To Fight The Coming Darkness

di jbern
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tre contro tutti ***
Capitolo 2: *** Confronto ***
Capitolo 3: *** Una chiacchierata nella sala relax ***
Capitolo 4: *** Ciò che ogni strega adolescente sogna ***
Capitolo 5: *** Il giorno seguente / Un altro uso del Nottetempo ***
Capitolo 6: *** La fine arte della negoziazione ***
Capitolo 7: *** Percy, l'altro agnello sacrificale ***
Capitolo 8: *** Fine della Linea ***
Capitolo 9: *** Segreti di un Mangiamorte di successo ***
Capitolo 10: *** Azkaban sull'orlo del baratro ***
Capitolo 11: *** La caduta di Azkaban ***
Capitolo 12: *** Di Streghe Cattive e Maledizioni Senza Perdono ***
Capitolo 13: *** Hannah nuda ***
Capitolo 14: *** Luce nell'ombra del “Wulf” ***
Capitolo 15: *** Schianta Hannah e raggiungimi nella vasca ***
Capitolo 16: *** Un Penny per i tuoi pensieri ***
Capitolo 17: *** Non il mio miglior compleanno ***
Capitolo 18: *** In vendita: un gemello Weasley, leggermente danneggiato ***
Capitolo 19: *** Perché Lucius non mangerà mai più cereali ***
Capitolo 20: *** Il tuo miglior passo avanti ***
Capitolo 21: *** Quando i Giganti correvano sulla Terra ***
Capitolo 22: *** Di Morte, Ricordi e Magia Oscura ***
Capitolo 23: *** Debiti completamente ripagati ***
Capitolo 24: *** Lealtà divise ***
Capitolo 25: *** Una lezione di verità scomode ***
Capitolo 26: *** Black Widow Rush ***
Capitolo 27: *** Tutti i cavalli del Re ***
Capitolo 28: *** Riflessioni di Rabbia e Follia ***
Capitolo 29: *** Vendetta ***
Capitolo 30: *** La canzone che cantano i goblin ***
Capitolo 31: *** Complicazioni ***
Capitolo 32: *** Secondo il piano ***
Capitolo 33: *** Le Cose che Facciamo per Amore ***
Capitolo 34: *** È come dice Mick Jagger… Non posso avere alcuna soddisfazione ***
Capitolo 35: *** L'eroe ottiene sempre la ragazza ***
Capitolo 36: *** Caos totale ***
Capitolo 37: *** Piani nascosti, ostilità aperta ***
Capitolo 38: *** Una riunione tardiva ***
Capitolo 39: *** Un ultimo momento nel sole del tramonto ***
Capitolo 40: *** E' sempre più buio ***
Capitolo 41: *** Prima dell'Alba ***



Capitolo 1
*** Tre contro tutti ***


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To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y





Disclaimer standard - Non possiedo l'universo di Harry Potter. Questo è stato fatto per puro divertimento e non a scopo di lucro.


Capitolo 1 - Tre contro tutti (1)


“Susan, hai finito con i piatti? Io e tua zia vorremmo vederti in salotto.”

“Ho quasi finito, mamma. Solo un altro po'.” rispose Susan allegramente, mettendo un piatto nello scolapiatti.

Iniziò a lavorare sul coperchio di un bricco d'argento. Mentre lo faceva, guardò il proprio riflesso. Susan era graziosa. Non veramente 'carina' e certamente non 'magnifica o sbalorditiva'. I suoi occhi avevano una tonalità di blu davvero bella ed erano incorniciati da un viso ovale dalla pelle chiara. Una delle due cose per le quali aveva sempre ricevuto dei complimenti erano i suoi capelli, una massa setosa color rame, di solito tenuta in una treccia che le correva fino a metà schiena. L'altra caratteristica era il suo sorriso. Aveva quasi sempre un sorriso lieve sul viso. La sua migliore amica, Hannah Abbott, avrebbe detto che Susan aveva sempre in mente una battuta privata che non voleva condividere con nessuno.

Un osservatore esterno che si fosse trovato nella cucina del manor della famiglia Bones avrebbe visto una giovane donna alla quale mancavano pochi mesi al suo diciassettesimo compleanno. Se il suo compleanno fosse stato solo una settimana prima, avrebbe frequentato il suo settimo anno ad Hogwarts quell'anno, anziché il sesto alla rinomata scuola di magia (2). Susan stava ''cominciando a fiorire'', come diceva in giro sua madre, e a sviluppare alcune forme femminili sulla sua figura di un metro e sessantasette centimetri (3). Uno degli sviluppi più recenti, specialmente da quando era iniziata la pausa estiva e a Susan non era più richiesto di indossare l'ingombrante e notoriamente poco lusinghiera divisa scolastica, era lo sviluppo del suo decolté. I pochi ragazzi del suo passato spesso scherzavano su come si perdessero nei suoi occhi, ma recenti incontri con ragazzi della sua fascia d'età le avevano fatto scoprire che, spesso, gli sguardi dei giovani uomini partivano dal suo viso per poi, rapidamente, andare alla deriva più in basso, verso la sua scollatura. Susan aveva confidato a sua madre quanto questo la facesse sentire timida. La risposta di sua madre era stata descrivere i maschi della sua fascia d'età come un “branco di rognosi bastardi, guidati dagli ormoni, depravati e con disillusioni di grandezza”.

Finì l'ultimo piatto. Quello era l'unico compito assegnato a Susan; il manor dopotutto aveva un elfo domestico che si sarebbe volentieri occupato di questo come degli altri compiti, ma la madre e la zia di Susan insistevano che lo facesse per rinforzare un senso di responsabilità in lei. Susan certamente non rifuggiva il duro lavoro; era una Tassorosso, dopotutto. Una delle caratteristiche distintive di quella Casa era la volontà di rimboccarsi le maniche e lavorare sodo. Era una fortuna che la maggioranza degli studenti in quella casa traeva grande orgoglio dalla propria etica del lavoro dato che, delle quattro case di Hogwarts, Tassorosso era probabilmente la meno rispettata dalle altre. Le altre tre Case soffrivano ognuna del proprio livello di arroganza. I Serpeverde erano noti per la loro astuzia e ambizione e vedevano la lealtà e la costanza dei Tassorosso come strumenti da usare e licenziare quando necessario. Se hai bisogno di aiuto per un compito e non puoi affascinare un Corvonero, di' semplicemente qualche parola gentile ad un insipido Tassorosso. Se non riesci a trovare qualcuno da portare fuori durante i weekend a Hogsmeade, ci sono sempre un Tassorosso o due che potresti convincere con poche paroline scelte. Le altre due Case, Grifondoro e Corvonero, erano meno spregevoli nel loro modo di trattare i Tassorosso, ma mantenevano comunque un certo senso di superiorità. Entrambe le Case apprezzavano le virtù della lealtà e del duro lavoro, ma ognuna delle due sembrava avere un atteggiamento da ''se tu fossi stato leggermente più coraggioso avresti potuto essere un Grifondoro, o un pochino più brillante e avresti potuto essere un Corvonero''. Era una verità non detta che le altre tre Case credevano che o eri smistato nelle loro Case o ''messo'' a Tassorosso, come una sorta di premio di consolazione.

“Scusate,” disse Susan, entrando dalla cucina “ci ho messo più di quanto mi aspettassi. Di cosa volevate parlarmi?”

Sua madre le sorrise. “Be', Amelia ha delle novità che vorrebbe condividere con noi”.

“Cosa c'è, zia?”

“Sembra che il Ministro Caramell abbia perso il voto di fiducia. Non è stata nemmeno una lotta errata. Saremo riconvocati domani per scegliere un sostituto. Posso dire con buona certezza che sarò io la principale candidata per sostituirlo.”

“É meraviglioso, zia!” Susan saltò su ad abbracciarla, eccitata. “Sarai un Ministro fantastico! Se qualcuno può sistemare il casino che ha fatto Caramell, quella persona sei tu!”

“Grazie, Susan. Apprezzo la fiducia.” replicò Amelia Bones. “L'ultimo Bones ad essere stato Ministro della Magia è stato più di ottanta anni fa. Hai abbastanza ragione sul casino in cui è il Ministro al momento.”

“Zia, quanto di quello che dice il Profeta su Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato che si trovava al Ministero è vero? Ci sono state chiacchiere di tutti i tipi a scuola la settimana prima della fine dell'anno. Alcuni degli amici di Harry Potter sono rimasti ricoverati in infermeria con ferite misteriose e Harry sembrava così perso ed arrabbiato... Quando Hannah e Ernie hanno provato a chiedergli qualcosa, è scattato contro di loro come un Gallese Verde denutrito. Avrei giurato che stesse per mettersi a scagliare incantesimi, ma all'ultimo secondo è stato come se la rabbia in lui fosse scomparsa e come se lui stesso si fosse rimpicciolito davanti ai miei occhi. L'ultima cosa che so, è che stava correndo fuori dalla Sala Grande mentre i Serpeverde lo stavano prendendo in giro su un cane morto o qualcosa del genere.”

Amelia considerò con attenzione la sua risposta alla nipote. C'era, certamente, la risposta professionale, adatta a quei troll dei media che chiamavano se stessi giornalisti. Era un semplice resoconto di alcuni dei fatti. Un piccolo gruppo di maghi minorenni, insieme a diversi impiegati del Ministero e a Silente, aveva incontrato un gruppo di Mangiamorte e Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato in persona al Ministero. Una rapida ricerca pubblica da parte dei troll dei media più furbi aveva stabilito che gli studenti erano arrivati lì in una ''Missione di Salvataggio''. Fortunatamente Amelia era stata in grado di tenere i nomi degli altri studenti (tranne quello di Harry, naturalmente) lontano dalla pubblicazione. Ciò aveva richiesto un certo uso pesante del suo potere, ma alla fine la Gazzetta del Profeta si era addolcita. Amelia decise che sua nipote meritava tanta verità quanta lei poteva permettersi di raccontare.

“Be', hai ragione a credere che il tuo amico Harry e cinque dei suoi amici erano al Ministero. Dove fossero e cosa stessero facendo lì sono ancora informazioni classificate. Posso dire che un gruppo di Mangiamorte era lì per catturare Harry. Lui e i suoi amici del vostro piccolo Club dei duellanti hanno combattuto bene, restituendo ogni colpo, mi concedo di dire, anche meglio di come lo hanno ricevuto finché è arrivato un gruppo che consisteva di funzionari del Ministero e del Preside. Allo stesso tempo è arrivato Voldemort e il proverbiale kneazle (4) fu fuori dal sacco. Silente ha duellato con Voldemort e lo ha respinto. Sono stata in grado di vedere un po' del duello attraverso un'immagine di pensatoio che Albus è stato così gentile da fornire ufficiosamente al mio dipartimento. Oltre a questo, Susan, davvero non posso rispondere alla tua domanda.”

“Va bene, zia. Apprezzo più i fatti che le selvagge speculazioni. Voglio dire, alcune persone stanno tessendo questi racconti folli secondo i quali Sirius Black era lì e Harry lo ha ucciso in duello per aver tradito i suoi genitori...”

La madre di Susan, che aveva ascoltato in silenzio, scelse quel momento per aggiungere la sua opinione. “Davvero non si può credere a tutte le voci e le insinuazioni che circolano in questi giorni, bambina. La gente sta iniziando ad avere paura. Il Ministero ha appena avuto il suo primo voto di sfiducia in più di 200 anni. I leader che stanno per essere cacciati sono più preoccupati di restare al potere che di credere che ci potrebbe effettivamente essere una minaccia. I talk show della Radio Magica non stanno aiutando ad alleviare la paranoia di nessuno.”

“Sì. Una bella inversione di tendenza rispetto ad appena uno o due mesi fa, quando mi pare si dicesse che il tuo amico Harry era ''un cercatore di gloria, una minaccia mentalmente instabile'' e Albus un ''senile, vecchio sciocco che aveva bisogno di essere portato al pascolo'' (5). Improvvisamente invece sono le uniche voci di verità in tempi di colpo molto bui. Ho visto quanto malamente il Ministro stava provando a danneggiare Harry Potter la scorsa estate. Era stato chiamato davanti a una sessione plenaria del Wizegamot per essersi protetto dai Dissennatori! Ha provato perfino a cambiare l'orario e il luogo dell'udienza all'ultimo minuto, nella speranza che Albus la perdesse! Comportamento riprovevole, assolutamente riprovevole, vi dico.”

La conversazione si spostò su argomenti più leggeri mentre la sera si trasformava nella notte. Le tre erano quasi pronte per ritirarsi quando ci fu un forte suono vibrante che si poté udire attraversare la casa.

“Le barriere (6)! Qualcuno sta attaccando le nostre barriere esterne. Susan, accendi il fuoco nel caminetto, presto! Potremmo aver bisogno di andarcene di qui via camino.” urlò Amelia, estraendo la bacchetta. Aveva una grande fiducia nelle barriere della loro casa. Erano state messe a punto da alcuni dei più abili Spezzaincantesimi arruolati fuori dalla Gringott. La maggior parte degli impiegati del Ministero investiva pesantemente nelle barriere per proteggere le loro famiglie e le loro case. Il suono vibrante che, per fortuna, durò solo 10 secondi, era la barriera anti-intruso posta al confine della proprietà. Questa barriera e la barriera anti-babbani costituivano la prima linea di difesa della casa. Una volta che la barriera di intrusione veniva attivata, lanciava un potente incantesimo Confundus agli aspiranti assalitori e un incantesimo Pungente moderatamente potente, per fargli capire che non erano i benvenuti lì.

“Incendio!” urlò Susan puntando la sua bacchetta verso il caminetto. Un fuoco prese vita nel camino. Susan prese una manciata di Polvere Volante e la gettò nel fuoco mentre urlava “Dipartimento Auror!” Invece di diventare verde e di connettersi alla Metropolvere come si aspettava, il fuoco rimase del suo colore normale.

“Qual-qualcosa non va con la Polvere Volante! Non sta funzionando!” balbettò Susan.

“Chiunque sia là fuori ha lanciato un Disturba-Metropolvere (7), una fattura davvero molto potente. Non posso neppure Smaterializzarmi. Proverò con una Passaporta.”

Con gran terrore di Amelia, nulla successe quando toccò un cuscino con la sua bacchetta e gridò “Portus!” Immediatamente puntò la bacchetta verso il dipinto sul muro e disse: “Letali!” Questo attivò le linee di barriera più interne (8), che contenevano combinazioni fatali di barriere designate ad uccidere chiunque fosse al di fuori. Poté sentirne il crepitio di attivazione. Sua cognata corse alla finestra.

“Amelia! Sembra che stiano usando degli Inferi! Le barriere ne stanno distruggendo alcuni, ma sono troppi! Reducto! Reducto!” 

“Susan! Smetti di provare con il camino e aiuta tua madre! Non usare Incendio, manderà soltanto a fuoco la nostra casa. Usa Incantesimi Taglienti e di Deflagrazione (9)! Non vi indorerò la pillola. Qualcuno è là fuori a imporre Incantesimi anti-Metropolvere, anti-Passaporta e anti-Smaterializzazione. Il ché richiede un enorme quantità di energia. Voldemort è probabilmente qui! Non rendiamo le cose facili per quel bastardo!”

Susan corse alla finestra appena in tempo per raggiungere sua madre, che era appena stata colpita da un getto di luce rossa. Susan lanciò un rapido “Reinnerva” per farla rinvenire. Fece un passo oltre di lei che si stava svegliando e guardò fuori dalla finestra in frantumi. Poteva ancora vedere un piccolo spettacolo pirotecnico sul prato anteriore, mentre le barriere attaccavano i non morti che barcollavano in avanti. Puntando la sua bacchetta, lanciò una serie di Reducto agli Inferi più vicini. Un ghigno sardonico attraversò il suo viso quando vide gli abomini creati con la magia cadere senza rialzarsi. Susan calcolò che c'erano ancora almeno una dozzina di Inferi che si trascinavano verso la casa. Un rumoroso gong segnalò che le barriere avevano speso tutta la loro energia (10). Da qui in poi, dovevano cavarsela con le proprie forze. Susan alzò un rapido scudo per proteggersi da uno Schiantesimo sparato da una delle figure che si aggiravano dietro gli Inferi. Lo Schiantesimo rimbalzò lontano, innocuo.

A quel punto sua madre l'aveva raggiunta alla finestra, usando Reducto sugli Inferi rimanenti. Si accordarono per uno schema d'azione in cui Susan faceva scudo a sua madre da fatture incombenti e sua madre faceva esplodere gli Inferi. Furono in grado di stare alla finestra solo per un altro minuto prima che i primi Inferi raggiungessero le finestre e le porte.

“Dana! Susan! Ritiratevi dietro le difese che ho trasfigurato!” urlò Amelia a sua cognata e a sua nipote.

Susan e sua madre indietreggiarono nell'interno della stanza. Poteva soltanto ammirare l'abilità di zia Amelia nella Trasfigurazione. Le tre statue di cani in porcellana erano state trasformate in mastini viventi e ringhianti, che si gettarono sugli Inferi, cercando di ricacciarli fuori dalla finestra rotta. Dove una volta c'erano il divano e le poltrone, ora c'erano muri di pietra. Susan invano tentò di nuovo con il camino, per vedere se la Metropolvere era disponibile. Si era appena accovacciata dietro una delle pareti di pietra, quando la porta d'ingresso venne fatta saltare in aria. Guardò la zia Esiliare il tavolino proprio sul percorso dei frammenti della porta. Quello volò attraverso i frammenti e si schiantò sul sorpreso Mangiamorte che stava nel vano della porta. Lei proseguì con una maledizione color lavanda, che Susan identificò come una maledizione Spaccaossa (11) piuttosto brutta.

“Noi o loro, signore! Non trattenetevi! Non perdete tempo con gli Schiantesimi! Fateli urlare e sanguinare!”

Susan impallidì leggermente alla viscosa dichiarazione di sua zia, ma non potevi essere capo delle Forze dell'Ordine Magico se non possedevi un lato brutale. Susan fece un inventario mentale dei migliori incantesimi a sua disposizione, ringraziando silenziosamente Harry Potter per aver aiutato lei e gli altri dell'ES a perfezionarli. Il Reducto era di gran lunga il suo miglior incantesimo offensivo, sebbene fosse abbastanza brava con le maledizioni Taglienti. Purtroppo, si ricordò di aver sentito Harry e il suo “circolo più stretto” decidere di insegnare le maledizioni Spaccaossa nelle sessioni successive dell'ES, quando la Umbridge e i suoi animaletti Serpeverde erano riusciti a fare irruzione con l'aiuto di quella piccola traditrice di Edgecombe.

Susan guardò uno dei cani trasfigurati che era stato lanciato indietro, nella stanza. Usando un semplice incantesimo di levitazione, lo alzò sopra il livello della porta, aspettando il prossimo Mangiamorte che fosse venuto ad aprirla.

Il Mangiamorte successivo fu un pochino più furbo del suo predecessore. Spinse un Inferius davanti a sé, a prendersi le maledizioni offensive. Avrebbe anche potuto essere un buon piano se solo Susan non avesse lasciato cadere sessanta chili di mastino sopra di lui. Per il momento in cui uno del suo gruppo affettò il cane animato con una maledizione Tagliente, il Mangiamorte stava sanguinando malamente da ferite sulla faccia, collo e braccia. Sua zia attirò l'attenzione di Susan abbastanza a lungo per sorriderle per aver svolto una manovra ben pensata.

Maledizioni volarono attraverso il salotto per i minuti successivi. L'ultimo Infero era caduto e non era più in grado di rialzarsi. Incapace di stare in piedi, si trascinò lungo il pavimento verso Dana Bones. Lei lo finì con un paio di Incantesimi Taglienti ben piazzati che troncarono la testa della creatura.

Amelia fece un rapido conto mentale. Avevano eliminato due dozzine di Inferi e almeno uno, se non due, Mangiamorte. Si sentiva stordita dalle Trasfigurazioni e dalla scarica di Maledizioni. Troppi anni a presenziare riunioni di dipartimento e organizzare documenti, non abbastanza tempo passato a incanalare la sua energia magica. Dana sembrava stare anche peggio. Sua cognata non era mai stata una strega davvero potente e la sua stanchezza era solo a malapena mascherata dalla sua determinazione di proteggere sua figlia. Susan sembrava reggere abbastanza bene. Amelia richiamò alla mente alcune delle poche informazioni che Susan aveva condiviso su quegli incontri dell'Esercito di Silente. Uno degli insegnamenti che sembrava emergere meglio era “schiva se puoi - schermati se non puoi”. Questo avvantaggiava la migliore forma fisica del giovane mago o strega e gli permetteva di conservare la propria energia magica.

“Ah, Amelia!” sibilò una voce bassa e quasi inumana. “Che carino da parte tua darci il benvenuto nella tua casa questa sera”.

Con ciò, la maggior parte della parete frontale semplicemente svanì. Lì in mezzo alla foschia c'erano Voldemort e altri sei Mangiamorte. Sembrava ancora più spaventoso di quando Amelia lo aveva visto nelle memorie di Silente. I suoi seguaci, che si erano precedentemente tenuti vicino alla porta, ormai si ergevano in sua presenza, non volendo mostrare paura davanti al loro Padrone.

“Uccidete le streghe! Catturate la ragazza!” ordinò Voldemort.

Amelia deglutì sentendo che voleva Susan viva, ma quello sembrò aiutarla a trovare altro fiato mentre iniziava a scambiare maledizioni con Voldemort in persona. La sua prima raffica consistette in una Spaccaossa rapidamente seguita da un incantesimo Tagliuzzante. Pur con tutto lo sfarzo e il terrore che ispirava, Amelia sapeva che era ancora un mago - uno incredibilmente potente, ma ancora un mago. Volle vedere quanto aveva tassato la sua energia l'aver mantenuto le barriere contro la fuga, l'aver sconfitto le barriere della casa e l'aver fatto svanire una larga porzione dell'entrata. Il Signore Oscuro parò lo Spaccaossa, ma Amelia guadagnò un po' di soddisfazione sentendolo sibilare di dolore quando una ferita si aprì sulla sua spalla sinistra.

“Puttana! Soffrirai!” urlò Voldemort mentre rispose con un potente incantesimo di Deflagrazione, che colpì la sua parete trasfigurata, ricoprendo lei con i frammenti. Ansimò di dolore, quando pezzi di roccia le si conficcarono nelle braccia con le quali aveva protetto il volto. Amelia rotolò istintivamente alla sua destra e lanciò in risposta un Incantesimo Tagliente malamente mirato verso la sua direzione. Fu momentaneamente distratta da un getto di luce verde che attraversò la stanza e colpì Dana Bones al petto. Sentì l'urlo da gelare il sangue di Susan mentre Dana cadeva al suolo senza vita.

Mettendo insieme tutta l'energia che le rimaneva, lanciò l'incantesimo più potente che avesse a sua disposizione. Sperando che lui non avesse abbastanza forza per proteggersi adeguatamente, sguinzagliò una potente maledizione d'Urto (12) soprannominata “Il Devastatore” .

Voldemort vide il raggio d'oro e udì Amelia gridare “Impactus Magnificus!” Sentendo ancora il bruciore della sua ferita più recente, e sapendo che Madama Bones stava ora giocando la sua mossa finale, si misurò con questa sfida come si era misurato con tutte quelle precedenti. C'era una ragione se era salito lui al potere dopo la distruzione di Grindelwald. Possedeva una selvaggia determinazione di riuscire. Gli anni successivi al suo diploma a Hogwarts e alla sua trasformazione nel Signore Oscuro erano stati caratterizzati da battaglie spaventosamente brutali, che avevano compreso sei dei sette continenti. Il lato ''della luce'' aveva gioito alla caduta di Grindenwald ed era così perso nella propria euforia che la maggior parte non riuscì ad accorgersi della lotta per la supremazia combattuta negli anni '50 e '60 tra i maghi oscuri. A chi avrebbe potuto importare se alcuni maghi oscuri in più fossero spariti combattendo tra loro? Fu un credito alla sua astuzia e alla sua spietatezza il fatto che lui avesse avuto successo dove gli altri contendenti avevano fallito a costo della loro vita. Era questo il Voldemort che il mondo avrebbe dovuto ricordare: vittorioso e torreggiante sopra i cadaveri dei suoi nemici. Certamente non il Signore Oscuro abbattuto da un incantesimo di sangue posto su un neonato da una strega pochi istanti prima della propria morte. Avrebbe riscritto quella porzione di storia con un oceano di sangue, se necessario.

“Urto Negatus!” recitò il Signore Oscuro, incanalando la sua energia in uno scudo specificamente progettato per contrastare le Maledizioni d'Urto. La maledizione impattò sullo scudo e ora la battaglia divenne un test di riserve energetiche magiche, forza di volontà e puro istinto di sopravvivenza. Il punto in cui la maledizione e lo scudo collisero crepitò di energia quando entrambi i duellanti riversarono tutte le proprie forze nelle loro magie. L'energia crepitante continuò per dieci secondi buoni prima che il raggio d'oro proveniente dalla bacchetta della strega iniziasse a indebolirsi notevolmente e a dissolversi. Voldemort sorrise, un sorriso ferino. Amelia Bones era una strega potente, che aveva combattuto con un ardore impressionante, ma non era abituata ad affrontare la propria morte su base regolare. Lui sì. Ogni battaglia era la possibilità per i suoi piani di immortalità di disfarsi. Ogni duello era un primordiale urlo di rabbia all'universo, il quale non si curava di chi viveva e di chi moriva! Voldemort avrebbe fatto in modo che all'universo importasse!

Sorrise quando Madama Bones cadde in ginocchio, magicamente esausta. “Hai combattuto bene, Amelia, ma il tuo meglio semplicemente non era abbastanza. Per onorare il tuo spirito combattivo, ti concedo una morte rapida e relativamente indolore.”

Amelia Bones lottò per rimettersi in piedi. Non voleva morire in ginocchio davanti a quel mostro! Mentre l'energia verde iniziò a raccogliersi sulla punta della bacchetta del suo nemico, lei lanciò un'occhiata a Susan. Sua nipote rimase immobile come una statua, congelata in una pastoie total body (13). Fece un coraggioso sorriso a sua nipote, poi si voltò per affrontare il suo carnefice.

“Hai vinto questo giorno, ma la tua fine verrà.” dichiarò, quando la maledizione mortale la colpì.

A molti chilometri di distanza dalla battaglia, nella più piccola camera da letto di una casa ben tenuta, un giovane uomo si svegliò di soprassalto da un incubo. Afferrò i suoi occhiali e una bacchetta di agrifoglio lunga circa trenta centimetri (14) dal suo comodino. Non sapendo nemmeno come riuscì ad eseguire quell'incantesimo e incurante delle conseguenze, raggiunse una lattina di cola vuota e mugugnò una sola parola.

“Portus!”





Note dell'autore:
(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)

Spero che apprezzerete questo sforzo. Sono particolarmente interessato alla vostra opinione riguardo alla verità non detta di come le altre Case vedano Tassorosso. Non ho visto una simile caratterizzazione nelle mie letture, ma il mondo delle fanfiction è sia ampio che diversificato. Sono fiero della mia descrizione della battaglia e delle barriere della casa. Raramente vedo un autore fare un buon lavoro descrivendo il processo di costruzione delle barriere. La maggior parte delle volte è un mago X (Bill, Silente o chiunque altro) che trascorre le notti imponendo potenti barriere sulle case.

Perché Susan come potenziale interesse romantico? Perché no? Lei subisce un trattamento ingiusto, secondo me. Nella maggior parte delle ff dove arriva a frequentarsi con Harry, lei è la ragazza di transizione prima che Harry inizi a frequentare Ginny, Hermione o una qualsiasi Mary Sue. Diavolo, in alcune viene solo accennata! Qualcosa sulla falsa riga del ''Oh, io ti avrei chiesto di uscire allora, ma tu hai trascorso la maggior parte del tuo sesto anno a uscire con Susan Bones!'' Cercherò di rimediare e renderò Susan con il suo vero carattere e non una pallida imitazione di Ginny o di Hermione. Intendo anche rendere Voldemort un pochino più credibile e conflittuale. Nella maggior parte delle storie siede sul suo trono e ordina ai suoi servi: “Uccidete Harry Potter!” mentre Harry sogna cosa sta facendo. Probabilmente non userò l'intero concetto di Horcrux, ma certamente userò alcuni avvenimenti del sesto libro, almeno come punto di partenza.




Note di traduzione:
(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)

1) il titolo del capitolo in originale è “Three Stand Alone”; three è il numero tre; stand alone significa: solitario, indipendente, a sé stante. Oppure: stand: ergersi, stare in piedi, stare, sopportare, tollerare + alone: solo, da solo, solitario. La traduzione letterale non rendeva bene in italiano. Abbiamo vagliato diverse opzioni, alla fine abbiamo optato per una traduzione più libera.

2) Susan, come Hermione, non aveva ancora compiuto undici anni prima dell'inizio dell'anno scolastico a Hogwarts. Ergo, anche lei è andata a Hogwarts a dodici anni.

3) in originale Susan è alta five foot six inch ovvero 5 piedi e 6 pollici di altezza, che con il sistema metrico diventano 5f= 1,5240m e 6i= 15,24cm quindi in totale 1 e 67, arrotondando per difetto

4) da Harry Potter wikia: Un Kneazle è una creatura magica che somiglia ad un gatto. I Kneazle possono ibridare con i gatti. Il gatto di Hermione Granger, Grattastinchi, era mezzo Kneazle. Jbern qui ha usato il detto babbano (il gatto è fuori dal sacco) piegandolo al mondo magico.

5) in originale: “who needs to be put out to pasture.” è un'espressione idiomatica che significa letteralmente: “essere portato a pascolare”, come tradotto. Significa far dimettere qualcuno da un lavoro/incarico perché divenuto troppo vecchio per il lavoro.

6) Per chi non conoscesse il mondo Potteriano arricchito dalle invenzione di jbern qui vi è una nota su cosa siano queste “barriere”.
Si tratta di protezioni magiche poste su case o edifici, ma volendo anche su altri luoghi, come tombe o filiali della Gringott. Anche nei libri della Rowling si parla di barriere quando Hermione, Harry e Ron sono in giro alla ricerca degli Horcrux, se ricordate è Hermione che le pone sui loro accampamenti per tenere lontani i babbani o per nascondersi da Mangiamorte e altri intrusi. Nel settimo film abbiamo una bella rappresentazione grafica di una barriera quando Hogwarts è sotto attacco. Quella cupola luminosa che circonda la scuola e che evita, almeno per la parte iniziale della battaglia, che i Mangiamorte entrino nei territori di Hogwarts.
Esistono numerosissimi tipi di barriere (alcune vengono citate in questo stesso capitolo), con vari scopi, varia potenza e pericolosità. In genere le barriere si creano o intagliando rune in diversi materiali (anche il materiale è importante per scopo e potenza della barriera) oppure cantandole/intonandole a voce e facendo movimenti con la bacchetta. Queste ultime sono molto più difficoltose e richiedono molta energia, e in genere sono solo temporanee. Coloro che per mestiere si occupano di creare e abbattere le barriere magiche sono gli Spezzaincantesimi (Bill Weasley, per intenderci). La maggioranza degli Spezzaincantesimi sono impiegati della Gringott, questa li utilizza sia per porre numerose e complicate barriere difensive sulle proprie sedi sia per andare a ricercare tesori perduti in tombe antiche. Inoltre i privati cittadini che volessero proteggere la propria casa, possono rivolgersi alla Gringott la quale invia a creare barriere sulle loro abitazioni i propri Spezzaincantesimi; ovviamente si tratta di servizi a pagamento.

7) Nell'originale, si parla di ''Floo Jammer'', in cui Floo è la Polvere Volante (o la Metropolvere) e Jammer sta per ''disturbatore''. Potrebbe trattarsi anche in questo caso di una barriera, del tipo “intonato” o “cantato”.

8) continuano le spiegazioni sul funzionamento delle barriere per chi non fosse pratico:
Le barriere che vengono erette sono quasi sempre rappresentate da delle “linee”, spesso invisibili; oltrepassando tali linee, le barriere si attivano, come è successo poco fa nel capitolo, quando sono scattate le barriere anti-intruso e hanno allertato la famiglia Bones; in questo caso ancora prima di essere sorpassate sono state attivate da Amelia, così che possano attaccare gli intrusi.

9) Alcuni degli incantesimi spesso citati dalle fanfiction di jbern, probabilmente mai apparsi nei libri originali: I Cutters sono “Incantesimi Taglienti o Laceranti”. Blasters “Incantesimi Esplosivi” o “di Deflagrazione”. Si capisce abbastanza intuitivamente che effetto abbiano.

10) Nella costruzione delle barriere, specie quelle durature, come detto sopra, si usano le rune intagliate o disegnate da qualche parte. Insieme alle rune di attacco o difesa si mettono sempre delle rune di ricarica; sono delle rune che assimilano energia, (l'equivalente delle batterie babbane) e anche queste si scaricano...

11) bone crusher.

12) bludgeoning curse.

13) body bind - incantesimo bloccante il corpo.

14) in originale: un piede = 30 cm circa.

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Capitolo 2
*** Confronto ***


tftcd2.html


To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y





Capitolo 2 - Confronto



Susan guardò senza parole quando sua zia Amelia morì. Era stata costretta in una Pastoia Total-Body, mentre tentava di lanciare un Incantesimo Tagliente. Sua madre era morta pochi momenti prima e il terrore della sua situazione stava già iniziando a fare breccia dentro di lei. Meno di venti minuti prima stavano parlando di come sua zia avrebbe rimodellato il Ministero e ora sia sua zia che sua madre erano morte e lei era impotente.


Di fronte a lei stava l'immagine del diavolo, Lord Voldemort. Se c'era qualche conforto che ancora poteva trarre, Susan pensò che sembrava esausto per la battaglia. Zia Amelia lo aveva combattuto fino alla fine, ma Susan non poteva soffermarsi su quella morte, o su quella di sua madre, ora. Sapeva di essere in grave pericolo. La volevano viva per qualche ragione e dubitava che i loro piani fossero nel suo interesse.


Voldemort raggiunse il suo mantello e ne estrasse una fiala di pozione. La stappò e la svuotò del suo contenuto, aggiungendo un po' di colore alla sua carnagione in precedenza pallida.


“Prendiamo il nostro bottino e andiamocene.” disse ai rimanenti Mangiamorte.


Susan vide avvicinarsi uno di loro con la coda dell'occhio. Questi tolse la bacchetta dalle sue mani paralizzate e la liberò dall'incantesimo bloccante, afferrandole bruscamente il polso. Ora, senza bacchetta e praticamente impotente, cominciò a tremare al pensiero della sua situazione. Fu in quel preciso momento che si scatenò l'inferno. Sentì il suono di un corpo che cadeva al suolo.


Pryrus Impactus!” Sentì gridare, quando l'estraneo puntò la bacchetta contro il Signore Oscuro. Non aveva mai visto prima eseguire quella maledizione, aveva soltanto letto una descrizione di un potente incantesimo che si era guadagnato il soprannome di ''Frantuma e Brucia''. L'Incantesimo combinava un Incanto d’Urto abbastanza potente con un getto di fuoco. Era illegale usarlo in un duello, ma non era abbastanza per essere classificato come una Senza Perdono. Chiunque fosse, il nuovo combattente non stava trattenendo alcun colpo.


Voldemort eresse uno Scudo frettoloso, ma quello mancò dell'energia necessaria per proteggerlo completamente. L' incantesimo ruppe la protezione e colpì il Signore Oscuro al petto, mandandolo circa cinque metri più indietro e fuori dal buco creato nella parte frontale della casa. Susan lo vide urlare di rabbia, stringendosi il petto con la mano della bacchetta e usando l'altra per spegnere le fiamme. Fu come se il tempo si fosse fermato durante quegli istanti, come se anche i suoi servitori si fossero congelati durante lo scambio. L'estraneo, avvolto nel fumo e nella foschia, usò la cosa a proprio vantaggio. Toccò con la bacchetta il cuscino che prima sua zia aveva usato per creare una Passaporta e lo Esiliò verso un Mangiamorte che stava curando le ferite di uno del suo gruppo. Invece di rimbalzare sul Mangiamorte, esso si attaccò al lato della sua testa e, sia il Mangiamorte sorpreso sia la donna il cui braccio si stava risanando, scomparvero.


Susan guardò a bocca aperta, chiedendosi come potesse sapere l'estraneo che sua zia aveva trasformato il cuscino in una Passaporta. Si riscosse dal suo sogno ad occhi aperti e cominciò a lottare contro il Mangiamorte che tratteneva il suo braccio. Artigliò la carne esposta sul suo viso e sul suo collo, lì dove la maschera non lo proteggeva. L'uomo rimase senza fiato per la rabbia e il dolore e cominciò a malmenarla, usando la sua maggiore forza e stazza come leva contro di lei. Susan si era già pentita della sua decisione di lottare contro l'avversario, evidentemente più grande di lei. Ripensandoci, sarebbe stato più semplice per lei sfuggire alla sua presa e tuffarsi sulla bacchetta di sua madre, ma aveva attuato quel piano d'istinto. Poteva vedere la rabbia a stento trattenuta negli occhi del suo assalitore quando la schiaffeggiò sul viso. Il bruciore del colpo la stordì per un attimo e lei allentò la presa sul braccio della bacchetta dell'uomo, mentre rotolava lontano per via del colpo. Susan, senza fiato, aspettò il colpo o l'incantesimo successivo, che stranamente non arrivarono. Quando la vista le si schiarì, vide che il Mangiamorte era caduto a terra, schiantato. Immediatamente lei si lanciò in avanti per recuperare la propria bacchetta dal pavimento. Fu solo allora che riuscì a vedere in faccia il suo salvatore. Il suo cavaliere dall'armatura scintillante portava un paio di pantaloni da tuta grigi e gli occhiali. Una massa di indisciplinati capelli neri copriva la sua testa. Aveva l'aspetto di una persona che era appena stata svegliata, con l'eccezione dell'espressione truce sul suo volto e del fuoco che bruciava nei suoi occhi verdi. Come se la sua nottata non fosse stata già abbastanza strana, si rese conto che il suo salvatore altri non era che Harry Potter.


“Harry! Che ci fai qui?”


“Più tardi. Reducto! Impactus! Protego! Combatti adesso, parleremo dopo!” grugnì lui in risposta, lanciando maledizioni contro un Mangiamorte ed erigendo uno Scudo.


Susan sparò una rapida Maledizione Tagliuzzante contro un altro Mangiamorte, mentre sondava la zona in cerca di qualche segno di Voldemort. Non lo vide da nessuna parte e concluse che doveva essersi Smaterializzato. Questo fece accelerare il suo sangue e martellare il suo cuore nella gabbia toracica. Un ragazzo della sua età aveva respinto il Signore Oscuro! Lasciarsi distrarre fu un grave errore.


Imperio!” Susan sentì una voce gridare, ma improvvisamente sembrava incapace di concentrarsi su ciò che la circondava.


“Uccidi Potter!” comandò il Mangiamorte presso la finestra rotta.


“Sì.” pensò Susan in maniera distaccata. Harry era stato utile a venire lì quella sera, ma era perfettamente ragionevole che lei lo uccidesse ora. Era in procinto di alzare la bacchetta per lanciare un Incantesimo Tagliente contro di lui, ma Harry penetrò nella sua guardia e le strappò via la bacchetta di mano. Allo stesso tempo inviò un getto di magia contro l'uomo che la controllava.


“Come osa colpirmi?” pensò Susan tra sé. Deve soffrire davvero ora.


“Mia moglie sarà così dispiaciuta di non essere stata qui a vederti, ragazzo! É stata così felice da quando si è sbarazzata di quel bastardo di suo cugino! Che mira scarsa che hai, ragazzo!” Rodolphus Lestrage schernì Harry, mentre esortava il suo burattino ad ucciderlo.


“Non stavo mirando a te. Ahia! Dannazione! Susan, reagisci!” borbottò Harry, mentre la respingeva con il braccio libero dalla bacchetta solo per ottenere che lei lo mordesse. L'incantesimo di Harry aveva colpito i resti sbrindellati dei tendaggi bordeaux e ora questi stavano prendendo vita, avvolgendo l'unico Mangiamorte rimanente. Lestrange lottò contro il trattamento della finestra mentre Harry lanciò Susan a terra, sopra al Mangiamorte precedentemente schiantato. Libero per il momento, Harry si tuffò in avanti, sotto una Maledizione Lacerante che comunque riuscì ad aprire uno squarcio sulla sua spalla destra. Lui sussultò di dolore ma aveva ridotto la distanza tra lui e Lestrange a solo un metro e mezzo. Era qui che Harry voleva dire qualcosa di davvero sagace e malevolo, ma il ricordo doloroso del suo padrino che giocava con la donna di quell'uomo, combinato alla generica mancanza di battute spiritose da parte di Harry tanto per cominciare, lo dissuasero.


Harry innalzò semplicemente la bacchetta contro il Mangiamorte in lotta e riuscì solo a venirsene fuori con un “Reducto!”


Rodolphus Lestrange era stato fortunato a sfuggire allo sfacelo dell’Ufficio Misteri. Si era separato dal gruppo principale di Mangiamorte e si era perso. Operando un Incantesimo di Disillusione su se stesso, riuscì a sgattaiolare fuori dal Ministero e a Smaterializzarsi in una casa sicura, mentre Silente e gli Auror radunavano gli altri. Il Suo Signore era stato contento in realtà che lui fosse fuggito, riservando la sua rabbia sull'imprigionato Lucius Malfoy, per aver guidato quell'infausto attacco. Durante il breve momento che occorse al Reducto per attraversare quella breve distanza e per colpirlo in faccia, ebbe la possibilità di riconsiderare se davvero fosse stato fortunato a scappare quel giorno.


Harry fece una smorfia di disgusto, quando vide una sottile nebbia di sangue e materia celebrale assortita schizzare fuori dalla finestra. Aveva appena ucciso un uomo. Avrebbe dovuto averne vergogna, invece si sentiva solo vuoto. Certamente quello non avrebbe riportato indietro Sirius Black. Avrebbe dovuto Schiantarlo e il Ministero avrebbe potuto interrogarlo, ma quando Harry aveva alzato la bacchetta sapeva che la parola “Stupeficium'' non era nel suo vocabolario corrente. Aveva passato così tanto delle ultime settimane da quando il trimestre era finito a chiedersi come avrebbe fatto a uccidere qualcuno, quando si rese conto che uccidere Voldemort o i suoi seguaci non era molto diverso dall'aver ucciso Raptor al primo anno. Una volta accettato il fatto di aver già ucciso un uomo, smise di interrogarsi su quell'argomento. Harry sapeva che la sua innocenza era morta nello stesso momento in cui il suo padrino era caduto oltre il velo nel Dipartimento dei Misteri.


Susan si era affrettata a recuperare la propria bacchetta ed era nel mezzo del processo di innalzarla quando vide Harry uccidere Rodulphus Lestrange. La nebbia che aveva offuscato la sua mente si diradò e lei lasciò che la maledizione che stava formando le morisse sulle labbra.


“Harry! Mi dispiace così tanto! Non potevo combatterlo!” disse in tono quasi supplichevole. Stava quasi per andare in iperventilazione mentre gli eventi della sera iniziavano a raggiungerla.


“Vacci piano, Susan. Calmati. Hai bisogno di stare concentrata. Resta con me.” disse Harry in un tono calmo ma rassicurante. “Dobbiamo chiamare aiuto o andare via di qui.”


Harry si diresse verso di lei, fermandosi davanti al Mangiamorte schiantato. Rimosse velocemente la maschera e altrettanto velocemente iniziò a imprecare sottovoce. Il Mangiamorte schiantato altri non era che Severus Piton.


“Santo Merlino, Harry! É Piton! Il grande stronzo è un Mangiamorte! Tutti lo sospettavano, da sempre. Harry, cosa stai facendo?”


Harry aveva messo da parte la maschera di Piton e l'aveva fatta svanire. Cambiò il colore dei vestiti del professore da nero a verde. Afferrò la bacchetta di Piton dal suolo e lanciò un rapido “Reinnerva!” su di lui.


“Per favore, fidati di me, Susan.” disse Harry con un certo tono di supplica nella voce.


“Potter!” schernì Piton. “Cosa diavolo ci fai qui?”


Una volta tanto Harry aveva la battuta di risposta pronta. “Mi stavo annoiando nella mia prigione estiva. Sono passate un paio di settimane da quando mi sono gettato stupidamente in una battaglia. Inoltre c'era il valore aggiunto di rivederla. É abbastanza coerente per Materializzarsi fuori di qui?”


Severus Piton stava per rispondere, quando si udirono dei crack di Materializzazioni multiple provenire dal giardino. Pochi istanti dopo si udì una voce.


“Ministero della Magia! Appoggiate al suolo le bacchette e uscite fuori!”


“Merda!” mormorò Harry, guardando prima Susan e poi il suo insegnante più odiato. “Nuovo piano. Lei era con me per tutto il tempo e siamo venuti qui insieme. Susan, ti spiegherò tutto più tardi, fidati di me e segui i miei ordini, per il momento.”


Conrad Dawlish non stava passando una bella settimana. Fino a pochi giorni prima era stato la guardia del corpo personale del Ministro. Ora invece era relegato a condurre la seconda unità di soccorso rapido. Non era esattamente una posizione molto ricercata. Era solo un po' più popolare della cattedra di Difesa contro le Arti Oscure a Hogwarts. Dalle due del pomeriggio fino a mezzanotte aspettavano che il Capitano di turno li spedisse a una locazione dove potevano o meno essere riunite delle persone pronte a ucciderli. Di solito i delicati strumenti del Ministero avrebbero rilevato attività ad alta concentrazione di energia magica e la squadra si sarebbe Materializzata o avrebbe usato una Passaporta verso quelle coordinate. Tristemente, Conrad si rese conto che in quella settimana niente era stato usuale.


Si trovavano nella sala tattica quando si attivò un segnale che indicava l'arrivo di una Passaporta. Tutti afferrarono la propria bacchetta, perché non c'era nessuna squadra attiva sul campo in quel momento. I sette Auror nella stanza furono abbastanza sorpresi quando due persone bardate in due bei completi da Mangiamorte apparvero direttamente nella loro sala tattica. L'uomo aveva un cuscino decorativo attaccato alla testa. Immediatamente cinque Schiantesimi li colpirono e questi caddero a terra.


Lars Anders, il Capitano di guardia, corse nella stanza urlando: “Uso di Passaporta illegale alla residenza di Madama Bones!” Si fermò quando vide i due Mangiamorte schiantati.


“Santo Merlino! Edwards, rimani qui e aiutami a legare questi due! Il resto di voi, cosa state aspettando? Via! Via! Via!”


L'addestramento di Dawlish prese il controllo. “Materializzatevi sul perimetro ed avanzate. Taber ed Harrison fianco sinistro! Cortez e Spinnet fianco destro! Io prendo il centro. Pronti e reattivi! Fuori le bacchette! Al mio segnale: cinque, quattro, tre, due, uno...”


I cinque Auror apparvero vicino alla siepe ed esaminarono quella che poteva essere descritta solo come una zona di guerra. Corpi disseminati sul prato. Prove di una istallazione di barriere molto complessa e costosa. Vedere che alcuni corpi erano già a vari stati di decomposizione ricordò a Dawlish i suoi primi giorni di servizio, durante il primo regno di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato.


“Inferi! Fate attenzione! Taber e Cortez, Disillusionatevi. Fate in modo che sembriamo un trio!” sibilò, usando un incantesimo di privacy in modo che la squadra non venisse sentita.


Attivando un Incantesimo di Visione, scrutò il danno fatto dalla battaglia. Un cadavere fresco era sulla veranda e un altro era piegato all'indietro fuori dalla finestra. Da come apparivano le cose, avevano messo su un inferno di battaglia.


“Ministero della Magia! Appoggiate al suolo le bacchette e uscite fuori!”


Un momento più tardi tre persone emersero, nessuna bacchetta in vista. Il primo era un uomo in abiti verdi; riconobbe la figura come quella di Severus Piton. Gli altri due erano adolescenti. La ragazza stava sostenendo leggermente il ragazzo, il quale sembrava sussurrarle rassicurazioni all'orecchio.


“Harry!” sibilò Susan. “Come puoi tu, tra tutte le persone, coprire il lurido bavoso?”


“Lavora per il Preside. É tutto quello che posso dire finché non saremo soli. Silente si fida di lui.”


“Tu ti fidi?”


Harry voleva urlare “Cazzo, NO!” Invece disse semplicemente “Non ho scelta al momento.” Fece una smorfia di dolore per via della ferita al braccio e non era nemmeno sicuro da dove venisse fuori quella bruciatura da maledizione sulla sua coscia.


“Piton! A terra, ora!”


“Lui è con noi!” urlò Harry.


“E chi, per i dannati nove inferi, siete voi?”


“Harry Potter. Lei è Susan Bones e conosce già il professor Piton. Voldemort era proprio qui! Dobbiamo andarcene ora, prima che mandi dei rinforzi.”


“Merda! Potter è qui! Spinnet. Sposta e metti al sicuro questi tre! Harrison, tu ed io controlleremo la casa.” disse Dawlish, sapendo che i loro compagni Disillusi li avrebbero seguiti e gli avrebbero coperto le spalle. Il suo cervello stava girando. Cosa ci faceva Potter lì? Silente di solito teneva il Golden Boy dietro le quinte. Che lo stessero spostando in continuazione da una casa all'altra? Non tornava. Madama Bones si scontrava con Silente almeno tanto quanto combatteva contro Caramell.


Dawlish si mosse verso l'ingresso della casa fiancheggiato da Harrison. Il Mangiamorte sulla veranda appariva come se un animale selvaggio lo avesse sbranato. Rimosse la maschera, ma non riconobbe il giovane viso che era stato rivelato.


“Recluta.” mormorò. Il Signore Oscuro stava già reclutando ragazzi.


“Per tutti gli anelli di Circe!” urlò Harrison. “Possiamo depennare Rodolphus Lestrange dalla lista dei ricercati! Qualcuno gli ha fatto saltare via il cervello dal retro della testa!”


Controllò il salotto. Madama Bones e una seconda donna sembravano aver ricevuto l'Anatema che Uccide. Non c'erano altri cadaveri in vista. Bruciature di maledizioni e residui di magia tappezzavano lo spazio.


“Signore.” lo chiamò Doug Spinnet. “Potter è ferito. Permesso di portarli al rifugio numero tre per guarirli e interrogarli?”


“Assicurati di prendere loro le bacchette, prima.” Dawlish non aveva creduto neppure per un attimo che le avevano semplicemente lasciate cadere. Diavolo, nemmeno lui l'avrebbe fatto se davvero l'Oscuro Signore fosse stato lì.


Harry osservò mentre Susan e il professore consegnavano le loro bacchette. Riluttante, si separò dalla propria. L'Auror stava rimuginando su qualcosa da utilizzare come Passaporta temporanea.


“Aspetti qui, signore.” disse Harry. Detto questo, barcollò verso la veranda e raccolse i due frammenti della maschera da Mangiamorte di Lestrange. Doug Spinnet aveva sentito la sua sorellina parlare della giovane celebrità con la quale giocava nella Squadra di Quiddtch di Grifondoro, ma era impreparato all'aspetto freddo e distante del volto di Harry quando gli offrì metà della maschera rotta.


“Perché questa?” chiese l'Auror.


“Volevo portarla con me. Immagino dovrei trovare un modo per spedirla a sua moglie, così che possa avere qualcosa per ricordarlo.”


I tre guardarono Harry, imbambolati. Persino Piton era scioccato che il Golden Boy di Silente avrebbe preso un trofeo di un omicidio e dall'audacia del piano di spedirlo a Bellatrix Lestrange. Lui aveva visto gli episodi psicotici di Bella e ricevere quella ne avrebbe causato uno che valeva davvero la pena vedere. Sebbene non l'avrebbe mai ammesso, il professor Piton era rimasto impressionato dal moccioso. Eppure, Piton non voleva lasciare che lo sciocco ignorante agisse senza considerare le conseguenze delle proprie azioni.


“Non essere sciocco, Potter! Deriderla potrebbe soltanto spingerla a cercare modi per farti del male in un attacco di rabbia! No, non cercherebbe subito te. Cercherebbe i tuoi amici e i loro genitori. Questa non è uno stupida piccola guerriglia di scherzi con quei patetici gemelli Weasley.”


La fiamma di rabbia nei suoi occhi si smorzò e l'oscurità sul suo volto si sollevò. Sembrò quasi rimpicciolirsi sotto i loro occhi. Susan sbatté le palpebre mentre il guerriero coraggioso, che era apparso dall'etere e aveva respinto Voldemort, improvvisamente si trasformava in un adolescente dall'aspetto goffo e imbarazzato.


“Ha ragione, signore.” sussurrò quasi Harry. “Andiamocene di qui.”


Questo, ovviamente, lasciò Susan con ancora più domande. Solo pochi momenti prima, Piton la stava trascinando sotto le grinfie del Signore Oscuro e ora invece stava insultato Harry come se nulla fosse successo. E incredibilmente Harry si era preso semplicemente la sgridata. Stava cominciando a temere la spiegazione promessa da Harry almeno quanto era determinata ad ascoltarla. Con tutti questi pensieri che le offuscavano la mente e con la sensazione incombente che da un momento all'altro avrebbe perso il controllo delle proprie emozioni, sentì lo strappo della Passaporta.


Atterrarono in una zona piena di letti con un Medimago che li aspettava. Questi valutò rapidamente i nuovi arrivati e iniziò a curare le ferite di Harry. Doug Spinnet aveva iniziato a portare fuori Susan e il professor Piton per l'interrogatorio quando Harry lo richiamò.


“Signore, le spiacerebbe prendere la mia dichiarazione mentre il curatore mi ricuce? Aiuta a perdere coscienza del dolore.”


“Oh, certo.” Doug era piuttosto curioso di parlare con il Ragazzo-Che-Era-Sopravvissuto, così curioso che non colse l'espressione di sollievo sul volto di Susan.


“Ero a casa mia a fare dell'addestramento extra con il professor Piton quando ho avuto una visione. Evidentemente deve esserci un piccola dote di veggenza in me. Ho visto Voldemort che attaccava la casa di Susan. Mi sono svegliato dalla trance e siamo corsi a casa di Susan con la Passaporta. Voldemort se n'era appena andato e loro avrebbero portato via Susan, se il professor Piton e io non li avessimo fermati. Lui ha respinto un paio di loro, mentre io ho combattuto contro Lestrange.”


“Chi ha incantato la Passaporta?”


“Emh, ecco, sono stato io, signore.”


“Al quinto anno insegnano come incantare le Passaporte?”


“No, signore. L'ho incantata con una sorta di magia accidentale. Può controllare la mia bacchetta. Penso che sia legata al potere della mia visione.” Harry sembrava imbarazzato.


“Allora, fammi capire bene. Hai una visione, crei una Passaporta illegale senza usare una bacchetta direttamente per il luogo in cui si trova Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, intenzionalmente giungete lì con la Passaporta e il buon professore combatte con alcuni Mangiamorte mentre tu dai alla testa del vecchio Rodulphus un nuovo ingresso e una nuova uscita?”


“Sì, signore. Davvero non so a cosa stavo pensando. Mi dispiace di aver rischiato la sua vita a quel modo, professore.” disse, guardando con aria mortificata l'insegnante di Pozioni.


Susan doveva proprio ammirare le capacità di recitazione di Harry. Non era certa di come Harry fosse arrivato. Aveva presupposto che avesse ricevuto un allenamento speciale su come Materializzarsi, ma la sua ammissione di aver creato una Passaporta, e soprattutto senza bacchetta, la sorprese! Ritornò con l'attenzione ai ''fatti” che Harry stava riportando, sapendo che avrebbe dovuto assicurarsi di non raccontare niente che contraddicesse la sua versione.


“Hai pensato di Schiantare Lestrange?”


“No.”


“Perché no?”


“Teneva Susan sotto Imperius. Io mi stavo stancando molto rapidamente ed ero abbastanza sicuro che la maledizione di Lestrange non sarebbe svanita se l'avessi solo Schiantato. Così l'ho colpito a mia volta con un Reducto.”


L'Auror fermò la piuma prendi appunti per un momento e guardò Harry con attenzione. “Se dovessi farlo di nuovo, signor Potter?”


“Lui o Susan? Ha anche bisogno di chiederlo?” disse Harry senza esitazione, facendo una piccola smorfia quando il Medimago spalmò un po' di crema di Veela sulla sua bruciatura da maledizione.


“Come pensavo. Mia sorella Alicia gioca a Quidditch con te. Mi ha detto che vuoi diventare un Auror dopo Hogwarts. Da quello che ho visto, non avrai problemi con quello.”


“Grazie, signore. Alicia è una buona amica. Ho sentito che stava pensando di diventare una professionista. Ha mai fatto un provino?” chiese Harry, allontanando la conversazione dalla battaglia.


“Oh, sì. Ne ha avuti due buoni con i Falmouth e i Chudley e uno non così buono con le Holyhead. Penso che finirà almeno con il far parte della seconda squadra. Bene, ora ho bisogno di prendere le testimonianze della signorina Bones e del signor Piton. Quindi, perché non ti riposi? C'è una sala relax giù nel corridoio, sulla destra. Vai a prenderti qualcosa da bere. Manderò gli altri a raggiungerti.”


“Grazie, signore.” disse Harry, mentre usciva dalla stanza facendo attenzione alla gamba ferita. Un po' compiaciuto con se stesso, pensava che le cose stavano migliorando per il momento. Quel momento ebbe vita breve quando girò l'angolo e vide il volto di Albus Silente. Gli occhi del Preside erano completamente privi del loro scintillio consuetudinario.


“Vedo che ha avuto una serata movimentata, signor Potter. Forse vorrebbe unirsi a me per una breve discussione?”











Note dell'autore:

(Queste note sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)


Grazie per le recensioni. Un recensore ha sottolineato che Susan era orfana, secondo il canon. Controllerò. In ogni caso questo non è servito molto a sua madre quando è morta nel primo capitolo. Un altro recensore voleva sapere se questa è una di quelle avventure in cui Potter è superdotato, dato che crea una Passaporta. Lo spiegherò nel prossimo capitolo, per ora è sufficiente dire che questa NON è una fic con un Harry superdotato. Anche se respinge Voldemort, perché Harry era fresco ma Tom sicuramente non lo era. Difficile a credersi, ma anche Voldemort può essere esausto dopo una dura battaglia. Farò del mio meglio per darvi una storia basata sul personaggio piuttosto che sul potere. Spero che vi piaccia il ritratto di Conrad Dawlish in questo capitolo.



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Capitolo 3
*** Una chiacchierata nella sala relax ***


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To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y








Disclamer standard - Ancora non possiedo il mondo di Harry Potter. Questa storia è stata scritta per puro divertimento e non a scopo di lucro. 





Capitolo 3 - Una chiacchierata nella sala relax 



“Bene, signore,” disse Harry con una leggera punta di sarcasmo, “ero giusto diretto verso la sala relax. Le va di unirsi a me?”


Camminarono lungo il corridoio in un silenzio imbarazzato. Era trascorso meno di un mese dall’Ufficio Misteri e le ferite emotive ancora sanguinavano. La profezia rivelata a Harry quella sera aleggiava nell'aria, schiacciandoli con la sua presenza. Da parte sua Harry aveva pianificato di scusarsi per aver distrutto gli averi del Preside quella sera, ma al momento si sarebbe piuttosto scusato con i Dursley perché respirava attorno a loro. 


La stanza era vuota quando i due entrarono. Era una stanza di media grandezza con un paio di tavoli, un divano e un frigo. Poggiate su uno dei tavoli c'erano numerose brocche contenenti bevande diverse e un piatto riscaldato pieno di biscotti. La parete era tappezzata con poster di Mangiamorte ricercati. Una pila di riviste se ne stava vicino al frigo. Harry si versò prontamente un bicchier d'acqua e si sedette sul bordo del divano. Il Preside scelse di rimanere in piedi. 


“Harry,” iniziò Albus. 


“Forse sarebbe il caso di utilizzare un Incantesimo di Privacy, signore?” chiese Harry quietamente. Albus annuì e con un rapido incantesimo la loro privacy venne assicurata. 


“Spiegati.” Non era una domanda, ma una affermazione. 


La voce di Harry aveva una certa qualità meccanica quando iniziò a spiegare. “Una visione. Voldemort stava attaccando la casa dei Bones. Potevo sentirlo stancarsi, quando ad un tratto mi sono svegliato. In qualche modo ho creato una Passaporta e sono andato lì. Ho sorpreso lui e i suoi Mangiamorte. L'ho colpito con tutto quello che avevo. L'ho respinto. Susan stava lottando con un Mangiamorte. Io l'ho Schiantato. Poi ho combattuto con Rodolphus Lestrange. L'ho ucciso. Ho smascherato il Mangiamorte schiantato e ho scoperto che era il professor Piton. Ho mentito agli Auror. Ho detto che Piton era venuto con me. Spero di aver convinto Susan ad assecondarmi.”


Il vecchio Preside ascoltò mentre Harry terminava il suo riassunto. “Ti rendi conto di quanto è stata avventata l'avventura di stasera? Sono molto deluso da te, Harry. Metterò delle barriere sulla tua residenza che preverranno l'uso della tua capacità acquisita di fresco di creare Passaporte illegali. Sapendo quello che facevi, sei andato da solo a combattere Voldemort e un certo numero di suoi seguaci. Perciò sto cominciando a mettere in discussione la tua capacità di prendere decisioni.”


Prese fiato per parlare ancora quando Harry lo interruppe. “La mia capacità di prendere decisioni! La mia capacità. Lei vuole starsene lì a criticare il mio modo di prendere decisioni. Dia una rapida occhiata al suo modo di prendere decisioni. Con l'eccezione del professor Lupin, tutte le persone scelte per insegnarci come difenderci sono state rispettivamente un incompetente, una sadica, un Mangiamorte e un tizio posseduto da Tom, che diamine! Dato che lei sapeva quello che faceva, uno penserebbe che avrebbe potuto trovare qualcuno che valesse qualcosa per insegnarci! Che ne dice di testare il personale per la Polisucco, ogni tanto? Sembra trarre orgoglio dal fatto di sapere esattamente cosa stiano facendo tutti i suoi studenti, ma che mi dice del suo staff? Io so dov'era il suo prezioso Potion Master (1) stanotte! E lei? Faceva il suo secondo lavoro. Sa, quello dove deve indossare la maschera! Stava aiutando Voldemort a uccidere i Bones e a rapire Susan. Sembrava proprio a suo agio mentre la colpiva in faccia. Eppure, ogni volta che anche solo inizio a mettere in discussione la lealtà di Piton, lei non mi dà nulla! Se la storia recente mi ha insegnato qualcosa - e non sto parlando delle cavolate inutili di cui parla sempre Ruf - è che mi ha fatto capire che lei può essere ingannato!”


Mentre Harry stava sfogando la sua rabbia, si era alzato in piedi. Magia selvaggia circolava nella stanza come un vortice crepitante di energia. Se qualcuno avesse guardato i poster dei Mangiamorte ricercati sulla parete, avrebbe visto che tutti i ritratti, che prima avevano espressioni truci, di scherno o maniacali, ora avevano tutti la stessa espressione di paura imbarazzata. A suo credito Albus Silente rimase in piedi nel mezzo del vortice. Mormorò quasi senza parole un incantesimo di protezione per schermarsi dalle fluttuazioni di magia che pulsavano attraverso la stanza. Il ragazzo - no, il giovano uomo aveva molti punti validi, ma l'anziana leggenda era un maestro dell'oratoria che non si arrendeva facilmente. 


“I tuoi tentativi di giustificare il tuo comportamento attuale puntualizzando i miei fallimenti passati non ti fanno onore, Harry! Sono più preoccupato del futuro piuttosto che a scavare negli errori del passato. Se hai dimostrato qualcosa stanotte, è che sei capace di guardare un mago negli occhi e ucciderlo! Cosa succederà la prossima volta che Draco Malfoy deciderà di farti arrabbiare? Guardati intorno! Come posso convincermi a insegnarti magie più potenti, quando non sei capace nemmeno di controllare la tua rabbia? Non scambierò semplicemente un Signore Oscuro con un altro!”


“Come può aspettarsi che controlli la mia rabbia, quando mi circonda con Malfoy, Piton e i Dursley? C'è un motivo per cui i Grifondoro hanno così tante lezioni con i Serpeverde? Durante ogni lezione di Pozioni ho sempre dovuto fare attenzione alla possibilità che i Serpeverde sabotassero il mio lavoro, a cercare di bloccare gli insulti dell’ ‘insegnante’ e a chiedermi se il mio lavoro sarebbe stato valutato uno schifo oppure semplicemente sarebbe stato fatto svanire e non valutato affatto! Lo scorso anno ho avuto persino delle lezioni private con Piton che attaccava direttamente la mia mente! Quale cavolo di concorso ho vinto per ottenere tutto questo? In che modo vivere dai Dursley mi insegna a controllare la mia rabbia? Non provi nemmeno a far finta di non sapere come mi trattano! Se non sono riusciti a cacciarmi fuori la magia con le cattive, di certo non sono riusciti a inculcarmi tolleranza e autocontrollo! Forse se cerco nel sottoscala dove mi hanno tenuto per la maggior parte della mia vita, troverò l'elisir della tolleranza. Forse se i membri dell'Ordine che lei mandava là fuori avessero effettivamente avuto l'autorizzazione a parlare con me o a insegnarmi qualcosa, io avrei potuto avere qualcosa per la quale guardare avanti. Fa tutto questo ogni anno per capire dov'è il mio punto di rottura? Quanto lontano posso essere spinto ogni anno, prima che mi spezzi?”


“Sei ben consapevole del motivo del tuo alloggio. Abbiamo bisogno di ogni vantaggio possibile, ora come ora. Per quanto riguarda la tua domanda sugli orari di lezione, ammetto di aver tentato di bilanciare le classi. Sì, Grifondoro e Serpeverde sono di solito accoppiati per stemperare i loro atteggiamenti. Comunque anche Tassorosso e Corvonero sono spesso accoppiati cosicché le doti personali di una casa ispirino l'altra e viceversa. Hai menzionato le tue lotte a Pozioni, ma hai anche Trasfigurazione con i Serpeverde. É una sfortuna che Severus non mantenga l'imparzialità che Minerva è in grado di garantire ma, ancora una volta, questo non è più molto rilevante. Stai per iniziare il tuo sesto anno e le tue lezioni MAGO saranno spartite meglio tra le quattro Case. Harry, devi prendere il controllo delle tue emozioni. Sei passionale, che è normalmente un buon tratto caratteriale, ma la passione deve essere dominata con il controllo. Se continui a definire te stesso e le tue azioni in base a quelle degli altri, non diventerai mai l'uomo che vuoi diventare.”


“Ricordi soltanto, signore, che la mia vita non è un dannato esperimento in un laboratorio di pozioni. Non può prendere un Potter, suscitargli odio e malcontento, agitarlo con Malfoy, farlo bollire in casa dei Dursley, gettarci un paio di amici e farlo cuocere alla Tana. La vita reale ha il suo modo di interferire con i piani di entrambi! Per affrontare l'altro argomento, se Draco prenderà il Marchio e incrocerà la mia strada, non esiterò a fermare lui o chiunque altro indossi quella maschera. E anche: non sarò nemmeno trattenuto da alcun senso di fair play. Sento che entrambi abbiamo responsabilità per la morte di Sirius, ma se lui non avesse sprecato fiato deridendo Bellatrix...” Harry non terminò la frase mentre oscure emozioni attraversavano il suo volto. 


Il silenzio riempì la stanza mentre entrambi i combattenti riconsideravano le proprie posizioni. Entrambi si resero conto che l'altro aveva un argomento persuasivo ed era fermamente convinto della propria opinione. Entrambi si resero conto in silenzio di come il loro rapporto si fosse danneggiato. La magia selvaggia che aveva minacciato di demolire la stanza era praticamente scomparsa. Harry aveva tenuto le mani strette così forte che ora sentiva le unghie scavare nella carne dei palmi. 


Dopo qualche minuto di tranquillità il Preside cominciò di nuovo. “É evidente che non possiamo cambiare il punto di vista l'uno dell'altro. Quindi la domanda ora diventa: come possiamo andare avanti? Se riesci a concepire un metodo efficace per trattare con i tuoi parenti, che non implichi l'uso della violenza o altre minacce di violenza, allora sarò felice di prenderlo in considerazione. Allenterò anche le restrizioni su coloro che hanno il compito di proteggerti, in modo che possano almeno parlare con te. Preferirei che non ti istruissero, dato che il loro compito principale è quello di stare in allerta per eventuali guai, ma credo che una sessione di insegnamento giornaliera a casa della signora Figg potrebbe essere organizzata senza gravare ulteriormente sulle nostre risorse. In cambio devo chiederti di iniziare a prendere molto seriamente i tuoi problemi di gestione della rabbia. Molti nella tua fascia d'età sentono il bisogno di ribellarsi alle autorità e, anche se avevo sperato che tu avessi l'opportunità di godere di un'infanzia normale, credo che entrambi siamo d'accordo che questo non sarà il caso.”


Harry guardò il Preside. Era un inizio. Perlomeno stava discutendo delle opzioni con lui invece di dargli ordini da eseguire. 


“Esattamente quanto ancora dovrò stare lì quest'anno?”


“Un'altra settimana.”


“Che ne dice se li corrompiamo con una vacanza al mare per la prossima settimana e io potrò avere un po' di pace e tranquillità?”


“Penso che si possa fare. Dobbiamo anche affrontare la spiacevole realtà del testamento del signor Black. L'ho rimandato il più possibile, ma i goblin stanno diventando impazienti.”


“Perché lo stava rinviando?” chiese Harry, cercando di controllare la sua rabbia e il suo imbarazzo sia per il suo ruolo nella morte di Sirius sia perché il Preside stava, ancora una volta, omettendo informazioni. 


“Volevo assicurarmi che dopo la lettura tu potessi rimanere con i tuoi amici e che non dovessi tornare dai tuoi parenti. Sirius era anche l'ultimo maschio di una antica stirpe. Di solito ci sono accordi che vengono presi per evitare la fine di una famiglia. Sono anche preoccupato del fatto che, data la sua tendenza alla ribellione contro le autorità, Sirius abbia incluso una serie di particolari disposizioni nel suo testamento. Non sono al corrente degli accordi che ha preso con il suo avvocato. Remus potrebbe saperne qualcosa, ma sospetto che anche lui ne sia all'oscuro.”


Harry si prese un momento per digerire quelle nuove informazioni. Sarebbe stato nella natura di Sirius usare il suo testamento per ''fare uno scherzo'' a qualcuno o, se è per questo, a tutti. Si chiedeva quale tipo di accordi fosse sufficiente a far preoccupare Silente. 


Doug Spinnet aveva finito di prendere la testimonianza del professor Piton e gli aveva indicato il bagno. L'inusuale magia che veniva emanata dalla sala relax aveva interrotto il loro interrogatorio. L'Auror, accompagnato dal professore e da Susan, sbirciò nel corridoio. Doug li istruì di aspettare lì e si mosse lungo il corridoio con la bacchetta sfoderata. Una veloce occhiata nella sala relax e si stupì di vedere una discussione, accompagnata da una significativa dispersione di magia, che aveva luogo tra i due più grandi eroi attualmente viventi del mondo magico. Immediatamente notò la qualità dell'incantesimo silenziante che il Preside aveva usato. Se non fosse stato per quello, Doug sospettò che quella discussione avrebbe potuto essere sentita fin dall'atrio. Per un momento desiderò di essere una mosca sul muro della sala relax, ma poi si trovò a rabbrividire quando un saetta di magia selvaggia bruciò la parete di fianco a lui. Dunque si voltò e tornò ai suoi incarichi.


“Cosa sta facendo adesso quel ragazzino idiota?” chiese il professore di Pozioni.


“Lui e il Preside stanno avendo un'educata discussione. Ora, se non le spiace, finiamo la sua dichiarazione.”


La dichiarazione del professore rispecchiò quella precedente di Harry. Non c'erano significative incongruenze che immediatamente facessero suonare segnali d'allarme nella mente dell'Auror. Congedò il professor Piton e passò a Susan, che sembrava molto nervosa. Il suo istinto interno gli disse che quella storia era troppo perfetta. Decise di considerare un po' di possibilità e fare un piccolo bluff. 


“Allora, Susan, anche tu ti atterrai alla loro favola prefabbricata o mi dirai cos'è successo veramente?” disse, mentre Susan tratteneva il fiato.


“No. Cioè sì! É successo più o meno quello che Harry ha dichiarato.” disse nervosamente, cercando di ricomporsi. 


“E io sono appena stato nominato il nuovo Ministro della Magia.” disse lui e immediatamente si rese conto del suo errore quando Susan barcollò come se l'avessero presa a pugni. ‘Oh, Merlino,’ pensò. ‘sua zia probabilmente sarebbe diventata il nuovo Ministro. Proprio una strada da percorrere, Dougie! Stupido idiota! Vediamo la tua sagace via d'uscita da questa situazione'.


Susan stava già piangendo quando la fece sedere su uno dei letti. “Ascolta. Mi spiace davvero. Mi è scappato prima che potessi pensarci. Non intendevo turbarti. Perché non ti siedi e ti rilassi per un momento? Farò un controllo degli incantesimi sulle vostre bacchette. Ci vorranno circa cinque minuti. Dopodiché mi scuserò ancora e potremo parlare un po' di più.”


Si alzò, cercando di ricordare tutti i consigli mai ricevuti per affrontare le donne che piangono. Si affidò alle raccomandazioni di sua madre di scusarsi sentitamente, dare spazio, tornare e scusarsi immediatamente di nuovo prima di fare qualsiasi altra cosa. Tornò alla scrivania e controllò la bacchetta del professor Piton. I suoi sospetti sulla storia che gli era stata raccontata furono confermati quando scoprì che un incantesimo di ''pulizia'' era stato eseguito sulla bacchetta. Solitamente un Prior Incantatio ben piazzato poteva recuperare dagli ultimi dieci agli ultimi venti incantesimi lanciati dalla bacchetta. Doug era molto bravo nella scientifica e poteva ottenere circa una ventina di incantesimi. Rimase scioccato quando poté leggere solo gli ultimi due - una Pastoia Total Body e un insolito Incantesimo Tagliente, secondo le sue analisi. Passò alla bacchetta di Susan che mostrò gli ultimi quindici incantesimi, un buon mix di magie offensive e difensive che sarebbero solitamente state violazione alla Ragionevole Restrizione delle Arti Magiche tra Minorenni, eccetto che per le circostanze di quella sera. Dopo aver registrato tutto questo, tirò fuori la bacchetta di Harry ed eseguì il controllo degli incantesimi. Mentre registrava gli incantesimi, cercò di mettersi nei panni di Harry. 


Reinnerva. Abbastanza probabile che Piton sia stato Schiantato da qualche Mangiamorte. Coloris? Perché avrebbe dovuto eseguire un incantesimo di trasfigurazione su un indumento? Evanesco. Per far Svanire alcuni detriti? Reducto. Ahimè, povero Rodolphus, riposi in pace. Animatus. Ah, sì, aveva detto di aver incantato le tende per trattenerlo. Lacero, Reducto, Stupeficium, Protego, Lacero, Protego, Reducto, Impactus sono tutti prevedibili. Un Incantesimo di Esilio preceduto da un Incantesimo di Adesione - ah già, l'idiota con il cuscino attaccato alla testa. Pryus Impactus! Santo Merlino! Com’è possibile che un ragazzino di quindici anni sappia anche solo come lanciarlo? Su chi può averlo usato?”


Doug calcolò che erano passati circa cinque minuti da quando era riuscito a traumatizzare la povera ragazza. Era il momento della seconda scusa e, forse, di un paio di risposte su cosa era veramente successo. Susan sembrava aver recuperato la compostezza e ora lo guardava con circospezione. Dicendo alla ragazza che sarebbe tornato subito, camminò lungo il corridoio e raggiunse la sua scrivania. Dal cassetto inferiore ritirò il piccolo Pensatoio personale che i suoi genitori gli avevano dato quando si era diplomato all'addestramento Auror. 


“Okay, Susan. Ho terminato le mie analisi e lascia che mi scusi ancora per i miei commenti sconsiderati. Il mio comportamento è stato riprovevole e mi vergogno di me stesso. Ora, il mio verbale ufficiale sarà letto come da dichiarazione del signor Potter, ma sia tu che io sappiamo che non è esattamente quello che è successo, non è così? Mi piacerebbe vedere cosa davvero traspira dal tuo punto di vista. Poi avrai indietro i tuoi ricordi e non ne parleremo più. Ti farò persino un Voto Infrangibile, se vuoi. Affare fatto?”


Susan ritirò la propria bacchetta e la posò sulla tempia. Concentrandosi e connettendosi con la propria magia, estrasse la sostanza argentea dalla sua memoria. La mise nel pensatoio e la mescolò. Doug si chinò per immergersi nella memoria e iniziò a raccogliere i dettagli. 


Meno di cinque minuti più tardi, alzò la testa e la guardò. “Santo Merlino! Potter lo ha respinto! Perché mai lo avrebbe omesso?”


Anche Susan se lo era chiesto per tutto il tempo in cui l'Auror aveva esaminato i suoi ricordi. “Se diventasse di dominio pubblico, la gente esigerebbe che Harry lo sfidasse a un maledetto duello o qualcosa del genere. Penso che alla fine Harry sarà in grado di batterlo, ma non è ancora pronto.”


La mente di Doug era ancora alle prese con delle domande che dubitava avrebbero mai trovato una risposta. Susan usò quel momento per rimuovere il ricordo dal Pensatoio e rimetterlo al suo posto. Rimasero in silenzio per un altro minuto prima che la conversazione riprendesse. 


“Dovresti essere fiera del modo in cui hai combattuto. Conosco alcuni maghi pienamente addestrati che sarebbero crollati. Potresti essere un buon Auror, dopo che avrai finito la scuola.”


“Non abbastanza brava da salvare mia mamma o mia zia.” disse, con più di una punta di amarezza. 


Il professor Piton lasciò il bagno solo dopo aver ritrovato la propria compostezza. Gli eventi di quella sera opprimevano duramente la sua mente. Il moccioso aveva seriamente ferito il Signore Oscuro! Era vero che il Padrone era esausto per aver mantenuto le Maledizioni anti-fuga - così esausto che aveva ceduto parzialmente il controllo degli Inferi al Potion Master durante la battaglia. Poi c'era stata la questione del duello con Madama Bones, la cui resistenza era stata sorprendentemente forte. Nel momento in cui Potter si era mostrato, il Suo Signore era ridicolmente a corto di energia. Non aveva dubbi che, in un duello alla pari tra i due, il Signore Oscuro avrebbe ridotto il moccioso arrogante a un cumulo di carne bruciata. Tuttavia il Serpeverde che era in lui ricordò a Severus che la prima regola dei duelli era che non esistevano cose come un duello ''alla pari''. I vantaggi esistono in qualunque situazione. Basta riconoscerli e cogliere l'opportunità quando si presentano. 


Fu durante questa riflessione che Severus Piton arrivò a capire quanto fosse diventato opportunista il moccioso Potter. Il talento magico e la prestanza fisica del ragazzo erano impressionanti, ma non schiaccianti. La sua attitudine mentale non avrebbe certo fatto tremare di paura i suoi nemici. La sua propensione alle crisi emotive e alla rabbia incontrollata erano punti deboli pericolosi, che persino gli studenti Serpeverde erano in grado di sfruttare. Eppure, in tutto questo, Potter aveva una capacità quasi innaturale di ribaltare la situazione a sfavore dei suoi nemici. Il professore non aveva dubbi che il suo studente meno amato fosse una persona che avrebbe potuto cadere letteralmente in un carro di letame e uscirne profumando di fiori. Ora che aveva intenzionalmente ucciso qualcuno in duello, avrebbe richiesto un'ulteriore analisi. Avrebbe potuto effettivamente essere in grado di minacciare il Signore Oscuro. Persino ora il Suo Signore si sarebbe materializzato in una casa sicura per medicarsi. Non era una questione di orgoglio, ma di auto-preservazione. Le truppe non avrebbero mai visto quanto gravemente fosse stato ferito il loro leader. Severus stesso poté solo avere una pallida idea di quanto gravemente era stato ferito dopo la battaglia al Ministero. Sebbene non avesse reali ferite fisiche, c'era stato un certo vuoto nel potere della sua aura, che molti della vecchia guardia - se non fossero stati in carcere - avrebbero visto. Severus sapeva, dalle sue conversazioni con il suo altro padrone, che il Signore Oscuro aveva tentato di possedere Potter fisicamente e che era stato scacciato con una certa forza e dolore. La possessione fisica era tra le magie più rare e più oscure. Richiedeva un'enorme quantità di potere unito a un controllo preciso. I più si sarebbero semplicemente accontentati di usare la maledizione Imperius per ottenere un risultato simile. Ancora una volta la capacità di Potter di prevalere in una situazione in cui non aveva alcuna possibilità di successo avrebbe confuso anche l'osservatore più critico. Era altamente resistente alla maledizione Imperius e allo stesso tempo stranamente vulnerabile alle altre forme di suggestione mentale. Quasi come se le sue forti emozioni fossero troppo da controllare per un esterno, ma ostacolavano la sua capacità di Chiudere la mente e di Erigere delle difese mentali che non fossero in forma molto primitiva.


Continuò a riflettere sull'enigma che era il Ragazzo-Che-Era-Sopravvissuto mentre i suoi passi lo portavano oltre l'infermeria, dove erano stati ricevuti, e verso la sala relax, dove aveva trovato Potter che faceva i capricci. Poteva sentire il pianto e i lamenti della ragazza Bones e questo servì solo a irritarlo di più. Era una studentessa nella media nella sua materia - competente abbastanza da evitare guai, ma mancante del talento o della grinta per riuscire davvero in un'arte così precisa. Lo aveva sorpreso che il Padrone lo avesse portato fuori, sul campo. Non che non ne avesse le capacità, ma le sue abilità aggiuntive normalmente erano richieste come ruolo di supporto. Il Signore Oscuro in quel momento era tristemente privo di seguaci e il fallimento di quella sera testimoniava questo fatto. La nuova generazione di Mangiamorte aveva sofferto della stesso patetico addestramento al combattimento del quale soffriva, in quello stesso momento, il resto del corpo studentesco. La mancanza di capaci Lanciaincantesimi (2) da entrambe le parti era vistosamente evidente. Più delle macchinazioni del Preside, senza dubbio. Piton si aggrappò a questa pepita di verità nella sua mente. Era improvvisamente molto chiaro che, per riuscire a controllare il destino della guerra, il Preside aveva tentato di limitare la disponibilità di combattenti veramente pericolosi. Forse questo spiegava alcune delle più ridicole scelte di assunzione che Albus Silente aveva fatto negli ultimi cinque anni. Alternando inutili incompetenti come Raptor e Allock, il cui più grande contributo era stato quello di approfondire il concetto di “danni da incantesimo”, con un po' di istruzione competente di gente del calibro di Lupin e Crouch junior. Il maniaco ossessionato dai sorbetti al limone era riuscito a diluire la capacità media dei diplomati di Hogwarts. Per ogni studente capace come Malfoy o Zabini, c'erano quelli come Tiger o Goyle. Potter aveva leggermente spostato la bilancia con il suo piccolo club segreto. Il professore si chiese segretamente se il ''Golden Boy'' avesse iniziato, anche solo inconsciamente, a capire le manipolazioni del Preside e a contrastarle. Avrebbe significato dare fin troppo credito al moccioso, ma mentre gli eventi di quella sera continuavano a dipanarsi di fronte a lui - decise che non avrebbe lasciato che il suo puro odio verso il ragazzo offuscasse qualsiasi altra osservazione utile, cosa che avrebbe potuto essere molto d'aiuto per le ambizioni ultime di Severus Piton. 


Permettendosi un breve momento di divertimento, immaginò le conseguenze non intenzionali dell'ingerenza di Silente e la piega verso il basso che il mondo magico avrebbe potuto prendere. Fra un centinaio di anni un nuovo signore oscuro sarebbe sorto circondandosi di combattenti abili come Tiger e Goyle. Avrebbero represso legioni di maghi che assomigliavano a Hestia Jones e Dedalus Lux. I fratelli Canon avrebbero primeggiato tra cinquecento anni su un nuovo signore oscuro con poteri in grado di rivaleggiare con quella barzelletta di McNair. Nel caso che quel futuro patetico si fosse avverato, Severus sperava segretamente che la sua linea di sangue sarebbe stata davvero morta e sepolta. L'espressione inusuale sul viso di Piton era forse stata la cosa più simile a un sorriso che avesse attraversato il suo volto in molti anni. Facendolo sparire, entrò nella sala relax. 


“Buona sera, Preside. Vedo che le sue preoccupazioni sul desiderio sempre crescente del ragazzo di sobbarcarsi il pericolo sono basate su deduzioni sagaci. Hai almeno menzionato ai tuoi protettori che programmavi un incontro con il Signore Oscuro stasera?” Aspettò per vedere se il moccioso sarebbe scattato alla sua sfida. 


Harry sembrava sull'orlo di una crisi di proporzioni epiche, ma si concentrò sull'insistenza del Preside riguardo al controllo emotivo. Ringhiò la sua risposta. 


“Molto bello vederla ancora, professore. Sono dispiaciuto di essermi occupato della sua maschera in modo così grezzo. Probabilmente ora non può andarsene semplicemente da Madame McClan a ordinarne una nuova, vero? Suppongo che potremmo riattaccare insieme quella di Rodolphus, ma Peter e gli altri la prenderebbero in giro in modo feroce.”


“Marmocchio insolente!” Era più un'asserzione di fatto che un insulto.


“Non potevo lasciare che Dawlish l'arrestasse, vero?”


“Basta così! Tutti e due! Abbiamo cose più importanti da discutere. Quali erano le intenzioni di Voldemort questa notte? Normalmente tu non partecipi.”


“É a corto di maghi capaci al momento. Sono stato messo in servizio. Non ho ricevuto la spiegazione precisa per l'attacco, ma suppongo che non volesse che Madama Bones diventasse il nuovo Ministro della Magia.”


“Questo ha senso. Amelia aveva talento nel risolvere i problemi. Sarebbe stata una spina nel fianco. Ora dobbiamo determinare la miglior linea d'azione per quanto riguarda le posizioni ministeriali vacanti.”


“Per quanto riguarda la ragazza, dovrebbe essere l'ultima della famiglia Bones. Ho il sospetto che sarebbe stata dominata e controllata per il suo denaro, le sue proprietà e i voti ereditari della famiglia Bones. Ho il sospetto che questa, e qualunque altra missione fosse stata affidata a Bellatrix, erano destinate a far fallire i tentativi di porre un Ministro competente al potere.”


Mentre il trio rifletteva su questa informazione, molti gufi arrivarono nella stanza relax. Harry già sapeva che le pergamene che portavano erano numerose avvertenze sull'uso della magia minorile. Sorprendentemente non nominavano affatto gli incantesimi eseguiti. Qualcosa che aveva menzionato una volta la sua amica Hermione Granger affiorò nella sua mente. Era il concetto di saturazione magica. I delicati e sensibili strumenti usati dal Ministero per tracciare emanazioni magiche potevano essere sopraffatti da una grande quantità di incantesimi. Una rapida lettura delle pergamene confermò che l'Ufficio per la ragionevole Restrizione delle Arti Magiche tra i Minorenni aveva captato la sua presenza in una zona ad alta saturazione magica. Avrebbe dovuto incontrare un rappresentante dell’Ufficio Applicazione della Legge Magica per far esaminare la sua bacchetta e giustificare l'uso di incantesimi. Fortunatamente Harry lo aveva appena fatto. 


In quel momento Spinnet scortò Susan nella stanza. Restituì le bacchette del professor Piton e di Harry. Harry capì che Susan aveva pianto. Stava stringendo la sua personale pila di pergamene, cortesia della signora Hopkirk. Si fermò vicino a lui, apparendo triste e a disagio. Sapeva che aveva bisogno di un gesto di conforto. Pensò ai propri ultimi giorni di scuola, che erano per lo più una macchia indistinta. L'unica cosa che si ricordava era Luna Lovegood che gli metteva una mano su una spalla e gli offriva un sorriso amichevole. Non aveva detto nulla e quello era esattamente ciò di cui lui aveva bisogno. 


Mettendo insieme un po' di coraggio, Harry allungò il braccio sinistro e le toccò la spalla. La strinse fermamente e incontrò i suoi occhi. Erano ancora gonfi di lacrime, ma lui si accorse di una punta di sorpresa in essi. Le fece un lieve cenno del capo e un breve sorriso. Poteva sentirla tremare e scelse di darle un altro po' di incoraggiamento. 


“Sei forte, Susan. Andrai avanti.” le disse. Lei lo ringraziò portando la propria mano sinistra attraverso il suo corpo e ponendola sulla mano di lui, ancora poggiata sulla sua spalla. Lui non disse altro, incerto di cos'altro avrebbe potuto dire. 


Il Capitano di guardia Anders entrò nella stanza. Tese la mano in modo anticipatorio verso Susan e Harry. “Bene, datemi quelle notifiche. Ci penserò io. Signor Potter, sembra che lei sia un po' nei guai per la creazione di una Passaporta illegale. Ho preparato una citazione di primo grado che richiede una multa di 300 galeoni. Ne detrarremo l'ammontare dal premio per la cattura di Rodolphus Lestrange. Dia entrambi questi moduli all'impiegato alla scrivania quando uscirà dall'edificio. Prenderà il numero della sua camera blindata e trasferirà sul suo conto i 700 galeoni rimanenti. Le consiglio di richiedere i documenti per la licenza di creazione Passaporte. Posso lasciarla andare con una multa e senza danni permanenti per la prima infrazione, ma un secondo reato significherebbe un arresto.”


Consegnarono le pergamene e i due Auror lasciarono la stanza. Susan non aveva mai davvero interagito con il leggendario Preside di Hogwarts. Ora lui la stava guardando con solo tristezza e rimorso nello sguardo. 


“Signorina Bones, mi permetta di esprimere le mie condoglianze per le sue perdite. Ricordo che sua madre era una delicata giovane donna e sua zia una delle streghe più dotate.”


“Grazie, signore.” riuscì a balbettare lei. 


“Sfortunatamente Voldemort le sta dando la caccia e avremo bisogno di prendere certe precauzioni per la sua sicurezza. Harry puoi ignorare i nostri accordi precedenti. Ci sposteremo direttamente al Quartier Generale. Farò ritirare i tuoi effetti personali dalla casa dei tuoi parenti. Bisognerà anche organizzare il trasporto lì degli effetti personali della signorina Bones.”


“Noi - Io ho un'elfa domestica” disse debolmente Susan. “Può raccogliere lei le mie cose.”


“Molto bene.”


“Trixie!” disse Susan, facendo apparire una piccola elfa domestica. 


“Padrona Susan! Così preoccupata era la povera Trixie!” La creatura si stava aggrappando alla gamba di Susan. 


“Per favore, ritorna a casa e impacchetta le mie cose. Avrò bisogno anche del Pensatoio di mia zia e della sua collezione privata di libri.”


“Sì! Padrona Susan! Subito!” L'elfa domestica sparì. 


“É tutto quello di cui ho bisogno, signore. Sono pronta per partire.”


“Avremo bisogno di fermarci dall'impiegato alla scrivania, signore.” disse Harry quietamente. 


“Sì, certo.”


Quando Harry raggiunse la scrivania, presentò al mago sorpreso i documenti che il Capitano di guardia Anders gli aveva dato prima. Il mago era quasi in stato di shock quando sia Harry Potter che Albus Silente arrivarono alla sua scrivania nel mezzo della notte. Harry firmò i documenti e prese una domanda di licenza per la creazione di Passaporte. I due professori e Susan si erano già avviati nell'aria della notte mentre Harry concludeva i suoi affari. 


“Signore, posso chiederle una cosa?” chiese Harry.


“Certamente! Cosa posso fare per te?”


“Posso prendere in prestito un po' di pergamena? Speravo di poter scrivere una breve nota per un amico, e ha un gufo per spedirla?”


“Certo!” Il portiere notturno disse che gli avrebbe offerto una pergamena, una busta e una penna d'oca. 


Sulla parte esterna della busta scrisse: ''Neville Paciock, Paciock manor.''




Neville, 


questa è solo una breve nota. Preferisco dirtelo io piuttosto che tu lo veda scritto sul Profeta. L'altra notte ero a casa di Susan. Rodolphus Lestrange è morto per mano mia. La vendetta non ci riporterà indietro coloro che amiamo, ma forse renderà più facile riposarci questa notte. Grazie per tutto l'aiuto all’Ufficio Misteri e per la tua amicizia. 


Il tuo amico, 


Harry Potter.


















Note dell'autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)


Ben ritrovati. Volevo che questa storia differisse da tutte le fic lì fuori sulle “Cattive Manipolazioni” di Silente, dove l'HarrySuperDotato esplode e ha tutte le sue ragioni convalidate, mentre Silente è lasciato a piangere su quanto male abbia fatto a Harry. La maggior parte di tali liti finisce con uno che cerca di affatturare l'altro. Quanti di voi hanno mai sostenuto un litigio giusto, certi di essere nella ragione solo per scoprire che, quando tutto era finito, non siete riusciti a convincere l'altro come speravate? Come potete vedere, né Silente né Harry vincono veramente, infatti il loro rapporto ora è molto più teso. Con le vostre recensioni, fatemi sapere se sono riuscito a ritrarre un litigio tra due persone “reali”. Come richiesto, sto rendendo i miei capitoli più lunghi. La parte con Piton praticamente si è scritta da sola - basti pensare ai fratelli Canon contro McNair, per il mediocre destino del mondo magico. Ci deve essere una bella storia lì dietro! Inoltre, se siete alla ricerca di un Harry e di una Susan che si innamorano per un'attrazione immediata, no, nemmeno quello succederà. Se la prenderanno con calma. Bè, con la calma che permetteranno le circostanze. É tutto quello che dirò su questo argomento. 







Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)


1) Potion Master significa un Maestro nell'arte del preparare pozioni. La parola master è difficilmente traducibile con un termine italiano che ne rispetti l'importanza della carica. Anche “professore” risulta un termine più generico e meno rilevante. Spesso, dunque, lasceremo questa espressione in inglese. Ovviamente, il Potion Master, in questo caso e in tutti gli altri, è Piton.

2) spellcaster - termine utilizzato da jbern per indicare genericamente colui che lancia un incantesimo.

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Capitolo 4
*** Ciò che ogni strega adolescente sogna ***


tftcd 4.html


To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y





Disclaimer - Un rapido controllo delle cose che possiedo: una casa (no, la possiede la banca); una macchina (sì, ma devo pagare l'assicurazione ogni mese per il diritto di guidarla); i vestiti che indosso (ma puoi scommetterci che sia stata mia moglie a sceglierli) e Harry Potter (no, qualcun altro ha pensato a lui per primo). 



Capitolo 4 - Ciò che ogni strega adolescente sogna



Susan camminò fuori dal Ministero nella fresca aria notturna. Si teneva vicino al Preside, ancora incerta su cosa fare con Severus Piton. Harry era ancora dentro a prendere documenti e ad occuparsi dei suoi affari/della sua ricompensa. La serata era stata una montagna russa di emozioni per lei e ora sembrava essere al punto più basso. Si sentiva emozionalmente svuotata dopo il suo collasso durante l'interrogatorio. Per fortuna l’auror aveva stretto un Voto Infrangibile, dunque lei non sentiva di aver tradito la fiducia di Harry. Giustificava le proprie azioni dicendosi che più persone conoscevano quale tipo di personaggio ambiguo fosse il Professor Piton, meglio era. 


Cinque minuti più tardi Harry uscì stringendo una pila di fogli. Indossava ancora i pantaloni della tuta, anche se il Medimago aveva pulito la sporcizia e curato le ferite della battaglia. Gli era anche stato dato un mantello fuori misura con il blasone dell’Ufficio Applicazione della Legge Magica sulla schiena. Il Preside osservò con attenzione i suoi studenti. 


“Ho finito.”


“Ci sono stati altri problemi, Harry?”


“No, signore. L'impiegato è stato abbastanza gentile da lasciarmi usare un gufo per spedire un messaggio.”


“A chi hai mandato il gufo?”

 

“A Neville.”


“Posso chiedere perché?”


“Con quello che Lestrange ha fatto ai suoi genitori, ho pensato che dovesse essere informato. Mi sarebbe piaciuto farlo di persona, ma non è possibile. Forse potrò comunicare con lui via Polvere Volante quando raggiungeremo la nostra destinazione.”


“Forse, ma aspettiamo almeno fino a domani. Se tu e la signorina Bones prenderete questa Passaporta, essa vi porterà a destinazione. Signorina Bones, avrà bisogno di memorizzare l'informazione su questo pezzo di pergamena.” disse, porgendo loro la copia della Gazzetta del Profeta del giorno prima e un pezzo di pergamena piegato. Susan ed Harry sentirono lo strappo della Passaporta e si ritrovarono sul marciapiede di un quartiere residenziale, tra il numero 11 e il numero 13. Sentirono un debole pop. Susan si girò a guardare il nuovo arrivato e si rilassò vedendo che si trattava soltanto del Preside. Con la coda dell'occhio, non solo vide che anche Harry si era girato, ma che aveva estratto anche la bacchetta e aveva assunto una posa di difesa.


‘Nota personale,’ pensò, ‘Non provare mai ad arrivare alle spalle di Harry di soppiatto.’ 


“Scusi, signore,” disse, rimettendo la bacchetta tra le vesti prese in prestito, “vigilanza costante e quant'altro.”


“Infatti. Alastor ne sarà felice. Ora, la casa è stata resa inaccessibile dalla sfortunata morte del signor Black. Avrebbe potuto lasciarla solo a una di queste quattro persone: Remus, te, la signorina Tonks o me stesso. Ho già escluso gli altri tre, quindi devi essere tu. Per prenderne possesso devi mettere la mano sulla porta e dire 'Io sono Harry James Potter. Rivendico questa casa nel nome di Sirius Orion Black'.”


Susan aveva guardato il pezzo di pergamena che la informava che c'era una casa segreta lì e improvvisamente la casa apparve davanti a lei. Stava ancora registrando quello che il Preside aveva detto. La casa apparteneva al noto assassino Sirius Black. Le ultime vestigia della sua vita normale e sicura erano sparite. Poco meno di qualche ora prima le cose che le davano più pensiero erano i risultati dei G.U.F.O, il tè serale e parlare di ragazzi con Hannah. Ora invece era passata al nascondersi nella casa di un famoso assassino, agli insegnanti che provavano a rapirla, ai Presidi che non sembravano sorpresi e ai momenti di terrore assoluto, che sperava un giorno di essere in grado di dimenticare. 


“Io, Harry James Potter, rivendico questa casa nel nome di Sirius Orion Black.”


Susan giurò di aver sentito la sua voce incepparsi quando pronunciò il nome dell'altro uomo. ‘Comprensibile’, pensò. Black aveva provato ad uccidere Harry, dopotutto. Susan vide la porta splendere momentaneamente e poi aprirsi. Harry entrò seguito da lei e da Silente. Lo spazio all'interno era decisamente poco aperto e invitante. Sembrava uno spazio che sarebbe potuto piacere a Pansy Parkinson. 


“Dov'è Kreacher?”


“Phineas è stato in grado di avventurarsi attraverso i ritratti della casa. É rimasto a giacere davanti al ritratto della Signora Black per molti giorni. É morto o catatonico. Vedremo tra un momento.”


Come previsto, quando entrarono in cucina, Susan vide il corpo di un appassito elfo domestico e sentì l'odore della decomposizione. Coprendosi la bocca corse al lavandino e svuotò lo stomaco del suo contenuto. Harry si avvicinò per confortarla, mentre Silente verificava che Kreacher fosse davvero morto e faceva svanire il corpo. Al suono dei conati di Susan, il ritratto sotto il quale giaceva l'elfo morto si svegliò e iniziò a urlare oscenità contro di loro. Silente sospirò e lanciò un potente incantesimo tacitante che lo fece ammutolire. Poi usò la sua magia per rinfrescare l'aria. Questo aiutò Susan immensamente. Harry si stava comportando secondo la vecchia tradizione d'onore, togliendole i capelli dal viso e correndo con la mano ad aprire il rubinetto per eliminare il vomito. 


Dopo essersi pulita, dette un'occhiata ad Harry. Lui le diede una pacca rassicurante sulla spalla e lei vide genuina preoccupazione nei suoi occhi verdi. Ogni strega adolescente in Gran Bretagna, e probabilmente in molte altre nazioni, sognava di passare del tempo di qualità con Harry Potter. Anche la stessa Susan si era lasciata andare a un paio di sogni ad occhi aperti. In qualche modo, il tenerle i capelli lontano dal viso mentre lei vomitava non era mai stato contemplato in queste fantasie. Ma lui non era stato meno nobile o galante di quanto lei avesse immaginato. Sfortunatamente Susan sentiva che in quel momento lui non stava vedendo il suo lato migliore. Si sentiva completamente umiliata. 


“Va tutto bene, Susan. L'odore è stato orrendo anche per me. Hai avuto una notte difficile e un sacco di cose da digerire.”


“Sono dispiaciuta per il tuo elfo.”


“Non esserlo! Ha una parte di colpa per la morte del mio padrino!” Questo confuse Susan ancora di più, ma stranamente ci si stava abituando. Stava provando a non concentrarsi troppo. Concentrarsi avrebbe portato alla chiarezza mentale e quella l'avrebbe portata a iniziare a pensare agli orrori di quella notte, che era decisa ad evitare. ‘Più tardi’, promise a se stessa, quando nessun altro poteva vedere - avrebbe affrontato la sua perdita. 


“Okay, Harry. Non so cosa dire. Io, ecco, dovrei iniziare con il ringraziarti per avermi salvato la vita. Credo che tu possa aggiungere il mio nome alla lista delle persone che ti devono un debito di vita.” disse, lottando per riguadagnare la propria compostezza. “Come hai fatto a sapere di venire?”


Lui picchiettò con le dita la famosa cicatrice sulla fronte. “A volte posso vedere che cosa sta facendo attraverso questa. Stiamo diventando più bravi a bloccarci l'un l'altro, ma lui lascia che le sue difese scivolino via durante la battaglia.”


“Oh.” fu la sola risposta che fu in grado di proferire mentre digeriva quell'informazione. Tra sé stava pensando: 'Ma cosa diavolo puoi rispondere a una cosa del genere? Bravo, Harry! Sintonizzati sull'ora “Signore Oscuro” di questa settimana in onda sulla Radio Magica!' Si chiese quanto aveva visto e il dolore che questo doveva causargli.


Tornando nelle sue facoltà, chiese “E la Passaporta, Harry? Davvero l'hai incantata senza bacchetta?”


“Sì, sebbene io sia ancora un po' confuso al riguardo.”


“Forse posso offrire una teoria.” Il Preside si sedette al tavolo. “Ci sono molti modi di imparare la magia. Tradizionalmente si leggono libri e poi si trovano opportunità di mettere in pratica l’incantesimo, finché non si riesce a perfezionarlo. La tua amica, la signorina Granger, è un ottimo esempio di quanto si possa ottenere con tale diligenza. Ogni tanto nasce una persona con una comprensione istintiva della magia. Ho il sospetto che tu sia una persona così, Harry. Avevi già sperimentato diverse Passaporte. Sai cosa si prova quando le si usano. Uscendo dalla tua visione e sentendo il bisogno di raggiungere la casa dei Bones, hai selezionato la tua magia e istintivamente hai creato la tua prima Passaporta. Farò sì che qualcuno inizi a lavorare con te sulla Materializzazione. Inizierete facendo diversi viaggi di andata-ritorno prima che ti venga data qualunque informazione. Se la mia teoria è corretta, il tuo corpo percepirà in quale modo il campo magico viene manipolato e questo dovrebbe ridurre significativamente il tempo richiestoti per padroneggiare questa abilità. Potrei anche fare in modo che Minerva inizi ad aiutarti a determinare se puoi diventare un Animagus. Una volta che avrai scoperto la tua forma, potremmo essere in grado di accelerare il processo trasfigurandoti in quella forma ripetutamente. Di nuovo, se i miei sospetti fossero corretti, dovresti acquisire questa abilità in un batter d'occhio.”


“Ha mai conosciuto qualcun altro che abbia imparato la magia in questo modo?” chiese Harry, interessato al ramoscello di ulivo che il suo mentore gli stava offrendo. Ironicamente quello poteva spiegare anche come Harry, senza alcun tipo di addestramento, fosse riuscito a lanciare la Cruciatus a Bellatrix Lestrange dopo essere stato sottoposto a quella maledizione molte volte.


“Nella storia recente, solo me stesso. Ci sono stati diversi altri casi sospetti. Tutti sono diventati maghi e streghe leggendari.”


“Quindi ciò significa che lei è un Animagus? Qual è la sua forma?” chiese Susan, volendo avere parte alla conversazione.


“Una capra - non molto utile, se non per mettere nei guai un membro della propria famiglia e per passare inosservato in una fattoria. Non ho realmente sentito il bisogno di trasformarmi per ben più di una decade. Comunque ogni abilità ha i suoi usi. Prima di sminuire velocemente la capra, bisognerebbe sapere che ho un forte senso dell'equilibrio come risultato. Un po' come la giovane Nymphadora, anche io ero terribilmente goffo nella mia giovinezza e la trasformazione portò un significativo cambiamento, che mantengo anche nella mia forma naturale.”


Al cospetto di queste nuove informazioni, molte storie degli anni precedenti acquistarono un senso. Qualcosa su suo fratello nei guai con le capre, le battute estemporanee del professor Vitious sulla ''vecchia capra pazzoide'' e un regalo di Natale che Harry aveva visto Hagrid consegnare a Silente - un pezzo di formaggio di capra. Per la prima volta in tutta la sera, Harry vide una punta dello scintillio mancante negli occhi di Silente. 


“Se potessi imparare, ne sarei molto felice, signore. Come ha detto poco fa, abbiamo bisogno di tutti i vantaggi che possiamo ottenere.”


“Sì. Forse la signorina Bones potrebbe richiamare la sua elfa domestica. Altrimenti non sarà in grado di entrare nei locali. Farò anche in modo che il tuo amico Dobby venga ad aiutarti a tenere le tue cose in ordine. É stato in grado di entrare nella casa per dar da mangiare a Fierobecco. Bill Weasley sarà qui domani per esaminare e rinforzare le barriere. Ho già fatto loro un esame superficiale e sembrano a posto per il momento. Appena lo potrò organizzare, ci sarà almeno una guardia qui tutto il giorno e il resto dei Weasley probabilmente si trasferirà qui. La tua amica, la signorina Granger, sarà fuori dal paese per altri cinque giorni. Richiedo il tuo permesso formale per continuare a usare la casa come mio quartier generale.”


“Certo, signore, ma per favore limiti i suoi uomini ai primi due piani. Vorrei avere un po' di senso di libertà.” Harry non poté resistere a mettere una condizione per l'uso. Non gli importava veramente che i membri dell'Ordine venissero ai piani di sopra o no; voleva solamente ricordare a Silente che le cose non andavano bene tra loro due, al momento. 


“Capisco.” Apparentemente il messaggio di Harry era stato recepito forte e chiaro. “Devo andare ora. Entrambi avete avuto una notte molto difficile. Assistere alla morte di qualcuno per propria mano non è mai piacevole. Se dovessi sentire la necessità di parlare con qualcuno, ad esempio il tuo Capo Casa, si può organizzare. Ti consiglierei di non sviluppare una tale insensibile attitudine verso l'uccisione. Quello è un sentiero che non si desidera percorrere.” 


Mentre il Preside si alzava per andarsene, Harry replicò con un certo senso di freddezza. “Signore, un volta ha detto che la morte era solo un'altra grande avventura. Non credo che perderò molto sonno per aver timbrato il biglietto di Rodolphus. Ho cercato di razionalizzare il fatto di non aver davvero ucciso Raptor, perché era già posseduto, e che nella Camera non c'era davvero il Voldemort sedicenne in persona. Guardando indietro adesso, non vedo nessuna differenza tra ciò che feci allora e ciò che ho fatto stanotte. Sono stato un assassino dal mio primo anno e guardando avanti so che accadrà di nuovo.”


“In un certo senso hai ragione, Harry. La differenza tra il dover uccidere e il voler uccidere è la tua coscienza. Buonanotte.” Con questo, il Preside si Smaterializzò, lasciando i due da soli. 


Susan assistette allo scambio tra il suo compagno di scuola e il suo Preside in uno stato di shock. Nessuno sapeva cosa era successo davvero all'insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure del loro primo anno. I pettegolezzi erano stati scambiati come le figurine delle Cioccorane. I più avevano sentito qualcosa riguardo la Camera dei Segreti ma, a parte gli amici intimi di Harry, Susan dubitava che qualcuno avesse sentito l'intera storia. L'intero corpo studentesco supponeva che Harry avesse una relazione da nipote con il Preside. Il ché una volta poteva anche esser stato vero, ma al momento nei loro commenti alternavano occasionale accettazione a rabbia a stento trattenuta. Susan decise che, se avesse passato più tempo nel ''Mondo di Harry'', avrebbe dovuto imparare le dinamiche dei rapporti di Harry con le altre persone. Stava già diventando tutto molto confuso. Forse, quando Hermione fosse tornata, sarebbe stata in grado di spiegarle alcune cose. Era nella sua classe di Antiche Rune e avevano passato un po' di tempo insieme lavorando su alcuni progetti. Non erano esattamente amiche, ma potevano almeno scambiarsi delle chiacchiere, talvolta. Forse poteva anche avvicinare la giovane ragazza Weasley, che era al quarto o quinto anno. Avrebbe dovuto diventare sua amica e imparare il suo nome di battesimo. Altrimenti sarebbe stato poco gentile. Si erano incontrate solo alle riunioni dell'ES e le parole che si erano dette si potevano tranquillamente contare sulle dita di una mano. 


Susan si concentrò sulla sua elfa domestica. Un minuto più tardi fu ricompensata con un debole pop e Trixie era arrivata. Aveva due bauli e il Pensatoio di sua zia. Un baule conteneva abiti e l'altro conteneva libri. Trixie chiese se ci fosse una stanza dove mettere gli oggetti di valore della casa distrutta. Harry disse alla piccola elfa di usare una delle camere da letto non occupate e di sigillarla in modo che solo lei e Susan vi potessero accedere. 


“Miss Susan è in un posto difficile da raggiungere. Trixie ha dovuto lavorare duro per attraversare la magia dei maghi. Trixie spera che lei al sicuro qui.”


“Lo spero anch'io.” disse Susan quietamente. 


Harry le porse una Burrobirra dal frigobox. Lei la accettò con gratitudine. Accarezzò l'idea di chiedere qualcosa di un po' più forte, ma lasciò perdere. Harry l'aveva già vista vomitare. Probabilmente sarebbe stato ancor meno colpito se avesse deciso di continuare il suo precedente spettacolo cercando di ubriacarsi. Fermò il filo del discorso per un momento. 'Perché improvvisamente mi interessa così tanto quello che Harry pensa di me?'


“Trixie preparerà una stanza per miss Susan e il suo amico.” disse allegramente l'elfa domestica, facendo levitare i bauli nell'aria. 


“Al terzo piano ci sono un paio di camere da letto. Di solito ne condivido una con Ron, mentre l'altra la usano Ginny ed Hermione.” disse Harry all'elfa. 


Ginny - questo era il suo nome! Susan memorizzò quella piccola informazione. “Harry, per stasera non mi dispiacerebbe condividere una stanza. Davvero, non voglio stare sola.”


“Umh, be', ok, se è davvero quello che vuoi.” Harry sembrò un po' a disagio. 


“Rilassati, signor Potter. Sono convinta che sei un perfetto gentiluomo.” disse Susan, godendosi la sua goffaggine. “Questo non significa che dobbiamo andare da Madama Piediburro o che cos'altro.”


Un piccolo fuoco tornò negli occhi di Harry. “Suppongo che tutta la scuola abbia sentito del mio presunto appuntamento lì..?”


“Più o meno. In realtà io ero là con Ernie, Hannah e Justin. Ne ho visto la maggior parte con i miei occhi. Accidenti se quella ragazza sa piangere, ma sì, era finito nella rete di pettegolezzi di Hogwarts alla fine della giornata.”


“Eri lì con Ernie?” chiese Harry, scettico. 


“Ehi, lascia i miei errori di giudizio fuori dalla questione!”


“Seriamente, cosa hai visto in lui?”


“Be', se proprio vuoi saperlo, Ernie è sicuro di sé. É un ragazzo molto carino. É piuttosto bravo in Trasfigurazione.”


“Allora perché non state ancora insieme?”


“Perché è troppo sicuro di sé. É un po' troppo arrogante e sa di essere veramente bravo in Trasfigurazione.” disse, con il suo primo sorriso genuino da diverse ore, ma che sembravano giorni. Harry ridacchiò a sua volta. 


“Mi guardo indietro e mi chiedo cosa avrei potuto fare di diverso con Cho e la prima cosa che mi viene in mente è che non sarei dovuto andare all'appuntamento, in primo luogo.”


“Probabilmente hai ragione. Non credo che avrebbe potuto funzionare in nessun modo.”


“E perché no?” replicò Harry, cercando senza riuscirci di sembrare offeso. 


“Era troppo bisognosa e tu ovviamente avevi cose più importanti in corso. Non conosco Cho personalmente, ma da quello che ho visto è ultra-competitiva e cerca continuamente rinforzi positivi. Il tipo di persona che ha sempre bisogno di sentirsi dire che è elegante, bella o brava a Quidditch. É una che ha bisogno di molte cure. Tu sembri volere quiete, pace e tranquillità. Così da fuori, sembrava un disastro fin dall'inizio. In più, lei è anche troppo gelosa. Era certa che tra te e Hermione ci fosse qualcosa, ma lei prova definitivamente qualcosa per Ron. A proposito, tu hai un giorno per la scommessa Ron/Hermione?”


“Seamus ha cercato di coinvolgermi, ma come amico di entrambi ho dovuto tirarmi indietro. Semplicemente, non sarebbe stato giusto. Che giorno hai scelto tu?”


“Il 28 agosto. Immagino che subito prima della scuola Ron raccolga abbastanza coraggio da muoversi. Ho cercato di avere il tuo compleanno, ma quello, il primo settembre e il compleanno di Hermione sono stati i primi ad essere presi. Il premio è oltre i cento galeoni!”


“Cerco di evitare queste stupide scommesse. Solo Merlino sa cosa scommettono su di me!”


“In effetti ce ne sono un bel po'. Ce n'è una sul numero di volte che catturerai il Boccino nella prossima stagione, un'altra sul numero di volte che finirai in infermeria e le due più popolari sono quelle sul numero di punti che il professor Palla di Melma ti toglierà a Pozioni quest'anno e, naturalmente, la scommessa sulla tua prossima ragazza.”


“La scommessa sulla mia prossima ragazza? Voglio davvero sapere di cosa stai parlando?” disse Harry, scuotendo la testa. 


“Probabilmente no.”


“So che me ne pentirò, ma come funziona esattamente?”


“Be', hai determinate probabilità a seconda della ragazza che scegli.”


“Chi ha ottenuto le quote migliori?”


“Cho ed Hermione sono pari. I più pensano che ci sarà una riconciliazione con Cho o che Ron ed Hermione avranno una grave crisi e che lei correrà da te. Anche la sorella di Ron ha delle buone probabilità. Tutti vedono il modo in cui ti fissa. Calì si è beccata qualche puntata per via del Ballo del Ceppo.” Susan si stava davvero godendo il rossore sulle sue guance. 


“Quindi tu su chi hai puntato?”


“Hannah.”


“Ma lei è fidanzata con Justin. Lo so persino io.”


“Già. L'abbiamo fatto per scherzo. Io ho scommesso su di lei e lei ha scommesso su di me. Abbiamo le probabilità standard di quelle del tuo stesso anno - casa differente. Venticinque a uno.”


“Chi è il colpo grosso?”


“Pansy. Centocinquanta a uno. La odi violentemente, è la piccola sgualdrina di Draco e sembra un carlino. Persino Millicent Bulstrode ha possibilità migliori. Per lo meno lei ha un buon carattere.”


“Davvero? Non le ho mai parlato.”


“Be', non mi stupisce dato il modo in cui le vostre case si azzannano sempre a vicenda, ma Millie è piuttosto brava in Antiche Rune. La maggior parte delle persone pensano che sia un'idiota per il suo aspetto, ma ti assicuro che in realtà è molto intelligente.”


“Lo terrò a mente.”


“Bene, hai chiesto. Ma non lasciare che altri sappiano che te l'ho detto. Odierei se tutti pensassero che ho rovinato il loro divertimento quando perderai improvvisamente la testa per Hannah.”


“Non è probabile. Ricordami di affatturare Seamus quando torneremo. Anzi, ricordami su base settimanale di affatturarlo.”


Risero e terminarono i loro drink. L'elfa domestica tornò al piano inferiore e li informò che la camera era stata pulita ed era pronta per loro. Harry chiese educatamente all'elfa se avesse potuto dar da mangiare all'ippogrifo nell'attico. Trixie annuì rapidamente e disse che avrebbe preparato la colazione per loro in mattinata. Susan semplicemente lo aggiunse alla lista delle cose inusuali che le stavano capitando. Appena iniziarono a salire i gradini, decise di chiederglielo.


“Hai davvero un ippogrifo nell'attico?”

 

“Sì. Ricordi Fierobecco, al terzo anno? Attaccò Malfoy perché lui era troppo idiota per avvicinarglisi correttamente.”


“Davvero. Ho sentito che il Ministero aveva ordinato di giustiziarlo.”


“Lo avevano fatto. Noi lo abbiamo salvato. Una storia per un altro momento, penso.”


“Oh. Sono solo stupita di come affronti tutto con tranquillità. Come ci riesci?”

 

“C'è un vecchio detto cinese - possa tu vivere in tempi interessanti. Sto imparando ad accettarlo, piuttosto che combatterlo. Ci siamo. Il bagno è proprio dietro l'angolo. Se vorrai, ti porterò a vedere Fierobecco domani. Penso che voi due andrete molto d'accordo.”


“Grazie. Se ti va bene, domani vorrei usare il pensatoio di mia zia - umh, be', il mio pensatoio, credo. Voglio vedere le tue avventure. Dato che il bastardo mi cerca, voglio sapere cosa devo fronteggiare. Me le mostrerai?” Lo guardò dritto negli occhi e gli permise di vedere nei suoi la propria determinazione. 


Harry ci pensò per un momento. Gli stava chiedendo delle informazioni molto personali. Cose che raramente aveva condiviso con qualcuno, men che meno con qualcuno che conosceva poco. Sapeva che in fondo lei se lo meritava più di chiunque altro.


“Ok. Ti mostrerò quello che posso. Ci potranno essere cose che non voglio mostrare. Le sto ancora affrontando, ma possiamo pensarci quando ci arriveremo. Va bene?”


Lei sorrise e lo abbracciò. “Grazie.” disse con voce strozzata e andò in bagno. Harry rimase lì per un momento, perso nei propri pensieri. L'abbraccio di Susan era dolce e gentile. Era abbastanza diverso dagli abbracci di Hermione e delle donne Weasley. In genere loro tentavano di schiacciarlo e soffocarlo. Mentre entrava nella stanza e si sedeva sul suo letto, sperò di ricevere altri abbracci leggeri e gentili. Si addormentò prima che Susan fosse tornata. 


Susan passò venti minuti nel bagno cercando di riacquistare la propria compostezza. L'aveva quasi persa del tutto quando si rese conto di ciò che Harry aveva accettato. Aveva letto l'articolo sul Cavillo. Sapeva che Harry avrebbe dovuto mostrarle la morte di Cedric Diggory e la rinascita di Voldemort. Avrebbe perfino potuto mostrarle la verità sul Basilisco del secondo anno, così come gli eventi dell’Ufficio Misteri. Susan sapeva quanto Harry desse valore alla propria privacy. Si maledisse per avergli chiesto, in pratica, di mostrarle gli eventi terribili della sua vita. Come aveva potuto essere così maleducata? Quale genere di persona orribile avrebbe fatto una cosa simile? Poiché prima gli era stata negata la piena liberazione, le sue lacrime arrivarono con un senso di vendetta. Per dieci minuti buoni rimase seduta sul bordo della vasca e si immerse nella sua miseria. Ricordava quanto fosse stata giù di morale al suo terzo anno, quando il suo primo ragazzo aveva rotto con lei. Ricordò come sua madre si fosse seduta con lei sul suo letto e avesse lasciato che Susan singhiozzasse sulla sua spalla, rassicurandola che il mondo non sarebbe finito per un Corvonero del quarto anno. Meschinità e senso di colpa attraversarono il suo corpo mentre soffocava i suoi singhiozzi. Era certa che tutti le avrebbero espresso le loro condoglianze per sua zia e le avrebbero detto quale tipo di persona meravigliosa era stata. Quello che la rendeva arrabbiata e frustrata era la consapevolezza che sua madre sarebbe stata a malapena nominata - quasi come un ripensamento. Continuò a piangere fin quando non ebbe più lacrime. 


Rendendosi presentabile il più possibile, lasciò il bagno e ritornò nella camera da letto. Trixie aveva lasciato una camicia da notte e una vestaglia sul letto con l'orribile logo dei Cannoni di Chludey sul copriletto. Avanzò e spense la luce. Harry sembrava già addormentato. Dubitando che si sarebbe svegliato e timorosa che se fosse tornata nel bagno avrebbe avuto un altro crollo emotivo, si cambiò lì, al buio. Per fortuna Harry non si mosse. Susan scivolò sotto le coperte e si mise in posizione fetale. Era esausta, ma non poteva dormire. Desiderò che il Preside gli avesse mandato qualche pozione soporifera. Probabilmente sarebbe stata una lunga notte. 


Dall'altra parte della stanza, sentì iniziare un basso gemito. Alla flebile luce che entrava dalle finestre, Susan vide Harry iniziare ad agitarsi nel suo letto. 


“Sirius... No! Mi dispiace così tanto! Cedric, vai via di qui! Salvati! Corri! No-Non morire! Colpa mia…”


Susan sentì l'angoscia mentre le sue grida si ripetevano. In un mondo perfetto lei lo avrebbe svegliato e lo avrebbe preso tra le braccia per sconfiggere il dolore. Quello, comunque, era lontano da un mondo perfetto. Trovò nuova umidità ad annebbiare i suoi occhi mentre guardava il cosiddetto eroe del mondo magico lottare contro i propri demoni. Si raggomitolò ancora di più nella sua posizione fetale. Afferrò l'altro cuscino, se lo mise sopra la testa per attutire i rumori e pregò che il sonno in fine la catturasse. Mentre aspettava che il sonno giungesse, Susan pensò all'ironia dell'articolo sul Settimanale delle Streghe sul sognare un appuntamento con Harry Potter. Uno dei commenti diceva che una delle maggiori fantasie era quella di passare una notte nella camera di Harry. 


L'ultimo pensiero nella sua mente prima di addormentarsi fu 'Oh sì, proprio il sogno di ogni strega adolescente.'



A molte miglia di distanza da dove Susan stava cercando di dormire, una figura si sedette sul bordo del letto, spalmando un unguento per ustioni sul proprio petto e sul braccio sinistro. La crema di Veela era un ottimo rimedio. Veniva resa ancora più potente se mescolata al sangue della Veela che l’aveva creata. Pochi Guaritori compivano volentieri quel passo. Fortunatamente Lord Voldemort era abbastanza convincente. Strategicamente quella notte era stata un pareggio. Amelia Bones era morta ed era decisamente la più notevole tra i ministri che avrebbero potuto essere elevati alla carica di Ministro ad interim. Aveva ancora la speranza che Rodolphus e Severus fossero stati in grado di completare la missione e catturare l'erede dei Bones, ma una sensazione di vuoto alla bocca dello stomaco gli diceva di aspettarsi una sconfitta. Aveva imparato molto tempo prima a fidarsi del suo istinto viscerale. Di nuovo, si maledisse per aver sovrastimato le sue risorse. Se avesse portato con sé anche Bella e Peter, loro si sarebbero potuti far carico di buona parte del peso magico e lui sarebbe stato più forte e non esausto quando il moccioso di Silente era arrivato. Il bruciore della maledizione di Potter riverberava ancora dentro di lui. 


Il Signore Oscuro meditò sul campione della luce e sua nemesi. Il ragazzo non era stato in grado di affrontarlo all’Ufficio Misteri. Le formidabili capacità in Trasfigurazione di Silente lo avevano protetto, mentre Potter sembrava spezzato e sconfitto. Questa volta, però, il ragazzo si era precipitato a capofitto e di persona in battaglia. La sua apparizione non era certamente prevista. L'elemento sorpresa aveva permesso al ragazzo di lanciare quell'infausta maledizione. La Devastante della Bones era stata decisamente più potente, ma in ogni caso era stata impressionante. Facendo saltare il tappo di una terza pozione ricostituente, fece una smorfia, sia per lo sgradito sapore del fluido, sia per i suoi continui fallimenti nei confronti di un maghetto, ancora nemmeno maggiorenne. Voldemort non si era elevato alla sua posizione sottovalutando continuamente gli avversari. Tutto al contrario - negli anni che avevano preceduto la sua scalata al potere, era lui che solitamente veniva sottovalutato. Quegli sciocchi sedevano sui loro troni e si fidavano dei loro leccapiedi, mentre sognavano di essere il successore di Grindelwald. Aveva anche svolto il ruolo di leccapiedi in due occasioni, ingraziandosi una Signora Oscura e la cerchia ristretta di un Mago solo per poi tradirli. Lady Arrevan era morta con i suoi tre migliori luogotenenti, guardando il tramonto dalla sua villa a Nizza. Boccheggiarono in cerca d'aria che non sarebbe arrivata, poiché il veleno che aveva messo nella loro cena aveva chiuso le loro vie respiratorie. La donna lanciò freneticamente l'Incantesimo Testabolla con la speranza che l'avrebbe salvata. I pestaggi finali della tardona furono materiale per il suo Patronus a forma di serpente, che lo protesse durante i negoziati con i Dissennatori. 


Il Signore Oscuro Christobal morì in modo molto più semplice. Voldemort lo spezzò fisicamente. Ricordava ancora la battaglia come se fosse stata ieri. Entrando nella stanza dopo uno scontro particolarmente brutale per consegnare il suo rapporto, Voldemort fu immediatamente colpito da una Cruciatus proveniente da una delle sue due guardie del corpo. Il corpulento norvegese, chiamato Sven, gli infliggeva il dolore della Cruciatus mentre Yuri Christobal si lamentava della perdita del suo demente nipote, Paulus, durante la battaglia. Era solo uno dei tre soldati che avevano perso quel giorno, rispetto alla sessantina di lavoratori che il Ministero turco aveva perduto, inoltre un intero edificio del Ministero era stato distrutto. Quello stupido fanfarone camminava al centro della strada, come se il cognome Christobal lo avrebbe protetto dalle maledizioni dei disperati e morenti in quell'inferno fatiscente. Non meno di tre Incantesimi Esplosivi, uno Spaccaossa e due Perforanti eseguiti piuttosto bene avevano attraversato la sua carcassa. Paulus Christobal era morto prima che il suo corpo toccasse terra. Voldemort comunque aveva posto il resto dei suoi soldati sotto Incantesimi di Disillusione e di Oscuramento. Al suo fianco, un giovane promettente appena uscito da Durmstrang, chiamato Antonin Dolohov. 


Un rapido segnale a Dolohov e la sua squadra concentrò gli Incantesimi Esplosivi contro un lato del palazzo, in cerca delle colonne portanti che mantenevano in piedi l'edificio. Il secondo gruppo, guidato da una strega dai capelli corvini di nome Misha Perez, provvide al fuoco di copertura e mantenne le barriere anti-Materializzazione. Lei gli rivolse un sorriso malizioso, mentre il continuo fuoco degli incantesimi cominciava a prendersi il suo pedaggio dall'edificio. I lavoratori all'interno della struttura a quel punto dovettero aver capito che le forze di Christobal non avevano intenzione di impossessarsi dell'edificio. Alcuni fecero un coraggioso tentativo di fuga; i più morirono abbattuti sui gradini in una fulminante schermata di fuoco del team di Misha. Due altri impiegati del Ministero tentarono di usare le scope dalle finestre superiori. Voldemort usò la stessa fattura che il pazzo Raptor tentò successivamente su Harry Potter. Uno riuscì a scappare dal campo, mentre l'altro si aggrappò alla sua scopa per 20 secondi prima che il suo corpo cadesse per sei piani, facendo poi un rumore abbastanza soddisfacente nell'impatto. 


“Muoviti, Anton! Prima che qualcun altro capisca cosa sta accadendo.” Con quello, Voldemort concentrò le sue abilità sull'assistere la prima squadra nel collasso dell'edificio. Meno di un minuto più tardi, ci furono i segni rivelatori del crollo. L'edificio di cinque piani iniziò a emettere un rumore rombante e poi, pochi istanti dopo, cedette. Voldemort si coprì la bocca per evitare di inalare la nube di polvere. Segnalò rapidamente ai suoi combattenti di lanciarsi in avanti per cercare ed eliminare i sopravvissuti. Non vedendo nessuna minaccia immediata, si rivolse verso il suo secondo in comando. La bellezza dai capelli corvini lo impegnò in una conversazione sommessa. 


“Misha,” disse, lottando per non tossire “chi è ferito e quanto gravemente?”


“Filess è morto e Messner lo sarà presto. Il resto ha ferite minori. Hai visto quello che è successo a Paulus, suppongo?”


“Sì. Meglio che la sua stupidità sia morta qui, piuttosto che vederlo riprodursi e mettere al mondo altra prole inutile! Mi ha risparmiato il problema di ucciderlo io stesso.”


“Sai che il vecchio non la vedrà in questo modo. Vorrà un resoconto.”


“Ci sarà una resa dei conti oggi, ma sarà la mia. Tutti noi saremmo morti se avessimo seguito il piano originale. Assediare un edificio dal Ministero in pieno giorno... Davvero originale.”


“Sai dov'è la mia lealtà, Tom.” Chiunque altro avrebbe subito un'atroce maledizione chiamandolo col suo nome babbano. Misha era l'eccezione. Non indossavano maschere, nessuna vanteria o illusione tra loro. C'era solo primitiva lussuria e incontrollata ambizione. “Anton e io copriremo l'atrio. Tu dovrai eliminare il vecchio e i suoi due animaletti.”


“Ho visto il modo in cui si confronta con ciò che reputa un fallimento. Sarò pronto. La pozione che ho preparato mi fortificherà contro la Maledizione Cruciatus. Soffrirò, ma nel momento in cui questa sarà sollevata, sarò in grado di attaccarlo. Sarà una cosa improvvisa e viscosa. Ci sarà un pretendente in meno a chiamarsi ''Signore Oscuro'', oggi.”


“Combatti bene, Mio Vero Signore.”


Le parole di congedo di Misha erano marchiate nella sua mente mentre si contorceva per il dolore della maledizione di Sven. Ranier, la seconda guardia del corpo, non aveva neppure sfoderato la bacchetta. Questo era previsto. Le guardie del corpo di Christobal erano diventate boriose. La conoscenza di questo fatto era parte dell'ispirazione per il suo piano. 


Dopo un minuto, Sven fermò la maledizione. Camminò arrogantemente verso di lui e lo sollevò per la collottola. La pozione precursore del dolore gli stava già permettendo di vedere attraverso la nebbia dell’agonia alla quale era stato sottoposto. Sven sentì la sua vittima cercare di mantenersi in equilibrio e appoggiarsi a lui. I suoi istinti di sopravvivenza furono qualche secondo troppo lenti quando sentì la punta di una bacchetta toccare il suo sterno. 


“Reducto!” urlò Voldemort, incanalando il suo potere nella Maledizione Esplosiva che creò un buco nel petto del suo tormentatore. La maledizione finì Sven ed ebbe ancora la forza di ferire la gamba di Ranier. La seconda guardia del corpo cadde giù dalla pedana rialzata, urlando in agonia. Yuri Christobal si riprese dallo shock e saltò in piedi sfoderando la bacchetta. Voldemort usò il corpo del norvegese morto per difendersi. Ficcò la bacchetta e l'intera mano nel buco nel petto di Sven, ignorando il sangue rappreso, e lanciò l'Anatema che Uccide alla forma prona di Ranier. La pallida luce verde colpì l'uomo negligente, che non si sarebbe più alzato. 


“Hai osato! Lacero!


Voldemort spinse il corpo senza vita di Sven sul percorso dell'Incantesimo Tagliente di Christobal. Rispose con uno dei suoi preferiti - “l'Impalatore di Vlad''. La maledizione consisteva di due incantesimi combinati in uno solo. Per prima una Maledizione Perforante, seguita da una Maledizione Cruciatus che inviava un’ondata di pura agonia attraverso il corpo della vittima. 


Christobal urlò in agonia quando la maledizione lo colpì al braccio destro. L'uomo era un bruto massiccio, che ricordava a Voldemort Horace Lumacorno. Una volta Yuri Christobal era stato un gigante d'uomo, ma aveva permesso che il suo fisico impressionante cadesse nel degrado. Il pretendente lanciò un'Anatema che Uccide in risposta, ma con mira scarsa e non fu una vera minaccia. Si potevano sentire i suoni della battaglia giungere dall'atrio. Misha e Anton erano di una lega superiore rispetto al resto delle truppe di Cristobal. Non aveva preoccupazioni, perché sapeva che gli avrebbero protetto le spalle. Voldemort sentì l'impatto di una Maledizione Esplosiva, che fu attutita dalla veste protettiva che indossava. In risposta scagliò una Spaccaossa che rovinò l'anca di Christobal. L'uomo urlò di dolore, cadendo al suolo. Proteggendosi dal debole incantesimo di risposta, Voldemort lanciò l'Incantesimo di Disarmo, separando dolorosamente l'uomo dalla sua bacchetta. 


“Ora, prima che tu muoia, soffrirai. Crucio!


Ripensandoci, a Voldemort sarebbe piaciuto trascorrere le ore o i giorni successivi a tormentare Yuri Christobal, ma il lato pratico prevalse mentre i suoni della battaglia continuavano nei corridoi più esterni. Fermò la Maledizione Cruciatus e guardò mentre quel corpo spezzato lottava per raggiungere la propria bacchetta. Il futuro Signore Oscuro raccolse le proprie energie sulla punta della bacchetta e lanciò l'Anatema che Uccide, mettendo fine al regno del ''Macellaio di Istanbul''. Poi eseguì un Incantesimo Tagliente per staccare la testa dal corpo e un semplice Incantesimo di Levitazione. 


Uscendo dalla sala grande nell'atrio, fece fluttuare la testa di fianco a lui, sorridendo. Misha e Anton gli sorrisero mentre gli incantesimi nella sala grande si fermavano.


“Il Macellaio è morto! Quelli che vorrebbero seguirmi, restino e saranno ricompensati. Quelli che non lo faranno, se ne vadano ora o moriranno! Non ci sarà una seconda offerta. Yuri non ha obiezioni da fare. E voi?” disse, facendo annuire la testa staccata. 


La meditazione di Voldemort finì con quel ricordo. Era stato una pietra miliare della sua ascesa al potere. Aveva guadagnato molti seguaci e molta ricchezza quel giorno. A volte, quando era immerso nei propri pensieri, Il Mago più Oscuro della storia recente si chiedeva se a portarlo al punto in cui si trovava non fosse stato tanto il risultato finale di immortalità quanto piuttosto l'adrenalina che aveva alimentato il suo viaggio. Dando un colpetto di bacchetta, preparò un bagno e aprì un vasetto pieno di erbe medicinali. Sarebbe stato a lungo a mollo prima di tornare dalle truppe che gli restavano. Loro non avrebbero saputo della debolezza che sentiva in quel momento. Aveva giurato di non ripetere l'arroganza e il compiacimento di Christobal. Non ci sarebbero state sorprese dall'interno, nemmeno da Severus. 


In quel momento di ricordi, gli mancò Misha. Condivideva spesso un bagno con lui.  Sebbene in verità gli mancava il suo consiglio, più che la sua presenza fisica. Misha non aveva fatto nessuno sforzo per nascondere il disgusto per le trasformazioni fisiche alle quali lui si era sottoposto. Non avevano condiviso il letto negli ultimi cinque anni della sua vita, ma i suoi consigli e capacità erano incalcolabili. Quando si immerse nel bagno, ricordò gli ultimi momenti della strega che era stata la cosa più vicina ad un'amica che avesse mai conosciuto. 


Era il 27 giugno 1977. Quel giorno divenne noto come la Strage di Portsmouth. Era iniziata come una semplice caccia al babbano, ma si intensificò quando il Ministero portò una considerevole forza di auror e cadetti in campo. Le sue truppe avevano molta adrenalina e non vedevano l'ora di combattere. Divenne uno dei giorni più sanguinosi della sua prima ascesa. 


Finì di occuparsi di un paio di idioti che avevano osato sfidarlo. Un sorriso attraversò il suo volto mentre guardava la strage. Era magnifico! Misha resisteva a dispetto delle sue ferite, strisce di grigio avevano invaso le sue trecce corvine. Aveva un aspetto trionfante mentre faceva levitare una motocicletta babbana danneggiata e la faceva impattare ripetutamente sulla gamba di Alastor Moody. Il vecchio auror, che era stato una spina nel fianco per lui, stava urlando in agonia e si arpionava l'occhio rovinato. 


Misha gettò da parte il veicolo babbano e torreggiò sopra l'uomo. “Così finisce il grande Moody. Eroe fino alla fine.”


Abbassò la bacchetta e iniziò il suo Anatema che Uccide. Mentre lo faceva, fu avvolta da una pallida luce color lavanda. Ci fu un crack malato quando il collo di lei si piegò improvvisamente in una strana angolazione. I suoi occhi mantennero quello sguardo di trionfo anche quando la luce li abbandonò. Cadde al suolo, rivelando il suo assassino. Era un giovane uomo, probabilmente ancora nel programma di addestramento. Aveva la mandibola pronunciata ed era un fascio di muscoli. 

 

“Accio Moody!” gesticolò con la bacchetta, continuando a incrociare pieno di sfida lo sguardo di Voldemort. 


Voldemort lanciò un'Anatema che Uccide, ma la giovane donna vicino all’auror fece levitare sul percorso della maledizione la stessa motocicletta che Misha stava usando come una mazza, causando un'esplosione. Il fumo oscurò i suoi nemici per un momento e l'uomo usò quel vantaggio per colpire Voldemort alla gamba con una Perforante. 


“Frank. Passaporta! Ora!” Pochi secondi dopo il trio scomparve, prima che il fumo si fosse dissipato. Fu la prima ma non l'ultima volta che Voldemort avrebbe incontrato Frank e Alice Paciock. 














Note dell'autore:

(Queste note, così come i diclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)


Bel capitolo. Sono soddisfatto della sua riuscita. Perché la forma di un Animagus non può essere completamente inutile? Mi aspetto che tutti si godano lo scherzo. Per quelli di voi che volevano vedere più Harry e Susan, la prima parte è per voi. Comunque ricordate, meno di 12 ore sono passate dall'inizio della storia. Quindi, ci vuol pazienza per vedere lo sviluppo della relazione. Spero che vi piacciano gli scambi tra i due. Susan sta provando a far fronte alla sua perdita e nello stesso tempo ad adattarsi al ''Mondo di Harry''. Perciò sarà su una montagna russa di emozioni per un po' di capitoli. Per quelli a cui è piaciuta l'azione finora, c'è stato un bel po' di Voldie! Come avete notato, ho trasformato Yuri Christobal nella beffa che di solito è Voldemort nelle altre storie che ho incontrato. Perché Frank e Alice alla fine, vi chiedete? Perché no! La maggior parte degli autori usano la teoria secondo la quale Voldemort scelse Harry al posto di Neville perché loro erano entrambi Mezzosangue. Io offro questa possibilità - forse Frank ed Alice furono davvero un dolore nel sapete cosa e Voldemort scelse i Potter pensando che fossero una minaccia minore. Questa è una parte della mia promessa a quelli che leggono le mie storie: vi darò buone trame e molto spesso cambierò un preconcetto o due con le mie svolte. Grazie ancora per le recensioni. Spero di vederne di più ora che la storia ha sfondato la barriera delle 20.000 parole. 

Buone Vacanze, 

Jim.




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Capitolo 5
*** Il giorno seguente / Un altro uso del Nottetempo ***


tftcd6.html


To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y








Disclaimer - Sfortunatamente la mia semplice richiesta per Natale di ottenere i diritti di Harry Potter, non ha avuto risposta. Ancora non lo possiedo, dunque. Oh, vabbè, proseguiamo con lo show...



Capitolo 6 - Il giorno seguente / Un altro uso del Nottetempo (1)



Harry si risvegliò con il gustoso profumo delle salsicce. Era ancora esausto. Quella notte era stata una delle più lunghe della sua corta vita. Aveva combattuto fisicamente con Tom Riddle e verbalmente con Albus Silente e in qualche modo, in entrambi i casi, la battaglia era finita con un pareggio. Se solo Hermione non avesse avuto una cotta così grande per le figure autorevoli, sarebbe rimasta impressionata quando glielo avrebbe raccontato. Ron Weasley, il suo altro migliore amico, sarebbe stato fiero di lui ma, in una svolta decisamente ironica, sarebbe stato anche un po' più che geloso. Harry prese in considerazione di tornare sotto le coperte e provare a rubare un'oretta di sonno, ma fu trattenuto dal brontolio del suo stomaco. I Dursley avevano trovato un altro motivo per negargli un pasto. Fece schioccare la lingua pensando alla volta successiva in cui Ron si sarebbe sentito geloso della sua grandiosa vita. Immaginò se stesso dire “Accidenti, amico, puoi averla. Solo ricorda una cosa, quando sarai con i Dursley, preparati a saltare qualsiasi altro pasto. Spero che non ti dispiaccia combattere a stomaco vuoto!”


Uscì dal letto e dette un'occhiata alla stanza. Era deprimente essere tornato al numero 12. Era suo ora. Si era quasi aspettato di vedere il suo padrino materializzarsi nella stanza e dargli verbalmente un calcio nel sedere per farlo muovere. Provò a non soffermarcisi, mordendosi il labbro inferiore. Sirius non l'avrebbe voluto. Sirius avrebbe voluto che ricordasse il buono, dimenticasse il brutto e diventasse un uomo di cui lui avrebbe potuto essere fiero. Guardando il suo comodino e la maschera da Mangiamorte rotta, seppe anche che Sirius avrebbe voluto che lui fosse trionfante. Harry si vestì in silenzio pensando alla sua storia, a battaglie vecchie e nuove e giunse a una conclusione. Avrebbe vinto lui. All'età di undici anni uccise un mago posseduto da Tom. A dodici, sconfisse Tom e il suo animaletto serpente, dichiaratamente con un po' di aiuto. Aveva respinto un'orda di Dissennatori, conteso e vinto il Torneo Tremaghi. Harry diceva sempre a Neville che aveva solo bisogno di un'iniezione di fiducia. Forse avrebbe dovuto lui stesso ascoltare i suoi consigli ogni tanto.


Harry guardò l'altro letto nella stanza. Susan ci era sepolta dentro. La testa coperta da un cuscino. Si sentì colpevole. Senza dubbio aveva sentito i suoi incubi. Era impressionante che non si fosse alzata e andata in un'altra stanza. Aveva un aspetto terribile. Normalmente era abbastanza carina e amichevole. Era sempre sorridente. Si diceva che il sorriso marchio di fabbrica di Susan fosse presente persino durante Pozioni. Il sorriso non c'era affatto sul volto addormentato che lui stava guardando. Una seconda fitta di fame gli ricordò che aveva bisogno di mangiare qualcosa. Scivolò fuori dalla stanza il più silenziosamente possibile e andò in bagno. 


Qualche minuto più tardi stava scendendo le scale fino in cucina. Lì c'erano due elfi domestici e un Bill Weasley dall'aspetto davvero molto stanco. Dobby caracollò immediatamente verso di lui, aggrappandosi alla sua gamba destra con una presa mortale. Scollò Dobby dalla propria gamba con grande sforzo. 


“Ciao, Bill. É bello vederti ancora.”


“Anche vedere te, Harry. Non riesci a stare lontano dai guai, vero?” disse con un sorriso stanco, mentre beveva il suo caffè. 


“Sfortunatamente i guai hanno sempre un modo per trovarmi e ho la brutta sensazione che la cosa potrà solo peggiorare.”


“Abbastanza vero. Sono appena uscito dalla Gringott. Stanno controllando la sicurezza e ci mettono sotto contratto anche per fare barriere private. Cazzo, dovrei essere a lavoro questo pomeriggio. Silente mi ha beccato mentre me ne stavo andando e mi ha chiesto se avessi potuto controllare le barriere qui e fare la guardia finché non avesse trovato un sostituto.”


“Come stanno le barriere?”


“Benone. Uno dei migliori lavori che abbia mai visto. Sebbene molte abbiano una natura oscura, ma le generazioni precedenti avevano una certa... come si dice? Ah, sì, possedevano una certa flessibilità morale quando si parlava di usare la magia.”


Harry ridacchiò alla descrizione di Bill. “La magia oscura fa erigere barriere migliori?”


“Più cattive sì. Migliori? Non necessariamente. Dipende per lo più dall'intento di base. Se stai semplicemente cercando di tener fuori la gente, niente batte un bel Confundus avvolto in una barriera anti-babbani. Non hai bisogno di scorticarli quando puoi semplicemente mandarli per la propria strada. A meno che tu non abbia voglia di un bello scuoiamento.”


“Hai fatto tu il lavoro sulla casa di Amelia Bones?”


“No. La squadra di Cooper e Hawksworth ha fatto quel lavoro - penso. Perché?”


“Ero lì l'altra notte. Voldemort ha attaccato. Le barriere hanno retto per un po'. Stava usando gli Inferi, erano più di venti. Si sono affollati sulle barriere e le hanno buttate giù.”


“Hai combattuto con lui l'altra notte?” chiese Bill, con gli occhi spalancati.


“Non proprio. Sono apparso, l'ho trovato con le mutande calate e l'ho colpito con una mossa fortunata. Era esausto ed è stato sufficiente per respingerlo.” disse Harry, provando a minimizzare il suo ruolo. “Il punto era che stava usando tantissimi Inferi per consumare le barriere. Non so se puoi fare qualcosa per compensare, magari..?”


“Beh, non davvero. Puoi sempre pompare maggiore energia nelle barriere durante la loro creazione. Questo le fa durare più a lungo, ma non per sempre.”


Entrambi pensarono alle informazioni che si erano scambiati. Harry spezzò il silenzio. “Bill, quanto sono forti le barriere sulla Tana?”


“Buone, non eccezionali. Probabilmente non buone come il lavoro a casa dei Bones e neppure lontanamente come quelle in questo posto.”


“Possono essere rinforzate?”


“Capisco dove vuoi andare a parare. Non penso che mamma e papà acconsentiranno, ma dovrebbero essere abbattute e rifatte per essere fatte bene. Con i tempi che corrono non sarà neppure un lavoro a buon mercato. Potrei farlo da solo, ma ci metterei quasi una settimana. Assumere un team sarebbe la cosa migliore da fare, ma quelli della Gringott sono tutti già impegnati e quelli privati ti succhiano fino all'ultimo spicciolo.”

 

“Stai dicendo che la cosa migliore è trasferirli qui dalla Tana il più velocemente possibile?”


“Praticamente. Silente ha detto che sarebbe andato a far visita a mamma e papà oggi pomeriggio e a vedere se potranno iniziare a trasferirsi. Mi sentirò più sicuro quando saranno qui.”


“Sai chi sarà di guardia qui?”


“Penso che userà Emmy Vance, il signor Diggle e la signorina Jones. Anche se non ne sono certo.”


Harry sembrò un po' deluso. Aveva sperato di passare del tempo con Remus Lupin. Entrambi avevano perso molto quando Sirius era caduto dietro il velo all'Ufficio Misteri. Gli mancava il lupo mannaro di buon carattere, poveramente vestito. L'uomo aveva una certa natura onesta che era una qualità quasi disarmante. Provando a tirarsi su di morale e a tirare un colpo a Bill, Harry alzò un sopracciglio, “Emmy?”


“Sì. Eravamo a scuola insieme. Siamo andati a Hogsmeade un paio di volte. Ovviamente non ne farai parola con Fleur. I miei scherzi non sono nemmeno lontanamente giocosi come quelli dei gemelli e penso che rimarresti impressionato dalla mia estesa conoscenza delle maledizioni.” lo minacciò un po' Bill. 


Harry decise di dargli una risposta sfacciata. “Bill, non ho paura del Coglione Oscuro. Perché dovrei aver paura di te?”


Bill scosse semplicemente la testa. “Quello che dici ha senso, Harry. Sebbene io al posto tuo apprezzerei semplicemente il consiglio. Fleur non è abituata al fatto che i ragazzi resistano al suo potere. Sta passando un momento terribile affrontando il nuovo sentimento della gelosia. É abituata ad essere la ragazza di cui qualcuno è geloso, e non il contrario. Sono già stato costretto a descrivere le mie ultime tre relazioni con dolorosi dettagli e, dato che la signorina Vance è una storia molto più distante nel tempo, credo che meno dico, meglio sarà.”


“Non ti preoccupare, mi stavo solo divertendo un po'. Sembra difficile farlo di questi tempi. Un sacco di cattive notizie e quasi nessuna buona. Perché pensi di essere refrattario al suo potere? Anch'io lo sono.”


“Probabilmente per il mio allenamento da Spezzaincantesimi. Dai loro test è risultato che ho un'impressionante resistenza naturale ai modi magici per alterare la mente. L'allenamento l'ha solo rinforzata.”


“Oh. Questo ha senso.” rispose Harry. Stava pensando a quanto facilmente lui poteva respingere la Maledizione Imperius. 


La colazione preparata da Trixie, l'elfo domestico di Susan, era impressionante, se non inusuale. C'era il solito vitto di pancetta e salsicce, ma aveva preparato anche omelette e salsicce con sugo servite su un letto di gallette. 


“Come lo chiami quello, esattamente?”chiese Bill all'elfo domestico.

 

“Biscuits and gravy (2). É un piatto dall'America. La signora Amelia andava sempre alle riunioni. Le piaceva il cibo e ha mostrato a Trixie come prepararlo. Il preferito della signorina Susan è gallette e sugo. Trixie vuole aiutare la signorina Susan ad essere di nuovo felice.”


“É molto buono. Sono sicuro che a Susan piacerà, quando scende. Ovviamente ti prendi buona cura di lei.” disse Harry, provando a calmare la frenetica elfa domestica. Sapeva, dalla sua esperienza con Dobby, di dover dare a un elfo domestico quanti più rinforzi positivi possibili. 


La piccola elfa domestica era scioccata dal complimento. L'altro elfo che aveva brevemente incontrato le aveva parlato del grande e gentile mago Harry Potter, ma era stata scettica. La maggior parte degli elfi parlava dei propri padroni in quel modo. Ciò che la sorprese veramente fu quando Dobby le spiegò che Harry Potter non era il padrone di Dobby. Lui aveva liberato Dobby dai suoi crudeli padroni. La maggior parte degli elfi domestici temeva l'idea di essere liberati. La maggioranza avrebbe preferito servire dei padroni abusivi piuttosto che assaporare la libertà. Dobby sembrava divertirsi comunque. Riconoscimento e apprezzamento erano rari da parte dei padroni maghi, ma previsti. Comunque il fatto che una persona fuori dalla famiglia dell'elfo parlasse così a un elfo domestico era inaudito. Trixie era allibita. Gli umani non potevano dire quando un elfo arrossiva, ma lei al momento stava arrossendo profusamente.

 

Venti minuti più tardi una molto stanca e ancora esausta Susan Bones si svegliò. Cercò per circa cinque minuti di ricatturare il sonno, ma il suo sforzo fu vano. I suoi occhi saettarono attraverso la stanza poco familiare. Per un breve momento si chiese dove fosse, poi tutto la sommerse di nuovo. Passò i cinque minuti successivi a controllare il proprio pianto, mentre singhiozzava silenziosamente nel cuscino arancione. Voleva rimanere più a lungo, ma il brontolio nello stomaco, unito al bisogno di andare in bagno, prevalse. Notò che Harry era già sceso. Afferrando i propri vestiti, attraversò il corridoio fino al bagno. La faccia nello specchio non era la giovane donna felicemente divertita che di solito vedeva. Gli occhi e le guance erano gonfi e rossi. I suoi capelli erano un casino terrificante. Malgrado l'incessante brontolio allo stomaco, optò per farsi una doccia veloce. Mentre raccoglieva le sue cose e iniziava la doccia, provò a pensare a quello che doveva fare quel giorno. 


Avrebbe avuto bisogno di contattare la Gringott e i rappresentanti legali della sua famiglia. Loro sarebbero stati in grado di occuparsi delle sistemazioni finali di sua madre e sua zia. Non ne avrebbe avuto bisogno, ma voleva davvero parlare con Hannah Abbott. La sua migliore amica era davvero una buona spalla su cui piangere, pensò, in piedi nella doccia, con la fronte appoggiata alla parete, lasciando che l'acqua le sorresse sulla schiena. Mentre si faceva la doccia, provò a non pensare a nulla, se non all'azione di farsi la doccia. Sembrava aiutare - in qualche modo. 


Alla fine anche il suo rifugio nella doccia terminò. Si sentì colpevole per aver usato così tanta acqua calda. Velocemente si vestì e provò a domare i propri capelli. Una coda di cavallo allentata fu tutto quello che riuscì a fare. Sapeva di non poter nascondersi più a lungo e si avviò di sotto. Harry fu il primo a vederla. 


“Ciao, Susan. Hai dormito bene? Questo è Bill Weasley, il fratello più grande di Ron. É qui per controllare le barriere e farci compagnia finché non arriverà la scorta successiva.” Bill fece un saluto veloce, che lei ricambiò con un breve sorriso. Harry stava balbettando leggermente, ma Susan non ci fece caso. 


“Suppongo di aver dormito bene quanto mi potevo aspettare. Buon giorno, Trixie. Ho sentito il profumo di gallette e sugo. Grazie.”


“La signorina Susan è troppo gentile con la povera Trixie.” esclamò l'elfa mentre sistemava un piatto di cibo di fronte a lei e correva a prendere un po' di succo. 


“Harry, posso usare la Metropolvere per chiamare qualcuno?” chiese Susan. Harry dovette dare un'occhiata a Bill. 


“Puoi Susan, ma sii breve e non dire a nessuno dove sei.”


“Cosa posso dire loro?”


“Di' loro che sei in una casa sicura ora e sotto scorta per la tua sicurezza.”


“Ok. Posso farlo.”


Susan finì velocemente la colazione. Era più affamata di quanto avesse creduto; accese un fuoco nel caminetto. Gettò un pizzico di Polvere Volante e scandì. “Casa Abbott!”. Chelsea, la sorella minore di Hannah, rispose e andò a chiamare Hannah. Un minuto più tardi Hannah e le sue treccine, il suo marchio di fabbrica, arrivarono saltellando nella stanza. 


“Buongiorno, Susan. C'è qualcosa che non va con la tua Metropolvere? Ho provato a chiamarti prima, ma non ha funzionato.”


“No, non funziona.” iniziò Susan, con una voce che venne fuori tremante e che minacciava di sciogliersi in singhiozzi nel giro di qualche secondo. “Siamo stati attaccati l'altra notte. Mamma e zia sono morte!”


“Oh mio dio! Stai bene? Dove sei? Hai bisogno che veniamo a prenderti?”


“Fisicamente sto bene e sono in un luogo sicuro, ma non dovrei lasciare che nessuno sappia dove sono. Appena potrò dirlo, sarai la prima a saperlo.”


“Mi dispiace così tanto per tua madre e tua zia. C'è qualcosa che posso fare?” disse Hannah, sentendo lacrime piuttosto inutili che iniziavano a scenderle lungo le guance. Hannah era stata molto affezionata a Dana e Amelia Bones. 


“No. Niente a cui riesca a pensare, ma se mi viene in mente qualcosa te lo farò sapere.”


“Sei sicura di essere al sicuro nel posto dove sei?”


“Così mi è stato detto. Vorrei poterti dire di più. Devo essere breve, quindi è meglio che tagli corto.”


“Stai attenta, Susan!”


“Anche tu, Hannah. Tieni sempre con te la tua bacchetta. Ciao!”


Susan tirò fuori la testa dal caminetto e vide che Bill e Harry stavano ancora parlando. La cosa strana era che lei non riusciva a sentirli affatto. Notando che Susan non era più alla Metropolvere, Harry diede di gomito a Bill che agitò la bacchetta, facendo svanire l'incantesimo di privacy. Le sorrise. 


“Harry ha insistito perché tu potessi parlare senza essere origliata.” Bill si strinse nelle spalle guardando Harry che assunse una sfumatura leggermente rosata sul volto. Bill sorrise pensando: 'Questo è per quel commento idiota su Emmy!'.


“Grazie, Harry. É stato molto gentile. Non ho detto dove mi trovo. Hannah è preoccupata comunque. Posso capirlo.”

 

“Ne sapremo di più quando Silente tornerà. Probabilmente ti lascerà andare a casa di Hannah o la lascerà venire qui a farti visita.”


“Lo pensi davvero?”


“Probabilmente, per quanto non si sa mai. Di solito è piuttosto flessibile - con chiunque altro.” disse Harry, con un tocco di amarezza. Sia Susan che Bill lasciarono correre, ma entrambi memorizzarono quella informazione per usarla in seguito. 


--


Neville cercò tra le rovine di casa sua qualcosa di anche solo remotamente utile. Fino a quel momento aveva racimolato un mantello quasi integro in cui avvolgersi, la bacchetta di sua nonna, il suo portamonete con dentro circa quattordici galeoni e qualche paio di scarpe. Secondo il suo orologio, che per fortuna era sopravvissuto nel laghetto con lui, erano quasi le otto del mattino. Afferrò un paio di altre cose, le gettò in un baule malconcio e iniziò a trascinarlo lungo la strada. Quando raggiunse la fine del marciapiede sentì il crack tipico di qualcuno che si Materializzava. Non volendo dargli alcuna possibilità, sfoderò la propria bacchetta. Come previsto, c'era un Mangiamorte avvolto in un mantello che stava dall'altra parte della strada. 


“Bene, bene! Torno indietro per lanciare il Marchio e guarda chi trovo. Il piccolo Paciock perduto.” lo schernì il Mangiamorte, schivando uno Schiantesimo diretto nella sua direzione. “Vediamo se riesci a colpire quello che non puoi vedere.”


Con ciò, il Mangiamorte scagliò un incantesimo di Disillusione su se stesso. Neville si maledisse mentre lanciava Maledizioni nella direzione in cui più o meno era il suo avversario. Stava rimpiangendo l'unica lezione dell'ES che aveva saltato. Harry aveva spiegato un po' di quello che si doveva fare quando si affrontava un avversario invisibile. Neville avrebbe dovuto improvvisare. Si chinò sotto una Maledizione Spaccaossa mirata verso il punto in cui si trovava la sua testa un attimo prima. A giudicare da dove era originata la maledizione, il suo avversario aveva iniziato ad attraversare la strada. 


Neville pensò tra sé, mentre tirava fuori la bacchetta, 'Be', se io non lo posso vedere, forse neanche loro possono vederlo.'


Come previsto, mentre schivava un'altra Maledizione dal suo tormentatore invisibile, vide i segni rivelatori dell'arrivo del Nottetempo. Quello apparve e suonò il clacson. Qualche microsecondo più tardi, Neville sentì un forte tonfo e vide un'ammaccatura apparire nel telaio. Il bus sobbalzò leggermente e lui seppe che il suo assalitore era stato investito sotto le ruote. Corse in avanti e afferrò il suo baule, mentre il bus si fermava di fronte a lui. 


“Buongiorno e benvenuto sul...”


“Non per interrompere, ma la mia casa è stata attaccata dai Mangiamorte. Dobbiamo andarcene da qui.”


“Santo Merlino! Forza, entra! Muoviti!”


“Cos'era quel rumore? Suonava come se avessimo colpito qualcosa.” chiese la testa rattrappita. 


“Non lo so. Dove ti porto, ragazzo?”


“Da qualche parte dove ci siano un po' di auror. Non sono troppo pignolo.”


“Quartier generale degli auror sia. Gratuito per i servizi di emergenza!”


Neville guardò fuori dal finestrino posteriore mentre il bus prendeva velocità. Si aggrappò a uno dei pali quando accelerò. In lontananza vide quello che doveva essere stato il Mangiamorte. Di fronte alle rovine fumanti della sua casa. Mentre si stava dando una pacca sulla spalla per una soluzione così geniale, uno strano pensiero gli attraversò la mente. 


'Mi chiedo: sarò in grado di vedere un Thestral, oppure no, dato che quel tizio era invisibile…?'


Più tardi il bus si trascinò fino a un edificio dall'aspetto anonimo. Ai Babbani sarebbe sembrato una fabbrica chiusa, ma in realtà era il quartier generale secondario delle Forze dell'Ordine Magiche Inglesi. Il loro quartier generale primario era a Diagon Alley, ma questo serviva a dispiegare truppe fuori dal vicolo. Il Ministero aveva imparato una dolorosa lezione durante la prima ascesa di Voldemort, quella di avere diversi quartier generali. Sfortunatamente, recenti tagli di bilancio sotto l'amministrazione Caramell aveva portato alla chiusura degli altri due quartier generali fuori da Diagon Alley. 


Neville scese, trascinando il baule. Aprì la porta e trovò una piccola sala d'aspetto con solo due persone in attesa e un impiegato dai capelli grigi, che gli ricordò Malocchio Moody. 


“Hai dimenticato di vestirti, ragazzo?” disse, notando il petto nudo di Neville, a malapena coperto dal suo mantello sbrindellato. 


“I Mangiamorte hanno attaccato casa mia l'altra notte!” sbottò Neville in risposta. L'uomo diventò subito mortalmente serio. 


“Dove?”


Neville recitò il suo indirizzo e l'uomo fece cenno a diversi auror. Un uomo alto dalla testa pelata si fece avanti. Neville lo riconobbe come una delle persone presenti alla battaglia dell'Ufficio Misteri. 


“Kingsley, la casa di questo ragazzo è stata attaccata. Ecco il suo indirizzo. Manda una squadra laggiù.”


“Umh, signore. Ce ne potrebbe essere ancora uno lì.” disse Neville rivolgendosi a Kingsley. 


“Dove?”


“L'ultima volta che l'ho visto giaceva sulla strada. Potrebbe essere morto.”


“Perché?”

 

“Se ne erano andati da diverse ore. Stavo prendendo quello che potevo e me ne stavo andando. Lui si è materializzato, ha detto qualcosa sul lanciare il Marchio Nero e ha iniziato a maledirmi. Ho provato a combattere ma si è reso invisibile. Io, ecco, ho fatto la sola cosa alla quale ho potuto pensare. Ho chiamato il Nottetempo. Lo hanno tipo investito. Si sono chiesti cosa avevano colpito, ma io non gliel'ho detto. Non volevo farli agitare.”


Kingsley e l'impiegato guardarono il giovane mago a bocca aperta. Kingsley fece un largo sorriso e scosse la testa in apprezzamento. L'impiegato ridacchiò sottovoce. 


“Vieni, ti porto nel mio ufficio, dove potrai aspettare.” disse, guardando l'indirizzo. “Sei il figlio di Frank e Alice Paciock, vero?”


Neville annuì. “Neville Paciock, signore.” si presentò Neville. 


“Ero al loro matrimonio. Sarebbero fieri di te. Jenkins, vieni qui. Questo è Neville Paciock. Portalo nel mio ufficio. Dagli qualcosa da mangiare e una maglietta. Prenderò la sua dichiarazione quando torno. Tallwood e Fulton, voi siete con me. Tu rilassati, Neville.”


“Signore. Il corpo di mia nonna è laggiù.” disse Neville, non più capace di incontrare gli occhi dell'uomo. Lacrime sgorgarono dai suoi occhi. 


L'espressione sul volto di Kingsley Shacklebolt si indurì. “Ci prenderemo cura di lei. Hai la mia parola.”


Detto questo, il trio di auror scomparve. L'auror Jenkins portò Neville in un piccolo ufficio e gli indicò un divano. Disse a Neville di aspettare lì e che sarebbe tornato con una camicia. Cinque minuti più tardi tornò con una maglietta, un vassoio con un paio di paste, una tazza di polistirolo piena di succo e la copia di quel giorno della Gazzetta del Profeta. 


“Ecco a te, ragazzo. La mia scrivania è appena fuori dall'ufficio, un paio di cubicoli più giù. Devi solo venire da me, se hai bisogno di qualcosa. Se non ci sono, chiedi dell'impiegato. Sala relax e bagno sono le sale sulla destra. L'auror Shacklebolt probabilmente sarà sul campo per qualche ora, quindi cerca di metterti comodo.”


“Grazie, signore.” disse Neville, mettendosi la canottiera grigia con il logo del DMLE (3) e sedendosi sul divano. Provò a mettersi comodo mentre guardava il Profeta. Non c'era menzione degli attacchi della notte, ma considerando l'ora a cui erano avvenuti non era sorprendente. In qualche modo aggiornarsi sulle notizie degli allenamenti delle squadre di Quidditch e di gossip semplicemente non attirava la sua attenzione. Guardandosi intorno nella stanza vide diversi premi e targhe commemorative. Sotto un premio, c'era la foto di Kingsley che ne riceveva uno da niente meno che Alastor Moody. Per qualche minuto guardò la foto di Kingsley camminare fino al podio, prendere il premio e stringere la mano dell'ex auror, poi si girò con un grande sorriso verso la folla che si poteva vedere applaudire. 


Poco dopo le 8.00 di mattina, le persone vennero prese da un'attività frenetica. Neville ascoltò diversi rapporti su Marchi Neri lanciati. Capì che quanto avvenuto la notte precedente doveva essere stato uno sforzo combinato. Per le 8.15 l'ufficio era quasi deserto, con tutto il personale disponibile distribuito sulle varie scene del crimine. Neville finì la sua colazione e prese un paio di riviste recenti dalla sala relax. Intorno alle 9.30, riuscì ad addormentarsi sul divano. 


Kingsley Shacklebolt svegliò il giovane uomo poco dopo l'una del pomeriggio. Aveva programmato di tornare velocemente, ma all'attacco a casa Paciock se n'erano aggiunti altri due. Apparentemente, Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato aveva voluto far sentire la sua presenza in tutta l'Inghilterra la notte precedente. La maggior parte degli attacchi erano contro vecchie famiglie purosangue, noti oppositori del Signore Oscuro. Le famiglie Goldsteins e Smith erano state completamente sterminate. La figlia quattordicenne dei Compton era dispersa e, ciliegina sulla torta, Kingsley ora affrontava il compito di dire al giovane Neville che, a parte Frank e Alice, lui era l'ultimo Paciock rimasto. 


“Mi spiace di averci messo tanto per venire da te, Neville.”


“Capisco, signore, ho sentito che ci sono stati molti altri attacchi. Quanto è brutta la situazione?”


“Molto brutta. Temo che abbiano attaccato anche casa di tuo zio. Non ci sono sopravvissuti. Mi dispiace di essere io a dirtelo.”


Neville guardò lontano dall'uomo, che aveva messo la sua grande mano sulla spalla del giovane. Voleva urlare. Voleva piangere. Voleva rompere qualcosa, o qualcuno. Kingsley guardava mentre Neville stringeva ripetutamente i pugni. Dopo un minuto Neville mormorò qualcosa. L'auror dovette chiedergli di ripeterla. 


“Ho detto: chi altro è stato attaccato?”


“Non dovrei dirlo, ma le famiglie Goldsteins, Compton e Smith. Sarà tutto sul Profeta domani e sulla Radio Magica stasera.”


Neville conosceva Tony Goldsteins, Marcia Compton e Zacharias Smith dall'ES. Sapeva che anche la casa di Susan era stata attaccata. Mise una mano in tasca, trovò il messaggio di Harry Potter e lo perse all'auror. 


“Signore, tutti quelli che sono stati attaccati l'altra notte avevano qualcuno nel club di difesa di Harry a Hogwarts e venivano da una famiglia Purosangue. Pensa che ci potrebbe essere un collegamento?”


“Potresti aver ragione. Chi altro era in quel club, che potrebbe adattarsi alla descrizione?”


I due passarono i successivi venti minuti a fare una lista dei membri dell'ES. Era ironico che Neville conoscesse tutti i nomi, dato che per i primi incontri aveva dovuto passare da partner a partner, visto che nessuno aveva voluto lavorare con lui. Kingsley chiamò Jenkins e e gli altri due auror nell'ufficio per metterli al corrente della teoria. Poteva essere una coincidenza, ma sicuramente meritava indagini più approfondite. Uno dei pezzi mancanti era il modo in cui gli assalitori fossero venuti a sapere l'attuale indirizzo di tutte le loro vittime. C'erano due possibilità ed entrambe coinvolgevano il Ministero.


“Tallwood, tu e Jenkins andate al Dipartimento dell'Educazione Magica e vedete se qualcuno ha richiesto i registri delle persone che sono state attaccate e che potrebbero corrispondere alla descrizione. Fulton e io andremo all'Ufficio per l'Uso Improprio della Magia con il signor Paciock, qui. Devo informare il comandante. Voi due andate. Noi ce ne andremo appena avrò parlato con Beverly.”


Cinque minuti più tardi Kingsley aveva ottenuto il permesso del suo superiore ed ora si trovavano presso l'Ufficio per l'Uso Improprio della Magia. La segretaria di Madame Hopkirk li riconobbe e andò a chiamare il suo superiore. Madame Hopkirk non era compiaciuta delle implicazioni della teoria quando le fu presentata a porte chiuse. Con riluttanza, acconsentì a mostrare loro come si accedeva ai registri, battendo con la propria bacchetta su una banca dati. Fortunatamente il sistema annotava ogni volta che si accedeva ai file. L'espressione sulla sua faccia divenne rigida appena i primi tre risultati mostrarono che Philip Chambers aveva effettuato l'accesso a tutti i registri otto giorni prima. Abbastanza stranamente, il signor Chambers aveva programmato una vacanza per i successivi tre giorni. Mise un'assistente a continuare il controllo, mentre lei forniva a Kingsley l'indirizzo del signor Chambers e gli permetteva di usare la sua connessione alla Metropolvere per tornare al quartier generale. 


Poco dopo, i tre auror apparvero fuori dall'appartamento di Chambers vicino a Kent. Il signor Kent non era in casa, ma due abiti da Mangiamorte vennero trovati nell'armadio della sua camera da letto. Andarono fuori ad aspettare il suo ritorno. Sei ore più tardi Philipps Chambers sarebbe stato messo in prigione dopo un breve scambio di incantesimi. 


Nel frattempo Kingsley aveva chiesto all'ora pallida Madame Hopkrik di usare i suoi gufi per avvertire tutte le famiglie i cui registri avevano subito un accesso, per via della decisa possibilità che potevano incombere altri attacchi. Purtroppo Kingsley non poteva dire se fosse più interessata alla sua posizione e alla perdita di prestigio piuttosto che al crimine commesso da uno dei suoi subordinati. Tra sé e sé scosse la testa all'ennesimo esempio in cui il Ministero continuava a deludere le streghe e i maghi che doveva proteggere. Lasciò Fulton a finire lì e portò Neville a un punto di Smaterializzazione stabilito. 


“Hai già fatto la Materializzazione congiunta prima? Giusto?”


“Solo una volta, tanto tempo fa.” rispose Neville, nervosamente.

 

“Non ti preoccupare. Aggrappati a me. Sono un professionista.” disse l'auror, provando a rassicurarlo. Con un crack più basso del normale scomparvero soltanto per riapparire di fronte al Quartier Generale dell'Ordine della Fenice. Una delle chiamate che aveva fatto dall'ufficio della signora Hopkirk era per Silente, per stabilire cosa fare con il giovane Neville. 


“Leggi questo e alza gli occhi.” disse, dando a Neville un pezzo di pergamena. 


Neville fece come gli era stato detto e guardò mentre la casa diventava visibile. Mentre camminavano verso di essa, ricordò qualcosa che voleva chiedere all'auror. 


“Signore, il Mangiamorte a casa mia? Che cosa gli è successo?”


“Oh, sì, era piuttosto morto quando siamo arrivati. Il Nottetempo ha sicuramente fatto una bella manovra su di lui. Era un dei fratelli Travers. Non perderò il sonno per lui e nemmeno tu dovresti.” disse, mettendo una mano sulla spalla di Neville mentre bussavano alla porta. 


-


Susan era di umore migliore dopo aver parlato con Hannah. Aveva messo Trixie a spostare le sue cose nella stanza che Harry le aveva detto che normalmente era usata da Ginny e Hermione. Susan era riuscita in realtà persino a ridere quando aveva incontrato Dobby per la prima volta. L'elfo libero fece del suo meglio per far cadere Harry quando volò attraverso la stanza per abbracciarlo. Harry sembrava terribilmente imbarazzato, ma sembrava averla presa bene. Guardò affascinata il rapporto tra Harry e l'elfo. Era quasi come guardare un fratello maggiore che gioca con il più piccolo. Ben poche persone avrebbero fatto il tentativo di diventare così intimi con un elfo domestico. Al contrario, Susan era sempre stata educata con Trixie e riceveva la sua adorazione ma era comunque una relazione servo-padrone. Susan promise a se stessa che avrebbe provato a emulare l'esempio di Harry. 


Bill Weasley se ne andò e venne rimpiazzato dalla signorina Vance. Susan catturò un'occhiata tra Harry e Bill mentre Bill salutava l'attraente donna che sembrava essere sulla trentina. Era certa che ci fosse una storia dietro. Forse Harry gliel'avrebbe raccontata più tardi. Guardò con un po' di divertimento Dobby e Trixie litigare su chi dovesse preparare il pranzo. Harry risolse il litigio mandando Trixie a preparare il pranzo e chiedendo a Dobby di andare alla Tana ad aiutare la famiglia Weasley a fare i bagagli. La matriarca della famiglia Weasley arrivò poco dopo per lasciare alcune valige e fece delle tremende coccole a Harry, imbarazzandolo ancora di più. Quasi non notò Susan, cosa che la fece deprimere un po'. La signora Weasley fece sapere ad Harry che la sua famiglia sarebbe stata lì prima del tramonto e lo ringraziò per averle mandato Dobby. Era ovvio per Susan che la signora Weasley avesse un posto speciale nel suo cuore per il Bambino-Che-Era-Sopravvissuto. Questa rivelazione fece uscire una fitta di nostalgia dalla facciata attentamente trattenuta di Susan. Tremò un pochino, chiedendosi se qualcuno avrebbe mai più fatto quel tipo di coccole a lei. Selvaggiamente, costrinse questi sentimenti a tornare dentro di lei. 


Dopo pranzo Susan chiese ad Harry di aiutarla a cercare nei libri di incantesimi di sua zia del materiale utile. Aprirono il baule e scelsero qualche libro da iniziare a leggere. Passarono le successive due ore in relativo silenzio, rotto di tanto in tanto.


“Harry, vieni a dare un'occhiata. Sembra un Incantesimo Tagliente molto potente!” disse lei, indicando la pagina che stava leggendo.


“Oh. Penso che Tonks l'abbia nominato una volta! Aggiungilo alla lista. Assicurati di annotare il numero della pagina e il titolo del libro.”

 

“Ok. Pensi che l'ES sarà un'associazione scolastica ufficiale quest'anno?”


“Non lo so. Non vedo come Silente ci possa abbandonare. Be', almeno come possa abbandonare voi ragazzi... Se avremo un insegnante di Difesa contro le Arti Oscure competente, potrebbe dire di no. Crederò alla parte del “competente” quando la vedrò. Se dovrò, farò semplicemente pratica e la farò con chiunque si presenterà.”


“Fammi sapere e ci sarò. Mi insegnerai quello che hai usato con Voldemort?” disse lei, esitando solo leggermente prima di dire il temuto nome. Susan pensava che, se aveva posato i suoi occhi su di lui ed era sopravvissuta, allora si era guadagnata il diretto di dire il suo nome. 


“Certo, ma non stavo pensando per bene quando l'ho maledetto. C'erano almeno altri due incantesimi che avrei potuto usare che avrebbero fatto più danni. Oh be', del senno di poi son piene le fosse, almeno sono contento di aver ricordato la regola numero uno del duello di Malocchio.”


“Qual è?” chiese, mentre ripercorreva mentalmente tutto quello che Malocchio aveva insegnato loro durante le lezioni. 


Accorgendosi della sua espressione confusa, Harry continuò “Non il falso Moody. Quello vero una volta mi disse che la cosa più importante in un duello è “Fare Qualcosa”. Non sederti lì a pensare alla migliore maledizione da usare. Paralizzerai te stesso continuando a pensare. Se stai duellando e stai lanciando un incantesimo, stai facendo almeno un cosa giusta. Be', quello e VIGILANZA COSTANTE!” aggiunse, urlando l'ultima parte con una risata. 


“Perdonami per la domanda, ma cosa succede tra te e Silente? Ho sempre pensato che andaste d'accordo, ma ultimamente non sembra affatto che sia così.”


“Preferirei non parlarne. É personale. Diciamo solo che avrebbe potuto darmi delle informazioni, ma ha scelto di non farlo. L'informazione avrebbe evitato la morte di qualcuno.”


“Sirius Black, intendi.” chiese con cautela. 


“Sì. L'intero maledetto casino dell'Ufficio Misteri avrebbe potuto essere evitato, se solo me l'avesse detto!” disse Harry, sbattendo il libro sul tavolo. Alzò lo sguardo un minuto dopo e chiese scusa. “Mi dispiace. Non vorrei che tu pensassi che me la stia prendendo con te. Sono ancora incazzato e tu sei l'unica che mi è dato avere vicino.”


“Va tutto bene, Harry. Non avrei dovuto chiedertelo. Vuoi fare una pausa? Non vedo l'ora di incontrare l'Ippogrifo che hai di sopra.”


“Certo, vieni. Fierobecco sarà felice di avere qualche visitatore. Vorrei che potessimo portarlo fuori per farlo volare un po', ma scommetto che non ci è permesso.”


Con questo la coppia andò nell'attico, dove trovarono l'Ippogrifo che si riposava. Si mosse quando entrarono nella stanza. Harry ripeté a Susan le istruzioni di Hagrid e gliele dimostrò, inchinandosi e aspettando l'approvazione della nobile creatura per avvicinarsi. Lui accarezzò un lato della testa della bestia e gli dette qualche verme che Dobby o Trixie avevano lasciato. Susan ripeté nervosamente le azioni di Harry. Ci volle un po' di più perché Fierobecco si inchinasse davanti a lei. Susan si sentiva come se la stesse giudicando, ma alla fine l'animale si era inchinato e le aveva permesso di avvicinarsi. Le piume di Fierobecco erano abbastanza soffici al suo tocco. Anche lei gli dette un ratto morto. Parlarono per un po' mentre accarezzavano Fierobecco e dandogli da mangiare ratti. Per Susan era una delle esperienze più surreali della sua vita. Harry mormorò qualcosa a Fierobecco sul desiderare che uno di quei ratti avesse una zampa d'argento. Susan stava quasi per chiedergli spiegazioni, ma decise di non rovinare l'atmosfera. La sua domanda più recente su Silente aveva ucciso una produttiva sessione di studio. Passarono lì una buona ora e mezza. Susan ammise che le piaceva guardare, ma non giocare a Quidditch. Preferiva semplicemente volare senza proposito, piuttosto che per la competizione. Parlarono liberamente dell'inettitudine di Susan in Erbologia e di quanto facesse conto su Hannah in quella materia, ma lei la ricambiava aiutandola in Antiche Rune e Incantesimi. Parlarono dei loro piani futuri dopo la scuola, del sogno di Harry di diventare un auror e della totale mancanza di qualunque piano futuro di Susan. 


“Non è terribile? Ancora non so cosa voglio fare. Mamma e zia mi volevano all'interno del Ministero e alla fine a prendere un ruolo lì. Essere un guaritore sembrava una bella carriera, ma mi sono accorta che la vista del sangue mi da un po' di nausea. Ho sempre detto a me stessa che avrei saputo cosa fare dopo aver preso i GUFO. Be', li ho presi e non ne ho ancora idea! Buon per te comunque, sono felice che uno di noi sappia cosa vuole. Potresti voler parlare con qualcuno degli auror che conosci per avere un'idea di come sia il resto del loro lavoro. Passano un'orribile montagna di tempo solo a sistemare scartoffie. Zia era solita scherzare dicendo che la chiave per combattere il male è la tempestiva sistemazione delle scartoffie, perché passi più tempo a combattere contro i documenti che a dare la caccia al male. “


“Le piaceva il suo lavoro?”


“Sì, molto anche, ma ci aveva perso se stessa. Mamma era solita dire che zia non si era mai riavuto dalla morte di zio Edgar. Usciva prima dell'alba e raramente tornava prima di cena. Era diventata il suo lavoro. Se sceglierai questa strada, ricorda di divertirti, ogni tanto.”


“Ci proverò. Probabilmente dovrei parlare con Tonks e Kingsley per vedere quanto piace a loro e come sono le loro giornate.”


“Conosci il signor Shacklebolt? Zia parla - parlava sempre di lui. Diceva che lui la prendeva davvero male quando lei lo chiamava Moody junior o Mini-Moody. Diceva che era uno dei migliori che avesse mai incontrato.”


Harry ridacchiò, chiedendosi se chiamare il torreggiante auror con uno dei nomi citati avrebbe portato alla stessa reazione provocata dal chiamare Tonks con il suo odiato nome con la “N” - Ninfadora. 'Che cavolo, perché no? Secondo Silente, solo Voldemort può davvero uccidermi. Perché non provarci?'


Parlarono per qualche altro minuto, prima di lasciare l'Ippogrifo e scendere di sotto. Inaspettatamente, trovarono Emmeline Vance che parlava con Lisa Turpin e suo fratello più giovane. Entrambi avevano un baule poggiato sul pavimento di fronte a loro. Entrambi parvero molto sorpresi di vedere Harry Potter entrare nella stanza. 


“Hai mancato il professor Silente per poco. Ha portato i ragazzi Turpin qui. Dice che tornerà presto con le ragazze Abbott.”

 

Harry fu il primo a chiedere, “Che sta succedendo?”


“Ascoltavo la radio mentre voi due eravate in biblioteca. Sembra che ci siano stati molti altri attacchi contro famiglie Purosangue che sono notoriamente contro Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato. Da quello che sono stata in grado di capire, il Preside teme che ci saranno molti altri attacchi. Quindi sta provando ad avvertire le persone che potrebbero essere a rischio. Ha anche detto che Charlie Weasley sarà qui questa sera per portar via Fierobecco. Potremmo aver bisogno della stanza, dipende da quante persone prenderanno alloggio qui.”


“Oh, okay. Ciao, Lisa. Direi che è bello vederti, ma in queste circostanze non so cos'altro dire se non benvenuta in casa mia. Non ho mai incontrato il tuo amico. É la giusta ipotesi dire che è tuo fratello?”


“Sì. Harry, questo è Kevin. Kevin, questo è Harry Potter. Kevin è un Tassorosso del secondo anno. Kevin, dovresti già conoscere Susan Bones. É della tua Casa. Harry, possiedi davvero questo posto? Sembra un po'...”


“...Oscuro?” rispose Harry. “Sì, ma è diventato recentemente di mia proprietà. Era la casa della famiglia Black. Non esattamente il lato “della luce” della famiglia Black, comunque. Susan, vuoi mostrare a Lisa dove dormirà? Io porto Kevin nella mia stanza.” Gli occhi di Kevin brillarono alla prospettiva di condividere una stanza con Harry Potter. 


“Verrò di sopra tra un minuto, vengo a trasfigurare alcune cuccette. Non del tipo così accogliente come quelle che avete a disposizione ora, ma ho la sensazione che ne avremo bisogno. Susan, la tua elfa domestica sta pulendo alcune delle stanze vuote. Non so con certezza di quante camere avremo bisogno. Il professor Silente ha detto che potrebbe anche inviare un gruppo di elfi domestici da scuola per dare una mano.”


Harry aiutò Kevin Turpin con il suo baule. Il giovane Tassorosso sembrava un'atra incarnazione dei fratelli Canon, dato il modo in cui fissava Harry. Harry provò a rispondere alle domande del ragazzo quanto bastava per non offenderlo ma allo stesso tempo per scoraggiarlo a chiedere di più. Attraversando l'atrio e bussando alla porta della stanza delle ragazze, Harry poteva già sentire il suono delle risate. Era divertito dal fatto che le ragazze potessero fare una cosa simile. In un certo modo era bello vedere Susan felice di qualcosa o, almeno, felice di avere qualcuno con cui parlare. Quando Lisa rispose, le chiese se lei e suo fratello volessero vedere Fierobecco. Lisa ebbe bisogno di un po' di incoraggiamento da parte di Susan, sembrava un po' schizzinosa. Kevin al contrario voleva correre fino all'attico. Harry dovette trattenerlo fisicamente e spiegargli che aveva bisogno che gli venisse mostrato come avvicinare l'Ippogrifo. 


Fierobecco accettò Kevin molto rapidamente. Lisa ci mise di più. Fierobecco poteva sentire la sua ansia e sbuffò al suo disagio. La piccola Corvonero infine riuscì ad avvicinare Fierobecco, ma si ritrasse alla vista di un secchio i ratti morti. 


“Penso che andrò di sotto a cercare quella biblioteca della quale ha parlato Emmeline. É stato bello incontrarti, Fierobecco.” disse, come tentando di convincere se stessa.


Susan parlò, “Vengo con te. Harry e io abbiamo qualche libro aperto al momento e stiamo ancora prendendo appunti per le prossime lezioni dell'ES.” Lisa sembrò eccitata alla prospettiva di continuare con l'ES. Le due giovani streghe se ne andarono e Harry e Kevin continuarono ad accarezzare Fierobecco. Kevin non aveva mai incontrato un Ippogrifo e Harry fece del suo meglio per ricordare le lezioni del terzo anno di Hagrid riguardo la creatura volante. 


Per il tempo in cui Kevin aveva terminato le cose da chiedere, terminarono anche i ratti da dar da mangiare a Fierobecco. Quindi scesero al piano di sotto. Harry si fermò accanto alla biblioteca solo per indicarla a Kevin, il quale sospirò vedendo sua sorella già circondata da una piccola pila di libri. Susan sorrise ad Harry da dietro il libro che stava leggendo. Mentre iniziava a chiudere la porta, sentirono una serie di forti suoni dal basso. 


“Questi devono essere i Weasley.” disse Harry, rassicurando le giovani streghe stupite.


Harry andò di sotto ad accogliere la sua famiglia adottiva, lasciando Kevin in biblioteca con sua sorella, non prima di averlo avvertito che non tutti i libri sugli scaffali erano stati controllati da maledizioni o magia oscura. Menzionò che sarebbe stato meglio leggere prima il titolo del libro e non prenderlo se fosse sembrato un po' sinistro. Kevin impallidì leggermente mentre scuoteva vigorosamente la testa. 


Harry tornò in cucina solo per scontrarsi contro gli abbracci combinati di Molly e Ginny Weasley. Lui sorrise e salutò ognuna di loro, mentre si prendeva una pacca sulla spalla da Ron. Dobby stava già portando i bauli su nelle camere, ma scoppiò d'orgoglio quando Harry lo ringraziò per aver aiutato i Weasley a traslocare dalla Tana. 


“Volevo che venissero anche Fred e George, ma hanno rifiutato. Hanno un appartamento sopra il loro negozio. Spero che staranno attenti. Pianificano di fare un salto ogni tanto e mandano i loro saluti. Mi preoccupo così tanto per loro.” disse la signora Weasley, lanciando un'occhiata preoccupata all'orologio di famiglia. Le lancette che rappresentavano i gemelli oscillavano tra 'lavoro' e 'misfatti'. “Sì. É una categoria speciale che ho aggiunto per loro.” sospirò. 


Ginny decise di aggiungere, “Ma mamma, per loro il misfatto è come respirare. Ho ragione o cosa?”


“Sono completamente d'accordo. Bello vederti, amico. Hai tenuto il passo con le novità? Ci sono stati molti attacchi l'altra notte? Ho iniziato a preoccuparmi per te.” Harry sentì il tono serio nella voce di Ron. Questo lo fece riflettere sui tempi che stavano cambiando, dove in passato le prime parole che sarebbero uscite dalla bocca di Ron sarebbero state sul Quidditch o sul cibo. Vide che Ginny aveva gli occhi sgranati e annuiva in accordo col fratello.

 

“Be', puoi vedere che sto bene. Niente di cui preoccuparsi.” Harry decise di non menzionare l'incontro della notte prima con un certo Signore Oscuro. 


“Certamente, Harry, proprio niente.” si poté sentire la voce sarcastica di Susan dalla base delle scale. 


Harry si girò e le gettò un'occhiata che urlava “DOPO! NON ORA!” Lei ovviamente colse il cenno quando si avvicinò e strinse la mano a Ron e Ginny, che sembravano un po' confusi. Ginny sembrava leggermente arrabbiata e confusa, a dir la verità. 


Decidendo di spiegare Harry disse, “Sembra che un sacco di gente si unirà a noi nel purgatorio quest'estate. Susan è qui e anche Lisa e Kevin Turpin. Sembra che ci sia una possibilità che ancora più persone saranno qui presto. Quindi, potreste voler reclamare il vostro letto il prima possibile.”


Come se fosse stata un'imbeccata, Hannah, sua sorella e Silente emersero dal camino collegato alla Metropolvere. Susan abbandonò immediatamente lo strano duello di sguardi nel quale lei e Ginny erano precipitata e si precipitò ad abbracciare Hannah e Chelsea. 


“Susan, eravamo così preoccupate per te! Mamma e papà sono in viaggio sul continente per vedere alcuni luoghi babbani. Davvero tu e Harry avete combattuto contro Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato l'altra notte?”


Harry rabbrividì alla domanda di Hannah, mentre questa gettava immediatamente l'intera furia delle donne Weasley su di lui. 


“Harry Potter! In nome di Merlino, ma a cosa stavi pensando? Avresti potuto essere ucciso! É così! Non metterai più piede fuori da questa casa! Mi hai capito? Albus ne sentirai delle belle da me per questa storia.”


Harry si strinse nelle spalle mentre la signora Weasley continuò la sua tirata. Era abbastanza ovvio aspettarselo. Il cipiglio feroce di Ginny era meno ovvio e un po' più snervante. Ron era semplicemente a bocca aperta e stava mormorando la parola “Miseriaccia” in continuazione. Sfortunatamente, il rumore svegliò il ritratto della signora Black, che si aggiunse alla cacofonia. Lisa e Kevin erano ora sulle scale ad ascoltare ed Hannah sembrò mortificata per la catena di eventi che la sua domanda aveva scatenato. 


Fu nel bel mezzo di questa scena che la porta si aprì ed entrarono Kingsley Shackebolt e Neville Paciock. 













Note dell'autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)


Capitolo più lungo. Sto cercando di rompere la barriera delle 40000 parole col prossimo. Non c'è molta azione, ma un uso non convenzionale del Nottetempo. Molti hanno espresso la preoccupazione che Neville diventi un Super Mago (Alcuni hanno detto che è un perdente e sarebbe dovuto morire). Per favore, annotatevi che non ci saranno super maghi in questa fic. Il più vicino sarà Voldie, ma non sarà potente come lo è in molte fic. Detto questo, sto ricevendo un sacco di recensioni che lodano il mio ritratto del Signore Oscuro. Volevo un cattivo davvero diverso dalla raffigurazione solita. Il numero 12 sarà un po' più affollato quest'estate, quando arriveranno altri rifugiati. Lisa e Kevin sono solo attori. La trama della storia inizierà a prendere forma. Le prossime attrazioni includono: la lettura del testamento di Sirius, ramificazioni dell'emancipazione, voti ereditari, una visione emotivamente pregna di ricordi del Pensatoio e l'assalto di Voldie ad Azkaban. Come me la sono cavata fin ora nel “evitiamo che Susan diventi una dozzinale imitazione di Ginny/Hermione”? Incrementerò il ritmo della storia (diamine, 6 capitoli e ho a fatica coperto un giorno - di questo passo sarò arrivato all'Espresso di Hogwarts più o meno nel momento in cui la Rowling pubblicherà il settimo libro!). Onestamente non so se mangino Salsicce e Sugo oltreoceano. Principalmente è un piatto del sud qui in America, quindi l'ho importato. 






Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.) 


1) Jbern ha creato un po' di confusione con il titolo di questo capitolo, dato che nell'indice dei capitoli il titolo del capitolo 6 è “Another us of the Knight Bus” mentre poi all'inizio della storia dice Chapter 6 - The Next Day quindi segnaliamo la traduzione di entrambi i titoli.


2) I biscuits and gravy sono, come dice Trixie, un piatto originario degli Stati Uniti del sud, sono spesso consumati per la prima colazione negli USA. I biscuits sono una sorta di panini piatti serviti con gravy (un sugo di arrosto). In alcune regioni, i biscuits and gravy si trovano solo nei truck stops (i ristoranti lungo le strade)Li abbiamo qui tradotti con “sugo e gallette”. Ricordiamo che jbern è un autore americano.


3) DMLE = Department of Magical Law Enforcement ovvero Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia.



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Capitolo 6
*** La fine arte della negoziazione ***


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To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y







Disclaimer - Per Natale quest'anno ho chiesto a Babbo i diritti dell'universo di Harry Potter. Dato che ancora non li ho ricevuti, non posso rivendicare alcun possesso. Ma se il ragazzone in tenuta rossa giungerà per me, state attenti!



Capitolo 5 - La fine arte della negoziazione 


Bellatrix Lestrange non era compiaciuta. Si poteva facilmente intuire dal modo in cui risaliva il marciapiede verso il Numero 23 di Riverwalk Lane. I suoi vestiti erano immacolati. I suoi capelli erano stati acconciati per incorniciare il suo volto ovale e le labbra piene. Il trucco era stato applicato con grande cura e precisione. A dire il vero erano più di quindici anni che non si vestiva ''a festa''. Il cambiamento complessivo aveva avuto l'effetto desiderato sui numerosi uomini che aveva incontrato quella sera. Nessuno, tranne i suoi accompagnatori, aveva neppure sospettato che l'affascinante bellezza sulla trentina che stavano occhieggiando fosse la strega più ricercata dell'Inghilterra Magica. 


Era seccata di dover essere in quella villa quella sera. I due uomini che la accompagnavano erano più preoccupati che fosse la donna a far loro del male piuttosto che della possibilità di affrontare qualsiasi forza dell'ordine magica. Si sentivano a disagio in sua presenza. Il più vecchio dei due sapeva bene che Bellatrix avrebbe preferito uccidere qualcuno al momento e che alla minima provocazione avrebbe assaporato l'opportunità di sfogarsi su qualche povera anima sfortunata.


Bellatrix ripensò al momento in cui le era stato dato il suo compito. Era stata furiosa. Se avesse avuto un prigioniero o un sacrificabile, lo avrebbe ucciso sul posto. 


“Mio Signore, per favore, ripensaci. Dovrei essere al tuo fianco. Non sono la tua serva più fedele?” pregò Voldemort. “Almeno mandami al posto di Peter e lascia che sia io a guidare quella missione.”


“Cara Bella,” iniziò il suo padrone “Peter è poco adatto per una missione diplomatica come questa. Manca delle qualità dell'alta società col le quali tu sei cresciuta ed è piuttosto ripugnante da guardare. So quanto ti piaccia combattere, ma ci sono molti tipi di battaglia. Questa è una battaglia differente, ma che deve essere combattuta e vinta ugualmente. Ci sono due grandi forze nel cosmo - Potere e Controllo. Se hai abbastanza Potere, semplicemente prendi il Controllo. Se hai abbastanza Controllo, prendi il Potere per questo tuo possesso.”


Sapeva che aveva ragione. Sapeva anche che il Signore Oscuro solitamente non avrebbe sopportato così tante domande, persino da lei. Sospettava anche, dalla sua risposta, che si stesse divertendo a sue spese. Narcissa era il tipo da alta società. Sua sorella era la debuttante al ballo, Bella era più il tipo da vicoli e camera da letto. 


“Suona il campanello, stupido.” rimproverò l'uomo più giovane, che si ritrasse visibilmente. 


Un momento dopo la porta si aprì per rivelare una giovane donna dai ricci capelli biondi. Bella era stata informata che presto sarebbe stata al settimo anno di Corvonero. La giovane donna era ben vestita e aveva un sorriso caldo. Era ovvio che non aveva idea dell'identità delle persone a cui si stava rivolgendo. 


“Buonasera. Benvenuti a casa Edgecombe. Il mio nome è Marietta. Sarò la vostra assistente per questa sera. Papà mi ha chiesto di portarvi nel salone, dove si unirà a noi per qualche rinfresco mentre discutete dei vostri accordi d'affari.” Le sue maniere erano perfette e colpiva per l'educazione propria di una donna Purosangue. 


Marietta li guidò lungo il corridoio verso il salone. Era molto nervosa di dover ospitare quel party. La sua famiglia era caduta in tempi difficili. Sua madre era in prigione, accusata di un grosso abuso di potere. Aveva autorizzato un diffuso e altamente illegale controllo della Metropolvere sotto l'amministrazione Caramell. Essendo una delle sue sostenitrici più forti, la caduta della signora Edgecombe dal potere era stata veloce, brutale e completa. Tecnicamente suo padre non era stato privato della sua posizione al Ministero. Era semplicemente stato messo in congedo non pagato a tempo indeterminato, aspettando i risultati dell'indagine. La Gringott aveva congelato i beni della famiglia su richiesta del DMLE (1) per determinare l'estensione degli illeciti nello scandalo. I soli beni liquidi lasciati alla famiglia per sopravvivere erano quelli sul conto di Marietta. Sarebbero terminati prima della fine dell'estate e non sarebbero bastati nemmeno per le tasse scolastiche del suo settimo anno. Avevano discusso sul vendere l'elfo domestico di famiglia quando fosse stato il momento, Marietta affrontava un futuro incerto e aveva già iniziato a capire che sarebbe stata una persona non gradita nell'Inghilterra Magica. Nonostante i suoi buoni voti, il nome decaduto della sua famiglia non le avrebbe offerto alcuna opportunità di lavoro. 


“Eccoci. Andrò a prendere qualche bevanda. Mancano circa venti minuti al tramonto e la vista da qui è piuttosto bella.” disse Marietta, indicando la finestra a bovindo del salone. Lasciò i suoi ospiti e andò in cucina a prendere il tè e i pasticcini. Tornando dai suoi ospiti li offrì loro. 


“Potrei avere i vostri nomi, in modo da annunciarli correttamente a mio padre? Per favore, perdonate la mia ineducazione. Mio padre non mi ha fornito i dettagli della serata.”


Bella si sarebbe divertita. “I miei accompagnatori sono Charles Higgs, capo della famiglia Higgs, suo figlio maggiore, Terrence, e io sono Lady Bellatrix Black in Lestrange.”


Come Bella si aspettava, gli occhi di Marietta si sgranarono e la sua mandibola cadde in un modo molto poco signorile. A onore della giovane donna si può dire che non svenne ma si appoggiò al retro di una sedia per sostenersi. Dopo una pausa di circa dieci secondi, in cui i suoi occhi si aprirono e chiusero velocemente più volte, riuscì a chiudere la bocca e a voltarsi verso il corridoio. 


“Sì. Molto bene. Tornerò con mio padre tra un momento.” riuscì a mormorare Marietta mentre usciva velocemente dalla stanza. Affrettò i suoi passi e bussò alla porta della biblioteca. “Padre, Lady Bellatrix Black in Lestrange e i suoi accompagnatori, i signori Charles Higgs e Terrence Higgs, sono arrivati.” finì, prendendo fiato. 


Jaques Edgecombe si alzò velocemente e guardò il colorito pallido di sua figlia. “Mi dispiace di non avertelo detto prima, Marietta. Spero che mi perdonerai.”


“Non diventeremo Mangiamorte, vero?” mormorò rapidamente, perdendo altro colore. 


“No, mia cara, ho fatto in modo che tutto vada come concordato. Non dobbiamo farli aspettare.” rispose lui. 


Si affrettarono verso il salone, dove Marietta introdusse suo padre. Si assicurò che ci fosse abbastanza tè nella teiera e sedette sul divano vicino a suo padre, ma più vicino al corridoio. Lottò per bilanciare il bisogno di essere una buona ospite con la consapevolezza che la sua ospitata facesse dire parolacce al solitamente tranquillo Neville Paciock  -  ''La più vile puttana psicotica che abbia mai visto la luce del giorno.''. 


“Buonasera, mia signora, e benvenuta nella nostra casa.”


“Grazie di averci invitato. Spero che sua moglie stia bene.”


“Bene quanto ci si possa aspettare in questi tempi difficili. Stiamo andando avanti meglio che possiamo.”


“É bello sentirlo.” replicò Bella compiaciuta, nelle sue migliori maniere da alta società “I rinfreschi sono adorabili, ma forse dovremmo passare agli affari.”


“Come desidera, Lady Lestrange.”


Detto questo, l'Higgs più anziano aprì la valigetta di pelle che portava. Da essa fece uscire diversi documenti. “Il primo documento è un contratto standard di matrimonio per Terrence e Marietta da concludersi entro un mese dal suo diploma. Il secondo contiene i termini finanziari per la dote e una scheda di pagamento. Il terzo è l'accettazione magica vincolante dei documenti uno e due. Per favore, controlli ogni dettaglio mancante.” Jacques Edgecombe accettò i fogli e iniziò a controllare il contenuto. 


Marietta era felice di essere rimasta seduta. Per la seconda volta in poche minuti era sul punto di svenire. I suoi occhi si fissarono su Terry Higgs. Anche lui sembrava davvero a disagio. Lo ricordava vagamente. Si era diplomato quando lei era al terzo anno. Pensò che doveva essere stato nella squadra di Quidditch di Serpeverde, ma non ne era sicura. Aveva capelli ricci, corti e neri, un'espressione severa sul viso e un naso leggermente troppo grosso, ma non come quello di Piton. La sua mente provò invano a rendersi conto che lei ora era fidanzata e quello era il suo promesso sposo. 


Il signore Higgs guardò suo figlio che sembrava a disagio e la sua futura nuora con una punta di rassegnazione. “Forse, mentre discutiamo gli accordi, tua figlia potrebbe mostrare a Terry la casa e potrebbero fare una conversazione in privato.”


“Sì, forse è la cosa migliore. Marietta, perché non mostri al giovane padron Higgs il giardino?”


“Umh, ok.” mormorò lei, avendo perso tutta la sua compostezza. Si alzò e uscì lentamente dalla stanza. Terry rimase fermo al suo posto per un momento finché un'occhiata incoraggiante di suo padre, o più probabilmente l'occhiata intimidatoria di Bellatrix, lo spinsero a seguirla fuori dalla stanza. 


Uscirono nel giardino sul retro in silenzio. Marietta aveva le braccia incrociate protettivamente quando si fermarono davanti la piccola fontana che era il centro del giardino ben tenuto. Stettero lì tranquillamente per un minuto prima che Terry si decidesse a rompere il ghiaccio. 


“É davvero bello conoscerti. Sei più carina di quanto mi aspettassi.” Probabilmente non la miglior frase d'apertura, ma era tutto quello a cui poteva pensare in quel momento. 


“Grazie, suppongo.”


“Sono sorpreso da tutto questo tanto quanto lo sei tu. È venuto fuori dal nulla circa tre giorni fa.”


“Sei un Mangiamorte?” Almeno era diretta. 


“No.” disse, tirando su le maniche affinché lei controllasse. 


“Progetti di diventarlo?”


“No, se posso evitarlo. Mamma e Papà hanno preso il marchio, ma una famiglia dovrebbe avere almeno un membro maggiorenne non marchiato. Tutti i beni e i privilegi di votazione sono in mano mia, ora. Non mi devo preoccupare finché il mio fratellino non compirà diciassette anni. Ha appena finito il secondo anno.”


“Quindi, cosa fai?”


“Lavoro per le Pubblicazioni Thorn come copy editor. Mi occupo di tutti gli aggiornamenti e gli errori dei libri di testo. Sai, quando escono nuove informazioni e i libri hanno bisogno di essere cambiati?”


“Sembra interessante.” provò a dire lei. 


“Sembra noioso, vorrai dire!” ridacchiò lui, dicendo quello che lei davvero voleva dire. “La mia altra alternativa era fare il cameriere o un lavoro da impiegato a Diagon Alley. Non mi sono mai piaciute molto le grandi folle, ma questo paga le bollette e ora leggo un sacco.”


“Perché ti preoccupi di questo se la tua famiglia è ricca? Credo che i tuoi familiari mi stiano comprando.”


“Non sono i nostri soldi. Non so nemmeno chi stia pagando.”


“Ok, ti credo. Ma allora perché? Non è che la mia famiglia abbia una grande quantità di soldi al momento. Siamo quasi un caso di carità.”


“Il meglio che posso dirti è che la tua famiglia è un caso di carità con un voto ereditario nel governo. Penso che questo sia tutto.”


Marietta pensò per un momento che, per essere un Serpeverde, Terry era insolitamente gentile. Forse non c'erano vantaggi da sfruttare. C'erano dentro insieme, quindi dire da subito la brutale verità era la cosa migliore da fare dal suo punto 

di vista. Si rimproverò per aver provato a semplificare una situazione così complessa. 


“Ci faranno prendere il marchio?”


“No, almeno finché non sarai diplomata. Poi verranno a cercare te o tuo padre. Forse entrambi, per Merlino, dopo che, be', dopo che saremo sposati. Una volta che accadrà, sia tu che io potremmo controllare i beni e i diritti di voto per entrambe le famiglie. Solo uno di noi sarà necessario, allora.” Entrambi non dissero niente in quel momento, poiché le implicazioni di tutto quello erano appena state dette. 


“Perché lo ha fatto tua madre e non tu?”


“Ci hanno testato entrambi. Io ci ho provato, davvero. Lei è stata più brava. É stato umiliante. Non sono riuscito a guardarla negli occhi per due giorni. Mi ha detto che era comunque fiera di me e che lei non si era trattenuta. L'istinto materno di proteggere suo figlio, suppongo. Vuole incontrarti. Ha detto che sembravi davvero carina.”


“Perché non è venuta stasera?”


“Voleva, ma loro avevano qualcos'altro da fare per mamma. L'hanno mandata altrove. Suppongo che non volevano che tuo padre neppure considerasse la possibilità di tirarsi indietro. Merda! Solo stare intorno a lei mi fa cagare sotto dallo spavento!”Marietta non aveva bisogno di chiedere chi fossero ''loro'' o ''lei''. Sospettava che la completa umiliazione di non essere stato in grado di superare sua madre gli aveva causato un'improvvisa disponibilità a fornirle i dettagli del loro destino comune. Iniziò a chiedersi se, nel caso in cui il suo test sarebbe stato quel giorno, sarebbe stata in grado di batterlo. Pensò che probabilmente avrebbe potuto. La confidenza di lui era ridotta a pezzi. Terry poteva persino incontrare problemi contro il suo fratellino minore in quel momento. 


“Lo hai già detto a qualcuno?”


“Solo a Walter, mio fratello.”


“Cosa ha detto?”


“Ha chiesto se mamma e papà compreranno una donna anche a lui quando diventerà più grande. Alla piccola peste stanno crescendo tutti i peli sul corpo. Ha detto che hai avuto la parola ''SPIA'' impressa sulla faccia durante gli ultimi mesi di scuola. Cosa è successo?”


“Ho preso una piccola, sporca maledizione da Hermione Granger. Ha mancato di menzionare che firmare la pergamena per un gruppo di studio costituiva un contratto magico vincolante. Era un incantazione anche piuttosto astuta. Ha messo in difficoltà Madama Chips per qualche settimana. Invece di maledire il mio corpo, ha maledetto lo strato più superficiale della mia pelle. Poiché lo strato superficiale della pelle è morto e non in vita, è più facile incantarlo come un oggetto. Era anche auto-rigenerante, via via che la pelle moriva riappariva. Mi sono praticamente gratta via la faccia. Alla fine l'infermiera ne ha avuto abbastanza e le ha detto che se non fosse stata rimossa, avrebbe fatto in modo che quello e diversi altri incidenti sarebbero finiti nei suoi registri accademici permanenti. Madama Chips è arrivata a dire che non avrebbe potuto impedire a Silente di mantenerla come Prefetto l'anno successivo, ma la posizione di Caposcuola viene votata dallo staff, e più a lungo la maledizione rimaneva, meno erano le possibilità che la signorina So-tutto-io avrebbe ricevuto il suo voto. Ha ceduto abbastanza velocemente, sebbene la maledizione ci abbia messo il resto del trimestre per scomparire.”


“Cosa ha causato la maledizione?” chiese, sorpreso che uno dei piccoli Grifondoro più pubblicizzati di Hogwarts avesse fatto qualcosa di così subdolo. 


“Ho denunciato il gruppo. Non era autorizzato e Mamma mi pressava perché aiutassi la Umbridge in qualunque modo potessi. Dopo averlo fatto, non ero esattamente Miss Popolarità. Non ha aiutato il fatto che la mia migliore amica stesse provando a fidanzarsi con il Fottuto Harry Potter! Cho mi è stata vicina, ma so che mi dà la colpa del fatto che non abbia funzionato tra loro. Non parliamo quasi più.”


“Ho letto che anche la Umbridge è in galera.”


“Merlino, era la peggiore insegnante di Difesa di sempre! Insegnava solo teoria! Era come imparare teoria da una vecchia che pensava che avessimo due anni!”


“Ehi, io ho preso i GUFO con la preparazione di Allock, se si può chiamare “aiuto” quello che ha fatto! Non poteva essere peggio di lui. Lui da solo è costato alla maggioranza della mia classe un pieno voto in meno al nostro MAGO di Difesa.”  


“Credimi, lei era peggio! Perfino Raptor sembrava bravo al confronto. Se riuscivi a sopportare la balbuzie, qualche volta potevi anche ricavarne qualcosa di utile.”


Risero per un minuto. Marietta in realtà si stava divertendo in compagnia di Terry. Forse c'era speranza per lui, dopotutto. Chiaramente non era un Tiger, Goyle o un Flint! A giudicare dal suo lavoro, sapeva che era piuttosto amante dei libri, cosa che, date le inclinazioni Corvonero di lei, era un bel tratto. Rifletté sui suoi ragazzi passati. La maggior parte di loro erano amici del ragazzo con cui Cho si fidanzava. Per fortuna tra Cho e Harry non aveva funzionato, altrimenti avrebbe finito per fidanzarsi con Ron Weasley! Guardando al passato, lei era sempre stata ''la migliore amica di Cho che sembrava ok''. Ricordava il suo quarto anno, quando non in una ma in due occasioni dei ragazzi le avevano chiesto di uscire solo come trampolino di lancio per provare a chiederlo a Cho. Terry, almeno, sembrava genuinamente interessato a lei. Questo, già di per sé, era un cambiamento carino. 


“Probabilmente dovremmo tornare indietro e scoprire cosa hanno deciso per noi.” disse Terry, con una punta di amarezza. 


“Suppongo di sì. Ascolta, Terry, sembri un ragazzo carino. Chi sa, forse potrebbe funzionare? Continuo a pensare che poteva andare molto peggio. Ti propongo un patto. Manterrò un atteggiamento aperto, se tu farai lo stesso.”


Terry le sorrise come incoraggiamento e le offrì il braccio per scortarla di nuovo dentro. Gli fece un bel sorriso e tornarono indietro per affrontare due padri e una psicopatica. L'elfo domestico di casa Edgecombe aveva preparato un prosciutto davvero delizioso quella sera. Marietta sperava che sarebbe piaciuto a tutti. Improvvisamente voleva impressionare il suo futuro marito e il suo futuro suocero. Sperava anche che la puttana pazza avrebbe evitato di uccidere lei e suo padre. 


-


Molte ore più tardi una civetta volava in cerchio in cielo, in una parte differente del paese. Cercava un buon posto per atterrare, ma il fumo e i fuochi che ancora bruciavano le oscuravano la vista. I sensi interni della civetta le dicevano che si trovava a Villa Paciock, ma di essa non rimaneva quasi niente, se non un guscio danneggiato dalla battaglia e una quantità considerevole di macerie. La struttura di una costosa serra era ancora in piedi, ma tutti i vetri erano stati frantumati da ripetitivi incantesimi. Il vecchio ripostiglio delle scope ancora fumava mentre bruciava insieme alle scope al suo interno.


La civetta volò più vicino, evitando le colonne di fumo che andavano pigramente alla deriva nel cielo pre-albeggiante. I suoi occhi acuti videro una gamba appartenente a una signora anziana sbucare da una pila di macerie. La gamba era coperta di abrasioni e tagli. L'istinto disse alla civetta che non avrebbe più ricevuto altri messaggi. Si sentivano infausti suoni di crolli e la civetta sapeva che non poteva rimanere tra le rovine. Prese di nuovo il volo passando sopra la serra distrutta e il capanno delle scope. Il messaggero poteva indovinare che la battaglia era partita dalla casa, era passata alla serra, e da lì era arrivata al capanno delle scope ed era continuata verso il laghetto. Si vedevano cenni di bruciature sulla banchina. I suoi occhi penetranti videro una bacchetta giacere sull'erba vicino alla banchina. L'uccello poteva sentire che il destinatario della sua lettera era vicino. Si appollaiò su uno dei piloni non danneggiati del molo per aspettare che il suo messaggio venisse reclamato. 


Venti minuti più tardi, si sentì un suono. Un leggero spruzzo che segnalava il ritorno di qualcuno in superficie. Un ragazzo quasi sedicenne uscì dall'acqua controllandosi per un momento il collo e le mani. Soddisfatto che tutto fosse in ordine nuotò verso la banchina e si issò su per la scala scricchiolante. Il giovane uomo era a torso nudo e scalzo, ma indossava pantaloni ovviamente impregnati d'acqua. Dopo un minuto di ricerca ripescò la propria bacchetta dalla riva. La civetta fischiò verso di lui. Non l'aveva notata fino a quel momento. Aprì le ali e volò su di lui, atterrando e stendendo la zampa con il messaggio attaccato. 


Neville Paciock guardò il marchio del Ministero della civetta mentre prendeva la pergamena dalla zampa dell'uccello. Non aspettava nulla dal Ministero. La battaglia, se si poteva chiamare in quel modo, era stata così veloce che non aveva fatto in tempo a lanciare nessun incantesimo. Dubitava che fosse un avvertimento per uso di magia minorile. 


“Forse i fottuti risultati dei GUFO.” mormorò, pronunciando le prime parole in quattro ore, e la aprì. 


Era un messaggio di Harry Potter! Susan Bones e la sua famiglia erano state attaccate la notte prima. Quindi quello non era stato un attacco isolato. C'era dell'altro in ballo. Poteva a malapena leggere la scrittura nella luce del primo mattino. L'alba sarebbe arrivata a breve. In circostanze normali sarebbe stato compiaciuto di leggere della morte di Rodolphus Lestrange. Un Lestrange in meno nel mondo era chiaramente una bella cosa, ma sapeva, guardando quello che restava della casa della sua famiglia, che il corpo di sua nonna era lì da qualche parte. 


Neville era nella serra. Era passata la mezzanotte e lui si era alzato per prendersi cura di alcune delle piante che si mantenevano meglio alla luce della luna. Prendersi cura delle piante spesso richiedeva alimentazioni e trattamenti a orari strani. Stando fuori nella pace della notte tra le sue piante, Neville si sentiva in pace. 


Urla e incantesimi interruppero sgarbatamente la sua tranquillità quando la casa principale fu attaccata. Si girò e afferrò la propria bacchetta acquistata da poco. Sbirciò fuori da un'apertura e contò il numero di assalitori. Ne vide almeno otto. Era spiccatamente in inferiorità numerica e la casa principale era in fiamme. Uno degli assalitori iniziò a lanciare Incantesimi Esplosivi contro la serra. Neville si costrinse a terra mentre i pennelli di vetro opaco si infrangevano, spruzzando schegge di vetri rotti ovunque. Rotolò cercando di evitare di tagliarsi malamente. Metà della casa principale era già crollata, inclusa, con suo orrore, la sezione dove si trovava la camera da letto di sua nonna. Afferrando un vaso sigillato uscì dal retro della serra. Barcollò verso il capanno delle scope per un momento, ma anche quello venne inghiottito dalle fiamme. 


Neville sapeva con certezza che sua nonna era morta, la sua casa distrutta e che non aveva mezzi per scappare dalla proprietà. Il vaso che portava era la sua sola speranza di sopravvivere a quel calvario. Barcollò verso il laghetto e inciampò quando colpì la banchina. Uno degli assalitori lo vide e iniziò a lanciare incantesimi nella sua direzione. Neville imprecò, sapendo di aver lasciato cadere la sua bacchetta, ma non ci vedeva nell'oscurità. Aprendo il vaso prese in bocca un po' del suo contenuto. La maledizione successiva colpì la banchina dietro di lui e lui cercò di dare grande spettacolo mentre cadeva nel laghetto.


Cinque minuti più tardi un uomo con una mano d'argento si fermò sulle rive del laghetto. Chiese un rapporto da uno dei sui subordinati. La nuova recluta sorrise al suo caposquadra. 


“Sì, ho visto il ragazzo correre fuori dalla serra. L'ho colpito con uno Schiantesimo ed è caduto nell'acqua. É lì sotto da un po' ormai. Dovrebbe essere annegato a quest'ora.”


“Accertiamocene. Potrebbe essere là sotto ad ascoltarci proprio adesso.”


Puntando la bacchetta, Peter Minus disse “Indicami Neville Paciock!” La sua risposta fu una sfumatura verdastra in mezzo al laghetto circa cinque metri sotto la superficie. L'aura era stazionaria. Peter e il suo subordinato guadarono l'aura per altri due minuti prima che sparisse. 


“Bel lavoro. Il Padrone sarà compiaciuto di tutti noi.” disse Peter. Sperava che era il primo dei molti attacchi che il Maestro gli avrebbe permesso di condurre. Aveva dimostrato il suo valore una volta per tutte. Peter era stanco dei fischi degli altri Mangiamorte. La maggior parte di loro era in prigione al momento. Si riferivano a lui come “Coda”, “il cucciolino del Padrone”, e molti altri nomignoli. Era esasperato. Chi, tra loro, aveva rischiato tutto per riportare il Padrone alla vita? Dov'era la loro “lealtà superiore” mentre sedevano nei loro palazzi a crogiolarsi nelle loro ricchezze? Il Signore Oscuro lo aveva lasciato nell'ombra, fino alla morte di Sirius Black. Non c'era ulteriore bisogno di nascondersi. Peter non si preoccupava nemmeno di indossare la maschera. Era liberatorio. Sarebbe stato temuto. Avrebbe ucciso e ne avrebbe goduto ogni secondo. 


Neville rimase sul fondo del laghetto. Notò che il suo corpo stava brillando e capì che lo stavano controllando. Aveva pinne e artigli. Se avessero deciso di appellarlo, avrebbe accelerato e sarebbe venuto fuori schizzando ovunque. Fortunatamente non lo fecero e dopo pochi agonizzanti minuti la luce verde sparì. Neville aspettò laggiù finché non sentì svanire gli effetti dell'Algabranchia. Velocemente ne mangiò un altro po'. Aspettò ancora. Passò quattro ore intere a rimuginare. Avrebbe dovuto aspettare che ci fosse abbastanza luce per prendere la sua bacchetta. Poi avrebbe potuto chiamare aiuto -  forse il Nottetempo. Avrebbe dovuto chiamare gli Auror, suo zio e il Preside. Non era lo stratega che era Ron. Non aveva il cervello di Hermione o l'eroismo puro di Harry. Quello che aveva era una bacchetta dispersa da qualche parte e una bruciante sete di vendetta. I seguaci di Voldemort avevano preso un altro membro della sua famiglia. Era giunto il momento che lui iniziasse a ripagarli.














Note dell'autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)


Un'altro capitolo portato a casa. Il pensiero di Voldy che manda Bella a un piccolo party serale mi ha divertito. Ho anche voluto dare un po' di tempo sullo schermo a Terry Higgs e Marietta. Sono due dei calpestati nell'universo potteriano. Terry finisce sempre col fare il Mangiamorte, non è vero? Di solito la prima volta che Harry uccide qualcuno nella maggioranza delle storie, questo si rivela essere lui o Marcus Flint. Marietta è sempre la ragazza con cui se la possono prendere tutti i buonisti senza subire conseguenze. Ho pensato che fosse una scena interessante quella in cui due purosangue discutono razionalmente della possibilità che vengano obbligati a diventare Mangiamorte. E ancora, non tutti gli Sgranocchia Morte sono dei cloni di Draco: “Per favore, marchiami ora così che io possa iniziare il mio massacro!” E dato che mi trovo a fare queste declamazioni, buttiamo semplicemente fuori dalla finestra tutta la storia della “SPIA”. Sono sicuro che l'infermiera di una scuola dove la maggior parte del corpo studenti si odia apertamente, combinata al fatto che i piccoli marmocchi possano fare delle magie - abbia visto praticamente di tutto nella sua vita. Anche se non fosse così, voi davvero credete che avrebbe lasciato che una studentessa fosse sfigurata da un'altra e che le cose rimanessero a quel modo? Per una società che pone così tanta enfasi sul prendere il Marchio Nero, mi sembra un po' strano che si possa farla franca senza ripercussioni dopo aver marchiato la faccia di qualcuno così. Immaginate Silente permettere a Harry di tatuare RAGAZZO FURETTO sula faccia di Malfoy se ci riuscite, ma in qualche modo Hermione può farla franca. No, non credo possa succedere nemmeno questo! Vi piace il modo in cui Poppy tratta Hermione? Ho pensato che fosse appropriato ed efficace. Ovviamente si scosta dal canon, ma mi piace di più a questo modo. Infine Neville fa la sua comparsa e il ragazzo è piuttosto incavolato! Se pensate che sia strano che non abbia provato a combattere, è una vostra prerogativa. Aveva degli amici all'Ufficio Misteri. In questo caso era piuttosto certo che sua nonna fosse già morta e c'erano almeno 8 nemici. Dalla sua aveva una bacchetta, un po' d'Algabranchia e altre piante assortite. Io al suo posto sarei corso via come se avessi il diavolo alle calcagna! Infine perché non introdurre un Peter Minus assetato di sangue? Vedremo come si evolverà man mano che la storia continua.




Note di traduzione:
(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)


1) DMLE = Department of Magical Law Enforcement ovvero l’Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia (si trova al 2° piano del Ministero e comprende: l’Ufficio per l’Uso Improprio delle Arti Magiche, il Quartier Generale degli Auror, i Servizi Amministrativi del Wizengamot), quello che dirigeva Amelia Bones.

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Capitolo 7
*** Percy, l'altro agnello sacrificale ***


tftcd7.html


To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y







Disclaimer - Ancora non possiedo i diritti sul mondo di Harry Potter. Nemmeno quelli su Cluedo. Infatti mia moglie me lo dice sempre che non riesco mai a cogliere gli indizi...


Ringraziamento speciale a FairyQilan per il betaggio. 




Capitolo 7 -  Percy, l'altro agnello sacrificale


Fastidi e dolori accolsero il Signore più oscuro della storia recente quando si vestì. Era stato costretto ad azioni precipitose prima che si fosse completamente ripreso e ora ne stava pagando il prezzo. Fisicamente si era ripreso. Mentalmente era acuto come sempre. Magicamente, non lo era. Il suo nucleo magico era ancora in quello che si poteva definire solo come uno stato patetico. Immediatamente dopo la sua rinascita aveva stupidamente duellato con il ragazzino. Il suo nucleo non aveva altro che una misera quantità di energia. Il vero danno era stato fatto dall'effetto del Prior Incantatio. Quello attingeva magia dalle bacchette e dai maghi per creare il suo effetto. Pesò severamente sul suo corpo rinato da poco. Era un triste stato di cose che avesse trascorro la maggior parte dell'anno precedente a riprendersi e che si fosse ridotto a giocare insulsi giochini mentali con la sua nemesi adolescente. Guardò male il proprio riflesso nello specchio.


“No, non potevi semplicemente avanzare e tagliare quella sua gola maledetta, vero? Hai dovuto essere arrogante! Sicuramente nessun semplice bambino poteva aspettarsi di sconfiggere in duello Lord Voldemort! Be', guardati ora. Sei stato capace a fatica di uccidere Amelia Bones, debole, disgustoso disgraziato!”


Fissò minacciosamente la sua immagine nello specchio. L'espressione arrabbiata sul suo volto avrebbe fatto rabbrividire tutti i suoi seguaci; be', eccetto Bella. Lei avrebbe semplicemente avuto quel suo sorriso folle sul volto, anche se la sua espressione fosse stata diretta a lei. Tristemente, sospirò, questo era lo stato delle cose, la sua seguace più fedele aveva solo metà remi in barca. Di certo l'altra metà era già pronta per spaccare la testa a qualcuno. La maggior parte dei suoi seguaci nutriva disillusioni di succedergli come prossimo Signore Oscuro, Bella voleva semplicemente uccidere. Era una meravigliosa, elegante, ferina macchina di morte. Merlino, amava quella pazza puttana! Lucius, al contrario, lo temeva, ma poteva vedere l'ambizione bruciare dietro gli occhi grigi del Malfoy. Probabilmente avrebbe dovuto occuparsi del Malfoy più grande prima della battaglia finale. 'Forse una missione suicida, o forse dovrei aizzare suo figlio o sua moglie contro di lui.' rifletté. Suo figlio era quasi maggiorenne e sarebbe presto giunto il momento di marchiare o lui o Narcissa. La scelta era ovvia. Il ragazzo aveva ambizione da vendere, ma era privo dell'audacia di utilizzarla veramente. Narcissa, d'altro canto, era ambigua e subdola a pieno diritto. Dietro ogni grande uomo c'è una donna che lo usa per tutto ciò che vale. Lady Malfoy sarebbe rimasta senza marchio, perché era già un alleato utile. Il figlio nei suoi ranghi avrebbe assicurato la sua continua cooperazione. Inoltre difficilmente poteva aspettarsi che la loro prole non facesse niente di folle che lo avrebbe portato ad Azkaban o alla morte prima che si diplomasse - tanto valeva trarre una qualche utilità dalla cosa.


“Ah, sì. É tempo per il pastore di guidare il suo leale gregge.” disse, afferrando una Passaporta che lo avrebbe portato al suo quartier generale.


Arrivò al suo centro di comando per essere accolto da Peter. Il ratto sembrava piuttosto stanco e il Signore Oscuro vide gli eloquenti segni delle ferite. Peter, comunque, semplicemente gli sorrise. Una nuova aura di confidenza circondava lo spregevole Animagus.


“Credo che non siano rimasti Goldstein o Smith a infastidirti. I soli Paciock rimasti vagano in un reparto d'ospedale, mentre la loro progenie giace gonfia sul fondo di un lago. Spero che tu sia compiaciuto, Signore.” disse il suo lacchè con un luccichio negli occhi.


“Notizie davvero molto buone, Cod- ehm, Peter.” Aveva iniziato a usare il solito termine dispregiativo che usava sempre, ma si fermò decidendo di riferirsi all'uomo di fronte a lui dandogli il suo nome. Vide Peter raddrizzarsi notevolmente. Nella sua mente il Signore Oscuro pensò 'Ovviamente, un po' troppo bastone e non abbastanza carote. Vediamo cosa può fare questo nuovo e migliorato Peter Minus.'


“Grazie, Mio Signore.”


“Abbiamo perso qualcuno dei miei fedeli sudditi?”


“L'unico della mia squadra che non è stato ritrovato è Harold Travers. Ho mandato il fratello a cercarlo a casa sua. La squadra di Colson non ha riportato vittime, ma diversi feriti. Si stanno facendo controllare dal medimago proprio ora, Mio Signore.”


“Hai visto Severus?”


“No, Signore. Molto probabilmente è a Hogwarts. Anche Rodolphus non è tornato. Bellatrix ha espresso preoccupazione per la sua salute. Non ho notizie dal resto della tua squadra, Mio Signore.”


Voldemort iniziò a pensare. Rodolphus, Severus e altri due erano ancora lì quando era stato costretto a ritirarsi. Sicuramente Potter e la ragazza non avrebbero avuto alcuna possibilità. Iniziò a congedarlo quando una vocina nella sua testa gli ricordò della porzione di profezia che già conosceva. Il ragazzo aveva potere. Era possibile che fosse riuscito a sconfiggerli?


“Fa' in modo che uno dei nostri al Ministero ascolti i risultati degli attacchi. Voglio sapere che cosa sa il Ministero, immediatamente!”


“Sì, Mio Signore.” Peter si voltò e uscì rapidamente dalla stanza.


Il Signore Oscuro si sedette nello scranno centrale di un tavolo circolare. La sua “tavola rotonda”, se volete. Il tavolo stesso era un intelligente disegno di Codaliscia. Era basato su qualcosa che lui e i folli che aveva tradito avevano messo insieme da bambini. Era una mappa dell'intera città nella quale si trovava quella magione in cui risiedeva. Quella mappa mostrava i movimenti e i nomi di tutte le persone nella casa e nella città che la circondava. Un lavoro abbastanza ingegnoso da parte di Peter, rifletté il Signore Oscuro. Fu deplorevole sapere che Peter possedesse la mappa originale con i dettagli di Hogwarts. Col senno di poi, avrebbe dovuto avvertire Crouch Junior di distruggerla piuttosto che di confiscarla, ma in retrospettiva aveva già pianificato di usarla quando avrebbe assalito Hogwarts.


Bellatrix fece il suo ingresso nella camera di comando. Aveva i vestiti di ogni giorno. Era un peccato. Si era invero abbastanza divertito a far “sistemare” Bella. E si era sistemata piuttosto bene.


“Padrone, sai dov'è quel caprone di mio marito? Gli ho promesso dolore e sofferenze se ti avesse deluso. Si sta nascondendo da me?” chiese, alzando un sopracciglio mentre si sedeva sulla sedia più piccola, direttamente alla destra di Voldemort. Questo indicava la sua posizione come “braccio destro” del suo Lord. La sedia di sinistra era al momento vacante e normalmente sarebbe stata riempita dall'arrogante figura di Lucius Malfoy.


“Non lo so, in questo momento. Peter sta mandando qualcuno al Ministero e mi aspetto che Severus sia qui presto. Lo sapremo allora.”


Bellatrix sembrò confusa. Tra il Signore Oscuro, Severus, Rodolphus e gli altri, avrebbero dovuto facilmente superare qualsiasi resistenza. Lei si mosse a disagio sulla sedia, aspettando risposte, ma non volendo infastidire il suo Padrone per ottenerle. Invece studiò la mappa della casa, guardando i punti spostarsi. Guardò il punto etichettato 'Severus Piton' formarsi al sito di materializzazione e iniziare a muoversi lungo il corridoio, diretto alla camera di comando.


“Mio Signore, Severus si avvicina.” disse con calma.


“Bene, allora avremo le nostre risposte.”


Severus camminava velocemente lungo il corridoio. Il suo dibattito con il Preside aveva richiesto più tempo di quanto aveva pensato. Combinato con il fatto che la missione della notte precedente era stata strategicamente un pareggio - con nessun chiaro vincitore, il suo ritardo lo lasciava con un leggero senso di timore. Era interessato alla reazione del Signore Oscuro a quelle notizie. Se ci fosse stata una singola responsabilità per il disastro, sarebbe stata di Voldemort stesso.


'Non puoi esattamente punire te stesso ora, no?' pensò tra sé il Potion Master.


“Ah, Severus, ben tornato. Sembra che manchi qualcuno della squadra che è venuta con me la notte scorsa. Potresti gentilmente illuminarmi?” chiese Voldemort con voce calma.


“Dov'è Rodolphus?” chiese Bella, abbastanza laconicamente.


“Mio Signore, dopo che te ne sei andato, il moccioso Potter è riuscito a Schiantarmi mentre mi stavo occupando della ragazza. Due delle nuove reclute sono state catturate dagli auror e Rodolphus ha duellato con Potter. Il ragazzo è stato in grado di uccidere Rodolphus.”


“Cosa!?” urlò Bellatrix. Severus non poteva aver detto quello che lei pensava avesse detto. Quel maledetto bambino Potter non poteva aver distrutto la “sua proprietà”! Rodolphus era piuttosto dotato come duellante, non vicino al suo livello, ma comunque abbastanza competente. I suoi occhi divennero vitrei. Se qualcuno l'avesse guardata, avrebbe visto uno spettacolo terrificante mentre la sua faccia si contorceva in una vasta gamma di emozioni; shock, rabbia, risentimento, odio, dolce odio omicida. La sua mano sinistra iniziò a contrarsi in modo incontrollabile. Aveva bisogno di uccidere qualcuno, prima era meglio era. E più violenta sarebbe stata la morte, meglio era difatti.


“Interessante.” disse Voldemort, traendo un'espressione leggermente ostile dalla sua squilibrata compagna. “Così, il Ragazzo-Che-É-Sopravvissuto può uccidere, se necessario. Sono curioso della reazione di Silente a questa rivelazione.”


“Il ragazzo è mio! Lo ucciderò! Scuoierò ogni centimetro di pelle dal suo corpo e lo immergerò nell'alcool. Indosserò le ossa delle sue dita come collana! Soffrirà! Mi pregherà di ucciderlo.”


“Bella! Controllati! Severus, hai una pozione calmante? Eccellente. Bella, prendila e ritirati nelle tue stanze. Ne parleremo ancora, più tardi. Ora vai!”


Severus guardò mentre Bella, che stava praticamente fumando dalla bocca, beveva la pozione e si allontanava tempestosamente dal tavolo. Una delle reclute più recenti stava entrando nella stanza mentre lei usciva. Afferrò d'improvviso l'uomo, gli diede una ginocchiata all'inguine e conficcò il proprio gomito nei suoi reni. Lui cadde sul duro pavimento di legno e lei lo prese a calci tre volte sul petto, prima di continuare per la sua strada. L'uomo si alzò in ginocchio, sputando sangue sul pavimento. Una volta in piedi annaspò in cerca d'aria e se ne andò, presumibilmente diretto verso l'infermeria.


'Vedo che la sta prendendo bene.' pensò Piton tra sé prima di continuare. “Il Preside ha affrontato Potter al quartier generale degli auror. É volata qualche parola grossa ma, a parte la rabbia del ragazzo che ha alimentato un po' di magia involontaria, non ci sono state altre ripetizioni del suo comportamento infantile dal mese scorso. Silente ha espresso preoccupazione sul fatto che il ragazzo possa diventare oscuro, se lasciato senza controllo. Il ragazzo sta cominciando a spazientirsi per le restrizioni sotto le quali vive. Questi scontri stanno creando molto attrito tra i due e questo potrebbe impedir loro di far fronte unito.”


“Sì. Posso vedere dove questo possa essere sfruttato a nostro vantaggio. Ci penserò. Nel frattempo, avrei bisogno della tua assistenza per alcune pozioni complesse. Devo averle tutte in tre giorni. Ecco le ricette.” Porse a Severus un antico tomo.


Severus era sorpreso dalla complessità delle pozioni; da quel poco che ne sapeva, erano per rituali negromantici. “Inizierò a lavorare senza indugio, Signore.” Severus si inchinò e si scusò, dirigendosi verso il suo laboratorio, il mantello che fluttuava nella sua scia.


Voldemort guardò il suo Potion Master andarsene e rifletté sulla sua prossima mossa. Avrebbe avuto bisogno di mandare un gufo alla sua figlioccia per chiedere che lei e suo marito venissero per una visita. Era deplorevole che non potesse aspettare che le sue possibilità fossero matematicamente più vicine al successo. Ahimè, né il tempo né l'immortalità avrebbero aspettato più a lungo. Strappò un po' di pergamena, scribacchiò le istruzioni per la sua figlioccia e la diede a uno dei suoi lacchè perché la consegnasse via gufo.


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“Sembra che in città sia giunto il circo. Sei d'accordo, Neville?” chiese Kingsley Shacklebolt, mentre esaminavano il caos nella stanza che li circondava. Neville semplicemente annuì.


Al tavolo della cucina la signora Weasley stava rimproverando Harry sul combattere Mangiamorte. Sua figlia sembrava sia schioccata che furiosa. Suo figlio stava scuotendo la testa e mormorando qualcosa, mentre si versava un bicchier d'acqua. Emmeline Vance sembrava divertita. Altre tre ragazze adolescenti si stringevano sul lato opposto della stanza. La bionda più grande sembrava spaventata da qualcosa e la sua amica dai capelli rossi le stava facendo domande e consolando. La ragazza più giovane stava semplicemente fissando Harry con soggezione. Attraverso il vano della porta l'auror poteva vedere che altri due ragazzi si trovavano al secondo piano, ascoltando con interesse. Alla fine, gli occhi dell'auror si fermarono sulla figura di Albus Silente, che sembrava immune al caos che lo circondava mentre pescava oziosamente un caramella gialla dalla propria veste e se la metteva in bocca.


Harry stava prendendo con calma la tirata della signora Weasley. Si era preparato mentalmente tutta la mattina per quello che considerava lo sfogo inevitabile. Il commento improvvisato di Hannah aveva innescato gli eventi prima di quanto lui avesse sperato, dato che sperava di arrivare almeno al dopo-cena. Amava davvero Molly Weasley e nel profondo sapeva che agiva con il cuore, ma Harry aveva già stabilito che, se non avrebbe più sopportato abusi verbali da Albus Silente, allora non li avrebbe sopportati da nessun altro. 


“Basta!” disse Harry, interrompendola a metà frase, e la stanza divenne all'improvviso stranamente quieta. “Dovevo fare una scelta e l'ho fatta. Era una questione di giusto o facile. Sarebbe stato facile non fare niente, lasciare che catturassero Susan e sperare per il meglio. Forse non le avrebbero fatto male - non troppo.” Guardò Silente durante la parte del 'giusto o facile'. Susan sentì Hannah irrigidirsi quando Harry parlò del piano dei Mangiamorte di catturarla.


“Ma Harry, sei così giovane!” iniziò Molly, cambiando tattica. Non tiri su una famiglia numerosa senza avere diversi approcci per bambini difficili.


“Sì, sono giovane. Non dovrei doverlo fare, ma è così. Questa cicatrice mi collega a lui. Lei sa che vedo quello che fa. Lo vedo torturare persone. Lo vedo uccidere. Vedo persone pregare in ginocchio per la propria vita e promettergli qualunque cosa. Ne ho persino vista qualcuna che è morta rifiutandosi di dargli soddisfazione. Il fare qualcosa lo devo a tutte quelle persone!”


“É per questo che esistono gli auror, Harry. So che vuoi diventare uno di loro, ma devi finire la scuola. Semplicemente, ora non è il tuo momento di combattere.”


“Ha così torto! Era il mio momento di combattere quando avevo 11 anni e ho ucciso Raptor. É stato il mio momento di combattere quando ho dovuto affrontare il Basilisco giù nella camera. Era il mio momento di combattere quando Crouch Jr mi ha inserito nel Torneo Tremaghi. Quanti Signori Oscuri ha combattuto lei, signora Weasley? Quanti corpi ha visto ultimamente? Io ne ho combattuto uno e ho visto quattro cadaveri da ieri sera. Uno per mano mia! Voglio essere un assassino? Certo che no, ma sembra che questo sia il mio dono.”


Molly Weasley vacillò sotto il contrattacco di Harry. La stanza, che prima era in un disordine eccessivo, ora era stranamente tranquilla. Gli occhi di Harry ardevano con vigore. La maggior parte dei ragazzi avevano sgranato i propri all'ultima dichiarazione di Harry. Gli adulti erano più introspettivi. Harry scosse la testa, si voltò e imboccò le scale. La voce del Preside interruppe il silenzio.


“Non puoi salvare tutti, Harry. Questa è la guerra. Le persone muoiono.” disse il vecchio mago.


Harry girò piano la testa per guardare il suo ex mentore, un uomo al quale aveva guardato per quasi tutto il suo tempo a Hogwarts. Sentiva il bruciore recente dalla loro lite al quartier generale degli auror.


“Non può aspettarsi che non ci provi, signore.” ringhiò Harry in risposta prima di marciare oltre, superando gli attoniti Turpin. Tutti aspettarono il suono della porta di una camera da letto che sbatteva ma, abbastanza stranamente, questo non venne.


Albus Silente sospirò, perso nei propri pensieri, mentre ricordava una conversazione simile tra un mago più idealista e cocciuto e il suo mentore, Nicholas Flamel, durante quella che i babbani chiamano I guerra mondiale. La differenza principale era che lui era stato un mago completamente addestrato, avendo già vissuto per cinquant'anni.


In un sussurro che nessun altro tranne lui poté udire, Silente sussurrò: “No, suppongo di no.”


Piano, la gente ricominciò a muoversi per la stanza. Ron andò a salutare Neville. I Turpin vennero giù in cucina. Susan e le sorelle Abbott sedettero al tavolo. Susan guardò Ginny per un momento, mentre la più giovane dei Weasley combatteva una battaglia interiore, provando a decidere se andare di sopra dietro Harry o no. Presa la sua decisione, iniziò a salire le scale, quando sua madre la avvertì di aspettare qualche minuto e di dare ad Harry un po' di spazio. La signora Weasley iniziò a lavorare in cucina, ma apparve l'elfa domestica di Susan che le chiese di cosa avesse bisogno. Questo chiaramente lasciò la signora Weasley stupita, essendo ben poco abituata al lusso di un elfo domestico. Kingsley, Emmeline e Albus andarono nel salone.


“Hannah, tu e Chelsea volete dividere la stanza con me e Lisa? Bene, allora andiamo su e finiamo di sistemarla.” disse Susan, alzandosi dal tavolo.


Guidò le sue amiche al piano di sopra e nella stanza, che aveva già due coppie di letti a castello, gentilmente sistemati dalla signorina Vance. Susan e Lisa avevano già reclamato i letti inferiori. Hannah decise di dormire sopra la sua migliore amica. Dopo un minuto Susan si incamminò fuori dalla porta.


“Dove pensi di andare, Bonsey?” chiese la sua migliore amica, usando il suo odiato soprannome.


“Primo, non chiamarmi così; secondo, qualcuno dovrebbe davvero andare a controllare Harry; terzo, il bagno è giusto dietro l'angolo.”


Susan si chiuse la porta alle spalle, perdendosi le espressioni di congettura sui volti di Hannah e Chelsea. Entrambe si voltarono e si sorrisero subdolamente a vicenda. Le sorelle Abbott erano insolitamente percettive. C'era chi pensava che potessero avere una qualche abilità empatica.


Chelsea sorrise a sua sorella; “La domanda non è 'quanto è presa'; la domanda è 'sa quanto è presa'?”


“Dovrò far sapere tutto a Justin non appena potremo spedire dei gufi. Oh Gesù, mi è appena venuta in mente una cosa!”


“Cosa?”


“Ho puntato su Miss 'Qualcuno dovrebbe davvero controllare Harry' nel prossimo giro di scommesse sulle fidanzate!”


“Wow, davvero? Io ho scommesso su Chang. Avevo pensato di aver percepito qualcosa.”


“No, alla fine del trimestre erano capaci di cambiare strada pur di evitarsi a vicenda.”


“Hai visto l'occhiataccia di morte che Ginny Weasley stava dando a Susan?” Chelsea rise mentre mimava rumori di zuffa e artigliava l'aria.


Stavano ridacchiando quando Lisa entrò nella stanza. “Cos'è c'è di così divertente?” chiese la piccola Corvonero, arcuando un sopracciglio.


“Susan è un po' presa dall'eroe di casa. Non siamo sicure che lo sappia già.” rispose Hannah. “Sono contenta di averla scelta nella scommessa!”


Lisa sorrise, pensando alla propria scelta. “Non contare i tuoi galeoni prima che sia qui Hermione. Ho notato che Susan ha alzato immediatamente lo sguardo dal libro che non stava davvero leggendo quando Harry e il mio fratellino sono venuti giù dalla visita all'ippogrifo nell'attico.”


“Questo posto ha un ippogrifo nell'attico! Fico!”


“Umh sì, ce l'ha. Susan probabilmente può mostrarvelo... o Harry, se sarà di umore migliore. Non fa per me.”


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Susan bussò alla porta di Harry prima di aprirla. “Harry, stai bene?”


“Oh sì, credo. Vieni dentro.”


Harry sedeva sul suo letto con due libri e un block-notes babbano di fronte a lui. Susan era stupita anche di vederlo usare una penna a sfera. Si era quasi aspettata di vederlo colpire qualcosa. Invece stava tranquillamente prendendo appunti.


“Pensavo che avresti potuto essere turbato o qualcosa di simile.”


“Non davvero. Sapevo che cosa stava per succedere, quindi ero preparato. Ho pensato di venire qui su e di lavorare ad alcuni appunti per l'ES.” Notò che Susan guardava la sua penna. “A volte il mondo magico è così arretrato. Ho sentito in tv di come i Babbani hanno costruito una penna che scrive a testa in giù e nello spazio.”


Susan, essendo un purosangue con una piccola esposizione al mondo non-magico, non capì una parola di quello che aveva appena detto. Sorrise semplicemente e annuì col capo.


“Quindi, a cosa stai lavorando?”


“Solo un semplice abbozzo per le prime lezioni dell'ES. Ho pensato che potremmo iniziare con alcuni incantesimi offensivi e alcuni degli scudi specializzati. Per fare davvero quelli, dovremo lavorare sulla capacità di riconoscimento degli incantesimi. Devi sapere cosa il tuo avversario sta per lanciare per innalzare lo scudo giusto. Ho pensato di chiedere a Madama Chips di mostrarci alcuni incantesimi base di guarigione. Pensi che lo farebbe?”


“Non lo so. Sembra che tu ci passi un sacco di tempo insieme, quindi potrebbe pensare che stai cercando di fare il carino con lei o qualcosa del genere.” aggiunse Susan con un ghigno. “Mmm, mi chiedo quali siano le probabilità di Madama Chips nella scommessa sulle fidanzate. Potrei fare una strage!”


“Ah ah ah, molto divertente. Per essere qualcuno venuto a consolarmi, sembra che tu ti stia facendo grasse risate a mie spese.”


“Be', sembri stare bene.” rispose, mostrandogli la lingua e sedendosi sul bordo del suo letto.


Parlarono con calma per altri cinque minuti, quando si sentì un leggero colpo alla porta.


“Harry? Tutto bene lì dentro?”


“Oh, certo, entra, Ginny.” rispose Harry mentre la piccola testa rossa entrava nella stanza.


“Volevo solo assicurarmi...” La sua voce si spezzò alla vista di Susan seduta sul letto di Harry. Tossì piano e ricominciò. “Volevo solo assicurarmi che mamma non ti avesse fatto arrabbiare troppo.”


“No. Avevo già affrontato la cosa con Silente. Non ho permesso a lui di farlo. Senza offesa, ma tua madre non regge il confronto.”


“Ah. Quindi, che ci fai quassù?” Ginny si sedette proprio vicino a lui.


“Be', Susan ed io stavamo guardando alcune delle cose che voglio mostrare all'ES il prossimo anno. Ecco, dai un'occhiata.” disse, porgendole il block-notes.


Susan non era in grado di dire esattamente per quale motivo fosse irritata da Ginny Weasley. Durante i giorni successivi iniziò ad avere piccoli sogni ad occhi aperti di cose terribili che accadevano all'unica Weasley femmina. Praticamente asfissiava Harry ogni volta che le era intorno. Per rendere le cose peggiori, continuava a blaterare di come si stesse scambiando lettere con Dean Thomas. Peggio di tutto, Harry sembrava notare la piccola puttana. Non che a Susan importasse, ma Harry chiaramente meritava una ragazza meno esigente, meno soffocante, meno simile a Ginny Weasley. Quando parlò delle sue preoccupazioni ad Hannah, la sua migliore amica iniziò a ridere per tutte quelle cose. Quando Susan chiese cosa ci fosse di così divertente, Hannah disse che Susan avrebbe dovuto capirlo da sola.


Susan aveva sperato che le cose sarebbero migliorate quando sarebbe arrivata Hermione. Non fu così. Immediatamente dopo il suo arrivo, Ginny aveva trascinato con violenza Hermione verso la camera da letto che condivideva con la recente arrivata Mandy Brocklehurst. Anche i ragazzi si erano espansi in una seconda camera da letto, con l'aggiunta di Terry Boot e due del secondo anno che Susan non conosceva. C'erano voci in base alle quali presto sarebbero andati via, avrebbero spostato i 'rifugiati' ad Hogwarts e li avrebbero messi in uno dei dormitori. La casa era stata magicamente allargata al limite delle capacità di Dobby e Trixie. Susan non aveva mai visto Trixie lavorare così tanto prima. Non c'erano state altre liti tra i due elfi, quando il loro carico di lavoro era drammaticamente aumentato. Si era ripromessa di complimentarsi con Trixie in diverse occasioni. Harry sembrava approvare, ma Hermione le aveva tenuto una conferenza sui diritti degli elfi.


L'altra persona che divenne popolare mentre la folla cresceva era Kevin Turpin. Il giovane Tassorosso aveva portato una vasta collezione di giochi da tavola babbani modificati, che lui e sua sorella avevano incantato. Fred e George Weasley si erano interessati ad essi e stavano lavorando ad un accordo con i due fratelli. La modifica di Cluedo dei Turpin -  L'Hogwarts edition surclassò velocemente le gobbiglie e il perdere a scacchi contro Ron Weasley come scelta d'attività ricreativa nella nobile casa dei Black. L'obiettivo era scoprire chi aveva ucciso un certo insegnante di Pozioni. Sarebbe stato un best seller nel periodo del ritorno a scuola e nelle vacanze di Natale. 


“Hagrid. Nella Torre di Astronomia. Con la spada di Grifondoro!”


“No. Mi spiace, amico. Sarai più fortunato la prossima volta.”


Il professor Silente si era fermato e aveva osservato il gioco vivace. Sebbene non poteva approvare in buona fede un gioco che presupponeva l'omicidio di un membro del suo staff, non poté resistere dal fare la propria ipotesi.


“Vorrei azzardare l'ipotesi che il colpevole sia Harry Potter, nel bagno di Mirtilla Malcontenta, con il Cappello Parlante.”


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Percy Weasley si svegliò con un mal di testa galoppante. Era in una stanza sconosciuta con gli stessi vestiti della notte prima. La sua bacchetta non sembrava trovarsi da nessuna parte e, cosa più allarmante, lo stesso si poteva dire di sua moglie in dolce attesa, Penelope. Il suo ultimo ricordo era che era seduto a cena con lei, dopo una giornata molto stancante al Ministero. Il vuoto di potere nella scia delle dimissioni di Caramell e l'incapacità di trovare un efficace rimpiazzo avevano di fatto lasciato a dirigere il Ministero un piccolo gruppo di teste del dipartimento, incluso lui stesso. Penny era stata incredibilmente comprensiva per tutte quelle sere in cui lui tornava in ritardo.


“É sveglio.” disse una voce fuori dalla porta. 


“I nostri ordini sono di portarti dal Padrone.”


Percy trattenne il fiato mentre due Mangiamorte entravano nella stanza. 'Grande, niente banchetta. Sei nella merda più totale, Percy!' Non aveva armi a disposizione e dubitava che coloro che lo avevano catturato sarebbero stati così gentili da dargliene una. 


“Muoviti, Weasley. Non fare niente di stupido e rivedrai la tua piccola moglie.”


Quelle parole fecero impallidire leggermente Percy. Aveva sperato che non avessero Penny. Era stata l'unico supporto durante il suo allontanamento dalla famiglia - la sua fonte di forza. Quando si era scoperto che Caramell si era sbagliato e che il Signore Oscuro era tornato davvero, Percy era stato pronto a strisciare dalla sua famiglia e a pregare per il loro perdono. Penny lo aveva fermato. Lo aveva persuaso ad aspettare che le cose si fossero un po' calmate, prima di tentare una riconciliazione. Voleva aspettare finché il loro bambino non fosse nato. Aveva perfettamente senso, in un certo modo. Lei lo aveva incoraggiato a unirsi a quel gruppo di duello. Se avesse potuto mettere le mani su una bacchetta, avrebbe insegnato a quegli idioti qualcosa sul duello. Avrebbe protetto sua moglie e il suo bambino. Ancora ricordava la notte in cui aveva fatto un Voto Infrangibile di fare tutto ciò che era in suo potere per proteggere quel bambino. 


Camminò lungo un corridoio con le sue guardie Mangiamorte. Gli indicarono una stanza e gli diedero ordine di entrare. Dentro vi era una sala da pranzo con tre posti. Vide Penny in piedi che guardava fuori da una finestra. Corse da lei e circondò sua moglie in un forte abbraccio.


“Penny! Stai bene? Ti hanno maltrattata? Dovremo stare in allerta per la nostra possibilità di fuga. Non importa come, tirerò te e il nostro bambino fuori di qui.”


La porta di fronte si aprì e Lord Voldemort entrò nella stanza. “Quali nobili sentimenti, giovane Percival. Voi Grifondoro siete così prevedibili.”


Percy si riprese velocemente, sibilando: “Che cosa vuoi?”


“Però! Non sei poi tanto spaventato... o almeno ti alzi a difendere la tua compagna. Gli istinti primari di difendere tua moglie e tuo figlio sono motivazioni molto potenti. Potrei raccontartene delle belle al riguardo, Percy Weasley. Quello che voglio è la tua partecipazione a un rituale. É un rituale molto oscuro e abbastanza pericoloso per entrambi. Ammetto che è più pericoloso per te che per me, ma anch'io devo preoccuparmi per la mia sicurezza.”


“Mai! Non ti aiuterò.”


“Allora temo che dovrò semplicemente uccidere tua moglie e il tuo bambino non ancora nato.” Penny sussultò, artigliando il braccio di Percy.


“Se collaborerai, potrei essere incline a risparmiarli. Infatti per la tua collaborazione ti darò un Voto Infrangibile secondo il quale né io né i miei seguaci faremo del male a tua moglie e al tuo bambino, tranne che per legittima difesa. Non posso mica dare alla giovane Penelope carta bianca per uccidermi, no?”


“Percy! Non puoi!” ansimò Penny. “Non pensarci nemmeno!”


“Amore, ho giurato che avrei fatto qualunque cosa per proteggere te e il bambino. Se questo è il prezzo per assicurare la sopravvivenza a te e al nostro bambino, che genere di marito sarei se non facessi tutto ciò che è in mio potere?” disse, avvicinandosi a lei e baciandola sulla fronte. “Molto bene. Sulla mia vita e sui miei poteri magici, parteciperò al tuo rituale, in cambio del tuo Voto di non fare del male a mia moglie e al mio bambino non ancora nato.” disse, sentendo lo scorrere della magia attraverso tutto il suo corpo.


“Ben detto, coraggioso ragazzo. Sulla mia vita e i miei poteri magici, non farò del male direttamente o indirettamente a Penelope Clearwarter in Weasley e al suo bambino. Io e i miei seguaci potremmo solo difenderci, se sarà necessario.” disse Voldemort, innescando un'inconfondibile aura intorno a lui. “Bene, ora che le formalità sono state concluse, forse tu e la tua adorabile moglie potreste essere interessati a un pasto leggero?” chiese, guardandolo con i suoi stretti occhi rossi.


Percy allontanò con cautela una sedia per sua moglie e dopo che si fu seduta, si unì a lei al tavolo da pranzo. Lord Voldemort sorrise e si sedette sulla sua sedia. Immediatamente i piatti di fronte a loro si riempirono di montone arrosto e verdure al vapore. Una bottiglia di vino si stappò da sola e versò un bicchiere per ciascuno. Percy aspettò che Voldemort assaggiasse il vino.


“Oh, per favore, Percy! Pensi davvero che avrei perso tempo con un Voto se avessi avuto intenzione di avvelenarti? Forse ti sto dando troppo credito.”


Percy lo guardò con aria di sfida e bevve dal suo bicchiere. Con riluttanza, ammise che si trattava di un'annata eccellente. 


“Cosa ho bisogno di sapere per questo rituale?”


“Oh, quindi niente chiacchiere. Avevo sperato che avremmo discusso di come il Ministero sta reagendo agli eventi recenti ma, ahimè, suppongo di no. Molto bene, allora. Come te la cavi ad Aritmanzia?”


“Abbastanza bene, a dire il vero. Pieni voti.”


“Ah, sì. Non mi sarei aspettato niente di meno. Prima un po' di antefatti, sai che tu ed io siamo nati entrambi il sette luglio? Il settimo giorno del settimo mese, è profondo, no? Infatti tu sei nato esattamente quarantanove anni dopo la mia nascita, che è ovviamente sette volte sette. Matematicamente, questo già di per sé è significativo.”


Percy ascoltava, ma non era in grado di afferrare il significato, “Cose interessanti e magnifica coincidenza, ma non riesco a vedere il punto.”


“Ancora provocatorio, eh? Normalmente, mi sarei fermato un momento per insegnarti a tenere a bada la lingua, con sofferenze delle quali nemmeno riusciresti a capire la profondità, ma non vedo ragione di danneggiare in maniera stupida quello che hai da offrirmi.”


“E, ti prego dimmi, cos'è che io ti sto offrendo come parte del tuo folle rituale?”


“Oh, non molto, semplicemente il tuo nucleo magico. Lo strapperò dal tuo corpo e lo unirò al mio per riparare i danni che gli sono stati recati. Avevo sperato di aspettare fino al prossimo anno, quando avrai ventun anni, o tre volte sette, per incrementare la mia percentuale ma, ahimè, i recenti eventi mi hanno costretto a giocare le mie carte prima di quanto avessi sperato. Sarà doloroso per entrambi ma, di nuovo, più per te che per me. Francamente, con tutta probabilità ti ucciderà, ma c'è una piccola possibilità che tu possa sopravvivere come Magonò. C'è pure una minuscola possibilità che l'energia di contraccolpo del rituale uccida anche me.”


“Si può solo sperarlo.” mormorò Percy, sperando che le Forze dell'Essere avrebbero ascoltato il suo muto appello. 


“Ah sì, ma il gioco vale la candela. Questo viaggio per il potere nel quale sono coinvolto prevede che io sia audace quando si presenta l'opportunità. Carpe diem - cogli l'attimo!”


Mentre continuavano il pasto, qualcosa iniziò a infastidire Percy. Qualcosa di diverso rispetto al fatto che il Signore Oscuro volesse strappargli il suo nucleo magico con un malvagio rituale. Penelope era fin troppo tranquilla. Inizialmente pensava che fosse in stato di shock per aver incontrato Voldemort (poteva pur pensare il suo nome, se stava per offrirsi a lui), ma sembrava semplicemente cenare in allegria; rispose perfino educatamente quando Voldemort le chiese come stesse andando la sua gravidanza. 


“Penny, mia cara, perché ho la sensazione che non sia stato messo a conoscenza di tutto?” Guardò la donna, che era stata la sua unica costante durante l'ultimo anno e mezzo. Si accigliò quando Voldemort rise. 


“Oh, per favore, diglielo, Penelope. I Voti sono stati pronunciati, non ci si può tirare indietro. Il ragazzo si merita la verità e io posso godermi il divertimento.”


“Molto bene, padrino.”


“Padrino!”


“Sì, Percy. Lui è il mio padrino.” disse Penny, tamponandosi il mento con il tovagliolo.


“Ma come! Sei una Nata Babbana! Non può essere!”


“Ricordi l'estate del nostro sesto anno, quando ho fatto l'internato al Ministero? So che eravamo in pausa di riflessione allora. Ero stata assegnata all'ufficio del registro nascite. Per capriccio ho cercato il mio nome e cosa ho trovato? Un appunto che diceva che Antonin Dolohov è il mio vero padre. Puoi ben immaginare il mio shock.”


Percy voleva dire qualcosa, ma scoprì che poteva soltanto muovere la bocca senza emettere alcun suono.


“Mi ci sono voluti diversi mesi per rintracciarlo e lui prese in considerazione di uccidermi su due piedi, ma sono riuscita a persuadere papà. Papà mi ha presentato al suo Padrone e gli ha chiesto di essere il mio padrino.” C'era un luccichio nei suoi occhi che lui non aveva mai visto prima. C'era una sensazione strisciante nel suo intestino ora; la donna a fianco della quale dormiva ogni notte lo aveva usato.


“Usando i miei contatti, sono stata in grado di fornire a papà tutte le informazioni di cui aveva bisogno per riferirle al mio padrino. Aveva bisogno di sapere i nomi di bambini nati in date specifiche. Sorpresa delle sorprese: il mio ex ragazzo cadeva a fagiolo. Dovevo ancora tornare con te ma, come sai, sono molto brava ad ottenere quello che voglio. Con il tuo ritorno nella mia vita, ho avuto bisogno di ottenere il tuo Voto e di aiutarti a sviluppare il tuo nucleo magico.”


“Ben fatto in entrambi i casi.” disse Voldemort, riempiendo il proprio bicchiere di vino e ammirandone il colore nella luce.


Percy balbettò. “Al-allora, allora questa era tutta una bugia… Il matrimonio! Il nostro-Il nostro amore! Ogni cosa?”


“Oh no, mio caro sciocchino. Siamo davvero sposati e tu sei stato davvero un marito esemplare. Sono stata molto felice con te. Sono stata particolarmente felice di tutto il tuo duro lavoro al club di duello. Il tuo nucleo magico è diventato molto più forte.”


“Quindi era tutto per questo! Ingrassare il maiale per il macellaio! Rendermi più forte per offrirmi a lui!” I suoi occhi la fulminarono. 


“Sei stato davvero molto collaborativo allontanandoti dalla tua famiglia. Avrebbero potuto essere un problema significativo.” Lei gli fece un sorriso abbagliante.


“Solo perché ho dato ascolto a te! Anche se hai un Mangiamorte per padre, sei ancora una Mezzosangue. Come ti aspetti di adattarti alla società dei Purosangue?”


“Risponderò io a questa, mia cara. Percy, saresti sorpreso di sapere che io sono un Mezzosangue. Questa questione della purezza del sangue è utile a me, mentre continuare a farti lavorare duramente ed estraniato dalla tua famiglia lo era a Penny. Le persone e, nello stesso modo, anche i gruppi di persone possono essere controllate molto facilmente, se hai la motivazione adatta. Infatti, mostrami dieci 'Purosangue' a caso e ti mostrerò i cinque che sono veri, i tre che pensano di esserlo ma non conosco le pecore nere della loro linea di sangue e due che sono chiaramente falsi. In realtà sospetto, ma non ho prove per supportare la mia teoria, che ci siano molti meno Nati Babbani e molti più Mezzosangue. So, ad esempio, che i miei seguaci amano concedersi un po' di divertimento con le persone del luogo. Un po' di Imperio lì e un po' di Oblivion qui. Non sarei sorpreso di sapere quanti figli illegittimi percorreranno i corridoi di Hogwarts quest'anno. Be', basta con i convenevoli, dato che i vincoli del Voto ti impediscono di far del male a tua moglie o a tuo figlio, ti darò un'ora per dare i tuoi addii. Poi, ho paura che dovrò consumare tutta la tua magia, ma vedila così, quale giovane mago non sogna che la sua magia conquisti tutto? In questo caso la tua aiuterà, ma purtroppo tu non sarai qui per vederlo.”


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Harry dovette svegliarsi, poteva avvertire il dolore alla sua testa arrivargli fino alle spalle. Aveva solo avuto scorci da incubo e pezzi della sua ultima visione. Poteva soltanto sentire voci senza corpo e avvertire ondate di nausea miste a dolore. Sentendosi oltremodo a pezzi, barcollò oltre le occhiate preoccupate dei suoi compagni di stanza fino al bagno. Lì vomitò finché il suo stomaco non fu vuoto e continuò a provare a dar di stomaco ancora per un minuto buono. Le altre porte delle stanze si aprirono e nel vano si potevano vedere sia Hannah che Susan. Dal piano di sopra Ginny ed Hermione stavano scendendo le scale.


Hermione dette un'occhiata a Ron che stava nel mezzo del corridoio. “Sta bene, Ron?”


Il più giovane maschio Weasley scosse piano la testa da un lato all'altro. “Qualunque cosa sia, deve essere abbastanza brutta. Non lo vedevo scosso a questo modo da molto tempo.”


Ron entrò nel bagno e prese un asciugamano. Bagnandolo, aiutò il suo migliore amico a ripulirsi. Malgrado l'asciugamano fosse piuttosto caldo, il braccio di Harry aveva la pelle d'oca e tremava visibilmente. Harry annuì stancamente a Ron, mentre puliva le ultime tracce di vomito dal suo mento.


“Kevin, tu e Neville tornate a letto. Per il resto di voi, lo spettacolo è finito. Harry starà bene. Dategli solo un po' spazio.” disse Ron, nella sua migliore voce autoritaria, mostrando la sua esperienza di anni nel gestire i postumi delle numerose visioni di Harry.


Harry catturò lo sguardo di Susan prima che lei chiudesse la porta. Le fece un debole sorriso di rassicurazione mentre si appoggiava un poco a Ron per rimanere in piedi. Lei annuì di rimando prima di chiudere la porta della stanza. Hermione aveva finito di scendere le scale e strinse Harry in un abbraccio. L'unico evidente segno di disagio da parte sua fu solo un leggero arricciamento del naso al cattivo odore persistente.


“Dovremmo portarti giù in cucina e informare la guardia su cosa sta succedendo” disse lei con simpatia, invece dell'alterigia per la quale era famosa. “Sono qui per te, se vuoi parlarne.”


Sentì sull'avambraccio il tocco delicato come una piuma di Ginny. “Siamo tutti qui per te, Harry. Non dimenticarlo.” Con questo, sorrise e si voltò per salire le scale.


Ron rise sotto i baffi “É vero, amico! Non puoi spaventarci neppure se hai il fiato di un Vermicolo. Vieni. Ti porto di sotto e ti do un bicchiere di latte per toglierti quel saporaccio dalla bocca.” disse, staccando Hermione da Harry e portandolo giù in cucina. Nel suo stato leggermente confuso, Harry non notò la leggera strizzata sulla spalla che Ron dette ad Hermione prima di guidarla verso le scale.


Quando raggiunsero la cucina, Harry si sedette al tavolo e Ron prese due tazze e le riempì con un po' di latte dal frigorifero. Charlie era lì di guardia quella sera e sbirciò con un po' di preoccupazione.


“Hai bisogno che chiami qualcuno via camino, Harry? Sembra che hai avuto un brutto round questa volta.”


Harry guardò l'orologio sulla parete mentre sorseggiava il latte. Mancava un quarto alle tre. Si concentrò sui suoi pensieri, provando a sistemarli in qualcosa di coerente che potesse spiegare. Dopo un minuto di pura concentrazione, rinunciò e scosse la testa.


“No, se potessi ricordarne qualcosa di più ti direi di sì, ma al momento posso solo dire che ho sentito delle voci, ho provato un sacco di dolore e mi sono sentito male. Se Silente ti chiede qualcosa, allora diglielo, ma se no aspetta domattina. Non ha senso rovinare il sonno di altre persone.”


Ron aveva finito il suo bicchiere e lo mise da parte nel lavandino. Si avvicinò e dette una pacca sulla spalla a Harry. “Vuoi che resti sveglio con te?” La risposta di Harry fu abbastanza scontata. 


“No, vai pure su. Io starò quaggiù con Charlie per un po'. Potresti lanciarmi di sotto quel libro sul mio comodino? Posso leggere un po' prima di colazione.”


Fedele alla parola data, Ron gli spedì giù il manuale di addestramento per auror. Harry lo aprì alla sezione sulle strategie di scudo e iniziò a leggere. Charlie era abbastanza felice della compagnia durante quello che, fino a quel momento, si era rivelato un turno di guardia davvero molto lungo. Parlarono del più e del meno per una mezz'ora.


“Sei nervoso per domani?” chiese Charlie.


“No, semplicemente non aspetto con impazienza di sentire la lettura del testamento di Sirius. Mi sento come se una volta che l'avranno letto, sarà finita. Non tornerà indietro. É così definitivo! Susan sta prendendo piuttosto male quello che è successo a sua madre e sua zia. Dovrà ascoltare i loro testamenti domani. Solo, non voglio che qualcuno la ignori mentre sono tutti impegnati a tirar su il morale me.”


“Capisco, Harry. L'ultima volta io ero solo un bambino -  avevo soltanto otto anni. Non potevo capire la guerra. Chiesi a mamma quando avrei rivisto lo zio Gideon e lei ha semplicemente iniziato a piangere. Le poche volte che ho avuto intorno un Dissennatore, l'ho sentita piangere a quel modo.”


Harry annuì rispettosamente. La maggior parte dei maghi e delle streghe erano abbastanza fortunati da non avere mai avuto intorno creature simili. Quelli che non erano così fortunati raramente ne parlavano. Una percentuale perfino più esigua avrebbe detto cosa sentiva o provava durante un incontro. Per il domatore di draghi parlarne così con lui implicava una grande fiducia nel fatto che Harry non avrebbe usato quell'informazione. Era quasi come dire alla gente che forma prende il tuo Molliccio. Per alcuni era perfino più privato, perché le persone possono vedere la forma di un Molliccio; invece non possono sentire o provare il terrore silente che strazia la tua anima.


“Io sento le ultime parole di mia madre prima che Voldemort la uccidesse.”


Charlie fece una smorfia alla rivelazione di Harry. “Allora, se mai avrai quel bastardo a tiro di bacchetta, non esitare. Non avere nessun rimorso. Non chiederti se c'è ancora qualcosa di buono dentro di lui. Finiscilo. Ogni tanto alla riserva abbiamo un drago che diventa cattivo. Non è mai un bello spettacolo. Tu ne hai visto uno da vicino e sai quale terrificante potenza sia uno di quelli. Quando succede, andiamo fuori in almeno otto per gruppo e non ci tratteniamo. In un modo o nell'altro va atterrato. Stessa storia, Harry. Abbattilo come un animale selvaggio. Se Hagrid fosse qui, ti direbbe la stessa cosa.”


“Hai ragione. Spero che Hagrid stia bene. So che stava cercando di trovare supporto nelle comunità dei giganti. É un lavoro duro per chiunque.”


“Be', se è furbo, avrà lasciato parlare Olympe e lui l'avrà protetta. Perché non torni di sopra a dormire? Hai bisogno di essere riposato per oggi.”


Harry annuì e strinse la mano al tarchiato fratello del clan Weasley. Si voltò per salire le scale quando qualcosa sul pavimento attirò la sua attenzione. Per terra, direttamente di fronte all'orologio della famiglia Weasley, c'era una lancetta d'orologio nera. Harry trattenne il fiato mentre la prendeva dal pavimento e la mostrava a Charlie. Entrambi osservarono velocemente la faccia e dopo un momento si voltarono a guardarsi l'un l'altro.


“Merda! Percy!” mormorò Charlie.


“Dovremmo svegliare tutti?” chiese Harry.


“No. Oggi sarà abbastanza brutto anche così com'è. Mamma, papà, Ron e Ginny meritano la possibilità di riposare. Svegliarli ora non cambierà nessuna fottuta cosa! Aspetterò fino alle cinque o alle sei per chiamare via camino Bill e i gemelli. Spero che arrivino prima che mamma si svegli.”


Charlie sedette al tavolo, apparendo come se volesse colpirlo con forza ma non voleva fare rumore. Guardò la parete per un minuto, o forse furono cinque. Quando finalmente si scosse dal suo stupore, notò Harry seduto al tavolo che leggeva dal suo libro. 


“Dovresti davvero andare di sopra e riposare.”


“Non ci penso neppure. Non andavo d'accordo con lui, ma era un Weasley e ognuno di voi mi ha quasi adottato. Non c'è bisogno che tu te ne stia quaggiù da solo.”


Charlie sorrise ad Harry e ne fu impressionato. Davanti a lui sedeva un ragazzo di nemmeno sedici anni che che aveva con tutta probabilità una taglia sulla propria testa. Charlie lo aveva sentito urlare e vomitare l'anima al piano di sopra, durate la visione di quelli che probabilmente erano gli ultimi momenti di Percy. Fu in quel momento che capì il vero valore di avere Harry Potter come tuo amico e pseudo fratello. 


“Siccome non lo conoscevo tanto bene, perché non mi racconti qualche storia su Percy per passare il tempo? Una volta Sirius mi disse il suo motto sulla morte. 'Ricorda le cose buone. Dimentica quelle cattive. Vendi tutto quello che non è inchiodato!' (1) Sembra un po' tardi, ma raccontami di nostro fratello.”
















Note dell'autore:
(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)


Mi dispiace, ho saltato una settimana. La vita reale ha un certo modo di interferire con il mio tempo per la scrittura. Probabilmente scriverò un capitolo ogni due settimane a partire da ora. Spero che la qualità aumenterà, anche se la quantità sarà ridotta. Sembra che alla gente non dispiaccia mai quando Percy viene ammazzato. Perché?


Bene, i grattacapi dell'universo potteriano (2) di questo capitolo sono: 


Le attività ricreative per giovani maghi e streghe sembrano limitate a: Quidditch, Gobbiglie, perdere contro Ron a scacchi (com'è che non ci sono mai scene di Dean o Hermione che giocano a scacchi? L'85% di tutte le scene sugli scacchi coinvolgono Ron - le restanti sembrano coinvolgere Harry/Ron che se la vedono brutta a giocare contro ragazze alle quali sono sentimentalmente interessati e che vengono sgridati dai loro stessi pezzi.), leggere, scrivere poesie, dipingere, obbligo o verità e pomiciare. Uno pensa che che la magia potrebbe offrire un po' di più anziché di meno in termini di intrattenimento. Dopotutto, i genitori potrebbero abbastanza letteralmente fabbricare i giocattoli ai propri figli. Sembra quasi “La piccola casa del mago nella Prateria!” Forza, autori, utilizzate un po' di immaginazione! Perché nessuno ha una band underground? Non c'è nessun altro sport che si può giocare su una scopa? Non ci sono altri sport di squadra ad Hogwarts? Così ho fatto sì che i Turpin incantassero alcuni dei più famosi giochi da tavola (Di certo non possiedo i diritti su Cluedo - The Hogwarts Edition. Sebbene, se lo realizzassero, sarebbe una gran figata! O una versione del Monopoly basata su Diagon Alley, tanto per dire.). Il punto che sto cercando di raggiungere è: se vuoi personaggi più credibili, da loro hobby e interessi esterni. 


Penelope Clearwater è sempre l'ancora di salvezza di Percy Weasley. Quanti uomini ambiziosi e di talento sono stati allontanati dalle loro famiglie grazie ai sussurri di una donna affascinante? Cavolo, ci sono così tante storie lì fuori in cui Hermione o Ginny diventano malvagie all'improvviso. Pensavo che fosse finalmente arrivata l'ora che Penelope si prendesse un piccola cotta Mangiamorte. Renderla la figlia illegittima di Dolohov è stato solo un bonus. 


Perché i Mangiamorte non possono avere una versione della Mappa del Malandrino? Non sarebbe una cosa utile, quando proteggi il tuo quartier generale?


Come sta procedendo la storia finora? Spero di avere ancora più recensioni ora che sono sopra le 40000 parole a capitolo. Finalmente ho capito come leggere le statistiche sulla mia storia. É deludente che, secondo le statistiche della storia, a malapena una persona su cento che legge un capitolo lasci una recensione. É questo che vedete voi altri autori? Per coloro che recensiscono, grazie per essere l'uno su cento. Voi, gente, siete i migliori!








Note di traduzione:
(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)


1) Remember the good, forget the bad. Sell everything not nailed down! - nel capitolo abbiamo tradotto letteralmente il motto di Sirius. Il significato dell'ultima frase sarebbe: racconta tutte le storie che non devono essere tenute segrete, che non vuoi tenere per te. 


2) potterverse pet peeves - jbern si è divertito con un po' di allitterazioni, che si perdono nella traduzione.



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Capitolo 8
*** Fine della Linea ***


tftcd8.html


To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y







Disclaimer - Dato che così tante fan fiction su Harry Potter sono basate su Universi Alternativi, c'è la possibilità che in uno di questi io ne possieda in effetti i diritti. Fino a quando non capisco come riuscire ad arrivarci (e nel caso poi che il mio me stesso alternativo voglia condividere...) immagino che debba ancora ammettere di non possedere alcun diritto.


Grazie come sempre a FairyQilan per l'eccellente betaggio e il colorito commento.




Capitolo 8 - Fine della linea



La mattina portò un gelido tormento per la famiglia Weasley. Charlie aveva contattato sia Bill che i gemelli, che arrivarono poco prima delle sei del mattino. Ognuno di loro fissò l'orologio di famiglia per un breve momento, sperando che in qualche modo potessero convincersi che il loro fratello ribelle fosse ancora vivo. Harry notò quanto fossero quieti i normalmente chiassosi gemelli, mentre sedevano a bere il caffè. La giocosità solitamente presente nei loro occhi era ora sostituita da un'espressione cupa quasi imperscrutabile.


“Vado di sopra a svegliare mamma e papà. Dopo che saranno scesi e avranno avuto la possibilità di immergersi nella situazione, possiamo andare a prendere Ron e Ginny.” disse Bill con calma. “Harry, puoi trattenere tutti in cucina mentre portiamo mamma e papà nel salotto? É un po' più privato lì.”


“Certo Bill, tutto quello che ti serve.” rispose Harry.


Qualche minuto dopo, Bill guidò i suoi genitori giù per le scale e poi nel salone. Molly sembrava confusa. Arthur già sospettava che qualcosa non andasse. Il suo volto era pallido e teneva la testa bassa. 


Poco dopo che Bill chiuse la porta si sentì il suono di una madre addolorata. Presto fu interrotto da un incantesimo di privacy. Harry si alzò dal tavolo e aiutò gli elfi a preparare la colazione. Il semplice lavoro domestico era terapeutico in un certo modo, tuttavia la sua tristezza era tangibile. La lettura del testamento era programmata per il pomeriggio. Aveva sperato di poter avere un momento di riposo dopo colazione, ma tenere compagnia a Charlie era stato più impostante. 


La porta si aprì e Charlie rientrò. Stava scuotendo piano la testa da un lato all'altro. Il ragazzo tarchiato dalla testa rossa lo guardò. “Harry, mostrami dov'è la stanza di Ginny. Dopodiché andiamo a svegliare Ron.”


Il viaggio dalla cucina alla stanza della ragazza non era mai sembrato così lungo. Lui gli indicò la porta e Charlie gli dette una stretta alla spalla prima di aprirla piano ed entrare. Harry racimolò il suo coraggio per tornare nella sua stanza e svegliare Ron.


Ron stava dormendo sonoramente quando Harry lo scosse. Ci volle circa un minuto perché iniziasse a grugnire. “Cosa c'è che non va, Harry, altri sogni?”


“No, Ron. Devi svegliarti e venire giù.”


Ron sentì il dolore nella voce di Harry. “Cosa c'è? Dimmelo!”


“Il sogno di ieri notte... era Percy. Mi spiace, Ron. Avanti, Bill e i gemelli sono di sotto. L'hanno appena detto ai tuoi genitori. Charlie sta prendendo Ginny.”


Harry stette a guardare mentre Ron si vestiva quasi meccanicamente. Seguì Ron fuori dalla porta, vedendo Charlie che guidava una Ginny dall'aspetto preoccupato giù per le scale. Era ovvio che non lo sapesse ancora. Immediatamente si aggrappò a Ron quando vide la sua espressione.


“Cosa c'è? É George, Fred o Bill?” chiese a voce alta. Charlie provò a zittirla, ma lei non si lasciò dissuadere. “Oh no, è Percy! Non è così?”


Vedere l'espressione sul volto di Ron fu la conferma di cui aveva bisogno poiché iniziò a piangere forte. Harry lasciò che il trio scendesse. Poté sentire dal rumore che gli altri rifugiati si stavano svegliando svegliati.


Per i successivi venti minuti Harry fu bersagliato di domande dalle sorelle Abbott, dai Turpin, da Neville e da Hermione. Fece del suo meglio per acquietarli, dicendo loro che non era un'informazione che poteva dare lui e di dare ai Weasley un po' di tempo e spazio. Nello stesso tempo guidava coloro che erano interessati giù per la colazione. Notò che una Susan dall'aspetto molto stanco si era unita a loro. Non sembrava aver dormito molto.


Gli elfi domestici servirono la colazione a gruppi. La maggior parte di loro lanciava occhiate ansiose alla porta del salone, che ancora una volta aveva addosso un incantesimo di privacy. I ragazzi pungolavano e infilzavano il proprio cibo.


All'improvviso la porta si aprì. Una Ginny Weasley, che sembrava in preda al dolore, se ne stava lì in piedi con le lacrime che scorrevano lungo le guance. La ragazza sembrava davvero turbata. Guardò male Harry.


“Perché non hai potuto salvarlo?”


Tra tutte le cose che Ginny poteva chiedere, questa non era una di quelle che Harry si sarebbe aspettato.


“Non lo so.”


“Sei stato capace di andare con una passaporta a casa sua.” disse, guardando male Susan, che indietreggiò visibilmente.


Harry era sulla difensiva. Per cosa, non ne era sicuro. “Le barriere della casa erano cadute! Potevo sentire dove si trovavano. L'altra notte non potevo.”


“Certo, come no!” disse Ginny, tagliando corto. “Forse se Percy fosse stato una puttana buona a nulla come lei, lo avresti salvato!”


Il bicchiere di Susan cadde dalla sua mano e si frantumò a terra. I suoi occhi si spalancarono per lo stupore.


“Ginny! Come puoi dire una cosa del genere?” disse Hermione, sbalordita dal rancore nella frase dell'amica.


“Che diavolo? Ginny, so che sei sconvolta, ma questo è praticamente un insulto.”


“Oh, capisco. Oggi non si gioca a fare l'eroe. Oggi deve essere la giornata del 'oh, no, povero me, sono una vittima'.”


Tutti al tavolo guardavano a bocca aperta l'isterica rossa. Hermione si alzò e andò ad abbracciare Ginny. Le barriere di privacy sembravano impedire alla sua famiglia di sentire il suo sfogo. Susan infilò le scale mentre iniziava già a piangere. Hannah rifletté su quanti guai si sarebbe procurata se avesse affatturato Ginny fino a farla svenire.


Harry andò lì dove Hermione stava abbracciando Ginny. “Harry. É sconvolta. Sono sicura che non voleva dire nulla di tutto questo.” Lui stava ancora cercando di far comprendere alla propria mente quello che era successo, quando Ginny si scosse dall'abbraccio dell'amica e lo colpì sul volto più forte che poté.


“Perché non l'hai salvato? É tutta colpa tua!”


Per allora, il resto della famiglia Weasley aveva notato il comportamento di Ginny ed era entrato in cucina. Sua madre l'afferrò immediatamente. Harry guardò Hermione, che poté solo offrire un esasperato sguardo di simpatia.


Harry si voltò, non volendo aggiungere benzina alla collera di Ginny. Invece, questo sembrò offrirle la giustificazione di cui aveva bisogno per lanciare il suo insulto più viscido.


“Nessuna meraviglia che tu abbia fatto uccidere Sirius.”


“Ginny! Come osi dire questo?” la rimproverò immediatamente Molly. “Harry, non intendeva dire niente di tutto ciò. Bill, dalle una pozione calmante.”


La faccia di Harry aveva perso ogni espressione. Tra tutte le persone nella stanza, soltanto Neville lo aveva visto così prima di allora - nemmeno Ron o Hermione. Neville ricordava gli ultimi momenti frenetici in cui avevano affrontato i Mangiamorte all'Ufficio Misteri. Aveva visto quell'espressione lampeggiare sul suo viso quando aveva inseguito Bellatrix. Se Susan fosse stata nella stanza, avrebbe riconosciuto l'espressione di quando aveva ucciso Rodolphus. Voltandosi, poté avvertire l'impeto della magia che attraversava il suo corpo. L'aria iniziò a turbinare attorno a lui. L'unica cosa che lo scosse dalla sua rabbia fu vedere l'espressione orripilata sul volto di Molly Weasley. L'espressione sul volto di Ginny aveva una strana rassomiglianza con quella di Draco Malfoy quando lanciava un insulto particolarmente buono. Cambiò a rispecchiare quella sul volto della madre quando la magia di Harry pulsò nella stanza.


La voce interiore di Harry lo calmò. Non si sarebbe lasciato andare a una delle sue bizze magiche lì! Non sarebbe stato migliore di Ginny se lo avesse fatto. Sforzandosi di calmarsi, si allontanò dalla coppia. Neville gli fece un cenno d'assenso.


“Vado di sopra. Tenetela lontana da me, finché non si sarà calmata.”


Hannah afferrò il suo braccio. Lui guardò la strega bionda. “Vai a cercare Susan, mentre vai di sopra. Probabilmente avrà bisogno di qualcuno con cui parlare.”


“Perché non vai t-….” iniziò lui.


“Vai.” ordinò lei, spingendolo per le scale.


La trovò nell'attico in precedenza occupato da Fierobecco. Stava seduta su una panca, con la testa appoggiata contro il muro, e piangeva piano. Harry era più che un po' stupito dal veleno nelle parole di Ginny contro Susan. Il viaggio dalla cucina all'attico gli aveva fatto vedere la più giovane dei Weasley sotto un'altra luce, nuova e non completamente lusinghiera.


Esitò sulla porta, incerto sulla sua prossima mossa. Poteva avere a che fare con i Mangiamorte, ma ragazze in lacrime non erano proprio il suo forte. Per un momento considerò l'idea di scivolare al piano di sotto senza che Susan lo notasse, ma in qualche modo sapeva che lo avrebbero aspettato occhiate di disapprovazione da Hannah e Chelsea. Sospirando, entrò nella stanza.


“Ehi, Susan. Speravi che venendo nella stanza che puzza di Ippogrifo e vermi nessuno ti avrebbe seguita?” disse, mentre si sedeva di fianco a lei. Susan nascose la testa tra le mani per soffocare i propri singhiozzi. Il suo tremito aumentò mentre tentava di controllarsi. Harry si maledisse per la sua mancanza di talento in quel campo. Sirius avrebbe saputo cosa fare. Decidendosi per l'approccio più sicuro, iniziò a darle pacche sulla schiena. Dopo circa una dozzina di pacche, Susan alzò la testa e la nascose sul suo petto. Smise di darle pacche e provò semplicemente a stringerla attorno alla vita, in quello che poteva essere descritto come un goffo abbraccio. Harry ebbe un pensiero molto sarcastico mentre la abbracciava, cioè che le lacrime di Susan erano un mero torrente rispetto all'alluvione di Cho.


“Mi dispiace, Susan. Non avresti dovuto subire tutto questo. Sono sicuro che Ginny non intendeva davvero dire quello che ha detto.” Harry la sentì irrigidirsi notevolmente quando nominò Ginny.


“É una piccola, miserevole puttana!” disse in risposta, smorzata dal suo petto.


“No. Semplicemente non sta prendendo molto bene la morte di Percy. Non avrebbe dovuto dire quello che ha detto e sono sicuro che quando si calmerà, chiederà scusa.” Harry aggiunse un muto “Lo spero.”


La presenza di Harry stava calmando Susan. Il suo tremito si stava attenuando e i suoi singhiozzi erano sotto controllo. Inconsciamente Harry aveva iniziato a giocare con i capelli di Susan con la mano che prima era stata attorno alla sua vita. La cosa sembrava avere una capacità calmante. Ancora, si chiese perché Hannah avesse guardato lui, invece che venire su lei stessa a consolare la sua migliore amica. Sentì le mani di Susan, che prima stringevano la sua maglietta, allentare la loro presa contratta e abbracciarlo.


“Come ha potuto essere tanto cattiva?” chiese Susan.


“É la più giovane di una famiglia numerosa e l'unica ragazza. Scommetto che tutti ci sono sempre andati molto leggeri con lei.”


“Mi odia!”


“No, sono sicuro di no. É solo...”


“Sì, mi odia!” disse Susan con forza.


Harry era confuso, ma data la sua esperienza, c'era da aspettarselo. “Perché pensi questo?”


“Ogni volta che entro in una stanza mi incenerisce con gli occhi ed inizia ad attaccarsi a te.”


“Temo di essermi perso. Chiedermi di capire una ragazza è come chiedere ad Hagrid di fare una lunga divisione.” ridacchiò, sperando di sdrammatizzare la situazione.


“Vuole essere la tua ragazza.”


“Eh? No. Davvero? E Dean?”


“Sei davvero uno stupido. Se una ragazza passa un'intera giornata a portare il tuo maglione, è perché le piaci.”


“Ha detto che aveva freddo!”


“Sono le vacanze estive, Harry. So che questi non sono i tropici, ma insomma!”


“Ma Hermione ha detto che non le piaccio più.”


“É brava con i libri. Quando si passa alle persone, non riesce nemmeno a capire Ron!”


Harry passò i minuti successivi ad assorbire la cosa. Ginny provava ancora qualcosa per lui! Fino all'anno precedente, non aveva nemmeno potuto avere una conversazione decente con lei. Fece una veloce lista di tutte le qualità positive di Ginny. É carina. É divertente. É venuta con me per provare a salvare Sirius. É brava a combattere. Siamo buoni amici. Tuttavia, qualcosa lo turbava.


“Okay. Diciamo che ti credo. E Dean?”


“Ti rende geloso. Sebbene non stia esattamente funzionando, dato che tu non ti eri neppure accorto di cosa stava succedendo.”


Questo portò Harry a fare una veloce lista mentale delle cose che non gli piacevano di Ginny. Fa giochi immaturi con Dean solo per farmi ingelosire. É brava in un duello, ma si troverà ad affrontare una guerra! I suoi fratelli sono troppo protettivi con lei. All'improvviso il commento di Ron sull'Espresso per Hogwarts alla fine del trimestre ebbe senso. Ron voleva che uscisse con Ginny! Da tutto il tempo che Hermione passava con la sua sorella de facto, anche Mione doveva volere che lui uscisse con Ginny. Pensò al comportamento degli ultimi giorni della ragazza del quinto anno. Si sedeva sempre vicino a lui, sembrava toccarlo molto. Concluse che Susan aveva ragione. Mentre pensava, Susan si era spostata e ora aveva la testa poggiata sulla sua spalla e guardava lontano. 


“Bene, ci sono arrivato. É passata dalla adorazione del proprio idolo agli schemi del Settimanale delle Streghe. Lavanda e Calì sarebbero orgogliose. Questo spiega perché mi sta sempre addosso, ma quello che non capisco è perché è stata così tanto vile con te, di sotto. Non ricordo che si sia comportata così con Lisa o Hannah. Perché se l'è presa con te?”


Harry sentì la tensione di Susan salire ancora. La risposta lo colpì subito dopo aver posto la domanda. Piaceva a Susan e Ginny lo sapeva. Ogni volta che Susan era nella stanza, Ginny faceva la sua 'mossa'. Se lui e Susan stavano avendo una conversazione, Ginny saltava su e iniziava a parlare. Una visione di Hagrid davanti a una lavagna che risolveva una lunga equazione di matematica fluttuò brevemente nella sua immaginazione. 


Susan mormorò che non sapeva perché Ginny fosse così cattiva, provando ad evitare di rispondere alla domanda. Harry pensò a cosa fare con Susan. Fece velocemente una lista delle cose positive della Tassorosso nelle sue braccia. Presto, le cose positive inclusero più elementi della lista di Ginny. Dopo una settimana passata con lei, sapeva che se glielo avesse chiesto, sarebbe venuta all'Ufficio Misteri con lui. Non era stata altro che leale e di supporto da quando era arrivata. E a dirla tutta, stava sopportando fin troppo bene il peso emotivo della perdita di sua madre e sua zia. Harry, essendo un maestro a reprimere i sentimenti quando era in compagnia di persone alle quali importava di lui, capì che lei si stava nascondendo dietro una facciata, proprio come avrebbe fatto lui stesso.


Andando avanti, fece una lista degli aspetti negativi di Susan, ma dopo un minuto buono di ricerca mentale, la cosa peggiore che poté trovare fu che una volta usciva con Ernie Macmillan. Non esattamente un vero e proprio difetto caratteriale e lei lo aveva già definito un grosso errore di giudizio. Armato della sua conoscenza, Harry era incerto su come procedere. Erano stati abbracciati per quasi un quarto d'ora. Le sole cose che lo rendevano scomodo erano la panca di legno sulla quale sedevano e il fatto che sembrava goffo che lei guardasse altrove. Sapeva che lei provava imbarazzo a guardarlo, al momento. Raccogliendo il suo coraggio Grifondoro, decise di fare qualcosa al riguardo, dunque.


“Capisco. A Ginny non piaci, perché a te piaccio io.” Susan si fece scappare un piccolo rantolo in risposta. “Presumo che sia Ron che Hermione abbiano dato a Ginny la loro approvazione, quindi dalla loro prospettiva deve trattarsi di un patto già siglato. É così triste che nessuno si sia disturbato a chiedere cosa voglio io.”


“Tu cosa vuoi, Harry?” chiese lei, in un sussurro appena udibile, sentendosi il cuore in gola.


“Qualcuno a cui importi di me. Qualcuno che sia abbastanza forte da stare accanto a me. Non ho bisogno di una ragazza che giochi a fare la mamma. Non ho bisogno di stupidi giochi da bambini. Ho bisogno di una ragazza che starà al mio fianco la prossima volta che tutti punteranno il dito su di me e inizieranno a parlarmi alle spalle. Ho bisogno di qualcuno che mi rispetti.”


“Io non sono forte.” mormorò Susan.


