La
pioggia regnava in quella fredda
giornata di autunno.
Le
goccioline sbattevano prepotenti
contro i fili d'erba di quel campo d'addestramento dominato dal
silenzio e dall'angoscia.
Un
vento freddo soffiò, smuovendo
anche i più piccoli insetti rintanati in quella terra
così bagnata
e umida, arrivando a smuovere anche i capelli fradici e neri come la
pece di un ragazzo che, in piedi in mezzo a quella desolazione,
teneva gli occhi chiusi e piangeva silenziosamente.
Era
alto e snello, muscoli leggermente
scolpiti e una pelle chiarissima che entrava in contrasto con gli
occhi scuri.
Aprì
leggermente gli occhi e si guardò
con rabbia le mani, colpevoli di ciò che gli stava
provocando quel
terribile dolore al petto da giorni ormai. Le strinse in due pugni e
urlò con tutto il fiato che aveva in corpo fino a farsi
cadere sulle
ginocchia, stremato sia fisicamente che mentalmente da tutto quello
che gli stava capitando.
Si
sdraiò, godendosi della pace che
regnava in quel luogo, sprofondando completamente nei ricordi.
Sasuke e Naruto
camminavano
lentamente uno di fianco all'altro tra le tende di quell'accampamento
creato subito dopo la fine della guerra. Dopo aver sconfitto Kaguya e
aver salvato il mondo il team7 e in particolar modo, i due ragazzi,
erano considerati degli eroi. Tutto era tornato abbastanza alla
realtà e mentre loro due si erano rimessi in sesto quasi
subito,
tutti gli altri ninja avevano bisogno di attenzioni mediche per
potersi rimettere in forze e ritornare ai propri villaggi. Entrarono
in una tenda piuttosto grande e scorsero subito Sakura alle prese con
delle scartoffie.
-”Buongiorno
Sakura-chan!”-
canticchiò Naruto andandole incontro e abbracciandola forte.
-”Naruto!
Sasuke! Che piacere
vedervi”- Sakura si lasciò abbracciare dal biondo
mentre si
sentiva al settimo cielo per quella piacevole sorpresa.
Ormai erano
settimane che era
tremendamente occupata con i pazienti e non aveva ancora avuto modo
di liberarsi, come d'altronde anche i suoi due compagni che invece
aiutavano con la perlustrazione del luogo e il rientro delle persone
nei loro villaggi.
-”Come
stai?”- chiese Naruto
alla rosa scostandosi da lei.
-”Io
bene. Sono solo parecchio
stanca..ma non importa! Voi invece?”- rispose con malinconia
vedendo indifferenza negli occhi del moro, che a differenza di Naruto
se ne stava ben distante e in silenzio.
-”Beh
noi siamo sempre in gran
forma come puoi vedere! Piuttosto tu, Sakura-chan, dovresti prenderti
qualche giorno di riposo. Sei dimagrita un sacco! E quelle tremende
occhiaie non ti donano affatto, sei più bruttina del
solito..”-
constatò Naruto incrociando le braccia pensieroso, prima di
ricevere
un sonoro cazzotto in faccia che lo fece sbattere violentemente a
terra.
-”NARUTO!!
COME TI PERMETTI
BRUTTO..!!!”- gli urlò Sakura prendendolo poi per
il colletto,
pronta a tirargli un alto pugno.
-”Sakura
come sta il braccio?”-
Quella voce
così profonda e cupa la
distrasse e guardò gli occhi della persona che amava
più di se
stessa.
-”Bene..mi
riprendo in fretta.”-
gli rispose con un filo di voce, imbarazzata da quella domanda
così
strana ma allo stesso tempo semplice.
-”Ok.
Naruto, credo sia arrivata
l'ora di andare. Buona continuazione Sakura.”-
-”Ooooh
TEME!! Aspetta cavolo!
Sakura-chan, mi spiace averti offesa, non volevo. Sappi che torneremo
presto e riusciremo finalmente a stare un po' insieme! Mi raccomando
riposati, ne hai bisogno!”- le sorrise calorosamente Naruto,
seguendo Sasuke che invece se n'era già andato.
