Five times

di jessthesohodoll
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Marked on my skin like a tattoo ***
Capitolo 2: *** Crazy little thing called love ***
Capitolo 3: *** Buddy ***
Capitolo 4: *** Some little tiny agents ***



Capitolo 1
*** Marked on my skin like a tattoo ***


Marked on my skin like a tattoo

 

Le cinque volte in cui Ward ha scoperto i tatuaggi di qualche membro del suo team, e la volta in cui Skye ha scoperto i suoi.

 

Grant Ward non era un tipo da tatuaggi. Sembrava un tipo duro, una di quelle persone che se ne ricoprono completamente, ma in realtà pensava che i tatuaggi fossero una completa perdita di tempo e di denaro. Non che la sua pelle fosse già marcata comunque. Era costellata di cicatrici di ogni forma e dimensioni, alcune ancora risalenti al periodo in cui viveva da solo nella foresta.

 

Ma ancora non sapeva di essere l'unico all'interno del team che ancora non si era tatuato.

 

I.

 

Il primo fu Coulson. Chi l'avrebbe detto che sotto il suo perenne completo elegante si nascondessero ben due tatuaggi?

 

Capitava di rado che lui e Ward si allenassero insieme.

 

“Solo un paio di pugni” gli disse un giorno, quando si presentò in maglietta e pantaloncini davanti al suo sacco da box “Giusto per vedere se sono ancora in grado di darli”

 

Ward doveva ammettere che era strano non vederlo in giacca e cravatta. Sembrava meno impettito, un po' meno serio. Sembrava una persona normale.

 

“Certo signore” rispose “Sono sicura che ne è ancora in grado” aggiunse, muovendosi dietro il sacco per tenerglielo fermo.

 

Quando però Coulson affondò il colpo, intravide qualcosa al di sotto della manica della maglietta.

 

“Signore, lei ha un tatuaggio?” disse Ward.

“Oh si” disse Coulson, arrotolando la manica “Un piccolo vezzo di gioventù”

 

Sulla sua spalla destra, infatti, campeggiava il disegno dello scudo di Captain America.

 

“è molto bello signore” disse Ward “Un po' prevedibile, ma bello”

“E tu? Non ne hai uno”

“No” rispose Ward “Non credo che mi donerebbe”

“Anche io lo credevo” disse Coulson “Ma almeno così sembro un po' meno serio”

“E quello sul polpaccio signore?” gli chiese, indicandogli il polpaccio destro.

 

Su quel piccolo pezzo di pelle, invece, campeggiava lo stemma dello SHIELD.

 

“è per ricordarmi a chi sono realmente fedele”

 

A Ward, sembrava una scusa più che legittima.

 

II.

 

La sua seconda scoperta fu May.

 

Si stavano allenando insieme, e doveva ammettere che per essere una donna incredibilmente vicina ai cinquantanni, Melinda May stava dannatamente bene in pantaloncini.

 

Ma così, riuscì anche a vedere il piccolo ideogramma cinese che aveva sulla caviglia sinistra.

 

“Non ti credevo tipo da tatuaggi” le disse Ward.

“Sono stata giovane anche io” disse May, bevendo un sorso d'acqua.

 

Ward dovette rispolverare il suo Cinese decisamente arrugginito per capire che significasse.

 

“Significa “Buona Sorte” vero?”

“Vedo che non sai parlare solo il Russo allora” disse May.

“Perchè ti sei scritta proprio “Buona sorte”?”

“Non si può mai sapere quando hai bisogno di un po' di fortuna”

 

E anche questa scusa sembrava del tutto plausibile per Ward.

 

III.

 

La terza volta era presente quando Tripp decise di farsi il suo primo tatuaggio.

 

Si erano fermati a bere in un bar, e dopo un paio di birre Tripp aveva avuto la brillante idea di farsi due tatuaggi in un colpo solo.

 

“Ne sei sicuro?” chiese Ward

“Si, sono uno specialista. Questo è niente per noi”

 

Alla fine optò per un complicatissimo tribale che gli prendeva tutta la spalla e scendeva sul braccio destro, e al nome “Charlotte” sul polso sinistro.

 

“Chi è Charlotte?” chiese Ward

“La mia ragazza” rispose Tripp sorridendo.

“Wow, non sapevo ne avessi una” rispose Ward “E come mai ti tatui proprio il suo nome? Non hai paura che, se mai vi lasciaste, dovrai modificare il tatuaggio o fartelo togliere?”

“Hey, non rovinarmi la festa amico!” rispose Tripp “Io la amo, e voglio averla sempre con me”

 

Anche Ward avrebbe voluto tatuarsi il nome di Skye. La amava, e voleva averla sempre con se.

 

Peccato che Skye non gli rivolgesse ancora la parola, dopo tutto quello che aveva combinato con l'Hydra, e Ward non la biasimava di certo.

 

Ma magari, un giorno, una piccola S sarebbe campeggiata da qualche parte sul suo corpo, e allora si che ne sarebbe valsa la pena farsi un tatuaggio.

 

IV.

 

Sorprendentemente, anche i FitzSimmons ne avevano uno.

 

Era seduto su uno sgabello in laboratorio, mentre Jemma gli stava ripulendo una ferita che si era procurato con l'ultima missione.

 

Jemma si alzò sulle punte per prendere qualcosa da uno scaffale molto in alto, quando Ward intravide un piccolo paio di ali d'angelo sul fondo della sua schiena.

 

“No, Simmons non dirmi che anche tu hai un tatuaggio” disse Ward.

“In verità ne ho due” disse Jemma, arrossendo appena e mostrando una piccola rosa che aveva tatuato sul polso destro.

 

“Una rosa? Molto femminile” disse Skye da dietro le sue spalle.

“Oh, in realtà l'ho fatta perchè Leo dice sempre che sono bella come una rosa” disse Jemma, sorridendo.

“Quindi solo io e Fitz siamo gli unici con la pelle ancora pulita qui dentro?” chiese Ward.

“Mi dispiace amico, ma anche io ho ceduto all'inchiostro” disse Fitz, sedendosi accanto a lui.

“Anche tu! Allora è un complotto!” disse Ward “E quali sono?”

“Per prima cosa, lo stemma del mio clan in Scozia” disse Fitz, mostrando orgoglioso quello che sembrava un complicatissimo stemma medioevale sul suo avambraccio destro “E poi, io e Jemma abbiamo i tatuaggi abbinati” aggiunse, mostrando un paio di ali identiche a quello di Jemma nel bel mezzo della schiena, appena sotto il collo.

