Inazuma Eleven Go! Alternative Universe

di black dalia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Cap.1)Un nuovo vento soffia sulla Raimon ***
Capitolo 3: *** Cap.2)Questo è uno spirito guerriero ***
Capitolo 4: *** Cap.3)Il collasso del club di calcio ***
Capitolo 5: *** Cap.4) Casa Sherwind ***
Capitolo 6: *** Cap.5) Prima dell'esame ***
Capitolo 7: *** Cap.6)L'esame d'ammissione al club di calcio ***
Capitolo 8: *** Cap.7) La partita truccata ***
Capitolo 9: *** Cap.8) Pensieri durante l'intervallo ***
Capitolo 10: *** cap.9) Ribellione per la vittoria ***
Capitolo 11: *** Cap.10) Il nuovo allenatore ***
Capitolo 12: *** Cap.11) I requisiti di un capitano ***
Capitolo 13: *** Cap.12) Un nuovo arrivo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Inazuma Eleven Go! Alternative Universe

 

-Prologo

La melodia di un'organo colmava il silenzio all'interno della chiesa: il sacerdote guardava un uomo, inginocchiato davanti all'altare, avvolto in un mantello bianco ed incappucciato; di quest'ultimo si potevano vedere solo i penetranti occhi neri e due orecchini sul lobo sinistro, uno rosso ed uno verde, che lucchicavano nell'ombra della stanza.
-E' arrivato il momento...- disse lo sconosciuto -non ha importanza se mi distruggerà, darò tutto me stesso per realizzare il mio sogno- il sacerdote lo guardò sorpreso -tutto te stesso... il tuo sogno è così importante?- gli chiese -sì, questo sogno sarà concesso solo se saprò rischiare qualsiasi sacrificio-
-capisco...- disse il sacerdote voltandosi verso l'altare -allora parlane alla volontà divina... dichiara questo tuo sogno- lo sconosciuto si alzò e guardò l'altare -io... voglio dominare il calcio!-

 

 

-Londra, Inghilterra

Una giovane donna stava posando due grandi valigie davanti alla porta di casa sua: era di altezza media, il viso dolce, i capelli lunghi fino alla vita con strani turbinii di un castano scuro, gli occhi grandi di un azzurro metallico e la carnagione rosea.
“Uff, certo che sono davvero pesanti!” pensò asciugandosi la fronte, poi rientrò in casa e gridò verso le scale -tesoro, sbrigati! Il taxi arriverà a momenti e devi portare ancora giù tutte le tue valigie!-
-Arrivo, mamma!- gridò una voce in risposta, poco dopo dalle scale scese una ragazza: il viso dolce, i capelli corti color caramello con strani turbinii, i grandi occhi azzurro metallico e la carnagione leggermente abbronzata; trasportava due valigie e sulle spalle teneva uno zaino.
-Eccomi, sono pronta!- disse poggiando le valigie di fronte alla madre -hai preso tutto?-
-sì, ho svuotato l'armadio ed il comodino, non mi manca nulla!- rispose la ragazza sorridente -molto bene!- in quel momento si udirono due colpi di clacson e la donna uscì a vedere -bene, è arrivato il taxi! Inizia a caricare le tue valigie, tesoro, io intanto chiudo la casa-
-d'accordo!- rispose la ragazza prendendo le valigie -non vedo l'ora di partire, arrivare in giappone e rivedere zia Silvia!- disse uscendo, la donna la guardò sorridendo -sì, anchio!- poi pensò “e chissà magari riuscirò finalmente a ritrovarlo”.
Dopo aver chiuso la porta di casa ed aver caricato le ultime valigie le due ragazze salirono sul taxi che partì in direzione dell'areoporto.

 

 

 

Ciao a tutti! Il mio nome è black dalia (ma potete chiamarmi anche solo dalia) e questa è la prima storia su Inazuma Eleven Go che scrivo.
All'inizio non m'interessava granchè, anzi pensavo che era piuttosto infantile, ma dopo aver guardato qualche puntata mi sono completamente ricreduta ed ho finito per innamorarmene! E da allora ho incominciato a leggere le storie su questo cartone ed alla fine ho deciso di scriverne una io!
Spero che vi possa piacere! Sappiate solo che ci saranno moltissimi colpi di scena e nuovi personaggi!
Saluti e baci da black dalia

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Capitolo 2
*** Cap.1)Un nuovo vento soffia sulla Raimon ***


 

INAZUMA ELEVEN GO! Alternative Universe



Cap.1) Un nuovo vento soffia sulla Raimon

Pov. Arion
 

Apro la porta di casa ed il sole mattutino mi abbaglia leggermente.
Esco in giardino e mi avvicino alla cuccia del cane di mia zia -buongiorno, Spotter!- gli dico accarezzandogli la testa, lui si sveglia ed alza lo sguardo -come mi sta?- faccio una piroetta su me stessa per fargli vedere la divisa che indosso: è una classica divisa scolastica composta da una camicietta bianca a maniche corte con al collo un fiocco rosso, una gonna a pieghe blu e una borsa a tracolla con il logo della scuola.
Lui abbaia contento -oggi potrò fare la richiesta per entrare nel club di calcio, non è grandioso?!- dico emozionata e Spotter mi salta addosso incominciando a leccarmi la faccia -ahahah, capisco! Sei felice anche tu, non è vero?!- lo accarezzo ancora un po' -allora ci vediamo più tardi!- gli dico alzandomi e correndo fuori dal cancello.
Dopo una decina di minuti di corsa mi trovo di fronte al cancello della mia nuova scuola -finalmente sono qui! Raimon Jr. High! E' un sogno!- dico entrando ed ammirando l'edificio ed i dintorni -c'è ancora un po' di tempo prima della cerimonia potrei provare a cercare la sede del club di calcio!- mi guardo attorno fino a che non noto una vecchia e dismessa baracca, mi avvicino e noto la targhetta attaccata accanto alla porta -quindi è questo il club di calcio?!- esclamo sconcertata -scusa hai bisogno di qualcosa?- sento una voce dietro di me, mi giro di scatto e mi trovo di fronte una donna: altezza media, carnagione rosea, capelli lunghi fino alle spalle ondulati di un blu scuro, gli occhi verde scuro, indossava una giacca beige sopra ad una maglietta bianca, dei pantaloni scuri, calzava scarpe nere e sulla testa portava degli occhiali con montatura rossa.
-Ti ho spaventato? Mi dispiace, non volevo- mi disse sorridendomi, sospirai in sollievo -non fa niente, non l'avevo sentita arrivare- le dico grattandomi la testa imbarazzata -senta... mi può dire se questa è la sede del club di calcio?- le chiedo indicando la struttura dietro di me -questa è la vecchia sede, una reliquia... non viene mai usata- mi risponde lei -davvero?! Allora dov'è la sede adesso?-
-vieni con me!- mi dice facendomi segno di seguirla.
Camminiamo finchè non arriviamo di fronte ad una grande struttura -è questo edificio- dice lei indicandomelo che cosa?!- grido incredula -questo enorme edificio è il club di calcio?!-
-sì, esatto! Io sono la responsabile che gestisce la squadra, mi chiamo Celia Ills- dice presentandosi -oh, vuol dire che è la menager?- chiedo incuriosita -sì, tu cosa vorresti fare?-
-io sono una nuova studentessa che vuole entrare nel club!- la signorina Ills mi guarda sorpresa -vuoi entrare nel club di calcio?-
-sì, il mio nome è Arion Sherwind!- le rispondo con un largo sorriso.

 

 

-Nel frattempo nello studio del preside

-E' un grande problema allenatore Travis- disse il preside: un uomo molto in carne, con i capelli bianche e profonde occhiaie attorno agli occhi neri.
Un uomo si trovava in piedi di fronte alla sua scrivania: era alto, i capelli color grigio scuro conla barba, i baffi e gli occhi neri.
-Non possiamo andare avanti così... sono stato chiaro?- gli chiese -se non vuole obbedire la cacceremo dalla sua posizione!-
-il calcio sarà gestito d'ora in poi...- disse un uomo in piedi affianco al preside: di altezza media, gli occhi neri, i capelli grigi col ciuffo e portava gli occhiali.
-Quasi tutte le scuole gestiranno i loro giocatori insegnando l'educazione col calcio... a differenza del tempo in cui il signor Raimon era preside i suoi metodi non saranno più validi adesso-
-non ha qualcosa da dire?- chiese il preside e Travis rispose -mi rifiuto di corronpere il mio modo di fare- il preside lo guardò contrariato -allora sembra che il suo licenziamento sia solo una questione di tempo- l'allenatore non si scompose -se la discussione è chiusa, tolgo il disturbo- e si voltò per andarsene quando improvvisamente la porta dello studio si aprì ed un professore entrò di corsa -ci sono guai!- gridò rivolto all'allenatore -che succede?- chiese il preside -il club di calcio... è successa una cosa terribile al club di calcio!- disse il professore e corse via seguito dall'allenatore Travis.

 



-Pov. Arion

-E così vuoi entrare nel club di calcio- ripetè la signorina Ills; sembra davvero sorpresa “ma qui le ragazze non giovano a calcio?” mi chiedo -ma la cerimonia non è ancora iniziata, cosa ti porta qui di primo mattino?- mi chiede svegliandomi dai miei pensieri -voglio essere la prima a fare la richiesta per entrare nel club! Non vorrei che poi mi dicessero che sono pieni- le rispondo e lei ridacchia -certo che ti piace davvero il calcio-
- lo amo! Farei qualunque cosa per entrare a far parte della squadra della Raimon!- la signorina Ills mi guarda sorpresa ma poi mi sorride -capisco... beh, Arion Sherwind, buona fortuna!-
-grazie! Ah, ora che ci penso... posso andare a vedere gli allenamenti mattutini?-
-vediamo...- dice controllando l'orologio da polso - dovrebbero iniziare tra poco-
-allora posso?- la sto quasi pregando -certo, ti accompagno!- esulto e m'incammino con lei verso il campo di calcio.

 

 


In quel momento attorno al campo erano accorsi alcuni studenti -che cosa è successo?- chiese uno di questi osservando la scena: i giocatori erano a terra tutti piuttosto malconci ed al centro del campo si trovava un ragazzo: aveva la pelle pallida, i capelli blu scuro ribelli, gli occhi color ambra, indossava una giacca viola che teneva a mò di mantellina, una t-shirt rossa, dei pantaloni viola, delle scarpe nere, al polso destro portava un bracciale rosso mentre al sinistro uno bianco.
-E' questo quello che sapete fare?- chiese con un ghigno guardando i ragazzi a terra ma proprio in quel momento arrivarono il professore e l'allenatore -come hai potuto fare questo?- chiese il primo -dicci il tuo nome e la tua classe!-
non lo so, oggi è il mio primo giorno- rispose tranquillamente il ragazzo -sei un nuovo studente? Come ti chiami?- chiese l'allenatore -Victor Blade... lei è l'allenatore Travis, giusto?- l'uomo non rispose rimanendo a fissere il ragazzo.
In quel momento Arion e Celia arrivarono al campo -eccoci quì!- disse la donna ma appena vide la scena che gli si parava davanti esclamò -che cos'è successo?!- Arion, preoccupata, guardò in direzione del campo e trattenne il respiro quando vide tutti i giocatori a terra malridotti “ma cosa...?” si chiese ed, insieme a Celia, corse verso il campo.
-Perchè hai distrutto il club di calcio?- chiese l'allenatore a Victor -perchè il calcio è inutile, una perdita di tempo, non trova?- gli rispsoe, proprio in quel momento arrivarono la signorina Ills e Arion -allenatore Travis!- esclamò la prima vedendolo per poi rivolgersi a Victor -cosa ti fa pensare di poter fare a botte qui, ragazzino?-
-a botte?- disse Victor come se non capisse di cosa parlasse -quì nessuno a fatto a botte, vero?- chiese ad uno dei ragazzi a terra vicino a lui -è vero... questo ragazzo non ha mai usato i pugni ha solo calciato il pallone e noi...- disse abbassando la testa nel dolore -non è possibile...- disse Celia scioccata -perchè... perchè l'hai fatto?- chiese lo stesso ragazzo mentre tentava di rialzarsi -a nessuno serve il calcio... quindi lo distruggerò!- rispose Victor -da oggi il club di calcio sarà sciolto!-
-e tu pensi di poter fare questo?- gli chiese Celia -certo che posso-
-hai qualche rancore contro il calcio?-
-rancore... beh, chi lo sà- gli rispose vago “come ci può essere qualcuno che ha rancori verso il calcio?” pensò Arion, che fino a quel momento era stata in silenzio in disparte, guardando il ragazzo.
-Ma una cosa la posso dire con certezza... che le perdite di tempo, come il calcio, non servono!- e calciò la palla facendola finire in un cestino a bordo campo, a quel gesto Arion sentì una gran rabbia montargli dentro -come puoi insultare il calcio?!- gli chiese Celia anche lei arrabbiata -insultarlo? Io non la metterei così, maestrina- rispose Victor con un ghigno divertito ma quando Celia stava per parlare di nuovo una voce la fermò -aspetti!- entrambi si girarono verso Arion che aveva il capo chino e tremava leggermente -il calcio... il calcio non è una perdita di tempo!- alzò la testa e guardò Victor con occhi di fuoco -il calcio è uno sport bellissimo e serve a tutti! Non permetto a nessuno di prendersi gioco del calcio!- gridò infuriata.

 

 


-Pov. Victor

Osservo la ragazza che ha appena parlato: è più bassa di me, ha una carnagione abbronzata, i capelli corti color caramello con degli strani turbinii, gli occhi azzurro metallico ed indossa la divisa della scuola-
Devo ammettere che è molto carina ma m'infastidisce il modo in cui parla.
-E tu chi sei, ragazzina?-
-Il mio nome è Arion Sherwind e oggi entrerò nel club di calcio!-
-ahahahah, molto male per te visto che da adesso non c'è più alcun club- mi avvicino a lei e le prendo il mento tra le dita -perchè non t'iscrivi ad un'altro club, magari quello di pallavolo, dovrebbe andare bene per te, ragazzina!- mi schiaffeggia via la mano -no! Sono venuta qui per giocare a calcio e non permetterò che un bulletto come te lo distrugga!- mi risponde con uno sguardo di sfida, sento l'irritazione crescere -ma davvero... tu non me lo permetterai? Mah, senbra che tu riponga molta fiducia nel calcio- mi allontano da lei per prendere un pallone -allora mostrami questo tuo calcio... che ne dici d'iniziare una sfida tra me e te?- la vedo esitare -una sfida?-
-sì, i vuoi ritirare tutto quello che hai detto?-
-no! Va bene!- mi risponde -se mi ruberai la palla avrai vinto... se vinci lascerò che il club di calcio continui ad esistere... se perdi il club di calcio finirà- la guardo e sembra preoccupata “probabilmente è una principiante” penso -aspetta, Arion!- guardo la maestrina che si mette in mezzo -non farlo, non accettare le sue provocazioni!-
-non si preoccupi!- le risponde la ragazzina togliendosi la borsa a tracolla e passandogliela -andrà tutto bene! Non permetterò che il club venga chiuso!- dice sorridendo -ma Arion...-
-stia tranquilla! Non per nulla voglio entrare nel club!- gli fa l'occhiolino, poi si rivolge a me -sono pronta!-
-bene... allora iniziamo!- le dico sorridendo divertito ed un attimo dopo lei scattò verso di me.

 

 

-Pov. Celia

Rimango a bocca aperta quando vedo Arion scattare verso Victor e la mia sorpresa continua ad aumentare nei 15 minuti successivi; quella ragazza ha un gioco di gambe incredibile! Riesce a bloccare Victor ogni volta che lui cerca di allontanarsi, non dandogli un attimo di tregua.
-Ha visto allenatore Travis? Arion è davvero brava!- l'allenatore non mi risponde, lo guardo e noto che è totalmente concentrato sulla sfida -accidenti!- sento la voce di Arion e mi volto per vedere cos'è successo: Victor è riuscito ad allontanarsi ed ha ancora il pallone.
-Forza, Arion! C'è la puoi fare!- le grido per incoraggiarla.

 

 

-Pov. Victor

“principiante un accidenti!” penso mentre riprendo fiato “quella ragazzina non mi ha dato un solo attimo di tregua da quando abbiamo cominciato e più il tempo passa più mi sembra che lei riesca ad anticipare le mie mosse, sta diventando difficile evitarla”
La guardo: ha il fiatone ma posso ancora vedere la determinazione che brucia nei suoi occhi e stringo i denti “maledizione! Se continua così potrebbe anche prendermi la palla... ma io non voglio perdere! E' ora di giocare duro!”.

 

 

-Pov.Arion

“Caspita! E' davvero bravo! Finora non avevo ancora incontrato qualcuno che riuscisse a tenere palla contro di me per così tanto tempo!” penso mentre risprendo fiato “ma come può un ragazzo così bravo odiare il calcio?”
-ehi, ragazzina!-
-il mio nome è Arion!-
-mhp, d'accordo Arion, che ne dici di farla finita... prova a prendere questa!- lo guardo mentre lancia in aria il pallone per poi colpirlo violentemente mentre un'aura oscura lo avvolge -oh, no! E' lo stesso tiro che ha usato contro di noi!- sento dire da uno dei giocatori -scappa, ragazza! Non la puoi fermare!-
-STOCCATA MICIDIALE!- grida Victor e vedo il pallone sfrecciare velocemente verso di me.
“Non posso scappare... devo prenderla... devo prenderla ad ogni costo! Io voglio giocare a calcio nella squadra della Raimon... l'ho deciso quel giorno”.

-Flashback

-Mamma! Mamma, guarda cosa ho trovato!- una piccola Arion di 5 anni si avvicinò alla madre tenendo tra le mani un vecchio pallone -Arion, dove lo hai trovato?- gli chiese la donna -nell'armadio dietro ad una scatola- rispose la piccola, la donna sorrise tristemente prendendo il pallone tra le mani -sono contenta che lo hai trovato... sai... questo pallone apparteneva a tuo padre- la piccola sgranò gli occhi -era di papà?!-
-sì, ti ho già detto che era un calciatore, no?- Arion annuì -questo pallone rappresenta il suo inizio... vedi questo fulmine?- la donna gli mostrò il disegno, a pennarello, di un fulmine sul pallone -è il simbolo della Raimon Jr. High, tuo padre iniziò a giocare a calcio nella squadra di quella scuola e continuò a giocare fino a vincere il campionato mondiale-

-davvero?!- chiese Arion entusiasta -sì, questo pallone era molto importante per lui... mi ero completamente dimenticata che lo aveva lasciato quì- la piccola Arion guardò la madre; lei era sempre triste quando parlava di suo padre.
-Mamma!- la donna la guardò -io voglio giocare a calcio!- disse pompando il pugno con determinazione -un giorno voglio giocare a calcio nella squadra della Raimon, proprio come papà!- la donna ridacchiò all'entusiasmo della figlia -ma la Raimon Jr. High si trova in Giappone, lo sai?-
-allora potremmo trasferirci in Giappone, così magari troveremmo anche papà!- propose la piccola, la donna ci pensò su qualche attimo, poi accarezzò la testa della figlia -sì... forse un giorno... -.

-Fine Flashback

 

-Io voglio giocare a calcio in questa squadra!- all'improvviso Arion sentì una grande energia crescere dentro di se -io prenderò la palla!- saltò e bloccò la palla di testa, quando riatterrò l'aveva sottopiede -io... l'ho presa!- gridò esultando -che cosa?!- Victor la guardò incredulo come anche gli altri giocatori -l'ha presa... Arion ha la palla! Quindi a vinto!- esultò la signorina Ills battendo le mani -quella ragazza... - mormorò l'allenatore.
“Come... come ha fatto a fermare la mia Stoccata Micidiale? Non è possibile!” pensò Victor guardando Arion esultare -sì, finalmente potrò giocare a calcio nella squadra della Raimon!- sentendo quelle parole la rabbia di Victor esplose -adesso basta con questo calcio! Mi fai proprio arrabbiare!- e colpì il pallone, che aveva a finco, contro Arion -fermo, cosa fai? Arion sta attenta!- sentendo il grido della signorina Ills, Arion si voltò accorgendosi, troppo tardi, della palla che stava per colpirla se non fosse stato per un secondo pallone che, colpendo il primo, ne deviò la traiettoria facendolo passare a pochi centimetri dalla testa di Arion.
-Si può sapere che sta succedendo qui?- chiese una voce facendo voltare tutti i presenti.

 

 


Eccomi con il primo capitolo della mia storia! Inizia l'avventura per la nostra cara Arion che si è già dovuta scontrare con il caro Victor (che in questo primo capitolo è ancora parecchio acido e strafottente!) ma non vi preoccupate le cose cambieranno tra i due (chi ha orecchie per intendere, intenda! ;P )
Spero che vi siano piaciute le modifiche che ho fatto!
Saluti e baci da blck dalia

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Capitolo 3
*** Cap.2)Questo è uno spirito guerriero ***


INAZUMA ELEVEN GO! Alternative Universe

 

Cap.2) Questo è uno spirito guerriero

“Pensieri”
-Discorsi normali-
=Discorsi del cronista=

 


In cima alle scale, che portavano fuori dal campo di calcio, si trovava un ragazzo: aveva la carnagione rosea, i capelli scuri ondulati, gli occhi marroni ed indossava una divisa da calcio.
-Finalmente si è mostrato- disse Victor sorridendo -sono il capitano della Raimon, Riccardo Di Rigo... - disse e dietro di lui arrivarono altri 10 giocatori -e questa è la squadra della Raimon!- Arion li guardò senza fiato “è fantastico! Quelli sono i giocatori della Raimon!” pensò.
Riccardo guardò prima Victor poi le panchine, dove i giocatori della seconda squadra si erano seduti per riprendersi -cosa credi di fare? Pensi di essere forte solo perchè hai battuto la seconda squadra?- chiese a Victor -battuto?- disse lui incrociando le braccia -c'ho soltanto giocato un pò- la squadra scese in campo e Riccardo si avvicinò all'allenatore -allenatore Travis, chi è lui?-
-probabilmente un inviato del Quinto Settore- rispose e il capitano lo guardò sorpreso “Quinto Settore? Cos'è il Quinto Settore?” si chiese Arion guardando Victor.
-Che cosa ci fai qui?- chiese Riccardo -mi è stato ordinato di riformare la squadra della Raimon... a quanto pare un sacco di voi sono da buttare nella spazzatura-
-cosa?!-
-adesso vi presento...- Victor schioccò le dita e 10 ragazzi, vestiti con delle divise da calcio, comparvero dietro di lui -la nuova squadra della Raimon!- tutti guardarono scioccati i nuovi arrivati -loro sono i vostri sostituti- disse Victor “è impossibile!” pensò Arion spostando lo sguardo tra le due squadre -i nostri sostituti?! Solo noi siamo la vera Raimon!- disse Riccardo -lo sarete ancora per poco... ce la giocheremo in una partita per decidere chi rimarrà e chi se ne andrà- disse Victor -noi non abbiamo nessun motivo per giocare contro chi provoca solo guai... oppure hai dei validi motivi per sfidarci?- chiese Riccardo -sembra che non abbiate capito la situazione in cui siete- disse Victor raccogliendo un pallone, lanciandolo in aria e colpendolo con tale forza da scagliarlo fino alla vecchia sede della squadra, abbattendone la porta e spaccando a metà l'insegna, dopodiche si avvicinò a Riccardo -questa non è una richiesta...- disse mettendogli una mano sulla spalla -è un'ordine- il capitano strinse i denti -come ti permetti!- disse stringendo i pugni, guardando Victor e la sua squadra incamminarsi verso la sede del club -allora, cominciamo?- chiese Victor sorridendo.

 

 

-Ehi, qualcosa di grosso sta succedendo alla sede del club di calcio!- nei giardini della scuola gli studenti erano in tumulto -sembra che la Raimon debba affrontare un'altra squadra!- disse un ragazzo -sì, andiamo a vedere!- rispose l'altro, dicendo questo passarono affianco ad una ragazzina: aveva la carnagione rosea, i capelli neri a caschetto, gli occhi azzurri ed indossava la divisa della scuola.
-Una partita di calcio?- si chiese la ragazza -potrebbe essere...- si chiese e seguì i due ragazzi.
Non molto lontano da lei una persona stava ascoltando i discorsi degli altri studenti “una squadra che sfida la Raimon... non vorrei che...- sussurrò e s'incamminò a passo veloce per raggiungere il club.

 

 

 

Nel frattempo le due squadre erano arrivate alla sede del club che si rivelò essere uno stadio al coperto.
Arion si guardò attorno stupita “wow, è enorme!” pensò, poi una voce catturò la sua attenzione e lei si trovò a posare lo sguardo su Victor che era appena entrato nello stadio con la sua squadra -bello... proprio quello che ci si aspetterebbe da una squadra di calcio famosa- disse, poi avvertì una strana sensazione e voltandosi verso sinistra incrociò il suo sguardo con quello di Arion che, però, lo distolse subito preferendo guardare la squadra della Raimon che si trovava in campo di fronte a lei.
-Vogliamo iniziare?- l'attenzione di Victor, che stava ancora guardando Arion, venne richiamata da Riccardo -signor Veteran, per favore arbitri la partita- chiese il capitano all'inserbiente -allora cominciamo! La squadra della Raimon contro... uhmmm...- l'uomo s'interruppe non sapendo come chiamare la seconda squadra -per adesso...- intervenne una voce -li chiameremo i Cavalieri Oscuri- la voce apparteneva ad un'uomo: alto, carnagione leggermente abbronzata, i capelli lunghi rossi, gli occhi neri e vestiva con un completo nero.
-Sono Zabel, può considerarmi il loro allenatore- disse l'uomo -okay... adesso inizierà la partita tra la squadra della Raimon e quella dei Cavalieri Oscuri- disse il signor Veteran e le due squadre si schierarono in campo.
-Riccardo, perchè pensi che il Quinto Settore voglia cambiare la prima squadra della Raimon?- chiese Samguk al capitano -non lo so... ma questo ragazzo ha insultato la Raimon e la sua squadra... non lo perdonerò!-.


 

 

Intanto sugli spalti più in alto -i Cavalieri Oscuri... sembra che siano degli inviati del Quinto settore- disse il preside al suo vice, poi sorrise -questa partita sarà decisiva per il licenziamento dell'allenatore Travis!-.
Sugli spalti più in basso, Skie arrivò di corsa scendendo le scale -wow, questo posto è enorme!- disse guardandosi attorno -mi chiedo se riuscirò a trovarla qui!-
-ehi, sei una nuova?- le chiese una ragazza seduta proprio a fianco a dove si era fermata lei: aveva la carnagione leggermente abbronzata, i capelli lunghi rossi, gli occhi verdi ed indossava l'uniforme della scuola con la gonna lunga.
-Sì- rispose Skie guardandola, poi chiese -che sta succedendo?-
-un piccolo problema nella squadra di calcio- gli rispose la rossa -un problema?- Skie guardò verso la panchina della Raimon dove vide la castana “Arion? Che ci fa lì?” si chiese avvicinandosi alla ringhiera per chiamarla quando venne interrotta da un grido =STA PER INIZIARE!= vicino a lei arrivò un ragazzo: era bassino, aveva i capelli scuri, indossava la divisa della scuola, portava gli occhiali e parlava in un microfono.
=La partita tra la Raimon e gli sconosciuti Cavalieri Oscuri! Sembra che la partita deciderà chi sarà la nuova squadra della Raimon!= poi il ragazzo notò Skie =oh, sembra che ci siano nuovi studenti qui, perciò mi presento: sono il cronista, Charlie Horse! Io sono l'addetto ai commenti di tutte le partite della Raimon!=
-capisco- disse Skie.

 

 

 

Intanto, in campo, la partita ebbe inizio con Riccardo in possesso della palla =la Raimon incomincia la prima azione!= il capitano riuscì ad evitare un avversario e passò la palla -Doug!-
=Riccardo fa un passaggio!= un difensore corse verso Doug che, però, tirò verso la porta =McArthur fa un tiro diretto! Riuscirà il portiere a prenderla?= il tiro arrivò veloce ma il portiere lo parò con facilità =l'ha bloccata! Il portiere l'ha prese saldamente!=
-che cosa?- disse Doug incredulo -è ovvio!- disse il portiere lanciando la palla e facendola arrivare a Victor che la passò ad un suo compagno =Victor ha fatto un passaggio!= ed i giocatori avversari continuarono a passarsi la palla =è fantastico! Stanno facendo dei passaggi a mezz'aria!= fino a che l'attaccante entrò in possesso della palla, superò Gabi e tirò centrando la rete =goal! I Cavalieri Oscuri ottengono un punto! Il portiere Samguk non è riuscito a muoversi è stato troppo veloce!=
-facevano dei passaggi a mezz'aria...- disse Riccardo incredulo -e hanno fatto goal in un batter d'occhio!- finì Gabi anche lui scioccato -è stato fantastico!- disse Arion da bordo campo -ora che farai, capitano?- chiese Victor con un ghigno divertito e Riccardo strinse i denti -questi sono forti- disse Doug -hanno segnato in fretta a Samguk, non ci posso credere!- disse Eugene.
La partita ricominciò con Doug che passò la palla a Riccardo =la partita riprende! La Raimon ha ricevuto un goal, cosa farà adesso?= veloccissimo Victor rubò la palla a Riccardo -non è possibile!- disse incredulo -eccomi!- disse il blu correndo verso la porta della Raimon -fermatelo!- gridò Riccardo ma Victor riuscì a scartare tutti gli avversari ed a portarsi di fronte alla porta “vuole usare quella mossa?” si chiese Arion e, proprio come aveva previsto, Victor lanciò in aria la palla e la colpì -STOCCATA MICIDIALE!- gridò -non hai ancora visto il meglio di me!- disse Samguk e si preparò ad intercettare la palla -PARATA ARDENTE!- gridò cercando di fermare la palla ma il tiro di Victor risultò troppo forte e riuscì a superare Samguk buttandolo a terra.
-Samguk!- gridò Subaru andandolo ad aiutare -ho i miei dubbi sulla buona reputazione di questa scuola- disse Victor sorridendo -siete patetici- sentendolo Riccardo strinse i denti -non abbiamo ancora perso... riprendiamo!- gridò.
La partita ricominciò ma le cose andarono di male in peggio =che disastro! La Raimon sta prendendo numerosi goal!= disse il cronista quando il punteggio era arrivato 9 a 0.
I Cavalieri Oscuri erano stati spietati ed avevano più volte colpito i giocatori della Raimon facendoli cadere a terra;
Arion, che guardava da bordo campo, si stava mordendo il labbro inferiore “no... come possono essere così crudeli... questo non è calcio” pensò -allora, ti stai divertendo?- gli chiese una voce facendola sobbalzare e di fronte a se trovò Victor, con la palla sottopiede, Arion lo guardò furiosa -come puoi fare una cosa del genere?! Colpire gli altri giocatori non è sportivo!- gli gridò -posso farlo perchè questo è il calcio- gli rispose Victor e, come per confermare quello che aveva detto, calciò il pallone in direzione della porta prendendo in pieno Samguk e facendolo finire nella rete col pallone =e con questo goal i Cavalieri Oscuri salgono a quota 10!= Victor sorrise ad Arion -di pure addio alla tua squadra, ragazzina- e si allontanò per tornare al centro del campo -di questo passo la Raimon...- sussurrò Arion guardando i giocatori con apprensione -devo fare qualcosa!- e si avvicinò a Travis -allenatore, se continuiamo così i giocatori perderanno, dobbiamo fare qualcosa!-
-l'allenatore non ha il compito di “fare qualcosa”... quello spetta ai giocatori- disse Travis alzandosi -Arion Sherwind...-
-sì, signore?-
-metti una di quelle uniformi-
-cosa?-
-hai detto di voler giocare nella squadra, giusto?-
-sì, ma...-
-allora ti metterò alla prova- disse guardandola dopodiche alzò il braccio destro -cambio! Al posto di Doug McArthur entra Arion Sherwind!- ci fù un attimo di silenzio prima che Arion elaborò quello che l'allenatore aveva appena detto -che cosa?!- gridò incredula -ma sei impazzito?!- gli chiese Celia -vuoi metterla alla prova in una partita come questa?!-
-ce la metterò tutta!- Celia si voltò verso Arion che aveva un'espressione determinata -farò del mio meglio per salvare la Raimon!- disse ed andò a cambiarsi.
Quando Arion tornò in campo indossava una divisa della Raimon e si sentiva molto nervosa “avanti Arion, sei scesa in un campo da calcio tante altre volte, questa non è diversa, quindi calmati!” e prese un respiro profondo =oh, chi è quella che indossa l'uniforme della Raimon? Sembrerebbe un nuovo membro! Quali saranno le intenzioni dell'allenatore Travis?=.
Sugli spalti Skie guardava la partita perplessa -perchè Arion?- si chiese, senza accorgersi che, dietro di lei, un'altra persona guardava la partita -c'è anche lui...- sussurrò.
-Rimpiazzare me?- disse Doug infastidito, incamminandosi verso il bordo del campo -Doug, sono sicuro che l'allenatore Travis ha un'idea- disse Riccardo -sicuro, allora gestirai il resto- disse Doug uscendo dal campo e lasciando il posto ad Arion che entrò, quando arrivò di fronte a Riccardo s'inchinò -ti ringrazio per avermi aiutato prima... darò il meglio di me!- gli disse e si portò in posizione, il capitano la seguì con lo sguardo “perchè l'allenatore l'ha mandata dentro?” si chiese.
-Che stai pensando?- chiese Celia a Travis -non sappiamo come sa giocare in una partita e tu la mandi dentro comunque?!-
-Celia, non hai provato nulla guardandola poco fa?- gli chiese l'allenatore, la donna lo guardò sorpresa -gli occhi di Arion quando guardava Victor... in qualche modo somiglia a quell'uomo- disse Travis, Celia si voltò a guardare Arion -intendi Mark?-.
=La nuova giocatrice, Arion Sherwind, è entrata in campo!= disse il cronista quando Arion si fù portò in posizione “questa è la Raimon... ho sempre desiderato giocare qui... sono in piedi sul suo campo, adesso sto indossando l'uniforme che ho sempre ammirato” poi guardò la squadra dei Cavalieri Oscuri “questi ci vogliono portare via la squadra... ma io non lo permetterò!” pensò, poi disse -giocherò duro! Darò il meglio di me!-.
La partita riprese e subito Victor prese possesso del pallone, Riccardo cercò di portarglielo via con una scivolata ma Victor lo evitò facendolo finire a terra -che succede? Sei già stanco?- gli chiese sorridendo -tua, Kizaki- e passò la palla all'attaccante dai capelli rossi =Victor passa la palla ad un compagno che si dirige velocemente verso la porta! La difesa della Raimon riuscirà a fermarlo?= ma, pultroppo, l'attaccante riuscì a schivare tutti i difensori -prendi questo!- disse Kizaki colpendo la palla che sfrecciò velocissima verso l'angolo destro della porta “è troppo veloce, non riuscirò a prenderla!” pensò Samguk gettandosi verso destra ma proprio mentre sembrava che i Cavalieri Oscuri stessero per fare un'altro goal Arion intervenne bloccando il tiro di petto -che cosa?!- disse Kizaki -è riuscita a fermare la palla!- esclamò Samguk -ma quando è arrivata qui?- chiese Gabi sorpreso -è arrivata dal centro campo a dietro le difese in un attimo!- disse Riccardo incredulo mentre Victor digrignava i denti nella rabbia -ancora tu, ragazzina?!- disse guardando Arion che ricambiò con uno sguardo di sfida, poi colpì il pallone -tua, capitano!- facendolo arrivare a Riccardo che lo stoppò di petto =incredibile! La nuova giocatrice, Arion Sherwind, è riuscita a fermare il tiro dell'attaccante dei Cavalieri Oscuri ed a rilanciare il pallone al capitano Riccardo ed ora, con un veloce sprint, lo raggiunge al centro campo!= Riccardo guardò incredulo, Arion, venirgli incontro -andiamo, capitano! Possiamo recuperare!- disse la castana continuando nella sua corsa, Riccardo rimase a fissarla per un attimo, poi scosse la testa e iniziò a correrle dietro; un avversario cercò di fermarlo ma il capitano la passò prontamente -tua, Arion!-
=Riccardo passa la palla ad Arion che continua ad avanzare velocemente nella metà campo avversaria!=
-Ti fermo io, ragazzina!- disse uno dei difensori correndo incontro ad Arion -provaci pure!- gli rispose e con incredibile rapidità aggirò l'avversario =fantastico dribbling da parte di Arion, che ora si appresta a ripassare la palla!=
-tua, capitano!- disse Arion colpendo la palla ma proprio mentre Riccardo stava per riceverla, la palla, venne intercettata da Victor -è mia!- che corse verso la metà campo della Raimon -oh, no!- disse Arion che non perse tempo e tornò indietro per cercare di fermare Victor che, intanto, stava sbaragliando tutti i giocatori che cercavano di ostacolarlo, fino a quando non arrivò di fronte alla porta -stavolta neanche quella ragazzina può aiutarti!- gridò a Samguk e lanciò il pallone in aria -no! Vuole riusare quella mossa!- disse Gabi cercando di rialzarsi, ma proprio quando Victor stava per colpire la palla arrivò Arion -non te lo permetterò!- gridò portandosi davanti a lui ed, entrambi, colpirono la palla nello stesso momento =è incredibile! Sia Arion che Victor hanno colpito il pallone nel medesimo momento! Ora è solo una questione di forza e determinazione! Chi riuscirà, dei due, a spuntarla?!=
-togliti di torno!- gridò Victor aumentando la spinta -no! Io... t'impedirò... di segnare ancora!- gridò Arion usando tutte le sue forze per resistere alla spinta di Victor quando, improvvisamente, il pallone, compresso tra i due piedi, schizzò verso l'alto -devo prenderla!- gridò Victor -devo precederlo!- disse Arion ma quando i due stavano per saltare -FIUUU'! FIUUU'!- il signor Veteran suonò il fischietto =è finito il primo tempo! Il risultato è di 10 a 0 per i Cavalieri Oscuri! Ci vorrà un miracolo, alla Raimon, per recuperare nel secondo tempo!=.
Victor e Arion si guardarono: il primo pieno di rabbia, la seconda con uno sguardo di sfida.
-Se torni in campo, nel secondo tempo, non sarò gentile con te!- disse Victor -invece rientrerò e farò di tutto perchè la Raimon riesca a recuperare ed a vincere questa partita!- disse Arion -tsk!- Victor le lanciò un'ultimo sguardo sprezzante e si girò dirigendosi verso la panchina dove si trovava la sua squadra mentre Arion lo guardò un'ultima volta, sospirò e si recò alla panchina della Raimon.

