Ricordi

di Sonmi451
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo Finale ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


La pioggia regnava in quella fredda giornata di autunno.


Le goccioline sbattevano prepotenti contro i fili d'erba di quel campo d'addestramento dominato dal silenzio e dall'angoscia.


Un vento freddo soffiò, smuovendo anche i più piccoli insetti rintanati in quella terra così bagnata e umida, arrivando a smuovere anche i capelli fradici e neri come la pece di un ragazzo che, in piedi in mezzo a quella desolazione, teneva gli occhi chiusi e piangeva silenziosamente.


Era alto e snello, muscoli leggermente scolpiti e una pelle chiarissima che entrava in contrasto con gli occhi scuri.


Aprì leggermente gli occhi e si guardò con rabbia le mani, colpevoli di ciò che gli stava provocando quel terribile dolore al petto da giorni ormai. Le strinse in due pugni e urlò con tutto il fiato che aveva in corpo fino a farsi cadere sulle ginocchia, stremato sia fisicamente che mentalmente da tutto quello che gli stava capitando.


Si sdraiò, godendosi della pace che regnava in quel luogo, sprofondando completamente nei ricordi.


Sasuke e Naruto camminavano lentamente uno di fianco all'altro tra le tende di quell'accampamento creato subito dopo la fine della guerra. Dopo aver sconfitto Kaguya e aver salvato il mondo il team7 e in particolar modo, i due ragazzi, erano considerati degli eroi. Tutto era tornato abbastanza alla realtà e mentre loro due si erano rimessi in sesto quasi subito, tutti gli altri ninja avevano bisogno di attenzioni mediche per potersi rimettere in forze e ritornare ai propri villaggi. Entrarono in una tenda piuttosto grande e scorsero subito Sakura alle prese con delle scartoffie.


-”Buongiorno Sakura-chan!”- canticchiò Naruto andandole incontro e abbracciandola forte.


-”Naruto! Sasuke! Che piacere vedervi”- Sakura si lasciò abbracciare dal biondo mentre si sentiva al settimo cielo per quella piacevole sorpresa.

Ormai erano settimane che era tremendamente occupata con i pazienti e non aveva ancora avuto modo di liberarsi, come d'altronde anche i suoi due compagni che invece aiutavano con la perlustrazione del luogo e il rientro delle persone nei loro villaggi.


-”Come stai?”- chiese Naruto alla rosa scostandosi da lei.


-”Io bene. Sono solo parecchio stanca..ma non importa! Voi invece?”- rispose con malinconia vedendo indifferenza negli occhi del moro, che a differenza di Naruto se ne stava ben distante e in silenzio.


-”Beh noi siamo sempre in gran forma come puoi vedere! Piuttosto tu, Sakura-chan, dovresti prenderti qualche giorno di riposo. Sei dimagrita un sacco! E quelle tremende occhiaie non ti donano affatto, sei più bruttina del solito..”- constatò Naruto incrociando le braccia pensieroso, prima di ricevere un sonoro cazzotto in faccia che lo fece sbattere violentemente a terra.


-”NARUTO!! COME TI PERMETTI BRUTTO..!!!”- gli urlò Sakura prendendolo poi per il colletto, pronta a tirargli un alto pugno.


-”Sakura come sta il braccio?”-


Quella voce così profonda e cupa la distrasse e guardò gli occhi della persona che amava più di se stessa.


-”Bene..mi riprendo in fretta.”- gli rispose con un filo di voce, imbarazzata da quella domanda così strana ma allo stesso tempo semplice.


-”Ok. Naruto, credo sia arrivata l'ora di andare. Buona continuazione Sakura.”-


-”Ooooh TEME!! Aspetta cavolo! Sakura-chan, mi spiace averti offesa, non volevo. Sappi che torneremo presto e riusciremo finalmente a stare un po' insieme! Mi raccomando riposati, ne hai bisogno!”- le sorrise calorosamente Naruto, seguendo Sasuke che invece se n'era già andato.


Sakura sospirò e con tristezza riprese a lavorare. Non riusciva a pensare come sarebbe stata da quel momento in poi la sua vita. Tutto era uguale, tranne lui.. Sasuke sarebbe rimasto? Che rapporto ci sarebbe stato? Cosa sarebbe successo? Non seppe darsi le risposte e lasciò che le calde lacrime di quegli occhi stanchi le rigassero il viso senza accorgersi che in verità lui la stesse guardando.



