Like i am the only one.

di Josi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Should i trust you? ***
Capitolo 2: *** Hopeless but happy. ***
Capitolo 3: *** Everything's fine. ***
Capitolo 4: *** And Love Said No. ***



Capitolo 1
*** Should i trust you? ***


21.9.2005 Questa data è una data memorabile,soprattutto se vissuta da una persona come me,una persona scettica,una ragazza tutta d'un pezzo,colei dall'anima dark,ma che riserva,sotto sotto,sfumature diverse.Io,Josefine,un'adolescente che poi tanto ragazzina non è,ebbene chi l'avrebbe mai detto che lui scegliesse me?Eppure io sono convinta che sia stato il destino a farci incontrare,è stato il fato che ha finalmente scelto l'unico salvatore capace di illuminare non solo la mia vita,ma la mia anima.I miei coetanei mi definiscono come "Josi la sfattona",ma io sono piu' di questo:amo la musica anni 60,fotografo tutto quello che cattura la mia attenzione,suono la chitarra acustica da 6 anni,il mio sogno è volare in Giappone e non dico mai nulla di scontato;non sono la tipica ragazza della porta accanto,questo no,quale 15enne oggi è patita di poesie e del cinema datato,quello in bianco e nero?Non sono necessariamente timida,solo secondo gli altri una "strana e da evitare",nessuno vuole passare il tempo con un incrocio fra una hippie e una punk,perciò mi ritrovo sola e senza amici,a parte Lian,la mia amica lesbica immaginaria.Ma tornando a me,il 21 settembre dell'anno 2005 è accaduto ciò che non mi sarei mai aspettata:ho incontrato la mia anima gemella,oserei definire questa persona come un gemello,ma il termine mi fa addirittura pensare che sia proprio così...lui chi è ?Alex,il suo nome,17 anni,di origine tedesco ma che di bellezza ariana non ha nulla:capelli rossi leggermente "sparati",pircing sparsi sul viso,occhi marroni,guance ricoperte dall'acne,con la sua camicetta bianca e la cravatta nera.Alex,il mio Alex che con me condivide tutto o quasi.Quel giorno,come gli altri,stavo tornando da una lunga passeggiata in collina,per fotografare qualcosa di comune ma unico con i Ramones come sottofondo,ricordo che stavo correndo perchè erano già le otto passate e mio papà mi vuole a casa prima di quell'ora e proprio durante quella corsa sfrenata una volta sul marciapiede che porta a casa mia mi scontro e cado per terra.Alzo la testa leggermente e noto che la mia macchina fotografica Olympus[per averla avevo lavorato sodo diversi mesetti]era fuori dalla mia sacca e,infuriatissima,mi volto verso quell'imbecille che mi ha urtato esclamando: "Fai attenzione,razza di idiota!" e lui piuttosto sorpreso dalla mia reazione replica :"Calmati,non ti sei mica rotta un braccio,che esagerazione!" "Ma che me ne frega di me,piuttosto penso alla mia macchina fotografica!!!se si è rotta sono rovinata,dopo tutte le fatiche che ho fatto per averla...ti avrò sulla coscienza a vita,ricordalo,idiota!" "Idiota a me?modera i termini!E comunque,la tua macchina non si è rotta,guarda,non ha nemmeno un graffio....io me ne intendo e ti assicuro che è a posto,poi l'olympus ce l'ho pure io,questione di esperienza...Forse questi gioiellini non possono appartenere a una ragazzina come te." "Ragazzina?ti sbagli,io non sono come le altre mie coetanee e tu non sei in grado di giudicare il mio livello in fotografia,perciò stai zitto...idiota." "Quali sono i tuoi usuali soggetti,ragazzina?" "Di sicuro non gli stessi di un idiota!" E dopo questultima frase sono scomparsa nel nulla,sono volata via dai suoi occhi marroni all'apparenza insignificanti,ma carichi di emotività.Chi l'avrebbe mai detto che quel ragazzo sarebbe entrato nella mia vità?Io no di certo.Eppure nulla è come sembra. 22.9.2005 Entro in classe un pò svogliata,come sempre,sotto gli occhi maligni dei miei compagni,sotto i loro sguardi di sufficienza,mi siedo nel mio ultimo banco in fondo,a dire il vero sarebbero due,ma nessuno ha deciso di unirsi a me.Dopo 5 minuti entra il prof. di arte,il mio preferito,è giovane,simpatico,riesce a spiegarci la sua materia con passione e professionalità,sarà grazie a questo o grazie al suo bel faccino che Marise,la piu' fighetta della classe,ci prova in continuazione? Sapevo che sarebbe dovuto arrivare un nuovo ragazzo in classe,la cosa non mi eccitava,sarebbe stato come sempre:nuovi o vecchi,tutti mi snobbavano e io avevo deciso di fare altrettanto.O forse no,perchè proprio quella stessa mattina vedo entrare in aula il figlio ribelle e cannato di Sid vicious(che detto fra noi non mi sta molto simpatico) però l'aria è simile,e simile è la sua faccia ai miei occhi che subito ricollego all'incidente della macchina fotografica. "Alex,sei il benvenuto,recupererai il programma con calma.Prendi posto vicino a Josefine,è l'unico banco libero" gli dice il prof.Alex si avvicina e io tremo,sudo,non so bene perchè,ma la sua vista non è piacevole,si ferma e mi guarda incuriosito,poi mi fa,sorridendo: "Ciao ragazzina."