 

 

 

Riccardo stava bevendo dell'acqua da una borraccia, quando finì si asciugò la bocca col dorso della mano, poi guardò verso la panchina dov'era seduta Arion che sembrava pensierosa -è davvero brava, non trovi!- si girò e trovò Gabi, anche lui guardava la castana -non è una principiante, questo è poco ma sicuro!- continuò il ragazzo -sì, lo penso anchio!- concordò Riccardo -ehm... scusa, capitano...- Riccardo si girò verso Arion che era venuta vicino a lui -se non disturbo... vorrei farti una domanda-
-certo, chiedi pure-
-che cos'è il Quinto Settore?-
-ah già, tu non sai ancora nulla... 20 anni fà il Giappone divenne il primo in tutto il mondo per il calcio giovanile, per questo motivo il calcio divenne popolarissimo e la forza di una squadra era determinata dalla popolarità della scuola... il calcio determina il valore della scuola e delle persone di oggi- disse Riccardo “è così il calcio qui in Giappone?!” si chiese Arion stupita -sei venuta qui alla Raimon per la sua reputazione sul calcio, vero?- le chiese il capitano -no, non è così! E' sempre stato il mio sogno giocare nella Raimon!- rispose Arion stringendo i pugni, ricordando il simbolo sul pallone appartenuto a suo padre -il tuo sogno...- disse Riccardo sorpreso -sei l'unica che dice cose del genere... i risultati sono tutto! Se la squadra è debole la gente vi vedrà come persone inutili... il Quinto settore è stato creato apposta per rimediare la situazione del calcio, hai capito?- Arion annuì -sì..-
“non pensavo che qui le cose si svolgessero in questa maniera... è molto diverso da Londra” pensò abbattuta, poi sussurrò -questo non è il vero calcio...-
-ma...- Arion alzò la testa guardando Riccardo -facciamo ancora partite oneste, ogni tanto e quando le facciamo giochiamo a calcio come preferiamo- la castana riuscì a scorgere, negli occhi di Riccardo, una scintilla “allora c'è qualcuno che ama il vero calcio” pensò sorridendo.

 

 

 

Intanto anche la squadra dei Cavalieri Oscuri si stava riposando -mi raccomando... continuate così, non dategli tregua!- disse Zabel guardando i giocatori -sì, signore!- risposero tutti tranne Victor che sembrava perso nei suoi pensieri, almeno fino a quando Zabel non lo chiamò -Victor, ho un compito per te-
-di che si tratta?- l'uomo guardò in direzione della panchina della Raimon, Victor seguì il suo sguardo e lo trovò concentrato su Arion che stava parlando con Riccardo -quella Sherwind... non deve rialzarsi da terra, sono stato chiaro?- Victor, senza staccare gli occhi da Arion, rispose con un tono gelido -sì, signore-.

 

 

 

Il secondo tempo iniziò con i Cavalieri Oscuri in possesso del pallone =ecco il fischio d'inizio del secondo tempo! La Raimon ce la farà a recuperare in questa situazione disperata?!=.
Kizaki passò, subito, la palla a Victor che fece un cenno del capo, a quel segnale tutta la squadra dei Cavalieri Oscuri, tranne il portiere, si mosse nella metà campo avversaria andando a bloccare ogni giocatore della Raimon =ma che stà succedendo?! Tutti i membri della squadra dei Cavalieri Oscuri si sono spostati nella metà campo della Raimon ed hanno bloccato gli altri giocatori! Gli unici rimasti smarcati sono Victor, in possesso di palla, ed Arion che gli stà proprio di fronte!=
-che hanno intenzione di fare?- chiese Gabi confuso -non lo so!- rispose Riccardo senza togliere di dosso gli occhi ad Arion “ma... non mi piace che sia rimasta da sola ad affrontare Victor... ha in mente qualcosa!” pensò stringendo i denti
“che intenzioni ha?” si chiese Arion guardando il blu di fronte a se -prima ti ho detto che se fossi tornata in campo non sarei stato gentile con te...- disse Victor guardandola con occhi gelidi ed Arion deglutì -e visto che ho ricevuto l'ordine di sistemarti...- Victor lanciò un'occhiata a Zabel che gli fece un cenno col capo -allora ho deciso di fare sul serio!-
all'improvviso una strana ombra apparve dietro di lui -VIENI A ME, MAESTRO SPADACCINO, LANCIELOT!- dall'ombra si materializzò un cavaliere dotato di armatura, spada e scudo -non può essere!- disse Gabi senza fiato -credevo che fosse solo una leggenda!- disse Samguk incredulo =INCREDIBILE! UN LEGGENDARIO SPIRITO GUERRIERO! VICTOR HA APPENA EVOCATO UNO SPIRITO GUERRIERO! CHE COSA VORRÀ FARE?!= gridò il cronista con tutta l'aria che aveva nei polmoni, anche Arion rimase senza fiato -è... è fantastico!- disse stupita, Victor gli sorrise -se ti piace così tanto, allora, lascia che te lo mostri più da vicino!- ed usò lo spirito per colpire Arion -ahhhhhh!- la ragazza cadde a terra -Arion!- gridò Riccardo -oh, no!- guardò preoccupato Gabi -Travis, fa qualcosa! Questo non è più calcio!- gridò Celia e l'allenatore si alzò per intervenire quando -no!- i due guardarono Arion rialzarsi -sto bene... mi lasci continuare, allenatore... io voglio finire la partita!-
-non ti preoccupare...- disse Victor, portandosi davanti a lei -tra poco, per te, finirà la partita!- e la colpì un'altra volta facendola cadere ma, ancora, la castana si rialzò -la partita finirà quando suonerà quel fischietto... fino ad allora... io non mi arrenderò!- e scattò verso Victor per cercare di rubargli il pallone -illusa!- gridò Victor ed usò, di nuovo, lo spirito guerriero per colpire Arion, che ricadde a terra per la terza volta -ascoltami bene... sei una stupida se pensi di poter fare qualcosa per salvare la tua squadra, ormai siete finiti!-
-non è vero!- Victor guardò Arion rialzarsi -una partita di calcio si gioca fino all'ultimo... e si può sempre trovare una soluzione... anche in situazioni disperate come questa... devi solo credere nel calcio!- gridò Arion, Victor strinse i denti ed incominciò a tremare di rabbia -calcio... calcio... CALCIO! ALLORA METTERÒ FINE A QUESTO TUO INUTILE CALIO!- gridò e colpì, più forte che potè, la palla che centrò Arion in pieno pettò, atterrandola.
Sul campo calò il silenzio: Victor ansimava guardando il corpo di Arion che non dava segni di movimento, nella sua mente c'era il gelo, un solo pensiero si ripeteva nella sua testa “che cosa ho fatto?”
-oh, mio dio- mormorò Celia mettendosi la mano davanti alla bocca -ARION!- Skie, sugli spalti, gridava il nome della sua amica con le lacrime agli occhi, dietro di lei quella persona guardava il campo con occhi sgranati e le mani strette in pugno “Victor... come hai potuto?” pensò -adesso basta!- sussurrò e corse verso le scale per scendere in campo.
I giocatori della Raimon guardavano ammutoliti e sgomentati la scena -Arion!- fino a quando Riccardo non riuscì a smarcarsi dall'avversario ed a correre dalla castana -Arion!- s'inginocchiò affianco a lei, le tirò su il busto e poggiò l'orecchio all'altezza del cuore “il cuore batte... e respira... per fortuna sta bene!” pensò, prendendo un sospiro di sollievo, poi iniziò a dargli dei leggeri schiaffetti sul viso, chiamandola -Arion! Arion, svegliati! Avanti!- dopo pochi tentativi la castana emise un gemito morbido ed aprì gli occhi -capitano... che cosa?- gli chiese leggermente confusa mentre si tirava a sedere, Riccardo gli sorrise rassicurante -per fortuna ti sei svegliata, per un attimo abbiamo temuto il peggio... aspetta, cosa vuoi fare?!- gli chiese quando notò che stava cercando di alzarsi ma senza successo -Arion, no!- disse Riccardo afferrandola ed evitandole una brutta caduta -se ti rialzi, Victor, ti colpirà di nuovo!-
-non m'interessa!- Riccardo si sorprese alla risposta della castana -la partita non è ancora finita... e io non mi arrendo!- Arion provò a rialzarsi ma, anche stavolta, ricadde tra le braccia di Riccardo -io non voglio che ci tolgano la squadra... io voglio giocare nella Raimon... voglio giocare con voi!- gridò -sei arrivata così lontano solo per questo?- gli chiese Riccardo -capitano...- Arion afferrò lo stemma sulla maglia di Riccardo -per favore, aiutami!- Arion alzò la testa guardandolo negli occhi -per favore... non abbandonare il calcio!- nel sentire quelle parole e fissando quegli occhi azzurri il cuore di Riccardo perse un battito -per favore, capitano...- Arion abbassò la testa mentre una lacrima le rigò la guancia sinistra che venne asciugata dal pollice di Riccardo; Arion lo guardò sorpresa mentre, prendendole le braccia, l'aiutò a tirarsi su.
Appena fù in piedi notò che il corpo di Riccardo tremava leggermente ed aveva il capo chino -perchè...- sussurrò il capitano alzando la testa e mostrando le lacrime che gli rigavano il volto -perchè non posso proteggere la mia squadra?- poi si toccò la fascia che portava al braccio -cosa fa di me un capitano?!- in quel momento un'energia misteriosa si sprigionò dal suo corpo -maledizione!- gridò e, in un'istante, un'ombra apparve dietro di lui, quando si fù diradata comparve uno spirito guerriero -che cosa?!- disse Victor -Riccardo...- disse Gabi senza parole -il capitano ha evocato uno spirito guerriero!- disse Arion incredula -non è possibile... Victor!- il blu si girò verso Zabel -eliminalo! Non ci può essere uno spirito guerriero non controllato dal Quinto Settore!- gridò e Victor annuì -sì, signore- poi si voltò verso Riccardo e Arion ma, proprio quando stava per avventarsi contro Riccardo, fù costretto ad indietreggiare per evitare un pallone che sfrecciò in mezzo al campo, arrivò fino alla panchina dei Cavalieri Oscuri e colpì Zabel in pieno volto, atterrandolo -ORA BASTA, VICTOR!- gridò una voce facendo voltare tutti i presenti.

 

 

 

 

Eccomi, finalmente con il mio secondo capitolo!
Spero vivamente che vi piacciano i cambiamenti che sto apportando e spero di non aver fatto Victor troppo cattivo in questo capitolo (anche se lo fosse tutto ha un suo perchè... lo scoprirete solo col tempo!) e che dire del misterioso personaggio che sembra conoscere il nostro caro imperiale... voi che ne pensate? Chi potrà mai essere?
Passando ad altre questioni... avevo pensato d'inserire nella trama alcuni personaggi inventati e così ho deciso, per coinvolgere ancora di più il lettore, di metterne un paio inventati da voi!
Se volete provare dovete solo compilare la scheda sottostante (cerco solo ragazze!):

-NOME:

-ANNI:

-RUOLO:(mi servono un centrocampista o un difensore)

-ASPETTO:

-CARATTERE:

-IN COPPIA CON:(se volete che la vostra OC abbia una storia d'amore)

-SUPER TECNICHE:

-STORIA:(se la volete mettere, se no posso inventarmi qualcosa io)

 

Sceglierò i personaggi che m'intrigano di più, quindi spero che risponderete numerosi!
Ora vi lascio, saluti e baci da black dalia!

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Capitolo 4
*** Cap.3)Il collasso del club di calcio ***


 

INAZUMA ELEVEN GO! Alternative Universe

 

Cap.3) Il collasso del club di calcio

 

A bordo campo si trovava una ragazza: aveva la pelle pallida, i capelli blu scuro ribelli e legati all'indietro in una treccia che gli arrivava fin sotto il sedere, gli occhi color ambra, le labbra carnose e indossava la divisa della scuola con la camicietta nera.
Arion guardò la ragazza, poi Victor, poi di nuovo la ragazza -ma... sono identici!- esclamò scioccata -che ci fai qui, Antemia?- gli chiese Victor sorpreso e infastidito -oggi è il mio primo giorno di scuola e stavo tranquillamente passeggiando per il viale principale quando sento degli studenti parlare di una squadra che sfida la Raimon, così sono venuta a vedere la partita...- Antemia s'interruppe assottigliando lo sguardo -immagina come mi sono sentita quando ti ho visto... e quando ho visto quello che hai fatto- spostò, per un attimo, lo sguardo da Victor ad Arion per poi tornare a concentrarsi sul ragazzo -mhp, questi non sono affari che ti riguardano!- ribattè Victor girandosi, nuovamente, verso Riccardo e Arion ma, un attimo dopo, fù costretto ad evitare un'altro pallone -che diavolo vuoi?!- gli gridò -che tu prenda la tua squadra, il tuo ''allenatore''...- Antemia lanciò a Zabel, che era ancora svenuto a terra, uno sguardo di disprezzo -e te ne vada da questa scuola!- gridò, lanciandogli uno sguardo che avrebbe potuto incenerirlo.
I due continuarono a fissarsi per un paio di minuti fino a che Victor non distolse lo sguardo -tsk... non finisce quì- disse, ritirando il suo spirito guerriero e voltandosi per uscire dal campo, poi gridò alla sua squadra -che qualcuno prenda Zabel... ce ne andiamo!-
-FERMO!- gridò Riccardo -PERCHE' SCAPPI?!-
-non sto scappando...- Victor si fermò girandosi verso il capitano della Raimon -ti sto lasciando andare- lo guardò sorridendo, poi dette un calcio al pallone ed uscì dal campo.
=I Cavalieri Oscuri lasciano incompleta la partita! Quindi la vittoria va alla Raimon!=gridò il cronista,
Antemia guardò la squadra dei Cavalieri Oscuri andarsene -Victor...- sussurrò -capitano!- la ragazza si girò sentendo il grido di Arion: Riccardo era caduto a terra, svenuto e il suo spirito guerriero era scomparso.
Antemia guardò tutta la squadra accorrere attorno al capitano e, poco dopo, arrivarono anche l'allenatore Travis e Celia; il primo prese Riccardo in braccio e si avviò, seguito da Gabi, verso l'infermeria.
Antemia li seguì con lo sguardo fino a che non uscirono dal campo “sembra... che questa possa essere la squadra giusta... dopotutto” pensò spostando il suo sguardo su Arion, poi recuperò la borsa e si avviò, silenziosamente, verso una delle uscite.
Arion guardò preoccupata nella direzione in cui era andato l'allenatore con il capitano -sta male... sta davvero male- sentì dire da Eugene, questo commento la fece preoccupare ancora di più “speriamo non sia nulla di grave” pensò, mordendosi il labbro inferiore poi, con la coda dell'occhio, notò il pallone calciato da Victor, gli si avvicinò e sospirò sconsolata guardandolo “non posso credere che questo sia il calcio quì” pensò, accovacciandosi per prenderlo -Arion!- quando una voce la fermò facendole alzare la testa -Skie, sei venuta!- disse la castana vedendo la sua amica avvicinarsi -sì! Ero veramente scioccata quando ti ho visto in campo... stai bene?- le chiese vedendo lo stato in cui era ridotta -sto bene, non ti preoccupare!- le rispose la castana sorridendo -che mattinata! E tutto questo è successo molto prima della cerimonia di benvenuto- disse Skie, a quelle parole Arion sgranò gli occhi e scatto in piedi con le mani tra i capelli -cosa c'è?!- gli chiese Skie allarmata -mi ero completamente dimenticata della cerimonia di benvenuto! Devo andare a cambiarmi!- gridò Arion correndo verso lo spogliatoio dove aveva lasciato le sue cose, Skie scosse la testa sconsolata -Arion, sei incorreggibile!- disse per poi seguire l'amica.
Intanto sugli spalti, tre ragazze guardavano i giocatori in campo -le cose potrebbero essere divertenti quest'anno... non lo pensate anche voi?- chiese Jade alle altre due -sì! E questa partita è stata un'inizio promettente!- rispose la ragazza alla sua sinistra: aveva la pelle chiara, i capelli castano chiaro raccolti in due trecce e gli occhi blu con sfumature celesti.
-Hai ragione, Mei- concordò la rossa -tu che ne pensi, Rosie?- chiese, poi, alla ragazza alla sua destra: aveva la pelle rosea, i capelli biondo scuro legati in due piccole trecce e gli occhi color violetta.
-Ho fatto un sacco di foto al capitano Riccardo!- disse allegramente guardando le immagini sullo schermo della sua fotocamera digitale -è tutto quello a cui riesci a pensare?- le chiese Jade sconsolata -dai, non prendertela! E' innamorata, non puoi farci niente- disse Mei ridacchiando.

 

 

 

 

In una sala scura, la cui unica fonte di luce proveniva da un gigantesco ologramma del pianeta terra, un uomo stava seduto su di un trono nella penombra, osservando quella suggestiva immagine, quando un'altro uomo entrò nella stanza -Grande Imperatore...- disse inchinandosi -è arrivato un rapporto da Zabel dei Cavalieri Oscuri... è stato individuato un evocatore alla Raimon Jr. High- l'Imperatore non distolse lo sguardo dall'ologramma -trasmettete a Zabel l'ordine di tenerlo sotto sorveglianza- disse con voce fredda -sì, signore!- rispose l'uomo, uscendo dalla stanza -Raimon Jr. High...- sussurrò il Grande Imperatore quando fù, di nuovo, solo.

 

 

 

 

-Complimenti per la vostra entrata alla scuola media...- il preside aveva iniziato il suo discorso di benvenuto di fronte agli studenti del primo anno.
Arion lo stava ascoltando fino a quando non sentì qualcuno tirargli la manica della camicetta, girò la testa verso destra e vi trovò un ragazzo: era molto basso, aveva i capelli biondo scuro tenuti da una fascia legata attorno alla fronte, la carnagione leggermente abbronzata e aveva gli occhi marroni.
-La partita di prima è stata incredibile! Hai tenuto testa a quei ragazzi anche se sei del primo anno!- gli sussurrò e Arion arrossì leggermente -Mi stavi guardando?- gli chiese a bassa voce -sì! Ti chiami Arion Sherwind, giusto?- lei annuì -sei stata fantastica!- Arion arrossì ancora di più -beh, grazie... come ti chiami?- il ragazzo gli sorrise -sono Jean-Pierre Lapin ma puoi chiamarmi J.P! Saremo nella stessa classe... piacere di conoscerti!-
-piacere mio!- disse Arion sorridendo -questa è la prima volta che ho visto uno spirito guerriero- disse J.P. -non credevo che esistessero davvero! Ne hai uno, Arion?- la ragazza scosse la testa -no-
-ma tu vuoi entrare nel club di calcio, vero?-
-sì!-
-anchio voglio entrare nel club!-
-davvero? Allora, dopo le lezioni, possiamo andare insieme alla sede del club!- gli propose Arion -okay! Voglio fare del mio meglio per entrare nella prima squadra!- J.P finì la frase ad alta voce, interrompendo il discorso del preside che tossì un paio di volte per attirare la sua attenzione, quando il ragazzo si accorse di quello che aveva fatto e di avere tutti gli sguardi degli altri alunni su di se, si grattò la testa imbarazzato -mi dispiace per averla interrotta- disse scusandosi mentre Arion ridacchiava con la mano davanti alla bocca.

 

 

 

 

In infermeria, Gabi era seduto accanto al letto dove riposava Riccardo; ad un certo punto il capitano aprì gli occhi guardandosi attorno, fino a quando non vide l'amico -Gabi?- chiese confuso -come ti senti? Stai bene?- gli chiese preoccupato il rosa -cosa è successo?-
-non te lo ricordi?- gli chiese Gabi sorpreso, Riccardo guardò il soffitto -ricordo... che mi ha afferrato la maglia qui...- il capitano posò la mano destra sullo stemma -poi... mi ha guardato...- Riccardo ricordò gli occhi di Arion fissarlo imploranti -e... ha detto...-
per favore... non abbandonare il calcio!” la voce di Arion gli rimbombava nella testa; Gabi lo fissò un attimo prima di dirgli -hai evocato uno spirito guerriero- Riccardo lo guardò con gli occhi spalancati -io ho... cosa?!-
-è la prima volta che ti ho visto spaventato... è stato per via di quel ragazzo, Victor, vero?- Riccardo non rispose, invece chiese -dove sono gli altri?-
-a sistemare la vecchia sede del club... la porta è stata distrutta, ricordi?- a quelle parole Riccardo scattò seduto ma Gabi lo fermò -non spingerti oltre... hai ancora bisogno di riposo!- ma Riccardo non lo ascoltò -io sono il capitano!- i due si guardarono negli occhi qualche attimo prima che Gabi cedette, lasciandolo -ti prendi troppe responsabilità- gli disse con voce preoccupata -raduna tutti quanti, immediatamente!- gli ordinò Riccardo e Gabi uscì per chiamare gli altri.

 

 

 

 

Nel frattempo, Arion, J.P e Skie stavano di fronte ad una porta -ecco... questa è la nostra classe!- disse Skie aprendo la porta dell'aula ed entrando: era una classica aula di scuola con pareti bianche, i banchi tutti in fila, una cattedra ed una lavagna.
-Arion, guarda!- Skie dette una gomitata alla sua amica -che cosa?- chiese la castana e la mora le fece un cenno: davanti a loro, seduta ad un banco accanto ad una finestra, c'era Antemia.
-E' la ragazza che prima ha fermato Victor!- esclamò Arion vedendola, in quel momento, Antemia si voltò verso di loro, si alzò e si avvicinò -tu sei Arion Sherwind, giusto?- chiese alla castana che annuì -piacere di conoscerti, sono Antemia Blade-
-Blade?- ripetè Arion -sì... sono la sorella gemella di quel cretino che ti ha preso a pallonate- rispose schietta la blu facendo arrossire leggermente Arion -a proposito... sei stata davvero brava in campo... sai, sono pochi quelli che riescono a tener testa a Victor... vuoi iscriverti al club di calcio, giusto?-
-sì!- confermò Arion -anchio voglio iscrivermi al club!- disse J.P ed Antemia lo guardò per un attimo prima di riportare la sua attenzione alla castana -allora saremo compagni di squadra- disse chiudendo gli occhi, sorridendo leggermente -sarà davvero interessante...- disse, poi si voltò e tornò al suo posto, lasciando Arion e gli altri due interdetti.
“Così anche lei vuole entrare nel club di calcio” pensò la castana -Arion!- Skie la chiamò ridestandola dai suoi pensieri -dobbiamo prendere posto prima che arrivi il professore-
-oh, sì... giusto!- così si sedettero in tre banchi vicini.
Quando le lezioni furono terminate, Arion si avvicinò ad Antemia -da quello che hai detto prima deduco che anche tu voglia entrare nel club di calcio, giusto?- le chiese -esatto- rispose la blu, alzandosi e prendendo la borsa -allora perchè non vieni con me e J.P stiamo andando al club, adesso!- disse Arion sorridendogli, Antemia guardò prima lei poi il ragazzo e fece spallucce -d'accordo-
-bene!- esclamò Arion fiondandosi verso la porta della classe per uscire dall'aula -Arion!- fino a quando la voce di Skie non la fermò -abbiamo finito per oggi... perchè non facciamo la strada del ritorno insieme?- le chiese, avvicinandosi al gruppetto -mi dispiace, ma stiamo andando al club di calcio- le rispose la castana, Skie aggrottò la fronte -sono un po' preoccupata... dopo quello che è successo questa mattina... e se dici ''noi'' vuol dire che anche voi?- chiese Skie guardando J.P e Antemia -sì, anche noi vogliamo entrare nel club!- le rispose il ragazzo per poi grattarsi la testa imbarazzato -ehm, scusa, qual'era il tuo nome? Non me li ricordo ancora tutti-
-non ti preoccupare! Ci siamo appena incontrati, neanche io mi ricordo i nomi di tutti... comunque mi chiamo Skie Blue, sono un'amica d'infanzia di Arion!-
-bene... allora noi andiamo!- disse la castana rimettendosi a correre seguita da gli altri due -aspettatemi, vengo anchio!- gridò Skie correndogli dietro.

 

 

 

 

Intanto nello studio del preside -allora sei veramente un imperiale del Quinto Settore?- chiese il preside a Victor che era di fronte alla sua scrivania -e per volontà del Grande Imperatore sei qui per tener d'occhio la Raimon?-
-sì-
-il piano era di conquistare il club di calcio alterato a causa di questo spirito guerriero?- gli chiese il preside -la scoperta di questo spirito guerriero a spinto il Quinto Settore a decidere di mantenere integro il club di calcio della Raimon... per ora- rispose Victor -e per quanto riguarda l'allenatore Travis?-
-la mia priorità assoluta, nella missione, è l'osservazione dello spirito guerriero e la rimozione di Travis- rispose Victor -Travis... mhp, abbiamo anche cercato di trattare con lui... ma se è questo che vuole il Grande Imperatore allora noi seguiremo il suo volere- concluse il preside sorridendo.

 

 

 

 

Nel frattempo Arion, J.P, Antemia e Skie erano entrati alla sede del club -questo posto è enorme!- disse Skie guardandosi attorno -ma quelli sono...- disse all'improvviso Arion ed il gruppetto si voltò per vedere i ragazzi che componevano la seconda squadra, insieme alle menager, uscire dalla struttura -hey! Aspettate, che succede?!- gridò Arion attirando l'attenzione di un paio di loro -ma tu sei...- disse Youx riconoscendola -stiamo lasciando il club, ecco che succede... e, se fossi in te, non ci proverei neanche ad entrarci- rispose Shunsuke -cosa?! Perchè?- chiese Arion -il club di calcio è finito- le rispose Youx -cosa vuol dire?!- chiese J.P, i due ragazzi iniziarono ad uscire dall'edificio -basta ascoltarci e lasciare- disse Shunsuke chiudendosi la porta alle spalle -che ragazzi maleducati- disse Skie mentre Arion, preoccupata, iniziò a correre verso gli spogliatoi seguita da J.P e Skie mentre Antemia rimase ferma “chissà quanti ne saranno rimasti?” pensò, poi udì il rumore di una porta che si apriva ed una voce la chiamò -Antemia Blade?- la ragazza si voltò -e lei è l'allenatore Travis, giusto?- chiese vedendo l'uomo avvicinarsi, lui annuì -allora dobbiamo parlare- disse Antemia -sì, ma non quì- disse Travis -alle 19.00 a casa di lei sa chi?-
-d'accordo- in quel momento arrivò Celia che mancò, di poco, lo scambio tra i due -allenatore! Che cosa sta succedendo? Ho incontrato Shunsuke e Youx e mi hanno detto che hanno lasciato il club, come anche tutti gli altri ragazzi della seconda squadra e le menager!-
-sono solo codardi- il commento di Antemia fece voltare Celia nella sua direzione -cosa?- le chiese sorpresa -sono solo codardi... che non hanno il coraggio di lottare per il vero calcio!- le rispose Antemia con uno sguardo misto tra rabbia e determinazione, dopodiche si voltò e si avviò verso gli spogliatoi, lasciando indietro i due adulti.
-Ma... chi è quella ragazza?- chiese Celia confusa -una che vuole entrare nel club di calcio- rispose Travis, per poi avviarsi anche lui; Celia sbattè le palpebre un paio di volte e seguì Travis senza fare altre domande.





-Pov. Arion

Quando io, J.P e Skie entrammo negli spogliatoi potei avvertire, da subito, il clima teso che vi regnava.
“Solo nove... sono rimasti solo loro nove?” penso, spostando lo sguardo intorno alla stanza fino a quando non vidi il capitano; sorrisi “per fortuna sta bene!” penso mentre avverto un senso di sollievo; avevo così paura che si fosse fatto male.
-Siete gli unici rimasti?- chiede una voce profonda, alle mie spalle, che mi fa sobbalzare; mi giro e trovo l'allenatore, la signorina Celia e Antemia che sono appena entrati nella stanza; cavoli! Preoccupata com'ero non mi sono accorta che Antemia non era con noi!
Vedo il capitano avvicinarsi all'allenatore -sì, nove della prima squadra- risponde -mi dispiace... è tutto quello che sono riuscito a fare...- lo vedo abbassare la testa sconfitto -capisco...- dice l'allenatore, poi il capitano si gira verso di me -Arion Sherwind, giusto?- io scatto sull'attenti -sì!-
-grazie per stamattina... so che hai fatto molto per noi ma... ora questo è il club di calcio della Raimon- me lo dice con un sorriso che sa di scusa, scuoto la testa -non c'è problema! Desidero ancora entrare nel club!- gli sorrido sperando di migliorare il suo umore; odio quando le persone sono tristi.
-Vorrei entrarci anchio, per favore!- dice J.P affianco a me -tu, del primo anno?- gli chiede il capitano sorpreso; ma, ora che guardo bene, lo sono anche tutti gli altri.
-Sì, mi chiamo Jean-Pierre Lapin ma preferisco essere chiamato J.P!-
-chi avrebbe mai pensato che ci fosse della gente che sarebbe saltata su una nave che affonda?- chiede all'improvviso un ragazzo seduto ad un banco, lo guardo: ha la carnagione scura, i capelli neri acconciati come una fiamma, gli occhi neri e porta degli occhialini sulla testa.
-Forse, semplicemente, non sanno dove stanno entrando- gli risponde un ragazzo seduto ad un banco dietro di lui: è di bassa statura, ha la carnagione leggermente più scura del ragazzo precedente, ha i capelli azzurri e gli occhi neri.
“Ma... perchè dicono così?” penso, confusa dal loro comportamento.

 

 

 

 

-Pov. Riccardo

Guardo Arion e J.P: al momento lei sta guardando Adè e Michael con un'espressione confusa; molto probabilmente non capisce il motivo dei loro commenti e la posso capire... lei non sa nulla.
J.P ha un'espressione che conosco bene: era la stessa che avevo io quando mi trovavo al suo posto: un ragazzo del primo anno desideroso di entrare nella squadra per poter giocare a calcio.
Stringo i pugni “ma... se entrano in squadra...” penso mentre ricordo quello che avevo provato quando ero venuto a sapere del Quinto Settore; rabbia e frustrazione aumentano -non venite più qui!- dico con un tono duro, sorprendendo non solo loro due ma anche tutti i miei compagni.
-ma che carino... è davvero encomiabile che ti preoccupi per loro, mon capitan!- dice qualcuno dietro di me; mi volto e mi trovo di fronte due occhi d'ambra e un viso fin troppo conosciuto.
La paura torna, prepotente, a bussare al mio cuore: spalanco gli occhi, trattengo il respiro e faccio, istintivamente, un paio di passi indietro prima di rendermi conto che la persona che ho davanti non è quel ragazzo, Victor, ma una ragazza identica a lui -oh...- la guardo piegare leggermente la testa di lato e toccarsi il mento con l'indice -sembra che Victor abbia fatto qualche danno, dopotutto...- dice per poi sorridermi maliziosamente, mettendo in risalto i canini che la fanno apparire come un vampiro pronto ad attaccare -comunque... non penso che mi ci vorrà molto per farti passare la paura, mon capitan- mi dice avvicinandosi a me, mentre io indietreggio per mantenere le distanze, poi lei si ferma e ridacchia divertita -ihihihih... sei adorabile, mon capitan!- a quel commento sento il sangue affluire al viso che, sono sicuro, è diventato dello stesso colore dei capelli di Eugene.
-Tu chi sei?- gli chiede Gabi venendomi in aiuto -il mio nome è Antemia Blade, sono la sorella di Victor- gli risponde, spostando l'attenzione su di lui -cosa?! Sei la sorella di quel ragazzo! Allora sei anche tu un'inviata del Quinto Settore! Beh, puoi alzare i tacchi ed andartene! Quì non li vogliamo quelli come voi!- gli grida contro Gabi, in quel momento noto che Antemia si è bloccata; ha la testa bassa e trema leggermente ma quando rialza la testa i suoi occhi sembrano bruciare come se avesse il fuoco in corpo; con uno scatto afferra Gabi per la maglia ed avvicina il viso al suo -se uno di voi osa accusarmi un'altra volta di far parte del Quinto Settore giuro che gli farò pentire di averlo fatto... chiaro?!- la sua voce è bassa e controllata ma cucita di una intensa dose di rabbia.
Mi avvicino a lei e gli afferro il braccio con la quale sta tenendo il mio amico -lascialo andare, adesso!- gli ordino, lei si gira e mi guarda negli occhi; ci vedo tanta rabbia e una grande determinazione il quelle pozze d'ambra ma, in fondo ad essi, c'è anche molto dolore.
Lei lascia la presa su Gabi ed io sul suo braccio ma non smettiamo di fissarci -spero di essere stata chiara...- mi dice -sei stata chiarissima- gli rispondo con tono severo, poi mi sorride maliziosa e io la guardo confuso -sei stato bravo! Visto che sono riuscita a farti passare subito la paura, mon capitan?- a quella dichiarazione sbatto le palpebre, per poi spalancare gli occhi quando capisco; lei ha aggredito Gabi solo per vedere la mia reazione! Voleva mettermi alla prova!
-Vedo che l'hai capito- mi dice spostandosi, con un gesto della mano, la treccia dietro le spalle -sappi che hai superato il test a pieni voti!- mi dice sorridendomi mentre tutti gli altri la guardano confusi.
-Bene...- in quel momento intervenne la signorina Celia -visto che vi siete presentati tutti... Arion...- la castana si girò verso di lei -quello che è successo sta mattina è stata solo un'eccezione... per far parte della squadra devi passare il vero esame di ammissione!- guardai Arion annuire -a dir la verità me lo aspettavo... allora... quando posso farlo?- le chiese “mai” pensai io, mentre la signorina Celia si rivolse all'allenatore -con quello che è successo oggi, quando dovremmo farlo?- gli chiese, vidi che l'allenatore ci rifletteva su “non fargliemo fare! Ti prego... non farli entrare in squadra!” pensai stringendo i pugni, quasi sperando che il coach potesse leggermi nel pensiero -che ne dici di venire qui domani, dopo la scuola?- chiese l'allenatore -per me va bene!- rispose Arion -anche per me!- disse J.P, guardai Antemia affianco a me annuire in accordo -perfetto! Allora ci vediamo domani!- disse la signorina Celia -ora è meglio che andiate!-
-d'accordo... allora a domani!- disse Arion girandosi verso la squadra per fare un'inchino di saluto, dopodiche uscì insieme hai suoi amici.
Sospirai abbassando le spalle: mi sentivo sconfitto “perchè l'allenatore vuole farli entrare in squadra? Non capisce che così soffriranno e basta? Eppure lui lo sa... lo sa come ci sentiamo ogni volta che giochiamo!” penso stringendo i pugni -è una loro scelta!- alzo la testa ed incontro gli occhi di Antemia; non mi ero accorto che lei era rimasta.
-così come è una tua e una loro scelta...- la vedo guardare ogni componente della squadra -continuare a giocare in questa squadra- poi s'inchina -ti chiedo perdono, mon capitan- la guardo confuso da questo suo gesto -per che cosa?- le chiedo quando si rialza -io ho una filosofia...- dice guardandomi negli occhi -meglio chiedere il perdono che il permesso...- poi mi sorride maliziosamente -ed ho preferito farlo in anticipo!- dopodiche si gira e s'incammina uscendo dalla stanza non prima di avermi detto -a domani, mon capitan- e chiuse la porta alle sue spalle.

