a scrivere delle frasi.

Harry: “Siamo tornati in forma ragazzi!” finirono di suonare

Liam: “Però mi piacerebbe poter risalire su un palco”

Niall: “Già, davanti a tutti quei fan”

Zayn: “Che cosa scrivi?” riferendosi a me

Io: “Un testo per la vostra improvvisazione”

Niall: “Tu scrivi delle canzoni?”

Io: “Beh si, Fabio è il chitarrista della famiglia , mentre io la cantante (?) e scrivevo sempre le sue canzoni”

Niall: “Da qua!”

Io: “Ma non ho scritto nulla, non mi viene un tema, risuonatela!”

Niall: “ Stai scherzando, scrivi qualcosa e basta!”

Zayn: “Butti delle frasi!”

Liam: “Basta che siano in rima!”

Io: “Siete impazziti?!Le parole di una canzone sono una cosa importantissima! Le parole … riflettono l’anima della musica e questo pezzo è …. Ehm …
potete suonarlo ancora?”

Niall: “ Okay, ma sia chiaro: solo perché suonarlo ci piace!” sorrise e ricambiai.

Louis: “Uno, due, tre, quattro!” sbatté le bacchette fra loro per poi dar via alla musica. Suonò il campanello, li fermai ed andai giù ad aprire.

Pov Niall:

Qualcuno bussò alla porta, tutti ci girammo ed apparve Baltazar, il capo della polizia spettrale.

Baltazar: “Ciao ragazzi è un vero piacere rivedervi! Mi siete mancati! Oh belli gli strumenti ch evi siete procurati!”

Io: “Non sono belli e non sono nostri!”

Louis: “Sono della ragazza che sta qui!”

Baltazar: “D’accordo!Ho capito, ma non potete suonare un po’?! Solo un po’! Ho una voglia mortale di ballare!”

Harry:” Non suoniamo più Baltazar da quasi 100 anni ormai!”

Baltazar: “ E’ strano! Molto strano! Perché ho sentito delle voci … no, non delle voci … ho sentito dei pettegolezzi! No, pettegolezzo non è la parola giusta!
Delle maldicenze! Ho sentito delle maldicenze sul fatto che siete tornati a suonare, io non c’ho creduto, ovviamente, perché sarebbe TROPPO STUPIDO”

Zayn: “E se anche avessimo suonato? I fantasmi possono suonare!” Baltazar si avvicinò a Zayn

Baltazar: “ Non per i vivi, né CON i vivi! Vi siete per caso dimenticati cosa dice il codice spettrale all’articolo 1, paragrafo terzo?! Eh?! Qualcuno ricorda che
cosa dice?!”

Louis: “ Che ai fantasmi è proibito apparire e abitare con i vivi”

Baltazar: “Si e la pena per chi lo infrange è severa!”

Niall: “E tu credi davvero che noi cinque faremo una cosa simile? Suonare per la gente che respira, per la gente che mangia?”

Baltazar: “Vorrei stare con voi, ma il dovere mi chiama, purtroppo! Devo arrestare un insopportabile spirito che infesta una vecchia casa sul ciglio di una
strada deserta!” sparì

Zayn: “E adesso? Che cosa pensate che ci farà?!”

Harry: “ So solo che dobbiamo ubbidirgli!”                      

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Capitolo 6
*** capitolo sei ***


Pov Cristina:

Stavo andando a scuola a piedi. Il tempo era abbastanza nuvoloso, probabilmente avrebbe piovuto. Avevo dei libri in mano, data l’impossibilità di metterli nello zaino.  Di fronte al parcheggio della scuola sentii qualcuno nominare il mio nome, così mi girai, ma non vendendo nessuno di conoscente, continuai a camminare finchè non mi scontrai contro qualcuno. Cademmo entrambi per terra.

Marco: “Ehi ciao! Tu devi essere Cristina, giusto?”

Io: “ Ciao … S-si sono io”

Marco: “Piacere Marco!” ci stringemmo la mano

Io: “Scusami è che io …” fui interrotta : “Non ti preoccupare, colpa mia” mi aiutò ad alzarmi “Piuttosto, ti sei fatta male?”

Io: “No, penso di essere ancora viva” sorrise e ricambiai

Marco: “Andiamo in classe insieme?”

Io: “I-io e te … in classe? Insieme?” balbettai

Marco: “Si, io e te in classe insieme” rise

Io: “Certo” sorrisi e ci incamminammo per andare in classe. Strada facendo incontrai Chiara e fu sconvolta dal fatto che io e Marco stavamo ridendo e
scherzando, così, di nascosto, le feci segno di riparlarne dopo. Arrivammo in classe e qui ci separammo:  ognuno andò al proprio posto.

Chiara: “Adesso mi dici tutto.”

Io: “ Mentre stavo venendo qui, mi sono scontrata con lui e siamo entrati insieme”

Chiara: “Aw che dolci”

Io: “Smettila”

Chiara: “Siete stati carini”

Io: “Intanto è impegnato, quindi l’avrà fatto solo per scusarsi” le feci notare

Chiara: “Per ora” ghignò

Io: “ Chiara che hai in mente?!”

Chiara: “Io?! Nulla”

Io: “Okaaaay”  entrò il professore di scienze

Profe: “Buongiorno ragazzi”

Noi tutti: “Buongiorno profe!”

Profe: “Allora, oggi creeremo i gruppi per il progetto di fisica, dunque …” iniziò a fare le coppie e poi “ Cristina con … mmh … chi rimane solo?”

Marco alzò la mano e i miei occhi luccicarono, prima di posarsi su quelli di Angela che mi fulminarono, ma ritornai a guardare il professore.

Profe: “Bene, allora  farete il progetto insieme!”

Marco/Io: “Okay” ci scambiammo uno sguardo , poiché l’avevamo detto contemporaneamente insieme. Chiara mi diede una gomitata e io contrattaccai il
suo gomito con un’altra gomitata. L’ora passò in fretta (stranamente) e nel cambio d’ora mi si avvicinò Marco.

Marco: “Hey”

Io: “ Hey”

Marco: “Allora … A che ora ci incontriamo oggi?”

Io: “ Oggi?!”

Marco: “Si, per il progetto di fisica” sorrise

Io: “ Facciamo verso le quattro”

Marco: “Okay, ti fa nulla se vengo da te , ho la casa da ristrutturare” si mise una mano fra i capelli

Io: “Tranquillo, puoi venire” annuii

*********

Una volta arrivata a casa , iniziai a fare la pazza casalinga (?) e  sistemai la casa , mettendo tutto in ordine.  Appena finito mi buttai nel letto.

Niall: “ Finalmente ti sei decisa a sistemare questo porcile” apparve accanto a me

Io: “E’ che deve venire Marco, quindi levati di torno!”

Niall: “ E perché viene quello lì?” suonò il campanello

Io: “ E’ per una ricerca di fisica, adesso vattene!” aprii la porta “ Ciao Marco!”

Marco: “Ciao, permesso”

Io: “Figurati entra”

Marco: “ Che bella casa!”

Niall: “Non per molto” sghignazzò

Io: “ Accomodati pure, vado a prendere i libri” andai al piano sopra.  Afferrai il mio zaino con dentro tutto il necessario e scesi al piano di sotto. Vidi Niall che
stava cercando di fare qualcosa di strano alla libreria del salotto , alle spalle di Marco. Dopo un po’ mi resi conto del fumo proveniente dalla libreria e, ricordandomi che Niall può incendiare le cose con il suo potere,  lo fulminai con gli occhi.

Io: “ Marco, che ne dici se andiamo in biblioteca? Così  staremo più tranquilli”

Marco: “ Okay” si alzò dalla poltrona ed uscimmo

Io: “Ops, ho dimenticato una cosa, aspettami qui!”

Marco: “Certo, vai pure, ti aspetto!” entrai dentro. Vidi Niall appoggiato al muro.

Io: “Se provi a spaventare Marco con i tuoi stupidi giochetti da spiritello vagante del fuoco, ritieniti un uomo morto!”

Niall: “Ma io sono già morto” rise

Io: “ Allora tu oggi prova a fare qualcosa a Marco ed io spargerò la voce che in casa ho un fantasma di nome Niall Horan che infesta la mia casa”

Niall: “ Okay, hai vinto tu”

Io: “Ti tengo d’occhio”

Niall: “ Lo sai che così non puoi” sparì

Io: “Sei insopportabile lo sai?!” sospirai e raggiunsi Marco

Andammo in biblioteca. Entrammo e la bibliotecaria ci salutò. Ci recammo in una sala tranquilla dove poter organizzarci e ci sedemmo ad un tavolino libero.
Tirammo fuori i libri di fisica e il necessario per la ricerca.

Marco: “Dunque … Ho sentito dire che sei brava in fisica”

Io: “ Bene ... Hai sentito male” ridemmo

Marco: “Allora siamo in due”  rise

Io: “ Iniziamo ad organizzarci per il plastico da fare?”

Marco: “Okay, dunque la ricerca consiste nel creare energia eolica … Mmh … hai qualche idea?”

Io: “ Beh … E se creassimo un mini impianto eolico?”

Marco: “ Si, può andare”

Io: “Ma c’è un problema”

Marco: “Quale?”

Io: “Nessuno di noi due sa come costruirlo, giusto?”

Marco: “ Giusta osservazione!” ridemmo “ Guardiamo su internet!”  arrivò Michael

Michael: “Ciao ragazzi, strano vedervi da queste parti!”

Io: “Ehi ciao Michael!”

Marco: “Salve!”

Michael: “Che state facendo?”

Io: “Una ricerca di fisica”

Marco: “Ma nessuno di noi sa come si costruisce un mini impianto eolico”

Io: “ Esatto”

Michael: “ Vi aiuto io! Anzi, se mi date l’occorrente ve lo costruirò io! Voi dovrete solo studiare e applicare le mie istruzioni in classe!”

Io: “Davvero?! Grazie Michael!”

Michael: “ Figurati!”

Marco: “ Grazie!”

Michael: “Di niente, di niente … Vi saluto, devo prendere un libro di musica, ciao ragazzi!”

Io/Marco: “Ciao!”

Marco: “ Ci ha salvato le penne!”

Io: “E già! Quindi ci tocca solo dividere le cose da studiare”

Marco: “Esatto!”

Io: “Chi inizia a parlare?”

Marco: “Ehm …”

Io: “ Okay, inizio io …” sospirai

Marco: “Grazie”

Io: “Prego”

******

Ci dividemmo le parti in modo tale da avere entrambi la stessa quantità di pagine da studiare: 8 pagine ciascuno.

Marco: “Beh, ma non dobbiamo studiare adesso, vero?”

Io: “Sei matto?! Ma anche no!”

Marco: “Ah ecco …” sorrise

Io: “ Bene” guardai l’orario : erano le sei del pomeriggio “ Adesso dovrei tornare a casa, devo finire io compiti per domani” dissi mortificata

Marco: “Okay, tranquilla, a domani , ciao Cristina!”

Io: “Ciao Marco!” lo salutai anche con la mano. Uscii dalla biblioteca e sentii dei passi correre verso di me

Marco: “Cristina”

Io: “Dimmi” mi girai

Marco: “Se vuoi ti accompagno a casa”

Io: “Se per te non è un disturbo , molto volentieri!”

Marco: “Nessun disturbo!” iniziammo a camminare “ Parlami un po’ di te”

Io: “Beh … Mi chiamo Cristina , ho la tua stessa età, sono la tua compagna di classe e di ricerca … Mi sono appena trasferita qui, abito in una casa del
21esimo secolo, nonostante sia vecchia regge ancora in piedi” risi

Marco: “Ecco perché mi sembrava antica” ridemmo “ Però dai, dentro non si direbbe”

Io: “Beh hai ragione!”

Marco: “Io invece mi chiamo Marco, ho la tua stessa età, sono il tuo compagno di classe e di ricerca … Abito qui fin dall’infanzia in un condominio non
molto distante da qui”

Io: “ Ah capito , quindi devi conoscere molto bene Moonlight fall (?)”

Marco: “Si, vivo qui da una vita, ormai! Per te deve essere ancora un luogo sconosciuto!”

Io: “Si, ma Chiara mi ha fatto fare un tour del paese, quindi lo conosco già abbastanza bene”

Marco: “Ah bene allora!”

Io: “Ecco, questa è la mia casa!”

