L'inizio della fine

di Follisa97
(/viewuser.php?uid=203539)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Tempesta ***
Capitolo 2: *** La Jolly Roger ***
Capitolo 3: *** Il Risveglio ***
Capitolo 4: *** La proposta ***



Capitolo 1
*** La Tempesta ***


la tempesta

CAPITOLO 1 - LA TEMPESTA

La tempesta si abbatteva con tutta la sua potenza sulla Jolly Roger. Cercava in tutti i modi di lacerare le possenti vele issate sui tre alberi.

Negli occhi c’era solo il buio illuminato da fulmini che toccavano il mare con ritmo regolare. Sembrava quasi scandissero ogni battito del cuore di Emma che forte nel suo petto combatteva… mai però avrebbe saputo dire se per paura o adrenalina.

Quei pochi momenti di luce alternati alla totale oscurità la aiutavano a non perdere la concentrazione, le permettevano di annegare nel blu ghiaccio degli occhi di Killian. La costringevano a credere che quella fosse la realtà e non un sogno.

Sentiva forte la mano destra di lui stretta nella sua. Nelle orecchie sentiva il rumore del mare in tempesta, il boato dei tuoni, lo scrosciare della pioggia sul ponte.

L’ululato del vento le faceva ritornare alla mente quella prima volta in cui arrivò a Storybrooke. L’incontro con quel lupo bianco che le impedì di tornare alla sua vecchia vita a Boston. Con quell’ululato infatti le era stata concessa la possibilità di ricominciare. Adesso invece iniziava a pensare che questa volta sarebbe stato proprio un ululato a scrivere la parola fine. 

Le onde diventavano sempre più imponenti, alimentate dalla pioggia che sembrava non voler finire. Allagavano il ponte della Jolly Roger e bagnavano la pelle dei pirati.

Davanti alla prua un fulmine aveva appena illuminato una torre di acqua e aria. Emma sentiva il cuore batterle con un ritmo sempre più veloce.

Guardò Killian per poter ricevere uno dei suoi sguardi che sempre l’avevano tranquillizzata. Il Capitano di quella nave, non aveva paura. Era chiaro in quel suo sorriso che risplendeva anche in quella notte tempestosa priva di luna e stelle.

Un onda più forte delle altre si abbatté contro la poppa della Jolly Roger. Entrambi persero l’equilibrio, Killian stringendo sempre più forte la mano di Emma si aggrappò ad una delle tante funi che pendevano sul ponte come serpenti. Emma scivolò in avanti sbattendo la testa contro il timone…

Un altro fulmine cadde ad avvisarli dell’incombente pericolo.

- Onda a prua capitano! Abbassarsi! – urlò la voce di Spugna.

Ma Emma fu troppo lenta. Sentiva la presa sulla mano di Hook allentarsi mentre cadeva nel buio di quella tempesta, scivolando all’indietro.

- EMMA! EMMA! – Era Killian che la chiamava con voce straziante e preoccupata mentre la mano di Emma scivolava via dalla sua presa.

L’oscurità aumentava, le pupille si dilatavano. L’odore di mare e la sensazione di umido svaniva per lasciare posto alla sensazione di bagnato.

- Hook! - Provò ad urlargli inutilmente in risposta. La testa le girava. L'acqua le entrava nei polmoni ogni volta che tentava di respirare. Quello che sulla terra ferma era un movimento involontario che la faceva stare bene, in acqua le provocava solo dolore. Emma boccheggiava. Ogni respiro bruciava, l’acqua salata la stava consumando dall’interno.

Stava morendo... e non aveva avuto diritto neanche alle sue ultime parole. E mentre pensava sentiva perdere il controllo sui suoi muscoli. Il buio avanzava, lei cadeva sul fondo del mare.  La superfice si allontanava e lei perdeva sempre più velocemente conoscenza. La sua vita le passava davanti agli occhi che lentamente si chiudevano...

L'abbandono dei genitori, il dolore provato da ragazza orfana, la solitudine, la malinconia, l'invidia verso chi aveva tutto ciò che lei desiderava. Tutte quelle famiglie adottive, le infinite fughe con le lacrime agli occhi. Neal, il ladro che aveva amato, il traditore del quale si era ciecamente fidata, l'essere abbandonata di nuovo. La paura che per le tante lacrime sulle guance si creassero due solchi. La tristezza di essere madre. La consapevolezza di dover partorire a 18 anni con una manetta stretta attorno alla caviglia destra per evitare la fuga. La disperazione di dover dare via suo figlio. La solitudine dei 10 anni seguenti. E di lì a poco vide la sua nuova vita... Non era più triste, né sola. E tutto perché Henry bussando alla sua porta, aveva avverato il suo desiderio. Aveva ritrovato fiducia e sicurezza in se stessa. Aveva imparato a fare delle scelte giuste, che in quella Storybrooke l’avevano resa un eroina. Aveva affrontato un viaggio nella Foresta Incantata, della quale aveva letto nelle favole. Aveva incontrato e odiato un pirata. Aveva affrontato un viaggio per salvare quel bambino di 10 anni che aveva bussato alla sua porta, suo figlio che l’aveva perdonata per averlo abbandonato. Aveva visto l’Isola che non c’è. Si era innamorata di quello stesso pirata che aveva odiato. Aveva sconfitto Peter Pan e la Strega Malvagia dell'Ovest. Aveva fatto un viaggio nel tempo. Aveva vissuto e scritto la sua stessa favola.