“E Jemma sa che hai aggiunto la sua iniziale nel bel mezzo delle ali?” chiese divertito Ward.

“Grazie Amico! Avevo proprio bisogno di qualcuno che mi smascherasse” disse esasperato Fitz.

“Oh tesoro” disse Jemma, baciandogli una guancia “Abbiamo avuto la stessa idea” e girandosi, gli fece vedere che anche lei aveva aggiunto una piccola L in mezzo al suo paio di ali.

 

Questo diede una piccola idea a Skye, ma non era sicura che Grant la potesse prendere bene.

 

V.

 

Ward non era rimasto sorpreso dallo scoprire che Skye avesse tanti tatuaggi sparsi per il suo corpo. Le stavano bene, dopotutto.

 

Da quando erano tornati insieme, aveva imparato a conoscerli. Perdeva ore intere a esaminarli, a baciarli, a chiederne il significato, ogni volta che erano a letto insieme.

 

Ma dal suo ultimo conteggio erano quattro, non cinque.

 

Un cuore nero sul polso destro (“Sono stata così stupida da tatuarmi l'iniziale di Miles, ho dovuto coprirla”), il simbolo della pace sulla caviglia sinistra, un paio di stelline sulla spalla destra e la scritta “Not all those who wander are lost” (Non tutti quelli che vagano sono persi) sul suo bicipide destro.

 

“Questo è nuovo” disse sorpreso una sera, quando Skye si cavò la maglietta per mettersi sotto le coperte.

“Ti piace?” chiese Skye, mordendosi il labbro.

 

Nel bel mezzo del suo petto, all'altezza del cuore, campeggiava un piccolo cuore con una “G” all'interno.

 

“Lo adoro” rispose Grant “Ma non hai paura che, se ci lasciamo, dovrai modificarlo o fartelo togliere?”

“Davvero credi di liberarti di me così facilmente, Robot?” chiese Skye.

 

Ovviamente, non ne aveva nessuna intenzione.

 

+1

Era sera tardi quando Ward rimise piede in casa, quel giorno. Era stato fuori per tutta la giornata, dicendo che era atteso all'Hub, ma in realtà aveva ben altri piani in mente.

 

Da quando lui e Skye si erano sposati erano andati a vivere per conto loro in una piccola casa vicina alla base, esattamente come Fitz e Simmons, Coulson e May,Tripp e la sua fidanzata Charlotte, anche se poi tornavano tutti all'interno del Bus ogni volta che una missione lo richiedeva.

 

“Ti sembra questa l'ora di tornare?” gli chiese Skye, non appena mise piede in cucina.

 

Gli stava regalando uno di quegli sguardi che avrebbero resa fiera anche Melinda May.

 

“Scusami tesoro, mi hanno trattenuto più del dovuto”

“Tra tutte le sere in cui potevano trattenerti, hanno scelto proprio stasera?” chiese Skye.

 

Era il loro primo anniversario di matrimonio e la tavola era apparecchiata per l'occasione. Nonostante il suo addestramento, Skye era l'unica con cui non riusciva a mentire, così decise che forse era meglio dire la verità.

 

“Ok, lo ammetto. Sono stato fuori per prenderti un regalo adatto” disse Grant.

“Oh, ma non dovevi prendermi niente” disse Skye “Che mi hai preso?”

“Chiudi gli occhi” le disse, per poi appenderle al collo un piccolo ciondolo con l'ideogramma cinese per la parola “amore”

“Oh, amore è bellissimo! Ma che significa?” chiese Skye.

“Significa “amore”” rispose Grant “E non ti preoccupare, ho chiesto a May”

“Grazie” disse Skye, mettendosi sulle punte per baciarlo con passione. Ma quando tocco sul suo petto, sentì come se ci fosse della plastica sotto la sua maglietta.

 

“E questo?” chiese Skye.

“Potrei aver ceduto all'inchiostro anche io” disse Grant, togliendosi la maglietta e sedendosi su uno degli sgabelli della cucina “è la seconda parte del mio regalo”.

 

Sul suo petto, nell'esatto punto in cui Skye aveva tatuato la sua iniziale, lui aveva un piccolo cuore in cui aveva tatuato una piccola “S” e una piccola “L” all'interno.

 

“Dimmi che la L non sta per “Leo Fitz”” disse divertita Skye.

“Lo adoro, è come un fratello per me, ma non mi tatuerei mai la sua iniziale” disse Ward con una risata “Sta per Leah” aggiunse, baciandole il pancione.

“E non hai paura che se mai ci lasciamo, dovrai modificare il tatuaggio o fartelo togliere?” chiese Skye divertita

“Davvero credi di liberarti di me così facilmente?” chiese divertito Ward.

 

Dopo di quello, Grant aggiunse anche un altro cuore, in modo che si incastrasse con quello precedente, a cui aggiunse le iniziali degli altri due figli che ebbe da Skye: Nathan e la piccola Matilda. In più, si fece tatuare anche lo stemma dello SHIELD sul polpaccio destro.

 

“Davvero figliolo” disse Coulson “Ti avrei dato il badge del livello 9 anche se non ti fossi tatuato lo stemma dello SHIELD”

“è per ricordarmi a chi sono realmente fedele” rispose Grant.

 

Alla fine, Grant Ward capì che i suoi tatuaggi erano semplicemente il completamento di una pelle altrimenti contrassegnata da cicatrici, e che era un vero peccato che essere fossero le uniche a raccontare la sua vita.

 

 

 

 

Agent Soho Doll Corner:

 

ORA DOC MI UCCIDE!

 

Non ci posso fare niente se Grant Ward papà/futuro papà è la cosa più tenera del mondo per me.

 

Ogni tanto ho il bisogno fisico di vederlo baciare il pancione di Skye ahahah

 

Comunque, ecco qualche spiegazione per chi non frequenta il fandom americano di AoS.

 

Le fic “5+1” sono fic in cui si prendono 5 cose, come in questo caso le 5 volte in cui Grant ha scoperto i tatuaggi degli altri membri del team, e se ne aggiunge una che è all'esatto opposto, come quando Skye scopre il tatuaggio di Grant, e si costruisce la fic sopra questa “trama”

 

è un tipo di fic che va molto nel fandom americano, e io lo adoro quindi mi sembrava carino introdurlo anche qui ;)

 

ditemi che ne pensate, ho altre fic su questo genere pronte per essere caricate ;)

 

-jess

 

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Capitolo 2
*** Crazy little thing called love ***


Crazy little thing called love

 

Le cinque volte in cui il team ha fatto confessare a Leo i suoi sentimenti per Jemma, e la volta in cui Jemma ha ricambiato i suoi sentimenti.