Marco: “L’avevo capito” ridemmo

Io: “Beh, ci vediamo a scuola allora”

Marco:” Ci vediamo a scuola! A domani ciao!”

Io: “Ciao, a domani!” entrai chiudendo la porta.

Chiara: “Ciao!”

Io: “Ciao, che ci fai qui?”

Chiara: “ Scusami è che Louis mi aveva chiesto di venire ad aiutare Harry”

Io: “ Perché cos’è successo?”

Chiara: “ Vieni con me!” mi trascino fino al bagno e vidi Harry con la testa incastrata nel water

Io: “ODDIO HARRY CHE CI FAI CON LA TESTA NEL WATER?! HAHAHAHA, O MIO DIO!” ridemmo

Harry: “Non è divertente, aiutatemi!”

Io: ”Ma scusa , non sei mica un fantasma? Puoi attraversare i muri, credo che tu riesca a fare la stessa cosa con i cessi!”

Louis: “ Mi dispiace Harry, ti ha scoperto!”

Harry: “Mannaggia!” tirò fuori la testa dal cesso

Io:” Che ci facevi nel mio cesso?!”

Louis: “ Voleva attirare l’attenzione di Chiara!” mi fece l’occhiolino

Io: “Oddio … Harry non sai proprio conquistare le ragazze!” gli diedi delle pacche sulla spalla e raggiunsi il salotto.

******

Dopo aver terminato i compiti, io, Chiara e gli spiritelli (?) stavamo giocando ad “Uno”, un gioco con le carte, in soffitta. Liam , però, non c’era: chissà dov’era
andato …

Chiara: “Uno!”

Harry: “Mi dispiace cambio giro!” disse indicando Chiara

Chiara: “Vai a quel paese!” disse pescando una carta

Niall: “Eravamo giunti sino agli stadi, avevamo milioni e milioni di fan sparse in tutto il globo terrestre!”

Io: “Non pensavo foste così famosi …”

Niall: “Ebbene si! Peccato sia durato poco …”

 Dopo un po’ …

Rimanemmo a giocare solo io e Niall. Avevamo entrambi una sola carta da giocare ed era il mio turno. C’era il verde, ma io avevo un giallo. Dovevo
necessariamente cambiare colore per vincere, così pescai.  Mannaggia! Un rosso  …

Io: “Passo!” notai che Niall guardava dietro di me , così mi girai, ma non vidi nessuno

Niall: “Uno, vinto!” vinse.

Io: “Dov’è Liam?!”

Zayn: “A fare un giro!” rise

Io: “Come no, lui vi sta suggerendo!”

Louis: “No” cercò di fare il serio, ma si mise subito a ridere

Chiara: “ Ehi, non vale!” apparve Liam

Io: “Imbroglioni!”

Niall: “ Non c’è scritto da nessuna parte che un fantasma possa barare!” ruotai gli occhi.

******

Dopo la scuola, andai a casa e squillò il telefono

Io: “Pronto?”

Marco: “Ciao , sono Marco! Oggi ci vediamo per la ricerca?”

Io: “Okay, certo”

Marco: “A più tardi, ciao” staccò la chiamata

***

Risistemai la casa e ,appena finii tutto,  mi sedetti sulla poltrona. Lo aspettai per più di due ore, ma ancora non si decideva a venire.

Niall: “Secondo me non verrà” apparve

Io: “Deve essere successo qualcosa … Dici che è stato male?”

Niall: “Si, può essere … Magari è in coma, davvero la sua vita potrebbe essere in pericolo!”

Io: “Piantala!”

Niall:” Scommetto che le sue ultime parole saranno: << Perdonami se ti ho dato buca per fisica Cristina>>” finse di morire

Io: “ Ah ah ah!”

*****

L’ indomani a scuola

Suonò la campanella e sentii un “ Ciao” familiare, così mi girai e vidi Marco. Ricambiai.

Marco: “Cristina se Angela te lo chiede, dille che ieri sono venuto a casa tua solo per la ricerca di fisica”

Io: “Ah … Angela”

Marco: “Si, noi ci stiamo frequentando e le ho detto che venivo da te ieri, ma nessun problema sta tranquilla” annuii “Grazie Cristina!” se ne andò .

Niall: “Non crederai mai a quello che ho scoperto” apparve  “Sai qual è la password dell’ e-mail di Marco?”

Io: “Che cosa ci fai tu qui?!”

Niall: “Marco 123! Hahaha! E’ uno stupido, ah e sei curiosa di scoprire dove finisce in coma ogni mercoledì alle tre del pomeriggio?”

Io: “No …”

Niall: “No?”

Io: “ Non voglio sapere più niente di Marco” me ne andai dalla classe. Raggiunsi il corridoio e mi sedetti per terra ad ascoltare musica.

Io: “Ci credo che non è venuto ieri, di sicuro frequenta Angela ed esce con un’altra … ma di chi mi sono innamorata?!” pensai

Chiara: “Ehi, che succede? Ti vedo giù …” si sedette accanto a me

Io: “ Marco sta con Angela, ma esce con un’altra ragazza con cui si vede ogni mercoledì alle tre del pomeriggio …”

Chiara: “ E’ un bel pasticcio …”

Io: “ La vuoi sapere una cosa? Non ne voglio più parlare, non ci voglio proprio più pensare, basta!”

Chiara: “E quel lavoro di fisica?”

Io: “ Lo faccio da sola”

Chiara: “16 pagine di fisica?”

Io: “Detesto fisica”

Chiara: “Andiamo a casa? E’ suonata da un po’!”

Io: “Okay, andiamo!” uscimmo dall’istituto e vidi Marco e Angela baciarsi e parlarsi . Cambiammo direzione e Chiara mi accompagnò a casa.

Chiara: “A domani”

Io: “A domani!” presi le chiavi ed aprii il cancello. Aprii anche la porta di casa ed entrai. Posai lo zaino e salutai la mia famiglia.

Papà: “Vieni il pranzo è pronto!” mi sedetti a tavola e iniziammo a mangiare la pasta. Papà accesa la tv e guardammo il telegiornale  e  solo lui guardò il
telegiornale. Dopo pranzo iniziai a studiare fisica: il progetto bisognava consegnarlo entro la settimana dopo. Così aprii il libro e iniziai a leggere e cercai di
capirci qualcosa, ma mi venne difficile. Dopo qualche minuto suonò il campanello. Andai ad aprire: era Angela.

Angela: “Dov’è Marco?” entrò di soppiatto verso il salotto

Io: “ E io che ne so, Angela?!” chiusi la porta

Angela: “Non prendermi in giro, so che è qui!” indicò i miei libri “ Allora?!”

Io: “Guarda dove ti pare, accomodati” sospirai

Angela: “ Marta mi ha detto tutto: hai chiesto tu la profe di metterti in coppia con Marco e poi lui è diventato strano!”

Io: “E va bene confesso:  ce l’ho qui in tasca” dissi facendo finta di tirarlo fuori dalla tasca dei miei pantaloni

Angela: “ Se non mi dici la verità giuro che” la interruppi : “Vattene via!”

Angela: “Si d’accordo, ma se pensi di riuscire a rubarmi Marco sei una povera illusa, digli pure che se non si presenta a casa mia tra un’ora , questo lo faccio a pezzi!” afferrò il mio libro di fisica ed uscì. Ringhiai . Andai in soffitta dove solitamente vi erano i fantasmi.

Io: “Niall! Niall!”

Niall:  “Che c’è?” apparve

Io: “ Ti prego dimmi dove Marco va in coma ogni mercoledì alle tre del pomeriggio?”

Niall: “ In biblioteca, sezione fantasy”

Io: “Grazie!” dissi correndo fuori casa e raggiunsi in fretta e furia la sezione fantasy della biblioteca. Aprii la porta e vidi Marco travestito da gnomo/ mago
insieme ad altri ragazzi vestiti da alieni/mostri.

Marco: “Non è come pensi, ti posso spiegare”

Io: “Dopo, prima dobbiamo salvare il progetto di fisica!” lo afferrai per il polso e lo trascinai verso l’uscita

Marco: “Adesso?!”

X: “L’universo rischia la distruzione!”

Io : “Il mio progetto è più importante dell’universo!” uscimmo da lì.

Io: “Devi recarti immediatamente a casa di Angela e devi portarmi il libro , li ho tutti i nostri appunti, in più anche le istruzioni di Michael su come far
funzionare il progetto!”

Marco: “Okay vado!” disse levandosi quel ridicolo costume che diede a me

Io: “Corri!” andai a casa.

* Dopo dei minuti *

Suonò il campanello, aprii ed era Marco con in mano il libro di fisica mal ridotto e le istruzioni a pezzi. Maledetta!

Marco: “Troppo tardi … E ho anche dovuto convincere Angela che tra noi non c’è niente”

Io: “Va beh dai mettiamoci al lavoro!” lo invitai dentro. Iniziò a sistemare le istruzioni col nastro adesivo.

Marco: “ Odio fisica …”

Io: “ Siamo in due!”

Marco: “ Ma stranamente mi piace biologia, matematica, chimica … I giochi di ruolo” mi guardò un secondo

Io: “ Non l’avrei mai detto”

Marco: “Questo perché non sembro un nerd, non ho mai portato gli occhiali e non sono mai stato timido” sorrisi e ricambiò “ Davvero … La gente si aspetta
sempre altro da me e ti abitui ad essere quello che non sei … Però  non l’ho mai raccontato a nessuno, tu sei la prima” sorrisi “ Quindi, non dirlo a nessuno!”

Io: “No, sarà il nostro segreto!”

Marco: “Immagina se lo scoprissero i miei amici, mi continuerebbero a prendermi in giro … E Angela non capirebbe”

Io: “Capisco ..”

Marco: “Ecco ho finito: le istruzioni sono finalmente leggibili!” me le diede “ Amici?” mi porse la mano

Io: “Amici” strinsi la mano e diventammo amici.

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Capitolo 7
*** capitolo sette ***


Non avrei mai detto che avrei conosciuto e condiviso la casa con degli spiriti. Per di piú famosi. Era tutto cosí strano! Fino a pochi mesi fa conducevo una vita abbastanza normale e tranquilla nella mia vecchia cittá. Mentre da quando abitavo in questo paese, la mia vita era totalmente cambiata ma non mi dispiaceva. Non è da tutti i giorni vedere dei fantasmi che vagano in casa, ma per lo meno avrei avuto piú compagnia. 

"Buongiorno dormigliona!" disse una voce maschile

"Ancora cinque minuti"

"Lo hai voluto tu" 

Pensai di esser riuscita a sbarazzarmi di chiunque avesse tentato di disturbare il mio sonno. Ma non fu così, purtroppo ... Un liquido terribilmente freddo mi colpí e subuto dopo fui presa a cuscinate, cosí mi svegliai. Guardai colui che aveva osato fare quell'atto e davanti a me vidi Niall. E chi poteva mai essere se non lui?! 

"TU ADESSO MI SPIEGHI PERCHÉ C'ERA BISOGNO DI LANCIARMI DELL'ACQUA GHIACCIATA ADDOSSO?!"

"Non ti saresti mai svegliata, ammettilo!"

"Sappi che te la faró pagare"

"Ah si?" mi guardó con uno strano sorriso: aveva in mente qualcosa! Si avvicinó lentamente verso me e con uno scatto inizió a farmi il solletico. Soffrivo tremendamente il solletico ...

"Ti prego basta!"supplicai invano

"Mmh... fammici pensare" si fermò "Mmh ... no!" e riprese col solletico.

Scesi al piano inferiore e raggiunsi la cucina per mangiare qualcosa: brioche e succo di frutta, la mia colazione preferita! Ricordandomi che purtroppo non era domenica, guardai il calendario: oh diamine! C'era la consegna del progetto! Me n'ero completamente dimenticata, ma fortunatamente il giorno precedente avevo ripassato gli appunti. Finito di mangiare mi diedi una sistemata ed uscii di casa, salutando la mia famiglia e prendendo il mio zaino. Preso la solita strada per andare a scuola e in pochi minuti arrivai incontrando Marco all'entrata. 

"Ciao!"

"Ciao Marco!"

"Pronta per l'esposizione di fisica?"

"Si! Sappi che ho intenzione di prendere un voto alto, guai a te se sbagli!"