Ormai aveva perso il controllo sulle sue palpebre e lo straziante grido che avrebbe voluto lasciare uscire svanì in bolle d'aria che si disperdevano nell'infinita oscurità del mare nero in tempesta. Sentì un forte dolore alla base della testa. E poi l'oscurità prevalse su tutto. Buio negli occhi. Silenzio assordante nelle orecchie. Acqua di mare nel naso, nella bocca e nei polmoni. Sabbia sulla pelle. Il buio ora era anche nella sua testa, priva ormai di ogni ricordo.

________________________

 Ed eccomi di ritorno con una nuova fanfic.

Spero di non farvi spaventare con questo primo capitolo xD

In realtà non so ancora dire se si tratta di una tragedia o di un lieto fine, visto che non ci ho ancora pensato (anche se stando agli schemi di OUAT sappiamo tutti come dovrebbe finire).

Ad ogni modo l’ispirazione è arrivata anche se con ritardo e spero porti in una giusta direzione che possa piacere a tutti.

Se vi è piaciuto e volete rileggerlo vi consiglio di farlo ascoltando questa canzone.

Ryan Star – Losing Your Memory

L’ho scoperta solo poco fa ma mi sembra fatta apposta per questo capitolo.

Fatemi sapere cosa ne pensate

A presto con il prossimo capitolo ;)

Follisa97

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** La Jolly Roger ***


capty 2 - la jr

 

LA JOLLY ROGER

Storybrooke, Maine - Un giorno prima

Killian aveva dato via tutto per poter tornare da lei e Emma glielo leggeva negli occhi che mai sarebbe stato felice senza la Jolly Roger. E proprio in quel momento, mentre erano in riva al mare a godersi il cielo colorato dal tramonto estivo le venne in mente un idea.

- Che ne dici di una nuova avventura? – Chiese ad Hook rompendo il silenzio e saltando dritta al punto.

- Di che genere di avventura stiamo parlando Swan? Non che rifiuterei mai un’avventura con te, l’ho sempre detto che siamo una bella squadra. – disse sottolineando il potenziale doppio senso della frase. Era bello per lei vedere come in realtà fosse sempre lo stesso.

- Non quel genere di avventura…  - Disse roteando gli occhi ma con aria divertita

– Che ne dici se ci mettiamo alla ricerca della Jolly Roger? - A queste parole Emma vide apparire negli occhi di Killian una malinconia che mai avrebbe pensato di riaccendere in lui. Tutto l’entusiasmo che fino a qualche secondo fa aveva dimostrato adesso si era trasformato in tristezza. Sentiva la mancanza della Jolly Roger e sentirla nominare da Emma gli aveva fatto tornare in mente la consapevolezza che ormai era perduta per sempre.

- Dici davvero Swan?

Emma iniziò a spiegarli come ci sarebbe riuscita. Lo avrebbe fatto per entrambi. Se c’era qualcosa in cui lei era davvero brava era rintracciare persone, era stato il suo unico lavoro per tutta una vita, prima di diventare la Salvatrice. Quanto sarebbe potuto essere difficile trovare una nave? Bastava solo fare qualche indagine e magari si sarebbe trasformata in una fantastica avventura da condividere con Hook. Ma mai avrebbe pensato che quello che stava per vivere sarebbe diventato l’inizio della fine. Voleva solo dare ad entrambi una nuova opportunità, una nuova avventura per loro due soli e non un’impresa eroica per salvare ancora una volta Storybrooke.

--------------------

- Allora... cominciamo di nuovo. - disse Emma rileggendo gli appunti le cui lettere nere in stampatello maiuscolo erano facilmente visibili anche a debita distanza sulle pagine giallo paglierino di quel taccuino.

- Hai detto che hai ricevuto questo messaggio, grazie ad un uccello... E quindi hai subito pensato a come raggiungermi e cercarmi. - continuò Emma, rivolgendo lo sguardo a quel pezzo di stoffa posto davanti a lei. Era composto da parole scritte frettolosamente in una calligrafia fin troppo familiare. Ci aveva fatto caso solo in quel momento guardandolo con attenzione, forse per la prima volta. Era stato Bealfire a scrivere quel messaggio. "TROVA LA SALVATRICE: È IN ARRIVO UNA NUOVA MALEDIZIONE".

- Esattamente. Ho subito pensato ad un fagiolo magico, perché Spugna sa sempre dove cercare quando si tratta di rarità. Questo fagiolo magico però era diverso dagli altri… Ne avevo sentito parlare in una leggenda che il vento faceva viaggiare tra le vele di tutte le navi, diffusa dalle voci dei marinai che solcavano i sette mari…

- Hook… Non vorrei davvero interromperti ma, possiamo saltare al punto della questione? Lo sai adoro come racconti le leggende e tutto il resto ma mi racconterai la storia come si deve una volta che avremmo messo piede sul ponte della tua nave. Inoltre so che non centra niente con questa storia, ma ecco ti devo delle scuse. So chi ha scritto questo messaggio Hook.  – Disse indicando quel pezzo di stoffa strappata con una punta di malinconia nella sua voce -  È stato Neal, riconosco la sua scrittura. Mi dispiace non essermi fidata di te…

- Swan… Non ripensiamo al passato più del necessario. Tutto è finito e non sappiamo ancora quanto tempo ci resta prima di dover tornare a salvare Storybrooke… Non è mai finita.