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Capitolo 2
*** Hopeless but happy. ***


Impietrita,non gli ho parlato per tutte e 5 le ore,mentre lui mi scrutava senza farsi scoprire,i suoi sguardi avevano come vittima la sottoscritta e io ero terribilmente imbarazzata.Sinceramente,non mi andava di avere nulla a che fare con quel maleducato,cercavo di spostare i miei pensieri su qualcosaltro,ma era piu' forte di me,la mia mente cercava lui che sin dal primo incontro mi aveva inconsciamente colpito;durante la pausa ricreativa si è voltato verso di me,mi ha guardata dritta negli occhi e mi ha detto:"Comunque la migliore è una Canon EOS 5D mak II.",cioè,e io che immaginavo mi facesse chissà quale discorso,ma vabbè,tanto per rompere il ghiaccio rispondo:"Ah si?" e parte un'inaspettata conversazione all'insegna di Deanne Fitzmaurice,Robert Capa e i fotografi migliori di tutti i tempi.Fuori dalla scuola,una volta terminate le lezioni,abbiamo persino fatto un pezzo di strada assieme,prima di scoprire che le nostre case non sono poi così distanti,nonostante il mio solito scetticismo Alex non era affatto male,abbiamo passioni comuni e la sua curiosità ti travolge al primo impatto,poi è davvero informato:sa tutto sia sulla fotografia piu' classica che quella contemporanea,suo padre è un fotografo semi professionista,sua mamma è appassionata di pittura e lui stesso è fan di audrey hepburn,il mio mito per eccellenza. "Peccato che tu non abbia la bellezza di Audrey,ragazzina" incalza Alex sorridendo malizioso,ma io controbatto senza esitazioni, "Mi stai provocando?Nessuna sarà mai bella ed elegante come lei,soprattutto io che non sono molto fine...anzi,proprio per nulla" "Ahahah,beh puoi sempre provare a diventarlo" "E quindi?Così perderei l'originalità che mi distingue dagli altri,no?" "Giusto,meglio essere se stessi sempre.E comunque,a me le ragazze poco femminili piacciono" E qua divento immediatamente rossa,roba da sotterrarsi,non avevo poi così tanta confidenza con lui,ma sembrava quasi che le nostre vie si fossero incrociate,pareva che quell'incontro iniziale fosse stato premeditato per poi riunirci e se ci penso tutto questo è molto strano.Per evitare complicazioni,cambio subito argomento: "Cosa ci sei venuto a fare in questa città?" "I miei sono artisti,e hanno deciso che questo luogo si adatta alle loro aspettative che poi ricadranno sul lavoro,in pratica la tua città li ispira" "Ah,e cosa mi dici di te?cosa ti piace fotografare?" "Piu' che altro mi baso sulla natura,ma vorrei iniziare con le persone,però mi piacciono gli scatti naturali,quindi quando vedrai che tirerò fuori la mia nuovissima Canon è perchè qualcosa mi ha colpito.Tu?" "Io fotografo tutto" "Ah si?" "Si" "Sei libera oggi?" "...perchè?" "Devo mostrarti un posto,è il mio preferito,lo raggiungo quando sono triste,scatto in continuazione là,è la mia oasi,però ci vuole un pò di tempo per raggiungerla,è fuori città.Ci stai?" "Va bene,sono curiosa" Ed ecco che arrivo davanti a casa mia,lo saluto timida,lui si raccomanda di aspettarlo davanti a scuola per l'"appuntamento" a piu' tardi ed entro.Dopo mangiato mi getto sul letto e ripenso a tutta la mattinata,arrivo alla conclusione che Alex è un tipo forte e sono convinta che pensa lo stesso di me,in fondo i nostri interessi combaciano alla perfezione,poi oggi vedrò come se la cava con la fotografia e ne approfitterò un pò per scoprire qualcosa in piu' su di lui...così,con il ricordo fresco di questa persona,chiudo gli occhi e cado in un sonno profondo.Rimbombano