I Custodi dell'Essenza

di astarinthefantasysky
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Uno strano tatuaggio ***
Capitolo 2: *** Stanno arrivando! ***
Capitolo 3: *** Combattimento con i Dispersi ***
Capitolo 4: *** Complementari ***
Capitolo 5: *** Spiegazioni e Litigi ***
Capitolo 6: *** Rivelazioni ***
Capitolo 7: *** Bicchieri d'acqua alle tre del mattino ***
Capitolo 8: *** Problemi di...bagni ***
Capitolo 9: *** Allenamenti ***
Capitolo 10: *** Fix you ***
Capitolo 11: *** Freedom ***
Capitolo 12: *** Beach Day ***
Capitolo 13: *** Fuga ***
Capitolo 14: *** Parole Come Coltelli ***
Capitolo 15: *** Riunione ***



Capitolo 1
*** Uno strano tatuaggio ***


Alissa si svegliò di soprassalto presa da un terribile bruciore che partiva da dietro l’orecchio destro e arrivava fino alla base del collo. Aveva sognato anche quella notte: stava nuotando nel mare cristallino della spiaggia di Santa Monica ma all’improvviso un qualche cosa aveva cominciato a muoversi sotto la sabbia, le onde avevano iniziato a ingrossarsi diventando sempre più alte. Alissa continuava a nuotare tranquillamente fino a quando non si formava un vortice che diventava sempre più grande e che la trascinava sempre più giù.Lei gridava ma nessuno la sentiva né la degnava di uno sguardo. La scena continuava fino a quando appariva un bagliore rosso che le si avvicinava fino a mostrarsi nella sua vera forma: un drago di fuoco. Il drago la avvolgeva e la sollevava verso il cielo poi la depositava con grazia sulla sabbia. Adagiata sulla spiaggia cominciava a tossire per liberare i polmoni dall’acqua, sputava sangue e alla vista del liquido rosso inevitabilmente si svegliava.

Quella mattina, guardandosi allo specchio era impossibile per Alissa non notare un particolare che spiccava sul suo collo: un tatuaggio blu scuro composto da linee che si attorcigliavano fra loro come rivoli d’acqua che terminavano dietro il suo orecchio.

“Merda!” pensò Alissa -“ E adesso come lo spiego agli zii?!”

Andò in bagno a prendere i suoi trucchi e applicò una dose generosa di fondotinta per coprire il tatuaggio, intrecciò poi i capelli in una treccia sul lato destro del capo in modo da coprire il lato del collo incriminato . Il suo tentativo purtroppo ebbe poco effetto: sbucavano ancora le appendici blu scure di quelli che sembravano rivoli d’acqua da dietro la treccia.

“Sarà meglio che esca prima che mi vedano conciata così” pensò, così si vestì e lasciò un biglietto sul tavolo della cucina agli zii dicendo che sarebbe tornata per pranzo e uscì.
Sentiva il bisogno di parlare con qualcuno così fece per digitare il numero della sua migliore amica Amy ma si ricordò che era partita per la Florida qualche settimana prima con la sua famiglia e visarebbe rimasta per altre due quindi rinunciò: Alissa non voleva farla preoccupare con le sue storie assurde e rovinarle la vacanza.  Perciò chiamò l’unica persona che, insieme ad Amy, la capiva di più al mondo: il suo amico Peter.

Digitò il numero e la voce assonnata di Peter le rispose:
“Ally?”
“Si”
“Che cosa ci fai in piedi alle sei del mattino in un giorno di vacanza estiva?! Insomma capisco l’ansia per il compleanno ma...”
Cavolo! Con tutte le preoccupazioni di quella mattinata si era proprio dimenticata: era il suo compleanno!
“No, no senti ho bisogno di parlarti. Adesso. Mi è successa una cosa e dobbiamo davvero parlare, ci vediamo al solito posto...tra quanto riesci a venire?”
“Sto uscendo, ci vediamo lì tra 5 minuti” e chiuse la chiamata.
 
Quello era il bello di Peter: per Alissa c’era sempre e avevano passato talmente tanto tempo insieme che non si ricordavano nemmeno come si fossero conosciuti. Da sempre avevano un loro posto sulla spiaggia di Santa Monica, una capanna di palme dove fin da piccoli lui, lei e Amy si riunivano per pianificare le loro avventure.
 
Cinque minuti dopo Peter si trovava lì con i capelli arruffati dal sonno e ancora i pantaloni grigi del pijama addosso. Le rivolse un sorriso e disse “Buon Compleanno!” porgendole un piccolo pacchetto male incartato.
 
“E questo?” disse Alissa.
“Sedici anni non si compiono mica tutti i giorni!”
“Oh, Peter! Non dovevi!”
“Si, si dicono tutte così ma so che non vedi l’ora di scartarlo!”
Alissa rispose  con una pernacchia e iniziò a scartare. Il pacchetto avvolgeva una scatolina blu con un fiocco azzurrino, Alissa la aprì e dentro vi vide una collana di corda nera con un ciondolo d’argento fatto a mezzaluna con delle gemme di acquamarina intorno. Era bellissimo.
Si girò verso Peter e lo strinse in un abbraccio stritolatore, non riusciva a parlare .
Quando si sciolse dall’abbraccio guardò Peter e tutto quello che riuscì a dire fu solo “Grazie”
Peter le sorrise di nuovo ma poi il suo sguardo cambiò in una misto di preoccupazione  e stupore.
“I tuoi occhi...” disse -“Sono, sono più azzurri, più scuri e intensi....”
Oh, cavolo. Alissa non se ne era accorta.- “Io, io non lo so...ehm...mi metteresti la collana?”
Lo sguardo di Peter divenne leggermente più rilassato.
“Certo”
Alissa si sciolse i capelli e li spostò di lato.
 
“E QUESTO?!?!?!”
Oh, cavolo...di nuovo.
Peter tolse il fondotinta sfregando le mani sul collo di Alissa fino a quando il tatuagio divenne ben visibile.
“Ma cosa...cosa hai fatto?!?!” esclamò Peter esterrefatto.
Il tatuaggio continuava a bruciare.
“È proprio di questo che ti devo parlare: io...io non lo so… stamattina mi sono svegliata e quel coso era lì!”
“I tuoi zii...loro lo sanno?”
“Ovvio che no! Cosa credi che penserebbero? Probabilmente crederanno che mi sia presa una sbronza e chissà come sia finita nello studio di un tatuatore! Saranno guai...”-“E poi c’è ancora un’altra cosa...” continuò Alissa.
Raccontò a Peter il suo sogno ricorrente e lui divenne sempre più preoccupato.
“Oggi è Sabato, la biblioteca è chiusa ma ti prometto che lunedì andrò a cercare qualche documento a riguardo”
“Cavolo, devo proprio farti preoccupare eh?! Notizia dell’anno Peter Bower che va in biblioteca! Mai vista una cosa così! Ahahahah”
 Era vero. Peter non studiava quasi mai, la sua esperienza a scuola era fatta di sufficienze scarse e poco studio, figurarsi leggere in biblioteca!
 
A quel punto la parte restante di preoccupazione sul  viso di Peter sparì e si mise a ridere anche lui.
“Ooooh chiudi il becco!” disse ridendo e diede una leggera spinta ad Alissa.
Ma Alissa iniziò a gridare:
“NOTIZIA DELL’ANNO PETER BOWER VA IN BIBLIOTECA! ACCORRETE ACCASIONE DA NON PERDERE!”
“Shhhhhh! Così mi rovini la reputazione!” e iniziò a farle il solletico nel tentativo inutile di farla smettere.
Alissa riuscì a liberarsi dalla stretta e sgattaiolò via dalle braccia di Peter.
“Vuoi che la smetta? Allora dovrai guadagnartelo ciccio! Forza, prendimi!” e iniziò a correre.
“Oh, no così non valeeee!!!”

Alissa sapeva di essere più veloce delle persone normali e si divertiva un mondo quando Peter cercava di stare al passo inutilmente nonostante fosse il ragazzo più veloce della scuola.
 Alissa correva spensierata sulla spiaggia di Santa Monica con la brezza marina che le faceva il solletico e Peter  che rideva mentre cercava di prenderla, non vedeva nessuno sulla spiaggia e si sentiva libera, felice ma non si era accorta che qualcuno tra le palme la stava fissando.  
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Ciao!
Questa è la mia prima storia!
Spero vi piaccia.
Probabilmente cambierò il titolo nei prossimi capitoli perchè quello che ho messo mi sembrava un po' scontato, al momento non esplodo di fantasia ahahah.
Perfavore recensite perchè ho davvero bisogno di sapere se questa storia ha qualche cosa da correggere e cosa posso migliorare, mi bastano anche un "mi piace" o "mi fa schifo" ma vorrei davvero sapere cosa ne pensate.
Vi faccio un piccolo anticipo sul prossimo capitolo: scoprirete chi è la persona che fissa Alissa e avrà un ruolo molto importante nella storia.
A presto!

Ciaooooo

 

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Capitolo 2
*** Stanno arrivando! ***


Passare la mattinata con Peter rese Alissa molto più tranquilla, di fatto non avevano concluso niente ma un po’ di normalità la fece sentire bene. Lei e Peter si sarebbero visti poi il pomeriggio dopo pranzo siccome Alissa aveva promesso di tornare per pranzo dagli zii.
Tornando a casa bussò alla porta visto che uscendo non aveva portato niente con se ma nessuno rispose, riprovò ma ancora nessuna risposta.
“Lidya? Isaac? Ci siete? Sono io, Alissa.”
 
Alissa sentì che qualcuno iniziava a togliere tutte le catenelle e a girare la chiave più volte nella serratura finchè sua zia Lidya non le aprì.
 
“Zia!Cosa ci fate barricati in casa? Da quando chiudi tutto?”
“Alissa! Per l’amor del cielo! Dove eri finita? Lasci tutto qui con un solo biglietto e te ne vai?! Meno male che stai bene! Li abbiamo sentiti, pensavamo che...che ti avessero preso!” disse e la abbracciò.
 
“Che cosa sta succedendo? Chi avete sentito? Chi mi deve venire a prendere? Non mi è successo niente va tutto bene!”
Sua zia come se sapesse già cosa le era successo quella mattina le spostò i capelli dal lato destro del collo e alla vista del tatuaggio si portò una mano alla bocca in preda all’orrore.
 
“Senti zia, io...io...” disse Alissa imbarazzata.
 
“E il marchio! Stanno arrivando! Sapevo che sarebbero venuti ma pensavo di poter nascondere l’odore tenendoti in casa! Devi scappare! Entra presto, presto!”
 
“Zia, cosa sta succedendo? Ti prego parlami!”
“Isaac! Isaac! Prendi le munizioni! Dobbiamo prepararci, stanno arrivando! Ho chiamato i custodi, manderanno Aiden a prenderla tra poco!”disse Lidya.
 
“Alissa ascoltami, è importante che tu faccia quello che ti dico: va in camera tua e metti tutto quello che riesci nel tuo zaino, resta lì finchè te lo dico io. Tra poco arriverà un ragazzo, fai tutto quello che ti dice lui, capito?E prendi questo...” Isaac passò a Lidya un puganale e lei lo diede a Alissa.
Era affilato e di colore azzurro, e sul manico aveva lo stesso tatuaggio che sua zia aveva chiamato “marchio”.
 
“Ricordati, che ti vogliamo bene Alissa, nonostante tutto ciò che scoprirai in futuro ricordati che te ne vorremo sempre e spero che un giorno tu ci possa perdonare.”Lidya aveva le lacrime ali occhi.
 
“Ora vai e ricordati ciò che ti ho detto.”
 
Alissa corse in camera con un’infinità di domande che le frullavano nella testa. Guardò la sua camera un’ultima volta: le pareti azzurro scuro con la luna e le stelle sopra che si riflettevano sul mare, le tendine con le conchiglie e il letto con la coperta complementare ai disegni sul muro, la sua libreria con i suoi tesori, i suoi libri e le lucine bianche che si accendevano e spegnevano attorno alla testata del letto. E sulla mensola le foto di lei, Peter e Amy da piccoli e una foto con i suoi genitori, l’unica che le era rimasta dopo l’incendio, e istintivamente le prese e ne prese ancora una con lo zio e la zia al lago d Yellowstone, la sua prima gita fuori dalla California.
Prese uno zaino e aprì l’armadio buttando vestiti a caso dentro lo zaino fino a quando non fu pieno a sufficienza e poi per ultimo prese il suo peluche a forma di delfino; quello era stato il suo primo peluche: i suo zii glielo avevano regalato dopo l’incendio per cercare di tirarla un po’ su di morale e da che ne aveva ricordo, quel peluche aveva ascoltato tutti i suoi pensieri, i suoi problemi e le sue giornate.
Quando ebbe finito si strinse lo zaino tra le braccia e si sedette  con la schiena contro il letto stringendo saldamente il suo pugnale.
 
All’improvviso sentì una specie di boato e i cardini della porta che venivano distrutti e poi delle urla.
Alissa cominciò a tremare stringendo il suo zainetto sempre più forte fino a quando qualcuno non sfondò il vetro della sua camera.
 
Istintivamente Alissa si alzò e corse verso l’aggressore e gli puntò il coltello alla gola.
Alissa era stupita da se stessa: non aveva mai nemmeno pensato di poter far male anche solo fisicamente a una persona e la prontezza con cui si era ritrovata a minacciare il ragazzo la spaventvano.

Il ragazzo aveva i capelli marrone scuro con dei riflessi rossi e gli occhi arancione scuro.
 
“Ferma.” Le disse il ragazzo . Calmo nonostante la lama puntata alla gola.
Alissa abbassò lo sguardo e vide che aveva puntato iu pugnale rosso sangue simile al suo allo stomaco di Alissa .
“Sono Aiden, fidati di me.” Disse il ragazzo.
Aveva già sentito quel nome dalla zia poco prima ma non si fidava ancora.
“E cosa potrebbe convincermi a di fidarmi di te?”
“Questo.” E il ragazzo indicò un tatuaggio con delle fiamme rosso sangue sul lato sinistro del collo.
 
Alissa abbassò il pugnale e Aiden fece lo stesso.
Aiden le prese il mento e le fece girare il volto a sinistra. Quel ragazzo puzzava di cannella,e anche tanto, Alissa odiava la cannella.
Aiden le passò due dita sul marchio sul collo e il bruciore si intensificò e Alissa si sentì pervadere come da un’onda di elettricità.
“E fresco” disse Aiden, poi continuò “Devo portarti via prima che arrivino i Dispersi”
 
Alissa afferrò il suo zaino e se lo mise in spalla e seguì Aiden.
Attraversarono il corridio fino ad arrivare alle scale che portavano al piano terra.
“Resta dietro di me e lasciami fare, non fare niente, non puoi ancora controllarti.” Alissa non aveva idea di cosa stesse parlando quel ragazzo ma considerate le circostanze si promise di fare quello che le diceva.
Scesero le scale e la scena che li accolse era terribile: Lidya era accasciata a terra in una posa contorta e innaturale e non si muoveva, Isaac era in piedi e combatteva contro tre uomini robusti vestiti di nero e alti almeno due metri, uno di loro era per terra sanguinante da una raccapricciante ferita al’altezza dei polmoni.
 
Appena Alissa entrò nella stanza tutti e tre si girarono le dissero insieme: “ E lei! E l'ultima custode!!”e abbandonarono Isaac per scagliarsi contro di lei ma Aiden  fu più veloce e dalle sue mani si liberò un grandissimo drago di fuoco che avvolse lei e il ragazzo salvandola proprio come nel suo sogno. Ma i tre uomini non si diedero per vinti.
“Aiden, Aiden non ti ricordi di noi?” disse uno.
Lo sguardo di Aiden si indurì.
“Beh noi si, e non dimentichiamo quando una persona fa una scelta sbagliata ma il nostro creatore è buono e ti concede di nuovo la possibilità di scegliere di fare la cosa giusta, di unirti a noi. Sarai padrone indiscusso e non dovrai più preoccuparti degli sbagli passati...”
“...mai più” continuò l’altro.
“Non lo farò né ora né mai!” esclamò Aiden furioso.
“Bene allora vorrà dire che troveremo quelli che ami e quelli che i custodi hanno nascosto e gli faremo fare la fine di questo traditore!” urlò uno dei tre uomini indicando Isaac.
 
Poi il terzo si girò, estrasse  un coltello dalla tasca della giacca  e lo scagliò dritto contro il petto di Isaac dove affondò e un fiotto si sanue rosso scuro cominciò a sgrorgare dalla ferita. Isaac iniziò a bocchegiare come se stesse soffocando e poi cadde in ginocchio in preda al dolore.
 
Alissa sentiva le lacrime rigarle le guance ma poi la tristezza venne sostituita da qualcosa di più potente che veniva dal suo profondo e che iniziava a venire fuori con la rabbia, poi Alissa allungò la mani verso i tre uomini e da esse uscì un’esplosione d’acqua che scagliò i tre uomini con una potenza altissima contro un muro rompendolo e scaraventando lei e Aiden per terra.
Quando il getto si interruppe Alissa vide le tre figure accasciate sul pavimento in pose contorte e innaturali. Morti.
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Holaaaaaaa
Sono riusita a aggiornare in tempi record!!!! ahahahah
Spero che vi piaccia il nuovo capitolo anche se devo dire che per quelli che non sanno come si svilupperà la storia (cioè tutti tranne me ahahaha) è un po' complicato da capire e non venono date molte spiegazioni ma vi prometto che nei prossimi capitoli vi spiegherò tutto! Ho deciso di rivelare tutto un po' per volta perchè secondo me se avessi fatto al contrario la storia sarebbe stata noiosa...comunque potete sempre farmelo sapere nelle recensioni!!!!
Comunque siccome on volio essere troppo cattiva vi voglio dare un indizio per capirci un po' di più...prontiiii?!?!?!?