 

 

 

 

Ciao a tutti! Finalmente ecco il terzo capitolo!
Antemia: finalmente mi fai entrare in scena! Alla buon ora!
Io: veramente c'eri anche nel capitolo precedente...
A: come personaggio misterioso, quindi non vale!
Io: va bene... lasciamo perdere la tua entrata in scena e pensiamo al capitolo! ^^
A: della serie: come glissare elegantemente su un discorso...
Io: -_-' Allora... spero che il capitolo vi sia piaciuto e voglio ringraziare tutti quelli che hanno risposto alla mia ricerca di OC! Tra tutti quelli che mi sono stati inviati ne ho scelti 3 (per tutti gli altri mi dispiace ma spero che continuiate a seguire la mia storia!) uno dei quali fa la sua entrata in questo capitolo! (grazie mille Lady Passion! ^^) gli altri due prescelti li scoprirete col tempo!
A: li vuoi lasciare sulle spine... bell'idea! Così continuano a seguirti fino a che non riveli tutti gli OC!
Io: -_-' va bene... ora vi lascio!
Saluti e baci da black dalia e Antemia

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Capitolo 5
*** Cap.4) Casa Sherwind ***


 

 

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Cap.4) Casa Sherwind

 

Arion, J.P e Skie stavano camminando sul marciapiede per tornare alle rispettive case -e così abbiamo terminato il nostro primo giorno come studenti della Raimon J.r. High- disse Skie, camminando davanti agli altri due -già...- disse Arion con la testa china -ehi, cos'hai? Non sei felice che domani abbiamo l'esame per entrare in squadra?- chiese J.P alla nuova amica -sì, sono contenta è solo che... non capisco il motivo per il quale il capitano ci abbia detto di non tornare più- J.P ci pensò su -non lo capisco neanche io... ma è l'allenatore che decide e lui ha detto di venire domani dopo la scuola- disse il ragazzo per poi sorridergli -io non ci penserei troppo!- Arion lo guardò per poi ricambiare il sorriso -hai ragione, basta con i pensieri negativi! Concentriamoci su domani!- disse pompando il pugno in aria -parlando di questo...- Skie li fermò -anche io ho deciso di entrare nel club!- Arion e J.P si guardarono, poi la castana disse -ma Skie... tu sei davvero una frana a calcio- a quelle parole il volto della mora si adombrò -tu non sai proprio cos'è il tatto, vero?- disse mettendo i brividi ad Arion -e comunque non avevo intenzione di propormi come giocatrice ma come menager! Non pensi che sarei adatta per questo?-
-io penso che sia una buona idea!- disse J.P ed Arion annuì in accordo -ma mi chiedo una cosa...- disse Skie poggiandosi l'indice sul mento, pensierosa -pensi che bisogna fare un test anche per diventare menager?- chiese ad Arion -beh, a Londra non ne facevamo ma qui potrebbe essere diverso... mmm... non saprei proprio- rispose la castana grattandosi la testa -quindi ci potrebbe anche essere... e che genere di test potrebbero farmi fare?- chiese la mora preoccupata -sono sicuro che tu supereresti qualunque test ti farebbero!- disse J.P per rassicurarla -grazie, sei molto gentile!- disse Skie sorridendogli; così, i tre, ricominciarono a camminare.
Arrivati ad un incrocio -io vivo lì, quindi...- disse Skie indicando una via sulla sinistra -sì, ci vediamo domani!- disse Arion salutando l'amica -ciao!- la salutò J.P -a domani!- salutò Skie, correndo verso casa.
Quando la ragazza si fù allontanata Arion chiese a J.P -ti va di venire a casa mia?-
-certo!- gli rispose il ragazzo, così i due presero la via a destra e camminarono una decina di minuti, fino a che Arion non si fermò davanti ad un residence -questo è il posto!- disse la catana indicandoglielo, J.P guardò l'edificio -tu vivi qui?!- chiese sorpreso, per poi dire -non so se chiamarlo vecchio oppure squallido-
-squallido oltrepasserebbe la linea- disse una voce alle loro spalle che fece sobbalzare J.P, i due si girarono e si trovarono di fronte due donne: quella sulla destra aveva la carnagine rosea, i capelli castano scuro che gli arrivavano appena alle spalle e gli occhi neri, mentre quella a sinistra aveva la carnagione rosea, i capelli lunghi fino alla vita con degli strani turbinii di un castano scuro e gli occhi di un azzurro metallico; entrambe trasportavano due borse.
-Bentornata, Arion!- la salutò la donna sulla destra con un sorriso -oh... sono tua madre e tua sorella, Arion?- chiese J.P guardando prima la donna a destra e poi quella a sinistra; questo commento suscitò diverse reazioni: la donna sulla destra assunse un'espressione che era un misto tra rabbia e depressione mormorando un -che cosa?!- mentre l'altra donna scoppiò a ridere -ahahah! O my god! Ahahah! Silvia... ahahah... ti ha scambiato per nostra madre!Ahahah!-
-Eve, smettila!- gli gridò contro Silvia, arrossendo furiosamente.
-No, no, J.P guarda che ti sbagli!- disse Arion agitando le braccia, per poi indicare la donna sulla sinistra che aveva posato le borse a terra ed era ormai piegata in due dalle risate -lei è mia madre, Eve Sherwind!- poi passò all'altra donna -lei, invece, è mia zia Silvia! Ed è anche la proprietaria di questo residence!- appena J.P capì l'enorme errore che aveva commesso s'inchinò scusandosi -mi dispiace per l'equivoco! E anche per aver chiamato questo posto squallido!- Silvia accettò le sue scuse -non fa niente.... Eve ma la vuoi smettere di ridere?!- disse, sgridando la sorella al suo fianco -scusa...- disse lei, prendendo un respiro profondo per calmarsi -allora... lui è un tuo nuovo amico, tesoro?- chiese ad Arion -sì, lui è J.P, siamo nella stessa classe!- Eve sorrise al ragazzo -piacere di conoscerti, J.P!- poi si rivolse ad Arion -prima ho preparato dei biscotti... se, intanto che io aiuto Silvia a posare la spesa, vuoi portare il tuo amico dentro... poi vi preparerò una bella merenda!-
-grande!- esclamò Arion per poi rivolgersi a J.P -devi assolutamente assaggiarli! I biscotti di mia madre sono i più buoni di Londra! Lei è una fantastica pasticcera!-
-accetto con piacere!- disse il ragazzo con un sorriso.
A parere di J.P l'appartamento dove Arion viveva con la madre era piuttosto grazioso con le pareti di un color giallo tenue e le tendine ricamate alle finestre: era composto da due camere, un salotto con cucina abitabile ed un bagno.
Arion portò J.P in camera sua -oh, hai un cane!- esclamò il ragazzo appena vide il cagnolone bianco e nero, disteso sul tappeto al centro della stanza, ed andò ad accarezzarlo -in realtà è il cane di mia zia- disse Arion avvicinandosi -si chiama Spotter... gli piace molto quando lo gratti dietro le orecchie!-
-vediamo...- e J.P iniziò a grattarlo dietro l'orecchio e, poco dopo aver iniziato, Spotter si rotolò di lato finendo a pancia in su -visto? E' adorabile!- disse Arion continuando a coccolarlo insieme a J.P, fino a quando il ragazzo non notò un vecchio pallone posato sul comodino vicino al letto della ragazza -e quel pallone?- chiese ed Arion alzò lo sguardo -oh, quello...- disse sorridendo tristemente -quel pallone era di mio padre...-
-tuo padre?!- chiese J.P sorpreso, la ragazza annuì, si alzò, si avvicinò al comodino e lo prese in mano -lui era un giocatore di calcio e anche molto bravo... secondo mamma è da lui che ho preso la mia bravura...- poi gli mostrò il simbolo sul pallone -vedi... questo è il simbolo della Raimon... mia madre mi ha raccontato che lui ha cominciato a giocare a calcio proprio in quella squadra... il giorno in cui me l'ha raccontato è stato il giorno in cui ho deciso che volevo giocare a calcio nella squadra della Raimon!-
-e dove si trova, adesso, tuo padre?- Arion abbassò la testa sospirando -non lo so... non l'ho mai conosciuto...-
-cosa?!-
-vedi... lui e mia madre si sono lasciati prima che lei scoprisse di aspettarmi... in pratica, lui non sa neanche di avere una figlia-
-oh...- disse J.P sentendosi dispiaciuto per la sua amica -ma... è anche per questo che ci siamo trasferite qui in Giappone! Vorrei tanto trovarlo, conoscerlo e instaurare un rapporto con lui! E poi sono sicura che sarebbe felice di vedermi giocare nella stessa squadra in cui lui ha giocato da ragazzo!- disse Arion e J.P si sentì sollevato nel vedere la positività dell'amica; per un attimo credeva di averla intristita con le sue domande sul padre.
In quel momento la porta si aprì -vi ho portato la merenda!- disse Eve entrando con un vassoio tra le mani, su cui erano poggiate due tazze piene di the e una ciotola di biscotti, poi lo poggiò sul tappeto al centro della stanza -immagino che siate affamati... mangiatene pure quanto ne volete!- disse sorridendo -grazie!- dissero i due in coro e presero un biscotto ciascuno -mmm! Sono buoni, vero?- chiese Arion appena ingoiò il suo, J.P annuì prendendone un altro -allora com'è andato il primo giorno di scuola?- chiese Eve alla figlia -sono successe un sacco di cose impressionanti! Era un vero putiferio!- rispose Arion ed iniziò a raccontarle gli avvenimenti di quella mattina.

 

 



In una sala scura, due uomini stavano visionando un filmato che riguardava la partita della Raimon di quella mattina.
-Si tratta di uno spirito guerriero, senza ombra di dubbio... il ragazzo sembra non abbia nessun ricordo di esso- disse Zabel mentre il Grande Imperatore guardava interessato il capitano della Raimon -si è risvegliato da poco- disse -cosa dev'essere fatto con la Raimon J.r. High d'ora in poi?- chiese Zabel, l'Imperatore ci pensò su -questo ragazzo ha ancora una forza sconosciuta... potrebbe essere utilizzata- disse -come vuole, Grande Imperatore- disse Zabel chinando il capo, mentre l'Imperatore sorrise nell'ombra.

 

 

 

 

-Si può sapere perchè gli hai dato appuntamento a casa mia?- Antemia guardò il ragazzo che gli aveva appena posto la domanda: aveva la carnagione rosea, i capelli castano scuro, gli occhi neri e portava gli occhiali; il suo nome era William Glass.
-Perchè mi serviva un posto dove potevamo parlare liberamente senza che delle ''orecchie indiscrete'' ascoltassero i nostri discorsi- gli rispose la blu -vuol dire che ha casa tua ci sono delle ''cimici''?- chiese William incuriosito, Antemia sbuffò e scosse la testa -no, solo una zia impicciona- rispose mentre guardava l'orologio sul muro “sono le 19.00 in punto” pensò e, proprio in quel momento, si udì bussare; Antemia andò ad aprire la porta e si trovò di fronte, sulla soglia, l'allenatore Travis.
-Certo che lei è molto puntuale- gli disse la ragazza sorridendogli e scostandosi di lato per farlo entrare -non mi piace arrivare in ritardo... specialmente quando si deve parlare di cose importanti- rispose Travis camminando fino al salotto -buona sera, Will- disse appena vide il ragazzo -buona sera, allenatore-
-Will, ci puoi preparare del the?- gli chiese Antemia -ma...- iniziò il ragazzo interrompendosi quando vide lo sguardo che la blu gli stava dando -va... vado subito!- disse precipitandosi in cucina.
-Allora... come ti è sembrata la squadra?- gli chiese Travis, Antemia ci pensò su -sinceramente... pensavo peggio- rispose la ragazza, guadagnando uno sguardo sorpreso dall'allenatore -come mai?-
-beh, se avesse visitato tutte le squadre di calcio di tutte le scuole che ho visitato io lo capirebbe... comunque, ho guardato dei filmati di alcune partite della Raimon dell'anno scorso... questa squadra ha le potenzialità giuste e sono certa che con un po' di lavoro riuscirebbe ad affrontare tutte le sfide che gli si parerebbero davanti ma...-
-ma?-
-credo che abbiano bisogno di una spintarella nella direzione giusta... serve qualcuno che gli ricordi cos'è il vero calcio e com'è divertente giocarci, qualcuno che non abbia paura di andare contro il Quinto Settore!- Travis annuì -stai pensando ad Arion Sherwind, giusto?-
-quella ragazza non è solo brava ma prova una vera e genuina passione per il calcio! Non si è arresa neanche quando Victor gli ha scatenato contro il suo spirito guerriero...- Antemia sorrise -quella ragazza sarebbe perfetta per questo ruolo!- Travis annuì in accordo -sì, hai ragione... ma per quanto riguarda Victor...-
Antenia lo guardò seria -non si deve preoccupare di lui... so come tenerlo a bada-
-bene... allora potremmo iniziare col piano già dalla prima partita- disse Travis -va bene... ma vorrei farle una domanda...- disse Antemia -quale?-
-il preside della Raimon appoggia la candidatura dell'attuale Grande Imperatore e so che prova anche una forte antipatia nei suoi confronti perchè lei non vuole seguire le direttive del Quinto Settore... quindi la domanda è questa: lo sa che la licenzierà dopo la prima partita che vinceremo?-
-sì, lo so- Antemia non si stupì della risposta -allora qual'è il suo piano?- gli chiese -ho già scelto il mio successore e appena verro licenziato Will farà il resto- rispose Travis -oh... e posso sapere chi sarà il suo sostituto?- gli chiese Antenia e appena Travis glielo disse la ragazza sorrise maliziosamente, mostrando i canini -questo renderà le cose ancora più interesanti!-.

 

 

 

 

Ciao a tutti!
Eccomi con il 4 capitolo di questa storia! So che questo è più corto degli altri ma è un capitolo di transizione dove non succede niente di particolarmente interessante
Antemia: vuol dire che la mia discussione con l'allentore e la scena dove J.P scambia la madre di Arion per sua sorella non sono interessanti?
Io: beh... magari non molto
Antemia: tu sminuisci il capitolo... la scena con J.P fa morire dal ridere mentre il mio incontro con l'allenatore crea suspance... cosa ci può essere di più in un capitolo?
Io: magari le scene di flirt o d'amore?
Antemia: … hai ragione... ma quelle le metterai nel prossimo capitolo... almeno le scene di flirt, giusto?
Io:non ti farò flirtare con Riccardo! Scordatelo!
Antemia: please! *le fa gli occhi da cucciola*
Io:*non resiste a quegli occhi* ok, d'accordo, va bene, hai vinto... ti mettero in una scena con il capitano, contenta?
Antemia: SI'!*esulta* Arrivo, mon capitan, aspettami!^^
Io: -_-' davvero... non dovevo farle attaccare bottone con Riccardo... beh, ci vediamo alla prossima! ;)
Saluti e baci da black dalia e Antemia

 

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Capitolo 6
*** Cap.5) Prima dell'esame ***


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Cap.5)Prima dei provini

 

Pov. Arion

Il suono della sveglia mi fa aprire gli occhi, alzo il braccio e premo il pulsante per interrompere quel bit-bit fastidioso.
Tiro su la testa dal mio comodo cuscino e sposto le coperte, poggio i piedi sul tappeto, sbadiglio, mi stiracchio e stropiccio gli occhi, alzandomi per andare in bagno.
Dopo essermi lavata esco dal bagno, ben sveglia, mi vesto, mettendomi la divisa della scuola, e preparo la cartella.
Metto l'ultimo quaderno al suo interno, la chiudo e mi giro guardando il pallone di mio padre che si trova sul mio comodino “oggi c'è il provino per entrare in squadra” penso mentre mi avvicino al pallone e vi poggio la mano sopra, chiudo gli occhi e penso “farò del mio meglio!” poi li riapro e dico convinta -vedrai papà, io giocherò a calcio nella squadra della Raimon!-.
Dopo essere andata in cucina ed aver fatto colazione, prendo la cartella, do un bacio sulla guancia a mia madre, che mi augura buona fortuna, esco, saluto Spotter che sta sonnecchiando nella sua cuccia e corro in direzione della scuola.

 

 

 

 

Nel frattempo alla sede del club di calcio, i nove giocatori della Raimon si stavano allenando nello stadio coperto.
-Quanti pensi che parteciperanno all'esame d'ammisione?- chiese Gabi a Samguk passandogli la palla -dopo quello che è successo ieri... sinceramente non lo so- rispose il portiere, con un tono abbattuto, ripassandogli la palla, Gabi passò il pallone al capitano -Riccardo, perchè ieri hai detto a quei due del primo anno di non tornare?- Riccardo fermò il pallone -l'entusiasmo può solo aumentare, per ora...- disse con la testa bassa guardando la palla, facendo sospirare i suoi compagni; sapevano cosa intendesse dire.
-Noi nove membri della Raimon dobbiamo fare il possibile... da soli- disse Riccardo e calciò in alto il pallone, all'improvviso un'ombra gli passò davanti, schizzando in alto verso il pallone -vuoi dire dieci membri- disse Victor quando fù di fronte al pallone e lo calciò in rete, subito dopo si udì il rumore di un applauso e tutta la squadra, ancora sorpresa dalla presenza del ragazzo, si girò verso gli spalti -signor preside?!- disse Riccardo quando lo vide assieme al suo vice -volevo comunicarvelo personalmente... Victor Blade è appena entrato nel club di calcio!- disse sorridendo -che cosa?!- chiese Riccardo scioccato -sembra che saremo in squadra insieme... capitano- disse Victor sorridendogli malizioso.
Il preside era sceso in campo e stava guardando Riccardo che teneva una delle divise della Raimon tra le mani -ora da a Victor la sua uniforme- disse, il capitano alzò lo sguardo sul ragazzo che aveva di fronte e poi lo riportò sulla divisa; gli tremavano le mani al pensiero di quello che stava per fare.
-Andiamo...- lo incitò il preside quando vide la sua esitazione, alla fine Riccardo si arrese e gli si avvicinò porgendogli l'uniforme ma Victor, con uno schiaffo, la gettò a terra, sorprendendo tutti.
Riccardo guardò scioccato l'uniforme a terra, poi si girò verso il blu digrignando i denti nella rabbia -sai cos'hai appena fatto?! Questa è l'uniforme della Raimon!- gli gridò contro, Victor sogghignò -sono un'imperiale del Quinto Settore... non sono come te... non m'interessa nulla di questa squadra- sentendo quelle parole la rabbia del capitano esplose -VICTOR!- gridò alzando il braccio per dargli un pugno ma, in quel preciso momento, un pallone sfrecciò velocissimo tra di loro, passò a pochi centimetri a destra della testa del preside e si schiantò sul muro lasciandoci un segno nero.
Tutti guardarono scioccati la palla fino a quando una voce non ruppe il silenzio che si era creato -il Quinto Settore avrà anche migliorato i tuoi tiri ma sicuramente ha peggiorato la tua educazione, Victor-
-Antemia!- gridò il ragazzo girandosi e trovando sua sorella a qualche metro da lui -ma... quando è arrivata?- chiese Gabi sorpreso di vederla tanto quanto gli altri -che diavolo ci fai qui?- gli chiese Victor quasi ringhiando -ti tengo d'occhio, naturalmente...- gli rispose scostandosi la treccia dietro le spalle -pensi davvero che permetterò al Quinto Settore di fare i suoi comodi anche qui?- piegò la testa di lato -beh, se lo pensi davvero sei un'illuso... non permetterò ne a te, ne a chiunque altro patteggi per quei vermi di passarla liscia- detto questo spostò il suo sguardo da Victor al preside che rabbrividì dalla paura -b-beh... visto che le presentazioni sono state fatte... io andrei- e se la squagliò il più velocemente possibile, per allontanarsi dalla ragazza, con il suo vice al seguito.
-Però... è bastato un solo sguardo- disse Antemia, con un sopracciglio alzato, guardando la ritirata del preside, per poi rivolgersi a Victor -ma, scommetto, che con te non sarà così facile, vero?- i due si fissarono per qualche istante prima che Victor si voltò -mhp, no... non mi serve a nulla rimanere tra queste nullità- disse infastidito e s'incamminò per uscire dal campo.
Appena fu lontano, Antemia sospirò scuotendo la testa -mi sa che dovrò pedinarlo davvero d'ora in poi- disse esasperata -non m'aspettavo che andasse direttamente dal preside per essere inserito in squadra-
-allora, non sei qui perchè lo stavi seguendo?- gli chiese Riccardo confuso -no... dovevo vedermi con qualcuno- rispose la ragazza -qualcuno chi?- gli chiese il capitano incuriosito; a quella domanda Antemia si bloccò “o diamine! Ho parlato troppo!” pensò iniziando a farsi prendere dal panico anche se , esteriormente, non lo diede a vedere.
Lanciò uno sguardo nervoso al capitano, che stava aspettando la sua risposta, ed, in quel momento, le venne un'idea: sorrise a Riccardo mostrandogli i canini e disse -dovevo vedermi col mio ragazzo!- ci fu un attimo di silenzio -CHE COSA?!- gridarono tutti i giocatori completamente spiazzati dalla rivelazione -e chi diamine sarebbe?!- chiese Riccardo pensando che se lei era venuta quì era perchè il suo ragazzo faceva parte della squadra; Antemia lo guardò con il suo solito sorriso vampiresco dopodiche, con un rapido scatto, gli circondò il collo con le braccia e gli scoccò un bacio sulla guancia dicendo -ma tu, ovviamente, mon capitan!- le reazioni furono diverse: Riccardo diventò rosso come un pomodoro iniziando a balbettare frasi sconnesse, le mascelle di Samguk, Subaru, Wanli e Eugene toccarono terra tanto erano scioccati, Doug e Michael fischiarono impressionati mentre Adè gli gridò -vai così, capitano!- e, per ultimo, Gabi gli chiese scandalizzato -siamo amici dalle elementari, perchè non mi hai detto che avevi una ragazza?!- ed Antemia rincarò la dose -già, mon capitan, perchè non gli hai detto niente?- nel sentire quelle parole Riccardo riuscì a ricomporsi -non è vero! Non la conoscevo fino a ieri! Noi non stiamo insieme!- gridò imbarazzato; Antemia sorrise, soddisfatta di aver raggiunto il suo obbiettivo -sì, è vero!- disse sciogliendo l'abbraccio e girandosi verso i giocatori -vi ho preso in giro! Volevo vedere le facce che avreste fatto! Ihihihihihih! E' stato molto divertente!- disse ridacchiando, poi si rigirò verso Riccardo -anche se... non sarebbe male- gli disse facendogli l'occhiolino e facendo arrossire ancora di più il capitano -beh, ci si vede più tardi!- salutò sventolando la mano e corse fuori dal campo, lasciando interdetti tutti i componenti del club di calcio.
Nel vederla uscire Riccardo prese un sospiro di sollievo “quella ragazza mi farà prendere un'infarto” pensò ma poi si ricordò di una cosa “non ci ha detto chi doveva incontrare!” pensò guardando la porta da cui era uscita “Antemia Blade... quella ragazza è davvero furba... chissà che cos'ha in mente?” si chiese preoccupato.

 

 

 

 

Mancava ancora mezz'ora all'inzio delle lezioni ed Arion si stava allenando nel campo all'aperto della scuola.
-Arion!- una voce familiare la chiamò facendola fermare, alzò lo sguardo e vide J.P correrle incontro -sei qui con mezz'ora d'anticipo e ti stai già allenando?- gli chiese il ragazzo -sì, non potevo più aspettare!- gli rispose lei -beh, sembra che nessuno dei due potesse!- disse J.P incrociando le braccia dietro la testa -anchio voglio dare il massimo, oggi!- disse determinato -bene! Allora che ne dici di allenarci finchè non incomincia la scuola?- gli chiese Arion -okay!- rispose J.P buttando la cartella sul prato accanto a quella della castana, per poi incominciare ad allenarsi con lei.
-Dimmi, J.P... hai mai fatto un'esame d'ammissione per entrare in una squadra di calcio?- gli chiese Arion mentre gli passava la palla -no... e tu?- gli disse il ragazzo stoppando il pallone e ripassandoglielo -sì... sai fino a poco tempo prima di trasferirmi qui facevo parte della squadra femminile della mia città!-
-davvero?! E che ruolo avevi?-
-ero centrocampista-
-è stato difficile il tuo esame?- a quella domanda, Arion stoppò il pallone tenendolo fermo col piede, poi ripensò a quel giorno e sorrise -un po'... a complicare le cose fù il fatto che io ero molto agitata ma diedi il massimo e, anche se non ero così brava, l'allenatore notò il mio impegno e le mie capacità e mi prese in squadra! Da quel giorno grazie al coach ed alle mie compagne di squadra riuscì a migliorare sempre di più!-
-fantastico!- disse J.P emozionato -non vedo l'ora di passare l'esame, insieme!-
-sì, insieme!- concordò Arion con un sorriso.
DIN-DON, DIN-DON -ahhh! La scuola sta iniziando!- gridò Arion correndo verso l'entrata dell'istituto seguita da J.P -abbiamo perso la cognizione del tempo!- gridò il ragazzo correndo il più velocemente che poteva per arrivare in tempo in classe.

 

 

 

 

Era la pausa pranzo e Samguk, Subaru e Wanli stavano discutendo in classe di quello che era successo quella mattina.
-Se quel Victor proverà a farlo di nuovo lo sistemerò io!- disse Wanli stringendo i pugni -calmati, Wanli- gli disse Samguk -ma...-
-un'imperiale del Quinto Settore non potrebbe mai capire come ci sentiamo- disse il portiere della Raimon, guardando fuori dalla finestra per osservare il campo da calcio -è stato due anni fa, quando ci siamo uniti alla squadra di calcio, che abbiamo scoperto che il calcio era gestito dal Quinto Settore... non abbiamo mai accettato il modo in cui venivano gestite le partite ma... nonostante tutto non ci siamo mai ribellati e abbiamo continuato a giocare a calcio...-
-fatevene una ragione!- Doug interruppe il discorso di Samguk ed i tre ragazzi si voltarono verso di lui -nessuno può vincere contro il Quinto Settore- disse chiudendo il libro che stava leggendo -lo sappiamo e dobbiamo ascoltarli per forza se vogliamo continuare a giocare a calcio- disse Wanli, Doug si alzò dalla sedia e si diresse verso la porta -dobbiamo sopportarlo per un'altro anno... almeno i nostri tre anni di calcio qui ci serviranno per quando entreremo nelle superiori- disse ed uscì dall'aula lasciando turbati gli altri tre ragazzi.
Per tutto il tempo, ad un paio di banchi da dove era seduto Doug, una ragazza aveva ascoltato attentamente il discorso dei quattro giocatori: era alta, con la carnagione bronzea, i capelli a boccoli lunghi fin sotto il sedere di un color rosso cobalto e aveva gli occhi rossi.
Quando Doug uscì dall'aula si alzò dal suo posto, prese la cartella, se la mise a tracolla ed uscì dall'aula.

 

 

 

 

Nel frattempo al campo all'aperto -vorrei che le lezioni fossero già finite- disse Arion mentre stoppava di petto il pallone che J.P gli aveva passato -di sicuro sono di buon umore!- disse Skie sorridente, guardando i due allenarsi da bordo campo -oggi c'è l'esame d'ammissione al club di calcio, vero?- quando una voce la fece voltare e si trovò di fronte due ragazze -oh, tu sei la ragazza che ieri era allo stadio!- disse alla rossa -sì, il mio nome è Jade Green e lei è Mei Hanabo- disse presentando se e la sua amica -piacere di conoscervi!- disse Skie -si stanno allenando per l'esame di oggi?- chiese Mei indicando Arion e J.P -sì, sono fermamente intenzionati a passarlo!- gli rispose la mora -fantastico!- esclamò Mei per poi correre verso i due -ciao, io sono Mei!- disse salutandoli -ciao, io sono Arion e lui è J.P- ricambiò la castana -sì, lo so chi sei! Ieri ti ho visto giocare, sei stata davvero brava!-
-grazie, sei molto gentile!- la ringraziò Arion imbarazzata -la vostra amica mi ha detto che vi state allenando per partecipare all'esame d'ammissione al club di calcio... posso allenarmi con voi? Sapete, anche io voglio fare l'esame!- -certo, per me non c'è nessun problema! Più siamo a giocare più ci si diverte! Giusto, J.P?-
-certo!- annuì il ragazzo -grazie!- esclamò Mei.
-Eccola che arriva!- disse Arion passandogli la palla -presa!- esclamò Mei stoppandola -tua, J.P!- e la passò al ragazzo, incominciando così una serie di passaggi tra di loro, fino a quando Mei non tirò la palla a J.P troppo in alto -oh, no! Ho sbagliato!- disse ma J.P non si tirò indietro -io voglio fare il calciatore!- gridò e saltò così in alto da arrivare al pallone -wow, che salto!- esclamò Arion stupita, J.P riuscì a prendere il pallone di petto ma ricadde a terra di sedere -J.P, tutto ok?!- chiese Arion preoccupata -sì, sto bene- rispose il ragazzo -promette proprio bene!- disse Jade -andiamo avanti, Arion!- disse J.P rialzandosi da terra e la castana annuì guardando anche Mei -facciamo del nostro meglio!-
-sì!- risposero in coro gli altri due; così i tre ricominciarono ad allenarsi.
Intanto dalle finestre che davano sul cortile, alcuni dei giocatori della Raimon guardavano i tre allenarsi nel campo -quella è la ragazza di ieri- disse Wanli dopo averla riconosciuta -mi sembra veramente entusiasta- disse Subaru.
-Arion Sherwind... si chiama così, giusto?- chiese Adè che la guardava insieme a Michael e Eugene da una delle classi di seconda -sì e penso che sia fastidiosa- disse l'azzurrino -che senso ha entrare nel club di calcio in questa situazione?- chiese Eugene -forse, perchè ama il calcio!- rispose Adè -tsk, che stupidaggine- disse Michael sbuffando, allontanandosi dalla finestra per tornare al suo posto, seguito dagli altri due.

 

 

 

 

Nel frattempo, nel cortile della scuola, in un luogo un pò appartato, Antemia stava tranquillamente finendo di mangiare il suo pranzo, fino a quando una voce la chiamò -Antemia!- la ragazza si girò verso la propietaria della voce -Hachi...- la blu non sembrava sorpresa dall'arrivo della rossa -ti ho aspettato stamattina fuori dal club di calcio ma non sei venuta, come mai?-
-io... non ero del tutto sicura di cosa fare-
-e adesso lo sei?- chiese Antemia, Hachi inspirò profondamente, stringendo tra le mani la tracolla della cartella e annuì determinata -parteciperò anch'io all'esame d'ammissione al club di calcio!- Antemia sorrise all'altra ragazza -ottima scelta, Wild-.

 

 

 

 

-Arion, J.P, Mei, la pausa pranzo è finita! Le lezioni ricominceranno tra 5 minuti!- gridò Skie, affianco a Jade, richiamando l'attenzione dei tre che fino a quel momento si erano allenati -okay, arriviamo!- disse Arion prendendo il pallone e correndo verso l'amica, seguita dagli altri due.
Così il gruppo ritornò verso l'istituto ma, una volta arrivati all'entrata, Arion notò Victor appoggiato ad un muro, intento a scrivere un messaggio con il cellulare.
Arion si fermò, guardandolo, poi decise di avvicinarsi a lui -Arion?- la chiamò Skie non capendo quello che voleva fare la sua amica.
Quando gli fù davanti, Victor chiuse il callulare e la guardò con un sopracciglio alzato -che vuoi?- gli chiese con un tono insofferente -sappi che io entrerò nel club di calcio!- disse Arion con uno sguardo determinato, i due si guardarono negli occhi per qualche secondo prima che Victor gli sorrise malizioso -mhp, fa come ti pare- disse e si voltò allontanandosi dalla scuola.
-Andiamo, Arion!- la chiamò Skie -okay...- disse la castana senza però muoversi, guardando il ragazzo dai capelli blu allontanarsi “è così bravo a calcio... allora perchè... perchè dice di odiarlo?” si chiese tristemente -Victor...- sussurrò, in quel momento sentì una mano sulla spalla, si girò e trovò Jade che gli sorrideva -non ti preoccupare- le disse, Arion annuì abbozzando un sorriso -okay- in quel momento si udì la campanella suonare -oh, no! Presto, dobbiamo affrettarci!- esclamò Skie entrando nella scuola -sì, sì, arriviamo, arriviamo!- disse Jade spingendo Arion verso l'entrata.

 

 

 

 

 

Eccomi qui con il quinto capitolo!
Antemia: mi è piaciuto molto come mi hai fatto giocare con il mon capitan! ^^
Io: non ci fare l'abitudine... ricordati che nel prossimo capitolo dovrai metterti sotto e far vedere cosa sai fare sul campo!
A: no problem!
Io: bene... innanzitutto voglio ringraziare tutti quelli che mi seguono e quelli che mi lasciano delle recensioni per esprimere il loro parere ma sopratutto, in questo capitolo, voglio ringraziare Nelly per la sua OC: Hachi Wild!
Grazie mille, Nelly! :)
Ed, adesso, mi manca solo un OC da svelare... chissà chi sarà?
Adesso vi lascio, vi saluto e vi mando un bacio!
A: CIAO!

 

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Capitolo 7
*** Cap.6)L'esame d'ammissione al club di calcio ***


INAZUMA ELEVEN GO! Alternative Universe

 

Cap.6)L'esame d'ammissione al club di calcio

 

Erano, da pochi minuti, finite le lezioni e Arion, J.P, Mei e Jade si stavano dirigendo al campo di calcio all'aperto.
-Non vedo l'ora di fare questo esame e di entrare nel club di calcio!- disse Arion alzando le braccia al cielo -vedo che sei molto entusiata!- disse Jade sorridendo all'allegria della castana -non è l'unica!- disse Mei -anch'io non vedo l'ora d'iniziare!-
-hai mai fatto un'esame per entrare in una squadra di calcio, Mei?- gli chiese J.P -no... ma se avessi saputo che in questa squadra potevano entrare anche le ragazze l'avrei fatto l'anno scorso!-.
-Posso chiedervi dov'è Skie? Pensavo che avrebbe assistito all'esame- chiese Jade -arriverà dopo... è andata dalla signorina Celia perchè vuole iscriversi al club di calcio come manager- le rispose Arion -oh, davvero?! Sapete... anche una nostra amica, Rosie Redd, ha deciso d'iscriversi al club come manager- disse Jade -già! Per stare vicino al capitano Riccardo nei momenti di difficoltà!- disse Mei ridacchiando, Arion e J.P si guardarono confusi -che intendi, scusa?- le chiese Arion con un sopracciglio alzato -oh... niente, niente... fate come se non abbia detto nulla- disse Mei continuando a ridacchiare, a quel punto Arion e J.P si guardarono e fecero spallucce decidendo di lasciar perdere -comunque, mi fa piacere! Così Skie non dovrà fare tutto da sola!- disse Arion sorridendo -e Antemia? Se non sbaglio è nella vostra stessa classe... perchè non è venuta con voi?- chiese Jade -ha detto che doveva aspettare qualcuno e che ci avrebbe raggiunto dopo al campo- rispose J.P -qualcuno chi?- chiese Mei curiosa -non lo sappiamo- rispose Arion.
-Siamo qui!- disse Jade fermandosi in cima alle scale che conducevano al campo -guardate... l'allenatore è già arrivato- disse la rossa guardando verso le panchine -allora, tra poco, dovrebbero arrivare anche i giocatori- disse Arion, poi si girò verso J.P e Mei -prepariamoci e diamo il massimo!- esclamò pompando il pugno in aria -sì!- concordarono i due per poi seguire Arion giù per le scale; Jade li guardò divertita -come ho detto: sono molto entusiasti!- e li seguì.