- Hai ragione, infatti continuo a ripetermelo. Essere la Salvatrice significa non avere mai tempo libero. Allora questo speciale fagiolo magico.

- La leggenda dice che questo fagiolo magico apre dei portali che se attraversati pensando ad una persona in particolare ti porta nelle immediate vicinanze della stessa... Non è necessario pensare alla destinazione. Era quello di cui avevo bisogno, perché sapevo in quale reame eri, ma in quale parte di esso? È grazie al fagiolo che mi sono ritrovato in quella città…

- New York… - Precisò Emma.

-  Poteva trattarsi anche di villaggio Emma. Non sarebbe mai stato facile trovarti. Ma alla fine ho bussato alla porta giusta.

- Mi dispiace anche per quello che è successo sulla soglia di quella porta. Ti chiedo scusa… - Disse Emma mentre Hook vide apparire sulle sue guance una sfumatura di colore rosso che mai avrebbe pensato di vedere in vita sua. Le rispose sorridendo e ignorando il suo imbarazzo – Tutto è perdonato Swan, specie dopo tutto questo che stai facendo per aiutarmi a ritrovare la Jolly Roger.

- Hook so bene cosa significhi vivere senza la propria casa… Non so come reagirei se dovesse succedere qualcosa alla mia macchina. Ci ho vissuto per anni dentro ed è… è tutta la mia vita. E poi mi sento anche molto responsabile per la tua nave…

- Oh Emma, non dovresti. Sì hai ragione quando dici di che la mia Jolly Roger è la mia casa. È stata e sempre sarà qualcosa di più di una semplice nave, ma mai sarei davvero felice se avessi lei e non te.

- Ti rendi conto che potrei essere gelosa della tua nave se continui a parlarne così? – Disse Emma strappandogli un sorriso.

Passarono tutta la serata a parlare di quella storia che Killian mai avrebbe voluto raccontare a Emma, ma erano passati mesi da quando anche la maledizione di Zelena era stata spezzata dalla Salvatrice. Le raccontò di come, nella Foresta Incantata, non avesse mai smesso di pensare a lei. – Io mantengo sempre le mie promesse, Emma. – Quindi continuò raccontandole di come avesse provato a ritornare alla vecchia vita da pirata, ma di come si sentisse incompleto. Le raccontò di quando aveva affrontato Barbanera.

- Esiste anche Barbanera nella Foresta Incantata?

- Noto che era famoso anche qui.

- Oh, mai quanto te. Capitan Uncino, l’uomo che odiava Peter Pan per aver dato da mangiare la sua mano sinistra ad un coccodrillo.

Le disse la verità su come avesse tradito la fiducia di Ariel e di quanto era stato male per quella decisione.

E infine con tristezza nella voce le raccontò di quando aveva abbandonato la sua nave per un fagiolo trovato da Spugna.

- Quindi è davvero così semplice Killian? Dobbiamo solo parlarne con Spugna?

- Sì ho affidato a lui la Jolly Roger. Non potevo di certo portala con me… Sarebbe stato difficile passare inosservati in qualsiasi reame. Inoltre spettava a lui compiere lo scambio, mentre io dovevo subito partire, prima che la maledizione avesse effetto anche sui miei ricordi. Avrei voluto essere presente allo scambio, volevo vedere in faccia il nuovo proprietario della mia Jolly Roger, non ne conosco neanche il nome. Ma dovevo partire… Dovevo tornare, o i tuoi non mi avrebbero mai perdonato. Anche se ripensandoci. Sono sicuro che avrei dovuto agire da egoista, così tu avresti ancora la tua vecchia vita a New York. Una vita normale con tempo libero.

- Killian, ricordi… So quando qualcuno mente. E poi se non fossi tornato a salvarmi come avrei fatto a sentire la mancanza di casa? – disse Emma indicando la cittadina fuori dalla finestra dell’ufficio dello sceriffo. Finalmente Emma non era più sola e Killian non si sentiva più incompleto. In realtà aveva capito da quando era tornato nella Foresta Incantata che a farlo sentire in quel modo non era l’assenza della Jolly Roger, ma di una persona che ormai era più che speciale per lui. Adesso era a lui che aveva in mente una proposta per Emma, ma gliel’avrebbe chiesto solo una volta ritrovata la Jolly Roger. Hook ritornava a sorridere e a concentrarsi sulle parole della donna davanti a lui.

-… E hai già parlato con Spugna da quando ha avuto indietro i suoi ricordi? È passato un bel po’ di tempo…

- In realtà non ancora Swan… Non avevo voglia di sentire cattive notizie, Spugna non sa che darmi delusioni. – disse mentre tentava di scacciare via la tristezza che era ancora dentro di lui. Emma si chinò in avanti sulla scrivania per poter raggiungere la mano destra di Hook, che nervosa batteva sul legno chiaro.

- Potevi dirmelo Killian, ci saremmo andati subito, senza perdere tempo a stare seduti qui. Anche se non è male passare la serata in tua compagnia – Disse mentre vedeva riapparire un debole sorriso sul volto di Killian. – Domani come prima cosa andremo al porto e lo sento, troveremo le nostre risposte. Sarà un nuovo inizio Hook. Noi due sulla Jolly Roger, verso nuove avventure. Non so cosa ne pensi, ma io inizio a essere stufa di non avere qualche giorno libero.