 

 

Leo Fitz non era di certo stato il ragazzo più popolare quando era in accademia. I primi anni erano stati duri per lui, era costantemente solo, in cerca di un po' di compagnia. Ma c'era questa ragazza, Jemma Simmons, che era decisamente come lui. Il destino ha voluto che diventassero inseparabili. Ma se Jemma fosse diventata qualcosa di più per Leo?

 

I membri del loro team forse avevano un'idea.

 

I.

Il primo a notare qualcosa fu sorprendentemente Ward.

 

“Allora, come vanno le cose tra te e Jemma?” gli chiese, mentre stava comodamente seduto su uno degli sgabelli del laboratorio.

 

“Ward vivi con noi” disse Leo “Perchè me lo chiedi?”

 

“Non lo so” disse Ward “Forse perchè ti vedo sempre mentre sei intento a fissarla mentre lei non ti vede?”

 

“è così ovvio?” chiese Leo arrossendo.

 

“Hey, se l'ho notato io direi proprio che sta diventando ovvio”

 

“Si, ma Jemma vede in me solo un buon amico” disse Leo “Credo che non uscirò mai dalla zona amicizia”

 

“Qualunque zona tu ti trovi in questo momento, dovresti farti avanti” disse Ward.

 

“E a cosa devo questi consigli da fratello maggiore?” chiese Leo

 

“Sono stanco di vederti mentre la fissi, poi distogli lo sguardo arrossendo non appena si volta. Andiamo Fitz, sei meglio di così”

 

E pure Leo doveva ammettere che Ward aveva ragione.

 

II.

 

Il secondo fu Coulson.

 

Non che la situazione fosse già di per se imbarazzante, ma parlare di certe cose con il tuo capo lo rende ancora di più. Sopratutto se il tuo capo decide di convocarti nel suo ufficio per chiedertelo.

 

“Voleva vedermi signore?” chiese timidamente Leo.

“Si, Fitz. Siediti” disse Coulson “Come stanno andando le ricerche sul virus alieno?”

 

Quel maledetto virus alieno. Ormai Leo era seriamente tentato di aprire uno dei finestrini e buttare quel dannato elmetto asgardiano mentre erano in volo.

 

“Bene signore” disse Leo “Siamo riusciti a isolarlo”

“Simmons mi ha detto di quello che stavi per fare” disse Coulson sorridendo.

“Ah, lo ha fatto?” chiese Leo deglutendo.

“è stato un gesto molto eroico da parte sua sacrificarsi per il bene della squadra, ma anche tu non sei stato da meno”

“Oh, non è stato niente” disse Leo “E poi è stato Ward quello che si è buttato dall'aereo”

“Si, ma lui è addestrato per queste cose” disse Coulson “Ha fatto innumerevoli lanci da aerei in movimento. Tu invece non sai neanche allacciarti un paracadute”

 

“Jemma aveva bisogno di me” disse Leo “Suppongo di aver agito per istinto”

 

“Istinto?” chiese Coulson “Si suppongo che si chiami così”

“Che intende?”

“Intendo che si fa qualunque cosa per salvare la donna che si ama”

 

III.

 

Leo non ebbe nemmeno il tempo di uscire dal ufficio di Coulson, che May andò subito all'attacco.

 

“La prossima volta che decidi di lanciarti da un aereo in movimento, almeno assicurati di aver allacciato il paracadute” disse May.

 

“Vedo che le notizie su questo aereo viaggiano fin troppo in fretta” commentò Leo.

 

“Ce lo ha detto Simmons” disse May “Ero presente anche io quando è stata convocata nell'ufficio di Coulson”

 

“Bene” disse Fitz “Non so se esserne sollevato o meno”

 

“Hey, per quello che vale è stato molto coraggioso da parte tua” disse May.

 

“Grazie May”

 

“Per essere un topo da laboratorio, hai fegato ragazzo. Ma suppongo che l'amore tira fuori anche le nostre doti più nascoste”

 

E mentre May se ne andava sorridendo verso la cabina di pilotaggio, Leo poteva giurare di non sapere arrossire più di così.

 

IV.

 

Skye non ci mise molto a dare una sua opinione al riguardo.

 

“Terra chiama Fitz” gli disse, sventolandogli uno dei suoi guanti da laboratorio di fronte alla faccia.

“Skye” disse Fitz serio “Quante volte ti ho detto che non devi giocare con i nostri strumenti?”

 

“Non stavo giocando” disse Skye “Ma era l'unica cosa potevo sventolarti di fronte alla faccia, visto che eri troppo assorto a fissare Jemma per prestarmi attenzione”

 

“Non stavo fissando Jemma” disse Leo.

 

“Andiamo Fitz” disse Skye “Sei solo fortunato che non sia qui in questo momento”

 

Simmons stava infatti eseguendo una serie di analisi sia su Ward che su Coulson, e era ben lontano da loro, al di la delle porte del laboratorio.

 

“Io mi chiedo solo quando cavolo ti deciderai a farti avanti con lei” disse Skye.

 

“E cosa ti fa pensare che voglia farlo?” chiese Leo.

 

“Si, come se fossi talmente stupida da non accorgermi degli occhi a cuore che ti vengono ogni volta che la guardi” disse Skye “In più è già come se foste sposati, quindi non cambierebbe di molto”

 

“Non cambierebbe cosa?” chiese Jemma, entrando in laboratorio.

 

“Avanti tigre, è il tuo momento” disse Skye, uscendo poi per andare ad annoiare Ward.

 

“Allora, di cosa stavate parlando?” chiese Jemma.

 

“Della nuova modifica che voglio apportare agli Icer” disse Leo “ Skye crede che sia inutile”

 

“E da quando ti importa dell'opinione di Skye?” chiese Jemma.

 

“Non lo so” disse Leo.

 

Prima o poi si sarebbe dichiarato a Jemma, ma quello non era il momento.

 

V.

 

Tripp era il nuovo arrivato, ma di sicuro non era stupido. Più ronzava attorno alla bella biochimica, più Fitz diventava verde dalla gelosia come se fosse Hulk.

 

“Hey amico, ti posso parlare?” gli chiese.