I nomi di Aiden e Alissa non sono stati scelti a caso...informatevi!
Detto questo vi chiedo di nuovo se potete recensire la storia, capisco che non tutti ne hanno voglia ma a me basta un semplice "mi piace" o "mi fa schifo", davvero.
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito la storia e tutti quelli che lo faranno, anche i lettori silenziosi :)
A presto!
Ciaoooooo


 

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Capitolo 3
*** Combattimento con i Dispersi ***


Alissa si guardò le mani in preda all’orrore.
“Cosa...cosa ho fatto?!” continuava a farfugliare.
“COSA HAI FATTO?! HAI UCCISO LE UNICHE PERSONE DA CUI POTESSIMO ESTRARRE DELLE INFORMAZIONI UTILI SENZA FARCI AMMAZZARE! TI AVEVO DETTO DI NON FARE NIENTE!” Aiden era furioso.
Alissa cadde in ginocchio in lacrime in preda alla disperazione “Io, io ho ucciso delle persone!” continuava a urlare.
Poi si trascinò sino a quelli che erano i cadaveri di Lidya e Isaac “E tutta colpa mia! Non avrei mai dovuto andarmene! Oh...” e continuò a piangere.
“Alissa... Alissa alzati, dobbiamo andarcene” disse Aiden.
“NO! LASCIAMI QUI! NON MERITO DI SALVARMI! DEVO MORIRE, E STATA TUTTA COLPA MIA!” urlò sfogando tutta la rabbia che aveva in corpo.
Proprio mentre urlava un tubo di metallo si staccò dal muro e iniziò a spruzzare un potentissimo getto d’acqua.
“Alissa, stanno arrivando! Il tuo odore li attira!I Dispersi saranno qui tra poco!”
“No, no...lasciami qui” continuava a piagniucolare Alissa.
A quel punto Aiden la afferrò e la alzò da terra tenendola in braccio.
“LASCIAMI! VOGLIO MORIRE QUI!”Continuava  a urlare Alissa, e un altro tubo si staccò dal muro spruzzando acqua da tutte le parti.
Aiden si mise a correre con Alissa in braccio urlante verso la porta di casa sfondata ma proprio mentre attraversava l’uscio della porta sentì una voce dietro di loro.
“Dove credi di andare? Consegnaci la ragazza!” quella voce, pensò Alissa, aveva un qualcosa di selvaggio di folle.
Aiden si voltò e lasciò andare Alissa sussurrandole all’orecchio “Ferma dove sei. Lascia. Fare. Me.”.
Alissa si sforzò di fare come le veniva ordinato.
Si voltò e vide una quindicina di ragazzini  di eta compresa fra i dodici e quattordici anni fissarla con uno sguardo folle negli occhi, molti di loro avevano i vestiti e il viso imbrattati di sangue e gli stessi occhi azzurri di Alissa.
Avevano tutti un marchio spigoloso e poco aggraziato sulla tempia sinistra.
“Dispersi” sibilò Aiden.
“Si! E abbiamo fame! Dacci la ragazza e tu potrai andartene, non ti faremo niente.”
“No” rispose fermo Aiden.
“Bene! Allora sappi che sarai l’ultimo che mangerò, la carne di custode di appartenenza diversa dalla mia fa schifo ma per te farò un’eccezzione. Voglio che tu veda la tua amichetta complementare morire!” e detto quello una decina di Dispersi si avventarono su Aiden.
Aiden era forte, li scagliava ovunque staccandoseli di dosso ma erano comunque troppi per lui.
Altri 5 si avvicinarono ad Alissa e iniziarono a cercare di mrderla ma Alissa era troppo veloce per loro: li afferrava per la collottola e tirava dei calci così forti da sbalzarli via ma continuavano a rialzarsi e a continuare a combattere.
All’improvviso Alissa sentì un fitta sotto lo sterno e si accorse che con un balzo un Disperso era riuscito a morderla; un fiotto di sangue e del liquido azzurro iniziarono a sgorgare dalla ferita.
Alissa iniziò a sentirsi incredibilmente debole e stanca come se le avessero prosciugato tutte le forze ma pooi sentì Aiden gridare “Scappa!” e usò le sue ultime forze per lanciarsi verso la porta di casa proprio mentre vedeva Aiden toccare con la mano la fronte di Lidya e Isaac e poi con la stessa mano liberare il dragone di fuoco che incendiò tutta la casa intrappolando i ragazzini all’interno e facendone uscire Aiden stranamente illeso.
Aiden corse verso di lei e lo sentì dire : “Ti hanno morso!” e poi il tessuto della sua maglietta che si strappava.
Lo spettacolo sotto era raccapricciante: era tutta coperta di sangue, la sua canottiera ne era intrisa e il liquido azzurro che fuoriusciva stava diventando giallo.
“Hanno avvelenato l’essenza!” lo sentì dire preoccupato.
Aiden iniziò a cercare di fermare l’emorraggia ma poco dopo un rombo molto forte che veniva dal cielo lo scosse e lui sollevò il viso e nel cielo Alissa vide un elicottero, poi più niente. Buio.
 

Ciao!
Questo è un nuovo capitolo e spero vi piaccia.
Purtroppo è un  po' corto ma vi prometto che il prossimo sarà di nuovo lungo .
Dal prossimo capitolo Alissa inizierà ad affrontare la sua nuova realtà e avrà finalmente un po' di risposte.
Spero di riuscire ad aggiornare domani.
Ciaoooooo

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Capitolo 4
*** Complementari ***


Alissa aprì gli occhi dopo un tempo che le sembrava un’eternità, si trovava su quello che sembrava un lettino d’ospedale e affianco a lei c’era una macchina collegata a dei tubi pieni di sangue con degli aghi che terminavano nella sua carne. Si ricordava poco di ciò che le era successo prima di svenire ma nei suoi ricordi era ben nitida la ferita che si era procurata e la sua casa in fiamme.
 Affianco al suo letto, seduto su una sedia, c’era un ragazzo alto con i capelli marrone scuro e gli occhi arancione scuro, maglietta bordeaux, dei pantaloni neri e...cavolo puzzava di cannella. Aiden.
 Ora Alissa iniziava a ricordare: la zia quando era tornata a casa, quando si era rifugiata in camera fino a quando era arrivato Aiden, il combattimento con gli uomini, quei ragazzi con lo sguardo folle e la sensazione di avere chissà quale legame con loro, il morso, l’incendio, gli uomini riversi senza vita sul pavimento, Isaac e Lidya con lo sguardo vitreo, morti, morti...quella parola le continuava a rimbombarle nella testa insieme alle immagini di lei che uccideva quegli uomini, Aiden che le diceva di non fare niente e di nuovo l’immagine dei suoi zii morti, quell’immagine la tormentava .
Alissa iniziò a tremare e ad avere spasmi, le splodeva la testa, voleva liberarsi di tutte quelle immagini ma ogni volta che cercava di escluderle dalla mente tornavano più nitide e chiare di prima, le lacrime le rigavano il viso. Aiden le afferrò le spalle e la scosse, come quando lui le aveva toccato il marchio sulla spalla sentì quella scossa elettrica ma anche qualcosa di diverso come un legame, come se loro due fossero state due calamite che si attraevano con una forza sovraumana. Poi sentì un dolore lancinante sul lato sinistro del petto e Aiden nello stesso momento urlò dal dolore mettendosi meccanicamente una mano sul lato destro del petto.
Le immagini tornarono a tormentarla e Alissa in presa alla disperazione urlò: “TI PREGO! AIDEN TI PREGO MANDALE VIA!”
Aiden strinse i denti per il dolore al petto  e le disse: “Non posso, Alissa. Lo puoi fare solo tu. Concentrati intensamente su qualcosa e cerca di respirare, ti stai soffocando. Resisti. Ce la puoi fare.”
Alissa non ci riusciva, rincominciò a singhiozzare e a tremare ma poi Aiden le prese il viso tra le mani e disse: “Guardami. Respira.” Alissa lo fissò guardandolo negli occhi, gli occhi colore arancione scuro, negli occhi le sembrava di vedere delle fiamme, tutto il suo corpo all’interno era pervaso dalle fiamme, il fuoco della vita stava bruciando dentro lui, ne era pervaso. Ora lo sentiva, il legame tra di loro era qualcosa di antico e forte ma qualcosa di pericoloso poi nella sua testa comparve la parola “Complemento” mentre nella sua testa sentiva la proprio voce pronunciare la parola vi si insinuò anche quella di Aiden che ripeteva la stessa parola, ma come era possibile? Aiden non aveva parlato.
“Il collegamento empatico” disse di nuovo Aiden nella testa di Alissa.
Aiden staccò le mani dal volto di Alissa, lei ora respirava normalmente e non piangeva più.
Improvvisamente Alissa sentì una stanchezza terribile piombarle sulle spalle  e chiuse gli occhi, avrebbe voluto dire qualcosa a Aiden, avrebbe voluto ringraziarlo  ma le parole non le uscivano dalla bocca e dopo poco sprofondò nel sonno.

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Ciao!!
Questo è il nuovo capitolo! Spero vi piaccia!
La mia idea iniziale era di mettere insieme questo capitolo il prossimo creando un capitolo solo ma poi ho cambiato idea. I HAVE NO IDEA OF WHAT I'M DOING ahahaha no scherzo siccome erano due vicende diverse ho deciso di dividerli.
Tranquilli tra pochissimo posto anche il prossimo.
Volevo ringraziare tutti quelli che mi hanno recensito e tutti quelli che lo faranno, chi mi ha messo tra gli autori preferiti, chi segue la storia e anche i lettori silenziosi che spero prima o poi mi lasceranno una recensione:)
A prestissimoooooo
Ciaoooo

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Capitolo 5
*** Spiegazioni e Litigi ***


Alissa si svegliò ma quella volta era in una cemera incredibilmente grande: aveva le pareti pitturate con delle onde degne dei surfisti di Los Angeles al tramonto, il letto dove era sdraiata era a due piazze con e coperte azzurre e una marea di morbidi cuscini. Sulla parete di fronte c’era una televisone di ultima generazione con lettore dvd e una console wii con i telecomandi. Fece per scendere e sotto i suoi piedi si trovava una morbidissima moquette blu. C’era anche una libreria piena di libri su qualsiasi argomento, e affianco c’era una porta, Alissa la aprì e si trovò dentro un’enorme cabina armadio piena di vestiti.
 
“Sembra che qualcuno abbia svaligiato un negozio di abbigliamento” pensò Alissa.
 
Uscì dalla cabina armadio a aprì l’altra porta che conduceva a un bagno grande tanto quanto la stanza da letto con un’enorme vasca da bagno piena di bollicine che probabilmente era stata riempita apposta per lei. Alissa non si lavava da quando se ne era andata da casa e probabilmente, pensò, si sentiva.
 
Si tolse i vestiti e si tuffò nella vasca, era una sensazione bellissima.
 
Dopo un lungo bagno si avvolse un asciugamano addosso e andò nella cabina armadio per mettersi qualcosa addosso. Scelse una camicia senza maniche blu e dei pantaloncini corti di jeans, si infilò delle ballerine bianche e andò a guardarsi allo specchio. I suoi capelli rossi mossi, gli occhi azzurri, il finsico minuto e le poche curve...non era cambiata dall’ultima volta che si era guardata allo specchio ma da quel momento sembravano passati secoli.
 
Cercò con gli occhi la porta per uscire e la trovò a pochi metri dal letto, uscita dalla camera non sapeva dove andare perciò cominciò a gironzolare per il corridoio fino a quando mentre passava davanti a una porta essa non si aprì e ne uscì un ragazzo al quale Alissa finì addosso.
 
“Oh, scusami tanto” disse Alissa arrossendo.
“Tranquilla, tu devi essere Alissa!” disse il ragazzo con un grande sorriso.
Era alto come Aiden ma avevagli occhi grigi e i capelli marroni, il fisico slanciato ed era vestito con una maglietta nera e dei jeans.
“Si, ehm...ciao”
“Beh, benvenuta a casa! Io sono Boreas! Si lo so, oltre che avere la seccatura di non riuscire a controllarmi e finire sempre per creare dei tornado in casa ho pure un nome terribile. Stavo per venire a cercarti, mi hanno detto di venire a vedere come stavi e vedere se potevi venire a incontrare tutti e a parlare con Will...che dici te la senti?”
 
“Si, certo!  Andiamo!”
 
Boreas le mise una mano sulle spalle e la condusse fino a una porta con una freccia  che puntava verso il basso, la aprì e davanti a sé Alissa trovò delle scale. Scesero le scale e si trovarono in un grande saloltto con 5 divani su cui erano seduti Aiden, una ragazza alta, con gli occhi verdi e dei fluenti capelli biondi, un uomo si mezza età che sembrava stesse discutendo con Aiden, e un uomo e una donna seduti vicino alla ragazza, le somigliavano molto e sebrava avessero una somiglianza anche con Boreas.
 
Nel momento in cui miesi piede nella stanza tutti si zittirono. Oh, cavolo.
 
“Alissa!” disse l’uomo si mezza età.
“Com’è che tutti sanno come mi chiamo e io non so nemmeno dove diamine mi trovo?” pensò confusa.
“Ehm, ciao” risposi lei.
Aiden la stava fissando, sembrava arrabbiato, molto arrabbiato.
“Siediti pure.” Le disse indicando un poltroncina di fronte al divano dove sedevano lui e Aiden .
“Bene, immagino tu voglia delle risposte ma adesso dovrai ascoltarmi poi potrai farmi delle domande ma non posso prometterti che otterrai una risposta a tutte le tue domande  perchè non sei ancora abbastanza forte per poter sopportare la verità”
 
A quella frase Alissa si sentiva già il sangue ribollire nelle vene, sapevano cosa aveva passato nei giorni precedenti?! Si era ritrovata con uno stupido tatuaggio che le faceva spruzzare acqua dalle mani, le uniche persone che le rimanevano al mondo erano morte, un bambinetto di dodici anni la aveva morsa facendola quasi morire e per giunta non aveva nemmeno idea di cosa ci facesse in mezzo a dei tizi che oltre che non dirle niente su cosa le fosse successo le dicevano che non era abbastanza forte per sopportare la verità?!?!?!
 
Strinse i pugni e sibilò “ Va bene”
“Bene, 20 anni fa è stata rintracciata una casualità genetica che avviene in lassi di tempo indeterminati secondo la quale quattro individui, due maschi e due femmine nati nello stesso anno ma in date diverse custodiscono i poteri della natura dentro di loro,il loro potere è detto essenza. Voi siete detti i custodi dell’Essenza e ciascuno di voi custodisce un particolare elemento della natura il tuo, Alissa è quello dell’Acqua, quello di Aiden il Fuoco, quello di Boras l’Aria e i Venti, quello di Gaia è la Terra. Voi riuscite a governare tutte le attività e organismi vitali legati al vostro elemento: potete plasmarlo cambiarlo, crearlo ma mai distruggerlo. Oltre ciò possedete delle qualità fisiche soprannaturali: siete più veloci, forti, avete dei riflessi più pronti e avete delle incredibili capacità di sopravvivenza. Ciascuno di voi ha un proprio odore e solo voi siete capaci di riconoscere l’odore di un altro custode o di un’altro essere che ha influenza sui quattro elementi. Al momento siete tutti in pericolo: tempo fa l’organizzazione che scoprì questa casualità genetica  cercò di mantenere il segreto per proteggere i Custodi ma la cosa trapelò e delle altre persone lo vennero a sapere e formarono un’organizzazione finalizzata allo studio dei Custodi per creare una nuova razza più potente, il frutto di quegli esperimenti fu disastroso, crearono i Dispersi. Riuscirono parzialmente nel loro intento, cioè crearono degli organismi in grado di esercitare  un piccolo controllo sull’elemento naturale a loro affidato ma il prezzo da pagare fu altissimo: il loro potere sull’elemento li privò completamente della loro umanità rendendoli delle spietate macchine per uccidere che si nutrono di umani, Quest’organizzazione vi cerca per continuare gli esperimenti, al momento non sappiamo quali siano i loro piani...”
 
“Perchè Alissa ha ucciso le uniche persone in grado di dirci qualcosa senza obbligarci ad entrare direttamnte nella tana del lupo per ottenere iformazioni, nonostante io glielo avessi detto di non fare niente...” disse Aiden rabbioso.
 
Alissa non sapeva cosa pensare, Aiden prima non si era mostrato arrabbiato con lei ma adesso sembrava davvero furioso.
 
“...e tu e Aiden siete troppo deboli per andare in missione con Gaia e Boras quindi dovremo rimandare tutto e continuare con le ricerche della Quintessenza.”
 
“Perchè Alissa ha continuato a frignare e non mi ha ascoltato mentre le dicevo che saremmo dovuti scappare prima che arrivassero i Dispersi e finissero per avvelenarci entambi, proprio come è successo alla fine...” proseguì Aiden sempre più furioso.
 
Ora anche Alissa si sentiva ferita, di tutte le informazioni che aveva ricevuto che sembravano di valore vitale non le importava niente ma quello che aveva detto Aiden le faceva ribollire il sangue nelle vene. Era furiosa. Le parole che seguirono le uscirono di bocca come un fiume in piena: “Ma chi ti credi di essere eh?! Non ce l’hai un cuore?! Lo sai come si sta di merda quando le persone a cui tieni di più al mondo muoiono ed è tutta colpa tua?!” Lo sguardo di Aiden cambiò, non era più triste ma sembrava che con quello che aveva detto lo avesse ferito nel profondo. Ma a lei non importava.
 
Alissa si alzò dalla poltrona scagliandola con una forza sovraumana lontano da sé e dirigendosi verso le scale sotto lo sguardo allibito di Will. Boras  e Gaia la guardavano con un misto di preoccupazione, tristezza, comprensione e qualcos’altro...come se col loro sguardo la stessero incolpando anche loro di qualcosa, come se sapesse che Alissa avesse in parte torto.
 
Alissa sbattè la porta di camera sua urlando “Idiota!” e poco dopo sentì che un’altra porta si chiudeva rumorosamente. Aiden.
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Come promesso ecco il nuovo capitolo moooolto lungo! Spero vi piaccia!
Spero di riuscire ad aggiornare nei prossimi giorniJ
Cosa ne pensate dopo tutte queste terribili rivelazioni???? Scontato? Banale? Carino? Passabile? Fantastico? Orrendo?
Vi prego fatemelo sapereeeeeeeeeee
Ringrazio ancora tutti quelli che mi hanno recensito, quelli che lo faranno, quelli che seguono a storia e chi l’ha messa tra i preferiti <3
Ringrazio anche i lettori silenziosi che spero che prima o poi mi lasceranno una recensione ;)
A presto!
Ciaoooo

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Capitolo 6
*** Rivelazioni ***


Alissa iniziò a piangere. Come poteva non capire? Come poteva quell’idiota di Aiden trattarla così? Voleva urlare, era furiosa per quella vita che non aveva potuto scegliere e che non voleva. A lei non importava salvare il mondo, ne avere dei poteri speciali, voleva solo una vita normale, con degli amici, i pomeriggi sulla spiagia di Santa Monica che probabilmente non avrebbe più avuto. Soffocò le grida nel cuscino. Mentre il suo mondo cadeva a pezzi quel pezzo di idiota le diceva che non avrebbe dovuto piangere i suoi zii?! Che se ne andasse a bruciare alberi, con quel suo cavolo di dragone di fuoco.
Dopo circa dieci minuti da sola nella stanza qualcuno bussò.
“Chi cavolo sei e che cosa vuoi???”
 “Alissa sono io, Boras. Apri”
“No”
“Ti devo parlare, è importante.”
“Ah, si? Perchè anche quando mi sono morti gli zii e io mi sono ritrovata in questo posto mi hanno detto che dovevo smetterla di frignare e che c’erano cose più importanti, come i tizi che hanno ucciso i miei zii!”
“Alissa, io non sono Aiden, ok?”
Alissa aprì la porta.
“Entra.”
 