“Ho bisogno anche di qualcuno che sia modesto. Sei più forte di quanto pensi.” dicendo ciò, la costrinse a guardarlo. Vide gli occhi gonfi e il viso striato di lacrime di lei. Sapendo che non c'era altro che potesse dire, fece l'unica cosa alla quale poté pensare - la baciò.


Era bello, molto bello. Susan fu momentaneamente sbalordita, ma si riprese abbastanza in fretta. Passarono i successivi cinque minuti a baciarsi. Per allora, lui aveva spostato le labbra sul suo collo, facendola gemere. Harry si stava divertendo abbastanza, come avrebbe virtualmente dovuto fare ogni ragazzo della sua età. Gustò il sapore salato delle sue lacrime. La poteva sentire tremare ancora, ma ovviamente era compiaciuta della svolta che avevano preso gli eventi.


Susan stava davvero provando a non pensare più. Harry la stava baciando! Aveva sentito gli sgradevoli pettegolezzi messi in giro da Cho secondo i quali Harry non era un bravo baciatore. Forse non aveva avuto la motivazione giusta, perché ora lo stava facendo alla perfezione! Quella era la sua lingua? Si perse in gemiti di piacere. Le venne in mente una piccola malizia: i cercatori hanno davvero le mani migliori!


Alla fine, si staccò da lei. “Susan, per quanto mi piacerebbe continuare, avremo entrambi una giornata molto lunga. Ho bisogno di fare una doccia e ripulirmi.” disse, liberandola e alzandosi. Lei si alzò e lo strinse di nuovo nel suo abbraccio soffice. Aveva un nuovo significato ora, poiché si erano baciati. Dopo un altro momento, lui si staccò di nuovo.


“Quindi suppongo di aver avuto ragione sul fatto che ti piaccio?” disse Harry, col suo miglior sorriso impertinente.


“Cosa te lo fa dire?” chiese lei, facendogli un occhiolino e provando a prenderlo in giro.


Harry si inclinò in avanti, vicino al suo orecchio, e respirò, facendole drizzare i capelli sulla nuca. “Perché per la prima volta in diversi giorni il tuo sorriso è tornato.” Voltò le spalle all'arrossita Tassorosso e uscì dalla stanza.


Quindici minuti più tardi aveva finito la doccia e si era vestito. Ci fu un bussare alla porta. 


“Entra.” Hermione entrò, trascinandosi dietro una Ginny Weasley molto pallida.


“Harry, Ginny si è calmata. Vuole scusarsi.”


“Sembra che sei tu quella che sta facendo la maggior parte delle scuse, Mione.” disse Harry duramente.


Ginny esplose in lacrime singhiozzanti. “Mi dispiace tanto, Harry. Non avrei dovuto incolparti. Per favore, non odiarmi. Avevo bisogno di prendermela con qualcuno e non so cosa mi sia preso.”


“Stai progettando di scusarti con Susan?”


“Umh, sì, suppongo che dovrei.” Sembrava che quella fosse l'ultima cosa che Ginny avrebbe voluto fare, a parte un viaggetto di ritorno nella Camera dei Segreti.


“Potrebbe essere un buon inizio. Siccome sono il re dell'urlare in faccia alla gente quando sono arrabbiato, non posso esattamente continuare ad avercela con te. Quindi, perché non lasci che finisca di vestirmi?”


Dentro, Harry non era esattamente compiaciuto delle azioni e accuse di Ginny, ma c'erano cose molto più importanti quel giorno. Sia lui che Susan avrebbero ascoltato i testamenti dei deceduti prima che il giorno fosse finito. Ora che conosceva le motivazioni di Ginny, gli apparivano come una sciocchezza immatura. Per non parlare del fatto che lui e Susan avevano giocato a wrestling con le loro lingue meno di mezz'ora prima. 


Hermione fece un sorriso brillante quando ebbe completato il suo compito e trascinò Ginny fuori dalla stanza. Ginny gli lanciò un'altra occhiata afflitta mentre si chiudeva la porta alle spalle. Lui finì di vestirsi e scivolò verso la stanza che Susan e le sorelle Abbott condividevano. Bussando alla porta, aspettò un momento prima che Susan la aprisse per lasciarlo entrare. Il suo sorriso era ancora lì, ma aveva perso un po' del suo lustro. I suoi occhi apparivano come se avesse pianto di nuovo.


“Ciao.” disse lui.


“Ciao a te. Ti mancavo già?”


“Uh-uh! Ginny è appena passata a scusarsi. Si scuserà anche con te più tardi.”


“Oh. Scommetto che sarà così sincera...” rispose lei con una smorfia. Guardò lontano per un momento e iniziò a tremare. “Mi manca mia madre.”


Solo per istinto, lui la raggiunse e la strinse a sé. Dopo un minuto le chiese che cosa ci fosse che non andava e cosa potesse fare per aiutarla. 


“Mi spiace. Dovrei essere più forte. Sono venuta quaggiù e la prima cosa a cui ho pensato è stato che non vedevo l'ora di dire a mamma che ti avevo baciato. Mi sono sorpresa a dimenticare che non ci sono più. Sono una tale frana! Tutti mi dicono quanto sono forte, ma non lo sono!”


“Lo sei, Susan. Starai bene. Significa vivere il dolore e tutti continuano a dirmi che io dovrei farlo più spesso.”


“Voglio solo sentirmi di nuovo normale! Sembra che non riesca a controllarmi. Un minuto sono felice. Quello dopo, mi sto sciogliendo in lacrime! Harry, dimmi che tutto questo sparirà!” Aveva un tono di supplica nella voce.


“Non se ne andrà mai del tutto, almeno non per me. Ancora penso a Cedric e Sirius tutto il tempo. Tutti mi dicono che piango come uno stronzo nel sonno.” Susan non poté fare a meno di ridere, ricordando la notte in cui lei era nella sua stessa stanza. Si controllò immediatamente e lo guardò con la colpevolezza sul volto.


“Va tutto bene. È la verità. Hermione dice che è il mio subconscio che cerca di aiutarmi a compensare. Puoi soltanto immaginare quanto sia stata sgradevole quella conversazione. Si è perfino offerta di procurarsi dei libri su come i babbani si confrontano con il dolore. Come se non li avesse già...”


Lo stava facendo di nuovo, tirarle su il morale. Susan combatteva contro i suoi capovolgimenti emotivi. Non voleva essere felice in quel momento. Quando lui balbettò qualcosa sul 'senso di colpa dei sopravvissuti', lei lo guardò confusa.


“Tutti sanno che non dormo bene la notte. In realtà leggo i libri babbani di Hermione.”


Susan sospirò. “Grazie, Harry. Io continuo a cadere a pezzi e tu continui a rimettermi insieme.”


“Suppongo che questo sia il compito di un fidanzato. Penso di essere questo per te ora? Ugh!” grugnì, quando lei lo abbracciò con forza.


“Sì!”


“Bene, questo è stabilito. Ti dispiace se aspettiamo che questo giorno sfortunato sia finito prima di appendere gli striscioni?” chiese, sperando che non si sarebbe offesa. 


Sembrò incerta, così lui continuò, interrompendola. “Non è che sia in imbarazzo o qualcosa di simile. Semplicemente non voglio creare altro dramma prima che andiamo alla Gringott.”


“Oh, okay. Credo di capire. Solo, assicurati che io sia in un posto da cui possa vederle la faccia quando lei lo scoprirà.”


“Mio dio, hai una vena cattiva in te, vero? Be', vado di sotto. Non voglio che qualcuno venga a cercarmi.”


Harry si fece strada attraverso le scale, ringraziando Merlino che nella casa affollata era riuscito ad evitare di imbattersi in qualcuno mentre era con Susan. Incontrò chiunque stesse andando nel salone. Il resto si era spostato in biblioteca. Quando Susan arrivò circa cinque minuti più tardi, si preparano ad andare via Passaporta al negozio di Fred e George, che era a solo poca distanza dalla banca.


Il gruppo che arrivò in banca era composto dai Weasley, dalle Abbott, da Harry, Susan ed Hermione. I Weasley adulti, Tonks, Lupin e Silente fornivano la scorta. Ginny continuò a camminare vicino a Harry, a disagio. Lui riuscì a mandare qualche occhiata del tipo 'aiutami' a Susan. Lei semplicemente gli sorrise e continuò a parlare con Hannah e Chelsea. Harry pensò che quello era il suo modo di vendicarsi con lui per non aver ancora voluto uscire allo scoperto come coppia. Sentendo che nessun aiuto sarebbe arrivando, Harry chiuse il divario tra lui e Tonks e cercò di avviare una conversazione.


“Come te la cavi con tutto questo?”


“Non così bene. Tu?”


“Circa lo stesso. Ancora mi biasimo per essermi fatto ingannare ad andare lì.” disse, abbassando gli occhi.


“Be', se stiamo facendo al gioco delle colpe, allora io devo biasimare me stessa per non aver fatto un lavoro migliore mentre duellavo contro zia Bella. Sirius si è gettato in un duello con lei perché lei mi aveva sconfitto. La pazza megera se ne era rimasta a marcire in prigione per una dozzina d'anni. Io mi sono allenata tutti i giorni negli ultimi sei anni. Si è scossa dalla ruggine e ha preso a calci il mio fottuto culo!” Tonks lo guardò con un po' di rabbia attraverso il suo viso normalmente allegro. “Quindi, abbiamo finito con il gioco della colpa, ora?”


“Sì. Scusa, non intendevo farti arrabbiare.” Harry non era davvero preparato per un rimprovero in quel momento. Rallentò il passo per separarsi da lei. Ginny si avventò immediatamente su di lui, offrendogli conforto e sussurrando condoglianze non richieste. Chiaramente stava cercando di sovra-compensare per il suo scatto d'ira, guidato dal dolore. Harry vide Remus muoversi dalla sua posizione esterna per scambiare qualche parola e un'occhiata torva con la metamorfomagus. Rallentò ulteriormente per essere certo di non poter origliare la loro conversazione. Aveva sentito delle voci sul fatto che Remus e Tonks stessero diventando più intimi e sperò che le sue azioni non avessero causato un diverbio fra i due. Fu un promemoria che non tutti i fatti del giorno lo riguardavano.


Un goblin dall'aspetto molto vecchio, vestito di un abito nero, con tre goblin armati fino ai denti come scorta, incontrò le parti nell'atrio. Si presentò come Cleftskull (1), il capo del Dipartimento Testamenti ed Eredità. Indicando un passaggio lontano dai banconi e dalle camere blindate, li condusse nella sala conferenze principale. La stanza aveva un paio di uffici privati contigui. Due donne sedevano su due delle comode sedie dallo schienale alto, parlando amichevolmente. Harry riconobbe immediatamente la chioma biondo platino di Narcissa Malfoy. Suppose che la donna dai capelli corvini dovesse essere la madre di Tonks, Andromeda. Finirono la loro conversazione e la signora Tonks accolse sua figlia con un'espressione preoccupata sul viso. Harry sentì di nuovo una stoccata di senso di colpa per averla fatta arrabbiare. 'Mi chiedo se è questo il modo in cui si sentono le persone intorno a me quando non sono dell'umore.' pensò tra sé


Harry guardò Silente e la signora Malfoy scambiarsi convenevoli forzati. Tra tutte quelle parole educate, poteva sentire due predatori che si studiavano l'un l'altro. Si diceva che Narcissa fosse una forte opponente politica, dotata di bellezza, astuzia e umorismo tagliente. Non c'era dubbio che avesse l'ordine di contestare o mettere in discussione ogni parte del testamento di Sirius. Dopo qualche minuto si allontanò educatamente dal Preside e venne verso Harry camminando in modo deciso.


“Vorrei augurarti buona giornata, ma non credo che nessuno dei due desideri davvero essere qui oggi.”


“Grazie.” disse lui piano, non sapendo che cosa fare, chiedendosi se fosse una tattica per snervarlo. “Mi dispiace per la tua perdita. Sirius era un grande uomo.”


“Se la grandezza è misurata in azioni folli, allora mio cugino era il più grande di tutti.”


“Cosa intende?” Harry balbettò di fronte all'impudenza della donna.


“Intendevo semplicemente dire che era un individuo folle e coraggioso. Si allontanò fieramente dalla sua famiglia per i suoi ideali. Fece arrogantemente la sua scelta e aveva sia il potere che la determinazione per seguirla. Un giorno, in circostanze migliori, potrei condividere con te un ricordo di Pensatoio del suo confronto con sua madre. Sono stata abbastanza fortunata da essere presente. Resta il più tenero ricordo che ho di lui.”


Nessuno era stato abbastanza vicino per sentire le parole scambiate tra Harry e la signora Malfoy, ma compresero che qualunque cosa lei avesse appena detto, aveva sorpreso e divertito Harry nello stesso tempo. La maggior parte degli amici più intimi di Harry riconobbe il sorriso sincero sul suo volto, piuttosto che quello educato della serie 'Sono costretto a parlare con te, ma preferirei essere da un'altra parte' che di solito sfoggiava. 


“É abbastanza diversa da come l'avevo immaginata, signora Malfoy.”


“Per favore, il mio nome è Narcissa. Anche tu sei piuttosto diverso dalla descrizione di mio figlio.”


“Dov'è Draco oggi? Pensavo che avrebbe voluto essere qui, se non altro per la possibilità di schernirmi.”


“Ah, sì. Peccato che l'abbia mandato lontano in vacanza. Avrebbe adorato essere qui, ma credo che averlo qui sarebbe stata una distrazione sgradevole per tutti coloro che sono seduti al tavolo degli adulti. Se l'avesse saputo, scommetto che sarebbe stato tutta la notte davanti allo specchio a far pratica di insulti - di nuovo.” disse seccamente, con più di una punta di sdegno nella voce.


Harry non poté fare a meno di ridere ai suoi commenti. Ovviamente Draco aveva preso tutto da Lucius. Sua madre non era affatto come lui! Si rimproverò per aver abbassato la guardia in presenza di un potenziale nemico ma, per Merlino, era così divertente!


“Grazie, Narcissa, per avermi ricordato come si ride. Sono sicuro che Sirius avrebbe voluto che ridessimo per lui.”


“Piuttosto vero. Mio cugino ha sempre detto che 'la vita è il gioco supremo, imponi le tue regole dove puoi. Frega dove non puoi!' Guardo con trepidazione al gioco di oggi, Harry.” L'elegante bellezza si voltò e tornò alla sua sedia.


Perso nello scambio, Harry non notò Susan che si avvicinava. “É bello vederti sorridere, Harry. Vorresti condividere? Potrei fare buon uso di qualcosa che mi tiri su il morale, al momento.” Il suo umore imbronciato era tornato.


“Dopo, ma ne vale la pena, fidati.”


“I goblin mi stanno chiedendo di andare nella camera privata per ascoltare i testamenti di mamma e zia Amelia. Mi è permesso invitare chiunque io voglia al procedimento. Verrai con me?”


Fece svanire il proprio sorriso ed accettò, notando le espressioni corrucciate sui volti di Ginny ed Hermione. Seguì Susan e le sorelle Abbott nella camera. I genitori di Hannah e Chelsea dovevano essere arrivati in un qualche momento precedente. Fu presentato a Peter e Annabeth Abbott. Entrambi erano abbastanza scioccati di vederlo lì. Peter lo squadrò con un'occhiata penetrante, come se volesse prendergli le misure. Annabeth, d'altro canto, guardò Susan, poi Harry e poi di nuovo Susan. Poi sorrise e si voltò verso le sue figlie. Anche Cleftskull notò la sua presenza con un sopracciglio inarcato.


“Se voleste sedervi, potremo iniziare.” disse il goblin con un tono educato - be', educato quanto può esserlo un goblin. Harry si sedette accanto a Susan e prese la sua mano sinistra tra le sue. Le ultime volontà di Dana e Amelia Bones erano sorprendentemente concise e semplici. Peter Abbott venne nominato esecutore di entrambi i testamenti e gli fu data una lista di fondi di carità e sostentamento che desideravano fossero finanziati. Le carità richieste da Amelia comprendevano una serie di fondi per le famiglie di Auror caduti. Entrambe lasciarono messaggi sinceri e tutti i fondi rimanenti a Susan, che coraggiosamente restò seduta senza nascondere le lacrime che le scendevano lungo le guance.


Il fatto più interessante fu che Dana aveva emancipato Susan. Era vero che avrebbe compiuto diciassette anni tra soli due mesi, ma Susan ne fu ugualmente compiaciuta. Cleftskull esaminò l'arazzo della famiglia Bones ed analizzò la fine stampa sul rovescio. Scuotendo la testa, tornò da Susan.


“Come vede, Lady Bones, lei è l'ultima erede in vita della linea di discendenza della famiglia Bones. La maggior parte delle famiglie includono clausole per evitare la fine della famiglia stessa. Queste cosiddette 'Clausole della fine della Linea' sono incantate all'interno dell'anello principale, il quale passa l'incanto al suo anello, che ora le presento.”


Harry guadò gli altri nella stanza. Tutti loro erano Purosangue ed erano impalliditi leggermente. Harry ricordò che Silente era preoccupato del testamento di Sirius e delle possibili clausole della Fine della Linea.


Cleftskull mostrò a Susan l'anello con il sigillo. “Accettando questo anello lei diventa Lady Susan Marie Bones - Matriarca della famiglia Bones, che per estensione include le linee Preston e Caldwell. La famiglia possiede tre voti ereditari nel suo governo. L'anello di capofamiglia può essere rimosso solo da lei e agirà come chiave per le camere blindate della famiglia Bones. Inoltre, le sarà richiesto di arrangiare un contratto matrimoniale vincolante di sua scelta, 30 giorni dopo il suo prossimo compleanno. Suddetto contratto dovrà essere eseguito entro un anno dalla data di firma.”


Harry vide tutti rilassarsi notevolmente. Era confuso e un po' agitato per il fatto che la sua nuova ragazza avrebbe dovuto sposarsi in appena un anno. Invece di essere arrabbiata Susan sembrava rilassata, mentre guardava l'anello di famiglia che veniva infilato sulla sua mano destra e la debole aura dei lampi di magia. Cleftskull le fece cenno di firmare diversi documenti, le bucò il dito per far gocciolare un po' di sangue in un sigillo di ceralacca e le fece premere sopra l'anello per chiuderlo. Con questo, Cleftskull raccolse gli oggetti sul tavolo, annuendo seccamente ai presenti, e procedette a lasciare la stanza. 


“Perché non sei agitata, Susan?” chiese lui.


Lei lo guardò, confusa, per un momento. “Continuo a dimenticarmi che non sai molto sulle tradizioni del mondo magico. Hannah ed io eravamo preoccupate marce per le Clausole della Fine della Linea. Alcune famiglie hanno clausole che ti obbligano a fare cose orribili oppure contratti prematrimoniali già arrangiati che devono essere eseguiti. Credimi, sarebbe potuto essere molto peggio.”


“Ma devi sposarti!”


“Con chiunque io scelga! Credimi, temevo che avrei potuto trovare i nomi di Tiger o Goyle lì dentro. Almeno posso dire l'ultima parola.”


“C'è un modo per sapere quali sono queste clausole?”


“Solo se è il capofamiglia attuale a dirtele. Sono gli unici che possono modificarle. Perché tu...” Si fermò realizzando che Harry era l'ultimo Potter - una linea che risaliva ai giorni di Merlino stesso.


“Mi chiedo quando Silente mi avrebbe lanciato addosso questo fardello...” mormorò. “Propendo per appena prima del mio compleanno, l'anno prossimo.” Gli Abbott, che non conoscevano la storia tra Harry e il Preside, sembrarono un po' stupiti dalla sua dichiarazione.


Furono trattenuti dal fare ulteriori speculazioni dal ritorno di Cleftskull. “Signor Potter, siamo pronti per iniziare la lettura del testamento di Sirius Orion Black nelle stanze adiacenti. Lei è il principale beneficiario, quindi devo richiedere la sua presenza.”


“Vai, Harry. Silente ci ha chiesto di aspettare qui con le ragazze fino a che non potrete tornare alla casa sicura tutti insieme.” disse Peter Abbott. 


“Lo ha fatto, vero? Mi scusi Cleftskull, mi è permesso avere ospiti presenti, corretto?”


“In verità, sì.”


“Allora, se lo desiderate, potete venire tutti con me.”


Gli Abbott rifiutarono educatamente, ma Susan accettò, lasciando alla famiglia Abbott la possibilità di stare un po' insieme. Harry sapeva che entrambi si erano uniti di recente all'Ordine della Fenice dopo l'attacco a casa di Susan e che avevano fatto visita alle proprie figlie dopo gli ultimi incontri. Tutti avevano già lasciato la sala conferenze principale. Il goblin si era già fatto strada verso la stanza successiva e stava entrando, quando Harry fermò Susan.


“Per augurarmi buona fortuna.” disse, baciandola.


Susan gli sorrise di rimando, “Stai attento che ora posso fare magie, bello. Dovresti iniziare a essere un po' più gentile con me.”


“Certamente, ecco, lasci che apra la porta per lei, milady o preferisce 'sua altezza reale'?”


“Ma quanto sei Galante!”


“Preferisco Harr--”


“Oh, Arrogante? Preferisci Arrogante? Ah, in effetti è meglio!” (2)


Dovette ammettere che se l'era cercata. Harry piegò la testa in segno di sconfitta mentre le apriva la porta. Lei entrò e lui la seguì velocemente. La stanza era molto più lussuosa rispetto all'altra. I goblin naturalmente consideravano il testamento dei Black l' 'evento principale'. Molti sguardi confusi accolsero l'entrata di Susan. Harry indicò un paio di sedie vuote vicino a Narcissa Malfoy. Cercando di non sorridere alla prospettiva di infastidire Ginny, Hermione, Silente e forse chiunque altro nella stanza a parte Cleftskull, allontanò la sedia per Susan e procedette a sedersi vicino a Narcissa. Narcissa alzò lo sguardo su di lui, accogliendolo, e, vedendo l'anello alla mano destra di Susan, annuì e le sorrise.


Cleftskull fece un grugnito di irritazione. “Ora che tutte le parti sono qui, possiamo iniziare. Il deceduto ha preso numerose decisioni inusuali per il procedimento di oggi.” Quasi tutti, perfino Narcissa, impallidirono leggermente, chiedendosi quali fossero i “provvedimenti” che sia Sirius che un goblin avrebbero ritenuto 'inusuali'.


Cleftskull picchiettò il tavolo ed entrarono tre altri goblin. Il primo sistemò un cavalletto e gli altri due ci poggiarono sopra un quadro. Raffigurava un tavolo con diverse sedie intorno. C'erano numerose porte che correvano lungo la parete di fondo. Ci fu un breve silenzio tra le persone che guardavano nella stanza. Dentro il quadro una delle porte si aprì e si avvicinò a grandi passi al tavolo contenuto nel ritratto niente meno che l'immagine di Sirius Black. Molte persone trattennero il fiato per la sorpresa. Un ugual numero, inclusi Harry e Remus, fecero grossi sorrisi.


“L'ho fatto appena dopo Natale. Grazie per l'aiuto, rognosa palla di pelo.” disse Sirius, accennando a Remus. “Immagino che finalmente tu ti sia liberato di me, non è vero? Cissy! Sei venuta alla fine, sgualdrina opportunista! É bello vedere che non ti sei trascinata dietro la tua prole e il tuo marito scroccone! Andy! É bello vederti di nuovo! Come sta Ted? Vedo che anche la 'piccola' Ninfadora è qui. Oh, non fare quella faccia, almeno tu sei ancora viva. Non pensare neppure di maledire il ritratto -  sono indistruttibile, o almeno è quello che mi è stato detto. Dipinto con tutte le comodità, perfino fiaschette piene di Whiskey Incendiario, bagno, cucina, biblioteca e sala relax; perfino la mia camera da letto personale. Immagino che il mio ritratto rispecchierà la casa a cui sarò fornito. Sono sempre stato ben “fornito”... l'avete capita? Scusate, brutta battuta. Sto parlando un po' a vanvera. La prima volta che vi vedo da molto tempo. Comunque, sono certo che ci sarà tempo per socializzare più tardi. Suppongo che dovremmo passare agli affari. I miei stimati soci goblin hanno la copia attuale, ma capita che io abbia la mia copia qui e che sia autorizzato a fare modifiche finché non vedrò Harry firmare il testamento. Ogni modifica che farò sarà immediatamente aggiornata sulla copia di Cleftskull. Ho preso l'idea dalla signorina Granger, qui. Ha detto che i babbani fanno spesso qualcosa che chiamano 'testamento biologico', non ho capito bene, ma sembra un'idea fantastica. Prima di cominciare con il testamento, c'è un altro documento preliminare del quale dobbiamo prenderci cura. Di questo non ho la copia. Suppongo che il vero me volesse assicurarsi che nessuno potesse convincermi a modificarlo. Cleftskull, se ti compiace, gli oggetti uno e due.”


La voce di Cleftskull prese campo mentre Sirius prendeva una lunga sorsata dal suo calice. “Questi sono due procedimenti legali distinti, separati dal testamento, e possono essere contestati soltanto sui propri meriti. Oggetto Uno, l'Emancipazione di Harry James Potter grazie alla firma del suo tutore legale, con effettività immediata dopo la firma del Signor Potter.”


Sia Remus Lupin che Silente obiettarono immediatamente. Harry li fissò con rabbia.


“Molto bene. Esprimete le vostre obiezioni e le basi legali per esse.” chiese il goblin.


Silente iniziò. “Dalla sfortunata morte del signor Black, ho fatto io le veci del tutore di Harry nel mondo magico. Non desidero emanciparlo in questo momento.”


“Ha una copia firmata del documento del cambio di tutore dal Ministero?”


“Ahimè, no. La mancanza di un Ministro in carica e l'attuale tumulto hanno ritardato la firma del documento. Forse si potrebbe arrivare a un compromesso.”


“Le nostre leggi sono piuttosto chiare in questo senso. La morte del signor Black è avvenuta diverse settimane fa. Ogni documento che controbatta un'azione legale deve essere presentato ora nella sua interezza. Ha il documento?”


“No. Non ce l'ho.” disse Silente con una punta di rassegnazione.


“Allora devo respingere la sua obiezione. Signor Lupin, qual'è la sua obiezione e le sue basi legali?” Cleftskull si era divertito a umiliare uno dei più potenti maghi della storia recente - forse un po' troppo. 


Lupin guardò velocemente Silente per avere assistenza. Silente scosse la testa, intendendo che non c'erano obiezioni possibili. Passò un momento pieno di tensione prima che il lupo mannaro scuotesse la testa e si rimettesse seduto. “Ritiro la mia precedente obiezione.”


“Molto bene, allora. Signor Potter, con la sua firma tramite la sua piuma di sangue sarà emancipato.”


“Harry, ti chiedo di non firmare quel modulo per il momento.” Silente lo guardò.


Harry fino a questo punto aveva assistito al procedimento con un'espressione intensa sul viso. Sentì Susan stringergli la mano in maniera rassicurante sotto il tavolo. Quando parlò, la sua voce stillava sarcasmo. “Finalmente voi due mi avete notato. Che gentili che siete ad obbiettare al fatto che io divenga un adulto! Quale guida e consigli meravigliosi da voi, due dei più fidati amici dei miei genitori. Mi chiedo perché non vorreste che lo firmassi. Potrebbe essere per le barriere di sangue a casa dei miei zii? Potrebbe essere per le Clausole della Fine della Linea Potter? Per fortuna, Susan mi ha dato qualche ragguaglio al riguardo. C'è ancora molto che non so sul mondo magico. Perché, signor Silente?”


“Harry, le protezioni offerte a te e ai tuo parenti cadranno presto. Quali benefici pensi di poter trarre da questa azione?”


“Che ne dice dell'essere in grado di usare la magia liberamente? Smaterializzarmi legalmente? Prendere le mie decisioni? Una qualsiasi di queste cose conta?”


“Sarai in grado di usare la magia liberamente quando tornerai a scuola, tra un mese e mezzo. Ho promesso di aiutarti a imparare a Smaterializzarti. Correggimi se sbaglio, ma sembra che tu stia già prendendo le tue decisioni ultimamente. Chiedo che tu non firmi quel documento ora, ma aspetti fino alla fine del prossimo anno scolastico. Allora, avrai il mio pieno supporto.”


“Se la mette in questo modo, signore, mi chiedo se abbia mai avuto il suo pieno supporto. Abbiamo già discusso su quanto io sia stato effettivamente al sicuro sotto la sua tutela. Remus, cosa sai sulle Clausole della Fine della Linea?”


“Dopo che i genitori di James morirono e lui assunse i doveri di capofamiglia, gli venne richiesto di sposarsi entro un anno e avere un erede entro trentasei mesi. Disse che voleva cambiarle prima della sua morte, ma non so se l'abbia mai fatto.”


Harry si fermò per un momento e all'improvviso una domanda molto importante ebbe bisogno di una risposta. “Remus, i miei genitori si amavano davvero o era solo un matrimonio di convenienza? Per favore, dimmi la verità.”


“Questa è una domanda alla quale solo James e Lily potrebbero rispondere. Prima che uscissero insieme, c'era rivalità tra loro. Lui era un popolare rampollo purosangue e lei un'incredibilmente brillante e sveglia Nata Babbana, con un talento per rendersi cara a chiunque incontrasse. Stavano bene insieme e invidiavo la loro relazione. Non mi hanno mai dato la sensazione di non essere innamorati.”


“Suona come se tu avessi dei dubbi.”


“La mia condizione mi da certi vantaggi, quando si tratta di leggere le persone. Era una relazione un po' impetuosa. Qualche volta aveva un'aria di 'falsità'. Hai chiesto la mia onesta opinione. Spero solo di aver risposto alla tua domanda.”


“So che non sei davvero Sirius, ma cosa pensavi della relazione di mamma e papà?” Harry si voltò verso il ritratto.


“Ramoso era pazzo di Lily. So che lei ammirava James, ma dissi a James di essere preoccupato prima del fidanzamento. James era cambiato tantissimo dopo la perdita dei suoi genitori. Entro il nostro settimo anno, la guerra stava prendendo piede e potevi sentirla in tutto il castello. Faceva ancora scherzi con noi, ma si poteva capire che la sua testa o il suo cuore semplicemente non erano lì.”


Narcissa si avvicinò ad Harry e sussurrò: “Anche se ero un anno indietro rispetto a loro, potrei avere qualcosa da aggiungere. Lily passava gran parte del tempo con il nostro Professore di Pozioni Horace Lumacorno. Ci furono chiacchiere su pozioni d'amore. Detto questo, troveresti chiacchiere su pozioni d'amore riguardo a, potenzialmente, ogni studente del sesto e settimo anno.”


“Pensa che lei gli stava dando delle pozioni d'amore?” disse Harry a voce alta. Remus e Sirius urlarono immediatamente differenti variazioni di no. Sirius andò molto vicino ad aggiungere un colorito aggettivo prima di dire a sua cugina dove poteva infilarsi le sue teorie.


Lady Malfoy rispose freddamente. “No. Non ho detto questo. James era molto preso da lei al suo quarto anno. Tutti potevano vederlo. La mia teoria è che stesse prendendo la pozione lei stessa. Ancora, non ho prove se non qualche conversazione origliata e una discreta mancanza di uova di ashwinder (3) quando aiutai il professor Lumacorno a inventariare le sue scorte. Sospetto che solo Horace e forse Silente potrebbero avvallare o confutare questa teoria.”


Si sarebbe potuto sentir cadere un ago nella stanza.


“Allora, signore?”


“Lily era davvero interessata a diventare una Potion Master. Da quanto riportava Horace, le sue capacità rivaleggiavano con quelle di Severus. Posso dire che all'inizio del suo sesto anno, Horace ricevette da me il permesso di darle lezioni individuali. Più tardi, chiese lo stesso anche per Severus. Non sono al corrente della natura di queste lezioni o di quali particolari pozioni potrebbero aver prodotto durante questo tempo.”


“In qualche modo la sua risposta non mi rassicura, signore.” disse Harry con un tocco di rabbia.


“Forse potrei organizzare un incontro con Horace prima che inizi il trimestre. Ha vissuto quasi da recluso negli ultimi anni, ma credo che potrei rintracciarlo per te. Suggerisco di tornare alla ragione per cui siamo qui oggi e di non perdere altro tempo con le motivazioni di James e Lily.”


“Questa è un'idea meravigliosa, signore!” disse Harry, con finto entusiasmo. “Sono curioso di quali benefici crede di ottenere non facendomi firmare quel documento. Le spiacerebbe spiegare?”


“Harry, le tue protezioni di sangue sono importanti.”


“No, non lo sono!”


“Perché pensi questo?”


“Semplice, lei ha detto che mi avrebbe supportato firmando quel foglio alla fine del prossimo anno scolastico. Non ci tornerò prima che l'anno inizi, quindi qual è il punto nell'aspettare? Certamente non è per le barriere, come ha puntualizzato, mancano solo circa sette settimane prima che il trimestre inizi. Questo lascia solo la mia emancipazione o le Clausole di Fine della Linea come ragioni.” Harry sperò che Hermione sarebbe stata impressionata dal suo uso della logica di Silente contro di lui, ma sapeva che l'adorazione che lei aveva per il mago avrebbe alterato la sua opinione.


Raccogliendo tutto il suo coraggio Grifondoro, andò oltre. “Quindi, lei chi è?”


“Mi spiace Harry, non sono sicuro di sapere di chi stai parlando.”


“Lei! Quella che vuole che sposi. Lei lo sapeva per tutto questo tempo. Sono certo che avesse qualcuno in mente. Quindi, lei chi è?” Con la coda dell'occhio vide un sorriso raggiante su Narcissa. Non era sicuro se fosse per il suo furbo uso della logica o perché si stava semplicemente 'godendo il gioco', come aveva detto prima. Susan stava a guardare, arrabbiata.


“Speravamo che avresti stabilito una significativa relazione durante l'anno e che forse quello avrebbe potuto essere un punto di partenza. L'anno scorso hai mostrato interesse per la signorina Chang, ma la prospettiva di una relazione a lungo termine si è indebolita rapidamente.”


“Chi è 'noi'?


“Io, Remus, Sirius, Minerva e Molly.”


Harry spostò lo sguardo dal Preside al gruppo nominato. Tutti tranne la sua Capo Casa erano presenti. Remus incontrò il suo sguardo solo per un momento, prima distogliere gli occhi. Il ritratto di Sirius scrollò le spalle e gli sorrise. Molly aveva un'espressione calma sul viso. Era l'espressione da madre che stava per 'Io so cosa è meglio per te, figliolo'. Per Harry, era come guardare pezzi di puzzle incastrarsi. Trafiggendola con i suoi occhi di smeraldo, insistette.


“Quindi, questo spiegherebbe la nuova versione della Ginny sicura di sé che ho visto di recente. Suppongo che fosse il vostro gioco?” Spostò lo sguardo dalla madre alla figlia, che aveva un'espressione colpevole sul viso. Da lì guardò Hermione, la quale si muoveva a disagio, a sua volta.


“Lo sapevi anche tu! Non è così?”


Lei non incontrò il suo sguardo e trattenne notevolmente il fiato. “Mi è stato chiesto quali intenzioni avessi nei tuoi confronti all'inizio dell'anno scorso. Mi spiace di non avertelo detto.”


“Per tutto questo tempo mi hai seccato sul 'nascondere le cose' e tu stavi architettando questo! Per favore, soddisfa una mia curiosità, cosa hai detto loro? Sembra che tu mi abbia dato una possibilità.”


“Inizialmente ho detto loro che non ero sicura e per Natale mi è stato chiaro che non saremmo stati altro che amici.”


“Perché ti piace Ron?”


L'espressione scioccata sui volti di Ron ed Hermione sarebbe stata senza prezzo, se Harry non fosse stato così arrabbiato al momento. Qualche settimana dopo quel momento, una giovane Grifondoro di nome Natalie Mcdonald avrebbe ricevuto un gufo che la proclamava vincitrice della scommessa sul fidanzamento di Ron ed Hermione come risultato di una domanda di Harry. I galeoni sarebbero giunti come una deliziosa sorpresa per la ragazza, permettendole di prendere una nuova e migliore scopa per l'anno scolastico successivo. 


“Oh, piantala! A te piace Ron. A Ron piaci tu. Mi spiace se i miei futili problemi mi hanno costretto a rivelare il segreto che soltanto voi due sembrate non conoscere. Quindi, scusatemi per avervi messo in imbarazzo.

Quindi, avete considerato qualche altra ragazza nel gruppo 'sposa di Harry Potter'? O Ginny è la vincitrice per default?” Ginny sfoggiava un'espressione indignata. Segretamente, Harry si chiese se fosse turbata dal fatto che Hermione lo avesse valutato come possibile ragazzo.


Sirius rispose dal ritratto. “Mi spiace che tutto questo ti stia turbando, Harry, ma non trattare male Ginny ed Hermione. Se può rispondere alla tua domanda, erano state proposte molte altre ragazze, come Katie Bell, Alicia Spinnet, Angelina Johnson, Tonks, Emmeline Vance e alcune altre delle squadre di Quidditch o dal tuo gruppo di difesa.”


“Oh, grazie a Dio, ho ancora una possibilità con Marietta Edgecombe!”


“Basta con il sarcasmo, Harry!” disse Sirius.


“Harry, ti chiedi perché le persone non ti fanno domande su questo? Hai iniziato ad interessarti alle ragazze solo di recente. Immaginali a doverti dire che devi sposarti. Per favore, non affrettarti a giudicare tutti. Noi ci preoccupiamo davvero per te.” aggiunse Hermione.


“Va bene! Ok, signorina Granger, cosa dice 'Storia di Hogwarts' sulle coppie sposate a scuola? So che avresti controllato nel momento stesso in cui ti avrebbero lasciata sola.”


“Ci sono molte stanze vicino ai quartieri dei professori che in passato sono state usate in circostanze simili. Di solito sono usate per i visitatori, ma furono usate in molte occasioni durante l'ultima guerra. L'ultima coppia fu nel 1953, quando l'unico erede rimasto dei Jacobs era lì tra il suo sesto e settimo anno. Sua moglie non era una studentessa, ma viveva nel castello come ospite. L'ultima coppia di studenti fu nel 1946.”


“Grazie. Quindi, perché volete tutti che aspetti fino all'anno prossimo?”


“Non vogliono che ci sia la possibilità che io resti incinta a scuola.” rispose Ginny.


“Oh, ok. Bill, ti ho visto controllare le barriere. Se firmo questo, quanto dureranno?”


“Inizieranno a cadere e saranno praticamente inutili in 72 ore.”


“Quindi i Dursley avrebbero il tempo per andarsene.”


“Sì.”


“Cleftskull, sei rimasto tranquillo. Potrei chiedere il tuo consiglio?”


Il goblin guardò Harry, momentaneamente stupito, e poi impressionato. “Interessante. Una stanza piena di umani e ti rivolgi a me. Perché?”


“Non hai interessi personali - solo la percezione di quale sia un buon affare. Dimmi, da un punto di vista esterno, cos'è in questo caso un 'buon affare'?”


Cleftskull sorrise mostrando i suoi denti gialli. “Capisco, e sono onorato. Sembri controllare la tua rabbia piuttosto bene, il ché suggerisce che sei maturo. Mi sarei aspettato che venissero scambiate maledizioni e incantesimi. Le tue domande e le tue argomentazioni sono ben pensate, il ché suggerisce che sei intelligente. La tua storia mi dice che sei già un guerriero e che ci sia ben poco che gli altri possano fare per impedirti di combattere la battaglia che si sta abbattendo su di te. La tua scelta è semplice. Puoi continuare a permettere ad altri di decidere la tua vita, se pensi che ci sia qualche beneficio in questo, o alzarti in piedi come un guerriero per combattere l'incipiente oscurità.”


“Grazie per il tuo punto di vista. Il tuo consiglio è molto apprezzato.” Harry afferrò la piuma di sangue, scribacchiò il suo nome sulla pergamena e si alzò per porgere il documento a Cleftskull. “Mi alzerò in piedi e combatterò secondo le mie regole.”


Il vecchio goblin accettò la pergamena e sorrise di nuovo. “Molto bene, Lord Potter. Finiremo con il testamento dei Black e procederemo subito con quello dei Potter. Capita che abbia tutti i documenti con me.”


“Sapevi che avrei firmato, non è vero?”


“Il risultato non è mai dubbio, per qualcuno che capisce i 'buoni affari'.”


Harry guardò i volti delle persone che lo circondavano, mentre tornava alla sua sedia. La maggior parte dei Weasley aveva espressioni preoccupate, probabilmente per Ginny. Hermione sembrava arrabbiata, senza dubbio perché credeva che lui fosse stato sconsiderato e impetuoso. Silente e Lupin sembravano rassegnati. Narcissa Malfoy gli sorrise apertamente. Si chiese se stesse pianificando di usare quel ricordo per un Patronus. Susan incontrò il suo sguardo e gli fece un mezzo sorriso. 


“Possiamo ora procedere con l'oggetto due. La formale adozione di Harry James Potter da parte di Sirius Orion Black. Con questo documento il signor Potter è da considerarsi il figlio adottato del signor Black. Questo documento è stato firmato due anni fa ed è stato legalizzato da me e dal capo della Gringott. Vuole accettarlo, signor Potter?”


“Sì.” Capì che quella doveva essere una delle prime cose che Sirius aveva fatto quando era scappato da Azkaban. 


“Allora firmi il documento. Se ci sono obiezioni su questo procedimento, questo è il momento per esporle.”


Tutti guardarono Narcissa Malfoy. Lei rimosse con attenzione due pile di fogli dal suo portafoglio. “Oh, suppongo che questa sia la parte in cui mi spuntano due teste e inizio a parlare in Serpentese, giurando lealtà eterna al Signore Oscuro. Dimmi cugino, non intendo rovinarmi le tue sorprese, ma è certo dire che Lord Potter diventerà anche Lord Black?”


Sirius annuì molto piano dal suo ritratto. Il gruppo riunito aspettava, respirando appena.


“Quanto stai pensando di lasciarmi?”


“Diecimila galeoni, scusa Cissa, ma non voglio finanziare i piani malvagi di tuo marito più di quanto debba, ma questa cifra è sufficiente a renderti difficile fare obiezioni.”


“Facciamo cinquecentomila e ritirerò ogni altra obiezione.” Harry dovette ammettere che aveva un certo stile nell'acquietare una stanza.


“Harry, sarà detratto dalla tua parte.”


“Fallo!”


“Fatto.”


Narcissa mosse la sua bacchetta su una pila e quella svanì. L'altra rimase lì. “Avremo bisogno di questi più tardi, Lord Black. Questo è il momento in cui i giochi si fanno più interessanti. Per favore cugino, continuiamo pure.”


“Okay, allora, senza ulteriori indugi, questa è la mia volontà e testamento. Io, Sirius Orion Black, essendo nel pieno delle mie facoltà mentali, ma apparentemente privo di un corpo, dichiaro che queste sono le mie ultime volontà e testamento. Per prima cosa, a chiunque in questa stanza si chiami Tonks, lascio centomila galeoni. A chiunque in questa stanza sia un Weasley e non si chiami Arthur o Molly, lascio venticinquemila galeoni ciascuno. Se non siete ancora maggiorenni, Arthur e Molly controlleranno un fondo fiduciario finché non lo sarete. Arthur e Molly, so che non li volete, ma li meritate. Prendete centomila galeoni per voi. Se il tuo nome è Hermione, ricevi venticinquemila galeoni. Questo dovrebbe permetterti di farti la tua biblioteca privata abbastanza in fretta. Cissa, noi abbiamo già trattato. I Lestrange non ricevono assolutamente nulla. Se il tuo nome è Lupin o Silente prendete cinquecentomila galeoni ciascuno. Lupin riceve anche il capanno di caccia ad Hogsmeade e la Stamberga Strillante. Ho anche bisogno che tu posi per un ritratto magico. Ho bisogno di riavere il mio compagno di scherzi di nuovo con me. Se sei Harry Potter, ricevi tutto il resto, tutto il malloppo. Cleftskull ha la lista completa. In breve, hai una grande quantità di proprietà qui e in Europa e svariati milioni di galeoni. L'intera fortuna dei Black e, come bonus, ricevi da me, un ritratto magico di alta qualità capace di ore di conversazione intelligente o scherzosa - a tua scelta. E questo è tutto, gente. Mi spiace di affrettare le cose in questo modo, ma sono curioso come chiunque altro di vedere cosa farà la mia cara cugina. Cleftskull, vorresti dare ad Harry il suo anello?”


“Accettando questo anello, lei diventa Harry James Potter-Black. La famiglia Black possiede tre voti ereditari nel vostro governo. Poiché ci sono altri eredi, non sarà soggetto alle Clausole di Fine della Linea dei Black. Gliele fornirò per una sua revisione. L'anello fornirà accesso a tutte le camere blindate di famiglia. Se vuole firmare qui, sanguinare qui e poi sigillare il sangue con l'anello...”


Harry guardò il taglio sul suo dito chiudersi e sentì il formicolio della magia avvolgerlo. Sapeva che lo avrebbe sentito ancora, quando avrebbe eseguito lo stesso rituale per la linea Potter. In un certo senso era liberatorio, ma c'era anche un senso di trepidazione. 


“Bene, questa è fatta. Narcissa, sono sicuro che hai qualcosa di cui desideri discutere.”


“Sì, ce l'ho, Lord Black. Come capo della mia famiglia, richiedo il tuo intervento sul mio benessere. Mio marito sembra aver messo molte clausole nel nostro contratto matrimoniale, che lo rende nullo se si possiedono i documenti giusti. Capita che io abbia con me questi documenti.” Narcissa disse tutto questo quasi senza prendere fiato, come se le parole stessero combattendo per uscire più veloce di quanto potesse dirle. Il suo sorriso era assolutamente predatorio.


“Cleftskull, potrei chiederti di rivedere questi documenti? Sembrano esserci un sacco di cose qua dentro e non è una questione di fiducia, ma... be', immagino che sia una questione di fiducia. Intendo che potrei starmene qui a firmare documenti su documenti con una piuma di sangue e tu potresti anche rifilarmi un contratto matrimoniale con Pansy Parkinson qui in mezzo. Non avrei mai pensato di dover avere 'vigilanza costante' qui dentro. Mentre lui rivede i documenti, sono curioso riguardo l'altra pila.”


“Oh, quelle erano tutte le obiezioni che il mio presto ex marito avrebbe voluto che io sottoponessi. É stato un bel lavoraccio legale da fare. Peccato che sia stato tutto inutile! Non avevano considerato che questa sarebbe stata la mia sola possibilità di liberarmi di quel coglione.”


Passarono cinque minuti prima che il goblin dicesse che i documenti erano quello che Narcissa aveva detto che erano. Harry fece un largo sorriso a Narcissa, mentre sistemava la piuma di sangue nella sua mano e iniziava a firmare la piccola montagna di pergamena. Sia Cleftskull che Narcissa indicarono dove doveva firmare e dove doveva solo siglare. Nel momento in cui firmò l'ultima riga, Narcissa lo abbracciò e lo baciò sulla guancia. Si voltò verso Cleftskull e gli disse che i fondi dal testamento sarebbero dovuti essere depositati sul suo conto personale, dove era stata spostata senza sollevare sospetti già la maggior parte della fortuna del suo ex marito.


“Be', sembra che io abbia finito qui. Dovrei proprio andare. Andy, ti dispiace...?” chiese Narcissa, prendendo una fiala di pozione dalla sua borsa. Sua sorella tagliò una ciocca di capelli dalla sua testa e la lasciò cadere nella fiala. Narcissa la buttò giù in un sorso e in pochi secondi si era trasformata nella copia di sua sorella Andromeda.


“Ninfadora cara, se vuoi prendere le mie sembianze, probabilmente potresti guidare un gruppo dei tuoi stimati colleghi alla mia vecchia residenza e potrei darti qualche idea su dove potresti voler dare un'occhiata. É tutto qui, su questa pergamena. Fa' attenzione al secondo luogo però, credo che ci sia qualche crudele maledizione per chiunque non sia di sangue Malfoy che provi a entrarci. Molly cara, ho bisogno di un bodyguard per qualche giorno, finché non mi sarò sistemata. Potrei prendere in prestito questo qui. Sembri un ragazzo robusto. Qual è il tuo nome?”


“Emh, Charlie, signora Mal-- oh, scusi, signora Black.”


“Cosa fai quando non combatti le forze del male?”


“Sono un addestratore di draghi.”


“Ah, un escursionista. Devi essere in ottima forma. Sì, vieni con me. Meglio che tu prenda la chiave della tua nuova camera blindata. Possiamo fare shopping mentre saremo in vacanza sul continente. É stato un piacere incontrare voi tutti. Harry, ero io la detentrice dei due voti della famiglia Lestrange. Albus può istruirti su come reclamare quei voti, poiché non c'è nessuno che possa sfruttarli legalmente. Potresti avere uno sfidante nella famiglia Travers, ma in questi casi spetta alla famiglia più vecchia reclamare i voti e francamente non c'è quasi nessuno più vecchio dei Potter. Muoviti Charles, fa i tuoi addii, mi restano soltanto cinquantotto minuti in questo corpo e voglio uscire fuori da questo Paese! Harry, se batti il bastardo, tornerò ad aiutarti a governare il mondo che senza dubbio si prostrerà ai tuoi piedi.”


Harry e il resto della stanza guardarono il ciclone conosciuto come Narcissa Black indirizzare Charlie dai suoi parenti per i saluti e avvicinarsi al ritratto, dando a Sirius un bacio veloce. Nel momento in cui Charlie ebbe finito, aveva già salutato Harry, sua sorella, sua nipote e Silente. Prese il braccio di Charlie e iniziò a condurlo verso l'uscita. Per il divertimento di tutti (be', forse non di Charlie), la mano destra di Narcissa strinse con fermezza un gluteo di Charlie mentre lui apriva la porta per lei.


Le ultime parole che sentirono mentre la porta si chiudeva furono “Be' Charles, ti mantieni in forma.”


Ci fu un minuto di goffo silenzio, che terminò con Cleftskull che si schiarì la gola. “Possiamo continuare. Il nostro ordine del giorno finale è la lettura del testamento di Lily e James Potter.”

















Note dell'autore:
(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)


Più di undicimila parole! Mi è stato detto che c'è un topic di discussione sulla mia storia (grazie a IP82). Lo trovate sotto “Indipendent Harry Stories” (4). Probabilmente mi iscriverò e lascerò dei post lì, quindi sentitevi liberi di postare domande. L'essermi preso cura di Ginny sicuramente compiacerà quella gente. Anche se, dalla lettura di altri post, non sono certo che saranno soddisfatti fino a che Harry non ficcherà Ron e Hermione nella salsa e userà le interiora di Ginny come piatto! Non si può dire che sia un sito web che supporti le coppie Harry/Ginny o Harry/Hermione. Detto questo, io non ho niente contro quei pairing, se non il fatto che non stia scrivendo di loro. La mia regola è “la nave è salpata”. Significa che questa è l'unica Harry/Susan che scriverò. Sto ancora cercando di capire quale sarà la prossima storia che scriverò. Ho provato a rinforzare la crescente divergenza d'opinioni tra Harry e Silente e tra Harry e Hermione.


Piccoli grattacapi dell'universo Harry Potter -  


“Ginny è molto forte e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno!” Sì. Oltre a uno sfortunato giro turistico nel diario di Tom Riddle, e all'Ufficio Misteri, non c'è molto altro da dire. Oltre la morte di Sirius, non ha affrontato veri stenti e perdite. In questa storia ho dato a Ginny una sfumatura immatura, facendole avere un attacco di nervi quando viene a sapere della morte di Percy. Ricordate che ha solo quindici anni in questo punto della storia. Harry ne ha quasi sedici, Susan ne compirà diciassette i primi di Settembre. Andando a leggere tra le righe della storia, ora sapete che Molly ha ragguagliato Ginny sul fatto che Harry avrebbe dovuto avere una relazione seria durante l'anno seguente e quindi le ha detto qualcosa come, “se lo vuoi, farai meglio a prendertelo.” Sulla falsa riga del Settimanale delle Streghe Adolescenti.


I miei altri grattacapi sono le camere blindate della Gringott e come vengono utilizzate. Sono camere blindate, non armerie! Se Lily e James avessero avuto tutte quelle fighissime armi e quei libri di magia dimenticata, non credete che li avrebbero usati per proteggere Harry?! “Diamine Lils, so che il Signore Oscuro sta cercando noi ed Harry, quindi ovviamente dobbiamo mettere Excalibur nella nostra camera blindata per quando nostro figlio di un anno ne avrà bisogno!” Ho visto storie dove praticamente ha un centro commerciale nella sua camera blindata! La mia beta ha puntualizzato che sarebbe ridicolo per la famiglia Black avere all'interno della proprie camere blindate qualsiasi cosa che non sia oro e gioielli. É più probabile che abbiano stanze nascoste per i loro oggetti oscuri, come i Malfoy. 


Il prossimo capitolo - Il testamento dei Potter. Ho un altro piccolo grattacapo, cioè “Santa Lily Potter.” Probabilmente avrete avuto da questo capitolo qualche indizio su di lei, che non è tutto oro quello che luccica. E ancora, sforzandomi di prendere il canon e di dargli delle basi realistiche, scoprirete la ragione per cui i Dursley odiano così tanto Harry. 


Ringraziamenti - Un intelligente recensore (Lady Reaper of the Shadows) ha puntualizzato che Neville può già vedere i Thestral in Harry Potter e L'Ordine della Fenice pagina 445 (o 455) (5). L'ho dimenticato e correggerò la scena quando farò una revisione della storia. Whimsy007 ed io abbiamo discusso sul livello di angst al numero 12 e ho apprezzato la sua perspicacia. Il commento su Draco che fa pratica di insulti davanti allo specchio potrebbe essere simile a qualcosa pubblicato precedentemente. Sinceramente, non riesco a ricordarlo, ma era molto divertente. Se qualcuno sa in quale storia (probabilmente una che tratta delle birichinate su Harry/Narcissa/Bella) appare qualcosa del genere, me lo faccia sapere e metterò i credits. Oltre 2250 visite nel capitolo 7 mi fa capire che le persone leggono, anche se solo l'1% di voi recensisce.


Godetevelo,


Jim.






Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)

1) cleft sifnigica fessura, crepa o crepaccio e skull significa teschio; in inglese sicuramente c'è immediatamente un riferimento figurato associato al nome del goblin, il nome si potrebbe tradurre in italiano come TeschioSpaccato o CranioSpaccato.

2) In originale lo scambio di battute tra Harry e Susan é:
Susan: “Smartass!”
Harry: “I prefer Harry.”
Susan: “Hairy-ass? You actually prefer Hairy-ass? Eeww! That is gross!”
La battuta di Susan è possibile in lingua inglese, ma praticamente intraducibile letteralmente in italiano; si basa sul gioco di parole tra Smartass, che si può tradurre con 'furbacchione', e che deriva dall'unione dei vocaboli smart + ass ovvero letteralmente 'sedere furbo' e poi con la parola hairy-ass, che è in assonanza con Harry, e che può essere tradotta come 'sedere peloso'. Il commento di Susan: This is gross significa 'è disgustoso'.

3) L'ashwinder è un serpente che si genera quando un fuoco magico viene lasciato bruciare senza sorveglianza; probabilmente un ingrediente basilare per produrre le pozioni d'amore, se Narcissa è stata insospettita dalla sua assenza.

4) letteralmente: “Storie su Harry Indipendente” — come dice jbern è il titolo della discussione di un forum, al quale ha partecipato anche lui, scambiando opinioni con i suoi lettori e dando qualche informazione in più riguardo le sue scelte narrative e idee. 

Per chi volesse dargli un’occhiata, il link del forum è questo:

http://forums.darklordpotter.net/showthread.php?t=674

5) il numero delle pagine potrebbe essere differente, dato che questa lettrice avrà fatto riferimento alla versione inglese.

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Capitolo 9
*** Segreti di un Mangiamorte di successo ***


tftcd9.html


To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y





Disclaimer - Non lo possiedo. Se lo possedessi, sarebbe il libro 6 e non sarebbe gratis.




Capitolo 9 - Segreti di un Mangiamorte di successo


Erano ben passate le nove del mattino prima che il Signore Oscuro facesse la prima apparizione della giornata. C'era un leggero balzo nei suoi passi che non c'era mai stato prima. I servi che incontrò sul suo cammino verso la cucina poterono notare la strana espressione sul suo volto e che le sue guance avevano ripreso un po' del loro colore. Li spaventava pensare che qualcosa potesse veramente rallegrarlo. Non osarono dire nulla perché temevano per le loro vite, la loro magia e le loro anime. 


Passò per la stanza dove era stato messo in atto il rituale la notte precedente. La porta era leggermente socchiusa. Preoccupato che qualcosa potesse essere fuori posto, aprì del tutto la porta. Dentro, il corpo senza vita di Percy Weasley giaceva sul tavolo. Peter gli camminava intorno sussurrando incantesimi e muovendo con fluidità la bacchetta. Continuò a sussurrare incantesimi per trenta secondi buoni, prima di fermarsi per forzare un liquido verdastro nella gola del morto. Dai movimenti della bacchetta e dal colore della pozione che era stata usata, Voldemort riconobbe la seconda delle quattro fasi della creazione di un Inferius. Sapeva anche che l'incantatore aveva una finestra di dieci minuti per preparare l'incantesimo successivo. Avrebbe avuto ampia opportunità di chiedere a Codaliscia una spiegazione. 


“Peter, continui a sorprendermi. Vedo che stai compiendo qualche inizio di Negromanzia qui. Stai affinando qualche nuova abilità? Quando ti ho ordinato di prenderti cura del corpo nel modo che ti sembrava più opportuno, non mi aspettavo questo.”


“Buongiorno, Mio Signore. Potresti non ricordarlo, ma prima di essere l' 'animaletto' di Ron Weasley, il giovane Percival, qui, era colui che si prendeva cura di me. Era davvero premuroso e una persona abbastanza decente. Ho pensato fosse appropriato dargli un adeguato commiato.”


“E, dimmi, cosa pensi di fare col tuo nuovo giocattolo?”


“Avevo pensato di rispedirlo alla Tana la prossima volta che quei miserabili traditori del loro sangue avessero mostrato le loro maledette facce, ma ora sono tentato di farlo intrufolare nel suo ufficio da uno dei tuoi servi al Ministero. Dopotutto, è mancato da lavoro oggi, no? Un piccolo Incantesimo di Camuffamento per nascondere il suo nuovo aspetto e un Controlla-odore, e chi lo noterebbe? Potrebbe davvero uccidere un paio di persone o almeno sfregiarne qualcuna. Inoltre, mutilazioni e caos sarebbero molto divertenti.”


“Be' Peter, sono pensieri davvero ispirati! Senza dubbio lo è quello sul Ministero! Ero solo preoccupato che lo tenessi qui intorno. La sua presenza avrebbe avuto un effetto piuttosto disagiante sulla giovane Penelope. Quindi dimmi, cosa ti è successo ultimamente? Sembri così diverso. Ho avuto una mezza idea di controllarti per la pozione Polisucco, se non fosse per quella mano d'argento.”


“Signore, ricordi quel raid a Brighton, due mesi fa? Uno di quegli indegni babbani dei quali mi sono occupato aveva un'ampia collezione di libri. La sua vocazione era ciò che i babbani chiamano uno 'speaker motivazionale' e la collezione di libri che gli ho preso era molto ispirante. Parlavano del potere del pensiero positivo, creare obiettivi di carriera e identificare la mentalità che ti permetterà di avere successo nella vita.”


Lord Voldemort aveva visto molte cose da quando aveva iniziato a camminare su questa terra. Era passato molto tempo da quando qualcosa lo aveva fatto ridacchiare. Era un suono estraneo nella sua gola. Per quanto suonasse ridicolo, uno dei suoi servi stava citando dei consigli per fare carriera nel mezzo della creazione di una errante macchina assassina senz'anima. Forse era l'euforia per il rituale della notte precedente, ma era davvero divertente ascoltare Peter al momento. Era piuttosto affamato, ma voleva vedere dove avrebbe portato quella bizzarra conversazione.


“Quindi dimmi, cosa hai imparato riguardo ai tuoi obiettivi di carriera e quali caratteristiche hai individuato come utili al tuo successo come Mangiamorte?”


Peter aveva un'espressione leggermente fanatica sulla faccia mentre scorreva con gli occhi le fiale di pozioni, cercando l'agente di attivazione della terza fase. “Per prima cosa ho dovuto individuare le caratteristiche di un Mangiamorte di successo. Una delle più importanti è l'abilità di generare paura. Avrai notato che ho iniziato a indossare abiti più scuri, i miei vecchi mantelli erano di un colore grigiastro. Volevo fare quella cosa col mantello svolazzante che fa Piton, ma non sono riuscito a convincerlo a svelarmi il suo segreto. I colori neutri non evocano molte reazioni, al contrario dei colori molto scuri o molto vivaci. Quindi ho deciso che rinnovare il mio guardaroba mi avrebbe aiutato ad aumentare la mia immagine e a migliorare i mie principi, permettendomi di lavorare ad un livello più alto. Da qui, ho guardato quali caratteristiche possiedono i tuoi servi più di successo. Bella è un'assassina fanatica. É assolutamente crudele, disposta a uccidere uomini, donne, bambini, persino gattini nel momento opportuno senza esitazione. Sto lavorando molto per emularla, ma quello che sembra darmi i maggiori problemi è come riesce a capire quando una vittima deve essere semplicemente finita. Sembra capire istintivamente quando torturarla più a lungo non genererebbe alcun ritorno tangibile. Suppongo sia una forma d'arte, più che qualcosa che possa essere insegnata. La seconda cosa che ho notato è che, per eccellere davvero, hai bisogno di un'aria sofisticata. Lucius, Severus e di certo tu stesso sembrate avere la capacità di affascinare mentre uccidete. Sembra turbare i vostri avversari e ha anche una certa qualità esecutiva in sé, ma una delle regole per cambiare la propria mentalità è essere consapevoli dei propri limiti. So che non sarò mai un conversatore brillante. Sembra anche essere un problema tentare di conciliare la ferocia di Bella e le battute sagaci. Non sono sicuro che possa essere fatto. Questo spiega una teoria alla quale sto lavorando sul perché faccia quella cosa della parlata bambinesca. Quindi, sapendo che sei un 'datore di lavoro richiedente una certa performance', ho immaginato che saresti più interessato alla quantità che alla qualità. Probabilmente saresti più impressionato da una grande quantità di corpi che da modi creativi per ucciderli, almeno all'inizio. Inoltre, ho pensato che mano a mano che uccido, la mia performance evolverà fino a includere anche battute sagaci, parlate bambinesche o qualunque piccola idiosincrasia che io possa sviluppare.”


Voldemort annuì pensieroso mentre ascoltava Peter che continuava a sputare parole dalla bocca. In qualche punto durante la conversazione, era certo che Peter avesse iniziato a parlare in lingua straniera, usando frasi come 'datore di lavoro richiedente una certa performance', o 'sviluppare sinergia collaborativa', qualunque cosa significasse, in nome di Serpeverde! Sospirò quando capì che un altro della sua cerchia interna aveva passato la sottile linea che separa la sanità dalla follia, ma almeno Peter sembrava credere a ogni parola di quei libri babbani. Di certo sembrava motivato ultimamente. Voldemort fece un appunto mentale di provare a osservare Peter nella prossima battaglia, per vedere questa nuova mania di prima mano. 


“Be', è bello vederti fare passi nella direzione giusta, Peter. Mi aspetterò grandi cose da te nel prossimo futuro. Dovrei lasciarti alla tua rianimazione. Forse quando sarà il momento, più tardi, mi dirai qualcosa di più sulla tua 'mappa di carriera', ma ora dovrei lasciarti al tuo piccolo progetto sul tavolo.”


“Grazie, Mio Signore. Se volesse dare un'occhiata a quei libri una volta o l'altra...”


“No! Non sarà necessario, ma se trovi qualcosa che possa incrementare i nostri 'obiettivi strategici aziendali', per favore portala alla mia attenzione.” disse, uscendo dalla stanza e chiedendosi se il San Mungo avesse mai commissionato uno studio sugli effetti a lungo termine sugli Animaghi che restavano nella loro forma animale per troppo tempo. 


Camminò verso la cucina per trovare la sua figlioccia, che sembrava un po' abbattuta. Un piccolo spasmo nel suo petto, che non era fame, lo fece sospirare. Probabilmente era sconvolta per la perdita di suo marito. Lo colpì l'ironia del fatto che ora si sentiva più umano! Chi sano di mente avrebbe mai pensato che compiere un rituale così oscuro lo avrebbe fatto sentire più umano! I capelli di lei avevano un aspetto un po' scarmigliato e i suoi occhi erano umidi e gonfi. Guardò per un momento un biscotto (1) e le sue spalle tremarono. 


“Percy imburrava sempre i biscotti per me.” disse in una voce querula. “Era una delle cose che amavo di lui.” 


“Ti vedo scossa.” disse, cercando di afferrare velocemente un piatto, non volendo avere a che fare con una donna incinta in preda agli ormoni e agitata, specialmente una alla quale aveva giurato di non fare del male; la tentazione si sarebbe potuta rivelare troppo forte.


All'improvviso il suo intero atteggiamento cambiò, “Sembrava realistico? Sto lavorando davvero molto per sembrare sconvolta. Era troppo esagerato?” I suoi occhi brillarono.


“No, era piuttosto credibile. Non penso che i Weasley sospetteranno qualcosa. Sono curioso, come sei riuscita a fare il gonfiore intorno agli occhi?” Non voleva sottolineare il fatto che lo aveva effettivamente preso per il naso.


“Oh, ho pelato una cipolla con le mani nella mia stanza questa mattina. Stavo per usare un po' di eyeliner al quale sono allergica, ma mi toglie il respiro.” disse, sembrando molto soddisfatta.


“Era un lavoro eccellente. Ora, ricordati, se Silente fosse qui attorno e tu sentissi questo...” Si fermò e fece un leggerissimo accenno di Legilimanzia “Hai bisogno di fare cosa?”


“Pensare a quanto mi manca mio marito e chiedermi se tornerà mai a casa da me e nostro figlio.” rispose, facendo affiorare immediatamente ricordi nella sua mente. Lui vide immagini multiple di Percy.


“Molto bene. É uno sciocco sensibile, e non vorrà una prova più evidente di questa. Dovresti essere in grado di guadagnarti velocemente la loro fiducia, perché non sospetterebbero mai di te.”


“Vedrò papà prima di andare?”


“Se tutto andrà bene, stasera lo andremo a prendere. Immagino che avremo un po' di tempo per una piccola riunione di famiglia.”


“Oh, grazie!”


“Ora, non vorrei allarmarti, ma Peter sta trasformando Percy in un Inferius. Lo sta mandando al Ministero come piccolo pacco sorpresa. Semplicemente, non vorrei che questo fosse uno shock per te.” disse in un tono quasi gentile.


“Non Percy! Perché deve trattarsi di Percy? Per favore, per Merlino, dimmi perché?” rabbrividì e tremò ancora, prima di alzare lo sguardo e sorridere diabolicamente. “Tanto per rimanere nel personaggio.”


“Davvero, e ben fatto.”


------(Cambio di scena perché la gente continua a richiederlo)------


Ci volle un minuto perché tutti si riprendessero dalla partenza di Narcissa con Charlie. La signora Weasley stava guardando Silente e preoccupandosi apertamente della salute di suo figlio in compagnia di 'quella donna'. Fred e George erano sbigottiti con due sorrisi identici sulle facce, per aver visto loro fratello maggiore praticamente molestato da Narcissa Malfoy. Bill sembrava sollevato per non essere stato scelto. 


Cleftskull riprese il controllo del procedimento. “Ora leggeremo le volontà e testamento di James e Lily Potter. Tutte le tutele e i fondi fiduciari precedentemente in effetto sono con ciò terminati e devono essere approvate da Lord Potter.”


Fermandosi per un momento tirò fuori un involto giallo con le parole 'A Harry James Potter' sopra. Fece scivolare l'involto sul tavolo verso Harry. Harry riprese il controllo del proprio respiro e si concentrò sulla propria Occlumanzia. Fino ad quel momento era rimasto impressionato dal proprio controllo emotivo. Era il culmine di una settimana molto difficile di allenamenti estenuanti. Sapeva che non poteva permettersi sfoghi infantili quel giorno. Altrimenti, avrebbe semplicemente confutato la teoria di tutti secondo cui non era abbastanza emotivamente maturo per essere considerato un adulto. 


“Queste sono le volontà e il testamento di James Harold Potter e Lilian Evans Potter. Da eseguirsi nel giorno in cui Harry James Potter avrà raggiunto la maggiore età nel Mondo Magico. I deceduti lasciano quanto segue:


A Remus J. Lupin e Peter B. Minus la somma di 250.000 galeoni ciascuno. A Sirius Black, lasciamo solo il nostro amore. Hai già tutti i soldi dei quali avrai mai bisogno. A Frank e Alice Paciock, lasciamo 500.000 galeoni e le nostre speranze e preghiere. A Vernon e Petunia Dursley la somma di tre milioni di sterline.”


Cleftskull elencò diversi altri beneficiari compreso Silente, ma le orecchie di Harry non funzionavano più. I Dursley! Tre milioni di sterline! Per cosa, in nome di Godric? Guardò l'involto giallo di fronte a lui, chiedendosi quale messaggio contenesse. Tornò a rivolgere la sua attenzione al goblin che stava parlando. 


“Tutte le altre proprietà e conti correnti sono di proprietà di Harry James Potter a patto che accetti la sua posizione come Lord Harry James Potter. Signor Potter, accettando questo anello porterà ad effetto le Clausole di Fine della Linea della famiglia Potter. Le sarà chiesto di sposarsi entro 12 mesi. Sarà costretto ad avere un erede in 36 mesi e due eredi aggiuntivi in 10 anni. É pregato di formare o contribuire a non meno di due associazioni caritatevoli e di donare loro un minimo di 100.000 galeoni ciascuno o l'1% del valore corrente dei beni liquidi dei Potter, a seconda di quale sia la somma minore. I Potter una volta erano il braccio destro di Godric Grifondoro e assistettero alla costruzione della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Tenendo questo a mente, il capo famiglia deve fornire aiuto e assistenza all'attuale Preside di detta istituzione. In cambio, il capo della famiglia Potter è onorato con un seggio nel Consiglio di HogwartsLa famiglia Potter ha acquisito 5 voti ereditari nel governo. Li usi saggiamente. Accetta questo anello e le responsabilità che esso comporta?”


“Sì.” Harry era curioso di sapere cosa significasse “costretto ad avere un erede”. Avrebbe tenuto la domanda per dopo. 


Ripeterono la cerimonia dell'anello che aveva visto fare a Susan e alla quale aveva già partecipato assumendo il ruolo di Lord Black. Chiese quali proprietà fossero possedute dai Potter. Cleftskull controllò diversi documenti prima di scuotere la testa.


“Lord Potter, la tua famiglia possiede una considerevole quantità di terre a sua disposizione, ma tutte le residenze sono state distrutte dalle forze di Grindelwald o Voldemort. In questo momento non ci sono proprietà pronte per essere abitate. Se lo desidera, farò sì che uno studio di architettura affidabile scelga il sito più adatto per costruire un'abitazione.”


“No, non preoccuparti di questo ora. Le proprietà della famiglia Black sono più che sufficienti per il momento. Ho cose più importanti di cui preoccuparmi.”


“Molto bene allora, Lord Potter. Con permesso. Si senta libero di contattare il mio collega Scarmaker (2). Attualmente, è l'amministratore del conto dei Black e spicca tra i nostri manager più efficienti. La posizione di amministratore del conto dei Potter è attualmente vacante. Può decidere di nominare Scarmaker a tale posizione, o riempirla con un candidato a sua scelta se desidera tenere i conti correnti separati.”


“Grazie per i tuoi consigli, Cleftskull, sia quelli di adesso che quello di prima. Terrò in considerazione il tuo giudizio. Per favore, chieda a Scamaker di gestire entrambi i conti correnti dei Potter e dei Black.” Il goblin guardò pensieroso Harry ed annuì prima di andarsene. Harry tornò a sedersi e guardò la stanza piena di persone che sostenevano di essere suoi amici. Lo addolorava pensare che le persone più di supporto quel giorno erano state Susan e Narcissa. Guardò Susan.


“Un bel po' di cose da digerire, eh?” chiese lei, con un'espressione preoccupata sul viso. 


“Sì. Crescendo non ho avuto nulla. Ora sembra che abbia tutto, ma mi sento ancora come se non avessi nulla.”


“Hai me.” sussurrò lei, e gli strinse il braccio sotto il tavolo. 


“Grazie per avermelo ricordato.”


Harry aprì la lettera e guardò la vecchia pergamena contenuta all'interno. La grafia era robusta, ovviamente scritta da un uomo.




Caro figlio,


spero che non leggerai mai tutto questo, o che, se lo leggerai, lo farai accanto a me che mi faccio una bella risata per la mia stupidità. In qualche modo, ne dubito. Sono appena stato informato di una profezia che probabilmente ti riguarda e mi spaventa. Non ho mai dato molto peso alle profezie, in generale; a volte ho la sensazione che, una volta che ne hai ascoltata una, le tue azioni sono guidate da ciò che pensi tu debba fare per adempiere la profezia. In questo modo, diventa auto-avverante. Se non sai di quale profezia parlo, parla con Albus Silente o vai all'Ufficio Misteri e ti permetteranno di accedervi.


Cosa dice un padre a suo figlio in una circostanza come questa? Sono sicuro che ti piacerebbe sentirmi dire che confido in tutte le precauzioni e preparativi che tua madre e io stiamo facendo. Forse sono solo un testardo ventunenne, ma nascondermi dietro un Incanto Fidelius non mi sembra giusto. Il mio piano coinvolgeva due dozzine di maghi tiratori sotto contratto, i Malandrini, Frank e Alice Paciock, Malocchio Moody e un castello fortemente protetto nelle montagne scozzesi. Inutile dire che tua madre e Silente mi hanno messo in minoranza. Si stanno fidando troppo di incantesimi oscuri e rituali dimenticati. Spesso mi chiedo se siamo noi ad usare la magia o se sia la magia ad usare noi. Non li biasimo, questa attitudine sembra essere ovunque nel mondo magico, ma sto iniziando a credere che la magia non abbia, di fatto, la soluzione ad ogni problema. Tua madre dice che sono un cinico. Io preferisco il termine realista.


Nel caso in cui sia tua madre che io morissimo, lei ha lanciato un oscuro rituale magico di sangue per proteggerti, facendoti stare da sua sorella. Non ci sono rimasti membri della mia famiglia che abbiano una parentela sufficientemente stretta. Sembrano babbani abbastanza decenti, suppongo. Ma non mi piace il modo in cui si è svolta tutta questa transazione. Spero che le azioni di Lily non portino conseguenze inattese. I Dursley sembrano abbastanza riluttanti. A causa del mio senso di colpa, ho aggiunto un milione extra di sterline al pagamento precedentemente concordato.


Il giorno in cui sono diventato Lord Potter spicca tra i più tristi della mia breve vita. Sedevo in una stanza vuota e guardavo l'arazzo di famiglia. Saresti scioccato dal numero di Potter che non hanno mai raggiunto i trent'anni. Siamo l'avanguardia della luce, ma sembra come se stessimo perdendo. Così tante guerre, così tante battaglie hanno quasi distrutto la nostra nobile famiglia. Il costo della libertà della Gran Bretagna è stato pagato col sangue dei Potter. Ora ci siamo solo tu, Lily ed io - in tutta probabilità, ci sarai solo tu quando questa lettera sarà aperta.


Proverò a tenere alto il morale qui. Rileggere la lettera mi ha intristito tanto quanto sono sicuro abbia fatto con te. Sembra che io sia già stato sconfitto. Respiro ancora. Ho una moglie meravigliosa e un figlio fantastico! Non sono stato ancora sconfitto! Ricordalo, Harry. Finché respiri, finché puoi ancora rimetterti in piedi, non sei ancora stato battuto! Stai pur certo che, se giungerà a te, lo farà leccandosi le ferite per aver combattuto contro di me! Sono migliore come giocatore di Quidditch che come duellante, ma non faccio schifo. Spero che anche tu ti sia affezionato al migliore sport in aria. Il mio motto è 'i Cercatori potranno pure vincere la partita, ma sono i Cacciatori che la giocano!’. Sarei diventato un professionista, se questa dannata guerra non fosse stata tra i piedi, ma potrei continuare con il gioco degli 'e se' per tutto il giorno. 


Non importa cosa, rimani sempre fedele al tuo istinto. Non esitare e 'segui le tue pancia'. Peter e Remus mi dicono sempre che pensare mi mette nei guai. Sirius non pensa, quindi non gli è permesso commentare.


Mi congedo con questo consiglio d'addio: hai un destino da compiere. Fallo, figliolo! Assicurati che i tuoi figli non debbano sedersi in una stanza a leggere una lettera dal loro 'vecchio' su come la storia abbia una certa tendenza a uccidere persone di nome Potter.


Ti voglio bene, figlio mio, 


James Potter




Harry finì la lettera e sentì il soverchiante sforzo minare la sua protezione di Occlumanzia. Nella sua mente, crepe e fessure nel suo muro protettivo diventarono buchi veri e propri, mano a mano che le sue emozioni balzavano fuori. Decise di usare una tecnica menzionata nel suo libro di testo, chiamata “rindirizzamento del dolore”; sbatté il pugno sinistro sul tavolo. La vampata di dolore che gli risalì il braccio lo aiutò a rilasciare la pressione sulla sua protezione. Susan sobbalzò per la sorpresa e si unì alle altre persone nella stanza che lo guardavano in modo strano. L'unico che davvero comprese il motivo della sua azione fu Silente. I loro occhi si incontrarono brevemente. Se i soli sguardi fossero capaci di gettare maledizioni attraverso una stanza, una battaglia su larga scala sarebbe stata in corso. Dopo un minuto, Harry chinò lo sguardo verso la lettera nella sua mano ferma.


Con voce fredda, priva di ogni emozione, Harry disse: “Ho bisogno di andare a far visita ai Dursley. Bill, mi scorterai? Ho bisogno che controlli le barriere per sapere quanto tempo hanno per andarsene.”


“Perché senti il bisogno di tornare lì, Harry?” chiese Silente.


“Ho bisogno di scoprire cosa gli avete fatto lei e mia madre! Non credo che lei mi direbbe la verità e, per quanto mi odino, mi aspetto che loro mi diano una risposta diretta.”


“Non capisco, Harry.”


“Apparentemente, qualunque cosa fosse, ha fatto sentire mio padre abbastanza in colpa da dargli un milione extra di sterline!”


“Harry, vorrei diffidarti dal tornare lì...”


Harry fece una risata derisoria di rimando. “Però, che bella novità! Normalmente, non vede l'ora di rispedirmi in quell'inferno, ma nel momento in cui vorrei far loro delle domande non è più sicuro.”


Harry non aspettò la sua risposta. Si alzò e iniziò a muoversi verso la porta. Susan lo seguiva, ma in quel momento non ci fece caso. Bill guardò Harry e poi di nuovo Silente, confuso per un momento.


“Harry, sei sicuro?”


“Sì, Bill. Sei il migliore quando si parla di barriere. Andrò con te o senza di te. Preferirei con te, ma mi accontenterò anche dell'altra opzione.”


Molly Weasley si intromise, “Harry, per favore, fermati e aspetta un momento.”


“No! Penso di aver ascoltato abbastanza mezze verità e disinformazione per una giornata intera. Toglierai il lucchetto a questa porta, vecchio?” 


“Credo che tutti dovremmo calmarci, Harry, prima che chiunque lasci questa stanza.”


“La farò semplice per te, Albus. Tu hai bisogno di me. So che hai bisogno di me. Non sarò mai più il tuo burattino. La tua manipolazione della mia vita è finita oggi. Quei giorni sono finiti! Il testamento dice aiuto e assistenza, non cieca servitù. Puoi accettarlo o no. Problema tuo, non mio. Fattene una ragione! Quindi, cosa hai intenzione di fare?”


Silente ondeggiò la mano e la porta si aprì. Annuì a Bill. “Bill, tu e Remus lo accompagnerete.”


“Ho bisogno solo di Bill.”


“E chi, esattamente, proteggerà Bill mentre controlla le barriere?”


“Bene, allora.”


“Ti renderai conto che non finisce qui, Harry.”


“No, affatto! Suppongo che, se posso lavorare con l'untuoso bastardo, allora posso lavorare anche con te. E con quel 'con te' intendo 'con te', non 'per te'.” Harry si voltò, ignorando i collettivi versetti di sorpresa.


Harry guardò fuori nella stanza conferenze, dove una squadra di sicurezza di sei goblin armati era entrata all'altro capo di essa. “Suppongo che alla Gringott non piaccia l'uso della magia all'interno della banca. Andiamo, lasceremo che il nostro saggio leader si occupi di loro.”


I goblin guardarono Harry e le tre persone che lo seguivano mentre attraversavano la stanza. Harry guardò il capo dei goblin e gli indicò la sala privata. Il goblin gli fece un sogghigno prima di annuire e lasciarli passare.


“Susan, cosa stai facendo?”


“Lui viene per proteggere Bill. Chi proteggerà te?”


“Non c'è bisogno che qualcuno mi protegga.”


“Be', peccato. Siamo entrambi adulti ora, l'ultima volta che ho controllato. Perciò, per usare le tue parole, 'fattene una ragione’.”


“Buon punto. Bill, qui fuori puoi lanciarci un incantesimo per far sembrare i nostri vestiti abiti babbani?”


“Certo!”


“La Metropolvere è ancora collegata al camino della signora Figg?”


Remus rispose. “Sì, lo è.”


“Bene. Partiremo dal negozio di Fred e George.” disse Harry, senza lasciare nessun dubbio su chi fosse il capo.


------(Taglio di scena)------


Lord Voldemort si fermò sulla cima di una scogliera rocciosa, guardando le onde che si infrangevano contro le rocce più in basso. Era un'azione senza tempo, il brutale potere senza respiro della natura. Si fermò per bere dalla maestosa scena di fronte a lui e considerò il suo posto nell'universo. Lui era la forza della marea che si scontrava contro l'ignoranza del genere umano? O forse la costiera, che sconfiggeva le forze che gli si opponevano? I suoi Mangiamorte si scombinavano nervosamente dietro di lui, in ovvio disagio. I dieci babbani che avevano catturato erano raggruppati in un piccolo cerchio, con gli occhi appannati per la Maledizione Imperius. L'unico magonò giaceva schiantato perché Voldemort si era stufato delle sue urla. Lo avrebbero svegliato quando fossero arrivati i Dissennatori.


Tamburellò le dita sulla sua veste di unicorno in anticipazione. Senza che le richiamasse, nella sua mente sentì le parole di Albus Silente. Possedeva ancora Raptor a quel tempo e quel patetico sciocco lamentava la morte degli unicorni nella Foresta Proibita. Le parole di Silente erano state qualcosa come “uccidere consapevolmente una così nobile creatura è un atto imperdonabile che macchierà l'anima dell'assassino.”


Mormorò sottovoce, “Be', Albus, se è veramente così, cosa ti fa allora l'ucciderli, bere il loro sangue, ridurre in polvere i loro corni e scuoiarli per appropriarti della loro pelle incantata?” La veste era comoda, flessibile e più resistente agli incantesimi della pelle di drago. Il corno polverizzato che copriva la sua bacchetta di tasso amplificava la forza dei suoi incantesimi e il suo sangue gli aveva impedito di cadere nell'abisso per tanti anni. Ai suoi occhi la creatura era davvero una fonte di bellezza, vita e sicurezza. Era anche una colossale perdita di potenziale magico. Il mondo idolatrava simili creature, ma rifiutava di rendersi conto dell'enorme quantità di potere che contenevano. Il coltello alla sua cintura, ricavato da un'altro corno, era l'unica cosa che conoscesse che potesse ferire un Dissennatore. Un'informazione che di tanto in tanto prometteva di condividere con tutto il mondo, qualora quelle creature non avessero accettato i suoi termini.


In lontananza, si vedevano piccole macchie di oscurità. Ce n'erano cinque. “Bene, ho portato abbastanza offerte,” pensò. Si muovevano piano, fluttuando a circa tre metri d'altezza sull'acqua. Iniziò a sentire le prime punte di disperazione causate dalla loro presenza. Grazie alle sue spie sapeva che in loro presenza lui e Harry Potter sentivano la stessa identica cosa, la sua voce che esultava su Lily Potter prima che la uccidesse. Ancora un altro modo in cui erano legati, ma per ragioni completamente differenti. Il ragazzo ovviamente era terrorizzato dalla perdita di persone così intimamente collegata alla sua vita, e per lui invece - era la realizzazione della sconfitta. Umiliazione totale e completa. Aveva così tanto potere, solo per essere battuto da un neonato. Apparentemente aveva offeso così tanto le Forze dell'Essere che queste non solo avevano portato alla sua sconfitta, ma lo avevano fatto in un modo che poteva solo essere considerato crudele.


Sentendo le urla di Lily Potter nella mente, richiamò il suo Patronus. L'etereo serpente si acciambellò protettivamente intorno a lui. Lo nutrì di calore per combattere il freddo terrore che si diffondeva intorno a loro. Un'occhiata da sopra la propria spalla e vide alcuni dei suoi seguaci “senza paura” che si infilavano cioccolata in bocca. Peter aveva una barretta a metà strada verso la sua bocca, ma percependo il suo sguardo su di lui, si rifiutò di morderla.


I cinque Dissennatori si librarono a circa tre metri di fronte a lui, in semicerchio. Fece un passo indietro e fece cenno ai suoi soldati. “Portate le offerte!”


Come un tutt'uno, i dieci babbani si alzarono e vennero avanti. Si inginocchiarono a coppie di fronte ad ogni Dissennatore. Cominciarono a tremare mentre l'innaturale terrore iniziava a superare la Maledizione Imperius. Come animali rabbiosi i Dissennatori scesero sul loro banchetto. La maggior parte dei suoi assassini senz'anima si voltarono piuttosto che testimoniare una simile violazione dello spirito vivente. Bella guardava con un'espressione d'odio e terrore, ma non si voltò. Ancora, Peter lo sorprese. Guardava mentre sbocconcellava la sua barretta, come se stesse guardando uno show televisivo serale. Alla fine due dei babbani si erano completamente liberati ed erano riusciti a strisciare verso di lui prima di collassare in convulsioni paralizzanti. 


Le offerte erano state consumate. Era tempo di iniziare i negoziati. I negoziati con creature oscure erano sempre un proposito rischioso; la cosa più importante era entrare nella mentalità delle creature con le quali si sta cercando di fare affari. Quando si cerca di fare un patto con una razza, bisogna capire cosa vuole quella razza. In questo caso era abbastanza facile. Aveva dieci gusci senz'anima che giacevano sul suolo a dimostrare chiaramente cosa volevano i Dissennatori. Si sostenevano nutrendosi di terrore, molto simile alla sua dieta forzata di sangue di unicorno. Nutrirli davvero richiedeva farli banchettare con l'anima. Era molto semplice con i Dissennatori. Giganti e troll, d'altra parte, raramente avevano un'idea di cosa volessero. Metà del negoziato riguardava convincere i bruti a mala pena intelligenti a rendersi conto di cosa volessero, ma trattare con i troll e i giganti era il motivo per cui Lord Voldemort aveva i Mangiamorte. Vampiri e lupi mannari avevano obiettivi più fantasiosi, come l'”uguaglianza”, sebbene alcuni di loro volessero semplicemente essere l'avanguardia di ogni strage.


Si concentrò su Peter. “Sveglia il magonò e portamelo qui. Non usare la Maledizione Imperius.”


Peter obbedì, afferrando l'uomo intontito con la mano incantata e gettandolo ai piedi del Suo Padrone. Peter si ritrasse di cinque passi, ma non per tutta la distanza fino al gruppo di Mangiamorte. Voldemort arcuò un sopracciglio - si chiedeva se il suo piccolo studente stesse cercando di imparare alcune perverse tecniche di terrore, rimanendo alla presenza di quegli orrori volanti. Due dei Dissennatori si precipitarono giù, afferrandole braccia dell'uomo terrorizzato, che aveva abbastanza scintille di magia in sé solo per percepire a fatica le creature fluttuanti intorno a lui. Il Patronus del signore Oscuro sibilò silenziosamente, aprendo al massimo le fauci in avvertimento, quando uno dei due si avvicinò troppo. 


Il magonò venne trascinato indietro da un terzo Dissennatore. Questo si inclinò in avanti per un bacio, ma dopo un secondo di risucchio dell'essenza dell'uomo, si fermò. Senza preavviso esalò direttamente sulla sua faccia non lo spirito argentato dell'uomo, ma una nebbia nerastra. Il corpo dell'uomo condannato tremò e i suoi arti liberi si agitarono disperatamente per qualche momento prima di afflosciarsi. 


La voce del magonò fu poco più di un sussurro lamentoso. “Cos'è che desideri, Lord Voldemort?”


“I servigi della tua razza.” rispose.


“É più di quanto hai precedentemente richiesto. In altre occasioni hai cercato solo la nostra inattività, mentre liberavi la tua gente. Preferiamo quei termini.”


“Sapete che il Ministero sorvolerà solo così tante indiscrezioni da parte della vostra specie, prima che la loro fiducia in voi cada. Non potete sperare di rimanere neutrali.”


Una pausa, durante la quale i Dissennatori si guardarono gli uni con gli altri, fu seguita da altra nebbia nera. “Qual è la tua offerta per i nostri servigi?”


“Una certa libertà. Tutti i babbani che volete. Sembra essercene una quantità inesauribile - milioni solo in questa nazione. In qualche occasione vi chiederò di attaccare maghi e streghe, ma principalmente voglio che uccidiate persone non magiche in gran numero. I miei nemici saranno costretti ad usare le loro risorse per cercare di fermarvi.”


Nessuna risposta giunse immediatamente. Lord Voldemort decise di insistere. “Speravo anche di realizzare un'altra volta il rituale di unione.”


I due Dissennatori che stavano tenendo il traduttore non fecero nulla di notevole, ma gli altri tre si ritrassero con quello che si poteva definire solo come uno scoppio d'ira. Altra nebbia nera venne respirata sulla faccia dell'uomo.


“No! Ti è stato detto a quel tempo che il rituale poteva essere svolto solo una volta. Dovrai trovare un altro modo per sfuggire all'abbraccio della morte, questa volta! Non chiederlo mai più! Sei stato avvertito.”


“Molto bene.” disse, per nulla sorpreso dal loro rifiuto. “Ritirerò questa richiesta. Accettate gli altri termini?”


“Desideriamo qualcosa di più di questa terra come nostro terreno di caccia permanente.”


“Infatti, forse il continente d'Africa? É molte volte la taglia dell'Inghilterra e ha una popolazione molto più numerosa. Ci sono anche notevoli guerre in quella parte di mondo, il ché potrebbe migliorare il gusto del vostro cibo.” offrì Voldemort, sapendo che possedeva anche fitte foreste, terre desertiche e altre caratteristiche ben poco desiderabili. Nella sua mente, si formò l'immagine di uno sciame di Dissennatori che attaccava un Nundu. Stava allo stesso livello della Siberia nella classifica dei luoghi da conquistare in cui avrebbe voluto mandare altri.


“I tuoi termini sono accettabili. Quali sono i tuoi ordini?” disse la voce asciutta del traduttore. La miserabile anima sarebbe probabilmente durata solo altri cinque minuti. Un po' come con i negoziati con i clan dei goblin, era imperativo finire il patto velocemente. I goblin sopportavano a malapena le deliberazioni veloci. Con i Dissennatori era una necessità, dato che il traduttore sarebbe morto. Brevemente si immaginò davanti ad una classe di Difesa contro le Arti Oscure, a rispondere alle domande del primo anno.


“Signor Voldemort signore, come si fa, esattamente, a parlare con un Dissennatore?”


“Be', Timmy, per prima cosa devi portare un po' di indegni babbani come offerta. Almeno uno per ogni Dissennatore va bene. Poi ti servirà un magonò, oppure un mago o una strega. Maghi e streghe durano di più, ma sembra essere un uso perfettamente buono per un magonò.” 


Scuotendosi dalla sua momentanea fantasticheria, disse: “Porterete le bacchette ai miei leali servitori. Riceveranno una nota che li informerà che stasera saranno liberi. Metà delle vostre forze resteranno, per assistermi con il mio attacco sull'isola. Il resto delle vostre forze attaccherà i villaggi babbani di pescatori in completa impunità. Sparpagliatevi e spingete il Ministero a indebolire le sue forze.”


“Come desideri, Lord Voldemort.” disse il traduttore. Due minuti più tardi si contorse e morì.


“Il nostro affare è concluso. Torniamo al quartier generale per perfezionare l'assalto.” disse Voldemort prima di Smaterializzarsi. Presto ci sarebbero stati solo undici corpi morti sulla scogliera. Quando sarebbero stati scoperti il giorno successivo, sui giornali ci sarebbe stata una semplice nota a piè di pagina che speculava sulla causa di così tante morti lungo la costa. La maggior parte la attribuirono a voci riguardo un culto satanico o a una fuga di gas.


------(I tagli di scena stanno iniziando a piacermi!)------- 


Il quartetto uscì dal camino della signora Figg. L'anziana donna non era in giro, ma come al solito c'era una piccola orda di gatti. Susan guardò Harry per una spiegazione. Lui si strinse semplicemente nelle spalle. Uscendo nell'aria della sera, Harry guardò Bill.


“Allora, facevi parte della combriccola 'facciamo sposare Harry con Ginny'?”


“No. Non ne sapevo niente, ma non mi sarei opposto ad averti come cognato.” rispose Bill, ghignando verso di lui.


“Grazie, suppongo. Ora che siamo lontani da Silente, vorrei sapere perché ti sei opposto alla mia emancipazione, Remus.”


“C'ero quando James apprese le sue notizie. Non le prese molto bene e, dopotutto quello che hai attraversato di recente, mi ero convinto che non l'avresti affrontata bene. Sembra che ti abbia giudicato male. Ti chiedo scusa.”


“Dannazione! Ho passato la maggior parte di questi cinque anni a convincere Piton che non sono mio padre, ora devo convincere anche te?” chiese incredulo. “Qualche altra ragione?”


Remus tacque per un momento. “Silente mi ha detto che si sarebbe opposto con forza. Non credevamo che Sirius avesse incluso una disposizione simile.”


“Forse credeva che potessi affrontarla?” rispose Harry con tono sarcastico.


“Forse il ritratto lo sa e sta solo aspettando di essere solo con te per dirtelo.” offrì Bill, sperando di calmare le cose.


“Forse hai ragione, Bill. Silente vi ha mai detto cosa c'era nell'Ufficio Misteri?” Entrambi scossero la testa per dire no.


Harry ci pensò su un momento. “Torniamo dentro casa della signora Figg per un attimo.”


Harry li guidò di nuovo all'interno. Una volta dentro sedettero al piccolo tavolo della cucina. Bill piazzò un incantesimo di privacy così che nessuno potesse ascoltare la loro conversazione. Susan guardò Harry.


“Vuoi che ascolti o dovrei aspettare fuori?”


“Vorrei che tu ascoltassi ora. Se vogliamo che sia una cosa seria, devi sapere tutto questo e prendere la tua decisione. Avrei dovuto dirtelo prima, ma c'era già troppo dramma.” disse Harry, ignorando le espressioni shockate degli altri due maghi.


“Okay.” rispose, rendendosi conto che questa era una delle verità fondamentali del 'mondo di Harry Potter', mentre pensava 'fa attenzione a cosa chiedi, Susan.'


“Da quando state insieme?” balbettò Bill.


“Da questa mattina, ma non volevamo annunciarlo dato tutto quello che sta succedendo.”


Harry vide il cipiglio sul volto di Bill. Era abbastanza intelligente da sapere che quella rivelazione non sarebbe stata accolta bene dalle donne Weasley. Harry decise di aggiungere questo alla pila di cose che ora considerava problemi altrui e non suoi.


“D'accordo, quanto la prenderanno bene tua madre e Ginny non è importante ora. Questo lo è. L'oggetto nell'Ufficio Misteri era una profezia. Non la ripeterò, ma in breve diceva: o me o Voldemort - uno di noi ucciderà l'altro.” Harry si prese un momento per lasciare che l'informazione facesse breccia. Bill e Remus avevano gli occhi sgranati per la sorpresa. Susan annuì, si alzò e lo abbracciò.


“Siamo gli unici a saperlo?” disse Remus piano.


“Be', Silente lo sa. Voldemort conosce la prima parte della profezia, ma non l'ultima parte in cui si dice che solo io posso ucciderlo e viceversa. Oltre a loro sì, voi ragazzi siete i primi a cui l'abbia mai detto. La mia supposizione è che Sirius lo sapesse e che abbia immaginato che dovessi stare per conto mio.”


“Harry, io...” iniziò Remus.


“Non confonderlo con il perdono, Remus. Se pensi anche solo per un minuto che io mi sia semplicemente dimenticato cosa che hai fatto prima alla Gringott, ti sbagli di grosso. Almeno la prossima volta che mi pugnalerai alle spalle, avrai tutte le informazioni. Andiamo. Facciamola finita con tutto questo.”


Mentre camminavano verso la casa dei Dursley, Susan afferrò la sua mano. Gli sorrise. Bill e Remus si separarono da loro per esaminare la barriere. La postura del lupo mannaro era notevolmente abbattuta.


“Quindi è questo il più grande segreto di Harry Potter? Voglio solo prepararmi se mi piomberà addosso qualcos'altro.” Provò ad aggiungere un tocco di allegria alla sua domanda.


“Sì, penso che questo copra praticamente tutto. Aspetto il giorno in cui qualcuno mi dirà che in realtà sono il figlio di Voldemort o una sciocchezza simile. Quindi, dopo aver ascoltato tutto questo vuoi ancora essere la mia ragazza? Seriamente, prenditi un momento e pensaci. Il mago più potente del mondo mi vuole morto. Non ti biasimerei se scappassi.”


“Harry, non mi stava esattamente facendo una visita di cortesia quando ha fatto un salto a casa mia. Ha ucciso la mia famiglia e probabilmente stava per rendere me la schiava di letto di un suo Mangiamorte. Non credo che mi avrebbe lasciata in pace.”


“Ma se sei troppo vicina a me, cercherà di arrivare a te in ogni modo possibile.” 


“Mi verrà a cercare comunque. Tanto vale dargli un secondo motivo.” Si chinò e lo baciò. Per un momento sembrò solo un bacio veloce, ma c'era una certa dolcezza sottintesa.


Harry con riluttanza si staccò. Per quanto gli piacesse, c'erano domande da fare e alle quali rispondere. Appena suonò il campanello, si voltò verso Susan. “Grazie. Hai una buona influenza su di me. Penso che tutti stessero aspettando che perdessi le staffe, ma non è successo, grazie a te e all'Occlumanzia. Sembra che io abbia una presa sulla situazione. Non so cosa tu possa aver sentito sui miei parenti, ma la realtà è molto peggio.”


Suo cugino Dudley aprì la porta. Le sue labbra si arcuarono in un sogghigno, quando vide Harry. Il sogghigno si trasformò in delle sopracciglia contratte quando vide Susan. Voltò la testa verso l'interno della casa.


“Lo strambo è tornato!”


“Ciao, Duds. Anche per me è bello vederti.” disse Harry, entrando.


Zia Petunia e zio Vernon erano in salotto. Vernon stava leggendo il giornale e Petunia era tutta presa da un articolo di una rivista. Entrambi ora lo guardavano con un cipiglio contrariato sul volto.


“Pensavo che avessimo finito con te per tutta l'estate, ragazzo. Che cosa è successo, ti hanno rispedito indietro?”


“No. Sono appena stato a leggere il testamento dei miei genitori. Sono stato emancipato. La magia che protegge questa casa cadrà presto. Ho pensato che dovevate saperlo, così potete andarvene. Alle persone che mi vogliono morto non importa se non vi piaccio. Vi uccideranno anche solo per irritarmi.”


“Il testamento dei tuoi genitori...” iniziò Vernon, guardando Petunia che aveva lasciato cadere il giornale ed era impallidita.


“Sì. Cosa divertente, mio padre vi ha lasciato tre milioni di sterline invece che due. I goblin hanno detto che il trasferimento avrà luogo domani. La lettera che mi ha lasciato mi ha dato l'impressione che si sentisse in colpa per qualcosa che era successo. Poiché non riceverò nessuna risposta diretta dai maghi, ho immaginato che avrei potuto chiedere a voi due qualche risposta, visto che questa sarà probabilmente l'ultima volta che ci vediamo.” disse Harry, guardando sua zia svenire. 


L'espressione di Vernon si rabbuiò. Questo di per sé sorprese Harry. Normalmente, Vernon Durseley era un'insegna pubblicitaria di emozioni. Era sempre stato facile capire cosa stesse pensando quel grasso uomo. Dudley era corso da sua madre e stava fissando male Harry, chiedendosi se avesse usato una delle sue magie sulla madre rintontita.


Dopo aver considerato la cosa per un momento, Vernon indicò il divanetto. “Siediti Potter, anche la tua amica. Non conosco il suo nome, signorina. Non ha mai avuto buone maniere.”


Harry iniziò a dire qualcosa, ma Susan lo interruppe. “Il mio nome è Lady Susan Bones.”


“Quindi non è una di quei Woolsey che di solito vengono qui?” Susan si risentì leggermente per la domanda di Vernon. Qualche giorno più tardi, Susan avrebbe ridacchiato mentre raccontava la storia ad Hannah.


“No, certamente non lo sono.” disse, sedendosi.


“Be', allora vediamo quanto posso dirvi. Tua madre e il vecchio misero una Maledizione su di noi per impedirci di dirti qualcosa al riguardo. Dato che posso parlarti della Maledizione ora, deduco che sia spezzata. Si sono fatti vivi una notte con tuo padre a rimorchio e più o meno ci hanno detto come sarebbero andate le cose.”


Vernon si fermò, versandosi un brandy, prima di continuare. Petunia era di nuovo cosciente e Dudley era corso in cucina a prenderle un bicchiere d'acqua. Susan notò che non avevano chiesto affatto se lei o Harry avessero voluto qualcosa, sebbene avessero il coraggio di riprendere Harry per le sue 'maniere'.


Prendendo un lungo sorso dal suo drink, Vernon continuò. “Dissero che un mago malvagio avrebbe potuto darti la caccia e che avevano bisogno di proteggerti da lui. Be', più o meno noi gli abbiamo detto di andarsene all'inferno o in qualunque posto andiate voialtri. Questa risposta non gli piacque un granché. Tua madre suggerì che il rifiuto non era un'opzione e ci disse che potevamo farlo nel modo facile o in quello doloroso. Dall'espressione nei suoi occhi, penso che avrebbe preferito il modo doloroso. Fortunatamente, tuo padre si fece avanti. Ho detto un sacco di cose cattive sul tuo vecchio nel corso degli anni, ma in verità non era un cattivo ragazzo. Disse che tutta quella storia non gli piaceva neanche un po', ma si offrì di ricompensarci per la nostra collaborazione. É da lì che giungono i soldi. Ci siamo accordati su un prezzo. Allora ero sulla ventina. La promessa di un paio di milioni sembrava così allettante, se avessi saputo del dolore e della sofferenza, gli avrei permesso di procedere con il modo doloroso. Fecero la loro piccola cerimonia e tu fosti legato a tua zia, be', quasi. Dissero che avrebbero fatto l'ultima piccola parte se e quando avessero dovuto.”


Harry normalmente avrebbe urlato contro suo zio a questo punto. Per fortuna, la sua Occlumanzia combinata con la presenza di Susan e il suo sincero bisogno di ascoltare quelle informazioni gli permisero di superare il desiderio bruciante di mostrare a suo zio un po' di magia gratuita. Il suo viso arrossì si è no un po'. L'untuoso bastardo ne sarebbe stato orgoglioso.


Vernon aveva vuotato il suo bicchiere e se lo riempì di nuovo. “Be', a quanto pare alla fine ne hanno avuto bisogno, no? Quindi, così come ci si aspettava, ti presenti alla nostra porta. Quello fu il momento in cui iniziarono i veri problemi. Tu non l'hai mai saputo e noi non potevamo dirtelo, ma Petunia era incinta di due mesi, iniziava appena a vedersi. Meno di due giorni dopo il tuo arrivo, ha perso il bambino. Okay, è la vita, si può dire, e succede spesso. Provammo a lasciarcelo alle spalle e a riprovarci ancora. L'abbiamo fatto e ogni volta perdeva il bambino a 10 settimane. Quei tre angeli sulla mensola, quelli che lei non lascia toccare a nessuno, be', quella lì è Cassie, quello di mezzo è Vernon Junior e l'ultima l'avremmo chiamata Hope. Siamo andati da dottori e specialisti. Loro dissero che non c'era nessuna causa reale, ma noi sapevamo che era quella magia che ti proteggeva. Tu avevi quasi cinque anni, quando venne qui quel tuo Preside lì e portò uno di quei vostri dottori; controllarono Petunia. E, ovviamente, c'era dietro la magia. Disse che era davvero dispiaciuto. Disse che si trattava di una sfortunata complicazione. Aveva un piccolo scintillio negli occhi, come se pensasse che gli avrei creduto. Ma io ero nel campo delle vendite da almeno dieci anni e riuscii ad annusare una dannata bugia mentre si comportava come se non lo avesse saputo prima.”


Harry accolse tutto ciò in un colpo solo. Stava iniziando a diventare troppo. Petunia piangeva apertamente. Dudley semplicemente sedeva vicino a lei, con un'espressione confusa e arrabbiata. Lo faceva sembrare stitico. Per così tanti anni Harry aveva dormito in quel piccolo sottoscala continuando a chiedersi 'perché mi odiano?' ed eccola lì la risposta chiara e tonda.


“Ma la tua razza non aveva ancora finito con noi. Avevamo accettato il fatto che non ci sarebbero stati altri Dursley in questa casa. Tu e Dudders stavate per cominciare la scuola, quindi Petunia voleva tornare a studiare per prendere la laurea in legge. Stava per ricominciare a seguire le lezioni, quando - sorpresa! -  il vecchio bastardo ci disse che non poteva. Disse che Petunia era quello che chiamate un nomago! No, non era quella la parola! Oh, che cazzo! Chi se ne fotte! Comunque, aveva un po' di magia in lei. Be', viene fuori che quelle protezioni hanno una spina a doppia carica. Entrambi le ricaricate. Apparentemente, tu hai molta magia, perché le potevi caricare abbastanza velocemente! Petunia, d'altra parte, non poteva. In pratica doveva rimanere fissa in casa. Non ci è stato permesso andar via da qui per più di qualche giorno finché tu non hai compiuto cinque anni. Quando ne hai avuti sette, potevamo finalmente farci una vera e propria vacanza. Ma la cosa peggiore era vedere la mia bella e intelligente moglie rinchiusa qui come una prigioniera! Non poteva lavorare! Non poteva più avere figli da crescere! Decidemmo di adottarne uno, e indovina un po’? Non avevamo abbastanza stanze. Be', decidemmo allora di prendere una nuova casa. Allora viene fuori che queste maledette protezioni ci legano a questa casa. E quindi eccomi qui — costretto a rifiutare promozioni da un'azienda per la quale non volevo lavorare in primo luogo. Guardare le persone che ho formato diventare miei manager. Avrei lavorato in quel posto solo fino a quando Petunia non avrebbe finito la scuola di legge, ma apparentemente abbiamo venduto le nostre anime e i nostri nascituri a voi, maledetti bastardi! Ogni volta che guardavo la tua faccia, me lo ricordavi!”


In quel momento, la motivata rabbia di Vernon Dursley premeva sul soggiorno. Finì il suo secondo drink e fissò il bicchiere. Nessuno parlò finché alla fine lui non pronunciò la sua ultima, fredda osservazione.


“Non ti sei mai chiesto perché non ti ho semplicemente ucciso, Harry? Sono sicuro che probabilmente ci hai pensato. Così tante notti, seduto a pensarci. Semplicemente venire giù e torcerti quel tuo fragile piccolo collo... ma sapevo che quel vincolo legava la mia Petunia a te. Avevo la buona impressione che, se tu fossi morto, sarebbe morta anche lei. Era il triplice effetto di quel loro piccolo contratto magico. Mi avrebbero portato via e Dudders avrebbe dovuto vivere con mia sorella. Durante quelle volte pensavo: ce l'hai fatta fino ad ora, resisti ancora un altro po' e potremo essere liberi. Perché pensi che non volevamo che andassi a quella scuola? Tua zia ha ascoltato le storie di sua sorella sulle lezioni dove imparate a farvi male a vicenda con la vostra magia, e su come, qualche volta, cose brutte succedevano alla gente lì dentro. Be', se tu fossi andato lì e ti fossi fatto uccidere, avrebbe potuto morire anche lei!” Con questo, zio Vernon gettò il suo bicchiere vuoto nel caminetto facendo sobbalzare tutti. Li sorpassò con rabbia e andò in cucina.


Petunia aveva recuperato la sua compostezza. “Dudley, di' addio a tuo cugino e poi vai di sopra a fare i bagagli. Ce ne andiamo da questo posto. Quando le protezioni cadranno, quelle persone ci troveranno e distruggeranno questa casa, non è vero, Harry? Proprio come pensavo. Prendi soltanto quello che vuoi davvero. Saremo abbastanza ricchi da rimpiazzare ogni altra cosa, grazie a tuo zio James.”


Dudley ghignò verso Harry per un momento e si diresse verso le scale mormorando sottovoce: “Che liberazione, finalmente!” Lei aspettò che avesse salito del tutto le scale prima di continuare.


“Mi dispiace, Harry. Mi dispiace per molte cose. Soprattutto, mi dispiace che tu sia divento il simbolo di tutto quello che è sbagliato e ingiusto nella vita. Tu ne eri la causa ma tuttavia non il responsabile. Odiarti era semplice - troppo semplice. Mentre tuo padre e Vernon discutevano sul prezzo, Lily mi prese da parte e disse che, se non l'avessi fatto, lei ti avrebbe vincolato a Dudley e i suoi studi dicevano che io sarei potuta sopravvivere, ma non era certa degli effetti su un altro bambino. La spudoratezza che ha avuto quella puttana a venire qui e minacciare il mio bambino! Probabilmente lei era la ragione per cui quelli della tua razza hanno approvato delle leggi che impediscono ai bambini di usare la magia fuori da scuola. Non avevano le stesse leggi allora, suppongo a causa della vostra piccola guerra o altro. Lei tornava a casa e incantava mamma e papà con i suoi trucchetti e poi, mentre loro non guardavano, mi tormentava. Io potevo vedere il lato di Lily che nessun altro poteva vedere! La ragazzina che otteneva tutto quello che voleva, a qualunque costo!” Il veleno nella sua voce acuta riempì la stanza.


Harry aveva accolto tutto ciò a piedi fermi. Era così abituato al fatto che loro parlassero male dei suoi genitori. Era impegnato ad analizzare il discorso e a cercare qualunque bugia. Purtroppo, non riuscì a trovarne nessuna. Infine, fece la domanda che aveva bisogno di chiederle.


“Amava mio padre?”


“Non lo so. Tornò dopo il suo quinto anno e fece una lunga chiacchierata con mamma e papà. Sembrava che, sebbene tutti dicessero quanto fosse bella e talentuosa, quel suo essere nata tra persone normali l'avrebbe svantaggiata dopo che avesse lasciato quella dannata scuola. Non la prese molto bene e disse che avrebbe trovato un modo per entrare nel loro piccolo 'club esclusivo'. La cosa successiva che si seppe, è che stava uscendo con tuo padre, che aveva sempre giudicato come un teppista fatto e finito fino a quel momento. Poco dopo lui perse i suoi genitori e si fidanzarono. I miei genitori morirono in una 'fuga di gas', come riportarono i giornali, e dopo i funerali ho scoperto che erano stati i nemici di tua madre, per provocare i tuoi genitori. Vidi tua madre solo due volte dopo di ciò e l'ultima volta fu proprio qui, dove minacciò il mio Dudley. Quindi, non sono la persona a cui fare questa domanda. Ora hai le tue risposte. Per favore, vattene. Ho i bagagli da fare.” Si alzò.


Harry e Susan si alzarono. Lui guardò sua zia. “Mi spiace per quello che hai sofferto, zia Petunia, sembra che siamo entrambi delle vittime. Spero che tu possa andare da qualche parte e trovare tutta la felicità che vuoi, forse non è troppo tardi per te e per Vernon per provarci di nuovo, una volta che la magia sarà completamente svanita; ma se stai cercando simpatia da parte mia, dopo il modo in cui mi avete trattato, ti sbagli di grosso. Tutti voi eravate adulti e ve la siete presa con me - un bambino indifeso. Potreste pure essere stati portati a comportarvi così, ma questa non è una scusa! Addio, Petunia Dursley.” Ad Harry saltò in mente una verità universale, i bulli non nascono ma vengono creati. Il mondo magico aveva una gran parte di responsabilità per i Dursley, almeno quanta ne avevano i Dursley stessi.


“Harry, prima che tu vada vorrei sapere un'ultima cosa. Ora che sei un adulto, dovrai sposarti come tuo padre?”


Harry annuì mentre lei continuava e si rivolgeva a Susan, “Quindi presumo che tu sia la sua fidanzata?”


Susan certamente non era preparata per quella domanda e per tutte le sue ramificazioni. Voleva rispondere. La sua bocca non funzionava - la pura follia di quella domanda! Improvvisamente la colpì. Harry si sarebbe sposato in un anno e lei in poco più di un anno. Le possibilità che si sposassero loro due erano, erano, erano...


Harry venne in suo aiuto con tre parole che avrebbero cambiato per sempre la sua vita. Prendendo la mano di lei, guardò sua zia.


“Sì, lo è.” disse con calma. Susan era stordita e poté soltanto annuire.


“Me lo immaginavo. Sembra abbastanza carina, suppongo. Ricordate quello di cui la vostra razza è capace. Persino quelli che considerate degli eroi, come la mia cara sorella.” disse, indicando loro la porta. Guardò Bill, che annuì, e mosse le labbra per dire 'due giorni.'


“Bill dice che le barriere dureranno due giorni. Tanto per andare sul sicuro, vi suggerisco di andarvene entro 36 ore. Buona fortuna, zia Petunia, e, per imitare mio cugino: 'Finalmente, che fottuta liberazione!' Prega che le nostre strade non si incrocino mai più o potresti vedere cosa io sono capace di fare. Ricorda che sarebbe stato facile per me non venire e lasciare che vi uccidessero. Pensaci ogni notte. Vieni Susan, andiamo.”


Erano a metà strada per la casa della signora Figg, quando finalmente Susan ritrovò la voce. “Non eri obbligato a dirglielo.”


“Mmh, mi è piaciuto minacciarla. Se qualcuno se lo merita...” La guardò.


“No, la parte su me che sono la tua fidanzata. Non eri costretto a farlo.” disse lei, leggermente esasperata. 


Harry si fermò e la guardò. “Ascolta, ti ho offerto la possibilità di andartene quando ti ho detto di Voldemort. Non l'hai fatto. I miei amici non sembrano più essermi molto amici. Sembrano cospiratori in una specie di grande complotto. Ho persone che cercano di controllare la mia vita, persone che non si fanno problemi a cercare di farlo. Ginny è passata dal non essere in grado di parlarmi, al pedinarmi come quella Romilda Vane, con l'unica differenza che ha un piccolo esercito ad aiutarla. Sarò onesto con te, Susan. Tu mi piaci. Io ti rispetto. Non stai cercando di controllarmi, o se sì, stai facendo un lavoro così buono che non me ne sono accorto. Non so se sono innamorato di te, ma sei stata l'unica sulla quale ho potuto contare, ultimamente. Quando ti ho chiesto di fidarti di me, ti sei fidata di me. Oggi, ho appreso che sia io che la mia ragazza dobbiamo sposarci. Significa o lasciati andare, o fidarmi del mio istinto, proprio come ha detto mio padre. 'La mia pancia' mi dice di scegliere un'amica che mi supporti. Tu mi fai sentire bene. Prenderò un'amica che rispetto, che mi fa sentire bene e che non ha fatto altro che sostenermi mentre cercavo di afferrare disperatamente qualcosa che non sono sicuro di poter di capire. Quindi, questo è tutto, per quanto mi riguarda. Se pensi di innamorarti presto di qualcun altro, fammelo sapere, ma da parte mia, non so come potrei fare di meglio.”


Non solo Susan era incapace di parlare, ma anche i movimenti coordinati erano diventati problematici. Era mezza inciampata e mezza aggrappata a lui. Lo afferrò. Lo strinse a sé e scoppiò in singhiozzi sulla sua maglietta. 


“Lo dicevi veramente! Davvero lo dicevi veramente? Certo, lo voglio! Possiamo farlo funzionare! So che potremo!” Stava balbettando e lo sapeva, ma le parole continuavano a uscire dalla sua bocca. Per fortuna, Harry la fermò baciandola.


Harry aveva sentito un'ondata di calore mentre stava inciampando nel suo discorso. L'avrebbe perdonata per quell'abbraccio spaccacostole. Era stata una giornata dura per entrambi. Quando la baciò, lei restituì il bacio con orgoglio. Harry non aveva davvero trascorso del tempo a sognare momenti come quello. Non era sicuro se fosse una cosa reale o solo due persone che lottavano per trovare qualcosa a cui aggrapparsi. In ogni modo si sentiva bene - dannatamente bene. Vide Remus e Bill avvicinarsi a loro, quando il dolore lo colpì. Nella sua euforia aveva lasciato che i suoi scudi mentali si abbassassero. Non faceva così male da tanto tempo. Voldemort era più forte di prima. Harry poteva sentirlo e vederlo nella sua mente, mentre cadeva tra le braccia di Susan. Remus lo raggiunse per primo, mentre Harry si artigliava la cicatrice. 


“Azkaban - sta conquistando Azkaban.”















Note dell’autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)


Visitate il mio profilo per trovare i link ai miei thread di discussioni. Grazie per le recensioni all'ultimo capitolo. Nel prossimo capitolo Voldemort vs Azkaban - a modo mio! Spero che vi piaccia la mia resa sui 'veri Potter'. Avevano solo 21 anni, dopotutto. Alla prossima.

Jim. 




Note dell’autore postate sul forum:

(Queste note sono state scritte da jbern e postate sul forum apposito per TFTCD; tradotte da Luc_y)


Okay, a cosa stavo pensando quando creavo questo capitolo? Di solito mi capita di vedere James e Lily descritti come modelli di virtù. Io volevo degli esseri umani. Nello specifico, degli esseri umani di 21 anni, intrappolati nel mezzo di una guerra, schiacciati da un possibile destino riservato a loro figlio. Entrambi hanno perso tutto, a eccezione di l’un l’altra e loro figlio (non contiamo i Dursley). Fino a dove si sarebbe spinta Lily per salvare il suo bambino? L’unica cosa che proprio non si può negare è che amasse Harry abbastanza da compiere quel sacrificio. La domanda è: quanti altri ancora sarebbe stata disposta a sacrificare? Per quanto riguarda le motivazioni di Lily, tutto ciò che Harry ha mai sentito su di lei era o un pettegolezzo o un’insinuazione o proveniente dalla bocca di Petunia, la quale ha avuto tempo a bizzeffe per odiare Lily. Io volevo che foste voi lettori a trarre la vostra conclusione personale su di lei. La mia beta ha sospettato che alcuni di voi odieranno con forza il mio ritratto. Per il momento, non ho ancora ricevuto alcun commento simile, ma se succede, indovinate? Il mio umile lavoro è riuscito a provocare una forte reazione in qualcuno. Facile strappare una risata o qualche lusinga gratuita, ma far arrabbiare qualcuno che comunque voglia continuare a leggere la storia è, be’, non mi vengono in mente parole migliori se non: figo!


Per passare a James, ho voluto dargli un tocco di riflessività. Non è mai raffigurato come un tipo pensieroso. La frase ‘siamo noi a usare la magia o è la magia a usare noi’ è una delle mie preferite.


Scena 1— con Peter e Voldy, l’avevo quasi tagliata. Qualcuno ha già fatto notare che la scenetta comica sembra fuori luogo. Comunque sia, il mio Voldy interiore dice che, solo perché i lettori e il lato della ‘luce’ sono in preda all’angoscia — non significa che lui non si può divertire! Inoltre voglio davvero esplorare la profondità dell’insania di Peter. Il fatto che questa intera scena prenda luogo mentre sta rianimando Percy mi ha piuttosto divertito e, dato che avete notato che sto continuando con il thread della storia di Penny, mi è sembrato anche un po’ naturale.


Scena 2 — quando l’ho scritta ho iniziato con la lettera di James e ci ho costruito poi intorno la scena. In qualche modo, in ogni lettera proveniente dal passato, James e Lily hanno sempre tutte le risposte. Non in questa. Vero, quando avevo ventuno anni io ce le avevo tutte le risposte… (solo che non avevo le giuste domande!).


Scena 3 — bene, nei miei pellegrinaggi tra le fanfiction, i Dissennatori si schierano sempre con Voldy, ma succede sempre durante un fuoriscena. Non ho mai visto una scena sulla negoziazione e scommetto che lo stesso vale per la maggior parte di voi. L’apertura con Voldy che considera il suo posto nell’universo e l’intera storia delle cose che si possono fare con un unicorno morto sono le mie parti preferite. Mi piacerebbe pensare che la mia versione di Voldy potrebbe effettivamente saper governare il mondo magico che ha conquistato.


Scena 4 — ho sempre ricercato una ragione realistica per l’odio patologico che i Dursley avevano per Harry. Mi piace pensare che con questa scena l’abbia espressa. Ho iniziato con il pensiero che forse, ma forse, era tutta colpa dello ‘strambo’. Ma che tuttavia non ne era veramente responsabile. Allo stesso tempo, avevo anche bisogno di qualcosa che avesse impedito strettamente a Vernon di far semplicemente fuori il ragazzo e della psicologia inversa per cui non volevano che Harry andasse a scuola per proteggere Petunia. Una delle altre cose che mi ronzava in testa era perché Petunia non sapesse che agli studenti non era permesso fare magie a casa. Così ho spiegato che non c’era quella legge durante la prima guerra. 


Be’, penso sia tutto per il momento. Mi occuperò di rispondere ai vostri commenti e ai post ora!


Capitolo 10 — Oltre alle fic su Harry ad Azkaban o su Harry che va ad Azkaban per combattere, non ho mai visto una bella resa di Voldy che si abbatte come una tempesta sulla prigione. Basta con l’angoscia e iniziamo a uccidere!


Jim






Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)


1) in originale: scone = una focaccina da tè, ovvero una sorta di biscotto alto che viene tagliato e riempito di marmellata o altre salse dolci.


2) Scarmaker è un altro nome goblin che è composto da scar + maker e quindi che potrebbe essere reso in italiano come: Creatore di Cicatrici o Sfregiatore.


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Capitolo 10
*** Azkaban sull'orlo del baratro ***


tftcd10.html


To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y






Disclaimer - Ahimè, ancora non possiedo tutto ciò. Non ci guadagno nulla da questa fiction; ora, avanti con lo spettacolo.


Mi devo inchinare di fronte allo straordinario talento da beta reader di FairyQilan. 


Ringraziamenti speciali a IP82 e a Olorin Stormcrown per il loro contributo.




Capitolo 10 - Azkaban sull'orlo del baratro


L'oscurità era caduta sulla piccola isola che ospitava la prigione dei maghi, Azkaban. Era un posto oscuro e pieno di presagi. La prigione aveva una sua mistica. Fino a tempi recenti, era stata considerata impenetrabile, a prova di fuga e un piccolo pezzo di inferno trasportato nel Nord Atlantico. Dopo la fuga di Sirius Black tre anni prima e la fuga di massa dell'ultimo anno, questa reputazione aveva perso un po' del suo lustro. Ma ancora, Il tempo ostile gelava le ossa di una persona, perfino in estate. La presenza di più di 100 Dissennatori aumentava l'atmosfera negativa. Se un normale essere umano avesse potuto percepire l'isola, avrebbe visto la nebbia e la foschia che circondavano la prigione, come un folto mantello allacciato stretto. Sul lato nord dell'isola si vedeva un'arrugginita carcassa di un U-boat tedesco della Seconda Guerra Mondiale. Se creature come i Dissennatori potessero festeggiare, il giorno in cui quei marines babbani si erano incagliati sarebbe stato una festa di grosse proporzioni. Gli auror che sorvegliavano la prigione erano stati troppo lenti a capire cosa stava succedendo. Nel momento in cui arrivarono, non c'era rimasto nessuno da salvare. Poco dopo, le barriere furono estese a oltre il limite dell'acqua.


In verità, alcuni pensavano che strutture come Hogwarts e Azkaban fossero a tutti gli effetti vive. Se fosse questo il caso, Hogwarts sarebbe stata un'educatrice gentile, che guidava con attenzione i suoi studenti nell'età adulta. Azkaban era il bambino crudele e deviato, che aveva la reputazione di giocare con cose morte. 


Gli auror di Azkaban lavoravano in turni di dodici ore. La paga extra era buona. Quattro giorni di turno seguiti da quattro giorni di riposo. I turni cambiavano da quello di giorno a quello notturno ogni due settimane. La maggioranza degli auror di Azkaban erano giovani, single e inesperti. C'erano un po' di auror anziani con più esperienza come caposquadra. Nonostante la presenza dei Dissennatori, alla maggior parte di loro piaceva il proprio lavoro lì. C'era molto tempo per fare pratica di duello. I capisquadra, che per varie ragioni non volevano più essere agenti sul campo, insegnavano ai loro subordinati, ogni volta che era possibile, tutti i trucchi del mestiere. Infatti, l'Accademia Addestramento Auror spesso raccomandava che quelli con un grado più basso di cadetto decorato passassero un paio d'anni 'sulla roccia' per affinare le proprie capacità, prima di procedere al lavoro sul campo. Da quando il Ministero aveva riconosciuto il ritorno del Signore Oscuro, il numero di auror in ogni turno era stato alzato da dodici a sedici.


Mentre gli auror gestivano la maggioranza delle interazioni dei prigionieri, le operazioni di routine venivano gestite da uno staff di elfi domestici. Si occupavano dei loro compiti felicemente, sapendo di dover rimanere ben lontani dai Dissennatori. Buoni pasti venivano preparati per gli auror, non così buoni per i prigionieri. Di tanto in tanto, quando un nuovo elfo si univa allo staff, serviva un po' di tempo per convincere la confusa creatura che 'i maghi e le streghe cattivi' non si meritavano il livello dei servizi che normalmente ci si sarebbe aspettati da un elfo domestico e che avevano bisogno soltanto che le loro celle venissero pulite su base settimanale. 


Ad Azkaban, c'erano due categorie di prigionieri - i temporanei e gli ergastolani. I temporanei avevano fatto qualcosa e gli era stato assegnato un periodo di detenzione sull'isola. Ci si aspettava che, ad un certo punto, venissero reintegrati nella società e che il soggiorno sull'isola avrebbe coretto il comportamento criminale che li aveva portati lì. Generalmente, un temporaneo aveva una vita migliore di un ergastolano. Le celle erano leggermente più larghe, il cibo era leggermente migliore, i pasti erano serviti con gli altri prigionieri, permettendo loro un po' di interazione e la prima scelta dalla limitata biblioteca, che per la maggior parte consisteva di libri di storia, guide di Erbologia, romanzi e altri argomenti assortiti. Un numero significativamente più basso di Dissennatori pattugliava i corridoi, altra cosa che sembrava rendere la vita un po' più accettabile per i prigionieri temporanei. Una volta al mese, era loro concesso di ricevere posta; solo pergamene, niente pacchi, ed era attentamente controllata dagli Spezzaincantesimi sulla terraferma prima di essere spedita sull'isola. C'era persino la possibilità di una visita, se al giusto personale del Ministero venivano dati 'incentivi' per permettere una cosa simile.


Per gli ergastolani, le cose non andavano così bene. Le celle erano più umide e piccole. Erano anche sul lato dell'isola esposto al vento e gli elementi erano tutt'altro che clementi. I benefici erano quasi inesistenti. I pasti venivano serviti nelle celle. L'esercizio fisico consisteva in tutto quello che il prigioniero sceglieva di fare entro i confini della sua cella. Di visite quasi non si parlava - non richiedevano solo soldi, ma anche agganci ben piazzati. Tranne il personale del Ministero, gli ultimi esseri umani che quei disgraziati avrebbero più visto sarebbero stati gli auror di guardia. Più Dissennatori pattugliavano i corridoi e i rumori dei terrorizzati e dei pazzi non era silenziato oltre la loro cella. Fino a tempi recenti, l'unica liberazione per i tipici ergastolani era l'abbraccio della morte. I fortunati infine morivano per polmonite o per altre malattie quando la loro magia smetteva di cercare di sostenerli, a quelli non così fortunati veniva somministrato 'Il Bacio'. Alcune delle guardie più sadiche avevano trasformato in uno show il momento in cui un prigioniero veniva baciato. Facevano guardare tutti gli altri prigionieri, come lezione per i temporanei e come promessa per gli ergastolani.


Al momento c'erano 43 temporanei e 19 ergastolani che risiedevano nella prigione. Quattordici degli ergastolani erano noti Mangiamorte. Quattro dei rimanenti cinque erano semplici assassini; dopo tutto, non tutti gli assassini erano Mangiamorte. L'ultima ergastolana era un po' un enigma, nel mondo babbano sarebbe stata considerata una 'prigioniera politica', una vittima di un Ministero corrotto. Era stata una principale candidata per rimpiazzare il precedente Ministro, ma tristemente impreparata alle altezze alle quali Cornelius Caramell si sarebbe elevato o alle bassezze alle quali sarebbe sceso - dipendeva dall'interpretazione di ciascuno. Purtroppo, ci fu uno scandalo che coinvolgeva assassinio e tradimento. La lady aveva proclamato la sua innocenza e aveva denunciato tutto quello come un esempio della peggiore sporca politica, ma la quantità di prove contro di lei era sbalorditiva e ben fabbricata. Sei lunghi anni le avevano strappato la sua giusta furia e la sua sfilacciata presa sulla sanità si poteva definire al massimo un tentativo. 


Sebbene ci fossero numerose finestre sbarrate nella prigione, pochi si preoccupavano di guardare fuori da esse. Nelle rare occasioni in cui la nebbia si sollevava, si poteva vedere solo acqua in ogni direzione. Forse durante il giorno, se stringevi gli occhi, potevi vedere le piccole macchie nere dei Dissennatori che circondavano l'interno delle barriere, mezzo miglio al largo. Questo è ciò che si sarebbe potuto vedere in ogni altra occasione, ma non in questa. Quella notte sarebbe stata differente. Lord Voldemort stava arrivando ad Azkaban.


Se ti fossi avvicinato a una strega o a un mago qualsiasi e avessi detto loro “Lord Voldemort è ad Azkaban”, questo avrebbe normalmente causato molti 'evviva' e molte notti di celebrazioni. Sfortunatamente era il modo in cui giungeva che avrebbe scacciato qualsiasi sogno ad occhi aperti. Stava arrivando di buon grado, con un punto da dimostrare e, di certo, non stava venendo da solo!


Il gruppo d'assalto fluttuava dieci metri (1) sopra le onde, attaccandosi alle proprie scope nel vento che mulinava. Un gruppo di cavalieri su scopa girava attorno a ciascuno dei quattro tappeti volanti. Tre dei quattro trasportavano un mago e un troll Schiantato. Il quarto sosteneva tre maghi accalcati al centro. Tre maghi aggiuntivi fluttuavano sulle proprie scope ai limiti del tappeto, aspettando istruzioni. Voldemort rise all'ironia che i tappeti volanti erano illegali in Inghilterra. Ancora un altro esempio del governo corrotto gestito da politici di professione che non rappresentavano una minaccia significativa per lui. I Purosangue possedevano praticamente tutti i voti ereditari, ma la maggior parte non si disturbava a presentarsi effettivamente a tutte le votazioni e procedure. Invece, avevano dei rappresentanti che votavano per loro. Alcune delle famiglie più potenti, come i Malfoy, o quelle che volevano contare nella politica, rappresentavano se stesse. Fino alla sfortunata cattura di Lucius, lui controllava direttamente o indirettamente il venti per cento dei voti ereditari. Il suo supporto assicurava l'approvazione di una norma e l'opposizione rendeva l'approvazione della norma almeno dubbiosa. Questi rappresentanti delle famiglie erano ben posizionati per ricevere doni e contributi monetari da influenti persone d'affari in cerca di favori. Un gruppo potente consisteva di produttori di scope che, attraverso patti sottobanco, era riuscito a bandire i tappeti volanti dall'Inghilterra. Avevano agito velocemente per impedire che i loro prodotti venissero relegati a fanatici dello sport e malati d'alta velocità. Lucius aveva semplicemente ricordato ai dirigenti della Nimbus Corporation il suo fermo sostegno alla continuazione di quel bando e, come orologi svizzeri, sette nuove scope Nimbus 2001 vennero consegnate alla sua magione. Accordi simili per merci e servizi regnavano supremi nel Wizegamot. La famiglia Weasley aveva ceduto di fatto i suoi tre voti a Silente in cambio di istruzione gratuita per i propri figli. 


Lord Voldemort fluttuava a forse 15 metri (2). Non usava né una scopa né un tappeto volante. Venti anni prima l'abominio era un drago, un Gallese Verde per la precisione. Ora era semplicemente il più fine pezzo di negromanzia che avesse mai fatto. Sebbene non avesse più il suo respiro fiammeggiante, non si stancava mai. L'altro vantaggio era la sua completa obbedienza e l'assoluta mancanza di preoccupazione per il proprio benessere. Era una cosa e come tale poteva essere riparata se danneggiata. Le ali del mostro erano incantate per non fare rumore mentre battevano senza riposo.


Guidò agevolmente la bestia non morta che lo trasportava in una lenta discesa che lo portò alla stessa altezza con il tappeto volante e gli Spezzaincantesimi. I sei erano mercenari Boliviani - be', in realtà preferivano essere chiamati contraenti indipendenti. La maggior parte dei mercenari erano ex auror o altri appartenenti alle forze dell'ordine, che si offrivano come guardie del corpo o maghi tiratori. Erano numerosi in Europa e quando la guerra iniziava a farsi seria entrambe le fazioni pagavano somme abbondanti per i loro servizi. La maggior parte di loro tendeva le orecchie, chiedendosi quando avrebbe dovuto offrire i propri servigi al miglior offerente. L'avidità era prevedibile e fortunatamente Lord Voldemort aveva le tasche piene. Gli uomini e le donne che fluttuavano di fronte a lui erano leggermente più specializzati e costosi essendo Spezzaincantesimi. Ex impiegati della Gringott, che avevano preferito mettere insieme i propri talenti e, dopo numerose riuscite spedizioni nelle tombe, avevano offerto la propria bacchetta per denaro. Fluttuò vicino al capo, un uomo con dei baffetti sottili di nome Enrico Castillo. 


“Enrico, ti andrebbe di spiegarmi le cause del nostro ritardo? Credevo, dai termini dell'accordo stipulato, che a quest'ora avremmo passato questo punto.” chiese laconico Lord Voldemort. 


“Molte scuse, gli elementi si sono dimostrati piuttosto impetuosi e i nostri progressi hanno sofferto a causa di ciò. Questo richiederà un po' più di tempo di quello originariamente pensato.” disse l'uomo.


“Quanto tempo in più? Sii certo della tua stima.” chiese Voldemort prendendo tempo per enunciare ogni parola, trasformando ogni sillaba in una minaccia, godendosi l'espressione spaventata negli occhi dell'uomo. L'uomo trasalì notevolmente e non disse niente per dieci secondi.


“Un'ora e mezza e saremmo andati avanti a sufficienza perché tu possa far entrare le tue forze. Se il tempo si mantiene così, ci vorranno altre sei ore per far cadere completamente le barriere.”


“Che ora dice il tuo orologio?”


“Sono le otto e un quarto di sera, mio signore.” disse formalmente il mercenario.


“Allora avrai fino alle 9.45 Inizierò ad uccidere i tuoi uomini alle 9.46. Ne morirà uno ogni dieci minuti aggiuntivi richiesti. Sono stato chiaro?”


“Sì. Saremo all'interno molto prima. Sebbene non capisco perché tu voglia che abbattiamo completamente le barriere. Sicuramente i tuoi nemici le rigetteranno o no?”


“Invece di preoccuparti delle mie ragioni, dovresti preoccuparti della tua nuova scadenza, sciocco. Se proprio devi saperlo, te lo dirò - chi ha detto che lascerò loro una prigione da riutilizzare? Ora, mio costoso amico, nel tuo caso il tempo è come sangue che sgorga da una ferita aperta. Quanto finisce, muori. Meglio tornare al lavoro ora.”


------------------------(Tutti amano un buon taglio di scena!)-------------------------------


Hannah Abbott stava rimuginando più che leggendo. Dentro, si biasimava per non essere rimasta con la sua migliore amica. Ora detta migliore amica era da qualche parte la fuori in un'avventura 'Harry Potter'. Il problema con queste avventure era che la gente tendeva a farsi male attorno ad Harry - fisicamente ed emozionalmente. Merlino, anche guardare una delle sue partite di Quidditch era pericoloso! No, lei non biasimava Harry. Era semplicemente un nesso che portava guai. La sua cotta personale per Harry era stata abbandonata al terzo anno. Justin riempì quel vuoto, piuttosto bene a dire il vero, e inoltre comportava molto meno pericolo di farsi male.


Si guardò intorno nella stanza. Sua sorella Chelsea stava cercando invano di portare avanti una conversazione con Neville Paciock. Neville era arrivato nella casa sicura in un buon stato d'animo. Lui ed Harry erano stati visti parlare in qualche occasione. Il fratello di Lisa, Kevin, diceva che Harry aveva mostrato a Neville il frammento della maschera da Mangiamorte di Rodolphus Lestrange e che i due si erano fatti una risata su quella e sul modo in cui Neville aveva evocato il Nottetempo sul corpo del Mangiamorte. Tuttavia, via via che i giorni passavano il suo buonumore si era affievolito e lui si era chiuso in se stesso. Il colpo più duro era stato quando dovette andare a identificare all'obitorio dell'ospedale tutti i suoi parenti morti.


Hannah era stata troppo impegnata ad aiutare Susan a combattere contro le sue perdite, così come Lisa e Mandy a superare la morte di Tony Goldstein. Aveva dovuto lasciare Neville a Chelsea. Il dono di sua sorella era più sulla linea di una “empatia proiettiva”, mentre il dono limitato di Hannah era più una “empatia interpretativa”. Chelsea poteva effettivamente far star meglio le persone e sollevargli l'umore solo con la sua presenza; tuttavia, quando era di cattivo umore, sua sorella poteva far scoraggiare perfino la buona natura dei gemelli Weasley. D'altra parte, era quasi impossibile mentire ad Hannah. Il corpo studentesco di Hogwarts l'anno prima aveva iniziato a riferirsi a lei come la “strega tiratore Hannah”. Il soprannome era stato ben guadagnato a causa della sua miracolosa capacità di beccare sempre i suoi amici durante le ronde dei Prefetti. A metà anno, il percorso e l'orario delle sue ronde era noto in tutte e quattro le case. Era stata oggetto di un eccessivo ammontare di scherzi, pochi dei quali avevano avuto successo. Farle mangiare o bere qualcosa che era stato avvelenato era quasi impossibile. In realtà a volte giocava per un po' con alcuni dei suoi aspiranti tormentatori. Arrivava quasi a mangiare il muffin avvelenato o a bere la bevanda corretta, solo per poi fermarsi per qualche ragione a cogliere le espressioni esasperate sulle loro facce. Era troppo facile e troppo divertente. Gli unici che ci erano mai riusciti erano i gemelli Weasley. Entrambi erano dei bugiardi così esperti che erano stati in grado di mentire senza traccia di colpevolezza o rimorso. Dopo la seconda volta che si ritrovò a cinguettare come un canarino, smise semplicemente di accettare qualunque cosa dai gemelli. 


Mentre continuava a sorvegliare la stanza vide Kevin, Lisa, Terry e Mandy impegnati in un gioco di carte babbano piuttosto vivace chiamato “Uno”. Mandy Brocklhurst stava fissando il suo ragazzo con l'occhiataccia da 'disastro incombente', dopo che le aveva fatto beccare per la seconda volta consecutiva un 'più quattro'. Almeno ora aveva una vasta varietà di carte fra cui scegliere. Invidiava tutto il quartetto. Era un doloroso promemoria di come avrebbe dovuto essere un'estate tra amici. Chiuse gli occhi momentaneamente e cercò di concentrarsi sulle loro emozioni positive, sperando in un momentaneo sollievo per scaricare la propria tensione. 'Dovremmo ridere e scherzare. Non dovremmo partecipare a funerali e consolarci l'un l'altro.' pensò con una fitta di dispiacere. In tutta sincerità, i suoi genitori non erano troppo preoccupati per lei e Chelsea. Il professor Silente aveva convinto le Abbott a venire dicendo loro come avrebbero potuto usare i loro talenti per sollevare il morale di tutti al numero 12. Sapere che la sua migliore amica al mondo aveva bisogno di lei era tutto l'incoraggiamento di cui Hannah aveva bisogno. Sapeva che Justin avrebbe capito. Il resto della biblioteca era vuoto. Normalmente, si sarebbe aspettata che ci fosse Hermione a richiedere un po' di pace e silenzio mentre studiava. Immaginava che l'energica Grifondoro aveva più probabilità di finire come Madama Pince che come Ministro della Magia, come tutti si aspettavano. Quel giorno era differente. Lei e Ron Weasley erano da qualche altra parte ad esplorare la loro nuova relazione. Tutti avevano sospirato affranti, pienamente coscienti di non aver puntato sul giorno giusto nel giro di scommesse. Qualcuno là fuori era considerevolmente più ricco. Sebbene Hannah sapesse che i due galeoni che aveva scommesso su Susan per scherzo, ora l'avrebbero resa più ricca di 50 galeoni! Le due ragazze avevano fatto una rapida conversazione sulla strada per la Gringott. Susan era stata persino capace di ignorare i tentativi di Ginny “La Sanguisuga” Weasley di arruffianarsi il povero Harry. A proposito, Sanguisuga ora non era in vista. Doveva essersene andata direttamente nella sua stanza a pensare al suo prossimo piano malvagio. L'espressione sulla sua faccia avrebbe valso la pena dell'ondata di rabbia che Hannah avrebbe senza dubbio provato.


La lettura del testamento era andata molto meglio di quanto ci si aspettasse. La presenza di Harry aveva dato forza a Susan. Era stata la decisione giusta mandarlo a cercarla dopo lo sfogo di Sanguisuga. Per fortuna, Susan aveva potuto ricambiare il favore durante la sua prova. Anche Hannah avrebbe dovuto accettare l'offerta di Harry, ma perfino dall'altra stanza aveva potuto letteralmente 'sentire' la tensione. Perfino sua madre, che possedeva solo una punta del dono, aveva aggrottato le sopracciglia e si era tenuta dall'altra parte della stanza. 


'Entrambi hanno una clausola di matrimonio. Urgh! Non far salire le tue speranze, Hannah! Potrebbe accadere, però. Non sarebbe meraviglioso? Aspetta un secondo! Se lo fanno, passerai un sacco di tempo in più a preoccuparti per Susan ed Harry! Saranno sempre in pericolo! Lui sarà sempre in giro a combattere i Mangiamorte e lei sarà troppo testarda per lasciarlo andare da solo. Potrebbe essere davvero un male per il tuo benessere emotivo. Dannazione! Sarà di nuovo come al terzo anno!' Hannah continuò a rimuginare tra sé, da un lato contenta e speranzosa per la sua Susan, dall'altro spaventata che la sua amica potesse ricevere più di quanto avesse accordato.


Il suo dibattito terminò quando una serie di forti rumori si poterono sentir provenire dal piano di sotto. Lasciò cadere il suo libro e si diresse verso le scale. Già si potevano sentire i suoni di Molly Weasley, mentre lei iniziava a riempire di attenzioni i nuovi arrivati. Mentre scendeva in cucina, sentì la voce di Susan.


“Siediti qui, Harry. Signora Weasley, potrebbe darmi un altro strofinaccio? La cicatrice di Harry ha iniziato a sanguinare quando ha avuto la visione.”


“Susan, voi ragazzi state bene?” chiese Hannah.


“Penso di sì, ma Harry ha avuto una visione di Azkaban che veniva attaccata. Il professor Lupin è andato ad avvertire il Preside e Bill è andato ad avvertire il Ministero. Harry, vuoi qualcosa da bere?”


“Acqua andrà bene.” disse Harry, cambiando il canovaccio sulla sua fronte con quello che gli era stato dato dalla signora Weasley. Susan afferrò un bicchiere e lo riempì dal lavandino. Si fermò per un momento e afferrò una fiala di pozione dalla scatola. 


“Ecco l'acqua e un rimedio per il mal di testa. Togli l'asciugamano e fammi vedere se ha smesso di sanguinare.” La cucina si era pian piano riempita di curiosi. Hannah pensò che fosse divertente guardare Molly Weasley. Sembrava un po' frustrata, come se volesse prendere il comando sulle cure di Harry, ma Susan non le stava dando nessuna possibilità.


“Qual è il verdetto, Guaritrice Bones?” chiese Harry, dopo aver bevuto la pozione con l'acqua.


“Ha smesso di sanguinare e si è chiusa da sola. Lo fa spesso?”


“Di tanto in tanto, ma solo quando la visione è davvero forte. Di norma, finisco semplicemente con il dare di stomaco. Vorrei solo aver vomitato di più sulla macchina di Zio Vernon. Chissà se gli piacerà il mio regalo d'addio.”


“Sono certa che l'apprezzerà, Harry. É il pensiero che conta. Questo mi ricorda... Trixie!” disse Susan e pochi momenti dopo l'elfa apparve. “Puoi portarci qualcosa da mangiare? Panini, forse? Harry ha bisogno di mettere qualcosa di solido nello stomaco e farebbe bene anche a me fare uno spuntino.”


“Grazie per aver scritto la nota per la signora Figg. Spero che la troverà e se ne vada prima che le barriere cadano.”


“Che succede, amico?” Ron saltò gli ultimi tre gradini della cucina. Una Hermione Granger un po' scompigliata gli era dietro. Lui afferrò un panino al roast beef dal vassoio con il quale Trixie era appena apparsa. 


“Voldemort è ad Azkaban.” rispose Harry, aspettando i versi di sorpresa mentre prendeva un morso dal suo panino al prosciutto e formaggio. “Bill sta cercando di avvertire il Ministero. Signora Weasley, potrebbe usare la Metropolvere e chiamare Madama Chips? Ha bisogno di essere avvertita e probabilmente può avvisare anche il San Mungo senza sembrare troppo sospetta. Meglio chiamare anche i gemelli, nel caso vada anche a Diagon Alley.” La menzione dei suoi figli la fece muovere verso il caminetto.


Ci fu un pop e Bill Weasley arrivò. Sembrava un po' seccato. Fu un po' sorpreso che Harry avesse tirato fuori la bacchetta quasi per riflesso. “Quanto mi hai detto che le barriere dureranno?”


“Quarantotto ore.” rispose lui con nonchalance.


“Okay, cosa ha detto il Ministero?”


“Negano che qualcosa vada storto ad Azkaban, ma dagli allarmi che ho potuto sentire e dalle persone che correvano qua e là, lo sanno. Ho visto Kingsley e Malocchio. Mi sono offerto di aiutarli, ma hanno detto che il Ministero sarebbe stato un po' contrariato con personale non del Ministero che corre attorno alla loro prigione. Quindi, se stai pianificando una piccola spedizione, io ci ripenserei.”


“Sono un po' deluso, ma se il Ministero vuole occuparsi dei propri problemi per una volta, chi sono io per discutere? Panino?” rispose Harry, indicando il vassoio.


“Grazie. Sono affamato.” disse Bill, prendendone avidamente due.


“Come hanno superato i Dissennatori?” chiese Lisa.


“Probabilmente hanno voltato gabbana. Aspettavano solo il momento giusto. Com'è il vostro Patronus? Potremmo averne bisogno nel prossimo futuro.” Harry sapeva che, tranne la lontra di Hermione e Ramoso, tutti gli altri studenti dell'ES potevano produrre lo scudo di nebbia. Ron era stato vicino a produrne uno corporeo, prima di lasciare la scuola. Guardò la sua ragazza/fidanzata. Era ancora shockato di averlo fatto per davvero. Tutto quello che le aveva detto aveva senso. Aveva cercato di convincere se stesso almeno tanto quanto stava cercando di convincere lei.


“Non sono mai stata capace di produrre altro che nebbia.”


“Be', sei adulta ora, nessun momento è migliore di questo. Fammi vedere.”


Susan tirò fuori la propria bacchetta e fece i movimenti. Al suo ordine verbale una debole nebbia si emanò dalla sua bacchetta. Provò ancora, questa volta con una voce più alta. Al suo terzo tentativo, praticamente urlò l'incantesimo. Per tutta risposta, la nebbia sembrò perfino più debole. Sospirò, sconfitta.


Harry si alzò. “Susan, fermati. Questo è uno degli incantesimi in cui il movimento della bacchetta e la verbalizzazione non contano niente.” Tirò fuori la sua bacchetta e la tenne perfettamente ferma. Concentrandosi sul ricordo recente dei loro baci nell'attico e sul profumo dei suoi capelli, sussurrò appena l'incantesimo. Fu ricompensato con il suo Patronus che saltò fuori dalla bacchetta. Camminò per la stanza e si fermò di fronte a Susan prima di sparire. 


“Non si tratta di quello che c'è qui o qui, ma quello che è qui.” disse, picchiettando la bacchetta sulla sua testa, sulla sua gola e infine sul suo petto. “Non pensare solo al tuo ricordo felice, prova a riviverlo.”


“Okay. Provo ancora.” disse lei, sembrando un po' più fiduciosa in se stessa. I suoi sforzi produssero una nebbia che sembrava solida.“Argh! C'ero quasi!”


“Che ricordo stai usando? Potresti voler provare con uno diverso.” Si intromise Hermione. 


“Preparare dolci con mia mamma. Di solito si risolveva con una battaglia a palle di farina.” disse Susan, soffiando aria fuori dalla bocca diretta verso la sua frangia, per sfogare un po' di frustrazione. 


“Prova un ricordo diverso. Non prenderla a male Susan, ma quel ricordo potrebbe non funzionare per un po', finché non smetterai di portare il lutto. Questo potrebbe deconcentrarti.” disse Hermione con attenzione, non volendo offendere Susan.


“Oh. Suppongo che tu abbia ragione. É così frustrante!” esclamò lei.


Harry sapeva di poterla aiutare, ma avrebbe avuto il coraggio per farcela? 'Che cazzo! Solo Tommy può uccidermi!'


“Susan. Ho scoperto che i ricordi migliori sono quelli che non hanno solo un sentimento collegato, ma anche un sapore, un tocco o un profumo. Ti fidi di me?”


Susan iniziò ad arrossire un po'. “Mi pare di averlo detto in varie occasioni di recente.” disse nervosamente.


“Okay, chiudi gli occhi.” disse lui, camminando verso di lei. Lei obbedì. Lui aspettò per un momento e la baciò. Poteva sentire il calore del suo rossore che cresceva. Era abbastanza certo di star arrossendo anche lui in quel momento, ma non gli importava. Si sentì qualche verso di sorpresa. Dopo circa cinque secondi scese giù e la baciò sul collo. Lei aveva la sua mano libera sulla nuca di Harry e fece un piccolo suono gorgogliante. Tenendo le mani sulla sua vita lui scivolò dietro di lei e continuò a baciarle il collo. Salì fino al lobo dell'orecchio e, tra un morsetto e l'altro, sussurrò le sue istruzioni.


“Tieni gli occhi chiusi. Concentrati sulla mia voce. Senti il mio respiro sul tuo collo. Ora, smettila di tentennare, tira fuori la bacchetta e di' l'incantesimo.”


“Expecto Patronum!” Harry sentì il mormorio nella stanza. Non doveva aprire gli occhi per sapere che aveva funzionato. Lo fece comunque e venne ricompensato da uno stallone fatto di nebbia. Quando questo sbuffò, il vapore sembrò uscire dalle sue narici. Dentro lui si sentiva un pochino colpevole. Aveva sperato di non dover mai ammettere le fantasie che aveva avuto l'anno prima in cui aveva pianificato di usare questa tecnica per insegnare a Cho come fare un Patronus.


“Molto bene, Susan. Avevi solo bisogno di un piccolo incoraggiamento nella giusta direzione.” Il solito mezzo sorriso di Susan si era trasformato in, per mancanza di una descrizione migliore, un sorrisetto stupido.


Lisa ruppe il silenzio. Con voce canzonatoria chiese: “Quindi Harry, quando torniamo a scuola puoi aiutarmi con il mio Patronus?”


“Uh, emh, ecco..” balbettò Harry.


Susan rispose per lui. “É occupato. Prenditi il tuo istruttore privato. Forse Ernie?” Stava davvero cercando di trattenersi con tutte le forze dal guardare direttamente Ginny. Hannah non aveva simili scrupoli. La faccia di Ginny era rossa, la sua bocca spalancata e lei sembrava abbastanza arrabbiata. E infatti, Hannah poté sentire la rabbia che si irradiava da lei mentre Ginny correva su per le scale. Ne era valsa la pena solo per vedere la sua faccia. Più tardi avrebbe dovuto dirlo a Susan.


Ron fece la domanda della quale tutti morivano dalla voglia di conoscere la risposta. “Da quanto tempo voi due state... emh, be', facendo quello?”


Harry strinse il fianco di Susan e con naturalezza evitò la domanda. L'aveva voltata e la stava guardando negli occhi. “Se me lo chiedi, da non abbastanza, ma mi sto impegnando per rimediare.” Susan lo ricompensò con un altro bacio. 


Mentre Ron ascoltava, lanciò un'occhiata verso sua madre. Quel giorno, alla lettura del testamento, Ron aveva colto un raro scorcio della natura astuta di sua madre. C'erano state soltanto poche occasioni nella sua vita in cui ricordava rabbia genuina da parte sua. La maggior parte di quelle occasioni erano state dirette ai gemelli. Sebbene ci fosse stata quella memorabile occasione in cui Charlie aveva informato la famiglia che avrebbe abbandonato la possibilità di giocare a Quidditch da professionista. Questo all'inizio fece apparire una grande sorriso sul volto di sua madre, solo per sparire quando lui iniziò a parlare entusiasticamente dell'allevamento dei draghi. Era la stessa espressione che vedeva sul suo volto ora. Ron sapeva che tutti lo consideravano un po' stupido - gli stava bene, ma aver condiviso una stanza con Harry per gli ultimi cinque anni aveva fatto sì che finisse con il conoscerlo piuttosto bene. Dal modo in cui si era comportato alla lettura del testamento quel giorno, c'erano tante possibilità che Harry si mettesse con Ginny tante quante ce n'erano che si mettesse con Pansy Parkinson. Nel tempo che avevano passato a 'pastrugnarsi' al piano di sopra, aveva chiesto alla sua nuova ragazza il suo ruolo nei piani di sua madre e sua sorella. Lei aveva ammesso di aver sperando che Harry e Ginny sarebbero finiti insieme, quando gli aveva chiesto di dire qualcosa a Harry sul treno alla fine della scuola. Ron ci era venuto a patti abbastanza facilmente, perché significava che Hermione non era interessata a Harry in quel senso. 


Hermione stava cercando di nascondere la sua espressione sbalordita. Sapeva che Ginny si sarebbe arrabbiata. Quella probabilmente sarebbe stata una lunga notte, che non avrebbe portato molto sonno. Voleva essere felice per Harry, ma sperava che lui non stesse facendo tutto quello solo per ribellarsi al Preside. Hermione non voleva saltare a nessuna conclusione finché non avesse avuto la possibilità di parlare con Harry in privato. Questo poteva essere un problema, dato che Harry non era troppo ben disposto nei suoi confronti al momento e che lei non sapeva quanto fosse sicura Susan. Dopo tutto, la gelosia di Cho aveva fatto implodere i precedenti tentativi di Harry di avere una ragazza. Hermione non aveva nulla contro Susan. Era una bella persona. Poteva andar bene per Harry. Certamente sembravano avere un po' di chimica tra loro. Le ricordava l'esperimento di chimica nel quale lei e Ron si erano impegnati nelle ultime quattro ore. Giunse alla conclusione che il suo intelletto impressionante poteva non essere in grado di risolvere questo problema. Ginny, Harry e Susan avrebbero dovuto risolverlo per conto proprio. Hermione guardò Ron. Nel suo tipico comportamento, Ron si strinse nelle spalle e e afferrò l'ultimo panino dal vassoio.


“Be' Harry, Fleur sta cercando di convincermi ad insegnarle come fare un Patronus. Potrei aver bisogno di prendere in prestito questa tecnica. Sono felice che il mio insegnante non abbia voluto farlo, comunque. C'era la diceria che giocasse per l'altra squadra... ma la cosa sta diventando disgustosa!” disse Bill, ridacchiando. Anche lui era preoccupato per sua madre e sua sorella. Sapeva che presto avrebbe avuto qualcosa di simile ad un 'momento da fratello maggiore' per la 'Piccola Rossa'. Probabilmente poteva intrufolarsi di sopra con la scusa di andare al bagno.


Mentre Bill considerava le sue opzioni, il caminetto prese vita con un rombo. Tra le fiamme, poteva vedere la sua vecchia fiamma di scuola, Emmeline Vance. “Bill! Abbiamo un problema! I Dissennatori sono impazziti. Stanno attaccando le città sulla costa! Il Ministero non risponde e sto avendo problemi a contattare Silente. Puoi aiutarmi?”


Bill guardò Harry, che annuì. “Tieni aperta la Metropolvere. Saremo lì in un minuto.”


Sua madre iniziò immediatamente a protestare. Bill semplicemente guardò Harry. Harry stava diventando bravo a ignorare la matriarca Weasley. Bill decise che poteva prendere in prestito un'altra delle lezioni di Harry. 


“Susan, non è lo stesso richiamare un Patronus quando un Dissennatore è proprio di fronte a te. Sei sicura di essere pronta per questo?” chiese Harry, afferrandole la spalla con mano ferma. 


“Dove vai tu, io ti seguo. Qualche altra domanda stupida?” Harry scosse la testa, impressionato dalla sua determinazione. Spostò lo sguardo sulla sua amica dai capelli cespugliosi.


“Hermione? Vieni?”


“Harry, sono ancora minorenne. Non posso.” disse lei, esasperata. Qualcosa scattò dentro Harry. 


“Certo che puoi! Pensi che il Ministero verrà a cercarti con così tante cose alle quali deve rispondere in questo momento? I loro Dissennatori sono là fuori ad attaccare la gente!” Harry avvertì l'ironia. Normalmente non sarebbe riuscito a tenere lontano Ron o Hermione. Ora, tanto per cambiare, era lui che stava chiedendo il suo aiuto. Forse si sentiva ancora vulnerabile dopo la ferita al Ministero? Forse era solo spaventata? Harry non aveva più tempo per i forse.


“Harry, io...” Iniziò lei, apparendo a disagio con gli occhi di tutti puntati addosso.


“Bene. Non vieni. Ho capito. Accio Firebolt! Susan, tu ed io abbiamo bisogno delle scope. Bill ed Emmeline possono Smaterializzarsi. Possiamo coprire più terreno in questo modo. Stai bassa comunque e scendi per combatterli. Attaccati al mio fianco. Non lasciarti separare. Se capita, spara scintille rosse! Non voglio che tu cada.” Susan annuì e richiamò la sua Scopalinda Sette. 


Harry sapeva che non avrebbe dovuto farlo. Tutti parlavano di come si stesse comportando in modo più maturo di quanto non avesse mai fatto prima. Sfortunatamente, era ancora un adolescente. Mentre camminava verso il caminetto lanciò un'occhiata ad Hermione. Era uno sguardo tradito - uno sguardo d'amicizia danneggiata. Le sue parole furono un pugno di ghiaccio sul volto di lei.


“Bene. Nessun altro verrà ad aiutarci a salvare i babbani. Andiamo. Deve essere la mia mania di salvare la gente.” disse Harry, diretto nel camino, sapendo che la sua freccia verbale era andata a segno.


----------------------------(Taglio di scena, povera Hermione)----------------------------


“Le barriere sono state superate. Sei libero di procedere!” disse Enrico sorridendo, sapendo di avere ancora trenta minuti rimanenti sulla sua stima. 


Lord Voldemort fece un cenno ai suoi seguaci e disse un semplice comando, “Attaccate!”


Vide i cavalcatori di scope e tappeti volanti gettarsi in avanti. Mosse il drago vicino al tappeto dello Spezzaincantesimi. Il sorriso di Enrico svanì quando la testa del drago fluttuò a neppure due metri da lui. Occhi senza vita lo guardarono.


“Come segno della mia buona fede, non imporrò nessuna penalità come stabilito, signor Castillo. Sospetto che avrò ancora bisogno dei tuoi servigi. Comunque, mi aspetto che la prossima volta che faremo affari insieme, le tue tariffe saranno rimaste le stesse e non, diciamo, gonfiate.”


“Oh, certamente, mio signore. Sei molto generoso. Le barriere cadranno completamente in altre cinque ore.”


“Potrebbero anche cadere quando la prigione sarà distrutta. Dovremo fare affari ancora, signor Castillo - fino ad allora...”


Lord Voldemort guidò la sua cavalcatura lontano dallo Spezzaincantesimi e attraverso la scintillante incandescenza che indicava il punto in cui le barriere erano state compromesse. Spronò il suo mostro in avanti, attraverso di essa. Stavano facendo un approccio diretto all'area d'alta sicurezza. Poteva già vedere le forme dei Dissennatori che lasciavano l'isola. Quelli ancora dentro avrebbero presto cominciato ad attaccare gli auror. L'obiettivo principale era liberare i suoi seguaci imprigionati. L'obiettivo secondario era distruggere la prigione. Uno dei suoi seguaci portava una macchina fotografica magica. La distruzione di Azkaban sarebbe rimasta per i posteri e sarebbe servita a demoralizzare i suoi nemici. Voldemort immaginava che l'unico modo in cui avrebbe potuto mandare un messaggio più forte sarebbe stato saccheggiando il Ministero o Hogwarts stessa, il tutto a tempo debito. Le foto avrebbero trovato il loro posto nei giornali. Le pecore si sarebbero affollate intorno ai loro apparecchi radio mentre ascoltavano i commentatori che speculavano sulle conseguenze. Avrebbero reclamato a gran voce che qualcuno li salvasse. Giocò seriamente con l'idea di offrire una tregua al mondo magico in cambio della testa di Harry Potter, solo per vedere se avrebbero accettato.


Si avvicinò alla costa rocciosa, guardando alcuni dei suoi servi circolare di fronte alle finestre dei prigionieri. Dentro, Lucius, Antonin e gli altri avrebbero sfondato le porte con le loro bacchette di contrabbando. Poteva già sentire le lontane detonazioni. Comandò al suo drago di distruggere il muro della prigione per creare un buco alla base. Lui e cinque Mangiamorte sarebbero entrati da lì, presso il livello più basso, per evitare i rinforzi dal reparto di sicurezza intermedio. L'intelligence lo aveva informato che c'erano sempre tre-quattro auror in servizio presso il reparto di alta sicurezza. I fuggitivi o i Dissennatori se la sarebbero vista con loro.


“Peter, prendi due uomini e isola il prossimo corridoio! Vogliamo controllare la camera centrale. Li costringerà a Passaportare rinforzi presso l'altro lato della prigione. Muoviti, ora!” disse, guardando Codaliscia obbedire. Sentì gli allarmi iniziare a suonare. Avendo monitorato la risposta delle unità di auror a Londra, Voldemort sapeva che ci sarebbero voluti almeno cinque minuti prima che arrivassero i primi auror dal Ministero. Era bello avere anche una mappa completa della “prigione invulnerabile”; i soldi di Lucius erano stati ben spesi. 


Scese dal suo destriero. Al suo comando la creatura avrebbe iniziato ad attaccare seriamente la struttura per rovesciare la torre nord. Questo avrebbe bloccato ogni Smaterializzazione e avrebbe ulteriormente ridotto le aree in cui il Ministero avrebbe potuto schierare i suoi auror. Scuotendo la testa per un momento, percepì il ragazzo. Lo stupido moccioso aveva lasciato cadere le sue difese. Nel loro tiro alla fune mentale, Potter aveva praticamente lasciato andare il filo, facendo barcollare entrambe le loro menti. Ristabilendo i suoi scudi, inviò una potente sonda attraverso la connessione. Le difese brutalmente erette dell'avversario cedettero e lui si prese un momento per godersi l'agonia che gli stava infliggendo; ma quella era una mera distrazione. Non avrebbe permesso al ragazzo di distrarlo dall'obiettivo di quella notte. Ci sarebbe stato tempo per colpirlo e torturarlo più tardi.


Un crudele sorriso attraversò le sue labbra mentre guidava due Mangiamorte verso la camera centrale. Davanti a sé sentì urla e grida per evocare Patroni. Lì nella camera centrale c'erano quattro auror che stavano respingendo i Dissennatori nel corridoio, il capo che bestemmiava in spagnolo tra un incantesimo e l'altro. Voldemort descrisse un arco con la sua bacchetta e lanciò 'The Bone Saw' (3). L'auror doveva aver sentito la magia, ma fu troppo tardi. Il suo debole scudo cadde in pezzi e pochi secondi dopo il suo braccio della bacchetta stava girando a terra, con piccole scintille che uscivano ancora dalla punta di essa, mentre l'appendice si contorceva. Il Signore Oscuro lo finì con una Maledizione Esplosiva mentre evocava con nonchalance uno scudo contro un Reducto diretto a lui. Prima che potesse ricambiare il favore, l'auror donna cadde per un'anatema mortale lanciata da Peter. Voldemort cercò un altro avversario, ma i due auror rimanenti erano già stati entrambi doppiati dai suoi seguaci.


-----------------------------------(Taglio di Scena)------------------------------------------


Almeno la giornata di Ninfadora Tonks era migliorata. La lettura del testamento era stata terribile. Aveva praticamente mangiato vivo Harry e Remus glielo aveva fatto sapere in termini non fraintendibili. Avrebbe voluto scusarsi con lui, ma era corso via con Bill, Remus e la ragazza Bones subito dopo essersi confrontato con Silente. Il suo lupo mannaro avrebbe avuto qualche spiegazione da dare e lei dubitava che avrebbe resistito alle sue abilità negli interrogatori.


Erano passati anni da quando aveva parlato con zia Narcissa. Sua mamma le diceva sempre che si comportava come sua zia. Aveva visto in effetti un po' di questa cosa quel giorno e si era resa conto che sua made non la stava prendendo in giro. Quando aveva afferrato in quel modo il sedere del povero Charlie, Tonk, dannazione, era quasi scoppiata a ridere.


Aveva lasciato la lettura ed era andata dritta al quartier generale degli auror con le informazioni fornite da sua zia. Il secondo turno era iniziato e il Capitano di guardia aveva inviato la squadra di risposta rapida al Malfoy manor. Sotto le sembianze di sua zia, era stata in grado di catturare i due Mangiamorte che stavano aspettando il ritorno di Narcissa. Avevano passato le successive due ore a inventariare un'incredibile quantità di artefatti oscuri. Se non fosse già stato in prigione, suo zio sarebbe stato duramente pressato per spiegare tutto quello. Gli indicibili se la stavano praticamente facendo sotto per l'emozione quando gli avevano consegnato tutta quella roba. Era tornata al quartier generale. La parte peggiore del suo lavoro erano le scartoffie. Sembrava che non riusciva mai a mettersi in pari. Dopo il decimo rapporto, stava quasi desiderando che arrivasse un qualunque tipo di distrazione.


Stai attento a quello che desideri...


“Allarmi ad Azkaban!” urlò Lars Anders nella sala tattica. Dawlish alzò gli occhi dal giornale che stava leggendo.


“Esercitazione?”


“Non penso. Il primo turno avrebbe dovuto accennarmelo.”


“In sella, ragazzi! Ci aspetta un viaggio sulla roccia. Pronti e reattivi. Dispiegamento standard dal punto di adunata Merlino. Taber e Spinnet al centro.” disse Dawlish, afferrando la sua veste di pelle di drago dallo schienale della sua sedia.


“Dawlish, hai bisogno di un componente extra?” chiese Tonks.


Dawlish stava quasi per rifiutarla quando il secondo gruppo di clacson iniziò a suonare. Dawlish, Tonks e Anders incatenarono i loro sguardi quando ne riconobbero il significato. Un secondo gruppo di allarmi significava una breccia nella prigione e che la situazione stava peggiorando velocemente. C'era una piccola fitta di paura nel suo stomaco.


“Ben lieto di averti, Tonks! Cambio di piano. Il punto di adunata è Circe. Dispiegamento di combattimento. Io prendo il centro. Edwards, tu sei con me. Voi quattro avanzate due a due. Maledizioni a vista. Tonks, sei brava su una scopa? Bene; tu e Taber siete la pattuglia aerea. Un giro là fuori e tornate a fare rapporto.”


Dawlish guardò il corpulento svedese, col quale si confrontava costantemente. “Meglio farci avere un po' di rinforzi.”


“Marcia se ne sta già occupando. State attenti lì fuori.” disse Anders, guardando l'unità di risposta rapida dirigersi verso le aree di partenza. I sette auror formarono un cerchio. Dawlish afferrò una delle tre Passaporte etichettate 'Circe' e la porse al resto del gruppo. Cinque secondi più tardi scomparvero. Il Capitano di guardia Anders irruppe nella stanza successiva dove il suo assistente era già collegato con la Metropolvere principale del Quartier Generale. I loro sei operatori, per la maggior parte tirocinanti estivi, avrebbero iniziato a chiamare con la Metropolvere tutti gli auror disponibili per rispondere all'emergenza ad Azkaban.


La squadra riapparve al punto di adunata Circe. Un'area protetta, designata per fornire loro protezione mentre si schieravano in posizione. Il punto di adunata Merlino era nella sala centrale e il punto Le Fey era più vicino al reparto di alta sicurezza. Tonks e Karen Taber afferrarono una comet ciascuna dall'armadio delle scope e si alzarono in volo. Dawlish guidò gli altri quattro nell'approccio all'entrata di media sicurezza. Un elfo domestico li aspettava sulla porta.


“Maghi cattivi su tutta la prigione! Tutti maghi davvero cattivi sono liberi! I maghi non così cattivi sono ancora rinchiusi! Direttore Fulton ha bisogno di più aiuto di questo!”


Dawlish guardò la creatura terrorizzata. “Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato è qui?”


Gli occhi spalancati e il furioso scuotere la testa dell'elfo domestico furono tutta la conferma di cui Dawlish aveva bisogno.


------------------------ (cambio di POV su Tonks)---------------------------------------


Volò in cerchio sull'isola in senso antiorario. Karen l'avrebbe sorvolata in senso orario. Tonks non era affatto male in cielo, ma Karen era stata Cacciatrice nella squadra di Charlie Weasley che aveva vinto la coppa. La scopa era una comet vecchio modello, non migliore di quelle dei suoi giorni ad Hogwarts. Si spinse a circa quindici metri (4) quando passò oltre il sottomarino arrugginito. Era sul retro della prigione e protetta dalle intemperie. Davanti a lei vide qualcosa, molti qualcosa. Tre di loro erano troll o piccoli giganti. Non la infastidirono nemmeno un briciolo di quanto lo fece il drago che vide accanto a loro. Le tre forme più piccole dovevano essere Mangiamorte. Non l'avevano ancora vista. Si tuffò in picchiata verso il molo e aumentò la sua velocità. Il suo piano era apparire ad alta velocità, gettare la Maledizione più devastante del suo repertorio e sparire sotto la scogliera. Se il drago l'avesse seguita dritto là sotto, sarebbe stata in grado di buttarlo in acqua. Aspettò, si tirò fino a circa quindici metri di distanza e lanciò “La Mazza di Tolomeo”, una potente Maledizione Esplosiva. Poté vedere che due Mangiamorte vennero feriti nel risultato dell'esplosione, ma l'obbiettivo più grande rimase illeso. Con suo grande orrore, Karen girò l'angolo un secondo più tardi ad alta velocità e venne sbalzata in aria dal drago come una bambola di pezza. Il suo corpo sbandò giù per la scogliera e impattò sulle rocce sottostanti. Tonks non ebbe molto tempo per piangerla quando vide la ragione per cui Karen stava volando così veloce. I Mangiamorte avevano un paio di maghi che volavano di guardia e l'avevano rincorsa per indirizzarla dritta verso il drago. Si inclinarono a sinistra e si voltarono nella sua scia. Uno salì e l'altro scese. Tonk capì dalla tattica che i due si erano addestrati. Il mago con la scopa più veloce era quello che era sceso. L'avrebbe rincorsa fino a mandarla a tiro di fuoco del mago che era salito sopra. Scartò e corse verso le rocce sottostanti, sapendo che i suoi inseguitori non volavano su un vecchio modello di Comet come lei.


Schivò due Maledizioni e cercò di prendere un po' di velocità. Quando girò sul lato sopravvento dell'isola, la sua scopa sgroppò duramente quando il forte vento la colpì. Sorridendo, capì che sarebbe stato a suo vantaggio poiché le scope più veloci sarebbero state più dissestate. Non faceva nemmeno male che lei potesse farsi crescere un altro paia di braccia a bisogno. Fece mezza giravolta e strinse saldamente ginocchia e caviglie al manico di scopa, così da volare a rovescio, e sparò una selva di Schiantesimi proprio mentre il capo degli inseguitori beccava la corrente d'aria e lottava per controllare la scopa. Uno colpì il Mangiamorte sulle spalle. Cadde dal cielo per unirsi a Karen sulle rocce sottostanti. 'Questo è per te, Lentiggini. Ora vediamo come se la cava l'uomo nero numero due.'


Spinse la sua scopa in un'ascesa a spirale mentre le Maledizioni dell'inseguitore la raggiungevano, ognuna promettendo morte. Oscillò e si diresse verso le torri. Mattoni e calce esplosero sotto le Maledizioni Esplosive, uno dei detriti la colpì alla testa mentre cercava di lanciare uno scudo per essi. Usando il suo talento naturale, inclinò indietro il braccio in un'angolazione impossibile e sparò un getto di fiamme. Se il Mangiamorte fosse volato dritto attraverso di esse, probabilmente non si sarebbe fatto poi tanto male. Molto meno del dolore pulsante alla testa di Tonks, ma l'istinto umano è una forza potente da neutralizzare. Il Mangiamorte si abbassò quando lei lanciò un Incarceramus, spruzzando corde dalla bacchetta, costringendolo a correggere di nuovo la direzione. Si stava muovendo troppo velocemente e perse il controllo, sbattendo contro la torre nord. Se non l'avesse ucciso l'impatto, l'avrebbe fatto la caduta. 'Spiaccicato numero 2' pensò.


Tonks resistette alla tentazione di fare un giro di campo mentre si dirigeva al punto di raccolta. Dawlish avrebbe avuto bisogno di sapere contro cosa stavano combattendo. Prima avesse fatto rapporto, prima avrebbe potuto controllare se Karen poteva essere ancora viva. Concentrandosi sul suo talento, costrinse il taglio sulla sua testa a chiudersi.


---------------(Cambio Pov su Lavanda Brown -  Centralinista Tirocinante degli Auror, livello 2)-------------


Per una regina del gossip come Lavanda Brown, semplicemente non esisteva lavoro migliore del fare la Centralinista-Metropolvere degli Auror. Calì diceva che avrebbe dovuto provare a fare il tirocinio da Madama Piediburro, ma le notizie che raccoglieva lì erano sorprendenti! Sperava di essere in grado di continuare dopo la scuola. Il supervisore Tompkins era molto contento del suo lavoro. Questo consisteva nel rispondere alle chiamate via camino quando arrivavano e avvertire il suo supervisore riguardo la natura dell'emergenza di chi chiamava. Traeva molto orgoglio dal proprio lavoro e sentiva che stava facendo qualcosa di davvero importante.


Lavanda aveva ascoltato storie davvero divertenti, ma anche alcune che l'avevano spaventata. Il centralinista accanto a lei aveva ricevuto la chiamata dalla residenza dei Smith la notte in cui Zacharias era stato ucciso. Era stato orribile! Il ragazzo Tassorosso non le era mai piaciuta davvero, ma sentire le urla provenire dal caminetto era stato davvero inquietante. Gli Auror erano arrivati troppo tardi per salvare qualcuno. Erano tre notti (be', a dire il vero giorni, dato che il suo turno finiva alle sei del mattino) che non si faceva un sonno degno di questo nome.


Quella notte era molto movimentata. Al momento stava usando una cosa chiamata 'lista di avviso'. Questa pergamena conteneva tutti i nomi e gli indirizzi del personale delle forze dell'ordine da contattare in caso di emergenza. Ora stava parlando con il Professor Moody! Però non si ricordava di lei dalle lezioni. Si mise da parte mentre veniva fuori dal suo caminetto. Nonostante il protocollo diceva che non avrebbe dovuto! Lei sospirò e aspettò la disconnessione, così da poter chiamare il nome successivo della lista, ma il fuoco tornò in vita con un ruggito. Stava quasi per premere la leva di disconnessione manuale, ma qualcosa la fermò.


“Chiamata prioritaria dal Punto di Adunata Circe ad Azkaban!” Moody si girò e spinse Lavanda di nuovo sulla sua sedia. Tirò la leva che il suo supervisore le ha detto di non premere mai e poi mai. La chiamavano lo 'starnazzo d'emergenza'. Essa permetteva che quella conversazione venisse sentita da tutti nel Quartier Generale. 


“Procedi!” urlò Moody.


“É Tonks che parla! La situazione è fuori controllo! Ripeto, la situazione è fuori controllo! I Mangiamorte controllano il reparto di alta sicurezza e le celle centrali. Credo che tutti i prigionieri nel braccio di massima sicurezza siano liberi e armati! Dawlish e il Direttore stanno cercando di mantenere la presa nella mensa dell'area di media sicurezza. Abbiamo ricevuto rapporti secondo cui il Signore Oscuro è qui! Richiedo tutti i rinforzi disponibili! Il punto di adunata Circe è l'unica piattaforma ancora in mani amiche! I punti Merlino e Le Fey sono stati conquistati! Moody, siamo davvero nella merda, qui!”


“Trattienili, ragazza! Saremo lì non appena possibile! Bene, ascoltate! Voglio ogni Auror che possa maneggiare una bacchetta alle piattaforme di partenza in due minuti! Muovetevi, magonò.” Lavanda doveva ammettere che il suo Professore ci sapeva fare con le parole. 


Ci fu una certa baraonda mentre le persone sedute dietro le scrivanie si mettevano giubbe protettive e mantelli. Alcuni stavano prendendo le scope da una rastrelliera sul muro. Lavanda osservava la confusione. Moody fece un cenno a un alto uomo di colore che stava parlando con un uomo che assomigliava un po' a Ron Weasley. 'Sì, devono essere parenti.' pensò. 'Ron ha sempre quell'espressione quando è tagliato fuori da qualcosa.'


Si voltò verso il suo caminetto, afferrò la sua lista e fece la successiva chiamata. Fece le tre chiamate successive quasi meccanicamente. Fu interrotta di nuovo quando il suo compagno Grifondoro Colin Canon la chiamò dal suo caminetto. Aveva sulla faccia l'espressione da 'me la sto per fare sotto'.


“Lavanda! Ho appena ricevuto una chiamata dalla costa vicino alla prigione! I Dissennatori stanno attaccando!”


“Oh mio Dio! Aspetta, perché lo stai dicendo a me?” chiese lei esitante, temendo la risposta.


“Oh, il signor Tompkins è andato con gli altri. Il resto di noi sono solo studenti dei primi anni (5).”


Lavanda si guardò attorno e vide la stanza vuota. Il nodo nella sua gola le precipitò nello stomaco come un macigno. Gli altri cinque tirocinanti la guardavano con apprensione. Quella situazione non le piaceva neanche un po'. Perfino la donna che lavorava alla reception per gli appuntamenti se n'era andata. Non aveva mai voluto essere un capo, ma era stata smistata a Grifondoro per un motivo.


“Okay, ecco quello che faremo. Voi tre continuate a chiamare le persone sulla lista di avviso. Colin, tieni d'occhio la reception. Becky, contatta il dirigente in servizio al Ministero e fagli sapere dei Dissennatori e anche della prigione. Penso che sia Amos Diggory stanotte; controlla la scrivania del signor Tompkins. Colin, se devi occuparti di qualcosa alla reception dà la tua lista a Eddie. Dove hai detto che sono stati visti? Conosco qualcuno che posso chiamare. Eddie, chiama il San Mungo, devono sapere.”


Un minuto più tardi stava parlando con la sua cugina preferita, Emmeline Vance.


---------------------(Taglio di scena - Mi seguite tutti?)-------------------


Harry rotolò fuori dalla connessione della Metropolvere, ma non male come al solito. Forse essere arrabbiato aumenta l'equilibrio, comunque al momento non gli importava. La signorina Vance stava guardando fuori dalla finestra e parlando con una donna più anziana. Guardò Harry con un'espressione piuttosto confusa sul volto. Il caminetto ruggì e Susan ne uscì con naturalezza, spazzolandosi via un po' di fuliggine dalle braccia. Harry avrebbe avuto bisogno di chiederle il suo segreto prima o poi. Certo, la sua introduzione ai nuovi modi di viaggiare magicamente di solito era accompagnata da tante indicazioni quante quelle sull'Occlumanzia con l'untuoso bastardo. 'Ecco, afferra questa Harry, è una Passaporta', oppure 'Questa è Polvere Volante, fai così'.


“Harry, non dovresti essere qui. A cosa pensa Bill?” chiese Emmeline.


Harry iniziò a rispondere, ma Bill lo batté sul tempo. “Harry e Susan sono emancipati. Entrambi possono lanciare un Patronus corporeo. Posso dirti anche con buona certezza che Harry una volta ne ha scacciati un centinaio da solo. Poiché il Professor Silente non è disponibile, lui è la seconda persona migliore. In più la sua tecnica di insegnamento è piuttosto singolare.” non poté evitare di aggiungere Bill con un sorrisetto che fece arrossire e guardare altrove Susan. Harry era più sorpreso del complimento che imbarazzato. Non aveva mai pensato molto a quanto potessero essere potenti alcuni dei suoi incantesimi. 


“Okay, tu sei l'esperto di creature oscure. Se sei soddisfatto di loro, lo sono anch'io. Dung sarà qui fra un minuto. Qualcun altro?” chiese lei, senza notare l'espressione scura che attraversò il volto di Harry.


“No. Solo noi.” disse Bill velocemente. “Susan ed Harry hanno portato le scope. Noi possiamo seguirli lungo la costa. Andiamo. Dung può trovarci là.”


Emmeline salutò sua zia e si Smaterializzarono. La città in cui apparvero era una sonnacchiosa città di costiera. Erano già passate le dieci di sera. La città sembrava un po' troppo tranquilla. Le prime poche case alle quali si avvicinarono non mostrarono segni di vita. Avanzarono con cautela. Harry si fermò e chiuse gli occhi. Poteva sentirli, quasi come alcuni sentivano la pressione atmosferica diminuire prima di una tempesta. Ce n'era un piccolo gruppo, forse una dozzina.


“Andiamo. Circa un chilometro in quella direzione.” Puntò verso il centro della città, mentre saliva sulla scopa. Susan lo seguì, mentre gli altri due si Smaterializzarono con un pop. Harry rallentò e lasciò che Susan lo raggiungesse. Lanciò velocemente un incantesimo Non Notarmi su loro due, sperando che i babbani che avessero incontrato ne avrebbero subito gli effetti. Avvicinandosi videro lampi di luce e sentirono urla. Bill ed Emmeline stavano già combattendo. Harry dovette combattere consciamente contro se stesso per assicurarsi di non lasciare Susan da sola. 


Nel mezzo di un'incrocio fu dove trovarono i due membri dell'Ordine. Era la scena di un incidente d'auto, completa di due macchine della polizia, un'autopompa e due ambulanze. Le vittime giacevano sparpagliate al suolo. Dalle urla seppe che non erano ancora stati tutti baciati. Almeno era rimasto qualcuno da salvare. Bill se la stava cavando bene, ma la signorina Vance stava faticando. Non riuscì a identificare bene il Patronus di lei, sembrava una qualche specie di uccello ed era a fatica corporeo. Mentre si avvicinava, richiamò Ramoso per gettarsi nella mischia. Fu una buona cosa poiché l'uccello scomparve lasciando Emmeline praticamente indifesa. Il quartetto di Dissennatori le si avvicinò, ma vacillarono e si sparpagliarono sotto la fiera carica del Patronus di Harry. Fece cenno a Susan di aiutare Bill, che stava affrontando da solo praticamente tutto il resto con un Patronus cane molto determinato. Harry sapeva, dalle sue conversazioni con Bill, che era un cane da caccia irlandese con le sembianze del suo animale preferito, morto molti anni prima. Lanciò un'occhiata a Susan per assicurarsi che il su Patronus fosse formato. Lo era, sebbene sembrasse solido quanto l'uccello, ma Harry era fiero comunque. Al contrario, Ramoso sembrava quasi reale. Harry controllò i babbani che erano più vicini a loro. L'autista donna dell'ambulanza era ancora cosciente, anche se sembrava che si stesse artigliando brutalmente la faccia e schiumasse dalla bocca. La Schiantò e lanciò una serie di incantesimi di guarigione per chiudere i tagli sul suo volto. Avrebbe potuto avere delle deboli cicatrici, ma per il resto madama Chips sarebbe stata fiera del suo ospite più frequente. Il suo collega era morto, così come entrambi i poliziotti e quattro dei sei pompieri. Gli altri due erano semplicemente incoscienti. Scortato dall'eterea manifestazione di suo padre, avanzò per controllare l'incidente d'auto. Dai segni degli pneumatici la macchina aveva sterzato violentemente per sbattere poi contro il furgone. Corse verso il furgone. L'uomo respirava ancora e si lamentava quando Harry si arrivò. Il fatto che fosse incosciente probabilmente aveva contribuito a risparmiarlo. Harry lo guardò e lanciò un Incanto Diagnostico. Aveva lacerazioni sulle braccia e sul volto, causate dei vetri rotti. Anche diverse costole dell'uomo erano rotte o malamente ammaccate e anche la sua gamba destra, dove c'era stato l'impatto, probabilmente era rotta.


“Cosa stai facendo al mio papà?” sentì una voce chiedere. Harry era stato così concentrato nel controllore l'uomo che non aveva visto il ragazzino nel sedile posteriore.


“Sto controllando le sue ferite.”


“Cazzo! Harry Potter?”


“Uhm sì, tu chi sei?”


“Jason Higgins. Sono a Corvonero. Quelli erano Dissennatori? Tutti i poliziotti e i pompieri hanno iniziato ad urlare e scappar via.” Il ragazzino tirò su con il naso.


“A che anno sei?”


“Inizierò il mio secondo anno, signore.” Harry rabbrividì per essere stato chiamato 'signore'. Questo spiegava perché non sapesse come era fatto un Dissennatore.


“Come mai puoi fare magie fuori da scuola?”


“Una lunga storia. Non hai la tua bacchetta con te?” disse Harry, notando che il padre si era svegliato e lo guardava con occhi appena a fuoco. Jason scosse la testa come per dire no.


“Di cosa stai parlando, ragazzo? Cos'è successo qui? Cos'era quello spettacolo pirotecnico?”


“Signore, frequento la scuola di Jason. Vede i miei amici laggiù? Stanno respingendo i mostri. Suo figlio può vederli, anche se lei non può. Non è sicuro andare in giro questa notte. Dobbiamo farvi andare via di qui.”


“Okay.” Con questo lanciò un Incantesimo di pulizia e i frammenti di vetro scomparvero. Poi lanciò diversi Incantesimi suturanti e i tagli si chiusero, con grande sorpresa del padre.


“Cercherò di aggiustare l'ammaccatura e poi dovremmo essere in grado di aprire la portiera. Dopodiché potrò occuparmi della sua gamba.” L'uomo si limitò ad annuire silenziosamente.


“Reparo!” Incantò, mentre il metallo deformato tornava alla sua condizione originaria. Harry si voltò e rilanciò il suo Patronus, mandandolo ad attaccare i pochi Dissennatori rimanenti. Il ragazzo urlò mentre l'uomo sembrò sbalordito. Harry alzò le spalle e aprì la portiera dal lato del guidatore.


“Okay, questo farà un po' male. É pronto? Okay, facciamolo. Ferula!” L'uomo urlò, ma la gamba tornò lentamente alla sua forma originaria. Harry lanciò un altro po' di Incantesimi per chiudere le ferite e rilanciò l'Incanto Diagnostico. Disse all'uomo delle sue costole e che non voleva rischiare a fare qualcosa per sistemarle in quella situazione. Madama Chips diceva sempre “Le costole sono cose infide.” Il secondo Incantesimo Diagnostico indicò che erano solo ammaccate, senza nessuna rottura.


“Accidenti! Non stavi scherzando quando dicevi che avrebbe fatto male! Credi che il piccolo Jay sarà capace di fare tutto questo, un giorno?” grugnì il signor Higgins.


“Sì, con molto studio e pratica, ma è quello in cui sono bravi i Corvonero. Ascolti, mi piacerebbe molto rispondere alle sue domande. Per ora, se la sua macchina parte, deve andar via di qui e io devo controllare le altre persone. Sembra che stia bene, ma domani vada da un dottore a farsi controllare, specialmente le costole. Faccia attenzione guidando. Jason, devi essere un grande aiutante per tuo padre. Tieni gli occhi aperti per i Dissennatori. Digli se ne vedi qualcuno, così può guidare lontano da loro. Assicurati di portare la tua bacchetta con te e inizia a fare pratica di Schiantesimi e Pastoie Total Body, o almeno dei movimenti della bacchetta.”


“Lo farò, signore!” Harry rabbrividì ancora.


“Grazie, figliolo.” Il signor Higgins accese il motore e schizzò via. Jason lo stava ancora salutando con la mano come un matto. Harry si voltò per controllare l'altro veicolo.


Le persone in macchina erano già state baciate. Fece star male Harry guardare il bambino ancora nel seggiolino per auto. Sperò e pregò, ma molte scosse non fecero né svegliare né piangere il bambino, e nemmeno muoversi. Tutti gli altri respiravano ancora. Ci sarebbero voluti diversi giorni perché il corpo infine cedesse e morisse.


Harry era arrabbiato ora. Chiudendo gli occhi provò a sentire altri Dissennatori. Erano andati un paio di isolati più avanti e stavano iniziando a raggrupparsi, non volendo rinunciare al loro festino negato. Bill stava chiedendo ad Harry cosa avesse detto all'uomo e le altre due streghe controllavano il cielo per altri segni di guai. Harry li ignorò. Richiamò la sua Firebolt. Se avesse fatto attenzione, avrebbe notato che aveva usato la mano senza bacchetta per farlo. Con un solo movimento fluido salì sulla sua scopa prodotta artigianalmente e sfrecciò tra le case. Di nuovo, ignorò le loro urla. L'immagine del bambino senza vita era impressa nella sua mente. Tre strade più in là li vede fluttuare come le immagini di morte che erano. Harry si fermò circa dieci metri di fronte a loro e galleggiò sulla sua scopa da corsa. Non c'erano pensieri di felicità nella sua mente, solo giusta rabbia, perché quelle 'cose' esistevano. Levò la sua bacchetta su di loro. Nessun incantesimo uscì dalle sue labbra, ma sentì un'ondata nella sua magia. L'aria intorno a lui crepitò. Ci fu un effetto visivo simile a quello delle luci che vacillano durante un blackout. Harry sentì tutto il braccio della bacchetta sobbalzare mentre il suo Patronus usciva e colpiva il suolo correndo. Il rumore degli zoccoli di Ramoso echeggiò sull'asfalto. Non era giusto. I Patroni non facevano alcun rumore. Il gruppo di ombre iniziò a disperdersi, ma uno si mosse troppo lentamente. Venne impalato sulle corna del cervo vendicatore. La ripugnante creatura iniziò ad agitarsi selvaggiamente, mentre fili di fumo uscivano dalle sue ferite. Gli altri Dissennatori si fermarono a mezz'aria e guardarono il loro compagno ferito. Quello lottò freneticamente contro Ramoso e riuscì a sganciarsi dalle corna. Il Dissennatore collassò sulla strada.


Ramoso non aveva affatto finito. Il cervo cominciò a calpestarlo ripetutamente. Fumo nero e grigio stava uscendo dal Dissennatore ora. Estese una mano ossuta ai suoi compagni, come per una disperata richiesta di aiuto. L'appendice cadde inutile al suolo quando Ramoso si impennò e portò entrambi gli zoccoli anteriori sulla testa della creatura. Il corpo giacque a terra per un momento e poi si disintegrò in una colonna di fumo, che ondeggiò intorno al Patronus. Questo camminò attraverso la nuvola e alzò la testa in segno di sfida verso i Dissennatori che fluttuavano al di sopra. Quell'azione fu tutto ciò che servì per mandare i rimanenti Dissennatori a volare in tutte le direzioni. Harry poté percepire il loro terrore. Aveva un buon sapore.


Notò gli altri vicino a lui che lo fissavano a occhi sgranati. Avevano appena assistito all'impossibile. Harry non gli badò. Non badò a quanto si sentisse prosciugato d'energie o che sembrasse come che la sua spalla fosse stata colpita da una mazza ferrata. Ramoso tornò indietro verso di lui, mentre lui smontava e scendeva su gambe instabili. Sembrava più grande del solito e molto più intimidatorio. Harry tese la sua mano per toccarlo come aveva sempre fatto, sapendo che ci sarebbe passato attraverso e che l'immagine di suo padre sarebbe svanita.


Invece sentì del pelo quando gli toccò il muso, soffice, delicato pelo. Fece scorrere la mano sul lato della testa di Ramoso e toccò le corna. Erano solide come il resto di lui. Gli passò il braccio sotto il collo e fece un'azione che non aveva mai creduto possibile. Non era proprio reale, ma da qualche parte a metà tra la realtà e la fantasia; in ogni caso, in quella strada deserta, Harry Potter dette un abbraccio a suo padre. Un minuto dopo il cervo iniziò a sparire.


Susan parlò dopo un momento “Harry, era fantastico! Come hai fatto?”


“Non lo so. Volevo solo che se ne andassero.”


“Il tuo Patronus era solido! Non ho mai sentito di niente del genere prima.” disse Emmeline.


“Scommetto che nemmeno i Dissennatori l'hanno mai sentito. Te l'avevo detto che Harry era la seconda persona migliore.” disse Bill, sorridendo. “Come sapevi dov'erano?”


“Quando chiudo gli occhi e mi concentro, posso sentirli. Tu no?”


“Emh, no. No, a meno che non siano davvero molto vicini. Eri lontano un chilometro e hai seguito le loro tracce come un cane da caccia.”


Tutti ci pensarono in silenzio per un minuto. Fu interrotto da Bill che vide scintille rosse nel cielo. “Andiamo! É Dung!” Harry salì sulla scopa e schizzò via nella notte. Susan restò parecchio indietro. Ci volle un minuto per arrivarci. I due membri dell'ordine stavano già combattendo i Dissennatori. Era troppo tardi per Mundungus Fletcher. Era già stato baciato. Harry scese dalla scopa. Qualunque cosa riuscisse a fare, non richiedeva un Incantesimo particolarmente elaborato o complicati movimenti di bacchetta. Semplicemente puntò la sua bacchetta verso il Dissennatore, sentì lo stesso spossante impulso di energia e disse la prima cosa che gli venne in mente.


“Muori!”


-------(Taglio di scena - vedi le mie note d'autore su DPL (6) per una spiegazione)-----------


“Lucius, Walden, è così bello rivedervi. Spero che stiate bene.” Lord Voldemort accolse alcuni dei suoi seguaci liberati. Le sue forze controllavano fermamente i due terzi della prigione. Tutti i prigionieri dell'area di alta sicurezza erano stati liberati. Quelli che non erano già suoi servi erano stati portati davanti a lui.


“Ho una scelta semplice per voi, unitevi al mio servizio o vi ucciderò. Non per essere maleducato, ma ho un po' fretta. Avete un minuto per decidere.”


I quattro uomini che erano stati processati per omicidio scelsero subito il servizio. La donna stava ponderando attentamente la sua decisione. Dopo venti secondi fece una domanda.


“Posso uccidere Caramell?” C'era un luccichio nei suoi occhi.


“Ah, Madama Faircloth, sospetto che se ci fosse stata lei come mio avversario al Ministero tutto questo non sarebbe stato così facile. Non mi interessa cosa succede a quel buffone. É tutto ciò che richiedi?”


“Be', probabilmente avrò bisogno di uccidere sua moglie e i suoi bambini davanti a lui, prima che muoia.”


“Comprensibile. Abbiamo un accordo.”


“Grazie, Mio Signore.” Voldemort pose su di lei il suo marchio, sapendo che molti del suo cerchio ristretto avevano contribuito al complotto contro di lei, ma le sue facoltà ridotte erano fissate su quell'inutile zotico di Caramell. La strega era pericolosa e spezzata. Lui poteva riassemblare i pezzi a suo piacere.


“Lucius, aiuta Peter al fronte. Uccidili, falli sanguinare, ma non sconfiggerli completamente. Manderanno altri rinforzi. Quando arriveranno, massacrali. Abbiamo il vantaggio qui e quegli sciocchi non lo sapranno finché non sarà troppo tardi. Le rocce diventeranno rosse del loro sangue. Walden, trova i miei servi là fuori e fa' in modo che il drago e i troll inizino a distruggere le Torri nord. Antonin, prendi gli altri e controlla i dintorni dell'isola.” Voldemort guardò i suoi Mangiamorte disperdersi. Due guardie rimasero a coprire il punto d'adunata Merlino.


------------------------------------(Ultimo taglio di scena)----------------------------------


“Maledizione! Stiamo per essere macellati qui! Spinnet, continua a Maledire. Dove sono quei maledetti rinforzi?”


“Moody li sta portando!” urlò Tonks di rimando, controllando il corpo del Direttore. “Fulton è morto!”


Tonks dette una rapida occhiata, contando lei, erano rimasti solo sei auror accovacciati dietro i tavoli di quercia rovesciati. La situazione sembrava brutta. Se fosse stata lei al comando, avrebbe ordinato la ritirata. In fondo, era solo una roccia in mezzo all'oceano. Aggirò uno dei tavoli e lanciò due veloci Reducto, senza neppure controllare se avessero avuto qualche effetto. Con la coda dell'occhio, vide un segno di movimento. Agendo d'istinto lanciò un Incantesimo Tagliente. Fu ricompensata dall'urlo del Mangiamorte Disillusionato. La Maledizione d'Urto di Dawlish sbatté contro di lui un momento dopo e il nemico cadde.


La voce di Alastor Moody rimbombò nella sala. “Assumete posizioni difensive e concentrate i vostri incantesimi. Respingiamoli!” Tonks non era mai stata così contenta di sentire il clang della gamba artificiale di Moody.


L'avanzata dei Mangiamorte si fermò di fronte ai venti nuovi arrivi. Maledizioni attraversarono la stanza ad ondate. Era uno stallo, a quel punto. Lei stava prendendo copertura con Kingsley e Dawlish, uno di loro avrebbe schermato gli altri due che sparavano Maledizioni. Moody arrivò dietro di loro.


"Okay voi tre, c'è un passaggio segreto che ci porterà nella sala principale.” disse, toccando il suo occhio magico. “Gli elfi domestici dicono che lui è lì con solo due dei suoi lacchè. Ho detto a due di loro di Materializzarsi nella stanza quando usciremo, per distrarli. Possiamo prenderlo di sorpresa e finire tutto questo una volta per tutte. Anders, prendi il comando. Voi tre, seguitemi."

  













Note dell'autore:
(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)


Scusate, il capitolo è diventato lungo. Volevo che il grande duello prendesse luogo in questo capitolo. Immagino che dobbiate solo aspettare. Visitate il mio profilo per i link al mio forum. Posterò lì le mie note d'autore, probabilmente domani, penso.

  



Note sul forum:

(Queste note sono state scritte da jbern e postate sul forum apposito per TFTCD; tradotte da Luc_y)


Okay, ecco le mie note del capitolo 10.


Scena 1 - volevo dare ad Azkaban un bello slancio! Anche quelle storie che parlando di Harry che va ad Azkaban non parlano mai della prigione in sé. Scendendo così nel dettaglio, volevo darvi la possibilità di vedere per davvero la prigione nella vostra mente e darvi un'idea del tipo di vita da entrambi i lati delle sbarre. Fino a quando non è uscito 'Le ali della libertà', il mio film preferito sulla vita cerceraria era 'Brubaker'. Ancora oggi un film dannatamente bello!


La mia battuta preferita del capitolo è quella sul bambino deviato con la reputazione di giocare con cose morte, nella descrizione della prigione.


Ho detto in precedenza di non aver mai visto una bella fancition su Voldy che mette sotto sopra Azkaban. Si spera che per quando finirete questo capitolo e il prossimo, voi ne avrete vista una.


I mercenari hanno generato un bel po' di domande da parte del gruppo che mi sta aiutando a guidare questa storia, al quale ora si è unito anche IP82 (7)! Voldy ha appreso una lezione nel capitolo 1, quando si è portato allo stremo abbattendo le barriere di Amelia. Quindi: spendi uno o due galeoni e risparmia le forze per la vera battaglia. Per lavoro, io sono un contraente governativo (8) e mi piaceva l'idea di lui che appaltava il lavoro di spezzabarriere (9). Fateci caso, ho pure fatto in modo che il suo contraente rimanesse indietro. Persino la grandezza di Voldemort non riesce a far fronte alla regola Numero Uno degli impiegati a contratto - Niente viene mai finito in tempo!


Il drago, be', diciamo che sono grato che ai miei beta, la signorina Quilan e il signor Stormcrow, non fosse proprio piaciuto il modo in cui ho scritto originariamente la scena. In origine, Voldy stava semplicemente cavalcando una scopa e loro hanno commentato su quanto la cosa fosse pedestre e che necessitava di qualcosa che avrebbe evocato il tema musicale di Darth Vader. La ristesura ha aggiunto il Negrodrago. Anche a Voldy piace giocare con le cose morte, inoltre il livello di obbedienza è insuperabile. Anche IP82 è stato di grande aiuto e mi ha aiutato con la descrizione del Wizengamot. Mi sono immaginato un'organizzazione super corrotta, praticamente guidata dalle lobby politiche e dai potenti Purosangue. Laddove quelli, non poi così potenti, barattano il proprio potere in cambio di beni e servizi. Lascerò a voi ragazzi inserire la vostra battuta personale su quanto tutto questo non sia poi così differente da quello che abbiano noi nella realtà.


Scena 2 - continuo a ricevere commenti che dicono che non c'è stato abbastanza cordoglio al numero 12. É da un po' che semino indizi riguardo alle sorelle Abbott, si spera che voi sagaci lettori li abbiate colti. Silente (10) le ha volute lì per aiutare tutti a calmarsi. Sono sicuro che Ginny che veniva chiamata 'Sanguisuga' non ha dato fastidio a nessuno. L'intera cosa sul 'bacio-patronus' è già stata fatta prima, ma credo di averla messa giù abbastanza bene. Ci ho pure gettato dentro un po' di senso di colpa da parte di Harry su come avesse fantasticato di farlo con Cho lo scorso anno. Questo non è uno di quei festival della romanticheria dove Harry si innamora istantaneamente. Susan lo sta facendo velocemente e con grande ardore. La caduta di Harry verso l'amore sarà più lenta. Hannah sarà in grado di avvertirlo e se la prenderà con il suo didietro ben presto. 


Sono sicuro che i fan di Hermione mi staranno addosso, dicendo che lei sarebbe andata con Harry. Io penso che sia credibile che possa esitare, specialmente dopo essere stata gravemente ferita durante l'ultima occasione.


Scena 3 - Voldemort che entra ella prigione era un pezzo di transizione. Volevo che iniziasse a uccidere. Prima era, meglio era. Stavo pensando al primo film di Predator e a quando il braccio di Carl Wheater viene fatto saltare in aria e se ne sta a contorcersi sul pavimento.


Scena 4 e 5 - di nuovo credito a IP82. Mi ha convinto a riscrivere la scena. Originariamente c'era l'auror Spinnet nella scena. Ho cambiato con Tonks. É una che piace al pubblico. Inoltre, le sue abilità le permettono di essere un diavolo su un manico da scopa.


Scena 6 - Lavanda è stato solo un piccolo piacere personale. Mi ha divertito metterla nella posizione di essere al comando della risposta al disastro presso il quartier generale degli auror. Funziona pure nella linea della storia sull'ineguaglianza dei tirocinanti. I purosangue si beccano degli internati davvero fighi, durante i quali viaggiano all'estero in ciò che equivale a vacanze sponsorizzate dal governo. Mezzosangue e Nati Babbani ― be', loro si beccano lavori che comprendono cose come turni di 12 ore come operatori alle comunicazione via camino oppure come inservienti al St. Mungo. Ero ad un passo dall'utilizzare Luna al posto di Lavanda, ma ho pensato che sarebbe stato troppo poco realistico e inoltre ho dei piani per la Signorina Lovegood. Non credo che andrà a finire per niente bene per lei.


Scena 7 - Sì, lo so che il Patrono-killer è già stato fatto. E ancora una volta, penso di avergli reso giustizia. Odio i cattivi immortali che non siano il cattivo principale. É una cosa stupida e prometto che nella stragrande maggiorana delle fanfiction che scriverò, ci sarà un modo per uccidere i Dissennatori. É stata una scena difficile da scrivere. Il ragazzino nel furgone era originariamente un bambino di 9 anni destinato a diventare uno studente di Hogwarts. Invece, ho finito col farlo diventare un Corvonero undicenne, quasi dodicenne. Salterà fuori di nuovo, più avanti.


Scena 8 - Ancora una volta, mi piace cimentarmi con Voldy. Sul campo a dare ordini. Sa di avere il vantaggio qui e vuole davvero innalzare la conta dei corpi, oltre a distruggere un simbolo del potere del Ministero.


Scena 9 ― Be', prepara piuttosto bene il prossimo capitolo. 4 dei migliori del Ministero contro il Signore Oscuro. Prometto caos su larga scala.


É tutto per ora,

Jim







Note di traduzione:
(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)


1) 30 piedi


2) 50 piedi

3) The Bone Saw - La Sega Ossa

4) 50 piedi

5) grade ones; probabilmente con ciò si indicano gli studenti tirocinanti che ancora non hanno fatto i gufo, ovvero tutti gli studenti che fanno il tirocinio prima del loro quinto anno.

6) DarkLordPotter forum - dovreste già sapere di cosa si tratta, è il forum nel quale jbern e i suoi lettori commentavano i capitoli della fanfiction man mano che jbern li pubblicava.


7) IP82 era il lettore che ha indicato a jbern il forum dove sono presenti le varie discussioni sulle sue fanfiction.


8) Jbern è un 'government contractor' ― non so qual è il corrispettivo in Italia; 'impiegato governativo' sembra una traduzione corretta, ma forse è una carica diversa. In pratica possiede una compagnia che produce beni o servizi sotto contratto per il governo.


9) wardbreaking 


10) Dumbles in originale. Potrebbe evocare anche dumb = stupido, oltre che essere l'abbreviazione di Dumbledore ovvero Silente.




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Capitolo 11
*** La caduta di Azkaban ***


tftcd11.html


To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y







Disclaimer - JKR possiede tutti i diritti sulla sua opera. Nessuna persona, animale, Dissennatore o vampiro reali sono stati feriti durante questo capitolo, ma diversi letterari ne hanno prese un bel po'.

Giusti avvertimenti: Violenza e implicito stupro di un personaggio.



Capitolo 11 - La caduta di Azkaban



Tonks seguì Moody, Dawlish e Shacklebolt fuori dalla prigione. Si mossero lungo le rocce, lontano dal sentiero verso il punto di adunata. Moody si fermò vicino ad una roccia, la toccò tre volte con la sua bacchetta e mormorò qualcosa, poi la toccò altre due volte. La grande roccia scivolò di lato, rivelando un piccolo passaggio.


“Ero vicedirettore qui nei tardi anni sessanta. Si imparano un paio di cosette con il mestiere. Gli elfi domestici ci aspetteranno alla fine del passaggio. Spunteremo all'angolo ovest, dietro una fila di panche. Ci Disillusioneremo tutti. Tonks, tu e Dawlish fate il giro a sinistra e occupatevi delle sue due guardie. Attenta alla tua goffaggine, ragazza! Kingsley, tu ed io sposteremo le panchine e ci butteremo in una bella battuta di caccia. Gli elfi domestici aspetteranno trenta secondi e causeranno un diversivo. Tutto chiaro? Bene. Facciamola finita.”


Il passaggio era abbastanza largo solo per una persona. Pochi momenti più tardi la roccia tornò al suo posto, gettandoli nell'oscurità. Moody accese la sua bacchetta, ma solo a luce fioca. Il quartetto percorse lo stretto passaggio per circa quindici metri. Tonks cominciò a sentire una morsa allo stomaco. Non aveva mai creduto alla divinazione, ma semplicemente tutto quello non lo 'sentiva' giusto. Facendo una smorfia mise da parte quei sentimenti e li attribuì al nervosismo prima della battaglia. Iniziò a fare un inventario mentale dei suoi incantesimi. Incantesimi Taglienti, avrebbe iniziato con gli Incantesimi Taglienti. Un Tagliente abbastanza potente sarebbe andato bene. Consciamente, appiattì i muscoli e apportò altre modifiche corporee che avrebbero assottigliato il suo profilo. Una delle cose belle del suo potere era l'abilità di modificare il suo profilo per renderla un bersaglio più difficile. Questo la fece inciampare un po'. Avrebbe avuto bisogno di un minuto per abituarsi alla sua nuova riconfigurazione, ma sapeva che Moody aveva ancora bisogno di parlare con gli elfi domestici e che avrebbe usato il suo occhio magico per controllare la stanza. Iniziò a pensare a Remus.


'Merda! A cosa sto pensando? Il mago più potente del mondo è dall'altra parte di questo corridoio, e io che cosa faccio? Sbavo come una ragazzina per una palla di pelo!' pensò, scuotendo la testa con disgusto.


Guardò Moody inginocchiarsi e parlare con entrambi gli elfi domestici. Dawlish aveva un'espressione pensierosa sulla faccia e Kingsley - be', lui aveva sempre un'espressione troppo seria sulla faccia. Quindi sembrava proprio come al solito. Moody aveva più esperienza, ma Kingsley era un combattente superiore. In un duello ad armi pari, se Moody fosse stato nei suoi tempi d'oro e avesse avuto ancora tutte le parti del corpo, avrebbe puntato su di lui. Lo aveva già visto duellare prima. Si basava più sulla strategia che sul potere. Alastor Moody era un brutto pezzo da novanta in un combattimento. Sebbene il suo potere grezzo non fosse niente davanti cui arricciare il naso, avrebbe Congiurato e Trasfigurato a livello di Silente. Combinatelo con il potere grezzo di Kingsley e il Signore Oscuro avrebbe avuto qualche grattacapo. Procedette a Disillusionarsi, tremando come sempre alla viscida sensazione della Disillusione magica. Fece un paio di passi rapidi indietro nel tunnel per regolare i sensi. Non c'era tempo per gli errori a quel punto.


Moody aspettò finché tutti gli altri non fossero scomparsi; in un sussurro teso disse “Bene! Ci siamo. Kingsley, esci per primo, via quando ti tocco. Poi Dawlish, aspetta il mio tocco. Poi io e Tonks, tu tieni la retroguardia. Conta fino a cinque dopo che ti avrò toccata e seguimi. Lui è all'altro lato della stanza. Il Mangiamorte numero uno è al centro della stanza. Tonks, è tutto tuo. Il numero due sta controllando il corridoio verso la sala da pranzo. Finiscilo velocemente, Dawlish. Non perdere tempo a essere carino. Avremo bisogno del tuo aiuto. Kingsley, usa l'artiglieria pesante. Entrambi ci sbizzarriremo con le nostre magie migliori. Dopo il nostro primo attacco, io mi concentrerò sul proteggerti, mentre tu lo colpirai con tutto quello che hai! Voi elfi vi Materializzerete proprio nel mezzo dell'angolo più lontano della stanza e urlerete 'Maledetto assassino!' Smaterializzatevi non appena inizieranno a volare incantesimi.” Lanciò un Incantesimo Silenziante ad ampio raggio e attivò il meccanismo della porta nascosta. Prese un profondo respiro e toccò Kingsley sulla spalla.


-------------------------------(Taglio di scena)--------------------------------------


Harry si afflosciò al suolo. Aver evocato il secondo Patronus solido gli aveva sottratto gran parte d'energia. I risultati non erano meno spettacolari, comunque. Ramoso galoppò attraverso il prato e impattò sul Dissennatore, allontanandolo dal guscio vuoto che una volta era stato un mago di nome Mundungus Fletcher. Era confuso sul perché fosse capace di farlo. Dubitava che sarebbe stato quello il 'Potere che il Signore Oscuro non Conosce', e nemmeno quadrava con la sua capacità di imparare qualcosa di nuovo facendone esperienza che aveva proposto il Supremo Pezzo Stupido (1). Gli altri due Dissennatori erano volati via e gli altri due membri dell'Ordine guardavano il suo Patronus sbranare il Dissennatore. Il fumo scuro si disperse di nuovo ovunque mentre il Dissennatore lottava per liberarsi. Ci riuscì per un breve momento e iniziò a volare via. Ramoso gli dette la caccia. La prole infernale volò per circa venti metri prima di cadere al suolo a faccia avanti. Ramoso prese altra velocità e calpestò il Dissennatore. Si disintegrò meno di dieci secondi dopo.


Ci fu un momento di calma mentre i quattro guardavano il corpo del mago caduto. Infine, Emmeline parlò. “Torneremo per il suo corpo più tardi. Probabilmente ora dobbiamo muoverci verso la prossima città. Voi due, siete pronti a Materializzarvi di nuovo?”


Bill guardò Harry molto preoccupato, “Harry, non sembri stare in gran forma. Perché non lasci perdere il Patronus assassino e ne usi uno normale se puoi? Sembra che ti succhi via parecchia energia.”


“Ha ragione, Harry.” disse Susan, avvicinandosi a lui. “Non pretendere troppo da te stesso.” 


Harry voleva protestare, ma sapeva che avevano ragione. Si sentiva come se il vecchio Ollie 'maniaco pazzo' Baston gli avesse appena fatto fare un intero allenamento di Quidditch. “Proverò ad andarci piano.”


“Questa è la risposta che stavo cercando!” disse Susan, stringendogli la mano e sorridendogli. Lei si avvicinò a Bill mentre lui si affiancava ad Emmy per la successiva Materializzazione. Provò a concentrarsi sul modo in cui la magia si piegava mentre ciò accadeva. Prima era stato troppo preso dalle sue preoccupazioni per badare a memorizzare cosa si sentiva durante una Materializzazione. Non aveva fatto veramente caso alla sensazione. Era a dir poco memorabile, per un momento ti sentivi come improvvisamente compresso e come se non ci fosse aria da respirare. La cosa successiva che sapevi era che eri da qualche altra parte con, si spera, tutte le parti del tuo corpo. Di solito c'era il forte rumore di uno strappo, quando l'aria veniva forzata verso l'esterno. Un mago o una strega talentuosi sapevano camuffare il rumore fino a renderlo inesistente. Non era raccomandabile Smaterializzarsi con addosso un incantesimo di Disillusione o Silenziante. Le possibilità di Spaccamento aumentavano drammaticamente se cercavi di spostare contemporaneamente te stesso e un'aura magica esterna.


Harry si sentì di nuovo spremuto verso l'esistenza nel parcheggio di un negozio di alimentari. Trovò stabilità sui propri piedi e boccheggiò in cerca d'aria. Vide Bill e Susan Materializzarsi e, con un pizzico di soddisfazione, che anche la sua ragazza, che viaggiava con la Metropolvere senza sforzo, barcollò un po'. Prendendosi un momento, riguadagnò compostezza.


“Harry, puoi sentirli come hai fatto prima?” chiese Emmeline.


Chiuse gli occhi e si concentrò. Era una bella sensazione chiudere gli occhi. Si prese un momento per considerare che quel giorno per lui era iniziato alle due e mezza del mattino e, dal momento in cui aveva capito che Percy era morto, c'era stata una rivelazione spiazzante dopo l'altra. Era adulto ora e, sebbene non si fosse dichiarato e non si fosse proposto a Susan, era fidanzato. Questo avrebbe dovuto essere accolto persino meglio delle sue lezioni di Patronus. Un bel bagno caldo sarebbe stato bello e una dormita sarebbe stata una compagna gradita quella notte.


“Uhm, Harry, sei ancora con noi, amico?” chiese Bill.


“Oh, emh, mi dispiace, sono andato alla deriva per un attimo. No, non li sento da nessuna parte qui intorno. Faremo meglio a muoverci.”


“Be', perché non ci prendiamo cinque minuti? Ora che posso vederti alla luce, sembra che tu abbia bisogno di un paio di minuti.” affermò Bill.


“No. Dovremmo continuare.” disse Harry fermamente.


“Non succederà, campione! Non voglio Materializzarmi in un combattimento e vederti cadere. Perché tu e Susan non vi andate a sedere su quella panca laggiù? Verremo a prendervi tra poco. Ecco, lasciate che prenda le vostre scope.” disse Bill, prendendo prima la Scopalinda e poi, con un piccolo borbottio di protesta da parte di Harry, la Firebolt. Emmeline e Bill guardarono Susan guidarlo verso la panchina appena fuori il negozio chiuso e sedersi vicino a lui.


“Quei due, eh? Ho sempre pensato che provasse qualcosa per la tua sorellina.” disse Emmeline, giocando con una ciocca dei suoi capelli neri.


“A quanto pare tutti gli altri hanno avuto quest'idea. Si sono solo dimenticati di dirglielo. Merlino, guarda questa scopa. Fa sembrare quest'altra un ramoscello inutile! Non dirlo in giro Emmy, ma Harry ha una clausola di matrimonio che gli pende addosso. Come se non avesse già abbastanza di cui preoccuparsi.”


“Quindi stiamo guardando i futuri signore e signora Potter laggiù?”


“Potrebbe essere. Ho passato buona parte della giornata attorno a loro e sembrano entrambi contare molto l'uno sull'altra. É abbastanza facile vedere quanto lei sia cotta di lui. Harry invece è un po' più difficile da leggere. Credo che Ginny abbia davvero mandato all'aria le sue possibilità con lui.”


“Capisco cosa intendi. Diavolo, se fossi dieci anni più giovane, probabilmente farei anch'io un pensierino su di lui. Hai sentito la sua aura quando ti sei Smaterializzato con lui? Santa madre di Circe! Sembra come fare una Materializzazione congiunta con Silente.”


“Sì, l'ho sentita anch'io. C'è un sacco di potere grezzo in lui, questo è certo. Non ridere, ma tu e Tonks siete state entrambe gettate dentro l'intera storia sulla clausola del matrimonio.”


“Mi stai prendendo in giro! Oh, non mi stai prendendo in giro. Non mi meraviglia allora che Silente mi abbia chiesto cosa ne pensavo di Harry! Quanto lo lascerai riposare veramente?”


“Probabilmente una mezz'ora. É un morto che cammina. Immagino che fare qualcosa che nessuno ha mai fatto prima ti strappa fuori un bel po' di energie. Scommetto che anche a noi farà bene un po' di respiro.” disse Bill, ridacchiando.


Emmeline guardò Susan iniziare ad accarezzare i capelli di Harry. Lui aveva sepolto il volto nel suo grembo e probabilmente era già crollato. Sembravano carini insieme. Emmeline ricordava tanto tempo prima, quando lei e Bill erano soliti coccolarsi in quel modo. Immaginò che, dato che c'era un po' di tempo da sprecare, avrebbe anche potuto divertirsi un po'.


“Forza Bill, raccontami della ragazzina francese che ti stai facendo.”


---------------(Nel frattempo, sulla panchina)---------


“Siediti.” ordinò Susan, indicando la panchina. Harry stava ancora brontolando, ma tuttavia si sedette. Una volta fatto, sospirò pesantemente. Susan si sedette vicino a lui e lo circondò con le braccia.


Dopo qualche secondo, Harry ruppe il silenzio. “Mi dispiace. Non è un granché come primo appuntamento, vero?”


Questo la fece ridere. “Il solito gentiluomo, suppongo che dovrei essere più preoccupato per la prossima volta che vorrai portarmi fuori per una notte in città. Rilassati, Harry. Prenditi un momento e riposati. Non hai bisogno di farmi compagnia.” Susan lo spinse giù, a mettere la sua testa sul suo grembo, e iniziò a giocare con i suoi capelli e a massaggiargli la testa.


“É piacevole. Grazie!” mormorò Harry.


“Zitto ora. Stai tranquillo e riposati.” disse lei, togliendogli gli occhiali e posandoli al suo fianco. Dopo due minuti del suo trattamento, notò che il ritmo del suo respiro era cambiato. Prendendosi un momento, pensò a come esattamente Harry fosse finito col trovarsi sul suo grembo. Dal momento in cui era arrivato nel suo salotto, era stato una forza inarrestabile e lei aveva ritrovato la propria vita iniziare a ruotare attorno a lui. Non aveva bisogno che Hannah le facesse notare quanto fosse cotta di lui. Le sue emozioni erano state un vorticoso casino nei passati due giorni. Oh, metteva su la facciata coraggiosa quando era fuori dalla sua stanza, ma dietro la porta chiusa tutto spariva. Sapeva di essere il motivo per cui sia Hannah che Chelsea avevano accettato di venire al numero 12.


Ripensò alla sua conversazione sulla strada mentre andavano alla lettura dei testamenti. Hannah la stava aspettando, quando scese di sotto.


“Stai bene?” chiese.


“Puoi dirlo forte.” replicò Susan, cercando di mantenersi sul vago.


“Sputa il rospo!” ordinò Hannah.


“Harry è venuto a cercarmi.”


“E?”


“Abbiamo parlato per un po'. Poi lui ha realizzato il perché la Sanguisuga si era comportata da perfetta stronza.”


“E?” La voce di Hannah aveva un pizzico di frustrazione.


“Poi mi ha baciata.” disse Susan, guardando gli occhi della sua amica sgranarsi.


“Davvero!?”


“Sì! Abbassa la voce! Non diremo niente fino a dopo la lettura dei testamenti.”


“Oh, okay.” Hannah sembrò un po' delusa. “Allora, com'è stato?”


“Bello, molto bello. Più che bello, in effetti. Poi siamo tornati giù dall'attico...”


“Susan! Lassù? Ma no! Quel posto puzza!”


“Sì, lo so. Comunque, è tornato nella mia stanza dopo essersi fatto la doccia e cambiato, io stavo avendo un'altra delle mie crisi di pianto e lui ha iniziato ad abbracciarmi e a tirarmi su. Poi ha detto che era suo compito come mio ragazzo!” Entrambe le ragazze stavano saltellando su e giù a quel punto. Era così eccitata da riuscire ad ignorare Ginny che lo seguiva come un cagnolino, mentre andavano alla lettura dei testamenti.


Susan aveva pensato che quello sarebbe stato il picco più bello della sua giornata. Niente avrebbe potuto battere quello - giusto? Sbagliato! Non era stata la proposta di matrimonio da favola che si era sognata, ma era stato così intenso. Ancora si meravigliava di come lui era stato così disinvolto sul fatto che loro due si sarebbero sposati! L'intera storia sembrava così surreale al momento. Fuori dal nulla aveva detto all'improvviso che lei era la sua fidanzata e poi le aveva fatto tutto quel piccolo discorso sul vialetto di casa di sua zia. Susan seppe di non aver alcuna possibilità non appena lui iniziò a parlare. Un minuto si stavano baciando e quello dopo lui stava urlando di dolore e vomitando sull'auto dei suoi parenti. La loro relazione sembrava includere un'eccessiva quantità di vomito fino ad allora. 'Non esattamente un grande fondamento,' pensò. Ancora, era riuscita a riportarlo indietro attraverso la Metropolvere e a pulirlo. Poi c'era stata l'intera situazione con lei che faceva un Patronus. 'Quello sì che era un modo di annunciare che siamo una coppia!' All'inizio era nervosa e insicura, ma dopo un paio di secondi l'intera stanza era sparita e c'erano solo loro due. Non aveva nemmeno aperto gli occhi quando aveva lanciato l'incantesimo. Probabilmente c'erano anche alcune aree del suo corpo che non erano coperte da pelle d'oca in quel particolare momento. Non era completamente sicura, però.


Si chiese cosa avrebbe detto Hannah quando gliel'avrebbe raccontato. Il suo istinto le diceva che Hannah non sarebbe stata contenta quanto lei della cosa. Poteva già sentire la sua migliore amica dirle che stavano andando troppo veloce e di fare attenzione attorno a Harry. Wow! Che concetto! Fai attenzione attorno a Harry Potter! 'Attenzione' come buttarsi nel mezzo della notte alla ricerca di Dissennatori? Questo genere di attenzione? Sospirò, sapendo che Hannah teneva più a Susan che alla relazione di Susan con Harry. Le piaceva sapere che aveva una così buona e leale amica e avrebbe avuto bisogno che Hannah le impedisse di farsi trasportare troppo. Ecco lì l'ironia. Lui la stava facendo levitare a un metro da terra senza nemmeno provarci. Aveva detto che lei gli piaceva, ma che non era nemmeno sicuro di poterla amare. Avrebbe dovuto essere arrabbiata, ma guardando il suo volto addormentato, non era neppure infastidita, figurarsi arrabbiata.


A bassa voce sussurrò, con il suo tipico sorriso sul volto: “Oh, Harry, cosa devo fare con te?”


-----------(Taglio di scena)-------------


La camera centrale della prigione di Azkaban era una grande stanza. Di fronte a quella stanza c'era una piattaforma rialzata con un podio al centro e la statua di un Dissennatore dall'aspetto infausto. Era lì che si raccoglievano i prigionieri per guardare coloro che venivano baciati. File di scomode panchine, alcune delle quali con anelli di ferro inseriti nel pavimento di pietra per incatenare spettatori non consenzienti.


Voldemort era in piedi nell'angolo della camera principale, Peter sarebbe dovuto tornare dal fronte in circa cinque minuti. Il grosso delle forze del Ministero avrebbe dovuto essere arrivato ora e la strage doveva essere iniziata. Già sentiva i rumori del gruppo di demolizione iniziare presso l'ala di massima sicurezza. Forse quando avrebbe vinto, avrebbe fato costruire un monumento lì, per ricordare quel giorno. Per il giorno successivo tutta l'Inghilterra Magica sarebbe stata nel caos completo. Era interessante pensare a come le cose si sarebbero evolute da lì. C'era il rischio che la distruzione della prigione facesse effettivamente crescere alla massa una spina dorsale, ma ne dubitava sinceramente. Sospettava che alcuni dei suoi seguaci fossero irritati per il suo attacco diretto alle famiglie Purosangue. Erano accecati dal loro odio verso tutte le cose babbane. Ma in quelle circostanze, non aveva senso uccidere i maghi e le streghe Nati Babbani. La verità era che non erano questi a possedere il potere base. Gli eminenti Purosangue lo facevano. Al Wizegamot non poteva importare di meno di alcune streghe adolescenti Nate Babbane e dei loro genitori. A loro importava di se stessi. Altrimenti, avrebbe anche potuto iniziare dai registri di tutte le nascite magiche e avviare una strage sistematica. 'Niente di utile se non rimane nessuno da governare, no?' Comunque, sapeva che avrebbe dovuto ordinare una serie di attacchi contro i Nati Babbani solo per placare le sue truppe. Avrebbe avuto bisogno di pianificare i suoi colpi con attenzione, per massimizzare la loro efficacia. I Nati Babbani vicini a Potter, come la ragazza Granger. Anche lei aveva un po' di fama dalla sua. Un duplice omicidio sarebbe stato bello per loro. Peter avrebbe senza dubbio avuto qualche termine ridicolo per quello. 


Era lì fermo, perso nei suoi pensieri. Ci mise un momento per notare le figure che si erano intrufolate nella stanza. Una delle prime lezioni che aveva imparato dal Grande Silente era l'abilità di vedere oggetti invisibili. Era una delle prime capacità che aveva acquisito ed ecco qui questi quattro sciocchi auror che avevano intenzione di arrivare alle spalle del grande, grosso e cattivo Signore Oscuro. Ma per l'amor del cielo! Se fosse esistito, imparare quel trucco sarebbe praticamente stato nel 'Test d'Ingresso per diventare Signore Oscuro'. Non sapendo bene se considerarsi insultato, cercò di osservarli casualmente, senza rivelare il proprio vantaggio.


'Vediamo un po', il grande e venerabile Moody in persona. Tempo di finire quello che hai iniziato, mia cara Misha. Oh, e ha portato il suo protetto, Shacklebolt. Stanno venendo proprio verso di me. C'è la guardia del corpo di Caramell, che è pericolosa solo perché ha toccato il fondo e non ha nessun altro posto dove andare e, ma che piacere, quella non è la nipote metamorfomagus di Bella? Non ne vedo uno da quel mago tiratore a Calcutta. Già, quello sì che fu un duello memorabile! Dovrei avvertire i miei seguaci? Suppongo di sì, non ha senso sprecare risorse.”


“Cooper, Jamison: andate ad aiutare Lucius al fronte! Non c'è nessuna minaccia immediata qui. Andate!” disse Voldemort, guardando i due Mangiamorte correre lungo il corridoio.


Aspettò cinque secondi, mentre accarezzava la bacchetta di tasso nelle sue mani, un sorriso cattivo attraversò le sue labbra. "Dunque, voi quattro continuerete a starvene lì in piedi o intendiamo iniziare?” Si godette le espressioni schockate sui loro volti.


Senza perdere tempo animò la statua vicino alla metamorfomagus, che la afferrò, mentre gettava senza bacchetta una panchina sul percorso della Maledizione Esplosiva del nero. L'Incantesimo Tagliente di Dawlish finì ampiamente lontano alla sua sinistra, mentre Malocchio lanciò una seconda Maledizione Esplosiva che finì di polverizzare la panchina di pietra. Voldemort sibilò mentre innalzava uno scudo riflettente, spedendo il secondo Incantesimo Tagliente di Dawlish nella nuvola di detriti di pietra, facendo schizzare Moody fuori dal percorso. Un Pemfigo di Shacklebolt colpì la sua veste protettiva di unicorno, facendogli sentire nient'altro che una pacca amorevole, be', una pacca amorevole di Bella.


'L'animaletto di Caramell sembra affezionato agli Incantesimi Taglienti. Vediamo come affronta questo!' Lanciò la Bone Saw, rompendo gli scudi del corpulento auror, amputandogli entrambe le gambe all'altezza delle rotule. Voldemort ignorò i due elfi domestici urlanti che si erano Materializzati nella stanza.


'Due abbattuti. Due da abbattere. É tempo di divertirmi davvero.' Sentì il proprio sangue pompare; non era solo il nucleo magico di Weasley a farlo sentire giovane in quel momento. Un movimento della sua bacchetta e tre lupi apparvero. Moody trasfigurò due panchine in scorpioni giganti, mentre Shacklebolt evocava un piccolo orso nero. Doveva apprezzare la tattica di Moody; riempire il campo di battaglia di ingombri e tirare ogni colpo basso possibile. Avrebbe potuto farne un buon Mangiamorte. Lanciando un'occhiata ai suoi avversari caduti, notò che Dawlish mancava e che uno degli elfi domestici stava cercando di liberare la ragazza. Con un cenno Esiliò la creatura verso la parete così forte che probabilmente la uccise.


'Avrei dovuto uccidere gli elfi domestici nell'istante in cui sono apparsi.' si rimproverò. Avrebbe ricordato ai suoi uomini di uccidere tutti gli elfi domestici sull'isola per questo affronto. Lanciò una serie di Maledizioni Esplosive che uccisero gli scorpioni e permisero ai due lupi rimanenti di attaccare l'orso.


'É tempo di qualche buona beffa vecchio stampo.' pensò, prima di continuare ad alta voce. “Non c'è niente di meglio di una bella rissa per far scorrere il sangue nelle vene! Ecco, lasciate che vi aiuti a far scorrere il vostro sangue!”


Lanciò un 'Impalatore' all'auror, che urlò quando la maledizione colpì la sua veste protettiva. Probabilmente non aveva fatto troppo danno, ma era stata abbastanza per far barcollare l'auror, rendendo il suo ritorno di fuoco facile da schivare. La Maledizione d'Urto di Moody richiese uno scudo potente e, anche così, sentì l'onda d'urto riverberare attraverso di lui. Voldemort inviò una Maledizione che Uccide verso Shacklebolt, soltanto per vedere Moody appellare il suo compagno fuori dalla via della maledizione fatale. A credito dell'auror, doveva aspettarsi che Moody lo avrebbe fatto, così da riuscire a piazzare un paio di accurate Maledizioni Perforanti mentre veniva trascinato al sicuro.


Lord Voldemort si schermò dalle Maledizioni, non volendo testare i limiti della sua attrezzatura protettiva. La prima venne bloccata, ma la seconda gli scavò piuttosto dolorosamente il braccio, creando un buco nella sua manica e aprendo una ferita sanguinante da entrambi i lati del suo avambraccio. L'ultimo lupo barcollò verso il corpo dell'orso, ma cadde per un'altra Maledizione Perforante di Shacklebolt. Pochi momenti dopo gli animali evocati sparirono in una nuvola di fumo. Usando il fumo come copertura, Voldemort girò alla sua sinistra, lanciando una Maledizione Strangolante e Tagliente nota come 'Lo Squartatore', che prendeva nome dal nonno di Lucius, un creatore di incantesimi di professione che andò a far baldoria in una strage di babbani nel tardo 1800. La cosa più straordinaria riguardo alle azioni di Jacques Malfoy (2) fu che egli riuscì a tenersi fuori da quella stessa prigione. Al tempo, quando venne catturato dalle forze magiche, semplicemente produsse la ricerca e i permessi di sviluppo che il Wizengamot gli aveva commissionato. La formulazione era stata attentamente prodotta e permetteva espressamente di testare nuovi incantesimi su entità non magiche. Il permesso fu ovviamente revocato, ma ci fu poco altro che l'inutile Corpo di Consiglio poté fare al furbo mago. Peccato che la vita del mago venne stroncata prima del tempo, nei primi giorni del primo tentativo di dominio di Grindelwald.


La maledizione oscura ferì ulteriormente l'auror, ma senza andare nemmeno vicino all'evidente obiettivo di ucciderlo. Spostandosi per posizionare l'uomo barcollante tra sé e Moody, Voldemort lanciò una Maledizione d'Urto incredibilmente potente che spedì Kingsley Shacklebolt nell'aria come una bambola di pezza e a schiantarsi contro le panche non danneggiate vicino alla piattaforma rialzata. Moody fu costretto a togliersi di mezzo per evitare di essere colpito.


“Moody, come ti piace la carne nera? Io preferisco la mia ben cotta!” Detto questo, Voldemort scagliò una Maledizione di Fuoco Infernale sull'auror pesantemente ferito. Shacklebolt urlò mentre Moody cercò di bagnarlo con Incantesimi d'Acqua. Fu inutile. L'Auror Addestrato Kingsley Shacklebolt morì pochi secondi dopo. L'Auror Addestrato in pensione Alastor Moody si voltò per affrontare il Signore Oscuro, un'espressione folle si vedeva in entrambi i suoi occhi ora. L'odore di carne bruciata impregnava la stanza.


“Crucio!” urlò Moody. Voldemort la schivò appena in tempo. Sentì il potere grezzo dell'incantesimo quando gli passò accanto e ne fu impressionato. Avvertì la sensazione di pizzicore al braccio.


“Oh cielo, Senza Perdono! Devi stare attento, Moody. Potresti finire... be', proprio qui!” Voldemort rise. La battaglia era essenzialmente finita, una conclusione ovvia. Moody continuò a scagliare incantesimi - tutti letali. Voldemort evocò un serpente sul percorso di un Anatema che Uccide. Si schermò contro Maledizioni d'Urto e Taglienti e ne schivò un paio che gli sembrarono un po' troppo pericolose. Era una rara occasione per lui di concentrarsi davvero sulla sua magia difensiva. Continuò a schernire allegramente l'auror sconvolto. Non era bravo quanto Bellatrix, ma non era male.


“C'eri quasi, Alastor! Questo potevo quasi sentirlo! Però stai diventando sciatto con il tuo lavoro di bacchetta. Cosa ne pensi ora del tuo agguato?”


Il volto di Moody era una maschera d'odio, di un rosso bruciante. Lanciò incantesimi su incantesimi solo per vederli bloccati, schivati o resi inoffensivi in altri modi. Barcollò oltre pezzi di pietre rotte, inciampando su un anello di ferro avvitato al suolo. Moody si stava preparando a un altra raffica di incantesimi quando vacillò e si strinse il petto. La bacchetta inutile cadde dalla sua mano mentre lui si afflosciava al suolo.


Voldemort Esiliò la bacchetta di Moody lontano dall'auror in iperventilazione. Lanciò un incantesimo per chiudere le ferite sul suo braccio, per riparare i danni che Shacklebolt aveva causato. “Oh mannaggia, un po' di problemi col vecchio cuore? Tutti questi anni di paranoia ti stanno infine catturando? Non è rimasta abbastanza magia nel tuo vecchio corpo per compensare il tuo deterioramento? Avresti dovuto cercare di vivere in modo più pulito. Con me quello ha funzionato. Bè, quello e i rituali oscuri, ma sto divagando.”


Moody lo guardò schiumando leggermente dalla bocca, borbottando maledizioni contro di lui.


“Mi spiace Alastor, ma non sono riuscito a capire. Per favore, fammi un piacere e saluta Misha da parte mia. Non ti preoccupare, ti manderò presto tantissima compagnia.”


Guardando giù raccolse un porta-torcia in ferro battuto. Un movimento della bacchetta e divenne una bella imitazione di una spada corta Romana chiamata gladio.


“Ti garantisco una morte da gladiatore, Alastor Moody.” disse, mentre guidava la spada nel petto dell'uomo morente. Uno scatto della bacchetta appellò l'occhio magico dell'auror nella sua mano. Un utile orpello carico di incantesimi come quello non avrebbe dovuto essere seppellito sotto le macerie. Si chiese quanto gravemente fosse ferito l'occhio di Walden McNair; sarebbe stato un dono carino. Non era esattamente una sacca d'oro per anni di devoto servizio, ma “Malocchio McNair” suonava bene.


Voldemort si voltò e camminò verso la piattaforma rialzata in cui la sua prigioniera lottava inutilmente contro la statua del Dissennatore. Facendo attenzione al gradino si fermò per raccogliere la bacchetta della metamorfomagus. Contusioni e tagli solcavano le sue braccia dove aveva lottato per liberarsi.


“Che glorioso duello! E tu hai avuto un posto in prima fila, niente meno! Non era spettacolare? Era certamente una vista da vedere!” disse, passando l'occhio magico da una mano all'altra di fronte a lei.


“Tu, bastardo!”


“Be', tecnicamente hai ragione. Suppongo. Dovrei mandare a chiamare Bella? Potremmo fare una piccola riunione.”


Tonks gli stava urlando volgarità incoerenti. Lo trovò divertente fino a un certo punto. Un cenno della sua bacchetta la zittì.


“Che linguaggio, mia cara, dolce ragazza. Hai la bocca di un marinaio.” disse, ridendo mentre si portava direttamente di fronte a lei. Lei gli urlò contro senza suono e abbatté con violenza il braccio allungato e dotato di unghie trasformate in artigli. Lord Voldemort riuscì a scansarsi, ma nonostante ciò si ritrovò con uno squarcio tra le gambe. Un po' più lento e sarebbe diventato un eunuco. Sussultò di dolore e immediatamente le inflisse un momento di agonia sotto Cruciatus. La liberò dopo cinque lunghi secondi. Tenendosi la coscia ferita, la guardò.


“Be', dovrei ucciderti solo per questo, ma ho bisogno che tu strisci dal vecchio e dal ragazzo a mostrare loro quello che ho fatto. Devono vedere che non hanno speranze contro di me. Non sono più debole! Peccato, avrei potuto usare una giovane strega di talento come te nelle mie legioni. Sebbene dubiti che avresti lavorato volentieri e che la quantità di controllo che hai sulla tua abilità ti avrebbe permesso di spezzare velocemente una maledizione Imperius. Ciononostante, credo che dovresti essere punita. Imperio! Ora mia cara, assumi le sembianze di tua zia Bella, ma per favore resta giovane e nubile. Ah, sì, era una maestosa bellezza al tempo.”


La liberò dalla statua e le ordinò mentalmente di strisciare verso di lui. La costrinse a leccare il sangue di Alastor Moody dai suoi stivali. Tirandola su, guardò in basso verso di lei e sorrise.


“Ora mia cara, guarda negli occhi del tuo Padrone. Lancerò un incantesimo apposito per le persone con il tuo unico talento. Ti rinchiuderà nella tua forma attuale per molto, molto tempo. Ogni volta che ti guarderai allo specchio conoscerai il mio potere. Spero che nessuno ti uccida semplicemente a vista. Devi mostrare a quei folli che non hanno nessuna possibilità. Devi dir loro che sto arrivando. Devi dire loro di godersi gli ultimi giorni che gli restano! Ma prima, dovremo divertirci un po', non credi? In ginocchio, puttana!”


Pensò tra sé, 'É bello sentirsi di nuovo giovane.'


--------------------(Taglio di scena)-------------------


“Harry? Harry? Svegliati, dormiglione! Bill e la signorina Vance ci stanno facendo segno che è tempo di andare. Andiamo, occhi verdi.” disse Susan, prendendolo in giro.


“Mmh?” replicò Harry, non molto coerente.


“Non sei nella tua forma migliore appena sveglio, eh?”


“Umh, sono sveglio.”


“Quasi, credo.”


“Quanto ho dormito?”


“Circa mezz'ora. Ma avevi l'aria di poter dormire tutta la notte. Per quanto mi piaccia averti nel mio grembo in questo modo, penso che dovremmo alzarci.”


“Occhiali?”


“Oh, eccoli.”


“Grazie. Sebbene tu fossi una macchia sfocata piuttosto carina." le disse, facendola sorridere e arrossire un po'.


“Ma via, Signor Potter, non starai mica flirtando un po'?” disse lei, spingendolo ad alzarsi.


“Sto solo seguendo i consigli di Fred e George.” disse, alzandosi in piedi e offrendole la mano. Lei barcollò un po' a causa delle gambe leggermente addormentate.


“Che consiglio ti hanno dato?” chiese, mostrando un finto spavento.


“Di' a una ragazza che è carina quando meno se lo aspetta. Le confonde. Si stenta a credere che stai uscendo con qualcuno che accetta consigli di coppia da Fred e George.”


Susan sembrò pensierosa per un attimo, mentre iniziavano a camminare verso Bill ed Emmeline. “No. L'ultima volta che ho controllato, stavo per sposare un ragazzo che accetta consigli da Fred e George.”


“Mi sa che abbiamo saltato tutta l'intera parte dell'uscire prima insieme, vero?” chiese Harry, incerto su come procedere.


Susan era improvvisamente terrorizzata. “Non ci stai ripensando, vero?”


“No. É solo... non lo so. Semplicemente, non è il modo che avevo immaginato.” disse lui timidamente.


Susan sentì improvvisamente presente la rabbia che non riusciva a trovare poco prima. “E pensi che invece io lo avevo immaginato così?”


“Susan, fermati. Non mettiamoci a litigare. Stiamo traendo il meglio che possiamo da una brutta situazione.”


“É tutto quello che sono, 'una brutta situazione'?” Stava alzando la voce.


Cercò di afferrare la sua mano, ma lei la spinse via con forza. Lui scosse la testa, consapevole che Bill ed Emmeline ora stavano ascoltando attentamente. “Cosa vuoi da me, Susan? Quello che vedi è quello che hai. Intendo veramente ogni parola che ti ho detto. Non ho nient'altro da offrire. Non ti mentirò dicendoti che sono innamorato di te. Quando lo dico, voglio che abbia significato! E tu ti meriti più di questo!”


Susan tentò di dire qualcosa, ma lui aveva già iniziato a camminare. Rimase lì a bocca aperta, non sapendo cosa dire. Harry tese la mano a Bill per riavere la sua scopa. Dopo averla ripresa, andò a mettersi accanto ad Emmeline.


Guardando dappertutto tranne che verso Susan, sussurrò: “Forza, andiamo.”


Susan stava andando verso Bill quando gli altri si Smaterializzarono. Bill trattenne la sua scopa per un secondo.


“Non dovresti pressarlo in quel modo. Continua così e lo spingerai dritto tra le braccia di mia sorella.”


“Ti piacerebbe, non è così?” Lo accusò.


“Non si tratta di me. Si tratta di Harry.”


“Cosa c'è da sapere di lui?”


“Vi ho visti, voi due, laggiù. Non l'ho mai visto abbassare la guardia prima e lasciare che qualcuno lo toccasse in quel modo. Ho visto quando mia madre o chiunque altro prova ad abbracciarlo e sembra un animale in trappola. Ho chiesto anche a Ron. Ha detto che lui è sempre così, ma si sta impegnando per te. Non spingerlo in un angolo. Non chiedergli più di quanto può dare, o lo perderai.”


“Hai ragione. Non avrei dovuto. Era solo...”


“Stavi solo proiettando delle tue insicurezze. Sei giovane, capita. Diavolo, credimi, capita anche più tardi nella vita.” disse Bill, porgendo a Susan la sua scopa e prendendo la sua mano. “Faremo meglio ad andare. Potrebbero iniziare a preoccuparsi.”


Quando Harry si Materializzò nella città successiva, camminò lontano da Emmeline e chiuse gli occhi per concentrarsi. Li sentì. Due gruppi separati. Uno era a est e l'altro a nord. Sembrava più facile concentrarsi quando era arrabbiato. Perché Susan doveva comportarsi così?


“Non ti abbattere. É spaventata. Ero anch'io una strega adolescente una volta, quindi lo so bene.” disse Emmeline, guardando le nuvole. “Niente?”


“Due gruppi. Uno in questa direzione. Uno in quest'altra. Io vado avanti. Tu porta gli altri.” disse, montando sulla scopa.


“No, aspetta Bill e Susan. Non andare...” Era già troppo tardi.


Harry scalciò forte e fece prendere velocità alla sua Firebolt. Non si ricordò per trenta secondi di rilanciare l'incanto Non Notarmi su se stesso. Si stava avvicinando a un quartiere in centro. A quanto pareva il cinema aveva consegnato gli spettatori della tarda serata a un gruppo di Dissennatori affamati. Harry poteva sentire le loro urla. Volando più veloce, si concentrò solo sul lanciare un Patronus normale. Atterrò e scese dalla scopa. Puntando i Dissennatori, lanciò il Patronus. Fu sollevato che fosse solo un Patronus normale. Forse la sua rabbia lo stava intralciando, o forse poteva controllarlo. Guardò Ramoso disperdere i Dissennatori. Guardò oltre, verso un uomo che era in ginocchio su una donna. Una rapida occhiata attorno a sé e c'erano altre tre persone che controllavano i feriti.


“É troppo tardi, è morta.” disse Harry; quando l'uomo alzò lo sguardo su di lui, sangue schiumoso gli colava dalla bocca. Iniziò a tendersi verso Harry.


'Merda, vampiri!' pensò lui.


-------------(Taglio di scena)------------


Rufus Scrimgeour si Materializzò nel suo ufficio. Era uno dei pochi a essere legato alle barriere e ad essere autorizzato a Materializzarsi proprio nel Quartier Generale degli Auror. Non aveva ancora spostato le sue cose nell'ufficio di Amelia al Ministero. Se avesse giocato bene le sue carte, avrebbe avuto un ufficio persino più grande ad aspettarlo. Aveva appena terminato la chiamata via Metropolvere con Amos Diggory ed era andato immediatamente nel suo ufficio. Aprendo la porta, guardò la stanza quasi vuota. Aveva sperato che Anders o Tompkins sarebbero stati lì per aggiornarlo, ma tutto quello che vide furono un paio di Auror cadetti e i 'ragazzini della Metropolvere'. Guardò uno degli auror donna, solo perché era in grado di collegare la sua faccia a un nome.


“Sanders, qual è lo status?”


Lei rispose con un'espressione da animale in trappola. “Non lo so, signore. Sono appena arrivata.”


Una dei 'ragazzini della Metropolvere' lo guardò e gli tese degli appunti. “Direttore, ho lo status corrente. Alle nove e venticinque questa sera abbiamo ricevuto due allarmi da Azkaban. La squadra di risposta rapida è stata immediatamente dislocata e abbiamo iniziato a usare le liste di emergenza per chiamare tutti gli agenti disponibili. Alle nove e trentasette, abbiamo ricevuto un rapporto secondo cui un assalto di grande portata era in corso alla prigione. Soltanto uno dei punti di adunata era utilizzabile e c'era la conferma della presenza di tre troll e un drago. L'auror ha riportato che i prigionieri nel reparto di alta sicurezza erano stati liberati e armati. C'erano rapporti non confermati secondo cui Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato era lì. L'auror Moody ha guidato tutte le risorse disponibili alle piattaforme di partenza. Se n'è andato con circa venti auror alle nove e quarantacinque. Non ci sono stati altri rapporti da Azkaban da allora. Dalla loro partenza, otto Auror aggiuntivi sono arrivati. Ho chiesto ai primi tre di aspettare vicino alla piattaforma di arrivo in caso di feriti. I successivi tre stanno aspettando alla piattaforma di partenza ulteriori istruzioni. Ho raccomandato che aspettassero finché non ci fossero stati almeno dieci Auror disponibili. Alle nove e cinquantasette, abbiamo iniziato a ricevere rapporti secondo cui i Dissennatori stavano attaccando le città sulla costa vicino alla prigione. In quel momento ho fatto contattare dai miei compagni sia il Ministero che il San Mungo per renderli consapevoli della situazione.”


Fu impressionato dalla professionalità della ragazza e dal modo in cui gli riportava i fatti, mentre gli porgeva gli appunti dei centralinisti. “Cosa stiamo facendo per i Dissennatori?”


La ragazza sembrò esitante per un momento, “Be', senza nessun personale disponibile, ho chiamato mia cugina.”


I suoi occhi si strinsero, “E tua cugina sarebbe...?”


“Emmeline Vance, lavora per il Professor Silente.” disse piano Lavanda.


“Oh, una dei suoi. Sì, sono a conoscenza del suo gruppo. Cosa ha detto?”


“Ha detto che avrebbe radunato tutte le persone che poteva e che sarebbe corsa lì.”


“Se possono fare la differenza, buon per loro. Abbiamo problemi più grandi al momento. Contatti la prigione e mi porti uno status. Nessuno ci vada finché non avremo saputo cosa sta succedendo. Voi due, scendete alle piattaforme di arrivo e di partenza. Interrogate chiunque ritorni e portatelo da me. Sarò nel mio ufficio, alla Metropolvere con il Ministero.”


Guardò per un attimo gli Auror scendere alle aree di spostamento, poi si voltò verso la 'ragazza della Metropolvere' senior. “Sei al comando qui. Manda ogni ulteriore arrivo giù alle aree di spostamento. Se i media hanno sentore della situazione, digli di rivolgersi al centralino del Ministero. Se hai qualche contatto con Silente o con i suoi, tienili alla Metropolvere e vieni a chiamarmi. Avrò bisogno di uno dei tuoi che faccia da corriere.”


Lavanda indicò Eddie e disse, “Eddie, vai con il Direttore.” Si voltò verso i suoi 'uomini' e disse loro di tornare al lavoro.


Rufus tornò nel suo ufficio, seguito dallo stagista. Disse al ragazzo di aspettare fuori e che lo avrebbe chiamato quando ne avrebbe avuto bisogno. Una volta dentro l'ufficio, accese il fuoco e contattò Amos Diggory. Ci vollero diversi minuti per aggiornarlo sulla situazione. Tralasciò la parte sugli uomini di Silente, dicendo soltanto che un piccolo gruppo privato di maghi e streghe stava aiutando. Raccomandò al Direttore Diggory di abbozzare un discorso per la stampa secondo cui c'era un attacco in corso ad Azkaban e che le città costiere vicino alla prigione avrebbero dovuto stare in guardia. Rufus avvertì la sua controparte di non innescare un'ondata di panico con l'annuncio.


Poco dopo, si risedette sulla sua ampia poltrona di pelle e richiamò la sua vecchia veste protettiva dall'armadio. Era stato impaziente davanti alla caduta di Caramell e alle possibilità conseguenti. La morte di Amelia lo aveva colpito duramente, però. Aveva immaginato che Madama Bones sarebbe stata una vittoria scontata per la carica di Ministro e che lui sarebbe stato elevato a Direttore dell'Ufficio Applicazione della Legge Magica. Ora c'era la distinta possibilità che lui finisse a fare il Ministro della Magia. La domanda era: lui lo voleva? La conclusione fu che, se stava per combattere una guerra, avrebbe preferito essere al comando di questa guerra, piuttosto che dover seguire direttive dall'alto. Con un po' di fortuna, avrebbe promosso Shacklebolt a Capo degli Auror e, sebbene fosse tentato di offrire il DMLE (3) a Moody, l'uomo era ai limiti della pazzia. Lars Anders o Ada Dawson sarebbero stati una scelta migliore. Chiamò il ragazzo e gli disse di contattare la signora Dawson, il Capitano di guardia del turno di giorno, e di farla venire a rapporto nel suo ufficio immediatamente. Ordinò anche al ragazzo di contare gli auror presenti nell'edificio.


Cinque minuti passarono prima che la sua porta si aprisse. Non era il ragazzo, ma uno dei suoi auror che aiutava un secondo auror ferito ad entrare nella stanza. La veste protettiva dell'Auror ferito era logora e sfilacciata. Aveva bruciature da maledizione sul braccio e sulla gamba sinistri.


“Direttore, abbiamo portato su Spinnet per fare rapporto. Gli altri li abbiamo mandati al San Mungo.”


“Quanti sono tornati con te, figliolo?”


Il giovane uomo lo guardò con occhi terrorizzati. “Soltanto sette di noi sono tornati, signore. La prigione è caduta!”


Rufus ascoltò con incredulità. Sedici Auror in servizio alla prigione, sei della squadra di risposta rapida e altri venti che erano andati a rimpinguare le forze, e solo sette erano tornati! L'auror ferito era dall'unità di risposta rapida. Riportò tutto quello che aveva visto da quando era arrivato lì. I rinforzi avevano tenuto il terreno finché un drago non si era schiantato nell'area pranzo. Anders aveva ordinato il "Suave Qui Peut", ma era morto mentre si ritirava verso il punto di adunata Circe. Spinnet disse che aveva ordinato agli auror vicino alla piattaforma d'arrivo di costruire delle barricate nel caso in cui i Mangiamorte o i fuggiaschi della prigione avessero tentato di seguirli. L'altro auror disse che il resto aveva preso posizioni di fuoco incrociato attorno alla piattaforma finché gli Spezzaincantesimi non sarebbero riusciti a scollegare Azkaban dall'accesso ai Quartier Generali.


Guardò il suo corriere e ordinò al ragazzo di mettersi in contatto con i goblin senior alla Gringott e ottenere una squadra prioritaria di Spezzaincantesimi per modificare le barriere. E anche di dire agli operatori della Metropolvere che c'era bisogno di contattare i lavoratori del turno di giorno alla prigione e farli andare lì a rapporto immediatamente. Congedò i due Auror e disse a Spinnet di farsi controllare al San Mungo e di tornare il prima possibile. Si voltò di nuovo verso il caminetto; la perdita di quasi un terzo dei suoi auror pesava come un macigno sulla sua coscienza. Era una tattica nuova da parte del Signore Oscuro. Stava per catturare la prigione o raderla al suolo. Nessuno dei due casi sarebbe stato un buon segno per il Ministero. Sospirando, gettò un po' di polvere nelle fiamme per informare il Ministero che in un modo o nell'altro Azkaban era una causa persa.


----------(Taglio di scena)--------


Voldemort giocò con il suo 'giocattolo' per circa quindici minuti. Non fermò la sua attività nemmeno mentre Peter faceva rapporto. Si godette l'espressione confusa sul volto di Peter, prima di spiegare che quella Bella era la nipote, invece che la “Lady del Dolore”, come era conosciuta. Il rapporto di Peter fu molto piacevole. Uno scarno drappello di auror erano fuggiti e le perdite tra i suoi erano entro il numero stimato. Un giorno piuttosto produttivo, invero! Ordinò a un Dissennatore di passaggio di iniziare a radunare i prigionieri rimanenti.


Finì con la strega soggiogata e la lasciò a giacere mezza nuda sulla piattaforma. Voldemort aveva finito di rendersi presentabile e guardò il suo esercito tornare verso la camera centrale. Lucius si inchinò davanti a lui e riportò che aveva lasciato Rookwood e altri sei a sorvegliare l'area di spostamento. Bellatrix era avidamente interessata alla sua sosia nuda, specialmente dopo che lui gli spiegò che si trattava di sua nipote. In qualche modo scioccò Voldemort apprendere che Bella appariva piuttosto interessata ad avere il suo turno con se stessa.


'Amare se stessi è una cosa meravigliosa! Merlino, è davvero una puttana pazza!' rimuginò.


“Certamente, mia cara. Mettila sotto la tua Maledizione Imperius. Io ho finito con lei. Le mie uniche istruzioni sono che sopravviva e mantenga i suoi ricordi. Ho bisogno che porti il racconto della mia completa vittoria al folle vecchio che serve. A parte questo, puoi divertirti. Portala giù presso le rocce. Ho congelato le sue abilità, quindi non stupirti se non può esibirsi per te. Quando hai finito lancia un Incantesimo di Adesione e lasciala incollata sulle rocce con la vista della distruzione finale di Azkaban.”


“Sei così generoso, Mio Signore. La tua volontà è la mia.” Bella si inchinò profondamente prima di portare fuori sua nipote. I maschi stavano chiaramente occhieggiando la metamorfomagus. Alcuni della sua cerchia ristretta erano radunati attorno al corpo di Alastor Moody. Stavano sorridendo e ridendo. Voldemort sapeva che tranne che per Bella, Antonin e forse Lucius, l'auror morto era una sfida impossibile per la maggior parte di loro. Le reclute più recenti erano praticamente patetiche. Avrebbe avuto bisogno di fargli fare esperienza, prima era meglio era. Ordinò a Peter di portare i Mangiamorte più recenti intorno al castello e di fargli uccidere ogni elfo che avessero trovato.


Voldemort guardò i Dissennatori guidare i prigionieri dall'area di media sicurezza alla camera centrale. Poteva quasi annusare la loro paura. Molti sarebbero morti come prova di forza, ma in ogni caso avrebbero gonfiato le sue forze di buone trentacinque unità. Aveva una certa idea della persona che aveva bisogno di uccidere per prima.


“Saluto tutti voi. Ora, chi di voi ha la sorte di essere Sturgis Podmore?”


-----------------(Tocca al POV di Sturgis Podmore)------------


Mancavano due settimane al rilascio. Soltanto altre due settimane e sarebbe stato fuori di lì. Quando gli allarmi iniziarono a suonare mise via il suo libro e cercò di guardare prima fuori dalla sua porta, poi dalla sua finestra. Capì che c'erano problemi quando una donna su una scopa arrivò volando e una maledizione si schiantò sulla parete. Poteva già sentire urlare delle persone.


Per i successivi quarantacinque minuti, allungò il collo e provò a vedere e sentire tutto quello che poteva. Il rombare del pavimento gli disse che non era un attacco ordinario. Uno dei prigionieri con una visuale migliore urlò che c'era un drago che distruggeva il lato degli ergastolani! La situazione era brutta, davvero brutta. Avrebbe avuto una possibilità di fuga. Silente avrebbe capito. Merlino! Vedeva ancora il volto del vecchio che gli diceva che aveva parlato in suo favore e Sturgis avrebbe passato soltanto sei mesi ad Azkaban. Forse sei mesi non era un lungo periodo per Albus Silente, ma sembravano un periodo davvero lungo a lui! No, non poteva scomodarsi a spiegare il motivo per cui Sturgis si era ritrovato all'Ufficio Misteri quella notte. Se avesse catturato Lucius Malfoy, avrebbe fatto pagare a quel bastardo di averlo messo sotto la Maledizione Imperius.


Fortunatamente, il Direttore Fulton era stato un suo compagno di classe a Hogwarts. Aveva quasi sempre tenuto i Dissennatori lontano da Sturgis. Era stato anche abbastanza gentile da smettere di dargli la pozione restrittiva ogni notte. Uno degli svantaggi di essere un Animagus registrato era che loro sapevano come impedirti di trasformarti. Non che la sua forma da Animagus fosse qualcosa di davvero speciale, ma chi non ama i criceti? Diavolo, era solito intrattenere i suoi ragazzi correndo sulla piccola ruota di plastica che gli avevano regalato per il Natale del 1985. Il tapirulan era un buon esercizio fisico, a dire il vero. Jeff Fulton si era fermato lì da lui e gli aveva fatto sapere che non avrebbe più fatto bere quella merda al suo vecchio amico. Parlavano di notte, quando si supponeva che lui gli stesse dando la sua pozione restrittiva, e dopo un po' lui la buttava via.


Quando un Dissennatore aprì la porta e gli fece cenno di uscire, poté sentire la terrificante aura che emanava dalla creatura. Poteva sentire le grida degli altri. Superando il mostro di fronte a lui, non vide auror nel corridoio.


'Oh diavolo, non penso che gli auror siano più al comando.' pensò.


Appena Sturgis trovò un'apertura nella quale pensò che non sarebbe stato calpestato, mutò nella sua forma di piccolo criceto marrone e corse lungo in corridoio. Girando l'angolo, catturò il primo barlume di Mangiamorte.


'Decisamente non buono.' pensò, mentre sfrecciava verso l'aria dell'oceano.


--------------(Ultimo taglio di scena)--------------


Il suo nome era Coedus. Non era il nome col quale era nato, piuttosto il nome col quale era rinato. Era come un sogno da lungo tempo perduto ricordare come fosse stata la vita per Darius Paciock, un auror davvero di talento e un cacciatore di creature oscure straordinario. Il suo compagno di classe Albus si aggiudicava gli onori in Incantesimi e Trasfigurazione, ma lui dominava Difesa Contro le Arti Oscure. Gli auror lo avevano praticamente pregando di unirsi a loro. Non li aveva delusi fino alla notte in cui aveva arrogantemente provato a eliminare da solo un gruppo di vampiri. Quella si rivelò essere la sua rovina. Quando i suoi occhi si erano riaperti, il sangue non scorreva più nelle sue vene. Le sue capacità di maneggiare la magia si erano ridotte a quelle di un Magonò. I vampiri potevano fare soltanto magie senza bacchetta. Le abilità di usare la bacchetta o altri oggetti magici erano sparite, come granelli di sabbia attraverso dita contratte. Era il compromesso per un lieve aumento di forza e velocità e per la forma duale di animale - lupo e pipistrello.


Quando provò a mettersi in contatto con sua moglie, i suoi figli e la sua famiglia, loro lo ripudiarono. Albus ebbe pietà di lui e offrì qualche vuoto gesto d'aiuto. Più d'ogni altra cosa imparò la nuova lezione che tutte le creature non morte imparano. I vivi ti temono e ti disprezzano insieme. Aveva condotto un'esistenza misera per i decenni successivi. Trovò una nuova famiglia presso il piccolo clan di vampiri in Gran Bretagna. Era più un'associazione di mutuo soccorso per avere un po' di compagnia in un mondo che li avrebbe preferiti morti e andati. Divenne Coedus appena Darius Paciock sparì nella storia dimenticata.


I clan di vampiri della Britannia sognavano qualcosa di meglio per se stessi e si unirono collettivamente a Grindelwald. I suoi ex colleghi, gli auror d'Inghilterra, li cacciarono fino all'estinzione e quei pochi che erano rimasti cercarono rifugio dai loro cugini nel continente. Non era tornato nella terra dove aveva camminato per l'ultima volta tra i vivi da quando Grindelwald aveva usato la Maledizione Imperius su quel mago serbo di nome Princip (4). In verità, Grindelwald non era imbattibile in termini di potere. Se Coedus avesse ancora posseduto i poteri di Darius, avrebbe potuto costituire molto facilmente una sfida per il mago. Era comunque un maestro manipolatore, che usava il suo carisma come una Maledizione Senza Perdono.


Guardò con un qualche interesse il suo vecchio compagno di scuola e il suo nuovo signore trattare l'Europa come una scacchiera gigante. Le loro manipolazioni e schemi Bizantini si dipanavano in modo drammatico. Spesso, il confine tra chi fosse il Signore Oscuro era confuso, secondo il parere di Coedus. Alla fine, Albus prevalse e raccolse i premi e l'adorazione dell'Europa Magica. Era in momenti come quelli che malediceva la sua esistenza, sapendo bene che il mondo magico avrebbe potuto prostrarsi ai suoi piedi, prima.


Invece rimase a guardare dai suoi nascondigli e rifugi nelle foreste, vivendo di quella fortuna che il mondo crudele e incurante aveva da offrire. Gli anni passarono. Sussurri su nuovi Signori Oscuri giungevano attraverso gli infrequenti canali di comunicazione. Fu solo quando quello che si faceva chiamare Voldemort primeggiò che i clan di vampiri d'Europa ne presero nota. Erano pronti ad unirsi a lui quando avesse conquistato la Britannia. Sfortunatamente, incontrò la sua fine prima di poter soddisfare le loro richieste. Almeno, questo era ciò che i clan pensarono per più di un decennio.


Ora c'erano notizie del suo ritorno e fu così che Coedus si ritrovò in Gran Bretagna per la prima volta dal 1914. Era lì come 'consigliere'. Il suo compito era determinare se davvero Voldemort avesse il potere di supportare le proprie pretese. Quella notte, il Signore Oscuro avrebbe portato dalla sua parte i Dissennatori di Azkaban e avrebbe distrutto la prigione in cui Coedus un tempo aveva lavorato. Attraversare le distese d'acqua era doloroso per la sua specie, quindi lui e altri tre vampiri avevano aspettato lì lungo la costa per vedere i risultati del suo controllo sui Dissennatori. Il fatto che stessero per fare un pasto gratis era un bonus aggiuntivo.


Così, il piccolo gruppo di 'osservatori militari' si ritrovò a cenare con i corpi delle persone senz'anima fuori dal cinema. Il cibo era adeguato. C'era una battuta ricorrente tra la sua specie: il sangue inglese era come la cucina inglese - ti riempie la pancia, ma non è niente di impressionante. La ragazza che ora stava mangiando aveva un profumo meravigliosamente fragrante addosso. Purtroppo, lei non sarebbe mai stata in grado di dirgli quale profumo indossava.


“É troppo tardi, è morta.”


Coedus guardò in su e vide un giovane mago. Negli occhi del ragazzo vide la stessa espressione arrogante che aveva Darius Paciock un tempo. C'erano quattro della sua specie e soltanto un ragazzino. Avrebbe mostrato a quel ragazzo cosa fosse il dolore prima di ucciderlo. Forse avrebbe trasformato anche lui, per insegnare al moccioso il prezzo della sua arroganza. La stessa lezione che lui aveva imparato più di cento anni prima. Inoltre, il sangue magico aveva un sapore meraviglioso.













Note dell'Autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)


Visita la discussione su Darklordpotter per la versione completa delle note d'autore. Come sempre grazie a FairyQilan, IP82, e Sirius009 per il loro aiuto nel decidere la direzione di questa fiction.



Note dell'Autore sul forum:

(Queste note sono state scritte da jbern e postate sul forum apposito per TFTCD; tradotte da Luc_y)


Okay, ecco qui cosa gironzolava per la mia piccola mente malata mentre scrivevo il capitolo 11. Ringraziamenti speciali alla mia affidabile beta FairyQilan e al dinamico duo IP82 e Killginny009. Voi tre spaccate!


Scena 1 - Volevo preparare la scena della grande battaglia. Nel mentre volevo affermare che Kingsley fosse il combattente migliore. Moody è forte e se fosse stato più giovane e con tutti i pezzi a posto sarebbe stato migliore. Molte fanficion mettono sul piedistallo Malocchio come una sorta di Silente surrogato. Il suo piano sembra piuttosto buono - ma chi è che (a parte il governo) parte mai con un brutto piano?


Scena 2 - Un piccolo grazioso pezzo di transizione tra Bill e Emmeline. Ha un po' di humour leggero e qualche speculazione riguardo i poteri di Harry. Ci ho pure messo in mezzo un po' di disquisizione sul meccanismo della Materializzazione. Dopotutto, perché non puoi semplicemente Silenziarti, Disillusionarti e poi Materializzarti? L'ultima battuta della scena è per tutti coloro tra noi che hanno mai dovuto avere a che fare con una ex che ti mette sulla griglia per i dettagli della tua nuova relazione. Bill dovrebbe avere 30 anni e Fleur tra i 18 e i 20 a questo punto. In breve, mi tolgo il cappello davanti a Billy.


Scena 3 - Qualcosa per quelli che hanno bisogno di una lisciata di pelo. Una noia per quelli che non vedono l'ora di arrivare alla grande battaglia. Un piccolo flashback dal punto di vista di Susan mentre lotta per assimilare tutto ciò che le è accaduto durante le ultime 18 ore. No, non mi sono dimenticato della trama o del resto dei personaggi, ma queste ultime 18 ore sono praticamente iniziate con la morte di Percy nel capitolo 7! Per favore, tenetelo a mente quando dite che Harry deve fare [ --- ] (riempire lo spazio). Qualsiasi cosa Harry debba fare è probabilmente già sulla sua lista. É una lunga lista e si sta allungando ancora.


Scena 4 - Finalmente! Si spera che questa sia la scena di ricompensa che stavano aspettando molti di voi - Voldy che sculaccia! IP82 dice che è ben riuscita, ma non quanto quella di Shezza88. Dovrò leggere i lavori di questa persona prima o poi. Ciò Nondimeno, per citare Vecchi Occhi Blu (5), "L'ho fatto a modo mio." IP merita davvero buona parte della gloria per avermi aiutato a rendere questa scena più realistica e credibile. Non volevo altre scene con Voldy che pestava degli auror qualsiasi. Volevo che questo scontro significasse veramente qualcosa.


Sono consapevole che probabilmente mi beccherò un po' di cattiverie per ciò che succede a Ninfadora in questo capitolo. Amo Tonks. É una dei miei personaggi preferiti. C'è un detto, si fa del male solo a coloro che si ama. Per lo più voleva essere qualcosa di gretto e reale. O quello, o Voldemort l'avrebbe uccisa.


Un'altra cosa: mi sono sempre chiesto perché nessuno abbia mai pensato di menzionare Jack Lo Squartatore nell'universo Potter. Ho deciso di renderlo un antenato dei Malfoy. 


Moody che crolla e usa delle Senza Perdono? Cosa ne pensate? Ho pensato che fosse adeguato per una buona lettura. Ho pure introdotto la nozione che la magia aiuti il corpo a vivere e combatta i problemi di salute. Se non altro, si può intuire che Alastor abbia trattato piuttosto male il proprio corpo nel corso degli anni. 


Scena 5 - Problemi in paradiso. Come continuo ad enfatizzare, Harry e Susan lotteranno. Litigheranno e faranno pace. Lui potrebbe persino crollare e provare la sospettata strada di sua madre con le pozioni d'amore…! Io stesso uso una versione del consiglio di Fred e George con mia moglie. Funziona, provate da voi.


Scena 6 - C'è un aspetto polito nella cosa. Oltre alla necessità di portare in gioco Rufus. Nel canon, Harry è l'uomo di Silente. Credo proprio che questo non sia il nostro caso. Il mio team di review ed io stiamo soppesando diversi colpi di scena veramente interessanti e rivoluzionari nella trama, che saranno inclusi nei prossimi capitoli. Rimanete collegati per altra originalità! "Suave Qui Peut" è il francese di "Si Salvi Chi Può". É un tributo a Fanteria dello Spazio di Heinlien (il libro!). Praticamente significa: ritirarsi e salvarsi il sedere - se riesci a salvare il culo di qualcun altro, be', quello è un bonus! Per lo scopo di questa storia, la popolazione magica della Gran Bretagna è tra le 15 e le 20 mila persone. Prima di questo capitolo c'erano circa 150 auror. Entrambe queste stime sembrano ragionevoli.


Scena 7 e 8 - Non mi sono dimenticato di Sturgis. Voldy permette a Bella di indulgiare nella fantasia ultima dell'amor proprio e dell'avversione per se stessi. Lascio il resto a voi. Non pianifico di scrivere oscenità. Lascio dunque a voi lettori riempire gli spazi vuoti.


Scena 9 - Ecco qui che spiego il motivo per cui ci sono 4 vampiri a guardare le persone che vengono uccise dai Dissennatori. Voldemort sta mettendo in bella mostra i propri poteri per reclutare ulteriori forze. E poi, non siamo tutti stanchi di ubervamp (6) che sono pure maghi e streghe? Io lo sono. Davvero, se non ci fossero veramente aspetti negativi nel diventare un Vampiro, come mai Voldy non ne è diventato uno? E quindi, ecco, perdono praticamente tutta la loro magia in cambio di un'estensione della vita, caratteristiche fisiche più forti e forme animagus. Per i poco ferrati in storia, Princip è il cognome del nazionalista serbo che assassinò l'Arciduca Ferdinando a Sarajevo, avviando la Prima Guerra Mondiale.


Spero che vi siate goduti la breve storia di Darius Paciock posta nel retroscena delle battaglie tra Silente e Grindewald. Sto ancora cercando di decidere cosa farne di lui. Vi direi comunque di rimanere collegati perché, qualsiasi cosa ne farò, sarà interessante!






Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)


1) Supreme Mungwump sarebbe Supremo Pezzo Grosso, una carica data a Silente. Harry dice Mung-chump, dove chump vuol dire 'stupido', ovviamente uno storpiamento della carica per offendere Silente.


2) Sì, stiamo parlando di Jack lo Squartatore.


3) DMLE = sigla inglese per Ufficio Applicazione della Legge Magica.


4) Gavrilo Princip. Come ricorda anche jbern nelle note d'autore, l'uomo che uccise l'erede al trono d'Austria e "scatenò" la I Guerra Mondiale.


5) Frank Sinatra. Uno dei suoi soprannomi: old blue eyes. La canzone ovviamente è: I did it my Way.


6) ubervamp - termine che indica una specie di vampiro nel mondo di Buffy l'ammazzavampiri.


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Capitolo 12
*** Di Streghe Cattive e Maledizioni Senza Perdono ***


tftcd12.html


To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y







Disclaimer - se siete arrivati così avanti nella storia e non avete capito che non ne possiedo i diritti, fatevi vedere da uno bravo. 


Riconoscimenti - IP82 e Sirius009 continuano a contribuire a questo umile sforzo in molti modi. Inoltre, senza le brillanti capacità di beta di FairyQilan sareste condannati a vedere quante volte riesco a scrivere la parola Materializzazione in modo sbagliato.



Capitolo 12 - Di Streghe Cattive e Maledizioni Senza Perdono 


Sturgis scivolò dentro e fuori dalle rocce, essere un criceto a notte fonda era una buona copertura. I criceti non sono creature particolarmente veloci, ma stava facendo buoni progressi. Azkaban aveva certamente visto giorni migliori. La maggior parte dell'area di alta sicurezza era già stata distrutta. Vide alcuni troll e un drago in attesa di iniziare a demolire il reparto che lui aveva appena lasciato. Non era sicuro su cosa fare. Tornare all'Ordine della Fenice sarebbe stato un buon inizio. Loro sarebbero stati in grado di proteggerlo. Vide alcune scope sfrecciare nel cielo. 


'Meglio rimanere nella mia forma Animagus per ora.'


Continuò a muoversi lungo le rocce. Vide spuntare due donne. Decise di avvicinarsi. Entrambe avevano l'aspetto di Bellatrix Lestrange. Una di loro stava puntando la bacchetta contro l'altra. 


“Be', mia cara Ninfadora, ora che ti ho ai miei ordini, cosa dovrei fare con te? Ti è piaciuto il sapore del Mio Padrone, vero? Cosa ne pensi se ora ci divertiamo un po' tra di noi? Ti piacerebbe, mia piccola schiava? Posa a terra la bacchetta e spogliati. Troverò qualcosa da trasfigurare in una frusta e poi ci divertiremo.”


'Porca merda! É Tonks!'


Sturgis si avvicinò. Provò a non guardare mentre Tonks si toglieva i vestiti sbrindellati. Aveva una bacchetta di riserva infilata in una fondina alla caviglia, che era l'unica cosa che stava ancora indossando in quel momento. La rimosse e la pose sui propri vestiti. Dalla sua prospettiva di criceto sembrava enorme. Sturgis aveva due opzioni. La prima era afferrare la bacchetta di Tonks e sperare che non avesse un incantesimo antifurto sopra. La seconda era un approccio più diretto. Nella sua forma umana, superava facilmente Bellatrix Lestrange di quaranta o cinquanta chili. Era probabilmente la donna più pericolosa di tutta la Gran Bretagna ma, come la maggior parte dei Purosangue, Sturgis sospettava che sarebbe stata poco preparata a un combattimento corpo a corpo. In un duello era certo che Lestrange lo avrebbe annientato. 


Bellatrix tornò con un pezzo di legno che trasfigurò in un gatto a nove code. Il criceto aspettò che rimettesse la bacchetta tra i vestiti. Per quanto odiasse l'idea, Sturgis capì che avrebbe avuto maggiori possibilità se avesse lasciato che Bellatrix frustasse Tonks una o due volte e se fosse spuntato dietro di lei mentre colpiva. Si nascose dietro una piccola roccia e guardò la puttana che rideva come una gallina passargli accanto. Bellatrix ridacchiava e danzava come una bambina in un negozio di dolci. Ordinò a Tonks di poggiare le mani su un'ampia roccia e di aprire le gambe come alcuni criminali in quei film babbani. Bella abbatté allegramente la frusta sulla schiena di sua nipote. 


“Urla, troia! So che ti piace, puttana! Ti ho battuto al Ministero e ti batterò anche ora!”


Sturgis scivolò alle sua spalle e attivò la sua trasformazione. La sua mano sinistra afferrò il polso destro di lei e la fece voltare. Vide i suoi occhi folli sbarrarsi quando il suo pugno si scontrò sulla sua mascella con un sonoro 'crack'. Cadde immediatamente. Lui afferrò la bacchetta della strega afflosciata al suolo e lanciò un Finite Incantatem sull'auror urlante. Dopo cinque secondi le urla cessarono e lei iniziò a piangere. 


“Tonks. Dobbiamo andar via di qui.”

 

Tonks poteva sentirlo, ma non gli importava, mentre la nebbia si dissipava dalla sua mente. Mentalmente, si ritirò nei suoi giorni d'infanzia. Ricordava tutte le volte che suo padre la portava nel capanno ai confini della proprietà, quello nel quale aveva installato l'energia elettrica. Si sedevano su un divano e suo padre inseriva una cassetta nel lettore e mangiavano una ciotola di pop-corn inzuppati nel burro. La sua cassetta preferita di tutti i tempi era Il Mago di Oz. Le sue abilità nel cambiare aspetto stavano già emergendo e al termine del film lei finiva sempre con l'assomigliare a una Judy Garland di otto anni. 


Persino ora, quando arrivava il suo compleanno, trovava tempo tra i suoi molti impegni per andare a trovare i suo genitori e per guardare cassette con suo padre. L'anno prima aveva scherzato con sua madre e suo padre sul fatto che anche lei avesse il suo allegro gruppo di seguaci. Lei certamente era Dorothy. C'era un po' di disaccordo se l'Uomo di Latta fosse Kingsley o Malocchio (per via della sua gamba); quello dei due che rimaneva fuori era lo Spaventapasseri e Remus era il suo Leone Codardo. Non disse loro delle capacità da Animagus di suo zio, ma gli fece capire di avere persino il suo piccolo cane nero. 


Ora, con l'eccezione di Remus, erano tutti morti. Tonks singhiozzò per un minuto e voltò la faccia, contorta in una maschera d'odio della quale persino la donna delle quale aveva le sembianze sarebbe stata fiera. Afferrò la sua bacchetta e si gettò addosso i vestiti. Lanciò una Pastoia Total Body su sua zia, seguita da un Innerva. 


“Mi spiace, zia. Non sono stata in grado di salutarti in modo consono. Ora posso, però. Quindi, come te la passi? Non ti vedo da quando hai ucciso Sirius. La cosa ti ha almeno un po' turbato? Ci hai perso almeno un po' di sonno, pazza puttana? Perlomeno ti è importato? Il tuo padrone ti ha ricompensato?”


Tonks interruppe la sua invettiva mentre guardava gli occhi freddi di sua zia. La Pastoia Total Body impediva ogni movimento o parola alla Mangiamorte, tranne quello degli occhi. Anche se fosse stata in grado di parlare, era improbabile che Bellatrix avesse qualche rimorso per le sue azioni. Bellatrix era impegnata a concentrare la sua magia per cercare di liberarsi dalla Pastoia. Come per la maggior parte degli incantesimi, se un mago o una strega riesce a concentrarsi e a concentrare la propria magia, può tentare di sciogliere qualunque incantesimo, stregoneria, malocchio o maledizione alla quale è sottoposto. Tonks se ne rese conto e lanciò un veloce Incarceramus per bloccarla ulteriormente in una magia che non si sarebbe spezzata in quel modo. Lo fece seguire da un cono di silenzio, mentre Bellatrix spezzava la Pastoia. L'incantesimo impediva che qualunque suono uscisse dal cono, assicurando così la loro privacy. 


“Su, su, cara zia, non posso certo farti chiamare aiuto, no?”


“Cosa pensi di fare, ragazzina? Il Mio Signore ti farà implorare la morte. O forse pregherai per avere qualcos'altro?” Bellatrix guardò la versione più giovane del suo volto contorcersi d'odio e passare per una vasta gamma di colori. Era perversamente divertente studiare la propria faccia arrabbiata. 


“Ohh, ti ho fatto arrabbiare? Sei turbata davanti alla tua pazza zietta?” canzonò Bella nella sua voce da bambina. 


Tonks era così arrabbiata da avere problemi nel tenere la bacchetta. Notò appena Sturgis che le sussurrava che dovevano andarsene. Se Moody o Kingsley fossero stati lì, le avrebbero detto di Schiantare Bellatrix Lestrange e portarla dentro per un interrogatorio, per vedere quante informazioni si potevano raccogliere da lei. La sua posizione come componente della cerchia più stretta del Signore Oscuro significava che aveva un alto grado di conoscenza. Pensò a come Bellatrix potesse essere presa in custodia e portata in una prigione, probabilmente quella stessa prigione una volta ricostruita, e a come quel mostro che serviva l'avrebbe liberata di nuovo. Mentre questi pensieri guerreggiavano nella sua mente, la sua bacchetta indicò la roccia alla quale si era aggrappata mentre riceveva le sue frustate. Quella si alzò piano e con un considerevole sforzo da parte di Tonks. Il masso, che pesava una buona tonnellata, scivolò in aria centimetro dopo centimetro, finché non fluttuò a circa un metro dal suolo. Il sudore gocciolava sulla sua fronte per lo sforzo, mentre il masso veniva trascinato sopra la Mangiamorte catturata. L'ombra del masso passò sopra la faccia di Bellatrix mentre lei smetteva di prendere in giro sua nipote. 


“Cosa stai facendo, Ninfadora?”


“Sei stata condannata a rimanere su quest'isola fino alla morte. Io sono solo parte del processo. Hai ucciso Sirius. Hai ferito tanti altri. Sei una strega cattiva. Sai cosa succede alle streghe cattive?”


“No!” urlò Bellatrix Lestrange quando Tonks rilasciò il suo incantesimo, mandando la roccia della dimensione di una scrivania da ufficio sulla sua testa e sul suo petto. Tonks prese un respiro profondo, mentre guardava le gambe di sua zia contorcersi per un secondo. Sentì la mano di Sturgis Podmore sulla sua spalla e si voltò a guardarlo alla luce di una mezza luna. Singhiozzò tra le sue braccia per qualche momento. Lui la consolò al meglio che poté in quella circostanza. Dopo un minuto, lei alzò gli occhi su di lui. 


“Ding dong! La Strega Cattiva è morta!” La sua voce era poco più di un sussurro. 


“Tonks! Dobbiamo trovare un modo per andarcene da questa roccia ora. Da un momento all'altro qualcuno sarà mandato a cercarla.” sussurrò. 


Lei tirò sonoramente su col naso e si asciugò le lacrime. “Hai ragione.” Lui si spaventò quando lei si avventurò fino al limite della scogliera. Pensò che la giovane donna in preda alle emozioni stesse per gettarsi di sotto, ma invece mosse la bacchetta da un lato e richiamò una scopa dalle rocce sottostanti. Tonks la guardò con apprezzamento. 


“Be', sembra che abbia preso la scopa nuova del Mangiamorte anziché quella di Karen. Immagino che dovrò semplicemente tenermela. Monta su, Sturgis.”


“Possiamo andare più veloci se mi porti nei tuoi vestiti. Non ci sono strappi nelle tasche, vero?” disse, mentre lei controllava prima di scuotere la testa. Lanciandole indietro la bacchetta di Bella, si ritrasformò in criceto e venne depositato nella tasca interna di lei. Tonks scalciò e prese velocità nella notte, dirigendosi verso la costa. Sturgis sentì il mormorio di qualcosa che non poté identificare mentre lei si voltava verso l'isola che si restringeva. 


“Penso che mi mancherete più di tutti.” mormorò i suoi pensieri su Kingsley e Shacklebolt. 


----------(Taglio di scena, Quartier generale degli Auror)------------


La voce stanca di Amos Diggory si diffondeva dall'apparecchio radio, “Circa alle dieci della notte scorsa forze appartenenti a Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato hanno attaccato la prigione di Azkaban. Una grande battaglia è stata combattuta e ci sono stati morti e feriti da entrambe le parti. Non abbiamo dettagli precisi al momento, ma li renderemo noti dopo opportune verifiche, dopo aver dato notifica alle famiglie. In questi tempi pericolosi, potete esser certi che il vostro governo sta prendendo tutte le misure necessarie per garantire la vostra sicurezza. Le nostre speranze e preghiere vanno alle famiglie e agli amici degli impiegati alla prigione. Nella prossima edizione dei giornali vi sarà una lista aggiornata di nomi e foto di tutti i prigionieri che erano detenuti sull'isola. Per favore, tenete gli occhi aperti e riportate alle autorità qualunque avvistamento di fuggiaschi.”


Nella prima luce del mattino, Rufus Scrimgeour avvertiva il peso della propria età mentre continuava a valutare la perdita di vite. Aveva appena terminato la chiamata via camino con Diggory, dopo aver aiutato l'uomo sconvolto a preparare una dichiarazione per i giornali e per Radio Strega Network. Il più recente censimento della Gran Bretagna magica aveva stimato che la popolazione fosse di poco meno di ventimila persone. Perciò, il fatto che le vite di forse più di cinquanta maghi e streghe fossero finite in una sola notte, poteva solo essere definito come una tragedia che intorpidiva la mente. Ad aggravare questo fatto era la notizia che la maggior parte dei caduti fossero i protettori della popolazione. Le masse si sarebbero sentite più a rischio che mai. 


'I giornali avranno una giornata campale con queste notizie. Tra questo e il Wizengamot che non è capace di eleggere un Ministro, siamo sull'orlo dell'anarchia! É proprio quello che vuole il Signore Oscuro. Se cadiamo, non ci sarà altra resistenza. Qualcosa deve essere fatto, e presto.'


Si risedette alla sua scrivania, analizzando meccanicamente gli ultimi rapporti e distribuendo le forze. Dalla sua comoda sedia, iniziò a occuparsi del problema imminente. La sua comandante del turno di giorno, Ada Dawson, entrò con la valutazione dei danni dell'ultima battaglia e la lista dei morti e feriti dal San Mungo. 


“Direttore, ho una squadra di tre persone con Omniocoli diretta alla prigione. La squadra uno farà un passaggio un chilometro sopra la prigione e tornerà immediatamente. La seconda cercherà ogni resistenza attiva da parte di Mangiamorte o Dissennatori presso il perimetro, con l'ordine di evitare scontri. Gli Spezzaincantesimi hanno scollegato Azkaban dall'accesso alle nostre barriere e stimano che le barriere di Azkaban sono cadute all'una di questa mattina. L'ipotesi migliore a questo punto è che i babbani la noteranno entro settantadue ore. Gli Spezzaincantesimi dicono che ci vorranno un minimo di venticinque ore per nascondere di nuovo in modo appropriato l'isola, assumendo una normale squadra di otto. Aggiungendo una seconda squadra, il tempo si ridurrà a sedici ore. Dalla costa, gli attacchi dei Dissennatori sono cessati piuttosto bruscamente. L'ultimo è stato riportato attorno alle tre di questa mattina. Non ci sono stati ulteriori avvistamenti. Mi sono messa in contatto con la squadra di Obliviatori del Ministero e sono già in viaggio verso le zone colpite. Ho due squadre di quattro persone che li stanno scortando. Se è accettabile, raddoppierò le ronde a Diagon Alley come dimostrazione di forza.”


“Sì, Ada. Andrà bene. La gente ha bisogno di vedere gli Auror lì fuori. Potrebbero indossare la fascia nera sopra i loro vestiti.” disse, sapendo che i suoi uomini l'avrebbero richiesto. Se non ora, l'avrebbero richiesto presto. “Ada, abbiamo avuto un paio di settimane difficili. Voglio promuoverti come Capo degli Auror ad interim. Dovrai destreggiarti con il personale. La maggior parte delle nostre perdite erano personale delle squadre di rinforzo. Il programma tirocinanti è solo al sessanta per cento della sua capacità. Potremmo vedere un'affluenza di candidati. Fai del tuo meglio per trovare della qualità tra la spazzatura. Quando il Wizengamot si riunirà più tardi, avremo bisogno di allestire sistemazioni alternative per i prigionieri. Questo se riescono a mettersi d'accordo e ad eleggere un Ministro. Non metterti troppo a tuo agio nella tua nuova posizione ad interim. Potrei proporre il mio nome come Ministro. Se accade, aspettati un salto a Direttore del DMLE.”


La sua subordinata accolse il tutto fermamente. Aveva sospetti sulle aspirazioni politiche di Rufus già da un po' di tempo ormai. Ada Dawson era un agente sul campo superiore alla media, ma era un genio logistico. Per gli ultimi cinque anni, aveva fatto funzionare il turno di giorno come una macchina ben oliata. Le sue abilità stavano per essere messe alla prova con il test finale. 


“Richiederà un sacco di tempo in più. Probabilmente dovremo combinare il secondo e il terzo turno e avere turni di dodici ore per il prossimo futuro. Per quello che vale, potremmo convertire il Magazzino Undici in una prigione temporanea per i Mangiamorte e metterla sotto Incanto Fidelius. Richiederebbe molta meno forza lavoro.”


“Mi piace l'idea. Probabilmente ci sarà qualche obiezione a questo, Ada. Le prigioni segrete non verranno ben viste dalla gente per molto tempo. L'idea incontrerà un po' di resistenza. Potremmo riuscire a non dover tagliare ulteriormente la nostra forza lavoro assumendo appaltatori privati per gestire la prigione.”


Continuarono a discutere possibili opzioni quando uno dei ragazzini della Metropolvere del turno di giorno portò il piatto della colazione per loro. Ada Dawson finì la sua colazione velocemente e se ne andò per gestire le operazioni della Metropolvere al Quartier Generale degli Auror. Lui sospirò quando un corriere portò un rapporto dal Ministero secondo il quale qualcuno aveva sguinzagliato un Inferius dentro gli edifici ministeriali. Un mago era stato ucciso e una strega malamente ferita, prima che la creatura venisse distrutta. Scoprì con sgomento che l'Inferius era l'ex assistente di Caramell, Percy Weasley. Un peccato, il ragazzo era sembrato abbastanza competente ed era già in grado di padroneggiare il lavoro interno del Ministero. Aveva sperato di usarlo almeno nella sua squadra di transizione. 


Da fuori sentì la voce di Aaron Jennings, il suo assistente amministrativo. “Mi dispiace Madame, ma il Direttore non vedrà nessuno a meno ché non si tratti di qualcosa direttamente collegato alla crisi corrente.”


“Questo è un argomento di estrema importanza, ragazzo.” insistette una voce femminile. 


Rufus decise di uscire dal suo ufficio. Lì vide Mafalda Hopkirk, il capo dell'Ufficio per l'Uso Improprio delle Arti Magiche tra i Minorenni, che discuteva con Jennings. L'anziana donna infagottata aveva un'espressione selvaggia negli occhi e diversi fogli di pergamena in mano. La donna non gli era mai piaciuta in modo particolare, ma il suo ufficio tagliava significativamente l'ammontare di falsi allarmi e teneva in riga i maghi e le streghe minorenni. Sapeva anche che era in una brutta situazione dopo che uno dei suoi collaboratori era stato beccato a fornire informazioni ai Mangiamorte. 


“Calmati, Aaron. Sono sicuro che Madame Hopkirk sia al corrente degli eventi di ieri e che non mi infastidirebbe senza un buon motivo. La prego, entri, posso concederle solo un paio di minuti.”


“Certo, Direttore. Grazie per avermi ricevuta.” disse lei, chiudendo la porta dietro di loro. 


“E cosa posso fare per il direttore dell'Ufficio per l'Uso Improprio delle Arti Magiche oggi?”