 

 

 

 

Intanto alla sede del club di calcio, Skie si trovava di fronte alla signorina Celia -buongiorno, sono Skie Blue- disse inchinandosi -vorrei aderire al club come manager!- Celia la guardò sorpresa -manager... del club di calcio?-
-sì!- le rispose la mora sorridendo -capisco...- disse Celia ancora sorpresa ma poi le sorrise -grazie... e benvenuta in squadra-
-grazie, farò del mio meglio!- disse Skie -CLIK- in quel momento la mora udì un suono, si voltò a destra e trovò una ragazza, che teneva in mano una fotocamera, che gli sorrideva dolcemente -io sono Rosie Redd, piacere di conoscerti, Skie- disse la ragazza -sai, anche Rosie si è offerta come manager- le disse Celia -allora sono felice di conoscerti, Rosie! Spero che possiamo diventare amiche!- disse Skie ricambiando il sorriso -lo spero anch'io- disse Rosie -bene, ora che vi siete conosciute, venite... tra poco inizierà l'esame d'ammissione al club e immagino che tu voglia vedere i tuoi amici, giusto?- chiese Celia a Skie -sì!-
-allora andiamo!- e le tre s'incamminarono verso il campo all'aperto.

 

 

 

 

-Voi pensate che parteciperanno davvero all'esame?- chiese, ad un tratto, Adè rompendo il silenzio che c'era negli spogliatoi -parli di Arion Sherwind e Antemia Blade?- chiese Samguk e il ragazzo annuì -certo che parteciperanno... almeno Sherwind... l'avete vista no? Si è allenata per tutta la pausa pranzo!- esclamò Subaru infilandosi la maglia della divisa -per quanto riguarda quella Blade... non saprei...-
-parteciperà anche lei- disse, all'improvviso, Riccardo facendo voltare tutti nella sua direzione -come fai ad esserne sicuro?- gli chiese Gabi -perchè...- iniziò il capitano ripensando alle parole che la ragazza aveva detto quella mattina -è la sua scelta- concluse guardando la maglia della divisa che teneva in mano, poi se la infilò, si girò verso gli altri e disse -non passerà nessuno!- gli altri giocatori lo guardarono sorpresi -oggi, all'esame, non passerà nessuno!- ripetè con tono duro e uno sguardo determinato.
Sconosciuto ai giocatori negli spogliatoi, un certo ragazzo dai capelli blu aveva ascoltato tutto da dietro la porta -interessante... vediamo se quelle due riusciranno a spuntarla anche contro i giocatori della Raimon- sussurrò Victor sorridendo mentre si allontanava dagli spogliatoi.

 

 

 

Arion, J.P e Mei si trovavano, insieme ad altri tre ragazzi, in fila a bordo campo di fronte all'allenatore ed al capitano mentre i giocatori della Raimon li guardavano in disparte.
-L'esame d'ammissione inizierà a partire da adesso- iniziò Travis che stava per elencare i nomi di coloro che avrebbero partecipato all'esame, quando -aspetti!- una voce lo fermò e qualche istante dopo Antemia, insieme ad una ragazza con i capelli rossi, arrivò correndo di fronte all'allenatore.
-Le... anf... chiedo scusa... anf, anf... per il ritardo- disse Antemia ansimando -non c'è problema... non avevo ancora fatto i nomi- disse Travis; Riccardo, che si trovava affianco all'allenatore, si chiese il perchè del ritardo della blu.
-Scusa, Antemia... visto che siamo arrivate... potresti lasciarmi andare?- Riccardo spostò la sua attenzione sulla ragazza dai capelli rossi che aveva appena parlato e notò, sorpreso, che la blu la teneva per il colletto della tuta costringendola a rimanere leggermente piegata in avanti.
A quella richiesta Antemia si girò verso l'altra ragazza dandole uno sguardo che, a parere di Riccardo, avrebbe fatto paura ad un demonio e difatti la rossa, pur essendo sia fisicamente che di età più grande, cercò di farsi il più piccola possibile sotto lo sguardo della blu.
-Ti lascerò andare solo quando ci saremo messe in fila!- gli sibilò contro Antemia -ma...-
-niente ma! Per colpa tua e della tua stupida timidezza siamo arrivate in ritardo... e io odio arrivare in ritardo!- dopo aver detto questo, sempre tirando l'altra per il colletto, si mise in fila con la rossa al suo fianco.
“Bene... quindi oltre che furba, bella, brava e maliziosa odia arrivare in ritardo... com'è che non sono sorpreso?” pensò Riccardo guardando Antemia, poi sbattè le palpebre “un momento... ho pensato che lei è bella?!” sentì le guance scaldarsi e scosse la testa “no, no, Riccardo... adesso devi pensare al club di calcio non alle ragazze... specialmente non a lei!” si rimproverò mentalmente.
-Bene, come stavo dicendo... ecco i nomi di chi parteciperà all'esame: Antemia Blade...- chiamò l'allenatore
-sì, signore- rispose la ragazza ancora leggermente adirata -Mei Hanabo-
-sì, signore!-
-Arion Sherwind-
-sì, signore!-
-Hachi Wild-
-s-sì, signore- rispose la rossa mentre si sistemava il colletto della tuta -Jean-Pierre Lapin-
-sì, signore!-
-Kotegawa Sakio-
-sì, signore- il ragazzo che rispose era di corporatura esile e bassino, con i capelli neri e gli occhi grigi.
-Oshii Tsuyoshi-
-sì, signore- il secondo ragazzo aveva una corporatura robusta, i capelli neri e gli occhi piccoli.
-Kannari Atsunori-
-sì, signore- il terzo ragazzo era alto, con la carnagione scura, gli occhi neri e i capelli color ocra.
-Tutti voi giocherete una partita contro la Raimon e le vostre azioni determineranno se sarete ammessi oppure no, tutto chiaro?- chiese l'allenatore dopo aver spiegato la prova -sì, signore!- risposero in coro gli aspiranti calciatori -bene, allora cominciamo!-.
-Sinceramente non mi aspettavo che avrebbero partecipato tutte queste ragazze- disse Samguk mentre si preparava in porta, guardando le 4 ragazze in campo -sopratutto Hachi... non sapevo che le piacesse il calcio-
-già, neanche io... e poi, chissà come ha conosciuto Antemia?- chiese Subaru guardando le due ragazze parlare -non importa!- disse Riccardo, intromettendosi nel discorso -tanto non lasceremo passare nessuno... ma dobbiamo stare attenti, sopratutto ad Arion e Antemia... non dobbiamo sottovalutarle!- tutti gli altri giocatori annuirono, alcuni sospirando, accettando la sua decisione ben sapendo che non avrebbero potuto fargli cambiare idea “mi dispiace ma... nessuno di voi passerà!” pensò il capitano stringendo i pugni.
In quel momento, Victor osservava il campo seduto sul gradino più alto della scalinata “sarà divertente vedere quella ragazzina messa in difficoltà proprio dalla squadra che adora” pensò guardando Arion che si portava in posizione “proprio divertente” e sorrise malizioso.
Nel frattempo, gli 8 aspiranti calciatori si erano posizionati in campo: Sakio, Tsuyoshi e Atsunori erano nella fascia centrale, subito dietro di loro, al centro, si trovava Antemia con hai lati, sulla destra, Hachi e, sulla sinistra, Arion, J.P e Mei erano dietro queste ultime.
In panchina, la signorina Celia, Skie, Rosie e Jade guardavano il campo -puoi farcela, Arion!- esclamò la mora per incoraggiare l'amica -fagli vedere, Mei!- gridò Jade alla castana che le rispose con un cenno della testa.
-Facciamo del nostro meglio per passare insieme!- disse Arion girandosi verso J.P e Mei -sì!- risposero i due entusiasti, Antemia scoccò un'occhiata alla castana e sorrise, per poi rivolgersi alla rossa -mi raccomando, Hachi... anche noi dobbiamo dare il massimo- disse guardando la squadra della Raimon nell'altra metà del campo, in special modo il capitano Riccardo -anche perchè ho il presentimento che non sarà per niente facile-
-d'accordo!- disse Hachi annuendo -ehi, ragazzine!- l'attenzione delle due venne attirata da Atsunori che si trovava di fronte a loro -mi raccomando, non statemi tra i piedi... voglio entrare in squadra senza che delle ragazzine impacciate mi facciano fare brutte figure!- disse sorridendo arrogante, sentendo quelle parole Antemia s'infuriò -CHE HAI DETTO?!- gridò tirandosi sù le maniche della tuta -VUOI VEDERE COME FACCIO FARE UNA BRUTTA FIGURA ALLA TUA FACCIA?!- gridò stringendo i pugni, pronta a scagliarsi contro di lui, se non fosse stato per l'intervento di Hachi che, prontamente, si mise tra Antemia e Atsunori per evitare che la prima prendesse a pugni il secondo -calma, Antemia- le disse prendendole le spalle -ricordati che siamo qui per l'esame d'ammissione al club di calcio, non per prendere a pugni qualcuno-
-ma hai sentito quello che ha detto?!-
-sì, ho sentito... e nonostante trovo che il suo commento sia spregevole e maschilista non posso comunque permetterti di picchiarlo... non è così che si comportano le persone civili... sii superiore, ignoralo- Antemia guardò Hachi con un cipiglio arrabbiato ma poi prese un respiro profondo per calmarsi; la rossa aveva ragione, non poteva prenderlo a pugni... non ora, almeno.
-D'accordo... ora mi sono calmata, puoi pure lasciarmi- disse Antemia, Hachi la guardò un attimo, per assicurarsi che si fosse davvero calmata, ma poi la lasciò andare e riprese la sua posizione.
-Bene... cominciamo!- esclamò l'allenatore Travis e suonò il fischietto dando inizio alla partita; Sakio passò subito il pallone a Tsuyoshi che lo passò ad Atsunori il quale iniziò a correre verso l'altra metà del campo.
-Aspetta un attimo!- disse Antemia quando notò che Arion stava per scattare -eh? Perchè?- chiese la castana -perchè voglio vedere cosa sanno fare quei tre- disse “e, in più, voglio scoprire a che gioco vuole giocare il mon capitan” pensò dopo non staccando gli occhi da Riccardo.
“La famosa squadra di calcio, in queste condizioni, può essere sconfitta facilmente... ma devo stare attento, un titolare è pur sempre un titolare” pensò Atsunori, Michael corse verso di lui ed il ragazzo passò la palla a Sakio ma, quest'ultimo, fece fatica ad intercettarlo; si fermò e gridò contro l'altro -dove stai mirando?!-
-è la tua marcatura che fa schifo non la mia mira!- rispose Atsunori adirato.
Sakio riprese a correre e, dopo un po', passò la palla ad Tsuyoshi che, però, non riuscì a stopparla -ehi! Ma che diamine stai facendo?!- gli gridò contro e l'altro si voltò dall'altra parte, ignorandolo.
Subaru fermò il pallone, che stava rotolando via, guardandoli “se questo è il loro livello non passeranno anche se noi non facciamo niente” pensò.
Anche le quattro ragazze e J.P avevano osservato i tre giocare; Arion li guardava con una gocciolina di sudore che gli scendeva dalla fronte -beh... sono... ehm... sono...- s'interruppe la ragazza non trovando le parole adatte -dillo! Sono degli incapaci!- esclamò Antemia adirata -non volevo essere cattiva- disse la castana guardandola -ma io sì!- disse Antemia scostandosi la treccia dietro le spalle -ok, ragazze... è arrivato il momento di fargli vedere come si gioca a calcio!- esclamò e, con un rapido scatto, arrivò di fronte a Subaru e gli rubò il pallone fermandosi, poi, al centro dell'area avversaria -bene, ragazzi...- sorridendo ai componenti della squadra della Raimon che la stavano guardando -è arrivato il momento di giocare sul serio!- poi guardò Sakio, Tsuyoshi e Atsunori -voi tre, invece...- il tono in cui lo disse fece rizzare i capelli ai ragazzi -vedete di non starci tra i piedi... vogliamo entrare in squadra senza che degli incapaci ci facciano fare brutte figure- sorrise e diede loro le spalle iniziando a correre verso la porta -bloccatela! Non fatela avvicinare alla porta!- gridò Riccardo, Wanli e Gabi corsero per fermarla -dimentichi che non sono da sola, mon capitan- e passò la palla ad Hachi che la stoppò e corse fino alla porta -non passerai!- esclamò Subaru arrivando in scivolata e rubandogli la palla -oh, no!- esclamò Hachi guardando Subaru correre via col pallone -tua, Adè!- disse Subaru passando la palla al moro che, a sua volta, la passò al capitano -Riccardo!-
-grazie!- poco dopo che Riccardo prese possesso della palla J.P provò a sbarrargli la strada ma il capitano lo evitò facilmente facendolo cadere “oh... non ci sono riuscito” pensò avvilito mentre si rialzava.
Intanto, Riccardo continuò ad avanzare guardandosi attorno alla ricerca di Arion e non notò Mei che arrivò in scivolata -ah!- esclamò il capitano quando la castana gli rubò il pallone -fregato!- esclamò sorridendo e corse verso l'area della Raimon ma Riccardo non si arrese “no! Nessuno di voi passerà!” e corse dietro Mei, arrivandogli alle costole in un attimo, ma la ragazza se ne accorse e, vedendo J.P non molto distante, gli passò la palla -tua J.P!- ma proprio in quel momento Riccardo, per evitare il passaggio, mise un piede tra i suoi; Mei riuscì a tirare ugualmente ma cadde a terra facendo un bel capitombolo -EHI! CHE DIAMINE! QUELLO ERA QUASI FALLO!- gridò arrabbiata la castana, a terra, rivolta al capitano ma quest'ultimo la ignorò iniziando a correre in direzione di J.P che aveva preso la palla.
“Che cosa vuole fare?” si chiese Antemia, che aveva visto la scena dalla metà dell'area della Raimon, confusa dal comportamento del capitano “è quasi come se volesse...” lasciò la frase in sospeso quando capì cosa aveva in mente -J.P!- gridò la blu mettendosi a correre per raggiungere il ragazzo -J.P, passa la palla! Passala prima che arrivi Riccardo!- ma non riuscì a proseguire perchè Adè e Eugene le sbarrarono la strada; Antemia digrignò i denti -Hachi!- chiamò la ragazza, girandosi per vedere dov'era e la trovò bloccata tra Subaru e Wanli “maledizione” pensò -Arion!- si voltò dall'altra parte per cercare la castana che stava cercando di smarcarsi da Gabi -Arion!- quando la ragazza sentì il suo nome si voltò verso di lei -vai da J.P! Fatti passare la palla prima che lo raggiunga Riccardo!-
“altrimenti... potrebbe anche fargli male” pensò la blu, stringendo i denti; il tono urgente della voce di Antemia mise paura ad Arion “non capisco... perchè dice così? E' come se temesse che il capitano possa fare del male a J.P” pensò guardandola e poi spostando lo sguardo sull'amico che, nonostante stesse correndo il più veloce che poteva, stava per essere raggiunto; a quella vista Arion annuì ad Antemia -d'accordo!- disse, poi si rivolse verso Gabi che continuava a marcarla “non avrei mai pensato che avrei dovuto usarla nell'esame” pensò, poi chiese scusa al ragazzo -mi dispiace... questo ti farà girare un po' la testa- gli disse -che cosa?- chiese Gabi confuso; Arion indietreggiò un po' e poi scattò verso di lui -Giro Di Vento!- gridò driblandolo, facendolo sollevare da una raffica di vento; con questa mossa Arion riuscì a passare e Gabi si ritrovò faccia a terra “e ora da J.P” pensò la castana correndo verso il suo amico che, intanto, cercava un modo per seminare il capitano che lo stava tampinando “e adesso che faccio?” pensò preoccupato
-J.P, passamela!- quel grido lo fece voltare verso sinistra dove vide Arion che gli stava correndo incontro ma, pultroppo, la vide anche il capitano “no! Non te lo permetterò!” pensò Riccardo cercando di mettersi affianco a lui per impedirgli il tiro ma non ci riuscì e J.P passò la palla -tua, Arion!- gridò calciando ma il tiro risultò corto -oh, no!- esclamò il ragazzo “devo prenderla!” pensò Arion correndo più velocemente “devo precederla!” pensò Riccardo aumentando, anche lui, la velocità; i due arrivarono quasi nello stesso momento ma Arion riuscì a precederlo di un attimo e prese possesso del pallone evitando il capitano -è mia!- esultò, correndo verso l'area della Raimon, ma Riccardo non si arrese e si mise a rincorrere la castana -Doug, Michael, bloccatela!- gridò hai due attaccanti che si fecero avanti, Arion, però, con uno dei suoi dribling li evitò entrambi -accidenti!- esclamò Michael sorpreso -è veloce- disse Doug.
La ragazza continuò a correre fino ad arrivare a metà dell'area della Raimon ma si accorse, ben presto, di essere inseguita dal capitano “non si arrende!” pensò ed un sorriso le fiorì sulle labbra; beh, era quello che si aspettava dal capitano della Raimon.
Si guardò attorno, cercando per un passaggio ma notò tutte le sue compagne erano marcate: Antemia da Adè e Eugene, Hachi da Subaru e Wanli, Mei da Gabi.
“l'unico smarcato è J.P ma...” i suoi pensieri vennero interrotti quando sentì qualcuno cozzare contro la sua spalla nel tentativo di farle perdere l'equilibrio; guardò alla sua destra e trovò Riccardo che la guardava con una forte determinazione negli occhi, Arion lo guardò sorpresa chiedendosi perchè ci mettesse tutta quella foga visto che quello era solo un esame “forse vuole mettermi alla prova per vedere cosa farei in una situazione come questa in una partita vera” poi annuì a se stessa “se questo è quello che vuole glielo farò vedere!”.
Riccardo riprovò, con una spallata, a farle perdere l'equilibrio per prendere il pallone ma Arion lo evitò fermandosi di colpo; Riccardo riuscì a mantenersi in piedi, evitando una brutta caduta, e fronteggiò la ragazza che lo guardava con un sorriso, uno sguardo di sfida e il pallone sottopiede, come se gli dicesse: vuoi la palla? Vienila a prendere!
E, Riccardo, non se lo fece ripetere: scattò verso Arion che eluse il suo tentativo ma il ragazzo non si diede per vinto e continuò con un pressing serrato.
-Sembra quasi un duello tra quei due- disse Adè totalmente concentrato dalla gioco di gambe che Arion stava usando per tenere la palla fuori dalla portata di Riccardo “assomiglia molto... alla tecnica di gioco di Victor” pensò Antemia guardando attentamente in che modo Arion teneva la palla e si muoveva “possibile che... abbia imparato quelle mosse osservando Victor nella partita di ieri?” si chiese esterrefatta.
Intanto anche il suddetto ragazzo, che era ancora seduto sui gradini della scala, osservava attentamente quello che succedeva in campo “non ci posso credere! Quelle mosse... quelle sono le stesse mosse che io ho usato contro di lei! Come... come diamine fà?! Lei non ha ricevuto l'allenamento del Quinto Settore... possibile che sia davvero così brava da riuscire a copiare i miei movimenti?!” pensò stringendo i pugni e digrignando i denti nella rabbia.
Intanto, il ''duello'' tra i due giocatori continuava da una decina di minuti e nessuno dei due sembra intenzionato ad arrendersi ma la castana sapeva di dover trovare un modo per sbloccare la situazione “non ce la faccio da sola... devo passare la palla o il capitano non mi lascerà andare” pensò mentre evitava un'altro tentativo di Riccardo di prendersi il pallone e, in quel momento, vide J.P smarcato e le venne in mente un'idea: evitò un'altra volta il capitano e calciò la palla verso l'alto in direzione del ragazzo “perchè l'ha calciata così in alto? Quel ragazzo non ci potrà mai arrivare” pensò Riccardo per poi gridare -Michael, prendila tu!- ed il ragazzo dai capelli azzurri obbedì all'ordine correndo verso il pallone che stava lentamente ricadendo ma, in quel momento, arrivò anche J.P che, avendo capito il perchè della mossa di Arion, con un salto spettacolare, arrivò al pallone, prima di Michael, colpendolo di testa con tutta la sua forza -tua, Antemia!- gridò il ragazzo -che cosa?!- esclamò Riccardo girandosi per vedere la blu, che si era abilmente smarcata da Adè e Eugene, e ora era in possesso della palla -fermatela!- ordinò pronto a scattare ma venne fermato da Arion che gli si piazzò davanti -no, questa volta sei tu che non passi!- gli disse bloccandolo.
Intanto, Antemia correva verso la porta della Raimon -ti fermo io!- esclamò Subaru arrivando in scivolata ma la ragazza saltò evitandolo e, arrivata davanti alla porta, tirò -prendi!- esclamò colpendo il pallone -non passerà!- esclamò Samguk gettandosi verso sinistra per parare il tiro ma, all'ultimo momento, il pallone curvò verso destra -cosa?!- esclamò il portiere -mi dispiace, ma quello non era un tiro- disse Antemia sorridendo -ma questo sì!- esclamò Hachi, che si era smarcata da Wanli ed aveva ricevuto il passaggio della blu, colpendo il pallone con tutta la sua forza e facendolo finire in rete.
-Sì!- esclamò Hachi alzando le braccia al cielo, Samguk non disse nulla limitandosi a fissare il pallone entrato in porta, spostando poi lo sguardo sulla rossa “beh... bisogna ammettere che sono state brave... non mi aspettavo una tattica simile” pensò sorridendo leggermente.
-Bel tiro- disse Antemia annuendo -grande! Hachi a fatto goal!- esclamò Arion sorridendo mentre Riccardo la guardò contrariato “no! Dannazzione!” pensò stringendo i pugni, afflitto.
-Bene! Continuiamo così!- esclamò Mei entusiasta -sì, continuiamo!- esclamò J.P anche lui carico.
Così i 5 aspiranti calciatori tornarono nella propria area per riprendere la partita.

 

 

 

-FIUUU', FIUUU'- al termine dei 90 minuti l'allenatore Travis suonò il fischietto determinando la fine della partita e dell'esame.
-mamma mia, non ce la faccio più!- esclamò Mei stendendosi sull'erba del campo seguita a ruota da J.P anche lui sfinito -giuro, se mi avrebbero chiesto di giocare anche solo altri 5 minuti sarei crollata a terra dalla stanchezza!- disse la castana, Arion si sedette vicino a loro e rise alle sue parole -so come ti senti... anche io durante i primi allenamenti finivo che ero sempre stanca morta... ma poi ci fai l'abitudine e non è più così faticoso- le disse.
Antemia e Hachi erano in piedi di fianco a loro -uff...- sbuffò la rossa asciugandosi la fronte -però Mei ha ragione è stato davvero sfiancante... non ho mai sudato tanto neache quando mi alleno con Antemia-
-mhp, non è stato così faticoso- commentò Antemia, che sembrava la meno provata di tutti, con una scrollata di spalle -tu che dici, Arion?- chiese alla castana -è stato un'esame impegnativo però anche molto divertente!- rispose la ragazza con un sorriso -sono tutti bravi, specialmente il capitano!- Antemia sorrise a quella costatazione; però aveva ragione, il capitano era stato molto determinato.
“Determinato a tenerci fuori dalla squadra” pensò Antemia spostando, per un attimo, il suo sguardo su Riccardo che non sembrava molto contento “ho la sensazione che oltre a Victor farò meglio a tenere d'occhio anche lui... almeno per un pò”.
-Bene... ora dirò i nomi di coloro che hanno passato l'esame e sono stati ammessi in squadra- disse l'allenatore Travis attirando l'attenzione di tutti -la prima è... Antemia Blade- la blu chiuse gli occhi e sorrise compiaciuta -la seconda è Mei Hanabo- nel sentire il suo nome la castana scattò in piedi alzando le braccia al cielo -evviva! Ce l'ho fatta!- esclamò correndo poi dalle sue amiche ed abbracciandole -avete visto?! Rosie, Jade, ce l'ho fatta!-
-sì, sei stata davvero grande!- esclamò la rossa ricambiando l'abbraccio.
-la terza è Arion Sherwind- disse Travis -bravissima, Arion!- si congratulò Skie -grazie!- disse la castana sorridendo, felice come una pasqua per aver realizzato il suo sogno di entrare nella squadra dove aveva giocato suo padre.
-La prossima è Hachi Wild- la rossa sorrise alla notizia battendo il cinque con Antemia -e l'ultimo è Jean-Pierre Lapin- nel sentire il suo nome il ragazzo alzò lo sguardo incredulo -sono... sono entrato anchio in squadra?!- chiese quasi come se non ci credesse -è fantastico, J.P! Siamo passati insieme!- esclamò Arion contenta, stringendo le mani dell'amico -sì, è grandioso!- concordò lui saltellando di gioia.
Intanto, la squadra della Raimon osservava, in disparte, i suoi nuovi 5 giocatori.
-Devo ammettere che mi sono molto divertito! Arion e Antemia ci sanno davvero fare! Avete visto come Arion teneva il possesso di palla contro il pressing di Riccardo? Era davvero fantastico!- esclamò Adè esaltato -sì... anche Hachi è brava... ha un tiro davvero potente- disse Samguk -Mei e J.P...anche se si vede che sono novellini... lui con quei salti e lei con quelle scivolate... penso che sarebbero due difensori perfetti con un po' d'allenamento!- disse Subaru incrociando le braccia al petto -sì... chi più chi meno, sono tutti bravi...- iniziò Riccardo attirando l'attenzione della squadra -ma come pensate che la prenderanno quando gli dovremmo dire la verità su come funziona il calcio gestito dal Quinto Settore? Dove la bravura e la passione non contano proprio niente, eh?!- disse amareggiato dando poi le spalle alla squadra per tornare negli spogliatoi -Riccardo...- disse Gabi seguendolo con lo sguardo, preoccupato per il suo amico.
Antemia guardò Riccardo andarsene, senza dire una parola, poi spostò lo sguardo sulla scala che portava fuori dal campo, dove incontrò lo sguardo di Victor; Antemia gli sorrise beffarda “beh... come hai visto non ti libererai di me facilmente” pensò come se il ragazzo potesse leggergli nella mente; e, quasi come se lo avesse fatto davvero, Victor si alzò, gli lanciò un'ultimo sguardo furioso e se ne andò.
-Bene... ora ascoltatemi!- disse Travis richiamando l'attenzione dei 5 nuovi giocatori -innanzitutto, voglio congratularmi con voi per il vostro ingresso in squadra- disse spostando lo sguardo da J.P a Mei ad Arion a Hachi -e mi aspetto da voi il massimo in ogni partita- il suo sguardo s'incontrò con quello di Antemia, intendendosi senza dire una parola -sì, signore!- risposero in coro i cinque, Travis annuì -bene... da domani inizieranno gli allenamenti e mi aspetto che siate puntuali-
-sì, signore!-
-potete andare... ci vediamo domani-
-grazie!- esclamarono in coro i cinque già in trepidante attesa per il primo allenamento di domani.

 

 

 

Allora... innanzitutto, salve gente! Mi scuso profondamente per il ritardo di questo capitolo! T.T
Pultroppo l'ispirazione andava e veniva, mi è toccato scriverlo a pezzi lasciandolo in sospeso anche per giorni perchè non sapevo che pesci pigliare (non immaginavo che descrivere una partita fosse così faticoso! E io ne ho descritta solo metà -_-' ) ma poi, fortunatamente, ieri sera l'ispirazione è tornata a pieno vigore ed ho finito di scriverlo! EVVAI! ^^
Allora... ditemi pure quello che ne pensate! Non abbiate peli sulla lingua... sopratutto le ragazze a cui appartengono gli OC... ditemi pure se c'è qualcosa che non vi piace nel modo di fare, nel comportamento... voglio descrivere bene le vostre OC quindi fatevi pure avanti se sbaglio qualcosa!
Ora vi lascio e vi do appuntamento al prossimo capitolo! Saluti e baci da black dalia

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** Cap.7) La partita truccata ***


INAZUMA ELEVEN GO! Alternative Universe


Cap.7) La partita truccata

 

-discorso normale-
“pensieri”
=discorsi del cronista=

 

 

 

Pov. Arion

 

Spengo la sveglia che trilla sul mio comodino avvertendomi dell'inizio di una nuova giornata.
Sbadiglio e mi stiracchio quando sento qualcosa, poggiato contro il mio fianco, nel letto; sposto lo sguardo affianco a me e trovo il pallone di mio padre.
Lo prendo guardandolo, un attimo, interdetta; perché l'ho portato a letto?
Poi, come un lampo, i ricordi di ieri mi ritornano alla mente; ho passato l'esame per entrare nel club di calcio!
-Da oggi faccio ufficialmente parte del club di calcio della Raimon! Quasi non ci credo!- grido entusiasta alzando il pallone in alto -ahahah, ti sei appena svegliata e già ricominci ad esultare?- la voce allegra di mia madre mi giunge alle orecchie facendomi spostare lo sguardo alla porta dove lei è poggiata allo stipite.
-Certo!- le dico scostando le coperte e, con un balzo, scendo dal letto per poi correre da lei ed abbracciarla -è che sono così felice! Finalmente giocherò nella stessa squadra di papà!- le dico, lei mi guarda dolcemente, passandomi una mano tra i capelli come a voler disciplinare quei turbinii che, però, tornano sempre come prima.
-Sono felice che tu sia felice!- dice sorridendomi ed io rido al gioco di parole -ma ora va a lavarti e poi preparati... tra un'ora devi essere a scuola e devi fare ancora la colazione- mi dice spingendomi verso l'entrata del bagno -d'accordo!- le rispondo entrando in bagno e chiudendo la porta.
Dopo essermi lavata, vestita ed aver fatto colazione prendo la cartella, do un bacio sulla guancia a mia madre ed esco correndo in direzione della scuola.

 

 

 

 

Alla fine della giornata scolastica, tutti i membri del club si riunirono nella sala comune e l'allenatore Travis fece presentare i nuovi giocatori.
-Ok!- disse Jade per poi spingere Arion in avanti, dicendole -tu sei la prima... forza, Arion!- la castana si massaggiò la schiena dove la rossa l'aveva spinta, guardandola -scusa, ma tu chi sei?- chiese la signorina Celia vedendo Jade -chi io?- chiese la rossa -sei interessata ad entrare nel club come manager?-
-no, non intendevo farlo... mmh, come faccio a spiegarlo?- disse Jade grattandosi la testa poi, come colpita da un lampo di genio poggiò le mani sulle teste di Arion e Mei, scompigliandogli i capelli -sono la tifosa personale di queste ragazze!- esclamò.
Appena finì, Mei le lanciò un'occhiataccia infastidita, sistemandosi le trecce mentre Arion si limitò a fissare il pavimento, con un leggero rossore sulle guance, imbarazzata.
-Tifosa personale?- chiese qualcuno della squadra -oh, ma non preoccupatevi, non vi darò alcun fastidio- disse Jade, poi spinse Arion ancora in avanti -coraggio!- la castana per poco non inciampò, sorpresa dalla seconda spinta della rossa; deglutì, sentendosi un po' nervosa, sotto lo sguardo dei titolari, poi un ricordo le attraversò la mente e, per un attimo, i nove giocatori della Raimon vennero sostituiti da dieci bambine tutte, più o meno, della stessa età con indosso delle divise da calcio.
Un piccolo sorriso le sbocciò sulle labbra “è quasi come allora” pensò, ricordandosi del giorno in cui si era presentata alle sue vecchie compagne di squadra.
A quel ricordo, sorrise più marcatamente e si presentò ai titolari -sono Arion Sherwind, del primo anno, mi sono da poco trasferita qui da Londra e ho giocato per tre anni come centrocampista! Sono molto felice di conoscervi!-.
Il secondo a presentarsi fu J.P che fece un passo avanti ed esclamò -sono Jeanne-Pierre lapin, del primo anno... ero un difensore nella squadra di calcio delle elementari... farò del mio meglio e spero di essere d'aiuto!- finì inchinandosi, la terza fù Hachi che, timidamente, fece un passo avanti -sono Hachi Wild, del terzo anno... in realtà non ho mai giocato in una squadra di calcio...-
-e non ci avrebbe giocato neanche quest'anno se non l'avessi trascinata all'esame per il colletto- la interruppe Antemia guardandola con un sopracciglio alzato -Antemia!- gridò Hachi imbarazzata -mi avevi promesso che non ne avremmo più riparlato!- abbassò lo sguardo torturandosi le dita, arrossendo ancora di più quando sentì qualcuno dei ragazzi ridacchiare alla sua reazione; alzò di poco lo sguardo e vide che tra questi c'era anche Gabi “oddio! Anche lui ride di me” pensò Hachi riabbassando lo sguardo, vergognandosi ancora di più.
La quarta fu Mei che fece un passo in avanti ed esclamò sorridendo -sono Mei Hanabo, del secondo anno e neanche io ho mai giocato in una squadra di calcio ma mi sono sempre allenata con impegno e... beh, spero di esservi utile!- l'ultima a presentarsi fu Antemia che fece un passo in avanti mettendo una mano sul fianco -sono Antemia Blade, del primo anno, ero un'attaccante nella squadra delle elementari e i miei punti forti sono i passaggi e i tiri veloci- disse incrociando le braccia per poi aggiungere -e tu, Victor, non ti presenti?- chiese spostando lo sguardo alla sua sinistra, tutti guardarono in quella direzione e trovarono il ragazzo appoggiato al muro con le braccia conserte e gli occhi chiusi; nessuno, a parte Antemia, si era accorto della sua presenza.
“Ma quando è arrivato? Oppure era già qui?” si chiese Arion guardandolo -ehi! Stai composto!- lo rimproverò Subaru contrariato dal suo comportamento, Victor aprì gli occhi sbuffando -Victor Blade, primo anno... non avete bisogno di sapere altro- disse con un sorrisetto arrogante, Antemia roteò gli occhi al comportamento del fratello mentre Eugene sussurrò ad Adè -siamo finiti, con qualcuno come quello in squadra... è qui apposta per buttarci fuori-
-ne sei sicuro?- gli domandò il moro perplesso -è tutto finito- disse Eugene abbassando la testa, ancora più abbattuto.
Quando i nuovi giocatori finirono di presentarsi toccò alle manager; Skie fece un passo avanti -sono Skie Blue, del primo anno, spero di esservi d'aiuto- disse inchinandosi, poi fu il turno di Rosie che si sporse un po' da dietro la mora -sono Rosie Redd, del secondo anno- disse e scattò una foto alla squadra -infina, per la cronaca, sono Jade Green, del secondo anno- disse la rossa alzando la mano in segno di saluto.
Tutti i titolari si guardarono per un attimo, poi Samguk prese la parola -bene, è il nostro turno- disse portandosi le mani hai fianchi -sono Samguk Han, il portiere, del terzo anno- poi Riccardo prese la parola -loro sono Doug McArthur, Subaru Honda e Wanli Changcheng... loro sono del terzo anno- poi si girò alla sua destra -quelli del secondo anno: Michael Ballzack, Gabriel Garcia...-
-ma potete chiamarmi solo Gabi- lo interruppe il ragazzo dai capelli rosa sorridendo gentilmente, poi il capitano riprese -Eugene Peabody, Adè Kebè ed infine io, il capitano, Riccardo Di Rigo-
-io sono la manager del club di calcio, Celia Hills e questo è l'allenatore Percival Travis- disse la donna -è un piacere conoscervi!- esclamarono i nuovi giocatori tranne Victor che era rimasto in disparte.
-E ora, le vostre uniformi- disse la signorina Celia dando ad ognuno la propria divisa; Arion osservò la sua e poi quella delle altre -non sono le divise della prima squadra?- chiese -normalmente, iniziereste dalla seconda squadra ma molti membri del club se ne sono andati dopo ''l'incidente'' dell'altro giorno- disse Gabi -questo, però, non significa che siete ufficialmente nella prima squadra, ancora- disse Subaru, Arion sorrise ed annuì -ok, allora farò del mio meglio per essere accettata nella prima squadra!- disse entusiasta, tornando a guardare la sua divisa mentre l'allenatore Travis la osservava.
-L'allenamento inizierà appena vi sarete cambiati- disse Riccardo, a quella notizia Mei alzò la mano -scusa, capitano... dove ci cambiamo noi quattro? Non possiamo mica cambiarci nel vostro stesso spogliatoio- a quella domando Arion, Antemia e Hachi si scambiarono un'occhiata, arrossendo tutte leggermente; a questo nessuna di loro aveva pensato.
-Non vi preoccupate... ho pensato io a questo, venite- disse la signorina Celia e le quattro ragazze seguirono la manager che le portò nella stanza affianco -ecco qui! Lo spogliatoio femminile!- disse aprendo la porta e mostrandolo alle ragazze: la stanza era identica a quella dei ragazzi tranne che era più piccola.
-E' perfetta per lo scopo- disse Antemia entrando -grazie, signorina Celia- disse Hachi -di nulla! Ora cambiatevi... vi aspettiamo in campo- disse ed uscì dalla stanza chiudendo la porta.