queste frasi dentro me:"era bello sapere che solo d'estate come gli insetti sui fiori era bello vedere i capelli bruciare e cambiare colore era bello vederti nuotare andare in fondo per poi risalire era bello star svegli la notte e tutto il giorno dormire". Non so per quanto ho dormito,fatto sta che quando ho aperto dolcemente le palpebre mi sono resa conto della tardissima ora,era quasi tempo di cenare e il mio incontro con Alex era andato a farsi benedire.E ora?Cosa penserà?Lui era davvero interessato a mostrarmi quel posto e io non c'ho fatto bella figura dandogli buca.Mi sentivo troppo stupida e sommersa dalla vergogna,soprattutto pensando a quando avrei dovuto dargli spiegazioni il giorno dopo,non ci avrebbe mai creduto se gli avessi detto la verità,cioè che stavo dormendo. "Eh sai alex,scusa,ma quando mi prende la stanchezza non mi controllo piu'!",se certo,se mi fossi presentata così mi sarei resa solo un'idiota totale!Ma dato che sono una persona piena di fantasia,qualcosa di migliore migliore mi sarebbe venuto in mente. 23.9.2005 Entro in classe,con timore nell'affrontarlo,sarebbe di sicuro infuriato,come biasimarlo,io non parlerei piu' a qualcuno che mi da buca,devo mettermi nei panni altrui in questo caso.Ahi ahi,eccolo là seduto,poverino,mi sento malissimo.Mi avvicino pian piano e quando si accorge della mia presenza con un enorme sorriso esclama: "Heylà Josefine!" "..Buongiorno",il mio tono era poco convinto,non mi sarei mai aspettata una tale reazione "Ieri non ti ho vista,ti ho aspettata per quasi un'ora" "Eh???quasi un'ora?Oh no,scusami,è che,sai..." "Non mi devi spiegazioni!Non voglio farmi gli affari tuoi,possiamo sempre andare oggi,ti va?" "Mi piacerebbe moltissimo." "Dopo la scuola?" "Si,così evito di addormentarmi,ahah" "...Ti eri addormentata?" "Scusami!" E scoppia in una risata,una risata che mi trasmette un senso di tenerezza mai notato prima.Le cinque ore di scuola passano che è un piacere se con te c'è qualcuno che,in fondo,ti piace. "Mettiti questo casco e partiamo" mi avverte,poi saliamo in moto,le mie braccia gli cingono il busto,io mi sento quasi protetta sentendo il mio corpo così vicino al suo e a dire il vero,questo pensiero mi disgustava allo stesso tempo.Dopo circa un'ora di viaggio arriviamo in un posto che sembrava veramente un'oasi,il classico luogo per amanti della natura,dove regna silenzio,tranquillità e il giusto spazio per un pò di sano relax. "Guarda che colori questa farfalla!" fa contento Alex,che subito afferra la Canon e fotografa. "Rose,tulipani,questa è la mia seconda casa Josi e sono felice di condividerla con una persona come te.." Quelle parole sono entrate dritte nel mio cuore e non ne sono piu' uscite."con una persona come te".Proseguiamo il pomeriggio parlando sdraiati sul prato di un verde chiarissimo,mi racconta tutto su di se,dei suoi racconti di vita quotidiana,del suo amore innato verso il punk rock,le lingue orientali e del suo migliore amico,perso 2 anni fa in un incidente in moto. "Purtroppo nulla è per sempre" mi dice fissando il mio viso bianco bianco,diventato piu' pallido dopo che i suoi occhi hanno incrociato i miei.Ormai ero consapevole del bel feeling instaurato con lui,un feeling che speravo di non rompere col passare del tempo,perchè finalmente qualcuno mi capiva...e durante queste meditazioni mi accorgo che Alex inizia a tossire in un modo esagerato,non riusciva a parlarmi,faticava a respirare e con fragilità sbatte la testa completamente senza darmi piu' segni.Allarmata,chiamo soccorso col telefonino...