 

Il mondo era letteralmente crollato sulle sue spalle. Il suo migliore amico si era rivelato essere uno sporco traditore, l'agenzia per cui lavorava era in pezzi e di sicuro l'ultima cosa a cui pensava Fitz era a quanto Jemma piacesse Tripp e a quanto questo lo facesse arrabbiare.

 

Solo perchè non era alto, muscoloso e con una meravigliosa pelle color ebano non significa che avesse meno chance, vero?

 

“Dimmi” disse Fitz, alzando a mala pena gli occhi da un Icer che stava riparando.

“Tu e Jemma state insieme?” chiese Tripp.

 

La risposta di Fitz fu uno sguardo di puro orrore. Doveva decisamente smettere di fissarli con sguardi di puro odio.

 

“No, siamo solo amici” disse Fitz “Perchè me lo chiedi?”

“Vedo come ci guardi” disse Tripp “Volevo solo dirti che se sei geloso e hai paura che ti rubi la ragazza, non c'è nessun problema amico. Adoro passare del tempo con lei, ma uscire con lei sarebbe come uscire con la mia sorellina”

 

“Jemma non la pensa così” commentò Fitz.

 

“Jemma può pensare quello che vuole” disse Tripp “Ma Antoine Tripplett non ruba le donne di altri fratelli”

 

“Lei non è la mia donna” disse Fitz.

 

“Magari con qualche consiglio lo diventerà” disse Tripp, facendogli l'occhiolino.

 

Tripp non era decisamente come Ward, ma infondo stava incominciando a piacergli

 

+1

 

Leo aveva seriamente pensato che le cose non potessero andare peggio di così. Cosa ci poteva essere di peggio dello scoprire che il tuo migliore amico è stato un bugiardo per tutto il tempo in cui era con te e che ha tradito te e il tuo team per un organizzazione risalente alla seconda guerra mondiale?

 

Essere spedito sul fondo dell'oceano proprio da lui forse era quello che Leo avrebbe definito con “Peggio”

 

Ma Leo era sempre stato un'ottimista. Vedeva sempre il bicchiere mezzo pieno, e questa non faceva eccezione.

 

Dentro quel Med Pod aveva finalmente avuto il coraggio di confessarsi a Jemma.

 

E risvegliarsi da un lunghissimo sonno vedendo il suo volto come prima cosa era di sicuro come nascere una seconda volta.

 

Era ancora convalescente, ma Jemma non aveva mai lascito il suo fianco.

 

“Ti amo anche io Leo” gli disse un giorno.

 

Le macchine che monitoravano il suo cuore incominciarono a suonare all'impazzata, facendo accorrere l'intero team all'interno della sua stanza.

 

“Che è successo?” chiese Coulson preoccupato.

 

“Je-Jemma mi ha detto che mi ama” disse Leo.

 

“Wow” disse Skye “E io che credevo seriamente ti fosse preso un infarto”

 

Leo non ne era sicuro, ma sentire finalmente quelle parole lo avevano di certo fatto sentire come se il suo cuore gli fosse scoppiato nel petto.

 

E in fondo era vero, l'amore era proprio una cosa piccola e pazza, ma Leo non vedeva l'ora di viverlo insieme a Jemma.

 

 

 

Agents Soho Doll Corner :

 

Heyla!

 

Per una volta ho scritto una FitzSimmons.

 

 

Mi riprometto di scriverle sempre, ma alla fine la Skyeward ha il sopravento su di me, nonostante la Fitzsimmons sia comunque una delle mie OTP..

 

 

Il titolo è preso da “Crazy little think called love” dei Queen....lo sapete che amo il vintage, non fate quelle facce! 

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Capitolo 3
*** Buddy ***


Buddy

 

I cinque animali adottati dai membri del team, e quella volta in cui Ward trovò il suo “nuovo” Buddy.

 

All'interno del team c'era un modo di dire “Tale animale, tale agente”. Tutti all'interno del team ne avevo uno. Tutti, eccetto l'unico che aveva perso il suo nella maniera più orrenda possibile. La ferita lasciata da Buddy era ancora aperta, ma magari un nuovo amico peloso avrebbe portato un po' di gioia al solitario Ward.

 

I.

I Fitzsimmons non sembravano amanti dei gatti. Anzi, Ward era seriamente convinto che Fitz fosse allergico a qualsiasi cosa, compreso il pelo di qualsiasi animale, e che sopratutto non gli perdonasse ancora il povero gatto morto che aveva trovato vicino al suo pranzo. Ecco perchè si sorprese quando vide entrare Jemma con un ingombrante trasportino in laboratorio.

 

Era passato più di un anno da quando era tornato all'interno del team. Coulson, in un momento di disperato bisogno, lo aveva ripreso con se. Ma in tutto questo periodo, non aveva mai sentito nessuno dei due scienziati parlare della futura adozione di un qualche animale.

 

“Che cosa c'è lì dentro?” chiese Ward.

“Un gatto?” chiese preoccupato Leo.

“In realtà sono due” disse allegra Jemma.

 

All'interno del trasportino, c'erano due palline di pelo indistinte.

 

“Sono un maschio e una femmina” disse Jemma “Me le ha lasciate in eredità mia zia Clara. Li aveva presi per tenergli compagnia, ma è passata a miglior vita prima che questi piccoli tesori compissero un anno”

 

Fitz allora prese fuori uno dei gatti, un bellissimo gatto tigrato dai profondi occhi verdi.

 

“Hai intenzione di vivisezionare anche loro?” chiese Leo preoccupato, mentre il gatto gli leccava la faccia.

“Oh, non essere sciocco Fitz” disse Jemma “Non potrei mai farlo”

“E che cosa dice Coulson?” chiese Ward, prendendo in braccio la femmina, molto simile al maschio per colore del pelo, ma con un paio di meravigliosi occhi azzurri.

“Oh, ha detto che dal momento che siamo ufficialmente in una base e non più su un aereo , possiamo avere tutti gli animali che vogliamo”

“Sei sicura che non li userai per uno dei tuoi esperimenti?” chiese Leo, accarezzando il pelo del gatto.

“Si, te lo prometto” disse Jemma, baciandogli una guancia

“Ok, allora possiamo tenerli”

 

Hermione diventò ben presto l'ombra di Simmons, stendendosi sempre ai suoi piedi ogni volta che la biochimica faceva qualche esperimento, e Fitz scoprì ben presto che Doc (diminutivo di Dottore) era molto più carino di una scimmia.

 

Anche a Ward piacevano i due nuovi inquilini del Playground, anche se era decisamente un tipo da cane.

 

II.