________________________________________

 

 

 

Capitolo 2 :)

Prima di tutto un grazie a chiunque abbia voluto leggere questo capitolo. Lo so Emma è ancora sott’acqua ma non ci resterà ancora per molto, lo giuro.

Ho voluto fare un passo indietro nel tempo. È stata una scelta soprattutto dettata dall’ispirazione, e diciamo anche per restare nello “spirito” di Once Upon A Time.

La leggenda del “Fagiolo Magico Speciale” è solo una mia teoria di come Hook sia riuscito ad arrivare alla porta di Emma… Sarebbe fantastico averla indovinata senza aver mai saputo niente (e speriamo che nell’imminente stagione 4 ci venga spiegato altrimenti potrei dare di matto). Cosa ne pensate della mia “teoria”?

Ho un’altra domanda per voi. Che ve ne pare di questi Emma e Hook? Sono proprio loro o sono più OOC? Io ho cercato di rispettare al massimo i loro comportamenti e le loro emozioni, ma non saprei dargli una definizione perfetta.

Al prossimo capitolo e fatemi sapere cosa ne pensate in recensione ;)

Baci

Follisa97

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Il Risveglio ***


il risveglio pt 3

IL RISVEGLIO

- EMMA!! EMMA! Resta con me!

Quelle parole urlate da una voce maschile con strazio preoccupazione e terrore rimbalzavano nella sua testa. Chi era quella Emma che ancora continuavano a chiamare? Era lei? Stando ad una deduzione logica sì. Era sicuramente lei... ma in realtà non si ricordava nulla. Né chi fosse, né come aveva vissuto, né chi aveva amato.

Dovrei considerarla come la possibilità di un nuovo inizio? È una sfortuna o fortuna?

Non sapeva dirlo. Non riusciva a ricordare se i suoi ricordi fossero belli o brutti... se valesse la pena riviverli o crearne di nuovi.

Cosa dovrei fare?

Continuava a ripetersi. Fingermi questa Emma? Oppure raccontare la verità?

Era con questi pensieri che Emma riprendeva coscienza e poco alla volta tornava a controllare i suoi muscoli.

Era in posizione distesa sentiva la pressione della sabbia e l'umidità dei vestiti sulla schiena. Nelle orecchie c’era la dolce risacca delle onde del mare. Sulle sue labbra secche qualcosa esercitava una debole pressione. L’aria si faceva largo dentro di lei, provocandole sollievo. Ogni cellula del suo corpo implorava perché il dolore finisse, ma Emma non riusciva neanche a spiegarsi cosa lo avesse generato. L’aria arrivava a gonfiarle i polmoni. Sentì dal fondo della gola risalire acqua salata. Subito spalancò gli occhi e si girò di lato per porre fine a quell’agonia.

- Emma! Finalmente! Mi avevi fatto spaventare… Pensavo che…

- Sono viva no? - Disse mentre girava la testa in direzione di quella voce affascinante ma preoccupata. Aveva deciso che avrebbe finto di essere Emma, ma i suoi piani andarono in fumo non appena osservò l’estraneo davanti a lei. Infatti tutto quello che poté fare fu fissare con sorpresa l'oggetto di metallo che copriva la mano sinistra di quell’uomo.

- Cosa… Cos’è quello? - Fu tutto quello che riuscì a balbettare mentre ancora faceva fatica a rendere il respiro regolare.  Emma vide comparire la tristezza sul volto di quell’uomo.

- Oh Swan... davvero? Dobbiamo ricominciare tutto dal principio? Specie quando eravamo arrivati a buon punto?

- Mi dispiace… davvero. Ma credo di aver preso proprio una brutta caduta. Non ricordo nulla…

- Eravamo nel mezzo di una tempesta, hai sbattuto la testa e sei caduta in acqua… Non appena la tua presa sulla mia mano si era allentata mi sono tuffato in acqua per salvarti... Ma era buio e ci ho messo troppo, eri già sul fondo del mare. – Le spiegava Hook mentre si scaldava la mano portandola al fuoco scoppiettante acceso lì vicino.

- Quando intendo che non ricordo nulla… Intendo davvero nulla.

- Dovete perdonarmi… Il mio nome e Killian Jones e voi…

- Emma Swan? È questo il mio nome vero?

- SìSe non altro siete rimasta sempre la stessa, Swan – disse questa volta mentre si disegnava un sorriso appena visibile. E assieme a quella piccola espressione, davanti ai suoi occhi, apparvero piccoli frammenti di memoria che iniziavano a riordinarsi in quello che era il caos nella sua testa. In quel momento capì… I suoi ricordi non erano perduti.

- Swan? Tutto bene? 

- In realtà direi che parlare funziona Hook…  - disse mentre le appariva un sorriso malizioso sul suo volto.

- Aspetta… Come… Come mi hai chiamato?

Era come se dentro di lei ci fosse ancora una parte di quella vecchia Emma che non si era dimenticata di quella vita. Che non voleva dimenticare il perché si trovava su quella spiaggia con quel Capitan Uncino.