Sakura
sospirò e con tristezza
riprese a lavorare. Non riusciva a pensare come sarebbe stata da quel
momento in poi la sua vita. Tutto era uguale, tranne lui.. Sasuke
sarebbe rimasto? Che rapporto ci sarebbe stato? Cosa sarebbe
successo? Non seppe darsi le risposte e lasciò che le calde
lacrime
di quegli occhi stanchi le rigassero il viso senza accorgersi che in
verità lui la stesse guardando.
Sasuke
ripensò a
quel momento. Avrebbe voluto chiederle molto di più. Avrebbe
voluto
abbracciarla. Avrebbe voluto sfiorarle le guance. Avrebbe voluto
trascinarla via da lì e portarla in qualche luogo tranquillo
dove
farla riposare. Avrebbe voluto fare tutto quello che non fece per lei
in quegli anni.
Sorrise
amaramente.
Erano passati
ormai quattro anni
dalla fine della guerra e finalmente ognuno era tornato alla propria
vita tranquilla, tranne qualche piacevole novità come il
matrimonio
che si sarebbe tenuto quel giorno tra Naruto ed Hinata che finalmente
si erano messi insieme, ed il nuovo Hokage: Kakashi.
Sasuke si
guardò allo specchio
sistemandosi per l'ultima volta la cravatta. Portava un elegante
smocking nero compreso di camicia bianca e cravatta grigia. Aveva
deciso di optare per quella scelta un po' bizzarra e occidentale al
posto di fare come il suo amico Naruto che invece per quell'evento
importante aveva deciso di indossare un orrendo Kimono maschile
sull'arancio e sul rosso. Provava molta pietà nei confronti
di
Hinata, non capendo cosa ci trovasse in lui.
Uscì di
casa chiudendosi la parta
alle spalle e camminò silenzioso verso il palazzo
dell'Hokage.
Mentre si avviava pensava a quanto la sua vita facesse pena in quanto
non era ancora riuscito a ristrutturare il quartiere degli Uchiha e
nemmeno a trovare una donna degna di portare quel cognome. Non gli
interessava avere quel tipo di attenzioni o per meglio dire.. non
riusciva a guardare nessuna che non fosse lei...Sakura. Aveva avuto
un flirt durato qualche mese con Karin, la sua vecchia compagna del
team Hebi. Credeva che lei, nonostante il suo carattere così
insopportabile, potesse essere la persona giusta ma si rese conto ben
presto che non riusciva a stare con lei. Non riusciva a baciarla
senza pensare ad altre labbra rosse. Non riusciva a farci l'amore
senza pensare a un corpo più minuto e profumato. Non
riusciva a
guardarla senza pensare a due iridi verdi smeraldo. Così
decise di
chiudere quella relazione forzata prima di quanto immaginasse
ottenendo però solo molta solitudine in quanto la rosa si
era
allontanata molto. Lui sapeva nel suo cuore di averle inferto una
ferita molto profonda stando con la rossa, ma l'orgoglio e la
testardaggine gli avevano impedito di darci importanza, fino a quando
non divenne troppo tardi.
La vedeva spesso
in compagnia di un
Anbu molto giovane che le faceva palesemente la corte e in quelle
occasioni provava rabbia e gelosia, ma sapeva perfettamente che non
poteva farci nulla. Lui aveva fatto delle scelte. Lei altre.
Sospirò.
Arrivò
a palazzo ed entrò in una
grande sala che avevano allestito appositamente per il matrimonio e
senza fare fatica trovò il biondo intento a ridere e
scherzare
rumorosamente con Shikamaru, Kiba, Rock Lee e Chouji. Quel posto era
strapieno di persone e cominciava a sentirsi fuori luogo in quanto
lui era sempre stato un amante della tranquillità ma non
appena
raggiunse il suo amico capì quanto quel momento era
importante e la
sua presenza era essenziale per Naruto.
Si
guardò intorno cercando con gli
occhi Sakura.
-”Teme
ti vedo pensieroso, che
hai?”- gli chiese Naruto dandogli una pacca sulla spalla.
-”Niente.
Non preoccuparti. Tu
piuttosto vedi di tenerti pronto..”- gli fece un mezzo
sorriso.
Naruto gli fece
l'occhiolino e non
ci volle molto tempo che l'annuncio dell'arrivo di Hinata mise a
sedere tutti e la cerimonia iniziò. Hinata entrò
accompagnata dal
padre e tutti la seguirono con lo sguardo, rapiti dall'incredibile
bellezza che si celava dietro quel velo fastidioso. Naruto
già aveva
iniziato a piangere e Sasuke, finalmente, scorse dei capelli rosa a
lui noti dietro la mora, intenta a tenerle quel tessuto troppo lungo
per i suoi gusti.