“Ho questi rapporti della notte scorsa. Sono piuttosto problematici. Riguardano Harry Potter e Susan Bones.”


“Avevo l'impressione che entrambi fossero stati emancipati ieri. Non dovrebbero più essere un suo problema.”


“Sì, questo è vero. Normalmente la Traccia e gli Incantesimi di Localizzazione spariscono al loro diciassettesimo compleanno. Nel caso di un'emancipazione, devono venire nel mio ufficio e far rimuovere gli incantesimi. Non l'hanno fatto, e li stiamo ancora seguendo.”


“Il punto è?” Era interessato, ma la sua natura arcigna stava cominciando ad affiorare. 


“Forse è meglio che li veda semplicemente.” Gli tese le pergamene. 


Guardò per primo il rapporto sulla nipote di Amelia. C'erano molti Patronus e la Traccia mostrava che si trovavano nella zona degli attacchi dei Dissennatori. Apprezzò il suo coraggio. Se aveva preso qualcosa da sua zia, sarebbe stata una strega potente; notevole saper fare un Patronus completo per una ragazza della sua età. La pergamena di Potter elencava un numero ridicolo di incantesimi, quasi come se si fosse emozionato come un bambino che può praticare la magia per la prima volta. Sfortunatamente, la lista non mostrava niente che ci si sarebbe aspettati da un mago che fosse uscito a divertirsi.


'Alcuni incanti minori di Occultamento, Patronus, diversi Incantesimi Medici… Mmmhhh, sembra che il ragazzo abbia fornito il primo soccorso. Sistemazione di un osso rotto. Un paio di incantesimi di riparazione. E questo cos'è?'


Gli occhi di Scrimgeour si fermarono sulle due voci successive. 'Incantesimo Sconosciuto, Magnitudo Livello Cinque.' Alzò un sopracciglio cespuglioso per lo sgomento. L'equipaggiamento di investigazione magica in quell'ufficio era uno dei più completi al mondo. Il dispositivo conosceva più incantesimi di venti maghi messi insieme. Per questo incontrare un incantesimo che l'aggeggio non conosceva era significativo, ma non impossibile. Detto questo, il fatto che fosse un incanto sconosciuto di livello cinque era spaventoso. L'ultimo evento di livello cinque sconosciuto era stato registrato durante la battaglia finale tra Silente e Grindelwald. Nessuno tranne Silente sapeva cos'era successo, ma c'erano state numerose chiacchiere secondo le quali Grindelwald stesse tentando di creare un varco dimensionale o di evocare dei demoni senza nessuna preparazione. Comunque fosse, non ebbe successo, ma era comunque registrato come un evento eccezionale. Quando il Signore Oscuro e Silente avevano duellato di recente al Ministero, era stato registrato come un evento di livello cinque per via del grezzo potere magico dei due individui coinvolti. La prossimità face saturare il dispositivo e lo rese inutilizzabile per due giorni buoni. Entrambi quei maghi erano fra i duecento e poco più maghi al mondo capaci di produrre un evento di livello cinque da soli. Meno di dieci risiedevano in Britannia! Eppure un ragazzo, che aveva completato solo il quinto anno di istruzione, ne aveva prodotti due nel giro di quindici minuti. 


Quando prese parola la sua voce tremò. “É certa che il dispositivo funzioni correttamente? Non si tratta di un errore?”


“No, ha continuato a lavorare bene fin dalla saturazione. É stato confermato perfino dall'equipaggiamento di investigazione generale. Direttore, non sono preoccupata solo per questo, ma guardi il resto degli incantesimi.”


Continuò oltre i due incantesimi di livello cinque A partire da lì, sembrava proprio che il signor Potter fosse stato coinvolto in una battaglia. Vide un'ampia varietà di incantesimi da combattimento. Si fermò sugli ultimi quattro incantesimi - Avada Kedavra, due Crucio e una Passaporta. Harry Potter aveva lanciato tre Maledizioni Senza Perdono! Rufus Scrimgeour fissò la pergamena di fronte a sé per un lungo minuto prima di riprendersi. 


“Grazie per averlo portato alla mia attenzione, Madame Hopkirk. Ufficialmente, questa conversazione non è mai avvenuta. Oblivi le sue guardie del turno di notte, se lo ritiene necessario. Indagherò personalmente.”


“Capisco perfettamente, Direttore. Questo non è mai accaduto.”


La scortò nell'area centrale. Questa si stava riempiendo del resto delle guardie del turno di giorno, appena uscite dalla riunione d'aggiornamento con Dawson. Vide la giovane centralinista che l'aveva impressionato la notte prima lavorare con il centralinista del turno di giorno per completare i dispacci che normalmente sarebbero stati completati dall'assente signor Tompkins. Camminò verso di loro seguito dal suo assistente. 


“Signorina, mi ripete il suo nome?” chiese. 


“Lavanda Brown, signore.”


“Ho bisogno che faccia due cose per me, signorina Brown. La prima, che prenda il comando del banco delle accettazioni del turno di riserva. Non credo che il signor Tompkins tornerà. Qual è il suo grado attuale?”


“Stagista Centralinista Metropolvere Auror grado 2, signore.”


“Si sbarazzi del grado di stagista e si consideri promossa al grado 3. Jennings si occuperà delle scartoffie necessarie. Sarà di nuovo qui alle tre per incontrare l'Auror Dawson, che sta agendo come Capo degli Auror. Lei le farà sapere chi è il nuovo comandante del turno di riserva. La seconda cosa, ho bisogno di trovare quella sua cugina. Ho bisogno di trovare lei e Harry Potter.”


----------(Taglio di Scena)---------- 


Il vampiro di fronte a lui era veloce, incredibilmente veloce. Se non avesse avuto la bacchetta già in mano, Harry sarebbe stato condannato. Dato che così non era, Harry riuscì a fatica a lanciare un Incantesimo di Esilio, colpendo la creatura a metà salto. Il vampiro era arrivato a meno di mezzo metro da lui prima che il potere dell'incantesimo lo investisse. L'incanto di Harry gettò con forza il suo avversario indietro, dentro la finestra della biglietteria, rompendo il vetro. 


Harry si voltò ad affrontare i restanti tre vampiri, che ora avevano alzato gli occhi dai loro pasti. Uno divenne sfocato e si trasformò in un lupo, attaccando Harry. Lui lanciò un Incantesimo Lacerante alla lupa grigia e lo fece seguire da una Spaccaossa. La lupa ululò di dolore e si schiantò al suolo, le zampe anteriori si piegarono erroneamente mentre lei cercava di muoversi ancora. Harry si voltò, ma il terzo vampiro era su di lui. L'ombra stava bloccando la luce proveniente dal foyer del cinema. Harry si abbassò, schivando il colpo tagliente della mano con dita simili ad artigli. Il secondo colpo del vampiro fu un pugno chiuso che colpì la sua spalla e lo spinse indietro con una forza innaturale. La sua spalla era in fiamme. Gli sembrò che il vampiro avesse aumentato la sua forza sovrumana con un incantesimo di Esilio senza bacchetta. Harry rimbalzò due volte sul marciapiede e rotolò sul pavimento. Un forte scoppio segnalò una Materializzazione in arrivo e Bill Weasley arrivò nel mezzo della battaglia. 


Bill si ritrovò immediatamente a lottare con il quarto vampiro. Lanciò un incantesimo di luce direttamente in faccia alla creatura, accecandola temporaneamente. Quello abbatté violentemente la mano artigliata, aprendo un taglio nel lato sinistro del volto di Bill e sul suo petto, sotto la sua spalla destra. Bill gridò di dolore e cadde al suolo. Sbatté la bacchetta in faccia al vampiro frastornato e lanciò il suo Incantesimo Lacerante più potente, decapitando il mostro e mandando uno spruzzo di sangue nell'aria. Bill sibilò di dolore quando il sangue della creatura morta contaminò le sue ferite aperte e le fece bruciare con un fuoco infernale.


L'urlo di Bill scosse Harry dalla sua confusione. Il vampiro che aveva colpito Harry si voltò verso Bill, dimenticando momentaneamente lui. Senza nessuna esitazione, Harry cacciò fuori la bacchetta e disse l'unico incantesimo che subito gli venne in mente. C'erano rimasti due vampiri, ma lui e Bill erano entrambi feriti. 


“Avada Kedavra!” Harry osservò la luce verde colpire il vampiro e gettarlo a terra come fosse una bambola rotta. Barcollò, con il braccio sinistro che pendeva inutilmente, di sicuro slogato. Sussultò di dolore per via delle ossa scricchiolanti che sentiva nei pressi della clavicola. Lanciò un'occhiata alla lupa. La maledizione Lacerante aveva funzionato bene e aveva lasciato la testa della lupa attaccata solo per pochi tendini, ricordando ad Harry il fantasma della sua casa, Sir Nicholas. Si inginocchiò accanto a Bill ed evocò dell'acqua per farla scorrere sulle ferite in suppurazione. Le urla di Bill cessarono, ma svenne dal dolore. Harry provò un paio di incantesimi per chiudere le ferite, che fallirono clamorosamente. 


Puntò la bacchetta sull'ultimo vampiro rimasto, che lo stava guardando accovacciato sul bancone della biglietteria. Un forte schiocco annunciò l'arrivo di Susan ed Emmeline Vance. Le due streghe guardarono con sconcerto il numero di corpi e la scena cruenta che le accolse di fronte al teatro. 


Senza mai togliere gli occhi di dosso al vampiro, Harry disse “Emmeline, appena ne sei in grado, Materializza Bill al San Mungo. É stato graffiato piuttosto malamente e il sangue del vampiro è entrato nelle ferite. Le ho sciacquate, ma non si chiudono. Ha bisogno di assistenza professionale, velocemente.”


Emmeline corse verso Bill e si inginocchiò accanto a lui, con un'espressione angosciata sul viso. Prese parecchi respiri profondi e cercò di ricomporsi prima di circondarlo con le proprie braccia.


“Harry, tu e Susan tornate nel posto in cui ci siamo materializzati in questa città. Verrò a prendervi quando avrò portato Bill dai Guaritori.” Sparì con uno schiocco molto forte. Evidentemente la sua concentrazione non era al meglio. 


Susan rimase ferma a guardare i babbani senza vita e i vampiri morti con la bacchetta stretta in mano. Notò che Harry stava ancora puntando la bacchetta contro qualcuno. Si mise al suo fianco e puntò la bacchetta verso la persona che lo guardava da una finestra distrutta. 


“Perché sei qui, vampiro?” domandò Harry. 


“Non sono affari tuoi, ragazzo. Prendi la tua amichetta e sparite. Vi lascerò andare.” sputò Coedus. 


“Parole coraggiose, considerando cosa ho fatto ai tuoi amici. Hai visto cosa ho appena fatto, quindi sai che non esiterei a ucciderti.”


“É impressionante vedere la Maledizione Che Uccide da uno così giovane. Cosa, in nome di Merlino, insegnano ad Hogwarts di questi tempi?” disse il vampiro con disinvoltura. Entrambi ignorarono il sussulto di sorpresa di Susan. 


“Harry, hai usato l'Anatema Che Uccide?”


Harry pronunciò la sua frase successiva sottolineando ogni parola. “Smettila di prendere tempo e rispondi alla mia fottuta domanda.”


“Come ho detto, non sono affari tuoi.” Coedus aveva appena finito la frase quando sentì la risposta di Harry. 


“Crucio!” Harry sentì il potere percorrere la sua bacchetta. Per la prima volta, stava usando coscientemente quell'incantesimo. Le sue azioni contro Bellatrix nell'atrio potevano essere attribuite a un dolore schiacciante. L'Anatema Che Uccide che aveva appena usato, be', era stata necessaria per salvare la vita di Bill ed era stata usata nell'unica circostanza in cui era permessa dalla legge. Questa era differente. Stava torturando qualcuno o qualcosa. La rabbia cruda non alimentava il suo incantesimo. Harry doveva sapere cosa stavano facendo lì quei vampiri. Bilanciò dunque con il puro potere. 


Erano passate diverse decadi da quando Coedus aveva provato l'agonia di quella maledizione. La sua resistenza naturale ne indeboliva l'effetto, ma il ragazzo era molto potente e il dolore lo face contorcere e cadere sul marciapiede sottostante. Atterrò con un 'thud' e continuò a contorcersi. Harry mantenne la maledizione sul vampiro per dieci secondi buoni prima di rilasciarla. 


“Trovo strano che un gruppo di vampiri se ne vada a spasso nella stessa area di un attacco di Dissennatori nella notte in cui Voldemort sta cercando di liberare i suoi Mangiamorte da Azkaban. Non credo nelle coincidenze. Ora risponderai alla mia dannata domanda?”


Coedus guardò il suo assalitore. Era scioccato sia dal fatto che il ragazzo avesse osato evocare il nome del Signore Oscuro, sia dal potere grezzo dietro l'incantesimo di Esilio e la Maledizione della Tortura. Gli ricordava dei suoi duelli con il giovane Albus Silente. 


“Bene, facciamo a modo tuo. Crucio!” urlò Harry, facendo spezzare l'aria della notte dalle urla di Coedus per la seconda volta. Mantenne la Maledizione per circa venti secondi prima di rilasciarla. Inconsciamente, Susan si allontanò di parecchi passi da Harry. 


“Mi sto iniziando ad annoiare di questo vampiro. Il mio prossimo incantesimo sarà la Maledizione Che Uccide. Devo andare via di qui e se non mi dirai quello che voglio sapere, allora non mi sei di alcuna utilità. Perché sei qui?”


“Eravamo qui su invito del Signore Oscuro, per una dimostrazione del suo potere. Vuole che i clan servano nel suo esercito.”


Harry ponderò la risposta per un momento. “Da che parte stanno i clan in tutto questo?”


“Non sono ancora convinti del suo dominio. Però c'è la deliziosa idea di vedere le strade di questo paese diventare rosse di sangue.”


Con un movimento della bacchetta, Harry lanciò un Incarceramus, incatenando Coedus nelle corde. Un secondo incantesimo fece levitare il vampiro in aria. Guardò Susan e vide l'espressione imperscrutabile sul suo volto. 


“Torniamo al punto di Materializzazione. Le autorità babbane saranno qui tra un minuto e ho ancora domande da fare a quest'uomo.”


Susan annuì intorpidita mentre si chiedeva se Harry stesse diventando oscuro. Lo aveva appena visto usare due Maledizioni Senza Perdono e sembrava che ne avesse usata una terza. Dov'era il ragazzo che dormiva sul suo grembo solo dieci minuti prima? Susan salì sulla sua scopa e mantenne la bacchetta puntata sul vampiro legato. Puntava anche nella generica direzione di Harry Potter. Volarono ad andatura lenta. Fu un test della sua lealtà. Parte di lei voleva rompere le fila e volar via nell'oscurità, ma guardare il braccio inutile di Harry e vedere il suo ovvio dolore l'aiutò a mantenere la sua decisione. Ci vollero due minuti per tornare al punto di Materializzazione. Harry depose il prigioniero su una roccia, rilasciò le corde e lanciò un Incantesimo di Adesione, incollandolo al masso. Era certo che il vampiro potesse liberarsi, ma questo gli avrebbe causato un considerevole dolore. Dall'espressione sul volto del vampiro, anche lui lo sapeva. 


“Qual è il tuo nome?” chiese Harry. 


“Perché a un mago importa come si chiama un vampiro?”


“Perché è diventato vecchio chiamarti vampiro o dirti solo 'ehi tu'.”


“Il mio nome è Coedus del clan Darkfang (1). E tu chi saresti?”


“Harry Potter e lei è Susan Bones.”


“Quindi sei il bambino che ha posto fine al primo regno del Signore Oscuro.”


“Intendo porre fine anche al secondo.” disse Harry con voce determinata. 


“Così insolente. Così sicuro di te stesso. Mi ricordi me, quando la mia pelle era calda.”


“Come?”


“Ero un auror una volta. Uno dei migliori, e ora sono semplicemente Coedus.”


“Gli altri facevano parte del tuo clan?”


“No, ciascuno rappresentava uno dei tre maggiori clan Europei. La femmina era Ceca. Quello che hai ucciso veniva dall'Ucraina e l'altro dalla Francia. Il mio clan adottivo ha base in Italia, ma io in origine ero inglese.”


“Coedus, immagino che farai rapporto delle tue scoperte al tuo clan. Come pensi che reagiranno gli altri clan alla perdita dei loro rappresentanti?”


“Saranno alquanto dispiaciuti. La nostra sicurezza era stata assicurata. Il Signore Oscuro perderà un po' della sua credibilità tra i clan. Potrebbero portarlo all'accordo originale, che prevedeva il nostro servizio solo dopo la caduta dell'Inghilterra. Non posso dirlo con certezza. I vampiri francesi erano i più certi di unirsi a lui. La maggior parte di loro sono rifugiati da quando fummo espulsi dalle Isole Britanniche. Allora, com'è che uno giovane come te può lanciare con successo delle Maledizioni Senza Perdono?”


“Sembra che io abbia una certa abitudine nel trovarmi sul loro percorso.”


“E io che pensavo che Wulf stesse lasciando la sua scuola al degrado.”


“Wulf?”


“Albus Wulfric Percival Brian Silente. Odiava il suo nome completo. Io lo chiamavo Wulf.”


“Lo conosci?”


“Molto tempo fa, eravamo compagni di classe. Ha perfino mostrato un po' di pietà per me dopo la mia trasformazione, quando la maggior parte mi voltò le spalle.” Harry provò una punta di simpatia per Coedus. Conosceva bene il dolore di avere persone che ti voltano le spalle. 


“Qual è il tuo cognome?”


“Coedus è il mio nome da vampiro. Non abbiamo cognomi. Quando ero tra i vivi, il mio nome era Darius Octavius Paciock.”


Harry e Susan si guardarono a bocca aperta. “Davvero? Uno dei miei compagni di classe è Neville Paciock. Ha appena perso il resto della sua famiglia. Potrebbe voler sapere che tu sei ancora vivo - be', non proprio vivo, ma quasi.”


“I Paciock sono morti? Quando? Come?” Coedus provò una strana sensazione. Quando sua moglie, i suoi genitori, le sue zie e i suoi zii gli avevano voltato le spalle, aveva passato molti giorni nascosto in una cava a fantasticare di uccidere ogni singolo Paciock, fino all'ultimo. Ora, erano tutti morti tranne uno. 


“Voldemort li ha uccisi la settimana scorsa. Neville è stato l'unico a riuscire a fuggire. Mi spiace che tu lo abbia saputo da me.”


“Sei uno strano individuo, Harry Potter. Qualche minuto fa stavi usando una Maledizione Senza Perdono su di me e invece ora sei qui a scusarti con me per la morte della famiglia che mi ha rinnegato dopo la mia trasformazione.”


“Stai parlando di persone che sono morte e andate. Neville Paciock non volterà mai le spalle alla sua famiglia o ai suoi amici. Sono fiero di definirlo mio amico.”


Coedus guardò la rabbia del mago attraversargli il volto mentre difendeva il suo amico. Si sentì stranamente confortato dal fatto che il cognome Paciock significasse ancora qualcosa. Soppresse questi antichi sentimenti. Coedus non avrebbe provato nulla per nessun mago o strega. 


“Dubito seriamente che riconoscerebbe un vampiro come famiglia.”


“Allora non sai una cosa di lui! I suoi genitori sono ancora vivi, ma potrebbero pure esser morti, per quel che vale. Sono stati nel reparto danni a lungo termine da incantesimo del San Mungo per gli ultimi 15 anni. Lui va a trovarli spesso. Troppa esposizione alla stessa maledizione che stavo usando su di te - altre vittime dei seguaci di Voldemort. Le stesse persone per cui tu vorresti combattere.”


Quelle emozioni dormienti si infiammarono di nuovo. Coedus ricordò com'era essere Darius Paciock. Ricordò l'orgoglio della sua stirpe. Incollato a quella roccia, ebbe un'epifania. Non importava con quale nome si riferisse a se stesso; era ancora un Paciock. Il motto di famiglia - 'Famiglia per prima, famiglia per ultima, famiglia sempre' - che aveva deriso per tutti quegli anni, bruciò nella sua mente come il sole nel cielo di mezzogiorno. 


“Due notti.” disse dopo un momento. 


“Cosa?” chiese Harry. 


“Dobbiamo incontrare i Mangiamorte tra due notti per dir loro quali saranno le raccomandazioni che daremo ai nostri clan. Sarebbe un buon posto per un'imboscata, nevvero?”


“Sì, credo proprio che sarebbe un buon posto per un'imboscata. Dove si terrà l'incontro?”


Coedus gli disse i dettagli dell'incontro. Sedettero in silenzio e si guardarono l'un l'altro. Alla fine, Susan ritrovò la voce. 


“Harry, hai usato delle Maledizioni Senza Perdono! Perché, in nome di Circe, lo avresti fatto? É un crimine! Ti spediranno ad Azkaban!”


Harry si voltò per risponderle, ma Coedus rispose al posto suo. Si tirò su la manica per mostrare il tatuaggio sul suo avambraccio COV0016. “A dire il vero, quello che ha fatto è perfettamente legale secondo le Leggi Magiche Britanniche. I vampiri sono vermi da cacciare e sterminare. La vostra legge non ci considera nemmeno esseri senzienti. Ovviamente, tu lo sapevi. Non è così, Harry?”


-----(Taglio di scena - flashback al quinto anno di Difesa Contro le Arti Oscure)-----


La mente di Harry tornò alle lezioni di Difese Contro le Arti Oscure dell'anno precedente. Uno dei pochi argomenti a cui la Umbridge era interessata erano i lupi mannari e i vampiri. Quello aveva spinto Harry a chiedersi spesso quali sporchi segreti si nascondessero nel suo passato. 


“Il vampiro è un miserabile abominio. Può essere identificato dai denti aguzzi e dal colorito pallido. La sua dieta consiste di sangue. Il sangue animale può essere sufficiente, ma il sangue umano è preferito. Signor Weasley, cosa faresti se ne incontrassi uno?”


Tutti nella classe, tranne 'Il Rospo', conoscevano la risposta di Ron. Perfino i Serpeverde faticarono per non sogghignare. Era la stessa risposta che dava sempre, da quando Raptor gli aveva chiesto come “a-a-a-a-affrontare un Marciotto”.


“Gli taglierei la testa.” disse Ron Weasley, senza perdere un colpo. Si poté sentire il sospiro esasperato di Hermione. 


“Eccellente risposta, signor Weasley! La decapitazione è un metodo comprovato contro un tale turpe mostro.” Non sapeva che era la sua risposta per tutto. “Non possono sopportare la luce diretta del sole molto a lungo. Non li uccide, come la gente crede di solito, ma li indebolisce seriamente. Il paletto nel cuore li uccide nello stesso modo in cui ucciderebbe voi o me. Sono in qualche modo resistenti alla magia, quindi non aspettatevi che i vostri incantesimi abbiano lo stesso effetto su di loro.”


Si fermò sorridendo in modo zuccherino per chissà cosa prima di continuare. “Fortunatamente, il vostro governo ha messo in atto diverse misure per proteggervi da simili vili creature. Per prima cosa, è illegale essere un vampiro non registrato in Inghilterra. Tutti i vampiri devono registrare la loro presenza al Ministero. Riceveranno un tatuaggio sull'avambraccio destro. Questo inizierà con le seguenti tre lettere seguite da quattro numeri. Le lettere sono COV, che sta per Creatura Oscura Vampiro. Uno schema simile vale per i lupi mannari, scambiando la V con una L. Inoltre, l'Atto Creature Oscure del 1903 richiede che ci sia sempre una visibile V dorata sui loro vestiti. Mozioni simili erano state proposte per i lupi mannari ma, sfortunatamente, queste misure hanno fallito perché questo particolare tipo di mostro è contagioso solo per pochi giorni al mese. Queste misure hanno avuto così tanto successo che, oggi come oggi, ci sono solo nove vampiri registrati in Inghilterra.”


“E i vampiri non registrati?” chiese Dean Thomas.

 

La Umbridge sembrò turbata per un momento, non si capiva se per il fatto che Dean Thomas avesse fatto una domanda o per l'idea di un vampiro che osasse sfidare il governo. “Lo stesso Atto Creature Oscure del 1903 garantisce ai maghi e alle streghe della Britannia il diritto di sterminare questi mostri usando qualunque mezzo necessario.”


“Anche le Maledizioni Senza Perdono?” chiese Pansy Parkinson.

 

“Cara ragazza, quelle maledizioni non dovrebbero essere usati su esseri umani. I vampiri, comunque, non sono più considerati esseri umani. Fareste un favore al mondo distruggendo simili creature. Sarebbe più probabilmente un crimine usare quelle maledizioni su semplici animali da fattoria, ma hai ragione, le Senza Perdono possono essere usate su un vampiro non registrato senza nessuna conseguenza. Be', almeno non ci sarebbe nessuna conseguenza per il mago o la strega. Ora, per compito, scriverete sessanta centimetri di pergamena sull'Atto Creature Oscure del 1903 e sui suoi benefici effetti sulla società.” Dolores Umbridge ignorò il fatto che non fosse una corso di Storia della Magia. Ignorò anche il fatto che stava parlando a dei ragazzi di quindici anni come se ne avessero cinque, mentre si augurava che molte altre creature fossero aggiunte a quell'atto. 


----------(Fine flashback)--------- 


“Sì. L'insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure dell'anno scorso ci ha fatto praticamente imparare a memoria l'Atto Creature Oscure del 1903. Voleva solo poter aggiungere lupi mannari, centauri, goblin, troll e giganti alla lista. Immagino che non sia scesa troppo nel dettaglio durante la vostra lezione.” disse Harry, guardando i pezzi combaciare nella mente di Susan. Lei si rilassò leggermente. 


“Ma perché le hai usate, Harry? Anche se è permesso!”


“Ho usato l'Anatema che Uccide per salvare la vita di Bill. Lo avrei fatto anche se non fosse stato un vampiro. Le altre che ho usato, le ho usate perché potrei doverle usare contro di lui un giorno o sui suoi Mangiamorte. Stanotte si è trattata di una grande battaglia in quella che sarà un lunga guerra. Non lo sconfiggerò con incantesimi di Incitamento e fatture Solleticanti.”


Susan sospirò. La sua recente rabbia verso Harry divenne velocemente un ricordo lontano. “Hai ragione, Harry; lo so. É solo che da quando ho preso in mano una bacchetta mi è stato inculcato che quelle maledizioni sono 'Senza Perdono'. Ho visto quella maledizione uccidere mia mamma e mia zia. Come ti aspetti che reagisca, vedendo che le usi?”


“Capisco, Susan. Parleremo di questa e altre cose più tardi.”


Susan annuì e provò ad alleggerire l'atmosfera. “Mi stai dicendo che hai davvero imparato qualcosa di utile dalla Um-battona (2)?” 


“Le meraviglie non finiscono mai.” rispose Harry. “Ora, cosa vorresti che facessimo con te, Coedus? Posso organizzare un incontro con Silente, se vuoi. Lo farebbe anche solo per tornare nelle mie grazie.”


“Tu e lui non andate molto d'accordo, mi pare di capire...?”


“Al momento, no. Infatti ha molto di cui rispondere la prossima volta che lo vedrò, ma conoscendolo ti garantirà un luogo sicuro. La casa della famiglia di Susan è stata danneggiata da Voldemort. Non penso che qualcuno ti cercherebbe lì e le riparazioni non inizieranno per un'altra settimana. Posso fare una Passaporta per te. Va bene per te, Susan?”


“Immagino di sì, Harry. Non possiamo esattamente portarcelo dietro. Nessuno lo cercherà lì.” Raccolse una roccia. Poi toccò con la bacchetta l'anello di famiglia e poi la roccia. Questa all'improvviso presentava il sigillo della famiglia Bones scolpito sulla superficie. Susan la lanciò al vampiro. “Se viene qualche ufficiale, presenta il mio sigillo e hai il mio permesso di essere lì.”


“Grazie, signorina. Sei un po' troppo giovane per essere capo famiglia. Vedo che porti due anelli, Harry. Sei davvero capo di due famiglie?”


“Sì. Susan è il capo della sua famiglia per lo stesso motivo per cui Neville è solo al mondo ed io sono il capo delle famiglie Potter e Black. Lanciamelo e ci farò una Passaporta. Appena vedo Silente, ti manderò cosa ne resta dopo che avrò finito con lui. Non lasciare la proprietà a meno che non tema per la tua vita. Se te ne devi andare vieni in questo luogo tra tre giorni e farò sì che qualcuno venga a incontrarti. Farò sapere a Neville della tua esistenza. É stato mio compagno di dormitorio per cinque anni. Penso che sarà felice e vorrà incontrarti. Un elfo domestico passerà domani sera per vedere se hai bisogno di qualcosa. L'attivazione della Passaporta è Bones Manor.”


Harry lanciò l'incantesimo della Passaporta e poi cancellò l'incantesimo di Adesione, permettendo a Coedus di alzarsi di nuovo. Gli lanciò la Passaporta e guardò Coedus sparire. 


Harry si alzò e guardò Susan. Lei sembrava riluttante a incontrare il suo sguardo. “Susan, sai se tua zia o tua madre avevano un modo per aggiornarsi con i ritratti della casa?”


“Sì. Zia aveva un ritratto di zio Edgar nel suo ufficio. Vuoi che dica ai ritratti di spiarlo?”


“La lista di nomi di cui mi fido al momento inizia con te e non ha molti altri nomi sopra. Se informerò l'Ordine o il Ministero di questo incontro tra due giorni, voglio assicurarmi che sarà Voldemort ad essere tradito, non noi!”


“Oh.” Ci fu un minuto di goffaggine tra i due. Alla fine, Susan ruppe il silenzio. “Come sta il tuo braccio?”


“Penso che la clavicola sia rotta e la spalla sia slogata. Una volta tornati a casa mia, chiamerò via camino Madama Chips. Oltretutto, è passato tanto tempo da quando ho dovuto farmi riparare qualche osso. Probabilmente le manco durante le vacanze estive.”


“Harry, voglio scusarmi. Non avrei dovuto pressarti in quel modo. L'ultima cosa di cui hai bisogno ora è una ragazza in cerca di attenzioni nella tua vita. Non sarei diversa da Ginny. Per favore, perdonami.”


“Va tutto bene. Tutti e due siamo incasinati, abbastanza, direi. Sospetto che sarò io quello che farà la maggior parte dei casini. Tutto quello che posso chiedere è che tu sia paziente con me. Spero solo che tra un mese non te ne pentirai.”


“Non lo farò. Prometto. Ehi, sai una cosa? Questa è stata la nostra prima litigata. Sembra che l'abbiamo superata ora e sai cosa viene dopo?”


“No. Le mia litigata con Cho ha significato la fine della relazione. Cosa viene dopo?”


“Fare pace, Harry.”


Emmeline Vance tornò circa venti minuti dopo, per trovare i due che 'facevano pace'. Susan aveva lanciato un incantesimo che riduceva il dolore sulla sua spalla danneggiata e era stata davvero entusiasta con le sue scuse. Emmeline sorrise e si schiarì la gola piuttosto rumorosamente. La coppia si separò, entrambi sembravano un po' imbarazzati. 


“Come sta Bill?”


“Dicono che avrà alcune sgradevoli cicatrici, ma starà bene. Hai fatto la cosa giusta lavando le ferite. Lo trattengono in ospedale per questa notte. Dovremmo tornare al Quartier Generale. A entrambi farebbe bene un po' di riposo.”


“Harry ha una spalla slogata e una clavicola rotta. Dovremmo fargli dare un'occhiata.”


“Oh, stavo per usare la mia Passaporta, ma potrebbe aggravare le sue ferite. Ecco Susan, tieni la Passaporta. Materializzerò Harry lì tra un minuto, dopo aver ripreso fiato.”


Susan scomparve. Emmeline sorrise ad Harry. “All'inizio di una relazione, niente funziona come una buona sessione di pomiciata. Poi, avrai bisogno di un approccio più sofisticato, ma fino ad ora te la stai cavando bene. Su, torniamo a casa e andiamo a farti dare una sistemata.”














Note dell'Autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)


Posterò il mio sommario su DLP. Per ora, mi chiedo: perché sono sempre Harry o Neville che riescono ad uccidere Bellatrix? Inoltre, penso che sarebbe ironico per Harry aver imparato qualcosa di utile dalla Umbridge. Ringraziamenti speciali a Myst per avermi detto come risolvere il problema con il document manager!

Jim 




Note dell'Autore sul forum:

(Queste note sono state scritte da jbern e postate sul forum apposito per TFTCD; tradotte da Luc_y)


Bene, ecco qua cosa stavo pensando quando scrivevo il capitolo 12.


Scena 1 - Perché Bella deve sempre venire uccisa o da Harry o da Neville? Immagino che la maggior parte degli autori lo faccia per via del simbolismo, dato che ha torturato i genitori di Nev e perché è responsabile della morte di Sirius. Far sì che la uccidesse Tonks era un bel cambiamento dalla consuetudine. Ho avuto anche l'opportunità di fare un piccolo riff sul Mago di Oz, il ché è stato piuttosto figo. Ho dimenticato di dire che due delle battute di Tonks erano citazioni dal Mago di Oz. Mi chiedo se dovrei metterlo tra i disclaimer…


Sto continuando a ricevere dei commenti molto positivi sul mio uso di Sturgis, il Criceto Animagus. Ho intenzione di tenerlo nei dintorni ancora per un po'.


Scena 2 - Con la parte iniziale stavo cercando di presentare l'effetto shock che ha la guerra sulle masse. Scrimgeour è nella posizione di avere tutte le informazioni a sua disposizione e ha la consapevolezza di cosa queste possono fare alla popolazione. Probabilmente lo sto portando un po' troppo fuori dal personaggio, rendendolo così pensatore. Sebbene rimanga il suo carattere scontroso.


La perdita di 50 vite non suona significante fino a quando non si vanno a guardare le percentuali. Su 20.000, 50 è solo lo 0,25%. In ogni caso se lo 0,25% della popolazione della Britannia (stimato lo scorso luglio a 60 milioni) dovesse morire in una notte, sarebbero 150,000 morti!


Mano mano che personaggi con propri piani personali entrano nella storia, sarà interessante osservare come Harry tratterà con loro. Come si comporterà con l'idea di un prigione segreta per i Mangiamorte? Sembra un'idea meravigliosa e si può ben immaginare che la popolazione generale l'accetterà inizialmente, ma lascia spazio a gravi abusi. Sarebbe facile fare dei parallelismi con le prigioni a Cuba, ma lascerò fuori dalla porta le mie opinioni politiche. Il problema che Harry potrebbe affrontare è che, se spalleggiasse fino in fondo Scrimgeour, potrebbe contribuire a creare uno stato di polizia.


Sono rimasto piuttosto sorpreso dal dibattito che si è creato riguardo la lista dei maghi e delle streghe più potenti della Gran Britannia. La scena è stata inserita primariamente per dare una ragione al fatto che Scrimgeour vada a cercare Harry. L'altra motivazione era quella di rinforzare il concetto che sì, Harry è un mago potente, ma che ce ne sono anche altri là fuori come lui. Per la cronaca, non ho mai considerato tra questi Moody, Shacklebolt o Vitious. Penso che voi ragazzi stiate confondendo addestramento e abilità con vero potere grezzo. Dunque, se volete discuterne, vi elencherò un po' dei nomi della lista. Voldy, Harry, e Silly sono scontati. Un paio di 'nomi neutrali' come Olivander o Nick Flamel. C'è anche Piton (altra motivazione per il tiro alla fune tra Voldy e Silly). Ho fatto svariati riferimenti alla lunga relazione tra Voldy e Antonin Dolohov. Questo é stato in grado di lanciare una maledizione quasi letale quando venne silenziato da Hermione. Anche Bellatrix e Amelia Bones erano delle potenze formidabili. C'è una ragione se Voldy si è portato dietro due dozzine di inferi, Piton, Rodulphus Lestrange e altri quattro Mangiamorte per occuparsi di lei. Sono 9 nomi. Ce ne potrebbero essere altri, ma questi sono quelli di cui è a conoscenza Rufus. (Potrebbe esserci l'implicazione qui che Neville abbia un potenziale irrealizzato - dopotutto, se ci atteniamo all'intera storiella della profezia, allora Neville avrebbe dovuto avere il potenziale per questo livello di potere grezzo.)


Lucius Malfoy non può essere su questa lista. Mi dispiace ma se ti fai fare il culo da Dobby l'Elfo Domestico non sei qualificato, fine della storia. E allora perché erano Lucius e Bella che servivano come braccio sinistro e destro di Voldy anziché Antonin? Loro sono Purosangue Inglesi. Lui viene dai paesi baltici. Dolohov sa qual è il suo 'vero' posto e recita bene la sua parte.


Scena 3 - IP82 ha aiutato ancora una volta leggendomi la versione originale di questa scena con tutto l'entusiasmo di un verbale giudiziario. La versione finale è molto meglio. Originariamente il flashback sulla Umbridge era vicino l'inizio della scena e il lettore già sapeva non appena Harry usava la Maledizione Che Uccide che niente di male ne sarebbe conseguito. Metterlo alla fine ha aggiunto un po' di suspense al capitolo e lo ha reso più scorrevole.


Un paio di voi ragazzi se la sono presa con me per aver messo alla prova Susan. Ha affrontato parecchie cose durante questa giornata, è davvero cotta di Harry e è intenzionata a tenerlo sott'occhio per impedirgli di diventare oscuro. Sì, è preoccupata al riguardo. Come non potrebbe?


Per quanto riguarda Harry che spedisce Coedus a casa di Susan, sa che Silly usa i ritratti per spiare le persone. Non può rischiare a portare il vampiro al numero 12 e non vuole semplicemente lasciarlo libero. Mandarlo al Bones Manor era la soluzione migliore in quel momento.


In fine, ho pensato che fosse divertente far utilizzare ad Harry qualcosa che gli ha insegnato Dolores Umbridge per salvarsi il didietro. Scrivo un sacco di scene per la semplice ragione che mi divertono.


Nel prossimo capitolo - Si avviano le relazioni politiche. Altri tempi spiacevoli per il numero 12. Harry vedrà Silente, ma potrebbe non esserci una resa dei conti fino al capitolo successivo. Aspettatevi Voldemort piuttosto dispiaciuto per cosa è accaduto alla Malvagia Strega dell'Est e ho anche già progettato una bella scenetta di un Peter fuori di testa.


Jim






Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)


1) il nome del clan è Darkfang: dark = oscuro; fang = zanna.


2) in originale: Umbitch. Ovviamente è una storpiatura del nome Umbridge.

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Capitolo 13
*** Hannah nuda ***


tftcd13.html


To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y








Disclaimer -  Se avessi molti desideri, uno sarebbe possedere i diritti di Harry Potter. Comunque, se avessi solo un desiderio lo userei per qualcosa di molto più fico di questo. Quindi, finché non otterrò desideri multipli, non possiedo i diritti. 


Capitolo 13 - Hannah nuda 


Harry si svegliò da un sonno esausto. Aveva dormito sonoramente, ripagando il debito di adrenalina che lo aveva mantenuto in funzione fin dalla morte di Percy. Suppose che se Tom Riddle avesse provato la loro connessione mentale, il Coglione Oscuro avrebbe ricevuto solo segnale occupato o una notifica di “fuori servizio”. Il braccio ancora gli faceva male nei punti in cui Madama Chips aveva riparato le ferite. Aveva sopportato lo 'sguardo d'odio' della signora Weasley mentre entrava nel fuoco per andare al San Mungo. Non sembrava molto compiaciuta. Dato il dolore che provava dopo che l'incantesimo di Susan era svanito, ad Harry non importava davvero quello che lei pensava. Si sentiva un po' in colpa per essere scappato via ed esser finito in un'imboscata, solo per mettere distanza tra se stesso, Susan e il litigio che stavano avendo. Questo gli insegnò una lezione preziosa: non pensare a stupidaggini durante una battaglia! Era stato ferito e così anche Bill. Se Harry non avesse usato l'Anatema che Uccide, con tutta probabilità Bill sarebbe morto. 


Quasi l'intera casa era sveglia e stava aspettando il loro ritorno. Hermione e Ginny fecero una grande scena nel dirigersi immediatamente nella loro stanza. Harry ricordò, ridacchiando, che volevano assicurarsi che fosse salvo, così avrebbero potuto ucciderlo più tardi. Scosse la testa e provò a seppellirla di nuovo nel cuscino. Se qualcuno cercava un rapporto completo sugli eventi di quella notte, si sbagliava di grosso. Harry praticamente ignorò tutte le domande finché non arrivò una Madama Chips dall'aspetto stanco. Quando chiese cosa aveva causato tutti quei danni, lui rispose semplicemente “Vampiri”, facendo sobbalzare tutti dalla sorpresa. Fortunatamente, la medimaga era abituata allo stile di vita di Harry e la prese abbastanza bene, fermandosi soltanto per borbottare sottovoce diverse cose che più tardi avrebbe fatto arrossire Harry, prima di riprendere il suo esame. Ci fu un altro sussulto quando lui si tolse la maglietta, rivelando la massa di lividi che coprivano il lato sinistro del suo petto fino alla spalla, e giù fino al gomito sinistro. Susan mantenne un'espressione coraggiosa, ma era evidentemente molto angosciata. Harry guardò Susan sussurrare istruzioni alla sua elfa domestica, che scomparve con un pop, per dare un'occhiata al vampiro a casa sua. 


La confusione generata da Harry che nominava i vampiri fu abbastanza da svegliare il ritratto della signora Black, che iniziò ad urlare insulti. Incredibilmente, quando Harry urlò di rimando “Chiudi quella maledetta bocca, vecchiaccia morta!” lei si zittì immediatamente. Il fatto non venne registrato fino a ché Harry non ebbe salito le scale per metà, e senza nessuna voglia di tornare giù e fare domande al ritratto. Sarebbe potuto venire da lui qualcuno con un incantesimo capace di distruggere Voldemort una volta per tutte, e Harry non ne sarebbe stato interessato. 


Si sedette sul letto e allungò la mano per prendere i suoi occhiali. C'era un profumo strano e forte nella stanza. Era completamente fuori posto in una stanza piena di ragazzi. Sfregò gli occhiali, li mise sul naso e aspettò che la risposta venisse messa a fuoco. 


“Notte impegnata, Harry?” chiese la voce di Hannah Abbott, mentre lei esaminava le sue unghie smaltate di fresco alla la luce del sole mattutino. 


'Oh, davvero splendido, l'interrogatorio della migliore amica.' pensò Harry. “Puoi dirlo, Hannah. Quel colore ti sta bene.” Decise di prendere la strada sicura e farle un complimento, sebbene sapesse ben poco di colori per le unghie. 


“Grazie. Però è di Lisa. Ha davvero buon gusto. Come sta la tua spalla?”


“É un po' tesa. Invece di fare davvero male, ora dà solo fastidio. Dov'è Susan?”


“Dorme ancora. Perché non silenzi la stanza, Harry? Ho mandato via i ragazzi. Stanno già facendo colazione.” Harry non era sicuro se fosse una cosa buona o cattiva. Mosse la bacchetta verso la porta. Per buona misura puntò la bacchetta anche verso il quadro sulla parete. Il mago nel ritratto fece una faccia indignata e lasciò la cornice. 


“Fatto. Qualcosa in mente?” chiese Harry, stupito da quanto un giorno lo avesse maturato. Il giorno prima sarebbe stato intimidito dalla vista di una ragazza nella sua stanza mentre lui indossava solo il pigiama. Da allora aveva ucciso due Dissennatori e due vampiri... Inoltre, Hannah era troppo 'carina' per essere intimidatoria. 


“Quando ti ho mandato a cercare Susan ieri, ero felice di avervi trovato fidanzati al ritorno. Ve ne siete andati dalla banca poco dopo e siete tornati che eravate promessi. Mi sto solo chiedendo se, nel caso in cui lasciassi la mia migliore amica sola con te oggi, vi ritroverei con un anello al dito.”


Harry decise di andarci un po' più pesante per vedere se poteva stuzzicarla un po'. “No. Dovresti venire anche tu in quel caso. Sono sicuro che Susan voglia che tu le faccia da damigella d'onore e io devo ancora trovare un testimone.” disse, vedendo i suoi occhi sgranarsi. Sapeva che Hannah era una ragazza molto emotiva. Era stata così frustrata durante i suoi G.U.F.O che aveva creato una delle scene più memorabili dell'anno durante il suo G.U.F.O di Trasfigurazione. 


“Cosa? Tu...” iniziò. 


“Cosa c'è da spiegare, Hannah? Ho un anno, be' ora meno di un anno, per sposarmi. Lei deve sposarsi entro un anno dal suo compleanno. Ehi, quand'è il suo compleanno?”


“Il cinque settembre. Non dovresti saperlo, essendo il suo fidanzato?”


“Sfacciata, Abbott, molto sfacciata.”


“Attento, Harry. Potrei iniziare a dirti i fiori e i dolci sbagliati da portarle.”


“Touché. Quindi, cosa ti porta nella mia stanza stamattina? Stai pensando di lanciarmi un Oblivion? Mi spiace, sembra così da Ginny, sono sicuro che lei ti aiuterebbe, diavolo, persino Hermione potrebbe voler unirsi a te, ma probabilmente subito dopo subiresti un severo predicozzo.” disse Harry, ridacchiando. 


“No, l'unica persona a cui sto pensando di farne uno più tardi è Ginny. Sono qui per scoprire quanto sei serio con la mia migliore amica. Sei serio, o lei è solo un facile modo per evadere dai problemi che ti ritrovi davanti all'improvviso?”


“Saresti sorpresa se ti dicessi che non sono sicuro?”


“Almeno, guadagneresti qualche punto per l'onestà. Perché lei e non Sangui-, emh, Ginny?”


“Susan è più matura. É più capace di adattarsi alla mia vita. É ancora qui dopo una settimana che avrebbe distrutto altre streghe. Se si dovesse scegliere un Tasso che rappresenta di più gli ideali di Helga, suppongo che sarebbe lei.”


“Va bene, ne ha passate tante. Questo fa di lei un progetto di carità?” disse Hannah, cercando di fare l'avvocato del diavolo. Era compiaciuta della risposta di Harry, comunque. 


“Se lo è lei allora io sono un caso di carità disperata. Ancora non capisco perché le piaccia.”


“Te lo dico io. Ci sono un po' d'altri giri di scommesse sulle fidanzate là fuori, ma nessuno di loro genera tanto interesse quanto il tuo. Che ti piaccia o no, alle ragazze piaci, Harry. Perfino alcune delle Serpeverde stavano scommettendo! Merlino, per poco tu ed io non siamo usciti insieme.”


Harry iniziò a controllare se nella sua memoria non ci fossero state delle obliviazioni, “Uh, questo mi giunge nuovo.”


Hannah sospirò. “Sì. Suppongo che tu non l'abbia mai saputo. Harry, io ho un dono, che è anche un po' una maledizione, come per te è il Serpentese. Sono un'empatica. Posso percepire le emozioni delle altre persone. A volte, nelle ampie folle, questo può sopraffarmi. Ero tra te e la Um-battona durante i miei G.U.F.O di Trasfigurazione e, onestamente, sarebbe stato più semplice per me se aveste provato ad uccidervi l'un l'altra!”


“Suppongo che questo sia il motivo per cui sembri sempre riuscire a capire quando gli altri ti mentono. Detto questo, ancora non ricordo che tu ed io siamo mai quasi usciti insieme.”


“Be', è stato il mio piccolo dono a dirmi che non eri tu l'Erede di Serpeverde. Potevo sentire il tuo dolore quando tutti ti puntavano contro il dito.” Harry ricordò che lei lo aveva difeso contro un tavolo pieno di Tassorosso nel periodo in cui Justin era stato pietrificato. “Quindi, dopo che quell'anno finì, ho passato tutta l'estate a fantasticare su come sarei riuscita ad uscire con te durante il nostro terzo anno. Avevo già pianificato tutto. Non avresti avuto alcuna possibilità di dire di no.”


“Allora cos'è successo?” Harry si concesse un momento per immaginare come sarebbe stato il suo terzo anno con Hannah come ragazza. L'idea aveva un certo fascino. Avrebbe potuto essere divertente. 'Peccato, anche se non ho mai pensato che le treccine le stessero bene. Felice che non le faccia più! Probabilmente starà provando un look più maturo per Justin'. 


“Dissennatori. Ho speso la maggior parte dell'anno nascosta dentro il mio dormitorio. Se non fosse stato per l'Occlumanzia, mamma e papà avrebbero dovuto ritirarmi da scuola. E anche con quella, ho dovuto lasciare la scuola due volte. Quello è stato il momento in cui io e Justin ci siamo avvicinati così tanto. Mi ha aiutato davvero molto durante quei tempi difficili. Dal momento in cui i Dissennatori se ne sono andati, Justin e io avevamo già una relazione seria e tu ed io avevamo perso un'occasione. Gli darà un po' fastidio il fatto che tu e Susan ci batterete sul tempo all'altare.”


“Conosci l'Occlumanzia!”


“Una delle cose necessarie nella mia vita. O quella o evitare evitare le folle finché non sarò vecchia e grigia. Devi conoscerla anche tu, dato che non sono riuscita a carpire molto di te ultimamente. Faceva parte del tuo fascino, allora. Eri un vulcano di emozioni. É stato un bene che fossimo così giovani. Ero piuttosto ossessionata da te in quel periodo. Ti spiace se metto alla prova le tue barriere?” disse, tirando fuori la bacchetta.


"Fai pure.” disse Harry, con le sue difese ferme al loro posto. Dubitava che Hannah Abbott fosse al livello di Voldemort. “Non ti importa di Madama Hopkirk?”


“Credi seriamente che possano individuare magia oscura della mente in una casa nascosta? Mi fido del Ministero solo quando si tratta di infastidire la gente. Raramente mi sbaglio. Okay, legilimens.


Harry la sentì a malapena impattare contro le sue barriere. Le stesse barriere che aveva passato ogni notte insonne dalla morte del suo padrino ad erigere, alimentandole sia con il dolore che con la magia - le stesse barriere che lo avevano protetto dall'infamia all'altro capo della sua cicatrice. Non c'era niente come l'angoscia e il senso di colpa per una perdita ampiamente prevedibile per spingerlo all'azione. Hannah indietreggiò di due passi, barcollando. 


“Merda, Harry!” Quest'esclamazione era divertente ed impressionante insieme, Hannah non sembrava il tipo da usare linguaggio volgare. “Quello sì che è uno scudo centrale! Probabilmente avrò per tutto il giorno un bel mal di testa dopo questo. Dove sono le tue attivazioni?” 


“Attivazioni?”


“Attivazioni. Le tue difese più esterne che ti avvisano di alzare il tuo scudo centrale. Non terrai sempre in piedi quel mostro, vero?”


“Quasi. Lo rinforzo appena sento lui. Sgombro la mente prima di andare a dormire. Questo lo ferma, tranne che in momenti come l'altra notte.”


“Stai scherzando!” Hannah aveva la bocca spalancata.


“No, non sto scherzando. Ti spiacerebbe spiegarmi perché è così importante?”


“Harry, se io provassi a tener sempre su le mie difese centrali, sverrei letteralmente dopo dodici ore! Lo so, ci ho provato, ma tu lo fai tutto il giorno e lanci anche incantesimi. Aspettami qui.” disse lei, praticamente correndo fuori dalla stanza. Harry approfittò della pausa per alzarsi dal letto e mettersi una vestaglia da camera sopra il pigiama. Due minuti più tardi, lei tornò con sua sorella alle calcagna e un amuleto in mano. 


“Meglio per te che sia una cosa interessante, Hannah!” 


“Forza, testa la sue difese." disse Hannah, e arrossì un secondo dopo al sorriso subdolo di sua sorella. “Comportati bene!”


Harry si preparò. La sonda era un po' più forte di quella di Hannah e gli fece innalzare un sopracciglio. Chelsea cadde in ginocchio, ovviamente non aspettandosi il contraccolpo. 


“Oh. Oh. Oh! Avresti potuto avvertirmi!”


“Mi avresti creduto?”


“No.”


“E non è tutto! Non usa attivazioni. Mantiene questa cosa tutto il giorno!”


“Mi stai prendendo per il culo!” La Abbott più giovane sembrava decisamente più a suo agio ad usare un linguaggio del genere. 


“Uh, sono ancora in questa stanza. Non sono un oggetto, sapete.”


“Scusa. Harry, questo è uno scudo mentale. É molto raro e costoso. Persone empatiche come me li usano di tanto in tanto per riposarsi. Non durano molto a lungo. Dubito che terrebbe fuori Tu Sai Chi per trenta secondi se stesse attaccando, ma voglio fare un esperimento. Lancia un incantesimo di luce.” Quando Harry obbedì, Hannah si avvicinò a lui e gli mise la collana attorno al collo. “Ok, mantieni l'incantesimo e fai cadere quello che tu chiami scudo.”


Harry rilasciò lo scudo e la luce raddoppiò in intensità. Non percepiva di stare usando più magia del normale nell'incantesimo. Non c'era in lui alcun sentimento che potesse rinforzare la magia, come avveniva quando lanciava il Patronus. “Chelsea, anche tu sei un'empatica?” chiese Harry, prima di cancellare il Lumos. 


“Sì, ma io proietto piuttosto che ricevere. Non devo preoccuparmi dell'umore delle altre persone. Loro devono preoccuparsi per il mio. Ora voglio una maglietta che dice Ho provato ad entrare nella mente di Harry Potter, e tutto quello che ne ho ricavato è stato un pessimo mal di testa!” rispose, massaggiandosi le tempie e ridacchiando. 


Harry si prese un momento per considerare tutto quello che aveva appena imparato mentre erigeva le sue barriere mentali e rimuoveva la collana-scudo. Si chiedeva quanto potesse essere costoso acquisirne uno o più. Se avesse avuto tutta la sua magia a disposizione durante un duello, sarebbe stato in una posizione migliore per lanciare attacchi più dannosi. Certamente valeva la pena prenderlo in considerazione. Harry sperava che Hannah potesse mostrargli come creare queste 'attivazioni' che continuava a menzionare. Capì anche che allenarsi nell'Occlumanzia aiutava a sviluppare e rafforzare il nucleo magico di un mago o una strega. 


“Hannah, puoi mostrarmi come si costruiscono le attivazioni?”


“Ok. Ecco, ti farò vedere che aspetto hanno per darti un'idea. Dammi un secondo. Dato che non so quanto sia potente il tuo attacco, voglio erigere le mie difese centrali nel caso tu riesca a farti strada troppo velocemente.” Ci furono quindici secondi di pausa. “Bene. Provaci, Harry!”


Harry lanciò l'incantesimo e incatenò gli occhi i suoi occhi a quelli di lei. Era diverso dalla volta che era entrato nella mente di Piton. I ricordi sciamarono come mercurio, confondendolo. Poteva avvertire il suo scudo centrale più avanti, mentre lui si faceva strada lottando, memoria dopo memoria. Hannah rideva. Hannah piangeva. Hannah baciava Justin. Hannah litigava con Chelsea. Hannah studiava. Hannah cucinava. Hannah nuda nello specchio del bagno!


Harry ruppe bruscamente il contatto, arrossendo e non volendo incontrare lo sguardo di Hannah. Ci fu silenzio e poi... risate. 


“L'hai fatto, vero? L'hai colpito con 'Hannah Nuda'. E dici che sono io quella cattiva!"


“Stava distruggendo le mie difese esterne. Un altro secondo e avrebbe attaccato il mio nucleo. Non avrei avuto alcuna possibilità di erigere il mio scudo centrale in tempo, se non l'avessi già avuto attivo! Quindi, sì, l'ho colpito con 'Hannah Nuda'.”


Harry ritrovò la voce. “Era uno sporco trucchetto, Hannah.”


“Lo è. Le tue difese esterne sono lì per proteggere il tuo nucleo, avvertirti e rallentare un assalitore. La miglior raccomandazione è alternare le emozioni, come ricordi felici, poi tristi, di gioia, di rabbia. Questo dovrebbe far sbilanciare la persona che sta tentando di attaccare la tua mente. Ora, io ho avuto soltanto un paio di persone che mi hanno attaccato, fino ad adesso. É stata un'esperienza spaventosa vedere con quanta velocità tu ti stessi avvicinando. Scusami, mi sono spaventata e ho tirato fuori 'Hannah Nuda' per respingerti.”


“Ha funzionato.”


“Ma questo è il concetto di anello esterno. Strati multipli per scoraggiare qualcuno mentre alzi gli scudi centrali. Penso che Chelsea e io potremmo mostrarti come creare gli strati esterni. Chi ti ha addestrato?”


“Piton.”


“Davvero?”


“Sì. E a te?”


“I nostri genitori hanno assunto un tutor privato, quando avevo otto anni. Lui ha mai menzionato i cerchi esterni?”


“No. Quel dannato bastardo!”


“Be', almeno hai uno scudo interno pazzesco! Considerato che sappiamo chi é che cercherà di attaccare la tua mente; possiamo selezionare i ricordi che sarebbero più disturbanti per lui da vedere. Come tutte quelle volte che l'hai battuto fino ad ora!” esclamò Hannah entusiasticamente. 


“Hannah, Chelsea, se farò di nuovo l'ES quest'anno, voglio iniziare a insegnare l'Occlumanzia. Anzi, dal momento che può essere fatta anche da minorenne, provate ad iniziare con Lisa, Susan ed Hermione mentre siamo ancora qui. Vi dispiace?”


“Perché?”


“Be', è come esercitare il tuo nucleo interno, no? Aiuterà le persone a diventare più forti, anche se riescono a padroneggiare solo gli scudi di base.”


“Certo, lo faremo.”


“Sorella, hai ragione. Sarà divertente.”


Parlarono ancora per qualche minuto prima che Harry chiedesse alle ragazze di andarsene per poter fare una doccia veloce. Loro accordarono di aiutarlo a imparare come fare le attivazioni esterne in cambio del favore di insegnar loro alcuni incantesimi quando fossero tornati a scuola. La doccia calda fece davvero bene alla sua spalla dolorante. Pianificava di portare Susan al Ministero per ritirare gli effetti personali di sua zia dal suo ufficio. Forse, avrebbe avuto una possibilità di parlare con Bill quel giorno. Cosa più importante: voleva iniziare a fare pratica di incantesimi, ora che era emancipato. 


Si cambiò velocemente e uscì dalla sua stanza. Susan era lì che parlava con Hannah. Dette a Susan un bacio veloce. Lei aveva l'aspetto di qualcuno che non voleva fare altro che nascondersi di nuovo nel letto. Aveva un caso acuto di 'segni da cuscino facciali', e probabilmente le sarebbe venuto un colpo se ne fosse stata consapevole. 


“Giorno, Harry.” sbadigliò. 


“Ciao. Hai dormito bene?”


“Abbastanza. Tu?”


“Come un sasso. Non dormivo così bene da tanto tempo. C'è qualcosa che vuoi fare oggi?”


“No. Tu?”


“Be', Hannah mi ha convinto che sarebbe una cattiva idea andare a sposarci oggi, quindi questo non è in lista.” disse Harry con un ghigno. 


Susan guardò male la sua migliore amica. “E di cos'altro avete parlato tu e Hannah?”


Harry fece un grande sorriso di vendetta mentre iniziava a scendere le scale. “Un po' di questo e un po' di quello. Hannah e Chelsea faranno un allenamento speciale per l'ES quest'anno. Lo sai che è anche una bionda naturale?” Non osò voltarsi indietro e si affrettò a scendere le scale. 


Una volta ai piedi delle scale, il suo sorriso svanì velocemente. Era dovuto più che altro al fatto che tutti lo stavano guardando. Dobby gli porse un piatto pieno di cibo, che lui accettò graditamente. Sedette al tavolo vicino a Neville, che stava leggendo. La signora Weasley entrò dal salone. 


“Come sta Bill?” chiese Harry. 


“Sta recuperando. Ti pregherei di non portare più nessuno della mia famiglia nelle tue piccole avventure.” La donna più anziana guardò male Harry. Neville alzò lo sguardo dal suo libro. Harry si rese conto che tutte le attività della stanza si erano fermate bruscamente. 


Meno di due settimane prima, si sarebbe fatto piccolo piccolo e avrebbe cercato un posto per nascondersi, preferibilmente in un'altra stanza. Harry incrociò il suo sguardo. “Prego?”


“Hai sentito cosa ho detto, ragazzo. La tua presenza nella mia famiglia risulta pericolosa e non più tollerabile. Hai avuto la faccia tosta di scendere con un sorriso sul volto! Correre via per combattere Dissennatori è abbastanza brutto, ma poi sei dovuto pure andare a cercare uno scontro con un gruppo di vampiri! Poveri Ron ed Hermione, hanno ancora quelle orribili cicatrici, Ginny è stat fortunata a cavarsela con solo una caviglia rotta, e ora Bill. Forse alla prossima luna piena potrai guidare un branco di lupi mannari nel negozio di Fred e George.”


La risposta di Harry fu più simile ad un ruggito. “A meno che non mi sbagli, Bill ed Emmeline Vance erano al comando l'altra notte. Sono io ad essere andato con loro come volontario. Loro sono membri dell'Ordine. Suo figlio, l'adulto, è l'esperto di Creature Oscure dell'Ordine, nonostante ciò lei è qui nella mia cucina, dandomi ultimatum mentre sto cercando di fare colazione. Lei può lanciare un Patronus. Avrebbe potuto aiutarci a combattere Dissennatori e vampiri. Avrebbe potuto venire, ma non l'ha fatto. Non provi a proiettare le sue colpe su di me.” Harry sputò fuori le due ultime frasi, chiedendosi se Hermione avrebbe captato i riferimenti ai libri su come contrastare il dolore che lei gli aveva passato. Probabilmente no. 


“Non ci avrei mai creduto! Dopo tutto quello che abbiamo fatto per te!” soffiò. “Sta' lontano dalla mia famiglia!”


“Ovviamente. Si senta libera di stare lontana da me.” mormorò Harry, tornando alla sua colazione. Con la coda dell'occhio, vide qualcosa che catturò la sua attenzione. Il ritratto della signora Black faceva sporgere una bacchetta fuori dal ritratto e la puntava contro Molly Weasley. Ora la stava rimettendo in tasca. Stava per lanciare un incantesimo? I ritratti potevano lanciare incantesimi? Questo suscitò il suo interesse. Avrebbe avuto bisogno di fare domande al ritratto più tardi per scoprire il motivo del suo comportamento. Uno scricchiolio su per le scale lo fece voltare. Vide Susan dirigersi di nuovo su per le scale. Gettò un'occhiata al salotto. Ginny ed Hermione lo guardavano con rabbia. Ron invece stava guardando sua madre con un'espressione dura sul volto. Terry, Mandy e i Turpin si limitarono a guardare meravigliati. 


La signora Weasley continuava a guardarlo male, ma non era niente in confronto a Piton. Era abituato a mangiare con qualcuno che cercava di incenerirlo con lo sguardo. Si arrese un minuto dopo e andò nel salone chiudendosi dietro la porta. Lui scrollò le spalle e guardò Neville, che si era già alzato e stava iniziando a salire le scale. 


“Vado di sopra a leggere.”


“Prima che tu vada, ho bisogno di parlarti. Uno dei vampiri coi quali abbiamo combattuto ieri ha detto che, in origine, il suo nome era Darius Paciock.”


“Lo hai ucciso?” chiese Neville, improvvisamente interessato.


“No. Si sta nascondendo a casa di Susan. Suppongo che conosca Silente. Avrò bisogno di organizzare un incontro tra i due. Ci ha dato alcune informazioni che potremmo essere in grado di usare contro i Mangiamorte.”


“Lavorava per loro?”


“No. Fa parte di un clan in Italia. Immagino che Voldemort stia cercando di reclutare gente dai vari clan in Europa. Erano lì per una dimostrazione del suo potere. Tre di loro non torneranno mai a fare rapporto ai loro clan.”


“Perché ti ha dato l'informazione?”


“Gli ho detto che Voldemort aveva praticamente ordinato la morte della tua intera famiglia.”


Harry e Neville stavano ancora parlando delle implicazioni del parente vampiro di Neville, quando si attivò la connessione alla Metropolvere. La prima figura che rotolò fuori era un uomo tozzo nella buona quarantina, con fibrosi capelli biondicci. Harry riconobbe la faccia come quella di uno della squadra di scorta che lo aveva recuperato dai Dursley l'anno precedente. Il suo nome era Sturgis Podmore. Ricordava vagamente che era stato arrestato per aver cercato di entrare nell'Ufficio Misteri l'anno prima. Per un momento, Harry si chiese se Caramell non avesse pensato di arrestare lui e gli altri che lo avevano seguito. Sturgis appoggiò la Nimbus 2001 che portava contro la parete della cucina. 


Un momento dopo una seconda figura rotolò fuori dalla connessione alla Metropolvere. Era una donna e immediatamente cadde in uno sgraziato casino sul pavimento. Harry aveva una buona idea di chi ci fosse sotto il cappuccio. 


“Ciao, Tonks. Signor Podmore.”


“Come va, Harry?” disse lei, ancora sul pavimento. Il saluto mancava di qualunque entusiasmo. 


“Per favore, chiamami Sturgis. C'è qualche membro dell'Ordine qui?” disse l'uomo, aiutando Tonks a rialzarsi. 


“Solo se conti la signora Weasley. Tonks, c'è qualcosa che non va?”


Tonks si sedette al tavolo, nascose la testa tra le braccia e iniziò a piangere. Harry guardò Sturgis. L'uomo più anziano scosse la testa da un lato all'altro come a dire 'Non ora.'


“Vieni, Tonks. Andiamo di sopra e chiamerò Poppy, così potrà darti un'occhiata.” Mentre l'auror si alzava il mantello le cadde dalla testa e Harry e Neville si ritrovarono a fissare la faccia di Bellatrix Lestrange. Harry sobbalzò per la sorpresa e Neville cercò di afferrare furiosamente la sua bacchetta. Sturgis agì velocemente e mise Tonks dietro di lui. 


“É Tonks! Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato le ha fatto qualcosa. É bloccata così! Metti via quella dannata bacchetta!” Harry tolse la mano dalla bacchetta che non aveva sfoderato. Neville teneva ancora fuori la sua e la puntava. Harry vide negli occhi di Neville Paciock un'espressione che non aveva mai visto prima. Istintivamente, Harry afferrò il braccio di Neville e lo mise giù. 


“Calma, Neville. Non è lei. É Tonks. É un'amica. Era qui ieri.”


L'espressione nel volto di Neville sparì. Guardò altrove, imbarazzato. “Mi dispiace. Mi sono detto che se l'avessi vista di nuovo, l'avrei uccisa.”


“Non preoccuparti. Non vedrai mai più la vera Lestrange. É morta e sepolta.”


“Eravate ad Azkaban l'altra notte!” esclamò Harry. 


Molly e gli altri tornarono in cucina. Ci furono altri sobbalzi quando videro la faccia di Tonks, il ché la fece solo singhiozzare di più. Harry le mise il braccio intorno alle spalle e la guidò gentilmente in direzione delle scale. 


“Sturgis, vai avanti e chiama Madama Chips. Probabilmente sarebbe venuta comunque a controllare me. Porto Tonks nella nostra stanza. Neville, perché non vai a leggere in biblioteca?”


Harry portò Tonks al piano di sopra, superando le sorprese sorelle Abbott, e la portò nella sua stanza. Le indicò il suo letto, nella cuccetta inferiore. 


“Odio quando le persone mi chiedono se voglio parlarne. Se vuoi che me ne vada, devi solo dirlo. Ci sono un paio di pozioni per un sonno senza sogni nell'armadio, ma raccomanderei di aspettare finché Madama Chips non ti avrà dato un'occhiata.”


Tonks non disse nulla, limitandosi a fissare la parete con sguardo assente per un minuto. Riconobbe in lei l'espressione di quando lui si guardava allo specchio per ore, dopo la morte di Sirius. 


Harry si inginocchiò di fronte a lei e le prese entrambe le mani, mentre guardava le lacrime scorrere dal suo volto. “Chi abbiamo perso?”


“Kingsley e Malocchio dall'Ordine, e un mucchio di miei amici.” rispose con voce rotta. Harry fu un po' stordito nell'apprendere che i due migliori combattenti dell'Ordine erano morti. Mentre discuteva di Occlumanzia con Hannah e Chelsea, stava segretamente sperando di convincere i due a dargli lezioni privati di duello. 


Lei stava singhiozzando in maniera incontrollabile ora. “Non avremmo dovuto inseguirlo. Non ci ha nemmeno presi sul serio.”


Questo congelò Harry. Sentì la rabbia crescere. “Cosa hai detto? Hai detto che avete inseguito Voldemort?” Ignorò il suo sussulto a quel nome. Non ricordava che lei avesse mai sussultato prima, ma lo aveva combattuto e aveva perso in modo piuttosto convincente. 


“Malocchio pensava che avremmo potuto batterlo.”


Harry silenziò velocemente la porta e il ritratto. “Silente non vi ha mai parlato della profezia?”


“Quella nell'Ufficio Misteri? No.”


Durante il minuto successivo Tonks guardò affascinata Harry infilare una sequela di imprecazioni impressionanti per varietà, veleno e descrittività. Sicuramente sarebbe stato sia molto doloroso che anatomicamente rischioso fare una cosa del genere con una ciotola piena di succo di limone. Ad un certo punto, Harry smise. 


“La profezia dice che sono l'unico che può ucciderlo. Silente lo sapeva da quando è stata fatta, persino da prima che io nascessi. Silente risponderà di questo e di tutto il resto!”


Il volto di Tonks era una maschera di angoscia scioccata quando capì che le vite di due persone alle quali teneva erano state sprecate senza motivo. Aveva smesso di piangere e stava fissando un Harry Potter estremamente arrabbiato. 


“Da quanto lo sai, Harry?” chiese Tonks. 


“Il minchione me l'ha detto appena dopo l'Ufficio Misteri. 'Mi dispiace per il tuo padrino, Harry. Oh, e per inciso, tu sei l'unico che può uccidere Voldemort. Ora accettalo e comportati bene quest'estate!' Mi sto abituando ad essere trattato in questo modo; quello che non posso proprio concepire è che non vi abbia mai avvertito.”


“Harry, Lui è troppo forte! Anche Dawlish era con noi! Ci ha sconfitto come se fossimo un mucchio di reclute. Moody stava provando con le Senza Perdono alla fine, e tutto quello che ha fatto Lui per risposta è stato prenderlo in giro.”


“Troverò un dannato modo! Mi insegnerai altri incantesimi. Silente non sembra volerlo fare. Cazzo, non voleva nemmeno che fossi emancipato ieri! Dovrei essere allenato, ma sembra essere più interessato ad assicurarsi che io non impari niente di utile.”


L'auror era impressionata dalla sua determinazione, ma avendo visto due dei migliori auror di sempre venire uccisi così facilmente, trovava difficile che qualcuno che aveva appena preso i G.U.F.O avrebbe salvato il mondo magico dal Signore Oscuro. “Ti mostrerò tutto quello che posso, ma non avrà importanza.” disse, suonando sconfitta. 


“Sì che l'avrà! Sapevo qualcosa quando l'ho fermato la prima volta? Ero un bambino in una fottuta culla! Posso riuscirci! Ho bisogno del tuo aiuto.” Harry pensò che fosse ironico che fosse lui a fare a lei un discorso di incoraggiamento. Forse se lo avesse detto abbastanza volte, avrebbe convinto anche se stesso. 


“Okay, Harry. Ti aiuterò ad allenarti. Non che possa andare da qualche parte, conciata così.”


“Sono sicuro che riusciranno a guarirti. Vado a vedere cosa sta trattenendo Madama Chips. Chiama Dobby o Trixie se hai bisogno di qualcosa. Devo andare al Ministero oggi, ma verrò a trovarti più tardi e ci accorderemo per lavorare insieme.”


Tonks riuscì a fare un piccolo sorriso sulla sua faccia trasformata. “D'accordo, Harry.”


“Sturgis dice la verità? Bellatrix è morta?”


“L'ho uccisa io. Non farà mai più del male a nessuno.”


“Bene. Non so se qualcuno abbia già portato qui il ritratto di Sirius, ma quando ne avrai la possibilità, diglielo. Ne sarà felice.” Harry cancellò i suoi incantesimi di privacy e corse al piano di sotto, passando oltre l'infermeria della scuola. Era abituato a sentirsi tutti gli occhi addosso ormai. Afferrò pergamena e penna e scrisse un aspro messaggio. 


Silente, 


La tua capacità di mandare tutto a puttane mi lascia di succo! É un talento naturale o hai dovuto allenarti parecchio per farlo? Al momento non mi fido di te nemmeno se si tratta di pulirti il tuo stesso culo. So cosa tu e mamma avete fatto ai Dursley. Moody e Shacklebolt sono morti perché tu non li hai avvertiti di evitare Voldemort! Altro sangue sulle tue mani. Stai certo che un giorno ne dovrai rendere conto! Me ne assicurerò personalmente! Stai lontano da me, vecchio! Se vuoi renderti utile, tanto per cambiare, vai a casa di Susan a incontrare il tuo vecchio amico Darius Paciock. Con un po' di fortuna, i vampiri sul continente non si uniranno a lui. 


Potter 


Corresse il messaggio e chiamò la sua civetta. “Ragazza, trova Silente e dagli questo. Dagli un'artigliata, se ti sembra necessario. Cacagli anche addosso, per buona misura.” Legò il messaggio alla zampa della civetta e la mandò per la sua strada. 


Si girò e guardò la stanza piena di gente che lo fissava e vide che anche Emmeline era arrivata. “Emmeline, come sta Bill?”


“La sua faccia è coperta di bende e dice che pizzica un po'. A parte questo, sta bene. L'hanno lasciato andare a casa un'ora fa. La sua ragazzina è con lui.” Il disappunto di Emmeline nei confronti di Fleur era abbastanza notevole. Harry pensò di aver sentito un grugnito, probabilmente da Molly. Da quel poco che Harry sapeva della situazione, Molly stava già proponendo a Bill buone locations per il matrimonio. 


“Qualcuno ha preso il corpo di Dung?” chiese Harry con tono cupo. Il resto della stanza divenne silenziosa. Harry suppose che nessuno avesse detto che Dung aveva ricevuto il bacio. 


“Dannazione! L'ho completamente dimenticato! Probabilmente l'hanno trovato i babbani. Ho appena finito di parlare con mia cugina. Lei dice che Rufus Scrimgeour vuole parlare con te immediatamente.”


“Pensavo che Lisa e Kevin fossero i tuoi cugini! Chi è Scrimgeour?”


“Lato sbagliato della famiglia, i miei altri cugini sono Lavanda Brown e suo fratello più grande Nicolas. Scrimgeour è il Capo degli Auror. Penso che ora sia il Capo del Dipartimento Applicazione della Legge Magica. Probabilmente è per i Dissennatori della notte scorsa.”


“Mi sta bene. Susan e io abbiamo bisogno di prendere un ritratto dall'ufficio di sua zia. Susan, sei pronta?”


“Fammi solo finire il mio succo," disse Susan dal lavandino. Poi procedette a 'trangugiare' il bicchiere in modo molto poco signorile. 


“Cosa sai di Rufus Scrimgeour?”


“Zia diceva sempre che era un tipo acido, ma è bravo a fare quello che fa.”


“Emmeline, vieni anche tu? Suppongo che dovremmo essere accompagnati da qualcuno di competente dell'Ordine. Inoltre, eri presente l'altra notte.” Harry pensò di star diventando bravo a fare conversazione davanti a un gruppo di persone senza che davvero gli importasse cosa pensavano. Si stava già muovendo in direzione del caminetto, chiedendosi se la signora Weasley avesse afferrato la parte del 'competente'. 


“Certo. Così posso anche fare un rapporto su Dung. Probabilmente avrò bisogno di vedere Lavanda. Sembrava abbastanza agitata. Lui ha distrutto Azkaban la notte scorsa.”


“Sì. Tonks dice che hanno perso un sacco di Auror l'altra notte. Noi andremo con la Metropolvere, ma lasciami fare un paio di Passaporte d'emergenza per tornare qui, dato io e Susan non sappiamo ancora Materializzarci. Dovremo rimediare a quello.” Harry afferrò due sottobicchieri di sughero dal tavolo, mosse la bacchetta su di loro e creò due Passaporte. Sussurrò la frase di attivazione nell'orecchio di Susan, facendola ridere, mentre entrambi guardavano Hannah. 


“Harry! Comportati bene!”


“É un suo ricordo. Su, andiamo ad incontrare Scrimgeour. Facci strada, Emmeline.”


--------------------(Taglio di Scena)---------------- 


Harry Potter non fu l'unica persona a ricevere notizie spiacevoli quella mattina. Lord Voldemort sedeva al tavolo guardando i rapporti, circondato dal suo Cerchio Ristretto. Una delle reclute più giovani, che era stato marchiato nell'ultimo mese, disse che avevano trovato il corpo di Bellatrix. Nella sua rabbia, Voldemort Esiliò senza bacchetta l'uomo dall'altra parte della stanza. 


La conversazione giunse ad uno stallo mentre l'uomo volò nell'aria, impattò e scivolò lungo la parete. Voldemort si sedette con un'espressione pensosa sul volto prima di ordinare a Damien Mulciber di prendere il messaggero ferito e portarlo dai Medimaghi. Si alzò e afferrò i bordi del tavolo con entrambe le mani. 


“Bellatrix si è permessa di diventare sciatta e ha pagato il prezzo della sua stupidità! Lasciate che la sua morte vi dia una lezione. Non sottostimate il nemico! C'è un tempo e un luogo per la tortura. Il campo di battaglia non è posto per la tortura. É un posto per sconfiggere il vostro nemico. Non deludetemi a causa dei vostri schemi e vendette personali. Lei si è permessa di distrarsi. Era una dei migliori duellanti tra noi, tuttavia la sua distrazione è stata la sua morte. Se mi deluderete in un modo simile, pregate di morire.” La temperatura della stanza diminuì notevolmente e molti dei Mangiamorte liberati di recente si agitarono a disagio sulle loro sedie. Guardò la sedia vuota accanto a lui. Sarebbe stato un premio elevare uno dei suoi seguaci per riempire la posizione vacante di 'braccio destro'. Poteva vedere Peter occhieggiare la sedia con un'espressione di pura ambizione. 


Voldemort considerò le sue opzioni. 'Non oggi, Peter. Stai migliorando, ma è giunto da tempo il momento di ricompensare il mio servo più fedele. Non vedo alcun ulteriore bisogno di compiacere i Purosangue inglesi. Una volta che Antonin avrà finito di salutare Penelope, lo metterò al suo giusto posto.”


Abbastanza stranamente, Voldemort era anche arrabbiato con se stesso per non aver finito la metamorphomagus quando ne aveva avuto la possibilità. Sospettava anche che l'Animagus fuggito avesse avuto un ruolo nella morte di Bellatrix. Gli sarebbe mancata la deviata follia della donna, ma era più adirato per la perdita di una risorsa particolarmente utile o per quella di un animaletto domestico. Un ricordo della sua giovinezza a lungo dormiente di quando lui e i suoi compagni orfani avevano 'adottato' per breve tempo un cane con tre zampe affiorò. Gli insensibili adulti ci misero meno di una settimana a trovarlo e a ucciderlo di fronte ai bambini terrorizzati. Il giovane Tom Riddle fu costretto a scavare la buca che divenne la tomba del cane conosciuto come 'Tripode' (1).  


“Avery, tu e Rookwood prendete cinque delle nuove reclute e interrogate i Podmore. Voglio sapere se l'Animagus è tornato dalla sua famiglia. Lasciatene almeno uno vivo se non c'è. Peter, voglio aggiornamenti dalle nostre fonti al Ministero. Voglio sapere cosa stanno pianificando. C'era già un incontro del Wizegamot programmato per oggi. Scopri se l'orario è stato cambiato. I nostri rappresentanti nella legislatura continueranno a far fallire i loro tentativi di eleggere un Ministro ad interim. Lucius, lascio questa faccenda nelle tue mani capaci. Nomina Horatio Caruthers per la nostra parte. Fa' sì che altri nominino quello sciocco di di Diggory, come anche William Parker e Ravi Patil. Candidati multipli romperanno le lealtà dell'opposizione e renderanno una maggioranza molto meno probabile. Mi aspetto che non ci sarà nessun nuovo Ministro della Magia questa settimana. Parkinson, Nott, Goyle, prendete cinque nuove reclute per incontrare la delegazione di vampiri dal continente domani notte. Nott gestirà le negoziazioni. Spiega loro la follia di rifiutare la mia generosa offerta di unirsi ai miei ranghi. McNair, tu mi accompagnerai ad estendere la nostra mano in segno di amicizia verso la razza di Greyback. Scegli tre delle nuove reclute e Madame Faircloth. Voglio vedere se ha ancora un po' del suo vecchio acume politico. Se nomina Caramell e la sua famiglia, ricordale che la migliore vendetta richiede piani appropriati.”


Lasciò il tavolo e si diresse al piccolo bar nell'angolo della stanza. Era un po' presto per uno Scotch, ma si versò un drink e guardò i suoi seguaci dividersi in gruppi più piccoli. Dolohov entrò nella stanza e andò verso di lui, fermandosi esattamente a due metri davanti a lui e facendo un inchino. 


“Signore, è partita per cercare lo Spezzaincantesimi o i proprietari del negozio di scherzi. Mi aspetto che sarà in posizione per questa sera, domani al massimo.”


Voldemort ridusse la sua voce a un sussurro. “Eccellente, vecchio amico. Bellatrix non c'è più e ho bisogno di un nuovo braccio destro. Non vedo alcun bisogno di ingraziarmi ulteriormente i Purosangue inglesi. La mia conquista, alla fine, si estenderà anche al continente e oltre. É tempo di rendere più globale la mia organizzazione. Manda alcuni dei tuoi affiliati dai nostri ex soci in quello che rimane dell'organizzazione di Christobal e nell'Est Europa. Credo che ci potrebbero essere orecchie amichevoli laggiù. Abbiamo avuto un afflusso di reclute, ma credo che siano ben poco allenate. Ti incarico di allenarle fino a farle diventare una forza utile. Usa Parkinson e Mulciber come tuoi assistenti. Lucius dirigerà le operazioni del nostro quartier generale e gli affari politici qui in Inghilterra. Altri porteranno le creature oscure dalla mia parte. Tu, amico mio, porterai i maghi e le streghe ambiziosi d'Europa al mio servizio. Chi è il nuovo preside di Durmstrang?”


“Yuri Krum. Gregor Voorhees è il nostro uomo laggiù. É stato eletto come Vice Preside. Vuoi che Krum venga eliminato?”


“No. Non ancora. Assicurati che il corpo di Igor venga trovato dai suoi ex studenti quando inizierà il trimestre. Servirà come ottimo promemoria che il mio volere si estende oltre le Isole Britanniche. Fai in modo che Voorhees continui il suo sforzo di reclutamento e aumenta con accortezza i suoi fondi. É anche il caso per noi di iniziare a mandare qualcuno nelle Americhe. Possono usare la scusa che si stanno nascondendo lì per evitare la tempesta che si abbatterà qui. Potremmo usare una persona dello staff a New Salem e di diverse delle scuole minori.”


“Inizierò a valutare candidati per il lavoro all'estero.”


“Quando Penelope avrà avuto successo, dovremmo mandarla negli States. Tuo nipote dovrebbe nascere in relativa sicurezza. Mi sono piuttosto affezionato a Penelope durante la tua recente incarcerazione. Dovresti sapere che ha costantemente chiesto la tua scarcerazione.”


“É anche piuttosto dotata in Antiche Rune e Incantesimi. Forse potrebbe essere organizzato un apprendistato a New Salem, o una posizione di insegnante in una delle altre scuole.”


“Sì, è una splendida idea. Procedi.”


I due continuarono a discutere degli aspetti internazionali della campagna di Voldemort. Discussero la relativa debolezza del Ministero tedesco contro l'opzione di conquistare il Ministero francese come un nuovo, potenziale obiettivo. L'altro argomento era se valesse o no la pena di influenzare le elezioni dell'anno successivo in Spagna e Portogallo. Le vittorie senza spargimento di sangue non facevano rimescolare il sangue alle reclute più di tanto, ma la loro importanza non poteva essere sminuita. Il rumore di un piccolo litigio interruppe la loro conversazione sussurrata. 


“Visto? Ve l'avevo detto che niente è cambiato. Sei sempre il solito vecchio Coda!” urlò la voce stentorea di Walden McNair, mentre lui mostrava i detti rotti in un ghigno e una benda a coprire l'orbita danneggiata. Voldemort pianificava di regalargli l'occhio di Moody il giorno seguente. Era ironico che fosse stato Peter a fornire i recapiti per lo specialista ottico che poteva aggiustare l'occhio a Walden. Peter semplicemente guardò torvo l'uomo grande e grosso. 


“Dunque, piccolo ratto. Ci sono lenzuola pulite nella mia stanza? Ti sei ricordato di lasciare una mentina sul cuscino? Ho bisogno di una sveglia fissata per le sette.” continuò McNair. Molti degli altri risero. Rookwood stava ridendo così forte che era rimasto senza fiato. Voldemort era curioso di vedere che cosa i libri di Peter gli avevano insegnato sul confronto. 


Peter alzò gli occhi. Tutti pensarono che il rossore sul suo viso fosse per l'imbarazzo e non per la rabbia. Si sbagliavano. 


“Che genere di mago sei, McNair? Chi chiama il proprio bambino Walden, tanto per cominciare? Una madre che non si aspetta che suo figlio vada lontano? Un padre che ha capito di non averlo tirato fuori abbastanza velocemente? Ma sto divagando. Ricordo che recentemente sei stato superato in astuzia da un ippogrifo. Vero, quello aveva effettivamente anche lo sleale vantaggio di essere legato a un palo in quel momento. Che tipo di mago usa un'ascia tra tutte le cose per uccidere? Sei magicamente debole? Potrei anche spingermi oltre e buttarmi a dire che sei stato tu l'anello debole al Ministero. Quale dei bambini ti ha battuto? Probabilmente il più debole tra loro.”


La stanza cadde nel silenzio assoluto mentre i due si fissavano a vicenda. Voldemort si permise un piccolo sorriso alla vista delle espressioni scioccate del suo cerchio interno. Il silenzio finì con entrambi gli uomini che si buttarono ad estrarre le bacchette. L'estrazione di bacchetta di Peter fu perfetta. Walden, al contrario, fu impreciso. 


L'ex boia delle creature pericolose sembrava stare per tentare un Incantesimo di Esilio con quattro movimenti di bacchetta. L'incantesimo di Peter fu molto più semplice, due movimenti di taglio e un incantesimo potente. 


“Crucio!”


L'incantesimo gettò Walden contro la parete, dove collassò in un mucchio urlante. Codaliscia torreggiò su Walden McNair. I suoi occhi luccicarono di una rabbia selvaggia. Voldemort si prese un momento per analizzare la magia che sentiva dal suo servo con la mano d'argento. La magia era mediocre, ma l'intenzione stava chiaramente compensando per quel difetto. Nessuno lo avrebbe considerato un superbo duellante. McNair era semplicemente un delinquente e Peter, be', lui stava rapidamente diventando più difficile da descrivere. 


“Urli come un maiale sgozzato, indegno mucchio di spazzatura. Non sei adatto a servire nel cerchio interno del Padrone. Farei l'interesse del nostro lato e delle stirpi magiche rimuovendoti dal mondo. Contorciti nell'agonia! Sì, esatto, contorciti, tu cane patetico.”


Rilasciò McNair dopo tenta secondi. Levò la bacchetta sul grande uomo che stava sdraiato di fonte a lui. 


“Mi spiace, non ho un'ascia, Walden. Immagino che lo farò nella vecchia, affascinante maniera. Avada...


“Peter!” La voce di Voldemort tagliò l'aria, fermando il mago piccolo e tozzo a metà dell'incantesimo. “Non mi sono preso il disturbo di andare a liberare Walden e gli altri solo per fartelo uccidere il giorno dopo che è tornato. Almeno, dagli una settimana, prima di disporre di lui. Ho bisogno di lui per la mia missione con i lupi mannari.”


“Come desideri, Padrone.” disse Peter con voce rassegnata. “Lo lascerò vivere, per questa volta.”


----------------------(Taglio di scena)--------------- 


Harry emerse nel Quartier Generale degli Auror. Fu sorpreso nel vedere due auror di guardia con le bacchette sguainate verso l'entrata Metropolvere e per estensione, verso di lui. Emmeline era già al banco accettazioni, a parlare con Lavanda Brown. Harry pensò che Lavanda non fosse nella sua forma migliore. Si avvicinò al banco e fu seguito da Susan. Per la seconda volta, Harry si annotò che avrebbe avuto bisogno di chiederle come riuscisse a mantenersi così pulita uscendo dalla Metropolvere. 


“Harry, è bello vederti.” disse la ragazza bionda. 


“Vorrei che fosse in circostanze migliori, Lav.”


“Anch'io. Preferire che ci scambiassimo qualche pettegolezzo davanti a un gelato. Farò sapere al Direttore Scrimgeour che sei qui.” disse, guardando Harry e poi Susan. Si fermò davanti al sorriso di Susan e arcuò un sopracciglio, prima di voltarsi e dirigersi verso gli uffici. Harry accettò il badge per visitatori che l'uomo al bancone gli offrì e se lo appuntò sulla maglia. 


Un minuto più tardi Lavanda tornò e li guidò nell'ufficio del Direttore. Li fece entrare e se ne andò pochi secondi dopo. Harry non aveva mai incontrato Rufus Scrimgeour, quindi si prese un minuto per osservare l'uomo. Era piuttosto imponente e aveva una certa aria di superiorità. 


“Signor Potter, signorina Bones, grazie per essere venuti così prontamente. Potrei vedere le vostre bacchette, per favore?” Harry pensò che fosse una strana richiesta, ma acconsentì. 


Guardò il Capo del Dipartimento Applicazione della Legge Magica muovere la propria bacchetta sopra il paio di bacchette di fronte a lui e poi versare una pozione su due stracci e ordinar loro di pulire con quelli le bacchette. Harry fu almeno confortato dal fatto che Susan ed Emmeline sembrassero confuse quanto lui. 


“In circostanze normali, gli incantesimi sulle bacchette spariscono quando il proprietario diventa maggiorenne. Dopo un'emancipazione, dovete farli rimuovere manualmente. Ogni incantesimo che avete usato da ieri è stato registrato dall'ufficio di Madama Hopkirk.” Porse ad entrambi una pergamena con le loro attività dettagliate. 


“Come può ben immaginare, signor Potter, ho qualche domanda da farle. Sono curioso di conoscere le sue ragioni per l'utilizzo di due delle tre Maledizioni Senza Perdono.”


Harry si fermò per un minuto, ascoltando Emmeline sussultare di sorpresa. “Signore, nel mezzo della battaglia con i Dissennatori, abbiamo incontrato un gruppo di vampiri. Le mie azioni sono legali secondo l'Atto delle Creature Oscure del 1903.”


“Che prove puoi offrire?”


“Un ricordo di Pensatoio può bastare?”


“Andrà bene come inizio. Poi mi piacerebbe discutere dei due incantesimi livello cinque che ha lanciato, che il nostro equipaggiamento non è stato capace di identificare.” Harry non era del tutto certo di cosa fosse un incantesimo livello cinque. Pensò che dovessero essere il suo nuovo Patronus. Nemmeno Emmeline doveva averne qualche idea, poiché guardò Harry e scosse la testa. 


Harry trovò strano che il Direttore stesse fermò lì, con calma, e non avesse confiscato le loro bacchette o fatto qualche altra cosa, dopo averlo informarlo che avevano registrato il suo uso delle Maledizioni Senza Perdono. Scrimgeour era un capace agente della Legge Magica e un aspirante politico. Poté leggere i pensieri sul volto di Harry come se il ragazzo li avesse detti ad alta voce. 


“Ci sono sei auror pronti ad attaccarvi se lascerete questa stanza senza che io abbia dato il segnale di via libera. Sarebbe anche meglio se non faceste alcun gesto di minaccia al momento. Confido anche che Susan non avrebbe mai niente a che fare con un assassino vigliacco. Sua zia parlava molto bene di lei, signorina Bones. Inoltre, la varietà di incantesimi che ha usato, compresi incantesimi medici, l'Incanto Patronus e anche gli incantesimi da combattimento mi hanno portato ad essere più desideroso di ascoltarla che a catturarla non appena uscito dalla Metropolvere.” Chiaramente, Scrimgeour non era uno sciocco!


Harry fornì il ricordo dello scontro di fronte al cinema. Fece terminare il ricordo al momento in cui se ne erano andati con il vampiro. Harry non voleva compromettere l'alloggio di Coedus finché non si fosse fatto un'idea più chiara del Capo degli Auror. Rufus fece cenno ad Harry di entrare nel Pensatoio per primo. Sia Susan che Emmeline seguirono Rufus nell'ampio bacino. 


Per i minuti successivi guardarono Harry allontanare i Dissennatori e voltarsi per affrontare i vampiri. Era la prima volta che Harry si guardava letteralmente in azione. Si guardò con occhio critico, cercando difetti nella sua postura da combattimento, non trovando altro a parte il fatto che tendeva a portare leggermente in avanti il fianco destro. 


Susan guardò Harry combattere. L'unica altra volta in cui l'aveva visto era stata a casa sua, quando questa era ancora in piedi. Ancora non gli aveva ricordato la promessa di mostrarle il resto delle sue avventure. Quando erano arrivati gli altri, lei non era più riuscita a beccarlo da solo ed aveva avuto paura di allontanarlo se fosse tornata ancora sull'argomento. Onestamente, temeva che se lo avesse fatto, lo avrebbe spinto dritto tra le braccia di Ginny Weasley.


Detto in due parole, Harry era incredibile. Zia Amelia le aveva occasionalmente permesso di assistere agli allenamenti degli Auror. I suoi movimenti erano veloci ed efficienti. Non c'erano movimenti sprecati. Sussultò quando un singolo colpo di vampiro mise Harry in ginocchio. Trattenne il respiro quando Harry cadde sulla strada. Susan guardò il vampiro scegliere tra i due maghi feriti e voltarsi verso Bill. Senza esitazioni Harry lanciò l'Anatema che Uccide e colpì il vampiro. Vide se stessa ed Emmeline arrivare. In quel momento non aveva avuto veramente la percezione di quanto dolore dovesse provare Harry. Emmeline si Smaterializzò con Bill. Susan lanciò un'occhiata alla signorina Vance e vide un'espressione pensierosa sul suo viso. 


La scena si svolse proprio come Susan se la ricordava. Vide che Harry stava guardando il ricordo di Susan e e le reazioni di lei alle sue azioni. Si voltò e la guardò con un'espressione di scuse. Lei rispose con il suo miglior sorriso coraggioso. Scrimgeour era impegnato a guardare l'interrogatorio, ma notò lo scambio non verbale tra i due ragazzi. Il ricordo svanì e tutti uscirono dal Pensatoio. 


“Bene signor Potter, credo alla sua risposta sull'uso delle Maledizioni Senza Perdono. Raccomando che questa notizia non diventi di dominio pubblico. Che le piaccia o no, lei è attualmente descritto come un salvatore. Il mondo ha bisogno di un eroe in questo momento e di uno che non dovrebbe usare questo tipo di incantesimi. Il pubblico è capriccioso. Madame Hopkirk ha l'ordine tassativo di assicurarsi che ogni registrazione di questi fatti vada distrutta.”


“Ho passato tutto l'anno scorso a 'ricercare gloria ovunque', secondo i giornali. Poi, all'improvviso, sono l'unica voce di verità in tempi bui. Il vampiro che è rimasto mi ha dato informazioni su un incontro con i Mangiamorte domani notte.”


“Buon lavoro con quei vampiri. Ho sentito un pettegolezzo da qualche parte che voleva unirsi agli auror una volta lasciata la scuola. Dopo averla vista in azione, dubito che sarà un problema. Dov'è ora il vampiro?”


“Al sicuro, per il momento. Ho qualcuno che lo sta tenendo d'occhio mentre parliamo. Sostiene di essere una conoscenza di Silente. L'ho informato di questa cosa. Mi ha mostrato il suo tatuaggio di registrazione - COV0016. Dovreste averlo nei vostri archivi.”


“Dove avrà luogo l'incontro?”


Harry rispose a Rufus e poi fornì il ricordo di se stesso che lanciava il Patronus che aveva ucciso i Dissennatori. Fece iniziare il ricordo con lui che si allontanava dalla macchina con il bambino baciato dentro. Fu allora che Harry si rese conto di aver Appellato la sua Firebolt senza bacchetta. Quella volta nessuno se lo perse. Era davvero disorientante seguire l'Harry nel ricordo mentre volava sulle strade per attaccare i Dissennatori che si aggiravano da quelle parti. Generò un senso di vertigine che fece venire un po' di nausea a tutti, simile alla sensazione in un parco dei divertimenti babbano. Il gruppo guardò Harry lanciare l'incantesimo senza usare movimenti di bacchetta o incantazione visibile. Mentre lanciava l'incantesimo ci fu lo stesso effetto di distorsione che Harry aveva sentito allora. Il Patronus solido atterrò rombando sulla pavimentazione stradale e attaccò il Dissennatore. Scrimgeour guardava affascinato mentre qualcosa creduto impossibile accadeva, un Dissennatore veniva ucciso. Il ricordo continuava mentre guardavano Harry abbracciare il Patronus prima che sparisse e infine il tentativo fallito di salvare la vita di Fletcher con il secondo Patronus assassino. Harry notò quanto avesse barcollato dopo aver lanciato il Patronus per la seconda volta. 


Scrimgeour considerò tutto quello. I vampiri sarebbero stati un po' più cauti ad unirsi a Voldemort e i Dissennatori avrebbero potuto desiderare di non essersi uniti al Signore Oscuro. Ora capiva perché i succhiatori di anime si erano improvvisamente ritirati nella notte. Nel momento in cui aveva saputo che avevano abbandonato Azkaban, Rufus temeva la misura del conto dei morti. Era stato significativamente inferiore di ogni stima aritmetica data dalla squadra di Previsione di Incidenti Magici del Ministero. Ora ne conosceva la ragione. I Dissennatori erano spaventati da Harry Potter. Si voltò a guardare il ragazzo, che evidentemente superava chiunque altro nell'edificio per talento magico grezzo. 


“Questo è più impressionante di qualunque altra magia io abbia mai visto, signor Potter. Non c'è da meravigliarsi che i Dissennatori si siano ritirati all'improvviso. Gli esperti di Aritmanzia del Ministero avevano detto che se una cosa del genere fosse mai successa, ci sarebbero state il doppio, triplo delle morti. Sa come riprodurre l'effetto, ed è un incantesimo che può essere insegnato a qualcun altro?”


“No, signore.” Harry rispose quasi demoralizzato. “Ci vuole un'enorme quantità di energia e mi sento debole dopo averlo fatto. Non mi è venuto in mente nessun incantesimo in particolare, volevo solo che se ne andassero.”


“Sarebbe in grado di farmi una dimostrazione dell'incantesimo qui?”


“Non ne sono sicuro. Possiamo fare un tentativo, ma il suo ufficio è troppo piccolo.”


“Mi lasci dare l'ordine di via libera e possiamo andare ad una piattaforma da duello. Perfino se nessun altro riuscisse a farlo, sarebbe comunque significativo. Molto probabilmente, i Dissennatori non attaccheranno senza avere una scorta di Mangiamorte. Questo renderà i loro attacchi più massicci ma più facili da contrastare. Seguitemi.”


Il gruppo, che ora includeva Lavanda, un mago di nome Jennings e un auror Senior di nome Dawson, si diresse verso una piattaforma da duello. Molti altri interruppero quello che stavano facendo e si mossero in un posto dal quale potessero vedere. Harry si fermò e si concentrò per un momento, cercando di sentire il potere dentro di lui. Poteva sentire il potere crescere. Decidendo di imbrogliare un po', ridusse l'energia spesa per il suo scudo ad una goccia. Il cambiamento di potere risultante fece tremare il suo braccio più violentemente che nei suoi ricordi quando il cervo eruppe dalla punta della sua bacchetta di agrifoglio. Se possibile, il cervo era persino più grande, ora. Ramoso si guardò intorno, senza sentire alcuna minaccia immediata. Camminò piano lungo la piattaforma soprelevata e si fermò di fronte al gruppo che si era riunito lì. Scrimgeour risalì la piattaforma e lo raggiunse per toccarlo. Sentì la pelliccia sul capo e il calore del suo respiro. Era una creatura solida! Altri si avvicinarono dal fondo e toccarono la zampa più vicina. Il Patronus svanì dopo due minuti. 


L'auror donna guardò il Direttore. “Signore, è stato impressionante, ma non riesco a capire il significato.”


“Ho visto il Patronus di Potter uccidere due Dissennatori l'altra notte.”


“Uccidere?”


“Sì, uccidere. Non respingere, uccidere. Come si sente, signor Potter?”


“Piuttosto esausto. Non mi chieda di rifarlo almeno per un'ora o due.”


“Mi sembra giusto. Dovremo tornare nel mio ufficio.”


“É possibile per Susan e me prendere gli oggetti personali di Madama Bones dal suo ufficio al Ministero?”


“Molto bene, possiamo continuare la nostra discussione lì. Ho bisogno di andarci per la riunione del Wizengamot questo pomeriggio. Ora che ci penso, sarebbe meglio che ci foste anche lei e la signorina Bones, non siamo stati capaci di eleggere un Ministro ad interim per più di una settimana. É vitale che la gente veda che il governo ha il controllo.”


“Anche se non è così?” chiese Harry guardandolo negli occhi. 


Scrimgeour ricambiò l'occhiata prima di dire quietamente “Specialmente se non è così.”


Mentre tornavano al livello principale, Harry poteva vedere Lavanda provare a sussurrare qualcosa nell'orecchio a Susan. Non doveva essere vicino alla conversazione per vedere che Lavanda, “Lo Snaso del gossip”, stava scavando alla ricerca della miniera d'oro. Harry decise di intercedere. 


“Lavanda, stai importunando la mia ragazza?”


“No di certo, Harry. Aspetta un momento, hai detto ragazza?”


“Umh, suppongo di sì.” disse, sorpassandola verso la cima delle scale e vedendo un sorriso sul volto di Susan. 


“É meraviglioso! Congratulazioni!” disse Lavanda, chiudendo la bocca spalancata e recuperando la propria compostezza. 


“Grazie.” rispose Susan, con un leggero rossore sul viso. 


Il gruppo continuò verso la connessione alla Metropolvere con il Ministero. Dawson tornò ai propri doveri e Lavanda fece i suoi saluti e apparve improvvisamente interessata ad andarsene. Harry ricevette un regolare badge per i visitatori, che Rufus toccò con la sua bacchetta e le parole “Autorizzato a Portare Bacchetta” apparvero sul badge. Da lì andarono al Ministero. Arrivarono al quarto piano, che apparteneva alle varie branche delle Forze della Legge Magica. 


Mentre la guardia alla Metropolvere controllò il badge di Emmeline, Harry si portò vicino a Susan. “Quante persone pensi che Lavanda chiamerà oggi?”


“Almeno trenta. C'è qualche motivo particolare se hai deciso di annunciare questa cosa alla più grande spacciatrice di gossip di Hogwarts?”


“A dire il vero, sì. É stata davvero una brutta giornata per tutti. Se qualche pettegolezzo su me e te prende possesso delle menti della gente per qualche minuto, allora forse non si immergeranno troppo in tutta la negatività che c'è lì fuori. Se avessi fatto menzione del fatto che siamo fidanzati, staremmo ancora lì a cercare di farla rinvenire.”


“Non vedo nessun anello di fidanzamento al mio dito, Mister Presunzione.” lo canzonò. 


“Ci fermeremo alla Gringott sulla strada per il Wizengamot. Ho bisogno di parlare con i goblin, comunque. Penso che ci saranno gioielli molto belli in una delle camere. Sono certo che possiamo trovarti qualcosa.” rispose con nonchalance. 


“Davvero, Harry? Ti stavo solo prendendo in giro!”


“Lo so, ma questo non cambia nulla. Dovresti avere comunque un anello, e inoltre voglio vedere la faccia che farà Hannah quando l'avrai indosso.”


“Okay.” disse Susan esitante. Nella sua mente pensò 'Dannazione! Lo sta facendo di nuovo! Come può essere così casuale sullo scegliere un anello di fidanzamento?'


Passarono oltre il punto di controllo e furono condotti nell'ufficio di Amelia Bones. La terga era ancora sulla porta. Harry strinse la mano di Susan mentre si avvicinavano e vide la sua espressione scura. Lei provò a sorridere mentre entravano. 


“Jennings, aiuteresti la signorina Bones a recuperare gli effetti personali di sua zia? Signor Potter, potremmo parlare in privato?”


“Susan, sei sicura di star bene?”


“Non davvero, ma dovresti andare con lui comunque.”


“Se lo dici tu. Non esitare a venire a chiamarmi se ne hai bisogno.” disse, seguendo Rufus in un altro ufficio. Guardò il Direttore eseguire un incantesimo di privacy molto più complicato di quanto Harry fosse abituato a vedere. Fece un appunto mentale di chiedere di vederlo di nuovo, in futuro. 


“Cosa vuole, signore?” chiese Harry. 


“Per prima cosa, chiamami Rufus. Posso chiamarti Harry?”


“Harry va bene. Continuo a sentire 'signor Potter' e devo ricordarmi di non controllare se qualche professore di Hogwarts mi stia chiamando.”


“Andrò dritto al punto. Quanto sei vicino a Silente? Tutto ciò che ho sentito finora mi porta a credere che tu sia l'uomo di Silente, sempre e comunque.”


“Due settimane fa, probabilmente avresti avuto ragione. Un mese fa, avresti avuto completamente ragione. Ora, io sono Harry, figlio di James e Lily. Sono 'l'uomo di me stesso' e intendo rimanere così.”


“Ben detto. Ho sentito chiacchiere di tensioni tra voi due. Volevo una conferma, prima di chiederti qualcos'altro.”


“Cosa vuoi da me?”


“Hai una voce nel nostro governo ora e stai cavalcando l'onda dell'apprezzamento del pubblico. Combina le due cose e credo che la tua scelta possa determinare chi diventerà il prossimo Ministro della Magia.”


“Immagino che vorresti essere tu il prossimo Ministro.”


“Ho capito questa mattina che questa guerra deve essere combattuta. I leader dovrebbero voler vincere. Dovrebbero essere guerrieri e non politicanti.”


“Fammi vedere i tuoi avambracci.” chiese Harry, sapendo che era un tabù sociale nella cultura magica, ma ancora, lo era anche l'uso di Maledizioni Senza Perdono. 


Rufus non esitò e rimosse le maniche della maglia, mostrando entrambi gli avambracci per l'ispezione. Harry guardò e toccò entrambe le braccia nei punti in cui Voldemort marchiava le sue vittime. Non sentì nulla nella cicatrice. 


“Non sei un Mangiamorte.”


“La Polisucco o un incantesimo camuffatore potrebbero coprirlo.”


“Non a me. La mia cicatrice mi collega al bastardo. Posso sentire il marchio su chiunque altro, se ho un contatto fisico diretto. Ho imparato questa lezione dopo Crouch Junior. Silente mi ha fatto provare su Piton prima che finisse il trimestre.”


Per un breve momento Scrimgeour giocò con l'idea di far valutare tutti al Ministero da Harry, come un Identificatore di Marchi Neri, ma la mise da parte. Forse più tardi un controllo del suo staff anziano sarebbe stato adatto. 


“Ah, sì. La spia. Ricordo che era con te durante l'attacco a casa Bones. O almeno questa è la storia che gira.”


“Credo effettivamente che sia quello che dice il resoconto.” replicò Harry a voce più bassa, piena di allusioni. 


“Come sospettavo. Sono certo che il vecchio apprezzi che tu non stia consegnando il suo animaletto impegnato nel programma di redenzione.” 


“Non tanto quanto potresti pensare. Cosa pensi di Lupi Mannari, Goblin, Centauri, Elfi Domestici e qualunque altra razza che ho lasciato fuori?”


“La licantropia è una patologia ed è controllabile. Il vampirismo è uno stato e in quanto tale può essere contenuto, ma mai completamente controllato. I centauri combatteranno solo secondo le loro condizioni e, molto probabilmente, per nessuna delle parti. Gli elfi domestici sono una razza servile, che non desidera davvero la propria libertà. I Goblin sono una razza servile, che desidera grandemente la propria libertà. A meno ché non si facciano alcuni passi, il vincitore di questa guerra affronterà con tutta probabilità una rivolta entro cinque anni. I Giganti sono una razza morente, che probabilmente non cadrà nell'oblio con calma e silenzio. I Troll sono dei grugni, i cui servizi verranno comprati da entrambe le parti. Fammi pensare, chi sto dimenticando...? Le sirene! A loro non potrebbe importar di meno, a meno ché non siano i loro domini ad essere minacciati.”


“Pensi che qualcuna di queste razze possa passare dalla nostra parte?”


“I lupi mannari non esistono in un governo formale e devono essere trattati come individui e piccoli branchi. Sfortunatamente, sono trattati piuttosto male a causa della loro afflizione mensile. Alcuni potrebbero essere convinti, altri non prenderanno una posizione e la maggior parte si unirà al Signore Oscuro per la promessa di vendetta e un po' di galeoni da racimolare. Il meglio che possiamo sperare dai vampiri d'Europa è che siano neutrali e rimangano fuori dal conflitto. Le sirene e i centauri si sentono superiori ai nostri litigi e ci vorrà una minaccia diretta ai loro domini per farli schierare. Il solo punto interrogativo sono i Goblin, che ironicamente tengono tutti i cordoni della borsa. Potrebbero chiedere concessioni per il loro supporto. Molto probabilmente più di quanto la nostra gente vorrebbe dare loro. Quindi la risposta più semplice alla tua domanda è no.”


“Ok, accetto le tue ragioni. Credo ancora che alcune concessioni potrebbero aiutarci a mantenerli lontani dall'altro lato. Come proponi di combattere questa guerra?”


“Reclutamento e mobilitazione di maghi e streghe di età compresa tra i 18 e i 35 anni. Una forza di difesa di più di 3000 persone in quella fascia d'età. Sebbene alcuni fuggiranno e altri troveranno vari modi per evitare il servizio.”


“Mi pare di ricordare qualcosa dalle lezioni di Storia della Magia sugli accordi Vaticani del 1575 in cui i Ministri d'Europa negoziarono una tregua con la Chiesa Cattolica e parte di questo trattato era che non ci fossero eserciti magici.”


“Sembra che il Signore Oscuro non sia un firmatario. Sembra che lui stia raccogliendo un esercito. Avremo una 'forza di difesa'. Credo che nel mondo babbano sarebbe chiamata Guardia Nazionale o Di Riserva. Non sarà un esercito e non gli sarò consentito di operare fuori dall'Inghilterra.”


“Non so se mi piace, ma è la prima idea che sento che sembra possa funzionare. Come impedirai ai Mangiamorte di in filtrarsi nelle tue forze di difesa? Come pensi di pagare tutto questo?”


“Controlli iniziali fisici e a caso per le reclute. Per il pagamento, be', hai mai visto vincere un governo che cerca di combattere una guerra sul badget? Troveremo i soldi. Con un costo medio di 6000 galeoni per persona sono circa 20 milioni all'anno per mettere in campo ed equipaggiare questo esercito. Quanto denaro hai nelle tue camere, Harry? Quanto vorresti dare per fermarlo?”


“Dei soldi non me ne è mai importato niente prima. Sarò felice di contribuire, ammesso di vedere qualche risultato. Avrai bisogno di essere in grado di sopportare questo sforzo economico per almeno un paio d'anni. Se non lo avremo distrutto entro due anni, la mia opinione è che non ci sarà più un'Inghilterra Magica per la quale combattere, ma non voglio finanziare il tuo intero esercito. Altri dovranno farsi avanti e fare la loro parte. Fai sapere loro che hai una parte dei fondi, ma non tutti. Diavolo, puoi lasciare che i Mangiamorte comprino le esenzioni per i loro piccoli Mordicchia Morte, svuotando i loro forzieri e dandoti così più denaro.”


“Potrebbe funzionare. Sebbene sembra che i poveri e i Nati Babbani ne porteranno il peso. Ci potrebbero essere ripercussioni sui ricchi. Posso contare sul tuo supporto?”


“Dentro per uno Zellino, dentro per un Galeone. Di nuovo, un mese fa non avrei nemmeno preso in considerazione la tua offerta. Ora, prenderò tutto l'aiuto che posso. Il mio aiuto è legato ad una cosa.”


“Quale?”


“A tutti spetta un processo. Mai più cazzate come quella di Barty Crouch, dove la gente viene spedita semplicemente ad Azkaban o qualunque altro posto la rimpiazzi. A meno che non si tratti di persone già condannate.”


“Questo posso concederlo.” lui gli porse la mano.

 

“Conta su di me, Rufus.” Harry afferrò la mano dell'uomo e la strinse, sperando di star facendo la cosa giusta. 

















Note dell'Autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)


La versione completa su Darklordpotter(punto)net. La versione breve qui; non ho mai visto una storia che includa il reclutamento o la possibilità di un arruolamento. E voi? Da qualcosa a cui pensare, non è vero? Perché non ci sono Eserciti Magici? Perché JKR ci ha dato un sistema monetario irrealistico? Mettiamo che i Granger se ne vanno in vacanza negli USA e vincono il Mega Million Jackpot corrente di 160 milioni di dollari americani. Se li convertissero tutti in galeoni potrebbero comprare il Ministero, così come fanno i Malfoy. In un mondo irreale dove 1000 galeoni sono abbastanza soldi per rischiare di essere uccisi da un drago, quanto è il costo della vita? Olivander ha venduto ad Harry la sua bacchetta per dei miseri 7 galeoni. Non pensereste che l'oggetto magico principale di un mago dovrebbe costare un po' di più?




Note dell'Autore sul forum:

(Queste note sono state scritte da jbern e postate sul forum apposito per TFTCD; tradotte da Luc_y)


Okay, ecco le mie note d'autore per il capitolo 13.


Scena 1 - sto ricevendo lamentele che dicono che Hannah e sua sorella (brutta battuta!) (2) sono un po' delle Mary Sue. Alcuni hanno chiesto il motivo per cui ci sono, persino. Be', ecco la vostra risposta. Dai libri sappiamo che Hannah è un tipo altamente ipersensibile. Ho deciso di renderla una specie di empatico, per spiegare la cosa. Una delle mie idee di trama, che è stata modificata per incastrarsi in questa storia, era che Harry ringraziasse Hannah per aver difeso il suo nome durante La Camera dei Segreti e che poi finissero con l'uscire insieme. Non sono riuscito a farla funzionare nel mio interesse, ma l'idea è strisciata poi nella storia, quasi per sbaglio.


Spero che vi siate goduti la mia teoria sull'Occlumanzia. So che i post di Chuck hanno menzionato gli allenamenti necessari per Harry. Ma ancora una volta, il mio capitolo è riuscito a coprire solo circa 12 ore, almeno sta facendo un po' di progressi per ottenerlo, questo allenamento. Lo scudo centrale di Harry è una roba massiccia e grezza che mangia una grande quantità della sua magia. Fa il suo lavoro piuttosto bene. Quello che ha bisogno di fare è imparare come farlo funzionare più efficientemente, per permettergli di usare una quota maggiore della propria energia per combattere. Spero che questo vi spieghi anche il motivo per cui la 'magia selvaggia' di Harry è così potente, sebbene i suoi incantesimi regolari siano normali. E allora, perché Snape ha voluto mostrargli solo un po' di Occlumanzia? Rimanete collegati per la risposta. Potrebbe sorprendervi.


In ogni caso, Hannah e Chelsea sono degli opposti. Hannah è veramente eccitabile, mentre sua sorella è calma e padrona di sé. Questo riflette i loro talenti. Una è alla mercé dei cambi d'umore altrui e l'altra può scegliere se essere l'anima della festa oppure la guastafeste e proiettando quelle emozioni può contagiare chiunque altro.


Altre storie hanno degli amuleti per l'Occlumanzia, la mia versione dello scudo mentale è intesa a proteggere contro un contatto casuale, non per un combattimento mentale. (Questo mi fa domandare… se il Mondo Magico fosse obbligato a mettere i disclaimer sui loro oggetti, come suonerebbero? Si potrebbe fare una serie di one shot divertenti, con uno dei personaggi con carattere anale ritentivo (3), come Percy o Hermione, che lavora per il Ministero in un dipartimento dove deve creare le etichette d'avvertenza. Polisucco - Solo per uso orale. Non per uso rettale. I produttori non garantiscono l'uso contro trasformazioni involontarie dovute a errori di raccolta di campionario. I produttori negano qualsiasi responsabilità per il mal-utilizzo di questo prodotto per svolgere qualsiasi atto illegale o nel processo di campionamento. Non utilizzare o conservare vicino a fiamme vive. Non usare mentre si va a fuoco. Non usare su un animagus mentre è nello stato trasformato. Non usare in gravidanza o se si vuole rimanere incinta.) Avete colto l'idea - potrebbe essere spassoso se fatto in modo giusto.


Scommetterei che se Harry non avesse dichiarato che Susan e lui si stanno frequentando, Molly non si sarebbe scagliata così tanto contro di lui come invece ha fatto. Non avrebbe voluto danneggiare le possibilità della figlia con lui. Penso che buttare Molly e Harry in uno festino di maledizioni e fatture sarebbe ooc per entrambi. Agli occhi di lei, Harry è ancora il ragazzino che le dovette chiedere come raggiungere la piattaforma quando aveva 11 anni. Deve lasciare che gli adulti pensino per lui. In questo punto della storia, Harry è solo infastidito dalla matrona Weasley. 


Spero che a tutti sia piaciuta la nota di Harry per Silente. A giudicare da questo forum, non credo che qualcuno si sentirà offeso.


Scena 2 - Molti autori si rifiutano di lasciare che i loro Voldemort pensino a qualche altra cosa che non siano i diversi modi per uccidere Harry Potter. La mia versione sta pianificando la conquista mondiale invece. Potter che muore lungo tale percorso è considerato un bonus. Dove sta scritto che Voldemort non può essere preoccupato per il benessere delle proprie truppe? Lo fermerebbe dal porre Penelope in una situazione pericolosa se necessario? Ma proprio no! Ma se è ragionevole metterla in una zona sicura una volta che abbia svolto la sua missione, perché non farlo? In ogni caso, il punto che volevo dimostrare qui è che a Voldemort è concesso pianificare cose che non riguardano far fuori il nostro eroe.


E poi c'è Peter. Ancora una volta sta cercando di sopperire alla sua mancanza di talento magico. Nessuno metterebbe mai Walden McNair tra i più abili duellanti del Signore Oscuro. Me la stavo effettivamente ridendo mentre digitavo la presa per i fondelli di Peter. Che genere di mago usa un'ascia per uccidere qualcosa? Peter è un po' più che squilibrato.


Scena 3 - Be', ecco a voi. Come ho accennato nelle note d'autore brevi alla fine del capitolo, non conosco nessuna fanfiction che abbia usato l'idea di leva obbligatoria/esercito di leva. Ecco il punto in cui la mia versione di Harry inizia a differire dall'Harry del canon. La sua disillusione nei confronti del Mondo Magico lo sta portando a credere che le 'Profezie aiutano quelli che si aiutano da soli'. Di sicuro lui deve uccidere Voldemort, ma che ne diciamo se i pigri scansafatiche alzassero i loro collettivi culi e se la vedessero con il resto dell'esercito di Voldy? Ho anche creato un po' di limitazioni per motivare come mai non ci sia nessun esercito magico lì fuori. Questa 'forza per la difesa personale' causerà delle tensioni internazionali? Ci potete scommettere. Gli eserciti, in qualsiasi nome volete chiamarli, infastidiscono le altre nazioni che non ne hanno uno. 


Volevo arrivare alla Gringott e al Wizengamot, ma era già oltre le 11.000 parole e ho la sensazione che quest'altra parte prenderà almeno 5000 parole. Quindi dovrà aspettare per la prima parte del prossimo capitolo.


Rufus è un personaggio interessante. Troppo spesso risulta essere un brutale criminale assetato di potere, che sta cerando una scusa per gettare il nostro eroe a Azkaban. La mia versione è brutale e assetata di potere, ma non è un criminale. Piuttosto è un politico, e uno piuttosto abile. Avverte un'opportunità di fare un bel salto verso la cima del letamaio e Harry è il suo biglietto d'ingresso. Harry ovviamente non è più 'L'uomo di Silente'. Voi lo sareste, dopo 5 anni di questa follia?


Infine, uno dei temi contro cui Harry dovrà lottare durante la durata della storia è: ha fatto bene a schierarsi così tanto a favore di Srimgeour? Sta scambiando un Signore Oscuro per un Generalissimo Fascista e finanziando una buona parte dell'esercito di difesa personale? Infine, sono sicuro che ci sia stata una grandissima quantità di discussioni riguardo le finanze del Mondo Magico. Secondo me il prezzo per il Torneo Tremaghi avrebbe dovuto essere qualcosa di più di 1000 galeoni, se le famiglie antiche avevano milioni a giacere nelle loro camere blindate. Uno penserebbe che la bacchetta di Harry avrebbe dovuto costare più di 7 galeoni… come fa Olivander a rimanere aperto? Oh, vabbè, che ci possiamo fare.


Indizi per il prossimo capitolo: Gringott e Wizengamot. La comparsa promessa di Silente e potrebbe esserci anche il confronto tra i due. Pensate che a Molly piacerà l'idea di questo nuovo esercito di leva obbligatoria dato che, se dovesse essere approvato, mobiliterà 5 dei suoi 7 figli? Sarà contenta del fatto che Harry lo supporti? Harry metterà davvero un anello al dito di Susan solo per vedere l'espressione di Hannah?


Buona lettura,

Jim.




Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)


1) il tripode è un tipo di vaso piazzato su un cavalletto a tre piedi


2) Riferimento al film: Hannah e le sue sorelle - di Woody Allen, 1986.


3) jbern usa: anal type per riferirsi a Percy e Hermione; secondo Freud: Il carattere anale ritentivo è caratterizzato da un adulto molto attento ai dettagli, parsimonioso, con un estremo senso del possesso, molto organizzato, e nello stesso tempo anche ossessionato per l'ordine e l'igiene, estremamente testardo e ostinato (wikipedia).



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Capitolo 14
*** Luce nell'ombra del “Wulf” ***


tftcd14.html


To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di Luc_y





Disclaimer - Se possedessi io i diritti sui personaggi al posto di JKR, potrei permettermi di pagare il mio eccellente staff di volontari, il quale mi aiuta a rendere questa fanfiction così popolare. IP82, Sirius009, FairyQilan e Smeagolita, fate un inchino!


Capitolo 14 - Luce nell'ombra del “Wulf” (1)



Albus Silente quel giorno avvertiva il peso della propria età. Il giorno precedente non era andato per niente bene. Harry Potter stava diventando sempre più un estraneo ed egli temeva cosa avrebbe potuto apprendere dai suoi parenti il giovane mago. La spaccatura nella loro relazione aveva raggiunto le proporzioni di un canyon ora. Subito dopo la lettura del testamento e dopo aver trattato con un gruppo di goblin adirati, si era dovuto Passaportare a Ginevra per incontrare un piccolo gruppo di maghi e streghe che lo avevano sostenuto contro Grindlewald e, almeno passivamente, contro Voldemort la prima volta. L'incontro era stato animato e molti di quelli il cui supporto era certo, rimasero indecisi. I risultati non furono incoraggianti. Maledisse il fatto di essere stato così preoccupato nel cercare di evitare che il governo si frantumasse per devolvere tempo a evitare che Harry scivolasse via, sempre più lontano. 


A rendere le cose peggiori, era stato informato che Voldemort aveva scelto la notte precedente per radere al suolo Azkaban. Scavando nella propria mente, ricordò che Severus era nella stanza quando lui aveva annunciato che non sarebbe stato presente nella nazione durante l'ultimo incontro dell'Ordine. Sembrava una circostanza terribilmente comoda. Aveva appena inviato Poppy ad occuparsi della giovane Ninfadora e aveva ricevuto l'inquietante informazione che sia Kingsley che Alastor erano deceduti. Erano dei fieri, nobili uomini e le loro morti erano un colpo sferzante per coloro che erano rimasti. L'unico lato positivo era sapere che Sturgis era libero e al sicuro.


“Albus, cosa intendi fare riguardo al Signor Potter?”


“Non so come comportarmi, Minerva. Si irrita sotto qualsiasi restrizione. Legalmente ora è un adulto. Poppy mi ha informato che sia lui che William sono stati feriti la scorsa notte mentre combattevano vampiri e Dissennatori. Le sue ferite erano più lievi. Quelle di William un po' più severe. Poppy ha cercato di ottener degli aggiornamenti da alcuni dei suoi amici all'ospedale, ma erano troppo impegnati in quel momento. Il Signor Fletcher è caduto per opera del bacio di un Dissennatore.”


“Dovrei avvicinarmi io a lui? Servirà un'altra settimana prima che potremo aprire Hogwarts in anticipo e spostare tutti fuori dal quartier generale.”


“Sì. Probabilmente sarebbe meglio. Devi prendere le distanze da me durante le tue conversazioni con lui. Gli ho fatto menzione che ti avrei chiesto di assisterlo nel diventare un animagus. Se senti che possa essere a tuo vantaggio, potresti voler dire che lo avevi raccomandato tempo fa ma che io lo avevo negato. Sospetto che potrebbe non voler lasciare la sua casa e venire qui. Dovremo combattere quella battaglia quando giungerà il momento.”


“Perché dovrei voler prendere le distanze da te, Albus?”


“Tratterà tutti e tutto ciò che è connesso a me con sospetto per il prossimo futuro. Non eri presente alla lettura del testamento. Mancava poco che la nostra discussione divenisse un duello. La sua rabbia si è riversata anche sulla Signorina Granger e la Signorina Weasley. Le ha colorate con lo stesso pennello con il quale raffigura me attualmente. Sembra inoltre che sia diventato piuttosto legato a Susan Bones da quando l'ha salvata da Tom. Qual'è la tua opinione su di lei?”


“Francamente non ne ho una. É sempre stata una studentessa sopra la media. Mostra barlumi di essere una strega promettente, ma per il resto non mi ha lasciato un'impressione addosso. I suoi voti sono buoni.”


“Harry è consapevole delle sue Clausole della Fine della Linea, ora. Da quanto dice Peter Abbott, anche Susan ha una clausola di matrimonio agli atti. Dovremo osservare quale effetto Susan abbia su Harry. Almeno qualcosa di buono potrebbe derivare dalla sua emancipazione. I voti addizionali, in aggiunta con il divorzio di Narcissa, annullano temporaneamente il voto dei Malfoy e potrebbero permetterci di rompere lo stallo ed eleggere un Ministro ad interim per il resto del mandato di Cornelius.”


“Ne deduco che Harry non sia più interessato alla giovane Weasley..? Pensavo che il debito di vita avrebbe incrementato l'attrazione.”


“Sì, ma a quanto pare anche la Signorina Bones si è indebitata allo stesso modo con Harry. Ha una certa abilità nel acquisire debiti di vita... sarebbe allettante separarli, ma anche lei è adulta ora. Non ho alcuna leva da utilizzare. Offrire a lui la posizione di Prefetto significherebbe toglierla al Signor Weasley. Si aspetterà che scinda la sua scomunica dal Quidditch. Potresti renderlo Capitano, ma potrebbe essere un torto contro la Signorina Bell. Peter ha menzionato che sua figlia Hannah potrebbe avere una certa influenza su Susan. Probabilmente questo apre una strada da esplorare, ma ne dubito. Per il momento penso che sia meglio che sia tu ad avvicinarlo.”


I due continuarono a sorseggiare i loro tè mattutini in silenzio. Entrambi ponderavano su quanto si fosse deteriorata il rapporto tra il Preside ed Harry Potter. L'insegnante di Trasfigurazione immaginava che questo fosse inevitabile dopo tutti gli anni di abbandono che Harry aveva sofferto, seguiti dalle difficoltà dell'anno precedente. Dolores Umbridge si era prefissata come missione personale di rimpiazzare Severus in qualità di insegnante che Harry Potter era quasi sull'orlo di attaccare fisicamente. Minerva le aveva riferito quell'ultimo fatto scherzando in modo sprezzante. 


“Mi sto preoccupando sempre di più del comportamento di Severus. Ha partecipato all'attacco contro Amelia. Quando l'ho interrogato sulla questione, ha affermato semplicemente che Tom era a corto di combattenti capaci e che glielo aveva imposto. Se si somma il fatto che Azkaban è stata attaccata quando io mi trovavo fuori dal Paese, questo porta a interrogarsi ulteriormente sulle sue azioni. Davvero poche persone sapevano che non sarei stato presente la scorsa notte. Ho chiesto a Charles Vector (2) di considerare di prendere il ruolo come Capo Casa dei Serpeverde. Quali sono i tuoi pensieri al riguardo?”


“Charles farebbe un buon lavoro. É un professionista consumato. Ho notato che lo hai mandato agli incontri con i genitori dei Nati Babbani. Severus non si insospettirà?” chiese, intrigata dal fatto che la fiducia di Silente per Severus Piton stesse cedendo.


“Si insospettirà, sì, ma penso di poter mitigare le sue paure. Tra le sue responsabilità per le classi, l'Ordine e, certamente, qualsiasi cosa Tom voglia che lui faccia, è davvero molto impegnato. Posso offrire di sollevarlo dalla responsabilità aggiunte d'essere un Capo Casa.”


“Ma non perderemmo la nostra capacità di tenere sott'occhio gli studenti di quella casa?”


“Tra Charles, i quadri e gli elfi domestici si dovrebbe più che compensare per quello. Ho continuato a passare in rassegna i resoconti di Severus affidati alla sua carica. Presi individualmente sembrano andar bene. Questa mattina mi sono preso la libertà di revisionare quelli degli ultimi due anni come un lavoro unico e sono giunto alla realizzazione che non ci sta dicendo di fatto nulla che non potremmo già supporre da soli. Infatti si concentra su alcuni studenti e ignora gli altri. Ci sono diversi esempi in cui si fissa su Millicent Bulstrode come potenziale recluta che potrebbe essere già stata marchiata. La ragazza ha sofferto una dislocazione della spalla durante gli sfortunati eventi nell'ufficio di Madama Umbridge alla fine dello scorso anno. Poppy l'ha esaminata e non ha trovato traccia del Marchio Nero. Mi ha informato una volta che sono tornato e io ho fatto delle domande alla Signorina Bulstrode. Ha intenzione di diventare una curatrice. Le ho chiesto se le avrebbe fatto piacere far esperienza di un'analisi approfondita del nucleo magico, usata dai curatori per la diagnostica avanzata. Ha acconsentito prontamente. I risultati sono arrivati finalmente la scorsa settimana e Poppy ha riferito che l'analisi mostra un nucleo piuttosto incontaminato, con davvero poca esposizione alle arti oscure. Interessante invece che negli ultimi due anni non abbia fatto quasi alcuna menzione di Theodore Nott, Adrian Pucey o Melissa Caruthers.”


“Senza dubbio, se glielo domandassi in modo diretto, avrebbre una scusa comoda e razionale.”


“Invero. E nonostante ciò, due dei tre sono figli di conosciuti Mangiamorte e la simpatica della famiglia Caruthers è ben documentata. Ho chiesto a Charles di tenerli sotto sorveglianza quando il semestre inizierà.”


“Tornando alla mia Casa, qualcosa per cui Potter ha mostrato interesse lo scorso anno è divenire un auror. Se i suoi voti non lo qualificassero, potresti offrire un'alternativa.” offrì Minerva.


“É  una possibilità. Ah, ecco il gufo di Harry. Forse si tratta di buone notizie.” disse Silente, raggiungendo la lettera attaccata alla zampa della civetta bianca come la neve. Una volta che la lettera venne rimossa, l'uccello saltellò sulla sua spalla. “Ho sempre detto che è una tale bellissima ed educata civetta.” Il gufo rimase sulla sua spalla per un momento e poi volò via.


Quando aprì la lettera e iniziò a leggere la sua espressione si inacidì. “A quanto pare Harry è persino più contrariato con me di quanto credevo originariamente.”


“Ovviamente, Albus. Non c'è bisogno di guardare oltre la tua spalla.”


Silente guardò il 'regalo' che la civetta bianca si era lasciata dietro. “Capisco cosa vuoi dire.”


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“Felice di averti a bordo, Harry.” sorrise Rufus Scrimgeour.


“Ho bisogno di alcuni favori comunque.” replicò Harry.


“Ovvero?”


“Primo, mi serve qualcuno di cui possa fidarmi come allenatore e guardia del corpo.”


“Chi hai in mente?”


“Tonks.”


“Mi dispiace essere il portatore di brutte notizie. Al momento è scomparsa e si presume che sia morta. Magari qualcun altro?”


“É ferita, ma al sicuro al momento. Non è scomparsa, ma non è in condizioni di riprendere a lavorare ora.”


“Questa è una bella notizia, ma perché non si trova al San Mungo?”


“Voldemort l'ha congelata nella sua forma corrente. Non sarebbe nel suo interesse mostrarsi in pubblico fino a che non risolve il problema.”


Rufus alzò un sopracciglio verso il giovane uomo di fronte a lui. “A chi assomiglia? E, cosa più importante, se vuoi che ti assegni lei, sarebbe inutile come guardia del corpo. Perché non scegli qualcun altro?”


“Appare come una versione più giovane della sua deceduta zia Bellatrix. Per rispondere alla sua seconda domanda, quando sono diventato capo della famiglia Black, il suo benessere è diventato parte delle mie responsabilità.”


“Comprensibile. Non per offendere, ma senza il suo unico talento è solo un altro corpo che cammina. Siamo a corto di quelli al momento. Le sue abilità di duello sono sopra la media, ma se la vuoi è tua. Cos'altro?”


“Faccia cadere la restrizione d'età sull'uso della magia. Anche i ragazzi dovrebbero avere la possibilità di praticarla per difendersi.”


“Questo potrebbe incontrare un po' di resistenza. Non credo che potremo convincere il Wizengamot a farla cadere completamente. Come controfferta, se l'abbassiamo ai quattordici anni, ammesso che il ragazzo abbia terminato il suo terzo anno? Ti aspetti veramente che uno del secondo anno provi a combattere un Mangiamorte?”


“Non particolarmente. Detto questo, se la elimina del tutto potrebbe praticamente riassegnare la maggioranza dello staff e del budget di Madama Hopkirk. Abbassarla semplicemente potrebbe costringerla a chiedere altri membri per lo staff e denaro.”


“Astuto. Mi piace il modo in cui pensi. Che ne dici di un decreto che la sospende per il resto dell'estate, con la promessa di un abbassamento durante la prossima? Le toglierebbe la maggioranza del suo staff ora e la lascerebbe a doverlo rimpiazzare il prossimo anno, pescando dal gruppo degli stagisti.”


“Suona bene per me. Qual è la sua opinione riguardo Dolores Umbridge?”


“Feccia bigotta che cammina e respira. Un simbolo di tutto ciò che Caramell ha fatto di sbagliato.”


“Più parliamo, più troviamo punti in comune. La butti fuori. La licenzi. La faccia seguire da dei bambinetti che le tirano dietro dei sassi per quel che mi interessa, ma si liberi di lei.”


“Ha molti amici al Ministero. Per quanto odi ammetterlo, non credo di potermi sbarazzare di lei completamente. Ci sono diverse cariche d'ambasciatore scoperte. Io dico di mandarla molto, molto lontano - preferibilmente da qualcuno dal quale non ci aspettiamo di ricevere mai alcuna assistenza.”


“Mi sembra sbagliato spedirla lontano, al sicuro, mentre noi qui combattiamo.”


“La politica è piena di ciò che si può definire come 'mali necessari'. Fanno semplicemente parte del gioco. Duellare è molto più facile. Nella politica devi fare attenzione ai tuoi nemici e a come li tratti. Potresti aver bisogno che diventino tuoi alleati alla prossima votazione.”


“Deve essere il motivo per cui Silente è così bravo in politica. Peccato che stia combattendo la guerra come se fosse una battaglia politica.” Scrimgeour rise apertamente all'asserzione di Harry.


“La politica invecchia prematuramente e corrompe gli ideali. Si farebbe bene a rimanerne il più lontano possibile. Questo certamente sarà piuttosto difficile nel tuo caso. Hai qualche idea di quanti voti detiene la tua famiglia?”


“I Potter ne hanno sei. I Black tre e mi è stato detto che posso rivendicare i due voti dei Lestrange. Si suppone che Silente abbia inoltrato i documenti per quello.”


“Narcissa Malfoy ti si opporrà su questo. Tu potresti essere il portatore del titolo di Capo Famiglia dei Black, ma lei ha il sangue dalla sua parte. Probabilmente sconfiggerà la tua rivendicazione e terrà quei due voti.”


“É stata lei la persona che mi ha consigliato di reclamarli. Badi bene, questo è stato subito dopo che io ho dissolto il suo matrimonio e che lei partisse per lasciare il Paese, piuttosto compiaciuta di se stessa, se ben ricordo.”


Rufus si permise un momento di shock. La notizia che Narcissa si fosse ritirata dal panorama politico era grande, immensa a dire il vero. Sebbene Lucius fosse libero, non ci sarebbe stato alcun membro eleggibile di quella famiglia che votasse gli undici voti che possedevano. Senza dubbio uno dei cugini di Lucius Malfoy avrebbe reclamato quei voti, ma solo dopo aver inoltrato i documenti. Le probabilità di eleggere un Ministro improvvisamente passarono da una speranza a una possibilità in meno di dieci secondi. Voldemort poteva aver vinto una battaglia ad Azkaban, ma una vittoria nel Wizengamot avrebbe addolcito il colpo.


“Qualcun altro è a conoscenza di questa cosa?”


“Solo i presenti alla lettura del testamento. Entro un'ora lei era fuori dal Paese. Non credo che qualcuno abbia inviato a Lucius un promemoria.” Scrimgeour ghignò apertamente. Per nascita lui era un Mezzosangue e non era mai stato riconosciuto dalla famiglia di Purosangue Carrow, che erano i suoi più vicini cugini magici; non che lui volesse avere qualcosa a che fare con quei Mangiamorte vestiti da nobiluomini. La sua mancanza di lignaggio aveva creato un tetto di vetro che, con l'aiuto di Harry Potter, lui ora era sul punto di infrangere.


“Penso che ci sarà un nuovo Ministero entro la fine della giornata. Se tutto va bene, potrei essere io. Penso che abbiamo fatto qui, Harry. Ti chiedo di incontrarmi nell'atrio trenta minuti prima della riunione. Gli uscieri ti mostreranno il tuo palco. Con il tuo permesso, potrei sedermi lì con te?”


“Perché vuole sedersi con me?”


“Sono un Mezzosangue con nessun vero lignaggio. Non possiedo alcun voto.”


“Quando riprenderò la scuola, cosa accadrà ai miei voti?”


“Puoi nominare un rappresentante. In genere gli avvoltoi professionisti, ehm, i politici ti offriranno regali costosi per aggiungere i tuoi voti al loro blocco. Puoi facilmente incrementare la tua fortuna o acquisire alcune proprietà eccellenti con la quantità di potere politico che detieni al momento.”


“Qualche restrizione riguardo all'individuo che posso nominare?”


“Nessun magonò, lupi mannari, vampiri o altre creature maledette. Non potrò essere io, se divenissi effettivamente Ministro, ma posso trovarti qualcuno degno di fiducia.”


“Forse, ma avrei un'idea.” disse Harry, attingendo al suo Serpeverde interiore.


Rufus Scrimgeour chiese ad Harry di spiegarsi e dopo altri due minuti di spiegazione e almeno un'esclamazione davvero molto sonora che mise alla prova la forza dell'incantesimo di privacy, entrambi i maghi lasciarono l'ufficio e si riunirono al gruppo nell'ufficio adiacente che stava raccogliendo gli effetti personali di Amelia Bones.


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Harry e Susan attraversarono le porte della Gringott. Emmeline si smaterializzò, andando a potare le scatole e il ritratto di Edgar Bones al numero dodici. Harry promise a Susan un aggiornamento non appena fossero stati al sicuro da occhi e orecchie indiscrete. Si avvicinò al cassiere goblin più vicino, il quale lo guardò con un sogghigno.


“Buongiorno, desidero vedere Cleftskull e Scarmaker.”


“Non sono un jinn (3). Desidera qualcos'altro, cucciolo.” replicò sprezzante il goblin, mentre ordinava delle pergamene.


“Forse dovrei chiarire la mia richiesta. Tu dirai a Cleftskull e a Scarmaker che Harry Potter, capo delle famiglie Potter e Black, è qui e che parlerà con loro direttamente.” disse Harry, facendo balenare nell'aria i due anelli famigliari che indossava. Harry aveva provato con l'approccio della carota. Rufus aveva suggerito il bastone. In questo caso Rufus aveva ragione. Il goblin si ritrasse piuttosto visibilmente e immediatamente corse verso gli uffici retrostanti.


“Mano un po' pesante, eh, Lord Harry Potter?” disse Susan, con un sorriso canzonatorio. Dentro era rimasta impressionata comunque; a volte Harry radiava positivamente autorità.


“Entrambi sono dei goblin di livello superiore. Scrimgeour ha detto che avrei dovuto essere deciso quando avrei trattato con i goblin. Speravo di non diventare troppo Malfoyesco, ma se questo ci risparmierà tempo che a malapena abbiamo e farà muovere le cose, allora farò ciò che è necessario.”


“Oh, e io che pensavo lo stessi facendo per far colpo su di me.”


“Se non sei rimasta ancora impressionata da me ad oggi, non c'è molto altro che penso di poter fare.”


“Be', in effetti mi hai tenuto aperta la porta all'entrata, quindi penso che quello conti qualcosa. Non è impressionante come trasfigurare un gatto in un drago, ma immagino che abbasserò i miei standard.”


“Be', sembra che io abbia acquisito l'abilità di trasformare Molly Weasley in una stronza. Quello conta?”


Quello colpì un punto dolente di Susan. Era andata vicino all'urlare contro la donna quella mattina, a causa delle cose che stava dicendo ad Harry. Hannah aveva detto a Susan, dopo che lei era uscita dalla doccia, che Harry aveva portato Tonks nella sua stanza e che stava parlando con la donna sconvolta. Le persone di sotto stavano dicendo che era bloccata ad assomigliare a Bellatrix Lestrange. Questo sembrava sconvolgere molto Neville. Hannah sussultò visibilmente quando camminarono vicino la biblioteca. Disse di aver sentito rabbia pura provenire dal Grifondoro. Disse che avrebbe provato a farlo calmare, dopo che loro se ne fossero andati. Susan aveva avuto un paio di paroline scelte da dire alla sua migliore amica dopo aver appreso che aveva interrogato il suo fidanzato quella mattina.


“Mmm. Non lo so. Credo che quello sia più qualcosa che fa da sola. Pensi che Tonks starà bene?”


“Ci vorrà un bel po' di tempo. Sono riuscito a ottenere che Rufus me l'assegnasse come guardia del corpo e tutor. Inizierà ad allenarmi. Sono sicuro che insegnerà anche a te.”


“É fantastico! Dovrei essere preoccupata per il numero di giovani donne 'idonee' che sono state viste entrare nella tua camera da letto ultimamente?”


“Chelsea è ovviamente un diavoletto e Remus mi starebbe addosso per Tonks. Sebbene Hannah abbia ammesso la sua cotta per me... Penso che Justin capirebbe.” disse Harry, ricevendo uno schiaffo leggero sul braccio.


“No, credo proprio che non capirebbe. Inoltre io sarei obbligata ad abbattere la mia migliore amica.”


“Be', allora credo che sono incastrato con te.”


“Come un incantesimo incollante permanente, temo.”


“Buongiorno, Signor Potter.” disse un goblin, interrompendo il loro flirtare. Harry si voltò a guardare Gleftskull e un secondo goblin, che doveva essere Scarmaker.


“Saluti e grazie per avermi incontrato con così poco preavviso.”


“É venuto per sistemare i suoi affari finanziari?”


“Non particolarmente. Vorrei visitare le mie camere blindate per cercare qualcosa per Susan, ma vorrei parlare con voi due di una questione delicata.”


Entrambi i goblin sembrarono interessati e guidarono Harry e Susan nell'ufficio di Cleftskull. Mossero diverse pietre nella stanza con rune incise sopra e la dichiararono sicura.


“Ora, cosa può fare per lei oggi la Gringott, Lord Potter?” disse Cleftskull. Harry notò che Scarmaker sembrava essere deferente verso il gestore dei testamenti e delle eredità.


“La riunione del Wizengamot è oggi. Mi è stato detto che quando tornerò a scuola avrò bisogno di nominare un rappresentante che voti quando io non potrò.”


“Sì, è il metodo della sua gente. Sarà avvicinato da molte fazioni. Offriranno regali, beni e servizi per il diritto di rappresentare lei e Lady Bones.”


“Sì, ma non mi interessa avere un mago o una strega a rappresentarmi.”


“La sua razza ha delle leggi che impediscono agli umani non magici o a quelli con varie condizioni di rappresentare le loro famiglie.”


“Ne sono consapevole, ma c'è una legge che mi impedisce di avere un goblin a rappresentarmi?” Harry fu piacevolmente sorpreso dallo sguardo stupefatto di chiunque altro nella stanza.


Scarmaker si riprese per primo. “Lo farebbe?”


“Vi ho affidato il mio denaro. Non è logico affidarvi la mia voce?”


Cleftskull si riunì alla conversazione. “Non si è mai sentita una cosa simile. Non è mai stato fatto prima, ma non ci sono leggi che lo impediscono. Da quanto comprendo, gli elfi domestici recanti gli anelli famigliari dei loro padroni hanno consegnato i voti in qualche occasione, quando i loro possessori erano altrimenti impossibilitati a venire. Un goblin che indossa l'anello famigliare di un mago sarebbe causa di una considerevole quantità di caos. É audace e anche solo per questo, la applaudo. Cosa cerca di ottenere da tale azione?”


“Preferisci la risposta a breve o a lungo termine?” 


“Entrambe.”


“A breve termine: sorprenderà i miei nemici. Magari migliorerà la mia posizione tra la vostra gente. Quelle stesse persone desiderose di sommergermi di regali per accaparrarsi i miei favori dovranno ora negoziare con un astuto goblin, anziché con un ingenuo studente di Hogwarts. Tu sarai in grado di usare i miei voti per portare avanti problemi importanti per la vostra gente. A lungo termine, spero di evitare un'altra ribellione ancora. Questa guerra si sta per intensificare e chiunque vincerà dovrà vedersela con i goblin.”


“Molto astuto, Lord Potter. Lei offre ai clan dei goblin una voce all'interno del governo magico. Qualcosa che il nostro oro può noleggiare solo per breve tempo. Avrò bisogno di conferire con gli anziani. Se accetteremo, chi vorrebbe che la rappresentasse?” chiese Cleftskull.


“Tu.”


“Non il manager del suo conto bancario?”


“Lui è deferente nei tuoi confronti. Da quello che posso dedurre, tu detieni una posizione più elevata tra la vostra gente. Inoltre, Scarmaker amministrerà i miei conti bancari e questi incrementeranno sotto la sua cura diretta. Data la natura della tua posizione, sei abituato a trattare con l'arroganza della mia gente e sarai più efficace.” Harry fece attenzione a non sminuire Scarmaker mentre lusingava Cleftskull.


“Molto astuto invero e ben ragionato. Sì, la mia posizione è superiore. Riceverà un'acclamazione più grande tra i clan come risultato. Per quando desidera una risposta?”


“Quanto presto lo puoi sapere?”


“Entro un'ora gli anziani avranno una risposta.”


“Allora Susan ed io scenderemo nelle camere blindate e torneremo entro un'ora. Vi ringrazio per il vostro tempo.” disse Harry, annuendo con il capo a ognuno di loro due, prima di voltarsi verso Susan. “Vogliamo andare?”


Harry notò che Susan era molto silenziosa nel percorso verso i carrelli. Poteva capire che stava praticamente scoppiando per fargli delle domande. Lui l'aiutò a entrare nel carrello e si arrampicò prima che l'attendente lo mandasse a schizzare in avanti, a una velocità scavezzacollo. Si tennero vicino l'uno all'altra durante il viaggio, in parte per conforto e in parte per sicurezza. Arrivarono alla camera blindata numero 19, la camera blindata di famiglia dei Potter. Harry saltò fuori dal carrello e aspettò Susan. Il goblin lo istruì di premere il suo anello di famiglia sul sigillo. Harry aveva sperato in qualcosa di impressionante, come un drago, a fare la guardia alla sua camera blindata; questo sembrava piuttosto comune.


Sia Harry che Susan furono impressionati dalle montagne d'oro impilate nella volta. Era grande facilmente quanto la sala comune di Grifondoro. Lungo una delle pareti c'erano dei quadri, tutti che sonnecchiavano placidamente, nessuno dei quali Harry riconobbe. Decise che sarebbe tornato indietro e avrebbe parlato con loro per apprendere del suo retaggio prima o poi. C'era qualche altro cimelio di famiglia, mobilia ornata, persino un paio di quelli che potevano essere solo dei tappeti magici e, nel centro, una scatola contenente gioielli. Harry guidò Susan verso la cassa.  


“Harry, non siamo obbligati a farlo ora.” disse lei, con voce leggermente spaventata.


“Non vuoi? Abbiamo un'ora intera da ammazzare.” chiese lui, notando i suoi tremiti. La sua battuta non era riuscita ad alleggerire la serietà sulla sua faccia.


“Sì. Ma voglio che succeda perché tu lo vuoi...”


“Susan, probabilmente questa è l'unica cosa che mi va perfettamente bene al momento. Ho detto ad Hannah questa mattina che, se si dovesse prendere qualcuno appartenente alla sua Casa che più rispecchi gli ideali di Tosca, quella persona saresti tu. Non sono impaziente di sposarmi e di trascinare una persona nella mia vita, ma mi è stato imposto di farlo. In breve, io scelgo te. Ho combattuto accanto a te e ho riso con te. É più che abbastanza per me.”


Susan era di nuovo vicina a collassare in una massa singhiozzante. “Se non avessi dovuto sposarmi anche io, avresti comunque scelto me?”


“Non ci siamo mai parlati poi tanto a scuola. Senza il beneficio di arrivare a conoscerti veramente, non lo so. Ma ora ti conosco invece. Questo è ciò che conta. Se riportasse indietro la tua famiglia, allora avrei volentieri questa conversazione con Cho, Ginny o qualcun altro - be', non Pansy. Comunque, ho smesso di trattare con gli 'e se' molto tempo fa. Qui e ora, tu sei la ragazza migliore per me. Quindi, ti va di scegliere un anello?”


Come previsto, Susan fu una massa singhiozzante per i successivi minuti. Harry si convinse che si trattava di una massa singhiozzante buona e non cattiva. La tenne semplicemente nelle sue braccia, mentre lei piangeva e diceva cosa incoerenti contro la sua spalla. Doveva aver veramente fatto qualcosa di molto giusto o molto sbagliato. Al momento aveva in corso lacrime a fontanella in pieno stile Cho Chang. Dopo un paio di minuti decise di iniziare a stuzzicare il suo collo. Lei parve apprezzarlo. Cavolo, lo apprezzava anche lui! Dopo un paio di secondi, il pianto rallentò e lei iniziò a rispondere al suo bacio piuttosto vigorosamente. Passò un minuto prima che si spostassero su un divano nell'angolo. Le sue lacrime si erano fermate e ora c'era uno sguardo affamato nei suoi occhi. Spesero i successivi dieci minuti con le loro mani e le loro labbra che esploravano l'un l'altra in modi precedentemente solo immaginati, prima di fermarsi, privi dei mantelli e con i vestiti in disordine completo. Susan era l'unica con una maglietta ancora addosso, a malapena. Le mani di Harry avevano semplicemente bypassato i vestiti e si erano fatti strada al di sotto di essi. Si erano fermati quando Harry aveva iniziato a strattonare la sua gonna e Susan aveva sussurrato: “Non ora. Non qui.” Non c'era alcun rifiuto nei suoi occhi, semplicemente una richiesta di un posticipo e un cambio di sede. Harry combatté per controllarsi. Si concentrò sul suo controllo emozionale. Dopo aver aggiustato i loro indumenti, e averli rimassi addosso in qualche caso, rimasero seduti per un minuto.


“È stato intenso.” disse Susan, respirando ancora pesantemente e sventolandosi con una mano.  


“Puoi dirlo forte. Stavo iniziando a perdere il controllo.” ammise Harry.


“La tua Compulsione dell'Erede potrebbe star già iniziando a farsi sentire.”


“Dopo un solo giorno? Non è un po' inusuale?”


“Disse il mago che ha recentemente iniziato a uccidere Dissennatori. Comunque hai ragione. Probabilmente siamo solo stati un po' lascivi. Non è che abbiamo avuto poi molta privacy.”


“Hai detto che tu ed Hannah avete fatto delle ricerche su queste clausole. Cosa sai al riguardo?”


“In un certo senso è come una Maledizione Imperius, solo che incantata nel tuo anello. Si gode veramente del genere di cose che stavamo facendo. Ci si sente motivati a cercare un partner a lungo termine.”


“Probabilmente il tocco di magia più piacevole che io abbia incontrato finora.” disse, guadagnandosi uno schiaffo giocoso.


“Anche la tua magia inizierà a farsi sentire, sottili cambiamenti nella tua aura per renderti più attraente - non che ti serva molto aiuto in quello, bada bene!”


“É qualcosa di diretto solo a te o ho bisogno di iniziare a guardarmi le spalle quando sono intorno a Ginny anche più di prima?”


“Inizialmente si concentrerà su tutti e successivamente su un'estensione molto minore. Si concentrerà su di me dopo che noi...” ammutolì arrossendo.


Tutto quello che riuscì a dire lui in risposta fu: “Oh.”


“Non preoccuparti. La cosa mi sta bene. Credimi! Mi sta bene al cento per cento, senza dubbio. Dicono che il potere dell'attrazione sia correlato al potere della persona sotto compulsione. Se non ci avessi fermato poco fa, allora il goblin lì fuori avrebbe avuto qualche storiella divertente da raccontare ai suoi colleghi. Da quello che ho letto, inizierà anche a far sintonizzare l'aura dell'una con quella dell'altro, rendendoci più compatibili. Ci sentiremo più attratti l'uno all'altra. Di nuovo, nessuna lamentela da parte mia. Da quello che ho letto è come una debole pozione d'amore. Allo stesso tempo, essere in sintonia a quel modo ridurrà l'efficacia della magia e delle pozioni contraccettive. I metodi babbani falliranno completamente dato che la tua magia tenterà di portare a termine la compulsione, andandoli a sabotare attivamente. Data la tua relativa forza, dovrei proprio iniziare a cercare accessori per bambini. La mia ipotesi è che sarò incinta prima della pausa di Natale, se non prima. Cavolo, se questa non era la compulsione che si intrometteva, allora sarai davvero nei guai quando succederà! Io non mi riterrò personalmente responsabile delle mie azioni, se inizierai ad incantarmi come una veela.”


“E a te sta veramente bene tutto questo?” disse, stupito.


Lei gli sorrise. C'era davvero poca innocenza nei suoi occhi in quel momento. “Oh sì.” Per enfatizzare la cosa, si leccò le labbra. “Se non dovessimo andare al Wizengamot oggi, proporrei di tornarcene a casa tua, buttare fuori tutti e far pratica a sintonizzare le nostre aure fino a che non sveniamo.”


“Cattiva, Susan - davvero cattiva. É una promessa o una minaccia? Almeno questo spiega in qualche modo la storia d'amore turbolenta dei miei genitori, a prescindere da cosa possa averla fatta iniziare. Immagino che sia confortante sapere che divennero persino più attratti l'uno all'altra. Non posso trovare niente da ridere contro l'essere ancora più attratto da te. Andiamo, meglio che ci diamo una sistemata e che scegliamo un anello. Se quello che hai descritto sta per accadere, dovremmo tenere il matrimonio prima di partire per Hogwarts.”


“Cosa?” esclamò Susan. Avrebbe preferito che la avvertisse prima di fare dichiarazioni simili.


“Ricorda cosa ha detto Hermione. Le coppie sposate hanno i loro quartieri personali. Altrimenti, tu cercherai continuamente di fare irruzione nei dormitori di Grifondoro a causa del mio fascino veela. Ci beccheremo un bel po' di detenzioni in meno se ci troviamo nel nostro letto personale, piuttosto che in uno degli armadi delle scope.” disse Harry, sorridendole. “Inoltre, abbiamo bisogno di più tempo per conto nostro - solo tu ed io, senza case piene di gente o goblin che aspettano sul carrello di fuori. La gente inizierà ad insospettirsi se dovremo continuare a venire in banca ogni giorno. Sebbene ci sia una certa attrattiva nel cercare di diventare membri del Club Uno Trentaquattro.” disse Harry, riferendosi al fatto comunemente noto che ci sono esattamente quel numero di armadi delle scope nella scuola. Uno studente può affermare di essersi unito al club se ha eseguito certe azioni in ognuno di questi. Lavanda e Seamus erano gli unici membri che Harry conosceva, sebbene diversi Serpeverde, Corvonero e più di qualche Tassorosso fossero presunti membri.


“Sì, portarmi allo sfacelo in mezzo a tutto il tuo denaro, una fantasia così tipicamente maschile. Sembra qualcosa a cui penserebbe il tuo migliore amico Malfoy.” disse Susan, tirando il suo mantello e dovendo fare una piccola danza per scuotere via le monete che si erano intrappolate nel tessuto.


Harry dovette ridere. Sembrava in effetti qualcosa che il 'Ragazzo Furetto' avrebbe trovato allettante. La seguì verso la cassa e la guardò scegliere tra vari anelli. Alla fine ne scelse uno con un paio di piccoli smeraldi che circondavano un rubino più grande. Disse che gli ricordava i suoi occhi e i propri capelli. Era elegante senza essere sgargiante. Harry fece un piccolo spettacolo nel metterglielo al dito, guadagnandosi un'altra sessione di pomiciata che fu interrotta poco prima di un ritorno verso il divano. Prima di chiudere la scatola Harry riuscì a far scivolare un paio di orecchini di smeraldo nella sua tasca, come regalo per il futuro. Tornarono al carrello e dal goblin attendente. Harry realizzò che avevano ancora più di trenta minuti prima dell'ora per cui i due goblin senior li aspettavano e chiese di andare alla camera blindata dei Black, che era il numero 54. All'interno trovarono più denaro che in quella dei Potter. Alcuni dei cumuli di monete era stati ridotti magicamente di misura, per fare più spazio. La volta era meno illuminata e sembrava più scura di quella dei Potter. Non c'erano cimeli di famiglia, ma c'erano diverse file di quadri. Erano tutti vuoti a eccezione di due. Uno conteneva una giovane Bellatrix Lestrange. Appariva persino più giovane di quanto Tonks la rispecchiasse al momento. Stava fissando lui e Susan. Il secondo conteneva una più grande, ma comunque giovane, Narcissa, che non mostrava alcun segno di vita.


“Ti conosco? Assomigli un po' a qualcuno che è venuto a scuola con me...?” chiese il ritratto della strega, inclinando la testa di lato. I suoi capelli erano adornati in piccoli ricci. Bellatrix Black era stata una giovane donna veramente molto attraente.


“Harry Potter. Probabilmente tu stai pensando a mio padre, James.” replicò, piuttosto asciuttamente. 


“Oh già, il compagno di crimini di Sirus. Perché sei nella camera blindata dei Black?”


“Sirius mi ha lasciato il titolo di Lord Black.”


“Anche il cugino Sirius è morto? Se stai cercando un suo quadro, sua madre venne qui giù e lo distrusse anche prima che il mio ritratto fosse dipinto. Dubito che sia stato mai fatto un rimpiazzo.”


“Sì. Lo hai ucciso tu.” Harry guardò ferocemente dritto negli occhi del ritratto.


“Davvero?” Bellatrix sembrava sorpresa, ma pensierosa.


“Quando sei stata dipinta?”


“Proprio dopo il mio diciassettesimo compleanno. É una tradizione. Si presume che periodicamente torniamo a rimpiazzare il dipinto con uno più recente, ma immagino di non averlo mai fatto. Sembra però che Cissy lo abbia fatto.”


“Perché ti stai comportando così educatamente, Bellatrix?”


Il ritratto sbuffò con sdegno. “Sono stata cresciuta decentemente. Tu sei Lord Black e io sono una tua proprietà. Ne deduco che non ti era a cuore la vera me...?”


“Abbiamo fatto del nostro meglio per ucciderci a vicenda, se questo risponde alla tua domanda. Eri una Mangiamorte quando fosti raffigurata?”


“No. La mia investitura era prevista per il giugno successivo, dopo il mio matrimonio con Rodolphus Lestrange. Allora sei stato tu ad uccidermi?”


“No. Ma ho ucciso Rodolphus di recente.”


“Ho dei figli?”


“No. Hai speso buona parte della tua vita ad Azkaban. Sei uscita all'inizio di quest'anno, ma sei morta ad Azkaban ieri. Volevi diventare una Mangiamorte?”


“Questo non suona molto bene. Per rispondere alla tua domanda, penso di no. La mia famiglia si aspettava che lo facessi. Mia sorella sarebbe rimasta senza marchio per proteggere i nostri diritti e la nostra fortuna. In un certo senso io ero sacrificabile, ma fui selezionata per il ruolo perché tra noi due ero la duellante migliore. Consideravo un onore servire la famiglia in qualsiasi modo.”


“Eri anche pazza.” disse Harry, con un leggero senso di vendetta.


“Quello non era nei miei piani di carriera. A quanto pare, le cose non sono andate così bene. Quindi, sei qui per appendere una delle mie immagini di riserva o sei qui per distruggermi?” chiese il quadro. 


“Onestamente non sapevo nemmeno che esistessi. Perché non dovrei semplicemente lasciarti qui a marcire e a fissare la fortuna che non potrai mai spendere?”


“Puoi fare come desideri, Milord. Preferirei non essere distrutta. Ovviamente hai sofferto per mano della me reale. Io sono solo una manifestazione della sua vecchia sé diciassettenne. Sarebbe bello andare in qualche altro posto che non sia questo. Non posso farlo a meno che tu non prenda con te una delle mie immagini di riserva. Sono costretta, a partire dalla mia creazione, a proteggere e servire il Capo della mia famiglia.” Harry aveva sperato di avvertire il fuoco della vendetta legittima scorrere nelle sue vene. Quella non era la stessa Bellatrix. Cazzo, non era nemmeno una Mangiamorte ancora! Litigare con lei o minacciarla semplicemente non era lo stesso. Era come tornare indietro nel tempo e litigare con un Draco Malfoy undicenne.


“Ho notato che il quadro di tua Zia ha estratto la sua bacchetta su qualcuno con il quale stavo discutendo. Potete lanciare degli incantesimi?” chiese Harry, ricordando la sua discussione precedente con Molly Weasley.


“Non incantesimi, un solo incantesimo. É un segreto di famiglia dei Black. Immagino che Sirius non te ne abbia mai parlato. Lei è una persona fidata?” chiese il ritratto, accennando a Susan.


“In breve tempo diventerà Lady Black, sì, mi fido di lei.”


Il ritratto si prese un momento e la guardò, valutandola, prima di continuare. “Molto bene, Milord. Durante la creazione il quadro viene pesantemente incantato. Le cornici sono di consuetudine create dal creatore di bacchette Olivander. Il legno della montatura contiene anche lo stesso materiale delle nostre bacchette e del loro nucleo. Un singolo incantesimo è scelto al momento della creazione. Il potere per lanciare l'incanto è attinto dal tuo anello, ma solo se qualcuno lo sta indossando e è nella stanza. Siamo incaricati di proteggere il Capo della Famiglia e chiunque a cui lui o lei garantiscono protezione. Se vuoi conoscere i particolari, dovrai parlare con Phineas Nigellus o con uno dei ritratti più antichi. Dovrebbe anche essere descritto in dettaglio in uno dei tomi più antichi, nel caso in cui tu e la tua fidanzata sceglieste di continuare la tradizione.”


“Okay. Sono curioso, quale incantesimo puoi lanciare tu?”


“La fattura Mangialumache.” rispose lei fieramente.


“Davvero. Tutto qui. Mi ero mezzo aspettato che dicessi Avada Kedabra...” Era a dire il vero piuttosto deludente.


“No, Milord. Non credo che possiamo essere dotati di incantesimi molto potenti. Ho sentito che il ritratto di Nigellus usa una Maledizione Tagliente standard e mia zia usa un Incantesimo Silenziante, un Incantesimo Esiliante o uno Schiantesimo. Dovrai chiederglielo. Il cugino Regulus ha una brutta fattura Inciampante. Non è previsto che combattiamo, ma di assistere te mentre combatti. Inoltre, sarebbe un pesante drenaggio della tua magia. Una fattura Mangialumache propriamente utilizzata nel mezzo di un combattimento lascerà il tuo avversario senza difese, esposto a qualsiasi contrattacco tu stai escogitando. Ho scelto quell'incantesimo appositamente a tale scopo. Credo che mia sorella scelse l'incantesimo Confundus per simili ragioni. Inoltre, quando ero a scuola era il mio modo preferito di punire quelli che mi si opponevano. Sono piuttosto brava a lanciarlo. Ci siamo sempre riferiti a tutto ciò come al 'Vantaggio sul Campo della Casa Black'. Nessun capo della famiglia è mai stato sconfitto quando lui o lei hanno combattuto in una delle nostre proprietà.


A discapito di se stesso, Harry era impressionato. I Black erano ovviamente ingegnosi. Una veloce occhiata verso Susan confermò che nemmeno lei aveva mai sentito parlare di una cosa simile prima. Harry sapeva che avrebbe avuto bisogno di parlare con Olivander e di posare per un ritratto lui stesso. Anche se fosse morto, il suo quadro avrebbe potuto ancora attivare l'effetto delle bacchette gemelle contro Voldemort, fornendo a qualcuno il tempo di preparare un contrattacco. Magari Fanny poteva essere persuasa a contribuire con una piuma. Fece al ritratto di Bellatrix qualche altra domanda, ma la giovane donna nel quadro continuava a rindirizzarlo verso dipinti di persone che erano state in precedenza Capi della Famiglia, in quanto lei non era mai stata messa a parte di tale conoscenza. Harry disse al ritratto che non appena avesse confermato quanto detto con gli altri quadri sarebbe tornato a prendere una delle sue immagini. Alla sua lista di cose da fare, aggiunse l'inventario degli incantesimi che i quadri al quartier generale potevano lanciare e disporli a seconda di questi. 


La corsa di ritorno verso la superficie fu priva ti eventi come qualsiasi 'corsa mono-velocità' su un carrello potrebbe essere. Un giorno, quando tutto quello fosse finito, Harry si ripromise che avrebbe passato un'intera giornata a farsi portare dai goblin avanti e indietro tra le sue camere blindate e l'uscita, solo per il brivido della corsa. Harry usò anche la corsa come scusa per premersi strettamente contro Susan. Lei non sembrava nemmeno lontanamente così entusiasta, piuttosto il contrario, sembrava più entusiasta che la corsa fosse finita. Harry saltò fuori per primo e l'aiutò ad arrampicarsi. Segnò qualche punto addizionale (4) quando fece una pausa prima di rilasciare la sua mano sinistra per far scorrere il pollice sul suo anello di fidanzamento e per sorriderle.


I due goblin senior lo stavano aspettando mentre loro si allontanavano dal carrello. Cleftskull sorrise espansivo verso di lui, mentre li guidava di nuovo nell'ufficio sicuro. “Gli anziani hanno accettato la sua proposta. Erano oltremodo colpiti dal suo modo di ragionare. Non confonda questo per un'alleanza. É semplicemente un accordo d'affari che è di beneficio per entrambe le parti.”


“Capisco. É un inizio. É tutto quello che ci si può aspettare. Cosa abbiamo bisogno di fare per formalizzare questo accordo?” chiese Harry.


“Deve Evocare un anello famigliare della linea che vuole che io rappresenti. In caso di emergenza può semplicemente darmi l'Anello Principale, ma io dovrei avere a disposizione la mia copia personale.”


“Come lo faccio?” chiese Harry.


Susan si intromise. “Posso mostrartelo io.” Picchiettò la bacchetta sul suo anello famigliare e disse un comune Incantesimo di Duplicazione. “Devi usare il tuo Anello di Capofamiglia. Non può essere forgiato, o per lo meno nessuno ha mai capito il modo in cui forgiarlo.” Prese l'anello famigliare d'aspetto molto meno impressionante e lo offrì a Cleftskull.


“Lady Bones, non avevo capito che anche lei si sarebbe unita a questa transazione.” Cleftskull fece una pausa e poi notò l'anello di fidanzamento di Susan. “Ah, vedo che avete risolto le vostre reciproche Clausole di Fine della Linea. Vi offro le mie congratulazioni e spero prosperità per entrambi voi.” Accettò l'anello e, un momento dopo, ricevette gli anelli che Harry aveva creato per le Linee Black e Potter.


“Ora dovrebbe darmi delle istruzioni generali su come vorrebbe che votassi in sua vece.”


Harry ci pensò per un momento. “Vota per fare buoni affari. Fa' ciò che è nel miglior interesse per impedire al cosiddetto Signore Oscuro di ottenere la vittoria. Sii la voce della tua gente e delle altre razze magiche che sono trattate con disprezzo dalla mia razza. Giustizia e prosperità per i meritevoli. Vendetta per i non meritevoli.” Cleftskull sorrise durante l'ultima parte.


“Comprendo le sue direttive, Lord Potter. Desidera aggiungere qualcosa, Lady Bones?”


“No. Credo che Harry abbia detto praticamente tutto. Cleftskull, hai realizzato che così ti stai rendendo un bersaglio?”


“Sì. Ne sono ben consapevole, ma le avventure d'affari di più grande successo richiedono sempre dei rischi.”


“Per favore, chiamami Harry.”


“Lo farò solo in privato. In pubblico devi essere, Lord Potter. Qualsiasi appellativo inferiore minimizzerebbe il potere che stai cercando di esercitare. Dovrai presentarti e essere riconosciuto dal Wizengamot. Dovresti anche votare in qualsiasi votazione di oggi. Alla fine della sessione il Capo Stregone chiamerà l'attenzione per sollevare qualsiasi affare rimanente, allora tu attiverai la pietra di paragone nel tuo palco e aspetterai di essere riconosciuto. Una volta che sarai riconosciuto, dichiarerai che hai nominato un rappresentante delle due linee famigliari. Poi potrai lasciare immediatamente la facoltà di parola alla tua Lady e permetterle di fare lo stesso.”


“Ci sono due palchi per i Potter e per i Black? Susan ed io dovremo sederci in palchi separati?” chiese Harry. Era preoccupato dal fatto che Susan potesse essere separata da lui.


“No. Vi dovreste sedere entrambi nel palco dei Potter; è il più alto in grado tra le vostre linee di sangue. I vostri voti sono emessi toccando con il vostro anello famigliare l'apposita pietra di paragone. Ci sono tre pietre. La bianca è un voto per qualcosa. La nera è un voto contro qualcosa e quella ambra è una richiesta per essere riconosciuto dal podio per parlare. Dovrai far toccare entrambi i tuoi anelli di famiglia e Lady Bones dovrà far toccare il suo. Il Capo Stregone riconosce le famiglie a seconda del grado delle vostre linee di sangue. Ci sono solo cinque linee che sono superiori ai Potter in questo modo. Avrete il permesso di parlare piuttosto rapidamente. Parla con chiarezza, sii diretto e non mostrare alcuna debolezza.”


“In privato, ti chiedo anche io di chiamarmi Susan.” disse Susan. A dire la verità non era sicura di voler essere in termini così familiari con un goblin. Sapeva che questo era il suo debutto nella società Purosangue, ma sapeva anche che il suo supporto per Harry doveva essere incondizionato.


“Come desideri, Susan.” rispose Cleftskull, notando il disagio della donna. “Potrebbero introdurre una legge che impedisca immediatamente qualsiasi nomina futura di non umani come rappresentanti. Quando mi presenterai, dovrei essere indicato come il rappresentante selezionato dal Consiglio dei Goblin Anziani. Sapere che il tuo rappresentante è una posizione riconosciuta e non un semplice goblin potrebbe evitare che io venga semplicemente ucciso e che tu sia poi impossibilitato a nominare un altro goblin.”


“Molto sagace.” osservò Susan.


“Una necessità, se si vuole vivere fino a tarda età. Non ho intenzione di sprecare l'unica vita che mi è stata data.”


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“Vedo un vecchio Wulf (1) davanti a me. La vecchiaia prende invero il proprio pedaggio sui viventi. Così, il Grande Albus Silente si abbassa ad incontrare un umile vampiro come me.”


“Saluti, Darius. Non sembri affatto patito. Ho ricevuto un messaggio piuttosto vago da parte del Signor Potter che mi indicava che saresti stato qui. Ricordo un giuramento sul non mettere mai più piede su questo suolo quando partisti per il continente molti anni fa. Cosa ti porta di nuovo qui dopo così tanto tempo?”


“Il mio clan adottivo mi vedeva sia come sacrificabile che come esperto per questa situazione.”


“E gli altri?”


“Rappresentanti di altri clan, per lo più del tipo ambizioso, che vogliono incontrare il Signore Oscuro per lusingarne il favore, o del tipo sacrificabile, resisi nemici dei leader dei loro clan. Il tuo giovane protetto se l'è vista con tutti noi con incredibile efficienza. Mi stupisco che tu permetta a un bambino, non conta quanto capace, di utilizzare le Senza Perdono.” Coedus si godette l'espressione di shock sul volto del 'Grande Silente'.


“Harry ha usato le Maledizioni Senza Perdono?” riuscì a malapena a dire Silente senza balbettare.


“Piuttosto bene. Sembrava ben informato riguardo all'Atto di Sterminio, perdonami, l'Atto delle Creature Oscure del 1903. Il suo Anatema che Uccide è stato piuttosto efficace e ha usato due Cruciatus davvero formidabili su di me. Era tanto che non ne sentivo una.”


Coedus si stava profondamente divertendo ora. Il venerabile mago di fronte a lui appariva come se stesse per diventare catatonico.


“Devo parlare con lui di questo.” disse Silente più a se stesso che al vampiro davanti a lui.


“Immagino che il tuo ragazzo delle meraviglie abbia omesso quelle informazioni dal suo resoconto.” lo derise Coedus. “Oh, grazie, Fato! Avevo terribilmente bisogno di un po' di humor. Se fossi ancora capace di usare una bacchetta, questo varrebbe un bel Patronus!”


Silente riguadagnò la propria compostezza. Le azioni di Harry erano materia per un altro momento. “Desumo che inoltrerai un rapporto al tuo clan. Cosa raccomanderai?”


“Annoterò che tre degli altri vampiri sono stati uccisi e che io sono a malapena scappato. Raccomanderò che il mio clan faccia attenere il Signor Oscuro all'accordo originario e che si unisca a lui solo dopo che avrà conquistato l'Inghilterra.”


“Cosa farai dopo?”


“Partirò, tornerò in Italia ad annusare la calda aria di mare. Troverò ciò che posso godermi nell'esistenza che il Fato mi ha dato.”


“Forse potresti offrirti di rimanere e monitorare la situazione. Potrei far buon uso della tua assistenza.”


“E perché mai, in nome dell'Eterno, dovrei volerlo fare? Ho dato la locazione dell'incontro con i seguaci del Signore Oscuro a quel Potter. Rimanere mi renderebbe solo un bersaglio. Posso anche maledire la mia esistenza, ma non sono pronto a rinunciarci.”


“Quale incontro?”


“Ah, la barzelletta continua a migliorare. Il tuo protetto si sta muovendo fuori dalla tua ombra. Questo deve irritarti. Ho sempre saputo quale pazzoide del controllo eri, Wulf. Ho già fornito a lui i dettagli e non mi va proprio di ripetermi. Chiedi al ragazzo. Sarei curioso di vedere cosa ti dirà.”


“Tuttavia Darius, devi ancora essere assetato di battaglia, dell'essere nel mezzo dell'azione. L'auror che conoscevo...”


“L'auror che conoscevi tu è morto! L'unica cosa di cui sono assetato è il sangue! Faresti bene a ricordartelo.” rispose Coedus con un tono rabbioso nella voce.


“E tu sei veloce a dimenticare chi ti ha accolto quando nessun altro voleva farlo. Nella tua amarezza passi casualmente oltre a tutto l'oro che ho racimolato da darti quando lasciasti il Paese. Denaro che avrei potuto utilizzare per combattere il mago che sei finito con il servire.”


“Ho fatto ciò che dovevo per sopravvivere!”


“Ebbene, così hai fatto. Ricordo il guerriero valoroso, ma vedo il sopravvissuto che sei diventato. Ti si addice.”


Coedus schiantò il pugno contro la parete, distruggendo l'intonaco. “Dannato! Dannata la tua rettitudine! Tu non conosci l'inferno dell'essere un mostro. Vero, Wulf? Sai com'è essere un mostro?”


“Hai sempre voluto essere un grande eroe, Darius. A volte non c'è differenza tra un eroe e un mostro. Ho visto decisioni che ho preso finire orribilmente male e costare la vita a bravi uomini e brave donne. Ho ucciso e realizzato solo dopo che si sarebbe potuto evitare. Oh sì! C'è così tanta gloria nello starsene in piedi davanti alle tombe di persone che erano tue amiche, a dire parole gentili su di loro. Mi crogiolo nell'adorazione delle spose rese vedove e dei bambini resi orfani. L'unica differenza tra il mostro che sei tu e quello che sono io è che il tuo errore è costato solo la tua vita. I miei hanno ucciso così tante persone. In qualche modo io continuo a sopravvivergli.”


Entrambi si guardarono l'un l'altro, avvertendo la rabbia dell'uno e dell'altro. Coedus pensò molto e a lungo alle sue parole successive.


“Cosa vuoi che faccia, Wulf?”


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Harry si mosse a disagio sulla sedia costosa. C'erano un totale di sei sedie nel palco. Susan era seduta accanto a lui e teneva la sua mano. Rufus Scrimgeour e Cleftskull erano scivolati dentro senza essere notati. Il goblin indossava un mantello annodato strettamente. Rufus indossava i suoi abiti migliori. Stava scambiando dei convenevoli con William Parker, direttore degli Affari Internazionali. Il loro palco era situato subito a sinistra. Il palco sulla destra apparteneva alla famiglia Chesterfield. Harry non li aveva mai sentiti nominare prima, lo salutarono e spiegarono che non avevano nessun figlio a frequentare la scuola di quei tempi. Il prossimo sarebbe stato il loro pronipote, che al momento aveva sette anni. Il patriarca della famiglia, Robert, menzionò di aver frequentato Hogwarts nello stesso periodo del nonno omonimo di Harry, Harold. Quando Harry gli chiese se avesse qualche storia interessante da condividere, il vecchio uomo sorrise e chiese se Harry fosse ancora in possesso di un certo mantello. Poi raccontò a Harry di una storia che coinvolgeva diverse armature incantate che eseguivano un valzer nei corridoi di fronte alla sala dello staff, inclusa una che aveva tentato di trascinare nella danza qualsiasi femmina che giungeva in quel corridoio. Concluse la storia dicendo che Harry avrebbe dovuto chiedere alla sua Professoressa di Trasfigurazione del suo anno come Capo Scuola e delle sue scelte riguardo ai compagni di danza.


Harry fu grato della distrazione. Aveva impedito alla sua mente di andare fuori controllo. Lui e Susan erano riusciti a fare un pranzo leggero. Harry sentiva addosso un nervosismo che era superiore al suo tipico nervosismo pre-quidditch. Susan aveva fatto del suo meglio per calmarlo. Aveva persino suggerito che certe azioni fossero degli anti-stress ben risaputi. Quello finì con il far strozzare Harry con il suo succo. Forse avrebbe dovuto aspettare che finisse di bere, o forse no. Le risate avevano alleggerito in qualche modo l'umore. Si era rassegnato a un pomeriggio carico di nervosismo teso. Le cose presero una strana piega pochi secondi dopo.


“Ciao, Harry Potter.” disse la voce di una giovane donna.


Harry alzò lo sguardo e identificò Marietta Edgecombe. Aveva appena assistito al suo imbarazzante momento, mentre lei e un giovane uomo leggermente più grande si stavano sedendo accanto a loro ai tavoli della gelateria. Questo gli ricordò di quando lei e Cho avevano visto fargli fare praticamente la stessa cosa. 


“Marietta. É bello vederti.” mentì senza batter ciglio Harry, mentre puliva il tavolo di fronte a lui con il suo tovagliolo. L'Occlumanzia era molto utile anche per altre cose. Fissò il suo compagno. Sembrava familiare ma Harry non riusciva a associare un posto a quel volto.


“Ti darò un indizio,” disse l'uomo, offrendogli la mano. “Ti ricorderesti di me ma eri troppo impegnato a tossire fuori uno boccino.”


Harry ci pensò per un secondo, fino a ché la risposta non gli giunse. “Terry Higgs. Ora mi ricordo di te.” Harry strinse la mano all'ex cercatore Serpeverde.


“Sì, sono anche la risposta alla domanda: 'Chi fu il primo cercatore a perdere contro Harry Potter a Quidditch?' É nell'ultima versione di Wizarding Trivial Pursuit (5). Immagina il mio orrore quando mi è stata fatta proprio quella domanda.” disse Terry ridacchiando. “La cosa divertente era che il resto della mia squadra voleva comunque rispondere Malfoy.”


“Mi sarebbe piaciuta una rivincita.”


“Anche a me, ma il piccolo bimbetto Draco si è intromesso con i soldi di suo padre. Sono solo felice che non sia mai stato capace di batterti.”


“Be', la sua scopa era più veloce della tua ma tu eri un volatore migliore.” rispose Harry. Forse era la differenza di stazza al tempo, ma si ricordava di aver tentato disperatamente di evitare il furioso assalto fisico del cercatore più grande durante quella partita.


“Ogni volta che lo incontravo durante il mio ultimo anno riuscivo a far notare al piccolo segaiolo come, anche con la sua sgargiante scopa nuova, tu gli volassi intorno persino con quel malocchio addosso.”


Susan si schiarì leggermente la gola. Harry le gettò uno sguardo di scuse. “Mi dispiace. Ho dimenticato di presentarvi. Terry Higgs, lei è Susan Bones.” Terry offrì nuovamente la sua mano e guardò l'anello al dito di Susan. Anche Marietta lo colse e si sporse in avanti.


“É bellissimo.” disse Marietta, ispezionando l'anello. Harry notò per la prima volta che Marietta stava indossando un solitario con un diamante molto più piccolo sullo stesso dito. “Significa quello che penso?” Gli occhi di lei erano sgranati.


“Sì. Credo di sì. Sembri averne uno anche tu.”


“Congratulazioni!” Marietta sembrò abbastanza sincera nel suo entusiasmo. “Da quanto vi state frequentando voi due?” chiese. Erano passati solo pochi mesi da quando la sua migliore amica e Harry stavano uscendo. Conoscendo Cho, Marietta suppose che sarebbe stata furiosa. Cho era sempre stata davvero emotiva.


“Da abbastanza per sapere che lui è quello giusto per me.” rispose Susan furtivamente. “E tu e Terry?”


“Be', è un matrimonio combinato, ma il ragazzo mi sta diventando simpatico.” rispose la raggiante Corvonero, dando pacchette sul braccio di Terry. Harry ammise tra sé e sé che sembravano davvero felici insieme. 


“A quando il grande giorno?” chiese Susan.


“Uno che sia appena dopo il diploma. E voi?”


“Stiamo ancora decidendo la data.” rispose Susan evasivamente.


Terry e Harry si guardarono l'un l'altro e fecero spallucce mentre le due donne si intrattenevano con una sessione rapida di domande e risposte. Loro parlarono di Quidditch e del lavoro di Terry allo studio di pubblicazioni per qualche minuto, solo per poi voltarsi di nuovo verso le loro donne e ascoltare discussioni riguardo ricevimenti di matrimonio.


Terry appariva pensieroso. “É bello poter parlare di qualcosa che non sia Azkaban.”


“Hai ragione.” disse Harry, notando una pattuglia di auror che passava oltre indossare le fasce nere.


“Pensi che riusciranno finalmente a mettere un nuovo Ministro in carica?”


“Speriamo. Indecisione e incertezza giocano a favore di Voldemort.” disse Harry, dimenticandosi del taboo sociale riguardo il pronunciare il nome del Coglione Oscuro in pubblico. Sia Terry che Marietta si mossero a disagio.


Dopo dieci secondi di silenzio imbarazzante Harry disse, “Scusate, non volevo uccidere l'umore. Come sta Cho?”


“Non ci siamo parlate poi molto. Lei e Micheal stanno ancora uscendo, ma non credo che funzionerà.” disse Marietta, mescolando il suo tè freddo.


“Mi spiace sentire che non siete in buoni termini. É stato a causa mia?”


“Non interamente, ma senza dubbio è stata buona parte della motivazione. So che è stata al mio fianco davanti agli altri, ma potevo comunque capire che sentiva che fossi io quella da incolpare.”


“Non ti preoccupare per quello.” disse Harry, guardando Susan e ricordandosi la loro discussione della prima notte in cui si erano ritrovati insieme al numero dodici. “Posso dire con buona certezza che Cho ed io eravamo condannati come coppia. Se ricordo bene, nemmeno tu sei mai stata d'accordo.”


“Ho provato a dirle che voi due non eravate giusti l'uno per l'altra. Comunque, potresti volerti guardare da lei. Penso che sarà Capo Scuola quest'anno. O lo sarà lei, o Donna Wentworth di Tassorosso o Melissa Caruthers di Serpeverde. Sa come si tiene un cruccio, quindi me ne starei lontano dagli armadi delle scope se fossi in voi due.”


Il pranzo di Terry e Marietta arrivò e Harry e Susan si alzarono per andarsene. Marietta lo fermò. “Harry, voglio solo dirti che mi dispiace per quello che è successo lo scorso anno. La mia famiglia mi faceva pressioni per aiutare il Rospo.” Era un'ammissione coraggiosa proveniente da una ragazza che aveva speso gli ultimi mesi di scuola in un esilio virtuale dal resto del corpo studentesco.


“Hai scelto di essere di supporto alla tua famiglia piuttosto che a un gruppo di compagni di scuola che conoscevi a malapena. Pensavi di fare la cosa giusta. Non credo che volessi fare alcun male. Ho letto che tua madre era stata spedita ad Azkaban. Sta bene?”


“Nessuno sa niente. Mio padre è al Ministero a cercare già un qualsiasi aggiornamento. Io sto cercando di non pensarci.” disse Marietta, guardando lontano.


“Con qualche speranza, riceverete delle buone notizie. Avanti Susan, dovremmo andare.” Harry dovette ammettere che se una settimana prima qualcuno gli avesse detto che avrebbe scambiato delle chiacchiere con Marietta Edgecombe mentre pranzava con la propria fidanzata, gli avrebbe risposto che stava delirando. 


Si risvegliò dalla propria immaginazione per guardare Albus Silente entrare nella sala e spostarsi verso l'isola centrale. Poté avvertire la propria rabbia crescere e realizzò che stava stringendo la mano di Susan davvero molto forte, così forte che lei sussultò un po' per il dolore. Si strofinò la mano e guardò Harry, che stava fissando il Capo Stregone giù di sotto. Ora entrambe le mani di Harry stavano stringendo i braccioli della sedia così forte che le sue nocche stavano diventando bianche. 


Susan poté vedere che lo sguardo di Silente era fisso su Harry mentre camminava verso il suo posto, presso il podio. Poteva avvertire la tensione tra i due maghi. Silente si eresse sulla sua pedana e gettò l'incanto Sonorus.


“Chiamo all'ordine questa sessione del Wizengamot. Chiedo alle Forze dell'Essere di darci la saggezza per governare con giustizia. Come primo ordine nel giorno dovrebbero esserci le nuove questioni.”


Rufus picchettò la spalla di Harry e di Susan e gli fece gesto di toccare la pietra di paragone con i loro anelli. Persino dal loro punto di vantaggio poterono osservare svariati luccichii di luci apparire sul tabellone vicino cui sedevano Silente e il suo assistente.


“La presidenza riconosce Lord Harry Potter.” Harry si alzò in piedi e una luce simile a un occhio di bue babbano lo illuminò.


Harry stette lì in piedi a ricordare tutto ciò che Rufus e Cleftskull avevano inculcato nella sua testa durante gli ultimi venti minuti. “Sono Lord Harry Potter, erede di sangue della linea Potter. Per il mio possesso dell'anello di famiglia dei Potter reclamo i miei diritti. Sono l'erede titolato della linea Black. Per mio possesso dell'anello di famiglia dei Black reclamo i miei diritti. Come capo della famiglia Black reclamo i diritti della famiglia Lestrange e sfido coloro che attualmente reclamano quei diritti a difendere la loro rivendicazione.” Un mormorio percorse la sala. 


“Difendo quei diritti in nome di Lady Narcissa Malfoy. Tu potrai anche possedere il titolo, ma la sua rivendicazione è per diritto di nascita.”


Silente si intromise. “Barone Caruthers, la sua obiezione è annotata. Comunque, debbo informarla che non esiste alcuna Narcissa Malfoy.” Il mormorio crebbe fino a un ruggito, mentre Silente urlava per ottenere silenzio.


“Cosa!? Tutto questo è insensato! Hai in fine perso la presa su quel tuo cervello datato, vecchio?” ghignò Caruthers.


“No, il mio intelletto è acuto come sempre. Ho semplicemente affermato che ieri Lord Potter, nella sua veste di Lord Black, ha scisso il matrimonio di Narcissa Black con Lucius Malfoy. La causa è una violazione del contratto matrimoniale. Ho assistito alla firma del documento di entrambe le parti, come anche hanno fatto i rappresentanti della Gringott. Il documento è stato inoltrato al Ministero questa mattina. Mi sono preso la libertà di portarne diverse copie per una sua revisione. Ufficialmente Narcissa Malfoy non esiste più. Ho anche i documenti della rivendicazione di Lord Potter sui voti dei Lestrange e tutto appare in ordine. Capisco anche che questo sospende i voti famigliari dei Malfoy fino a ché non potranno essere rivendicati per sangue o titolo, secondo le regole che governano questo corpo.” disse freddamente Silente, mentre uno stagista veniva indirizzato a portare i documenti al palco dei Caruthers. L'uomo era livido di rabbia. Lui e diverse altre persone nel suo palco e in quello affianco si lanciarono sui documenti, con evidente disgusto sui loro volti. Con l'occhio di bue che ancora lo illuminava, Harry soppresse l'impulso di ghignare.


“Mentre i nostri stimati colleghi scrutinano i documenti, dovremmo proseguire con altri riconoscimenti.”


Ci furono due altri riconoscimenti prima che l'occhio di bue scintillasse su Susan quando lei si alzò e reclamò i propri diritti di voto. Ci fu un leggero mormorio sul fatto che fosse seduta nel palco dei Potter. Harry esaminò la stanza e vide gli occhi di Rita Skeeter fissi su di lui. Gli lanciò un sorriso da 'gatto che si è mangiato il canarino'. Harry ricambiò a malapena il sorriso.


'Se pensi che questo sia stato interessante, allora farai meglio a tenerti forte al tuo posto, Signorina Skeeter.'


Ci fu un altro riconoscimento dopo quello di Susan e poi il tabellone fu vuoto, a eccezione per la singola luce che indicava il riconoscimento di Harry. Passarono altri cinque minuti. Silente tamburellò leggermente le dita sul podio. In fine, parlò.


“Mi dispiace dover affrettare la situazione, Orazio, ma dobbiamo proseguire. Il documento è inoltrato al Ministero ed è già stato accettato. Hai trovato qualcosa di obiettabile?” In risposta l'uomo semplicemente guardò bieco Albus Silente, ma per un uomo anziano che aveva combattuto contro aspiranti conquistatori, la cosa ebbe effetto nullo. “Mi dispiace, Orazio, forse la mia età sta avendo la meglio su di me. Non ho sentito alcuna risposta.”


“No, non ci sono obiezioni.” L'uomo sputò fuori ogni parola come se fossero una sua propria sentenza.


“Molto bene allora, passiamo la parola alle mozioni.” Almeno venti pietre di paragone furono attivate sul tabellone di Silente, inclusa quella di Harry. Una delle lucette luminose era due posizioni sopra quella di Harry. Avrebbero parlato per primi.


“Il diritto di parola passa a Lord Sykes.”


“Non mi piace affatto questa seconda documentazione. Puzza di falsità. Faccio mozione per un immediato intervallo. Lascio la parola al Barone Caruthers.”


“Sostengo questa mozione. É una farsa di proporzioni epiche.”


Silente sorrise. “Sfortunatamente, secondo le leggi che ci governano, non posso accettare questa mozione. Come siete ben consapevoli, se non c'è alcun Ministro della Magia in carica e il Wizengamot è in sessione, dobbiamo avere almeno una votazione per tentare di nominare un Ministro ad interim. Le mie scuse Lord Sykes e Barone Caruthers, ma devo respingere la mozione. Ora, vediamo chi è il prossimo - Lord Potter.” Silente disse le parole molto lentamente.


Harry si alzò in piedi, di nuovo ripassando le note che aveva in testa. “Nomino Rufus Scrimgeour per la carica di Ministro della Magia ad interim. Attualmente sta agendo come Direttore dell'Ufficio Applicazione della Legge Magica e come Comandante Capo degli auror. Dopo aver fatto la sua conoscenza, ho pensato a lui come qualcuno capace di guidare il nostro Paese durante questi tempi problematici. Lascio la parola a Lady Bones.” disse Harry, prendendo posto.


Susan si alzò in piedi molto nervosamente, “Sostengo la nomina. Mia zia Amelia parlava molto bene della professionalità e della dedizione del Signor Scrimgeour. Lo faccio in sua memoria.”


Silente gettò per un momento un'occhiata penetrante ad Harry, prima di tornare al tabellone e riconoscere altri. Nell'arco di dieci minuti, ci furono non meno di dieci candidati per il posto. Harry scandagliò la sala e colse gli occhi di Amos Diggory su di sé. L'uomo appariva appassito e stanco, una lontana immagine dall'uomo gioviale che aveva accompagnato lui e i Weasley alla Coppa del Mondo.


Quando giunse il suo turno Amos si alzò. “Sono stato nominato come candidato in diverse occasioni. Ma questa volta rifiuto la nomina e chiedi a coloro che supportano me di sostenere la nomina di Lord Potter.” Il silenzio nella stanza era stupefacente. Due minuti dopo c'erano solo tre candidati rimanenti. Cinque dei sei che avevano rifiutato la nomina chiesero ai loro sostenitori di supportare Rufus Scrimgeour.


Il voto fu una pura formalità. Rufus Scrimgeour ricevette un pieno sessanta percento dei voti e fu nominato Ministro della Magia ad interim, per servire durante i rimanenti due anni dei cinque del mandato di Caramell. Harry si voltò verso Rufus e gli strinse la mano durante il frastuono dell'applauso. Gettò un'occhiata a Rita, la quale aveva messo una seconda penna prendiappunti nell'aria e stava scrivendo manualmente con una terza.


La voce di Silente, amplificata dall'incanto Sonorus, si portò nuovamente sopra il rumore. C'era una punta di falso entusiasmo nel suo tono. “Ora che abbiamo nominato un Ministero della Magia ad interim, possiamo spostarci verso nuove questioni.” Ci furono diverse votazioni, alcune delle quali per lo più simboliche, come la mozione per onorare l'eroismo dei caduti di Azkaban. Altre erano così triviali che fecero veramente realizzare ad Harry che una vita di politica non si adattava a lui. Cercò il consiglio di Rufus su diverse questioni minori. Silente fece la chiamata per le dichiarazioni finali, per poter aggiornare la riunione. Questa volta solo le luci di Harry e Susan brillarono. Silente chiamò 'Lord Potter' ancora una volta, quasi con riluttanza. 


Harry si mise in piedi ancora una volta, avvertendo il peso degli sguardi su di sé. “Devo presentare il mio rappresentante, che voterà in mia vece mentre sarò altrimenti impegnato. Il mio rappresentante è stato nominato dal Consiglio dei Goblin Anziani. La loro scelta per tale posizione è Cleftskull della Gringott. Autorizzo il Concilio a riconoscere il sostituto come necessario fino a ché non giunga il momento in cui io scinderò i suoi diritti a farlo. Lascio la parola a Lady Bones.”


Harry sorrise davanti alle urla di obiezioni che riempirono la stanza. Il caos era tutto ciò che si era aspettato. Ci vollero due interi minuti per acquietare la folla, prima che Susan potesse ripetere il discorso parola per parola, mentre una stanza piena per lo più di altezzosi e arroganti realizzava che un goblin controllava ora quattordici voti del loro governo. Immediatamente vennero fatte numerose mozioni, senza nemmeno usare le pietre di paragone. Alla fine Silente sottolineò che nuove mozioni non erano permesse secondo la procedura durante le dichiarazioni di chiusura e aggiornò la riunione. Rufus sussurrò all'orecchio di Harry il suo indirizzo di Metropolvere privato e uscì fuori per incontrare la sua scorta di auror. Harry vide Rita e Silente che si muovevano entrambi verso di lui, mentre si prendeva un momento per stringere la mano di Cleftskull e per augurargli duratura prosperità. 


Si voltò per affrontare il Capo Stregone. “Salve, Silente.” disse freddamente.


“Ci scambieremo delle parole al riguardo, Harry.”


“Puoi contarci, vecchio.”














Note dell'Autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da Luc_y.)


Come sempre, le mie note d'autore complete sono su DLP. Spero che vi sia piaciuto la procedura di voto che ho messo in atto per il Wizengamot. Mi sembra così che dovrebbe funzionare a logica. Non granché d'azione/avventura in questo capitolo, ma dovrei aver segnato dei bei punti sulla scala degli intrighi. Cosa ne pensate del 'Vantaggio della Famiglia Black'? Invito tutti voi lettori a provare la mia nuova storia, “Bungle in the Jungle: A Harry Potter Adventure.” Offre a voi lettori una prospettiva piuttosto interna alla storia: vedrete, sentirete e penserete tutto ciò che fa Harry - e non molto altro. Scoprite cosa succederà insieme al nostro eroe! Buona Lettura - Jim.



Note dell'Autore sul forum:

(Queste note sono state scritte da jbern e postate sul forum apposito per TFTCD; tradotte da Luc_y)


Bene, eccoci qui con il capitolo 14.


Scena 1 - Una conversazione con Albus e Minerva. Che influenza ha lui su Harry? Nessuna. Ad un certo punto, praticamente in ogni storia che parla di un Harry indipendente, si deve arrivare a questa situazione. Alcuni lo fanno nel capitolo 1. Io preferirei vederne lo sviluppo, così come lo può vedere qui il lettore. Ho sempre odiato il Silente che si fida ciecamente di Piton. Qual è la motivazione che da JKR? Prova rimorso per aver dato la parte della Profezia a Voldemort e aver dunque aiutato ad uccidere James e Lily. Sapendo tutto ciò, Silente mette Piton in continuo contatto con Harry. Se davvero Piton prova rimorso, allora Harry è il costante promemoria di uno dei suoi più grandi fallimenti, ogni volta che lo guarda. Se non è così, Piton è solo un crudele, viscido bastardo che si diverte a tormentare il bambino che ha contribuito a rendere orfano. Non ci sono molte vie di mezzo possibili, no? Volevo mostrare un Silente che è in effetti capace di perdere fiducia in Piton. Sono finito col menzionare di nuovo Millicent Bulstrode per mio divertimento personale. Silente ha mai anche solo considerato di rimuovere Piton dal suo ruolo di Capo Casa senza prima licenziarlo? Forse, ma non mi viene in mente nessuna storia al riguardo. Stavo per utilizzare o il professor Vector o la professoressa Sinistra di Astronomia. 


Scena 2 - Ovviamente Harry ha un paio di condizione per il suo supporto. La mia parte preferita del capitolo sono le raccomandazioni di Harry su come trattare con Dolores. La mia beta, FairyQilan, dice di aver letto quella parte con cuore allegro. Mi posso immaginare una piccola folla di bimbetti che la segue ovunque e le getta contro pietre. Ho reso Rufus un Mezzosangue. Scommetto che nel canon è un Purosangue.


Scena 3 - Oh cielo! I goblin non riconoscono inizialmente Harry Potter e quindi si prodigano per servirlo. Seconda battuta preferita - 'Be', sembra che io abbia acquisito l'abilità di trasformare Molly Weasley in una stronza'. Harry si offre di lasciare che i goblin utilizzino i suoi voti. É diretto riguardo le sue ragioni e i goblin, mentre da una parte sono impressionati, sono diffidenti per questa sua offerta. Poi, ci sono Susan e Harry nella camera blindata. Scusate gente, non scrivo oscenità. Ci vado vicino per spiegare la Compulsione dell'Erede nel suo anello. Sta già agendo oppure è solo Susan che sta marcando il proprio territorio? Probabilmente la seconda. Non hanno avuto poi molta privacy e sono entrambi teenager. Poi incontriamo il ritratto di Bella nella camera blindata dei Black. Spero vi piaccia il 'Vantaggio sul Campo di Casa della Famiglia Black'. I quadri sono delle semi-sentinelle. Non lo vedo troppo irragionevole, in più non è che facciano scuotere la terra. Il ritratto della signora Black lancia un Incantesimo Silenziante. Sono un grande fan dell'ironia. Ho anche immaginato una Bellatrix teeneger che sorride mentre selezione la fattura Mangialumache. Torniamo poi indietro e ecco Cleftskull che spiega il meccanismo di come lavora il Wizengamot. Ho fatto anche sì che Cleftskull sia abbastanza furbo da pararsi il suo didietro. Chi dubiterebbe che gli studenti abbiano inventato il "club 134"?


Scena 4 - Silente e Coedus. Mi sono divertito a scrivere dell'amareggiato vampiro che si deliziava per la frustrazione di Silente. E alla fine, spinge Silly un po' troppo oltre e si fa un'idea di come è veramente essere Albus Silente.


Scena 5 - Un piccolo tocco di humor, Harry e Susan incontrano Marietta e Terry. Mi piace usare ricorrenti personaggi minori. Li rivedrete ancora, qualche volta. Spero vi sia piaciuto il pezzo sul Wizarding Trivial Pursuit. Posso immaginarmi il Terry del settimo anno vedere Malfoy dopo un match e dire: "Ragazzino, Potter ti ha davvero frustrato il culo, persino con la tua bella scopa nuova." Una cosa che ho sempre notato è che le ragazze con un anello di fidanzamento al dito si attraggono le une con le altre come magneti. Infine, andiamo al voto effettivo e poi Silly che si confronta con Harry alla fine.


Prossimamente - Harry e Silly 'si scambiano due parole'. Penny arriva al numero 12. E tutto ciò che passerà per la mia testolina deviata.


Jim.





Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)


1) Wulf è il soprannome dato da Coedus a Silente; In inglese è anche simile alla pronuncia della parola Wolf ovvero Lupo. Agli occhi di Coedus Silente è un po' un Lupo. 


2) Charles Vector in realtà non è un insegnante che esiste nel canon. Esiste invece Septima Vector, professoressa di Aritmanzia. Wikipedia italiano dice che nelle prime traduzioni dei libri, essendo una professoressa nominata molto raramente e sempre per cognome con il prefisso inglese uni-genere 'professor', era stata tradotta come se fosse un uomo. Probabilmente anche nella versione inglese emergeva come un uomo, dato che jbern gli ha dato il nome Charles. Ci atterremo all'errore in quanto probabilmente più tardi nella storia questo professore comparirà e sarà descritto come un uomo. 


3) da wikipedia: Il jinn o djinn (termine arabo, pl. jānn, in italiano spesso tradotto come "genio") è, nella religione preislamica e in quella musulmana, un'entità soprannaturale, intermedia fra mondo angelico e umanità, che ha per lo più carattere maligno, anche se in certi casi può esprimersi in maniera del tutto benevola e protettiva.
Immagino che il goblin intenda dire che non è una sorta di genio della lampada, pronto a esaudire qualsiasi desiderio di Harry.

4) in originale jbern usa l'espressione 'brownie points', letteralmente: punti biscotto; da wikipedia eng: nel linguaggio moderno sono una moneta sociale ipotetica che può essere acquisita facendo buone azioni o guadagnandosi favori agli occhi di altri, spesso di qualcuno di superiore.

5) Trivial Pursuit Magico. 


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Capitolo 15
*** Schianta Hannah e raggiungimi nella vasca ***


tftcd15.html


To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di Luc_y





Riconoscimenti - IP82, Sirius009, FairyQilan, Smeagolita e ChuckDaTruck hanno scelto di spendere il loro prezioso tempo nel fare a pezzi le mie umili battiture. Questa storia è molto più buona grazia ai loro sforzi. 


Capitolo 15 - Schianta Hannah e raggiungimi nella vasca


“Fred! Esci fuori! Hai una visita.” urlò nella stanza sul retro Lee Jordan, dal bancone dove stava lavorando. Era un po' più che irritato a causa dei suoi capelli, che al momento erano di un rosso fiammante. I suoi 'datori di lavoro' avevano promesso che quell'effetto sarebbe scomparso prima che tornasse a casa a fine turno. Sfortunatamente quello era stato due giorni prima. Al momento lo stavano presentando come il settimo fratello Weasley, mentre cercavano di sbrogliare la 'complicazione inattesa'. Pensò che fosse comunque meglio delle quattro ore trascorse con il grugno e la coda di un maiale. I gemelli dissero che quel particolare scherzo era stato ispirato da una storia che Hagrid gli aveva raccontato sull'undicesimo compleanno di Harry Potter. 


La donna di fronte a lui, che tirava su con il naso, sembrava ignorare la sua difficile situazione. Si ricordava vagamente di lei come una Corvonero che si era diplomata un paio di anni prima - Penny qualcosa. Lei e Percy erano soliti dare la caccia ai gemelli in modo estenuante, quando lui era Capo Scuola e lei un Prefetto.


Fred Weasley bighellonò fuori dalla stanza sul retro. Aveva ancora sulla faccia la maschera integrale di lexan che indossava mentre distillava pozioni. Fred aveva visto che i babbani le usavano spesso per proteggersi da pericolosi composti chimici. Avendone comprate un paio, era più che compiaciuto dei risultati. Era un po' stupito che Hogwarts non avesse mai raccomandato agli studenti di comprare quelle cose. Ma ancora, considerato chi fosse l'attuale insegnante di Pozioni, non era poi così sorprendente. Fred stava anche considerando di provare ad aggiungere una cappa aspirante all'area che usavano per creare pozioni. Il suo sempre simpatetico gemello non considerava che la perdita di una significativa quantità di peli nasali valesse la spesa. Quando pressato, George aveva semplicemente detto che, se fosse diventato un problema, avrebbero semplicemente potuto trovare un modo per far ricrescere specificatamente i peli del naso. Aveva assunto uno sguardo ispirato e aveva detto che aveva tutte le potenzialità per uno scherzo a dir poco eccezionale. Contrariamente a ciò che il mondo pensava dei due, una differenza c'era. George era il sognatore e Fred era il lavoratore.


“Oi! Lee, ero proprio nel mezzo di qualcosa di interessante.” Lee rabbrividì per riflesso. Ogni volta che uno dei gemelli trovava qualcosa 'interessante', era causa di preoccupazione.


“Hai visto Percy? Non è tornato a casa ieri! Con tutte le brutte cose che stanno succedendo...” domandò la giovane donna.


Fred si fermò per un momento e guardò la persona di fronte a lui. A eccezione per la faccia gonfia e gli ovvi segni di angoscia, era davvero carina e in qualche modo familiare.


“Penny Clearwater?”


“A dire il vero, è Penny Weasley. Ci siamo sposati il giorno di San Valentino.” disse lei, asciugandosi le lacrime dagli occhi gonfi. “Non sarei venuta qui in condizioni normali, ma sono così preoccupata. Non mi hanno fatto entrare nel Ministero questa mattina. Per favore, dimmi che hai avuto qualche notizia.”


Almeno una dozzina di risposte attraversarono la mente di Fred. Tutte, a parte una, potevano essere considerate le risposte di un furbacchione. Scelse quella che non lo sarebbe stata. Era uno shock che suo fratello si fosse sposato e non avesse informato la famiglia.


“Perché non mi segui sul retro? Preparerò un po' di tè e chiamerò per Metropolvere mamma.” disse, con una serietà poco convenzionale, che spinse Lee a guardarlo.


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“Vuoi lavare i nostri panni sporchi di fronte a Rita? O dovremmo tornare a casa mia?” chiese Harry, mentre fissava verso il basso Silente. Gli occhi di Rita erano praticamente vitrei in quel momento. Harry poteva scorgere il suo silenzioso grazie ai Poteri dell'Essere per uno scoop genuino.


“Forse sarebbe meglio se ci ritirassimo altrove. Fatti trovare lì tra trenta minuti.” rispose piuttosto asciuttamente il Preside. Il Capo Stregone piroettò e si diresse verso il Ministro della Magia ad interim nominato di fresco, Rufus Scrimgeour.


“Harry, è così delizioso vederti di nuovo!” La voce di Rita strabordava di falsa dolcezza. “Puoi dedicare pochi minuti a una ragazza che cerca di guadagnarsi da vivere?”


“Almeno non hai detto che cerca di farlo 'onestamente'. Penso che avrei rimesso il pranzo.” rispose seccamente Harry.


“Oh, mi ferisci, Harry, o dovrei dire Lord Potter? E chi è la deliziosa giovane Lady al tuo fianco?”


Susan fece scivolare fuori dal suo dito e dentro la sua tasca l'anello di fidanzamento e allungò la mano per afferrare quella di Rita. Era ben consapevole dei problemi che quella particolare strega aveva causato ad Harry durante il Torneo. Nonostante l'insolitamente obbiettivo articolo che Rita aveva scritto per il Cavillo l'anno precedente, Susan non era incline a fidarsi della donna di fronte a lei.


“Susan Bones, Signorina Skeeter. Non abbiamo mai avuto il piacere, sebbene lei abbia messo alle spiedo mio zia almeno tanto quanto ha fatto con Harry.”


Harry inarcò un sopracciglio, domandandosi quale ascia Rita avesse da scagliare contro la defunta Amelia Bones. Un cruccio rabbuiò l'espressione di Rita per un breve momento.


“Oh, mi dispiace così tanto per tua zia, cara. Era una persona di potere e le persone potenti attirano l'attenzione. Non avevo altro che rispetto per Madama Bones.”


L'espressione di Susan si indurì. “Quindi era per rispetto che ha messo in giro tutti quei pettegolezzi e quelle bugie sul suo orientamento sessuale? É veramente dispiaciuta che se ne sia andata oppure è solo dispiaciuta di aver perso uno dei suoi bersagli preferiti?”


Rita Skeeter non si sarebbe fatta frenare facilmente da una teenager. Continuò quasi senza perdere un colpo: “Oh, certo che sono rattristata per la sua perdita. Era una persona talmente affascinante da intervistare. Allora, tu ed Harry? Fate una coppia così adorabile, molto meno di contrasto rispetto a quella ragazza Nata Babbana. Harry, il tuo gusto nelle donne sta migliorando.”


“Cosa posso fare oggi per te, Rita?” disse Harry, cercando di tagliare corto.


“Be', considerando che hai appena gettato nel caos l'intero governo, direi che sei sicuramente la notizia del giorno. Sei persino riuscito a turbare il Fenomeno dalla Barba Bianca. Normalmente io riesco solo a far perdere un po' di pazienza alla vecchia folaga. Sembri essere un animale politico molto più bravo di quanto avessi mai immaginato - un regolare 'cercatore' politico in azione. Quali erano le tue motivazioni di oggi, Harry? Cosa ti ha portato ad allearti con Rufus Scrimgeour? Come sei riuscito a farti rappresentare dai goblin? Perché la tua amica si è tolta l'anello? Un tale meraviglioso smeraldo, poi.” disse Rita, sorridendo come un predatore.


“Voglio fermare Voldemort, Rita.” disse Harry, godendosi il sussulto di Rita. “Rufus Scrimgeour si oppone a lui allo stesso modo e mi ha convinto di essere la persona migliore per l'incarico. Siamo in guerra, Rita. Non saremmo stati nemmeno lontanamente così mal preparati, se tutta la Gran Bretagna non avesse speso lo scorso anno nel diniego. La tua piccola campagna di calunnie contro di me e la vecchia folaga ha contribuito. Per quanto riguarda la tua domanda sui goblin, hanno da perdere in questa guerra tanto quanto chiunque altro. Inoltre meritano la possibilità di essere ascoltati. Susan si è tolta l'anello perché, se possibile, a quanto pare le piaci ancora meno di quanto piaci a me. Sentiti libera di citarmi per quanto riguarda Scrimgeour e i goblin. Puoi dire che io e Susan sembriamo essere una coppia. Non nominare per nessuna ragione quell'anello. Non stiamo esattamente nascondendo l'informazione, ma non intendo nemmeno sventolarla ai quattro venti.”


“Ma Harry, i lettori vorranno saperlo.” Rita aveva un piccolo tono di lamentela nella voce.


L'espressione di Harry si rabbuiò. Il suo tono si fece più minaccioso. “Lo vorrebbe anche Voldemort. Questa non è come l'ultima volta, Rita. Al Ministro sto simpatico. Potresti ritrovarti dal lato sbagliato, questa volta. Se pubblichi il suo nome, lei diventerà il bersaglio numero uno e se qualcosa dovesse capitarle, tu diventerai il bersaglio numero due.”


Susan era sbalordita dalla protettività di Harry. “Harry, credo che finirà con lo scoprirlo ugualmente. Non credo che si diventi un Signore Oscuro a forza di stupidità. Ero già in pericolo. Tanto vale dargli una buona ragione per darmi la caccia. Mi hai salvato da lui già una volta. Se ci proverà ancora, credo che lo fermerai di nuovo. Pubblichi quello che vuole, Signorina Skeeter.” disse Susan, tirando fuori il suo anello e rimettendoselo al dito.


Harry guardò Susan con un'espressione arrabbiata sul volto. Afferrò la sua mano e la guidò lontano. “Abbiamo finito qui.”


Non parlarono mentre si affrettavano oltre la massa umana nell'atrio. La trascinò fuori, nella strada. Susan poteva capire che era arrabbiato con lei. Le tenne la Passaporta perché lei la toccasse e disse 'Hannah Nuda', mandandoli a sfrecciare di nuovo nella casa di Harry. Entrambi inciamparono sul pavimento della cucina. Lui si alzò in piedi, si spazzolò e immediatamente si diresse verso il salotto. Lei lo seguì. Kevin e Lisa erano nel salotto a giocare a carte.


“Lisa, Kevin, vi dispiacerebbe lasciarci soli un minuto?” disse Harry. I due uscirono rapidamente dalla stanza. Harry Silenziò la porta e la sigillò.


“Cosa cavolo era quello, Susan?”


“Oh, lascia stare, Harry. Il bastardo lo capirà comunque, prima o poi. Non hai provato a nasconderlo a Lavanda. Cos'è che è cambiato tanto ora?”


“Non conosci Skeeter come la conosco io. Lo pubblicherà cosicché lo potranno sapere tutti. Sarai ancora più in pericolo.”


“Pensi che sei l'unico che abbia mai fottuto per una storia!? Si guadagnava da vivere pure prima che tu spuntassi fuori. Non hai sentito cosa stavo dicendo riguardo mia zia? Ha continuato a lanciare accenni su di lei in quella sua piccola colonna di gossip che lasciavano intendere che fosse lesbica. Una volta implicò persino che ci fosse qualcosa tra lei e mia madre, per amor di Merlino!”


“Tuttavia, non voglio dare a Voldemort nessuna altra ragione per darti la caccia.”


“Ascoltami attentamente Harry. Non. Mi. Interessa. Ci proverà a portarmi via. Se non lo scopre ora, lo farà quando saremo nei nostri quartieri privati a scuola. Gli ci vorrà solo tanto quanto servirà al gufo di Malfoy per volare via da Hogwarts. Allenta la presa su questo atteggiamento iperprotettivo. Silente sarà qui a momenti e dovrai avere il tuo intelletto presente, altrimenti ti mangerà vivo. Risparmia la tua rabbia per lui.”


Harry si fermò per un minuto e si calmò. Voleva dire qualcosa di convincente, ma tutto quello che riuscì a trarre sarebbe stato solo un insulto per Susan. Non poteva dirle che non era pronta. Dopotutto, l'aveva portata con sé a combattere Dissennatori la notte prima. Realizzò di essere in una situazione senza possibilità di vittoria. Era arrabbiato con se stesso per aver lasciato che il suo temperamento avesse la meglio su di lui. L'unica cosa positiva che poté trovare era di aver realizzato di non avere un argomento razionale contro la cosa e di essersi fermato prima di causare una grossa lite tra loro. A volte ammettere una sconfitta era una buona opzione.


“Hai ragione, Susan. Tutto, riguardo quella donna, mi fa incavolare.”


“É bello vedere che sei tornato in te. Pensavo che questa sarebbe stata una brutta litigata tra di noi. É piacevole vedere che sei qualcuno con cui si può ragionare. C'è ancora speranza per te, allora. Ora, come gestiremo Silente?”


“Gestiremo?”


“Sì. Se pensi che ti lascerò andargli contro da solo, ti stai sbagliando anche di più rispetto a quanto facevi un secondo fa. Cercherà di usare la tua rabbia contro di te e, quando lo farà, io sarà lì per fermarlo. Siamo una squadra. Capito? Bene.” Harry si stava abituando a fare a modo proprio di recente. Susan lo aveva ora praticamente congelato prima che partisse per la tangente. Non guastava nemmeno che sembrasse così carina mentre gli faceva la predica. 


“Okay Susan, cosa suggerisci di fare?”


“Be', inizierò con il portare fuori il mio Pensatoio. Ci metteremo dentro la conversazione con i tuoi parenti dal mio punto di vista e gliela faremo guardare. Forse lo scuoterà un po' vedere con quanta facilità volesse ucciderti quel grasso maiale di uno zio. So che siete finiti a discutere al quartier generale degli Auror la notte che mi hai salvato. Tu stavi lasciando fuoriuscire della magia abbastanza seria dalla sala relax. Lui si aspetterà una cosa del genere. Devi mantenere il controllo. Usa quell'Occlumanzia di cui continui a parlare tanto. Che cos'è quel sorrisetto?”


“Be', se devi saperlo, in parte è perché sei impressionante quando prendi il comando e l'altro motivo è che l'hai chiamata la 'notte che mi hai salvato'. É la prima volta che ti sento chiamarla così. É bello vedere che ti stai concentrando sul lato positivo.”


Susan arrossì leggermente prima di continuare. “Questo è molto dolce Harry, ma non interrompermi quando vado a gonfie vele. Comunque sia, entrerà qui dentro tutto calmo, freddo e raccolto e si aspetterà che tu vada su tutte le furie ed esploda. Se mi intrometto all'improvviso e inizio a dargli addosso, significa che devi arretrare e calmarti per un minuto. Be', a essere completamente onesti, potrebbe anche significare che mi sono incavolata anch'io.”


“Quando vai a prendere il tuo Pensatoio, chiedi ad Hannah se puoi prendere in prestito il suo scudo mentale e mettitelo addosso. Scommetto che cercherà di entrare nella tua mente. Ha detto che dovrebbe iniziare a riscaldarsi se capta un attacco mentale.”


Harry cancellò l'incantesimo di chiusura sulla porta e osservò Susan dirigersi verso la cucina. Mentre lei era via, chiese a ognuno dei tre dipinti nel salotto quali incantesimi fossero in grado di lanciare. A quanto pareva, ai precedenti capi della famiglia piaceva essere al sicuro quando ricevevano visite nel salotto. Due di loro lanciavano incantesimi ordinari, uno Schiantesimo e un Incantesimo Bloccante tramite delle funi, tipica roba del terzo e quarto anno. L'altro lanciava la Faux Kedavra. L'incantesimo non faceva altro che sembrare una Maledizione che Uccide. Il quadro gli disse che era dirompente come poco altro e era intesa a obbligare la vittima a fermare qualsiasi cosa stesse facendo e a schivare. Specialmente quando si urlava l'ultima parola dell'incantazione. Quando gli fu chiesto se lo avesse mai utilizzato, l'uomo che si chiamava Tarazed Black rispose tre volte nei passati cento cinquant'anni, ma solo una volta in quella casa. Il ritratto gli mostrò anche i movimenti della bacchetta e l'incanto. Per il momento in cui Susan ritornò, facendo fluttuare il suo pensatoio con la bacchetta, Harry era riuscito a lanciare con successo l'incantesimo. Spiegò che era uno di quegli incantesimi che usavano un tempo gli auror, e che avrebbero potuto usare ancora, per far pratica a schivare. Harry si ricordò che avrebbe dovuto chiederlo a Tonks più tardi. Infilò la propria testa fuori dall'incantesimo di privacy e chiese a Dobby di portare qualche rinfresco nel salotto e anche di accompagnare il Preside quando fosse arrivato.


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Albus Silente non era un uomo molto contento. Il suo incontro con Scrimgeour era stato molto breve e non molto utile. Era stato incapace di cogliere una vera sensazione da quell'uomo. Era stato un Corvonero a scuola, ma le affiliazioni di casa dicevano sempre meno riguardo una persona a mano a mano che questa cresceva. Era una vecchia battuta da Presidi quella che diceva che, se si fosse aspettato che un bambino compisse quindici anni prima di smistarlo tra le case, tutti sarebbero finiti a Serpeverde, nessuno escluso.


Dopo il suo fin troppo breve incontro con il nuovo designato Ministro della Magia, che aveva promesso di inserirlo nella propria agenda non appena avesse trovato una persona che lo aiutasse con l'agenda, fu avvicinato da niente meno che Rita Skeeter.


“Oh, Albus, stavo giusto cercando lei. Qual è la sua reazione alla nomina del Ministro Scrimgeour? Qualche commento per la stampa?” 


“Sono contento di vedere una risoluzione alla crisi e non vedo l'ora di lavorare con il nuovo Ministro.” disse piattamente Albus.


“Oh cielo, non esattamente un sostegno risonante da parte del Capo Stregone. So che è stato un forte sostenitore di William Parker fino ad ora. Non è nemmeno un po' deluso?”


“Il Signor Parker è un brav'uomo, ma ora è tempo di sostenere il Signor Scrimgeour.”


“Certamente deve essere impressionato dalla performance del giovane Harry. Se lo aspettava, una stanza piena di politici veterani messa a soqquadro da un semplice ragazzo? Immagino che lei lo abbia consigliato ad un certo punto. La cosa con i goblin, quella era proprio succosa. Normalmente considero le riunioni del Wizengamot come un male necessario del mio lavoro, ma questa è stata migliore della maggioranza dei party d'alta società.”


“Sono compiaciuto della volontà del giovane Signor Potter di partecipare ai nostri procedimenti politici. Le sue iniziative sono una boccata d'aria fresca. Se vuole scusarmi, Signorina Skeeter, ora devo andare.”


“Un ultima domanda, approva la relazione tra Harry e Susan Bones? Ho visto un anello davvero scintillante sulla mano sinistra di lei e i due sembravano davvero a proprio agio insieme. C'è della verità dietro al pettegolezzo che sarà lei a eseguire la loro cerimonia di matrimonio?”


“Signorina Skeeter, non ho affatto tempo per intrattenermi in sciocche speculazioni riguardo la vita sociale di due dei miei studenti. Ora devo proprio andare.”


Rita osservò Albus Silente che si allontanava mentre la sua storia cominciava già a scriversi da sola nella sua mente. Era una storiella stuzzicante riguardante un giovane uomo con occhi pericolosi e un talento per irritare le generazioni più anziane. Il vecchio era stato piuttosto protettivo con il ragazzo quando lui era a scuola. Ora era tiepido a dir tanto. Forse ai suoi lettori sarebbe piaciuta la storia di un teenager determinato e ribelle, con i propri occhi puntati sulla ragazza che aveva salvato dagli artigli di un Signore Oscuro. Avrebbe dovuto ricavare un paio di fonti per altro background riguardo il suo incontro con Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, ma c'era una storia deliziosa lì fuori. Avrebbe potuto valere anche la pena di chiedere indietro un favore o due dai suoi contatti alla Gringott, li stava conservando per un giorno di pioggia e, da come apparivano le cose, c'era una tempesta di fulmini all'orizzonte. 


Silente uscì fuori dal camino ed entrò nella cucina del quartier generale. Hestia Jones era seduta al tavolo della cucina e lo salutò. Il programma sulla radio magica aveva diversi commentatori politici che scherzavano nello spazio radiofonico riguardo lo 'storico' incontro del Wizengamot. Dobby era lì in piedi ad aspettarlo, indossando con orgoglio la piccola divisa da marinaio che sembrava esser stata gettata via da una famiglia babbana. Una copertura per teiere era sulla sua testa, al posto del berretto.


“Padron Harry Potter dice che io deve accompagnare il Grande Mago Albus Silente da lui in salotto.” disse Dobby, ergendosi in tutta la sua statura sotto l'importanza dell'incarico.


“Molto bene, Dobby. Per favore, fai pure strada.” Erano solo tre-quattro metri da percorrere e non era come se non fosse mai stato in quella casa prima. Si ricordò che gli elfi più anziani della scuola avevano accennato al fatto che Dobby fosse un po' 'fuori fase' persino secondo la loro stima. L'elfo aprì la porta e entrò nella stanza. Albus sentì il tocco della magia e riconobbe un incanto di privacy, mentre attraversava la soglia.


“Io presenta Albus Percival Wulfric Brian Silente, Preside di Hogwarts, Stregone Capo del Wizengamot, Supremo Pezzo Grosso, Uccisore del Mago Oscuro Grind...”


Durante tutta la presentazione Susan Bones ebbe uno sguardo incredulo sul volto e Harry Potter scosse semplicemente la testa da parte a parte, mentre si massaggiava la fronte con gli indici e i pollici. “Può bastare. Grazie, Dobby.”


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“Ecco qui, cara, butta fuori tutto.” sussurrò Molly Weasley all'orecchio della recente scoperta nuora. Si stava ancora riprendendo dalla perdita di Percy e dalle ferite di Bill, quando Fred l'aveva chiamata via Metropolvere e le aveva chiesto di venire al negozio. Era stata fortunata ne riuscire a contattare Hestia e a far sì che badasse lei ai bambini. Arthur era stata convocato al Ministero per raccogliere il corpo di Percy; era stati ancora un altro brutto colpo apprendere che il suo corpo fosse stato rianimato e rilasciato nel Ministero stesso! Fu uno shock scoprire che Percy si fosse sposato e non si fosse sentito di informare la famiglia. Molly ricordava la tumultuosa relazione di suo figlio con Penelope Clearwater. Percy parlava spesso a sua madre di questioni di cuore.


“Ma è così dura. Non so come potrò continuare senza di lui. Non mi sento al sicuro a casa nostra e il curatore ha detto che dovrei stare attenta a fare magie fino a che il bambino non sarà più forte.” 


“B-b-bambino?” disse Molly, con gli occhi che si sgranavano enormemente. Penelope se ne stava seduta su una panca e indossava degli abiti ingombranti. Fred si avvicinò per aiutare la madre, ora sul punto di svenire.


“Sei incinta?”


La sua nuova figlia alzò lo sguardo, con gli occhi gonfi e la faccia solcata di lacrime. “Sono trascorsi poco più ti tre mesi per il momento. Speravo di convincere Percy a riconciliarsi con voi prima che il bambino nascesse. Ma ora è troppo tardi!” Penny si interruppe, singhiozzando inconsolabilmente sul petto di sua suocera.


Molly abbracciò forte Penny, sentendo le lacrime pizzicarle gli occhi. Sarebbe diventata nonna. Aveva immaginato che Bill e Fleur si sarebbero sposati presto o tardi e che lei avrebbe dovuto prepararsi per quella eventualità. Era stata anche un po' più che preoccupata che le 'prodezze' di Fred e George finissero con un rapido matrimonio. Ora l'eventualità era improvvisamente lì, nel mezzo di un giorno tragico e uno sconvolgente. Scoppiò in lacrime al pensiero che una nuova generazione di Weasley sarebbe nata nell'ombra della guerra.


Fred lottò con se stesso nel guardare sua madre e la sua nuova sorella piangere. Sentiva una o due lacrime nei propri occhi. Non era bravo con le donne in lacrime. George ci sapeva fare di più, o almeno aveva più esperienza. Alicia era un paniere emozionale. Angelina era molto più equilibrata. George gli aveva chiesto a dire il vero di scambiarsi con lui la notte successiva a quando Alicia aveva avuto il suo provino con le Holyhead. Fred aveva rifiutato con decisione e gli aveva detto di andarsi a risolvere i suoi problemi personali da solo. Fu irrequieto per un paio di minuti, provando a pensare a qualcosa da dire. Tutto ciò a cui riusciva a pensare suonava infantile. Alla fine tutto quello che riuscì a fare fu andare lì e dare a entrambe le donne un abbraccio. Sorprendentemente fu abbastanza.


Molly singhiozzò in modo piuttosto poco dignitoso, specialmente davanti al sostengo di uno dei suoi figli. “Bene, devo solo fare una chiamata a Silente e ti faremo spostare in un luogo sicuro. Prometto che ci prenderemo cura di te, cara.”


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“Forse sarebbe meglio se la Signorina Bones ci lasciasse.” disse Albus, entrando nella stanza e guardando Dobby andarsene.


“Meglio per chi?” giunse la sarcastica risposta di Susan. “Non vado da nessuna parte.” Se si fosse fermata a pensare, sarebbe rimasta impressionata dal cambiamento che Harry aveva indotto in lei. Due settimane prima l'idea di difendere il suo mago ergendosi contro Albus Silente sarebbe apparsa oltremodo ridicola.


“Capisco.” disse lentamente il Preside. “Permettimi di offrirti le mie congratulazioni, sembra che tu abbia fatto una buona scelta.”


Harry rispose con il veleno che colava dalla propria voce. “Sorprendentemente sia Susan che io avevamo una possibilità di scelta in questa faccenda. In effetti, avevamo l'unica opinione che contasse qualcosa.”


“Capisco. La Signorina Skeeter mi stava chiedendo se sarei stato io a eseguire la cerimonia. Oserei dire che non ci vorrà molto prima che Tom sarà avvertito.”


“Fanculo Tom! Ho speso ogni istante, da quando Codaliscia ha ucciso Cedric, a nascondermi da lui. Se smetto di cercare di farmi una vita e di pianificare il futuro, allora il meglio a cui potrei mai arrivare è una pareggio in cui moriamo entrambi!”


“Harry, non dovremmo parlare di questo.”


“Le ho già detto tutto. É a conoscenza della sostanza della profezia, non delle singole parole. Pensavi onestamente che l'avrei portata nella mia vita senza dirglielo?”


“Lo hai detto a qualcun altro?”


“A Bill e Remus. Bill perché mi fido di lui e Remus perché meritava di saperlo.”


“William ha già delle difese mentali adeguate. Susan avrà bisogno di un addestramento. Ti rendi conto che Remus è vulnerabile dopo la sua trasformazione?”


“Oh, ecco di nuovo la vecchia battuta del 'non fidarti di lui perché è una creatura oscura'. Mi chiedo se i miei genitori sarebbero stati qui oggi, se avessero scelto Remus al posto di Peter. Le sorelle Abbott aiuteranno Susan ad allenarsi.” Harry si fermò, notando che Silente aveva incatenato i propri occhi con quelli di Susan. Sapeva cosa stava per succedere.


“Ahia!” urlò Susan, strappandosi via dalla camicetta l'amuleto improvvisamente bollente. Harry reagì immediatamente, indirizzando la sua sonda mentale personale verso il Preside. Osservò delle attivazione con almeno tre volte il numero di strati rispetto a quelle che possedeva Hannah. Le immagini si muovevano a varie velocità. Era molto più confusionario. Mentre lottava ricordo dopo ricordo, iniziò a veder formarsi lo scudo del nucleo di Silente, mentre il Preside iniziava a rispondere all'intrusione di Harry. Harry raddoppiò i propri sforzi per spingersi oltre.


Silente mise fine alla propria sonda verso Susan e si voltò a contrattaccare l'assalto di Harry. Non c'era alcuno stile o tecnica dietro quello che stava facendo Harry. Era l'equivalente mentale di un toro in un negozio di porcellane. Silente sapeva che le proprie difese più esterne erano più che adeguate per il compito che affrontava ora. Decise comunque di rispondere inviando una sonda contro le difese centrali di Harry. Notò che non vi era presenza di alcuna attivazione esterna. Il nucleo di Harry era una barriera semplice ma efficace. Iniziò a beccare contro di essa. Nella sua mente sospirò e si rassegnò a disciplinare Harry andando a spezzare il suo scudo grezzo.


Harry sentì la pressione della sonda di Silente. La sonda di Harry traballò incerta, non avendo mai fatto esperienza della necessità simultanea di attaccare e difendere. Poté sentire il preannuncio di un mal di testa micidiale. La pressione sulla sua mente si intensificò almeno di tre volte e lui barcollò sulla propria sedia, sotto lo sguardo penetrante di Albus Silente. Improvvisamente, la pressione si arrestò e lui avvertì una sensazione di calore sulla mano.


Silente avvertì lo Schiantesimo abbattersi sul suo fianco. Quello lo intontì. Con gli occhi pesanti guardò verso Harry, solo per vedere l'ondata di energia rossa dello Schiantesimo personale di Harry. Il suo ultimo pensiero prima di perdere i sensi fu quello di domandarsi come Harry fosse riuscito a nascondere qualcuno lì dentro. 


“Be', è andata bene.” disse sarcasticamente Susan, guardando gli Schiantesimi e la Bloccante di funi che avevano colpito il Preside. Era lei stessa nel mezzo dell'azione di gettare una Pastoie Total-Body.


“Te lo avevo detto che lo avrebbe fatto.” mormorò Harry, massaggiandosi le tempie. Sventolò la propria bacchetta e fece levitare quella di Silente in aria. Susan guardò Harry farla volare attraverso la stanza e farla cadere sul tavolo. Harry gettò un Incantesimo d'Adesione sulla bacchetta, fissandola sulla superficie del tavolo.


“Bene, questo dovrebbe impedire che le cose si surriscaldino.”


Susan era sul punto di ribattere, quando qualcosa apparve improvvisamente nella stanza. Le ci volle un momento per riconoscere che quel qualcosa era una fenice. L'uccello si librò protettivamente di fronte al mago caduto. La ragazza richiamò alla mente le voci che dicevano che il Preside ne avesse una.


“Ciao, Fanny. Se per te fa qualche differenza, ha iniziato lui.” disse casualmente Harry. La fenice non sembrò affatto toccata e trillò un'ammonizione contro di lui.


“Bene. Così sia. Ho intenzione di legargli le mani e di svegliarlo. Me lo permetterai? Non ho intenzione di fargli del male, ma se minaccia me o Susan di nuovo, non esiterò a ferire lui o te.” Fanny sembrò cedere, volò verso il divano e atterrò. I suoi occhi non lasciarono mai Harry.


Harry rimosse le funi che avevano circondato le gambe di Silente, ma lanciò una corda che si attorcigliò attorno ai polsi del mago. Usando un mobilicorpus, Harry lo spostò sul divano.


Innerva.” disse Harry, ondeggiando la propria bacchetta verso Silente, mentre prendeva posto accanto a Susan sul divanetto. L'anziano mago si riprese e si alzò a sedere, guardandosi le mani legate e sospirando.


“Salve di nuovo, signore. Forse potremmo provarci ancora, magari stavolta senza venire a casa mia e attaccare la mente di Susan. Fanny sembra un po' irritata con me al momento. Odierei danneggiare ulteriormente il nostro rapporto.”


“Come hai fatto a Schiantarmi?”


“Non sono incline a dirtelo al momento. Potrei essere obbligato ad affidarmici per proteggermi prima o poi nel futuro. Un buon inizio sarebbe quello di offrire delle scuse a Susan.”


“Stavo semplicemente cercando di accertarmi delle sue difese mentali naturali. Suppongo che quello sia lo scudo mentale della signorina Abbott.”


“Puoi supporre quello che ti pare. Hannah ed io abbiamo testato le difese l'uno dell'altra questa mattina e credo che sia buona norma chiedere il permesso prima.”


“Invero, è così. Ti prego, accetta le mie scuse, Susan. Sembri aver sviluppato delle difese rudimentali, Harry. Sono contento che tu sia stato capace di imparare qualcosa dal Professor Piton.”


“Quell'uomo non mi ha insegnato nulla. Ci sono arrivato da solo. Cazzo, non sapevo nemmeno nulla delle attivazioni, fino a quando non ho parlato con Hannah e Chelsea questa mattina. Forse se avessi controllato i suoi metodi, te ne saresti accorto.” sputò Harry.


“Ricevevo resoconti regolari riguardo i tuoi progressi. Dicevano che eri incapace di andare oltre la prima fase della liberazione mentale.”


“Sì. Faceva seguire a 'Libera la tua mente' un attacco immediato. Ora che ho avuto la possibilità di fare qualche lettura sulla materia, sembra che avrei dovuto meditare per un'ora prima di andare a lezione. Sembra che non abbia mai accennato a quel piccolo fatto. Nemmeno ha mai parlato di qualcosa che servisse a captare un attacco in avvicinamento. Cavolo, ci sarebbe da pensare che Tom era a conoscenza di quali notti lui mi avrebbe torturato così che io fossi nella mia condizione più debole! Glielo ha mai chiesto?”


Silente scosse lentamente la testa, senza far emergere alcuna emozione. Dentro di sé aggiunse quei fatti alla lista crescente di preoccupazioni che aveva riguardo le azioni di Severus Piton. “No, Harry, non l'ho fatto. Riconosco che parte della mia fiducia in lui è stata mal riposta. Sarà reindirizzata più tardi. Al momento dobbiamo discutere dei tuoi rapporti con il nuovo Ministro e con i goblin.”


Susan colse l'opportunità per parlare. Harry non era particolarmente agitato, ma lei era un po' irritata. “Prima di discutere di qualsiasi cosa, vorrei che andasse laggiù e guardasse il mio ricordo della scorsa notte. Dopo che lo avrà visto, vorrei che si chiedesse perché noi dovremmo volerle dire qualcosa.”


“Molto bene. Mi libererai?”


Harry mosse la bacchetta e le funi scomparvero. Silente camminò verso il Pensatoio e entrò nell'apparecchio accogli-memorie. Mentre aspettavano che tornasse, stettero seduti sul divanetto e mangiarono alcuni tramezzini che Dobby aveva preparato. Fanny continuò a guardare male Harry. Harry decise di rivolgersi all'uccello.


“Buona cosa che tutto questo non sia successo durante il secondo anno, Fanny. La mia lealtà verso di lui al momento non sarebbe in grado di richiamare una beneamata mazza. Ero piuttosto ingenuo allora. Sono sicuro che mi beccherò il discorso sul 'bene superiore', ma non significa che, solo perché lui ha deciso che tutto quello fosse per il meglio, io dovrò essere d'accordo con lui. Specialmente quando è la mia vita che viene controllata per la sua visione del bene superiore.” La fenice rispose innalzandosi dal divano, bruciando un buco attraverso il cuscino.


“Penso che a Fanny non piaccia ricevere prediche, Harry.” aggiunse Susan.


“A chi piace? Bene, sei pronta per il secondo round?”


“Sì, penso di sì. É strano però. Mi sento come una scolaretta che è stata colta a fare qualcosa di male.”


“Non farlo. É questo il problema con gente come lui. É abituato a essere riverito e mai messo in discussione. Sono preoccupato di finire col diventare così, un giorno.”


“Starò nei dintorni per tenerti sempre sulle punte, Mister.”


“Ci conto.”


Silente fece un passo indietro dal Pensatoio, con un'espressione equilibrata sul volto. “Vedo che i Dursley optarono per dare la colpa della loro sfortuna a te. Avevi ragione. Noi eravamo tutti adulti e abbiamo acconsentito a quell'accordo. Non sapevo che avrebbe causato gli aborti spontanei di Petunia, ma ero consapevole che l'avrebbe legata alla proprietà per diversi anni. Quando mi contattarono dopo il terzo aborto, realizzai che con molta probabilità il colpevole era il rituale. Come hai già appreso, la vita spesso obbliga a scegliere il minore tra due mali. Io scelsi di obbligare loro a portare a termine la loro parte dell'accordo. Le barriere di sangue erano troppo efficaci al tempo per essere sistemate. Ci furono due attentati alla tua vita prima che raggiungesti i tre anni. Le barriere uccisero entrambi i maghi tiratori. Mi assicurai che la notizia delle loro dipartite raggiungesse altri in quella professione, per scoraggiare futuri attentati. Con tutta probabilità erano stati pagati da Lucius Malfoy per testare le difese che ti proteggevano. I tuoi parenti si sbagliavano a credere che far del male a te avrebbe finito col far del male a Petunia. Se te lo avessero chiesto, avrebbero appreso delle molte ferite che hai sofferto durante le tue avventure e avrebbero scoperto che non era quello il caso.”


Harry digerì le nuove informazioni. “Molto bello, ma se stai cercando perdono, sei nel posto sbagliato. Avrei dovuto avere altri tre cugini. Il loro sangue è sulle mani di entrambi. Tu sembri essere capace di convivere con te stesso. Ma il passato è solo quello - passato. Non puoi fare nulla per loro, non più di quello che posso fare io per Sirius che è caduto oltre il velo. Se, per qualche miracolo, entrambi sopravviveremo a questa guerra, non voglio mai più avere a che fare con te. Se avrò la possibilità di scrivere la mia versione della storia, puoi star sicuro che non lascerò scoperta questa parte.”


“É comprensibile come ti senti. Forse, quando tutto questo sarà alle nostre spalle, potremo essere in grado di fare ammenda, o ancora, forse no. Ciò che conta è come ci muoveremo da qui in poi. Tu hai fatto un accordo con i goblin e offerto il Ministero a Rufus Scrimgeour. Spero che non fossi in preda alla collera durante questo tue decisioni.”


“Scrimgeour vuole combattere i Mangiamorte. Non ha il marchio. L'ho controllato.”


“Non deve essere marchiato per essere un nemico. Dubito che il Barone Caruthers sia marchiato, ma è un servo di Tom non meno di quanto lo sia Lucius.”


“Chiunque sarebbe meglio di Caramell. Almeno Scrimgeour vuole ingaggiare battaglia.”


“I politici dicono ciò che hanno bisogno di dire per ottenere il potere.”


“É il motivo per cui tu lo sei?”


“Con qualche speranza, tra cinquant'anni, quando sarai vivo e circondato dai tuoi figli e dai tuoi nipoti, imparerai questa verità: gli eroi fanno una di queste due cose: o scompaiono o sono trascinati sotto le luci del palcoscenico e fatti sfilare in modo che tutti possano vederli. Io non ho mai avuto il lusso di sparire semplicemente. Questo è il motivo per cui sono un politico.”


“Lo terrò a mente.” disse sprezzante Harry. 


“Cosa hai ottenuto dai goblin?”


“Niente.”


“Niente. Hai dato ai goblin il diritto di usare i tuoi voti e non hai ricevuto nulla in cambio?”


“Esatto.”


“Posso chiedere perché?”


“Non riusciremo mai a vincere contro qualsiasi altra razza. Il meglio in cui possiamo sperare è che restino neutrali. Offrendo ai goblin i nostri voti, Susan ed io stiamo cercando di mostrare che possiamo lavorare insieme a loro. Forse questo comporterà dei problemi per te, politicamente, ma forse spingerà loro a decidere di schierarsi al nostro fianco. Se non altro, li dovrebbe tenere neutrali per il resto della guerra. Usando la tua stessa logica del guardare in avanti, se il pubblico si abitua a vedere i goblin come parte del sistema politico e se lo vedessero anche i goblin, forse, ma forse, la prossima ribellione non accadrà. Non si tratta di un dono se giunge con una prezzo.”


“Non conosci i goblin come li conosco io, Harry. Se sarai obbligato a scindere il tuo dono per loro, sarai il garante della prossima ribellione. L'idea di qualcosa per niente in cambio è completamente estranea al loro genere. Procedi attentamente sul suolo della politica, specialmente con i goblin.”


“Io non voglio conoscerli come li conosci tu. Non voglio vedere le stesse creature oscure arraffa-denaro che vede il resto di voi. Voglio dar loro una possibilità e spero che loro ne diano una a me. Forse la bigotteria istituzionale verso le creature oscure sta influenzando persino la tua opinione. Hai già insultato Remus a causa del suo essere un lupo mannaro e ora stai dicendo che i goblin non meritano una possibilità di provare un'idea a loro estranea. Sembri sostenere le idee di Hermione sulla libertà degli elfi domestici. Anche quella sembra un'idea estranea per loro. Forse è giunto il momento per idee nuove? Quelle vecchie non sembrano star funzionando poi così bene, o no?”


“Vorrei davvero vedere il tuo sogno realizzarsi. Sei giovane e pieno di ideali. Non lo sarai per sempre, ma questo è un bel sogno. Trovo strano che tu metta in discussione la mia correttezza verso le creature oscure quando tu ne hai uccise tre solo la scorsa notte, usando le Maledizioni Senza Perdono e giustificandoti con una legge ridicola. Sembrerebbe qualcosa che farebbe Madama Umbridge.”


“Non ti azzardare nemmeno! Ne ho ucciso uno perché stava per uccidere Bill Weasley. Erano miei nemici e stavano tentando di uccidermi. Tu non eri lì, bastardo! Non c'eri nemmeno per Kingsley o Moody! Dove cazzo eri?”


“Harry! Fermati! Sta riuscendo a innervosirti.” disse Susan, prima di voltarsi verso Silente. “Quello era un colpo basso e lo sa! Quella donna ha reso la sua vita un inferno vivente e lei glielo ha lasciato fare. Ecco, vuole vedere come sono andate le cose? Glielo mostro!”


Susan camminò verso il Pensatoio e ritirò la sua memoria precedente, mettendola di nuovo nella propria testa. Prese un respiro profondo mentre riviveva di nuovo l'odio dei Dursley, prima di concentrarsi sulla memoria di tutti loro dentro il Pensatoio di Scrimgeour.


“É il ricordo di noi che siamo dentro il Pensatoio del Ministro, quindi potrebbe apparire un po' sfocato, ma lo comprenderà comunque.”


“Scrimgeour è a conoscenza di questo?”


“Sì, a quanto pare nella nostra fretta di andarcene, hai dimenticato di dirci che la traccia e il monitoraggio sulla nostra magia dovevano essere rimossi manualmente dalle nostre bacchette.”


“Non ero a conoscenza di quei requisito. Qual è stata l'opinione di Scrimgeour?”


Susan lo guardò con acredine, dentro di sé si sentiva in colpa per la sua reazione personale contro Harry riguardo l'uso delle Maledizioni. “A differenza di lei, ha aspettato di vedere lo scontro prima di consegnare un giudizio. Onestamente, era più interessato al Patronus di Harry che alle Senza Perdono.”


“Al Patronus di Harry?”


“Sì, al Patronus di Harry. Può uccidere i Dissennatori. Pensavo che la Signorina Vance glielo avesse detto ormai.”


“No, ho provato a mettermi in contatto sia con lei che con William, ma mi è stato detto che lei stava risposando e che la Signorina Delacour era piuttosto protettiva nei riguardi del Signor Weasley in quel momento. Posso vedere anche quello?”


Harry camminò verso di loro e chiese a Susan di ritirare il ricordo che aveva posto all'interno. Aggiunse la memoria del Patronus, del combattimento con i vampiri fino a quando aveva fatto le domande a Coedus. Si accertò di raccogliere tutti i colpi bassi che il vampiro aveva tirato a Silente. “Eccolo.” disse, tornando verso il divanetto e riempiendosi il bicchiere di succo. Si concentrò nel ricostruire il suo scudo centrale danneggiato e nell'incanalare la propria rabbia in questo compito.


Dopo che il Preside entrò nuovamente nel Pensatoio, Susan si unì a lui e se ne stettero seduti per un momento a godersi il silenzio. Harry guardò verso di lei, raggiunse la sua mano e le sorrise. “Sei stata fantastica!”


“Nemmeno tu sei stato tanto male. Quel commento sulla Umbridge era davvero sotto la cintura. Volevo affatturarlo.”


“Argh! Non ricordarmelo. Sto cercando di dimenticarmelo, quello.”


“Allora, quali sono i tuoi piani per stasera, Signor Potter? Hai già combattuto le forze dell'oscurità, cambiato lo scenario politico e fatto molto più per le relazioni con i goblin di chiunque altro negli ultimi tre secoli.”


“Voglio godermi una lunga cenetta tranquilla con te. Non mi importa se saremo costretti a mangiare su nell'attico, ma solo noi due. Ho bisogno di aggiornarmi con Tonks riguardo il nostro addestramento e poi voglio farmi un lungo bagno caldo per i miei muscoli doloranti. Dopodiché voglio andare a dormire. E tu?”


“Bel piano. Io sarò probabilmente presa d'agguato da Hannah. Ti raggiungerò per quella cenetta tranquilla. Dopodiché, sarà di nuovo interrogata da Hannah. Sono riuscita a evitarlo a malapena, quando sono andata a prendere l'amuleto. Forse mi offrirò di venire a lavarti la schiena durante quel lungo bagno caldo, dopo il quale mi sarà di nuovo teso un agguato da Hannah, per la terza volta. Allora le dirò di lasciarti in pace, perché vorrà sicuramente avere un faccia a faccia con te, per allora.”


Harry arrossì davanti al suo quadretto ma le sorrise di rimando. “Forse prima di cena dovresti semplicemente Schiantare Hannah e raggiungermi nella vasca. Re-innervala dopo. Avrai più tempo libero, così.”


“Oh, mi piace il modo in cui ragioni, ma poi Hannah mi terrebbe sveglia tutta la notte. Di solito deve discutere di qualcosa due o tre volte prima di lasciar perdere.”


Stavano ancora ridendo quando Silente tornò di nuovo. “Non ho alcuna spiegazione per la tua nuova abilità. Non vi è alcuna documentazione di qualcuno in grado di uccidere un Dissennatore, prima di ora. Ti chiederò presto o tardi di eseguire il tuo Patronus solido di fronte a me e a diversi altri. Vorremo vedere se è qualcosa che può essere analizzato e insegnato. Devo preparare l'agguato di domani notte.”


“Lascia che sia il Ministro a occuparsene. Gli ho dato tutti i dettagli.”


“Perché?”


“Perché se tu od io andassimo lì a catturare un po' di Mangiamorte, tutti diranno 'Ecco Potter e Silente che salvano la giornata'. Hanno bisogno di credere che gli auror sono in grado di farcela. Forse puoi offrire aiuto a Scrimgeour con l'agguato. Potrà essere un'opportunità per voi due di conoscervi, ma la gente ha bisogno di avere fede che gli auror possono fermare i Mangiamorte - anche se devo impacchettargli un agguato e regalarglielo.”


“E se Tom decidesse di presentarsi lui stesso?”


“Allora accertatevi di sorpassarlo in numero! Forse 'per mano mia' significa che io escogiti una trappola nella quale lui cade e si fa ammazzare da una dozzina di Reductor.”


“Forse. L'interpretazione delle profezie è un'arte vaga, al meglio.”


“Questo mi ricorda una cosa, devi dire all'Ordine almeno i primi due versi della profezia. Tom quelli li conosce già. Avrebbero potuto salvare Kingsley e Moody se li avessero saputi, ma questo tu già lo sai, non è vero? I nostri due migliori combattenti in cambio di Bellatrix Lestrange. Non penso proprio che la puttana valesse tanto.”


La maschera di Silente si incrinò leggermente, rabbia serpeggiò nei suoi occhi. “Non credevo fosse necessario avvertire le persone di evitare un confronto diretto con Tom. Sembrava platealmente ovvio. Nonostante quello che pensi di me al momento, non mi considero perfetto. Faccio errori e la gente muore quando li faccio. Anche tu stai iniziando a fare esperienza di questo. Farò del mio meglio per passare oltre questo errore e per portare lutto per loro nella maniera più adeguata. Raccomando anche a te di prendere questa lezione a cuore, se hai intenzione di sopravvivere a questa guerra.” Iniziò a incamminarsi verso la porta e si fermò per ritirare la propria bacchetta. Harry cancellò l'incantesimo di adesione e Fanny atterrò sulla spalla di Silente, lanciando ad Harry ancora un altro sguardo arrabbiato. Raccogliendo la sua bacchetta, Silente si indirizzò verso la cucina, dove Molly Weasley lo stava aspettando. Harry cancellò l'incantesimo di privacy. 


“... dobbiamo portare la moglie di Percy qui. É in pericolo e aspetta un bambino.”


“Capisco.” Silente si girò verso Harry e Susan, mentre loro entravano nella cucina. “Harry, vorrei portare Penelope Clearwater-Weasley qui, per sua protezione. Ho il tuo permesso?”


“Percy era sposato? Non ho alcun problema al riguardo. Potremmo dover riarrangiare alcune disposizioni delle stanze. Fammelo chiedere, me lo avresti chiesto ieri? O lo avresti fatto e basta?”


“Conosci già la risposta a questa domanda. Buona serata a entrambi. Molly, portami da tua nuora.”


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Poche ore dopo Harry sedeva nella biblioteca. Aveva appena finito una chiacchierata davvero produttiva con Tonks. Era ancora depressa per la propria incapacità di mutare fuori dalla forma di sua zia, ma era stata in qualche modo contenta di essere stata assegnata all'addestramento di Harry e Susan. Tonks si era materializzata nel proprio appartamento e era tornata con diversi libri che voleva che iniziassero a leggere. Susan fortunatamente ne aveva già svariati nella collezione di libri di sua zia, ce ne erano persino un paio che Tonks volle prendere in prestito. Lui e Susan riuscirono a fare una cena privata nella biblioteca. Non ebbero bisogno di andare nell'attico. Di sotto la Signora Weasley e il resto dei Weasley, eccetto Bill e Charlie, stavano facendo delle feste incredibili per l'arrivo di Penny Weasley. Dato il cattivo rapporto corrente, Harry aveva deciso di saltare quel particolare evento. Era stato completato con l'aggiunta di una lancetta per Penny sull'orologio di famiglia dei Weasley, che si era puntata su 'Visita ai Parenti'.


Harry era seduto nella biblioteca da solo, dopo che Tonks se n'era andata. Susan senza dubbio stava subendo l'interrogatorio di Hannah. Lui stava riuscendo a fare un po' di buona lettura, quando notò qualcosa che non aveva mai visto prima. Sull'altro lato della stanza vi era una porta. Durante tutte le volte che era stato in biblioteca non si era mai reso conto che ci fosse una porta lì. Il blasone di famiglia dei Black era appeso sopra di essa. Curioso, si avvicinò al ritratto di Phineas Nigellus, con il quale aveva già parlato precedentemente. Aveva appreso che il ritratto di Bellatrix aveva ragione in tutto ciò che gli aveva riferito. Harry si era appuntato di andare a ritirare una delle sue cornici e di appenderla da qualche parte in cui Neville non si sarebbe imbattuto.


“Mi dispiace disturbarla di nuovo, signore.”


“Sì, Lord Black?” L'incredulità nella voce del quadro era ancora presente.


“Quella porta. Non l'avevo mai vista prima. Dove conduce?”


“Finalmente l'hai notata, eh? É il Santuario del Capo Famiglia. Solo chi indossa l'anello può vederla. Solo il Capo della Famiglia può aprirla. Io ero solito tenerci all'interno degli oggetti piuttosto utili. Apri la porta. Posso andare nel quadro che è lì e possiamo parlare dentro.”


Harry aprì la porta. La stanza al suo interno era impolverata. C'era un letto in un angolo e una scrivania. C'erano un camino, un tavolo, diversi ripiani per i libri e mobili. Harry gettò diversi incantesimi di pulizia in rapida successione, per rimuovere una quantità significativa di polvere. Le torce di fuoco perpetuo davano alla stanza una buona illuminazione.


La voce di Phineas Nigellus giunse dalla cornice sopra il caminetto. L'immagine raffigurava un tavolo con diverse sedie vuote intorno. Il vecchio mago prese posto. “Benvenuto nel Santuario. La connessione Metropolvere funziona solo con le altre proprietà dei Black e solo verso i loro rispettivi Santuari. Raccomanderei di visitarli tutti e di raccogliere tutto ciò che troverai di utile.”


“Come mai Sirius non mi disse niente di questa stanza?”


“Credo che avesse fatto voto di non indossare mai l'anello famigliare per dispetto a sua madre. Sapeva della stanza, ma il suo orgoglio idiota si è intromesso. Troverai libri e oggetti sugli scaffali. Sarebbe meglio non toccare nulla a parte i libri per il momento. Potremo ricavare un po' di tempo e potrò dirti cosa fanno alcuni di quegli oggetti. Come capirai, questi libri non sono necessariamente tomi di magia bianca. Albus non approverebbe.”


Harry guardò il libro aperto sulla scrivania. Il titolo era 'Possessione - Se è Mio, é Mio.' (1) di Tarazed Black. Harry si chiese se le informazioni contenute nel libro erano ciò che Riddle aveva usato al Ministero. Non era come se tenessero dei corsi sull'arte della possessione degli esseri viventi.


“Come le ho detto precedentemente, sono sempre meno preoccupato della sua approvazione di questi tempi. Ha mai letto questo libro?”


“Sono familiare con i suoi contenuti, ma potresti voler parlare con il ritratto di Tarazed.”


“Mi insegnerà come impedire che qualcuno mi possieda?”


“Aye, quello e molto altro.”


“C'è qualche buon libro sull'Occlumanzia qui dentro?”


“Diversi. Prova sul terzo scaffale della libreria centrale.” Harry ne ispezionò vari e li sistemò sul tavolo. La stanza era tranquilla e silenziosa, in duro contrasto con il solito livello di rumori attualmente nella casa.


“Gli elfi domestici possono vedere la stanza?”


“Devi permettergli di entrare. Lo stesso vale per chiunque altro, ma solo tu puoi aprire la porta.”


Harry aprì la porta e entrò di nuovo nella biblioteca. “Dobby.”


L'elfo apparve. “Harry Potter ha chiamato Dobby?”


“Ti è permesso di vedere il Santuario.”


“Dobby non capisce.”


“Riesci a vedere la stanza dietro di me, ora?”


“Sì.”


“Potresti, per favore, pulirla per me e cambiare le lenzuola?”


“Dobby è onorato di pulire i quartieri privati per il Signor Harry Potter.”


“Grazie, Dobby.”


Harry guidò Dobby dentro la stanza e osservò il piccolo ciclone attaccarla con un senso di vendetta. Ci vollero meno di dieci minuti prima che la camera fosse di nuovo utilizzabile. Mentre Dobby stava pulendo, Harry guardò i diversi avversa-specchi nell'ambiente, notando che vi erano davvero troppe ombre di silhouette negli apparecchi. Scrutò alcuni degli altri titoli sugli scaffali e ne scelse uno chiamato 'La Luce, L'Oscurità e il Grigio', di Senza Volto Uno. Sembrava un compendio di incantesimi offensivi. La prima pagina conteneva una variazione dell'incantesimo Tres Sagittae (2)il quale causava che le tre frecce evocate venissero coperte di veleno. Il lato negativo dell'incanto era che un semplice finite incantatem si sarebbe sbarazzato del veleno, ma il suo valore risiedeva nella sua rarità. La seconda pagina conteneva una variante, che anziché di tre frecce ne mandava una sola più grande. Era chiamato l'incantesimo della Balista. Sfogliando oltre le pagine, vide degli attacchi combinati - un incantesimo che evocava un getto di liquido caustico seguito da una saetta. C'era anche lo stesso attacco che aveva usato lui contro Riddle a casa di Susan. Anche l'attacco di Amelia era lì. L'ultimo che colse immediatamente i suoi occhi era un complesso Incantesimo Esiliante, conosciuto come il MDD - o Martello di Dio (3). Ci volevano più di dieci secondi per gettarlo, ma si diceva che fosse in grado di respingere un troll, fermare un Gigante in carica o di distruggere gli scudi di maghi e streghe ignari per causare poi danni atroci. Pose quel libro sulla cima della pila solo per vedere Nigellus che annuiva in approvazione.


“Una delle più fini collezioni di magia combattiva che vedrai mai. Apprendine bene.”


“Dobby, per favore, sposta le mie cose dalla mia stanza a qui. Penso che userò questa camera. Assicurati di chiudere la porta quando avrai fatto.” disse, entrando di nuovo nella biblioteca.


Susan entrò un momento dopo, portando due bottiglie aperte di burrobirra. Gli sorrise e prese un sorso. Ovviamente non scese giù molto bene, dato che iniziò subito a tossire.


“Tutto bene, lì?”


Lei rispose con voce raspante, “Dammi solo un minuto.”


“Sembra che tu abbia un problema con il bere. Potrei doverti tagliare le scorte.”


Tossendo ancora, mormorò qualcosa che lui non riuscì a cogliere. Harry prese le bottiglie da lei e le posò. Le diede un rapido bacio.


“Ti sei cambiata i vestiti.”


“Mi sono versata della burrobirra sugli altri.”


Harry la trascinò giù, sulla poltrona sulla quale stava leggendo poco prima. Non era esattamente costruita per due e la obbligò in una prossimità davvero molto vicina. A lui non dispiacque. Si baciarono per un minuto o due prima di fermarsi.


“Allora, com'è stata l'interrogazione di Hannah?”


Susan si inchinò in avanti e sussurrò al suo orecchio. “Mi piace più questa, di interrogazione.”


“Continua a fare così e potrei richiamarti all'idea di unirti a me nella vasca.” disse Harry, compiaciuto di vedere gli occhi di lei allargarsi per lo stupore.


Lei si fermò e prese un altro sorso dalla sua burrobirra, e indicò quella di lui, innalzando un sopracciglio. Lui scosse la testa. “Preferisco assaggiarla dalle tue labbra.” Poi ridacchiò. “Che ne dici di questa come la battuta più dozzinale della serata?”


Lei sorrise e continuarono a baciarsi, le loro mani tracciavano i contorni dei loro corpi. Harry aveva chiuso i suoi occhi e si stava davvero godendo le sensazioni. Si sentiva un po' a disagio però. Non riusciva a capire perché comunque. Sembrava semplicemente differente. Lei gemette quando lui le baciò il collo e sussultò leggermente quando le sue mani corsero attraverso la parte frontale della sua maglietta. Forse si vergognava del suo comportamento giù nella camera blindata. Harry mise un freno alla sua attività. Prese le sue mani tra le sue, facendo scorrere i pollici sul loro dorso.


“Mi dispiace, Susan. Ho pensato che... Oh, lascia stare, scusami se sono stato troppo aggressivo.”


Lei gli sorrise semplicemente con pudicizia e prese un altro sorso di burrobirra, leccandosi poi le labbra seduttivamente. Posò la bottiglia mentre lui toccava la sua guancia e continuava ad accarezzare l'altra sua mano. All'improvviso la cosa lo colpì! Non stava indossando né il suo anello di famiglia né quello proveniente dalla camera blindata. Cominciò di nuovo a baciarle il collo, aspettando il piccolo suono gutturale che faceva di solito. Invece lei emise un pieno gemito.


“Susan, possiamo fermarci per un minuto? Sto perdendo sensibilità alle gambe.” mentì, mentre lei scivolava via da sopra di lui e si sistemava camicetta e gonna. Harry si mise in piedi e si stiracchiò le gambe, camminando verso la libreria. Doveva trovare le prove dei suoi sospetti.


“Susan, hai detto che tu ed Hannah avete fatto delle ricerche sulle Clausole di Fine della Linea. Ti sei mai imbattuta nella Compulsione dell'Erede?”


Lei prese un altro sorso e tossì ancora. “Scusa.” sputò fuori, battendosi il petto. “Non abbiamo trovato molto riguardo a quello. Non so. Magari possiamo chiederlo al Preside.”


Le sue paure vennero confermate. Quella non era Susan. La sua lista di sospetti aveva un solo nome: Ginny. Avvertì la propria rabbia crescere.


“Oh, okay. Sembrava che tu sapessi la risposta qualche ora fa però.” disse, guardando il panico attraversarle la faccia quando le puntò contro la bacchetta.


“Uh.” balbettò lei.


“Piantala, Ginny. So che non sei Susan.”


“Io...” Lei cercò qualcosa da dire, senza risultato.


“Perché? É tutto quello che voglio sapere. Be' quello e cosa c'è nella burrobirra.”


La sua testa si abbassò in segno di sconfitta. “É una pozione d'amore.”


“Dannazione! Perché?” disse lui, facendo svanire la bottiglia. Ondeggiò la bacchetta e gettò un incantesimo di privacy sulle porte.


“Perché dovrei essere io quella giusta, non lei!” Ginny/Susan lo guardò di rimando con fierezza. “Sono io quella che ha avuto una cotta per te durante tutti questi anni. Sono io quella con cui tu dovresti stare. Noi, dovremmo stare insieme. Io ti voglio!”


“E dov'è la mia scelta in tutto questo? Non posso dire niente io?”


“Bene! Perché lei? Perché non io?” Era strano vedere la figura normalmente padrona di sé di Susan Bones mostrare i segni del temperamento Weasley.


“Vuoi davvero saperlo? Bene, te lo dirò. Lei è pronta per questo e tu non lo sei!”


“Cosa intendi con questo?” le urlò di rimando lei.


“Intendo che le persone inizieranno a morire. Tu non hai saputo gestire la morte di Percy e lo avevi a malapena visto nell'ultimo anno. Non posso darti il tipo di supporto di cui hai bisogno. Non ce l'ho e, potrebbe suonare egoista, ma non posso nemmeno risparmiarne un po'!”


“Posso gestirlo anch'io. Hai dimenticato chi era con te al Ministero?”


“No, non ho dimenticato. Mi sembra anche di ricordare che tu sapevi già da tempo delle mia clausola di matrimonio. Avresti potuto dirmelo ma non l'hai fatto! Sia tu che Hermione ve ne stavate lì fuori a pianificare il mio matrimonio con te. Tu hai iniziato a parlarmi solo durante il Torneo. Non ti conosco nemmeno poi tanto bene.”


“Ma invece conosci Susan così bene!” disse lei sarcasticamente.


“So tutto ciò che ho bisogno di sapere di Susan! Non se ne sta tutto il tempo a parlare di come stia chiacchierando con Dean. Non sta usando una fottuta pozione Polisucco e non sta cercando di farmi bere una pozione d'amore! Non voglio i tuoi giochetti, Ginny! Non ho tempo per questo! Susan non fa questi giochetti. Quindi, se non vorrai accettare le mie ragioni di poco fa, accetta questa qui! Petrificus Totalus!”


Harry la paralizzò, arrabbiato ancora una volta contro qualcuno che cercava di negargli il suo diritto di scelta. Usò di nuovo il mobilicorpus e la fece fluttuare fuori dalla porta e di sotto per le scale, verso la cucina, dove praticamente erano riuniti tutti.


Ron alzò lo sguardo, “Harry, che succede? Susan sta bene?”


“Scopriamolo.” rispose Harry, lasciando cadere Ginny/Susan sul pavimento. “Sonorus! Per favore, tutti i presenti nella casa possono scendere in cucina?”


Entro un minuto tutti scesero i gradini. L'ultimo gruppo era composto da Hermione, Hannah e Susan. Susan si fermò quando vide sul pavimento il suo doppio giacere sul fianco. Tutti gli altri si guardarono attorno con shock.


“Sembra che abbiamo una Susan di troppo in questa casa. No, aspettate un momento, manca qualcuno. Chi potrebbe essere? Oh, già, dov'è Ginny?” Tutti spostarono gli sguardi da una Susan all'altra, mentre il volto di quella che si muoveva ancora diveniva sempre più arrabbiato.


“Non l'ha fatto! Non l'ha fatto! Lasciatemi andare! La affatturo quella stronza!” urlò Susan, lottando sia contro Hannah che contro Hermione, che la tenevano strettamente.


“Cosa c'entra tutto questo, Harry?” disse Arthur Weasley.


“C'entra con lei che cerca di farmi bere una pozione d'amore.” rispose Harry, volgendo il proprio sguardo bieco su Fred e George. Uno dei due appariva scioccato e l'altro distolse semplicemente lo sguardo. “E ora sappiamo anche chi è che gliel'ha data.”


Ron appariva impallidito ma provò a far da pacere. “Calmati, Harry. Chiariamo bene la faccenda.”


“No, Ron. Non c'è niente da chiarire. Non riusciva ad accettare il fatto che Susan ed io stessimo insieme e ha deciso di provare a portarmi a letto con l'inganno. Hermione, dimmi la verità. Tu e lei avete cercato cosa significa la Compulsione dell'Erede, non è vero?”


“Sì, Harry, ma non sapevo nulla di tutto questo. Ginny mi ha chiesto di fare una chiacchierata con Susan e quello è ciò che stavamo facendo Hannah ed io.”


“Non so più a cosa credere, ma accetterò la tua parola fino a ché non saprò diversamente.”


Lisa Turpin prese parola, “Non capisco, Harry. Allora, lei dorme con te, e poi? Cosa potrebbe guadagnarci?”


“La Compulsione dell'Erede inizierebbe ad attrarci l'uno all'altra, dopo che avremmo dormito insieme. Come lo spiegheresti, Susan?”


“Le nostre aure magiche inizierebbero a sintonizzarsi l'una all'altra, rendendoci più compatibili. Sentiremmo un'attrazione naturale, come una debole pozione d'amore.” sputò praticamente fuori la ragazza fisicamente trattenuta, guardando male la sua controparte magicamente trattenuta.


La voce di Arthur Weasley ruppe il silenzio. “Non avrei mai pensato di dire queste parole, ma mi vergogno di mia figlia. Se vuoi che ce ne andiamo Harry, saremo via di qui prima di domani mattina.”


Harry si fermò. Cosa voleva? Non ne era sicuro. “Non lo so. Parte di me vorrebbe gettarla fuori, ma con i Mangiamorte lì fuori sembra sbagliato. Cosa vuole fare lei?”


“Voglio parlare con mia figlia in privato. Ero intenzionato a scusare il suo comportamento l'altra mattina, quando abbiamo appreso della perdita di Percy, ma non posso e non scuserò questo. Il Professor Silente dice che Hogwarts sarà pronta tra una settimana. Lei sarà confinata nella sua stanza fino ad allora, eccetto che per andare al bagno. I suoi pasti le staranno portati e io terrò la sua bacchetta fino a ché non partiremo per il castello. É accettabile?”


Harry ci pensò per un momento. Guardò verso la vera Susan. “Se Susan concorda che sia accettabile, allora io lo accetterò.”


“Vai avanti e liberala, Harry.” disse Susan, scuotendosi via dalla presa di Hannah e Hermione. Harry obbedì e Ginny si mise lentamente in piedi, guardando verso il pavimento, non volendo incontrare gli occhi di nessuno. Susan si fece avanti. “Alza la testa, Weasley.”


Nel momento in cui Ginny alzò i propri occhi, il pugno di Susan la colpì dritta dritta sulla guancia. Ginny collassò di nuovo al suolo e si arpionò la faccia sotto Polisucco. Il segno dell'anello di famiglia dei Bones era ora trasferito temporaneamente sulla sua faccia.


“Ora è accettabile!” disse Susan, piroettando e dirigendosi di nuovo su per le scale.


In tutto il putiferio con Ginny che veniva trascinata dentro al salotto da Arthur e Molly Weasley e con il caos generale che ne seguì, nessuno notò il sorriso predatorio sul volto di Penelope Clearwater-Weasley.













Note dell'Autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da Luc_y.)


Come sempre, la versione integrale nella mia discussione su Darklord Potter. Perché Fanny prende sempre le parti di Harry in ogni altra fanfiction? É o un familio legato a Silente o per lo meno ha un debole per la vecchia folaga. Non mi aspetterei mai che il gufo di Harry tradisca Harry. Il prossimo capitolo inizierà con il compleanno di Harry. Felicemente ci ritroveremo avanti nel calendario di diversi giorni. Preferirei che arrivassero ad Hogwarts prima del capitolo 50! Devo avvertire tutti voi che starò studiando per il mio esame CCIE a giugno e luglio. Interferirà con la mia regolare tabella di marcia di scrittura. Buona lettura - Jim.




Note dell'Autore sul forum:

(Queste note sono state scritte da jbern e postate sul forum apposito per TFTCD; tradotte da Luc_y)


Note d'autore del capitolo 15 -


Scena 1 - Mi sembrava interessante fare una scena con un solo gemello e magari fare un po' di distinzione tra i due. Inoltre, ammetto che i gemelli sono i Weasley che probabilmente mi piacciono di meno. Purtroppo non so nemmeno perché. L'autore che era in me che voleva scrivere della storia parallela di Penny è tipo scomparso. Se mi verrà l'ispirazione, la scriverò, oppure se qualcuno vuole il progetto, mi faccia sapere e io gli fornirò il background per la storia.


Scena 2 - Dovete semplicemente amare Rita. Un'idea fissa per una trama che mi sta circolando nella testa di recente è su Rita che adotta Harry. Lei è alla ricerca di una storia sul Bambino Che é Sopravvissuto mentre questi ha 5 o 6 anni. Scopre quanto è trattato miseramente e praticamente ricatta chiunque per diventare la sua tutrice. Suonerebbe come un buon punto d'avvio per una storia con un Harry Serpeverde. La scena è venuta fuori piuttosto bene. IP82 ha aiutato facendomi tagliare il numero di domande e facendomele dividere per renderle simili a un'intervista di vita reale. Harry realizza che 'il gatto è fuori dal sacco' per quanto riguarda la relazione tra lui e Susan e che non può rimetterlo di nuovo dentro. Questo porta a un po' di battibecco tra i due e fortunatamente il nostro eroe riconosce quando deve ammettere le proprie sconfitte. Spero che vi piacciano la Faux Kedavra e gli altri incantesimi citati nel capitolo. 


Scena 3 - Rita che riesce a punzecchiare come si deve Silente (4). Silente che da le corrette risposte politiche e Dobby che fa Dobby semplicemente.


Scena 4 - Una cosa che mi piace sono le storie che ti danno una certa onniscienza (certo, con l'altra storia che sto scrivendo, faccio drammaticamente tutt'altro). Tutti, tranne i personaggi, sanno cosa sta architettando Penny. É ancora più malvagio così, no?


Scena 5 - Harry e Silente che si scambiano un paio di paroline. Volevo anche attuare un certo distacco e dare a Harry una donna forte che lo spalleggiasse. Per buona parte di questa scena si tratta in effetti di Susan versus Silente. Un'obiezione che ho da fare contro molte altre fic è su Fanny che tradisce Silente. Ho pensato che una Fanny che fosse arrabbiata con Harry sarebbe stata un cambiamento interessante. Mi sono immaginato Edvige che tradisce Harry… e la cosa sembra piuttosto sbagliata.


Mi butto e dico che alcuni di voi potrebbero non essere soddisfatti di Harry vs Silente. Ma non è mai stato progettato che si trasformasse in un duello. Così come ChuckDaTruck, Silente non riesce a vedere il punto di vista di Harry riguardo i Goblin (5). Così come nella vita, alcune persone non saranno d'accordo con le decisioni che prendi e ci sono sempre due versioni di ogni storia. Se ancora non fosse palesemente ovvio, lo dirò ora esplicitamente - Piton è un cattivo qui. Un tema presente nella scena è che Harry teme di diventare come Silente. Forse anche Silente teme la stessa cosa?


Scena 6 - Il Santuario. Cavolo, io ne creerei uno se fossi capo della famiglia Black. E ci metterei anche dentro tutta la roba davvero figa che possiedo. Cosa ne pensate: figo o semplice cliché?


Dopodiché abbiamo Ginny che prova a farsi strada a forza di imbroglio verso il cuore di Harry. Sono sicuro che la folla di PhoenixSong (6) mi stia facendo delle bamboline voodoo al momento. Ovviamente ammesso che stiano ancora leggendo la storia a questo punto, sarebbe un miracolo di per sé. Nemmeno a dirlo KillGinny009 (7) voleva che facessi esattamente questo - Uccidere Ginny. Ho giochicchiato con l'idea, ma non questa volta. Nessuna garanzia che sopravviva alla storia, comunque. Cavolo, non sto promettendo nemmeno che sopravviva Harry alla fine di questa storia… Prossimo capitolo: finalmente ho l'opportunità di spostare il calendario un po' in avanti. É il compleanno di Harry! Mi ci sono voluti solo 16 capitoli per arrivarci! Dato che tutti, tranne Harry e Susan, stanno per trasferirsi, Penny dovrà fare la propria mossa. Per i prossimi capitoli, aspettatevi che la conta dei corpi cresca. Dopotutto è in corso una guerra.








Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)


1) In originale jbern usa come titolo del libro un detto comune in lingua inglese ovvero: Possesion - Nine Tenths of My Law - a dire il vero introduce anche una modificazione, in quanto il detto dice: of The Law. In ogni caso, la traduzione letterale in italiano sarebbe: Il Possesso è nove decimi della legge. Tradotto così non significa molto per noi. É un detto che deriva dall'ambito giudiziario; é praticamente una frase tautologica, dice che se possiedi qualcosa in principio, già la possiedi e è difficile che qualcuno riesca a portartela via. Tipo, se hai sempre posseduto una casa e qualcuno vuole rivendicare questo possesso, non è facile che vinca nemmeno con dei documenti legali. Poi non so, questo è quello che ho capito io. In realtà il detto può significare molto altro. Dato l'uso del 'My' e dato che si sta parlando della Possessione magica, ho optato per la tradizione che ho messo nel testo, non molto fedele ma rende l'idea.


2) in originale jbern dice: Tres Fletchum che penso sia una latinizzazione di un termine inglese. Tres è Tre in latino ma Fletchum che io ricordi non è nulla. Però il verbo fletch in inglese significa 'incoccare' (una freccia). Forse voleva significare: Tre Incoccate. Ho optato per tradurlo con un'adattamento del latino più corretto: sagitta è freccia. Quindi in italiano sarebbe: Tre Frecce.


3) in originale: The HOG - or Hammer of God. Hog - acronimo di 'Martello di dio' -  significa anche 'maiale'. In italiano non sono riuscita a trovare una sigla che accennasse anche a un significato.

4) jbern in originale chiama Silente DD, lettere che stanno nel suo nome originale: Dumbledore. Ho tradotto Silente per non creare confusione e anche per la difficoltà di rendere lo stesso effetto con il nome italiano.


5) ChuckDaTruck è un frequentatore del forum che ha probabilmente criticato la scelta di jbern/Harry di allearsi con i goblin.


6) Credo sia facile immaginare che questo PhoenixSong (Canto della Fenice) sia un forum con gente che è a favore di una Harry-Ginny. Sebbene sia solo una mia supposizione. 


7) Immagino sia una nota superflua, ma spiego l'ovvio: KillGinny009 - il nome utente di una fan di Jbern - significa: Uccidi Ginny 009. 


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Capitolo 16
*** Un Penny per i tuoi pensieri ***


tftcd16.html


To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y







Disclaimer - Nonostante i miei desideri più profondi, non possiedo i diritti su nessuno dei personaggi di questa storia. Basta con queste sciocchezze, avanti con lo spettacolo. 


Riconoscimenti - La meravigliosa squadra composta da IP82, Sirius009, ChuckDaTruck, Smeagolita e la sempre divertente FairyQilan si merita moltissima gloria per il suo aiuto. 



Capitolo 16 - Un Penny per i tuoi pensieri. 


Harry giaceva nel suo nuovo letto nel Santuario fissando il soffitto. Non voleva muoversi troppo. Susan aveva il sonno leggero e loro si stavano ancora abituando alla presenza fisica l'una dell'altro, sia in senso sessuale che non. La settimana precedente era una ridda di ricordi confusi. Quasi tutti sarebbero partiti per Hogwarts il giorno seguente, dopo la festa per il compleanno di Harry. Lui e Susan finalmente avrebbero avuto la possibilità di stare da soli. Silente aveva educatamente chiesto che venissero anche loro, ma Harry aveva educatamente rifiutato, chiedendogli di aspettare un'altra settimana, e non per lavorare sull'Occlumanzia, sugli incantesimi e sull'allenamento fisico, ma per lavorare sulla relazione tra lui e Susan. Voleva andare nella Stanza della Necessità per far pratica di duello, ma sentiva che questo era più importante. 


Ancora gli faceva male tutto per l'allenamento con Tonks. Grazie alle Forze dell'Essere per tutti quegli allenamenti di Quidditch! Era in una forma fisica decente. Susan aveva mormorato qualche descrizione molto interessante del regime di allenamento. Nonostante ciò, ogni giorno si trascinava a lavorare con lui e Tonks. Provava a fare del suo meglio per tenere il passo con lui e questo si poteva vedere dai suoi tagli, dolori e lividi. Harry era sempre ben attento a complimentarsi per i suoi progressi. Non si poteva dire che le mancasse l'etica del lavoro, ma non era fisicamente o magicamente al suo livello. C'erano state diverse occasioni in cui si era scoraggiata davvero tanto. 


Harry trovava sempre dei modi per aiutarla con la sua depressione. La loro prima volta era stata la notte in cui Ginny aveva provato a irretirlo. Era stata goffa e scomoda e si vide la loro mancanza d'esperienza. Fortunatamente, come per la maggior parte delle attività fisiche, stavano migliorando con la pratica. Doveva ammettere che stava diventando più divertente e che ora stava davvero per superare il Quidditch come sua attività ricreativa preferita. 


Anche l'imboscata era andata bene. Parkinson e altri due erano stati catturati. Nott era stato ucciso. Altri due erano riusciti a scappare, probabilmente per affrontare l'ira di Tom. La notizia migliore era che nessun auror era stato ferito. Il Profeta la proclamava una vittoria schiacciante. Erano perfino riusciti a togliere il suo nome dalla prima pagina per un paio di giorni. Ovviamente, Rita aveva dovuto nominare l'anello! Lo aveva fatto nel suo solito modo ambiguo. Aveva appreso un po' di notizie disturbanti, aveva avuto luogo il processo ai due Mangiamorte che erano andati a casa di Susan. Uno di loro era Marilyn Higgs, madre di Terry Higgs. 


Sentì Susan scivolargli accanto. Notò il cambiamento nel ritmo del suo respiro. Era sveglia. Si stiracchiò e rotolò per guardarlo in faccia. 


“Non riesci a dormire?” chiese lei. 


“No, troppe cose a cui pensare. E tu?”


“Mi sveglio di continuo. Sono così indolenzita per tutto l'allenamento. Ringrazio Circe che oggi avremo un giorno di pausa e che faremo solo mezza giornata per tutta la settimana.”


“Te la stai cavando alla grande, comunque. Dove ti fa male?”


“I polpacci e la parte bassa della schiena.”


“Vuoi un incantesimo contro il dolore o un massaggio? Sono già le cinque del mattino. Non credo che riusciremo a riaddormentarci.”


“E se facessimo l'incantesimo e poi un massaggio?” Gli sorrise lei con riservatezza. 


“Mah, si potrebbe pensare che sia il tuo compleanno.” disse Harry, afferrando la sua bacchetta e applicando l'incantesimo contro il dolore dove lei lo aveva chiesto. 


Susan salì lentamente sopra di lui. I suoi lunghi capelli scesero liberamente a cascata attorno ai loro volti quando si chinò in avanti per baciarlo. Libera dalla treccia che portava sempre, Harry realizzò veramente quanti capelli avesse Susan mentre stava a cavalcioni su di lui, premendoglisi contro giocosamente. 


“Bene festeggiato, vuoi scartare il tuo regalo adesso o aspettare per dopo?” chiese Susan, mentre metteva le mani di lui sulla stoffa di una delle sue stesse canottiere che lei aveva confiscato quando aveva deciso che sarebbe stata il suo nuovo pigiama. Quando lui glielo aveva chiesto, lei gli aveva offerto il suo intimo per dormirci, se lo desiderava tanto. Lui rifiutò educatamente. Harry doveva ammetterlo, stava molto meglio su lei di quanto avesse mai fatto con lui. 


Harry ignorò i ricordi delle sculacciate dei precedenti compleanni, date da suo cugino. L'unico vero riconoscimento che avesse mai ricevuto fino all'età di 11 anni. Ovviamente non era sempre il suo compleanno, semplicemente Dudley decideva di usare quella scusa per picchiarlo. Quando Vernon aveva beccato Dudley con la racchetta da ping pong in mano, aveva semplicemente scosso la testa e trascinato Dudley fuori del garage. Per un breve, meraviglioso momento, l'Harry Potter di otto anni si era trastullato con l'idea che Dudley stesse finalmente per avere quello che si meritava. Purtroppo, zio Vernon semplicemente mostrò a Dudley come scavare dei buchi nella racchetta per diminuire la resistenza del vento e far sì che la racchetta colpisse più forte. 


“Penso che scarterò il mio regalo ora. Tonks ha detto che dovremmo svolgere una qualche attività fisica oggi. Non c'è niente di meglio che iniziare dal mattino presto il nostro esercizio.” disse, sollevando il tessuto della maglia. Susan afferrò la bacchetta di Harry e fece un incantesimo contraccettivo. Gli incantesimi di protezione funzionavano meglio se la strega usava la bacchetta del mago invece della propria. Certo, era una cosa che la Compulsione dell'Erede avrebbe finito con il sopraffare. Almeno, una risvolto benefico era che sarebbe stata in grado di usare la bacchetta di Harry quasi come la propria e viceversa. Harry aveva già chiesto a Silente di vedere se Fanny avrebbe fornito una piuma per una bacchetta per Susan. Stavano aspettando la risposta dal capriccioso uccello e dal suo proprietario. 


Quando Susan glielo chiese, finalmente cominciarono a guardare i ricordi di Harry. Aveva già visto i primi quattro anni e capito l'idea di Harry quando vide il duello nel cimitero e l'effetto delle bacchette gemelle. Trattenne il respiro quando vide Cedric Diggory morire. Sapeva che quelle scena stava arrivando, ma aveva una sorta di tragica casualità. I ricordi dell'Ufficio Misteri erano nel Pensatoio ad aspettarla, ma lei aveva trascinato Harry a letto dopo aver visto il Torneo e fatto del suo meglio per ricordargli che la vita è preziosa e che dovrebbe essere celebrata. 


A volte si guardavano fissi negli occhi, quando erano in intimità. Susan sentiva che per lei quello era il tentativo di creare una connessione ad un livello che andasse oltre a quello fisico o emozionale. Ne avevano parlato e Susan lo aveva ammesso ad Harry. Quando aveva insistito per sapere cosa pensasse lui in quei momenti, lui aveva detto semplicemente che era terribilmente eccitante guardarla in quel modo. Era stata una risposta onesta, ma forse non la sua migliore scelta di parole. Aveva dovuto elaborarla meglio, lottando tra le parole per spiegare in che modo questo lo eccitasse, prima che lei accettasse il suo passo falso. Così iniziò l'educazione di Harry Potter sul rispondere con attenzione alla domanda di una donna. 


Era stato sia divertente che imbarazzante durante una delle loro prime volte, quando erano entrati nella stanza protetta e avevano iniziato ad attaccarsi l'un l'altra da classici giovani amanti; c'era stato un picchiettare contro la parete dopo meno di un minuto. Harry si era infilato velocemente la maglietta e aveva aperto la porta, tornando in biblioteca per affrontare una arrossita e adirata Hannah Abbott, che ricordò loro, non molto gentilmente, che lei era un empatico recettivo e di avvisarla se avevano intenzione di 'darci dentro come conigli', in modo tale che lei potesse lasciare la stanza adiacente. Le molte persone ancora presenti nella biblioteca avevano ruggito di risate. Susan e Hannah non poterono guardarsi negli occhi per tutto il giorno successivo senza arrossire. 


Fu durante quella settimana che Remus Lupin si impegnò molto per fare ammenda nei confronti di Harry. Stava insegnando sia ad Harry che a Susan come Smaterializzarsi. Alcuni altri, tra i quali Hermione, i tre Corvonero e, piuttosto stranamente, Ron, si erano accodati alle sue lezioni nella biblioteca. Alla fine della giornata Harry era conosciuto come Harry 'Il Ceppo' Potter per il suo primo Spaccamento, col quale aveva lasciato le gambe, dal ginocchio in giù, dall'altro lato della biblioteca. Remus gli disse che era a dire il vero un buon segno che fosse stato in grado di farlo così velocemente, mentre Harry sopportava l'esperienza lievemente traumatica di farsi riattaccare gli arti. Susan fece il suo primo Spaccamento durante il secondo giorno, lasciandosi dietro una mano. Harry la fece distrarre durante l'annullamento raccontandole quanto avesse bisogno di quella mano. 


Hermione andò in cerca di Harry dopo il secondo giorno. Aveva bisogno di chiarire quella situazione tra loro. Apparentemente, nell'aria c'era più di quanto la signorina Granger avesse preventivato. Fallì miseramente. Il risultato fu una lite tanto accesa che rivaleggiò con alcune delle storiche tra Ron e Hermione. Lei tornò per la lezione di Smaterializzazione del giorno successivo, ma lanciò occhiate di fuoco ad Harry. In una svolta piuttosto umoristica, be', almeno era umoristica per chi non ne fosse direttamente coinvolto, Ron cercò di fare da paciere tra i due. I suoi goffi tentativi di far parlare i due funzionarono solo perché sia Harry che Hermione concordarono sul fatto che Ron si stesse umiliando. Entrambi capirono che la loro amicizia era danneggiata, ma poteva essere riparata. Ginny era ancora un argomento caldo tra loro. Dopo che Susan si era trasferita da Harry, Mandy aveva colto al volo l'occasione di trasferirsi al piano di sotto con Hannah, Chelsea e Lisa. Questo aveva lasciato Hermione da sola con Ginny. Il più grande errore di Hermione durante l'iniziale tentativo di sistemare le cose, era stato tentare di giustificare a Harry il comportamento di Ginny. La risposta di Harry sarebbe stata ripetuta senza fine una volta che fosse ricominciata la scuola e citata spesso. Una volta perfino dal professor Vector, che usò la replica per interrompere una prolissa risposta di Hermione. Il solitamente rigido e noioso professore fece ridere i suoi studenti, compresa Hermione, così forte da farli piangere. 


“Hermione, stupida puttana, riesci a sentire la puzza della merda che stai cercando di spalare?” (1)


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Durante tutto questo tempo, Ginny era stata per lo più sola ed abbattuta. C'erano state solo due persone, a parte i suoi genitori, che si erano scomodate per venire da lei e per parlarle, Hermione e Penelope. Hermione la rimproverò per le sue azioni avventate, ma affermò di capire gli intenti dietro le motivazioni di Ginny. Penny, invece, fu completamente di sostegno. L'unica ragazza Weasley si identificava con l'unica nuora Weasley. Penny le confessò che non sapeva come comportarsi con nessuno lì dentro e Ginny la ringraziò per essere stata un orecchio così indulgente. L'ex Corvonero aveva un'aria rilassata nei suoi confronti e incoraggiava Ginny a parlare di tutti i suoi problemi. Saliva sempre con una teiera piena di tè e qualche pasticcino mentre Hermione seguiva le lezioni di Smaterializzazione. 


“Ginny, se non ti sembra troppo un'imposizione, raccontami di tutte le tue avventure. Non conosco bene Harry e potrebbe aiutarti a vedere i tuoi sentimenti con la giusta prospettiva. Potresti star inconsciamente reagendo al debito di vita che ho sentito dire che devi ad Harry.”


“Cosa intendi?” chiese la giovane strega. 


“Be', stando a quel poco che so sui Debiti di Vita tra Maghi e Streghe, potrebbe farti agire come pensi sia meglio per la persona alla quale devi il debito. Prendi il tuo caso, per esempio. Scopri che Harry deve sposarsi entro un anno e inconsciamente valuti tutte le sue opzioni. Arrivi alla conclusione che Harry starebbe meglio con te ed il debito di vita ti porta ad agire fuori dalle righe per fare quello che pensi sia 'meglio per Harry'.”


“Quindi stai dicendo che il mio debito di vita ha causato tutto questo?”


“Be', è solo una teoria, bada bene, ma non sembri il tipo che fa tutto questo senza motivo.” rispose Penny, sapendo che era possibile, ma che più probabilmente erano solo le azioni di una ragazzina che era appena stata disprezzata dal suo unico eroe. Ginny era una fonte di informazioni meravigliosa e parlarono per ore, ripercorrendo tutti gli anni di Ginny ad Hogwarts e le sue osservazioni e storie su Harry Potter e sulle molte altre persone che abitavano quella casa. 


Ogni notte Penny passava circa un'ora con sua suocera a parlare del suo caro Percival. Alla fine, entrambe le donne si ritrovavano in lacrime e Penny se ne andava nell'attico a piangere in privato. Molly chiese che nessuno infastidisse Penny mentre affrontava il suo dolore. Dentro di sé, Molly era fiera della sua nuova figlia. Era una ragazza così forte e sarebbe stata un'ottima madre. Molly scoppiò in lacrime quando Penny chiese un po' di pergamena e una piuma per scrivere lettere a Percy cosicché 'Dovunque sia, sappia cosa stiamo facendo io e il bambino? É terapeutico e le conserverò per quando il bambino sarà più grande'.


Penny sedette nell'attico che puzzava di Ippogrifo. Il puzzo era riuscito ad impregnare i suoi vestiti, ma era l'unico posto della casa dove era certa di avere un po' di privacy. Sua suocera aveva convinto il suo patetico marito a portare una sedia comoda e un tavolo su nell'attico, per uso di Penny. 