La stanza era un disastro, dopo aver pianto Alissa aveva iniziato a tirare contro il muro tutto ciò che le era capitato sotto mano e la stanza era impresentabile.
“Non mi scuso per il disordine” Disse Alissa.
A Boras comparve un sorriso sulla bocca.
Alissa si sedette sul letto.
“Non ti siedi anche tu? Sembra che questa sarà una luuuuuuunga conversazione”
Boras si sedette sul letto di fronte ad Alissa.
 
“Senti Alissa, non sono venuto qui per giustificare Aiden ma c’è qualcosa che devi sapere.”
Alissa annuì a denti stretti cercando di evitare di rifilargli una rispostaccia.
“Prima di nascere i nostri genitori vennero rintracciati perchè avevano trovato che  la combinazione dei loro geni sarebbe stata  ottimale per la procreazione di un Custode dell’Essenza. Ebbero la possibilità di scegliere se andare a vivere denttro all’organizzazione e far crescere all’interno di essa il loro figlio, dove sarebbe stato al sicuro dai dispersi e dall’altra organizzazione e dove avrebbe potuto allenarsi per potenziare le sue capacità fisiche e di Custode. I miei genitori e quelli di Aiden decisero di crescere me, Aiden e Gaia qui mentre i tuoi decisero di tenerti lontano dalla tua realtà fino a quando la tua Essenza non si sarebbe rivelata. L’Essenza si rivela normalmente al compimento dei sedici anni, l’odore che emaniamo diventa più forte e i Dispersi ci possono rintracciare, iniziamo a usare il nostro potere in modo incontrollato. Per i ragazzi che hanno ricevuto stimoli per tutta la loro vita come me, Aiden e Gaia la rivelazione dell’essenza può avvenire prima. L’Essenza all’inizio non la possiamo controllare, essa dipende totalmente dalle nostre emozioni...”
“Io...quando ero arrabbiata, dopo che quegli uomini avevano ucciso mio zio, ho sparato un getto d’acqua dalle mani e...e..li ho...”
“Esatto. Come vedi, quando la nostra essenza si rivela non la riusciamo a controllare. Beh, Aiden e la sua famiglia avevano sempre lavorato duro per l’organizzazione: avevano partecipato a diverse missioni di ricerca della Quintessenza, missioni di spionaggio...così decisero di prendersi una pausa. Decisero di andare in vacanza. Era pericoloso, perchè se si fosse rivelata l’Essenza di Aiden mentre erano in vacanza, iden sarebbe stato molto pericoloso, ma decisero di correre il rischio. Andarono poco lontano da qui, andarano tutti insieme a San Francisco per una settimana.  Il secondo giorno scoppiò un litigio, e Aiden perse le staffe e non riuscì a trattenersi. Incendiò la casa dove stavano in vacanza, con i suoi genitori dentro. Lui provò a dominare le fiamme ma con il risultato che fece esplodere tutta la casa. Lui riuscì a salvarsi senza farsi troppo male, ma i suoi genitori no. Rimasero intrappolati nell’incendio e non riuscirono a scappare prima che la casa esplodesse. La sua Essenza si era rivelata e lui non era riuscito a controllarla. E passato un anno e lui non se lo è ancora perdonato. Credo che si fosse arrabbiato con te perchè  catturando quegli uomini avrebbe potuto riparare un piccolissimo pezzo di quello che ha fatto. Quando gli hai chiesto se avesse un cuore e se sa come ci si sente quando le persone a cui tieni di più muoiono per colpa tua lo hai toccato nel suo punto più debole, anche se non lo sapevi, adesso non lo darà a vedere ma sarà tornato con la testa a quella notte e all’incendio e sono sicuro che sta malissimo. Io non lo sto giustificando ma vorrei solo che tu capissi, Alisssa.”
 
 
Alissa si sentì malissimo, gli aveva rinfacciato quello che aveva passato e a lui era andata persino peggio di lei.
“Io..Io...mi dispiace così tanto! Non avrei dovuto! Perchè ogni volta che dico o faccio qualcosa finisco per far male a delle persone?!”
“Non devi sentirti in colpa...non lo sapevi. Ma ora lo sai.”
“Cosa dovrei fare?Tu lo conosci meglio di me”
“Non lo so, prova a parlargli. Vedrai domani mattina sarete entrambi più calmi. Ora però lascialo solo, ha bisogno di calmarsi.”
“Si, certo capisco. Allora gli parlerò domani.E...grazie Boras”
“Non preoccuparti. Buonanotte.”
“Anche a te”
 
Lo salutò con un abbraccio, poi uscì dalla camera lasciandola di nuovo sola.
Chiusie gli occhi e dopo qualche minuto si addormentò profondamente.
 
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Holaaaaa
Sono riuscita ad aggiornare! (non presto come avrei voluto ma...)
Questo capitolo è incentrato sulla storia di Aiden e spero che vi piaccia. Spero anche che riusciate a perdonarlo per come ha trattato Alissa:)
Cosa ne pensate di Aiden?
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito, quelli che lo faranno, chi ha messo la storia tra i seguiti e chi l'ha messa tra i preferiti. Grazie davvero! Ringrazio anche i lettori silenziosi che spero prima o poi mi lasceranno una recensione:)
A prestoooooo

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Capitolo 7
*** Bicchieri d'acqua alle tre del mattino ***


Poche ore dopo essersi addormentata Alissa avvertì  un terribile bruciore sull lato sinistro del petto, come quando Aiden la aveva afferrata e le aveva parlato nella mente. Ieri quel punto sul petto si era arrossato  ma non le bruciava, ma quel giorno sembrava che stesse andando a fuoco.Si tolse le coperte e si alzò, spostò la maglietta per scoprire il punto sul petto in cui si sentiva bruciare: era sotto la clavicola, a sinistra. Ora quel punto non era più arrossato, c’era un tatuaggio di un tao avvolto da acqua e fiamme. E bruciava, tanto.
 
Oh no, non di nuovo.
 
Si raccolse i capelli in una coda e poi scese al piano di sotto per cercare la cucina e prendere un bicchiere d’acqua. Aprì il più silenziosamente possibile le scale e arrivò al piano di sotto, dove era possibile vedere una luce accesa sul lato destro della stanza. Oltrepassato il soggiorno, imboccò il corridoio a destra da dove proveniva la luce. La luce accesa era quella della cucina  e dentro c’era un ragazzo con un bicchiere d’acqua in mano e con l’altra appoggiata sul lato destro del petto, Aiden.
 
“Buongiorno” disse con voce sarcastica.
“Oggi non è un buon giorno. Che ore sono?”
“Le tre di notte”
“Cosa ci fai qui?”
“Credo per lo stesso motivo per cui tu sei qui.”
“Volevi un bicchiere d’acqua?” rispose Alissa sarcastica.
Aiden sorrise.
“Si, beh  è un’abitudine oramai radicata tra i custodi alzarsi alle tre di notte per ubriacarsi con dei bei bicchieri d’acqua, mente hanno uno stupido marchio che brucia come se stessi andando a fuoco”
Ora era Alissa a sorridere.
“Beh, per te non deve essere una novità.” disse Alissa, poi continuò.
“Senti, volevo chiederti scusa. Io a volte non penso prima di parlare e non volevo farti male, cioè, avrei voluto tirarti un bel pugno in faccia o farti uscire l’acqua dalle orecchie ma sarebbe stato un tipo di dolore diverso...”
“La tecnica del coltello alla gola dell’altra sera non sarebbe stata male” rispose Aiden, non sembrava arrabbiato.
“Si se poi non avessi rischiato di prendermi il tuo  di coltello nello stomaco”  rispose Alissa.
“Davvero, scusa. Non volevo toccare quel tasto.”
“Non importa, non lo sapevi e poi non sono stato troppo d’incontro, eh? Presumo di doverti delle scuse anch’io. Scusa, a volte anche io parlo senza pensare.”
“Scuse accettate. Adesso siamo pari.” Rispose Alissa.
 
Aiden passò ad Alissa un bicchiere e lei lo riempì d’acqua del rubinetto.
 
“Per quanto riguarda il motivo per cui siamo qui...beh...il tuo è a sinistra, vero?” le chiese Aiden
Alissa scoprì il marchio sul lato sininistro del petto.
“Come lo sai?”
“Verrà il momento anche per questo, Alissa. Ma non è oggi.”
“Ovviamente. Si beh, già vorrei davvero sapere quando arriverà questo momento perchè mi sono davvero rotta dei vostri oh, non sei pronta o lo scoprirai presto. Sto diventando una cavolo di sonnambula tatuata! Mi chiedo cosa direbbero i miei zii...”
Ops, i suoi zii erano morti e da qualche giorno le era persino venuto il dubbio che non fossero nemmeno i suoi zii. Poi i suoi pensieri passarono a Peter, chissà cosa aveva pensato  mentre andava a prenderla dopo pranzo vedendo la sua casa in fiamme e lei sparita. Istintivamente la sua mano passò  alla collana che le aveva regalato Peter il giorno dei suoi sedici anni. Da quel giorno non se la era più tolta. Con l’altra mano iniziò a stringere sempre di più il bicchiere di vetro che teneva in mano.. Il solo pensiero alla sua vita prima della rivelazione dell’Essenza la faceva stare male.
 
Venne scossa dal suo torpore quando il bicchiere si spezzò sotto  la sua stretta e il sangue misto al liquido azzurro iniziò a sgorgare da dove i cocci la avevano ferita. Alissa cercò di non piangere.
 
Aiden si mosse immediatamente e le prese la mano insanguinata, e toccandola produsse nuovamente una scossa elettrica.
 
“E messa male. Aspetta qui vado a prendere le bende.”
“Aiden, non ce n’è bisogno. Davvero...”
Ma lui era già andato.
Ritornò poco dopo con delle bende e del disinfettante.
Le pulì la mano dal sangue con il disinfettante e poi iniziò a fasciarla.
Non parlarono.
“Vorrei davvero poterti raccontare la verità e spiegare, sai?” esordì Aiden.
“Ma non puoi...”
“Alissa, voglio che tu sappia una cosa: ricordi quando ti sei svegliata la prima volta qui?”
“Quando ero nel lettino dell’ospedale?”
“Si. Beh, le tue emozioni ti hanno portato a un attacco di panico non appena ti sei svegliata. Sai che nel periodo dopo la rivelazione dell’Essenza le nostre emozioni sono strettamente collegate al comportamento dell’Essenza. Quella volta non è successo niente perchè sei riuscita a calmarti in tempo...”
“Sei stato tu a calmarmi” disse Alissa senza pensarci troppo.
Aiden arrossì. Era strano, per Alissa come quel ragazzo all’apparenza forte e resistente in realtà fosse così suscettibile alle emozioni.
“Ehm...ma se dovessi riaverne uno del genere non so quali conseguenze potrebbero esserci. Le informazioni che riceverai saranno dure da accettare, Alissa.”
“C’è davvero qualcosa di peggiore di questo? C’è davvero qualcosa di peggio di perdere le persone che ami?” disse Alissa con le lacrime agli occhi.
“No, Alissa. Ma tu sei qui per un preciso motivo e tu e io abbiamo il peso più grande da portare qui.”
“Io, io non ti capisco...”
“Lo so, e vorrei davvero che le cose fossero andate diversamente. Ma presto saprai tutto. Resisti ancora un po’, capito?”
“Ok”
“Me lo prometti?”
“Promesso”
“Bene” disse Aiden con un sorriso.
 
Poco dopo finì la fasciatura, non aveva sentito alcun male e lui era stato così veloce e delicato che lei non se ne era nemmeno accorta.
“Credo sia ora di tornare a dormire...” esordì Aiden.
“Già...” Rispose Alissa con un sorriso amaro.
 
Salirono le scale insieme sino ad arrivare  davanti alla porta della stanza di Alissa.
“Buonanotte e sogni  d’oro” disse Aiden.
“Si beh, senza sogni sarebbe già qualcosa...”Era vero, nei tempo in cui era rimasta svenuta aveva avuto ogni tipo di incubi, e qualche volta nelle due notti passate nella sua camera essi avevano accennato a ritornare.
 
Aiden le prese la mano. “Alissa noi siamo dei combattenti: non abbiamo paura degli incubi, noi li affrontiamo a testa alta, capito?”
Alissa annuì.
Aiden le stava già lasciando la mano quando lei lo trattenne. “Aiden...dormiresti in camera mia stanotte? Io non lo so...tu sei l’unico...tu capisci...”
Aiden le sorrise e annuì.
 
Alissa si sdraiò sul letto mentre Aiden senza dire niente si sdraiò per terra accanto al letto, nel piccolo spazio rimasto intaccato dal disordine della camera.
E così si addormentarono. Niente sogni.

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Spero che questo capitolo vi sia piaciuto anche se non c'è azione...
Cosa ne dite di Aiden?
Vi spiegherò la faccenda dei marchi molto presto:)
E per quanto riguarda le spiegazioni per Alissa...dovrete aspettare anche voi:(
Detto questo ringrazio come sempre chi mi ha recensito, chi lo farà, chi segue la storia e chi l'ha messa tra i preferiti e anche i lettori silenziosi ;)
A prestoooooo
L.

 

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Capitolo 8
*** Problemi di...bagni ***


Alissa si svegliò la mattina e per la prima volta da che era arrivata all’organizzazione si sentì davvero riposta. Si alzò cercando Aiden ma di lui non c’era traccia. Si girò e notò un post-it appiccicato al suo cuscino e affianco una canottiera azzurra e dei pantaloncini corti blu: “Ore 8:15. Buongiorno (di nuovo)! Sono sceso a fare colazione e poi starò in camera di Gaia per una ventina di minuti. Ci vediamo dopo! Ps. Mettiti i vestiti, sono quelli da allenamento.”

Erano le 8:30.

Alissa si alzò, prese la biancheria pulita e i vestiti che le aveva lasciato Aiden e li portò in bagno, li appoggiò vicino al lavandino, si tolse i vestiti e si buttò nella vasca piena di bollicine. Poi si accorse che la sua vasca disponeva anche di un impianto stereo per cantare sotto la doccia. Accese la radio e selezionò la sua canzone preferita.

 Si stava rilassando da circa dieci minuti quando la porta si aprì. Alissa automaticamente tirò la tendina della vasca da bagno per coprire la visuale, si alzò si arrotolò completamente nella tendina e riuscì (nonostante la difficoltà nei movimenti, avvolta nella tendina) a tirare fuori la testa e a urlare: “Chi cavolo sei? Non si bussa qui?!?!”

Era Aiden, sembrava vagamente imbarazzato.

“Tu?!?!? Ma che diavolo stai facendo qui?!?!?”

“Io ho bussato ma tu non hai risposto perciò pensavo che non ci fosse nessuno”

Ora era Alissa a essere imbarazzata, era così concentrata sulla musica che non si era accorta nemmeno che Aiden aveva bussato.
Aiden continuò: “Sai ieri sera, quando abbiamo litigato? Beh probabilmente eri così arrabbiata che hai fatto esplodere le tubature del lato sinistro della casa, cioè quelle del mio bagno e di quello di Boras, allagando anche le nostre camere.Beh, stamattina Boras mi ha detto che lui avrebbe usato quello di Gaia e che se volevo potevo usarlo anch’io in modo da lasciarti un po’ di...privacy...Poi è arrivata Gaia e si è arrabbiata parecchio e ci ha cacciato fuori. Boras è riuscita a convincerla a farci rientrare ma io non volevo romperle ancora le scatole quindi sono venuto qui pensando che tu fossi andata a fare colazione...”

“Peccato che...no! E che con la mia privacy tu hai fatto una bella pallina di carta, ci hai sputato e poi le hai dato fuoco!”

Aiden scoppiò a ridere. Alissa cercò di trattenersi il più possibile ma poi scoppiò a ridere anche lei. Prese la prima cosa che le capitò sotto mano e gliela tirò. Era una saponetta e lo beccò proprio in testa.
“Ahi!” esclamò Aiden e poi scoppiarono a ridere di nuovo.

“Senti, almeno passami l’asciugamano sotto la biancheria che non so come uscire” disse ridendo Alissa.
Aiden spostò la biancheria come se fosse stata una bomba che stava per esplodere, prese l’asciugamano e glielo tirò.
 
“Ehm...io ora esco eh?! Quando hai finito tocca a me! Non metteci troppo!” Aiden uscì dalla porta.
 
Alissa si avvolse nell’asciugamano e si vestì.
 
 Uscì dal bagno e trovò Aiden che aveva rifatto il suo letto e ci si era sdraiato sopra mentre guadava la tv.
“Fai pure come a casa tua, eh?!”
“Io sono a casa mia!” la rimbeccò Aiden sorridendo.
“Vedi di andare in bagno, va”
“Era ora!” rispose lui alzandosi dal letto.
 
Richiuse la porta del bagno dietro di sè e Alissa iniziò ad asiugarsi i capelli.
Quando ebbe  finito si guardò allo specchio e si fece una coda. I vestiti per l’allenament era molto confortevoli, super attillati, ma confortevoli.
La canottiera lasciava scoperto il marchio del tao avvolto da acqua e fuoco e la coda metteva in risalto il marchio blu sul collo.
Alissa non amava particolarmente i tatuaggi ma quelli nell'insieme erano molto armoniosi e spiaccavano sulla sua caragione lunare e...pallidissima.
 
Uscì dalla camera e si diresse verso la cucina dove trovò Gaia intenta a preparare dei panckaes.
Era proprio una bella ragazza: grandi occhi color verde smeraldo, Fisico aciutto, minuta, con lunghi capelli marroni che le arrivavano fin sotto il bacino. E aveva un buon profumo di Vetivert.
 
“Buongiorno!” esordì lei.
“Ciao”
“Non mi sono ancora presentata di persona: Sono Gaia, custode dell’Essenza della terra”
“... Peccato che questo non mi aiuti a cuocere i pancakes.”
 
E ne rovesciò uno bruciacchiato in un piatto.
Alissa sorrise.
 
“Piacere, Alissa...Acqua.”
“Ehm...senti mi dispiace se Aiden è venuto a disturbarti stamattina, o forse non l’hai ancora visto, ha detto che sarebbe andato nel tuo bagno mentre facevi colazione, si sono rotte le tubature...”
“Si lo so, è entrato in bagno mentre mi stavo facendo la doccia”
 
Gaia si mise a ridere.
 
“Beh, a me per fortuna è andata al contrario: sono entrata in bagno e mi sono trovata quei due idioti che lo stavano usando senza dirmi niente. Meno male che erano vestiti! Insomma, Boras è mio fratello e Aiden lo conosco talmente da tanto ma...ewwww” e fece una smorfia.
 
Ora era Alissa a ridere.
 
“Tranquilla ti capisco.”
“Si beh, mi sono spaventata e gli ho urlato di uscire, poi Boras mi ha spiegato tutto e gli ho detto che potevano rimanere ma Aiden mi ha detto non mi voleva disturbare e che sarebbe andato nel tuo, visto che pensava che fossi a colazione...”
“Si lo so mi ha spiegato tutto. Hai bisogno d’aiuto con i pancakes?”
 
Gaia aveva rovesciato la ciotola con l’impasto e quelli venuti fuori fin’ora era tutti bruciacchiati.
 
