Chiaro di luna

di Ronnie92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Luna ***
Capitolo 2: *** Sospiro alla luna ***
Capitolo 3: *** Un incontro imprevisto ***
Capitolo 4: *** La speranza ***
Capitolo 5: *** Il patto ***
Capitolo 6: *** L'inizio della fine ***
Capitolo 7: *** Ending ***



Capitolo 1
*** Luna ***


"Luna candida, ricordo di una sera pallida
rientri nei meandri della mia vita e dei miei ricordi.
Oltre te non vi è più nulla
come il poeta dedica le sue afflizioni alla sua bella arte
dedico a te tutte le mie attenzioni.
Luna, che abbagli il mondo con la tua fievole luce
riscalda il mio cuore di ghiaccio
e rendi la mia lingua sciolta e repentina
nel raccontare gli eventi che accaddero.
O Luna, luna meravigliosa
che splendi radiosa nel cielo notturno
che nel cuore irradi l’alburno della foresta.
Non temere, proteggerò i tuoi segreti
e non ci sarà da preoccuparsi
nel mondo condurrò i tuoi amuleti
per i tuoi seguaci sparsi.
O Luna, luna splendente
che da lassù mi guardi sorridente,
non aver paura di me
sarò la tua custode e confidente
perché oltre te non servirò più niente.
Dolce dolce luna avorio
 in te ricerco il mio tesoro.
La mia è una vera promessa
che rimembrerò alla vista della tua luce tersa.
Non avrò mai pace
finchè ella non tace.
Finchè tutti non sapranno, che è lei a fare danno.
E io ti salverò per salvare me stessa dal baratro della notte."

 

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Capitolo 2
*** Sospiro alla luna ***


Quando seppi che nulla sarebbe tornato com’era
il mio cuore si strinse in una pena eterna.
Arsi di rabbia, collera, un indescrivibile ira
avrei strappato le sue viscere a morsi per il dolore che mi causò.
Luna che mi ascolti da lontano abbi pietà dei miei peccati
perché a te rivelerò tutti i miei misfatti.
Quando lui mi rivolse il suo sguardo caldo e avvolgente
le membra mi si sciolsero come burro al sole.
E quando fui avvolta fra le sue braccia,
tutto il suo mondo divenne il mio mondo.
Le sue mani ruvide mi stringevano forte,
mi proteggevano dal mondo crudele.
Chi avrebbe mai immaginato che quella meschina
sarebbe venuta così presto a rovinare il nostro paradiso.
Eravamo contadini, semplici e onesti
che si amavano l’un l’altro.
Ogni sera ci perdevamo mentre i nostri corpi
sussultavano ad ogni sibilo, e ad ogni carezza.
Quella magia che era l’amore ci ingannava
perdevamo il conto dei minuti e delle ore,
tralasciando tutto pur di perderci in un altro abbraccio.
Ma mia luna splendente, lei è venuta troppo in fretta,
e troppo in fretta ha catturato il nostro idillio e l’ha rovesciato in un sol colpo.
Almeno tu, almeno tu abbi la forza di ascoltare il mio pianto
perché quello che feci, mi condusse nella notte buia come la pece
e solo in te posso trovare la mia redenzione.

 

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Capitolo 3
*** Un incontro imprevisto ***


Siamo qui alla fine, io e te a dirci tutto
Tu ad ascoltare le mie pene, e io a rivelare le mie crudeltà.
O luna ascolta e non giudicare ciò che sto per rivelare.
Quando quella sgualdrina meretrice, quella squallida ombra senza tempo
giunse su di noi, non ebbi più la forza di vivere.
Lo attirò in una trappola, come solo lei avrebbe potuto fare.
Prima lo attirò a se con un manto d’oro, con le trame dell’inganno
e poi lo  rubò a questa vita, e a me, che ero la sua vita.
Le mie giornate si allungarono e si protraevano senza fine.
Le mie maledizioni erano rivolte tutte a lei,
alla mantellata fine che ogni uomo deve conoscere, la Morte.
E da quando lo prese con se, io non avevo più ragion di essere me
non avevo ragioni di continuare a ingannarmi, presi una decisione.
L’avrei raggiunto in un modo o nell’altro.  Volevo farla finita.
Ma neanche quello mi fu concesso. Ella non mi volle prendere con se,
doveva punirmi e tenermi lontana da lui ad ogni costo.
E così iniziai a vagare, fin quando non giunsi alla montagna, e conobbi lei.
Quella donna mi avvicinò con sguardo colmo di pietà e tenerezza.
Prese la mia mano e lesse nel mio cuore. Ma i miei occhi le rivelarono tutto.
Quella donna mi avrebbe dato ciò che più di tutto logora l’animo, la speranza.