 

 

 

 

Il pomeriggio passò in fretta e così anche l'allenamento e le ragazze si ritrovarono a cambiarsi per poter tornare a casa.
-Sono davvero bravi!- disse Arion abbottonandosi la camicia -già, avete visto la difesa di Subaru? E' stato fantastico!- disse Mei trepidante -per me il passaggio di Adè è stato perfetto- disse Hachi infilandosi le scarpe -questo non è il momento di lasciarsi impressionare da loro- le interruppe Antemia -a parte me ed Arion, alla fine, voi due e J.P non siete riusciti neanche a toccarla la palla- Hachi e Mei abbassarono la testa, dispiaciute -dovrete allenarvi parecchio se volete tenere la divisa della prima squadra... a proposito, Mei...- la castana alzò la testa verso di lei -ti andrebbe di continuare ad allenarti con me e Hachi?-
-adesso?- chiese la ragazza sorpresa -tra una mezz'ora... prima devo sbrigare una faccenda... intanto, Hachi può accompagnarti al campo... sempre se vuoi venire-
-mi piacerebbe molto! Tu sei molto brava, Antemia, e sono sicura che potrei imparare molto da te!- rispose la castana, la blu annuì soddisfatta -bene, allora Hachi ti accompagnerà al campo ed, intanto, riscaldatevi perché quando arrivo vi farò lavorare- disse la ragazza prendendo la cartella e mettendosela a tracolla -ciao, Arion- salutò la castana ed uscì dallo spogliatoio.
-Scusa, Hachi...- Mei la chiamò -sì?-
-tu sai dove va?- la rossa scosse la testa -no... noi non parliamo di quello che facciamo al di fuori dell'allenamento- a quella rivelazione Mei e Arion si scambiarono uno sguardo -io pensavo che voi due foste amiche- disse Arion -io e Antemia, amiche?- disse Hachi pensandoci su -in realtà... non ho mai pensato a lei come ad un'amica-
-e allora, lei cos'è per te?- chiese Mei confusa -beh... ecco...- Hachi ci pensò su ancora un po', poi disse -non lo so- le altre due ragazze la guardarono con una gocciolina di sudore che gli scendeva dalla fronte -come, non lo sai?!- chiese Mei, quasi sconvolta -è che... noi due non parliamo mai delle nostre vite private... quando ci alleniamo insieme parliamo solo di calcio- rispose la rossa -beh, secondo me non c'è bisogno di conoscere la vita privata di una persona per essere sua amica... e, secondo me, tu e Antemia siete grandi amiche! Basta vedere con che familiarità parlate tra di voi per capirlo- disse Arion con un sorriso, Hachi ci pensò su “forse... forse è vero che io e Antemia siamo amiche”.
-Bene... io vado, ci vediamo domani!- disse Arion mettendosi la cartella a tracolla -ciao, a domani!- la salutarono le due ragazze vedendola uscire.

 

 

 

 

Intanto, nell'ufficio del preside -allenatore Travis... abbiamo organizzato un'amichevole la prossima domenica contro l'Istituto Superiore per Prodigi... e il Quinto Settore ha presentato un'ordine per il punteggio finale- disse il preside -e qual'è, questa volta?- chiese Travis -la Raimon perde 0 a 3- rispose il preside tamburellando con le dita sulla scrivania -spero che lei si ricordi quali saranno le conseguenze se andrete contro le regole... si deve evitare qualunque comportamento discutibile, a capito?- l'allenatore ignorò la domanda -è tutto quello che voleva discutere con me?- chiese -sì-
-allora, mi scuso- e l'allenatore uscì dall'ufficio.
-Pensa che sarà davvero tutto a posto?- chiese il vice al preside -non lo so- rispose l'uomo appoggiandosi contro lo schienale della poltrona -quel Travis è un problema- disse sospirando pesantemente.
Dopo essere uscito dall'ufficio del preside ed aver percorso il corridoio, Travis, si fermò per prendere il cellulare e compose un numero; dopo un paio di squilli una voce femminile gli rispose -pronto?-
-sono io... il gioco sta per iniziare- disse Travis e sentì un risolino provenire dall'altro capo del telefono; poteva facilmente immaginarsi il sorriso deliziato che Antemia doveva avere sul volto in quel momento.
-Quando?- chiese la ragazza -domenica prossima- rispose l'allenatore -bene... farò in modo che, per allora, i nuovi ''acquisti'' siano pronti-
-ottimo... ti saluto-
-ciao- Travis chiuse la comunicazione e, mettendosi il cellulare in tasca, riprese a camminare per uscire dall'edificio.

 

 

 

 

Il giorno dopo, finita la scuola, tutta la squadra, fatta eccezione per i nuovi arrivati, era nella sala comune.
L'allenatore Travis aveva appena dato la notizia della prima partita che avrebbe aperto l'anno.
-Allenatore... va persa, questa?- chiese Gabi quasi riluttante come se non volesse veramente saperlo -va persa- confermò Travis -perchè, di tutte le scuole, doveva essere proprio contro l'Istituto Superiore per Prodigi?! Potremmo battere facilmente la loro squadra se solo volessimo!- esclamò Subaru stringendo i pugni.
Un attimo dopo, i nuovi giocatori più le manager, entrarono nella sala -buongiorno!- esclamò Arion sorridendo ma la sua espressione cambiò quando notò gli sguardi dei componenti della squadra -cosa sta succedendo?- chiese confusa -abbiamo in programma per domenica prossima un'amichevole contro l'Istituto Superiore per Prodigi- gli rispose Riccardo -Istituto Superiore per Prodigi?- ripetè Arion; non aveva mai sentito parlare di una scuola con un nome simile.
In quel momento J.P si fece avanti -io ne ho sentito parlare... è una scuola che ultimamente sta attirando molta attenzione... era famosa per essere una scuola seminaria ma, recentemente, la sua squadra di calcio è andata forte!-
-grazie al Quinto Settore- sussurrò Eugene -se sono così bravi allora dovremmo fare del nostro meglio contro di loro!- esclamò Arion sorridendo -sì, ce la metteremo tutta per vincere!- esclamò Mei anche lei entusiasta -bene... ora che vi ho dato la notizia, andate a cambiarvi ed incominciate a riscaldarvi per l'allenamento- disse l'allenatore Travis -sì!- risposero in coro i giocatori della Raimon tranne Riccardo che sembrava perso nei suoi pensieri cosa che non sfuggì ad Antemia “a cosa pensi, capitano?” si chiese la blu guardandolo.

 

 

 

 

Era arrivata sera e, a casa Sherwind, Eve stava preparando un gustoso stufato; lo assaggiò per assicurarsi che fosse pronto -è perfetto!- disse soddisfatta, poi guardò l'orologio appeso al muro, preoccupata -è in ritardo...- disse guardando fuori dalla finestra del salotto -è quasi ora di cena- spense il fornello e si tolse il grembiule da cucina -è meglio che vada a chiamarla- ed uscì di casa.
Quando Eve arrivò al campo al fiume trovò, come si aspettava, Arion che si allenava -eccola... lo sapevo- disse mettendo le mani sui fianchi e guardando la figlia che, con abilità, driblava le mattonelle rosse e blu della pavimentazione del campo.
Rimase ad osservarla allenarsi per un po'; poteva chiaramente vedere sul suo viso, l'impegno, la determinazione e la felicità che stava provando.
“E' proprio come te...” pensò Eve sorridendo tristemente mentre nella sua mente si riaffacciavano i ricordi di un giovane ragazzo intento ad allenarsi nei tiri in porta “mattino, mezzogiorno, sera... pioveva, nevicava... per te il tempo non era importante... la cosa che contava era che ti riuscissi ad allenare altrimenti non eri soddisfatto” pensò ridacchiando -sembra proprio che Arion abbia ereditato anche la tua stessa dedizione...- sussurrò per poi sospirare, affranta -sono sicura che saresti stato felice e fiero di lei- detto questo si sedette su un gradino della scalinata che conduceva al campo e continuò a guardare Arion allenarsi mentre un dolce sorriso le sbocciò sulle labbra ed una lacrima le rigò la guancia.

 

 

 

 

La settimana passò alla svelta ed, infine, giunse la domenica della partita.
Tutta la squadra si trovava ai propri posti all'interno del pulmino del club che li stava portando a destinazione.
-Mi sento così emozionata!- esclamò Mei seduta affianco a Rosie nell'ultima fila -questa è la nostra prima partita! Tu pensi che scenderemo in campo?- chiese la castana ad Hachi, che era seduta davanti a lei con Antemia affianco -forse... dopotutto è un'amichevole e l'allenatore potrebbe farci scende in campo per vedere cosa sappiamo fare in una partita vera- rispose la rossa -a me piacerebbe molto!- esclamò J.P -se succede dobbiamo dare il massimo!- esclamò Arion euforica -sì!- concordarono gli altri quattro mentre Victor, seduto da solo sul lato sinistro, gli lanciò un'occhiata per poi ghignare “voglio proprio vedere cosa faranno dopo che sapranno la verità” pensò ridacchiando tra se.
Intanto, nei sedili in prima fila, Samguk parlava con Riccardo -non hai intenzione di dirgli dell'ordine?- gli chiese il portiere -no... vedrai che quando scenderanno in campo sapranno cosa fare- gli rispose il capitano.
Lo stadio dell'Istituto Superiore per Prodigi era enorme e gremito di una folla di tifosi, tutti venuti lì per assistere alla partita.
-Questa gente è entusiasta... si vede che la squadra dei prodigi sta andando proprio forte!- esclamò Skie sorpresa -dovremmo giocare la partita davanti al tutta questa gente?!- chiese Hachi agitata -sì, non è fantastico?!- esclamò Mei contenta -no!- si lamentò la rossa -Hachi...- l'avvisò Antemia scoccandole uno sguardo d'avvertimento alla quale la rossa si ritrasse.
-Coraggio, Arion! E' arrivato il momento che aspettavi!- esclamò Jade dandole una pacca sulla schiena -sì, darò il meglio di me!- esclamò la castana massaggiandosi il punto dove era stata colpita.
L'allenatore chiamò la squadra per parlare della formazione -in attacco ci saranno Doug e Michael, al centrocampo Riccardo, Adè, Eugene e Arion...- nel sentire il suo nome la ragazza sorrise allegramente mentre l'allenatore continuava -in difesa ci saranno Gabi, Subaru Wanli e J.P, infine, in porta Samguk- il ragazzo si animò nel sentire il suo nome -Arion, giocheremo nella prima partita!- esclamò J.P -sì, è magnifico!- esclamò la castana contenta.
=Eccoci, di nuovo, insieme! D'ovunque vada la Raimon lì ci sarà sempre il vostro Charlie Horse! Sono pronto a commentare la partita contro l'Istituto Superiore per Prodigi che, ultimamente, ha ottenuto una serie di inarrestabili vittorie!= disse il cronista mentre dagli spalti si levavano cori d'incoraggiamento.
-Andiamo!- esclamò il capitano scendendo in campo -sì!- rispose la squadra seguendolo -Arion, J.P, fatevi onore!- l'incitò Skie -avanti, vincete la partita!- gridarono Jade e Mei sedute in panchina con Hachi e Antemia al loro fianco.
=Le squadre prendono posizione in campo... la Raimon ha inserito una nuova centrocampista, Arion Sherwind, e in difesa è schierato Jeanne-Pierre Lapin, come giocheranno i due ragazzi? Lo scopriremo tra poco!=.
“La mia prima partita con la Raimon!” pensò Arion estasiata, per poi prendere un respiro profondo “devo stare calma, concentrata e dare il meglio di me!” pensò stringendo i pugni, determinata.
L'arbitro fischiò dando inizio alla partita =calcio d'inizio per la Raimon! La partita è cominciata!= Michael corse in possesso del pallone e, dopo un po', lo passò al capitano che avanzò ancora prima di passarla -vai, Adè!- il moro ricevette il passaggio e continuò a correre passandola poi all'attaccante dai capelli viola -Doug, è tua!- che la ricevette continuando a correre =la Raimon avanza con una serie di veloci passaggi!=.
Intanto, alla sede del Quinto Settore -Grande Imperatore, ci hanno appena avvisato dell'inizio della partita tra la Raimon e la squadra dei Prodigi- a quella notizia gli occhi dell'Imperatore vennero attraversati da un lampo -bene...- disse poggiando il mento sul palmo della mano quando lo schermo di fronte a lui si attivò iniziando a proiettare le immagini della partita.
Intanto, allo stadio, la partita stava continuando =Doug avanza con la palla al piede= un attimo dopo l'attaccante si trovò ad affrontare un avversario che provò a togliergli la palla in scivolata -di qua non passi!- esclamò ma Doug lo evitò con un veloce salto e continuò la sua corsa -certo che Doug è proprio forte!- esclamò Arion vedendo come aveva evitato l'avversario.
Intanto, Riccardo si trovò di fronte il capitano della squadra avversaria -continuiamo a giocare alla pari ancora per un po'... dobbiamo far divertire il pubblico, giusto?- gli disse il ragazzo sorridendo arrogante e Riccardo strinse i denti.
=Doug si avvicina all'area!=
-vai, Doug, puoi farcela!- esclamò Mei dalle panchine ma, in quel momento, sopraggiunse un difensore avversario -Occhiata Furtiva!- disse quest'ultimo passandogli accanto e rubandogli la palla =l'avversario è riuscito a togliere la palla a Doug!=
-grazie mille!- rise il ragazzo correndo verso l'area della Raimon -io... non posso crederci! Come ha fatto a rubargli il pallone così facilmente?!- chiese Arion incredula -è logico, stiamo giocando contro i Prodigi! Perciò dobbiamo stare molto attenti!- esclamò J.P ma Arion non sembrava convinta “sarà ma... ho l'impressione che ci sia qualcosa che non va” pensò la castana.
La partita continuava e la Raimon era riuscita a recuperare la palla ed ora era Michael ad avanzare verso l'area avversaria ma, come prima era successo a Doug, anche a lui venne rubata la palla -continua così, bravo!- gli disse il difensore avversario con un ghigno “sono convinti di essere migliori di noi al punto di fare i gradassi” pensò l'attaccante stringendo i pugni nella rabbia.
-Proprio una bella figura, non c'è che dire- disse Victor, che era in piedi accanto alla panchina, ridacchiando; quel commento innervosì Hachi -scusa, Antemia... potresti dire qualcosa a tuo fratello?- la blu la guardò un attimo poi gridò -sta zitto, Victor! Questo è solo il primo tempo-
-è proprio per questo che rido... se sono così patetici nel primo chissà quanto lo saranno nel secondo!- nel sentire quelle parole, dette in quel tono derisorio, Hachi scattò verso Victor con la chiara intenzione di mettergli le mani addosso ma Antemia, che aveva notato la sua agitazione, la fermò cingendole la vita con le braccia per non farla muovere ma ciò non impedì alla rossa d'inveire contro il ragazzo -COME... TI... PERMETTI!- gridò mentre tentava di divincolarsi dalla presa della blu -come osi fare commenti così sarcastici e derisori quando tutto quello che loro stanno facendo è obbedire agli ordini che VOI gli avete impartito, eh?!- lo sfogo della ragazza fece solo aumentare il ghigno sul volto dell'imperiale -Hachi!- Antemia la chiamò -Hachi, calmati! Ricordati cosa ti ho detto! Non andrà come vuole il Quinto Settore perché noi scenderemo in campo e lotteremo, giusto?!- sentendo quelle parole, Hachi si girò verso di lei e, vedendo la determinazione brillare nei suoi occhi, si calmò -sì... hai ragione, Antemia... scusa, non dovevo dare di matto- la blu le sorrise, lasciandola -non ti scusare... Victor ha il dono di far salire la pressione a chiunque... ci vorrebbe qualcuno con un'aureola per lui- scherzò Antemia cercando di alleggerirle il morale e ci riuscì perché la rossa ridacchiò alla battuta che, però, non piaque molto all'imperiale che la fulminò con lo sguardo -che hai detto?!- Antemia gli sorrise maliziosa -ho detto che quando ti troverai una fidanzata chiamerò il papa per farla proclamare santa- a quel commento Victor ringhiò e voltò le spalle alla sorella col chiaro intento d'ignorarla per il resto della partita.
-Certo che, anche tu, sei tremenda- disse Hachi ridendo, Antemia sorrise più marcatamente -è una dote di famiglia... dovresti conoscere mia zia, lei è una vera maestra in questo- disse mentre tornavano a sedersi.
Hachi tornò a concentrarsi sula partita lanciando, qualche volta, delle occhiate veloci in direzione di un giocatore in particolare “ha ragione Antemia... noi dobbiamo lottare... per le cose a cui teniamo” pensò stringendo i pugni con determinazione.
Nel frattempo, la partita stava continuando =è incredibile! Ci sono dei continui ribaltamenti di gioco!= in quel momento il capitano dei Prodigi si avvicinò a Riccardo -credo che sia giunto il momento di farvi un goal... il numero 7 passerà al numero 9 che andrà a segno... fate bene la vostra parte, intesi?- disse per poi allontanarsi e fare un segnale hai suoi giocatori che andarono in posizione mentre Riccardo rimase immobile sul posto, stringendo i pugni “perché? Perché dobbiamo farci battere da loro?” si chiese abbassando la testa, per poi rialzarla e correre verso Adè che aveva il controllo della palla -Adè!- lo chiamò una volta arrivatogli affianco ed il moro gliela passò “bene... ora, la palla, ce l'ha il capitano... sarà difficile per gli avversari rubargliela!” pensò Arion ma la castana venne subito smentita quando il giocatore numero 7 della squadra avversaria rubò la palla a Riccardo “non è possibile! Gli ha rubato la palla con molta facilità... ma il capitano è troppo bravo... non può... a meno che...” pensò Arion sconcertata sgranando gli occhi quando pensò all'alternativa “a meno che... lui non lo abbia lasciato fare!” girò la testa verso il suo capitano; aveva il capo chino come se fosse stato sconfitto e stringeva i pugni.
Intanto, il giocatore avversario era arrivato nell'area della Raimon e aveva passato al suo compagno, che si era portato in posizione, ed ora si preparava ad usare la sua super tecnica -Traiettoria Perfetta!- e tirò -non c'è nessun problema... quel tiro non mi sembra molto forte... Samguk lo parerà di sicuro!- disse Mei “no... non lo farà” pensò Antemia chiudendo gli occhi, delusa.
-Parata Ardente!- gridò Samguk ma, quando sembrava che stava per fermare la palla, allentò la presa lasciando che finisse in porta =goal! L'Istituto Superiore per Prodigi si porta in vantaggio!= ed il pubblicò esultò.
-COSA?!- gridò Mei alzandosi dalla panchina -non posso credere che Samguk non sia riuscito a pararlo! Quel tiro era così debole che persino io ne avrei fatto uno più forte!- esclamò sconcertata, Hachi abbassò la testa avvicinandosi all'orecchio di Antemia -non pensi che dovremmo...?- gli sussurrò -no... lo faremo alla fine del primo tempo- gli rispose la blu.
Intanto, in porta, Samguk guardava il pallone che aveva lasciato passare “il risultato è già stato deciso e gli ordini vanno rispettati ma... perché? Perché ho dovuto lasciare che mi facessero un goal con un tiro del genere?” pensò stringendo i pugni, frustrato -povero Samguk- mormorò Subaru vedendo il malumore dell'amico, dietro hai difensori Arion guardava scioccata la porta “no... non è possibile... quel tiro non era abbastanza forte per superare Samguk... questo vuol dire che... l'ha lasciato passare!” pensò la castana scioccata “come il capitano... anche Samguk... ma... perché?! Non capisco...” Arion guardò a terra, tremando leggermente, senza sapere cosa fare -penso che Arion lo abbia capito- disse Antemia che la stava osservando dalla panchina -poverina... chissà come si deve sentire- mormorò Hachi tristemente.
Sconosciuto agli occhi dei più, un uomo guardava la partita dalla rampa più alta degli spalti -la squadra della Raimon...- sussurrò guardando i giocatori in campo.

 

 

 

 

 

Ciao a tutti! Eccomi tornata con un nuovo capitolo! ^^
Antemia: finalmente si entra nel vivo! Non vedo l'ora di scendere in campo a giocare!
Io: dovrai attendere ancora un po'... comunque mi dispiace per questo leggero ritardo ^^'
questo capitolo era pronto una settimana fa ma a causa di problemi col computer non ho potuto aggiornare prima; spero che non ve la prendiate!
Beh, non so che altro dire... spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Saluti e baci da black dalia e Antemia

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Capitolo 9
*** Cap.8) Pensieri durante l'intervallo ***


INAZUMA ELEVEN GO! Alternative Universe

 

Cap.8) Pensieri durante l'intervallo

 

-Pov. Mei

 

Il primo tempo è finito da pochi secondi ed il tabellone segna un punteggio di 2-0 per i Prodigi.
I ragazzi, rientrati dal campo, prendono le borracce per bere e gli asciugamani, poi si siedono a terra, vicino alla panchina, per riposarsi.
Li guardo, ad un paio di metri di distanza, e non so cosa fare; questa partita è stata così strana... i ragazzi si facevano rubare facilmente la palla ed, in più, sono assolutamente certa che Samguk avrebbe potuto tranquillamente parare quei tiri... e, invece, erano passati... facendo 2 goal.
Mi mordo il labbro inferiore, stringo i pugni e chiudo gli occhi; ho riprodotto così tante volte, nella mia mente, le immagini di quei due tiri che l'attaccante avversario ha calciato contro la nostra porta che non ho più dubbi: dopo averlo visto allenarsi sono sicurissima che Samguk poteva pararli.
Allora, perché non l'ha fatto?
Apro gli occhi e, con lo sguardo, cerco il nostro portiere; quando lo trovo osservo la sua espressione: è un misto tra delusione, rammarico e rabbia.
Sorpresa guardo anche gli altri e mi rendo conto che, chi lo mostra di più chi meno, sembrano provare le stesse emozioni... e qualcosa mi dice che non è perché la squadra avversaria è più forte di noi... no... sono sicura che c'è qualcosa che li sta trattenendo... ma cosa?!
Decido di parlare con il capitano; voglio sapere cosa sta succedendo! Perché qui c'è qualcosa che non mi quadra!
Annuisco, decisa, a me stessa e faccio un passo verso di lui ma una mano mi ferma stringendomi la spalla, mi volto e trovo Hachi -Mei, hai visto dov'è andata Arion?- mi chiede, la guardo un attimo sbattendo le palpebre per poi guardarmi attorno; è vero... dov'è Arion? Preoccupata com'ero non ho notato che è sparita!
-L'ho vista rientrare dal campo ma poi l'ho persa di vista- gli rispondo -d'accordo... sono sicura che Antemia sa dove trovarla- dice poggiando l'indice sul mento ed alzando gli occhi pensosa, poi torna a concentrarsi su di me -parlando di Antemia... mi ha chiesto di chiamarti perché ci vuole parlare- mi dice, poi si gira e s'incammina verso l'entrata del corridoio che porta agli spogliatoi -ma... io volevo parlare col capitano della...- inizio ma, come se mi leggesse nella mente, m'interrompe dicendo -è proprio della partita che Antemia vuole parlare... e non solo di quello- poi mi lancia uno sguardo carico di significato che io non riesco ad ignorare; qualunque cosa Antemia deve dirci dev'essere molto importante se Hachi è così inquieta.
Guardo la rossa camminare, poi mi giro verso i ragazzi; forse... Antemia vuole parlarci di quello che sta succedendo.
Annuisco a me stessa -ehi, Hachi! Aspettami!- esclamo correndo fino ad arrivare affianco a lei; non so perché ma ho come l'impressione che questa giornata non me la scorderò mai.

 

 

 

 

-Pov. Arion

 

Mi trovo nel corridoio che porta agli spogliatoi; sono venuta qui appena finito il primo tempo... non ce la facevo a rimanere con gli altri.
Appoggio la schiena contro il muro, chiudo gli occhi e stringo i denti: 2 a 0... siamo 2 a 0.
Perché? Perché hanno giocano in quel modo? Perché gli hanno permesso di prendere la palla? Perché Samguk a fatto passare quei tiri?
Mi metto le mani tra i capelli e grido per la frustrazione -PERCHÉ LI STANNO LASCIANDO VINCERE?!- dopo questo urlo prendo un respiro profondo per calmarmi, lascio scivolare le braccia lungo i fianchi e abbasso la testa, abbattuta -perché è quello che ha ordinato il Quinto Settore- sobbalzo nel sentire quella voce, mi giro di scatto verso sinistra e sgrano gli occhi quando vedo Victor a pochi metri da me: ha una postura rilassata, le mani in tasca e un'espressione neutra sul viso.
Ci guardiamo per qualche attimo; fisso i suoi occhi d'ambra che nella leggera oscurità del corridoio sembrano brillare.
-Che cosa hai detto?- gli chiedo aggrottando la fronte; spero, davvero, di aver capito male.
Lui si avvicina e si ferma ad un passo da me -che il Quinto Settore ha ordinato alla Raimon di perdere 3 a 0 contro la squadra dei prodigi- mi risponde con un tono tranquillo; a quanto pare no, non avevo capito male.
-Gli è stato ordinato?-
-sì... non te l'hanno ancora detto ma il Quinto Settore non gestisce solo il calcio ma decide anche i punteggi di ogni partita- a quella rivelazione sgrano gli occhi e apro la bocca come se stessi per lanciare un urlo ma, in realtà, la voce che esce dalla mia gola è quasi un sussurro -cosa?! Questo... vuol dire che...-
-che i risultati sono scelti in anticipo... in pratica, tutta la partita che finora avete giocato era una messa in scena... i giocatori conoscono già il risultato e si comportano di conseguenza- le parole pronunciate da Victor, con così tanta leggerezza che mi fanno venire la nausea, mi sembrano lame affilate che si piantano nel mio cuore; loro conoscono già il risultato e si comportano di conseguenza... questo vuol dire che... il capitano, Samguk e gli altri... stanno giocando in quel modo per ubbidire all'ordine!?
-No... non è possibile... non ci credo...- sussurro abbassando la testa mentre sento gli occhi riempirsi di lacrime; è davvero così il calcio qui in Giappone? Un calcio corrotto e controllato?

 

 

 

 

-Pov. Victor

 

Ho incominciato ad osservarla da quando l'attaccante dei Prodigi aveva fatto il primo goal: la sua espressione era stata di incredulità mutata, poi, in comprensione: lei aveva capito... aveva capito che il loro portiere aveva lasciato passare il tiro.
Ho continuato ad osservarla per tutto il resto del primo tempo; cercava di prendere la palla ma, in un modo o nell'altro, quel piagnone del capitano si metteva in mezzo e la teneva in disparte, non facendola partecipare.
Quando la squadra dei Prodigi segnò il secondo goal potei chiaramente vedere un fuoco fatto di rabbia e frustrazione nei suoi occhi e devo ammettere che quello sguardo, diretto a nessuno in particolare, mi sorprese; finora non l'avevo mai vista arrabbiata: neanche quando è scesa in campo contro di me e la mia squadra... neanche dopo che l'avevo colpita con il mio Spirito Guerriero... neanche quando mi disse, in faccia, che sarebbe entrata nella squadra di calcio... mai, quella era la prima volta... e mi interessava quella parte di lei che sembrava così diversa da quella normalmente allegra e ottimista.
Quando il fischio dell'arbitro decretò la fine del primo tempo, la seguii con lo sguardo vedendola camminare velocemente verso l'entrata del corridoio che portava agli spogliatoi, per un attimo mi chiesi se stava andando via, così decisi di seguirla.
La vidi fermarsi a metà corridoio, poggiarsi contro il muro e gridare dalla frustrazione; era arrabbiata, abbattuta ma, sopratutto voleva sapere... ed io l'ho accontentata.
Adesso mi trovo di fronte a lei, dopo averle detto tutto quello che deve sapere su come funzionano le cose qui, e la guardo: ha la testa china e trema leggermente; sicuramente sta cercando di non piangere.
E' strano ma... ho pensato che quando questa ragazzina avrebbe visto il suo sogno infrangersi contro la dura realtà ne sarei stato contento, dopo tutte quelle sue sciocchezze sul calcio, e invece non provo nulla... neanche un briciolo di piacere nel vederla così abbattuta, anzi... mi sembra di sentire un leggero dolore al petto che non mi so spiegare.
Perché mi sento così? Possibile che mi dispiaccia per lei?
Scuoto la testa, scacciando quegli stupidi pensieri; no che non mi dispiace per lei!
Decido di mettere bene in chiaro le cose -i tuoi compagni della Raimon conoscono già le regole del gioco... ed è meglio se inizi a seguirle anche tu- gli dico per poi girarmi; sono sicuro che ora ha capito che tutti quei suoi discorsi sul calcio sono solo sciocchezze.
Incomincio a camminare per dirigermi verso l'uscita ma faccio solo un paio di passi prima che la sua voce mi ferma -NO!- mi rigiro verso di lei, aggrottando la fronte -cosa?- le chiedo guardandola -questo è sbagliato... nessuna partita può essere impostata ancor prima di cominciare... ALTRIMENTI NON È CALCIO!- grida alzando la testa e fisso i suoi occhi azzurro metallico, pieni di determinazione, che mi lanciano uno sguardo di sfida; in quel momento sento il mio respiro fermarsi, un brivido mi percorre la schiena ed il mio cuore inizia a battere più forte.
Adesso, perché mi sento così? Perché il suo sguardo mi fa sussultare? Perché sento un leggero calore al petto?
“Forse, perché ti piace la sua determinazione... perché lei non si piega di fronte a regole sbagliate... perché non è una codarda che si piega di fronte hai più forti... perché crede davvero in quello che dice... perché è tutto quello che tu non sei” chiudo gli occhi e stringo i denti; perché diamine la voce, che penso sia della mia coscienza, è così simile a quella di mia sorella?
-Ben detto, Arion!- spalanco gli occhi al suono di quella voce; come dice quel proverbio? Ah, sì... parli del diavolo e spuntano le corna.
-Antemia!- esclama Arion sorpresa, guardando alle mie spalle, mi giro e trovo mia sorella.




 

-Pov. Hachi

 

Insieme a Mei, entro nel corridoio che porta agli spogliatoi e subito mi rendo conto che Antemia non ha trovato solo Arion lì -puoi pure andare, Victor... l'hai sentita, non è interessata hai giochetti del Quinto Settore- nel sentire quelle parole sgrano gli occhi sorpresa; c'è anche Victor?! E ha parlato con Arion?!
-Non ti conviene andare contro il Quinto Settore, Antemia... loro possono distruggere il tuo futuro- aggrotto la fronte, mentre sento la rabbia montare dentro di me; come si permette di minacciarla?! É sua sorella! Come vorrei prenderlo a schiaffi!
-Ti sbagli, Victor... io decido della mia vita e del mio futuro, nessun altro!- le parole pronunciate da Antemia hanno un effetto calmante su di me; lei ha ragione... solo noi possiamo scrivere il nostro futuro... nessuno può o deve decidere al posto nostro!
Aumento il passo ed, in un attimo, arriviamo da Antemia che sta fronteggiando Victor e, dietro quest'ultimo, c'è Arion che sembra confusa.
-Antemia, tutto bene?- le chiedo con apprensione; sembra che stia per iniziare una lotta tra lei e suo fratello.
Si gira e mi guarda sorridendo -non ti preoccupare, Hachi... è tutto a posto... Victor se ne stava per andare... non è vero?- chiede al ragazzo, girandosi verso di lui; lo guardo e dalla sua espressione deduco che è parecchio arrabbiato ma non fa nient'altro che sbuffare seccato e si mette le mani in tasca; mi sembra che abbia deciso di andarsene.
Ma prima di fare anche un solo passo ci guarda tutte fino a soffermarsi su Antemia e dice -ricordati le mie parole... se ti rivolterai contro il Quinto Settore ne pagherai le conseguenze!- e se ne va passandomi accanto.
Lo guardo andare via, contrariata; quel ragazzo mi da proprio sui nervi! Mi chiedo come sia possibile che lui e Antemia possano essere fratelli... sono fisicamente identici ma caratterialmente sono così diversi!
-Finalmente siete arrivate voi due- la voce di Antemia mi riscuote dai miei pensieri e mi giro verso di lei -scusa se ti abbiamo fatto aspettare- gli dico, lei scuote la testa sorridendo -non fa niente... comunque... penso sia arrivato il momento- dice, il sorriso sparisce e mi lancia uno sguardo carico di significato, io annuisco; è arrivato il momento che Arion e Mei sappiano la verità sul calcio e sul Quinto Settore.

 

 

 

 

-Pov. Riccardo

 

Tra 5 minuti l'intervallo finisce ed inizia il secondo tempo.
Guardo le ragazze, che sono appena uscite dal corridoio che porta agli spogliatoi, camminare verso di noi e le osservo: Antemia è in testa al gruppo con un'espressione tranquilla sul volto, Hachi è subito dietro di lei e mi sembra un po' nervosa, infine seguono Arion e Mei che parlano tra loro fittamente ma a bassa voce.
Chissà che cosa hanno fatto lì dentro per tutto il tempo dell'intervallo?
-Ragazzi, ascoltatemi- mi volto verso l'allenatore Travis che ci guarda tutti per essere sicuro di avere l'attenzione generale -ho deciso di fare delle sostituzioni- a quelle parole io e gli altri ragazzi ci guardiamo sorpresi; perché l'allenatore vuole fare dei cambi? E chi vuole sostituire?
-Allora... Antemia prende il posto di Doug...- guardo la blu che sorride compiaciuta -Hachi prende il posto di Eugene...- guardo la rossa annuire determinata -infine, Mei prende il posto di Gabi- la castana deglutisce, sembra preoccupata.
-Allenatore Travis, perché questi cambi?- gli chiede Gabi confuso, quanto me, sulle motivazioni –voglio vedere come giocano... ora andate!- gli risponde l'allenatore senza, però, guardarlo.
Nessuno di noi fa in tempo a dire un'altra parola che il fischio dall'arbitro annuncia l'inizio del secondo tempo, quindi scendiamo in campo secondo la nuova formazione voluta dal mister.
Corro verso il centro campo per mettermi in posizione e penso a quello che ha appena fatto il mister; qual'è la vera motivazione di questi cambi?
Mi fermo quando arrivo alla mia posizione e mi giro per guardare le quattro ragazze in campo; Perché l'allenatore le ha fatte scendere in campo? Era una palese bugia quella di testare le loro abilità... non si possono testare le abilità di un giocatore in una partita dove il vincitore è già deciso, quindi... quali sono le vere intenzioni dell'allenatore?