Sasuke ripensò a quel momento. Avrebbe voluto chiederle molto di più. Avrebbe voluto abbracciarla. Avrebbe voluto sfiorarle le guance. Avrebbe voluto trascinarla via da lì e portarla in qualche luogo tranquillo dove farla riposare. Avrebbe voluto fare tutto quello che non fece per lei in quegli anni.


Sorrise amaramente.



Erano passati ormai quattro anni dalla fine della guerra e finalmente ognuno era tornato alla propria vita tranquilla, tranne qualche piacevole novità come il matrimonio che si sarebbe tenuto quel giorno tra Naruto ed Hinata che finalmente si erano messi insieme, ed il nuovo Hokage: Kakashi.

Sasuke si guardò allo specchio sistemandosi per l'ultima volta la cravatta. Portava un elegante smocking nero compreso di camicia bianca e cravatta grigia. Aveva deciso di optare per quella scelta un po' bizzarra e occidentale al posto di fare come il suo amico Naruto che invece per quell'evento importante aveva deciso di indossare un orrendo Kimono maschile sull'arancio e sul rosso. Provava molta pietà nei confronti di Hinata, non capendo cosa ci trovasse in lui.

Uscì di casa chiudendosi la parta alle spalle e camminò silenzioso verso il palazzo dell'Hokage. Mentre si avviava pensava a quanto la sua vita facesse pena in quanto non era ancora riuscito a ristrutturare il quartiere degli Uchiha e nemmeno a trovare una donna degna di portare quel cognome. Non gli interessava avere quel tipo di attenzioni o per meglio dire.. non riusciva a guardare nessuna che non fosse lei...Sakura. Aveva avuto un flirt durato qualche mese con Karin, la sua vecchia compagna del team Hebi. Credeva che lei, nonostante il suo carattere così insopportabile, potesse essere la persona giusta ma si rese conto ben presto che non riusciva a stare con lei. Non riusciva a baciarla senza pensare ad altre labbra rosse. Non riusciva a farci l'amore senza pensare a un corpo più minuto e profumato. Non riusciva a guardarla senza pensare a due iridi verdi smeraldo. Così decise di chiudere quella relazione forzata prima di quanto immaginasse ottenendo però solo molta solitudine in quanto la rosa si era allontanata molto. Lui sapeva nel suo cuore di averle inferto una ferita molto profonda stando con la rossa, ma l'orgoglio e la testardaggine gli avevano impedito di darci importanza, fino a quando non divenne troppo tardi.

La vedeva spesso in compagnia di un Anbu molto giovane che le faceva palesemente la corte e in quelle occasioni provava rabbia e gelosia, ma sapeva perfettamente che non poteva farci nulla. Lui aveva fatto delle scelte. Lei altre. Sospirò.


Arrivò a palazzo ed entrò in una grande sala che avevano allestito appositamente per il matrimonio e senza fare fatica trovò il biondo intento a ridere e scherzare rumorosamente con Shikamaru, Kiba, Rock Lee e Chouji. Quel posto era strapieno di persone e cominciava a sentirsi fuori luogo in quanto lui era sempre stato un amante della tranquillità ma non appena raggiunse il suo amico capì quanto quel momento era importante e la sua presenza era essenziale per Naruto.


Si guardò intorno cercando con gli occhi Sakura.


-”Teme ti vedo pensieroso, che hai?”- gli chiese Naruto dandogli una pacca sulla spalla.


-”Niente. Non preoccuparti. Tu piuttosto vedi di tenerti pronto..”- gli fece un mezzo sorriso.


Naruto gli fece l'occhiolino e non ci volle molto tempo che l'annuncio dell'arrivo di Hinata mise a sedere tutti e la cerimonia iniziò. Hinata entrò accompagnata dal padre e tutti la seguirono con lo sguardo, rapiti dall'incredibile bellezza che si celava dietro quel velo fastidioso. Naruto già aveva iniziato a piangere e Sasuke, finalmente, scorse dei capelli rosa a lui noti dietro la mora, intenta a tenerle quel tessuto troppo lungo per i suoi gusti.