"Si signora!" disse imitando un soldato

*Driiin*

Suonó la campanella, cosí entrammo in classe.

Avevo dato il mio massimo impegno per riuscire ad alzare il mio voto di fisica e ci sarei riuscita. Posai il progetto sopra il mio banco, per poi sedermi al mio posto. Mi guardai intorno: tutta la classe era agitata per l'imminente interrogazione. E chi non lo sarebbe stato? La nostra insegnante fisica era (e lo é anche tutt'ora) odiata da tutta la scuola per il suo pessimo insegnamento e per le sue domande ambigue. Io ero nervosa, forse più di tutti. Quel suo sguardo mi inquietava in una maniera assurda e al solo pensiero mi vennero i brividi. I suoi occhi neri come la pece, come il buio, come la morte, scrutavano sempre le povere vittime interrogate, intimidendole, e al primo sbaglio volavano le insufficenze, come rondini in primavera. 

"Buon giorno ragazzi" disse la professoressa con la sua orribile voce squillante, rompendo i timpani a noi poveri studenti. 

"Buongiorno" le rispondemmo

"Bene inizio ad interrogare! Cristina! Marco! Voi siete i primi" 

Oh ... Che gli Hunger Games abbiano inizio!

**************

Suonó la campanella e la professoressa fu molto sorpesa del nostro impegno e ci diede un bel nove. Ancora non ci credevo. 

"Hey ti va di festeggiare il miracolo di fisica con un uscita oggi pomeriggio?" si avvicinó Marco durante il cambio d'ora

"Certo, perché no?! D'altronde ce lo meritiamo!"

"Eh giá! Abbiamo fatto proprio un bel lavoro, uno a zero per noi"

"Allora dove ci incontriamo?"

"Andiamo nel bar qui vicino: quello di fronte alle scuola!"

"Okay, perfetto!" appena finii di parlare entró il nostro insegnante di educazione fisica, cosí tirai fuori dallo zaino il ricambio e le scarpe sportive. Entrai con le mie compagne nello spogliatoio femminile e mi cambiai. Andai a specchiarmi nel piccolo bagno situato accanto agli spogliatoi e mi legai i capelli in una coda alta. Osservai se avevo fatto bene l'acconciatura, quando apparve alle mie spalle Niall, cosí mi girai verso di lui.

"Che ci fai tu qui?"

"Facevo due passi ..."

"Capisco ..."

"Cristina, hai un elastico i piú?" mi chiese urlando Chiara

"Prendilo pure é nella mia borsa!" le risposi "Volevi dirmi qualcosa Niall?"

"Te lo chiedo dopo, adesso é meglio se vai o ti beccherai una nota"

"Giá, a dopo allora!"

"Si, ciao" detto questo sparí dalla mia vista. 

"Cristina sei caduta nella turca? MUOVUTI!" mi incoraggió Chiara

"Eccomi" dissi uscendo dal bagno. Ci recammo in palestra, dove ci sedemmo sulla linea rossa, aspettando che l'insegnante finisse l'appello.

******

Dopo le lezioni, come al solito, andai a casa con Alice e Michael. 

Pov Niall

Mi stavo letteralmente annoiando a morte. I ragazzi non erano a casa, la famiglia che ospita questa casa era uscita per lavoro e per la scuola, quindi ero solo. Non sapendo che fare, gironzolai un pó per casa ed entrai, nonostante mi fosse vietato, nella camera di Cristina. La sua stanza era stranamente ordinata. Mi sedetti sul suo letto e presto mi accorsi della sua morbidezza. Cosí preso dalla tentazione , mi sdraiai e sentii un buonissimo profumo di lavanda. Un profumo che mi ricordava tantissimo Cristina. Giá, Cristina ... Quella ragazza mi ricordava troppo Marika ... Troppo! Aveva della lavanda nel suo giardino ed era il suo fiore preferito. Lei aveva i suoi stessi occhi, azzurri come il mare, come il cielo, come l'oceano! Aveva dei bellissimi capelli biondi, pieni di luce che risplendevano al contatto dei raggi solari. Quella ragazza mi aveva cambiato rendendomi un ragazzo migliore. La sua positività, il suo sorriso, la sua allegria che riusciva a mantenere anche dopo una giornata nera. L'amavo ... l'amavo cosí tanto come non avevo mai fatto prima. E se non fosse stato per quel maledetto giorno lei sarebbe ancora viva, anzi sarebbe ancora qui con me. Quel l'orribile giorno in cui sparí per sempre. Quel 12 Luglio del 2011 ... E come dimenticarlo? 

*flashback*

"Non voglio andare lí... Ti prego Niall restiamo qui!"

"Dai, cosa vuoi che sia? É solo un bosco! Non ti succederà niente, ci sono io al tuo fianco!" le porsi la mia mano

"Va bene ..." mi diede la sua e ci inoltrammo nel bosco. Trovammo un bellissimo posto circondato da fiori. Posai il cestino del pic-nic su un tronco tagliato. Stesi sul suolo la tovaglia e ci sedemmo comodi. Finimmo di mangiare dei toast preparati da Marika: erano semplicemente deliziosi! Sapeva cucinare benissimo! 

"Sei davvero bravissima a cucinare, davvero hai talento!"

"Ti ringrazio" mi sorrise arrossendo leggermente. Adoravo quando arrossiva!

"Detto questo ... Buon compleanno piccola!" tirai fuori dal mio zaino un maffin con sopra una candelina a forma di numero 17.

"Te ne sei ricordato!" si sorprese

"Come faccio a dimenticarmi il giorno della nascita di una persona speciale come te? Mi hai cambiato la vita in meglio Marika, e non smetteró mai di ringraziarti!"

"Ti amo" disse dandomi un bacio dolcissimo, come solo lei sapeva fare.

"Ti amo anch'io e niente ci separerá mai!" posai la mia mano sul suo viso, asciugandogli una lacrima scesa dal suo occhio sinistro. La fissai intensamente e lei mi abbracció. La strinsi forte a me e lei poso la sua testa sulla mia spalla destra. Dopo pochi istanti la sentii singhiozzare, cosí allarmato sciolsi l'abbraccio e le chiesi preoccupato il perché stesse piangendo.

"Scusami Niall ..." 

All'improvviso lei si guardó alle mie spalle e con uno scatto si mise davanti me.

"Nooooo!" urló

In seguito sentii solo uno sparo. Poi il silenzio assoluto. Mi guardai intorno per capire chi avesse sparato, ma niente. Vidi solo Marika sdriata per terra che sanguinava dal fianco destro. Mi abbassai immediatamente verso di lei e tirai fuori il mio telefono dalla tasca per chiamare un'ambulanza, ma non c'era campo ... Lanciai con violenza il cellulare sul suolo.

"Marika, ce la farai, te lo prometto!"

"Niall, ho paura .." delle lacrime bagnarono presto il suo bellissimo volto

"Tu ce la farai, andrá tutto bene!" iniziai a piangere anche io, ma dovevo mostrarmi forte. Dovevo. Presi il telefono di Marika e una speranza si accese quando vidi che c'era campo. Digitai il numero del promto soccorso e diedi tutte le informazioni necessarie. Feci un sospiro di sollievo.

"Hai sentito Marika, l'ambulanza sta arrivando!" sorrisi leggermente

"Niall io ... ti amo." disse chiudendo gli occhi

"Ti amo anch'io !" 

Non vedendo alcun movimento del suo corpo, iniziai a preoccuparmi. Posai l'indice e il medio sul suo collo per sentire il battito. Mi disperai quando scoprii che Marika non aveva piú batitti.

"Marika? " "Marika?" "MARIKA??!" "TU NON PUOI MORIRE ADESSO , CHIARO?!"iniziai a fare il massaggio cardiaco, nonostante la mia poca esperienza.

"Forza! TU NON PUOI E NON DEVI MORIRE! NON FARLO, NON FARLO!"

Ma tutti i miei sforzi per farla ritornare in vita non erano serviti a nulla. Lei era morta ... Era morta a causa mia. Se non l'avvessi spinta a portarla nel bosco, questo non sarebbe mai successo. Dei brividi invasero tutto il mio corpo. Il vuoto era l'unica cosa che provavo. Il cielo diventó improvvisamente scuro e inizió a piovere. Le goccie d'acqua cadevano veloci sul suolo. Il vento leggero sembrava quasi volermi consolare. Pian piano percepii il suono della sirena dell'ambulanza farsi semlre piú forte e sempre piú vicino. Quelli dell'ambulanza cercarono di rianomarla, ma fu tutto inutile. INTULE! Inutile come lo sono sempre stato!

*fine flashback*

"Niall? Tutto bene? Cosa ti é successo?" Mi guardó preoccupata. Mi girai dal lato opposto: nessuno doveva vedermi in quello stato.

"Ehi Niall ... Perché piangi?" Si sedette sul letto e mi accarezzó i capelli. Mi sedetti accanto a lei e a mia sorpresa mi abbracció. 

"Ho fatto qualcosa che ti ha ferito in qualche modo?" 

"No ... Tranquilla non sei tu ... é un'altra cosa ... scusami non mi va di parlarne ..." dissi scoppiando in lacrime

"Okay, tranquillo Niall, é tutto ok" mi riabbracció, cercando di conosolarmi. Cavolo ...Anche Marika lo faceva ... 

"Niall sappi che anche se inizialmente non abbiamo avuto dei bei rapporti io sono la prima persona disposta a sentirti se hai qualche problema"

"Ti ringrazio " dissi posando il capo sulla sua spalla.

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Capitolo 8
*** Capitolo otto ***


Cristina:

Non avevo la minima idea di cosa possa essere successo a Niall. Doveva sicuramente essergli successo qualcosa di grave o non avrebbe mai pianto. Da come lo conoscevo non si sarebbe mai abbattuto per un motivo di poco significato. Non lo avrei mai detto, ma ero preoccupata per lui e il fatto che non disse nulla, mi infastidiva. Un pó per il mio carattere curioso, un pó perchè non lo avevo mai visto in quello stato e mi sarebbe piaciuto sapere cosa gli fosse accaduto. Mi ratristava non sapere il motivo del suo pessimo stato d'umore e ci rimasi male sapendo che non avrei potuto fare nulla per aiutarlo. Cercai di consolarlo con degli abbracci, di stargli accanto, ma piú di questo cosa potevo mai fare?

"Stai solo perdendo del tempo con me, vattene!" Mi disse in modo sgarbato

"Inanzitutto quello che dovrebbe andarsene sei tu, perché siamo nella mia camera" dissi scandendo bene la parola《mia》

"E poi non sto affatto perdendo tempo con te. Se tu stai male, anche se per la maggior parte delle volte ti comporti in modo antipatico con me, vorrei poterti aiutare"

"TANTO NON PUOI" mi urló in faccia alzandosi. Sospirai per la sua insopportabile reazione. Mi alzai e raggiunsi la porta.

"Ora tu mi dici cos'hai o non esci da qui"

"Farti gli affari tuoi no eh?!"

"Voglio solo aiutarti Niall, lo vuoi capire?! Non starei di certo qui a perdere del tempo con te se non volessi farlo!"

"Patetica" disse sparendo

"NIALL, NON SERVIRÀ  A NULLA DIVENTARE INVISIBILE SAPPILO!" gli urlai contro. Sbuffai per il suo comportamento e iniziai a cercarlo per la casa. Alla fine lo trovai in soffitta che giocava con la mia pallina da tennis, seduto su una sedia.

"Mi vuoi dire che cosa è successo? E perché eri nella mia stanza?" dissi in tono calmo

"Volevo sdraiarmi sul tuo letto e ho avuto un incubo"

" E da quando voi fantasmi fate degli incubi?!"

"Okay non mi credi vero?"

"No"

"Mi sono sdraiato sul tuo letto perchè ho voluto e basta"

"Okay ... E perché  piangevi?"

"Mi sono ricordato di un brutto momento della mia vita che non dovevo ricordare ..."

"Oh ... capisco ... Ti manca qualcuno?"

"Si ... tantissimo" disse singhiozzando " Lei mi manca tantissimo ... l'amavo cosí tanto... Ed è morta a causa mia ... solo mia ... Oh! Se non l'avessi portata in quel bosco, lei sarebbe stata viva, e probabilmente adesso staremmo ancora insieme ... Perchè sono sempre io quello che guasta tutto? Perché?!"