 

 

 

 

 

Eccomi qui, gente! Sono tornata con il nuovo capitolo! ^^
Allora... questo, come immagino avrete già capito, è un capitolo di transizione, dove vengono spiegati i pensieri e le emozioni delle nostre ragazze (più Victor e Riccardo).
Spero che vi sia piaciuto! Nel prossimo capitolo ci sarà la fine della partita contro i Prodigi e se ne vedranno delle belle!
Saluti e baci da black dalia

 

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Capitolo 10
*** cap.9) Ribellione per la vittoria ***


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Cap.9) Ribellione per la vittoria

 

-Discorsi-
=Discorsi del cronista=
“Pensieri”

 

 

Il secondo tempo era cominciato =entrambe le squadre sono tornate in posizione! La partita riprende con la Raimon in possesso della palla! I Prodigi sono in vantaggio di 2 goal! La Raimon riuscirà a recuperare?!=.
“Bene...” pensò Antemia, con le braccia incrociate, guardando Arion e Mei “ora dovete fare la vostra scelta!” anche Hachi le guardava dalla sua posizione “vi prego, ragazze... prendete la decisione giusta... aiutateci a fermare tutto questo!” pensò la rossa unendo le mani.
-Arion, J.P, potete farcela!- gridò Skie dalla panchina -vai Mei, fagli vedere cosa sei capace di fare!- esclamò Jade incitando l'amica.
Quando l'arbitro fischiò, la partita ricominciò con Riccardo che passò la palla a Michael che, a sua volta, passò ad Adè =il gioco ricomincia con il calcio d'inizio della Raimon!=.
Il moro tentò subito di avanzare ma si trovò di fronte un centrocampista avversario che gli rubò il pallone =Adè perde la palla!= Arion guardò come il ragazzo non fece un passo per inseguire l'avversario “perché?! Non posso credere che, davvero, gli altri vogliano continuare a giocare in questo modo! Dov'è finito il loro amore per il calcio? La loro passione? Perché non si ribellano?!” pensò la castana stringendo i pugni.
Arrivato nell'area della Raimon, il centrocampista passò ad un compagno -Yukiji!-
=la palla viene passata all'attaccante dei Prodigi!= e quest'ultimo si portò in posizione per usare la sua super tecnica mentre, di fronte alla porta, Samguk strinse i denti, preparandosi “avanti... questo è l'ultimo goal” pensò ma proprio quando l'avversario stava per calciare -NO! NON TE LO PERMETTERÒ!- un grido lo sorprese, facendolo sobbalzare e Mei apparve di fronte a lui -Vento Primaverile!- gridò la ragazza facendo una piroetta attorno all'avversario che venne avvolto in un turbine di margherite azzurre e questo permise alla castana di prendere possesso della palla.
“Ah! Alla fine gli allenamenti con Antemia hanno dato i loro frutti!” pensò la castana mentre correva verso il centrocampo.
=Incredibile! La nuova giocatrice della Raimon, Mei Hanabo, ha fermato il tentativo di tiro dell'attaccante dei Prodigi!=.
-Antemia! Hachi! Ho preso la mia decisione! Voglio combattere questo calcio corrotto!- gridò Mei guardando le altre due con un sorriso sulle labbra e la determinazione che bruciava nei suoi occhi -VOGLIO GIOCARE IL VERO CALCIO!-
-ANCH'IO!- nel sentire quel grido Mei si girò, sorpresa, trovando Arion che correva affianco a lei -anche io voglio combattere questo calcio corrotto... voglio che tutti si ricordino quanto è bello giocare il vero calcio!- esclamò Arion e Mei annuì alle sue parole -allora dimostriamogli cosa sappiamo fare e vinciamo questa partita!- disse Mei e passò la palla all'altra ragazza che continuò a correre verso l'area avversaria.
=Mei passa la palla ad Arion, la nuova centrocampista della Raimon! Finora la ragazza non ha avuto l'occasione di dimostrare quanto vale... chissà se ora ci riuscirà?!=.
-Arion!- a quella voce, la ragazza sgranò gli occhi e girò la testa per vedere Riccardo correrle appresso -Arion, aspetta!- esclamò il capitano; la castana lo guardò indecisa “cosa devo fare? Non posso passargli la palla, se la farebbe rubare per seguire l'ordine imposto dal Quinto Settore... ma perché non posso fidarmi del mio capitano?!” pensò la ragazza chiudendo gli occhi, straziata.
-Arion! Passamela!- quel grido fu come un aiuto divino per la castana; guardò alla sua destra e vide Antemia che le faceva cenno con la mano -eccola!- esclamò Arion facendo un passaggio lungo =Arion passa la palla alla nuova attaccante della Raimon, Antemia Blade, che la riceve senza difficoltà! La ragazza riuscirà a superare la difesa dei Prodigi ed a tirare in porta?=
“certo che ci riuscirò” pensò la blu, sorridendo maliziosa -ora guardate, pivelli, come gioca una vera attaccante!- esclamò parlando hai difensori dei Prodigi.
Antemia scattò come un fulmine, driblando tutti i giocatori che cercavano di intralciarle la strada fino a quando non arrivò di fronte alla porta -ehi! Ma che stai facendo?! Voi non dovete neanche tentare di farci un goal!- gli disse il portiere dei Prodigi -mi dispiace per te... ma io non obbedisco al Quinto Settore!- esclamò Antemia e si preparò a tirare: fece roteare il pallone velocemente, tenendolo a terra con un piede, facendolo caricare d'energia e quando delle scariche elettriche cominciarono a comparire attorno al pallone, lo lasciò andare e lo calciò.
-Energisfera!- gridò la ragazza mentre il pallone volò verso la porta -non lo farò passare! Parata Acrobatica!- esclamò il portiere ma, nel momento stesso in sui i suoi piedi toccarono il pallone un'intensa scarica elettrica lo respinse facendolo finire a terra mentre il pallone entrò in rete.
=GOAL! La nuova attaccante della Raimon segna! Ora siamo 1-2! la Raimon mostra segni di voler recuperare!=.
Antemia si spostò la treccia dietro la schiena e sorrise soddisfatta mentre Arion, Hachi e Mei si abbracciarono -evviva! Il primo goal!- esclamarono le tre -vai così, ragazze!- gridò Jade dalla panchina -è fantastico, stanno recuperando!- esclamò Skie mentre la signorina Celia e l'allenatore Travis guardarono in silenzio; lei scioccata mentre lui orgoglioso.
Gli altri componenti della squadra le guardavano senza fiato -hanno davvero fatto goal?- chiese Michael incredulo -già! E' proprio quello che hanno fatto!- disse Adè mentre Riccardo le guardava senza parole.
=Il gioco ricomincia con i Prodigi in possesso di palla! Quale sarà la loro reazione dopo il goal subito?!=.
-Che cosa significa? L'ordine era che avremmo dovuto vincere noi per 3-0! Questa disobbedienza all'ordine avrà delle conseguenze!- disse il capitano dei Prodigi a Riccardo che non rispose, abbassando la testa; in realtà il castano provava uno strano conflitto interiore: da una parte era spaventato perché aveva paura delle conseguenze di questo atto di disobbedienza ma dall'altro si era sentito stranamente euforico quando aveva visto che il tiro di Antemia era entrato in porta.
“Perché? Perché ne dovrei essere felice? Questa sua disobbedienza ci metterà sicuramente nei guai!” pensò il ragazzo sempre più confuso dai suoi sentimenti.
Intanto il gioco era ricominciato con il centrocampista dei Prodigi che correva verso l'area della Raimon in possesso della palla -stavolta faremo goal!- disse -io non credo!- replicò una voce di fronte a lui ed il ragazzo fece appena in tempo a vedere Arion passargli davanti che la ragazza gli aveva già rubato la palla ed ora stava correndo nella direzione opposta alla sua, lasciandolo spiazzato “ma come?!” si chiese, incredulo, guardando la castana allontanarsi.
=Arion è in possesso del pallone ma la difesa dei Prodigi sembra volerla fermare a tutti i costi!=
infatti tutti i difensori stavano convergendo verso la castana con l'intenzione di fermarla -dimenticate che io non sono la sola in campo! Tua, Hachi!- esclamò la castana passando la palla alla rossa che così riuscì a portare il pallone davanti alla porta evitando tutti i difensori.
-Prendi questo!- esclamò Hachi calciando il pallone in aria e saltando subito dopo, in quel momento un pegaso fatto di luce apparve dietro di lei e subito dopo si trasformò in una luce che circondò il pallone -Luce di Pegaso!- gridò la ragazza calciando il pallone.
-Questa volta non passerà! Parata Acrobatica!- esclamò il portiere dei Prodigi ma non riuscì a parare il tiro che finì in porta.
-SÌ!- gridò Hachi felice che la sua super tecnica fosse riuscita così bene -ottimo lavoro!- le disse Arion sorridendo e la rossa si grattò la testa imbarazzata -senza il tuo passaggio non ce l'avrei fatta!- le disse -è stato un bel lavoro di squadra- disse Antemia avvicinandosi alle due -e, parlando di squadra...- la blu si girò verso Riccardo che le stava guardando con un'espressione indescrivibile; sembrava scioccato, spaventato e felice allo stesso tempo.
-Che ne dici, Arion... vuoi provare a convincere il capitano a stare dalla nostra parte?- gli chiese Antemia e la castana guardò prima lei e poi il ragazzo -io...- iniziò titubante -non ti preoccupare, Arion, noi siamo con te!- gli disse Hachi accarezzandole il braccio e la blu annuì in accordo -come ho detto siamo una squadra... ci sosteniamo a vicenda... ma tu sei quella che può dimostrare agli altri com'è giocare il vero calcio perché sei l'unica qui che ci ha giocato veramente... quindi vai e fargli ritornare la passione per questo sport!- Arion guardò Antemia e sorrise determinata -sì! Lo farò! Farò in modo che il capitano percepisca lo spirito del calcio!- esclamò la ragazza -bene... allora, appena avremo la palla la passeremo subito a te... Sono sicura che ci riuscirai, Arion!- disse Antemia sorridendole.
=La partita ricomincia dopo il pareggio della Raimon! Sembra proprio che le sostituzioni effettuate dall'allenatore Travis hanno dato i frutti sperati! Come reagirà la squadra dei Prodigi a questa incredibile rimonta da parte della squadra avversaria?!=.
-Capitano!- esclamò Arion avvicinandosi a Riccardo -che cosa state facendo?!- gridò lui non appena la ragazza gli fu vicino, sorprendendo la castana per via dell'astio nelle sue parole -ci volete far passare dei guai? Tu non hai idea di cosa potrebbe succedere se vinciamo questa partita!-
-sì che lo so!- lo rimbeccò Arion -Antemia ci ha detto tutto! Ci ha parlato del Quinto Settore e di come controlla il calcio arrivando addirittura a decidere i risultati delle partite! Lei ci ha dato la possibilità di fare una scelta... far parte di questo gioco corrotto o ribellarci... e noi abbiamo deciso di ribellarci! Di lottare contro di loro per mettere fine a questo calcio corrotto!- nel sentire quelle parole Riccardo impallidì leggermente -che diavolo stai dicendo?! Non puoi andare contro il Quinto Settore! Loro possono distruggere il tuo futuro!-
-è esattamente la stessa cosa che ci ha detto Victor... ma, capitano, ti sbagli... siamo noi, mediante le nostre azioni, a decidere il nostro futuro... ed io e le altre ragazze abbiamo deciso che vogliamo un futuro dove si giochi nuovamente il vero calcio!- Riccardo guardò Arion con gli occhi sgranati ed un'espressione scioccata “loro voglio lottare contro il Quinto Settore? E'...è...”
-è una follia! Non è possibile ribellarsi!- esclamò il capitano -ti sbagli! Tutto è possibile, basta solo crederci!- disse Arion per poi prendere la mano del castano -io credo che tu e gli altri amiate veramente il calcio... e per questo io credo fermamente che oggi, in questa partita, il mio capitano porterà la nostra squadra alla vittoria facendo l'ultimo goal... e non perché te lo dico io ma perché è quello che vuoi veramente...- Arion si allontanò da lui -oggi sentirai la voce del calcio parlarti, capitano!- esclamò la castana correndo a prendere il pallone.
Riccardo rimase lì, con una marea di pensieri in testa; il discorso di Arion lo aveva toccato nel profondo ma lui abbassò la testa scuotendola in negazione “no... non si può pensare di ribellarsi al Quinto Settore... distruggerebbero la nostra squadra... anche se... io vorrei così tanto giocare il vero calcio...” pensò il ragazzo -capitano!- la voce di Arion lo risvegliò dai suoi pensieri ma, lui non alzò la testa “devo ignorarla! Devo ignorarla!” continuò a ripetersi la frase come un mantra.
Intanto, la castana continuava a fare dei passaggi nella sua direzione sperando che li intercettasse ma, ogni volta, il ragazzo non si muoveva.
-Non arrenderti, Arion!- esclamò Antemia rubando la palla ad un giocatore dei Prodigi e ripassandogliela -no! Non mi arrenderò! Fino a quando non avrai sentito la voce del calcio, capitano, io non mi arrenderò!- gridò la ragazza passandola, ancora una volta, a Riccardo il quale, però, continuò ad ignorarla.
=Arion continua a passare la palla al capitano Riccardo che però non accenna ad alcuna reazione! Che cosa starà succedendo?!=.
La castana continuò così per un bel po' di tempo, fino ad avere il fiatone, mentre Antemia, Hachi e Mei l'aiutavano prendendo i passaggi che il capitano non intercettava prima che finissero ad uno degli avversari.
Intanto tutti gli altri membri della squadra, le manager e l'allenatore Travis, guardavano la scena senza fare niente.
“E' una povera illusa” pensò Victor, continuando a guardarla, appoggiato al muro dello stadio.
“Arion...” pensò J.P guardando la sua amica, sfinita dai molteplici tentativi infruttuosi, che però continuava a provarci, chiamando il capitano ad ogni passaggio.
-Quella ragazza...- mormorò Subaru scioccato dalla sua determinazione.
-Capitano!- Arion tirò per l'ennesima volta ma il pallone superò Riccardo -questa volta è mio!- disse il centrocampista dei Prodigi correndo dietro al pallone ma nel momento in cui lo stava per prendere J.P si mise in mezzo -Arion!- esclamò il ragazzo passandogli la palla, la castana rimase sorpresa e lo guardò negli occhi; bastò un solo cenno affermativo per fargli capire quello che il suo amico voleva dirgli: sono dalla tua parte!
Arion gli sorrise incoraggiata dalla sua fiducia e si voltò, di nuovo, verso Riccardo -CAPITANO!- gridò e tirò il pallone; in quello stesso momento il ragazzo udì una voce -Riccardo- alzò la testa e vide il pallone volare verso di lui -fai goal... per la tua squadra- e, quasi come se una forza sconosciuta avesse preso il controllo di lui fece come la voce gli chiese e prese il passaggio di Arion, colpendolo e mandandolo dritto in porta, inutile dire che il portiere dei Prodigi non riuscì a parare neanche quest'ultimo tiro.
=Goal! Con questa rete siamo 3-2 per la squadra della Raimon! E' stato un recupero incredibile, signore e signori!-.
-Sì! Il capitano a fatto goal! Evviva!- esclamò Arion saltellando su e giù dalla felicità, Antemia la guardò soddisfatta, Hachi e Mei sorridevano entusiaste.
Un minuto dopo, l'arbitro fischiò la fine della partita =La partita è finita e la Raimon vince contro la squadra dei Prodigi che finora era stata imbattuta!=.
-Si mette male- disse Eugene dalla panchina tremando un po', mentre Gabi guardava il suo migliore amico che sembrava pietrificato in centro al campo “che cosa ti è preso, Riccardo?” si chiese sorpreso.
Intanto il capitano della Raimon guardava verso la porta avversaria ancora incredulo per quello che aveva appena fatto -Riccardo! Perché hai tirato?- gli chiese Michael che gli si era avvicinato, insieme agli altri ragazzi -la... la palla mi esortava a farlo...- spiegò lui -la palla?- gli chiese Subaru dubbioso -sì... mi diceva di fare goal per la mia squadra...- disse Riccardo -è per questo che lo hai fatto?- gli chiese Samguk, il castano abbassò la testa; non sapeva cosa dire.
“E' stato così strano...” pensò alzando lo sguardo verso le ragazze che si erano riunite, insieme a J.P, e stavano festeggiando la loro prima vittoria -ce l'abbiamo fatta! Ce l'abbiamo fatta!- esulavano abbracciandosi tutte, meno Antemia che se ne stava un po' in disparte ma, avvertendo lo sguardo di Riccardo, la ragazza lo guardò a sua volta sorridendo e mimando con la bocca un ben fatto.
Il ragazzo distolse lo sguardo da lei; non sapeva perché ma si sentiva così strano ogni volta che lei lo guardava sorridendo in quel suo modo che la faceva sembrare così simile ad un vampiro.
-Arion!- una voce familiare chiamò la castana e poco dopo Skie, Jade e Rosie si unirono al gruppetto congratulandosi per la vittoria.
Nello stesso momento, Victor guardava la castana da lontano, appoggiato al muro dello stadio -Arion Sherwind... presto ti pentirai della tua scelta- sussurrò e camminò verso il corridoio che portava agli spogliatoi.
Intanto, sull'ultima gradinata dello stadio, un uomo sorrise guardando verso la squadra della Raimon dopo di che si voltò, andandosene.

 

 

 

 

-3... 3-2 per la nostra squadra?!- esclamò il preside scioccato -che cosa vuol dire?! Il punteggio doveva essere 0-3 per la squadra dei Prodigi! Così la nostra squadra è andata contro l'ordine del Quinto Settore!- gridò puntando il dito accusatorio contro il suo vice -io... non so come sia potuto succedere- rispose l'uomo sudando freddo -portami subito l'allenatore Travis qui!- gli ordinò il preside e il vice obbedì -subito, signore!- esclamò prima di correre fuori dall'ufficio per andare a prendere l'allenatore.
-Adesso come faccio a spiegarlo al Quinto Settore?- si chiese, sprofondando nella sua poltrona e pensando ad una soluzione -però... aspetta...- disse sorridendo come un'idea gli venne in mente -questa è l'opportunità perfetta per mandar via l'allenatore Travis!- e ridacchio, strofinandosi le mani compiaciuto.

 

 

 

 

Nel frattempo, Arion, J.P e Skie stavano percorrendo insieme la strada che li avrebbe riportati alle loro rispettive abitazioni.
Durante il tragitto, la castana aveva raccontato ai suoi due amici tutto quello che le aveva detto Antemia sul calcio corrotto e sul Quinto Settore.
-E' tutto ok, Arion?- gli chiese J.P; dopo aver finito il racconto la ragazza non aveva più parlato sprofondando nei suoi pensieri.
-Sì, certo... non ti preoccupare! Sono convinta della scelta che ho fatto!- gli rispose la castana sorridendo fiduciosa -io, invece, sono preoccupata per quello che succederà d'ora in poi- disse Skie, fermandosi e girandosi verso di loro -chissà cosa farà il Quinto Settore dopo la partita di oggi?- si chiese sospirando -non ti preoccupare... sono sicura che andrà tutto bene!- le rispose Arion con un sorriso -ne sei sicura?- gli chiese J.P sorpreso da tutta quella fiducia, la castana non disse nulla ma sorrise più marcatamente alzando lo sguardo verso il cielo mentre in leggero vento le scompigliò i capelli.
J.P la guardò per un attimo, poi ricambiò il sorriso -hai ragione! Andrà tutto bene!- esclamò il ragazzo, Skie li fissò entrambi un po' perplessa ma, alla fine, si lasciò contagiare dalla loro positività -già... andrà tutto bene!- sussurrò a se stessa, sorridendo come gli altri due.

 

 

 

 

Intanto, a casa sua, Riccardo era sdraiato sul divano ripensando alla partita di quella mattina.
“Perché ho fatto quel tiro?” si chiese ricordando l'istante in cui aveva avvertito quella voce chiamarlo ma i suoi pensieri vennero interrotti dalla suoneria del suo cellulare, si alzò per prenderlo e guardò il numero sullo schermo “Samguk?” si chiese confuso “chissà perché mi chiama?” e rispose -pronto? Cosa c'è Samguk?-
-Riccardo... si tratta dell'allenatore Travis... è stato licenziato!- gli disse il ragazzo dall'altro capo della linea -che cosa?! Perché?!- esclamò il castano incredulo -è stato costretto a prendersi la responsabilità per aver ignorato l'ordine del Quinto Settore sul punteggio della partita!- la risposta del portiere della Raimon fece sgranare gli occhi al capitano “la responsabilità per aver ignorato l'ordine...” pensò, lasciò cadere il cellulare per terra e corse uscendo di casa mentre la voce di Samguk continuava a chiamarlo dall'apparecchio.
Riccardo correva più velocemente che poteva “no... non è giusto... perché l'allenatore dev'essere per forza licenziato?” pensò mentre si avvicinava alla scuola -allenatore!- gridò quando vide Travis uscire dal cancello con una borsa in spalla.
Arrivò di fronte a lui ansimando per la corsa -mi dispiace!- esclamò chinandosi di fronte a lui -avrei dovuto fermarle! E non avrei dovuto fare quel tiro! E' stato perché abbiamo vinto la partita che lei è stato licenziato!-
-ti sbagli...- gli disse Travis -non è quello il motivo per cui me ne vado... ma perché il mio compito qui è finito- Riccardo alzò la testa, sorpreso, a quelle parole, guardando l'allenatore negli occhi -inoltre, Riccardo... che cosa hai provato quando hai fatto quel tiro?- gli chiese l'uomo -che cosa ho provato?- disse il ragazzo ripensando al momento in cui il pallone stava venendo verso di lui; il cuore aveva iniziato a battergli sempre più forte mentre la palla stava arrivando e aveva avvertito una intensa soddisfazione quando il pallone era entrato in rete.
Riccardo aprì la bocca per parlare ma, subito, la richiuse; non sapeva come descrivere quelle emozioni ma l'allenatore Travis sembrò capire lo stesso, infatti gli sorrise, dicendo -non dimenticarti quella sensazione- e si girò allontanandosi dal ragazzo -allenatore...- mormorò Riccardo guardandolo andare via.

 

 

 

 

-Allora... ho sentito che avete vinto-
-già... è andata anche meglio di quello che mi aspettavo! Avevo ragione su Arion... è davvero la persona giusta! Non ha paura del Quinto Settore ed è riuscita, persino, a far fare goal al capitano Riccardo!- disse Antemia sedendosi su una poltrona nel salotto di casa sua; di fronte a lei, seduto al tavolo da pranzo, c'era un uomo intento a scrivere al computer.
-Mi fa piacere che le cose ti vadano bene- disse l'uomo non staccando gli occhi dallo schermo, la ragazza annuì -finora è stato facile... è adesso che arriva il difficile... dovrò vedere come il resto della squadra prenderà il licenziamento dell'allenatore Travis e, sopratutto, come reagirà all'arrivo del nuovo allenatore-
-allora... sai già chi è?-
-perché, tu no?- gli chiese Antemia e l'uomo scosse la testa -è da un po' di tempo che non sono più in contatto con Travis... sai, per non rischiare di farmi scoprire- la blu annuì in comprensione e poi sorrise -lo vuoi sapere?- l'uomo alzò un sopracciglio, staccando lo sguardo dallo schermo e guardando negli occhi la ragazza -ho la netta impressione che, se te lo chiedessi, tu non me lo diresti... vero?- a quella domanda Antemia rise -ahahahah! Mi conosci troppo bene, zio!- l'uomo scosse la testa ma sorrise leggermente -allora, immagino, che sarà una sorpresa- disse tornando con lo sguardo al computer -oh, sì... una bella sorpresa- rispose la blu sorridendo maliziosa.

 

 

 

 

Intanto, in una casa nel centro della città, un ragazzo stava giocando al computer quando il suo cellulare, poggiato accanto alla tastiera, squillò.
-Pronto?- rispose -Will... sono Travis... inizia l'operazione come previsto-
-d'accordo! Mi metto subito al lavoro!- disse il ragazzo e chiuse la chiamata.
-Ora, cominciamo...- disse Will iniziando a lavorare sul computer -stavo aspettando da tempo questo momento... il vero divertimento inizia adesso!- disse sorridendo e sistemandosi gli occhiali.

 

 

 

Ciao a tutti!
Rieccomi con il nuovo capitolo che parla del finale della partita contro la squadra dei Prodigi e di quello che succede dopo di essa!
Antemia: un po' mi dispiace che l'allenatore Travis se ne sia dovuto andare... mi piaceva come allenatore
Io: non ti preoccupare... il suo sostituto sarà ancora meglio! ^^
Antemia: speriamo che il capitolo vi sia piaciuto e che ci lasciate un sacco di recensioni!
Io: sopratutto per sapere che ne pensate della storia e dei personaggi! :D
Saluti e baci da black dalia e Antemia

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Capitolo 11
*** Cap.10) Il nuovo allenatore ***


INAZUMA ELEVEN GO! Alternative Universe

 

 

Cap.10) Il nuovo allenatore

 

Era lunedì ed i giocatori della Raimon si trovavano al campo all'aperto per gli allenamenti mattutini.
I ragazzi si stavano allenando disputando una piccola partita tra di loro mentre le ragazze, più J.P, si stavano allenando facendo passaggi tra di loro in un angolo del campo, tenute d'occhio da Victor, lontano dai ragazzi; sembrava ci fosse una sorta di spaccatura nella squadra.
Intanto, le manager dalla panchina osservavano i giocatori.
-Il capitano Riccardo non è venuto- disse Rosie con la sua vocina sottile, stringendosi le mani, preoccupata -già... e sembra che ci siano problemi nella squadra- disse Jade guardando in che modo si erano divisi i due gruppi.
-Dove pensate che sia il capitano?- chiese J.P passando la palla ad Arion -molto probabilmente a casa- rispose Mei -magari non sta bene e non se l'è sentita di venire- disse Hachi -forse...- iniziò Arion attirando l'attenzione delle altre su di se -è per via di quello che è successo all'allenatore Travis...- disse abbacchiata, passando la palla da Antemia.
-Mhp, che capitano patetico- intervenne l'imperiale che si trovava seduto sul prato lì vicino e la blu lo guardò infastidita -sta zitto, Victor! O il mio prossimo passaggio lo riceveranno i tuoi denti!- esclamò guardando arrabbiata.
Il ragazzo ricambiò l'occhiata con altrettanto astio ma non aggiunse nulla, preferendo girare la testa dall'altra parte, ignorandola.
Avendo raggiunto lo scopo di far tacere il fratello, Antemia tornò a concentrarsi sull'allenamento -vedrete che non è niente di grave... domani tornerà- disse passando la palla ad Hachi che poi la passò a Mei e così via.
Intanto, dall'altra parte del campo, i ragazzi non sembravano concentrarsi sull'allenamento.
-Che cosa vi prende?- chiese Samguk agli altri, quando Michael sbagliò l'ennesimo tiro.
-Ci dispiace... ma non riusciamo a concentrarci- disse Eugene -cosa?- chiese il portiere perplesso ed il rosso si accovacciò a terra, stringendo le ginocchia al petto e chiudendo gli occhi, abbattuto -beh... l'allenatore è stato licenziato... e il capitano è rimasto molto scosso dalla notizia... ed anche noi...- finì sospirando e Samguk capì cosa voleva dire; in effetti, anche lui si sentiva giù di morale.
-E' colpa loro!- esclamò all'improvviso Michael, facendo voltare tutti gli altri nella sua direzione, guardando le ragazze che continuavano ad allenarsi -se non avessero voluto vincere non sarebbe cambiato nulla!- disse stringendo i pugni.
Gli altri giocatori sospirarono affranti -vuoi davvero dargli la colpa?- gli chiese Adè alzando un sopracciglio e mettendo le mani sui fianchi -ti ricordi l'anno scorso quando, anche noi, desideravamo vincere?- gli chiese il moro, Michael non rispose rimanendo, però, a fissarle.

 

 

 

 

 

 

Terminato l'allenamento, i giocatori si sedettero sull'erba del campo per riposarsi, bevendo un po' d'acqua, mentre le manager recuperavano i palloni usati.
-Cosa succederà al club di calcio, ora?- chiese Eugene, guardando a terra, mogio -immagino che il Quinto Settore manderà un nuovo allenatore- rispose Doug poggiando la borraccia, da cui aveva appena bevuto, a terra -beh... almeno fino a che eseguiremo gli ordini continueremo ad avere buoni voti-
-e, questo, ti sta bene?!- chiese, all'improvviso, Mei avvicinandosi al violetto, guardandolo arrabbiata e con le mani sui fianchi -vuoi davvero continuare ad ubbidire e quegli stupidi ordini solo per avere dei bei voti?! E dov'è finita la tua passione per il calcio?!-
-mhp, è per questo che molti entrano nel club di calcio alle medie... non per passione ma per andare alle superiori con dei buoni voti- gli rispose Doug, sorridendole arrogante ed aggiustandosi il ciuffo.
Quel comportamento fece ancora più infuriare Mei che gli sarebbe saltata addosso se non fosse stato per Hachi che la tratteneva cercando di calmarla.
-Buongiorno a tutti!- esclamò, all'improvviso, una voce che attirò l'attenzione generale, facendo alzare lo sguardo a tutti i presenti: un uomo si trovava in cima alla scalinata ed il sole lo illuminava da dietro, oscurandone il volto.
Arion si coprì gli occhi per cercare di vedere lo sconosciuto mentre scendeva le scale.
Una volta arrivato nel campo, i ragazzi riuscirono ad osservarlo: era un uomo sulla trentina, carnagione abbronzata, corti capelli castani tenuti su da una fascia arancione ed occhi neri.
Camminò disinvolto verso di loro, passando Victor, e fermandosi davanti hai giocatori, facendo loro un grande sorriso.
-Non ci posso credere...- disse la signorina Celia andandogli incontro entusiasta -è passato tanto tempo! Che cosa ci fai qui?-.
-Ma chi è?- chiese Jade alle due manager -boh- rispose Skie facendo spallucce.
Dopo aver salutato Celia, l'uomo spostò la sua attenzione sui ragazzi -ci siete tutti?- chiese -no, il capitano non c'è- rispose Gabi guardandolo incuriosito -va bene... mi presento: sono il vostro nuovo allenatore, il mio nome è Mark Evans- disse, a quella dichiarazione quasi tutti lo guardarono scioccati -CHE COSA?!- gridarono i ragazzi increduli -Mark Evans, il leggendario portiere?!- esclamò Arion chiedendosi se stesse sognando “finalmente è arrivato” pensò Antemia, sorridendo soddisfatta.
-Non vedo l'ora di lavorare con voi!- esclamò Mark, guardandoli uno ad uno.
-Questa è una sorpresa!- disse Gabi ancora scioccato -Mark, sei davvero tu il nuovo allenatore?- gli chiese la signorina Celia guardandolo sorpresa -sì- rispose semplicemente lui.
-Non ci posso credere! E' veramente lui!- esclamò Arion sorridendo entusiasta -già! Mark Evans... verremo allenati da Mark Evans! E' come un sogno che diventa realtà!- esclamò Mei saltellando contenta insieme a J.P.
-Tu lo sapevi... vero, Antemia?- chiese Hachi alla blu, sussurrandole in un orecchio -in effetti...- rispose lei, sparando poi un sorriso beffardo in direzione di Victor che, vedendolo, le rispose digrignando i denti, guardandola con un'espressione che era un misto tra incredulità e rabbia.
-Oggi pomeriggio, come primo allenamento insieme, ci alleneremo sulla riva del fiume- disse Mark ai giocatori, che si guardarono l'un l'altro confusi -perché sulla riva del fiume?- chiese Subaru esprimendo il pensiero di tutti -perché lì potrete vedere qualcosa che non potete vedere qui nel cortile della scuola- rispose Mark -qualcosa che non possiamo vedere nel cortile della scuola?- chiese Michael sentendosi sempre più confuso -e perché abbiamo bisogno di vedere questa cosa?- chiese Eugene aggrottando la fronte -per vincere- rispose semplicemente l'allenatore con un sorriso -per vincere?- chiese Doug confuso, scambiandosi un'occhiata con gli altri -se ci alleneremo tutti insieme, la Raimon sarà sicuramente più forte... vi aspetto!- e dopo questo discorso, l'allenatore Evans lasciò il campo, dando un ultimo saluto, sventolando la mano.
-Un allenamento speciale, eh? Mi chiedo cosa sarà?- domandò Hachi piegando la testa di lato, pensierosa -non lo so ma non sto più nella pelle!- esclamò Mei eccitata -voi no?- chiese ad Arion e J.P ed entrambi annuirono, entusiasti.
-Ha detto che vuole farci vincere...- disse Wanli guardando l'uomo allontanarsi -questo è qualcosa che non ci si aspetterebbe da un allenatore del Quinto Settore- disse Doug -sento odore di guai- disse Eugene aggiustandosi gli occhiali sul naso.
Sentendo i discorsi dei ragazzi, Hachi intervenne -volete dire che nessuno di voi vuole venire?- chiese guardandoli con apprensione -io passo- disse Doug mettendo le mani dietro la testa ed incamminandosi per uscire dal campo -ehi! Ma non eri tu quello che ha detto che avresti eseguito gli ordini che l'allenatore ci avrebbe dato?- gli chiese Mei, piccata -dipende dal caso- rispose il ragazzo senza voltarsi, facendo infuriare ancora di più la castana per la sua insolenza.
Ben presto tutti i ragazzi se ne andarono, lasciando solo le ragazze, J.P e le manager nel campo.
-Non verrà nessuno di loro- disse Hachi chinando il capo, abbattuta -mhp, ragazzi... tutti uguali... scappano sempre quando le cose si fanno difficili!- disse Mei incrociando le braccia al petto e sbuffando infastidita -ehi!- esclamò J.P offeso, guardandola, aggrottando la fronte -naturalmente tu sei un eccezione, J.P- si corresse la castana, poggiandogli una mano sulla testa per rassicurarlo che non pensava quelle cose di lui.
-Io ci andrò lo stesso!- esclamò, all'improvviso, Arion sorridendo alle altre -sono sicura che potremmo imparare molto dall'allenatore Evans! Voglio migliorare in modo da poter affrontare gli avversari senza temere nulla!-
-sì, anch'io!- esclamò J.P guardandola, entusiasta -siamo sulla stessa barca!- disse Mei pompando il pugno in aria, Hachi annuì -allora, oggi, noi 5 andremo al campo al fiume-
-sì!- esclamarono gli altri in coro, sotto lo sguardo divertito di Antemia e delle manager.

 

 

 

 

 

 

-Che cosa significa questo?!- gridò il preside sbattendo la mano sulla sua scrivania, facendo indietreggiare dallo spavento il suo vice -Mark Evans non può essere il nuovo allenatore!-
-signore... sto cercando di chiarire la situazione- disse il vice preside cercando di calmarlo.
In quel momento il suo cellulare squillò e lui rispose -pronto... sì... sì, ho capito...- chiuse la chiamata e disse al suo superiore -sembra che la posizione di Mark Evans come allenatore della Raimon sia ufficialmente registrata-
-che cosa?!- esclamò sconvolto il preside -già... ma non riesco a capire perché il Quinto Settore abbia mandato uno come lui... cosa possiamo fare?- chiese il vice, perplesso -noi non possiamo fare niente- rispose il preside, poggiandosi allo schienale della sua sedia ed incrociando le braccia la petto -lo ha mandato il Quinto Settore... anche se non capisco il perché- disse l'uomo chiudendo gli occhi, pensieroso -cos'ha in mante il Grande Imperatore?- si chiese.