“Mi faresti un grande favore! Sono una frana in cucina!”
“Tranquilla lasciami fare. Saranno pronti tra poco.”
 
Alissa cominciò a rifare l’impasto mentre Gaia apparecchiava.
 
“Senti, Aiden mi ha lasciato un biglietto che parlava di un allenamento...di cosa si tratta precisamente?”
“Beh, siccome siamo speciali dobbiamo imparare a controllare la nostra Essenza e a combinarla con quella degli altri, inoltre siccome siamo più forti, veloci e scattanti abbiamo una parte anche di allenamento fisico direi...piuttosto intenso.”
“Oh, ok”
 
Alissa finì i pancakes e li posò sul tavolo, e iniziarono a mangiare.
 
“Si, tuo partner per l’allenamento sarà Aiden perchè siete elementi opposti e quindi è il modo migliore per potenziare le tue capacità. Inoltre ti insegnerà a prendere confidenza con la tua Essenza perchè è quello che la sa controllare meglio. Per la parte fisica dovrai allenarti con Boras, mentre io e Aiden  ci alleneremo per il combattimento corpo a corpo.”
“Okay, sembra che sarà una giornata molto lunga”
“In realtà non molto, faremo dalle nove e mezza all’una, poi riprenderemo alle tre per l’allenamento fisico e finiremo alle cinque. Dopo di che avremo tutta la giornata libera! Inoltre domani facciamo solo la mattina due ore per riposare il fisico e occuparci dell’Essenza”
 
“Ah, okay. Senti posso farti una domanda? Sembrerà stupida ma davvero non lo so.”
“Chiede pure”
“Dove siamo?” Era strano ma Alissa dopo tutto il tempo passato lì non sapeva ancora dove si trovasse.
Gaia sorrise “Siamo alla periferia di Los Angeles, in una villa enorme!”
“Si beh, del fatto che era enorme me ne ero accorta” disse ridendo.
 
Quando ebbero finito di mangiare lasciarono i piatti sporchi nel lavandino e Gaia le disse di dirigersi verso la palestra e che lei la avrebbe raggiunta dopo essersi cambiata.

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Ciao!!!
Spero che il capitolo vi piaccia. L'ho messo per rendere la storia un po' meno triste per farvi conoscere un po' Gaia che era l'unica che fin'ora non aveva ancora "parlato".
Cosa ne pensate dei personaggi?
Volevo scrivere una storia di ragazzi come noi: che a volte sbagliano, che sono sensibili, si emozionano e piangono. So che è un po' diverso dalla maggior parte dei personaggi dei libri di oggi, che sono più dei "duri" (come Katniss, o Tris, o Percy che nonostante le pressioni sono incredibilmente forti e non cedono quasi mai) perchè volevo che i lettori si potessero identificare di più in loro.
Mi sbaglio? Perfavore fatemelo sapere perchè ho paura che la storia cos' possa diventare noiosa:(
(Comunque faccio presente che sono una fan sfegatata dei libri a cui appartengono i tre personaggi citati sopra) ahahaha

Preparatevi perchè nel prossimo capitolo ci sarà una sorpresa!!!!

A prestoooooooooooo

 

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Capitolo 9
*** Allenamenti ***


Ciaoooo!!!
Scusate il ritardo per aggiornare ma mi farò perdonare...il capitolo è lungo il doppio rispetto al solito!!!
Ricordate che vi avevo parlato di una sorpresa?
Bene...prontiiii...

Ho deciso di associare la musica a un po’ di capitoli! Mentre scrivo di solito ascolto musica e così ho deciso di provare ad associare a ciascun capitolo il tipo di musica che mi ha ispirato o che mi ha aiutato a entrare nei personaggi. La musica per questo capitolo è.... https://www.youtube.com/watch?v=2Ek3WMM7I-0
Ascoltatela mentre leggete e poi ditemi cosa ne pensate!!!
In questo caso sia il ritmo che le parole possono essere collegate al capitoloJ
Fatemi sapere cosa ne pensate della storia!
Ringrazio tutti: lettori, recensori, chi mi segue e chi ha messo la storia trai preferiti!
A prestoooooo

 
Alissa si mise a cercare la palestra, quando poco dopo incontrò Boras vestito con dei pantaloncini neri e una maglietta grigia. E aveva il marchio dell’aria che gli avvolgeva tutto il braccio. La salutò con un abbraccio.
 
“Ehi! Pronta per l’allenamento?”
“Si! Stavo proprio cercando la palestra!”
“Vieni, andiamo insieme.”
 
Scesero un’alto piano di scale e si trovarono davanti a una  enorme palestra completamente attrezzata, c’erano sacchi da pugilato, una parete di arrampicata, manichini per il lancio dei coltelli, dei contenitori con le protezioni per il combattimento corpo a corpo, guantoni da pugilato, ma anche le classiche macchine da palestra.
 
Poi su un lato della palestre c’erano cinque stanze  grandi quanto la sua camera da letto.
“Cosa sono quelle?”
“Le stanze per l’allenamento personale. Sai, ciascun elemento ha bisogno di delle particolari forniture per evitare pasticci come quello dei tubi...” le fece ‘occhiolino.
“Si ma le stanze sono cinque e...”
“Una è insonorizzata per allenarsi a sparare”
“Oooooh” Sparare? E chi aveva parlato di sparare? Tecnicamente era già una serial killer visto che aveva già ucciso tre uomini, non aveva  certo bisogno di diventare più letale.
 
“Eccoci!” la voce di Aiden risuonò nella palestra.
Aveva anche lui indossava gli stessi pantaloni neri di Boras ma portava una maglia rossa al posto di quella grigia.
Affianco a lui c’era Gaia, vestita con un completo da allenamento simile a quello di Alissa con l’unica differenza dei colori: Pantaloncini marroni e canottiera verde. Sembrava che si fossero tutti volutamente vestiti con i colori rappresentanti del loro elemento.
 
Aiden raggiunse Alissa.
“Pronta?”
“Assolutamente si!”
“Bene, seguimi.”
Andarono in una delle cinque stanze attezzate per l’allenamento personale. Era quella dell’Acqua: aveva una grande piscina di acqua dolce. Alissa non sapeva come facesse a conoscere lo stato dell’acqua ma era qualcosa di automatico.
C’era anche un enorme contenitore pieno di ghiaccio, affianco ad esso c’era un computer touch con la schermata di blocco con su scritto: “Simulazione”
 
Chiuse la porta e la mise al centro di una sala piena di specchi.
 
“Bene” comiciò Aiden.
“Il primo passo per controllare la tua essenza è riuscire a vederla. Ora chiudi gli occhi e concentrati bene su quello che ti dico: immagina di dividere te stessa in parti, separa il corpo dall’anima, Cos’altro è rimasto dentro al tuo corpo?”
“Organi, sangue, muscoli e ossa?!?!”
“Per l’amor del cielo, Alissa concentrati! Ora riprova: immagina di vederti dall’alto, ok? C’è una
nebbiolina dentro la testa, giusto?”
 
Non aspettò una risposta.
 
“Immagina di prendere quella nebbiolina e di spostarla, cosa vedi ora?”
“Un vortice d’acqua”
“Bene, spostalo oltre la tua testa. Immagina di farlo comparire sulla mano destra.”
 
Alissa si concentrò e ripetè a se stessa “Mano destra, mano destra”. Poi sentì  un formicolio proprio su quella mano.
 
“Apri gli occhi, ma non perdere la concentrazione.”
 
Alissa li aprì lentamente e poi guardò la sua mano: c’era uno zampillio d’acqua che continuava a sgorgare.
Alissa  guardò Aiden con la faccia molto stupita e lui le sorrise.
 
“Brava, ora fallo diventare più grande”
 
Lo zampillio iniziò a far sgorgare più Acqua  che avvolse Alissa.
Alissa era stupefatta di quel che stava facendo, ora plasmare la sua Essenza era naturale come respirare.
 
“Ora riporta tutta l’Acqua dentro di te”
 
Alissa si concentrò e immaginò di risucchiare l’Acqua dentro di sè, e così successe.
 “Wow!”
 
Aiden disse “Bene adesso dovai farlo da sola e  prepararti a spegnere questo!” e con una mano fece comparire un muro di fuoco.
Alissa  venne presa dal panico, non aveva mai amato il fuoco e poi per varie vicende il suo rapporto con il fuoco non era certo migliorato, si sentiva soffocare e iniziò a respirare affannosamente.
 
“Alissa! Concentrati! Dovrai convivere con questo per tutta la vita!”
 
Alissa mise insieme tutte le sue forze e scatenò un’onda d’Acqua che si abbattè sul muro, bagnando anche lei e Aiden. Si misero entrambi a ridere.
 
“Almeno per oggi niente più docce!” disse Alissa ridendo.
“Ci puoi giurare!” rispose Aiden mentre si toglieva la maglietta bagnata.
“Ora vai da Boras,  vi dovrete  allenare assieme, e poi con Gaia. Io ora mi alleno un po’ da solo.” Disse mentre uscivano dalla stanza.
 
Boras era già fuori ad aspettarla.
“Cosa ci fate tutti bagnati?!”
“E una storia lunga” disse Alissa lanciando a Aiden uno sguardo d’intesa.
“Ci vediamo dopo!” disse Aiden, lasciando Alissa con Boras.
 
 
L’allenamento fu difficile: prima cercarono di cooperare per modificare l’intensità delle onde nella piscina con l’aumentare del vento di Boras, poi sperimentarono vari modi per creare precipitazioni atmosferiche e poi passarono ai tornado d’acqua. Alla fine dell’allenamento Alissa era disrutta e sopratutto bagnata, ma le mancava ancora l’allenamento con Gaia, fortunatamente poi avrebbe avuto un paio d’ore per riposarsi prima dell’allenamento fisico.
 
Entrò nella sala da allenamento di Gaia: era piena di piante di qualsiasi tipo, molte delle quali Alissa non avrebbe saputo nominare, c’era una piccola serra e un terrario.
Si allenarono su come potevano modificare le potenzialità delle piante con l’aggiunta dell’acqua di Alissa, crearono diverse consitenze di terra e piante che si potevano adattare a diverse condizioni atmosferiche.
 
Quando finalmente finirono tutti gli allenamenti si recarono nella sala da pranzo per mangiare: qualcuno aveva già preparato una gran quantità di piatti per tutti i gusti, ma tutti con un elemento in comune, erano leggeri per affrontare l’allenamento fisico dopo.
 
Dopo mangiato avevano ancora un’ora così andarono tutti nelle loro camere per riposarsi un po’. Quando Alissa entrò in camera insieme ad Aiden trovò il letto di Aiden monatato accanto al suo. Alissa andò nella cabina armadio e si cambiò dai vestiti bagnati per mettersi quelli da allenamento asciutti e Aiden fece lo stesso. Si sdraiarono ciascuno sul proprio letto e accesero la tv. Iniziarono subito a battibeccare sul programma da vedere: Alissa voleva vedere un film drammatico mentre Aiden un film d’azione. Cominciò una lotta per il possesso del telecomando fino a quando alissa non cadde dal letto finendo su quello di Aiden.
“E va bene hai vinto tu!” disse Alissa fingendosi imbronciata.
Lui rispose con un sorriso.
“Io vinco sempre”  rispose con un finto tono saccente.
 
Guardarono il film d’azione seduti sul letto di Aiden ed Alissa dovette riconoscere che in fondo il film non era tanto male, Ma non si concentrò molto sul film perchè era concentrata su  una cosa che le tormentava il cervello da tutto il giorno: Peter. Cosa stava facendo? Credeva che fosse morta? Era al sicuro? La stava cercando?Non poteva lasciar morire così la loro amicizia, peter si meritava delle risposte. Se non le avrebbero permesso di incontrarlo avrebbe voluto scrivergli almeno una lettera d’addio, a lui e a Amy, per spiegare che lei stava bene e che non dovevano preoccuparsi...che gli mancavano più di ogni altra cosa al mondo e che avrebbe dato qualunque cosa per abbracciarli un’ultima volta.
 
“Tutto ok?” le chiese Aiden a un certo punto.
“Si...ehm...certo, perchè?”
“Sembri distratta, distante....”
“Ehm...no no è tutto ok, tranquillo” mentì Alissa.
Aiden sorrise poco convinto, si capiva benissimo che sapeva che era na bugia.
“Dobiamo andare” disse Alissa guardando l’orologio per togliersi da quel momento di tensione.
“Si, ehm...certo, andiamo.”
E si incamminarono insieme fino in palestra.
 
Lì c’erano già Gaia e Boras ad aspettarli.
“Ciao!” disse Gaia, bellissima come sempre.
“Mi piacerebbe proprio essere almeno un po’ come lei...” pensò Alissa “I capelli sempre perfetti, la carnagione abbronzata, l’armonia del viso, il fisico perfetto. Tutte cose che io non ho” pensò triste Alissa.
“Hey!” rispose Aiden.
Boras sorrise ad Alissa.
“Ciao”disse lei in risposta a Gaia e Boras.
 
“Vieni!” le disse Boras.
Alissa lo seguì sino alla sala con gli specchi.
“Ora devi fare riscaldamneto per mezz’ora, dopo possiamo incominciare l’allenamento vero e proprio...fai quello che faccio io!”
“Ok, capo!”
 
Dopo il riscaldamento andarono in sala pesi dove si allenò per un’ora seguita da Boras.
Dopo la portò in una sala piena di manichini e sachi da boxe dove si stavano allnando anche Aiden e Gaia nel combattimento corpo a corpo, sembrava che stessero danzando: si muovevano veloci e aggraziati,  riuscivano sempre a sfuggire a un colpo un secondo prima che li raggiungessero in perfetta sincronia. Quando entrarono lei e Boras, Aiden si distrasse un secondo e così Gaia ebbe il tempo di approfitare della distrazine di Aiden per afferrare Aiden per il collo, ma mentre lo stava per buttare a terra Aiden riuscì a girarsi a a far finire Gaia a terra. Le imobilizzò le gambe e afferrò i polsi con le mani, tenendoli a terra. Gaia continuava a cercare di divincolarsi scagliando calci e facendo resistenza contro le mani di Aiden ma senza successo.
 
“1...2...3!!!” eclamò Aiden finalmente liberando Gaia.
“Ho vinto di nuovo mia cara!”
“Ho visto!” disse Gaia imbronciata.
“Daiiii non te la prendere ti darò la possibilità di farti stracciare tante altre volte!” le disse Aiden facendole l’occhiolino.
“Ah-ah...vedremo”rispose lei accennando un sorriso.
 
“Allora” cominciò Boras “Ora ti insegnerò la mossa più semplice per neutralizzare un aggressore machio ok?”
“Ooook”
“Afferrami il collo con la mano sinistra Alissa lo fece ma Boras era troppo alto per lei così si dovette mettere in punta di piedi. Boras rise.
“Bene, ora piega il braccio destro in modo di rivolgere il tuo gomito verso il mio sterno” Alissa eseguì gli ordini.
“Ok, ora alza il ginocchio destro all’altezza del mio bacino...”
“Aspetta, non vorrai mica che io ti tiri un calcio nelle...”
Boras si mise a ridere “No, non a me!Ma al possibile aggressore si! E tranquilla sono abbastanza sveglio da scansarmi in tempo.”
“Uhm-uhm vederemo” rispose Alissa con un finto sguardo di cattiveria.
 
“Allora, io adesso verrò verso di te come se volessi tirarti un pugno, tu mi dovrai scansare e fare quello che ti ho insegnato ok? Non avere paura di farmi male”
“Se lo dici tu...”disse Alissa titubante..
“Pronta?” disse Boras e la posizionò a un metro di distanza da lei.
Poi con la mano destra fece per sferrare il colpo, Alissa lo scansò veloce, dimenticava sempre come fossero rapidi i suoi riflessi, si abbassò e fece esattamente quello che le aveva deto Boras con una velocità tale da prenderlo di sorpresa facendolo cadere a terra poi fece esattamente quello che aveva fatto Aiden con Gaia e gli bloccò i polsi e le gambe.
 
 “Ho vinto!” disse lei con uno sgardo furbo.
 
Si distrasse un attimo per cercare Aiden con gli occhi e lo vide che li guardava dall’altra parte della stanza, quando Alissa lo guardò sollevò il sopracciglio in segno di sorpresa ed Alissa gli sorrise.
 
Nei pochi secondi in cui si era distratta Alissa aveva allentato le presa su Boras che ne approffittò per girarsi e far finire Alissa a terra e bloccandola con la sua stessa mossa. Aveva il viso a pochi centimetri dal suo e sibilò: “Non perdere la concentrazione”e la liberò.
 Riprovarono la mossa arie volte fino a che Alissa non fu in grado di compierla perfettamente.
 
“Direi che con me per oggi hai finito” le disse soddisfatto. “Ti lascio con Aiden, hai deciso cosa insegnarle oggi?”
“Lancio dei coltelli!” fù la risposta.
 
Alissa sbiancò: un coltello lanciato da uno degli uomini aveva ucciso Isaac...voleva davvero essere così anche lei? Cosa aveva di tanto differente da quegli uomini? Che diritto aveva di decretare chi doveva vivere e chi morire con un solo lancio di un coltello?Cosa avrebbe pensato Peter? Peter, Peter, Peter...quel nome non riusciva proprio a toglierselo dalla testa, lo avrebbe voluto rivedere e abbracciare per recuperare almeno quel frammento della sua vita di prima che non era stato spazzato via da quel complicato e odioso “dono”. In que momento prese la sua decisione: ne avrebbe parlato con Aiden. Forse lui le avrebbe detto di no, che non poteva aiutarla e che era troppo pericoloso ma a lei non
importava, sapeva che la capiva.
 
Aiden si accorse della sua espressione terrorizzata. Sapeva anche lui come era finita l’ultima volta che Alissa aveva visto qualcuno lanciare un coltello. Le si avvicinò e le mise una mano sulla spalla provocandole la solita scossa che sentiva ogni volta che si toccavano. “Ehi, non devi avere paura. Non sei come loro, non sei crudele come loro. Sei forte e sei in grado di capire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. Ricordi la nostra promessa?”
Alissa annuì con le lacrime agli occhi. Essere forte, doveva resitere, era una combattente, una forza della natura.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 10
*** Fix you ***


Alissa prese con mano tremante il coltello che le porse Aiden.
La spostò delicatamente verso un punto segnato in rosso che si trovava a circa tre metri da un manichino con dei segni sopra in rosso per segnalare dove colpire.
“Ora fai esattamente quello che faccio io, ok? Segui il movimento che parte dalle gambe e arriva fino alla mano.”
 
Aiden le mostrò come fare lanciando il suo coltello nel centro del punto rosso indicato sul manichino.
Alissa si mise in posizione e cercò di ricopiare come si era messo Aiden per tirare e tirò.
Mancò il bersaglio di circa 10 cm, guardò Aiden sconsolata.
“Riprova, abbiamo tempo.”
Alissa riprovò per circa altre quindici volte ma con risultati analoghi se non peggiori.
“Oook...non ci siamo signorina” le disse in finto tono severo.
“Hai intenzione di mettermi al posto del manichino?”
“Ah-ah, mi piacerebbe tanto ma non posso anche se non dovrei più dividere la stanza con te e potrei vedere i film che mi piacciono” disse sorridendo.
“Tanto lo fai comunque” gli rispose Alissa ricordando di quando le aveva fregato il telecomando poche ore prima.
 