"Mi dispiace moltissimo Niall ...se posso chiederti ... ehm ... come è morta?"

"Qualcuno le ha sparato e giuro su me stesso che se trovo l'assassino lo distruggo con le mie mani."

"E allora non è stata colpa tua Niall, come potevi sapere che in quel bosco c'era un pazzo armato? Non assumerti colpe che non hai" 

"Forse hai ragione..."

"Perché non sei mai andato a cercarla? Intendo lo spirito"

"Non è possibile"

"E come mai?"

"Lei si è incarnata in un altro corpo, ha scelto di rivivere, invece di essere immortale come me"

"Ma se troviamo la ragazza in cui c'è ... ehm come si chiama?"

"Marika ..."

"Ecco magari riuscirai a riprendere i contatti con lei"

"Ci ho rinunciato, potrebbe essere chiunque su questo pianeta, ormai mi rimane solo il suo ricordo" sospiró

"Mi dispiace tantissimo"

"Non preoccuparti, mi passerá" sorrise leggermente " Ti va di fare una passeggiata?"

"Certo" 

Ci incamminammo verso l'uscita e iniziammo a passeggiare un pó per la zona, finchè non ci fermammo in un parco, dove ci sdraiammo sulla soffice erba.

"Com'è la vita dell'oltretomba?"

"Come la vita normale, solo che non hai corpo, ma in compenso ricevi dei poteri"

"Mi faresti vedere cosa sai fare? Ti preeeeeeeego!" 

"D'accordo" ci alzammo in piedi e strinse i pugni. Non appena aprí le mani, apparvero delle piccole fiamme sui suoi palmi. Incredibile.

"Wow ..." rimasi sorpresa

"Poi beh so dare fuoco alle cose, ma qui non conviene, però  per farmi perdonare so fare questo" 

Fece apparire delle fiamme come precedentemente e li uní formando una palla di fuoco. Guardai quel fuoco e all'improvviso apparve il mio nome impresso nelle fiamme.

"Cavolo, sono senza parole"

" E questo non è nulla, ma il resto te lo faró vedere quando sará il momento"

"Va bene! Ma non ti bruci?"

"Nah, sono un fantasma, noi spiriti non proviamo le stesse cose che provate voi vivi"

"E i fantasmi si innamorano?"

"Certo, i sentimenti umani sono ancora vivi in noi. Capita a volte che due fantasmi si fidanzino"

"E tu ti sei mai innamorato durante la tua vita da spirito?"

"Si, mi è capitato"

"Hey Cristina!" una voce maschile molto familiare mi chiamó cosí mi girai

"Ah ciao Marco!"

"Stavo proprio andando al bar, vieni?"

"Certo! Un attimo" "Niall, scusami devo andare"

"Ahn .. c'è quel Marco ..."

"Ciao, a dopo"

"Ciao" disse sparendo. Raggiunsi Marco e iniziammo ad incamminarci verso il bar.

"Con chi parlavi prima?" Mi chiese

"Quando?"

"Poco fa, al parco"

"Ahn si al parco, ehm io stavo parlando al telefono con gli auricolari" cercai di sembrare il piú credibile possibile

"Ah ho capito" mi sorrise e ricambiai. Dopo pochi minuti arrivammo a destinazione e prendemmo un tavolo per due. Ci sedemmo e ordinammo qualcosa da bere.

"Sai pochi giorni fa ho lasciato Angela"

"Davvero?! E perché?"

"Beh per il semplice fatto che con il passare del tempo è diventata insopportabile ed era talmente gelosa che non voleva che io facessi il progetto di fisica e che passassi del tempo con te"

"Mi dispiace" anche se forse forse non era vero.

"Nah, non preoccuparti, almeno me la sono levata dai piedi"

Ridemmo insieme. 

《Evvai finalmente sei single!》pensai 

"Mi dispiace" sentii una voce in falsetto e improvvisamente apparve Niall dietro Marco. Lo guardai per in attimo.

"Ecco a voi le vostre bibite" ci disse la cameriera dandoci le nostre lattine di Coca-Cola. La ringraziammo e se ne andó a servire qualcun'altro. Aprimmo le lattine e iniziammo a sorseggiare. 

"Ti va di vederci un film domani sera?" Mi domandó Marco posando la lattina sul tavolo

"Mmh... Ti faccio sape..." fui interrotta da Niall che fece cadere la lattina, bagnando la maglietta di Marco.

"Oddio ... scusami"

"Non è niente"

"Che ne dici se ritorniamo casa? Ho dimenticato una cosa, devo fare da baby sitter a mio cugino, devo andare..." Ovviamente non era vero, volevo solo capire perché Niall lo aveva fatto.

"Certo, ti accompagno"

Uscimmo dal bar e ci incamminammo per tornare a casa. Arivammo ad un incrocio ed attraversammo la strada, ma all'improvviso un camion venne a grande velocità verso di noi. Iniziammo a correre , finchè qualcosa non ci spinse dall'altra parte della strada. Ci girammo entrambi per capire chi fosse stato, ma non vedemmo nessuno.

"È UN PAZZO QUEL CAMIONISTA! POTEVA UCCIDERCI!" urlai scioccata 

"Stai bene?"

"Si, e tu?"

"Si" 

Vidi Niall apparire accanto a me. Marco lo guardó spalancando gli occhi e il suo colorito diventó leggermente pallido.

"C-c'è u-un fa-fa-ntasma accanto a te" disse balbettando. Non sapevo cosa dirgli.

"E allora?! Si, sono un fantasma! Problemi?!" disse Niall sparendo. Marco, probabilmente preso dalla paura, scappó via. Che maleducato! Poteva almeno salutare!

"MARCO ASPETTA TI POSSO SPIEGARE!" Cercai di fermarlo, ma non ci riuscii. Sospirai e ritornai sola a casa. Andai in camera e chiusi la porta sbattendola. Apparve Niall.

"Perchè hai lanciato la lattina addosso a Marco?!"

Non ricevetti nessuna risposta "Sei geloso?"

"Certo che no ...L'ho fatto perché non gradisco la sua esistenza" 

"Ti vieto di intervenire quando io sto uscendo con qualcuno!"

"Se non avrei intervenuto a quest'ora cara mia saresti all'ospedale o saresti morta sul colpo, quindi ringraziami"

"Beh ... ti ringrazio , ma non voglio che tu faccia dispetti a Marco, sono stata chiara?!"

"Si, si, credici"  disse attraversando la porta.

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Capitolo 9
*** capitolo nove ***


Marco:

Stavo ascoltando della musica quando la luce si spense improvvisamente. Non vedendo nulla, sbloccai lo schermo del mio telefono e accesi il flash per illuminare un pó la stanza. Mi tolsi le cuffie e le misi in tasca. Provai a riaccendere la luce, ma non si accese, così fui costretto a scendere in cantina. Sollevai la levetta del contatore e la luce ritornó. Feci un sospiro di sollievo e tornai su. Non appena mi sedetti di nuovo sul divano una delle sedie del salotto si mosse da sola. Rimasi scioccato. Come aveva fatto la sedia a muoversi?!

Contro voglia mi rialzai e con cautela la rimisi al suo posto. 

Ma le sorprese non erano ancora finite ...

Improvvisamente sentii un botto, cosí mi girai e vidi la maggior parte dei libri della libreria sparsi sul pavimento. Iniziai a raccoglierli, quando si accese la televisione e cambiarono i canali senza una spiegazione scientifica, dato che il telecomando era sul tavolo e nessuno lo stava usando ...

Subito dopo la luce inizió a fare i capricci e incominció a lampeggiare. Cercai di uscire dalla casa e a mia sorpresa le chiavi appese alla porta girarono da sole chiudendomi dentro. Mi girai dietro di me, verso lo specchio e dopo pochi secondi apparve alle mie spalle un riflesso di un ragazzo dai capelli chiari, con gli occhi rossi e le occhiaie molto marcate e scure. Urlai dallo spavento, girandomi di scatto: esso non c'era piú. Nel frattempo i strani fenomeni del salotto continuavano ed io non sapevo piú cosa fare.

Avevo visto veramente un fantasma?! E se sí, che cosa voleva da me?!

Sentii dei passi avvicinarsi sempre di piú: strano ero solo a casa, almeno questo era quello che credevo.

"C'è qualcuno?" urlai "Fatti vedere o chiamo la polizia!" minacciai chiunque si fosse intrufolato a casa mia. Apparve lo stesso essere dello specchio e alla sua vista indietreggiai allontanandomi da lui.

"E che vorresti fare: arrestarmi forse?! Povero illuso!"

"Che diamine vuoi da me?!"

"Avvicinati ancora a qualsiasi persona o oggetto che appartieni alla mia casa e morirai"

"COSA TI HO FATTO?! VAI VIA DA CASA MIA!"

Si avvicinó molto velocemente e mise le sue mani congelate sul mio collo, stringendolo. Iniziai a tossire per la mancanza di ossigeno e tentai di liberarmi con scarsi risultati: era piú forte di me.

" HAHAHA SE TU PROVI SOLO AD AVVICINARTI ALLA MIA CASA, SPECIALMENTE A CRISTINA NE PAGHERAI LE CONSEGUENZE" 

Detto questo sparì nel nulla lasciandomi respirare. Caddi a terra e ripresi fiato. Tutto era al proprio posto, come se non fosse successo nulla. Andai in bagno per sciacquarmi la faccia con acqua fredda: avevo sognato o era la realtá?!

Appena terminai mi guardai allo specchio e notai che nel mio collo erano rimasti dei segni, quindi ció che era successo faceva parte della realtá purtroppo.

Ma dovevo sul serio allontanarmi da Cristina?! 

***********

Cristina:

Ero a scuola. Erano le undici e avevo appena finito di fare merenda. Cosí chiesi a Chiara di fare una passeggiata per l'istituto e così fu. Strada facendo incontrai Marco e lo salutai, ma non mi rispose. Cosí ritentai piú volte, ma niente. Allora posai le mani sulle sue spalle e lo feci girare.

"Ciao" lo salutai per la decima volta

"Ciao ..."

"Qualcosa non va?!"

"Devo andare." disse andandosene, così lo raggiunsi 

"Che cosa ti prende? È da sta mattina che ti comporti in un modo strano con me ... Ti ho fatto qualcosa?"

"SENTI VATTENE VIA"

"Perchè cosa ho fatto?!"

"C'È CHE MI STAI SEMPRE TRA I PIEDI, VATTENE"

"EHI! SI PUÓ SAPERE CHE TI RPENDE?! SE NON SBAGLIO SEI TU QUELLO CHE MI CHIEDE DI USCIRE TUTTE LE VOLTE."

"SENTI, CHIARIAMO LA STORIA, IO ADESSO STO DI NUOVO CON ANGELA. OKAY?! QUINDI È INUTILE CHE MI STAI INTORNO"

"Vaffanculo!" dissi mollandogli un rumoroso e molto probabolmente doloroso schiaffo sulla guancia sinistra "E me lo dici cosí? Su due piedi?! Mi fai schifo. E io che credevo come una stupida che tu provassi dei sentimenti per me, ma sai che c'è?! Vuoi tornare da lei? fa come ti pare!"

"Stammi alla larga, solo questo"

"Con piacere, ma prima ..." afferrai di scatto la bottiglietta di thè di Chiara e gli lanciai addosso il liquido, bagnandolo tutto, specialmente la testa. Afferrai la fetta di torta alla panna di Chiara e gliela lanciai in piena faccia. Tutta la scuola stava assistendo allo spettacolo, ma non mi importó piú di tanto.

"Ora non saró l'unica a stare alla larga da te" dissi tirandogli un bel calcio nelle palle. Si accovacció per il dolore e infine come colpo di grazia lo spinsi per terra. Girai i tacchi e ritornai in classe con Chiara.

"Wow, non ti ho mai vista cosí aggressiva"

"Questo non è nulla. MAI FARE UN TORTO A CRISTINA."

"Si signora, ma sai che devi ripagarmi la fetta di torta e il thè vero?"

"Scusami ero arrabbiata"

"Scherzo, non fa niente. Anzi, hai fatto bene e gli sta bene a quello"

"E io che credevo che ci fosse qualcosa ... Sono stata una stupida" dissi riducendomi in lacrime

"Ehi Cristina ... non piangere per chi non ti merita" disse abbracciandomi. 