 

 

 

 

 

 

La campanella suonò, segnando la fine delle lezioni per quella giornata.
Gli studenti iniziarono ad uscire da scuola mentre un gruppetto di 5 persone correva fuori dal cancello.
-Forza! Dobbiamo arrivare il prima possibile!- esclamò Arion correndo veloce in testa al gruppo.
-Ehi! Non ti stai dimenticando qualcosa?- le chiese Antemia affianco a lei, porgendole la sua borsa -ops, grazie mille!- rispose la castana, prendendo la borsa un po' imbarazzata, continuando a correre con le altre al seguito.
-Siamo arrivate!- esclamò Arion fermandosi in cima alle scale: le ragazze osservarono il campo e notarono subito l'allenatore Evans che le stava aspettando.
-Ben arrivati!- disse l'allenatore guardando il gruppetto, appena sceso dalle scale, che si stava avvicinando a lui.
Le ragazze e J.P si misero in fila davanti a Mark -bene...- iniziò l'uomo -che ne dite di presentarvi, dirmi il vostro ruolo e la vostra specialità?- chiese e la blu si fece avanti per prima -Antemia Blade, attaccante, la mia specialità sono i passaggi ed i tiri veloci-
-Mei Hanabo, difensore, la mia specialità sono le scivolate-
-Jean-Pierre Lapin, difensore, la mia specialità sono i salti-
-Hachi Wild, centrocampista, la mia specialità sono i tiri in porta-
-Arion Sherwind, centrocampista, la mia specialità è il dribbling-.
Appena sentì quel cognome, Mark guardò la castana con un sopracciglio alzato -hai detto Sherwind? Per caso sei parente di Eve Sherwind?- gli chiese l'allenatore -sì, è mia madre- rispose Arion -CHE COSA?!- esclamò l'allenatore sorpreso, facendo sobbalzare tutti, per poi ridacchiare, grattandosi la testa -ahahah, scusa... che sciocco! Però adesso capisco la somiglianza- disse guardando Arion -ma non sapevo che Eve avesse avuto una figlia... a proposito, come sta?- gli chiese; le altre guardavano l'allenatore scioccate mentre Arion gli sorrise allegramente -sta bene! Sa, ci siamo trasferite qui da Londra circa un mese prima che iniziasse la scuola e tra un paio di mesi mamma aprirà la sua pasticceria in città!- Mark sorrise alla risposta -mi fa molto piacere! E tuo padre, invece?- a quella domanda lo sguardo della castana s'intristì ed il suo sorriso scomparve -beh... veramente... mia madre non si è sposata... io... io non ho un padre- disse guardando a terra.
A quella rivelazione le ragazze, l'allenatore e le manager la guardarono sorpresi mentre J.P e Skie le diedero uno sguardo dispiaciuto.
-Oh...- disse Mark vedendo che aveva, accidentalmente, toccato un tasto dolente -mi dispiace... io... pensavo che Eve e...- ma venne interrotto dalla castana -non fa niente!- esclamò rialzando la testa e sorridendo -lei non lo poteva sapere... e poi uno dei motivi per cui ci siamo trasferite qui in Giappone è proprio per trovare mio padre!-.
Mark guardò Arion per un altro istante ma poi le sorrise -beh... allora spero che abbiate fortuna!- disse mettendo le mani sui fianchi -grazie!- esclamò la castana ricambiando il sorriso.
Intanto la signorina Celia e le manager guardavano i presenti sedute in panchina.
-Alla fine sono venuti solo loro cinque- disse Skie rattristata -già- confermò Jade con le braccia incrociate.
-Mi scusi mister, che allenamento faremo?- chiese Hachi, curiosa -per prima cosa perfezionerete le vostre specialità- rispose l'allenatore per poi rivolgersi alla blu -Antemia... tu, Hachi e Mei lavorerete insieme... tu e Hachi vi passerete la palla mentre Mei dovrà tentare di portarvela via entrando in scivolata, poi una volta arrivate davanti alla porta, Hachi dovrà tirare con tutta la sua forza, ok?-
-sì, mister!- esclamarono le tre ragazze e si misero subito al lavoro.
-Invece tu, Arion... prendi quei coni e allineali... mi hai detto che il dribbling è la tua specialità, quindi voglio che dribbli quei coni-
-d'accordo!- esclamò la castana, andando a prenderli -J.P, invece tu, visto che riesci a saltare molto in alto, ti allenerai nel migliorare la precisione dei colpi di testa-
-ok!- esclamò entusiasta il ragazzo.
L'allenamento iniziò: Antemia passava la palla ad Hachi, correndo verso la porta, mentre Mei tentava di rubargliela in scivolata; delle volte ci riusciva ma molte altre falliva.
Arion dribblava i coni concentrandosi sui movimenti dei piedi mentre J.P si faceva aiutare da Skie: lei gli lanciava la palla e lui la colpiva di testa.
-E' un po' triste che siano venuti solo loro cinque- disse Celia, guardandoli abbattuta ma Mark le rispose fiducioso -anche se oggi sono venuti solo loro, un giorno verranno tutti quanti... sono sicuro che tutta la squadra vuole giocare il vero calcio... e finché proveranno quella passione, verranno!-.
Intanto, sul ponte che sovrastava il campo, Gabi osservava l'allenamento dei cinque.
“Allenarsi per vincere...” pensò il rosa, poi sospirò avvilito e si avviò per la sua strada.

 

 

 

 

 

 

Riccardo si trovava a casa sua: stava suonando il piano per cercare di distrarsi ma la sua mente tornava sempre su quello che era successo il giorno prima.
Sbatté le mani sulla tastiera e si chinò in avanti, poggiando la sua testa contro il piano, chiudendo gli occhi -che cosa ho fatto?- si chiese; si sentiva in colpa per il licenziamento dell'allenatore Travis.
In quel momento una delle domestiche bussò alla porta della stanza -sì?- chiese lui -il signorino Garcia è qui per vederla- disse lei e Riccardo si ricompose, alzandosi -fallo entrare- disse -come desidera- rispose la domestica.
Qualche minuto dopo i due ragazzi erano seduti ad un tavolino, sorseggiando del the.
-Stai bene?- gli chiese Gabi, guardandolo preoccupato -sì- rispose atono, Riccardo, continuando a guardare il liquido fumante nella tazzina.
Il rosa sospirò leggermente e scosse la testa; sapeva che il suo amico stava mentendo ma non voleva spingerlo a confidarsi, così decise di cambiare argomento.
-Oggi è arrivato il nuovo allenatore- disse -chi è?- chiese Riccardo, anche se realmente non era molto interessato.
-Mark Evans- rispose Gabi: alla pronuncia di quel nome, il castano sgranò gli occhi ed alzò la testa, fissando il compagno con un espressione scioccata.
-Stai scherzando?!- gli chiese -no, anche a me è preso un colpo quando si è presentato- rispose il rosa sorseggiando un po' di the, per poi continuare -anche se è un tipo un po' strano... ci ha chiesto di allenarci per vincere e oggi voleva che andassimo ad allenarci al campo sulla sponda del fiume- finì il the e posò la tazzina sul tavolino, guardando il compagno -ma gli unici che si sono presentati all'allenamento sono stati quelli nuovi-.
Riccardo prese la sua tazzina e guardò il liquido al suo interno, pensieroso -ci vuole allenare per vincere...- sussurrò a se stesso, mentre la sua mente tornava a pensare alla partita che avevano vinto ieri, alle sensazioni che aveva provato ed alle parole dell'allenatore Travis.

 

 

 

 

 

 

Intanto, Samguk si trovava davanti alla vecchia sede del club di calcio e ripensava a quello che Mei aveva detto quella mattina a Doug.
"-E questo ti sta bene?! Vuoi davvero continuare ad ubbidire a quegli stupidi ordini solo per avere dei bei voti?! E dov'è finita la tua passione per il calcio?!-".
Continuò a guardare la baracca, quasi come se si aspettasse che quella vecchia struttura gli potesse dare la risposta al suo dilemma.
“Cosa faccio?” si chiese, sospirando -ehi, Samguk! Cosa ci fai qui?- gli chiese Subaru avvicinandosi a lui -questo è il luogo dove è stato fondato il club di calcio della Raimon- rispose il ragazzo, facendo un cenno con la testa in direzione della struttura -mi chiedevo... che cosa non possiamo vedere nel cortile della scuola?-.
I due ragazzi rimasero a fissare, ancora per un attimo, la baracca, dopo di che s'incamminarono verso il cancello.
-Chissà che allenamento stanno facendo?- chiese Adè, più a se stesso che ad altri, guardando fuori dalla finestra dell'aula in cui erano -chi se ne frega- rispose seccato Michael, seduto al suo banco.
Nello stesso momento, Wanli ed Eugene si trovavano fuori dalla nuova sede del club: ammirarono per un attimo la struttura, poi si scambiarono un'occhiata e s'incamminarono per uscire da scuola.

 

 

 

 

 

 

Victor si trovava in cima alle scale che conducevano al campo al fiume ed osservava l'allenamento dei cinque: guardò Antemia passare la palla ad Hachi ed, in quell'istante, gli tornarono in mente i ricordi di quando erano bambini: quando giocavano insieme a calcio ed i passaggi della sorella non erano così precisi come adesso.
Un triste, dolce, piccolo sorriso gli incurvò leggermente le labbra; erano ricordi bellissimi di pomeriggi passati insieme a divertirsi come tutti gli altri bambini.
“Peccato che quei giorni siano finiti” pensò il blu, sospirando leggermente e riportando la sua attenzione sul campo, più precisamente su Arion.
L'imperiale ancora non si capacitava di quello che la ragazza era riuscita a fare ieri: aveva spinto il loro capitano a fare goal, ignorando completamente gli ordini e, nonostante questo abbia significato il licenziamento dell'allenatore Travis, il blu sapeva perfettamente che lei e le sue compagne avrebbero continuato a combattere il Quinto Settore.
“In più è arrivato anche questo Evans che le vuole allenare per vincere...” pensò Victor, socchiudendo gli occhi, guardando l'uomo “non può essere stato mandato dal Quinto Settore... dovrò verificare più tardi ma, per adesso, è meglio che lo tenga d'occhio per vedere cosa combina”.
Nel frattempo, i giocatori avevano iniziato una piccola partita tra di loro ed il mister, seguendo le indicazioni di quest'ultimo.
-Arion, dribbla mentre sei dietro di me e quando ti chiamo passala a J.P mentre Mei... tu devi cercare di rubarla- ed i tre fecero come gli fu detto.
-Così, quello è Mark Evans...- disse Riccardo che, insieme a Gabi, stava osservando il campo dal ponte sopra di esso.
-E' un semplice esercizio- disse Adé osservandoli, nascosto dietro ad un albero, insieme a Michael -non dovevamo venire qui per questo!- disse l'azzurro infastidito.
-Che cosa ci fate qui?- chiese una voce dietro di loro: i due si girarono e videro Samguk e Subaru avvicinarsi a loro.
-E voi, allora?- chiese Adè -beh... direi che siamo tutti curiosi- rispose il portiere, girandosi da un lato solo per vedere Wanli ed Eugene nascosti dietro a dei cespugli.
Intanto, la partita d'allenamento continuava ed Hachi era in possesso della palla almeno fino a quando Mei non entrò in scivolata e riuscì a calciarla via; il pallone rotolò fino a bordo campo, finendo proprio vicino alle scale.
Arion fece per andarlo a prendere ma si fermò quando udì il mister dire -ah, sei venuto Victor!- a quelle parole, la ragazza alzò lo sguardo fino alla cima delle scale dove vide il blu, in piedi, con le braccia incrociate.
-Victor...- sussurrò Arion sorpresa dalla sua presenza, così come anche gli altri.
-Potresti passarci la palla?- gli chiese Mark, sorridendogli amichevole -cosa?- chiese l'imperiale assottigliando lo sguardo -vieni giù a giocare con noi!- disse l'allenatore; quella frase scatenò l'ira del ragazzo che lo fulminò con uno sguardo omicida.
Alla reazione del fratello, il corpo di Antemia si tese e, senza spostare lo sguardo da lui, si avvicinò a Mark -mi scusi, mister... ma non è una buona idea farlo scendere- gli disse con voce cauta, l'uomo si voltò verso di lei e gli sorrise -tranquilla, andrà tutto bene!- gli rispose fiducioso, poi si girò verso gli alberi -su! Non state lì dietro, ragazzi! Venite fuori!- esclamò.
Tutti si girarono verso la direzione in cui stava guardando l'allenatore e, poco dopo, videro Wanli, Eugene, Samguk, Subaru, Adè e Michael uscire dai loro nascondigli.
-Sono venuti tutti!- esclamò Arion contenta -non proprio tutti- la corresse Hachi notando che all'appello mancavano: Riccardo, Gabi e Doug.
Intanto, i primi due, guardavano il campo dal ponte, sorpresi -sono andati tutti!- esclamò Gabi incredulo -è come se... l'allenatore Evans li avesse attirati lì solo con la sua presenza- mormorò Riccardo a se stesso, continuando a guardare quello che succedeva.
Mark radunò tutti davanti alla porta -per cominciare, mostratemi la vostra forza... un tiro ciascuno... allora chi inizia?- chiese, guardando i ragazzi che sembravano titubanti, così Arion si fece avanti -se a nessuno dispiace, vorrei essere io la prima- disse alzando la mano ma l'azzurro avanzò, passandole davanti -certo, novellina- disse sarcastico -bene, inizierà Michael- disse l'allenatore passandogli un pallone, mentre Antemia faceva l'occhiolino ad Arion ed Hachi ridacchiava con una mano davanti alla bocca.
Aveva avuto una bella idea, la castana, nell'usare la psicologia per spingere uno dei ragazzi a farsi avanti; figurarsi se uno orgoglioso come Michael permetteva ad una “novellina” di tirare prima di lui.
Il ragazzo dalla pelle scura, calciò la palla più forte che poté, facendola entrare in rete.
-Bel tiro! Proprio quello che mi aspetterei da un attaccante- lo elogiò il mister.
Uno alla volta tirarono tutti, chi con più forza chi con me, ed alla fine, l'allenatore li guardò sorridendo -erano tutti ottimi tiri- disse facendo felici Arion, Mei e J.P -ora tocca a Victor- disse guardando il blu che era ancora in cima alle scale.
A quelle parole, tutti guardarono scioccati il mister “perché vuol far tirare anche Victor?!” si chiese Arion, sorpresa da quella decisione, voltandosi verso il ragazzo che, nel frattempo, stava guardando l'uomo con furia negli occhi.
-Bene... lo farò- disse il blu con un tono gelido, iniziando a scendere le scale, osservato da tutti i membri della squadra, che non sembravano molto a loro agio.
Una volta sceso in campo, prese il pallone che era vicino alla scalinata e si portò al centro del campo, mentre tutti gli altri si allontanarono da lui, fermandosi e guardando l'allenatore che era proprio di fronte alla porta.
“Non mi piace...” pensò Antemia guardando prima il fratello, poi Mark “qual'è il suo obbiettivo?” si chiese, confusa dal comportamento dell'uomo.
Una leggera brezza soffiò sul campo ed in un attimo Victor raccolse il pallone e lo calciò.
-Stoccata Micidiale!- esclamò il ragazzo mentre un'aura scura avvolse la palla.
Tutti trattennero il respiro come il pallone sfrecciò verso la porta, dritto verso il viso dell'allenatore.
-Antemia, fa qualcosa altrimenti lo colpirà!- esclamò Hachi agitata, aggrappandosi al braccio della blu -no... questo è quello che vuole lui- disse Antemia, aggrottando la fronte e strappando il braccio dalla presa dell'amica.
Quando la palla arrivò a pochi centimetri dal viso dell'uomo, questo si scansò leggermente ed il pallone entrò in porta.
Tutti guardarono, sia scioccati che sollevati, l'allenatore che non si era fatto neanche un graffio.
-Cosa?!- esclamò Victor, incredulo, guardando il pallone rotolare dolcemente accanto a lui.
-E' stato un tiro impressionante! Sei veramente bravo!- esclamò il mister entusiasta, sorridendogli.
-Che stupidaggine!- gridò il blu arrabbiato, incamminandosi per uscire dal campo e passando accanto alle manager che si ritrassero, spaventate dalla sua ira.
-Mamma mia, che paura... pensavo che l'avrebbe colpito- disse J.P, prendendo un sospiro di sollievo mentre Arion, affianco a lui, guardava la ritirata del ragazzo.
“Perché il mister lo ha fatto tirare? Anche se fa parte della squadra è comunque un imperiale, perciò è un nostro nemico... o no?” si chiese la castana, spostando lo sguardo dal ragazzo all'allenatore.
-Bene... è tutto per oggi!- disse Mark richiamando l'attenzione dei presenti -come... solo un tiro?- chiese Subaru sorpreso -e poi cos'è che non potevamo vedere nel cortile della scuola?- chiese Michael -voi tutti siete venuti qui ad allenarvi per vincere, giusto? Allora, lo avete visto... i volti dei vostri amici con l'obbiettivo della vittoria... il volto di qualcuno che gioca il vero calcio!- esclamò Mark con un sorriso mentre tutti i ragazzi si scambiarono sguardi confusi.
-Siamo venuti tutti qui perché desideriamo giocare il vero calcio... ecco qual'era il vero allenamento- disse Antemia, annuendo in comprensione “sembra che, dopotutto, questo allenatore sappia il fatto suo” pensò, sorridendo interessata.
-Bene... vi aspetto domani, per gli allenamenti, nel cortile della scuola! Buona serata!- disse Mark e s'incamminò per andarsene, osservato da tutti i giocatori.
Intanto, dall'alto del ponte, Gabi e Riccardo continuavano ad osservare l'allenatore.
Il capitano distolse lo sguardo, abbassando la testa; non sapeva perché ma non riusciva più a guardarlo.
-Riccardo...- mormorò il rosa, guardando preoccupato l'amico.

 

 

 

 

 

 

Era arrivata ormai sera ed Arion era appena tornata a casa: andò alla cuccia di Spotter e s'inginocchiò accanto da essa per salutare il cagnolone.
-Sono tornata, Spotter!- disse accarezzandolo sulla testa mentre il cane sbadigliò soddisfatto.
In quel momento la porta d'ingresso del residence si aprì ed Eve uscì fuori -bentornata! Hai fatto tardi per via dell'allenamento?- le chiese la donna, sorridendole amorevole -sì!- rispose Arion allegramente, avvicinandosi a lei -e indovina... abbiamo un nuovo allenatore! Mark Evans!-.
Eve si sorprese nel sentire quel nome -davvero Mark è il tuo nuovo allenatore?- le chiese la donna -sì! A proposito... non mi avevi mai detto che lo conoscevi- disse Arion, guardando la madre con un piccolo broncio.
Eve ridacchiò all'espressione della figlia -beh, Silvia lo conosce molto meglio di me... loro due erano compagni di scuola e poi lei era anche una delle manager della Raimon... io l'ho conosciuto quando, durante le vacanze di natale quando andavo alle medie, sono venuta qui in Giappone per trovarla... così lei mi ha presentato Mark e tutta la sua squadra-.
-E' così che hai conosciuto papà? Te lo ha presentato zia Silvia?- le chiese Arion; a quella domanda Eve si bloccò e guardò la figlia: poteva leggere nei suoi occhi il desiderio di conoscenza.
Sorrise tristemente e sospirò -sì...- disse dolcemente -me lo presentò proprio Silvia... proprio nel campo da calcio della tua scuola- poi ridacchiò leggermente -anche se il nostro non è stato amore a prima vista- quelle parole stuzzicarono la curiosità di Arion -davvero?- chiese sbattendo le palpebre, sorpresa; da come sua madre le aveva parlato di suo padre aveva sempre pensato che il loro era stato un colpo di fulmine.
-sì... appena lo vidi scoppiai a ridere come una matta e lui si offese a morte!- rispose Eve mettendo una mano davanti alla bocca per trattenere l'attacco di ridarella che stava per avere, ricordando quei momenti.
-Come mai?- le chiese Arion, inclinando la testa di lato -beh... ihihih, se avessi visto che pettinatura portava allora... ihihih, saresti scoppiata a ridere anche tu!- esclamò Eve ridacchiando, poi si calmò, chiudendo gli occhi e sospirando -comunque... è passato tanto tempo da allora...- riaprì gli occhi e guardò la figlia -vieni... entra, così ceniamo- le disse, incamminandosi verso la porta del suo appartamento ed entrandoci.
Arion rimase, un attimo, sulla soglia a pensare “ mamma e papà si sono incontrati in questa città... chissà magari... potremo davvero ritrovarlo qui!”.
E con questo speranzoso pensiero, la ragazza entrò in casa chiudendo la porta dietro di se.

 

 

 

 

 

 

Su di una panchina, sotto la torre Inazuma, due uomini stavano parlando.
-Mi dispiace di averti disturbato- disse Travis -non si preoccupi... anche se sono rimasto sorpreso dalla sua chiamata- disse Mark guardando il suo ex allenatore.
Travis chiuse gli occhi e sospirò -il calcio che conoscevamo non esiste più... lo sport che più amavamo è diventato solo un modo per acquistare fama- disse risentito.
-Allenatore Travis... voglio riportare la Raimon agli antichi splendori- disse Mark con profonda determinazione -ma il nemico che dovrai affrontare è grande e potente- disse Travis -intende il Quinto Settore?- chiese Mark -sì... loro hanno intenzione di estendere il loro controllo anche a tutto il mondo del calcio, non solo a quello giovanile- rispose Travis, poi alzò la testa guardando la luna mentre una leggera brezza gli scompigliava i capelli -la Raimon è al suo apice di disperazione in questo momento... ma hanno ancora un briciolo di speranza- disse l'uomo ripensando hai discorsi che aveva avuto con Antemia.
-Sì, sono ragazzi interessanti- disse Mark e Travis sorrise, mentalmente d'accordo con lui.
L'uomo più anziano si alzò dalla panchina e gli poggiò una mano sulla spalla -ora, Mark... la Raimon ed il calcio sono nelle tue mani... tenete duro- disse stringendo un po' la presa -sì, signore!- disse l'altro, annuendo seriamente.
Travis prese la borsa e si allontanò -neanche io ci rinuncerò- disse, prima di sparire nel buio della sera.

 

 

 

 

 

 

-Ma non ti stanchi mai di stare davanti a quel computer?- chiese Antemia, seduta su di una poltrona del salotto di casa sua, all'uomo che, da una buona oretta, stava armeggiando col suo portatile.
-Ho del lavoro da finire... sai, dirigere una scuola non è facile- rispose lui, senza staccare gli occhi dallo schermo.
La blu sbuffò, scocciata -ecco perché la zia è costretta a trascinarti fuori di casa... scommetto che, se fosse per te, passeresti tutto il giorno a lavorare-.
L'uomo sorrise a quella dichiarazione -ecco perché amo Arianna: lei sa esattamente quando e come farmi smettere- a quelle parole tocco alla Blade ridacchiare.
-Oh! Quasi dimenticavo... oggi abbiamo conosciuto il nuovo allenatore- disse Antemia; quelle parole, bastarono a catturare l'attenzione dell'uomo -allora... chi è?- gli chiese, puntando il suo sguardo su di lei -Mark Evans- rispose la blu -Mark...- ripeté l'uomo, dopo un attimo di silenzio -mhp, chissà perché me lo aspettavo- mormorò, tornando a guardare lo schermo del computer -almeno ora, sono sicuro che la Raimon potrà farcela con lui come allenatore-
-sì, lo penso anch'io... è un tipo interessante- concordò Antemia, stiracchiandosi sulla poltrona.
“Non vedo l'ora di rivederti, Mark...” pensò l'uomo mentre le labbra gli si piegarono in un sorriso.

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!
Sì, so cosa state per dirmi... sono in ritardo... lo so ma ho avuto parecchi impegni ed il fatto che sto scrivendo anche un'altra storia non mi aiuta per niente! Comunque, chiedo venia!
Passando al capitolo, spero che vi sia piaciuto! ^^
Antemia: a me è piaciuto molto l'allenatore Evans! All'inizio non capivo cosa avesse in mente con sta storia del campo al fiume ma, alla fine, ho capito dove voleva arrivare! E' stato molto bravo!^^
Io: sì, è vero! Ma ora ho una comunicazione da farvi: ho deciso di indire un piccolo “concorso” che consiste nell'indovinare chi è lo zio della mia cara Antemia!
Antemia: non è difficile! Avete un paio di preziosi indizi in questo capitolo!
Io: il primo tra voi che indovina potrà mandarmi un suo OC che parteciperà a dei futuri capitoli della mia storia! Mi dispiace se sono così vaga ma è per non fare spoiler... ne parlerò solo col vincitore del “concorso”!
Detto questo, io ed Antemia vi salutiamo e vi mandiamo tanti baci! Ciao! =D

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Capitolo 12
*** Cap.11) I requisiti di un capitano ***


INAZUMA ELEVEN GO! Alternative Universe

 

Cap.11) I requisiti di un capitano

 

Era mattina e alla Raimon jr. High mancava poco più di un'ora all'inizio delle attività scolastiche.
La signorina Celia si trovava nella sede del club di calcio, camminando per il corridoio verso la sala ricreativa.
Era ormai arrivata alla porta quando udì della voci provenire da dentro di essa -guarda, c'è il capitano!- disse una voce che la donna riconobbe come quella di Arion mentre sentiva la cronaca di una partita in sottofondo =il tempo stringe! Gli sforzi della Raimon di pareggiare stanno rendendo questa partita entusiasmante!=.
“Ma cosa stanno guardando?” si chiese la manager incuriosita: entrò nella sala e trovò Arion, J.P, Antemia, Mei, Hachi e Skie sedute davanti alla TV mentre lo schermo riproduceva la partita della finale del torneo Cammino Imperiale dell'anno scorso.
Ormai la partita era finita e le ragazze stavano discutendo delle performance dei loro compagni
-hai visto come il capitano ha diretto la squadra? E' stato incredibile!- disse J.P elettrizzato, rivolgendosi ad Arion che era ugualmente entusiasta -già! Mi piacerebbe vederlo usare il Tiro Sonoro un giorno!- disse la ragazza sorridendo -ma non stavano eseguendo gli ordini del Quinto Settore in questa partita? E' per questo che hanno perso, no?- chiese, a quel punto, Skie facendo così evaporare tutto l'entusiasmo del gruppo -io ho seguito la finale allo stadio e mi sembrava che entrambe le squadre giocassero sul serio ma...- disse Hachi abbassando la testa, delusa da quella rivelazione -ti sembrava che entrambe le squadre giocassero seriamente perché erano seri- disse una voce alle loro spalle; tutti si voltarono e videro la signorina Celia vicino alla porta d'ingresso.
La donna gli si avvicinò, sorridendogli -la finale dello scorso anno fu una partita seria... per questo i ragazzi ha potuto usare le loro super-tecniche- disse per poi sedersi su uno dei divanetti -anche se perdemmo quella partita, tutti si sono sentiti realizzati sapendo di aver fatto del loro meglio per vincere- disse la donna con un sospiro, accavallando le gambe -anche se il Quinto Settore gestisce i risultati delle partite alcune volte permette hai giocatori di giocare in modo libero... per esempio, le partite amichevoli, come quella che avete avuto contro l'Istituto Superiore per Prodigi, possono avere un punteggio predeterminato oppure possono essere giocate liberamente-
-certo che il Quinto Settore è proprio strano- affermò J.P aggrottando la fronte -sono d'accordo- annuì Mei inclinando un po' la testa di lato.
-A proposito, perché stavate guardando il DVD della finale dell'anno scorso?- chiese Celia incuriosita -il Cammino Imperiale sta per iniziare e siccome eravamo curiose abbiamo deciso di guardare le partite dell'anno scorso per farci un'idea di quello che dovremmo aspettarci- le rispose Antemia con le braccia incrociate.
In quel momento la porta della sala si aprì e l'allenatore Evans entrò, tenendo un rotolo di carta sotto braccio -buongiorno!- disse, appena notò il gruppetto già riunito in sala -buongiorno!- risposero in coro i ragazzi e la signorina Celia, che si alzò dal divanetto.
-Ci siete solo voi?- chiese Mark avvicinandosi al muro -si...- rispose Arion, un po' abbacchiata -è un peccato, visto che tutti sono venuti sulla sponda del fiume, ieri- disse Hachi con uno sguardo triste
-non tutti...- disse Arion abbassando la testa -il capitano, Gabi e Doug non sono venuti-
-non vi preoccupate, saranno qui a breve!- disse l'allenatore mentre guardava il poster che aveva appena affisso sul muro: si allontanò di un paio di passi mentre gli altri si avvicinarono a lui per guardare il manifesto che annunciava l'inizio del torneo.
-Il Cammino Imperiale... sapete, quando avevo la vostra età questo torneo si chiamava Football Frontier- disse Mark ripensando a quando era un ragazzino ed alle partite che aveva giocato come portiere e capitano della Raimon.
In quel momento le porte automatiche si aprirono e Samguk e Subaru entrarono nella stanza -buongiorno!- salutarono i due ragazzi, facendo girare tutti nella loro direzione -buongiorno!- ricambiarono le ragazze ed, in poco tempo, anche tutti gli altri componenti della squadra arrivarono.
-Hai visto? Sono tutti qui! E' davvero fantastico!- disse Skie, sorridendo ad Arion e la ragazza annuì contenta, guardando il resto della squadra ma Antemia, che si trovava alle spalle della castana, notò l'assenza di qualcuno -dov'è il capitano?- chiese ai ragazzi: nessuno rispose alla domanda evitando attentamente il suo sguardo, sentendosi a disagio nell'avere i vibranti occhi color ambra della Blade puntati, indagatori, su di loro.
Fortunatamente, l'allenatore mise fine al momento di tensione -bene, ragazzi...- disse, battendo le mani per avere la loro attenzione -i preliminari del Cammino Imperiale stanno per cominciare!- disse sbattendo una mano sul manifesto per dare enfasi alle sue parole -cominciamo con l'allenamento mattutino!-
-sì!- risposero tutti in coro.

 

 

 

 

 

 

 

 

Mark, compiaciuto, guardava i ragazzi allenarsi nel campo all'aperto; osservava come ognuno di loro lavorava per migliorare sempre di più il proprio gioco.
Nel frattempo, Skie, Rosie e Jade erano sedute in panchina guardando, anche loro, la squadra allenarsi ma, ad un certo punto, Rosie girò lo sguardo verso le scale che portavano fuori dal campo e lì, in cima, vide Riccardo che guardava la squadra con un'espressione travagliata.
-Il capitano Riccardo è qui!- esclamò la ragazza, con la sua vocina sottile, ed in un lampo afferrò la sua fidata macchina fotografica e prese a scattargli delle foto alla velocità della luce.
-Wooh! Rosie certo che sei veramente veloce!- esclamò Jade un po' sbigottita dalla tempestività dell'amica quando faceva qualcosa che riguardava il capitano della Raimon.
Arion, che si stava allenando vicino alla panchina, sentì i discorsi delle ragazze e si fermò per vedere Riccardo in cima alle scale -capitano!- esclamò sorridendo mentre tutti gli altri si fermarono per voltarsi verso di lui.
Riccardo, abbassò un po' il capo ma non fece una mossa per scendere in campo con gli altri, allora Arion corse verso di lui, ignorando il richiamo di Hachi che le diceva di fermarsi.
Quando gli arrivò accanto, Riccardo gli dette le spalle, non degnandola né di uno sguardo, né di un saluto.
Arion lo guardò tristemente; era da quando avevano giocato e vinto contro l'Istituto Superiore per Prodigi che il capitano si comportava in modo freddo verso di loro, sopratutto verso di lei.
Ma la ragazza non si diede per vinta e, sfoderando il suo miglior sorriso, lo salutò -buongiorno, capitano!- Riccardo rimase, per un attimo, impietrito “perché, nonostante tutto quello che ha fatto, non riesco a pensare male di lei?” si chiese; ci aveva provato da quando era tornato a casa dopo aver parlato un'ultima volta con l'allenatore Travis eppure, nonostante continuasse a pensare che era colpa sua e della sua decisione di andare contro il Quinto Settore che avevano perso il loro adorato allenatore, non riusciva a provare nessuna rabbia nei suoi confronti.
Il sentimento che provava era fastidioso e si presentava ogni volta che la vedeva giocare spensierata, come se il semplice fatto giocare a calcio la rendesse veramente felice.
Strinse i denti e chiuse i pugni; era stato così anche per lui quando, da piccolo, giocava con Gabi nel cortile di casa sua... quando non erano ancora entrati nella squadra della Raimon e potevano giocare a calcio come volevano e divertirsi veramente.
“Ma ormai non potrà mai più essere così, quindi perché...” pensò mentre si girò per guardare Arion con uno sguardo di fuoco “perché lei è così... felice di giocare?”.
Arion guardò il suo capitano scioccata, indietreggiando di un passo; perché la stava guardando in quel modo? Che cosa aveva fatto per meritare la sua ira?
Vedendo la reazione intimorita della ragazza, Riccardo si girò e si allontanò dal campo, deciso a non guardarsi indietro.
Nel frattempo, i ragazzi nel campo avevano assistito alla scena -credo che Riccardo abbia deciso di smettere- disse Eugene aggiustandosi gli occhiali e gli altri non poterono far altro che trovarsi d'accordo con lui.
Antemia, che si trovava alle loro spalle, però non si trovava d'accordo con i loro pensieri e fissò intensamente la figura del capitano che si allontanava “no, Riccardo... non ti permetterò di fare lo sbaglio più grosso della tua vita!” pensò stringendo i pugni.

 

 

 

 

 

 

 

 

Erano quasi le 10.00 quando l'allenatore Evans venne chiamato nell'ufficio del preside per discutere della partita che ci sarebbe stata tra poco tempo.
-Il Quinto Settore ci ha dato un ordine- disse il preside guardando l'allenatore con serietà -nella prima partita preliminare del Cammino Imperiale la Raimon perderà 2 a 0-.
Mark aggrottò la fronte a questa notizia -non dovremmo fare nessun punto?- chiese ed il vice, in piedi accanto al preside, rispose -le decisioni del Quinto Settore sono assolute e non vanno discusse-
-capisco...- disse Mark -se volete scusarmi... io andrei- disse facendo un lieve inchino e, dando le spalle ai due, uscì dalla stanza.
Celia, che si trovava in corridoio, guardò Mark uscire dall'ufficio del preside -si tratta del Cammino Imperiale, giusto?- gli chiese preoccupata -sembra che dovremmo perdere- gli rispose lui, passandogli accanto, girandosi poi verso di lei -ma io non lo dirò hai ragazzi- le disse con un sorriso ed una strizzatina d'occhio.

 

 

 

 

 

 

 

 

Era l'ora della pausa pranzo ed Arion aveva cercato il capitano nella sua classe ma, non avendolo trovato, era andata nelle altre classi, sperando di trovarlo a conversare con qualcuno della squadra ma, finora, non aveva avuto fortuna.
Voleva parlargli, capire se avesse sbagliato qualcosa o, se magari, aveva fatto o detto qualcosa che l'aveva offeso; insomma, voleva sapere il motivo per il quale il capitano sembrava avercela così tanto con lei.
All'improvviso, J.P arrivò correndo verso di lei, esclamando -ehi! Ho trovato il capitano! E' sul tetto!- a quella notizia Arion sorrise entusiasta -davvero? Grazie, J.P! Andiamo!- esclamò la ragazza iniziando a correre con l'amico al seguito.
Quando i due ragazzi arrivarono sul tetto trovarono Riccardo che stava parlando con Gabi e Samguk; i due rimasero in disparte, non visti, mentre ascoltavano la loro conversazione.
-Non ce la faccio più! Ho deciso di smettere!- disse il castano guardando a terra per non incrociare lo sguardo dei suoi due compagni -Riccardo... è a causa di quello che abbiamo visto sulla sponda del fiume, ieri?- gli chiese Gabi cercando di trovare un motivo per il quale il suo migliore amico voleva lasciare la squadra e lo sport che amava così tanto -eravate lì anche voi?- chiese Samguk, sorpreso, al rosa che rispose con un cenno affermativo.
Appena sentite quelle parole, Arion e J.P si avvicinarono ai tre -capitano!- esclamò la ragazza, facendo voltare Riccardo nella sua direzione -hai, veramente, intenzione di smettere?- gli chiese e lui girò la testa di lato per non guardarla -ti prego, non farlo!- esclamò J.P con uno sguardo implorante -stamattina abbiamo guardato il video della finale del Cammino Imperiale dell'anno scorso...- iniziò la ragazza -la signorina Celia ci ha detto che avete giocato quella partita al massimo delle vostre possibilità... le tue super-tecniche erano fortissime!- esclamò Arion entusiasta ma la voce fredda di Riccardo la interruppe -basta così!- disse, sorprendendo Gabi e Samguk; da quando lo conoscevano, non avevano mai sentito Riccardo parlare a qualcuno con quel tono.
Ma Arion strinse i pugni e non si lasciò intimidire -se lavoriamo con l'allenatore Evans sono sicura che potremmo giocare di nuovo il vero calcio, proprio come avete fatto nella finale dell'anno scorso!-
-il vero calcio...- iniziò il castano abbassando la testa -non esiste più!- nel sentire quelle parole, Arion sgranò gli occhi e trattenne il respiro -che cosa stai...?- gli chiese ma Riccardo l'interruppe -anche se l'allenatore vuole farci giocare un calcio pulito, senza costrizioni... prima o poi verrà spazzato via dal Quinto settore!- esclamò con rabbia guardando la castana come se lei non capisse quello che stava provando -è... soffocante...- finì riabbassando la testa per non vedere la delusione nello sguardo degli altri.
-Se abbiamo finito... io andrei...- disse per poi voltarsi ed andarsene mentre gli altri lo guardarono con profonda preoccupazione incisa sui loro volti.