 “Allora, ti sei chiesta cosa fai di diverso che non ti permette di lanciare correttamente il coltello?”
“Secondo te?!”
“Ok ok, ho sbagliato riformulo la domanda: cosa credi che sia sbagliato nel tirare il coltello come fai tu?”
“Il polso?”
“No, cioè si ma non solo. Intanto...Posso?” disse mettendole le mani sui fianchi.
Alissa lo guardò con aria rassegnata mista a imbarazzo.
Le prese i fianchi con le mani e la fece ruotare in modo da essere di profilo rispetto al manichino.
Si mise di profilo come lei e poi mise una gamba davanti e una dietro.
Alissa lo imitò.
“Ora piega un pochino le gambe” Alissa eseguì l’ordine.
Aiden si mise dietro di lei e le prese il braccio con cui avrebbe dovuto lanciare il coltello.
“Questo braccio lo devi portare dietro la testa e poi allungarlo verso il manichino mentre fai ruotare il bacino”
“Ok capo”
 
“Allora adesso lo facciamo insieme poi vai da sola,ok?” Le mise una mano sulla sua e una su un fianco.
Tirarono il coltello. Centro.
Alissa sorrise compiaciuta.
“Aspetta a esultare, ora devi farlo da sola.”
Alissa tirò il coltello e fece centro.
“Brava! Tiralo ancora un paio di volte, se fai centro abbiamo finito per oggi”
Poco dopo lasciarono la palestra.
 
Uscirono dalla palestra e arrivarono in camera di Alissa che si lasciò cadere sul letto esausta.
“Già stanca?”
“Siiiiiiii, ma come fate a fare sta roba tutti i giorni?”
“Sarà meglio che tu ti riprenda!  Stasera è sabeto sera!”
“Ooooh” disse Alissa con scarso, molto scarso entusiasmo.
“Ooooh niente. Dopo mangiato torneo di Just Dance e poi tutti in camera di Gaia!”
“Voi non uscite il sabato sera?”
“Di solito sì ma il tuo odore è ancora troppo forte e non riesco a coprirlo”
“Stai dicendo che puzzo? Hai una vaga idea che tu sembri una fabbrica di Cinnamon Rolls ambulante?”
“Si, me lo hanno detto e tu comunque puzzi di budino alla vaniglia”
“Io amo la vaniglia!”
“E io no!”
Alissa fece una pernacchia a Aiden e poi si mise a ridere.
“Uhm-uhm voglio vedere come riderai quando stasera ti batterò a Just Dance!”
“Oh-oh-oh ma che incantevole majorette!” disse Alissa ridendo.
“Si si vedremo, sono un ballerino professionista!” e rise anche lui.
Rimasero in camera per un po’ a riposarsi in camera di Alissa e poi andarono a mangiare.
 
Finita la cena andarono tutti in un’enorme sala che Alissa non aveva mai visto con una tv altrettanto grande. Gaia inserì Just Dance 2014 e selezionò la canzone : Starships.
Vinse Gaia seguita da Alissa, Aiden e Boras.
Alissa guardò Aiden con aria di scherno.
“Senti budino caro   le vostre mosse da femmine  non mi va di farle...ho una reputazione da difendere!”
Boras e Gaia li guardarono confusi ma non dissero niente.
Aiden scelse la canzone: Maria.
Aiden era comico mentre ballava Maria: faceva finta di lanciare baci e rose al pubblico davanti a lui scatenando le risate di tutti.
Alla fine vinse lui seguito da Boras, Gaia e Alissa.
 
“E adesso Miss Budino?!”
Alissa lo guardò con finta noncuranza.
“Ooooh basta voi due eh?! Qui la regina di Just Dance sono io! Qui ci vuole un bel ballo a coppie!” disse Gaia.
“Vai con Boras, non ne posso più di voi che vi stuzzicate!” Alissa e Aiden risero.
Gaia selezionò Limbo.
Alissa si divertì tantissimo, la canzone era molto divertente e mentre cercava di passare sotto le braccia di Boras a mò di Limbo rischiò di finire con il sedere per terra un paio di volte ma Boras fu sempre abbastanza veloce da afferarla in tempo. Gaia e Aiden invece se la cavavano abbastanza bene, Gaia era incredibilmente capacee Aiden, anche se costava molto ammetrlo ad Alissa, era proprio bravo.
Ovviamente vinsero Aiden e Gaia.
 
“Ora fatemi ballare un po’ con quel ritardato di mio fratello, ho proprio voglia di vedere come se la cava!” disse Gaia scherzando, Boras in risposta le scopigliò i capelli.
Alissa si posizionò affianco a Aiden e Gaia selezionò C’mon di Kes$a.
Aiden e Alissa erano in perfetta sincronia e non la smettevano di ridere, po quando arrivarono al pezzo in cui Alissa doveva salire sulle spalle di Aiden sia lui che Boras  le presero sulle spalle e andarono tutti  ridendo in camera di Gaia.
 
“Allora che si fa?” chiese Boras.
“Obbligo o verità!” esclamò Gaia.
“Quel gioco dell’altra sera come si chiamava ah...preferiresti
Alissa non disse niente, non le piacevano quiei giochi, finiva sempre per fare cose che non voleva e dire cose che non avrebbe voluto condividere.
“Per una volta sono d’accordo con mia sorella...Obbligo o Verità!”
“Va benee” disse Aiden con finta tristezza.
“Allora incomincia tu!” disse Gaia riferendosi ad Alissa.
“Io?”
“Certo!”
“Uhm...allora Aiden...Obbligo o Verità?”
“Obbligo!”
“Bene, allora dovrai farci una bella serenata sulle note di O’ sole Mio”
Boras e Gaia scoppiarono a ridere “Alissa un consiglio tappati le orecchie!” le disse Boras ridendo.
“Ah-ah Spiffero  aspetta che tocchi a te e vedremo e ce n’è pure per te Miss Budino!”
“Ooooh muoio di paura! Senti mentre io mi rosicchio le unghie in preda all’orrore potresti deliziarci con le tue doti canore?”disse ridendo Alissa
 
“Ma guarda cosa mi tocca fare!” e iniziò a cantare. Era terribile anzi, peggio di terribile, non azzeccava una nota, nemmeno per sbaglio. Tutti scoppiarono a ridere incluso Aiden che rideva mentre cantava rendendo la performance ancora più terribile.
Quando ebbe finito tutti gli fecero un applauso e lui si inchinò mandando baci al pubblico.
 
“Ora tocca a me però! Quindi...Miss Budino obbligo o verità?”
“Verità, occhio a quello che chiedi!”
“Nono adesso sarò cattivissimo!”
“Oh Santo Cielo!”
Aiden si sfregò le mani soddisfatto.
“Devi raccontarci...la figura di Emme peggiore della tua vita!”
Alissa raccontò di quando era in gelateria e aveva visto il ragazzo che le piaceva, stava afferrandò il frappè quando lui le venne incontro, lei presa dall’emozione aveva fatto dadere il frappè rovesciandoselo completamente addosso!  Il racconto fece ridere tutti, soprattutto Aiden che era
contento di essere riuscito a vendicarsi.
 
“Adesso tocca di nuovo a me ! Allora, Gaia obbligo o verità?”
“Verità!”
“Preferiresti sposare un elefante o annusare i calzini di Aiden?”
“E tu come lo sai che i miei calzini puzzano?!”
“Hai una vaga idea di quanto siano letali dopo che hai fatto allenamento?!?!In bagno non si respirava!!”
“Oooooh ste’ femmine quante storieee”
“Io sposerei un elefante senza dubbio!!” rispose Gaia.
“Noooo Gaia non puoi coalizzarti con il nemico!”
Gaia diede il cinque ad Alissa.
 
“Scusa ciccio, ma Alissa ha ragione! Ora veniamo alle cose serie: fratellino...obbligo o verità?”
“Obbligo!”
Gaia si illunò di uno sgaurdo furbo. Boras vista l’espressione di sua sorella disse “Oh, no qui promette male...”
“Devi scendere giù di sotto, andare da mamma e papà e dirgli che sei...incinto!”
“O porca miseria è molto peggio di quello che pensassi! Nonononono Aiden devi aiutarmi! Non posso fare una cosa del genere! Nonononono”
“Nono amico, tu lo farai e io farò un bel video per ricordare questo memorabile momento!”
“Dai forza Boras vai a rendere partecipi i tuoi genitori di questo grande ehm...annuncio” Disse Alissa singendo di accarezzarsi la pancia.
“Aaaaah anche tu! Preparati perchè la prossima sarai tu e sarò cattivissimo!”
“Intanto vai e poi ne parleremo...” lo rimbeccò Gaia.
Scesero tutti e quattro al piano di sotto dovesi trovavano i genitori di Boras che stavano parlando.
“Mamma, papà Boras deve fare un graaaaande annuncio! Prego Boras...” disse Gaia con un sorriso maligno.
“Ehm...io...” si mise a ridere “Io sono...incinto!” in quel momento le risate di tutti e quattro esplosero e rimbombarono nella sala. Non si poteva dire invece che i genitori di Boras fossero divertiti, erano sbincati e li guardavano con sorpresa confusione e orrore.
“Mamma, papà era uno scherzo! Lui non è incinto! Era solo per un gioco!” gli sguardi dei genitori mutarono e si fecero molto più sollevati.
“Vabbè noi andiamo eh?! Ricordatevi che era uno scherzo! Ciao!” continuò Gaia.
 
Arrivati in stanza scoppiarono tutti di nuovo a ridere.
“Hai visto le facce di mamma e papà?! Erano terrorizzati!”
“E come possiamo biasimarli, a questo punto tutto è possibile! Insomma: hanno una figlia e un figlio che governano due dei quattro elementi come fossero giocattoli! Il fatto che tu fossi incinto sarebbe sicuramente più normale!” disse Gaia e tutti scoppiarono di nuovo a ridere.
“Gaia me la pagherai per questo! E comunque ora tocca a me! Bene Alissa obbligo o verità?”
“Obbligo! Senti se poi avessi bisogno d’aiuto per scegliere il nome...”
“Perchè invece non gli canti una ninnananna? Alissa ti obbligo a cantare una canzone a tua scelta per il mio adorabile bambino!” disse Boras toccandosi la pancia.
“Oh no!” disse Alissa.
“Ah-ah! Ora tocca a te ciccia! Chi la fa l’aspetti!” le disse Aiden.
Alissa guardò sconsolata Gaia.
“Dai, polverizzali! Fai una serenata degna di Pavarotti!” disse Gaia.
“Va bene allora canterò la mia canzone preferita e nel caso voi due teste vuote non la conosciate...” disse indicando Aiden e Boras “Si chiama All of the stars di Ed Sheeran”
“Oh no, ancora con quelo colpa delle selve...” disse Aiden.
“Stelle! Non selve! Aspetta... come fai a saperlo? Non avrai mica visto il film...” Aiden arrossì tutto d’un colpo.
“Ma non dovevi cantare tu?! Il bambino sta aspettando!” disse Aiden per cambiare discorso.
Alissa iniziò a cantare:
 
It's just another night, and I'm staring at the moon 
I saw a shooting star and thought of you 
I sang a lullaby by the waterside and knew 
If you were here, I'd sing to you 
You're on the other side, as this skyline splits in two 
Miles away from seeing you 
But I can see the stars from America 
I wondered do you see them too? 

 
Forse per le parole della canzone, (sempre bellissime e piene di significato come tutte lecanzoni di Ed Sheeran), forse per tutte le brute esperienze degli ultimo giorni, la sua mente iniziò a vagare verso Peter, le mancava tantissimo.

So open your eyes and see the way our horizons meet 
And all of the lights will lead into the night with me 
And I know these scars will bleed 
But both of our hearts believe 

All of these stars will guide us home 
 
La sua mente vagava libera, in quell momento lei stave cantando ma allo stesso tempo non era veremante lì, era come quando si cammina e si hanno molti pensieri per la testa: Le tue gambe continuano a muoversi a ritmo costante ma I tuoi occhi non vedono, la tua mente non è sulla strada con te ma da qualche altra parte. Ed in quel momento era proprio così per Alissa: lei continuava a cantare, tanto le parole le sapeva  e poi la aveva cantata e ascoltata tante di quelle volte che ne conosceva le note a memoria ma la sua mente non era concentrata sulle parole ma viaggiava nei ricordi di lei e Peter e si crogiolava nella tristezza e nella consapevolezza che le loro vite non sarebbero state più le stesse.

I can your heart on the radio beats 
They're playing "Chasing Cars" and I thought of us 
Back to the time you were lying next to me 
I looked across and fell in love 
So I took your hand back through lamp head, streets and dew 
Everything led back to you 
So can you see the stars over Amsterdam? 
Hear the song our heart is beating to? 


So open your eyes and see the way our horizons meet 
And all of the lights will lead into the night with me 
And I know these scars will bleed 
But both of our hearts believe 
All of these stars will guide us home 

And all 
And all 
And all 
I can see the stars from America

 
Quando finì di cantare  una lacrima le scese dall’occhio destro ma lei fù abbastanza veloce da asciugarsela prima che tutti la vedessero, tutti tranne Aiden che la guardò ma non disse nulla, tutto quello che uscì dalla sua bocca fù solo “Wow!”
“Alissa sei stata incredibile! Hai un grandissimo talento! Altro che quella racchia di Aiden!” disse Boras.
Ma Aiden era troppo distratto per rispondere alla frecciatina di Boras, stava guardando Alissa in modo...strano.
“Tu hai l’X factor!!! Altro che uno...ne hai Duecentomila! Che cosa ci fai ancora qui?! Dovresti essere in tv a cantare con qualcuno di famoso!” disse Gaia.
“Io ehm...beh...ecco...grazie, io non...canto spesso in pubblico...”era vero, Alissa non condivideva con molti le proprie abilità come il canto o la scrittura, erano cose che preferiva tenere per sè.
“Ma dovresti!” esclamò Boras.
“Ehm...grazie. Allora, ora tocca di nuovo a me...dai siccome ho già fatto due volte passo il turno, dai Gaia scegli tu!”
“Oh, grazie! Allora...” ma Alissa non riuscì a sentire a chi sarebbe toccata la prossima penitenza, la stanchezza di quell’allenamento sfiancante la riusucchiò facendola addoremntare sulla spalla di Aiden.
 
Alissa si svegliò mentre qualcuno che la portava in braccio si stava dirigendo in camera sua.
“Aiden?”
“Ti sei svegliata...ah, mannaggia ho cercato di fare del mio meglio per non svegliarti...”
“Nono tranquillo non è colpa tua...mi sono persa qualcosa?”
“No, non un gran che, dopo circa dieci minuti che ti eri addormentata abbiamo deciso di andare tutti a letto ma siccome dormivi così bene mi sarebbe dispiaciuto svegliarti per andare in camera perciò ho pensato di portarti in braccio...”
“Tranquillo, Grazie”
 
Quando arrivarono in camera Aiden la depositò sul letto e si diresse in bagno ma Alissa non aveva sonno. Si diresse dalla finestra, guardò le stelle e iniziò a cantare la canzone che lei e Peter avevano condiviso da sempre: See you soon.
Quando erano lontani l’uno dall’altra alle dieci di ogni sera la cantavano, perchè sapevano che nello stesso momento l’altro stava facendo la stessa cosa. Era quasi l’una ma ad Alissa non importava, iniziò a cantare a bassa voce.
 
So you lost your trust 
And you never should have 
But you never should have 
But don't break your back 
If you ever see this 
But don't answer life 
In a bullet proof vest 
With the windows all closed 
I'll be doing my best 
I'll see you soon


 Le lacrime iniziarono a sgorgare dai suoi occhi, il suo era un pianto silenzioso ma a lei sembrava un urlo disperato.
 
In a telescope lens 
And when all you want is friends 
I see you soon 



Ad un certo punto sentì un rumore e smise di cantare. Si voltò e trovò Aiden che che la guardava preoccupato. Non ebbe bisogno di chiedrle niente perchè lei fù la prima a parlare:
“Mi mancano tanto, Aiden”
Di nuovo nessuna parola.
“Erano tutto ciò che mi rimaneva e ora, i pochi rimasti in vita non potrò vederli mai più!”
 “Nobody said it was easy” canto Aiden.
No one ever said it would be this hard…oh take me back to the start” finì Alissa.
 
“Ti mancano?” chiese poi Alissa a Aiden.
“ Si. Non c’è giorno in cui non senta la loro mancanza, ogni mattina mi sveglio con sapendo che non ci sarà nessuno a svegliarmi con una bacio sulla fronte o ad abbracciarmi dandomi quell’amore che solo i genitori possono trasmettere, e ogni giorno, ogni secondo, sento tutto il peso della consapevolezza di quello che ho fatto”
Stettero in silenzio.
“E...continua a fare male?”
“Si, Alissa e farà sempre male. Con il tempo ci farai l’abitudine, è come quando lasci un mobile senza spolverarlo per un po’: la polvere lo ricopre ma quello che c’è sotto rimane sempre lo stesso.”
 
Alissa andò verso la cabina armadio e si mise in pigiama, il suo pigiama aveva un grande coniglio rosa stampato sopra. Aiden accennò un sorriso.
Alissa si sdraiò sul letto e tirò le coperte sopra di sè.
Aiden prese il suo posto alla finestra e rimase per un po’ a guardare le stelle.
“Aiden?”
Lui si voltò.
“Ho bisogno del tuo aiuto.”
Non disse niente.
 
“Il giorno del mio compleanno, prima che mi portassi qui, mi ero vista con un ragazzo. E il mio migliore amico. Gli avevo promesso che ci saremmo rivisti dopo pranzo ma poi...” delle altre lacrime scesero dagli occhi di Alissa.
“ Quando è tornato a prendermi avrà visto la casa in fiamme.  Non ho saputo più niente di lui nè di Amy, la mia migliore amica. Devo fargli sapere che sto bene, che sono viva. E poi...vorrei abbraccialrli un’ultima volta. Ne abbiamo passate così tante assieme, non può finire così.”
 
Aiden continuava a fissare le stelle, ma quando Alissa aveva nominato Amy il suo sguardo si era rabbuiato.
 
“Sai, quando ervamo piccoli io piangevo spesso perchè mi mancavano i miei genitori, Peter mi diceva che non dovevo piangere perchè avevo lui, avevo Amy e i miei zii che mia amavano tanto quanto i miei genitori e che non mi avrebbero mai abbandonata. Ma ora loro non sono qui e pensano che io sia morta come i miei zii. So che è contro le regole perchè dovrei rimanere al sicuro e che se ci beccheranno saranno guai ma...”
 