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Capitolo 3
*** Everything's fine. ***


Era come svenuto,ma continuava a tossire insistentemente e dopo un pò siamo riusciti a farci trovare dall'ambulanza che subito l'ha visitato e ha avvisato i genitori che sono venuti immediatamente:due tipi stravaganti,quelle persone della serie "l'arte non è morta",originali,strambi noi diremmo,ma dall'aria affabile,simpatici,che credi di conoscere,ma non sai nulla di loro.Mi hanno ringraziato per aver chiamato soccorso,sorridendomi dolcemente,proprio come fa Alex,poi ho pensato di andarmene per non essere troppo d'intralcio,anche se ero davvero preoccupatissima,forse sembravo piu' allarmata io dei suoi,quasi quasi pareva che fosse normale per il figlio trovarsi in simili situazioni.Tornai a casa,probabilmente con gli occhi umidi ripensando prima alle sue espressioni felici,a tutte le parole soddisfatte,poi alla sua decaduta;ho passato la notte rannicchiata a letto,non volevo dormire,anzi,non ci riuscivo.Ascoltai musica,poi provai a leggere un pò di Giovanni Verga,ma nonostante il reale interesse nei suoi confronti,non riuscivo a percepire il significato di nulla,non riuscivo a leggere,la testa mi faceva male,gli occhi mi bruciavano,i miei pensieri si dirigevano altrove,molto lontano da me.O forse no.Eppure appena chiusi il libro era già mattina,faticavo persino ad alzarmi dal letto.Quella mattina,come già sapevo,Alex non fu a scuola,come nemmeno per tutta la settimana.Mi lasciò sola,ma cosa potevo pretendere in fin dei conti?Lo andai a trovare a casa,ma i suoi genitori mi spiegarono che era meglio lasciarlo riposare e mi hanno mandata via,senza pensare a come potessi sentirmi."Si tratta di un brutto raffreddore,ora dorme,sarebbe un peccato svegliarlo...Ma non preoccuparti dolcezza,tutto a posto!" questo mi ha detto la madre,ma si,il mio scetticismo è solito venir fuori in determinati casi e non credevo a una parola di ciò che diceva,perchè Alex non mi aveva chiamata per farmi sapere qualcosa,perchè la sua voce,la sua solarità e il suo affetto mi mancavano da morire.A scuola?Un disastro,durante tutti e 7 i giorni non sono riuscita a concentrarmi e prestare attenzione,c'è stato un compito di arte,la mia materia preferita,sullo stile barocco,forse troppo sfarzoso per i miei gusti,l'ho sbagliato tutto,non mi rendevo conto di ciò che scrivevo,o forse non ho proprio scritto.I miei volevano portarmi dal dottore,come se fossi io colei che stava realmente male.Nulla anche la seconda settimana,nessuna traccia di Alex:in classe si stavano creando pettegolezzi che io non riuscivo a digerire,ero così irritabile che i prof. evitavano di chiedermi notizie su di lui!Provai a chiamarlo al cellulare,ma era sempre inserita la segreteria telefonica che mi costringeva a riattaccare,a malincuore.14 giorni di pura angoscia,mentre tutti erano eccitati per la gita che avremmo avuto fra qualche settimana in Germania,a Berlino,città natale di Alex.Alex,alex,alex,questo nome occupava la mia mente senza sosta,forse ero fissata,forse stavo male o ero ammalata di lui,queste sensazioni erano del tutto nuove per me. Terza settimana. Torna Alex,questa volta piu' spento di prima,piu' debole,nessuno lo nota,ma io si.Gli corsi in contro,e lo abbracciai gettandomi al collo sotto gli occhi sorpresi di tutti."Come stai?tutto bene?non ti sei fatto sentire,stavo troppo male per te!Sai che andremo in gita per 2 giorni a Berlino?Sei felice?Ti prego dimmi di si!" questa fu la mia accoglienza,tanto che Alex rimase sorpreso e poi con uno dei suoi sorrisi piu' belli che potessi desiderare mi dice che mi avrebbe spiegato tutto dopo la scuola. Ancora una volta,dopo le lezioni,abbiamo avuto un appuntamento:siamo andati in gelateria inconsci dei giudizi dei nostri