Non è giusto che io me ne sia andata così! Non sono morta e mai lo sarò. Killian tornerò. Questo non deve essere l’inizio della fine. Questa è una nuova avventura!

Questa frase le risuonava nelle orecchie, era senza dubbio l’ultimo pensiero che la vecchia Emma avrebbe voluto dire al pirata, ma ormai era diventata il suo punto di forza, era la linea di partenza per un nuovo inizio. Avrebbe obbedito alla vecchia versione di se stessa, avrebbe messo ordine in quel disastro che era la sua testa. Non le importava più se i suoi ricordi fossero tristi, dolorosi o felici… Voleva riviverli, lo doveva a se stessa.

Continuarono a parlare per quelle ore che sembravano infinite, nessuno dei due aveva voglia di dormire. Lei era pendeva dalle labbra di quel capitano, era piena di curiosità e non voleva altro che ricordare il più in fretta possibile. Lui non si sarebbe mai stancato di osservare ogni piccolo movimento che la donna compiva. L’aveva vista immobile e sdraiata a terra troppo a lungo e avrebbe fatto di tutto per evitare di chiudere gli occhi e osservare quel ricordo.

- Sai Hook… Prima quando mi sono ricordata che sei Capitan Uncino, ho capito che in realtà i miei ricordi non sono spariti.

- Cosa stai cercando di dirmi Swan?

- Sai cosa è un puzzle? – e notando l’espressione stranita sulla faccia di Killian iniziò a spiegare - I puzzle sono delle immagini costruite incastrando perfettamente tra loro dei tasselli di diversa dimensione e forma. Ecco credo che sia quello che sia successo a me… Devo ricostruire il mio puzzle personale, riordinando tutti quei tasselli che non sono altro che tutti i miei ricordi accumulati nella mia testa.

- Swan… Quanto tempo pensi servirà? Abbiamo lasciato i tuoi senza avvisarli e domani probabilmente inizieranno già a preoccuparsi che io ti abbia rapito.

- Da piccola adoravo i puzzle… Quindi siamo fortunati, probabilmente un paio di giornate. Visto? Ricordo già che da piccola adoravo i puzzle e non è servito che tu me lo raccontassi. Ora che ci penso però, ricordo anche che serviva tanta pazienza. Non abbiamo un telefono? Potrei chiamarli e tranquillizzarli, invento qualche scusa. Non voglio che appena tornati ti prendano a pugni perché hai fatto in modo che la loro amata figlia abbia perso la memoria a causa tua. – disse vedendo che adesso il capitano sorrideva.

Emma si rovistò nelle tasche e non trovò altro che qualche conchiglia e un pugno di sabbia.

- Swan… Ho un idea migliore. – Disse il pirata alzando gli occhi al cielo che iniziava a illuminarsi con i colori delicati dell’alba. Sopra di loro stridevano dei gabbiani. – Che ne dici di inviarli un messaggio come si faceva nel nostro mondo?

Emma iniziò a scrivere si ricordò di Neal, il padre di suo figlio che aveva aspettato per 10 anni una cartolina, consegnata con grande puntualità da un piccione viaggiatore.

Hook lesse l’espressione sulla faccia di Emma e non fece domande. Sapeva che si era ricordata di qualcosa di doloroso questa volta e non fece domande. Se Ema avrebbe voluto parlarne l’avrebbe fatto. Si limitò ad osservarla scrivere su un pezzo di pergamena inumidita:

Mamma e papà starò via qualche giorno… Hook Killian è con me. Non ho inviato un messaggio perché il telefono è caduto in mare. Non state in pensiero, mi conoscete. Ci sentiamo al più presto. – E.S.

Affidò il messaggio ad Hook che dopo averlo assicurato alla zampa destra del gabbiano e avergli sussurrato qualcosa lo lasciò andare.

- Mi dirai mai cosa gli hai detto Hook?

- Solo cose belle, Swan.

Si sedettero sui due tronchi posti attorno al falò, ma questa vota si erano scambiati di posto. Emma si riscaldava e Killian manteneva alta la fiamma: era l’alba ma faceva davvero freddo. Tutto quello che Emma avrebbe voluto era un caldo abbraccio, ma si accontentò di avvicinare la mani al fuoco acceso. Lo stridere dei gabbiani riempiva il silenzio. Emma e Hook erano persi ognuno nei propri pensieri.

Hook sentiva di averla salvata ma persa nello stesso momento. Pensava a come sarebbe stata la sua vita se non avesse scelto la vita del pirata, se Liam, suo fratello, non fosse mai morto. Dove si troverebbe in quel momento? Proverebbe lo stesso dolore che ogni battito gli procurava? Avrebbe mai conosciuto Emma Swan?

Rifletteva sulle parole che Emma prima gli aveva confidato e aveva subito ripensato al passato. Quello che era capitato a lei l’aveva visto succedere a molti uomini della sua ciurma, ma mai aveva osato dare un nome a quella perdita di memoria. Alcuni tornavano a riacquisire i propri ricordi, altri no. Ricominciavano la loro vita, prendevano quegli incidenti come nuove opportunità. Ma lui voleva indietro la sua Emma, l’unica in grado di comprenderlo dopo tanti anni. Non si sarebbe arreso, neanche se avrebbe significato dare via ancora una volta la Jolly Roger per averla indietro.