Caro Padre, 


domani è il compleanno di Potter. Dovrò fare la mia mossa. Prima di tutto convincerò uno dei due gemelli idioti a portarmi al mio appartamento, per raccogliere ancora una volta alcuni miei oggetti personali; mentre lo sciocco sarà distratto a guardare nei cassetti della mia biancheria, invierò questa lettera con Hermes. Ho appreso quanto segue; potrebbe essere cose utili alla nostra causa.


La ragazzina Weasley è emozionalmente instabile. Potrebbe essere una possibile recluta.


Potter e la sua fidanzata stanno in una stanza nascosta vicino alla biblioteca del terzo piano. Le barriere non assomigliano a nulla che abbia mai visto prima. Se dovessi indovinare, probabilmente sono basate su un incanto di sangue magico. Il Profeta ha riportato correttamente il fatto che sono fidanzati.


Potter e la Bones stanno imparando come Smaterializzarsi. Entrambi hanno coperto con successo brevi distanze, ma nessuno dei due ha provato una Smaterializzazione a lunga distanza. Stanno anche ricevendo lezioni di duello da un Auror di nome Tonks. Sembra che si tratti di addestramento fisico seguito da addestramento nel lancio di incantazioni. Entrambi, di solito, sono esausti a fine giornata. Se riesci ad accedere in questo luogo, la sera presto è probabilmente il momento migliore per attaccare.

 

A sentire la ragazza Weasley, sospetta che Potter conosca l'intera profezia. Non l'ha condivisa con nessuno per quanto ne sa, ma io sospetto che l'abbia detto alla Bones. 


Tutti noi, a parte Potter e Bones, saremo trasferiti ad Hogwarts e staremo nella torre dei Corvonero finché non inizierà il trimestre. Il ragazzo Paciock è ancora vivo ed è qui anche lui. Se la mia copertura non verrà fatta saltare dalle mie azioni di domani sera, aspetterò tue istruzioni su come comportarmi con lui. Potter e Bones intendono restare in questo luogo per un'altra settimana. 


La ragazza bionda all'Ufficio Misteri era Luna Lovegood. Al momento è in Svezia a cercare bestie inventate con il padre mentalmente disturbato. Uno dei servi del Padrino potrebbero essere in grado di catturarli se lui o lei mettessero piede in quella regione e lasciassero trapelare la storia di aver visto qualcosa chiamato Nargillo. Penso che chiunque ne sarà incaricato avrebbe bisogno di leggere quel loro giornaletto per capire di cosa diavolo sto parlando. 


Uno dei vampiri, probabilmente quello proveniente dall'Italia, ma non posso dirlo con sicurezza, era il traditore. Ha dato a Potter e Silente il luogo dell'incontro e loro l'hanno passato al Ministero. La fuga di notizie è partita da qui, nel caso non ne fossi già al corrente.


L'animale della Granger è in parte kneazle. Ho fatto del mio meglio per evitare di destare i suoi sospetti. Le sorelle Abbott sono in parte empatiche. Sto cercando di evitare un contatto prolungato anche con loro. 


Non so come puoi usare questa informazione, ma sembra molto importante. Potter e Silente sono in disaccordo e non molto compiaciuti delle azioni l'uno dell'altro. Ho la sensazione che stiano lavorando con il Ministero più come risultato delle azioni di Potter piuttosto che su iniziativa di Silente. L'organizzazione di Silente sembra pronta per dividersi in due fazioni. Terrò un orecchio aperto per stabilire chi seguirà ciascuna fazione. 


L'Animagus Podmore è qui e la sua famiglia è ancora fuori dal paese. Sono stati contattati e gli è stato chiesto di rimanere lì per il prossimo futuro. Sta aiutando gli studenti con Trasfigurazione e ha promesso a Potter la possibilità di lavorare con lui sulla trasformazione Animagus. Lui, Tonks e Mamma Weasley sono i soli a stare qui a tempo pieno, solitamente. Hestia Jones, un uomo di nome Dodge e un altro di nome Lux si alternano la sera. Vari Weasley sono qui in momenti diversi della giornata. 


Molti dei guai politici del Padrino sono stati causati da Narcissa Black, ex Malfoy. Hanno ricevuto una comunicazione secondo la quale è ancora in viaggio con un altro ragazzo Weasley e ha lasciato recentemente la costa del Portogallo. Non ci sono indicazioni su dove si stiano dirigendo e sono stati vaghi di proposito sui loro piani di viaggio. 


Questo è tutto quello a cui posso pensare. Tuo nipote sta diventando più grande. Ad Hogwarts la prossima settimana, chiederò all'infermiera di tentare di determinare il sesso del bambino. Sento dei movimenti proprio ora e mi aspetto che il piccolo inizi a scalciare presto. Mamma Weasley è d'accordo con me. Per favore, porta i mie più sinceri saluti al mio Padrino. Dovrei andare ora, prima che i sempliciotti diventino sospettosi. Dovrebbero davvero usare più Corvonero o Serpeverde in questa organizzazione. Ci sono davvero troppi Tassorosso e Grifondoro per i miei gusti, ma la loro stupidità assicura virtualmente la nostra vittoria. 


Con affetto, 


Penny 


Penny chiuse con attenzione la lettera e la mise nella tasca del vestito che indossava. Aveva già spedito un'altra precedente lettera, nella quale c'erano alcuni degli argomenti più generali, come l'identità di ogni adulto che aveva partecipato ad un incontro dell'Ordine. L'affiliazione di Penny all'Ordine era stata rifiutata dopo che Molly aveva fatto notare la sua gravidanza. Molly le aveva assicurato che, dopo la nascita del bambino, se fosse ancora interessata, avrebbe sostenuto l'affiliazione di Penny. Sebbene fosse già implicito che l'accudimento del bambino avrebbe prevalso sull'intenzione di Penny di unirsi alla battaglia. La vecchia megera aveva reso il suo compito più difficile, ma indirettamente le aveva fatto avere la prima di molte conversazioni con Ginny Weasley. Dopo aver subito un fidanzamento e un matrimonio con uno di loro, Penny era esperta delle tecniche con cui si manipolava un Weasley. Penny aveva passato lunghe ore a parlare con suo marito di come funzionava la sua famiglia. L'opinione di Percy su Ginny era che aveva molto potenziale, ma senza dubbio sarebbe stata traviata dai gemelli. Percy sottintendeva che Mamma Megera stravedeva per la sua unica figlia ed era convinta che, essendo l'unica femmina in molte generazioni di maschi, fosse destinata alla gloria. Le ricordava alcuni di quegli speciali della BBC sui bambini modelli e sulle madri che li obbligavano su quella strada. Probabilmente, Mamma Megera stava inconsciamente cercando di vivere per delega attraverso sua figlia. 


Usando tutto questo, Penelope era riuscita a premere i bottoni giusti di Ginny, giocando con la sua rabbia contro la punizione dei suoi genitori e con il suo senso di colpa per essere ricorsa a una pozione d'amore. A dire il vero, Penny non sapeva se si trattava di vero senso di colpa per averci provato o per essere stata scoperta. Penny era stata in grado di dare a Ginny la possibilità ci concentrare la sua rabbia e risentimento. Era stato troppo facile. 


Iniziò a scendere le scale, grata di essere lontana da quello stupido, puzzolente attico, e si diresse di sotto per organizzare che uno dei fratelli la riportasse al suo appartamento il giorno seguente. 


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Harry e Susan scesero a colazione circa alle sette e mezza. Sorrisero ad Hermione e Lisa che stavano già mangiando. Harry si allontanò per riempire i loro piatti mentre Susan si sedeva e versava a entrambi del succo di frutta. Notando il sorriso stupido di Hermione, Susan dovette farle la domanda. 


“A cosa, in nome di Merlino, stai sorridendo?”


“Tu ed Harry. Sei una buona cosa per lui.”


“E come l'hai capito esattamente?”


“Il suo sorriso. Il tuo sorriso. Il modo in cui vi comportate tra di voi. É dolce.”


“Grazie.”


“É anche completamente differente da come Hermione e Ron si comportano l'un con l'altro.” decise di aggiungere Lisa. 


Susan ridacchiò mentre Hermione lanciava a Lisa un'occhiata omicida. “Be', la relazione di Hermione puzza positivamente di tensione sessuale irrisolta.”


“Susan!” L'occhiata omicida e imbarazzata si spostò su di lei mentre Lisa cominciava a ridere così forte che la sua faccia divenne rossa. 


“Cosa?”


“Solo perché tu ed Harry lo state facendo, non significa che tutti dovrebbero!”


Lisa ora annaspava in cerca d'aria, “Basta, per favore! Mi fa male lo stomaco!”


Harry tornò al tavolo solo dopo aver sentito i versi di Lisa e vide Hermione e Susan arrossite. “Mi sono perso qualcosa?”


Hermione calcolò la sua risposta mentre Susan prendeva una lunga sorsata di succo di frutta. “No, a quanto pare sono l'unica che si sta perdendo qualcosa.” disse senza espressione, facendo sputare a Susan il succo su Harry e causando una nuova ondata di risate a Lisa Turpin, che ora batteva i pugni sul tavolo. 


Harry scosse semplicemente la testa e si sedette. Appellò un canovaccio dal bancone e si asciugò. Dette a Susan delle pacche sulla schiena mentre tossiva dopo aver inalato un po' di succo. 


Susan tentò di cambiare argomento. “Dimmi, Lisa, su chi hai messo gli occhi in questi giorni?”


“Ho pensato di chiedere a Neville di uscire.” disse lei, con grande sorpresa di tutti. 


“Davvero?”


“Sì, ma poi ho scoperto che è piuttosto serio con Luna Lovegood. Non voglio interferire.”


“Seriamente?”


“Sì, a sentire Kevin, e lui e Neville stanno passando un sacco di tempo insieme ultimamente. Ho fatto fare al mio fratellino un po' di raccolta dati. Mi è costato le mie ultime quattro Cioccorane, ma mi ha risparmiato un po' d'imbarazzo. Penso che anche Chelsea potrebbe essere interessata a lui. In conclusione, sembra che le mie prospettive non miglioreranno fino a settembre. I Corvi del mio anno sono tutti già impegnati con qualcuno. C'è qualcuno di carino nelle vostre Case?”


Harry si impegnò ad evitare la conversazione mentre Susan ed Hermione discutevano dei meriti degli altri ragazzi di Tassorosso e Grifondoro. Ci fu una pausa quando Hermione chiese a Lisa con chi fosse andata al Ballo del Ceppo. Il tavolo divenne piuttosto silenzioso quando rispose Tony Goldstein. Vedendo le espressioni d'orrore sui loro volti, Lisa spiegò velocemente che erano andati solo come amici e non erano mai stati davvero fidanzati. Le mancava terribilmente, ma non erano anime gemelle né nient'altro. 


“Oh, prima che me ne dimentichi, Harry. Buon compleanno.”


“Grazie, Hermione.”


“Non vedo l'ora per la festa.”


“Sarebbe carino vedere qualche faccia in più, Remus ieri mi ha detto che Hagrid è tornato in città e che probabilmente sarà qui oggi. Ho parlato con Bill. Lui e Fleur verranno. La maggior parte dei membri dell'Ordine che potrà farlo probabilmente passerà, se non per altre ragioni, per dare una mano con il trasloco a Hogwarts. Se sono fortunato, sarò libero da Severus per un giorno. Come va con l'Occlumanzia, voi tre?” disse Harry, sapendo dei mal di testa di Susan dei quali si era lamentata. 


“Chelsea è un'insegnante migliore di Hannah. Ha una padronanza migliore della materia. Hannah ha imparato per necessità. Chelsea ha imparato per il gusto di farlo. Mi sto divertendo.” rispose Lisa. 


“Probabilmente lo stai facendo perché hai una mente organizzata.” aggiunse Hermione. “Gli esercizi mi stanno aiutando a recuperare la mia forza.” Una delle prime cose che era venuta fuori durante la lite tra Harry ed Hermione all'inizio della settimana era che l'incantesimo quasi fatale di Dolohov aveva danneggiato Hermione piuttosto malamente. La sua riluttanza ad ammetterlo aveva portato a quella brutta scena in cui Harry le aveva chiesto di venire a combattere i Dissennatori. Alla fine lo aveva ammesso due giorni giorni prima, quando era iniziata la loro prima lezione di Occlumanzia. Harry si era scusato per essere stato così duro con lei, ma le aveva detto che la maggior parte della loro lite avrebbe potuto essere evitata se solo lei l'avesse ammesso quella notte. L'infermiera della scuola le aveva chiesto di aspettare almeno un'altra settimana prima di usare di nuovo la magia. Conservando la sua magia e permettendole di guarirla, Hermione sarebbe riuscita a recuperare totalmente prima dell'inizio del trimestre. 


Susan sospirò. “A quanto pare, la mia mente non è così organizzata. Sto solo perdendo tempo. Io non mi sto divertendo per niente.”

 

Harry provò a rassicurarla. “Eh già, perché non è che tu stia facendo molto altro al momento, vero? Vediamo, lezioni di Smaterializzazione, allenamento fisico, lancio di incantesimi avanzati e, quando hai finito, devi seguire lezioni di Occlumanzia. Non c'è proprio alcun motivo perché tu sia un pochino stanca mentalmente, no.” Harry nemmeno menzionò gli incantesimi dei libri nel loro santuario nascosto che stavano provando. 


“Tu sembri tenere il passo. Io sono praticamente inutile per la fine della seconda ora di lavoro con Tonks.”


“Cosa posso dirti? Tutto quel tempo sul campo da Quidditch sta finalmente dando dei risultati. É passata soltanto una settimana. Stai diventando ogni giorno più forte, sia magicamente che fisicamente. Solo, datti tempo.”


Susan sorrise al suo incoraggiamento. “Non dirai che sono l'anello debole, vero?”


“Mi sproni ad allenarmi più duramente. Non c'è niente di debole in questo.”


La loro conversazione fu interrotta da Ron che arrivò dalle scale, dandogli una pacca sulla spalla. “Buongiorno, amico. Buon sedicesimo compleanno. Se stai cercando un desiderio da esprimere per il tuo compleanno, stavo pensando ai Cannoni e alla partita di campionato.”


“Per favore Ron, se davvero potessi esaudire un desiderio, non penso che userei questo. Inoltre, Ollie gioca nel Puddlemere, non posso abbandonare così un vecchio compagno di squadra, no?” Ron non lo stava ascoltando davvero mentre si riempiva il piatto con un'abbondante porzione di cibo e si sedeva vicino ad Hermione, dandole un veloce bacio sulla guancia prima di iniziare a divorare la colazione di fronte a lui. 


“Se solo attaccasse i suoi compiti in quel modo.” disse Harry in un tono che sembrò molto simile a quello di Hermione, facendo ridere tutti. 


La vera Hermione giunse in aiuto del suo ragazzo. “A dire il vero, Ron ha già finito tutti i suoi compiti delle vacanze e sta prendendo appunti molto dettagliati durante le lezioni del professor Lupin.” Ron fece un gran sorriso e continuò a masticare. L'evidente orgoglio della sua ragazza per il suo duro lavoro era una ricompensa molto bella. Quasi tutti ora consideravano Ron 'ammaestrato'. 


“C'è niente di utile in quella roba che chiamano giornale?” chiese Harry a Lisa. 


"Oh, per una volta non c'è niente su di te in prima pagina. Deve essere una delusione, eh? Più che altro sono sciocchezze sul Wizengamot. C'è un articolo su un drago fuggito da una delle riserve. Ci sono stati un paio di avvistamenti di Dissennatori. Vediamo, la prima volta che parlano di te è a pagina 5, nella sezione sportiva, dove si chiedono se diventerai professionista e, in quel caso, dove saresti scelto (2). Dicono che se sarai tra le riserve di quest'anno, diventerai il sesto Tornado Dicono che se fossi stato selezionato nel draft di quest'anno, saresti stato la sesta scelta per i Tornado. Pensi che il Preside ci farà avere i nostri G.U.F.O, alla fine?”


Rispose Hermione, con una punta di frustrazione nella voce. “Li avremmo già avuti, se non fosse stato per tutto quel trambusto al Ministero. Con un po' di fortuna, li avremo in tempo per prendere i nostri libri per il prossimo trimestre.”


“Chissà se Piton ammetterà nella sua classe dei MAGO persone senza un Eccezionale..?” chiese Ron tra un boccone e l'altro. Apparentemente, il fidanzamento regnava anche sulle sue maniere da troll a tavola. 


Harry ci mise un momento per rispondere, “Sai una cosa, non me ne importa nulla. La ragione principale per cui volevo essere un auror era per combattere. Combatterò comunque. Susan ha accennato al fatto che dovrei parlare con veri auror e così ho parlato un sacco con Tonks. Odia il mucchio di scartoffie che deve compilare. Se ne avessi i requisiti, probabilmente lo farei. Se no, non ci perderò il sonno.


“Inoltre, potremo anche assumere un tutor privato per Pozioni la prossima estate e dopo che ci saremo diplomati, e prendere il MAGO durante l'estate dopo il diploma.” si intromise Susan. 


“Davvero?” chiese Harry, non avendoci mai pensato prima. 


“Certo, sciocco. Un MAGO in Pozioni è richiesto per molti lavori; Guaritore, Auror, Fabbricante di Pozioni, Addestratore di Creature Oscure, tanto per nominarne alcuni. Se consideriamo quanto Piton insegni male Pozioni, immagino che ne sia derivata una piccola impresa di tutoraggio. Se non vuoi seguire le sue lezioni, Harry, non farlo.” rispose Susan fermamente. 


Lisa alzò gli occhi dal giornale. “Praticamente Piton è la cosa migliore che sia mai capitata a insegnanti privati e a programmi per corrispondenza. Be', lui e Ruff.”


Il camino ruggì ed Emmeline Vance uscì. Sorrise a tutti; aveva sotto il braccio diversi pacchi. “Ho alcuni regali da parte dei tuoi ammiratori.”


“Chi è che manda regali?”


“Be', questo grande è dal Ministro. Lo ha fatto portare da Lavanda. Lav era tutta eccitata. Potrebbe non tornare a scuola, quest'anno. Lavora a tempo pieno al Quartier Generale degli Auror adesso, a capo del secondo turno degli operatori della Metropolvere. Vuole che chieda al Preside se può frequentare solo le lezioni mattutine. Ha mandato anche un pacco per te, Harry. Sembrano Cioccorane, dal suono. L'ultimo è da parte mia e di Bill. Ci siamo messi d'accordo per prenderti qualcosa insieme.”


“Wow, sembra essere davvero contenta del suo lavoro. Ragazzi, non dovevate farmi niente.”


“Oh, taci e goditi il tuo compleanno. Penso che sia convinta che questo sia il suo contributo, senza fare, e cito, 'quella maledetta cosa del combattere'."


Tutti si fecero una grassa risata. Harry ricordò che Lavanda non era così male a combattere, a dire il vero. Era piuttosto brava a lanciare incantesimi. Superava di gran lunga Padma. Harry aveva persino notato che si tratteneva un po' quando duellava con la sua migliore amica, un'altra delle persone che irritavano Hermione, perché non si applicavano. 


Mentre parlavano, uno dei gemelli si Materializzò attraverso la Metropolvere. Sorrise e fece un cenno con la mano. “Qualcuno ha visto il nuovo acquisto della famiglia Weasley? Mamma mi ha chiesto di incontrarla in mattinata e riportarla a casa sua per prendere delle cose.”


“É andata in bagno, quando sono uscito io. Quindi, so che è sveglia.” rispose Ron. 


Entro cinque minuti Penny scese al piano di sotto e si scusò per aver fatto aspettare George. Emmeline si accomiatò, dicendo che avrebbe provato a tornare per la festa. Harry e Susan si divisero. Harry decise di tornare nel Santuario per leggere un po', mentre Susan decise di andare a disturbare 'quelle dormiglione delle sorelle Abbott'. 


Tre ore dopo, Susan lo incontrò nella loro stanza privata per la loro lezione con Remus. Le mostrò alcuni degli incantesimi che aveva appena letto e decisero di farci pratica quando avrebbero finalmente potuto usare una stanza da duello. Molte delle cose che Tonks stava cercando di insegnare loro richiedevano un sacco di spazio che, semplicemente, in casa non era disponibile. Erano stati tentati di usare la Metropolvere privata e andare in una delle proprietà meno conosciute dei Black, che aveva un sacco di stanze, ma alla fine avevano deciso di lasciar perdere. A nessuno, a parte Dobby, era permesso entrare nel Santuario. Ne spiegarono il motivo dicendo che era necessario indossare un anello della famiglia Black. Fortunatamente, Tonks non chiese mai di vederlo, infatti anche lei era un membro della famiglia Black. Harry e Susan concordavano sul fatto che la loro riserva privata di libri in quella stanza sarebbe rimasta il loro segreto. 


Phineas Nigellus Black era stato molto utile per identificare tutti gli artefatti sulle mensole. Molti dei quali si potevano classificare solo come Oggetti Oscuri. C'era una collana d'asservimento, che legava colui che la indossava a colui il cui sangue veniva fatto colare sulla catenina. C'erano tre coltelli velenosi, tra i quali uno imbevuto d'argento invece che di veleno. Era necessario mettere una moneta d'argento nell'impugnatura e doveva essere incredibilmente utile contro i lupi mannari. Un oggetto che attirò la sua attenzione era una balestra che era sempre Disillusa per chiunque non indossasse un anello della famiglia Black. Sparava frecce che erano state immerse in veleno paralizzante. Harry sperò di poter convincere Hagrid ad insegnargli come sparare correttamente con una balestra. Altre cose includevano libri maledetti che il lettore non riusciva a smettere di leggere, candele che lanciavano getti di fuoco in direzioni casuali per far incendiare una casa e una trapunta che agiva come un Lethifold e uccideva la persona sfortunata dissolvendo il suo corpo. 


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Penny tornò al quartier generale con la Metropolvere. La Smaterializzazione non era più consigliata dopo i primi tre mesi di gravidanza, secondo “Mamme Magiche e Me”. Aveva un po' di nausea, ma non sapeva se fosse per il bambino e per la sua attuale compagnia. Non gli era mai importato granché dei gemelli quando era a Hogwarts. Ora, stava davvero contemplando la loro morte. 'Papà ne sarebbe fiero. Merlino! Come se non fosse già stato abbastanza brutto aver sposato il Weasley Ritentivo Anale!' Erano come i maledetti sette nani di quella fiaba che le raccontavano sua mamma e suo papà, be', quello che allora pensava fosse suo papà. 


Era stato solo ieri che era riuscita finalmente ad andare da Mamma Megera senza essere avvolta dall'abbraccio della donna disperata. Non importava quanto forte Molly Weasley l'avrebbe abbracciata, questo non le avrebbe restituito il suo prezioso Percy. Il padrino di Penny se ne era assicurato. Percy aveva sempre innalzato sua madre a una specie di standard eccezionale di genitorialità. La settimana di Penny aveva eliminato tutte queste illusioni. Aveva soffocato i suoi figli finché loro o non ci avevano fatto più caso o si erano apertamente ribellati. Sembrava che lo Spezzaincantesimi e l'Addestratore di Draghi si fossero sforzati di sopportare semplicemente la madre finché non fossero stati maggiorenni e poi fare quello che volevano. I gemelli avevano optato per una ribellione anticipata. Almeno, il ragazzo più giovane aveva abbastanza cervello da accaparrarsi una strega intelligente. Sarebbe andato tanto lontano quanto i ripetitivi calci in culo della Granger lo avrebbero spinto. Infine, c'era la sua aiutante dal cervello debole, Ginny. La ragazza era così stordita dalle sue ossessioni e così soffocata da attenzioni che avrebbe raggiunto la pubertà attorno ai trent'anni, ammesso che sarebbe sfuggita alla teoria di Darwin tanto a lungo. Penny non aveva mai conosciuto qualcuno che cercasse conferme così disperatamente. Non aveva nemmeno deciso di avvalersi del fatto che Ginny era indirettamente responsabile del fatto che Penny fosse stata pietrificata. Se si fosse messo un altro ostacolo sulla strada della piccola puttana, probabilmente si sarebbe spezzata mentalmente e sarebbe diventata la Bellatrix di quella generazione. 


“Urrà per la prima ragazza Weasley in cento anni! Diamine, penso che ci sia una ragione se avevano smesso di farle da un po'.” pensò, mentre tornava nella sua stanza. Gli oggetti che aveva preso erano per la maggior parte senza valore e avrebbero potuto essere abbandonati facilmente, quando avrebbe passaportato Potter fuori di lì durante la sua festa di compleanno. Sia suo padre che suo padrino pensavano che fosse una deliziosa ironia. Aveva proprio l'oggetto adatto da usare come Passaporta, la spilla da Caposcuola di Percy. Lo mise nel pacco regalo e lanciò l'incantesimo per creare la Passaporta su di esso. Guardando allo specchio, trasformò la sua faccia in una smorfia di dolore. 


“Era l'oggetto a cui teneva di più. So solo che avrebbe voluto che lo avessi tu, Harry.” Poi rise nello specchio. 


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Harry sedeva sulla sua sedia al centro della stanza, indossando il cappello da festeggiato che tutti avevano insistito che lui e Neville portassero. Neville sembrava a disagio quanto lui. Chelsea Abbott stava parlando con lui, migliorando l'umore di Neville. Si lanciarono delle empatiche occhiate di sconforto e poi risero della loro sfortuna. 


“Oh, ma guarda, stai cercando di divertirti, signor Scorbutico.” disse Susan, avvicinandoglisi da dietro con Hannah. 


“Perché tutti smettono di portare i cappelli a punta dopo il primo anno?” chiese Harry, a nessuno in particolare. 


“Io penso che sia geniale.”


“Ne sono felice, perché il tuo compleanno è a Settembre, quando la scuola è iniziata.” aggiunse Harry, guardando gli occhi di Susan sgranarsi per la sorpresa. Hannah sorrise a trentadue denti. 


“Ehi, anche quello di Hermione è a Settembre!” aggiunse Ron guadagnandosi uno scappellotto.


“Senza dubbio io non indosserò quel coso a scuola!” esclamò Hermione.

 

“Certo che non lo farai 'Mione, perché questo dice 'festeggiato'. Dobbiamo prendertene uno che dica 'festeggiata'.” aggiunse Ron facendo una pausa tra le due frasi, per offrirle una parvenza di speranza. “Sono certo che Fred e George potranno farne uno speciale tutto per te. Sarà grandioso. Già me lo vedo. Sarà rosa con un mucchio di fronzoli.”


Il volto di Hermione era una maschera di irritazione. Nemmeno Susan sembrava molto compiaciuta, ma sia Harry che Neville stavano sorridendo ora. 


Harry alzò lo sguardo su Hagrid e Remus Lupin che erano entrati nella casa dalla strada. Entrambi sembravano stanchi; l'intero braccio sinistro di Hagrid era avvolto da bende. Harry si alzò per salutare il mezzogigante e venne stritolato in un forte abbraccio. Dopo tutti quegli anni, non era troppo difficile capire l'inglese smozzicato dell'uomo. 


“Bello vederti, Harry! Spero che tu stia passando un felice compleanno.”


“Cos'è successo al tuo braccio?”


“Niente di cui preoccuparsi, solo un piccolo ricordino dal mio ultimo viaggio per cercare i giganti. Ho beccato delle creature non troppo amichevoli.”


“Madame Maxime sta bene?”

 

“Oh, Olympè sta benone. É tornata in Francia a riposare e a recuperare le forze.”


“I giganti lo aiuteranno, non è così?”


“Non ti mentirò Harry, non sembra buona la situazione. Sono gente fiera e violenta. Non penso che qualunque cosa faccia il nuovo Ministro possa fare la differenza.”


“Qual è il miglior modo per combatterne uno?”


“Be', non sono la persona migliore a cui chiederlo. Finisco sempre per avere un corpo a corpo con loro. Olympè, lei è quella intelligente. Per prima cosa, li prende negli occhi. La loro pelle è troppo dura per incantesimi tagliuzzanti e simili, ma un ragazzo molto potente come te potrebbe fare un bel po' di danni. Ci vogliono sei o sette Schiantesimi per mandarne giù uno. Comunque, Olympè prima li acceca e poi gli getta una corda tra le gambe e li butta a terra. Atterrane uno di fronte a te e colpiscilo con il tuo asso nella manica più potente. Questo di solito basta. Se ne stai combattendo più di uno, be', a meno che non hai un sacco di rinforzi, farai meglio a correre.”


“Ha senso, spero di non dover usare mai i tuoi consigli, comunque. Quindi, cosa stai preparando per le lezioni quest'anno?”


“Potrei non esserci ad inizio trimestre, Harry. Ci sono cose da fare e persone che hanno bisogno di essere sorvegliate. Ma ci sarà la signora Grubbly-Plank e lei è una delle più brave addestratrici di animali. Ora, cos'è quello che ho sentito, che ti sei fidanzato? Chi è la fortunata?”


“Sarebbe Susan, qui, e sono io il fortunato.” rispose Harry, guadagnandosi un sorriso da Susan. 


“Prenditi buona cura di lui, Susan. Non incontri uomini come Harry tutti i giorni.”


Susan sorrise al suo insegnante. Non aveva mai avuto lo spirito per domare creature pericolose e preferiva la selezione di creature magiche molto più benigne della sostituta. Ricordava vivamente di aver dovuto far ricrescere il suo marchio di fabbrica, i capelli, dopo un incontro particolarmente sgradevole con uno Schiopodo Sparacoda al quarto anno. 


“Lo farò, professore. Harry è la mia priorità numero uno.” rispose, facendo arrossire un po' il volto di Harry. 


“Oh, prima che me ne dimentichi, apri il regalo mio e di Olympè.” disse Hagrid, porgendo ad Harry un pacco rudemente avvolto in semplice carta marrone. Harry fu sollevato che non sembrasse una cosa viva. 


“Grazie, Hagrid.” disse Harry, rimuovendo l'involucro. Dentro c'era una scatola con un sigillo sopra. Quando lo chiese ad Hagrid, il mezzogigante gli disse che era il sigillo della famiglia di Madame Maxime. Aprendola, c'era un amuleto appeso a una spessa corda. Il disco era fatto d'oro e aveva una serie di rune rossastre incise sopra. Era più pesante di quanto sembrasse. 


“É un amuleto di sangue dei giganti, Harry. É stato della famiglia di Olympè per generazioni. Indossalo, e ci vorrà ben più di uno Schiantesimo per buttarti giù.”


Harry era a bocca aperta mentre si metteva l'amuleto attorno al collo, “Grazie, Hagrid. É fantastico.”


“Immagino che potrai usarlo più di un mucchio di dolcetti rocciosi.”


Harry non disse nulla mentre ringraziava ancora Hagrid. Voleva fare una battuta sul fatto che i dolcetti rocciosi potevano essere Esiliati verso i nemici e causare una sorprendente quantità di danni, ma la battuta, semplicemente, sembrava sbagliata. Invece accettò un altro abbraccio spacca costole dall'uomo che lo aveva introdotto nel mondo magico. 


“Be', immagino di dover andare a salutare il nostro altro festeggiato.” disse Hagrid, pescando una scatola che si muoveva leggermente. Harry guardò Hagrid salutare Neville e porgergli una scatola che conteneva un rospo sostituto di Oscar, che era stato un'altra vittima del massacro dei Mangiamorte. Harry fu distratto dal resto della scena da Dobby, che si aggrappava alla sua maglietta. Il piccolo elfo gli fece cenno di seguirlo mentre iniziava a salire le scale. 


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Penny stava diventando nervosa. Non era stata nemmeno lontanamente così nervosa la notte della morte di Percy. Ma allora era in compagnia dell'uomo più potente del pianeta e Percy non aveva la bacchetta. Ora, qui, era in una casa piena di nemici, da sola e incinta. Avrebbe reso suo padre e il suo padrino fieri di lei. 


Finì di incartare di nuovo il dono. La prima volta le mani le tremavano troppo e aveva un ben misero aspetto. Aveva considerato di lasciarlo così com'era e di darne la colpa ai suoi scompensi emotivi per la morte di Percy e al fatto che non si sentiva dell'umore per festeggiare qualcosa, in quel momento. Quelle persone erano così semplici. Inoltre, suo padre voleva che lei fosse una consumata professionista e quello non era il momento per un attacco d'ansia. Prese le sue poche cose importanti, che includevano un paio di libri molto belli che aveva scoperto nella Biblioteca della Famiglia Black e li mise in una borsa, prima di lanciare un incantesimo riducente sulla borsa e mettersela in tasca. Si guardò intorno per l'ultima volta per cercare qualcosa che avesse dimenticato e iniziò ad uscire dalla stanza. 


C'erano già dei regali scartati quando scese le scale. Potter e Paciock erano seduti al tavolo con diverse scatole attorno a loro. Gli abitanti della casa si erano assicurati che anche il ragazzo Paciock avesse un vasto assortimento di regali, anche se metà degli adulti lo conosceva a malapena. Penny aveva pianificato il suo approccio con attenzione: mettere nelle sue mani la Passaporta, attivarla e afferrarlo. Il suo successo o il suo fallimento sarebbero dipesi dal minuto successivo.

 

Molly fu al suo fianco immediatamente. “Penny cara, ti senti dell'umore per partecipare a una festa? Lo so, è difficile trovare motivi per festeggiare, ma è importante provarci.”


“Sto bene Molly, davvero. Ho un po' di indigestione, ma a parte quello, penso di aver bisogno proprio di un cambio di scena.” Penny evitò di dire di quanto cambio di scena avesse effettivamente bisogno


“Be', fammi sapere se c'è qualcosa che posso portarti. La maggior parte delle mie gravidanze non sono state dure per il mio stomaco. Anche se, mentre aspettavo i gemelli, mangiavo un'incredibile quantità di brodo di pollo. Avrebbe dovuto essere un avvertimento per me di tutti i problemi che avrebbero causato.” Penny mise su il suo sorriso migliore e, per quella che sembrava essere la milionesima volta, fece finta di essere interessata ai racconti senza fine della vacca sulle sue gravidanze. 


“Lei è la moglie di Percy?” Un altro uomo dai capelli rossi la avvicinò. Se non si faceva caso alle bende che coprivano una parte del suo viso, l'uomo era attraente. 


“Devi essere Bill. Percy mi ha sempre parlato bene di te. Se mi scusi, vorrei dare un regalo a Harry.”


Provò a liberarsi la strada, ma lui la avvolse in un abbraccio. Questo, ovviamente, attrasse Mamma Arpia come le mosche sullo sterco. Penny si ritrovò ad essere lo strato intermedio di un panino Weasley. Se non fosse stato per il bruciante bisogno di uscire da quella casa, Penny avrebbe tirato fuori la bacchetta e avrebbe iniziato a maledirli lì dove si trovavano. L'Arpia iniziò a piangere mentre Bill la lasciò andare. Ovviamente, per la folle megera fu un segnale di abbracciarla perfino più forte di prima. 


Dopo un breve momento nell'inferno Weasley, Penny fu liberata. Notò l'espressione di disgusto sul volto di Severus Piton, che appariva fuori posto a ogni riunione che non fosse un funerale. Sapeva che lui era uno dei servi del suo Padrino, almeno di nome. Penny e suo padre credevano che l'unica parte per la quale Piton tenesse veramente fosse la propria. Penny non sapeva se l'uomo fosse conscio della sua identità o no. 


Ed ecco lì la sua preda, il golden boy di Grifondoro che apriva l'ennesimo libro dalla Granger. 'Eccoti un indizio, stupida puttana. Ha un'intera biblioteca di sopra'. Meno, certo, un paio di tomi davvero interessanti attualmente posseduti da lei.


“Ciao Harry, buon compleanno.” disse, porgendogli il pacco. 


“Grazie, Penny. Come te la passi?”


“É dura, ma sto cercando di vivere alla giornata.” Con un po' di fortuna, non sarebbe sembrato troppo un cliché. 


Potter mise il pacco sul tavolo. “Lo aprirò tra un minuto, ma prima devo aprire quello del Ministro. Mi chiedo cosa ci sia dentro fin da quando è arrivato qui questa mattina.”


Penny ne fu esasperata, ma mantenne la sua compostezza mentre Potter attaccava il pacco grande. Dentro ci trovò un paio di vesti protettive di pelle di drago, quattro guanti di pelle di drago e due custodie da bacchetta. L'armatura per il corpo era costosa e illegale per chiunque non fosse un Auror o un mago tiratore.

 

Potter ci trovò anche tre pezzi di pergamena. Il suo fan club stava già sbavando sul regalo costoso mentre lui leggeva la lettera del ministro. 


“Caro Harry, 


per favore, accetta questi per te e per la tua fidanzata. Che possano proteggervi in questi tempi oscuri. Sono certo che ti stai facendo domande sulla legalità di questo dono, quindi permettimi di rassicurarti. I documenti che lo accompagnano, per Harry James Potter e Susan Marie Bones vi riconoscono come Maghi Tiratori Professionisti in Britannia e, per estensione, in Europa e in Nord America. La tassa iniziale è stata abolita con il mio benestare. Un Mago o Strega Tiratore può indossare un'armatura e tenere una seconda bacchetta sulla propria persona. Vi incoraggio a fare tutti i passi necessari per proteggere il vostro benessere. Sii al sicuro. Stai bene. Sii felice. 


Rispettosamente, 


Rufus Scrimgeour.”


Il silenzio era impressionante. Infine, Potter parlò di nuovo. “Be' Susan, eri preoccupata perché non sapevi cosa fare dopo la scuola. Siamo i primi nel nostro anno ad avere un lavoro!”


Emmeline Vance parlò, facendo ridere tutti. “A dire il vero, Lavanda ha un lavoro a tempo pieno, ma il vostro sembra essere più eccitante.”

 

“Oh, giusto, me n'ero dimenticato!”


Penny aspettò, perdendo pian piano la pazienza mentre tutti volevano vedere l'armatura. Ascoltò, vicina all'esasperazione, un paio di ragazze parlare di come il Gallese Verde stesse bene con i suoi occhi. Se non fosse stata già ansiosa, le sarebbe venuta la nausea. Dopo un po', Potter tornò a voltarsi verso di lei. 


“Mi dispiace di averti fatto aspettare, Penny.” disse sorridendole, mentre prendeva il suo pacco. Fece una grande scena nello scuotere il pacco per vedere se si sentiva cosa ci fosse dentro e poi iniziò a scartarlo con attenzione. Aprì il pacco e si mise la mano sul mento. “É la spilla da Caposcuola di Percy.”


"Era uno dei suoi oggetti di maggior valore. Sono sicura che avrebbe voluto che tu avessi qualcosa che te lo ricordasse.”


“Sono colpito, ma non posso accettarlo. Dovresti conservarlo per tuo figlio.”


“No, insisto. Lui voleva scusarsi soprattutto con te. Il suo orgoglio si è messo in mezzo.”


“Okay.” disse Harry, prendendo la spilla dalla scatola. 


Penny gli prese immediatamente il braccio e disse “Attivazione!”


Ci fu un momento di silenzio. Poi Harry parlò, “L'hai incantato per fargli fare qualcosa? Ricordo che Fred e George lo incantarono perché dicesse Zuccaposcuola.”


Penny provò a Materializzarsi, ma sentì un campo di protezione attivo. Per la disperazione, tirò fuori la bacchetta e la puntò contro il volto di Harry. “Forza Potter, ce ne andiamo.”


Tutti stavano urlando. Harry alzò la voce sopra il baccano. “ Silenzio! Penny, non andiamo da nessuna parte.”


“Ti ucciderò.”


“Forza, provaci, Penny. Pensi di averlo dentro? Un conto è attirare una persona in trappola. Un altro è ucciderla a sangue freddo. Come andrà?”


“Lacero!” Penny urlò un incantesimo lacerante. Non successe nulla. Be', non esattamente nulla; la bacchetta nella sua mano si trasformò in un pollo di gomma. Tutti presero a mormorare. Bill tirò fuori la vera bacchetta di Penny. 


“Non sembri molto felice, Penny.” disse Bill, guardandola pericolosamente. Un suono rombante catturò l'attenzione di tutti. La lancetta di Penny sull'orologio di famiglia si mosse da “Visita ai Parenti” a “In Prigione.”


Harry parlò ancora. “Bill ha ragione. Sembri davvero turbata. Forse questo ti tirerà su di morale. Ron! Ti spiacerebbe aprire l'ingresso principale? Ho un ospite d'onore di compleanno sui gradini d'ingresso col Professor Silente. Per favore, chiedi loro di entrare.”


Ron guardò Harry come se gli fosse cresciuta una seconda testa, ma poi andò alla porta. Il gruppo trattenne il fiato all'unisono. Alla porta, Ron rimase a bocca aperta e impallidì. “Miseriaccia!”


Il professor Silente attraversò la soglia e chi lo seguiva era l'eterea, spettrale figura di Percy Weasley. 


Il gruppo guardò il fantasma fluttuare attraverso la stanza. Si fermò proprio di fronte a Penelope. “Ciao, cara. Ecco la cosa divertente di quel Voto Infrangibile che mi hai ingannato a giurare, dovevo proteggere il mio bambino non ancora nato. Non sarò in grado di andare oltre finché non sarà al sicuro. Ah, a proposito, è un maschietto. Temo che la cosa dalla quale devo proteggerlo sia tu.”


Il rumore successivo che si udì fu il suono di Molly Weasley che sveniva e cadeva a terra. 















Note dell'Autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)


Discussione completa su Darklordpotter. Be', spero che giunti a questo punto foste pronti per Penny che ottiene la sua punizione! Io so che lo ero.



Note dell'Autore sul forum:

(Queste note sono state scritte da jbern e postate sul forum apposito per TFTCD; tradotte da Luc_y)


Scena 1 - é passata una settimana ed Harry e Susan stanno esplorando il lato fisico della loro relazione. Ancora una volta, ho cercato di farlo con gusto e nel contesto della storia. La reazione di Hannah al trovarsi in prossimità dei due è valsa una buona risata. Ho cercato anche di chiarire alcune delle dinamiche relazionali della casa. I tre o quattro fan di Hermione rimasti saranno contenti che hanno fatto pace. Ron ha dovuto far da pacere. Ho iniziato a descriverlo ma semplicemente non funzionava, quindi l'ho inserito nel passaggio e lascio alla vostra immaginazione i goffi tentativi di Ron di convincere i suoi due migliori amici a parlare.


Scena 2 - Un sacco di critiche feroci sui Weasley. Penny se ne esce fuori con una spiegazione fattibile per le azioni di Ginny. O almeno con qualcosa a cui Ginny crede. Penny scrive il suo resoconto al padre, brindisi ai miei creativi assistenti per aver aggiunto alcune delle cose che Penny avrebbe menzionato.


Scena 3 - Una parte di dolce interazione, un'altra parte per rimetterci in linea con gli eventi correnti. Avete una spiegazione sul motivo per cui Hermione era riluttante a combattere i Dissennatori (c'è anche la spiegazione implicita che fosse spaventata). Ho immaginato che se l'insegnamento di Piton è così tanto di parte, allora si crea una carenza. Invariabilmente, qualcuno si farà avanti e riempirà quella carenza, altrimenti qualsiasi posizione nella società magica che prevede un MAGO in Pozioni apparterrebbe a un ex-Serpeverde. Abbiamo anche un piccolo inventario degli oggetti maledetti nel Santuario.


Scena 4 - Penny di sicuro odia i Weasley arrivata a questo punto. Ci ho pure messo dentro un po' di informazioni background sotto suggerimento di ChuckDaTruck riguardo a come Penny si riveli una tale devota figlia di Antonin Dolohov. Fa dei pensieri che hanno attraversato la mente di tutti i presenti su questo forum, ad un certo punto.


Scena 5 - Festa di compleanno. Hagrid fa una compara. Ho pensato che il suo regalo fosse figo anche senza essere ridicolmente super-potente. C'è anche una piccola lezione su come si combatte un gigante.


Scena 6 - La grande scena di Penny. Scoprite che è stata uno strumento per la fuga da Azkaban originale di Gennaio. Forse ne scriverò la storia un giorno, ma sono troppo occupato al momento. Spero che vi siate sorpresi per il finale.


Jim.



Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)


1) in lingua inglese, termini come bitch possono assumere sfumature più o meno volgari e quindi risultare insulti più o meno pensati. Bitch può essere anche 'stronza', 'cagna', eccetera. Probabilmente Ruff non ha usato batch con lo stesso intento offensivo di Harry, ma la traduzione di come probabilmente intendeva la frase Harry originariamente sembrava più divertente.


2) jbern utilizza il termine draft per indicare la modalità di selezione dei giocatori nelle squadre di Quidditch; per chi non sapesse cosa significa e è interessato, ecco quanto riporta wikipedia: Nel gergo sportivo, il draft (trattativa) è il sistema di scelte adottato da diverse leghe professionistiche nordamericane di sport di squadra per gestire la selezione di giocatori senza contratto, spesso provenienti da campionati universitari, amatoriali o di altri paesi. Il meccanismo generale è il seguente: ogni squadra ha diritto ad un pick (scelta) il cui ordine viene stabilito da un sorteggio; questo sorteggio è basato sui record peggiori, ovvero il numero di partite vinte e perse durante l'anno, delle squadre: le squadre con il record peggiore avranno una maggior possibilità di avere il pick più alto. Un draft è composto da due giri. Ogni squadra può durante la stagione scambiare la sua scelta nelle varie Trade, cioè i periodi dove il mercato dei giocatori è aperto. I team possono avere dei provini con i giocatori oppure andarli a vedere nel campionato nel quale giocano in modo da capire quale possa essere il giocatore giusto.

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Capitolo 17
*** Non il mio miglior compleanno ***


tftcd17.html


Ehi, gente. Un piccolo annuncio: purtroppo per i vari impegni universitari e lavorativi, entrambe abbiamo davanti un paio di mesi davvero pieni, quindi devo avvertirvi che l'aggiornamento settimanale non sarà più possibile, per lo meno fino a fine luglio, ma mi terrei larga e direi anche a fine estate. Per il momento pensiamo di poter aggiornare ogni 10 giorni, sperando di non dover rallentare ulteriormente. State tranquilli comunque, la traduzione non verrà interrotta e sarà portata a termine! Buona lettura.

Luc_y



To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di Luc_y





Disclaimer - Harry Potter non mi appartiene. Ormai dovreste averlo capito.


Riconoscimenti - Alla solita sospetta Fairy Qilan, per il suo fantastico betaggio che trasforma la mia brutta grammatica in qualcosa di leggibile; a IP82, ChuckDaTruck e Sirius009 per tutto l'aiuto con le evoluzioni della trama. Io faccio la storia. Loro la rendono migliore!




Capitolo 17 - Non il mio miglior compleanno



“Da quanto lo sapevate?” la voce di Arthur Weasley ruppe il silenzio, mentre lui spostava lo sguardo tra Harry, il suo figlio più grande e il fantasma del suo terzo figlio. Era chinato in avanti, ad aiutare la moglie quasi svenuta a rimettersi in piedi.


“Percy è riuscito a trovarmi questa mattina.” disse Bill. “Sono andato da Silente e Silente ha contattato Dobby. Dobby lo ha detto ad Harry. Bill ha annullato la sua Passaporta mentre la stava abbracciando.”


Harry evitò lo sguardo penetrante di Susan. Era arrabbiata per non essere stata avvertita. Quella puttana stava cercando di rapire il suo Harry! Susan non aveva notato che la sua bacchetta aveva trovato la strada verso la sua mano.


“Perché, Penny?” si sentì la debole voce di Molly Weasley.


L'espressione traslucida di Percy si indurì. “Perché in realtà è la figlia di Antonin Dolohov e la figlioccia di Voldemort.” Ci furono urla e grida ad attraversare la stanza. Penny poté solo guardarlo male di rimando, sebbene non stesse lottando contro la presa di Bill. “Oh, per favore, Penelope. Le occhiatacce mortali funzionano solo contro i viventi, stupida troia.”


Se la stanza non fosse già stata in tumulto per tutto ciò che era appena accaduto, lo sarebbe stata per il vile insulto di Percy. I pochi che lo conoscevano abbastanza bene sapevano che era qualcosa di completamente estraneo al suo carattere, ma, a dirla tutta, essere morti può alterare il tuo punto di vista sulle cose.


Silente prese parola. “Ritengo che il compito che ora ci spetta sia determinare il destino di Penny e comprendere la profondità del suo inganno.”


“Se non fosse per il nascituro, io direi di ucciderla e basta.” disse Harry, scioccando la stanza già stupefatta. 


“Harry!” urlarono svariate persone.


“Cosa? Presumo che niente di buono mi stesse aspettando dall'altro lato di quella Passaporta. Qualcuno di voi è appena stato quasi rapito? Vi siete dimenticati tutti abbastanza in fretta che lui mi è costato il mio padrino. Se è davvero legato a questa inutile pezzo di merda, gliela manderei indietro un pezzo alla volta.” Non c'era alcuna smentita nel veleno della voce di Harry. “Immagino che, data la sua condizione, non possiamo darle il siero della verità. Quindi, vuole fotterla mentalmente lei, Preside, o ci devo pensare io? Potrei far buon uso di un po' di pratica. Che ne dite se chiediamo al nostro caro vecchio Professor Piton, come cazzo è possibile che la fottuta figlioccia di Tom fottuto Riddle sia stata nella mia fottuta casa durante tutta l'ultima settimana e lui non ha sentito la necessità di menzionarlo?” La bacchetta di Harry piegò direttamente verso l'indirizzo del Professor Piton. 


“Non sono mai stato messo a parte del suo coinvolgimento, Potter. Smettila con queste accuse idiote.” disse Piton con voce calma.


“Tieni le mani dove posso vederle. Se fai solo una mossa verso la tua bacchetta, non sarà un Incantesimo Solleticante o uno Schiantesimo quello che userò. Com'è che sei qui, in ogni caso? Non ricordo di averti invitato. Considerata la nostra tesa relazione al momento, non credo che il Preside sia coinvolto nella questione di farti stare qui intorno, solo per il gusto di irritarmi. Cosa ti porta nella mia umile dimora oggi?” 


“Ho delle questioni dell'Ordine da discutere con il Preside. Nulla che ti riguardi.”


“Bella storia. Ti va di ascoltare la mia, di storia? Dice così. Sei venuto qui per guardare l'espressione di terrore sulla mia faccia mentre scomparivo verso qualsiasi trappola il tuo Padrone aveva messo ad aspettarmi.”


“Ancora altro blaterare incoerente. Ti disilludi a credere di essere così importante.”


“Sia il Preside che io sappiamo entrambi quanto io sia importante esattamente. Sai cos'è strano, Mocciosus? Al momento lui è qui nella stanza e non ha ancora detto una parola per fermare il nostro piccolo battibecco. Forse è curioso anche lui? Cosa ne dice, signore?” 


“Severus, in effetto io stesso sono incuriosito dalla tua presenza qui oggi. Ti prego, fa a tutti noi un favore e consegna la tua bacchetta. Ninfadora, se potessi...?”


Con riluttanza Piton consegnò la propria bacchetta. Tonks lo guardò compiaciuta. “Molto bene, se proprio volete saperlo, ho sentito una voce su un complotto per far del male a Potter. Intendevo accertarmi che il mio debito di vita verso la sua famiglia venisse ripagato completamente.”


“Non sentivo la puzza di così tanta merda da molto tempo.” disse malevolmente Tonks.


“Pensa quello che vuoi, Bellatrix, volevo dire Tonks. Errore mio. La somiglianza è notevole. Sembra influenzare anche  il tuo comportamento.” Lo schianto della mano di lei sulla sua faccia non riuscì a rimuovere il suo ghigno.


“Tonks! Severus! Basta!” La voce di Silente irradiò potere. “Perché non lo hai riportato prima alla mia attenzione?”


“L'ho appreso solo questa mattina e non c'era alcun modo di trovarla.”


“É vero. Sono stato con William e Percival tutta la mattinata. Restituiscigli la bacchetta. Severus, per favore, torna al castello. Ti seguirò dopo che avremo interrogato Penelope.” Tonks guardò Piton e fece cadere la sua bacchetta sul pavimento di fronte a lui. Lui la raccolse e si diresse verso la porta.


“Non mi piace la faccenda.” disse Harry, non appena questa fu chiusa.


“Non sono compiaciuto nemmeno io della situazione, Harry. Lui è una mia preoccupazione e dovrò trattarci in privato. Per ora, dobbiamo volgere la nostra attenzione verso la persona che ha reso chiara la sua alleanza in modo cristallino.” rispose Silente, spostando lo sguardo su Penny.


“Non ti dirò una dannata cosa, relitto.” Penny lo guardò solo per un secondo, prima di rompere il contatto d'occhi.


“Una sonda di legilimanzia globale richiederà un po' di tempo, ma è forse l'unica strada che rimane aperta per noi.”


Hermione prese parola, “Ha trascorso un bel po' di tempo insieme a Ginny. Forse dovremmo andarla a chiamare.”


Harry ci pensò per un minuto. “Potrebbe esserci un'altra strada aperta per noi. Tenetela qui. Torno subito.” Guardò Arthur mentre iniziava a salire le scale. “Signor Weasley, manderò giù Ginny mentre vado di sopra.”


Bussò alla porta della camera da letto di Ginny e la aprì. Ginny alzò lo sguardo dal libro che stava leggendo.


“Ciao, Harry. Sei venuto a prendere a calci una ragazza mentre è a terra?” disse lei con voce intrisa di sarcasmo.


“No. Porta il culo di sotto, ora! Clearwater è una traditrice. L'abbiamo scoperta ma non siamo certi di quanti danni abbia fatto. Non hai sentito le urla?” Non si preoccupò nemmeno di guardare l'espressione scioccata sulla sua faccia.


“Mamma ha messo un Incantesimo Silenziante sulla mia camera.” rispose, guardandosi attorno con preoccupazione e muovendosi velocemente fuori dalla porta.


Se Harry avesse pensato o avesse tenuto veramente allo stato emozionale di Ginny, probabilmente l'avrebbe avvertita che il fantasma di suo fratello la stava aspettando in cucina con tutti gli altri. Ginny urlò quando lo vide. Molly afferrò sua figlia.


“Cos'è successo, mamma?”


Molly guardò negli occhi sua figlia e indicò Penny. “Questa creatura è responsabile della morte di tuo fratello!”


Ginny guardò Penny, cercando di far scendere la propria mente a patti con ciò che aveva appena sentito. Penny le ghignò di rimando. “Qual è il problema, piccola Ginny? Stai iniziando a pensare a tutte le cose che mi hai raccontato questa settimana? Tutti quei segretucci e quelle osservazioni che hai condiviso con me, eh, piccola vacca? No, non è vero, non è lei la vacca. Tu sei solo la sua piccola vitella. É così triste che la ragazzina ingenua con cui nessuno vuole parlare al momento sapesse di tutto e di più.”


“Ginny, cosa le hai raccontato?”


“Noi... stavamo parlando. Le ho raccontato di tutte le cose successe a scuola. Pensavo che fosse nostra amica!”


“George, sei andato con lei al suo appartamento. Ha mandato qualche gufo o fatto chiamate tramite Metropolvere?” chiese Arthur.


“Uhm, penso che abbia spedito un gufo. Non la stavo esattamente guardando.” disse George.


“Cosa hai spedito?”


“Come se te lo dicessi per davvero, megera.” sputò Penny verso Molly.


“A dire il vero, lo farai.” La voce di Harry provenne dalle scale. Aveva ritirato uno degli artefatti sugli scaffali del Santuario. Riconobbe lo sguardo di riconoscimento sul volto di Susan.


“Harry, cos'è quella?” chiese Bill. Puoi sempre fidarti che uno Spezzaincantesimi individui un artefatto oscuro attraverso una stanza affollata.


“Questo è un artefatto della famiglia Black. A quanto pare, a volte arrangiavano dei matrimoni che non andavano poi tanto bene. A volte avevano bisogno che qualcosina tenesse in riga la sposa. Questa è una collana di irretimento. Da quello che mi hanno raccontato i quadri, funziona un po' come una Maledizione Imperius. Chiunque sanguini sulla collana dominerà la volontà di chi la indossa. Parlerà.”


“Non oseresti mai usare quella cosa su di me!” urlò Penny. Era terrorizzata.


“Oh, non la userò io su di te. Se tu venissi legata alla mia volontà, ti taglieresti la gola o te ne andresti a gironzolare sulla strada per finire investita da un camion o qualcosa di simile. Non c'è dubbio, ti voglio morta al momento. No, abbiamo bisogno di qualcuno con una volontà forte, qualcuno che non abbia paura di dire alle persone cosa dovrebbero fare e qualcuno che sia preoccupato per il benessere del bambino dentro di te. Signora Weasley, mi farebbe comodo il suo aiuto.”


Penny impallidì all'idea di venire asservita a Molly Weasley. Il pensiero che quella putrida megera controllasse la sua volontà le fece salire la bile in gola.


“Harry, questo è un artefatto oscuro. Forse non dovremmo usarlo..?” disse Molly.


“Vorrei anche che ci prendessimo un momento per considerare il cammino che ci si profila dinanzi. L'oggetto che possiedi offre una scelta difficile.” disse lentamente Silente. La stanza rimase tranquilla per un minuto.


Susan ruppe il silenzio. Aveva visto il proprio fidanzato usare le Maledizioni Senza Perdono. Ed eccolo lì con una collana che era praticamente una Maledizione Senza Perdono in forma solida. “No, ha ragione lui. Signora Weasley, vorrebbe davvero fare male a Penny o al suo bambino?”


“No.”


“Vuole sapere quante informazioni è riuscita a far trapelare ai suoi alleati?”


“Sì.”


“Lascerebbe che lei ferisse se stessa, il bambino o chiunque altro in questa stanza?”


“No, certo che no!”


“Allora lei è la persona perfetta.” Era un ottimo uso della logica.


Harry tornò allo scambio. “Signora Weasley, le nostre due opzioni sono usare questa collana o la legilimanzia per strapparle le informazioni dalla mente. Nemmeno quella è considerata esattamente magia 'amichevolmente bianca'. E anche se la usassimo, lei potrebbe opporcisi, specialmente se è stata addestrata, e ci vorrà del tempo, persino per Silente.”


Silente annuì tristemente. “Vorrei comunque che riconsiderassi questo corso d'azioni, Harry.”


“Con tutto il rispetto, signore, ma si debbono fare una o due scelte difficili nella propria vita. Io mi prenderò la responsabilità per questa.”


Molly Weasley ci pensò. Guardò suo marito e il fantasma del proprio figlio deceduto. “Percy, cosa ne pensi?”


“So che farai ciò che è meglio per il mio bambino.” rispose.


“Lo farò, Harry. Mostrami cosa fare.”


Usarono un coltello per estrarre del sangue dalla sua mano e lo fecero colare sulla collana. Penny iniziò a lottare disperatamente contro Bill e Ron che la tenevano. Iniziò a urlare volgarità contro tutti, mentre Molly raccoglieva la collana e si dirigeva verso sua nuora con uno sguardo determinato sulla faccia.


“No! Tienila lontana da me, stronza! Non ti azzardare a mettermela addosso! Ti faranno soffrire! Morirete tutti per questo! No! No! No!” urlò Penny, mentre la chiusura della collana veniva allacciata. I suoi occhi dardeggiarono selvaggiamente per la stanza e sembrarono divenire vitrei quando incontrò lo sguardo di Molly. Le sue urla calarono a un sussurro e poi svanirono completamente.


“Non mi controllerai mai.” disse Penny, guardando male Molly.


“Siediti, Penny.” L'espressione scioccata sulla faccia di Penny mentre si sedeva immediatamente sul pavimento fu senza prezzo.


“Puttana! La pagherai per questo. Me ne accerterò!”


“Non ti è più permesso usare un linguaggio volgare, Penny. Non sarà tollerato. Quando parlerai, lo farai come una vera signora o non lo farai affatto.”


“S-s-s-s-s-s! Argh!” cercò di articolare Penny, ma non riuscì a pronunciare la parola.


“Non ti è concesso lasciare questa casa senza il mio esplicito permesso. Non ti è permesso Smaterializzarti, Passaportarti o usare viaggi o chiamate via Metropolvere o qualsiasi altro mezzo. Non ferirai né fisicamente né magicamente nessuno in questa casa. Mi hai capito?”


“Sì.” La secca replica di Penny suonava sconfitta.


“Sì, cosa?” domandò Molly.


“Sì, Signora Weasley.”


Molly rimase seduta lì per un istante. Le sue labbra si protesero sia in un gesto pensieroso che arrabbiato. La cosa più snervante accadde dopo, Molly Weasley sorrise. Non era il solito caldo sorriso materno che tutti erano abituati a vedere. Era freddo e calcolatorio. “No, 'Signora Weasley' è fin troppo formale e penso che sappiamo come tu ti senta veramente nei confronti di tutti noi. Quindi, per favore Penny, chiamami mamma.”


Penny sembrava come se fosse appena stata schiaffeggiata fisicamente. “Non mi rivolgerò a te in tale maniera!”


“Sì, lo farai. Di' il mio nome.”


“Sei un sacco di mamma! Sei mamma Weasley! Sei Signora mamma! Mamma Molly! No!” urlò Penny, singhiozzando nelle proprie mani.


“Hermione, fammi un favore, cara, e portami un po' di fazzoletti. Scopriremo tutto ciò che ha riferito e qualsiasi altra cosa che potrebbe sapere.”


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Severus Piton era un uomo abituato a fare a modo proprio. Persino quella pericolosa linea sulla quale aveva sempre camminato era in ogni caso stata fatta secondo le sue condizioni. I suoi passi lo portavano in circolo attorno al corridoio fuori l'ufficio del Preside. La sua vita era stata vissuta secondo i suoi termini e, sebbene le circostanze spesso limitassero le sue scelte, erano ancora sue scelte da fare. Non sarebbe dovuto andare a guardare le espressioni dei fan di Potter dopo che la ragazza avesse attivato la sua trappola. Il Suo Signore gli aveva chiesto di osservare e fare rapporto. Avevano anche creato un eventuale piano per attirare Silente in una trappola con delle false informazioni. Nessuno aveva previsto l'arrivo del fantasma del marito morto della ragazza. Piton si complimentò con se stesso per aver portato furbamente con sé la sua bacchetta di riserva. Quanto erano stupide quelle persone? Sarebbe stato così facile uccidere la presuntuosa aspirante Bellatrix e usare il suo corpo per schermarsi. Nessuna meraviglia che fosse un miserabile fallimento come auror!


Era un'attestazione alla sua rapida capacità di pensiero che fosse stato capace di venirsene fuori con una scusa convincente così su due piedi. Non era sicuro che fosse a causa della tanta pratica o per via della loro stupidità. Tuttavia si rimproverò di nuovo quando giunse al suo punto cieco mentale - Potter. Qualcosa del ragazzo lo oltraggiava a livello basilare. Non si trattava più del fantasma del suo arrogante padre morto. Non c'entrava più l'attraente Mezzosangue che faceva danzare tutti sul palmo della propria mano. Non gli sarebbe dispiaciuto avere una possibilità con Lily Evans, ma lui non era una creatura smorfiosa, bieca e ossessiva come Minus. No, si trattava di Potter, del suo atteggiamento e della sua spavalderia. Del fatto che fosse lui a possedere il potere. I suoi recenti successi e il fidanzamento con quella strega insignificante avevano portato il ragazzo a pavoneggiarsi attraverso la casa del cane bastardo con una pomposità che avrebbe reso fiero Draco Malfoy.


Odiava tutti i piccoli vermi che strisciavano attraverso quei corridoi, persino i piccoli Serpeverde. Ogni classe diventava progressivamente peggio. Il suo metodo per raccomandare i suoi Prefetti - visualizzava ogni studente e stabiliva quale fosse quello che volesse scorticare vivo di meno. Tuttavia i vermi avevano qualche utilizzo. Poteva tollerare una conversazione per brevi periodi di tempo con la maggior parte di quelli sopra il quarto anno. In qualche modo, essere Capo della Casa Serpeverde era peggio che delle altre. Grifondoro, Corvonero e Tassorosso erano infestati di Nati Babbani, sguinzagliati nella 'novità' dell'essere magici. I suoi studenti, quasi senza eccezione, provenivano da famiglie Purosangue. La disgustosa corruzione nella società aveva un effetto a cascata collaterale, ovvero alcuni coccolati principi e principesse venivano a scuola e rimanevano stupefatti che un elfo domestico non gli portasse la colazione su nei loro dormitori, su un piatto d'argento puro. Lui non sottraeva mai dei punti, ma Gazza lo aiutava sempre a spezzare le misere convinzioni dei primi anni. Alcuni genitori protestavano che i loro eredi riportassero a casa delle orribili immeritate punizioni, passate a sgrassare cose a mano o a pulire orinatoi, ma la maggior parte trovava rinfrescante osservare qualcuno che fosse desideroso di disciplinare i propri bambini. 


Ogni anno raggruppava in un'aula vuota l'intera Casa la notte dopo lo smistamento e duellava contro entrambi i Prefetti del settimo anno, uno alla volta, di fronte a tutti. Dopo aver liquidato i due, affrontava contemporaneamente tutti e quattro i Prefetti del quinto e del sesto anno. Di solito questi erano troppo intimiditi da qualsiasi cosa lui avesse appena fatto ai due del Settimo per poter essere veramente efficaci. Era un modo semplice e brutale di mostrare alla Casa chi era al comando e tendeva a far sì che gli anni più giovani ci pensassero due volte prima di avvicinarlo per problemi triviali. 


Così, se ne stava a passeggiare davanti al gargoyle, aspettando il ritorno del Preside, dal quale avrebbe ricevuto una sferzata di parole mediamente gentili, seguita da diverse ripetizioni di 'Sono davvero deluso dal tuo comportamento.' Dopodiché Severus avrebbe promesso ancora una volta di indirizzare la propria rabbia verso qualsiasi cosa stesse escogitando la cavità anale del vecchio relitto questa volta. Avendo sopportato la maledizione della tortura per mano dell'Oscuro Signore in persona, qualsiasi cosa che il Preside potesse offrire sarebbe stato ridicolo a dir tanto. 


Il Suo Padrone sarebbe stato adirato a causa del fallimento di Clearwater. Sarebbe stato interessante osservare quanto l'Oscuro Signore tenesse alla prole illegittima di Dolohov. Se il Signore Oscuro effettivamente teneva alla ragazza, Severus sarebbe stato curioso di vedere la sua reazione. Dolohov avrebbe richiesto intervento immediato. Realisticamente, a Severus non piacevano le sue possibilità di tentare da solo un salvataggio da quel posto.  


Altri dieci minuti d'attesa e poi il gargoyle si mosse di lato, a significare che il Preside era tornano nel proprio ufficio. Mentre si incamminava su per i gradini, il marchio sul suo braccio bruciò. Lo informava che anche il Signore Oscuro desiderava un momento del suo tempo. Era conveniente, in quanto aveva già progettato di lasciare Silente con quella scusa, sia se fosse stata vera che non.


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“Festa interessante quella che hai tenuto, Harry. Artefatti oscuri, spie traditrici e torta deliziosa - non possiamo dimenticarci della torta.” disse Remus, avvicinandosi alle spalle di Harry. Harry si era spostato nel salotto al momento, non desideroso di ascoltare ulteriormente la voce meccanica di Penelope e sapendo che tutte le persone presenti in quella casa erano ora diventate una priorità principale sulla lista delle 'cose da fare' di Riddle. Aveva visto la faccia di Neville contorcersi dalla rabbia quando Penny aveva suggerito quanto sarebbe stato facile catturare i Lovegood in Svezia. Silente se n'era andato dopo quello, per parlare con Piton e vedere se si potesse mandare un avvertimento ai Lovegood.


“Di certo non il mio miglior compleanno.” rispose ironicamente Harry. 


“Ecco, questo è per te.” Remus gli porse un libro davvero molto vecchio. Il titolo sbiadito diceva 'L'Arte Suprema - l'Evocazione'. “Ora che hai quasi finito con la Smaterializzazione, giovane mago, penso che sia tempo di mettere alla prova il potenziale grezzo dentro di te. Non sono a livello di Silente o Minerva, ma non sono tanto male. Posso farti iniziare. Ti andrebbe di provare qualcosa ora?”


“Certo, andiamo nella biblioteca.” disse Harry, intenzionato ad allontanarsi dalla folla che circondava Penny al tavolo della cucina. Al momento stavano cercando, con risultati controversi, di descrivere ogni stanza del quartier generale di Riddle. Hermione, Lisa e Terry Boot stavano provando a disegnare una sorta di mappa del posto. Harry fu scioccato dall'apprendere che Minus aveva creato un tavolo a mappa simile alla Mappa del Malandrino. Remus risposte che il ratto era stato piuttosto dotato a Incantesimi e Rune. Non era mai stato tra i primi della classe, ma Peter era stato un membro contribuente dei loro scherzi. In primo luogo, James e Sirius sognavano gli scherzi e poi James, Peter e Remus provavano a trasformarli in realtà.


“Quindi, cosa aggiungeva esattamente Felpato all'equazione?” chiese Harry.


“Era praticamente a capo dell'attuazione. Una volta che noi riuscivamo a brevettare la pozione o quello che era, Sirius pianificava il quando, dove e come. Lui e James fornivano anche i galeoni.” replicò Remus, aprendo la porta della biblioteca. 


“Allora, cosa vorresti che facessi come prima cosa?” disse Harry, guardando il libro tra le sue mani.


“Be', aprilo a pagina 210. Hagrid mi stava dicendo che ha perso la sua ascia in Francia. Penso che l'apprezzerà anche di più se sarà da parte tua. La forma è piuttosto basilare, legno per il manico e argento per la lama.”


“Argento?”


“I lupi mannari stanno diventando irrequieti e la luna piena è vicina.” disse Remus, scrollando le spalle.


Per le successive due ore, Harry lavorò sotto l'occhio vigile di Remus, creando il manico e la lama. L'ascia temporanea era stata fatta di metallo per permettere a Remus di testare il bilanciamento dell'arma. Harry si chiese dove Remus avesse precedentemente brandito un'ascia. Forse era meglio non chiedere. Remus gli insegnò come portarsi oltre a quello che era chiamato 'punto d'incrocio'. In termini matematici si tratta del punto dove un mago o una strega riesce a immettere abbastanza potere nell'evocazione da renderla permanente. Remus glielo dimostrò facendo Evocare ad Harry prima delle posate temporanee e poi permanenti. Harry era stanco dopo che ebbe finito il pezzo. Non era niente di fastoso, ma era bilanciata e appariva pericolosa.


Harry sapeva che tendeva ancora a immettere troppo potere nelle sue Evocazioni. La vera arte consisteva nell'usare solo abbastanza potere per renderla vera. L'Evocazione era conosciuta per l'essere la branca più dispendiosa della magia, il ché era il motivo per cui gli evocatori più capaci erano coloro con un'intuizione intrinseca riguardo la propria magia e i propri limiti. Parlarono mentre lavoravano; Remus gli chiese le parole esatte della profezia. Dopo che Harry ebbe fatto un rapido giochetto di venti domande per assicurarsi che Lunastorta fosse esattamente chi diceva di essere, parlarono per qualche momento delle possibili interpretazioni. Harry disse persino a Remus della sua battuta a Silente sul fatto che, se avesse ordito lui un'agguato, magari sarebbe stato possibile per qualcuno uccidere Riddle. Lunastorta riconobbe la possibilità, ma fu un po' scettico.


“Altri oggetti interessanti nella tua stanza magica?” chiese Remus, mentre Harry prendeva fiato dopo aver finito il regalo di Hagrid.


“Sì.” disse lui semplicemente.


“Ti va di fornire dettagli?”


“Non proprio. Ma se Hagrid dovrà incrociare dei lupi mannari, ho un pugnale che cola argento come veleno se una falce viene inserita nel manico. Pensi che potrebbe piacergli?”


“Sì. Penso proprio di sì. Ricordo che una volta Sirius accennò al fatto che la sua famiglia possedesse una daga simile.” rispose Lunastorta, rabbrividendo all'idea.


“L'andrò a prendere prima che torniamo di là. C'è altro di cui vuoi parlare?”


“Come sta andando tra te e Susan?”


“Considerato tutto, penso piuttosto bene. Io credo di ottenere il meglio di una circostanza, ma lei sembra pensarla diversamente. Che mi dici di te e Tonks?”


Remus gemette. “Sta mettendo su scuse per evitarmi. La perdita della sua abilità sta davvero iniziando a irretirla.”


“Peccato che non riusciamo a darle un calcio nel sedere... Aspetta un minuto, dannazione! Forse possiamo. Scommetto che Ginny ha ancora qualche avanzo di Polisucco. Credo che i suoi genitori l'abbiano confiscata. Che succede se lei la beve e muta? Magari potrebbe dare di nuovo un calcio iniziale alle sue abilità.”


Remus apparve come se qualcuno avesse appena sottolineato che il sole sorge ad est. “Merlino! Una risposta così ovvia, non riesco a credere che nessuno c'abbia pensato. Vale un tentativo. Vai a prendere quel pugnale. Io andrò a parlare con Arthur.” Remus corse praticamente fuori dalla stanza, come un bambino diretto verso la sezione dolci di un buffet.


Nemmeno dieci minuti dopo, Tonks era in piedi nella biblioteca a chiedersi cosa stesse accadendo. Remus e Arthur erano tornati con il bottino di contrabbando; avevano fermato Mandy Brocklehurst mentre si dirigeva al bagno e l'avevano convinta a donare un capello alla causa. Quando Harry e Remus spiegarono l'idea, Tonks apparve scettica. Era come se si stesse rifiutando di permettersi qualche speranza. In fine Remus la convinse a prendere la Polisucco. La guardarono cambiare dalla versione di Bellatrix e quella di Mandy. Tonks stette lì in piedi per un minuto, ad ammirare una faccia differente nello specchio, quasi gustandone l'effetto.


Remus parlò, “Okay, ora prenditi il tuo tempo e muta il colore dei capelli.” Tonks chiuse gli occhi e i mori capelli lisci, normalmente appartenenti a Mandy, divennero biondi. Deliziata fece immediatamente le sue migliori imitazioni di Hannah e Chelsea Abbott.


“Cosa succede quando la pozione esaurisce il suo effetto? Pensate che sarò ancora in grado di farlo?” Tonks suonava un po' isterica.


“Che incantesimo ti ha gettato addosso?” chiese Arthur.


“Non so. Me lo ha sibilato.”


“Quindi potrebbe averlo detto in Serpentese.”


“Aspettate, fatemi prendere il Pensatoio di Susan.” Harry entrò nel Santuario. Si fermò per un momento davanti al bacino, mentre rimuoveva i ricordi e li rimetteva nella propria testa. Dovette rivivere tutti i momenti più terrificanti delle sue avventure. Non era esattamente così che voleva passare il resto del suo compleanno, con quei ricordi freschi nella testa. Sfortunatamente, i Pensatoi possono contenere le memorie di un solo individuo alla volta e Tonks ne aveva bisogno in quel momento. Non avevano nemmeno alcuna di quelle fiale speciali usate per preservare i ricordi. Erano sulla lista di compere per la prossima volta che qualcuno si fosse avventurato a Diagon Alley.


Tornò e trovò tutti ad aspettarlo impazientemente. “Scusate, ho dovuto rimuovere i ricordi che erano già nel bacino. Tonks, potresti mostrarmi l'intera battaglia contro di lui? Voglio vedere come Moody e Kingsley hanno provato a combatterlo.”


“Okay, Harry.” rispose Tonks con voce bassa. Si concentrò per un buon minuto intero e poi ritirò il ricordo. Remus si offrì di accompagnare Harry nella memoria. Tonks non voleva averci nulla a che fare. A dire il vero, sembrò un po' a disagio con Remus che sarebbe entrato nel suo ricordo, ma non disse niente.


Pochi secondi dopo, Harry e Remus si trovavano in mezzo alla camera centrale. Guardarono Riddle spedire fuori i suoi due Mangiamorte e sfidare i quattro. Entrambi si mossero per mettersi accanto a Riddle e ascoltare gli incantesimi che stava lanciando. Remus intervenne diverse volte per spiegare i dettagli dell'incanto. Per quanto riguardava alcuni, Remus era chiaramente perplesso, come nel caso di una delle maledizioni quasi fatali alle quali Kingsley aveva a malapena resistito. Harry guardò le ferite superficiali sofferte da Riddle e il tipo di armatura che stava usando.


“Forse Hagrid può identificarla?” urlò Harry sopra il frastuono della mischia. Harry schivò per riflesso mentre svariate Maledizioni di Moody gli passavano attraverso. La morte di Alastor Moody fu triste in modo quasi patetico dopo la scioccante morte violenta di Kingsley. Seguirono Riddle su per i gradini e lo ascoltarono tormentare Tonks. In fine, quando le sussurrò all'orecchio, solo Harry poté sentirlo dire la seguente cosa in Serpentese.


“Stupida puttana ignorante!”


Il ricordo terminò e loro rimossero le loro teste. “Qual era l'incantesimo?” domandò Tonks quasi con frenesia.


“Non c'è stato alcun incantesimo oltre alla Maledizione Imperius. Ti ha semplicemente insultato in Serpentese.”


“Ha lanciato un incantesimo!”


“No, non l'ha fatto.”


“Deve averlo lanciato... dimmi qual era!” C'era uno sguardo leggermente folle negli occhi di Chelsea Abbott mentre Tonks continuava a impersonarla. Era quasi sconcertante. Si stava muovendo un po' aggressivamente verso Harry.


“Penso di aver capito.” disse Remus, facendo sì che tutti si fermassero a guardarlo. “Ha usato il trucco più vecchio del mondo, il potere della suggestione. Ti ha detto che l'avrebbe fatto. Tu hai creduto che poteva farlo e non ti sei permessa di farlo sin da allora, a causa della tua paura di lui. Quant'è ironico, un uomo così potente che usa un semplice trucchetto babbano come questo...”


“No! Mi ha gettato addosso un incantesimo! So che l'ha fatto. Lo so!” Tonks cadde al suolo, singhiozzando. Remus raccolse la sua piccola figura e la tenne stretta mentre piangeva contro di lui. Harry ondeggiò la propria bacchetta e rimise il Pensatoio nel Santuario. Poi guardò verso Arthur Weasley, che aveva raccolto l'ascia e il pugnale, e entrambi lasciarono la biblioteca, lasciando il lupo mannaro ad aiutare la sua metamorfomagus con le cicatrici mentali della battaglia.


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Lord Voldemort sedeva sulla sua sedia, posizionata ad ore dodici presso il tavolo circolare. Accarezzava il suo animale, Nagini, mentre aspettava delle notizie. Era poco abituato alle attese. Se il piano avesse funzionato, sarebbe stato un colpo davvero magistrale. Severus sarebbe stato lì e loro avrebbero gettato la trappola per Silente. C'erano solo pochi dei suoi Mangiamorte presenti nella sala. Il rapporto di Antonin riguardo ai progressi di sua figlia era stato incoraggiante. Peter era già stato spedito in Svezia per parlare del suo incontro con qualcosa chiamato Ricciocorno Schiattoso. Potter si stava modellando a divenire un valido avversario. Sarebbe stato interessante vedere se avrebbe ceduto e gli avrebbe detto la profezia o avrebbe sacrificato un amico.


L'incontro con i lupi mannari era andato bene. Le oppresse creature oscure erano giunte al loro punto di rottura e persino l'ascesa di Scrimgeour non poteva impedire che i pezzi fossero inseriti nel puzzle. Gli alleati politici e i seguaci di Lord Voldemort stavano facendo del loro meglio per mettere in difficoltà il nuovo governo, ma il nuovo Ministro stava cavalcando l'onda dell'opinione - o di disperazione - pubblica. Il sostegno di Potter aveva condotto fuori dal dissidio paralizzante che aveva infettato il Wizengamot. L'alleanza del suo avversario con i goblin era una mossa intrigante. Avrebbe potuto strappare grandi vantaggi o avrebbe potuto esplodergli in faccia. Era evidente che Silente non avesse nulla a che fare con la faccenda. Era uno stratagemma fin troppo temerario per il 'leader della luce'. Il primo atto di Scrimgeour era stato formare un esercito di difesa di volontari, offrendo una paga sorprendente buona a dei maghi e delle streghe mediocri per garantire delle difese ausiliari agli auror. Aveva dato i dettagli a Malfoy e a Faircloth per monitorare e impedire il reclutamento. Faircloth era arrivata anche a suggerire che Scrimgeour forse voleva che la forza di volontari fallisse, per poi poter giustificare la leva obbligatoria. Eliminare Potter ora avrebbe virtualmente rovesciato l'amministrazione di Scrimgeour.


Sfortunatamente per ogni due passi in avanti, il karma lo costringeva nuovamente ad arretrare. L'incontro con i vampiri era stato un completo e assoluto disastro. Aveva fatto dislocare a Antonin uno dei suoi Mangiamorte verso il clan di vampiri in Italia, per richiedere una riparazione e per assicurarsi che il messaggio agli altri tre clan pretendesse il doppio. I vampiri in Francia erano cosa sicura. Alcuni stavano già tentando di fare delle incursioni alle comunità Veela del luogo. Era possibile, anche se ancora dubbioso, che sia i clan italiani che cechi si sarebbero uniti a loro, ora. L'emissario ceco era uno dei favoriti del leader di quel clan. Il quarto aveva incrociato la sua strada. La cattura di Parkinson non era importante, ma la morte di Nott era un po' più dannosa. Era stato un combattente abile e, sebbene non ricca quanto i Malfoy erano stati prima del tradimento della puttana, la famiglia Nott lo aveva invero aiutato a riempire di galeoni i suoi bauli.


Periodicamente gettava delle occhiate giù, verso il punto di materializzazione sula mappa del tavolo, e si domandava se quel giorno l'Universo si sarebbe piegato al suo volere o avrebbe scatenato nuovamente la sua ira. Aveva già convocato una volta Piton. Forse una seconda convocazione con un assaggio di dolore attraverso il Marchio Nero avrebbe ricordato a Severus che Lord Voldemort non gradisce esser tenuto in attesa.


“Tu! Vieni qui!” abbaiò alla donna che stava lavorando a un grande rotolo di pergamena davanti a uno dei tavoli nell'angolo. Era forse nella sua tarda quarantina, una delle reclute di Azkaban. Si affrettò verso di lui, inginocchiandoglisi davanti e baciando il bordo delle sue vesti. Nagini abbassò il muso per osservarla, facendo tremare ancora più violentemente la donna già spaventata.


“Sì, Padrone?” chiese la voce tremante di lei.


“Qual è il tuo nome?”


“Helen Edgecombe, Milord.”


“Ah, sì. Stai lavorando a un modo per sovvertire il sistema della Metropolvere a nostro uso. Come procede il lavoro?”


“Rintracciare le persone sarà relativamente semplice da ottenere. Una volta che avremo acquisito una copia del database di firme magiche del Ministero e un aggiornamento dei dati sulla rete della Metropolvere, potrà essere operativa entro due mesi. La seconda fase durerà molto probabilmente tra i dodici e i quattordici mesi. Coinvolgerà il reindirizzamento della Metropolvere, che si tratti di qualcosa di banale, come indirizzare le chiamate di emergenza ai nostri camini cosicché non saranno mai ricevute da loro, o del rapimento diretto di una persona durante i viaggi via camino. Ho partecipato a diversi gruppi di ricerca dove questa teoria è stata ipotizzata. Ci sono un paio di americani che potrebbero esserci utili. Ho chiesto a Lucius il permesso di contattarli. La loro partecipazione volontaria potrebbe risparmiarci almeno quattro mesi sulla seconda fase.”


“Parlerò con Lucius al riguardo. L'idea di controllare un pezzo critico dell'infrastruttura mi alletta. Sei in un momento critico per interrompere il tuo lavoro?”


“No, Milord.”


Voldemort ridacchiò mentalmente, sapendo che era difficile che, anche se fosse stata sul punto di scoprire il segreto dell'universo, avrebbe risposto di sì. Irradiava terrore mentre lui ricordava che era una dei sostenitori più capaci di Caramell.


“Il tuo braccio, per favore, mia cara. Devo contattare uno dei miei ribelli devoti e ricordargli che la mia pazienza ha i suoi limiti. Questo farà un bel po' male, in quanto tu sarai il condotto che gli porterà il mio sottile promemoria. Se dovessi rifare tutto d'accapo, proverei a limare alcuni dei difetti, ma si tratta ancora e tuttavia di una delle mie avventure più complesse e di successo all'interno della magia di sangue.”


Helen Edgecombe offrì il proprio braccio al suo Signore Oscuro, provando rimorso per le scelte della sua vita che l'avevano condotta a quel punto. Il dolore dilaniante percorse il suo corpo pochi secondi dopo, facendo sì che lei si contraesse in convulsioni di agonia. Non era un dolore vicino alla maledizione della tortura, ma non era qualcosa che si potesse ignorare facilmente.


I pochi altri presenti nella stanza tentarono di comportarsi come se nulla fosse fuori luogo, molto probabilmente mentre ringraziavano i Poteri a cui rivolgevano le proprie preghiere di non esser stati scelti.


Guardò in basso verso la tremante massa di carne sul pavimento di fronte a lui, sapendo che solo un quarto del dolore effettivo era stato spedito a Severus. Era qualcosa di terribilmente inefficiente. Per causargli dolore sostanzioso avrebbe dovuto usare la maledizione di tortura. Sperava di aspettare fintanto ché Severus fosse stato lì presente per usare quella particolare punizione. Guardò la donna strisciare via da lui e lottare per rimettersi in piedi. Riguadagnando una qualche forma di compostezza, cercò di incamminarsi di nuovo, quanto più graziosamente poteva, verso i suoi rotoli di pergamena e diagrammi del sistema di Metropolvere.


Lord Voldemort fu obbligato ad aspettare altri due minuti prima che il punto sulla mappa con la targhetta 'Severus Piton' appuntata al di sopra apparisse nel punto di Materializzazione e si incamminasse verso la sala principale. Mentre aspettava, appellò pigramente due ratti dalla gabbia nel magazzino. Le creature inferiori squittirono d'orrore mentre Nagini li afferrava al volo uno per volta.


“Va' a digerire il tuo pasto alla calda luce del sole, mia compagna più leale.” sussurrò, guardando il rettile mostruoso strisciare via da lui. Se aveva calcolato correttamente i tempi del proprio ordine, Severus avrebbe dovuto aprire la porta proprio in quel momento. Il Signore Oscuro sorrise di divertimento mentre Piton apriva la porta per affrontare l'intera stazza del serpente gigante con due grossi bozzi nel proprio corpo. Nagini diede un sibilo d'avvertimento all'uomo mentre gli passava di fianco.


“Entra e fai rapporto, Severus. Non gradisco di esser fatto aspettare.”


“Le mie scuse, Padrone, sono stato trattenuto dal vecchio sciocco. La tua figlioccia ha fallito.”


“Cosa!?”


“É stata smentita dal fantasma del suo defunto marito.”


“E perché tu non eri a conoscenza di questo prima?” Voldemort permise al suo volto di mostrare una momentanea espressione di sorpresa.


“Il fantasma è apparso solo questa mattina e ricorderai che ero qui questa mattina ad assisterti nel progettare la trappola prevista per Silente, qualora lo stratagemma fosse stato portato a compimento.”


Voldemort guardò di rimando il suo servo, “É un'impressione mia o Silente sta iniziando a tagliarti fuori dai dettagli delle sue operazioni? La lettera di Penny conteneva più informazioni di quelle che sarebbero normalmente accessibili a te. Ci sono due possibilità. O tu mi stai nascondendo deliberatamente delle informazioni o il vecchio sciocco non si fida più di te. Ti ritengo troppo furbo per la prima, quindi assumiamo che sia la seconda.”


“Milord, odio ammetterlo ma devo concordare con la tua asserzione. Sono incerto su quanto ancora durerà la mia posizione tra di loro. L'unica cosa positiva di questa faccenda è che molto probabilmente non dovrò mai più insegnare a dei piagnucolosi undicenni come fare a portare a ebollizione una pozione.”


“Tuttavia, la tua missione originaria...”


“Sì, Padrone. Farò ogni sforzo possibile per ottenere la piena profezia. Silente ha già rilasciato la parte conosciuta al resto dell'Ordine. Potter la conosce per intero. Sono certo che la conosca anche la sua puttana. Spero di riuscire a usare l'una per carpirla dall'altro.”


“É un piano appetibile. Rapirne uno potrà funzionare allo stesso modo. Preferirei che prendessi Potter, ma la sua donna andrà bene, se necessario. Cosa intendono fare con Penny?”


“Non ne sono certo. Silente mi ha rispedito alla scuola ad aspettarlo.”


“Scoprilo. Avrò bisogno che collabori con Antonin per formulare delle opzioni per il suo salvataggio.”


“Sì, Milord.” disse Severus, realizzando che il Suo Padrone volesse in effetti vedere la sua figlioccia salvata. Sfortunatamente, l'incantesimo a protezione della casa non gli permetteva di fare breccia al suo interno con coscienza. Avevano provato diversi piani elaborati che prevedevano Piton che Schiantava diversi Mangiamorte e provasse a fare una Passaporta per quella destinazione o che attivasse una parola chiave con l'intento di svegliarli non appena fossero giunti lì, ma la magia dell'incanto rifiutava di permettergli di creare una Passaporta per il quartier generale segreto. Diversi appartenenti alla cerchia ristretta stavano tentando di fornire al Signore Oscuro un modo per spezzare l'Incanto Fidelius posto sul quartier generale dell'opposizione.


“Mi chiedo quanto possa aver appreso il fantasma mentre si trovava qui. Dovrai scoprire anche quello. Sospetto che il caro Albus richiederà una riunione del suo piccolo club per discutere di Penelope. Apprendi tutto ciò che puoi, con qualsiasi mezzo ritieni necessario.”


Severus si alzò in piedi, sapendo di essere appena stato congedato. Anelò a un mondo libero da Silente, Potter e Signori Oscuri. Sfortunatamente la semplice realtà era che il suo lato era stato scelto molto tempo prima, quando aveva preso il marchio sul suo braccio.


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“É una bellezza. Hai fatto proprio un bel lavoro, un filo bello tagliente e bilanciata bene di peso.” disse Hagrid, soppesando l'ascia. Il mezzo-gigante diede delle pacche sulla schiena di Harry con abbastanza forza da far tremare la sua colonna vertebrale. “Mi assicurerò di usarla ben bene.”  


“Stavo sperando di ottenere da te qualche indizio su come si spara con una balestra.”


Hagrid lasciò che un'espressione cupa, piuttosto estranea a lui, attraversasse il suo volto. “Non so proprio quando sarà di nuovo libero, ma ogni secondo che riesco è risparmiare è tuo, Harry. Manderò una voce tramite Remus se mi troverò nei pressi. Il pugnale è un bell'attrezzo, ma qualcosa di quest'ascia mi colpisce proprio qui.”


I due uomini si scambiarono un sorriso, prima che Harry venisse nuovamente circondato da un altro potente abbraccio.


“Be', è meglio che me ne vado. Remus ed io dobbiamo parlare di alcune cosette. Continua a fargli vedere chi comanda e che Harry Potter non è qualcuno con cui scherzare.”


Harry osservò Hagrid e Remus andarsene. Remus gli ricordò di riposarsi per le ulteriori Evocazioni e Smaterializzazioni del giorno dopo. Dedusse, dal modo in cui agiva, che Hagrid sarebbe stato presto via per una missione pericolosa. Harry era tentato di fargli pressione per ottenere qualche dettaglio, ma uno sguardo rivolto al tavolo della cucina, dove stava iniziando la quarta ora di interrogatorio di Penelope Clearwater-Weasley, lo dissuase dal tassare il suo amico al riguardo.


Ron gli si avvicinò dopo che Remus e Hagrid se ne furono andati. “Un'ascia bella cattiva quella che hai dato a Hagrid. Era un altro oggetto di famiglia del Black?”


“No. L'ho fatta io con l'aiuto di Remus. Ha iniziato a mostrarmi le Evocazioni. É piuttosto stancante, ma stupefacente allo stesso tempo!”


“Mi dovrai far vedere come si fa. Ho sempre voluto creare una spada. Al momento avrei in mente un uso abbastanza buono per quella.” disse Ron, guardando la propria cognata traditrice.


“Immagino che normalmente questa sia la parte in cui uno di noi ricorda all'altro che non dovremmo abbassarci al loro livello ma, giuro, voglio quella troia morta.” replicò Harry.


Un'altra voce si unì alla conversazione, la voce etera di un uomo morto, “Sono in qualche modo combattuto. Vorrei che mio figlio crescesse con una madre, ma preferirei che non fosse lei. Harry, giunge tardi, ma vorrei scusarmi per le mie azioni mentre ero ancora tra i viventi. Ero troppo orgoglioso per ammettere di avere torto e troppo stupido per tornare indietro dalla mia famiglia e ammettere i miei errori. Ho lasciato che mi dissuadesse dal provare a riconciliarmi con loro almeno una dozzina di volte durante lo scorso mese.”


“Non so se significa qualcosa, Percy, ma non tengo nessun tipo di cruccio contro di te. Forse posso metterti in contatto con il Ministro Scrimgeour. Potrebbe essere in grado di usare le tue capacità anche nella tua forma presente.”


“Una volta garantito che mio figlio sarà in mani sicure, non vedo perché no. La mia conoscenza di come funziona o non funziona il governo potrebbe essere utile al Signor Scrimgeour.”


Harry, Ron e Percy continuarono a chiacchierare. Harry portò a galla anche alcune delle storie che Charlie Weasley gli aveva raccontato la notte in cui Percy venne ucciso. Di un paio nemmeno Ron ne aveva mai sentito parlare. Era divertente e strano allo stesso tempo. Harry non aveva mai conosciuto nessuno in vita che poi fosse diventato un fantasma. Percy era parimenti sorpreso che Charlie fosse stato requisito da Narcissa Black sia come guardia del corpo che come ragazzo giocattolo.


Susan si avvicinò per unirsi al gruppo. Si avvicinò ad Harry e lo abbracciò. Gli abbracci di Susan normalmente erano qualcosa di dolce e gentile. Quello aveva un bel po' di tensione e forza dietro.


“Quant'è brutta la faccenda?” chiese Harry.


“Un bel po'. Ha spedito due lettere. La prima faceva dei nomi. La seconda era piena di interessanti osservazioni, come sui talenti di Hannah e Chelsea.”


“Va tutto bene. Lo supereremo.”


“Non va tutto bene. Ti ho quasi perso!” sussurrò lei, stringendolo più forte.


“Calma, tigre. Non ti libererai di me così facilmente.” disse, facendo scorrere la mano tra la sua chioma. A lei piaceva che si giocasse con i suoi capelli. Ron e Percy scivolarono via da loro - Percy piuttosto letteralmente.


“Non proprio un felice compleanno, eh?”


Harry ripensò a una giornata iniziata in modo tanto promettente, solo per poi finire in tradimenti, bugie e inganni. Per non parlare dell'aver dovuto ritrasferire dal Pensatoio alla propria testa tutte le sue 'avventure'.


“No, penso proprio di no. La buona notizia è che sono ancora qui, ho te e, con un po' di fortuna, qualcosa che ci dirà quella lurida stronza ci permetterà di rispondere in modo diretto al suo colpo.” disse Harry, terminando con un bacio.












Note dell'autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da Luc_y.)


Be', ecco qui un'altra puntata. Ci sarà una brave pausa dalla scrittura mentre studierò per l'esame professionale per il mio vero lavoro. Per i geek del computer tra di voi, è lo scritto del CCIE (mi prenderei una pausa più lunga se fosse la pratica!). In ogni caso non si tratta di una passeggiata e devo sostenerlo il 24 luglio. Quindi questo è l'ultimo aggiornamento regolare fino ad allora. Se riesco a prendermi un po' di tempo libero, proverò a fare un aggiornamento irregolare. Come sempre, discussione intera e divertimento su Darklordpotter(punto)net. - Jim



Note dell'autore sul forum:

(Queste note sono state scritte da jbern e postate sul forum apposito per TFTCD; tradotte da Luc_y)


Note d'autore del capitolo 17 -


Scena 1 - Il giusto premio per Penny. La mia parte del capitolo preferita è quando ci si avvicina alla versione canon di Molly e la si convince a usare un artefatto oscuro su qualcuno, cercando di mantenere il tutto credibile. Il linguaggio di Harry era un po' sopra le righe, credo. O almeno così mi sta dicendo un po' di gente. In ogni caso io riuscirei ad immaginarlo.


La versione originale di questa scena vedeva Piton essere scovato come traditore. L'ho riscritta per conservare la cosa per un capitolo più tardivo. Onestamente l'originale si leggeva meglio di quella definitiva, ma non era ancora giunto il momento. Nell'originale Piton riusciva a scappare. Ero anche intenzionato a fargli attaccare o i genitori di Hermione o chiunque l'Ordine avesse messo a fargli la guardia, oppure Ted e Andromeda Tonks.


Ginny è in uno stato emozionale piuttosto delicato al momento. Le cose non le stanno andando molto bene.


Scena 2 - Uno sguardo all'interno della mente di Piton. Pensate che a quest'uomo piaccia veramente insegnare ai bambini? Lo so, ho letto diverse storie al riguardo ma semplicemente non riesco a vedere il Severus redento. Non ho ancora deciso il suo destino in Bungle, ma ho il lusso del tempo lì. Forse è un punto di vista differente sulla casa Serpeverde rispetto a quello a cui siete abituati, ma io penso che sia credibile. Malmenare i Prefetti/Capo Scuola del settimo anno e poi pulire il pavimento con quelli del quinto e sesto tiene di certo i piccoli Malfoy e Nott in riga.


Scena 3 - Com'è che in tutte quelle fanfiction di buoni sentimenti, a prescindere da ciò che sta succedendo, Harry ha sempre il "Migliorissimo Compleanno di Sempre!"…? In questo caso il suo padrino è morto, un signore oscuro gli sta dando la caccia, questa stronza ha appena cercato di rapirlo e, in cima a tutto, ha dovuto riassorbire tutti i ricordi dei suoi confronti con Voldemort con scarsa possibilità di prepararsi mentalmente a farlo. Remus ha ragione, sono sicuro che la torta fosse deliziosa. Se Jack of Diamonds sta leggendo, potrebbe realizzare il motivo per cui sono stato così critico riguardo l'Evocazione nella sua superba storia, dato che stavo lavorando alla mia teoria personale sul tema. Spero che vi piaccia la mia spiegazione. Per me l'Evocazione è basata su controllo e limitazioni. 


Tonks viene curata. A dire il vero stavo pianificando di mettere Ron o Neville ad offrire la soluzione, ma non sono riuscito a farlo funzionare con la scena, così è toccato ad Harry avere il flash di genialità. Voldemort sa quanto intimidisce le persone. Sa cosa possono fare paura e intimidazione su qualcuno e li usa su Tonks.


Una delle cose che Harry farà è catalogare ogni ricordo dei combattimenti di Voldy su cui riesce a mettere le mani. Al posto di quelle cavolate sullo studio della sua mentalità nel Principe Mezzosangue, Harry studierà come combatte, gli incantesimi che preferisce e come reagisce. Un po' come un atleta professionista che guarda i video del suo avversario.


Scena 4 - Mi è mancato Voldy. È stato assente troppo a lungo. Ancora una volta il mio Voldemort vuole conquistare e se sovvertire il sistema della Metropolvere aiuterà a far sì che ciò accada, allora così sia. Per come la vedo io, Piton è andato da Voldy dopo il Calice di Fuoco e ha accettato di riprendere la sua missione originale: cercare di ottenere la profezia completa da Silente.


Scena 5 - La scena di chiarimento. Volevo dare a Percy la possibilità di una scusa postuma.






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Capitolo 18
*** In vendita: un gemello Weasley, leggermente danneggiato ***


tftcd18.html


To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di Luc_y





Disclaimer - Come detto precedentemente, non possiedo Harry Potter o il suo universo.

Riconoscimenti - IP82, Fairy Qilan, ChuckDaTruck, Sirius009, Smeagolita e Nukular Winter hanno davvero messo a lucido questa storia, rendendola migliore di quanto potessi fare io da solo.



Capitolo 18 - In vendita: un gemello Weasley, leggermente danneggiato


L'uomo più anziano incombeva su Remus Lupin, indossando una maschera di puro odio. Si stava avvicinando al suo sessantesimo anno su quel pianeta. Per i primi ventuno anni era stato conosciuto come Morris Collins, un Purosangue di nessuna vera importanza. Morris era stato un Tassorosso timido e riservato, con davvero scarse abilità magiche. Era stato contento di diventare un bravo piccolo lavoratore al Ministero, sperando che il suo duro lavoro lo avrebbe elevato a grandi altezze al suo interno. Tutto ciò cambiò durante una notte di chiaro di luna, quando un branco disperato di lupi mannari attaccò il piccolo complesso di case in cui Morris Collins teneva meticolosamente la sua piccola villetta antiquata. Quanto aveva urlato quando uno di loro irruppe attraverso la finestra e saltò nel suo soggiorno.... Quando gli artigli rastrellarono il petto di Morris, estraendo sangue. Aveva tentato frettolosamente la Maledizione Reductor a bruciapelo e ferito gravemente il lupo mannaro di fronte a lui. La creatura gli inciampò addosso e affondò i denti gialli nella sua spalla, marchiandolo prima di morire.


Da bravo soldatino quale era, Morris riportò tutto agli auror che accorsero sulla scena. Loro si congratularono con lui per aver ucciso la lupa, ma guardarono con tristezza alla brutta ferita sulla sua spalla, prima di Passaportarlo al San Mungo. Morris non era troppo preoccupato. Aveva il suo lavoro, la sua famiglia e una promettente relazione con una strega chiamata Carla McKinnon.


Due mesi dopo, Morris era stato licenziato dalla sua bassa carica ministeriale, la sua famiglia lo stava pagando affinché stesse lontano da loro e la sua dolce Carla lo aveva lasciato per uno dei ragazzi Prewett. Fu lì, nella sua piccola, non più pulita casetta, mentre si contorceva nudo in una gabbia di ghisa che la sua famiglia gli aveva generosamente regalato per suo utilizzo, che Morris Collins smise di esistere. Quando la luna piena di innalzò quella notte, Morris Collins non c'era più. Al suo posto stava Fenrir Greyback.


Greyback aveva assaporato il latte dell'odio degli uomini e lo aveva risputato diritto verso le loro facce. Abbracciò le tenebre dentro di sé. Attizzò le braci della sua magica, trasformando le deboli fiamme in un inferno ruggente. Smise di usare la gabbia. Iniziò a fare conoscenze tra criminali e malviventi. Il corpo sbranato di Carla McKinnon-Prewett fu la sua quinta uccisione o, per lo meno, la quinta che lui ricordasse. Da qualche parte lungo la strada, aveva generato il ragazzo Lupin a metà degli anni 60. Da quel poco che ricordava, stava tentando di uccidere il ragazzo ma era stato respinto dal padre. Dopo l'invenzione della Pozione Antilupo, ci fu quasi una rivelazione spirituale per Fenrir. Ora era in grado di controllare la sua bestialità e di godersi a pieno le uccisioni. Adorava la disgustosa pozione, persino con i suoi debilitanti effetti collaterali. Gli permetteva di imbrigliare il mostro dentro di sé. La maggior parte degli appartenenti al suo genere, quelli troppo spaventati per accogliere il loro animale, usavano la pozione per combattere gli istinti. Greyback prese un approccio più pratico, usando la sua conoscenza combinata con i suoi istinti da lupo per rendersi un mostro feroce. Si allenava sia magicamente che fisicamente per settimane prima della sua trasformazione, aggiungendo massa muscolare alla sua figura. Indossava un collare con un'incanto runico che lo proteggeva mentre era nella sua vera forma. Il suo obiettivo finale era diventare la perfetta macchina assassina.


Dieci anni dopo che fu rinato, persino la sua stessa famiglia non sarebbe stata in grado di riconoscerlo, ma gli altri lupi mannari d'Inghilterra lo conoscevano eccome. Lui era l'Alpha, avendo ucciso il precedente Alpha nel 1966. Persino gli Alpha degli altri branchi temevano Greyback. Negli anni 70, alleò se stesso e il suo branco al mago conosciuto come Lord Voldemort. Vide uno spirito affine, assetato di potere e affamato di dominio. Le cose erano promettenti fino a ché il Signore Oscuro non cadde nel 1981. Il branco che aveva formato si ruppe. Diversi sciocchi credettero di poter essere i nuovi Alpha. Diversi sciocchi morti dopo, Greyback era ancora l'Alpha. Di tanto in tanto aveva degli affari da sbrigare con il mondo dei maghi. Gli Incantesimi di camuffamento gli permisero di riprendere a vivere sotto le spoglie di niente meno che Morris Collins. Mantenne legami con i seguaci del Signore Oscuro, loro continuarono a finanziare lui e il suo branco dimezzato e lui prestò assistenza per alcuni dei problemi più sgradevoli di Malfoy e Nott. Greyback non aveva mai preso il marchio, ma non era meno Mangiamorte di qualsiasi altro di loro. Il Signore Oscuro comprese che il dover portare un altro marchio per un Alpha era un segno di debolezza.


I tempi tra la caduta del Signore Oscuro e il suo ritorno furono tempi magri per il branco. Spesso le grotte diventavano case. La generosità del circolo ristretto del Signore Oscuro era inaffidabile. Certo, quando necessitavano che qualcuno venisse eliminato o che qualcosa che giudicavano al di sotto di loro venisse fatta, venivano da lui con falsi sorrisi e doni 'adatti a un leader dei lupi mannari'. Per il resto del tempo, era trattato con disprezzo e sdegno, come 'il membro della famiglia che nessuno vuole veramente rivedere'. Forse nel vedere lui realizzavano quanto vicini fossero andati al perdere le loro ville e le loro puttane trofeo.


Greyback continuò a vivere ai confini della società fino al ritorno del Signore Oscuro. Si rimise in contatto tramite Augustus Rookwood anziché Malfoy o Nott. Rookwood era più compiacente nei confronti del suo genere. Peccato che non avesse la ricchezza delle altre famiglie. Era molto meno pieno di sé rispetto agli altri, ma forse era questo stesso fatto a rendere Rookwood più accettabile. Vero, i lupi mannari soffrivano per il risaputo avvelenamento da metallo, ma altri soffrivano dell'avvelenamento dell'oro che scorreva attraverso le loro vene. Una persona come Malfoy sarebbe avvizzita e morta senza oro. La sua idea di maltrattamento era una cella di Azkaban. Lo sapeva con certezza: una persona come Malfoy sarebbe stato l'anello debole di un branco.


Dunque, fu con Rookwood al suo fianco che Greyback si prostrò ancora una volta dinanzi a Lord Voldemport. Fu come se la primavera fosse finalmente giunta dopo un lungo e desolato inverno. Gli fu offerto di riportare il suo branco alla gloria dei tempi precedenti. Durante tutto lo scorso anno aveva reclutato i forti e gli scaltri, trasformando il suo branco di sopravvissuti in un esercito, in attesa di essere sguinzagliato. 


Questi pensieri attraversarono la sua mente, mentre continuava a pestare implacabilmente Remus Lupin. L'oltraggiante odore di urina inondò i suoi sensi sviluppati, facendo infuriare Fenrir. Quella era una delle sue più confortevoli case sicure. Ci sarebbe voluta un'eternità per sbarazzarsi di quell'odore.


“É tutto qui quello che hai? Sono deluso da te!” sentì ringhiare una voce Remus Lupin, mentre la punta di metallo di uno stivale si schiantava una seconda volta nel suo stomaco. Dubitava che ci fossero delle barriere anti-Smaterializzazione, ma dal pulsare della sua testa sapeva che la Materializzazione non era un opzione percorribile. Stava sanguinando internamente e il suo piede destro era puntato nella direzione sbagliata, mentre lui lottava per proteggere i suoi organi vitali dal pestaggio fisico.


“Pensavi che non sarei venuto a sapere delle morti di Foster e Jensen? Avevo immaginato che c'eri tu dietro! Pensavi veramente di potermi cogliere con la guardia abbassata? Il 'cucciolo mannaro' del lato della luce! Puah! Ti puliscono la lettiera? Ti grattano dietro le orecchie per vedere se batterai le zampe sul pavimento? Ti ho portato io nel nostro mondo e ora spetta a me rimuoverti da esso!” Lo stivale stavolta calciò la rotula destra di Remus e estrasse un grido d'agonia dal mago ferito.  


“Così spaventato da pisciarti addosso! Cosa direbbero ora i tuoi amici?” disse Fenrir, occhieggiando la daga nelle sue mani, la stessa che Lupin aveva usato per porre quasi fine alla sua vita. Le piccole gocce d'argento scintillavano sulla lama. “Qualche ultima parola prima che ti consegni la vendetta dell'Alpha?”


Greyback innalzò il pugnale per il suo colpo finale quando una sezione della parete esplose. Una massa tonante di carne umana impattò contro di lui, mandandolo a volare attraverso la stanza. Greyback perse la presa sulla sua bacchetta, ma tenne stretta la daga. Si arrampicò sui propri piedi e fissò negli occhi Rubeus Hagrid, che brandiva un'ascia scintillante in alcuni punti, macchiata di sangue in altri. Greyback non era un uomo piccolo, ma il mezzo-gigante torreggiava sopra di lui.


Hagrid saltò in avanti, abbattendo l'ascia con un potente movimento fulmineo, che spezzò il pavimento. Fenrir riuscì a malapena a rotolare di lato. Bloccò immediatamente l'affondo del mezzogigante con la daga e aprì una ferita frastagliata sul braccio di Hagrid. Fu abbastanza per far perdere all'uomo più grosso la presa sull'ascia. Volendo stabilire il suo vantaggio, Greyback chiuse la distanza, pugnalando ripetutamente Hagrid in un assalto implacabile. Per un breve, luminoso istante Greyback credette che la sua ferocia lo avrebbe condotto alla vittoria. Quell'illusione si infranse insieme alla sua mascella quando Hagrid portò tutto il suo peso nel suo pugno di contrattacco. Se Fenrir Greyback avesse avuto un momento per guardare con chiarezza la situazione, sarebbe rimasto impressionato dalla forza e dal potere del suo avversario. Hagrid lo afferrò e lo mandò a sbattere contro la parete. Se solo la mezz-razza lo avesse lasciato andare, lui si sarebbe potuto Smaterializzare. Sfortunatamente Hagrid non ne aveva alcuna intenzione mentre puniva il leader dei lupi mannari, facendo sembrare le poche ferite che Lupin era riuscito a infliggergli delle misere pacchette amorevoli.


Con un ruggito primitivo Greyback venne innalzato in aria e schiacciato sul tavolo della cucina. Come riuscì a rimanere cosciente, Greyback non lo seppe mai. Una delle sue dita arpionò gli occhi della mezza-bestia, evocando un ululato di dolore dal massiccio uomo, che barcollò indietro. Era libero. La stanza stava girando e il dolore devastava il suo corpo. Doveva concentrarsi e liberare la propria mentre, se aveva intenzione di Smaterializzarsi al sicuro. Era tutto ciò che aveva bisogno di fare. Sarebbe stato al sicuro tra solo un momento.


Il momento di chiarezza di Fenrir Greyback giunse solo dopo che la massiccia ascia d'argento, abbassata con la forza di un mostro rabbioso, si fece strada attraverso il suo tronco; distruggendo la sua spina dorsale e tagliando in due lui e il tavolo sul quale giaceva. 


Hagrid si guardò attorno, mentre faceva gocciolare sangue sul pavimento. Recuperò il pugnale di Harry e si prese un momento per rivendicare la propria vittoria, prima di farsi strada di nuovo verso la figura malconcia di Remus Lupin.


“Te l'avevo detto di aspettarmi, Remus. Sei un disastro.” disse. Hagrid si guardò attorno e trovò la bacchetta di Greyback. La usò per innalzare il lupo mannaro ferito su un tappeto di pelle d'orso. Raggiunse la tasca dei suoi pantaloni per recuperare la passaporta. “Resisti, Lupin, Poppy ti sistemerà in un baleno.”


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Gli incanti di camuffamento che coprivano il volto di Lord Voldemort erano impressionanti. La sua faccia normalmente pallida e il suo naso per lo più assente erano stati rimpiazzati con un viso dall'aspetto sano, di un uomo sulla sua prima quarantina. Un finto parrucchino copriva la sua testa di falsi capelli castani. Era una strana sensazione avere nuovamente dei capelli. In tutto e per tutto, Voldemort appariva come un mago comune che se ne andava a sbrigare i suoi comuni affari, mentre il crepuscolo iniziava a calare sulla comunità magica. Camminava per le strade di Diagon Alley in modo casuale, come se si stesse stiracchiando le gambe. I quartieri segreti erano roba utile, ma qual era il punto dell'essere il più potente mago del mondo se non poteva uscire fuori e starsene tra la gente di tanto in tanto? Giochicchiò con l'idea di rimuovere i camuffamenti e di apparire nella sua vera forma. Con Peter fuori in Svezia e con i suoi altri seguaci occupati nei loro vari compiti, Voldemort aveva assegnato a se stesso quella missione.


Si avvicinò al suo obiettivo, i Tiri Vispi Weasley. C'era un'insegna che diceva alle persone di non preoccuparsi di lui, piuttosto di preoccuparsi di 'No pupù - No pipì' (1). Voldemort era impressionato che quel paio di idioti avesse effettivamente aperto un negozio, fissandosi permanentemente in una singola locazione. O erano insanamente coraggiosi o lo sottovalutavano davvero tanto. In ogni caso, l'avrebbero pagata caramente. Nessuno dei suoi attuali ostaggi sarebbe stato di abbastanza valore per Silente e Potter da scambiare con Penelope. Uno di quei due sarebbe stato sufficiente. Mentre si avvicinava, studiò le barriere messe a protezione del negozio. Erano piuttosto impressionanti, ma tuttavia un negozio pubblico poteva essere messo sotto barriere solo fino a un certo punto, se si voleva effettivamente avere una clientela. Le barriere più potenti dovevano inoltre aspettare che il negozio chiudesse, il ché non sarebbe stato prima di altri dieci minuti.


Afferrò la maniglia solo per ritrovarla trasformata in una lingua e per farsi così leccare la mano. Era disgustoso, ma originale. Strizzò la lingua e aprì la porta. Una voce annunciò le parole 'carne fresca' mentre entrava. Il negozio era pieno di oggetti insensati come teiere mordenti, fuochi d'artificio e persino un paio di oggetti babbani che lui riconobbe dagli anni trascorsi a vivere tra di loro. Asciugò la saliva dalla propria mano, mentre si intratteneva brevemente con l'idea di una dozzina di cuscini 'scorreggioni' per la sua prossima riunione, prima di liquidarla. 


Si fermò ad osservare gli stand di indumenti incantati con un Incantesimo di Scudo Base, niente a livello di un'armatura, ma probabilmente appetibili ed economicamente permissivi per le masse.


“Alcune delle nostre vendite migliori. Persino il Ministero sta valutando un contratto d'appalto.” Uno dei gemelli Weasley gli si avvicinò. C'erano alcuni clienti che finivano le loro compere.


“Davvero?”


“Sarebbe sorpreso dal numero di persone che non sa lanciare correttamente uno Scudo Base.”


“A dire il vero mi capita di vederlo continuamente.” rispose Voldemort, pensando a tutte le persone che aveva ucciso in vita sua.


“Se è interessato, siamo sotto ordine al momento. Questi sono solo modelli da esposizione. É difficile tenerli in magazzino di questi tempi. Se vuole lasciare un acconto, avremo la prossima partita pronta tra tre giorni.”


“Sembra che abbiate un'attività piuttosto redditizia. Non entro da Zonko da diversi anni, ma sembra che voi abbiate un inventario competitivo.” Voldemort non si vergognava di complimentarsi con i maghi. Se non fosse stato per la lealtà della loro famiglia e le sue necessità attuali, non si sarebbe nemmeno preoccupato di loro. 

 

“Non hanno avuto nessuna vera competizione per molto tempo, se non quella di Scherzi da Maghi. I loro modelli di prodotto sono stagnanti. Sono passati più di tre anni da quando hanno introdotto qualcosa di nuovo e anche allora si trattava solo di qualche prodotto francese rimarchiato che hanno importato dal continente.”


“Il ristagno è la rovina dell'industria e del governo. Il cambiamento è una cosa buona. La competizione promuove l'innovazione.” disse Voldemort e realizzò di non essere bravo quanto pensava a ignorare Peter.


Fred Weasley, come disse di essere, fu davvero disponibile. Gli mostrò alcune delle bacchette finte che si trasformavano in vari oggetti ridicoli e gli mostrò alcuni dei prodotto più nuovi. Voldemort notò l'orgoglio nella voce del giovane mago, mentre gli raccontava la storia dietro la creazione di 'No pupù - no pipì'. A quanto pareva, era stata la quarta formula ad aver dato davvero la spinta in più al prodotto. Le prime tre variazioni semplicemente non andavano.


“Ed ecco qui il nostro articolo più recente, la Sfera di Cristallo 'Predicimi Subito la Morte', per tutti i ragazzini che hanno bisogno di un po' d'ispirazione con i compiti di Divinazione. Le mostro come funziona.” disse Fred, toccando la sfera.


Una voce urlò, “Fred Weasley morirà di una morte orribile quando scambierà il veleno d'Acromantula per estratto di euforbia durante una pozione, scatenando un'esplosione!”


“Interessante.”


“Vuole provare?”


“No, forse un'altra volta.” Lord Voldemort si prese un momento per chiedersi se l'oggetto avrebbe urlato il suo nome o se l'Incantesimo di Riconoscimento sul giocattolo sarebbe stato bloccato dalla sua Occlumanzia.


“Be', odio far sembrare come se stessi cercando di metterle fretta, ma questa sera abbiamo una piccola celebrazione in programma per le nostre amiche.” Fred indicò il bancone dove il suo gemello e un altro maschio stavano insieme a tre giovani streghe.


“Qual è l'occasione?”


“Sia Alicia che l'adorabile Angelina hanno firmato entrambe i loro contratti di professioniste nel Quidditch.”


“Le mie congratulazioni. Per quale squadra giocherete?”


L'altro gemello si intromise, “Lee, se non ti spiace, fai le presentazioni.”


Il ragazzo di colore afferrò la propria bacchetta come un microfono. “Ad entrare ora nei Falmouth Falcons è il numero due, posizione Cacciatore, la Dea d'Ebano del Volo, colei-che-segna-punti con una pluffa o, secondo Fred, anche senza - Angelina Johnson!” La ragazza di colore sorrise e poi lanciò un oggetto a caso dallo scaffale dietro di lei verso l'annunciatore.


Il ragazzo schivò con pratica allenata e continuò, “E la nostra successiva star in erba, che si unisce ai Cannoni di Chudley come prima riserva Cacciatore -  ma che, a giudicare da quanto male giocano, sarà titolare entro metà-stagione... ecco a voi la Dominatrice del Bombardamento in Picchiata, una donna che proverà che la bellezza può essere trovata persino sotto l'orribile arancione dei Cannoni - Alicia Spinnet.” Ora Alicia si era unita a Angelina nel lanciare oggetti contro Lee. Uno degli oggetti era un orsetto di peluche, con una mazza da Battitore imbottita. Sì animò quando colpì il registratore di cassa e cercò dunque di colpire con la sua arma l'annunciatore. Un secondo scherzo aveva colpito il ragazzo e i suoi capelli avevano preso a cambiar colore. Fred stava ridendo e identificò l'oggetto come il 'kit cambia colore dei capelli in quattro secondi', che faceva esibire un diverso colore di capelli ogni quattro secondi per un'intera ora.


Voldemort si ricordava del ragazzo come l'annunciatore di Quidditch della scuola, dal suo tempo passato a celarsi nella mente di Raptor. Ridacchiò, ricordando le riunioni dello staff dopo le partite e i Capi di Grifondoro e Serpeverde discutere per via della sua cronaca. “Dovete essere entrambe davvero dotate di talento.”


“Grazie! Penso però che Lee sia un po' fuori rotta, sono il Cercatore e i Battitori scarsi che stanno trattenendo i Cannoni. I loro Cacciatori sono bravi, quindi dovrò lavorare sodo se voglio diventare titolare. Per quale squadra tifa?”


“É da molto tempo che non seguo veramente il Quidditch, ma progetto di assistere al alcune partite in futuro. Speravo di essere presente all'ultima coppa del mondo, ma degli ostacoli continuano a mettersi sulla mia strada.” Ironicamente, una delle ultime partite alle quali aveva assistito esibiva a giocare la maggior parte delle persone presenti in quella stanza. Era concentrato sull'uccidere Potter al tempo, ma da quel poco che ricordava, era stata divertente.


“Almeno si è risparmiato i Mangiamorte, allora.” disse la ragazza bionda, tremando leggermente.


“Sì, penso proprio di averlo fatto.” rispose mestamente. Era leggermente di cattivo gusto che stesse per rovinare la loro piccola celebrazione. Aveva sperato di entrare e prendere uno o entrambi i ragazzi e poi andarsene, ma a quanto pareva non era così che doveva andare.


“Bene, se posso accompagnarla alla porta, signore, saremo felici di averla di nuovo qui domani o in qualsiasi altro giorno d'apertura.”


“A dire il vero, devo prendere qualcosa da questo negozio.” disse, estraendo la bacchetta. “Mi serve che entrambi voi Weasley veniate con me e nessun altro dovrà soffrire.”


“Sei un Mangiamorte!” urlò l'altro gemello da dietro il bancone. Voldemort Schiantò Fred e puntò la bacchetta verso gli altri cinque. Il ragazzo nero fece gesto di estrarre la bacchetta, solo per venire colpito dalla Maledizione che Uccide. La bionda e l'altro gemello estrassero le loro bacchette. Lui riflesse facilmente verso di loro lo Schiantesimo della ragazza e la Maledizione Tagliente del ragazzo. La ragazza cadde al suolo come un sacco di patate e George Weasley barcollò contro il bancone, spruzzando sangue dal collo a causa della sua stessa Maledizione Tagliente riflessa. Le due ragazze rimaste stavano in piedi, con la bocca aperta per il terrore, incapaci di smuoversi per lo shock.


Lui si avvicinò al bancone e mosse la testa del ragazzo. Era già troppo tardi per il mago. La ferita era troppo profonda - ucciso dal suo stesso incantesimo. Era già morto, ma il suo corpo non lo aveva ancora realizzato. In una casualità piuttosto assurda, l'orso Battitore continuava a bastonare la testa dell'ora morto Lee Jordan, i cui capelli stavano ancora cambiando colore. Per tutto il tempo Voldemort tenne la sua bacchetta puntata sulle due ragazze rimanenti.


“Immagino che voi conosciate Potter.” La ragazza nera riuscì ad annuire. L'altra era lì lì per diventare isterica. La Schiantò. Non si può tenere una conversazione con delle donne isteriche. Era già abbastanza difficile tenerne una con una donna presente.


“Digli che ho questo qui. Se lo rivuole indietro, possiamo arrangiare uno scambio. Manderò i dettagli.” Appellò la bacchetta della ragazza precedentemente Schiantata e la Innervò. La guardò mentre riprendeva i sensi e lo fissava con orrore. “Qual è il tuo nome?”


“Katie Bell, assassino bastardo!” Notò che la ragazza nera stava cercando di calmarla.


“Hai dei buoni riflessi e una rapida estrazione di bacchetta. Potrei far buon uso di un paio di persone con le tue abilità.”


“Non sarò mai una Mangiamorte e non servirò mai il tuo fottuto Padrone malato! Ti ammazzo! Bastardo! Lasciami andare, Angelina!” Stava praticamente schiumando dalla bocca. Angelina la stava trattenendo.


“Lasciala andare, signorina.” disse Voldemort. La ragazza aveva spirito e aveva ragione, non sarebbe mai diventata un Mangiamorte, o qualsiasi altra cosa.


“No, Katie. Ti ucciderà.”


“Ecco qui la tua bacchetta, ragazzina.” sibilò, mentre la gettava sul bancone. Lasciò che il camuffamento cadesse dal suo volto. “Sono io il Padrone malato, ragazza!” Lei si ritrasse, realizzando che non era solo un Mangiamorte del mucchio. “Esatto, è così. Vedo la tua paura, ma hai già detto che non mi avresti servito e hai estratto la tua bacchetta contro di me. Quindi raccogli la bacchetta da brava ragazza e preparati a morire.”


Lei tremò di terrore. Angelina non se la stava cavando molto meglio.


“Rimani lì e muori o raccogli la tua bacchetta e muori, non ha importanza per me. La tua morte è stata assicurata nel momento stesso in cui mi hai insultato.” La ragazza afferrò la propria bacchetta e lanciò la sua Maledizione migliore. Lui la bloccò e l'uccise. Piegò la propria testa di lato mentre osservò la Maledizione che Uccide spegnere la luce nei suoi occhi.


“Un peccato, aveva un certo potenziale.” disse, guardando Angelina.


“Era mia amica!”


“Quando ha estratto la bacchetta, è diventata mia nemica.”


“Ora ucciderei me?”


“Perché dovrei farlo? Voglio che consegni un messaggio a Potter e Silente, ovvero che, se rivogliono indietro questo qui, dovranno darmi ciò che voglio.”


“Sei un assassino.”


“Sì, uccido coloro che si mettono sulla mia strada. É un talento naturale. Tu e la tua amica lì non avete estratto la bacchetta. Perciò voi non dovete morire oggi. Da qualche parte lungo la strada le persone hanno avuto la stupida impressione che io voglia uccidere chiunque. Chi rimarrebbe da governare se uccidessi tutti? Consegna il mio messaggio e, quando giungerà il momento per te di prendere una decisione, ti suggerisco di scegliere di non metterti sulla mia strada.” disse, prima di Schiantarla.


Levitò il corpo Schiantato di Fred Weasley. Aveva bisogno di uscire dal negozio prima di sbarazzarsi delle barriere anti-Smaterializzazione. Fermandosi per un momento, abbassò i propri scudi mentali e pose la mano sulla Sfera di Cristallo.


“Lord Voldemort morirà a causa di un complotto ordito dagli elfi domestici!” urlò la voce. Permise a un piccolo sorriso di attraversargli le labbra davanti all'asserzione ridicola, mentre faceva fluttuare il suo ostaggio fuori dalla porta e oltre le barriere. Lanciò il Marchio Nero e Smaterializzò se stesso e Fred Weasley davanti ad alcuni attoniti negozianti, che avevano improvvisamente individuato il Marchio Nero ad aleggiare tra la nebbia.


L'orologio di famiglia dei Weasley ora risiedeva nella sala comune di Corvonero, accanto alla finestra. La torre di Corvonero aveva una vista piuttosto bella del sole che tramontava. Terry Boot e la sua ragazza Mandy Brocklehurst, stavano traendo pieno vantaggio dal fatto che gli altri fossero a cena per farsi un po' di buona vecchia pomiciata. Entrambi sembravano pronti a portare la loro relazione verso il livello successivo, quando l'orologio rintoccò sonoramente, interrompendoli. Guardarono una delle lancette cadere e atterrare sul tappeto. Un'altra si era spostata da 'Pericolo mortale' a 'Scomparso'.


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“Quindi, tecnicamente tu sei il mio pro, pro, pro, pro zio.” disse Neville Paciock, mentre si guardava attorno nei quartieri spartani assegnati a Darius Paciock.


“Capisco. Il tuo amico Harry parla molto bene di te. Rimpiango di non averti conosciuto prima.” rispose il vampiro, sebbene piuttosto certo di ciò che sarebbe accaduto se si fosse presentato improvvisamente ai cancelli del manor e avesse annunciato la propria presenza. Il ragazzo aveva sulla faccia l'espressione di un cucciolo di cane, impaziente di compiacere qualcuno.


“É vero che insegnerai Difesa Contro le Arti Oscure quest'anno?”


“Il Preside mi ha chiesto di insegnare. Sarei più adeguato a insegnare Pozioni. Ho avuto più esperienza pratica in quel campo nei tempi recenti. Sta ultimando i suoi piani, quando avrà fatto, mi ha promesso di dirmi quale corso terrò.”


Neville accolse il tutto. Probabilmente quello significava che Piton stava infine per coronare il suo sogno di insegnare Difesa, ma Pozioni sarebbe stata finalmente tollerabile. “Pozioni! Davvero? Sarebbe fantastico!”


“Invero. Quindi, dimmi di te e di Hogwarts. Sono trascorsi più di ottant'anni da quando sono stato in Gran Bretagna. Quali materie ti piacciono? Ho sentito la visione di Wulf di questo conflitto, ma mi piacerebbe ascoltare il tuo punto di vista.”


Coedus si appoggiò allo schienale e ascoltò Neville parlare del suo fascino per l'Erbologia, di Hogwarts e della guerra. Non era nulla di particolarmente interessante, ma faceva passare il tempo. Il tempo era qualcosa che Coedus aveva in abbondanza. Di tanto in tanto aveva lavorato in varie drogherie sparse per l'Europa per far quadrare i conti. Diversi dei negozi per i quali aveva lavorato preferivano le sue abitudini notturne in quanto gli permettevano di lavorare fino a tardi la sera. Non era affatto un Potion Master, ma era competente e capace. Avrebbe preferito insegnare Difesa. Avrebbe anche preferito riavere indietro la propria magia e sentire il suo cuore battere di nuovo, ma il mondo aveva mostrato una certa indifferenza ai suoi desideri.


Fece qualche domanda casuale mentre Neville parlava. Il ragazzo sembrava riluttante a parlare della avventure di Potter poiché il complotto recente della traditrice aveva enfatizzato l'importanza dell'essere circospetti nel raccontare determinate storie. Coedus non gli fece pressione per avere risposte che lui non voleva dare. Avrebbe appreso quelle cose a tempo debito. Il ragazzo aveva mancato di qualsiasi influenza maschile nella propria vita. Era mansueto e riservato. Coedus questo lo avrebbe modificato.


“Quindi intendi uscire con questa ragazza, Luna, di cui parli?” Quasi si godette il disagio di Neville.


“Be', spero di sì. Sto ancora cercando di trovare il modo in cui chiederglielo.”


“Neville, parte del successo, sia nella magia che nella vita, consiste nel visualizzare il proprio successo. Tu non parli come una persona che è convinta che avrà successo. La vita non provvederà a te, a meno che tu non faccia in modo che sia così. C'è un cimitero pieno di nostri parenti morti che ti testimonierà questo fatto. Devi diventare più fiducioso nelle tue abilità. Ti aiuterò a realizzare il tuo potenziale. Ti piacerebbe?”


“Davvero molto, signore.” rispose Neville con occhi sgranati.


“Ora che sei qui e in grado di praticare la magia dentro i confini del castello, mi piacerebbe vedere le tue capacità d'attacco e di difesa. Se finirò con l'insegnare Difesa, mi piacerebbe vedere con che calibro di talenti dovrò lavorare. Andiamo in una classe.”


“A dire il vero, ti piacerebbe andare nella Stanza delle Necessità?” offrì Neville.


“Ho sentito qualcuno di voi parlare di questa stanza, ma non ricordo nulla di simile ai miei tempi qui.”


“Be', è una stanza segreta, ma il segreto ormai è praticamente bello che svelato. La stanza è oltremodo brillante. Tutto quello che devi fare è pensare a quello che vuoi e lei lo fornisce. Ti serve un'arena di duello? Eccola. Un'area di studio? Puoi scommetterci.”


“Uno stadio di Quidditch al coperto?” chiese Coedus, più interessato ai limiti della stanza che ad avere veramente uno stadio al coperto, sebbene l'idea avesse un certo fascino.


“Ehm, non so se qualcuno l'ha mai fatto quello prima. Sembra piuttosto grande. L'unico lato negativo è che non puoi portare nulla fuori dalla stanza. Scompare. Ron mi ha detto che una volta Demelza e Natalie l'avevano trasformata in una piscina e ne stavano uscendo indossando gli accappatoi e questi sono tipo scomparsi proprio di fronte a lui, lasciandole mortificate.”


“Interessante. Molto bene allora, Neville. Mostrami questa stanza che tenterà di modellarsi secondo la mia immaginazione.”


Coedus seguì il suo parente attraverso i corridoi, mentre si chiedeva cosa avrebbe potuto fare con una tale stanza a sua disposizione. Le possibilità lo intrigavano.


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I capelli sul lato sinistro della sua testa erano bruciati e la pelle attorno ad essi coperta di vesciche a causa del calore dell'incantesimo di fuoco che lo aveva quasi reso cieco. Aveva tagli e lividi sul corpo, alcuni colavano ancora sangue mentre camminava. Tuttavia non avrebbe dimostrato alcuna debolezza. Era qualcosa al di sotto di lui e della sua nuova immagine. Peter incedeva fiero e diritto all'interno della camera centrale. Sulla sua spalla destra vi era il corpo Schiantato di Luna Lovegood, incantato per essere senza peso. Si avvicinò al tavolo, fermandosi per piegarsi su un ginocchio e per inchinarsi di fronte al Suo Padrone. Alzandosi, porse il proprio bottino al Suo Padrone. Gli occhi di diversi membri del circolo ristretto erano puntati su di lui, mentre poggiava la ragazza sul tavolo.


“Ben fatto, Peter. Ne deduco che ci sia stata una certa resistenza.”


“Il padre non era niente. É morto, ma questa qui ha combattuto bene. É veloce e agile. Ho già mandato le due reclute che mi hanno accompagnato dal medimago.”


“Portala nelle celle e poi vai a farti vedere da qualcuno in infermeria.”


“Sì, Padrone.” disse Peter, raccogliendo il corpo. Si voltò per andarsene, ma si fermò a guardare negli occhi Lucius Malfoy. “Cosa c'è, Malfoy?”


“Mi chiedevo solo quanto facilmente la ragazzina ti avesse battuto.”


“Non vorresti doverla affrontare, Malfoy, considerata la lista di persone che ti hanno già fatto il culo, incluso un elfo domestico di nome Dobby.” ribatté Peter. “Fu il momento culminante del mio tempo da ratto ascoltare Harry Potter raccontare quella storia. Inoltre, non hai saputo gestire Narcissa. Cosa ti fa credere che riusciresti a gestire lei?”


Malfoy mosse la mano verso il suo bastone da passeggio, contenente la sua bacchetta, ma Peter fece scivolare il corpo sulla sua spalla, rivelando che la propria bacchetta era già nella sua mano. “Desideri aggiungere anche un ratto a quella lista?”


Peter sorrise, mentre Malfoy riportava la mano sul tavolo, e continuò per la sua strada, ridacchiando con voce raschiante mentre lasciava la stanza. Il Padrone era compiaciuto di lui. Il suo posto all'interno dell'organigramma era sicuro. Uno dei suoi preziosi libri aveva svariati capitoli sul trattare con ufficiali politici bulli. Erano qualcosa di impagabile per trattare con i Malfoy e i McNair del mondo. Una passeggiata senza alcuna fretta lo portò nei sotterranei. Un paio di Mangiamorte seduti al tavolo alzarono gli sguardi mentre lui si avvicinava.


“Carne fresca?”


“Ospite speciale del Padrone. Da non toccare senza il Suo permesso.” rispose Peter.


“La cella numero uno è vuota.”


Lui passò oltre le celle e sentì una voce famigliare, “Cazzo, Luna! Bastardi!” Peter si fermò e si voltò. Il ragazzo di fronte a lui non sembrava affatto messo male. Doveva essere anche lui un prigioniero protetto. Peter riconobbe i capelli rossi.


“Sei Gred o Forge?”


“Fred. Come fai a conoscermi?”


“Ho vissuto alla Tana per quasi dodici anni.”


“Minus!” sibilò Fred Weasley.


“In carne e ossa. Be', eccetto la mano. Bello rivederti, Fred. Come vanno le cose?”


“Come cazzo credi che vadano? Sono qui dentro!”


“Che permalosetto, giovanotto. Sono stato via durante gli ultimi giorni. Lasciami solo depositare la signorina Lovegood qui e potrò poi tornare indietro e rimettermi in pari.”


“Cosa ti fa credere che io voglia parlare con te?”


“Be', sei tu quello che ha iniziato questa conversazione. Ho pensato che potevi essere annoiato. Una delle cose che mi è mancata dopo che ho lasciato la tua famiglia era tutto quel gossip inconsueto. Ho sentito che Bill si trova bene con quella ragazza francese...? Pensi che si sposeranno? Stavo proprio prendendo in giro Lucius sulla sua ex che è scappata con Charlie - qualche novità da parte loro? Ho sentito che tu e George avete aperto il negozio di scherzi che avevate sempre sognato. Ho qualche buona idea per degli scherzi, se ti interessa. Un po' della vecchia roba dei Malandrini e un po' della nuova roba con cui me ne sono uscito durante gli anni.”


Fred fissò il basso e tozzo Mangiamorte per un momento, incapace di credere alle proprie orecchie. “Non voglio parlare con te! Lasciami in pace!” urlò. Non riusciva a comprendere come mai il Mangiamorte gli stesse parlando come se fossero vecchi amici.


“Va bene, tornerò quando sarai più ragionevole.” disse Peter, incamminandosi verso la cella designata.


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Era il giorno seguente e la notizia della tragedia del negozio di Fred e George si era sparsa. Alicia era a casa con i suoi genitori e non stava prendendo le cose bene, ma suo fratello, l'auror, portò Angelina a Hogwarts dopo aver preso la sua dichiarazione. Fanny aveva ritirato Harry dalla sua casa e aveva portato lui e Susan ad Hogwarts per tutta la giornata. Harry chiese a Angelina di fornirgli il ricordo della battaglia. A primo impatto fu scioccata che lui volesse vederla, ma poi le spiegò che stava cercando di imparare il modo in cui combatterlo studiando come Voldemort combatteva. Lei acconsentì, grata di potersi sbarazzare della chiarezza dolorosa della memoria. La giovane donna distrutta fu mandata per la propria strada e all'auror Spinnet venne dato un messaggio da riferire al Ministro, il quale desiderava sapere cosa avesse richiesto di preciso il Signore Oscuro. Harry e Silente guardarono entrambi il ricordo, dall'inizio alla fine. Harry fu sconvolto nel vedere ancora altri suoi amici perire per mano di Voldemort. George era stato come un fratello. Lee era stato un buon amico e una costante fonte di intrattenimento. Katie era una bella ragazza che lo aveva aiutato così tanto durante il suo primo anno nella squadra di Quidditch di Grifondoro.


“Mi darai i ricordi dei tuoi scontri contro di lui?” chiese Harry.


“Sì. Abbiamo incrociato le bacchette un totale di quattro volte, inclusa la battaglia al Ministero.” rispose Silente.


“Avrò bisogno di ogni vantaggio che posso ottenere. Al momento, l'unico vantaggio che riesco a vedere è che non mi sta prendendo davvero seriamente. Mentre se ne starà a dare spettacolo e a mettersi in posa, io lo ucciderò, se posso.”


“Ha una vasta gamma di Incantesimi a sua disposizione.” lo ammonì Silente.


“Vero, ma è portato a preferirne alcuni su altri. La mia intenzione è quella di padroneggiare gli Incanti che funzionino meglio contro quelli che lui preferisce. Il professor Vitious è nel castello?”


“Sarà di ritorno dalle sue vacanze il prossimo venerdì. Vorresti la sua assistenza?”


“Sì. Era un duellante professionista e la sua visione di come combatte Riddle sarebbe utile. Spero che mi aiuterà a sviluppare una strategia per combatterlo. Potrebbe anche conoscere alcuni degli incantesimi oscuri che gli ho visto usare ad Azkaban.”


“Organizzerò un incontro perché tu possa parlargli. Se decide di assisterti, sarà una sua scelta. Abbandonò il duello dopo una morte sfortunata occorsa durante un incontro. Filius ha persino rifiutato ripetute richieste di insegnare Difesa. Dovrai convincerlo ad aiutarti.”


“Ci sono altre persone che hanno ricordi che potrei usare?”


“Nessuna che io sappia. Igor potrebbe aver combattuto fianco a fianco con lui, ma è scomparso da due mesi e io temo che sia capitato il peggio al Preside di Durmstrang. Controllerò tra gli effetti personali di Alastor. Sono stati lasciati a me. Possedeva anche un Pensatoio e potrebbe aver avuto una collezione simile a quella che stai creando tu.”


Silente alzò lo sguardo per un momento. “Il professor Piton sta salendo le scale.” Harry si chiese come lo avesse saputo. C'erano voci che il castello gli riferisse le cose, ma quello era dovuto per la maggior parte a tutti i quadri che facevano rapporto dei vari accadimenti al Preside.


“Benvenuto, Severus. Cosa ti porta qui?”


“Il Signore Oscuro mi ha incaricato di negoziare uno scambio di prigionieri. Richiede che Penelope sia rilasciata. In cambio Potter può avere o il gemello Weasley sopravvissuto o la ragazza Lovegood, chiunque decida di salvare. Nessuno dei due è ancora stato torturato per il momento, ma quello che non sceglierà soffrirà. Mi è stato assicurato.” disse Severus, gustando lo sguardo di sconfitta che attraversò entrambi i loro volti. Il Suo Padrone era un vero genio della tortura psicologica, obbligando Potter a decidere quale dei suoi amici sarebbe stato salvato e quale no.


“Quanto tempo ci è stato dato per raggiungere una decisione?” chiese Silente.


“Sarà di ritorno tra ventiquattro ore per la vostra risposta. I prigionieri saranno al sicuro fino ad allora.”


“Molto bene, torna da lui, Severus.”


Harry si morse la lingua per non dire nulla a Piton mentre il suo mantello ondeggiava dietro di lui, fuori dalla stanza. Lottò per controllare le proprie mani mentre queste tremavano. Harry sapeva di odiare quell'uomo, ma per la prima volta desiderava causargli dolore. Non appena la porta si chiuse dietro Piton, Harry estrasse la bacchetta e lanciò un incantesimo di privacy.


“Come puoi continuare a fidarti di lui?” urlò Harry.


“Non lo faccio.”


“Cosa!?”


“Harry, non sono cieco davanti a ciò che sta facendo. Sono ragionevolmente certo che abbia già fatto la scelta di schierarsi con Tom. Se così non fosse, lo farà presto.”


“Cosa ne pensi di un salvataggio?”


“Improbabile. Il suo quartier generale è Segreto e Severus non sa o non è desideroso di condividere chi sia il Custode Segreto.”


“Catturare qualcun altro? Convincere il Ministro a darci un paio di Mangiamorte?”


“Con così poco preavviso, non credo. Il Ministro non vorrà stabilire un pericoloso precedente di negoziato per la liberazione di ostaggi.”


“Non voglio dover scegliere tra Fred e Luna. É una cosa malata!”


“Al momento, non vedo altre alternative.”


Due minuti di silenzio passarono prima che uno di loro dicesse qualcosa. “E se gli dessimo qualcosa di più prezioso?”


Gli occhi di Silente si strinsero. “Cos'hai in mente, Harry? Se stai pensando di scambiare te stesso, non provare nemmeno a saggiare l'idea.”


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“Buona sera, Signor Malfoy.” disse Marcus Flint, alzando gli occhi dal tavolo. La gloria dell'essere un Mangiamorte era leggermente sbiadita, considerato che tutto quello che aveva continuato a fare a partire dalla sua iniziazione era stato fare la guardia ai prigionieri con due degli altri Mangiamorte iniziati di recente. Per lo più, al momento, il suo incarico era quello di ignorare le urla provenienti dalle giovani donne che Lucius Malfoy brutalizzava su base regolare. 'Nessuna meraviglia che sua moglie l'abbia lasciato' pensava in diverse occasioni il giovane Mangiamorte.


“Sì, Marcus, vero? Sono venuto a offrirti una piccola pausa. Voglio interrogare uno dei prigionieri e vorrei non essere disturbato per le prossime tre ore.”


“Compreso, Signore. I prigionieri nelle celle uno, quattro, cinque e sei godono della protezione del Padrone. Per quanto riguardo gli altri, può fare ciò che vuole.”


Lucius guardò il giovane mago alzarsi per andarsene. “Oh, Marcus? Oblivion.” Cancellò i precedenti cinque secondi dalla mente del giovane uomo. Si trattava di un cambiamento tanto insignificante che persino il Padrone avrebbe avuto difficoltà a rilevare.


Lucius guardò l'idiota interdetto lasciare la stanza, non sapendo mai che la sua mente era stata manomessa. Lanciò un incantesimo di chiusura sulla porta e si diresse verso la prima cella. La ragazzina bionda all'interno assomigliava un bel po' a Narcissa quando lui la incontrò per la prima volta, così giovane e carina. Dato che quella puttana traditrice non era lì per pagarla, questa qui l'avrebbe fatto. Era il piccolo trofeo del ratto - il più grande successo della settimana di Peter. Altra ragione ancora per fare ciò che progettava. Da quando era stato liberato da Azkaban, v'era stata una delusione dopo l'altra nella vita di Lucius Malfoy. Aveva bisogno di quello. Lo bramava. Non gli sarebbe stato negato.


Luna Lovegood alzò lo sguardo. Il suo bel viso era danneggiato da lacrime e lividi. Suo padre e sua madre la stavano aspettando dall'altro lato e, dallo sguardo sulla faccia di Lucius Malfoy, non avrebbero aspettato ancora per molto.


“Hai qualcosa da dire, piccolo pezzo inutile di immondizia?” Lui la guardò bieco, mentre faceva scorrere la propria bacchetta attraverso la sua guancia. Aveva uno sguardo affamato negli occhi.


“Perché il cielo è blu?” rispose lei on i suoi grandi occhi grigi-blu.


“Cosa?” Quelli che la conoscevano non sarebbero rimasti sorpresi dal suo stile di domande.


“Be', i babbani hanno la loro risposta, ma io non ho mai sentito una buona risposta provenire dal mondo magico. Mi fa domandare se la magia sia poi la risposta a tutto.” rispose lei semplicemente.


Lucius Malfoy non sapeva perché il cielo fosse blu, né gli importava veramente. C'erano molte cose che Lucius non sapeva, ma lo stupro violento e la tortura, quelle cose le conosceva fin troppo bene. Si voltò e gettò un incanto silenziante. Non era una procedura normale usare un incantesimo silenziante sulle celle. Le urla di terrore facevano meraviglie per sciogliere le lingue degli altri prigionieri. Comunque, mentre guardava di traverso la ragazza, Lucius aveva qualcosa di diverso in mente rispetto alla normale procedura.


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'Quei bastardi hanno Luna.' Questo era l'unico pensiero nella mente di Neville. L'untuoso bastardo si era assicurato di menzionarlo alla signora Weasley a voce abbastanza elevata perché alcuni degli studenti lo sentissero. Disse anche che avrebbero scambiato solo Fred o Luna e che Harry avrebbe dovuto scegliere. Guardandosi attorno, vide lo sguardo di disperazione sulla faccia di Ginny mentre affrontava la consapevolezza che le sue parole avevano portato alla cattura di Luna. C'era una sensazione strisciante nel fondo del suo stomaco. Harry avrebbe scelto Fred. Lo sapeva. Tutti lo sapevano. I pochi Corvonero lì presenti sembrarono relativamente intoccati dall'idea che Luna avrebbe sofferto. Probabilmente erano le stesse persone che si divertivano a prenderla in giro e a nascondere le sue cose.


Voleva colpire qualcosa o meglio ancora qualcuno. Non era giusto! Lei meritava di meglio! Vide Harry venire giù per il corridoio dall'ufficio del Preside. Neville realizzò che il proprio vagheggiare in preda alla rabbia lo aveva condotto in quella direzione per uno scopo.


Gli occhi di Harry lo riconobbero e lui annuì seccamente.


“Harry, ho appena saputo.” La voce di Neville aveva un tocco di disperazione. “So che nessun altro lo dirà, ma per favore, scegli Luna.”


“Non posso parlare di questo ora, Nev. Non voglio scegliere tra nessuno dei due.” disse Harry con rabbia.


“Per favore, devi salvarla!”


“Neville, lo capisco, ma non ne posso parlare ora. Il Preside sta vagliando le nostre opzioni e io devo trovare Susan e tornare al quartier generale.”


Neville lo guardò andarsene, sordo in realtà all'angoscia di chiunque se non alla propria. Allontanandosi, Neville continuò a farsi strada verso l'uscita del castello, verso le serre. La Professoressa Sprite faceva la maggior parte del proprio lavoro prima di colazione, quindi la serra era quieta e pacifica la sera. In qualche occasione, specie durante i weekend, incontrava delle coppie che si intrufolavano per una pomiciata nel verde. Aveva sentito diverse versioni della frase 'Cazzo, vattene fuori di qui, Paciock!' alcune più colorite di altre.


Persino quand'era a casa, a lui piaceva lavorare in giardino. C'era una serenità lieve nel lavorare con le piante. Faceva risalire il suo amore per esse ai tempi dei suoi primi anni di vita, quando la Nonna era senza idee su cosa far fare a un ragazzino preconscio, dunque la severa donna lo aveva messo a lavorare al diserbo del giardino. Era stata la prima volta, che Neville ricordava, che gli aveva detto che aveva fatto bene qualcosa. Gli aveva persino sorriso! Era l'unica cosa per cui sua Nonna lo elogiava profusamente, sebbene avesse sempre qualcosa da ridirgli su come l'erba potesse facilmente scappare al controllo se lui la lasciasse fare.


A Neville piaceva rendere eguale la vita all'interno della serra. C'erano le piante buone e quelle che erano semplicemente erbacce, che si prendevano tutto e non davano nulla in cambio. Mentre pensava, strappò via una piccola erbaccia che stava cercando di accerchiare un bocciolo medicinale usato nell'Ossofast. Era importante occuparsi delle piccole erbacce prima che queste prendessero suolo. Lavorò senza sosta e efficientemente su diversi vasi di piante.


'È un peccato che la vita non assomigli di più a una serra.' pensò tra sé, provando a tenere fuori dalla mente il pensiero della sua amica. Afferrando un paio di forbici si preparò a rimuovere alcune foglie morte per far sì che la pianta divenisse più grande e fosse più in salute. La professoressa Sprite ne sarebbe stata contenta.













Note dell'autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da Luc_y.)


Come potete vedere questo è un aggiornamento sporadico mentre sto studiando. Lo studio procede bene, per quelli a cui interessa. Progetto di fare il test nella prima settimana di luglio. Andate a vedere il mio thread su Darklordpotter(punto)net per le mie note d'autore in versione intera. Non un capitolo molto lungo, ma piuttosto brutale sia per gli eroi che per i cattivi. Lo penso solo io, o i gemelli che aprono un negozio in una determinata via durante una guerra dove la loro famiglia è una dei baluardi più importanti colpisce anche voi come una mossa mal pensata?
Jim






Note dell'Autore sul forum:

(Queste note sono state scritte da jbern e postate sul forum apposito per TFTCD; tradotte da Luc_y)


Scena 1 - Volevo rendere Greyback un cattivo nel quale poteste veramente immedesimarvi con entusiasmo. Volevo anche rendere Hagrid qualcosa di più del semplice affabile allocco, come di solito è raffigurato. Ha una certa affinità con le creature pericolose. É destinato lui stesso ad essere un po' pericoloso.


Scena 2 - La mia scena preferita, sono riuscito a far entrare Voldemort nei Tiri Vispi Weasley e a farlo in modo credibile! Credo che la scena sia venuta bene, uno dei miei collaboratori pensa che il dialogo dopo che uccide Katie fosse un po' pomposo, ma io credo che tenga Voldemort nel personaggio. Di sicuro ha una certa vena di showman in lui. Ovviamente ho parafrasato un po' del dialogo di HP e il Principe Mezzosangue nel quale Fred dice quanto ci si potrebbe stupire del numero di persone che non sanno lanciare uno scudo di base corretto. Quello scambio di battute, con la risposta di Voldy, è uno dei miei pezzetti preferiti del capitolo. L'altro al quale sono affezionato è quando Voldy realizza che il nuovo atteggiamento di Peter lo sta intaccando. Tutto sommato è una scena stramba, seppure tragica. 


Scena 3 - Finalmente ho messo Neville e Coedus nella stessa stanza. Neville è ritratto in modo marcato in questo capitolo. Penso poi che la Stanza delle Necessità sia un po' troppo inflazionata e che potrebbe essere interessante mettergli alcuni limiti.


Scena 4 - Ah sì, Peter che porta la sua preda al Padrone e un bel confronto con Lucius. Spero che vi piaccia come continuo a caratterizzare Peter.


Scena 5 - Ero intenzionato a rendere questo capitolo un capitolo senza Harry, ma si è intrufolato nelle ultime scene. Nella mia mente, per avere qualche possibilità contro Voldemort, Harry deve pianificare la partita contro di lui come un atleta professionista che guarda i filmati dei combattimenti del suo avversario o sua avversaria. Spero che apprezzerete la scelta malata che Voldemort offre ad Harry. "Scegli quale dei tuoi amici vuoi salvare."


Scene 6 e 7 - Lucius ha attraversato dei brutti momenti. La moglie lo ha lasciato per un uomo più giovane, portandosi via un bel po' di denaro. Suo figlio è da qualche parte in vacanza (Cissi non gli ha detto esattamente dove ha spedito Draco). La sua influenza su Voldemort e sul Ministero sta andando in declino e, al di sopra di tutto, è appena stato umiliato proprio dal ratto, tra tutte le persone possibili! Cogliamo l'idea di come Lucius sfoghi tutte le sue frustrazioni. Povera Luna. Quelle sono le sue uniche battute nella storia. Mi farò perdonare da lei con la mia altra storia.


A proposito di brutti momenti, presso il lato opposto dello spettro c'è Neville. La sua famiglia è morta (a eccezione di un vampiro - be', è morto anche lui… e dei suoi genitori, i quali sono presenti tanto quanto come se fossero morti), la ragazza per la quale langue è nelle mani dei Mangiamorte ed è certo che Harry sceglierà Fred nella scelta tra loro due. É un bel po' di pressione per un sedicenne.


Buona lettura,

Jim.




Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)


1) in originale jbern si riferisce all'invenzione dei gemelli chiamata dalla Rowling u-no-poo - anche se sbaglia e scrive you-know-poo. Ora, 'u-no-poo' nella versione italiana è stata tradotta con: No pupù - no pipì (è una pozione che viene venduta con lo slogan “Il senso di occlusione che stringe la nazione”, ha un effetto costipante). Nella versione originale per vendere il prodotto i gemelli utilizzano l'assonanza  della pronuncia di know con no. Infatti lo slogan originale dice: "WHY ARE YOU WORRYING ABOUT YOU-KNOW-WHO? YOU SHOULD BE WORRYING ABOUT U-NO-POO, THE CONSTIPATION SENSATION THAT'S GRIPPING THE NATION!" però nella traduzione italiana si perdere la corrispondenza tra Tu-Sai-Chi e il nome del prodotto. 


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Capitolo 19
*** Perché Lucius non mangerà mai più cereali ***


tftcd19.html


To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y







Disclaimer - Non possiedo Harry Potter, ma scommetto che Harry lo vorrebbe. 

Riconoscimenti - A tutte le persone che mi hanno augurato buona fortuna e si sono congratulate con me per aver passato gli esami scritti Cisco CCIE. Grazie. La solita truppa composta da IP182, FairyQilan, Sirius009, Nukular Winter, ChuckDaTruck e Smeagolita si merita ringraziamenti extra per avermi aiutato a guidare questa storia. 


Capitolo 19 - Perché Lucius non mangerà mai più cereali (1)


Era uno dei rischi dell'essere un Signore Oscuro, sopportare l'incapacità dei tuoi sottoposti. Era una parte inevitabile della sua vita. Forse le star dello sport sopportavano lo stesso disagio, sapendo che era la loro abilità ciò che davvero mandava avanti la squadra. In qualche modo sai che tu sei il meglio e nessuno raggiungerà mai il tuo livello. Non importava quante volte avrebbe detto “Non deludetemi.” a un gruppo di suoi servi, uno o più tra loro avrebbe inevitabilmente scoperto un nuovo e incomprensibile modo per deluderlo. Era un equilibrio difficile, una linea sottile tra rafforzare la disciplina per mantenere l'ordine e un sadismo perverso. Chiunque avesse voluto essere un Signore Oscuro avrebbe dovuto capire la gravità della delusione e punire di conseguenza. 


Quindi era questo che lui e il suo cerchio interno stavano vedendo su quella massa di carne tremolante conosciuta come Marcus Flint. Il resto dei nuovi iniziati si accalcava lungo le pareti della camera centrale. Il giovane Mangiamorte aveva già sopportato diverse torture sia da Lucius Malfoy che da Peter Minus per il suo fallimento. Georgina Tiger, moglie di Tiger Senior e una Guaritrice diplomata, stava cercando di annullare i danni sulla ragazzina Lovegood. Non era affatto un bello spettacolo. Minus a era indignato. Gli ultimi bollettini medici dicevano che sarebbe vissuta, ma le probabilità erano che avrebbe trascorso il resto dei suoi giorni nel reparto da lesioni permanenti da incantesimo, solo leggermente più coerente delle vittime di Bellatrix.


“Basta!” disse Voldemort, facendo smettere a Peter l'esecuzione della maledizione. Il Signore Oscuro si alzò dalla sua sedia e si diresse verso Flint. Guardò i circa trenta Mangiamorte che riempivano la stanza, avvertendo il nervosismo di tutti i 'nuovi'. Il suo cerchio interno rimase calmo, sapendo che il loro Padrone stava per fare qualcosa al ragazzo. 


“Caro Signor Flint, come esprimere il mio disappunto per il tuo fallimento? Sono quasi senza parole. Qual'è la tua mano della bacchetta?” Il rifiuto magico di fronte a lui tese la mano destra al suo Padrone, tremando di paura. Voldemort sbatté il tacco del suo stivale sulla sinistra di Flint, godendosi il suono del suo urlo. Troppo spesso i suoi servi dimenticavano i piccoli piaceri della tortura 'alla vecchia maniera'. Schiavi della loro magia, erano. Voldemort continuò a stare sulla mano mentre si grattava il mento, pensosamente. 


“Cos'hai da dire a tua discolpa, Marcus?” chiese. 


“Ti ho deluso, Padrone. Non sono degno.” grugnì Flint. Era una risposta impressionante. Si era aspettato preghiere e scongiuri. Era un bel cambiamento per qualcuno abituato a tali basse implorazioni.


“In effetti l'hai fatto e nel semplice compito di fare la guardia ad un prigioniero. Se la ragazza avesse superato i suoi vincoli e fosse riuscita in qualche modo a scappare, sarei stato certamente turbato, ma no, tu hai fallito nel riferire un semplice ordine, ovvero che la ragazza era off limits per il divertimento dei miei fedeli seguaci. Peter, concordi che una simile negligenza sia inaccettabile?”


“Sì, Padrone. Per favore, permettimi di ucciderlo.” rispose Peter. I suoi occhi stavano praticamente pregando di ricevere il permesso.


“Ahimè, no, Peter. Non questa volta.” disse Voldemort, mentre toglieva il piede dalla mano distrutta sotto di lui. Un veloce movimento della sua bacchetta di tasso e le ossa si misero a posto da sole. “Alzati, Marcus.” ordinò. 


Il resto della stanza era mortalmente silenziosa mentre Marcus si alzava. La tensione nell'aria era deliziosa. “Mostrami il tuo Marchio.”


Flint obbedì e si tirò su la manica per mostrare il Marchio Nero. “Questo dovrai riguadagnartelo, Marcus. Preparati perché sarà senza dubbio doloroso.” Detto questo, Voldemort poggiò la bacchetta sul marchio e iniziò a cantare in Serpentese. Il giovane mago urlò di dolore e cadde in ginocchio, mentre il segno della sua servitù veniva strappato dal suo braccio. Lasciando il ragazzo a terra, camminò verso una delle nuove reclute di Beauxbaton, una bella brunetta con gli occhi nocciola. Inclinandosi verso di lei, le sussurrò le istruzioni. Lei annuì e uscì immediatamente dalla stanza. 


Voldemort attraversò la sala da un lato all'altro e aprì un armadietto. Prese un paio di fiale dalle mensole e tolse il tappo. Infine, tornò con indifferenza verso Flint, il quale si era rimesso in piedi. Questo fece fare a Voldemort una piccola pausa. Si chiese se togliere un marchio così presto dopo averlo applicato facesse sì che il dolore risultante fosse meno di quanto lui si aspettava. Forse permettere al marchio di imprimersi più a lungo sulla pelle faceva sì che il dolore fosse più grande quando veniva rimosso.


“Beva, Signor Flint.” disse, porgendo le due fiale a Marcus, che le ingoiò immediatamente. 


Voldemort fece una pausa prima di continuare. “Veleno diluito di coda di Manticora. Hai ufficialmente trenta minuti da vivere, ragazzo. Entro cinque minuti, andrai alla Gringott. Se riesci a uccidere dieci goblin e a tornare qui in tempo, l'antidoto e il mio perdono ti aspettano. Altrimenti, morirai per il veleno o per i goblin. Buona caccia Marcus e assicurati di usare la frase 'Morite, feccia Goblin'.”


Voldemort indicò la porta al mago scioccato. Marcus Flint barcollò fuori dalla porta e si diresse al punto di Smaterializzazione. Severus gli si avvicinò. L'alto Potion Master sussurrò: “Mio Signore, sai che se l'antidoto non viene somministrato entro dieci minuti, è inefficace.”


“Certo, Severus, in qualche modo dubito che un solo mago che fa irruzione nell'atrio dei goblin durerà più di un minuto o due. Ho mandato la recluta femmina ad osservare come reagiscono le difese dei goblin e il suo Marchio è sparito. Non vorrei spingere ulteriormente quelle creature verso un'alleanza con il Ministero. Di certo i goblin saranno oltraggiati e quando non troveranno nessun Marchio Nero o segni di Maledizione Imperius, si arrabbieranno con il Ministero. Inoltre, la seconda pozione che gli ho dato maschererà gli effetti delle maledizioni di Lucius e Peter. É qualcosa che avrebbe dovuto riconoscere dalle sue lezioni M.A.G.O. Devi essere poco accurato nelle tue lezioni, Severus.” Il Signore Oscuro terminò con un rimprovero compiaciuto verso Piton. 


Severus annuì con consapevolezza. Flint non era una vera perdita. Era rassicurante vedere che il Suo Padrone avesse pensato con attenzione quel piano. Sapeva che la pozione diluita, una volta immessa nel sistema circolatorio, avrebbe fatto il suo lavoro e poi sarebbe scomparsa molto prima dell'esecuzione di una eventuale autopsia.


Voldemort si voltò verso i Mangiamorte riuniti e si rivolse a loro. “Ognuno e ciascuno di voi è importante per me. Ci siamo riuniti insieme per una causa, per vedere questo inutile e inefficace Ministero spazzato via dall'esistenza e per stabilire un nuovo regime che non governi con regole e leggi, ma con la forza e il potere. Non permetteremo loro di continuare a infiacchire e diluire la nostra forza e a diminuire la nostra determinazione. Hanno sempre cercato di nascondere la nostra esistenza ai babbani, mentre guardavano diminuire pian piano il nostro numero. Quanto ci vorrà ancora prima di diventare una società non più vitale? Come possiamo reclamare i nostri diritti di nascita ed eredità come esseri supremi di questo pianeta, quando quelli che pretendono di governarci stanno soffocando la nostra stessa esistenza? Non dico altro! Questa follia finirà. La vecchia guardia verrà spazzata via. Quelli che si ergeranno contro di noi moriranno sulla punta delle nostre bacchette! Ricostruiremo il Mondo Magico per proteggerlo dagli imperi Babbani. Non permetterò che il nostro stile di vita venga distrutto. Voi siete i miei eletti. Voi sarete quelli che staranno al mio fianco quando entreremo in un'era di gloria mai più vista fin dai tempi di Merlino stesso. Il nostro momento è giunto! Il nostro momento è ora! Oggi la Britannia! Domani il mondo!”


Voldemort sorrise quando vide i volti euforici davanti a lui. Qualcuno avrebbe potuto pensare che l'imminente morte di Marcus Flint fosse una celebrazione. 'Dopo tutto.' pensò, 'tutto il mondo è un palcoscenico e io intendo avere un ruolo da protagonista.' Era ironico che non credesse ad una parola di quello che aveva appena detto, ma alcuni avrebbero seguito il potere ed alcuni il messaggio, ma la maggior parte avrebbe seguito il potere e il messaggio. 


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“Qualcosa ti irrita?” chiese Susan attraverso il tavolo della colazione mentre, metteva un po' di conserva sul suo toast. 


“Sono solo preoccupato per Fred e Luna.” rispose Harry. Non gli piaceva mentire per omissione, ma il miserabile 'Bene superiore' lo richiedeva. Era preoccupato per il loro recupero, ma non era l'unica cosa che aveva in mente. 


“Be', Piton dice che non sono stati torturati fino ad ora. Mi piacerebbe credergli, ma ho perso qualunque fiducia in lui nel momento in cui tu gli hai strappato quella maschera dal viso.” rispose Susan, ricordando la notte in cui la sua famiglia era stata uccisa. Guardò il ritratto del padrino di Harry. Sia Sirius che Bellatrix erano svenuti sul tavolo del dipinto, tra loro c'era la fiaschetta di Whiskey Incendiario incantata per riempirsi continuamente. Dopo un momento di iniziale imbarazzo, le due immagini erano andate sorprendentemente d'accordo e erano nel mezzo del tentativo di battersi a vicenda in una gara all'ultima bevuta, tenuta sotto il tavolo, quando Harry e Susan erano tornati da Hogwarts. Sembrava che non ci fosse stato un chiaro vincitore tra i cugini. Purtroppo, né sua madre né sua zia avevano posato per un ritratto Magico e, a dire il vero, Susan non era stata proprio certa di volerne trovare uno. Avrebbero approvato le sue azioni? A sua zia sembrava piacere Harry, ma il fatto che le piacesse e la sua approvazione erano due cose ben diverse tra loro. Tranne che per un po' di domande qua e le, Susan non aveva idea di cosa sua mamma pensasse di Harry Potter. 


“Lo so. Voglio solo riportare indietro entrambi. Abbiamo Tonks tra un'ora e Lupin nel pomeriggio. Come ti senti?


“Mai stata meglio. Il professor Lupin mi ha fatto i complimenti per la trasfigurazione di ieri. Pensa che sia già pronta per alcune evocazione di base.” Susan rispose col suo miglior sorriso. Sospirò mentalmente. Tutti i mali e i dolori della sua sessione d'allenamento ancora la tormentavano. Non aveva mai lavorato così tanto in vita sua! Tonks era un'inarrestabile schiavista e anche se Susan sapeva di star migliorando costantemente, sapeva che non era abbastanza. Harry la superava in tutti i sensi e era così motivato! La sua lealtà ed etica del lavoro Tassorosso erano le uniche cose che le impedivano di arrendersi per esaurimento. Sospettava che, in un duello, lei sarebbe stata sia un peso che una distrazione per lui. 


Inconsapevole della sua ansia, Harry le aveva confidato di essere preoccupato per Tonks. Sì, la Metamorphomagus aveva recuperato la sua abilità, ma ancora soffriva per l'ordalia subita. Harry aveva detto che la giovane auror era una persona allegra con una personalità spensierata, ma lei non l'aveva ancora vista in questo modo. Il professor Lupin stava facendo del suo meglio, ma mentre le sue capacità in Trasfigurazione, Difesa ed Incantesimi erano abbastanza buone, le sue abilità con il sesso opposto lasciavano molto a desiderare. L'auror aveva dentro una gran quantità di rabbia che non sopprimeva molto bene, al momento. 


“Te l'ho detto che avresti avuto successo. É come trasfigurare, però inizi dal niente. Forse hai un talento naturale per questo.”


“Se fossi in te non tratterrei il respiro, Harry. L'unica cosa per la quale sembro avere talento è crollare esausta dopo ogni ora di allenamento.” rispose Susan, leggermente scoraggiata. 


“Io preferisco quando crolliamo esausti insieme dopo i nostri allenamenti privati.” disse Harry giocosamente, cercando di alleggerire l'atmosfera. Vedendo che non funzionava, cambiò tattica. “Susan, non ti sei mai chiesta perché gli insegnanti passano tutto quel tempo a fare lezione teorica e non ci mostrano semplicemente come lanciare gli incantesimi? Non ti sei mai chiesta perché Incantesimi, Trasfigurazione e Difesa vengono insegnate in giorni diversi? Usare costantemente la magia è stancante. Non lasciare che ti abbatta. Io sono praticamente a pezzi quando il sergente Tonks finisce con noi. Aspetta solo che inizi a fare queste cose con l'ES quest'anno e vedrai come mi odieranno.”


“Hai ragione. Non posso fare a meno di confrontare le mie prestazioni con le tue. Be', sarà meglio che vada, se voglio tornare indietro prima che la sorvegliante arrivi.”


“Sei sicura di non volere che venga con te?”


“Starò bene. Difficilmente qualcuno va alla Gringott così presto. Inoltre, non voglio che tu veda l'abito da sposa di mia madre quando lo tirerò fuori dalla camera blindata. Porta sfortuna e devo lasciarlo al negozio di Madama McClan per aggiustamenti professionali. E poi, dovrò cercare 'qualcosa di vecchio' laggiù.”


Suonava ancora assurdo che stessero parlando di sposarsi entro poche settimane. Hannah, Chelsea ed Hermione avevano preso in pugno i preparativi. Il giorno prima, mentre Harry aveva a che fare con l'orrore di morti e rapimenti, il trio stava decidendo il design degli inviti. Sembrava un po' ridicolo, alla luce dei fatti recenti, ma Harry l'aveva incoraggiata, a dire il vero. Le aveva detto che avevano bisogno di andare avanti e di non lasciare che gli attacchi li dissuadessero. Lei sospettava che fosse soltanto qualcosa per tenerla occupata, non aveva parlato dei suoi sospetti a nessuno tranne che ad Hannah. La maggior parte degli altri sembravano impegnati ad organizzare i funerali di quelli che erano morti al negozio di scherzi. Questo rubava un po' della gioia dai loro preparativi, ma avevano fatto comunque progressi significativi. 


Susan si alzò e dette ad Harry un bacio veloce. “Te lo prometto, starò attenta.” Poi si diresse verso il camino e urlò “Il Paiolo Magico!” prima di sparire. 


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Susan si fece velocemente strada nel vicolo. In circostanze normali si sarebbe trasportata via camino al negozio dei Weasley, ma purtroppo non era quello il caso. Sorpassò Lavanda Brown e Colin Canon che si dirigevano al Paiolo Magico per la colazione a fine turno. Notò anche che si tenevano per mano e fece il suo miglior sorriso malefico alla possibilità che aveva anche lei di diffondere un po' di gossip.


Non c'erano troppi clienti, poco dopo le sette del mattino. Vide una giovane donna allo sportello per i nuovi conti bancari che stava usando quelle che lei sospettava non fossero parole molto belle in francese. Il goblin che la serviva sembrava un po' arrabbiato, ma poi Susan pensò che la maggior parte dei goblin sembrava un po' arrabbiata. C'era già un pugno di clienti agli sportelli, ma più della metà di essi non ne aveva nessuno. Stava sorpassando i diversi sportelli con dei clienti sul suo cammino verso l'area carrelli quando sentì un grido. 


“Morite, feccia Goblin! Lacero!” Un uomo con un mantello marrone sparò un Incantesimo Tagliente a bruciapelo sull'addetto allo sportello di fronte a lui. Susan si congelò momentaneamente mentre l'uomo saltava sul bancone e iniziava a sparare maledizioni verso i goblin. Quello proprio dalla parte opposta rispetto a lei riuscì a scagliare una daga contro il mago quasi per riflesso, prima di scomparire in una nebbia sanguinolenta. Susan iniziò ad indietreggiare e a cercare la bacchetta, mentre vide il pugnale penetrare nella spalla dell'uomo. Lui gemette di dolore e continuò a sparare maledizioni. Tre guardie di sicurezza troll stavano arrivando dalla sala delle guardie. Il suolo tremò mentre qualcosa di massiccio colpiva il pavimento dietro di lei. 


Chippedfang (2) era il manager del turno di sicurezza notturno. Come tale, aveva un bancone in una buona posizione, dietro e lontano dagli sportelli. Avrebbe dovuto già aver staccato dal turno in quel momento, ma Spinebreaker (3) si stava ancora approfittando di lui. Vero, lui era stato promosso solo nell'ultimo mese, ma alla fine avrebbe dovuto affrontare il goblin più anziano e altolocato, a meno che non volesse passare due ore aggiuntive ogni giorno aspettando la fine del turno. In quel momento iniziarono a volare le maledizioni. Premette immediatamente la prima pietra d'allarme. Questo sigillò le uscite e fece scattare l'allarme nella guardiola. Entro pochi secondi sarebbero arrivati i troll. Attivò la seconda pietra di allarme, che avrebbe avvertito gli umani, come forma di cortesia. Il goblin al tavolo accanto al suo lanciò un dardo di balestra contro il mago squilibrato. Il mostro che sventolava un bastoncino rispose con una Maledizione Esplosiva che distrusse il tavolo del suo vicino, ferendo a morte Burntflesh (4) e ricoprendo lui di detriti. Il goblin capo della sicurezza fu sbattuto contro il pavimento e tramortito. Con la mano sinistra maciullata, che ora presentava due dita in meno di quelle che aveva quando aveva iniziato la notte, premette la terza pietra dall'allarme. Questo avrebbe messo fine a quel folle. 


Flint aveva due pugnali e un dardo di balestra che gli uscivano dal corpo. Stava cominciando a sentirsi stordito, ma cercava di non perdere la concentrazione. Erano cinque o sei gli empi folletti che aveva già ucciso? Mandò un'altra Maledizione Esplosiva a nell'area sportelli, sparpagliando sangue e soldi, sia magici che babbani, nell'aria. Sentì traballare il bancone sul quale si trovava. La Gringott impiegava dei giganti? Roteò su se stesso e guardò verso l'ingresso mentre quattro grosse statue di gargoyle balzavano giù dai loro piedistalli, scheggiando il pavimento a piastrelle. Ognuna era alta forse quattro metri. Lanciò una Maledizione Esplosiva contro una di esse, soltanto per vederla scomparire senza alcun effetto contro un qualche campo magico che proteggeva la creatura. Riuscì a produrne una seconda prima che il golem fosse sopra di lui. Il foro scavato in una delle ali forse era stato di qualche conforto, mentre gli artigli di pietra della creatura lo sventravano. Se mai Voldemort avesse puntato dei soldi sulla performance del signor Flint, sarebbe stato compiaciuto di sapere che Marcus durò un minuto e trentasette secondi.


Susan guardò con orrore i gargoyle soverchiare il mago e, un istante dopo, lui era morto. La bacchetta le pendeva inutilmente dalla mano. Era stata sul punto di lanciargli contro degli Schiantesimi prima che i gargoyle arrivassero. Sfortunatamente Susan, come la maggior parte delle persone che si trovavano nell'ingresso in quel momento, non conosceva i limiti di quelle costruzioni così fantastiche. Erano impressionanti dal punto di vista della stazza e della potenza e per quanto riguardava la magia che li proteggeva, ma erano limitati dal fatto che solo un piccolo numero di comandi potevano essere dati a una costruzione. I goblin della Gringott avevano programmato le loro costruzioni per attaccare con forza letale qualunque umano che lanciasse attivamente degli incantesimi. Qualsiasi umano che estraeva una bacchetta, invece, doveva essere disarmato usando una ragionevole quantità di forza - be', 'ragionevole' quanto sarebbe sembrato a un goblin.


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Lucius Malfoy fece un piccolo sorriso mentre guardava i ranghi lasciare la stanza. La morte di Flint era certa. Quasi si sentiva in colpa per aver raccomandato al ragazzo di ammettere la sua indegnità e di accettare la punizione che il Signore Oscuro gli avrebbe offerto. A dispetto delle 'attività' delle ultime notti, Lucius era ancora un uomo molto frustrato. Le sue ricerche discrete su dove fosse la sua ex moglie si erano risolte nel nulla. Non sapeva neppure dove fosse Draco, soltanto che la puttana lo aveva mandato in vacanza sul continente. I genitori degli amici del ragazzo avevano chiesto ai loro figli e non avevano avuto nessun indizio. Dire che Lucius era preoccupato era un eufemismo.


“Lucius, ora che le nuove reclute se ne sono andate, forse non ti dispiacerebbe illuminarmi sul motivo per cui sono stato costretto a disporre di Marcus in tal modo?” chiese Voldemort. 


“Mio signore, è stato un terribile fraintendimento...” iniziò a dire ma fu zittito dalla mano alzata del Signore Oscuro.  


“Piagnucolare non è da te, Malfoy.” Lucius sussultò alla rabbia implicita nella frase. “In qualche modo ti aspetti che io creda che tu non avessi capito che avevo in mente dei progetti che riguardavano la ragazza, quando ho specificatamente incaricato Peter della sua cattura. Debbo pensare che hai così poco controllo sui tuoi impulsi da mettere coscientemente a repentaglio uno dei mie piani attentamente designati? Credo che le pressioni sulla tua posizione ti stiano pesando, Lucius. Senti che sto imponendo troppi carichi su di te perché tu possa gestirli?”


“No, Padrone, io...”


“Non importa cosa senti o cosa pensi tu! Importa quello che penso io e quello che penso io è che sei un fallimento! Ancora e ancora, continui a deludermi! I tuoi vantati alleati politici stanno facendo poco per fermare Scrimgeour. Riescono a malapena a rallentarlo, a questo punto. La tua incapacità di tenere in riga tua moglie è risultata nella sua sparizione con buona parte della tua fortuna, il ché sta ostacolando le mie azioni di guerra. Hai condotto tu i miei seguaci all'Ufficio Misteri. Non voglio nemmeno discutere del mio diario! Forse un cambio degli incarichi di lavoro è opportuno? Madame Faircloth, vorrei che iniziasse lei a comunicare i miei desideri al Barone Caruthers. Salvi quello che può dalla situazione attuale. Peter, ti prenderai carico delle operazioni giornaliere del mio quartier generale. Assicurati che non si ripeta l'idiozia dell'altra notte.”


Lucius era visibilmente offeso. Le sue responsabilità erano state praticamente dimezzate. “Mio Signore, non si tratta d'altro che di ostacoli di poco conto. Posso ancora sistemare le cose.”


“Voglio che tu pensi a come sistemerai le cose durante tutta la prossima settimana, Lucius.” Un colpo di bacchetta e Voldemort aveva creato una gabbia. “Voglio che tu pensi a lungo e con attenzione a come intendi servirmi, quando ti farò tornare in forma umana. Peter si assicurerà che tu abbia da mangiare e da bere in abbondanza questa settimana. É molto bravo a badare agli animali, anche se non so se abbia esperienze specifiche con gli Scarabei Stercorari. Peter, pensi di riuscire a nutrire Lucius questa settimana?”


Peter giulivo alzò lo sguardo sull'espressione orripilata sulla faccia di Malfoy. “Provvederò personalmente ai suoi pasti, Padrone. Grazie per questo privilegio.”


Un secondo tocco di bacchetta e un incantesimo interruppe la supplica disperata di Malfoy per il perdono e al posto di Lucius Malfoy c'era uno scarabeo stercorario molto più grande del normale. Peter mise con attenzione l'insetto nella gabbia evocata. 


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Susan guardò i golem con un misto di orrore e sollievo. La morte del mago l'aveva scioccata, ma era finita. Almeno questo era quello che pensava fino a ché una delle statue non si girò verso un uomo anziano che si stava avvicinando con la bacchetta estratta e gli diede un man rovescio con un braccio che pesava tranquillamente due volte lei. L'uomo volò nell'aria e impattò contro la parete. Le altre statue stavano avanzando verso gli altri maghi e le altre streghe. 


“Spegnete queste maledette cose!” urlò Susan. Nessuno dei goblin o dei troll sembrò prestare alcuna attenzione al suo urlo. Guardò una strega di mezza età venir gettata di peso nell'area degli sportelli. Doveva fare qualcosa, velocemente. Puntò la sua bacchetta e gridò, “Reducto!” Guardò la sua Maledizione Esplosiva impattare senza effetto su qualsiasi magia runica che proteggeva il mostro. Questo catturò l'attenzione della creatura, portandola lontano dai tre lancia incantesimi di fronte ad essa. 


'Bella mossa, Bonsey! Ora ucciderà te!' Pensò velocemente e decise un piano d'azione. “Catena ex Ferreus!” L'uso suo e di Harry dei libri sui duelli magici nel loro santuario privato le aveva insegnato quella maledizione incatenante. Il latino nell'incantesimo stava semplicemente per 'Catene di Ferro'. Due metri di catena ad anelli spuntarono fuori dalla sua bacchetta ed avvolsero le gambe del mostro di pietra che si stava muovendo verso di lei. Questo barcollò e cadde. Invece di usare i suoi artigli per liberarsi, si trascinò verso di lei usando le braccia. Il golem si muoveva ancora velocemente, ma questo diede a Susan il tempo necessario per completare l'incantesimo più complesso che aveva imparato dal libro sopra citato - una sferzata, una pugnalata, una presa a due mani, due cerchi completi attorno alla testa e la spinta contro il bersaglio. “Tero atque Contrucido!” L'incantesimo in sé era una Maledizione Esplosiva volta ad attaccare le fortificazioni. Il libro aveva soprannominato l'incantesimo come 'Macchina d'assedio portatile di Dioniso'. 


Il raggio scarlatto dalla punta della sua bacchetta fu spaventosamente lento a uscire. Nel momento in cui il golem e l'incantesimo si scontrarono, a malapena tre metri li separavano l'una dall'altro. Susan sentì uno strattone nella sua magia, mentre l'energia lanciata colpiva in testa il gargoyle. La sua bacchetta di salice e pelo di chimera di otto pollici tremò e vibrò mentre lei lottava per mantenere la presa a due mani. Non era l'unica cosa a vibrare. Sull'altro lato del raggio la statua del gargoyle si era completamente fermata. La pietra che formava la testa tremava violentemente mentre le rune che proteggevano la creatura di pietra ardevano contro l'assalto magico di Susan. Un lampo di luce e un crack risonante significarono che un lato si era staccato. Per un breve, terrificante momento, Susan pensò che fosse la sua bacchetta ad essersi spezzata. Per fortuna, fu la testa di pietra che si staccò ed esplose, mentre il raggio rosso iniziò a perforare un buco di dieci centimetri sul torso della statua. Il resto della statua cadde sul lato destro. 


La vittoria di Susan ebbe vita breve, poiché la distruzione di uno dei goblin attirò l'attenzione degli altri tre, che erano sull'altro lato della banca, dove solo pochi umani erano ancora vivi. Apparentemente, ora era lei la minaccia maggiore, dato che tutti e i tre golem iniziarono rapidamente a chiudere la distanza con lei. Aveva un'unica opzione. Scattò verso il carrello più vicino. Il goblin all'interno era rannicchiato. 


“Parti, dannazione! Vai!” urlò al goblin. Lanciò di nuovo l'incantesimo della catena mentre il carrello si lanciava in avanti e prendeva velocità. Questo ne rallentò uno e il secondo dovette circumnavigare il gargoyle già distrutto, ma il terzo chiuse la distanza mancante e scagliò il pugno artigliato sul lato del carrello, facendolo deragliare. Il colpo mandò il carrello che si stava muovendo a uscire di strada e a schiantarsi contro la parete. 


Il gargoyle si fece avanti, ma sentì che la minaccia era stata neutralizzata. Prima che potesse scrutare l'ambiente per la minaccia successiva, ricevette il segnale di 'via libera' e iniziò a tornare verso il piedistallo scolpito dal quale era sceso con gli altri due mostri rimasti. 


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Harry batteva impazientemente le dita sulla sedia nell'ufficio di Silente. Era in ansia, lo stesso genere di nervosismo che aveva di solito prima di una partita di Quidditch. Essendo stato lì tutta la mattina e con il pomeriggio che si avvicinava, Harry era affamato, ma non era certo di voler mangiare. Avrebbe voluto poter andare a volare. Forse, poteva portare Susan fuori di lì il giorno seguente, a fare qualche giro di campo. Aveva visto Terry e Mandy dirigersi verso il capanno delle scope mentre Tonks lo portava al castello. Probabilmente stavano andando a volare ma, d'altro canto, considerato che si trattava di quei due, chi poteva sapere veramente cosa stavano andando a combinare? A Susan sarebbe piaciuta la mattinata di pausa. Trixie avrebbe informato Susan che Harry era stato portato ad Hogwarts al posto delle lezioni del mattino. 


“Annoiato, Lord Black? Senza dubbio la mia carcassa si sta rivoltando nella tomba.” chiese il ritratto di Phineas Nigellus. Nell'ufficio di Silente, il ritratto e Harry avevano concordato che l'eco avrebbe dovuto mantenere la sua aria di disdegno ed indifferenza verso Harry. Nel Santuario, avevano passato insieme diverse lunghe ore. Il ritratto era stato in grado di fornire una visione d'insieme piuttosto acuta del comportamento e delle azioni di Albus Silente. 


“Comportati bene, Phineas.” disse Silente, mentre offriva ad Harry una caramella al limone. Con sua grande sorpresa, Harry accettò, prendendone due. Se ne infilò una in bocca e guardò semplicemente male il ritratto di Phineas Nigellus. “Calma, Harry. Gli eventi si spiegheranno quando così dovrà essere. L'impazienza non farà velocizzare i loro progressi. Ho mandato Minerva e Filius a incontrare Severus. Oserei dire che non sarà compiaciuto di scoprire che i suoi accessi Metropolvere del castello sono stati revocati.”


“Sono sorpreso che tu abbia deciso di andare fino in fondo.” disse Harry. 


“A volte, quando si diventa vecchi, diventa più difficile ammettere i propri errori. Penseresti che diventa più facile con l'età. Spesso i giovani sono accusati di essere testardi e refrattari al cambiamento, ma ti assicuro che uomini di tutte le età cadono preda di tali malattie. Ti chiederò di evitare di provocarlo.”


“Non provocherò Piton. Non mi tirerò nemmeno indietro, però.”


“Di solito questo è il momento della conversazione in cui ti dico di chiamarlo Professor Piton. Non è così?” disse Silente, evitando un'altra caramella al limone in favore di una bacchetta di liquirizia. 


“Sì, ma dopo oggi il meglio che mi potrà chiedere è di chiamarlo Signor Piton.” aggiunse Harry. 


“Proprio così, Harry.”


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“Cos'è questa follia? Un'altra procedura di sicurezza senza senso?” chiese Severus. La Metropolvere di Hogwarts gli aveva negato l'accesso. Era stato costretto ad arrivare ad Hogsmeade e a Smaterializzarsi al confine delle barriere. 


“Buon giorno, Severus. Giornata magnifica, non è vero?” disse l' insolitamente cinguettante voce di Filius Vitious. Sia lui che la McGranitt erano sul sentiero, ovviamente in sua attesa. 


“Ebbene?” chiese Severus, guardando verso il piccolo professore di Incantesimi. Gli piacque vedere il sorriso che spariva dalla faccia di Vitious. 


“Ti chiederò di consegnare la bacchetta.” intervenne la McGranitt. 


“Ancora con questa storia? Oh, molto bene.” disse, porgendogliela. 


Filius prese parola. “Anche l'altra, Severus.” C'era una minaccia implicita nel tono di voce di Vitious. 


“Capisco. E supponendo che io non voglia separarmene?” rispose Severus, le parole che uscivano strascicate dalla bocca. 


“Allora, entrambi scopriremmo quanto io sia realmente veloce, Mangiamorte.” rispose Vitious. Fece una pausa prima di continuare, “Il punto è piuttosto semplice. Anche se mi superassi, Minerva ti ucciderebbe. Cosa? Pensi che non ne sarebbe in grado? Considera il fatto che ti trovi qui a barattare le vite di due dei nostri studenti, prima di prendere la tua decisione.”


“Tecnicamente, Fred Weasley è un ex studente, ma Filius ha piuttosto ragione sui miei sentimenti.” disse Minerva, mentre entrambi gli uomini si rendevano conto durante il loro scambio teso di battute che la sua bacchetta era già nella sua mano. “Ora che i convenevoli sono finiti, consegnerai la tua bacchetta di riserva e ti scorteremo dal Preside. Poi, sarai scortato nuovamente in questo punto, dove gli elfi domestici staranno attendendo con i tuoi effetti personali dal castello. É abbastanza chiaro per te, Signor Piton?”


“Cosa!?”


“Be', suppongo non sarà ufficiale finché non te lo dirà Albus, ma abbiamo finito con te. Hai esaurito il nostro benvenuto lavorando per un mostro che fa la guerra con i bambini! Ho sempre pensato che il giorno in cui te ne saresti andato sarebbe stato un giorno di gioia, ora capisco che lo spettacolo non è degno del prezzo d'ingresso.”


Rendendosi conto della sua posizione, Piton consegnò la sua bacchetta di riserva. Gli venne poi detto di camminare cinque passi avanti a loro due per la strada verso nel castello. Abbastanza stranamente, passarono diversi professori sulla loro strada verso l'ufficio del Preside. Diversi di questi lo fissarono semplicemente. Alcuni fecero perfino una buona imitazione del suo classico sogghigno. Pomona Sprite incontrò il suo sguardo e prima di andar via disse ad alta voce, “Bella liberazione di questo mucchio di spazzatura.”


All'entrata dell'ufficio, perfino la statua sembrò un po' più ostile. Invece del veloce movimento fluido col quale di solito si faceva da parte, questo fu lento, calibrato e la sua testa si voltò persino a seguirlo mentre saliva i gradini. Alzò la mano per bussare alla porta di quercia. 


“Entra.” sentì, prima che la sua mano potesse toccarla. La porta si aprì di sua spontanea volontà. Dentro, Silente e Potter lo aspettavano. 


“Saluti, signor Piton. Prego, siediti. Prima di occuparci del nostro spiacevole affare, ti chiederò di avere pazienza con me poiché sarò costretto a occuparmi di alcuni affari ufficiali.” Silente fece una pausa mentre Piton si sedeva. “A nome mio e del Consiglio della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, è con molto dispiacere che devo invocare la clausola sette del tuo contratto lavorativo. Ho preparato un documento per la tua visione, che indica esattamente come e per quante volte hai violato  il punto 'Doveri di Ruolo' nel tuo contratto. Se desideri fare appello contro questi termini, dovrai presentare il suo caso quando si riunirà il Consiglio, alla fine del mese.”


“Esattamente cosa l'ha condotta a questo corso di azioni, Preside?” chiese Severus, senza davvero cercare di sembrare educato. 


“Il ricordo di Pensatoio fornito dalla giovane Susan sulle tue azioni a casa sua. Harry ed io lo abbiamo visionato dopo che te ne sei andato ieri e devo dire che entrambi siamo stati piuttosto sorpresi di scoprire che sei stato tu, e non Rodolphus Lestrange, a eseguire l'Anatema che Uccide su Dana Bones. Sembra che io abbia fallito nel guidarti di nuovo verso la luce, ma sto iniziando a credere che non tu non abbia mai voluto uscirne davvero.”


Ci fu un silenzio pesante mentre Silente sorseggiava il suo tè. Harry guardò a malapena Piton con un un'espressione impassibile sul volto. Aveva pensato di guardare il ricordo con il Preside, dopo che Piton li aveva lasciati, mentre collezionava i ricordi del Preside sui suoi duelli con Riddle. Ricordava di essere stato abbastanza arrabbiato da essere capace di uccidere. Harry aveva in mente di scusarsi con Neville per averlo liquidato così velocemente. Venti secondi dopo, Silente parlò di nuovo. 


“Be', suppongo che ora dobbiamo discutere i termini del nostro scambio di prigionieri. Lo scambio avrà luogo stasera alle nove, al confine delle barriere. Il tuo padrone non sarà presente. I prigionieri saranno...”


Piton ne aveva avuto abbastanza di essere vessato. “E neanche tu ci sarai, Silente. Non più di cinque membri del tuo prezioso Ordine potranno essere presenti.”


“In questo caso, non più di tre Mangiamorte si avvicineranno a meno di 500 iarde dalle barriere.” L'ira del mago anziano era gradevole.


“Le parti saranno di numeri uguali.” rispose Piton. 


“Io intendo esserci, a prescindere da cosa decidete voi due.” Harry si intromise. 


“Harry...” iniziò Silente. 


“Non usare quel tono con me. Ci sarò.” disse Harry, con tono definitivo. 


“Molto bene. Cinque membri dell'Ordine e il signor Potter.”


“Cinque Mangiamorte ed io.”


“D'accordo.”


“Dunque il mio compito qui è finito. Con l'eccezione di sapere il nome della persona che il signor Potter intende risparmiare.” disse Piton, alzandosi. L'uomo anziano fece un'espressione triste. 


“Fred Weasley. Scambieremo Penelope con Fred. Ti scorterò io fino alle barriere.” disse Harry. “Ho bisogno di un buon ricordo per un Patronus.”


“Ci penseranno Minerva e Filius, Harry.”


“No, me ne occuperò io. Non ho permesso a Susan di vedere quel ricordo da quando se lo è tolto dalla testa e in qualche modo dovrò spiegarle che ho lasciato andare via il bastardo che ha ucciso sua madre per ben due volte. Quindi, dannazione, mi divertirò a dargli il benservito.”


“Molto bene, Harry. Porta Severus alle barriere. Ricordati di essere civile. Manda Minerva e Filius su a vedermi.”


“Be', ex professor Piton, cosa stai aspettando?” disse Harry, indicando verso la porta con la bacchetta. 


Scesero le scale e Harry diede le istruzioni di Silente ai professori leggermente stupiti, prima di continuare verso la porta. Piton aspettò fino a quando furono soli prima di divertirsi con un po' di perfidia. 


“É un peccato, Potter. Se il vecchio avesse iniziato ad allenarti nel momento stesso in cui hai messo piede in questa scuola, avrei detto che avresti avuto una possibilità su dieci contro il Signore Oscuro. Avendovi visto entrambi in azione, so che non hai alcuna chance.”


“Sempre a cercare di salvarti quel tuo culo inutile. Continua a camminare.” disse Harry, senza un tono particolare. 


“Sono certo che la ragazza Lovegood farà divertire molti delle truppe del Signore Oscuro. Suppongo che potrei perfino partecipare.”


“Cosa ci vorrebbe per salvarla?”


“Cosa stai offrendo, Potter?”


“Che ne dici del ricordo di ciò che ho appreso subito prima che distruggessi l'ufficio del Preside? Credo che tu abbia origliato i primi due versi, poco prima di vendere i miei genitori a quella cosa alla quale lecchi gli stivali. Il Preside mi ha messo al corrente anche di questo piccolo particolare. Il mio gufo partirà per il Ministero oggi pomeriggio. Il mio nuovo amico Rufus metterà una taglia su di te, quindi per favore, fatti pure vedere in pubblico.”


“Porterò la ragazza. Toglierai il ricordo davanti a me e farai un Voto Infrangibile sul fatto che si tratta del ricordo in questione.”


“D'accordo. Sei consapevole che, dopo stanotte, quando ti rivedrò ti ucciderò?”


“Puoi disilluderti quanto vuoi, ragazzo! Sono dieci volte il mago che tu potrai mai essere.”


“Tuttavia eccoci qui, e solo uno di noi ha la bacchetta, smidollato sacco di merda. Le tue sono dietro quella roccia.” disse Harry, indicando una roccia solitamente usata come punto di ritrovo per gli studenti che aspettavano i loro amici durante le uscite ad Hogsmeade. 


Piton superò la pila di libri e scatole. C'era una discreta mancanza di ingredienti, ma gli armadi del suo Padrone erano pieni delle scorte che erano state rimosse da Hogwarts nel corso degli anni - nessuna perdita irreparabile, eccezion fatta per qualche oggetto costoso, che poteva essere acquistato con i soldi di Scarabeo Stercorario. Raccolse le bacchette solo per vederle trasformarsi in polli di gomma. 


“Oh, cielo,” disse Harry con finta sincerità, “gli elfi domestici devono aver messo in valigia le tue vere bacchette e lasciato quelle. Mi assicurerò di congratularmi con loro quando tornerò. Ci vediamo questa notte, Mocciosus.”












Note dell'Autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)


Ho superato i miei esami CISCO e ora sono tornato al mio hobby con un senso di vendetta. Questo capitolo ci ha messo secoli a farsi iniziare, ma una volta fatto, la dannata cosa si è praticamente scritta da sola. Date un'occhiata alle mie note d'autore su Darklordpotter.




Note dell'Autore sul forum:

(Queste note sono state scritte da jbern e postate sul forum apposito per TFTCD; tradotte da Luc_y)


Scena 1 - Voldy proprio come dovrebbe essere. Muoio un pochino dentro ogni volta che leggo una scena "Crucio" su Codaliscia. Argh! Ed è persino peggio quando semplicemente salta su e uccide chiunque lo abbia deluso. Spero che a tutti sia piaciuto il suo discorso finale. È uno showman, dopotutto. Da' alle masse un messaggio, mostragli il tuo potere e dagli un bersaglio da odiare. É una formula comprovata.


Scena 2 - Ancora un po' di Susan, luci sulla romanticheria. Ogni volta che mi trovo a combattere con questa storia scrivo di Tom o di Susan. Mi aiuta a delineare un posto di blocco mentale.


Scena 3 - Quando mi ero immaginato questo capitolo, originalmente c'erano Lavanda e Colin nella banca. Invece, mentre scrivevo la scena precedente, mi è parso ovvio farne un continuo con Susan. La sequenza d'azioni è venuta piuttosto bene ed è stata accolta con calore. Per quanto riguarda l'atrio, penso che le misure difensive dei goblin fossero adeguate. Si può solo desumere che lì dove ci sono le camere blindate ci siano anche difese molto più 'interessanti'. 


Scena 4 - Questa è per tutti coloro tra voi che continuano a dire che è giunto il momento per Lucius di cogliere quanto gli spetta. La mia versione precedente vedeva Peter che si vantava che gli avrebbe fatto mangiare cereali per tutta la settimana, cosicché Lucius avrebbe assimilato i suoi nutrienti (5). Voldy è stato intrappolato in una forma di fantasma/spettro per oltre una decade! Penso che se ne sia venuto fuori con delle punizioni/soluzioni fatte a pennello per ogni Mangiamorte. Una settimana da Scarabeo Stercorario a mangiare cereali da Peter non batte forse la vecchia Cruciatus? Come potete ben immaginare, non sono un grande fan di Lucy. Voldy sottolinea tutti i suoi fallimenti con dettagli scintillanti.


Scena 5 - Di nuovo da Susan. Volevo che facesse un grande spettacolo, ma che comunque perdesse di brutto. Parte della dinamica tra Harry e Susan è la mancanza di fiducia in se stessa di lei. Ho trovato un sito di decente traduzione latina per gli incantesimi, sebbene scommetto che 'Catene di Ferro' sia già stata usata altrove. L'altro incantesimo si suppone che debba tradursi con 'Polverizza' e 'Distruggi/Demolisci'.


Scena 6 - Perché Harry è in ansia? In parte la sua ansia è dovuta a Piton e a cosa sta per succedere. Il resto deriva dal debole legame che condivide con Susan. Odio le storie dove un legame si sviluppa istantaneamente e il duo legato si legge a vicenda come se fossero libri aperti. Come se di punto in bianco sanno tutto sui legami e improvvisamente suona un sistema d'allarme. I sensi di ragno stanno pizzicando, Susan è in Pericolo, devo andare! Harry non sa perché è così tanto in ansia. Nel sottotono di questa scena c'è la relazione tra Harry e Nigellus. Harry non si fida completamente di Dumbledore. é più che contento di trarre le proprie informazioni dal quadro.


Scena 7 - Piton che viene licenziato. Ho il sospetto strisciante, come chiunque altro qui, che JKR abbia 'redento' Piton nel settimo libro. Non qui e non ora. Sia Minerva che Filius hanno affrontato già due guerre. A volte la gente lo dimentica. Nell'ultimo capitolo potreste aver avuto l'impressione che Vitious fosse un pacifista. No, non duella più a causa di un incidente mortale. Non vuole insegnare a dei bambini incantesimi con i quali potrebbero farsi male gli un gli altri, ma è un abile combattente. In molti avete indovinato, correttamente, che Harry avrebbe offerto in cambio la profezia… quello che stava veramente disturbando Harry al tavolo della colazione era sapere che Piton avesse ucciso la madre di Susan e sapere che lo aveva lasciato andare già una volta al quartier generale degli auror e che lo stava per fare di nuovo.


Jim.





Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)


1) la motivazione dietro la scelta del titolo è spiegata nelle note finali dell'autore.


2) anche questo nome goblin è formato da due termini accostati e potrebbe essere tradotto in italiano come: Zanna Scheggiata


3) Spezza Schiena o Spacca Dorso


4) Pelle Bruciata


5) L'espressione 'eat the corn' in inglese sembra voler dire anche qualcosa come: compiere un'azione avventata per un sollievo temporaneo e personale, ma portando con tale azione a una situazione disastrosa in tempi più lunghi. Quindi il 'perché Lucius non mangerà mai più cereali' potrebbe anche assumere questo significato: 'perché Lucius non farà mai più cose avventate', come per l'appunto sfogare le proprie frustrazioni su un prigioniero. In ogni caso jbern non spiega questa simbologia, quindi potrebbe non essere voluta, o semplicemente potrebbe essere un modo di dire così conosciuto da essere scontata per gli anglofoni.


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Capitolo 20
*** Il tuo miglior passo avanti ***


tftcd20.html


To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y








Disclaimer - Non possiedo Harry Potter. Qualcun altro sì, accidenti. 


Riconoscimenti - IP82 è davvero un bravo giudice su cosa rende buona una storia e uno scrittore dannatamente bravo per proprio conto. Sirius009 mi ha davvero aiutato con tutti i suoi incoraggiamenti e idee che non coinvolgano una Ginny appesa per i pollici. ChuckDaTruck e Nukular Winter hanno portato molti punti di discussione utili e critiche per rendere migliore questo lavoro. Smeagolita mi sta aiutando a revisionare i primi capitoli per migliorarne la visualizzazione ed infine c'è l'angelo custode della grammatica, FairyQilan. I suoi sforzi continuano a farmi apparire come se la mia ortografia e la mia grammatica stessero migliorando - dubito sia questo il caso. É in vacanza questa settimana, quindi se la grammatica e l'ortografia sono sotto zero, è colpa mia. Edit - Betato, grazie FQ!





Capitolo 20 - Il tuo miglior passo avanti (1)


Colleen Isaacs guardava la luce del mattino dalla sala dipendenti al primo piano del San Mungo. Era stata una notte piuttosto tranquilla. Era perfino stata in grado di salire in Maternità per assistere un parto difficile. Sia la mamma sia il bambino ora stavano bene. Lei aveva passato l'ora successiva a guardare i piccoli fagotti di vita nel reparto neonatale 'Narcissa Malfoy'. Due bambine e il nuovo arrivato. Il bimbo di 3 kg aveva la piena attenzione di Melanie Rivers, la Medimaga del turno di notte.


“Tutto tranquillo giù in traumatologia?”


“Sì. Ho voluto salire per vedere come stava il piccolo Gavin. Stare qui mi tranquillizza.”

 

“Non è che stai avendo un altro di quei tuoi episodi di nervi, vero?” chiese Melanie preoccupata per la sua amica. 


“Ho paura di sì. É iniziato giusto un'ora fa.” rispose Colleen scuotendo la testa. Il suo 'dono' era classificabile quasi come una caratteristica da veggente. Aveva dei presentimenti - un'ansia nervosa, se volete, per le cose brutte che stavano per accadere. Alcuni dei suoi colleghi al piano di sotto si riferivano a lei come al 'Messaggero di Sventura'. Nemmeno due settimane prima, si era presentata cinque ore prima dell'inizio del turno, perché non riusciva a stare a casa. Era la notte della caduta di Azkaban. Aveva passeggiato nei corridoi, aveva fatto le parole crociate nella sala relax e aveva fatto impazzire quelli del secondo turno con il suo comportamento. Poi erano arrivati i rapporti sulla battaglia ad Azkaban. Nessuno aveva più scherzato sul fatto che lei si comportava da pazza. L'attesa era stata terribile. Avevano portato staff e forniture extra giù a traumatologia. Qualcuno aveva acceso la radio per qualche notizia. Il quartier generale del DMLE non aveva dato nuovi aggiornamenti. Poi, poco dopo le dieci e mezza del mattino, era arrivato il primo ferito. Tutti si mossero per dare una mano e si presero cura della prima ondata di auror, seguendo le tradizioni professionali di uno dei più efficienti ospedali magici del mondo. 


La cosa che più scioccò tutti fu che non ci fu una seconda ondata di feriti. Meno di dieci erano tornati da Azkaban. Era probabilmente la peggior notte che avesse mai avuto come Guaritrice. Come se potesse andare peggio, c'erano spaventosi rapporti da Azkaban su incombenti attacchi di Dissennatori. Ancora più tardi, una giovane donna si precipitò in ospedale sorreggendo un uomo che era stato ferito da un vampiro. Che cosa, nel nome di tutte le creature magiche, stava succedendo là fuori? Colleen si occupò del ragazzo dai capelli rossi. Non ne era certa, ma pensò che fosse uno dei ragazzi di Arthur e Molly. La nuova guerra stava già sfregiando giovani uomini e donne. 


Riconobbe Conrad Dawlish sul tavolo accanto. Non erano davvero amici, più che altro conoscenti di vecchia data dal tempo della scuola e per via di qualche funzione al Ministero. L'auror, che era solito aiutarla nei compiti di Difesa in cambio di Pozioni ed Erbologia, non avrebbe camminato mai più. Avrebbe galleggiato su una sedia attaccata a un tappeto volante medico - l'unico tipo di tappeto escluso dal divieto di importazione. Aveva trascorso qualche notte a parlare con lui e a sostenerlo in quello che sarebbe chiaramente stato un lungo e faticoso periodo di riabilitazione. 


Il suo 'dono' poteva essere descritto solo come una benedizione maledetta. Le era costato il suo matrimonio con Jeff. Le era costato i suoi due bambini in una brutta battaglia per l'affidamento, che aveva perso a causa della purezza di sangue e dei soldi di Jeff. I suoi ragazzi erano arrabbiati con lei per questo. Il più grande, Perry, stava per iniziare Hogwarts e a malapena le parlava durante le visite del fine settimana. La ferì sentirlo dire che lei si prendeva più cura degli estranei a lavoro che di lui e di suo fratello Jerome. La perdita dell'affidamento la fece gettare nel lavoro con rinnovato fervore. Era tutto quello che le rimaneva. Dalla caduta di Azkaban, i suoi soliti turni di dodici ore erano stati sostituiti con turni da sedici o diciotto ore. Rimettere insieme i pezzi dei feriti della battaglia della prigione aveva riaperto le ferite della guerra precedente. 


Parte del peso del suo 'dono' era che, quando era nervosa o ansiosa, l'avrebbero ammorbata fino alla morte! Non era come un interruttore che poteva spegnere o accendere. Non era come un incantesimo al quale si potesse dare un Finite Incantatem! Non poteva prendere una palla di vetro e chiedere spiegazioni! No, sarebbe solo stata nervosa e ansiosa. Tutti sanno che l'ultima cosa di cui ha bisogno una persona nervosa o ansiosa è qualcuno che la infastidisca! Per rendere le cose peggiori, le poche volte che si avventurava ad una festa o a altri eventi i suoi colleghi la presentavano a coniugi, amici e figli. E poi continuavano ad infastidirla chiedendole letture di tarocchi, interpretazioni di rune e qualunque altra cosa che gli potesse venire in mente. Come se lei fosse una di quelle indovine che tenevano banco a Nocturne Alley, per amore di Circe!


Il turno in arrivo era costituito da tre Medimaghi e una Medimaga specializzandi. Erano un gruppo esperto e lei spesso copriva Abe Christopher mentre lui combatteva le sue battaglie politiche in una folle riunione dopo l'altra. Curare le persone era semplice. Combattere con altri dipartimenti per fondi e personale era la parte difficile. Ancora più difficile era smussare il comportamento dei Guaritori sotto il suo comando. Spesso si ritrovava a sorprendersi dal fatto che, a discapito del credo dei Guaritori, non molti maghi e streghe Oscuri provenissero dai ranghi dai loro ranghi. Non era insolito per i Guaritori sviluppare un 'complesso di onnipotenza', credendosi al di sopra degli errori, tenendo la vita altrui nel palmo della mano (2). Non invidiava per niente la posizione di Abraham. 


“Hai fatto di nuovo tardi, Colleen?” chiese lui, nella sua bella voce da baritono. 


“Ho pensato di trattenermi per un po'. Sono un po' nervosa oggi.” disse, guardando fuori dalla finestra della stanza dipendenti. 


“Da quanto?” Abe era rispettoso della sua abilità speciale e delle sue capacità come Medimaga. Il suo capo di dipartimento l'aveva messa al comando del turno di notte in giovane età, a dispetto dello scontento di diversi altri che la superavano per anzianità. Abe era riuscito a convincerla a prendere anti-depressivi babbani per aiutarla con la depressione dopo il divorzio. Era un povero sostituto, ma era già qualcosa. 


“Da quasi tre ore. Ecco la lista dei cambi turno per il tuo gruppo. Hai l'edizione del mattino del Profeta?” disse, assaggiando un pasticcino per colazione. Uno dei benefici più utili della sua posizione era il poter star sicura che i suoi oggetti preferiti fossero sempre disponibili. Lei e il capo del piccolo clan di elfi domestici dell'ospedale avevano un meraviglioso rapporto lavorativo. 


“Be', mettiti comoda e prova a rilassarsi. Con un po' di fortuna, è solo un falso allarme. Hai i bambini questo fine settimana?”


“Sì.”


“Ho un po' di biglietti per un'amichevole tra i Falmouth e Puddlemere che non posso usare. Anya ha programmato uno dei suoi eventi sociali e devo andare a interpretare il ruolo del galante marito trofeo. Perché non li prendi tu?”


“Sarebbe fantastico, grazie.”


Provò a riposarsi nella sala relax, ma si arrese e si diresse verso il desk principale del reparto di traumatologia. Si sentiva più a suo agio lì, in ogni caso. Erano le otto e dieci del mattino quando l'allarme Metropolvere suonò. Nel fuoco c'era la faccia di uno dei ragazzi della Metropolvere del DMLE. 


“É la Guaritrice Isaacs che parla. Cosa posso fare per te?”


“Il DMLE ha appena ricevuto un allarme dalla Gringott. Abbiamo degli auror diretti sulla scena. Il supervisore ha richiesto che io vi mettessi al corrente.” La voce del giovane si ruppe leggermente, mostrando tutti i segni della pubertà. 


“Ringrazia il supervisore e tienici informati.” rispose educatamente. 


Quindici minuti più tardi il fuoco ruggì mentre il primo auror ne uscì, facendo levitare un corpo dietro di lui. Gordon e Heather accolsero l'auror mentre Colleen aspettò che parlasse. 


“La situazione è abbastanza brutta alla banca. Ne stanno arrivando altri. Ho almeno quattro morti e sette feriti. La maggior parte sembrano ferite da impatto. Dannati goblin, ci hanno messo cinque minuti interi per rimuovere le loro maledette barriere!”


“Grazie. John, chiama la reception. Di' loro che abbiamo un'emergenza di livello due a traumatologia. Heather, recupera Abe dall'incontro del mattino con il direttore. Le prime persone ad accorrere, di solito, sono i vostri colleghi specializzandi. Mettili a monitorare i segni vitali e a diagnosticare le ferite. Tu! Porta questa qui a quel tavolo.” disse le ultime parole ad un auror, che era appena passato attraverso la Metropolvere facendo levitare un secondo corpo di una giovane donna con un bendaggio di stracci che coprivano la sua gamba destra. Il gruppo di Abe era abituato a prendere ordini da lei, sebbene Gordon fosse più anziano e fosse un po' irritato per questo. 


Con un movimento della sua bacchetta di quercia e peli di unicorno, la Guaritrice sterilizzò il tavolo. Un secondo colpo di bacchetta mise in funzione una Penna Prendiappunti. Iniziò a prendere appunti mentre faceva svanire le bende con un terzo incantesimo. “La paziente è una donna di circa vent'anni, incosciente. Gli incantesimi diagnostici mostrano prove evidenti di commozione cerebrale, abrasioni estese sulla parte alta del petto, spalla destra lussata, anca destra fratturata, tre fratture alla gamba destra e quattro alla gamba sinistra. Alla paziente manca il piede destro. Auror! Torna indietro e trova il suo piede! Potrei essere ancora in grado di riattaccarlo se ti sbrighi! Le hai dato una Pozione Rimpolpasangue? Bene. Alla paziente sono state somministrate due Pozioni Rimpolpasangue da un auror sul posto. Emorragia dalla parte bassa della gamba destra. Abe, dammi una mano con questa. Un auror sta portando il suo piede. Io la stabilizzerò, mentre tu lavorerai sul riattaccamento. Lascio la registrazione degli appunti al Guaritore Senior Abraham Christopher.” Colleen ascoltò la melodica voce di Abe lanciarsi immediatamente in descrizioni più dettagliate delle ferite della paziente. 


Per i successivi dieci minuti, Colleen continuò ad occuparsi delle ferite sul petto della ragazza e mise a posto la spalla lussata. L'auror sembrava un po' disgustato, quando tornò reggendo il piede amputato. 


“L'ho trovato sotto un carrello rovesciato. Ho pensato che facesse parte di un goblin morto inizialmente.”


Ringraziò l'auror, anche se non le importava davvero dove fosse il piede. “Cosa ne pensi, Abe?”


“Se lo rimettiamo a posto, non possiamo sistemare le ossa della gamba per almeno un paio di giorni, per assicurarci che il piede regga e non vada in cancrena. É molto doloroso da sopportare, ma penso sia meglio che dover mettere una protesi.”


“Concordo. Riattacchiamo. Heather, vieni qui e aiuta il Guaritore Christopher. Sta per eseguire un riattaccamento di arto. Vorrai vederlo.”


La specializzanda si mosse verso il tavolo, dette un'occhiata alla paziente e trasalì. 


“Cosa c'è, Heather?” disse Abe, senza alzare gli occhi dal suo intricato lavoro di bacchetta. 


“É solo che l'ho riconosciuta dall'ultimo numero del Settimanale delle Streghe! É Susan Bones, la fidanzata di Harry Potter, Susan Bones.”


Colleen stava quasi per zittire Heather quando vennero pronunciate le parole Settimanale delle Streghe. L'ossessione di Heather era solo una noia, ma i nomi di Harry Potter e Susan Bones la riportarono alla conversazione. 


“Ne sei certa?” Lei e Abe lo chiesero nello stesso momento. 


“Ecco qui il suo anello di fidanzamento e il suo anello di capo famiglia.” disse Heather, senza fiato. Abe incontrò gli occhi di Colleen e indicò con la testa il des di traumatologia. 


“Giusto.” Andò al camino e afferrò una manciata di polvere. “Desk della sicurezza.”


“Desk della sicurezza, parla Amanda.”


“Amanda, sono Colleen. Abbiamo un VIP nel reparto di traumatologia. Puoi mandare giù un paio di guardie e far sapere a Charles che, una volta che la paziente sarà stabile, vogliamo spostarla nel posto speciale?”


“Il posto speciale? Chi è la paziente?” chiese la strega all'altro capo della connessione con improvviso interesse. 


“Non ho la facoltà di rispondere. Di' a Charles di venire quaggiù e ne parlerò con lui personalmente.” disse Colleen, terminando la connessione. Tornò dove Heather e Abe stavano continuando il loro lavoro. 


“Abe, appena sarà stabile, dovremmo spostarla nel 'posto speciale'. La sicurezza manderà giù qualcuno e ho chiesto che Charles in persona venisse qui. Tieni d'occhio le persone che verranno fuori dalla Metropolvere e saranno qui in zona. L'ultima cosa che vogliamo sono Mangiamorte nel reparto. Heather, non una parola con nessuno riguardo l'identità della nostra paziente.” disse in un sussurro.


Il 'posto speciale' era il piano numero quattro e mezzo - il reparto d'alta sicurezza posto sotto incanto fidelius. C'erano quattro stanza private nel piano nascosto. Il capo della sicurezza, Charles Thompson, era il Custode Segreto. Meno di una dozzina di persone conoscevano l'esatta posizione del reparto, sebbene la maggior parte del personale avesse sentito parlare della sua esistenza. L'ultima persona ad averlo usato era stata Gilderoy Allock, quando uscì da Hogwarts la prima volta. L'ospedale l'aveva nascosto dal suo pubblico adorante per un intero mese prima di trasferirlo nel reparto dei danni da incantesimo a lungo termine.


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“Buongiorno, Ministro.” disse l'uomo prendendo posto su una sedia. Le sue parole avevano un forte accetto italiano. 


Rufus Scrimgeour non voleva davvero avere quell'incontro, ma come molti nuovi leader fanno, anche lui aveva imparato che alla fine la carica stessa prendeva apparentemente vita propria. L'inviato del Vaticano sorseggiò il suo caffè. 


“A cosa devo questo onore, Cardinal Arellano?”


“Ah, dritto al punto, allora. Speravo di indulgere in qualche minuto di piacevoli chiacchiere, ma, ahimè, no. Molto bene, il Vaticano ha ricevuto delle indiscrezioni secondo cui lei sta raccogliendo un esercito qui nelle isole. Non ci piacciono queste indiscrezioni.”


“Non so nulla di questo esercito di cui parla lei. Ho creato una forza ausiliaria che aumenti l'attuale contingente di auror contro la minaccia di un Signore Oscuro che sta risorgendo. Questa forza non è autorizzata a operare fuori della Bretagna.”


“Capisco. Proprio come i politici del mondo normale, lei sceglie con attenzione le sue parole e descrizioni. I proverbio ci dice che 'Quando il sovrano dà retta alle parole menzognere, tutti i suoi ministri sono empi'. Da quello che dicono le mie fonti, la corruzione del precedente Ministro era quasi assoluta.”


Rufus giudicò con attenzione il mago del Vaticano. Uno dei più grandi segreti della Chiesa era il numero di persone magiche tra le sue fila. I bambini magici spesso erano scoperti dai loro genitori per via degli scoppi di magia accidentale. In molti casi i genitori andavano in cerca di un esorcista. Quello che ricevevano era una pozione e degli incantesimi per evitare i rilasci accidentali e in alcune situazioni seguiva il reclutamento vero e proprio. La Chiesa era abbastanza pragmatica da diminuire i punti di incontro col mondo magico. Molti dei tempi oscuri della storia erano il diretto risultato della guerra aperta che veniva intrapresa tra la Chiesa Cattolica e il mondo magico di quel tempo. 


“Dubito che il Signore Oscuro, cercando di abbattere la mia nazione, si preoccuperà degli accordi vaticani. Trascinerà il mondo nello stesso sentiero di Grindelwald.”


“Lei fa sembrare la situazione disperata. Per il momento, questo sembra essere un problema regionale. Raccomanderei di garantire ulteriori controlli per i vostri problemi. Questo potrebbe essere un brutto periodo per attirare ancora l'attenzione di Roma, Ministro ad interim Scrimgeour. Si accerti che la sua forza ausiliaria non diventi un esercito. Ho paura che il risultato non le piacerebbe. I vostri peccati saranno certamente giudicati nell'aldilà dal Creatore. I doni con i quali siete stati benedetti si sono distorti per servire i vostri folli ideali e perpetuare la vostra decadente società. I miei doni servono Dio e la Parola e la saggezza guidano la mia bacchetta. Buongiorno, Ministro ad interim.” Il Cardinale dette il suo consiglio non così sottile, si alzò e se ne andò. 


“Meraviglioso! Proprio quello di cui avevo bisogno questa mattina, minacce da fanatici religiosi. Almeno, la giornata non può peggiorare.” ringhiò. 


Rufus Scrimgeour era un uomo pratico. Nel profondo, sapeva che non era saggio sfidare la sorte - la sorte possiede una vena crudele. 


“Ministro, c'è stato un incidente alla Gringott! Ci sono diversi morti e molti feriti.”


Il Ministro della magia ad interim scosse la testa, sapendo che la sorte stava giocando con lui. Sarebbe stata un'altra lunga giornata. “Il comando a Jennings. Faremmo meglio ad andare lì e capire la situazione. Voglio sapere cosa è successo e perché. Fate in modo che il Capo delle Relazioni dei Goblin ci incontri lì.”


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Un incantesimo di depilazione sarebbe stato sufficiente, ma c'era qualcosa di rinfrescante nel rumore delle forbici e nella sensazione del rasoio sul suo viso e sulla sua testa rasati di fresco. Si guardò allo specchio, quasi come un bambino. L'estraneo riflesso di fronte a lui inclinò la testa pieno di curiosità. Alcuni capelli finirono nella pozione che andava dissolvendosi, insieme a molti altri ingredienti. 


Guardò la pergamena srotolata di fronte a lui, incapace di resistere a far passare la mano sullo scalpo pelato per almeno la centesima volta. Il suo assistente lo guardò ed annuì. Si tolse la camicia e la gettò da parte, scoprendo l'intero petto. Allora l'assistente prese una delle dodici ciotole di fronte a lui e un piccolo pennello nell'altra mano. “Sei sicuro?”


Annuì, chiedendosi se Jotunheim (3) esistesse veramente. In ogni modo avrebbe avuto la sua risposta presto, molto presto. Entrambi gli uomini mantennero il silenzio mentre il pennello dipingeva rune intricate sul suo corpo. 


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La sera portò un leggero brivido su di Harry. Si sentiva più ansioso che mai. L'intera giornata lo aveva portato a sentirsi svuotato ed esausto. Se ne stava in piedi, una dozzina di passi all'interno delle barriere. Vitious, la McGranitt, la Sprite, Hestia Jones e Peter Abbott erano vicino a lui. La sua Capo Casa stava esprimendo apertamente il suo disappunto per la presenza di Harry. Seduta su una roccia, cercando di capire dove era andata a finire l'ultima dozzina di giorni della sua vita, c'era Penelope Clearwater-Weasley, senza il collare di asservimento che aveva indossato. Harry aveva chiesto a Silente se avrebbe guardato dal castello. Era rimasto sorpreso quando l'anziano Preside aveva risposto di no. 


“Tu hai il tuo compito da portare a termine stasera, Harry, e io ho il mio.” Era stata l'unica criptica risposta che aveva ricevuto. Oltre la spalla del Preside, Harry spiò il ritratto di Nigellus, il quale, semplicemente, scrollò le spalle. A Harry non piaceva non sapere cosa stava architettando Silente. Era nuovo a questo gioco di segretezza e insinuazioni, ma si stava scoprendo un allievo rapido. 


Avevano sceso i gradini insieme e Harry aveva camminato al suo fianco fino alla sala grande. Lì, i cinque che ora erano con lui aspettavano istruzioni da Silente. Lui le aveva sussurrate alla McGranitt, solo per riceverne in cambio un'occhiata severa. Semplicemente le sorrise e le offrì una caramella al limone. Fanny apparve sulla spalla del Preside, facendo sobbalzare l'Animagus di fronte a lui. 


“Addio e buona fortuna stasera. Fanny mi dice che è tempo di partire. Buona fortuna per lo scambio.” disse Silente. 


Vitious alzò lo sguardo dall'ammirare la Mappa del Malandrino. Tutti e tre i professori erano piuttosto interessati all'artefatto. “Signor Potter, i nostri ospiti hanno appena superato i confini della mappa. Piton ha con sé il signor Weasley e la signorina Lovegood. Temo che potrebbe ucciderla di fronte a te per cercare di provocarti.”


“Chi altro è con lui?” chiese la Sprite, aiutando Penelope ad alzarsi in piedi. Sebbene Harry avesse raramente avuto dei contatti con il Capo dei Tassorosso, lei sembrava più ben disposta nei suoi confronti di quanto lui ricordasse. Harry lo attribuì al fatto che, a dispetto delle mancanze di Susan in Erbologia, lei fosse benvoluta dal suo Capo Casa. 


“Mulciber, i due Avery, Minus e uno dei dei Travers. Nessun segno del loro padrone.”


“Uno di loro potrebbe star usando la Polisucco?” chiese il signor Abbott. 


“É possibile, Minus ha aiutato a fare la mappa e ce n'è un'altra come questa nel quartier generale di Riddle. Probabilmente potrebbe aver inventare un modo per raggirarla, ma ha mostrato Crouch durante il torneo. Io mi sono solo confuso e ho pensato che fosse Crouch padre.”


“Spero di poter passare un po' di tempo a studiarla nel dettaglio, con un po' di contributo del signor Lupin.” disse Vitious. 


“Faremo delle copie per gli insegnanti e per la forza di sicurezza del Ministero di stanza qui durante l'anno scolastico. Gli studenti alla ricerca di stanzini per le scope dovrebbero scoprirlo abbastanza presto.” disse Harry con un sorriso asciutto e mesto. 


“Purtroppo, vorrei che fosse solo di quello che ci dovremo preoccupare durante l'incipiente anno scolastico, signor Potter. Questa sarà la mia terza guerra e le mie vecchie ossa sono stanche di morti senza senso e distruzione.” disse Vitious. Sebbene il Capocasa dei Corvonero non fosse un membro ufficiale dell'Ordine, aveva insistito per essere lì. Harry aveva parlato con lui e aveva tirato fuori l'argomento delle lezioni private. C'era stato bisogno di rivelare i primi due versi della profezia per convincere il professore di Incantesimi, ma aveva promesso di aiutare Harry in ogni modo possibile. 


“Faremmo meglio a mettere via la mappa con Minus che si avvicina. Non ha senso rendere ovvio che la usiamo. Le dispiace obliviare ancora Penny?” disse Harry. 


Vitious avvolse la mappa con attenzione e la ripose in una tasca del mantello, prima di voltarsi a guardare la giovane donna che solo pochi anni prima lui aveva nominato Prefetto. Il suo atteggiamento normalmente allegro svanì. “ Se fosse per me, eseguirei un incantesimo di memoria su me stesso per dimenticare di aver avuto aspettativa su di te. Oblivion!”Penny lo guardò inespressiva per dieci secondi prima di riprendere i sensi. La sua espressione vuota venne sostituita da uno sguardo insolente. 


“Lui vincerà. Dovete saperlo. Non avete possibilità.”


“Dimmi qualcosa, Clearwater. Se quello che dici è vero, perché io sono ancora qui?” replicò Harry freddamente. “Tom Riddle è un mago potente, ma superficiale e soggetto agli errori. Almeno Grindelwald è stato in grado di lasciare un'impressione durevole. Cosa è riuscito a fare il tuo prezioso padrino? Continua a dire che la mia fortuna finirà. Questo potrebbe essere vero, ma non prima che finirà la sua. Quando avrò finito con lui, la cosa più grande che potrebbe fare è entrare in L'ascesa e il declino dei Maghi Oscuri.” 


Dire che il resto del gruppo fosse scioccato dalla proclamazione di Harry era un eufemismo. La McGranitt lo affiancò e sussurrò, “Harry! Cosa pensi di star facendo?”


“Guarderà i suoi ricordi. Quello scherno è specificatamente diretto a lui. Voglio che si arrabbi la prossima volta che combattiamo. Commette errori quando è arrabbiato. Ho bisogno di ogni vantaggio che posso ottenere.” Sussurrò la risposta, appena udibile. 


La Direttrice iniziò a rispondere a Harry, ma il suono di persone in avvicinamento li avvertì della presenza del gruppo dei Mangiamorte. Lei si voltò dunque con la bacchetta già in mano, mentre gli otto si avvicinavano. Sei indossavano il normale abito dei Mangiamorte, sebbene Piton e Codaliscia avessero deciso di non indossare le rispettive maschere. Fred e Luna indossavano semplici mantelli. Gli occhi di Fred dardeggiavano da una parte all'altra, mentre Luna semplicemente guardava lontano. 


“Signor Weasley, signorina Lovegood, state bene?” urlò Vitious. Fred rispose e Luna semplicemente annuì. 


“Lasciateci fare il nostro scambio e facciamola finita.” disse Piton. 


“Perché li hai portati entrambi, signor Piton?” chiese la McGranitt. 


“Ho pensato che forse al signor Potter poteva far piacere vedere la ragazza un'ultima volta prima che mi occupi di lei.”


“Tu, bastardo!” urlò Minerva. 


“Calma, professoressa” disse Harry. “Vuoi onorare il nostro accordo, Piton?”


“Fallo, Potter.”


“Potter! Cosa stai facendo?”


Harry batté la sua tempia con la bacchetta e prelevò il ricordo scelto. Lo mise in una fiala che tirò fuori dalla tasca. “Sulla mia magia, questo è il ricordo di ciò a cui ho assistito prima di distruggere l'ufficio di Silente. Clearwater, prendilo. Manda Fred e Luna nello stesso momento. Attraverseranno le barriere contemporaneamente.”


Severus si godette l'espressione sorpresa sul volto della McGranitt quando guardò irata Potter. “Sei pazzo?” urlò. “Non lo permetterò.”


“Vai, Clearwater! Ora! Davvero non mi importa di quello che permetterete o non permetterete lei e Silente. Sto portando indietro i miei amici.” Harry si incamminò insieme a Penelope, proteggendola dai membri dell'Ordine, mentre Luna e Fred avanzavano. Harry si fermò e lasciò che la moglie traditrice di Percy facesse gli ultimi venti passi. Ci fu un leggero luccichio quando il trio superò il perimetro delle barriere. Una volta al sicuro, Penelope andò dall'ex professore di Pozioni e una bacchetta le venne messa tra le mani. Fred trascinò Luna dietro una grande roccia, come gli venne detto di fare dalla Sprite. 


“La tua totale incompetenza mi sorprende ancora, Potter! Mi piacerà da morire dare questo al mio Signore.” gongolò Piton.


“Ciao, Harry. Da parte dell'intera organizzazione dei Mangiamorte, mi piacerebbe ringraziarti per aver reso questa serata, e tutte le morti che hanno condotto qui, possibili. Se tu non mi avessi lasciato andare, niente di tutto ciò sarebbe stato possibile. Forse quella bella ragazzina che ti stai scopando avrebbe ancora sua madre e sua zia?”


“Potter, no! Stanno cercando di provocarti a lanciare un incantesimo da dentro i confini. Questo non gli permetterebbe di ricambiare l'attacco. Avete ottenuto ciò per cui siete venuti, andatevene ora!"


“Ricorda la mia promessa, Mocciosus. La prossima volta che ti vedo, muori.” disse Harry, mentre ancora puntava la sua bacchetta contro l'ex professore. 


“Sono certo che, come con tutti gli altri tuoi sforzi, fallirai, figlio di una puttana Sanguesporco.” disse Piton, facendo ridere tutti i Mangiamorte mentre cominciavano ad andarsene. Appena furono fuori vista, la McGranitt si girò verso Harry. 


“Hai idea di quello che hai fatto?”


Harry fu salvato dal rispondere quando Luna iniziò ad urlare a pieni polmoni. Fred cercò di trattenerla, ma lei si raggomitolò in posizione fetale. Alla fine, la schiantarono e la trasportarono al castello. 


Harry non si fermò a guardare la riunione di Fred con la sua famiglia e con Angelina. Alicia era stata invitata, ma aveva rifiutato. Non stava ancora gestendo molto bene la perdita di George. Seguì in silenzio il professor Vitious verso l'infermeria. Dentro, vide Remus ancora a riposo. Quando non era a casa di Harry e Susan per le lezioni era lì, a continuare il suo recupero dall'ultima battaglia con i lupi mannari. Harry prese una sedia. 


Madama Chips aveva rianimato Luna, che immediatamente si lanciò in un nuovo giro di urla. Il rumore svegliò Remus. 


“Cosa succede, in nome di Merlino?”


“I Mangiamorte hanno fatto qualcosa a Luna. Non smette di urlare. Suppongo che l'abbiano messa sotto Maledizione Imperius, così non si è visto nulla durante lo scambio.”


“Mi spiace sentirlo. C'è stato un cambiamento di piani? Pensavo che lo scambio fosse stato fatto per Fred.”


“Sì, abbiamo anche lui. É di sotto con la sua famiglia.” disse Harry, volendo cambiare argomento. “Com'è stata la lezione di Susan oggi?”


“Oh, non sono potuto andare. Madama Chips mi ha tenuto qui e mi ha dato una pozione per dormire. Alcune delle mie ferite non stanno guarendo bene come si aspettava.”


Il fastidioso senso di 'sbagliato' ritornò a piena forza. Harry si alzò immediatamente e andò verso il caminetto. Dobby rispose alla chiamata. 


“No, la signorina Susan non è tornata dopo che è andata via questa mattina.” La sensazione strisciante nel suo petto crebbe. 


Harry passò al setaccio le sue opzioni. “Dobby, Trixie sa dov'è Susan?”


“Dobby sta controllando con Trixie.”


Ci fu una lunga attesa agonizzante, prima che Dobby tornasse. La voce del piccolo elfo era un acuto stridio, “Signor Harry Potter! Trixie non sa dov'è la Susan di Harry Potter! É nascosta dalla magia di Trixie!” Diverse persone nell'infermeria sussultarono quando sentirono l'urlo. 


Harry terminò la connessione e afferrò un'altra manciata di polvere. Sussurrò l'indirizzo privato di Rufus Scrimgeour. 


“Harry! Il mio staff ha cercato di rintracciarti tutto il giorno. La signorina Bones è stata ferita questa mattina alla Gringott. É nel reparto ad alta sicurezza del San Mungo. Sta riposando ed è uscita dalla sala operatoria, ma è stata ferita piuttosto gravemente.”


“Cosa? Come? Perché non mi hai mandato un gufo?”


“Ci abbiamo provato, ma i gufi non hanno lasciato il Ministero.” Harry capì che Silente doveva aver potenziato le barriere in preparazione dello scambio di quella sera. 


“Come ci arrivo?”


“Controlla al des della sicurezza al secondo piano. Ho fatto mettere un paio di auror di guardia per lei giorno e notte.”


“Com'è successo?” chiese Harry, con frustrazione. 


“Un mago chiamato Marcus Flint ha fatto una spedizione omicida dentro la banca. Stava prendendo di mira specificatamente i goblin. Le difese della banca l'hanno eliminato, ma erano designate ad attaccare chiunque avesse una bacchetta estratta. Quattro persone sono state uccise ed altre sette, tra le quali la tua fidanzata, sono state ferite. Contatterò Jennings e farò sì che ti incontri all'ospedale. Lui ti darà i dettagli. I goblin inizialmente hanno cercato di giustificare l'uso della forza, ma quando hanno capito chi era stato ferito sono tornati sui propri passi piuttosto velocemente.”


“Grazie, Ministro. Andrò al san Mungo non appena potrò lasciare il castello.”


Harry si voltò e guardò Remus, che si stava già vestendo. “Sei ancora ferito, Remus. Saresti inutile in duello. Professor Vitious, se non è chiedere troppo vorrei che mi accompagnasse al San Mungo. Susan è stata ferita.”


Il professore di Corvonero guardò la silenziata, ma ancora ovviamente urlante, Luna Lovegood e poi l'infermiera. Madama Chips scosse la testa, “Farai più del bene lì che qui, Filius. Farò del mio meglio, ma dovremo portarla comunque in ospedale.”


Alla fine Harry si ritrovò con il professor Vitious e la professoressa Sprite, che aveva insistito per venire a trovare Susan. Aveva l'impressione che anche la McGranitt volesse accompagnarlo, ma con l'assenza di Silente, era in comando al castello. Quando lasciarono l'infermeria, vide il volto livido di Neville Paciock nel corridoio. La professoressa Sprite disse poche parole allo scosso ragazzo. Non sembrarono consolarlo dato che prese a pugni il muro con rabbia. 


Dieci minuti più tardi il trio e l'assistente del Ministro Jennings erano al des della sicurezza del secondo piano. La guardia fece loro scrivere il proprio nome con una piuma di sangue per la verifica, prima di porgere a ciascuno di loro un foglio di pergamena. 


Il Reparto d'Alta Sicurezza del San Mungo si trova al piano quattro e mezzo. Il bottone per accedervi sarà ora visibile nell'ascensore dietro di voi. Preparatevi a consegnare le vostre bacchette all'uscita dell'ascensore. 


C'erano una sola Medimaga e due auror ad aspettarli quando le porte dell'ascensore si aprirono al piano quattro e mezzo. Jennings assicurò a Harry che i due auror e i loro sostituti erano stati controllati per rilevare la presenza del Marchio Oscuro prima di essere assegnati lì in turni da dodici ore. 


“Sono Colleen Isaacs” disse la donna, porgendogli la mano. 


“Come sta?”


“Tutte e due le gambe sono ancor rotte. Non possiamo togliere le ossa e farle ricrescere finché non saremo certi che il suo piede destro terrà al riattaccamento. É immobilizzata e messa sotto incanto anti-dolorifico dalla vita in giù. Tutte le altre ferite sono state curate. Signor Potter, anche se la signorina Susan riuscisse a tenere il piede, comunque è alquanto probabile che ci siano effetti neurologici. Passeranno due giorni prima che ne abbia la certezza e possa sistemarle le gambe.”


“Il resto può aspettare? Mi piacerebbe davvero vederla.”


La medimaga sorrise e gli indicò la porta. Vitious e la Sprite gli fecero cenno di andare avanti. Entrò nella stanza. Se si fosse fermato a guardare l'ambiente, avrebbe notato che i mobili erano di prima qualità e che l'arredamento era designato a favorire l'allegria. Invece era concentrato sulla persona nel letto di fronte a sé. 


“Ciao.” Non proprio la battuta migliore per iniziare. Prese una sedia e si sedette accanto a lei. 


Susan non disse nulla. Poteva percepire la sua rabbia. Ovviamente, aveva pianto. 


“Mi dispiace. Ho appena scoperto tutto. Tonks mi ha portato ad Hogwarts e sono stato lì tutto il giorno. Avrei dovuto venire con te in banca.” disse, prendendole la mano. Susan guardava ovunque, tranne che verso di lui. 


Sedette lì con lei in silenzio probabilmente per cinque minuti, forse i cinque minuti più lunghi della sua vita. “Forza Susan, parlami. Di' qualcosa! Urlami contro! Chiamami scemo insensibile! Qualunque cosa!”


“Sono sveglia dalle tre di oggi pomeriggio. Sono stata seduta qui per sette ore chiedendomi, nel nome di Merlino, dov'eri, e tu hai la faccia tosta di lamentarti per cinque minuti di trattamento del silenzio!” gli si scagliò contro Susan, prima di ricominciare a piangere. 


Harry era stordito dal suo sfogo, ma le si avvicinò per abbracciarla. Invece di dire qualcos'altro, provò semplicemente a fare del suo meglio per sostenerla. 


“Oh Harry! Non intendevo dirlo! Sono rimasta bloccata qui e mi sono arrabbiata con me stessa. Non è colpa tua! Sono inutile in uno scontro!”


“Vuoi dirmi cos'è successo?” disse Harry, asciugando alcune delle sue lacrime. Poi le porse un bicchier d'acqua. 


Con calma Susan iniziò a fornire i dettagli di quello che poteva ricordare del combattimento. L'ultima cosa che ricordava era la corsa verso i carrelli. 


“Quindi, fammi capire bene, hai distrutto uno dei quattro gargoyle di pietra incantati che proteggevano la Gringott e ti consideri inutile in un duello? Mi chiedo se i goblin non stiano pensando di averli pagati troppo.” chiese Harry.


“Non ho esattamente vinto, o no?”


“Eri in inferiorità numerica di quattro a uno da quello che ho sentito e nessun altro stava facendo qualcosa! E tuttavia sei riuscita ad atterrarne uno. Non è nulla di cui vergognarsi!” protestò Harry. Vedendo che le sue argomentazioni stavano portando i loro frutti, insistette: “Io ho combattuto il drago al torneo? Santo Merlino, no! Sono volato via da lui. Sei molto brava a duellare. Hai solo bisogno di lavorare sulla fuga.”


Gradualmente, nei successivi dieci minuti, Harry riuscì a strappare Susan dalla sua depressione. Le promise che avrebbe ottenuto delle risposte dai goblin. Susan era preoccupata che avrebbe perso il piede. Harry fece del suo meglio per rassicurarla. La aggiornò sullo scambio dei prigionieri. L'imbarazzante situazione di Luna portò un lampo di rabbia sulle guance di Harry. Passarono altri dieci minuti prima che ci fosse un bussare alla porta e i due professori entrassero. I quattro parlarono per un'altra mezzora. La Guaritrice Isaacs tornò con una pozione soporifera. Harry le dette un bacio prima che bevesse la pozione e si offrì di restare, ma Susan gli ricordò che c'era bisogno di lui ad Hogwarts. La medimaga disse che la pozione sarebbe svanita per le nove del giorno successivo. Harry promise di esserci quando si sarebbe svegliata l'indomani. Lei gli sorrise e disse che se non fosse stato lì entro un minuto dopo le nove, avrebbe dovuto iniziare a cercare luoghi dove nascondersi. 


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“Dov'è Greyback?” La voce di Lord Voldemort tuonò impazientemente. Una leggera brezza soffiò da est, portando un po' di freddo nell'aria della sera. 


“É rimasto fuori dalle comunicazioni per tre giorni, Mio Signore. Alcuni dei nostri uomini l'hanno visto brevemente ieri, ma è scomparso senza dare nessun ordine. Ho messo alcuni dei miei uomini a cercarlo.” Rispose un lupo mannaro che non si era identificato. 


Lord Voldemort era seduto a cavalcioni del suo Necrodrago fuori dal fienile in rovina e circa venti chilometri ad est della Foresta Proibita. L'area era coperta di vegetazione e mostrava tutti i segni di almeno una dozzina d'anni di trascuratezza. McNair e altre quattro nuove reclute lo accompagnavano. Il branco di trenta lupi mannari di Greyback stava di fronte a lui. Soltanto quattordici erano maghi e streghe. Gli altri erano Maghinò o babbani, portati con la forza nel mondo magico. Greyback aveva un occhio particolare per scovare talenti poiché la maggior parte dei nuovi apparivano abili e forti. Tutti i lupi mannari babbani e alcuni dei maghi dettero un'aperta occhiata di sbalordimento al Necrodrago. 


“Mi sono stancato di questi ritardi.” A Voldemort non piaceva l'attuale svolta degli eventi. Fenrir Greyback era molte cose, brutale, pazzo criminale egoista, ma non era mai ritardatario. Guardò il suo orologio da polso. Precisamente le nove, Severus avrebbe dovuto essere arrivato ad Hogwarts per ritirare Penny. 


L'aria divenne satura di magia. Voldemort era stato su entrambi i lati di un'imboscata abbastanza spesso nell'arco della sua vita da riconoscerne una. Delle Passaporte stavano per consegnare qualcosa nel mezzo del loro gruppo e allo stesso tempo avvertì delle barriere anti-Materializzazione abbattersi sul posto. Le urla del branco dei lupi mannari raggiunsero le sue orecchie mentre avvistava delle acromantule, forse venti o più ragni, giunte nel mezzo. Due dei babbani convertiti stavano usando armi da fuoco contro i ragni giganti. Lui fece girare il drago e questo ne schiacciò due con le sue grosse zampe anteriori. 


Estraendo la sua bacchetta di tasso, iniziò a lanciare maledizioni precise. Con i ragni che apparivano in mezzo a loro, alcuni degli incantesimi erano poco mirati e finirono per ferire altri lupi mannari. McNair lanciò selvaggiamente alcuni incantesimi prima di afferrare la sua grossa ascia e lanciarsi nella mischia. Una grossa acromantula afferrò un lupo mannaro tra le mandibole e spaccò l'uomo in due. Poi saltò oltre, nell'area libera vicino a Voldemort e al drago. 


“Morite, miserabili umani!” schioccò la voce del ragno. Sibilò quando un incantesimo Tagliente proveniente da uno dei Mangiamorte lo colpì, ma invece di lanciarsi contro l'assalitore, il mostro attaccò battaglia con il drago, sebbene la bestia fosse due volte più grosso di lui. Voldemort si tuffò di lato e dette al drago l'ordine mentale di distruggere il ragno. Rotolò via e si rimise sui suoi piedi, fecondo esplodere la metà anteriore di un altro ragno, mentre si allontanava dal punto in cui i due mostri stavano combattendo l'uno contro l'altro. Un paio dei lupi mannari babbani scattarono verso la linea degli alberi a ovest quando qualcosa grande come il più grande dei ragni sbucò dal bosco e si avventò su di loro. Era un cerbero, un cane a tre teste fin troppo familiare. Uno dei lupi mannari fu schiacciato sotto le sue zampe e il secondo fu sbalzato nell'aria dalla testa centrale, solo perché le altre due squarciassero il corpo dell'uomo come una specie di giocattolo di pelle da masticare. 


Acromantule e un Cerbero... almeno ora sapeva chi era il suo nemico. L'unica domanda era: dov'era il suo vecchio compagno di scuola?


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Harry e i due professori recuperarono le loro bacchette e si diressero all'ascensore. Quando le porte si aprirono, videro lì Madama Chips con Luna su una barella. Due Medimaghi stavano già diagnosticando le sue ferite con le bacchette. La giovane strega Corvonero aveva le mani legate ai lati della lettiga. Se qualcuno si fosse avvicinato abbastanza avrebbe visto dove le sue mani avevano artigliato il volto. I graffi erano state curate da poco e sarebbero scolorite col tempo. La Medimaga anziana sembrava più anziana di quanto Harry avesse mai ricordato di averla vista. 


“Come sta?” chiese il professor Vitious. 


“Ho dovuto portarla qui, Filius. É oltre le mie capacità.” disse Madama Chips, scuotendo tristemente la testa. 


“Hai fatto del tuo meglio, Poppy. É nelle loro mani ora.”


Fare visita a Susan aveva aiutato Harry, ma vedere la sua amica in condizioni simili riportò in superficie la sua rabbia a piena forza. Riddle avrebbe pagato per questo! Piton avrebbe pagato per questo! Codaliscia e fino all'ultimo di quei maledetti stronzi avrebbero pagato per questo! La professoressa Sprite mise una mano calmante sulla sua spalla e cominciò a portarlo via. Il Capocasa di Luna scelse di rimanere indietro con Madama Chips. 


Una volta tornati a Hogwarts con la Metropolvere, Pomona Sprite gli ordinò di riposarsi un po' e si raccomandò di rimanere nella torre di Corvonero per quella notte. Harry chiese la parola d'ordine e la ringraziò mentre iniziava a camminare verso la torre. Un piano al quale aveva pensato diversi giorni prima e che poi aveva scartato gli tornò in mente. Capì che poteva funzionare, ma aveva bisogno di aiuto e sapeva che c'era solo una persona alla quale poteva rivolgersi. 


Una volta arrivato all'entrata dei dormitori di Corvonero, disse la frase d'ordine 'La Speranza Sopporta Tutte Le Avversità' e entrò. Sentì gli occhi di tutti su di sé, ma nessuno riuscì a trovare il coraggio di dirgli qualcosa. Harry si incamminò diritto verso Hermione.


“Ho bisogno di parlare con Ginny. Dov'è?”


“É nella stanza delle ragazze del terzo anno. É molto turbata in questo momento. Neville se l'è presa con lei con durezza. Non hai intenzione di farle niente, vero?” chiese Hermione con voce sommessa. Ron era seduto accanto a lei. I suoi occhi si sgranarono mentre la possibilità che Harry potesse fare qualcosa a sua sorella si registrava nel suo cervello. 


“No. Ho solo bisogno di parlarle.” disse, rassicurandola. 


“Ok. Mi fido di te, Harry. Non preoccuparti, i gradini per i dormitori delle ragazze non si trasformano in uno scivolo durante l'estate.”


“Grazie.” rispose, mentre iniziava ad attraversare la stanza. Fred era seduto su un divano con Angelina Johnson protettivamente accoccolata su di lui. Annuì solennemente ad Harry. Era un'espressione che mancava di ogni traccia dell'usuale allegria dei gemelli. 


Una veloce camminata su per i gradini e arrivò alla porta della stanza delle ragazze del terzo anno di Corvonero. Bussò. 


“Per l'ultima volta, Hermione. Non voglio parlare in questo momento. Lasciami sola!” sibilò la voce di Ginny dall'altro lato della porta. 


“Non sono Hermione. Sono Harry. Apri la porta. Ho bisogno del tuo aiuto.”


La porta si aprì piano. Il volto rigato dalle lacrime di Ginny lo guardò di rimando. “Cosa vuoi, Harry?” chiese, con una punta di paura nella voce. 


“Non qui, dentro.”


La spinse nella stanza e, dopo essersi assicurati che fossero soli, ad eccezione della puffola pigmea di Ginny, usò la bacchetta per sigillare la porta e silenziare la camera. 


“Ti ritieni responsabile per quello che è successo a Luna, vero?” Ginny semplicemente annuì. 


“É proprio come me con Sirius. Non va migliorando col tempo. Dubito lo farà mai.”


“Qual è il punto, Harry?” disse Ginny, con una punta della sua vecchia tempra. Bene, Harry avrebbe avuto bisogno che le ritornasse un po' del suo vecchio fuoco. 


“Be', penso che sia ben giunta l'ora per quei bastardi di beccarsi il loro compenso. Ho un piano e ho bisogno di te per metterlo in atto. Ci stai?”


“Lo farò! Cos'hai in mente?”


Harry iniziò a spiegare la sua idea e quello che richiedeva da lei. La percezione di Ginny Weasley su Harry Potter cambiò quella notte. Poteva essere possibile che lei non l'avesse mai conosciuto veramente. Alla fine, lui le offrì una scelta - un Voto Infrangibile o un Oblivion. Lei esitò solo per un momento e poi fece il suo Voto Infrangibile. 


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Aragog circondò il drago dopo essere stato sbalzato all'indietro. La vista dell'antica creatura era andata, ma il drago era difficile da mancare. Il centauro Fiorenzo aveva confermato quello che Aragog già sapeva. Il suo tempo in questa esistenza stava arrivando, in fine. Certe notti, la paralisi affliggeva alcune delle sue zampe e perfino la medicina che l'Amico Hagrid gli portava faceva poco per fermarla. Le sue scelte erano limitate: combattere e probabilmente morire in una grande battaglia o tremare nella sua tana, succhiando sangue di maiale avvelenato con elisir per imbrogliare la morte per un altro giorno o un'altra settimana. Lui era Aragog, il re dei ragni, e sarebbe morto sulle sue otto zampe, guadagnandosi il suo posto nell'aldilà! Gli artigli del drago scavarono una trincea nella terra, mentre Aragog faceva un passo indietro, proteggendo i suoi occhi sfaccettati da spruzzi di terra e rocce. La cosa di fronte a lui non sentiva dolore, qualcosa che il ragno non poteva dire di una delle sue zampe, che ora era completamente inutile. Per riguadagnare l'offensiva, Aragog avrebbe avuto bisogno di aiuto. La maggior parte dei suoi figli adulti, che si erano offerti volontariamente per la possibilità di bere sangue umano, stavano ancora combattendo in quella gloriosa carneficina. I sopravvissuti avrebbero combattuto l'un contro l'altro per il diritto ad essere il suo successore. L'aria era così piena dell'odore di sangue che Aragog poteva assaporarlo. All'improvviso, la testa del drago si piegò di scatto verso destra, mentre una roccia delle dimensioni di un uovo di Mosag colpiva un lato della sua testa. 


Il fratello dell'Amico Hagrid entrò nella radura. Alcuni dei figli più ribelli di Aragog non avevano preso sul serio l'avvertimento di stare lontano da Grop quando il gigante venne portato nella foresta. Poco dopo, Aragog ebbe meno figli ribelli. Mentre la creatura morta si girava per affrontare l'umanoide che brandiva una mazza correndo attraverso alla radura, Aragog fece la sua mossa. Atterrò sulla schiena del drago e morse la base del collo coperto da scaglie. Se il drago fosse stato vivo, avrebbe urlato. Il gigante bloccò gli artigli con la sua mazza e piombò sul drago ruggente col suo intero peso. Drago, gigante e acromantula atterrarono al suolo. Aragog sentì il dolore del venire schiacciato dai pesi combinati. Le sue zampe posteriori furono spezzate e nel corpo a corpo che seguì una delle zampe anteriori del drago scavò il suo ventre. Sentì umido e appiccicoso e capì che era la sua fine. In un atto finale di sfida, il re dei ragni chiuse le sue mandibole sugli artigli che lo avevano sventrato e morse, gustando il proprio icore che colava dagli arti rivestiti di nero della creatura morta. Pochi secondi prima che la luce svanisse dai suoi molti occhi, il re ragno sentì il soddisfacente 'crack' dell'osso, mentre le sue mandibole amputavano la zampa dotata d'artigli. La luce che brillava sopra di lui erano le fauci dell'aldilà che si aprivano per accoglierlo? No, era soltanto la struttura umanoide che bruciava nelle fiamme. 


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Voldemort continuava a lanciare incantesimi. Carcasse di aracnidi morti e cadaveri lo circondavano. Il suo drago avrebbe presto avuto la meglio sui ragni. Era una possibile via di fuga. Il Cerbero era ancora in piedi, ma una delle tre teste non abbaiava più e mostrava i denti alla coppia di lupi mannari che lo combattevano. Li finì entrambi, ma inciampò e cadde a terra. Rimanevano soltanto McNair, uno degli altri Mangiamorte e pochissimi del branco di Greyback. “Avrebbe dovuto combattere per trovare la sua via verso la libertà. La sua bacchetta evocò frammenti di ghiaccio, che trafissero altri aracnidi. Un'Anatema che Uccide ne fermò uno a metà salto. Scavalcò la creatura morta senza arrestarsi. Il profondo fragore di due asce che si incontrano catturò la sua attenzione. Si voltò per vedere McNair che combatteva un grosso uomo dotato di una sua ascia personale. Voldemort vide che l'uomo era completamente rasato e coperto di rune. Riconobbe le rune grazie a tutte quelle volte in cui aveva impiegato giganti al suo servizio. Accrescevano forza e velocità mentre aumentavano la resistenza magica innata del gigante. Senza i capelli e la barba, Voldemort riconobbe a fatica il suo ex compagno di classe Rubeus Hagrid. Hagrid stava muggendo uno strano grido di battaglia. Cosa poteva significare 'Norberto'?


Stava quasi per intervenire, quando vide un luccichio di magia provenire dal bosco. Esiliò il corpo dell'acromantula che aveva appena ucciso in quella direzione e venne spruzzato col suo sangue. Lì, al limite della foresta, con la bacchetta alzata sopra la testa come una spada, c'era Albus Silente. Un gigante stava caricando nella radura contro il suo Necrodrago, mentre il fienile dove i lupi mannari sopravvissuti avevano cercato rifugio esplodeva in una palla di fuoco. 


Lord Voldemort sapeva apprezzare un'imboscata superbamente eseguita. Ben fatto al Supremo Pezzo Grosso e al suo Guardia Caccia. Doveva avere altri ancora nel bosco a mantenere le barriere anti-Smaterializzazione e le barriere per le Passaporte. Silente era fresco e lui no. Silente era preparato e lui no. Nulla di tutto ciò aveva importanza. Ora, incurante della carneficina che lo circondava, si fece avanti per affrontare il vecchio ciarlatano che il pubblico credeva disperatamente che fosse 'l'unico che lui avesse mai temuto.' Era tempo di correggere questa bugia una volta per tutte. 












Note dell'Autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)


Quanti autori vi avrebbero dato un cliffhanger su Voldy al quale sareste stati interessati? Discussione completa su Darklordpotter. Vi aspetto lì! Edit - complimenti speciali a D'Arean per aver segnalato il “Qualcosa ti sta infastidendo?” dello scorso capitolo. Era una citazione di Rickman e della vecchiaccia in Robin Hood (4). Ho sempre amato quella scena. 





Note dell'Autore sul forum:

(Queste note sono state scritte da jbern e postate sul forum apposito per TFTCD; tradotte da Luc_y)


Scena 1 - Volevo fare un piccolo pezzo sul Pronto Soccorso Magico. Volevo anche descrivere qualcuno che fosse benedetto/maledetto con una dono da veggenza. Mi chiedo, quanta gente infastidirà quel John Edwards (5) lì (se poi questo è il suo nome) ogni santo giorno? Come potete vedere, Susan è sopravvissuta, ma non tornerà subito in azione. Ho sempre trovato che la medicina magica fosse un po' troppo semplice, come se Harry dovesse passare solo un paio di giorni in ospedale e, voilà, tutto a posto. Anche Jack ha affrontato l'argomento nel suo lavoro, con Harry che non si era ripreso del tutto dalla maledizione di Piton e trovandosi nella situazione di soffrire ancora di dolori rimanenti. 


Scena 2 - Di recente, Draco664 ha ricevuto un po' di commenti arrabbiati nei quali alcuni dei sostenitori della bibbia si sono scagliati contro di lui per aver trascinato la Chiesa nella sua storia. Io al tempo commentai che ciò che aveva fatto lui, che era in realtà molto tranquillo e rispettoso, impallidiva al confronto. Mi aspettavo un po' di fiammate tra i miei commenti quindi, ma dubito che arriveranno da qualcuno di voi ragazzi e fanciulle. Assumendo che la magia esista o che sia esistita, è molto probabile che la Chiesa Cattolica ne fosse ben consapevole. Considerando anche che, quando i nati babbani manifestano accidentalmente la loro magia, è molto probabile che i genitori, specie quelli in quelle nazioni a maggioranza cattolica, ricerchino consiglio dai loro ecclesiastici e anche forse un esorcismo. Prendendo per buono tutto questo e il credo che 'tutti siamo figli di Dio', non è forse possibile che la Chiesa recluti il suo personale ordine di gente magica? In ogni modo, un'altra parte della sua scena getta le fondamenta per un possibile seguito alla storia o, ameno, per i capitoli finali, se il mondo magico dovesse finire in una guerra mondiale.


Scena 3 - una piccola anticipazione per dopo.


Scena 4 - Lo scambio degli ostaggi. Ovviamente lasciare che Peter capisca quanto loro abbiano intenzione di usare la mappa per i piani d'azione dell'anno in arrivo sarebbe stupido. E inoltre, a chi importa quante volte viene obliviata Penny? Ho deciso di non usare Stonehenge per risparmiarmi centinaia di parole per spiegare come mai Voldy avrebbe rispettato l'accordo e il suo significato (6). Per la cronaca, Fred non sapeva che Luna fosse sotto maledizione Imperius. Altrimenti avrebbe detto qualcosa. Per quanto riguarda le barriere di Hogwarts, per come me le sono immaginate io le cose stavano che i Mangiamorte avrebbero pure potuto attaccare, ma le barriere avrebbero difeso il gruppo. Ma se fossero riusciti a attirare Harry ad attaccare per primo, allora le barriere non avrebbero protetto Harry. Vedendo che falliscono nel provocare Harry, se ne vanno con Penny e il ricordo che Harry ha fornito. 


La scena procede all'ospedale. La rabbia di Susan è comprensibile secondo me. Chiunque abbia mai avuto una persona cara in ospedale probabilmente può relazionarsi all'essere trattati male così come è capitato a Harry. In realtà, Susan non ha avuto niente da fare per sette ore se non rivivere lo scontro nella sua testa. Non riesce a vedersi agire nel modo giusto. Vede solo il suo sedere che viene preso a calci.


Scena 5 - L'inizio della battaglia che avevo continuato a promettervi da un po', gente. La comparsa di Greyback era Tonks o qualcuno sotto polisucco per impersonarlo. Si è materializzato in alcune delle sue sedi conosciute ma non è rimasto abbastanza a lungo da far sì che il suo odore venisse scoperto dagli altri lupi mannari. E ora si scopre pure chi è il tizio nella scena tre.


Scena 6 - Harry sta pianificando qualcosa. Speculate quanto volete, probabilmente non confermerò ne negherò alcuna delle vostre teorie, ma penso proprio che resterete impressionati.


Scena 7 e 8 - Aragog, il re ragno. Un finale migliore di quello che si è beccato in Harry Potter e il Principe Mezzosangue. Spero che vi siano piaciuti i pensieri del ragno gigante. Mi sono immaginato una vera e propria ressa con Draghi, giganti, Fluffy, lupi mannari e vari. Tutto per giungere alla grande entrata in scena di Silente. L'assistente di Hagrid nella scena tre è Charles Vector (già, è un uomo - a quanto pare, stando al lessico potteriano si tratterebbe di una lei, ma questo è un Universo Alternativo, quindi, chissene). Vector e un paio d'altri sono nei boschi a mantenere le barriere anti-fuga. Spero che vi piaccia il finale con il cliffhanger per Voldy. La trama della storia e il vostro interesse per la mia versione del Signore Oscuro hanno fatto sì che io potessi scriverla dal suo punto di vista e far davvero domandare alla gente com'è che andrà a finire.


Jim








Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)


1) il titolo originale è: Your best foot forward. Si tratta di una frase idiomatica che sta a significare: "agire/apparire al proprio meglio, per lasciare una buona impressione". L'abbiamo tradotta letteralmente sia perché anche dalla traduzione letterale si può intuire questo significato, sia perché probabilmente c'è un'allusione a quanto accade a uno dei personaggi, come scoprirete continuando a leggere il capitolo. 


2) Se non fosse chiaro dalla traduzione, Colleen si sorprende che tra i maghi oscuri non ci siano molti più guaritori, perché in entrambi i casi è facile che le persone sviluppino un delirio di onnipotenza, credendo di poter giocare con la vita altrui. E è anche una riflessione che spiega come mai pensa sia così difficile limare il carattere dei medimaghi che devi gestire.


3) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Lo Jötunheimr, nella mitologia norrena, è il mondo di due tipi di giganti: roccia e ghiaccio.


4) Rickman sarebbe Alan Rickman, l'attore che interpreta Severus Piton. Il film in questione è Robin Hood - Principe dei Ladri (1991). Per chi non sapesse di quale battuta si parla, qui c'è un breve video (di pessima qualità) trovato su youtube: https://www.youtube.com/watch?v=xSBmi9axlR0


5) è un personaggio dello spettacolo statunitense, una specie di medium che fa un programma tv (o per lo meno ne ha fatti in passato).


6) Frase abbastanza criptica, non sono riuscita a capire cosa intendesse jbern con 'Stonehenge'. Inizialmente pensavo a una frase idiomatica, ma non ho trovato nulla sul web. Forse fa riferimento a qualcosa detto in uno dei post sul forum, ma ancora, non sono risalita alla fonte. Probabilmente vuole accennare al fatto che la storia è proseguita seguendo il piano iniziale, senza nessun excursus su Voldy che valuta se sfruttare l'incontro per lo scambio a proprio vantaggio (andando a scatenare lo scontro, ad esempio). Comunque ecco il testo originale: I decided not to use Stonehenge to save me needless hundreds of words explaining why Voldy would respect it and its significante.



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Capitolo 21
*** Quando i Giganti correvano sulla Terra ***


tftcd21.html


To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y








Disclaimer - Harry Potter è ancora di proprietà di qualcun altro. Un maledetto peccato, non è vero?


Riconoscimenti - I soliti sospetti (IP82, ChuckDaTruck, Sirius009, Nukular Winter e FairyQilan) più altre nuove reclute alla ciurma (il talentuoso di proprio diritto Nonjon e l'acuto CootiePatootie) mi hanno aiutato a dare forma a questo capitolo. Dovrei anche menzionare, come promemoria, che la mia versione di Voldemort non ha gli Horcrux. Se li avesse, sarebbe invincibile. 




Capitolo 21 - Quando i Giganti correvano sulla Terra 


Susan era arrabbiata con se stessa. Se l'era presa con Harry per nessuna ragione, a parte il fatto che era un bersaglio conveniente. Mentre era seduta in un letto d'ospedale a rimproverarsi per essersi fatta pestare il sedere a quel modo, Harry era là fuori a cercare di salvare le vite di Fred e Luna. 


Aveva provato i suoi esercizi di Occlumanzia, con solo modesto successo. Come poteva esserci riuscita la sua sbadata amica Hannah era veramente qualcosa da capogiro, ma, in fin dei conti, Hannah lo aveva dovuto fare per forza di necessità. Non sarebbe andata da nessuna parte in tempi brevi, quindi tanto valeva fare qualcosa mentre era lì. Si concentrò sulla meditazione e sul respiro per parecchi minuti. Susan trovò il suo centro emozionale e iniziò il lento processo del calmare la propria mente per erigere le sue nascenti 'attivazioni'. Uno strato mezzo formato iniziò a comporsi mentre lei lo nutriva delle sue memorie. Hannah diceva di iniziare sempre con uno strato felice. Non faceva differenza per la persona che ti stava attaccando, ma tu ti saresti sentita meglio mentre costruivi i tuoi strati più esterni. Avendo bisogno di un po' di incoraggiamento, lo nutrì dei ricordi dei suoi successi nella vita. Imparare a cavalcare un cavallo e una scopa, quando aveva spaccato di brutto al suo G.U.F.O in Antiche Rune ed essere tra le braccia di Harry. 


La Guaritrice aveva portato a Susan la sua bacchetta, che era stata ritirata dalla banca. Si era sentita un po' nuda senza. Esaminò con attenzione la sua bacchetta di salice. Quando alzò lo sguardo, la Medimaga aveva uno straccio e un piccolo barattolo di lucidante per bacchette. 


“Come lo sapeva?” chiese Susan, stupita. La donna di fronte a lei era estremamente percettiva. Forse era come Hannah. 


"Segreto del mestiere. Non vorrebbero che te lo svelassi.” disse la Medimaga con un occhiolino. “A dire il vero, è abbastanza comune quando una persona ha sofferto una ferita causata da un duello. Quando viene separata dalla propria bacchetta per un certo periodo di tempo, va incontro a una specie di ansia da separazione. Teniamo il lucidante per bacchette in tutte le nostre stanze di degenza per questa ragione. C'è una relazione profonda tra una strega e la sua bacchetta.”


Sorrise e iniziò a pulire la fuliggine e le macchie dalla sua bacchetta. Impulsivamente, pensò alla lezione sui Patronus di Harry. 


“Forza, so che vuoi lanciare un incantesimo.”


“Cosa?”

 

“É la seconda fase. Prima pulire la bacchetta e poi lanciare un incantesimo per provare a te stessa che sei ancora magica. Il tuo subconscio sta cercando di aiutarti a riprenderti. Quindi, quale incantesimo stai per lanciare, Susan?”

 

“Voglio evocare il mio Patronus.”


“Davvero, fammi vedere.”


“Expecto Patronum!” Il suo stallone era piuttosto nebbioso, ma ancora sufficientemente corporeo. Era stupendo avere indietro la sua bacchetta, ma era ancora in un letto d'ospedale con le gambe rotte e un piede che teneva duro soltanto grazie all'abilità del Guaritore che l'aveva riattaccato. 


“Molto bello. La maggior parte delle persone riesce appena a evocare una nebbia.”


“Non mi posso permettere di essere come la maggior parte delle persone.” disse Susan, prima che riuscisse a fermarsi. 


“Perché, mia cara?” La sua curante inclinò la testa e le dette un'occhiata di sbieco. 


“Perché non posso deludere Harry. Lui conta sul fatto che io sia in grado di vedermela per conto mio. Che siano Dissennatori, Mangiamorte o dei cavolo di gargoyle di pietra.” rispose Susan con una punta di frustrazione. 


“Non è che stai puntando troppo in alto, vero?” chiese sarcasticamente la Medimaga. 


“Divertirsi a spese dei suoi pazienti non è un buon modo di comportarsi.” Susan ricambiò l'occhiata. 


“Stavo solo cercando di farti passare la fase della rabbia. Non posso lavorare sulle tue gambe ora, quindi tanto vale che lavori sulla tua testa. Affronta la realtà, Susan. Sarai sempre una distrazione per lui. Fa parte dell'avere una relazione. Compagni, figli, famiglia e amici sono parte della vita, ma possono essere le distrazioni più grandi in ogni senso della parola. Da quanto stava dicendo la specializzanda di sotto, il tuo fidanzamento con il miglior partito sotto i vent'anni dell'Inghilterra Magica è un po' forzato. Se stai cercando di costringerlo ad accettarti, allora sii dannatamente sicura di costringerlo ad accettare la vera te stessa. Prova a fargli accettare un'estranea ed entrambi lotterete per accettare questa donna che tu hai intenzione di essere per lui. Vuoi che voglia te o una qualche strega dai poteri leggendari?”


Sentendosi piccola Susan rispose, “Me.”


“Bene. Allora non abbiamo bisogno di trovare un parcheggio per la capanna di Baba Yaga molto presto (1). Le zampe di pollo magroline mi hanno sempre dato i brividi.” Entrambe le donne risero all'immagine mentale della capanna animata della leggendaria strega russa che stava in piedi sulle sue zampe di pollo vicino all'ospedale. Essendo Nata Babbana, Colleen pensava che si trattasse del veicolo magico più all'avanguardia quando si era ritrovata a fare una ricerca al riguardo, durante i suoi giorni a Hogwarts.


“E se non so ancora chi è la vera me?”


“Allora sei proprio come il resto di noi, cara. Merlino, io sto ancora cercando di capire come la mia vita sia diventata così incasinata.”


“Grazie per avermi tirato su di morale.”


“Quando vuoi. Ora, andrò di sotto. Se hai bisogno di qualcosa tocca quella pietra di paragone con la tua bacchetta e tornerò di sopra. Leggi qualche rivista, penso che tu e il tuo giovane uomo siate presenti in quella lì. Lancia qualche incantesimo, ma non far esplodere nulla per favore. Lo staff di manutenzione non è al corrente di questo piano. Per cui, dovrei riparare tutto io e, credimi, sono molto più brava a riparare le persone che gli oggetti.”


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Contro lo sfondo delle urla dei feriti e dei morenti, Voldemort iniziò a scambiare maledizioni con Albus Silente. Nella precedenti battaglie si erano parlati e scherniti l'un l'altro. Quella notte non c'era bisogno di simili giochetti. 


“Contrico Tonare!” Un raggio azzurro di grezza energia magica eruttò dalla sua bacchetta di tasso. 


“Contego Veneficus!” Lo scudo magico di Silente deviò il lampo di crepitante energia. Non vocalmente, il suo nemico ricambiò con un Attrero Glacies. Lo stesso incantesimo dal lontano est che lui aveva usato per uccidere un'acromantula pochi momenti prima. Ovviamente anche l'antico relitto aveva fatto le sue esperienze viaggiando per il mondo. Molto meglio schivare piuttosto che perdere tempo ed energia per erigere uno scudo. 


Sentì uno dei frammenti di ghiaccio rimbalzare sulla sua veste di unicorno, mentre rotolava sotto la linea di fuoco. Rispose con un'Anatema che Uccide. Uno sprezzante movimento della bacchetta di Silente Esiliò una roccia sul suo percorso, fermando la maledizione e polverizzando la roccia. 


“Mediocre, Tom. Avevo sperato qualcosa di meglio da te. Invito Volatilis Leo!” La nuvola di pulviscolo in dispersione concesse al suo nemico il tempo di completare un gesto complesso, Silente trasfigurò un albero caduto in un leone alato. Mentre il leone prendeva il volo, Silente schivò il suo incantesimo di ritorno e lanciò un incantesimo specchio così che sembrasse che fossero due i leoni alati che prendevano velocità verso di lui. 


Voldemort dovette ammettere che il vecchio fossile era un mago furbo. A quella distanza e a quel tasso di velocità, avrebbe dovuto concentrarsi per distinguere qual era l'illusione e qual era quello vero. Silente non aveva intenzione di concedergli quel momento per concentrarsi e sbrogliare il sotterfugio. Voldemort lanciò una frusta di fuoco sulla propria testa. Perfino gli animali evocati e trasfigurati temevano le fiamme. L'illusione no. Come si aspettava, una delle creature balzò indietro e ruggì di dolore mentre la frusta gli cuoceva la pelle e amputava una delle sue ali. Il mostro si gettò al suolo, provando che persino i felini magici feriti atterrano sempre sulle zampe. L'Anatema che Uccide eliminò completamente la minaccia causata dalla creatura. 


“Corpus Inflatus!” urlò il Capo Stregone e il corpo della creatura esplose in uno spruzzo di sangue. Voldemort ne fece sparire tanto quanto poté, ma alcuni frammenti d'osso lo tagliarono lì dove aveva la pelle esposta e scavarono buchi nel suo mantello come proiettili di uno scontro a fuoco d'armi babbane. Barcollò all'indietro a causa dello scoppio.


Colpito dal fatto che 'l'eroe della luce' avesse usato a tutti gli effetti un po' di negromanzia contro di lui, Voldemort soppresse un sorriso. Il leone non serviva a ferirlo, ma soltanto ad avvicinarglisi abbastanza. Silente doveva sapere che in una battaglia di potere grezzo, il vantaggio andava a lui. Invece, lui usava scaltrezza e furbizia. Ironicamente, questa era la battaglia che il Signore Oscuro si era aspettato da Alastor Moody ad Azkaban. Era ora di ricordare al grande Albus Silente chi fosse l'erede di Serpeverde. Aveva bisogno di avvicinarsi alla sua preda. 


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Harry scese dalle scale del dormitorio femminile dei Corvonero. Aveva la promessa di Ginny di silenzio e cooperazione. La sala comune di Corvonero aveva un'atmosfera meno 'accogliente' di quella di Grifondoro. Nella sua sala comune non era così strano trovare studenti che parlavano o ascoltavano la radio. Quel posto, d'altro canto, assomigliava ad una specie di estensione di una biblioteca o di un mausoleo. In ogni caso, ad Harry non piaceva. 


Si avvicinò ad Hermione e Ron e sedette sul divano elegante, ma un po' scomodo. “Tu e Ginny vi siete chiariti? Devo andare su?” chiese Hermione. 


“Sì, abbiamo sistemato le cose. Siamo apposto. Mi aiuterà con un progetto. Non guardarmi così, stai già controllato tutto quello che voglio mostrare all'ES quest'anno. Quindi, questo è tutto quello che hai sempre voluto in una sala comune?” Harry sorrise ai suoi amici e cambiò argomento. Aveva dovuto lasciare che sapessero che Ginny stava facendo qualcosa per lui. Ci sarebbero state ulteriori domande, altrimenti. Hermione aveva i piedi che riposavano sul grembo di Ron mentre leggeva un libro. Ron stava reggendo una rivista sui duelli proprio sopra le dita della sua ragazza. Lei sorrise ad Harry e calciò giocosamente la rivista di Ron, interrompendo la sua lettura. 


“Saresti sorpreso se ti dicessi che sembra troppo libresco e freddo?”


“Davvero?”


“É quello che ho detto anche io, amico. Immagino che cinque anni con noi l'abbiano corrotta alla fine. Starai qui stanotte? Se no, faresti meglio a muoverti. Chiuderanno le porte tra circa un quarto d'ora e non le apriranno fino al mattino.” disse Ron, alzando un po' più in alto la rivista e lanciando ad Hermione un'occhiataccia. Harry ridacchiò di fronte all'ironia del fatto che Hermione rompesse la concentrazione di Ron. Era bello vedere due amici che si divertivano l'un con l'altra. Ebbe la decisa impressione che fosse il loro modo normale di flirtare. Questo lo fece sentire meno sporco, mano contaminato. Hermione sorrise dolcemente a Ron e calciò di nuovo la rivista. 


“Dormirò qui stasera.” disse Harry, mentre Ron solleticava i piedi di Hermione facendola strillare. Lei ritirò le gambe. 


“Non dovresti - ah Ron basta! Non dovresti chiamare Susan? Sarà preoccupata.” disse Hermione, mentre calciava la mano di Ron. Ron rispose facendo un gran teatrino nell'aprire di nuovo la sua rivista di duello. 


“É al San Mungo.” disse Harry, più calmo che poté. Ron chiuse la rivista. 


“Harry! Cosa è successo? Sta bene?”


“Sta bene. Sono appena tornato dal farle visita. Hanno ancora bisogno di lavorare un po' su di lei, ma dovranno aspettare un giorno o due. Avete sentito quello che è successo alla Gringott questa mattina?”


“Sì, era alla radio. Non dirmi che era lì?”

 

“Sì, è stata malmenata piuttosto male.”


Hannah e Chelsea si avvicinarono immediatamente quando menzionò che Susan era stata ferita. Harry riferì i dettagli che poté ricordare. Piuttosto che rivelare l'incantesimo che aveva usato per distruggere il gargoyle, disse che aveva usato qualcosa che le aveva insegnato sua zia. Il gruppo era decisamente sorpreso che Susan fosse riuscita a spezzare parte della prima linea di difesa della banca. Harry chiese loro di ricordarle tutto quello la prossima volta che l'avrebbero vista. Dopo circa dieci minuti e aver ripetuto la storia per Lisa, Kevin, Terry e Mandy, Harry si scusò e si diresse verso la stanza disponibile più vicina con un letto vuoto. Mentre se ne stava andando, notò che i piedi di Hermione avevano ripreso il loro posto sul grembo di Ron. La felicità di Harry per i suoi amici non gli aveva fatto notare l'occhiata calcolatrice sul volto di Hannah, che si chiedeva cosa stesse facendo il fidanzato della sua migliore amica passando l'ultima ora in una stanza con una ragazza che aveva tentano di rifilargli una pozione d'amore poco più di una settimana prima. 


Aprì la prima stanza che pensava fosse disponibile e la chiuse appena poté. Apparentemente, Angelina era felice di riavere Fred! Aprendo la porta aveva rotto l'incantesimo silenziante e quello gli aveva permesso di capire quanto lei fosse entusiasta. Fortunatamente, loro non l'avevano visto. Harry finì nel dormitorio dei Corvonero del quarto anno. Sembrò improvvisamente strano non avere il corpo caldo di Susan premuto contro il proprio. Si sentì un po' in colpa per sentirsi frustrato mentre lei giaceva nel suo letto d'ospedale. Ricordava come Hermione lo aveva sempre importunato su come le sue frequenti visite in infermeria la facessero sempre impazzire. Lui rispondeva ricordandole le sue visite giornaliere durante la sua pietrificazione. Lei gli diceva che quello era esattamente il punto. Era brutto anche per le persone che facevano visita ai feriti. Iniziò a liberare la mente e a permettere al sonno di reclamarlo. La sua cicatrice iniziò a pulsare. Riddle stava combinando qualcosa. 


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Piton era compiaciuto. Era un peccato che non fossero stati in grado di convincere Potter a violare le barriere di protezione attorno alla scuola. Sistemò il ricordo del Pensatoio sul tavolo centrale. Il Suo Signore sarebbe stato compiaciuto. Forse, era abbastanza importante da interrompere l'incontro con i lupi mannari. Superò Minus mentre si dirigeva nuovamente verso il punto di Materializzazione. L'animagus topo gli dette una veloce occhiata di riconoscimento. 'Un piccolo, strano fanatico' pensò Severus. 


Per un momento si trastullò con l'idea di come sarebbe stato diverso Minus in una casa differente. Era un gregario naturale, che si confondeva con le persone sbagliate. Potter, Lupin e Black non sapevano cosa farsene di un seguace. Se no, non sarebbero stati traditi, idioti. 


Al punto di Materializzazione, chiuse gli occhi e si concentrò sul luogo dell'incontro. Sentì una resistenza al movimento. C'era qualcosa di sbagliato. Vi erano delle barriere anti-Materializzazione sulla sua destinazione. Severus corse di nuovo nella camera centrale. C'erano Minus e altri sei. 


“Prendete tutti le scope e seguitemi, ora!”


“Che succede, Piton?” chiese Minus, già in movimento. 


“Ci sono barriere anti-Materializzazione alzate nel luogo dell'incontro. Conosco un posto dove possiamo passaportarci che è solo a poche miglia da lì.”


“Che tutti afferrino questo pezzo di corda, creerò una Passaporta. Il punto d'incontro è a due miglia da lì, a nord.”


“Perché non ci passaportiamo direttamente lì?” chiese una delle reclute più giovani. Severus ricordò che il tipo era un idiota quando era studente ed evidentemente gli anni passati non avevano aiutato. 


“Ascoltami, idiota. Non ho tempo per questo. Se ci passaportiamo lì o appariremmo nel mezzo di una trappola o sorprenderemmo il Nostro Padrone. Al Nostro Padrone non piacciono le sorprese. Se vivrai abbastanza, lo imparerai. Un'ultima cosa, Sullivan: questa non è più la scuola. Fai una cazzata e ti ucciderò personalmente.” disse Severus, lanciando l'incantesimo Portus e godendosi il sussulto del giovane uomo. 


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Per un osservatore esterno, l'area intorno al relitto del granaio in fiamme era un caos. Nessun lupo mannaro era rimasto vivo. Rimanevano meno di cinque acromantule, che si immergevano tra i corpi, fermandosi a nutrirsi dei morti. Si tenevano alla larga dai due draghi e dal gigante che lottavano. Il grande Aragog non c'era più. Gli accordi che il loro signore aveva con quelli a due gambe erano nulli. Si diressero nel bosco, ognuno dei figli del ragno si sarebbe preso il proprio tempo per tornare al nido. Quando tutti loro sarebbero arrivati, avrebbero combattuto fino a ché ne sarebbe rimasto solo uno. Quello sarebbe diventato il nuovo re dei ragni. 


Hagrid superò i resti di Walden McNair. Una cosa è credere di poter sollevare un'ascia, quando la tua vittima è un animale incatenato che un qualche ufficiale governativo corrotto ha insistito per distruggere, ma è un'altra cosa combattere altri che sanno come usare un'ascia. L'arma del Mangiamorte era troppo ingombrante perché l'uomo più piccolo la usasse con efficacia. Hagrid era più forte, più veloce e usava un'arma più leggera. La fine fu una conclusione scontata per Hagrid, che aveva combattuto spalla a spalla contro giganti puri. Non si fermò a godersi l'occhiata di terrorizzata sorpresa sul volto del morente McNair mentre apriva la testa del Mangiamorte come un melone. 


Con nessun nemico nelle immediate vicinanze, Rubeus Hagrid guardò verso suo fratello Grop. Il gigante stava zoppicando verso gli alberi, trascinando la sua mazza e arpionandosi il fianco. Hagrid era felice di aver preparato tre immensi unguenti per suo fratello, che ora lo aspettavano nella sua caverna. Cercò un modo per aiutare Norberto, ma il giovane Dorsorugoso era impegnato in un combattimento mortale contro l'abominio di Tom. L'ala vicina del Negrodrago era completamente strappata e l'altra era piegata in un angolo insolito. Aveva segni di bruciature su tutto il corpo, causati dal respiro fiammeggiante di Norberto. 


Alcune delle fiamme dovevano essere andate oltre, addosso ad Aragog. Hagrid sentì un senso di strettezza nel petto mentre i suoi occhi guardavano il corpo bruciato di uno dei suoi più vecchi amici. Norberto sembrava messo un po' male, mentre i due mostri continuavano a mordersi e ad artigliarsi l'un l'altro. Mentre il Gallese Verde morto spalancava le fauci, Norberto si voltò e liberò un fiotto di fiamme di drago direttamente sul muso dell'altro. Uscendo dall'impetuoso vortice di fiamme, sembrava che uno degli occhi si fosse sciolto nell'orbita. Istintivamente, Norberto iniziò ad accerchiare il lato cieco del Negrodrago. Il Dorsorugoso più piccolo fece la sua mossa e fu in grado di aggirare le difese della creatura e mordergli il collo. Il suolo tremò mentre le due bestie si agganciavano in un abbraccio mortale. Hagrid si spostò mentre rotolavano verso di lui. Quando la coppia si separò, Norberto alzò la testa in un ruggito primordiale di vittoria mentre il collo e la testa a questo attaccata venivano separati dalla creatura di Tom. In uno sfoggio di animale ferocia, il ferito Norberto dilaniò il corpo della creatura caduta, come se il drago vivo volesse distruggere l'aberrazione magica fino all'ultimo pezzo. 


Facendo un ampio sorriso, Rubeus Hagrid si voltò a guardare un'altra battaglia ancora in corso. Poiché quello che vide non gli piacque, Hagrid scattò verso la battaglia. Pregò gli dei, sia quelli degli umani sia quelli dei giganti, che non fosse troppo tardi. 


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Il fluido lavoro di bacchetta di Silente causò di nuovo problemi a Voldemort, mentre il suolo sul quale stava si trasformò in sabbie mobili. Fu appena in grado di lanciare un incantesimo per uscire fuori dal fango, prima che il suo nemico lanciasse un incantesimo congelante per trasformare la sabbia in ghiaccio. 'Trasfigurazione intelligente per un maestro stagionato.'


“Calx Manu Frendo!” Silente colpì il proprio braccio sinistro con la bacchetta e lo estese come nel gesto di afferrarlo. Voldemort vide una spaccature attraversare il suolo tra di loro e una mano fatta di terra artigliarlo. Protesse il braccio della bacchetta con l'altro, soltanto per vederlo catturato nella presa e per sentire una morsa sull'avambraccio, che gli lasciò immediatamente dei lividi. Usando la bacchetta mandò una maledizione esplosiva alla base del braccio che si estendeva dal suolo. Questo si disintegrò e Silente scosse vigorosamente il proprio arto, come se fosse stato colpito. Questo permise a Voldemort di riprendere l'offensiva. 


“Lanitus Contagio!” 'Nessun incantesimo da bambini questa notte' pensò il Signore Oscuro, mentre mandava una Maledizione Tagliente verso Silente. Il suo nemico grugnì, mentre parte della maledizione penetrava nello scudo protettivo. La ferita gli avrebbe causato un'infezione. 


“Abrumpo per Incedia!” La frusta di fuoco di Silente si sguinzagliò verso di lui, scagliando pezzi di terra bruciacchiata nell'aria. Facendo uso della sua mobilità superiore, Voldemort contraccambiò con “Telum Glacies”, mandandogli contro un grosso pezzo di ghiaccio a forma di lancia, che lui Esiliò senza bacchetta per mantenere attiva la frusta. La lingua di fuoco sfiorò la sua spalla, scavando un buco nella sua veste e ustionando la carne sottostante. Voldemort lasciò che un sibilo di dolore fuoriuscisse dalla sue labbra, mentre i due uomini continuavano ad avvicinarsi l'uno all'altro. 


O Silente stava cercando di sfoggiare il proprio potere o era disperato. Fare magie con e senza bacchetta allo stesso tempo era incredibilmente stancante perfino per il più potente dei maghi. Mentre Silente faceva girare di nuovo la frusta, Voldemort fece affidamento sulla disperazione del vecchio e incanalò il suo potere grezzo nell'incantesimo successivo. “Praesentia Fluctus!” Un'onda di potere grezzo corse verso Silente, che rilasciò la frusta, ma non riuscì a erigere uno scudo appropriato in tempo. Il potere dell'incantesimo mandò il suo nemico a rotolare a gambe all'aria. 


Come Voldemort sospettava, il vegliardo si stava stancando. Ora doveva aumentare il suo vantaggio. La sua Fattura Esplosiva impattò sullo scudo di Silente. Il suo oscuro Incantesimo Tagliente attraversò la barriera di Silente, segnacolo per la seconda volta. Deviò il debole contrattacco con uno scudo da duellante e mandò un'altra ondata di energia a scontrarsi contro 'l'unico che avesse mai temuto.' La bacchetta di Silente cadde dalla sua mano mentre lui volava di nuovo nell'aria. Voldemort guardò il suo nemico tentare di appellarla, ma con un movimento della sua bacchetta di tasso quella si congelò a mezz'aria, dove sarebbe rimasta per i successivi cinque minuti. 


Crucio! Ecco, Albus, prova a scappare ora. Acidus Lampas!” Il Preside urlò e scivolò sul fianco, cercando di evitare lo spruzzo di acido. Apparve la maledetta fenice, ma un'Anatema che Uccide la tenne lontana da lui per un po'. 'Il tuo animaletto non ti salverà questa volta!' pensò, trionfante. 


Annaspando e arpionandosi il lato sinistro del volto, Silente alzò la mano per creare un debole scudo senza bacchetta. “Lanitus Contagio!” Questa volta l'incantesimo Tagliente attraversò lo scudo e amputò il braccio a metà strada tra il gomito e la spalla. 


“Basta giocare, Albus. Finisce ora. Avada Kedaaargh!” Voldemort urlò di dolore mentre Hagrid lo investiva in piena corsa, mandandolo a rotolare per terra. Il mezzo gigante doveva pesare duecento chili. Voldemort schivò a fatica l'ascia mentre questa tagliava l'aria. Provò a puntare la sua bacchetta contro il suo capro espiatorio d'un tempo, solo per vedersela strappata via dalla mano. 


“É tempo di morire, Tommy!” ruggì Hagrid, abbattendo l'ascia macchiata di sangue sulla testa di Voldemort. 


Senza bacchetta, Voldemort perse il vantaggio. Il suo Incantesimo d'Esilio senza bacchetta mandò Hagrid indietro di appena due metri e in un istante era già in piedi. Cercò di appellare la bacchetta soltanto per vederla schiacciata dalla grossa gamba di Hagrid e lanciata nel bosco, oltre la sua capacità di appellarla. A differenza dell'ultima volta, non c'era niente per evitare la morte, se quello sciocco mezzo gigante l'avesse ucciso, sarebbe stata la fine. 


“Non oggi, Riddle! Stavolta tocca a me fartela pagare! Se non sarò io a farti fuori, il mio drago sarà qui in pochi secondi.” Il suo Incantesimo Tagliente senza bacchetta riuscì a liberarsi della testa dell'ascia, ma lo aveva prosciugato. Per aggiungere la beffa al danno, l'uccello di fuoco di Silente era appena riapparso. 'No, non posso permettergli di scappare! Ci sono quasi! Deve morire stanotte!' Troppo tardi, la fenice trasportò la sua preda al sicuro. Hagrid lo prese a mazzate con il manico rotto dell'ascia. Voldemort tirò il suo pugno nello stomaco del gigante e si concentrò sul suo Incantesimo d'Esilio per renderlo più potente, mentre l'altra mano tirò fuori il coltello di corno di unicorno e lo piantò nello stomaco del mezzosangue. Il taglio non ebbe effetti visibili e il pugno magico riuscì a strappare a malapena un grugnito. Il colpo di risposta di Hagrid gli ruppe tre costole. 


“Ti sei creato un bel coltellino eh, piccolo mago? Non avevano l'abitudine di picchiarti in quel tuo piccolo orfanotrofio?” Il calcio di Hagrid sembrò come una martellata sul suo ginocchio, mentre Voldemort sentiva la gamba sinistra cedere sotto di lui. Raccogliendo la sua rabbia, esiliò il coltello direttamente nel petto di Hagrid. Questo si seppellì fino all'elsa, mentre Hagrid urlava di dolore e barcollava all'indietro. Era un colpo fatale, ma dall'espressione maniacale sul volto di Hagrid, Voldemort capì che a lui non importava. 


Si rimise in piedi mentre Hagrid incespicava verso di lui. “Sono già morto, Tommy, ma ti porterò con me!” rise Hagrid, tossendo sangue. Alzò il braccio che Silente aveva precedentemente ferito per bloccare il colpo e lo sentì frantumarsi mentre lui veniva scagliato a terra. Voldemort rotolò lontano mentre Hagrid si buttava su di lui. Sarebbe stato un modo umiliante di morire. Doveva rimanere lontano da Hagrid per il tempo necessario affinché la ferita lo uccidesse. Debolmente, esiliò il mezzosangue impazzito di fronte a lui. Non ebbe effetto. 


“Crucio!” Sentì una voce gridare, mentre Hagrid crollava a terra per il dolore, ma ancora cercando di barcollare verso Voldemort. Delineato nel tramonto c'era Peter, che concentrava la sua energia nella Maledizione della Tortura. Il Signore Oscuro lo usò per allontanarsi ulteriormente da quello che avrebbe voluto essere il suo assassino. 


Peter lanciò poi delle corde per bloccare Hagrid, che ruggì di frustrazione. Voldemort riconobbe la sua stessa frustrazione del momento in cui Silente era sfuggito alle sue grinfie. 


“La tua bacchetta, Peter.” ordinò Voldemort, inginocchiandosi sulla gamba buona e lasciando penzolare la gamba danneggiata. Peter camminò percorrendo un largo arco attorno al mezzogigante legato e premette la propria bacchetta nella mano del Suo Padrone. Sentì anche le barriere che impedivano la sua fuga cadere, mentre diversi Mangiamorte iniziavano a sparare maledizioni dalle loro scope nella foresta. 


“Il tuo tempismo è impeccabile, Peter. Ora, Rubeus, sembra che il vantaggio sia di nuovo mio. Dovrei lasciarti a sanguinare qua fuori o finirti?”


“Non m'importa veramente, Tommy.” ansimò Hagrid. “Il tuo giorno verrà presto.”


“Nemmeno il tuo prezioso Silente può più fermarmi. Questo è stato il suo migliore sforzo e ha fallito. 'Il leader della luce' è stato sconfitto! Io sono il mago più potente del mondo.”


“Grande uomo quel Silente, grande mago. Peccato che non è di lui che ti dovrai preoccupare. Un giorno Harry verrà a cercarti. Grande uomo quell'Harry Potter. Migliore di quanto tu sarai mai. Inizia a guardarti alle spalle, Tommy.”


“Cosa sai? Dimmelo. Legilimens!” Hagrid evitò i suoi occhi e si alzò in ginocchio. Soltanto allora tornò a guardare Voldemort. Mentre Voldemort iniziava a invadere la mente della sua vittima, si ritrasse, poiché Hagrid si buttò al suolo, forzando ulteriormente il coltello dentro di lui. La prima regola della Legilimanzia è mai entrare nella mente di qualcuno mentre muore. Riuscì appena ad uscire in tempo. Il contraccolpo mentale lo fece cadere a terra. 


“Padrone! Severus e gli altri hanno finito il drago e hanno respinto quelli che erano nel bosco. Quali sono i tuoi ordini?”