Gli occhi gli si illuminarono a quella visione. Aveva i capelli sciolti tenuti fermi con delle forcine dietro le orecchie. Portava uno splendido vestito color pesca che la fasciava alla perfezione facendo sembrare il suo corpo ancora più snello di quanto già non lo fosse. La osservò mentre si posizionava di fianco alla sposa e ad Ino, l'altra damigella, e per un attimo i loro occhi s'incontrarono.


Sakura aveva un'espressione che non riusciva a distinguere e sembrava volergli dire tutto e niente. Fu la voce di Kakashi a riportare Sasuke alla realtà, distraendolo per tutto il resto del tempo, impedendogli di guardare ancora la sua ex compagna.


La sera arrivò presto e ormai il ricevimento stava per finire. Avevano mangiato, ballato e riso tutti insieme, tranne lui. Non capiva come mai non riuscisse a smettere di stare seduto a guardare le mani del giovane Anbu mentre accarezzavano spesso e volentieri i fianchi e le guance di Sakura, desiderando mentalmente di essere al posto suo.

I loro sguardi si erano molte volte incrociati ma nessuno dei due aveva fatto niente per parlarsi, e andava bene così.


-”Teme, perché non la smetti di essere così serio e non vieni a ballare anche tu?”-


-”Lo sai che non sono il tipo. Sto bene qui”-


Naruto lo osservò contrariato finché non seguì con lo sguardo cosa stesse guardando e si rese conto della situazione.


-”Perché non vai a parlarle?”-


-”Come scusa?”-


-”Non fare il finto tonto teme. Lo so perfettamente quanto tu e Sakura vi siate allontanati in questi anni per diversi motivi ma credo che tu non stia bene e nemmeno lei. Karin se n'è andata, è ora di prendere il toro per le corna e andare a parlarle.”-


-”Sei solo un dobe.”- gli rispose Sasuke senza guardarlo, mettendosi successivamente le mani in tasca e uscendo da quella sala che cominciava a farlo sentire claustrofobico.


Andò all'esterno e decise di farsi una passeggiata, senza rendersi conto che i suoi piedi l'avessero portato alle panchine, protagoniste di un ricordo molto importante.


Passò diverso tempo e lui aveva gli occhi chiusi quando fu costretto ad aprirli percependo una presenza troppo conosciuta.


-”Ciao Sasuke..”- gli sorrise dolcemente, avvicinandosi a lui e sedendogli accanto.


-”Che ci fai qui?”- le rivolse quelle parole con un tono troppo duro, senza nemmeno guardarla, pieno di vergogna e timore.


-”Mi volevo fare una passeggiata prima di rientrare a casa e..insomma..non credevo di trovarti qui..”- gli rispose sussurrando le ultime parole.


Si voltò a guardarla e aveva il viso leggermente arrossato. Come se avesse pianto.


-”Hai pianto...”-


Lei si sorprese di quell'affermazione improvvisa e rise istericamente.


-”No! Credo sia stato tutto quell'alcool a darmi alla testa e sai”-


-”Cos'è successo?”- la interruppe bruscamente lui senza smettere di guardarla. Lei in tutta risposta cambiò espressione e abbassò gli occhi coprendoli con i ciuffi rosa sfuggiti alla pettinatura, probabilmente trattenendo altre lacrime che chiedevano di uscire.


-”Niente..”-


-”E' stato lui?”-


Lei optò per il silenzio, fino a quando non si alzò in piedi e fece qualche passo lontano da lui.


-”Mi sono resa conto, che non riuscivo..”-


Alzò gli occhi verso la luna.


-”Non riuscivo a guardarlo negli occhi, senza smettere di pensare ai tuoi..”-


Sasuke si alzò e volle avvicinarsi per toccarla ma non ci riuscì, e rimase a guardarla impassibile, senza muoversi.


-”Ma so perfettamente che i tuoi non pensano ai miei come vorrei io. Ormai siamo cresciuti entrambi e sappiamo perfettamente che certe cose non potranno mai accadere. Perdonami se ti sto dicendo queste cose..probabilmente starai pensando a quanto sia noiosa”- gli sorrise voltandosi, e Sasuke poté specchiarsi nelle calde lacrime che le bagnavano le guance.