Emma invece continuava a riordinare i suoi ricordi e solo allora aveva notato che qualcosa era cambiato nel modo di comportarsi del pirata. Ruppe il silenzio bruscamente quando esclamò:

- Posso farti una domanda?

- Se è ancora per il gabbiano devi sapere Swan che non mi arrendo facilmente.

- Non c’entra il gabbiano… Mi chiedevo perché hai ripreso a darmi del lei? Puoi chiamarmi semplicemente Emma – disse accennando un sorriso.

- Swan suona meglio… - disse Hook rivolgendo lo sguardo al fuoco.

- Sai… non riesco a ricordare con esattezza chi ero o come ho vissuto la mia vita… In realtà non saprei dirti neanche chi sono ora. Ma so per certo che non è questo il motivo per cui mi chimi Swan, so che stai mentendo. – Disse Emma notando che lo sguardo di Killian tornava ad illuminarsi di speranza. – Sì mi ricordo del mio “superpotere” e mi ricordo anche di quando me ne hai parlato a New York. Hai paura… Hai paura che io non torni più ad essere quella di prima.

Emma aveva ormai attirato tutta l’attenzione del pirata, che adesso aveva indirizzato lo sguardo verso l’orizzonte, ancora pieno del buio della notte.

- Anche io voglio ritornare ad essere quella di prima e ho bisogno del tuo aiuto. Mi conosci bene no? Una volta hai detto che sono come un libro aperto per te. Sì, me lo ricordo. Guardami negli occhi e dimmi… Dimmi se sono sempre la stessa o se sono cambiata. – Ma Emma conosceva già la risposta dettata da una frase nella sua testa.

Hook! Sono ancora qui! Guardami ti prego. Trovami, salvami e svegliami!

Killian si avvicinò al viso di quella donna estranea con un volto fin troppo familiare.

Fu in quel momento che forse si decise a guardarla negli occhi e fu allora che la riconobbe. Dietro quelle pupille dilatate per la poca luce che iniziava ad avanzare sulla notte, Hook ritrovò la speranza.

Oh Swan, sei ancora qui! Non ti lascerò! Ti farò ricordare chi sei. Questa è una promessa!

Sul volto di Killian apparve un debole sorriso nel momento in cui abbassò lo sguardo verso la mano intenta a mantenere acceso il falò lì davanti.

- No, Swan… Non sei cambiata. Ed è proprio per questo che continuerò a chiamarti così.

Ma Swan… Cosa ti ricordi di preciso?

Erano le parole che avrebbe voluto aggiungere ma che continuavano a scivolargli via, in attesa del momento giusto.

_________________________________________

Ed eccoci qui!

Per prima cosa, chiedo scusa a tutti per il ritardo >.<

Il mio pc ha avuto seri problemi e non potevo caricarvi questo 3 capitolo. Ho fatto il prima possibile.

Detto questo spero vi piaccia anche questo capitolo (fatemi sapere nei commenti ;) )

Spero anche che Hook e Emma non siano OOC, lo giuro ci sto provando con tutte le mie forze è difficile soprattutto perché sono entrambi due personaggi fantastici ma complessi.

Se ci sono errori fatemi sapere e provvederò subito alla loro correzione.

Al prossimo capitolo (spero il più presto possibile)

Baci

Follisa97

 

p.s.

Finalmente è arrivato il 28/09 :D

ADDIO HIATUS! Non ci mancherai :P Tutti aspettiamo con ansia la 4 stagione (per ovvi motivi che non stiamo qui a scrivere)

Io non sono riuscita a realizzare ancora il season finale della Season 3 e adesso ci inizia la 4!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** La proposta ***


cap 4

LA PROPOSTA

- Emma la mia nave non è tanto importante quanto lo sei tu! Non voglio che nessuno dei due rischi la propria pelle inutilmente!

Ad Emma sfuggi un sorriso. – Sei preoccupato per me Hook? È quasi abbastanza divertente come quando eri geloso di te stesso del passato.

- Swan, sono serio. Non voglio che tu… che nessuno si faccia del male.

- Killian, sono armata e per tutta la vita ho dovuta guardarmi le spalle da sola. So cavarmela. – Disse Emma mentre usciva una pistola dal suo stivaletto e gliela passava. – Ecco adesso anche tu sei armato. Possiamo andare adesso? – Non ci fu risposta, ma Emma vide che un po’ di tensione si allentava nell’espressione preoccupata di Hook.

Erano giunti a destinazione, Emma aveva appena spento il motore del suo maggiolino giallo e Killian si preparava a scendere dalla macchina. Ma Emma non riusciva a evitare quella strana sensazione che l’istinto le stava suggerendo.

- Killian aspetta, prima di continuare… Devo chiederti una cosa. – Non appena riuscì a trovare le parole iniziò il suo discorso. - So che non è mai facile parlare di certi argomenti, ma ho questa strana sensazione e… Sappiamo entrambi, troppo bene cosa significa perdere qualcuno di importante e Killian tu sei dannatamente importante per me. Non posso correre il rischio di perderti...

- Lo stesso vale per me Emma…

- Ed è esattamente questo quello che mi preoccupa! Proprio per questo ho deciso di parlarne… Nella possibilità che mi accada qualcosa… qualcosa di irreversibile…

- Swan, vogliamo fare questa conversazione ora? - Killian la interruppe bruscamente. La spiaggia, da dove Killian aveva consigliato di iniziare a cercare Spugna, era dietro l’angolo. Ma prima di risolvere la questione Jolly Roger Killian doveva mettere un punto all’argomento iniziato da Emma.