“Accio bacchetta! Grazie per il prestito e per la tua assistenza, Peter.” disse Voldemort mentre afferrava la bacchetta che giunse dai boschi e restituiva la bacchetta a Peter. Era una bacchetta irrequieta. 'Strana bacchetta per uno strano, piccolo uomo'. Applicò abbastanza incantesimi di guarigione per permettersi di poggiare temporaneamente il peso sulla gamba ferita. “Peter, passami quella cosa. Ci farò una Passaporta per il nostro quartier generale. Ho bisogno di guarire. Porta il braccio amputato del vecchio e la bacchetta. Lo metterò sul caminetto. L'unico che abbia mai temuto, proprio! Strappa il mio coltello fuori dal petto di Hagrid e brucia il suo corpo. É morto come muore la sua razza e merita di essere cremato secondo le loro tradizioni. Vedi se il mio drago può essere salvato, ma non indugiare troppo a lungo. Gli aiutanti di Silente manderanno senza dubbio qui il Ministero.” Non l'avrebbe mai ammesso a Peter, o a chiunque altro se è per questo, ma le ultime parole di Hagrid l'avevano turbato. Aveva sconfitto un nemico solo per venire a sapere che un altro aveva già preso il suo posto? Era inquietante. Ma ancora, i suoi nemici gli avevano scagliato contro tutto quello che potevano e lui era vittorioso lo stesso!


“Come comandi, Padrone!” disse Peter, inchinandosi prima di porgergli l'ascia spezzata. 














Note dell'Autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)


Spero che la battaglia vi sia piaciuta. Era questa la vendetta in cui speravate? Ammetto di essere un po' deluso dallo scontro Silente/Voldemort nel quinto libro. Speravo più grandezza. I titoli alternativi di questo capitolo erano “La caduta di Silente” “Ferire il tuo nemico”, “Puoi porgermi la mano?” Dopo aver usato la battuta dell'arto perduto su Susan nello scorso capitolo, immagino che troppi di voi avrebbero sospettato qualcosa vedendo quel titolo. Discussione e note d'autore complete su Darklordpotter. Vi aspetto lì! Jim.




Note dell'Autore sul forum:

(Queste note sono state scritte da jbern e postate sul forum apposito per TFTCD; tradotte da Luc_y)


Scena 1 - giusto un pochino della prospettiva di Susan. Volevo carpire la sensazione di impotenza dopo una ferita, sebbene mi sia stato detto che questa parte sia piena di sottintesi sessuali. Non so proprio di cosa stiano parlando. *ghigna* Penso che KillGinny l'abbia detto con le parole migliori - bella scena, ora passa a quella cazzo di battaglia.


Scena 2 -  Come ho detto nelle note d'autore brevi alla fine del capitolo, sono stato leggermente deluso dalla battaglia tra Voldy e Silly nel libro 5. Mancava di qualcosa. Si spera che questa sia stata una degna sostituta. Niente incantesimi infantili qui. Ho letto storie in cui c'era Voldy che combatteva con incantesimi Reductor e cacchio, no! Ah! Ecco qui una rapida traduzione degli incantesimi che ho usato.


Contrico Tonare - Fulmine che si Abbatte.

Contego Veneficus - Scudo Magico

Attreo Glacies - Tocco di Ghiaccio (lame di ghiaccio)

Invito Volatillis Leo - Summon Flying Lion - Evocazione del Leone Volante

Corpus Inflatus - Esplosione di Corpi (tributo al negromante di Diablo II)

Calx Manus Frendo - Colpo della Mano di Pietra

Lanitus Contagio - Infezione Graffiante

Abrumpo per Incendia - Amputare col Fuoco

Telum Glacies - Lancia di Ghiaccio

Praesentia Fluctus - Onda d'Energia

Acidus Lampas - Torcia di Acido


Vi piace Silente che fa esplodere un cadavere?


Scena 3 - Harry che si rilassa dopo lo scontro. Piccola scenetta carina Hermione/Ron. Il 'trio' esiste ancora, sono solo impegnati. Mi piace abbastanza come ho raffigurato Hermione in questa scena. Hannah è sospettosa di qualsiasi cosa Harry stia combinando con Ginny.


Scena 4 - Per lo più, si tratta di una scena di transizione con Piton che fa il trionfale bastardo e guida i rinforzi verso l'agguato.


Scena 5 - Un po' di tempo dedicato a Hagrid. Norberto che sbrana il Negrodrago come se fosse un abominio, dovrebbe essere una bella immagine per voi.


Scena 6 - La fine della battaglia. Ho cercato di porre qualche limite alla magia senza bacchetta. La battaglia cambia improvvisamente registri e Voldemort inizialmente è stato capace di allontanare Fanny. Il dialogo con Hagrid era buono, ma ChuckDaTruck mi ha aiutato a renderlo migliore.


Quindi, ecco qui, una bella, cattiva battaglia in cui gli unici veri sopravvissuti sono stati Voldy, Silly, 5 ragni giganti e Grop. Silly è ancora vivo, ma è messo male. I 3 alleati nella foresta sono sopravvissuti, ma non erano dei veri partecipanti.


Sentiamo cosa ne pensate voi.


Jim.




Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)


1) Baba Yaga è una strega leggendaria, viene nominata anche in Turn Me Loose, altra fanfiction di jbern. Da wikipedia: Baba Jaga è una vecchia strega che si sposta volando su un mortaio, utilizzando il pestello come timone e che cancella i sentieri nei boschi con una scopa di betulla d'argento. Vive in una capanna sopraelevata che poggia su due zampe di gallina, servita dai suoi servi invisibili. Il buco della serratura del portello anteriore è costituito da una bocca riempita di denti taglienti; le mura esterne sono fatte di ossa umane. In una variante della leggenda, la casa non rivela la posizione della porta finché non viene pronunciata una frase magica.


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Capitolo 22
*** Di Morte, Ricordi e Magia Oscura ***


Ragazzi, dati gli impegni universitari e lavorativi, vi devo annunciare che per lo meno per il prossimo capitolo, e forse per tutto agosto (quindi per i prossimi 2-3 capitoli), pubblicheremo ogni 15 giorni, quindi aspettatevi il 23 per il 31 luglio. Dai, le attese incrementano l'attrattiva delle storie... dicono :D

Luc_y 

tftcd22.html


To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y









Disclaimer - Harry Potter non mi appartiene, proprio come negli altri 21 capitoli che hanno preceduto questo. 


Riconoscimenti - un enorme grazie a IP82, ChuckDaTruck, Nonjon e Nukular Winter. IP in particolare mi ha aiutato con le parole usate per la piccola 'revisione' della profezia. FairyQilan è tornata, quindi l'ortografia e la grammatica dovrebbero essere migliori di quelle dei capitoli precedenti. 



Capitolo 22 - Di Morte, Ricordi e Magia Oscura 


Harry si fermò davanti alla porta aperta dell'infermeria. Il professor Vector era venuto nella stanza che stava usando per la notte e lo aveva portato lì fin troppo presto. Il nuovo Capocasa Serpeverde aveva spiegato che c'era stata una battaglia la notte precedente, che Silente era stato ferito gravemente e che Hagrid era morto. 


Lo fece sentire vuoto sapere che la prima persona magica che avesse mai conosciuto era morta. Ancora ricordava la colossale silhouette dell'uomo farsi strada attraverso quella porta e portarlo via dai Dursley. Era stato un ricordo particolarmente efficace da usare nel suo allenamento del terzo anno contro il Dissennatore Molliccio. Prima di allora, Harry aveva fatto molti sogni in cui qualcuno veniva a salvarlo dai suoi terribili parenti, ma neppure in quelli più selvaggi aveva mai immaginato un enorme uomo che portava un ombrello rosa, che puzzava di whisky e sudore. Un altro amico perso a causa di quella dannata guerra! Guardando il corpo spezzato di Albus Silente, sembrava che il Custode delle Chiavi non fosse stato l'unico a soffrire a causa dell'ultima decisione di Silente. 


Aveva sul volto quella che sembrava una maschera per l'ossigeno babbana. C'era un piccolo serbatoio di liquido in un bacino che stava pian piano evaporando in fumo. Fanny sedeva appollaiata accanto al letto. L'uccello di fuoco si inchinò sopra il bacino e lasciò che una lacrima cadesse dai suoi occhi. La nebbiolina d'acqua si alzò dal bacino e nella maschera. Fanny allora tornò a cantare una melodia gentile per il suo padrone. Silente aveva bendaggi che coprivano quello che era rimasto del suo braccio destro. La sua lunga barba era per la maggior parte sparita e sembrava che fosse stata bruciata in alcuni punti. La pelle sul lato destro del volto era orribilmente ustionata e una pezza copriva il suo occhio destro. Prima di entrare, Harry aveva trattenuto la sua urgenza di strozzare il Preside, ma guardare la creatura spezzata di fronte a lui lo lasciò privo di rabbia. Comunque, una parte del risentimento di Harry rimase. 


Madama Chips stava lì in piedi, con un aspetto addirittura peggiore di quello che Harry ricordava dalla notte precedente al San Mungo. Lo guardò dicendogli: “É contro il mio miglior giudizio lasciarti entrare qui in questo momento, ma lui insiste per vederti. Farò un incantesimo di privacy attorno a voi due, cosicché possiate parlare senza svegliare il professor Lupin. Il Preside sta avendo difficoltà a respirare. Non peggiorare le sue condizioni! Capisco che voi due non siate in buoni rapporti, ma ti comporterai come un vero gentiluomo nella mia infermeria, o potresti finirci come paziente. Ci siamo capiti, signor Potter?” L'infermiera sapeva essere piuttosto intimidatoria. 


“Mi comporterò come si deve.” rispose Harry. 


Harry sedette nella sedia vicino a Fanny, mentre l'infermiera erigeva un incantesimo di privacy. Lei annuì al Preside e colpì con la bacchetta il braccialetto sul braccio sinistro di questi e un braccialetto gemello sul suo braccio. “Albus, sentirò il tuo battito e il tuo respiro attraverso il braccialetto. Il signor Potter è stato avvertito di comportarsi al meglio. Anche tu ti comporterai al meglio. Se ti manca il respiro o sentirò qualunque disagio da parte tua, manderò via il signor Potter dall'infermeria e qualunque affare abbiate in corso aspetterà finché lo dirò io. É chiaro?” Un solenne cenno d'assenso del Preside fu la risposta per l'infermiera, mentre lei si incamminava fuori dall'incantesimo di privacy. 


Silente si tolse la maschera dalla faccia. La voce era rauca e il respiro faticoso. “Quando qualcuno ti dice di sperimentare tutto nella vita, ti raccomando di saltare la parte in cui provi a respirare dell'acido. Sono sicuro che hai delle domande.” disse, rimettendosi la maschera e facendo una serie di respiri. 


“Perché? Cosa sperava di ottenere combattendolo? Sapeva che non avrebbe vinto.” disse Harry, facendo un conscio sforzo per controllare la sua rabbia. 


“Qualche volta, persino le battaglie che non puoi vincere vanno combattute. Ho una lettera nel mio ufficio da Hagrid per te. Le sue ferite in Francia erano molto più gravi di quanto è stato permesso di sapere.” Silente fece una pausa per prendere altri due respiri prima di continuare. “Quando ha protetto Madame Maxime da una manticora, è stato punto dalla sua coda. Il sangue di sua madre che scorreva nelle sue vene gli ha proibito di morire sul colpo, ma lo stesso sangue gli ha proibito ogni cura. Gli rimanevano circa sei settimane da vivere.”


Harry si lasciò scivolare sulla sedia mentre tentava di digerire quest'informazione. Ricordava la festa di compleanno e il braccio di Hagrid avvolto nelle bende, mentre il mezzogigante sminuiva le proprie ferite. Solo ora capiva i messaggi sottintesi, come l'espressione negli occhi di Hagrid quando aveva detto che Madame Maxime era ricoverata in Francia, il dono del potente amuleto che pendeva dal collo di Harry in quel momento, l'ammissione che non avrebbe insegnato quell'anno e l'abbraccio stritolante che aveva dato ad Harry prima di andar via. Gli indizi erano lì, ma Harry li aveva mancati tutti! Hagrid sapeva che sarebbe morto presto! Harry maledì se stesso per aver mancato i segnali!


Silente fece cenno a Fanny e il familio sparì. “Fanny tornerà con la tua lettera e una fiala per conservare i miei ricordi della battaglia. La mia fedele amica si sente colpevole per non essere stata in grado di salvarmi prima. Stupidamente, ho sottostimato il rinnovato potere di Tom e la battaglia è diventata un affare a senso unico. Avevamo una finestra limitata per attaccare i suoi alleati lupi mannari. Questa è la ragione per cui ho insistito per lo scambio di prigionieri la notte scorsa, perché sapevo esattamente dove sarebbe stato. Era un'opportunità d'oro per ridurre il suo potere.”


“Avrebbe dovuto dirlo al Ministro e portare altri rinforzi. Avrebbe dovuto portare me!” sibilò Harry.


“Tu eri richiesto qui per lo scambio dei prigionieri. Per quanto riguarda il Ministero, ci sono anche troppe mancanze di sicurezza. Io stesso, Hagrid, Remus e un altro eravamo gli unici a sapere di questo piano, finché non l'ho detto ad altri tre insegnanti la cui assistenza...” Albus tossì un po' di volte e prese diversi altri respiri dalla sua maschera prima di finire, “... ho richiesto per erigere le barriere. Guarda il ricordo, Harry, e quando lo fai, chiediti se sei pronto per affrontarlo. Non lo sei, ma farò del mio meglio per renderti pronto. Avrò bisogno di riprendermi prima, ma penso di averci comprato un po' di tempo.”


Stringendo i braccioli, Harry combatté con la propria rabbia. Non era sicuro su dove la sua rabbia dovesse essere diretta. Invece i due sedettero lì, finché Fanny tornò con una lettera nel becco, una piccola fiala in uno degli artigli e una freccia con l'impennaggio nero nell'altro artiglio. Silente guardò la freccia e scosse tristemente la testa da un lato all'altro. 


“Cosa?” chiese Harry, mentre prendeva l'involto da Fanny. 


“La risposta di Bane. Guarda fuori dalla finestra e dimmi cosa vedi.”


Harry si alzò e guardò fuori, verso la vastità della Foresta Proibita. Si vedevano diversi pennacchi di fumo che salivano vicino all'area in cui viveva la colonia di Acromantule. “Vedo del fumo, e tanto. Sembra che parte della foresta sia in fiamme.”


“Forse è meglio che Rubeus non sia vissuto abbastanza a lungo da scoprire il mio tradimento. Anche il suo amico Aragog stava morendo e ha scelto di morire in battaglia piuttosto che in una prolungata agonia. Ma era solo il controllo che aveva lui sulla sua famiglia e la sua amicizia con Hagrid che impedivano un attacco al castello o a Hogsmeade.”


I pezzi del puzzle iniziarono a combaciare nella mente di Harry. “L'ha detto ai centauri. Bane era l'altro a cui ha detto del piano.”


“Sì, ho lasciato che Bane sapesse che Aragog e molti dei suoi figli adulti sarebbero morti alla fine della nostra battaglia. I centauri stanno utilizzando questa opportunità per sterminare la colonia al massimo delle loro abilità.”


“Hagrid non lo sapeva? Lei è davvero il maestro della manipolazione!” Harry fu stupito dalla duplicità di Silente. L'uomo fragile e malconcio di fronte a lui sembrò impallidire perfino di più. 


Passò un minuto intero prima che Silente rispondesse. Il mago ferito sembrò raccogliere le forze che non aveva per una lunga risposta. “Sì. Dovrò convivere con la vergogna di aver tradito degli alleati, ma se la colonia avesse attaccato Hogsmeade, il prezzo di morte sarebbe stato troppo alto. Mi hai accusato di averti protetto contro la tua volontà. Per alcuni aspetti è vero, ma non per le ragioni che tu potresti aver pensato. Se davvero dovrai diventare un leader, dovrai prendere spesso decisioni come queste in guerra. Le persone mi guardano e vedono il luccichio nei miei occhi, be', nel mio unico occhio, ora. Vedono la persona nelle figurine delle Cioccorane e non il sangue sulle mie mani. Avrò molto da espiare nell'aldilà, ma lo farò sapendo che ho fatto quello che sentivo giusto, e che le conseguenze siano maledette!” Silente fu colto da uno spasmo di tosse e Harry dovette premergli la maschera sul viso. Silente si calmò dopo un momento e indicò la bacchetta di Harry. L'infermiera era venuta fuori dal suo ufficio e stava fissando male Harry. 


Harry guardò Silente usare la bacchetta che gli veniva tesa per prendere il ricordo e lo aiutò a metterlo dentro la fiala. “Harry, ho bisogno di riposare. Prendi la tua lettera e piangi il nostro amico Hagrid e i nostri altri morti. Parleremo ancora quando starò meglio.”


---


Harry andò nella Stanza delle Necessità per leggere la lettera di Hagrid. Percependo il suo bisogno, la stanza fornì una panca nel mezzo di un prato in un giorno soleggiato. 


Caro Harry, 


Non sono mai stato bravo in queste cose, quindi cercherò di essere breve. Ho dovuto usare una di quelle piume Autocorreggenti con sopra un incantesimo per il vocabolario. Ho cercato di scriverne una senza e non era bella. Magari avessi potuto avere una di queste quando ero a scuola. Vorrei ringraziarti per molte cose, Harry. Tu hai creduto in me quando mi hanno trascinato via, dentro quella prigione. Quando ho iniziato ad insegnare, tu, Ron ed Hermione mi facevate un sacco di domande per aiutarmi durante le lezioni. Non potrò mai ringraziarvi abbastanza. Voi tre venivate da me a farmi visita e vi siete perfino schierati dalla mia parte quando quella giornalista ha rivelato il mio passato. 


Qualunque cosa sia successa, puoi star certo che sono caduto combattendo. Avevo già un po' di dolore e non facevo altro che peggiorare. In Francia Olympe mi ha fatto visitare dai guaritori migliori e il Preside era fuori di sé quando gli ho dato la notizia. Biasima se stesso per avermi mandato in quella missione. Gli ho detto che non ce l'ha messa lui una manticora lì. Mi ha fatto dare un'occhiata da Poppy solo per confermare la cosa, ma alla fine niente al di fuori di quello che c'era una volta nella Camera Blindata 713 avrebbe potuto salvarmi. 


Avrò con me l'ascia che mi hai fatto stanotte. Ha già reclamato l'indegna vita di Greyback e Remus, dopo che voi due avete parlato, ha detto che se quest'ascia è stata fatta di tuo pugno, dovrebbe essere in grado di uccidere Tom Riddle. 

Questa è un'altra cosa per cui devo ringraziarti. Lui è solo Tom Riddle. Lo stesso maledetto bastardo che ha venduto me e Aragog e si è beccato un bel piccolo premio, quando era stato lui per tutto il tempo. Mi ha portato via la possibilità di essere un vero mago, quindi stanotte è il momento del risarcimento. Non ho più paura di lui ormai, perché sono già morto. Solo, il mio corpo non lo sa ancora. Tu ti sei fatto avanti a fronteggiarlo fin da quando avevi un anno e stanotte io non avrò paura di lui né di nessun'altra cosa. Con un po' di fortuna, lo porterò con me. Se così non sarà, be', so che sarai tu a finirlo molto presto.


Sei un grande mago, Harry Potter. Non dimenticarlo mai, nemmeno per un minuto. 


Il tuo amico, 

Rubeus Hagrid 


Per il momento in cui Harry ebbe finito di leggere la lettera, il sole si era rannuvolato e la stanza aveva iniziato a piovigginare. Harry mise la lettera nella pieghe del vestito, per proteggerla dalle gocce di pioggia che si univano alle calde lacrime che scorrevano sulle sue guance. Dopo essere stato seduto nella pioggia per mezzora Harry si alzò e la pioggia smise. Voleva qualcosa da distruggere e guardò la stanza fornirgli qualcosa di adatto. Il prato mutò. Una Volvo bianca con sopra il logo della Grunnings apparve in un viale, mentre il resto del numero 4 di Privet Drive si materializzava in tutta la sua gloria meticolosamente mantenuta. 


Harry iniziò dalle siepi del giardino sul retro con Incantesimi Taglienti e Maledizioni Incendiarie. La vaschetta per gli uccelli di pietra che nessun vicino guardava mai, ma che Vernon gli faceva pulire con una piccola spazzola metallica, non c'era. Invece c'era la stessa fontana che era nell'atrio al Ministero. Era un simbolo di pregiudizio contro creature inferiori - proprio quello che avrebbero pensato di Hagrid. Harry distrusse selvaggiamente la fontana ed Esiliò i pezzi nel garage con un forte botto, mentre iniziava a lanciare Maledizioni più potenti verso quel garage che aveva dipinto quasi ogni estate, perfino se non ce n'era bisogno. Poi Harry rivolse la sua attenzione alla preziosa macchina aziendale di Vernon. Maledizioni d'Urto piegarono il metallo. Harry fu momentaneamente impressionato dall'attenzione della Stanza per i dettagli, quando gli airbag della macchina si attivarono. Per la prima volta provò l'Incantesimo di Esilio chiamato “Martello di Dio”. L'auto fu scagliata alla fine della strada come negli effetti speciali di un film. La stessa Maledizione di Fuoco con la quale aveva ferito Voldemort a casa di Susan impattò sulla carrozzeria esposta e l'auto scoppiò. 


Con i preliminari conclusi, Harry alzò lo sguardo sulla casa. Non voleva proprio dire di essere stato cresciuto lì, era più come se ci fosse stato richiuso, come un cane randagio. Fece saltare la porta dai cardini e mandò i resti di questa nella preziosa credenza di sua zia, mandando in frantumi il così prezioso, orrendo ritratto di nonna Dursley. Harry si fermò davanti ai piccoli angeli sulla mensola del camino che rappresentavano i suoi cugini mai nati. Fece in modo che la Stanza si liberasse di loro. La porta del suo sottoscala e della seconda stanza da letto ricevettero un'attenzione speciale, crivellate da Maledizioni Perforanti e frecce evocate, prima che le facesse esplodere nell'oblio. 


Harry passò i successivi dieci minuti a muoversi da una stanza all'altra, distruggendo mobili, quadri, vasi, specchi e qualunque altra cosa catturasse la sua attenzione. Quando non rimasero altro che detriti, tornò nel giardino anteriore. Concentrandosi sulla sua rabbia, iniziò a lanciare sulla casa le Maledizioni più potenti del suo arsenale. Maledizioni d'Urto colpirono come dei macigni scagliati da una catapulta medievale. Getti di fuoco trasformarono detriti in cenere. Maledizioni Esplosive scavarono buchi in un fianco della casa e fuoriuscirono dall'altro. Alla fine, la casa collassò su se stessa. 


Sfinito, Harry collassò al suolo. Guardò la distruzione causata dai suoi incantesimi. Il vicinato ora sembrava una zona di guerra. Diverse altre case stavano bruciando ed erano danneggiate. Era interessante vedere quanta devastazione poteva causare la sua magia, perfino con Maledizioni vaganti. Controllò l'ora. Erano le otto e un quarto del mattino. Harry realizzò che avrebbe dovuto prendere qualcosa per colazione e andare a far visita a Susan. 


Uscendo nel corridoio, capì che probabilmente aveva lasciato che la sua rabbia prendesse un po' troppo il sopravvento. Vitious e la McGranitt, come diversi altri insegnanti, erano lì con le bacchette spianate. Diversi elfi domestici stavano pulendo la polvere e i detriti. Alcune delle statue erano cadute nel corridoio. Non c'era modo di poter scorgere gli abitanti dei ritratti. Si poteva quasi sentire il residuo di magia nell'aria. 


“Signor Potter! Pensavamo che il castello fosse sotto attacco! Le barriere esterne hanno iniziato ad indebolirsi.” esclamò la McGranitt. 


“Mi spiace, professoressa. Ho appena saputo di Hagrid e sono andato a cercare un posto in cui potermi arrabbiare. Non avevo realizzato che avrei potuto danneggiare il castello da dentro la stanza.”


La professoressa McGranitt sembrava pronta a continuare la sua lavata di capo, ma Vitious la interruppe. “Nessun ferito, signor Potter - almeno nessuno che io possa dire al momento. Fin da quando il professor Vector ed io abbiamo saputo di questa stupenda stanza, abbiamo cercato di capire come funzionasse. Credo che abbia iniziato a trarre energia dalle barriere per proteggersi. Davvero magnifico! Minerva, perché non vai nel dormitorio dei Corvonero a rassicurare gli studenti? Anche Albus probabilmente vorrà sapere che cosa è successo. Io starò qui con il signor Potter finché gli elfi domestici non avranno finito di ripulire questo disastro.”


“Molto bene, Filius. Confido che lei mostrerà più moderazione in futuro, signor Potter.” disse la Capocasa di Grifondoro, prima di voltarsi e andarsene con il resto degli insegnanti. 


Harry strascicò i piedi a terra, scocciato con se stesso. Guardarono gli elfi domestici attaccare un braccio ad una statua e continuare a spolverare. “Piuttosto impressionante lo sfogo che ha avuto, signor Potter. Potrei vedere la sua bacchetta?” Harry gli porse la bacchetta senza pensarci e guardò il professore di incantesimi lanciare una variante dell'incantesimo Prior Incantatem sulla bacchetta. Era lo stesso che l'auror aveva usato per determinare gli incantesimi lanciati dalla sua bacchetta. Harry digrignò i denti quando apparvero l'ultima dozzina di incantesimi. Vitious li guardò impassibile, alzando il folto sopracciglio, prima di rivolgere un largo sorriso ad Harry. 


“Un consiglio, Harry, mai porgere la tua bacchetta a qualcun altro solo perché te lo chiede, neppure a me. Allo staff verrà chiesto di non chiederti più la bacchetta. Chiunque abbia problemi con questo può rifarsela con me o col Preside. Sono impressionato dalla tua selezione di incantesimi. Alcuni di questi non sono nemmeno nei libri della Sezione Proibita. Penso di poter saltare le prime cosette che avevo intenzione di mostrarti. Sei più avanti di quanto pensassi. Immagino che tu abbia i libri dai quali hai imparato alcuni di questi incantesimi da combattimento...?”


“Sì.” Harry offrì una risposta semplice, non volendo svelare alcun segreto. Era compiaciuto dalle lodi di Vitious. 


“Portali con te e insieme valuteremo quali si adattano meglio al tuo stile di duello. Torna qui a mezzogiorno, pronto a duellare.”


“Ho il ricordo della battaglia del Preside.” disse Harry. 


“Porta quello, i tuoi altri ricordi di lui e il tuo Pensatoio. Entrambi abbiamo bisogno di conoscere la sua forza attuale. Non so se la stanza creerebbe o sarebbe capace di creare un Pensatoio, ma non vorrei nemmeno affrontare la possibilità che l'oggetto fabbricato possa sparire portando i ricordi con sé. Il Preside ha concordato di assumere un assistente di Incantesimi per occuparsi degli anni dal primo al quarto. Questo mi lascerà con più tempo libero. La tua istruzione nel duello sarà il punto focale di questo tempo. Finché non inizierà la scuola, conta di passare almeno quattro ore al giorno con me.” Vitious sembrava impaziente quanto Harry ora. 


“Capisco, signore. La ringrazio. Chi è il nuovo istruttore?” chiese Harry, curioso. 


“Andromeda Tonks. Era una dei miei studenti più capaci. Inoltre, non fa male avere un'altra bacchetta amica intorno al castello.”


“Tecnicamente, è anche una mia parente.” disse Harry, pensando con una piccolissima punta di umorismo che Tonks doveva avere già una vasta esperienza nell'occuparsi di bambini 'difficili'. 


“Una delle ragioni principali per cui il Preside ha acconsentito rapidamente.”


“Signore, intendo fare di nuovo visita a Susan al San Mungo. Ho bisogno di andar via entro breve.”


“Harry, va a cercare la professoressa Sprite. Ti scorterà lì. So che non ti piace la faccenda della scorta, ma proprio come dicevamo poco fa, non fa mai male avere una bacchetta amica extra intorno. Sei un obiettivo di alta priorità in questa guerra. Che ti piaccia o no, hai bisogno di protezione.”


“Non mi piace, ma posso capire le sue ragioni.” rispose Harry, con una punta di rassegnazione che stava prendendo piede. 


Harry iniziò a sentirsi un po' meglio mentre camminava verso la Sala Grande, ma fu fermato ancora una volta. 'Di questo passo, farò tardi per far visita a Susan!' “Cosa posso fare per te questa mattina, Hannah?” Guardò la bionda strega Tassorosso di fronte a lui. 


“Non mi piace che passi un sacco di tempo con Ginny Weasley, soprattutto mentre Susan è ricoverata in ospedale. Non riesco più a leggerti molto bene, ma hai l'aria colpevole.” Hannah aveva le mani sui fianchi e lo guardava con la sua occhiata penetrante. 


“Non andare in cerca di guai, Hannah. Stanne fuori.” La rabbia di Harry tornò in piena forza. La frase uscì piuttosto minacciosa. 


“Non mi piacciono le minacce, Harry. Dimmi cosa stai facendo con lei.”


“No. Non ti riguarda. Non riguarda nessuno, tranne me e Ginny.”


“Questi sono affari miei! Non pensi che Susan lo verrà a sapere? Non so cosa stai facendo con lei, ma so come sembra e che farà del male a Susan. Lei mette su una faccia coraggiosa, ma io non sopporterò che tu giochi con lei!”


“E com'è che sembra, Abbott?” chiese Harry freddamente. 


“Sembra che tu stia pensando con il tuo cazzo!”


Harry sentì che le sue emozioni, già messe a dura prova, avevano superato il punto di rottura. “Ascolta! Ginny mi sta aiutando con qualcosa. Non è affar tuo né di nessun altro. Quale gioco pensi che stia giocando? Le persone muoiono là fuori. C'è una dannata guerra in corso. Forse una stupida puttana come te non l'ha ancora capito, ma io ho appena saputo di dover seppellire un altro amico questa mattina! Pensi che mi piaccia svegliarmi la mattina per scoprire chi è morto? Lo pensi?” Harry si trovò proprio davanti alla faccia di Hannah e la strega piangente si trovava ora ad affrontare sia lui che la sua rabbia grezza che si riversava sui suoi scudi di Occlumanzia. “Te lo dirò una volta e solo una volta. Tieni! Il! Tuo! Fottuto! Naso! Fuori! Dalla! Questione!” Harry guardò Hannah scivolare lungo la parete e iniziare a tremare incontrollabilmente. 


Harry non si disturbò nemmeno a guardarsi indietro mentre proseguiva. Lisa Turpin ed Hermione erano in piedi nel corridoio, a bocca aperta per lo scambio di battute. Lisa lo sorpassò, tenendosi alla larga da lui con un'espressione leggermente terrorizzata, e avanzò per aiutare Hannah. Nella piccola parte della sua mente alla quale importava effettivamente una dannata cosa dei sentimenti di Hannah, Harry capì che il dono empatico avrebbe reso la più grande delle sorelle Abbott inutile in un vero duello. Al resto della mente di Harry non poteva importare di meno, in quel momento. Hermione seguì Harry nella Sala Grande. 


Hermione aspettò un minuto prima di chiedere educatamente, “Vuoi parlare, Harry?”


“Proprio no. Voglio solo qualcosa da mangiare e poi devo trovare la professoressa Sprite.” disse, afferrando un muffin e una mela. Non era molto, ma gli sarebbero bastati. 


“Non credo che a lei piacerebbe molto vederti minacciare uno dei suoi Prefetti. Anche io sono curiosa di sapere cosa state facendo tu e Ginny, ma mi fido di te e sento che è importante. Ti fa male tenere segreti, ma so che me lo dirai quando sarai pronto.” Hermione incontrò il suo sguardo e poggiò il braccio sulla sua spalla. 


I due si guardarono. Harry non poté pensare a un modo per dirlo senza essere brusco. “Hagrid è stato ucciso ieri notte.”


“No! Come?” Hermione sembrava tramortita. 


“Lui e Silente hanno guidato un'imboscata contro Voldemort e un branco di lupi mannari. Silente è gravemente ferito.”


“Quanto grave?”


“Grave che gli manca un braccio. Respira attraverso una maschera. Grave che probabilmente sarà cieco da un occhio.” rispose Harry. 


Harry dovette metterle un braccio intorno alle spalle per sostenerla. Lei nascose la testa nel suo petto e iniziò a singhiozzare, “Calma, Hermione. Lo supereremo.”


Harry fece del suo meglio per confortarla. Pensò di mostrarle la lettera, ma decise di non farlo. C'era un non troppo velato riferimento alla profezia dentro. Sebbene lo stato distrutto di Hermione, Harry dubitava che la sua amica avrebbe mancato l'indizio. 


La aiutò a sedersi e stette con lei un altro paio di minuti. Quando Ron entrò nella sala, Harry lo aggiornò velocemente prima di raggiungere la professoressa Sprite. Ron accolse la notizia impassibile. Il suo migliore amico era un contrasto. Avrebbe espresso immediatamente la rabbia, ma avrebbe trattenuto la tristezza indefinitamente. Per tre giorni interi, dopo che suo padre era stato attaccato, Harry aveva visto l'espressione tesa del suo amico. La seconda notte, Harry era certo di averlo sentito piangere nel cuscino. Nessuno dei due ne aveva mai parlato. 


Dieci minuti dopo, Harry e Pomona Sprite si erano diretti nell'infermeria ed erano andati con la Metropolvere direttamente al San Mungo. Harry si era fermato e aveva guardato la figura a riposo di Silente prima di camminare nelle fiamme. L'uomo irradiava potere una volta; ora sembrava spezzato. 


---


Dentro il Pensatoio, Voldemort guardò la figura di Harry Potter girare ansiosamente in tondo alla scrivania di Silente. Un paio di ritratti, con il principale istigatore Phineas Nigellus, fecero diversi rimproveri al ragazzo distrutto. Alla fine, quello si sedette nella sedia, con espressione sconfitta. Trenta secondi più tardi, Silente arrivò via Metropolvere nell'ufficio. Voldemort sentiva ancora le ferite dalla battaglia con Silente di due notti prima. Le poche ferite inflittegli dal “Leader della Luce con Un Braccio Solo” erano facilmente guarite. Le costole rotte e il risultante polmone perforato avevano avuto effetti perduranti. Il polmone funzionava ora, ma il suo respiro era spezzato. Le costole stavano guarendo, ma i crampi erano un costante promemoria di quanto fosse stato vicino alla sconfitta totale. Un incantesimo di camuffamento copriva il fatto che avrebbe camminato zoppicando per le settimane successive. Dopo che era stato curato, aveva Obliviato i ricordi di Georgina Goyle. Questo aveva rimosso ogni indizio delle sue condizioni. 


“Sirius?” chiese speranzosamente il ragazzo. Il Preside sospirò e scosse la testa. 


“Ho contattato il capo del Reparto Misteri, ma il velo rimane oltre la loro comprensione. Temo che sia perso per noi.”


“Mi ha ingannato per farmi andare lì.” mormorò Harry, singhiozzando tra le mani. 


“Molto del tuo biasimo dovrebbe essere diretto a me, Harry. Sospettavo la tua connessione con Tom e questo ha richiesto che mantenessi le distanze tra noi due. Desideravo che vedesse che non avevamo alcun rapporto oltre quello di studente e insegnante. Ho fatto l'errore di mantenerti nascoste delle informazioni. Lo correggerò ora. Mi hai chiesto una volta di spiegarti perché Tom ha scelto precisamente te. All'epoca rifiutai di rispondere alla domanda per mantenerti ignaro del pesante destino che ti è stato conferito. Alla luce degli eventi di stasera, ti rivelerò la profezia.”


“Non può! É stata distrutta.” mormorò Harry. 


“L'oggetto all'Ufficio Misteri era semplicemente una registrazione della profezia. Io ero il testimone che ha fornito il ricordo al Ministero.”


“Me la dica.” disse Harry, alzando lo sguardo dalle mani con un'espressione di rabbia sul volto. 


Voldemort osservò Silente portare il moccioso Potter davanti al Pensatoio nell'angolo dell'ufficio. Il Preside mescolò il Pensatoio ed entrambi videro apparire l'eterea figura della professoressa di Divinazione. 


Quello col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore si avvicina... Nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sul finire del settimo mese... e il Signore Oscuro lo designerà come suo eguale... La luce vacillerà ma non svanirà... Protetto nell'anno dei quattro il Prescelto prospererà e il Signore Oscuro fallirà... La resa dei conti finale giungerà e il vero Campione della Magia sarà scelto quando terminerà il diciassettesimo anno del Prescelto… Quello col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore si avvicina... 


“Lei è una impostora!” esclamò Harry.


Silente scosse la testa. “Conosci bene la profezia che ha dato sulla fuga di Peter. Ti assicuro che ha il dono. Una spia di Tom stava origliando dalla porta, ha ascoltato le prime due frasi della profezia e le ha riferite al suo padrone. Di tutti i bambini magici nati in Luglio, c'erano due candidati - tu e il signor Paciock.”


“Intende dire che potrei non essere io?”


“Sfortunatamente, no. Tom ha scelto te e ha designato te. Per quanto riguarda il resto, originariamente avevo pensato che l'anno dei quattro si riferisse alla tua sopravvivenza alla fine del Torneo Tremaghi, ma ora credo che si riferisca all'arco degli anni. Nel 1992, il Basilisco venne liberato nella scuola. Tu non solo hai sconfitto la creatura, ma, abbastanza sorprendentemente, la scuola è scampato a qualsiasi perdita. Stanotte nel 1996, sei sopravvissuto ad un altro incontro con lui e molti del suo cerchio interno sono in custodia. In ultimo allude ad una battaglia finale, nell'estate dopo il tuo settimo anno.”


Il ricordo di Harry non sembrava molto contento. Infatti iniziò a urlare in un attacco di rabbia. “Lei lo sapeva. Sirius è morto per niente! Il signor Weasley è quasi morto per niente! Avrebbe dovuto dirmelo anni fa! Accidenti a lei! Quindi io sono solo un'arma per lei!”


Il Signore Oscuro guardò Harry iniziare a rompere delicati e, in alcuni casi, insostituibili pezzi di equipaggiamento magico. Questo continuò per cinque minuti prima che Silente lo fermasse e lo mandasse nella torre di Grifondoro. 


Uscendo dal Pensatoio, Voldemort richiamò Severus nella camera centrale (1)


“Cosa ne pensa, Padrone?” disse Severus. Era fiero di aver finalmente portato a termine la sua missione di consegna della profezia al Suo Padrone. Piton dubitava ampiamente che il Suo Padrone avrebbe condiviso presto le parole della profezia. 


“É vaga e non indica un vincitore preciso.” Voldemort continuò la conversazione nei suoi pensieri. 'É anche incapace di spiegare la facilità con cui il grande serpente è stato neutralizzato al secondo anno del ragazzo e quest'anno non è stato esattamente un successo senza precedenti per la causa. Ma ancora, ho i miei persistenti dubbi. Mentre penso all'interpretazione di Silente, mi comporterò con cautela. Sospetto che cominceranno ad allenare presto il ragazzo, in anticipazione della battaglia finale al suo settimo anno. Potrebbero pensare di avere tempo. Potrei aver bisogno di attaccare prima di allora.' Ritornando al Mangiamorte di fronte a sé, disse: “Antonin tornerà in due giorni per riunirsi con sua figlia. Porta con sé altri seguaci. Saranno inesperti, ma rimpolperanno i nostri ranghi. Sto ancora considerando diverse iniziative, tra cui una dalla ragazza francese che è servita come miei occhi alla Gringott. Un peccato che non abbia visto i suoi ricordi prima, altrimenti avrei saputo che la ragazza Bones era al San Mungo. Le mie spie al Ministero dicono che è stata già spostata ad Hogwarts. La signorina Beacourt (2) ha una teoria su come possa essere possibile lanciare un attacco contro il Quartier Generale dell'Ordine. Ti piacerebbe sentirla?”


Piton arcuò un sopracciglio e sorrise al Suo Padrone. “Certo, Mio Signore. Niente potrebbe rendermi più felice.”


Lord Voldemort si mosse impercettibilmente per cercare una posizione meno dolorosa sulla sedia e iniziò a spiegare il piano. Per un momento concesse ad un sorriso di attraversare le sue labbra quasi senza colore. 'Il Signore Oscuro Voldemort - il Vero Campione della Magia.' La frase aveva un suono abbastanza piacevole. 


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Rufus Scrimgeour sedeva alla sua scrivania. Gli ultimi rapporti su attività dei Mangiamorte, richieste di budget e un panino al tonno mezzo mangiato erano sparsi sul suo tavolo, insieme con le Citazioni di Eroismo per Bell, Jordan e Weasley. Firmò frettolosamente le Citazioni e le dette a Jennings per essere mandate al servizio funebre. Arthur Weasley era stato chiamato nell'ufficio, dove il Ministro aveva personalmente espresso le sue condoglianze. Rufus aveva sempre pensato che fosse un tipo un po' matto con la mania per i babbani, ma rispettava la sua dedizione al lavoro. Gli occhi dell'uomo mancavano della scintilla che di solito era presente. Era comprensibile. In poche, brevi settimane aveva perso due dei suoi figli e la sua famiglia era vista come uno dei seguaci più fedeli di Silente. Per rispetto dei desideri della famiglia Weasley, Rufus stava mandando le citazioni e una dichiarazione preparata per la cerimonia. Scrimgeour si era offerto di fare un discorso, ma Arthur aveva chiesto, a nome della sua famiglia e degli altri, che la funzione fosse incentrata sulle vite di quelli che erano morti e non sulla guerra incombente. 


Ritornando al panino al tonno, guardò i recenti rapporti degli scontri. Gli Auror e la forza ausiliaria Auror avevano ingaggiato i Mangiamorte o i loro seguaci tre volte la scorsa settimana. C'erano state poche perdite da entrambe le parti e il risultato era stato inconcludente. Sembravano essere una svolta nello schema. Ciò lo portò a chiedersi chi stesse ora comandando gli attacchi. Inizialmente, combatterli per giungere a una parità poteva essere vista come una vittoria e lui aveva esultato alle buone notizie.


Rufus aveva poi realizzato che il successo poteva essere una lama a doppio taglio, dato che le sue richieste di istituire una leva su grande scala incontravano ora una significativa resistenza. Troppo tardi capì che le recenti ondate di battaglie erano soltanto finte prive di significato per indebolire il suo scopo di indurre una mobilitazione. La sua controparte nelle forze dei Mangiamorte ora stava cambiando tattica, con la vera battaglia che veniva combattuta sugli spalti del Wizegamot. Alcuni degli oppositori dalla mobilitazione citavano l'alto costo, altri il costo umano di una grande e impreparata forza che cercava di combatterne una più piccola e più mobile, e altri ancora facevano appassionate filippiche sul concedere alla forza ausiliaria Auror una possibilità di mettersi alla prova. La distruzione dei lupi mannari e della colonia di ragni non poteva venire in un momento peggiore per la sua amministrazione, politicamente. Il suo responso iniziale era stato insabbiare la storia, ma la gente cercava disperatamente qualunque accenno di buona notizia. 


Naturalmente, il ruolo dei centauri era stato cambiato in 'forze alleate con il Ministero'. Certo, le Acromantule, essendo creature oscure, erano ovviamente lì ad arruffianarsi il favore di Voldemort. La verità richiedeva troppe spiegazioni all'opinione pubblica. La verità dava anche a Rufus un rinnovato rispetto per il venerabile Preside. Dopo anni di mezze verità da parte di Caramell, aveva iniziato a credere che Silente stesse perdendo la presa. Il ché, chiaramente, non era vero. Era invitante rilasciare qualche dettaglio sulle ferite del Preside, ma tenerlo nascosto finché non fosse stato un po' più 'presentabile' era probabilmente meglio. La reazione dell'opinione pubblica sarebbe stata troppo difficile da valutare. Da una parte, ciò poteva generare il panico necessario per supportare la proposta della leva obbligatoria, dall'altro poteva creare 'panico nelle strade'


Dette una rapida occhiata al discorso che doveva essere letto alla radio quella sera. Fece diverse note al margine della pergamena sul perdere un po' di vocabolario intellettuale. Apparentemente, lo scrittore del discorso stava dimenticando le sue direttive. Rufus non voleva sembrare un politico fine e raffinato. Quello era il metodo di Caramell. Lui voleva sembrare più in linea con con i maghi e le streghe di ogni giorno. Sulla cima del discorso scrisse istruzioni più dettagliate. 


Sig.re Sinelli, 


Corregga questa roba ora! Il discorso deve suonare più informale e meno un comizio per ottenere voti. Questa è la seconda volta in cui devo dirle di TAGLIARE QUEL MERDOSO LINGUAGGIO FORBITO! Non ci sarà una terza volta. 


RS 


Mentre l'involto alato lasciava la sua scrivania, ne arrivarono altri due. Il primo era una banalità burocratica senza senso. La seconda era di Lawton, delle Relazioni con i Babbani. Il Primo Ministro dei Babbani aveva richiesto un aggiornamento. Era in tempi come questi che desiderava di essere rimasto un Auror. 


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Le Bandiere Nere erano di nuovo appese nella Sala Grande, ricordando a tutti la morte di Cedric Diggory. A differenza di allora, ognuna delle quattro case era rappresentata sulle bandiere. Non era stato riferito di nessuno studente Serpeverde morto durante l'estate, ma di Blaise Zabini e probabilmente diversi altri si diceva che fossero 'ospiti' del Signore Oscuro, insieme a Marcia Compton, come ostaggi contro le loro potenti famiglie. 


Susan sedeva nella seconda fila di sedie, con Harry al suo fianco. Lui non voleva parlare di fronte a quelle persone, ma non poteva dire di no alla richiesta di Arthur. Aveva detto a Susan di doverlo a Lee, Katie, Tony Goldstein e, accidenti, perfino a quel pomposo idiota di Smith! La mano di Susan accarezzò la sua mentre lei lo calmava. Il bastone che usava per aiutarsi a camminare quasi scivolò e cadde al suolo. Harry lo prese appena in tempo. Lei gli dedicò un imbarazzato sorriso di ringraziamento. 


La tensione tra Harry e le sorelle Abbott era tangibile. Susan l'aveva capito immediatamente. Questo la metteva in una scomoda posizione tra la sua iperprotettiva migliore amica e il suo riservato fidanzato. Onestamente, Susan non approvava che Harry passasse diverse ore da solo con Ginny 'La Sanguisuga' Weasley. Aveva chiesto ad Harry una spiegazione. Lui le aveva chiesto altri cinque giorni di tempo e poi le avrebbe spiegato cosa stava facendo e il suo bisogno di segretezza. Questo era stato quattro giorni prima. Mugugnando, lei aveva accettato. Hannah, d'altro canto, era livida e poteva a malapena sopportare di stare nella stessa stanza con Harry. Chelsea era davvero protettiva nei confronti della sua emotiva sorella maggiore e aveva fatto alcuni commenti davvero brutti negli ultimi quattro giorni sia su Harry che su Ginny, i quali avevano messo su una maschera inespressiva di fronte agli insulti. Susan alla fine aveva dovuto prendere da parte sia Hannah che Chelsea in una delle stanze e dire loro di lasciare in pace Harry. Non le poteva importare di meno di Ginny. Nessuna delle sue care amiche era sembrata molto felice. Hannah disse apertamente che pensava che Harry la stesse tradendo. 


Harry e Susan avevano continuato a rimanere a Corvonero con il resto degli studenti mentre Susan guariva. Ai due era stata data la stanza dei Corvonero del primo anno, quindi Susan non avrebbe dovuto sforzare troppo il piede e la caviglia in via di guarigione. Terry Boot e Kevin Turpin l'avevano ceduta senza che gli fosse stato chiesto. Susan si era assicurata di ringraziarli. Abbastanza sorprendentemente, il Preside aveva revocato la decisione della McGranitt e aveva permesso ad Harry e a Susan di continuare a coabitare. Harry aveva detto che, senza quell'accordo, avrebbe riportato Susan al numero 12. Questo non mise fine ai sussurri e alle occhiate consapevoli quando lui la aiutava a raggiungere il dormitorio. 'Come se poi stesse per succede qualcosa ora come ora!' pensò Susan sarcasticamente. Harry la stava trattando come una bambola di porcellana rotta. Era sconfortante, ma la sua Guaritrice e Madama Chips l'avevano avvertita di non fare sforzi eccessivi e lei ed Harry avevano concordato che il loro 'sforzo' sarebbe stato fuori questione quella settimana. Condividevano comunque lo stesso letto e dormivano comodi e al sicuro l'una tra le braccia dell'altro, sebbene lei fosse stata un po' gelida nei suoi confronti la prima notte, quando lui era tornato dopo ore da solo con 'La Sanguisuga'. 


Lei aveva accompagnato Harry nella Stanza delle Necessità ogni giorno, per guardarlo fare pratica col professor Vitious. Harry aveva detto che avevano passato i primi giorni a guardare ricordi delle battaglie sue e di Voldemort, notando i loro punti di forza. Susan chiese e le fu permesso di vedere la battaglia tra Silente e Voldemort. Si trattava di un livello di magia che lei poteva solo sognare. Fu in uno stato miserabile per il resto del giorno, lamentandosi che il piede le dava fastidio, quando dentro era terrorizzata dal fatto che Harry avrebbe dovuto affrontare quel mostro in battaglia. Sentire il Preside descrivere l'Anatema che Uccide come 'mediocre', fece preoccupare Susan su quale tipo di incantesimi i due maghi avessero nel loro arsenale. Tutta la sua conoscenza era dovuta a cinque discutibili anni di scuola, una manciata di libri di addestramento auror e un paio di libri che probabilmente erano nella lista proibita del Ministero. 


Vitious continuava ad essere affascinato dal Patronus corporeo di Harry. Il giorno prima che a Susan venisse permesso di lasciare il San Mungo, Harry lo aveva eseguito per l'intero corpo insegnante e diversi ufficiali del Ministero giù nella Sala Grande. Gli Aritmanzi usarono i loro equipaggiamento di diagnosi su di esso e iniziarono il lungo e arduo compito di determinare come estrarre l'equazione che avrebbe permesso ad altra gente magica di farlo. Non c'era bisogno che Harry lo dicesse, ma lei sapeva che odiava le luci del palcoscenico. Proprio come ora, dopo che Elise Bell aveva appena finito una storia straziante su sua figlia Katie e su tutte le gioie che aveva trovato nella sua breve vita. Harry si stava avvicinando al podio. 


Tutti i membri dei Weasley, dei Bell e dei Jordan avevano parlato. Susan si era permessa di mettere da parte il suo odio per Ginny mentre la ragazza riusciva a malapena a pronunciare il suo discorso e veniva aiutata a scendere dal podio da suo padre. Fred aveva fatto alcune battute tese sul suo fratello gemello, ma stava ovviamente soffrendo. 


“Mi è stato chiesto dal professor Silente, che non può essere qui con noi oggi, di parlare non solo di Lee, Katie, e Fred, ma soprattutto nel nome di Rubeus Hagrid. Alcuni direbbero che era un mezzo-gigante, ma io dico che era un gigante tra gli uomini. Agli inizi della sua carriera qui, è stato espulso per un crimine che non aveva commesso. La triste verità è che la cosa che commise quel crimine è finita col diventare quello che noi oggi combattiamo. Nonostante ciò, è riuscito a farsi strada in questa vita, facendo il Custode delle Chiavi qui per molti anni e infine diventando Professore di Cura delle Creature Magiche. Quando i miei genitori furono uccisi, fu Hagrid a portarmi via da quella casa in rovina e quando giunse il momento di riunirmi al mondo magico fu Hagrid a venire a prendermi, di nuovo. Mi ha comprato la civetta come regalo di compleanno. Ha cercato di farmi mangiare quegli orribili dolcetti rocciosi. Mi ha messo su un Ippogrifo e mi ha detto di volare. Ho così tante storie su un uomo che era come uno zio per me, tuttavia realizzo anche di non averne abbastanza e che non ne avrò più. Stava già morendo quando è andato in battaglia, come ho scoperto più tardi. Leggerò un passaggio dalla sua lettera per me.”


Harry fece una pausa prima di continuare. “Questa è un'altra cosa per cui devo ringraziarti. Lui è solo Tom Riddle. Lo stesso maledetto bastardo che ha venduto me e Aragog e si è beccato un bel piccolo premio, quando era stato lui per tutto il tempo. Mi ha portato via la possibilità di essere un vero mago, quindi stanotte è il momento del risarcimento. Non ho più paura di lui ormai, perché sono già morto. Solo, il mio corpo non lo sa ancora. Tu ti sei fatto avanti a fronteggiarlo fin da quando avevi un anno e stanotte io non avrò paura di lui né di nessun'altra cosa.”


“Alla fine Rubeus Hagrid ha combattuto faccia a faccia con il cosiddetto Signore Oscuro e con poco più di due anni di scuola e un'ascia l'ha quasi battuto. Questo è eroismo. Ho visto lo stesso eroismo in Katie, quando ho guardato i ricordi di Angelina. Era spaventata, ma nei suoi occhi ho visto determinazione e coraggio. Lui le ha offerto la possibilità di unirsi alla sua contorta causa e lei ha rifiutato lui e qualunque cosa rappresentasse. Questo è eroismo. Quando quella grottesca perversione di umanità ha cercato di rapire Fred, Lee Jordan e George Weasley hanno tirato fuori le loro bacchette senza esitazione. La loro unica preoccupazione era il bene di Fred. Questo è eroismo. Io rendo omaggio al loro eroismo e dico una preghiera in loro nome e nel nome degli altri compagni persi questa estate - Anthony Goldstein e Zacharias Smith. Spero in un giorno in cui il mondo non avrà più bisogno che i suoi eroi facciano un simile sacrificio, ma quel giorno non verrà tanto presto. Vorrei aggiungere qualcosa a tutte queste storie che avete già sentito, ma lascerò che siano altri a farlo perché mi scopro a sentirmi vuoto."


Susan guardò attraverso le lacrime Harry tornare al proprio posto accanto a lei. Le lacrime scendevano liberamente sulle sue guance e lui non fece niente per asciugarle. La professoressa McGranitt lo fermò lungo la strada dal podio e i due si scambiarono brevemente qualche parola che li fece sorridere un po'. 


Quando Harry si risedette, lei gli mise le braccia intorno e lo strinse forte. Lui si ricompose e fece un sorriso Susan. Lo vide guardare i suoi amici e incontrare il loro sguardo. Susan vide lo scambio e non poté far altro che notare i suoi occhi fissarsi su Ginny. Lui annuì verso di lei e le mormorò qualcosa. Lei annuì di rimando e Susan poté vedere la rabbia attraverso le lacrime. 


Harry si voltò verso Susan. “Ho bisogno del tuo aiuto stanotte.” Da come suonava, Susan avrebbe avuto presto le sue risposte. 


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Dopo la cerimonia Ginny passò un po' di tempo con la sua famiglia, ma poi chiese di passare un po' di tempo da sola. Aveva bisogno di allontanarsi. Si diresse verso uno dei suoi posti preferiti per sedersi e pensare. Era una finestra con vista sul lago. Mise una sedia davanti alla finestra. Si sedette lì e pianse per suo fratello, Luna, Lee e Katie. Gli ultimi giorni erano stati i peggiori della sua vita. Non aveva mai pensato che potessero essere peggiori del suo secondo anno, ma così era stato. Il suo 'progetto' con Harry l'aveva quasi spezzata. I suoi incubi erano tornati a piena forza. Mentre scivolava nel sonno, appoggiata alla parete, l'unico pensiero felice nella sua testa era 'almeno il mio debito con Harry Potter è stato completamente ripagato.' Aveva la sua 'libertà'. Il costo l'avrebbe perseguitata per i mesi a venire. 


“Svegliati, Weasley.” Una mano la scosse. Il sole era tramontato. Ginny si svegliò intontita. Controllò l'orologio. Erano quasi le otto e mezza. Era in ritardo. Strofinandosi via il sonno dagli occhi, guardò il proprietario della mano che la scuoteva. 'Grandioso, sono le sorelle Abbott.'


“Non ho tempo per questo! Sono in ritardo. Lasciatemi andare!” Fece per andarsene, ma ora quattro mani la stavano trattenendo. 


“Sì, in ritardo per un altro incontro con il fidanzato della nostra amica. É tempo di qualche risposta, puttanella. Falla semplice e diccelo. Altrimenti lo scoprirò da sola.” disse Chelsea. 


“Lasciatemi! Urlerò!”


“Incantesimo di privacy, urla quanto vuoi. Cosa, i Tassi non possono essere furbi e preparati? Sembra che faremo nel modo più duro. Hannah, impastoiala.”


Ginny lottò per prendere la bacchetta. Non c'era, già tolta prima di svegliarla. Pochi secondi dopo era congelata in una Pastoia Total Body. La imprigionarono contro la parete. La realtà di quello che stavano per farle la colpì. 


“Avresti dovuto dircelo, puttana. Legilimens!”


Chelsea irruppe nella mente di Ginny. Con la magia di Ginny che cercava di combattere la Pastoia, era ancora più semplice entrare nella mente della Grifondoro. Non aveva difese e la promessa di Chelsea fatta al Preside di non esercitare le sue capacità durante la scuola non contava, perché tecnicamente la scuola non era iniziata. Scavò tra immagini imbarazzanti, cercando precise immagini di Harry Potter. La ragazza stava combattendo, ma perdendo abbastanza rapidamente. Ecco! Guardò il ricordo. Harry stava in piedi nella stanza del dormitorio di Ginny. 


“Bene, qual è il tuo piano, Harry?” Harry le porse un libro estratto dalle pieghe del suo mantello - Possessione - se è Mio, è Mio.


“Ho trovato questo libro nella mia biblioteca. Stavo cercando un modo per impedire a Voldemort, oh, per amore di Merlino è solo un nome! Stavo cercando un modo per impedirgli di provare a possedermi di nuovo. Quando l'ho letto, ho scoperto che è relativamente facile possedere qualcuno che ha con te un debito di vita.”


“Cosa! Perché vorresti possedermi?” Chelsea era certa che la sua espressione di orrore facesse il paio con quella di Ginny. 


“Non te. Minus. Lo controllerò, mi avvicinerò abbastanza a Riddle e lo ucciderò!”


“E a cosa ti servo io?”


“Può sembrare brutto, ma ho bisogno di fare pratica con qualcuno. Se mi aiuterai volontariamente, potrò farlo diverse volte per prendere confidenza con come farlo correttamente. Una volta che l'avrò imparato, farò sì che tu mi resista. Ho solo una possibilità per fare una possessione involontaria. Andrà a sciogliere il debito di vita, quindi devo essere sicuro di farlo bene.”


“Non sai cosa mi stai chiedendo, Harry. Non so se posso farlo.”


“So cosa ti sto chiedendo. Ho una possibilità di porre fine a tutto questo una volta per tutte. Devo provarci. Le uniche altre persone che hanno con me un debito di vita sono Susan e tuo padre. Forse Bill, ma io e lui non ne abbiamo parlato davvero. Tuo padre andrebbe da Silente e io sto per sposare Susan. Ho bisogno del tuo aiuto, semplicemente questo. Non voglio che altri amici muoiano. Per favore, aiutami.”


“Puoi davvero ucciderlo, Harry? Una cosa è quando sei in duello. Sei certo di poter camminare verso di lui e ucciderlo a sangue freddo?” chiese Ginny, alzando lo sguardo dalle mani che le coprivano gli occhi. 


“Lo ucciderò. Gli pianterò la bacchetta di Peter nella schiena e lo bucherò da parte a parte. Lo uccido e la guerra finisce. I suoi servi scapperanno come scarafaggi. Se il Ministero cattura Piton, chiederò a Scrimgeour di lasciare che sia io a giustiziarlo. Probabilmente, posso fare lo stesso patto anche per te, se mettono le mani su Lucius Malfoy. Merlino sa, se se lo merita! Se vuoi anche dei soldi, posso occuparmene. Di' una parola e aprirò un conto a tuo nome e ci metterò tutto quello che vuoi. Aiutami a porre fine a questa guerra, Ginny, per favore.”


“Lo farò, Harry. Non voglio denaro. Lo farò per Luna. Sono pronta a fare il mio Voto Infrangibile.”


Chelsea fu all'improvviso scagliata fuori con violenza dalla mente di Ginny. Era scioccata per ciò che stavano facendo, probabilmente era la magia più oscura di cui avesse mai sentito. 


“Hannah, dobbiamo trovare il Preside. Ha bisogno di sapere cosa sta facendo Potter!”


Ginny ruppe la Pastoia Total Body e iniziò a urlare di dolore. “Ahhh! Fa male! Fatelo smettere!”


“Cosa c'è che non va in lei?” chiese Hannah. Il loro piano stava diventando storto. Volevano ottenere informazioni, Obliviarla e andare da Susan con i loro sospetti confermati. Qualunque cosa stesse succedendo, certamente non faceva parte del piano. 


“Ha fatto un Voto Infrangibile ad Harry. Gliel'abbiamo fatto rompere. La sua stessa magia la sta torturando.”


“Schiantala! Portiamola in infermeria. Ci darà un modo per parlare con il professor Silente.”


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Susan esclamò, “Stavate facendo cosa?!”


“So che sembra brutto, ma dovevo provarci. Silente e Hagrid l'hanno ferito. Potrebbe essere ancora debole. Minus ha con me un debito di vita e io intendo riscuoterlo. Silente probabilmente vorrebbe che aspettassi che il ratto si gettasse di fronte a un Anatema che Uccide o qualcosa del genere. Ho un mezzo per finirla qui e non c'è modo che lui possa sospettare qualcosa.” Harry stava disegnando un cerchio di rune con un gessetto che era stato immerso in una pozione fatta col suo sangue, carne di Granchio di Fuoco e peli della forma animagus di Minus, ritrovati in una gabbia sistemata nell'attico della Tana. Grazie a Merlino, i Weasley sembravano non buttare via niente! Dobby era stato abbastanza gentile da recuperarli per Harry e non fare domande. 


Harry ripensò alle sue possessioni di Ginny. Era un'euforia potente controllare qualcuno. L'Occlumanzia era difficile da controllare per bene, pensò. Harry lo aveva imparato velocemente, quando Ginny si era tolta all'improvviso i vestiti la prima notte. La seconda notte aveva iniziato a lanciare incantesimi nei panni di Ginny. Era stato complicato all'inizio, ma aveva imparato velocemente. Presto la bacchetta di Ginny aveva lanciato incantesimi complessi di cui lei non aveva mai sentito parlare prima. Gli incantesimi erano più deboli di quando Harry era nel suo corpo. Avrebbe dovuto compensare per questo. Senza dubbio, Minus era patetico dal punto di vista magico. L'ultima notte, lei aveva combattuto il suo controllo con tutto quello che aveva e aveva continuato a combattere. Era stato capace di controllarla per venti minuti, prima di venire sbalzato fuori, e c'era stato un breve lampo di magia che significava che il debito della ragazza nei suoi confronti era stato sciolto. Come la maggior parte delle notti, se ne era andato per primo, così che Ginny potesse piangere in privato e ricomporsi. 


Alzò lo sguardo da una copia della grezza piantina del pian terreno del quartier generale di Riddle che era stata creata dall'interrogatorio di Penny. Avrebbe dovuto muoversi velocemente attraverso la casa. A seconda di dov'era Peter, Harry poteva cercare di liberare i prigionieri e portarli all'area Passaporte, ma il suo obiettivo numero uno era Riddle. Posizionò lo specchio incantato al centro del cerchio per la possessione e sprimacciò i cuscini sui quali si sarebbe steso durante il suo tempo fuori dal proprio corpo. 


"C'è qualche modo per convincerti a non farlo?”


“No. Non voglio più fare elogi funebri. Posso finirla stanotte. Aiutami in questo. So che ti sto chiedendo molto.”


“Se questo è ciò che porrà fine a questa guerra, allora fallo. Quando la guerra sarà finita, basta con la faccenda delle Arti Oscure! Davvero. Ti ho visto lanciare Maledizioni Senza Perdono e ora questo. Non voglio sposare un Mago Oscuro, ma voglio sposare te.”


“Grazie, Susan.” disse Harry, dandole un bacio. Guardò la Mappa del Malandrino. “Sembra che Ginny non verrà. É ancora seduta davanti a quella finestra. Aveva detto che avrebbe voluto essere qui, ma la cerimonia di oggi deve averla sopraffatta. Sigillerò la porta. Potresti voler rilassarti e leggere qualcosa. Attenta al piede, quindi non camminare. Ci metterò circa mezzora a raggiungere il giusto stato meditativo. Non disturbarmi finché non torno.”


“Io credo in te. Ora vai a uccidere quel coglione.”


“Il linguaggio, signorina Bones.”


“Sì, ma da dove prendo tutte queste espressioni ultimamente? Forse dal mio sboccato ragazzo?”


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Il corpo di Peter Minus cadde nel corridoio e si rimise subito in piedi. Era più alto di Ginny, ma più basso del suo corpo normale e molto più pesante. Si fermò un momento ed esaminò la mano d'argento. La sentiva strana, come se indossasse tre guanti su quella mano. Era particolare. 


Harry tentò di capire dove fosse. C'erano delle scale che scendevano di fronte a lui. Iniziò a scenderle. 


C'era un tavolo e una persona che vi sedeva. Doveva essere nell'area delle celle. Il Mangiamorte al tavolo sembrò sorpreso e mise velocemente da parte la rivista che stava leggendo. Harry vide il nome della rivista e la riconobbe dalla collezione 'Ritchie Coote' di pornografia magica che circolava nei dormitori dei ragazzi - Veela Maggiorate da Spiaggia. 


“Quali celle sono occupate?”


“Dalla cella dieci alla dodici abbiamo un nuovo stormo di uccellini Babbani per divertimento, signor Minus. Dalla cella due alla cinque abbiamo 'ospiti del Padrone' e dovrebbe sapere meglio di me cosa vuol dire.” L'uomo aveva poco più di vent'anni e parlava con l'accento dell'Europa dell'est. 'Durmstrang, senza dubbio.'


Harry guardò la fila di chiavi dietro di lui. “Voglio parlare con la Compton.”


“Solo parlare? Sa che è sotto la protezione del Padrone.”


“Sì.”


“D'accordo, signore, lasci che sblocchi il mazzo di chiavi.” Il Mangiamorte toccò il mazzo con la bacchetta e mormorò un incantesimo. 


“Stupeficium!” disse Harry, schiantando la guardia e trascinando il suo corpo in una cella vuota. Si fermò un secondo e prese un profondo respiro. “Diffindo!” L'Incantesimo Tagliente aprì la gola dell'uomo incosciente e il sangue iniziò a scorrere. Harry si sentì nauseato, ma se poteva uccidere qualche Mangiamorte senza nome a sangue freddo poteva uccidere anche il loro padrone. Chiuse la porta dietro di sé. 


Guardò in ognuna delle quattro celle che contenevano un 'ospite'. Blaise Zabini alzò lo sguardo verso di lui dal libro di Rune che stava leggendo. Marcia Compton sembrava addormentata. Non riconobbe la strega nella cella quattro e con sua grande sorpresa, con un aspetto un po' malconcio, nella cella cinque c'era Viktor Krum. Harry aveva sentito che era ricoverato in isolamento a seguito di una ferita. Originariamente, Harry avrebbe dato la bacchetta del Mangiamorte a Marcia, ma c'era una ragione se Viktor era stato un campione Tremaghi. 


Aprì la porta della cella. “Viktor?”


“Non ho ancora intenzione di unirmi a voi, verme.” rispose Viktor. 


“Vuoi uscire da qui?”


“Che gioco è questo?”


Harry aveva la bugia pronta. “Polisucco, e il gioco si chiama evasione.”


“Chi sei?”


Harry non aveva intenzione di dire né a Compton né a Zabini la sua vera identità, ma questo era diverso. “Tu una volta mi hai chiesto quali fossero le mie intenzioni nei confronti di Hermione Granger. Subito dopo, Barty Crouch Senior venne fuori, arrancando tra i cespugli.”


“Harry Potter! Come è possibile?” Gli occhi di Viktor erano ingigantiti dalla sorpresa. 


“Magia, una cosa piuttosto utile, se me lo chiedi. Stiamo giocando alle venti domande o facendo un'evasione?”


“Evasione.”


“Ecco una bacchetta e le chiavi delle altre celle. Ci sono un mucchio di Babbani nelle ultime celle e una guardia morta nella prima. Una volta che abbiamo preso tutti, sali le scale, supera il primo incrocio e gira a sinistra al secondo. Il punto designato per l'utilizzo delle Passaporte e per la Materializzazione è lì. Prendi una Passaporta per Hogsmeade e contatta Hogwarts. Chiaro?” Viktor annuì. 


Harry aiutò Viktor ad aprire le celle. Le Babbane doveva essere sicuramente Obliviate. Viktor gettò un Incantesimo Silenziante su di loro. Harry fece strada e Viktor lo seguì a ruota. Harry gli porse le riviste porno. Quando Viktor lo guardò in modo strano, disse “Trasformale in Passaporte e va' via di qui.” Viktor creò velocemente una Passaporta e fece portare via a Compton tre ragazze Babbane. Zabini prese con sé le altre due ragazze e la strega più grande. 


“Dovremmo andare ora, Harry.”


“Tu vai, Viktor. Io ho una seconda missione.”


"Allora verrò con te."


“Ho l'aspetto del suo braccio destro. Lo ucciderò. Tu saresti una morte certa. Vai! Né Compton né Zabini hanno una bacchetta. Devi raggiungerli.” Ci fu il crack di una Materializzazione e sia Harry che Viktor lanciarono Schiantesimi e fecero cadere il Mangiamorte sul posto. “Portalo con te. Potrebbero essere in grado di ricavarne qualche informazione.”


“Buona fortuna, Harry. Abbattilo.” disse Viktor, offrendogli la mano. Harry la afferrò e guardò la star del Quidditch e il suo prigioniero sparire. 


Harry tornò nel corridoio. Vide Lucius Malfoy ghignare verso di lui e iniziare a percorrere il corridoio verso le celle. 'Dannazione! Altro ritardo!' pensò Harry, girandosi verso le celle. 


“Mi stai seguendo, ratto?”


“No, Malfoy.” Lucius iniziò a scendere le scale. Harry aspettò finché non arrivò in fondo e lo schiantò. 


La mano d'argento era davvero forte mentre trascinava Lucius nella seconda cella. Harry usò un Lacero per staccare completamente la testa dal corpo dell'uomo. 'Feccia come lui non merita di sanguinare a morte. Mi spiace, non posso tenerlo da parte per te, Gin.' Con questo, Harry aveva ucciso a sangue freddo la sua seconda persona quella notte. Scoprì che non gliene importava nulla. Nella mente poté sentire Peter iniziare a lottare contro di lui per cercare di riguadagnare il controllo. Doveva sbrigarsi. Velocemente iniziò a salire le scale. Doveva andare nella camera centrale e trovare Riddle. 


Girando l'angolo, entrò nella camera. Fu fortunato. Riddle era vicino a uno degli scaffali a guardare qualche libro. 


“Buonasera, Peter. Spero che sia andato tutto bene.”


Harry chinò la testa e rispose cercando di far sembrare mite la sua voce, “Sì, padrone.”


“Molto bene. Stavo cercando del materiale da leggere prima di ritirarmi per la notte.” disse Riddle, rigirandosi verso gli scaffali. La mano d'argento e la bacchetta emersero dalle pieghe dell'abito di Minus. L'ironia di Tommy che veniva ucciso dalla mano d'argento che lui stesso aveva creato era deliziosa. Harry scelse la sua maledizione - la Maledizione Esplosiva Tonare. Era semplice, potente ed efficace. Gli avrebbe fatto mantenere la promessa fatta a Ginny di un buco da parte a parte attraverso Riddle. Harry levò la bacchetta contro la schiena dell'uomo responsabile di così tanto dolore nella sua vita. Soltanto due metri li separavano. Poteva sentire Peter artigliarlo disperatamente, cercando di scacciarlo dal suo corpo miserabile. 'Troppo tardi, Codaliscia, il tuo padrone muore adesso!'


---


Voldemort chinò la testa, studiando i libri sullo scaffale, mentre cercava di nascondere il suo respiro spezzato. Dormire sarebbe stato bello, ma il dolore delle costole lo teneva sveglio. Avrebbe letto un po' per stancare il suo corpo affaticato. Se non avesse funzionato, avrebbe provato con la meditazione. Troppe pozioni contro il dolore gli facevano venire i capogiri. Aveva bisogno di un argomento noioso. 


'Perfetto! Vivere Meglio grazie alle Piante Magiche! Il più noioso degli argomenti possibili. Mah, sarebbe più semplice chiedere a Peter di uccidermi ora...?' pensò sarcasticamente.


Come in risposta, Voldemort sentì la voce di Peter dietro di lui e sentì il crepitio di energia magica, “Tonare!”













Note dell'Autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)


E' orribile da parte mia terminare qui il capitolo? Probabile. Qualcuno di voi ha mai considerato che fosse questo il piano di Harry? Spero che le svolte della trama continuino a sorprendervi. Prendetevi un momento e fatemi sapere cosa ne pensate. Discussione completa su Darklordpotter. Jim 



Note dell'Autore sul forum:

(Queste note sono state scritte da jbern e postate sul forum apposito per TFTCD; tradotte da Luc_y)


Scena 1 - Non è cambiata poi molto da quando l'ho buttata giù. Molti dei miei alpha erano preoccupati che dovessi spiegare meglio l'incapacità di Fanny di salvare Silente. Io in realtà non lo credo. Il doppio gioco di Silente con i ragni sembra essere stato accolto molto bene.


Scena 2 -  Inizialmente avevo messo Harry a far saltare in aria statue di Mangiamorte e roba simile. Chuck è stato abbastanza carino da farmi notare quanto la cosa fosse stanca, noiosa e in genere super usata, quindi ho deciso di buttarmi sull'allegra demolizione di Privet Drive. Persino nelle storie con un Harry Oscuro, la casa viene distrutta come in seguito a un ripensamento, dopo che Harry ha già macellato i Dursley. In questo caso, l'abitazione è un simbolo di tutto ciò che c'è stato di sbagliato nella vita di Harry, che lui va sistematicamente a distruggere. Ho aggiunto la fontana sotto la raccomandazione di Nonjon sul fatto che la scena avrebbe dovuto essere anche incentrata su Harry che vendicava le 'ingiustizie' della vita di Hagrid. Chuck e IP mi hanno aiutato a riportare Vitious di nuovo nel suo carattere eccitabile e gioviale. Io lo avevo trasformato in un cattivone di piccola taglia. É molto meglio renderlo un cattivone di piccola taglia quando entra in un'arena da duello.


Poi, c'è il confronto con Hannah. Lei è ovviamente preoccupata per Susan e pensa che Harry la stia 'usando'. Harry ha un po' d'altri problemi nella sua mente e davvero non è compiaciuto delle sue implicazioni. Persino nel canon, Hannah è raffigurata come una ragazza troppo emozionale, come prova la sua trasfigurazione ai gufo (3). Il suo dono è un handicap in uno scontro e Harry ha piuttosto ragione a credere che, semmai arrivassero a contare su Hannah per vincere un duello, allora di certo sarebbero alla disperazione.


Scena 3 - IP si deve beccare davvero tanti elogi per aver aiutato con la finta profezia, è stata creata usando Tonks nelle spoglie della Cooman, se questo vi aiuta a capire meglio. Ha in sé abbastanza verità, non fa menzione del Potere che l'Oscuro Signore non Conosce e praticamente serve a comprare un po' di tempo che permetta a Silente e agli altri di addestrare Harry. Inoltre cerca anche di convincere Voldemort a rimanere lontano da Hogwarts per i seguenti 2 anni.


Scena 4 - Stranamente, la mia scena preferita del capitolo. Chi è che non guarda verso la propria scrivania e non si ritrova un panino al tonno mangiato per metà, di tanto in tanto? Si serve di Rufus per mostrare quale sia lo scenario politico. Il rimpiazzo di Lucius, lady Faircloth, sta ora ordinando alle truppe di combattere degli scontri insignificanti e di fare stallo, così da prevenire la chiamata per una mobilitazione totale da parte dell'amministrazione di Scrimgeour. É una sottigliezza che io non mi aspetterei da Malfoy (non sono il suo più grande fan).


Scena 5 - Susan che si guarda indietro, mentre partecipa alla cerimonia. Spero che vi piaccia il discorso di Harry. Avete un assaggio di quanto lei si spaventi per il fatto che Harry dovrà scontrarsi contro una vera e propria centrale elettrica di magia.


Scena 6 - Nukular winter e Nonjon mi hanno davvero aiutato qui. IP e Chuck stanno guidando le richieste per una rappresaglia violenta da parte di Harry. Il piano di Harry finalmente viene svelato. Avevo gettato un indizio al riguardo nello scorso capitolo, proprio come con Norberto. Vi piace? Ho visto alcuni usi davvero scialbi dei debiti di vita in alcune fanfiction. Volevo creare qualcosa di presuntuoso e unico. I maghi oscuri tendono a non accumulare molti debiti di vita. Come regola, direi che dovere un debito di vita a un Mago Oscuro non è proprio una bella idea. Immagino che molte persone non saranno contente di Harry, o di Ginny (che si immergono nella Magia Oscura) o delle Abbott (che usano la Legilimanzia per qualcosa di così sciocco come cercar di scoprire se Harry e Ginny stanno facendo cose zozze). Per quelli che sono curiosi riguardo la conseguenza del Voto Infrangibile di Ginny, di tratta di 'dolore'.


Scena 7 - Harry e Susan che si preparano per il piano di Harry. Susan è una realista. Immagino che se ci fosse stata lì la RettaeCorrettaHermione avrebbe provato a fermarlo, ma si tratta di un buon piano e ha una possibilità di riuscita. Anche Susan vuole che questa guerra finisca.


Scena 8 - Veela da Spiaggia Maggiorate, se non è una rivista per gentiluomini magici, be', dovrebbe esserlo. Harry giustizia sia Tizio il Mangiamorte che Lucius. Anche Harry è un realista. Nessuna di quelle stronzate sul 'oh no, devo diventare un'assassino' qui. Ci ho messo dentro Krum all'ultimo minuto. Quando avevo pensato originariamente alla scena, c'era Harry che negoziava con Zabini. Il ché è una cosa abbastanza stra-usata, quindi il sostituto dell'ultimo minuto è stato Krum. Ero anche tentato di far lasciare indietro a Harry le ragazze babbane, ma sembrava una cosa troppo OOC per lui.


Scena 9 - Praticamente, una auto-spiegazione.


Allora, cosa ne pensate? Ho un'altro ribaltamento di trama nella mia manica o Voldy sta per beccarsi un buco che lo attraversa da parte a parte? Il capitolo 23 sarà l'epilogo?


E ora, i vostri commenti...


Jim


Ero tentato di intitolare il capitolo “Perché Lucius ancora non mangia cereali.” per ovvie ragioni...




Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)


1) Poco prima, nel testo originale, jbern dice in realtà che Voldemort e Piton stanno visionando insieme il ricordo, in quanto lo nomina in una frase, dove dice che osservano insieme Silente portare Harry verso un angolo della stanza, ma abbiamo optato per considerare la menzione di Piton in quel frangente come una svista di jbern e a non tradurlo, infatti qui dice che convoca Severus nella sua stanza dopo essere uscito dal pensatoio e poco dopo Severus stesso osserva che difficilmente Voldemort condividerà presto le parole precise della profezia. 


2) I nostalgici di 'The Lie I've Lived' ricorderanno il personaggio francese utilizzato anche in quella storia da jbern. Ovviamente, a parte una rassomiglianza fisica, non ci sono altre similitudini tra la Beacourt di The Lie I've Lived e questa.


3) Non ricordo a quale fatto narrato del canon fa qui riferimento jbern. Se qualcuno di voi lo ricorda, segnalatecelo pure.


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Capitolo 23
*** Debiti completamente ripagati ***


tftcd23.html


To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y









Disclaimer - Non possiedo Harry Potter. Questa è una fanfiction fatta solo per divertimento. Godetevi lo spettacolo!


Riconoscimenti - Tutti i soliti sospetti (IP82, ChuckDaTruck, Nukular Winter e KillGinny009) hanno fornito la loro magnifica assistenza e hanno reso questo capitolo migliore di quanto avrei potuto fare io da solo. Si è unito alla squadra il talentuoso Cubdom e il lavoro di betaggio è della sempre stupenda FairyQilan. 



Capitolo 23 - Debiti completamente ripagati 


“Madama Chips! Abbiamo bisogno del suo aiuto!” urlò con uno squillo isterico la voce di Hannah, mentre la porta dell'infermeria si apriva. Era corsa avanti mentre sua sorella faceva fluttuare Ginny dietro di lei. 


“Cosa c'è?”


“É Ginny Weasley. Lei è, ecco, lei sta avendo un qualche tipo di attacco. Chelsea sarà qui tra un secondo. Abbiamo dovuto schiantarla due volte. Continua a dimenarsi e si sta facendo del male!"


Madama Chips superò la ragazza isterica e si precipitò in corridoio. La Abbott più giovane stava avendo difficoltà con la ragazza recalcitrante e fluttuante. Stralci di magia stavano bruciando le pareti del corridoio. Sembrava fin troppo familiare. 


“Immobilius!” Mosse la bacchetta e la più giovane dei figli di Molly smise di dibattersi. Gli incantesimi restrittivi di Poppy erano superati in forza solo da Filius e Albus. Era una delle poche cose della quale Minerva era gelosa. Evocò una barella e fece sì che la ragazza ci facesse fluttuare sopra Ginny Weasley, prima di assicurarla ad essa. Una barella evocata poteva essere fatta fluttuare più velocemente del corpo di una persona. Poppy non si aspettava che la ragazza Tassorosso lo sapesse. Si chiese soprappensiero quante persone sarebbero state nel suo corso base di primo soccorso quell'anno, con la guerra in corso. Il corso era una materia non obbligatoria per gli studenti del settimo anno, solitamente frequentato solo da coloro che cercavano di diventare Guaritori o di immettersi in campi simili. La classe dell'anno precedente aveva solo sei studenti desiderosi di sacrificare il tempo extra di studio per i MAGO. 


“Elfo Domestico!” disse, in un fermo tono di comando. Ne apparve uno immediatamente. “Và da Molly Weasley e informala che sua figlia è in infermeria.”


“Sì, signora infermiera.” L'elfo domestico sparì velocemente come era arrivato. 


“Madama Chips, ho bisogno di andare a ripulirmi.” disse Chelsea Abbott, indicando i suoi vestiti danneggiati dalle selvagge eruzioni di magia provenienti da Ginny Weasley. 


“Molto bene, torna appena puoi.” Poppy aveva una bella idea di cosa stesse succedendo, mentre guardava la ragazza scappar via. Se la ragazza sarebbe tornata anche con i suoi genitori, ne avrebbe avuto la conferma. Avrebbe raggiunto i suoi genitori e avrebbe raccontato loro 'la sua versione della storia'. In ventidue anni, aveva visto studenti farsi cose davvero orribili l'un l'altro. La magia era una cosa davvero pericolosa da dare a un bambino. C'era un motivo per cui agli studenti dei primi anni non venivano insegnati certi incantesimi. Troppi Schiantesimi potevano fermare il cuore di una persona debole! Se avessero ascoltato le sue raccomandazioni, quella orribile Bellatrix Black sarebbe stata buttata fuori per l'utilizzo dell'incantesimo Mangialumache. La disidratazione che causava aveva quasi ucciso due studenti che erano stati legati ed esposti ad esso per un'ora intera prima che il professor Lumacorno si imbattesse in loro, ma no, permisero invece che quella malvagia ragazzina continuasse gli studi e diventasse il mostro che era diventata. 


Mise la barella sul letto che Remus Lupin aveva lasciato libero quella mattina. Poi fece sparire gli incantesimi restrittivi e la barella. 


“Cosa c'è, Poppy?” chiese dal suo letto la voce ancora roca di Albus Silente mentre questi si alzava, ancora avvolto da bendaggi. 


“Troppo presto per dirlo, ma la mia prima diagnosi è che abbia rotto un Voto Infrangibile. Il corridoio fuori ne ha tutti i segni.”


“Signorina Abbott? Le spiacerebbe illuminarci?” chiese il Preside solennemente. 


“L'abbiamo trovata così! Non so cosa sia successo.” Hannah era una bugiarda patetica. Lo sapeva. I suoi genitori lo sapevano. Diavolo, ogni membro di Tassorosso e la maggior parte dei Corvonero lo sapeva. 


Silente sospirò. L'avrebbe negato almeno due o tre volte prima di crollare. Succedeva sempre così con gli adolescenti. Forse poteva velocizzare un po' le cose. “Come sta, Poppy? La signorina Weasley è una strega potente per la sua età. I danni provocati dalla violazione del Voto Infrangibile potrebbero essere piuttosto gravi.”


“Sto ancora controllando. Ci sono un bel po' di danni. É schiantata per ora, ma non penso che dovrebbe essere schiantata di nuovo. Nelle sue condizioni, il suo cuore potrebbe cedere.” Non era proprio la verità - almeno non ancora, ma Poppy sapeva esattamente cosa stava facendo Silente. Non era la prima volta che usavano quella tattica. 


“Come puoi vedere, è imperativo che veniamo a conoscenza di tutti i dettagli immediatamente. Ogni ritardo nelle sue cure potrebbe causare danni permanenti. Dovresti dirmi tutto ora.” Le sue bende e le ferite ancora in via di guarigione servivano solo a farlo sembrare ancora più intimidatorio. 


Madama Chips fece leva sull'imbeccata. “Preside, per favore! So che vuole andare al nocciolo della questione, ma intimidirla non serve a nulla. La cosa più importante è il benessere della signorina Weasley. Signorina Abbott, stiamo cercando di dare una mano. Tu puoi aiutarci. Qualunque cosa puoi dirci, sarà grandemente apprezzata.”


La strategia del duo sulla Tassorosso ebbe il risultato sperato. “Non volevamo! Le abbiamo fatto dire cosa stavano facendo lei e Harry nella Stanza delle Necessità. Ha giurato un Voto Infrangibile ad Harry, secondo il quale non l'avrebbe detto.” Un altro strato della proverbiale cipolla era stato rimosso. Erano un passo più vicini alla verità. 


Il sopracciglio di Silente si inarcò. “E cosa stava facendo esattamente con il signor Potter nella Stanza delle Necessità?”


Hannah capì di essere nei guai ora. Non sapeva esattamente cosa stessero facendo. Chelsea non gliel'aveva ancora detto. Aveva soltanto sentito il tremito di orrore provenire da sua sorella prima che le ondate di agonia iniziassero a tormentare Ginny Weasley. “Non lo so, signore. L'ha detto a Chelsea.”


“Capisco. Dov'è tua sorella adesso?”


“Albus, l'ho mandata a ripulirsi. I suoi abiti erano danneggiati dalle emissioni di magia della signorina Weasley.”


Silente fece una pausa per un minuto, guardando Poppy fare altri incantesimi diagnostici, mentre cercava il modo migliore per porre la domanda successiva. “Com'è riuscita tuo sorella a convincerla a rompere un Voto Infrangibile?”


“Non lo so, signore.” protestò Hannah debolmente, guardando il pavimento. 


“Tu o tua sorella avete impiegato della Legilimanzia su di lei?”


“No! No. Non è come pensa.” Ironico, perché era esattamente quello che Silente era certo fosse accaduto. 


“Albus, devi fermarti con questa serie di domande. Signorina Abbott, stiamo solo cercando la verità qui.”


Ad Hannah fu risparmiato di rispondere quando Molly Weasley irruppe nell'infermeria come una donna in missione. “Cosa sta succedendo? Dov'è mia figlia?”


“Sta mostrando segni della violazione di un Voto Infrangibile.”


“Ha fatto un Voto Infrangibile! A chi? Portatelo qui per liberarla all'istante!”


Albus si intromise così che Poppy potesse tornare a cercare di stabilizzare la sua paziente. “Secondo la signorina Abbott, tua figlia ha fatto un Voto Infrangibile a Harry Potter. Signorina Abbott, dov'è il signor Potter?”


“Penso sia nella Stanza delle Necessità. Di solito è lì.”


“Perché è lì? Cosa sta facendo? Perché ha fatto fare alla povera Ginny un Voto Infrangibile? Dimmelo subito!” Molly Weasley avanzò su Hannah in completa modalità interrogatorio. La giovane strega si lasciò cadere su uno dei letti vicini e cominciò a singhiozzare incontrollabilmente, rendendo quasi impossibile distinguere le sue smentite tra le lacrime. Molly era frustrata e combattuta tra il voler somministrarle il Veritaserum alla ragazza e l'abbracciarla. 


“Allontanati da mia figlia, Molly. Conosci le sue condizioni. Se qualcosa è successo, è col signor Potter che abbiamo bisogno di parlare immediatamente.” La voce di Peter Abbott rimbombò dall'entrata. Entrò in infermeria con la figlia più giovane alle calcagna. “Chelsea mi ha appena detto che il signor Potter ha praticato della Magia Oscura su tua figlia.”


“Cosa?!” Urlò all'unisono ogni altro adulto nella stanza, perfino Poppy era atterrita da tali accuse. In ogni caso aveva ben notato quanto velocemente la ragazza fosse tornata col genitore.


“Questo è oltraggioso. Lui non avrebbe mai...”


“Cosa sta succedendo qui? Albus, non dovresti essere fuori dal letto!” disse la McGranitt, entrando nella stanza. 


“Forza, Chelsea. Diglielo.”


“Lui la stava usando per imparare come possedere qualcuno. Voleva possedere qualcuno chiamato Minus e cercare di uccidere Voi-Sapete-Chi!”


La stanza cadde nel caos per la seconda volta. Diversi altri adulti erano arrivati, tra i quali la moglie di Peter Abbott con una veste raffazzonata, c'erano perfino alcuni teenager curiosi che spiavano dalla porta. Minerva prese il comando e spinse tutti quelli che non c'entravano nulla fuori dalla stanza. Remus Lupin fu mandato a prendere Harry Potter nella Stanza delle Necessità. Ci volle ancora un minuto intero per ristabilire l'ordine. 


“La possessione è una magia molto difficile, signorina Abbott. Non è facile da padroneggiare. Sei certa delle tue informazioni?” chiese Silente. 


“Lui le ha detto che se qualcuno ti deve un debito di vita è molto facile.”

 

Gli occhi di Silente si sgranarono per la meraviglia. Non era un esperto in quella branca della magia, ma c'erano speculazioni secondo cui un debito potesse facilitare la possessione. Non era qualcosa che la giovane Abbott poteva sapere. “E la signorina Weasley ha ammesso tutto questo a te?”

 

“Era agitata e ce l'ha detto!”

 

“Tua sorella ha detto che l'avete trovata così. Non credo alla vostra storia. Avete usato la Legilimanzia su di lei, non è vero?” La stanza si trasformò in caos per la seconda volta. Il signor Abbott cominciò a balbettare sulle condizioni di Hannah, la quale stava nel frattempo facendo cadere i suoi scudi di Occlumanzia, con le mani che le stavano già tremando. 


“Stavamo facendo pratica. Voleva imparare l'Occlumanzia, così stavo cercando di mostrarle le basi. É venuto fuori mentre la stavo testando con una sonda. Penso che Potter volesse che lei la imparasse così da proteggere il suo sporco segreto.” Chelsea capì di trovarsi in grossi guai ora, ma decise di continuare a insistere sull'uso della Magia Oscura di Potter, mentre cercava di coprire la sua storia. Poteva ancora avere la possibilità di Obliviare la Sanguisuga, oppure magari, qualunque cosa le stava succedendo avrebbe potuto traumatizzarla abbastanza da non farle ricordare le circostanze. 'Avremmo dovuto Obliviarla nel corridoio, prima di scendere quaggiù', pensò tra sé. Spesso chiamava sua sorella 'Isterica Hannah' e sembrava che, come al solito, era lei a dover controllare i danni per tutte e due. Alcune cose non cambiavano mai. La sua lealtà nei confronti della sorella più grande era stata l'unica cosa che l'aveva tenuta fuori da Serpeverde. 


“Non ero al corrente della partecipazione della signorina Weasley in questo particolare gruppo di studio. Tu l'hai approvata, Molly?”


“Di certo non ho dato a Ginny il permesso per imparare queste cose! Come ha potuto Harry fare una cosa simile?”


“Credo che avremo la risposta quando Remus tornerà con il signor Potter. Dovremmo andare nel mio ufficio e permettere a Poppy di dedicarsi alla sua paziente. Forse la giovane Hannah dovrebbe rimanere qui per recuperare la sua compostezza.”


Poppy annuì, comprendendo che la normale routine da poliziotto buono e poliziotto cattivo doveva essere aggiustata in un “dividi et impera”. “Sì, tutti fuori. Molly, per favore, vai nella sala d'attesa. Finché il signor Potter non sarà portato qui, non si può fare nulla, se non metterla a suo agio, e la tua ansia non fa niente di buono per la signorina Abbott. Ecco cara, siediti e rilassati per cinque minuti. Ti porterò una bella pozione calmante.”


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“Tonare!” urlò Harry, usando la voce di Peter. La mano d'argento trattenne la bacchetta leggermente sulla destra e l'incantesimo mancò il bersaglio di un metro, scavando un buco attraverso lo scaffale e nel muro, danneggiando alcuni libri e disintegrandone completamente altri. Poteva sentire che Peter era ancora segregato e che era lui a tenere il controllo. “Tonare!” Harry provò di nuovo a colpire la forma di Voldemort, che aveva schivato e si era spostato alla sua sinistra, mentre sfoderava la bacchetta. Questa volta la bacchetta si era mossa troppo in alto e la maledizione volò nel muro sopra la testa del bersaglio. Harry cercò di spostare la bacchetta nella mano sinistra, ma l'appendice d'argento non voleva lasciarla andare. 


“Quindi Peter, stai eseguendo un'acquisizione ostile (1)vero? Triste che tu non abbia capito che non ti avrei mai dato qualcosa che avrebbe potuto farmi del male. Il tuo notevole braccio non può maledirmi. Ora, è tempo di morire. Avada Kedavra!


Entrambi gli uomini che stavano nella stanza furono scioccati quando nessuna luce verde uscì dalla bacchetta di tasso. Harry fece un paio di passi indietro. Stava quasi per sdoppiarsi da Peter, quando Riddle ci provò ancora. Ancora nessuna luce! Harry ricambiò il fuoco con un'altra Maledizione Esplosiva, diretta al pavimento di fronte al suo nemico. Il braccio gliela lasciò lanciare. Pezzi di pietra si sollevarono dal pavimento. Alcuni di essi colpirono Voldemort, ma non fecero nessun vero danno. 


“Telum Glacis!” Voldemort provò la spira di ghiaccio, con una punta di disperazione nella voce. L'incantesimo rifiutò di uscire. La risposta lo colpì come un treno -  aveva a tutti gli effetti un debito di vita con Peter per averlo salvato da Hagrid. Era l'unica spiegazione. Non era in grado di lanciare incantesimi letali. Sarebbe stato un duello davvero bizzarro tra i due, mentre iniziava a spremersi le meningi per trovare incantesimi non letali. Qualcosa si fracassò dietro di lui, buttandolo a terra. 


“Accio scaffale!” Harry capì che l'incantesimo sulla mano gli impediva di lanciare incantesimi diretti. Avrebbe dovuto usare l'astuzia. Per qualche ragione anche gli incantesimi di Riddle fallivano. Puntando la bacchetta sui libri e sullo scaffale rotto, disse: “Incendio! Invito Vinum!” Il primo mandò un getto di fiamme sulla pila di libri e carta sotto la quale stava lottando Riddle. Il secondo incantesimo, Harry doveva ringraziare Olivander per quello. Era lo stesso incantesimo che il negoziante aveva usato per sparare un getto di vino alla Pesa delle Bacchette. L'alcool evocato non ci avrebbe messo molto a far bruciare il rogo più intensamente. 


Harry iniziò a soppesare le opzioni. Nessun altro sarebbe arrivato, tranne che per sfortuna. Avevano appreso da Penny che la Camera Centrale aveva Incantesimi Silenzianti permanenti. Gli venne in mente una cosa, 'Il Fuoco Lo Fa Sempre Meglio' (2), e continuò a sparare getti di fuoco a qualunque cosa avrebbe bruciato. L'abbondante fumo avrebbe penalizzato sia lui che Peter. Poteva sdoppiarsi mentre Peter lottava per restare sveglio. 


“Basta!” Voldemort si alzò dalle macerie. Si stava arpionando il fianco con la mano senza bacchetta. Le ferite causate dal mezzo-gigante si erano aggravate. Il fumo avvolgeva i suoi vestiti in pigre spirali mentre gli incantesimi che ritardavano il fuoco sulle sue vesti lottavano contro il calore. Barcollò lontano dal falò ed Esiliò l'intera massa in fiamme verso il ratto traditore. Un grosso buco si aprì nella palla di fuoco mentre un grande pezzo di essa veniva fatto svanire. Questo preoccupò Voldemort. Peter non era così forte o creativo. Codaliscia era persino patetico quando si parlava di far svanire oggetti, eppure eccolo lì a scavare un buco attraverso la cosa che lo avrebbe certamente ucciso. 


Parte della massa atterrò ai piedi del ripostiglio delle pozioni. Entrambi sapevano ciò che questo significava, Voldemort rotolò dietro la massa del tavolo centrale e perse di vista Peter. Evocò uno scudo solido mentre l'armadietto esplodeva.

 

Harry aveva pochi secondi per agire. Corse verso il muro e si concentrò su tutto quello che Sturgis Podmore gli aveva detto su come lui innescava le sue trasformazioni. Aveva visto la forma di Peter per anni. Era facile raffigurarsela nella mente. Il cambiamento fu veloce e corse verso il buco nella parete nascondendocisi dentro, mentre il colpo dell'esplosione si abbatteva sul muro. Parte della pelliccia sulla schiena venne bruciata a causa dell'esplosione, mentre la parete tremava. Harry dubitava che gli Incantesimi Silenzianti potessero reggere. Riddle avrebbe avuto presto dei rinforzi, ma forse l'esplosione aveva fatto dei danni. Poteva ancora sentire Peter cercare di respingerlo. Mantenere il controllo stava diventando come tenere insieme un sacchetto di sabbia bucato. La trasformazione aveva indebolito ulteriormente la sua possessione. Non poteva stare in quella forma a lungo o Peter lo avrebbe cacciato fuori. L'aria aveva un odore tossico, come se decine di Neville Paciock stessero faticando nel laboratorio di Piton. L'unica cosa divertente del momento che Harry poté pensare fu che almeno il Professore di Pozioni traditore avrebbe avuto un po' da fare per ricostruire quello che lui aveva distrutto. Attraverso gli occhi da roditore, cercò disperatamente la bacchetta di Minus. Non si vedeva da nessuna parte tra le macerie che congestionavano l'area attorno alla porta. Si lanciò fuori dal buco e riprese la forma umana, assaporando l'alterazione. Se Silente aveva ragione riguardo le sue capacità di apprendimento, avrebbe potuto usare quell'esperienza come trampolino di lancio per la propria trasformazione in Animagus. L'unica arma che poté trovare fu uno sciupato e bruciato stecco di legno. Avrebbe dovuto bastare. Se il bastardo fosse stato svenuto, gliel'avrebbe piantato nel suo fottuto cuore, come in uno scadente film di vampiri. Un raggio di luce corse accanto a lui. 


Voldemort sopportò l'onda d'urto della maledizione. Le sue difese non erano state messe davvero alla prova. La sua forza era ancora una volta più che eguale alla sfida davanti alla quale era stato posto. Il successivo dilemma che affrontò, mentre usava un incantesimo per pulire l'aria, fu come rendere incapace Codaliscia. Conosceva pochi incantesimi base di blocco, di solito avrebbe usato una Cruciatus e allora uno dei suoi servi avrebbe immobilizzato e portato via la vittima. Questa non era un'opzione possibile, al momento


“Stupeficium!” L'incantesimo uscì fuori debole e lontano dal bersaglio. Peter stava correndo verso di lui e brandendo un fiammeggiante pezzo di legno come un coltello. Rotolò alla sua destra e usò un Incantesimo d'Esilio senza bacchetta per mandare Peter a schiantarsi sulla parete opposta, vicino ai detriti. C'era qualcosa che arrivava dai rottami… Nagini!


“Uccidi il ratto, mio animaletto!” urlò in Serpentese.

 

Ancora a quattro zampe e tremante per gli effetti dell'essere stato scagliato contro la parete, Harry vide il serpente venire verso di lui. La mano d'argento sembrava non avere problemi a combattere contro il serpente gigante. Harry sentì l'abietto terrore di Peter, sotto il suo controllo. 


Strisciò verso di lui, “Uccidere il ratto per il Padrone! Nagini banchetta stanotte!” Harry poteva ancora capire il Serpentese. Poteva ancora parlarlo? Il mostro si innalzò per attaccare. 


“Fermati! Te lo ordino!” sibilò al serpente, mentre questi si avvicinava a lui. Il serpente si fermò, incerto. Harry agì. Gli saltò sopra e gli afferrò il collo. Mise il braccio umano attorno alla testa della creatura. Non avrebbe retto a lungo, ma Harry aveva visto la mano d'argento di Peter sbriciolare un masso. Colpì la cima della testa. Il serpente urlò di rabbia e riuscì a mordere il suo braccio umano con le zanne mortali. Era la stessa sensazione bruciante che Harry ricordava dall'incontro col Basilisco. 'Brutta sfortuna che ti è capitata, Peter!' Insinuò ulteriormente la mano, cavandogli gli occhi e scavando nella testa. La pressione continuava a crescere mentre il dibattersi del serpente diventava incontrollabile. Harry sentì un crack e il cranio si ruppe. Strappò via carne ed ossa mentre il serpente si afflosciava all'improvviso. 


Lasciò cadere il serpente morto e guardò il volto adirato di Voldemort. Questi continuò in Serpentese. “Ti trasformi come Peter e hai la sua mano, ma parli Serpentese. Chi sei?”


“Sei stato tu ad iniziare per primo, Tom. Ci hai provato con me al Ministero. Immaginavo che contraccambiare fosse carino.”


“Potter! Ci siamo dati alla possessione, eh? Il tuo grande capo non sarà compiaciuto.” Voldemort era evidentemente scioccato da quello sviluppo. 


“La sua approvazione non è in cima alla mia lista degli obiettivi, in questo momento. Non lo è da un po'. Ero più concentrato sul risultato finale di ucciderti.”


“Padrone! Sei lì? Iniziate a rimuovere i detriti, stupidi!” Harry riconobbe la voce di Piton. 


“Bè, sembra che il mio tempo qui sia finito, Riddle. Dovrei andarmene prima che arrivino i tuoi lacchè. Mi spiace per il casino qui e altrove.” disse Harry cripticamente. 


“Severus! Va tutto bene. Ripulirò i detriti tra un momento. C'è qualcosa di più importante ora. Va a controllare i prigionieri. Porta tutti con te.” I suoni dall'altro lato della pila di detriti sparirono. 


“Perché l'hai fatto?”


“Sono curioso riguardo la tua persona, Harry. In ogni altra occasione cerchiamo di ucciderci l'un l'altro. Io non posso uccidere te. Tu non puoi uccidere me. Ci troviamo nella più insolita delle situazioni e, dato che siamo destinati ad essere nemici mortali, ho pensato che potremmo parlare. Sembri abbastanza pieno di risorse. Hai distrutto alcuni dei libri più pregevoli di Lucius e molto del lavoro di Severus.”


“Piton ha bisogno di qualcosa da fare e Malfoy, be', diciamo solo che non perderà la testa per un po' di libri.”


“Interessante scelta di parole, signor Potter. Ne deduco di avere un Mangiamorte in meno.”


“Forse un po' di più, il mio informatore mi aveva detto che stanotte sarebbe stata una buona notte per attaccare.” mentì Harry, ma mettergli la pulce nell'orecchio era quasi tutto quello che poteva fare. 'Male non fa. Be', in realtà potrebbe far male ad alcuni dei suoi seguaci se va su tutte le furie.'


Voldemort non aveva abbassato la bacchetta. “Abbiamo qualche minuto, sediamoci.”


Harry si sedette al tavolo. Poteva vedere Piton e sei altri Mangiamorte dirigersi verso l'area delle celle. Il tavolo era impressionante, molto più impressionante della mappa. Harry poteva sentire Peter riempirsi d'orgoglio mentre guardava il tavolo magico. Non avendo niente di meglio da fare, frugò tra i ricordi di Codaliscia per cercare qualcosa di utile. Una cosa lo colpì immediatamente come importante. 


Il quartier generale dell'esercito del Signore Oscuro è ubicato al numero 7 di Coventry Lane, Great Hangleton. 


L'ironia fece ridere Harry. Peter era il Custode Segreto di Voldemort! Non si poteva certo dire che Peter avesse un record superbo per quel compito. Infatti era zero a uno. Chi era ad aver detto: 'Quelli che non imparano dalla storia sono destinati a ripeterla'? Harry si chiese se Peter avesse capito che lui aveva acquisito quell'informazione. 


“Qualcosa di divertente, Harry?” disse Voldemort, notando l'espressione su volto di Peter. Provò la Legilimanzia, produsse un effetto simile a quello di leggere un libro da lontano e non essere in grado di distinguere le parole. 


“Questa intera scena mi è apparsa ridicola. Mi stavo chiedendo se mi avresti offerto una tazza di tè o qualcosa del genere.” Harry mentì ancora e cercò qualcos'altro che avrebbe potuto essere utile. Si concentrò sull'ubicazione delle tre 'case sicure' che non erano sotto l'Incanto Fidelius. Potevano essere fornite a Scrimgeour. Almeno non era stato un completo fallimento, dopo tutto. 


“Concordo. C'è una certa ironia in questa situazione, non è vero? Quindi, cos'è esattamente che ha spinto quest'azione avventata da parte tua?”


“Il nome Luna Lovegood ti dice qualcosa? E Katie Bell, Lee Jordan e George Weasley? Potrei andare avanti, ma perché seccarti...”


“Infatti, l'ira dei giusti. La tua disponibilità a scavare nell'oscurità fa sì che io mi chieda se tu non stia semplicemente eliminandomi come competitore. Per quanto riguarda gli altri, non mi scuso, quelli che sfoderano le bacchette contro di me hanno le proprie vite nelle loro mani. Forse dovrei dire mano? La situazione della signorina Lovegood è il risultato delle azioni di Lucius. Era stato punito, ma tu hai optato per una soluzione un po' più permanente.” rimarcò Voldemort, indicando casualmente verso la mano esibita sul caminetto. Harry riconobbe la bacchetta, montata nella mano come un trofeo. “Come sta la ragazza, comunque?”


“Reparto per danni da incantesimi a lungo termine - non sanno se e quando si riprenderà.”


“Peccato. Mi accerterò che venga curata bene, una volta che avrò preso il potere. Come sta la tua futura moglie? Ho saputo che il suo piede è stato maciullato.”


“Come se ti importasse. Sta bene. Abbiamo finito con le chiacchiere, Tom? Penso che sia ora di andare.” disse Harry, con una punta di rancore nella voce. Il veleno continuava a circolare nel suo sistema. Con un po' di fortuna, anche Codaliscia sarebbe morto. Harry decise di continuare a comportarsi come il moccioso che Severus aveva sempre descritto e si lasciò lusingare. “Come te la passi tu, a proposito? Tutta quest'attività non può essere un bene per le tue ferite recenti. Sorprendente che tu possa essere battuto così brutalmente da Hagrid e che pochi giorni dopo succeda questo. I tuoi servi potrebbero svegliarsi e capire che il Grande e Potente Oz è soltanto un uomo dietro un sipario?”


“Hai sviluppato un'intelletto acuto, Harry, dall'ultima volta che abbiamo parlato. Sono impressionato. Speravi davvero di approfittare di tutta quella storia idiota del 'salto dell'anno'?” 


“Divertente questa, venendo da una cosa come te, che ha una fissazione con il numero sette. Secondo il fantasma di Percy, hai un'insana ossessione per i numeri. Io non ho abboccato a questa storia della profezia, ma Silente sì. Io sono più interessato a ucciderti e a farmi una lunga vacanza. Se questa roba dell'Anno dei Quattro mi aiuterà a sconfiggerti, che così sia. Se no, posso aspettare fino alla fine del mio settimo anno.” Harry immaginò di dover rinforzare la falsa profezia, perché non c'era altro da guadagnare, al momento. 


“Affermazioni spavalde, Harry. Sembri fiducioso, ma non ci arriverai mai più così vicino.” Harry continuò a fissare la mappa cercando di memorizzare dettagli da confrontare con la grezza mappa che aveva già. 


“L'unica ragione per cui sei ancora vivo è che ho messo la bacchetta nella mano sbagliata. Pensaci, quando cerchi di dormire. Devi guardarti le spalle. Io non ho problemi a piantarci qualcosa dentro. Sei certo, Severus è davvero il tuo uomo? Anche Silente la pensava così.”


“Severus è abbastanza leale.”


“Certo. É riuscito a prendere in giro Silente, vero? Non c'è modo che potrebbe riuscire a prendere in giro te...”


“Impressionante uso di doppi sensi e insinuazioni, signor Potter. Potresti avere davvero un futuro in politica, certo, se ce lo avessi un futuro… Harry, affronta il fatto che sei l'equivalente magico di uno scarafaggio. L'universo non mi ha ancora permesso di schiacciarti, ma la tua ora sta arrivando. Silente e le sue profezie non ti salveranno. Nella mia vita, io ho dimenticato più di quanto tu avrai mai la possibilità di imparare. Puoi anche allenarti con gli auror per decenni, ma fallirai ugualmente.”


Harry rispose schiantando il pugno incantato sul tavolo. Aveva ragione sulla magia della mappa, poiché questa sbiadì a macchie. Quello che ancora sentiva di Peter si trasformò in rabbia per l'atto vandalico. Harry barcollò e guardò male Voldemort. 


“Ti manca il sapore del sangue di unicorno? Eri abituato a contare su quello per sostenere il tuo debole spirito. Te lo ricordi? Quale patto con l'oscurità ti risparmierà la vita questa volta, Tom? Il grande e potente Voldemort comunque ridotto a possedere animali per restare in vita e hai la faccia tosta di chiamare me scarafaggio! Quale antica magia ti lascerai sfuggire questa volta? A quale arrogante errore attribuirai i tuoi fallimenti la prossima volta?” Harry iniziò a tossire e spruzzò un po' di saliva, mentre sentiva scemare la propria energia. “Oh cielo, ho dimenticato di menzionare che il tuo animaletto morto è riuscito a mordere il ratto. Che sfortuna che l'armadietto delle pozioni sia distrutto. Ciao, Tom, ti rivedrò presto.” disse Harry, rilasciando la presa sull'Animagus morente, permettendo al corpo di crollare sul tavolo. 


Voldemort vide un lampo di magia e seppe che qualunque debito di vita Peter avesse avuto con il ragazzo era stato dissolto. Pescò tra i suoi abiti l'ampolla di antidoto che portava sempre con sé e lo forzò nella bocca aperta e schiumante di Peter. Girando il servo a faccia in su, gli versò il liquido in gola. “Manda giù se vuoi vivere, Peter! Devi vivere, se vuoi prenderti la vendetta contro il ragazzo.”


Guardò Peter agitarsi per diversi minuti prima di smettere. C'era un debole alzarsi e abbassarsi del petto dell'uomo. Minus sarebbe vissuto e qualunque debito Voldemort avesse con lui era stato ripagato. Ancora una volta, non era in debito con nessuno - un uomo libero. La sua bacchetta fece svanire la montagna di detriti che bloccava l'entrata. Un secondo gesto di bacchetta evocò dei supporti per evitare il crollo del soffitto. 


“Milord, i prigionieri sono spariti. Lucius e la guardia sono morti.” disse Severus, guardando col suo solito sdegno i segni di bruciature e i detriti lì dove una volta c'era un fornito armadietto di pozioni. 


“Sì, lo sospettavo. Fai portare Peter in infermeria da uno degli altri. Cosa pensi del piano della signorina Beacourt?”


“Può funzionare.”


“Allora mettilo in azione, Severus. Il ragazzo deve morire.”


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“Non credo che ci sia alcun bisogno di punire Hannah o Chelsea per questa storia. Me ne occuperò a livello familiare.” disse con fermezza Peter Abbott. 


La professoressa McGranitt intervenne, “Non ti sembra strano che la signorina Weasley abbia improvvisamente richiesto lezioni private con una giovane strega che è stata sentita chiamarla, e cito, 'una sporca puttana puzzolente' nemmeno due giorni fa? Ho assistito personalmente allo scambio e l'ho ripresa. Inoltre, l'ha richiesto proprio la sera del funerale di uno dei suoi fratelli.”


“Le azioni di mia figlia non sono in dubbio, qui. Cosa faremo riguardo a Potter?”


“Non in dubbio? Ha usato la Legilimanzia su un'altra persona e l'ha costretta a rompere il suo Voto Infrangibile!”


“E Potter le ha fatto fare quel Voto. Cos'altro potrebbe aver fatto dietro una porta chiusa con una ragazza che poteva controllare?”


Silente era grato del fatto che né Arthur né Molly fossero presenti al momento, poiché probabilmente questo sarebbe stato l'inizio di una faida di sangue Weasley-Abbott. Minerva sembrava sul punto di dichiararne una per proprio conto. 


“Basta così!” disse Silente, facendo fermare tutti. “Quando vi ho aiutato a trovare un istruttore competente di Occlumanzia e Legilimanzia disponibile per l'istruzione di vostra figlia, ho chiesto una promessa che questa non venisse usata qui a scuola. Non credo che la signorina Weasley abbia chiesto una simile lezione. Forse se vostra figlia volesse mettere il ricordo della richiesta della signorina Weasley nel Pensatoio, questo potrebbe fare davvero molto per porre fine alla discussione.”


“Chelsea?” Peter guardò sua figlia e, con suo grande imbarazzo, lei scosse la testa a dire no. 


“Capisco. Forse dovremmo discutere una punizione adatta?”


Peter Abbott era un uomo ostinatamente leale. Si era unito all'Ordine per proteggere la sua famiglia dopo la morte di Amelia. “Penserò io alla disciplina di mia figlia.”


“In queste circostanze, non sono certo che sia possibile, Peter. A seconda delle condizioni della signorina Weasley e se Molly ed Arthur chiederanno o no un processo, questo potrebbe portare a tutti gli effetti a un procedimento penale.”


L'espressione di Peter si indurì momentaneamente. Sua moglie annaspò in cerca d'aria e Chelsea sembrò scioccata. “Non penso ci sia bisogno di arrivare a tal punto, Preside. Una completa rivelazione delle circostanze che hanno portato tutto ciò ad accadere potrebbe influire negativamente sulla mia famiglia, sulla signorina Weasley - per aver usato una pozione d'amore - e ancora di più sul signor Potter - per aver usato magia oscura altamente illegale. Il suo stato attuale con il Ministro potrà alleggerire la cosa, ma sarebbe comunque dannosa. E oltre a tutto ciò, obbligherebbe me a ritirare il mio supporto per lei e a ritornare in uno stato neutrale. Penso che la cosa migliore sia continuare a tenere questa serie di sfortunati eventi entro queste mura. Insieme possiamo accordarci su una punizione adeguata per le ragazze, per il loro comportamento inappropriato.”


Albus pensò per un momento, “Giochi un gioco pericoloso, Peter. Divulgare la notizia sarebbe la certezza di una condanna di prigionia per Chelsea e forse anche per Hannah. Sei piuttosto fortunata signorina Abbott, il bene più grande di tutta questa storia è tenerla lontana dall'occhio pubblico. Ti sarà permesso di continuare la tua educazione qui e convincerò Arthur e Molly a non sporgere denuncia. Sono in parte da biasimare per questo, non avendoti richiesto un Voto Infrangibile di non usare le tue capacità su coloro per i quali non avevi avuto il permesso. Chiederò un contratto magico vincolante, se desideri continuare qui a Hogwarts. Inoltre, non ti sarà permesso di partecipare a qualunque attività extracurricolare senza la mia precisa approvazione. Ad Hannah sarà tolto il suo distintivo di Prefetto e sarà sottoposta a restrizioni simili per le sue attività extracurricolari.”


Ci fu un breve silenzio sorpreso dopo lo scambio. Chelsea era calma. Minerva era un'immagine di rabbia a stento controllata. Venne spezzato da un piccolo gufo fulvo che volò dalla finestra e atterrò sulla scrivania di Silente. Silente lesse la nota mentre il gufo volava via. “Fanny, amica mia. Vai ai tre Manici di Scopa e porta immediatamente qui Krum e le tre persone con lui. Per il peggio o per il meglio, il signor Potter ha già dato inizio al suo piano.”


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Harry aprì gli occhi e si alzò dal cuscino sul quale giaceva. Aveva fallito il suo obiettivo di uccidere Riddle. Con un po' di fortuna, il resto rendeva comunque valido lo sforzo.


“Harry! Sei tornato. Devi togliere il sigillo alla porta. Il signor Lupin è qui fuori da un quarto d'ora, cercando di entrare! Ginny è in infermeria. Devi liberarla dal suo Voto Infrangibile!”


Harry si alzò traballante in piedi e tolse il sigillo alla porta. Lupin entrò e guardò Harry. “Hai avuto successo?”


“No, non completamente. Ti dirò per strada.”


“Capisco. Sono scioccato che si sia arrivati a questo, ma so che hai fatto ciò che pensavi dovesse essere fatto. Vieni, dobbiamo andare da Ginny Weasley.”


“Cos'è successo?”


“Ha rotto il suo Voto Infrangibile con le giovani Abbott. É con Poppy in questo momento, ma è già stata ferita dal contraccolpo.”


Harry poté soltanto lanciare a Susan un'occhiata di esasperazione, che lei ricambiò. “Ho detto loro di lasciar perdere, Harry. Le avevo avvertite.”


Harry e Remus andarono avanti, mentre Susan camminava ancora con l'aiuto di un bastone. Appena entrarono nell'infermeria Harry disse a voce alta, “Io, Harry James Potter, sciolgo Ginevra Molly Weasley dal Voto Infrangibile che mi ha fatto!” Ci fu un debole lampo di luce che circondò il letto di Ginny e il suo agitarsi cessò mentre cadeva in uno stato di quiete. Madama Chips si mosse dalla sedia vicino ad Hannah Abbott per iniziare a controllare la dormiente Weasley. Lupin chiese dove fosse Silente e se ne andò per andare a cercarlo. 


Molly Weasley entrò di corsa dalla sala d'aspetto. “Harry Potter! Ti spiegherai questa volta!”


“Come ha rotto il suo Voto?”


“Una delle due ragazze ha usato la Legilimanzia su di lei. Cosa, per Dio, ti ha fatto decidere di coinvolgere mia figlia nei tuoi piani?”


Harry voltò le spalle alla rabbia di Molly Weasley e si concentrò su Hannah Abbott. “Ti ho avvertito di starne fuori, Hannah. Susan ti ha avvertito di starne fuori, ma hai dovuto continuare a impicciarti, vero? Sto cercando di combattere una guerra e fermare un pazzo e devo avere a che fare anche con questa merda! Cosa hai da dire a tua discolpa, Abbott?”


“Signor Potter! Si calmi immediatamente! La signorina Abbott è ricoverata per un episodio emozionale traumatico! Non le permetterò di disturbarla ulteriormente.”


Harry ignorò entrambe le donne, mentre camminava verso il letto di Hannah. “Harry, non avevamo capito... Pensavamo... Mi dispiace...” Hannah cercò di pregarlo con voce stridula


“Quindi ti piace rovistare nella mente delle persone, vero? Ginny non aveva nessun difesa. Vediamo quanto piace a te. Legilimens!”


Harry strappò i suoi strati esterni, non preoccupandosi di rallentare davanti ai ricordi con i quali lei stava cercando di bombardarlo. Il suo scudo interno aveva solo cominciato a prendere forma, quando lui impattò su di esso, spezzandolo, come il proverbiale elefante nella cristalleria. La costrinse a rivivere umiliazione e paura. Vide Chelsea e il suo agguato a Ginny. Harry cominciò a frustare i suoi ricordi più imbarazzanti e umilianti che vorticavano nella sua mente. Non si preoccupò nemmeno di guardare i ricordi, mentre nutriva il ciclone di vergogna e dolore. 


“Tenbrarum!” Harry sentì la voce di Susan e all'improvviso venne accecato, rompendo il contatto visivo e la connessione della Legilimanzia. “Harry! Cosa diavolo stai facendo? Non ha la bacchetta ed è in un letto d'ospedale! Devi calmarti!”


“Le stavo insegnando la lezione di non irrompere nella mente di qualcuno per qualcosa di così stupido. Finite Incantatem.” Harry cancellò la maledizione accecante. Madama Chips aveva la bacchetta puntata contro di lui e Molly lo guardava terrorizzata. Susan aveva il volto rosso di rabbia. Altri stavano arrivando nella stanza, mentre la sua vista tornava lentamente a fuoco. 


La porta dell'infermeria si aprì e un gruppo di persone entrò correndo nella stanza. Videro Harry Potter che sovrastava la singhiozzante forma di Hannah Abbot, bacchetta alla mano. La bacchetta di Peter Abbott uscì fuori immediatamente. “Allontanati da mia figlia, piccolo bastardo! Pello Hostis!” L'incantesimo di Esilio catturò Harry e lo trascinò fuori dalla finestra, rompendo il vetro dietro di lui e tagliandogli la pelle. Con circa quattro piani da cadere, fece l'unica cosa alla quale poté pensare. 


Le urla nella stanza erano iniziate immediatamente. Susan corse verso la finestra, gridando: “Accio Harry! Accio Harry! No! No! Accio Harry!” 


Lupin afferrò la bacchetta di Peter Abbott dalla mano del mago scioccato e gliela puntò proprio in mezzo al volto. Il colpo lo mandò a schiantarsi sul pavimento. Silente e il resto entrarono nella mischia. 


“Dov'è il signor Potter?”


“É stato gettato fuori dalla finestra da lui!” Remus trattenne la bacchetta del signor Abbott ferma sulla tempia dell'uomo. “Se è morto, ti uccido.”


“Peter!”


“Non riesco a vederlo. É troppo buio.” urlò Susan, accendendo la bacchetta e controllando l'oscurità sottostante. Ci fu un silenzio teso per più di un minuto. La signora Abbott corse al fianco di suo marito, mentre lui alzava lo sguardo sul lupo mannaro che lo minacciava. 


“Quel piccolo bastardo stava attaccando Hannah. Non pensavo lucidamente. É successo e basta. É stato un incidente.” disse Peter, ribelle. 


Nel ruggito di grida e confusione, era stato facile perdere di vista l'attivazione del camino. Un irato Harry Potter ne uscì, ferito e sanguinante dal braccio e dalla fronte. La Passaporta d'emergenza era stretta nella sua mano, dopo aver fatto un breve viaggio a casa sua e essersi diretto di nuovo lì, attraverso il camino. “Gettare una persona fuori da una finestra non capita 'accidentalmente', signor Abbott. Dagli la sua bacchetta, Remus. Lui ha avuto la sua occasione, ora è il mio turno. Alzati, Abbott, e affrontami da uomo.”













Note dell'Autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)


Grazie per tutte i commenti su Darklordpotter e per tutte le vostre recensioni. Sebbene alcuni di voi mi abbiano maledetto per il finale incerto dello scorso capitolo. Spero di potervi sentire ancora dato che, come potete vedere, la storia non è ancora finita.




Note dell'Autore sul forum:

(Queste note sono state scritte da jbern e postate sul forum apposito per TFTCD; tradotte da Luc_y)


Prima cosa, un paio di risposte a dei precedenti post. Nelle mie storie un Mago Tiratore è un freelance, un cacciatore di taglie, se preferite. Possono essere qualcosa di semplice come una bacchetta sotto stipendio/mercenari o bodyguard (come Kwan o Collins nella mia altra storia). Gli auror sono auror, impiegati ministeriali per il mantenimento dell'ordine e per catturare maghi oscuri. Qualcuno come Arthur Weasley potrebbe essere come un'impiegato governativo simile a un agente del Dipartimento del Tesoro negli USA. Ha un limitato raggio d'autorità, pertinente al mal utilizzo di artefatti babbani. Un po' come i corsari in alto mare ai tempi delle Colonie, un Mago Tiratore deve acquisire una lettera di Marquez/licenza dal Ministero, per poter esercitare 'legalmente' nella propria nazione o nelle nazioni con cui la sua ha degli accordi. Gli è concesso di indossare un'armatura e di portare una bacchetta di riserva. I Maghi Tiratori possono anche operare come assassini o spie per i Ministeri o 'sottobanco' per alcuni privati cittadini, che vogliono fare qualcosa che non vogliono sia ricondotta a loro. Silente ha menzionato che Lucius Malfoy aveva assunto due Maghi Tiratori per localizzare e uccidere Harry durante la sua infanzia. In questa particolare storia, Caramell ha fatto uccidere qualcuno da un Mago Tiratore e ha creato delle prove incriminanti per incastrare quella donna che Voldemort ha 'salvato' da Azkaban nel capitolo 10. Ne saprete di più in un altro capitolo...


I Maghi Tiratori hanno diversi gradi di abilità. Ci sono combattenti d'elite, come Kwan e Collins. Alcuni sono semplici mercenari idioti, che usano le proprie bacchette per tirare su qualche galeone. Nel capitolo 11 Voldemort ha menzionato uno scontro particolarmente insidioso che ha avuto in passato con un Mago Tiratore Metamorfomagus a Calcutta. Spero che questo spieghi la mia posizione sulla questione.


Scena 1 - Be', la maggior parte di voi l'hanno già vista arrivare, quindi non dirò molto altro al riguardo. Spero vi sia piaciuta l'interazione tra Silente e Poppy, mentre spelano gli strati di bugie che circondano la verità. Si potrebbe pensare che si sono esercitati in questo genere di cose. L'estensione delle ferite di Ginny saranno esposte nel capitolo 24.


Scena 2 - Allora, qualcuno se l'aspettava? La mano di Peter non può gettare incantesimi contro Voldemort e il debito di vita di Voldemort gli impedisce di uccidere Peter. Questo porta a un duello piuttosto inusuale e alla conversazione che seguono. Mi piaceva l'ironia di Peter che era il Custode Segreto. Un rapido inchino a tutti i piromani su questa piattaforma con la battuta: 'Il Fuoco Lo Fa Sempre Meglio'. Un altro pizzico di humor è che il repertorio di Voldemort sugli incantesimi incapacitanti è orribilmente inadeguato. Harry cerca di usare la sua capacità d'apprendimento tramite l'esperienza, cercando di saltare la sua stessa trasformazione animagus (nessun giaguaro in questa storia - è qualcosa di diverso) e in fine, danneggia l'adorato tavolo mappa di Peter. Se Voldemort qui sembra un po' troppo sulla difensiva, è perché è scioccato. Potter lo ha preso in contropiede e solo il fatto di aver incantato la mano di Peter per impedirgli di fargli del male lo ha salvato dal farsi scavare un buco nel petto da parte a parte, come era stato promesso. Per quelli di voi che si domandano chi sia Miss Beaucourt, è la Mangiamorte che Voldy ha spedito alla Gringott a guardar morire Flint, qualche capitolo fa.


Scena 3 - Peter Abbott inizialmente era un po' troppo bidimensionale. ChuckDaTruck e Nukular Winter hanno davvero contribuito a renderlo un po' più realistico e un po' meno stupidamente convinto che le sue figlie non potrebbero mai fare nulla di male. So che la maggior parte di voi stava inneggiando a delle punizioni estreme, ma alla fine, come poteva finire in qualsiasi altro modo? Se si fosse giunti al Ministero, Chelsea senza dubbio e Hannah molto probabilmente sarebbero finite in prigione. Detto questo, l'intera brutta questione sarebbe venuta a galla, dato che Peter Abbott non sembra il tipo d'uomo che sacrificherebbe le proprie figlie per la causa. Quindi stipula un accordo.


Scena 4 - Harry è tornato e è arrabbiato. Non è riuscito a finire Riddle. Ha fatto qualche danno, sì, ma non ha concluso l'affare. Tira fuori un po' della sua rabbia grezza e la indirizza verso il primo bersaglio disponibile - Hannah. Susan lo ferma, ma a che costo? Harry sarà abbastanza ragionevole e realizzerà che stava oltrepassando la linea andando ad attaccare Hannah a quel modo? O vedrà le azioni di Susan come l'ennesima persona che gli si scaglia contro? Fino ad ora, lei le ha dato solo supporto incondizionato. Soprattutto ultimamente... ma ancora, Harry non fa nemmeno in tempo a giungere a patti con la propria testa e a farsi tornare la vista che Peter lo vede a torreggiare su Hannah, bacchetta alla mano, e prende una decisione affrettata. Potete vedere che Harry è diventato più preparato; si porta dietro una passaporta. La paranoia è una cosa meravigliosa! (Non ditelo a nessuno che ve l'ho detto). Scherzo spesso sul fatto che potrei finire la storia con Harry che viene buttato fuori dalla finestra e cade, ma la mia squadra di revisione mi ha avvertito che il cliffhanger non sarebbe stato abbastanza forte e che i lettori affilerebbero i loro oggetti acuminati, se cominciassi a farlo troppo spesso.



Jim



Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)


1) Voldemort usa volutamente un'espressione tecnica-economica, probabilmente per rifarsi al nuovo tipo di linguaggio utilizzato da Minus da quando ha iniziato a seguire le dritte su quei libri di autostima. Il significato economico penso sia piuttosto complesso e fuori dalle mie possibilità di spiegarvelo, ma dall'espressione stessa si capisce che si intende che Peter stia cercando di prendere il comando sbaragliando il precedente comandante.


2) è un'espressione cara a jbern, già usata nelle altre sue fanfiction. Potrebbe tradursi anche come: il fuoco rende tutto migliore.




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Capitolo 24
*** Lealtà divise ***


tftcd24.html


To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y








Disclaimer - Harry Potter appartiene a qualcun altro. Questa è una fan fiction. 


Riconoscimenti - Tutti i soliti IP82, ChuckDaTruck, Sirius009 e Nonjon hanno aiutato a rendere questo capitolo quello che è. Betaggio di FairyQilan. Sebbene questo capitolo sia stato postato prima. 



Capitolo 24 - Lealtà divise


“Forza, Abbott. Volevi uccidermi un minuto fa. Ti sto dando la possibilità che tu non hai dato a me un secondo fa. Forza, Remus. Ridagli la bacchetta. Non gli farò male - non tanto.”


Tutti nella stanza alzarono lo sguardo sull'espressione fredda del volto di Harry Potter. I suoi luminosi occhi verdi erano sottili fessure di rabbia. Un rivolo di sangue correva giù dalla sua guancia, tagliata dai vetri della finestra attraverso la quale era stato gettato un momento prima. Diverse abrasioni e altri tagli minori gli decoravano le braccia. 


“Non penso che dovrei ridargli la bacchetta, Harry.” Remus Lupin disse ogni parola molto lentamente. “Dobbiamo fare un passo indietro e calmarci.”


“Infatti, signor Potter. Harry, per favore, abbassa la bacchetta. Peter ha avuto poco giudizio. Aveva l'impressione che stessi minacciando sua figlia maggiore.” intervenne la voce ancora roca di Albus Silente. 


Harry ignorò entrambi. “Cosa ti fa pensare di poter riuscire dove Voldemort ha fallito? Ho detto alle tue figlie di rimanere fuori dai miei affari, ma non potevano proprio esaudire una semplice richiesta, vero? Sono là fuori a cercare di fermare Voldemort e porre fine a questa guerra. Il modo in cui mi trattano i miei così detti 'alleati' mi fa chiedere perché mi stia scomodando tanto. Ho ucciso due uomini stanotte - se si può chiamare Lucius Malfoy un uomo. Ho combattuto di nuovo Voldemort stanotte. Guarda Silente. Quello è ciò che succede quando provi ad affrontarlo in uno scontro faccia a faccia. Ma perché mi sto giustificando con te? Sono tornato solo per scoprire che Ginny era in agonia perché le tue figlie non sono capaci di farsi i fatti propri. Irrompere nella sua mente per qualcosa di così stupido! Pensare che stessi tradendo Susan! Ho a malapena il tempo per lei nella mia vita! Non voglio sottoporre nemmeno lei alla mia vita - figurarsi qualcun altro!”


“Cosa hai fatto a mia figlia?” disse Peter Abbott con falsa spavalderia, cercando di guidare la conversazione in una direzione diversa. La bacchetta di Potter non era puntata direttamente su di lui al momento, ma questo poteva cambiare molto facilmente.


“La stessa cosa che loro hanno fatto a Ginny. Le ho mostrato com'è quando qualcuno irrompe nella tua mente. Hannah almeno aveva i mezzi per difendersi. Apparentemente, ho preso la sorella sbagliata. Hannah ha soltanto rubato la bacchetta di Ginny e l'ha impastoiata mentre Chelsea stuprava la sua mente. Ovviamente, un'evidente reazione eccessiva alle situazioni è caratteristica della famiglia. Potevi schiantarmi o impastoiarmi. Invece mi ha gettato fuori dalla finestra. Dammi una ragione per non portare a tre il numero di uomini che ho ucciso questa notte.”


“Harry!” intervenne lo stridulo acuto di Molly Weasley. Altri vi si unirono con urla di stupore e sorpresa davanti al fatto che Harry avesse ucciso qualcuno. 


“Signor Potter!” urlò la sua Capo Casa. 


“Basta!” gracchiò Silente, cercando di recuperare il controllo della situazione, mentre cercava di analizzare l'affermazione di Harry. 


Harry si girò intorno, a guardare il gruppo di maghi e streghe che lo circondava. “No! Basta è quando lo dico io! Chi di voi è quasi morto stanotte? Chi di voi ha combattuto Voldemort stanotte? La maggior parte di voi non riesce nemmeno a dire il suo falso nome senza tremare di paura!”


Silente iniziò a parlare, ma la voce forte di Susan superò le altre, mentre lei zoppicava verso Harry e gli posava una mano sulla spalla. “Harry, poni fine a tutto questo ora! Ci sono stati abbastanza scontri, rabbia e magia oscura! Tu non vuoi duellare con il signor Abbott.”


“Chi dice che voglio duellare con lui? Voglio solo mostrargli com'è essere esiliati fuori da una finestra per quattro piani.”


“Harry, per favore, calmati. Abbiamo altre questioni di cui discutere. Non c'è bisogno...” iniziò il Preside. 


“Me ne occuperò io, se non le dispiace.” disse Susan, interrompendo freddamente Silente. Tornò a guardare verso Harry, esasperata. “Se tu e il signor Abbott duellerete, dovrebbero scrostare pezzi di lui dalle pareti. Tu lo distruggeresti, il che è esattamente il motivo per cui non duellerai con lui. Non devi combattere tutti, Harry. Non tutti i secondi sono una situazione di vita o di morte. La violenza non può risolvere tutto!”


“Divertente, senza Passaporta io mi sarei spiaccicato un minuto fa. Quindi, dovrei semplicemente lasciar perdere? Andarmene? Come se niente fosse successo?”


“Sì! No! Maledizione! Non lo so Harry, ma cosa risolverà? È davvero tuo nemico? É davvero quello che vuoi uccidere? Prenderlo a calci nel sedere, prova che cosa? Che tu sei più forte? La forza non da ragione! Quello che hai appena fatto ad Hannah è più giusto di quello che loro hanno fatto a Ginny? Hai sbagliato! Lei ha sbagliato, ma, dannazione, è la mia migliore amica! Praticamente faccio parte della sua famiglia! Se Hermione facesse qualcosa del genere, tu guarderesti dall'altra parte mentre io divento una furia? Vai via di qui ora! Torna a casa tua e calmati!”


“Casa mia, eh? Quindi stai scegliendo loro invece che me?” La rabbia di Harry giunse ad un nuovo livello. 


“No, idiota! Non hai capito una parola di quello che ho detto? Non essere così di coccio!”


“Devo esserlo, perché penso che tu sia stata perfettamente chiara.” disse Harry, scansandosi la sua mano dalla spalla. “Bene, andrò a casa, a meno che tu non voglia maledirmi ancora, Susan. Peter non è stato l'unico a maledirmi questa sera, non è vero? Se non fossi stato accecato da te, quell'Incantesimo di Esilio non mi sarebbe mai passato neppure vicino. Puoi stare qui con la tua famiglia. Non ho bisogno di te. Non ho bisogno di nessuno di voi.” La voce di Harry sputò fuori il suo nome con un rancore normalmente riservato a Piton o a Malfoy. Ritornò diritto verso il camino e sparì. 


Susan rimase lì col volto cinereo e lacrime di rabbia negli occhi, a fissare le fiamme guizzanti. Si voltò lentamente e guardò tutte le facce silenziose nell'infermeria, la maggior parte delle quali la guardarono di rimando, piene di vergogna. 


Peter Abbott si portò vicino a lei e posò una mano gentile sulla sua spalla. “Susan, dovresti ripensare alla tua relazione con lui.”


Aveva a malapena finito la frase quando il bastone di lei si schiantò nel suo stomaco, facendolo piegare in due. “Come osi! Ti ho appena salvato la vita e hai la faccia tosta di dire questo! Ti avrebbe ucciso! Avevo la situazione sotto controllo e poi sei venuto qui e l'hai quasi ucciso. Harry pensa che io l'abbia tradito, fermandolo. Prova a fargli ancora del male e non dovrai più preoccuparti di quello che ti farà lui. Dovrai preoccuparti di me!”


Un completo silenzio seguì il suo sfogo, mentre lei usava il bastone per muoversi piano verso la porta. Sostenendosi con una mano al muro di pietra di fianco all'entrata, si girò di nuovo verso la folla. Quando parlò la sua voce era traboccante di rabbia a malapena repressa, “Sta cercando così intensamente di salvarvi tutti. Quanti ragazzi di sedici anni sono disposti a diventare assassini per delle persone che a malapena conoscono? Sto cercando di salvarlo da se stesso. Non rendete il mio lavoro più difficile di quanto già non sia.”


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Harry barcollò fuori dal camino e si ricompose. Sturgis Podmore entrò dal salone. “Harry, stai bene? Sanguini. Cos'è successo?”


“Maledetti, fottuti idioti! Tutti loro!” urlò Harry e iniziò a lanciare alcuni incantesimi minori di primo soccorso sul suo braccio. Sturgis si offrì di prendersi cura della ferita sul suo volto, mentre lui si schiariva la testa. Se avesse dovuto scegliere tra maledire Peter Abbott o Severus Piton, in quel momento sarebbe stata una dura scelta. Voleva distruggere qualcosa o qualcuno. Non c'era nulla di immediatamente disponibile e distruggere la sua stessa proprietà non sembrava divertente. Tuttavia, Harry ebbe un'idea migliore. 


“Vuoi parlarne? Se non vuoi, va bene. Potremmo anche vedere chi beve di più...”


“No. Grazie per l'offerta, però. Reggo poco, quando si tratta di alcool.” Harry scosse la testa. “Ho bisogno di chiamare il Ministro. Ho qualche informazione per lui.” Harry intendeva proprio mettere un prezzo alle sue informazioni. Avrebbe distrutto qualcosa, quella notte. 


“L'hai fatto sapere a Silente?”


“Non ne ho avuto la possibilità. L'Ordine è così a corto di combattenti che non sarebbe in grado di fare nulla al riguardo. Inoltre, per stanotte ne ho avuto abbastanza dell'Ordine, più di quanto il mio stomaco possa sopportare - compagnia attuale esclusa.” Ad Harry piaceva Sturgis. Il Ministro stava facendo pressioni per il suo perdono. Rufus aveva promesso che la cosa sarebbe stata ultimata entro una settimana. L'animagus criceto non vedeva l'ora di riunirsi con la propria famiglia in Svizzera, dopo il perdono. Fino ad allora aveva tenuto compagnia ad Harry, dandogli dei consigli di Trasfigurazione e sulla trasformazione Animagus. “Domani ho bisogno del tuo aiuto. Potrei aver trovato il modo di fare alcuni grandi progressi nel diventare Animagus.”


“Harry, non abbiamo nemmeno finito la pozione per verificare se puoi diventarne uno.” disse Sturgis, evocando un pettine temporaneo. “Ecco, spazzolati i capelli. Sembra che ci sia ancora un po' di vetro. Le persone non decidono semplicemente di diventare Animagus in una settimana.”


Harry scosse la testa e spazzolò via un po' di vetro dai capelli. Una parola a Dobby e un momento dopo l'armatura di Harry comparve nella sua confezione. Afferrò un po' di Polvere Volante e sussurrò l'indirizzo privato del Ministro. Per un breve minuto Harry parlò con uno degli Auror assegnati alla scorta di Scrimgeour, prima che il Ministro fosse convocato nella stanza. 


“Harry, solleverò temporaneamente le restrizioni sull'accesso. Appena le fiamme diventano blu puoi venire.”


Un minuto più tardi Harry entrò nel salone di Scrimgeour. Due Auror avevano le bacchette puntate su di lui. “Le mie scuse Harry, precauzioni di sicurezza e tutto. Abbiamo dovuto incrementare il nostro livello di sicurezza, ultimamente. Se volessi essere così gentile da consegnare la tua bacchetta a una delle mie guardie e be', sederti e farci una chiacchierata...”


“Cos'è successo?” disse Harry, porgendo la sua bacchetta all'Auror in attesa e mentre veniva ispezionato per una bacchetta di scorta.


“Problemi di suocere.”


“Eh?”


“Qualcuno ha usato un Imperio sulla mia cara suocera. Scherzavo sempre con Laura, quando ci siamo sposati, sul fatto che sua madre mi avrebbe ucciso se ne avesse avuto la possibilità. Non mi sarei mai sognato che potesse succedere davvero. Cosa può fare il Ministero per te questa sera, Lord Potter?” Rufus lasciò casualmente cadere la questione dell'attentato alla sua vita e fece cenno agli Auror. 


“Ho avuto alcune informazioni che ho bisogno di condividere; il luogo di tre case sicure di Riddle. Sono piuttosto affidabili.”


“Potrei chiedere come hai ottenuto l'informazione?”


“La mente di un Mangiamorte - Peter Minus era il Custode Segreto di Riddle. Dovrebbe essere morto ora. Blaise Zabini e Marcia Compton sono stati liberati e sono ad Hogwarts. Ci sono anche Viktor Krum e un'altra strega. Lucius Malfoy è morto. Dovresti essere in grado di usare tutto questo per un po' di buona pubblicità con la stampa.”


“Avevo l'impressione che Silente non fosse in grado di lanciare nessun attacco al momento, dopo l'ultimo.” disse Scrimgeour, chiaramente stupito degli sviluppi. Si permise il lusso di un momento per assaporare come questo poteva essere usato a proprio vantaggio. 


“Non è stato autorizzato da Silente.”


“Non avevo capito che avessi il tuo gruppo personale di seguaci. Potrei essere così sfacciato da chiederti quanti ne hai?” Rufus considerò la cosa come una svolta di eventi persino migliore.


“Li sta vedendo tutti. Ci sono solo io, me stesso e me.” disse Harry, con una punta di disgusto nella voce. 


“Muoversi da soli non è consigliabile, Harry. Tu sei un mago molto potente, ma perfino il più potente si trova di fronte a situazioni troppo difficili. Se ti trovi ancora in una situazione simile, contattami e ti darò l'aiuto di cui hai bisogno. Ora che ti ho fatto una sgridata, ottimo lavoro, accidenti! Dammi le locazioni e avrò delle squadre d'attacco pronte a muoversi entro due ore.”


“Voglio andare anche io.”


“Harry, sembra che tu abbia già fatto abbastanza questa sera. Lascia che qualcun altro si accolli il fardello. I miei Auror dovrebbero essere più che capaci.”


“Chiamalo eccesso di rabbia. Voglio far esplodere qualcosa stanotte. Sarebbe meglio che fosse una casa sicura dei Mangiamorte. Altrimenti, andrò a distruggere un mucchio di roba che possiedo. Questo sembra più pratico.”


“Tuttavia, non penso sia saggio.” disse Scrimgeour svogliatamente. Già sapeva dove tutto questo avrebbe portato. 


“É il mio prezzo per l'informazione. Inoltre, potremmo presentarci lì insieme e aiutare davvero la tua causa.” Harry offrì un ramo d'ulivo. 


“Molto bene, hai deciso un prezzo per il tuo onorario?” chiese Scrimgeour, consapevole che quello avrebbe davvero aiutato enormemente la sua causa.


“Mi spiace. Non capisco.”


Il Ministro scavò nella tasca. “Ho fatto di te un Mago Tiratore. Non lavorano gratis. Avrò bisogno di assoldarti per questo raid. Ho due galeoni, tre falci e uno zellino. Sarà sufficiente?”


Harry sorrise e intascò i soldi. “Signore, ha appena assoldato un Mago Tiratore. Ho già l'armatura con me. Non ti ho ringraziato per questa, vero?”


“No, se hai mandato una nota di ringraziamento non ha ancora raggiunto la mia scrivania, ma ti perdono la gaffe sociale. Sei stato molto impegnato, sembra. Prendo il mio equipaggiamento, bacio mia moglie, andremo al quartier generale e faremo partire questo raid.”


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Susan seppellì la testa nel cuscino. La stanza che aveva condiviso con Harry nella torre di Corvonero sembrava persino più vuota, priva della sua presenza. La sua debole connessione con Harry le aveva permesso di sentire la sua rabbia fuori controllo (1). Pensò che il suo cuore si era fermato, quando lui era stato gettato fuori dalla finestra. Non poté sentirlo per diversi secondi dopo e pensò che fosse morto. Per quei brevi secondi, mentre controllava l'oscurità, si sentì come se avesse perso di nuovo sua madre e sua zia, solo per vederlo poi volare fuori dalla Metropolvere e cercare di uccidere il padre di Hannah. 


Lei l'aveva fermato. Susan dubitava che chiunque altro sarebbe riuscito a farlo tornare sui suoi passi. Sapeva di aver pagato un prezzo per averlo fermato. Lui aveva visto ciò che lei aveva fatto come un tradimento. Questo era certo. Quando si sarebbe calmato, avrebbe parlato con lui. 


“Ho saputo un po' di quello che è successo. Vuoi un po' di compagnia?” La voce di Hermione Granger giunse dalla porta. 


Susan asciugò le lacrime sul cuscino e guardò la ragazza con la quale la maggior parte della scuola pensava che Harry fosse destinato a mettersi. “Non particolarmente, ma entra, Hermione.”


“Grazie. Ron verrà tra un momento.” La ragazza Grifondoro entrò e si sedette sul letto accanto a quello che occupava Susan. “Divertente, ho sempre immaginato che avrei avuto questa conversazione con una testa rossa diversa. Come sta Ginny? Ho sentito che è ancora in infermeria.”


Susan iniziò a spiegare mentre Ron entrava, portando un vassoio con una confezione di gelato al cioccolato fondente e tre scodelle. Susan non omise nulla, ma si assicurò che le barriere di privacy fossero state poste prima di continuare. Entrambi furono scioccati dallo scoprire che cosa stavano facendo Harry e Ginny. Descrisse Harry, che lei aveva osservato attraverso lo specchio incantato, che liberava gli ostaggi, uccideva Lucius Malfoy e incontrava Voldemort. Non poté sentire la conversazione e non aveva spiegazioni sul motivo per cui Harry si fosse seduto e avesse parlato con lui. Terminò con l'incontro nell'infermeria e l'irata partenza di Harry. Erano disgustati dall'uso della Magia Oscura da parte di Harry, ma sembrarono superarla piuttosto velocemente. 


“Ron, porta via il gelato e porta due pacchi da sei. Questo richiede più che del cibo da conforto.”


“Mione, ne hai già bevute due. Sei sicura di volerne di più?”


Ron annuì e chiamò un elfo domestico di nome Sappy. Il piccolo elfo portò via il gelato e riapparve con due pacchi da sei di qualcosa chiamato Kirin. 


“Cos'è?” Susan si chiese se fosse un altro gusto di Burrobirra. 


“Oh, è una marca di birra Giapponese. Ecco, prendine una.”


“Come diavolo sei riuscita a farti portare dell'alcool dagli elfi domestici?” La Granger era capace di fare delle cose eccezionali, ma questa era la fantasia di ogni studente di Hogwarts. 


“In realtà è merito di Ron. Scusa, ridacchio un po' quando sono alticcia. Ricordi le campagne che facevo per liberare gli elfi domestici?” Susan fece una smorfia, ricordando fin troppo bene il C.R.E.P.A. “Vedo di sì. Bè, alla fine gli elfi avevano smesso di fare cose per me come il bucato, le lenzuola, consegnarmi il cibo all'ora dei pasti e cose simili. Io risposi provandoci perfino più duramente. Non mi dispiaceva farmi le pulizie da sola, ma loro hanno cominciato a nascondermi i libri e gli appunti. Proprio prima dei G.U.F.O, ero quasi arrivata al punto di iniziare a inculcargli un po' di buon senso a forza di maledizioni. Quando siamo venuti qui per l'estate, Ron ha deciso di intercedere e negoziare un trattato di pace tra me e gli elfi domestici di Hogwarts. Da parte mia, mi è stato permesso di fare agli elfi due ore di presentazione quattro volte all'anno sui benefici di cercare la loro libertà, in cambio non cercherò più di liberarli contro la loro volontà.”


“Questo non spiega come hai fatto a fargli portare birra vera! Wow, è piuttosto buona.” disse Susan, prendendone un altro sorso. 


“Mio padre appartiene a un club della birra, questa è la mia preferita. Comunque, in cambio delle mie concessioni, gli elfi sono stati costretti a fare delle concessioni a loro volta. Apparentemente, l'accordo che hanno col Preside di non portare alcool ha qualche scappatoia. Queste vengono dalla cantina di mio padre. Quindi, è proprietà della famiglia Granger. Mi hanno semplicemente portato questa scatola di cartone. Il fatto che contenga sei bottiglie di birra è irrilevante. Inoltre, poiché è di mia proprietà, non ha luogo nessuna transazione di denaro. Questa restrizione è in atto cosicché gli studenti non possano usare gli elfi come personal shopper durante l'anno scolastico.”


Susan guardò Hermione con stupore. Il Santo Graal non ufficiale di Hogwarts stava usando gli elfi domestici per procurarsi dell'alcool. “Sono senza parole. Non mi meraviglia che tu sia la prima dell'anno.”


“Non lo sono. Sono la numero due nella nostra classe e non c'è alcun modo concepibile che riuscirò a sorpassare l'altra persona.”


“Chi è, allora? Deve essere Padma o Lisa.”


“No, le ho superate l'anno scorso. Loro sono il numero tre e quattro. Essere pietrificata al mio secondo anno ha influito sui miei voti. Tutti mi hanno lasciato fare del lavoro di recupero tranne il professore di Pozioni, che non deve più essere nominato. Persino Silente non è riuscito a farmi avere da lui crediti extra. Quindi, ho avuto un Oltre Ogni Previsione in Pozioni al secondo anno.”


“Quindi chi è il numero uno?”


Ron alzò lo sguardo con un ghigno compiaciuto e disse con tono molto serio, “Sono io.”


Hermione rise e si girò verso di lui, dandogli una pacca sulla spalla, “Ovvio che lo sei, Ron. Tu sei il numero uno nel mio cuore, sciocco ragazzo delirante. No, lo studente numero uno nella nostra classe altri non è che Mandy Brockelhurst.”


Susan, che aveva già quasi sputato una boccata di birra con la falsa dichiarazione di Ron, riuscì a malapena a non strozzarsi per la seconda volta. “Aspetta un minuto! Non l'ho mai vista nel nostro gruppo di studio. Sta sempre a pomiciare con Terry come se le risposte del test fossero scritte sulle sue tonsille e la sua lingua potesse leggere il braille. Stai scherzando? No, non scherzi! Come?”


“Ha una memoria fotografica con quasi il novantanove per cento di accuratezza. Legge un libro e sei mesi dopo può citarti una pagina e un paragrafo quasi senza sbagliare. É nauseante, davvero. Passa tutto il suo tempo a lavorare sulla parte pratica, così non rimane indietro, e il resto del tempo lo passa con Terry. Sembra che a lui non importi di essere quasi l'ultimo della classe. É il Corvonero più in basso in classifica degli ultimi cinquant'anni e ne è abbastanza fiero. Non sono delusa, però. Lei può anche avere i voti, ma io ho la fama. Le persone dietro le Cioccorane mi hanno mandato un gufo, vogliono Ron, Harry e me sul prossimo set di figurine. Sono ragionevolmente certa che Mandy non finirà su una figurina molto presto; tu sì, invece."


“Harry lo sa già?”


“No, l'ho ricevuto solo due giorni fa. Gliene parlerò prima che inizi la scuola, se mai si prenderà una pausa. Lo convinceremo a donare la licenza al San Mungo, come ha fatto Silente. Speravo di portarti dalla nostra parte prima di parlargli. Harry non ci starebbe per la fama, ma è comunque un grande onore. Poiché io e Ron siamo più grandi, sarebbe la persona più giovane mai stata messa su una di quelle.”


Susan aveva smaltito la sbornia. Le lacrime erano di nuovo una minaccia. Con calma, disse: “Non so quanto potrò aiutarvi in questo momento. Pensa che io l'abbia tradito. Forse sono la ragazza sbagliata per lui?”


Hermione attraversò la distanza e si sedette vicino a lei. Susan pensò, 'Apparentemente è più allegra e chiassosa, dopo che un po' d'alcool le entra in corpo.' Ron sedette dall'altro lato di Hermione. 


“Ti sei mai chiesta perché non ci ho mai provato con Harry? Anche Dio sa che tutti pensavano che l'avrei fatto.”


Ron la guardò alzando un sopracciglio, “Dovrei ascoltare? Voglio sapere?”


“Oh, taci, tu! Abbiamo già fatto questa discussione. Sai che sei il solo per me. Susan, io non ho voluto essere la ragazza di Harry. Io sono la sua migliore amica e so quello che tu stai passando. Mi preoccupo abbastanza per lui già così! Lui ha... come un modo di consumarti la vita. Sarei un nevrotico casino ossessivo come sua fidanzata, vedendolo andar via e fare tutte quelle cose che fa. Io sono una maniaca del controllo e lui ha problemi di autorità.”


Ron la interruppe con una risata canzonatoria. “Non sono d'accordo. Harry non ha per davvero problemi di autorità. Sono loro ad avere problemi con lui, ma tu hai ragione sulla storia della maniaca del controllo.” Fu costretto a schivare un cuscino. 


“Scemo! Harry si merita aiuto incondizionato, mentre ha ben poco da dare in cambio. Non fraintendermi, non è colpa sua, è bloccato nel mezzo di una guerra. Io non diventerei mai il meglio che posso essere nella sua ombra, che è esattamente dove sarei stata. Voglio essere nota per i miei risultati e non per chi mi è capitato di frequentare. Harry ed io saremmo troppo competitivi insieme. Lui è così potente. Non avremmo funzionato. Non sarei stata capace di vincere a meno ché lui non mi avesse lasciato farlo, e questo mi avrebbe fatto incazzare. In sostanza, la stessa ragione per cui non posso fidanzarmi con Mandy.” Hermione si fermò per lasciare che la sua ultima, stravagante affermazione facesse presa, prima di ridere incontrollabilmente per un minuto. Procedette a schiaffeggiare Ron mentre lui diceva che stava cercando di immaginarselo. 


“Se non avesse avuto questa guerra che gli pende sopra la testa, tutte le altre cose, e Piton per cinque anni, probabilmente avrebbe potuto essere il primo della classe, o più probabilmente un formidabile organizzatore di scherzi, che avrebbe fatto vergognare il piccolo gruppo di suo padre. Mi chiedo chi avrebbe potuto essere il suo piccolo aiutante. Qualche idea, oh mio fidanzato?”


“Saremmo stati più bravi di suo padre, facilmente. Comunque, quello che la mia ragazza leggermente ubriaca sta dicendo è che con me deve solo preoccuparsi di essere la seconda persona più bella della relazione, accettare il suo complesso di inferiorità riguardo gli scacchi, ed essere umiliata dalla mia incomparabilmente superiore conoscenza della cosa più importante - il Quidditch. Pianifico di supportare la sua avventura verso il dominio del mondo ad ogni passo.”


Hermione si fermò, scuotendo la testa alla falsa pomposità di Ron, prendendo un altro lungo sorso dalla sua birra e dando una lunga occhiata obliqua al suo ragazzo, prima di schiaffeggiare di nuovo giocosamente Ron sul braccio. “Ma ho un sacco di tempo per preoccuparmi per Harry, mentre mi accoccolo con questo stupido.”


Susan notò Ron gonfiarsi d'orgoglio all'affermazione di Hermione. Fu sorpresa di come un po' d'alcool potesse rendere Hermione così esuberante. “Quindi, questo dove ci porta su me e Harry?”


“Stai facendo la cosa giusta. Stare accanto a lui e fermarlo dal fare qualcosa di cui si pentirà. Lo capirà alla fine, sebbene farglielo ammettere sarà un'impresa. Harry non è bravo con i suoi sentimenti, a causa di come è stato cresciuto. Ha problemi di autorità. Hm, l'ho già detto, vero? Bè, fa bene ripeterlo. Ha problemi di attaccamento. Avevo pensato che avrebbe avuto problemi di intimità, ma sembra non essere questo il caso. La prossima volta che lo vedi, mostragli che non hai intenzione di abbandonarlo. Ti resisterà, ma ho visto che tu sai tenergli testa e, per l'amor di Merlino, non fare la pappamolle. Perderà rispetto per te. Mantieni la tua posizione durante i tuoi scontri con lui. Se sei nel torto, ammettilo e accetta la tua punizione. Se non lo sei, allora non osare gettarti ai suoi piedi e rinunciare allo scontro! Ora capisci il motivo per cui non ho voluto una relazione con lui? Susan, hai firmato la tua guerra personale e questa durerà più a lungo della guerra presente, almeno di qualche anno. Ron e io saremo qui per te, come per Harry.”


Ron sorrise a Susan, “Non farmelo mai dire in pubblico, ma penso che stai facendo un lavoro migliore di quello che avrebbe mai potuto fare Ginny. Dopo che Hermione mi ha detto tutto questo, mi sono seduto e ci ho pensato su. Non penso che lei sia adatta per il compito - forse tra qualche anno, ma non ora. Spero che questa rottura del Voto Infrangibile non sia una cosa troppo seria. Ci sono ancora venticinque minuti al coprifuoco, vado a prendere Fred e andremo a controllare Ginny. Voi state qui e fate quella cosa delle 'chiacchiere tra ragazze'. Se hai bisogno che provi a parlare con Harry e a farlo ragionare un po', fammelo sapere.”


“Grazie a entrambi. Spero solo che Harry non stia facendo qualcosa di avventato e stupido proprio in questo momento.” disse Susan, dando a entrambi un abbraccio.


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“Quindi ecco qua. Te ne stai andando. Il primo segno di difficoltà e tu scappi. Non posso dire di essere sorpreso. Bè, che liberazione!” mormorò Bill, con una punta di frustrazione e rabbia. Era stata una cattiva idea fidanzarsi con un'adolescente - un'idea davvero cattiva. Era stato l'invidia degli altri ragazzi della banca, ma avere una ragazza di diciannove anni non era privo di lati negativi. Era difficile soprattutto quando la sua prossimamente ex ragazza non era abituata a qualcuno in grado di resistere ai suoi poteri e di opporsi a lei. In un certo modo, non era così matura come lui si era aspettato. Probabilmente dipendeva dall'aver avuto vicino uomini che soddisfacevano ogni suo capriccio. Bill si chiese se l'unica cosa che l'aveva attratta fosse stata il suo aspetto e la sua capacità di resisterle. La giovane bellezza accanto a lui sembrò improvvisamente superficiale. Il sesso era stato buono, perfino grandioso, ma non valeva la pena di supplicare. Niente valeva quella pena. 


“Ho già consegnato la mia notifica alla banca e detto al Preside che lavorerò ai suoi incarichi dalla Francia. Le Veela restano neutrali per il momento, ma potrebbero davvero seguire la strada dei vampiri francesi. Ci siamo divertiti, William, ma non sono pronta a stabilirmi. Inoltre, non mi piace essere in una zona di guerra.” disse Fleur. Entrambi sapevano che stava mentendo. Erano le sue cicatrici. Le ferite inflitte da quel vampiro e contaminate dal sangue della creatura non erano guarite molto bene. Bill notò che durante le poche occasioni in cui erano andati in città da quando aveva le ferite, lei aveva camminato sul lato opposto, rifiutando di guardarle. Aveva cancellato tre cene con lui la settimana precedente e la ragione migliore che lui aveva potuto trovare era che si vergognava di essere vista in pubblico col suo viso attraversato dalle cicatrici. 


Nei giorni che avevano seguito il suo infortunio, lei lo aveva soffocato d'affetto e parlato di fare una vacanza in una villa di proprietà della sua famiglia. Il discorso era morto quando le bende erano state tolte. Fu sostituito da discorsi di vedere specialisti cosmetici. Bill disse che non poteva permetterseli. I soldi di Sirius Black erano già stati investiti in alcune iniziative altamente remunerative a breve termine e non potevano essere liquidate prima di un anno senza una sostanziosa penale. Fleur aveva risposto che avrebbe dovuto chiedere i soldi ai suoi genitori, o ad Harry, forse prendere un prestito, e si era spinta così avanti da accennare che lei avrebbe potuto chiedere ai propri genitori. Lui non considerava così urgente quel discorso, ma apparentemente lei sì. Era stata la loro prima ma non ultima litigata su quell'argomento. L'affetto soffocante terminò poco dopo. 


“Questo non spiega perché stai andando via di qui ora. Se non avessi finito prima il turno, non l'avrei nemmeno saputo. Lasciami indovinare, stavi per lasciare un fottuto biglietto, vero?”


“Una mia vecchia compagna di classe mi ospiterà per il resto del mio tempo qui in Inghilterra. Rimanere qui sarebbe di troppo disagio per entrambi. Questo è per il meglio. Non renderlo più difficile di quanto già non sia.” Bill si chiese quanti altri tra i ragazzi di Fleur avevano ricevuto delle parole d'addio simili. Non stava nemmeno scivolando nel suo accento francese, cosa che faceva ogni volta che iniziava ad emozionarsi. Bill la conosceva abbastanza da sapere che si stava solo 'calando nella parte'. 


“Bè, finché è il meglio per te, divertiti con quella Aimee. Non lasciare che la Metropolvere ti bruci il culo mentre esci.” disse, con una punta di rancore. Lei decise di ignorare i suoi commenti. 


“Penso di avere tutto. Ecco, questo è l'indirizzo dove starò, se trovi qualcos'altro. Usalo solo se pensi che sia urgente. Farò del mio meglio per mantenere una relazione professionale nelle mie ultime due settimane alla banca. Spero che tu farai lo stesso. Davvero desidero il meglio per te e non voglio che la nostra rottura influenzi il tuo futuro con i Goblin.”


Bill rise. Lei pensava che si sarebbe trasformato in un qualche tipo di stalker malato d'amore. “Fleur, non lusingarti troppo! Non sono uno di quei ragazzi imbambolati che ti seguono costantemente. I tuoi piccoli incantesimi non mi trasformano in un babbuino balbettante. Senza di loro tu sei solo una faccia carina con una personalità immatura. Credimi, anche se sistemerò queste cicatrici, l'inferno congelerà prima che ti riprenda con me. Torna a uscire con persone che puoi controllare, ma sappi che non troverai mai qualcosa che duri con loro. Forse un giorno, quando crescerai, lo capirai.”


Bill guardò il suo schiaffo verbale penetrare le sue ben provate barriere. Lei vomitò una sfilza di imprecazioni francesi così veloci che lui non riuscì a capirle e si Smaterializzò fuori dal suo appartamento con un crack molto rumoroso. Guardò lo spazio vuoto dove lei stava per un minuto o due prima che la sua pietra di paragone iniziasse a lampeggiare ed emettere un fischio. La Gringott stava rimettendo al lavoro la sua squadra di Spezzaincantesimi a quell'ora della notte, appena dopo averli mandati a casa. Scivolò nella sua armatura e si chiese quale fosse l'ultima crisi. 


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La direttrice Dawson stava in piedi di fronte alla stanza. “Condizione Uno di sicurezza operativa. A nessun membro di questa sessione informativa sarà permesso di stare vicino alla Metropolvere. Non lascerete l'edificio se non via Passaporta. Questa è una missione Cerca e Distruggi. Abbiamo tre obiettivi stanotte. La prima e più alta priorità è una piccola villa di campagna nell'Essex, vicino a Chelmsford. É l'area in cui ci aspettiamo la resistenza maggiore. La nostra fonte suggerisce che le Forze Oscure abbiano acquartierato lì alcuni dei loro combattenti stranieri. Un agente è stato mandato lì un'ora fa e conferma che ci sono barriere attive, che consistono nelle barriere usate negli altri rifugi nemici.”


“Quanti Mangiamorte dobbiamo aspettarci?” chiese una voce dalla folla. 


“Da otto a dieci. Le squadre d'Attacco Alpha e Beta consisteranno di otto Auror ciascuna, Perkins e Lydell sono al comando. La Spezza Charlie consisterà di tre Spezzaincantesimi dalla Gringott e il loro Mago Tiratore di scorta, il signor Potter, con lo Spezzaincantesimi anziano Weasley al comando. Il Commando Delta consisterà di me stessa, il Ministro Scrimgeour, due Auror aggiuntivi, un fotografo di guerra e la signora Rita Skeeter, che è qui come ospite speciale del Ministro per coprire le festività di stanotte. Il Ministro e io siamo al comando supremo. L'Eco Forense consisterà di quattro uomini del DMLE per la raccolta delle prove.”


Harry incontrò lo sguardo stupito di Bill. Poteva sentire il peso degli sguardi su di lui. Guardò Rita, che sembrava davvero a disagio nelle vesti da combattimento del DMLE. Harry non permise che gli sguardi lo infastidissero. Aveva combattuto l'Oscuro Segaiolo quella notte. Anche Lavanda era rimasta stupefatta di vedere Harry seguire il Ministro e i suoi due Auror nel Quartier Generale. 


“La squadra d'Attacco Beta erigerà le barriere disturba Metropolvere, anti Passaporta e anti Materializzazione mentre la Spezza Charlie farà cadere le barriere nemiche. Quando le barriere saranno crollate, la Spezza Charlie si assumerà la responsabilità delle barriere anti fuga e la squadra d'Attacco Beta scivolerà in modalità assalto. La squadra d'Attacco Alpha guiderà l'assalto da est. La squadra d'Assalto Beta si avvicinerà da sud. Il Commando Delta sarà posizionato a sud est e interverrà solo se necessario. L'Eco Forense rimarrà al Quartier Generale Auror finché non verrà chiamato, una volta che le ostilità saranno neutralizzate. L'eliminazione della minaccia è la prima priorità. Prendete prigionieri dove potete, è importante che sappiamo l'estensione del reclutamento straniero, ma la priorità resta l'eliminazione dell'obbiettivo. Scintille arancioni seguite da tre colpi di cannone saranno il segnale del 'Sauve Qui Peut'. Sarà segnalato dal sudovest e soltanto dal Commando Delta. Ritiro via Passaporta al Quartier Generale, se diventa necessario. Quando l'obiettivo uno è sicuro, il Ministro e io lo conferiremo e prenderemo la decisione di procedere all'obiettivo numero due. Domande? Nessuna? Molto bene, l'obiettivo numero due è un...”


Harry ascoltava cercando di assorbire ogni dettaglio. Era moderatamente impressionato dalla professionalità dalla direttrice in carica del DMLE. Gli Auror fecero diverse domande e ricevettero diverse risposte. Il Ministro e il direttore Dawson erano d'accordo sull'usare una forza d'attacco singola, piuttosto che cercare di mettere insieme più personale e rischiare la possibilità di perdere l'elemento sorpresa. L'incontro si concluse dopo dieci minuti, con la direttrice che annunciava il ritrovo alle Pedane di Partenza entro cinque minuti. Diversi Auror si misero in marcia secondo le ripartizioni per indossare l'attrezzatura di protezione. Bill si mosse verso di lui come un falco. 


“Sera Harry, cosa diavolo ci fai qui?”


“Bello vedere anche te, Bill. Sono il vostro mago tiratore di scorta questa sera.”


“Loro sanno che sei qui?”


“Bè, dato che tu sei un membro di 'loro' e sai che sono qui, allora la risposta alla tua domanda è sì. Oh, non guardarmi in quel modo, Bill. Dove, in nome di Merlino, pensi che abbiano preso le informazioni?”


“Tu?”


“Sì.”


“Come?”


“Più tardi. Sto per avere un problema di insetti. Sono sorpreso che ci abbia messo così tanto per venire qui. Mai uno schiacciamosche quando te ne serve uno...” Bill si girò a guardare Rita Skeeter che si avvicinava. 


“Bene bene, Mago Tiratore Potter, sono impressionata. É molto bello vederti ancora, Harry. Hai un momento?”


“Forse più tardi, Rita. Sto discutendo il mio ruolo con il capo della squadra Spezzaincantesimi. Abbiamo dettagli da decidere prima di partire, quindi se vuoi scusarci. Sono sicuro che il Ministro vorrà parlare con te. Ha fatto degli accordi perché tu potessi venire con noi con così poco preavviso.” Harry sorrise e la congedò. “Cosa ti serve da me, Bill?”


“Una volta che iniziamo a cantare, tienici coperti. Saremo per lo più immobili mentre facciamo incantesimi anti-fuga. Usa incantesimi, rocce, alberi e quello che riesci a trovare per farci da scudo. Se non succede niente, guarda me. Io farò il Disturba Metropolvere. Per la fine della notte potrei aver bisogno di aiuto con quello. É uno dei canti più stancanti che tu possa fare. Una volta che le barriere saranno spezzate, se ti segnalo di farlo, voglio che tu lanci i tuoi colpi più potenti e più cattivi contro il loro scudo. Tu sei un ragazzo potente. Potremmo buttare giù le loro barriere di nascosto, ma ci vorrebbero ore. Non ci importa se sanno che stiamo arrivando, quindi si tratta di tutta forza bruta.”


“Userò lo stesso incantesimo che Susan ha usato alla Gringott.”


“Oh, quello che ha distrutto un Gargoyle? Funzionerà splendidamente. Ricordamelo qualche volta e passerò a trovarti per insegnarti alcuni Martelli anti barriere. Come ve la passate voi due?”


Harry scosse la testa e mormorò: “Non così bene in questo momento. Stanotte sono successe alcune cose. Ginny è in infermeria. É fuori pericolo, ma qualcuno l'ha costretta a violare un Voto Infrangibile che mi aveva fatto. C'è stato uno scambio di parole arrabbiato, sono stato gettato fuori dalla finestra dell'infermeria e, per farla breve, sono qui e non vedo l'ora di far saltare in aria qualcosa.”


“Quando tutto questo finisce, voglio la storia completa. Hai detto che Ginny è fuor pericolo. É ferita?”


“Non lo so. Quando sono andato in infermeria, l'ho sciolta dal suo Voto. É con Poppy e sta riposando. É tutto quello che posso dirti. Come sta Fleur?”


“Non vorrei saperlo. La puttana mi ha lasciato cinque minuti prima che venissi qui. Vuole tornare in Francia. Non siamo un paio di perdenti soli soletti? Quando fanno il segnale per la squadra Forense, avremo circa quindici minuti prima di muoverci verso il secondo obiettivo. Metterò un incantesimo di privacy e tu mi dirai quello che puoi, d'accordo?”


“D'accordo. Te lo giuro, non le avrei fatto fare il Voto se non fosse stato necessario.”

 

“Lo so. Forza. Andiamo alla piattaforma. Sei pronto per questo?”


“Dannatamente pronto.”


Harry prese la sua posizione con il resto della squadra Spezza Charlie. Formarono un piccolo cerchio. Cinque secondi dopo vennero catapultati nella loro posizione. 


“Ok squadra, buttiamo tutto giù! Geoff, Sandy, abbattete le barriere perimetrali. Io cercherò le trappole.” Harry guardò i due Spezzaincantesimi iniziare a intonare un canto lungo e complesso. Un debole brillio iniziò a circondare la proprietà. Bill lanciò un Incantesimo Martellante. Quello impattò contro lo scudo con un gong profondo. “Harry, occupati di quello scudo.” disse e si lanciò nel suo canto personale, facendo brillare diverse aure. Harry sentì le barriere anti Materializzazione cadere sotto la squadra d'Attacco Beta. 


“Tero atque Contrucido!” La lenta onda d'energia iniziò a muoversi attraverso la proprietà. Harry sentì lo stesso strattone nel suo potere che aveva descritto Susan. L'aura si allargò e pulsò, mentre l'energia dell'incantesimo iniziava a premere contro le barriere e a colpire gli scudi che proteggevano l'edificio. 


La Spezzaincantesimi donna fischiò, mentre prendeva un profondo respiro per prepararsi al canto successivo. “Chiedo scusa, signor Potter. Ho pensato che lei e la giornalista che è qui foste solo una qualche stupida acrobazia pubblicitaria. Quell'incantesimo non è un'acrobazia pubblicitaria.” Harry poté soltanto grugnire in risposta, mentre concentrava la sua energia nell'incanto. Bill ordinò ai due Auror di distruggere gli strati di trappole che aveva illuminato, mentre lui vi si univa con i suoi incantesimi. Maledizioni Esplosive e altri incantesimi si unirono ai loro da quella che poteva essere soltanto la squadra Alpha. Le barriere durarono solo un altro minuto sotto l'assalto combinato. Diverse maledizioni iniziarono a uscire dalle finestre. Gli incantesimi di Harry e Bill fecero collassare lo scudo. Gli incantesimi superarono la porta e continuarono dentro la casa. 


Harry si afflosciò al suolo per lo sforzo di rompere le barriere. Bill, Geoff e Sandy iniziarono a lanciare le maledizioni anti fuga. Harry organizzò alcuni detriti di fronte a lui. Respinse un paio di maledizioni, tra le quali anche un Anatema che Uccide usando una carriola arrugginita per bloccarla. Probabilmente non avrebbe minacciato nessuno, ma Harry non voleva correre alcun rischio. Un mago su una scopa si lanciò fuori dal secondo piano, schivando maledizioni. 


“Bill, l'uomo sulla scopa!” disse Harry, tirando fuori la sua Firebolt e ingrandendola. 


“Alpha e Beta hanno aperto un varco. Andrò a indebolire le anti Metropolvere e a fornire copertura. Harry, sbatti a terra quel coglione.”


Harry scalciò il suolo e si diresse sulla via d'intercettazione. L'uomo si stava dirigendo verso il Commando Delta e dovette schermarsi dalle maledizioni provenienti dal suolo e cercare di guadagnare altezza. Harry scivolò dietro di lui e si concentrò sull'acquisire velocità. L'altro uomo era su una scopa veloce, avrebbe potuto persino essere un'altra Firebolt. Harry si appiattì sulla scopa e si avvicinò a un raggio di dieci metri. Qualche secondo e l'uomo sarebbe uscito dall'area delle barriere e sarebbe stato libero di Smaterializzarsi o usare una Passaporta. Anche se tutto quello che Harry aveva letto diceva che una persona che provava a usare una Passaporta o la Smaterializzazione ad alta velocità correva un rischio altissimo di incidente. L'uomo si girò appena in tempo per schivare il paio di Schiantesimi di Harry. Con l'elemento sorpresa perduto, Harry iniziò a lanciare maledizioni all'uomo sulla scopa. Riconobbe un veterano muoversi su quella scopa. L'uomo era abile. Harry schivò il fuoco di ritorno. Era l'Anatema che Uccide. 


'Quindi è questo che vuole.' “Lacero! Impactus!” Harry cominciò a contrattaccare con maledizioni violente. L'Incantesimo Tagliente mancò il bersaglio, ma la Maledizione d'Urto centrò l'obiettivo e quasi lo separò dalla scopa. L'improvviso cambiamento di velocità dell'obiettivo fece sì che la successiva maledizione di Harry e dell'uomo sulla scopa mancassero di molto l'altro.


La sua preda si gettò in un tuffo, diretto verso un gruppo di alberi. 'Cerca di negare il mio vantaggio di velocità, eh? Bè, sarà sorpreso quando non rallenterò!' Harry dette uno strattone alla scopa e scartò a sinistra, lasciando che un getto di fiamme gli passasse accanto. Il suo avversario si toccò la testa usando un Incantesimo di Disillusione e iniziò a sparire alla vista. La scopa sarebbe rimasta visibile, ma sarebbe stata un obiettivo più difficile da individuare nel cielo notturno. Si concentrò sulla scopa come se fosse un boccino d'oro. Questo non sarebbe scappato. Doveva fermarlo prima che entrasse negli alberi, altrimenti lo stretto pezzo di legno poteva facilmente sparire nella notte. Harry lanciò due Maledizioni Esplosive, che furono evitate. Sembrava che il suo avversario avrebbe avuto dieci metri di vantaggio su di lui per entrare nella foresta. Harry preparò l'incantesimo che era certo avrebbe funzionato. Avrebbe avuto bisogno di essere più vicino agli alberi. Aveva bisogno di vedere in quale parte della foresta stava per entrare. Ecco!


“Animoare Arboris!” gridò Harry, pochi secondi prima che il volatore disillusionato entrasse nella foresta. I due alberi, che avrebbero dovuto essere la porta per la libertà del Mangiamorte, divennero invece una ragnatela di morte, dato che i rami dei due alberi divennero vivi con la magia e si mescolarono come una rete. Se Harry avesse dovuto indovinare, il Mangiamorte colpì quel casino a una velocità vicina ai centodieci chilometri orari. Sentì un urlo e un suono di impatto 'umido'. Harry frenò e atterrò lì dove pensava che sarebbe stato il corpo. Diversi Finite Incantatem dopo apparve un sanguinoso macello di quello che era solito essere un corpo umano. “Accio scopa!” disse Harry, facendo un cenno verso la foresta. Sentì una resistenza all'incantesimo. Camminando nella foresta seguì la sensazione di resistenza. Era trattenuta o c'erano incantesimi anti evocazione. Trovò la scopa. Lanciando un rapido incantesimo di luce, scoprì che era effettivamente una Firebolt. Una bandiera bulgara e il nome Piotr Levski erano scolpiti sull'impugnatura. Ricordava il nome Levski dalla squadra di Krum. Era stato un Cacciatore. 


Harry uscì dalla foresta portando entrambe le Firebolt. Rimpicciolì quella di Levski e montò sulla propria. A quanto pareva, la battaglia era conclusa. Si diresse verso la casa.


“Potter, l'uomo sulla scopa è scappato?” chiese la Direttrice Dawson. Oltre le sue spalle, Harry poté vedere Rita scrivere furiosamente. 


“No. É morto. Il suo corpo è proprio oltre quegli alberi.” disse Harry, indicando dietro le sue spalle. 


“Bene, questo significa che nessuno è riuscito a scappare per avvertire qualcun altro. Bel lavoro, Potter, manderemo uno della squadra forense a recuperare il corpo. Riunisciti alla Spezza Charlie. Di' al tuo capo che ci vorranno trenta minuti prima che ci sposteremo sul secondo obiettivo.”


“Harry! Per favore, un momento del tuo tempo. Cos'è successo laggiù? Hai ucciso quell'uomo?”


“Indirettamente, ha cercato di scappare da me cercando di andare nella foresta. Stava andando troppo veloce e ha colpito gli alberi.” Harry non sentiva di dire la completa verità. 


“Come ti fa sentire questo, sapendo che un uomo è morto là fuori?”


“Rita, era un Mangiamorte. Non sono felice che sia morto, ma non perderò il sonno per lui. Lavorava per lo stesso uomo che sta cercando di uccidermi da quando ero un bambino. Ha fatto la sua scelta, quando si è fatto fare il tatuaggio fashion di Tom Riddle. Se non aveva già ucciso qualcuno, lo avrebbe fatto. Se hai intenzione di citarmi, assicurati che sia una citazione accurata, signorina Skeeter - nessuno dei tuoi soliti abbellimenti. Ora, se vuoi scusarmi, devo tornare dal mio capo squadra.”


Harry tornò indietro per avvertire Bill delle novità. I tre Spezzaincantesimi stavano riposando e cercando di riguadagnare le proprie forze per il compito successivo. Bill lasciò gli altri due e si allontanò per parlare con Harry. 


“Bill, lancia l'incantesimo di privacy in modo che sia un cono molto stretto. Tieni d'occhio la Skeeter. Se si muove verso di noi, fammelo sapere. Se non lo sai, è un'Animagus scarafaggio.”


“Oh, in questo caso, metterò un repellente per insetti qua intorno. Questo la terrà lontana. Ora parla.” ordinò Bill. 


Harry prese un profondo respiro. Sapeva che Bill non aveva il solito pregiudizio sull'uso della Magia Oscura. Aveva preso Harry da parte e l'aveva ringraziato per la sua tempestiva azione dell'uso dell'Anatema che Uccide che gli aveva salvato la vita. Tuttavia, l'ultima volta la sorellina di Bill non era coinvolta. 















Note dell'Autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)


Avrebbe dovuto essere un capitolo più lungo, ma la vita reale mi sta mandando ad un matrimonio di famiglia. Lo so, come se vi importasse.



Note dell'Autore sul forum:

(Queste note sono state scritte da jbern e postate sul forum apposito per TFTCD; tradotte da Luc_y)


Scena 1 - Per quanto tutti volessero abusare malamente degli Abbott con forza industriale, non sono riuscito a trovare un modo per farlo legittimamente. Spero che vi sia piaciuta Susan che interrompe Silente. Aveva effettivamente tutto sotto controllo fino a ché non si sono messi tutti in mezzo.


Scena 2 - Harry è arrabbiato. Vuole distruggere qualcosa. Preferibilmente qualcosa che non gli appartiene. La scena con Rufus è venuta bene. Quale uomo sposato non pensa che sua suocera voglia ucciderlo a un certo punto della propria vita?


Scena 3 - Come ho detto nell'anteprima, ho fatto questa scena come un diniego a tutte quelle storie H/Hr lì fuori dove Hermione prende da parte Harry e si lancia in una spiegazione molto dettagliata del perché lei e Ron non potrebbero mai funzionare. Io penso che ci siano altrettante ragioni per cui nemmeno H/Hr potrebbero funzionare. La parte degli elfi domestici era semplicemente la mia immaginazione deviata che si metteva in mezzo di nuovo. Lo stesso vale per il fatto che Hermione non è la prima della classe ma nonostante ciò non è amareggiata dalla cosa. Il trio esiste ancora, ma non sono appiccicati.


Scena 4 - Fleur è un personaggio così forte nella maggior parte delle storie, persino nella mia altra storia. Volevo dare una versione di Fleur diversa in questa. Come me la sono cavata?


Scena 5 - Volevo che gli Auror apparissero come dei professionisti. C'è stata una guerra prima che Harry fosse nato. Le storie che rendono gli Auror e i Mangiamorte degli idioti balbettanti non fanno proprio per me.


É tutto per ora,
Jim.



Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)


1) In un capitolo precedente (il 19; quello in cui Susan era sotto attacco alla Banca) ho male interpretato una nota di jbern dove lui sarcasticamente commentava il fatto che in alcune storie che parlano di "legami magici" tra Harry e la Bella di turno, questi legami siano da subito e improvvisamente forti, tanto che Harry o la sua compagna possono percepire cosa sta succedendo all'altro anche quando sono a molta distanza. Dato il suo classico uso del sarcasmo e del medio cinismo della storia, avevo capito che jbern ci stesse dicendo che non ci potevamo aspettare nulla di simile in questa storia, ovvero che non ci sarebbe stato questo tipo di legame magico, quasi una sorta di sesto senso; invece nella storia torna spesso questo "debole legame" che unisce i due e probabilmente quello che voleva sottolineare jbern con quella nota è che questo legame magico tra Harry e Susan esiste, ma è debole e in crescita, quindi i due possono a volte provare sentimenti e sensazioni che sta provando l'altro attraverso questo legame, ma certo non possono capire esattamente cosa sta succedendo.

(Cancellerò la mia nota alla nota, cosicché i nuovi lettori non saranno indotti in confusione. Luc_y)


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Capitolo 25
*** Una lezione di verità scomode ***


tftcd25.html


To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y









Disclaimer - Harry Potter appartiene a JKR e alla sua casa editrice, non a me. Questo è un lavoro di fanfiction. 

Riconoscimenti -  l'intera squadra ha unito le forze e ha trasformato questo capitolo in qualcosa di cui sono davvero orgoglioso. IP82, ChuckDaTruck, Sirius009, Nukular Winter, Nonjon e FairyQilan prendevi un inchino. Voi gente siete i migliori. 



Capitolo 25 - Una lezione di verità scomode 


“Grazie per avermi ospitato con così poco preavviso. Sei troppo gentile.” Fleur la ringraziò di nuovo e si asciugò le lacrime dagli occhi gonfi con un fazzoletto. 


“Sciocchezze, Fleur. Noi ragazze di Beauxbaton dobbiamo rimanere unite!” Aimee Beacourt si incollò sul volto un sorriso che sembrava sincero e diede delle pacchette sulla spalla di Fleur con intento consolatorio. Durante la confusione che era seguita ai gargoyle che si erano scatenati nell'atrio della Banca, Aimee aveva tenuto la testa sulle spalle e non aveva cercato la sua bacchetta. Mentre si girava intorno, si era imbattuta nella sua vecchia compagna di scuola, Fleur Delacour. Aimee era stata piuttosto vicina alla parte-Veela. Era stata cordiale e gentile con la leziosa puttana, mentre la maggioranza della gente era stata gelosa e vendicativa. D'altro canto, Aimee era stata invidiosa solo del potere di Fleur. Lei era una bella e giovane donna, ma i suoi corti ricci bruni impallidivano in confronto alle dorate ciocche e all'aura magica di Fleur. Spesso si era chiesta come sarebbe stato avere quel potere su un uomo. Durante gli ultimi tre anni, aveva visto Fleur passare da un ragazzo all'altro. Fleur era viziata ed era una mocciosa. Si annoiava velocemente del suo 'giocattolo' più nuovo e si spostava al successivo. Era morbosamente divertente osservare le molte fasi di Fleur mentre passava tra le varie tappe dell'avere un ragazzo. Di solito si infatuava un po', parlando senza fine della sua ultima conquista. Questa era la prima fase. Il chiacchiericcio sarebbe morto gradualmente e sarebbe iniziato un leggero fastidio per tutte le attenzioni soffocanti che riceveva. Quanto durava quella fase di solito dipendeva da quanto fosse bello il ragazzo e se la parte fisica della loro relazione potesse attirare l'attenzione di Fleur o no. 


La seconda fase più lunga che Aimee aveva visto era stata di un mese intero, ma il ragazzo era davvero eccezionale. Alla fine, il fastidio avrebbe raggiunto un punto di rottura e Fleur avrebbe cacciato il povero, confuso ragazzo. Ci sarebbero state preghiere, servilismo e doni. Era stato il potere di Fleur a far abbracciare ad Aimee il suo 'stile di vita alternativo'. Dopo aver visto le preghiere e il servilismo circondarla per anni, non le era rimasto alcun rispetto per gli uomini in generale. L'unico ragazzo a scuola che poteva resistere alle avance di Fleur, be', era atrocemente brutto. Sarebbero poi passate poche settimane e sarebbe stato necessario un intervento di Madame Maxime, ma la fase stalker sarebbe finita. Senza mai ritardare, entro un mese il ciclo sarebbe ricominciato. 


Aimee Beaucourt avrebbe adorato avere il potere di Fleur. Avrebbe ammaliato diplomatici e uomini ricchi e potenti e li avrebbe usati per tutto quello che valevano prima di scaricarli. Invece, guardava quel potere sprecato sulla scialba e inutile bellezza che in quel momento piangeva disperatamente di fronte a lei. L'uso più utile che aveva visto fare a Fleur dei suoi poteri era stato per 'migliorare' i suoi voti con i membri maschili dello staff della scuola. La sua ospite era priva di qualunque ambizione, volendo trovare qualcuno che l'avrebbe amata al di là del suo dono. Da come apparivano le cose, ne aveva trovato uno e se n'era andata perché non era equipaggiata per avere a che fare con un vero uomo invece che con uno schiavo d'amore. Fleur era come alcune pre adolescenti che pensavano di correre via nel tramonto con Viktor Krum o qualcosa di altrettanto sciocco. Avrebbe provato pena per questo William Weasley, ma i Weasley erano nemici del suo Padrone. 


Aimee era venuta in Inghilterra perché voleva il potere promesso dal Padrone e dai suoi seguaci. La sua famiglia era ricca e provvedeva per lei, ma lei voleva di più che semplici chincaglierie. Il Signore Oscuro aveva promesso un mondo in cui coloro che avevano l'ambizione di governare, avrebbero preso il potere e governato con mano di ferro. Voleva essere temuta tra le streghe. Altre ragazze sognavano di essere principesse e cose simili. La sua famiglia discendeva remotamente dai Le Fey. Lei voleva essere Le Fey e quella ipocrita di fronte a lei l'avrebbe aiutata a farlo! Aveva trascorso un tempo troppo breve in compagnia di Bellatrix. La spaventosa strega era stata abbastanza espressiva con Aimee. Aimee aveva sperato ben presto di poter fare quelle cose a Fleur. 


Dopo il loro primo pranzo insieme, passato ad ascoltare un ronzio senza fine su come William non voleva considerare la sua richiesta di vedere un Guaritore cosmetico, un piano era iniziato a prendere forma nella mente di Aimee. Eccola lì, una Mangiamorte con un facile accesso ad un membro dell'Ordine. Uno dei problemi più grossi del Padrone era come attaccare un obiettivo non disegnabile. La risposta le si era consegnata quella sera. Non era tanto una questione di farsi strada attraverso un incantesimo infrangibile. Si trattava piuttosto di controllare persone che già avevano accesso al quartier generale dell'Ordine. Il piano era brillante nella sua semplicità. Il Padrone le aveva promesso una ricompensa, quando il piano avrebbe avuto successo. Lei avrebbe chiesto la piccola puttana di fronte a lei. Avrebbe dominato la piccola sgualdrina, come lei era stata dominata molto tempo prima. 


Aimee aveva continuato a vederla regolarmente e a offrire consigli contrastanti a Fleur, la quale era mal preparata a qualcuno che non fosse sottomesso dai suoi poteri a provvedere ad ogni sua lagna capricciosa.


Il risultato sedeva di fronte a lei, a piangere in maniera indegna. 


“Non posso credere che quel maiale abbia avuto la faccia tosta di parlarmi in quel modo!” disse Fleur, in un rapido francese infuocato. “Nessuno mi parla in quel modo. Gli farò capire di non insultarmi!”


“Calma, Fleur. Ecco, prendi un altro bicchiere di vino. Ti aiuterà a rilassarti.”


“Grazie. É davvero un maiale! La prossima volta che lo vedo dovrei fare come Circe e trasformarlo nel porco che è in realtà.” Aimee rise a quella frase. Da tutto quello che Fleur aveva detto sul suo recente ex ragazzo, era uno Spezzaincantesimi molto esperto. Dubitava delle possibilità di Fleur in uno scambio di maledizioni tra loro due. Se non fosse stato per il piano, l'avrebbe incoraggiato solo per vedere quanto malamente William l'avrebbe umiliata. 


Fleur incominciò a sembrare stanca. Il vino drogato avrebbe avuto effetto anche su Aimee, se non lei avesse già preso un antidoto e una pozione anti-sbornia. Pochi minuti più tardi la sua compagna stava dormendo e russando piano. Aimee sorrise e fece fluttuare Fleur verso il camino. Dopo tutto, Aimee aveva appena promesso a Fleur un posto dove stare. Fleur pensava che si trattasse l'appartamento di Aimee. No, alla sua nuova piccola puttana non sarebbe piaciuta la sua nuova sistemazione, nemmeno un po'. 


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“Ti senti meglio ora?” mormorò Harry, massaggiandosi la mascella da terra. Bill aveva pazientemente ascoltato la sua spiegazione, assorbendo attentamente ogni parola. C'era stata una pausa momentanea e Bill aveva messo una mano sulla spalla di Harry. Per un momento, sembrava che sarebbe stato un gesto fraterno di supporto per qualcuno che aveva passato un brutto momento - combattere Signori Oscuri e roba simile. No, invece era per tenerlo fermo in modo che il pugno di Bill fosse tirato con un po' più di forza. 


“Marginalmente,” disse Bill, offrendo la sua mano per aiutarlo a rialzarsi. “Harry, cosa cazzo stavi pensando mettendoti a sguazzare nella Possessione? Ancora più importante, cosa cazzo stavi pensando mentre coinvolgevi Ginny nel piano?”


“Volevo ucciderlo, ora - prima che morisse qualcun altro! Ho offerto a tua sorella la possibilità di aiutarmi e lei ha accettato.”


“Ti sei servito di lei, puro e semplice. Non provare a negarlo. Stava cercando un modo per rientrare nelle grazie di tutti. É giovane ed è stata viziata continuamente e ora aveva l'idea che tutti la odiassero. A questo punto, sei arrivato tu con questo folle piano del cavolo, dopo che lei aveva perso il suo secondo fratello in meno di un mese. Cosa ti aspettavi che dicesse veramente: no? Ma falla finita, Harry! Sapevi che non ti avrebbe respinto, non è vero? Hai giocato con il suo bisogno di vendetta e senso di colpa per quello che è successo alla sua amica Luna. Potrebbe essere bloccata nel mezzo di questa guerra, ma non è un'adulta! Se fossi venuto da me, ti avrei aiutato senza fare domande. Io sono adulto! Posso prendere le mie decisioni. É mio diritto. Ginny sta per compiere solo quindici anni. Non ha il diritto di prendere queste decisioni.”


Harry incontrò il suo sguardo arrabbiato con un'espressione adirata a sua volta. “Davvero vuoi sapere perché ho scelto Ginny? Ho pensato di chiederlo a te, ma davvero vuoi sapere perché l'ho fatto? Bene! Dovevo scegliere tra te, tuo padre, tua sorella e Susan. Sto per sposare Susan e ho pensato che non fosse una buona base per un matrimonio. Tuo padre è un uomo di Silente fino al midollo. Non avrebbe approvato e mi avrebbe tradito nel momento stesso in cui gliene avessi parlato. Quindi restavate tu e Ginny. Il libro che ho letto era di Tarazed Black. Il suo ritratto è appeso nel mio salotto. Ci ho parlato. Mi ha detto che le mie possibilità erano maggiori se l'obiettivo aveva una mente debole. Quindi, ho dovuto scegliere il più debole tra una ragazzina in età scolastica e uno Spezzaincantesimi. Se avessi cercato di dare la caccia a un obiettivo come Piton, mi sarei allenato contro di te. Mi è stato detto che mi deve un debito di vita, ma avrei posseduto il ratto. Minus è una mente debole. Il problema più grande che ho dovuto affrontare non è stata la sua mente forte o il suo grande potere; è fottutamente malato! Davvero pensi che volevo farlo?”


“No, sono certo che non volevi. Tuttavia questo non ti scusa per aver usato una ragazza minorenne nel tuo piano. Non te ne importa veramente, eh? Il fine giustifica i mezzi, vero Harry? Non ti importa di chi viene calpestato nel frattempo? Come ti suona questa cosa, mh? Forse come la cosa che stai combattendo? Come Silente? Uno di loro fa tutto ciò che vuole perché può farlo. L'altro fa tutto giustificandosi con il suo senso del 'bene superiore'. E tu, Harry? Dov'è la tua bussola morale?”


“É un bel discorso, Bill. Ti dico questo. Se sopravvivo a questa guerra, risponderò alla tua domanda. Fino ad allora, farò quello che devo fare per sopravvivere. Sono nauseato e stanco di ricevere ramanzine sui miei poteri e responsabilità. Riddle ha smontato Silente, pezzo per pezzo. Ho visto il ricordo. In uno scontro alla pari non gli avrei nemmeno fatto versare una goccia di sudore! Il punto è, in qualche modo io sono l'unico che può ucciderlo. Tu lo sai, quindi non rifilarmi questa fottuta stronzata morale. Non volevo che Ginny venisse ferita. Non le ho fatto violare io il suo Voto. Se proprio te la vuoi prendere con qualcuno, prenditela con le sorelle Abbott. Ho problemi più grandi di te!”


“Oh, se vuoi sfidare quel coglione di Abbott a duello, sarà il tuo secondo in un battito di ciglia. Cazzo, potresti essere tu il mio secondo, se lo vedo prima di te. Ti sto solo dicendo questo; non provare a combattere questa guerra con i bambini. Più ne coinvolgi, più si faranno male. Hermione è intelligente, ma non pensi che ci siano persone al Ministero che sanno tutto quello che sa lei? Ron è leale fino al midollo, ma vuoi lui a vedersela con un Mangiamorte al momento? E Susan? Vuoi mandare al macello anche lei? Guarda intorno a noi. C'è un intero gruppo di professionisti qui fuori stanotte. Queste sono le persone con le quali vuoi combattere. É meglio contare sulla fortuna quando sei con un intero gruppo di persone addestrate per una battaglia, piuttosto che con un gruppo di mocciosi a malapena capaci!”


“Dannazione Bill, questo non è giusto!”


“Eggià! Hai una mano schifosa, Harry, ma è l'unica che hai. L'unica cosa che otterrai coinvolgendo i tuoi compagni di classe è l'opportunità di parlare ai loro funerali. Se questa guerra continuerà, sarà il loro turno di combattere, ma non coinvolgerli adesso. É come quella forza ausiliaria Auror. Il primo paio di volte sono stati massacrati. I Mangiamorte se li sono divorati. Stanno iniziando a tenergli testa ora, ma c'è una diceria secondo cui i Mangiamorte non vogliono distruggerli per non dare al Ministro la possibilità di mettere in atto la leva obbligatoria.”


I due sedettero lì, in silenzio, per un minuto. Alla fine Bill gli tese la mano. “Combatterò al tuo fianco e se necessario morirò al tuo fianco, ma non ti lascerò usare bambini e mandarli a morire. Loro ti guardano tutti con ammirazione. Sì, so che anche tu hai solo sedici anni, ma loro non hanno visto quello che hai visto tu. Non hanno idea di come sia veramente. Tu sì. Cazzo, Ron praticamente ti venera. Guarda come si comportano attorno a te gli altri studenti quest'anno. Anche se non ti piace, tu sei il loro modello di comportamento. Non abusare di questo potere.”


“Questo significa che ti stai proponendo per farmi da bussola morale?” disse Harry, prendendo la mano di Bill. 


“Ho appena trent'anni. Faresti meglio ad ascoltare Remus, ma se ne hai bisogno, allora sì. Dovrò iniziare a portare dei guanti. La tua mascella è ossuta. Sono contento di non aver usato la mano della bacchetta. Siamo apposto?”


“Sì, ti sei spiegato bene.” disse Harry, guardandosi intorno e felice di vedere che Rita fosse ancora vicino alla casa. Dubitava che avrebbe cercato di usare la sua forma Animagus di fronte al Ministro e alla direttrice del DMLE, ma era sempre la Skeeter. 


“Bene allora, riposiamoci per qualche minuto e teniamoci pronti per il prossimo obiettivo.”


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Hestia Jones era felice di essere tornata in Inghilterra, persino con la guerra in corso. C'era qualcosa di confortante nell'essere a casa. Suo marito e i suoi figli, Ryan ed Emily, erano ancora in Grecia con il resto della famiglia per l'annuale 'vacanza della famiglia Jones'. Aveva chiesto a Silente se doveva restare, ma lui aveva insistito che andasse per salvare le apparenze. Per fortuna, Sturgis era stato in grado di coprire i suoi turni al Quartier Generale. In teoria doveva rimanere fuori per un'altra settimana, ma si sentiva colpevole del fatto che Sturgis era stato imprigionato ad Azkaban e che ora era separato dalla sua famiglia fino al suo ritorno. Non era riuscita a  godersi la Grecia e si era congedata, tornando a casa prima. Marcus e i bambini sarebbero stati bene anche senza di lei. 


Si sarebbe fatta viva l'indomani, dopo aver sfatto i bagagli. Quella sera intendeva farsi un lungo bagno, prendersi una tazza di tè e leggere un buon libro con la radio come unica compagnia. 


Le barriere perimetrali di casa sua si attivarono. Le sue abilità di duello non erano male. Aveva combattuto i Mangiamorte nella prima guerra e in questa. Un'indistinta nebbia bianca filtrò da sotto la porta e si ricompose in un grosso pipistrello della frutta. Uno dei membri dell'Ordine era lì fuori e stava cercando di contattarla. Si sistemò i vestiti e si mise le scarpe. Era sorpresa che qualcuno fosse venuto lì. La maggior parte delle persone che conosceva erano in vacanza. 


Mentre si dirigeva alla porta con la bacchetta stretta in mano, si chiese ad alta voce: “Mi chiedo cosa voglia Piton questa sera.”


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Il secondo sito fu un completo buco nell'acqua. Le barriere erano lì, ma non c'era nessun altro. La casa sicura non era in uso. Dopo alcune decisioni, la squadra di comando ordinò agli Spezzaincantesimi di riparare le barriere e aggiungere alcune trappole che avrebbero avvertito qualcuno quando la casa veniva occupata. Bill aggiunse anche una barriera ad attivazione vocale che faceva cadere le barriere se veniva pronunciata la frase “Apriti, in nome del Ministero”. Era altamente probabile che qualunque Mangiamorte all'interno si sarebbe sporcato le mutande. Il resto della squadra se ne andò mentre Bill stava mettendo gli ultimi ritocchi alle nuove e 'migliorate' barriere per la casa sicura dei Mangiamorte. La direttrice Dawson e il Ministro furono d'accodo sul tenere tutti sul campo per il prossimo combattimento, se ce ne fosse stato uno. 


Harry guardò gli Spezzaincantesimi continuare a fare il loro lavoro, incidendo complicati disegni sui sassi dell'edificio o tracciando barriere nell'aria stessa con le loro bacchette. Avrebbe avuto bisogno di imparare a creare barriere e a buttarle giù. Pensò alle parole di Bill e al bisogno di evitare di coinvolgere la sua generazione nella guerra. Bill aveva ragione e torto allo stesso tempo. Ai Mangiamorte non importava se una persona avesse già preso i suoi G.U.F.O. Li avrebbero uccisi lo stesso. Ma ancora, il modo più intelligente per un tipico studente di Hogwarts di sopravvivere a un duello con un Mangiamorte era non finire a scontrarsi con nessuno di loro. 


“Abbiamo finito, Harry. Sei pronto per passaportarti alla terza casa sicura?” Harry annuì e venne avanti per afferrare la Passaporta. Cinque secondi più tardi furono catapultati in un distretto di magazzini in rovina. 


Era evidente che le cose erano già molto sbagliate. I lampi di luce e le urla erano il primo indizio. La strisciante sensazione di terrore, il secondo. Le infauste forme nere balzavano attorno alle streghe e ai maghi, alcuni dei quali erano già a terra. 


“Harry! Dissennatori! Expecto Patronum!


Harry si concentrò sul suo incantesimo Patronus letale. Il cervo adirato eruppe dalla sua bacchetta e iniziò a caricare verso la mischia. Harry poteva avvertirli ovunque. Rimase vicino agli Spezzaincantesimi, protetti dal levriero irlandese di Bill, un gargoyle e un grosso volatile. Ramoso aveva già ucciso un Dissennatore e stava balzando addosso a un secondo. 


“Sono ovunque. Quanti pensi che siano?” chiese Bill. 


Harry guardò e vide la massa nel cielo notturno. Deglutì seccamente. “Penso che siano tutti qui.”


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“Padrone, il tuo servo vivrà. É debole, ma sta riposando al momento.” Georgina Goyle chinò la testa in segno di omaggio a Voldemort. 


“Grazie per l'aggiornamento, Madame Goyle.” Voldemort prese le pozioni anti-dolorifiche che lei aveva sistemato sul tavolo di fronte a lui. Le bevve velocemente mentre la Medimaga usciva dal suo studio. Gli altri stavano riparando i danni nella camera centrale e Severus era fuori a cercare il personale necessario per attuare il piano della signorina Beaucourt. Peter doveva essere disciplinato, prima di tutto. Il lancinante dolore al petto causato dalle costole rotte scemò in un lieve ruggito. 


Voltò la sua attenzione verso gli ultimi rapporti e spostamenti di truppe. Avrebbe dovuto richiedere un altro incontro con i Dissennatori. Stavano facendo dei semplici attacchi, mentre lui desiderava una strage. C'erano dicerie secondo cui Potter potesse ucciderli. Finora, erano prive di fondamento. Avrebbe dovuto chiederlo al ragazzo quando era stato lì. Antonin Dolohov sarebbe stato di ritorno in pochi giorni. Penelope era stata mandata ad incontrarlo sulla sua strada verso un nuovo nome e una nuova identità in America. 


Voldemort si chiese quali pressioni poteva esercitare contro la varietà di forze schierate contro di lui. La battaglia al Ministero ora era un'azione politica. La lista degli obiettivi di Scrimgeour era stata bloccata e la situazione era ora un vero pantano. Silente si stava leccando le ferite. Allo stesso tempo, anche le sue forze avevano sofferto la propria quota di sconfitte. Il problema al momento era che nessuna delle fazioni aveva modo di avanzare sull'altra. Era uno stallo. Ironicamente, l'unico a fare qualche progresso sembrava essere Potter, ma non aveva organizzazione. Forse la situazione corrente favoriva le azioni in solitaria, senza legami fissi. Erano passate quasi quattro decadi da quando quella descrizione si era potuta applicare a lui. 


Creare e guidare un'organizzazione poteva diventare un'amante a tempo pieno. Aveva visto quanto bene era sopravvissuta la sua 'entità' in sua 'assenza'. I suoi Mangiamorte si erano dati alla macchia e avevano cercato di nascondere il loro servizio sotto di lui. Forse era il suo senso di mortalità, derivante forse dalle ferite o dalla consapevolezza che Potter era stato fin troppo vicino per i suoi gusti, ma si chiedeva se il suo messaggio potesse sopravvivere a un'altra 'assenza'. Voldemort considerò diverse idee su come fosse meglio procedere. 


Un bussare alla porta interruppe le sue riflessioni. “Entra.” Un uomo in un mantello da viaggio, alto, magro e stempiato entrò e fece un profondo inchino al suo Padrone. 


“Bentornato, Rookwood. Sei stato in grado di acquisire l'oggetto che ho chiesto?”


Ricevette l'ornata scatola di legno offerta dal suo servo, mentre la voce roca di Augustus Rookwood rispondeva, “Non ci sono stati ostacoli stavolta, pazienza e denaro non potevano non vincere, Mio Signore. I miei contatti a Nizza sono stati in grado di procurarla con pochissime domande. Mulciber è giù nelle celle a fare il lavoro preliminare sui prigionieri. La strega è stata dominata abbastanza facilmente. Immagino che questa sia per l'altra?”


“Infatti lo è. Lavoro eccellente. Potrei avere un'altra missione per te nel prossimo futuro.”


“Vivo per servire, Padrone.” Il Mangiamorte si inchinò e uscì. 


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“Lasciami andare, posso renderti la cosa molto piacevole, sì?” Damien Mulciber ascoltò impassibile il piagnisteo della strega bionda. Poteva sentire la sua aura rinforzare il suo fascino. Essendo uno specialista nel controllo della mente, sfruttò l'opportunità per osservare come operava l'aura delle Veela, con l'utilizzo di luci basse e Incantesimi di Rilevamento. I capelli presero un'insolita lucentezza. Nella luce ridotta della cella, poté vederli effettivamente splendere un po'. Dalle sue ricerche, sapeva che il suo profumo sarebbe cambiato e avrebbe rilasciato migliaia di ferormoni nell'aria circostante per assaltare i suo sensi. Il profumo era strutturato per aumentare l'eccitazione maschile. Altre aree del corpo della giovane scintillarono, mentre l'aura tentava di concentrare la sua attenzione sul seno, sulle labbra e sugli occhi. Si ritrovò a inumidirsi un poco le labbra, ma analizzare clinicamente il suo potere aveva un modo di distrarlo dall'esperienza. Nonostante ciò, notò che il seno aveva i capezzoli turgidi contro la stoffa, le labbra erano diventate più piene e formavano un broncio di disprezzo e le pupille erano più larghe e più invitanti. 


La voce della donna si trasformò in un caldo sussurro, “Magari mi piace essere incatenata? Forse ho bisogno che un uomo mi prenda? Siamo tutti soli, al momento. Non c'è niente a fermarti.” Arcuò il suo corpo sul letto ad indicare sottomissione. 


Mulciber ridacchiò a quella frase. Non erano soli. Due Mangiamorte donna erano fuori dalla porta con un Incantesimo Spia, a guardare il loro intero scambio. Le donne sarebbero entrate e l'avrebbero schiantato, se avessero visto i primi segni di cedimento al fascino Veela. La guardia in infermeria era la prova che la ragazza francese non dovesse essere presa alla leggera. Nella sua linea di lavoro, l'onestà pura e bruciante era spesso la cosa più spaventosa che si potesse fare a un prigioniero. Indicò il segno di bruciatura sulla porta, “O forse ti piacerebbe fare questo alla mia faccia? No, temo di no. Sono impressionato che tu sia in grado di fare una trasformazione completa in uccello. Molti mezzosangue non possono e per essere un quarto Veela è piuttosto notevole. Sei una specie eccezionale. Mi divertirò a spezzarti e a trasformarti in una serva per il mio Padrone. Ora, questa sera prenderò campioni di capelli, pelle e sangue. Misurerò anche la tua abilità di resistere alla Maledizione Imperius. Sei abituata a manipolare i maschi, vediamo se sei in grado di sopportare bene ciò che rilasci così facilmente. Vorresti un sorso d'acqua prima di iniziare?”


Fleur si morse il labbro inferiore. Aimee l'aveva tradita! La testa le faceva ancora male per il vino drogato e l'uomo di fronte a lei l'aveva derisa, nonostante i suoi migliori sforzi. 


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Ad una certa distanza, l'eterea luce dei Patroni brillava come piccoli punti di luce in mezzo a un'onda di oscurità. Harry aveva usato un secondo Patronus assassino dopo che il primo era sparito alla vista. Non era affatto stancante; niente di simile all'esaurimento che aveva provato le volte precedenti. Diversi Auror erano a terra. Sentendo dei pop alla sua sinistra, Harry roteò con la sua bacchetta e con un incantesimo offensivo sulle labbra, ma si fermò vedendo il Ministro e i membri sopravvissuti del Commando Delta. Sembrava che avessero perso il fotografo e una delle guardie del corpo del Ministro. Rita era ancora lì, spaventosamente pallida, il ché divertì morbidamente Harry. Fino a quel momento, non era certo che avesse un'anima. 


“Ho pensato che quaggiù saremmo stati più al sicuro. Hanno paura di Potter. Non posso dire di poterli biasimare!” disse Scrimgeour, tremando visibilmente e lanciando il suo Patronus. Harry poté dire che era un cane di qualche tipo, ma era troppo impegnato a guidare Ramoso per giocare a 'indovina il Patronus'. Il Ministro alzò la bacchetta e incantò magicamente la sua voce. “Tutti qui! Veloci!”


Si poterono sentire i pop delle Smaterializzazioni, mentre la nuvola di Dissennatori scivolava come insetti arrabbiati dietro le loro prede. Harry notò che chiunque altro stava tremando e fremendo, ma lui non si sentiva diverso dal solito. Era ben lontano dal ragazzino spaventato che era svenuto in loro presenza quasi tre anni prima. La cosa più interessante era che, invece della voce di sua madre, ora sentiva le voci di Susan, Bill, Silente, l'Ordine e il resto dei Weasley che lo condannavano per essersi trasformato in un Mago Oscuro. Aveva una nuova paura più oscura, ma la loro aura non aveva più effetto su di lui. 


Harry si girò e abbaiò un ordine. “Tutti dentro quel magazzino. Possiamo andarcene da lì.”


Il Ministro lo guardò. “A che gioco stai giocando, Harry? Ci ritireremo da qui.”


“Sono immune a loro. Se li attiriamo dentro, voi potete andarvene e io li intrappolerò e li massacrerò.”


“Bene allora, tutti dentro. Lasciate la porta aperta, così possono seguirci. Lanciate Incantesimi Infrangibili sulle finestre e sigillate tutto tranne la porta d'ingresso. Sei certo di questo, Harry? Ok, l'avete sentito.”


Il gruppo si mosse sotto la protezione dei vari Patroni. Non appena entrarono nel magazzino, gli Auror lanciarono incantesimi infrangibili e Colloportus su tutto quello che riuscirono a trovare. 


Il Ministro tirò fuori dalla tasca un oggetto, un piccolo bracciale d'avorio. “Harry, questa è una Passaporta speciale. Una volta che l'hai indossata, dovrai dire 'cancella' ogni minuto per evitare che si attivi. Solo perché loro non possono esercitare il loro effetto su di te, non significa che non possano baciarti. Se dici 'attivazione d'emergenza', questa si attiverà. Finirai in un piccolo cottage vicino a Dover. La Metropolvere è connessa al Quartier Generale degli Auror. Buona fortuna!”


Harry accettò il bracciale, guardò tutti andarsene e se lo mise in tasca. Non lanciò il suo Patronus; invece lasciò che la turbinante massa entrasse nella stanza. I Dissennatori smisero di muoversi e fluttuarono nell'aria. Due di loro sollevarono nella sua direzione il corpo di uno degli Auror baciati. Un terzo si mosse verso il corpo e soffiò nebbia nera dentro di esso. 


La voce uscì priva di ogni emozione, “Tu sei l'unico che può ucciderci.”


Harry non poté pensare ad una giustificazione per mentire, quindi annuì semplicemente e disse, “E quindi? Voi siete in combutta con Riddle e i suoi Mangiamorte.”


“Tu sei innaturale.” Certamente era un'affermazione ironica, venendo da un demone fluttuante. 


“Cosa intendi?”


“Colui che combatti. Si è legato a noi molto tempo fa, per evitare che la morte lo reclamasse. Il legame si è trasferito a te quando ha tentato di ucciderti da neonato. Quelli che hai incontrato anni fa hanno percepito la scorrettezza dentro di te e hanno cercato di consumarti. Si sbagliavano.”


“La vostra aura non mi da più fastidio. Non ho più paura di voi.” Sebbene ad Harry non piacesse quanti ne fluttuassero intorno a lui. Lo rendeva nervoso. 


“Unisciti a noi.”


“Cosa?”

 

“Lasciaci rafforzare il legame. Tu sei già in grado di attingere dalla nostra forza. Se non ne sei già capace, presto potrai evocare i nostri poteri. Forse, col tempo, diventerai uno di noi. Ci uniremo a te nella conquista. Tu ci porterai a terre di caccia più grandi. Lasciaci diventare più forti e anche tu diventerai più forte.”


Harry impallidì al pensiero di diventare un Dissennatore. L'idea era ripugnante. Harry fece la domanda di cui nessuno conosceva la risposta. “Che cosa siete?”


“Una volta eravamo i maghi guerrieri di Lemuria, che vennero sconfitti dagli abitanti di Atlantide (1)Le nostre anime furono utilizzare per farci rinascere. Fummo poi utilizzati contro la nostra stessa gente, ma alla fine ci ribellammo e distruggemmo i nostri creatori. La maggioranza della nostra specie perì con la distruzione di Atlantide. Colui che chiamate Merlino ci ingannò e ci legò a questa terra con una magia di sangue. Soltanto pochi della nostra specie esistono altrove nel mondo. Se ti rendiamo abbastanza forte, tu puoi spezzare la magia che ci blocca qui e noi saremmo liberi di girare il mondo per la prima volta in un migliaio d'anni.”


Harry camminò avanti e indietro, ignorando i Dissennatori attorno a lui. La sua mente turbinava per le implicazioni. Era disgustoso per così tanti aspetti. In un piccolo gruppo aveva sentito la tassa sulla sua magia per lanciare il potente Patronus, ma quella notte con così tanti Dissennatori intorno a lui, l'aveva appena percepita. Iniziò a chiedersi se il 'Potere che il Signore Oscuro non conosceva' gli sarebbe stato fornito dai Dissennatori. Quale tipo di mostro era Harry Potter?


“Siete tutti qui stanotte?”


“No, cè un altro nido altrove. Questa è la maggioranza. Ti unirai a noi ed eserciterai il nostro potere?”


Harry guardò gli occhi senza vita dell'Auror, sostenuto dalle mani scheletriche dei due Dissennatori. Gli occhi lo accusarono. In loro vide il prezzo del potere: lasciare i Dissennatori liberi di consumare anime e usare quel potere per distruggere Riddle. Nella sua mente vide l'immagine di intere città piene di gusci senza vita, con lui che si trasformava in un Dissennatore e si univa a loro. Si sentì violato ad un livello base. 


Mosse la bacchetta verso la porta scorrevole del vecchio magazzino. “Colloportus!”


“Cosa stai facendo?” chiese l'Auror morto. Era l'immaginazione di Harry o c'era una punta di paura nella sua voce?


“Non diventerò mai uno di voi! Potete anche essere su questa terra da un migliaio d'anni, ma questo finisce stanotte! Expecto Patronum!” La mattina, i babbani lo avrebbero falsamente riportato come un piccolo terremoto di tre punto due sulla scala Richter. Harry sentì il suolo tremare sotto i piedi, mentre un cervo delle dimensioni di un piccolo drago usciva dalla sua bacchetta. Sentì l'Auror urlare al posto dei Dissennatori che lo controllavano, mentre i due vicino ad esso diventavano le prime, ma non ultime, vittime. 


Harry guardò i Dissennatori rimbalzare sulle finestre infrangibili. Alcuni iniziarono ad artigliare le pareti di legno del vecchio magazzino, cercando di scappare nella notte. Altri cercarono di aprire la porta che Harry aveva sigillato. Forse la magia che la tratteneva si sarebbe indebolita se Ramoso avrebbe cominciato ad uccidere sempre più Dissennatori. 


Alla fine, si voltarono verso di lui. Incapaci di eseguire il bacio, lo tagliarono con artigli ossuti, mentre Harry si ritirava in un angolo e si proteggeva con i guanti protettivi di pelle di drago , trasfigurando un ceppo di legno in un'ascia simile a quella che aveva dato ad Hagrid. Cercò di Disillusionarsi, ma loro potevano ancora percepirlo. Tuttavia il Ramoso gigante si accaniva contro i mostri succhia anima. I suoi colpi erano moderatamente efficaci nell'evitare che le mani artigliate lo raggiungessero. Esiliò alcuni detriti per farli indietreggiare. Fortunatamente, le antiche immagini di morte non combattevano con armi proprie. Ramoso tracciava cerchi intorno a lui, spazzando via quelli più vicini. 


Graffiato, sanguinante e pieno di lividi, Harry Potter fu l'unico testimone della distruzione dei Dissennatori ancora presenti in quella esistenza. Si afflosciò al suolo, certo di sembrare come se si fosse appena gettato nudo, di testa, in un cespuglio di rose.


“Sembra che ti potrebbe far comodo una mano, per non parlare di un Guaritore...” La voce di Rita ruppe il silenzio. Poteva vederla alla debole luce della luna che entrava attraverso le finestre infrangibili. A quanto pareva, Harry non era stato il solo testimone. 


Harry tossì e rimandò giù con un groppo di bile che gli era arrivato in gola. Accettando la sua mano, mentre la testava per la presenza del Marchio Nero, disse seccamente: “E io che pensavo che tutti i succhia anima fossero morti. Perché sei rimasta?”


“Suvvia Harry, questa era gratuita! Ho sentito che il tuo padrino era capace di usare il suo 'talento' non registrato per evitare queste cose e semplicemente non ho potuto resistere dal fermarmi a vedere l'atto finale tra Lord Potter e l'Orda dei Dissennatori. Non ho mai saputo come comunicavano; forse avrei voluto non scoprirlo mai.”


“Quindi, hai sentito tutto, vero?” Harry si chiese se avesse dovuto obliviarla lui o farlo fare a Scrimgeour. Almeno non aveva il marchio addosso. 


“Mi sono sempre chiesta perché ci sono così pochi Dissennatori fuori dall'Inghilterra. Capisci che probabilmente siamo le uniche due persone a sapere questa piccola leccornia? Quindi quando Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato cercò di ucciderti, ha trasferito un legame che aveva creato con loro a te.”


Dopo aver ponderato quelle cose per un momento, Harry iniziò rapidamente a mettere insieme i pezzi. La magia di sangue che sua madre aveva usato per salvarlo era probabilmente derivata dalla stessa magia usata da Merlino per intrappolare i Dissennatori in Inghilterra. In qualche modo la magia dell'Anatema che Uccide di Riddle, le barriere di sangue e il legame di Riddle con i Dissennatori avevano causato lo sbalzo dell'anatema e avevano trasferito il legame con i Dissennatori e il Serpentese dentro Harry. Sospettava che entrambe quelle abilità fossero basate su una magia di sangue. 


“Credo che più o meno sia andata così. Quanto di tutto questo hai intenzione di scrivere?”


Rita sospirò drammaticamente, “Il mio accordo con il Ministro dice che lui ha il diritto di correggere ed editare gli eventi di stanotte. Dovrò metterlo da parte per la tua Biografia Non Autorizzata, a meno che, ovviamente, non lavoriamo ad un patto per la tua Biografia Autorizzata...? Sarei disposta a fare un voto di silenzio su questo fatto in cambio dei tuoi diritti esclusivi. Sembri piuttosto provato al momento, quindi se stai pensando di obliviarmi, fossi in te prenderei seriamente in considerazione un'altra opzione. Sono notoriamente resistente agli incantesimi mentali e una delle persone più veloci a Materializzarsi che tu potrai mai vedere.”


“Come fai a sapere di essere resistente agli incantesimi mentali?”


“Caro ragazzo, sono stata fidanzata con Gilderoy per tre anni dopo la scuola. Senza scendere nei dettagli, diciamo semplicemente che ho acquisito l'immunità col tempo, ecco. Uno dei crucci più grandi che ti riservo è che qualche anno fa hai rovinato la sua completa e totale umiliazione per mano mia. Avevo quasi finito la storia del suo totale smascheramento ed ecco che lui se ne va e si imbatte in te, finendo a disegnare con i pastelli a cera al san Mungo . É davvero difficile vendere a una casa editrice la stampa di quel libro. Stiamo parlando di più di un anno di scrupolose ricerche nel cesso, Harry. Avevo i primi dieci capitoli pronti!”


Harry rise alla sua acuta dichiarazione. “Scusa per averti deluso e non essermi fatto trasformare in un ritardato mentale.”


“Harry, sei spaventato da quello che hanno detto - che potresti diventare un Dissennatore?” Lui la guardò. Se stava fingendo preoccupazione, era molto brava a farlo. Ma ancora, c'era una diceria secondo la quale Rita potesse fare sesso con un uomo e fingere l'orgasmo di lui. 


“Sarei un folle se dicessi che non lo sono. Ti prendo in parola su quel voto. Quale è la mia percentuale sulla biografia?”


“Venti per cento,” rispose lei, forse un po' troppo velocemente. 


“Rita...”


“D'accordo, venticinque, la casa editrice si prende il cinquanta e io l'altro venticinque per cento -  inutili bastardi del cavolo!”


“Com'è la tua Occlumanzia?”


“Di nuovo: notoriamente resistente agli incantesimi mentali, Harry. Perché mai lo chiedi?”


“Per nessuna ragione. Questa storia non deve uscire da qui. C'è ancora un altro nido di Dissennatori lì fuori e se Riddle li porta in guerra con sé, avrò più di una possibilità contro di lui. Infatti, sarebbe di grande aiuto se potessi enfatizzare quanto sembrassi stanco e provato alla fine della battaglia. Comunque, se giuri di non scrivere mai, parlare o insinuare il mio legame con i Dissennatori, lascerò che tu scriva la mia biografia autorizzata dopo che Riddle sarà morto.”


“Considerando che hai l'aspetto di uno che ha appena fatto una doccia con mamma kneazle nella sua lettiera, non dovrò stiracchiare troppo la verità, ma che succede se muori tu e non Riddle? Mi spiace Harry, sei adorabile, ma questi sono affari. Una ragazza deve pur guadagnarsi da vivere, sai?”


“Se io muoio, pensi davvero che lui ti lascerà scrivere una biografia su di me?”


“Certo che sì, sarebbe piena di gustose bugie su di te. Ci vorranno forse dieci o vent'anni, ma alla fine vorrà riscrivere la storia per dipingersi in una luce migliore per le nuove generazioni. Sai come dicono, la revisione è molto meglio della piatta, vecchia, semplice verità! Onestamente Harry, non è questione di bene e male o di giusto e sbagliato, è questione d'immagine. Prima lo imparerai, più ricco sarai.”


“Bene! Dopo che io o Riddle saremo crepati, puoi scrivere la mia biografia. Se mi trasformo in una di quelle cose, assicurati che sappiano come lanciare quell'incantesimo.”


“Cosa?” Rita sembrò confusa. 


“Di' a qualcuno di uccidermi. Ora, facciamo un Voto.”


Harry imparò un fatto sorprendente; il suo nome completo era Francine Amorita Skeeter. Imparò anche che non avrebbe mai dovuto, nemmeno per scherzo, riferirsi a lei come Francine. Lei tornò fuori e prese la macchina fotografica del fotografo del Ministero e fece un veloce scatto di Harry con la faccia per metà in ombra e per metà illuminata dalla luce della luna. I graffi e i segni erano chiaramente visibili. Il suo mantello era strappato e logoro. 


“Era davvero necessario?”


“Se vuoi giocare al giovane mago che è a malapena uscito da qui vivo, sì. Be', faremo meglio ad andare. Rufus probabilmente è preoccupato a morte per te e nervoso riguardo a quello che sto facendo io. Inoltre, ho un'intera storia da scrivere e da far approvare entro quattro ore! Queste cose non si scrivono da sole.”


“Allora, ora che il nostro patto è fatto, quanto prederà davvero la casa editrice?”


Gli fece un sorriso abbagliante e predatorio allo stesso tempo. “Non prendono mai più del trenta per cento, caro. Considerala come un'utile lezione nel fare affari.”


“Grazie, Francine. Ahia! Fa ancora male lì! Dovremmo Materializzarci, o vuoi passaportarti a questo cottage e usare la Metropolvere da lì? É una lunga strada fino a Londra.”


“Prendiamo la Passaporta. Non vorrei perdere la possibilità di vedere il piccolo nascondiglio di Rufus. Non si può mai sapere quando potrei aver bisogno di usare il nido d'amore segreto di Scrimgeour in una storia.”


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“Buongiorno, Susan. Sei stata in grado di dormire stanotte?” Silente ignorò il rumoroso russare di Hermione Granger nell'altro letto. Fortunatamente, gli elfi domestici avevano fatto sparire entrambi i contenitori e le bottiglie d'alcool dalla stanza. 


“Un po', Preside. Continuavo a svegliarmi, come se avessi un'energia nervosa addosso. Cosa posso fare per lei?”


“Dopo essere sfuggito alle grinfie della nostra guaritrice, sono diretto al Quartier Generale per parlare con Harry. Speravo che tu volessi accompagnarmi.” Albus trattenne la maschera d'ossigeno sulla bocca per prendere fiato. Ovviamente non doveva stare in piedi, ma l'ostinazione sembrava essere un'affezione comune tra le persone magiche. Uno dei suoi occhi era coperto da una benda. Susan pensò di chiedergli della sua salute, ma decise di non farlo. 


“Può darmi circa un quarto d'ora per darmi una ripulita?”


“Certamente. Prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno.” Silente uscì dalla stanza, lanciando un'ultima occhiata sospettosa alla Grifondoro dormiente. 


Susan aspettò un momento, poi si diresse verso la doccia. La sua andatura zoppicante si notava molto di più quel giorno. L'agitazione della notte precedente non aveva fatto nessun favore alla sua riabilitazione. Mentre si ripuliva, si chiese come avrebbe trattato con il suo ragazzo. Il debole legame tra loro non era qualcosa che si poteva gettare via per rabbia. Considerò la sua posizione; Ginny Weasley avrebbe usato l'attrazione contro di lui e l'avrebbe sedotto otre la sua irritazione. Hermione probabilmente avrebbe usato un po' di fredda logica, con qualche bel parolone per dimostrare la sua posizione infinitamente superiore e costringerlo alla sottomissione a forza di mazzate. Hannah l'avrebbe sbaciucchiato finché lui non avesse dimenticato per cosa stavano litigando. Non voleva nemmeno pensare alla tattica di Megan Jones: 'l'orale risolve tutto'. Ma ancora, Megan era estremamente popolare ed era estremamente facile andare d'accordo con lei, anche se quella reputazione l'avrebbe seguita anche dopo la scuola. Millie Bulstrode l'avrebbe bloccato in una mossa di wrestling finché non si sarebbe arreso o svenuto. Tornando all'argomento, cosa aveva intenzione di fare esattamente con Hannah, comunque? Non era proprio una di quelle cose che potevano essere perdonate facilmente. 


Tirando fuori un vestito dall'armadio, se lo mise. Tremò al pensiero di indossare dei pantaloni al momento e al dolore che questo avrebbe causato. Il vestito era uno dei suoi prendisole preferiti. Normalmente, si sarebbe presa del tempo per asciugare e intrecciare i capelli a mano. Era così perché fino ad allora era stata minorenne. Un movimento con la bacchetta davvero molto soddisfacente e i suoi capelli si asciugarono. Stava ancora cercando di imparare bene l'incantesimo che avrebbe intrecciato i capelli come piacevano a lei, quindi optò per una coda di cavallo. Non sarebbe mai stata come quelle ragazze. Si sarebbe occupata di Harry come la cara, vecchia Susan Bones.

 

Mormorando tra sé, disse “Certo, sarebbe d'aiuto sapere com'è che gestirei queste cose io...”


Lasciando Hermione al suo dopo sbornia uscì dalla stanza. Fortunatamente, quei dormitori erano i primi e c'erano solo otto piccoli passi fino alla sala comune di Corvonero. La sua attenzione fu immediatamente catturata dal Preside che stava nel mezzo della stanza. I tre Capocasa attuali lo stavano praticamente circondando, con espressioni illeggibili sui loro volti. Una copia della Gazzetta del Profeta fluttuava nell'aria di fronte a lui. 


“Albus, devi indurre un po' di buon senso in Potter. Le sue bravate stanno andando fuori controllo!”


“Concordo, Minerva, tuttavia credo proprio di non essere la persona migliore per parlare di questo con lui. Ah, Susan, sembra che avremo bisogno di fare qualche lettura leggera prima di andare.”


Susan si mosse fino a dove poteva leggere la prima pagina. Su di essa c'era Harry che sembrava uno straccio, con un'espressione tetra sulla metà di volto illuminata.


Il titolo proclamava a grandi caratteri “Potter e il Ministro Guidano un Massiccio Attacco Contro Le Forze Oscure!” Susan scosse la testa e sospirò di frustrazione, mentre iniziava a leggere la storia. 


Report di Rita Skeeter. La vostra impavida scopritrice di notizie si è ritrovata in un pericolo inaspettato nelle ore prima dell'alba. Accompagnata da una scorta di Auror, tra cui il Ministro e il capo dell'Ufficio Applicazione della Legge Magica, così come da una squadra di Spezzaincantesimi, protetti dall'unico e solo Harry Potter, siamo partiti alla ricerca dei santuari sicuri dei Mangiamorte. 


“Abbiamo avuto informazioni credibili sulla collocazione di alcuni loro nascondigli. I critici della mia amministrazione sono sempre veloci ad accusarmi falsamente di non provare a raccogliere abbastanza informazioni e di essere lento a rispondere. Io dico che questa è una falsità bella e buona! I risultati di stanotte parlano da soli. Stiamo vincendo questa guerra. Siamo capaci di portare la battaglia al nemico e saremo vittoriosi!” ha risposto con forza il Ministro Scrimgeour dopo aver conferito con le truppe. 


E quali risultati, vi chiederete? Soltanto la cattura di sette Mangiamorte, la morte di altri tre e la completa devastazione dei Dissennatori traditori - in precedenza di Azkaban. Il Ministro Scrimgeour non è stato in grado di commentare i rapporti secondo cui anche diversi ostaggi famosi sarebbero stati liberati, dicendo soltanto che ci sarebbero state altre buone notizie non appena le parti coinvolte fossero state contattate. 


Dal mio vantaggioso punto sul fronte della Guerra Contro l'Oscurità in una casa di campagna nell'Essex, ho visto con i miei occhi Il Bambino che É Sopravvissuto superare in volo e in abilità un Mangiamorte in fuga. che si è rivelato essere niente di meno che l'ex star bulgara del Quidditch Piotr Levski. Il Cacciatore sulla sua Firebolt non é stato nemmeno una sfida per le incredibili acrobazie da sfidare la morte di Harry Potter. La straziante caccia è terminata quando il bulgaro ha cercato di volare in un'area di fitto bosco, gareggiando contro la persona già considerata per una posizione nella Nazionale Inglese. La conclusione - Lord Potter è emerso senza un graffio e la squadra forense ha portato via Levski in un sacco. 


Quando interrogato su tale morte, Lord Potter è stato stoico al di là dei suoi sedici anni: “Rita, era un Mangiamorte. Non sono felice che sia morto, ma non perderò il sonno per lui. Lavorava per lo stesso uomo che sta cercando di uccidermi da quando ero un bambino. Ha fatto la sua scelta quando si è fatto fare il tatuaggio fashion di Tom Riddle. Se non aveva già ucciso qualcuno, lo avrebbe fatto.”


Ho pensato che il giovane Lord stesse solo parlando da duro, cercando di affermarsi come giocatore nello scenario dell'Inghilterra Magica, ma sono stata corretta da William Weasley, capo degli Spezzaincantesimi della Gringott, assegnato alla forza d'assalto. Lui è il fratello dei recentemente deceduti Percival e George Weasley. Il fratello più giovane, Roland, è uno degli amici più stretti di Harry Potter. 


“Non faccia errori, signorina Skeeter, Harry è un mago tremendamente potente. Lo sottovaluti a suo rischio e pericolo.”


Con queste dichiarazioni di apparentemente falso coraggio, abbiamo lasciato il nostro primo obiettivo e siamo arrivati al secondo, soltanto per trovarlo invaso da tutti i Dissennatori di Azkaban. Quelli di voi che sono mai stati in presenza di anche una sola di quelle disgustose creature possono dirvi che si tratta di un'esperienza che la maggior parte delle persone non vorrà condividere. In alto, sopra le nostre teste, a bloccare la luce della mezzaluna, ce n'erano centinaia. Sia il Ministro che Lord Potter hanno radunato le truppe, mentre io guardavo con meraviglia il Patronus appartenente a Lord Potter uccidere diversi Dissennatori. Esatto, fedeli lettori, credete alle voci che abbiamo riportato oltre una settimana fa proprio su queste pagine, Harry Potter può uccidere i Dissennatori! Il Patronus cervo - una rappresentazione magica di suo padre, mi informano fonti vicine a Lord Potter - non si limita a respingerli. Li riduce in ceneri ardenti! Vedi l'Immagine a pagina 3 del Patronus assassino di Potter in azione! Vedi l'immagine a pagina 5 di Lord Potter che prende il volo contro il Mangiamorte Levski! Vedi Potter e il Ministro Scrimgeour a pagina 2 che si congratulano con la Direttrice Ada Dawson per un raid ben eseguito e di successo. 


Cercando di minimizzare ogni perdita, il Ministro e Potter hanno guidato il nostro gruppo in un vicino magazzino, dove hanno preparato un'ingegnosa trappola per i Servi dell'Oscurità. I coraggiosi Auror e Spezzaincantesimi hanno sigillato tutte le uscite tranne l'entrata principale. Come falene sulle fiamme, i Dissennatori sono entrati nell'edificio. Tutti tranne Lord Potter si sono ritirati via Passaporta. A mio stesso rischio e pericolo, mi sono Materializzata fuori e ho osservato svolgersi l'epico scontro.


Lord Potter, apparentemente immune alla loro debilitante aura di disperazione, ha sigillato l'entrata e ha iniziato a distruggere gli orribili spettri con il suo Patronus Assassino. La storia parla di simili eventi leggendari, come la caduta di Atlantide e il Re mago Beowulf trionfante sull'esercito di troll di Grendel. Questa giornalista è rimasta sgomenta e ha guardato un mago considerato un uomo solo per via di un cavillo legale, rilasciare una magia che potrebbe essere rivaleggiata solo da Merlino in persona. 


I mostri dovevano aver capito che la loro fine era giunta. Hanno iniziato a cercare di assalire fisicamente Lord Potter. Questi era con le spalle al muro, in un angolo, con solo la sua bacchetta e un'ascia evocata per difendersi, come alcuni guerrieri dei racconti popolari, mentre il suo Patronus si scatenava selvaggiamente tra i loro ranghi. I secondi diventarono minuti mentre guardavo il coraggioso ragazzo combattere non solo per la sua vita, ma per la sua stessa anima! Non è mai successo prima, e spero che non succeda mai più, che io assistessi a qualcosa di così glorioso e terrificante allo stesso tempo. 


Quando tutto è finito, il nostro eroe era in piedi su gambe instabili, sanguinante da numerose ferite, i vestiti logori e strappati. L'aria era satura del disgustoso fumo che le creature avevano emesso nei loro spasmi di morte. Harry ha usato il mio braccio come sostegno. Il guerriero leggendario era improvvisamente sparito ed era rimasto soltanto un ragazzo coraggioso ma stanco. Era fisicamente, magicamente ed emozionalmente esausto. Non sono imbarazzata a dire che ha toccato una corda materna nel mio cuore, mentre lo aiutavo a lasciare il magazzino. A dispetto del tepore della notte d'estate, potevo sentirlo tremare. 


La sua voce si è alzata ad appena un sussurro mentre diceva, “É fatta. Non penso di poter combattere ancora quelle cose. Sono felice che siano morte.”


Mi sono complimentata con lui per la sua vittoria mentre ci preparavamo a passaportarci di nuovo al Ministero, ma lui è stato gentile con tutte le persone coinvolte. “Rita, questo è stato un lavoro di squadra. Il Ministro, la Direttrice, gli Auror, gli Spezzaincantesimi e persino te, Rita; tutti eravamo parte della squadra.”


Il Ministro ha fatto eco ai sentimenti di Lord Potter, proclamando una monumentale vittoria contro i nemici del Ministero. Ha detto che i prigionieri e i morti erano tutti di nazionalità straniera. “I Maghi e le Streghe della Britannia Magica hanno mandato un messaggio oggi. Questo messaggio era: non venite nella nostra nazione con l'intento di farci guerra. Il nostro nemico non trova più reclute volontarie in Inghilterra e quindi importa la feccia d'Europa per combattere le sue battaglie. Lasciamo che il messaggio giunga a coloro che vorrebbero prendere in considerazione di venire qui a combattere sotto i vessilli dei nostri nemici; noi non vi tollereremo. Vi troveremo. Vi consegneremo alla giustizia.”


Il Ministro Scrimgeour ha proseguito implicando che i combattenti stranieri dovrebbero aspettarsi di non trovare alcuna scorta di misericordia qui in Britannia. Sta pensando di chiedere al Wizegamot nuove restrizioni sulle persone che cercano di entrare nel nostro paese.

 

Susan alzò lo sguardo dal giornale. Tutti gli adulti nella stanza stavano guardando il suo volto mentre leggeva la storia. Se avesse avuto un momento per guardarsi, probabilmente sarebbe stata divertita dall'ombra di colore sul suo viso. “Ed io che ero preoccupata che facesse qualcosa di sensato, come andare a casa e darsi una calmata. No! Va, e fa una cosa come questa! Potrebbe voler parlare con lui per primo, Preside, perché non gli piacerà quello che devo dirgli in questo momento! Di tutte le cose stupide e idiote...”


“Dovresti calmarti, Susan. La signorina Skeeter ha una certa abitudine di prendersi licenza poetica sui suoi lavori. Perché non diamo ad Harry il beneficio del dubbio per ora e ascoltiamo la sua versione dei fatti? Forza, perché non usciamo e prendiamo un po' d'aria fresca del mattino prima che io ci faccia trasportare da Fanny dal signor Potter?”


Camminarono lentamente in relativo silenzio mentre i ritratti guardavano passare la strana coppia. Fermandosi di tanto in tanto perché il Preside respirasse dalla sua maschera. Raggiunsero l'aria aperta fuori dal portone principale. Silente le chiese, “Come risultato delle sue azioni, alla signora Abbott sarà tolto la spilla da Prefetto. Mi piacerebbe che tu prendessi in considerazione di sostituirla.”


“Grazie Signore, ma penso di no. Harry è la mia priorità numero uno. Non penso che sarei in grado di adempiere ai miei doveri al livello che renderebbe entrambi felici. Megan o Sally-Ann sarebbero una scelta migliore. Questo è tutto ciò che succederà ad Hannah?”


“In un certo senso, sono sia deluso che sollevato per la tua decisione. Harry è certamente fortunato ad avere il tuo sostegno. Chiederò alla signorina Jones, dunque. Per rispondere alla tua domanda, entrambe le figlie di Peter saranno sottoposte a varie restrizioni se desiderano proseguire la loro educazione qui. La loro attività di tutor in Occlumanzia e Legilimanzia sarà monitorato dallo staff e giureranno Voti secondo i quali sarà loro proibito di usare le loro abilità su un soggetto nolente finché resteranno ad Hogwarts. Assisteranno madama Chips in ogni ricovero o riabilitazione della signorina Weasley e la loro partecipazione ad ogni attività extra sarà sottoposta alla mia approvazione.”


“Come sta Ginny? Harry vorrà saperlo.” Susan pensò ai Weasley. La prima cosa che le venne in mente fu che probabilmente Ron non sarebbe stato contento di essere stato chiamato Roland nell'articolo della Skeeter. 


“Si sta riprendendo. Il Voto l'ha danneggiata magicamente e potrebbero passare mesi prima che sia in grado di tornare al suo livello precedente. La cosa più disturbante è che ha avuto una crisi che ha indicato un qualche danno neurologico che ci metterà di più a guarire, ammesso che guarirà. La mandiamo al San Mungo per altri esami più approfonditi e dovremmo saperne di più entro una settimana.”


Susan assorbì tutto ciò. Non poteva dire di essere preoccupata per la salute di Ginny Weasley, ma sapeva che Harry lo sarebbe stato. Soprattutto per i sensi di colpa che aveva per averle fatto giurare il Voto con il quale era iniziato tutto. “Hannah sta bene?”


“Si sta riprendendo. Il signor Potter è stato piuttosto accurato nella demolizione delle sue difese mentali. Dovrebbe essere in grado di riparare le sue barriere in tempo per l'inizio dell'anno scolastico, se si applica. Ti chiedo, quando andrai a farle visita, che tu sia d'appoggio più che combattiva. É in uno stato emozionale fragile e probabilmente ha bisogno di un'amica piuttosto che di un giudice. Odio metterti in una posizione scomoda come questa, ma potresti aver bisogno di essere colei che deve trattare una tregua tra il tuo fidanzato e la famiglia Abbott. Io ho già dovuto tenere Remus e Peter Abbott lontano l'uno dall'altro.”


“Giusto. Un problema alla volta. Per prima cosa, ho bisogno di salvare la mia relazione con Harry. So che non pianifichiamo il matrimonio almeno fino alle vacanze, ma penso che sarebbe meglio farci usare le suite delle stanze degli ospiti e degli studenti sposati. Non posso dargli certamente il mio sostegno dai dormitori di Tassorosso.”


“Infatti. Concordo che voi due avete bisogno di tempo insieme. Dovrò usare alcuni assi nella manica politici con il Consiglio, ma credo che la tua proposta sia nei migliori interessi di tutti. Ora sei nel giusto stato mentale per parlare con lui? Le mie orecchie possono essere piuttosto vecchie e non sono esattamente certo di cosa ti ho sentito borbottare, ma non penso che Harry apprezzerebbe quello che hai intenzioni di fargli col tuo bastone.”


“Sono pronta tanto quanto potrò esserlo. Prometto che non farò quella cosa con il bastone, a meno ché non se lo meriti per davvero. Signore, penso che questo sia il meglio che possa fare per il momento. Per prima cosa ho bisogno di parlare con lui da sola. Se andiamo entrambi lì, sembrerà che stiamo facendo fronte comune contro di lui. Faccia portare a Fanny il mio Pensatoio e le manderò i ricordi che Harry vorrà condividere.” replicò Susan, arrossendo un po' al pensiero che il Preside avesse sentito i suoi piani di prendere a mazzate Harry con il suo bastone finché o quello o la sua testa dura non si fossero rotti per primi. 


“Molto bene. Capisco completamente la tua logica. Fanny! Per favore, porta la signorina Bones dal signor Potter. Io tornerò nel mio ufficio ad attendere la ricattura da parte della nostra Guaritrice.”


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Emmeline Vance sedeva al tavolo della colazione, persa nel giornale del mattino. Era certa che ci sarebbe stata molto presto una riunione dell'Ordine, con tutto quello che era successo. Sperava che Bill e Harry stessero davvero bene, dato il loro incontro con i Dissennatori. Le cose si stavano surriscaldando. Sentiva come se da qualche parte una dannata cosa stava per scoppiare. Questo la spaventava. L'Ordine era in cattiva forma. Molti dei loro migliori combattenti erano morti o feriti. C'era molto di cui preoccuparsi. 


Aristotele, il gufo di Hestia Jones, atterrò sul tavolo, facendola sobbalzare. Slegò la lettera dalla zampa e gli lanciò un biscotto. La strega più vecchia ed Emmeline andavano d'accordo come sorelle. Era sorpresa che Hestia avesse ridotto la sua vacanza. 


E, 

ho accorciato il viaggio in Grecia. Non potevo stare lontana. Cosa sta succedendo, in nome di Merlino? Incontriamoci al solito posto. Ho proprio bisogno di un aggiornamento. 



Emmeline finì in fretta di vestirsi. Hestia l'avrebbe aspettata al bar. Si concentrò sulla sua destinazione e si Materializzò nel vicolo dietro il piccolo caffè. 


“Stupeficium!”


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Il Guaritore di guardia al Quartier Generale degli Auror aveva guarito le abrasioni di Harry. Sembravano molto peggiori di quello che, alla fine, erano. Quando Rufus aveva chiesto di vedere il ricordo, Harry aveva fornito soltanto la porzione da quando aveva scagliato il Patronus. C'erano limiti sulle persone di cui Harry si sarebbe fidato con quell'informazione. Aveva bisogno di parlare con Silente, ma poteva aspettare. Nemmeno lontanamente stanco come la storia di Rita lo avrebbe fatto sembrare, ma comunque abbastanza fuso, Harry, scortato da Bill, tornò a casa sua. Sturgis era andato a dormire e c'era il signor Diggle. Bill mise un incantesimo su Harry e i membri dell'Ordine non videro mai i vestiti strappati e i segni di guarigione magica su di lui. 


Harry andò in biblioteca e parlò con Bill per un po', prima di ritirarsi per dormire. Non dormì immediatamente, ma evocò l'eco del suo padrino nella cornice della stanza del santuario dove ebbero una lunga discussione sulla mente femminile. Fin troppo presto per i gusti di Harry, Dobby lo svegliò. 


“La Suzy di Harry Potter è qui per vedere lei. La signora Suzy non può aprire la porta della sua camera privata.”


Harry si vestì rapidamente. La rabbia nei suoi confronti era ora divenuta intorpidimento. Non sapeva cosa provare in quel momento. Giocò con l'idea di dire semplicemente a Dobby che non era disponibile per i visitatori quel giorno. Decidendo che sarebbe stato accolto come un ritorno dell'esperienza educativa con Dolores Umbridge, finì di vestirsi e aprì la porta. Poteva sentire l'energia nervosa che si irradiava da Susan. Non stava lavorando sulla sua Occlumanzia. Poteva vedere la copia della Gazzetta del Profeta che stringeva in mano. 


“Buongiorno, c'è qualcosa che posso fare per te?” disse Harry, tentando, senza riuscirci, di suonare informale. 


Susan si alzò in piedi e si mosse verso di lui. Harry sospettò che la sua guancia stesse per iniziare a far male. 'Bene Susan, considerando che ho avuto dei Dissennatori che mi artigliavano, vediamo di cosa è fatta la Suzy di Harry Potter! Dammi il tuo colpo migliore.' Non voleva ammetterlo, ma la vecchia Suzy era bella quando era arrabbiata. Tutto sembrava suggerire che fosse anche bella arrabbiata. 


Si fermò a trenta centimetri da lui e lo fissò negli occhi. A quella distanza, era solo di quattro-cinque centimetri più bassa di lui, e poiché lei aveva le scarpe e lui no, guardavano l'uno dritto negli occhi dell'altra. La sfida di sguardi andò avanti per trenta secondi buoni prima che Susan aprisse bocca. 


“Non mi scuserò per averti fermato ieri notte. Hai sbagliato ad andare da Hannah in quel modo ed eri fuori controllo. Non ti scuserai per aver cercato di vendicare la tua amica. É quello che fai. É quello che sei. Lo capisco. Volevo venire qui e romperti quella tua testa vuota dopo che ho letto del tuo piccolo viaggio per la campagna inglese, ma poi ho capito che sei andato e hai portato venti Auror con te. Quindi, non posso essere molto turbata per questo, giusto? Aspetta, non dire niente, non ho ancora finito. Quello che importa è cosa facciamo ora. Ho accettato il fatto che tu e forse io finiremo con l'uccidere altre persone prima che la guerra finisca. Ma non è aperta stagione su chiunque ti dia sui nervi. Il signor Abbott ha superato di molto il limite, ma andargli dietro non risolverà nulla. Lascia che Silente si occupi di lui. Non uccidere nessuno che tu non debba uccidere. Non perdere te stesso. Non diventare oscuro. Non diventare un mostro. Resta nella luce e giuro che non ti lascerò mai.”


Susan non era certa di come il suo discorso sarebbe stato accolto. Era preparata a tutto, da che lui la deridesse e la prendesse in giro a una litigata livello 'sigilla la porta'. Invece sentì un'acuta sensazione di angoscia scorrere attraverso il loro legame e improvvisamente le braccia di Harry erano intorno a lei e la sua testa era nascosta nel suo collo. Era egoista da parte sua assaporare il potere del suo abbraccio. Lui la strinse a sé come se fosse la cosa più importante del mondo. Non c'erano lacrime, ma solo un certo tipo di crudo bisogno di contatto con lei. Dava potere e confusione allo stesso tempo. 


“Vuoi parlarne? É per via della battaglia?” Harry strinse solo la presa. Ci volle qualche minuto prima che potesse staccarlo da lei. Si chiese cosa avesse detto che aveva rotto le sue difese così velocemente. “Fanny sta portando il mio Pensatoio. Qualunque cosa sia, non può essere così brutta. Silente ha chiesto di dargli anche il ricordo del tuo incontro con Riddle.”


Harry sospirò e rimosse il ricordo mentre la fenice arrivava, un po' meno ostile della visita precedente. “Mi piacerebbe crederlo, ma conosco la verità.” Harry sapeva che l'unica persona in Britannia con abbastanza conoscenze delle barriere di sangue e connessioni magiche da poterci capire qualcosa avrebbe avuto bisogno di vedere i suoi ricordi. Se c'era un modo per spezzare il suo legame con i Dissennatori, avrebbero dovuto iniziare da qualche parte. 


“Fanny, vorresti per piacere portare il mio Pensatoio a Silente?”


Harry la guardò, “Non stavi per guardarlo tu?”

 

“Tu sei più importante. Questo può aspettare.” Tirò di nuovo a sé Harry. L'avrebbe visto un'altra volta. Il mondo aveva bisogno di Harry, ma, cosa ancora più importante, Harry aveva bisogno di lei. Al momento, nient'altro al mondo aveva importanza. 


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“Mulciber, quanto manca prima che l'ultima strega sia spezzata? Vorrei iniziare il prima possibile.”


“La strega più giovane è tenace, ma la sua forza di volontà sta finendo. Anticipo il successo tra le ventiquattro e ventotto ore. Ho già fatto tutto quello che potevo con la Veela. É malleabile. Il resto dipenderà da quanto bene reagirà al piccolo regalo di Rookwood.”


Voldemort permise ai suoi occhi di restringersi, il giornale del mattino spiegazzato di fronte a sé, con parti di esso bruciato dalla sua rabbia magica. “Ritorna a tuo lavoro. Mi unirò a te al piano di sotto. Sei abbastanza capace nella tua professione, ma forse ho un trucchetto o due che non hai mai visto prima. I nostri sforzi combinati possono velocizzare il processo. Sarò giù tra un momento. Prima si spezzerà, prima potremo insegnare a questi stupidi la follia di scatenare la mia ira.”


Riconoscendo la rabbia emanata dal suo padrone, Damien Mulciber si ritirò verso le celle e verso il suo compito di preparare i prigionieri. Una semplice Maledizione Imperius poteva controllare qualcuno in modo molto efficace, premesso che l'esecutore mantenesse la vicinanza con la vittima. Per distanze più ampie e lunghi periodi di controllo, c'erano certe pozioni e procedure che richiedevano meticolosa cura ed attenzione anche per i dettagli più piccoli. Queste erano le cose delle quali era fiero. Non vedeva l'ora di vedere quali capacità aveva da offrire il Signore Oscuro. 


Aprì la porta della cella e guardò la strega legata di fronte a lui. “Ciao di nuovo, Emmeline. Posso chiamarti Emmy? É un nome così lungo e tradizionale. Mi piacerebbe che diventassimo buoni amici. All'inizio non piaccio alla gente, ma dopo un po' di tempo cambiamo idea e vogliono essere miei amici. Hestia è già una mia cara amica. Vuole che anche tu sia mia amica. Lei mi ha detto come mettermi in contatto con te. Più tardi, la porterò qui e ti lascerò parlare con lei. Lei ti dirà come è felice ora. Presto saremo tutti ottimi amici. Ho un ospite speciale che verrà a farti visita. Non vorrai essere sua amica. Vorrai servirlo, come facciamo tutti.”


Le sue urla di paura e terrore, mentre la porta si apriva, erano come una composizione ben provata per le sue orecchie, mentre cominciava il suo lavoro. Dopo tutto, chiedete ai politici, portare le persone a vedere il mondo come tu vuoi richiede duro lavoro e la buona volontà per perseverare. 















Note dell'Autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)


Ronald è scritto male nell'articolo di Rita apposta. É il tipo di cose che lei fa. Spero che vi sia piaciuta l'azione non stop di questo capitolo e che io abbia fatto un lavoro credibile nel creare una storia di Rita Skeeter di qualità. Mi è piaciuto molto scrivere su di lei per qualche ragione - spaventoso, non è vero? Il prossimo capitolo è Harry versus Piton, prometto che non vorrete perdervelo! Jim.




Note dell'Autore sul forum:

(Queste note sono state scritte da jbern e postate sul forum apposito per TFTCD; tradotte da Luc_y)


Scena 1 e 2 - Sono praticamente rimasti gli stessi dell'anteprima. Se vi aspettavate gli stessi Bill e Fleur di Bungle In The Jungle, avrete una sorpresa. Bill ci è abbastanza vicino, ma Fleur è vastamente diversa.


Scena 3 - Ci ritrae la raramente usata Hestia Jones. Praticamente è lo standard mordi e fuggi: una scena con un personaggio inusuale, fatta in migliaia di storie e anche ripetuta più tardi in questo capitolo per Emmy Vance.


Scena 4 - Un piccolo drama che conduce a un grande scontro con i Dissennatori.


Scena 5 - Voldemort riceve una consegna da Rookwood. Rookwood e Mulciber non si beccano mai abbastanza tempo di comparsa nella maggioranza delle storie. Rookwood era il tizio che ha dato informazioni sull'Ufficio Misteri e Mulciber era lo specialista del controllo mentale.


Scena 6 - Fleur in catene, e non in una fic da zozzoni! Volevo qualcuno che analizzasse i suoi poteri e il modo in cui questi operano. Spero che lo troviate interessante.


Scena 7 - Ricordatevi: questa non sarà una fic con gli horcrux! Voldy fece un accordo con i Dissennatori, ma la connessione venne trasferita a Harry quand'era un infante. Ho sempre cercato una ragione che spiegasse come mai i Dissennatori sembravano essere attratti da Harry nel Prigioniero di Azkaban. In questo caso, avvertivano la sua 'innaturalità' e volevano distruggerlo. Ehi, Vernon aveva ragione! Harry è davvero uno stramboide! Rita è sempre divertente da scrivere. Mi sono fatto una bella risata davanti la battuta del dormire con un tizio e di fingere il suo orgasmo. Da dove vengono i Dissennatori, comunque? Io vi ho dato la mia teoria sul fatto che provengono fin dai tempi della distruzione di Atlantide. Harry che si trasforma in un Dissennatore? Dovrebbe essere piuttosto spaventoso dal suo punto di vista, no?


Scena 8 - Quanti di noi, ragazzi, si augurerebbero di esser andati a scuola con una ragazza come Megan Jones? La parte clue di questa scena, e probabilmente del capitolo, era l'articolo di Rita. Alcuni dei miei commentatori alpha sono stati generosi con i loro complimenti, dicendomi che sono riuscito a catturare perfettamente lo stile di Rita. Susan e Silente scambiano qualche parola.


Scena 9 - Rapire Emmy Vance, ma cosa avranno in mente quei diabolici Mangiamorte?


Scena 10 - La scena del fare pace. Se non fosse stato per la frase di Susan 'non diventare un mostro', probabilmente sarebbe stato uno scambio di parole arrabbiato e focoso. Penso che sia venuto bene, senza il generico rimprovero a forza di frustate di Hermione o Ginny, che Harry riceve generalmente nella maggioranza delle storie con un Harry che viene ripreso per qualcosa. Lei si è semplicemente aperta e non ha davvero iniziato a trattarlo da cagnolino.


Scena 11 - Per Mulciber, mi sono immaginato quel tizio che spunta fuori per trarre informazioni con la tortura da Arnold in True Lies - un inquietante strano ometto. Grazie al cielo IP82 mi ha ricordato che la mia versione di Voldemort è più orientata all'azione e la mia versione originaria di lui che lasciava Mulciber al suo compito è stata scambiata con la versione finale 'bene, fammi vedere se posso accelerare le cose'.


Il grande scontro finale Harry versus Piton sta arrivando. Mi è stato detto che la scena di combattimento tra Harry e Piton può elevare o affossare una fic. Ho già la maggior parte dello scontro disegnato nella mia testa. Non credo che ne sarete delusi.

Jim.





Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)


1) Da wikipedia: Lemuria è un ipotetico continente scomparso, che si suppone si trovasse nell'Oceano Indiano o in quello Pacifico. Le teorie su Lemuria, necessarie per le teorie della biogeografia del XIX secolo, sono divenute obsolete in seguito alla scoperta e alla comprensione della tettonica a zolle su cui concorda la maggior parte degli scienziati che si occupano di scienze della Terra. Sebbene Lemuria sia scomparsa dal regno della scienza, essa è sopravvissuta grazie agli scrittori dell'occulto. I racconti su Lemuria differiscono in base alle necessità di contestualizzazione degli autori; quasi tutti condividono, però, l'elemento cataclismatico che avrebbe fatto affondare l'antico continente, in analogia con l'Atlantide di Platone.

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Capitolo 26
*** Black Widow Rush ***


tftcd26.html


To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y









Disclaimer - perfino dopo tutto questo scrivere, non possiedo Harry Potter. JKR sì. 


Riconoscimenti -  L'intera squadra Alpha Fight Club (IP82, ChuckDaTruck, Nukular Winter, Nonjon e FairyQilan) ha fatto un ottimo lavoro aiutandomi in questo capitolo. Vorrei anche ringraziare Kokopelli per tutto il lavoro di ribetaggio. 


Capitolo 26 -  Black Widow Rush (1) 


“Muoviti più veloce! Il tuo lavoro di bacchetta è troppo lento e troppo sciatto! Un nemico allenato ti distruggerebbe senza pensarci un secondo! Questo è un esercizio Auror base.”


Neville Paciock annaspava per riprendere fiato, fermo nel mezzo della Stanza delle Necessità. C'era un leggero luccichio di sudore sul suo corpo e resti di bersagli spezzati ovunque. Se la magia avesse un odore, l'aria ne sarebbe stata satura. 


Coedus si mosse in cerchio intorno al suo bis bis bis bis nipote, correggendogli la postura e la posizione della bacchetta. “Neville, vieni da me a cercare grandezza. Dovresti essere disposto a soffrire per essa. Migliori costantemente, ma dovresti già aver capito quanto ancora devi andare avanti. In questa stanza non ci saranno illusioni tra noi. Vuoi che io ti insegni com'è uccidere. Quando esci da questa stanza, devi tornare nel tuo morbido guscio. Lascia che i tuoi nemici ti sottovalutino. Lascia che ti deridano. Non dargli motivo di diffidare di te. Quando il momento è giusto, abbattili. Se ti trovi in un vero duello, non aspettarti che ti diano e non dare sconti. Se ti lanciano uno Schiantesimo, rispondi con un Incantesimo Tagliente. Se ti lanciano una Pastoia, falli esplodere.”


“Sì, zio.” rispose il ragazzo all'antenato vampiro. 


“Anche se non dovessi imparare nient'altro da me, impara questo: chiunque a questo mondo è pericoloso. Ci sono quelli pericolosi per sé stessi e quelli pericolosi per gli altri. Sei predatore o preda. Guarda nella tua anima, Neville. Quale dei due scegli di essere?” chiese Coedus. 


Neville incontrò lo sguardo di Coedus e lasciò che vedesse tutta la sua determinazione, “Sistemerò i bersagli, zio. Sarò più veloce questa volta.” disse Neville con determinazione. Con qualche movimento della bacchetta, i bersagli rotti tornarono a assemblarsi. 


Coedus annuì in approvazione. Era compiaciuto che Silente lo avesse scelto per la posizione a Pozioni invece di Difesa Contro Le Arti Oscure. Il preside aveva negoziato con un ex Auror ferito di nome Dawlish per ricoprire quella posizione. Aveva dedotto che Neville fosse leggermente superiore rispetto alla media che quella scuola aveva da offrire. Se quello fosse stato il caso, insegnare Difesa sarebbe stato un lavoro istupidente e garantito per spedirlo in una frenesia omicida. Non era sicuro che i suoi standard potessero essere abbassati fino a quel punto.


Guardò il suo lontano parente ricominciare ad esercitarsi mentre pensava al suo interrogatorio con i Potion Master del Ministero. Aveva mostrato il loro disprezzo per lui come Creatura Oscura, ma lui li aveva impressionati a sufficienza con la sua conoscenza delle Pozioni. Gli era stata garantita una licenza di insegnamento di prova. Il suo status sarebbe stato in parte giudicato dal successo o dal fallimento del suo primo anno di studenti. 


Gli studenti di Hogwarts avevano sempre odiato Pozioni, principalmente a causa del Mangiamorte che la insegnava. Coedus avrebbe dato loro una nuova ragione per odiare Pozioni. Aveva continuato ad esistere così a lungo perché era un sopravvissuto. Non ci sarebbe stato nessun rifugio per lui presso i clan, almeno finché la guerra non fosse finita. Ora la sua sopravvivenza dipendeva dal suo insegnamento di Pozioni a studenti con meno di un decimo della sua età. Avrebbero imparato o avrebbero sofferto. 


Richiamando quel po' di magia rimasta dentro di lui, lanciò un Incantesimo di Esilio senza bacchetta contro Neville, spedendolo per aria. Attraversò la stanza e torreggiò su Neville. “Aspettati che i tuoi bersagli ricambino sempre il fuoco. Ora, mi trasformerò nella mia forma di lupo. Cercherai di colpirmi con uno Schiantesimo, ma mi aspetto che tu fallisca. Con abbastanza esercizio, potresti un giorno essere capace di colpirmi nella mia forma di pipistrello; quel giorno verrà fra molto tempo. In piedi, ragazzo!”


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“Spero che le sia piaciuta la sua sistemazione, signorina Delacour.” Lord Voldemort guardò la ragazza francese venire portata al suo cospetto. Sentiva la leggera attrazione del suo fascino, come anche Piton, che era in piedi di fianco a lui. Gli unici altri presenti nella stanza erano cinque Mangiamorte donne, Mulciber e i suoi due nuovi “convertiti”. Sapeva che entrambi gli uomini erano abbastanza forti da resistere al fascino della prigioniera. 


“Il tuo uomo non è riuscito a spezzarmi. Nemmeno tu ci riuscirai!”


“Oh, mia povera piccola ragazzina disincantata, hai avuto l'impressione che stessimo cercando di spezzarti. No, il meglio che possiamo sperare è di 'ammorbidirti' un po'. Ho mandato uno dei miei servi a viaggiare per il continente. Ci ha portato un dono. Ti piacerebbe vederlo?”


Sapendo che dalla parte Veela non sarebbe giunta alcuna risposta, Voldemort aprì la scatola di legno e prelevò una fiala contenente una pozione vorticante. Aveva una colorazione abbastanza unica, soprattutto color crema con vortici verde smeraldo che fluttuavano come se fosse stata viva. Assaporò lo sguardo di terrorizzata comprensione che attraversò gli occhi della donna. Con una forza nata dalla disperazione, spinse le due Mangiamorte che la trattenevano e si trasformò nella sua forma di uccello. Voldemort dissipò la palla di fuoco con facilità, mentre Piton la pietrificava. 


“Severus, credo che abbia riconosciuto il miscuglio. Ed io che mi stavo chiedendo se ignorasse la sua eredità culturale. Dal momento che puoi trasformarti completamente, potresti essere capace di sopravvivere alla Black Widow Rush. Se no, me ne importa poco. Ora, sto per costringerti a berla. Mulciber mi ha detto della tua capacità di liberarti dalla sua maledizione in poco più di un minuto. La mia dovrebbe durare abbastanza da farti bere la pozione. Tra sei ore, quando i tuoi bisogni violenti inizieranno a raggiungere il culmine, ti rimanderò dai tuoi piccoli amici nel loro quartier generale segreto. Severus e queste due adorabili dame verranno con te per ripulire tutto quello che non avrai macellato.”


Congelata dal terrore, Fleur poté soltanto guardare, mentre la fiala veniva aperta. La sua specie in Francia aveva da molto tempo bandito quella pozione. Si rumoreggiava che alcuni degli altri gruppi in Europa la usassero ancora. La BW Rush garantiva un accoppiamento di successo e una prole magica. Sfortunatamente, garantiva anche che lei sarebbe caduta in una follia omicida, una follia che si sarebbe concentrata su chiunque lei si sarebbe accoppiata. Sentì l'euforia dell'Imperio consumarla mentre veniva liberata. Obbediente, tornò in forma umana e bevve il dolce elisir. Parte di lei sapeva che era sbagliato; la stessa parte sapeva che la pozione uccideva più delle metà delle parte Veela che la provavano.


Purtroppo, quella parte di Fleur non aveva il controllo mentre lei vuotava la fiala e veniva riportata nella sua cella. Il Signore Oscuro continuò a stare nelle vicinanze, rafforzando il suo controllo su di lei, per impedirle di vomitare la pozione. Se ne andò dopo un'ora, sapendo che ora la pozione era sciolta nel suo organismo. Fleur tentò di vomitare, sapendo che era vano ormai, ma sperandoci comunque. Tutte e cinque le donne rimasero fuori a farle la guardia. Per l'ora successiva non si sentì diversa dal solito e iniziò a sperare che, in qualche modo, avesse sconfitto le probabilità. Fu durante l'ora successiva che questa speranza venne distrutta mentre si alternava tra brividi, crampi e ondate di calore, mentre il suo corpo si preparava alla riproduzione. Si accorse di brillare involontariamente. 


Fleur tentò gli esercizi mentali che sua madre e sua nonna le avevano insegnato mentre si avvicinava alla pubertà. Questi esercizi le avevano permesso di controllare il rilascio del suo fascino. Quando finalmente la pubertà giunse, era stata portata via da scuola, sequestrata in un'ala della casa, senza nessun contatto maschile per oltre due mesi mentre imparava a gestire le sue abilità. 


Focalizzandosi sulla sua forza di volontà, si concentrò. Anni prima, sarebbe stato come cercare di afferrare il vento. Ora era come cercare di resistere ad un vortice. Combatté per l'ora successiva, la sua faccia una maschera di determinazione. Iniziò a sentire gli effetti debilitanti dell'elisir nella sua mente. Attaccava i suoi centri del piacere per indurre euforia e indebolire la sua resistenza. Cercò di combatterlo con tutto il suo talento e le sue capacità, ma era così caldo e bello. 


Osò aprire gli occhi per misurare i suoi progressi di tanto in tanto nella terza ora. Le puttane avevano oscurato l'illuminazione della sua cella! L'unica illuminazione veniva dal suo corpo mentre la sua aura sorgeva come mai prima. Il respiro le si impigliò in gola mentre guardava il suo riflesso nello specchio. Era magnifica! La battaglia era finita. I suoi sforzi cessarono, mentre precipitava nella sorgente del piacere, che scorreva attraverso il suo corpo mentre guardava la sua radiosità crescere oltre le sue più rosee aspettative. Era potere come non ne aveva mai sentito prima. Concesse alle sue mani l'onore di toccare tale eterea bellezza. Era piacevole al momento, ma presto avrebbe voluto di più, molto di più. 


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"Fare pace” era stato bellissimo; Harry sonnecchiava accanto a lei, mentre Susan si sentiva quasi in colpa per quanto avidamente si era arresa al conforto di averlo premuto contro di sé. Fu solo dopo che fecero pace 'fisicamente' che iniziarono il processo del fare pace 'emozionalmente'. Harry le aveva detto dei Dissennatori, della loro spaventosa offerta e della sua grande paura di trasformarsi in uno di loro. Ora sapeva perché il suo discorso aveva avuto così tanto effetto su di lui. Era vergognoso che non si fosse pentita di averglielo detto? Se non lo avesse fatto, probabilmente sarebbero stati ancora ad urlarsi contro a vicenda. Invece la rottura tra loro era stata ricucita. Era Hermione ad avere ragione, essere la consorte di Harry sarebbe stata una battaglia continua?


Nel raccontarle il suo legame con i Dissennatori, Harry le aveva dato l'arma più potente della loro relazione. Era un'espressione di ingenuità o di fiducia? Susan ricordava tutte le 'chiacchiere tra ragazze' nel dormitorio, quando le altre parlavano dei loro ragazzi. Alcune scherzavano sul fatto di 'tenere i loro ragazzi per i gioielli'. Una delle più grandi del settimo anno aveva scoperto che il suo 'uomo' si era allontanato da lei e stava allora implorando il suo perdono. I loro litigi erano comici in un modo triste. Ogni volta che Rebecca si annoiava della bocca di lui, gli diceva che poteva sempre andare a strisciare da quella puttana Serpeverde e Kyle non fiatava più. Il litigio era finito; aveva perso lui. 


Ora lei 'teneva Harry per i gioielli', ma in qualche modo era certa che non avrebbe mai potuto usarli come faceva Rebecca. Harry non era come Kyle. “Hermione si sbaglia! Non deve essere una guerra costante!” Soprappensiero tirò Harry più vicino a sé mentre si rimproverava anche solo per aver seguito quel treno di pensieri. Gli occhi di Harry si aprirono dardeggiando e la fissò, sveglio solo per metà. 


“Tutto bene?” chiese Harry con voce assonnata. 


Susan sapeva di essere probabilmente accigliata e rossa di rabbia. Come rispondergli? “Vorrei solo che i nostri litigi fossero per via di cose stupide, come dimenticarti di portarmi dei fiori o cavolate del genere. Invece, finiamo per discutere su cose come essere ferito in battaglia e su quanta Magia Oscura sia da considerare troppa. Da quello che mi hai raccontato, non hai mai avuto un'infanzia e la mia è finita la notte in cui la mia famiglia è stata uccisa. Non possiamo permetterci di essere infantili e meschini l'uno con l'altra, non è vero?”


“No, immagino di no. Se vuoi, posso segnarmi sul calendario di dimenticarmi i fiori di tanto in tanto. Ci darà qualcos'altro di cui parlare.”


Susan permise ad un sorriso di attraversare il suo volto, mentre la sua mano si abbassava di scatto e si schiantava sul didietro del ragazzo, “Ma che bel gesto da parte tua!”


“É l'altruista che è in me.” disse Harry, sorridendo brevemente prima di di inscurire la propria espressione. “Seriamente, ci sono io, ci sei tu e ci siamo 'noi'. 'Noi' deve essere molto più importante di qualunque altra cosa. Non so se possa funzionare altrimenti. Tu e soprattutto io dobbiamo ricordarlo. Forse questo può essere il nostro segnale per calmarci: guardarci negli occhi e dire “Ricordiamoci di noi.” Come ti sembra?”


Susan si morse il labbro per ricacciare indietro le lacrime mentre rotolava verso di lui e infilava l'altro braccio sotto al suo corpo, maledicendolo silenziosamente per aver detto ancora una volta qualcosa che l'aveva fatta sciogliere completamente. Si mise fronte contro fronte con lui e sussurrò, “Sembra brillante!”


Dopo un minuto di baci Harry si scostò, riluttante. “Resti qui stanotte o devi tornare?”


“Madama Chips mi vuole per permetterle di lavorare sulla mia caviglia, quindi immagino di dover tornare. E tu? Torni con me?”


“Non ancora. Devo incontrarmi con Rufus per un breve 'sfoggio di solidarietà'. Cleftskull ha cercato in tutti i modi di farci andare in banca per assistere a una scusa ufficiale per ciò che è accaduto. Immagino che il loro modo per fare ammenda sia uccidere il goblin che è stato preso dal panico, attivando i gargoyle. Avrebbero voluto che noi partecipassimo. Ho intuito che non è qualcosa che rientra molto nelle tue corde, ma Rufus dice che c'è bisogno che io ci vada. Forza e crudeltà sembrano attirare i goblin.”


Susan tremò al pensiero di assistere ad un'esecuzione, perfino quella di un goblin. Sembrava così barbaro. “Penso che io andrò a fare terapia, invece. Ho anche bisogno di fare ad Hannah la lavata di capo che si merita e poi capire se la nostra amicizia può essere salvata.”


“Non aspettarti che io sia così caritatevole,” rispose Harry. “Non cercherò di influenzarti, ma non ti aspettare che io sia carino e amichevole nei confronti di un membro qualsiasi della famiglia Abbott. So che sei vicina a loro tanto quanto io lo sono ai Weasley.”


“Lo so,” rispose Susan. “Non ti forzerò a conversare con Hannah o Chelsea se tu non mi costringerai a fare la carina con Ginny.”


“Ehi, sono gli inseparabili!” Harry alzò lo sguardo per vedere l'eco di Sirius Black camminare nella cornice del ritratto nel santuario, con un cicchetto di brandy e una sigaro acceso in mano. “Albus-mi-chiamano-Mancino-Silente ti sta aspettando al piano di sotto e chiede di parlare con te.”


Harry sospirò e scivolò fuori dal suo abbraccio. Mentre iniziava a mettersi i vestiti si voltò verso Susan e disse, “Probabilmente starò qui stanotte. Non mi va proprio di affrontare chicchessia al castello. Di' a Hermione e Ron che sto bene e che tornerò domani. Sirius, digli di venire su in biblioteca. Tanto vale farla finita.”


------ 


Harry trovò Silente che lo aspettava pazientemente in cucina, parlando con Sturgis Podmore. Il vecchio teneva la maschera dell'ossigeno stretta nella mano che gli restava. “Buon giorno, Harry. É bello vederti così di buon umore.” rantolò Silente. “Quando ho visto i tuoi ricordi, ero preoccupato per te. Sturgis, ti spiacerebbe scusarci?”


“Sturgis, aspetta. Prima che tu vada, voglio provare una cosa.” disse Harry. 


L'Animagus criceto lo guardò e scosse la testa. “Guarda Harry, non so quali progressi pensi di aver fatto sul diventare Animagus, ma non succede semplicemente così.” disse Podmore, schioccando piano le dita. 


Harry sorrise e si girò verso Silente. “Stavo pensando a tutta la storia dell'imparare facendo, potrebbe prepararsi a lanciare l'incantesimo che costringe un Animagus a uscire dalla sua forma?”


“Harry, sei certo di volerlo provare ora?”


“Sì, professore. Dovrei farlo mentre è ancora fresco nella mia mente. Ora è un momento migliore di qualunque altro.” rispose Harry, confondendo ulteriormente Sturgis. 


Silente annuì, inarcando un sopracciglio, mentre Harry iniziava a concentrarsi sui sentimenti e le sensazioni che aveva provato mentre aveva preso il controllo su Codaliscia. Stando a tutto quello che gli aveva raccontato Sturgis fino ad allora, la prima trasformazione era sempre dolorosa. Era questa la ragione per cui la maggior parte degli studenti che praticavano quell'arte praticavano delle trasformazioni parziali prima, per prepararsi alla riorganizzazione del loro corpo. 


Era come cercare di martellare il proverbiale quadrato all'interno di un buco rotondo. Un po' come avveniva per l'evocazione, c'era un punto cruciale che doveva essere messo alle spalle prima che la trasformazione potesse procedere. Harry non aveva idea di quale potesse essere la sua forma, quindi, anziché immaginarsi la forma vera e propria, scelse di immaginare la porta del sottoscala come una barriera tra lui e la sua trasformazione. La sua forma lo stava aspettando dall'altro lato della porta chiusa. All'interno dei confini della sua mente, fletté la sua magia contro la porta, facendola tremare sotto pressione. 


Radunando la sua magia come un ariete da sfondamento, Harry sentì la porta tendersi sotto i suoi assalti. La porta era il suo punto cruciale. La stessa sensazione sfiancante di quando lanciava il suo Patronus lo sopraffece. Poteva farcela. Ce l'avrebbe fatta. L'avrebbe - sfondata. Un pizzicore corse lungo la sua pelle e stava succedendo qualcosa alla sua faccia; non osò aprire gli occhi. “Vai avanti. Non ti fermare!” 


Aprendo gli occhi, vide il mondo da un punto di vista differente. Era molto più basso. Per un raccapricciante momento pensò di essere un ratto, proprio come Codaliscia, finché non sgranchì la sua ala sinistra. Ali! Aveva le ali! Erano nere come i suoi capelli. Le sbatté in maniera sperimentale e riuscì a librarsi per un secondo, lasciandosi sfuggire un verso di gioia. Fece il suo primo volo dal pavimento al tavolo della cucina e camminò attraverso la superficie. 


“Non ci avrei mai creduto, se non l'avessi visto con i miei occhi,” sospirò Podmore. 


“Infatti. Ben fatto, Harry,” ansimò Silente e prese un veloce respiro dalla sua maschera. “Forse la tua nuova forma di corvo è un'estensione delle tue capacità su una scopa? C'è una teoria secondo cui l'animale è un riflesso della propria personalità e devo confessare di ricordarlo a Minerva quando si comporta in modo un po' - dovremmo dire, ferino. Naturalmente, lei mi ricorda che io, di fatto, sono diventato una vecchia capra.”


Harry saltò giù dal tavolo, per metà saltando e per metà volando sul pavimento e festeggiò la libertà della sua nuova forma. Si sentiva esausto, però. Col senno di poi, probabilmente avrebbe dovuto aspettare un altro giorno o due prima di tentare il cambiamento. Sentiva freddo. Poteva sentire il calore vicino. “Concentrati sul calore! Lascia che il calore scorra su di te.”


Nella foschia, sentì Podmore sputacchiare, “Albus? Cosa succede? Cos'è? Sembra come se ci sia un Dissennatore nella stanza. Senti che diventa più freddo?”


Harry sentì Silente pronunciare un incantesimo e lui fu violentemente rispedito nel suo vero corpo. Poteva ancora sentire le tracce di calore. Provenivano da Sturgis e Silente!


“Sturgis, per favore, lasciaci.”


Harry guardò il membro dell'Ordine salire le scale. Silente lanciò delle barriere di privacy e prese diversi respiri dal suo dispositivo magico. “Harry, nella tua forma di uccello sei capace di simulare gli effetti di un Dissennatore. Finché non potremo capire meglio questo legame, vorrei chiederti di evitare di trasformarti senza la presenza di Minerva o mia. Dobbiamo esaminare questo fenomeno in condizioni controllate. Prova ancora, ma stavolta cerca di evitare di irradiare l'effetto Dissennatore.”


Harry si trasformò ancora. Ci volle meno potere questa volta ed evitò coscientemente di attrarre a sé il calore. C'era e poteva sentirlo. Nervosamente, tornò nella sua forma umana e cercò di sentire la stessa sensazione di calore. Fortunatamente, non poteva. 


“Faremo ancora degli esperimenti, ma per ora abbiamo cose più importanti di cui discutere. Iniziamo con il tuo incontro ieri notte con Tom.”


Harry prese un bicchiere e lo riempì di succo di frutta dalla brocca mentre si sedeva. I due iniziarono a discutere gli eventi della notte precedente. 


------ 


"Harry, spero non ti dispiaccia che te lo dico, ma sembri un po' distratto oggi. L'articolo sul Profeta è stato un grande successo! C'è qualcosa che ti preoccupa?”


Harry andava al passo con il Ministro della Magia. Stavano facendo un 'Tour a piedi' di Diagon Alley. Il Ministro aveva due nuove guardie del corpo. I due della notte precedente erano tra i caduti. Guardarono Harry incerti, molto probabilmente chiedendosi quanto dell'articolo potesse essere vero. Altri sei Auror cercavano di seguirli e di sembrare poco appariscenti. Dubitava che avrebbero ingannato anche il più disattento degli osservatori. Harry si era fermato davanti alla vetrina del negozio chiuso di Fred e George. L'insegna sulla porta prometteva che il negozio sarebbe stato riaperto. Evocò tre fiori e li poggiò alla base della porta. Non sarebbero durati che poche ore, ma in qualche modo sembrava essere appropriato. Ignorò il flash della macchina fotografica. Rita non si trovava da nessuna parte quel giorno.


“Onestamente, voglio solo farla finita con questa intera questione dei goblin. Uccidere in battaglia è una cosa, ma un'esecuzione è un'altra. Non vogliono che lo faccia io, vero?”


Rufus Scrimgeour sembrò pensieroso. “Non ho pensato di chiedere. Probabilmente lo vorrebbero, se tu lo volessi. Può andar bene per la tua immagine? Vedo che l'idea non ti attrae molto.”


“No, non particolarmente. Dov'è Rita? Pensavo che non vedeva l'ora di stare qui.” disse Harry, cercando un cambio di argomento. 


“Immagino che stia ancora dormendo. Ha rispettato a fatica la scadenza per la sua storia. Dovresti considerarti fortunato; un giorno senza Rita è un giorno di festa. Passa abbastanza tempo intorno al Wizegamot e saprai di cosa sto parlando.”

 

Si fermarono lungo la strada, mentre il Ministro salutava diverse persone. Harry cercò di essere educato ma spiccio con le persone che li avvicinavano. L'unica persona che Harry guardò con effettivo interesse fu la Guaritrice che riconobbe dal San Mungo. Era seduta da Fortebraccio; pranzava con quelli che dovevano essere i suoi due figli. Entrambi i ragazzi alzarono lo sguardo verso di lui, sorpresi. 


“Guaritrice Isaacs, è bello vederla di nuovo. Volevo ringraziarla per aver salvato il piede di Susan.”


La Guaritrice gli sorrise caldamente, ignorando il sussulto di sorpresa dei suoi figli. “Come sta?”


“Zoppica ancora malamente e ho già sentito alcune lamentele sulla terapia fisica, ma è molto meglio dell'altra alternativa.”


Harry notò uno dei ragazzi strattonarle la manica. Lei si girò e guardò il più giovane dei due. “Signor Potter, questi sono i miei due figli, Perry e Jerome. Perry inizierà Hogwarts quest'anno.”


Harry strinse le mani di entrambi i ragazzi, dicendo che sperava di vedere Perry in giro per il castello l'anno seguente. Immaginando che si stesse trattenendo troppo, Harry la ringraziò ancora e si riunì al Ministro in attesa e al suo entourage. 


Il piccolo gruppo continuò, parlando mentre si avvicinavano alla banca. Mentre entrarono, Harry si scoprì a far saettare gli occhi lungo i tre gargoyle che incombevano su di loro. Tremò involontariamente, chiedendosi come li avrebbe affrontati lui, se avesse accompagnato Susan il giorno dell'attacco. I suoi pensieri furono interrotti da un gruppo di goblin che si avvicinava. 


“Ministro, Lord Potter, a nome del Consiglio dei Goblin Anziani, vi ringraziamo per essere venuti. Per favore, seguitemi.”


Harry lasciò che Rufus facesse strada. Molto più per suo beneficio che per qualunque altra cosa. Harry stava interpretando il ruolo che disprezzava, vestendo i panni dell'eroe. Molto semplicemente, lo odiava. Era solo un altro di quei 'mali necessari' che sembravano affliggerlo davvero troppo spesso. Con abbondanza di sarcasmo pensò, 'Forse, dovrei suggerirlo a Rita come titolo della mia biografia - Harry Potter: Una Vita Di Mali Necessari.' 


Dopo una lunga corsa nel carrello 'a una sola velocità', Harry si ritrovò a fissare una grossa caverna ben illuminata, circondata da centinaia di goblin. Nel mezzo vi era una costruzione in legno, con una piattaforma sulla quale erano tenuti in ginocchio due prigionieri. Cleftskull e Scarmaker lo accolsero vestiti con abiti da cerimonia. Harry fu presentato ai dodici membri del Concilio dei goblin. Il modo migliore per descrivere l'esperienza era 'surreale'. Una delle cose più sorprendenti fu quella di essere fotografato da un paio di goblin fotografi. Scarmaker sembrò in qualche modo offeso quando Harry gli fece delle domande al riguardo. 


“Lord Potter, la nazione dei goblin ha i propri media. Un problema che la maggior parte della sua gente ha è quello di mancare di notare che le altre razze sono capaci di avere una società indipendente dalla vostra. La sua gente a malapena porge un rispetto ipocrita al vostro governo babbano. Non mi aspettavo una tale ristrettezza mentale da parte sua.”


Harry si aggiustò gli occhiali, sapendo che il gestore del suo conto in banca lo stava stuzzicando. Poteva sentire che questo, come molte altre cose nella sua vita, era una specie di test. Rufus lo aveva avvertito di stare attento a simili test e di rispondere con forza. “Scarmaker, stai prendendo la mia ignoranza per la vostra società e i vostri costumi per stupidità da mente ristretta. Faccio domande perché davvero non so la risposta. Mi stai sottovalutando. I Dissennatori mi hanno sottovalutato. Quello che si fa chiamare Voldemort mi sottovaluta. Se sei furbo, non cadrai nella stessa trappola.”


Harry notò diverse teste voltarsi nella sua direzione. Il momento di tensione passò e la sua risposta doveva averli soddisfatti. Il direttore del suo conto in banca voltò appena lo sguardo prima di sorridere leggermente. Il Ministro gli fece un cenno d'assenso mentre Harry prendeva posto accanto a lui. Il concilio dei goblin circondò il podio e iniziò a parlare nella loro lingua. Cleftskull si fece strada verso il piccolo gruppo di umani e iniziò a tradurre. 


“Chippedfang e Spinebreaker, per il crimine d'abbandono dei vostri posti e per il fallimento nell'eseguire i vostri compiti, siete condannati a morte. Potete scegliere di morire per decapitazione o potete scegliere un verdetto per singolar tenzone. Quel è la vostra scelta?”


Al primo goblin venne consentito di alzare la testa dal ceppo mentre parlava con voce forte. “Scelgo il verdetto per singolar tenzone. Lasciate che quelli che si sentono in colpa per lo spargimento di sangue umano in difesa della nostra razza scelgano i loro campioni.”


Un mormorio corse lungo la folla di goblin riuniti mentre il secondo prigioniero ripeteva la stessa dichiarazione parola per parola. Harry scambiò un'occhiata col Ministro per vederlo corrucciarsi. Come politico navigato, doveva chiaramente riconoscere l'ambiente meno che favorevole. Diversi membri del concilio portavano armi e altri urlavano verso i due nella propria lingua. Harry notò che Cleftskull non tradusse ciò che venne detto. 


“Un voto è stato chiamato. La ratio dei combattenti deve essere determinata. Il primo sfoggio di mani determina quanti membri del concilio sono a favore dell'applicazione della pena di morte. Il secondo è per quelli che sono contrari. Ecco! Nove mani a favore e tre contro. Dovranno combattere contro sei goblin. L'armatura degli accusati' sarà ora portata sul palco e ad ogni difensore verrà data una spada e un coltello. Potrebbero scegliere di combattere insieme o separatamente. Sembra che intendano combattere separatamente.”


Harry guardò quello chiamato Spinebreaker venire avanti per primo. Il goblin anziano era ancora veloce e sapeva muoversi fluidamente con una spada. Fu in grado di penetrare la guardia del primo attaccante 'eccessivamente intrepido' e di sventrarlo. Spinse il goblin morente verso uno degli altri due che si stavano muovendo in formazione accoppiata e lanciò il coltello verso il terzo goblin. Il coltello venne bloccato, ma Spinebreaker raccolse la spada del goblin morto e ora era armato con due spade. Accolse i due attaccanti con un turbinio di spade mentre acciaio si scontrava con acciaio. Gli altri due avevano chiaramente problemi ad affrontare questo goblin all'apparenza estremamente pericoloso. 


“Se Spinebreaker uccide un altro dei suoi attaccanti, la sua famiglia mantiene sia l'onore sia il diritto di riempire la sua posizione,” disse Cleftskull oltre le urla e le acclamazioni della folla che li circondava. Harry era preoccupato che i più sembravano acclamare in favore di Spinebreaker, che sembrava stancarsi sempre di più e ora era sulla difensiva. Nel momento in cui Harry decise che la battaglia era quasi finita, Spinebreaker bloccò uno degli attaccanti, scalciò fuori la propria gamba e fece inciampare l'altro. Una frazione di secondo dopo e entrambi gli attaccanti giacevano in una pozza del proprio sangue mentre Spinebreaker si metteva in ginocchio, annaspando e reggendosi lo stomaco squarciato. Barcollò verso il limite del cerchio. “Se attraversa il cerchio, è vendicato e riceverà cure mediche.”


Stranamente, Harry si sentiva come esultante per il goblin, mentre questi attraversava il cerchio e cadeva nelle braccia di due goblin. Iniziarono a medicare le sue ferite con bende e pozioni. Diversi altri si fecero avanti per ripulire i corpi. Harry non aveva bisogno della traduzione per dire che quasi tutti i goblin nella caverna stavano inneggiando il nome di Spinebreaker nella loro lingua. Cinque minuti passarono e i goblin medici lo aiutarono ad alzarsi. Sembrava che potesse crollare ogni secondo, ma le urla della folla sembravano tenerlo in forze. Un goblin anziano gli tese le due spade che aveva usato in battaglia. Queste vennero innalzare nell'aria e le urla divennero un ruggito assordante. 


“Spinebreaker ora può reclamare una ricompensa e il diritto di sfidare qualunque membro Anziano che ha votato contro di lui a singolar tenzone. La battaglia sarà combattuta entro due giorni. Spinebreaker ha scelto il diritto di combattere contro Boneripper (2) come ricompensa. Se avrà successo, Spinebreaker prenderà la posizione di Anziano. La prossima battaglia ci sarà tra un momento.”


“Quali sono le sue possibilità?”


“Boneripper è un combattente capace, che conta su forza e velocità. Spinebreaker usa l'astuzia e permette che i suoi avversari si lancino in un attacco per poi sfruttare i loro errori. Se la battaglia durerà più di due minuti Spinebreaker vincerà, altrimenti Boneripper trionferà. Vuoi piazzare una scommessa?”


Harry scosse la testa a dire no. In qualche modo, scommettere su un combattimento mortale tra goblin non sembrava un comportamento appropriato. Guardò Chippedfang entrare nell'Arena del Giudizio e si chinò vicino l'orecchio di Cleftskull per sussurrargli, “Posso chiedere perché tu non sei un Anziano?”


Il goblin brizzolato lo guardò e sfoggiò un sorriso a trentadue denti. “Noi ci distinguiamo per l'ingegno e con l'acciaio. Gli antichi mi hanno benedetto con entrambe le capacità. Gli Anziani non si muoverebbero mai contro di me, a meno ché non avessero una possibilità di cinque a uno, e persino allora potrei prevalere. Godo di abbastanza favori da assicurarmi che avrei almeno una possibilità di due a uno. Una lezione per lei, Lord Potter, è meglio essere temuti e rispettati, ma se può scegliere solo una delle due cose, allora è meglio essere temuti.”


Harry ci rimuginò sopra mentre cominciava la battaglia successiva. Cleftskull spiegò che Chippedfang era in carica quella mattina, mentre Spinebreaker avrebbe dovuto essere lì. Questo fece sentire meglio Harry per aver sperato nella vittoria di Spinebreaker, poiché il massimo di cui era realmente colpevole era quello di essere in ritardo al lavoro. Sebbene, se fosse stato presente, molti umani avrebbero potuto essere ancora vivi e Susan non avrebbe dovuto guarire da una ferita.


Chippedfang non era nemmeno lontanamente vicino all'abilità di Spinebreaker. I tre aggressori avanzarono su di lui spietatamente. Uno lo impalò velocemente. Chippedfang trotterellò all'indietro, lasciando cadere la sua spada. Fissò la spada nel suo stomaco. Uno sguardo folle attraversò i suoi occhi mentre afferrava il coltello con tutte le dita. Urlò qualcosa nella lingua dei goblin e lanciò il suo coltello direttamente contro Rufus Scrimgeour. 