Alice: 

Avevo un forte mal di testa, cosí papá decise di farmi rimanere a riposo a casa. Che scatole, non sapevo che fare. Mi alzai dal letto e gironzolai per la camera. Ad un certo punto sentii delle voci estranee, provenienti dal corridoio, così posai il mio orecchio sinistro sulla porta e ascoltai con attenzione:

"E adesso che facciamo?!"

"Non lo so"

"Niall deve averla combinata grossa"

"Ma non possiamo lasciarlo, dobbiamo liberarlo in qualche modo"

"E come facciamo? Quelli se ci vedono in prigione ci fanno fuori"

Aprii la porta.

"Oh ehm ssh o ci sentirá"

"Vi ho sentiti" dissi a loro "Fatevi vedere" li invitai "Non abbiate paura"

"Alice con chi stai parlando?" disse mia sorella raggiungendomi

"Con i fantasmi"

"Ancora con questa storia? Non c'è nessun fantasma in casa nostra"

" Ma li ho sentiti poco fa parlare qui in corridoio"

"Saranno i vicini"

"Noi non abbiamo vicini"

"Avrai avuto un ' allucinazione"

Nah ... Ero certa della loro esistenza: dovevo solo avere delle prove.

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Capitolo 10
*** Capitolo dieci ***


Niall:

"Lasciatemi!"

"Ora tu verrai con noi, che tu lo voglia o no" 

Quelle maledette guardie mi stavano sbattendo in galera. Odiavo essere portato lí, per delle cavolate. Non avevo ucciso nessuno, non avevo rapinato nessuna banca, eppure eccomi qui a lottare contro i scagnozzi di Baltazar. Ogni tentativo di fuga mi venne tolto, quando, una volta persa la pazienza, mi ignettarono un sonnifero per fantasmi. In meno di pochi secondi i miei sensi iniziarono a dare i numeri, la testa incominció a girare ed io caddi sul tereno bagnato dalla pioggia. 

*****

"Su svegliati dormiglione"

Aprii lentamente gli occhi: mi trovavo in una stanza a me sconosciuta ed ero per qualche strano motivo sdraiato per terra.

"HO DETTO ALZATI" disse una voce purtroppo familiare: Baltazar.

"CHE DIAMINE VUOI?" gli urlai contro e mi colpí con una scossa elettrica , proveniente da una sua arma. Gemetti dal dolore e con molta fatica tentai di alzarmi invano: le mie gambe, nonostante fossi morto da parecchio tempo ormai, tremarono e improvvisamente un forte bruciore invase tutto il mio "corpo".

"Che c'é, non ti va di fuggire adesso?!" Mi derise schernendomi. 

"Maledetto figlio di zia Peppina" lo insultai 

"Marcirai qui dentro per il reato commesso"

"E sentiamo, quale sarebbe questo -reato- commesso?!"

"Hai trasgredito la legge che impedisce ai fantasmi di interagire, spaventare, ridere, scherzare, parlare, vivere con i mortali e tanto meno di INNAMORARSI di una mortale"

"Eh allora?! Mica sono stato l'unico e poi frena frena! Io non amo nessun umano sia chiaro."

"Non me ne frega, ti avevo avvisato Niall. Ecco dove ti ha portato la tua testardagine!! Sappi che se proverai a fuggire, anticiperó la data della tua condanna a morte" disse con un sorriso da ruffiano sotto i baffi

"C-condanna a morte?! Ah!" iniziai a ridere come uno psicopatico "Ti ricordo che io sono giá morto da un bel pezzo, Baltazar"

"Per tua informazione, non riderei così tanto. Anche i fantasmi possono morire" puntualizzó "Ti auguro di passare i tuoi ultimi giorni al meglio" disse facendo una delle sue odiose risate da maniaco malvagio.

Anche i fantasmi possono morire

Ma che caz...?!

*********
Cristina:

"Ragazzi avete visto Niall?" Entrai in soffitta

"No, lui non é piú qui" rispose Zayn

"E dov'é andato?"

"É in prigione" affermó Louis

"In prigione?! Cos'ha combinato?!" 

Non ci potevo credere

"La polizia dei fantasmi lo ha scoperto mentre interagiva con degli umani. Questo é severamente vietato ed essendo giá la terza volta, potrebbe non scamparla liscia" apparve Liam

"Ci deve pur essere un modo per liberarlo" mi sedetti sul pavimento, ignorando il fatto che fosse pieno di polvere 

"Si, ma se le guardie ci scoprono , per noi é la fine ..." sospiró il ricciolo

" Proviamoci almeno!" Li incoraggiai

" E come?! Hai delle idee?! É troppo pericoloso, meglio restare qui" continuó il ricciolo, ricevendo l'approvazione degli altri, eccetto la mia

"Dato che non volete liberarlo, ci andró io stessa! Dove si trova questa prigione tanto temuta?!"

"Stai scherzando?! Non puoi raggiungere il mondo dei fantasmi!" affermó Zayn

"E perché non potrei?" li sfidai

"Perché sei solo un'umana, che diamine vorresti fare contro degli spiriti?!" rispose Louis sgarbatamente

"Mi stai sottovalutando?!"

"Sono realista."

"E allora perché non potete farlo voi?!" alzai la voce

"É pericoloso Cristina!" esclamó Harry

"Io al posto vostro salverei un amico, costi quel che costi, ma mi pare che a voi frega poco Niall..."

Uscii dalla stanza sbattendo violentemente la porta. Mi sedetti su uno dei gradini delle scale e portai le mie mani in fronte: dovevo pianificare qualcosa.

"Cristina" mi girai e vidi Liam sedersi accanto a me

"Che vuoi?!"

"Senti, forse hai ragione tu, dovremmo almeno provarci"

"E come faremo?"

"Lascia fare a noi, il nostro mondo non é accessibile ai mortali!"

Sbuffai alle sue parole, odiavo essere messa in disparte, ma se era l'unico modo per far tornare Niall a casa, allora dovevo rassegnarmi!

******

Harry:

Ci teletrasportammo fino a Ghostville, la capitale del mondo dei fantasmi. 

"Qualcuno di voi ha idea di dove si trovi la Prigione del sangue?" chiesi

"Mmh..." ci fu una pausa di riflessione " DI QUA" strilló Louis e cosí lo seguimmo. In meno di un'ora eravamo di fronte a quel spaventoso edificio: la prigione. Il colore dominante del luogo era il nero, circondato da un alto recinto che presto attraversammo. Ci nascondemmo dietro dei cespugli, dato che anche se ci fossimo resi invisibili, sarebbe stato inutile, non essendo nel mondo degli umani. 

Molte guardie controllavano tutte le entrate e sembrava quasi impossibile potervi accedere, ma improvvisamente mi venne un'idea: aspettare il cambio di guardia. Informai gli altri della mia illuminazione e attendemmo con ansia questo cambio che avvenne dopo pochi minuti. Ce ne approfittammo per entrare, mettendoci in fila. Essendo il primo della fila, guardai con attenzione sia a destra che a sinistra e non vedendo nessuno, feci segno agli altri di seguirmi. Percorremmo un lungo corridoio. Cercammo disperatamente Niall, ma di lui nessuna traccia...

Zayn:"Come facciamo a sapere dove si trova Niall?!"

Harry:"Non ne ho la piú pallida idea, forse dovremo..." 

Fui interrotto da alcune voci

"Hey anche tu a fare il turno notturno?!"

"Giá, che noia ... Hai sentito che hanno catturato un nuovo criminale?!"

Si sentirono dei passi: segnale che dovevamo nasconderci da qualche parte. Mi guardai in giro e notai una porta socchiusa. Chiamai sussurrando i nomi dei ragazzi e aprimmo quella porta, per poi chiuderla. Le due guardie si fermarono proprio di fronte alla porta.

Diamine.

"E chi sarebbe questo criminale?!"

"Un certo Niall"

"Mai sentito nominare. E che avrebbe fatto questo povero disgraziato?!"

"Non saprei. So solo che per essere nella sezione rossa,deve aver commesso un grave crimine"

Sezione rossa?!

"E ben presto anche il restante della sua squadriglia verrá sbattuta in galera!"

I passi si allontanarono: dovevano aver raggiunto un altro corridoio. Aprii leggermente la porta per poter controllare che se ne fossero andati sul serio. Verificata la mia ipotesi, uscimmo tutti e ci recammo nella Sezione rossa. In questo lungo e stretto corridoio, vi erano sei stanze, posizionate tre per ogni lato. Iniziammo a chiamare Niall, mantenendo un tono di voce abbastanza basso, per non farci scoprire dagli uomini armati e soprattutto da Baltazar. Finalmente sentimmo un : "Ehi sono qui, stanza 513". Cercai con gli occhi la stanza e la trovai presto. Louis tentó di attraversare il muro, ma venne folgorato da una scossa elettrica, proveniente dalla parete. 

Maledetto Baltazar, aveva previsto tutto...

Poco dopo suonó un'allarme.

"Fuggite ragazzi, é troppo tardi" ci avvertí Niall "Andate prima che vi prendano"

Ci guardammo a vicenda e solo dopo aver ricevuto l'approvazione del gruppo, ci teletrasportammo a Moonlightfall, di fronte al giardino di Cristina.

"Allora dov'è Niall?" ci chiese ingenuamente Cristina 

"Non ci siamo riusciti..." le rispondemmo tutti insieme

"Capisco..." sospiró la ragazza, delusa da ció "Riprovateci!"

"Ovvio che non ci arrenderemo!" affermó Zaym

"Ce la possiamo fare" continuai io

"Conto su di voi" disse Cristina, facendoci entrare in casa.

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Capitolo 11
*** Capitolo undici ***


Cristina:

Passarono i giorni e di Niall ancor nessuna notizia. Ero un pó preoccupata per lui, erano giá trascorse tre settimane e tutti i tentativi dei ragazzi nel salvarlo fallirono. Ci doveva pur essere un modo per liberarlo. DOVEVA ESSERCI.

"Pensa, Cristina, pensa!" mi ripetevo continuamente 

"Sei pensierosa?" mi chiese entrando mia sorella

"Sto pensando a come risolvere un problema geometrico, tutto qui" mentii

"Certo, certo e io sono un pandacorno che vomita gli arcobleni. Non ti credo"

"Peggio per te" mi buttai sul letto " E poi a te cosa te ne frega?"

"Tanto lo so a cosa stai pensando..." 

" Certo ... come no..."

Ci fu un attimo di silenzio. Il ticchettio della mia sveglia rimbombava nella mia stanza. Piú il tempo passava e piú diventavo nervosa. Il mio battito cardiacó aumentó e quella parte del mio cuore che era preoccupato per Niall finí per inglobare tutti i miei pensieri.

E se gli fosse successo qualcosa?! Non dovrebbe, giusto? É un fantasma... Ma se anche gli spiriti avessero un loro punto debole? E se fosse in pericolo?!

"C' entra per caso con i fantasmi che abitano a casa nostra?"mi guardó alzando un sopracciglio 

"Ancora con questa storia?!" la rimproverai

"Dai ammettilo che é vero! Me lo puoi dire ormai, ho le prove"

"E che prove avresti, scusa?" dissi ridendo

"Uno, li ho sentiti, due, ti ho seguita in soffitta un pó di giorni fa , mi sono nascosta e ho visto che parlavi con l'aria e tu non hai amici immaginari, e infine ce n'e uno qui in camera tua"

"Sgamata" parló una fastidiosissima voce nella mia testa. Mi sedetti, guardai intorno e a mio vantaggio non vidi nessuno dei ragazzi.

"Si certo e dove sarebbe?!"

"Seduto proprio accanto a te" mi girai ma non vidi nessuno. Leggermente inquietante...

Improvvisamente apparve una figura. Sobbalzai dallo spavento, ma ben presto mi tranquillizzai , vedendo Harry.

"Oddio mi hai fatto paura!"esclamai

"Scusami ... A quanto pare tua sorella Alice riesce a vedermi anche quando sono invisibile. Interessante..." affermó, posando l'indice e il pollice sul suo mento alla Sherlock Holmes

"Visto" mi rinfacció Alice, facendomi anche una linguaccia

"Non hai paura di me, Alice?" Le domandó

"No" rise "Sei buffo" 

"Okay, cambiando argomento, notizie su Niall?" li interruppi

"Non riusciamo proprio a liberarlo, continuiamo a provarci, ma ci vorrebbe un codice per aprire la stanza dove é rinchiuso Niall. Finché non scopriremo quel codice, lui non potrà uscire"

"Ma siete dei fantasmi! Perché non dite semplicemente a Niall di attraversare il muro?!"