-”Ora è meglio che vada.. Buonanotte Sasuke..”-


E fu così che la vide allontanarsi con passo abbastanza svelto, senza nemmeno avere la forza di chiamarla. Completamente spiazzato da quella dichiarazione così spontanea e sofferta che gli facevano venire voglia di urlare.




Sasuke si portò una mano sul viso, togliendo i capelli bagnati che prepotenti gli coprivano gli occhi. Ripensò a quanto quella notte, per lui, avesse significato una cosa sola: tornare a vivere.




Sasuke bussò incessantemente alla porta di quell'appartamento che mai avrebbe pensato di raggiungere. Fu una sottile voce incerta a farlo smettere.


-”Chi è?”-


-”Sakura..apri”-


Sakura aprì lentamente e guardò mezza stupita mezza addormentata Sasuke che se ne stava lì davanti a casa sua alle tre di notte.


-”Ma cosa ci fai qui a quest'ora? E' successo qualcosa?”- gli chiese con un velo di preoccupazione.


-”No..avevo bisogno di parlarti.”-


Sakura lo fissò ancora qualche istante, poi titubante decise di aprire la porta facendolo entrare.


Andarono in cucina e si sedettero a tavola.


-”Cosa devi dirmi?”-


Sasuke la fissò negli occhi, cercando il coraggio di parlare.


-”Io..”-


-”Tu..?”-


-”..vorrei chiederti scusa”-


-”Per cosa Sasuke?”-


Il moro sospirò, alzandosi in piedi e raggiungendola dall'altra parte del tavolo, inginocchiandosi alla sua altezza.


-”Per quello che sto per fare..”-


Sakura stava per controbattere ma le labbra di Sasuke furono più veloci e rapirono le sue in un bacio casto e molto morbido.


Chiusero gli occhi entrambi e si scambiarono quell'effusione molto semplice senza riuscire a capire veramente cosa stesse accadendo. Le loro bocche si muovevano da sole, mentre Sakura prese il volto di Sasuke con le sue esili mani e lo fece avvicinare ancora di più, abbracciandogli poi il collo con le braccia e approfondendo quel bacio molto desiderato.


Rimasero in quella posizione ancora un po', fino a quando Sasuke non si alzò e prendendo Sakura dalla vita con un braccio non la fece sedere sopra il tavolo. Cominciò a baciarle il collo e le guance, sentendo quanto la pelle della ragazza fosse molto più morbida e profumata di quello che si era immaginato.


Inebriato da questa nuova droga divenne più vorace e aprì la vestaglia della rosa togliendole anche la camicia da notte, lasciandola solo in mutandine e godendo così di quella splendida visuale. Era cresciuta molto e le forme da donna le sottolineavano la terza abbondante e il corpo snello e sodo.


-”Sasuke..”-


La guardò negli occhi, prima di darle un ennesimo bacio e concentrarsi poi successivamente sul seno.

Glieli leccò e morse con dolcezza, sentendo poi le gambe di Sakura circondargli la vita per avvicinarlo.


Sorrise a quel gesto così spontaneo e dopo essersi scambiati ancora qualche bacio si liberarono degli ultimi indumenti e Sasuke entrò piano in lei stringendole le cosce e il sedere.


Osservò come Sakura chiuse gli occhi e gemette il suo nome, sudata e rossa. La baciò.


Non si staccarono mai mentre quella danza di amore e passione prendeva sempre più velocità fino ad esplodere in un solo e unico momento.


Era felice.

FINE CAPITOLO I

Salve ragazze, nell'attesa della nuova long ho voluto postare questo piccolo antipasto composto di 2/3 capitoli. Una cosa "leggera" che mi sentivo in vena di scrivere per un po' di malinconia dovuta alla noia. Un grande bacio!

Sonmi451

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Capitolo 2
*** Capitolo Finale ***


Si girò su un fianco e percorse con la mente tutto ciò che cambiò da quella notte: Sasuke e Sakura trovarono la felicità stando insieme e dedicandosi l'uno all'altro con dolcezza e amore. Gli anni passarono e Sasuke capì quanto fosse stato fortunato ad avere Sakura al suo fianco a donargli tutto ciò che aveva perduto da piccolo. Fu quando scoprì di essere rimasta incinta, che i loro giorni presero una piega molto diversa da ciò che ci si aspettava.