compagni di classe e una volta seduti mi ha spiegato che non dovevo preoccuparmi per lui,perchè spesso gli viene un pò d'asma causata dall'allergia e ora si è ripreso:"Anche a me assaliva il pensiero di vederti,di ritornare a commentare la fotografia francese,di poter vedere che ero riuscito a portarti quella luminosità che avevi perso." Oh,quelle parole mi erano davvero di conforto!Di lui io mi posso fidare,so che non mi mentirebbe mai,ciò che dice lo dice col cuore.Il nostro rapporto giorno dopo giorno diventava sempre piu' forte,le nostre lunghe passeggiate,il mio batticuore che andava a tempo col suo,la nostra felicità che alla fine sta sempre nelle cose piccole. "Ti mostrerò cosa c'è di piu' bello e artistico a Berlino" mi disse. 21.10.2005 Eravamo seduti vicini sull'areo che ci stava portando in un posto troppo speciale per poterlo descrivere.Avrei visto un pezzo di infanzia di Alex e solo il pensiero mi emozionava e penso che lui se ne sia accorto,spesso rideva,mi stuzzicava durante il viaggio.Splendido. "Stanno insieme!Dici di no?Ma non vedi?Questi qua se la fanno dalla mattina alla sera","Infatti,due tipi del genere si attirano,troppo strani,non li prenderebbe proprio nessuno." Queste sono le frasi dei miei compagni,sempre cattive ed insistenti,ma delle quali ormai non mi importava piu'.Avevo trovato la tanto irraggiungibile felicità.E fra una risata e l'altra tra me e Alex,il tempo è passato fin troppo velocemente,dal nostro finestrino riuscivamo a vedere il Berliner Mauer!Cara Berlino,tu eri tutta nostra...

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Capitolo 4
*** And Love Said No. ***


Arrivati a destinazione mi stavano per scendere lacrime di gioia,forse.A dire il vero da quando ho conosciuto Alex la mia vita è cambiata,ovviamente in meglio,eppure non riuscivo ancora a fare chiarezza nei miei sentimenti,ma ero sicura che si trattava di qualcosa di fortissimo nato per caso.Come dicevo,arrivati a Berlino e usciti dall'areoporto abbiamo preso un autobus che ci ha portati in hotel e per di piu' mi trovavo in camera con alcune mie compagne per nulla amichevoli,che in tutti questi anni ho sopportato a stento.Per la prima giornata siamo andati col prof. di arte a visitare alcuni musei di berlino e a vedere il chiacchieratissimo muro che dal vivo è qualcosa di eccezionale,ancora ero entusiasta di poter guardare parte dell'infanzia di Alex che tra una sigaretta e l'altra mi spiegava i punti forti della sua città,molto soddisfatto.Nel pomeriggio abbiamo avuto un pò di tempo libero per girare fra un negozio e l'altro,ma sempre con orari stabiliti,così io e alex ce ne siamo andati un pò insieme.Soli.Aspettavo questa intimità,volevo poter rimanere sola con lui,senza altri intorno,per concentrarci su di noi. "Jo,ti devo assolutamente mostrare una cosa favolosa!!!" esclamò d'un tratto,tirandomi per mano e portandomi non so dove.Correvamo ridendo,per una città enorme,ma non piu' grande di ciò che ogni giorno si creava fra noi.Ogni sguardo,ogni parola,ogni pensiero mio era rivolto a lui,un ragazzo d'oro,gentile,interessante,un ragazzo che finalmente mi apprezzava per ciò che ero,non per quello che apparivo e questo bastava a rendermi la persona piu' felice del mondo. "Guarda,vero che è stupendo?Qua passavo i miei momenti da bambino,qua ho capito che potevo essere in grado di cogliere le cose belle in qualcosa di piccolo.Qua è dove è nato il mio hobby della fotografia,affascinato dai colori degli alberi e della natura." mi spiegò ad occhi chiusi,quasi per riassaporare ciò che era rimasto di quei ricordi. "Alex,ma è stupendo!Berlino è favolosa,devi essere stato fortunato a vivere in una città così stimolante,visto come sei ora" "E non è finita qua...sai,prima di partire mi sono promesso una cosa.Eheh,non