La mano di Harry scattò istintivamente mentre le guardie del corpo gettavano il Ministro a terra. Sentì la magia impennarsi ed Esiliò il coltello. “Pello Novaculae!” Questo volò all'indietro e colpì la parete di pietra della caverna abbastanza forte da disintegrarsi, riempiendo l'area di trucioli di roccia e frammenti d'acciaio. Cadde sulle ginocchia per lo sforzo derivante dal lancio dell'Incantesimo d'Esilio. Era strano. Perché un semplice incantesimo gli strappava via così tanta energia? Fu soltanto allora che realizzò che la sua bacchetta era ancora nella tasca della sua veste. Ancora, Harry aveva lanciato un incantesimo senza bacchetta. L'ultima volta aveva richiamato la sua scopa. Non gli aveva strappato nessuna energia. Forse era dovuto alla presenza dei Dissennatori quella notte?


Sapendo di dover sfruttare il momento, Harry guardò Scarmaker. “Un altro esempio di qualcuno che mi sottovaluta.”


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Sedeva in una poltrona molto comoda nei suoi quartieri, leggendo qua e là da una pila di rapporti. L'unico suono era il continuo rumore di qualcosa in movimento. La luce si affievolì momentaneamente. Lord Voldemort alzò lo sguardo dall'ultimo rapporto sulle perdite verso il ratto nella piccola ruota da criceto che teneva accesa la luce con la quale leggeva. “Peter, saresti saggio a mantenere una velocità costante. La tua punizione per il tuo coinvolgimento nell'attacco di Potter è piuttosto lieve in confronto a quello che avrei potuto fare. Avrebbe potuto essere davvero molto peggiore.” Lasciò la minaccia in sospeso e continuò a leggere sotto una luce molto più brillante. 


I numeri erano deprimenti, ma la maggior parte di quelli che erano stati catturati o uccisi erano neofiti. L'unica vera perdita era stata Levski. Era stato abbastanza astuto da portare Krum come offerta quando era arrivato. Era profondamente turbato dalla perdita del gruppo principale di Dissennatori. Non aveva tempo per interrogare i rimanenti - una pronta risposta era ciò a cui era chiamato. 


“Peter, ho finito di leggere pie ora. I tuoi esercizi notturni continueranno finché non vedrò che hai capito la grandezza del danno che hai arrecato alla nostra organizzazione. Puoi andartene e prepararti per le festività di stanotte. Ce ne andremo entro un'ora. Ti terrò d'occhio. Se la tua prestazione non riuscirà ad impressionarmi, potrei essere forzato a, come diresti tu, 'prendere decisive azioni manageriali.' Capisci quello che intendo dire?”


Peter tornò nella sua forma umana e uscì di fretta dalla stanza, annaspando per riprendere fiato. 


Pochi minuti più tardi, Voldemort era in piedi di fronte ai suoi ranghi decimati. “Stanotte, miei Mangiamorte, ricorderemo loro che siamo una forza di cui tenere conto. Le loro piccole vittorie non significano nulla! Augustus Rookwood, tu guiderai i nuovi iniziati nei loro riti di passaggio. Scegli una città babbana ogni tre. Uccidi in gran numero. Porta scompiglio e dirigiti verso la città successiva quando il Ministero in fine risponderà. Tienili occupati. Lascia che ti inseguano per tutta la campagna. Rabastan Lestrange, la tua squadra ha tre obiettivi prioritari da eliminare. Mi piacerebbe vedere gli alleati di Silente nel Wizegamot un po' sfoltiti. Infine, la famiglia Zabini sembrava cooperativa solo quando il loro erede maschio più grande risiedeva qui come mio ospite. Damien Mulciber, insegna loro che la mia pazienza ha i suoi limiti. Come scegli di impartire loro questa lezione, è completamente di tua scelta. Ti incoraggio a essere creativo. Il resto di voi mi seguirà a Hogsmeade. Vediamo se possiamo indurre il piccolo gruppo di Silente e alcuni Auror a giocare con noi. Non desidero distruggere la città, tranne che la Testa di Porco. Voglio vedere il patetico fratello di Silente morto e la sua attività bruciata. Oltre a questo, desidero semplicemente tenerli occupati. Severus, li terremo concentrati su di noi. La tua squadra giustizierà il suo obiettivo. Il gruppo di Rookwood se ne andrà entro trenta minuti. I successivi due gruppi partiranno trenta minuti dopo il suo. Il mio gruppo partirà poco dopo. Madame Edgecombe è riuscita ad intercettare diverse linee della Metropolvere. Controlla le comunicazioni da lì. Quando senti che il momento è giusto, libera la ragazza e attacca. Portami la vittoria, Severus. Se questo significa uccidere il ragazzo, allora portami la sua testa come trofeo.”


Precisamente alle venti, Augustus Rookwood e il suo gruppo partirono dalla piattaforma Passaporte. Voldemort guardò i quindici Mangiamorte sparire. Sapeva di non essere affatto in forma per una battaglia. Ma ancora, con Albus Silente completamente fuori uso, sentì che poteva battere qualunque altro mago o strega che osasse sbarrargli la strada. 


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“Signorina Brown, potrebbe venire qui?” tremò la voce di Colin. Non poteva dimenticare il fatto che stava uscendo con Lavanda. Era un po' strano che lei insistesse che la chiamasse signorina Brown al lavoro, ma non si sarebbe lamentato. La faceva sembrare più grande, e francamente, la cosa lo eccitava. Era vicino a farla posare per la sua macchina fotografica al naturale e di certo non avrebbe mandato all'aria la cosa. 


Lavanda alzò lo sguardo dal suo tavolo e lanciò un'occhiata oltre le proprie spalle, verso il comandante della guardia, che era immerso nel processo di dividere gli Auror tra i vari attacchi dei Mangiamorte. Aveva appena passato l'ultima lista a Trina, per mandarla agli Obliviatori, che stavano decisamente per collezionare alcuni seri straordinari. Era già stanca, soltanto due ore di turno, ma tuttavia le piaceva come l'intero quartier generale sembrasse girare intorno a lei. 


“Cosa c'è, Colin?”


“Umh, abbiamo un altro 'Signore Oscuro' al camino quattro. Chiede di parlare con il mio supervisore.”


“Per Circe! É la terza volta questa settimana. Me ne occuperò io.” grugnì, si alzò dal tavolo e si diresse al camino quattro con passo pesante. La stupiva quanto stupide potessero essere le persone. “Sono la signorina Brown. Cosa vuole?”


“Io sono Lord Voldemort. Sembra che abbia smarrito un certo numero dei miei Mangiamorte ad Hogsmeade. Speravo che lei potesse essere gentile e mandare alcuni dei vostri Auror per aiutarmi a cercarli.”


Lavanda guardò la pergamena. “Capisco. Secondo questa, lei è alla Testa di Porco ad Hogsmeade. Quindi, si suppone che io creda che il Signore Oscuro sia sia fermato lì per un drink e per usare la Metropolvere. Non è che per caso è entrato insieme a un centauro e un goblin, vero?”


“Che sciocchezza è questa?” chiese la faccia nel camino. 


“Oh, non ha sentito quella sul Signore Oscuro, il goblin e il centauro che entrano in un bar? Ascolti, sono impegnata qui. Si trovi qualcun altro che gliela racconti! Ora, tolga quel ridicolo incantesimo di camuffamento, torni a bere con tutti i suoi amici sfigati e la smetta di sprecare il mio maledetto tempo, stupido, maledetto incapace!” Detto questo, Lavanda spinse la leva di disconnessione. 


Lord Voldemort guardò le fiamme di fronte a lui. Fortunatamente, al bar non era rimasto vivo nessuno per sentire la tirata della ragazza. Gli occhi senza vita di Aberforth Silente fissavano il soffitto sopra di lui. Il Signore Oscuro aveva mandato avanti quattro Mangiamorte senza maschera e aveva aspettato due minuti perché raggiungessero l'altro lato della stanza prima di entrare a sua volta. Aberforth era impegnato a trasformare due dei Mangiamorte in capre quando l'Anatema che Uccide di Voldemort lo aveva centrato in pieno. Voldemort assaporò il sapore della vera spietatezza - l'abilità di entrare semplicemente in un posto e uccidere istantaneamente. Perfino dopo tutti quegli anni, la spietatezza non se n'era ancora andata. Evocò una scatola. Decapitò la testa e la gettò all'interno. Lanciando un Incantesimo di ingrandimento su uno dei gufi, decise di mandare ad Albus un bel regalo. Si sarebbe dovuto occupare della ragazza, ma quello poteva aspettare. Ciò che lo turbava di più era che qualcuno là fuori inventasse barzellette su di lui. Mandò il gufo ingrandito per la sua strada e lanciò il Marchio Nero, che si unì agli altri due già in cielo. Un altro gesto della sua bacchetta scrisse il seguente messaggio vicino la Metropolvere, usando il lago di sangue che colava dal corpo di Aberforth. 


Chi racconta barzellette ora, signorina Brown?


Uscì dal bar. Peter alzò la bacchetta verso la struttura. “No! Ho cambiato idea. Il bar deve rimanere in piedi.” I pop delle Materializzazioni significavano che qualcuno stava arrivando. “Vieni, Peter; andiamo a fargli sanguinare un po' il naso prima di andarcene. Assicurati che qualcuno faccia la guardia alle nostre due capre. Scopriremo come ritrasformarli più tardi.”


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Sturgis sedeva al tavolo della cucina a leggere l'ultimo numero del Cavillo. Era un numero memoriale sull'ultimo proprietario e pieno di retrospettiva delle sue colonne più stravaganti. Sorrideva di tanto in tanto per gli exploit di quei temuti Zannamarce. Lux sedeva accanto a lui a giocare al Solitario. Sturgis trovava che fosse eccitante come guardare dipingere. Harry era tornato un paio d'ore prima e, dopo aver chiacchierato e mangiato qualcosa per cena, si era congedato per andare a meditare. Si sentiva triste per Harry Potter. Tutti si aspettavano che fosse sempre molto più di quello che era. Crescendo aveva sognato di essere Beowulf, Merlino, perfino Silente, ma mentre guardava il ragazzo lottare contro le aspettative di tutti, Sturgis capì ciò che separava le fantasie dalla dura lealtà. 


Entro pochi giorni Hestia sarebbe tornata e lui avrebbe potuto finalmente andare a trovare sua moglie e i suoi figli. Solo Merlino sapeva quanto gli mancavano. Non li vedeva dal giorno del processo e dalla condanna alla prigionia. Tonks e il deceduto direttore del carcere erano riusciti a fargli avere alcuni messaggi, però. Era un commovente promemoria di ciò che gli mancava. 


Un gong indicò una Passaporta in arrivo. Lux raggiunse la propria bacchetta, come fece Sturgis. Chiunque stava arrivando, sarebbe stato nel salone. Lux era più vicino e si mosse per investigare. Pochi secondi dopo sentì l'uomo più anziano esclamare “Grande Merlino!” Sturgis si alzò velocemente e entrò nella stanza. Alla sua mente ci volle un momento per capire che si trattava della ragazza francese di Bill. Stava brillando, con forza, dato che non indossava uno straccio di vestito, e strattonava i vestiti di Lux. Era lì in tutta la sua innaturale gloria! Gli occhi di lei si incatenarono ai suoi, sembrando così invitanti. Non avrebbe dovuto guardare. Era un uomo sposato. Lei gli si avvicinò, spostando da parte l'altro mago. Quello si schiantò contro la parete, prima di ondeggiare barcollando verso di lei, con i pantaloni calati alle caviglie. 


“Ti voglio!” sussurrò lei con urgenza, accorciando la distanza tra loro. 


“Non posso.” disse Sturgis, con una zoppicante smentita. Non poteva star succedendo a lui, vero?


“Ho bisogno di te dentro di me, ora.”


La sua bacchetta cadde sul pavimento coperto dal tappeto. Il suo voto di fedeltà era solo un ricordo lontano di un'altra vita. Tutto ciò che importava era l'angelo di fronte a lui. Qualunque cosa volesse, lui gliel'avrebbe data. Cadde sul pavimento quando lei gli montò sopra. Se fosse stato capace di distogliere lo sguardo dai suoi occhi e dal suo seno perfettamente modellato, avrebbe visto Lux palpeggiarla freneticamente. Concentrato com'era su quello che stava facendo, non notò mai la mano di lei trasformarsi in artiglio e colpire il “Vecchio, Sporco Lux” alla gola. Non notò nemmeno il tonfo del corpo che cadeva, non più di quanto notò la mano artigliata che scavava il suo corpo. C'era così tanto calore che turbinava intorno a lui. Era difficile respirare. L'angelo gli disse di sbrigarsi. Era tutto l'incoraggiamento di cui aveva bisogno. Mentre urlava le sue lodi, il calore si intensificò, ustionandolo. Vide la palla di fuoco formarsi in quelle che una volta erano le mani di lei. Le cornee dei suoi occhi bruciarono mentre l'angelo soffiava la palla di fuoco sul suo volto. I suoi polmoni si incenerirono, respirando l'aria bollente mentre moriva. 


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“Mio signore, c'è un problema di sotto.” Harry alzò lo sguardo dalla sua meditazione per vedere la faccia della madre di Sirius, un tempo disprezzata, nella cornice del ritratto dentro il suo santuario. 


“Cosa c'è, signora Black?”


“La ragazza Veela è di sotto. Qualcuno le ha dato la Black Widow Rush! Sei in grave pericolo!”


“Cosa?” Harry afferrò la sua veste protettiva e la infilò. 


“Una pozione che la porta ad una violenta follia d'accoppiamento; le tue due guardie probabilmente sono già morte. Dovresti volare a Hogwarts.”


“No! Devo aiutare Sturgis e Dedalus!”


“La pozione rende più forte il suo fascino! Cadrai preda dei suoi incantesimi!”


Harry finì di sistemare la veste di drago e sibilò mentre era sul suo percorso verso la porta. “Riesco a resistere ad un Imperio di Voldemort. Posso gestire lei!”


Non sentì la sua risposta mentre si Materializzava al piano di sotto. “Il Signore Oscuro vuole solo ucciderti! Lei vuole prima fotterti; poi, ti ucciderà. Stupido ragazzino adolescente!” La donna nel ritratto alzò le spalle prima di decidersi a tornare di sotto e vedere se il ragazzo era tutto quello che pensava di essere. 


Harry riapparve in cucina. L'odore di carne bruciata assalì immediatamente i suoi sensi. Ricacciò la bile in gola. “Fleur! Basta! Hai bisogno di aiuto!” urlò.

 

Harry annaspò per prendere fiato quando lei si voltò verso di lui, mentre si alzava dal cadavere sotto il suo brillante corpo nudo. Il suo accento francese era più pronunciato di quanto lui ricordasse. “Oh, Arry, non sei più un piccol ragazzo, vero? Così potente e così giovane. Se avessi saputo che eri qui, non avrei perso tempo con questi! Lascia che ti mostri quello che so fare.”


“Fleur, hai bisogno di aiuto!” Tentò lo stesso approccio di prima. Non funzionava. Lanciò un incantesimo d'acqua, sperando che le infondesse un po' di buon senso e scacciasse un po' di fiamme dalla stanza. 


“Oh sì, voglio il tuo aiuto, Arry. Lo voglio così tanto! Ti piace giocare nell'acqua?”


Harry la guardò camminare verso di lui. Resisterle era molo più difficile di quanto non lo fosse mai stato prima. Si concentrò. Nella sua mente vedeva Susan che gli sorrideva. “Mi spiace, Fleur, Stupeficium!” Il fascio rosso la colpì proprio sotto il suo magnifico seno. Con grande stupore di Harry, barcollò ma non cadde. 


“Oh, ti piace giocare duro!” Harry si trovò a schivare una palla di fuoco. In un certo modo era disonorevole - l'eroe del Mondo Magico che si nascondeva dietro ad un divano da una ragazza nuda. 


“Non farai del male ad Harry Potter!” strillò Dobby. Vasi e pentole presero vita propria e volarono verso la donna francese. Harry le lanciò un secondo Schiantesimo, che lei evitò. Si era completamente trasformata nella sua forma di uccello. Un coltello si seppellì nella sua gamba, facendola urlare di dolore. Harry tentò una Pastoia Total Body, che fallì. Sentì uno strattone nella propria magia e vide una luce bianca colpire Fleur sul fianco. Lei barcollò e vomitò una lumaca. La sua aura dardeggiò e lei smise immediatamente di tremare. Fleur sembrava meno seducente e più intimidatoria ogni secondo che passava. 


Ringhiando di rabbia, Fleur creò una massiccia palla di fuoco, lanciandola verso di lui. Harry provò a Smaterializzarsi, ma sentì qualcosa che glielo impediva. Qualcuno aveva eretto delle barriere! Harry dubitava di avere il tempo di evitare la palla di fuoco. Si coprì il volto con una mano e cercò di farla svanire con la bacchetta. Qualcosa gli bloccò la vista mentre il calore lo sommergeva. Qualunque cosa fosse lo buttò al suolo e gli crollò addosso. Il divano era in fiamme, ma aveva schermato le sue gambe. La veste aveva protetto il suo petto. I suoi vestiti erano per lo più a brandelli. Spostò da parte qualunque cosa gli avesse coperto la faccia e la sua mente si perse per un secondo. 


Il pungente dolore delle ferite che ora gli coprivano le braccia lo aiutò a riprendere i sensi. Guardò l'oggetto accanto a lui. 


Grandi occhi rotondi lo guardarono di rimando. 


“Dobby è un bravo elfo,” chiocciò la creatura accanto a lui. La schiena dell'elfo era bruciata molto malamente. Gli occhi di Dobby, che in vita non avevano mai smesso di guardarsi attorno, smisero di muoversi e divennero vacui. Il corpo dell'elfo svanì dalla sua vista come se non fosse mai stato lì. Perfino nella morte, gli elfi domestici non lasciavano confusione dietro di loro. 


“Ti ho fatto male, Arry? Vieni fuori, e lo farò ancora meglio.” Doveva essere tornata nella sua forma umana. Harry sentì il verso di un conato e seppe che il ritratto di Bellatrix aveva colpito di nuovo. Guardò Sirius e vide che stava lì, incantato, mentre sua madre gli stava urlando di aiutare il suo Lord. La signora Black e Bellatrix erano gli unici ritratti di donne al primo piano. La ripugnante matrona della famiglia Black entrò nel quadro di Sirius e lo schiaffeggiò in pieno volto. Harry nel frattempo tentò una Bloccante e una Maledizione Accecante, ma qualunque cosa fosse questo 'Rush' che le avevano dato sembrava superare o invalidare i suoi incantesimi. Esiliò il divano bruciato, il quale riuscì solo a farla indietreggiare. Se lo tolse di dosso come se fosse una poltroncina. Harry provò con delle corde e aggiunse la super forza all'inventario delle nuove qualità di Fleur. Se le strappò di dosso e le incenerì, mentre continuava a deriderlo. 


“Ancora, Arry! Prenderò le prossime e le userò per legarti, così potrò fare quello che voglio con te!”


“Brucia queste! Catena ex Ferrus!” Non sarebbe stata in grado di spezzare dei ceppi di metallo. L'incantesimo non avrebbe dovuto essere usato contro esseri umani, ma Harry non aveva altre opzioni; qualunque altra cosa sarebbe stata praticamente inutile. Un getto di catene di ferro uscì dalla sua bacchetta nello stesso momento in cui il ritratto di Sirius Black tornò in sé. Questi fece un gesto con la propria bacchetta nel ritratto e attinse alla magia del suo Lord. L'incantesimo  - Levicorpus - tirò in aria Fleur per i piedi, appena prima che le catene la raggiungessero. Harry guardò con orrore mentre la pesante catena con cui aveva intenzione di intrappolarla le si legava intorno al collo sottile, mentre il suo corpo veniva trascinato ancora più su. L'unico rumore nella stanza fu un crack attutito mentre il suo collo si rompeva. Si gettò verso di lei, ignorando le proprie ferite. La sua aura svanì davanti ai suoi occhi, mentre lui guardava un viso così bello, perfino nella morte. 


Harry non ebbe tempo di biasimare se stesso, nel mezzo della scena di morte e strage. La porta d'ingresso esplose mentre Severus Piton e due altri Mangiamorte più bassi e mascherati si facevano strada attraverso i detriti. 














Note dell'Autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)


Le mie scuse per questo ritardo. Il capitolo ha una settimana di ritardo e ha interferito con il prossimo capitolo di Bungle. La combinazione tra vita reale e il proseguimento del mio lavoro su fanficauthors(punto)net ha preso davvero il sopravvento. So che avevo promesso Harry contro Piton in questo capitolo, ma penso che questo sia un punto di interruzione potente come anche un cliffhanger crudele. Discussione completa sulla mia discussione in FFA e DLP. Come gara per voi lettori là fuori, sto cercando la miglior barzelletta su un goblin, un centauro e il Signore Oscuro che vanno al bar. La migliore verrà usata e avrà i credits nella storia.



Note dell'Autore sul forum:

(Queste note sono state scritte da jbern e postate sul forum apposito per TFTCD; tradotte da Luc_y)


Scena 1 - é passato un po' di tempo dall'ultima volta che abbiamo visto Nevile e Coedus. Volevo che vedeste che sono ancora in giro e che non li ho semplicemente buttati via.


Scena 2 - Ah, la buona vecchia Black Widow Rush. Se qualcuno la volesse utilizzare nella propria storia, si senta libero di farlo, sebbene mi farebbe piacere un credit. Ho pensato che fosse una cosa carina dare alla comunità Veela una meravigliosa piccola pozione che la aiutasse ad assicurarsi un'accoppiamento di successo. Vi sono effetti collaterali potenzialmente pericolosi per le mezze-razze o per quelle con un quarto del loro sangue che la assumono. La maggior parte delle volte questi risultano con la morte. Lascerò rispondere alla questione del 'se esistono o meno Veela maschi' a qualcun altro. Dovrebbero essercene, altrimenti non esisterebbero più Veela femmine pure.


Per quanto riguarda il motivo per cui si sono anche solo scomodati a creare una tale pozione, be', se la comunità magica avesse una pozione che assicurasse che i bambini nascono magici, probabilmente la userebbe anche lei. Ehi! Niente più magonò!


Scena 3 - La scena in cui Susan e Harry fanno pace. Probabilmente non sarà l'ultima. Mi piace descrivere queste scene dal punto di vista di Susan. Harry prova a fare qualche sforzo nella loro relazione, ma ha altre priorità. Susan ha reso Harry la sua unica priorità. Uno dei lettori della preview del capitolo ha detto che gli sarebbe piaciuto avere l'idea di Harry del “ricordiamoci di noi” e che gli avrebbe salvato un paio di relazioni. Grazie TEOS.


Scena 4 - Un gran numero di persone hanno detto che la forma Animagus di Harry sembrava essere un po' raffazzonata. Forse sono vittima del mio stesso successo nell'altra storia con la questione Animagus. La forma di corvo di Harry con l'aura di Dissennatore è importante per la storia, ma non integralmente come la forma di giaguaro di Harry in Bungle in The Jungle.


Per quanto riguarda la scena, penso di averla fatta abbastanza bene. Parte delle capacità di Harry in questa storia è quella di 'imparare facendo'. In questo caso lui ha posseduto Peter e imparato come attivare la trasformazione Animagus.


Dato che Harry è più a contatto con il suo io primario nella sua forma di corvo, è anche più vicino al suo collegamento con i Dissennatori.


Il corvo è stato un suggerimento di ChuckDaTruck. Non è particolarmente pericoloso, ma ancora, Silente è una capra in questa storia, dunque non tutti devono essere un animale pericoloso e super figo.


Scena 5 - Nella prima parte abbiamo Harry che adempie ai suoi obblighi verso Rufus, facendo il ragazzo immagine. Nella seconda parte, volevo dimostrare che i goblin hanno la loro società. Ancora, non si tratta di tutti inchini e prostrazioni davanti a Lord Potter, amico dei non umani di tutto il mondo. Spero di essere rimasto fuori dal territorio dei cliché non facendo combattere Harry nel verdetto all'ultimo sangue dei Goblin.


Scena 6 - Il Peter che alimenta la luce notturna è un frutto della mente di IP82. Grande gloria a te! Voldemort ha avuto a disposizione una decade per aspettare che i suoi 'fedeli' seguaci lo venissero ad aiutare. Sono sicuro che non ha speso ogni istante della sua esistenza a complottare di uccidere Potter e Silente. Nella mia versione ha una tortura appropriata per ogni singolo membro del suo 'cerchio ristretto'.


Scena 7 - Ho un punto debole per Lavanda. É sempre raffigurata come una ragazza 'pettegola', senza cervello e con una moralità vacillante. Proprio come ho fatto quando ho arrangiato una visita da parte di Voldemort al negozio di Fred e George qualche capitolo fa, mi sono ritrovato a domandarmi come potesse essere una conversazione tra Lavanda e Voldemort.


Per quanto riguarda la gara, Nukular Winter e ChuckDaTruck si sono messi insieme per creare una versione davvero carina della barzelletta sul Signore Oscuro, il goblin e il centauro che entrano in un bar. Sebbene mi sia anche stato raccomandato di non dire la battuta, in quanto probabilmente è più divertente se la si lascia all'immaginazione del lettore. Vedremo.


Aberforth mangia la polvere. Aggiunto al resto delle perdite, ho un gran numero di lettori che si chiede quanta gente sia rimasta ormai. Non vi preoccupate, l'HP Lexicon (3) mi dice che ci sono ancora un sacco di persone a disposizione.


Scena 8 - Povero Sturgis, ucciso da Delacour.


Scena 9 - Volevo spingermi oltre e rappresentare la battaglia tra Piton e Harry. In molti hanno già indovinato che i due Mangiamorte mascherati sono Hestia Jones e Emmeline Vance, previo lavaggio del cervello. Il problema è stato il testo aggiuntivo che è stato sottratto dalla morte di Dobby e dall'uccisione non intenzionale di Fleur. Harry ha mostrato di essere in grado di uccidere i suoi nemici, a sangue freddo se necessario. Ora deve trattare con il fatto di aver ucciso qualcuno che non aveva intenzione di o non voleva uccidere. Alcuni dicono che avrebbe dovuto uscire di testa per la morte di Dobby. Il punto è che sapeva che Fleur non era responsabile delle sue azioni. Stava cercando di salvarla. Una versione con la quale mi ero intrattenuto era quella che lo vedeva salvarla solo per poi vederla comunque uccisa dalla pozione nel suo sistema. Mi piaceva di più questa. Gli eroi e i cattivi non hanno sempre successo. A volte falliscono.


Lascio spazio ai vostri commenti...


Jim




Lista dei morti (da aggiornare)


Per morbosa curiosità, ho stilato una lista di tutte le morti di questa storia e citato la persona responsabile per esse. Sto ricevendo così tanti commenti "ma ne rimarrà qualcuno vivo?" che ho pensato che un riassunto fosse necessario. Secondo HP-Lexicon, ho ancora un sacco di personaggi a mia disposizione


Jim



Capitolo 1 – Dana Bones (Piton), Amelia Bones (Voldemort) e almeno un Mangiamorte (Susan)


Capitolo 2 – Rodulphus Lestrange (Harry)


Capitolo 3 – Stranamente, nessuno è morto in questo.


Capitolo 4 – Kreacher (trovato morto ai piedi del ritratto della signora Black); diverse persone muoiono durante i flashback di Voldemort degli anni 50, 60 e 70. 


Capitolo 5 – Augusta Paciock e tutti i Paciock ancora in vita, eccezion fatta per Frank, Alice e Neville; Zack Smith e la famiglia di Smith, Anthony Goldstein e la sua famiglia (a causa di vari Mangiamorte)


Capitolo 6 – Harold Travers (morte a causa del Nottetempo richiamato da Neville)


Capitolo 7 – Percy Weasley (Voldemort)


Capitolo 8 – Altro capitolo in cui non è morto nessuno… devo essermi distratto.


Capitolo 9 – 10 babbani e un Magonò sacrificati (Dissennatori); Harry apprende che Petunia ha perso 3 bambini a causa delle barriere di sangue al numero 4.


Capitolo 10 – Auror spagnolo (Voldemort), Auror femmina (Minus), due altri Auror nella camera centrare (Mangiamorte), Auror Taber (Necrodrago), due Mangiamorte su scopa (Tonks), un gran numero di Auror e alcuni Mangiamorte (Combatttimento a Azkaban), numerosi babbani addetti ai lavori di salvataggio e la famiglia gabbana nell'incidente stradale, Mundungus Fletcher (Dissennatori), due Dissennatori (Harry)


Capitolo 11 – Kingsley Shacklebolt, Alastor Moody e un elfo domestico (Voldemort), diversi babbani morti (Dissennatori e Vampiri)


Capitolo 12 – Bellatrix Lestrange (Tonks), tre Vampiri (Bill e Harry)


Capitolo 13 – Nessun morto diretto ma viene citato il corpo di Igor Karkoff.


Capitolo 14 – Altro capitolo privo di morti, non capisco, perché tutti quei commenti sul fatto che fosse così brutale?


Capitolo 15 – Altro capitolo ancora privo di morti senza senso. *sospiro*


Capitolo 16 – il Mangiamorte Nott (agguato del Ministero)


Capitolo 17 – Ancora, nessun morto.


Capitolo 18 - Diversi morti nei flashback di Fenrir Greyback, inclusa la lupomannara che lo ha morso, Fenrir Greyback (Hagrid), due luogotenenti lupimannari (Lupin e Hagrid), Lee Jordan, George Weasley and Katie Bell (Voldemort), il padre di Luna (Minus)


Capitolo 19 - 5 o 6 goblin (Flint), Marcus Flint (Gargoyle), 4 clienti umani della Gringott (Gargoyles), 1 Gargoyle (Susan), 1 altro Goblin (Gargoyle che ha ferito Susan)


Capitoli 20 e 21 – Circa 50 Acromantule (incluso Aragog), 30 lupimannari, 5 Mangiamorte (Incluso Walden McNair), 1 Necrodrago, Fluffy, Norberto and Hagrid. Avrei davvero dovuto intitolare uno dei due capitolo: "Distruggi tutti i mostri!"


Capitolo 22 – Il nido di Acromantule viene distrutto, risultato: gran numero di Centauri e Acromantule morti. Scrimgeour accenna a diverse schermaglie tra i suoi Auror/Auror Ausiliari e i Mangiamorte ma nota che le perdite sono state 'leggere'. Un Mangiamorte dell'Est Europa senza nome e Lucius Malfoy (Harry).


Capitolo 23 – Nagini (Harry)


Capitolo 24 – Piotr Levski (Harry), due altri Mangiamorte (Auror)


Capitolo 25 – Un numero imprecisato di Dissennatori, il gruppo più numeroso tra i due nidi rimanenti – se proprio vi interessa avevo in mente una cifra vicino ai 150-200 (Harry), sia le bodyguard di Scrimgeours che una manciata di altri Auror appartenenti alla forza d'assalto di Ministero (Dissennatori)


Capitolo 26 – 3 goblin senza nome (Spinebreaker), Chippedfang (guerriero Goblin), Aberforth Silente (Voldemort), tutti quelli che erano alla Testa di Porco al momento (Mangiamorte e Voldemort), ci sono anche le morti implicate negli attacchi dei gruppi di Rookwood, Mulciber e Rastaban Lestrange, Sturgis Podmore, Daedulus Lux and Dobby (Fleur Delacour), Fleur Delacour (Harry)


Jim





Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)


1) "L'Attacco della vedova nera" oppure "La Furia della vedova nera".


2) Nome goblin che può essere anche reso in italiano come: Dilaniatore di Ossa.


3) HP Lexicon è un sito-enciclopedia sul mondo di Harry Potter.

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Capitolo 27
*** Tutti i cavalli del Re ***


tftcd27.html


To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y










Disclaimer - Harry Potter è l'idea originale di qualcun altro. Io sto solo scrivendo una fanfiction. 


Riconoscimenti - L'intera gang dell'Alpha Fight Club ha dato una piccola, sporca zampa per tutto questo capitolo. Fate un inchino a IP82, ChuckDaTruck, Nukular Winter, Cubdom, Jmcqk6 e, più importante di tutti, l'incredibile talento di beta di Kokopelli. Vorrei anche ringraziare tutti quelli che hanno postato commenti sul mio precedente thread su DLP. 


Capitolo 27 - Tutti i cavalli del Re (1)


“Tempo di fatti, signor Castillo. Ha tutti i mezzi che ha richiesto.” disse Piton con il suo solito sogghigno. 


“Sì, signor Piton. Mentre ci ha fornito gli schemi delle barriere, senza i quali questo lavoro sarebbe impossibile, con l'Incanto Fidelius in posizione rompere le barriere è un lavoro di complessità totalmente differente. Siamo stati costretti a fare un incantesimo di disillusione totale per coprire l'area tra le case 11 e 13. Okay, tre dei cinque strati sono abbattuti. Gli altri due cadranno più in fretta senza le sue interruzioni.” rispose Castillo, tornando al suo incantesimo. 


Severus Piton non aveva altro da fare, se non continuare ad aspettare che gli sforzi degli Spezzaincantesimi portassero i loro frutti. Erano lo stesso gruppo usato dal suo Padrone per invadere Azkaban. La firma di Piton era stata rimossa dalle barriere di ingresso che proteggevano la casa. Poteva ancora vedere le barriere oltre il Fidelius, ma anche senza quello strato difensivo, le normali protezioni dell'Antica e Nobile Famiglia dei Black probabilmente l'avrebbero ucciso prima di raggiungere la porta, di qui il bisogno degli Spezzaincantesimi. Una volta che le barriere fossero state abbattute, avrebbe potuto facilmente mandare all'interno l'indottrinato due Jones e Vance, ora vestite con i loro costumi da Mangiamorte, ma con la loro perspicacia confusa, preferiva la supervisione diretta. 


Nell'ultimo anno, aveva affermato di aver meticolosamente memorizzato la disposizione delle barriere protettive. In verità, aveva semplicemente verificato il lavoro di qualcun altro. Conosceva ogni strato come gli ingredienti di una pozione; era stato banalmente facile ottenere le informazioni, aveva solo avuto bisogno di fare un rimprovero casuale al topo di biblioteca, dicendole che, se era poi così annoiata, poteva convincere lo Spezzaincantesimi a spiegargli le barriere poste sulla casa. Come un robottino sempliciotto, lei aveva disegnato una mappa completa delle barriere della casa e l'aveva consegnata in cambio di crediti extra durante l'anno scolastico. Non aveva nemmeno dovuto ricorrere a un Incantesimo di Costrizione! Era stato piuttosto facile ritirarla dall'ufficio del proprio collega. Forse, se la Granger fosse sopravvissuta, avrebbe potuto essere una schiava ideale, una tale piccola, utile cagna. Poteva trovare un'utilità per qualcuno con un tale livello di attenzione ai dettagli e spezzarla sarebbe stata un'esperienza elettrizzante per lui. 


Tutte queste informazioni erano state fornite ai Mercenari, così che potessero abbattere le barriere e permettergli di entrare. La Veela era già dentro da cinque minuti; il tempo e il vantaggio stavano scivolando via. 


Tre Mangiamorte donna aggiuntive aspettavano dietro lo Spezzaincantesimi. “Se riesco a trovare e distruggere l'Ancora Fidelius, voi dovete attaccare immediatamente.” Ognuna rispose con un cenno d'assenso del capo. Gli unici oggetti che non era stato in grado di scoprire erano quelli magici che erano stati usati per fissare l'Incanto Fidelius sulla casa. Soltanto Black e Silente erano stati presenti al lancio dell'incantesimo e lui non era mai stato in grado di capire cosa avessero usato. 


“Quarto strato abbattuto, è quasi troppo facile in questo modo,” lo aggiornò uno degli Spezzaincantesimi, prendendo un profondo respiro per ricominciare a incantare. Mancava solo uno strato. Una parte di Severus sperava che il ragazzo fosse già morto. L'altra parte sperava che non lo fosse. Potter era un insetto insignificante ed era giunto il momento di schiacciarlo. C'erano certe pozioni Negromantiche che era libero e ansioso di fare, ora che non era più costretto a baciare il culo del Preside e a osservare le regole del Ministero. Queste pozioni richiedevano organi umani come base. Potter li avrebbe forniti. Ridurlo ai suoi componenti base sarebbe stato un lavoro che Severus avrebbe fatto con gioia, sebbene sospettasse che Potter avrebbe trovato un modo per rovinare qualunque pozione della quale fosse parte. Ma era un rischio che era disposto a correre. 


“Vance, tu passerai dal salone. Jones, tu e io passeremo dalla cucina. Uccidete qualunque cosa si muova,” disse, con una voce sorprendentemente calma. Gli piacque molto la voce setosa di Vance che rispondeva “Sì, mio signore.” Gli dette altre idee su come passare il minuto successivo mentre aspettava che i mercenari finissero il loro lavoro. 


Si voltò a guardare la casa che soltanto lui e le altre due potevano vedere. Aveva un'ultima lezione da impartire a Potter; qualcosa che aspettava da quando il moccioso aveva messo piede nella sua classe per la prima volta. Aveva scelto di non indossare la maschera. Voleva che il ragazzo vedesse chi stava arrivando per lui. 


“Signor Piton, l'ultimo strato è abbattuto. Le auguro buona fortuna. La mia squadra ora sta mettendo in piedi le barriere per impedire l'uso di Metropolvere, Passaporta e Materializzazione. Ha i nostri servigi per altri quindici minuti per mantenere queste barriere, ricercare ogni altra barriera aggiuntiva che potrebbe essere nascosta o ritorno di fiamma di una barriera. Le ricordo che non siamo sotto contratto per duellare.”


Piton rispose con un breve cenno d'assenso del capo. Certo, nel raro evento che le barriere avessero avuto un ritorno di fiamma o avessero mantenuto abbastanza energie da ricaricarsi, non sarebbe stato Piton a lamentarsi. Con molta probabilità sarebbe stato morto. Fece cenno a Jones e Vance di dirigersi verso la porta. Un sorriso attraversò le sue labbra, mentre non sentiva nessun segno di barriere. 


“Aprite la porta. Uccidete tutti!”


---- 


“... e il Signore Oscuro dice al goblin, 'Non ci sono soldi in questa tasca e questa non è la mia bacchetta!' Ho pensato che fosse abbastanza divertente. Me l'ha mandata Wayne Hopkins. Dice che ce ne sono un sacco in giro.” Justin Finch-Fletchley attese la risata sorpresa di Hannah prima di unirvisi con la propria. 


“Justin! Non posso credere che la gente si stia inventando barzellette su Tu-Sai-Chi! So che tu e Wayne siete cresciuti nel mondo babbano, Justin, ma non è cosa da prendere in giro!”


Justin si grattò la testa e riempì il suo bicchiere e quello di Hannah dalla caraffa che Madama Chips aveva lasciato. La sua famiglia aveva appena disfatto i bagagli della vacanza a Monaco e Nizza, quando la mamma di Hannah si era presentata in casa. Lui aveva cercato di spiegare la Materializzazione alla sua famiglia in diverse occasioni. L'arrivo della signora Abbott aveva fornito un dimostrazione migliore, sebbene un po' allarmante, di quello che poteva sperare. Dopo aver rianimato sua madre e calmato i suoi fratelli, lui e suo padre avevano invitato Annabeth Abbott a entrare mentre sua madre tentava di mettere la casa in ordine dopo quattro settimane di vacanza. 


Stupito per aver scoperto che c'era una vera guerra in corso nel Mondo Magico, Justin si concesse solo un breve sorriso dopo aver saputo che le restrizioni per i minorenni erano state sospese. La sua famiglia lo aveva continuato a assillare per una dimostrazione, ora finalmente poteva mostrare loro cosa riusciva a fare! Dopo aver saputo che Hannah aveva subito una specie di trauma mentale, aveva chiesto ai suoi genitori il permesso di andare a trovare la sua ragazza. Prese la sua valigia, la sua posta non letta e un paio di cose del mondo magico, principalmente la sua bacchetta, e se ne andò con la madre di Hannah. Forse non sarebbe stato così veloce se avesse saputo che sarebbe stato seduto davanti all'infermeria per novanta minuti. Madama Chips permetteva solo un massimo di due visitatori alla volta. 


Durante il loro terzo anno, aveva saputo delle abilità empatiche di Hannah. Questo spiegava un sacco di cose sulla ragazza. Con quel pezzo del puzzle al suo posto, aveva compreso le basi della sua paura per le grandi folle e dei suoi selvaggi sbalzi d'umore. Sedette fuori ad aspettare per quindici minuti, aggiornandosi con le lettere di Wayne, Ernie e Megan Jones. I Tassi del suo anno erano un gruppo piuttosto affiatato. Venire a sapere della morte di Zacharias Smith era stato un brutto colpo, probabilmente perfino più della morte di Diggory, poiché Justin non lo aveva conosciuto altrettanto bene. Lui aveva condiviso una stanza con Smith e gli piaceva, a dispetto della sua personalità abrasiva. 


Madama Chips lo lasciò entrare mentre Chelsea e Peter Abbott stavano uscendo. Hannah era l'unica paziente. Fece un veloce sorriso a Chelsea e subì, ancora una volta, lo sguardo di Peter Abbott. Justin sapeva cosa significava quell'occhiata, 'Non credo che sia abbastanza per mia figlia'. A lui non piaceva Peter Abbott più di quanto gli piacesse la sua bigotteria. 


Il padre di Justin era rimasto scioccato dal sapere che la ricchezza e il buon nome della famiglia Finch-Fletchley non significavano assolutamente nulla nel Mondo Magico. Leggi e restrizioni venivano applicate alle ricchezze che favorivano i Purosangue. Il Ministero aveva messo una pesante tassa sui soldi Babbani trasferiti alla Gringott in quantità ben maggiori di quanto serviva per l'istruzione. La sua famiglia aveva imparato quella dura verità quando avevano preso accordi perché un conto fiduciario lasciato a Justin da suo nonno venisse depositato nella Banca Magica, solo per scoprire che le tasse si erano mangiate oltre il quaranta per cento della cifra. Edward Finch-Fletchley era abbastanza abituato ad avere a che fare con i bancari nel mondo di tutti i giorni. I goblin furono un rospo abbastanza duro per lui da mandar giù. 


Dopo una lunga indagine al Ministero, un internato dell'ufficio della Finanza lo informò che le tasse erano necessarie per isolare l'economia magica dalle ricchezze molto inflazionate del mondo Babbano. Aveva investigato sulla legge e aveva scoperto che esistevano scappatoie per i Purosangue per spostate grosse quantità di denaro con tasse meno severe. A Justin piaceva la magia, ma sapeva che probabilmente avrebbe lasciato quel mondo una volta che la sua istruzione sarebbe stata completa. 


Quando finalmente fu in grado di entrare in infermeria, gli occhi di Justin individuarono immediatamente la sua ragazza. Hannah sembrava fragile nel letto, La sua piccola collana scudo stretta protettivamente nella mano sinistra. Gli fece tornare in mente ricordi del loro terzo anno, quello invaso dai Dissennatori. Lui le portava grandi quantità di dolci da Hogsmeade quando si rifiutava di lasciare il castello e finì a chiederle di uscire dopo il primo weekend ad Hogsmeade. 


“Ehi, Pazzerella.” Il suo soprannome veniva da tutti i suoi episodi frenetici del primo anno, quando Megan aveva commentato che era “una tale Pazzerella” (2).


Justin sedette in una delle sedie vicino al suo letto. La sua mano libera afferrò le sue, prima debolmente, poi con forza. 


“Ehi, Finchy. Mi sei mancato.” L'origine del suo soprannome per lui era piuttosto ovvia (3)


“Vuoi dirmi cos'è successo? Tua mamma ha detto che hai subito un qualche trauma mentale, ma non molto altro. Non so neanche perché siano tutti qui al castello.”


Lentamente Hannah lo aggiornò sugli eventi dell'ultimo mese. La fece fermare e ripetere quando disse che Susan era fidanzata con Harry. Non ricordava che i due avessero avuto una vera conversazione in tutto l'anno precedente. Lei arrivò persino a dirgli che lei e Chelsea avevano usato le loro capacità per ottenere informazioni da Ginny Weasley, che Justin ricordava appena dall'ES. Poi lei scoppiò in singhiozzi. Non la pressò più. Invece la distrasse, raccontandole del suo viaggio all'estero e le barzellette stupide nella lettera di Wayne. 


“Quindi, chi ti ha fatto del male?”


“L'ha fatto Harry, ma Hannah l'ha provocato, in un certo modo. Ciao Justin, è bello vederti.” disse Susan, camminando piano nella stanza. Gli diede un abbraccio e un bacio sulla guancia prima di sedersi nell'altra sedia vuota. Sistemando il bastone che usava contro il bordo del letto, tirò fuori la bacchetta e colpì piano la sua caviglia, mormorando un incantesimo contro il dolore. 


Justin la guardò di rimando, pieno di meraviglia. Perché diavolo Harry avrebbe fatto del male ad Hannah? Un'espressione scura attraversò il suo volto mentre pensava di fare i conti con Potter. Justin sapeva, tuttavia, che nemmeno nei suoi sogni non sarebbe andato bene in uno scontro con Harry Potter. 


Justin aveva sentito Hannah entrare in tensione quando Susan era entrata nella stanza. Hannah fece scivolare lo scudo mentale e sembrava come se avesse paura di Susan. 


“Calma, Hannah,” disse Susan. “ Sto controllando la mia Occlumanzia. Dovrebbe andarti bene. Come stai?”


“Non così bene. Hanno detto niente su come sta Ginny?”


“La tengono al San Mungo per fare altri test. Francamente, penso che non ne abbiano idea.”


Justin dovette interrompere, “Aspettate, sono confuso. Perché Harry ha attaccato Hannah e cosa c'entra Ginny Weasley?”


Susan spiegò meglio che poté, senza nominare il metodo di Harry per attaccare Voldemort, chiamandolo semplicemente un Rituale che stava facendo con l'assistenza di Ginny. Fece del suo meglio per giustificare il motivo per cui Hannah e Chelsea avevano fatto quello che avevano fatto a Ginny, mentre spiegava anche quanto fosse stata sbagliata quell'invasione, e il motivo per cui Harry aveva risposto in modo così violento. 


Justin aveva letto un pochino su Legilimanzia e Occlumanzia. Aveva perfino fatto qualche esercizio di base con Hannah negli ultimi anni. La sua disponibilità a studiare un po' di arti oscure, così da poter stare vicino a lei, aveva rafforzato la loro relazione. Cercava ancora di convincere la sua mente che Hannah era in ospedale perché Harry si era arrabbiato per le ferite di Ginny e aveva fatto una specie di battaglia mentale con lei. Sembrava qualcosa uscito dai suoi vecchi fumetti sugli X-Men: ma, ancora una volta, lui era lì con una bacchetta magica, per cui poteva semplicemente accettarlo. 

 

Apparentemente, Hannah aveva perso - malamente. A complicare la situazione, il padre di Hannah aveva allora attaccato Harry Potter, buttandolo fuori dalla finestra! Se Justin fosse stato lì, non era certo se sarebbe stato arrabbiato con Harry per aver fatto del male alla sua ragazza o pronto ad aiutarlo a dare un cazzotto o due a Peter Abbott. 


Rifletté su questo. “Quindi, quanto era arrabbiato Harry ieri sera quando se n'è andato?”


“Si è messo in contatto con il Ministro e è andato con una squadra di Auror ad attaccare un covo di Mangiamorte e poi ha distrutto la maggior parte dei Dissennatori. Per cui, in una scala da uno a dieci dovrei dire lui era vicino alla novantina.” Prese la sua borsa e ne estrasse il giornale, porgendolo a Justin. Lui scorse l'articolo e, mentalmente, abbassò ancora di più le sue possibilità contro Harry in una qualunque forme di combattimento. “Sono volate brutte parole tra noi - avevo pensato che fosse proprio finita, ma grazia a una stupida fortuna abbiamo sistemato le cose questa mattina. Ora sono qui per cercare di salvare la nostra amicizia. Mi hai messo in una brutta situazione, Hannah.”


“Bè, quello che Harry ha fatto ad Hannah non sembra essere molto peggio di quello che loro hanno fatto a Ginny. Quindi, anche lui perderà tutti i suoi privilegi per il resto del tempo qui?” chiese Justin. Era da un po' che fantasticava sui pcnic che loro due si sarebbero goduti vicino ad Hogsmeade. 


Susan alzò gli occhi al cielo. “Justin, credo che a Harry non possa importare di meno di giocare a Quidditch. É nel mezzo di una guerra. Se andrà a Hogsmeade, probabilmente lo farà sotto scorta Auror. Da come suona, probabilmente entrambi dovremmo avere delle guardie del corpo assegnate a noi quest'anno.”


“Perché tu?”


“Siamo fidanzati, Justin. Solo dio sa perché, ma io conto qualcosa per lui. Tenteranno di arrivare a lui attraverso di me. Pensaci, se avessi la possibilità di duellare contro Harry Potter o rapire Susan Bones, quale sceglieresti? Sarei sorpresa se potessi andare in bagno da sola, quest'anno.”


“Non ti dà fastidio?” chiese Hannah. 


“Certo che sì! Ma dubito che ci siano molte altre alternative. Non sarò mai forte come Harry. Non ne parliamo, ma entrambi sappiamo che sono un peso. L'ho visto duellare contro Vitious. L'unica ragione per cui il professore può ancora batterlo è, umh, non importa. Ho promesso a Harry che non avrei parlato del suo allenamento con nessuno. Ad ogni modo, basti dire che è molto, molto bravo e io sono solo Susan.”


“Quindi, quando diventerai Susan Potter?” chiese Justin, cambiando argomento. In altre circostanze, avrebbe tentato di fare un commento sul fatto che Harry avesse un po' troppo controllo su di lei, ma pensò fosse meglio così. C'era già abbastanza tensione nella stanza. Non aveva bisogno di aggiungerne altra. 


“Faremo un rito di hand-fasting (4) prima della scuola. Il matrimonio formale sarà probabilmente verso Natale. Verrò ancora ai dormitori per farvi visita, ma vivremo in un appartamento vicino all'ala dello staff.”


“Niente più S'mores (5) in sala comune?”


“Oh, penso di poter passare per prenderne un po' di tanto in tanto.”


Passò un minuto di silenzio e Justin seppe che la sua presenza stava interferendo con quello che doveva succedere. Si sporse per baciare Hannah prima di alzarsi. Mettendo una mano sulla spalla di Susan disse, “Penso che per me sia ora di andare, così potete parlare. Non siate troppo dure l'una con l'altra e non dite nulla di cui potreste pentirvi domani. Le buone amicizie sono difficili da trovare e odierei vedere voi due che vi perdete. Torno tra poco, Pazzerella.”


--- 


Il silenzio continuò finché Justin non chiuse la porta. Hannah parlò per prima, apparentemente in cerca di un argomento sicuro, “Come sta il tuo piede?”


“Dovrei dire 'bene', ma solo se bene si traduce con 'fa un male d'inferno per la maggior parte del tempo'.”


Hannah tirò indietro le gambe e sedette come un'indiana sul suo letto, richiamando un cuscino da uno degli altri letti. Lo sprimacciò e lo spinse di fronte a Susan, facendole segno di farci riposare sopra il piede. Susan obbedì, grata per il gesto amichevole, e guardò la sua caviglia gonfia. Era una di quelle volte in cui doveva ricordarsi di essere felice di avere ancora un piede del quale essere irritata. 


Il silenzio si allungò ancora prima che Susan parlasse, anche lei senza voler avvicinarsi al problema direttamente, “Ho sempre detto che Justin è piuttosto sveglio, certo per essere un ragazzo.”


“Sì, perdere lui sarebbe perfino peggio che perdere te,” disse Hannah calorosamente, “Vorrei che fosse stato qui. Avrebbe potuto essere capace di convincermi a non comportarmi come una tale idiota! Merlino, è così stupido! Dicevamo sempre di poterci dire qualunque cosa! Mi spiace. Non ti ho ascoltato quando avrei dovuto e tutta questa faccenda è una mia colpa stupida.”


Il sentimento d'ansia che Susan stava sopprimendo continuò anche se erano arrivate al nocciolo della questione. “Fa male, Hannah. Soprattutto, fa male perché tu non ti sei fidata di me. Inoltre, avevo chiesto precisamente sia a te che a Chelsea di starne fuori, ma non l'hai fatto. Perché?”


“Ogni volta che ero vicino a lui, si sentiva sempre colpevole. Era abbastanza forte da uscire dai suo scudi, e mi stava facendo diventare matta. Qualunque cosa stesse facendo, era sbagliato e lui lo sapeva. Ora, sappiamo cos'era. Ho pensato che stesse scopando Ginny e il tuo legame con lui ti stesse impedendo di vederlo. Avevo tutti questi pensieri che mi correvano in testa, sul fatto che lui ti tradisse ogni volta che voleva e tu non avresti voluto badarci o, ancora peggio, che ti saresti unita a lui in una specie harem o qualcosa del genere.”


“Harry con un harem? Argh, a malapena sa cosa fare con una ragazza nel letto, figuriamoci con un gruppo intero! Dove diavolo hai preso l'idea che avrei accettato una cosa a tre?” Susan sentì uno strano e scomodo senso di piacere. Per amore di Merlino! Questa spazzatura è rivoltante. 


“Davvero non sa cosa fare?” disse Hannah, facendo arrossire Susan. Hannah stava combattendo per non scoppiare a ridere. 


“Bè, ho esagerato. Impara piuttosto velocemente, e penso che stia facendo progressi abbastanza buoni. Non è che io sia esattamente qualificata per giudicare con la mia vasta esperienza del mondo, eh, ma mi piace. Teniamo fuori la mia vita sessuale per il momento, ok?” Niente poté fermare lo scoppio di risate che le sopraffece. Fu una bella risata purificante, seguita da battute su quali ragazze avrebbero potuto finire nell'harem di Harry. Susan sentì di nuovo la fitta estranea e lottò per non arrossire mentre pensava alle capacità in via di miglioramento di Harry come amante. Susan sentì poi un po' di rabbia repressa e si chiese se stesse perdonando Hannah un po' troppo velocemente. 


“Quindi, hai preso tu la mia spilla da Prefetto?”


“Silente me l'ha offerta, ma ho detto di no. Ho raccomandato Megan e Sally,” disse Susan, rispondendo un po' troppo velocemente, sperando di non sembrare troppo irritabile. Tanto per cambiare, Hannah non lo notò. 


“Questo renderà più semplice per Megan non essere beccata. Quindi, noi siamo a posto?”


Susan pensò per un lungo momento, “Penso di sì, Hannah. Ci stiamo arrivando. Sono tra l'incudine e il martello. Non voglio perderti e non posso perdere lui. Non ha in mente di fare la pace con te o con la tua famiglia, almeno per un bel po' di tempo. Proverò a parlare con Chelsea, ma con quella sua boccaccia non sarà facile e lei ha bisogno di sentirselo dire anche da te. Io posso anche lasciar correre, ma Harry non ha esattamente il mio temperamento. Ha detto che sarà educato e che non sarà lui a iniziare. Questo è tutto quello che posso aspettarmi da lui per tanto tempo. No, aspetta. Fammi finire, prima. Devi capire ancora qualcosa. Se dovessi mai scegliere tra te e Harry, sceglierei lui. Non posso permettermi di essere una di quelle sciocche ragazze che hanno una cotta per lui. Diavolo, finché questa guerra non sarà finita non posso nemmeno essere la sua priorità numero uno, ma lui deve essere la mia. Il suo lavoro è uccidere il bastardo che ha massacrato la mia famiglia!” Susan si era gettata in un po' di agitazione. Poteva sentire il suo cuore battere più veloce. Si sentiva come se volesse colpire qualcosa!


“Lo ami?”


Susan annuì. 


“Okay. Capisco. Non voglio cercare di intromettermi tra te e Harry. Avvertirò Chelsea di badare alla sua lingua vicino a lui. Mi aspetto che sarà inutile, però. Probabilmente dovrai maledirla qualche volta prima che se lo metta in testa. Forza, parliamo di qualcos'altro. Mostrami quella nuova bacchetta che hai. Hai già preso un porta-bacchette?"


Susan prese la borsa e ne estrasse una bacchetta da otto pollici di salice e piuma di fenice fatta su misura per lei. Funzionava bene come la sua salice e pelo di chimera. La rabbia e l'ansia restarono. Con un po' di fortuna, Justin sarebbe tornato presto. 


“Anche Harry ha preso la sua -  undici pollici, agrifoglio e pelo di chimera.”


“Quindi ora siete davvero due tiratori che danno calci in culo e hanno due bacchette?”


“Sì, qualcosa del genere.” disse tranquillamente Susan, lasciando che Hannah ispezionasse la bacchetta. 


“Ti spiace se mi rimetto al collo lo scudo?” chiese Hannah. 


“Perché?”


“Ti stai agitando. Stringi il bracciolo della sedia con troppa forza, sai, piccoli indizi di questo tipo..?”


Mentre Susan abbassava lo sguardo, Justin e Madama Chips tornarono nell'infermeria. “Susan, Hannah, il Marchio Nero fluttua sopra Hogsmeade! Alcuni degli insegnanti stanno andando a investigare.”


Madama Chips istruì Susan di portare Hannah fuori dall'infermeria per liberare posti letto nel caso avessero dovuto accogliere dei feriti. Justin si offrì di restare a dare una mano, data la sua più che sufficiente conoscenza di incantesimi medici. Con loro sorpresa, lei accettò, e chiese se Susan potesse spedirgli qualsiasi altro studente nei dormitori disposto a dare una mano.


A metà strada verso i dormitori, alla fine Susan comprese la ragione del suo persistente tumulto emotivo. 


“Merda! Harry è nei guai!” esclamò Susan. “Devo trovare qualcuno. Puoi tornare ai dormitori da sola? Non dimenticare di mandare qualcuno ad aiutare l'infermiera e Justin!” Susan non aspettò neppure la risposta di Hannah prima di zoppicare verso l'ufficio del Preside. Pregò di essere in tempo per dare un qualche aiuto a Harry. 


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Avendo passato molti giorni e molte notti in quella disgustosa reliquia di vita magica, Severus era impressionato dalla devastazione prodotta dalla Veela drogata. Uscì del fumo mentre aprivano la porta. Con un guizzo ben assestato della sua bacchetta, ne disperse la maggior parte. Vance si diresse dritto verso il salone. Con Jones al suo fianco, si mosse verso Potter, che stava davanti all'impiccata ragazza nuda. Di riflesso, lanciò un Crucio che Potter schivò. Non percependo alcun segno di allure Veela, si concesse un sorriso; la ragazza era morta. 


“Equus per Coactum!” Strillò Jones mentre lanciava una maledizione esplosiva verso Potter. Piton si pentì di non aver dato istruzioni più esplicite alle streghe controllate. Lei era, dopotutto, una debole, patetica ombra di strega, che cercava di lanciare un incantesimo esplosivo molto potente; una formula non molto vantaggiosa. Qualcuno così ovviamente privo di talento e potere avrebbe dovuto limitarsi a incantesimi base. 


Tuttavia il ragazzo fu costretto a difendersi, non importa quanto fosse inadeguato l'attacco di Jones. Piton lanciò uno Spezzaossa, “Ossium Contrico!” Fu sorpreso quando l'incantesimo uscì ridotto ad un'ombra della sua normale forza. Quand'é che era stato silenziato? Si concentrò sul contro attacco e rimosse senza parole il suo incantesimo mentre schivava il fuoco di ritorno di Potter. 


“Lacero!”


L'incantesimo lacerante di Potter squarciò i suoi vestiti e aprì una ferita sul suo fianco. 


Piton valutò i danni al volo; era stato un colpo fortunato, niente di più. Potter lo fece seguire da un debole Reducto che fu banale schivare. Quello che preoccupò Piton, più della debole difesa di Potter, fu il fascio di luce che colpì Jones, che la fece piegare in due e vomitare. Non lo aveva lanciato Potter! Mandò la sua di Maledizione Lacerante verso Potter, ma si ritrovò a galleggiare nell'aria a causa di un Levicorpus! Questo fece sbandare la sua mira e l'incanto si infranse sulla parete. La vergogna di vedere il suo incantesimo usato contro di lui lo fece arrabbiare. Fu soltanto allora che capì la fonte degli incantesimi extra -  i ritratti. La faccia di Black lo prese in giro dalla cornice del ritratto. Fece deviare un'altra maledizioni di Potter mentre cancellava il Levicorpus. Un'ondata di dolore attraversò la sua spalla, mentre cercava di rotolare al suolo a seguito della caduta. Il dolore gli ricordò che non era giovane come una volta. Jones riuscì a colpire Potter con una Maledizione d'Urto, gettando il moccioso sulla parete vicino alle scale. Dove cazzo era Vance? Gli occhi di Piton si ingrandirono quando vide un anche troppo familiare raggio verde venire verso di lui. 


Di sicuro non può finire così, vero?


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Harry grugnì mentre impattava sulla parete. Un'ondata di dolore colpì la sua spina dorsale Non aveva bisogno di un'altra battaglia, non ora, non dopo Fleur! Aveva già combattuto per quella che sembrava un'eternità. Harry poteva sentire l'intermittente scarica di drenaggio sulla sua magia provenire dai ritratti mentre intervenivano in sua difesa. Cocci di piatti e bicchieri rotti tagliarono le sue mani mentre rotolava via, cercando di proteggersi mentre si adattava alla nuova situazione. Era troppo concentrato sul cercare di colpire Piton, il ché permetteva all'altro di colpirlo! Poteva vedere nel salone il terzo Mangiamorte schiantato e già legato. 


Privo di energie e indebolito, Harry decise di prendersi del tempo. L'incantesimo non richiedeva molta della sua energia magica. Questo dovrebbe sbalordire l'untuoso bastardo“Faux Kedavra!” Harry urlò l'ultima parola. Luce verde sgorgò verso il suo nemico; peccato che non fosse quella reale. Piton era a terra, ma non sconfitto; intorno a lui le stoviglie presero vita vita e lo assalirono. Lui si dibatté, difendendosi mentre forchette, coltelli e perfino un cucchiaio lo tagliavano e pugnalavano. Il maledetto cucchiaio stava cercando di cavargli gli occhi! Cercò nella sua mente qualcosa che avrebbe fermato l'altro avversario. L'apertura che aveva aspettato si presentò mentre l'incantesimo vomita lumache di Bellatrix colpiva ancora, interrompendo gli utensili turbinanti. Prendendo un profondo respiro e scacciando la sua stanchezza, lanciò l'incantesimo successivo. 


“Telum Glacis!”


Il Mangiamorte si stava rialzando dalla sua posizione accovacciata quando il frastagliato pezzo di ghiaccio si conficcò nel suo petto. Il suo avversario barcollò e cadde a terra. Aveva bisogno di tempo, per cui lanciò una cortina di fumo e salì le scale. I ritratti di Regulus, Orion e Pollux Black si facevano cenni l'un l'altro, concordando una strategia. Harry sentì un'altra scarica sulla sua magia mentre Pollux evocava magicamente acqua che si schiantò sui gradini. Orion congelò l'acqua, formando un lenzuolo di ghiaccio. Regulus preparò il suo incantesimo d'inciampo. Harry giaceva prono sul pianerottolo superiore, minimizzando la propria figura, sperando di poter sparare un colpo mortale.


Prendendo una rapida decisione tattica, si tolse l'anello e lo mise in tasca. I dipinti stavano assorbendo troppa energia; aveva bisogno di tutta la sua energia se voleva sopravvivere a questa battaglia. 


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Piton si tolse dal percorso dell'Anatema che Uccide di Potter. Non sentì la prevista furia d'energia mentre l'incantesimo gli saettava accanto. Sì. Forse Potter non è tutto quello che sono stato portato a credere. Pochi momenti prima che fosse pronto a mandare un bordata di incantesimi al moccioso, venne colpito da un incantesimo omita lumache e e un altro maledetto silenziante. Questo stava diventando noioso! Cancellò l'incantesimo su di sé e mandò una Maledizione Esplosiva verso il ritratto della giovane Bellatrix Black, distruggendolo. 


Cominciò a schivare una maledizione proveniente dal ritratto di Black, ma quella si esaurì prima di raggiungerlo. La figura nel ritratto apparve allarmata, ma poi fece un gesto osceno tipicamente giovanile. Ghignando, Piton guardò il suo incantesimo tagliuzzante colpire quel ritratto, ma l'incantesimo non fece alcun danno. 


“Brutta sfortuna, Mocciusus! Sei sempre stato un po' una mezza calzetta. Vuoi riprovarvi, magari? Sono sorpreso che il tuo padrone lasci che un magonò come te porti una bacchetta! Non sconfiggerai Harry con le tue piccole pozioni mphhhh!”


Piton non aveva tempo di essere insultato dall'ombra di un uomo morto. Invece, lanciò un Incantesimo di Adesione Permanente ad uno dei cuscini sopravvissuti alla distruzione infuocata del divano e lo incollò sul ritratto, mettendo la museruola al bastardo. Si mosse su per le scale che aveva salito Potter. I maledetti ritratti dovevano aver terminato l'energia per fare incantesimi!


Il fumo si era schiarito e Severus vide i ritratti puntare verso la sua attuale posizione. Piton si mosse verso la parete di fianco alle scale. Maledizione! I maledetti ritratti stavano indicando la sua posizione al ragazzo. La parete che lo proteggeva esplose, gettandolo sul tavolo della sala da pranzo. 


“Vieni a prendermi, Mocciosus!” urlò Harry. “O forse hai troppa paura di venire a prendere qualcuno che può rispondere al fuoco?”


Alzò la voce per superare le urla della vecchia megera. “Sto arrivando per te, inutile moccioso! Non puoi nasconderti da me per sempre. Non c'è nessuna mammina a salvarti oggi!” Lanciò un'occhiata nel salone per vedere il corpo di Vance molle e legato. Le lanciò un Reinnerva e la liberò. “Va a prenderlo, inutile puttana!” ordinò. Obbediente, questa iniziò a salire le scale, soltanto per scivolare e cadere, sbattendo ripetutamente la faccia sui gradini, cadendo nella sala da pranzo in un mucchio spiegazzato. 


Piton alzò le spalle; non si era mai aspettato che fosse qualcosa di più di una distrazione. Si stava già muovendo. 


Raggomitolandosi sul tavolo della sala da pranzo, Piton lanciò un incantesimo per allungare il suo balzo e lanciò una Maledizione Esplosiva sul soffitto. Il ragazzo conosce qualche incantesimo. Potrebbe essere effettivamente in grado di duellare. Vediamo se è capaci di combattere!


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Harry sperò, per un momento, che il Tonare che aveva lanciato avesse colpito il suo bersaglio, ferendo il già ferito Piton. Non posso continuarlo a lungo! L'altro Mangiamorte provò un assalto frontale ai gradini congelati e pieni di trappole, pagandone il prezzo. La sua Maledizione d'Urto aveva appena colpito il Mangiamorte caduto, quando le assi di legno dall'altra parte della stanza eruttarono in uno spruzzo di pezzi taglienti e Piton ne uscì fuori, atterrando a pochi metri di fronte a lui. 


Harry rotolò via dall'Incantesimo Tagliente, verso le scale che portavano al livello superiore, ma la Maledizione Lacerante di Piton colpì la sua gamba destra. Harry Esiliò la balaustra danneggiata e altri pezzi di legno direttamente addosso a Piton, sbattendo il Mangiamorte contro la parete, inchiodandolo per un momento. 


“Percuito!”


Harry lanciò una maledizione perforante, ma il lavoro di bacchetta difensivo di Piton fu più veloce e fece svanire i detriti, dando al suo nemico la libertà di schivare l'incantesimo. Lanciò un Reducto, che Piton parò con uno scudo creato senza bacchetta e poi evocò un serpente, che venne fatto sparire a mezz'aria. Piton rispose con una maledizione che Harry non riconobbe. Venne parata con uno scudo da duello, Harry ringraziò silenziosamente Vitious per avergli insegnato una serie di scudi che erano molto più efficaci del generico Protego. Il professore aveva detto che la caratteristica più pericolosa di Piton era la sua attitudine per gli incantesimi non verbali. A quanto pareva la valutazione di Vitious aveva fatto centro. 


Sapendo di dover mantenere l'offensiva, Harry iniziò una serie di incantesimi di attacco. Dalla sua posizione inginocchiata, puntò la sua bacchetta oltre l'angolo e lanciò un Incantesimo Esplosivo, mentre un lampo di luce bianca lo accecava in risposta. 


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“Magia Excandesco!” sillabò Piton senza parole lanciando uno 'scoppio energetico' per accecare il ragazzo. Si prese la maledizione come un calcio a mezzo busto, mentre il suo incantesimo partiva, accecando parzialmente anche lui. La sua vista si sarebbe schiarita prima di quella di Potter, ma non aveva importanza. Sapeva che il ragazzo si sarebbe istintivamente ritratto dietro il rifugio delle scale che portavano al terzo livello. Piton fece esplodere il retro delle scale usando la stessa strategia che aveva usato Potter, sapendo che c'era una barriera in meno a indebolire l'incantesimo. 


Muovendosi velocemente, creò un altro buco verso il terzo livello e saltò sulla cima delle scale mentre la sua vista si rimetteva a fuoco -  il suo atterraggio mancava di molta della grazia di quello precedente, mentre le ferite tassavano del proprio prezzo la sua performance. Sussultò di dolore per un pezzo della balaustra ancora conficcato nel suo braccio sinistro e tamponò il flusso di sangue prima di lanciare una potente Spezzaossa giù verso i rottami, verso un braccio di Potter. Il conseguente urlo di agonia fu musica per le sue orecchie. 


Non volendo aspettare che Potter si disseppellisse col braccio sano, o più probabilmente, meno danneggiato, Piton lanciò un Levicorpus e tirò fuori di peso il verme dai rottami, godendosi la dolorosa salita del ragazzo dal secondo al terzo livello. 


“Usi i miei incantesimi contro di me!” urlò Piton con rabbia. “Insetto insignificante! Pello Hostis!” 


Un colpo di bacchetta Esiliò Potter attraverso la parete e nella biblioteca. Piton barcollò in avanti, sanguinando dalle proprie ferite ed entrò attraverso la porta. Il ragazzo giaceva scomposto sul pavimento accanto a una delle sedie di cuoio. Sorrise, non vedendo alcuna bacchetta per terra o nella mano del suo avversario. Natale era arrivato in anticipo quell'anno. 


“Ssperimenta la mia collera, Potter!” sibilò Piton.


Crucio!


“Pensi che i tuoi patetici genitori ti stiano vedendo contorcerti dal dolore? E il tuo amato padrino? Oh no, non ho ancora finito con te.”


Crucio!


“Siamo tutti soli, ora. Non ho mai avuto la possibilità di farlo col tuo indegno padre, e ho aspettato così a lungo di farlo con te al suo posto. Non mi sarà negato più a lungo.”


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Harry si dibatté per il dolore mentre le Maledizioni intensificavano il dolore del suo corpo già ferito. Il suo braccio della bacchetta era distrutto, le ossa sporgevano dalla pelle. I sui occhiali e la bacchetta di agrifoglio erano da qualche parte in mezzo ai rottami. Facendo l'unica cosa che gli venne in mente, frugò nella tasca e si rimise l'anello della famiglia Black al dito. Per fortuna non era caduto. Phineas Nigellus si era sempre vantato della sua precisione con gli Incantesimi Taglienti. 


La convulsioni di Harry a causa della Cruciatus cessarono un secondo dopo, permettendogli di mettere a fuoco Piton. L'uomo, sorpreso, si arpionava i resti della sua mano. Aveva appena perso la maggioranza del pollice e le prime due dita per la maledizione che aveva distrutto la sua bacchetta e scavato la sua mano durante il processo. Harry non perse tempo ed estrasse la bacchetta di scorta con la sinistra mentre anche Piton cercava la bacchetta di riserva. 


“Expelliarmus!” L'incantesimo di Harry fu più veloce di una frazione di secondo e Piton fu forzatamente separato dalla propria bacchetta di riserva. L'ex Potion Master di Hogwarts rimbalzò sulla parete e cadde in un mucchio. Harry si tirò in piedi, poggiandosi a una sedia, mentre Piton strisciava disperatamente verso la bacchetta, tre metri più lontano. 


“Abrumpto per Incindia!” Harry evocò una frusta di fuoco. Era ora di farla finita.


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Piton lottò per trascinarsi in avanti, sapendo che la sua vita dipendeva dal prendere la bacchetta. Allungò il braccio buono e cercò di appellarla senza bacchetta. La sua abilità nelle magie senza bacchetta non era nemmeno vicina a quella del lanciare incantesimi non verbali, ma la bacchetta rispose alla sua preghiera, dirigendosi verso la sua mano. 


Per forse il più breve dei momenti, Severus sentì la sensazione del legno che arrivava nel palmo della mano prima che il bruciante lampo di luce bianca, accecante tanto quanto il suo scoppio di energia di poco prima sbocciasse davanti ai suoi occhi.


Frustò il suo braccio all'indietro e lanciò alla cieca una Maledizione Che Uccide. Il ragazzo era troppo vicino per schivare. Ci fu silenzio mentre la sua vista si rimetteva a fuoco. La prima cosa che notò fu che Potter era in piedi e lo guardava con un istinto assassino chiaramente visibile negli occhi. 


La maledizione non poteva aver fallito! O sì?


Fu solo allora che notò che l'incantesimo di fuoco-lacerante aveva amputato il terzo inferiore del suo braccio, cauterizzando la ferita. Lo fissò incredulo mentre il suo cervello cercava di processare che la sua mano mancava. L'Auror morto con una gamba sola diceva spesso che sentiva una 'sensazione fantasma' dov'era la sua gamba di legno. Soltanto ora aveva finalmente capito ciò che intendeva Moody. 


Potter stava in piedi di fronte a lui, con la frusta di fuoco che turbinava sopra la sua testa. 


“Non ci saranno altri insulsi agitarsi di bacchette per te, Mocciosus!” disse Harry con una voce stranamente fredda. “Nessuna fiala di gloria; nessuna pozione che ti tenga lontano dalla morte; non oggi.” La frusta tagliò verso il basso mentre Severus cercava di rotolare via. Gli costò parte della gamba. 


“Cerchi di andartene così presto? No, non possiamo permetterlo!” disse Potter, deridendolo. “Non hai ancora finito la punizione! I tradimenti garantiscono almeno una punizione, non è vero?” La frusta schioccò in basso. Piton cadde. L'unico pensiero che risuonava con cristallina chiarezza nella sua mente era che il ragazzo avesse perso la ragione.


Severus Piton sapeva di stare per morire. Poteva sentire il calore che si avvicinava. Riuscì ad alzare la testa, a guardare negli occhi Harry Potter e a vedere la frusta di fuoco dirigersi verso il suo volto. Sentì la frusta amputargli lo scalpo mentre gli si avvolgeva attorno al cranio. 


“Lascia che ti mostri come si libera la mente, Mocciosus,” rantolò Potter. Poi strattonò la frusta.


---- 


Bill Weasley apparve nell'angolo della biblioteca danneggiata. I ritratti lo avevano incitato a salire. Sirius era stato particolarmente rumoroso nel dirgli di smettere di fissare il cadavere di Fleur e di andare ad aiutare Harry. La sua ex ragazza giaceva nuda, come una bellissima bambola che una bambina aveva svestito e poi gettato sul pavimento. Ci sarebbe stato tempo per piangere più tardi. Ci sarebbe stato tempo anche per ottenere risposte da Emmy Vance. Tonks e Filius avrebbero dovuto occuparsene dopo aver messo in sicurezza l'esterno. 


Nel mezzo della stanza, incosciente del piccolo fuoco che bruciava tutto intorno a lui, c'era Harry, con l'aspetto di uno che aveva combattuto e perso una guerra. Un incantesimo di fuoco-lacerante a fatica coerente guizzava dalla sua bacchetta. Bill lo vide fissare il pavimento e urlare contro qualcosa. 


“Niente commenti arguti sulle mie tecniche?' 'Potter, stai affettando mentre dovresti tritare! Cinquanta punti in meno a Grifondoro!' Dimmi una cosa, i capelli unti bruciano prima? Ah ah ah, mille punti a Grifondoro!'


“Harry, Harry?” urlò Bill, sebbene fosse lontano solo pochi metri. Harry non lo sentì. Bill si avvicinò, ascoltando Harry tossire delle risate e spegnendo le fiamme che li dividevano. Con le fiamme e il fumo finalmente svaniti, Bill fu dunque in grado di vedere quello che Harry stava guardando. 


Gli ci volle tutto il suo autocontrollo per non vomitare immediatamente. 













Note dell'Autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)


Be', è tutto, spero di avervi dato una scena di morte di Severus di qualità. Vorrei ringraziare di nuovo tutti, specialmente Chuck, IP82 e Kokopelli per il loro aiuto per il duello di Harry contro Piton. Visitate il mio thread su Fanficauthor(punto)net. Di recente sono stato scoraggiato nei confronti di DLP, ma è ancora un ottimo posto dove andare a discutere di fanfiction, che è la prima ragione per cui mi ci sono iscritto.




Note dell'Autore sul forum:

(Queste note sono state scritte da jbern e postate sul forum apposito per TFTCD; tradotte da Luc_y) 


Scena 1 - La maggioranza di voi aveva ragione riguardo al fatto che fossero Jones e Vance i due Mangiamorte mascherati. I nostri Spezzaincantesimi Mercenari di Azkaban sono tornati. Spero che tutti apprezziate l'ironia sul compito per i crediti extra di Hermione e il modo in cui Piton l'abbia manipolata.


Scena 2 - Sto ancora smistando alcune barzellette sul Goblin/Signore Oscuro/Centauro. Potrei decidere di non utilizzarle e di lasciarla così com'è, come se la parte divertente fosse implicita, ma vedremo. Ho usato Justin per dare una prospettiva ancora una volta differente sul Mondo Magico. Lui proviene da una ricca famiglia babbana, ma i suoi soldi e titoli significano spiccioli qui. Mi piace anche l'idea che il Mondo Magico metta delle restrizioni per proteggere la piccola e in qualche modo stagnante economia dalla grande e malmessa economia dell'Inghilterra e dell'Unione Europea.


Come potete vedere, ho fatto un miglioramento verso l'uso di soprannomi un po' meno stupidi. Qualcuno ha notato che Harry e Justin potrebbero legare dato il loro odio condiviso per Peter Abbott. Ho dato a Justin una buona dose di rabbia ma anche la realizzazione che non avrebbe fatto un grande spettacolo contro Harry in uno scontro.


Scena 3 - Ho lavorato per rendere lo scambio di Susan e Hannah il più reale possibile. Kokopelli, IP82, Cubdom e, diavolo, praticamente tutti quanti: vi ringrazio per avermi aiutato a superare questa scena difficile. Non ho potuto resistere dallo buttarci dentro un po' di quelle storielle divertenti lì fuori sull'Harem di Harry. Susan sta sperimentando un po' delle emozioni di Harry attraverso il loro legame. L'impennata di piacere e desiderio derivanti dalla visione di Fleur si sono sincronizzati alla loro conversazione su lei e Harry che si divertono.


Scena 4 e oltre - A chi importa del resto! Arriviamo alla dannata battaglia. Penso che lascerò lo scontro a parlare per se stesso. Volevo che fosse qualcosa di sporco, da scazzottata in un vicolo buio piuttosto che un duello onorevole. IP82 mi ha detto che una scena di morte di Pion può o spezzare una fanfiction oppure renderla una grande storia. Si spera che questa sia quella a cui paragonerete le prossime venti scene di combattimento tra Harry e Piton. Sì, alla fine Harry non se la sta cavando molto bene rispetto a quelli che si trovano dentro un dipartimento di igiene mentale. Potete biasimarlo?


E ora, a voi i commenti.


Jim



Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)


1) espressione inglese (All the King's Horses) che sembra rifarsi a una verso di una filastrocca inglese ma anche utilizzata negli anni in svariati film, libri, canzoni, eccetera. 


2) In originale il soprannome di Hannah è Spazz che indica una reazione esagerata, un po' pazza a un evento.


3) Finch vuol dire fringuello. 


4) Un rito pagano che viene usato per legare in matrimonio due persone. Viene riconosciuto civilmente in alcuni paesi del nord come la Gran Bretagna, Irlanda e alcuni stati degli Stati Uniti. Una sorta di matrimonio di prova, anche se veniva comunque riconosciuto, e veniva fatto se non c'era un prete disponibile nel primo cristianesimo. Non c'è una vera e propria traduzione in italiano - letteralmente significa “legare le mani".


5) Ricetta popolare britannica, biscotti con cioccolato e marshmallow fusi. 

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Capitolo 28
*** Riflessioni di Rabbia e Follia ***


tftcd28.html


To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y










Disclaimer -  Harry Potter e il suo Universo non sono di mia proprietà. Questa è una fanfiction. 


Riconoscimenti - Grazie a Kokopelli per il suo splendido lavoro di betaggio. Come sempre, grazie all'intero gruppo dell'Alpha Fight Club. Il loro magnifico contributo è parte di ciò che fa andare avanti questa storia. Inoltre, un grande grazie a coloro che hanno recensito il parziale su DLP e FFA. 


Capitolo 28 -  Riflessioni di Rabbia e Follia 


Note del beta: le scene in questo capitolo riguardano punti di vista diversi e non seguono necessariamente un ordine cronologico. 


Londra, a tarda notte 


Bill Weasley sospirò, facendo girare il poco Merlot rimasto nel bicchiere. Sua madre lo aveva sempre avvertito di non esagerare nell'intrattenersi a casa di un ospite. “Comunque, eravamo appena tornati dallo scontro a Hogsmeade, quando Susan Bones mi ha raggiunto zoppicando e urlandomi che Harry era nei guai a - in un posto che usiamo. Fammelo dire, ero ben più che un po' scettico. Voglio dire, quel posto è protetto da cima a fondo. Allora, per calmarla, ho radunato Tonks e il professor Vitious e abbiamo provato a Materializzarci lì. Non ha funzionato. Allora abbiamo provato con le Passaporte; neppure questo ha funzionato. Fu allora che seppi che Susan ci aveva visto giusto e che eravamo in guai più grossi di quello che pensavo.”


Bill alzò lo sguardo dal bicchiere. “Grazie per ascoltarmi. Di solito non sono uno che chiacchiera in continuazione, ma sentivo il bisogno di parlarne.” Bill annuì per ringraziare la sua ospite e si versò un altro bicchiere di vino. Preferiva il Whisky Incendiario, ma c'era solo quello disponibile. 


Mise giù il bicchiere e si coprì il volto con entrambe le mani, come per nascondersi per un attimo dai ricordi. “Okay, cercherò di raccontare questa parte al meglio che posso. Devi perdonarmi, se mi fermo. C'erano un certo numero di cadaveri nella casa - gente che io conoscevo personalmente. Dov'ero rimasto? Oh sì, scusami. Noi tre siamo finiti a usare una Passaporta che Tonks aveva creato per portarci due isolati lontano da - dal posto. Mi dispiaceva per il povero Filius; ha dovuto correre con quelle sue gambette corte. Fuori di fronte al posto c'era un gruppo di Spezzaincantesimi, un gruppo di mercenari che sapevo originari del Sud America. Finora hanno continuato a lavorare per entrambi gli schieramenti. Devo ricordarmi di spargere la voce. Dopotutto, qualunque legittimo lavoro stessero svolgendo potrebbe essere sospetto se fossero stati abbastanza disonesti da costruire trappole nelle proprie barriere. Avevano tre Mangiamorte con loro e le cose non sembravano mettersi bene, ma immaginavo che i mercenari non fossero stati pagati per combattere, cosa che li rendeva un numero insufficiente. Tonks è molto meglio di me a duellare - sono piuttosto nella media in quel campo. Filius, d'altra parte, è un piccolo terrore. Ho sentito un paio di persone parlare mentre tornavano da Hogsmeade; dicevano che ha incrociato la bacchetta con il pericolo pubblico numero uno ed è sopravvissuto! Onestamente, anche se i mercenari fossero rimasti, penso che li avremmo battuti comunque. Bè, almeno Tonks e Vitious lo avrebbero fatto. Probabilmente io sarei stato preso a calci in culo. Abbiamo catturato uno dei Mangiamorte all'esterno - sembrava che fossero tutte donne.”


Bill si alzò, trovando che passeggiare regolarmente lo calmasse più che cercare di stare seduto fermo sulla sedia. “Una volta che l'esterno fu sicuro, ho iniziato a guardare il - il nostro posto. Tutte le difese erano abbattute tranne l'Incanto Fidelius. Ero impressionato dal fatto che avessero abbattuto le barriere finché non ho scoperto che i mercenari avevano una dannata mappa delle barriere. Che l'anima dannata di Piton possa bruciare all'inferno! Quindi, sono entrato ed era come se una bomba fosse esplosa, lì dentro. Il posto era pieno di fumo. Ho messo un incantesimo Testabolla su di me e ho iniziato a pulire l'aria. Ho trovato un cadavere vestito come un Mangiamorte con un pezzo di ghiaccio spesso come il mio polso e lungo quanto il mio braccio nel petto. Ho tirato giù la maschera e ho scoperto Hestia Jones. Impossibile, cazzo, che Tia fosse una Mangiamorte! Ho pensato fosse una sorta di scherzo contorto. Non aveva il marchio sul braccio. Sono inciampato tra i rottami verso il Mangiamorte sulle scale e ho scoperto che era Emmy Vance. Lei almeno era ancora viva. Ho messo un Testabolla su di lei, l'ho schiantata e l'ho legata. Non c'erano fuochi accesi su quel livello, quindi era abbastanza al sicuro. Emmy e io ci conosciamo da tempo. Siamo andati a scuola insieme. É sempre stata speciale per me. Non ho voluto ucciderla su due piedi, perché la volevo in vita abbastanza a lungo da rispondere ad alcune domande. Stavo ancora cercando di digerire tutto questo quando ho trovato Fleur. Io...”


Bill guardò la sua ospite quasi deglutendo per respirare. Mise la mano sul bancone della cucina per sostenersi. Quando continuò la sua voce era tesa, “...tenevo davvero molto a lei. Ero troppo cocciuto per ammetterlo, ma è così. Sapevo che non era pronta per una relazione lunga. Ho pensato che sarebbe tornata in Francia e si sarebbe stufata di tutti quei ragazzi bellocci che le cadevano ai piedi per compiacerla. Supponevo che quando fosse un po' cresciuta, avremmo potuto fare un altro tentativo. Forse lei poteva essere quella giusta? Immagino che non lo saprò mai, ora. Fleur non avrà mai la possibilità di crescere. Era morta, nuda e con il collo spezzato. Non so per quanto tempo sono rimasto lì, secondi o forse perfino minuti, solo a fissare il suo corpo. Ho visto la vita che non avremo mai avuto insieme. Non ho mai odiato questa fottuta guerra più di quanto abbia fatto in quel momento. Dammi un minuto. Mi spiace approfittarne, ma ho bisogno di un altro drink.”


Ricacciando indietro qualche lacrima, si versò un altro bicchiere. Era abbastanza buono. Meditò tristemente che a Fleur probabilmente sarebbe piaciuto. La sua ospite era paziente e gli diede tempo di riguadagnare la sua compostezza. Le era grato per questo; altrimenti, avrebbe probabilmente pianto come un bambino. Tirò su col naso sonoramente. Il suo naso dava sempre fastidio quando era turbato. Nella sua giovinezza, sua madre lo chiamava 'un segno rivelatore'.


“Alla fine i ritratti hanno catturato la mia attenzione; mi urlavano addosso. L'incantesimo Testabolla li smorzava un po', ma non ci stavo davvero facendo attenzione. Cazzo, Morgana, Le Fey e Circe avrebbero anche potuto ballare attaccate a un palo di fronte a me e non me ne sarei accorto. Comunque, Sirius Black stava urlando dal ritratto di qualcun altro che dovevo andare ad aiutare Harry al terzo piano. Alla fine mi sono tirato fuori la testa dal sedere. Merda! Non avevo nemmeno notato che ero accanto al corpo di Lux e, che dio mi salvi, del povero Sturgis. Qualunque cosa gli avessero fatto, era peggio di qualunque cosa avessi mai visto. Povero fottuto bastardo! Mesi ad Azkaban e non è mai riuscito a vedere sua moglie e i suoi figli prima di morire! Sto divagando, scusa. Quindi mi sono Materializzato nell'angolo della biblioteca e ho visto Harry in piedi nel mezzo, che urlava 'dannato assassino' e quasi sputava un polmone per la tosse. Era in condizioni orribili. C'era tutto quel fuoco ed era difficile vedere. Aveva ancora una debole fiamma di Incantesimo Tagliente che usciva dalla bacchetta. Ho spento la maggior parte delle fiamme e ho dissipato il fumo dirigendomi verso di lui. Ho cancellato il Testabolla così da avere la sua attenzione, ma non mi ha nemmeno guardato. Alla fine ho aggirato il grande tavolo e ho visto a cosa era così interessato.”


Bill fece una pausa, prendendo un altro sorso di vino per rinfrancarsi. “Come dicevo, Harry aveva un braccio pendente, con le ossa che uscivano fuori, sangue ovunque. Era anche pieno di tagli. Cazzo, una gamba dei suoi pantaloni era in fiamme e non se n'era nemmeno accorto. Stava lì, coi capelli tutti bruciati e uno sguardo folle negli occhi. Stava urlando insulti alla cosa di fronte a lui. Mi ci è voluto un minuto per capire cosa fosse.”


“Era quel bastardo di Piton! Almeno, quello che ne restava. Sembrava anche che Harry avesse continuato a farlo a pezzi per un bel po'. Tranne che per parte della sua faccia, non credo che fossero rimaste parti intere di lui che pesassero più di un chilo. Harry gli stava ancora gridando addosso. L'odore era terribile.”


Bill si girò e guardò fuori dalla finestra dell'appartamento. C'era una bella vista del quartiere intorno. Fuori c'era una strada piena di Babbani; tutti loro probabilmente si addormentavano con facilità, beatamente ignari delle gioie e degli orrori del Mondo Magico che gli era nascosto. Sapeva di dover finire il racconto. “Quindi, dopo aver gridato a pieni polmoni, sono riuscito ad ottenere l'attenzione di Harry. Lui ha alzato lo sguardo dai resti di Piton con un'espressione morta sul viso e mi ha detto con tono piatto: 'Morte a tutti i traditori'. Buona cosa che fosse così scarico di energie, altrimenti il suo piccolo incantesimo tagliuzzante avrebbe ucciso anche me. Sono riuscito a penetrare la sua guardia e ad afferrare la sua bacchetta. Ha lottato per un minuto, ma poi tutto il fumo e i danni che aveva subito hanno avuto la meglio su di lui. Non conosco Harry Potter da tanto tempo quanto gli altri membri della mia famiglia, ma l'ho visto praticare la magia come una forza della natura. Non come noi, per tutti i diavoli! Noi lanciamo incantesimi! Lui brandisce vera e propria magia grezza! Mi è tipo collassato addosso. Ho fatto quello che potevo, ho guarito le sue ferite e ho fermato le emorragie. Ha detto che avevano fatto qualcosa a Fleur e lei si era trasformata in un qualche tipo di mostro. Stava di nuovo strillando come un bambino, scusandosi con me per averla uccisa. Si spera che con il tempo realizzerà che non è stata colpa sua. Alla fine Tonks si è fatta vedere e mi ha mostrato quella dannata mappa delle nostre barriere. Vitious stava mandando il Mangiamorte che avevamo catturato al Ministero e allora Dora ha Passaportato Emmy al castello. Immagino che nemmeno lei abbia il Marchio Nero addosso.”


Si fermò per permettere alle sue parole di essere digerite. Era difficile sapere che due donne che aveva conosciuto e con le quali aveva lavorato erano finite nell'abito da Mangiamorte. Bill ricordava anche di aver dato ad Hermione Granger consigli su come fare quella mappa delle barriere. I sensi di colpa cominciavano a consumarlo. Mettendoli da parte, per il momento, tornò al racconto. 


“Stavamo per portare Harry da Poppy, quando Dora mi ha messo la mano sulla spalla. Mi ha detto quanto le dispiacesse per Fleur. Per cui io le ho detto che si supponeva che Fleur fosse al sicuro. Non era giusto. Sarebbe rimasta da Aimee Beaucourt per una settimana o due e poi sarebbe tornata in Francia. É stato allora che Harry, che non aveva detto niente per po', ha mormorato qualche cosa. Credevo di averlo sentito, ma gli ho chiesto comunque di ripetere. Sai cosa ha detto? No, sono sicuro che non lo sai. Non eri lì, come potresti saperlo? Comunque, Harry ha alzato gli occhi con un'espressione vuota sul volto e ha detto, 'Codaliscia conosce una Mangiamorte di nome Aimee Beaucourt.' Non voglio dire come fa a sapere questa piccola informazione, ma gli credo. Quindi, ho preso in prestito un po' di equipaggiamento da Tonks e ho lasciato che riportasse lei Harry a Hogwarts.”


Bill sedette sul divano, dall'altra parte della figura di fronte a lui. La sua espressione si scurì e la persona di fronte a lui impallidì di paura. “É stato allora che sono venuto qui, Aimee. É stato allora che ho spezzato quelle patetiche barriere sul tuo appartamento. L'hai fatte tu o hai pagato? Lavoro piccolo e scadente in ogni caso, spero che tu non l'abbia pagato molto. Abbiamo avuto una piccola chiacchierata, ho trovato il Marchio Nero sul tuo braccio e poi mi hai detto tutto quello che sai dopo aver preso una piccola dose di Veritaserum. É un peccato che tu non sapessi altro, perché non sai abbastanza per esserci utile a qualcosa. Quindi, dopo aver registrato tutto, ti ho fatto un piccolo Oblivion perché eri messa un po' male a causa del Veritaserum. Ho voluto che ci facessimo questa chiacchierata, rifacendola così com'era.”


Bill batté con rabbia la bacchetta sui cuscini, sprigionando piccole scintille multicolori dalla punta. “La cosa divertente è che ero venuto qui stanotte solo per catturarti. Stavo per consegnarti come un piccolo e bravo membro dell'Ordine. Certo, ero turbato, ma non sono una persona violenta. Poi ho scoperto che praticamente è stato tutto un tuo piano. Tu sei quella che ha ideato questo piccolo piano, catturare e usare i nostri membri contro di noi, dare a Fleur quella pozione Veela. Se non fossi venuto qui stanotte, probabilmente avremmo dato tutti i meriti di questo piano a qual bastardo morto di Piton. Oltre ad aver fornito la mappa delle barriere, viene fuori che ha fatto solo la parte di forza sacrificabile stasera. Mi chiedo se Piton sia arrabbiato per essere morto a causa del piano di qualcun altro.”


Bill attese un minuto per riprendere controllo sulla sua rabbia. “Quindi Aimee, cosa devo fare con te? Ti consegno al Ministero? Hanno messo su tutta questa grande offensiva contro tutti i 'combattenti stranieri' che il tuo padrone sta portando qui. Potrei persino ricevere una piccola ricompensa. So che cercherebbero in tutti i modi di dimostrare che sei stata irretita. Probabilmente creerà un grande casino politico. Fleur mi ha detto che la tua famiglia aveva conoscenze abbastanza importanti, in Francia. Quindi, diventerebbe uno di quei grandi casini politici, dove scopriremo chi ha più presa sul vostro Ministero - la tua famiglia o quella di Fleur? Io penso che sia una perdita di tempo. Non credi?”


Bill appellò un contenitore di sale ed evocò una ciotola, mentre l'immobilizzata e silenziata Mangiamorte alzava lo sguardo, pieno di paura. Prese un coltello e le tagliò il palmo, versando un po' di sangue nella ciotola. Lo mescolò e iniziò a mormorare un incantesimo. Il canto durò un minuto intero prima che la mistura vorticosa nella ciotola si calmasse. Lui fece svanire i suoi vestiti, ignorando i suoi occhi, spalancati dal terrore. Poteva vedere una silenziosa implorazione in loro.


“Non lusingarti, Aimee! Non ho quel tipo di piani per stanotte; suppongo di doverti spiegare cosa sta per succedere. Questo è un piccolo rituale che ho imparato in Egitto. Sono sicuro che Fleur ti abbia detto che sono uno Spezzaincantesimi abbastanza capace, no? Bene, questo è un rituale di mummificazione. Dipingerò una serie di rune sul tuo corpo. La mistura incantata seccherà l'umidità del tuo corpo e tu diventerai una mummia. So quello che stai pensando. 'Bill, questo lo fanno a corpi mortiIo sono ancora viva.' Bè, a dire il vero alcuni dei Faraoni più deviati usavano farlo ai loro nemici mentre erano ancora vivi. La disidratazione causerà prima crampi dolorosi e poi, alla fine, una morte perfino più dolorosa. Se la mia ricerca è corretta, dovresti morire circa otto minuti prima che il mio incantesimo silenziante termini e dieci prima che termini quello di immobilizzazione. Chiunque entri dopo, se è uno dei tuoi, penserà che tu sia stata uccisa da Voldemort per aver fatto qualche cazzata. Se non è un Mangiamorte, bè, chi mai piangerà per una piccola sgualdrinella Mangiamorte francese?”


Dieci minuti più tardi Bill finì di disegnare le rune sulla sua pelle nuda. Fece svanire la ciotola e il suo contenuto. Poi iniziò un canto in una lingua che Aimee riconobbe come Egiziano Antico. Le rune sul suo corpo iniziarono a brillare. Bill andò nella sua stanza da letto e portò uno specchio da trucco. Sistemò lo specchio sul tavolo e lo aggiustò in modo che la strega potesse vedere il suo riflesso. Erano passati forse solo un paio di minuti e la pelle si stava già asciugando e i suoi lineamenti sembravano appassire. 


“Addio, Aimee Beaucourt. Voglio che tu possa vedere il premio che la tua ambizione e fame di potere ti hanno portato. Se fossi misericordioso, ti ucciderei e basta ora, ma ti mostrerò la stessa misericordia che tu hai mostrato ai miei amici.”


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Hogwarts 


Dopo che Bill se ne fu andato da Hogwarts con Tonks e il professor Vitious, una professoressa Sprite visibilmente zoppicante portò Susan nell'ufficio del Preside, dove Silente e la McGranitt ascoltavano rapporti via Metropolvere dal Ministero e dall'Ordine, la preoccupazione scritta a caratteri cubitali sui loro volti. Silente le indicò una sedia dove sedersi. Fanny, percependo il suo disagio, atterrò di fronte a lei e cantò piano per un momento prima di sparire, molto probabilmente diretta all'infermeria. Qualcuno lì aveva bisogno della fenice molto più di lei. 


Gli attacchi cessarono velocemente come erano cominciati. Per Susan sembrava trattarsi di violenza casuale, per ricordare alla popolazione che Riddle non sarebbe tranquillamente sparito nella notte. Lei faceva schifo se si trattava di strategia, ma ne sapeva abbastanza da capire che tutto quello era in realtà mirato a Harry. Era isolato a Londra, con soltanto Lux e Podmore a proteggerlo. Guardò il ritratto vuoto di Phineas Nigellus, desiderando che tornasse nel ritratto per chiedergli cosa stesse succedendo. Era così che sarebbe stata la sua vita - aspettare ansiosamente il sollievo o la disperazione? Era davvero tagliata per tutto quello? Ogni ragazza sognava di essere salvata dal suo principe delle favole. Quelle storie evitavano di menzionare il terrore che si provava sapendo che da qualche parte là fuori il principe combatteva per la propria vita. 


Era grata per le fitte di rabbia, ira, paura e altre emozioni che non riusciva a identificare - cose che a malapena sentiva attraverso il legame. Susan cercò di tagliar fuori il mondo e concentrarsi su quel filo sottile; il legame era la sua connessione con l'uomo che aveva detto ad Hannah di amare. Non aveva ancora mai detto quelle parole ad Harry. 


'Per favore, fa che sia salvo!'

 

I minuti passavano. Sentì una mano sulla spalla. Alzò lo sguardo per vedere la faccia preoccupata della solitamente stoica vicepreside. L'anziana strega le passò un fazzoletto. Susan si asciugò le lacrime che le scorrevano sulle guance. 


“Nymphadora e Vitious sono tornati con Harry. É gravemente ferito.” disse il Preside, guardandola. 


Susan iniziò ad alzarsi. “Dovrei andare.”


Lui le fece cenno di sedersi. “Saresti di ingombro di sotto, tanto quanto lo sarei io. Madama Chips ha sufficiente assistenza. Aspettiamo Phineas. Sarà qui tra poco.”


I secondi passarono lentamente finché il più odiato Preside della storia di Hogwarts mise piede nel proprio ritratto. “Le mie scuse, Albus e Lady Susan, la maggior parte dei ritratti sono stati danneggiati o distrutti nella battaglia. Ho dovuto viaggiare fino al Caveau di famiglia per consultarmi con quelli del primo e del secondo livello per raccogliere l'intera storia dietro la battaglia. Credo di avere tutti i fatti pertinenti ora.”


Con una voce che le ricordava i robot senza emozioni che leggevano le notizie alla radio, iniziò a raccontare la battaglia nella casa dell'Antica e Nobile Famiglia dei Black. Susan sapeva che Phineas non avrebbe menzionato le abilità speciali dei ritratti, perché Harry lo aveva espressamente proibito. 


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Infermeria di Hogwarts 


Il tono della voce di Susan non ammetteva repliche, “Ho bisogno di vederlo.”

 

Madama Chips esitò. Aveva quasi deciso di congedarla, ma c'era un luccichio di rabbia negli occhi della giovane strega. Poppy era troppo stanca per combattere. “Molto bene. Lui sta riposando ora, ma ci sono altri pazienti nell'infermeria. Non disturbarli.”


Susan arrancò nell'infermeria. Nei cinque anni precedenti, era stata là dentro solo tre volte a causa di bruciature da pozioni e una per farsi ricrescere i capelli dopo l'incidente dello Schiopodo Sparacoda. Da quando si era fidanzata con Harry, l'infermeria era diventata la sua seconda casa. C'erano un po' di persone dentro. Annuì alla madre di Hannah, una gamba in trazione, sospesa nell'aria. Peter Abbott sedeva nella sedia vicino a lei con diverse bende sul braccio sinistro, ma rifiutò di incontrare il suo sguardo. Sentì i leggeri gemiti di Molly Weasley mentre la strega si girava senza sosta nel sonno, probabilmente rivivendo alcuni degli orrori di cui era appena stata testimone. Suo marito fece a Susan un sorriso triste dal proprio letto. Alla fine del reparto, vide Fred Weasley e Tonks in piedi ai lati di un'altra persona ferita. Immaginò che avessero una cupola di privacy intorno a loro perché sembrava che stessero urlando, ma non sentiva una parola. Fred sfoderò perfino la bacchetta. Susan non era certa da dove fosse sbucata la McGranitt, ma la professoressa li divise e mandò un Fred irato a camminare verso la porta. 


Concentrò la sua attenzione sulla persona nel letto di fronte a lei. 


“Cosa devo fare con te, Harry? Mi allontano un momento e tu torni di nuovo nei guai,” disse, cercando coraggiosamente di sorridere. 


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Precedentemente quella stessa sera, a Hogsmeade 


Voldemort si fece avanti in modo provocatorio mentre Hogsmeade si trasformava in una vera e propria esplosione di fuochi d'artificio. Perfino con le sue recenti ferite non c'era nessuno sul campo di battaglia che arrivasse anche solo vicino al suo livello di potere. I suoi avversari altri non erano che Filius Vitious e altri due lacchè dell'Ordine. Il Professore di Incantesimi era in una buona forma per un duello, fornendogli così un buon allenamento. Il tempo non aveva scalfito i riflessi del Corvonero. Come la maggior parte dei duellanti di alto calibro, il nano usava la Legilimanzia passiva per avere uno scarto di qualche secondo di vantaggio. 


Tolse di mezzo una delle nuove reclute di Silente e parò due veloci maledizioni di Vitious. Sperava di far riempire a Silente un'altra posizione da insegnante prima dell'inizio dell'anno scolastico. Questo fu il momento in cui ricordi ed emozioni lo sommersero come un'ondata d'acqua. Potter da dentro e Vitious da fuori! Barcollò all'indietro rimanendo a fatica in piedi. Una pietosamente debole Maledizione Perforante lo colpì al braccio, estraendo una sottile linea di sangue. Sparò con rabbia una Maledizione Esplosiva verso la persona che era riuscita a fare un colpo fortunato contro di lui, ferendo la gamba della strega e mandandola a rotolare per terra in una massa di capelli rossi. 


'No! No! Per favore, non ditemi che sono appena stato maledetto da Molly Weasley? L'umiliazione più assoluta!'


Voldemort si concentrò e rimase sulla difensiva; era tutto quello che poteva fare con qualunque cosa stesse succedendo a Potter!


'Severus deve essere nell'atto di torturarlo! Dovrebbe essere tutto finito presto; tuttavia, se la morte del ragazzo crea un contraccolpo, non sarebbe prudente restare impegnati nella battaglia.'


“Ritirata!” comandò a voce alta Voldemort e attivò la sua Passaporta. 


'Un'altra volta, Filius.'


Il martellamento nel suo cranio continuò anche mentre tornava al suo quartier generale. Se possibile, divenne più forte. Era sia curioso che diffidente nei confronti delle sensazioni che venivano dal legame. Gli ricordava una violenta tempesta vista da grande distanza. Giocò con la possibilità di abbassare i suoi scudi e seguire il legame fino alla fonte. Voldemort estese una sonda della sua mente soltanto per rimettere a posto lo scudo mentale subito e con forza, sbattendolo così forte che la sua testa palpitò ancora di più. 


All'improvviso la turbinosa massa di pensieri spezzati si fermò, come se qualcuno avesse girato un interruttore. Non poté sentire nulla, all'inizio. Permettendo alle sue labbra di piegarsi in un sorriso, si concesse un sorriso per il successo di Piton. Il ragazzo non c'era più. La rovina della sua esistenza era... Aspetta! C'era ancora un leggero segnale. 


'No! É ancora vivo! Impossibile!'


Nei corridoi che circondavano il santuario privato di Lord Voldemort, i Mangiamorte che stavano passando abbastanza vicino, sentirono le sue urla di rabbia - nessuno osò indagare. 


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Terminal Internazionale Passaporte 


Draco Malfoy pescò un galeone dalla tasca e lo porse al conducente del Nottetempo, accettando il resto, e senza davvero cercare di nascondere il disgusto per aver dovuto salire a bordo come il resto delle bestie che di solito passavano di lì. Sua madre non era al Terminal Passaporte ad aspettarlo e la Metropolvere al Malfoy Manor non funzionava.

 

'Almeno il mio baule è incantato per essere quasi senza peso! Non fa per me essere visto a trascinare il bagaglio.'


Mentre il Nottetempo si scagliava nella campagna inglese, Draco rifletté sulle sue otto settimane di dissolutezza. Il vino era stato versato liberamente. Diverse donne lo avevano servito, alcune volenti, altre no. Vero, non poteva usare la sua bacchetta, ma Pozioni era la sua materia preferita per un motivo! Aveva molto più a che fare con l'eguagliare i risultati del suo padrino e molto meno con l'evidente favoritismo di questi. Sì, gli erano state concesse lezioni private e ripetizioni avanzate, ma lavorava sodo col suo Capocasa per eccellere. 


Draco era stato sorpreso dall'offerta di sua madre di estendere la sua vacanza europea. Gli aveva detto che avrebbe riposato la mente dalle 'circostanze sfortunate' di suo padre. Voleva anche ricompensarlo per i suoi eccellenti risultati scolastici. Avrebbe avuto meno tempo per tramare e architettare quell'anno senza l'assistenza del suo tutor, ma il sesto anno è considerato un anno 'di riposo' per riprendersi dai G.U.F.O e magari prepararsi per i M.A.G.O. 


Il bus fece una brusca fermata e lui uscì. Mancava un altro mezzo chilometro dalla fine della strada ai cancelli della proprietà. Sospirando, chiamò Crud. L'elfo domestico era entrato nella famiglia soltanto al suo terzo anno. La cosa non era efficiente come l'elfo che aveva sostituito. Suo padre era stato troppo occupato per occuparsene appropriatamente e sua madre non era mai stata molto severa. 


Aspettò un minuto e cercò di richiamarlo di nuovo, con lo stesso risultato. Permise alla sua rabbia di crescere. Non sono un uomo paziente! Questo comincia a darmi sui nervi!


Afferrando il suo baule, si incamminò per strada. Una delle sue poche colpe riconosciute era la vista a macchie quando si arrabbiava davvero. Il temperamento Malfoy era leggendario. Se fosse stato capace di tenere la sua rabbia sotto controllo, avrebbe potuto notare che il prato sembrava trascurato e che le luci della casa principale erano spente. Sfoderando la bacchetta, toccò la pietra di paragone ai cancelli sbarrati. Dentro avrebbe suonato un gong che annunciava la sua presenza. 


Fu solo dopo il terzo tocco sulla pietra che notò l'avviso affisso al cancello. 


NOTIFICA DI SEQUESTRO 


PER ORDINE DEL MINISTERO, LA PROPRIETA' DI LUCIUS MALFOY E' CON LA PRESENTE SEQUESTRATA. QUESTA PROPRIETA' E IL SUO CONTENUTO SARA' MESSO ALL'ASTA IL GIORNO 8 SETTEMBRE 1996. PER FAVORE INOLTRATE TUTTE LE DOMANDE E LE RICHIESTE DI VISITE ALLA PROPRIETA' ALL'UFFICIO ESBORSI. 


Draco non era certo di quanto a lungo avesse fissato il cartello. Ci volle un po' perché la verità facesse breccia. La sua mente analizzò le conseguenze. Il Ministero poteva sequestrare proprietà e imporre multe, ma i Goblin non avrebbero ceduto le camere di famiglia o il loro contenuto. Era tentato di usare l'entrata segreta e salvare quello che poteva dalla casa, ma scartò immediatamente il piano. Il Ministero avrebbe controllato gli accessi al terminal delle Passaporte e al Nottetempo. Perfino il più stupido e debole di loro sarebbe stato capace di arrivare a quella conclusione. 


Controllando il suo orologio per scoprire che era quasi mezzanotte, seppe che avrebbe dovuto andarsene. L'unica domanda era, dove doveva andare? Sicuramente i Parkinson lo avrebbero accolto. La loro proprietà era a dieci minuti di scopa da lì. Sarebbe stato goffo portare il baule privo di peso, ma non gli piaceva l'idea di lasciarlo lì. 


Pochi minuti più tardi Draco atterrò soltanto per vedere un avviso simile sulla proprietà dei Parkinson. Diceva che Boris Parkinson era un Mangiamorte catturato e colpevole. Un secondo cartello indicava il nuovo indirizzo di Donna Nott-Parkinson e sua figlia. Maledisse se stesso per non aver seguito le notizie durante le vacanze. Dovevano aver sostituito Caramell. Chiunque fosse il nuovo sostituto, non andava in giro a giocare. 


Decise di non provare a cercare Pansy e sua madre quella notte. Chiamò di nuovo il Nottetempo. Sarebbe ritornato a Londra, per ora. Nelle otto settimane che era stato via, il paesaggio era cambiato significativamente. Draco avrebbe avuto bisogno di adattarsi al cambiamento. 


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Diagon Alley 


Rinunciando ad una sistemazione più elegante, Draco prese una stanza al Paiolo Magico. I suoi soldi gli avrebbero facilmente permesso di stare in un posto più esclusivo, ma era comprensibilmente cauto. Al mattino, usò uno dei tre gufi postini dell'Inn per spedire un breve messaggio a Pansy. 


Pansy, 


sono tornato dalle vacanze e ho scoperto che la casa di mio padre è stata sequestrata. Ho visto che lo stesso destino è toccato anche alla tua famiglia. Sai qualcosa su dove sia mia madre? Al momento sto al Paiolo Magico e mi aspetto di stare qui per le prossime ventiquattro ore. 


Draco 


Arrivò alla banca notando le tre guardie troll aggiuntive nell'atrio. Non ce n'erano mai state più di due le altre volte. Al momento ce n'erano cinque. Notò anche una strega con la divisa da Auror discretamente seduta nell'area dove normalmente sedevano soltanto i goblin. La scena non offriva risposte, soltanto ulteriori domande. 


Fu compiaciuto di vedere che il suo caveau personale aveva molto più oro di quando se n'era andato. C'era una lettera e un grosso involto ad aspettarlo. Riconobbe la scrittura elegante di sua madre. 


Caro figlio, 


Spero che questa lettera ti trovi in buona salute. Me ne sono andata dall'Inghilterra. La guerra non preannuncia niente di buono per chiunque, in questo paese. Con un po' di fortuna, sarò in grado di contattarti dal continente, ma potrebbe essere impossibile. 


Ho agito nel mio interesse e il nuovo patriarca della famiglia Black ha sciolto il mio matrimonio con tuo padre. Le sue azioni hanno portato disonore sul nome che una volta ero fiera e orgogliosa di portare. Avevo una via d'uscita e ho deciso di imboccarla. La mia partenza è stata in qualche modo affrettata, come puoi ben immaginare, tuo zio Tiberius avrebbe con tutta probabilità tentato di uccidermi quando saputo dei miei piani. 


Sfortunatamente, tu non hai questo lusso. Il tuo nome ora porta su di sé uno stigma. Non ho dubbi che tuo padre continuerà a cercare di reclutarti al servizio del suo padrone. Una delle mie azioni finali come delegato legale di Lucius è stato quello di emanciparti. Figlio mio, ora sei un uomo indipendente. Prendi le tue decisioni con in mente i tuoi migliori interessi - non gli interessi di tuo padre o del suo padrone. Con tuo padre marchiato, con molta probabilità tu non lo sarai, per preservare la continuazione della linea di famiglia dei Malfoy Principali. Dubito che te lo abbia mai confidato, ma non è stato marchiato finché la tua nascita non ha assicurato un erede maschio disponibile. Prima di allora agì come altri fanno oggi, facendo le sue offerte, ma rimanendo comunque senza marchio. 


Nell'involto, troverai i nomi degli avvocati che potresti voler contattare. Ho incluso anche nulla osta di trasferimento per Beauxbatons e Durmstrang. Ti incoraggio a considerare queste opzioni. Troverai anche una copia della tua promessa di matrimonio con la ragazza Parkinson. In aggiunta, per garantire la tua emancipazione, ti ho liberato anche da questa responsabilità, a meno ché tu non voglia mantenerla. Ti raccomando di soppesare attentamente la opzioni e forse tentare di negoziare un patto migliore per te stesso. Di nuovo, ora è una scelta tua. Lo devi al tuo retaggio, assicurare che la tua discendenza sopravviva nelle generazioni future. Se il mantra Purosangue è ciò in cui credi veramente piuttosto che qualcosa da sottoscrivere quando è conveniente, allora questo dovrebbe essere il tuo obiettivo primario. 


Abbastanza denaro è stato tolto dai caveau di famiglia e trasferito sul tuo conto per darti i mezzi per continuare la tua istruzione, qui o all'estero. Se scegli l'estero, dovrai usare giudiziosamente i galeoni per velocizzare il tuo trasferimento. 


Draco, so che non hai particolarmente cari Divinazioni e indovini, ma sono giunta ad attribuire una certa verità alle loro visioni. Nei miei viaggi all'estero durante l'ultimo anno, ne ho consultati tre. Indipendentemente l'uno dall'altro, tutti hanno concordato che i prossimi anni saranno sfavorevoli a quelli con il nome dei Malfoy. Ora hai i mezzi di cui hai bisogno per fare le tue scelte nella vita. 


Sii al sicuro figlio mio, 


Narcissa Black 


La sua mano tremò mentre finiva la lettera. Rabbia, vergogna, frustrazione, venati da un po' di paura, lo travolsero. Quasi impulsivamente ridusse a brandelli i nulla osta di trasferimento. 


'No! Non accantonerò l'idea, finché non ci avrò pensato con attenzione. Per il momento, sono un uomo indipendente. Quanto durerà, è impossibile saperlo.'


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Alloggi per ospiti, Hogwarts 


Passarono tre giorni prima che Harry venisse dimesso dall'ospedale. Dopo un solo commento incolore da parte di Ron su come fosse stato 'fottutamente geniale che avessi fatto a pezzetti Piton', seguito dalle scuse istrioniche e cariche di sensi di colpa di Hermione, per aver creato la mappa delle barriere che era stata rubata da Piton, Harry non era affatto desideroso di passare il suo tempo con gli altri studenti dislocati lì. Mentre Harry era ancora in ospedale, Tonks aveva riversato un bel po' di rabbia su Hermione, suggerendogli di iniziare a mappare le barriere del castello per finire il suo 'affascinante e completamente teorico' progetto. Lupin aveva trascinato la sua scatenata ragazza fuori dalla torre Corvonero mentre quella continuava ad urlare addosso a Hermione, andando ben oltre il limite quando suggerì che Hermione avrebbe dovuto andare ad asciugare il sangue dai corpi di Lux e Jones per usarlo come inchiostro. Tutti sapevano che la tirata di Tonks non era meritata, ma in ogni caso quella prese il proprio pedaggio da Hermione. Dopo che il terzo tentativo di scuse di Hermione fece infuriare il continuamente volubile Harry, Susan raggiunse il suo limite. 


“Senti Hermione, te lo dirò solo una volta. Tu -  sei stata - usata. É una cosa schifosa da veder succedere a una persona gentile, ma devi smettere di cercare di parlarne con Harry. Non è pronto per parlare. É troppo impegnato a rimettersi in piedi per anche solo considerare quanto tu stia male. Potrebbe sembrare superficiale e rozzo, ma è così che stanno le cose. Al momento, tu stai soltanto peggiorando la situazione.” Susan alzò lo sguardo verso la piccola folla che si era riunita. “Andrò a vedere Silente. Lasciate - Harry - in pace.” Lasciò un 'o altrimenti...' non detto alla fine della frase. 


E fu così che si trasferirono nei loro nuovi quartieri, lontano dagli altri studenti. I nuovi quartieri erano piuttosto tranquilli e spogli. Trixie e diversi elfi domestici di Hogwarts stavano guidando selvagge operazioni di recupero sul quartier generale in rovina. Il santuario avrebbe dovuto essere aperto da Harry, ma soltanto quando fosse stato pronto. Diversi magazzini nel castello erano al momento pieni di quello che era stato recuperato dalla casa della Nobile e Antica Famiglia dei Black. La casa stessa probabilmente avrebbe avuto bisogno di essere rasa al suolo e ricostruita.

 

Da parte sua, Harry era imbronciato, introverso e lunatico. Veniva a letto dopo che Susan si era coricata e se n'era andato quando lei si svegliava. Le parlava a fatica e rifiutava qualunque altro tipo di advances, compresi i suoi approcci romantici. Harry si stava chiudendo in se stesso; quando lei suggerì di parlare con Vitious per riprendere l'allenamento, lui rifiutò, dicendo che voleva aspettare finché le sue ferite non fossero completamente guarite. Lei rispose che Madama Chips gli aveva permesso di riprendere l'attività fisica. La ignorò per il resto della serata. Furono quattro giorni molto lunghi. 


Susan aveva sperato di usare con Harry lo stesso trucco che la Guaritrice del San Mungo aveva usato con lei quando Trixie aveva recuperato la sua bacchetta dalle macerie. Lasciò un pezzo di stoffa e una fiala di lucido per bacchette sul tavolino da notte vicino alle due bacchette. Per quello che poteva dire, né le bacchette né il lucido erano stati toccati. Harry aveva toccato la stoffa, gettandola per terra dopo essercisi rumorosamente soffiato il naso. Aveva quasi desiderato di poter mandare un gufo alla sua Guaritrice per chiederle un consiglio. Silente se n'era andato per una riunione del Wizegamot e nessuno degli altri insegnanti sembrava voler affrontare Harry senza l'appoggio del Preside. 


Non era esattamente vero, il Vampiro Coedus avrebbe potuto, ma Susan era diffidente nel lasciare che i due parlassero privatamente. 


Il momento non era del tutto privo di buone notizie. Ginny Weasley era tornata. La sua magia era debole, ma secondo tutte le stime avrebbe avuto un recupero totale, sebbene lento. Parlava con un leggero difetto di pronuncia della esse e ogni tanto le sue mani tremavano. Una triste espressione di accettazione percorse il volto della strega più giovane mentre diceva al gruppo che non le sarebbe stato permesso di portare la bacchetta per circa quattro settimane per prevenire il perdurare dei danni al suo centro magico. I suoi fratelli diedero una piccola festa per tirarle su il morale, Susan aveva cercato d convincere Harry a venirci, ma aveva finito con l'andare da sola. Tornando a casa dalla festa, sapeva che stava per fare qualcosa. 


Per lei, crogiolarsi nella nebbia di Harry era una forma di non esistenza. Lo avrebbe portato a fare una passeggiata lungo il lago ogni giorno. La sua caviglia stava lentamente migliorando e camminare faceva parte della sua terapia. Susan permise ad un altro giorno di trascorrere, mentre recitava le possibili argomentazioni e contro argomentazioni nella sua testa. Senza bussare entrò nei suoi quartieri privati dove lui stava spaparanzato sul letto con un libro in mano. Susan si sedette con calma, aspettando che parlasse. Non lo fece. 


“Harry, tutto questo deve finire.” Harry alzò lo sguardo dal suo libro di Trasfigurazione con un'espressione vuota sul viso. Non aveva girato pagina per venti minuti. La fissò attentamente per un minuto e poi tornò ad abbassare lo sguardo sul libro. 


“Harry, smettila di evitarlo. Voglio che tu parli con me.”


“Pensavo che stessi dicendo a chiunque altro di lasciarmi in pace,” mormorò. 


Eccoci, si comincia. 


“Bè, io non sono chiunque altro,” disse, assumendo inconsciamente una posizione orgogliosa. “Non devi parlare con chiunque, ma devi parlare con qualcuno, e tanto vale che sia io. Si suppone che faremo il nostro cerimoniale di matrimonio tra dieci giorni. Devi ricominciare ad allenarti. Siamo qui da cinque giorni e non hai toccato la tua bacchetta nemmeno una volta! Non ucciderai Riddle annoiandolo a morte.”


“Quindi non si tratta di me e dei miei problemi,” disse, la voce piena di disprezzo. "Si tratta di me che devo uccidere Riddle. Sono anche la tua arma, ora? Chi se ne importa di quante persone devo uccidere nel frattempo? Cosa ne pensi di questo, Susan?”


“Dannazione! Harry, c'è una guerra in corso! Qualche volta muoiono le persone sbagliate. Mi piaceva Fleur, ma grazie a Riddle, era stata aizzata per ucciderti. Madama Chips dice che la Black Widow Rush probabilmente l'avrebbe uccisa comunque. Jones e Vance avevano l'ordine di ucciderti. Quanto ero arrabbiata io dopo il casino alla Gringott? Tu hai avuto solo cinque minuti di trattamento del silenzio! Sei cosciente da una settimana, ormai! Hai detto un centinaio di parole o poco più il primo giorno e poi sei stato praticamente sempre zitto. Ho tenuto tutti alla larga. Ho detto loro di darti tempo. Bè, il tempo è finito, Harry. Basta autocommiserazione, è tempo di andare oltre.”


“Andare oltre? Andare oltre dove?” gracchiò Harry. “Hai tutte le risposte tu, dimmelo.” Susan poteva vedere le sue mani tremare. C'era un sentore di energia selvaggia nell'aria. 


“No! Dimmelo tu,” esclamò Susan. “Il nostro legame sta diventando più forte, Harry, sono stata infelice tanto quanto te. Hai paura in questo momento. Perché?”


“Lo sai perché!” Il letto tremò un poco. 


“Dillo, allora!”


“No!” Libri caddero dallo scaffale; i suoi pugni si serrarono. Susan si chiese se l'avrebbe colpita. Soppesò il rischio e continuò. 


“Dillo, Harry! Non è per Fleur o per il resto. É per Piton! Hai perso la testa quando l'hai ucciso. E quindi? Perfino tu hai un punto di rottura!”


“É questo che vuoi che dica? Che sono crollato? Che ho perso la ragione? Che a malapena ricordo di averlo ucciso?” urlò Harry. “Ne ricordo ogni singolo secondo! Lo vedo ogni notte! L'ho fatto a pezzi e non mi è importato! Sarei ancora lì se non fosse stato per Bill! Mi è piaciuto, Susan! Sono un folle e pazzo bastardo! Sono un mostro!” Con quest'ultima dichiarazione le lenzuola presero fuoco. Susan le spense immediatamente. 


Susan si avvicinò. “Ascoltami, Harry! Tu non sei un mostro. Un mostro non proverebbe rimorso o sensi di colpa e tu ti stai crogiolando in entrambi. Piton era il mostro; tutto quello che hai fatto tu è stato difenderti. Non biasimarti per essere sopravvissuto!”


Harry fissò lo sguardo dritto davanti a sé, rifiutando di incontrare i suoi occhi. “Ho paura, Susan. Potrebbe succedere ancora. Potrei crollare ancora. La rabbia c'è, appena sotto la superficie; la sento quando devo allontanarmi da Hermione. Probabilmente puoi sentirla anche tu,” disse Harry, dandole le spalle. “Silente ti ha detto della mia forma Animagus? Sono un corvo, ma quando mi trasformo posso risucchiare energia come i Dissennatori. Un giorno, probabilmente sarò capace di farlo nella mia forma umana, e dopo probabilmente mi trasformerò in un Dissennatore io stesso. Ammettilo, sono un mostro!”


Susan analizzò tali notizie. Silente non ne aveva parlato. Doveva fare il suo bluff. “Troveremo il modo di recidere il legame con loro, perfino se dovessi dare la caccia a tutti i Dissennatori rimasti al mondo. Non ti lascerò diventare oscuro. Puoi vincere, Harry, ma devi riprenderti. Devi farlo per me, per il nostro bambino.”


Susan sentì la turbinante massa di magia selvaggia fare l'equivalente di un singhiozzo. Gli occhi di Harry si sgranarono - aveva la sua completa attenzione. 


“Bambino?”


“Ho un ritardo, Harry - potrebbe significare qualcosa o forse no, non ne sono sicura. Perché non prendi la tua bacchetta e non lo scopriamo?” Non aveva più di un giorno di ritardo, che non era affatto insolito; era una finta per spingerlo a vivere di nuovo; probabilmente non c'era nulla di più scioccante di quello. Recitò la piccola rima che la maggior parte delle streghe imparava con l'arrivo della pubertà "Se l'aura rimane blu, nessun bambino avrai tu. Se l'aura diventa rosa, aspettati che la gente pensi qualcosa (1). Forza, Harry. Ti ho mostrato l'incantesimo. Lancialo su di me.”


Harry esitò. “Umh, forse dovresti... Io - ah...”


Susan indicò il tavolino da notte. “Harry, fa che il primo incantesimo che lanci dopo questa ordalia sia uno significativo - fa che sia per la vita e la speranza nel domani. Aiuta noi, Harry. L'hai detto tu prima, 'ricordati di noi', la nostra frase speciale.”


Harry si allungò piano, esitante come se la bacchetta lo avrebbe punto, prendendola nella mano destra. Esalò un lento respiro. La bacchetta si mosse in un lento movimento antiorario mentre lui sussurrava l'incantesimo. Susan sentì la sottile ondata di magia inondarla mentre iniziava a brillare di un pallido blu. Vide il suo sopracciglio aggrottarsi. Susan allungò la mano verso di lui e gli toccò la guancia, sorridendogli teneramente e fissandolo negli occhi. “Immagino di essermi sbagliata. Soltanto, mi sentivo diversa.”


Harry deglutì, “Susan, non ti eri sbagliata - sei appena diventata rosa." 









 


Note dell'Autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)


Spero che tutti voi abbiate passato un buon Natale e un felice anno nuovo. Il capitolo è stato lento a uscire, ma dovrebbe essere una cosa bella. Non volevo che Harry si scrollasse semplicemente di dosso il suo piccolo crollo dello scorso capitolo. Discussione completa su Darklordpotter e FanficAutors. Spero di vedervi lì. 



Note dell'Autore sul forum:

(Queste note sono state scritte da jbern e postate sul forum apposito per TFTCD; tradotte da Luc_y) 


Scena 1 - ha causato non pochi problemi sia con lo scorrere del capitolo che con la sua continuità, dato che prende luogo dopo molte delle scene successive nel capitolo stesso. Detto questo, aspettavo di scrivere questa scena da ameno 2 mesi, da quando ho convinto Bill a mostrare il suo lato oscuro. Dato che è stato discusso a lungo nel thread della discussione, non ci spenderò molto tempo ora. Kokopelli e gli altri mi hanno davvero aiutato a rifinire la scena.


Scene 2 e 3 - Per lo più, giusto un paio di scene di transizione di Susan. Alcuni hanno espresso interesse nell'ascoltare il ritratto di Nigellus consegnare il proprio rapporto, ma lo avete letto nel capitolo precedente e Bill lo ripercorre nella scena 1. Non vedevo ragione di andare a mungere quella vacca morta. Comunque avrebbe potuto essere interessante.


Scena 4 - Ricordate che Voldy non è ancora in piene forze. Sta duellando contro Vitous e due altri membri dell'Ordine quando inizia il casino emotivo di Harry. E quello è proprio il lasso di tempo necessario perché accada l'impensabile - Molly Weasley riesce a colpire Voldemort con una Maledizione! La vergogna! L'orrore! L'umiliazione! Se ci fosse un posto come il club della loggia dei Signori Oscuri (al numero 666...?), dubito che Voldy mostrerebbe la sua faccia da quelle parti molto presto.


Scene 5 e 6 - Draco doveva tornare dal suo viaggio all'estero a un certo punto. Tanto vale che fosse ora. Sto ancora cercando di trovare la mia presa su Draco. Voglio che sia un po' più sinistro che nel canon. L'unico momento in cui appare essere un personaggio con un pensiero critico è quando viene redento.


- Io non scrivo di un Draco redento! -



In ogni caso voglio scrivere un carattere che sia un po' fuori da se stesso. Vedremo gli sviluppi di Draco. 


Scena 7 - Alcuno dei recensori dicono che Harry si sta comportando da Harry. In questo caso io penso che i recensori devono ricordarsi che Harry ha appena finito di ammazzare con furia primordiale Piton. Ha perso la testa e lo ha macellato. Susan ha dovuto tirare fuori l'artiglieria pesante dal suo bagagliaio. Peccato che non avessere realizzato di essere già incinta. Di più nel prossimo capitolo...



Jim



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Tra i post di jbern sul forum DarkLordPotter (che ormai dovreste conoscere) ho trovato una piccola pepita per i fan che hanno letto Bungle in The Jungle e che stiano leggendo questa fanfiction ora. E' una piccola scena crossover tra BINTJ e TFTCD, che non vuole veramente andare da nessuna parte, ma potrebbe essere comunque simpatica per coloro a cui manca l’Harry di BINTJ!:) A coloro che non hanno letto Bungle in the Jungle sconsiglio di leggerla e consiglio vivamente di andare a leggere prima la fanfiction xD

Godetevi le poche righe,

Luc_y





Ecco qui qualcosina fatta solo per via della richiesta di Mbond98 di incrociare le due fanfiction.


Una scena da: “Bungle in the Darkness” - un bizzarro crossover tra due fanfiction di JBern


Non sai cosa abbia fatto l'oggetto nella Città dei Dannati, ma apri comunque gli occhi. Hai quasi distrutto di nuovo il Sistema di Tasferimento. Sei al buio in un letto. Cazzo, probabilmente sei stato ferito un'altra volta. Già puoi sentire gli altri romperti le palle al riguardo. Non va per niente bene. Ti senti bene però. Niente bende addosso. Questo è positivo. Ehi, qualcuno è nel letto accanto a te e, chiunque sia, è nuda! Non può essere Karina. Troppo alta per essere Amy. Le tette sono un po' troppo piccole per essere Lauren. Luna? Non pensi che Bill ti presterebbe Fleur, ma un ragazzo può sempre sognare….


“Vedo che ti stai vivacizzando un po', non è vero, Signor Potter? Ora che farai, suonerai le percussioni sul mio sedere? Pensavo avessi detto che eri troppo stanco dopo aver duellato con Vitious.” Be', dato che l'ha chiesto lei, tamburelli sul suo sedere.


Okay, esattamente per quanto tempo sei stato ko? Quando hai duellato con Vitious? Ti chiedi se quel nano pazzoide tenga il passo con Kwan. Ti hanno Obliviato di nuovo? Andando avanti, se c'è quella stronza puttana di Gin accanto a te, le presenterai la Bestia che Uccide in un solo balzo.


“Sto meglio.” rispondi, cercando di trarre maggiori informazioni.


“Quindi, immagino che questo tuo sbracciarti verso di me siano sottili preliminari?” Chiunque lei sia, scivola sopra di te. Be', tanto vale ricavare qualcosa di buono da questa storia. Come si dice, Paese che vai… a prescindere da dove cazzo ti trovi al momento… (2)


Quindici interessanti minuti dopo, la tua misteriosa scopata è finita. “Allora, Harry, ti unisci a me nella vasca per un po' di follie nell'acqua?”


“Certo.” Così potresti anche scoprire a chi Silente sta facendo recitare la parte del tuo interesse amoroso questa volta. La stanza assomiglia allo stile di Hogwarts, quindi devi essere lì. Non ricordi però di averne mai avuta una con un letto matrimoniale o con delle ragazze con cui condividere suddetto letto.


Scivoli attraverso il pavimento in pietra. Fino ad ora, ecco cosa sai della ragazza. É circa delle tua altezza e ha davvero molti capelli, zoppica leggermente e ha un accento inglese. Potrebbe trattarsi di una delle Patil? Chi altro è che ha capelli così tanto lunghi? La tua visione notturna è eccezionale, ma è davvero buio pesto. Le rimani vicino, seguendo il suo profumo.


La luce della pietra di paragone si attiva. La tua compagna di danza da letto (3) è quella ragazza di Tassorosso, l'amica di Hannah. Qual era il suo nome, dannazione…? Susan Bones! Piuttosto carina, specialmente se nuda, ma non ti vergogni a dire che hai avuto di meglio.


“Cosa c'è che non va, tesoro? Non sarai mica preoccupato del tuo incontro con Scrimgeour domani, vero? Non starai ancora pensando alla battaglia al numero 12… Davvero, avrei azzannato Ron dopo quel commento che ha fatto su di te che hai ucciso Piton.” Susan riempie la vasca, mentre dimena suggestivamente le sue parti basse.


Wow, a quanto pare hai ammazzato Piton. Una veloce valutazione dei pro e contro della tua corrente situazione: sei a Hogwarts. Male. Un po' di su e giù con Susan-Saltami-Addosso-Bones (4) - piuttosto bene. Hai ucciso Piton - In-fottutamente-credibile! L'unico possibile lato negativo è che non ti ricordi di averlo fatto! Ma festeggia cavolo, dai! E' da festeggiare!


La volpacchiotta dai lunghi capelli scivola nell'acqua e ti fa segno di unirti a lei. Chi sei tu per ribellarti? Scivoli dietro di lei. Lei si appoggia contro di te e sospira. Ti chiedi perché Stupidente (5) abbia coinvolto lei. Granger e sgualdrina-Weasley probabilmente erano troppo moraliste per questo compito. Strano, non hai mai sentito alcun pettegolezzo riguardo a Susan che era così 'sciolta'. Di certo si sa mettere a proprio agio, eh?


“Umh, Susan, per caso hai visto Bill Weasley di recente?” Forse lui può riempire qualche buco? Certo, ammesso che non siano arrivati anche a lui!


“Nell'infermeria, mentre cercava di aiutare la signorina Vance a riprendersi dalla sua 'ordalia'. Penso che potrebbe essere una bella persona per lui. Ha chiesto di te. So che sei stato un po' ombroso attorno a lui, ma dovresti davvero parlargli. Mi ha assicurato che non ti giudica per il tuo crollo.”


Immagini che 'crollo' abbia rimpiazzato 'incidente su scopa' tra le ragioni per cui Harry non sa mai cosa sta succedendo. Pensavi che si sarebbero inventati qualcosa di meglio. 


“Ehi, Signor Teso come una corda di violino (6), ascolta, noi siamo una squadra. Tu ed io. Tu uccidi Riddle e io tengo in riga il tuo gonfio ego.” Wow, questa è nuova. Susan ha appena chiamato Voldemort 'Riddle'. Che cazzo sta succedendo?






Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)


1) in originale: "If the aura stays blue, then no baby in due. If the aura turns pink, wonder what people will think." La traduzione letterale è: "Se l'aura rimane blu, allora nessun bambino è dovuto. Se l'aura diventa rosa, chiediti cosa penserà la gente."

Altra possibile traduzione adattata: “Se l'aura blu è, nessun bambino c'è. Se l'aura è rosa, aspettati che la gente pensi qualcosa."


2) In originale: When in Rome or wherever the hell you are. - il detto su cui si basa questa frase è: When in Rome, do as the Roman's do - letteralmente: quando sei a Roma, fa' come fanno i romani. Si tratta di una frase idiomatica spesso usata anche solo in forma abbreviata, come ha fatto Harry (When in Rome). Si capisce anche dalla traduzione letterale il significato: quando sei in un posto nuovo, comportati come si comportano tutti gli altri. In Italia è conosciuto il detto con significato simile: Paese che vai, usanze che trovi. Quindi ho modificato la traduzione in questo modo, inoltre ho utilizzato una traduzione un po' libera anche per la seconda parte della frase dato che, letteralmente, la traduzione sarebbe dovuta essere: “Quando te ne vai a Roma… o dovunque cazzo ti trovi.” - ma avendo cambiato l'allusione del detto, ho dovuto adattare anche il resto.


3) in originale: bouncy buddy - letteralmente: amichetta rimbalzante. Penso sia un'allusione alla sessione di amoreggiamento di poco prima, piuttosto che all'andatura zoppicante di Susan, a causa di come lo stesso termine viene utilizzato tra poco, per questo l'ho tradotta più liberamente, come vedete nel testo.


4) in originale: Bouncy bouncy with Susan 'Jump my' Bones. - la frase è appunto un'allusione a quanto successo prima e gioca sul cognome di Susan e sulla sua particolare malizia in questo quadretto. Il cognome Bones è un termine che significa anche erezione. Quindi Susan Bones qui viene letto come Susan 'salta sulla mia' Erezione xD 


5) in originale: Dumbleshit - gioco tra la parte iniziale di Dumbledore (Silente) e shit (merda). Non sono riuscita a trovare qualcosa di meglio che Stupidente per rendere il nome Silente offensivo.


6) in originale: Mr Tense all the sudden - letteralmente: Signor Teso tutto all'improvviso; Harry deve essersi irrigidito dopo le ultime parole di Susan. 

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Capitolo 29
*** Vendetta ***


tftcd29.html


To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y










Disclaimer - Harry Potter non è di mia proprietà. Non ci guadagno nulla. L'unica cosa che ci 'guadagno' è una moglie pazza per via della quantità di tempo che passo al computer. 



Riconoscimenti - Il fenomenale lavoro di beta non è di altri che di Kokopelli. Tutti i membri del Fight Club dovrebbero avere il loro riconoscimento, ma questo violerebbe la prima regola del fight club... Comunque voi, gente, siete i migliori! Vorrei anche ringraziare quelli che hanno commentato la precedente scena su DLP e FFA. Un ringraziamento speciale a AnnF per avermi ricordato di non contraddirmi, anche se spero che la mia risposta sul motivo per cui il corpo di Kreacher era ancora in giro mentre quello di Dobby era sparito nel capitolo 26 fosse accettabile. 


Capitolo 29 - Vendetta 


Ron lo trovò seduto vicino al lago. “Ehi amico, quant'è che non ti vedo. Come stai?” chiese. 


Harry aveva sperato che la serenità del lago lo avrebbe aiutato a staccare la mente dai problemi che la vita gli schiacciava addosso. 


Sorrise al suo amico, “Meglio, credo. Non volevo stare dentro il castello in questo momento.”


Ron annuì. 


I Delacour erano a Hogwarts, a recuperare il corpo di Fleur per riportarlo in Francia. La famiglia era comprensibilmente turbata. Bill era su al castello, a dare una mano con i dettagli finali e ad affrontare la loro collera, ma Harry aveva preferito essere altrove. 


Ron spezzò la sua tavoletta di cioccolata a metà e ne offrì una a Harry, mentre si sedeva accanto a lui. “Anch'io. Vuoi... sai, vuoi parlarne?”


“No, non particolarmente.” rispose Harry, mangiucchiando con aria assente la tavoletta. 


“Bene. Faccio schifo quando si tratta di queste stronzate,” disse Ron sinceramente. 


Questo strappò una risata a entrambi. I due sedettero lì in amichevole silenzio, mangiando cioccolata. 


“Hai sentito qualche barzelletta ultimamente?” chiese Harry. 


“Hai sentito l'ultima sul Signore Oscuro, un goblin e un centauro?”


“Intendi quella di cui parlava Justin?”


“Sì. L'hai già sentita?”


“Sì. Molto divertente.”


“Dov'è la futura sposa?” chiese Ron. 


“Mi ha dato il pomeriggio libero. Credo che ci stessimo rendendo pazzi a vicenda. Vorrei sapere cosa vede in me.” si lamentò leggermente Harry.


“Harry, un sacco di tipe ti corrono dietro da molto tempo; devono vedere necessariamente tutte qualcosa. Non mi pare che ci sia nessuna scommessa in atto su: 'chi uscirà con Ron Weasley'. Quindi, avete deciso chi farà il nodo alla cerimonia nuziale?”


“L'ho lasciato decidere a Susan; il ché l'ha fatta arrabbiare. Il ché mi ha dato un'altra buona ragione per venire a farmi un giro al lago.”


Ron si grattò il mento. Harry aveva notato che aveva iniziato a farlo spesso da quando un po' di peluria aveva iniziato a spuntare da quelle parti. “Dopo aver osservato mia mamma andare su tutte le furie praticamente a ogni occasione possibile, penso che il tuo problema sia che non ti comporti come se ti importasse abbastanza, sai? Le donne apprezzano queste cose.”


“Questo è il problema, Ron! Non me ne importa davvero. Avrei preferito piuttosto che Susan ed io facessimo il nodo da soli. Poi ci è stato detto che vorrebbe farlo Scrimgeour, ma questo potrebbe offendere Silente. Poi, la signora Abbott ha buttato lì un piccolo accenno delle dimensioni di un ippogrifo che anche lei era interessata all'incarico e allora tua mamma ha detto che voleva farlo lei. I giornali vogliono esserci, mentre io voglio solo sposarmi e andare avanti con la mia vita senza un circo al seguito.”


“Tutto quello che so è quello che vedo nella mia famiglia, ma mi sembra che le famiglie siano come le squadre di Quidditch,” disse Ron seriamente. 


Harry grugnì ad una frase simile, ma Ron scacciò l'obiezione con un gesto. 


“No, lasciami finire. Mamma è come un Portiere. É lì fuori a dirigere il traffico e a cercare di sistemare le cose prima che scappino di mano. Papà è il Cercatore, che cerca di portare a casa la vittoria, ma di solito lascia che mamma diriga lo spettacolo. Noi figli siamo il resto della squadra, che vaga senza meta, causando guai per i nostri avversari e a volte anche a noi stessi.”


“Mi sono perso,” disse Harry, guardandolo stupidamente. 


Le analogie di Ron erano costruite su una logica bizzarra che solo lui capiva e tendevano ad avere a che fare col Quidditch o col cibo. La volta che lui aveva cercato di spiegare ad Hermione come i successi scolastici assomigliassero ad un dolce al cioccolato era stata quasi a livello di un classico incantesimo Confundus.


“A mamma e alla maggior parte delle donne piace quando noi ragazzi ci interessiamo alle piccole cose. Come, diciamo, quando sei venuto a farci visita appena prima della Coppa del Mondo. Ti importava davvero di com'era la mia stanza? No, certo che no! Volevi soltanto un letto con lenzuola pulite. Per farla felice, ho pulito la prima sera, quando ha detto che stavi arrivando. L'ho fatto un po' ogni sera e mi sono assicurato che lei mi vedesse farlo. In verità, avrei potuto aspettare fino a un'ora prima che tu arrivassi, cambiare le lenzuola al letto e spingere la mia robaccia dentro l'armadio e tu non l'avresti nemmeno notato. La prima sera che sei stato lì abbiamo avuto il tuo dolce preferito, ma la sera successiva abbiamo avuto il mio; anche se si supponeva che quella sera fosse il turno del dolce preferito di Ginny. Quando fai attenzione alle piccole cose, le donne traducono che te ne importa di loro. Un ragionamento assolutamente impossibile, se me lo chiedi. Dovresti parlarne con papà. Lui sa davvero come 'essere coinvolto senza diventare troppo coinvolto'. É così che ottiene di poter passare tutto quel tempo con quegli oggetti Babbani che ha.”


“Come va tra te e Hermione?” chiese Harry, senza commentare apertamente le osservazioni di Ron che, con sua grande sorpresa, avevano molto senso. 


“Non molto bene in questo momento. É un altro motivo per cui sono venuto a parlarti. Non ha preso affatto bene tutta quella questione con Tonks. Posso gestire abbastanza bene le piccole cose, ma quelle grandi mi stanno ancora prendendo a calci in culo. Sono come un pesce fuor d'acqua e potrebbe farmi comodo un po' di aiuto. So che probabilmente Susan ce l'avrà con me per avertelo chiesto, ma potresti parlare con Hermione? Per favore?”


“Parlerò con Hermione, una volta o l'altra.” rispose Harry svogliatamente, tornando a guardare l'acqua. 


“Sta soffrendo, Harry. Le ragazze non sono come noi. Ha bisogno di parlare e tu sei quello col quale vuole parlarne. Le donne sono divertenti così. Non ruttano o scoreggiano, quindi finiscono per voler parlare e renderci miserabili come si sentono loro; da diventarci matto, se me lo chiedi.”


“Davvero, ancora non voglio parlarne,” disse Harry fermamente. 


“Sai, ho letto il diario di mio zio Fabian una volta. L'ha scritto durante l'ultima guerra. Diceva, 'Non puoi fare molto per i morti, se non essere in lutto per loro. L'unica cosa che puoi fare dopo è aiutare i vivi.' Ho cercato di parlarle, ma semplicemente non riesco a trovare un modo per avvicinarmi a lei. Non vuole lasciar perdere finché non se lo sente dire da te. Non dico che sia facile, ma Hermione ha bisogno del tuo aiuto.”


Harry si fermò per un momento e Ron capì che stava per fare un qualche progresso. “Ron, probabilmente finirò per rendere le cose peggiori. Non sono bravo a parlare, figuriamoci con le ragazze. Di sicuro non sta aiutando con Susan al momento.”


“Sì, lo so. Nemmeno io sono maledettamente bravo, ma fa finta che si tratti di una partita di Quidditch. Metti i tuoi Battitori a rompere le palle ai Cacciatori e fai in modo che terrorizzino il Cercatore dell'altra squadra fino a fargli sporcare le mutande. Certamente subirai qualche goal, ma se il tuo Cercatore prende il Boccino, molto probabilmente vincerai la partita.”


“Interessante, se stessi giocando una partita, ma non sto giocando.”


“Ok, cercherò di mettere da parte il Quidditch. Vai a parlare con Hermione. Lascia che sfoghi i suoi sentimenti e frustrazioni. Dille che non è colpa sua e che se anche fosse la perdoni, o perlomeno non la biasimi. Si sentirà meglio e probabilmente lo farai anche tu. Poi, vai a parlare con Susan. Dille che hai parlato con Hermione. Susan capisce che stai aiutando un'amica e che forse stai cercando di superare il tuo pessimo umore. Susan si sente meglio. Dille che chi fa il nodo non è importante. La cosa importante è che il nodo venga fatto. Anche se non ti senti davvero meglio, se loro si sentono meglio, il risultato finale è che anche tu ti sentirai meglio - o almeno loro saranno più sollevate e ti lasceranno un po' di spazio - o chissà, forse saremo entrambi fortunati.”


Harry sorrise mentre ci rimuginava sopra. “Semplice e brillante. Probabilmente questo posso farlo.”


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Harry era tornato a prendere la mappa, promettendo a Susan che sarebbe tornato entro poco tempo per organizzare i dettagli della cerimonia nuziale con lei. Il sorriso sul suo volto gli disse che aveva fatto qualcosa di giusto. Hermione era fuori nei prati, proprio nel percorso tra il castello e la Guferia. La trovò priva di sensi vicino a una tovaglia da picnic con sei bottiglie di birra vuote e due romanzi d'amore babbani sparsi sull'erba accanto a lei. Harry Esiliò le bottiglie vuote e ripercorse i dettagli su come si eseguiva un incantesimo di sobrietà. L'intera situazione gli ricordava vagamente il suo imbattersi in Winky quando era circondata da bottiglie di Burrobirra vuote. 


“Hermione! Svegliati!”


Nessuna risposta. Trasse un respiro rasserenante, toccò la sua tempia con la bacchetta due volte e sussurrò l'incantesimo. La bacchetta sembrava ancora un po' scomoda nella sua mano. Domani, avrebbe ricominciato ad allenarsi con il professor Vitious. Harry sapeva che c'era un unico modo per superare la cosa, ovvero mettersi di nuovo all'opera. Ricordò che il motivo per cui Vitious aveva smesso di duellare era che aveva ucciso involontariamente qualcuno. Forse parlare con lui gli sarebbe stato utile. 


“Alzati e risplendi, Hermione!” Harry guardò la ragazza aprire gli occhi, senza dubbio si sentiva un po' confusa. Aspettò che iniziasse a tornare in sé. I suoi occhi si spalancarono mentre lei guardava prima lui e poi il portabottiglie di cartone vuoto. 


“Oh, Harry, io emh...”


“Non ti preoccupare, capisco. Probabilmente dovresti stare più attenta, però. Il mio incantesimo di sobrietà funziona?”


“Sì. Che ci fai qui?” chiese Hermione, massaggiandosi le tempie. 


“Ti cercavo. Ho dovuto usare la mappa per trovarti.”


Lo guardò, apparendo imbarazzata. “Ho messo un incantesimo Non-Notarmi sulla tovaglia e mi sono seduta all'interno del campo magico. Se non avessi cercato specificatamente me, probabilmente non mi avresti trovata. Allora, cosa posso fare per te, ora che mi hai trovata?”


“Hai cercato di parlarmi in questi ultimi giorni. Non ero pronto ad ascoltare. Penso di esserlo ora, se ancora lo vuoi. Mi spiace, sono praticamente scappato via da te, ma non ero pronto. Era ancora troppo fresco.”


Harry fece una pausa, aspettando una qualche reazione da parte sua. Passò un momento di silenzio e decise di continuare, “Inoltre, come capo dell'Antica e Nobile Casa dei Black, sono qui per scusarmi a nome della mia famiglia per i commenti che ti sono stati fatti da Tonks l'altra notte e da me stesso all'inizio dell'estate. Ron mi ha ricordato quanto ne eri rimasta ferita.”


“Non devi scusarti con me, Harry.” Hermione si girò velocemente lontano da lui. Sebbene non potesse vederle, sapeva che le lacrime luccicavano nei suoi occhi. “Ron non sa di cosa parla.”


“Ron sa più di quanto lascia intendere di sapere, e sì, devo scusarmi con te. All'inizio dell'estate ero arrabbiato con te per non avermi detto delle clausole di fine della linea e sono stato piuttosto duro con te. Ma abbiamo praticamente lasciato correre e fatto finta che non fosse mai successo. É durato finché non abbiamo avuto il nostro piccolo scontro quando Remus mi stava insegnando a Smaterializzarmi. Siamo riusciti a superarla, ma poi c'è stata l'altra notte. Tonks ha superato i limiti, ancora peggio della mia frecciata sul fatto che non saresti venuta ad aiutarmi a combattere i Dissennatori. Ti ha ferito più di quanto avrebbe dovuto, in parte a causa di come ti ho trattata male io quest'estate.”


“Ma, la mappa delle barriere...”


Harry la interruppe. “Non è colpa tua più di quanto non sia colpa mia! Sei stata usata - hai creduto che gli adulti nelle nostre vite sapessero quello che facevano. É solo successo che un certo numero di persone sono state fregate da Mocciosus. Mappare le barriere avrebbe dovuto essere una cosa sicura; dopotutto, l'Incanto Fidelius ti impediva di identificare la casa. Piton ti ha incastrata. Se seguissi la tua logica, sarei responsabile di tutti gli omicidi commessi da Riddle fin dal torneo. Non eri tu la prima che ha cercato di dirmi che la morte di Sirius non è stata colpa mia?”


“Sì ma è una logica circolare, Harry.”


“Bè, ecco qui. Senti, vuoi ammettere di aver fatto una cazzata, bene. Hai fatto una cazzata; Bill ha fatto una cazzata. Io ho fatto una cazzata. Vance, Jones, Delacour, Podmore e Lux hanno tutti fatto una cazzata. E, come se me ne fregasse qualcosa, anche Piton ha fatto una cazzata! Tu, io, Bill e, si spera, Vance impareremo qualcosa dai nostri errori e capiremo come non farli ancora.”


Harry mise le braccia attorno a Hermione, il ché era tutto ciò che le serviva per farla girare e iniziare a piangere nel suo petto. La strinse a sé e la lasciò singhiozzare. Fu in quel momento che giunse alla comprensione di quanto avesse ragione Bill quando gli aveva detto che la maggior parte della generazione di Harry non era pronta a combattere quella guerra. 'Hermione è una grande strega. Sarà fantastica negli anni a venire, ma non è pronta all'eventualità che i suoi errori costino la vita a delle persone.' Fino ad allora, l'unica cosa che era successa quando aveva fatto un errore era stata prendere qualcosa in meno del massimo dei voti e ora stava imparando la dura lezione che 'meno del massimo dei voti' non era la cosa peggiore che poteva accadere nella vita reale. 


Tristemente, il resto della sua generazione cresciuta nel Mondo Magico probabilmente sarebbe stata perfino meno in grado di gestirlo. I loro genitori li avevano nutriti con storie su come 'il grande Harry Potter' avesse fermato il mago malvagio e avesse reso il mondo sicuro per sempre. Viziavano i loro figli e si permettevano loro stessi di credere alla bugia che non sarebbe successo ancora. Ora pagavano per la loro stupidità. 


Le dette un paio di minuti, lasciando che inzuppasse la maglietta che indossava, prima di allontanarsi e posarle le mani sulle spalle. “Ecco, ti senti un po' meglio? Se no, Ron sta tenendo in caldo un'altra delle sue analogie. É qualcosa tipo, 'Perdonare se stessi è molto simile a due Battitori che si contendono un pasticcio di cioccolata' -  o qualcosa del genere; non gli prestavo troppa attenzione. Se vuoi, posso andare a cercarlo.”


Hermione tirò fuori un fazzoletto dalla tasca e si asciugò la faccia mentre faceva una breve risata. “No, per favore. Tutto ma non questo!” disse, mettendosi drammaticamente il dorso della mano sulla fronte. “Allora, Harry, come ti senti tu?”


“Suppongo che questo sia il momento in cui dico 'bene' e tu non mi credi. Quindi saltiamolo. Sono arrabbiato e frustrato. Sento di scattare senza nessun motivo. Sto iniziando a chiedermi se ci sia un limite alla quantità di cose che la Stanza delle Necessità mi permetterà di distruggere. Alla fine, starò bene. Devo.”


“C'è qualcosa che posso fare?”


“Quanto stai bevendo ultimamente?” La vide ritrarsi e si chiese se non si stesse arrabbiando. 


Per un momento, sembrò che Hermione l'avrebbe fatta passare per una circostanza rara. A suo credito, si morse le labbra e ammise cosa stava succedendo “Troppo, davvero troppo. Ho bisogno di darci un taglio.”


“Una volta che inizierà la scuola, tu e Ron dovrete gestire l'ES. Io sarò nei dintorni, ma entrambi sappiamo che sarò troppo impegnato. Solo perché non stiamo passando molto tempo insieme non vuol dire che non siamo più migliori amici. Inoltre, alla fine, con una doppia situazione di fine della linea, Susan e io finiremo con l'avere un bambino. Questo bambino avrà bisogno di una brava strega come madrina. Non ci sono molti candidati ovvi per questo lavoro; i forti bevitori probabilmente non sono adatti per l'incarico. Ho anche bisogno che tu inizi a cercare dei modi per proteggere l'ancora ipotetico piccolo Potter. Ho bisogno di qualcuno davvero astuto che cerchi qualcosa fuori dalla norma. Probabilmente si aspetterebbero quello che ha fatto mamma, per cui dovrai essere creativa.”


Venne stritolato in un altro abbraccio. Darle un compito per farla sentire più produttiva era la medicina migliore per Hermione Granger; era così che andava avanti. Aveva bisogno di qualcosa su cui concentrare le sue abilità. Harry pensò di dirle chiaro e tondo del bambino, ma era troppo presto. La maggior parte delle gravidanze, sia nel Mondo Magico che in quello Babbano, non venivano annunciate fino al terzo mese. Sia lui che Susan erano convinti che la magia che circondava le clausole di fine della linea avrebbe assicurato che la gravidanza venisse portata a termine, ma erano d'accordo di tenerla segreta per ora. Invece, decise di gettare l'esca ed ebbe un'altra idea che era più immediata. 


“Hermione, pensi che potresti aiutarmi con una cosa oggi, proprio adesso?”


“Certo, Harry. Qualunque cosa. Cos'hai in mente?”


“Volevo andare giù a far visita agli elfi domestici. Dobby non avrà davvero una qualche tipo di cerimonia, ma volevo che loro sapessero che lui era un vero eroe. Vorresti venire con me?”


“Certo. É una bellissima idea!” disse Hermione in un tono eccitato che ricordò ad Harry tempi più innocenti. All'improvviso, si fermò con un'espressione di scoperta sul volto. “Harry, non stiamo parlando di un bambino ipotetico, vero?”


“Sei una ragazza intelligente, Hermione. Trai le tue conclusioni, ma per favore, tienitele per te.”


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Gli udibili grugniti di Neville continuavano a ciascun e per ogni addominale che faceva. Zio Darius continuava a sottolineare la nozione che la forza fisica era collegata alla forza magica. Nella Stanza delle Necessità c'era qualcun altro, quindi si stava allenando in una delle classi di Incantesimi. Avrebbe fatto cinquanta addominali, seguiti da una serie di venticinque flessioni. L'avrebbe fatto per dieci minuti e poi si sarebbe preso dieci minuti di pausa. Era estenuante e punitivo. Aveva chiesto di poter usare dei pesi, ma lo zio diceva che tonificare ciò che aveva era più produttivo che farsi altri muscoli, per ora. Allora gli aveva detto che agilità e resistenza contavano molto più che la vera e propria forza fisica. 


“Ehi. Hai bisogno che qualcuno ti tenga i piedi, così ché non ti muova troppo?”


Neville si tirò su per vedere la faccia di Ginny Weasley nel suo campo visivo. Era consapevole che lei lo stesse osservando da qualche minuto, probabilmente cercando di decidere se avvicinarlo o meno. Poteva essere l'immaginazione di Neville, ma gli occhi di Ginny sembravano dardeggiare intorno alla stanza più del solito. Era arrabbiato con se stesso per essersela presa con Ginny dopo quello che era successo a Luna. Come Hermione, era stata disattenta con le informazioni e le era costato molto. Come potare una pianta, gestire informazioni doveva essere fatto con estrema cautela. Neville lo capiva, ora. Si chiese perché Ginny fosse lì. Non parlavano da quando lui l'aveva praticamente mangiata viva. 


“Grazie, lo apprezzo.” disse. 


La giovane e flessuosa strega si inginocchiò ai suoi piedi per tenerli fermi. Molto meglio. 


“Quindi stai cercando di tenerti in forma ora?”


“Sì, migliori condizioni fisiche; voglio essere in una forma migliore la prossima volta che mi imbatterò in un Mangiamorte. Zio dice che mi aiuterà a rafforzarmi magicamente.”


“Ti dispiace se mi unisco a te?” Ho parlato con l'infermiera e dice che potrebbe velocizzare il mio recupero e non riavrò la bacchetta per un altro mese. Le mie opzioni per lavorare sono limitate, Pozioni, Erbologia e Antiche Rune. Non le sopporto per troppo a lungo, ho bisogno di sentire che sto facendo qualcosa!” Neville notò come la sua voce si fosse alzata di tono mentre parlava. Aveva perso il conto, ma decise di cambiare dopo altri cinque addominali. 


“Certo, unisciti pure. Passeremo alle flessioni fra un momento. Ecco!”


La aiutò a sistemare le braccia nella posizione giusta e la guardò per le prime cinque, mentre Neville iniziava la serie successiva. “Come te la passi?”


“Mi sento ancora l'incredibilmente incasinata Ginny Weasley, ma ehi, cosa vuoi farci? Con tutto il dramma recente, la mia stupidità sembra essere scivolata in secondo piano, ma è ancora lì. La sento ogni volta che qualcuno mi fissa. Tutti continuano a dire che andrà bene. La mia magia tornerà più forte che mai. E se si sbagliassero? E se i pezzi non tornassero mai più a posto? E se non starò mai meglio? Merda! Non posso nemmeno arrabbiarmi per bene, perché mi danno pozioni calmanti per prevenire la magia accidentale!”


Neville non disse nulla. Si chiese come sarebbe stato il suo sfogo senza la pozione calmante. Dopo un po' di tempo, alla fine rispose, “Sono stato troppo duro con te, più di quanto avrei dovuto.”


“Grazie. É che ultimamente mi sento come Miss Sacrificabile; usami e buttami via.” Ansimò, facendo qualche altra flessione. Si girò e lui le tenne fermi i piedi. “Non importa se si tratta dei cattivi o dei buoni. Sto iniziando a pensare che non ci sia poi molta differenza. Le fottute Hannah e Chelsea vanno in giro a far cazzate con un crimine livello Azkaban e se la cavano con uno schiaffetto sulle mani! Il padre di Draco mi ha dato quel maledetto diario e non gli è successo proprio niente; Draco si è pavoneggiato in giro per tutti questi anni e non gli è successo niente; a Piton la stessa maledetta cosa. Almeno alcuni di quei bastardi sono morti ora. Ti sto dicendo - la giustizia non è soltanto cieca; è anche sorda e stupida!”


Neville piegò la testa e la guardò. “Dopo che hanno preso la mia famiglia e Luna mi sono sentito allo stesso modo. Sai cosa mi ha detto mio zio Darius? Mi ha detto: 'Cosa vuoi fare e cosa sei disposto a fare per ottenerlo?' Non capivo, ma poi il significato mi ha colpito. Zio Darius, quando era umano, era uno dei migliori Auror d'Inghilterra. Avrebbe potuto essere un altro Malocchio. Diavolo, era più bravo di Silente a duellare prima che venisse trasformato in un vampiro. Ha perso tutto ma ha afferrato con gli artigli la sua strada di ritorno. Mi ha detto che non c'è giustizia. Se aspetti che l'Universo, il karma, o qualcun altro si prenda carico dei tuoi problemi, aspetterai per moltissimo tempo. L'unica cosa che risolverà i tuoi problemi sei tu. Per cui, Ginny, chiediti 'Cosa vuoi fare e che cosa sei disposta a fare per ottenerlo?”


Ginny si era fermata e lo stava fissando. “Non so cosa voglio. Cosa hai deciso tu, alla fine?”


“Ho deciso 'mai più'. Non sarò mai più uno zerbino! Qualcuno mi maledice, ci sarà una vendetta. Qualcuno mi tratta come una merda, vendetta. Non sopporterò mai più queste stronzate. La gente deve smetterla di fare giochetti con me.”


La ragazza di fronte a lui aveva un'espressione pensierosa sul volto. “Questo sembra un buon piano.”


Continuarono a allenarsi e a parlare mentre si prendevano le loro pause. Aveva più resistenza di lei. Lei promise di tornare il giorno dopo. Pochi minuti più tardi notò un paio di stivali entrare nel suo campo visivo. Alzò lo sguardo per vedere il volto di suo zio. 


“Cosa voleva la ragazza?”


“Vendetta, signore. Soltanto, non lo sa ancora.”


“Aiutala a capirlo. É sempre utile avere alleati con interessi comuni. Non credere mai completamente a un alleato e non mettere mai a rischio la tua vita per aiutare un alleato, ma se puoi fornire assistenza senza rischi, allora gli alleati possono essere utili.”


“Credo di iniziare a capire...”


Neville sentì le mani ghiacciate sulle sue spalle. A velocità inumana, venne sollevato per aria come una bambola di pezza, riflettendosi negli irati ma morti occhi di Coedus. “No! Tu non capisci! Forse un giorno inizierai davvero a capire. Hai odio e rabbia. Sono sufficienti per ora. Quando conoscerai furia cieca e rabbia primitiva... quando le conoscerai, allora riuscirai a capire. Fino ad allora, non pensare di capire davvero!”


Neville combatté per estinguere la sua paura. La paura era debolezza! Non avrebbe mostrato paura! Stringendo le mascelle, portò i suoi occhi a incontrare lo sguardo di suo zio. 


Coedus mise giù Neville. “Stai imparando. Va fuori, fa' i giri intorno al campo. Tra due ore saremo in grado di usare la Stanza. Torna allora.”


“Sì, signore!” Neville fece un piccolo cenno di assenso col capo, raccolse le sue bottiglie d'acqua e le ficcò nella borsa. 


Il vampiro guardò il suo bis-bis-bis nipote affrettarsi lungo il corridoio e permise ad un piccolo sorriso di attraversargli le labbra. 


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“Draco, mi sei mancato!” cinguettò Pansy. “Con papà in prigione le cose sono state così miserabili.” Lo stritolò in un abbraccio. Il raduno della famiglia Caruthers era una tradizione per tutti i Serpeverde. 


“Per favore Pansy, non qui. Devo presentare i miei rispetti al barone e a sua moglie.” disse Draco, districandosi dalla sua presa. 


“Mamma è qui. Ti piacerebbe andare a salutarla?” La sua voce divenne un sussurro, “Hai notizie di tua madre?”


“Prima dovrei presentare i miei rispetti al nostro ospite e alla nostra ospite, ma dopo sarò felice di vedere tua madre. Non ho notizie di mia madre e non mi aspetto di riceverne. Ha scelto di...” Draco sorrise mentre capiva la disperazione di Pansy. Con sua madre che aveva annullato la loro promessa di matrimonio e che aveva lasciato il paese, probabilmente stavano cercando di capire se lui sapeva di questo fatto. 


Draco la aggirò e andò nel salone. 


“Ciao, Draco. Temevo che tu non venissi.” Melissa Caruthers gli sorrise. Sebbene fosse alta appena un metro e cinquanta, si portava con una certa aria di confidenza. “Papà ha chiesto di incontrarti nella biblioteca; desidera parlarti in privato.”


Annuì e la seguì in biblioteca. “Sei ancora un prefetto?” chiese lei. 


Draco annuì in risposta. 


“Bene. Sarò Caposcuola quest'anno e ho bisogno di persone sulle quali poter contare. Manderò un elfo a portare dei rinfreschi e farò sapere a mio padre che sei qui. É bello rivederti. Vieni a cercarmi più tardi.” Detto questo la piccola bruna si girò e uscì dalla stanza. 


Draco sedette in una sedia di cuoio e accettò un drink e un panino dall'elfo domestico. Dieci minuti più tardi il Barone Caruthers entrò. Draco si alzò immediatamente dalla sedia per salutare l'uomo potente, mentre si chiedeva cosa giustificasse un incontro privato. Il Barone era un uomo alto e imponente, che era stato Battitore professionista nella sua gioventù. 


“Mi spiace di averti fatto attendere, Draco. Ci sono voluti alcuni minuti per congedarmi. Siamo stati in pensiero per te.”


“Avete notizie di mio padre?”


“Questo è parte della ragione per cui ho chiesto di parlarti,” disse, la sua espressione che diventava lugubre. “É stato ucciso al servizio del nostro Lord. Per favore, accetta le mie condoglianze.”


La notizia aleggiò intorno a Draco per un minuto. Suo padre era sempre stato una forza dominante nella sua vita. In molti modi le azioni e i pensieri di Draco erano stati guidati da quello che Lucius Malfoy ne avrebbe pensato. Il vuoto improvviso era tangibile; la tristezza era venata di dolore. Nel mezzo del dolore, tuttavia, nei recessi della sua mente c'era l'entusiasmo dell'anticipazione. La nozione di essere finalmente libero dalle aspettative di suo padre ancora non gli era venuta in mente, ma alla fine l'avrebbe fatto. 


Il Barone gli offrì un altro drink e attese un altro educato minuto per permettere a Draco di venire a patti con la sua perdita. “Mi scuso per chiederlo in un momento come questo, ma hai qualche contatto con tua madre? La sua inaspettata partenza ha causato diversi problemi alla nostra causa.”


Draco scosse la testa mentre ancora digeriva la notizia che suo padre era morto. Non era sicuro di come si sentiva. Non gli ci era voluto molto tempo per capire come il Barone avesse abilmente usato l'informazione. Se avesse saputo la locazione di sua madre, non era certo che sarebbe stato effettivamente in grado di mentire. “No. Mi aveva mandato lontano in vacanza prima che sapessi la notizia che Lord Black aveva sciolto il matrimonio. Come è morto mio padre?”


“Non sono al corrente dei dettagli. Posso indagare, se lo desideri.”


Draco non credeva alla risposta. L'uomo si era guadagnato la sua vita trattando informazioni sensibili. Draco ribollì, sapendo che non aveva ancora 'guadagnato' quell'informazione. 


“Voglio vendetta.” Era molto vero, ma apriva anche la porta per scoprire cosa volesse davvero il Barone. 


“Comprensibile. Lucius era un uomo straordinario. La sua perdita è un tragico colpo per tutta l'Inghilterra. Altri lottano per sostituire le capacità che lui offriva. Abbiamo speranze simili nei tuoi confronti in futuro.”


“Cosa vorreste che facessi?”


“Ti manderò le mie istruzioni attraverso mia figlia. Abbiamo vari compiti da farti eseguire. Soprattutto, chiediamo informazioni. Purtroppo, non posso offrirti il Marchio. Silente sta usando un focolare di malattia in Irlanda come scusa per chiedere ispezioni mediche a Hogwarts quest'anno. Stiamo cercando di combatterlo, ma manchiamo della necessaria influenza sul Consiglio dei Governatori per bloccare la sua strategia.”


Draco mantenne la sua espressione cauta. Era abbastanza certo della risposta, ma aveva comunque bisogno di chiedere, “Chi è Lord Black?”


Il Barone studiò Draco per un momento prima di rispondere. "Harry Potter. Ha sciolto il matrimonio di tua madre su sua richiesta. Devi procedere con cautela nei confronti di Harry Potter. Lui ha...”


“Ha incrociato la mia strada per l'ultima volta!” urlò Draco. 


“Controllati, Malfoy! Come stavo dicendo, Potter ha il completo sostegno del Ministero e di Silente. É anche sopravvissuto ad un attacco guidato da Piton; Piton e altri non sono sopravvissuti. Scegli saggiamente le tue battaglie.”


La notizia della morte del suo mentore era perfino più scioccante del sapere che suo padre era morto. Lui e il Potion Master avevano condiviso per Harry Potter un comune odio che era solo cresciuto negli anni. La maggior parte dei piani di Draco per mettere Potter nei guai erano su esortazione di Piton, sebbene dopo l'infamante 'incidente del Club dei Duellanti' al secondo anno, Draco aveva concluso di essere stato manipolato e usato. Aveva giurato che avrebbe lasciato Piton a combattere la propria guerra privata. Il ché era durato solo fino alla fine dell'anno, quando suo padre era stato espulso dal Consiglio dei Governatori. Qualche parola caustica da Potter e da quel suo leccapiedi degenerato e l'odio di Draco era schizzato alle stelle.

 

Draco riportò la sua attenzione al Barone Horatio Caruthers. “Ha ragione, signore. Sceglierò le mie battaglie con attenzione, ma si segni le mie parole, col tempo mi prenderò la mia vendetta su di lui!”


Il Barone annuì. “Capisco i tuoi desideri. Fa' i tuoi piani, ma non agire senza la mia autorizzazione. Se permetterti di agire compiacerà il nostro Lord, sarai istruito di conseguenza. Fino ad allora, non farai nulla a meno che non te lo dica io. Sono stato chiaro?”


Draco sentì il calore delle parole dell'uomo e si alzò per sfidare quello che rappresentavano. “Io non sono in debito con lei, Barone. Io sono i Malfoy.”


“Perdonerò la tua sfacciataggine; immagino di doverlo scandire per te. Tu sei l'unico membro sopravvissuto della linea senior, sì? Entro qualche anno, prenderai il controllo della famiglia da tuo zio Tiberius, sì? Se dovessi sparire prima di allora, la linea di successione di tuo zio diventerà senior e non dovrà cedere il potere, vero? Per cui, Draco, chiediti 'Chi mi proteggerà dal mio zio calcolatore? Con chi dovrei allearmi per assicurarmi di rimanere intoccabile?' Rispondi a queste domande prima di proclamarti indipendente dal mondo.”


Le novità facevano riflettere. Sua madre aveva condiviso una preoccupazione simile con lui quando era tornato a casa da scuola dopo che suo padre era stato imprigionato e lei si era fatta carico delle responsabilità per il clan Malfoy in sua vece. “Come procederebbe per fare questo?”


“La tua promessa di matrimonio con la ragazza Parkinson è stata annullata da tua madre; ci sono voci secondo cui tu stia per reintegrarla. Non farlo; io farò sapere in giro che sei tra i pretendenti per la mano di mia figlia. Forse mi impressionerai persino abbastanza da diventare quello che sceglierò. Un figlio maschio di voi due sarebbe ben posizionato per sangue e lignaggio. Fa' ciò che ti viene detto e otterrai il mio favore e protezione. Agisci avventatamente e ne subirai le conseguenze. Siamo intesi?”


Draco annuì e stinse la mano all'uomo di fronte a lui. Il patto tra i Malfoy e i Parkinson era basato su un debito che suo padre aveva con il patriarca della famiglia di Pansy. Entrambi gli uomini ora erano morti e non c'erano ulteriori ragioni per onorare quell'accordo, mentre ce n'erano molte per considerare questo. 


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La cerimonia era più grande di quanto avesse voluto, riempiendo la Sala Grande. I dettagli di quello che stava per accadere erano confusi e Harry fece del suo meglio per fare la sua parte. Quello che era importante e degno di attenzione era il senso di felicità che veniva da Susan. Poteva essere l'attrazione potenziata dal legame, poteva essere la segreta consapevolezza che portava in grembo il suo bambino. Ad ogni modo, Susan non era mai sembrata più bella ai suoi occhi di quel momento. Il fatto che lei si fosse appena impegnata seriamente con lui lo lasciava basito, nonostante ci fossero così tante ragioni per chiamarsi fuori - tra cui, secondo l'opinione di Harry, il buon senso. A dispetto di tutto questo, lei si era appena votata a lui 'senza riserve'. Sentire la convinzione nella voce di lei ebbe un profondo effetto su Harry e la coinvolse in un bacio prima di giurare a sua volta. La sua espressione di devozione verso di lui richiedeva una risposta immediata. 


Susan non poté nascondere la risata nella voce mentre gli sussurrava all'orecchio, “Si suppone che tu debba dire la tua battuta e lasciare che il Ministro leghi il nodo prima, ma sono felice che ti senti così riguardo me.”


Ruppero il loro abbraccio con la risata collettiva della folla riunita. Harry lottò attraverso le sue battute e la sua voce risuonò leggermente nervosa mentre recitava il suo giuramento. 


Sentiva il nodo in gola e sperò che la sua carnagione solitamente chiara non fosse diventata mortalmente pallida mentre Rufus Scrimgeour legava ufficialmente il nodo, per certificare il loro rito matrimoniale. Alla fine, Scrimgeour come officiante era stata la meno detestabile delle loro scelte disponibili. 


Quando la cerimonia terminò, affrontarono un sacco di bene auguranti. Seguirono abbracci, strette di mano, baci. Alla fine vennero portati a un tavolo per il banchetto. Harry trovò difficile mangiare con la mano sinistra invece della destra. 


“Susan, quand'è che scioglieremo il nodo? Non credo che a questo ci abbiamo pensato.”


“Tradizionalmente, il nodo non viene tagliato finché il matrimonio non viene consumato,” rispose Susan, mostrando un brillante sorriso. “Perché? Stanco di essermi legato dopo solo pochi minuti?”


“No, è solo difficile mangiare con la mano sinistra invece che con la destra.”


Lei gli sorrise maliziosamente mentre usava la forchetta nella sua mano destra libera per tagliare le patate. “Io non ho alcuna difficoltà. Vogliamo uscire di soppiatto ora e tornare quando il nodo verrà sciolto? Questo sì che inizierà a far parlare la gente.”


“Oh no! Ho sposato una donna scarlatta!” rispose Harry con finta severità. 


“Se per scarlatta intendi rossa di capelli e felice, allora sì, l'hai fatto,” Susan infilzò un po' di carne e la offrì a Harry. 


Il pranzo finì, il ché permise alla festa di iniziare in anticipo. Dopo il tradizionale primo ballo, Susan condusse Harry ai loro quartieri, ignorando le frecciatine.


Prima della cerimonia, Harry aveva pensato che fare l'amore con Susan Potter sarebbe stato quasi lo stesso che fare l'amore con Susan Bones. 


Nella sua intensità, Susan lo sorprese. 


In seguito, mentre giacevano l'uno vicino all'altra, Susan rifece con attenzione il nodo e lo mise in una scatola decorativa sul tavolino da notte, accanto al letto. 


“Immagino che non dovrò più sentire quella battutina su quanto io sia Bona...”

“Pensavo ti piacesse essere la mia Bona,” scherzò Harry. (1)


“Susan Potter suona molto meglio,” rispose Susan. 


Harry la intrappolò sotto di sé. “Dovremmo vestirci e andare di nuovo lì?”


“No, e se stessimo qui per un po'? Non credo ci sia un giro di scommesse su quanto velocemente torniamo alla festa.”


“Quasi vorrei che ce ne fosse una; significherebbe che Fred sta meglio.”


Susan mise il dito indice sulle sue labbra: “Shh, non parliamo di questo oggi. Per un giorno, dimentichiamoci della guerra e di qualunque altra cosa. Domani, potremo preoccuparci di tutto questo.”


“Pensa soltanto che dovremo farlo di nuovo per la cerimonia ufficiale a Natale.”


“No, questo è stato solo il riscaldamento; aspetta di vedere cosa ho programmato per quella!”


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Alla fine, gli sposini fecero il loro ritorno alla festa. Harry condivise qualche altro giro di danze con Susan prima di separarsi da lei e mescolarsi con gli ospiti. Ballò con Hermione, Angelina e Mandy Brockelhurst prima di scusarsi per prendere un drink. Si sedette nella sedia vuota vicino a Bill Weasley. Non parlavano da quella fatale notte a Grimmauld Place. 


“Congratulazioni, Harry. Bella cerimonia; sono stato felice di esserne testimone."


“Come sta Emmeline?”


“In fase di recupero; Madama Chips ha portato un paio di specialisti. La tengono piena di pozioni per scaricare le pozioni per il controllo della mente fuori dal suo sistema. Ieri ho visto per la prima volta una punta della vecchia Emmy Vance e non la psicopatica in cui l'hanno trasformata. Ha un lungo recupero davanti a sé. E tu? Stai bene?”


“Sto meglio, tutto grazie a Susan. Avrei dovuto esserci quando sono venuti i genitori di Fleur.”


“No. Non avevi bisogno di assistere a niente di tutto quello. Erano un gruppo di arrabbiati, coglioni stranieri alla ricerca di qualcuno da incolpare senza cercare prima di capire i fatti. Ho dovuto ricordare loro che la deceduta signorina Beaucourt era una dei loro per zittirli.”


“I giornali dicono che Riddle l'ha uccisa in modo piuttosto orribile per il suo fallimento.” disse Harry versandosi il punch nella tazza. 


“I giornali lo dicono.”


“Non è stato lui, vero? Ha perso troppe persone ultimamente per gettarsi in una frenesia omicida; è troppo intelligente. Se proprio, le avrebbe fatto fare qualcosa di simile a Flint.” disse Harry, riferendosi a come Riddle aveva mandato Marcus Flint alla Gringott la mattina del 'Massacro alla Banca'. 


Bill guardò Harry con cautela. “Sembra come che avesse un debito con qualcuno e che quel qualcuno sia andando a riscuotere. Per quanto riguarda me, andrò a vedere se Ginny vuole fare un giro sulla pista da ballo. Per stasera dovremmo solo essere contenti che nessuno che conosciamo stia rischiando la propria vita.” Bill ingurgitò la parte finale del suo drink e schiaffò il bicchiere sul tavolo prima di alzarsi e incamminarsi velocemente verso sua sorella.


Harry ebbe un intero minuto da solo con i suoi pensieri per elaborare le parole di Bill, prima che Silente e poi Scrimgeour scendessero su d lui. 


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Senza bacchetta e sanguinante dal profondo taglio sulla schiena, Charlie Weasley incespicò lungo il vigneto nella Grecia del sud. L'oscurità aiutava, o forse prolungava soltanto la sua agonia. Aveva bisogno di capire chi stesse tenendo in piedi le barriere anti-materializzazione. Gli uomini lo stavano rincorrendo. Avrebbe dato qualunque cosa per una scopa in quel momento. 


Pregò che Cissy fosse riuscita a mettersi in salvo. Fino ad allora erano riusciti a cavarsela senza imbattersi in alcun guaio. Doveva essere stato quel dannato goblin alla banca. Era troppo sospettoso! Erano appena riusciti ad arrivare alla loro villa in affitto, quando erano incappati in una banda di cacciatori di taglie che scagliavano loro maledizioni. 


Un Incantesimo Tagliente passò sopra la sua spalla mentre imboccava un'altra filare. Ai suoi inseguitori ovviamente non importava se lui fosse morto o no. Una Maledizione Esplosiva disintegrò il cespuglio di arbusti e lo mandò a volare nell'aria. Atterrò duramente e l'esplosione fece appannare la sua vista. Qualcuno era proprio di fronte a lui. Vide uno scoppio di luce verde. 


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“Congratulazioni, Harry,” disse Scrimgeour untuosamente. 


“Grazie, Ministro. Sono felice che abbia trovato il tempo per officiare la cerimonia.”


“É stato un piacere. Ho appena parlato con Albus e mi ha informato che non hai intenzione di prendere il treno per la scuola domani.”


“Siamo già qui. Sembra un po' strano.”


“Sarò onesto con te, Harry. Ho bisogno di te su quel treno. Terrò a distanza il circo dei media, ma il pubblico non ti vede da un po'. Avrai la signorina Tonks come guardia del corpo assegnata per l'anno e anche il Preside metterà sul campo diverse persone del suo staff. Dieci Auror forniranno copertura aerea. Due squadre di Auror di riserva saranno alla stazione di Hogsmeade.”


“Va bene, Ministro, ma mettermi su quel treno offre un grosso bersaglio e mette tutti quelli che ci sono sopra a rischio. Non mi piace, non per me, non per Susan.” Harry dette un'occhiata alla folla e vide sua moglie ballare con Fred Weasley. 


Silente li interruppe. “Harry, in questo caso sono incline a concordare con il Ministro. Il treno sarebbe un bersaglio con o senza di te. Se ci fossero effettivamente dei problemi, preferirei che tu fossi lì per aiutare a proteggere quelli in difficoltà. Sia Filius che Minerva saranno lì, e anche Pomona e Charles Vector. In questi tempi pericolosi uno spettacolo di solidarietà è più importante che mai. Ti incoraggio anche a vederla dal punto di vista di uno studente comune. Lui o lei sarebbero probabilmente rassicurati sapendo che sei tra loro.”


“Lo farò, ma Susan non deve venire.” rispose Harry fermamente. 


“Lascerò possibile questa opzione. Ne hai discusso con lei?”


“No, non ancora.”


“Allora permettimi di offrirti un po' di consigli sul matrimonio. Permetti a lei di prendere la decisione. Eviterà il vostro primo litigio,” disse Silente con un leggero scintillio negli occhi, un scintillio che era stato assente fin dalla morte di suo fratello.

 

“Vorrei anche raccomandarti di allenarti a usare spesso la frase 'Hai ragione, cara, e mi dispiace'. Più convincente riuscirai a farla sembrare, meglio starai.”


Harry sospirò, sapendo come avrebbe reagito Susan se lui avesse emesso un ultimatum. Avrebbe dovuto parlare con lei e convincerla che il rischio non valeva la pena. “Accetto il suo consiglio e parlerò con lei.”


Scrimgeour rise. “Questo è lo spirito! Meglio ricordarlo per il futuro, renderà il matrimonio più bello, credimi. La prossima cosa che vorrai fare è prenderti una coperta di riserva per quando lei te la ruberà tutta.” La risata si fermò quando vide una delle donne che più odiava avvicinarsi. 


“Oh no, posso già vedere i titoli. 'Il Ministro dà consigli a Potter sui segreti di un matrimonio di lunga durata'. Non il mio miglior titolo, ma andrà bene. Allora, cosa diciamo di un ballo con lo sposo?” chiese Rita Skeeter. 


“Ciao, Rita. Vedo che hai fatto in tempo a venire.” disse Harry mentre lei lo rimetteva in piedi e lo trascinava via. Harry non sapeva dire se avesse scambiato la padella per la brace. 


“Sì, una cerimonia positivamente bella. Sarà l'argomento sulla bocca di tutti domani. Non credo che ti dispiaccia rispondere a qualche domanda mentre siamo qui, no? Ti lancerò solo qualche Pluffa leggera oggi. É un pezzo da storia rosa, dopotutto.”


Harry si chiese quanto sarebbe durata la canzone, mentre lei iniziava a fargli domande. 


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Il getto di luce verde colpì l'uomo grosso che torreggiava sopra Charlie, facendolo cadere. Charlie inciampò e si gettò verso la bacchetta nelle mani dell'uomo morto. Sciogliendola dalla sua presa, si voltò a fronteggiare i suoi inseguitori, sapendo che, se quello era il giorno in cui sarebbe morto, l'avrebbe fatto in piedi, come un uomo. 


Quando alzò lo sguardo, vide un turbinio di incantesimi che venivano scambiati tra due uomini e un angelo della morte dai capelli color platino. Fu momentaneamente sbalordito dalla sua grazia e dalle sue capacità. Recuperando l'intelletto, spedì una Maledizione Esplosiva al suolo di fronte l'uomo più vicino, spruzzandolo di detriti e rocce. Due secondi più tardi l'Anatema che Uccide colpì l'uomo meravigliato, ponendo fine alla sua vita. 


Charlie stava già lanciando Schiantesimi e Incantesimi Taglienti verso l'ultimo avversario. Si schermò da una brutta Spaccaossa. La forza grezza dell'incantesimo lo mandò a vacillare all'indietro. Charlie sapeva di essere debole per via della perdita di sangue, ma Narcissa aveva bisogno di lui! Mandò una Maledizione Tagliente e due Reducto verso l'uomo che duellava furiosamente con la donna che era diventata così importante nella sua vita. Uno dei suoi incantesimi prese l'uomo alla testa, uccidendolo. Era stato un colpo di fortuna, ma la maggior parte della vita di Charlie era stata costruita sulla sua buona sorte. 


Barcollò verso la donna, ancora controllando l'oscurità in cerca di ulteriori nemici. Quando si avvicinò poté vedere che sanguinava da un taglio sulla gamba e che c'era un brutto livido sul suo braccio. "Pensavo di averti detto di scappare," disse burberamente Charlie.


“Charles, sei adorabile, ma sei un po' idiota certe volte. Non sono Bella, ma sono una Black. Forse quelli che stanno cercando di ferirci lo hanno dimenticato e hanno bisogno di un promemoria. Tu giochi secondo le regole; io faccio le mie regole. Ora voltati e lasciami sistemare la tua schiena e poi troveremo la persona che sta tenendo in piedi queste barriere, voglio qualche risposta.”


“Sei tornata per me?” chiese Charlie, mentre sentiva la ferita chiudersi sulla schiena. Bevve la Pozione Rimpolpasangue che lei gli aveva ficcato in mano. 


“Mi sono abituata alla tua compagnia; inoltre, ci vuole troppo tempo ad addestrare un uomo nuovo, ho già speso molte energie per addestrare te. Bè, sei un tremendo casino, ma penso che non ci sia niente di permanentemente rotto,” rispose, mentre la mano libera gli pizzicava il sedere. “Tutto sembra in ordine a dovere. Su, andiamo.”


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“Ciao, Harry. Mi chiederai di ballare?”


Harry guardò Tonks; i suoi capelli erano flosci e senza vita. “Dobbiamo parlare.”


I suoi occhi ebbero un lampo rosso, ricordando per un istante a Harry Voldemort. “Questo è il momento in cui mi dici che mi sto comportando come una stronza fin da Azkaban e che ho bisogno di rimettere insieme i miei pezzi? Risparmiatelo! L'ho già sentita, diverse volte in effetti.”


L'espressione di Harry si indurì. “Bene, allora possiamo saltarla e arrivare subito alla parte in cui ti dico che Scrimgeour pensa che tu sia ancora la mia guardia del corpo. Finora, non mi sono preoccupato troppo delle persone in questo castello, con la notevole eccezione degli Abbott. Questo cambierà domani - quando questo posto si riempirà di studenti. Devo sapere proprio qui e proprio ora se mi posso fidare di te per la vita di Susan. Se non posso, allora dovrò trovare qualcun altro sul quale possa contare. Ti ho fatto avere questo compito per farti avere il tempo di rimetterti la testa sulle spalle. La tua Bellatrix interiore che si è scatenata contro Hermione la notte scorsa dice che ancora non ci siamo.”


Tonks trasalì. 


“Sì, l'ho saputo. L'unica ragione per cui oggi non ho  ancora richiesto un sostituto è che sei un'amica e sei di famiglia. Il tempo sta scadendo, Dora, non ti coprirò più. Vieni a cercarmi quando decidi che sei ancora disponibile per l'incarico.”


Harry se ne andò, lasciando Tonks a fissarlo, completamente sconfitta. 


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“Harry è preoccupato per te. Lo sono anch'io,” disse Susan, mettendosi a sedere dopo il ballo con Fred.

 

Lui non incontrò il suo sguardo, preferendo guardare la band. “Sto tirando avanti. É dura. Ogni volta che mi guardo nello specchio, vedo lui.”


“Lo so. Tutti noi abbiamo perso qualcuno quest'estate. Tu e io non ci conosciamo così bene, ma se mai volessi qualcuno con cui parlare, ritaglierò un po' di tempo.”


Fred si girò e la guardò. “Grazie. Tutti mi guardano come se stessi per crollare. Cosa si aspettano che faccia, che inizi a sparare barzellette come se niente fosse successo?”


“No, non proprio, ma se non inizi a sparare barzellette prima o poi, George non ti perdonerà mai. Non vorrebbe vederti fare questo a te stesso.”


“Il problema è che non so nemmeno da dove iniziare.”


“Riaprirai il negozio?”


“No, il professor Silente mi darà un locale che suo fratello aveva a Hogsmeade e lascerà che gestisca un servizio di ordini via gufo. Angie e Alicia stanno facendo il catalogo. Andrà alle stampe questa settimana. Soprattutto, dobbiamo fare i Mantelli e i Cappelli Scudo, che sono già in pre ordine.”


“Ecco, arriva Harry. Harry, vieni qui! Obbedisci alla tua donna immediatamente!” urlò Susan, strappando più di qualche risata. Gli sussurrò all'orecchio. Harry sembrò impallidire. 


“No! Mi spiace. Non succederà mai!”


“Allora lo farò io.”


“Non puoi. Pensaci un attimo!” I suoi occhi trasmisero un senso d'urgenza a Susan. 


“Allora immagino che debba farlo tu. La band la suonerà dopo questa.”


Fred sembrò confuso, ma archiviò lo scambio per ulteriori considerazioni. Due minuti e sentì l'inconfondibile inizio della più temuta di tutte le canzoni da matrimonio. Susan ficcò una Tortina Canarina nelle mani di entrambi con un sorrisetto malvagio sul volto. Perché perfino nel mondo magico non c'era scampo dal Ballo del Qua Qua.


“Non posso credere che sto per accettare tutto questo. Fred, pronto a umiliarti per una buona causa?” disse Harry, infilandosi il dolce in bocca. 


Per la prima volta dal funerale di suo fratello, Fred permise a un sorriso monello di attraversare il suo volto mentre ingoiava il dolcetto. 


Per la delizia di tutti i presenti, Susan Potter guidò tutti in una stimolante rappresentazione del Ballo del Qua Qua, fiancheggiata da due canarini giganti. 


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Vestito con una maglia a maniche lunghe e un paio di pantaloni, Lord Voldemort ispezionò la stanza di fronte a lui mentre si legava alla vita il grembiule nero da lavoro e metteva i guanti di gomma. L'Incantesimo Testabolla teneva i putridi odori lontano dalle sue narici sensibili. La negromanzia su larga scala era considerata un lavoro disgustoso dalla maggior parte dei maghi. Lui apprezzava il lavoro, comunque; da qualche parte lungo la strada, le persone avevano sviluppato la malsana idea che lui non fosse in grado di lavorare duro. Arguzia, furbizia e una scatenata ambizione potevano portare molto lontano un mago, ma sempre solo fino a un certo punto. Spesso l'unica soluzione ai problemi era il vero e proprio lavoro. Le sabbie mobili del tempo consumavano e scartavano i maghi e le streghe che dimenticavano questo semplice fatto. 


I resti del suo Necrodrago, diverse acromantule, il cane a tre teste e il giovane Dorsorugoso di Norvegia riempivano il magazzino. Apprezzò l'ironia di Hagrid che usava contro di lui il drago uscito dall'uovo che lui aveva dato al mezzosangue. Ancora più strana era la presenza dello stesso Cerbero, che era la vera ragione del suo inganno nei confronti di Hagrid in primo luogo. 


Una delle teste del cane era completamente inutile. Usò un Incantesimo Tagliente per rimuoverla. Con un po' d'ispirazione, tolse la testa a un'Acromantula. Avrebbe aggiunto un certo aspetto di terrore, quasi tangibile. Giocò con l'idea di togliere tutte e quattro le zampe e sostituirle con alcune dei ragni, ma sembrava eccessivo, visto che le zampe della creatura erano ancora intatte. Inoltre, ci sarebbe voluta un sacco di tempo e magia per innestare le ossa e i muscoli incompatibili. L'avrebbe dovuto sottrarre a quello per ricreare il suo Necrodrago. 


In silenzio lavorò duramente, cucendo la testa del ragno alla cavità vuota. La magia l'avrebbe reso più veloce, ma i fili per suture immersi di pozione duravano molto più a lungo e richiedevano meno manutenzione. Nel magazzino accanto a quello, i suoi schiavi stavano lavorando per rimpolpare le sue riserve di Inferius, compresi i corpi di tutti i lupi mannari che, alla fine, si erano uniti ai suoi ranghi, sebbene non come avevano pianificato. Forse alcuni suoi servi erano capaci di fare questo livello di rianimazione, ma voleva assicurarsi che fosse fatto bene la prima volta. Inoltre, non era arrivato alla posizione in cui era sedendosi su una sedia e dando ordini. Lui era Lord Voldemort. Creava Oggetti Oscuri. Faceva rituali che altri evitavano per paura e per moralità! Era bello sporcarsi di nuovo le mani. 


Andare contro il Ministero e l'Ordine era stato costoso, molto costoso. Il flusso di reclute di Antonin aveva rallentato e Penny era a malapena riuscita ad iniziare. 


'Quando gli alleati non si riescono a trovare, devono essere creati. Ridurrò le operazioni per rimpolpare il mio arsenale. Potter sembra essere fissato col significato di Halloween, forse dovrei mandare un esercito di morti per l'anniversario di quest'anno? Ai livelli di produzione attuali e compresi gli ottanta già in servizio, dovrei averne cinquecento per allora. Posso usare i vampiri francesi per guidare l'esercito. I giganti hanno promesso una dozzina di combattenti? Dovrebbero essere qui presto. I corpi potrebbero essere un problema? Lo affiderò a Peter. Ci manterrà forniti di cadaveri. E' un piccolo bastardo efficiente.'


Le riflessioni di Voldemort vennero interrotte dalla porta che si apriva. Peter iniziò a strozzarsi. “Mio Signore,” disse con voce stridula l'uomo basso e cicciottello, “La mia truppa d'attacco è tornata. Ho le foto. Come hai anticipato, non abbiamo incontrato resistenza. Le barriere erano impressionanti, ma la squadra di Castillo ha fatto il lavoro gratis. A quanto pare, hanno un grande disgusto per William Weasley dopo che ha annunciato la loro associazione con noi.”


Voldemort fece galleggiare le foto di fronte a sé e le osservò con occhio critico. I rottami in fiamme della Tana e la faccia sorridente di Peter erano in molte di esse. Selezionò quella con la struttura più in fiamme, il crollo finale e quella iniziale con Peter che appiccava il fuoco e che faceva un piccolo balletto. La sua voce era smorzata dall'incantesimo mentre Peter si sforzava di sentire. “Queste tre, Peter. Mandale a Potter con la mia lettera sul tavolo. Inoltre, ho bisogno che cerchi dei modi per aumentare le nostre forniture di cadaveri e che parli con i vecchi contatti di Severus per acquisire altri ingredienti richiesti per gli Inferi.” Voldemort gli porse la serie di foto e riempì una tavolozza da pittore con l'elisir del primo stadio. Per un Inferius normale, poteva essere usato un piccolo pennello per iscrivere rune complesse. L'Acro-mastino richiedeva un pennello più grande. La sua bacchetta fece un semplice schema e i peli sul corpo sparirono. Sarebbero stati rimessi più tardi, ma da qualcun altro. Il drago sarebbe stato più impegnativo, dato che alcune delle scaglie avrebbero dovuto essere attentamente rimosse e poi riattaccate dopo che le rune fossero state applicate. 


Peter gli fece un cenno d'assenso e lasciò il magazzino prima di essere sopraffatto dalla puzza un'altra volta. Si Smaterializzò al quartier generale e si mosse verso i quartieri privati del Padrone. Incapace di resistere, lesse la lettera seduto al tavolo. 


Caro Harry, 


mi piacerebbe estendere le mie congratulazioni a te e alla tua adorabile moglie in questa gioiosa occasione. Poiché sono stato impegnato con molte cose, non sono stato in grado di andare a comparti un regalo appropriato. Invece ho chiesto a Peter di fare qualcosa di carino per voi due. Devo dire che sono compiaciuto del risultato. Certamente ha una passione, non è vero?


Come bonus, scoprirai che hanno maledetto la terra. Per sette anni, niente crescerà sul suolo di quella proprietà. Solo uno scherzetto speciale per i cari Arthur e Molly, perché sappiano che sto pensando anche a loro. 


Profezia o non profezia, alla fine ti prenderò. Nel frattempo, vivi la tua vita chiedendoti come ti colpirò la prossima volta, e cosa che perderai. Non sei mai lontano dai miei pensieri. 


Sinceramente, 


Lord Voldemort. 


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Harry era sopravvissuto al caos alla piattaforma, come, non era proprio sicuro. 'Leggera confusione, eh Ministro?' Non era compiaciuto che Susan avesse scelto di venire. Le sue proteste erano apparse deboli quando le aveva pronunciate, ma almeno aveva acconsentito a indossare l'armatura. Il loro litigio della notte precedente era stato un litigio minore. Lei gli aveva ricordato che non era fragile e fatta di vetro. Harry aveva semplicemente indicato il suo bastone. 


“Senti Harry, se non vengo e tu vai, cosa dirai a tutti quelli che chiederanno 'dov'è Susan?' La gente inizierà a parlare.”


“Dirò loro che non ti senti bene.”


“Dopo che un sacco di gente mi ha vista ridere e ballare alla festa ieri sera? I giornali avrebbero una giornata campale. Diranno che devo aver bevuto troppo e che devo essere una sgualdrina e un'ubriacona! A proposito, ti sei quasi fregato di fronte a Fred! L'unico modo di mantenere questo segreto è comportarsi nel modo più normale possibile. Rinchiudermi in una stanza, in una torre, sarebbe normale solo se mi chiamassi Raperonzolo e i miei capelli non sono ancora così lunghi. Harry, capisco che tu ti senta come se io avessi bisogno di più protezione, ma stai soltanto esagerando.”


Tornando al presente, sapeva che lei aveva ragione. Stava esagerando. Quindi, fecero un compromesso. Lei acconsentì a prendere qualunque precauzione che avrebbe preso anche lui; per cui, entrambi avevano addosso l'armatura, entrambi portavano due bacchette, e due Passaporte d'emergenza. Harry capì che non avrebbe vinto, quindi si accontentò di non perdere. 


Era compiaciuto che Tonks fosse lì. Non un'ora dopo che aveva messo piede alla festa, aveva attraversato la stanza fino a Hermione e si era scusata con lei.


Parlarono per un momento prima che lei annunciasse che sarebbe andata a parlare con il Ministro e col Preside riguardo ai dettagli finali della sicurezza del giorno seguente e desse un abbraccio a Susan per darle il benvenuto nella famiglia. Harry sperò che Tonks stesse voltando pagina. L'unica cosa che mancava dalla vecchia Tonks erano i capelli rosa e che non fosse inciampata in qualcosa lungo la strada per incontrare il Ministro. 


Silente aveva intercettato il 'regalo' di Riddle e l'aveva controllato. Molly aveva lasciato la stanza in lacrime per la perdita della Tana. Arthur guardò appena le foto e sospirò, dicendo che erano le persone a fare la casa e non un edificio su un pezzo di terra. Harry gli offrì immediatamente l'uso di qualunque proprietà dei Black. Arthur lo ringraziò, ma poi lo informò che Silente gli aveva già garantito l'uso della proprietà di Aberforth ad Hogsmeade per l'anno seguente. 


Harry si sentiva di essere di nuovo in una sfilata con il costante flusso di persone che passava vicino lo scompartimento e lo guardava. Era davvero felice di vedere alcune persone; Lavanda e Colin furono tra i primi che si fermarono. Lavanda aveva deciso di seguire solo le lezioni mattutine e si stava lamentando di dover addestrare un nuovo gruppo di operatori Metropolvere per il suo turno. Stettero soltanto pochi minuti prima che lei andasse a cercare uno scompartimento nel quale dormire. Hermione e Ron stavano facendo le ronde da Prefetti. La difficile tregua tra Hermione e Tonks poteva spiegare la sua distanza. Era contento di passare un po' di tempo con gli amici di Susan, che fremevano tutti dalla voglia di rivederla. Non conosceva Megan e Wayne molto bene ed Ernie era più tollerabile del solito. O qualcuno gli aveva detto qualcosa, o la maturità aveva finalmente colpito il ragazzo. Aveva saputo che Susan aveva un allarmante numero di fan tra i Tassorosso del secondo anno. La chiamavano 'Capo Scout'. Marietta trascinò dentro Cho per salutare. Sentì un leggero senso di ansia provenire da Susan alla presenza di Cho. Scomparve quando si innestò la sua Occlumanzia. Lui non ne parlò. Cho si congedò per le sue ronde di Prefetto, ma Marietta restò per il tempo di una visita. 


Come aveva sospettato, a dispetto delle rassicurazioni di Rita, la foto del Ballo del Qua Qua riempiva la prima pagina della Gazzetta del Profeta. Il titolo 'Potter fa cose da pollo' era seguito da una storia insolitamente divertente. Susan lo costrinse ad autografare diverse copie per la folla del secondo anno. 


In qualche modo, la corsa in treno verso Hogwarts aveva perso il senso di grandezza agli occhi di Harry. Non manteneva più la promessa di qualcosa di meglio. Non ci sarebbe stato il Quidditch per lui quell'anno. Mentre altri sarebbero andati a Hogsmeade, lui avrebbe lavorato nella Stanza delle Necessità con Vitious, Tonks, Silente e un gruppo d'altri. Gli altri studenti si sarebbero preoccupati di imparare qualcosa che avrebbe impressionato i professori. Harry, d'altro canto, si sarebbe preoccupato che Vitious lo ferisse se non prestava completa attenzione. 


Lungo la strada, Harry cedette al sonno. Si svegliò al suono della voce di Tonks. “Non sei il benvenuto qui, Draco. Vattene, ora.” Quando aprì gli occhi, vide che Susan aveva tirato fuori la bacchetta, ma la puntava contro il soffitto. Tonks era molto meno diplomatica; la sua era puntata verso la testa di Draco. Tiger e Goyle erano in piedi nel corridoio. 


“Mi sono solo fermato per presentare i miei rispetti all'eroe di guerra, cugina. Come puoi vedere la mia mano non è nemmeno vicina alla mia bacchetta.” La sua voce era disgustosamente dolce. 


Harry si tolse gli occhiali e si sfregò gli occhi. “Malfoy, sebbene sia toccato dal fatto che tu voglia continuare la tua tradizione di infastidirmi il primo giorno di scuola, semplicemente non ho tempo per te, quest'anno. Sei solo un dilettante; non cercare di giocare con i maghi grandi, finirai solo col farti male. Perché non te ne stai seduto in disparte per quest'anno?”


“Che splendida idea, Potter, hai così tante cose che stanno andando avanti al momento - fama, supporto del Ministro, soldi, perfino un uccellino che ti scaldi il nido la notte. Penso proprio che mi sederò in disparte - così potrò vedere mentre tutto questo ti verrà portato via. A meno ché tu non stia pianificando di battere il Signore Oscuro con abili mosse di danza?”

 

Harry fu impressionato dal sentire il ringhio di rabbia di Susan. “Sai, questa è la seconda cosa più divertente che abbia sentito quest'estate, Malfoy. Vuoi sapere qual era la prima? Appena dopo che ho liberato tua madre dal tuo defunto padre, così che potesse scappare con il fratello di Ron, sai cosa mi ha detto? Mi ha detto che quando scoprì di essere incinta di una bambina, Lucius le fece prendere delle pozioni perché tu nascessi un maschio. Ma ad oggi, non sono completamente certo che abbiano funzionato.” Guardò la rabbia di Malfoy scoppiare e poi calare velocemente. Velocemente come era venuto, Draco si girò e se ne andò. 


Susan e Tonks ci misero un minuto per smettere di ridere. “Davvero ti ha detto questo?”


“No, dovrò convivere con questa bugia, ma avrebbe potuto davvero accadere e lo colpirà proprio dove fa più male; specialmente dopo che l'avrò detto a Lavanda e Calì.”


Le parole uscirono prima che Susan potesse fermarle, “Harry! Non dovresti.”


“Ha passato anni a dire in giro sciocchezze su di me. É ora di un po' di vendetta. Suppongo che si sarà sparsa la notizia in tutta la scuola entro il fine settimana.”


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“Per l'ultima volta, Goyle, non è vero!” sibilò Draco. “Devo andare ad aggiornarmi con la Caposcuola per l'incontro dei Prefetti.” Se ne andò, lasciando i due delinquenti nello scompartimento. 


“Cosa ne pensi, Vinny? Penso che dovremmo dirlo a Blaise. Draco non l'ha sempre preso in giro perché ha un nome da femmina?”


“Davvero divertente, se me lo chiedi. Forse potrebbe diventare la Caposcuola il prossimo anno? Andrò a cercare la mia sorellina. Mamma mi ha detto di tenerla fuori dai guai.”


“Ti dispiace pensare tu all'ordine di Lady Malfoy dal carrello? Vado a vedere se riesco ad abbordare Tracey o Daphne.” Entrambi condivisero una lunga risata alle spese di Draco. Tiger se ne andò e lui guardò il paesaggio scorrere per qualche minuto prima di aprire lo scompartimento e avviarsi lungo il corridoio. 


Dieci minuti e due pesanti rifiuti sia da Davis che da Greengrass, le inafferrabili puttane, Goyle girovagava per il corridoio. Aveva perso il carrello dei dolci mentre cercava di fare qualche progresso con Daphne, ma si aprì in un sorriso quando vide il suo bersaglio preferito che se ne stava sulla strada per i bagni. 


“Neville culo di lardo. Che cosa cavolo stai facendo?”


Il patetico perdente aveva perso un po' del suo grasso infantile. Poteva effettivamente rappresentare una sfida, ma Greg vide la paura negli occhi della sua preda. 


'No, è ancora una femminuccia. Come sempre.'


Neville si fece da parte e iniziò a camminare. “Lasciami in pace, Goyle.”


Greg lo seguì. Si aspettava che il povero idiota si rinchiudesse in uno scompartimento affollato, ma il ragazzo continuò ad andare per la sua strada. Un sorriso attraversò il suo volto, sapendo che ora non c'era altro che il vagone bagagli. 


“Senti, vai via e basta ...Vattene.” gemette culo di lardo. Avevano finito i vagoni.


“Costringimi.”


“Non voglio nessun guaio con te.”


Le parole riportarono a galla alcuni dei più bei ricordi di Greg che riguardavano l'infastidire Paciock dopo i weekend a Hogsmeade. Il ragazzo grasso aveva il dente dolce e andava sempre bene per trovare una Cioccorana o due. 


Il suo bersaglio tentò di aggirarlo. Greg mise il palmo sul petto di Neville e lo spinse facilmente contro la parete del vagone bagagli. “Che cosa hai preso dal carrello, culo di lardo?”


“Niente.”


“Certo, fammi vedere! Ora!”


Greg non era davvero affamato, per lo meno non di dolci. Semplicemente, si divertiva a essere crudele. Lo faceva sentire vivo. Guardò divertito il ragazzo goffo mettere una mano in tasca e tirare fuori dei dolci. Li agguantò dalla mano di Neville. “Grazie, culo di lardo. Penso che mi piaceranno. Bè, questo deve essere nuovo. Penso che lo proverò per primo.” Greg si infilò quello marrone in bocca. Aveva un centro liquido che sapeva di asclepiade. Si strozzò come se fossero Pasticche Vomitose. 


“Perché tu, piccolo...” Greg pronunciò le prime tre parole prima di sentire una sensazione di bruciore nella gola e nel collo. Cosa gli stava succedendo? Il piccolo stronzo che glieli aveva dati era ancora lì. 


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“Qual è il problema, Goyle? Non era buono, vero? Ho usato una siringa e ho succhiato via il ripieno. Sai cosa ci ho messo dentro? Estratto distillato di Algabranchia. Non è efficace come l'intera pianta. Le branchie durano soltanto quindici minuti e non ti vengono le mani e i piedi palmati. Oh, c'è qualcosa che non va, Goyle? Hai dimenticato di prendere un respiro profondo? Sarà difficile trattenere il respiro per quindici minuti, vero? Oh dio, oh dio, hai già iniziato a diventare un po' blu attorno alle branchie.”


Goyle barcollò all'indietro e si poggiò la bacchetta sul collo, apparentemente cercando di evocare un po' d'acqua. Uscì soltanto un gracidio e la bacchetta spruzzò solo poche gocce d'acqua. 


“Oh, parte delle branchie vanno a interferire con le corde vocali, così che tu possa parlare sott'acqua. Mi spiace, ho dimenticato di dirlo. Sai, se avessi lavorato di più sulla magia non verbale, non saresti stato in questa difficoltà.” disse Neville con noncuranza. La sua finta docilità era sparita. Goyle cadde al suolo, le mani che facevano cenno a Neville di aiutarlo. “I tuoi genitori sono Mangiamorte, Goyle. Potrebbero aver fatto parte del gruppo che è venuto a uccidere la mia famiglia e a bruciare la mia casa. Immaginavo che saresti tornato a fare i tuoi vecchi giochetti quest'anno, ma non mi aspettavo che ti avrei colto così presto, buon per me. Tu sei il primo, ma non sarai l'ultimo. Un sacco di tuoi amici avranno piccoli incidenti quest'anno...”


Neville mantenne una distanza casuale mentre prendeva diversi pezzi di gomme dalla tasca e iniziava a masticarle. Passarono dieci minuti prima che la branchie finissero di crescere. Neville non si sentiva male. Aspettò un altro minuto, prese il grosso pezzo di gomma dalla sua bocca e lo infilò nella gola di Goyle. Gettò la carta vicino al corpo e se ne andò, sperando che non ci fossero troppe persone in fila per i bagni. Rise del suo piccolo scherzo. La maggior parte delle persone faceva battute sul fatto che Tiger e Goyle non potevano camminare e masticare allo stesso tempo. Avrebbe dovuto aspettare qualche giorno prima di poter fare quella battuta. Non era educato parlare male dei morti, ma per Goyle avrebbe fatto un'eccezione. 














Note dell'Autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)


Per questo ci ho messo tanto tempo. La vita reale è stata un problema, l'altro è stato come aggiustare il tono della storia passando dall'estate al tempo di scuola e cosa questo significa per Harry, Susan e gli altri. Ci sono state diverse ristesure e molte scene riscritte. Per la discussione completa visitate le mie discussioni su Darklordpotter e Fanficauthors.




Note dell'Autore sul forum:

(Queste note sono state scritte da jbern e postate sul forum apposito per TFTCD; tradotte da Luc_y) 


Il capitolo è stato caricato su fanfiction.net e su ffa ma non su ficwad. Non sono riuscito ad accedere al sito questa mattina. Il capitolo in se stesso è stato un duro capitolo di transizione. Un po' come cercare di cambiare il passo a una barca che va, senza spedirla in mare aperto. Mentre la storia si sposta verso la scuola, c'è sempre meno occasione per Harry ti prendere parte attiva in scontri pianificati.


Scena 1 - Fin troppe fanfiction descrivono Ron come Amicone Generale Comandante. Io preferisco il Ron in qualche modo goffo e migliore amico. Non è un grande pensatore, eccezion fatta per gli scacchi. Molti fan delle fanfiction con un Harry dark e indipendente aborrano Ron e Hermione. Io penso che hanno il loro posto nella fic e spero che vi piaccia la mia posizione su di lui. La mia parte preferita del capitolo sono i pensieri di Ron sulle differenze tra uomini e donne.

 

Scvena 2 - Più o meno uguale per Hermione. Ho deciso di darle un difetto. Hermione ha qualche problema con l'alcol. É una ragazza assennata e che, a eccezione di Ron, Harry e pochi altri, è praticamente una solitaria con problemi sociali. Le persone sole spesso usano l'alcol per permettersi di agire in modo più 'divertente' di quanto farebbero normalmente. Penso che sia una possibilità realistica, dato lo stress e il senso di colpa che sta provando, sommato alla sensazione di star 'perdendo Harry' per via del matrimonio. Sono sicuro che la folla di Portkey non è comunque interessata al mio ritratto di Herm, ma a me piace.


Scena 3 - La scena postata nell'anteprima. Non molto da dire di più di quello che è già stato detto.


Scena 4 - Sto ancora cercando di rendere Draco 'interessante'. A dire il vero, Neville con il suo allenamento ossessivo e Draco con il suo improvviso cambiamento e che si ritrova per conto suo a fare le sue scelte personali, stanno entrambi seguendo due dei temi più popolari della maggior parte delle fic con un Harry indipendente, per quelli di voi che non si sono disturbati ad unire i puntini. Di sicuro Neville vorrà rimettere le cose in pari anche con Draco, a un certo punto, data la scena finale...


Scena 5 - La cerimonia nuziale. Non volevo scendere in minuziosi dettagli con il capitolo che già si stendeva oltre le 11 mila parole. Come indicato precedentemente, la relazione tra Susan e Harry richiede lavoro da entrambe le parti, ma Susan si becca una piccola grazia per la sua notte di nozze.


Scena 6 - Bill e Harry non sono i Bill e Harry di Bungle. Ci sono delle somiglianze, ma potete avvertire quanto Bill sia a disagio nel parlare con Harry, specialmente quando ci si sposta sulle voci riguardo la morte di Aimee Beaucourt. Non avevo davvero pianificato le scene 7 e 9 fino a quando non ho scritto il commento riguardo l'essere felici perché nessuno delle persone a cui tengono sta rischiando la loro vita quella notte.


Scene 7 e 9 - per richiesta praticamente di tutti quanti, ho trascinato fuori Charlie e Narcissa per aggiornare tutti sulla loro piccola vacanza nel continente. Spero vi sia piaciuto. Narcissa è particolarmente divertente da scrivere. A seconda dei vostri commenti potrebbero riapparire di tanto in tanto come parte di una storia secondaria...


Scena 8 - Harry è ancora giovane e tende a fare scelte affrettate. 'Bene, andrò, ma non c'è nessuna possibilità che Susan salga su quel treno'. Da qui il bisogno di un po' di consigli coniugali dai due vecchi tipacci. La mia versione di Scrimgeour è quella di un uomo pragmatico. Non cerca di manipolare Harry per farlo salire sul treno, semplicemente si affida all'essere diretti.


Scena 9 - il commento di Scrimgeour ricorda a Harry che c'è qualcosa che sta mettendo da parte e sperando che si corregga da sola - Tonks. Ha raggiunto un punto in cui deve essere lui a impuntare i piedi.


Scena 10 - Susan e Fred. Ancora, Susan è un personaggio di per se stessa. Faccio del mio meglio perché non diventi solo un'altra Gin/Hermione. Tutti sanno che non c'è scampo al Ballo del Qua Qua...


Scena 11 - Voldemort che fa qualcosa di interessante. I mostri non si creano da soli. Qualcuno deve pur farli! Tutti i suoi accoliti stanno creando Inferi. Spero che vi sia piaciuto vederlo a fare qualcosa che non coinvolga lui che tortura qualcuno o che se ne sta seduto al tavolo a pianificare la prossima mossa. Vi da persino qualche scorcio sui suoi piani futuri...


L'insania di Peter continua, Voldemort lo ha mandato a fare qualcosa di speciale per il matrimonio di Harry e Susan. É inconsapevole della spaccatura che al momento esiste tra Harry e i Weasley e ancora crede che colpire direttamente loro colpisce direttamente Harry.


Scena 12 - Ci sono davvero un sacco di scene in questo capitolo! Il disaccordo di Harry e Susan riguardo la presenza di lei sul treno è raccontato sotto forma di flashback. Il battibecco tra di loro è stato buono, sebbene alcuni potrebbero pensare che Harry sia stato un po' fustigato in questa sezione. Il piccolo Harry è cresciuto un pochino e ora comprende il potere di una piccola bugia! Quel pettegolezzo rincorrerà Draco per un po' di tempo a venire...


Scena 13 -  Volevo rendere Goyle un equivalente di Dudley con i poteri magici. Potete vedere che in effetti un cervello ce l'ha e può mettere insieme due parole. Lo stesso vale per Tiger. Come spesso accade in questa storia, vi ho dato uno scorcio su un personaggio secondario e poi...


Scena 14 - … qualcuno lo uccide. In questo caso, Neville. Potete avere un indizio sulle cose che accadranno e su cosa sta succedendo nella mente di Neville Paciock. Era stato un po' accennato dopo quello che era accaduto a Luna. Un bel po' d'altro deve avvenire...


Spero vi sia piaciuto!


Jim



Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)


1) In originale jbern impronta questo scambio di battute sfruttando il doppio senso della parola inglese bones, che è sia il cognome di Susan da nubile, sia un termine che sta per 'erezione' (lo stesso gioco di parole era stato sfruttato anche precedentemente). Lo scambio di battute originale è:

"I guess I don't have to listen to the 'jump my bones' joke anymore?" Susan said smiling at him.

"I thought you liked being 'my Bones'," Harry quipped.

Letteralmente dunque sarebbe:

"Immagino che non dovrò più ascoltare quella battuta sul 'saltare sulla mia erezione'?" disse Susan, sorridendogli.

"Pensavo ti piacesse essere la (causa della) mia erezione'," scherzò Harry.

Ovviamente rendere lo scambio in italiano è abbastanza difficile, nel testo trovate una versione abbastanza diversa, magari un po' misera come battuta, ma che sfrutta sempre un'assonanza sul cognome di Susan.

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Capitolo 30
*** La canzone che cantano i goblin ***


tftcd30.html


To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y










Disclaimer - Harry Potter e tutti i componenti del suo Universo, non sono miei. Questo è soltanto un lavoro di fanfiction creato per divertimento.


Riconoscimenti - Kokopelli, per il sempre necessario lavoro di betaggio. Spero che un giorno riuscirò a migliorare. Tutti i membri dell'AFC che hanno aiutato con i commenti si meritano i miei più sinceri ringraziamenti. Mi piacerebbe anche ringraziare le persone che hanno commentato le discussioni precedenti su DLP e FFA.


Capitolo 30 - La canzone che cantano i goblin


Grecia


Per natura, Charlie Weasley non era un uomo schizzinoso. Uno non poteva vedere un drago covare uova o vedere una mucca dilaniata in due da uno Scaglie d'Acciaio ucraino senza avere uno stomaco forte.


Guardò il goblin e l'umano legati di fronte a lui e poi guardò Narcissa, leggermente preoccupato per i pensieri neri che dovevano correre nella sua mente. Aveva costretto il mago a spedire un gufo al goblin; il goblin non ci aveva messo molto per arrivare alla casa.


“Quindi, hai preso i soldi di qualcuno e ci hai venduto,” iniziò Narcissa, come se stesse rimproverando un bambino. “Hanno mandato un piccolo gruppo di delinquenti per prendersi cura di noi. Mi piacerebbe prendere questo momento per ringraziarti a nome di ogni altro cliente che hai servito negli anni.”


“Non avrai niente da me, disgustosa megera.” rispose Snapjaw (1), sputando ai suoi piedi. Evidentemente, l'apprezzamento per la sua eterea bellezza non superava i confini interrazziali. Charlie era arrabbiato, ma nemmeno lontanamente arrabbiato come Narcissa.


“Charles, perché non vai fuori a vedere se qualcuno ha seguito il nostro nuovo amico? Non voglio che tu veda questo lato di me,” disse allegramente.


Charlie andò fuori, sussultando mentre il mago legato iniziava a urlare. Lo aveva avvertito che probabilmente si sarebbe arrivati a questo, ma avevano bisogno di informazioni sulle persone che li seguivano. Se non fosse stato così preoccupato per la sicurezza di Narcissa, avrebbe messo un Incantesimo Silenziante. Dopo cinque lunghi minuti le urla cessarono e sentì la voce di Narcissa, priva dei soliti toni affascinanti e allegri.


“Ora, piccolo goblin, hai appena visto quello che farò a uno dei miei. Ora dovresti chiederti, 'Se questa disgustosa megera dai denti marci ha così poco riguardo per la vita umana, cosa farà a me?' Questa è la tua ultima possibilità di dirmi qualcosa che salvi la tua indegna, miserabile vita. In un modo o nell'altro, canterai per me, piccola creatura folle. Dimmi tutti i tuoi sporchi segreti!”


Ci fu un lungo periodo di silenzio, poi Charlie sentì la voce rasposa del goblin parlare a bassa voce.


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Inghilterra


Cho Chang era pensierosa mentre compiva i suoi doveri, pattugliando i corridoi dell'Espresso di Hogwarts. Il suo ritorno per l'ultimo anno di scuola era poco meno che trionfante.


Non si trattava solo di una cosa, ma di tutto!


Se n'era appena andata dall'incontro dei Prefetti con quella compiaciuta sgualdrina, Caruthers. Melissa era una piccola puttana leziosa e vendicativa! A che cosa pensava Silente, quando l'aveva eletta Caposcuola? Probabilmente c’entrava l’influenza di suo padre, di nuovo.


I voti di Cho erano migliori. Era nella squadra di Quidditch e attiva in altre due associazioni studentesche. Cho era una candidata molto migliore come Caposcuola! Il modo in cui la 'Capoputtana' l'aveva salutata; 'Prefetto Chang, come è bello rivederti,' aveva davvero irritato Cho.


Era tornata dalle vacanze soltanto da due giorni. Suo padre l'aveva praticamente costretta a sbrigare le sue spese a Diagon Alley. Persino Alley era piuttosto tranquilla. Aveva sentito le cose brutte che erano successe mentre la sua famiglia era via, ma la gente si comportava come se ci fossero gruppi di Mangiamorte nascosti dietro ogni angolo.


Gli ultimi numeri del Settimanale delle Streghe la aspettavano sul suo letto. Immaginate la sua sorpresa nello scoprire un intero numero dedicato ad Harry Potter e al suo rito nuziale con Susan Bones! Gli articoli contenevano speculazioni secondo le quali erano stati promessi alla nascita o costretti a sposarsi dalle loro clausole di fine della linea, e c'erano perfino dicerie secondo le quali una profezia segreta aveva predetto il loro matrimonio. C'erano pochi, duri fatti confermati, come l'intervista di Harry con Rita Skeeter e che Susan era stata ferita in un orribile incidente alla Gringott.


Cho non sapeva se crederci e nemmeno se avrebbe avuto il coraggio di chiedere.


Per rendere le cose peggiori, Marietta l'aveva praticamente trascinata a vedere Harry e sua -  be' - sua moglie. Cho riusciva a malapena a sforzarsi di dire le parole nella sua mente. Non che fosse ancora presa da Harry, be', forse solo un po', ma… onestamente! A cosa diavolo stava pensando Marietta? Si sentì un po' dispiaciuta per Susan, il che le ricordò: quando esattamente era successo che quei due finissero insieme?


Cercò nella memoria e non riuscì assolutamente a ricordare che si fossero detti una parola o perfino fatto coppia durante gli incontri dell'ES. Cho sapeva che Susan era su una strada piuttosto difficile, perché 'relazione' e 'Harry' non erano parole che avevano senso insieme in una frase, a meno che non ci fosse anche la parola 'sfortunata'. Dubitava che sarebbe durata, il ché era triste. Harry si meritava qualcuno.


Come se non fosse già abbastanza turbata, il 'privilegio' di essere un Prefetto era appena diventato il 'compito' di essere un Prefetto e questo durante l'anno dei M.A.G.O.! Le ronde sarebbero state estese dalle dieci di sera alle undici. Stavano perfino prendendo in considerazione la possibilità di ronde alle maledette cinque del mattino! I Prefetti avrebbero fatto rapporto ai Capiscuola e i Capiscuola avrebbero fatto rapporto agli Auror. Ancora la sorprendeva che ci sarebbero stati Auror nella scuola. Esattamente quando pensavano che avrebbe dovuto dormire o fare i compiti? Era allettane l'idea di dare le dimissioni, ma avrebbe rovinato la sua carriera scolastica peggio di un calo dei voti.


Cho sapeva di essere a un bivio. I suoi voti avrebbero sofferto, a meno ché non avesse lasciato la squadra di Quidditch Corvonero. La domanda persistente era 'sono abbastanza brava o no da ricevere un'offerta da una squadra dopo aver lasciato Hogwarts?' Perfino un Cercatore di riserva guadagnava molti più soldi delle maggior parte delle posizioni d'ingresso. Ancora, erano i punteggi dei M.A.G.O e dei G.U.F.O che importavano davvero ai datori di lavoro, non la partecipazione alle lezioni. Ci sarebbe stato un mese buono tra la fine della stagione e l'esame dei M.A.G.O. Poteva fare uno sprint finale e recuperare qualsiasi tempo perso durante questo tempo. Non sarebbe stato facile, ma avrebbe avuto un trampolino di lancio per creare una squadra o almeno entrare nelle riserve di una squadra.


Fu così che Cho si ritrovò a pensare al suo futuro mentre si muoveva lungo gli stretti corridoi. Era diretta alla fine del treno per poi girarsi e procedere lentamente sulla strada di ritorno. I viaggi in treno erano eventi piuttosto incerti e, dovunque andasse, la gente parlava con sussurri sommessi. C'era dell'energia nervosa che dava carburante al treno, quell'anno. L'ansia era come un pallone che si gonfiava.


Mentre apriva la porta dell'ultimo vagone bagagli per dare una rapida sbirciata prima di tornare indietro, si chiese pigramente cosa potesse aver fatto scoppiare quel pallone. 


---


Neville sedeva pigro, alternandosi tra la lettura del manuale di Difesa e le occhiate alle figure addormentate di Lavanda Brown e Colin Canon. Era impressionato dalla nuova attitudine della Brown. Avrebbe seguito solo le lezioni mattutine, così poteva lavorare al DMLE la sera. Stava facendo la sua parte nella guerra e Neville questo poteva riconoscerlo.


Sperava soltanto che i propri contributi sarebbero rimasti non riconosciuti per molto tempo. Hogwarts era infestata di erbacce. Se lasciate incontrollate, le erbacce sarebbero diventate Mangiamorte. Silente doveva credere in quella stronzata del 'tieniti vicini gli amici e ancora più vicini i nemici.' Neville conosceva la verità. Gli amici dovevano essere tenuti vicini. I nemici dovevano essere trattati con - decisione. Ancora, il suo sguardo trovò la coppia addormentata; allungò leggermente il collo per sbirciare sotto la camicia di Lavanda. Erano incauti; i Mangiamorte avrebbero potuto entrare e ucciderli nel sonno senza un pensiero. No, non se lui poteva impedirlo. Era la sua missione nella vita. Suo padre e sua madre erano stati degli eroi. Harry era un eroe. Ora, il destino aveva chiesto anche a Neville di prendere quel titolo. Far cessare la crescita del male. Assicurarsi che nessun altro avrebbe fatto la fine della dolce Luna.


Sottovoce, disse una silenziosa preghiera per tutti quelli che non avrebbero mai ascoltato le sue parole. “Vi renderò fieri di me: Luna, mamma, papà, nonna, e tutti voi. Lo farò. Prometto.”


Non ci sarebbe voluto molto ormai. Aveva visto passare l'inconfondibile massa di capelli di Ron. I Prefetti dovevano essere in giro a fare le ronde in quel momento. Dieci minuti, due pagine di libro lette a metà e altre tre lunghe occhiate sotto la camicetta di Lavanda dopo, e si poté udire un grido acuto percorrere i corridoi. Colin e Lavanda furono svegliati di colpo.


“Che succede?” chiese Lavanda, aggiustandosi la camicia piuttosto allentata.


“Non ne sono sicuro. Qualcuno è appena passato urlando. Deve essere stato uno scherzo. Il carrello è passato, ma non volevo svegliarvi.” Dannazione! Aveva detto troppo! Era sembrato troppo affrettato. Decise velocemente di depistare Lavanda. Non l'avrebbe guardata negli occhi. Funzionò. Lei strinse ancora un po' la camicetta, probabilmente chiedendosi quanto avesse dato spettacolo. Neville si alzò e aprì la porta dello scompartimento. Diversi altri stavano camminando nel corridoio chiedendosi cosa stesse succedendo.


“Fate spazio! Fate spazio! Tornate nel vostro scompartimento! Ora!” La voce rimbombante apparteneva a un uomo con la veste da Auror.


La professoressa Sprite gli era incollata ai tacchi. Obbedienti, tutti tornarono nei loro scompartimenti. Vide passare la McGranitt e Hermione. La sua Capocasa andò avanti, ma Hermione rimase.


“Finché non ricevo altri comandi dai Professori, ho bisogno che tutti rimangano nel loro scompartimento. Soltanto ai Prefetti e ai Caposcuola è permesso stare nei corridoi al momento.”


Neville si sentì dispiaciuto per lei, mentre veniva immediatamente subissata di domande da tutte le direzioni. “Mi spiace. Non ho i dettagli al momento, ma sono certa che i professori abbiano tutto sotto controllo!”


Neville passò i successivi cinque minuti ad immaginare quanto doveva essere caotica la scena nel vagone bagagli. Si voltò a guardare fuori dal finestrino, permettendo a un piccolo sorriso vittorioso di attraversare il suo viso.


L'Auror irruppe nuovamente nel vagone. Chiamò Hermione e le porse una borsa che aveva evocato. “Raccogli tutto il cibo comprato dal Carrello. Potrebbe essere avvelenato. Ora!”


Hermione rimase con la bocca leggermente aperta prima di infilare nella borsa i dolci nella sua tasca. Neville era preoccupato. Avrebbe dovuto gettare un pezzo del suo dolce avvelenato nella borsa e causare così davvero un pandemonio? 'No, l'Algabranchia deve aver perso da tempo i suoi effetti. Probabilmente si stanno solo facendo prendere dal panico.' Alla fine decise di no. Gettò un paio di Gomme Bolle Bollenti e una bacchetta di liquirizia nella borsa che Hermione teneva aperta di fronte a lui. Lavanda e Colin dissero che stavano dormendo e Hermione si mosse verso il vagone successivo.


Passarono venti minuti prima che Hermione tornasse nel vagone. “Per il resto del viaggio, tutti devono rimanere nel proprio scompartimento. Se avete bisogno di andare al bagno, ditelo ai Prefetti o ai professori che pattugliano i vagoni e noi vi scorteremo. No, non ho nessun'altra informazione, ma sospetto che il professor Silente farà un annuncio al banchetto di benvenuto. Quando arriveremo a Hogsmeade, ogni vagone scenderà dal treno quando segnalato. Queste precauzioni sono per la vostra sicurezza.”


“Cosa ne pensate?” chiese Colin guardando i due.


Lavanda scosse la testa, spostandosi i capelli dietro le spalle, cercando di non sembrare preoccupata. “Non lo so. Se fosse un attacco, ci sarebbero esplosioni o cose simili. Se non ci danno una risposta al banchetto, scoprirò la vera storia a lavoro stasera e ve la dirò al mattino.”


“Sono certo che i professori abbiano le cose sotto controllo, non pensate?” chiese Neville nella sua voce più mesta, tirando fuori un'espressione leggermente esasperata da Lavanda. Non era mai troppo presto per rinforzare la sua immagine di 'goffo babbeo'.


Passarono altre due ore, con solo qualche raro annuncio dai Prefetti o da uno dei Capocasa, che più che altro ripeteva le stesse istruzioni. Neville osservò le loro reazioni. Avrebbe avuto bisogno di anticipare la risposta rapida, ma piuttosto disorganizzata alle sue azioni. Una cosa che lo impressionò fu il potere della suggestione. La gente aveva sentito le dicerie sui dolci avvelenati e ora in diversi si lamentavano di sentirsi male. Vitious stava controllando una coppia del secondo anno nella cabina successiva alla loro al momento. Zio Darius gli aveva spiegato che questa era la 'nebbia della guerra'. Neville sapeva che la cosa più importante da fare era comportarsi normalmente. Quindi, tirò fuori un libro e iniziò a leggere.


Il treno si fermò alla stazione di Hogsmeade. Neville guardò fuori dal finestrino e vide che un grosso gruppo di persone si era raccolto già sulla piattaforma, compreso Silente. Guardò la signora che spingeva il carrello venir portata via con la forza da due Auror. Una piccola fitta di sensi di colpa gli attraversò la mente e lottò per schiacciarla. Non c'era spazio per i sensi di colpa nella sua vita ora. Il suo destino non sarebbe stato rovinato da simili sentimenti di debolezza. Ignorando la fitta, Neville si concentrò sui diversi piccoli gruppi di conversazione, osservando, finché Silente non prese il comando e ordinò che gli studenti venissero scortati al castello.


Suo zio gli aveva detto che la mentalità di gruppo era qualcosa da osservare. Mentre arrancavano tra nebbia e pioggia leggera verso le carrozze trainate da Thestral, vide che una giovane strega, forse del terzo anno di Tassorosso, si fermò e iniziò a rigettare tra i cespugli lungo la strada. Osservò diversi altri farsi influenzare dal vomito della ragazza. La mentalità di gruppo era molto suggestionabile. Per prima cosa, reagiva con emozioni basilari, come il panico o la paura. Questo poteva usarlo a suo vantaggio. “Colin, prendimi un posto a sedere, nemmeno io mi sento troppo bene.” Neville camminò verso i cespugli e trasse diversi respiri. La professoressa Sprite lo fermò e gli chiese se lui e gli altri studenti si sentissero bene.


Neville si sedette nella carrozza, salutando Dean Thomas con un sorriso e guardandolo scambiarsi piacevolezze con Lavanda e Colin. Nonostante avesse già passato le ultime settimane al castello, Neville sentì un'ondata di eccitazione mentre il convoglio di studenti partiva alla volta del castello che incombeva in lontananza.


---


Rufus Scrimgeour aveva assicurato che sarebbe stato lì ad incontrare il treno mentre giungeva alla stazione di Hogsmeade. Era già stata mandata la notizia del ragazzo morto nel vagone bagagli. Tanto per cominciare, i Goyle erano dei collaboratori minori del nemico e il ragazzo non era realmente pericoloso. Tuttavia, il rapporto secondo il quale aveva soffocato fino alla morte a causa di qualche dolce, da solo nel vagone bagagli, stuzzicò i suoi istinti nel modo sbagliato. Di nuovo, maledisse il suo senno di poi. 'Sul treno avrebbero dovuto esserci più Auror!'


“Cosa ne pensa, Silente?” disse, guardando il vecchio e poi il treno.


“É piuttosto preoccupante. Non c'è stata una morte sul treno dalle rivolte dei Purosangue nel 1822. Voglio davvero credere che si sia trattato solo di un tragico incidente, ma gli eventi dell'estate mi hanno lasciato con molti sospetti.”


“Ho parlato brevemente con Tonks. Mi ha assicurato che né Harry né sua moglie hanno lasciato il vagone finché non sono stati evacuati. Farò interrogare i ragazzi dai miei uomini di guardia al castello per vedere se avesse qualche nemico. Sebbene essere un Goyle e un lacchè del ragazzo Malfoy significa che la lista dei possibili sospetti includerebbe circa il settantacinque per cento del corpo studenti.”


Il mago anziano con un braccio solo osservò l'uomo alto e robusto vicino a lui. “Resterà per il banchetto di Benvenuto?”


“Credo di sì. Non credo di dover dire nulla, ma la vista del supporto del Ministero, soprattutto in queste circostanze, dovrebbe rassicurare i suoi studenti. Mi faccia semplicemente un accenno durante il suo discorso iniziale.”


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Venti minuti più tardi, fiancheggiato dalle sue due guardie del corpo, Rufus si fece strada attraverso la massa di corpi nella Sala Grande. Il lacero Cappello Parlante lo osservò.


“Scrimgeour, eh? Alla fine sei arrivato alla cima come avevi sempre sognato. Non è proprio il panorama che ti eri immaginato, vero?” gli ringhiò l'oggetto magico.


Il Ministro lo ignorò e si mise a sedere nel posto indicato da uno dello staff di Silente. Erano passati molti anni da quando era stato seduto dall'altro lato della sala, al tavolo degli studenti. C'erano molti meno studenti ora. I suoi anni di scuola erano stati dopo la Seconda Guerra Mondiale Babbana, nei decenni di pace che seguirono la sconfitta di Grindelwald da parte di Silente.


Attraverso la stanza piena, incrociò lo sguardo di Potter e gli fece un cenno di riconoscimento.


---


Harry sorrise di rimando al Ministro e si girò verso Susan. Sedevano al tavolo di Tassorosso per il Banchetto di Benvenuto. “Nemmeno a me piace cos'ha fatto, ma è quello a cui dovremo abituarci,” disse Harry. Sul treno stava parlando con Jason Higgins, il giovane Corvonero che aveva salvato dai Dissennatori settimane prima, quando Tonks aveva fatto irruzione nello scompartimento e aveva detto che c'era stato un guaio. Dopodiché aveva attivato sia la Passaporta di Harry che quella di Susan senza ulteriori informazioni. Pochi momenti dopo erano col sedere a terra davanti alla Stamberga Strillante a fissare Bill Weasley e Remus Lupin.


“Harry, un qualche avvertimento da Tonks, o almeno qualche spiegazione sarebbero stati carini prima che ci afferrasse e attivasse le nostre Passaporte. Immagino che tu abbia ragione. Sarà un'altra cosa ancora alla quale dovrò abituarmi,” sussurrò di rimando Susan, cercando di non sembrare sconvolta quanto si sentiva.


“Stava solo facendo il suo lavoro, Susan,” sussurrò Harry.


Tonks aveva incontrato brevemente l'Auror sul treno prima di passaportarsi anche lei alla Stamberga. Lì scoprirono della morte di Gregory Goyle nel vagone bagagli e quel po' di altre poche informazioni disponibili in quel momento.


Sembrava strano essere seduto al tavolo Tassorosso tra gli amici di Susan. Vide Hannah Abbott seduta vicino alla fine del tavolo. Poteva vederle intorno al collo le trame della sua collana-scudo mentale. Sembrava davvero a disagio. Si sentì male per la ragazza e un po' in colpa per il ruolo che aveva giocato nel suo peggioramento. Comunque, c'era abbastanza senso di colpa per tutti.


“Sembra che siano pronti a iniziare.” disse Wayne Hopkins mentre la porta si apriva e un gruppo di studenti del primo anno, spaventati e affranti, entrava nella Sala Grande. Tutti gli occhi si voltarono verso il Cappello appoggiato sullo sgabello. Harry ascoltò mentre il Cappello dava inizio alla sua canzone.


Un altro anno alla fine è giunto


La guerra dilaga oltre queste mura, come un fuoco che brucia al vento.


Quando cantavo in passato, non ascoltavate:


Anziché unità, solo piani e complotti in atto mettevate,


Quindi, al posto delle ignorate esortazioni che una volta vi ho dato,


vi offro solo consigli per la vostra vita, se è ciò che a cuore vi è grato.


La vigilanza deve essere costante e rapidamente dovete pensare


ma perfino i piani migliori reti con un anello debole si possono rivelare.


La storia si ripete e l'odio serpeggia nei corridoi


pensieri e atti oscuri metteranno in pericolo tutti voi.


Non siate certi della luce più accecante.


Non fate supposizioni sull'oscurità più opprimente.


Chi si unisce alla casa di Godric è nobile e coraggioso,


Ma dinanzi alla mietitrice, il vostro coraggio sarà vittorioso?


Appellatevi a coloro di cui vi fidate e prendere una posizione


O sicuramente non camminerete più in questa desolazione.


Per coloro che possiedono l'intelletto così acuto di Cosetta:


Quali esperienze abbiate rimane ancora cosa astratta.


Usate la vostra conoscenza per il bene o per il male


Altrimenti aspettate la maledizione che fermerà il vostro cuore.


Oh potente discendenza di Salazar, ti innalzerai


sebbene la cieca ambizione potrebbe guidarti verso atroci guai?


Aggrappati all'oscurità o fa' il tuo salto verso la luce,


In ogni caso preparati per il ruolo che alla battaglia ti conduce.


E voi, prodi seguaci di Helga, abili e leali,


La vittoria potrebbe ancora sfuggirvi, cieca ai vostri ideali.


Soppesate attentamente le scelte nella vostra testa


o soffrite le conseguenze di una morte mesta.


Fatevi avanti, giovani, e prendete posto


tra coloro che stanno già partecipando a tale costo.


Temo per voi, bambini, forse più che per tutti gli altri.


Imparate velocemente i vostri incanti o diventerete spettri. (2)


La canzone terminò nel silenzio; perfino la McGranitt dalle labbra strette sembrava leggermente sconvolta quando chiamò il primo nome.


---


Dopo che i ventitré ragazzini del primo anno vennero smistati, Silente salì sul podio e si schiarì la voce. Harry notò che il Preside aveva scelto una veste con le maniche particolarmente lunghe e sembrava quasi che il suo braccio destro fosse attaccato al suo fianco piuttosto che mancante.


“Benvenuti ad un altro anno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Anche in passato il nostro Cappello ha fatto predizioni terribili, ma persino in tempi così oscuri come quelli che ci circondano, dobbiamo ricordare di trovare felicità e gioia. In un momento di serietà, mi rammarico di annunciare che ci sono alcuni dei nostri studenti e membri dello staff che non sono più con noi. Tra i caduti, piangiamo la perdita di Tina Parker, Antony e Peter Goldstein di Corvonero. Katie Bell, Alex Parker e Rebecca Sargent di Grifondoro, Zacharias Smith di Tassorosso. Purtroppo, devo aggiungere alla lista la sfortunata morte di Gregory Goyle di Serpeverde. Ha subito un tragico incidente durante il viaggio in treno e stiamo ancora indagando le circostanze dietro di esso. Chiedo la vostra cooperazione per qualunque indagine verrà condotta. Chiedo anche di tenere Luna Lovegood di Corvonero nei vostri pensieri e di unirvi a me nelle speranze di un suo recupero.”


Lo sguardo di Harry percorse il tavolo dei Serpeverde. Sembravano un po' innervositi, il ché andava proprio bene a Harry. Ascoltò Silente dire parole gentili su Hagrid e perfino una parola o due su Piton. Harry sfruttò quell'opportunità per guardare il soffitto incantato della Sala Grande. La mano di Susan scivolò nella sua. Sospirò e si rilassò mentre sentiva conforto e rassicurazione nella sua stretta.


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“E riguardo alle indagini sulla morte di tuo figlio?”


“Mio Signore, ho dovuto mandare una delle mie sorelle a recuperare il suo corpo. Hanno controllato se avesse il Marchio come sospettavi. La morte di Gregory è stata considerata un incidente. Non gli credo! Voglio vendetta!”


Voldemort guardò l'irata Tanya Goyle di fronte a lui. Posò una mano sulla sua spalla in segno di confortante supporto. “Non possiamo disfare quello che è stato fatto, mia cara. Avrai la tua vendetta. Ora va e sta tra gli amici intimi e la tua famiglia e ricorda tuo figlio. Lascia che mi occupi io di coloro alle cui cure tu lo avevi affidato.”


Lei si inchinò e se ne andò.


Georgina Tiger la incontrò alla porta d'ingresso e la guidò fuori dalla camera centrale. Aspettò un rispettoso minuto perché le due fossero abbastanza distanti da non origliare, prima di girarsi verso la donna e i tre uomini al tavolo. “La morte del ragazzo rimane sospetta al di là delle affermazioni di Scrimgeour e Silente. Dovremmo usare il fatto in qualche modo,” borbottò Voldemort.


“Qual è la tua volontà, Mio Signore?” chiese la donna.


“É tempo che tu ti prende la tua vendetta personale, Madeline. L'uomo che ti ha sbattuto ad Azkaban, il nostro ex Ministro, è tuo. Mulciber, Rookwood e Lestrange, accompagnatela. Caramell è vissuto assai più a lungo della sua utilità. Non mettete il Marchio Nero sopra la sua abitazione. Non usate l'Anatema che Uccide. Uccidete lui e la sua famiglia con violenza.”


Vide il luccichio negli occhi della donna mentre le concedeva il suo desiderio più profondo. “State attenti, ho sentito che ha assunto diverse guardie del corpo. Io invece devo fare una visitina a qualcun altro.” disse, sorridendo per la prima volta.


---


“Alblato!” Harry eresse un rapido scudo riflettente che deviò la maledizione. Rispose con una maledizione accecante e uno Schiantesimo. Quattro giorni nell'anno scolastico e Harry sapeva che il suo allenamento in realtà stava regredendo.


“Basta così, Harry. É ora di fare una chiacchierata.” disse Vitious, ordinando alla Stanza delle Necessità di fornire una panca. “Siediti.”


Harry si ripulì del sudore dell'allenamento con un asciugamano. Il suo istruttore di duello gli porse una fiasca d'acqua e aprì la propria, prendendone un sorso.


“Harry, stai facendo alcuni progressi, ma sembra che tu stia semplicemente eseguendo i movimenti.”


“Posso farle una domanda?”


Il volto di Vitious ebbe un breve guizzo di divertimento. “Sono un insegnante, Harry. Il mio lavoro è rispondere alle domande. Forza, chiedi.”


“Come ha fatto a sopportarlo? Aver ucciso un innocente?”


“L'uomo che ho ucciso era ben lontano dall'essere innocente. Era un combattente professionista proveniente da quella che un tempo era la Serbia. Combattevo da una dozzina d'anni, a quel tempo. Non avevo bisogno di soldi. Non ne ho mai avuto bisogno, a dire il vero. Combattevo solo per il rispetto. Rispetto che non mi era mai stato dato a causa della mia altezza.


E quindi, ho avuto un rancoroso duello con il serbo. Avevamo combattuto tre volte, prima. Io avevo vinto due volte e lui aveva prevalso la terza volta. Aveva messo in giro la diceria che il “Potente Nano” era ora una stella cadente. La quarta volta che combattemmo era nove mesi dopo quello. Sono andato alla sfida arrabbiato. Fu stupido. Mi sentivo come se tutto quello che avessi mai ottenuto fosse senza valore -  come se fossi tornato a essere uno studente all'ultimo anno, ma sentendomi ancora scambiato per un primo anno. Fui sconsiderato, esagerai con i miei incantesimi e questo lo uccise.”


Vitious prese un lungo sorso dall'acqua nella sua bottiglia. “Quello fu il momento in cui seppi, per la prima volta, che stavo combattendo per tutte le ragioni sbagliate. Che insegnante che sono! Mi ci sono voluti dodici anni e la morte di un uomo per capire che non avrei mai vinto quello che davvero volevo da qualcuno che si trovava dall'altro lato della fossa da duello. Ho smesso di combattere e ho smesso di vivere con quel bisogno bruciante di dimostrare le mie qualità. Me ne sono andato e ho trovato qualcosa che mi rendeva felice. Vuoi sapere cosa uso per formare il mio Patronus? L'espressione di gioia che vedo quando un gruppo di ragazzini fa levitare una piuma per la prima volta. Ho ucciso qualcuno senza volerlo, a causa della mia rabbia e per la mia arroganza. Tu perché hai ucciso qualcuno, Harry?”


Harry aprì la bocca per rispondere, ma non riuscì a trovare le parole. Dopo due tentativi, l'unica risposta che poté dare fu: “Stavo soltanto cercando di restare vivo.”


“Allora questa è la tua risposta. Non colpevolizzarti mai per essere vivo. Ora sei pronto per fare qualche vero sforzo? Perché se vuoi continuare con questa prova mediocre, puoi anche far entrare Tonks. Ho altre cose da fare, sai.”


Probabilmente non era nulla di differente dalle parole di Susan, ma questa volta sembrarono fare un po' più presa. La guerra era lì fuori. Innocenti sarebbero morti. Le parole dell'insegnante di Incantesimi non lo guarirono istantaneamente, ma furono un inizio.


“Ok, sono pronto. Torniamo all'allenamento. Silente ha detto che sarebbe stato qui presto. Vuole iniziare a lavorare sul controllo della mia forma Animagus.”


---


'A volte, aspettare di uccidere qualcuno è mortalmente noioso.' pensò Voldemort, mentre sedeva sulla sedia fuori misura. Il gruppo che aveva messo a monitorare i movimenti del bersaglio si era sbagliato quando gli aveva assicurato che sarebbe rientrata a casa entro venti minuti dopo che lui fosse arrivato. Avrebbero sofferto se non avessero avuto una spiegazione accettabile.


Per i primi dieci minuti, si tenne impegnato distruggendo ritratti, uccidendo l'elfo domestico e cercando qualunque cosa nella casa potesse funzionare come allarme. Era stata una svista fatale della proprietaria della casa non aver tolto Helen Edgecombe dalla lista di persone autorizzate all'accesso alla Metropolvere da e verso casa sua. Lei l'aveva scortato dentro e se n'era andata altrettanto velocemente.


Mentre osservava l'arredamento della casa, decise che quello che stava per fare non era omicidio. Era un pubblico servizio per tutti quelli con un po' di buon gusto.


Il camino cambiò colore e uscì fuori la figura di Dolores Umbridge. Voldemort si alzò dalla sedia e tolse l'Incantesimo di Disillusione che lo nascondeva.


“Ciao, Dolores. Non vedevo l'ora di fare la tua conoscenza.”


Madame Umbridge lasciò cadere i suoi pacchetti di fronte a lui. Gli capitava spesso. Infatti, l'espressione di paura sul volto di una vittima era una delle gratificazione del suo lavoro. Non è che la gente alzava lo sguardo e diceva, “Oh, Lord Voldemort, non dovrebbe fare visite senza annunciarsi. Questo posto è un casino. Le andrebbe una tazza di tè?”


“C-c-c-c-c-osa vuole?”


“Sono qui per aumentare la sensibilità sociale verso i disordini della parola. Poiché sembri averne uno, penso che dovremmo parlarne.” Voldemort rise tra sé alla sua battuta personale. Vedendo che la sua vittima non era in grado di capirla, continuò. “Ho bisogno della tua assistenza, Dolores Umbridge.”


“Com’è entrato? Le mie barriere?”


“Importa davvero come sono entrato? Come sei burocratica, già a cercare qualcuno da biasimare. Io odio i burocrati. Capisco che sono un male necessario, però. Sospetto che in tale prospettiva io sarei un male non necessario, non diresti? Le domande corrette che dovresti fare sono 'Cosa vuole?', oppure ' Il Marchio Nero fluttuerà sopra la mia casa domani mattina?', oppure 'Mi risparmierà?'. Prova a fare queste, invece.”


Aspettò un secondo prima di chiedere con calma, “Cosa vuole?”


“Ah! Ora stiamo arrivando da qualche parte. Hai ancora un po' di potere rimasto nel Wizengamot. É solo l'ombra del tuo vecchio potere, ma aggiunto al mio attuale blocco di voto, dovrebbe essere sufficiente. Voglio il supporto dei tuoi alleati.”


La donna di fronte a lui finalmente sembrò ritrovare la propria spina dorsale. “Non nutro amore per Scrimgeour. L'uomo sta cercando di eleggermi Ambasciatore in Russia.”


Voldemort sentì una stretta di pietà per i russi e li aggiunse alla lista di persone che avrebbero dovuto ringraziarlo. “Infatti. Rufus non sta davvero nascondendo i suoi tentativi di consolidare il suo potere ed emarginare i nemici. É il corrispettivo politico di un elefante in una cristalleria.”


Poté vederla recuperare un po' delle sue sicurezza e compostezza. “Quindi, vorrebbe che seguissi i Caruthers e i Sykes. Cosa offre in cambio?”


“Bè, risponderò alla tua seconda domanda e ti dirò che il Marchio Nero non fluttuerà sopra casa tua domattina.”


La Umbridge sembrò rilassarsi. Almeno per quanto poteva un tremante mucchio di carne come lei. E pensare che le persone chiamavano lui disgustoso! “La vita mi è piuttosto cara, tuttavia la sua parte sembra perdere terreno ultimamente. La mia vita, i miei soldi e la mia influenza politica valgono un po' più di quello e basta. Forse dovrebbe pensare di fare un'offerta migliore?”


“Oh cara, sembra che ti abbia dato l'impressione sbagliata. Voglio solo i tuoi alleati. Per te non ho alcun interesse.” Oh, questo portò il ritorno del tremore.


“Perché si aspetta che i miei alleati la seguiranno se mi uccide?” La sua voce stava diventando acuta ora. Voldemort tenne gli occhi puntati sulla sua mano della bacchetta.


“Perché, grasso maiale, nessuno saprà che ti ho uccisa io. Più di uno dei nemici di Harry Potter o Rufus Scrimgeour moriranno questa sera. Sembrerà che i tuoi avversari stiano facendo un po' di pulizia vecchio stampo. La tua morte sembrerà un lavoro di Scrimgeour.” Le sfilò la bacchetta dalla mano con esperta facilità.


“No! Per favore mi risparmi! Farò qualsiasi cosa,” belò, la mano grassa che correva al petto pesante. L'ultima frase mandò dei brividi a correre lungo la spina dorsale di Voldemort. Era abituato a sentirla dalle donne, e mentre a volte avrebbe lasciato che la propria mente divagasse un po' quando l’udiva, provenendo da lei quel suggerimento era impensabile!


Si mise la mano in tasca e prese una piuma di sangue. “Dolores, mi piacerebbe che scrivessi una lettera di scuse in ritardo al giovane Harry. Dopo, morirai. Sarà una cosa violenta e cattiva, temo. I sostenitori di Potter e Scrimgeour non sono puliti e ordinati, no? Preferiresti farlo con o senza la Maledizione Imperius? Scusami, era una domanda retorica. Imperio!


---


“Hai già deciso il tuo progetto per i M.A.G.O, caro?”


Neville alzò lo sguardo dal mucchio di testi di Erbologia che stava accanto a lui e sorrise alla professoressa Sprite. “Non ancora, professoressa. Sono ancora interessato all'impollinazione intraspecie. Stavo guardando il lavoro di Jorge Garcias in Costa Rica sulla rivista. Stavo pensando di contattarlo per alcuni consigli. Attualmente sta cercando di produrre resistenza al sole nel Tranello del Diavolo,” disse Neville, cercando di simulare un coscienzioso interesse.


L'argomento, infatti, era la sola cosa che aveva mai leggermente catturato il suo interesse. La gioia che una volta tutte quelle piante gli davano c'era ancora, ma sembrava differente; cambiata in qualche maniera. Erbologia era sempre stata quello in cui Neville era bravo; aveva lasciato che questo lo definisse. Era il ragazzo di Erbologia. Aveva funzionato per cinque anni, ma ora era diverso.


L'affettuosa, vecchia signora di fronte a lui sorrise. “Sembra magnifico! La Serra Nove è rimasta incolta nell'ultimo anno. Ha bisogno di un po' di manutenzione, ma puoi averla per te, se vuoi usarla,” offrì.


“É  un po' troppo per un progetto singolo come questo. Non sono certo di essere in grado di contribuire al suo lavoro,” temporeggiò Neville. Sentiva un tremito di eccitazione all'idea di avere un suo posto personale tra tutti quegli studenti.


“Piantaci qualsiasi altra cosa tu voglia. Posso assegnarti un elfo domestico, se vuoi.”


Questo catturò per davvero l'attenzione di Neville. “Bè, questo renderebbe le cose molto più facili, professoressa. Grazie.”


Il sorriso eccitato sul volto della sua insegnante fu la sua risposta. Lei chiamò uno degli elfi domestici che la aiutavano con la manutenzione delle serre. “Bessie, questo è Neville Paciock. Prenderai istruzioni da lui durante l'anno scolastico.”


Neville continuò a parlare per un po' con la professoressa Sprite. Lo aveva appena aiutato in modi che non avrebbe mai saputo. Infatti, questa era una fortunata svolta degli eventi. Era stato preoccupato per il suo 'estirpamento' con tutte le nuove precauzioni che la scuola stava prendendo. Aveva bisogno di un assistente e non era sicuro che Ginny volesse davvero sporcarsi le mani - non ancora.


Aveva pensato che avrebbe dovuto tenere un basso profilo e pianificare attentamente il suo prossimo incidente.


Guidò l'elfo alla vuota Serra Nove. “La professoressa Sprite ti ha assegnato a me.”


“Sì. Bessie è buona elfa. Di' a Bessi quello che vuoi e Bessie lo farà.”


Neville guardò l'elfa di fronte a lui. “Bene. Non dirai a nessuno, nemmeno agli altri elfi, quello che farai per me. Se lo dici a qualcuno, allora Bessie non è una buona elfa!” Guardò l'elfa farsi piccola e saltare su e giù per protesta.


“Bessie è brava elfa! Bessie è brava elfa. Non lo dirà a nessuno!”


“Lo so. Bessie è una grande elfa! Ora, ecco quello che voglio che tu faccia...”










Note dell'Autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)


Grazie per aver letto. Discussione completa nelle mie discussioni su DLP e FFA. Se ne aveste l'opportunità, dovreste provare le mie nuove storie. Grazie ancora a tutti quelli che hanno votato questa storia e Bungle in the Jungle per i DLP Awards.



Note dell'Autore sul forum:

(Queste note sono state scritte da jbern e postate sul forum apposito per TFTCD; tradotte da Luc_y) 


Scena 1 - Continua la piccola trama laterale che riguarda Charlie e Narcissa. Altro ancora nel prossimo capitolo. Uno dei miei aiutanti ha pensato che la scena fosse troppo un cliché. Cosa ne pensate voi?


Scena 2 - Be', questa è quella dell'anteprima. É per lo più senza modifiche rispetto l'originale. Cho è un po' persa in se stessa, ma, ancora, ci sono generalmente diverse persone ai margini di un conflitto che si sentono come se la guerra non le riguardasse. Potrebbe sentirsi un po' diversa dopo aver trovato il corpo di Goyle.


Scena 3 - La discesa di Neville dentro la pazzia continua. Fa qualche piccolo sbaglio e realizza che deve comportarsi in modo più simile al suo vecchio se stesso per tenersi lontano dai radar.


Scene 4 e 5 - Un po' di interazione tra Rufus e Silente. Rufus si becca un po' dell'acidità del Cappello Parlante. Sebbene non sia nemmeno lontanamente quello che si beccherebbe dal Cappello nella mia nuova storia!


Scene 7 e 8 - Tonks ha fatto solo quello che si suppone facciano le guardie del corpo. Harry e Susan non sono esattamente contenti della cosa, ma questo è un problema loro. Si spera che questa sia la mia unica e sola canzone del Cappello Parlante. Silente pronuncia il suo cordoglio per i caduti. Ho aggiunto qualche nome extra di studenti caduti durante le varie spedizioni dei Mangiamorte.


Scena 9 - Voldemort è di nuovo all'offensiva. Il resto del suo piano viene rivelato poco dopo.


Scena 10 - Harry e Vitious discutono della moralità dell'assassinio. Molti autori danno le proprie spiegazioni sul perché Vitious abbia smesso di duellare. Io volevo renderlo più umano. Spero vi piaccia la mia versione.


Scena 11 - Credo che Dolores avrebbe desiderato accettare quella carica da Ambasciatrice in Russia. Come potete vedere, Voldy incoraggia l'anarchia. Vorrebbe delle squadre di vendicatori che vagassero per le strade, per così dire. La frase su i disturbi della parola è stata un inchino per Shezza. Credo che la sua versione di Harry dica qualcosa di simile in 'Resistence of Azkaban'.


Scena 12 - Ancora Neville. Non molto altro da dire. Si becca la sua base personale e un'assistente che lo aiuti a pianificare i suoi 'incidenti'.


E ora, spazio ai vostri commenti...


Jim





Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)


1) nome goblin: Spaccamascella.


2) Potete immaginare che la traduzione della canzone del Cappello non sia stata semplice. Quella che trovate nel capitolo è stata un po' adattata per rendere le rime; di sotto trovate la traduzione letterale e un'altra versione adattata.


Traduzione letterale


Un altro anno alla fine è giunto

La guerra dilaga oltre queste mura, come un fuoco che brucia velocemente.

Quando cantavo in passato, non ascoltavate

Anziché unità, solo piani e complotti avete messo in atto,

Quindi, al posto delle ignorate esortazioni che una volta vi ho dato,

vi offro solo consigli per la vostra vita, se è ciò che desiderate salvare.

La vigilanza deve essere costante e rapidamente dovete pensare

ma perfino i piani migliori sono come reti con un anello debole.

La storia si ripete e l'odio serpeggia nei corridoi

pensieri e atti oscuri metteranno in pericolo tutti voi.

Non siate certi della luce più accecante.

Non fate supposizioni sull'oscurità più nera.

Chi si unisce alla casa di Godric è nobile e coraggioso,

ma dinanzi alla mietitrice, il vostro coraggio sarà schiacciato? 

Appellatevi a coloro di cui vi fidate e prendere una posizione

O sicuramente non camminerete più su questa terra.

Per coloro che possiedono l'intelletto così acuto di Cosetta:

le esperienze che avete rimangono ancora da vedere.

Usate la vostra conoscenza per il bene o per il male

Altrimenti, aspettate la maledizione che fermerà il vostro cuore.

Oh poetante discendenza di Salazar, ti innalzerai

sebbene la cieca ambizione potrebbe guidarti verso una sgradita sorpresa?

Aggrappati all'oscurità o fa' il tuo salto verso la luce,

In ogni caso preparati per la tua fazione nello scontro.

E voi, prodi seguaci di Helga, abili e leali,

la vittoria potrebbe ancora sfuggirvi, ignorando il vostro duro lavoro.

Soppesate attentamente le scelte nella vostra testa

o soffritene le conseguenze da morti.

Fatevi avanti, giovani, e prendete posto

tra coloro che stanno già partecipando a questa corsa.

Temo per voi, bambini, forse più che per gli altri.

Imparate velocemente i vostri incantesimi o vi ritroverete a diventare fantasmi.


Traduzione adattata


Un altro anno alla fine è arrivato

la guerra si è infiltrata entro queste mura come un rapido fuoco

Quando prima cantavo, non mi avete ascoltato

Al posto dell'unità, solo piani e complotti avete messo in gioco

Quindi invece delle ignorate esortazioni che una volta vi ho date

offro soltanto consigli sulla vostra vita, se è ciò che volete salvare

la vigilanza deve essere costante e con la vostra testa dovete pensare

ma perfino i piani migliori sono come barriere malamente collegate

La storia si ripete e l'odio impregna le stanze

pensieri e atti oscuri metteranno a repentaglio le danze

Non siate certi che la luce sia stata oscurata

non fate supposizioni del buio pesto della notte

nobile e coraggioso è chi si unisce alla di Godric Casata

ma di fronte alla mietitrice il coraggio perde molte lotte 

Chiamate quelli di cui vi fidate e fate gruppo

o sicuramente non camminerà più su questa terra

colui che del grande umorismo di Corvonero è zuppo

quali esperienze che avete la storia afferra

Usate le conoscenze che avete per il bene o per il male

ma aspettatevi anche la maledizione che porterà al vostro funerale

Oh potente discendenza di Salazar, ti potrai innalzare

ma qualche brutta sorpresa ti devi aspettare

aggrappatevi all'oscurità o accogliete la luce

ma comunque preparatevi alla battaglia

Oh leali sostenitori che Helga conduce

la vittoria potrebbe trattarvi come gentaglia

Soppesate attentamente le scelte nella vostra testa

o potreste pentirvene quando la vostra vita si arresta

Crescete e prendete posto

tra coloro che hanno già lavorato tosto

Temo per voi bambini più che per tutto il resto

imparate in fretta i vostri incantesimi o il finale sarà funesto




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Capitolo 31
*** Complicazioni ***


tftcd31.html


To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y










Disclaimer - Harry Potter non è di mia proprietà. Questa è una fanfiction.

Riconoscimenti - Come sempre un grosso grazie al gruppo dell'Alpha Fight Club e al mio beta Kokopelli. Grazie a tutti quelli che su DLP e FFA hanno commentato il precedente topic. Apprezzo moltissimo tutto questo supporto.

Capitolo 31 - Complicazioni

9 Settembre 1996

Logan Travers era l'ultima ruota del carro. Dei cinque fratelli Travers, era il più piccolo e il più giovane. Era anche l'unico figlio smistato nella Casa del padre, Corvonero, fra un branco di Serpeverde. Sua madre era stata una Jugson. 

Inclinò la sua nuova Nimbus 2001 in una serie di strette svolte nella prima luce dell'alba. Era stata un'estate dura per la sua famiglia. Suo fratello maggiore era morto prendendo parte ad un raid di Mangiamorte. Il nuovo Ministro aveva causato problemi legali alla sua famiglia, dichiarando che erano alleati con il Signore Oscuro, un'alleanza che, fino a quel momento, restava priva di prove. L'unica ragione per cui aveva avuto quella bella scopa nuova di zecca era che i suoi genitori l'avevano comprata per lui quando si erano preoccupati che i loro conti potessero essere congelati. Volevano beni che potessero essere facilmente liquidati e una buona scopa come quella sicuramente non avrebbe perso molto del suo valore. 

La sua vecchia scopa era una Scopalinda otto. La Nimbus apparteneva a una categoria superiore e le sue capacità di volo erano senza dubbio arrugginite, secondo quello che diceva suo padre, 'Sarebbe un peccato lasciare che vadano sprecate. Forse dovresti fare i provini per la squadra di Quidditch.'


Ne aveva parlato con Chang e Corner. Corner era scettico sull'aggiungere uno del settimo anno che non aveva mai giocato con la squadra prima di allora. Tuttavia, una scopa veloce come quella aveva catturato la loro attenzione. Gli avevano detto che i provini sarebbero stati a settembre inoltrato e, se davvero voleva, avrebbe dovuto volare estremamente bene. 


Il ché spiegava la presenza di Logan fuori sul campo, che volava in cerchio. Gli era sempre piaciuto il ruolo del Cacciatore.


D'improvviso, la scopa scartò violentemente. Lottò per tenerla sotto controllo. Quella straorzò duramente verso sinistra e cadde di cinque metri in meno di un secondo. Sentì il panico salire mano a mano che diventava più difficile restare in sella. Aveva già sentito storie di scope difettose. C'era perfino stato quell'incidente con Harry Potter al suo primo anno. 


Logan non ebbe proprio il tempo di analizzare le possibili cause degli attuali problemi. Stava diventando più difficile anche solo resistere, mentre la scopa rifiutava i suoi comandi mentali e continuava a combattere contro di lui. Con uno scossone particolarmente violento, fu disarcionato dalla scopa e cominciò a cadere. Era a oltre venti metri d'altezza!


Tirò fuori la bacchetta dalla sua fondina per lanciare un Incantesimo di Imbottimento mentre volteggiava nell'aria. Aspettò un secondo per prendere un respiro profondo prima di urlare il comando per evocare l'incanto attutente sul suolo sotto di lui. Non dubitava che avrebbe fatto male, ma Logan aveva fiducia nelle proprie abilità magiche. Sperava che la sua famiglia non se la sarebbe presa troppo con lui per aver avuto un incidente da principianti come quello. 


Proprio quando stava per colpire il suolo, sentì una voce, “Finite Incantatem!” e il campo di energia magica che aspettava di salvargli la vita svanì. Non ebbe tempo di rendersene conto mentre il suo corpo completava la fatale caduta e colpiva il suolo con un tonfo inquietante. 


Dal suo punto di vantaggio, Disillusionato sugli spalti, Neville si appoggiò alle travi di supporto. Aveva fatto pratica con il malocchio sulla scopa nella Stanza delle Necessità, e gli aveva portato via un sacco di energia. Riuscì appena a cancellare l'Incantesimo di Imbottimento del suo obiettivo in tempo. Il Corvonero costituiva un buon obiettivo. Troppi Serpeverde morti tutti insieme avrebbero suscitato troppi sospetti e uno dei suoi fratelli aveva partecipato all'attacco a casa sua. 


Neville resistette all'impulso di ispezionare il corpo. Invece, tornò al lago per la sua corsa mattutina. Cancellò l'Incantesimo di Disillusione mentre sedeva su una roccia e aspettava che Ginny arrivasse per la loro corsa mattutina. Aveva messo Bessie, l'elfo domestico, a seguire alcuni dei suoi obiettivi futuri, imparando le loro abitudini. Aveva già altre due tracce promettenti: i frequenti viaggi di Pansy Parkinson al Bagno dei Prefetti attraverso corridoi sprovvisti di ritratti e i viaggi piuttosto frequenti di Daphne Greengrass alla Torre di Astronomia con molti ragazzi diversi. Entrambe appartenevano a famiglie guidate da Mangiamorte marchiati e entrambe avevano reso le loro simpatie ben chiare. 


Rifletté sul destino della bionda e della mora mentre guardava la testa rossa avvicinarsi a lui. 


“Ciao Ginny. Come ti senti stamattina?”


“Dolori ovunque, ma dovrebbero dare i loro frutti per la stagione di Quidditch. Cavolo, per come stai andando tu, dovresti tentare il provino per uno dei posti da Battitore. Kirke è pressoché inutile, e degli altri ragazzi non si può dire nemmeno quello. Guarda che bella giornata per volare. Farò un giro dopo, vuoi venire?”


Le sorrise, “Non lo so; non sono tanto bravo su una scopa. Potrei cadere e rompermi l'osso del collo o qualcosa del genere. Forza, andiamo.”


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Harry era moderatamente impressionato da Conrad Dawlish. Aveva fluttuato nella classe col suo tappeto magico e non aveva fatto nessuno sforzo per nascondere le gambe mancanti. A differenza della maggior parte delle altre lezioni, che erano in comune a causa della loro bassa affluenza, Difesa e Incantesimi erano ancora divise per via della loro popolarità. Silente aveva deciso di astenersi dalle accoppiate classiche e invece aveva messo i Grifondoro con i Tassorosso e i Serpeverde con i Corvonero. Tutte le altre lezioni erano condivise da tutte e quattro le case. 


Quando Dawlish ebbe l'attenzione della stanza iniziò a parlare a voce alta. “Non camminerò mai più, perché non sono stato abbastanza veloce e il mio scudo non è stato abbastanza forte da fermare un potente Incantesimo Tagliente da colui che combattiamo.” I suoi occhi si serrarono su Tonks, in fondo alla stanza. “Altri tre erano con me quel giorno e hanno cercato di affrontarlo. Soltanto due di noi ne sono usciti vivi. Be', se guardate me, uno e mezzo di noi ne è uscito vivo. Alastor Moody è stato quello che è durato più a lungo contro di lui e lui era una leggenda tra gli Auror. Quindi, qualcosa di ciò che vi insegnerò riuscirà a fermare un Signore Oscuro? No, probabilmente no. Se lottate contro di lui, portatevi aiuto - molto aiuto. Ma Voldemort non è l'unico problema là fuori. Ha i suoi seguaci: ha Inferi, Lupi Mannari, Acromantule, Vampiri, Dissennatori, Giganti, Troll e perfino quella cosa non morta che era un Drago, sebbene abbia sentito che è stata distrutta. Portategli via tutti i suoi seguaci e creature ed è un mago potente, ma un mago potente da solo può essere battuto da un gruppo di maghi o streghe meno potenti che sanno come lavorare insieme. Il vostro insegnante di Incantesimi, lavorando con un gruppo di altri, ha dato il meglio che poteva. Molti sono fuggiti senza danni seri. Vedete la strega in fondo alla stanza. È il motivo per cui nessuno avrà mai più paura del nome Bellatrix Lestrange.” 


Tonks spostò il peso da un piede all'altro, a disagio sotto tutti quegli sguardi diretti a lei. Aveva chiesto a Dawlish di non dirlo. L'aveva bellamente ignorata. Non avevano mai frequentato gli stessi giri, con lui che era la guardia del corpo di Caramell. Dawlish aveva una reputazione d'esperto, uno che metteva la tecnica impeccabile sopra ogni altra cosa. 


Dawlish stava ancora fluttuando per la stanza. “Non vi trasformerò in morti-viventi-con-una-bacchetta. Quello che farò è accertarmi che, quando uscirete dalla mia classe, sarete esperti lanciatori di incantesimi. È un terzo di ciò che vi tiene vivi in un duello. Il secondo terzo è mantenere i nervi saldi e non andare in panico. Questo non posso insegnarvelo. L'ultimo terzo, bè, è la Signora Fortuna e lei è capricciosa. Non potete mai contare su di lei o sul prezzo che vi farà pagare.”


“Quindi, siamo qui per imparare. Vi darò una lista di creature su cui vi saranno fatte domande ai M.A.G.O. Faremo particolare attenzione alle creature note per essere nel suo esercito. Sto ancora lavorando sui dettagli, ma il Professor Silente conosce un gigante amichevole, o almeno uno che è leggermente meno violento di tutti gli altri. Lo vedremo da vicino la prossima settimana, così che possiate vedere quanto possano essere imponenti. La maggior parte delle volte ci vogliono quattro o cinque maghi o streghe che lavorano insieme per abbatterne uno. Un solo Schiantesimo gli fa un baffo. Potreste scoprire che il vostro miglior Incantesimo Tagliente è solo un graffietto per un Gigante. Voglio da voi sessanta centimetri di pergamena sui giganti e i loro punti deboli per il giorno prima la nostra prossima lezione. Nella prima parte, voglio vedere una discussione sui metodi prescritti dal Ministero per affrontare un Gigante. Nella seconda parte, voglio vedere se riuscite a pensare, invece di ripetere la solita risposta a pappagallo. Questa è la differenza tra conoscere una risposta e capire una risposta! La prossima settimana, ci incontriamo al lago e avrete un'idea di com'è essere fissati da un Gigante dall'altro lato del campo di battaglia.”


Harry, Ron, Susan e pochi altri sapevano che stava parlando di Grop. Il resto della classe stava già borbottando e sembrava un po' spaventata. Dawlish parlò ancora. “Per quanto riguarda il lancio degli incantesimi, non tollererò follie in questa classe. Guardate quello che succede al primo di voi che pesco a giocare con la bacchetta. Incantesimi offensivi saranno lanciati solo sotto supervisione. Per il momento, l'unico incantesimo difensivo che potete lanciare senza supervisione è l'Incantesimo Scudo.”


“Mescoleremo incantesimi difensivi e offensivi. Vedo che la qualità dell'insegnamento qui è stata una bel po' varia negli ultimi cinque anni. Per il resto della giornata, valuterò le vostre capacità di base. Voglio quattro di voi, anzi, se vuole assistermi signorina Tonks..? Bene, voglio sei di voi alla volta. Al mio comando, voglio vedere il vostro Incantesimo Scudo.”


Dawlish fece una pausa e tirò fuori quella che sembrava essere una seconda bacchetta. “Gli Auror hanno uno strumento d'allenamento chiamato la ’Scossa’. Guardate questa bacchetta. Ha un Incantesimo Pungente permanente sulla punta. Se il vostro lavoro di bacchetta è troppo sciatto, scoprirete com'è la Scossa. Se non siete concentrati, vi beccate la Scossa. Se mi fate arrabbiare, indovinate? Vi beccate la Scossa. Ammesso che siate giudicati idonei, ci sono un gruppo di bersagli all'estremità dell'aula. Dimostrerete un corretto Schiantesimo, seguito da una maledizione Reducto, per la soddisfazione della signorina Tonks. Dopo, userete l'Incantesimo Reparo per riparare il vostro bersaglio per il gruppo successivo di studenti. Poi tornerete alle vostre sedie e penserete a quanto lavoro avete bisogno di mettere nei vostri incantesimi base se sperate di sopravvivere a un duello. Quando chiamo ancora il vostro gruppo, lavoreremo su un diverso gruppo di incantesimi o sullo stesso se sento che non siete idonei. Primo gruppo, in fila! Pronte le bacchette! Muovetevi! Non mi ripeterò!”


Ron si piegò verso Harry e sussurrò: “È un po' duro, non è vero?”


“Sì, ma deve esserlo. Ho visto nel Pensatoio il suo duello. La sua tecnica era perfetta, tuttavia l'incantesimo di Riddle ha spazzato via senza problemi il suo scudo. Direi che ha pagato la sua quota.”


Tre del primo gruppo di sei si beccarono una dose della bacchetta pungente dopo il loro primo lancio di incantesimi. Harry poté individuare i difetti di due dei tre, ma mancò di capire quelli del terzo. Il professore fece loro rilanciare gli incantesimi altre due volte e soltanto Wayne Hopkins sfuggì alla collera dell'istruttore. Vide Hannah Abbott sussultare di dolore. Una veloce occhiata per la stanza e vide già diverse persone fare pratica con i movimenti degli incantesimi. 


Quella fila venne congedata e venne chiamata la loro. Harry aveva Susan sulla destra e Ron sulla sinistra. Al comando di Dawlish, lanciarono. Gli occhi dell'auror menomato si mossero su e giù lungo la fila, dissezionando le loro prestazioni. Fluttuò vicino a Megan Jones. “Non c'è abbastanza scatto nel tuo polso, proprio qui!” Piantò la punta della Scossa sul suo polso e lei urlò. Sally Perks ricevette lo stesso trattamento, ma per una ragione diversa. Guardò il resto di loro e annuì in approvazione. Al secondo lancio Ron e Megan vennero puniti. Dopo il lancio finale, dove tutti passarono, Dawlish fluttuò accanto a Harry. 


“Sarò duro soprattutto con te, Potter. So che hai mostrato scudi più potenti, e lavoreremo su quelli più tardi, ma ora voglio vederti lasciare lo scudo correttamente mentre uso la Scossa su di te. Quando dico lancia, tu lanci.”


Dawlish piantò la bacchetta sul retro della gamba destra di Harry e la tenne lì per tre secondi prima di urlare, “Lancia!”


“Bene. La tua tecnica non si spezza sotto coercizione. Prendi un respiro profondo e lo faremo un'altra volta. Signora Potter, la sua mano per favore?”


Susan gli porse la mano con riluttanza. Gli occhi di Harry si strinsero, guardando pericolosamente Dawlish. “Ora signor Potter, quando dico 'Lancia', farai un perfetto Protego. Pronto?” Mise la bacchetta direttamente nel palmo di Susan e la tenne lì per due secondi prima di gridare “Lancia!” Lo scudo di Harry brillò di potenza e crepitò di energia mentre lui fissava in modo ribelle il suo professore. Dawlish alzò le spalle, fluttuò vicino a lui e gli sussurrò all'orecchio. 


“Bene. Non saresti in grado di aiutarla se non fossi in grado di aiutare te stesso. Probabilmente mi odierai prima della fine dell'anno. Se non lo farai, allora non avrò fatto il mio lavoro.” Poi li congedò e chiamò il gruppo seguente. 


“Sto bene, Harry. Non arrabbiarti senza che ne valga la pena,” lo rassicurò Susan, flettendo le dita mentre si muovevano verso l'area dove stava Tonks. 


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Era l'ora di pranzo, quando Harry apprese che uno studente Corvonero era morto sul campo di Quidditch. I Corvi erano comprensibilmente giù di morale. Le lezioni vennero immediatamente cancellate per il resto della giornata. Harry si aspettava che anche la sua lezione con Vitious sarebbe stata cancellata, ma non fu così. 


Sia Susan che Tonks lo accompagnarono alla Stanza delle Necessità. Dentro, trovò la professoressa Sinistra, Fred Weasley, Dawlish e un altro membro dell'Ordine che riconobbe vagamente. 


La bella professoressa di Astronomia gli sorrise. “Signor Potter, mi sei mancato alle mie lezioni quest'anno. Filius ci ha chiesto di venire qui questa sera e allargare la varietà di avversari che devi affrontare. Con un po' di fortuna, troverai educativa questa esperienza.”


Harry iniziò con Fred, che provò di essere impaziente, ma non molto una sfida. In circostanze normali, avrebbe giocato con Fred più a lungo, ma sapeva che altre tre persone lo stavano studiando, cercando qualche debolezza. La tecnica di Fred era un po' flebile rispetto ai tempi dall'ES; era molto arrugginito. Lo aiutò a rimettersi in piedi dopo averlo immobilizzato. “Fred, ti sforzi troppo di essere molto intelligente. Pensa meno, lancia più incantesimi.”


Dawlish fluttuò sopra la piattaforma da duello. “Ora posso davvero capire da dove venivano tutte quelle voci, Signor Potter.”


Detto questo, iniziò rapidamente a lanciare incantesimi contro Harry. Harry all'inizio fu messo sotto pressione, ma poi la sua mobilità superiore finì per condurre il gioco. L'altro uomo risvegliò Dawlish e lo aiutò a salire sul tappeto magico. 


L'uomo basso fu il seguente. Si presentò come Kyle Torkelson. Harry capì velocemente che lo stile dell'uomo era difensivo per natura; si concentrò sui suoi studi e si limitò a usare Incantesimi di Disarmo base, Schiantesimi e Pastoie senza troppa varietà. Fu un duello di logoramento, mentre Harry superava le difese del suo avversario, soffrendo solo un piccolo colpo di incantesimo gambemolli che venne facilmente contro-incantato. Tuttavia, fu un duro allenamento ed entrambi stavano ansimando quando Harry riuscì a buttarlo giù. 


Il signor Torkelson gli strinse la mano vigorosamente, “Ben fatto, signor Potter.”


Harry gli sorrise di rimando, “Grazie. Se posso fare un commento, dovrebbe concentrarsi un po' di più sui suoi incantesimi offensivi. I Mangiamorte spesso usano incantesimi che non possono essere bloccati. I suoi scudi sono buoni, ma non può contare sul riuscire a bloccare tutto.”


Alla fine, la sua ex insegnante di Astronomia venne ad affrontarlo. Era agile e veloce. I suoi incantesimi erano rapidi. Ad Harry ricordava un po' lo scambio con Bellatrix nell'Atrio. 


Inoltre, era chiaro che non si stava trattenendo mentre Harry evitava un Incantesimo Tagliente e una Maledizione Perforante. Erano leggermente depotenziati, ma tuttavia avrebbero fatto scorrere del sangue. Il ché dimostrava semplicemente il livello di controllo che aveva sulla sua magia; tutto mentre li faceva seguire da un potente Schiantesimo, nel tentativo di superare il suo scudo. Apparentemente, insegnare Astronomia le lasciava abbastanza tempo libero durante il giorno e lei ne faceva buon uso. 


Tuttavia, Harry aveva un asso nella manica. La professoressa era nota per detestare i ragni. Ricordava un particolare incidente al suo terzo anno con molto umorismo. Sapendo che la sua fobia rivaleggiava con quella di Ron, Harry schiaffò fuori un Tonare. La Maledizione Esplosiva fu abbastanza rumorosa. Sapeva che lei avrebbe potuto sia schermarla che schivarla. Non importava, dato che lui stava cercando di fare rumore per coprire l'incantesimo successivo. 


“Invito Arachne Colossus!” Harry cercò di tenere la sua invocazione più silenziosa possibile. Ovviamente, apparve un ragno della grandezza di una scopa, che iniziò ad avvicinarsi rapidamente alla sua insegnante. Un momento di paralisi e due Reducto dopo, il ragno era ridotto a un mucchio di carne fumante, ma la distrazione permise a Harry di Impastoiarla e Silenziarla. Harry ridacchiò mentre riconosceva diverse parole davvero poco da signora che lei stava borbottando mentre lui cancellava la Pastoia e l'Incantesimo Silenziante. 


Lei riguadagnò velocemente la propria compostezza e parlò in tono asciutto. “La tua scelta di incantesimi non era di buon gusto, signor Potter.”


“Ne sono consapevole, ma come direbbe il Preside, dovrebbe cercare di mettere a tacere le paure irrazionali.”


“Capisco. Molto bene, ora combatterai contro due di noi alla volta. Filius ha detto che hai bisogno di iniziare a lavorare contro avversari multipli. Signor Torkelson e signor Dawlish, immagino che voi gentiluomini vorrete una rivincita.”


La stanza si trasformò in un'arena più aperta di una piattaforma da duello mentre Harry raccoglieva la sua concentrazione e si preparava per il duello. Fred e la professoressa erano già con le teste chine l'una verso l'altra. Senza dubbio stavano discutendo di strategia. Lei guardò persino Harry e gli fece un sorrisino malvagio. Harry deglutì, sapendo che sarebbe stato ripagato per il ragno gigante... 


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A volte, Rita Skeeter si chiedeva perché avesse scelto quel genere di lavoro. Per quella che sembrava circa la centesima volta negli ultimi cinque minuti, si chiese cos'altro avrebbe potuto fare invece della giornalista. Non sarebbe stata ad aspettare nei dintorni di quella discarica a cielo aperto chiamata Spinner's End, se fosse stata una musicista, no? Tutti le avevano sempre fatto i complimenti per la sua splendida voce quando cantava. 


Le sue riflessioni vennero interrotte da una figura coperta da un mantello che aprì la porta ed entrò nella stanza. 


“Ah, Barone Caruthers, finalmente. Iniziavo a chiedermi se questa non fosse una vendetta per il Ballo del Ministero di qualche anno fa. Avevo una fonte legittima per quella storia.” disse dolcemente Rita.


L'uomo si tolse il cappuccio, rivelando la sua faccia pallida e i suoi lineamenti in qualche modo serpenteschi. “Temo che il Barone non si unirà a noi questa sera. Purtroppo è indisposto. Spero che la mia compagnia sia una degna sostituta,” disse Voldemort con un accenno di sorriso. 


Rita si congelò per un momento prima che Lord Voldemort alzasse le spalle e continuasse. “Per favore, si sieda. Non le verrà fatto alcun male a meno che non cerchi di prendere la bacchetta. Dopotutto lei è venuta per un'intervista esclusiva con un mago potente. Mi scuso per lo stratagemma, ma dubitavo che sarebbe venuta, altrimenti.”


“Della gente sa che sono qui.” disse lei lentamente.


“Dovessero fare un folle errore di giudizio e venire qui, le persone che sanno che sono qui io e che aspettano fuori probabilmente ucciderebbero le persone che conosce lei. Speriamo che non si arrivi a tanto, sì? Ora, suppongo che lei abbia qualche domanda per me? Per favore, almeno mettiamoci comodi. Avrà notato che non ho eretto alcuna barriera contro la Materializzazione. È libera di andarsene in ogni momento, ma non lo farà, vero? Non ho mai concesso un'intervista prima. Quindi, facciamo un esperimento. Quale dei due vincerà - curiosità o paura? Per favore, si unisca a me per un'intervista esclusiva. Ho una piuma e una pergamena che la aspettano.”


Con un cenno della mano senza bacchetta, il tavolo brillò e su questo, precedentemente vuoto, ora c'erano un rotolo di pergamena, piuma e inchiostro che la aspettavano. Non c'era alcun dubbio che Rita si sedesse e prendesse la penna. 


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Al momento della cena, quattro ore dopo, Harry era di uno spirito migliore, perfino dopo aver perso diversi duelli due contro uno. Era fiero di essere riuscito a vincere un duello su quattro in quelli in cui combatteva tre avversari contemporaneamente. L'asso più scorretto che Sinistra tirò fuori dalla manica fu far uscire dalla stanza per un paio di minuti Fred e Tonks durante il suo secondo duello con Dawlish e Torkelson. Quando Fred tornò, in realtà era Tonks. Gli ci volle un minuto per scoprire il trucco. Fu un minuto molto costoso, poiché si ritrovò all'improvviso a difendersi da un fuoco di fila di incantesimi. Susan non pensava che fosse stato molto sportivo e non ne fece un segreto. 


A cena, Harry seppe di essere nei guai quando Padma andò dritto verso lui e Susan al tavolo Tassorosso. Lei aveva continuato a ragguagliarlo riguardo ai pettegolezzi che giravano su di lui e Susan. A dire il vero lui ne era quasi grato. Quello più allarmante era quello su Scrimgeour che aveva fatto uccidere la Umbridge come parte di un patto stretto con lui o che c'erano in giro dei vigilanti che difendevano il buon nome di Harry e uccidevano chiunque gli avesse fatto un torto. Uno sguardo al tavolo Serpeverde fu tutto quello che gli servì per sapere da dove era iniziata quella campagna di sussurri. Padma aveva fatto presto a diventare la sua segretaria stampa non ufficiale. Si chiese quali novità avrebbe portato quella notte. 


Padma sedette di fronte a Harry e Susan durante la cena. “Harry, ho appena sentito la bugia più orribile che si dice su di te.”


Per una ragazza che prendeva il gossip seriamente tanto quanto prendeva seriamente Divinazione, questo era un avviso piuttosto catastrofico. “Cosa dicono questa volta?”


“Che il ragazzo di Corvonero, quello che è caduto dalla scopa, ti ha visto uccidere Goyle sul treno. Ho detto loro che era un'immane sciocchezza.”


“Grazie per avermelo detto. Non sono uscito per tutta la giornata.”


“Così che io possa negare con forza, dov'eri alle sei e mezza di questa mattina?”


“Uhm, probabilmente ero sotto la doccia a quell'ora.” Harry guardò Susan per una conferma. 


Lei annuì e gli sorrise di rimando, arrossendo leggermente. 


Fece l'occhiolino a Padma e disse “Credo che noi fossimo lì a quell'ora.”


Questo lasciò momentaneamente la regina del gossip a occhi spalancati e senza parole, fornendo sia a Susan che a Harry una buona risata più tardi quella sera. Il pettegolezzo più divertente era che loro organizzavano party a sfondo sessuale sia per Grifondoro che per Tassorosso nelle loro stanze private. 


Il carico di corsi di Harry era estremamente leggero. In altre circostanze, probabilmente avrebbe affrontato l'ira di Hermione per avere solo tre corsi. Aveva soltanto Pozioni, Trasfigurazione e Difesa. I duelli con l'insegnante di Incantesimi coprivano il lavoro di Incantesimi, sebbene ad un ritmo ridicolmente accelerato. 


La mattina successiva Harry sputacchiò, soffiando via dei capelli dalla sua faccia. L'unico svantaggio dell'essere sposato con Susan che aveva scoperto per il momento era che i suoi capelli avevano vita propria durante la notte. 


“Buongiorno dormigliona, sei pronta per affrontare un altro giorno?”


Susan grugnì e si seppellì sotto al cuscino. Aveva due umori al mattino: briosa o comatosa, senza via di mezzo. Era il caso di dire che non era una persona mattiniera. 


Sarebbe stato strano quel giorno. La prima lezione di Pozioni senza Piton. La lezione della settimana precedente era stata annullata, mentre il Ministero rispondeva ai reclami su una Creatura Oscura che insegnava ai loro figli. Si chiese morbidamente dove fossero quelle proteste l'anno precedente, quando avevano la Umbridge. Harry non aveva problemi con Coedus. Gli dispiaceva che gli eventi di quell'estate gli avessero impedito di rafforzare di più l'alleanza con il vampiro. Quelli del quinto anno lo avevano già avuto lo scorso venerdì e erano giustamente spaventati da lui. Colin si era lamentato che era più duro di Piton, ma senza favoritismi. Harry era in qualche modo compiaciuto che tutti avrebbero avuto lo stesso trattamento da parte del vampiro. 


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Il vampiro sopra menzionato era in piedi, nei suoi quartieri privati col suo discendente. “Me lo diresti, se sapessi qualcosa su queste misteriose morti, non è vero Neville?” 


“Certo, zio.”


“Menti!” Neville si trovò di nuovo sollevato senza sforzo da terra e bloccato al muro. “Pensi che io sia un idiota! Pensi che non avrei notato qualcuno che distillava Algabranchia o tu che facevi pratica con quel malocchio per le scope? Cosa stai facendo?”


“Sto portando la guerra al nemico!” sibilò Neville. “Avrei lasciato stare Goyle per il momento, se l'idiota non avesse attaccato discorso con me. Ha creato lui l'opportunità. Io l'ho usata a mio vantaggio.” 


Coedus fece un grugnito derisorio, “E il Corvonero?”


“Fratello di uno dei Mangiamorte che hanno ucciso la mia famiglia. Ha fatto scherzi a Luna per anni.”


“Quindi, cosa dovrei fare con te, Neville? Potrei denunciarti. Saresti nelle mani del Ministero entro l'ora di pranzo.”