“Lo farò, ti aiuterò.”
Alissa rimase a bocca aperta.
“Lo farai? Davvero?”
“Certo” le disse lui con un sorriso triste.
Alissa si alzò da letto e gli buttò le brraccia al collo, lo abbracciò così stretto che lo sentì dire “Ahi!” ma a lei non importava, continuava a stringerlo e piangere in un misto di tristezza, sollievo e gratitudine.
“E, per quel che vale, tu sei importante per me, Alissa e non ti abbandonerò.”
Alissa pianse ancora più forte.
“Anche Gaia e Boras tengono a te, non permetteranno che ti accada nulla di male.”
Tra i singhiozzi Alissa riuscì dire a bassa voce “Grazie”.
 
 Rimasero abbracciati per un po’ poi Aiden disse: “Dai, vai a dormire. Ne hai bisogno.”
Alissa tornò nel suo letto e si tirò nuovamente le coperte addosso. Aiden si avvicinò al suo letto e le rimboccò le coperte sorridendo. Quando era piccola i suoi zii lo facevano sempre.
 
Lights will guide you home
And ignite your bones
And I will try to fix you” canticchiò Aiden, poi le diede un bacio sulla fronte dicendo:
 
“Buonanotte Miss Budino.”
Aiden si coricò nel suo letto, posizionato affianco a quello di Alissa ed entrambi si addormentarono.
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Ciaooooo!!!
Nuovo capitolooooo!!!
Spero vi piaccia e che non sia troppo sdolcinato:)
Per questa volta non ho messo canzoni perchè ne sono già presenti molte nel testo e sono:
Starships
Maria
Limbo
C'mon
All of these stars 
See you soon 
Fix you
Cosa ne pensate? Questa volta mi sono lanciata: tre volte la lunghezza che faccio di solito...ma siiiiiii!
Ringrazio che mi ha recensito, chi lo farà, chi ha la  storia tra le preferite e chi la ha tra le seguite. Anche i lettori silenziosi che spero prima o poi mi lasceranno una recensione:)
A presto!

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Capitolo 11
*** Freedom ***


La canzone del capitolo è: https://www.youtube.com/watch?v=phDiXangd7Q
L'angolo autrice è a fondo pagina:)

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Alissa si svegliò in tarda mattina. La avevano lasciata dormire, era Domenica, il loro giorno libero. Anche se si era svegliata tardi Aiden stava ancora dormendo. Era rivolto verso il lato di Alissa in un groviglio di coperte dalle quali si intravedeva solo il viso. Sembrava così pacifico. Alissa guardandolo sorrise, era strano vederlo così: di solito era un ragazzo forte, istintivo, agli occhi di una persona che non lo conosceva sarebbe sembrato persino pericoloso. Ma così era diverso, sembrava così indifeso e sereno.
Alissa gli sistemò meglio le coperte  e andò in bagno, si vestì e scese a fare colazione. Lì trovò Boras e Will seduti al tavolo che mangiavano. Aveva visto Will solo una volta, quando aveva litigato con Aiden, era una persona sulla sessantina, con pochi capelli bianchi e dal fisico asciutto. Il loro primo e unico incontro non era stato dei migliori ma lui quando la vide non lo fece notare salutandola educatamente con un: “Buongiorno Alissa.”
“Buongiorno” rispose lei con un sorriso imbarazzato.
“Ciao Boras”
“Hey” le disse con un sorriso smagliante.
“Hai dormito bene? Ieri sera sembravi proprio stanca.” Le disse facendole l’occhiolino.
“Bene, grazie.” Rispose lei sorridendo, poi si sedette. “Abbiamo programmi per oggi?”
“Oggi avete tutto il giorno a disposizione. Potete anche uscire ma, Boras conosci le regole.”disse Will
“Sissignore.”
“Bene, allora vi lascio. Io ho finito, ci vediamo.” E Will se ne andò.
“Allora...dove vuoi andare oggi?” chiese Boras.
“Non saprei...voi cosa fate di solito?”
“Andiamo al mare, al parco, Gaia ci obbliga ad andare a fare shopping...”
Alissa si mise a ridere. Se li immaginava proprio Aiden e Boras tutti presi dallo shopping.
 
“Non mi dispiacerebbe andare al mare.”
“E così sia! Ma ti avviso: Aiden non sarà molto contento.”
“E perchè?” nel frattempo si servì con delle uova strapazzate.
“Sai fuoco e acqua non vanno molto d’accordo e beh, trovarsi in mezzo al mare lo fa sentire un po’...minacciato o a disagio.”
“Parli come se sapessi cosa si prova...”
“Beh, io per esempio  mi sento così nelle foreste pluviali o in luoghi copletamente senza vento.”
“Ah, capisco. Gli elementi opposti, già...”
 
“Si. Senti, quando hai finito vai in camera tua e sveglia Aiden. Digli che deve raggiungerci alla camera de-odorante e che mi sa che tu e lui ci dovrete stare un po’ di più. Ci vediamo tra un quarto d’ora davanti alla camera di Gaia ok?”
Alissa era un po’ confusa ma non chiese spiegazioni, le avrebbe chieste più tardi.
“Ah, e preparati per andare al mare e porta con te anche la borsa con le tue cose”
“Ooookay”
Finirono di mangiare a ciascuno di loro andò in camera propria, almeno, Alissa era nella sua ma Boras era ancora in quella di Gaia.
Aiden dormiva ancora. Alissa si sedette sul letto di Aiden e lo scosse delicatamente. “Aiden? Aiden?”
“Uuuuuhm” mugulò lui  aprendo gli occhi.
“Buongiorno” gli disse Alissa.
“Buon...giorno” disse lui con voce assonnata sbadigliando.
“Ehi, tirati su.”
“Noooooo” disse lui girandosi dal lato opposto.
“Dai, Boras dice che dobbiamo raggiungerlo alla stanza de-odorante tra poco.”
“Noooooooooo”
“Sei un po’ monotono come risposta eh?! Dai tirati su che sennò ti tiro io giù dal letto.”
“Si, si tu provaci pure con calma mentre io mi riaddormento...”
Alissa saltò in ginocchio sul letto e cercò di spostare Aiden mettendo le mani sulla sua schiena e spingendolo verso il bordo del letto ma non c’era niente da fare. Era un macigno.
Si sdraiò accanto a Aiden mettendo una schiena contrò l’altra.
“Ehi, se volevi dormire con me bastava chiedere...”
Alissa allungò le gambe verso la parete opposta per fare forza contro la schiena di Aiden e spingerlo giù dal letto. Aiden iniziò a spostarsi verso il bordo. Poi scivolò tutto d’un tratto fuori dal letto, e successe così velocemnete che Alissa non riuscì a tenersi e cadè dal letto, proprio sopra Aiden.
Lei rideva ma Aiden non sembrava altrettanto contento.
“Oooooh povero me. I miei poveri addominali. Cosa non farebbero le ragazze per dormire con me...”
 
“Oh, ma sta’ zitto” disse ridendo Alissa.
Aiden le rispose con un sorriso sghembo.
“Cosa fai lì impalato?! Vestiti sù!” disse Alissa tirandogli addosso dei vestiti che aveva preso dal mucchio di roba che Aiden si era portato in camera sua.
Aiden li prese e iniziò a togliersi i pantaloni del pijama.
 
“Oh per l’amor del cielo non qui davanti a me! Ti ho detto di vestirti, ma non di farlo davanti a me! I miei poveri occhi!” esclamò Alissa.
“Oh, quante storie! Non sono mica nudo!”
“E come ti saresti messo il costume, scusa?!”
Aiden sembrava perplesso.
“A questo non ci avevo pensato...e poi ammettilo morivi dalla voglia di vedrmi senza maglietta!”
“Ti piacerebbe! Qualcosa mi dice che non girano molte ragazze in questo posto, eh? Devi migliorare decisamente le tue capacità di flirtare”
“Pfff! Io e Boras siamo dei rubacuori! Aspetta e vedrai...oggi alla spiagga faremo conquiste!”
“Ma dove...senti vado a prendermi il costume prima che la tua aura irresistibile faccia effetto su di me.” disse Alissa ridendo, chidendosi la porta della cabina armadio alle spalle.
 
Incredibilmente la cabina armadio aveva anche una vastissima scelta di costumi, ce n’erano di tutti i tipi: interi, due pezzi, bikini, sportivi e molti altri.
Alissa frugò tra dei bikini che le sembravano carni, ne trovò molti colorati e carni e altri che invece non avrebbe mai messo perchè lasciavano decisamente troppo agli occhi.
Optò per un costume a fascia blu e un pezzo di sotto colorato.
Prese un asciugamano, degli occhiali da sole, un cappello, crema solare e un cambio. Indossò degli shorts e una canottiera aderente verde acqua e uscì dalla cabina armadio.
 
Aiden era già pronto.
“Ok, andiamo!”
Uscirono dalla stanza e sia avviarono al piano superiore.
“Senti ma...quaesta stanza de-odorante cos’è? Il deodorante è quello che si mette sotto le ascelle”
“Ma non mi dire! Certo, che sei proprio perspicace!” disse Aiden ridendo “ Serve per coprire l’odore della nostra Essenza per non farlo  sentire dai Dispersi.”
“Ma Boras ha detto che io e te ci dobbiamo stare di più...”
“Si, perchè la tua puzza alla vaniglia è più forte siccome la tua Essenza si è rivelata da poco e il nostro legame complementare si è rafforzato.”
“Quindi non sentirò la tua puzza di canella per un po’!”
“Esatto Miss Budino, e lo stesso vale anche per me, Gaia e Boras.”
 
Si incamminarono al piano superiore dove si trovava la stanza, arrivando trovarono Gaia e Boras che stavano uscendo e per la prima volta Alissa non avvertì i loro odori.
 
“Divertitevi!” disse ironicamente Boras e poi lui e Gaia scesero al piano di sotto.
Aiden settò il pannello interattivo sui loro elementi e sul loro legame, premette invio e le fece cenno di entrare. “Prego” disse indicandole la stanza.
 
La stanza non era un gran che: aveva due divani con dei cuscini colorati, un televisore con una console, un po’ di libri ammucchiati sul tavolino che separava i due divani. In alto c’erano delle bocchette per l’aria.
 
Aiden si sdraiò su un divano e Alissa fece lo stesso sull’altro. Stettero in silenzio per un po’.
“Perchè non succede niente?” chiese Alissa.
“Succede cosa?”
“Insomma, non dovrei sentire uno strano odore o cosa...”
“No, l’odore è studiato apposta per non essere sentito nemmeno dai Custodi.”
“Ah, capisco.”
 
Ancora silenzio. Alissa incominciò a rigirarsi tra le dita la collana che le aveva regalato  Peter.
“Tu hai sempre vissuto qui?” chiese a Aiden.
 
Lui sembrò come risvegliato d dei pensieri importanti.“No. Sin da piccolo ho vissuto con i miei genitori in una casa nel centro di Los Angeles. La mattina andavo a scuola e il pomeriggio mi allenavo qui. Poco tempo per gli amici e per hobby che non fossero allenarmi e studiare. Ma a me andava bene. Insomma, avevo tanti amici, avevo Gaia, Boras e i miei genitori. Il sabato uscivo con i miei amici e ci divertivamo. Avevo una vita tutto sommato normale, senza contare gli allenamenti per l’Essenza.  Poi l’Essenza di Boras si rivelò prima dei suoi 16 anni. Era a scuola e, involontariamente, creò un uragano che distrusse la scuola. A quel punto capirono che gli stimoli durante gli allenamenti potevano portare a una rivelazione prematura. Il giorno seguente decisero che non saremmo più tornati a scuola. Eravamo trroppo pericolosi, potevamo essere scoperti. Non ebbi il tempo di salutare nessuno, nè amici, nè parenti che non potevano essere informati della nostra condizione. Gli dissero che eravamo partiti a causa di un’emergenza familiare e che eravamo andati tutti in Russia. Avevo 15 anni. Il resto del tempo l’ho sempre passato qui, a parte per quella settimana con i miei genitori...è da più o meno sei mesi che posso uscire il sabato e la domenica.  L’intensità del mio odore è diminuita notevolmente dopo circa un mese
dalla rivelazione.”
 
“Ti manca?”
“Cosa?”
“Intendo, la tua vita di prima.”
“Si. Potrà sembrare stupido ma mi manca tutto:dalle cazzate come il ballo di fine anno, persino i compiti, agli amici, alla (piccola) libertà che potevo dire di avere.”
 
Silenzio di nuovo.
 
“Cosa hanno detto di me?” disse Alissa trattenendo a stento le lacrime.
Aiden sembrò addolorato. “Hanno detto che sei morta. Nell’incendio.Il tuo funerale e quello di Lydia e Isaac è stato ieri. Il tuo corpo br...”
“Ti prego, basta.” Le lacrime rigavano le guance di Alissa.
“Ehi, va tutto bene.” Disse Aiden sporgendosi per asciugare le lacrime dal viso di Alissa.
 
Alissa sorrise. Le piaceva come la trattava Aiden. Anche se era completamente diverso da lei la faceva sentire a casa.
 
Suonò il timer, avevano finito. Si alzarono in piedi e Aiden aprì la porta per far passare Alissa.
 “Grazie Aiden. Per tutto” Lui sorrise e scesero al piano inferiore
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Holaaaaaaa!!!!!!
Sono tornata dopo settimaneeeeee
Spero vi piaccia il capitolo;)
Nel prossimo parlerò della giornata alla spiaggia.
La le parole delle canzone non c'entravano molto  ma mi piaceva il ritmo...secondo me ci sta bene anche "Chocolate" dei 1975...
Recensiteeeeee vi pregooooooo
A prestooo

L.

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Capitolo 12
*** Beach Day ***


Scesero al piano inferiore dove trovarono Gaia e Boras. Aiden prese le chiavi di una macchina e uscirono dalla villa. Era la prima volta che Alissa vedeva l’esterno: la villa si trovava in un piccolo boschetto, non si potevano vedere altre case. C’era una casetta sull’albero, una capanna di rami ai piedi di un albero poco lontano e una piattaforma a cielo aperto su un albero con attaccate delle corde. Dovevano essere i “rifugi” di Aiden, Gaia e Boras. Poco lontano invece si trovava una grande piscina con un trampolino. La villa da fuori era stupenda: color pesca piena di vetrate che davano sull’esterno, stile semplice ma elegante e fresco, Alissa la adorava.
 
Entrarono in una mini blu, Aiden si mise al volante, Boras si sedette davanti di fianco a lui mentre Gaia e Alissa si sedettero dietro.
Aiden mise in  moto e uscirono.
“Allora...” cominciò Boras “Per Alissa che non sa ancora le regole le ripeterò, prima cosa: tu non sei Alissa, inventati una falsa identità. Seconda: attenta a quello che dici e quello che fai, non vogliamo creare pasticci. Terza: non allonatanarti mai da sola,  non possiamo sentire il tuo odore e quindi non possiamo trovarti se tu fossi in pericolo. Quarta e più importante: non si disturba me e Aiden mentre siamo con le ragazze. Capito? Soprattutto te Gaia...”
 
“Dio, quella tipa se mi rivede mi picchia...” disse Aiden.
“E farebbe bene! Siete solo due Don Giovanni! E per di più invece quando io sono con dei ragazzi voi due mi stressate tutto il tempo!” protestò Gaia.
“E facciamo bene! Niente ragazzi per voi due! Siete troppo piccole!” disse Aiden.
“Guarda che abbiamo la vostra stessa età!” disse Alissa.
“Oh, su avete capito cosa intendo...” rispose Boras.
 
Aiden sterzò bruscamente.
“Ops...”
“Ma a te chi l’ha data la patente?!” disse ridendo Alissa.
“Nessuno...tecnicamente è falsa...”
“Falsa?!?!?”
“Ehi, calma ciccia. Tutti ne hanno una falsa, anche tu.” Boras le passò una carta di identità e una patente.
“Ma io non so nemmeno guidare!”
“Senti, Alice Burnett nata il 18 Dicembre 1997 direi che per pararti le chiappe in caso la polizia  ti chiedesse qualcosa vanno più che bene.”
“Eh? E chi è questa qui? Alice?”
Gaia e Boras si misero a ridere.
“Oh, avanti Miss Budino, l’hai almeno aperta la carta di identità?”
Alissa la aprì la carta di identità. Alice Burnett era lei.
“Oook ora capisco.”
“Ora basta discussioni inutili: musica!” disse Aiden.
Accese lo stereo e inserì un disco.
Partì “Right Place Right Time” di Olly Murs.
Aiden premette un bottone e il  tettuccio della mini si aprì.
Iniziarono tutti a cantare e non smisero finchè non arrivarono sulla spaiggia di Santa Monica, Aiden parcheggiò  (se così si può definire mettere la macchina completamente fuori dalle strisce e far cadere un paio di motorini nella manovra), uscirono dalla macchina e andarono in un angolo riparato della spiaggia per mettere gli asciugamani.
 
Si tolsero i vestiti e rimasero tutti in costume.
Gli anni di allenamento avevano reso Gaia, Aiden e Boras asciutti e con un fisico perfetto.
Alissa aprì il sua asciugameno e si mise tra Aiden e Gaia, lasciata la roba in spiaggia si buttarono in acqua.
Per Alissa era un piacere, si sentiva bene nel mare. Di Aiden invece non si poteva dire lo stesso, continuava a guardarsi intorno alla ricerca di chissà cosa.
 
Alissa gli si avvicinò: “Hey tutto okay?”
“Hem...si diciamo...come al solito...ma fa troppo caldo quindi sono disposto a stare qui piuttosto che a soffocare”
“Ah, okay capisco...beh dai non è così male...l’acqua è pulita e guarda quanti pesci!”
“Ahhhhh!!! Non me ne parlare! Li odioooo!”
“Si e credo che loro pensino lo stesso di te...non ci posso credere, uno grande e grosso come te che ha paura dei pesci!”
“Eh...capita.”
“Senti io vado a fare una nuotata, vieni?”
“Ehm, no grazie resto qui...tra poco esco...non li posso più vedere quei cosi!”
“Va bene, io vado, ciao!”
 
Alissa nuotò verso il largo, la sua vista le permetteva di vedere bene anche sott’acqua senza bisogno della maschera, vide dei delfini e riuscì a comprendere il loro linguaggio attraverso i suoni e poi ritornò in spiaggia.
Gaia, Boras e Aiden erano usciti dall’acqua e stavano prendendo il sole sugli asciugamani.
Alissa si sdraiò, si mise le cuffiette alle orecchie e si addormentò.
 
Dormì per circa mezz’ora quando fù risvegliata dalla voce di Boras che le chiedeva se voleva giocare a beach volley, Alissa si alzò e si preparò a giocare assieme a Gaia contro i ragazzi.
Vinsero il primo set ma furono poi battute negli ultimi due.
Poco dopo due ragazzi e due ragazze chiesero di unirsi a loro e per creare delle squadre equilibrate le ragazze andarono a giocare con Aiden e Boras mentre i ragazzi con Alissa e Gaia.
Il turno dopo lo vinsero quest’ultime.
 