- Se non ora quando? Di certo non potrò parlarne quando sarò in fin di vita!

- Emma se dovesse mai succederti qualcosa io non riuscirei mai a farmene una ragione…

- Killian, io corro rischi ogni giorno… ma vederti preoccupato mi ha fatto riflettere. Se io non ci fossi più, come reagiresti? So solo con estrema certezza che mai vorrei vederti tornare sulla strada della vendetta.

- Emma… Se è questo che vuoi sentirti dire, bene. Non tornerò mai più ad essere quell’uomo. Sono cambiato e non ho nessuna intenzione di tornare ad esserlo.

- Voglio una promessa.

- Non ti fidi di me? – Disse Hook provocando in Emma quella reazione che tanto adorava.

- Davvero? È un discorso serio questo, non sto scherzando.

In quell’abitacolo la discussione continuò come era iniziata in un tono pacato e ironico, fino a quando Emma non riuscì a sentire quella promessa…

- Nell’improbabile circostanza in cui un giorno ti vedessi morire tra le mie braccia solo allora proverò a dimenticarti e non cercherò in alcun modo di vendicare la tua morte né scenderò a patti con il diavolo per riportarti indietro dalla morte. Lo prometto sul mio onore da pirata. Ma prometto anche che per evitare che ti succeda qualcosa… ti seguirò in capo al mondo.

- Credo di poter riuscire a sopportare la seconda parte dell’accordo. – disse Emma in risposta alla promessa di Killian e abbracciandolo.

– Che ne dici sigliamo il contratto anche con un bacio, tesoro?

– Assolutamente no. Stiamo lavorando ad un caso e io non mischio lavoro con vita personale – disse Emma liberandolo dall’abbraccio.

- Ovviamente no. Se non consideriamo il fatto che tuo padre sia il tuo capo… o tuo vice?

Ritornarono a sorridere e ripresero le indagini con la ricerca di Spugna. Se davvero riusciva a trovare rarità e sarebbe riuscito a procurare almeno qualche misero indizio.

- Capitano! Qual buon vento!

Ad urlare era un omino robusto e non particolarmente alto, con indosso un capello di pesante lana rossa. Chiunque lo avrebbe riconosciuto anche a chilometri di distanza...

- È sempre stato così? Voglio dire... quel cappello... quel modo di fare. Somiglia ad un bambino troppo cresciuto secondo me

- Ebbene... è un mistero anche per me Swan... sì è sempre stato così. E detto fra noi non riesco ad immaginarlo in altro modo. - le confessò Hook mentre salutava alzando l'uncino.

- Spugna, io e la signorina Swan ci chiedevamo se potevi darci una mano.

- Certo Capitano! Per quel che posso mio Capitano!

Emma lo sapeva bene e lo leggeva ogni volta negli occhi blu ghiaccio di Hook, quella parola lo faceva stare male. Capitan Uncino... quello era il suo nome, ma un pirata non può definirsi tale se non possiede una nave. Sì Emma ne era certa, magari la Jolly Roger non era importante come lo era lei per lui... ma Killian ne sentiva la sua mancanza. Era la sua casa dopotutto.

- Adesso che hai di nuovo tutti i ricordi… Cosa sai della Jolly Roger?

- Ah si tratta di questo Capitano? Vi dirò tutto quello che so.

Emma non poteva davvero immaginare che ritrovare la Jolly Roger sarebbe stato così semplice!

Spugna aveva raccontato ogni virgola... Barbanera si era impossessato della Jolly Roger, autonominandosi capitano.

 - Sapevamo che non ci avrebbe abbandonati e che se avevate accettato lo scambio c'era una ragione più grande di voi. Perché così avete sempre agito da buon Capitano.

- È esattamente così vecchio mio... ma cosa è successo perché la nave non è qui?

- Oh la nave è qui. Ed anche la vostra ciurma capitano! Abbiamo fatto un ammutinamento.

- La nave è QUI!?- sbraitò incredula Emma, forse con un accento di tristezza nella sua voce fin troppo evidente. Voleva davvero iniziare una nuova avventura insieme a Hook...

- Aspetta... AMMUTINAMENTO?!- Esordì Hook. Era davvero un ottimo capitano. Anche Spugna notò la risposta di Hook e iniziò a pensare che quell’uomo non era lo stesso Capitan Uncino che aveva imparato a conoscere.

- Sì Capitano. Ci siamo uniti insieme contro Barbanera. L’abbiamo costretto a tuffarsi in pieno mare aperto Capitano.

Hook non riuscì a trattenersi e abbracciò Spugna. Era davvero un pirata diverso ed era evidente dalla sorpresa negli occhi del marinaio che di certo non si sarebbe mai aspettato questa reazione.

- Ben fatto pirata! -  disse Capitan uncino liberando Spugna dall'abbraccio e ricomponendosi.

- La nave è al porto capitano! - Quella stessa parola che prima lo faceva stare male adesso gli dava una carica tale che Emma poteva quasi vedere Hook correre dalla gioia per tutta la lunghezza della battigia dove si erano incontrati con Spugna.