May andava sempre a fare jogging prima dell'ora di cena. A volta la accompagnava Coulson, a volte Ward, a volte Tripp, ma il più delle volte andava sola.

 

E fu proprio durante una di queste sue uscite in solitaria che tornò alla base con un regalo inatteso.

 

“Hey May” disse Skye “Chi è il tuo nuovo amico?”

 

Solo in quel momento, infatti, si accorse che qualcuno l'aveva seguita fino a dentro la base. Era un grosso cane, molto probabilmente un pastore tedesco , e sembrava piuttosto incuriosito dal nuovo ambiente.

 

“E lui come è entrato qui?” chiese stupita May .

“Penso ti abbia seguita per tutto il tragitto” disse Skye “Molto probabilmente è un randagio, guarda che muso dolce che ha?” aggiunse poi, piegandosi verso il nuovo amico a quattro zampe per grattargli un orecchio.

“E questo nuovo amico da dove viene?” chiese Coulson, apparendo dal nulla.

“Ha seguito May fin dentro la base” disse Skye “Possiamo tenerlo vero?”

“Non lo so Skye, molto probabilmente si è perso è ha già un padrone” disse May.

 

Ma quando il cane si avvicinò a lei, e si mise sulle zampe posteriori per saltarle su una gambe, anche May dovette ammettere che era veramente carino.

 

“Hey amico “ disse Ward, che era rimasto in silenzio per tutto il tempo “Fammi vedere se hai una targetta”

 

Nessuna targhetta.

 

“Andiamo Melinda! Abbiamo bisogno di un cane da guardia” disse Coulson.

“E se vi darà dei problemi, ci penserà Ward” disse Skye “Lo chiamano “Il sussurratore di cani””

“Non è vero”

“Va bene” disse May “Ma il cane non dorme in camera nostra Phil”

“Ma May”

 

Nonostante tutti gli sforzi di rimanere impassibile, May adorava quel cane. La sorpresero molte volte mentre era nella cabina di pilotaggio con Steve , nome completo Steve Grant Rogers, (Il nome glielo diede Coulson ) accoccolato nel sedile del co-pilota.

 

Ward, alla fine, era contento di avere finalmente un altro cane con cui giocare, anche se non era suo.

 

III.

Tripp era sempre pieno di sorprese. Per un po' si era accontentato di andare a correre insieme a May e Steve, che non mollava mai il fianco della sua padrona, e di giocare insieme a Hermione e Doc.

 

Ma a quanto pare, non era ne un tipo da cane e nemmeno da gatto.

 

“Stai lontano da me” urlò Skye inorridita.

“Che succede?” chiese preoccupato Grant, apparendo sulla soglia della palestra.

 

La scena che lo accolse era a dir poco surreale : Tripp stava cercando di spaventare a morte Skye con quello che sembrava un'iguana.

 

“Un iguana?” chiese divertito Grant.

“Amico, ti presento Dragon” disse Tripp sorridendo “Dragon, questo è l'agente Ward”

“E da quando hai un'iguana?” chiese Ward.

“Da quando ho 6 anni” disse Tripp “Visto che tutti hanno un'animale qui dentro, ho pensato di riunirmi con il mio vecchio amico squamoso”

“Che idea geniale” disse Skye, scomparendo oltre la soglia.

 

Da Tripp si sarebbe aspettato qualsiasi cosa, ma non che fosse un amante dei rettili.

 

IV.

Coulson non poteva essere da meno. Adorava Steve, ma stava quasi sempre con May e di certo non era molto di compagnia.

 

“Un altro cane Phil?” chiese May, alzando un sopracciglio.

“L'ho incontrata per strada” disse Coulson “La stavo quasi per investire”

“Oh, quindi è una lei” disse May.

“Ho controllato” disse Coulson.

 

Da sotto la sua giacca apparve il muso di quello che sembrava un piccolo cucciolo di Beagle. Era infreddolita, spaventata e aveva assoluta necessità di un bagno.

 

“Un'altra piccola palla di pelo!” urlò eccitata Skye.

“Non ti eccitare troppo” disse May “Potrebbe avere un padrone”

“Niente targetta” disse Coulson con un sorriso.

“Hai detto la stessa cosa di Steve, e ora non fai un passo senza di lui”

“Ok, hai centrato il punto” disse May

“Hai sentito Steve?” disse Skye al cane “Hai una nuova amica”

 

Il cane alzò una della sue orecchie in una sorta di espressione interrogativa, abbaiando finché la piccola cucciola non rimise il suo muso fuori dalla giacca di Coulson.

 

Steve, esattamente come la sua padrona, sembrava una cane fin troppo serio. Fu molto sorprendente per il team scoprire che passava la maggior parte delle notti sotto la scrivania di Coulson, con Liberty che dormiva felice tra le sue zampe.

V.

Ward era contento di passare del tempo con tutti gli animali del team, ma era ora che lui e Skye avessero il loro piccolo amico a quattro zampe.

 

In più, era il loro primo anniversario da quando erano tornati insieme, e non sapeva decisamente cosa regalarle.

 

“Andiamo Grant” disse Skye “Sono stanca di girare per la base ad occhi chiusi”

“Lo so tesoro, ancora 5 minuti”

“Ma dove mi stai portando?”

“Indovina”

“Piscina? Così non avrò nemmeno il tempo di reagire che tu mi avrai già buttato giù?”

“No” disse paziente Ward.

“In una stanza in cui, appena aprirò la porta, mi arriverà una secchia d'acqua in testa?”

“Perchè devi finire per forza bagnata?” chiese Ward “Comunque, siamo arrivati”

 

Quando Skye aprì la porta, si trovò davanti il musetto di un dolce labrador color miele.

 

“Oddio, è stupendo” disse Skye.

“Stupenda” la corresse Ward “Ho pensato che ti sarebbe piaciuta una piccola femmina”

“Avevi ragione” disse Skye baciandolo con passione “In più è una cosa così da te regalarmi una cane”

“Beh, ti vedo sempre che giochi con Steve o con Liberty e ho pensato che potesse essere bello per te avere un'amica in più con cui divertirti”

“Perchè ho la sensazione che centri Buddy?” chiese Skye triste.