Guardò il viso momentaneamente terrorizzato del suo discendente, che diventò freddo. “Ma zio, cosa succederebbe quando dirò loro chi mi ha insegnato il malocchio sulla scopa?”


“Ah, stai imparando, Neville, a usare il ricatto. Forse c'è ancora qualche speranza per te. Tuttavia, sei superficiale. Ci sono già sussurri e sospetti tra gli studenti e lo staff e tu cosa hai ottenuto? Due obiettivi senza importanza eliminati. Dovesse morirne presto un altro, questo posto sarà pullulante di Auror.”


“Cosa proponi, zio?”


“Fin dalla mia rinascita nella seconda vita, la mia specialità sono state le Pozioni. Ci sono pozioni che possono uccidere lentamente. Ci mettono settimane o mesi per arrivare alla fine. Alcune sono innocue, congelate in attesa che arrivi un'altra pozione a innescare la pozione dormiente. Se hai intenzione di depurare questa scuola dai figli dei Mangiamorte, devi farlo correttamente, e con intelligenza.”


“Insegnami, allora. Farò qualunque cosa mi chieda.”


Coedus mise giù il ragazzo e lo congedò. Tornò alla scrivania, tirò fuori i croccanti fogli di pergamena e tornò a studiarli. Passarono soltanto pochi minuti prima che ci fosse un colpo alla porta. Frustrato per l'interruzione, spinse i documenti in una cartella sulla scrivania. “Entra!”


La ragazza che aveva addosso la spilla da Caposcuola entrò. “Buon giorno, professore. Mi è stato chiesto da mio padre di venire da lei stamattina per una risposta a qualunque cosa le sia stata offerta.” 


“Cosa sai di tutto questo?”


“So che una figlia obbediente non mette in dubbio i suoi doveri verso il proprio padre, né cerca risposte a cose che chiaramente non la riguardano. So che lui sarà al castello oggi per un'inchiesta sulla morte di ieri e che troverà il tempo di parlare con me in privato a un certo punto.”


“Potresti dirgli che sono intrigato dalle possibilità, ma avrei bisogno di vedere i veri documenti e non copie incomplete.”


“Signore, riferirò il messaggio esattamente come lei l'ha pronunciato.”


“Molto bene, signorina Caruthers, sei congedata.”


Guardò uscire la giovane donna. L'ispezione del suo laboratorio e l'inchiesta riguardante il suo insegnamento a Hogwarts che erano avvenute la scorsa settimana, apparentemente erano state in parte uno stratagemma per permettere che quei misteriosi incartamenti gli venissero consegnati insieme a una proposta davvero poco convenzionale e molto allettante e una promessa che qualcuno si sarebbe messo in contatto con lui, presto, per una risposta.

Evidentemente, il suo clan adottivo di vampiri era stato rapido a evitare qualunque ostilità con le forze del Signore Oscuro. Avevano detto loro tutto quello che sapevano del suo passato e avevano usato questa conoscenza per fare un'offerta che fosse difficile da rifiutare a cuor leggero. Dopo tutto, Voldemort aveva un provato record per riportare persone morte in vita. 


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Lord Potter, 


un inventario dei beni di proprietà della famiglia Black mostra che non ci sono dimore disponibili per un mago del suo calibro. A questo scopo, agendo nell'interesse dei suoi beni, ho procurato una dimora appropriata per lei e sua moglie. 


La proprietà precedentemente posseduta da Lucius Malfoy è stata acquistata a prezzo stracciato due giorni fa, incrementando ulteriormente il valore dei suoi possedimenti. L'attesa è determinata dalla rimozione degli ultimi sigilli. Sarà compiaciuto di sapere che molte parti si sono ritirate dal procedimento, quando ho espresso l'attivo interesse dei Potter-Black nell'acquisire questa particolare proprietà. Possiamo desumere che gli altri umani non sono interessati a incrociare la tua strada. Questo fatto può essere usato per incrementare ancora la sua prosperità finanziaria.


Ho messo sotto contratto una squadra dei più bravi Spezzaincantesimi per proteggere la proprietà. 


Di certo, sono consapevole dell'animosità esistente tra lei e la famiglia Malfoy. La vendetta è un'arte presso il mio popolo e lei è degno del nostro rispetto. È questo il livello di eccellenza che desidero esercitare in vece di suo manager bancario personale. 


Rispettosamente, 


Scarmaker, 


Guardiano delle Camere Blindate Potter- Black

Harry rilesse il messaggio prima di porgerlo senza parole a Susan. Aspettò che lei lo leggesse. 


Lei fece una risatina. “Be', questa è certamente una sorpresa! Non mi lamenterò. Ci sono andata con zia una volta per una festa formale quando avevo otto anni. La villa è un vero palazzo. Per quanto mi ricordo, ha un Campo da Quidditch regolamentare, tre serre e un'enorme piscina. Posso mandare Trixie a iniziare a preparare il posto?”


Harry ci pensò su. “Perché non aspettiamo finché i goblin non ci dicono che le nuove barriere sono a posto? Sembra che Scarmaker abbia usato il mio nome per spaventare qualche offerente.”


Ron aveva ascoltato e decise di commentare, “Aspetta un secondo! Ora la casa di Malfoy è tua? Oh, questa è la meglio di tutte! È perfino meglio del pettegolezzo secondo il quale si pensa che sia una ragazza. Aspetta solo finché io...”


Harry lo fermò. “No, Ron. Non voglio gongolare.”


“Non ti preoccupare Harry, io gongolerò per te. Malfoy è stato così carino da puntualizzare che casa mia è sparita la scorsa settimana. Gli restituirò il favore. Infatti menzionerò anche che se Charlie tornasse con sua madre, lascerai che loro condividano una stanza lì!” ridacchiò Ron. Harry vide Hermione seguirlo al tavolo, scuotendo la testa, cercando senza dubbio di dissuaderlo. 


Si chiese se e quando Narcissa e Charlie sarebbero tornati in Inghilterra. La sua conoscenza dei segreti della proprietà poteva essere inestimabile. Mentre ci pensava, un gufo depositò una copia della Gazzetta del Profeta di fronte a lui. I suoi occhi si sgranarono di sorpresa alla vista del titolo in prima pagina. 


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“Check in?” chiese l'uomo in inglese, con un accento francese molto marcato. 


Narcissa incontrò delle difficoltà a resistere all'urgenza di schiaffeggiarlo. In qualche modo si controllò. “Sì. La prenotazione è a nome di Byron e Michelle Ashland.”


Vide Charles arcuare un sopracciglio e si concesse un piccolo sorriso. Questa era la prima volta che la coppia faceva un check in sotto la copertura di una coppia sposata. Aveva perfino trasfigurato una fede e le aveva dato il luccichio dell'oro per commemorare l'occasione. 


Dopo il cambio valuta e occhiate non così discrete dall'uomo dietro il bancone, si diressero alla loro stanza della luna di miele. La costa mediterranea francese era più o meno come l'avevano lasciata tre settimane prima, quasi idilliaca e piuttosto piacevole. Quello che li aveva fatti tornare a Tolosa era tutto tranne che piacevole. 


“Ne sei sicura?” le chiese il suo uomo. Aveva un fascino così virile, eppure era un completo buffone su alcune cose. Lo strinse in un abbraccio, strusciando le labbra al lato del suo collo, deliziata dalla pelle d'oca che vi si era formata e apprezzando il basso gemito che venne da lui. 


“Charles, le settimane passate hanno avuto un certo senso esilarante. Noi due, in fuga, che ci guardavamo le spalle e il pericolo sempre presente che ci ha spinto ad avvicinarci in modi che non avevo considerato. Anche se si vocifera che Lucius sia morto, siamo ancora braccati. Sono stanca di essere la preda. Le informazione che il nostro piccolo amico goblin ci ha fornito dicono che l'uomo del Signore Oscuro verrà in questa città per fare un po' di reclutamento. La morte di Antonin Dolohov manderò un chiaro messaggio al suo padrone che dice, 'Hai cose migliori da fare che infastidire Narcissa Black.' Dovrebbe anche essere d'aiuto alla causa di Harry in Inghilterra.”


“È un uomo pericoloso e da non prendere alla leggera.”


Lei sorrise alla sua cautela. Era piuttosto ironico venendo da un mago che era solito lavorare nelle Riserve per Draghi. Raggiungendo con le mani la schiena e abbassandosi la zip del vestito, gli permise di scoprirle le spalle e di cadere a terra. Le piacque la reazione di lui, fece scorrere le sue mani sulle sua spalle e continuò, “Questo è il motivo per cui lo affronteremo insieme. Ora basta con tutto questo! C'è una Jacuzzi piuttosto grande nell'altra stanza e sono piuttosto indolenzita da quella corsa in quello scomodo aggeggio. Ordina il servizio in camera e poi unisciti a me.”


Perfino durante i suoi giorni da Cercatore, Charlie non si era mai mosso velocemente come fece in quel momento, buttandosi sul letto e afferrando il telefono. 


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Manifesto di un Signore Oscuro
Di
Rita Skeeter

Sì, fedeli lettori, i vostri occhi non vi hanno ingannato. Io, la vostra intrepida amante del pericolo, ho chiamato a raccolta il mio coraggio e mi sono seduta per un'intervista con il Mago, il cui nome fa tremare di paura perfino un Auror addestrato alla battaglia. 


Qui in una stamberga, precedentemente di proprietà del noto Severus Piton (recentemente ucciso in un brutale scontro con Harry Potter), ho intervistato il Mago che vorrebbe governarci tutti. Ciò ha richiesto nervi magicamente rinforzati per non temere per la mia sicurezza, ma ho continuato, perché i miei lettori si meritano tutta la verità che io posso dare loro. 


Quelli che sono stati in sua presenza e sono sopravvissuti per parlarne concorderanno prontamente con me che stilla un'aria di sicuro potere. Ha una mente acuta e uno spirito disarmante che possono mettere persino una strega scettica come la vostra affezionata a proprio agio. Tuttavia non sono così folle da lasciarmi sfuggire il suo aspetto da serpente, caratteristiche magicamente rinforzate o, come lui le definisce, “I Segni Rivelatori del Viaggio di un Mago nei Principi della Grandezza.”


Ci siamo scambiati semplici convenevoli e poi lui mi ha ringraziata per essere disposta a dimostrarmi oggettiva sulla sua visione del mondo. Ho iniziato con la domanda più semplice e più ovvia, “Perché vuole conquistare il mondo magico?”


La sua risposta era pensata per provocare, “Rita, mia cara, il Mondo Magico era da lungo tempo in pericolo perfino prima che io nascessi. Leadership ingenua, inefficace e inflessibile assunta dai tempi in cui le Americhe erano sotto il dominio coloniale ha creato la più grande minaccia che sia mai esistita per la nostra gente. Tuttavia, noi non facciamo nulla. No, questo non è corretto, facciamo meno di nulla! I Babbani sono ovunque. Ora infestano completamente sei dei sette continenti. La loro tecnologia diventa sempre più infausta, tutti i giorni. Quali protezioni offrono quelli che chiamano se stessi leader? Non offrono nulla. Non cercano risposte, solo modi migliori per nasconderci dalla minaccia Babbana. Per oltre cinquant'anni, i Babbani hanno posseduto un'arma che può radere al suolo intere città. Ricordate le mie parole, verrà il giorno in cui si rivolteranno l'uno contro l'altro. Cosa faranno allora quei leader, quando messi di fronte all'ardente Armageddon? Quali piccoli incantesimi terranno nascoste le nostre terre e le nostre case dalla loro insipida tecnologia?” 

Ha fatto un minuto di pausa per permettere ai miei furiosi movimenti di piuma di mettersi in pari e poi ha continuato: “Non sto cercando di conquistare il Mondo Magico. Sto cercando di salvarlo dalla sua stessa follia. Il nostro popolo e la nostra cultura sono stagnanti. Ignoriamo i cambiamenti del mondo. Quali orrori dovremo affrontare per rendere la nostra società consapevole della vera minaccia là fuori? Durante il Medioevo, abbiamo perso la strada e ci siamo lasciati intimorire dalla paura che le Streghe e i Maghi alleati col Vaticano avrebbero guidato un grande esercito per spazzare via la nostra gente. Molto simile a quel fossile di Silente, la Chiesa ora è un'ombra di ciò che era in passato, poiché i governi Babbani, in modi profani, l'hanno sostituita. Questa potrebbe sembrare una buona cosa, ma mi permetta di assicurarle che non lo è.”


Quando gli ho chiesto di parlare ancora su quest'argomento, lui ha continuato volentieri e con fervore. “Se lo Statuto di Segretezza dovesse fallire e la conoscenza della nostra società non potesse essere Obliviata più dai Babbani, cosa faremmo? Una domanda più pressante è 'cosa farebbero i Babbani?' Come reagirebbero al sapere che non sono l'apice dell''evoluzione su questo pianeta? Ci sarebbero paura, diffidenza e terrore. Cercherebbero di controllarci per i loro scopi. Diventeremmo una razza servile, volta a risolvere ogni malanno nelle loro miserabili vite. I nostri Guaritori ci sarebbero portati via, a curare i loro malati. Le nostre specie magiche protette diventerebbero i loro trofei sportivi. Diventeremmo i nuovi Elfi Domestici! Quanto e cosa ci sarebbe permesso di imparare sarebbe controllato ad un livello ben più alto di qualunque cosa il Ministero possa anche solo concepire.”


Devo dire, ha dipinto un agghiacciante quadro di un mondo nel quale io non vorrei vivere, ma ho capito presto che c'era dell'altro. “Purtroppo, Rita, questo è lo scenario migliore. Se potessero controllarci, lo farebbero. Se no, ci studierebbero e dissezionerebbero. Cercheranno di capire perché noi siamo speciali e loro non lo sono! Proveranno a decuplicare i nostri doni fortunati e, se non ci riescono, si batteranno per strapparci i nostri doni. Le nostre bacchette saranno confiscate. Saremmo perseguitati e portati all'estinzione. Le nostre famiglie saranno separate. La nostra storia e il nostro retaggio verranno annientati! Noi saremo distrutti. Dimmi, Rita, quando mi vedo davanti tutto questo, come posso io non cercare di fermarlo? L'unica cosa peggiore che essere senza potere per salvarci tutti, è avere il potere e non fare nulla per tutto questo! La nostra inattività sarà la nostra sconfitta!”


Ha fatto una pausa dopo la sua appassionata arringa, apparentemente sembrando spento. Avevo lasciato che il mio soggetto controllasse il tono dell'intervista fino a questo momento, ma ciò stava per cambiare. I miei lettori affezionati sanno che le domande difficili non mi imbarazzano. “Capisco le sue preoccupazioni per il futuro, ma parliamo del 'qui e ora'. Mi parli della guerra che sta combattendo ora, non di quella che si profila in futuro. Il Ministero è rapido a puntualizzare la sua dipendenza da combattenti stranieri. Silente parla appassionatamente di quella che chiama una 'imperfetta ideologia del Signore Oscuro'. In fine, mi parli del suo rapporto con Harry Potter. In che modo la sua vita e quella del ragazzo sono diventate così intrecciate?”


Dopo essersi complimentato con me per la scelta di domande, ha risposto. “Inizierò con il Ministro. Suppongo di dover fare attenzione alla mia risposta. I detrattori e gli avversari del Ministro stanno passando dei brutti momenti, ultimamente. L'opposizione del regime Caramell è stata eliminata con una vendetta che mi lascia quasi invidioso. Rendo onore alla sua creatività.”


Ho dovuto interrompere, “Certamente lei non sta insinuando che il Ministro sia coinvolto nella recente ondata di omicidi, vero?”


“Rita, devi fare attenzione a chi è che beneficia di queste circostanze. Con la perdita di voci di dissenso, l'Agenda Scrimgeour procede senza opposizione, a eccezione dei miei seguaci. Nemmeno ventiquattro ore dopo che la Signora Umbridge ha boicottato gli sforzi del Ministro per mandarla in esilio è stata brutalmente uccisa. Sull'argomento dei combattenti stranieri, Rita, il fatto è che la gente ha paura dello stesso governo che serve. Guardi nient'altro che le notizie di sequestri e aste sul suo giornale. I proventi disonesti delle vendite di Scrimgeour sovvenzionano le sue macchine di guerra. La Magna Carta non garantisce a tutti noi certi diritti?” 

Gli ho ricordano che queste nuove leggi si applicano a persone colpevoli di un crimine, “Ah ma Rita, mi perdoni se non ripongo molto fiducia nella giustizia fornita da questo Ministero. Il loro record di marce indietro è poco meno che stellare. Quindi, io devo fare affidamento su Maghi e Streghe ambiziosi e coraggiosi provenienti da fuori le Isole, che hanno risposto alla chiamata all'azione. Ora, mi ha chiesto di quel vecchio relitto, Silente? L'Unico che Io Abbia Mai Temuto. Penso che il nostro ultimo incontro abbia distrutto questo mito. È un vecchio pazzo menomato che per sua fortuna una generazione fa ha affrontato un Mago Oscuro presuntuoso. Forse dovrebbe preoccuparsi della sicurezza dei suoi oneri. Già due studenti sono morti dall'inizio del trimestre. Dov'è lo sdegno? Dov'è la responsabilità?”


I suoi occhi hanno pericolosamente lampeggiato di rosso per un momento, ricordandomi esattamente quanto fosse spaventoso il Mago di fronte a me, “Riguardo al ragazzo Potter, apparentemente c'è una profezia che ci unisce. Se crede che il pubblico abbia il diritto di sapere, allora dovrebbe informarli.”


Gli ho chiesto cosa potrei dire sulla profezia; “Conosco con certezza i primi due versi. Tutto il resto è congettura. Questi affermano che, 'Colui col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore si avvicina... nato da coloro che lo hanno tre volte sfidato, nato sul finire del settimo mese...' Apparentemente, poteva essere applicata sia ad Harry Potter sia ad un altro ragazzo di nome Neville Paciock. Le profezie sono modi magici per far sì che non diventiamo compiaciuti del nostro potere. Potrebbe essere che sia stata soddisfatta durante il nostro primo incontro. Non posso esserne certo.”


Con questo la nostra intervista giunse alla conclusione. Gli ho chiesto una dichiarazione di saluto, per il suo messaggio alla popolazione d'Inghilterra. 


“Sono un liberatore. La politica fallace di coloro che affermano di guidarci, ma non ci spiegano mai verso quale meta intendono farlo, ci mette tutti in pericolo. Quelli che si opporranno a me affronteranno la mia ira prima di venire a patti con la minaccia posta dai Babbani. Dovrei citare Albus Silente. Una volta tanto, concordo con lui. 'Tempi bui e difficili pendono su di noi. Dobbiamo tutti scegliere tra ciò che è giusto e ciò che è facile.' Sarebbe facile ignorare i Babbani. È quello che i vostri governi hanno fatto per centinaia d'anni. Siamo un grande popolo, una grande civiltà, o non siamo niente?”

Harry sbatté il giornale sul tavolo; era furioso. Ricorse ai suoi esercizi di Occlumanzia per calmarsi - si sentiva soffocare in quel castello pieno di persone. Molti lo guardavano fissare il giornale, pieno di disgusto. Doveva fare qualcosa; la vita di uno che non agiva non gli si addiceva.

'Devo fare qualcosa per questo!'

In un lampo di magia accidentale, il giornale andò in fiamme. 


Il buon senso di Susan irruppe nei suoi pensieri. 


“Mhhh, non avrei mai detto che i tuoi occhi potessero davvero bruciare qualcosa. Forse dovrei comprare delle mutande ignifughe? Ora Harry, fai il bravo e rimetti a terra il tavolo; stai spaventando alcuni primini.”


Il tavolo cadde al suolo con un forte clangore.











Note dell'Autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)

Spero che vi sia piaciuto. Visitate le mie discussioni su DLP e FFA per la versione completa delle mie note d'autore e discussione aggiuntiva sulla storia. Dice qualcosa su di me il fatto che mi piaccia scrivere come Rita Skeeter?


Note dell'Autore sul forum:

(Queste note sono state scritte da jbern e postate sul forum apposito per TFTCD; tradotte da Luc_y) 


Scena 1 – Non è cambiata poi molto da quella del tease. Per quanto ancora i suoi 'incidenti' passeranno inosservati? Probabilmente non molto a lungo. Ma Neville si sta poi preoccupando di questo al momento?


Scena 2 – Anche questa era presente nel tease e non è cambiata molto. Volevo rendere Dawlish un tipo efficiente, ma non attaccassimo alle regole. E' un uomo abituato ad addestrare auror, non dei bambinetti col moccio al naso.


Scena 3 – Altro addestramento. Una cosa difficile da fare è prendere un Harry abbastanza attivo e all'improvviso mettergli delle restrizioni. Ma avrà presto molto più cose da fare. 


Scena 4 – Mi piace davvero tanto scrivere di Rita. E' un personaggio affascinante, il vero e proprio epitomo della giornalista da tabloid.


Scena 5 – Ed eccoci di nuovo da Harry, che si aggiorna sul gossip che circola. Quest'anno si trova un po' più su una linea offensiva e Calì probabilmente vede la cosa come la sua possibilità personale di contribuire alla guerra (forse è un po' invidiosa di Lavanda?)


Scena 6 – Finalmente torno a Coedus. Si è mantenuto in azione, anche se non con Harry. Ha anche qualche offerta interessante da considerare… l'interazione con il suo parente vivente è un po' è un po' tesa al momento e i suoi motivi rimangono senza una chiarezza di scopi. 


Scena 7 – Il manager del conto bancario di Harry cerca di accaparrarsi favori comprando ai Potter una casa adatta al loro nome. I goblin apprezzano la vendetta e sperano che altrettanto faccia Harry.


Scena 8 – Per richiesta, continua il tralcio di storia che riguarda Narcissa e il suo ragazzo giocattolo. Lei è un personaggio interessante di cui scrivere. Dovrebbe essere un po' maliziosa e arrogante.


Scena 9 – Perché mai un Voldemort sano di mente non dovrebbe portare avanti la propria guerra anche sul fronte dei media? Spero che vi piaccia il mio nuovo tentativo di impersonare Rita. Penso che il suo stile è quello di scrivere un pezzo che parli tanto di lei quanto della storia in sé. Harry ne ha avuto abbastanza, ma qual è il suo piano ora?


E ora i vostri commenti,


Jim.


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Capitolo 32
*** Secondo il piano ***


 

To Fight The Coming Darkness

Combattere l’Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Retaggio a cura di Luc_y








Disclaimer – L'ultima volta che ho controllato, questa era ancora una fan fiction. Nessuna infrazione. Non è stato fatto a scopo di lucro.Godetevela! 


Riconoscimenti – Mi piacerebbe dire un grande grazie a Kokopelli per il suo lavoro di beta e all'Alpha Fight Club per tutti i loro input. 


Capitolo 32 – Secondo il piano 


10 Settembre 1996 


“Quindi, vedo che ho cinque anni di evidente favoritismo e metodo di insegnamento al di sotto dello standard coi quali competere. Non sarà facile per me, ma vi assicuro che sarà significativamente più difficile per voi.” 


Harry si concentrò sulla voce del vampiro, cercando di ignorare la recente rabbia della colazione. Edvige stava andando da Rita — quella stronza egocentrica — con un duro messaggio, scritto piuttosto velocemente. Passare la giornata senza provocare nessuno. È un buon piano. Pozioni era una delle classi condivise e l'unica, oltre a Trasfigurazione, durante la quale doveva stare a contatto con i Serpeverde. La maggior parte degli studenti nella stanza si agitarono a disagio sotto lo sguardo del loro nuovo insegnante. Harry rifiutò di cedere al tentativo di intimidazione. Dopotutto, era stato vicino all’uccidere Coedus a inizio estate. Con la coda dell'occhio catturò il debole sorriso sul volto di Susan mentre lei dava un colpetto con la gamba sul ginocchio di Harry. 


“Come sapete, sono un vampiro. Il mio cuore ha smesso di battere nel 1884. Questo cambiamento mi ha tolto la maggior parte della mia magia, quindi sono stato costretto a diventare un Pozionista sopra la media. Ironicamente, il vostro Ministero, come il resto d'Europa, si rifiuta di riconoscere creature come me come Maestri dell’Arte. Dal 1912 al 1960, ero sotto la tutela di uno dei più antichi della mia razza – Cecelia de Medici. Ha dimenticato più cose lei di quest'arte nei suoi seicento anni d’esistenza di quante voi ne potrete mai imparare! Oggi, inizieremo con la Pozione Rimpolpasangue. È uno degli elisir più importanti per la vostra specie e anche per la mia. Durante i primi due anni del mio apprendistato, era l'unica pozione che mi era permesso fare. È passato un anno prima che ne facessi una di qualità accettabile per la Dea del Dolore.” 


Sorprendentemente, Neville alzò la mano, mentre controllava una pergamena. 


“Sì nipote, qual è la tua domanda?” 


Harry sentì il battere del piede di Hermione sul pavimento. Di solito lo fa quando è irritata. Harry si chiese perché fosse irritata, capendo che probabilmente era per l'esempio d’ipocrita favoritismo, appena dopo che lo aveva criticato. 


“I vampiri non possono prendere la Pozione Rimpolpasangue. Non è sulla lista delle ottantasei pozioni che la vostra specie è in grado di ingerire,” disse Neville con sicurezza. 


Coedus sembrò pensieroso, “Il signor Paciock ha abbastanza ragione. Essendo il mio unico parente in vita, gli ho dato una lista di pozioni compatibili, dovessi mai aver bisogno del suo aiuto in queste cose. Qualcuno può dire alla classe perché la Pozione Rimpolpasangue è così importante per la mia specie? Signor Potter, qual è la sua teoria?” 


Harry ci pensò per un momento, “Così le vostre vittime durano più a lungo.” 


Permettendo alle sue zanne di essere viste chiaramente, Coedus annuì, “Infatti. Un maschio umano medio durerà solo un pasto di tre o più vampiri. Con un appropriato regime di Pozione Rimpolpasangue, lo stesso umano ne nutrirà un gruppo di cinque per una settimana prima di morire.” 


La classe sembrò retrocedere collettivamente dinanzi alle implicazioni della frase. Harry sospettava che Coedus percepisse il loro disagio e lo stesse perfino apprezzando. “Cosa? Vi ho offeso? Scoprirete che ci sono molte cose in questo mondo considerate sgradevoli.” 


Padma sembrò terrorizzata, “Ma non può sopravvivere con il bestiame?” 


“Voi potete sopravvivere con una dieta completamente vegetariana, ma scegliete di non farlo. Dieci dei vostri ridicoli punti casa per aver fatto una domanda prima di pensarci su. Fortunatamente mi hai riportato all’argomento della lezione di oggi o stasera ti saresti ritrovata in punizione a grattare fino a rovinarti quelle tue dita delicate. La signorina Patil ha appropriatamente dimostrato il problema più pericoloso in un laboratorio di Pozioni – agire prima di pensare. Gli incidenti capitano quando permettete ai vostri pensieri di allontanarvi dal calderone di fronte a voi. Dal luccichio dei calderoni di fronte a me, vedo che gli studenti del settimo anno vi hanno avvertito dei pericoli di un calderone sporco. La più insignificante impurità in un elisir lo priverà di parte della sua potenza.” 


Il vampiro camminò avanti e indietro per il laboratorio fermandosi pieno di disgusto davanti ai tavoli di Dean, Pansy, Terry e Megan. “Nella vita, potreste davvero dover fare una pozione in fretta, ma qui avete tutto il tempo che io vi permetto. Per cui, non avete scuse per non lavorare con attrezzi puliti!” Harry fu felice che il suo calderone fosse nuovo di zecca, avendo sostituito quello che era andato distrutto nella battaglia col suo precedente insegnante di Pozioni. 


Coedus abbassò lo sguardo su di lui. “Vedo che qualcuno di voi ha acquistato dei calderoni nuovi. Ditemi, signore e signora Potter, li avete testati prima della lezione?” 


“No, signore. Sono stati testati dal fabbricante,” rispose Susan. 


Harry era leggermente confuso. 


“E gli avete creduto? Smetti di sprecare il mio tempo, ragazzina ignorante. I calderoni nuovi di zecca dovrebbero essere testati dal pozionista stesso prima di poterne fare un uso appropriato; contengono i più elevati livelli di impurità, derivanti dal processo di fabbricazione. Passerete la lezione di oggi e la punizione di stasera a condizionare i vostri calderoni. Durante la punizione di domani sera, preparerete la pozione di questa lezione.” 


Guardò il volto frustrato di Susan, ignorando quello di Harry. “A meno ché, ovviamente, la tua fiducia nella persona che te l’ha venduto sia così incrollabile da credergli senza riserve. Possiamo testarlo per le impurità. Se mi sbaglio e i calderoni sono già pronti per l'uso, allora non ci saranno punizioni. Se ho ragione io, ci vedremo per una settimana. Sembri un tipo fiducioso, quindi ti darò una scelta. Facciamo il test, o no?” 


Harry guardò Susan e le strinse la mano sotto il tavolo. 


“Scegliamo le due punizioni,” mormorò Harry. 


Sentì qualche risolino venire dai Serpeverde che cessarono immediatamente quando il vampiro voltò di scatto la testa nella loro direzione. 


Dopo dieci secondi che fissava direttamente Malfoy e Goyle, Coedus continuò piano, “Una risposta saggia, signor Potter, dubito che questi calderoni avrebbero passato il test. La maggior parte dei fabbricanti sistema i propri calderoni a dozzine per volta, con manovali che si occupano dei fuochi, guadagnando una miseria. Vi siete mai occupati di dodici fuochi alla volta, dovendoli tenere tutti alla giusta temperatura? Io guadagnavo trentasette falci a settimana facendo proprio questo lavoro. Sì, signorina Granger?” 


“E per gli ingredienti? Non li abbiamo raccolti da soli, quindi se applica agli ingredienti la stessa logica che applica ai calderoni non sono impuri anch'essi?” 


“Un'altra domanda utile, forse c'è un po' di speranza per questo gruppo. Pulirete gli ingredienti al meglio delle vostre abilità prima di usarli. Sporco, muffa e feci di animali sulle erbe ne danneggiano la purezza. A chi tra voi piace il sapore di sporco, muffa e feci? Perché se non vi occupate dei vostri ingredienti, allora questo sapore vi deve piacere per forza. Parlerò agli elfi domestici sulle scelte dei vostri menu, se volete. Se non coltivate e raccogliete personalmente le piante, estraete i minerali, o prendete le parti di animali da soli – allora vi assumete un certo livello di rischio che i componenti delle vostre pozioni non siano il meglio che possono essere. Potete soltanto controllare la vostra tecnica, la pulizia dei vostri componenti, e la qualità dei vostri attrezzi. Credo di essere stato chiaro. Mentre i Potter preparano per l'uso i loro attrezzi, il resto di voi farà il primo tentativo di Pozione Rimpolpasangue. Dovrò abbassare i miei standard; o altrimenti non riusciremo a proseguire con un'altra pozione per diversi anni.” 


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Se mai in futuro fosse stato avvicinato da un Signore Oscuro o una Signora Oscura in erba, Lord Voldemort gli avrebbe impartito il seguente consiglio prima di ucciderli, “Non aspettarti mai che sia facile. Le cose vanno storte in ogni momento. Sai come si dice, anche i piani migliori… e tutte quelle cavolate lì.” (1)


Quel cimitero era una gigante trappola mortale. Sospettose nei confronti della Negromanzia, la maggior parte delle famiglie magiche erano piuttosto protettive nei confronti dei loro morti, ma quello rasentava il ridicolo! Tutto era stato tranquillo fino a ché non aveva aperto il cancello del piccolo mausoleo. All'improvviso, tutte le statue avevano preso vita, ricordandogli la scacchiera della McGranitt. 


Stava pensando a questo mentre superava il corpo maciullato di Yaxley, o forse di Jugson. La testa dell'uomo era stata spaccata dalla statua di un angelo cristiano che brandiva il suo crocefisso. Le due famiglie si sposavano così spesso tra consanguinei che era difficile capire chi era chi. Una Maledizione Esplosiva fece a pezzi l'angelo animato, mentre un altro paio di essi si fece avanti per prendere il suo posto, brandendo spade di pietra; lampi di energia si abbattevano, innocui, sulle loro ali di alabastro. 


Intorno a lui, gli otto Mangiamorte rimanenti lottavano contro un cimitero tornato in vita, mentre le lapidi volavano attraverso l'aria, lanciate dalla dozzina di statue animate nella parte posteriore. Era una trappola astutamente disegnata. Spostandosi abilmente, Esiliò entrambi gli Angeli contro la fila successiva di statue e impedì che il successivo lancio di lapidi si abbattesse sui suoi combattenti. Avrebbe dovuto rivedere questo combattimento nei suoi ricordi per valutare le prestazioni dei sopravvissuti. Alcuni combinavano i loro lanci di incantesimi per concentrare la loro linea di fuoco. Almeno nessuno era stato tanto folle da rompere le righe e scappare via, per il momento. Il recinto di ferro si trasformò in giavellotti. Il metallo freddo era molto più resistente alla magia della pietra. 


Usando la stessa onda espansiva di potere che aveva scagliato in aria Silente, ripulì dai nemici l'area vicina, per dare alle sue truppe il tempo di raggrupparsi. “Lancerò uno scudo contro i loro missili. Concentrate la vostra energia e distruggeteli!” 


Voltandosi, Appellò senza bacchetta uno dei suoi seguaci lontano dal percorso, impedendone la morte, mentre due ammaccati gargoyle convergevano nella sua posizione. Lei tornò in piedi e iniziò a lanciare un flusso quasi continuo di Reducto. Helen Edgecombe annuì il suo ringraziamento prima di tornare alla battaglia. La sua perdita sarebbe stata sfortunata per i suoi piani futuri. 


Lui ne distrusse diversi altri prima di essere costretto a bloccare il lancio successivo di ferro mortale. In un certo senso era lusinghiero che pochi maghi, e certamente nessuno lì presente, tranne lui, avrebbero avuto sufficiente potere per bloccare una dozzina di giavellotti di ferro in una volta. 


Urlò, incoraggiando i suoi seguaci, “Continuate a combattere! Usate i detriti come arieti da sfondamento!” Fu una tattica molto più efficace quando i Mangiamorte iniziarono a usare le lastre di granito come proiettili giganti. 


Cinque minuti e un altro morto dopo, la piccola battaglia era finita. Soltanto uno dei due caduti sarebbe potuto essere recuperato. 


“Disperdetevi. Cercate cadaveri morti da non più di cinque anni. I corpi Babbani non sono utilizzabili oltre questo periodo di tempo.” 


Riportò la sua attenzione sul piccolo mausoleo di fronte a lui. Se c'era una difesa, avrebbero potuto essercene altre. Cominciò a muovere la bacchetta su e giù, facendo un test per altre barriere. Trovò altre due trappole e una barriera sulle bare che avrebbe fatto sparire i cadaveri se lui le avesse aperte prima di togliere gli incanti. Sì maledì per non averlo saputo prima. Avrebbe dovuto anticipare la trappola. Era venuto tutto fuori dal nulla.


Quello che lo preoccupava di più era la cornice vuota sulla parete più lontana; non aveva dubbi su chi avesse eretto le barriere su quel cimitero. Non sarebbe potuto essere meno ovvio nemmeno se Silente avesse lasciato il suo autografo sul muro. 


Helen Edgecombe chiamò dall'entrata. “Mio Signore, non ci sono altri corpi in questo cimitero. Era un trucco.” 


“Sì, lo sospettavo. Questi sono gli unici due che contano.” Un cenno della bacchetta rimosse il coperchio delle bare. L’Incantesimo di Preservazione aveva lasciato i corpi in condizioni eccellenti. I suoi ardenti occhi rossi studiarono i corpi senza vita di James e Lily Potter. Si voltò verso Edgecombe, “Trasporta questi due con cura. Falli mettere nel mio santuario privato. Ho piani speciali per loro...”


Osservò la cornice mentre il ritratto veniva rimosso. Una strega di mezza età riapparve dentro la cornice. Lord Voldemort la riconobbe immediatamente. “Ciao, Dorea; hai portato i miei saluti ad Albus? Se avessi saputo che eri tu, ti avrei concesso una possibilità di dare un'occhiata a tuo figlio e a tua nuora prima di rubare i loro corpi.” 


Alla fine tutte le tue azioni ti porteranno il conto.” rispose lentamente la donna. 


Voldemort permise a un ampio sorriso di attraversargli il volto, “Quanto è appropriato questo! Quelle erano le stesse parole che mi hai detto prima che ti uccidessi. Dì a tuo nipote che gli ho fatto una promessa il suo primo giorno di scuola. Intendo mantenere quella promessa.” Si inchinò di fronte al dipinto prima di congelare l'eco dentro di esso. 


È vero che non sempre le cose vanno come stabilito, ma anche una vittoria costosa è pur sempre una vittoria. Spero che Peter stia passando una giornata migliore di questa. 



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“Be, questo è un giorno che vorrei dimenticare e rifare da capo,” Harry ascoltò mormorare sua moglie mentre gettava una pietra nel lago. “Spero che la Skeeter si sbrighi a venire; odierei arrivare in ritardo per la punizione.” 


Harry alzò lo sguardo verso di lei dalla roccia sulla quale era seduto e poi verso Hermione, che alzò un sopracciglio. Tonks era nei dintorni, vicino ma abbastanza lontano da non essere parte della conversazione. 

Harry ridacchiò e disse, “Brucia ancora?” 


“Mi spiace. Io non prendo punizioni. Ne ho avute solo tre, facciamo cinque con questa, da quando sono qui.” 


Hermione rise. Harry non poteva trattenersi nemmeno dal prenderne cinque in una sola settimana. Lui sorrise mentre la sua amica commentava, “Penso che Susan Bones fosse un obiettivo di basso profilo – una brava lavoratrice e ben voluta da tutti. Susan Potter, al contrario, è un obiettivo di alto profilo per chiunque con un'ascia da brandire contro l'uomo della sua vita. Benvenuta nel club Amici Stretti di Harry! Le ragazze che di solito erano amichevoli saranno gelose. I ragazzi saranno un po' a disagio intorno a te, perché non vorranno dare l'idea di flirtare con la moglie di Harry. Gli insegnanti probabilmente saranno i peggiori. Alla maggior parte di loro non piace vedere che ad alcuni studenti vengono dati uno status e un'attenzione particolare. Hai i tuoi appartamenti, il tuo elfo domestico e le tue regole.” Voltandosi verso Harry continuò, “L'unica domanda è, cosa hai fatto esattamente per far arrabbiare il nostro nuovo professore di Pozioni?” 


Harry alzò le spalle, “Immaginavo che prima o poi avrei preso una punizione da lui. L'ho colpito con qualche maledizione la notte che ci siamo incontrati per la prima volta; stava cercando di uccidermi, all'epoca. Immagino che non l'abbia davvero dimenticato. Scusa Susan, immagino che questa sia la parte cattiva di 'nella buona e nella cattiva sorte,' ma sarei felice se fosse la cosa più brutta che vedremo.” 


Gli occhi di Hermione brillarono, “Davvero, quali hai usato?” 


Susan la interruppe; Harry sapeva che stava cambiando argomento di proposito. Era stata testimone delle maledizioni usate da Harry quella notte e conosceva le ragioni per cui lui non avrebbe voluto rispondere. “Quello che davvero voglio sapere è, cosa ci fa Neville a Pozioni quest'anno? Ho visto i suoi risultati dei G.U.F.O; ha preso A allo scritto e T alla pratica. Complessivamente, ha preso A.” 


Questo distrasse la Prefetta Grifondoro, “Ron e io gliel'abbiamo chiesto dopo la lezione, prima che il Capitano Ron corresse a prenotare il campo per gli allenamenti di Quidditch. Apparentemente, il professor Paciock ha convinto il Preside a permettere a Neville di partecipare alle lezioni senza voto. Tuttavia deve comunque fare tutti i compiti e gli esercizi pratici, ma non verrà valutato. Questo non gli impedirà di prendere i M.A.G.O. ma non ce ne sarà traccia nei suoi registri. Neville dice che il professore ha chiarito che lui diventerà esperto nel preparare ognuna delle ottantasei pozioni di quella lista. Mi sono offerta di aiutarlo con qualche ripetizione se ne avrà bisogno, ma sono ancora un po’ indietro con tutti quegli incantesimi che voglio preparare per l'ES. Ti presenterai ancora agli incontri, vero Harry?” 


“Certo, se non avessimo una punizione, saremmo stati lì per primi, stasera. Ti aiuterò, ma sarai tu a gestire le cose. Io sarò il leader di facciata.” Harry guardò attraverso il prato verso il campo di Quidditch e le figure in volo nel cielo lontano. Desiderò di poter essere con loro. 


Ginny sarà una buona Cercatrice. Questo le darà una possibilità di andare avanti. 


Lei chiese speranzosa, “Pensi che tu e il professor Vitious potrete fare una dimostrazione per noi? So solo che tutti vogliono vederne una.” 


“Hermione, dipende dal professore e il Preside. Loro controllano quando e dove faccio pratica. Capisco che le persone vogliano vedere che sono pronto per combatterlo, ma devono sapere che non voglio fare pubblicità ai miei progressi.” 


Penso che sarebbe una buona scossa per l’umore di tutti. Harry, la gente vuole...” 


La frase di Hermione fu interrotta da Tonks che fischiava e faceva cenno alla Mappa del Malandrino nella propria mano. 


“È qui. Fatti vedere, Rita! Non abbiamo tutto il giorno.” 


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Rita apparve all'improvviso, mutando dalla sua forma d’insetto con un sorriso sul volto. “Per l'amor del cielo Harry, dai a una ragazza un minuto per riprendere fiato. Le Barriere del Castello sono state estese e Hogsmeade pullula degli Ausiliari di Scrimgeour. Ho dovuto volare per metà strada solo per arrivare qui.” 


Fece una pausa, sistemandosi drammaticamente i vestiti. Piazzando l'espressione più innocente sul suo volto, “Ora hai chiesto questo piccolo tete a tete? Sono una ragazza impegnata in questi giorni. A proposito, adorabile quel piccolo gufo che mi hai mandato, molto insistente.” 


Il suo atteggiamento falso era troppo per il Bambino-Che-È-Sopravvissuto; lei viveva per stressare la gente. “A cosa cazzo stavi pensando?” ruggì Harry. 


Rita si piegò in avanti, mettendo le mani sulle ginocchia e mettendosi al livello degli occhi di Harry, “Oh gioia, non si perde tempo oggi. Salterò la risposta che ho dato al Ministro questa mattina, che era 'Questa camicetta sta bene con questa gonna, perché non le piace?' Dubito che la battuta piacerebbe anche a te. Dunque, tagliamo corto, ok? Per prima cosa, l'ho fatto per salvare il mio piccolo barbone agitato (“sedere sodo”). Quell’intervista non era esattamente sul mio programma per la settimana. Secondo, l'ho fatto perché noi, e con noi intendo gli editori e gli scrittori della Gazzetta del Profeta, siamo stanchi di essere la puttana di tutti! Non siamo i PR del Ministero, non siamo i tuoi e non siamo nemmeno i suoi! Terzo, è come ti ho detto quella notte, qualcuno vincerà e qualcuno perderà. Il resto di noi che sopravvivrà a tutto questo vivrà nel mondo dei vincitori. Si meritano tutta la verità oltre la sfacciata propaganda che io posso dare loro. Scrimgeour cerca di mettermi il bavaglio al momento e il pubblico ci vede proprio attraverso. Sei un ragazzo grande ora, Harry. Non vuoi essere il cagnolino di Silente quanto io non voglio essere quello di Scrimgeour.” 


“Può semplicemente prendere il controllo della stampa?” Rita sorrise alla domanda. Harry era così deliziosamente ingenuo. 


Lì è dove Caramell poteva davvero prenderlo a calci. Oh, dirà che non siamo abbastanza patriottici e sta già facendo queste minacce, ma al momento non ha l'influenza per dare un seguito alla cosa. Il suo lato controlla circa il trenta per cento del Wizengamot. L'opposizione controlla il trentacinque per cento. Il resto, e includo te, Harry, l'altro trentacinque per cento. Scrimgeour dovrà camminare sulla corda prima che abbia i voti. Il proprietario della Gazzetta del Profeta è piuttosto assente, ma pensi davvero che Rupert Murdoch avrebbe lasciato che il sequestro di uno dei suoi giornali restasse senza controllo? Possiede virtualmente tutta l'Australia Magica. Potrebbe benissimo firmare la busta paga del Ministro Australiano.” 


Hermione la interruppe freddamente, “Ok, non può attaccare il giornale stesso. Ma per quanto riguarda te? Potrebbe ancora arrestarti per le tue abilità non registrate?” 


Potrebbe arrestarmi, ma grazie all'intera questione Sirius Black ci dovrà essere un processo. Insisterei sull’assumere del Veritaserum e credimi quando dico che a nessuno piacerebbe sentire quello che ho da dire sotto la sua influenza. Verrebbero fuori gli sporchi piccoli segretucci di tutti. Tutti gli scheletri di tutti gli armadi rotolerebbero fuori. La stessa cosa succederà se muoio improvvisamente. Qualsiasi piccola conversazione confidenziale sarebbe caccia libera – perfino i tuoi piccoli tentativi di ricattarmi.” 


Rita si fermò momentaneamente, permettendo alle sue parole di fare breccia, prima di continuare come se stesse spiegando a un bambino di cinque anni come allacciarsi le scarpe, “Parlando di questo, dove pensi che fossi questa mattina, cara? Ieri ho scoperto una cosa davvero meravigliosa, sono un Animagus! Quindi, come una brava cittadina magica, sono corsa a registrarmi, contenta e felice. Mi sono persino assicurata che le mie due notevoli multe venissero pagate. Ti fermi mai a pensare per un momento? Tutti i tuoi piccoli compagni di classe Serpeverde sapevano che ero un Animagus, non pensi che qualcuno di loro possa aver cercato di farmi lo stesso scherzo che hai fatto tu, ragazzina? Ho sempre sperato che venisse il giorno in cui avrei potuto dirti quanto facilmente ti ho giocato. Pensavi che fossi stata licenziata e non in grado di lavorare, non è vero? Sono stata su una spiaggia ad Aruba per tre mesi, a scrivere sotto falso nome, aspettando solo che venissi da me con una succosa offerta. Non ci è voluto tanto quanto pensavo. Sveglia, tesoro! Non avresti messo un limite di tempo su quel giuramento se non avessi voluto tornare da me, a un certo punto.” 


“Ma hai fatto un giuramento e firmato una pergamena!” esclamò Hermione. 


Rita la prese in giro apertamente, mimando la voce di Hermione, “Amorita Elaine Skeeter ha firmato la tua pergamena e ha fatto il tuo piccolo giuramento. Harry, caro, qual è il mio nome?” 


“Francine Amorita Skeeter.” 


Rita sapeva di comportarsi in modo meschino, ma questo non la fermò – raramente lo faceva, “Un punto per buona memoria al giovane eroe! Rita Elaine era mia nonna. Hai idea di quanti contratti e giuramenti ho dovuto fare? Che ti sia di lezione – piccola puttana bigotta! Quando fai fare un giuramento ad una persona, faresti meglio ad assicurarti che usi il proprio nome, farla firmare con una piuma di sangue e che non faccia un piccolo flash non verbale con la bacchetta per emulare un giuramento vero! Tieni quell'espressione sul viso per un momento – voglio godermela!” 


“Basta!” urlò Potter. 


Rita notò che tutte e tre le streghe avevano le mani vicino le loro bacchette, ma la voce di Harry, e la magia dietro di essa, sembrò congelare chiunque sul posto, Rita fu davvero impressionata. “Penso che tu sia stata abbastanza chiara, Francine. Basta.” 


Sorvolando sull'uso del suo primo nome, lasciò che il suo volto arrabbiato si sciogliesse all'istante e venisse sostituito con quella che era la sua normale espressione allegra. “Certamente Harry, non sono venuta qui a rivangare vecchie storie. Mi piacerebbe vederti uscire fuori come il vincitore di tutta questa storia. Sei un respiro d'aria fresca, davvero – se lo sarai. Mi piacerebbe anche avere sette uomini affascinanti che soddisfino ogni mio capriccio, ma non sempre si ottiene quello che si vuole, vero? Diciamo le cose come stanno allora, a dispetto dei nostri momenti recenti e felici insieme, stai cercando di usarmi. Non ti scomodare a negarlo. Scrimgeour sta cercando di usarmi. Il Signore Oscuro sta cercando di usarmi. Sai cosa? Io userò tutti e tre voi. Tutti voi volete portare battaglia sul mio terreno, be’, questa è una battaglia che dovrete combattere con le mie regole! Avrai le tue dichiarazioni di stampa. Loro avranno le proprie. Le metterò in stampa e darò al pubblico la possibilità di vederle. Immagino che la signorina Granger abbia già la tua risposta pronta..?” 


“Non ancora, sarà pronta in mattinata.” Rispose la buffona dai capelli crespi, la faccia ancora rossa di rabbia. Rita non poteva costringersi a farsi piacere la ragazza. Se hai intenzione di comportarti come se fossi meglio di chiunque altro, allora farai davvero meglio a essere in grado di sostenerlo. 


“Mandamela via gufo, assicurati di esserti calmata prima di scriverla. Il tuo avversario è una persona calma che parla in modo affascinante, che sta cercando di usare la paura dell'ignoto per giustificare le proprie azioni. Meglio lasciare che Silente la scriva per te. Se combatti, Granger, combatti per vincere. Harry, qualche citazione per l'edizione di domani?” 


Harry tirò fuori un pezzo di pergamena. Lei lo lesse ad alta voce, “I Babbani non sono entrati nel negozio di Fred e George per uccidere tre persone, cercando un ostaggio. È stato Tom Riddle. Le persone che lavorano per i Babbani non hanno rapito Blaise Zabini, Marcia Compton e Viktor Krum. I Babbani non hanno stuprato e torturato una strega di quattordici anni. Le persone che lavorano per Tom Riddle hanno fatto queste cose. Può parlare quanto vuole della minaccia che incombe all'orizzonte, ma è lui quello disposto a entrare in una casa alla quale ha appiccato il fuoco e uccidere un bambino di un anno. Ha osato etichettare come rivoluzionari i suoi seguaci, quando in realtà li chiama Mangiamorte. Cosa c'è di così nobile in Bellatrix Lestrange, Severus Piton, e nel resto di loro? Se volete ascoltare alle sue bugie e credere alla mezza verità che presenta, allora guardate le persone di cui si circonda, perché se vince, quelli sono i tipi di persone che saranno i vostri nuovi padroni.” 


“Ben detto, Harry, mi assicurerò che sia nell'edizione di domani. Ora, se vuoi scusarmi, devo andare a controllare il mio editore e assicurarmi che non abbia ancora avuto un crollo nervoso. Viva La Revolution! Signorina Granger, mandi la risposta col gufo di Potter. 


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Gli piacevano tutti i suoi piccoli ritratti. Sembravano sempre ritrarlo nel suo lato migliore. Be’, aiutava che lui non avesse un vero e proprio lato peggiore! Non sarebbe stato il Favoloso Gilderoy Allock, se ne avesse avuto uno. 


Avrebbe dovuto parlare con la gente della sua agenzia di pubblicazioni. La nuova stagista che gli avevano assegnato semplicemente non era capace. O sedeva sul letto mormorando e piangendo o guardava fuori dalla finestra nei giorni di sole. Almeno la sua guardia del corpo, Franklin, e il suo addetto stampa, Alice, erano tranquilli ed efficienti nel loro lavoro. Non li sentivi mai lamentarsi. Fino ad ora la giovane Luna non era nemmeno riuscita a sistemare i suoi colori a cera nel giusto ordine. Avrebbe dovuto sapere ormai che gli piaceva scrivere ogni lettera del suo nome in un colore diverso! 


La porta della sua lussuosa suite si aprì ed entrò lo staff del catering. Ammirò la loro puntualità. 


“Ah, i miei complimenti allo chef, gli è piaciuta la foto autografata che gli ho mandato per mezzo di lei?” chiese Gilderoy Allock. 


L'addetta al catering, con la sua bella uniforme bianca, annuì. “Certo signore, gli ha migliorato la giornata.” 


“Sapevo che sarebbe stato così. Ah, cara Jocelyn, quale succulenta sorpresa ha preparato tale maestro culinario per la nostra cena di stasera? Ah sì, filetti di fegato di drago avvolti nel bacon e coperti da una leggera salsa olandese. E il mio staff, cosa mangerà in questo giorno stupendo?” 


La strega gli sorrise agitando la bacchetta, “Polpettone in salsa.” 


Gilderoy sapeva che la donna lo desiderava. Tutte lo desideravano. Avrebbe dovuto respingere di nuovo le sue avances. Se non fosse stata carina, l'avrebbe già fatta licenziare. L'anello sul suo dito era solo un debole tentativo di renderlo geloso. Era il suo onere nella vita. Poteva essere il titolo della sua nuova autobiografia – Gli Oneri di Essere Me di Gilderoy Allock. Afferrò un crayon e scribacchiò il titolo sul suo taccuino. Dopo che avrebbero mandato la giovane signorina Lovegood a fare i bagagli, lui avrebbe insistito che la prossima stagista scrivesse anche sotto dettatura. Onestamente, come potevano aspettarsi i suoi editori che lui lavorasse in condizioni simili? 


Guardò Jocelyn servire Franklin e Alice. Avrebbe dovuto parlare con loro riguardo la loro incessante fraternizzazione e alla gomma da masticare di Alice. Gilderoy sapeva che le piacevano molto le Gomme Bolle Bollenti, ma come sua addetta stampa era ben poco professionale. Si stava godendo la vista del delizioso fondoschiena dell'addetta al catering quando sentì un forte botto. 


Guardando il grosso buco dove prima c'era la parete, immaginò di dover dire qualcosa. 


“Be, questa è nuova. Stiamo facendo un restauro? Alice, hai ricevuto una nota al riguardo?” 


Sperò che Jocelyn la smettesse di urlare. C’era quasi da pensare che la stessero torturando o qualcosa del genere. 


Diversi uomini entrarono attraverso il buco nella parete. 


“Ah, gli operai sono qui, gente! Datemi soltanto un momento per prendere le mie cose e me ne vado. Qualcuno di voi gradirebbe una foto autografata?” 


Uno gli puntò la bacchetta direttamente addosso. “Idiota! Crucio!” 


Gilderoy si agitò per il dolore mentre la maledizione si accaniva su di lui. Era un dolore come non ne aveva mai provato prima! Il suo intero corpo era in fiamme!


“Smettila di perdere tempo! Prendiamo quello per cui siamo venuti e andiamocene,” abbaiò un Mangiamorte. “Klaus, copri l'ingresso. Sta arrivando qualcuno?” 


“Nein, Herr Codaliscia.” (2)


Gilderoy rotolò per terra, uscendo dagli spasmi, ascoltando le voci attorno a lui. 


Si sentiva diverso. Le cose erano diverse. Era... Era... Dannazione! Giaceva in un reparto per malati mentali al San Mungo. Il ritorno di fiamma di quella maledizione dalla bacchetta di quel ragazzino straccione! Il mondo sapeva che lui era un truffatore. No! Non era possibile! Era un incubo. La bacchetta dell'infermiera era a terra proprio accanto a lui. Certo! Se avesse sconfitto quei tre, avrebbe potuto cambiare le cose. Ora poteva vedere i titoli dei giornali – Il Trionfante Ritorno di Allock! 


Afferrando la bacchetta, urlò, “Oblivion!” 


Sentì un brivido di soddisfazione mentre l'espressione dell'uomo diventava vuota e lui restava lì, confuso. Rovesciando il letto sul fianco per proteggersi da quello all'ingresso, mandò delle corde a legare l'uomo confuso di fronte a lui. Gli incantesimi di memoria non erano l'unica cosa in cui era bravo. Ad alcune delle sue conquiste piaceva essere legate! Era un momento surreale, quasi uscito da uno dei suoi libri, e lui lo stava vivendo per davvero! 


Individuando l'uomo basso, il cui braccio era fatto d'argento, lanciò un altro incantesimo di memoria e un altro gruppo di corde. Quello che avevano chiamato signor Codaliscia – perché questo nome gli suonava familiare? – schivò l'Oblivion e mise la donna dal cervello danneggiato sul percorso delle corde. 


Rapido e furbo come una volpe, Gilderoy rotolò dietro le tende mentre il suo letto veniva avvolto dalle fiamme. 


Quando scriverò questo capitolo, lo chiamerò Troppo rapido per te, Codaliscia! Era tornato e nulla lo avrebbe fermato! Quello all'ingresso stava urlando che la sicurezza stava arrivando e si difendeva. Bene! Era solo uno contro uno ora – Mano a Mano (3). Le guardie della sicurezza sarebbero stati i primi testimoni del suo glorioso ritorno. 


“Preparati ad essere sconfitto! Non saprai mai cosa ti ha colpito! Oblivion!” 


Gilderoy rotolò nel corridoio e si sentì vivo mentre la magia grezza lasciava la bacchetta presa in prestito; il suo piano impeccabile era perfetto!


Ebbe appena il tempo di rendersi conto dell'accecante energia verde prima che lo colpisse direttamente in faccia. 


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Peter schivò l'incantesimo di memoria e guardò il suo avversario cadere. Le cose stavano andando storte rapidamente. Doveva affrettarsi. “Klaus, vai dentro e sigilla la porta!” 


Si voltò verso la legata Alice Paciock e fissò l'infermiera che si rannicchiava nell'angolo. “Se vuoi vivere, resta esattamente dove sei e non muoverti!” Finì di trasfigurare la strega stordita in un porcellino d'India e la spinse nella borsa con suo marito. Mancando di qualunque altro piano, trasfigurò anche il confuso Frank. Se non avesse recuperato, la cosa avrebbe avuto un cattivo riflesso sulle prestazioni di Peter. “Klaus, abbiamo quello per cui siamo venuti. Porta le scope di riserva. Muoviamoci!” 


Peter montò sulla sua scopa e prese velocità verso l'apertura e l'aria aperta oltre essa. Per un secondo i suoi occhi si incatenarono con quelli della ragazza dagli occhi sporgenti che conosceva così bene. Il volto di lei era una maschera di rabbia mentre saltava su di lui mentre lui acquisiva velocità. Riuscì a fatica a guidare la scopa dentro l'apertura mentre la ragazza si aggrappava a lui, graffiandogli la faccia con le sue unghie lunghe e mal tenute. Peter bestemmiò mentre lasciava cadere la propria bacchetta. La bacchetta cadde sulla strada sottostante, ma la sua perdita gli dette il pieno uso del suo arto metallico. 


Con quel prezioso, piccolo pensiero, spazzò via la ragazza recalcitrante, senza interessarsi del fatto che fossero a venti metri da terra e filò via nella tarda serata. Procedette a zig zag nel cielo di Londra, sapendo che le regole di segretezza degli Auror avrebbero impedito loro di seguirli. Avrebbero volato soltanto per un minuto e sarebbero atterrati prima di Smaterializzarsi. Le cose non erano andate come previsto, ma comunque avevano avuto successo – e questo era tutto ciò che contava. 


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Harry e Susan entrarono nel Laboratorio di Pozioni, lasciando fuori Tonks, e videro il vampiro criticare la prestazione di tre elfi domestici che stavano alacremente pulendo i vari tavoli. Coedus fece semplicemente cenno verso il loro tavolo dove i loro calderoni ancora sobbollivano e riprese l'ispezione attenta del lavoro di pulizia degli elfi. 


Passarono cinque minuti prima che li congedasse, “Creature affascinanti. Ho sentito che il loro sangue ha un sapore insolito. Da quello che mi hanno detto, il vostro ex insegnante faceva sempre pulire il laboratorio agli studenti come punizione. Questo peggiora ulteriormente la mia opinione di quell'uomo. Punisci gli studenti, non la qualità della tua area di lavoro.” 


“Per quale motivo esattamente siamo qui stasera?” chiese Harry. “Dato che ha bocciato le pozioni di quasi tutti oggi, non potevamo semplicemente sistemare i nostri calderoni facendo una pozione fallimentare con tutti gli altri?” Harry richiamò il commento di Coedus secondo cui ‘la pozione di Hermione era la più vicina ad essere accettabile, ma non voleva dire molto.’


“Ammiro la tua schiettezza, signor Potter. Capisci le sottigliezze, ma non sai cosa fartene. Da una parte, avevo bisogno di stabilire che sono io e non tu in carica nel laboratorio di pozioni. La tua rivalità con la creatura che chiamava se stessa, in maniera ridicola, Potion Master ha creato aspettative tra i tuoi compagni. Non permetterò simili frivolezze nel mio laboratorio. Sono una distrazione e le distrazioni non sono tollerate.” 


Fece scorrere la mano sulla superficie del tavolo mentre continuava, “D'altra parte, resto sempre curioso come lo ero al nostro primo incontro nei tuoi confronti. Abbiamo sempre frequentato ambienti diversi da quel momento e non ho avuto la possibilità di interagire con te. Voi due siete nel cuore di una guerra di cui io sono un partecipante meno che volontario. Una lunga vita ha sempre un modo per affievolire la curiosità, ma tu me ne hai riportata un po'.” 


Susan trattenne a stento uno sbuffo derisorio; Harry non aveva bisogno di una connessione empatica per dire che era agitata. Si ricordò di aver detto a Ginny che una delle ragioni per cui aveva scelto Susan era che lei si interessava poco ai giochetti e alle allusioni, almeno quanto lui. Susan aveva già dato prova di essere altrettanto schietta e diretta. Questo gli dava la speranza di un matrimonio lungo e felice. I loro litigi probabilmente sarebbero stati numerosi, ma anche rapidi, diretti e vertenti sul punto in questione. Ai brutti sentimenti non sarebbe stato permesso di perseverare, dato che entrambi erano desiderosi e capaci di parlare apertamente quando necessario.


“Sono abituato ad essere guardato,” disse Harry. “ Cosa vuoi vedere e perché dovrei lasciartelo fare?” 


“Voglio vedere come ti confronti coi ricordi di maghi e streghe autorevoli che ho visto. Sto lavorando con Neville e mostra una dedizione impressionante e progressi modesti. Mio nipote parla con ammirazione delle tue capacità. Ha raccontato in gran dettaglio dell'incidente all'Ufficio Misteri. Mi piacerebbe vederlo nel Pensatoio di tua moglie. In cambio, per aver soddisfatto la mia curiosità, ti mostrerò alcuni incantesimi di quando ero mortale – del genere che dubito troveresti qualcuno disposto a insegnarti.” 


L'offerta sembrava seducente, Harry decise di sgranocchiare piuttosto che mordere ”Sembra interessante. Sono più curioso sull'allenamento che hai fatto con Neville.” 


“Molto bene allora, lasciate i vostri calderoni a sobbollire e seguitemi.” 


Coedus li riportò nel corridoio e fece cenno a Tonks di seguirli. Li guidò in un magazzino vuoto, largo pressappoco dieci metri e lungo trenta. La parete era annerita da una grande quantità di residui di incantesimi. “Uso questo esercizio base con Neville. Lui si mette sulla linea e io mi muovo all’interno di quest’area, sul lato opposto. Mi trasformo nella mia forma di lupo e prova a colpirmi con uno Schiantesimo. Questo sviluppa la sua velocità, la sua resistenza e la sua accuratezza. Ti piacerebbe provarci?” 


Con quindici metri che lo separavano da lui, per Harry fu difficile colpire il lupo mentre quello balzava avanti e indietro. Passarono cinque minuti interi prima che Harry riuscisse a colpire il fianco del lupo col suo Schiantesimo. Tonks lo risvegliò mentre mormorava il disinvolto complimento che lei probabilmente sarebbe stata ancora lì a cercare di colpirlo. Susan evocò una coppa e la riempì d'acqua e la porse a Harry, che l'accettò pieno di gratitudine. 


Il vampiro ritornò alla sua forma, “Elogio le tue capacità. Se ti trovi ad aver bisogno di fare pratica, vieni a cercarmi. Se fossimo in grado di usare la stanza Va e Vieni, creerò un pavimento pieno di cuscini e vedrò se sei capace di colpire la mia forma di pipistrello – qualche altra volta, magari?” 


Harry replicò, “Non una brutta idea, parlane col professor Vitious. Lui sta portando avanti il mio addestramento.” 


“Lo farò. Ora, andate e finite di sistemare i vostri calderoni. Se acconsenti allo scambio di ricordi, porta il tuo Pensatoio alla punizione di domani sera. Ti vedrò allora.” Coedus uscì dalla stanza e andò verso i suoi quartieri. 


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Coedus sorrise appena raggiunse le sue stanze. Il ragazzo era potente e talentuoso. Stava ancora temporeggiando e si domandava quale schema il Signore Oscuro avrebbe presentato per la sua resurrezione, anche poi se fosse possibile, ma nel frattempo, avrebbe imparato tutto il possibile sulle capacità del ragazzo. Le cose stavano andando meglio di come aveva previsto. 


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Harry, Susan e Tonks tornarono in classe. Tonks parlò per prima, “Cosa ne pensi, Harry?”


“Allenamento abbastanza difficile, non sono sicuro sull'improvviso interesse per me. Negli anni precedenti, probabilmente avrei detto, ‘Se Silente si fida di lui, allora dovrei farlo anch'io.’ Purtroppo, questo non è più il caso. Dopo che saremo tornati nei nostri quartieri, vorresti andare a parlare col Preside di questo?” 


La Metamorfa rispose, “L'avevo già deciso, Harry.” 


Per i successivi trenta minuti aspettarono che i loro calderoni terminassero la loro cottura di dodici ore, prima di spegnere la fiamma e far sparire il liquido e le impurità restanti dentro. Rimasero tranquilli, chiedendosi se il vampiro sarebbe improvvisamente apparso e li avrebbe rimproverati per aver creato disordine nel laboratorio. 


Chiudendosi alle spalle la porta della suite, Harry si allentò la cravatta e si tolse i vestiti. “Sai che in passato non lo avrei mai fatto?” 


“Cos'è che non avresti fatto?” chiese Susan, con una punta di canzonatura nella voce, mentre incoraggiava Harry ad 'aiutarla' a togliersi i vestiti, godendosi le sue braccia attorno a lei. Quando i vestiti si furono accumulati sul pavimento, le mani di lui rimasero attorno alla sua vita. 


“Chiedere a qualcun altro di andare a parlare con Silente… qual è la parola? Delegare! Non avrei mai delegato prima. Avrei insistito per andarci di persona. So che abbiamo i compiti di incantesimi, ma hai anche qualcos'altro?” 


“Ho due capitoli da leggere per Antiche Rune che rimando da un po’. Perché me lo chiedi?” rispose Susan. 


Aveva ridotto il numero di corsi, ma si era rifiutata di abbandonare Antiche Rune dopo aver lasciato Cura delle Creature Magiche e Babbanologia. Era una lezione pomeridiana e una delle poche volte che non era con Harry. Lui era ancora abbastanza preoccupato, ma gli unici Serpeverde di quella classe erano Bulstrode, Davis e Zabini. Davis era uno 'fuori dal suo tipo ideale', Zabini era stato un ostaggio durante l'estate e Susan era amica di Millicent Bulstrode. Il resto della classe somigliava a un incontro dell'ES e Hermione gli aveva assicurato che lei, Padma, Hannah, Lisa, Mandy, Terry, Dean, Ernie e Michael avrebbero tenuto d'occhio Susan in classe. 


“Bene signora Potter, perché non lancia un Incantesimo Impermeabilizzante sul libro che deve leggere e si fa un bagno? Continui a dirmi che lavare a mano tutti quei capelli è così tanto meglio che usare la magia... Potrei assistere.” 


Susan alzò un sopracciglio e gli chiese con voce innocente, “Magari da una posizione dentro alla vasca, signor Potter?” 


“Dovrebbe essere la posizione più efficiente, non è vero?” 


“Credo che tu abbia ragione.” disse Susan, prima di notare che i propri vestiti erano ancora ai suoi piedi. Trixie di solito li avrebbe sistemati, a quel punto. Lanciò un'occhiata intorno alla stanza e vide Trixie che stava immobile davanti all'Arazzo della Famiglia Black. Si avvicinò per vedere cosa aveva catturato l'interesse dell'elfa. 


Sul fondo dell'elegante ma danneggiato arazzo c'era il nuovo ingresso di Susan Marie Black-Potter. Una linea orizzontale la univa a suo marito, Harry James Black-Potter. Le piaceva vedere i nomi collegati in quel modo. Quello che la sorprese, comunque, furono le tre piccole linee scintillanti direttamente sotto il suo nome. Bambina#1, Bambino, Bambina#2. Vedere quella notizia la fece traballare un po'. Si sedette sul loro letto mentre Harry si avvicinava. Non poté nascondere il sorriso stupefatto sul suo volto mentre indicava l'arazzo. 


Per un minuto nessuno dei due disse niente. Harry era caduto di peso sul letto vicino a lei e le aveva messo le braccia attorno al corpo. Alla fine, Harry disse, “Be, questo è un modo per prendersi cura di quella voglia di avere tre bambini. Non sei felice di non aver desiderato cinque bambini?” Lo guardò leggermente scioccata, ma si intenerì, vedendo un sorriso sul suo volto. 


Decise di schiaffeggiarlo giocosamente, “Cretino!” 


Una gentile spinta sulla sua spalla fu la sua risposta, “Moglie di cretino! Dimentichiamoci della lettura nella vasca e facciamoci un bagno insieme e festeggiamo. Oh oh! Sembra che non siamo stati gli unici a tenersi impegnati! Guarda!” 


Susan seguì il suo dito che indicava l'arazzo. Il nome Narcissa Irene Black era lì con la parte Malfoy barrata e la linea che la univa a Lucius Malfoy tagliata. La solida linea verso Draco Abraxas Malfoy rimaneva, ma ce n'erano anche alcune nuove. Una linea tratteggiata univa il suo nome a Charles Arthur Weasley e una piccola linea lucente la univa a bambino. 


“Dovremmo farlo sapere ai Weasley!” esclamò Susan. 


Harry sembrò pensieroso per un momento e poi agitò la bacchetta, togliendo l'arazzo dalla parete e avvolgendolo con cura. Un altro tocco e questo finì nell'armadio aperto, risposto sul ripiano, “No, è una notizia che devono dare loro. Probabilmente dovremmo togliere questo dalla parete – per la loro sicurezza e la nostra. Avanti, apro l'acqua.” 


Susan sentì il panico momentaneo travolgerla. “Tre insieme! Circe mi salvi, non so se sono pronta per questo. Non ho bisogno di leggere Rune. Ho bisogno di leggere qualcosa su come essere una mamma!” 


“Starai bene. Staremo bene. Abbiamo Trixie e un sacco di persone che vorranno aiutarci. Non sei sola.” La addolcì la voce di Harry. Ancora un poco sotto shock, Susan si concesse di essere portata nel bagno. 


Ci mise un momento a capire che stava lottando contro una diga di lacrime che minacciava di esplodere, “Hai ragione, Harry. Solo, è stato così improvviso.” 


“Non dirlo a me,” disse Harry, stringendola. “A inizio estate, ti conoscevo appena. Ora, siamo sposati; facciamo il bagno insieme e, a quanto pare, siamo entrambi molto fertili. Prima di quest'estate, ero praticamente solo, sempre ferito e arrabbiato. Ora, non lo sono. Le cose non sempre vanno come pianificato, ma non protesterò per questo.” 


Lo abbracciò – stretto, odiava che lo facesse sembrare così semplice. Lo faceva sempre! “Quindi non sei spaventato o nervoso?” 


“Non più di quanto lo fossi pochi minuti fa, quando pensavo che ne avremmo avuto solo uno. Per come la vedo io, ho solo altre due ragioni per lavorare di più. Avanti, se non inizio presto a lavorare su quei capelli, ci metterò tutta la notte.” 


Dopo che entrarono nella grande vasca, ci furono trenta minuti di altre attività, ma alla fine ebbe i capelli lavati a mano come promesso. Dopodiché lei si sdraiò a sonnecchiare sul suo petto, sentendo l'acqua iniziare a raffreddarsi intorno a loro. 


“Sarò enorme. Lo sai?” 


“Hai visto mio cugino. Lui è enorme. Tu sarai solo bellissima.” 


“Adulatore,” mormorò. 


“E non sto nemmeno cercando di entrare nelle tue mutandine! Speriamo che un giorno manderemo i ragazzi a scuola col figlio di Narcissa e Charlie. Spero che siano al sicuro, ovunque siano.” 


“Ne sono sicura, Harry. Forza, usciamo dalla vasca prima che finisca col sembrare una prugna grinzosa e incinta.” 


Si erano messi gli accappatoi quando Sirius urlò per avere la loro attenzione dal ritratto. 


“Harry, Susan, vestitevi. Tonks sta tornando e vi porterà nell'ufficio di Silente. I Mangiamorte sono stati attivi questa sera.” 


----------  


L'imboscata attentamente preparata di Narcissa stava andando a rotoli. Si pensava che Dolohov fosse solo nel magazzino, non con altre tre reclute. Le barriere anti-Materializzazione e anti-Passaporta erano già state attivate quando loro irruppero nell'edificio. Avevano messo ko una delle sorprese reclute, ma ora invece di due contro uno, era un tre contro due. Si diceva che Dolohov era un mago a cui piaceva usare incantesimi oscuri che era difficile riconoscere. Non era particolarmente potente, solo molto abile.

 

Charles stava a fatica affrontando il duo che si era scagliato contro di lui, Esiliando casse sul percorso delle maledizioni e usando le sue superiori capacità atletiche per rimanere in vantaggio sul paio di Mangiamorte speranzosi. Narcissa si trovò a duellare con il braccio destro del Signore Oscuro. 


Mentre lanciava un incantesimo multicolore quasi silente, che perfino Narcissa non riconobbe, l'uomo, più vecchio di lei di circa venticinque anni, la prese in giro. “Ho duellato con tua defunta sorella, Narcissa. Mi ha detti quanto eri debole. Questa non è una faccenda sociale da cravatta nera. Sei fuori dal tuo campo!” 


“Mai!” Esiliò una cassa sul percorso dell'incantesimo sconosciuto e quella si trasformò in un paio di lupi. 


“Ah, grazie per avermi fornito l'ultimo ingrediente del mio incantesimo, è stato gentile da parte tua. Uccidetela!” 


Arrabbiata, Narcissa lasciò cadere una pila di casse sui finti lupi, ma questo dette a Dolohov la possibilità di Disillusionarsi e sparire dalla sua vista. Lei rispose mandando due maledizioni esplosive sulle lampadine Babbane, riducendo significativamente il suo vantaggio. La luce delle sue maledizioni sarebbe stata più brillante ora. Gli altri due tenevano Charles sulla difensiva. Lei doveva rischiare aiutandolo. 


”Imperio!” Non aveva la gamma di incantesimi di Dolohov. Aveva, comunque, la volontà di usare i suoi incantesimi con grande efficacia. Uccidi la scorta! L'uso di una Maledizione Senza Perdono avrebbe potuto allertare gli Auror francesi, ma non sarebbe stata davvero una brutta cosa in quel momento. 


La sua mercé lanciò immediatamente una Maledizione Tagliente sul mago vicino a lui e il suo amante fu capace di sfruttare al meglio il cambio e di colpirlo con una Spezzaossa che fece cadere l'uomo. 


Uccidi Dolohov! 


Narcissa trasmise i suoi pensieri, ma venne fatta volare in aria da un Incantesimo di Esilio che la colpì nella schiena. Atterrò proprio accanto a uno dei lupi bloccati che addentò e le morse dolorosamente il polpaccio. Perse il controllo del mago restante, ma non era quello il suo problema più grande. Aveva perso anche la bacchetta. 


Urlando di dolore, prese la bacchetta di scorta e decapitò il lupo. A fatica si tolse dalla traiettoria quando un geyser di fiamme eruttò nel punto dove si trovava prima. 


Tornò in piedi, scoprendo che Charles aveva finito l'altro e stava ora combattendo contro Dolohov. Lui le stava comprando del tempo, ma stava venendo surclassato senza speranze. Fece un veloce incantesimo alla sua gabba destra ferita, il respiro era faticoso sia per l'Incantesimo d'Esilio sia per l'impatto alla fine del piccolo volo. Si era guarita come meglio poteva. Sperava solo di essere in tempo. 


Non lo era. 


“Mentis Incarcerus Torqueo!” 


Qualunque incantesimo Dolohov stesse usando, penetrò lo scudo di Charles e lo colpì direttamente in faccia. Barcollò per un momento, prima di cadere sulle ginocchia, stringendosi la testa con le mani. Pochi secondi dopo iniziò a urlare. 


Questo evocò emozioni dolorose e una rabbia che non aveva mai percepito prima. Seppe allora che non avrebbe mai potuto abbandonare Charles. 


“Questo lo terrà impegnato mentre mi occupo di te, piccola traditrice. Tu, io ti ucciderò. Lui sarà un buon prigioniero per il Grandioso, ma tu, nessuno verserà lacrime per una puttana traditrice morta.” 


Cercò di ignorare le sue prese in giro, ma si scoprì incapace di farlo. Chi avrebbe pianto in effetti la sua perdita? Imprecando Narcissa sapeva di non poter permettersi questi pensieri. Poteva vederlo muoversi nella luce tenue e il fumo dagli incendi. Il costo di energie degli incantesimi doveva averlo costretto a sciogliere il suo Incantesimo di occultamento.

 

“Ti ucciderò,” sibilò lei. 


“Puoi provarci, puttana. Anche tu fallirai.” 


“Tonare!” 


La sua maledizione esplosiva uscì carica di rabbia. Il potere dietro di essa era alimentato dalle grida di dolore del suo amante. Dolohov chiaramente non aveva messo in conto i profondi sentimenti di Narcissa per l'uomo. Non lo aveva fatto nemmeno lei. Per cambiare, ora era Dolohov che cercava disperatamente di bloccare un incantesimo. 


C'è un detto che inizia: All'inferno non c'è furia… (4) Stava per mostrare a Dolohov il suo vero significato. 


“Abrasios, Impactus, Percuito!” 


Il suo lavoro di bacchetta produsse due Maledizioni Ferenti e una forte Maledizioned’Urto. La Maledizione Perforante passò attraverso la barriera che l'Ucraino stava usando per difendersi. La barriera cadde al suolo e lei lo vide tenersi il fianco. 


Barcollò e rispose al fuoco. Lei schivò il suo Anatema che Uccide mentre lui si muoveva verso una larga apertura nella parete creata dalla Maledizione Esplosiva di qualcuno. Narcissa sapeva che stava cercando di fuggire. Doveva fermarlo prima che superasse le barriere! 


Invece di seguirlo fuori dal buco, ne creò uno suo. Fu una decisione saggia, dato che una specie di Maledizione Esplosiva detonò violentemente. Doveva averla lanciata con un meccanismo di timer, dato che era già girato di schiena e stava in parte correndo e in parte barcollando. Non poteva lasciarglielo fare. 


Perfino nella luce fioca Narcissa sapeva cosa stava per fare – Smaterializzarsi appena superate le barriere. 


“Crucio!” 


La Maledizione Senza Perdono lo colpì mentre stava rilasciando la sua energia per Smaterializzarsi. Il risultato non fu bello; si era spaccato violentemente. Dove fossero finiti il suo braccio e la sua gamba sinistra, Narcissa non avrebbe saputo dirlo – nemmeno le sarebbe interessato. 


Le urla di Dolohov si mischiarono con quelle del suo giovane amante. Mandando una Maledizione Perforante attraverso il cuore del macellaio degli Urali, lo zittì permanentemente. Le urla all’interno continuarono. 


“Dannazione!” 


Aveva sperato che l'incantesimo si sarebbe sciolto con la morte di chi lo aveva lanciato. Raccolse la bacchetta di Dolohov. Qualunque cosa fosse, era lì dentro. Prendendo la nota dalla propria tasca, la spinse nella bocca dell'uomo e corse dentro, vedendo il fuoco iniziare a diffondersi. Corse dal suo amante, che stava pagando il prezzo per aver creduto scioccamente in lei. Narcissa Black era molto più forte di quanto Narcissa Malfoy fosse mai stata, ma quella forza portava con sé una vulnerabilità molto più grande. 


Cullando la sua testa, gli parlò mentre lui tremava, “Sono qui, Charles. Andremo in qualche posto sicuro. So chi può aiutarci.” Creò una Passaporta da un pezzo di legno rotto che giaceva lì vicino e fece fluttuare Charlie fino alle barriere. Fu costretta a Schiantarlo per farlo stare fermo.


---------- 


Gli Auror francesi, arrivati sulla scena diversi minuti dopo, trovarono un magazzino in fiamme con tre cadaveri dentro e metà di quello di Dolohov fuori. Uno di loro tolse la nota senza firma dalla sua bocca e la lesse ai colleghi. 


Lord Voldemort, 


ti consegno il corpo del tuo servo, Antonin Dolohov, con i miei saluti. In futuro, ti raccomando di lasciare in pace persone che non vogliono essere trovate, o il prezzo sarà perfino più alto. 


Toujours Pur. 










Note dell’autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart)


Ecco qui, un altro capitolo terminato. Al momento, intendo finire questa storia intorno al quarantesimo capitolo. A dispetto delle apparenze, mi piace Hermione come personaggio. La mia irritazione nei suoi confronti è che sembra farla sempre franca. Potreste pensare che i Serpeverde sarebbero probabilmente capaci di ricattare Rita, vero? Comunque, discussione completa su DLP e FFA. Ci vediamo lì. Jim.


Note dell’autore sul forum:

(Queste note sono statescritte da jbern e postate sulforum apposito per TFTCD; tradotte da Luc_y)


Scena 1 – Ne abbiamo già discusso un bel po’ con l’anteprima. I metodi di insegnamento di Coedus, un po’ come Piton ma senza parzialità a favore di qualcuno.


Scena 2 – La gente si chiederà comei mai S. non abbia fatto cremare James e Lily. Be’, magari loro non volevano essere cremati. Lui li ha semplicemente protetti al meglio che gli era possibile, e questo avrebbe fermato tutti. Tranne il mago più potente….


Scena 3 – Di nuovo su Harry, anche se non è in giro a combattere nessuno in questo capitolo (eccezion fatta per il litigio con Rita nella scena seguente), si becca il suo tempo. Per reindirizzare il commento precedente di Wetnurse, si è trattato più di un capitolo per riposizionare i pezzi sulla scacchiera, ma succedono anche un sacco di cose.


Scena 4 – Lo so che sembra che Hermione non mi piaccia. In realtà è così, ma è solo perché JKR lascia che Hermione la faccia franca con tutto. Lo so che non dovremmo doverci sentire male per Rita nel canon, ma viene praticamente rapita e ricattata da Hermione!


Comunque, tutti i Serpeverde erano a conoscenza della sua illegale abilità di Animagus, se avesse davvero avuto paura di venire ricattata, perché avrebbe dovuto lasciarlo sapere a Draco Malfoy? In questa versione giochicchia con Hermione perché può dire che lei a un certo punto sarebbe tornata a ricattarla. Nel giornalismo trash da tabloid, tutto è incentrato sul poter accedere. Quindi, se Rita deve giocare alla povera ragazza disoccupata per ottenere una storia, allora be’, è quello che farà.


Scena 5 – Ho scoperto che mi è piaciuto scrivere da punto di vista mentale di Gilderoy almeno tanto quanto scrivere sotto sembianze di Rita. Ora, questo sì che è divertente. Probabilmente è il motivo per cui mi piace guardare Le Follie dell’Imperatore con la mia bimba di 5 anni. Un cartone abbastanza deviato per la Disney.


Scena 6 – Peter che elimina Gilderoy e Luna, mentre rapisce Frank e Alice. C’è qualcuno di voi che pensa che Neville potrebbe essere un po’ arrabbiato per questa svolta degli eventi?


Scena 7 – Coedus deve fare una scelta. Dunque valuterà bene le proprie opzioni. Questo significa dare un bello e attento sguardo al ragazzo delle meraviglie.


Scena 8 – Mi piacciono le scene rosa occasionali. Ho deciso di optare per una tripletta. Perché no? Sebbene noto che di solito scrivo le scene rosa dal punto di vista di Susan.


Scene 9 e 10 – Narcissa senza guinzaglio. Voldy perde il suo braccio destro e Penny perde suo padre. Era necessario che Dolohov apparisse intimidatorio, ma non troppo.


E ora a voi i commenti…


Jim.






Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)


1) Voldemort utilizza un detto anglosassone, o meglio, la prima parte di questo detto (nel testo originale dice: “The best laid plans and all that bullshit.”); il detto è: The best laid plans o’ mice an’ men gang aft agley, che significa semplicemente che i piani possono andare alla malora senza assolutamente nessun motivo.


2) “Nessuno, Signor Codaliscia.”


3) In italiano nel testo originale.


4) Proverbio tipico britannico, la cui forma completa è: All'inferno non c'è furia pari a quella di una donna derisa.

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Capitolo 33
*** Le Cose che Facciamo per Amore ***



To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y










Disclaimer – questa è ancora una fanfiction. Non si vuole infrangere alcun copyright. Non è a scopo di lucro. Solo per divertimento. 


Riconoscimenti – Come sempre, devo ringraziare i membri dell'Alfa Fight Club per il loro aiuto in questo capitolo. Oltre a loro, devo anche ringraziare MonkeyAxMan e Aran St Vines per i loro commenti e contributi. Il più grande applauso va a Kokopelli per il superbo betaggio e ‘Grazie per l’aiuto con il dialetto delle Isole, amico’(1).


Avvertimenti – In alcune scene ci sono numerosi errori grammaticali intenzionali per simulare un accento giamaicano (1). Ci sono anche un po' di scene sconce sebbene siano raffinate. Certo, considerato che avete letto finora e che tutta la violenza e morte non vi hanno offeso, dubito che lo faranno un po’ di pomiciate.



Capitolo 33 –  Le Cose che Facciamo per Amore


11 Settembre 1996 


Sin dall'inizio dell'estate, c'erano state molte circostanze in cui Harry era quasi arrivato a perdere del tutto la testa; aveva persino superato quel limite una volta e Piton ne aveva pagato il prezzo. Mentre se ne stava in piedi, in mezzo all'affollato ufficio del Preside, sentì quella stessa rabbia stuzzicarlo.


“Quindi, lasci che riassuma tutto quello che mi ha appena detto,” disse freddamente a Silente. “Il ritratto di mia nonna, del quale non si è mai preoccupato di parlarmi, ha detto che Riddle ha appena rubato i corpi dei miei genitori. Per rendere la cosa ancora più interessante, i loro corpi sono stati preservati magicamente, perché lei aveva bisogno del corpo di mia madre per le barriere di sangue che non esistono più. Ci sono altre 'sviste' che potrebbe aver fatto durante gli anni? Comincio a chiedermi da che parte lei sia in realtà.”


Il commento feroce di Harry scatenò immediatamente una tempesta di litigi. L'uomo anziano di fronte a lui sembrava stanco ed esausto. 


“Comprendo che le mie scuse per questa svista non sono sufficienti. Per massimizzare l'efficienza delle barriere si richiedeva che il corpo di Lily fosse conservato. Poiché sarebbe sembrato sospetto conservare Lily e cremare James, ho conservato entrambi i loro corpi. Il loro luogo di sepoltura era circondato da barriere create al meglio delle mie capacità. Contro un nemico meno potente, le mie difese sarebbero state più che adeguate. La tua rabbia è comprensibile, ma al momento non ha scopi pratici.” 


Harry inspirò e digrignò i denti. “Ha ragione. Questo non è il momento né il luogo per discutere i suoi molti fallimenti. Ha i corpi dei miei genitori, così come quelli dei genitori ancora in vita di Neville. La domanda è: cosa vuole farci? Al mio primo anno mi promise di riportarli in vita, se mi fossi unito a lui...” 


Silente ignorò l'insulto e passò oltre. “Credo che quello possiamo depennarlo. Se Tom fosse capace di vera resurrezione, sarebbe improbabile che iniziasse con i tuoi genitori. Penserei che vorrebbe iniziare invece con Bellatrix o con chiunque altro dei suoi schiavi perduti. Il Ministro Scrimgeour ha segnalato che c'è stato un numero crescente di rapporti su tombaroli babbani. È probabile che stia mettendo insieme un esercito di Inferi. Usare i tuoi genitori come pezzo centrale avrebbe senso solo se l'obbiettivo dell'attacco fosse Hogwarts.” 


Harry ci pensò per un secondo. Perché avesse effetto, Voldemort avrebbe dovuto mettere Harry in una posizione in cui si sarebbe dovuto battere contro i suoi genitori nel mezzo di un'orda di Inferi. No, non quadrava. Era troppo un’azzardata e non si confaceva al senso di grandezza di Riddle. “Probabilmente no, forse li userà in un qualche tipo di rituale.” Harry scansionò la stanza con i suoi occhi, vedendo diversi cenni d'assenso ma che nessuno offriva suggerimenti. Il suo sguardo si posò sulla faccia ribollente di rabbia di Neville Paciock. Harry non era l'unico ad avere una ragione per essere arrabbiato. I genitori di Neville erano stati rapiti, con Luna come vittima –  per non parlare poi dell’irritante fatto che Minus era ancora vivo. Harry rifiutò di pensarci in quel momento. La prossima volta, il ratto sarebbe certamente morto. 


Qualcuno dalle file posteriori suggerì, “Forse potremmo fare qualche ricerca nella Sezione Proibita.”


Una strega si schiarì la gola. Harry fu sorpreso di vedere Madama Pince vicino a Madama Bumb. Non sapeva neppure che si fossero unite all'Ordine. “La consultazione in quel reparto è soggetta a restrizioni, ma non è proibita. Faremmo meglio a chiamare gli Indicibili.”
(2)


Harry capì che Silente stava cercando di guidare la conversazione in una direzione più produttiva, anche se lui era ancora tentato di continuare a prendersela col vecchio. Alla fine non avrebbe risolto niente, per cui lasciò perdere. 


Il resto dell'incontro non fu niente di ché. Harry arrivò a capire che l'Ordine consisteva per lo più nel discutere cose e in poca, ma preziosa, azione. Mai una volta durante l'incontro qualcuno aveva anche solo suggerito di contrattaccare. 


Quando l'incontro finì, praticamente trascinò via Susan e Tonks. 


Se nessuno aveva intenzione di fare alcunché lì, allora Harry avrebbe trovato qualcuno che poteva.


----- 


Neville lasciò l'incontro con un'espressione fredda sul volto. Harry non era l'unico ad essere stufo e arrabbiato. 


“Vuoi una scorta per tornare alla torre di Grifondoro?” 


Alzò lo sguardo per vedere la sua Capocasa che lo guardava con preoccupazione negli occhi. 


“No, professoressa,” disse semplicemente. 


L’espressione di lei si addolcì. “Te l'ho già detto in passato, ero molto affezionata a entrambi i tuoi genitori. Se lo desideri, sei esonerato dalle lezioni finché non ti sentirai di riunirti a noi. Se ti trovassi ad aver bisogno di qualcuno con cui parlare, sai dov'è il mio ufficio.” 


Neville la ringraziò e iniziò il suo lungo cammino di ritorno verso i dormitori. Suo zio era stato informato e aveva espresso la sua simpatia. Se n'era andato prima per occuparsi delle pozioni nel suo laboratorio. 


Neville era furioso; la professoressa McGranitt era stata l'unica ad offrirgli un po' di simpatia. Tutte le cose dette all'incontro riguardavano i genitori di Harry e nulla dei suoi! Forse, invece di preoccuparsi dei rituali e dei morti, avrebbero dovuto preoccuparsi di quello che potevano fare per i vivi. 


Percorse il corridoio, senza preoccuparsi davvero di sbrigarsi. Il coprifuoco era scattato venti minuti prima. La maggior parte dei ritratti sonnecchiava nelle proprie cornici. I pochi che ancora si guardavano intorno, li ignorò. 


Fu in grado di farcela fino a metà strada di una rampa di gradini, ma rimase bloccato sul pianerottolo ad aspettare che la rampa che portava verso il basso finisse il proprio giro per tornare da lui. Nel corridoio sottostante, vide aprirsi un ripostiglio delle scope e uscirne un mago. Neville lo riconobbe come il Prefetto del settimo anno di Corvonero. Un minuto dopo, mentre lui stava finalmente scendendo le scale, la porta del ripostiglio si aprì di nuovo e ne uscì Pansy Parkinson. La strega Serpeverde si stava ancora sistemando i vestiti, quando lo vide. 


“Cinque punti e farò rapporto che eri fuori dopo il coprifuoco,” lo guardò come un animale morto che qualcuno aveva messo sul suo cammino. Non gli sarebbe dispiaciuto ucciderla in quel momento, ma aveva promesso a suo zio che avrebbe aspettato. 


“Come ti pare, stronza. Ero nell'ufficio del Preside. Divertente che sei riuscita a intercettare solo chi non ti stava smanettando in un ripostiglio delle scope!”


Il volto di Pansy arrossì di rabbia per un momento, “Una cosa è certa, Paciock, non lascerei mai che lo facesse un magonò; dovrei diventare pazza, come la Lovegood, prima che accada. Lascerei che mi rinchiudessero, piuttosto!” 


Neville raggelò. La sua mano aveva già estratto per metà la bacchetta, ma allontanò l'urgenza e la rimise a posto nella fondina. 


“Luna è morta questa sera, quando i tuoi amici hanno attaccato l'ospedale. Starei attento a quello che dici.” 


Sorpresa, sia dalla velocità della sua estrazione sia per la notizia che le era stata data, Pansy era senza parole. Brevemente, pensò di girarsi e andarsene e basta, ma la rabbia ebbe la meglio su di lei. “È un bene che tu abbia messo via quella bacchetta, Paciock. Come se sapessi usarla poi, una volta tirata fuori; sei una bacchetta moscia, in tutti i sensi, ah, e un’altra cosa: come se me ne potesse fregare qualcosa di quella stupida ragazzina pazza – è morta! – che liberazione!”


Quello definì la cosa. L'avrebbe sicuramente uccisa – soltanto, non quel giorno. Con la sua migliore voce sarcastica disse, “Quindi dimmi, Parkinson, come va il fidanzamento con Malfoy? Oh, aspetta, l'ha sciolto appena ha potuto, vero? Forse sapeva che Pansy è un’erbaccia deflorata. L’ha tolti lui i petali prima di gettarti via come spazzatura?”


Il bruciore del suo schiaffo lo divertì. Avrebbe potuto fermarlo, ma una delle lezioni di suo zio era che 'un piccolo dolore va bene per aiutarti a concentrarti’. “Non sei niente, Paciock! Niente! Mi hai sentito?” 


Neville le sorrise freddamente, “Ti ho sentito, fiore spelato. Le piante sono le mie specialità, ma mi piacciono solo le piante utili. Tu sei poco più di un'erba infestante. Avresti dovuto vedere quanto scappava velocemente quel Corvo! Come se non riuscisse ad allontanarsi da te più velocemente!”


Pansy stava quasi per estrarre la bacchetta quando una voce li interruppe. “Signor Paciock, signorina Parkinson, cosa sta succedendo qui?” Il professor Vitious entrò nel cono di luce dalle ombre. 


L'intero atteggiamento di Pansy cambiò con consumata facilità. “Mi spiace, professore. Paciock e io abbiamo avuto un disaccordo riguardo i Prefetti e i non Prefetti.” 


“Dov'è il tuo compagno di ronda?” 


“Stebbins è dovuto andare al bagno, professore.” 


“Torna al tuo dormitorio, signor Paciock. Hai avuto una notte difficile. Signorina Parkinson, i Prefetti sono di ronda in coppia. Questa regola esiste per una ragione. Parlerò con il signor Stebbins e lo ricorderò anche a lui. Dovessi essere poco desiderosa di seguire questa regola, parlerò con il tuo Capocasa e raccomanderò che tu venga sostituita.” 


Neville soppresse un ghigno compiaciuto, mentre Pansy si sgonfiava e balbettava un arrendevole, “Sì, professore.” Si diresse velocemente verso la direzione in cui era andato Stebbins fermandosi una volta per fissarlo arrabbiata. Lui incontrò il suo sguardo senza alcuna espressione sul viso, mentre già pensava a come l’avrebbe uccisa. Si meritava qualcosa di speciale. Si meritava di soffrire. 


------- 


Erano passati due giorni e Harry stava volando senza una scopa mentre il sole sorgeva su un altro giorno in Scozia. Al di là della raccapricciante abilità che la sua forma Animagus gli dava, l’unico vero vantaggio che recava era il volo in se stesso e lui aveva bisogno di diventarne esperto. Il volo aviario era davvero molto diverso da quello sulla sua Firebolt. Scoprì che tendeva ancora a sbattere troppo le ali e non sfruttava le correnti d'aria. Lo stancava velocemente, ma gli forniva anche la scusa di cui aveva bisogno per essere lì fuori di venerdì tredici. Secondo l’Aritmanzia, era un giorno significativo – non che ad Harry importasse davvero. 


Gracchiando, atterrò sul braccio allungato e guantato di pelle di drago di sua moglie. Tonks ridacchiò e disse, “Sembra che tu lo abbia addestrato piuttosto bene.” Susan gli accarezzò le piume con l'altra mano e annuì verso di lui solennemente. A lei non piaceva quello che aveva intenzione di fare e lui lo sapeva. 


Harry prese il volo e si precipitò verso la faccia dell'Auror. “Accidenti a te, Harry! Ok, altri venti minuti e dobbiamo andare a fare colazione e non osare provare di nuovo a cacarmi addosso!” 


Planò nell'aria fredda, atterrò dietro gli spalti e si ritrasformò nella sua forma umana. La gabbia era proprio dove l'elfa di Susan aveva detto che sarebbe stata. Dentro c'era un corvo piuttosto simile a lui. Usando la sua bacchetta mise un Incantesimo di compulsione sull'uccello e gli ordinò di volare in giro per un po' e di andare da Susan. Lei avrebbe continuato l'inganno dicendo che lui voleva stare nella sua forma ancora per un po' e sarebbe tornata nella loro suite. 


Liberando l'uccello, tirò fuori la Firebolt dalla borsa a tracolla vicino alla gabbia e la allargò. Aveva già indosso la sua armatura di drago sotto i vestiti. Pochi secondi dopo, stava sfiorando la cima degli alberi della Foresta Proibita tenendosi basso per restare fuori vista. 


La Stamberga Strillante era miserabile e cadente come sempre. Silente aveva fatto cadere il tunnel segreto all'inizio dell'estate. Se Peter sapeva della sua esistenza, allora lo sapevano anche i Mangiamorte. Il passaggio segreto sotto Mielandia c'era ancora, ma c'era un ritratto nascosto nel basamento del negozio di dolci che guardava e aspettava che qualcuno lo usasse. Gli Auror sarebbero stati ad aspettare chiunque fosse uscito dallo stretto passaggio.


Harry non aveva bisogno di entrare. Il giovane mago che se ne stava in piedi vicino alla struttura era la sua destinazione. Atterrò e ridusse la sua scopa. Con un po' di fortuna, non ne avrebbe avuto bisogno fino a quando non fosse tornato a scuola. 


“Giorno, Fred.” 


“Ehi, Harry. Se fosse stato qualcun altro, avrei pensato fosse uno scherzo. Sono stato comunque piuttosto sorpreso di veder arrivare a casa mia ieri un Goblin con un pacchetto. Ecco tutto quello che hai chiesto. Dieci dischi riduci-peso e un baule magico di media misura per trasportare grandi oggetti. Ti va di dirmi che hai in mente? Potrei aiutarti.” 


“Mi spiace. Non questa volta, ma grazie per quei dischi riduci-peso. Dovrebbero essere perfetti per quello a cui mi servono.” 


“Bene, in questo caso io vado. Angelina si sveglierà presto e le ho promesso la colazione. Si preoccuperà se non ci sarò.” 


Harry gli sorrise, sapendo che Angelina era un po' iperprotettiva nei confronti di Fred dal suo rapimento. Fred ricambiò il sorriso e si Smaterializzò. Tirando fuori l'involto dal sacco che Fred gli aveva lasciato, prese la Passaporta piuma di gufo. Si gettò la sacca dietro le spalle e afferrò l'estremità del baule e sussurrò la frase di attivazione, “amico dei Goblin,” e sfrecciò verso la sua destinazione –  Great Hangleton. 


------ 


Narcissa camminò nervosamente avanti e indietro per l'ufficio decorato. Erano passati tre giorni da quando si era precipitata con Charles all'ospedale nelle ore prima dell'alba, chiedendo che il personale notturno contattasse la sua amica Annette, che era l'amministratrice dell'ospedale. 


Narcissa dovette ammettere di saper fare chiasso quando voleva, ma ora non importava. Quello che stava succedendo a Charles sì. Temeva la risposta della donna bionda più anziana di fronte a lei che, educatamente, le offrì il caffè. Narcissa rifiutò, notando che nessuno degli echi era nel proprio ritratto. La sua amica le porse comunque una tazza con un abbagliante 'sorriso da Guaritore’ sul suo viso. Il francese di Cissy era passabile, ma, per fortuna, l'inglese di Annette era molto meglio.


“Ho preso provvedimenti per assicurare la nostra privacy. Possiamo parlare liberamente, senza timore di essere interrotte o spiate. Il nostro primario di diagnostica ha esaminato sia il signor Weasley sia la bacchetta. La maledizione sotto la quale è stato posto sembra essere una tortura mentale piuttosto unica proveniente dal sud est dell’Asia. Lì viene chiamata 'Acceca-mente’
(3). Nemmeno a dirlo, è un incantesimo molto raro.” 


Grata per la privacy che le era stata fornita, sia per quella mattina sia per i giorni precedenti, Narcissa annuì, “Quanto è grave?” 


“Molto, da quel poco che ne sappiamo imprigiona le persone dentro ai propri incubi. Possono risvegliarsi oppure no. L'unico studio che abbiamo raccomanda di fornire stimoli esterni che possono aiutare, ma soltanto tre dei dieci casi confermati sono riusciti a spezzare la maledizione.” 


Si sentì come se qualcuno l'avesse presa a pugni. Lui stava morendo, imprigionato nei suoi incubi, e lei ne era responsabile. Deglutì seccamente, “Annette, cosa raccomandi? Che genere di stimoli proveresti?” 


“Lo studio raccomanda stimoli positivi, familiari che gli parlano, bagni con la spugna calda, musica che suona di sottofondo, incantesimi di incoraggiamento, e cose simili.” 


Narcissa mise giù la tazza di caffè e pensò, “E il canto della Fenice? La famiglia Weasley è sotto la protezione di Albus Silente. Oserei dire che sarebbe la miglior stimolazione esterna possibile, no?” 


“Forse possiamo accordarci, ma la nostra diagnosta è incerta; ha la teoria secondo la quale se interveniamo con stimoli negativi, il dolore potrebbe spezzare la catena.” 


“Volete torturarlo?” 


La strega rispose velocemente, “Per guarirlo. È un'opzione, ma prima parliamo di te. Sono riuscita a impedire qualsiasi menzione di te e del signor Weasley agli Auror, ma Claude mi ha detto che hai fatto un bel po' di trambusto con quella battaglia al magazzino. Da quanto ho capito, sei una donna a cui stanno dando la caccia e il signor Weasley era la tua guardia del corpo?” 


“Sì.” 


“Ne ho parlato con Claude e ti sistemeremo nel nostro cottage sulle Alpi. È libero durante questo periodo dell’anno, tranne quando mio marino lo usa per le sue spedizioni di caccia. Puoi contare sulla comunità Veela lì vicino per assisterti e possiamo togliere un paio di guardie di sicurezza del nostro staff per sostituire la tua guardia del corpo. Quando si avvicineranno le vacanze invernali, possiamo trasferirti nel nostro castello e metterti nell'ala degli ospiti.” 


Facendo un sospiro di sollievo, guardò la sua mondana amica, “Sei molto gentile, Annette. Non dimenticherò mai la generosità della famiglia Delacour. Sarò in grado di portare Charles con me, o avremo bisogno di preparare il suo trasferimento in Inghilterra? Almeno, dovremmo informare la sua famiglia. Puoi mandare loro un messaggio per mezzo di tua figlia?” 


Il viso di Annette Delacour si oscurò, togliendo qualcosa alla facciata sempre attraente che mostrava al mondo e lei guardò lontano. Narcissa seppe immediatamente che c'era qualcosa che non andava. Poteva vedere la mezza Veela tremare. “No, mia figlia più grande è morta nella guerra dalla quale sei scappata. Contro la mia volontà, è andata dietro al fratello della tua guardia del corpo per il solo motivo che poteva resistere al suo fascino e ora è morta.” 


Ci fu un momento di silenzio. Narcissa si sentiva tremendamente. “Mi spiace così tanto sentirlo.” 


Annette sembrò voler dire di più. Le sue labbra si strinsero e si atteggiarono in una smorfia di dolore, ma, invece, scelse di passare oltre. “Il capo della sicurezza dell'ospedale e due dei suoi uomini migliori stanno aspettando fuori dell'ufficio. Ti porteranno alla proprietà. Prenderò tutti gli accordi necessari per Weasley...” 


Narcissa percepì una punta di rabbia e disprezzo nella sua voce al cognome di Charles. Anni di vita sociale le avevano dato l'abilità di decifrare i sottintesi e i significati nascosti nei discorsi della gente. “Non te ne importa nulla di quello che è successo a Charles, vero?” 


Ogni traccia di educazione svanì dallo stupendo volto della donna. “Gli inglesi mi hanno restituito il corpo di mia figlia. Penso soltanto che sia giusto ricambiare il favore.” 


“I tuoi giuramenti...” 


“Narcissa, a questo punto dovresti sapere che ci sono giuramenti e strade che passano intorno a quei giuramenti. Hai addirittura aiutato in questo caso, a causa dei metodi poco ortodossi che hai usato per portarlo qui, per assicurare la segretezza sulla tua presenza: per quanto riguarda i nostri registri, nessuno di voi due è mai stato ammesso nella nostra struttura come paziente. Posso fargli qualunque cosa io voglia e non subire alcuna conseguenza. Oh Narcissa, certamente a te non importa nulla di lui, no? Ti importa! Non me lo aspettavo!” 


“Annette, non farlo...”

 

“Le probabilità ci dicono che non sopravvivrà in ogni caso. Questa conversazione è così senza senso. Lui non ha alcuna importanza.”


“Stai lasciando che il desiderio di vendetta ti consumi,” sibilò Narcissa. 


Il volto della mezza Veela si contorse mentre la sua aura brillava leggermente. Annette era solita ottenere quello che voleva senza usare i suoi talenti per farlo. Fortunatamente, Narcissa non era un uomo. “Lui è un borghese e indegno di noi. Sei tu che sta permettendo alle proprie folli emozioni di offuscare il suo giudizio. Dovresti preoccuparti più della tua sicurezza che di questo contadino che probabilmente morirà entro una settimana. Ti sto offrendo sicurezza e protezione, per rispetto della nostra vecchia amicizia. La mia più che generosa offerta non comprende soccorrere la famiglia dell'uomo responsabile della morte di mia figlia! Devi proprio rivedere le tue priorità, Narcissa Malfoy. Potrei altrettanto facilmente chiamare la sicurezza e consegnarti ai cacciatori che ti stanno cercando...” 


La minaccia aleggiò nell'aria. La mano di Narcissa si mosse verso la bacchetta. “In questo caso, devo rifiutare la tua offerta, Madame Delacour. Porterò Charles con me e ce ne andremo.” 


La conversazione prese un tono decisamente ostile. “Penso proprio di no, mia cara. Questa stanza è sigillata. La Metropolvere funziona solo con la mia firma magica. La tua unica via d’uscita è quella porta. Ho tre uomini lì fuori. Sono completamente leali a me. Tutto quello che devo fare è toccare questa pietra e loro saranno in questa stanza. Dovrei ripensare ai termini della mia offerta, Narcissa. Non c'è nessuna garanzia che il tuo Ministero o il tuo piccolo ragazzo eroe sconfiggeranno il Signore Oscuro. Se lui vincesse, sarebbe nel miglior interesse della mia famiglia avere qualcosa di 'utile' da offrirgli quando concentrerà la sua attenzione sulle mie terre. Sarai ancora mia ospite, ma forse con un trattamento diverso. Oh, metti via quella bacchetta. Sei una moglie-trofeo, non una duellante! Anche se potessi combattere alla pari con me, cosa avresti intenzione di fare con gli uomini nell'altra stanza?” 


Narcissa guardò il suo volto – la sua mente vagliava le opzioni – le quali erano ben poche. 


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L'oscurità della notte donava a Lord Voldemort. Era passato molto tempo da quando aveva capito che nessuno, nemmeno lui, poteva essere chiamato 'onnisciente’. C'erano così tanti rituali che nessuno poteva sapere come eseguirli tutti. Il vero segreto era sapere che il rituale esisteva e chi era in grado di eseguirlo. 


Era questa conoscenza che lo aveva spinto a camminare nei bassifondi di un villaggio giamaicano che a fatica aveva un nome fuori da Montego Bay, godendosi l'aria calda della notte. La stamberga diroccata sorgeva vicino al bordo dell'acqua, con un piccolo molo che si estendeva al di sopra di essa. A occhi poco allenati, sarebbe sembrato materiale da sacrificare alla prossima tempesta tropicale, fenomeni frequenti nella zona. Per un occhio allenato, puzzava di magia; il tipo di magia che diceva, ‘Non ti avvicinare oltre, se tieni alla tua vita.’


Sembrava anche uguale a com'era quando c'era stato trent'anni prima. Ordinò all'autista del furgone stregato di restare nel veicolo, resistendo alla tentazione di vedere esattamente cosa avrebbero fatto le barriere a un visitatore indesiderato. L'uomo, per ora, sarebbe sopravvissuto per il semplice fatto che Lord Voldemort non guidava un veicolo a trasmissione manuale da quarant'anni e i corpi all'interno avevano bisogno di essere liberi da tutta la magia esterna. Già portarli lì era stata una rottura!


Camminando verso il perimetro delle barriere, rilasciò una luce magica per annunciare la sua presenza e aspettò. Sarebbe stato maleducato fare di più. 


Non dovette aspettare a lungo e apparve una giovane donna. La sacerdotessa si muoveva con una grazia innaturale mentre lui la guardava camminare verso di sé, i vestiti che fluttuavano, quasi come se fossero vivi. 


“Buonasera,” la salutò; gli occhi rossi di lui si fissarono nei suoi, dalla forma felina. Era troppo giovane per essere una vera sacerdotessa a pieno titolo, certo. Più probabilmente era un’accolita –  a meno che, certo, Dahlia ora non si stesse sbizzarrendo nell’arte della possessione.

 

“Sono Monique. Cosa la porta qui?” Il suo forte accento caraibico aveva una ricca nota melodica. (1)


“Cerco l'assistenza dell'Alta Sacerdotessa. Ho bisogno di eseguire un rituale.” 


Monique rise. “Oh, certo. Nessuno viene qui solo per fare due chiacchiere. Ti collegherò alle barriere. Loro ti condurranno alla di lei presenza. Non sarai attaccato, a meno ché non glielo si comandi o tenti di estrarre follemente la bacchetta. Non ti piacerebbe cosa succederebbe allora...” 


“E neppure a te, piccola strega. Se estraggo questa bacchetta, darò a Dahlia più della zoppìa questa volta e lei era al culmine delle sue abilità l'ultima volta che ci siamo incontrati. Le barriere sono ben fatte, ma io sono sopravvissuto a molto peggio. La tua signora è di fatti piuttosto potente e il suo volere permea questa terra. Ho scelto di rispettarlo, fintanto che lei ricordi il mio potere.” 


La giovane sacerdotessa chiaramente non si aspettava quella risposta. Aggrappandosi a quel poco che rimaneva della sua altezzosa arroganza, gli passò sopra la bacchetta e lui sentì il formicolio della magia danzare come una scossa elettrica sulla propria pelle. Pochi momenti dopo, la seguiva nel tugurio. 


Voldemort rise silenziosamente, la sua guida era abituata a essere pregata per i suoi favori e adulata per l'accesso alla 'Regina delle Isole'. Tutti hanno bisogno di essere minacciati di tanto in tanto. Quello della sopravvivenza è un istinto primario. 


L'interno non era molto diverso dai suoi ricordi. L'entrata era allargata magicamente, ma ingombra. Le pareti non erano perfettamente perpendicolari, il ché acuiva la sensazione di disagio che si supponeva lui dovesse sperimentare. Gli occhi di tre teste rianimate di gallo lo seguirono nella stanza. I piccoli mobili erano eleganti, ma dall'aspetto fragile. A Dahlia non piaceva uscire, ma aveva sempre amato divertirsi. 


Guardò con apprezzamento il suo inquietante capolavoro. Dall'altro lato della stanza fumosa erano appese quelle che sembravano essere tende decorate di perline grosse come un pugno chiuso. Mentre lui si avvicinava, ottenevano sempre maggiore definizione finché lui non capì che non erano perline, ma una collezione di teste rattrappite. Dall'aspetto delle cose, doveva avere aggiunto, di recente, diversi elementi alle tende. Le teste iniziarono a mormorare avvertimenti e a pregarlo mentre lui si avvicinava. Lord Voldemort aveva occhio per il macabro e quelli erano davvero oggetti da collezionisti. 


“Informerò la Regina della tua presenza. Aspetta qui finché non sarai riconosciuto.” 


Voldemort la ignorò mentre lei si spingeva attraverso le file di teste rattrappite. Invece contò otto file da sinistra e sette teste verso il basso per fissare le tre teste che seguivano. Erano il suo ultimo 'dono' a Dahlia. L’intaglio runico sulle teste era intricato e magnifico. Quella era una delle cose di cui sentiva la mancanza di questi tempi. Le nuove generazioni non avevano il senso dell'artigianato. 


Decidendo che aveva aspettato abbastanza, si spinse attraverso l'orribile costruzione fin nella stanza successiva soltanto per vedere la sua guida girarsi, sorpresa, verso di lui. Lui la ignorò di nuovo e fissò la vegliarda seduta al tavolo. Soltanto un occhio aveva un colore. L'altro era una pallida e vuota orbita bianca. Il suo volto era raggrinzito, la sua pelle, una volta del colore del caffè, aveva iniziato da tempo a impallidire. 


“Dahlia, mia cara, è passato troppo tempo. Ti avevo avvertito che se non avessi smesso di farlo, avresti cominciato a diventare cieca.” 


La regina Vodoo lo guardò e sputò ai suoi piedi. “Uomo Serpente! Ora capisco perché mia nipote era così nervosa. Il Grande Uomo Serpente che spaventa una ragazza!”
(1) Si lasciò andare in una serie di risate smozzicate dal catarro. 


Voldemort ebbe la buona grazia di aspettare mentre la vecchia si riprendeva. Alla fine, lei continuò. “Quale disgustosa cosa ti conduce alla mia porta? Cosa porta il Grande Negromante a cercare l’umile aiuto di una – come mi hai chiamata una volta? — ‘piccola raccoglitrice di ossa delle Isole’?”


Lui rispose con un sorriso crudele e parole di scherno, “Tutti hanno la propria grandezza, Dahlia. Mi ci è voluto molto tempo per riconoscere la tua.” 


“Ah, ma tu sei veloce nel dimenticare chi di noi due ha passato del tempo come spirito disincarnato. Cosa ti disse la vecchia Dahlia? La Negromanzia senza Magia di Sangue crea soltanto zombie. Potresti creare un grande zombie, ma alla fine è solo uno zombie...” finì, agitando un dito verso di lui.

 

Lui sorrise di rimando, “Touché, oh Regina delle Isole, mi hai sempre avvertito di non sottovalutare la Magia di Sangue e questa è di fatto tornata indietro per tormentarmi. Mentre mi occupavo proprio di questa svista da parte mia, mi sono imbattuto in un’opportunità e qui è dove entri in gioco tu.”


“La Regina non fa beneficenza e non ha bisogno delle tue monete scintillanti, ma questo tu lo sapevi già. Quindi, cosa mi hai portato che io possa giudicare abbastanza interessante per fare ciò che chiedi?”


“Questo è l'occhio che una volta apparteneva all'Auror inglese Alastor Moody.” Tolse l'oggetto dal suo astuccio e lo mise sul tavolo di fronte al suo posacenere con un sigaro acceso sopra. L'occhio turbinò e guardò intorno nella stanza. 


“Un bel giocattolino quello che posso vedere di fronte a me, ma ti conosco. Hai qualcosa di meglio di questa chincaglieria..?” 


Ce l'aveva. Prendendo una piccola borsa, iniziò a frugarci dentro come un prestigiatore che inscena il suo spettacolo. “Infatti ce l'ho. Permettimi di presentarti il braccio di Albus Silente.” 


La sua pupilla restante si ingrandì di sorpresa e l’altra sembrò illuminarsi un po', facendo sì che lui si chiedesse cosa esattamente lei avesse fatto a quell’occhio… 


“Oh, ora questo sì che è un trofeo degno di essere guardato! Lasca che lo guardi. Oh, l'incantesimo di conservazione sembra buono. È un pezzo eccellente. Ciò significa che vuoi qualcosa di cattivo. Cosa vuole il Grande Uomo Serpente da una semplice strega delle Isole?” 


Voldemort si chiese quante volte, prima di allora,  la 'semplice strega delle Isole' lo avesse già sentito. “Ho due corpi con me lì fuori e ho bisogno di un rituale. Poiché devo partecipare al rituale, non posso essere l'officiante della cerimonia.” 


“E di quale rituale avresti bisogno?” 


“Vendetta per i traditori del proprio sangue.” 


L'occhio di lei si strinse. “So che sei figlio unico – quel rituale non funzionerà.”


“Per caso, il rituale che mi ha riportato in vita ha fatto sì che io ora condivida il sangue con la mia nemesi. Le mie ricerche indicano che il rituale funzionerà, ma che io non posso officiarlo.” 


Lei sbatté trionfalmente le mani sul disordinato tavolo “Ah, finalmente guardi al Sangue! Monique, prendi il mio bastone, bambina! Voglio vedere questi corpi con i miei occhi. Sai che c'è sempre un prezzo da pagare?” 


“Ho altre nove dita e la temporanea riduzione di forza è accettabile.” 


Sopportò un altro attacco di tosse della vecchia, che lo fece preoccupare che avrebbe potuto non vivere abbastanza a lungo per completare il rituale, prima che si alzasse e fosse scortata fuori dalla porta da sua nipote. 


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“Imperio!” L'incantesimo di Narcissa fermò Annette prima che potesse raggiungere la pietra. La sua avversaria rimase immobile, ma poteva sentire la strega lottare contro la sua volontà. Narcissa si guardò intorno, cercando una soluzione al suo dilemma. 


Valutò con attenzione le sue opzioni. La sua ex amica aveva ragione; la stanza era completamente sigillata e l'unica uscita era la porta sorvegliata dal personale di sicurezza. Inoltre, combattere era fuori questione. Poteva usare Annette come ostaggio, ma al massimo questo poteva valergli la sua fuga sicura. Charles sarebbe stato abbandonato al crudele destino che la direttrice del reparto avrebbe deciso per lui. Avrebbe fatto meglio a Obliviarla e cercare di iniziare da capo la conversazione. 


L'ovvia soluzione le si presentò mentre stava al centro della stanza a fissare l'attraente Veela e a pensare ai tre uomini dall'altro lato della porta silenziata. Poteva funzionare, ma la sua amica traditrice avrebbe dovuto essere convincente. Dopo tutto, i tre uomini lavoravano sempre attorno a lei e potevano aver sviluppato una resistenza al suo fascino naturale. 


“Annette dovrà essere davvero eccitata di vederli, se voglio che la cosa abbia qualche possibilità di funzionare,” mormorò sottovoce. 


Un ordine mentale da parte sua fece sì che la sua schiava restia desiderasse togliersi i suoi eleganti vestiti e biancheria. Narcissa dubitava che sarebbe mai più stata ben accolta in qualunque cerimonia dell'alta società in Francia! Oh, be’, fanculo i Francesi. Non me ne è mai importato molto di loro, comunque. 


Narcissa ordinò alla donna di iniziare a darsi piacere. Nel frattempo, annullò la distanza tra loro due e calciò i vestiti e la bacchetta di Annette Delacour sotto la scrivania. Stranamente, Narcissa sentì un'ondata di resistenza dalla strega. Chi avrebbe mai pensato che fosse una puritana!


Narcissa si concentrò e diresse tutta la sua volontà e magia contro la strega. Contrariamente alla convinzione popolare, l'uso di quella maledizione non era nemmeno lontanamente semplice come pronunciare la parola. Contro un avversario ben determinato, come la donna di fronte a lei, era piuttosto difficile costringerla a fare qualcosa che chiaramente non voleva fare. 


La battaglia di magia e volontà continuò. Le mani della donna si muovevano lentamente sul suo corpo, ma la cosa non stava chiaramente funzionando. Sospirando pesantemente, Narcissa sperò che dovunque fosse, Charles avrebbe apprezzato quello che stava per fare. Con mano leggermente tremante si allungò e iniziò ad accarezzare la sua preda. 


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Cinquecento metri sopra la tranquilla città di Great Hangleton, c'era un puntino nel cielo pre alba. Se qualcuno avesse potuto vedere attraverso l'aura che avvolgeva il tappeto rosso e il suo cavaliere, sarebbe rimasto abbastanza sorpreso. Naturalmente, Harry stava facendo affidamento su quella sorpresa. 


I goblin si erano davvero dati da fare in risposta alla sua lettera. Il tappeto dalle sue camere private si muoveva piano nel cielo, appesantito dal suo notevole carico. Purtroppo, persino con gli oggetti che Fred gli aveva dato, le incudini erano ancora ridicolmente pesanti. Il ferro forgiato era una delle sostanze più resistenti alla magia al mondo e, prendendo l’idea in prestito da quei pochi cartoni animati che gli era stato permesso guardare da bambino, Harry stava per fare alle barriere che circondavano il quartier generale dei Mangiamorte una speciale consegna dalla Acme Corporation. 


Con un po' di fortuna le sei incudini che appesantivano il tappeto avrebbero fatto crollare le barriere abbastanza a lungo da lasciar spazio alla sua vera sorpresa. Harry non era certo di voler sapere come esattamente i goblin della Gringott avevano messo le loro mani su delle bombe dell’era della seconda guerra mondiale, ma non aveva intenzione di farsi domande su una simile buona sorte. Una mezza dozzina di questi relitti al momento si trovava nel baule che aveva preso da Fred prima. Come un pilota della RAF in quei documentari di guerra, Harry stava per aprire il baule e scaricare un mucchio di dolore sulle persone di sotto. 


Prese posizione nel punto dove ricordava fosse il quartiere. Voleva evitare l'area vicino alle celle della prigione, nel caso che qualcuno fosse tenuto prigioniero là sotto –  come i genitori di Neville! Velocemente, mise la prima pesante maniglia in posizione e disse la formula per eliminare i dischi incantati che Fred gli aveva fornito. 


Privo di magia, l'oggetto iniziò a precipitare. Harry non perse tempo a guardarlo, spingendo il successivo in posizione e mandandolo per la stessa strada. Soltanto quando anche l'ultimo fu caduto giù, Harry guardò per vedere quello che aveva provocato. 


I primi due dovevano aver già colpito e essersi disintegrati in uno scoppio di magia. Guardò esplodere la terza, ma stavolta lo scoppio fu un mero baluginio. La quinta e la sesta passarono attraverso le barriere, completamente intatte. Sapendo di non avere molto tempo capovolse il baule e liberò il suo carico letale. Allora spinse il vecchio tappeto alla velocità che poteva raggiungere. Se non fosse stato sufficiente, Harry avrebbe abbandonato il tappeto in favore della sua Firebolt.

 

Gli ultimi secondi prima della grossa detonazione, Harry si chiese cosa avrebbero pensato i Babbani dell'esplosione assordante, l'effetto della quale non sarebbero stati in grado di vedere. 


L'esplosione e l'onda d'urto furono assordanti mentre Harry si tuffava con il tappeto magico e cercava copertura tra gli alberi sottostanti. 


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Susan sedeva al piccolo tavolo nei loro appartamenti. Stava cercando di concentrarsi sul finire i compiti di Antiche Rune, ma stava fallendo clamorosamente. La terrificante prospettiva che non uno, ma tre bambini vivevano dentro di lei in quello stesso momento non l'aiutava neanche un po'! Neppure l'incontro a tarda notte in cui avevano saputo che i corpi di entrambi i genitori di Harry erano stati rubati aiutava. I due giorni passati a vedere suo marito ossessionarsi e pianificare una vendetta, unito al fatto che proprio in quel momento lui era fuori a fare Merlino solo sapeva cosa, aveva ridotto gli sforzi di Susan a un bell’esercizio di inutilità.

 

Si chiedeva se tutte quelle ragazze gelose che sorpassava nei corridoi, quelle che la fissavano sempre e dicevano che era così fortunata, capissero davvero che tipo di vita era! Diavolo, Susan stessa stava avendo seri problemi a capirlo e tutti dicevano sempre quale strega giudiziosa lei fosse. Certo, quando immaginava la sua vita da donna sposata, non aveva immaginato di dover stare seduta al tavolo ad aspettare di sentire se il suo principe azzurro fosse sopravvissuto a un'altra battaglia o no. 


Mormorando tra sé e sapendo che quel compito era destinato ad un voto sotto i suoi standard, dette ai fogli di pergamena una parvenza di ordine e poggiò la testa sul palmo della mano.

 

“La signorina è triste?” Susan sentì la voce di Trixie chiedere cautamente. L'elfa conosceva anche troppo bene il linguaggio del corpo di Susan. “Le piacerebbe un po' di tè?” 


“Grazie,” rispose. 


“Gli alti elfi del castello vogliono dare il benvenuto a Trixie con un rituale formale, ma Trixie ha bisogno del permesso della signorina Susan per partecipare.” 


“In cosa consiste, esattamente, questo rituale?” chiese Susan con curiosità. Dubitava che gli umani sapessero qualcosa, quando si trattava dei rituali degli elfi. 


La sua serva la guardò con gli occhi che le brillavano, “Il rituale è un simbolo che permette a Trixie di essere un elfo del castello. Trixie sarà in grado di muoversi liberamente nel castello una volta che gli altri elfi le avranno dato il benvenuto.” 


Susan permise a un debole sorso di far capolino sul suo volto. Era bello sentire di un rituale che non coinvolgeva un qualche scopo sinistro. Con grande delizia dell'elfa, Susan le dette con piacere il permesso.


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“Tutto è andato secondo il piano?” 


“Bessie ha fatto del suo meglio per fare quello che le è stato detto. Gli altri elfi staranno alla larga.” 


“Bessie è una brava elfa. Bessie ha fatto esattamente come le era stato detto. Gli altri si accorgeranno che tu non sarai al rituale?” 


“No. I problemi succedono di continuo e gli elfi devono andare a pulire, perfino durante i rituali.” La piccola creatura rispose con gli occhi fissi a terra, sapendo che era sbagliato, ma non volendo disobbedire al padrone. 


“Molto bene, mentre gli elfi sono lontani, ho bisogno che tu prenda qualcosa dai loro quartieri.” 


“No! Bessie non ruberà! Rubare non è permesso!” rispose Bessie con la sfida nella voce. 


“Bene, localizzerai un oggetto per me e mi dirai dov'è.” 


L'ordine del giovane padrone era eseguibile e non c'era modo di disobbedire. 


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Dal suo punto di vantaggio tra gli alberi, Harry poteva sentire urla e grida di aiuto e sgomento provenire dalle macerie. C’erano svariati pop di Smaterializzazioni. 


Pendendosi il rischio, Harry abbassò le sue barriere d’Occlumanzia. Voleva gustarsi il panico di Riddle; invece, non sentì niente. Riddle era morto? Non poteva sentire nulla. Ricordava la promessa a Susan di fare quello che doveva e andarsene, ma aveva bisogno di più informazioni. Velocemente, atterrò con il tappeto e nascose quello e gli altri oggetti tra i cespugli che circondavano una grande quercia. Memorizzò la posizione dell'albero, così da potersi Smaterializzarsi di nuovo lì, e si trasformò nella sua forma di corvo. 


Sbattendo le ali, volò lungo il terreno e guardò il caos che si era formato. Si alzava del fumo da diverse aree mentre cercava segni di movimento tra i rottami. 


“Cosa sappiamo, Minus?” chiese uno degli uomini. 


“Non lo so, cazzo! Le barriere si sono attivate e venti secondi dopo c'è stata un'esplosione!” 


“Una di quelle macchine volanti Babbane si è schiantata sull'edificio? O qualcuno stava conducendo un esperimento proibito?” 


Minus agitò le braccia nell'aria. “Forse, non lo so. Se fosse così, ci sarebbero stati più rottami! Le barriere esterne non si sarebbero attivate prima se qualcuno stava facendo qualcosa dentro? Ho già detto ad alcuni di sparpagliarsi e cercare i sopravvissuti. Andrò al magazzino e farò sapere a Mulciber e Rookwood cosa sta succedendo. Avremo bisogno di loro!” 


A Lestrange chiaramente non piaceva prendere ordini da Peter, ma fece come gli aveva detto. Harry tornò velocemente indietro e afferrò la sua bacchetta. Aveva l'opportunità di eliminare qualcuno. Velocemente, cambiò il colore dei suoi capelli e lanciò uno degli incantesimo di camuffamento di Vitious sul suo viso. 


Si Materializzò vicino a Lestrange, che si voltò di scatto con la bacchetta in mano. 


“Minus mi ha mandato dal magazzino,” mentì Harry, sorpreso da quanto gli venisse facile. L'ultimo membro della famiglia Lestrange abbassò la bacchetta. 


“Bene. Va in giro e cerca i sopravvissuti. Tieni un occhio sul perimetro. Non sappiamo se è stato un attacco o un incidente!” 


Harry aspettò finché Lestrange non fosse tornato ai detriti che stava esaminando. Quello non era duellare. Quello era uccidere. Non intendeva dare una possibilità a Rabastan. 


“Tonare!” La maledizione esplosiva prese il Mangiamorte nella schiena e lui urlò di dolore. Harry la fece seguire da un'altra che lo prese in piena faccia e così la famiglia Lestrange non c’era più.
 


Apparve un Mangiamorte mascherato. “Ho sentito delle urla venire da qui.” 


“Era troppo malridotto. È stato meglio finirlo.” 


“Oh...” Il Mangiamorte cercò qualcosa da dire. Harry sentì una momentanea stretta d'ansia e la scacciò. 


Il Mangiamorte si guardò intorno. “Allora, cosa facciamo ora?” 


“Non ne sono sicuro. Il Signore Oscuro era qui? Dovremmo cercarlo?” 


“Ho sentito che è oltreoceano. Cavolo amico, dimmi tu se questo non è un casino!”


A Harry non andava di conversare con quell'uomo. Rendeva ciò che stava per fare più personale. Invece, guardò verso gli alberi e disse, “Laggiù!” 


“Cosa?” disse l'uomo, girandosi a guardare. Il povero stupido non vide mai arrivare la Maledizione Tagliente. 


Harry si spostò velocemente verso il corpo e tirò giù la maschera. Gli occhi morti di Curtis Warrington lo fissarono di rimando. Si era diplomato appena l'anno prima. Questo scosse un po' Harry. Aveva appena ucciso qualcuno con cui aveva frequentato la scuola. Rimettendo la maschera sul suo volto, si Smaterializzò verso la porzione di edificio ancora in piedi. 


“Qualcuno ha portato fuori i prigionieri?” chiese ai due Mangiamorte accanto a lui. 


Uno rispose che non lo sapeva con un inglese fortemente accentato. “Scopritelo, allora. Portate qui chiunque sia laggiù!” urlò Harry con impazienza. Tirò fuori la sacca vuota dalla sua cintura. “Aspettate! Quando li porterete qui, dobbiamo portarli in un nuovo posto sicuro. Usate questa Passaporta. Portus! La lascerò qui, ora muovetevi!” 


Apparentemente, essere un Mangiamorte era tutta questione di attitudine. Quella Passaporta li avrebbe portati davanti al Quartier Generale degli Auror. 


Harry fu in grado di cogliere ancora un altro Mangiamorte isolato e di sbarazzarsene. “Sbarazzarsene” suonava meglio di “uccidere” o “ammazzare”. Toccò la maschera sul volto dell'uomo e la trasformò in una Passaporta con la stessa destinazione. Questo avrebbe dovuto beccarne un altro con la guardia abbassata. Harry vide che molte persone si stavano materializzando e Passaportando. Era tempo di andare. Materializzandosi vicino alle sue cose, arrotolò il tappeto magico e lo mise nel baule insieme alla maschera. Un'ultima Passaporta dopo e uno stanco Harry Potter apparve fuori dal quartier generale degli Auror. 


Camminò velocemente verso la porta e vide la vecchia strega che si occupava dell’accoglienza. Dietro di lei, vide Lavanda che ragguagliava il capo del turno di giorno. La strega alzò lo sguardo verso di lui. “Posso aiutarla?” 


“Dovrei fare rapporto su un avvistamento di Mangiamorte.” 


“Dove?” 


“Se ho ragione, saranno proprio fuori dall'edificio in pochi minuti. Potrebbero avere alcuni prigionieri con loro.” 


“A che gioco stai giocando, ragazzo?” 


“Mi ascolti, sono serio! In qualsiasi momento dei Mangiamorte si faranno vedere qua fuori.” 


“Fuori di qui!” 


Harry scosse la testa, capendo di star combattendo una battaglia persa. Bene, se ne sarebbe occupato lui. A Susan non sarebbe piaciuto, ma poteva onestamente dire di aver tentato di delegare la cosa. 


Ancora borbottando, uscì fuori, si appoggiò al muro e aspettò che cominciasse la festa.


“Aspetti che i tuoi Mangiamorte appaiano?” chiese una voce familiare. 


Harry guardò Lavanda e lei alzò le spalle. “Al tavolo di fronte dicono che qualche idiota ha detto che un mucchio di Mangiamorte apparirà fuori dal Quartier generale tra pochi minuti. Eri tu?”


Harry sospirò, capendo che non lo aveva riconosciuto sotto l'incantesimo di camuffamento. Scosse la testa. “Vuoi dare una mano?” 


Lavanda sembrò piuttosto divertita e chiaramente non gli credeva. Tirando fuori la bacchetta e sfoggiando una falsa espressione seria si avvicinò a lui. “Ho ancora un po' di tempo prima di andare a lezione. Certo, perché no! E dove dovrebbero apparire?” 


“Proprio di fronte all'edificio. Immaginavo di usare il muro come copertura e di levarli di mezzo con degli Schiantesimi. Probabilmente saranno due, con qualche prigioniero. Quindi non usare niente di letale.” 


Lei annuì e non disse niente per un minuto. “Quindi, ti sei divertito l'altra notte?” 


Harry la guardò, “Cosa?” 


“Hai bevuto un paio di pinte, mischiate a qualche pozione? Mi sto solo chiedendo quanto devi aver bevuto per uscirtene fuori con queste stron...” 


Lavanda non finì mai la frase perché apparve un gruppo di cinque persone –  due di loro indossavano maschere da Mangiamorte. Gli Schiantesimi di Harry li misero KO con facilità. Superò la sorpresa di Lavanda e appellò le bacchette dei due. 


Era stanco e anche un po’ più che arrabbiato, ma apprezzava comunque l'umorismo nella situazione. Girandosi a guardare la ragazza esterrefatta, disse, “Stavi dicendo?” 


“Uh, uh...” Apparentemente, l'aveva ammutolita. 


“Perché non torni dentro a prendere qualche Auror?” suggerì incoraggiante. Lei annuì e corse dentro. 


Il prigioniero uomo non lo riconobbe. Sentì un po' di sollievo, vedendo l'espressione monotona di Alice Paciock. Fu l’ultima prigioniera che lo sorprese. Da quanto tempo qualcuno stava impersonando Madama Rosmerta?


“Per favore, sedetevi sui gradini, qualcuno vi raggiungerà presto.” Un terzo Mangiamorte apparve pochi secondi dopo tenendo la maschera in mano. Harry lo Schiantò senza pensarci. Porse a Rosmerta una delle bacchette e le chiese di tenerli d'occhio finché qualcuno dal Ministero non avesse risposto, venti metri più in là. 


Afferrando il suo baule e Smaterializzandosi, Harry era determinando a non rimanere in zona per rispondere a un mucchio di domande. Aveva pensato di lasciare un qualche tipo di recapito, ma alla fine la confusione tra i Mangiamorte avrebbe reso un servizio migliore a Harry. Sapeva che avrebbe dovuto sbrigarsi prima che qualcuno sentisse la sua mancanza. 


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Riprendendosi dagli spasmi che avevano appena percorso il suo corpo, il cervello di Narcissa turbinava e lei iniziò a rimettere insieme quello che era accaduto e quello che stava... facendo. 


La maledizione Imperius creava una connessione mentale tra chi la lanciava e il soggetto. Con una Veela, tuttavia, la piacevole sensazione di questa connessione si mescolava all'aura di fascino, la quale, a quanto pareva, aveva finito con l’irretire lei per via della connessione. Il potere dell'aura aveva colto Narcissa di sorpresa.


Il risultato finale era che Narcissa aveva perso gli ultimi venti minuti della sua vita in incauto abbandono. Le due giacevano sul tappeto, vicino al divano dal quale erano cadute pochi momenti prima. La gonna di Narcissa era alzata a metà sul suo stomaco; la sua camicetta era sul pavimento e la sua biancheria mancava completamente! Ricordava vagamente di averla fatta svanire. Se ne pentiva; non erano indumenti economici! 


Annette iniziò a premere la faccia contro il grembo di Narcissa quando Narcissa la fermò. Controllando la connessione, scoprì che il suo controllo era a malapena intatto. Annette brillava leggermente e Narcissa ebbe un piccolo conato di vomito, dopo aver realizzato esattamente cosa aveva fatto lei per far brillare così la Veela francese. 


Lottò per liberarsi e si tirò su, nuovamente sul divano. Annette era proprio dietro di lei, le mani che cercavano di massaggiare e dare piacere a Narcissa. Era quasi troppo facile arrendersi. No, doveva concentrarsi, ma si sentiva così bene... 


“No!” disse, riprendendo il controllo. Sentì Annette iniziare a combatterla e l'energia sessuale colpì Narcissa, che scoprì le proprie mani in movimento, senza controllo, sul corpo dell'altra donna. 


“Annette,” sussurrò, terrorizzata dal suono lussurioso della propria voce, “per quanto questo possa essere bello, fuori ci sono tre uomini e loro sono equipaggiati per fare un lavoro migliore. Perché non li invitiamo a entrare?” 


L'espressione negli occhi della Veela convinse Narcissa che avrebbe potuto rilasciare il controllo e la donna era così stordita dalla lussuria che avrebbe comunque acconsentito. Tuttavia, era meglio essere sicuri che rammaricati.


Annette non combatté il suo controllo; la maledizione era sempre più efficace quando qualcuno era desideroso di eseguire il comando. Narcissa rinnovò l'incantesimo e poi evocò un paio di piume, che animò per correre attraverso il corpo di Annette. Le avrebbe dato la scusa necessaria per tenere la bacchetta in mano quando gli uomini sarebbero entrati. Forse sarebbe rimasta e avrebbe giocato con loro. No! Non poteva intrattenersi con questi pensieri!


Si sistemò dietro Annette, concentrandosi di più sul mantenere il proprio controllo, mentre la donna attivava la pietra. Gli uomini entrarono nella stanza con le bacchette sfoderate. 


“Eravamo preoccupati...” disse un uomo alto, entrando nella stanza e fermandosi di fronte alla scena erotica di fronte a lui. 


“Convincili.” pensò Narcissa mentre strofinava il naso contro il collo della donna, permettendo alla propria mano di fare cose impensabili che la fecero essere contenta di avere gli occhi chiusi. Ascoltò lo scambio in francese tra la donna che stava facendo le fusa di piacere e accarezzando i capelli di Narcissa. 


“Buongiorno signori, lady Malfoy e io stavamo festeggiando quando abbiamo capito che avremmo dovuto diffondere la gioia. Chiudete la porta!” Appena l'aura della Veela si allargò, un’intossicante sensazione la sommerse e, a dispetto della propria concentrazione, Narcissa scoprì la sua mano a staccarsi dal seno di Annette e a muoversi pericolosamente più in basso. 


Cercò valorosamente di concentrarsi sulla conversazione. 


“Madame Delacour, non vogliamo una ripetizione dell'ultima volta.” disse uno di loro con cautela. 


“Sciocchezze, Henri,” mugolò Annette. “Non siamo stati beccati allora e non lo saremo ora. Claude se n'è andato questa mattina ad Amsterdam per lavoro.” 


Narcissa archiviò l'informazione per un uso futuro. Non si sa mai quando avrebbe potuto tornarle utile. 


“Eravamo solo noi due.” Henri fece cenno agli altri due uomini, che già sembravano ammaliati. 


“Allora poi li possiamo Obliviare, se ce ne sarà bisogno. In questo momento, non sono dell'umore per discutere!” 


La Veela praticamente trascinò Narcissa dall'altra parte della stanza per arrivare a Henri. Le sue proteste si indebolirono finché lui iniziò a spogliarsi, insieme con le altre due guardie. 


Concentrandosi sul non restare 'impigliata nella situazione', Narcissa riuscì a fatica a resistere all'energia dirompente della Veela. Recuperando la sua compostezza, aiutò l'uomo a mettersi sotto Annette, che era a quattro zampe e completamente impegnata con gli altri due uomini. 


Sapendo che la loro amicizia, se così si poteva chiamare, era finita, Narcissa attraversò la stanza verso un armadietto di pozioni medicinali. Scegliendo diverse fiale contenenti Pozione Peperina, tornò dagli altri quattro. Annette raggiunse e afferrò una fiala, stappandola abilmente con un pollice e, con l'aiuto di Henri, trovò un modo molto inusuale di ingoiare la pozione. Avrebbe avuto bisogno della propria forza.

 

Maledicendosi per questa depravazione, Narcissa si fece indietro e prese tutte le loro bacchette. Mormorando un incanto, lanciò un veloce incantesimo per nascondere il fatto che fosse senza reggiseno e che sembrava avesse vagato per una tempesta di neve. Uscendo nella stanza accanto, vide che la receptionist non era al bancone. 


Usando il suo incantesimo di chiusura più potente, sigillò la porta e posò le bacchette extra su una mensola. La segretaria tornò portando una bevanda. Era una semplice, giovane donna con la faccia da carlino e con unti capelli biondi. Potevi sempre fidarti che Annette assumesse una persona così mediocre per esaltare la propria bellezza! All'improvviso si sentì meno colpevole per quello che stava succedendo nella stanza. 


Narcissa indicò la porta sigillata. “Madame Delacour ha detto che avrà un importante incontro per il resto della giornata. Tu dovrai sistemare la sua agenda e assicurarti che l'incontro non venga interrotto.” 


“Ha bisogno che entri e prenda altri ordini?”


Cissy resistette al bisogno di fare un'orribile battuta sul fatto che era Annette quella che prendeva ordini – e parecchi. “No. Penso che questo incontro sia strettamente riservato.” 


La segretaria annuì consapevolmente, mettendo il cartello “Conferenza in corso – Non Disturbare” sul contenitore fuori dal suo ufficio e si risedette dando un'occhiata alla rivista. Narcissa si incamminò lungo il corridoio. La Francia era chiaramente fuori dal suo calendario per il prossimo futuro. 


Dopo tutto quello, recuperare Charles sarebbe stato un gioco da ragazzi. Aveva fatto guadagnare loro diverse ore per lasciare la Francia e tornare a Hogwarts. L'uccello di Silente avrebbe cantato per Charles, o lei avrebbe passato il resto dei suoi giorni a cercare un modo per distruggerlo! 


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Harry sorrise a Tonks mentre camminava lungo il corridoio, godendosi la sua reazione a scoppio ritardato. Tonks controllò velocemente la sua copia della Mappa del Malandrino. 


Dove sei stato, Harry?” 


“Non chiedermelo e puoi fingere ignoranza più tardi. Fa sapere agli Auror che chiunque ci sia ai Tre Manici di Scopa non è Rosmerta. È un impostore. Ho bisogno di farmi una doccia prima di andare in classe.” 


Il volto dell'Auror si indurì, quasi trasformandola in una giovane McGranitt. “Non ci sarà una prossima volta; devi cercarti qualcun altro. Se non ti fidi abbastanza di me da farmi sapere cosa stai facendo, allora non ti fidi di me, punto.” 


Maledizione, Harry non ci aveva pensato. Puntando verso la porta, disse “Dentro. Ti aggiornerò mentre lo dico a Susan.” 


Aprendo la porta, sentì una fitta di senso di colpa quando Susan si gettò su di lui. Non aveva capito quanto lei si stesse stressando. Non si merita di essere messa in questa situazione. Si merita di meglio. 


“Stai bene?” chiese. 


“Non proprio.” 


D'istinto, l’abbracciò protettivamente. Nella sua sete di vendetta e nel suo bisogno di fare qualcosa, aveva ignorato le preoccupazioni di lei e l'aveva rudemente scavalcata. Si era comportato come un ragazzino senza cervello che non aveva capito l'impatto delle proprie azioni su sua moglie – un altro ricordo del fatto che era troppo giovane per essere spostato; troppo giovane per essere padre. James Potter si era mai sentito allo stesso modo? 


“Tonks, lasciaci qualche minuto. Verrò a prenderti e allora parleremo.” Non appena la sua guardia del corpo se ne fu andata, Harry seppe che la guerra poteva aspettare. La profezia poteva aspettare. Lei gli avrebbe detto ancora e ancora che sapeva di non poter essere la massima priorità della sua vita. Soltanto in quel momento aveva capito che essere consapevole di quello non la rendeva immune da un attacco di cuore. 


In quel momento le poteva dare la priorità. Si meritava molto più di questo, ma questo era tutto quello che lui aveva da offrire. 


------ 


Ore più tardi, Susan sedeva da sola nella loro stanza e finiva di calmarsi.

 

Harry e Tonks erano su nell'ufficio del Preside, per informare Silente di quello che era successo. 


Ci fu un colpo alla porta. Susan controllò la copia della Mappa appesa alla parete. C'era Neville dall'altro lato della porta. 


Lei aprì. “Ciao, Neville.” 


“Ciao Susan, volevo fermarmi e vedere se stavate bene. Voi due eravate in ritardo a Difesa e sembrava che tu avessi pianto.”

 

“Sto meglio ora. Harry è su dal Preside in questo momento. Sono sicura che il Preside vorrà parlare con te più tardi.” 


Neville non era mai stato nella loro stanza prima. Normalmente, Harry si sarebbe allenato con Vitious nella Stanza delle Necessità, ma doveva essere successo qualcosa. 


“Vuoi parlarne?” 


Decise di provare con l'approccio gentile. Susan era una ragazza carina. I due formavano una bella coppia. Neville ammirava i Potter. 


“Non proprio, ma apprezzo che ti sia fermato. Ti andrebbe una tazza di tè? Oh, mi spiace, la mia elfa è con gli altri elfi del castello ora. Ho qualche biscotto e un po' di dolci di Mielandia.” 


“Grazie.” 


Parlarono educatamente per qualche minuto prima che Susan iniziasse a starnutire. Lui aveva passato una certa quantità di tempo nelle serre tra le piante a cui sapeva che Susan era allergica. 


“Scusami un momento. Ho bisogno di incipriarmi il naso.” Susan si alzò dopo il terzo starnuto consecutivo. 


La guardò dirigersi verso il bagno e si mise all'opera. Uscì dalla vista dei quadri e aprì il cassetto più in alto con la mano destra. La scatola per gioielli nera era nascosta sotto diversi libri. La aprì velocemente e si mise in tasca la collana che una volta aveva adornato il collo di Penelope Clearwater. Lui sapeva bene come poter utilizzare un artefatto oscuro che controllava gli altri. Decise di restare a guardare i libri sulle mensole. C'erano diversi tomi piuttosto discutibili sugli scaffali che avrebbero impressionato suo zio. 


“Mi spiace. Sei stato nelle serre?” 


“Quasi tutto il pomeriggio, perché?”

 

“Ho un problema con alcune delle piante. Il loro polline mi dà veramente fastidio. Ho dovuto prendere una pozione.” 


“Oh, mi spiace. L'avevo completamente dimenticato. Non mi sorprende che tu abbia smesso di frequentare Erbologia.” 


Lei sorrise. “Il prima che ho potuto! La materia non mi dispiaceva, ma lei sembrava avere un problema con me.” 


Neville rise di cuore e promise di tornare solo nei giorni in cui non sarebbe stato vicino alle piante. 


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Pansy stava tornando dal bagno caldo nel Bagno dei Prefetti. Quel lusso era una delle cose migliori del castello. Qualcuno era seduto sui gradini. ‘Grande! Che bel modo di ammazzare l’umore, il maledetto Paciock!’


“Cosa ci fai tu qui?” chiese freddamente. Stava tenendo una collana piuttosto bella tra quelle sue mani sporche. 


“Lasciami stare.” abbaiò lui. 


Lei iniziò ad avvicinarglisi, ma scoprì che i suoi occhi erano attratti dalla collana. Doveva avere un qualche tipo di incantesimo attraente sopra. 


All'improvviso, lui disse qualcosa di totalmente inaspettato. “Ero innamorato di Luna. Stavo per darle questa. È stata nella nostra famiglia per anni.” 


Lei voleva prenderlo in giro, ma le parole le si bloccarono in gola. Allora lui la sorprese davvero. “Mi spiace. Sei ancora innamorata di Draco, vero? Non avrei dovuto usarlo contro di te l'altra sera. Non ne avevo il diritto...” 


“Sarebbe più facile se se ne fosse andato e io non fossi costretta a vederlo annusare il grembo della Caposcuola tutti i giorni.” 


“Vuoi parlarne? Non lo dirò a nessuno… e poi, chi mi crederebbe, comunque?”


Pansy scoprì che voleva davvero parlarne e Paciock era un buon ascoltatore. Parlarono per qualche minuto e lei si sentì davvero un po' meglio dopo. Si concesse un breve sorriso quando lui disse che Draco non la meritava. Il tempo era trascorso prima che lei se ne accorgesse.

 

“Devo andare a prepararmi per la ronda.” 


Si alzò per andarsene. 


“Pansy, posso chiederti un favore?” 


“Quale?” 


“L'unica cosa che volevo fare era mettere questa al collo di Luna e vedere l'espressione sul suo viso. So che è stupido, ma ti spiacerebbe se te la mettessi al collo un secondo e facessi finta? Giuro che non lo dirò mai a nessuno.” 


Lo stupido sembrava sincero. Forse se avesse chiuso gli occhi, lei avrebbe potuto fingere per qualche secondo che fosse Draco e inoltre il gioiello sarebbe stato perfetto sul suo collo. Guardò le scale in basso per assicurarsi che nessuno stesse arrivando. Tornò a guardarlo. 


“Procedi, solo sii veloce.” 


Pansy lo sentì muoversi dietro di lei per un momento. Temette che la avrebbe gettata giù dalle scale per sbaglio, ma invece la calda, elegante collana scivolò attorno al suo collo mentre lui armeggiava con i fermagli. 


Sentì una sensazione di appiccicoso e bagnato sul collo. “Cos'è?” 


“Mi spiace, mi sono tagliato il dito con il fermaglio.” 


“È disgustoso! Toglimela!” 


“Sta zitta!” 


Pansy si azzittì immediatamente. Voleva dire qualcosa, ma scoprì di essere fisicamente incapace di aprire la bocca. 


“Sei mia ora, puttana! Io ti possiedo. Ho sempre pensato che avrei avuto bisogno di una servetta, penso che tu andrai benone.”
(4)


Pansy si girò e lo guardò. Voleva negarlo con forza, ma sembrava così potente, così maestoso. Non poteva dirgli di no; non voleva farlo. 


“Di’, 'appartengo a Neville Paciock.' Dillo e siine felice.” 


Parte di lei voleva urlare per chiedere aiuto, parte di lei voleva tirar fuori la bacchetta e maledirlo finché non ne sarebbe rimasto altro che una massa di carne sanguinolenta, ma invece sentì la sua bocca aprirsi in un grande sorriso mentre diceva con fierezza, “Io appartengo a Neville Paciock.” 


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Stringendo forte la sua mano insanguinata e cadendo a terra dopo dodici ardue ore in uno spazio ristretto con due donne e due cadaveri, Lord Voldemort era esausto. Un'altra bugia che la 'luce' ripeteva sempre era che la magia 'oscura' era un cammino semplice per quelli che non volevano fare sforzi. 


Doveva congratularsi con la persona che aveva inventato quella banalità. Perfino oggi, le persone si rivolgevano ancora alla magia ‘oscura’ per delle facili soluzioni. Erano degli idioti e doveva ringraziare i Poteri dell’Essere per loro. Se non fosse per loro, le sue forze sarebbero state appena metà del numero attuale. 


Non c’erano rituali 'facili'. Be’, questo non era del tutto vero. Più nello specifico, non c’erano rituali 'semplici' che valevano qualcosa. Se un mago o una strega voleva fare un rituale utile, avrebbe fatto bene ad essere pronto a sopportare dolore, sofferenza e fatica – e poi ad affrontare risultati incerti. La magia oscura richiedeva costanza, dedizione al limite dell'ossessione e la volontà di superare i fallimenti passati. 


È vero che in molti rituali, uno può facilmente alleggerire il proprio carico usando il sacrificio di altri – qualche volta in senso figurato, ma nella maggior parte dei casi un vero e proprio sacrificio è necessario. 


Delle due donne nella stanza, una capiva tutto questo fin troppo bene. Dahlia era una carcassa di donna, come una bacchetta con un nucleo quasi estinto. Da qualche parte durante il percorso, la maggior parte dei praticanti di magia oscura capisce che la magia non è qualcosa che può essere sperperata senza preoccupazione e costi. 


Alzandosi dal pavimento, guardò la vecchia megera, che aveva un occhio chiuso, ma quello con l'orbita pallida lo fissava. 


“Cosa ne pensi?” 


“Qualcosa non deve andare con il corpo di quella donna – forse è contaminato con della vecchia magia di sangue. É questo che ci ha tolto così tanto. Potrebbe andare in entrambi i modi, o la Revenant (5) sarà debole e patetica o andrà a finire nel modo opposto e il tuo nemico ne soffrirà le conseguenze, Uomo Serpente.”


Monique lasciò la stanza per andare a prendere un secondo giro di potenti ricostituenti. La strega si trascinò fuori dalla porta con una certa aria di superiorità, ma, ancora, aveva soltanto assistito al rituale, piuttosto che esserne coinvolta come elemento principale. 


“Verrà via con te, Serpente! Lo so. A lei piacciono ancora quelle monete lucenti. Significano ancora qualcosa per lei. Io non mi opporrò, ma tu dovrai insegnarle a creare dei grandi zombie. Stessa storia con tutti i giovani. Vogliono il potere e lo vogliono ora. Non hanno apprezzamento per quello che comporta!” 


Voldemort annuì. Aveva pensato di appaltare alcuni Negromanti per velocizzare la produzione. Più di metà degli aiutanti di Peter non avevano mai creato un Inferius prima. Lo stato della pratica di rianimazione in Europa era piuttosto deplorevole. 


L’altro occhio si aprì. “Mi fido di te con lei. Non è brava quanto crede, ma deve imparare più di quello che imparerebbe qui. Prendi anche quei suoi stupidi amici con te! Pensano che quando la Vecchia Dahlia morirà, governeranno le isole come una specie di concilio. Non funziona così e tu ed io lo sappiamo! Quasi fanno desiderare a Dahlia di rimanere in giro come fantasma e guardarli ammazzarsi gli un gli altri. Del resto non me ne importa nulla, ma non marchiare la mia ragazza, anche se lei ti implorasse!” 


Quindici minuti dopo, Monique tornò con due flaconi fumanti di pozione ricostituente. Lui sentì la forza filtrare piano piano nel suo corpo, di nuovo.

 

“Ragazza! Va a mandare un messaggio a tuo cugino. Digli che lo aspetto qui entro due giorni da quando te ne sarai andata.” 


La strega sembrò momentaneamente stupita, “Ma nonna, non ho ancora deciso...” 


“Tu hai deciso nel momento in cui l’Uomo Serpente si è mostrato alla nostra porta. Tu parli sempre del Potere.” La donna lo indicò direttamente con le sue dita contorte, “Be’, ecco il Potere proprio qui.” 


Voldemort si voltò, ignorando il bisticcio tra le due donne. Si chiese quale fosse la tariffa per un gruppo di sacerdoti e sacerdotesse Vodoo di questi tempi. Invece, guardò i corpi. Il corpo di James Potter era coperto dalla nebbia e svaniva lentamente dalla vista. Quando la nebbia scomparve, soltanto quelli che condividevano il sangue dei Potter erano in grado di vederlo. Il corpo di Lily restava immutato. Avrebbe potuto provarci di nuovo, ma non voleva davvero perdere un altro dito. 


Improvvisamente, la luce si affievolì e l'aria mulinò attorno alla stanza. Sentì come se qualcosa lo avesse colpito nello stomaco e cadde nel cerchio di rune che la befana aveva disegnato sul pavimento col suo dito tagliato e il sangue fresco di sette polli. 


La nebbia si sollevò e riempì la stanza. Un suono di risucchio riempì le sue orecchie, come il passaggio di un treno. Tutta la nebbia venne improvvisamente risucchiata nel corpo di Lily Potter. 


Lanciò un'occhiata per vedere che la Regina dell'Isola era in condizioni ben peggiori delle sue, mentre lottava per rimettersi in piedi. Sorprendentemente, gli occhi di Lily erano già aperti e lo guardavano, senza la pungente tinta verde che Lily Potter aveva in vita, ma invece con una sfumatura di oscura ossidiana. 


La vecchia per terra rise debolmente, “Oh, il nemico che condivide il tuo sangue sta per vedersela brutta, ora!”







Note dell'Autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)


Finalmente sono tornato a questa storia, ora che Bungle è finita. Spero che l’attesa sia valsa la pena. Buon secondo compleanno al sito Fanficauthors, mi considero fortunato ad essere tra di voi. Pieno commento delle mie storie su Fanficauthors e Darklordpotter. Spero di vedervi lì.



Note dell'Autore sul forum:

(Queste note sono state scritte da jbern e postate sul forum apposito per TFTCD; tradotte da Luc_y) 


Ed eccomi tornato a questa storia. Al momento progetto di completarla attorno al capitolo 40, senza un sequel all’orizzonte.


Scena 1 – Si concludono gli eventi del capitolo precedente. Silente è ritratto come un buffone. In genere è un superuomo. Io preferisco un uomo che ha così tante palle per aria che può solo cercare di stare dietro a tutto. Mi è sempre apparso come quel genere di persona che cerca di fare tutto da sola e fallisce a causa della sua incapacità di delegare. Stranamente, Harry potrebbe seguire le sue orme in questo.


Scena 2 – Neville è un po’ incauto quand’è arrabbiato. Lascia trasparire un po’ troppo della sua nuova ‘natura’ nel suo incontro con Pansy.


Scena 3 – La nuova forma di corvo di Harry non è stata molto presente in questa storia. Alcuni hanno avuto da ridire sul fatto che Harry non abbia avuto molto spazio nei capitoli recenti. Solo nella parte finale del capitolo inizia a realizzare che la sua mente fissa su un solo binario causi problemi a chi gli sta intorno.


Scena 4 – Narcissa continua a splendere come personaggio interessante. Questa scena mostra che probabilmente io stia guardando un po’ troppo House di recente – dannazione quello show è dannatamente figo. Certamente le cose si fanno complicate per la Cissy e Charlie, ma qualcuno voleva veramente una scena rosa felice?


Scena 5 – Originariamente era la scena numero quattro era stata postata come tease. Ancora un grande grazie a Kokopelli per aver aiutato a creare un accento giamaicano. Ha optato per non rendere la conversazione tra Annette Narcissa con un pesante accento francese, altrimenti il capitolo sarebbe stato a malapena leggibile. Diamo solo per scontato che Annette sappia parlare inglese senza un accento pesante. Potreste pensare anche voi che durante tutti i suoi viaggi Voldemort abbia speso del tempo nel Bayou e nelle Isole ad imparare il Voodoo.


Scena 6 – Avete mai notato quanto sia desiderosa una strega di darsi da fare con un’altra strega nella maggior parte delle fiction?  Ho voluto fare una piccola frecciatina a questo facendo apparire Cissy un po’ disgustata da ciò che stava facendo. In principio vi era un monologo interno con Narcissa che ricorda il suo solo altro incontro di questo genere durante il suo settimo anno ad Hogwarts. Ma non aggiungeva niente, quindi è stato eliminato.


Scene 7 e 8 –  Guardando tutti documentari riguardo i disastri e le sparatorie nelle scuole, la cosa che davvero cattura la mia attenzione è quanta confusione regni nei minuti subito dopo l’evento.  Ce n’è stato uno particolarmente affascinante su Chernobyl l’altra sera. Ho cercato di rappresentare la cosa con Harry che si muoveva tra i detriti del quartier generale dei Mangiamorte. Anche gli assassini vanno nel panico e si spaventano davanti allo sconosciuto. La piccola scena comica al quartier generale degli Auror mi è venuta in mente quando mi sono immaginato tutte quelle volte nelle storie in cui Harry vorrebbe essere qualcun altro. Beh, in questo caso era qualcun altro e non l’hanno preso seriamente. Il lato negativo dell’essere nessuno. La fama è una signora capricciosa.


Scene 8 e 9 – Neville ha un elfo alle sue dipendenze. È tempo di usarlo per qualcosa di più che stalkerare i Serpeverde.


Scena 11 –  Probabilmente la scena più difficile descrivere è passata attraverso molte revisioni. Scrivere di sconcerie tanto per farlo non mi interessa, dunque ho cercato di farlo ‘con arte’ e con una leggera punta di umorismo. La scena originale lasciava meno spazio all’immaginazione dei lettori. Abbassare un po’ i toni permette agli aspetti più comici di intrattenere i lettori piuttosto che chi sta sbavando al momento. In origine Cissy mandava dentro la segretaria alla fine del capitolo a prendere alcuni ordini, ma l’aura irretiva solo Narcissa a causa della maledizione che collegava le due. Il nuovo finale era molto più credibile. Ho trovato comunque un modo di inserirci degli ordini dentro, era troppo divertente per non farlo!


Scena 12 – Una lezione dura per Harry. Non tutto è così facilmente perdonato, anche quando ritorni trionfante. Il fine potrebbe giustificare i mezzi ma spesso il comportamento ossessivo è abusivo verso quelli che circondano la persona con solo un’idea in mente. Ecco qui che si becca un po’ di durezza da parte di Tonks e un po’ di sensi di colpa nei confronti di Susan. Sono sicuro che qualcuno di voi dirà che questo lo rende un po’ una femminuccia ma io penso che in realtà lo renda più credibile come personaggio.


Scene 13 e 14 – Neville ha effettivamente un piano speciale in servo per Pansy, ma perché uccidere qualcuno in una posizione utile come un Prefetto Serpeverde quando lo puoi usare per un po’ prima? Per fare questo gli serve la collana che Harry ha fatto usare a Molly su Penny. Questo va solo a mostrarti che dovresti davvero chiudere a chiave i tuoi artefatti oscuri quando non li stai usando…


Scena 15 – La fine della rituale. Scoprirete cosa facciano esattamente i corpi di Lily e James nel prossimo capitolo. Scusate ma ho ritenuto che un cliffhanger Fosse dovuto. Spero che abbiate apprezzato il pezzo sulla magia oscura che è semplice e seducente. Per certi versi, sì, posso vedere la cosa così, ma credo che ci sia un po’ di lavoro duro da fare per diventare un Signore Oscuro.


La prossima settimana: capitolo 4 di  The Lie I’ve Lived.


Jim



Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)


1) La frase di ringraziamento è scritta in originale con un inglese volutamente storpiato per dare l’idea di un accento giamaicano/caraibico, che viene utilizzato più tardi nel capitolo. Tradurre questa determinata cadenza in italiano, rispettando gli errori grammaticali, proprio non rendeva e abbiamo optato per tradurre queste parti con un italiano corretto, sebbene vi segnaliamo l’ennesima prova di accuratezza da parte di jbern nello scrivere la sua storia. 


2) In originale nei libri il Reparto Proibito della biblioteca di Hogwarts è chiamato restricted section ovvero sezione ‘soggetta a restrizioni’ e non ‘proibita’, come è ‘proibita’ invece la foresta (chiamata appunto forbidden forest). Nell’adattamento italiano però restricted è stato tradotto con ‘proibito’ e noi non possiamo dunque rendere la traduzione di questa battuta di Madama Pince al meglio. La donna infatti, notando che tutti la guardano con curiosità, sottolinea che non sta suggerendo nulla di illegale e dice qualcosa come: “La sezione è detta ristretta e non proibita, per una ragione.” Abbiamo adattato la battuta dunque come la leggete nel testo.


3) In originale: Shackles of the Mind ovvero ‘Ceppi della Mente’.


4) In originale c’è un gioco di parole tra patsy (capro espiatorio, servetto) e il nome di Pansy.


5) Revenant: n
el folklore europeo, il termine revenant indica una creatura che "è tornata" dalla morte (termine di derivazione latina).

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Capitolo 34
*** È come dice Mick Jagger… Non posso avere alcuna soddisfazione ***



To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y








Disclaimer – Ancora non possiedo Harry Potter. Questa è ancora una fanfiction. Altrimenti, sarei io quello che annuncia un parco a tema. Diavolo, non possiedo nemmeno il titolo di questo capitolo, viene da una canzone di Tone Loc. 


Capitolo 34 – È come dice Mick Jagger… Non posso avere alcuna soddisfazione. (1)


Venerdì 13 Settembre 1996 


Albus Silente si tolse gli occhiali con la mano che gli restava. Li posò sulla scrivania di fronte a sé e poggiò la testa sul palmo della mano. Prendendosi un momento per ricomporsi, misurò attentamente le sue prossime parole per timore di danneggiare la fragile collaborazione che resisteva tra lui e il giovane mago al di là della scrivania. 


Era impressionato, ma anche spaventato allo stesso tempo. Harry aveva parlato col professor Ruf e aveva sfruttato il suo insano fascino per la storia dei Goblin? O aveva avvicinato direttamente i Goblin attraverso i suoi legami politici? Durante le rivolte, i Goblin usavano arieti di ferro grezzo per fiaccare il potere di un posto fortificato con la magia e facevano spostare a Troll e Giganti lingotti di metallo informe nella zona delle barriere mentre loro indebolivano e alla fine esaurivano la forza della magia protettiva. 


Tranne che per qualche leggenda di salvataggi d’ostaggi, nessuno aveva mai pensato di usare ferro grezzo per disabilitare temporaneamente un gruppo di barriere. Harry aveva creato un momentaneo buco nelle barriere dei Mangiamorte e l'aveva riempito con diverse bombe Babbane. Le barriere non avevano avuto alcuna possibilità di ricostruirsi prima di venire distrutte. Era un'idea spaventosamente rivoluzionaria. 


“Harry, parte del problema del nostro lato è che ci siamo divisi troppo. C'è il Ministro e il suo gruppo. Ci sono io e l'Ordine. Infine, c'è... ci sei tu. In verità, tu sei quello con le migliori intenzioni. Semplicemente, desideri finire la guerra il prima possibile.” 


Albus non poteva davvero definire Harry uno studente. A dire la verità, non aveva mai pensato a lui in quel modo. La conversazione stava procedendo nella direzione sbagliata, ma questo doveva essere detto. 


“Cosa sta dicendo?” chiese Harry, con la voce piena di rabbia. “Vorrebbe piuttosto che ci sedessimo senza fare nulla? Avrei dovuto aspettare che rilanciassero l'incantesimo e che tutto diventasse inutile? Mi perdoni se cerco di portare guerra al nemico e di salvare ostaggi. Vorrei soltanto essere riuscito a riportare indietro anche il padre di Neville.” 


Albus annuì saggiamente. Indubbiamente, Harry aveva una certa capacità di compiere l'impensabile. “Non ho considerato che saresti stato capace di prendere questa informazione dalla mente di Peter. Semplicemente, avrei voluto che me ne avessi messo a parte prima.” 


Il livello di ostilità crebbe. Perfino la giovane ed emotivamente ferita Metamorfomagus assegnata ad Harry come guardia del corpo lo guardò con sospetto. 


Non è che potessi esattamente venirmene fuori e dirglielo, no? Non sono capace di parlare falsamente come lei! Mi dica, cosa ne avrebbe fatto di questa informazione se lo avessi fatto?” chiese Harry, battendo un pugno sul tavolo.

 

“Questa è una congettura, ma avremmo potuto farti infiltrare lì dentro uno dei nostri ritratti, sotto apposito camuffamento, e piazzare di fatti una spia nella sua sala operativa. Avremmo potuto capire la ragione dietro la sua recente ondata di rapimenti. Avrebbe anche potuto avvertirci quando Tom Riddle sarebbe stato nel suo quartier generale, per massimizzare gli effetti del tuo attacco. Il punto a cui sto cercando di arrivare è che abbiamo bisogno di fidarci l'uno dell'altro...” 


Harry rise derisoriamente. “Questo vale in entrambi i sensi, Silente! O devo ricordarle come ha cercato di tenermi fuori dalla lettura del testamento di Sirius e dall'essere emancipato? Ha aspettato quattro anni per dirmi la vera ragione per cui Voldemort stava tentando di uccidermi! Dov'è la sua fiducia? Dove sono le informazioni che lei avrebbe dovuto condividere?” 


Incontrò gli occhi del giovane e li trovò pieni di rabbia e risentimento. Non osò menzionare quanto gli ricordavano quelli d’un altro mago, circa cinquant’anni prima. Una simile affermazione non sarebbe stata presa bene e considerata utile. “Nelle ultime settimane, ho cercato di rettificare tutto ciò. Ti ho incluso negli incontri dell'Ordine e ti ho dato asilo nel castello. Siamo entrambi da biasimare per la distanza che c'è tra noi. Non so se conosci la famosa citazione del Signor Franklin (2), ‘Noi dobbiamo davvero restare uniti, o, molto probabilmente, verremo tutti impiccati separatamente.’ Oggi, non è meno vera. Non è in mio potere convincere il Ministro Scrimgeour a coordinare i suoi sforzi con noi, ma tu ed io dobbiamo iniziare a lavorare insieme. Tom è cresciuto oltre la mia capacità di contenimento. Entrambi sappiamo che non sono più una sfida per lui. Per il momento, non lo sei neanche tu. Filius mi ha tenuto informato dei tuoi progressi e intendo iniziare a partecipare pienamente alle tue sessioni per perfezionare ulteriormente le tue capacità crescenti.” 


Aveva cercato di tenere Harry lontano dal punto del discorso. Per un momento, pensò di esserci riuscito. 


“Ancora non capisco perché è così sconvolto dalla cosa,” esclamò Harry. “È lui quello che sta cercando un nuovo quartier generale. È lui quello obbligato a rimettere insieme i pezzi, una volta tanto!” 


“Bene, al fine di ristabilire la fiducia tra noi, ti dirò cosa mi preoccupa, Harry. Immagina cinquanta Mangiamorte sulle scope. Potrebbero replicare il tuo attacco su questo castello, il Ministero, il Wizegamot quando è in riunione? Quanto carico potrebbe portare un drago in schiavitù? Oggi i goblin sono tuoi alleati, ma non pensare affatto che non potrebbero aggiungere questa tattica al loro arsenale quando ci sarà la prossima rivolta. Pensa a una casa normale di una famiglia comune, quelle strutture e le loro barriere reggerebbero a un bombardamento aereo? Posso dire con certezza che questo castello non può. Dovrò deviare delle risorse per assicurarmi che possa. Poi, dovrò soppesare l'opzione se e quando informare il Ministro, così che possa fare lo stesso. Le nostre preparazioni probabilmente non passeranno inosservate e le forze di Tom alla fine capiranno cosa è successo e raffineranno il tuo piano, forse perfino migliorandolo. Da sole, le tue azioni hanno fatto alzare la posta di questa guerra e tutte le parti ora devono rivalutare il loro livello di prontezza.” 


Dentro di sé, Albus si rimproverò. Non avrebbe dovuto gettare questo fardello su Harry. Raramente i maghi attaccavano dall'aria una struttura fortificata. Sperava e pregava che Tom non adattasse questo 'bombardamento a tappeto' ai suoi bisogni. Ora si scopriva a rimproverare Harry per aver ottenuto una vittoria. Doveva correggere questa cosa, immediatamente! 


“Mi scuso, Harry,” disse Albus in tono contrito. “Hai vinto oggi. Hai recuperato tre ostaggi e hai consegnato un colpo tremendo ai nostri nemici. Dovremmo andare oltre e imparare qualcosa dai tuoi successi per evitare che vengano usati contro di noi. Ne riparleremo domani. Per ora, vai a riposare.” 


Silente guardò il giovane uomo andarsene con Tonks. Subito iniziò a pensare a dei modi per rinforzare le barriere che proteggevano la scuola. Le barriere anti scopa erano efficaci solo per un raggio di trecento metri. Finché un campo di gioco adatto non fosse stato recintato, il Quidditch avrebbe dovuto essere cancellato. Forse, un dirigibile nascosto con le barriere ancorate avrebbe sorpreso coloro che pensavano di volare oltre i limiti di una barriera anti scopa ancorata a terra? Albus amava le sfide mentali, ma avrebbe preferito non avere quella, quella sera. 


Fece un cenno alla sua fedele compagna, Fanny. Aveva bisogno di un po' d'aria fresca. Ma prima, doveva usare la Metropolvere. 


“Arabella? Arabella, sei ancora sveglia?” 


“Albus, santo cielo! C'è qualcosa che non va?” 


“Sarebbe più facile fare una lista di quello che va bene in questi giorni. Potrei venire a farti visita?” 


“Certamente, gradiresti una tazza di tè?” 


“Sarebbe bello.” 


Gli era sempre piaciuto viaggiare con Fanny. Era esilarante. Arabella si era trasferita un paio di giorni dopo che i Dursley se n'erano andati. 


L'anziana signora e i suoi gatti lo fissarono appena entrò. Poté vedere pietà e sorpresa nei suoi occhi quando videro che gli mancava un braccio. Lei si posò una mano terrorizzata sulla bocca aperta. 


“Per favore, non preoccuparti delle mie ferite. Non sono importanti.” 


“Cosa ti porta qui questa sera, Albus?” 


“La stessa cosa che mi ha portato qui tre anni fa, mia cara, ho bisogno che Harry venga controllato.” 


“Cosa intendi?”

 

“È stato in grado di lasciare la scuola oggi e ha rischiato la vita per attaccare il nemico. Rendo onore al suo coraggio, ma non posso permettermi di essere ignaro dei suoi movimenti.” 


“Certamente, sospetterà di me se mi vede al castello.” 


“Ah, ma abbiamo diverse copie di questo splendido oggetto chiamato la Mappa del Malandrino. Ti permetterà di sederti in una stanza nel castello e monitorare i suoi movimenti. Infatti, contatterò diversi altri membri di famiglie magiche che purtroppo non hanno avuto la possibilità di usare la magia. Ufficialmente, verrai portata al castello per la tua protezione; a causa delle voci che Lord Voldemort stia prendendo di mira coloro che la società ha scelto di chiamare Magonò. Ufficiosamente, seguirai i movimenti di Harry e mi avvertirai nel caso tentasse di andarsene.”


Dopo aver discusso altri dettagli e i nomi di altri Maghinò, che Arabella riteneva abbastanza affidabili per questo compito, Albus tornò in ufficio. Non era un uomo felice. Ad Albus dispiaceva che fosse necessario, ma la fiducia non andava troppo lontano in tempo di guerra. 


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Lord Voldemort non era un uomo felice. Osservò il danno al suo quartier generale. L'Incanto Fidelius su una struttura così grande lo aveva costretto a ridurre in maniera significativa la potenza delle altre barriere. L'unica cosa che stava impedendo a ciò che rimaneva della struttura di crollare era la magia delle mura che stava svandendo.


Le tre stanze ancora in piedi erano un disastro. Intere sezioni delle pareti mancavano. Le finestre con incantesimi infrangibili erano semplicemente cadute verso l'esterno, cornici intatte e tutto. Alcune erano perfino state fatte a pezzi, facendo sì che lui si chiedesse che razza di potere era richiesta per superare la magia. Infrangibile era un nome errato tanto quanto il termine Babbano 'antiproiettile'. Le spesse pareti di pietra avevano ceduto nel luogo dell'impatto, aggiungendosi all'instabilità e il cratere era scavato ben oltre a dove era stata la sua camera principale, al primo livello. Se fosse stato lì in quel momento, la guerra sarebbe stata persa. Senza dubbio, Peter sarebbe stato sconvolto dalla perdita del suo tavolo, ma sarebbe stato inutile ora che il quartier generale era effettivamente stato distrutto. 


Gli mancava la sua sedia, però. Era abbastanza comoda e l'incantesimo su di essa era preciso. Sarebbe stato difficile rimpiazzare quel livello di maestria. 


Avvicinandosi per ispezionare le pietre danneggiate, fu colpito dalla portata della devastazione. Erano bucate e spezzate in alcuni punti, con strati di polvere e fuliggine che coprivano la superficie. Il materiale sembrava come se fosse stato ricoperto da un corrosivo e esposto alle intemperie per un secolo. Usando un veloce incantesimo di pulizia, fu chiaro che c'era materiale ferroso scontratosi con forza incredibile contro la roccia. Gli ricordava i suoi vagabondaggi per l'Europa dopo che aveva finito Hogwarts. Aveva visto coi propri occhi le rovine di Dresden e diverse altre città Babbane che erano un monumento alla ricerca senza fine da parte dei Babbani di modi nuovi e migliori per uccidersi a vicenda. 


Appena arrivato nel magazzino con i sette Negromanti Giamaicani, aveva scoperto che la maggioranza delle attività associate al quartier generale erano state improvvisamente fatte lì e avevano interferito con la produzione dell'orda di non morti. Dodici dei suoi seguaci, compreso Rabastan, erano morti. Per cui, era partito per cercare Peter e apprendere di prima mano cos'era successo. La sua rabbia era smorzata dal continuo dolore inflitto dalla presenza dei Revenant. Finché non sarebbero stati vicino a Potter, avrebbero continuato a succhiare energia da lui. Avendoli lasciati nel magazzino, stava già piuttosto meglio, sapendo che il ragazzo avrebbe presto sentito la nausea che lui aveva sperimentato durante il viaggio di ritorno. 


James e soprattutto Lily si sarebbero alimentati delle sue energie, prosciugandolo. Avrebbero invaso la sua mente e inflitto torture psicologiche, privandolo del sonno. Alla fine, Voldemort li avrebbe liberati e avrebbe permesso loro di perseguitare Potter. Nessun alleato di Potter avrebbe avuto il potere di aiutarlo contro un nemico invisibile e la sua notevole magia sarebbe stata inutile – un esempio cardine del motivo per cui i tradimenti familiari contro coloro che praticavano riti Vodoo era un avvenimento così raro. 


L’urlo di comandi catturò la sua attenzione e lo distrasse dalle sue piacevoli fantasie di quello che sarebbe successo quando le sue creature sarebbero state schierate. 


“Bene, prendi altri tre con te e rinforza quel vicolo! Se il sostegno cede, perderemo la maggior parte di questa sezione! Tu, laggiù, porta altri due uomini nella foresta e raccogliete altra legna per le costruzioni di rinforzo. Tagliateli e metteteli a posto lì. Qualcosa interferisce con la nostra Trasfigurazione.” 


Decise di intervenire, “Si tratta di questa grande quantità di ferro, Peter. Fai rapporto!”


L'Animagus ratto sembrò spaventato dall'apparizione del suo padrone. “Mio signore, la struttura è ancora in piedi, ma sembra che stiamo combattendo una battaglia persa...” 


“Sì, lo sembra. Cosa sappiamo sulle forze che ci hanno attaccato?” 


Peter esitò un momento e iniziò lentamente, come se si stesse sforzando di pronunciare quelle parole. “Nulla. Ho parlato con Rabastan dopo l'attacco e mentre stavo raccogliendo rinforzi dal magazzino. Quando sono tornato, era stato ucciso da una Maledizione Esplosiva. Un altro dei suoi seguaci era stato trovato vicino a lui, ucciso da una Maledizione Tagliente da dietro. L'ultimo ucciso non a causa dell'esplosione, è stato trovato al confine delle barriere. Quando Roland Yaxley ha tentato di identificarlo, Yaxley è scomparso e abbiamo trovato tracce dell'attivazione di una Passaporta. Mancano diversi altri, oltre ai prigionieri. Ho richiesto altre informazioni dalle nostre fonti al Ministero, ma sono state insolitamente silenziose.” 


Lord Voldemort guardò il cielo pre alba. Era stato fatto dall’intorno o qualcuno aveva inventato un metodo per spezzare il ruolo di Peter come custode segreto. In un istante la soluzione lo colpì – Potter! Voldemort maledisse la propria distrazione! Il ragazzo era stato nella mente di Peter. Aveva fatto esattamente quello che avrebbe fatto Voldemort nella stessa situazione: estrarre quante più informazioni lesive e usarle in seguito. Questo spiegava i recenti successi del Ministero nel trovare le sue case sicure. 


“Peter, salva quello che puoi. Questo posto è perduto finché la contaminazione metallica non potrà essere rimossa. Semplicemente, ci impadroniremo di un nuovo posto. Ora dimmi, cosa dovremmo fare con questo edificio distrutto?” 


“Ho dieci persone che lavorano qui. Possiamo rimuovere questa contaminazione, se vuoi.” 


“No Peter, non ho alcun desiderio di restare in un posto che ci ricorderebbe una sconfitta. Ovviamente, tu sei troppo coinvolto per apprezzare l'abbondanza intorno a noi. Pensaci! Usa quel processo di pensiero critico del quale parli. Cosa succederebbe, se smettessi di cercare di impedire alla struttura di crollare?” 


“Il resto delle barriere crollerebbe, perfino l'Incanto Fidelius.” 


“Vai avanti, dimmi cosa succederebbe poi.” 


“Questo posto sarebbe esposto al mondo.” 


Voldemort poteva vedere Peter pensare molto e iniziare ad avere un'idea di quello che sarebbe accaduto. “Vai avanti Peter, ci sei vicino.” 


“Il Ministero farebbe indagini…” 


“Infatti le farebbero, specie se informati da una delle nostre fonti al Ministero.” 


“Ma perché, padrone? Perché vorresti averli qui? Cercherebbero barriere nascoste. Non sarebbe adatta come trappola.” 


“E se ti ordinassi di scegliere cinque tra le nuove reclute e ordinare loro di andare in città e incantare alcuni degli abitanti del luogo? Diciamo, circa una trentina. Li porteranno qui e li vestiranno con la divisa dei miei seguaci e sembreranno parte di un gruppo che sta sistemando il posto. Come reagirebbe il Ministero se i loro esploratori trovassero due gruppi di miei seguaci nello stesso posto?” 


“Attaccherebbero in forze, Mio Signore. Scrimgeour vorrebbe cercare di schiacciarci con una superiorità numerica.” 


“Esattamente, porterebbe tutte le proprie forze in questo posto. Sarebbero tutti qui. Ora, Peter, dimmi: dove saremo noi?” 


Il suo servo finalmente comprese, “Ovunque vorremmo essere!” 


“Precisamente, le battaglie vengono combattute. Vengono vinte e vengono perse. Le avversità sono il vero test di una causa come la nostra. Vale a dire, sopporteremo questa difficoltà e la volgeremo a nostro vantaggio.” 


Poteva vedere che Peter si era rilassato. Essere rilassati è il modo in cui si perdono le battaglie, per cui continuò. “Certo, sono arrabbiato per la perdita di questo posto. Eri al comando del quartier generale e questo rende la sconfitta qualcosa di tuo e di cui dovrai rispondere. Non ho il tempo per ricompensarti adeguatamente per questo fallimento, Peter. Perciò dirò semplicemente che hai una possibilità di redenzione, ma non hai altro margine d’errore. Come vedi, il tuo destino ora è nelle tue mani. Deludimi ancora e sarò costretto a farti qualcosa di piuttosto sgradevole di fronte a tutti, ma sarà il risultato delle tue azioni. Mi hai già servito con dedizione. Il ché è l'unica cosa che ti risparmia la vita, al momento. Ora ti chiedo di servirmi distinguendoti.” 


Poteva vedere il baluginio fanatico negli occhi di Peter. Lui era il massimo quando si trattava di manipolare le persone e prendere da loro più di quello che loro stessi ritenevano possibile. I libri Babbani che piacevano a Peter erano stati scritti da amatori di basso livello in confronto a quello che lui era capace di fare. Era il momento di portare a casa quel punto. “Sì Peter, tu sei un mago del destino, perché hai la salvezza nelle tue mani. Come vuoi che la storia ti ricordi, come un leale seguace i cui fallimenti lo hanno condannato alla morte, o peggio, alla mediocrità? O preferiresti essere conosciuto come una leggenda nel tuo diritto – testimonianza di un mago che non solo è sopravvissuto alle avversità, ma vi ha prosperato! Insisti a essere conosciuto come Codaliscia, un traditore dei suoi ‘così detti’ amici? O diventerai Mano d'Argento, un mago che ha colto l'occasione quando gli si è presentata?”

 

Pochi momenti dopo lo guardò precipitarsi ad eseguire i suoi ultimi ordini. Non aveva dubbi che, se avesse insistito, Peter sarebbe rimasto a guidare il sacrificabile distaccamento, ma lui aveva altri usi per quel livello di cieca lealtà. Comunque sia, era stato un bel quartier generale… 


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Lei non ne poteva più. Nessuno avrebbe potuto sopportare quel tipo di tortura. Perfino con i tappi per le orecchie e un Incantesimo Silenziante localizzato sul suo corpo, la canzone maledetta di quel mostro penetrava la sua anima sporca. Ogni trillo era un freddo, crudele, beffardo promemoria che Narcissa Black non sarebbe mai stata considerata 'pura di cuore'. Lasciò che la mano di Charles cadesse dalla propria presa, capendo di averla stretta così forte che la sua stessa mano era piena di lividi. 


Racimolando la compostezza che riuscì a trovare, si allontanò dal mostro miagolante che l'aveva tormentata negli ultimi due giorni e uscì subito. Charles non si era ancora svegliato, ma lei aveva ancora la speranza che lui avrebbe spezzato le catene nella sua mente. Era perfino arrivata a chiedere a Madama Chips di aprirgli gli occhi in modo che lei potesse usare quel poco di Legilimanzia che conosceva. 


Né la Medimaga né il Preside avrebbero permesso un'azione così pericolosa, ma il suggerimento aveva generato una leggera riappacificazione con l'assai lunatica Molly Weasley. Narcissa capiva; praticamente ogni madre avrebbe capito l’essere arrabbiate con qualcuno che tornava con uno dei suoi figli sulla soglia della morte. Se Draco fosse stato al posto del suo amante, lei dubitava che si sarebbe trattenuta dal maledire violentemente qualcuno. 


Molly l’aveva a malapena salutata, ma Arthur le aveva messo una mano sulla spalla in un gesto di conforto e le aveva consegnato una nota con un sorriso di apprezzamento. Chissà quanto Lucius si stesse rivoltando nella tomba nel vedere la sua moglie trofeo cercare il favore di persone che lui considerava solo poco più di animali? Di tutte quelle persone che aveva visto da quando era arrivata, solo quattro l'avevano accolta con altro che disprezzo e sospetto – Silente, Arthur Weasley e i Potter.

 

Mentre apriva l'appunto, venne colpita dal cambiamento avvenuto in Harry Potter. Quando si erano visti l'ultima volta all'apertura del testamento di suo cugino, era pieno di fuoco e zolfo. Aveva espresso con veemenza la sua insoddisfazione per il modo in cui era stato trattato. Ora, era più freddo, come se il calore delle sue esperienze lo avesse temprato – forgiandolo non in maniera dissimile a una spada. Le avevano chiesto di passare da loro il prima che poteva per affari 'di famiglia'. Sistemando le sue protezioni auditive, guardò il testo sul pezzetto di pergamena. 


Draco Malfoy sarà in punizione con la professoressa McGranitt questa sera per comportamento scorretto durante la lezione. Minerva dice che conosci fin troppo bene la strada per il suo ufficio. 


AS 


In effetti la conosceva. Più di vent'anni prima, una giovane strega, fidanzata con il rampollo di una famiglia ricca e potente, aveva sviluppato una bella boccuccia e l'attitudine a usarla durante il suo ultimo anno. Aveva un discreto talento, era bella, ma difettava di tatto e modestia. Sebbene le sarebbe piaciuto incolpare solamente il suo deceduto marito per il comportamento scorretto di suo figlio, c'era una certa quantità di Black nel ragazzo. Orecchie e occhi indiscreti avevano impedito qualunque riunione nei giorni precedenti. 


Il castello era pieno di vita, ma sembrava avere un'energia nervosa. Lo paragonava a un bollitore vicino all’ebollizione. Aveva appreso che c'erano state delle morti quell'anno in quel luogo, il ché era una differenza rispetto all'ultima guerra. Forse, il fatto era che il loro salvatore era uno studente. Era diverso dall'ultima guerra e lei non poteva metterci la mano sul fuoco. 


La sua presenza doveva essere un segreto; perciò, naturalmente, dava per scontato che tutti sapessero che era lì. 


Dando dei colpetti con la bacchetta contro la porta, sentì la professoressa McGranitt ordinarle semplicemente di entrare. Colpì Narcissa quanto lo stato dell'ufficio di una persona fosse indicativo della sua personalità. Quello della McGranitt era impeccabilmente pulito e ordinato, ma privo di ogni calore. Era il tipo di posto in cui una persona si sente a disagio – esattamente come ricordava. Ignorò la donna e si concentrò sul ragazzo che scarabocchiava linee su un foglio. Era cresciuto un po' e aveva aggiunto muscoli al suo fisico.

 

Lo scarabocchiare cessò, alzò lo sguardo e la osservò. “Salve, madre.” 


“Ciao, figlio mio.” 


La McGranitt si alzò. “Vi lascio soli.” 


Ci fu un goffo e persistente momento di silenzio mentre l'anziana strega li lasciava soli. Lui si alzò e le dette un vero e ‘educato’ saluto. Sembrava freddo e distante, ma forse era lei che proiettava le proprie insicurezze.

 

“Quindi le voci sono vere, sei tornata. Dicevano che eri in isolamento in infermeria con uno dei figli Weasley.” 


“È bello vedere che la leggendaria abilità di questa scuola nel diffondere segreti e chiacchiere è rimasta intatta. In questo caso, hanno ragione. La mia guardia del corpo è ferita e spero che il familio del Preside possa rompere la maledizione dalla quale è affetto.” 


L'espressione di suo figlio rimase vaga, “Capisco. Forse avresti dovuto congedarlo come hai congedato me? Sarebbe stato molto meglio per mantenere i tuoi interessi.”

 

Il commento le fece male, ma se lo aspettava. Una cosa che non aveva messo in conto era il logoro stato delle sue emozioni dopo aver sopportato per giorni il canto della Fenice. Trattenne il respiro. “È questo che pensi? Fino a questo momento non mi sono mai permessa di credere di aver dato vita a un idiota.” 


“Bene, allora dimmi, madre, cosa dovrei pensare? Mi hai mandato in vacanza. Sono tornato per scoprire che tu te n'eri andata, papà era morto e che mi avevi messo in pericolo partendo con una gran quantità dei soldi di papà, mentre io sono costretto a camminare negli stessi corridoi con il suo assassino e ad avere un sorriso sula faccia.” 


“Per prendere in prestito una frase che Lucius usava fin troppo spesso, 'Ho fatto quello che avevo bisogno di fare’. Creare una spaccatura tra noi ti impedisce di essere usato contro di me e viceversa. Sottolineerò che tuo padre non è stato ucciso. È stato giustiziato da Harry Potter; da quel poco che mi ha detto, coinvolgeva la vendetta per lo stupro e la tortura di una delle sue amiche.” 


“So quello che papà era capace di fare. Mi faceva perfino guardare.” 


“Bah! Tutto quello che hai visto era lui che sfogava la sua aggressività repressa su qualche povera anima sfortunata, attentamente scelta e procurata. Se vuoi parlare di uccisioni e massacri, vai a prendere un Pensatoio, Draco, e io posso mostrarti ricordi del padre che tu adori così tanto e la folle creatura che era in realtà. Davvero vorresti vederlo? E che ne dici di quello che ho fatto io? Le mie mani sono ben lontane dall'essere pulite. Ti importerebbe sapere quanti Babbani io ho ucciso e torturato per sport, solo perché stavo facendo quello che pensavo fosse richiesto da me al temp? Ti importerebbe sapere come abbiamo festeggiato, la notte che sono rimasta incinta di te? Abbiamo ucciso ciascuno due Babbani quella notte! Ma tanto, erano solo Babbani, poco meglio delle bestie, non lo diresti?” 


“Smettila!” 


“No, hai bisogno di sentire tutto questo. La gente prega per la propria vita prima che tu la uccida. È triste e patetico! Oh, ed è anche un brivido accecante – un delirio di onnipotenza controllare la vita di qualcuno in questo modo. Solo più tardi, i loro pianti assalteranno la tua coscienza, ma solo se tu glielo lasci fare. È quando smettono di infastidirti che dovresti davvero preoccuparti, ma per allora la maggior parte delle persone è troppo andata per preoccuparsi del mostro che è diventata. In realtà io devo ringraziare te per essermi fermata. La mia gravidanza è stata difficile e non potevo andare fuori a partecipare ai giochi di tuo padre come volevo. Lucius mi aveva perfino offerto di andarne a prendere qualcuno e portarmeli al Manor così che potessi ancora godermi il mio sport, ma io semplicemente non ero più la stessa. Ho continuato a dirmi che avrei potuto continuare a farlo una volta che tu fossi nato. Invece rimanevo per prendermi cura di te. La mia coscienza è tornata durante quei mesi e ho scoperto che non mi piaceva la persona che ero diventata. Quindi, mi sono impegnata a farti crescere e a sopprimere la mia esigenza di uccidere ancora. Per allora, il padrone di tuo padre era scomparso. Siamo stati costretti a diventare di nuovo cittadini rispettabili e onesti e a nascondere il nostro comportamento perverso dietro la cultura e la civiltà.” 


Il volto di Draco era pieno di rabbia. “Maledetta! Non un'altra parola! Non voglio sentire tutto questo!” 


Sapendo che avrebbe dovuto fermarsi, ma senza voler farlo, continuò con voce bassa che quasi sembrava un ringhio. “Ti ho viziato troppo? Tutte quelle lettere e quei pacchetti che ti ho mandato nel corso degli anni erano i miei disperati tentativi di restare attaccata a quel poco che sentivo di aver fatto di buono nella vita. Forse ho fatto più male che bene. Permettimi di correggerlo. La verità è una brutta cosa, figlio mio. La grande bugia era la fiera e nobile famiglia Malfoy, con tutti i suoi soldi, l'influenza e il potere. La verità era che eravamo noi quelli che erano bestie selvagge. Siamo tornati nella nostra tana squisitamente arredata e abbiamo parlato delle nostre funzioni nell'alta società dove potevamo annusare le code di altri animali per vedere chi stesse guidando il branco. Bè, ne avevo abbastanza di quella vita! Quando tuo padre è finito ad Azkaban, sapevo di dovermene andare e l'ho fatto, ma una volta che sei così immerso in questa realtà, loro non ti lasciano andare senza combattere e io sono dovuta tornare a essere un'assassina, ma questa volta io ho qualcosa per cui vale la pena combattere – la mia libertà.” 


Suo figlio era facilmente irritabile e molto spesso lento a capire. Quel giorno non fu un'eccezione, “Quindi questo è il motivo per cui vai in giro con un Weasley? È questo quello in cui consiste questa libertà? Essere la comune puttana che hai sempre voluto essere?” 


“La mia relazione con Charles non ha niente a che fare con quello di cui sto parlando. Stiamo parlando di me che mi guardo allo specchio e vedo una persona che posso rispettare di nuovo.” 


“Rispettare te stessa? Ora chi è che si disillude? Nessuno è andato nemmeno vicino a vederti per quella che sei! Tu non sei mia madre! Io ti disconosco.” Aveva iniziato a superarla per andare verso la porta, ma non prima che Narcissa lasciasse uno schiaffo pungente sulla sua guancia. Lui fu momentaneamente stordito. Lucius lo aveva colpito molte volte, ma lei non lo aveva mai fatto in tutta la sua vita. 


“Dimenticherò che lo hai detto, Draco. Sei giovane e in questo momento credi di avere tutte le risposte. Quando rinsavirai e vorrai vedermi di nuovo, ti darò il benvenuto.” 


Lui si fermò poco prima della porta e si girò verso di lei. “Piuttosto preferisco morire.” 


Le parole di sua madre lo inseguirono mentre si precipitava oltre la porta e entrava nel corridoio. “Sii al sicuro, figlio mio, perché parole simili dette in tempo di guerra hanno un modo particolare di tornare indietro a tormentare entrambi.” 


La porta che sbatteva fu l'unica risposta che ricevette. Il cuore le faceva male per il rifiuto di suo figlio, ma si era aspettata che agisse in questo modo. Almeno il loro screzio sarebbe stato abbastanza credibile. Con un po' di fortuna, sarebbe stato abbastanza per salvarlo. Si sentiva stanca, prosciugata e leggermente nauseata. Parte di lei voleva tornare alla propria veglia, invece iniziò a dirigersi verso i propri alloggi nell'ala degli ospiti. 


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“Devo mandare Trixie da Madama Chips?” 


Harry guardò sua moglie e poggiò le posate lontano dal pasto che sentiva appena come mangiabile. L'allenamento era stato particolarmente faticoso quel giorno, sebbene non potesse identificare nulla di diverso in quello che aveva fatto il professor Vitious, ma era stanco e arrabbiato per il suo rendimento miserevole. “No, sto bene. Ho solo bisogno di riposarmi un po’, preferibilmente con le tue braccia intorno a me. Dovremmo andare se vogliamo farcela per l'incontro dell'ES.” 


Susan sorrise. “Sono sicura che Hermione ci capirà se perdiamo un altro incontro dell’ES. Ci andremo, uno di questi giorni. Per quanto riguarda le braccia intorno a te, si potrebbe fare, vai a farti la doccia. Io cercherò di finire i miei compiti di Trasfigurazione mentre ti lavi. Hai iniziato i tuoi?” 


Harry scosse la testa. In qualche modo, trasfigurare del legno in mobili utilizzabili, differenti per dimensioni e decorazione non riusciva a attirare la sua attenzione. 


La doccia fu rinfrescante e Harry collassò a letto, mentre Susan continuava a lavorare sui suoi compiti. Lui avrebbe cercato di fare uno sforzo al mattino, ma sapeva che la professoressa McGranitt sarebbe stata indulgente in quel caso. L'indomani sarebbe stata la prima volta che Silente avrebbe assistuto a uno dei suoi allenamenti. Non poteva permettersi di fare brutta figura di fronte a lui. Andò alla deriva fino a un certo punto, sperando in un po' di tregua dai problemi presenti che nessun adolescente avrebbe mai dovuto affrontare. 


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Susan scivolò nel letto vendendo Harry già addormentato e lo circondò con un braccio. Gli altri istruttori gli stavano dando una grande libertà d'azione. Sfortunatamente, la stessa libertà d'azione non si estendeva a lei e i suoi voti ora stavano del tutto calando. Respirò il profumo di vaniglia del suo shampoo. Era soltanto in momenti tranquilli come quello che si permetteva ai dubbi di insinuarsi nella sua mente.


Harry avrebbe scelto lei se le cose fossero state differenti? Se sua madre fosse in vita e lei non fosse stata sotto la minaccia delle Clausole di Fine della Linea, lui avrebbe semplicemente scelto Ginny o qualcun'altra? Lei sarebbe stata una di quelle ragazze che guardavano passare Harry e sua moglie, sussurrando frasi gelose? Le persone già la trattavano in modo diverso. Non voleva pensare a come sarebbe cambiato dopo che avrebbe iniziato a mostrarsi. 


Rotolando sulla schiena fissò il soffitto, agitata, e cercò di calmarsi. Normalmente, non si sarebbe fatta sconvolgere così tanto da questi pensieri. Se Harry fosse stato sveglio, l'avrebbe sgridata e le avrebbe detto di concentrarsi su quello che è, piuttosto che 'su quello che avrebbe potuto essere'. Comunque sentiva tutta quell’energia nervosa. Fu solo quando Harry iniziò a gemere e agitarsi che lei comprese l'origine della propria irritazione. 


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“Ho dato la mia vita per questo?” chiese tagliente Lily Potter. “Questo è quello che il mio sacrificio ha portato? James, avvicinati e guarda quest'inetto. È abbastanza ridicolo, non è vero?”

 

“Giuro Lily, se non fosse così simile a me, avrei giurato che sei andata a letto con Piton. Il futuro della grande e nobile famiglia dei Potter è nelle sue mani? È disgustoso.” 


Harry cercò di ignorare quelle prese in giro, ma loro continuarono a rimproverarlo per quella che sembrò un'eternità. Lui aveva già sentito prima la voce di sua madre, con i Dissennatori prima e ancora nel cimitero ed era certo che fosse la sua, ma dove prima ricordava calore e amore, ora c'era soltanto una fredda durezza. Suo padre sembrava essersi messo in secondo piano sugli insulti che sua madre gli stava scagliando contro. 


“Ne ho abbastanza James, strangoliamolo ora. Abbiamo messo al mondo questo errore; sicuramente spetta a noi eliminarlo, no?” 


Mani lo afferrarono mentre lui cadeva verso di loro. Faceva fatica a muoversi e a respirare. “Sarà veloce, Harry. Tornerai da noi presto, Harry. Torna da noi, Harry. Harry! Harry!” 


Il volto rabbioso di sua madre e i suoi capelli rossi si fusero col volto sconvolto di sua moglie. “Harry! Harry! Svegliati! Stai avendo un incubo.” 


Lui cercò di schiarirsi i pensieri e capì cosa stava succedendo. “Un incubo?” 


“Sì, ti agitavi e gemevi. Ho mandato Trixie da Madama Chips quando non sono riuscita a svegliarti.” 


Harry notò che le proprie mani erano strette alle sue braccia. Non era con i suoi genitori che stava lottando, ma con sua moglie incinta. Improvvisamente, le lasciò andare. “Stai bene?” 


“Forse un livido o due, ma sono una ragazza forte, ci metterò su un po' di unguento quando l'infermiera arriverà. Su cosa era l'incubo?” 


“I miei genitori, stavano cercando di uccidermi.” 


“Pensi che abbia qualcosa a che fare con quel bastardo che ha rubato i loro corpi?” 


“Forse, non lo so.” Harry si sentiva orribilmente. Il 'riposo' sembrava soltanto aver peggiorato le cose. 


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Nei confini di un armadio per le scope, Pansy aveva scoperto che essere posseduta non era qualcosa che le piacesse particolarmente. Purtroppo, il suo 'padrone' le aveva proibito di informare chiunque della sua situazione difficile sia in modo diretto, a voce, o scrivendolo. Negli ultimi giorni era riuscita a lasciare un libro aperto sul suo comodino su un articolo sull'uso degli oggetti per asservire una persona, ma le sue tre volte maledette compagne di stanza erano troppo preoccupate di se stesse per notarlo. 


Ancora peggio, lui le aveva appena chiesto se lei stesse cercando di informare qualcuno sulla sua situazione! 


“Sì,” si sentì dire, con tono monocorde. 


“Dimmi come,” ordinò la sua voce. 


“Ho un libro aperto sul mio comodino. Il capitolo parla dell'uso degli oggetti per controllare qualcuno.”

 

Neville la guardò e scosse impercettibilmente la testa. “Oh Pansy, mi addolora sentirlo. Devi solo accettare che il tuo piccolo culetto da Mangiamorte appartiene a me, ora. Quando tornerai nel tuo dormitorio questa sera, chiuderai quel libro e non tenterai di usare ancora questo metodo. Anzi, portami quel libro. Potrebbe mancarmi qualcosa. Ora parlami del quarto anno della tua Casa. Quanti di loro pensano di diventare Mangiamorte?” 


Pansy sbuffò, avendo già parlato dei primi tre anni. “Tutti, suppongo.” 


“Non lo sai?” 


Era frustrata. “Non è che andiamo in giro a dircelo! Non abbiamo esattamente una newsletter o un club d'incontri come il vostro patetico ES!” 


“L'ES non è patetico! Di’ così!” 


Si sentì ripetere quelle parole. Era stata tentata di dire solo la parola ‘così’ e vedere se riusciva a farlo arrabbiare di più, ma doveva aspettare fino al momento in cui avrebbe trovato il modo di tradirlo, e da sola in un armadio delle scope non era il posto giusto.

 

“Esatto, mia proprietà, far parte dell'ES significa essere coraggiosi, onesti e nobili. Argh, mi stai distraendo di nuovo. Dimmi perché pensi che tutti quelli del quarto anno vogliano diventare Mangiamorte.” 


Lei pensò di chiedergli quanto fosse coraggioso, onesto e nobile stare in un armadio delle scope, interrogando una schiava magica, ma decise di non farlo. “Le gemelle sono entrambe Yaxley. Culver venera ancora Draco, perfino dopo il suo tradimento. I Preston sono Oscuri quanto la loro pelle, solo migliori a camuffarlo. La lista continua. Tutti i sette ragazzi del quarto anno hanno parenti che sono noti Mangiamorte.” 


Guardò Neville pensarci mentre la porta dell'armadio si apriva. C'era uno degli Auror assegnati al castello, che stringeva un qualche tipo di mappa. “Voi due siete stati qui dentro troppo a lungo. È tempo di muoversi, il coprifuoco scatta tra mezz'ora. Tornerò in questo corridoio tra dieci minuti. Non volete essere ancora qui per allora. Quindi, perché non dai alla tua ragazza il bacio della buonanotte e te ne vai?” 


“Stavamo solo parlando. Non è la mia...” balbettò Neville. 


“Non mi importa, ragazzo, qualunque cosa stavate facendo, piantatela e uscite di qui entro dieci minuti.” 


L'uomo sbatté la porta. 


Neville la fissò per circa venti secondi dopo che l'Auror se n'era andato. “Ha ragione. La gente parlerà. Baciami.” 


Eccole, le due parole che aveva temuto di sentirgli dire da quando si era trovata in quel guaio. Era quasi scioccata che ci avesse messo così tanto per capirlo. Pansy desiderò di poter vomitare a comando. Sarebbe stato molto più divertente. Si ritrovò ad avvicinarsi e a chiudere gli occhi, sperando che un rapido bacetto lo avrebbe soddisfatto. 


Non fu così. 


“Ancora! Non smettere di baciarmi finché non te lo dico, e divertiti mentre lo fai.” 


Le braccia di Pansy si aggrapparono al suo collo, purtroppo non era per strangolarlo. Si ritrovò a spingere il proprio volto contro il suo e a forzare la propria lingua nella sua bocca. Goffamente, la ricambiò, dimostrando pienamente la sua completa mancanza di capacità ed esperienza. A dispetto di ogni prova, lei stava piangendo dentro. Forse avrebbe potuto continuare finché l'Auror non fosse tornato? Questo li avrebbe messi entrambi nei guai. Quindi continuò a baciarlo, spostandosi dalle labbra al collo. Se lui non avesse proibito violenza fisica nei propri confronti, lo avrebbe morso a mo’ di vampiro. Invece, il meglio che poté fare fu succhiargli il collo. Con un po' di fortuna, gli sarebbe uscito un livido! Fantasticò su lui che cadeva a terra morto, finché non si rese conto che probabilmente sarebbe ancora stata costretta a baciarlo. 


Passò qualche minuto e lei sentì il proprio corpo disgustosamente eccitato, rispondendo ai suoi ordini, ma non poteva smettere di baciarlo. 


“Basta. Smettila.” grugnì lui. 


Lei era felice che l'orrore fosse finito. Una doccia extra lunga era d’obbligo quella sera per togliersi di dosso quella repulsione. Aprì gli occhi e guardò il suo controllore. Lui respirava pesantemente e aveva ancora le braccia attorno a lei. Fu lo sguardo vitreo nei suoi occhi a spaventarla. 


“Era molto bello, Pansy. Sei davvero brava a baciare. Incontrami qui domani sera e parleremo del quinto anno della tua casa e forse ci baceremo un altro po'.” 


Uscirono dall'armadio delle scope e quasi si scontrarono con Draco. Proprio quando lui stava pensando che la giornata non poteva peggiorare! 


“E io che pensavo che non avresti potuto scendere più in basso, Parkinson. Paciock! Hah! Potresti trovargli dentro il mio sperma come lubrificante, Paciock, ma sono piuttosto sicuro che quella barca sia salpata da un bel pezzo.”

Pansy desiderò di morire in quel momento, ma una delle prime cose che lui aveva proibito era stata il suicidio. “Chiudi il becco, Malfoy. Pansy, qui, ha deciso di passare a un vero uomo. Forza, Pansy, diglielo.” 


Quello era il segnale, il momento che stava aspettando. “Draco, lui mi ha dato una collana e...” 


“Zitta, Pansy!” disse Neville, e lei lo fece, maledicendo il fatto di non essere stata più veloce. 


“Ti ha dato un gioiello? Ci voleva così poco! Almeno ti ha succhiato per bene per quello? Non che sia particolarmente brava a farlo. Oh, questo è proprio quello di cui avevo bisogno per tirarmi su di morale! Grazie per avermi fatto ridere. È tutta tua ora, Paciock.” 


Lei sentì la sua risata di scherno mentre lui camminava lungo il corridoio, portando con sé la piccola speranza di salvezza che lei aveva avuto. 


“Quello non è stato bello, Pansy.” disse Neville tristemente. “Vedo che dovrò stare più attento con te. Se ti dico di parlare, è soltanto sull'argomento attuale. Non parlerai mai della collana a meno che io non ti dica chiaramente di farlo. Capito? Oh, mi spiace, puoi parlare di nuovo.” 


“Sì.”

 

“Bene, sono felice che tu la pensi come me. Ora forza, occupati dei tuoi doveri da Prefetto e ti vedrò domani. Sei congedata.” 


Pansy iniziò ad andare, ma lui la fermò. “Aspetta. Pansy, sono curioso della cosa di cui parlava Draco. Gliel'hai fatto davvero?” 


“Sì.” 


Lei doveva rispondere. Questo aumentò solo la sua umiliazione. 


“Ti è piaciuto?” 


“Non particolarmente, no.” 


Davvero quell'azione non faceva un gran ché per lei e Draco non era proprio uno che ricambiava i favori. 


“Allora perché l'hai fatto?” 


“L'ho fatto per renderlo felice e per non farlo allontanare.” rispose, piangendo. Non le piaceva dove questo discorso sarebbe andato a finire. 


“Oh, non piangere, Pansy. Non ti chiederò di farlo.” 


Con un po' di speranza nella voce chiese, “Davvero?” 


C'era la stessa espressione malsana nei suoi occhi di poco prima. “No, semplicemente ti dirò di farlo. Se aiuta, ti dirò di essere felice al riguardo.” 


Lui se ne andò dalle sue lacrime. 


Lei odiava la sua vita. 


Lei odiava tutti. 


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“Ho sentito un pettegolezzo su te e la Parkinson. Per favore, dimmi che non è vero,” grugnì Ginny, tirandosi su da un’altra flessione addominale della sua serie durante l'allenamento del mattino. 


Neville fece una pausa prima di risponderle. “Le piaccio. Abbiamo questo legame. È complicato.” 


“Se lo dici tu, ma sono preoccupata per te. Sei certo di non essere sotto un qualche tipo di incantesimo?” 


“Bè, hai di nuovo la tua bacchetta, vieni qui e dammi una bella controllata.” 


Ginny era grata di aver avuto finalmente indietro la bacchetta. I commenti sull’essere una Magonò l'avevano davvero toccata. Sospettava che Chelsea Abbott forse dietro di loro, quella piccola puttanella vendicativa, che avrebbe dovuto marcire in un qualche buco infernale nel Ministero in quel momento! 


Le settimane passate senza la sua bacchetta erano state un'agonia. Sentiva che le mancava una parte di lei, ma ora si sentiva meglio, di nuovo intera. Mosse la bacchetta su di lui e lanciò un paio di incantesimi trova-aura. Richiamò perfino lo Spioscopio tascabile che le aveva dato Bill. Se Pansy aveva un qualche tipo di presa su di lui, lei non era riuscita a individuarla. 


“Sembra che tu sia pulito. Spero tu sappia con cosa stai giocando.” 


“Fidati di me Ginny, se qualcuno si farà male, non sarò io. Ora andiamo, dobbiamo sbrigarci e fare un po' di stretching prima della nostra corsa mattutina.” 


La più giovane dei Weasley sospirò e pensò che Neville l’avrebbe confuso come un gesto di antipatia nei confronti dei giri di corsa. In verità, a lei iniziava a piacere Neville e sapere che si stesse vedendo con una sgualdrina era davvero deludente. 


Parlarono mentre facevano stretching, mentre Ginny decideva di non parlare più di Pansy Parkinson. 


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“Ho dovuto chiedere alla tua Fenice di andarsene. La canzone sembrava agitare Potter.” 


“Capisco, Poppy, la necessità, ma non il motivo dietro di essa. Non gli ha mai dato fastidio in questo modo, prima. Cosa hai saputo sulle sue condizioni?” 


“Sta dormendo in questo momento, ma fa a malapena in tempo ad addormentarsi prima che questa qualsiasi cosa lo affligga. Ho esercitato i soliti incantesimi di controllo su di lui per i pochi minuti che ha dormito e qualunque cosa sia sembra esterna, ma momentanea. Sembra anche davvero privo di energie, ma ho fatto delle analisi del sangue attraverso le pozioni e non ci sono indicazioni di malattie o infezioni.” 


“Raccomandi Pozione del Sonno senza Sogni?” 


“Non finché non consulterò qualche specialista. Col tuo permesso, vorrei portare qui qualche Guaritore del San Mungo. Non farebbe male averne alcuni di loro a dare un’occhiata al figlio di Molly, anche.” 


Albus aveva pianificato di duellare con Harry quel giorno, ma il ragazzo nel letto d'ospedale aveva un aspetto orribile – ben lontano da quello che le persone si aspettavano dal proprio salvatore. 


Mentre lo guardava, il ragazzo cominciò a tremare violentemente e agitare le braccia. Sua moglie, che sedeva nella sedia accanto a lui, sobbalzò agitata e spedì un piccolo getto d'acqua su di lui per svegliarlo. 


“Cos'era questa volta?” 


“Stavano cercando di affogarmi,” farfugliò abbattuto. 


“Chi stava cercando di affogarti, Harry?” 


“I miei genitori,” rispose il mago. 


“Preoccupante. Madama Chips dice che gli incantesimi diagnostici e le pozioni non evidenziano segni di malattie o infezioni, soltanto un piccolo segno di influenza esterna. Sono i tuoi genitori ogni volta?” 


“Sì.” 


“Com'è messa la tua Occlumanzia?” 


“Bene.” 


“Quando hai lanciato l'attacco l'altro giorno, Tom non c'era e ti è stato detto che era oltreoceano.” 


“Possiamo soltanto dedurre che è tornato e ci sia dietro qualunque cosa abbia fatto con i corpi dei tuoi genitori. Indagherò a fondo e farò indagini quanto più discrete che potrò oltreoceano. Se possiamo scoprire dov’è andato Tom, può darci un indizio su quello che stai affrontando. Probabilmente è una qualche forma di attacco psicologico. Fino ad allora, cerca di riposarti quanto più puoi in queste circostanze. Daremo un po' di privacy a te e a Susan. 


Silente guidò Madama Chips nel suo ufficio. “Quando Susan ha cercato di svegliarlo, ha usato l'acqua e lui ha pensato che i suoi genitori stessero cercando di affogarlo. Come sono state le altre esperienze?” 


“La maggior parte dee volte lo strangolano.” 


“E cosa stava facendo la signora Potter?” 


“Lo stava scuotendo— pensi che lo stia processando come parte del suo sogno?” 


“È una teoria buona come tante. Quando avverrà la prossima, cerca di fare in modo che lei usi una maledizione pungente e vedi com'è la sua esperienza onirica. Se davvero sta usando quello che lo circonda potrebbe aiutarci a trovare un metodo per combatterlo.” 


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Domenica pomeriggio, nel dormitorio delle ragazze del quarto anno di Serpeverde, non si stava particolarmente comodi. Di tutti i dormitori nel Labirinto, erano probabilmente quelli con la posizione peggiore di tutti e sette gli anni e loro si trovavano piuttosto stretti, ma era un posto piuttosto conveniente per riunirsi per tutti e quattro i sette del quarto anno. Erano noti per essere una cerchia piuttosto chiusa. 


Amanda Yaxley poggiò il libro di testo che stava pigramente leggendo e si rivolse al gruppo. “Sapete che ho sentito dire? Dicono che Potter sia stato ricoverato in infermeria per una settimana e che siano stati portati qui tutti i tipi di specialisti.” 


“È una balla colossale, Amanda. Daphne stava giocando con alcuni Tasso-tonti e hanno detto che Potter è stato assente solo venerdì. La tua fonte è debole.” rispose Michael Culver dalla sua posizione nel grembo di Theresa Yaxley. 


Theresa sorrise, coccolando il suo ragazzo come una Puffola Pigmea. “Potremmo sempre chiedere a Parkin-puttana. Scopa con un Grifondoro di questi tempi.” 


Tutti e sette risero finché una voce li interruppe. “Cos'è che vorreste chiedermi, esattamente?” 


“Levati dai piedi, Parkin-puttana. Noi parliamo solo con i veri Serpeverde.” 


“Aspetta, conosco qualcosa che potremmo chiederle,” disse Renee Rookwood ridacchiando. “C'è qualche differenza tra il sapore dello sperma di Serpeverde e Grifondoro?” 


Pansy rispose freddamente. “Paciock è l'ultimo della sua famiglia ad eccezione dei genitori pazzi e dello zio decisamente morto. Presto avrà diciassette anni e avrà un sacco di terre e di denaro a disposizione. Inoltre, irrita a morte quel bastardo di Draco.” 


“C'è un gufo per te, Pansy-porca. A Draco non importa se ti mondi un branco di Centauri prima di colazione. Non glie n’è mai importato!” Uno degli altri scoppiò a ridere. 


“Quanto ti piacerebbe passare il prossimo week-end con Gazza invece di andare a Hogsmeade?” 


Oh, ecco che fa il Prefetto con noi! Sei sicura di non essere Hermione Granger sotto mentite spoglie? Andiamo dalla Vector e scopriamolo.” 


Pansy tirò fuori un portafogli pieno di monete. “Cosa ne pensate di una sfida? Vi farò delle domande. Rispondete bene e vi beccate dell’oro. Rispondete male e ogni risposta errata vi costerà un'ora di punizione questo fine settimana. Qualcuno che ci sta?” 


“Se vuoi solo disfarti del tuo oro, lo prendiamo noi. A differenza di quelli del tuo anno, noi non siamo idioti.” 


“Bene, incontratemi alla Serra Sette tra dieci minuti e inizieremo con Erbologia.” 


“Quindi, scoparti Paciock ti ha improvvisamente resa un'esperta. Lo vedremo, puttana.” 


--------- 


“Ehi, siamo qui! Facciamola finita con tutto questo prima che finisca la colazione. Qual è la tua prima domanda?” 


Pansy ignorò la domanda e guardò la piccola elfa che indietreggiava verso un angolo della serra. Non aveva alcun desiderio di fare quello che stava per fare, non importava quanto odiasse i ragazzi più piccoli, ma aveva ancor meno desiderio di essere beccata. “Hanno detto a qualcuno che stavano venendo qui?” L'elfa scosse la testa a dire no e lei la congedò. 


“Che significa tutto questo? Stupida puttana!” 


Pansy non poté sentirli a causa dell’effetto delle sue cuffie disillusionate, ma comprese il senso di quello che stavano dicendo. “La mia prima domanda è: siete in grado di identificare questa?” Con uno strattone tirò fuori la Mandragora completamente cresciuta di fronte a sé dal vaso. 


In pochi secondi era tutto finito e i sette erano morti. Se le fosse stato permesso, avrebbe rimosso le cuffie e si sarebbe unita a loro, ma quella libertà le era negata. Invece, fece levitare Amanda Yaxley, la sistemò vicino alla pianta in vaso e sistemò un paio di cuffie difettose sulla testa della ragazza morta. Avrebbe dovuto ripassare a mettere il diario rubato, e con le nuove pagine scritte con una piuma falsificante, nella mano di Amanda. Raccontava la storia di una gemella gelosa respinta da Culver in favore di sua sorella e dell’odio segreto che nutriva verso tutti i suoi compagni Serpeverde. Descriveva nei dettagli il piano per fargliela pagare. Parte di lei quasi lodava il piano di Paciock. Era così credibilmente giovanile. 


Ora sapeva anche che le morti di Travers e Goyle non erano stati gli incidenti che tutti pensavano, sebbene, una volta ancora, non potesse dirlo a nessuno. Che ironia che il cosiddetto lato “della luce” marchiasse loro come mostri. 


Fece cadere il vaso, mandando la Mandragora ancora urlante a terra. Se lei stava soffrendo, anche qualcos'altro avrebbe dovuto farlo! Inoltre aggiungeva realtà all'immagine della scena del crimine. Un incantesimo silenziante l'avrebbe tenuta tranquilla temporaneamente e poi sarebbe scomparso. Riposizionò il cartello ‘Pericolo Mandragore – Richiesta Protezione Auditiva’ sulla finestra e rimosse l'incantesimo di disillusione sul tavolo di paraorecchie fuori dalla porta. Sbatté la porta, lasciò cadere i paraorecchie sul tavolo e iniziò la sua marcia su per la collina. 


Se mai sarebbe riuscita a togliersi quella collana, Neville Paciock sarebbe morto, lentamente, per mano sua. 


---------- 


Ginny fu sorpresa quando Neville cancellò il loro allenamento del mattino. Era così lontana dalle prestazioni del ragazzo che lui avrebbe potuto saltare il resto del mese e avrebbe ancora dovuto rallentare per lei. Tuttavia, lei era determinata a raggiungere il suo livello. 


Al momento, sedeva nella cabina del bagno, rilassandosi prima della corsa. La porta si parì e qualcuno entrò. Guardò attraverso l'apertura mentre qualcuno andava verso il lavandino e si lavava con forza le mani, singhiozzando. Ginny si avvicinò e vide che era Pansy Parkinson. La strega si strofinò gli occhi e poi si sistemò le vesti, rivelando una meravigliosa collana. Ginny vide l'espressione angosciata sul volto della Serpeverde. Fu in quel momento, con un sussulto, che Ginny ricordò dove aveva già visto quella particolare collana. 








Note dell’autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart)


Trentaquattro capitoli fatti e altri sei da fare. Discussione completa su DLP e FFA. Quanti di voi si sentono tristi per Pansy in questo momento? 


Note dell’autore sul forum:

(Queste note sono statescritte da jbern e postate sulforum apposito per TFTCD; tradotte da Luc_y)

Benvenuti a un altro capitolo di questa storia, mentre la storia inizia a dirigersi alla sua conclusione.


Scena 1 – il lato negativo dell’inventare un nuovo stile di far guerra; realizzare che può essere utilizzato contro il tuo lato. Spero di aver illustrato con chiarezza l’atteggiamento accondiscendente di Silente. Ovviamente, inizierà a controllare Harry più attentamente.


Scena 2 – Steven A. ed io abbiamo parlato a lungo riguardo al danno causato dalle bombe della seconda guerra mondiale e diversi altri argomenti. Mi piace l’inizio di questo capitolo. Ho pensato che fosse anche giusto il momento di ricordare Peter chi è il vero speaker motivazionale. La mia versione dei Revenant è quella di assassini magicamente potenziati, creati dai cadaveri dei genitori condivisi. Estraggono la propria energia vitale dalla persona più vicina che condivide il loro sangue. Un po’ come Cage in Pet Sematary di Steven King – alcune cose non dovrebbero essere risvegliate…


Scena 3 – Narcissa con, si spera, degli strati che non avete mai visto prima. Fino ad ora lei era stata una parte affascinante della storia, con una certa leggerezza di cuore. Tuttavia doveva pur avere una ragione per allontanarsi dallo stile di vita dei Malfoy. Avendo discusso con mia madre io stesso, so che i litigi tra genitori e figli portano il loro stessi diversi livelli di scambio. Mentre continuano a Invecchiare (ma non necessariamente a crescere) li apprezzo anche di più.


Scene 4-5-6 –  Harry e Susan mentre i primi sintomi dei Ravenant iniziano ad apparire. Le cose non stanno andando così tanto bene per lui il momento.


Scena 7 – Il tema di questo capitolo è che nessuno è felice, proprio come dice la canzone. Pansy è un esempio primario di questo. Sono curioso di leggere cosa voi lettori avete da dire riguardo a lei in questo capitolo.


Scena 8 – Ginny è stata assente per un certo periodo, che cosa stava combinando? Finalmente ha di nuovo la sua bacchetta e può lanciare incantesimi.


Scena 9 – Non è una storia su Harry Potter se non si finisce in infermeria ad un certo punto. Beh, a dire il vero non è successo in Bungle ma potete ben capire perché.

 

Scene 10-11 – Oh cielo, ma che Neville ha appena fatto uccidere a Pansyi tutti i Serperverde del quarto anno durante erbologia? Mi sa che devo aggiornare la conta dei corpi. Lui non ha ancora aperto un buco nel petto di qualcuno, ma è solo una questione di tempo.


Grazie per aver letto,


Jim.


Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)

 

1) Funky Cold Medina - Tone-Loc


2) Benjamin Franklin, dopo aver firmato la Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti.

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Capitolo 35
*** L'eroe ottiene sempre la ragazza ***




To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y









Disclaimer – Harry Potter non è ancora mio. Questa ff è stata scritta solo per divertimento. 


Riconoscimenti – Grazie come sempre ai membri dell'Alpha Fight Club. Kokopelli è in vacanza, quindi Zanymuggle è subentrato nei doveri di beta. Un ringraziamento speciale per questo.


Capitolo 35 – L'eroe ottiene sempre la ragazza


Domenica 15 Settembre 1996 


Neville alzò lo sguardo dal libro di testo di Pozioni che non stava studiando davvero. Aveva fatto una colazione veloce e poi era tornato nella sala comune Grifondoro, assicurandosi di essere in piena vista. Salutò calorosamente Hermione e le chiese se potesse controllare i suoi compiti per vedere se si fosse dimenticato qualche punto importante. Non lo aveva fatto, ma quello era il bello di un alibi. Lei avrebbe ricordato di avergli parlato quel mattino e così avrebbe fatto Ron Weasley, il quale appariva un po’ nervoso. Il trucco di Neville costava a Ron tempo prezioso che il ragazzo avrebbe potuto passare a rimpinguarsi la bocca.


“Neville, sono colpita. Normalmente direi che vale una O ma il tuo prozio ha delle aspettative davvero molto alte, quindi direi che probabilmente ti farà guadagnare una E. In ogni caso è un bel saggio.” Schiarendosi leggermente la voce e lanciando uno sguardo al suo ragazzo, continuò, “Infatti è davvero molto meglio di quello di qualcun altro che conosco.”


“Forza, Hermione! La colazione è quasi a metà!” 


Segretamente, Neville sperò di essere presente il giorno che il metabolismo di Ron lo avrebbe deluso. Sarebbe stato bello poter mangiare qualsiasi cosa che gli passasse sott’occhio senza preoccuparsi di diventare cicciottello o grasso. Era sbagliato essere felice per l'ansia di Weasley, ma l'avrebbe annoiato solo un altro po'. 


Pescandolo dalla sua borsa, tirò fuori un rotolo di pergamena e lo porse alla strega sorridente. “Pensi che non ti dispiacerebbe controllare anche questo?”


“Oh, l'hai già fatto. Guarda Ronald, ci sono altre persone in questa torre che fanno le cose con un giorno d’anticipo. Credo proprio che tu abbia scommesso con me a un certo punto.”

 

“E tu hai rifiutato la posta.” 


“Ho semplicemente riso derisoriamente; non mi ricordo di aver effettivamente rifiutato la posta. Quindi, credo proprio che porterai la mia borsa per il resto della settimana.” 


“No. Non hai scommesso. Non porterò il peso di quella libreria che ti trascini sempre dietro.” 


Lei sorrise subdolamente a Neville, “Bene, lasciamo che sia Neville a decidere. Neville, a quale parola credi, a quella di un diligente Prefetto e studentessa modello come me o a quelle di ‘Mister Ben Lontano da essere Prefetto’, qui?” 


Suo malgrado, Neville ridacchiò. Soppesò attentamente la sua risposta, “Devo darla vinta a Ron.” Ignorando il suo broncio e la risata di Ron, finì, “Tu non scommetti mai, inoltre stai con lui, quindi devi delirare a volte.” 


“Ehi!” 


“Oh, ben detto, Neville! Ti spiace se lo porto a colazione e gli do un'occhiata lì?” 


Neville sorrise e la guardò seguire uno sconcertato Ron fuori dal buco del ritratto. Le sue piccole sessioni con Pansy gli avevano dato un nuovo apprezzamento per le curve di una giovane strega. Un piccolo sorriso attraversò il suo volto mentre immaginava Hermione fargli le stesse cose che gli faceva Pansy. Non poté fare a meno di immaginare la bella collana intorno al collo sottile di Hermione. 


“Neville! Stai bene?” 


Non aveva nemmeno notato Ginny entrare nella sala comune e si maledì per la propria disattenzione. “Oh, mi spiace, Ginny, stavo solo pensando.” 


“Dobbiamo parlare.” 


“Di cosa?” 


La sua voce si abbassò a un sussurro urgente. “Non qui – in privato!” 


“Il resto dei ragazzi è giù a colazione. Possiamo andare nel mio dormitorio.” 


Neville era leggermente preoccupato. Ginny poteva aver visto qualcosa durante la sua corsa mattutina. La seguì su per i gradini, mentre valutava le sue opzioni. Fino ad ora, non era mai stato capace di fare un buon incantesimo di memoria. Aveva fatto sbavare Pansy per cinque minuti quando l'aveva provato su di lei, ma l'effetto era stato solo temporaneo. 


Una volta dentro Ginny lanciò un debole incantesimo di privacy. “Ho visto Pansy questa mattina nel bagno. Perché Harry sta usando quella collana su Pansy? La sta usando per spiare i Serpeverde?” 


Neville si congelò per un momento, come un cervo abbagliato dai fari di un auto. Il suo cervello ci mise qualche secondo a elaborare il tutto. Pensava che dietro ci fosse Harry. Probabilmente, aveva senso, dal suo punto di vista. Decise di stare al gioco, “Non posso parlarne davvero.” 


Lei sorrise trionfante, “Lo sapevo! Non stai davvero con lei. Ti incontri con lei solo per ottenere informazioni e passarle ad Harry! Perché lei?” 


“Umh, siccome è un Prefetto, ha un certo controllo nel castello e i suoi genitori sono Mangiamorte. Se Davis o Greengrass entrassero in un armadio con me non sarebbe credibile nemmeno per un secondo, ma tutti pensano che Parkinson stia cercando di far ingelosire Malfoy. Sai che non devi dirlo a nessuno...” 


Ginny impallidì. “Non dirò nulla ma, sicuro come la morte, non farò nessun altro voto!” 


“Non dire ad Harry che lo sai anche tu,” la avvertì. 


“Non lo farò. Probabilmente mi Oblivierebbe per 'tenermi al sicuro'. Mi chiedo se anche il Preside lo sappia…” 


Neville scosse la testa e si sporse verso di lei. “Harry dice che non approverebbe assolutamente, quindi rimane tra noi due.” 


“Sembrava sconvolta. Non le stai facendo del male, vero?” Ginny sembrava essere disgustata all'idea della possessione. Neville sapeva che, a causa delle sue esperienze sia passate che recenti, non sarebbe stata molto d'accordo con quel tipo di magia. 


“Questo è il motivo per cui Harry ha reclutato me. Non sono quel tipo di ragazzo. Immagina cosa farebbero Seamus o Dean con una ragazza sotto il loro completo controllo! Sarebbe semplicemente – sbagliato. Non potrei mai farlo.” mentì con convinzione. 


“Quindi non hai fatto niente con lei?” 


“No davvero, semplicemente ci mettiamo i vestiti e i capelli in disordine a vicenda dopo che mi riferisce il suo rapporto.” Ginny gli gettò immediatamente le braccia al collo.

 

“Sapevo che non c’era possibilità che tu stessi davvero con lei. Lei è così terribile e tu sei un così bravo ragazzo!” 


Era molto più alto della piccola strega. Neville si rilassò nella sensazione delle sue braccia intorno a sé volontariamente e nel profumo dei suoi capelli. Lei si allontanò leggermente e lo guardò. Lui si sporse e la baciò. Ginny sembrò sorpresa all'inizio, ma poi ricambiò il bacio. A Neville era sempre piaciuta. Il fatto che i suoi fratelli non gli avessero fatto alcun problema per averla portata al Ballo del Ceppo era segno di approvazione. 


Staccandosi, la guardò. “Mi piacerebbe molto di più essere in un armadio con te, piuttosto.” Il complimento gli fece guadagnare un sorriso arrossito. 


“Ma la tua copertura –non possiamo!” Lui sorrise quando lei parve delusa. 


“Lo so, ma forse non dovremmo farci tutti quei giri di campo. Se ci fermiamo un po' prima, possiamo passare un po' di tempo là fuori da soli. Inoltre, sta iniziando a fare freddo. Ci saranno sempre meno persone fuori la mattina presto.” 


Ginny gli dedicò un sorriso malizioso e lo baciò. La sua bacchetta vibrò, indicando loro che qualcuno era entrato nel perimetro della barriera di privacy e sentirono dei passi che scendevano le scale. La guardò mordersi il labbro in modo carino prima di dire, “Mi piacerebbe. Farei meglio ad andare a fare la doccia e a cambiarmi. Siccome oggi è domenica, forse potremmo fissare una corsa prima del tramonto. Penso sia una grande idea, tu no?”

 

Neville sorrise mentre Ginny si girava e usciva dalla stanza. Non c'erano più dubbi nella sua mente – era un eroe. L'eroe ottiene sempre la ragazza. 


————


“Piccola, falsa Gezabele (1), io non ti approvo! Ti avverto, stai lontano da mio figlio!” 


“Personalmente, non mi importa se approvi o no. Quando Charles ne sarà uscito, puoi liberamente esprimere le tue opinioni a lui. Dubito che io o perfino il buon senso possano fermarti. Se lui è l'uomo che credo che sia, ascolterà le tue preoccupazioni e prenderà la propria decisione.” 


Susan e Tonks sedevano sul bordo del letto di Harry, appena fuori dall'incantesimo silenziante, con le tende di privacy abbassate, ad ascoltare il litigio. La Medimaga era stata chiamata urgentemente altrove e quello fu il pretesto per le due donne per litigare – le fredde parole taglienti di Narcissa Black contro la fiera rabbia materna di Molly Weasley. Dieci minuti di pose sparate davanti a un mago in coma e la cosa stava continuando a crescere. Se non fosse stato per le condizioni di Charlie Weasley, la situazione sarebbe stata davvero comica. 


“Non permetterò che un altro dei miei figli venga trascinato sulla cattiva strada da una donnaccia! È già abbastanza brutto che sia ferito perché l'ho lasciato venire con te. Quando si sveglierà, starà con la sua famiglia e tu non lo disturberai se io non ti darò il permesso!” 


Tonks cominciò a disegnare un ‘punto’ nell'aria con la bacchetta e Susan scosse la testa a dire no. 


“Sia come sia, Molly, io sarò qui e c’è ben poco che puoi fare per fermarmi.” 


Entrambe le streghe concordarono di aggiungere un punto al tabellone di Narcissa. Il conteggio corrente era sette a tre a favore di Narcissa. 


“Abbiamo già sofferto abbastanza in questa guerra a causa di persone come te!” 


Mentre Tonks usava la bacchetta per scrivere la parola ‘Negazione’ nell'aria, la matrona del clan Weasley dalla voce acuta continuò, “Non sei nient'altro che una povera puttana opportunista. Nel momento in cui il tuo schieramento perde, cambi schieramento. Hai perfino abbandonato il tuo stesso figlio per raggiungere i tuoi scopi egoistici. Non sei nulla, e noi Weasley non avremo niente a che fare con te!” 


“A differenza di te, non sono così certa di quale lato stia vincendo. Inoltre, starei attenta a come casualmente usi parole come 'abbandono', Molly, o Percival si stava crogiolando nell'amore della sua famiglia quando ha incontrato la sua sfortunata morte? Prima che tu estragga quella bacchetta, ricorda questo – l'uomo che ha osato far del male a Charles, l'ho ucciso. Potresti perfino ricordare il suo nome – Antonin Dolohov. Credo che abbia parte della colpa per Fabian e Gideon. Tuo figlio sa chi sono e mi ha accettato. La sua decisione è l'unica che conta per me.” 


Susan guardò il volto della sua amica Auror farsi serio. Il litigio aveva preso un tono minaccioso. Bacchette sfoderate in un’infermeria non erano mai una buona cosa. 


Tonks aprì le tende ed entrò. “Zia Narcissa, Molly, forse dovreste andare da un'altra parte. Il vostro litigio sta disturbando Harry e credo che nessuna di voi due stia aiutando il recupero di Charlie al momento. Quindi, perché una delle due o entrambe non ve ne andate? Per renderlo più semplice, procederò a prendere la decisione per voi – andatevene entrambe.” 


Furono scambiati diversi sguardi rabbiosi, ma le donne che stavano litigando se ne andarono. Tonks spiegò la copia di Harry della Mappa del Malandrino e si assicurò che le due donne non stessero andando nella stessa direzione. Una serie di tre profondi gong riverberò dentro il castello. Era l'allarme di emergenza, che indicava agli studenti di tornare immediatamente nei loro dormitori. 


“Tonks! Dovremmo cercare di scoprire quello che sta succedendo?” 


L'Auror guardò attentamente la Mappa di fronte a lei. “No. La mia responsabilità è Harry. I Mangiamorte sanno che lui è sotto una qualche forma di attacco. Potrebbero aver preparato questo come diversivo. Diversi istruttori e Auror sono nelle serre e c'è anche Silente. Qualunque cosa stia succedendo, probabilmente sta succedendo lì. Non avrebbero suonato l'allarme se non fosse stato grave. Tieni gli occhi sul corridoio fuori dall'infermeria. Grida quando vedi qualcuno arrivare da questa parte, e intendo chiunque. Potrebbero usare qualcuno sotto Maledizione Imperius. Mi farò un Incantesimo di Disillusione e mi piazzerò a destra della porta.” 


“Dovremmo svegliare Harry?” 


Tonks si voltò verso Susan, “Non ancora. Non sono sicura che sarebbe utile in una battaglia al momento. Qualunque minaccia attraversi questa porta, Esilia questi letti e lanciaglieli addosso. Mentre saranno impegnati a occuparsene, io li farò fuori.” 


Susan tremava. All’inizio pensò che fosse involontario e a causa della schiettezza di Tonks, ma poi capì che la stanza stava davvero diventando più fredda. Voltandosi verso il letto dove giaceva suo marito, vide al posto suo un corvo che giaceva nel letto e succhiava via tutto il calore dalla stanza.

 

Lanciando un Incantesimo Riscaldante e sentendo i viluppi del panico che associava alla presenza dei Dissennatori, Susan indietreggiò. “Dovremmo fare qualcosa?”

 

“Stiamo lontane da lui per ora. Non voglio fare nulla finché non torna la Medimaga. Inoltre, Harry potrebbe aver trovato un modo per combattere qualunque cosa ci sia nei suoi incubi.” 


————


Harry schivò di nuovo, cercando di stare un passo avanti alle braccia dei suoi genitori che si agitavano. Sapere che era una battaglia nella sua testa lo aiutò a concentrarsi. 


“Quindi sei anche un codardo,” gridò la voce di James Potter. “In qualche modo sei finito nella nostra casa.” 


“James, forse dovresti mostrare a nostro figlio cos'è davvero la velocità.” 


Harry si agitò nervosamente mentre la figura di sua padre si confondeva e allungava, diventando un enorme cervo. Ramoso si precipitò contro di lui, sbalzando Harry al suolo. Le corna lo colpirono, facendo sgorgare sangue. 


“Oh, mio povero bambino, stai cercando di dirti che è tutto nella tua testa? Ma sembra davvero reale, non è vero? Tienilo lì, caro. Vorrei unirmi al divertimento.” 


Il piede di Lily Potter colpì ripetutamente il suo fianco. Al terzo colpo, sentì una costola rompersi. “Oh, non volevi il tocco amorevole di una madre? Vedo che Petunia è stata troppo leggera con te. Avevo pensato che ti avessero fortificato un po’, ma mi sono sbagliata di nuovo!” 


Digrignando il volto per il dolore, Harry schivò l'assalto successivo di suo padre e rotolò via da sotto di lui. Suo padre poteva trasformarsi, quindi perché lui no? “Ecco qualcosa di cui dovresti essere fiero, papà!” Sanguinando dalle ferite e reggendosi il fianco destro, Harry si trasformò nella sua forma di corvo. Volare era ancora difficile per lui, ma una volta trascinato via dall'aria, era fuori dalla loro portata. 


Tuttavia, si sentiva debole. Non essere in grado di farsi una dormita decente gli aveva chiesto un alto pedaggio. Poteva sentire il calore e l'energia che lo circondavano. Non voleva usarli, ma non c'era molta scelta. Se la sua forma Animagus funzionava nella sua mente, l'aura da Dissennatore avrebbe funzionato su quei fantocci mascherati da suoi genitori? 


La donna e il cervo si muovevano in cerchio sotto di lui – l'una gridando insulti e l'altro bramendo la sua rabbia animale. C'era una parte di Harry che sperava che, se quelli erano davvero i suoi genitori, avrebbero trovato un modo per spezzare la presa di Riddle su di loro e si sarebbero liberati, ma il resto di lui ricordava la mano d'argento di Peter. Riddle non avrebbe mai creato un'arma che poteva essere usata contro di sé. Prese la sua decisione e si concentrò, risucchiando il calore e l'energia a sé. Ciò spense un'avida sete dentro di lui – una fame che non sapeva esistesse. 


Percepiva le creature sotto di lui; si stavano nutrendo della sua energia. Questo era sbagliato e lui era certo di poterlo rendere giusto. Vedeva i viluppi di potere che si irradiavano da lui. Prendendone uno nel becco, lo tirò, facendo urlare la donna sotto di lui di sorpresa e di rabbia.

 

Il filo argenteo d'energia era troppo rigido e forte per lui da spezzare, ma era il più brillante dei due. Harry temeva la sua forza. Come le erbacce che zia Petunia lasciava crescere per tutta la primavera finché lui non tornava, era impossibile da rimuovere, ma poteva capire che stesse causando dolore alla donna. Lo scavò con gli artigli e lo beccò con il suo becco. 


La voce ansimante della donna lo raggiunse, “Non devi farlo, Harry! Ci stai facendo del male! Non abbiamo già sofferto abbastanza per colpa tua?” lui artigliò con rabbia in risposta. 


L'erbaccia era troppo spessa. Poteva danneggiarla, ma era troppo forte. Harry la lasciò e vide il filo danneggiato iniziare già a rafforzarsi e ripararsi. Invece, portò la sua attenzione al collegamento con suo padre. Il cervo urlò di rabbia mentre gli artigli del corvo affondavano nel suo filo. Questo era più flessibile e si agitò nella presa di Harry. Iniziò a beccarlo e tagliarlo ripetutamente con i suoi artigli. Piccoli frammenti volarono via dal collegamento mentre Harry risucchiava verso di lui altro calore ed energia, sostenendo la sua energia che andava scemando. Il collegamento stava cercando di riparare il danno, ma lui si lanciò su di esso come un uccello che cerca un insetto elusivo.

 

“Smettila, Harry! Gli stai facendo male! Senza la tua forza, appassirà e morirà. Abbiamo dato le nostre vite per te e questo è il modo in cui ci ripaghi! Sapevo che eri un errore. Non avresti dovuto nascere.” 


Era a più di metà lavoro. Gli insulti servirono soltanto a farlo lavorare di più. Il cervo cadde a terra e tornò alla sua forma umana. “Harry, se spezzi la connessione, scomparirò per sempre. Non voglio morire di nuovo. Puoi salvarci. Puoi tenermi in vita. Non vuoi salvarci da Voldemort?” 


Per un qualche motivo Harry poté soltanto immaginarsi il volto di Piton che derideva le preghiere di suo padre di risparmiargli la vita. Il filo teneva a malapena e Lily ora stava sostenendo il peso di suo marito mentre lui allungava le braccia verso Harry. 


“Non puoi, Harry! Dannato! Se lo fai non avrai mai...” James Potter non finì mai la frase perché il viluppo si spezzò e lui svanì dalla vista lasciando soltanto Lily a stringere lo spazio vuoto dove c'era James. 


Harry sperò che ovunque fosse il vero James Potter, fosse felice che Harry avesse posto fine a quello scherno. Senza il prosciugamento dalla creatura che era stato suo padre, attaccò la connessione con sua madre con rinnovato vigore. Questa reggeva ancora. 


“Non ti libererai di me così facilmente, Harry. Il nostro collegamento è troppo forte. Goditi la tua piccola vittoria. Prima avevo ordine solo di torturarti, ma dopo quello che hai fatto al povero James, voglio farti del male. Ti farò soffrire.” 


Harry atterrò e tornò nella sua forma umana, ma sua madre era già scomparsa. Cadde al suolo, esausto, e lasciò che il sonno lo reclamasse. 


————


Lord Voldemort sentì lo strappo alla sua energia. Era soltanto uno di loro, non entrambi. Doveva investigare. 


Si Materializzò nel Quartier Generale improvvisato. Sperò che Peter avrebbe trovato presto una sostituzione accettabile. Il magazzino era un via vai di attività, con dozzine di corpi animati premuti dietro recinti di catene di ferro eretti frettolosamente. Immediatamente, sentì il prosciugamento crescere. 


‘Questa deve essere Lily,’ pensò tra sé. Lui aveva potere grezzo da spendere in abbondanza, ma era comunque un fastidio. 


Le creature erano tenute in un sottoscala chiuso a chiave. Se solo avesse potuto trovare la maniera di informare il giovane Harry di questo fatto… Da quel poco che aveva sentito sull’allevamento di Potter, l'ironia della cosa lo avrebbe fatto infuriare ancora di più. 


Fece cenno di andarsene alla guardia, che era il responsabile di quella stanza e della stanza dove il vegetale noto come Frank Paciock era tenuto rinchiuso. Aprì la porta. 


La perversione dell'umanità dai capelli rossi lo guardò. “Sei tu il Creatore?” 


“Sì. Dimmi cos'è successo.” 


“Il piccolo corvo ha rotto il legame col mio James. James è molto debole; qualcosa non va. Ha fatto del male al mio James. Ora inseguirò il ragazzo.” 


“No! Inseguirai il ragazzo quando lo ordinerò io. Può rompere la connessione con te?” 


“Ci ha provato, ma il legame è troppo forte. Per favore, Creatore, lascia che lo insegua ora. Voglio fargli del male – strappargli la carne con i miei artigli.” 


“No. Tu continuerai ad andare da lui e lo prenderai di mira, ma sembra che James non possa più...”

 

Lord Voldemort considerò le sue opzioni mentre la donna pregava perché lui salvasse il suo compagno. Di nuovo, l'ironia di Lily Potter che pregava per qualcosa non gli sfuggì. Forse James poteva ancora attaccare Harry fisicamente, ma l'energia per dare al Potter più anziano una falsa vita doveva venire solo da Voldemort ora. Avrebbe dovuto consultarsi con la strega giamaicana. 


La risposta divenne chiara quando la creatura deforme sul letto iniziò ad agitarsi e a urlare senza suono. La donna balzò al suo fianco mentre il corpo si calmava e gli cullò il capo. Voldemort sentì la presa sulla sua energia che si indeboliva e seppe che uno dei Revenant era sparito. La donna gridò di rabbia e sfogò la propria frustrazione sulle casse di legno vuote. Libero della magia che lo sosteneva, il guscio iniziò a decomporsi rapidamente. 


“Non preoccuparti. Vendicheremo il tuo compagno. Quando sarà il momento giusto, lascerò che tu insegua il traditore.” 


La distorta creatura passò una mano artigliata sul cranio del suo due volte morto marito, “Hai sentito, James? Il Creatore lascerà che ti vendichi!” 


Voldemort desiderò che la creatura avesse conservato più del suo intelletto. Da quello che sapeva, la cosa di fronte a lui una volta possedeva una mente formidabile, abbastanza da ostacolarlo sul suo percorso verso il dominio. Ora, soltanto nei sogni di Potter poteva usare la mente del ragazzo contro se stesso e poteva sembrare poco di un troll. 


“Bene, ti manderò a chiamare presto. Fino ad allora, continua a punirlo per aver distrutto il tuo compagno. L'hai chiamato corvo. Dimmi perché.” 


———— 


Albus Silente sentiva tutta la sua età mentre guardava i corpi fluttuare verso l'infermeria. Il professor Vector e due Auror stavano già investigando nei dormitori Serpeverde. Gli altri Auror stavano esaminando le serre. 


Aveva a che fare con un problema. La maggior parte dei genitori di quei ragazzi erano apertamente attivi come Mangiamorte. Forse, avrebbe dovuto portare i corpi al San Mungo e lasciare che si occupassero loro dei mal di testa che comportava la restituzione dei corpi alle famiglie. A differenza dei casi del signor Goyle e del signor Travers, dove il Ministro Scrimgeour si era mosso troppo lentamente, questa volta il Ministro avrebbe senza dubbio cercato di usare i corpi contro le famiglie. Il Preside non aveva timore che il Ministro avrebbe chiuso la scuola. Caramell l'avrebbe fatto, ma Scrimgeour era più uno da simboli di resistenza. Purtroppo, Silente sapeva che ci sarebbero stati molti più Auror nella scuola a breve. 


Parte della soluzione al suo problema si stava dirigendo verso di lui.

 

“Mi ha mandato a chiamare, Preside?” La Caposcuola si avvicinò. 


“Infatti l'ho fatto, signorina Carruthers. Per prima cosa devo chiederle di prepararsi ad alcune terribili notizie. Questa mattina sette dei suoi compagni sono stati esposti alle grida di una Mandragora completamente cresciuta. Sono davvero dispiaciuto. Stiamo investigando su come sia potuta accadere questa tragedia.” 


Silente aveva scoperto che riferire cattive notizie non diventava mai facile. Alcuni dei precedenti presidi avevano scaricato questo dovere ai loro vice o ai singoli CapoCasa. La ragazza di fronte a lui era evidentemente sorpresa, ma recuperò rapidamente la propria compostezza. 


“Chi sono?” 


“Tutti i sette del quarto anno, temo. Non abbiamo ancora i dettagli, ma quando li avremo, informerò prima lo staff e poi i Caposcuola e i Prefetti. I nostri Auror hanno già informato i loro superiori e io contatterò a breve sia il Ministro sia il Gruppo dei Consiglieri.” 


“Come posso essere utile?” 


“Vorrei che mandasse un gufo a suo padre e lo mettesse al corrente della situazione. Poiché molti dei genitori di questi ragazzi sono noti Mangiamorte, è improbabile che possano essere raggiunti direttamente dai gufi postini. Gli dica che resisterò ad ogni tentativo del Ministero di usare i corpi come trattativa contro i loro genitori e quelli che verranno al castello a reclamarli dovranno essere liberi dal Marchio Nero. Comunque, ho sentito delle voci di diffusi furti da cimiteri in tempi recenti. Informi suo padre che sarei estremamente dispiaciuto se i corpi di questi ragazzi dovessero essere macchiati in una simile maniera. Lo riterrò personalmente responsabile, in questo caso.” 


La Caposcuola annuì, “Glielo riferirò.”

 

La congedò e la guardò dirigersi verso la Guferia. Voltandosi, vide Minerva avvicinarsi. “Gli Auror mi hanno appena informato che il direttore Dawson sarà presto qui con una squadra al completo. Chiedono di incontrarti alla serra.” 


“Sarò lì non appena avrò comunicato i tragici eventi di oggi sia al Ministro che al Gruppo dei Consiglieri.”

 

“Ancora non capisco perché hai scelto la signorina Carruthers tra gli altri candidati come Caposcuola. Forse è ora di toglierle quel titolo?” 


“Detesto usare bambini come intermediari, ma mettendola in questa posizione, l'ho inondata di responsabilità. Se le togliessi quel titolo, le darei ancora più opportunità per raccogliere informazioni per suo padre. Le permetto l'accesso a una quantità sufficiente di informazioni tale da non farla curiosare di più. Ti ho mai raccontato di uno dei benefici dell’essere Preside?” 


Il suo vice lo guardò e alzò un sopracciglio, “Di cosa stai parlando, Albus?” 


“Ci sono degli incantesimi sulla spilla da Caposcuola. Posso localizzarli ovunque nel castello in ogni momento. Posso tracciare i loro movimenti, dovesse essercene bisogno. Ora, per favore, accogli gli Auror a mio nome e riferisci che sarò da loro non appena le circostanze lo permetteranno.” 


Silente lanciò un'occhiata in infermeria ai corpi coperti da lenzuola. Aveva deluso quei bambini. Da quando i duelli erano stati banditi sul territorio della scuola nel 1585, non c'erano mai state così tante morti. Non c'era nient'altro che potesse fare per quelle povere anime. Vedere Harry addormentato nella sua forma di uccello catturò il suo interesse. Forse l'Animagus in lui sarebbe stato meno suscettibile a qualsiasi influenza Tom stesse cercando di esercitare. Avrebbe indagato più tardi. Per ora, doveva parlare con il Ministro e con il Gruppo di Governatori. 


————


Due giorni più tardi, Harry finalmente stava per essere dimesso dall'infermeria. Era ancora debole, ma ora soltanto sua madre infestava i suoi sogni e era abbastanza facile da evitare nella sua forma di uccello. Purtroppo il sonno di Harry non era ancora molto produttivo. Lei continuava ad accusarlo di avere ucciso suo padre. 


Non gli piaceva il mondo a cui aveva fatto ritorno. Altri studenti erano morti e la storia che uno di loro aveva ucciso gli altri semplicemente non gli suonava bene. Otto Serpeverde e un Corvonero erano morti in meno di un mese. Dire che le cose erano al limite era un eufemismo.

 

Ovviamente il tutto era coinciso con il suo ricovero in infermeria, quindi naturalmente c'erano voci che tutti e sette avessero attaccato Harry e che lui fosse rimasto ferito nell’ucciderli. Non sapeva cosa pensare di quella particolare voce, ma Susan stava già facendo lavorare Padma sulla rete di gossip per bloccarla. Poteva davvero abbattere sette studenti del quarto anno tutti insieme? Senza qualunque cosa Riddle gli stava facendo – senza dubbio. In quel momento, Harry decise per ‘forse’. 


I Serpeverde ora venivano scortati a e dalle lezioni da diversi insegnanti e dagli Auror. Silente alla fine aveva volto la situazione a suo vantaggio e l'aveva usata come ragione per fornire supervisione extra. C'era perfino una voce che il professor Vector si sarebbe trasferito nel dormitorio vuoto per fornire agli studenti un'ulteriore senso di sicurezza. Stranamente, quella mossa stava incontrando resistenza da parte del Gruppo dei Governatori, che sembravano non gradire l'idea che studenti e insegnanti condividessero la stessa area. 


Tutti gli studenti erano un po' nervosi. Silente aveva chiesto loro di non andare in giro da soli nei corridoi con la sola eccezione di Prefetti e Caposcuola. Narcissa entrò nella stanza, gli fece un cenno di riconoscimento e sedette accanto al letto di Charlie. Harry si avvicinò e si sedette vicino a lei. 

 
“Come ti senti oggi, Harry?” 


“Ancora debole. E tu? Come ti senti?” 


“Sto bene. Perché non dovrei?” rispose leggermente sulla difensiva.

 

“Susan non ha ancora parlato con te?” 


Narcissa scosse la testa e guardò Harry sospettosa. “Di cosa?” 


Lanciò un incantesimo di privacy che li circondasse e fu disgustato da quanto sforzo gli richiedesse. “L'arazzo della Famiglia Black – lo teniamo nascosto nei nostri alloggi. Guarda non so in che altro modo dirlo, quindi ecco: dice che tu stai aspettando un bambino da Charlie... Immagino che non lo sapessi.”

Narcissa lo fissò sbattendo ripetutamente gli occhi e senza dire una parola per un minuto. Alla fine, iniziò, “Pensavo che fosse lo stress che tutto questo mi sta provocando. È stato così brutto ultimamente... Ne sei certo? Domanda sciocca, certo che lo sei, l'arazzo non mente mai! Oh mio Dio! Questo è davvero – inaspettato. Ho bisogno di sedermi per un... Oh aspetta, sono già seduta.” 


Harry fece un piccolo sorriso alla sua reazione. Apparentemente, Narcissa poteva essere sorpresa e perdere la sua compostezza. “Dice che avrai un maschietto.” 


“Un figlio! Oh cielo, Draco penserà che sto cercando di sostituirlo, e non voglio immaginare le cose orribili che Molly Weasley dirà di me.” 


Una debole voce rasposa li interruppe dal letto accanto a loro, “Faresti meglio a lasciare che mi occupi io di mamma. Sicuramente andrà su tutte le furie, ma non può essere molto peggio di quando le dissi che mollavo il Quidditch per lavorare con i draghi.” 


“Charlie! Sei sveglio.” Harry sentì Narcissa dire, mentre lei mandava alle ortiche l’ultima parvenza del suo rigido manierismo e squittiva letteralmente, gettando le braccia intorno a lui. Questo fece sorridere Harry. Era bello vedere qualcosa di buono e giusto nel mondo, tanto per cambiare. 


“È bello rivederti, Charlie. Vado a chiamare l'infermiera… Ripensandoci, perché non vi do un momento o due e poi vado a chiamarla..?” 


“Grazie, Harry.” disse Charlie mentre prendeva un sorso dall'acqua che Narcissa gli aveva portato alle labbra. Sorrise alla donna di fronte a sé. “Ehi, mi hai appena chiamato Charlie...” 


“Sciocchezze, Charles. Sei stato in coma per diversi giorni e sono certa che ti stai immaginando le cose.” 


“No, sono abbastanza sicuro che tu mi abbia chiamato Charlie.”


“Oh, zitto e baciami.” 


————


“Deve fare più attenzione mentre mescola, signorina Carruthers. Una simile mancanza di attenzione è pericolosa. A dispetto dei recenti eventi, deve continuare a concentrarsi nel Laboratorio di Pozioni. Mi ha capito?” 


Il resto della classe di Pozioni livello M.A.G.O. batté in rapida ritirata mentre il professore rimproverava la Caposcuola. La sua posizione permetteva a lei e ai Prefetti di girare senza una scorta. 


“Mi spiace, signore. Non succederà più.” 


“Faccia in modo che non succeda.” Si avvicinò abbastanza da non farsi sentire nemmeno se qualcuno ci avesse provato. “Dica a suo padre che sono d'accordo su una certa generosa offerta e vorrei prendere accordi il prima possibile.” 


“Capisco.” 


“Bene. Ora vada.” 


Coedus sapeva che il cerchio si stava stringendo. Aveva bisogno di avere dei piani di riserva nel caso avesse dovuto fuggire. La scuola era positivamente piena di Auror dopo la morte dei setti studenti. A dispetto delle negazioni di Neville, Coedus aveva visto la firma del ragazzo dappertutto. L’omicidio stava dando alla testa al ragazzo e Coedus dubitava che le morti si sarebbero fermate lì. Avrebbe dovuto stare attento da lì in avanti. Se il castello di carte di suo nipote fosse crollato, le autorità avrebbero dato la colpa al vampiro. Da quello che aveva letto, potevano usare il corpo di Frank Paciock per il rituale, ma Neville era una scelta molto più adatta. Perché andare a cercare il corpo di un uomo oltre la quarantina che non è stato attivo per quindici anni quando poteva avere il corpo di un ragazzo di sedici anni, appena entrato nell'età adulta? 


Fortunatamente Coedus era una creatura dalla vita lunga e quella vita gli aveva donato la pazienza. Resistette all'urgenza di scagliarsi contro il piccolo bugiardo e accettò le sue patetiche banalità. Originariamente aveva sperato di dare al ragazzo la giusta direzione nella sua rabbia e vivere per delega attraverso di lui. 


Ora rimpiangeva di aver iniziato il ragazzo sulla strada della vendetta perché avrebbe potuto interferire con le proprie possibilità di infliggere al mondo la vendetta che si meritava così tanto. Avrebbe dovuto preparare un capro espiatorio da fornire alle autorità quando la fortuna di Neville sarebbe finita. Aveva bisogno di qualcuno che poteva essere credibilmente visto come un assassino e che avesse rancore contro i Serpeverde in generale. Aveva bisogno di qualcuno come – Draco Malfoy, il piccolo angelo caduto della Casa di Salazar. La piccola checca sarebbe stata perfetta per il ruolo. 


Ci avrebbe messo una settimana per preparare le pozioni necessarie. Combinate con il dono dell'ipnosi della sua natura di vampiro, Malfoy poteva essere trasformato in uno schiavo, ma avrebbe richiesto del tempo. Coedus ghignò per quell'ironia: per una volta, il tempo non era dalla sua parte. Il tempo difficilmente era una preoccupazione per un morto, ma ora stava remando contro di lui. 


Gli studenti del secondo anno iniziarono a entrare nella stanza per la lezione pomeridiana. Altre quattro ore dovevano essere perse a insegnare a inutili sacche di sangue. No! Quando il primo avrebbe sciolto il calderone, avrebbe congedato la classe per quel giorno. Così avrebbe potuto iniziare a lavorare su un adeguato elisir di assoggettamento. 


———— 


Le cose stavano finalmente migliorando per Ginny Weasley. La nuvola che aveva oppresso la sua vita fin dall'inizio dell'anno scolastico era sparita. Suo fratello Charlie era ben avviato sulla strada della guarigione. Perfino Fred sembrava un po’ su con l’umore, una volta tanto. 


Era passata una settimana da quando Neville l'aveva baciata. Avevano modificato il loro programma del mattino per includere periodi di 'riposo' tra i loro giri. Sorprendentemente, Neville era molto meglio di Michael Corner. 


Non si era svegliata in tempo quel mattino per aver finito i compiti così da avere tutto il giorno libero. Guardando fuori dalla finestra della Torre Grifondoro, non lo vide fare giri di corsa. Quindi, si vestì per scendere a colazione. 


Entrando nella Sala Grande, non vide lui, ma solo pochi mattinieri tra cui Harry e Susan. Era ancora strano pensare a loro come ai Potter. Ginny si sentiva ancora confusa su di loro. Se fosse stata meno idiota, avrebbe potuto facilmente esserci lei seduta lì, ma le recenti azioni di Harry l’avevano portata a chiedersi se quello l'avrebbe resa felice. A dire la verità, Susan non aveva avuto un'espressione terribilmente felice quel mese – perfino meno con il recente soggiorno di Harry in infermeria. Entrambi sembravano stressati e smunti. 


Poichè Neville non era lì, o fuori a esercitarsi, e Seamus aveva detto che non era in dormitorio, significava che era o col suo parente non morto o con Pansy. Ginny si scoprì a fare una smorfia di disgusto al pensiero di Neville e Pansy in un armadio.

 

Prese una rapida decisione e si diresse verso il trio seduto. “Buon giorno a tutti. Tonks, ti dispiacerebbe se dessi un'occhiata alla Mappa? Speravo di trovare Neville.” 


L'Auror controllò velocemente la Mappa e alzò lo sguardo su di lei alzando le spalle. “Bè, è nell'armadio delle scope vicino al Bagno dei Prefetti con Pansy Parkinson, quindi non dovresti interromperlo.” 


“Capisco,” disse, guardando male Harry. Lui era lì a godersi la colazione e Neville faceva il lavoro sporco. Stava perdendo ulteriore rispetto per lui al momento. Girando sui tacchi, lasciò i tre a guardarsi a vicenda, confusi. 


Il suo umore, prima allegro, ora stava diventando arrabbiato mentre i suoi passi punivano le scale sotto di lei. Gli sbalzi d'umore di Ginny Weasley erano leggendari. Non era sicura della persona con cui era veramente arrabbiata. 


Uno che non sapesse quanto lei si fosse allenata negli ultimi tempi avrebbe confuso il rossore sul suo volto come mancanza di fiato dopo la sua rapida ascesa. Si sarebbe sbagliato. Non gliene fregava un accidenti del lavoro di spionaggio di Harry Potter. Voleva un po' di tempo con il suo nuovo ragazzo! 


Ci vollero tre tentativi per sciogliere l'incantesimo di chiusura sull'armadio. O Neville stava diventando piuttosto bravo o l'aveva fatto fare a Pansy. Aprì la porta e fu scioccata dallo spettacolo di fronte a lei. 


Neville era appoggiato di schiena alla parete con una Pansy senza camicetta e senza reggiseno e in ginocchio di fronte a lui che pompava su e giù, come se la sua vita dipendesse da quello. A bocca aperta, Ginny cercò di comprendere la scena di fronte a lei. Come se non fosse stato già abbastanza traumatico, Pansy aveva un incantesimo cambiacolore rosso sui capelli! Passarono probabilmente cinque secondi — ma sembrarono un’eternità — in cui l'unico suono fu il rumore bagnato del risucchio di Pansy, prima che loro la notassero. 


“Ginny! Merda! Non è come pensi!” 


“Bastardo! Ti avevo creduto!” Se fosse stata capace di pensieri più coerenti, avrebbe chiesto cosa esattamente si supponeva dovesse pensare. Invece, gli scagliò contro la sua Maledizione Orcovolante. 


“Oh! Merda, Pansy! Staccati da me, stupida puttana!” Imperterrita, la Serpeverde aveva continuato i suoi ritmici movimenti finché non le venne ordinato diversamente. 


“Abbiamo chiuso, Paciock, e andrò dal Preside immediatamente. Fanculo a te e a Harry Potter!” Con lacrime di dolore e tradimento sul viso, girò i tacchi e sbatté la porta. 


Neville scacciò via le piccole creature magiche che lo mordevano mentre afferrava la bacchetta e iniziava a lavorare al controincantesimo. “No, Ginny, aspetta! Pansy, non stare lì impalata! Fermala!” 


Ancora senza camicia, Pansy si precipitò fuori dall'armadio e vide la Weasley già sulle scale. Neville voleva che la piccola puttana fosse fermata; allora Pansy l'avrebbe fermata. 

“Exosossis! Opprimo! Percuito!” 


La Spaccaossa prese la Weasley sul fianco con un forte schiocco, mandandola a rotolare giù per le scale. La Maledizione Perforante colpì la parte bassa della schiena della strega, mandando uno spruzzo di sangue e pezzi di carne a offuscare l'aria. Il grido di panico della ragazza divenne un rantolo strozzato che terminò quando la sua testa sbatté sulla spietata pietra fredda. La Grifondoro atterrò tre gradini sopra il pianerottolo e scivolò senza ossa per la distanza restante – diventando un piccolo mucchio di carne sanguinante che si muoveva appena. Dieci secondi dopo, Neville corse fuori dall'armadio, ancora vestito a metà. “Puttana! Cosa hai fatto?” 


Lei gli sorrise in maniera vendicativa. “Hai detto di fermarla. Ti sembra che si stia muovendo, Padrone?” 










Note dell’autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart)


Sembra che il piccolo piano di Neville stia andando in malora. Povera Ginny, proprio quando le cose stavano finalmente cominciando a girare a suo favore. Sono abbastanza duro con la povera ragazza. Originariamente, volevo che ci fosse Hermione al suo posto, ma quando ho scritto la storia, Ginny è diventata la scelta migliore per questa scena. Certo, Hermione non è ancora fuori pericolo. Con i cinque capitoli finali le scommesse su chi vive e chi muore sono aperte. Visitate i miei thread su fanficauthors o dlp per ulteriori commenti. (2)


Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)


1) Jezebel è un nome biblico che indica un paio di donne che nn si sono comportate molto bene e è utilizzato per riferirsi a donne che fanno schemi e complotti.


2) Sul forum jbern non ha scritto le note approfondite come negli altri capitoli, ma ha semplicemente ribadito quel poco che segnalava nelle note a fine capitolo, ovvero che originariamente doveva essere Hermione a fare la fine di Ginny.

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Capitolo 36
*** Caos totale ***




To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y










Disclaimer – Ancora non possiedo Harry Potter. I personaggi non sono miei. È solo una fanfiction. 


Riconoscimenti – Sebbene non abbia prestato particolare attenzione al settimo libro, devo ringraziare prima di tutto JKR per averci fornito il piano di gioco. Il successivo è Kokopelli per il suo lavoro di betaggio e per i promemoria constanti sul fatto che la mia grammatica e la mia tecnica richiedano ancora un sacco di lavoro. Infine, l'Alpha Fight Club per il modo in cui mi ha aiutato a buttare giù le idee. Voi siete i migliori. 



Capitolo 36 – Caos totale 


22 Settembre 1996, Domenica 


Neville Paciock guardò in fondo alla tromba delle scale, pieno d'orrore. Non doveva essere così! Le cose stavano andando così bene; quello non sarebbe dovuto accadere! Diversi gradini più in basso rispetto a loro, Ginny Weasley giaceva in una pozza del suo stesso sangue. Il fatto che non stesse urlando in agonia diceva a Neville che era troppo tardi. In ogni caso corse giù per le scale e pregò silenziosamente per un miracolo, ma non c'era nessuno in ascolto. Quei meravigliosi occhi, precedentemente così pieni di emozioni, lo fissarono vitrei, spenti, pieni di accuse zeppe d'odio. 


Voltandosi verso Pansy Parkinson, ancora a petto nudo, il suo volto si contorse di rabbia, “Perché l'hai fatto?” 


“Stavo soltanto obbedendo agli ordini, Padrone. Mi hai detto di fermarla. Oh, cosa c’è che non va, Padrone? Sembra che questo sarà piuttosto difficile da nascondere, non è vero? Forse non sei così intelligente come pensavi di essere!” Pansy sogghignò; uno strano spettacolo, considerando che i suoi capelli avevano ancora la sfumatura brillante di quelli di Ginny. 


Neville sapeva di non avere molto tempo. Pansy aveva praticamente gridato i suoi incantesimi. Della gente sarebbe arrivata lì tra qualche secondo. Doveva pensare a un piano per uscirne! 


La voce dolce fino alla nausea della sua schiava interruppe i suoi pensieri disperati, “Affrontalo Padrone, sei finito. Puoi anche avermi scopato, ma io sono abbastanza certa di averti appena fottuto per bene!” 


“Puttana! Ti ucciderò! Getta a terra la bacchetta! Scendi lì!” disse, indicando il pavimento dove giaceva Ginny. Pansy obbedì meccanicamente, mentre iniziava a protestare disperatamente. 


“No Neville, non farmi questo – per favore!”

 

“Non mi hai lasciato altra scelta! Sali sulla balaustra! Mentre cadi giù, pensa a chi sta per essere veramente fottuto. Addio, Pansy. Ora salta giù!” 


Mentre la Serpeverde saltava verso la morte, gridando, Neville iniziò a lavorare sul proprio alibi. Le due ragazze stavano litigando per lui. Sì, era così! Pansy si era spinta troppo oltre e aveva ucciso Ginny. Stranamente, alla fine era la verità. Poi, quando lui aveva rifiutato Pansy, la ragazza disperata era saltata verso la morte. Che orribile tragedia... 


———— 


“Sono l’unica a non avere idea di cosa stesse parlando Ginny prima?” chiese Susan. 


Harry scosse la testa e disse, “No, anch'io sono abbastanza confuso, ma la Mappa dice che è andata dritta verso Neville e Pansy. Faremmo meglio ad assicurarci che non sia successo niente. Ho un brutto presentimento.” 


I due, accompagnati da Tonks, percorsero rapidamente il corridoio verso le scale. Erano quasi arrivati quando sentirono un urlo penetrante. Alzando lo sguardo, videro una ragazza con i capelli rossi cadere giù. Harry e Tonks estrassero immediatamente le bacchette. Lui lanciò un Incantesimo Attutente sul pavimento di pietra mentre l'Auror tentava l'incantesimo Aresto Momentum. Non stava rallentando abbastanza, era troppo veloce! Non poteva lasciare che Ginny morisse e lanciò l'unico incantesimo che gli venne in mente. 

 

“Levicorpus!” L'incantesimo che aveva imparato dal ritratto del suo padrino strattonò le gambe della strega che cadeva. L'orribile suono di uno strappo risuonò mentre entrambe le gambe si rompevano e poi la testa sbatteva sul pavimento imbottito. Grazie all'incantesimo fu meno spietato di quanto lo sarebbe stata la pietra, ma alla fine era pur sempre pietra.

 

Il trio si precipitò in avanti e sentì una voce urlare da sopra. “Aiuto! Aiuto! Qualcuno è gravemente ferito quassù! Cercate aiuto!” 


“Merlino!” esclamò Susan. “Questa non è Ginny. È Pansy!” 


“Susan, Harry, restate qui! Io vado su a dare una mano.” 


“Vengo anch'io, Tonks!” 


“No. Stai qui con tua moglie. Occupati della Parkinson.” Tonks corse su per i gradini e usò un incantesimo per raggiungere un livello dove le scale ruotanti non le avrebbero impedito di proseguire. 


Harry guardò Pansy e vide che entrambe le gambe della strega erano malamente spezzate. Usò la bacchetta per lanciare gli incantesimi diagnostici di base mentre Susan mandava altri studenti a cercare l'Infermiera. 


Lavorò attraverso la miriade di colori che luccicavano sul corpo di Pansy. L'arancione significava ossa rotte. Il porpora erano le contusioni. Il nero indicava emorragia interna. Era messa piuttosto male, ma era ancora viva. Susan tornò al suo fianco ed evocò un lenzuolo per nascondere il corpo mezzo nudo della Serpeverde, ma si fermò poco prima di mettergliela addosso. Harry dette un'occhiata con la coda dell'occhio per vedere cosa ci fosse che non andava. 


“Harry, guarda la collana che indossa!” 


I suoi occhi vennero attratti dalla collana stretta al collo delle strega. Marito e moglie condivisero un'occhiata di stupore prima che Harry dicesse a Susan di convocare la loro elfa. 


————


Dopo aver detto a Tonks che Ginny e Pansy avevano litigato per lui, Neville disse che stava per sentirsi male e scappò via. Velocemente si diresse verso un'altra tromba delle scale e scese rapidamente. Aveva bisogno di parlare con suo zio. 


Usò il segnale su cui si erano accordati – due rapidi colpi alla porta, una pausa e altri tre colpi per annunciare la sua presenza. 


La porta si aprì, era uno dei pochi incantesimi che il vampiro poteva fare senza bacchetta. 


“Stavo riposando, Neville. Cosa c’è di così importante da dovermi disturbare?” 


“Ci sono state altre due morti.” 


“Davvero? Entra e chiudi la porta. Muoviti, stupido!”

 

Neville si ritrovò trascinato nella stanza e gettato a peso morto su una sedia. Il Vampiro gli urlò contro, “Raccontami tutto!” 


Quando Neville finì di parlare, poté vedere suo zio tremare di rabbia controllata a stento. “Stupido! Ti avevo avvertito sul procedere troppo velocemente! Resta qui! Andrò in Infermeria e cercherò di recuperare la collana dalla ragazza morta. Non lascerai questo ufficio finché non sarò tornato, a meno ché un insegnante o un Auror vengano a cercarti. Penso di poter ancora salvare la situazione, ma dobbiamo recuperare la collana prima che qualcuno la noti.”


————


Coedus corse lungo il corridoio – allarmando i pochi studenti che camminavano da quelle parti con la velocità con cui si muoveva. La sua mente si stava muovendo perfino più velocemente. Avrebbe potuto doversi prendere il biasimo e fuggire per preservare l'innocenza del ragazzo. O poteva 'rapire' suo nipote e fuggire con lui. Pensando ancora più approfonditamente, avrebbe dovuto ripulire il suo laboratorio personale, altrimenti quando avrebbero cercato lì dentro, avrebbero trovato le pozioni di soggiogamento che stava preparando per il ragazzo Malfoy. Dopo aver trasferito la sua essenza nel ragazzo, come Lord Voldemort aveva promesso, allora il ‘nuovo’ Neville Paciock avrebbe potuto riemergere, sostenendo di essere scappato e di essere stato controllato dalla ‘oscura e maligna’ creatura. 


Entrando nell'Infermeria, trovò il caos. Due Auror e l'Infermiera circolavano tra i letti, lavorando. Un altro piccolo gruppo stava accanto a un letto occupato da un corpo coperto da un lenzuolo. 


I suoi occhi acuti e il suo sguardo penetrante individuarono Harry Potter, che teneva una collana in mano. Un'elfa domestica stava accanto a lui con una scatola portagioielli vuota. Incatenò lo sguardo con quello di Potter e seppe all’istante che le azioni di suo nipote erano oltre qualunque rimedio. Era tempo di ritirarsi. 


“Fermatelo! Reducto!” 


L'incantesimo fu veloce e la mira del ragazzo impeccabile. Coedus fu solo leggermente più veloce e perse un pezzo di carne dall'avambraccio. Fortunatamente, l'impeto dell'incantesimo lo gettò indietro nel corridoio e verso la libertà. 


Schivò i successivi incantesimi che si infransero sulla parete dietro di lui mentre correva lungo il corridoio. Suonarono tre profondi gong, per la seconda volta, per informare la scuola di un'emergenza. Gli altri Auror dovevano già star sigillando le entrate del castello. Si trasformò nella sua forma di pipistrello e volò via. Sarebbe stato doloroso, ma non istantaneamente letale, volare alla luce del giorno. Poteva farlo soltanto per brevi distanze, quanto bastava per dirigersi nella foresta. Lì avrebbe dovuto trovare un posto buio per nascondersi fino al crepuscolo e un modo per salvare la situazione. Il pipistrello ferito barcollò, poco stabile, si precipitò, superando per un soffio le porte che si stavano chiudendo, e si gettò nel bruciante dolore del sole del primo mattino. 


———— 


Nello stesso momento il Ministro della Magia stava nella propria sala conferenze, circondato dai suoi consiglieri. Quello sarebbe stato un attacco massiccio al cuore del nemico. Le cinque squadre d'attacco di venti streghe e maghi erano state attentamente selezionate e formate. L'intelligence era affidabile. Il fatto che il quartier generale dei Mangiamorte sarebbe stato conquistato presto era di fatti una notizia molto buona. 


Al centro del tavolo c'era un attrezzo Babbano tipicamente usato per comunicare con il Primo Ministro della Gran Bretagna. Quel giorno Rufus Scrimgeour aspettava i rapporti dal campo di battaglia di Ada Dawson, il suo comandante sul campo. 


“Signore, se vuole aspettare nel suo ufficio posso venirla a chiamare non appena si connette sulla linea.” offrì lo spettro che una volta era Percy Weasley. 


“No, preferisco aspettare qui. L'unica cosa che mi aspetta sulla mia scrivania è un mucchio di inutili scartoffie. Se l'attacco ha successo, possono certamente aspettare un altro giorno.” 


Rufus non voleva nemmeno prendere in considerazione l'idea che l'attacco potesse non avere successo. 


Aspettarono in silenzio che il vecchio telefono squillasse. Venti lunghi minuti passarono prima che lo facesse. Alzò il ricevitore dal gancio, “Parla Scrimgeour. Rapporto.” 


“Signore, i nostri sistemi di rilevamento stanno registrando un accrescimento di attività nell’area nell'ultima ora. I nostri Aritmanzi stimano che l'intera struttura delle barriere crollerà entro quindici minuti.” 


“Molto bene Direttore, nel momento in cui le barriere cadranno, ha la mia autorizzazione a lanciare l'attacco.” 


Rufus sentì la sua vecchia amica assentire ai suoi ordini. Parte di lui sentiva che sarebbe dovuto essere là fuori – a guidare l'attacco, ma non era come l'ultima volta. Non si trattava di qualche piccola casa sicura, isolata e nascosta. Era il loro quartier generale e molto probabilmente era altamente difeso. Molte persone sarebbero morte quel giorno a causa dei suoi ordini. Poteva soltanto sperare che ne sarebbe valsa la pena. 


Il Ministro non dovette aspettare molto a lungo perché le barriere crollassero. Poté sentire il proprio cuore battere leggermente più veloce mentre l'anticipazione cresceva. Passandosi le mani tra i capelli, che erano ben più grigi di quanto lo fossero solo due mesi prima, Rufus aspettò nervosamente qualunque notizia.

 

Deglutì forte quando il telefono morì all'improvviso. Ci fu una momentanea sensazione di panico prima che realizzasse che la linea era stata interrotta presso il suo capo del telefono e che si potessero sentire le tonanti esplosioni attraversare l'edificio. 


Una delle sue guardie del corpo guardò fuori dalla finestra, “Ministro! Siamo sotto attacco! Sembrano decine e hanno portato i Giganti!” 


C'era solo una manciata di personale al Ministero di domenica mattina. Scrimgeour seppe immediatamente di essere stato messo in scacco con una sola mossa. 


————


I minuti passavano mentre Neville si agitava di continuo negli spartani quartieri di suo zio. Odiava non sapere. Il castello era sigillato. Dubitava di poter scappare, se avesse voluto. 


Alla fine, non poté sopportare oltre. “Bessie!” 


L'elfa domestica rispose alla sua chiamata. “Vai in Infermeria e ascolta le conversazioni. Scopri quello che dicono e torna a riferirmelo entro cinque minuti!” 


La piccola creatura scomparve e Neville tornò alla sua attesa. 


Mentre aspettava, provò a capire dov’è che era andato tutto storto. Pansy! Ecco dove aveva sbagliato. Avrebbe dovuto semplicemente uccidere quella cagna e finirla lì. Tutti i Serpeverde non valevano un cazzo di niente! Povera Ginny, ne valeva dieci di loro, se solo non fosse stata così gelosa e testa calda! Davvero, se si guardava la cosa con obiettività, era stata colpa sua. Non avrebbe dovuto agire così avventatamente. 


L'elfa riapparve. “Sei nei guai! Il vampiro se n'è andato e lo stanno cercando proprio ora. Maghi vengono a prendere anche te ora.” 


“No!” esclamò, colpendo libri dal valore inestimabile sugli scaffali. Non aveva ancora finito! Non aveva vendicato la sua famiglia, Luna e ora Ginny. Non l’aveva ancora fatta pagare a quei maledetti Serpeverde! Ora stavano venendo a fermarlo. Non avrebbe potuto uccidere nessun altro Serpeverde che aveva così disperatamente bisogno di morire! Cosa poteva fare? Avrebbero sigillato le uscite. Lo avrebbero preso e gli avrebbero spezzato la bacchetta, perché non capivano. Non avevano il coraggio di fare quello che doveva essere fatto. 


Improvvisamente, il suo cammino fu chiaro. Si chiese perché non l'avesse visto prima. Era proprio vicino al dormitorio dei Serpeverde ed loro erano tutti dentro al momento, proprio ad aspettare che lui li giudicasse. 


“Bessie, portarmi una Mandragora in vaso e un set di paraorecchie!” 


“No, Bessie non può! Hanno portato via tutte le Mandragore dalle serre e agli elfi domestici di Hogwarts è proibito lasciare il castello.” Neville si maledì per essere stato uno sciocco. Perché non aveva semplicemente ordinato a Pansy di portarne una nei dormitori quella mattina e estirpato via l'intera Casa! Avrebbe dovuto farlo alla vecchia maniera. Pansy gli aveva già detto la parola d'ordine. Sarebbe entrato nella tana del serpente e li avrebbe uccisi tutti. Allora tutti avrebbero capito che era lui l'eroe. 


Gli avrebbero perfino dato un Ordine di Merlino... 


————


Lord Voldemort lanciava incantesimi con noncurante abbandono. La fontana ricostruita nell'atrio fu distrutta per la seconda volta. Come previsto, la resistenza era poca e patetica. Salì velocemente i gradini diretto all'ufficio del Ministro mentre i suoi seguaci sfondavano porte e lanciavano incantesimi incendiari su qualunque cosa fosse infiammabile.

 

Un piano poteva essere meraviglioso nella sua semplicità – saccheggiare il Ministero, uccidere il Ministro e gettare il governo nel caos. 


Con un colpo di taglio della bacchetta mandò una Maledizione Lacerante verso una porta vicina e sentì un urlo da dietro il legno. Questo gli procurò un piccolo sorriso. 


Si sporse dalla balaustra e chiamò Peter, che stava guidando le sue forze nell'atrio. “Peter, non dimenticare di fermarti nell'ufficio di Arthur Weasley.” 


Due dei Mangiamorte stavano già cercando di far breccia nella porta piena di barriere del Ministro. Era un peccato che Lucius fosse morto. Sosteneva di avere familiarità con il piano di fuga del Ministro precedente, sebbene Scrimgeour certamente doveva aver modificato i piani secondo le proprie necessità. 


La porta esplose, mandando schegge e detriti ovunque. Uno dei suoi Mangiamorte fu preso alla sprovvista e ferito malamente dall'esplosione. Voldemort alzò uno scudo che disintegrava il legno mentre questo gli si avvicinava. Camminò attraverso i detriti fumanti nell’atrio dell'ufficio e sparò una Spezzaossa e una Maledizione Tagliente.

Ringhiò e mandò uno spruzzo di acido sulla faccia di una guardia del corpo, mentre il Ministro gli scagliava contro un paio di Maledizioni Erranti in rapida successione, prima di tuffarsi nel suo ufficio e sbattere la porta. 


“Vorresti che bussassi prima di entrare? Temo di non avere un appuntamento. Non c'è scampo per te, Ministro! Come un capitano con la sua nave, è giusto che tu stia cercando di morire alla tua scrivania. Sappi che crocifiggerò il tuo cadavere e lo appenderò all'entrata principale perché tutti lo vedano.”

 

Percepì le barriere sulla porta interna e si aprì in un sorriso allegro –  era una perdita di potere, ma aveva stile. Invece di combattere il portale pesantemente coperto di rune, Voldemort fece svanire una sezione adiacente della parete ed entrò. 


La pesante scrivania di quercia del Ministro venne Esiliata verso di lui solo per essere vaporizzata. Aveva sperato in qualcosa di più dall'ex capo degli Auror – nessuna meraviglia che Amelia Bones lo avesse sempre superato. Il Signore Oscuro si preparò a finirlo quando un nebbioso biancore gli oscurò la vista. 


“Muori, bastardo!” urlò il fantasma di Percy Weasley, abbattendo il suo pugno attraverso Voldemort senza alcun effetto. La distrazione era ben concepita; una potente Maledizione Lacerante colpì la sua veste protettiva in pelle di unicorno. Il Signore Oscuro sibilò di dolore quando sentì il materiale saltar via e la maledizione far sanguinare la pelle. 


Un'Anatema che Uccide passò attraverso il fantasma e colpì Rufus Scrimgeour, spedendo il Ministro a gambe all'aria. Lord Voldemort avrebbe voluto deriderlo un altro po', ma la ferita era abbastanza grave da fargli avere il bisogno di finirlo semplicemente. 


Spingendo la bacchetta sotto il mantello e mormorando le parole per far chiudere la ferita, derise il fantasma di fronte a lui, “
Sei arrivato di nuovo troppo tardi, Percy. Non mi aspettavo di vederti ancora.” 


“Hai i giorni contati, Riddle.” 


Voldemort rise al debole tentativo di infastidirlo. “Non ne sarei certo nemmeno se i Babbani decidessero che infinito è un numero. La maggior parte degli Aritmanzi sembrano essere divisi sull'argomento. Dato che ovviamente tu di tempo ne hai, perché non ci pensi e torni da me?” 


Perfino con le conoscenze nascoste che possedeva, non c'era una soluzione permanente per eliminare un fantasma, quindi scelse quella temporanea, “Phasmatis Conturbo! Devo scusarmi Percy, ma il tempo è breve, devo andare. Quindi, passa le prossime ore a cercare di riacquistare una forma corporea. Possiamo continuare in un altro momento.”

 

Tra le urla dei ritratti di Ministri morti da tempo, Lord Voldemort evocò una colonna di fuoco vivente e gli ordinò di dilatarsi per distruggere la stanza. Richiamò il corpo del Ministro e iniziò ad avanzare verso l'uscita dell'edificio. Si chiese pigramente in quanti avrebbero apprezzato il Cristo modificato che aveva intenzione di creare, essendo la maggior parte del Mondo Magico sospettoso nei confronti della Cristianità.


Guardando giù nell'atrio e ascoltando le esplosioni, allargò le narici e gustò il dolce odore del caos. Per un momento, pensò quasi di requisire l'edificio e costringere il Ministero a reclamarlo con la forza, ma sarebbe stato uno spreco di risorse. Sotto i selvaggi applausi dei suoi seguaci, trasfigurò le rovine al centro dell'atrio in una croce, fece svanire i vestiti del Ministro, e montò il corpo lì sopra con occhio attento e artistico.

“Forza, andiamo! Il nostro compito qui è finito. Dobbiamo andare. Continuano a sottovalutare le nostre capacità di combattimento. Vediamo chi nomineranno come mio prossimo avversario!”


————


Daphne Greengrass guardò disgustata i suoi compagni di casa che riempivano la sala comune. “Rourke! Puoi andare a vedere se Ferret Prince è nella sua stanza? Missy è andata a vedere perché c'è tutto questo casino, Parkinputtana probabilmente è piegata a novanta da qualche parte, e Ashley e Carl sono ancora fuori dalla scuola per i funerali. Anche Malfoy è un Prefetto. È proprio il momento che se lo ricordi e cominci a fare la sua parte! Fanculo! Vado a chiamarlo!” 


'Quand’è esattamente che i Prefetti si sono trasformati in un simile spreco di carne umana? Oh, aspetta, conosco la risposta: poco dopo essere scesi dall'Espresso per Hogwarts.' Daphne lanciò un'occhiata esasperata a Millicent e a Tracey mentre le superava e loro le sorridevano innocentemente. Conoscevano la sua natura ossessiva; avrebbero anche potuto darle una mano! Invece, le sue due migliori amiche avevano scelto di sedersi a guardare tutta quella confusione. Lei detestava il caos e la disorganizzazione. 


Persino allora poteva ancora vedere le facce sorprese di Millie e TD quando lei si presentò senza il distintivo da Prefetto sui vestiti all'inizio del quinto anno. Sembrava che Piton avesse deciso che dare al suo prezioso Draco e alla sua promessa puttana il comando del castello fosse più importante di cose come i voti, le capacità, il talento, l'aspetto... la lista continuava, ma non voleva rendere la cosa più amara. Lei era una dei pochi Serpeverde a cui l’untuoso bastardo non mancava nemmeno un po'! 


Camminando per Il Labirinto con facilità ben oliata, si ritrovò nel dormitorio dei ragazzi del sesto anno – un vero porcile che sfidava perfino i poteri degli elfi domestici. C'era a dormire la testa di cazzo in persona, che si crogiolava nella propria sporcizia. Entrò nell'incantesimo silenziante che avvolgeva il suo letto. 


“Malfoy! Alzati!” fissò il movimento delle lenzuola di seta nera – seta nera? Proprio quando aveva pensato che la sua opinione di lui non potesse cadere più in basso! 


Draco batté le palpebre per togliersi il sonno dagli occhi, “Sparisci, Greengrass! Cosa cazzo ho fatto per meritarmi una come te questa mattina?” 


Daphne arricciò il naso per il disgusto. Malfoy era sempre così deliziosamente volgare, ma anche lei poteva giocare a quel gioco. “Continua a sognare, cazzomoscio, che è l'unico modo in cui tu possa avvicinarti a questa strega. Nel frattempo, alzati e fai il tuo fottuto lavoro. Il castello è stato sigillato e l'unico Prefetto in giro è Rourke e se c'è in questa Casa una persona perfino meno capace di te, è Rourke l'idiota.”

 

“Cosa?” 


Daphne scosse la testa così forte che si fece male. Scuotendo i suoi ricci biondi, placò l'urgenza di trasformargli i vestiti in un pigiama a pois e trasportare il suo indegno culo nella sala comune. Con un sospiro profondo mise in fuori entrambe le palme, “Nemmeno mi disturberò a ripetermi, va semplicemente là fuori e agisci come se avessi guadagnato qualcosa invece che come se ti fosse stata data, per una volta nella tua miserevole vita.” 


Si girò e uscì impetuosamente dalla stanza chiedendosi, non per la prima volta, cosa Salazar avrebbe pensato della sua Casa ora. Se ci fosse stata giustizia nel mondo, Draco si sarebbe strozzato con quel cucchiaio d'argento tanto tempo prima. Era deprimente. Mentre tornava indietro, sentì urla e grida. Semplicemente meraviglioso. Già erano giunti a estrarre le bacchette – un'ulteriore prova del fatto che Rourke non fosse capace di organizzare i propri movimenti intestinali molto meglio di una stanza piena di studenti. Sfoderando la bacchetta di noce e piuma d’ala di Abraxan, girò l'angolo, chiedendosi quale caos l’aspettasse. 


Un trio di studenti la travolse, gettandola a terra, in completo terrore! A quattro zampe, riuscì ad afferrare la sua bacchetta mentre un altro studente calpestava la sua maledetta mano, inciampava e cadeva contro la parete! 