"Non siamo cosí stupidi, ci abbiamo giá provato, non funziona, suona un'allarme..." 

"Oh" riuscii solo a dire

"Harry vieni!" la testa di Louis apparve in mezzo alla porta

"Arrivo!" Disse sparendo nel nulla

"Ciao Cristina!" Mi salutó Louis

"Ciao" rispondemmo contemporaneamente io e Alice. La guardó stranito, per poi posare il suo sguardo su di me.

"Lei riesce a vedermi?" la indicó

" Hey, maleducato non si indicano le persone!" lo sgridó mia sorella

"Suppongo di si" gli risposi trattendendo un risata. Anche lui , come Harry, sparí. 

"E se li seguissi? Nah, sarebbe troppo difficile, specialmente se sono invisibili ... Un momento... potrei usare la vista di Alice!" Dissi tra me e me a bassa voce

"Va bene, ti aiuteró, ma in cambio voglio che tu mi presenti i fantasmi!" esclamó Alice

"Cosa?!" 

"Ti aiuto a seguirli!"

"DAVVERO?! GRAZIE!!" l'abbracciai. Uscimmo di casa, avvertendo papà con la scusa di voler fare una passeggiata al parco. Mi guardai intorno e avvistai Harry camminare sul marciapiede. Cosí lo inseguimmo senza farci scoprire . Raggiungemmo un bosco che non avevo mai visto. Nell'aria cominció a spargersi il profumo stuzzicante del pino, accompagnato da quel tipico odore di erba bagnata, dopo una giornata piovosa. Le mie scarpe stavano giá cominciando ad inumidirsi. Sentii qualcosa cadere sulla mia mano: era una piccola goccia. Sí, era minuscola, ma dentro di me scatenó qualcosa di troppo grande per essere ignorato. Il tocco di Niall. Freddo, veloce ma incredibilmente dolce. Mi stavo rendendo conto che nessuno aveva mai scatenato in me una simile tempesta con un semplice sfiorarsi dei nostri corpi. Come quella volta. Come avrei mai potuto dimenticarla... 

In un istante tutto quello che avevo davanti sparí. Niente piú erba, fiori o alberi, solo il ricordo del momento piú bello della mia vita...

Era domenica, giorno delle pulizie della mia stanza. Avevo già sistemato gran parte della camera. Dovevo soltanto sistemare quella gigantesca torre di libri scolastici, posti sulla scrivania. Iniziai a prenderne alcuni e ad inserirli nella mia libreria, ma ben presto si riempí. Sospirai, per il poco spazio disponibile e cosí decisi di metterli in soffitta. Mi incamminai verso le scale quando mio padre dal piano inferiore mi chiese: "Cristina, potresti darmi una mano?". Mi girai verso le scale del piano di sotto e gli risposi: "Arrivo, un attimo papà! ".
Mi voltai per proseguire il mio cammino verso la soffitta, ma qualcosa bloccó il mio piede destro facendomi perdere totalmente l'equilibrio. Chiusi immediatamente gli occhi, sperando di provare il meno dolore possibile dopo caduta, ma sapevo già che mi sarei fatta male. Stranamente non andó come avevo pensato. Caddi su qualcosa di freddo, ma non duro. Solo dopo pochi istanti riuscii a realizzare che ero appena atterrata su Niall, una volta aperto gli occhi. Fin da piccola avevo sempre creduto che i fantasmi fossero evanescenti e invece mi ero sbagliata. Era tutto il contrario: riuscivo a toccarlo e potevo percepire la fredda temperatura del suo corpo. Ero incredibilmente vicina a lui. Posai lo sguardo sui suoi occhi e solo in quel momento notai quel bellissimo azzurro delle sue iridi. Mi ricordavano tanto il colore del mare. Quell'immensa distesa di acqua salata , dove passavo ore ed ore a divertirmi, tra gli schizzi di Fabio, i castelli di sabbia costruti con Alice e le bellissime nuotate insieme alla mia famiglia, alcuni anni fa. 

"Ehi Cristina, stai attenta a dove metti i piedi!" la sua voce mi riportó alla realtà 

"Oh, ehm, s-si scusami" balbettai, arrossendo leggermente

"Spero che tu abbia avuto un atterraggio morbido" disse ridendo. Alla fine la sua risata coinvolgente fece ridere anche me.

"Scusami, ora mi alzo" mi allontanai da lui, mettendomi in piedi 

"Solo, stai attenta la prossima volta, potevi farti male" disse svanendo.

"Cristina! Cristina! CRISTINA!" Mi chiamó piú volte mi sorella, riportandomi sul pianeta Terra. 

Un momento... Ma che pensieri mi vengono in mente?! 

Cancellai dalla mente quei strani pensieri.

"CRISTINA DAI!"

"Eh dimmi" le risposi confusa

"Guarda" bisbiglió, indicandomi Harry: era fermo, di fronte ad un albero.

Allora ci nascondemmo dietro un cespuglio, per spiarlo meglio. Dopo pochi secondi si aprí un varco e lo attraversó. Afferrai la mano di Alice e lo attraversammo anche noi. Improvvisamente, sentii una sensazione di vuoto dentro di me (manco fossi alle montagne russe). Ben presto fummo teletrasportate in un luogo oscuro: il buio dominava in quel posto. 

" Di lá" disse sottovoce Alice, indicandomi i ragazzi. Ci avvicinammo a loro cercando di non fare nessun rumore, ma ovviamente il destino volle che io pestassi un ramo , spezzandolo rumorosamente. Si girarono verso la nostra direzione: i loro volti assunsero un'espressione sopresa e alquanto sconvolta.

"Cristina?! Alice?!" spalancó gli occhi Harry

"Che ci fate qui?!" ci domandó Zayn

"Come diamine avete fatto a raggiungerci?! Perché lo avete fatto?! É troppo pericoloso per voi due!" Ci rimproveró Louis

" Vi abbiamo seguiti, vogliamo darvi una mano a liberare Niall, dato che da soli non avete risolto nulla" sospirai

"Primo, tornatevene a casa. Secondo, non abbiamo bisogno del vostro aiuto, ci sarete solo d'intralcio. Terzo, come avete fatto a raggiungere noi e questo posto?!" replicó Louis

"Ti ho giá detto che vi abbiamo seguiti e poi..." gli risposi, alzando leggermente la voce

"No, no, guarda che nessun mortale puó raggiungere questo posto, a meno che non muoia" mi interruppe Liam

"ODDIO NON VI SARETE MICA SUICIDATE SPERO?!" urló Harry, rompendomi quasi i timpani

"No! Tranquillo siamo vive, siamo puramente corporee" lo calmai

"Tornatevene a Moonlightfall per favore!" disse Louis

"Spiegaci la strada allora" intervenne Alice, incrocindo le braccia

"Louis, anche volendo, non possono tornare indietro, il varco é chiuso e tra poco i scagnozzi di Baltazar controlleranno Ghostville" affermó Harry. Louis espiró rumorosamente per poi avvertirmi: "Sei al corrente che se vi scoprono farete una brutta fine?! E che se succede ció,scombinerete tutti i piani per liberare Niall e potrebbe rischiare la sua vita da spirito per questo?!" 

"Grazie per l'incoraggiamento" dissi con sarcasmo

"Basta con le chiacchiere, é il momento di agire!" esclamó Liam

"Tutti pronti per entrare?!" disse Zayn

"Pronti!" Esclamammo tutti

Entrammo in un edificio che doveva essere la "fatidica prigione", in cui era tenuto prigioniero Niall. Facevo una fatica bestiale a vedere, data la mancanza di luce. Il posto era buio, tetro, freddo e si poteva percepire una ripugnante puzza di muffa e di fogna.

"Chissá da quanto tempo non puliscono questo posto..." commentai mentalmente

Mi tappai schifata il naso. Dovevo trattenere il respiro se non volevo vomitare davanti a tutti, in un luogo come quello. Liam notó la mia difficoltá nel vedere, cosí mi strinse la mano, rassicurandomi. Di seguito presi per mano Alice e ci incamminammo per i corridoi. L'unico rumore percepibile era quello dei nostri passi. Passo dopo passo arrivammo finalmente alla stanza di Niall. I ragazzi tentarono di indovinare il codice della serratura, invano. Tirai fuori dalla tasca il mio telefono per fare un pó di luce e mi sorpresi, non appena vidi Alice avvicinarsi ad un foglietto piegato sul pavimento. Lo raccolsi e lo aprii per poterne vedere il contenuto. Lessi a voce una sequenza di numeri e lettere.

"MKO23N80" continuai a ripetere piú volte

"Cristina, é meglio se fai silenzio!" mi riprese Zayn, cercando di zittirmi, ma inutilmente

"Ragazzi, so io qual è il codice!" dissi avvicinandomi alla porta. Digitai la sequenza.

*tic tic tic* *slock*

La porta si aprí. 

"Batti cinque Cristina, sei una grande!" disse Louis

"Disse quello che affermava che noi non saremo servite a nulla" gli rinfacciai, guardandolo male

"Okay, okay, lo ammetto, ci siete servite di aiuto" si grattó la testa

"Batti cinque dai" dissi sorridendo. Battemmo il cinque e fecimo uscire Niall dalla sua cella.

"Hey finalmente!" esclamó Niall "Un attimo cosa ci fate voi qui?!" continuó, dopo aver abbracciato i ragazzi

"Storia lunga, adesso andiamo!" disse Harry

"Eccoli! Li ho visti! PRENDIAMOLI!" Urló una guardia.

Diamine! Qui si mette male!

"AAAAAAAH SCAPPIAMO!" gridó con una voce stranamente femminile Harry. 

Iniziammo a correre per seminare le guardie. Alice mi teneva la mano e data la sua piccola corporatura, mi stava letteralmente rallentando. Cosí la presi in braccio e cercai di raggiungere gli altri. Uscimmo dalla prigione e ci nascondemmo dietro uno stretto vicolo. Ripresi fiato, respirando affannosamente.

"Li abbiamo seminati" disse Zayn, spiando da dietro un cassonetto

" Meno male!" dissi, tirando un sospiro di sollievo.

" Bene, proseguiamo!" esclamó Harry, iniziando a correre e venendo in seguito seguito dagli altri.

"Ehi, aspettatemi! Sono stanca!" cercai di fermarli, ma non ci riuscii. Rimasi sola, dato che anche Alice mi aveva abbandonata.

Dopo tanti lamenti mentali, mi decisi a raggiungere il gruppo.

All'improvviso qualcuno mi afferró alle spalle e mi tappó la bocca, impedendomi di urlare. Tentai di chiamare gli altri, ma quelli che uscirono dalla mia bocca furono soltanto dei mugolii. Subito dopo quell'ignota entitá , coprí completamente il mio volto con uno straccio bagnato. Cercai di strapparmelo via, inutilmente: era molto più forte di me. Man mano che il tempo passava, mi sentii sempre piú debole e sempre piú stanca. Le mie forze ceddero e caddi per terra

*tonf*



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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Alice:

Eravamo ritornati a Moonlightfall. Tutti eravamo felici per aver liberato Niall, fino a quando non mi guardai intorno per cercare con gli occhi Cristina: era sparita...

"Avete visto mia sorella?"

I fantasmi tentarono di trovarla, ma non ci riuscirono.

"Merda...É rimasta indietro " affermó il biondo

"No, non puó essere, era dietro di noi prima!" esclamó quello che doveva essere Harry "Provo a ricreare il varco"

Harry si avvicinó ad un albero del nostro giardino e improvisamente delle scintille fuoriuscirono dalle sue mani.

"Diamine! Quel bastardo deve aver bloccato tutti i passaggi per Ghostville" imprecó il ricciolo

"Salve ragazzi"

Tutti ci girammo vero quella voce estranea

"B-Baltazar?!" balbettó Liam

"Bene, bene, bene! E così Niall sei riuscito ad evadere dalla mia prigione" disse girandoci intorno . Apparvero improvvisamente altri spiriti che si affianchiarono a Baltazar "Ora tu vieni con noi"

"E se non lo facessi?!" lo sfidó Niall

"Povero ingenuo! Se tu non ti consegnerai a me entro il tramonto di domani , la vostra amichetta Cristina farà una brutta fine" lo minacció, facendo una risata malvagia, per poi sparire nel nulla, cosí come le sue probabili guardie del corpo. Presto delle lacrime bagnarono il mio volto e delle braccia freddissime mi avvolsero in un abbraccio. Lui le avrebbe fatto del male, ne ero certa.