“No” disse Grant “Ho perso Buddy per colpa di John. Non voglio un altro cane, mi accontento di Steve, di Liberty e di questa piccola bambina che non ha ancora un nome”

“Zoe” disse Skye “Si chiama Zoe”

“Beh Zoe, benvenuta in questa strana famiglia. Prenditi cura di lei Skye, e lei resterà al tuo fianco per sempre. Nella gioia e nel dolore”

 

Skye era seriamente commossa. La maniera in cui Grant parlava di ogni singolo cane che incontrava era meravigliosa, e in cuor suo sapeva che gli mancava Buddy più di ogni altra cosa. Lo vedeva da come cercava di insegnare trucchetti a Steve, da come faceva giocare Liberty e da come teneva Zoe con tutte le cure del mondo.

 

Forse era giunto il momento che anche lui avesse un amico per la vita.

 

+1

 

Era il compleanno di Grant. Per tutta la sua vita le persone tendevano a dimenticarsi di questo piccolo particolare. Quando era piccolo era sua nonna a fargli la torta, ma da quando aveva 17 anni aveva deciso che non li avrebbe più festeggiati. Nessuno ti prepara una torta quando vivi da solo in una foresta.

 

Per il suo ventesimo compleanno, Buddy gli aveva portato in regalo una lepre. Lo guardava con occhi adoranti, mentre Grant cercava di riprendersi dall'ultima visita di Garrett.

 

Ma da quando era entrato dentro il team di Coulson, non era più stato solo in quella giornata. Addirittura quando era in prigione, Skye era apparsa sulla soglia della sua cella con in mano un capecake guarnito con una candelina.

 

“Anche se sei in prigione, non vuol dire che non devi festeggiare il tuo compleanno”

 

Per fortuna fu l'unico. E per questo compleanno non si aspettava niente di che. Le ragazze prepararono la cena, e Tripp , che era inspiegabilmente bravo ai fornelli, cucino una deliziosa torta al ciocclato. Persino Steve si era leccato i baffi.

 

“Ed ora i regali!” annunciò Skye, apparendo con una scatola in mano.

 

“Visto che ci hai detto di non farti regali, come ogni anno” disse Fitz “Abbiamo pensato di fartene uno grande”

 

Aprendo la scatola, Grant vide subito il muso di un cucciolo di labrador color cioccolato.

 

“Non guardami così” disse Skye “Sei l'unico senza un'animale qui dentro”

“I-io non so cosa dire”

“Dicci come lo chiamerai” disse Jemma.

“L'unico nome di animale che mi viene in mente è Buddy, ma non penso sia corretto nei suoi

confronti” disse Grant, guardando triste il soffitto.

“Magari puoi chiamarlo Junior” disse Skye.

 

Tutti gli altri animali del gruppo corsero nella stanza, capitanati come al solito da Steve, mentre Dragon si metteva in piedi sulla spalla di Tripp e Hermione e Doc saltavano in grembo ai rispettivi padroni.

 

“Bene” disse Grant, asciugandosi una lacrima “Buddy Junior, ti presento Steve. Sembra un po' burbero, ma ti insegnerà tanti trucchetti. Loro invece sono Liberty e Zoe, e saranno molto contente di giocare con te. Quello sulla spalla di Tripp è Dragon, e ti consiglio di non andare vicino alla sua teca se non vuoi beccarti un colpo. I due gatti invece sono Hermione e Doc e sono sicuro che andrai d'accordo anche loro. E ricordati sempre che hai il nome di uno degli esseri viventi più leali e fedeli che abbia mai conosciuto.”

 

“Grazie” disse poi Grant a Skye, qualche minuto dopo, mentre Junior saltellava sulle sue gambe per leccargli la faccia.

“E per cosa?” chiese Skye, mentre anche Zoe imitava Junior.

“Per questo cucciolo incredibilmente iperattivo” disse Grant con una risata.

“è stato un piacere” disse Skye

“Buddy sarebbe stato contento di conoscerlo”

“Lo so tesoro”

 

Grant Ward non si era reso conto di quanto gli mancasse Buddy fino a quel momento, ma con Junior, Zoe, Liberty, Steve, Dragon, Hermione, Doc e il suo team non poteva dire di certo di essere solo.

 

“Un cane non se ne fa niente di macchine costose, case grandi o vestiti firmati.

Un bastone per lui è sufficente. A un cane non importa se sei ricco o povero,

brillante o imbranato , intelligente o stupido . Se gli dai il tuoi cuore, lui ti darà

il suo. Di quante persone si può dire lo stesso? Quante persone ti fanno sentire

unico, puro, speciale?

 

Quante persone possono farti sentire straordinario?” -Da “Io & Marley

 

 

 

 

 

 

 

Agent Soho Doll Corner

 

Aspettate che mi asciugo le lacrime!

 

Ogni volta che sento il discorso della scena finale di “Io&Marley” mi metto a piangere.

 

Sono totalmente d'accordo con tutto quello che dice, e penso che anche Grant lo sia.

 

In più, piccola chicca

 

Liberty è ispirata alla mia piccola cucciola Peggy, che non è un beagle ma è un incrocio tra un beagle e un jack russel

Mentre Doc è ispirato al mio micio Romeo.

 

Ebbene si, sono quasi tutti cani in questa fic, ma non dimentichiamoci di Doc, Hermione e Dragon.

 

Ho pensato che Tripp potesse andare d'accordo con iguana e che, anche dopo “l'incidente” del gatto morto lasciato vicino al pranzo di Fitz da Simmons, ho pensato che loro due fossero più dei gattari.

 

Bene, vado a coccolare la mia piccola.

 

-jess

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Capitolo 4
*** Some little tiny agents ***


Some little tiny agents.

 

Le cinque volte in cui le ragazze hanno dovuto dire ai loro fidanzati che sarebbero diventi genitori e quella volta in cui qualcuno “adottò” May e Coulson come mamma e papà. 

 

 

Il Playground non era mai stato così terribilmente tranquillo. Certo, c'erano stati i tempi in cui era praticamente una base disabitata e non ci abitava nessuno ma ben presto Coulson e il suo team l'aveva fatta diventare come la loro casa.

 

Molto era successo da quando le porte della base si erano aperte per loro. Quelle mure avevano visto i progressi di Fitz, aveva visto Skye vedersela con un padre demoniaco, avevano subito i graffi di Coulson, avevano visto l'arrivo di Lance, Bobbi e Mack e aveva assistito alla redenzione di Ward.

 

Avevano visto le gioie e i dolori di un team che cercava di ricostruire i pezzi della sua vita. Aveva visto amicizie consolidarsi, amori sbocciare e relazioni cominciare. 

 

Ma ancora nessuno sapeva che quelle mure avrebbero ospitato dei nuovi piccoli agenti.

 

I.