ti lascerò sulle spine,dato che sei una ragazza cara a me,avevo pensato di portarti a fare un giretto nella mia vecchia casa,dove stanno i miei parenti,la mia grande famiglia.Ci tengo a farteli conoscere" Qua un attimo di silenzio,quasi imbarazzante,non sapevo che rispondere,forse stava correndo un pò,ma significava che gli importavo davvero."Oddio Alex...va bene.." risposi infine e lui con un altro sorriso mi trascino vià.In metropolitana disse che era anche una sorpresa ai suoi parenti,visto che erano ignari della sua vacanza là,poi parlò di altro,ma io già pensavo a cosa dire per presentarmi,ci tenevo a far bella impressione...cosa di cui solitamente non mi preoccupavo."Gli piacerai.Sei simile a me" mi disse.Questo mi aiutava a rassicurarmi,ma non sapevo se era davvero così: io simile ad Alex?Non poi tanto caratterialmente,eppure noi ci "incastravamo" benissimo.Mi portò dai suoi zii che abitavano proprio coi nonni,non riesco a spiegare l'euforia che mostrarono nel vederlo.Gli saltarono al collo,e urlarono qualcosa in tedesco,con le lacrime agli occhi,stesso vale per quell'inguaribile sentimentale di Alex,che si commosse al primo istante...poi finalmente mi presentò senza che dicessi nulla.Ovviamente si parlava anche italiano,almeno un pò e la comunicazione non era difficile. "Siamo felici che Alex abbia trovato già un'amica dopo il trasloco" mi dissero sorridendomi,io non sapevo come rispondere,ero imbarazzatissima,ma pian piano si sciolse il ghiaccio."Josi,di cosa si occupano i tuoi genitori?""Dicci Josi,quali sono i tuoi hobby?""Josi,ti interessi di politica e lettura?" queste erano le domande piu' gettonate,domande che adoro,dove posso rispondere mostrando chi sono,questioni per conoscermi come persona."Io e Alex abbiamo molto in comune" dissi ad un certo punto,per poi sentire alex che scoppiò in una risatina che unì a rotazione quelle degli altri presenti.Mi sentii come a casa mia,in mezzo ai miei amici piu' cari,era stupendo.Ad interrompere le nostre chiacchiere ci pensò un campanello,che non avrei mai voluto sentire,ma mai e dico MAI avrei immaginato chi potesse essere ad averlo suonato."...ALEX!!!!!!" urlò questa persona,che in meno di un secondo scoppiò in un pianto dirotto,abbracciandolo e baciandolo.Si,baciandolo in bocca.La mia espressione era incredula.Il mio viso comunicava piu' di mille parole.Non pronunciai nulla.Continuavano a parlarsi in tedesco,Alex e questa ragazza bellissima,altissima,bionda,occhi azzurri,fisico da modella.Perfetta,tutto il contrario di come sono io."Oh Josi,lei è Caroline,Caroline lei è Josi,una mia cara amica di scuola" ci presentoò.Amica di scuola?Così mi considerava?"Ciao,felice di conoscerti!" esclamò lei raggiante,stringendomi la mano,poi aggiunse "Io sono la sua fidanzata,ho sofferto tantissimo per la sua partenza,ma ora poterlo rivedere mi riempie di gioia" ed ecco un altro bacio."Caroline,grazie a Josi ora ho capito che l'amicizia è qualcosa che posso trovare fuori dai miei soliti schemi" disse lui,guardandomi.Trattenevo le lacrime guardandoli,lui la osservava dritta negli occhi blu,accarezzandole i capelli,abbracciandola.Non ce l'ho fatta,sono fuggita via piangendo,per sfogo.Lui mi aveva illusa o cosa?Non mi aveva parlato di lei,io ignoravo l'esistenza della sua fidanzata.Ora avevo una rivale?Non me ne importava piu' nulla,ero davvero infuriata,non volevo essere presa in giro e lui lo aveva fatto.Aveva provato a corrermi dietro dicendo di aspettare,ma io non l'ho veramente ascoltato,ero troppo occupata a frignare.Mille pensieri nella mia testa che mi bombordavano,facendomi un gran male.E poi?E poi smisi di correre,alzai la testa,mi asciugai le lacrime e aprii gli occhi...Non capii piu' dove ero finita.

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