"Non piangere, vedrai andrà tutto bene, porteremo tua sorella a casa!" disse Harry , asciugando le mie lacrime

"Adesso Alice, tu devi dire una piccola bugia a tuo papá, devi dirgli che Cristina oggi dormirà a casa di Chiara. Se ti capita di incontrare questa sua amica, informala sull'accaduto" mi spiegó uno di loro

"Okay, vado allora" dissi dirigendomi verso il salotto, dove quasi sempre papá passava il suo tempo guardando la tv.

"Papà, devo dirti una cosa"

"Dimmi tesoro"

"Cristina mi ha detto di dirti che dormirá da Chiara sta notte" mentii sperando che avesse abboccato

"D'accordo, la chiamo subito" disse tirando fuori dalla tasca dei pantaloni il suo cellulare

"Ehm no!" urlai leggermente

"Perché no? "

"Perché lei mi ha detto che stanno studiando per un'importante compito e non vogliono essere disturbate"

"Ah okay, grazie per avermi avvertito" mi sorrise, ignoaro della bugia

"Prego"

Niall:

Dovevo rassegnarmi e consegnarmi a Baltazar o quel bastardo avrebbe ucciso Cristina. Aveva giá ucciso troppe persone in passato ed era ora di fermarlo. Non gli avrei mai permesso di farle del male. MAI.

"Come facciamo a raggiungere Ghostville?!" chiesi ai ragazzi

"Non saprei, Harry non riesce a creare un passaggio" mi rispose Zayn

"Ci riprovo" affermò Harry, riprovandoci. Tirammo un sospiro di sollievo quando si aprì il varco.

"Andiamo!" esclamó Louis

Attraversammo il passaggio in fretta e in furia e in pochi secondi fummo teletrasportati a Ghostville. Dovevamo solo andare nel covo segreto di Baltazar e tutti sapevamo con certezza dove si trovasse. Cosí dopo qualche minuto giungemmo a destinazione. Ben presto i scagnozzi di Baltazzar ci fecero entrare e ci portarono in una stanza buia. Malgrado fossi un fantasma non riuscii a vedere nulla.

"Benvenuti"

Si accese accese la luce e finalmente riuscimmo a vedere la stanza. Cristina era legata ad una sedia con dei nastri che le coprivano la bocca e gli occhi. Non riuscivo a vederla in quello stato.

"Bene hai vinto, prendi me, non lei!" gli gridai contro

"Oh, ma io ti avevo detto di venire prima del tramonto..." disse ridendo sotto i baffi "Beh sei arrivato in ritardo di tre minuti"

"Beh scusami... Eccomi qui"

Si avvicinó a Cristina e con un colpo secco la colpí con una sfera di energia nera.

"NOO CRISTINA!" urlai a squarciagola, cercando di raggiungerlo, ma le sue guardie mi bloccarono. Lui venne verso di me e all'improvviso mi tiró un calcio in pieno addome che mi fece accovacciare a terra dal dolore.

"Non ho bisogno delle tue scuse"

Mi ripresi dopo pochi istanti per poi tirargli un pugno in faccia. I ragazzi iniziarono a picchiare con violenza le guardie.

"Pensate di avermi sconfitto?"

"Libera Cristina" gli ordinammo tutti

"E se non lo facessi?" disse lanciando un'altra sfera di energia nera verso Cristina

"Vai all'inferno Baltazar!" gli urlai addosso. Presto tutti lo attaccamo con i nostri poteri ed io gli diedi il colpo di grazia con le mie fiamme. Successivamente slegammo Cristina e la presi in braccio, dato che aveva perso i sensi. Riuscimmo a scappare e a ritornare a casa.

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Capitolo 13
*** Un enorme grandissimo sbaglio ***


Arrivammo a Moonlightfall e ci incamminammo verso casa. Giunti a destinazione, entrai in casa. Portavo Cristina in braccio e perciò dovevo fare attenzione alla sua famiglia: non doveva vedere il suo corpo fluttuare. Aprii la porta della sua stanza e la posai delicatamente sul suo letto. Un ciuffo di capelli le ricadeva sulla fronte, cosí d'istinto glielo sistemai, portandolo dietro l'orecchio sinistro. Guardai il suo bellissimo volto: aveva un espressione tranquilla, quasi angelica. Mi addolorava vederla in quello stato, ma allo stesso tempo vedendo quel suo meraviglioso sorriso che formavano le sue labbra mi tranquillizzava. Le accarezzai una guancia e presto notai la pelle d'oca formarsi sul punto in cui l'avevo appena sfiorata. Sorrisi per la sua reazione: -Probabilmente è perchè sono freddo- pensai Volevo allontanarmi da lei, dato che rimandendo a contatto con me si sarebbe sicuramente ammalata, ma qualcosa di inspiegabile, una sorta di magnete, una forza oscura, mi impediva di farlo. E più tentavo di creare una distanza tra noi due piú cresceva la voglia di avvicinarmi a lei. Era cosí bella... "Non credo di aver mai visto una ragazza piú bella di lei" pensai ancora Questo pensiero mi riportó al mio passato...Intorno a me non c'era piú la stanza di Cristina, ma presto come se stessi viaggiando nel tempo, molti ricordi attraversarono la mia mente, mostrandomi un prato verde di un enorme parco. Una ragazza si stava dondolando in avanti e indietro, seduta su un'altalena in piena solitudine. Cosí mi avvicinai a lei chiedendole il nome. "Come ti chiami?" Si voltó di scatto verso la mia direzione, ma ció la fece cadere dall' altalena. Forse avevo urlato un pó troppo e forse ero anche troppo vicino all'altalena. Cadde verso me, facendomi perdere l'equilibrio. I nostri corpi erano vicinissimi. Mi guardó timidamente, arrossendo leggermente. "Mi chiamo Marika" mi rispose guardandomi. Poi c'erano i suoi occhi... profondi come il mare, brillanti come diamanti e cosí stupendi da poterci vedere tutto l'universo all'interno... Quei meravigliosi occhi che passerei ore ed ore a guardarli, fregandomi di tutto e di tutti... Sì... in quegli occhi c'era tutto quello che amavo... Tutto quello di cui avevo bisogno... E senza neanche rendermene conto, le nostre distanze si spensero. Posai le mie labbra sulle sue e una scarica attraversó la mia schiena facendomi venire i brividi. Non mi era mai successo prima... Neanche con Marika... Ció fece aumentare la mia voglia incondizionata di lei. Forse mi stavo innamorando... Ma ero al concorrente che era tutto sbagliato... Non potevo amare un'umana... Non mi avrebbe mai amato veramente... Gli umani sono sempre stati stupidi... Hanno sempre avuto paura di noi, ci hanno sempre giudicati come degli esseri cattivi, che spaventano la gente... Ma non è mai stato vero...Non tutti eravamo fatti allo stesso modo... Anche noi avevamo un cuore infondo... Anch' io ne avevo uno... Il solo pensiero che non mi avrebbe mai amato, creó uno strano dolore al petto... No, non potevo farlo... Non potevo innamorarmi... Dovevo smetterla di baciarla... Era tutto un errore... Un enorme, grandissimo errore. Ma come potevo smettere? Come potevo fermare i sentimenti che provavo per lei? I miei pensieri vennero interrotti, quando Cristina aprì improvvisamente gli occhi. Mi staccai immediatamente dalle sue labbra e indietreggai bruscamente, uscendo dalla stanza, non curandomi del fatto che avevo fatto sbattere con violenza la porta. "Sono solo un idiota... cosa ho fatto?!" Dissi fra me e me. Avevo timore di esser stato scoperto... -Mi avrá sicuramente visto... Ho rovinato quel poco che si stava costruendo nel nostro rapporto... Non mi vorrá piú rivedere...- pensai tirando un pugno alla parete del corridoio.

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Capitolo 14
*** Il bacio misterioso ***


Cristina: Fui invasa da un terribile mal di testa improvviso. La mia vista si annebbió e presto tutto divenne scuro. I suoni diventarono sempre piú ovattati e il mondo intorno a me inizió a girare. Persi l'equilibrio e caddi per terra. Chiusi gli occhi, sperando di sentirmi meglio, ma non fu così. Un forte dolore si estese per tutto il mio corpo facendomi perdere i sensi. Questo era tutto quello che ricordavo... -Un momento- pensai -Sono sdraiata sopra un materasso... Ma è il mio letto!- La sua morbidezza l'avrei riconosciuta ovunque! In piú il cuscino su cui posava il mio capo, profumava di ammorbidente alla lavanda che usava spesso mio papá. Si, non c'erano dubbi: era proprio il mio letto. Una domanda mi passó per la mente: -Come c'ero finita sopra? Non ricordo di esser andata a dormire...- Forse mi ero addormentata da qualche parte. Forse papá o Fabio mi aveva portato qui. O forse mi sbagliavo... Qualcosa mi fece dubitare delle mie ipotesi precedenti. Qualcosa di freddo, ma incredibilmente morbido e delicato toccó le mie labbra in un dolce bacio. Un semplice bacio che mi scaricó addosso una scossa di adrenalina che fece aumentare il mio battito cardiaco. Le mie guance iniziarono a scottare e molto probabilmente stavo arrossendo. Volevo scoprire a tutti i costi chi mi stava baciando in quel momento. Dovevo farlo. Cosí aprii gli occhi, ma sfortunatamente non vidi nessuno. Presto quella sensazione svaní nel nulla, si spense del tutto... *Sbam* Mi voltai verso l'improvviso rumore che mi spaventó, facendo sfuggire dalla mia bocca un piccolo urlo. La porta si era appena chiusa. Eppure nessuno l'aveva chiusa... Tutte le aperture della mia camera erano chiuse. "Qui c'è un qualquadra che non cosa" affermai. Toccai le mie labbra: erano morbide e leggermente umide, segno che qualcuno mi aveva appena baciata. Ma chi poteva averlo fatto? Non di certo mio padre o Fabio! Del resto se fosse stato uno di loro lo avrei visto! Iniziai, quindi, a sospettare di uno dei fantasmi... -Ma perché uno di loro lo avrebbe voluto fare? È ridicolo! Non credo che gli spiriti si possano mai innamorare di una stupida umana come me...Deve esser stata tutta una mia impressione!- pensai subito dopo. Ma era davvero stato tutto frutto della mia imaginazione?

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Capitolo 15
*** Lo scantinato ***


"Svegliati tesoro devi andare a scuola" mi ricordó mio padre, non appena entrò nella mia stanza. Giusto, la scuola...

"Si" sbadiglai "Ora mi alzo..."
E con tutta la lentezza possibile mi sistemai per andare a scuola. Una volta arrivata, salutai Chiara.

"Ciao Cris!"

"Ciao Chiara!"

"Hai saputo della festa di sabato sera?"

"No, che festa?" domandai curiosa

"È la festa di compleanno di Micaela. Quest'anno compie diciotto anni e ha pensato di invitare quasi tutta la scuola"

"Oddio... Tu ci vuoi andare?"

"Si, beh alla fine è pur sempre una festa. Dai ti prego vieni anche tu!" Mi imploró

"Okay,okay verró. Ma dove si tiene la festa?"

"A casa sua ovvio"

"Capisco..."

-Ma dove vive? In un palazzo?! Bah.- pensai.

Suonó la campanella ed entrammo in classe. Alla prima ora avremo avuto psicologia, ma stranamente la professoressa tardava ad arrivare. Guardai il panorama che si vedeva alla mia sinistra da una finestra: il sole splendeva in cielo e illuminava una gran parte del giardino della scuola. Un gruppo di ragazzi, probabilmente in ritardo,stavamo correndo nel vano tentativo di arrivare in orario a lezione.

"Ehi, ciao!"

Mi girai e notai quella cresta bionda: era Niall.

"Ciao! Che ci fai tu qui?"