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Capitolo 4
*** La speranza ***


“E così mia luna splendente mi ritrovai su di un cucuzzolo sconosciuto
e una strana donna mi apparve innanzi dal nulla
come se non fosse un fatto compiuto
tutto mi apparve strano di ella.
Caddi al suolo freddo, tremante e impaurita
quando mi guardò con faccia atterrita
spaventata forse più lei della mia presenza
come se intuisse il profondo della mia coscienza.
Aspettò qualche secondo tacendo,
e non passò molto quando sorrise annuendo.
<    ho visto nel tuo cuore una nota amara.
  Ma scappare non servirà a niente
 perché tu vuoi fuggire dal presente.
 Niente è certo in questa vita
 pure ciò che ti sfugge dalle dita.
 Non piangere, non piangere bambina mia,
 ti condurrò io sulla dritta via.>>
A quelle parole rimasi perplessa o luna
che decisi di accantonare la paura.
Il mio cuore già decise di seguirla
nella verità o nella menzogna.
Perché mentire potevo al mio cervello ma non al cuore
e così la seguii senza timore.”
 

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Capitolo 5
*** Il patto ***


Ed ecco mia Luna alta nel ciel
io entrai nel suo antro buio e lei mi sorrideva.
La paura tornò imperterrita a governare il mio cuore.
Ma subito ella mi parlò rassicurandomi:
<< Non avere più timore mia bambina
     farò in modo che lui torni da te.
     Ma un sacrificio dovrai subire, e sarà un sacrificio di egual valore..>>
Io non ebbi esitazione, pur di riaverlo con me, avrei rinunciato a tutto.
<< ..dovrai dare in cambio il tuo primogenito.
    Solo così il patto può essere saldato, e riavrai indietro il tuo uomo.>>
La follia aveva ormai afferrato le mie membra, ero contrita
e tutto in me esplodeva, accettai subito,
e come nella notte più buia non riuscivo a vedere al di là del mio palmo.
La vecchia dama, estrasse un pugnale e portò la lama sulla mia mano.
Caddero gocce sul terreno arido, ma nulla accadde.
Non provavo molto dolore  mia splendida Luna
e quando rialzai lo sguardo, la donna non c’era più.
Pensai fosse stato tutto frutto dell’immaginazione
ma quando volevo la conferma della realtà, bastava tornare sul mio taglio.
Il dolore era reale, e quello  nessuno avrebbe potuto toglierlo.
Decisi che vagabondare non mi avrebbe condotto da nessuna parte
e mesta decisi di tornare a casa.
Quando ritornai al villaggio e vidi la mia casetta scarna in lontananza
nel mio cuore si attivò come una morsa, ma qualcosa poco dopo mi distrasse.
Del fumo usciva dal caminetto,
mi precipitai per vedere chi fosse entrato nella mia dimora
ma un colpo quasi sopraggiunse
quando vidi lui in alto, dritto di fronte a me, col suo sorriso d’angelo.
Ricordo che caddi, e battei la testa, dopo fu tutto come in un sogno.

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Capitolo 6
*** L'inizio della fine ***