 

Sorprendentemente, i primi a mettere su famiglia furono Fitz e Simmons.

 

Il loro cammino non era di certo stato facile, ma ora andava tutto bene.

 

Almeno finchè Fitz non notò degli strani comportamenti da parte di Jemma.

 

Capitò tutto un giorno.

 

Simmons fece cadere per sbaglio delle piastre petri e sembrava inconsolabile.

 

“Hey, tesoro che c'è?” le chiese preoccupato Fitz “Ti è capitato un sacco di volte eppure non ti sei mai messa a piangere”

“Vuoi dire per caso che sono maldestra?” chiese arrabbiata Jemma.

“No, non volevo dire questo” disse Fitz.

“Oddio” disse Jemma “Ora ti urlo pure contro. Mi dispiace così tanto tesoro” aggiunse, ricominciando a piangere.

“Va tutto bene tesoro” disse Fitz “Vorrei solo sapere che cosa ti prende”

“Sono solo stanca” disse Jemma.

“Da come ti comporti sembri quasi incinta” disse Fitz.

 

Lo sguardo preoccupato di Jemma era più eloquente di mille parole.

 

“Tu....tu sei?”

“Incinta” disse Jemma con un singhiozzo “Mi dispiace così tanto amore, volevo dirtelo ma non sapevo come. Sono un essere orribile”

 

Fitz non fece altro che sedersi su uno sgabello e fissare il vuoto per le seguenti due ore.

 

Nove mesi dopo, Fitz e Simmons diedero il benvenuto a un sano e bellissimo bambino.

 

“Benvenuto in famiglia Oliver Alexander Fitz”

 

E mentre il bambino che teneva tra le braccia lo guardava con grandi occhi intensi, ogni preoccupazione e insicurezza di Fitz scomparve in una bolla di sapone.

 

II.

Bobbi e Lance non facevano altro che litigare, ma questo non era una novità.

 

Quello che era incredibilmente strano era il fatto che, ultimamente, Lance sembrava discutere da solo.

 

Bobbi non rispondeva alle sue frecciatine, lo lasciava parlare come se non avesse altro da fare.

 

Quella sera accadde esattamente questo.

 

“Mi vuoi dire che diamine ti succede, Bobbi?” chiese Lance “Ultimamente sembra che parli da solo”

“Non mi va di parlarne” disse Bobbi “Il fatto che io e te ci siamo risposati non significa che debba per forza raccontarti tutto”

 

Il team era ancora sotto shock. Lance e Bobbi erano tornati da una missione ad alto rischio con una fede al dito. “Per festeggiare” dissero, ma il resto del team non gli credette. Niente poteva cambiare il fatto che Bobbi fosse la nuova signora Hunter (di nuovo).

 

“Ragazzi” disse Skye dal divano “C'è gente che vorrebbe vedere un film”

 

Grant si limitò a osservare la scena mentre cercava di ricordarsi perchè si era addormentato guardando il secondo film di “Sex in the city”.

 

Fitz alzò appena gli occhi da Oliver, che dormiva sul suo petto come se nulla fosse.

 

“E potreste fare più piano? Oliver sta dormendo” disse Simmons.

“Oh, mi dispiace” disse Bobbi.

 

La Bobbi che conoscevano loro non si sarebbe mai scusata.

 

“Chi sei tu e che ne hai fatto di mia moglie?” chiese Lance alzando un sopra ciglio.

“Non so di cosa tu stia parlando Hunter” disse Bobbi.

“Beh, Barbara” disse Lance “Si dia il caso che ti conosca meglio di chiunque altro. Vuoi che divorziamo di nuovo, è questo che vuoi?”

 

Il team era ormai abituato alle continue minacce di divorzio da parte dei due.

 

“Dio, se così un bambino” disse Bobbi esasperata “Non posso credere di aspettare un bambino da te”

 

Il resto dei presenti non proferì parola. (Skye mise addirittura il film in pausa).

 

Lance rimase attonito per un paio di secondi, prima di attaccarsi famelico sulle sue labbra.

 

“Qualcosa mi dice che non divorzieranno stasera” disse Skye.

 

Inutile dire che il team non li vide fino alla mattina seguente, e nove mesi dopo il signore e la signora Hunter diedero il benvenuto a Ava Elizabeth Hunter.

 

“Un'altra donna pronta a spezzarmi il cuore” disse Lance, prendendo una sua piccola manina.

 

Ma Bobbi era troppo stanca per controbattere.

 

III.

 

Skye e Grant si sentivano tagliati fuori. Ogni coppia (eccetto Coulson e May, che si divertivano un sacco a fare i nonni) aveva un bambino. Erano più che felici di fare gli zii, ma volevano ampliare la famiglia.

 

Ecco perchè Skye era più che felice di quel piccolo ritardo nel suo ciclo mestruale.

 

“Ne sei sicura?” chiese Jemma.

“Il test era positivo” disse Skye “Che ne dici?”

 

Anche l'ecografia non lasciò alcun dubbio : Skye era incinta. Peccato che Grant decise di entrare in laboratorio proprio in quel momento.

 

“Skye, che stai facendo?” chiese

 

Jemma entrò nel panico e iniziò a balbettare qualcosa di incomprensibile.

 

Ma sullo schermo campeggiava ancora l'immagine dell'ecografia, e non ci volle molto a Grant per capire.

 

“Skye, che significa tutto questo? Sei incinta?” chiese.

“Sopresa” disse Skye, saltando giù dal lettino “Ciao papà”

 

Grant ebbe una reazione del tutto inaspettata. Iniziò a correre per tutto il corridoio, annoiando a morte chiunque avesse la malcapitata sorte di passare da quelle parti.

 

“Fitz” disse, bloccando l'ingegnere mentre teneva in braccio suo figlio “Diventerò papà”

“Wow, congratulazioni Ward!” disse Fitz sorridendo.

“Lance, Lance! Diventerò papà”

“Congratulazioni amico, ma se fossi in te non ne sarei così entusiasta” (Lance non fu entusiasta neanche del piccolo schiaffo che ricevette dalla moglie)

“Tripp! Mack, diventerò papà”

“Woo, auguri amico” disse Tripp.

 

“Vedo che qualcuno è felice della notizia” disse Skye, quando Grant tornò da lei senza fiato.

“Ti amo così tanto” disse Grant sollevandola.

 

La sorpresa fu ancora più grande quando nove mesi dopo diedero il benvenuto a due gemelli.

 

“Allora, volete dirci il nome?” chiese impaziente Coulson.