Sakura, Sasuke e Naruto saltavano veloci sugli alberi dirigendosi, insieme come ai vecchi tempi, al villaggio della nebbia dopo che Kakashi aveva ricevuto una richiesta d'aiuto in quanto dei ribelli molto pericolosi stavano minacciando la tranquillità di quel luogo. Sakura aveva scoperto da circa un paio di settimane di aspettare un bambino e Sasuke aveva lottato con tutto se stesso perché lei non andasse in missione con loro, ma alla fine la sua presenza e le sue capacità mediche erano necessarie e si arrese piuttosto irritato e contrariato.

Arrivarono presto al villaggio e mentre Sasuke e Naruto parlavano con il nuovo Mizukage perlustrando la zona, Sakura era già arrivata all'ospedale per poter aiutare a curare tutti i feriti più gravi degli ultimi scontri.

I giorni passavano ma non c'era nessuna traccia dei ribelli, facendo innervosire molto i due ragazzi che non capivano cosa gli stesse sfuggendo.

Un pomeriggio, piazzando delle trappole intorno all'entrata del villaggio, furono distratti da un chakra anomalo che proveniva dall'interno. Cominciarono a correre in quella direzione e capirono ben presto che si stava avvicinando all'ospedale. “”SAKURA””

Sasuke corse più veloce al pensiero che lei potesse essere in pericolo e quando furono quasi arrivati ci fu un enorme esplosione che li respinse a qualche metro di distanza.

Tossirono e si rialzarono quasi subito senza però riuscire a vedere niente in quanto c'era un fumo fittissimo ad oscurare loro la vista.

Si avvicinarono e sentirono il chakra della rosa diventare sempre più forte. Lo seguirono fino a trovare Sakura intenta a proteggere dei bambini nascosti sotto delle macerie e davanti a lei un uomo molto alto e possente con degli strani occhi dorati che continuava a fissarli.


In un attimo Sasuke e Naruto furono raggiunti dal Mizukage ma il moro era troppo attento alla brutta sensazione che sentiva dentro di lui, per accorgersene.


-”Sakura-chaaan!”-


Naruto balzò in avanti con l'intenzione di raggiungerla ma fu respinto indietro da una strana barriera che gli impediva di avanzare.

Sasuke lo raggiunse e attivò subito il suo potere oculare per distruggere ciò che lo separava dal suo amore.

“”Merda, ma che cosa..”” pensò constatando il tentativo fallito. Ci riprovò ma fu subito interrotto dal sangue che, per lo sforzo, cominciò ad offuscargli la vista.


-”Sasuke, perché non riesci a buttarla giù? Che cos'è? Dobbiamo andare da lei!”-


-”LO SO CAZZO!!”-urlò disperato.


Nel frattempo Sakura si era già messa in posizione di combattimento, ma vedere i suoi due compagni bloccati fuori la fece tremare di terrore. Guardò Sasuke e presto gli occhi le si offuscarono di lacrime, unite a quelle dei bambini dietro di lei.


-”Chi diavolo sei tu? Cosa vuoi?”-


L'uomo la guardò impassibile senza risponderle, cominciando poi a camminare verso di lei con passo lento e minaccioso.


Sakura indietreggiò ancora, senza però perderlo un attimo di vista.


-”Sarà meglio che ti sposti e mi fai fare ciò che devo”- le disse.


-”E cosa dovresti fare eh?? Cosa mai vorrebbe un uomo come te da dei semplici bambini?”-


Sakura non fece nemmeno in tempo a finire la frase che si sentì prendere per il collo e sollevare da terra.


Cercò di urlare ma la stretta era talmente forte da farle perdere il fiato.


-”Si da il caso che uno di loro abbia un potere enorme e che il loro caro Mizukage lo stia proteggendo e nascondendo. Quel potere mi serve e di sicuro non sarà una mocciosa come te ad impedirmi di averlo. I tuoi amici, so perfettamente chi sono. Ma nonostante le loro capacità sarà impossibile dissolvere il campo di forza. Tu hai due scelte: la prima è levarti di mezzo e forse ti sarà salva la vita, la seconda, beh mi pare ovvio...”- sussurrò all'orecchio della rosa, sorridendo malignamente alle ultime parole.


Sakura tremò e guardò con la coda dell'occhio quei poveri bambini indifesi che non facevano altro che urlare e piangere. Fece un bel respiro poi attivò il Byakugo e sprigionò tutta la forza che aveva sferrando un pugno talmente forte da scaraventare l'uomo lontano da lei.