Gli occhi gli si
illuminarono a
quella visione. Aveva i capelli sciolti tenuti fermi con delle
forcine dietro le orecchie. Portava uno splendido vestito color pesca
che la fasciava alla perfezione facendo sembrare il suo corpo ancora
più snello di quanto già non lo fosse. La
osservò mentre si
posizionava di fianco alla sposa e ad Ino, l'altra damigella, e per
un attimo i loro occhi s'incontrarono.
Sakura aveva
un'espressione che non
riusciva a distinguere e sembrava volergli dire tutto e niente. Fu la
voce di Kakashi a riportare Sasuke alla realtà, distraendolo
per
tutto il resto del tempo, impedendogli di guardare ancora la sua ex
compagna.
La sera arrivò presto e ormai
il ricevimento stava per finire. Avevano mangiato, ballato e riso
tutti insieme, tranne lui. Non capiva come mai non riuscisse a
smettere di stare seduto a guardare le mani del giovane Anbu mentre
accarezzavano spesso e volentieri i fianchi e le guance di Sakura,
desiderando mentalmente di essere al posto suo.
I loro sguardi si
erano molte volte
incrociati ma nessuno dei due aveva fatto niente per parlarsi, e
andava bene così.
-”Teme,
perché non la smetti di
essere così serio e non vieni a ballare anche tu?”-
-”Lo sai
che non sono il tipo. Sto
bene qui”-
Naruto lo
osservò contrariato
finché non seguì con lo sguardo cosa stesse
guardando e si rese
conto della situazione.
-”Perché
non vai a parlarle?”-
-”Come
scusa?”-
-”Non
fare il finto tonto teme. Lo
so perfettamente quanto tu e Sakura vi siate allontanati in questi
anni per diversi motivi ma credo che tu non stia bene e nemmeno lei.
Karin se n'è andata, è ora di prendere il toro
per le corna e
andare a parlarle.”-
-”Sei
solo un dobe.”- gli
rispose Sasuke senza guardarlo, mettendosi successivamente le mani in
tasca e uscendo da quella sala che cominciava a farlo sentire
claustrofobico.
Andò
all'esterno e decise di farsi
una passeggiata, senza rendersi conto che i suoi piedi l'avessero
portato alle panchine, protagoniste di un ricordo molto importante.
Passò
diverso tempo e lui aveva gli
occhi chiusi quando fu costretto ad aprirli percependo una presenza
troppo conosciuta.
-”Ciao
Sasuke..”- gli sorrise
dolcemente, avvicinandosi a lui e sedendogli accanto.
-”Che ci
fai qui?”- le rivolse
quelle parole con un tono troppo duro, senza nemmeno guardarla, pieno
di vergogna e timore.
-”Mi
volevo fare una passeggiata
prima di rientrare a casa e..insomma..non credevo di trovarti
qui..”-
gli rispose sussurrando le ultime parole.
Si
voltò a guardarla e aveva il
viso leggermente arrossato. Come se avesse pianto.
-”Hai
pianto...”-
Lei si sorprese di
quell'affermazione improvvisa e rise istericamente.
-”No!
Credo sia stato tutto
quell'alcool a darmi alla testa e sai”-
-”Cos'è
successo?”- la
interruppe bruscamente lui senza smettere di guardarla. Lei in tutta
risposta cambiò espressione e abbassò gli occhi
coprendoli con i
ciuffi rosa sfuggiti alla pettinatura, probabilmente trattenendo
altre lacrime che chiedevano di uscire.
-”Niente..”-
-”E'
stato lui?”-
Lei
optò per il silenzio, fino a
quando non si alzò in piedi e fece qualche passo lontano da
lui.
-”Mi
sono resa conto, che non
riuscivo..”-
Alzò
gli occhi verso la luna.
-”Non
riuscivo a guardarlo negli
occhi, senza smettere di pensare ai tuoi..”-
Sasuke si
alzò e volle avvicinarsi
per toccarla ma non ci riuscì, e rimase a guardarla
impassibile,
senza muoversi.