"Bah... niente di speciale" disse sedendosi sopra il mio banco "Come stai?" Mi domandó "Sei piuttosto pallida in viso"

"Abbastanza bene, grazie. Beh, è il mio solito colorito al risveglio" gli feci notare con sarcasmo

"Meglio cosí" mi sorrise "Non dovreste fare lezione?"

"Si, in teoria, ma molto probabilmente manca l'insegnante"

"Con chi stai parlando Cris?" mi chiese stranita Chiara

"Con Niall" risposi indicandolo

"Su, su! Fatti vedere fantasmino!" disse con un tono che solitamente veniva usato per richiamare i cani. Per un attimo mi immaginai Niall versione cane. Risi al pensiero.

"Contenta?!" sospiró, apparendole

Parlammo del piú e del meno finché non suonó la campanella.

"Cristina, durante l'intervallo vai nel giardino, ti aspetto lí "

"Come mai?"

"Fallo e basta" mi fece l'occhiolino

"Buon giorno ragazzi!" Entró il professore di biologia. Si chiamava Romanno, era il piú severo tra gli insegnanti. Con lui era meglio non fiatare, o avrebbe espulso chiunque in un battibaleno.
Tutti ci alzammo in piedi in segno di rispetto e ci risedemmo subito dopo. Prese posto alla cattedra e guardando il registro elettronico inizió l'appello. Finito ció, inizió la lezione.

"Che palle questo professore" disse Niall. Risi leggermente per il suo commento e iniziai a prendere appunti durante la spiegazione.

"Pss ehi" sussuró il biondo "Guarda qui" disse mostrandomi un foglio: c'era disegnato il volto di Romanno. Cercai di trattenere le risate, ma fui scoperta immediatamente dall'insegnante che stava disegnando uno schema alla lavagna.

"Ha finito di ridere signorina?" Alzó la voce verso di me. Tutta la classe mi stava osservando: odiavo essere al centro dell'attenzione...

"Mi scusi" dissi mortificata. Abbassai lo sguardo verso il mio banco. Continuó la sua spiegazione. Non avrei mai capito come aveva fatto a scoprirmi, aveva forse degli occhi alla schiena?!

******

Suonó la ricreazione e come mi era stato detto da Niall, mi recai nel cortile della scuola. Mi guardai intorno ma non lo vidi. Lo aspettai per qualche minuto ma tardava ad arrivare. Così stufa dell'attesa iniziai ad incamminarmi delusa verso l'entrata principale. Stavo per aprire la porta di vetro, quando qualcuno mi fermó, tenendomi un braccio. Mi voltai dietro e vidi Niall.

"Ciao" lo salutai "Alla buon ora..." sospirai seccata

"Lo so, scusami ho avuto un contrattempo con Harry, non mi lasciava uscire di casa"

"Perché? " risi per la strana situazione

"Chi lo capisce quel ragazzo" disse portando gli occhi al cielo

"Perché mi hai fatto venire fin qui?" domandai curiosa, sistemandomi un ciuffo di capelli che copriva la mia vista.

"Volevo farti vedere una cosa, vieni" mi invitó a seguirlo e così feci. Andammo nel retro della scuola e qui ci fermammo.

-Secondo lui non avevo mai visto il giardino del retro? Si Niall, si, nella vita l'importante è essere convinti- dissi mentalmente

Si accovacciò e inizió a scavare in un punto del terreno.

"Perché lo stai facendo?"

"Ecco fatto!" Esclamó pulendosi le mani "Qui c'è una botola segreta che porta in un vecchio scantinato abbandonato"

Aprí la botola e mi porse la mano "Prima le signore" disse lasciandomi via libera per poter passare. Mi avvicinai alla botola e guardai giù: si notava a malapena una scala. Iniziai a scendere, ma presto il buio mi impedí di continuare, un pó perché avevo paura del buio, un pó perché non volevo inciampare da qualche parte. Allora chiesi a Niall di farmi un pó di luce che non tardó ad arrivare. Sulle sue mani apparvero due sfere luminose tendenti all'arancione e mi raggiunse. Al posto delle mani sembrava che avesse due enormi lanterne: impressionante... Facevo anche fatica a guardarle per la forte luce che emanavano.
Mi sedetti per terra,non curandomi del fatto che fosse sporco e mi guardai intorno: vi erano degli oggetti (che probabilmente la scuola non usava più) collocati in diversi scaffali pieni di polvere. Accanto a me due sedie rotte erano poggiate sul pavimento e un quadro era appeso sulla parete di fronte alla scala.

"Come facevi a sapere di questo posto?"

"Quando ero vivo frequentavo questa scuola"

"Ah davvero? In che classe andavi?"

"Nella tua stessa classe"

Detto questo ridemmo entrambi per le strane coincidenze.

"Venivo qui sotto spesso insieme a Mar..." stava per dire un nome ma si corresse subito con : " insieme a dei miei amici. Sapevamo che nessuno ci avrebbe mai disturbati"

"Certo che peró potevate scegliervi un posto migliore" commentai

"A quei tempi era diverso ovviamente, adesso è rimasto abbandonato da anni ormai" disse sedendosi accanto a me

"Che cosa raffigura quel quadro?" chiesi indicandoglielo

"Oh..." riuscí solo a dire, ma dopo una lunga pausa riprese col dire: " È ancora rimasto qui..." disse alzandosi e avvicinandosi al quadro. Aveva l'aria di essere sorpreso.

"Ho disegnato io questo quadro" affermó togliendo il piccolo quadro dalla parete e ritornando seduto accanto a me "Lo avevo disegnato per il suo diciassettesimo compleanno... Le era piaciuto molto..."

"Quella del riquadro è Marika vero?"

Mi guardó negli occhi e con un amaro sorriso annuì.
Il quadro raffigurava la figura di una ragazza, seduta su un muretto di un bellissimo parco. Era bellissima, dei lunghi capelli biondi e mossi le ricadevano sulla schiena. Lei era seduta su un muretto di un giardino e leggeva un libro, probabilmente il suo preferito dato il sorriso che mostravano le sue labbra.

"Lei era bellissima" commentai, ma vedendo l'improvviso mutamento d'umore di Niall, decisi di cambiare argomento.

"Non sapevo che fossi così bravo a disegnare"

"Beh si, fin da piccolo ho avuto questa passione"

"Faresti invidia a tutti i pittori storici" puntualizzai

"Grazie" disse sorridendomi

"Io a malapena so fare gli omini stilizzati" dissi ridendo per poi contagiare anche Niall. Com'era bella la sua risata, non lo avevo mai sentito ridere così...

"Pensa che c'è gente che non sa fare neanche quelli"

"Già" sospirai "Ti è mai capitato di provare nostalgia per quando eri vivo?"

"Beh per alcune cose ... si"

"Tipo?"

"Beh visitare città, poter fare nuove amicizie, avere una ragazza, andare nei locali e nelle discoteche, bere, divertirsi un pó, andare ai concerti, vedere le fan che cantano insieme a noi... Quelli si che erano bei tempi..." disse sospirando

"Ma se ti mancano così tanto queste cose, allora perché non sei tornato a vivere?"

"Non volevo morire un'altra volta e non credo di poter tornare indietro, penso sia ormai troppo tardi"

"Beh dai, si vive lo stesso da fantasmi, in un certo senso" risi per la mia affermazione

"Mmh...si dai, questo è vero" sorrise

*Drin*

Suonó il mio cellulare: avevo un messaggio da parte di Chiara:

"Ma dove diavolo sei finita?! La ricreazione è terminata"

Guardai l'ora sullo schermo del telefono: erano le 11:10. Merda, ero in ritardo.

"Devo scappare" dissi alzandomi e facendo in fretta e in furia le scale

"Come mai?"

"Ho lezione e sono in ritardo" gli risposi uscendo e correndo verso l'entrata della scuola. Accellerai il passo per poi arrivare di fronte alla porta della mia classe. Era socchiusa, così l'aprii lentamente e mi diressi a gattoni verso il mio posto. Fortunatamente l'insegnante non se n'era accorto. Meno male...

"Dov'eri finita?" mi domandó Chiara

"Nello scantinato della scuola"

"E che ci facevi lí?"

"Ero con Niall"

"Silenzio!" ci sgridó il professore.

"Ma che scatole questo qui" commentai a bassa voce

"Giá..."

***
Andai a casa ed entrando salutai la mia famiglia. Posai le mie cose in stanza e andai a mangiare il pranzo. Appena finito ritornai in camera e iniziai a leggere un libro per far passare il tempo, dato che per l'indomani non avevo compiti da fare. Il libro aveva una copertina azzurra e il titolo mi attirava molto da parecchi giorni: "Colpa delle stelle". Era di mia madre e per il mio quindicesimo compleanno aveva deciso di regalarmelo. Il mio ultimo compleanno felice... Questo libro, mi ricordava tante cose, ma in particolar modo il giorno della sua morte. Odiavo quando la mia mente cercava di farmi ritornare a quell' episodio. Non doveva morire lei, ma io...

"Abbiamo trovato un donatore di organi disponibile a fare il trapianto di cuore" mi dissero i dottori "Verrai operata oggi stesso". Detto questo mi portarono in sala operatoria e mi fecero sdraiare su un letto.

"Stai tranquilla andrá tutto bene" mi rassicuró il chirurgo. Tutti i dottori mi dicevano di stare calma, ma come potevo? Presto mi avrebbero aperto il torace e la mia vita sarebbe stata nelle loro mani. Non volevo fare quell'operazione, ma non c'erano altre soluzioni, quindi...

"Conta fino a dieci" mi diceva un'infermiera
"Uno, due, tre...quattro.. cinque...sei...set" piano piano che dicevo i numeri i miei occhi diventavano sempre piú pesanti, fino a farmi sprofondare in un lungo sonno.

***

Aprii gli occhi e solo dopo qualche minuto mi resi conto che mi trovavo nella mia stanza: la 3AB. Ero dunque ancora in ospedale. Una lettera era poggiata sul comodino accanto al letto: strano non l'avevo mai vista prima d'ora. L'afferrai e l'aprii. E solo dopo averla letta che mi resi conto che mia madre si era sacrificata per me. Aveva donato il suo cuore per me.

Delle lacrime non tardarono a bagnarmi il volto. Ogni volta succedeva così: appena cercavo di leggerlo, finivo sempre con il piangere. Tutti mi dicevano che questo libro faceva piangere per la sua storia commuovente, io invece piangevo per tutt'altro.
I miei pensieri vengono interrotti da delle voci: erano quelle dei fantasmi

"Senti Niall, sei stato un'incosciente ammettilo" disse Louis

"Non devo ammettere nulla" rispose il biondo

"Potevi mettere il serio pericolo Cristina" continuó Zayn

"E poi come ti è venuta l'idea di andare  a casa di quel ragazzo?! Sei impazzito?!" esclamó Liam

"Io faccio quello che voglio e se voglio spaventare qualcuno lo faccio e basta"

"Lo sai che se Baltazar ritorna potrebbe anche ucciderla? O uccidere te? O uccidere tutti noi?" disse Harry

"Noi siamo giá morti"

"Non significa che non possiamo svanire per sempre" lo interruppe Liam "L'altro giorno sono andato da solo a spiare quell'uomo... e pensa un pó: ha intenzione di ucciderci tutti se violeremo ancora la legge. Bella mossa Niall. Forse tu non te ne sei accorto, ma ci sono un sacco di guardie lá fuori"

"E chissene frega"

"NIALL È MAI POSSIBILE CHE DEVI ESSERE COSÌ MENEFREGHISTA?! SARAI PUR IL LEADER DEL GRUPPO, MA NON TI PERMETTEREMO DI MANDARE ALL'ARIA LE NOSTRE "VITE". NON PENSI ALLA VITA DI CRISTINA? O DELLA SUA FAMIGLIA?!" Urló Harry

"Sei stato un incosciente a minacciare quel Matteo(?)...Manuel (?)... Marco (?) O come diavolo si chiama" Balbettó Louis

Apriii la porta della mia camera e li osservai confusa. Perché Niall avrebbe dovuto minacciare Marco?

"Che succede qui?" Chiesi loro

"Niente lascia stare" mi rispose Niall

"No, Niall, vi ho sentiti. Perché hai minacciato Marco?"

"Fatti miei"

"No Niall adesso mi rispondi" dissi alzando il mio tono di voce

"Non devo alcuna spiegazione a nessuno di voi" disse alzandosi e sparendo nel nulla.

 

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