“Maledetto, fottuto Rourke! Qual è il tuo problema?” Daphne guardò nella fioca luce del corridoio il Prefetto del settimo anno che aveva la testa piegata di lato e gli vide la mano arpionata sullo stomaco. A dispetto dell'assenza di una buona illuminazione, il liquido nero che macchiava la sua maglietta era inconfondibile. Il suono di un tuono scosse la parete contro la quale aveva sbattuto, facendo alzare una nuvola di polvere che la fece tossire mentre chiudeva la ferita di Rourke. Poteva già aver perso troppo sangue, ma a Daphne non interessava. Quel tuono era la firma di Tracey e non avrebbe osato farlo al coperto a meno che qualcosa non fosse andato maledettamente storto. Si gettò in avanti e cercò di stare bassa mentre sbirciava nella sala comune. 


————


Le condutture erano state l'idea di un precedente Ministro a cui non piaceva il disordine. Con tutti quei promemoria volanti che circolavano costantemente per l'edificio, a uno dei suoi predecessori non piaceva l'infinito fiume di carta che entrava nel suo studio e le aveva fatte istallare per dirigere tutto il traffico all’interno di essere. I promemoria diretti all'ufficio del Ministro seguivano questo percorso invece di infastidire le persone che cercavano di avvicinarsi ad esso. 


Era il senso del decoro del suo predecessore che Scrimgeour doveva ringraziare per la sua fuga da morte certa. Al momento era alto dieci centimetri e cavalcava una scopa da corsa lunga quindici, completamente funzionante, attraverso quello stesso condotto. Delle due sue guardie del corpo, uno si era rifiutato di affrontare il Signore Oscuro per uno stipendio – una Maledizione Imperius ben piazzata era stata necessaria prima che l'uomo bevesse la Pozione Polisucco e prendesse il suo posto. Stava diventando sempre più difficile trovare delle guardie del corpo che avessero la necessaria volontà di sacrificare le proprie vite per la sua – e ora avrebbe dovuto trovarne delle altre.


In casi di emergenza, Caramell contava su qualcuno che venisse a salvarlo e aveva una stanza di sicurezza raggiungibile attraverso una botola sotto la sua scrivania. Rufus aveva la ferma convinzione che se qualcuno fosse arrivato così lontano, nessuna stanza barricata avrebbe potuto proteggerlo.
Invece, lui aveva il piano che chiamava Alice nel Paese delle Meraviglie – completo di una bottiglia con l'etichetta ‘Bevimi’ e un minuscolo pacchetto di biscotti per invertire il processo, opportunamente etichettato ‘Mangiami’. 


Raggiungendo una sezione verticale recentemente installata, direzionò la scopa verso l’alto. Fumo stava iniziando a invadere il condotto quando raggiunse il tetto. La curva divenne orizzontale e una sottile lastra di metallo era tutto quello che lo separava dalla libertà. 


Per prima cosa si fermò e guardò attraverso i piccoli buchi che erano stati scavati nella parte terminale del condotto. C'erano ancora Mangiamorte sul tetto. Pescandola dal suo mantello, tirò fuori la sua minuscola bacchetta e lanciò un incantesimo. Soddisfatto, volò direttamente fuori dal condotto. 


“Ehi, cos'era quello?” Rufus sentì una voce chiedere. 


“Sembra un pipistrello – niente di cui preoccuparsi. Ehi, guarda! Ci stanno dando il segnale di lanciare il Marchio Nero. Abbiamo finito qui.” 


Avrebbe volato ben lontano dall'edificio prima di ritornare alla sua taglia normale e poi al Quartier Generale degli Auror. La sua frustrazione per l'essere stato preso in giro iniziò a farlo infuriare. “Non finisce qui, Voldemort! Nemmeno per sogno!”


Nel suo stato ridotto, la sua voce sembrava un irato squittio, il ché servì solo a farlo infuriare di più. 


————


Neville dovette ammettere che era stato un bel trucchetto da parte di Davis mentre l'assordante onda d'urto lo spediva all'indietro, ma essere stato maltrattato da un vampiro arrabbiato gli aveva dato una discreta abilità con gli Incantesimi Attutenti. Le cose stavano andando bene. C’era ben poca battaglia contro quegli squittenti serpentelli. Era quasi deludente. 


Con un mantello sulla testa che celava il suo volto e Incantesimi di Disillusione che nascondevano la sua presenza, era scivolato dentro la porta qualche minuto prima, lasciando nel corridoio l'Auror che aveva stordito. Quindi quella era la sala comune di Serpeverde. Non aveva perso tempo e aveva lanciato una Maledizione Esplosiva sul tavolo intorno al quale in diversi erano riuniti. L'esplosione ne aveva feriti molti e aveva dato inizio alle urla. Furono una sinfonia per le sue orecchie mentre cominciava a lanciare intorno a sé Incantesimi d'Esilio, Incantesimi Reducto e Maledizioni Laceranti, più veloce che poteva. Dov'era la loro vantata superiorità ora? Stavano urlando come un branco di bambini che cercavano la loro mammina Mangiamorte. Il caos e la confusione furono a suo vantaggio perché la maggior parte cedette al proprio istinto di scappare. L'Incantesimo di Disillusione sparì e tornò a essere visibile. 


Riuscì a sparare almeno cinque incantesimi prima che la prima persona tornasse in sé e iniziasse a rispondere al fuoco – con uno Schiantesimo? Merlino benedetto, quale orrenda scelta di incantesimi era quella? Lo schivò e ricambiò con una Maledizione Esplosiva che perforò lo scudo del ragazzo, mandando pezzi del suo corpo a volare per aria. Questo causò ancora più urla. 


Era proprio come se lo era aspettato. Erano tutti parole e niente fatti. La maggior parte stava correndo verso i passaggi che portavano alle loro camere. Pansy gli aveva detto che il dormitorio era disegnato per essere un labirinto. Non vedeva l’ora di stanarli dalle loro piccole tane di serpenti. Neville ora aveva la sua Prova da Torneo Tremaghi. Sarebbe stato un campione questa volta! 


Calpestando un corpo, spedì una Maledizione Tagliente che Tracey Davies evitò, piegandosi. A Neville non importava, poiché colpì il già ferito Nott che stava cercando protezione dietro la strega Serpeverde. Anche questo gli andò bene. Neville non riconobbe la sua maledizione di ritorno, ma la schivò così da poter usare un'altra Maledizione Detonante su una fila di sedie dietro la quale aveva visto qualcuno nascondersi. 


Fu in quel momento che Davis rispose con quell’incantesimo ad ampio raggio. C'era un potere grezzo impressionante dietro di esso. Quel fatto e la figura attraente della ragazza fecero desiderare a Neville di aver usato la collana su Tracey. 


Rimbalzando contro la parete, incespicò, evitando un Incantesimo di Disarmo, determinato a separarlo dalla sua bacchetta. C'era l'omicidio negli occhi di Davis. “Ti ucciderò, cazzo!” 


Neville frustò in avanti la propria bacchetta e spedì un veloce Reducto che colpì la ragazza e la mandò a volare attraverso la stanza. ‘Stupida cagna! Non parlarne, fallo e basta!’


Un urlo arrabbiato accompagnò una Maledizione Perforante che gli colpì la gamba. Barcollò sulla gamba sinistra e osservò la stanza, piena di quasi una dozzina di corpi dei suoi avversari – un lampo di capelli biondi da uno dei passaggi. ‘È Malfoy! No, non sono così fortunato, è solo la Greengrass. Perché non possono essere già tutti morti e basta?’


Lei continuò con una Maledizione Lacerante. Finalmente Neville sentì che lo stavano prendendo sul serio! Tutte quelle prese in giro che gli avevano fatto negli anni e le facce dei suoi parenti uccisi dai loro genitori alimentarono la sua rabbia e conferirono più forza magica ai suoi incantesimi. Il suo Reducto spazzò via il pezzo di pietra dove la testa di lei era appoggiata pochi secondi prima. Neville doveva ucciderla velocemente, così da poter andare a caccia di altri. 


Le Esiliò contro un divano in fiamme. Lei cercò di Esiliarlo di nuovo verso di lui, ma il suo incantesimo era troppo forte per lei e il divano le impattò addosso, inchiodandola contro la parete. La sua testa sbatté contro il muro e lei scivolò senza forze contro il divano fumante. 


Lui saltò, superandola e ridendo, “Non puoi fermarmi, piccola strega. Harry stesso ha detto che ne valgo dieci di voi e ora vi ucciderò tutti!” 


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“Dannazione! Non è qui! Prendete la mappa e scoprite dov'è andato.” Harry guardò Tonks e l'altro Auror che era venuto con loro. Harry aveva sperato che Neville avrebbe reagito meglio alla sua presenza e avrebbero dunque scoperto più facilmente quale fosse il piano di Coedus. Lo avevano trovato sulla mappa, in attesa nell'alloggio del vampiro, e si erano affrettati ad andarlo a prendere. 


Tonks srotolò l'originale Mappa del Malandrino e cercarono attentamente il nome. Ci fu un rumore rombante che scosse gli oggetti sugli scaffali. Tutti e tre si scambiarono un'occhiata preoccupata. 


“Lì! I dormitori di Serpeverde!” urlò Tonks poco dopo. Harry osservò la mappa. Neville era nella sala comune di Serpeverde? Improvvisamente il puntino con l'etichetta Tracey Davis balzò da un lato della sala comune all'altro e poi iniziò a sparire alla vista. Harry batté le palpebre. Era morta. 


“Andiamo, li sta uccidendo. Dobbiamo fermarlo!” Harry corse verso la porta con gli altri due alle calcagna. Il vampiro doveva avergli fatto il lavaggio del cervello. Era l'unica scelta logica. Harry cominciò a chiedersi quanto fosse davvero forte Neville. La profezia avrebbe potuto altrettanto facilmente riferirsi a lui. C'era un Auror Schiantato a terra. Gli lanciarono un Innerva mentre l’altro dava la parola d'ordine per aprire la porta. 


La sala comune che aveva visitato una volta al secondo anno assomigliava a un campo di battaglia. C'erano fin troppi corpi rispetto ai pochi nomi ancora registrati sulla mappa che stringeva in mano. “Da questa parte!” gridò, soltanto per essere fermato da una mano di Tonks sulla spalla. 


Lei si rivolse ai due Auror. “Voi due entrate. Usate la vostra copia della mappa e fermatelo – vivo, se possibile. Se cerca di lasciare il sotterraneo, Harry e io copriremo la sala comune e cercheremo di salvare quelli che sono ancora vivi. Niente discussioni, Potter! Lo fermeremo qui se cerca di uscire.” Guardò uno dei ritratti, che li guardava dalla sua cornice danneggiata. “Ehi tu, sta arrivando aiuto?” 


L'eco del ritratto, con le lacrime che le scorrevano lungo le guance, annuì rivolta a Tonks, che si stava già muovendo verso il primo nome sulla mappa. Puntò il dito verso il divano e disse ad Harry di controllare la persona che era lì.


Harry controllò la sua risposta. Tonks stava solo facendo quello che avrebbe fatto qualunque guardia del corpo e la sua attitudine a fiondarsi a testa bassa nel pericolo non era sempre una bella cosa. Bagnò abbondantemente le braci e sentì un flebile gemito, poiché l'acqua doveva aver svegliato la strega. Daphne Greengrass alzò gli occhi su di lui con fatica. 


Con una piccola linea di sangue che scorreva dall'angolo della bocca, gli sibilò contro, “Le mie gambe! Forza, finisci il lavoro, bastardo!” 


“No. Siamo qui per aiutarvi.” 


“Aiuta prima Tracey allora, è gravemente ferita.” Le sue parole sorpresero Harry. Non era la preghiera di un'ambiziosa, impietosa Purosangue. Era una ragazzina che voleva disperatamente aiutare la sua migliore amica. I commenti di Bill sui ragazzini che combattevano guerre tornarono a dargli la caccia. Usando gli stessi incantesimi diagnostici che aveva recentemente usato su Pansy, vide che aveva un trauma cranico con una probabile commozione cerebrale, emorragia interna e un'anca rotta. 


“Mi dispiace, Daphne. È troppo tardi per lei, ma posso aiutare te. Hai un'emorragia interna. Ti legherò alla parete così posso muovere il divano senza che tu cada. Ecco una Pozione Rimpolpasangue.” 


Sperò che il suo pianto fosse per via delle ferite. A differenza della perdita della sua migliore amica, le ferite potevano essere curate. 


————


Un Malfoy a petto nudo si muoveva con attenzione attraverso il labirinto. Goyle e Zabini erano corsi nei dormitori dicendo che un gruppo di maghi stava massacrando la gente là fuori. Draco non si sarebbe nascosto nella sua stanza, non quando conosceva la miriade di svolte e curve del ‘Labirinto’ come le sue tasche. C'erano luoghi nascosti, false pareti, e punti angolati sparsi ovunque. Il suo battito cardiaco incrementò mentre sentiva suoni di incantesimi lanciati nelle vicinanze. 


Cambiò direzione spingendosi attraverso una finta parete e sentì due voci di persone più grandi. “Veloce il mocciosetto, vero? Arrenditi, non puoi proteggerti da noi per sempre. Ti porteremo allo stremo abbastanza presto.” 


Draco non riconobbe le voci, quindi lanciò immediatamente un paio di Maledizioni d’Urto verso di loro, cogliendoli alle spalle, sorridendo mentre entrambi si schiantavano contro la parete in un mucchio e li finì con due Schiantesimi. ‘Ho catturato dei prigionieri! Sarò un eroe! Guarda bene mondo, perché Draco Malfoy è tornato in cima a tutti, proprio dove deve essere!’


Poteva spostarli nel dormitorio vuoto del quarto anno, lì vicino, e sistemarli lì, ma non avrebbe fatto male avere un po' d'aiuto. Chiamò il ragazzo che si era fermato a un punto morto. Con sufficienza, disse, “Mi sono preso io cura di loro. Dobbiamo spostarli prima che ne vengano degli altri!” 


“Chi c'è lì?” chiamò il ragazzo di rimando. Draco non riconobbe la voce. 


“Malfoy. Ora muovi il culo!” 


“Oh, proprio la persona che stavo cercando! Tonare!” 


Draco saltò all'indietro e la Maledizione Esplosiva colpì la parete vicino a lui, ricoprendolo di frammenti di pietra. Fece una smorfia di dolore e alzò uno scudo contro il secondo incantesimo, indietreggiando. Incantesimi volavano contro di lui a una velocità quasi impossibile. Richiamando un sostegno per torce dalla parete lo usò per bloccare le due maledizioni successive. In nome di Grindelwald, chi era il suo avversario? Bloccò una Maledizione d’Urto e rispose con una dello stesso genere, quando il calore bruciante di un incantesimo scavò nella sua spalla, facendolo cadere per terra. 


Uno dei corpi Schiantati fu Esiliato attraverso lo scudo che Malfoy aveva eretto. Cercò di liberarsi del peso morto su di lui e deglutì rumorosamente quando la sua bacchetta venne richiamata dal suolo vicino a lui. La forma gli si avvicinò barcollando e lui sentì una rauca risata. 


“Draco Malfoy, ho sognato questo giorno sin dal primo anno.” 


Draco cercò disperatamente una bacchetta sul corpo sopra di lui. La sua mano si chiuse su un coltellino tascabile in una delle tasche. Avrebbe dovuto bastargli. Lo estrasse mentre il corpo veniva fatto levitare magicamente. Una Maledizione Pungente gli provocò lividi sul petto e lo fece urlare di dolore. 


“Vaffanculo, Potter!” Draco pensò che il grande eroe alla fine aveva perso la testa.


“Oh, tu mi lusinghi, Malfoy. Voglio divertirmi a ucciderti. Alzati!” 


Non era Potter. 


Draco cercò di alzarsi in piedi ma venne colpito da una Pastoia e da un'altra Maledizione Pungente. Reggeva a fatica il piccolo coltello nell'oscurità del corridoio. 


“Oh, qual è il problema, furetto? Non riesci a fare il contro-incanto di una semplice Pastoia? Sei un Magonò o cosa?” Le parole sembravano familiari, certo lui stesso lo faceva sempre ai ragazzini del primo anno per vederli piangere – quindi chi poteva essere? Il coltello non era equilibrato per essere lanciato, quindi avrebbe dovuto attrarlo vicino a sé. Draco era un bullo e sapeva cosa piaceva ai bulli. 


“No! No! Allontanati.” 


“Non sembri voler obbedire, quindi lascia che provi qualcosa di diverso. Forse questo ti aiuterà a obbedire! Crucio! Wow, sicuramente quest’incantesimo prende energie. Come ci si sente? Urli davvero come una ragazzina. Non basta che tu soffra, devo vedere il tuo sangue.” 


“Aspetta! Io so delle cose. Posso dirtele.” 


La figura si avvicinò. “Cosa potresti mai dirmi?” 


“I nomi! Conosco i nomi. Di veri Mangiamorte! Posso dirteli.” 


La figura misteriosa si avvicinò zoppicando, facendo levitare Draco in piedi. Draco si sentì indifeso, ma tenne la lama del piccolo coltello nascosta contro il fianco mentre lottava per mantenere l'equilibrio. 


“Interessante, ma non mi importa dei Mangiamorte. Io voglio soltanto uccidere i loro figli. Devono sapere come ci si sente. Devono soffrire come me...” 


La frase del suo torturatore venne interrotta da voci lontane. Draco, distratto, vide il mago guardarsi attorno. “Immagino che dovrei smetterla di perdere tempo e finire...” 


Draco si assicurò che il mago di fronte a lui non avrebbe mai finito la frase. Si gettò in avanti e spinse il coltello più forte che poté. La lama si conficcò fino all'elsa nel petto del suo assalitore, facendolo barcollare all'indietro. Draco stava già strisciando via, verso l'angolo, quando una Maledizione d’Urto lo spinse in avanti e contro la parete. Cercando di non pensare al dolore, continuò a strisciare dietro l'angolo più veloce che poté – lasciando una striscia di sangue sulle pietre sotto di lui. Lanciò un'occhiata dietro di sé, il mago stava ora barcollando visibilmente, ma guadagnava terreno verso di lui. 


Delle fiamme lambirono la sua schiena mentre una Maledizione Incendiaria mandava a fuoco i suoi pantaloni. Dibatté le gambe immobilizzate e spense le fiamme. Una freccia guidata da una bacchetta si seppellì nelle sue natiche. Il dolore fu troppo grande. Ricadde contro la parete mentre il suo avversario ferito si avvicinava. Il mago fece altri tre passi verso di lui e cadde a terra. 


Le voci si stavano avvicinando mentre Draco tirava fuori la freccia magica dalle sue parti basse e strisciava in avanti, per assicurarsi che il mago fosse morto. No, ma lui fu finalmente abbastanza vicino da riconoscere la faccia e i due occhi vitrei che lo fissavano di rimando. 


“Non ci credo! Neville fottuto Palla di Lardo!” fu tutto quello che riuscì a dire prima di collassare, esausto. 





 




Note dell’autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart)


Come potete vedere, ho preso un'altra via per Neville rispetto al settimo libro, e così si conclude la sua parte in questa storia. Discussioni su Fanfictauthor e Darklordpotter.


Note dell’autore sul forum:

(Queste note sono statescritte da jbern e postate sulforum apposito per TFTCD; tradotte da Luc_y)


Scena 1 – sì, Ginny è morta, ma la buona notizia è che ha più carattere in questo capitolo di quanto ne abbia in tutto il libro 7! Scusate, non potevo resistere.

Il castello di carte di Neville inizia a crollare. Mi è piaciuto scrivere di Pansy e Daphne in questo capitolo.


Scena 2 – Harry viene un po’ imbrigliato da Tonks in questo capitolo, mentre lei cerca di frenare la sua urgenza di fiondarsi a testa bassa nel pericolo. Le cose vanno di male in peggio per i piani di Neville quando una certa collana viene identificata.


Scene 3 e 4 – Coedus sta cercando di salvare la situazione. Ha bisogno del emh corpo di Neville, ma pare proprio che sarà lui l’uomo emh vampiro morto.


Scena 5 – Nemmeno il Ministro sta passando una bella giornata.


Scena 6 – C’è una linea sottile tra la convinzione e l’insania. Neville è ben al di sopra quella linea al momento.


Scena 7 – Be’, almeno Lord Voldemort la sta avendo una bella giornata. Anche se si becca una piccola brutta maledizione e Percy si prende un po’ di rivincita.


Scena 8 – Daphne e Tracey stanno diventando piuttosto popolari di recente. Spero che vi piaccia la mia raffigurazione di loro.


Scena 9 – Il Ministro è ancora vivo e si è appena fatto un viaggio attraverso lo specchio di Alice.


Scene 10 e 11 – Mi sono chiesto come può apparire la morte sulla Mappa del Malandrino. Vi potreste chiedere come sia riuscito Neville ad avere la meglio su una stanza piena di Serpeverde come quella, ma alla fine si tratta solo di bambini e altrettanto predisposti al panico come chiunque altro.


Draco contro Neville – Ho scherzato sul fatto che fossero dei personaggi chiave nelle varie storie con un Harry indipendente. Sembra che il tipo finanziariamente indipendente, libero da ogni legame distrugga quello distrutto per aver perso tutto e tutti quindi intenzionato a uccidere tutti – questa volta. Aspettatevi altro Harry nel prossimo capitolo mentre mi sbarazzo della storyline di Neville, così per dire.


Jim



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Capitolo 37
*** Piani nascosti, ostilità aperta ***





To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y









Disclaimer – Come sempre, non possiedo l'universo di Harry Potter. Appartengono a qualcun altro e io ci gioco soltanto. 


Riconoscimenti – Questo è stato uno di quei capitoli difficile da scrivere e riscrivere (in questo caso). I membri dell'Alpha Fight Club mi hanno davvero aiutato stavolta. L'eccellente lavoro di betaggio di Kokopelli è notevole come al solito. Risolve problemi informatici, come anche quelli di un autore idiota che gli manda la versione sbagliata di questo capitolo.


Capitolo 37 –  Piani nascosti, ostilità aperta 


Lunedì 23 Settembre 1996 


L'orrore a Hogwarts 

di 

Rita Skeeter 


Quando ho sentito per la prima volta il racconto, ho pensato che doveva essere un terribile scherzo. Voi, miei fedeli lettori, sapete bene quanto me che non si tratta di uno scherzo — come riportato nella Gazzetta del Profeta del lunedì, l'Infermeria di Hogwarts era un ossario. Dentro, i nostri peggiori timori si sono realizzati quando tredici studenti — un campione della prossima generazione che contava sulla nostra protezione — sono stati spazzati via perfino prima che iniziasse la loro vera vita. Mentre scrivo queste righe, due altri giovani barcollano vicini alla porta della Morte, troppo feriti per essere spostati, per loro sono stati portati lì dei guaritori dal San Mungo, in un eroico sforzo di imbrogliare la Triste Mietitrice e sottrarle una porzione del suo macabro bottino.


I gufi che portavano la spaventosa notizia hanno cominciato ad arrivare alle case di tutto il paese per l'ora di pranzo. La guerra è arrivata ai nostri figli, i meno capaci di difendersi. Come è potuto accadere? Di chi è la responsabilità? Chi ci assicurerà che non succederà ancora? Piena di oltraggio morale, mi predispongo a rispondere a queste domande. 


Il ‘Macellaio di Hogwarts’ non era il Signore Oscuro, ma piuttosto un semplice studente di nome Neville Paciock, figlio dell'ex Auror Frank Paciock, che è stato recentemente rapito con sua moglie dal reparto Lesioni da Incantesimo a lungo termine da forze che si oppongono all'amministrazione di Scrimgeour. Neville è stato reso orfano in ogni senso durante i primi attacchi di questa estate e in effetti era stato encomiato per l’uccisione di uno dei Mangiamorte che avevano massacrato la sua famiglia durante quella terribile notte.


Il detto 'si raccoglie quel che si semina' non è mai stato più vero. Per aver distrutto la sua famiglia, ma averlo lasciato vivo, il Signore Oscuro deve prendersi parte della colpa della creazione del mostro che, se si credesse ai recenti pettegolezzi, è responsabile anche delle altre nove morti che sono accadute quest’anno sotto gli occhi storditi dall'età di Albus Silente. 


Nei miei articoli mi sono spesso riferita a lui come a 'l'errore senza età’ e ho incitato il suo licenziamento in almeno quattro occasioni in passato. Dovrei essere compiaciuta sapendo di aver avuto ragione nel mio asserire che egli è una minaccia per il benessere degli studenti che dichiara di amare sopra ogni altra cosa, ma non lo sono. Invece, mi sento vuota e fredda –  orripilata per le urla dei venti studenti feriti, e ancora più sopraffatta per quelli che non piangeranno mai più. 


Sarà sufficiente dire che, anche se è stato il Signore Oscuro ad aiutare nella creazione di tale selvaggia creatura, priva di qualsivoglia moralità, sono stati i cosiddetti attenti occhi di Albus Silente a permettere alla bestia di aggirarsi nelle aule e in mezzo ai nostri figli. Queste due leggende giocano a scacchi con le nostre vite, quindi mi chiedo quanto siano stati sorpresi quando una delle loro pedine ha sviluppato dei piani da sola. 


Non è stato Silente ad assumere il vampiro noto come Coedus o Darius Paciock? Questa è la seconda volta in appena tre anni che il folle dalla barba bianca ha assunto una creatura oscura come insegnante! Il suo potere può anche rivaleggiare con quello di Merlino, ma il suo giudizio rivaleggia con quello dell'idiota del villaggio! 


Quanta influenza fosse concessa di avere al vampiro sul suo parente è materia di speculazione. È fuggito da Hogwarts, poco dopo il massacro, con pettegolezzi che raccontano di un'accorata ricerca da parte di Harry Potter. Il mondo potrebbe non venirlo mai a sapere, dato che il Ministro Scrimgeour, dal suo ufficio ad hoc nel quartier generale degli Auror, ha emesso un ‘cessate le ricerche' nei confronti del vampiro Coedus. 


L'ambiente che circonda la direttiva non mi riempie di speranza. Il nostro Ministro è stato cacciato dalla sua poltrona da Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato nello stesso momento in cui il primo dei molti ragazzi giaceva morente ai piedi del tre volte maledetto Paciock. A dispetto dei numerosi comunicati stampa riguardanti arresti e confische di proprietà, sembrerebbe certamente che la guerra non stia andando nemmeno lontanamente bene come vorrebbero che credessimo quegli idioti dei programmi radio. (1)

Per ogni rapporto di un gruppo di combattenti stranieri e messa all'asta di proprietà confiscate, ci sono voci di movimenti di creature oscure e diffuse sparizioni. Oso chiedere se qualcuno crede ancora che Cornelius Caramell sia vivo e nascosto in esilio…? Nessuno ha mai trovato il suo corpo... 


Dal mio angolo d’ufficio qui alla Gazzetta del Profeta, posso guardare fuori dalla finestra e vedere le strade vuote di Diagon Alley. Sono stata la prima a posare gli occhi sullo scheletro danneggiato della sede del nostro governo, mentre maghi e streghe della Gran Bretagna si nascondono e si chiedono se le loro case sono ben protette come dovrebbero. Non posso essere certa di chi stia 'vincendo', ma nel profondo del mio cuore so che tutti stiamo perdendo. 


Rita porse la pergamena con l'articolo di testa dell'indomani al suo nuovo 'editor', proveniente dal frettolosamente formato Ministero della Pubblica Informazione, Edgar Rhys-Smith – tanto pretenzioso quanto indicava il suo secondo cognome scritto con il trattino (2). Il mago guardò lo scritto di fronte a sé e pensò per un momento prima di tirare fuori una piuma e scribacchiare tra le varie parole e righe. 


Si fermò dopo che un terzo della storia era stata 'addolcita' per la stampa. “Sarò onesto con lei, signorina Skeeter, sarà più facile per lei riscriverlo. Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato deve essere cambiato in Colui-Che-Deve -Essere-Sconfitto. ‘Signore Oscuro’ è un'espressione non più autorizzata, può dire Nemico Oscuro o Forze Oscure, ma ‘Signore’ (3) implica che abbia un titolo di nobiltà e, in un certo senso, ciò lo legalizza. L’intera parte sull'essere incerta di chi stia vincendo deve sparire. Non siamo qui per aumentare il panico e questo tipo di negatività non aiuta nessuno. Dovrebbe menzionare l'eroica fuga del Ministro dall'imboscata del Nemico. È importante per l'opinione pubblica sapere che il Ministero sarà ricostruito più forte di prima e lei deve enfatizzare il fatto che il Wizengamot ha approvato l’'Atto di Difesa delle Isole' del Ministro, che la guerra potrebbe proseguire meglio in modo più disciplinato.” 


Rita osservò l'uomo con incredulità, “Lo sapevo che stava per arrivare una cosa del genere! Stai cercando di mettermi una museruola da dieci anni.
Ti starai godendo tutto questo a meraviglia, Edgar.” 


L'ufficiale del Ministero, uno degli scrittori dei discorsi di Scrimgeour, scosse la testa. “Temo che si stia sbagliando, signorina Skeeter, sto facendo soltanto il mio lavoro da 'piccolo, efficiente drone del Ministero', come si è divertita a chiamarmi per tanto tempo.” Fece una pausa e si schiarì la gola, “La parte su Silente va bene. Infatti, potrebbe perfino sparargli un altro colpo o due, se lo desidera.” 


“Quindi, vuoi davvero procedere in questo modo,” rispose lei. “Non la farai franca nel silenziare la stampa.” 


“La Dichiarazione dello Stato di Emergenza approvata nell'ultima sessione del Wizengamot dà al Ministro della Magia l'autorità di agire nel nome dei migliori interessi del popolo d'Inghilterra - effettivamente per le sei prossime settimane è stata dichiarata la legge marziale. Il proprietario del Profeta è d’accordo, ottiene un buon affare. Il numero di copie distribuite si alzerà qui e all'estero, potrà agire con giusta indignazione pubblicamente, così il numero di copie vendute si alzerà ovunque. Lei tra tutti dovrebbe sapere quanto vendono gli scandali. Ascolti Rita, questa non è una negoziazione. È il modo in cui andranno le cose. Può fare parte della squadra... o no, la scelta è sua. Possiamo tenere la sua colonna in sospeso per qualche settimana, se non se la sente di scrivere adesso. Mi lasci solo dire che l'amministrazione guarderà con più favore ai giornalisti che hanno collaborato con noi durante lo Stato di Emergenza.” 


“È una minaccia?” 


L'uomo che lei aveva punzecchiato in molteplici occasioni le fece un sorriso da lupo, “No, mia cara. Le sto semplicemente spiegando la nuova realtà, Rita. Al momento c'è tantissimo supporto per il Ministro. L'Atto di Difesa delle Isole passerà presto e nemmeno il così detto Signore Oscuro potrà resistere contro un esercito. Quando vinceremo, cercheremo le persone che ci hanno aiutato a farlo. Lei è il nome più rilevante di questo giornale e ci piacerebbe averla a bordo nella nostra squadra, ma non abbiamo intenzione di forzarla a farlo. È davvero una sua scelta.” 


“Merlino in persona tornerà tra i vivi prima che lasci che tu mi dica cosa posso o non posso scrivere!” 


“Mi spiace davvero sentirle dire queste cose, signorina Skeeter. Se ricordo bene, lei ha solo quarantatré anni e l'attuale editto di mobilitazione parla di maghi e streghe di robusta costituzione sotto i quarantacinque anni, e lei sa che le esenzioni devono essere approvate dal Ministero. Non ha figli di cui prendersi cura e se il giornale la lascerà andare, non avrebbe più nemmeno questo dietro cui proteggersi e il suo talento registrato come Animagus insetto è molto ambito. Se ci si pensa, è una situazione un po' difficile nella quale trovarsi, se capisce cosa voglio dire. Non è una buona idea essere disoccupati in questo momento. Può volare con il vento o contro di esso. Le dico cosa fare, si prenda il resto della giornata libera e pensi al suo ruolo qui. Per l'uscita di domani, scriveremo soltanto una sentita scusa e diremo ai suoi fan che è troppo distrutta per mettere insieme un vero articolo. Semplicemente, non voglio vederla prendere una decisione affrettata della quale potrebbe pentirsi in seguito...” 


Rita si allontanò dall'uomo sorridente, sapendo di essere in una situazione senza possibilità di vittoria, ma come ogni altra sfida che la vita le aveva lanciato, avrebbe trovato un modo per uscirne al meglio – lo aveva sempre fatto fino ad allora. I venti del cambiamento giravano sempre e senza preavviso. 


———— 


Draco Malfoy zoppicava attraverso i corridoi di Hogwarts, per la prima volta a tre giorni dall'attacco – diretto verso un trionfante ritorno nella sala comune dei Serpeverde. Ogni passo era un doloroso promemoria della carne ancora in via di guarigione sul retro delle sue gambe. Era ironico che fosse solito prendere in giro tutti gli studenti più giovani che affollavano sempre i corridoi facendo rumore e bighellonando. 


I corridoi di Hogwarts erano mortalmente silenziosi nella scia del ‘Massacro Paciock’. Agli studenti non era permesso girare tra le sale senza la scorta di un adulto. I pasti erano serviti nelle sale comuni. Silente aveva promesso punizioni molto severe per le prossime persone che avessero sfoderato le bacchette in preda all'ira. Dopo anni di lezioni sul non usare le bacchette nei corridoi, stavano ulteriormente rinforzando il concetto. 


A dispetto di tutto questo, Draco era tornato in forma. Aveva fermato l'assassino. Dopo tutto questo tempo, era finalmente un eroe! Perfino alcuni Corvonero si erano congratulati con lui – vero, erano amici dell’unico Corvonero che Paciock aveva ucciso, ma anche così... 


Svegliandosi nell'infermeria, aveva sentito proprio Pansy tra tutti che litigava con la McGranitt e Vector. Sembrava che la collana che Paciock le aveva dato equivalesse a una promessa di matrimonio e, secondo le leggi ancora in effetto ma raramente invocate, Pansy sosteneva di essere la matriarca della famiglia Paciock. Diceva che l'uso di quell'artefatto, il fatto che Pansy fosse maggiorenne e che la relazione fosse stata consumata erano prove di una promessa di matrimonio legittima e, come tale, insisteva di essere portata all'incontro successivo del Wizengamot per reclamare i due voti di proprietà della famiglia Paciock e poi alla Gringott per un inventario dei suoi nuovi possedimenti. 


Era davvero impressionato da quella puttana! Sarebbero passati mesi prima che potesse camminare di nuovo sulle proprie gambe e un intero anno prima che recuperasse completamente, ma sembrava che la nave della Parkinson fosse finalmente arrivata, anche se il suo molo non era nient'altro che un puzzolente ripostiglio per le scope. Tuttavia era bello sapere che si era liberato di lei. Lei gli aveva fatto gli occhi dolci in infermeria, ma non c'erano possibilità che lui la riprendesse con sé – non in quel momento. 


Draco aveva altre opzioni e aveva inoltre guadagnato la sua quota personale di acclamazioni per le sue azioni di quella notte. Con la maggior parte della Casa in infermeria, Silente aveva portato lì il resto dei Serpeverde per parlare con tutti loro come gruppo. Lui aveva lasciato che il vecchio sciocco blaterasse della grande perdita, di speranze di un veloce recupero per tutti e degli sforzi per contattare le famiglie e i loro membri che non erano potute venire al castello per via di certi problemi legali. Quando Silente aveva finito, la spilla da Prefetto di Draco era atterrato ai piedi del Preside. 


“Le sue parole sono prive di valore – come questa spilla! Io, da parte mia, non tollero i pazzi e non indosserò più il suo simbolo. Cosa se ne fanno delle sue scuse i corpi nel magazzino? Perché dovremmo credere che lei ci terrà al sicuro in questa scuola? Le persone della generazione di mio padre hanno sempre parlato di lei come di una leggenda, ma lei non è niente di più che un nome sbiadito! Dov'è il suo uccellino domestico? Perché non piange le sue lacrime curative per noi? Noi Serpeverde non siamo abbastanza buoni per lei? Ho sentito che la settimana scorsa stava cantando a comando per Potter!” 


Ci furono grida di assenso quando Draco finì il suo discorso. Il mago che aveva insultato recuperò la spilla e la osservò prima di rispondere. “Purtroppo, Fanny ha appena avuto il suo giorno del Falò. Ci vorranno altri tre giorni prima che le possa venir chiesto qualunque compito. Siate certi che la porterò nel reparto non appena i suoi poteri saranno di qualche aiuto. Sono profondamente dispiaciuto che tu abbia scelto di rinunciare alla tua posizione. Ti chiederei di prendere tempo e ripensarci, così da poterne discuterne un altro giorno – in privato.” 


Prese parola anche la Caposcuola, agitando un pezzo di pergamena, “Anch'io ho qualcosa da dire, professore. Rimarrò Caposcuola, ma solo per seguire una direttiva di mio padre. Ho perso ogni rispetto che avessi per lei. Ho sentito che la collana che Paciock ha usato gli era stata data da Potter o che l'aveva rubata dai suoi alloggi, a seconda di chi racconta la storia. Quale versione sia vera non ha importanza! Quello che ha importanza è per quale dannato motivo Potter è riuscito a portare un simile artefatto a Hogwarts, per prima cosa. Quali altre minacce alla nostra sicurezza sta permettendo al suo 'Prescelto' di preparare nel suo santuario? Tutti dicono che Paciock sia stato trasformato in una marionetta dal Vampiro che Potter ha così convenientemente messo in fuga dal castello.”  


Fece una pausa per enfatizzare il concetto, fermandosi accanto a un ragazzino del terzo anno malamente ferito e abbassando lo sguardo, piena di pietà, “Forse Paciock in realtà era solo una pedina di Potter e Potter persino ora sta coprendo le sue tracce. Dopotutto, la Parkinson ha detto che Paciock ha ammesso alla Weasley morta che Potter era coinvolto. La Parkinson lo verificherà perfino sotto Veritaserum! Potter sarà sottoposto al Veritaserum o lei lo proteggerà come ha sempre fatto? Mi piacerebbe chiedergli anche se ha mai usato di persona quella collana su qualcuno o se ha mai eseguito qualche altro Rituale Oscuro. Chiedo di essere presente quando lei perquisirà personalmente i suoi quartieri e confischerà il suo deposito di Artefatti Oscuri e libri proibiti. Giusto questa mattina, nella mia carica di Caposcuola, ho chiesto al capo degli elfi domestici di dirmi i titoli dei libri sugli scaffali del signor e della signora Potter. Le interessa che legga la lista a d alta voce? Un buon numero di essi sono sulla lista proibita e sotto restrizioni del Ministro e credo che il possesso di due libri sulla lista costituisca di per se stesso un crimine. Ho già mandato questa lista a mio padre, quindi probabilmente ne sentirà parlare anche nella prossima sessione del Wizengamot.”


Draco sorrise ricordando le urla arrabbiate degli studenti che praticamente cacciarono il vecchio fuori dall'infermeria mentre l'Infermiera tentava di ristabilire l'ordine. Il suo sorriso pensieroso comprendeva anche l'occhiolino e il sorriso spietato sul volto della Caposcuola quando i loro sguardi si erano incontrati. 


“È bello vederti sorridere, figlio mio.” 


Guardò la sua 'scorta', “Non richiedo una conversazione, solo una scorta fino alla sala comune.” 


“Entra in questa stanza, Draco.” Il tono gentile di sua madre sparì mentre gli indicava la porta di fronte a lui. 


“Non credo lo farò. A meno ché le cose fossero diverse quando tu eri una studentessa, quella porta non conduce ai sotterranei e io non ho bisogno di ascoltare nessun'altra delle tue chiacchiere a vanvera.” Si chiese se il suo tono superbo le avrebbe ricordato suo padre.


Narcissa rispose alla sua occhiata fredda afferrandogli la testa e usandola come batacchio sulla porta. Poi girò la maniglia e lo gettò nella stanza. “Non te lo stavo chiedendo, nella stanza, ora!” 


Draco barcollò nella stanza si girò, cercando di tirare fuori la bacchetta solo per vedere la sua già alzata all'altezza del suo petto. “Non pensarci nemmeno, Draco. Io ti ho portato in questo mondo e posso anche togliertici dannatamente bene. Se avessi voluto farti del male, ora avresti ben più di un bernoccolo sulla testa dura. Ho passato l'intera mattinata a preparare questa stanza perché potessimo parlare senza che nessuno ascoltasse. Le mie barriere di privacy sono tra le migliori del paese. Possiamo parlare liberamente qui.” 


“Come se avessi qualcosa da dire a una traditrice del proprio sangue, persino a una che ero solito chiamare madre.” 


“Bene, parlerò io, tu ascolterai e farai dannatamente bene ad ascoltare con attenzione, ragazzo. Sto cercando di assicurarmi che entrambi sopravvivremo a tutto questo. Mi renderò utile al così detto lato della luce e tu continuerai a fare quello che stai facendo. Quando sarà il momento, entrambi possiamo chiamare in causa le nostre azioni per salvare la vita all'altro. Qualunque lato vinca, noi saremo al sicuro. Se avessi accettato la mia offerta per Durmstrang, il nostro gioco pericoloso non sarebbe stato necessario, ma no – hai dovuto tornare qui. Ora, ti dirò quello che so e tu passerai le informazioni attraverso la ragazza Caruthers.” 


Draco fu scioccato dal suo tono energico. “Cosa sai?” riuscì a dire. 


“Potter e Silente stanno facendo coprire di barriere la nostra vecchia proprietà. Il ragazzo intende passare le vacanze invernali lì e celebrare un matrimonio formale, dopo l'handfasting. Potter è contrario, ma Silente e probabilmente il Ministro vogliono dare alle persone un simbolo di speranza. Ho volontariamente rivelato il luogo dell'entrata segreta della nostra vecchia proprietà.” 


Draco capì immediatamente la frase di sua madre. C'era più di una sola entrata segreta alla proprietà. 


Lei sorrise, “Esatto; prepareremo un crogiolo e metteremo lì tutte le fazioni in lotta. Chiunque uscirà vivo da quel posto sarà probabilmente il vincitore – chi vince prende tutto. Il caso migliore per noi sarebbe che si distruggessero a vicenda, ma poiché ho buoni rapporti con la fazione di Potter e Silente, credo che riuscirò a farti risparmiare la vita se saranno vittoriosi. Conto sul fatto che tu faccia lo stesso per me, se dovesse trionfare il Signore Oscuro.” 


Draco ci pensò su per un momento, “Non so se è nei miei poteri. Sei stata direttamente responsabile della morte di un suo favorito.” 


Sua madre lo derise, “Non riesco proprio ad immaginarmi il Signore Oscuro che piange tutte le sue lacrime per mia sorella, mio marito o gli altri membri caduti del suo circolo ristretto. Sembri essere convinto che essere un Mangiamorte sia come far parte di una squadra di Quidditch. Loro sono solo un mezzo per un fine. Perché sto ancora parlando di questo con te? Non importa, ti oblivierò e avvicinerò direttamente la Caposcuola. Avevo sperato che avessi le capacità richieste per aiutarmi a terminare tutto questo...” 


“Aspetta, madre!” sputò Draco con astio, “Dammi un momento per pensarci!” Nella mente di Draco, il pensiero vagliò velocemente le possibilità. “Sì. Può funzionare.” 


“Non l'avrei proposto, se non potesse funzionare, ma sono compiaciuta che tu possa vedere la possibilità di un risultato favorevole. Io e te possiamo finire tutto questo prima che questa stupida guerra si assicuri di non lasciare alcuna Gran Bretagna magica da governare alla nostra famiglia. Se il massacro durerà ancora a lungo i goblin percepiranno la debolezza e si ribelleranno – forse anche i centauri. Purtroppo, il tempo è quasi finito e ho bisogno di una decisione da parte tua – ci stai o no?” 


Draco guardò direttamente negli occhi freddi che lo fissavano, “Ci sto.” 


————


Harry premette sulle proprie labbra una pozione ringiovanente – la seconda di quel giorno. Nella sua forma Animagus, era capace di riposare la notte e ignorare i deliri della cosa che si fingeva sua madre, ma il drenaggio costante alla sua energia era ancora lì. Inizialmente, Vitious si oppose al ritorno di Harry ad allenarsi ed era ancora preoccupato per la quantità di pozione ringiovanente che Harry stava bevendo. I duellanti professionisti la chiamavano ‘pompa e brucia' e il professore di Incantesimi lo aveva avvertito che l'uso a lungo termine poteva creargli problemi di salute in futuro. 


Harry era ancora arrabbiato del fatto che Silente, i due Caposcuola e i quattro Capi delle Case avessero 'ispezionato' la sua stanza e portato via molti libri e oggetti. Era stato avvertito che sarebbe successo dai ritratti che erano al servizio di Silente e quello gli aveva permesso di nascondere l'Arazzo della Famiglia Black. La gravidanza di Susan – e quella di Narcissa – sarebbero rimaste segrete il più a lungo possibile. 


“Aspetta, Harry, fai una pausa invece. Mezz'ora e possiamo ricominciare. Sei tornato in forma, ma ti manca il tuo vecchio potere. Poiché non possiamo localizzare la fonte del tuo drenaggio per eliminarla...” Filius fece una pausa – sua madre era stata una delle sue allieve preferite e quello fu un promemoria per Harry che c’erano altre persone che custodivano un ricordo sacro di lei. 


Alla fine il suo istruttore continuò, “Cambiamo tattica, sì? Lavoreremo all’interno dei tuoi attuali limiti piuttosto che cercare di portarti al punto di rottura. Al posto dell’insostenibile potere grezzo, lavoreremo su precisione e accuratezza. La Trasfigurazione sostituirà l'Evocazione. Dove sarà appropriato, l'animazione sostituirà la trasfigurazione. Lavorerai sul finire velocemente gli scontri. Quando ti schermi, usa solo scudi parziali invece di scudi a parete. Ironicamente, questa situazione potrebbe veramente renderti un combattente migliore.” 


Come facciamo a farlo?”


“Ti porterò delle pozioni al prossimo allenamento.” 


“Aspetti, pensavo che non volesse che usassi altre pozioni.” 


Filius raccolse la fiala vuota che Harry aveva usato un'ora prima. “Si tratterà di pozioni quanto più distanti dalle pozioni ristorative. Immagina che questa sia piena di carapace di Granchio del fuoco, comunemente usata per le polveri ustionanti, vero fuoco greco, polvere Buiopesto peruviana, o anche semplice polvere starnutante. La getti a terra e la fai seguire immediatamente da un Vertixcis. La folata di vento getterà la polvere in faccia al nemico. È uno degli incantesimi meno stancanti e è più difficile difendersi contro le tattiche poco convenzionali. Piuttosto illegale in un duello, ma tu non stai imparando a duellare. Nelle prossime settimane, non devi diventare un Maestro di Incantesimi o un provetto Lanciatore di Fatture. Devi diventare il più sporco, il più subdolo, il più ingannevole combattente, volenteroso di fare qualunque cosa sia necessaria per affermare il proprio vantaggio in battaglia e per portarsi a casa la vittoria. Se vuoi davvero testare il tuo temperamento contro uomini della portata di Albus Silente, onore e fair play devono essere dimenticati. Pensi di poterlo fare?” 


Harry ci mise meno di un istante a rispondere, “Sì.” 


“Bene. Fino ad ora, ho lavorato per farti combattere contro un avversario alla volta e contro avversari multipli. Dopo il nostro incontro di domani, le persone che affronterai indosseranno mantelli da Mangiamorte. Non saprai più chi sono i tuoi avversari. Devo rimuovere la questione del 'rispetto' dai tuoi duelli. I 'volti' dei tuoi avversari devono perdere ogni significato per te. Alla fine, inizierò a lavorare con te. Non devi essere solo sul campo di battaglia. Con un po' di fortuna non lo sarai. Hai più possibilità contro di lui se sia io che Albus lo combattiamo nello stesso momento.” 


“Quando potrò mettermi alla prova contro Silente?” 


“Penso che sarai pronto tra due settimane. Incanterò un parabraccio in grado di mantenere le fiale di pozione attaccate e infrangibili finché non tu non le estragga. Dovresti essere in grado di portare due pozioni alla volta. Domani, inizieremo con le varie combinazioni per vedere quale ti va bene. Dovrai fare pratica con l'Incantesimo Testabolla per migliorarne la velocità. Con un po' di fortuna,
riuscirai a trasformare l’incanto in un rapido movimento fluido – saprai gettare la fiala con la mano sinistra, mentre farai l'incantesimo sulla tua testa e poi soffierai la polvere verso il tuo avversario.” 


————


Harry si svegliò coperto di sudore freddo e si ritrasformò in forma umana. Susan gli pulì la testa con una pezza umida.

 

È stata dura stavolta, eh?”


“Continuo a dirmi che è tutto nella mia mente, ma in qualche modo questo non aiuta.” Gli dispiaceva averla svegliata. Era incinta di tre bambini e la deprivazione di sonno già era iniziata. 


“Sei stato in grado di trasformarti e scappare via da lei?” 


“In un primo momento no, siamo finiti a prenderci a pugni per terra. Una volta che mi sono liberato, sono stato in grado di volare via.” 


“Quindi, cosa lo ha reso peggiore degli altri?” Si raggomitolò contro di lui, sussurrando a dispetto del fatto che erano soli. 


“Probabilmente è a causa della teoria di Silente sul fatto che lei usi i miei stessi pensieri contro di me. Ha davvero cercato di farmi credere di essere responsabile per quello che ha fatto Neville.” Harry rispose piano, facendo eco ai sentimenti di quel gossip messo in circolo dai restanti Serpeverde. Aggirò il vero problema – andava molto più a fondo di così. 'Lily' aveva passato la maggior parte della sessione spiegando in dettagli volgari come lui non amasse veramente Susan e come la stesse semplicemente usando. Era crudele da sentire, ma era reso ancora peggiore dal granello di verità che conteneva. Lui amava davvero Susan o il termine ‘scopata per pietà’ era applicabile come il demone nel suo subconscio lo faceva sembrare? 


Susan sbadigliò piuttosto rumorosamente e ridacchiò, “Scusa. Bè, tre ore sono più di quanto hai potuto ottenere di recente. Dovresti rilassarti un po' e calmarti prima di iniziare il secondo round.” 


“Tu dovresti dormire un po’. Se non riesco a riaddormentarmi, leggerò qualcosa, anche se si sono presi la maggior parte dei libri utili...” mormorò Harry. 


Sentì Susan agitarsi un poco dietro di lui e rotolò per ritrovarla appoggiata su un gomito. “Ancora un po' piccato per quello, eh?” 


“Un pochino – avanti, torna a dormire.” Harry esitò prima di aggiungere, “Ti amo.” Aveva già detto queste parole prima, ma quella volta fu quasi come se le stesse provando. 


Non poté vedere il suo sorriso, ma la sentì rispondere con il suo proclama di affetto e cercò di capire se sentirglielo dire lo facesse sentire un po' meglio. Passò un minuto prima che lei parlasse di nuovo. “Cosa dice di me?” 


Harry esitò e Susan insistette, “Probabilmente dice un sacco di cose su di me e tu non me ne hai parlato per proteggermi – ho ragione?” 


“Sì,” Harry non vide motivi per negarlo. 


“Bene, se questa cosa sta solo usando i tuoi dubbi contro di te, devi decidere in cosa credere – ai pensieri vaganti nella tua mente ai quali viene data voce da una creatura che cerca di ucciderti o al calore che condividiamo in questo letto?”

 

“Sembra un po' sciocco quando la metti così, no?” 


“È proprio quello che penso. Non ce lo meritiamo. In questo momento dovremmo stare a cercare di trovare dei modi per pomiciare in un armadio delle scope e non quali nomi dare a tre figli. Peraltro, ho chiesto a Hermione chi sono Moe, Larry e Curly (4). Spero che tu stessi scherzando. Due di loro sono femmine.” 


Harry rise, suo malgrado. “Moe e Curly potrebbero essere nomi da femmina!” 


Certo che possono,” ripose Susan, con la sua espressione da 'dimmene un'altra'. 


“No, ero solo esausto e mi sentivo sfacciato quando me l’hai chiesto. Che ne dici di chiamare le bambine come tua mamma e tua zia?”


“Davvero?” 


“Perché no? Dana e Amelia Potter sembrano bei nomi. E il bambino?” 


“Albus? Scusa, brutta battuta, ma non molto peggio dei tuoi tre comici Babbani.” 


“Ehi, è un nome orribile. Se la batte bene con Severus. E se lo chiamassimo George Rubeus Potter?” 


“Non il nome del tuo padrino?” 


“No. Se proprio dovrà convivere con un’eredità, che ne dici di quella di un ragazzo che amava divertirsi e di un altro che è stato coraggioso e leale fino al suo ultimo respiro?”


“Sono ancora un po' scettica su Rubeus come secondo nome, ma George non avrà obiezioni da parte mia.” 


————


Coedus aprì con difficoltà le palpebre. Sembravano piuttosto pesanti. Era la stessa sensazione che era solito provare quando si nutriva di qualcuno che si era ubriacato prima che lui bevesse il suo sangue. Tutto era avvolto dalla nebbia. Dov'era? Cosa ci faceva lì? I suoi occhi cercarono di scorrere lungo la stanza piena di candele e odori pungenti, ma si sentiva così debole. 


Qualcosa era diverso? Cercò di identificare cosa e poi vide il corpo che giaceva sulla lastra accanto a lui. Era il suo corpo da vampiro. La cosa che era diversa era lo scorrere del sangue nelle sue vene e il regolare flusso d'aria nei suoi polmoni. 


“Di’ qualcosa,” gli ordinò uno stanco Lord Voldemort. 


“La trasformazione ha funzionato. Sono di nuovo umano.” disse Coedus, brancolando verso una bacinella nella quale vomitò improvvisamente. Si purgò due volte; era sconcertante sperimentare di nuovo le funzioni del corpo. Usando un asciugamano per ripulirsi gli schizzi dal viso, si voltò e prese il bastoncino di legno che avrebbe realmente determinato il successo di quel rituale. 


“Il tuo vecchio corpo da vampiro è sveglio, ma incoerente. L'ho impastoiato e silenziato. Il tuo primo compito, mio nuovissimo servo, è uccidere la creatura.” 


Il suo primo incantesimo in più di un secolo! Quale sarebbe dovuto essere? Fece l'unica scelta che avesse senso. “Crucio!” L'onda di potere lasciò la sua nuova bacchetta e la patetica bestia immobilizzata lottò contro la magia che la tratteneva. Esserne stato senza per così a lungo, privato di tutta la magia ad eccezione di quella più insignificante, era stata un'agonia. L'agonia era finita. Era tempo di vendetta! Fissando gli occhi sgranati dalla paura del suo vecchio guscio, ebbe pietà di Frank Paciock. Sentì il momentaneo strattone dell'ipnosi da vampiro. Impressionante per uno che era appena stato trasformato, ma inutile, dato che Coedus usò la bacchetta per amputare la testa dal suo vecchio corpo con un gesto violento e rapido. 


“Sei pronto a prendere il mio Marchio?” 


“Sì. Darius Paciock vive di nuovo e io farò tutto ciò che tu ordini.” 


“Eccellente. Potrebbe fare un po' male.” 


“Un momento di dolore non è nulla rispetto a un secolo di delusioni.” 


Il Signore Oscuro piantò la bacchetta nella carne dell'avambraccio e marchiò l'uomo, che sorrise a dispetto dell'ovvio dolore. “Hai qualche settimana per abituarti al tuo nuovo corpo, Darius. Avrò presto bisogno di te. Va’ a cercare Minus. Peter ti dirà dov'è la tua stanza. Solo lui conosce la tua identità. Ti raccomando di tenere la maschera tra i miei servi. In diversi potrebbero riconoscere Frank Paciock e, date le circostanze, potrebbero ritenerti responsabile per le azioni del ragazzo.” 


Darius prese la veste e la maschera da Mangiamorte sul tavolo. Voldemort aveva sorprendentemente onorato il loro accordo e ora lui era di nuovo vivo! Per la prima volta in quelli che sembravano ere geologiche, era stanco e non vedeva l’ora di una notte di riposo. 


————


Lord Voldemort guardò il suo nuovo servo andarsene. Anche lui era esausto per il rituale, ma compiaciuto per il risultato. Se ne avesse avuto bisogno, avrebbe sacrificato Paciock ai più assetati di sangue dei suoi seguaci, che al momento stavano facendo baccano per eseguire un attacco alla stessa Hogwarts, come risposta per la morte dei loro figli, ma probabilmente non si sarebbe giunti a quel punto. Aveva invece diretto la loro notevole rabbia contro il Ministero e fatto diversi raid usando i più zelanti. 


Peter gli si affiancò lungo il corridoio, “Mio signore, ho assegnato alla nuova recluta la sua stanza.” 


“Eccellente, lascialo solo per le prossime ventiquattro ore e poi mettilo nella squadra di Rookwood. Di’ ad Augustus che la sua prossima missione è una caccia al babbano standard e digli di assicurarsi che la nuova recluta porti a casa la sua buona quota di uccisioni. Dopo, ci assicureremo che veda qualche vero scontro.” 


Voldemort consegnò le istruzioni e si diresse verso il punto di Materializzazione. Aveva scelto un percorso d'azione. Era giunto il momento per Lily Potter di andare a caccia della sua preda.


————


In piedi nella Stanza delle Necessità, Albus Silente si sentiva profondamente a disagio, avvolto in un mantello e una maschera da Mangiamorte. Sia lui che Filius erano d'accordo che Harry avrebbe dovuto affrontarlo in incognito, la prima volta. Avrebbe negato il considerevole alone di misticismo dietro la leggenda che si pensava che lui fosse. Un incantesimo sostituiva il suo braccio mancante. Non c'era niente, comunque, che potesse sostituire la pesantezza nel suo cuore. Aveva docilmente sopportato gli insulti dei ragazzi. Non c'era nient'altro da fare. Nessuna quantità di scuse avrebbe restituito loro i compagni. I dubbi lo mordevano. Era rimasto in carica troppo a lungo? Era davvero un fossile di un tempo remoto – un dinosauro che vagava sulla terra, il cui tempo era passato? 


La risposta era un pensieroso 'forse', ma perfino un dinosauro morente era uno spaventoso avversario. Il suo cuore batteva ancora, per ora, e i suoi polmoni respiravano, sebbene con un po' di difficoltà. Non aveva alcuna intenzione di permettere a Harry di vincere. Semplicemente sperava che le lodi di Vitious sui recenti progressi di Harry fossero basate sulla realtà piuttosto che sui desideri. 


Fissò il ragazzo le cui spalle erano così cariche di responsabilità. La stanza era la riproduzione dell'area attorno alla capanna del Guardiacaccia. Gli ricordava quanto acutamente gli mancasse l'entusiasmo per la vita di Hagrid. Sebbene lui fosse più vecchio, sembrava che le morti avessero strappato un prezzo più alto in quella guerra. 


“Iniziate!” La voce di Vitious provenne dalla piccola scopa che stava cavalcando sopra di loro.


Normalmente, Albus avrebbe permesso all'avversario il primo colpo –  tuttavia, dato il suo attuale abbigliamento, decise di deviare dalla norma, aprendo con una potente Maledizione d’Urto. 


Harry schivò l'incantesimo e rispose con un paio di deboli ma veloci Maledizioni d’Urto –  probabilmente per testare la manovrabilità dell'avversario. Lui le bloccò entrambe, decidendo di non svelare l'informazione che il ragazzo cercava. Albus mandò un vortice di deboli incantesimi, mescolando Pastoie e altri incantesimi bloccanti verso il ragazzo. Una delle Pastoie riuscì a colpirlo, mandando Harry a cadere per terra, ma il giovane uomo rispose al fuoco invece di cercare di liberarsi. Arttero Glacis  i suoi occhi ancora acuti videro che le punte delle schegge di ghiaccio erano spuntate invece che mortali. 


Il controllo di Harry stava migliorando. Questo era un buon segno. Sussurrando, Albus trasformò il ghiaccio che gli arrivava addosso in corde incantate che poi Esiliò verso Harry, che a quel punto aveva facilmente contrastato la Pastoia. A metà volo, Albus le animò e ordinò alle corde incantate di intrappolare il suo avversario. 


Un forte incantesimo Evanescente di Harry le disintegrò. Distraendosi leggermente dalla battaglia, Albus sentì che Harry aveva usato troppo potere su quell'incantesimo. Forse il controllo non era buono come aveva sperato o, più probabilmente, l'adrenalina stava avendo la meglio su di lui.


Albus si mosse con sicurezza, evocò una serie di pietre e le Esiliò. Harry spedì loro contro una Maledizione Esplosiva e usò lo spruzzo di schegge per creare una contromossa. Harry aveva evocato un serpente e ora era nel processo di ingrandirlo. Albus permise alla creatura di crescere e la uccise prima che potesse diventare una minaccia. Una regola del duello era non lasciare mai detriti troppo vicino a te – nemmeno i tuoi. Albus fece esplodere il cadavere proprio come aveva fatto nel suo duello contro Tom. Era abbastanza lontano da non ferirlo, ma sarebbe stato una distrazione significativa. Harry rotolò via dall'esplosione, permettendo ad Albus di sfruttare rapidamente il suo vantaggio, spedendo un vortice di incantesimi verso il suo bersaglio, mescolando pastoie, Schiantesimi e evocazioni di animali. Il Grifondoro stava venendo velocemente sopraffatto. Parte di Albus voleva essere indulgente, ma non sarebbe servito a nessuno scopo reale. Tuttavia, essere sopraffatto da più di una dozzina di scoiattoli era crudele. 


Colse il luccichio di qualcosa nella mano di Harry, che lui gettò a terra. Una nuvola di polvere sorse nel mezzo dell'accanito esercito che aveva mandato addosso a Harry. 


Il suo incantesimo protettivo era stato troppo lento poiché un po' della polvere già si trovava dentro la barriera. Starnutì con forza e cercò di schermarsi contro gli incantesimi che seguirono la polvere. Perfino debilitato com'era e rantolante in cerca d'aria, riuscì a bloccare i primi due Schiantesimi, ma non il terzo. 


Albus tornò in sé davanti a un preoccupato Vitious che teneva premuta sul suo volto la maledetta maschera dell'ossigeno. “Mi spiace, Albus. Con i tuoi polmoni danneggiati, la polvere che Harry ha usato ti ha messo in un certo grado di pericolo. Ci hai spaventato.” 


Da parte sua, Harry sembrava mortificato. “Mi dispiace, signore.” 


Cercò di sminuire la cosa, ma stava avendo problemi a respirare abbastanza aria per mettere insieme una risposta umoristica. Se fosse andato avanti così, come avrebbe potuto fare il suo discorso per la cerimonia commemorativa il pomeriggio dell'indomani? Essere aiutato a rialzarsi da un ragazzo di quasi un decimo della sua età portò un nuovo senso di sconfitta e afflizione a quello che una volta era in grande Albus Silente. Percepiva che la sua magia era diminuita e il suo corpo era solo un guscio rotto di ciò che una volta era. 


Fanny era troppo giovane per trasportarlo nei suoi quartieri, quindi fece affidamento sul giovane uomo e sul professore di Incantesimi per assisterlo. Non si era mai sentito più patetico di così in tutta la sua vita. 


————


Susan sostenne Harry mentre collassava su di lei. Era esausto e lei sapeva perché. Era stata testimone della sessione d'allenamento del mattino con Harry che duellava contro Minerva McGranitt. Per venti minuti buoni i due si erano trovati in una situazione di stallo. Era stata impressionata dall'inventario completo di incantesimi posseduto dalla sua insegnante di Trasfigurazione. Questo rinnovò il suo rispetto per il talento, la resistenza e il potere della Capocasa Grifondoro. 


Harry aveva perso quel giorno, ma aveva vinto tante volte quante aveva perso. Prendeva male le sconfitte e bollava le vittorie come prive di significato. Lei doveva essere ottimista per entrambi. Ora, se solo fossero riusciti a liberarsi del mostro che prosciugava la sua magia, Harry sarebbe stato un vero spettacolo da vedere! La notte precedente l'aveva costretto a tornare nel Pensatoio a guardare i propri ricordi della notte in cui lui l'aveva salvata, per nessun'altra ragione se non per ricordargli quanto era migliorato in un così breve periodo di tempo. 


L’indomani sarebbero state due settimane da quando Neville si era scatenato. Gli insegnanti avevano aspettato a tenere la cerimonia finché l'ultimo Serpeverde non fosse stato dichiarato 'fuori pericolo' e tutti tranne due fossero stati dimessi dal San Mungo. Susan trovava difficile riconciliare il ragazzo timido che lei aveva visto piangere la perdita della sua famiglia durante l'estate con lo psicopatico assassino descritto sui giornali. 


Seduta alla sua destra c'era Hannah Abbott, che era colpita non solo dal proprio dolore, ma anche da quello di chiunque altro. Hannah si era convinta di aver giocato un ruolo chiave nella morte di Ginny Weasley. Sia Chelsea sia i suoi genitori avevano insistito che lei non partecipasse a una riunione così carica di emotività, ma lei si era ribellata ed era venuta comunque. Susan strinse gentilmente la mano di Hannah e ricevette uno sguardo grato dalla sua compagna di scuola. 


Dietro di lei, al tavolo Grifondoro, Hermione Granger le mandò uno sguardo di simpatia. Avevano parlato un po' negli ultimi giorni. Nemmeno gli Abbott erano al corrente che lei fosse già incinta. Hermione era l'unica persona di cui poteva parlare di quel tema, al momento. Non erano mai state davvero vicine, ma stavano diventando molto più amiche. 


La maggior parte degli altri stavano prendendo posto sulle proprie sedie e gli insegnanti stavano prendendo posto di fronte a loro, solenni come sempre, quando un trambusto vicino alla porta catturò la sua attenzione. Harry si tirò su all'improvviso accanto a lei. 


“Ho detto che non si dovrebbe dire nulla su quel bastardo assassino di Paciock – insipido, sporco negro. Il tuo udito è difettoso come la tua discendenza?” 


Dean Thomas, che molti sapevano avesse una cotta per Ginny, ringhiò di rimando contro Peter Yaxley, “E io penso che dovrebbero dargli una fottuta medaglia!” 


Le persone si alzarono – iniziarono grida di rabbia. Susan sentì Hannah piangere visibilmente mentre il primo incantesimo veniva lanciato. Gli insegnanti e gli Auror intervennero, ma l'atmosfera era troppo tesa così esplose la rissa. 


Il peso di Harry si spostò e ora lui si stava improvvisamente appoggiando contro il tavolo dei Tassorosso, con uno scudo da barricata che assorbiva un trio di incantesimi lanciati nella sua direzione. La bacchetta di Susan fu subito nella sua mano e lei alzò il suo scudo davanti a quello di Harry. Harry lo sentì, e liberò un'enorme onda di energia. Nei ricordi del Pensatoio aveva assistito a Silente che usava lo stesso tipo di Schiantesimo per evitare l'arresto da parte di Caramell e i suoi seguaci. A Harry mancava del preciso controllo del Preside nella scelta degli obiettivi, ma sei persone caddero e cinque barcollarono come ubriache. Qualcuno, forse la McGranitt o più probabilmente Silente, animò il grande vessillo di Hogwarts che poi cadde su quelli che ancora cercavano di combattere, trattenendoli.


La voce di Silente, incantata, superò il frastuono, “Basta! Sedetevi tutti! Tornerete ai vostri dormitori! A nessuno sarà permesso di stare nei corridoi oggi!” 


L'incantesimo prese un enorme tributo da Harry, che cadde sul tavolo. Gli Auror e gli insegnanti iniziarono a riprendere il controllo della situazione. Alcuni piantagrane vennero individuati: diversi studenti erano feriti, ma nessuno seriamente. Nel caso di alcuni Serpeverde vennero mandati di nuovo alle cure di Madama Chips, dalle quali erano appena sfuggiti, e tutti gli altri vennero rispediti nei dormitori. Harry fu sostenuto da Susan e Remus Lupin mentre Tonks faceva strada verso la loro stanza privata. 


————


Tonks stava facendo più attenzione ai corridoi di fronte a lei che non alla mappa accuratamente piegata nella sua mano. Ma anche se ci avesse fatto attenzione, avrebbe controllato il castello, non i prati. Non avrebbe notato un puntino apparire sul bordo della mappa, etichettato ‘Lily Potter’. 








Note dell’autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart)


Come vedete la storia sta giungendo alla fine. Unitevi a me su DLP e FFA per le discussioni complete su questa e altre mie storie.


Note dell’autore sul forum:

(Queste note sono statescritte da jbern e postate sulforum apposito per TFTCD; tradotte da Luc_y)


Sono un po’ di corsa per saltare bene dentro le note d’autore, quindi dirò semplicemente che apprezzo i consigli su questa storia.

Si spera che la persona (penso fosse TEAOS) che ha commentato che la scuola dovrebbe essere a un punto di crisi al momento sia soddisfatta.

In molte storie succede che tutti vedono che Silente è ormai un’ombra di se stesso. Non in molte però vediamo lui pensare di esserlo. Spero che vi sia piaciuto.

Pansy Parkinson-Paciok? Perché no? Solo perché non riusciva a liberarsi questo non significa che non avesse un piano.

Narcissa pensa sempre ai propri interessi. Sì, è una cattiva ragazza diventata buona, ma nel proprio cuore è ancora una cattiva ragazza.

Aspettatevi che Harry rimanga al centro della storia d’ora in avanti.



Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)

1) jbern usa il termine wandthumpers per riferirsi ai conduttori dei programmi radio magici, la parola l’ha inventata lui credo, wand è bacchetta, mentre thumper significa una persona che vede cospirazioni dietro ogni cosa. Il significato ultimo sarebbe un insulto specificatamente rivolto a un mago.


2) L’aggettivo inglese hyphenate, ovvero scritto col trattino, come sostantivo significa anche una persona che è molto attiva in più di una occupazione o sfera; 


3) Forse con la traduzione in Signore Oscuro si perde un po’ l’idea di nobiltà che richiama invece il termine inglese Dark Lord. Infatti la carica di Lord è una carica nobiliare, mentre in Italia, almeno in epoca moderna, Signore è un nome generico.


4)
3 comici americani di qualche anno fa.

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Capitolo 38
*** Una riunione tardiva ***




To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y









Disclaimer – Ancora non possiedo Harry Potter, nessuna grande sorpresa qui. 


Riconoscimenti – A quella meravigliosa gente dell'Alpha Fight Club che continua a mantenere buona la mia scrittura. Il lavoro di beta di Kokopelli mi ricorda che ho ancora molte cose da migliorare. Infine, ai voi lettori che avete continuato a seguire questa storia, che ora è giunta al segno delle di 300.000 parole – grazie. 


Capitolo 38 – Una riunione tardiva 


5 Ottobre 1996, Sabato 


Il gusto era meraviglioso; fece vorticare la mistura sulla lingua mentre assaporava i gusti complessi. In verità, era soltanto gelato alla vaniglia francese, ma per la prima volta in un secolo percepiva un sapore oltre il gusto metallico del sangue in bocca. Darius Paciock era avido di indulgere a tutti i piaceri che la sua nuova vita offriva. Per ora, il semplice dessert di fronte a lui sarebbe stato sufficiente. 


Chiudendo gli occhi, si godette il calore del sole sul viso. Non era più qualcosa da temere ed evitare a tutti i costi. La magia scorreva di nuovo nelle sue vene! Un anno prima, quell’esperienza sarebbe sembrata una folle disillusione, un’impossibilità che doveva essere relegata nell’angolo più oscuro della sua mente, senza permetterle di introdursi nei suoi pensieri consci.


“Arguisco dalla tua espressione che ho un altro cliente soddisfatto,” disse la voce di Florian Fortebraccio. 


“Infatti, è come un pezzettino di perfezione,” rispose facilmente. 


Il proprietario del negozio replicò, “Questa probabilmente è la cosa più bella che un cliente mi abbia detto in tutto il mese. In questi tempi pericolosi, dobbiamo aggrapparci alla felicità che possiamo trovare.” 


Darius finì velocemente il resto, ficcò il mezzo gallone a portar via che aveva ordinato sotto il braccio, e si alzò per andarsene. Due uomini lo avvicinarono. Indossavano un bracciale che indicava che facevano parte della forza ausiliaria del Ministro Scrimgeour. “Buon giorno, cittadino, sarebbe possibile mostrarci i tuoi fogli?” 


“Mi perdonerete se non sono sicuro di cosa state parlando; sono appena ritornato dalle vacanze estive sul continente e non sono al corrente di questi fogli.” 


Darius osservò i due uomini. Il primo era un mago anziano che sembrava fare un grande sforzo per quel compito assegnatogli. L'altro era un giovane carrierista, avido di compiacere. Lui sarebbe stato il guaio. 


“Qual è il tuo nome?” 


“Davies, dai un po’ di tregua a quest’uomo. Non è un'inquisizione. Ci dispiace averti disturbato.” 


Quello chiamato Davies protestò, “I nostri ordini dicono che dobbiamo portare le persone senza fogli al Quartier Generale degli Auror. Non ricordo che ci sia qualche eccezione.” 


Ricordava a Darius i tempi in cui aveva frequentato campi di battaglia e le città durante la Seconda Guerra Mondiale. La storia, infatti, ripete se stessa. Si rivolse al ragazzo. “Mi dica, signor Davies, quanti Mangiamorte avete catturato utilizzando questo metodo? Se fossi stato un Mangiamorte, mi sarei già Smaterializzato o Passaportato fuori di qui.” 


“Ma avremmo la sua faccia sulla lista 'ricercato per domande'.” 


“E se fossi sotto incantesimo per nascondere il mio aspetto?” 


“Allora lo cancellerei così, finite incantatem! Vede! Ovviamente non è sotto incantesimo.” 


Darius sospirò e guardò l'altro uomo che stava disperatamente cercando di ignorare lo spettacolo che il suo compagno stava creando. “Suppongo che avrebbe funzionato se fossi stato sotto un incantesimo tra quelli di un comune catalogo di bellezza, ma lei non crede che un qualsiasi Mangiamorte degno del suo salario ne avrebbe utilizzato uno in grado di reggere contro un semplice controincanto? Ecco, lasci che le mostri una tecnica diversa e più efficace.” 


Sfoderò la bacchetta; era la migliore combinazione che era riuscito a trovare nel deposito del Signore Oscuro, il ché significava che, al massimo, era mediocre. “Ora, gli incantesimi rivelatori più potenti, come Ostendo sum Expiscor, elimineranno tutti i travestimenti tranne i migliori. Ecco, lasci che le mostri i movimenti della bacchetta, un gentile tocco alla sua sinistra e poi un movimento tamburellante con la bacchetta. Vede? Adesso provi lei.” 


Il ragazzo parve notevolmente impressionato, “Dova ha imparato quest’incantesimo?” 


“Corso di addestramento Auror, tanto tempo fa. Ora, per favore, signor Davies, i movimenti della bacchetta.” 


“Sì, certo, Ostendo sum Expiscor, cosa!” 


Darius spinse la bacchetta sul viso del ragazzo mentre gli incantesimi svanivano e lanciò un getto di acido direttamente nella bocca aperta di Davies. Un veloce Incantesimo Tagliente decapitò il suo compagno mentre l'uomo più anziano lottava per sfoderare la bacchetta. Richiamò a sé entrambe le bacchette. La bacchetta appartenente a Davies era molto più compatibile; era un vero peccato che non potesse chiedergli di cosa fosse fatta al momento. Prendendosi un momento per godersi le prime uccisioni dal suo ritorno in vita, si rimproverò quando iniziarono le urla. Le vecchie abitudini erano dure a morire. Non era più un vampiro. Loro non erano il suo cibo; non avrebbe dovuto giocarci. Inoltre, l'incantesimo finite di poco prima aveva rimosso l'incantesimo congelante sul suo gelato. Sarebbe stato un peccato sprecare una simile squisitezza stando lì, a guardare la faccia dell'uomo sciogliersi in roba viscida mentre il suo gelato faceva lo stesso. L'ultimo pensiero di Darius mentre si Smaterializzava fu, avrei dovuto prendere qualche ciliegia. 


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Tonks stava sorvegliando il corridoio quando Remus uscì dalla stanza dei Potter. “Come sta?” 


Il suo amato lupo mannaro alzò le spalle, “È esausto. Ha duellato con Minerva questa mattina e non era in forma per infilarsi in un guaio come quello. Al momento sta litigando con sua moglie. Lei vuole che prenda una pozione calmante e si riposi un po'. Lui insiste nel prendere una pozione Peperina. Non sono sicuro quale dei suoi genitori testardi sia da incolpare.”


Lei rise al suo tentativo di battuta. Abbastanza ironicamente, aveva incontrato sia Lily che James alla festa del suo sesto compleanno. La festa aveva preso una piega interessante quando i suoi capelli neri si erano modificati per accordarsi ai capelli castano ramato di Lily Potter. Avevano pensato che fosse un normale attacco di magia accidentale, finché sua madre non aveva scoperto che non riusciva a revertirli. Fu il giorno in cui scoprirono il suo talento speciale. 


“Le cose stanno peggiorando e non sto parlando solo di qui nel castello. Ho ricevuto un gufo da mia madre ieri. Dice che è solo una questione di tempo prima che l'Atto di Mobilitazione del Ministro venga approvato dal Wizegamot. Diagon Alley già assomiglia a un campo militare. Sono piuttosto vicini ad andarsene. Io sono già un Auror, per cui sono esentata, ma tu cosa hai intenzione di fare, Remus?” 


“Probabilmente comprerò un'esenzione.
Grazie ai testamenti di Sirius e dei Potter, ho più che abbastanza denaro per potermi permettere la cauzione di diecimila galeoni. Probabilmente metteranno sotto controllo chiunque ne compri una, ma, a differenza degli altri, io sono un individuo conosciuto. Ho parlato con Bill e ha detto che il Ministero sta controllando duramente i Goblin. Chiedono rapporti di ogni transazione superiore a mille galeoni. Fino ad ora, i Goblin hanno rifiutato.” 


“Pensi che dovremmo andarcene anche noi?” chiese Tonks, “Potremmo andare in Sud America o in Australia. Sirius mi ha parlato un po’ di quell'isoletta nel sud del Pacifico dove ha vissuto. Potrebbe andar bene per noi, cosa ne dici di spiagge sabbiose fin dove l'occhio può vedere?” 


Remus scosse la testa, “Non posso. Devo troppo ad Albus e Harry.” 


“E noi? Tu e io? Qual è il mio posto, in tutto questo? Ero un rottame dopo che Azkaban è caduta e tu mi hai rimesso insieme. Ora che sono stata ‘aggiustata’, il mio piccolo progetto caritatevole è terminato?


La voce di Remus era piena di emozione. “Non è così, Dora, e lo sai! Vuoi sentirmelo dire? Lo dirò. Tu- sei- tutto- per-me. Per questo ti chiedo di non scappare adesso, perché appena lo dirai, lo farò. Mi odierò, ma lo farò in un battito di ciglia. Sono stanco di tutte queste perdite. Ho più amici morti di quelli rimasti in vita e sono dannatamente vicino a perdere anche te.” 


Tonks fu immediatamente dispiaciuta di essersi spinta così lontano. “Remus, io...” 


“Dora, ho due cose rimaste in questo mondo che considero di valore: il mio onore e te. L'onore non mi fa più andare avanti. Non mi scalda la notte. Tu sì.” 


Tonks si nascose tra le sue braccia, sia vergognosa del suo comportamento, sia ispirata dalle sue parole. Si abbracciarono l'un l'altra per qualche momento prima che lei tirasse rumorosamente su col naso e si staccasse. “Perché non vado a vedere se uno degli Auror nel castello può stare qui di guardia per un po' e tu e io cerchiamo un posto per parlare?” Normalmente, la domanda sarebbe stata seguita da un occhiolino ammiccante, ma Tonks sapeva che il suo amato aveva appena messo a nudo la propria anima per lei. Voleva davvero solo parlare –  almeno per un po'. 


Lui recuperò la mappa che lei aveva messo da parte. “Fammi vedere, tutti i dormitori sono pieni, per una volta. Dove sono i nostri cari amici, gli Auror? Oh, no! Tonks, prendi la bacchetta!” 


“Che c'è?” Si strinse vicino a lui per guardare la pergamena. La maggior parte degli Auror erano fuori dal castello, ad affrontare dozzine di puntini etichettati, “Lily Potter”. 


“Avverti Harry e Susan, io cerco di aiutare gli Auror!” 


———— 


Sentì voci intorno a sé, “Ne ho preso uno! È un qualche tipo di scarabeo volante, ma è registrato sulla mappa come Lily Potter. È una specie di scherzo!” 


“La maggior parte si sta dirigendo verso il castello. Ignorate quelli che stanno andando al lago e al campo di Quidditch. Brogans! C'è n'è uno proprio vicino a te!” 


“Non vedo nessuno scarab... ahh!” 


Lily dilaniò quello di fronte a sé e lo gettò di lato; niente l'avrebbe fermata. 


“Donaldson! Aiuta Brogans! Concentrati su quell'area. Braccatela. Corde, catene e polvere di gesso, dobbiamo negarle l'invisibilità.” 


Una corda la colpì e iniziò ad arrotolarsi intorno al suo braccio. La strappò. Tutto questo le stava rubando troppo tempo. Aveva bisogno di cacciare. La sua preda era dentro, ma questi altri continuavano a mettersi sulla sua strada. Soltanto la sua preda sarebbe stata in grado di vederla. Soltanto quelli che condividevano il sangue, tuttavia questi altri interferivano con i loro legnetti brillanti e urla. 


“Lì! Dannazione! È veloce. Sigillate le porte del castello!” 


Un incantesimo la colpì, facendola deviare da dove doveva andare. Il mostro che era Lily Potter artigliò quello che urlava ordini con una forza innaturale, scagliandolo a una dozzina di metri di distanza. Qualcos'altro la colpì! Dolore! Poteva sentire dolore, ma non sanguinava. Molte altri luci la illuminarono, ma era abbastanza veloce da schivarle. L’ultima non si trovava più sul suo percorso. Non c'era niente tra lei e il castello dove la sua preda si nascondeva da lei. Quindi, corse mentre luci colorate la superavano, verso le porte che si chiudevano. 


Era più veloce, ma nemmeno lei fu abbastanza veloce da raggiungere la porta in tempo. Colpì la porta con i pugni ad artiglio ma non fecero nulla. Le sue unghie scavarono nel legno mentre lei si tirava su. Sopra di lei c'era una finestra. Parte di lei sapeva che il vetro era più debole del legno e quindi scalò la superficie incantata per impedire esattamente quello che lei stava facendo. Spaccò una finestra ritenuta infrangibile. Era dentro. La sua preda era lì e lei stava arrivando per lui. 


Un mezzo grugnito venne udito dai ritratti, che si chiesero cosa fosse l'improvviso trambusto nel corridoio del secondo piano. 


“Haaaaaaaaaaaaarry!” 


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“Dannazione, ero appena riuscita a fargli prendere una pozione calmante!” Harry sentì la voce di Susan attraverso la nebbia nella sua mente. 


“Allora colpiscilo con una doppia dose di Pozione Peperina. Dobbiamo muoverci!” Harry sapeva che avrebbe dovuto essere più curioso di ciò di cui stavano parlando, ma si sentiva così strano. Susan gli premette qualcosa sulle labbra e lui bevve il liquido. Premette un'altra fiala sulle sue labbra. A metà, lui iniziò a ridacchiare e si afferrò il petto mentre sentiva un dolore bruciante scorrere attraverso il suo corpo. 


Harry cadde dalla sedia sul pavimento e vuotò lo stomaco del suo contenuto. Le prime parole uscirono goffe. “Che succede...?” 


“Harry! Quella cosa che hanno creato da tua madre è nel castello. Dobbiamo andare! Cercherà di ucciderti!” 


Queste parole non avevano alcun senso. Sua madre era morta, tanto tempo prima. Tuttavia, non era nella posizione di controbattere. Come poteva essere lì? Perché stavano scappando? Dove stavano andando? Era difficile pensare. 


Sentì Susan chiedere a Tonks, “Dovrei provare con un'altra dose?” 


“Soltanto se lo vuoi morto prima che sua madre arrivi qui! Fallo muovere verso l'ufficio di Silente. Io starò di retroguardia. Nigellus! Silente è nel suo ufficio?” 


“No, è al Ministero. Uno degli altri ritratti sta avvertendo la professoressa McGranitt nella Torre dei Grifondoro.” 


Susan lo spinse attraverso la porta mentre i suoi piedi ondeggiavano instabili sotto di lui. “Invece dell'ufficio, andremo nella Stanza delle Necessità e la faremo diventare un santuario in cui lei non può entrare!” 


Tonks era d'accordo e disse ai ritratti di riferire alla McGranitt di incontrarli nel corridoio del settimo piano. Paura e un furioso batticuore lo stavano aiutando a schiarirsi la mente e si dimenò meno mentre correvano lungo i corridoi verso le scale semoventi dell'atrio. 


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Lord Voldemort stava in piedi tra i resti fumanti di una stazione di reclutamento del Ministero. Scrimgeour era così fiducioso che avrebbe ottenuto il proprio esercito che aveva già aperto diversi uffici a Diagon Alley per incoraggiare a iscriversi coloro che volessero essere i pionieri di una tale grande iniziativa. Era il secondo che distruggeva quel giorno. 


Si era pentito di aver usato Lily ora, soprattutto alla luce delle recenti notizie ricevute, ma la magia che dava potere al Revenant non poteva durare ancora a lungo. Il danno fatto quando Potter aveva distrutto suo padre aveva indebolito la forza dell'incantesimo. Aveva sperato di usarla la notte dell'offensiva di Halloween, ma non sarebbe stato possibile. Il raid di quella notte, unito al lavoro di Peter per sconfiggere la loro preziosa Mappa del Malandrino, gli avrebbe dato un'opportunità di successo. 


I suoi uomini avevano l'imperativo ordine di evitare di danneggiare gli edifici attorno alla stazione di reclutamento. Doveva essere un simbolo per mostrare che quello era un conflitto di Voldemort contro il Ministero. 


Quattro cavalcatori di scopa si muovevano in cerchio sopra di lui. Spazzò via le loro flebili maledizioni e inviò una scarica di magia che fece sbalzare una di loro dalla sua scopa e disperse gli altri. “È tutto quello che avete?” Una della sue trasfigurazioni più potenti trasformò il corpo cadente della strega in vetro. Si infranse all'impatto con la strada. “Non c'è tra voi uno che possa ergersi contro il mio potere?” La sua bacchetta emise vento di tempesta, portando i tirapiedi di Scrimgeour alti nel cielo mentre combattevano per controllare le loro scope. 


“Forse una rivincita è adeguata, Tom.” La voce fu come un sussurro nel suo orecchio, ma il proprietario si trovava a più di cento metri di distanza, con la fenice che si librava sopra di lui. 


Voldemort iniziò a incamminarsi verso il suo nemico, a malapena cosciente dei duelli che venivano combattuti attorno a lui. C'era un senso di casualità nella sua andatura mentre bloccava un occasionale incantesimo vagante. “Cosa ti fa pensare che te la passerai meglio dell'ultima volta, Albus?” 


Guardò Silente stappare una fiaschetta di pozione mentre si avvicinava. Qual era il gioco del vecchio, questa volta? 'Speri di incrementare la tua velocità e i tuoi riflessi? I miei rituali mi mettono oltre ogni pozione che tu possa preparare.' 


Silente barcollò leggermente e evocò un muro sul percorso della sua prima bordata di incantesimi. La polvere si dissolse e una figura più piccola emerse dalle particelle. Era ancora la voce di Silente a parlargli, ma lo affrontava nelle sembianze di un Harry Potter, dotato di due braccia. Quindi, era la Pozione Polisucco che il fossile sperava l'avrebbe aiutato. 


“La magia è davvero una cosa meravigliosa, Tom. Forse, c'è una profezia da adempiere, oggi? Non mi sentivo così bene da anni.”


Iniziò una danza furiosa, Maledizioni Taglienti mischiate a Maledizioni Esplosive e incantesimi di una varietà leggermente più oscura. Voldemort notò che lo stile di Silente era cambiato notevolmente. Mescolava ancora le Trasfigurazioni nel mezzo, ma usava incantesimi dall'effetto più diretto. 


Sudando, il Signore Oscuro fece svanire una dozzina di grossi chicchi di grandine mentre disegnavano un arco contro di lui, ricambiando con una Spezzaossa che una volta aveva usato in Africa per dividere un elefante in due. Ci stava mettendo troppo. Lanciò un'occhiata dietro di sé. Stavano arrivando altre forze del Ministero. Era tempo di andare; inviò un'esplosione di energia nell'aria, segnalando ai suoi seguaci di disperdersi. 


“Credo di doverti dire adieu, Albus. Ti ringrazio per l’anteprima del tuo divertente scherzo finale. Ti saluto.”


Attivò la Passaporta mentre un trio di maledizioni letali si avvicinava. Gli venne da pensare che ora era Silente quello che aveva qualcosa da provare.


———— 


Harry seguì goffamente la costante spinta del braccio di Susan mentre entravano nell'atrio principale. Stava ancora avendo problemi nello schiarirsi la vista, ma lì, tre livelli sotto, c'erano un paio di persone che lottavano sugli scalini. 


“Uno di loro è entrato. Lei è sulle scale con Remus! Dov'è? Non riesco a vederla! Voi due andate, io devo andare ad aiutarlo! Andate! Ora!” ordinò Tonks spingendoli su per le scale. 


“Vieni, Harry.” Loro proseguirono verso l’alto, mentre Tonks andava verso il basso. Entrando al settimo piano Harry sentì Tonks urlare forte. Questo eliminò le restanti ragnatele dal cervello di Harry. 


“Susan, è me che lei cerca!” 


“Bentornato, Harry! Ora, per favore, potresti muoverti più in fretta?” 


“Devo fermarla!” 


“Non sei in grado di combattere. Circe! Riesci appena a reggerti in piedi.” 


Harry rispose velocemente, “Non starò meglio in ogni caso, se lei è qui in giro!”

 

“Andremo nella Stanza delle Necessità.” ordinò Susan con forza. 


“Probabilmente Remus e Tonks sono entrambi feriti. Non posso scappare. Userò la mia forma Animagus e farò tornare la forza dentro di me.” 


Susan protestò, ma Harry aveva già scelto il suo piano d'azione. Si trasformò nel corvo color ebano e volò di nuovo nel corridoio, portando la sua bacchetta di agrifoglio con le zampe.

La vista di fronte a lui era scioccante e bizzarra. Due creature a fatica umane combattevano l'una contro l'altra vicino al corpo di Remus Lupin. Tonks era riconoscibile soltanto per i suoi capelli rosa. Doveva aver perduto la bacchetta in un qualche momento della battaglia. Una delle sue mani si era allungata in artigli che rivaleggiavano con quelli dell'abominio dai capelli rossi. L'altra mano di Tonks era gonfia come un melone e colpiva come un martello una creatura che non sembrava accorgersene. I suoi respiri erano selvaggi e casuali. 


Ritornando in forma umana, Harry gettò in aria la bacchetta e la impugnò con la mano destra. “Qui su, madre!” 


La cosa alzò lo sguardo dando a Tonks la possibilità di colpirla con la sua mano a martello, mandandola oltre la ringhiera. 


“Harry, dov'è? Non riesco a vederla!” Tonks girava in cerchio. I suoi vestiti erano strappati e sporchi di sangue. Non riusciva a vedere ferite aperte – era noto che poteva usare le sue capacità da metamorfa per chiudere le ferite, ma tuttavia aveva perso un bel po' di sangue. 


“L'hai mandata oltre la ringhiera!” rispose Harry. 


“Aiuta Remus, prima!” gli urlò. 


Harry urlò di rimando, “Tonks, dietro di te!” Muovendosi più come una scimmia che come un umano, sua madre scavalcò la ringhiera e si gettò addosso a Tonks, mandando la faccia della Metamorphomagus a sbattere sui gradini con un doloroso crack. Si fermò a malapena per un momento prima di caricare contro di lui. Tutta la battaglia di Tonks aveva ritardato la cosa per non più di un minuto. 


Quell'orrore non era sua madre! Si rannicchiò su se stesso e le spedì contro una Maledizione Esplosiva. “Tonare!” 


L'incantesimo colpì la cosa in faccia e si affievolì. Provò un Reducto solo quando fu due metri di fronte a lui. La creatura gli impattò dolorosamente contro. Ora sapeva che la sua magia non aveva effetto. 


Era in grossi guai. 


———— 


Molti piani sotto il conflitto due persone stavano con le teste vicine nei tortuosi passaggi del labirinto dei dormitori di Serpeverde. Se qualcuno si fosse imbattuto in loro, avrebbe pensato che stessero pomiciando. Sembrava che le labbra di Draco stessero avidamente assaggiando il collo della Caposcuola. L'Incantesimo Silenziante era una cortesia per chiunque girasse nei ben noti “angoli della pomiciata.” 


Melissa aveva protestato per essere stata chiusa dentro i dormitori dagli Auror e aveva mosso istanza al Professor Vector. Dopo che gli fu rinnovato il divieto, fece finta di mettere il broncio, prima di trascinare Malfoy nel labirinto.


Tra i baci gli sussurrò, “Cosa sai di quello che sta accadendo?” 


“Poco più di te. Yaxley ha ricevuto un gufo da sua madre. L'ho visto distruggere il messaggio immediatamente. Probabilmente si trattava delle istruzioni per creare la confusione alla cerimonia.” 


Lei si lasciò sfuggire un leggero gemito. Era difficile concentrarsi sul non lasciarsi coinvolgere, ma c'erano altre cose importanti di cui occuparsi, prima. “Non dovrebbe essere così ovvio. Scommetto su un pezzo di pergamena incantato con una costrizione basata sul sangue. In questo modo avrebbero anche potuto interrogarlo sotto siero della verità e non avere nemmeno l’impressione che gli fosse stato ordinato di farlo. Le mani, Draco, fai attenzione alle mani.” 


Le mani di Draco si mossero lungo la sua schiena e lontane dal suo sedere. “Sei stata in grado di passare le mie informazioni a tuo padre?” 


“Quello che intendo con 'mani' è che, se hai intenzione di palparmi il sedere, fallo bene. Non limitarti a strizzare –  massaggia e accarezza. Non sono una specie di giocattolo sessuale ingrandito, santa Morgana! A Parkinstronza poteva anche piacere essere toccata come un pezzo di carne, ma scoprirai che io ho standard leggermente più alti.” Le mani di Draco tornarono dov'erano prima. “Molto meglio –  per te c'è ancora qualche speranza. Sono stata in grado di scambiare una parola o due con mio padre quando è arrivato, ma mi osservano con più attenzione che mai. Ho dovuto fargli qualche domanda per essere certa che non fosse la Metamorphomagus, ma l'informazione è passata.” 


“Quindi tu cosa pensi che stia succedendo?” 


Si sentì arrossire mentre Draco continuava il suo compito. Dopotutto, poteva pure non essere troppo male. Non era brutto da vedere e sembrava capace di seguire le istruzioni di base, ma tuttavia parlava ancora troppo. Si mosse verso le sue labbra, zittendolo. “Fai troppe domande. Fino a ché non saremo noi a dettare le regole, è meglio essere più obbedienti e meno curiosi. A meno ché, certo, tu non sia curioso di quanto io sia flessibile.” Agganciò il suo corpo sottile a lui e lo avvolse sfacciatamente con le gambe, facendo sporgere gli occhi e altri parti del corpo di Draco. Gli permise di spingere la sua schiena contro il muro del corridoio e si strusciò ritmicamente contro di lui. Gli afferrò la mano, impedendogli di slacciarsi i pantaloni. 


“No, no. Va bene così, per ora. Questa è un'anteprima di quello che ti puoi aspettare, se continui a farmi una buona impressione.” Melissa continuò i suoi movimenti, facendogli fare grugniti di piacere misto a frustrazione. Le sarebbe piaciuto piegare questo qui alla sua volontà. Forse suo padre gliel'avrebbe lasciato tenere... 


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Harry lottò contro la presa di sua madre, ma lei era troppo forte. Le diede un calcio sul ginocchio, ma questo non trasse alcun effetto se non quello di far sbilanciare lui mentre lei lo girava, mettendolo contro il muro e artigliandolo con le mani sfigurate sul petto, traendo sangue. I suoi incantesimi avevano fallito perché era la sua stessa magia ciò che animava il corpo di lei? Non poteva preoccuparsi di questo ora! Lei gli stava unendo le mani così da poterlo afferrare con un solo artiglio. 


Harry fece l'unica cosa a cui poté pensare e prese una delle fiale attaccate al suo parabraccio. Rompendogliela in faccia mentre i suoi artigli gli scavavano il braccio sinistro, aprendolo lungo tutto l’avambraccio, il mondo esplose in uno scoppio di fiamme che corsero su di lui e scacciarono il mostro giù verso i gradini. Harry lottò contro le fiamme che si erano propagate sul suo braccio mentre tirava fuori la sua bacchetta di scorta –  le fiamme-che-tutto-consumavano potevano essere spente solo dalla magia. Lo avrebbero bruciato vivo. 


Bagnò il braccio e vide il corpo in fiamme correre verso di lui come una palla di fuoco vivente. Incantò il tappeto in fiamme e cercò di usarlo per fermarla. La cosa lo strappò come se fosse un fazzoletto di carta. Harry si trasformò e cercò di volare, ma il braccio ferito si tradusse in un'ala ferita – batté debolmente le ali sui gradini mentre la morte ustionante stava per inghiottirlo. 


“Conicio Telum! Pello Hostis! Atreo Glacis!” 


La freccia di ballista fermò l'avanzata del mostro, l'Incantesimo di Esilio lo mandò a colpire la parete dietro di esso, e infine le frastagliate schegge di ghiaccio scavarono la sua carne. Susan Bones scese i gradini come un angelo vendicatore, scagliando un vortice di incantesimi distruttivi verso il mostro. Diversi incantesimi di Lacerazione iniziarono a strappare via interi pezzi dal corpo di quella che una volta era sua madre. Tuttavia l’essere ancora lottava. Harry tornò alla sua forma umana e afferrò la sua bacchetta di riserva. Era come il suo duello con Voldemort. Magia diretta non avrebbe funzionato. Evocò pietre e sue moglie le Esiliò verso la creatura. Dopo la terza, la cosa era troppo malconcia per alzarsi e Susan lo oltrepassò e iniziò a usare le sue Maledizioni Taglienti per farla a pezzi. Harry si inginocchiò sui gradini e iniziò a chiudere le ferite sanguinanti sul suo braccio e sul suo petto mentre si meravigliava per la selvaggia furia Tassorosso di sua moglie. Si sentiva debole a causa della perdita di sangue, ma ciò venne compensato dalla tonante impennata d’energia che sentiva mentre la magia tornava dentro di lui. 


“Susan, è finita. L’hai distrutta.” 


Lei si
girò verso di lui, gli occhi brillanti, respirando furiosamente. La maschera di furia crollò quando lo guardò.

 

“Sei un disastro, Harry. Tieni.” Tirò fuori una fiala di Pozione Rimpolpasangue dalla borsa. “Ti avrei dato qualcosa per il dolore, ma può aspettare. Hai bisogno di una lezione o due riguardo al fatto che non devi fuggire via da me, cazzo!” Lei iniziò a dire qualcos'altro, ma si fermò quando la professoressa McGranitt e altri corsero nel corridoio. Mentre il gruppo della McGranitt controllava Tonks e Lupin, lei si avvicinò e sibilò, “Ascoltami bene, Harry Potter, vivrai abbastanza a lungo per essere il padre di questi bambini; non li crescerò da sola. Non uscirai da questa situazione così facilmente. Non puoi morire finché non te lo dirò io!” 


Nonostante il dolore, riuscì a fare una breve risata e a circondarla con il braccio sano. 


————


Albus sapeva che avrebbe dovuto sentirsi più contrito mentre le lacrime della Fenice cadevano sulle ferite di Lupin. Inizialmente, Madama Chips aveva pensato che né Lupin né Ninfadora sarebbero sopravvissuti. Fortunatamente, a causa della loro insolita costituzione, erano stati in grado di sopravvivere alle loro gravi ferite, che sarebbero state mortali per gli umani ordinari. Il buono della loro sopravvivenza e del potere recuperato di Harry e della sua stessa performance contro Tom superava le perdite. 


Lui lanciò un Incantesimo di Privacy, isolando quell'area dalle altre persone ferite nella zuffa di quella sera. Rivolgendosi a quelli ancora coscienti, che consistevano del signor e della signora Potter, “Una cosa mi ha assillato in tutto il tempo trascorso da quando ho stabilito che la creatura fosse un Revenant. Com'è che eri in grado di vederla, Susan? Gli Auror non potevano e soltanto i sensi acuti del signor Lupin gli hanno permesso una marginale percezione della creatura.” 


Susan si strinse nelle spalle davanti i suoi occhi scintillanti, “Harry l'ha mandata a fuoco. Non potevo vederla, ma potevo vedere le fiamme. Ho mirato al centro.” 


Albus rise, permettendo a un sorriso di attraversare il suo volto. “Certo, questo ha perfettamente senso. Altrimenti, le sole persone che sarebbero state in grado di vederla avrebbero dovuto condividere un legame di sangue con Harry. Il legame tra voi due non sarebbe stato sufficiente; se, tuttavia, il sangue dei Potter fosse presente nel tuo corpo, diciamo, ad esempio, in una placenta, allora saresti stata in grado di vedere il Revenant chiaro come il sole.” 


Susan era una bugiarda terribile e il rossore sul suo volto non tardò molto a venire. “No, miravo al centro delle fiamme.” 


Suonò davvero un Preside che prende casualmente in giro uno studente beccato a mentire. “Certamente, signora Potter. Permettimi di offrire le mie più sincere congratulazioni.” 


Albus zittì le proteste di entrambi. Per la prima volta da mesi, si sentì contento. 


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Rita sedeva alla sua scrivania cercando di scrivere, senza riuscirci, una storia che il suo censuratore avrebbe approvato. Erano passate quasi quattro settimane dall'attacco a Diagon Alley, dove la forza ausiliaria degli Auror, con la 'mutua assistenza' di Albus Silente, aveva sventato l' 'attacco di massa' delle forze nemiche. 


Ufficialmente, quella era l'ultima azione riferibile intrapresa dalle Forze Oscure. Nessuno sembrava menzionare i quattro uffici di reclutamento che erano stati dati alle fiamme. Alla fine, Scrimgeour aveva avuto il suo Atto di Mobilitazione. Ignorando gli Accordi Vaticani, il Ministro aveva creato un esercito de facto. A dire la verità, era più di un gruppo armato che un vero esercito. Quietamente spazzato sotto il tappeto c'era in gruppo di Ausiliari che aveva passato circa un'ora a 'requisire' metà dell'inventario dentro “Accessori di Prima Qualità per il Quidditch”, soprattutto le cinque Firebolt nell'inventario del proprietario. 


I vari reclami dei negozianti riguardo al fatto che le unità che pattugliavano Diagon Alley li avevano costretti a pagare il pizzo o a offrire sostanziosi ‘sconti’ alle squadre era un ovvio divieto. Poi c'era quella questione delle venti reclute che erano state portate fuori per un esercizio di allenamento e non erano più state viste da allora. No, nemmeno questo non era “permesso” in nessun articolo. 


Lei era abituata a nauseanti alterazioni della verità, ma questo stava diventando ridicolo. Invece della manciata di Auror che avevano iniziato l'anno a Hogwarts e le altre, più piccole scuole, c'era un intero contingente di stanza vicino a ciascuna con reclutatori a tempo pieno e un propagandista a diffondere il vangelo di Scrimgeour. Rita sorrise nostalgicamente all’impressionante banalità che era riuscita a mettere insieme su come quei reclutatori stessero aiutando a guarire i feriti a Hogwarts. 


Certamente non c'era mancanza di notizie, solo mancanza di notizie sulle quali poteva scrivere una storia. Dagli argomenti attivi scelse “Le Precauzioni di Sicurezza del Ministero Assicurano a Tutti un Halloween Festoso” e iniziò a risistemare gli insipidi articoli di giornale. Avrebbe avuto bisogno di trovare qualche negoziante idiota, ovviamente qualcuno che non stesse mugugnando sui racket di protezione e almeno uno o due fanatici ufficiali del Ministero, che lei e un po' di altri reporter avevano iniziato a chiamare “Scrim-lecchini” o “Scrim-fottuti”. Era quel po' di humor a rendere tollerabile il suo lavoro. 


Era solo l’ennesima giornata come le altre, dedicata a tenere il suo delicato didietro lontano dal pollice dell'oppressione. Sarebbe stata una brava ragazza, avrebbe comprato i suoi fondi di guerra e indossato una bella spilla per supportare le truppe. 


———— 


La coppia camminava attraverso l'ex Malfoy Manor, che persto sarebbe stato ribattezzato Manor Potter-Black. Un'intera squadra di Spezzaincantesimi attraversava con la massima attenzione ogni stanza. Bill finì di tracciare una complicata serie di rune e le guardò svanire sulla parete e fu soddisfatto del loro posizionamento. Sembrando piuttosto stanco, si voltò e si unì a loro. 


“I piani sono fatti. Stiamo ergendo strati di barriere di stanza in stanza. Questa sarà la casa più difesa di tutta l'Inghilterra. Soltanto altri tre giorni in turni da sedici ore, sarò felice quando sarà finita.” 


Charlie rise. “Sono sicuro che nemmeno i soldi facciano male, però.” 


“No, ma Emmeline sta migliorando...” 


“Voi due state di nuovo facendo sul serio?” Narcissa ascoltava la chiacchierata dei fratelli, ricordando le storie di Charlie su come suo fratello e la donna Vance si fossero fidanzati a scuola e poi si fossero allontanati. 


L'atteggiamento di Bill cambiò. Il sorriso solitamente allegro svanì. “Una cosa che ho imparato da tutte queste perdite è aggrapparti a ciò a cui tieni e prendere la felicità che puoi dalla vita.” 


“Sì, capisco cosa intendi dire,” disse Charlie prima di stringere la mano di Narcissa. Bill annuì e inventò una scusa per allontanarsi. 


“Ti fa strano essere tornata?” chiese Charlie con un tono comprensivo. 


“È solo un posto, Charles. In questa casa, ho intrattenuto Capi di Stato, Diplomatici, star del Quidditch e i più alti livelli della società. Ho anche ospitato party di genere diverso, dove ci son volute ore per lavar via il sangue dalle pareti. Ho servito il tè al Signore Oscuro e ho guardato mentre artefatti venivano sistemati nelle nostre camere blindate. Parte di me preferirebbe vedere questo posto dato alle fiamme.” 


Charlie le lanciò un'occhiata strana. Narcissa sapeva che lui la accettava incondizionatamente, ma probabilmente non l'avrebbe mai capita a fondo e per davvero. 


“Hai dato peso al mio suggerimento di passare le vacanze in Nuova Zelanda? Potremmo partire subito dopo il matrimonio ufficiale dei Potter. Posso occuparmi io di tutti gli accordi.” 


Charlie rispose a disagio. “So quello che stai pensando, ma con quello che è successo ho bisogno di stare qui quest'anno. Quello che resta della mia famiglia ha bisogno di me.” 


Lei sorrise guardando un elfo domestico che strofinava la scala di marmo italiano del quindicesimo secolo mentre passavano per l'entrata principale e nella sala delle cerimonie. Narcissa avrebbe comunque preso quegli accordi. Charles avrebbe dovuto fidarsi del suo giudizio su questo. 


———— 


“Ciao, mamma. Papà mi ha chiesto di passare di qui. Purtroppo, sembra che lavorerà fino a tardi, questa sera.” 


Molly si alzò istintivamente per abbracciare Percy, ma si fermò, riconoscendo la futilità del tentativo di abbracciare uno spettro. “Va bene, caro. Non mi sento in vena di festeggiare, questa sera.” Arthur stava affrontando il lutto lavorando ancora più del solito. La vita di Molly sembrava così vuota ora. Non sentiva nemmeno quel posto come ‘casa’. Non era la Tana. Era semplicemente la casa di Aberforth Silente! 


Si tamponò gli occhi con un fazzolettino di carta, “Quando Arthur e io ci siamo trasferiti qui, mi sono preoccupata di dove avremmo sistemato tutti per le vacanze invernali. Ora mi preoccupo che ci saranno troppe stanze vuote.” Quasi meccanicamente, i suoi occhi si posarono sul rovinato, ma ancora funzionante orologio della famiglia Weasley, che era sopravvissuto alla distruzione della Casa dei Black. 


Percy tentò di rassicurarla, “Bè, ho notato che con la tregua nei combattimenti tutte le lancette sono tornate alla normalità. Ronald è a scuola. Papà e William sono a lavoro, la lancetta di Charles sembra muoversi tra 'lavoro' e 'appuntamenti', e Fredrik sta, emh, ‘facendo scherzi’,”. Entrambi guardarono la lancetta di Penelope che era ferma su 'scomparsa'. Una settimana prima, si era sorprendentemente mossa su 'pericolo mortale', rimanendoci per un giorno intero prima di tornare alla sua posizione attuale. C'era stata molte speculazioni su cosa potesse essere successo. 


“C'è stata qualche notizia sulla sua posizione?” 


“No, l'ultima traccia la diceva in Italia, ma si è scoperto che si trattava di una strega polacca in vacanza con la sua famiglia. Il Ministro mi ha tristemente informato che per la restante durata della guerra, non potrà più dedicare risorse alla sua ricerca. Sebbene sia la sua figlioccia, trovarla non è priorità nazionale.”

 

“No, suppongo che non lo sia. Mettere insieme bambini e convincerli di essere un esercito lo è...” 


“La mia nuova esistenza mi ha dato una visione pragmatica. Quando ero ancora carne e sangue, avrei senza dubbio lodato con veemenza tutti i meriti della Mobilitazione e ignorato ogni potenziale difetto. Con la mia nuova chiarezza, posso solo dire che è una brutta soluzione per un problema perfino più brutto.” 


Vedendo la riluttanza di sua madre, Percy continuò, “Ho visto le carte che approvano l’esenzione per Bill, Charlie, Fred ed Angelina. Questo è stato un bel gesto da parte tua.” 


Molly rise freddamente, “Non tanto un gesto quanto un'insistenza da parte di Fred. So che ha già un anello in serbo per lei. Spero solo che aspetterà prima di buttarsi in qualunque cosa, ma Angelina è stata incredibilmente d'aiuto per la famiglia. È il minimo che potessi fare. Ho fatto la stessa offerta ad Alicia di George, ma lei ha rifiutato, dicendo che avrebbe pagato da sola.” 


Continuarono a parlare per un po', esprimendo entrambi la sottile disapprovazione della relazione tra Charlie e Narcissa Black. Però, Percy ammise di aver ben poco diritto di parlare. Molly sentiva che stava iniziando a stare meglio, quando iniziarono le prime urla. 


“La festa deve essere iniziata prima. Davvero non vedo il motivo di usare i fuochi d'artificio finché non sia tramontato il sole.” disse Molly. 


“Devo confessare di essere sorpreso che le celebrazioni siano già iniziate. La gente deve cercare una ragione per sfogarsi...” Percy fu interrotto dal suono dell'orologio. Entrambi alzarono lo sguardo per vedere quale lancetta si stava muovendo con un sentimento d'ansia. 


La lancetta con sopra il ritratto di Molly si era mossa da 'Casa' a 'Pericolo Mortale'. Percy passò attraverso la parete e pochi momenti dopo riapparve attraverso un'altra parete. 


“Mamma, devi scappare! C'è un esercito che si avvicina!” Le barriere che Bill aveva piazzato sulla casa si attivarono. Le barriere ressero per meno di un minuto prima che loro sentissero dei colpi sulle porte e finestre esterne. Molly afferrò la vecchia scopa di George e salì le scale. 


————


Darius Paciock si mosse pigramente in cerchio nell'aria con la sua scopa, usando un altro incantesimo di fuoco per continuare a guidare la massa di Inferi verso la città di Hogsmeade. Sorrise, guardando gli altri sulle scope che lavoravano per mantenere in movimento la vasta formazione. Si stavano avvicinando da sud. I giganti e i troll stavano seguendo le rotaie verso est e i vampiri stranieri e i clan ribelli di Veela stavano aspettando il tramonto al margine della Foresta Proibita. 


I combattenti del Ministero erano già impegnati contro i troll, i giganti e la ventina di streghe e maghi sulle scope. Il ventre della città aspettava di essere spaccato e di vedere le sue viscere dilaniate. 


Lord Voldemort aveva deciso il suo piano di battaglia: in una dimostrazione di forza Hogsmeade sarebbe stata completamente rasa al suolo. Nessun edificio sarebbe stato lasciato ancora in piedi e tutto sarebbe stato ridotto in macerie. Quando i bambini nel castello avrebbero guardato fuori alla luce dell'alba, non avrebbero visto niente. 


L'orda di inferi stava già attaccando le case, con varie creature non morte che si disintegravano contro le barriere. Usò i suoi incantesimi per velocizzarne la caduta delle barriere. Alcuni Mangiamorte le ruppero e iniziarono a erigere barriere anti Smaterializzazione e anti Passaporta mentre Darius sorvolava la città, lanciando incantesimi contro le persone che stavano correndo per le strade. Era un meraviglioso caos e sarebbe solo migliorato quando il sole sarebbe tramontato. 


Dal secondo piano di una casa vicina si aprì una finestra e una donna paffuta dai capelli rossi volò fuori, cercando di scappare. Abilmente, il suo Incantesimo Tagliente colpì come una falce i ramoscelli della coda della scopa, facendola cadere a spirale senza controllo e colpire il suolo fuori dalla casa. La guardò lottare per rimettersi in piedi, afferrandosi un braccio spezzato mentre gli inferi iniziavano a circondarla. Un fantasma apparve dalla casa e tentò, invano, di distrarre i morti mentre la strega frustava gli zombie. Il fuoco ne respinse un po', ma erano troppi. La guardò mentre cercava di Smaterializzarsi e poi afferrare una collana, che fallì a sua volta. 


Per un momento, considerò di guardare i suoi ultimi, coraggiosi sforzi contro la sgraziata massa di creature che la circondava. Poi, cambiò idea e la colpì con un incantesimo di disarmo che spedì la sua bacchetta a volare nell'aria. Gli ultimi sforzi erano terribilmente sopravvalutati e raramente erano di un livello eccelso. La vide urlare freneticamente qualcosa al fantasma, forse gli stava dando il suo ultimo messaggio di addio. 


Darius capì che non c'era nient'altro che doveva essere visto. Guardare una persona lottare contro la morte poteva essere divertente. Guardarla essere mangiata viva non lo era. Facendo una stretta curva, portò la sua scopa verso la città, cercando il successivo, piccolo dramma umano che avesse catturato la sua attenzione. Non vedendone alcuno, si unì a un gruppo di Mangiamorte in movimento per attaccare la retroguardia delle truppe del Ministero. Hogsmeade sarebbe caduta. L'avrebbero rasa al suolo e avrebbero aspettato il contrattacco tra le sue rovine. Allora i vampiri e le Veela si si sarebbero uniti alla mischia e la strage sarebbe stata completa. 


La guerra era una cosa meravigliosa. 










Note dell’autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart)


Quindi, perché Molly? Lungo i capitoli, ho tentato di prendervi in giro facendovi chiedere chi fosse il successivo che avrei ucciso. Ho deciso di fare all'opposto dei Doni della Morte, e risparmiare (per ora) Remus e Tonks e uccidere invece Molly. Non toccherò nemmeno l'intera questione di lei che uccide Bellatrix nel settimo libro. È semplicemente sbagliata da tutti i punti di vista. Unitevi a me su FFA o DLP per la discussione su questa e altre mie storie. Ci sono solo altri 2 capitoli rimanenti già scritti e l'epilogo! È solo questione di unire i punti. Grazie per aver letto, 

Jim

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Capitolo 39
*** Un ultimo momento nel sole del tramonto ***


To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y







Disclaimer – Perfino dopo tutto questo, non possiedo Harry Potter. Questa è solo una fanfiction. 


Riconoscimenti – Vorrei ringraziare Kokopelli e l'Alpha Fight Club. Voi, ragazzi, siete grandi. 


Capitolo 39 – Un ultimo momento nel sole al tramonto


31 Ottobre 1996 


Peter radrizzò la sua statura più che poté. Ad affrontarlo c'erano una dozzina di centauri. Di sottofondo poteva sentire i lamenti di un gigante morente. Neutralizzare Grop era stato un gioco da ragazzi – non era stato capace di resistere al cinghiale selvaggio che era stato stregato per gironzolare vicino all'entrata della sua caverna. Purtroppo per Grop, il cinghiale era così pieno di tossine che era già quasi morto prima che lo afferrasse. 


“Lord Voldemort offre al vostro popolo, come pegno del suo rispetto per la nazione dei centauri, questo dono, un gigante morto. Come abbiamo detto alle Sirene, il Mio Signore non ha interesse per il vostro territorio e non desidera alcuna ostilità.”


Il capo, identificato come Cassandro, sembrò irritato con Peter. “La mandria non è interessata agli affari dei maghi. Siamo stanchi di fare il vostro lavoro sporco.” 


“Il Mio Lord non cerca servizio da voi. Il gigante combatteva contro di lui e giustizia lo ha trovato. A differenza di Silente, noi non cercheremmo mai di usarvi per eliminare il problema dei ragni.”


Un urlo dal margine della grotta attirò l'attenzione di tutti. “Cassandro, non puoi ascoltare questo verme! Le sue parole sono piene di bugie!” 


L'espressione di Cassandro si indurì. “Ah, il nostro traditore ritorna con altri avvertimenti e tragiche predizioni. Dimmi, Fiorenzo, ti sei stancato di insegnare ai figli dei portatori di bacchetta? Hanno fatto di te un castrone, per farti diventare un perfetto animale domestico?”


Peter guardò i centauri girarsi verso il nuovo arrivato. “I margini dell'oscurità cercano di eclissare tutto. Ho sentito che avevi bisogno del mio consiglio.”


Cassandro fece una risata di derisione, “Quanto presto sembri aver dimenticato che anch’io posso leggere le stelle. Tuttavia, la mia interpretazione è che la strage imminente è meglio lasciarla ai nostri oppressori a due gambe.”


“Sono venuto per impedirti di commettere un errore.” rispose Fiorenzo.


“Ah, ma quello che non sei riuscito a capire è che questo è il mio errore da commettere, Fiorenzo. Quel poco supporto che avevi nel branco è svanito quando ci hai voltato le spalle. Sei tu ad aver commesso un errore nel tornare. O sei 'del branco' o non lo sei.”


Fiorenzo sembrò arrabbiato e scalpitò con le zampe posteriori. “Io sarò sempre 'del branco'. Vedo che qui non c'è altro da fare per me, quindi porterò il mio caso davanti agli anziani. Devono sapere che l'inazione è il percorso per il tragico destino di tutti noi.”


Il rinnegato si voltò per andarsene con una dozzina d’archi puntati nella sua direzione. Fiorenzo si voltò e guardò Cassandro, “Ora, chi è quello non 'del branco'? Mi abbatterai davvero, andando contro tutto quello che abbiamo di sacro?”


Cassandro alzò la mano per fermare gli arcieri e poi lanciò un'occhiata verso Peter, come se aspettasse di vedere cosa avrebbe fatto l'Animagus. 


“Avada Kedavra!” 


La mortale energia verde colpì Fiorenzo e il centauro cadde esanime al suolo. 


Peter guardò i centauri, che avevano ancora le frecce incoccate, tuttavia non le puntavano ancora contro di lui. “Come il gigante, era un alleato di Silente e avrebbe soltanto trascinato il vostro popolo nel conflitto. Il Mio Signore desidera che il vostro branco prosperi e non prenda parte alle battaglie che verranno.”


Cassandro fece cenno ai suoi guerrieri di abbassare le armi, molto compiaciuto. “Lui era mio nemico, ma era anche un centauro. Vattene dai nostri boschi, mago. So delle creature che sono nell'estremità sud della foresta. Portale con te!”


“Se ne andranno al tramonto e non faranno ritorno.” Peter si inchinò rispettosamente e si girò per andarsene. Aguzzò le orecchie, cercando il suono di frecce, ma fu sollevato nel non sentirne nessuno. 


Raggiungendo la fine della grotta, si Smaterializzò dal suo gruppo di combattenti. Era stato assegnato loro un ruolo cruciale nella battaglia e lui era determinato a non deludere il suo padrone. 


————


Lord Voldemort scelse di non entrare a Hogsmeade su una scopa; le aveva sempre disprezzate. Invece, come aveva fatto Annibale attraversando le Alpi, entrò nel villaggio sul dorso di una creatura gigante. Il suo 'elefante' era l'ex animale del defunto Hagrid, il cane a tre teste precedentemente noto come 'Fuffy'. Lanciando un lampo di magia, una casa in fiamme esplose in frammenti maledetti. 


Si fidava della sua intelligenza tanto da scommetterci la sua vita. La stessa intelligence che gli diceva che il punto di controllo del Ministero sarebbe stato a ovest. Mentre l'esercito di Scrimgeour si faceva le ossa sui suoi non morti tra le rovine, i suoi che cavalcavano le scope avrebbero colpito come uno solo uomo, anziché ingaggiare inutili duelli individuali, e poi i Vampiri avrebbero usato le Veela per ammaliare i maghi sul fianco destro e colpirli duramente.


Nel frattempo, tutta Hogsmeade doveva bruciare, cioè, non proprio tutta Hogsmeade. Voldemort aveva fatto fermare la sua cavalcatura e era sceso davanti a un edificio. La battaglia si stava svolgendo secondo il piano, ma non poteva permettersi nessun contrattempo. Alcuni zombie iniziarono a muoversi verso di lui, ma lui superò le barriere, ammirando il lavoro che faceva ignorare completamente l'edificio a quei gusci vuoti. Il proprietario aprì la porta. I suoi occhi brillavano di un'ovvia compulsione magica. Chiunque lo avesse fatto, voleva rendere ovvio che quell'uomo era stato incantato. C'era un uomo morto seduto sulla sedia del tavolo della radio e file piene di cristalli di trasmissione e vinili. 


“Chi era?” chiese al manager della Radio Magica di Hogsmeade. 


“Tobias Pogging, il mio censuratore incaricato dal Ministero.” 


“Chi l'ha ucciso?”


“Tu, Padrone.” Il proprietario non sembrava particolarmente triste per il destino del censuratore. 


Voldemort gli stava quasi porgendo il cristallo, ma poi vide un duplicato del cristallo di trasmissione montato sulla radio senza fili. Apparentemente, avrebbe dovuto aspettare.


“C'è qualcun altro in questo edificio?”


“Mia moglie e mio figlio sono nella camera da letto al piano di sopra.”


“Sono vivi?”


“Sì, li hai fatti cadere in un sonno incantato.”


“Molto bene. Continua con i tuoi compiti, servo.”


Lord Voldemort salì le scale e tirò fuori una piccola scatola. Il recente viaggio in America della settimana precedente gli aveva fatto guadagnare un oggetto molto utile. Passò minuti a guardare fuori dalla finestra verso ovest, cercando nei campi i primi segni dell'esercito del Ministero. 


“Oh sì, perfettamente in orario. Come sono puntuali.” Iniziò a dare ordini usando la Penna Prendiappunti, annotando le dimensioni e la composizione delle forze nemiche, mentre lottavano per mettere in posizione la folla male allenata. In pochi secondi, la battaglia iniziò. Il tempo continuava a scorrere e lui sentì qualcosa a nord. Se quella grande ondata era quello che lui sospettava, ci sarebbe stata una grande festa quella sera. 


Dalla piccola scatola, tirò fuori il suo acquisto più recente, una Giratempo. C'era solo una persona a cui avrebbe affidato la propria vita. Si mise la Giratempo al collo e iniziò a girarla. C'era molto lavoro da fare e doveva spedirsi indietro di pochi minuti per aggiustare il piano. 


Il tempo era, infatti, dalla sua parte. 


———— 


La pelle di Harry prudeva ancora dove era stata bruciata dal combattimento col Revenant. Per una volta, Susan non lo aveva dovuto trascinare al banchetto. Sebbene Halloween fosse stato celebrato come un giorno sacro tra il popolo magico per secoli, aveva acquisito un nuovo significato dopo gli eventi del 1981. Harry sapeva quale triste, deludente bugia quella fosse. Era sicuramente la sua festività meno preferita, ma si sentiva più in forma di quanto non fosse stato da lungo tempo. La sua forza era tornata e, ironicamente, come aveva predetto Vitious, il lungo incantesimo di debolezza indotta dal Revenant lo aveva aiutato a migliorare come combattente. 


“Sei di buon umore,” disse Hermione, avvicinandoglisi. 


Harry rispose con finta severità, “Scusa, cercherò di essere un po' più arrabbiato e pensieroso. Aiuterebbe?”


Lei alzò le spalle spostandosi i capelli, “Forse, ma i più lo scambierebbero per il tuo normale atteggiamento.”


“Mi hai ferito con il tuo sarcasmo. Pensi di andare a vedere i fuochi d'artificio di Hogsmeade questa sera?” 


“La maggior parte dei Corvonero sembra voler restare nella loro torre. Io penso che la vista sia bella da lì quanto da qui. Dov'é Susan?” 


“Non si sente bene. Inizia a essere difficile per lei.” 


“Vuoi che mi fermi a trovarla? Posso andare a farle visita più tardi.” 


“Sarebbe grandioso! In questi giorni passa più tempo con te di me. Dov'é Ron?”


“In un armadio delle scope con Dean.”


Harry sembrò scioccato, “Cosa?” 


Hermione si accigliò per un minuto prima di ridere. “Stanno pulendo l'armadio delle scope. Scusa, volevo soltanto vedere l'espressione sulla tua faccia, piuttosto infantile da parte mia suppongo, soprattutto date le circostanze, ma era impagabile. È l'armadio delle scope vicino alle scale dove Ginny...” 


Harry capì mentre la sua voce si affievoliva, entrambi i suoi compagni stavano ancora cercando di affrontare la loro perdita. “Idea di Dean?”


“A dire il vero di Ron. È un azzardo dirlo, ma sta diventando abbastanza maturo per la sua età.” 


“Oppure, come me, sta diventando più bravo a fingerlo.”


“Continua a ripetertelo, Harry. Qualcuno potrebbe crederti.” 


Per un po', si scambiarono due chiacchiere. Era divertente, parlare dei giorni prima della resurrezione di Voldemort, quando i tempi erano meno inquieti. Per un breve, scintillante istante i due reclamarono un momento della loro giovinezza, sperando entrambi che sarebbe durato più a lungo.


Durò soltanto quanto ci volle a qualcuno per cambiare canale alla prima Radio predisposta a trasmettere la musica che sarebbe stata suonata durante i fuochi d’artificio. Invece qualcuno stava parlando e Harry conosceva quella voce fin troppo bene.


… immaginazione. Come stavo dicendo, io voglio che voi, la gente, abbiate una comprensione completa delle azioni di stanotte e del perché lo stia facendo. Molte persone moriranno questa sera e mi

pento di questo corso d'azione, ma non bisogna mai evitare le decisioni difficili. 


Stasera, cancellerò Hogsmeade dalla faccia della Terra. Guardo l’unico ‘insediamento completamente magico’ di Inghilterra e quello che vedo mi rattrista –  stamberghe diroccate dove dovrebbero sorgere case imponenti! Non vedo musei, non vedo posti dove i maestri possano istruire gli allievi, e nulla che mi faccia sentire che siamo un popolo o una cultura da ammirare. È un simbolo di quello che è sbagliato su questa terra e della mente arretrata di coloro che la governano.


Potevo quasi permettere di lasciar perdere questo affronto, se non fosse per il fatto che i piani del vostro Ministro hanno trasformato Hogsmeade in un campo armato. Non posso permettere che questo accada e questo è il motivo per cui questo posto sarà distrutto.


Ma aspettate, suppongo che il grande esercito del Ministero arriverà a salvare la giornata? Certamente fermeranno il Signore Oscuro? Un'altra lezione per quelli che ascoltano la mia voce: non sono i semplici numeri che possono distruggermi. Non possono decidere di estromettermi dall'esistenza. Scrimgeour e i suoi lacchè si mostreranno per i folli che sono. Miei simpatizzanti, vi chiedo di unirvi a me. Il vostro Ministro ha approvato un decreto e vi ha chiesto di unirvi a lui. Dov'è la libertà in tutto questo, vi chiedo? Quando smetterà il vostro Ministero di servirvi e inizierà a comandarvi?


Quindi, combatterò questa farsa d’esercito e vincerò. Li combatterò davanti alla porta di casa di Silente, e in piena vista di tutti i bambini nel castello, insegnandogli una lezione preziosa. I bambini sapranno che il Ministro non può comandare alla gente di fermarmi. Il mio potere è senza pari e nessuno può ergersi contro di me. I bambini sapranno che la gente che si offre come volontaria per combattere se la passerà molto meglio di quelli che sono costretti a combattere. Infine, guarderanno fuori dai bastioni e vedranno che di Hogsmeade non è rimasto niente e sapranno che il loro futuro con Scrimgeour è sconfortante, dato che il suo grande esercito non può proteggere i suoi cittadini. 


Sappiate questo – Io sconfiggerò Rufus Scrimgeour, io sconfiggerò Albus Silente, e sconfiggerò Harry Potter perché sono Lord Voldemort e stanotte la mia volontà è legge! 


Ancora una volta, l'allarme della scuola suonò, ordinando agli studenti di tornare nei dormitori. Harry iniziò a cercare Silente. 


———— 


Lord Voldemort si occupò dei suoi compiti. La moglie e i figli erano caduti nel sonno. Il servo del Ministro era stato eliminato. La radio incantata e il cristallo pronto per essere in onda al momento designato. Iniziò a erigere le barriere che avrebbero deviato i non morti, poi si ricordò di spedire il gufo a se stesso. 


Brevemente, considerò la possibilità di piazzare la stazione sotto Incanto Fidelius, ma una simile opera di magia non era adatta per un edificio pubblico. Avrebbe potuto far dimenticare alle persone su quale canale fosse la sintonizzazione della stazione radio. Dopo un po', divenne semplicemente una di quelle idee troppo macchinose da realizzarle. Non c'era dubbio che Scrimgeour avrebbe ordinato la distruzione di quel trasmettitore. Sarebbe stato l'unico edificio rimasto a Hogsmeade, dopo tutto. 


Lord Voldemort finì i suoi compiti prima del previsto. Era tempo di convocare i Dissennatori. Erano stati una delusione, piuttosto timorosi di scendere in campo dopo che Potter aveva trovato un modo per distruggerli in massa. Il lato positivo dell'attuale situazione dei Dissennatori è che erano davvero bravi a baciare Babbani e a tornare portandosi dietro i corpi. 


Si Materializzò nel magazzino, cogliendo di sorpresa Peter. 


“Padrone, non ci hai appena ordinato di Materializzarci nella nuova base?”


“Infatti l'ho fatto. Mi serve qualcosa che ho messo qui. A meno ché tu non ti sbrighi, scoprirai che sarò già lì quando arriverai e la cosa mi renderà assolutamente contrariato.” Superò Peter, piuttosto 

divertito. Ora sapeva perché il suo servo era parso piuttosto nervoso all'inizio della riunione. A quanto pareva, aveva fatto un piccola, divertente battuta su se stesso.


Entrò nel laboratorio e individuò il cristallo rotante. Era un tributo all'inventiva di Madame Edgecombe e al suo instancabile lavoro. Dopo mesi, era riuscita a ricreare il cristallo centrale di controllo della Metropolvere, anche se con qualche piccola modifica. Mentre la battaglia a Hogsmeade sarebbe stata un duro colpo per l'amministrazione di Scrimgeour, perdere il controllo sulla Metropolvere si sarebbe dimostrato ugualmente devastante. Madame Edgecombe aveva insistito per anni, invano, per creare un cristallo di backup. L'amministrazione al potere aveva sempre giudicato la spesa eccessiva. Ora, avendo distrutto il loro cristallo, ci sarebbero voluti diversi mesi per crearne un altro. Così, o Scrimgeour avrebbe chiuso la Metropolvere e impedito ogni commercio, oppure sarebbe stato costretto a cederne il controllo a Voldemort. Questo gli ricordò che il Nottetempo doveva essere distrutto. In ogni caso, il Ministro perdeva.


————


Cinque minuti dopo che il discorso di Voldemort aveva iniziato a ripetersi, praticamente tutti i combattenti capaci di Hogwarts si erano riuniti alla stazione Auror vicino la Sala Grande. 


Harry alzò lo sguardo sul gruppo mentre Silente si rivolgeva a tutti. “Minerva, lascio Hogwarts nelle tue mani. Non sembra che metterà alla prova le nostre difese, piuttosto sembra intenzionato a marcare un punto a Hogsmeade.”


Il leader del distaccamento Auror ripeté che la loro responsabilità era difendere il castello e che le forze di stanza a Hogsmeade erano già impegnate con le forze che erano state ammassate per un contro attacco.


Gli occhi del Preside si posarono su Harry. Sembrò che stesse per protestare, ma poi si fermò. Harry sapeva di essere pronto. Anche Silente lo sapeva, quindi l'ipocrita discussione non si verificò mai. Tonks, d’altra parte, si stava dirigendo verso di lui con un'espressione di rimprovero negli occhi. Non era ancora fuori pericolo! Tra i membri dell'Ordine e lo staff, c'erano quindici bacchette che partivano per Hogsmeade e altrettante lì nel castello. 


“Harry! Cosa pensi di fare?” 


“Andare a combattere. Vieni?”


“Non penso sia una buona idea. Potrebbe essere una trappola.”


“No, è un campo di battaglia. La gente sta combattendo e morendo. Sono un mago potente e posso dare una mano.”


Tonks alzò le spalle. “Vado a prendere le nostre scope. Lo spiegherai tu a tua moglie, sempre se torneremo entrambi.”


Harry guardò Minerva girarsi verso un gruppo di studenti che erano venuti per offrirsi di combattere. Harry scivolò dietro un paio di membri dell'Ordine, non volendo fornire benzina per la loro discussione. Probabilità volle che si ritrovò faccia a faccia con Peter Abbott.


“Cosa stai facendo, Potter?”


“Sto fuori vista, mentre la McGranitt manda via quegli studenti.” 


“Cosa ti fa pensare di essere pronto per una cosa come questa?”


L'altro membro dell'Ordine con Abbott che, Harry ricordò, si chiamava Torkelson, sbuffò. “Lascia perdere, Peter. Ho duellato sia contro di te che contro Potter. Sai che sono più bravo di te e ho duellato contro Potter, qui, e lui puliva il pavimento con me ogni volta, a volte l'ho persino aiutato. Harry, mi sento meglio sapendo che sei con noi.”


Harry ringraziò l'uomo e vide che tra la McGranitt e il professor Vector gli studenti volontari erano stati messi a posto. Meno tempo avrebbe passato attorno ad Abbott, più in salute Abbott sarebbe rimasto. In qualche modo sapeva che, perfino se avesse ucciso Voldemort in quel momento, avrebbero continuato ad esserci persone che l'avrebbero trattato in quella maniera. Sembrava inevitabile. Fortunatamente, la maggior parte delle persone di cui a Harry importavano le opinioni aveva raggiunto un consenso sul fatto che Harry era capace di badare a se stesso. 


Controllò le fiale di pozioni attaccate al suo parabraccio. Hermione gli aveva dato qualcosa da provare per lei. Sul parabraccio c'era quello che sembrava un dado a sei facce, ma sarebbe cresciuto fino alle dimensioni del vecchio gioco a forma di cubo che Dudley aveva sempre scombinato e rimesso insieme per mostrare a zia Petunia quanto “brillante” fosse. Era l'equivalente runico di una granata e, evidentemente, era quello che gli studenti MAGO del sesto e del settimo anno stavano costruendo. Forse era la stranezza della situazione, ma Harry quasi si immaginò una fabbrica con gli studenti che incidevano per la guerra come nei vecchi documentari che zio Vernon era solito guardare sulla BBC. Muovendosi vicino a Vitious, vide che il suo professore portava tre dei piccoli cubi sul parabraccio sinistro.


“Resta vicino a me, Harry, nel caso incontrassimo il nemico pubblico numero uno. Se puoi incrociare la bacchetta con lui, lo farai? Neutralizzarlo dentro la battaglia è una bella vittoria.”


“E Silente? Non dovremmo stare vicino a lui?”


“Se possibile, sì, ma Albus tende a essere piuttosto indipendente durante una battaglia. Fattelo dire da qualcuno che ha già combattuto con lui in passato, ha uno stile di combattimento che è inadatto per tattiche di gruppo.”


Tonks tornò con le loro scope e aspettarono mentre venivano date le ultime istruzioni. Diverse persone, compreso Harry, sentirono un formicolio di potere, quasi come un brivido che passava attraverso la stanza. Qualcuno stava brandendo magia davvero potente fuori di lì e nessuno voleva realmente scoprire chi fosse. Silente abbassò lo sguardo sulla mappa sul tavolo degli Auror.


“Harry, Filius –  voglio che voi guidiate i nostri combattenti sulle scope a Hogsmeade sopra il lago. Ci sono rapporti di un grosso numero di Inferi nel villaggio e ci sono anche i giganti. Tom e alcuni dei suoi servi stanno combattendo un gruppo di persone del Ministero al margine delle barriere del castello. Io lo tratterrò. Salvate più persone che potete e infliggete più perdite che potete alle sue forze. Lasciate la battaglia campale alle forze del Ministero.”


Fanny planò e trillò, librandosi di fronte al vecchio. Un secondo più tardi, scomparvero e Vitious si mise a dare istruzioni con la sua vocetta da bambino.


Entro un minuto tutti e quindici erano in aria e volavano sul lago con una formazione a v. Si potevano vedere fumo ed esplosioni a distanza con deboli lampi di luce che indicavano battaglie aeree. Il battito di Harry accelerò mentre combatteva l'esigenza di spingere la Firebolt a una velocità più alta. In meno di un minuto, avrebbe combattuto in una guerra. 


———— 


Silente riapparve in un lampo con Fanny che si librava sopra di lui. Si era fermato vicino alla merlatura per bere la Pozione Polisucco, assumendo l'aspetto di Harry. Non sarebbe stato nemmeno lontanamente tanto sconcertante per il suo avversario come lo era stato la volta precedente, ma avere due braccia e un sistema respiratorio pienamente funzionante sarebbe stato degno del compromesso. Quando finì di trasformarsi, fece nuovamente un cenno al suo familio, che lo trasportò nella mischia. 


C'erano forse due dozzine di combattenti. Ignorò il vortice d’incantesimi di basso livello intorno a lui. La figura ammantata che lo aspettava chiedeva la sua attenzione. Più a lungo Tom sarebbe stato trattenuto lì, più alte erano le probabilità che ci fosse un cambio di marea a Hogsmeade. 


“Ciao ancora, Tom,” sussurrò, permettendo che la sua voce venisse magicamente portata al suo avversario, che non rispose. “È tempo di continuare il gioco, non sei d'accordo?”


L'uomo incappucciato toccò un oggetto posato su una roccia e un'onda di potere si emanò da esso; tutti i combattimenti cessarono all'improvviso. Era un trucco!


Silente si guardò attorno cautamente mentre venti e più bacchette si giravano verso di lui. Il cappuccio venne tirato indietro, rivelando Peter Minus. “Il Padrone aveva detto che ti saresti buttato in questa trappola come un folle. Non avrei mai dovuto dubitare di lui. Avada Kedavra!”


Anatemi che Uccidono e altri incantesimi letali vennero da tutti gli angoli. Silente si tuffò al suolo, innalzando una barriera di pietre sul fianco sinistro e mandando un'onda di potere sul fianco destro. Questo mandò otto di loro a gambe all'aria mentre le maledizioni colpivano la parete di pietra che aveva creato. Fanny volava in cerchio sopra la sua testa, ma il continuo flusso di maledizioni teneva il suo familio a distanza, proprio fuori portata. Mandò un'onda sismica attraverso il suolo mentre una Maledizione Tagliente gli colpiva il fianco. Tre Maledizioni Esplosive distrussero gli ultimi resti della sua barriera.


Sparando incantesimi più velocemente che poteva, evocò, trasfigurò e animò con uno sfogo di energia magica, ma erano in troppi. Lo assalirono molte Maledizioni d’Urto, mentre quelle Taglienti gli lacerarono la carne. La sua bacchetta gli venne strappata di mano. Stendendo il braccio verso Fanny, sperò che la sua amica avrebbe trovato una strada verso di lui, quando un raggio di luce verde riempì il suo campo visivo. Si maledisse, dandosi del folle, mentre l'energia lo circondava. 


———— 


“Vittoria!” urlò Peter. La trappola aveva funzionato! Lui sarebbe stato sempre noto come l'uomo che aveva guidato l'attacco che aveva ucciso Albus Silente! Tutti quelli intorno a lui, che avessero l'abito da Mangiamorte o meno, acclamarono il cadavere di fronte a loro. 


Un suono interruppe i loro festeggiamenti, costringendo Peter ad alzare lo sguardo. Sopra di loro, volava in cerchio la fenice, questo gli fece ricordare il suo corso di Cura delle Creature Magiche, e si preparò per il Canto della Fenice che avrebbe evocato sentimenti di terrore. Quello che sentì fu sorprendente e ugualmente terrificante.


Non era il lamento di una creatura che piangeva la morte del suo padrone; era l'irato urlo di battaglia di un mostro sguinzagliato e quel suono lo scosse nell’animo. L'uccello sparì momentaneamente solo per riapparire di fronte a uno degli uomini con l'abito del Ministero alla sua sinistra. Quello ebbe appena il tempo di urlare che artigli roventi gli strapparono la carne e il becco gli distrusse il cranio. La fenice sparì mentre gli incantesimi si facevano strada nell'aria, distruggendo il corpo che stava cadendo a terra.

 

Le persone iniziarono a lanciare incantesimi a caso mentre il mostro giungeva per ognuno di loro. Diversi ruppero le fila e si diedero alla fuga. Un idiota corse verso il castello e fu disintegrato dalle barriere pienamente operative che proteggevano la scuola. Altri cercarono di guadagnare la foresta, solo per essere trasformati in pilastri di carne in fiamme mentre la creatura sfogava la sua collera su di loro. Peter maledisse le barriere che avevano sistemato per impedire a Silente di scappare, perché ora erano loro a essere bloccati nella medesima situazione.


Quasi metà erano già morti. Li avrebbe annientati tutti se Peter non avesse fatto qualcosa – in fretta. “Riunitevi! Formate una linea! Velocemente! È la nostra unica speranza! Tenetelo a bada e noi distruggeremo le pietre delle barriere.”


I rimanenti lottarono per obbedire. Peter contava che l'uomo alle sue spalle lo proteggesse mentre sparava incantesimi alla Fenice. Per un momento, si chiese se la sua forma Animagus sarebbe stata abbastanza rapida da portarlo nella foresta. No! Non avrebbe perduto il suo comando. Lord Voldemort aveva chiesto che il corpo di Silente fosse portato a lui e Peter non avrebbe deluso!


Fu allora che i dieci Mangiamorte rimanenti si raggrupparono per lanciare incantesimi all'elusivo mostro. Questo lasciò uscire un urlo terrificante che Peter immaginò fosse simile a quello che avrebbe fatto una banshee e sparì.


“Distruggete velocemente le pietre delle barriere e potremo Passaportarci. Tu prendi il corpo di Silente. Sbrigati, cosa stai aspettando...”


Peter non finì mai la frase mentre una luce accecante li ricoprì. Era come se un sole in miniatura fosse apparso sopra di loro, scendendo rapidamente. Puntò la bacchetta al cielo lanciando incantesimi a quello che non poteva vedere mentre la palla di fuoco racchiudeva tutta la zona. 


————


Si sarebbero raccontate storie sul fatto che Albus Silente si era sacrificato in un ardente esplosione di magia, che aveva scavato un cratere di quindi metri di diametro di terra annerita, dove non sarebbe cresciuto più niente. Era un monumento sconfortante e brullo, tranne che per una piccola chiazza d'argento vicino all'epicentro. I suoi alleati avrebbero lodato la sua nobiltà e i suoi nemici sarebbero stati felici che un simile, terribile potere non li avrebbe più affrontati. 


Le storie sarebbero, ovviamente, state sbagliate. Lord Voldemort era una persona dotta. Conosceva molte leggende che si credevano perdute da tempo. Quando aveva sentito la detonazione a Hogsmeade, aveva saputo che una di quelle leggende si era trasformata in verità, dopo tutto. I più consideravano la Fenice un simbolo di bontà e purezza, tuttavia c'erano diverse teorie secondo cui la creatura era la personificazione di caos e distruzione. Quelli che ci credevano dicevano che le pericolose creature erano ancorate a un Mago o una Strega di indole pacifica dai Poteri dell’Essere per paura che il mondo intero sarebbe bruciato per la loro furia.


Lord Voldemort aveva originariamente pianificato di essere lì, a prendere in giro Silente mentre le porte si chiudevano sulla trappola. La magia che aveva sentito prima di usare la Giratempo era stata sufficiente a fargli mandare Peter invece. Sperò che Peter sarebbe sopravvissuto, il resto erano nuove reclute o un gruppo dell'Esercito di Scrimgeour sotto Maledizione Imperius.


In ultima analisi, scambiare Peter e venti nessuno assortiti per Albus Silente era una netta vittoria. Un po’ come anche questa vittoria.


Lord Voldemort era in piedi, Disillusionato, presso la porta di un ufficio in uno degli edifici vicini a quello del Ministero. Era qualche ora nel passato e Silente era ancora vivo. L'ufficio si chiamava Nexus. Era l'ufficio centrale della Metropolvere. Quattro persone stavano dentro l'intrico runico che comprendeva i “cervelli” della Metropolvere. Usando incantesimi complessi, gli Aritmanzi riuscivano a ottimizzare il flusso. Il ché lasciava solo la receptionist e una persona aggiuntiva – probabilmente un installatore della Metropolvere – nella stanza.


Le sue discussioni con i Dissennatori erano state un successo. Stavano per unirsi alla battaglia. A differenza della carneficina, che sarebbe presto iniziata a Hogsmeade, Lord Voldemort non aveva intenzione di infliggere danni duraturi a quelle persone. Erano professionisti altamente allenati, del tipo che, semplicemente, non si rimpiazzava. Anche gli incantesimi distruttivi non erano adatti, se voleva che le rune restassero intatte.


Quello che aveva intenzione di fare gli riportò memorie della sua sfacciata giovinezza, dei giorni in cui non era così certo del suo potere. Lanciando un Incantesimo Testabolla, stappò i vapori soporiferi e collegò i tubi al mantice. Un Incantesimo Svanitore creò un piccolo buco nella parete dove attaccò i mantici incantati con un Incantesimo di Adesione.


Quello avrebbe soffiato i vapori nella stanza e li avrebbe fatti addormentare tutti. Lo ripetè due volte, più per assicurarsi che non sarebbe durato a lungo e attese pazientemente.


Cinque minuti più tardi, entrò nella stanza, schiantando la receptionist ancora appena sveglia. Usando l'incantesimo con cui Madame Edgecombe lo aveva preparato, attraversò l'area runica e si avvicinò al cristallo centrale. Era una gemma inestimabile di ottima qualità. 


Esaminando la base, premette le rune in sequenza per far smettere alla gemma di girare e mise il sistema Metropolvere in modalità manutenzione. Una volta al mese il sistema veniva fermato per un breve periodo così che la gemma potesse essere meticolosamente pulita – o in questo caso, sostituita.


Deliberatamente aveva fatto usare a Madame Edgecombe una gemma diversa. Quando sarebbe arrivato il turno succesivo, o quando le sue vittime si sarebbero svegliate, avrebbero capito che la rete era stata compromessa. Quello sarebbe stato il momento in cui sarebbe iniziato il divertimento. Aprendo uno degli occhi dell'Aritmante, penetrò nella mente inconscia dell'uomo. La Legilimanzia richiedeva perfino meno tempo quando il soggetto era incosciente. Ora aveva l'Indirizzo Metropolvere che stava cercando – il bunker d'emergenza di Scrimgeour. 


————


Quegli stessi pensieri sui documentari sulla Seconda Guerra Mondiale di zio Vernon dominarono la mente di Harry mentre l'attacco aereo cominciava. Sotto di loro, il villaggio era pieno di non morti, giganti, troll che si muovevano in cerchio come squali nell'acqua che aspettavano che i volatori cadessero a terra. 


Spinse la Firebolt in un tuffo mentre la prima raffica di maledizioni veniva verso di lui. La loro formazione si spezzò. Tonks e Vitious si spostarono entrambi più in alto e Harry capì il suo errore. Non era Quidditch. La superiorità aerea si combatteva con una posizione più alta, mentre diversi Mangiamorte sopra di lui cercavano di fargli piovere addosso una raffica di incantesimi.


Harry accelerò. Quella era una Firebolt dopotutto, e lui dava il meglio di sé su una scopa. Infilando il vicolo tra due edifici in fiamme e sopra le mani tese di alcuni dei non morti vagabondi, Harry si stava già rialzando di quota quando ne uscì a una velocità che minacciava di gettarlo fuori dalla scopa. Raccogliendo le proprie energie, si sbizzarrì con potenti Schiantesimi che sbalzarono via dalle scope due Mangiamorte, fece una spirale verso sinistra, lanciando una Maledizione Accecante verso un troll in basso. Questo avrebbe reso la creatura pericolosa per i non morti così come per chiunque altro a terra. Spingendosi in avanti con forza, schivò due Incantesimi che miravano al punto in cui si trovava prima. Una sensazione di formicolio gli corse sulla schiena, e il suo mantello si strappò svolazzando nel vento, ma l'armatura di pelle di drago sotto di esso fermò la Maledizione Tagliente. 


I Mangiamorte stavano facendo del loro meglio per gettare la gente giù dalle scope o per danneggiare le scope stesse. Harry rispose con un vortice di vento che ne mise fuori gioco parecchi. Individuando un compagno in caduta libera, lanciò un Incantesimo Attutente, mentre qualcun altro rallentava la discesa di Sinistra. Rimbalzò sulla superficie resa simile a spugna e iniziò immediatamente a lanciare un mucchio di Maledizioni ai non morti che le barcollavano incontro. 


Harry chiuse la distanza mentre un gigante barcollava verso la sua ex professoressa. Animò un albero in fiamme facendolo avvinghiare contro il gigante, rallentandolo, mentre lui si accostò a lei. 


La donna non ebbe bisogno d’incoraggiamento per saltare in sella alla sua scopa. Lui la sentì applicare un Incantesimo di Adesione. “Concentrati sul volare. Io mi occuperò di combattere!” gli disse nell'orecchio.


Permettendole di essere il suo “mitragliere”, scartò attraverso l'aria, concentrandosi sul volo, mentre ascoltava le continue urla di formule magiche che venivano dalla sua ex insegnante. Accelerò verso un gigante e usò la sua bacchetta per spedire una lancia evocata nella spalla della creatura, mentre Sinistra le colpiva con una sfilza di Maledizioni Taglienti ed Esplosive. La sgraziata creatura barcollò, ma non cadde.


“Si tenga!” urlò lui, uscendo dal percorso della mazza e sentendo la presa del braccio di lei serrarsi attorno a sé più strettamente. Si mosse in cerchio sentendo la sua compagnia schermarli contro qualcosa. “Ho sentito dire che giocava a Quidditch. Che ruolo?”


Lei rispose, “Cacciatore!” 


“Pensa di riuscire a beccare Ucci Ucci Ucci in bocca con una bomba runica?”


“Farò del mio meglio!”


Staccò l'apparecchio dal suo parabraccio e gli permise di crescere prima di porgerlo alla sua passeggera. Volando in cerchio, lo bombardò con schegge di ghiaccio facendo mugolare il gigante di dolore mentre Sinistra lanciava. Aveva cercato di ficcarglielo in bocca, ma finì per esplodere sui denti deformi della creatura. I grugniti di dolore si intensificarono mentre la maggior parte della sua mandibola si disintegrava in una poltiglia sanguinolenta e quello cadeva al suolo gravemente ferito. Harry fu costretto a fare un’acrobazia da volta stomaco per evitare un pezzo di muro scagliato dal codazzo di amici del gigante ferito. 


Continuarono a entrare e uscire dalla battaglia. Era difficile dire chi stesse vincendo. A differenza di quei film che Dudley era solito guardare, non c'erano altri modi che guardare per distinguere chi era amico o nemico. Harry non aveva dubbi che qualcuno sarebbe caduto per mano di fuoco amico.


Harry si buttò sulla scia della scopa di un Mangiamorte. La sua passeggera iniziò immediatamente a lanciare Maledizioni mentre il Mangiamorte cercava di battere in abilità Harry con alcune manovre. Su una scopa peggiore, Harry probabilmente non sarebbe stato in grado concentrarsi sul suo obiettivo insieme a un passeggero, ma la Firebolt dette di nuovo prova del suo valore mentre un Reductor distruggeva i rametti della scopa e spediva il nemico a rotolare per terra.


Harry iniziò a congratularsi con lei quando una potente esplosione riverberò in tutta la città. Un'ondata di energia magica squassò il cielo e la terra. La stazione ferroviaria crollò in uno spruzzo di detriti e si avvistò un'onda anomala attraversare il lago... Umani e non morti furono sbattuti di qua e di là come bambole. Molti dei cavalcatori di scopa furono sbalzati per aria. Da parte sua, Harry combatté per riacquistare il controllo sulla scopa mentre questa cadeva a spirale fuori controllo. Da dietro di lui, Sinistra grugnì e la sua presa su di lui si allentò mentre lei cadeva in avanti.


L'improvvisa variazione di peso fece perdere a Harry quel po' di controllo che gli era rimasto sulla sua scopa in accelerazione. La Firebolt rallentò solo leggermente, mentre colpivano forte il suolo a poche centinaia di metri dalla periferia della città. C'era una colonna di fumo nero che si alzava da un punto vicino i confini di Hogwarts e della Foresta Proibita.


Liberandosi dall’effetto stordente dell'impatto, Harry si trascinò in avanti e si girò. La professoressa Sinistra giaceva in un cumulo spezzato. Le sue gambe erano ancora incollate magicamente alla scopa. Harry si spostò al suo fianco e vide l'orribile ferita sulla sua schiena. Qualcuno l'aveva colpita con una terribile Maledizione Tagliente. Chiuse velocemente il taglio, ma notò che il sangue non stava più scorrendo e che colava a malapena. Lanciando un incantesimo diagnostico, vide che non aveva polso.


Frugò nella sua scorta di pozioni, cercando qualunque cosa avrebbe potuto essere utile. Tirando fuori un paio di pozioni Rimpolpasangue, Harry le cacciò a forza nella sua gola. Lanciò un Innerva e stava per lanciarne un secondo quando fu costretto a gettarsi fuori dalla strada di un Anatema che Uccide.


C'era un cavalcatore di scopa che atterrava roteando. Non era mascherato, ma indossava un mantello da Mangiamorte. Sul campo c’erano un paio di inferi che vagabondavano, ma nessuno costituiva una minaccia immediata. 


“Ciao, Potter. Che piacevole sorpresa. Ero trepidante per questo momento.” L’uomo camminava con una marcata spavalderia. Sembrava familiare ma Harry non riusciva a dargli un nome.


“Chi sei?” chiese, allontanandosi dal corpo di Sinistra e sperando di aver fatto abbastanza da salvarla. Combattere intorno a lei avrebbe portato soltanto a un destino sicuro. 


“Oh, sono ferito! Ma certo, non mi riconosci. Darius Paciock al tuo servizio.” 


Mettendo insieme i pezzi, Harry sbottò pieno di rabbia, “Quindi, era questo che stavi pianificando fin dall’inizio, rubare il corpo di qualcuno?” 


L'ex vampiro si strinse nelle spalle, “A dire il vero, si tratta più che altro di una recente svolta degli eventi. Neville avrebbe funzionato esattamente nello stesso modo, ma ho dovuto farlo con il corpo di Frank. È un buon aspetto per me?” 


Gli occhi di Harry si strinsero. Entrambi tenevano le bacchette puntate contro l'altro, aspettando che facesse la prima mossa. 


Darius continuò, “L'ultima volta che ci siamo affrontati, ero in notevole svantaggio. Ora vediamo se tutto quell’allenamento ti ha portato qualcosa di buono.” Darius iniziò con un'ondata di energia. Invece di bloccarla, Harry incantò le proprie scarpe e la superò con un balzo, sparando selvaggiamente un paio di Maledizioni Esplosive. 


Atterrando con le gambe piegate, si tuffò a sinistra, fuori dal percorso di una Spaccaossa. Harry sfruttò il campo di grano in cui si trovava per evocare un serpente e ordinargli di attaccare, un Incantesimo Confundus lo mancò ampiamente, ma il seguente Incantesimo di Esilio colpì Harry al braccio, spedendolo a roteare all'indietro e deviando l’Incantesimo Lacerante di Harry. 


Nessuno dei due metteva molto sforzo nello schermarsi. Quello era un duello puramente offensivo. Una parte del grano intorno ad Harry iniziò a trasformarsi in tentacoli, che costrinsero Harry a fare un altro salto magico. La seconda ondata di potere rilasciata da Darius colpì Harry a mezz'aria, spedendolo cinque metri più su.


Harry cadde sulla sua caviglia sinistra e una scossa di dolore gli percorse la gamba. Con la mano sinistra, prese la fiala riempita di polvere buiopesto e la gettò al suolo, mentre la faceva seguire da una folata di vento.


Ancora dentro i limiti delle barriere Anti-Smaterializzazione, nessuno dei due poteva usarle a proprio vantaggio. La nuvola fluttuò tra loro, oscurando il loro campo visivo. Darius mandò diversi incantesimi a tagliare il suo spessore e il proprio vortice d'aria. Harry si tenne basso vicino al suolo e riparò magicamente la propria caviglia. Non era neanche lontanamente al livello di Poppy, ma poteva usarla di nuovo e questo era l'importante. Un altro appezzamento di grano vicino a lui iniziò a trasformarsi. Niente salti pericolosi per lui, questa volta.


“Magia Fluctus!” Cercando di non urlare l'incantesimo, Harry spedì il suo muro di energia attraverso il campo e la nuvola. I tentacoli di grano vennero strappati dal suolo e gettati in aria mentre la nuvola di oscurità si disperdeva. Harry evocò velocemente altri due serpenti, sperando che si sarebbero confusi nel caos. 


In risposta un Inferius venne Esiliato in direzione di Harry e inoltre su di esso venne lanciato un incantesimo Engorgi. Harry dovette improvvisamente affrontare una cosa alta cinque metri che gli veniva addosso. Schivando altri incantesimi dal suo nemico, Harry lo attaccò con una frusta di fuoco che gli amputò una delle gambe. Darius Appellò il colpo di Sinistra ancora attaccato alla scopa.


“Vedo che i tuoi gusti sulle donne stanno migliorando, Potter. Vorresti scambiare questa con la tua bacchetta?” 


————


“Molto deludente,” mormorò Lord Voldemort con un ovvio disappunto nella voce. Si era precipitato con la Metropolvere sperando di trovare il bunker di comando di Scrimgeour. Invece, aveva trovato un nascondiglio. Tre corpi giacevano sul pavimento. Non c'era stato tempo di scoprire chi fossero, quindi senza troppi pensieri li aveva colpiti con una raffica di incantesimi. 


Si trattava della moglie di Scrimgeour e delle sue due guardie del corpo. Si pentì immediatamente di averla uccisa. Avrebbe potuto essere più utile come schiava o ostaggio. Almeno poteva prendere il corpo e fingere che fosse un suo ostaggio.


Ciò che il Ministro non saprà, non lo farà soffrire. Bè, a dire il vero potrebbe.


C'era un incantesimo sulla fede nuziale di lei che gli impedì di toglierla. Decise semplicemente di toglierle l'intero dito e lo lasciò a fluttuare magicamente al centro della stanza. Trasformando velocemente il suo cadavere in qualcosa di più gestibile, in questo caso un grande osso, lo fece fluttuare verso il caminetto mentre intagliava una runa di detonazione sul tavolo e ci buttava sopra uno dei corpi. Avrebbe fatto un bella sorpresina alla persona che avrebbe spostato il corpo.


Fu ostacolato dalla Metropolvere. Sembrava richiedere una parola o una frase d'accesso per attivarsi. Non era sorprendente che la Metropolvere del Nexus bypassasse la richiesta di una parola d'ordine. Era una caratteristica del suo ‘nuovo cristallo di controllo’. Alla gente sarebbe ancora stata richiesta una parola d'ordine per entrare in una Metropolvere ‘protetta’, ma quello in realtà non avrebbe fornito alcuna protezione. Aveva lodato Madame Edgecombe all'epoca, ma ora capiva che la lode non era del tutto meritata, perché la parola d'ordine d'uscita era ancora richiesta. Un veloce controllo mostrò che non poteva Smaterializzarsi né creare una Passaporta. Sospirando, provò la porta e la trovò sigillata. Ancora, ciò si aggiunse alla sua frustrazione e permise alla sua impazienza di avere la meglio su di lui.


Pochi secondi dopo c'era solo un buco vuoto dove era prima la porta. Purtroppo, questo innescò le barriere che vi stavano dietro.


La piena ironia della situazione lo colpì mentre si scatenava contro le barriere. La Giratempo pendeva impotente dal suo collo. Poteva portare una persona tre ore nel passato, ma poi rimaneva inutile per nove ore dopo l'uso. Le sue forze ad Hogsmeade avrebbero subito pesanti perdite senza lui lì.


Il Signore Oscuro fremette di rabbia. Voleva riunirsi alle sue truppe in battaglia, ma ora si ritrovava costretto a combattere per trovare la via d’uscita dal nascondiglio. Maledisse la sua fortuna e imprecò contro le difese dall'interno. Sconfiggere le barriere gli sarebbe costato tempo che non aveva. Il tempo non era più a suo favore. Il tempo si prendeva apertamente gioco di Lord Voldemort. 


————


Harry sapeva che molto probabilmente la professoressa Sinistra era morta, tuttavia cercò comunque di comprare un po' di tempo. Passò agli Schiantesimi. 


“Oh Harry, mostri il debole che sei.” Invece di schivare, semplicemente usò l'insegnante che fluttuava per proteggersi. Dopo il secondo colpo prese in giro Harry, “Oh cielo, un altro paio di questi e il suo cuore si fermerà sicuramente. Sembra già abbastanza pallida così com'è. Forse dovresti arrenderti? Arghh!” 


Uno dei serpenti di Harry doveva finalmente aver trovato il suo obiettivo. Era velenoso, ma essendo magico si poteva curare con un bezoar o un semplice controincantesimo. L'Incantesimo di Esilio di Harry allontanò la sua insegnante da lui, mentre Harry scattò in una corsa, riducendo la distanza. Sentì una rinnovata ondata di energia nello stesso momento in cui sentì una sensazione di inquietudine nello stomaco. I Dissennatori rimasti erano arrivati. Poteva sentirli a est. 


Con i Dissennatori, c'era un'ulteriore fonte di energia dalla quale Harry poteva attingere. “Attreo Glacis!” Uno sciame di lance di ghiaccio, più grandi di quanto le avesse mai prodotte, vennero emanate dalla sua bacchetta. Paciock aveva finito di Evanescere il serpente e schivò la traiettoria delle daghe di ghiaccio.


Paciock rispose trasfigurando un paio di rocce in lupi, ma Harry li sterminò con un'altra tempesta di ghiaccio. Il Mangiamorte evocò il primo scudo, bloccando un paio di Maledizioni Esplosive, ma il potere dietro di esse lo spinse comunque all'indietro.


Rendendosi contro che la situazione era cambiata a suo sfavore, Harry vide Paciock appellare una scopa, intenzionato a scappare. Rifiutando di permettere che accadesse, Harry lanciò il proprio Incantesimo di Appello e la scopa si fermò a mezz'aria spezzandosi sotto lo sforzo del magico tiro alla fune. Entrambi i combattenti caddero all'indietro. Rimettendosi in piedi, ognuno di loro lanciò l'Anatema che Uccide, entrambi senza fare centro.


Maledizioni d’Urto, Incantesimi Laceranti, e Spezzaossa vennero scambiati come affondi di pugili, mentre ognuno cercava un'apertura. Harry fece un sorriso di soddisfazione quando realizzò che Darius si stava stancando. Doveva restare pronto e avrebbe portato l’uomo allo sfinimento, a meno ché non si sarebbe inventato qualcosa che Paciock non poteva bloccare o schivare.


L'ispirazione lo colpì come una Maledizione d’Urto. Evocò il suo Patronus fisico. Aveva energia da sprecare, ma non lo mandò a est, a dare la caccia ai Dissennatori. Invece lo mandò dritto contro Paciock. Per un momento l'avversario di Harry sembrò volerlo deridere, ma Harry poté vederlo chiaramente ricordare qualcosa di molto importante quando il Mangiamorte prese ad attaccare il Patronus solido. Harry poteva sentirsi indebolire ad ogni incantesimo che colpiva la creatura, ma riversò più energia dentro essa, usando la sua magia per tenerlo insieme e farlo rincorrere il mago.


L'anatema che Uccide di Paciock colpì il cervo e Harry si sentì come se qualcuno gli avesse tirato un colpo nelle budella con una mazza da cricket e cadde a terra, ma Ramoso continuò a correre e incornò Darius Paciock.


Harry si alzò in piedi mentre il Patronus continuava il suo brutale assalto. Schivando alcune delle piante ancora animate, Harry si avvicinò e ordinò a Ramoso di fermarsi.


Darius era un macello di sangue, ma ancora vivo. La sua bacchetta era rotta in mille pezzi e anche se fosse stata ancora intatta era molto difficile che una delle braccia di Paciock potesse alzarsi. “Forza, Potter. Uccidimi!”


“Questa volta, resta morto!” La Maledizione Esplosiva di Harry scavò nel corpo dell'uomo morente. Non fu come uccidere Piton. La pazzia non era lì questa volta. Usò semplicemente tre maledizioni per assicurarsi che Darius Paciock fosse davvero morto. Il suo unico rimpianto fu di aver permesso che Coedus il Vampiro sopravvivesse la prima volta. Forse Neville avrebbe potuto riposare in pace ora. 


Fermandosi per neanche un minuto, Harry si assicurò che l'atto fosse compiuto. Un incantesimo diagnostico gli confermò che Coedus era morto.


La sua vittoria fu agrodolce mentre controllava di nuovo la sua insegnante di Astronomia solo per scoprire che anche lei era morta. Il corpo di Paciock meritava di essere cibo per zombie, ma lei era un'eroina. Cancellò gli incantesimi che la tenevano attaccata alla sua Firebolt e la fece levitare sulla groppa del suo Patronus. Il cervo iniziò immediatamente a dirigersi verso il castello.


Harry raccolse la sua scopa con la sinistra. La sua mano appariva pallida e cadaverica, quasi scheletrica. Una fitta di paura gli corse lungo il corpo. Si stava trasformando? Salendo sulla scopa, Harry aveva soltanto un pensiero in mente: quei Dissennatori dovevano essere distrutti. 


————


Dai merli di Hogwarts due occhi osservavano l'oscuro campo di battaglia attraverso un paio di Omniocoli. Di tanto in tanto, gli occhi di Narcissa Black si abbassavano per osservare un pezzo di seta rossa legato al suo polso. Finché la seta rimaneva rossa, Charles era ancora vivo. Gli aveva chiesto di non andare, ma lui aveva insistito, dicendo che i suoi genitori erano in città. Essendo incinta, lei non aveva nemmeno preso nemmeno in considerazione l'idea di andare e non aveva fatto resistenza alla sua richiesta di rimanere al castello. 


Non aveva previsto tutto questo e se ne vergognava. Era fiera di non essere mai colta con la guardia abbassata. Avendo assistito alla selvaggia furia della fenice di Silente, Narcissa si tuffò dietro la roccia per proteggersi, mentre l’esplosione distruggeva tutte le finestre infrangibili delle serre e faceva tremare tutto il castello. Sebbene il combattente no somigliava a Silente, lei poté soltanto pensare che fosse morto. 


Quello complicava le cose. Avrebbe modificato il finale che lei aveva immaginato? Il suo piano richiedeva delle modifiche? Combatté il formicolio di paura stimando i numeri. Con il senno di poi, l'attacco aveva senso dal punto di vista del Signore Oscuro. Le forze del Ministero erano inesperte, non allenate e non avevano una vera disciplina. Non avrebbero continuato a essere a quel modo per sempre. Ammise la razionalità dell'attacco mentre la sua vista magica scivolava a est della città. L'esercito lottava contro i non morti nel villaggio, Dissennatori da sud, Maghi oscuri che si muovevano in cerchio sopra di loro e quelli che sembravano Vampiri e Veela assalivano il fianco nord.


L' ‘esercito’ di Scrimgeour stava subendo un'esperienza umiliante. Erano molto più numerosi, ma non avevano organizzazione, ma Voldemort aveva scommesso sull’assestare un colpo schiacciante e sullo spezzare lo spirito delle persone con una massiccia e simbolica conta dei corpi. Troppi di quei ‘soldati’ là fuori erano dei giovani e il vero vincitore della battaglia sarebbe stato quello che avrebbe convinto madri, padri e parenti dei morti e dei morenti chi fosse il vero colpevole. Narcissa dava vantaggio a Scrimgeour. Il Ministro aveva il piede fermamente piantato sopra la gola della stampa in quel momento. Voldemort avrebbe provato a far sollevare la gente nelle strade.


Guardò un animale che si avvicinava ai cancelli con un corpo drappeggiato sulla schiena. Istintivamente, sapeva che era una creatura magica. Tirando un sospiro di sollievo, Narcissa seppe che Harry Potter era ancora là fuori a combattere. Il piano rimaneva fattibile. Rimaneva ancora speranza per il lato “della luce”. L'etereo cervo sparì dalla vista e il corpo cadde a terra, mentre delle figure si precipitavano fuori dal castello in atteggiamento agitato. Narcissa non perse altro tempo a immaginare chi fosse quell'anima sfortunata. Se fosse stata importante, lo avrebbe saputo presto e se non lo fosse stata, era inutile crogiolarsi in dettagli violenti più del necessario.


Riportando gli Omniocoli sulla battaglia, il suo volto tetro fu sostituito da un'espressione più predatoria. Le Forze Oscure si stavano disperdendo mentre il fianco sud di Dissennatori iniziò brutalmente a cedere. Le ci volle solo un momento per localizzare la fonte della distruzione. Un gruppo di cinque veloci cavalieri di scopa schizzò fuori dalle rovine di Hogsmeade, uno di loro mandava un gigantesco Patronus cervo a scalpitare attraverso i Dissennatori in fuga e il suo cuore le balzò in petto mentre vedeva un nebbioso Patronus a forma di drago. Charles, suo fratello e altri due stavano proteggendo Harry mentre lui eliminava gli orridi vermi. Trattenne il respiro mentre un gruppo di Veela lanciava una raffica di palle di fuoco verso il gruppo. 


Un forte soffio di vento disperse le sfere di fuoco mentre Harry Potter dirigeva la sua collera sui vampiri rimanenti e le Veela. I maghi oscuri stavano già scappando. Narcissa si chiese svogliatamente se quelli che restavano avessero capito che si erano ‘offerti volontari’ per un'azione di retroguardia senza speranza. 


Il combattimento stava finendo ora. Entro dieci minuti, ci sarebbe stato solo l’orrore del dopo. Tutta Hogsmeade era in rovina, ma lei sapeva che quella non era la fine –  soltanto l'inizio della fine. Nervosamente, si chiese chi sarebbe rimasto in piedi quando tutto sarebbe finito. 










Note d'Autore

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart)


Unitevi a me sui forum di fanficauthor e darklordpotter per la discussione su questo capitolo. Bene, ci siamo – rimangono un capitolo e l'epilogo da vedere. Chi vive? Chi muore? Lo scoprirete presto...


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Capitolo 40
*** E' sempre più buio ***


Eccoci qui ragazzi, scusate il ritardo. Come sapete il tempo non è mai abbastanza e abbiamo ritardato qualche giorno… ma siamo quasi alla fine ormai. Entro fine aprile speriamo di farvi leggere l’ultimo capitolo di questa altra bella storia di jbern.

Luc_y



To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y









Disclaimer – Harry Potter non è di mia proprietà. Questa è una fanfiction. Cos’altro c’è da dire? 


Riconoscimenti – Originariamente, questo era l'ultimo capitolo. C'erano semplicemente troppi nodi da sciogliere in un unico capitolo, quindi l'ho diviso in due. La buona notizia è che il capitolo 41 è quasi completo. Un ringraziamento speciale a tutti i ragazzi dell'Alpha Fight Club. La loro assistenza è ciò che rende questa storia più piacevole di quanto avrei potuto renderla io da solo. Come sempre grazie a Kokopelli per i suoi servizi di editing. 


Capitolo 40 – È sempre più buio 


31 Ottobre 1996 


“Sono così felice che tu sia salvo.” sussurrò al suo orecchio Susan mentre lo circondava con le braccia. 


Susan aveva subito numerosi sbalzi d'umore dal momento in cui aveva capito che Harry era là fuori nella battaglia. Per prima cosa, era rimasta ferita dal fatto che non fosse venuto a dirle che sarebbe andato. Poi, preoccupazione e sconcerto avevano sostituito la rabbia, mentre era indecisa tra osservare la battaglia dai bastioni o nascondersi nella sua stanza, dove sapeva che lui avrebbe voluto che fosse. 


Alla fine, aveva aspettato nella stanza, concentrandosi sul debole filo di magia che li collegava. Finché quel filo esisteva, sapeva che lui era ancora vivo. All'inizio della loro relazione il legame era nuovo e strano; la sua natura empatica aveva toccato entrambi. Ora, il legame aveva semplicemente troppo rumore intorno. Temeva cosa le sarebbe successo se fosse arrivato il giorno in cui lo avesse controllato e il legame non fosse stato più lì.


Sapeva di aver ragione ad essere arrabbiata con lui, che si era di nuovo precipitato in battaglia, ma, ancora, lei era più intelligente di così e sapeva che arrabbiarsi non serviva a niente. Invece, quando un egualmente esausto Charlie Weasley glielo aveva consegnato alla porta, lei lo aveva semplicemente tirato su e abbracciato più stretto che poteva. Era sporco e aveva un odore orribile, ma a lei non poteva importare di meno. 


La risposta di Harry si poté definire al massimo come un farfugliamento, ma lei non aveva bisogno di capire le parole per sapere quello che stava dicendo. 


Harry spostò la testa dalla spalla di lei e guardò l'ex addestratore di draghi. “Grazie, Charlie.” 


“Quando vuoi, amico.” rispose Charlie. 


Susan guardò la testa rossa voltarsi per andarsene. 


“Charlie?” chiese Harry. Charlie si voltò per guardarlo di nuovo. 


“Mi spiace per tua mamma. Fammi sapere appena hai qualche notizia su tuo padre.” 


“Lo farò,” disse Charlie, mettendo una mano sullo stipite della porta per reggersi. “Percy ha detto che era al Ministero. Bill sta provando con la Metropolvere, ma devono esserci troppe chiamate. Andrò a cercarlo e vedrò se ha scoperto qualcosa. Riposati, Harry. Susan, assicurati che lo faccia.” 


Guardando Charlie andarsene, Susan capì che i Weasley stavano diventando la seconda versione dei Potter, dei Bones, o dei McKinnon della prima guerra – tutti morti o quasi. 


Lo aiutò a togliersi la corazza di pelle di drago mentre notava gli ovvi, visibili danni su di essa. La scioccò pensare cosa sarebbe successo se non l'avesse indossata. Iniziò a preparare un bagno per lui, mandò la loro elfa a levargli i vestiti e a vedere se qualcuno poteva riparare la sua armatura. 


Lui tese la mano sinistra perché lei la ispezionasse. Appariva scarna e leggermente raggrinzita. La pelle e il colore non avrebbero sfigurato su un vecchio di settant'anni, ma su un ragazzo erano causa di preoccupazione. Poteva essere che Harry stava iniziando a trasformarsi in Dissennatore?


Stanchi occhi verdi incontrarono i suoi. Cercavano una reazione terrorizzata. Lei non gliene dette nessuna. “Ne ho appena distrutti altri, ma ne sono rimasti ancora alcuni. Sto pensando di indossare un guanto su questa mano. Sarò come Michael Jackson.” 


“Chi?” 


Harry guardò la sua mano con un lieve disgusto. “Un musicista nero Babbano; l'ultima volta che ne ho sentito parlare, anche lui si stava trasformando in un vecchio uomo pallido. Scusami, brutta battuta.”

 

Lei alzò gli occhi al cielo, prendendo un appunto mentale di chiedere a Hermione di spiegarle la battuta e lo guidò alla vasca mentre si toglieva i vestiti. L’incanto che nascondeva il piccolo bozzo della sua pancia era legato ai suoi indumenti. Togliere l’incanto la rendeva cosciente della cosa, ma questo valeva il sorriso sul volto di Harry – il primo che avesse visto da quando era tornato barcollando. 


Si sistemò dietro di lui e cominciò a lavargli la schiena. Odorava di morte. Susan doveva rimuovere quell’odore. “Probabilmente mi addormenterò su di te.” avvertì Harry. 


“Non importa. Vuoi una coppa di Pozione Sonno senza Sogni?”


“Non posso. Il Ministro potrebbe farsi vivo. La McGranitt ha detto che manderà qualcuno per me, se lo fa.”


Susan rispose, non cogliendo appieno le implicazioni della frase. “Lascia che se ne occupi Silente, a meno ché non sia di nuovo ferito.” 


“Non succederà, Susan; se n’è andato.”


“Intendi andato come ‘morto’?”


“Sì.” C'era un tono di chiusura nella sua voce. In qualche modo quella sola parola sembrò riassumere il problema. Il grande eroe era andato. Susan avrebbe dovuto sentirsi triste, ma invece si sentiva di nuovo indifferente. Senza di lui, a chi si sarebbe rivolto il mondo magico? Conosceva la risposta – a suo marito di sedici anni. Era fottutamente ingiusto! 


“Ha combattuto Riddle?”


“Forse, ma non credo. Posso ancora sentirlo là fuori. Ci sono state chiacchiere che fosse ad Hogsmeade, ma io non l'ho mai visto.” 


“È morto qualcun altro che conosco?” Aveva paura di chiederlo. 


“I professori Sinistra e Thompson.” Susan smise di pulirgli la schiena con la spugna. Le era sempre piaciuta l'insegnante di Astronomia, così come l'uomo che teneva il suo corso di Rune Antiche. “Non so bene per quanto riguarda gli altri, ma non ho più visto il padre di Hannah o il signor Torkelson una volta che è iniziata la battaglia. A me non frega un cazzo di Abbott, ma so che a te piace ancora. Tonks è con Remus in infermeria. Lei non sta troppo male, ma lui è di nuovo conciato per le feste.”


Susan chiamò Trixie e le chiese di indagare discretamente e scoprire se Peter Abbot fosse ancora vivo.

 

Non sapendo cos'altro dire, disse: “Vuoi parlarne?”


“No.”


“Capisco. Possiamo semplicemente sedere qui in silenzio.”


Harry scosse leggermente la testa. “No, parlami – di qualunque altra cosa che non sia questa fottuta guerra.”

 

E così lei parlò; dieci minuti della sua storia sulla sua prima magia accidentale da bambina e si accorse che lui si era addormentato. Continuò a parlare comunque. 


————


Tutto ciò che Rufus Scrimgeour voleva fare era cercare sua moglie. Era una donna speciale, che lo faceva andare avanti nei tempi difficili e tifava per lui più di chiunque altro nei buoni periodi. La sua posizione come Ministro della Magia gli negava quel lusso. Tutte le bacchette erano richieste altrove, la sua compresa. Aveva assegnato a una delle sue guardie del corpo il compito di cercare qualunque indizio sul suo rapimento. Rufus già sapeva che non sarebbe mai tornata da lui.


Sarebbe dovuto tornare a Hogsmeade, guidare le sue truppe e assicurarsi che venisse “visto” al comando e a proclamare una vittoria alla radio, anche se una vittoria costosa. Invece, stava fissando una gemma che ruotava nel mezzo di un reticolo di magia e ascoltando un Aritmante spiegare che quella gemma era il “cervello” della Metropolvere.

 

L'unico problema era che quello non era lo stesso cervello che c'era quella mattina. Il Signore Oscuro avrebbe potuto usare lo stesso tipo di gemma, ma non l'aveva fatto. Voleva che Scrimgeour sapesse che la Metropolvere era stata compromessa. 


“Cosa facciamo, signore?”


“Quanto finché non verrà ricostruito un rimpiazzo disponibile?” chiese all'uomo.


“Almeno due mesi. Possiamo contattare altri governi e vedere se sono disposti a fornirci una gemma sostitutiva, ma a causa della spesa, la maggior parte non ne ha una di riserva. Prima dobbiamo trovare una gemma sostitutiva adatta e poi...” 


Il Ministro non aveva tempo per questo. 


“Chiudi tutto” disse Scrimgeour stancamente. 


“Ne è certo?” 


“Sì, da quello che stai dicendo, non abbiamo nessun controllo sulla Metropolvere. È un rischio.” 


Era un'altra decisione insoddisfacente in un giorno pieno di scelte come quella. Mentre gli Aritmanti chiudevano il sistema, i quattro caminetti nella stanza si accesero. Da ognuno uscì fuori un pezzo di pergamena e fluttuò al suolo.


“Che cos'è?” chiese.


“Signore, sembra che chiunque abbia creato il cristallo abbia aggiunto l'abilità di inviare messaggi via Metropolvere. Alcuni dei paesi più piccoli lo usano come una sostituzione per i gufi e altri metodi. È tutto un lavoro di intaglio di rune. Quando era in carica, Madame Edgecombe insistette per aggiornare il nostro sistema di trasporto, ma è stata sconfitta...”


“Sì, dagli allevatori di gufi, dal sistema postale e dai giornali.” Ancora una volta la frivolezza della politica causò a Scrimgeour il mal di testa. Ignorò la parte sui messaggi che erano stati spediti con un qualche tipo di cuscinetto di protezione magico. Ora, sapeva dannatamente bene chi aveva costruito quel cristallo per Voldemort. Probabilmente aveva apportato tutte le modifiche che aveva chiesto e anche quelle che non aveva chiesto.


Nel messaggio si leggeva quanto segue,


Per ordine del Ministro della Magia,


Il sistema della Metropolvere è stato chiuso fino a nuovo ordine. Durante il riuscito attacco di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato a Hogsmeade, l'area centrale che controlla la Metropolvere è stata conquistata. Questo messaggio è per informarvi che non possiamo proteggervi dalle forze oscure. Non siete al sicuro. Sia Albus Silente che Harry Potter ora sono morti. 


Con la Metropolvere fuori controllo, le forze del Signore Oscuro possono superare le vostre barriere anche se avete parole d'ordine a proteggere la Metropolvere. Non tardate nel compiere azioni per proteggere voi e i vostri familiari. Le persone che leggono questo messaggio sono autorizzate per tanto a distruggere la propria connessione alla Metropolvere con ogni mezzo necessario. 


Il Ministro della Magia, 

Rufus Scrimgeour


Rufus rilesse il messaggio e si dichiarò sconfitto. In tutto il paese persone terrorizzate che ascoltavano le nuove notizie radio sulla battaglia avevano appena ricevuto quella lettera presumibilmente scritta da lui. Se perfino il venti per centro degli idioti avessero creduto a ciò che leggevano, i danni sarebbero stati enormi! La connessione alla Metropolvere non è qualcosa che può semplicemente essere riparata!


“Tu! Vai alla radio, ora! Annuncia che questo messaggio è una frottola. Di’ a tutti di non distruggere i propri camini! Vai!” 


Scrimgeour avrebbe dovuto far fare di nuovo un'uscita pubblica a Potter. Le persone avrebbero avuto bisogno di rassicurazione. Prese per le spalle un altro assistente “Edgecombe ha un marito. Lo voglio sotto custodia.” 


————


Lord Voldemort abbassò gli occhi sul messaggio, sorridendo. Proprio in quel momento, sotto la “nebbia della guerra”, gli Inglesi stavano paralizzando le proprie infrastrutture per la paura, creando ancora più problemi per l'amministrazione Scrimgeour. Il panico creato dal messaggio sarebbe stato delizioso.


Molto meno esilaranti erano le sue perdite; vero, avevano inflitto un'enorme quantità di danni alle forze del Ministero, Silente era morto e Hogsmeade in rovina. La sua presenza avrebbe ridotto il numero delle sue perdite, ma era rimasto intrappolato, aveva dovuto scavarsi la strada fuori dalle barriere di Scrimgeour.


“Quali sono le tue stime, Edgecombe?”


La strega dallo sguardo smunto rispose nervosamente. Aveva subito la sua ira per la fuga dal bunker di Scrimgeour. Si era fermato poco prima di arrivare a causare danni permanenti perché aveva bisogno delle sue capacità. “Dal venti al trenta per cento delle famiglie distruggeranno la propria connessione. Con l'attuale staff di installatori, ci vorranno circa quattro mesi per un completo recupero, assumendo che tutti facciano turni da 18 ore. Ho anche modificato la sequenza di riattivazione sul cristallo di controllo. Non saranno in grado di far ricominciare il processo a meno ché non abbiano sufficiente fortuna da indovinare la sequenza giusta.”

 

Voltandosi verso madame Faircloth, disse, “Manda alcuni dei nostri agenti nella case che sono state abbandonate e distruggete la connessione alla Metropolvere, poi unitevi alla gente che chiede che siano riconnesse e riparate con i soldi del Ministero. Quando arriveranno gli installatori, verranno rapiti o messi sotto Imperius. Ciò li costringerà a mettere gli installatori della Metropolvere sotto scorta Auror. Riorganizza le mie forze in gruppi di assalto e di disturbo più piccoli. Evita battaglie in campo aperto con le forze del Ministero. Riempi il San Mungo di reclute dell’esercito di volontari. Fai usare alle nostre forze Maledizioni con effetti debilitante a lungo termine dove possibile. Il loro sistema medico è già sovraccarico. Lo voglio spezzato! Fa in modo che la nazione di Scrimgeour non funzioni. Poi, le squadre d'assalto devono concentrarsi sul Partito dei Coltivatori di Ingredienti. Distruggi le loro serre e metti in giro voci sulla scarsità d’ingredienti base per pozioni. Aumenta l'agitazione economica. Anche loro chiederanno protezione, sospetto a gran voce. Il Ministro sostiene che i suoi uomini sono un esercito. Vediamo se può davvero schierare il suo esercito.”


La sua migliore aiutante lo guardò; scelse attentamente le parole, “Lo costringerai a nazionalizzare le Serre. Alcuni dei tuoi seguaci più fedeli fanno parte del PCI.”


Mise da parte le preoccupazioni di lei. “Se informati col dovuto vantaggio, possono volgere la situazione a proprio favore; se fanno il raccolto presto e si assicurano che sia noi che loro siamo ben riforniti prima che tutto cominci, saranno ben posizionati per rifornire il mercato nero quando i prezzi saranno fuori controllo.”


Rivolgendosi a tutti i presenti, alzò la voce. “Miei seguaci, stiamo entrando in una fase critica. Silente è morto. Ora dobbiamo concentrarci sul far cadere il governo di Scrimgeour. Se avremo successo, la gente lo rimuoverà dalla sua carica per noi.”


Gli uomini e le donne che lo circondavano annuirono e lui li congedò. Si ritirò nella sua camera e iniziò a guardare una mappa dell'ex Malfoy Manor disegnata a mano che il figlio di Lucius gli aveva fornito, insieme alle informazioni riguardanti il matrimonio formale di Potter. Silente era morto, ma Potter aveva superato e ucciso il come nuovo Darius Paciock e questo lo preoccupava. Non poteva più permettersi di sottovalutare le abilità di Potter. Prima aveva sistemato Piton e ora Paciock. Nessun uomo era al suo livello, ma chiaramente non ce n'erano neppure al livello di Potter.

 

Togliere di mezzo Potter avrebbe rovesciato il governo Scrimgeour. Avrebbe anche eliminato il suo ultimo problema. Avrebbe avuto bisogno di più spionaggio sulle nuove barriere del Potter Manor dai suoi informatori. Sarebbe stato pronto per il confronto finale. 


————


Diversi giorni dopo la battaglia di Hogsmeade, una figura indistinta avvicinò Narcissa. 


“Salve, madre.”


“Figlio mio. Forza, parla. Ho già posto le barriere di privacy, ma abbiamo poco tempo.”


“Vogliono sapere di più riguardo alle difese che ora proteggono la nostra ex casa.”

 

“Non sono un genio della lampada. Non ti prometto i tuoi desideri gratis.”


“Che cosa vuoi?” 


“Voglio essere a capo della famiglia Black e voglio che siano risparmiate le vite di Charles Weasley e Andromeda Black, se possibile.” 


“Acconsentirò alle tue richieste, ma penso sarebbe meglio offrir loro qualcosa in cambio.”


“I ritratti nel manor sono una difesa chiave; ti dirò i segreti di come funzionano e, ancora più importante, come possono esseri sconfitti.” 


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La Gazzetta del Profeta 


Il Ministro Dichiara Coprifuoco a Supporto degli Sforzi di Guerra. 


3 Novembre 1996 


di Rita Skeeter 


In una largamente anticipata e voluta mossa, il Ministro Rufus Scrimgeour ha imposto un rigido coprifuoco da rinforzarsi in tutto il paese. Viaggi per mezzo della Smaterializzazione e della Passaporta sono proibiti a tutto il personale non autorizzato. Il Nottetempo e le scope personali sono mezzi di trasporto permessi solo tra le 21:00 e le 5:00. Il Ministro ha fatto l'annuncio dalla piazza principale di una Hogsmeade ricostruita con Harry Potter presente sul palco. Ha elargito un discorso potente tra le squadre di volontari che stanno lavorando per riparare i danni alla città. 


“Per il continuo benessere della nostra popolazione e per incrementare la sua sicurezza, sto limitando i viaggi di individui non autorizzati. Naturalmente, non ci aspettiamo che il nemico aderisca a questo, ma sarà più facile tracciare i movimenti di piccoli gruppi di persone e il vostro Ministero sarà in grado di rispondere più velocemente agli attacchi del nemico. A nome di coloro che lavorano diligentemente per assicurare la vostra sicurezza, io vi ringrazio.”


Dopo un vigoroso giro di applausi, ha continuato: “Hogsmeade sarà ricostruita. Sarà più bella che mai! Onoreremo i nostri eroi sconfiggendo coloro che li hanno uccisi. I nostri nemici sono principalmente streghe e maghi stranieri e creature oscure che hanno creduto alle bugie che il nostro nemico diffonde. Nessun mago inglese rispettoso di se stesso vorrebbe vedere questa distruzione tra la propria gente. A quelli che portano il cosiddetto marchio del Signore Oscuro non deve essere garantita alcuna pietà. Dovremo buttarli fuori dalla nostra terra di giusti.


I danni al sistema della Metropolvere sono stati grandemente sovrastimati e le riparazioni stanno procedendo più velocemente del previsto. È triste vedere il nostro nemico ridotto a giullare, a cercare disperatamente di causare tutti i danni che può. Luoghi chiave saranno restaurati appena possibile.”


Il Ministro ha continuato, rassicurando la grande folla presente che l'Oscurità sarebbe stata sconfitta e il sogno di Albus Silente sarebbe stato realizzato. 


“Albus Silente era un grande uomo, che ha dato la propria vita per proteggere gli studenti di Hogwarts. Sognava un mondo senza paura e caos. Con il vostro supporto, il governo farà nascere quel mondo. Con eroi coraggiosi come Harry Potter a guidare il percorso, noi prevarremo! Ahimè, persino Harry ha bisogno del vostro aiuto. Ha bisogno che tutti noi ci uniamo per sconfiggere l'oscurità. Siate il faro della luce. Ora o mai più!”


Da lì, il Ministro Scrimgeour si è fermato a un centro di reclutamento e ha ringraziato di persona i volontari che erano in fila e aspettavano di essere ammessi nell'Esercito di Difesa delle Persone. L'applauso è stato profondo e l'atmosfera ottimista. 


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La Gazzetta del Profeta 


Altri Fondi per il San Mungo 


9 Novembre 1996 


di Rita Skeeter 


Amici, l'amministrazione Scrimgeour continua a lavorare. Oggi, un'annunciatrice del Ministro ha annunciato che il governo ha sponsorizzato l'espansione dell'ospedale San Mungo. Sotto il nuovo piano altri cinquanta posti letto saranno aggiunti prima della fine dell'anno e oltre duecentocinquanta alla fine dei dodici mesi. 


“L'amministrazione vuole assicurare che il sistema sanitario inglese continui a essere invidiato dal resto del mondo. I Guaritori del San Mungo sono semplicemente straordinari. 


Cosa potete fare voi lettori da casa? Diventate volontari e donate il vostro tempo e i vostri galeoni. Venite ad aiutare quei coraggiosi guerrieri rimasti feriti nella battaglia per la libertà, la battaglia per il nostro futuro. Il Ministro desidera ringraziare personalmente i coraggiosi maghi e streghe della Compagnia Abraxas, che hanno altruisticamente donato i loro prossimi due mesi di stipendio per questo particolare sforzo. Questo è patriottismo ai suoi massimi livelli. 


A differenza di ciò che i tre volte maledetti combattenti stranieri credono, non si tratta del tintinnio dell'oro per i nostri coraggiosi combattenti. Combattono per dovere, onore e pace. Combattono per il futuro delle loro famiglie e si meritano ogni oncia di supporto che possiamo dare loro.”


La risposta della folla è stata travolgente. Perfino il mio cuore è stato toccato dallo sfogo di emozione. Il Ministro Scrimgeour aveva pianificato di partecipare, ma affari di stato urgenti hanno richiesto la sua personale attenzione. Anche Harry Potter aveva in programma l'apparizione alla conferenza stampa, ma è stato costretto a cancellare l'impegno all'ultimo minuto. 


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La Gazzetta del Profeta 


Il Ministro Annuncia Nuovi Piani per la Sicurezza 


12 Novembre 1996 


di Rita Skeeter 


Oggi, parlando dal luogo di un attacco respinto dei Mangiamorte alle Serre Parker/Smythe, il Ministro Rufus Scrimgeour ha annunciato una politica perfino più severa sulla gestione dei combattenti stranieri che rimpinguano il grosso delle forze nemiche mentre plaude al successo delle forze difensive che sono state schierate per proteggere questo luogo. 


“Per dirlo chiaramente, ha paura di noi. Non osa affrontarci di nuovo in battaglia o avrà la stessa bastonata che gli abbiamo dato durante la vittoria a Hogsmeade! Invece, ordina ai suoi maledetti stranieri di attaccare obiettivi semplici come un cane codardo. Ai pazzi che lo servono, dico: andatevene dalla nostra Gran Bretagna. Non vi vogliamo qui. Se venite catturati, sarete giustiziati. Lasciate i nostri confini o verrete sepolti qui! Siamo stanchi di voi e il vostro tempo è finito.”


Sono state parole dure e seguite dai fatti, dato che la prima esecuzione di combattenti stranieri catturati è prevista per questa notte. Le persuasive argomentazioni del Ministro hanno vinto il supporto del Wizegamot sul togliere i diritti agli assassini stranieri non inglesi, catturati durante la battaglia con la Forza di Difesa delle Persone.


Il Ministro ha avuto anche parole per avvertire coloro che cercano di ricavare vantaggio dalla scarsità di ingredienti per pozioni. 


“Per prima cosa lasciatemi dire che non c'è scarsità. Se necessario, autorizzerò il rilascio di surplus governativi se davvero ci sarà un problema. Fortunatamente, i coraggiosi uomini e donne della Forza per la Difesa dei Cittadini continuano a superare perfino le mie aspettative e hanno respinto più attacchi di quanto mi preoccupi di menzionare. Non appena riceverò un rapporto finale dai miei consiglieri economici, istituirò controlli dei prezzi per molti ingredienti. Non si tratta di niente di più che di persone avare che cercano di far soldi sulla paura della gente. Sarà illegale pagare più di questi prezzi per le materie. Le persone sorprese in questa dubbia pratica saranno sottoposte al pieno potere d'accusa del nostro governo.


Come un codardo, il nostro nemico conta sulla paura e sulle insinuazioni come armi. Ho ricevuto rapporti secondo cui perfino i suoi combattenti stranieri stanno iniziando ad abbandonarlo. Presto il nostro nemico non avrà nessuno rimasto a combattere per lui! Stiamo vincendo questa guerra! Il servizio Metropolvere verrà restituito alla maniera ordinaria e sarà il migliore e più sicuro sistema Metropolvere che abbiate mai visto!” 


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L’Araldo di New Salem


Il Viaggio di Una Strega verso la Libertà 


23 Novembre 1996 


di Rita Skeeter 


Salve a tutti. È così bello essere da questa parte dello stagno e lontano dalle bugie e dalla morte che consumano la mia terra natale. 


L'Inghilterra sta ulteriormente scivolando nell'abisso e l'oscurità minaccia di consumare tutto.


Per gli ultimi due mesi, sono stata costretta a scrivere storie e a consegnarle ai censuratori inglesi, o mi sarei ritrovata a far parte della prima unità sul fronte, a marciare verso la morte. Quando avevano finito, a malapena ogni tre parole c'era qualcosa che avevo scritto io. Non avrei mai pensato di vergognarmi di vedere “Di Rita Skeeter” scritto su qualcosa.


Non mi lasciavano dire la verità. Potevo solo ritrarre quel despota fascista di Rufus Scrimgeour in una luce positiva, ma dopo la mia fuga dalla terra che una volta amavo, la verità può essere raccontata. Persino il suo alleato più fedele, Harry Potter, ha cominciato a esprimere qualche riserva sul pugno di ferro che continua a stringere tutta l'Inghilterra. Poco dopo il massacro di Hogsmeade, si poteva pensare che il povero Harry fosse diventato l'ombra del Ministro. Più e più volte, Harry è stato trattato come un pregiato Abraxan ed esibito per il pubblico. Gli è stata permessa qualche parola, è stato affrettato a togliersi dalla luce dei riflettori e gli è stato detto di restare semplicemente lì e di sembrare eroico.


I giornali in Inghilterra evitano di riportare la spaccatura sempre più in espansione tra Potter e Scrimgeour. Notano soltanto il crescente numero di volte che Harry ha cancellato le sue apparizioni con il Ministro. Conosco Harry Potter. È coraggioso e leale come dicono. E la dice davvero lunga quando inizia a voltarti le spalle! 


Inoltre, non potevo dire nulla sul fatto che sei persone vengano stipate in una stanza d'ospedale da due, a causa dell'enorme numero di feriti che lo affolla. Potevo solo parlare dei soldi disperatamente donati all'ospedale in un qualche scriteriato e mal studiato piano di espansione. Ho sentito Rufus “Lo Sfruttatore” Scrimgeour dare un discorso davanti a una nuova serra dicendo che non c'erano problemi. Naturalmente, abbiamo dovuto ignorare le altre cinque serre che erano state ridotte a macerie, che non ci è stato permesso fotografare. Probabilmente, potrei contare sulle dita di una mano il numero di persone in Inghilterra che sanno che il Concilio dei Goblin ha svalutato il rating di credito inglese.


Il sistema Metropolvere è un disastro, il commercio è praticamente fermo, le persone che hanno denaro potrebbero non essere in grado di trovare qualcosa da comprare e saranno stupefatti di quanto dovranno pagare se riescono a trovare un venditore disposto a vendere. 


La Britannia è in una crisi di proporzioni epiche. Lo so. L'ho visto. Sono scappata a fatica. L'anarchia e il caos regnano sovrani. Le persone vengono trascinate in strada, scomparendo per sempre, da ambo le parti.


Non si tratta più di un Signore Oscuro che cerca di prendere il controllo della Britannia. Si tratta di un Signore Oscuro che cerca di strappare il potere a un altro Signore Oscuro e sono i cittadini a pagarne il prezzo. I francesi stanno insistendo perché l'ICW istituisca una politica di contenimento, non importa chi prevarrà, e il movimento sta guadagnando supporto da altri paesi europei!

Non posso addossare tutto questo al solo Scrimgeour. Anche il Signore Oscuro fa la sua parte. Ogni mattina, iniziavamo con un veloce conteggio per assicurarci che tutti fossimo ancora vivi. Non c’era permesso mangiare o bere per un'ora, per assicurarci che nessuno fosse sotto pozione Polisucco. Per due volte al nostro conto è mancata una persona e l'abbiamo semplicemente accettato e abbiamo abbassato il nostro numero.


Ho incontrato il Signore Oscuro in persona. Vive per la guerra e il conflitto. Dovesse prendere potere in Inghilterra, li riunirà e guiderà una crociata contro i Babbani. Dubito che si fermerà lì. Guarderebbe il mondo consumarsi per il proprio divertimento.

 

Un paese una volta fiero viene fatto a pezzi davanti ai nostri stessi occhi. Le lacrime che il mondo piange sono salate del sangue dei caduti. 


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L’Araldo di New Salem


Nota Giornalista Trovata Morta 


29 Novembre 1996 


di Michelle Chandler 


Il viaggio verso la libertà di Francine Amorita Skeeter raccontato in questo giornale è durato appena cinque giorni. Ieri notte, alcuni colleghi hanno inviato le autorità a investigare sulla sua assenza a un ricevimento svoltosi all’Araldo, con l’intento di onorare la sua audacia e coraggio.


Lei e le sue guardie del corpo sono stati trovati morti. C'erano segni di scasso e l'uso di Magia Oscura, comprese tracce di Maledizioni Senza Perdono.


La signora Skeeter criticava aspramente sia il Ministro Inglese sia il Signore Oscuro biasimando entrambi per il pantano che una volta era la nazione magica più potente del pianeta.


Un annunciatore per il Congresso Magico Americano ha rifiutato di rilasciare dettagli specifici se non che l'indagine è ancora in corso, ma ha rilasciato questa dichiarazione. 


“Rattrista tutte le persone amanti della libertà apprendere della morte prematura di Rita. Negli anni passati, le sue storie ci hanno fatto divertire dall'altro lato dell'Atlantico. Soltanto recentemente ha lasciato davvero il segno. Come Paul Revere che correva sulla sua scopa trasfigurata (1), lei ci ha avvertito che gli inglesi stavano arrivando. Il conflitto in Inghilterra è una delle principali preoccupazioni del Presidente e del Congresso. Continueremo a monitorare la situazione da vicino e lavoreremo con gli alleati all'estero per determinare la migliore strategia in questi tempi tormentati. 


Per ora, lasciateci ricordare un'eroina e campionessa della verità che ci è stata portata via troppo presto.” 


Il Bureau continua ad occuparsi aggressivamente di questo caso. Numerosi sospetti sono stati interrogati. I tre restanti articoli di Rita appariranno in un'edizione speciale domani.


Come appunto personale, nella quantità limitata di tempo in cui l'abbiamo conosciuta, ho trovato Rita una donna deliziosa e sofisticata. Possedeva un'acuta forza di volontà e una diligente abilità con le parole scritte.


Per favore unitevi allo staff di questo giornale per pregare per il suo spirito nell'aldilà. 


————


Harry si schiarì forte la voce facendo sobbalzare sia Hermione che Ron. Entrambi erano abbastanza occupati. “Non sto interrompendo nulla, vero?”


Ron fece un sorrisetto. “Oh, certo che no, amico! Hermione aveva solo qualcosa nell'occhio.” Fece un cenno a Tonks che era in piedi alla fine del corridoio.


“E tu ti stavi giusto scaldando le mani nella sua camicetta prima di riuscire a toglierle il bruscolino? Ho visto molte cose orribili, ma ora sarò traumatizzato per tutta la vita!”


“Ehi! Hermione e io non abbiamo le nostre stanze private. Dobbiamo cavarcela come il resto degli studenti.”


Hermione si riprese dal proprio imbarazzo per chiedere, “Che succede, Harry?”


Il suo atteggiamento felice svanì. “Avevo solo bisogno di farmi una passeggiata per schiarirmi le idee. Ho visto due amici piuttosto soli sulla mappa e ho immaginato di potergli fare una visita.”


“Cosa vuole il Ministro ora?”


“Più apparizioni pubbliche, più tempo passato a dire alle persone che non va così male, più bugie. Ha perfino fatto consegnare a Percy la sua ultima 'richiesta'. Non so se ho lo stomaco per farlo.” 


Hermione inarcò il sopracciglio prima di rispondere. “Le persone hanno bisogno di speranza...”


“Sì, è la stessa frase che ha usato Percy. Io l'ho interrotto e gli ho chiesto quanta speranza avesse al momento. Gli ho chiesto se lo aiuterebbe a ritrovare Penny e a riprendersi suo figlio, se io fossi lì fuori in piedi accanto al Ministro. Mi sono sentito un immenso cretino dopo averlo detto, ma ho fatto capire il mio punto di vista. Le apparizioni pubbliche non fermeranno Riddle e tutte quelle stupide mostre di cani e pony sprecano il mio tempo, tempo di cui ho bisogno per duellare e allenarmi!”


“Calma, amico, praticamente già vivi nella Stanza delle Necessità. Non puoi fare di più.” disse Ron seriamente.

 

“Non è abbastanza. Riddle sta di nuovo diventando più attivo. Sta guidando personalmente alcuni dei suoi raid.” 


I suoi due migliori amici si avvicinarono ai suoi fianchi, facendogli sentire il loro supporto. Hermione disse, “Crediamo in te, Harry. C'è niente che possiamo fare per aiutarti?”


“Sì, Harry, se vuoi possiamo far creare a Hermione una partita di Pozione Polisucco e posso andare io a qualcuna di queste stupide apparizioni pubbliche per te?” 


“Ron, a volte mi chiedono di parlare in queste circostanze...” 


“Oh. Posso farmi insegnare da papà.” 


“Come sta tuo padre?”


“Sta nell'appartamento di Bill. Non vuole andare da nessuna parte vicino a Hogsmeade.” 


“Non lo vorrei neppure io. Grazie per l'offerta, ma me la caverò. Inoltre, è solo questione di tempo prima che Riddle tenti qualcosa a una di queste apparizioni. Le persone del Ministro principalmente trascinano i reporter a queste conferenze stampa non annunciate. Il luogo cambia ogni volta, ma so che è solo questione di tempo prima che lui sia fortunato o il Ministro sia sbadato. Preferirei che non fossi lì, a recitare la mia parte, se accadesse.”


Ron deglutì notevolmente alla prospettiva di combattere Voldemort. Harry non poteva biasimarlo. Di coloro rimasti in vita, soltanto Harry e il professor Vitious sapevano com'era vedersela con Lord Voldemort. A essere perfettamente onesti, Vitious aveva diverse persone ad aiutarlo e ogni volta che Harry aveva affrontato la sua nemesi, Voldemort era svantaggiato in qualche modo o maniera, per scelta o per caso. La fortuna di Harry non si sarebbe fatta viva per l'incontro successivo.


“Non preoccupatevi. Voi mi state aiutando,ragazzi. Tenete il resto degli studenti lontani da me e Susan. Non pensate che non l'abbia notato e, credetemi, lo apprezzo.”


Hermione parve pensierosa per un momento, “Harry, stanno iniziando a circolare voci su Susan.” 


“Che voci?”


“Che è incinta. Sto facendo del mio meglio per farle calmare. Ho Padma ad aiutarmi...” 


“Hermione, lo hai detto a Ron?”

 

Ron parve sospettoso. “Dirmi cosa?” 


Harry rispose, “Che è davvero incinta.”


“Santo cielo! Lo è! Davvero?” 


Harry fu sorpreso che Hermione avesse tenuto il segreto con Ron. 


Hermione zittì il suo ragazzo. “È stata assente a un po' di lezioni del mattino e l'hanno notato. Le avevo detto di dare la colpa alla sua gamba ferita, ma l’incantesimo non lo nasconderà ancora a lungo. È già quasi al terzo mese.” 


“Lo annunceremo dopo le vacanze invernali. Sono solo preoccupato che questo renderà Susan ancora di più un bersaglio.”


“E questa è un'altra ragione per cui ti sei allontanato da noi ultimamente.”


Harry alzò le spalle. “No, non davvero, sono soltanto maledettamente impegnato. Inoltre ogni volta che ci incontriamo finiamo sempre a parlare della guerra. Credetemi! Questa è l'ultima cosa di cui voglio parlarmi quando mi faccio una passeggiata. Sapete cos'è divertente...”


“Cosa?”


“Credo di aver capito, alla fine, che Silente stava cercando di proteggermi da tutto questo. L'anno scorso, tutto ciò di cui mi preoccupavo erano la Umbridge e le mie inutili lezioni con Piton. Non posso credere di aver pensato che quello fosse difficile!”


“Quindi, di cosa possiamo parlare che non sia collegato alla guerra? Con il Quidditch professionistico cancellato i Cannoni hanno avuto il loro più lungo intervallo di tempo senza sconfitte!” chiese Ron cercando di alleggerire l'atmosfera. 


“Tu e Susan siete pronti per il matrimonio formale?” chiese Hermione allegramente.

 

“Pronti quanto possiamo, Hermione. La squadra di Bill ha fatto un ottimo lavoro con le barriere. Scrimgeour vuole trasmetterlo in diretta alla radio. Stiamo cercando di tenere breve la lista degli ospiti. Dove andrete voi due per le vacanze?” 


Ron rise, “La nuova casa di Bill è abbastanza grande. Hermione farà venire i suoi genitori in visita e ho sentito una diceria che verrò presentato formalmente.” 


Hermione alzò gli occhi al cielo. “Papà ti indurrà a giocare a poker e ti farà l'ultra-protettivo discorso da genitore. Onestamente, pensa che abbia ancora undici anni!” 


“Intendi il gioco di carte dove quelli che perdono devono togliersi i vestiti? Dean continua a dire...” disse Ron.


Harry era quasi certo che Ron la stesse prendendo in giro. Comunque, funzionò. “Santo cielo, no!”


“Ascoltate, Susan e io vi vogliamo come padrini. L'ho già accennato a Hermione, ma volevo chiederlo a entrambi ufficialmente.”


Hermione si illuminò. Ron ci pensò per un momento e sorrise. “Certamente, vi aiuteremo a prendervi cura del bebè. Ne sarei onorato.”


La sua ragazza gli spiegò. “Susan avrà tre gemelli.” 


“Santo cielo! A cosa diavolo ho appena acconsentito?” 


————


“Ha accettato le tue condizioni, madre. Il Weasley al quale sei così affezionata e zia Andromeda saranno risparmiati, ammesso che lasciate tutti e tre il Paese.” 


“Accetto queste condizioni.”


Draco strascicò i piedi, nervosamente. “Quali informazioni hai da farmi passare?” 


“Le difese esterne sono solide, ma non impenetrabili. Ho una mappa delle barriere qui. Memorizzala e distruggila in caso ti perquisiscano. Puoi farla recuperare da un Legilimens o usare un Pensatoio. In ogni caso, l'entrata segreta renderà le barriere prive di significato. Dentro, i quadri possono lanciare incantesimi minori, ma l'energia che usano viene dal capo della famiglia Black. Il potere di Potter non è illimitato.” 


“Quindi, Potter si stancherà rapidamente.”


“Esatto. Contro una forza piccola, la bardata di maledizioni minori può essere schiacciante, ma contro una forza più ampia si stancherà rapidamente. Ha anche parlato alla attuale Preside riguardo delle statue animate, simili ai pezzi degli scacchi che ha incantato una volta. Barriere anti-Smaterializzazione sono attive e barriere Passaporta impediscono l'entrata ma non l'uscita.”


Si fermò guardandosi intorno per essere certa che fossero soli. “La cerimonia sarà nella sala da ballo. Scrimgeour potrebbe essere presente o no, ma aspettiamoci da otto a dieci Auror, quelli veri, non reclute, e venticinque ospiti. Circa la metà di loro saranno studenti. I piani attuali prevedono sei cavalieri di scope a pattugliare il perimetro delle barriere.” 


Si alzò e lanciò su di lui un'occhiata di valutazione. “Ora, dimmi come va con la ex Caposcuola? La McGranitt non ci ha messo molto a rettificare gli errori di Silente.”


“Melissa è piuttosto dispiaciuta della perdita della sua carica, ma sa che quel titolo è solo una sciocchezza.”

 

“Tieni a lei?”


“È attraente e intelligente. Anticipo che il Barone mi riconoscerà formalmente come suo pretendente durante le vacanze. Perché lo chiedi?”


“Ero curiosa del perché non mi hai chiesto di assicurarmi che la sua vita sia protetta nel caso Potter vinca.”


Draco sbuffò, “Pensi davvero che vincerà?”


“Tu mi deludi, Draco. Il capo di una grande famiglia deve considerare tutte le possibilità. Harry ce l’ha fatta fino ad ora. Quando progetti un piano, non dovresti mai lasciare niente al caso. Lui sarà svantaggiato, ma nel mezzo di una battaglia non ci sono certezze. Poiché probabilmente questa sarà l'ultima volta che ci incontreremo prima delle vacanze, vuoi che lavori per proteggere la sua vita nel caso che il cosiddetto lato 'della luce' vinca?”


“Sì. Suppongo di sì, sebbene la levatura della sua famiglia sarebbe molto ridotta. Tuttavia, la renderebbe ancora più dipendente dalla mia volontà. Sì, per favore, fallo.” 


————


“Gliel'ho chiesto e hanno detto sì,” riferì Harry a Susan. 


“Harry, pensavi davvero che ti avrebbero rifiutato?” 


“Sei ancora dispiaciuta perché non cambio idea su Hannah?” 


“No, non davvero. È un cesto di emozioni, comunque. Probabilmente sarebbe sua mamma a fare tutto il lavoro. Inoltre, adoro Hermione. È anche mia amica ora. Non ho amici maschi abbastanza vicini che potrei prendere in considerazione. I ragazzi che erano soliti scherzare con me ora sembrano in qualche modo perduti attorno a me. Devo dire che sposarmi con te ha messo un ostacolo alla mia vita sociale.” 


Susan schivò prontamente il cuscino che le lanciò mentre rispondeva. “Divertente, io becco ancora qualche ragazza che mi fissa. Quella ragazza, Vane, è praticamente una stalker.” 


Lei barò, usando la bacchetta per Esiliarlo verso di lui. “Oh, questo è facile da spiegare. Sei il 'Frutto Proibito' per eccellenza. Sono certe di poterti portare via da me e tutto ciò di cui devono preoccuparsi è la piccola Susie. Io, d'altro canto, sono una ‘Condanna Sicura’! Qualunque ragazzo cerchi di parlarmi finirà con l'affrontare te, un mago che si allena notte e giorno per combattere qualcuno che i più temono ancora di nominare. Ricordi quella dimostrazione per il vecchio ES che hai fatto la scorsa settimana con il professor Vitious e te che vi attaccavate a vicenda?”


“Sì, volevano essere più coinvolti nella guerra.” Anche lui iniziò a imbrogliare con il cuscino, Esiliandolo a sua volta verso di lei mentre lanciava un'illusione per duplicarlo. Lei schivò quello vero e cercò di Esiliare l'illusione. 


“Penso che ne abbia messi più d’uno al loro posto. Io potevo capire che stavate duellando fin troppo duramente, ma per lo più ho osservato semplicemente le espressioni. Wayne e Justin si sono quasi pisciati addosso vedendo com'è un vero combattimento. Ron e Hermione ti hanno già visto combattere, perciò non contano. Penso che Cho fosse tutta dispiaciuta, rimpiangendo di aver rotto con te.” 


“Non sono nemmeno veramente sicuro che siamo mai stati insieme. Comunque, è messa male tanto quanto Hannah per quanto riguarda la stabilità emotiva. Megan e Seamus erano impressionati. Li ho visti lavorare davvero tanto in Difesa, ultimamente. Qualche verità sulla diceria che stanno uscendo insieme?”


“Sì, ho sentito che lei continua a 'dargli la caccia' durante le ronde da Prefetto. Proprio nello stesso posto in cui Mandy 'da sempre la caccia' a Terry.”


Harry si accigliò, “Bello vedere che la nostra scuola è protetta.”

 

“Non penso che ci sia alcuna protezione dagli ormoni degli adolescenti.”


Sedette sul bordo del letto, vicino a lei. “Suppongo. Ho beccato Ron a scaldarsi le mani nella camicetta di Hermione mentre le faceva un esame dentale. Si è lamentato di non avere una stanza privata come noi.”


Susan lo guardò subdolamente. “Noi ne abbiamo una, non è così?”


“Sì.” 


“Farai una sessione di allenamento stasera?”


“No, Vitious mi ha detto di riposare. Faremo una sessione di mattina e poi tu e io ci Passaporteremo presso le barriere più esterne della nostra nuova casa. Un'intera compagnia di Auror sarà con noi.”


“Quindi, quello che stai dicendo è che ti avrò tutto per me stanotte? Hai già salutato Ron ed Hermione fino al matrimonio? Non ci sono altre crisi che richiedono la tua immediata attenzione?”

 

Lui le sorrise. “Sì, sì e no.”


Si allentò il vestito mentre gli lanciava un'occhiata affamata. “Ho menzionato per caso che ora che non ho più la nausea mattutina sto sperimentando un'infusione giornaliera di ormoni molto interessanti?” 


Harry si sbottonò la camicia e la gettò sul letto. 


“Harry, continua e togliti il guanto.”


“Scommetto che se lo tolgo e le mostro l'artiglio, Romilda non sarà così ansiosa di mettersi con me.” 


Si tolse il guanto, rivelando la quasi scheletrica mano sottostante. “Non sembra che stia peggiorando.” 


“Continuo a sperare che, se ucciderò Riddle, si romperà anche il mio legame con i Dissennatori. Mi chiedo se sia da ricollegare a tutta la storia del ‘nessuno dei due può vivere, eccetera?' Tutti credono che io sia stato maledetto nella battaglia di Hogsmeade. Non mi sono disturbato a correggerli.” 


Susan la toccò. Era fredda al tatto e come molte volte prima, lui si sottrasse al suo tocco, ma lei insistette. “Non ho paura di te, Harry. Ho paura per te, ma mai di te.” 


————


“I miei saluti, Mio Signore,” disse Draco Malfoy. La sua voce non tremò. Dovunque fosse suo padre, Draco sapeva che ne sarebbe stato fiero. 


“Alzati, giovane Lord Malfoy. Sei il benvenuto qui.” 


In piedi di fronte a quella leggenda, Malfoy sapeva che Potter non aveva nessuna possibilità. Il mago di fronte a lui irradiava potere. Non era mai stato più certo di qualcosa in vita sua.

 

“Che notizie mi porti?”


“Mia madre mi ha descritto i metodi di protezione che Potter userà nella mia vecchia casa. Mi ha fatto fissare la mappa delle barriere, così che l'immagine possa essere recuperata da voi. Aveva ragione sul fatto che i mie beni sarebbero stati perquisiti dalle Forze di Difesa prima che mi fosse permesso di lasciare il castello. Se mi fate portare un Pensatoio, ve la fornirò volentieri.”


Lord Voldemort lo guardò con penetranti occhi rossi. “Potremmo farlo, ma preferisco invero usare la Legilimanzia. Sarò in grado di verificare che la tua mente non sia stata manomessa e provare le tue emozioni durante l'incontro.”


Il ragazzo impallidì visibilmente, “Se è quello che desiderate.”


“Sarà effettivamente piuttosto doloroso per te, ma la tua sofferenza sarà ricompensata. Ho accettato le condizioni di tua madre. Cosa vuoi tu, Draco?” 


“Voglio combattere al tuo fianco ed esserci quando ucciderai Potter!”


“Ah, sete di vendetta –  sono certo che Lucius sarebbe compiaciuto. Molto bene, Draco Malfoy, avrai un posto tra le mie forze durante l'assalto. Ora, fissa i miei occhi e concentrati sul ricordo.”


Lord Voldemort era un maestro delle arti mentali. Poteva essere subdolo, ma di rado era quello il suo modo di agire e decise di vedere dove fosse veramente la soglia del dolore del ragazzo. 


————


Dal fitto boschetto a circa un miglio dall'obiettivo, Lord Voldemort guardò piccoli gruppi di persone arrivare per la festività. Era certo che Draco Malfoy credesse a tutto ciò che aveva riferito, ma il Signore Oscuro non era arrivato alla sua posizione semplicemente credendo a cose che altri avevano visto. Vide con i propri occhi che i doni di nozze venivano controllati e le persone spinte in fretta dentro le barriere. Il necrodrago rimesso in piedi di fresco di Lord Voldemort avrebbe interrotto i sei cavalieri di scopa che cercavano di controllare lo spazio aereo e il suo rimanente trio di giganti avrebbe tenuto occupati quelli a terra. La vera battaglia avrebbe avuto luogo dentro. 


I compagni di Potter arrivarono e presero a appuntare agli Auror diverse cose. Questo lo face sogghignare. Agli Auror, ovviamente, non piaceva che gli venisse spiegato il proprio lavoro. Le cose vennero placate poco prima che venissero estratte le bacchette, ma anche da quella distanza, c'era tensione nell'aria. Bambini che giocavano nel mondo degli adulti! Come erano riusciti a resistergli così a lungo?


Aveva visto tutto quello che doveva vedere. Prima che il giorno finisse, il ragazzo, i suoi amici, e tutti gli altri nell'edificio che si fossero opposti a lui sarebbero stati sterminati.


Lord Voldemort entrò nello stretto tunnel tenendo in mano entrambe le sue bacchette mentre si spingeva oltre i suoi seguaci in testa al gruppo. Difficilmente Potter avrebbe avuto una bacchetta che fosse gemella alla sua bacchetta di riserva. Il cuore di Dorsorugoso era stato usato per ottenere una sola bacchetta. Si trattava di un buon accoppiamento per lui. Ci sarebbe stato poco svantaggio nell'usarla. Aggiustò le cinghie sulla sua veste di unicorno.


Gli otto troll erano stati rimpiccioliti a grandezza umana usando delle pozioni. Avrebbe preferito usare il suo rimanente trio di giganti, ma le pozioni non avrebbero funzionato su quelle creature. I sub umani sarebbero andati per primi e sarebbero seguiti venti Mangiamorte. Se i troll non si fossero mossi abbastanza velocemente li avrebbe semplicemente Esiliati in avanti.


Tutte le sue forze restanti avrebbero tenuto occupato il Ministero in un altro luogo. Uno dei magazzini Babbani adiacenti a Diagon Alley era stato convertito per suo uso. C'erano cinquanta Inferi creati di fresco che sarebbero stati liberati su Diagon Alley simultaneamente all'assalto. Mulciber stava guidando altre piccole squadre d'assalto che avrebbero colpito in posti diversi, attivando intenzionalmente le barriere e creando caos ovunque possibile.


“Finisce oggi. Mi sbarazzerò di questo ragazzo. Senza il suo supporto, Scrimgeour crollerà.”


Aveva trovato particolarmente deliziose quelle dicerie sul fatto che il Ministro avesse già preparato il terreno per un Ministero. Se fosse vero o no era un'altra faccenda. Il Cerchio Interno di Lord Voldemort era stato sostituito durante quella campagna. Nella sua mente non c'era posto per il fallimento. Non c'era più bisogno di altri piani di contingenza. 


Una sola megera era circondata dai troll. Era stata silenziata, naturalmente, ma l'urlo della Banshee avrebbe ucciso molte delle menti più deboli; grazie al cielo, i troll erano immuni al suo grido. Gli altri sarebbero morti col sangue che scorreva fuori dalle loro orecchie. Non avrebbe ucciso Potter, ma poteva sfoltire la resistenza. Il prezzo della megera, tre neonati, era stato sorprendentemente basso, ma la stipula che fossero di maghi era ovvia. 


Controllò l'orologio Babbano, non volendo lanciare un incantesimo che poteva essere intercettato. Se erano in orario, la cerimonia era iniziata da quindici minuti. Non c’era tempo migliore del presente. Ancora una volta, avrebbe sfidato il fato e avrebbe creato da sé il proprio destino.

 

“Ora!” Al suo ordine, i troll bevvero dalle loro fiasche che contenevano l’antidoto per la pozione rimpicciolente e si lanciarono alla carica, facendo irruzione nel corridoio. La Banshee si mosse dietro di loro con un perfido sorriso sul volto, lanciando via la collana incantata che la tratteneva a terra rompendola sotto i propri piedi.


“Uccideteli tutti!” 









Note dell’autore:

(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart)



Sto per mandare il capitolo 41 a Kokopelli per l'ultima corsa. Dovrebbe essere pronto entro pochi giorni.

Jim.



Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)



1) La figura di Paul Revere, un incisore di Boston, assunse una grande fama agli inizi della ribellione americana contro il dominio inglese, nel 1775. Era un convinto patriota indipendentista, aveva preso parte alla sommossa nota come il Boston Tea Party – il boicottaggio del tè inglese a protesta contro le tasse e il lancio di vasti quantitativi di tè nelle acque del porto di Boston.

Con l’aumentare della tensione, Revere entrò a far parte dei così detti Minute Men, ossia dei volontari americani pronti a entrare in azione con un solo minuto di preavviso. Costoro organizzavano in segreto depositi di armi e munizioni. Il 18 aprile del 1775, il generale inglese Gage fu avvertito della presenza di uno di questi arsenali segreti -per la precisione una polveriera- nella cittadina di Concord, a poca distanza da Boston. Egli ordinò al colonnello Smith, di recarvisi di notte con mille uomini per distruggere la polveriera e possibilmente effettuare degli arresti di sospetti. L’operazione doveva essere segretissima, tuttavia Paul Revere ne ebbe sentore all’ultimo momento. Senza indugi, egli balzò a cavallo e corse ad avvertire nel cuore della notte i capitani delle milizie indipendentiste, di casa in casa. Il colonnello Smith e i suoi uomini, all’altezza di Lexington, furono bloccati da cinquanta miliziani. Otto Minute Men restarono sul terreno, ma gli Inglesi dovettero ripiegare, mentre la loro ritirata veniva resa impossibile dai volontari imboscati dovunque. Smith perdette in tutto 227 uomini. Fu questo l’esito della “Cavalcata Notturna di Paul Revere” celebrata da poeti e pittori americani. (dal sito: http://www.imerica.it/18-aprile-1775-la-storica-cavalcata-notturna-di-paul-revere/)
La cosa veramente interessante è che jbern con questa frase vuole far passare questo personaggio come un mago in mentite spoglie. Infatti il cavallo sul quale corse, altro non era che una scopa camuffata. 



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Capitolo 41
*** Prima dell'Alba ***



To Fight The Coming Darkness

Combattere l'Incipiente Oscurità


Autore jbern

Traduzione a cura di hp_in_my_heart

Betaggio a cura di Luc_y








Disclaimer – Dopo più di 300.000 parole è ancora necessario? Harry Potter non è mio. Questa è una fanfiction scritta per divertimento. Non possiedo i personaggi. 


Riconoscimenti – Wow! Da dove iniziare? Kokopelli e
,prima di lui, FairyQilan, per il loro lavoro di editing e per gli sforzi nell'educarmi su ciò che sono una vera grammatica e costruzione di periodi. Apparentemente è un viaggio continuo e non una destinazione. IP82, ChuckDaTruck, Nukular Winter, Sirius009, Zanymuggle e tutti gli altri membri del così spesso menzionato Alpha Fight Club – grazie ragazzi per essere rimasti con la storia e per avermi aiutato a costruirne la trama. Gli altri autori su FFA, (Crys, Aaran St Vines, Virridian e Musing of Apathy) si meritano un caloroso ringraziamento per i loro commenti lungo il percorso. Anche i ragazzi di Darklordpotter si meritano un cenno del capo per la loro caratteristica onestà brutale, che mi ha impedito di montarmi troppo la testa.


Infine, voi lettori avete la mia gratitudine per aver seguito la storia per quasi due anni. 


Ok, ora che ci siamo tolti il pensiero, andiamo a vedere un po’ di morte…


Capitolo 41 – Prima dell'alba 


23 Dicembre 1996 


A Voldemort ci vollero due interi secondi per capire che avevano perso l'effetto sorpresa, se, in verità, lo avevano mai avuto. Le pareti del tunnel tremarono mentre qualcosa esplodeva là fuori sopra di esso. Lanciò un incantesimo di Levitazione, mettendo tutta la sua forza di volontà nell'incanto, fermando i detriti che stavano cadendo. All'entrata del tunnel dietro di loro, apparve una nebbia rossastra. 


“Gas avvelenato!” strillò uno dei suoi servi, stringendosi la gola mentre cadeva a terra.

“Dentro, nella casa!” urlò lui. Il percorso della ritirata era stato interrotto. Non c’era modo di tornare indietro, anche se si trattava di una trappola. Rookwood lanciò un Incantesimo Testabolla su Voldemort mentre l'Arcimago impediva al tunnel di crollare.

 

Aveva ancora i troll davanti a sé, ad assorbire l'impatto dell'imboscata. Se fossero stati traditi o se si fosse trattata di altra stupida fortuna del moccioso Potter, non importava; lui era il mago più potente del mondo! Spinse le sue truppe nella sala e rilasciò l'incantesimo che impediva alle tonnellate di terra di schiacciarli. 


Velocemente, stimò la situazione. Due dei troll giacevano in agonia mentre fruste di fuoco laceravano l'aria come stelle filanti a una festa. La Banshee era stata schiacciata, proprio come
il ciondolo che aveva da poco distrutto. Soltanto un braccio si intravedeva da sotto il pesante tavolo di pietra. Non ebbe il lusso di apprezzarne l'ironia mentre Esiliava il tavolo contro i difensori della casa.

 

I troll continuavano ad assorbire i danni mentre lui cominciava a sfogare la propria rabbia sugli attaccanti dei troll. Le creature erano rallentate da un qualche tipo d’impasto applicato su quella sezione di corridoio. Non poteva fermare la loro avanzata, ma li rallentava in maniera significativa. Le loro facce si contorcevano in dolore silenzioso mentre lottavano contro il pavimento implacabile. 


L'aderenza era un’idea carina, ma c'era un errore da parte di Potter. Un getto di fuoco mise in fiamme la roba appiccicosa. Niente convinceva un troll a muoversi come il fuoco, e la parete di fiamme gli diede il tempo di organizzare il resto dei suoi combattenti. 


Incantesimi dardeggiarono nell'aria. Il corridoio era vuoto, privo di oggetti che potessero essere trasfigurati o usati come scudo. Sedie e panche incantate creavano una parete in movimento per i maghi all'entrata della sala da ballo. Mandò una parete di forza direttamente dentro quella barriera, rompendola in schegge mortali. Lui era Voldemort. Era il potere in persona e i loro piani astuti sarebbero falliti davanti ai suoi desideri. 


Indifferenti al fuoco, le statue attaccarono i troll in fiamme. Scuotendosi selvaggiamente, una delle bestie distrusse una statua con la sua mazza. L'alfiere venne demolito abbastanza facilmente; forse troppo facilmente, dato che due palle volanti scheggiarono via dai suoi detriti – bolidi incantati. Iniziarono immediatamente a turbinare attorno alla creatura in fiamme, colpendola come uno stormo di uccelli arrabbiati. 


Anche stavolta, lo stratagemma era furbo, ma restò ben poco impressionato quando il troll cadde a terra, colpito senza pietà dalle sfere impazzite. L’Anatema che Uccide, lanciato da Voldemort stesso, finì il troll. Non volendo che qualcosa fosse sprecato, innescò la detonazione di un corpo negromantico che distrusse i bolidi e altri due pezzi degli scacchi in avvicinamento. 


Gli incantesimi dei suoi seguaci si unirono ai suoi e i troll che si trovarono nel mezzo morirono in un raccapricciante scontro di magia. Fece esplodere i due corpi semiumani più vicini al fronte avversario e le esplosioni sbatterono i difensori sull'entrata della sala da pranzo, allargando molto l'apertura della stanza.

 

Rookwood sciolse l'Incantesimo Silenziante e l'urlo dei troll morenti giunse alle orecchie di Voldemort. Bolidi provenienti dalle statue spezzate correvano verso di loro. Evocò uno scudo solido che distrusse i tre che saettarono diretti a lui. Uno dei suoi Mangiamorte fu meno veloce e fu colpito in faccia dalla palla restante. Il corpo cadde al suolo senza vita. La maschera spezzata rotolò via, rivelando il volto straziato di Draco Malfoy.

 

Si era davvero aspettato qualcosa di meglio dal figlio di Lucius? “Avanti! Distruggete i bolidi e uccideteli tutti!”

 

Ovviamente, Narcissa si era schierata dalla parte di Potter. Suo figlio era stato ingannato dalla propria sleale madre. A denti stretti ammirò le difese stratificate: gas avvelenato, esplosivi, pozioni che rivestivano il pavimento e statue incantate con cariche esplosive mortali. Potter sapeva di essere in inferiorità e finalmente si era rivolto ad alcuni consiglieri competenti. Potter aveva fatto molta strada, ma era ben lontana dall'essere sufficiente! 


————


L'attesa stava irritando Harry. Delle persone sarebbero morte quel giorno, per lui e per mano sua. C'era poco che potesse farci e non aveva garanzie che sarebbe stato vivo alla fine di tutto quello. Il piano per quell’imboscata era stato concepito poco dopo che i goblin avevano comprato il Malfoy Manor.

 

Originariamente, aveva sperato di attirare Voldemort nella casa con l'inganno e di riempirla di bolidi incantati, come quello che Dobby aveva usato su di lui tanto tempo prima. Silente lo aveva convinto che era troppo avventato lavorare da solo e avevano iniziato a mettere insieme un campo di battaglia che fosse ispirato a tutte le precedenti esperienze di Harry. Forse l'aura dei Dissennatori non era il potere-che-il-Signore-Oscuro-non-conosce – forse questo consisteva nella vita che Harry aveva fatto e in tutte le avventure che lo avevano preparato a quel momento.

 

Dopo la morte di Silente, Harry aveva capito che non poteva farcela da solo. Doveva coinvolgere altre persone e aveva bisogno di qualcuno che lo aiutasse a porre fine a tutto. 


Aveva bisogno di Narcissa. 


————


Meno di una settimana prima dell'imboscata, Harry se ne stava in piedi qualche metro lontano da Narcissa, mentre lei conversava con Draco. Aspettò un minuto intero dopo che suo figlio se n'era andato prima di togliersi il Mantello dell'Invisibilità. 


“Prego che starà alla larga da tutto questo.” sperò Narcissa ad alta voce.

 

Harry rispose, “Per il suo stesso bene, lo spero anch'io. Se non avessi saputo dov’è la tua vera lealtà, ti avrei creduto anch'io.”

 

“Ne sei certo, Harry? Davvero vuoi combatterlo ora?” chiese Narcissa, senza fiato. 


“L'hai detto tu stessa. Se aspettiamo più a lungo, potrebbe non esserci una Britannia da salvare. Preferirei combatterlo alle mie condizioni, in un posto dove posso controllare il campo di battaglia. Avrò bisogno di qualunque vantaggio potrò ottenere.”

 

“Come la sta prendendo tua moglie?”

L'espressione di Harry era leggermente addolorata, “Lo accetta. Non dirò che ne è felice, ma Susan capisce.”

 

“Intendi che è un'attrice convincente.”

 

Harry fece una risatina, “Non devi preoccuparti della nostra relazione, Narcissa. Susan non si è trattenuta quando mi ha detto la sua opinione sul piano. Le mie orecchie fischiano ancora, ma è la persona più pratica che abbia mai incontrato. Non ci ha messo molto per smetterla di pensare con il cuore e iniziare a pensare con la testa.”

 

Narcissa annuì, comprendendo interamente le motivazioni di Susan Potter. “È disposta a combattere per ciò che vuole, proprio come me. Ora, i termini del nostro accordo...?”

 

Harry si tolse l'anello della famiglia Black, mettendolo nel proprio palmo. “Io, Harry James Potter, sotto l'influenza di nessuna stregoneria o qualunque altra magia che affligga il mio giudizio, abdico liberamente la mia leadership sull’Antica e Nobile Casa dei Black, e che questa leadership vada a Narcissa Black, una vera figlia dell'Antica e Nobile Casa dei Black. Tutti i diritti, i titoli e i beni di questa famiglia ora sono tuoi, Lady Black.”

 

Narcissa non disse nulla mentre riceveva l'anello da lui e stendeva una goccia del proprio sangue sulla faccia dell'anello per attivare la magia che conteneva. Poi alzò lo sguardo. “Nessuna riserva da parte tua, Lord Potter? Potrai anche aver preso un po’ di denaro dalla camere blindate, ma mi stai comunque consegnando una fortuna in galeoni e qualcosa di valore persino più alto, se parliamo in termini di potere.”

 

“No, Narcissa, non ho nessuna riserva; questo era il sogno di Sirius per me, che traessi qualcosa di buono dalla sua famiglia. Se la famiglia deve essere redenta, che lo faccia qualcuno che ne porta davvero il nome. Susan ed io abbiamo responsabilità più che sufficienti tra le famiglie Potter e Bones. Vorrei ricordarti che stai usando tuo figlio per trascinare un Mago Oscuro in una trappola e che, se non fossi stata incinta, combatteresti al mio fianco in quella trappola.”

 

Narcissa continuò, “Abdicherò temporaneamente il mio ruolo in favore di Andromeda, che è potente, ma non una combattente e perfettamente adatta per le richieste del momento. Charles, Theodore e Nymphadora la proteggeranno mentre difende la nuova Casa dei Black. Lui penserà che i ritratti stiano esaurendo te, mentre nei fatti staranno prendendo la propria forza da lei. Devi solo recitare la parte dell'eroe stanco.”

 

“La faccio dal mio quarto anno.”

 

“Touché! Il tuo piano iniziale era imperfetto e faceva troppo affidamento sulle tue sole azioni, ma dopo i miglioramenti della McGranitt e di Dawlish credo che sia la migliore possibilità di vittoria.”

 

“Farò tutto ciò che è in mio potere.”

 

“Dovrai, altrimenti tutto sarà perduto.”

 

“Lo so. Addio, Lady Black.” 


“Combatti bene, Lord Potter.” 


————


Il viaggio sui sentieri della memoria di Harry venne interrotto quando Percy entrò nella sala da ballo. Il fantasma aveva spiato le forze nel non così segreto passaggio. “Otto troll e una Banshee al fronte!”

 

“Il campo silenziante nel passaggio si occuperà di lei! Quanti Mangiamorte?”

 

Il fantasma parlò frettolosamente. “Circa venti!”

 

Harry guardò Hermione Granger. Lei annuì e tutti i pezzi neri degli scacchi si alzarono dai loro piedistalli e iniziarono a marciare verso il passaggio. Ognuno si assicurò di controllare che l'incantesimo che avrebbe impedito ai bolidi di attaccare loro fosse ben lanciato. Il professor Vitious guidò i difensori in prima fila. Il secondo gruppo avrebbe protetto il primo con una parete di detriti animata. Calderoni pieni di pozione incollante erano stati rovesciati per tutto il passaggio. Avevano distillato per più di una settimana nella Stanza della Necessità.

 

Gli occhi di Harry cercarono Ron Weasley, che strinse più saldamente la sua bacchetta e trascinò nervosamente i piedi.

 

La testa rossa parlò, “Proprio come avevamo previsto. Lasciamo che la prima linea di difesa li indebolisca e noi contrattaccheremo non appena raggiungeranno la sala da ballo. Tu stattene semplicemente lì e sembra stanco.”

 

Hermione si girò verso di lui, “William ha appena dato il segnale a quelli fuori. Faranno cadere il tunnel tra poco, spingendoli verso di noi. Che Merlino sia con tutti noi!”

 

Harry guardò istintivamente Susan per rassicurarsi e allora capì quanto era stato stupido. Lupin le stava dando un bacio per augurarle buona fortuna. Era piuttosto sconcertante.

 

Sorrise, godendosi il poco umorismo che poteva trarre dalla situazione, “Lupin, tieni la lingua fuori dalla bocca di mia moglie!”

 

Non ci fu tempo per una risposta arguta perché gli Auror al fronte gridarono. “Stanno arrivando!” 


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Hermione Granger rinvenne. Dov'era? Cos'era successo? Era prigioniera? Non era legata e cercò istintivamente la sua bacchetta. Era ancora lì nel suo portabacchette.

 

Il suo braccio sembrava fatto di piombo mentre lottava per alzarsi dal letto.

 

“Si calmi, signorina Granger,” disse una voce che riconobbe come quella di Pomona Sprite.

 

“Cos’è successo?” Le parole uscirono confuse. Cercò disperatamente di ricordarsi cosa fosse accaduto. Era nell'infermeria di Hogwarts. Venne momentaneamente presa dal panico. I suoi occhi si concentrarono su diversi altri letti. Ron era accanto a lei, ancora addormentato. Vide le sorelle Abbott e anche molti altri. L'ultima cosa che riusciva a ricordare era il padre di Ron e Bill che proponevano un brindisi a Harry e Susan mentre tutti si preparavano per andare.

 

La voce di Susan rispose. “Siete stati portati a Hogwarts. Vi hanno dato una pozione soporifera per evitare che metteste su un macello.”

 

“Ma il matrimonio...”

 

“È un'imboscata finemente coreografata,” finì Susan per lei. “Al momento, la battaglia è già iniziata.”

 

Hermione provò ad alzarsi, ma ricadde con la schiena sul letto. Narcissa Black camminava nervosamente per il corridoio avanti e indietro. “Dovremmo andare ad aiutare,” disse Hermione.

 

Susan scosse la testa tristemente mentre Narcissa rispondeva. “Harry voleva essere certo che voi tutti foste al sicuro. Se perdono, partiremo per l'Australia. Prego che non dovremo andare.”

 

“Dovrei essere al fianco di Harry. Ha bisogno di me!” protestò Hermione con voce debole.

 

“Tecnicamente, tu sei al suo fianco. Capita solo che si tratti di Minerva McGranitt, che ha preso una Polisucco per trasformarsi in te. Il signor Dawlish farà fare una passeggiata per qualche ora alle gambe del signor Weasley, finché la dose non terminerà il suo effetto. Harry ha molti alleati competenti in questa battaglia.”

 

Hermione bevve il bicchiere di succo che le venne messo in mano. Questo schiarì il resto delle ragnatele nella sua mente. Voleva urlare dalla frustrazione. Non si sentiva così inutile da quando si era svegliata dopo la battaglia all'Ufficio Misteri. 


Invece di urlare, guardò Susan che aveva riguadagnato la propria compostezza. “Hanno drogato anche te?”

 

“No. Sarei stata felice di prendere la pozione, ma i bambini...” si azzittì prima di continuare. “Mi sono fatta da sola un Incantesimo Rallegrante, ma non serve a un beneamato cavolo! Però, immagino che sarei un rottame senza. Harry ha usato i bambini contro di me quando gli ho chiesto di esserci. Ha detto che potrebbe essere uno dei nostri bambini a portare a termine la profezia.”

 

“Cosa gli hai detto?”

 

“Oh, niente di educato, te l'assicuro; è stato un vivo scontro. Penso di aver macchiato la mia immagine 'tutto d’un pezzo’. La maggior parte della mia invettiva è irripetibile. Gli ho detto che avrebbe fatto meglio a non scaricare i suoi problemi sui nostri figli e che avrebbe davvero fatto meglio a vincere! Alla fine, sapevo che sarei stata uno svantaggio, proprio come te, Ron, o qualunque altra persona alla quale Harry tenga.”

 

Hermione era combattuta, cercando di decidere se avrebbe dovuto sentirsi offesa o meno dalle azioni di Harry. Invece, chiese, “Chi sta recitando il tuo ruolo?”

 

Hermione chiese più per curiosità sulle interazione tra Pozione Polisucco e una madre incinta. Se la pozione duplicava i corpi, avrebbe creato anche un feto? Se la madre fosse stata in travaglio, il feto avrebbe potuto nascere? Cosa sarebbe successo al neonato alla fine dell'ora?

 

Il Mondo Magico sembrava in qualche modo ignorare i dilemmi morali ed etici che potevano creare semplicemente agitando una bacchetta o preparando una pozione. Quando era nervosa, Hermione occupava la sua mente con argomenti filosofici. Apparentemente, era molto nervosa al momento.

 

“Tonks si è trasformata in me,” rispose Susan cupamente.

 

“Oh.” Hermione considerò brevemente di discutere le sue teorie sulla Pozione Polisucco con Susan, ma scartò l'idea, dubitando che sarebbero state le benvenute quella volta. Con gli altri che dormivano sonoramente intorno a loro, inconsapevoli che il loro destino si stava decidendo molte miglia lontano da lì, Hermione sperò che il bene avrebbe trionfato sul male.

 

Alla fine dovette chiedere, “Chi ha ideato tutto questo?”

 

Narcissa rispose. “L'idea originale è venuta da Harry, anche se lui ha dato il credito di tutto a un elfo domestico (1). Era qualcosa su cui lui e Silente stavano lavorando da dopo che i goblin hanno comprato la mia vecchia casa. Altri, me compresa, hanno contribuito, ma Harry sentiva che sarebbe stato meglio affrontarlo in un campo di sua scelta.” Narcissa iniziò a dire qualcos'altro, ma Hermione vide che l'attenzione della strega venne catturata da uno dei quattro nastri avvolti attorno ai suoi polsi. Il nastro rosa, marrone e rosso non subirono cambiamenti, ma quello d'oro era appena diventato nero.

 

“No! Draco! Figlio mio! Perché non mi hai ascoltato?” 


“Cosa?” chiesero Hermione e Susan nello stesso momento. Susan lanciò un'occhiata al nastro verde attorno al suo polso ed Hermione capì cosa facevano i nastri incantati.

 

La donna sconvolta singhiozzò per un momento. “È morto. Non ho fatto altro che pregarlo di non essere lì! L'ho ucciso! Ho appena aiutato a uccidere il mio stesso figlio!” 


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Le detonazione dei corpi scagliò indietro i difensori. Ancora una volta, la mancanza di qualità dei Negromanti in Inghilterra intristiva Lord Voldemort. Il fuoco e il fumo fornivano ampia copertura per le sue truppe in avvicinamento. Augustus Rookwood e altri quattro fecero un incantesimo ai loro stivali e corsero lungo i muri, lanciando distruzione dalle loro bacchette mentre Lord Voldemort guidava gli altri al centro della mischia.

 

Evocò uno scudo solido con la sua bacchetta di tasso e avanzò, sentendo l'impatto di tre incantesimi che colpivano senza danni la barriera.

 

Maledizioni sfrecciarono nell'aria, colpendo diversi dei suoi combattenti. Tre erano caduti, ma la risposta fu un vortice di Anatemi che Uccidono. Sarebbe stata uno spettacolo magnifico da guardare in un Pensatoio. Lord Voldemort avanzò, incantesimi si schiantavano sul suo scudo circondato da smeraldine saette di morte. Era glorioso! Alcune vennero bloccate da oggetti incantati, alcune mancarono il bersaglio, ma almeno cinque raggiunsero il loro obiettivo. 


Mentre il secondo vortice lo superava, eliminò lo scudo e sparò un paio di Maledizioni Esplosive, spingendo indietro gli oppositori, ancora più dentro la sala da ballo. Il suo sangue pompava e lui non si era mai sentito più vivo che in quel momento! Ci fu uno strattone alla connessione mentale che collegava lui e il ragazzo, uno strattone che ignorò. ‘Questa, questa era la loro grande trappola! Questo era il meglio che puoi fare senza Silente! Hah! Impara qualche nuovo trucchetto, ragazzo!’

 

Lord Voldemort rallentò, permettendo ai suoi soldati di superarlo. Una cosa era essere arrogante, un'altra era essere superficiale. Quando l'ultimo pezzo nero venne distrutto, i pezzi bianchi iniziarono ad avanzare.

 

Uno dei 'fiancheggiatori' di Rookwood entrò nella stanza, incurante degli avvertimenti sui ritratti. Mentre quel Mangiamorte stava lanciando una Maledizione Esplosiva, quattro malefici minori dai ritratti vicini lo colpirono, facendolo 'cadere' dall'altro lato del muro. Altre tre potenti Maledizioni dagli Auror veri colpirono il corpo, assicurandosi che Lord Voldemort non avesse l'opportunità di rimproverare personalmente il fiancheggiatore.


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Harry sentì la potente Maledizione Detonante dei corpi dei troll. Le persone scartarono all’indietro mentre la prima linea di difesa vacillava. Si raggrupparono e lanciarono Maledizioni in massa, ma altrettanto velocemente, risposero Anatemi che Uccidono, facendo cadere molte persone. Dawlish e Vitious continuavano a guidare la difesa mentre cedevano terreno. La McGranitt spedì i pezzi bianchi degli scacchi per guadagnare qualche momento per raggrupparsi. Suonò un allarme, indicando che le barriere esterne erano sotto attacco! Se le persone stazionate lì fuori non fossero state in grado di respingere questo secondo fronte, c'era una possibilità che lui avrebbe finito con l’uccidere Voldemort soltanto per morire lui stesso durante l'attacco successivo.

 

Certo, c'era il piccolo compito di uccidere Voldemort, prima. Si sarebbe preoccupato di quello che sarebbe venuto in seguito dopo aver depennato quel compito.


Avrebbe voluto essere al fronte con gli altri, ma la McGranitt scosse la testa. Lascia che Riddle combatta un po' e si stanchi. Cercò di togliere le difese mentali dalla connessione col Signore Oscuro, sperando di disorientare il nemico, ma Riddle non abboccò. All'altro capo della connessione Harry poté sentire l'uomo che lo derideva.

 

Harry contava sul fatto che 'il-potere-che-il-Signore-Oscuro-non-conosce' fosse Harry Potter – la somma totale delle sue esperienze, i pezzi degli scacchi, le statue e così molte altre cose prese dalle sue avventure passate. Aveva tirato fuori tutti gli impedimenti possibili. Se ci fosse stato un rubinetto da cucina abbandonato nei dintorni, lo avrebbe Esiliato verso Riddle quando fosse giunto il momento. Harry provò a rimanere calmo sapendo che 'far stancare Riddle' era un eufemismo che stava per 'lasciar morire altre persone'.

 

Guardò la falsa Hannah Abbott cadere e sentì Bill Weasley gridare d'angoscia alla morte di Emmeline Vance. Bill puntò la sua bacchetta verso il Signore Oscuro, che stava combattendo con Dawlish e Vitious, tra gli altri. La maledizione di Bill colpì l'armatura di Voldemort, ma non causò danni. Voldemort si spostò dal percorso del tentativo dell'insegnante d’Incantesimi di copiare l'iniziativa e uccise Bill Weasley così in fretta che difficilmente Bill lo aveva visto arrivare.

 

Oltre metà dei Mangiamorte erano caduti per le trappole e l'ondata di combattimento iniziale, ma la potenza grezza che Riddle poteva sfoggiare era capace di ribaltare la tendenza. Ad Harry non importava se era troppo presto. Doveva unirsi alla battaglia.

 

“Tonks, McGranitt! Ora o mai più!” urlò Harry, solo per vedere che Minerva era già impegnata a combattere con un Mangiamorte, ma la donna più anziana urlò che era troppo presto. 


Harry la ignorò. Con la rabbia che alimentava la sua magia, si aprì la strada verso Riddle. Nessun altro sarebbe morto per aumentare le sue possibilità! 


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Le difese stavano crollando. Lord Voldemort lo sapeva. Stava combattendo contro almeno quattro persone alla volta e, come sempre, stava vincendo. Gli incantesimi lasciavano così in fretta la sua bacchetta che a un osservatore sarebbe sembrato che lanciasse due incantesimi alla volta.


Le persone che pretendevano di essere i leccapiedi di Potter erano fin troppo dotate e abbaiavano ordini. Voldemort riconobbe la voce – Dawlish stava usando lo stesso trucco di Silente della Pozione Polisucco. Lui e Vitious combattevano in coppia, dato che l'Auror difendeva il nano.

 

Una spaccaossa colpì la sua veste. Grugnì sapendo che avrebbe lasciato un livido e lanciò un Anatema che Uccide in risposta, uccidendone un altro.

 

‘Perché semplicemente non muoiono tutti?’

 

Voldemort perse terreno mentre i ritratti continuavano a lanciare incantesimi in tutte le direzioni. ‘Per quanto ancora potrai farli funzionare, Harry?’

Pezzi di detriti si riunirono e si solidificarono in una barriera mentre i suoi due principali avversari tentavano di attaccarlo insieme, abbandonando la loro tattica di squadra. I loro incantesimi fallirono contro il suo scudo mentre Voldemort finiva un altro moscerino. ‘Stai rimanendo senza compagni, Harry! Sto arrivando per te!’ 


Dawlish e Vitious si spostarono alla sinistra di Voldemort, tenendolo lontano dal ragazzo, Spezzaossa e Incantesimi Taglienti che disegnavano un arcobaleno mortale nell'aria. Lord Voldemort aggiunse la propria abbagliante gamma di colori al fuoco d'artificio, ma mentre loro si aggiravano troppo vicino al corpo di una piccola strega bionda, Voldemort fece la sua mossa. ‘Questi sciocchi non imparano mai, vero? Scoprite quella meraviglia che è la Negromanzia!’

 

Dawlish era più vicino all'esplosione, quando il corpo della strega li spruzzò di sangue e ossa. L'ex-Auror ne subì l'impatto. Tuttavia, il nano pesava molto meno e fu spedito in volo attraverso l'aria e contro la parete. Dawlish provò a rialzarsi, impalato da quello che era solito essere parte di un braccio femminile e che ora lo trapassava da parte a parte. Mentre l'Auror cadeva, lanciò un ultimo incantesimo, che il Signore Oscuro schivò facilmente. Voldemort non sprecò un Anatema che Uccide per l'uomo morente; una Maledizione Perforante ben piazzata attraversò la parte superiore del suo cranio.

 

Sentì l'afflusso di magia correre verso di lui e si spostò dalla traiettoria. Esso scavò una trincea nella muratura – una Maledizione Tagliente e maledettamente ben fatta. Una selva di Maledizioni Esplosive e Perforanti lo seguì. 


‘Finalmente! Basta giochini, Potter! Basta distrazioni!’


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Harry mancò il bersaglio con la sua ascia. Voldemort era troppo veloce! Quelli che avevano allenato Harry gli avevano detto che era veloce al limite dell’umano. Alcuni dei rituali di Voldemort lo avevano chiaramente portato oltre quel livello. Harry seguì velocemente con una lancia di ghiaccio. Che Voldemort Esiliò attraverso la stanza.

 

Tonks sparò un nugolo di chicchi di grandine, sapendo che non avrebbe fatto troppo danno, ma perfino con la sua incredibile velocità il Signore Oscuro si sarebbe comunque beccato qualche colpo. Uno degli Auror restanti cercò un colpo fortunato con un Reducto. Harry urlò un avvertimento mentre Riddle rispondeva trasfigurando una sedia in un'Acromantula.

 

Harry la Esiliò lontano dall'uomo, ma fu costretto a difendersi contro una parete di detriti gettata su di lui. Si chinò sotto la maggior parte di essi, ma un vaso lo colpì al braccio facendolo spostare di lato. Rovinò il suo fuoco di ritorno mentre Voldemort si girava verso Tonks.

 

“Guarda la tua preziosa moglie morire, Potter! Avada Kedavra!”

 

Tonks lanciò una Fattura Affettante con la bacchetta di salice e piuma di Fenice di Susan, proprio come si erano esercitati a fare. Come Harry si era aspettato, Riddle stava usando soprattutto la sua bacchetta di tasso, ma ogni incantesimo che arrivava fino a lui proveniva dalla bacchetta nella mano destra di Riddle. La bacchetta presa in prestito di Tonks si incatenò con essa e si sentì ancora una volta il canto di Fanny mentre le bacchette gemelle evocavano la gabbia magica. 


Nessuno dei combattenti di Voldemort era stato presente l'ultima volta che si era verificato l'effetto delle bacchette gemelle. Tutti i difensori lo avevano visto diverse volte durante i loro allenamenti. Usarono questo vantaggio per decimare i loro avversari.

 

Harry sapeva di avere pochi secondi per sfruttare il suo vantaggio mentre Tonks lo teneva sotto controllo. La gabbia gli impediva di attaccare Tom direttamente, ma c'era qualcos'altro che poteva fare. Usando una Maledizione Tagliente della sua bacchetta di agrifoglio e pelliccia di Chimera, uccise l'Acromantula e si trasformò nella sua forma di corvo. 


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Lord Voldemort era frustrato, catturato nell'effetto delle bacchette gemelle dalla piccola puttana di Potter! Le forze della luce lo stavano sfruttando come un'opportunità di finire i suoi rimanenti seguaci. Doveva rompere velocemente quello stallo e finirli! Concentrandosi sulla sua volontà combatté contro la strega. Non era al livello di suo marito, in nessun senso. La puttana, comunque, rifiutò di lasciar andare, usando i suoi deboli poteri contro di lui. I suoi tratti iniziarono a fondersi.

 

'Ah, bella mossa, Harry. La tua guardia del corpo Metamorfomagus che sostituisce la tua cara moglie. Non importa, neanche lei è al mio livello!' 


Quello fu il momento in cui sentì il freddo pungente di un Dissennatore. Che cosa ci facevano loro lì? Aveva spedito i pochi che restavano a fare scorrerie! No, il freddo veniva da un uccello nero. Era la forma Animagus di Potter. Improvvisamente, tutto aveva senso! Nessuna meraviglia che i Dissennatori temessero il ragazzo!

 

Urlò di rabbia mentre l'aura lo mordeva. Non poteva evocare un Patronus a causa del tre volte maledetto legame con l'altra bacchetta tenuta dalla donna, la quale non aveva nessuna intenzione di mollare la presa. La donna continuò a dispetto del fatto che l'aura stava chiaramente colpendo anche lei. Lui raddoppiò i suoi sforzi mentali per resistere al debilitante campo di energia che l'Animagus dirigeva verso di lui.

 

La femmina gridò, cadendo sulle ginocchia e reggendo la bacchetta con entrambe le mani, “Ti vedrò all'inferno! Muori, bastardo!”

 

Le caratteristiche simili a quelle di un Dissennatore di Potter continuavano ad affliggerlo e tuttavia la donna continuava a tenere la connessione. I fantasmi degli incantesimi stavano saettando fuori dalla bacchetta della strega mentre la sua volontà e il suo potere sopraffacevano quelli di lei, ma lei rifiutò di lasciar andare. Si poté sentire uno degli insipidi membri dell'Ordine di Silente urlarle di lasciar cadere la bacchetta, ma la strega rifiutò, fino a che, pochi momenti dopo, la bacchetta le esplose letteralmente nelle mani e lei collassò in un mucchio.

 

“Expecto Patronum!” urlò Voldemort, tremando per la prolungata esposizione all'aura e per lo sforzo di aver combattuto con la Metamorfomagus. Il suo Patronus serpente strappò il corvo dal cielo, affondando le sue zanne eteree in una delle ali. Potter si trasformò a metà strada verso il suolo, colpendolo duramente.

 

Voldemort proseguì con una Maledizione Perforante che bucò l'armatura di Potter e aprì una ferita a metà addome del maledetto moccioso. Il ragazzo urlò e portò sulla ferita il braccio danneggiato. Voldemort gli spedì contro una nuova Maledizione Perforante, ma Potter la bloccò. Freneticamente, il Signore Oscuro cercò nel suo spirito le riserve di energia per finire il suo avversario, mentre questo gli spediva rapidamente incantesimi addosso. 


Dolorosi pezzettini di ghiaccio lo colpirono sul fianco destro, uno sulla tempia, accecandolo momentaneamente. Il Lupo Mannaro dell'Ordine, che stava accanto alla sua strega caduta gli urlava contro, mandandogli addosso un flusso costante di grandine. Lord Voldemort mosse la bacchetta come una frusta, con l'Anatema che Uccide pronto a uscirgli dalle labbra, quando Potter si rialzò. 


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“Crucio!” Bellatrix una volta aveva detto ad Harry che era necessaria la volontà di voler infliggere dolore. Harry voleva che Tom soffrisse come mai prima! La Maledizione alzò Riddle da terra e lo sbatté contro la parete. Remus aveva dato ad Harry un'occasione e Harry l'aveva sfruttata. Harry forzò le proprie gambe in avanti, tenendo la sua mano quasi scheletrica contro l’addome, lì dove poteva sentire le sue interiora danneggiate che minacciavano di uscire fuori. Il braccio stesso era malamente ferito per l’esposizione al Patronus di Riddle. Quella era l'ultima cosa per la quale Harry voleva preoccuparsi, in quel momento!

 

Il suo dolore non era importante. Neanche la sua vita era più importante. Riddle lottò per rialzarsi e stava cercando di lanciare un incantesimo dalle sue bacchette, quando sia Charlie che Remus lo colpirono con degli Incantesimi di Disarmo. Entrambe le bacchette volarono via dalle mani del Signore Oscuro mentre veniva sbattuto contro la parete per la seconda volta. 


Harry non poteva mantenere l'incantesimo bloccato su di lui e, a dispetto di quasi quindici secondi sotto la Maledizione Cruciatus, Riddle si alzò ruggendo di dolore. Solo tre metri li separavano.

 

Stese una mano e Harry capì che stava per richiamare una delle sue bacchette con la magia senza bacchetta. Harry cercò di fermarla, prima di realizzare che si trattava di una finta.

 

Aveva lanciato qualcosa contro Harry e la sua velocità aumentò grazie a un Incantesimo di Esilio senza bacchetta.

 

Istintivamente, Harry alzò il braccio, senza interessarsi alla ferita al ventre. Il bianco coltello d'osso strappò la sua carne, quasi amputandogli l'arto maledetto. La forza del colpo fece sì che il braccio di Harry venisse frustato all’indietro, in un doloroso strappo. 


Harry roteò e puntò la sua bacchetta verso Voldemort che si stava gettando verso una delle bacchette abbandonate per terra. “Tonare!” La Maledizione Esplosiva di Harry, lanciata quasi a distanza zero, scavò un buco nella veste già indebolita di Voldemort e uscì dall'altro lato, spruzzando sangue sulla parete.

 

Entrambi i duellanti caddero, sembrava che Voldemort volesse lanciare un altro incantesimo senza bacchetta, ma invece sputò sangue dalla bocca e collassò. Anche Harry giaceva sul fianco sanguinando liberamente dall'addome e dal braccio perforato e spezzato. Delle persone si stavano affrettando verso di lui, ma tutto quello che lui poteva fare era guardare negli occhi l'uomo che aveva portato così tanta miseria nel mondo di Harry mentre la vita lasciava gli occhi di Tom Riddle.

 

Per la prima volta in molti anni, forse nella sua intera vita, Harry era veramente libero. Quanto a lungo sarebbe stato in grado di godersi la sua libertà era un altro problema.

 

“Resisti, Harry! Non perderò anche te! Charlie, cauterizza il suo braccio! Al diavolo, il coltello probabilmente era avvelenato! Taglialo presso il punto di rottura. Se non lo è, cercheremo di riattaccarlo dopo. Io mi occuperò del suo stomaco. Harry, ingoia questa Rimpolpasangue! Forza piccolo, ingoiala! Cazzo, ingoiala! Datemi un fottuto bezoar!”

 

Mentre si strozzava col proprio sangue e la pozione, Harry quasi rise. Non aveva mai sentito Remus Lupin usare un simile linguaggio. 


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25 Dicembre 1996

 

Come molti anni prima, maghi e streghe festeggiavano per le strade. Il Signore Oscuro era nuovamente caduto per mano di Harry Potter. Con tutti gli intenti e i propositi, la guerra era finita.

 

Harry aprì lentamente gli occhi. Riconobbe la stanza come uno dei reparti di massima sicurezza al San Mungo. Sentiva la gola infiammata e secca. Un impiastro puzzolente copriva il suo stomaco dolorante, bende inzuppate di pozioni esotiche e dagli odori pungenti.


Mosse lentamente il collo, guardando il suo braccio. Come temeva, non c'era niente sotto il gomito. Con tutta probabilità, sarebbe stato un corvo privo di un'ala e un mago con un braccio solo da ora in poi, ma era vivo e per lui quello significava molto più di tutto il resto.

 

Nella sedia accanto al suo letto, Susan stava dormendo con un libro aperto in grembo. Senza occhiali non poteva vederci bene, ma sembrava uno di quei libri di puericultura che leggeva la sera. Era bellissima quando dormiva; gli piaceva guardarla.

 

In un mondo perfetto, si sarebbe alzato e l'avrebbe svegliata con un bacio. Un'altra occhiata al suo stomaco gli disse che non sarebbe andato da nessuna parte per un po'. Si accontentò di raggiungerla con la mano destra e prendere la sua mano sinistra nella propria.

 

“Harry! Sei sveglio!”

 

“Non posso avere di più da te, vero?” 

 

Susan parve frustrata e apparvero lacrime nei suoi occhi. Entrambe le mani di lei si chiusero attorno alla sua e la stritolarono in una presa mortale. “Ti ho quasi perso!”

 

“Non l'hai fatto. Non importa, ora. Ce l’ho fatta. Bè, la maggior parte di me ce l'ha fatta.” 


“Non hanno potuto salvare il tuo braccio. Mi spiace. Ancora non siamo sicuri che il coltello fosse avvelenato, ma ha fatto qualcosa alla carne attorno alla ferita. I Guaritori non volevano correre il rischio riattaccandolo, ma il signor Lupin e Hermione stanno lavorando su quell'incantesimo del braccio d'argento. Sono abbastanza certi
che lo riusciranno a modificare tramite… qual era il termine che ha usato Hermione? L’ingenieria inversa! Sì, penso fosse quello! Comunque, pensano che lo avranno presto.”

 

Cercò di essere allegro nonostante tutti i pensieri di giocare a Quidditch come professionista fossero andati. “Vedi se possono farlo d'oro o di bronzo. L'argento non è proprio il mio colore, troppo Serpeverde. Inoltre, non vorrei che Lunastorta si innervosisse ogni volta che gli passerò il sale a cena. Posso avere qualcosa da bere?”

 

Gli dette un po' d'acqua e lanciò un incantesimo rinfresca alito su entrambi prima di dargli un bacio goffo, ma molto gradito.

 

Dopo ciò, la Guaritrice Issacs entrò e lo controllò. Quando se ne fu andata, Harry e Susan parlano della battaglia e del dopo. Harry era rimasto privo di sensi per due giorni. Quel giorno era Natale.

 

Tonks era morta durante la lotta con Riddle. Harry aveva ammesso cupamente che temeva che Tonks avesse un desiderio di morte. Susan disse che aveva visto la battaglia attraverso i ricordi di Remus e aveva notato come il lupo mannaro l'avesse pregata di rompere la connessione e lei aveva ostinatamente rifiutato di farlo. L'autopsia aveva concluso che Tonks aveva subito un attacco di cuore indotto dallo spossamento magico e probabilmente, sebbene Susan rifiutasse di dirlo, dall'esposizione all'aura da Dissennatore. Andromeda era sopravvissuta, ma Ted Tonks no. Ora lei avrebbe pianto sia sua figlia che suo marito. Harry già sapeva di Bill, Emmeline e Dawlish. Il corso di Difesa contro le Arti Oscure aveva reclamato un'altra vittima. Alla fine Harry si lasciò andare, buttando fuori tutte le lacrime che non aveva pianto durante la guerra.

 

Susan lo abbracciò con cautela e cercò di confortarlo. Disse che il professor Vitiuous stava riposando comodamente nella stanza accanto e si stava riprendendo dalle ferite. La professoressa McGranitt era già a Hogwarts, a preparare il ritorno degli studenti. Dopo un po', Susan gli chiese cosa lui volesse fare ora. 


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“Buonasera a tutti voi. Questa sera io parlo alla radio non come vostro Ministro, ma come un grande ammiratore di Harry James Potter. Grazie al suo coraggio ed eroismo, un Signore Oscuro è stato sconfitto. Pace e ordine torneranno su questa terra. Sono appena tornato da una visita a lui e a sua moglie al San Mungo.

 

Le ferite di Harry sono gravi, ma non è più in pericolo di vita. È di buon umore e apprezza sinceramente tutti gli auguri. Di nuovo, sono stato colpito dall'umiltà di Harry. Quando ho parlato del suo imminente Ordine di Merlino, Harry ha espresso il desiderio che fossero prima onorati e sepolti tutti i deceduti prima che lui accetti l'onorificenza più alta del nostro paese.

 

Ora che il pericolo è passato, i Potter faranno un po' di vacanza insieme per godersi il premio di pace che meritano così tanto. Vi chiederei di dare a Harry e Susan lo spazio e la privacy di cui hanno bisogno per continuare con le loro vite e formare la loro famiglia. Sono stato sorpreso di sapere che la signora Potter è già incinta!

 

Mentre guardiamo avanti al nuovo e prospero anno che ci attende, permettiamoci di guardare a una nuova Britannia. Permettiamoci di guarire le nostre ferite, seppellire i nostri morti, e ricostruire la nostra società. Sotto la mia continuata amministrazione, possiamo lavorare per impedire all'oscurità di mostrarsi ancora nel nostro territorio!” 


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25 Gennaio 1997 


L'uomo che fissava Rufus Scrimgeour finì di presentare il suo caso. “Il mio paese chiede che Narcissa Black, precedentemente nota come Narcissa Malfoy, sia esiliata in Francia per presentarsi al processo per i crimini commessi nella nostra nazione.”

 

Rufus guardò il Ministro degli Esteri francese che, a seconda del giorno, era la seconda o la terza persona più potente in Francia, prima di ricordare a se stesso che non era in Francia.

 

“Le sue richieste mi mettono in una situazione piuttosto difficile, Monsieur Delacour e capisco anche che lei ha un interesse personale in tutto questo, ma mi sono permesso di vedere la ricostruzione dell'incidente nel mio Pensatoio e mentre ho notato che Lady Black ha fatto uso di una Maledizione senza Perdono, è stata sua moglie ad aver apertamente ammesso di aver tenuto Charles Arthur Weasley come un ostaggio che voleva uccidere. Considererò di consegnare la futura Narcissa Weasley alle autorità francesi solo quando il processo di sua moglie per rapimento, estorsione e cospirazione per omicidio sarà completo. Quando avrò notizia delle vere misure della giustizia francese, sarò in grado di decidere se è appropriato consegnarvi uno delle nostre eroine di guerra.”

 

“Ci sono accordi e trattati tra i nostri Ministeri. La parola e la firma degli inglesi non serve più a niente?”

 

“Monsieur Delacour, i trattati sono validi, ma ci sono processi che devono essere seguiti; c'è anche il buon senso. Narcissa Black è un’eroina di guerra e il più grande eroe di questa guerra, Harry Potter, si riferisce a lei come a zia Narcissa. Lui le ha garantito il titolo di Lady Black, dandole una parte del proprio potere politico. Il suo blocco di voti è uno dei miei più solidi seguaci. Onorare la sua richiesta sarebbe equivalente a un suicidio politico e per cosa? Placare la sua rabbia per l'infedeltà di sua moglie? Ho una copia del ricordo qui, se vuole vederla. Può chiaramente sentirla dire che non era la prima volta. Se lei è ostinato nelle sue richieste, anche io sarò costretto, negli interessi di una completa rivelazione, a rendere pubblico il tentato omicidio di sua figlia ai danni di Harry Potter. Cedo che sia stata aiutata dalla defunta figlia del Sottosegretario Beacourt.”

 

Il volto di Claude Delacour si contorse dalla rabbia. “È davvero pieno di sé, Ministro, ma se si rifiuta di consegnare un criminale ricercato, il mio paese può presentare e presenterà protesta all'ICW.”

 

“Allora sarà accompagnata dalla nostra protesta contro la Francia per l'eccessiva quantità di streghe, maghi, vampiri e Veela francesi che hanno partecipato alla nostra guerra affianco del Signore Oscuro.” 


L'uomo dai capelli biondi urlò, “Sa che nulla di tutto questo è stato autorizzato dal governo!”

Non c'era sorriso sul volto di Scrimgeour soltanto un'espressione predatoria. “Lo so? Lo so per certo? Ho avuto soltanto rassicurazioni da lei e dal suo governo insieme alla richiesta di commettere suicidio politico per completare la sua piccola, personale vendetta. Ministro Delacour, questo sarebbe un buon momento per lasciare il mio ufficio. Il suo paese sarebbe servito meglio in futuro mandando qualcuno meno coinvolto nella questione. Non lo considererò un insulto, se è questo che teme.”

 

“Non finisce qui, Scrimgeour!” urlò il francese.

 

“Concordo. Dovrei anche menzionare che, nel caso in cui la nostra eroina si ritrovasse a essere spedita in Francia, sarebbe un po’ troppo da sopportare per la popolazione inglese se proveniente dalla nazione che ha fornito così tanti combattenti per Voldemort. Tre dei cinque giganti venivano dalla riserva francese. Il settanta per cento dei vampiri erano francesi, così come lo erano tutte le Veela. Se indagheremo ulteriormente, scommetterei che uno o più tra loro hanno relazioni di sangue con sua moglie. Ora, se ne vada!”

 

La porta sbatté con l'uscita del Ministro degli Esteri francese. Rufus si rilassò e permise a un po' della tensione di abbandonarlo. Una strega entrò dalla stanza accanto.

 

“Lo hai preso all'amo perfettamente, Rufus. Sei migliorato negli anni.” disse Madame Faircloth, ridendo sotto i baffi.

 

“Soffre di una sovrabbondanza di orgoglio. Questa questione è troppo personale per lui, ma ti ringrazio per il complimento. Il tuo perdono sarà ufficiale tra pochi giorni e allora inizierò il processo per l'ottenimento della restaurazione della tua carica di Sottosegretario. Probabilmente sarà una nomina ad interim, sottoposta a frequenti controlli, ma questa è la realtà.”

 

Gli fece un grazioso sorriso. “Sono anche troppo abituata a come i venti del cambiamento possono soffiare.” 


Ora, che nuove abbiamo riguardo ai Mangiamorte rimanenti?”

 

“Li guidano Mulciber e Rookwood. Hanno ancora accesso a una fortuna notevole, ma sono meno di venti. Certo, credono che sarò la loro spia al Ministero. Assicurati di chiedere, quando sarò interrogata sotto Veritaserum, se ho mai avuto contatti non autorizzati con i Mangiamorte.”

 

“Naturalmente. Dovrai indurli a svolgere operazioni fuori dalla Francia del nord. Il nostro budget al momento non può sostenere la Guardia Libertà, quindi congederò la maggior parte della forza mentre incanalerò soldi nella ricostruzione del prossimo anno. Renderemo la creazione di club di duellanti una priorità e incoraggeremo un'atmosfera di “Mai Più” tra la popolazione. In due o tre anni, quando la nostra gente avrà medicato le proprie ferite e si sarà riempita le viscere di pace, sarà il momento in cui identificheremo i Mangiamorte e i loro alleati francesi. Con un po' di fortuna, ne avremo abbastanza per andare in guerra contro la Francia.”

 

“Intendi davvero seguire le stesse agende diplomatiche per Portogallo e Spagna, per le quali Lord Voldemort ha gettato le basi?”

 

“Sì, con quelle due nazioni come nostri alleati attaccheremo la Francia dai due fronti. Conquisteremo e divideremo la Francia e poi volgeremo la nostra attenzione verso i Ministri dell'Europa Centrale. I dieci anni l'Inghilterra sarà la forza predominante in Europa.”

 

“E Harry Potter?”

 

“Ne ha avuta anche troppa, di guerra. A differenza delle nostre controparti babbane, noi non abbiamo rinunciato a tutti i nostri possedimenti. Una delle nostre isole più piccole alle Bahamas è stata data a lui. Gli sarà dato un rifugio privato dove rilassarsi e godersi la sua vittoria duramente guadagnata, lontano dai riflettori. Pensa di portare sua moglie lì per la nascita dei loro bambini e per lavorare sul loro matrimonio, ora che la guerra è stata vinta. Trovo quest'idea piuttosto ammirabile. Se necessario, prenderò accordi per tutori privati ed esaminatori MAGO che viaggino fin lì, se dovessero scegliere di non tornare per il loro settimo anno.”

 

Lei ci rimuginò su, “E cosa succederà ai nostri piani, tra due anni?”

 

“Il punto d’esplosione del nostro futuro conflitto molto probabilmente arriverà a causa di Narcissa, che salvaguarderà i suoi interessi mentre lui è fuori dalle isole. Renderò chiaro che io la sostengo completamente. Se necessario, diventerà la nostra Elena di Troia. Harry è estremamente leale con i membri del suo circolo ristretto e valorizza la lealtà. Io sarò un alleato molto leale delle famiglie Potter e Black. Narcissa potrebbe annusare qualcosa di sospetto nell'aria, ma, di nuovo, sarebbe nei suoi migliori interessi non fare osservazioni bizzarre. Tra questo e i Mangiamorte che operano su suolo francese, dovrebbe essere sufficiente per ottenere almeno la tacita approvazione di Harry. Se no, uno o due dei suoi amici potrebbero dover venire uccisi dai Mangiamorte o dagli Agenti francesi in una rappresaglia.”

 

Madame Faircloth annuì, comprendendo la situazione. Il ruolo di Potter poteva essere limitato e incanalato nella loro causa o gli si poteva dare l'opzione di svanire dalle scene. “Mi spiace, Rufus. Ho pensato che fossi semplicemente migliorato. Chiaramente, ti ho sottostimato.” 


————


16 Giugno 1997 


Tra i possedimenti d’oltremare del Ministero inglese c'erano diverse piccole isole nelle Bahamas – una delle quali venne rinominata Isola di Godric e ceduta a Lord Potter, in riconoscimento dei servizi resi al Mondo Magico.

 

Fu su quest'isola che, due mesi prima, George Rubeus, Amelia Susan e Dana Katherine Potter erano giunti in questo mondo. Harry e Susan decisero di non ritornare ad Hogwarts per il resto dell'anno e assunsero invece tutor privati per continuare la loro istruzione.

 

Susan camminava lungo la spiaggia, ascoltando le onde infrangersi sulla sabbia. Era ancora ben lontana dal recuperare la sua forma fisica, ma l'esercizio stava aiutando. Si sentiva al sicuro lì. In aggiunta ai loro tutor, c'erano anche un paio di guardie del corpo nello staff. La loro elfa domestica, Trixie, si occupava facilmente dei propri compiti e trovava il tempo di essere una tata meravigliosa. Remus Lupin era un residente semi-permanente dell'isola. Inoltre, per qualche mese, anche Charlie Weasley, Narcissa Black e Sirius William Black sarebbero rimasti lì. C'era qualche pettegolezzo che Narcissa avesse persuaso Charlie a prendere il nome dei Black.

 

L'isola era pesantemente difesa come la ricostruita Azkaban. Sarebbe stato un forte deterrente, ma neanche lontanamente spaventoso come l'idea di dover affrontare uno degli uomini ai quali lei si stava avvicinando. Suo marito non aveva ancora diciassette anni, ma era già noto come uno dei maghi più potenti del mondo.

 

“Per favore, dimmi che non stiamo di nuovo giocando a 'difensore della culla'!” Lanciò un'occhiataccia a Harry. Lui era in ottima forma. Le sue sessioni di allenamento con le guardie del corpo, con gli istruttori e con Remus non erano neanche lontanamente intense come prima, ma era chiaro che Harry non avrebbe permesso alle sue capacità duramente acquisite di svanire.

 

Poteva essere di parte, essendo sposata a lui, ma Susan si riteneva una donna molto fortunata. Il suo braccio magicamente bronzeo era coperto da un incantesimo permanente per farlo sembrare normale, ma con l'abbronzatura dell'isola, ora lui stesso era del colore del braccio sostituito. Remus aveva preso a chiamarlo “Doc Savage” per via del romanzo “Uomo di Bronzo” e aveva prestato ad Harry il libro da leggere.

 

“No, non stiamo giocando a quel gioco.” disse Harry sorridendo, ma cercando di sembrare indignato. “Sei solo arrabbiata perché non vinci mai a difensore della culla. A dire il vero, Remus e io stiamo facendo qualcosa di educativo per i nostri bambini.” 


“Dovrei spaventarmi?”

 

Harry mosse la bacchetta e la freccia girò dal magicamente adattato “Guarda e Pronuncia” finendo per fermarsi su una mucca. “La mucca fa Muuu!”

 

Poi puntò la bacchetta sul tavolo, lo trasfigurò in una mucca e quella fece Muuuu. “Guarda! Penso che Amelia stia sorridendo!”

 

Susan alzò gli occhi al cielo, ma era impressionata dal casuale sfoggio di potere mentre si chiedeva chissà da quanto tempo stava continuando a farlo. “Trattandosi di un lattante di dieci settimane, probabilmente è a causa di emissione di gas.” 


“Le probabilità stanno dalla parte di Ron, è probabile che sia gas,” aggiunse Harry.

 

Susan rise mentre faceva fare il ruttino a sua figlia. “Mi assicurerò di dirglielo quando verrà qui. Quando dovremmo aspettarli?”

 

“Non prima di qualche settimana. Ora che sia lui che Hermione hanno diciassette anni, stanno facendo un viaggio sul continente per un mesetto con la famiglia di Hermione finché Hermione non si annoierà di trascinarlo in musei o posti del genere. Saranno qui per la metà di luglio.”

 

“Pensi che saranno fidanzati nel momento in cui arriveranno qui? Ho sentito il pettegolezzo che Justin ha fatto una lunga chiacchierata con il padre di Hannah.”

 

“Bè, se Ron lo vorrà ancora dopo aver passato settimane con Hermione a gestire la sua vita, suppongo debba essere amore, ma non mi ha dato nessun indizio che andrà presto in quella direzione. Abbiamo ricevuto un bel ringraziamento da Terry e Marietta Higgs per il nostro regalo di matrimonio.”

 

“Era quel lacchè di Scrimgeour che ho visto qui poco fa?”

 

“Sì.”

 

“Cosa vuol farti fare Scrimgeour questa volta? Il solito 'spettacolo del cane e del pony' dove ti prega di mostrarti di persona al Wizengamot?” chiese Susan con una punta di acredine nella voce.

 

“A dire il vero, no. Vogliono che portiamo i bambini al San Mungo per un controllo, che coinciderà con l'apertura della nuova ala di stanze.”

 

“Scrimgeour non è soddisfatto del tentativo di far diventare un puttaniere mio marito, perciò ci proverà anche con i miei figli! Quell'uomo è ubriaco del proprio potere!”

 

“Calma, calma, Lentiggini. Ho mandato quel caro impiegato del Ministero per la sua strada con qualche foto e un paio di citazioni per la Gazzetta del Profeta. Questo è tutto quello che sono dell'umore di dargli adesso. Passerò qui l'intera estate. Alcuni dei vecchi alleati di Silente nel Winzengamot stanno tenendo d'occhio il Ministro per me. Chiaramente mi vuole fuori dai piedi, il ché non mi dispiace affatto, ma ciò significa che probabilmente sta tramando qualcosa. Non sono più il ragazzo di ampie vedute che ero un anno fa. Questo è il motivo per cui ho incontrato il Presidente americano e il Ministro canadese. Questo è il motivo per cui parteciperò alla prossima sessione dell'ICW per ricevere un’altra di quelle ridicole onorificenze. Per ora, gli interessi di Scrimgeour sono allineati con i nostri, ma non esiterebbe a dipingermi come il nuovo Signore Oscuro se volesse neutralizzarmi; voglio prevenirlo. Andremo a un'apparizione o due in Inghilterra durante l'ultima settimana d'agosto e ho promesso alla Preside McGranitt che ci saremo fermati per il banchetto di benvenuto, ma penso di essere proprio nel posto dove c’è più bisogno di me.”

 

Susan rimise sua figlia nella culla e si assicurò che l'incantesimo di protezione dal sole fosse abbastanza potente prima di sedersi sul suo grembo e circondarlo con le braccia. “Lascerò passare il commento sulle lentiggini, occhi verdi, e puoi scommetterci il tuo bel culetto che sei proprio dove dovresti essere.”


———— 


5 Agosto 1997 


Anne Carpenter sedette guardando fuori la distesa del deserto dell'Arizona. Faceva abbastanza caldo, quasi al pari dell'insano caldo di fuori. Guardò la donna di fronte a lei e sorrise.

 

“Grazie ancora per avermi ricevuto con un così breve preavviso, Decano Richardson. Mi scuso per non essere stata in grado di trovare una baby sitter disponibile. Siamo nuovi nella zona e temo di non conoscere nessuno abbastanza bene da affidare mio figlio alle loro cure.”

 

La donna più anziana guardò Anne severamente, ma permise alla sua espressione di alleggerirsi un po' non appena vide il bambino tra le braccia della donna. Osservò i piccoli ciuffi di capelli rossi e gli occhi blu cobalto che la fissavano direttamente. “Oddio, non è il bambino più adorabile che ci sia? Stai tirando su un piccolo rubacuori. Di norma mi dilungherei a parlare dei miei tre nipotini, ma dovremmo prima occuparci dei nostri affari. Ora, perché una bella signora inglese come te è qui nel mezzo del nulla, cercando un lavoro che nessuno vuole, per insegnare in una scuola che è aperta soltanto perché il Congresso Magico ha un accordo con queste persone per fornirgli un'istruzione? Peccato che non abbiamo potuto semplicemente tirarci indietro dai nostri accordi come le nostre controparti babbane.”

 

Anne si girò e guardò fuori dalla finestra, sempre cullando il bambino sul suo petto. “Avrà senza dubbio sentito della guerra in Inghilterra. È stata terribile. Mi è costata il padre di mio figlio e anche il mio. Volevo un nuovo inizio lontano dall'Inghilterra, e qui è dove siamo finiti.”

 

Norma Richardson si avvicinò e andò a posare una mano confortante sulla schiena di Anne. “Mi spiace, cara. Perdona questa sciocca, vecchia strega per la domanda. Vedi cose sui giornali e senti una cosa o due alla radio, ma ti sembra tutto così distante.”

 

Anne fece un piccolo sorriso alla donna. “Non la biasimo per la domanda. Essere una strega vedova con un bambino comporta uno stigma al quale mi sono abituata. È una delle cose che non mi piacevano a casa.”

 

“Oh, non dovresti preoccuparti. Sei una giovane di bell’aspetto. Penso che avrai la tua scelta di maghi, sebbene non ti raccomanderei di reclutare tra i selvaggi locali.” disse Norma, abbassando la voce a un sussurro cospiratorio.

“Oddio, è troppo presto per me perfino per cominciare a pensarci. Voglio mettere ordine nella mia vita, per così dire, prima di prendere persino in considerazione l'idea!” Anne ignorò la sfacciata bigotteria della donna.

 

“Hai una buona testa sulle spalle e referenze impeccabili. Penso di aver trovato la mia nuova insegnante di Incantesimi! Come te la cavi su una scopa?”

 

“Non sono una giocatrice di Quidditch, ma me la cavo.”

 

“Il nostro Maestro del Volo si ritirerà alla fine dell'anno. Preferirei non doverne assumere un altro, se posso farlo. Questo mi darà la giustificazione di darti quartieri più grandi per te e il tuo piccolo.” 


Anne fece un sorriso grato. “Non voglio impegnarmi troppo per il momento. Mi piacerebbe vedere come sarà il carico di lavoro dei corsi di quest'anno.”

 

Iniziarono a discutere il salario e altri aspetti quando il figlio di Anne cominciò a fare dei versetti e ad agitare la sua piccola mano. Piccole luci tremolanti luccicavano attorno alle se dita.

 

“Oh mio Dio! Non ho mai visto magia accidentale in un'età così giovane. Quanto tempo ha?”

 

“Anthony ha appena fatto nove mesi. Fa magia accidentale da qualche settimana, quando vuole l'attenzione della mamma. Immagino che abbia fame. C'è un posto in cui possa andare per allattarlo?”

 

“Ho una stanza di lettura privata proprio oltre quella porta. Va pure ad usarla. Sono semplicemente deliziata. Vorrai farlo seguire da qualche istruttore privato quando crescerà.” Il Decano della Scuola di Trattato Due si abbassò per guardare il piccolo. “Anthony Carpenter, ci aspettiamo grandi cose da te. Mio Dio! I suoi occhi sono appena diventati rossi?”

 

Anne rise. “Oh, sì. Lo fanno quando è eccitato. Dai alla mamma solo un secondo per prendere la pozione supplementare dalla borsa.”

 

“Usi una pozione supplementare? Anche mia nuora Sharon le usa. Ci crede ciecamente. Le prepari da sola?” 


Anne annuì. “Preparate in casa. È più costoso, ma ne vale la pena. Il piccolo Anthony crescerà grande e forte.”

 

Portò il bambino nella stanza abbondantemente decorata e sorrise, non vedendo quadri. La vera Anne Carpenter era stata un anno avanti rispetto a Penelope. Nessuno avrebbe mai trovato il suo corpo. Sulla costa est le cose si erano fatte un po’ problematiche dopo che la Skeeter era stata eliminata. Era tempo di un nuovo inizio. Applicò la pozione a ciascun capezzolo e fissò suo figlio negli occhi. “Ricominceremo da capo qui. C'è un gruppo di persone magiche oppresse e disilluse che aspettano una voce che li guidi. Hanno bisogno di un messaggio. Hanno bisogno di una direzione. Hanno bisogno di te.”

 

Ciò che rimaneva di Lord Voldemort, sebbene in un corpo molto più piccolo, ci si attaccò istintivamente. L'altro lui aveva fallito. Questa non era immortalità, ma un'estensione del suo lavoro con i punti che aveva collaudato attraverso la manipolazione del vampiro Coedus. Lo stupido non aveva mai capito che aveva semplicemente sovrascritto i ricordi di Frank Paciock con quelli del vampiro. Aveva essenzialmente ucciso se stesso quel giorno.

 

Il vampiro fu una prova necessaria per l’idea, portata alla fruizione in questo nuovo corpo, che ora ospitava i ricordi del passato e futuro Signore Oscuro. Tecnicamente era una traccia di Lord Voldemort stampata su un feto non ancora nato. Il rituale era quasi costato la vita a Penny, e aveva funzionato solo perché il suo altro se stesso aveva assorbito la magia di Percy Weasley, garantendogli una connessione col bambino.

 

Purtroppo, sarebbe diventato potente solo quanto poteva diventarlo il corpo di quel bambino, ma Penny era una strega potente e c'erano un mucchio di rituali disponibili per lui e la ricchezza d’esperienza rimasta nei diari scritto dal suo vecchio io. No, non era si trattava veramente di immortalità, ma era la cosa migliore più vicina ad essa e a una ‘fuga dalla morte'.

 

La sua figlioccia trasformata in madre biologica avrebbe fornito un inizio molto migliore rispetto a quello di Merope Gaunt. Era curioso di sapere se sarebbe stato ancora in grado di parlare il Serpentese. Era in grado di emettere solo qualche suono intellegibile a quell'età. Ci sarebbero voluti ancora alcuni mesi prima che potesse veramente parlare.

 

Avrebbe perseverato. Cos'era un anno o due, quando aveva trascorso tredici anni come uno spirito senza corpo?

 

Penny aveva ragione, i Nativi Americani dovevano essere pieni di risentimento per i loro oppressori. Quella malmessa scuola, con il suo svogliato staff d’insegnanti sarebbe diventato il nuovo luogo di allenamento per il suo futuro esercito. Il vecchio se stesso aveva sbagliato a reclutare i 'ricchi'. Lui ci avrebbe provato di nuovo con i 'poveri'.

 

Anthony Lloyd Carpenter era un nome fiero. Avrebbe evitato anagrammi scemi questa volta. In questo senso, aveva già reinventato se stesso. Anthony era in onore di Antonin. Piangeva la sua morte.

 

Carpenter, che era un nome ironico; Voldemort andava a braccetto con l'ironia. Non sarebbe stato il primo potente a iniziare come un umile carpentiere. 








Note dell'autore:
(Queste note, così come i disclaimer iniziali, sono state scritte da jbern in persona e tradotte da hp_in_my_heart.)


Questo è il punto in cui ho scelto di finire questa storia. Potrei scrivere un capitolo o una breve fic '19 anni dopo' in questo universo, ma penso che questo universo abbia terminato il suo corso. Lascia abbastanza all'immaginazione da provocare, con un po' di fortuna, qualche pensiero in voi, ma sembra un punto abbastanza buono per poterla terminare. Mantenendo fede al mio tema del realismo, il lieto fine è piuttosto una 'tregua', mentre le persone iniziano a seguire i propri programmi personali.

 

Come prossima cosa, mi sto riprendendo dalla pausa di The Lives I've Lived e sto iniziando un nuovo impianto, mentre la alternerò con Turn Me Loose. Ho un'altra storia su HP intitolata “The Inner Eye of Harry Potter”, che dovrebbe essere pronta all'inizio dell'anno. C'è una buona possibilità che alcuni dei miei lavori originali saranno dati alle stampe il prossimo anno e spero che quando arriverà il momento voi lettori troverete nei vostri cuori (e portafogli) lo spazio per assaggiare cosa posso fare con romanzi e brevi racconti originali. 



Note della Traduttrice:


Bene, questo è l'ultimo capitolo e io sono la vostra elusiva traduttrice, che ha aspettato fino all'ultimo prima di farsi sentire di persona. Direi che il bilancio della mia prima esperienza seria di traduzione è più che positivo. Grazie a Jpav, senza il quale nulla di ciò sarebbe stato possibile. Grazie a Luc_y, che mi ha sostenuto quando credevo di non potercela fare, e che mi ha fornito ottimi consigli e suggerimenti per una traduzione migliore. Infine, grazie ai recensori, che hanno impiegato una parte del loro tempo a leggere e commentare questa storia. Grazie davvero, a tutti voi. 

Alla prossima!


Note di traduzione:

(Queste note sono state introdotte da hp_in_my_heart e Luc_y per chiarire alcune scelte di traduzione; ovviamente mancano nella storia originale.)

1) ricordate il negozio cosa successe quando Voldemort toccò la sfera di cristallo nel negozio dei gemelli Weasley, poco prima di andarsene? La sfera aveva predetto che sarebbe morto per un complotto ordito dagli elfi domestici.

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