“Bene” disse Grant “La piccola principessa tra le mie braccia è Aura Annabell Ward, mentre non sappiamo ancora come chiamare suo fratello”

“Grant Ward jr” disse Skye “Lo so che non ne abbiamo mai parlato, ma voglio che mio figlio abbia il nome dell'uomo più coraggioso che conosca”

“Penso di non averti mai amato così tanto in vita mia”

 

I gemelli Ward divennero il terzo e quarto bambino del Playground, ma la famiglia Ward non ne ebbe altri.

 

Skye credeva di aver fatto a sufficienza sfornando due gemelli.

 

IV.

 

La piccola Ava non aveva ancora compiuto due anni, quando Bobbi cominciò ad avere comportamenti strani.

 

“Bobbi, sei tu?” chiese Lance assonnato, quando vide la moglie seduta sul letto divorare un intero pacco di patatine.

“Si, torna a dormire, sto solo facendo uno spuntino” rispose Bobbi.

“Uno spuntino?” chiese divertito Lance “Bobbi sono le due di notte”

“E allora? Avevo fame!” disse Bobbi.

“Sai, mangiavi cibo spazzatura solo quando eri incinta di Ava, e ora lo stai man.....” ma la frase gli morì in gola, mentre la moglie lo guardava con sguardo colpevole.

“Hey, Hunter, che ne pensi di un altro figlio?” disse Bobbi con un sorriso.

 

E esattamente come la prima volta, Lance attaccò le labbra unte e sporche della moglie.

 

“Dio, spero che almeno questo sia un maschio” disse.

 

Nove mesi dopo, sembrò che le preghiere di Lance fossero state esaudite, quando gli Hunter diedero il benvenuto al piccolo Mark James Hunter.

 

“Un altro uomo pronto a farmi arrabbiare” disse Bobbi

 

Ma Lance si era addormentato sulla poltrona accanto a lei, tenendo tra le braccia Ava, e non poteva di certo rispondergli.

 

V.

 

Fitz e Simmons era gli unici con un solo figlio. Ormai Oliver aveva cinque anni e morivano dalla voglia di dargli un fratellino o una sorellina.

 

Simmons aveva scoperto di essere incinta qualche settimana prima, e non vedeva l'ora di dirlo al marito.

 

“Allora, hai capito bene tesoro?” disse Simmons.

“Si, non devo dire niente a papà” disse Oliver “Ma posso andare a giocare con Junior ora?”

“E non vuoi vedere la faccia di tuo padre?” chiese Jemma.

“Ok, ma Junior mi sta aspettando. Zio Grant ha promesso di farci fare pratica con i laser” disse Oliver.

“Hey, che combinate?” disse Fitz entrando.

“La mamma ti deve dire una cosa” disse Oliver sorridendo.

“E di cosa si tratta, piccolo ometto?” chiese Fitz.

 

Jemma non riusciva a trovare le parole. Per fortuna ci pensò Oliver.

 

“La mamma è incinta” disse Oliver.

 

Esattamente come la prima volta, Fitz rimase su uno sgabello per le seguenti due ore, intento a fissare il vuoto.

 

“Credi che stia bene mamma?” chiese preoccupato Oliver.

“Ha fatto così anche con te” rispose Jemma sorridendo.

 

E quando la piccola Eveline Rose Fitz venne al mondo, Oliver non poteva staccare gli occhi di dosso dalla sua piccola sorellina.

 

“è così piccola Papà” disse estasiato.

“Lo eri anche tu” disse Leo sorridendo.

“è così carina” disse estasiata Aura “Mamma, posso avere una sorellina?”

“No mamma” disse Grant jr “Non voglio altre femmine”

 

E questo fece ridere l'intera famiglia.

 

+1

 

La base era diventata davvero come un parco giochi da quando Oliver, Ava, Aura, Grant jr , Mark e Eveline erano arrivati in famiglia.

 

Nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere May tornare dopo una missione con un piccolo fagotto qualche settimana dopo la nascita di Eveline.

 

“E chi è questo piccolo cucciolo?” chiese Skye.

“L'abbiamo trovata nella fabbrica abbandonata” disse May “Non me la sono sentita di lasciarla li,era sporca e infreddolita”

 

La bambina aprì gli occhi e fece un grande sorriso. Doveva aver avuto poco più di due mesi.

 

Nessun certificato di nascita l'accompagnava, nessuno sapeva niente di lei.

 

“Chissà come si chiama” disse Skye.

“Io e tuo padre ne abbiamo parlato sull'aereo” disse May “Ti piacerebbe una sorellina?”

“Perchè il fatto che la vogliate adottare non mi sorprende per niente?” chiese Skye “Certo, bevenuta in famiglia piccolina”

 

Skye non era mai stata ufficialmente adottata da May e Coulson, ma la sola idea di una sorellina l'aveva resa incredibilmente felice.

 

“Pensi di poterci pensare tu?” disse May “Per il certificato intendo”

“Certo” disse Skye abbracciandola “Che nome devo mettere?”

“Samantha Eleonor Coulson” disse Coulson, apparendo dietro di loro.

 

Entrambe erano incredibilmente felici di essere nonni, ma diventare i genitori adottivi di una bambina così piccola era un'enorme sfida.

 

“Benvenuta in famiglia Sammy” disse Skye prendendola in braccio “Io sono tua sorella maggiore Skye, puoi venire da me per qualsiasi cosa. Vieni, ti faccio conoscere tuo cognato Grant e i tuoi nipotini. Aura sarà contentissima” aggiunse eccitata.

 

Quelle mura accolsero quei bambini come se fosse la cosa più naturale del mondo. Assistettero ai loro primi passi, alle prime parole, e non furono mai state così piene di calore come allora.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Agent Soho Doll Corner:

 

Mi avete dato così tante idee per “After all this time (I'm still into you)” che dovevo usarle in un qualche modo.

 

Ebbene si, penso di essere arrivata a una decisione per quel che riguarda quella fic, ma vi ringrazio per tutte le belle idee che mi avete lasciato <3

 

Ringrazio soprattutto TheBlinkyTheory per l'idea dei gemelli Ward e per l'idea di chiamare il piccolo Ward con il nome di suo padre, e la mia adorata Lilian per il nome di Aura (anche se non ho capito che si scriveva così o Ayra )

 

In questa fic ci sono anche gli HuntingBird. Li shippo, e prometto di scrivere molto più di loro (Ho in programma una fic solo per loro)

 

un bacio

 

-jess

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