Capì che doveva essere veloce quindi recuperò subito i bambini e li fece correre verso Naruto e Sasuke che la guardavano con terrore.


-”Sasuke, Naruto, presto!! Fateli uscire di qui!”-


-”Sakura-chan ci abbiamo già provato, è tutto inutile! Non capiamo come mai le nostre tecniche non funzionano e Sasuke sembra avere problemi con gli occhi.”-


Sakura guardò verso il moro che l'osservava a malapena con gli occhi pieni di sangue. Capì che la situazione era più grave del solito.


-”Sasuke-kun...amore mio..”-


Sasuke si sentì il cuore esplodere, nel momento in cui Sakura si voltò e andò a fronteggiare l'uomo misterioso.


-”SAKURA NO!”- urlò con tutto il fiato che aveva in corpo.


-”CAZZO!”-


Per la prima volta in vita sua era inutile. Non capiva come mai non riusciva ad attivare lo sharingan e senza quello non avrebbero, probabilmente, potuto aprire un varco.


Naruto sferrò calci, pugni, testate contro quel muro invalicabile ma non c'era niente da fare e chiamò i bambini a sé per cercare di farli smettere.


Sasuke si voltò con rabbia contro il kage che fino a quel momento era rimasto pietrificato di fianco a loro e gli si buttò addosso.


-”Perché non ci hai detto niente del bambino??? Perché non ci hai detto di quest'uomo?? CHI E'??”-


-”I-io..io non..”- fu interrotto da un pugno fortissimo che gli ruppe istantaneamente il naso e il labbro.


-”RISPONDI”-


-”Non..non credevo che potesse succedere davvero.. lui è Namura Okirawa, il figlio illegittimo del temibile Takara Okirawa, uno dei più spietati assassini del paese della Nebbia. Il padre è ormai morto da ancora prima che voi nasceste e la leggenda narrava appunto di questo figlio che era stato abbandonato da bambino e fosse morto nella foresta. Ma nel corso degli anni, da dopo la grande guerra, io cominciai a ricevere delle lettere in cui si parlava di un avvenimento terrificante se io non avessi portato il piccolo Takeo nella foresta un determinato giorno ad una determinata ora. Credevo fosse uno scherzo di cattivo gusto ma per sicurezza ho deciso di farvi venire qui con una scusa per poter proteggere il villaggio in caso di attacco. Mai mi sarei aspettato accadesse davvero e tanto meno che voi poteste essere così inutili. Non so perché non ve l'ho detto, non lo reputavo necessario, ma a quanto pare non è stato rilevante.”- rispose il Mizukage con acidità a Sasuke mentre lo guardò con sfida.


Sasuke gli urlò in faccia e fece per colpirlo un'altra volta ma Naruto intervenne fermandolo.


-”Non ne vale la pena, verrà arrestato a tempo debito. Ora dobbiamo pensare ai bambini e ad aiutare Sakura-chan. Ha bisogno di noi..ha bisogno di te!”-


Sasuke strinse forte gli occhi e si sollevò, provando un'altra volta insieme al biondo di distruggere il campo di forza mentre la sua mente era completamente occupata da una Sakura che stava sferrando ogni tipo di calcio o pugno contro Namura che, senza problemi, schivava ogni colpo senza difficoltà.


-”Mi sto annoiando. Ora basta, non ho più voglia di giocare.”-


-”Nessuno sta giocando! Non ho idea del perché ti serva quel bambino ma non ho nessuna intenzione di lasciartelo prendere!”-


-”Tu non capisci. Quel bambino sarà il mio involucro, sarà colui nella quale mi reincarnerò quando ormai dovrò lasciare questo mondo. E tu, piccola scocciatura insignificante, non potrai fare assolutamente nulla per impedirmelo. Non mi piace ripetermi.”-


Fu un attimo. Sasuke riuscì a spezzare la barriera e corsero subito dalla rosa.


Sembrò andare tutto a rallentatore.