- Ma il porto è il primo posto dove abbiamo cercato prima di iniziare a indagare! -Esclamò Emma dopo essersi presa un momento per riuscire a dare una logica alle parole senza senso ma Spugna chiari la storia a tutti.

Con diversi giri di parole e dopo aver ripetuto un numero infinito di volte la parola Capitano - Emma ne era sicura, doveva trattarsi di un intercalare - gli ascoltatori stupefatti riuscirono a comprendere Che in qualche modo la Jolly Roger era stata protetta con un incantesimo di protezione simile a quello che Cora fece quando la nave arrivò per la prima volta a Storybrooke.

Spugna diede le indicazioni necessarie e si congedò affermando

- C'è una riunione della ciurma al bar La Tana capitano! Quindi la nave sarà tutta vostra. Se volete partire sapete dove trovarci.

E si incamminò sulla sabbia rovente a causa del sole alto e splendente nel cielo di metà giornata.

Emma e Hook non riuscivano a crederci... iniziavano a chiedersi cos'altro la maledizione avesse portato indietro dalla foresta incantata.

Hook riusciva a leggere nell'espressione di Emma una punta di delusione e incredulità ben celata dietro l'entusiasmo. Avrebbe davvero voluto mettersi alla ricerca della Jolly Roger insieme a lui. Per questo Hook ebbe quella che lui giudicò una brillante idea alternativa alla prima avventura... ma avrebbe trovato il momento opportuno per chiederglielo.

- Perché Spugna non te l’ha detto fin da subito che la Jolly Roger era qui?

- Forse non riusciva a ricordare a causa della maledizione?

- Forse non è esattamente come ha detto lui.

- Emma! Comunque sia la storia. La Jolly Roger è lì al porto da qualche parte, ad aspettare noi.

- Non so Killian, mi sembra sia stato troppo facile. – disse mentre si incamminava verso il banco dei pegni di Gold, avrebbe voluto chiedere se ricordava qualcosa del messaggio scritto da Neal.

Ma i suoi piani cambiarono non appena sentì la mano destra di Hook sul suo braccio sinistro.

- Ho avuto un idea… So che volevamo un avventura e ho pensato. Ti andrebbe di fare un viaggio insieme? Io, tu e la Jolly Roger intendo – disse arricciando le labbra in un sorriso. Emma decise seguendo ancora una volta l’istinto.

- La risposta dipende dalla destinazione? Spero che tu non stia pensando all’Isola che non c’è…

- Non ho nessuna intenzione di tornare in quel luogo maledetto Swan. Pensavo… perché non seguiamo le correnti e la direzione dei venti?

Di tutta risposta Emma lo baciò cogliendolo di sorpresa. Killian non avrebbe mai pensato che la sua proposta sarebbe stata accettata.

-  E questo era bacio era per?

- Grazie per non avermi chiesto di puntare un dito su un mappamondo.

- Conosco la tua storia e tu conosci la mia. Basta vivere nel passato, era quello che avevamo deciso no?

Erano arrivati alla Jolly Roger e incredibilmente era lì sotto presente al tatto ma non alla vista... La Jolly Roger era lì, al porto e loro ci erano sopra, non erano in sogno. Entrambi leggevano lo stupore e l'incredulità negli occhi dell'altro. Emma vide Hook tornare felice e non poté fare a meno di sentirsi meglio anche lei, un grande sorriso le decorava la faccia. Ora doveva solo correre a disdire la Camera da Granny e avvisare i suoi genitori dell'inizio della sua nuova vita assieme a Hook.

Emma bussò forte alla porta della casa dei suoi genitori. Sulla porte apparve una Mary Margaret in accappatoio e visibilmente preoccupata.

- Emma va… Va tutto bene?

- Certo! Dov’è papà? Volevo dirlo a entrambi…

- Dirci cosa?

- Sono passata ad avvisare, sarò via per qualche giorno.

- Via dove?

- Non preoccuparti… Parto con Killian, abbiamo ritrovato la Jolly Roger e abbiamo deciso di partire.  Non so quando torno.

- Cavolo Emma… non starete correndo un po’ troppo?

- Mamma. Sono grande, ho già un figlio, so badare a me stessa e vado anche di fretta.

- Noto infatti una certa euforia, che cercherò in tutti i modi di non smorzare con un discorso inutile da mamma.

- Saluta Henry e David da parte mia. – disse mentre si precipitava fuori dalla porta.

- Dimenticavo… Grazie di tutto. – disse dopo averla salutata con un bacio sulla guancia.

- Torna presto! – Rispose Biancaneve, entusiasta di vedere la propria figlia felice.

 

 

Ed eccomi qua dopo troppo tempo!

In realtà avrei dovuto cestinare tutta la fanfic, personalmente non mi piace neanche più così tanto >.<

Tuttavia ho pensato… devo pubblicarla, per chiunque la voglia leggere e voglia capire come diavolo finisce questa avventura.

Se volete che la concludo fatemi sapere con una recensione! Altrimenti passo ad altre flashfic che sto già scrivendo… eh già i feels della cs nelle nuove puntate sono al 100% quindi è molto più facile avere ispirazione. (4x04 cs date *-*)

Fatemi sapere cosa ne pensate! Io corro a vedere la terza stagione in onda ADESSO su RAI4 (ogni giovedì andranno in onda due episodi)

Baci

Follisa97

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2806922