E qui concludo il mio racconto con somma angoscia
e pura vergogna, che mi inseguì poscia.
Oh mia luna, non appena mi ripresi dallo spavento
l’eccitazione e la voglia di stringerlo prese il sopravvento.
Lo abbracciai forte, e lui mi strinse a se nell’abbraccio più dolce e intenso
che come solo lui riusciva a dare, e tutto nella mia vita riprese senso.
Con la sua prestanza mi sollevo di peso e mi condusse sul nostro pagliericcio rassicurante
tutto sapeva di miele e speranza
fu l’incontro più dolce e appagante
che non decidemmo di non abbandonare più quella stanza.
Con il passare dei giorni, tornammo alla normalità
e d’un tratto dimenticai del mio patto
Quella notte facemmo così tanto l’amore da sembrare una casualità
ma il tutto si riconduceva ad un unico misfatto.
Passavano le ore i giorni e le settimane,
e dentro di me qualcosa cominciava a cambiare
la mia pancia cominciava a crescere, le prime nausee
non avevo più dubbi una vita iniziò a prendere forma .
Quando tornò dal lavoro e ascoltò fremente d’eccitazione
“una notizia più bella non potevi darmela amore”.
Le sue parole mi confortarono e non ebbi più paura,
con lui al mio fianco mi sentivo sicura.
Quando sentii i suoi primi vagiti, il mio cuore diventò più leggero
e tutto d’un botto divenne vero.
Avevo una famiglia da crescere e badare
niente di più la vita mi poteva dare.
E lui mi guardava con gli occhi lacrimosi d’affetto,
“l’amerò per tutta la vita questo pargoletto”.
Ma la realtà ripiombò tutta in una volta,
quando qualche settimana dopo la vecchietta si presentò alla porta.
“Il patto deve essere rispettato mia bambina
hai avuto ciò che più desideravi.
Un patto di sangue hai stipulato quella notte, che sembravi piccina
ritornò dalla morte l’uomo che amavi.
Ora non vi è più tempo per aspettare,
il tuo frugoletto da me deve tornare.”
Quando la rividi quasi caddi sconvolta
e ascoltai ciò che disse con faccia smorta.
La più grande pena nel cuore mi colpì
avevo raggiunto la pace ma sarebbe terminata lì.
La vecchietta fece per entrare,
ma io fresca madre, della mia carne non mi volevo separare.
La mandai via, con spergiuri e maledizioni
ma lei quatta quatta, senza far rumore
se ne andò senza ammonizioni,
e ciò spaventò il mio umore.
Quando tornò il mio uomo, ero sconvolta
non sapevo se rivelargli il mio sconforto,
ma quando vedevo i suoi occhi felici nell’abbracciare il bambino
sapevo che per me non c’era altro destino.
Mi allontanai da casa con una scusa storta,
e dalla vecchia mi precipitai  correndo.
Arrancavo dalla disperazione, e lacrime di dolore scendevano dal mio viso.
Quando arrivai, pur invocandola non riuscii a trovarla.
Il mio senso mi fece precipitare indietro.
Come avevo potuto essere così sciocca?
Avevo lasciato la mia famiglia da sola.
Quando tornai, trovai il focolare spento
e subito entrai in forte tormento.
Spalancai la porta, ma nessuno rispose al mio grido.
E ci volle poco per capire ciò che accadde.
Non era rimasto più nulla della mia famiglia.

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Capitolo 7
*** Ending ***


Come polvere, tutto si dissolse.
Non avevo più nulla, di nuovo sola.
Mi accasciai, cadendo sulle ginocchia sul pavimento freddo.
La casa vuota, priva ormai di vita
e la mia vita consumata come la cenere di un fuoco ormai estinto.
Sono corsa qui o mia luna, per dedicare a te questo mio sacrificio.
Perché con questo coltello possa ricongiungermi alla mia famiglia,
che la mia vita possa finalmente trovare la pace.
Che tutti possano testimoniare che avrei fatto qualsiasi cosa per lui
ma che senza il mio pargolo sarei valsa meno di un pugno di terra arida.
Non ha senso trascorrere una lenta agonia fino al ricongiungimento.
Oh mia Luna prendi questo sacrificio..
Il sangue fluisce leggero dal mio addome, oh mia Luna quanto sei bella stasera
lì alta nel cielo, il tuo è l’ultimo sguardo che voglio avere,
che questa luce possa purificare tutti i miei peccati.
Perché almeno nell’aldilà  possa essere felice,
possa godere dell’affetto dei miei cari, e sentire le risate dei due uomini più importanti
più importanti anche della mia stessa vita.
Ora appoggerò la mia testa sulla terra umida, affinchè la tua luce mi accolga.
Già riesco a vedere i loro volti, piano piano il dolore scompare e loro diventano sempre più reali.
Sorrido, oh mia Luna, sto sorridendo.
Sono lì che mi aspettano, come se non aspettassero altro.
Vedo le loro braccia aperte, e lui mi tende la mano, mi afferra delicatamente come il suo solito.
Mi sta sorridendo di rimando, i suoi occhi, mi sto immergendo in essi.
Ormai non sento più il dolore, il mio sogno è diventato realtà.

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