Mentre loro corsero velocissimi verso di lei, che nel frattempo si era voltata verso di loro, Namura fu più veloce ancora e la prese di nuovo per il collo trascinandola contro una parete e facendole sbattere fortissimo la schiena. Aprì gli occhi appena in tempo prima di vedere una lama fatta di energia essere alzata in aria. Sasuke osservò la scena ma quando riuscì a raggiungerli il corpo gli si gelò perché Sakura aveva sputato sangue, trafitta in mezzo al petto.


-”Sa...suke..”- si voltò verso di lui e il loro sguardo, anche se durò un secondo, sembrò durare un'infinità nella quale lui cercò di farle capire quanto l'amava. Poi il buio.


Il moro vide gli occhi di Sakura chiudersi e le sue piccole mani, che prima circondavano il braccio di Namura, farsi deboli e cadere sui suoi fianchi.


-”SAKURAAAA”-


Naruto e Sasuke si lanciarono verso di lui che aveva appena buttato il corpo di Sakura lontano e cominciarono a lottare con ferocia, in preda al dolore più forte nel vedere un'amica e un amore spegnersi sotto i loro occhi.

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Durò un'infinità quel combattimento. Namura alla fine era morto sotto le fauci di un Sasuke che di umano, durante quello scontro, non aveva niente. Naruto lo aveva colpito più e più volte insieme al moro, ma fu lui a dargli il colpo di grazia quando senza nessun timore gli tagliò la testa con una spada creata dal Chidori.


-”Sasuke..”-


Sasuke, che fino a quel momento aveva osservato senza anima l'uomo ai suoi piedi, fu scosso dalla voce dell'amico che lo chiamava.


Si voltò lentamente e i suoi occhi pieni di lacrime e di odio osservarono Naruto sostenere tra le braccia la donna che il suo cuore aveva deciso di amare. Gli si avvicinò e cadde su di loro, cominciando ad accarezzare il volto di quella ragazza che lo aveva aiutato a tornare a vivere, cercando di togliere il sangue che lo sporcava.


Naruto fece scivolare il cadavere fra le sue braccia e non appena la ebbe per sé l'abbracciò forte, urlando disperato nell'incavo del suo esile collo e inalando il profumo dei suoi capelli che, anche se debole, si poteva ancora sentire.



Sasuke si mise seduto e si strofinò gli occhi. Il ricordo di quel momento era più vivo che mai nella sua mente, nel suo cuore. Ma il rimorso che aveva per non averla potuta salvare solo per colpa dei suoi occhi deboli e stanchi, lo stava lentamente uccidendo.

Il destino aveva voluto che proprio durante quell'attacco il suo corpo fosse più debole e questo non riusciva a perdonarselo. Aveva dovuto subire un intervento agli occhi una volta tornato a Konoha e non aveva ancora parlato con nessuno. Non aveva ancora visto nessuno. Recluso in quell'appartamento al buio, senza lasciar entrare nemmeno Naruto che soffriva incessantemente per la perdita di Sakura e l'allontanamento di Sasuke.


Guardò intorno a lui e vide la desolazione di quel campo, illuminato leggermente dal grigiore del cielo e lavato dalla pioggia che ancora incessante prendeva il possesso di ogni minuscola porzione di terra.


Non ce la faceva. Non poteva. Non voleva.


Si alzò e si tolse la maglia buttandola lontano, per poi incamminarsi verso un laghetto non lontano da lì.


I suoi passi erano lenti ma decisi. Sapeva a cosa stava andando incontro e non lo spaventava. Lo desiderava.


“”Arrivo...Mamma...Papà...Itachi............Sakura...””


Arrivò davanti all'acqua ed entrò in quel baratro gelato. Sentì i nervi indurirsi e la pelle tremare. Lo stomaco gli si contorceva dal freddo. Ma ormai era arrivato ad un punto di non ritorno.


L'acqua gli arrivò al collo e chiuse gli occhi, dando spazio al suo amico biondo come ultimo pensiero prima di sorridere felicemente all'idea di ricongiungersi alle persone che aveva amato. E che aveva perso.

CAPITOLO FINALE

Beh, che dire. In una drammatica storiella di due capitoli ho voluto esternare la sofferenza di un Sasuke ipoteticamente innamorato di una Sakura fracamente molto più coraggiosa di come purtroppo Kishi la descrive..e che per l'ennesima, e ultima, volta ha perso coloro che ama. 

Vi saluto, per ora, con un caloroso abbraccio e vi auguro una buona serata!

Sonmi451

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