-”Ma so
perfettamente che i tuoi
non pensano ai miei come vorrei io. Ormai siamo cresciuti entrambi e
sappiamo perfettamente che certe cose non potranno mai accadere.
Perdonami se ti sto dicendo queste cose..probabilmente starai
pensando a quanto sia noiosa”- gli sorrise voltandosi, e
Sasuke
poté specchiarsi nelle calde lacrime che le bagnavano le
guance.
-”Ora
è meglio che vada..
Buonanotte Sasuke..”-
E fu
così che la vide allontanarsi
con passo abbastanza svelto, senza nemmeno avere la forza di
chiamarla. Completamente spiazzato da quella dichiarazione
così
spontanea e sofferta che gli facevano venire voglia di urlare.
Sasuke
si portò
una mano sul viso, togliendo i capelli bagnati che prepotenti gli
coprivano gli occhi. Ripensò a quanto quella notte, per lui,
avesse
significato una cosa sola: tornare a vivere.
Sasuke
bussò incessantemente alla
porta di quell'appartamento che mai avrebbe pensato di raggiungere.
Fu una sottile voce incerta a farlo smettere.
-”Chi
è?”-
-”Sakura..apri”-
Sakura
aprì lentamente e guardò
mezza stupita mezza addormentata Sasuke che se ne stava lì
davanti a
casa sua alle tre di notte.
-”Ma
cosa ci fai qui a quest'ora?
E' successo qualcosa?”- gli chiese con un velo di
preoccupazione.
-”No..avevo
bisogno di parlarti.”-
Sakura lo
fissò ancora qualche
istante, poi titubante decise di aprire la porta facendolo entrare.
Andarono in cucina
e si sedettero a
tavola.
-”Cosa
devi dirmi?”-
Sasuke la
fissò negli occhi,
cercando il coraggio di parlare.
-”Io..”-
-”Tu..?”-
-”..vorrei
chiederti scusa”-
-”Per
cosa Sasuke?”-
Il moro
sospirò, alzandosi in piedi
e raggiungendola dall'altra parte del tavolo, inginocchiandosi alla
sua altezza.
-”Per
quello che sto per fare..”-
Sakura stava per
controbattere ma le
labbra di Sasuke furono più veloci e rapirono le sue in un
bacio
casto e molto morbido.
Chiusero gli occhi
entrambi e si
scambiarono quell'effusione molto semplice senza riuscire a capire
veramente cosa stesse accadendo. Le loro bocche si muovevano da sole,
mentre Sakura prese il volto di Sasuke con le sue esili mani e lo
fece avvicinare ancora di più, abbracciandogli poi il collo
con le
braccia e approfondendo quel bacio molto desiderato.
Rimasero in quella
posizione ancora
un po', fino a quando Sasuke non si alzò e prendendo Sakura
dalla
vita con un braccio non la fece sedere sopra il tavolo.
Cominciò a
baciarle il collo e le guance, sentendo quanto la pelle della ragazza
fosse molto più morbida e profumata di quello che si era
immaginato.
Inebriato da
questa nuova droga
divenne più vorace e aprì la vestaglia della rosa
togliendole anche
la camicia da notte, lasciandola solo in mutandine e godendo
così di
quella splendida visuale. Era cresciuta molto e le forme da donna le
sottolineavano la terza abbondante e il corpo snello e sodo.
-”Sasuke..”-
La
guardò negli occhi, prima di
darle un ennesimo bacio e concentrarsi poi successivamente sul seno.
Glieli
leccò e morse con dolcezza,
sentendo poi le gambe di Sakura circondargli la vita per avvicinarlo.
Sorrise a quel
gesto così spontaneo
e dopo essersi scambiati ancora qualche bacio si liberarono degli
ultimi indumenti e Sasuke entrò piano in lei stringendole le
cosce e
il sedere.
Osservò
come Sakura chiuse gli
occhi e gemette il suo nome, sudata e rossa. La baciò.
Non si staccarono
mai mentre quella
danza di amore e passione prendeva sempre più
velocità fino ad
esplodere in un solo e unico momento.
Era felice.
FINE
CAPITOLO I
Salve
ragazze, nell'attesa della nuova long ho voluto postare questo piccolo
antipasto composto di 2/3 capitoli. Una cosa "leggera" che mi sentivo
in vena di scrivere per un po' di malinconia dovuta alla noia. Un
grande bacio!
Sonmi451
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