Dopo l’ultimo turno Alissa e Gaia erano molto stanche così abbandonarono i ragazzi che avevano conosciuti e li guardarono giocare contro Aiden e Boras. Vinsero  i ragazzi e a fine partita Alissa e Gaia andarono a congraturarsi con loro.
Il primo era alto, biondo e con gli occhi azzurri, si chiamava Luke il secondo alto, capelli castani e occhi smeraldo, si chiamava Mark.
“Complimenti!” disse Gaia battendo il cinque ai ragazzi.
“Grazie, tornate a giocare?” disse Luke.
“Mi sa di no...tra poco dovremmo andare...” rispose Alissa.
“Peccato, ci siamo divertiti!” aggiunse Mark.
“Sentite...non è che vi va se ci rivediamo settimana prossima? Magari per un’altra partita o potremmo usci...”
“Si si certo, ciao eh” Aiden stava tirando Alissa e Gaia lontano dai ragazzi .
 
“Aiden!!!!” dissero lamentandosi in coro Gaia e Alissa.
Guardarono rassegnate Luke e Mark, “alla prossima!” dissero in coro.
 
“Aiden...uffa! Non stavamo facendo niente di male!” disse Gaia
“Dobbiamo tornare siamo in ritardo, vado a mettere le mie cose in macchina ci vediamo lì tra 10 minuti e...niente chiacchere con degli...sconosciuti!”
Gaia alzò gli occhi al cielo.
 
Presero la roba, saltarono in macchina e tornarono alla villa.
Una volta tornati andarono nelle loro camere.
 
“La faccio prima io la doccia stavolta” le disse Aiden facendo l’occhiolino ad Alissa.
“Guarda che io non ho problemi ad aspettare FUORI dal bagno mio caro”
“Senti Miss Budino, io avevo bussato ma la musica era troppo alta e tu non hai sentito”
Alissa era rassegnata.
“1-0 per Aiden” disse prima di chiudersi la porta del bagno alle spalle.
 
Poco dopo Aiden uscì in pigiama e lasciò il bagno ad Alissa.
Quando anche Alissa ebbe finito trovò Aiden seduto sul suo letto.
 
“Alissa possiamo parlare? Nel senso...seriamente?”
“Certo, dimmi tutto” disse sedendosi a gambe incrociate di fronte a lui.
Sembrava un po’ in difficoltà, com quando qualcuno fa qualcosa ma hai la certezza che la sta facendo solo per te.
 
“Sono riuscito a rintracciare Peter”
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Ciaoooo
Dopo secoli di assenza...rieccomiii!!!
Questo capitolo non è un gran che, ne sono cosciente...perdonatemi ahaha
Nel prossimo capitolo ci sarà un po' più di azione.
Grazie a tutti quelli che mi hanno recensito, quello che lo faranno, quelli che sguono la storia e chi l'ha massa tra i preferiti. Grazie anche ai lettori silenzionsi che spero prima o poi mi lasceranno una recensione.
A presto (spero),
astarinthefantasysky

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Capitolo 13
*** Fuga ***


La canzone per questo capitolo è: https://www.youtube.com/watch?v=kt0g4dWxEBo&index=66&list=PLo8BvBnliKIJMN_HkvpEpxzwnS5lSbSEO
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Alissa gli buttò le braccia al collo e gli stampò un sonoro bacio sulla guancia.
“Grazie, grazie, grazieee” diceva con le lacrime agli occhi.
Aiden la staccò delicatamente. “Ehi, è a questo che servono gli amici”
“Ma come...?”                                                              
“Un telefono non rintracciabile e le pagine gialle. Vi vedete stasera ‘nel vostro posto’ anche se non ho idea di cosa voglia dire. Ti accompagno, sgattaioleremo via quando Will spegnerà le luci e speriamo di non farci beccare.”
Alissa guardòAiden piena di gratitudine e lo abbracciò.
“Andrà tutto bene, vedrai.” Le disse piano Aiden. Poi si staccò dall’abbraccio. “Dobbiamo andare a prepararci, la cena è pronta tra 1 h”
“Ok capo”

 La serata trascorse tranquilla. Arrivati al momento della buonanotte Alissa sentiva l’adrenalina nelle vene, se qualcosa fosse andato storto non li avrebbero mai più fatti uscire e addio vita sociale .

Giunti in camera Aiden e Alissa aspettarono pazientemente che le luci nella camera di Will si spegnessero. Queando finalmente la luce si spense Aiden le fece cenno che era ora di andare.
Aiden  aprì il comodino, tirò fuori una corda e la legò a un gancio di metallo nel muro.
“Ma che...?” disse Alissa.
“Miss Budino non dimenticarti che prima che arrivassi tu questa camera era mia” disse Aiden facendole l’occhiolino. “Ora lego la corda, mi calo per primo, al mio segnale scendi anche tu.”
Aiden si legò la corda in vita e fece lo stesso con Alissa.
“Vado, ci vediamo giù” e si calò dalla finestra.

Dopo un po’ Alissa sentì un fischio e si calò giù.
Nella discesa, era la prima volta per Alissa, la sua maglietta si impigliò a qualcosa e lei finì appesa a testa in giù senza nemmeno accorgersene.
Aiden soffocò una risata.
“Cosa ridi tu?! Tirami giù!!”
“Scusa...scusa , è che....è troppo divertente!” disse Aiden scoppiando in una risata.
“Shhhh, fai piano o ci sentono!”
“Ok, ok, Miss Budino stai ferma e arrivo”
Aiden si arraampicò fino dove era appesa Alissa e con un movimento veloce liberò la maglia di Alissa dal gancio a cui si era attaccata.
“Fatto, ora scendi e cerca di non fare qualche altra acrobazia, eh!” disse Aiden facendo l’occhiolino.
Alissa scese be dopo poco riuscì finalmente a rimettere i piedi a terra.
“Alè, ce l’ho fatta”

“Bene, ma non abbiamo finito , la vedi quella?”
Alissa osservò un faro che ruotava illuminando  a ruota il terreno circostante.
“Dio, questo posto è una prigione di massima sicurezza!!”
“Si, a volte lo penso anch’io. Ora veloce, guarda quello  che faccio e al mio segnale corri.”
Aiden si mise a correre nel giardino evitando il la luce del faro fino ad arrivare al cancello della villa.
Qualche secondo dopo le fece segno di correre, Alissa partì. Corse più veloce che poteva guardando Aiden che la incitava ad andare più veloce. Ovviamente, non guardando per terra, non si accorse della buca scavata dal giardiniere, inciampò e finì lungodistesa per terra mentre la luce del faro si avvicinava.

“Miseriaccia!” esclamò Alissa.
“Miss Budino, non è il momento per le citazioni di Harry Potter, alzati e corri, forza!”
Alissa si stava alzando ma la il faro di luce accorciava sempre di più la distanza che li separava, ad Alissa mancava pochissimo per raggiunger l’area sicura ma non avrebbe mai fatto in tempo.
Con un balzo Aiden si lanciò verso Alissa finendole addosso ma riuscendo a spostarla dal faro che qualche secondo dopo raggiunse l’area in cui s trovava la buca.

“Ahia!” si lamentò Alissa.
“Prego, eh”
Si sbroglairono un po’ dal groviglio di braccia e erba in cui si trovavano rimanendo sdraiati l’uno di fronte all’altra.
“Sei la persona più imbranata che io conosca” sussurrò Aiden.
“Gne, gne”
Si misero entrambi a ridere.
“Ehi ma a me piace” rispose Aiden sottovoce facendo arrossire Alissa che rise nervosamente.
Si trovavano vicini, decisamente troppo vicini, Alissa poteva sentire il respiro di Aiden a pochi centimetri dal suo viso, si sentiva come se una carica di energia elettrostatica li stesse avvolgendo.
Se uno dei due si fosse mosso di qualche centimetro...
Aiden si scostò, imbarazzato. “Hem...è ora di...andare...”
“Oh, si certo, scusa, andiamo”
Si alzarono entrambi frettolosamente.

Scavalcarono il cancello ed entrarono nella macchina di Aiden.
“Dove la porto signorina?”
“Se ti aspetti una citazione di Titanic in risposta mi dispiace ma non sarà quella. Spiaggia di Santa Monica, grazie”
“Che delicatezza...ok, si parte!”
Giunti allaspiaggia di Santa Monica scesero dalla macchina ed Alissa fece strada ad Aiden verso il ‘loro posto’.
“Sentiti onorato mio caro, nessuno è mai stato qui prima al di fuori di me, Peter ed Amy.”
“Oh, lo sono. E’ un grande onore per me signorina.”

Alissa scostò le foglie di palma e fece entrare Aiden.
Si sentirono dei rumori di passi.
“Chi è? Alissa sei tu?” disse una voce nell’oscurità.
Aiden accese la torcia che aveva portato con sè illuminando un ragazzo alto e biondo.

“Peter!!!!”
“Oh mio Dio Alissa!”
Alissa strinse Peter in un abbraccio stritolatore.
“Non sai quanto mi sei mancato, pensavo di non rivederti più!”
Peter aveva le lacrime agli occhi, Alissa non lo aveva mai visto piangere.
“Pensavo fossi morta! Ho visto la casa bruciare e tu, tu non c’eri più, avevi detto che saresti andata a pranzare a casa e poi non sei più tornata e poi il funerale, il funerale...”
“Shhh, va tutto bene. Sono qui, qui con te.” Era strano dover consolare Peter, per tutta la sua vita era stata Alissa a dover essere consolata da Peter, ricordava bene gli infiniti pianti per i genitori e lui che la calmava.
“Non posso crederci. Come, come è successo?”
“Non posso dirti nulla. Mi dispiace.”
Non aveva mai visto Peter così, le occhiaie, il viso segnato dalle ore arretrate di sonno, i capelli arruffati e il viso che sembrava perso.
“Ma tu stai bene?”
“Si, credo di si.”
Non le credeva.

“Isaac e Lidya?”
“Loro...loro sono...” Alissa abbassò lo sguardo.
“Oh, no. Ti prego dimmi che non è vero.”
Alissa lo guardò negli occhi, Peter capì.
“Hem...lui è Aiden, un mio...amico” disse Alissa indicando il ragazzo.
“Ciao” disse Aiden teso.
“...ciao” rispose Peter.
“Amy? Dovrebbe essere tornata. Sta bene? Come l’ha presa?”
“Oh, Alissa tu non sai cos’è successo? “
Alissa si fermò. Cos’altro poteva essere successo?

“La hanno rapita. Mentre tornava a casa dalle vacanze, due giorni fa. Era tornata indietro da sola per venire al funerale, nel tragitto in macchina qualcosa l’ha fermata e la hanno rapita. Mi ha chiamato per chiedermi aiuto mentre...mentre la stavano picchiando, ha detto che erano dei ragazzini e che sembravano selvaggi, che appartenevano a una certa organizzazione e che chiedevano di te...poi è caduta la linea e non l’ho più nè sentita nè vista. La sarei andata a cercare se solo...se solo non fossero venuti anche da me è ntre giorni che mi cercano, io continuo a scappare ma non mi danno mai tregua, non sembrano umani, sono terrificanti...”
Alissa si mise le mani nei capelli. Non poteva crederci, non poteva credere che avessero fatto questo ad Amy, per colpa...sua come sempre. Le lacrime incominciarono a rigarle le guance. Aiden, Aiden lo sapeva, ne era sicura, lo aveva visto parlare con Will mentre lei scendeva dalle scale, e aveva visto come si fossero fermati non appena la avevano vista. “Dispersi” è stata l’unica parola che era riuscita a captare.
Voltò la testa verso Aiden.

“Tu...tu, sapevi tutto non è vero?”
Lui la guardò, gli occhi tristi il viso sofferente ma ad Alissa non importava.
“Te lo avrei detto...volevo solo aspettare che...”
“Che la uccidessero?!?! Così sarebbe stato troppo tardi per fare qualsiasi cosa?! Così non avrei potuto disubbidire alla vostra stupida organizzazione?! Chi credi che io sia?!  Come ho fatto a fidarmi di te...”
“Alissa non dire così...” disse Aiden cercando d avvicinarsi a lei.
“Non mi parlare! Stai lontano da me!” urlò Alissa arretrando.
“Alissa cerca di calmarti..la tua rabbia...sta attirandi i Disp-”
“No! Non mi calmo! Hai tradito la mia fiducia! Pensavo di potermi fidare di te...”
“Alissa, perfavore, odiami se vuoi ma calma la tua rabbia. Stai ingrossando il mare e la tua rabbia ha bruciato l’anti odorante, stai liberando un profumo percepibile per chilometri e tra poco i Dispersi saranno qui!” disse Aiden afferrandole un braccio.
“N-O-N   L-A   T-O-C-C-A-R-E” disse Peter a denti stretti.
“Stanne fuori” sibilò Aiden in risposta.
“Che vengano! Così potranno scambiarmi con Amy! Non vale più la pena stare qui...”

“Alissa non sai di cosa sono capaci...ti tortureranno, faranno degli esperimenti su di te...non posso permetterlo. Sei indispensabile per me quanto per l’equilibrio della terra”
“Ally, non so cosa voglia dire il tuo amico ma nemmeno io posso permettere che questi tizi ti prendano. Per quanto questo tizio mi stia antipatico devo dirti che sono d’accordo con lui” aggiunse Peter.
“Dobbiamo sbrigarci, li sento vicini...” disse Aiden preoccupato.
Ma Alissa era in stato di shock, piangeva e tremava, non sembrava accorgersi di quello che le stava accadendo intorno.
“Andate, lasciatemi qui...”
“No tu vieni con noi.” Rispose Aiden secco.
“Alzati, forza.” Le disse Peter dolcemente.
Alissa provò adalzarsi ma non riuscì a reggersi in piedi, cadendo dopo pochi secondi.
Peter si avvicinò e la prese in braccio. Aiden gli scoccò un’occhiataccia.
“Bene, andiamo” disse Aiden sempre più nervoso.

Mentre si stavano preparando ad usccire dalla cappana una voce proveniente da un angolo li fece rabbrividire:
“Dove pensate di andare? Noi siamo appena arrivati...”

E un gruppo di ragazzini con vestiti stracciati e viso insanguinato irruppe nella capanna.

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Ciao!!!! Sono tornata finalmente!!!
Ho deciso di farvi una sorpresa: metterò dei link con delle immagini di persone che io vedo come i personaggi della storia. (ne metterò due così potrete scegliere quale vi sipira di più)dovrete adattare il colore dei capelli e degli occhi ahahahah
Prontiiii.....
Alissa
http://www.terrediarret.it/wp-content/uploads/2013/05/ygritte_2375_e148.jpg
http://blog.staibenissimo.it/wp-content/uploads/2013/09/tumblr_mme7pyeiw71rinxzco1_500-e1379189230544.jpg
Aiden
http://www.gayin.tv/wp-content/uploads/2013/10/alex_pettyfer_guapisimo-31366.jpg
http://www.empireonline.com/images/uploaded/douglas-booth.jpg
Peter
http://40.media.tumblr.com/e0218d3947ff9b9c655ee9106e7b0305/tumblr_n8gna41bN81tgzh37o1_400.jpg
http://www1.pictures.zimbio.com/gi/Fullscreen+Presents+INTOUR+2014+AUEQgPiT9wal.jpg
Boras
http://static.gaywave.it/gaywave/fotogallery/625X0/1657/heath-ledger-hard-boy.jpg
https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/736x/95/c2/e5/95c2e585ea7758ee14de73feee5a73a8.jpg
Gaia
http://static.pourfemme.it/pfbellezza/fotogallery/625X0/80207/mascara-per-gli-occhi.jpg
http://peanutonthetable.com/wp-content/uploads/2013/09/a-nice-girl.png
Will
https://thenypost.files.wordpress.com/2014/04/firth.jpg
http://img.gawkerassets.com/img/17icfjcnybbbrjpg/original.jpg
Amy
http://www.ilmiomakeup.it/wp-content/uploads/2012/02/Dianna-Agron.jpg
http://www.wdonna.it/wp-content/uploads//2013/12/Taylor-Momsen.jpg
NOTA IMPORTANTE:
Mi riferisco al viso in foto, non alla persona in generale.
Spero questo capitolo vi sia piaciuto, a presto!
astarinthefantasysky
 
                                                                     

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Capitolo 14
*** Parole Come Coltelli ***


La canzone di questo capitolo è: https://www.youtube.com/watch?v=TH_YbBHVF4g
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Il viso di Aiden si gelò. “Portala via” disse in tono freddo, serrato,  a Peter.
Al sentire quelle parole l’espressione sul viso di Alissa passò da arrabbiata a  terrorizzata. “E tu? Aiden ti prego...”
“Andate, vi raggiungerò dopo” disse Aiden fissando Peter con ancora in braccio Alissa. Il suo viso non tradiva alcuna emozione.
“Aiden..” disse implorante Alissa.
“Vai” si diresse dritto a Peter. Stringeva i denti, Alissa lo vedeva dalla linea più calcata sulla mascella.
Peter cominciò a correre con Alissa in braccio che si dimenava per liberarsi dalla presa salda di Peter e correre da Aiden.
Aiden rimase solo difronte ai Dispersi.

“Bene ora vediamo cosa siete capaci d fare...”, detto questo il viso di Aiden si corrugò, si stava concentrando. Due fiamme roventi divamparono dalle sue mani, con un veloce movimento scagliò il fuoco verso i Dispersi, riuscì a colpirne alcuni, poteva sentire le loro urla mentre il fuoco li divorava. Gli altri si stavano avvicinando con uno sguardo famelico negli occhi. Aiden estrasse il suo pugnale, non se ne separava mai, ma i Dispersi non attaccarono e, con sorpresa di Aiden, uno di loro si mise a parlare.

“Ti saluta...” cominciò. “Helena...dopo essere stata ‘messa a posto’ dal capo è diventata molto più simpatica, sai?”.
 Sentendo quel nome il viso di Aiden divenne di pietra. “Vi ha mandato lei?”
 “Nah, lei ha solo suggerito al capo dove vi sareste trovati lui ha fatto il resto...”
 “La pagherete...”

 “Oh, Aiden non capisci?  Cosa potresti mai fare? Tu sei già morto. Lei sa, sa, del LEGAME. E presto lo saprà anche il Capo, aspetta solo che metta le mani sulla tua amichetta...”
“Che legame? Di cosa state parlando? Dovrete passare sul mio corpo!” sibilò Aiden tra i denti.
“Cosa pensi di fare Aiden? Di proteggerla? Lei non si fida nemmeno di te, perchè dovrebbe ascoltarti? Forse dimentichi che abbiamo in mano la sua amica. Credi che ci sarà qualcosa in grado di fermarla ora che lo sa? Verrà dritte tra le nostre mani, e poi ci occuperemo di voi.” Il ragazzino sorrideva, un sorriso disgustoso, pazzo, insanguinato.
“Voi non alzerete un dito su di lei. Ora dimmi cos’è il legame di cui stai parlando.” Disse Aiden cercando  di non perdere le staffe.

“Oh, lo scoprirai tra poco. E poi dimentichi che Alissa non sa ancora la verità sui suoi genitori, nemmeno tu la conosci con precisione. Non ti sei mai chiesto come facessero i tuoi genitori a conoscere i suoi ma a fare di tutto per eviatrsi? Non t sei mai chiesto perchè?”
“Di cosa diavolo stai parlando?! Mi stai solo confondendo ragazzino...” Aiden cercava di mantenere la concentrazione per essere sempre pronto allo scatto ma il dubbio si era oramai insinuato nella sua mente...

“Oh, Aiden sei così sicuro della lealtà dell’organizzazione? Non ti sei mai chiesto se quello che ti stessero dicendo non fosse vero? Sai hai sempre una possibiltà: consegnaci la tua amichetta e vieni con noi, forse, se porterai anche i fratelli non vi faranno nemmeno del male.”
“MAI” urlò Aiden in preda all’odio e scagliò un’altra fiammata verso i Dispersi.
“Bene. Allora a presto, Aiden, a molto presto” e detto questo con grande sorpresa la banda di ragazzini si ritirò.

Guando anche l’ultimo Disperso si fù allontanato Aiden si mise a correre a predifiato alla ricerca di Alissa, quando si era arrabbiata aveva bruciato tutto l’aniti-odorante e Aiden poteva sentire distintamente il suo forte profumo. Si sentiva un vuoto dentro, aveva tradito la sua fiducia per proteggerla fallendo  comunque miseramente. Sarebbe mai riuscito a stare con Alissa senza farla piangere ogni due giorni?

Ritrovò Peter e Alissa, si erano andati a nascondere in mezzo alle case poco lontane dalla spiaggia. Alissa era profondamente addormentata. Peter era sveglio e controlava con gi occhi l’area circostante pronto a reagire in caso di pericolo, stringeva ancora Alissa.  Per Aiden, vederli così faceva male, avrebbe voluto che Alissa si fidasse così di lui, che si lasciasse proteggere.

Peter gli rivolse uno sguardo incerto. Aiden gli rispose “Grazie”.

“Cosa farete?” chiese ansioso Peter.
“La riporto a casa. Tu verrai con noi, non possiamo lasciarti qui, ora che sanno che hai legami con noi cercheranno di catturarti e se succedesse...lei non me lo perdonerebbe mai...” disse Aiden indicando Alissa con uno sguardo triste.
“Ma io...non posso semplicemente sparire! Cosa, cosa dirò a tutti quanti?” chiese Peter con un pizzico di panico nella voce.
“Di questo ci occuperemo domani. Andiamo.” Concluse Aiden, risoluto.

“Io davvero...io non posso. Grazie ma ci sono delle cose che devo fare prima...” rispose Peter preoccuapto.
“Non puoi restare qui da solo, ti daranno la caccia.”
“Lo hanno fatto fin’ora e sono sempre risucito a fuggire, posso resistere ancora un paio di giorni per sistemare le cose. Dille che è stata una scelta mia e che le voglio bene” rispose amaramente Peter guardando Alissa.
“Okay. Ti verrò a prendere tra due giorni qui. Stesso posto, stessa ora. Stai attento là fuori...”

“Posso farti una domanda?” chiese titubante Peter.
Aiden annuì.
“Perchè fai tutto questo? Avresti potuto non contattarmi e lasciarmi al mio destino, avresti potuto dirle di no e ti saresti evitato tutto questo casino...perchè lo fai?”

Aiden scosse il capo, cercò di ignorare le parole di Peter, prese in braccio Alissa ancora addormentata e si allontanò ma quella domanda gli rimase piantata nella mente.

Aiden sentì i passi di Peter che si allontanava dietro di sè così aumentò il passo.
Iniziò a rimurginare su come rientrare senza essere visti o fare scattare qualche allarme ma la concentrazione durò poco perchè venne distratto dal respiro caldo di Alissa sulla sua spalla.

Avere Alissa lì con sè faceva sentire  Aiden tranquillo perchè sapeva che lui la avrebbe protetta e che sarebbe stata al sicuro da tutti...ma poi un pensiero si insinuò nella sua mente: lui non era capace di proteggerla da sè stessa , che forse era la cosa più pericolosa tra le minacce che gravavano su di lei. Alissa pensava troppo e sembrava farsi carico delle pene del mondo e Aiden, cercando di alleviarle il peso, riusciva a fare solo dei danni.

Scacciò quel pensiero negativo e tornò a focalizzarsi sulla bella sensazione di averla vicino a sè a di vedrla dormire sogni tranquilli.

 Pensò che fosse meglio così, godersi il momento, visto che quando Alissa si sarebbe svegliata, probabilmente avrebbe voluto prenderlo a pugni con le sue stesse mani e Aiden sapeva che Alissa avrebbe avuto perfettamente ragione.

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Angolo autrice:

Aiaiaiai Aiden cosa ti succede starai mica diventando sentimentale? Mah, mi sa che durerà per poco ;)
Allora cosa ne dite, vi è piaciuto questo capitolo con il POV di Aiden ? dovrei scriverne di più? Dovrei cominciare a scrivere anche capitoli con il POV di Gaia o Boras? Fatemelo sapere nelle recensioni perfavoreeee
Spero dal prossimo capitolo di incominciare a movimentare un po' la situazione tra i quattro custodi...non vi anticipo nulla ma sappiate solo che nei prossimi capitoli potrebbe inserirsi un nuovo personaggio! (è ancora un work in progress ma ho tutte le intenzioni di farlo muahahah)

Bene, come al solito ringrazio chi segue la storia e chi l'ha messa tra i preferiti e visto che la mia storia non sembra piacere a nessuno ringrazio milla6_4_7 che trova sempre un po' di tempo per scrivere qualche riga sul nuovo capitolo pubblicato, grazie!


Detto questo, vi saluto!
A presto!
astarinthefantasysky

 

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Capitolo 15
*** Riunione ***


Ciaoooo!! La canzone di questo capitolo è: https://www.youtube.com/watch?v=lmkuvuEIbmM
Alissa aprì gli occhi, svegliata dalla forte luce che filtrava dalle finestre. Non ostante avesse dormito si sentiva esausta e le guance le bruciavano, chiaro segno che durante la notte aveva pianto. Si voltò per cercare Aiden ma non c’era, così come il letto in cui aveva dormito nei giorni passati. Pensare ad Aiden le fece tornare a mente i ricordi della sera prima che le portarono un’ondata di tristezza.
 Alissa era confusa, era così arrabbiata con Aiden per averle nascosto ciò che era accaduto a Amy e sentiva di non poter fidarsi di lui ma alla stesso tempo ricordava distintamente la disperazione che la aveva assalita quando Aiden era rimasto da solo ad affrontare i Dispersi.

Il simbolo deTao bruciava e le faceva male, ne avrebbe parlato con Aiden se non fosse stata così arrabbiata con lui. Si alzò dal letto e notò che aveva addosso ancora in vestiti dela sera prima, decise di farsi una doccia veloce , una volta finito si infilò una tuta e scese al piano di sotto per fare colazione.
Scendendo le scale trovò Aiden e Gaia che stavano parlando salendo le scale. Appena Aiden incrociò il suo sguardo si interruppe, fece per dirle qualcosa ma Alissa scese più velocemente le scale allontanandosi dai due. Trovò Boras in cucina intento a preparare il caffè.

“Oh, Buongiorno! Ne preparo anche per te?” le disse con un gran sorriso.
“Si grazie una tazzina anche per me. Anzi no facciamo due...no anzi tre grazie.” Rispose Alissa con voce assonnata.
“Nottataccia, eh?”  ripose ridendo Boras.
“Non puoi capire...” poi improvvisamente si ricordò che lui non sapeva nulla della piccola fuga della sera prima “eh si, sai gli incubi...” disse poco convinta.
Boras non rispose.
“E’ successo qualcosa tra te e Aiden? Tutto bene?” le domandò lui cauto.
A parte il fatto che ieri sera si è fatto quasi uccidere, siamo scappati via insieme,  mi ha nascosto che la mia migliore amica è stata rapita e ci siamo quasi bacia...(nah, è stato un momento di defaiance) tutto alla grande direi! Gli avrebbe voluto rispondere Alissa.
“Ehm, si tutto ok. Perchè?” Sarà meglio tenere la rabbia tra me e Aiden, se scoprissero che siamo scappati sarebbe un bel casino, pensava.
“Oggi aveva una faccia da funerale...e poi siete tutti e due parecchio stanchi. Insomma non so cosa vi stia succedendo tra tutti e due ma oggi siete un po’ strani...”
“Nono tutto benissimo, io sto...benissimo!”
“Ah ok perfetto quindi non ti dispiace se oggi vi faccio allenare insieme no? Ah, e prima dell’allenamento ci sarà una riunione, è importante, a breve avremo una missione.”
Ma che fortuna! Pensò sarcastica Alissa. “Bisogna che io parli con Aiden, per quanto mi faccia arrabbiare dobbiamo trovare un modo per nascondere la fuga di ieri sera.”
Boras continuò “Ma se per te è un problema posso allenarmi io con te...”
“No, no , tranquillo va tutto benissimo. Vado a riposarmi un altro po’. A dopo!” disse Alissa frettolosa, dimenticandosi  peraltro, il caffè sul tavolo.

Mentre saliva le scale incontrò nuovamente Gaia.
“Buongiorno !”le disse Gaia.
“Buongiorno!”fece eco Alissa. “Hai...visto Aiden? Gli devo parlare.” Chiese cauta Alissa.
“Si, è in giardino...tutto bene fra voi due, si?” rispose sospettosa Gaia.
“Alla grande! Grazie, a dopo!”Che pessima attrice pensava fra sè e sè Alissa.

Si incamminò in giardino, scorse Aiden nel boschetto che costeggiava il giardino dell’enorme villa e gli andò incontro.
“Aiden” lui immediatamente si girò, sembrava sorpreso.
“Ciao...pensavo non mi avresti più parlato dopo ieri sera...” era sorpreso e un po’ intimidito.
“Credimi, lo vorrei tanto ma causa motivi di forza maggiore non sempre posso fare quello che desidero. Oggi ci alleniamo insieme.”
“Ah...”
“Si, e gradirei che tu la smettessi di fare l’anima in pena. Si stanno chiedendo tutti cosa cavolo ci è successo e io non ho affatto voglia di raccontargli della fuga di ieri sera.” Era gelida, per Aiden questa volta non sarebbe stato così facile farsi perdonare.
“Capisco, certo...”
“Inoltre Boras mi ha detto che ci sarà una riunione. Visto il casino di ieri sera è arrivato il momento di tirare fuori l’argomento ‘Amy’. Ma non posso essere io a farlo altrimenti tutti si chiederanno come cavolo faccio a saperlo, devi farlo tu.”
“Va bene. Altro, signorina?” rispose sarcastico Aiden.
“No. Ciao” Alissa girò i tacchi e si diresse verso la villa. Quel ragazzo le faceva ribollire il sangue, non la avrebbe passata liscia così facilmente.

Tornata in camera Alissa si stese sul letto e la rabbia iniziò a scemare ma lentamente dentro di sè iniziò a farsi strada il senso di colpa. Era stata forse troppo severa con lui? Ripensandoci forse si, in fondo lui per lei c’era sempre stato ed aveva accettato di aiutarla non ostante fosse praticamente una missione suicida e poi aveva ragione…se avesse saputo di Amy prima avrebbe sicuramente fatto qualche casino nel tentativo di salvarla. Comunque ciò che non le andava giù era che lui non si fidava di lei, lei si fidava ciecamente di Aiden e lui aveva tradito la sua fiducia, avrebbero dovuto dirsi tutto e non che lui le tenesse nascoste le cose. Alissa decise che gli avrebbe parlato dopo l’allenamento, aveva fatto irritare Aiden e già chiedergli scusa la innervosiva abbastanza figurarsi quando Aden tirava fuori il suo caratterino pungente…

Le ore trascorsero più velocemente del previsto e presto fu l’ora di scendere per la riunione.
Arrivata nella sala principale trovò già tutti seduti intenti a parlottare tra di loro. Indovina un po’?! L’unico posto vuoto era affianco a Aiden. Il resto erano occupati da Gaia, Boras i loro genitori e Will. Si sedette e Aiden non la guardò nemmeno, quando tutti smisero di parlare Will cominciò: “Allora noi pensiamo che sia arrivato per Alissa il momento di sapere qualcosa di nuovo. Per cominciare vorrei parlarti del tuo tatuaggio.”

Alissa portò istintivamente la mano sul collo.
 “Il tuo tatuaggio ti identifica come custode, il disegno ricorda il tuo elemento e la posizione riflette il lato sinistro del cervello, la parte razionale, lontano dal cuore. Tutti i custodi ne hanno uno posizionato in base all’inclinazioni dell’elemento. Brucerà quando uno dei 4 elementi è in pericolo e quando i Dispersi si avvicineranno a te. Ora veniamo ai Dispersi, te ne avevo parzialmente già parlato ma non volevo spaventarti troppo, ora è venuto il momento che tu sappia quanto abbiamo scoperto su di loro: sono il frutto di un esperimento genetico andato male in cui sono riusciti a copiare parte del DNA dei custodi ed iniettarli in ragazzini rapiti in giovane età . Cosa li rese così letali fù l’aggiunta all’iniezione di una droga destinata a renderli temporaneamente più potenti perché reagì con il DNA modificandolo permanentemente: hanno una forza sovraumana e sono potenzialmente immortali, smettono di crescere all’età di 18 anni ma possono comunque essere uccisi solo dai vostri pugnali. Comunque, per qualche ragione a noi sconosciuta raggiunta l’età di 18 anni aspettano 4 anni dopo di che vengono uccisi dai loro compagni più piccoli.”
 Alissa rabbrividì. “Inoltre provano un’attrazione morbosa verso il custode del loro elemento. Parlo di attrazione sia livello fisico…” Alissa era disgustata. “…che a livello vitale. Non tenteranno di uccidervi, non pima di aver saziato i loro desideri. Voi avete l’essenza in tutto il vostro corpo mentre loro ne possiedono sono una parte piccolissima, questo li attrae a voi come le api con il miele. Loro devono nutrirsi di voi per prosciugarvi l’essenza e completare la loro ma se ciò accadesse voi non sareste più guardiani e passereste la vostra essenza ai Dispersi che la userebbero per scopo personale e senza alcun riguardo verso i danni che potrebbero causare. Il loro morso è infettivo e può macchiare la vostra essenza perciò è importante se qualcuno di voi venisse morso che torniate immediatamente qui  e che disinfettiate e cauterizziate la ferita fermando l’infezione. Non abbiamo ancora scoperto se hanno un qualche modo per riprodursi o iniettare il mix di DNA e droga né se hanno qualche altro potere oltre ha una ristrettissima padronanza dell’elemento e la forza. Oggi, la nostra missione d primaria importanza è trovare dove si nascondono e riproducono per sterminarli. Qui all’APACE (associazione protezione e aiuto custodi dell’essenza) crediamo che  i Dispersi stiano ancora collaborando con l’ASERC (associazione sperimentazione elementi e ricerca custodi) per rintracciarvi e continuare gli esperimenti. Siete molto più potenti di quanto pensiate, il vostro potere nelle mani sbagliate potrebbe creare catastrofi ambientali a livello mondiale. Qui veniamo all’ultima parte…voi non siete ancora in grado di utilizzare al pieno i vostri poteri…si crede che l’apice della vostra forza arrivi ai 18 anni ma noi crediamo che si tratti solo della capacità di controllo che siete in grado di esercitare sul vostro elemento e che il vostro potere si affievolisca dopo circa i quarant’anni. Purtroppo non siamo mai stati in grado di verificare questa teoria perché…beh perché…per una serie di fatalità tutti i custodi con cui abbiamo avuto contatto non hanno mai superato i trentacinque anni…”

“CHE COSA??? Voi state scherzando, vero? La mia aspettativa di vita è di meno di trentacinque anni?? Ma che..” disse Alissa visibilmente scioccata.
“Io…mi dispiace…per qualche stupido motivo ogni volta i custodi finivano in qualche trappola o combattimento contro la ASERC o i Dispersi e rimanevano uccisi…noi faremo il possibile perché ciò non accada anche con voi. Ora veniamo all’ultimo punto che sarà anche l’oggetto della vostra missione fra due settimane: la Quintessenza. Esiste un altro essere umano che possiede la combinazione dei 4 elementi dentro di sé anche se il suo controllo sui singoli è molto ridotto rispetto al vostro ma tutto ciò che sappiamo è che rappresenta l’equilibrio e la perfezione e vogliamo scoprire quale importanza e influenza ha sull’ambiente. Non sappiamo ancora se si tratti di un uomo o una donna ma sappiamo alcune delle sue caratteristiche, come la capacità fisiche simili alle vostre e affinità anche se molto superficiale con tutti e quattro gli elementi. Abbiamo tenuto sotto controllo i nati nel vostro stesso anno e fatto delle ricerche e abbiamo  trovato una ragazza, Michelle Adams che sembra rispondere a tutte le caratteristiche ma è qui che entrate in gioco voi:  la Quintessenza è in grado di manifestare i suoi poteri solo venendo in contatto con gli altri custodi che sono peraltro anche gli unici in grado di percepire la sua Essenza. Tra due settimane ci sarà un gala alla dimora del sindaco di San Francisco e lei essendo la figlia è strettamente controllata ma parteciperà e sarà per voi i modo migliore per entrare in contatto con lei senza destare sospetti. Parteciperete al gala e la porterete via, noi saremo fuori dalla dimora ad aspettarvi. Sarete armati nel caso vi fossero problemi con i Dispersi o con la ASERC ma a questo penseremo più tardi. Per ora direi che hai ricevuto abbastanza informazioni, hai qualche domanda?”

“Io beh si…ecco…perché dobbiamo portare via la ragazza? Non possiamo separarla così dalla sua famiglia, dalla sua vita! Non è giusto…” disse Alissa pensando con tristezza al rivedere un’altra ragazza con un destino simile al suo.
“Alissa questi non sono affari tuoi e non dovresti preoccupartene sappi solo che con noi sarà più al sicuro. Bene direi che con questo siamo a posto.  Buon allenamento ragazzi.” Concluse Will secco e se ne andò.

Alissa rimase un po’ turbata da quella risposta…non era certo quella che si aspettava ed era anche in forte disaccordo con Will ma lui non sembrava affatto in vena di discutere quindi lasciò perdere.
Boras si alzò: “Bene ragazzi andiamo, prima cominciamo prima finiamo.” Tutti si alzarono e lo seguirono  a malavoglia in palestra.
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Sono tornataaaaaa!!!! Perdonate la mia lunghissima assenza...spero non abbiate abbandonato la mia storia!
In questo capitolo come vedete non c'è molta azione ma pensavo fosse arrivato il momento di chiarire un po' di cose.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti!
A presto (lo prometto!:)),
astarinthefantasysky

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