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo aver lasciato Arion, J.P, Gabi e Samguk sul tetto, Riccardo si era diretto alla sede del club di calcio.
-Vuoi dare le dimissioni?- gli chiese l'allenatore Evans, guardando la busta che gli stava consegnando il giovane capitano -sì, la prego di accettarle- rispose il ragazzo ma Mark non si mosse per raccogliere la lettera, continuando a fissare Riccardo con uno sguardo serio.
Alla fine, il castano, non resse più lo sguardo dell'allenatore: poggiò la busta sul tavolo affianco a lui, fece un inchino di saluto e si voltò per uscire dalla stanza, in gran fretta.
-Non accetto le tue dimissioni!- disse il mister facendo, momentaneamente, bloccare il ragazzo -qualcuno che ama il calcio come te non dovrebbe smettere!-.
Riccardo strinse gli occhi, a quelle parole, e riprese a camminare, uscendo dalla stanza ma solo per essere fermato da una seconda voce appena messo piede nel corridoio -e così hai davvero intenzione di abbandonare lo sport che ami- il ragazzo girò la testa solo per trovare Antemia che lo guardava con l'espressione più seria che le avesse mai visto sul viso.
-Vuoi davvero lasciare la squadra senza una guida?- gli chiese la blu ma Riccardo non rispose, preferendo girarsi e camminare per allontanarsi da lei.
A quella mancanza di reazione, la rabbia della Blade esplose -perché scappi così?! Perché non puoi trovare il coraggio di affrontare le sfide che ti si parano davanti?! Perché non vuoi lottare per quello a cui tieni così tanto?!- gridò, stringendo i pugni e digrignando i denti mentre guardava il ragazzo allontanarsi, senza dire una parola.
-CAPITANO!- gridò, ancora, Antemia ma l'unica risposta che ricevette da Riccardo furono cinque parole sussurrate -non sono più il capitano- disse continuando a camminare.
Antemia non si mosse, seguendo con lo sguardo il ragazzo che uscì dalla sede del club -perché...?- si chiese, appoggiandosi contro il muro ed abbassando la testa -ti credevo diverso... Riccardo...- disse rialzando la testa mentre, con gli occhi lucidi, guardava il corridoio vuoto.

 

 

 

 

 

 

 

 

La notizia delle dimissioni di Riccardo fecero, in un lampo, il giro della scuola, suscitando reazioni contrastanti da parte dei veri membri della squadra.
-L'ha scritta il capitano? Non ci posso credere...- disse Arion sconcertata; si trovava, insieme all'allenatore, nella sala ricreativa del club: era corsa subito dal mister a chiedere spiegazioni appena Antemia gli aveva detto che Riccardo aveva presentato la lettera di dimissioni.
Lei non ci poteva credere; come poteva, qualcuno come il capitano, decidere di lasciare lo sport e la squadra che significavano così tanto per lui?
-Andrò a parlargli! Non sono sicura di aver capito il suo problema ma so che il capitano ama il calcio e vorrebbe giocare più di ogni altra cosa!- esclamò Arion con determinazione, guardando prima il mister e poi la lettera sul tavolo.
-Lo pensi davvero?- gli chiese Mark con un sorriso sulle labbra -sì! Andrò a casa sua dopo l'allenamento e lo farò ragionare!- dichiarò la ragazza, con un'espressione seria dipinta sul giovane volto.

 

 

 

 

 

 

 

 

Arion trovava stupenda la musica che si riversava dal pianoforte che, in quel momento, Riccardo stava suonando: era rimasta sorpresa quando era arrivata davanti al cancello della casa del capitano e si era trovata di fronte ad una villa; non sapeva che i genitori di Riccardo fossero così benestanti.
Dopo essere stata ammessa in casa, una delle domestiche l'aveva portata dal ragazzo e, finora, era rimasta in silenzio, vicino alla porta, ascoltandolo suonare quel meraviglioso strumento.
“Perché l'ho lasciata entrare? Non ho nulla da dirle... quindi, perché...?” si chiedeva, intanto, Riccardo mentre guardava le sue dita volare sui tasti del pianoforte.
Appena finì di suonare, Arion applaudì leggermente -sei davvero bravo, capitano! Scommetto che è da questa tua passione per la musica che è nata la tua super-tecnica Virtuoso, giusto?- gli chiese entusiasta -mi piacerebbe molto vederti usarla durante una partita!- esclamò raggiante -NO!- esclamò Riccardo sbattendo le mani sui tasti e facendola sobbalzare -capitano...- mormorò Arion, guardandolo delusa -l'ho già detto ad Antemia... non sono più il capitano- disse il ragazzo abbassando lo sguardo -ma io voglio giocare a calcio con te, capitano!- esclamò la castana; lui le dette le spalle ma Arion non demorse -voglio giocare sotto il comando del Virtuoso!-
-BASTA!- gridò Riccardo girandosi di scatto verso di lei -se rimango nel club il Quinto Settore riuscirà solo a farmi odiare il calcio!- esclamò stringendo i denti con rabbia.
A quello sfogo, Arion chiuse un attimo gli occhi per poi riaprirli; si avvicinò a lui e prese il pallone che il ragazzo teneva vicino al pianoforte -io credo... che tu abbia sempre protetto il tuo amore per il calcio- disse la ragazza tenendo la palla tra le mani -che cosa stai dicendo?- gli chiese Riccardo, confuso -è per proteggere il tuo amore per il vero calcio che hai deciso di lasciare il club... ma se lo fai renderai il calcio triste- rispose la ragazza, continuando a guardare il pallone -non parlare del calcio come se fosse un tuo amico!- esclamò Riccardo, arrabbiato -abbiamo disubbidito al Quinto Settore vincendo la partita contro l'Istituto Superiore per Prodigi... hai idea di quanti problemi abbiamo causato alla scuola?!- gridò il ragazzo, avvicinandosi a lei per fissare le sue pupille color cioccolato in quelle azzurro metallico di lei -non abbiamo fatto niente di male!- ribatté Arion a testa alta, guardandolo con fermezza; Riccardo sbuffò e si voltò, dandogli nuovamente le spalle -è inutile parlare di questo argomento... il calcio non ha valore, oggi- disse il ragazzo -non è vero!- ribatté Arion stringendo i pungi -io penso che quei goal che abbiamo fatto contro i prodigi siano stati davvero importanti!- a quelle parole Riccardo rialzò la testa ma la sua espressione rimase di tristezza e rammarico -non importa quello che pensi tu... il calcio di oggi è controllato da persone che non provano nemmeno un briciolo d'amore per questo sport e lo usano solo per raggiungere i loro scopi personali-
-ma io penso che l'allenatore Evans ci aiuterà a giocare il vero calcio!- esclamò Arion per poi sorridere ed allargare le braccia -ieri sono venuti tutti alla sponda del fiume! E sono venuti perché vogliono giocare il vero calcio!-
-questa è la conferma che non c'è alcun bisogno che io sia il capitano- disse Riccardo con un tono amaro, girandosi verso di lei -non fa alcuna differenza e inoltre... prima o poi l'allenatore finirà per obbedire al Quinto Settore-
-come puoi saperlo?- gli chiese Arion disperata, nel tentativo di farlo ragionare -basta! Vattene! Esci da casa mia!- esclamò il castano dandole nuovamente le spalle.
La ragazza stava per riaprire bocca per provare a dire altro ma, infine, la richiuse senza che un suono vi uscisse: abbassò, delusa, lo sguardo sul pallone che aveva in mano; aveva cercato di farlo ragionare in ogni modo ma lui sembrava irremovibile sulla sua scelta.
“Ma... non è giusto che il capitano rinunci così” pensò guardandolo -okay...- disse alla fine -me ne vado... mi dispiace di averti disturbato- disse facendo un inchino -ma... avrei un'ultima richiesta...- a quelle parole, Riccardo si voltò verso di lei -vorrei che mi facessi vedere il Tiro Sonoro!- esclamò Arion spingendo il pallone, che teneva in mano, verso di lui -che ne dici se chiamassi anche J.P e, tutti e tre, giocassimo a calcio? Sai, anche lui è rimasto molto impressionato quando ti ha visto fare quel tiro nella finale dello scorso anno!-
-ti ho detto di andartene!- esclamò Riccardo guardandola arrabbiato -no! Non fino a quando non giocherai con me!- ribatté Arion guardandolo determinata -per favore!- aggiunse subito dopo, inchinandosi.
Riccardo rimase un po' spiazzato da quel gesto “perché? Perché vuole così tanto giocare con me?” si chiese guardandola indeciso ma alla fine si arrese -va bene... ma solo una volta- a quelle parole Arion si rialzò subito -grazie!- esclamò sorridendogli allegramente e Riccardo non poté fare a meno di ricambiare con un piccolo sorriso -tu ami davvero il calcio, vero?- gli chiese e lei annuì -è lo sport che amo di più!- rispose continuando a sorridergli.

 

 

 

 

 

 

 

 

-Andiamo, capitano! Prova a prendermi il pallone!- esclamò la castana mentre correva verso di lui con la palla sottopiede: si trovavano al campo sulla sponda del fiume ed Arion aveva chiamato J.P perché potesse vedere il tiro del capitano.
-Prenderò tutti i tuoi passaggi, Arion!- disse J.P che la seguiva, non molto distante.
Riccardo scattò verso la ragazza ma lei, all'ultimo momento, passò il pallone a J.P che, con un po' di fatica, riuscì ad intercettarlo.
A quel punto, Riccardo si fiondò verso di lui, vedendo che aveva dei problemi a tenere sotto controllo la sfera -devi tenere sempre sott'occhio la palla altrimenti sarà facile per gli avversari prendertela!- esclamò il castano al più giovane portandogli, poco dopo, via il pallone con un abile mossa.
Arion scattò verso di lui ma Riccardo riuscì a dribblarla, portandosi di fronte alla porta -Tiro Sonoro!- esclamò mentre la palla veniva avvolta da un pentagramma con delle note incise sopra: colpì il pallone che entrò in porta con un'incredibile potenza.
-Whoa!- esclamò Arion stupita -è stato incredibile!- esclamò J.P guardando la porta con un luccichio di ammirazione negli occhi mentre Riccardo li guardò, prima di chiedere -siete soddisfatti?- e si voltò per uscire dal campo -grazie!- il castano si fermò alla risposta dei due, girandosi verso di loro per vederli inchinarsi in ringraziamento.
-Faremo del nostro meglio durante le partite!- esclamò J.P entusiasta ed Arion annuì in accordo -capitano, se un giorno torneremo a giocare il vero calcio... tornerai in squadra?- gli chiese lei, speranzosa.
A quelle parole, Riccardo chiuse gli occhi e strinse i denti, sentendo la rabbia crescergli dentro -tu non capisci, vero? Il vero calcio è morto!- gridò correndo verso Arion, che aveva la palla in mano, e saltando colpì, con il ginocchio, il pallone che sfuggì dalle mani della castana: Riccardo prese possesso della palla mentre Arion e J.P cercavano di togliergliela ma senza successo.
Intanto, in cima alla rampa di scale che portavano fuori dal campo, l'allenatore Evans guardava il gruppetto con le braccia conserte ed un'espressione concentrata.
Riccardo tirò verso la porta ma il tiro prese una traversa allora J.P si fiondò verso la palla e, con un colpo di testa ben piazzato, la passò all'amica -Arion!- esclamò -ci sono!- rispose lei accelerando il passo per distanziare il castano -il vero calcio non è morto!- esclamò la ragazza prendendo possesso della palla e difendendola dagli attacchi del capitano -scommetto che anche il calcio sta aspettando qualcuno che si opponga a questo falso gioco!-
-se la pensi davvero così allora cerca di oltrepassarmi!- esclamò Riccardo fermandosi di fronte a lei: i due ragazzi si fissarono intensamente, ognuno di loro deciso nella sua scelta.
-Ci riuscirò!- esclamò, a quel punto, Arion -ti dimostrerò che posso riportare in vita il vero calcio!- ed iniziò a correre verso Riccardo -vuoi rendere le cose difficili, eh? D'accordo!- esclamò Riccardo scattando verso la ragazza -vai, Arion! Puoi farcela!- esclamò J.P facendo il tifo per l'amica -io ti supererò!- esclamò la castana scattando, veloce come il vento, di fronte al capitano -Giro di vento!- esclamò, usando la sua super-tecnica per dribblare Riccardo che finì a terra colpito dalla folata di vento.
-Whoa! E' incredibile!- esclamò J.P guardando l'amica che si era fermata e si stava girando verso di loro -c'è l'ho fatta! Sono riuscita a superare il capitano!- esclamò Arion sorridendo, asciugandosi del sudore dalla fronte -Giro di vento... non pensavo che conoscesse una super-tecnica del genere- disse Riccardo che si era rialzato da terra ed, ora, guardava la castana e J.P che si congratulava con lei per l'incredibile performance -sei stata fantastica! E' come se fossi diventata il vento stesso!- esclamò il ragazzo guardando Arion con un luccichio di ammirazione negli occhi mentre lei si grattava la testa, imbarazzata.
Riccardo li continuò a guardare, con uno strano senso di soddisfazione alla bocca dello stomaco, e rilasciò un sospiro con un piccolo sorriso sul volto -capitano!- rialzò la testa quando sentì la voce di Arion chiamarlo e la guardò stringere il pugno davanti a se stessa con uno sguardo determinato ed esclamare -ho intenzione di usare questa tecnica nelle partite del Cammino Imperiale! Supererò gli altri giocatori e farò vincere la nostra squadra così, dimostrando a tutti come si gioca il vero calcio, sono sicura che un giorno potremmo giocare di nuovo liberi dal controllo del Quinto Settore!-
-sì! Insieme ce la faremo!- esclamò J.P dando, poi, un cinque alla ragazza.
Nel vederli così felici ed entusiasti, Riccardo ripensò a quando giocava al vero calcio quando era ancora un bambino “ecco... quei volti... quei sorrisi... sono di chi ama davvero il calcio” pensò mentre sentiva le lacrime iniziare a formarsi agli angoli dei suoi occhi -io... rispetto a voi, io...- iniziò attirando l'attenzione di Arion e J.P che lo guardarono sorpresi -non sono degno di far parte della squadra, ne essere il capitano- disse il ragazzo girandosi dall'altra parte per non far vedere hai due le lacrime che gli rigavano il volto.
Nel sentire quelle parole, Arion percepì una fitta di tristezza ed aprì la bocca per protestare quando qualcuno la batté sul tempo -lo sei- i tre ragazzi si girarono verso sinistra per vedere Mark avvicinarsi a loro -allenatore!- esclamò Arion, sorpresa dal suo arrivo; l'uomo si fermò davanti a Riccardo -quelle lacrime dimostrano il tuo amore per questo sport e questo, da solo, ti qualifica per essere il capitano- disse prendendo poi dalla tasca la lettera di dimissioni di Riccardo e stracciandola a metà, sorprendendo i tre ragazzi -mister...- iniziò il castano abbassando la testa, chiudendo gli occhi e stringendo i pugni -mister, io... voglio giocare il vero calcio!- esclamò lasciando che un altro paio di lacrime gli rigassero le guance -non voglio più giocare seguendo gli ordini del Quinto Settore!- disse rialzando la testa per guardare l'allenatore negli occhi ed, a quella dichiarazione, Mark sorrise -non vedevo l'ora di sentirti pronunciare queste parole, capitano- ed a quelle parole, Riccardo ricambiò il suo sorriso.
-Sì, giocheremo per vincere!- esclamò Arion entusiasta -sì! Faremo del nostro meglio!- esclamò J.P sbracciandosi -insieme porteremo la squadra alla vittoria, ci state?- chiese l'allenatore guardando i tre giocatori -SÌ!- esclamarono, convinti della loro scelta.
In quel momento di celebrazione, il cellulare di Mark squillò e lui si affrettò a rispondere -pronto? Oh, ciao tesoro... è arrivata?... Bene, mi fa piacere che il viaggio è stato tranquillo! Sì... certo... ci vediamo a casa... ok, ciao tesoro a presto!- e chiuse la chiamata, rivolgendosi ai tre ragazzi che lo guardavano con un'espressione incuriosita -se possiamo essere indiscreti, mister, chi era al telefono?- gli chiese Arion piegando leggermente la testa di lato: l'uomo le fece l'occhiolino e ridacchiò -lo scoprirete domani... è una sorpresa!- disse voltandosi per uscire dal campo mentre i tre ragazzi lo guardarono confusi -allora? Andiamo! Non vorrete che i vostri genitori si preoccupino, no?- li chiamò il mister facendogli cenno con la mano di muoversi, così i tre lo seguirono parlando animatamente tra loro.
Intanto, nascosto tra gli alberi, Victor guardava il gruppetto con uno sguardo truce mentre sentiva il petto ribollirgli come se fosse in fiamme “non posso credere che sia riuscita a convincerlo a tornare!” pensò guardando Arion e Riccardo che parlavano mentre uscivano dal campo.
-Ti rode che il capitano abbia deciso di tornare? O che Arion gli stia dando così tante attenzioni?- quella domanda, sussurrata a bassa voce, fece voltare di scatto l'imperiale: lì, appoggiata ad un albero con le braccia conserte, dietro di lui, c'era Antemia che lo fissava con i suoi occhi ambrati, che sembravano brillare all'ombra degli alberi, ed un sorrisetto malizioso dipinto sulle labbra.
-Mhp! Non ha importanza che quel piagnone sia tornato, tanto non riuscirete a vincere la prima partita- disse il ragazzo mettendosi le mani nelle tasche e guardandola con uno sguardo annoiato -oh, quindi il tuo problema è che il capitano sia così vicino ad Arion- disse Antemia con un tono malizioso -non so di cosa stai parlando!- esclamò Victor con un po' troppa enfasi, facendo ridere la sorella -certo che lo sai, fratellino- rispose la blu scostandosi, con un gesto della mano, la treccia e dandogli le spalle, allontanandosi un po' da lui prima di voltarsi nuovamente -ma se continui così non avrai chance con lei- disse sorridendo leggermente, guardandolo agitarsi e diventare leggermente rosso prima di tornare a camminare, lasciando l'altro solo in riva al fiume in compagnia dei suoi pensieri.

 

 

 

 

 

 

 

 

Era ormai sera ed Arion si stava preparando per andare a letto.
-Il capitano continuerà a giocare! Non è fantastico?- disse la ragazza parlando a Spotter, che era disteso sul tappeto di camera sua, mentre lo accarezzava -non vedo l'ora che inizi il Cammino Imperiale!- poi alzò lo sguardo posandolo sul pallone che aveva poggiato sul suo comodino -spero che mio padre sia da qualche parte e guardi il torneo...- disse con uno sguardo pieno di speranza -chissà che questa non sia l'occasione giusta per trovarlo!- Spotter sbadigliò in risposta e la ragazza lo guardò sorridente, abbracciandolo -sì, hai ragione! E' meglio andare a letto, altrimenti domani non riuscirò a svegliarmi ed arriverò tardi!- e detto questo, dette la buona notte a Spotter ed andò a dormire spegnendo la luce.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccomi qui con un nuovo capitolo! ^^
Mi dispiace averci messo così tanto tempo ma con i vari impegni che ho e con il caldo che mi fa perdere la voglia di fare qualunque cosa a parte starmene seduta davanti al ventilatore è un miracolo che sia riuscita a finirlo oggi! XD
Spero che vi sia piaciuto e, per chi non l'avesse ancora capito, nel prossimo capitolo ci sarà una new entry!
Spero di aver risvegliato la vostra curiosità! ^^
Saluti e baci da black dalia

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Capitolo 13
*** Cap.12) Un nuovo arrivo ***


INAZUMA ELEVEN GO! Alternative Universe

 

Cap.12) Un nuovo arrivo

 

Era mattina ed, a casa, Arion stava mangiando la colazione con sua madre, in cucina, mentre la donna era intenta a guardare il telegiornale.
=La cerimonia d'apertura del Cammino Imperiale, nel distretto di Kanto, si svolgerà tra una settimana ma i preparativi per l'inaugurazione sono quasi ultimati...=
-hai sentito, tesoro?- chiese Eve alla figlia, guardandola mentre questa stava finendo di mangiare le uova -sembra che ci sarà una gran folla all'apertura di questo torneo- disse la donna e la ragazza annuì -già! La signorina Celia ci ha detto che la Raimon arrivò seconda, l'anno scorso, al Cammino Imperiale- disse Arion -davvero? E' un ottimo risultato! Ma sono sicura che quest'anno, se v'impegnerete al massimo, riuscirete a vincere- disse Eve con un sorriso ma, a quelle parole, Arion s'intristì anche se cercò di nasconderlo, così sorrise forzatamente -certo... lo penso anche io- disse cercando di suonare entusiasta, nonostante questo la donna si accorse della sua cupezza ma decise di non chiedergli niente; ormai sua figlia aveva già 13 anni, stava crescendo sempre più e sapeva che, come madre, doveva lasciarle i suoi spazi.
Eve aveva sempre cercato di essere la miglior madre possibile per sua figlia, decidendo d'instaurare con lei un rapporto di fiducia e complicità, diversamente da quello che lei aveva avuto con sua madre.
Quando aveva l'età di Arion, Eve era costantemente controllata dalle rigide regole dettate da sua madre: doveva sempre rispettare gli orari che le venivano imposti, sempre rispettare i suoi insegnanti e le loro lezioni, anche se erano tediose ed insopportabili, e sempre rispettare tutto quello che le veniva detto di fare.
All'età di 13 anni, Eve era già stufa della sua vita piena di regole e senza divertimento: lei voleva mangiare quando aveva voglia e ciò che gli piaceva davvero, non voleva più andare a lezione di danza e buone maniere ed era arcistufa di dover seguire sempre le disposizioni degli adulti.
L'unica cosa che permetteva ad Eve di rompere la monotonia della sua vita da aristocratica erano le sue visite, durante le feste più lunghe, a suo padre che era un imprenditore di successo e viveva in Giappone.
I suoi genitori si erano conosciuti per caso, durante una serata di raccolta di fondi per un'opera di beneficenza a Tokyo: suo padre era un uomo molto generoso e fortemente impegnato nel sociale e fu questo lato del suo carattere a far innamorare sua madre.
A quel tempo, suo padre aveva da poco perso la sua prima moglie, dalla quale aveva avuto sua sorella Silvia, ed apprezzò molto la compagnia ed il conforto che gli dava sua madre.
Non passò molto tempo che tra i due nacque l'amore ed, un anno dopo, si sposarono a causa della gravidanza di sua madre dalla quale nacque lei.
Vista la posizione sociale, molto rilevante, che sua madre occupava in Inghilterra, la famiglia si trasferì lì, dopo aver spostato la sede dall'azienda di suo padre.
Gli anni passarono, più o meno felici, ma i costanti viaggi di suo padre, per le sue opere di beneficenza nei paesi del terzo mondo, logorarono il matrimonio e, di conseguenza, iniziarono le liti, sempre più frequenti, finché un giorno, quando lei aveva 10 anni, suo padre fece le valigie, prese Silvia con se e tornò in Giappone.
Inutile dire che, da quel giorno, le cose tra Eve e sua madre iniziarono a precipitare: lei iniziò a parlarle male del padre ed a asfissiarla con le sue regole mentre Eve soffocava sempre di più nella routine che era costretta a vivere.
Le visite annuali al padre e alla sorella erano l'unica cosa che permetteva alla ragazza di staccare la spina e di essere un'adolescente normale.
Fu proprio durante una di queste visite che sua sorella Silvia le presentò i giocatori della Raimon permettendole così di conoscere uno sport che l'appassionò da subito: il calcio.
Infatti, al suo ritorno a casa, iniziò a frequentare assiduamente il club di calcio della sua città diventando anche una delle manager della squadra, pur contro il parere di sua madre.
“A ripensarci adesso... credo che se non avessi scoperto il calcio ora non sarei qui a godermi la vita con mia figlia” pensò Eve, guardando Arion che, avendo finito di fare colazione, stava preparando la cartella per andare a scuola “e non avrei mai incontrato lui...” pensò lasciando che un sorriso dolce amaro le si disegnasse sul volto.
-Io vado, mamma! Ciao!- la voce di Arion la svegliò dalla sua trance, facendola alzare per andare a porre un bacio sulla testa della figlia -buona scuola, tesoro!- le disse sorridendogli, Arion ricambiò il sorriso e, con un ultimo cenno di saluto, uscì di casa.
Dopo aver visto la porta chiudersi, Eve sospirò “spero che tu sia davvero in questa città... e spero di poterti ritrovare” pensò guardando, per un attimo, il cielo fuori dalla finestra per poi scuotere la testa ed andare a sparecchiare la tavola.

 

 

 

 

 

 

 

 

Al termine delle lezioni, tutta la squadra si era riunita nella sala riunioni del club, aspettando che l'allenatore si presentasse.
-Il mister è in ritardo... è un po' strano, non trovi?- chiese Hachi ad Antemia che era seduta accanto a lei e la blu rispose con un'alzata di spalle -forse è in ritardo per colpa di quella persona che deve presentarci- disse Arion ripensando alle parole dette dall'allenatore il giorno prima -che persona?- le chiese Mei, seduta alla sua destra, incuriosita ed Arion stava per risponderle quando la porta della sala si aprì e Mark entrò, dirigendosi verso la parte anteriore della stanza, seguito da un'altra persona.
-Buongiorno, ragazzi! Scusate il ritardo ma ho avuto un po' di pratiche da sbrigare- disse Mark sorridendo -prima d'iniziare gli allenamenti vi voglio presentare una vostra nuova compagna di squadra- ed indicò la persona che lo aveva seguito all'interno della stanza, che si rivelò essere una ragazza: aveva sui 14 anni, era alta ed abbastanza magra, la carnagione rosea, gli occhi grandi color nocciola ed i capelli lunghi, ondulati di un color castano chiaro.
Lei sorrise allegramente e si presentò -piacere di conoscervi, il mio nome è Chiara Evans e spero che diventeremo grandi amici!-
-Evans? Per caso il mister è un tuo parente?- le chiese Arion, incuriosita -certo! E' il mio papà!- rispose tranquillamente la ragazza -COSA?!- esclamarono in coro quasi tutti i componenti della squadra, rimasti scioccati da questa rivelazione.
-Wow, non mi aspettavo che l'allenatore Evans avesse una figlia- disse J.P sorpreso: tutti guardarono increduli la nuova arrivata, fino a quando non si levò una voce -Chiara? Sei davvero tu?- chiese il capitano e la castana si girò verso la direzione da cui proveniva la voce ed il suo viso assunse un'espressione di pura gioia -Riccardino!- esclamò aprendo le braccia per poi buttarsi addosso al capitano, stringendolo in un abbraccio.
-Chiara! Da quanto tempo non ci vediamo?- chiese il ragazzo con un sorriso morbido, dopo essere stato rilasciato dalla castana -da anni! Non sai quanto mi sei mancato! Ti ricordi i duetti che facevamo al corso di pianoforte? Oh! Spero che tu non abbia smesso di suonare perché, ora che sono tornata, vorrei duettare ancora con te in memoria dei vecchi tempi!- esclamò la ragazza sorridendo raggiante mentre tutta la squadra, compreso il mister, guardava, confusa ed incuriosita, la scena.
-Voi vi conoscete?- chiese Gabi, esprimendo quel comune pensiero -sì, è stato un paio d'anni prima che ti conoscessi...- gli rispose Riccardo -io e Chiara frequentavamo lo stesso corso di pianoforte... è così che siamo diventati amici-
-già! E non sai quanto sono contenta di essere tornata e di giocare con voi!- esclamò la ragazza, saltellando sul posto con un sorriso allegro.
-Bene, ora che ti sei presentata dovresti andarti a sedere- disse Mark guardando la figlia che stava lasciando le mani di Riccardo -ok!- annuì Chiara, guardandosi attorno per trovare un posto dove accomodarsi ed, alla fine, si sistemò accanto ad Antemia che prese subito a squadrarla con il suo sguardo ambrato; era curiosa di scoprire che cosa sapeva fare la nuova arrivata ma, allo stesso tempo, c'era qualcosa di lei che le dava fastidio anche se non sapeva esattamente cosa.
Hachi, che era seduta alla sua destra, ridacchiò dolcemente dietro la mano, quando notò lo sguardo infastidito che la blu stava dando alla castana, che cercava di attaccare bottone con lei; la rossa aveva la netta impressione che, il fatto che questa nuova compagna fosse così vicina al loro capitano, desse parecchio fastidio alla sua amica anche se, molto probabilmente, non lo avrebbe mai ammesso.
-Bene...- iniziò l'allenatore, attirando l'attenzione della squadra -la nostra prima partita delle preliminari del Cammino Imperiale è stata decisa... affronteremo il Collegio Via Lattea- disse Mark facendo così nascere un mormorio tra i giocatori -il Collegio Via Lattea... quei ragazzi sono conosciuti per il loro gioco sporco ed, inoltre, sono molto forti... sarà dura affrontare degli avversari del genere- disse Eugene con un'espressione terrorizzata dipinta sul volto.
Uno schermo si accese dietro il mister, mostrando uno schema di gioco -la squadra della Via Lattea ha una solida difesa per questo, per riuscire a fare goal, dovremo portarli sulle fasce o fare dei passaggi lunghi- disse Mark per poi rivolgersi al capitano -Riccardo, il tuo intuito sarà la chiave per vincere questa partita- il castano alzò la testa, sorpreso da quelle parole.
-Ehi, mister! Non ha saputo dell'ordine arrivato dal Quinto Settore?- la voce di Victor si fece sentire forte e chiaro da tutti i presenti che, dopo essersi girati verso di lui per squadrarlo un attimo, si voltarono verso l'allenatore.
-E' arrivato un ordine per la prima partita?- chiese Subaru -e chi deve vincere?- chiese Wanli agitato -deve vincere l'Accademia Via Lattea per 2 a 0- rispose Victor, sorridendo con il suo solito ghigno arrogante.
-Non posso crederci...- disse Samguk guardando il blu, sconcertato -eravamo arrivati secondi, lo scorso anno... perché, adesso, dobbiamo perdere al primo turno?- chiese Adè incrociando le braccia al petto, confuso -scommetto che è perché siamo andati contro i loro ordini nella partita contro l'Istituto Superiore per Prodigi... quale altro motivo ci potrebbe essere?- disse Eugene abbassando la testa, abbattuto -ecco quello che si ottiene quando vuoi fare quello che ti piace senza pensare alle conseguenze- disse Michael con un tono tagliente guardando, furente, in direzione delle ragazze -ehi! Perché non abbassi un po' i toni e non guardi da un'altra parte!- esclamò Antemia, alzandosi e sbattendo le mani sul banco dietro cui era seduta, fissando Michael con uno sguardo inceneritore -perché dovrei farlo? E' colpa vostra se siamo in questa situazione!- ribatté l'azzurrino, alzandosi a sua volta, fissandola in cagnesco -colpa nostra?! Solo perché noi abbiamo avuto il coraggio di fare quello che voi, smidollati, solo sognate?!- ribatté, a sua volta, la blu, sentendo la rabbia crescergli in petto -ora, basta!- esclamò Hachi, alzandosi in piedi e mettendosi tra i due litiganti -litigare tra compagni non serve a nulla!- esclamò guardandoli a turno -sedetevi e comportatevi come persone civili oppure uscite da questa stanza!- a quelle parole, sia Michael che Antemia si scambiarono un'ultima occhiata di fuoco, dopo di che si risedettero hai loro posti, decisi a non guardarsi più neanche di striscio.
Hachi trasse un sospiro di sollievo e si risedette accanto ad Antemia che ancora ribolliva per le parole dell'azzurrino.
-Brava, Hachi! Per fortuna che sei intervenuta tu a calmarli- le sussurrò Mei, che era seduta dietro di lei -grazie... sai, nonostante sembri una ragazza calma, Antemia ha un carattere di fuoco...- le disse la rossa per poi aggiungere, ridacchiando -se non la sedi subito rischi che scoppi un incendio-.
Notando che, grazie all'intervento della compagna, si era evitata una probabile rissa tra i due attaccanti, Samguk chiese all'allenatore -mister, perché non ci ha detto dell'ordine?-
-perché non intendo seguirlo... noi giocheremo per vincere questa partita- rispose Mark, guardando la squadra, risoluto; la risposta suscitò lo stupore dei ragazzi e la gioia delle ragazze.
-Ahahahah! Questa sì, che è una sorpresa!- disse Victor, sorridendo ironico -ha davvero intenzione d'ignorare l'ordine del Quinto Settore, allenatore?- a quella domanda, Antemia si girò verso di lui e rispose sibilando -Victor... ora sono di cattivo umore e se non la smetti subito di rompere ti giuro che non verrai colpito solo da un pallone ma anche dal calcio che l'ha tirato, sono stata chiara?!- gli chiese la sorella con una vena che gli pulsava sulla fronte mentre, sia Hachi che Chiara, avendo sentito la minaccia che aveva rivolto al blu, la guardavano, preoccupate per la brutta piega che potevano prendere gli eventi.
Victor rispose con uno sbuffo seccato all'intervento della sorella ma non proferì più parola.
Il mister guardò gli altri ragazzi e rispose alla domanda che l'imperiale gli aveva rivolto -io penso che nessuno vorrebbe giocare una partita che viene decisa in anticipo! Ditemi, chi di voi vuole una cosa del genere?- chiese, allora Samguk si alzò in piedi -se facciamo una follia simile questa volta chiuderanno veramente il club di calcio- disse all'allenatore, attirando la sua attenzione -non permetterò a nessuno di decidere il risultato di una partita ancora prima che questa venga giocata!- ribatté Mark con determinazione ed, a quel punto, le ragazze, più J.P, si alzarono in piedi per dare man forte al mister -ascolta, Samguk...- iniziò Mei, fiancheggiata dalle altre -noi la pensiamo come il mister! Dobbiamo giocare un calcio pulito, senza costrizioni da parte di nessuno!- a quelle parole, il portiere si voltò verso la castana -non possiamo essere così irresponsabili, Mei!- le parole di Samguk, dette con quel tono astioso, sorpresero la ragazza -anch'io vorrei giocare per vincere... ma giocare a calcio, oggi, non significa che ci si debba anche divertire- disse il ragazzo, abbassando la testa, dispiaciuto mentre Mei lo guardava, sconsolata.
-Sono certo che anche lei lo capisce- disse Samguk rivolto all'allenatore -sa bene che sopportiamo tutto questo solo per il nostro futuro-
-invece no, non lo capisco e credo che non lo capirò mai... perché se voi giocate a calcio pensando solo al vostro futuro... beh, allora, non si tratta più di vero calcio- disse Mark guardando il ragazzo con decisione -io non sono d'accordo...- iniziò Samguk sbattendo le mani sul banco -lei può dire tutto quello che vuole, mister, ma ho deciso che seguirò gli ordini del Quinto Settore!-
-sì, anch'io sono d'accordo col lui!- disse Sukaru alzandosi in piedi -anch'io- disse Wanli seguendolo a ruota -se vuole scusarci...- disse Samguk, spostando la sedia per uscire dalla sala, seguito da quasi tutti gli altri giocatori.
-Aspettate, non andatevene!- li cercò di richiamare Arion -capitano... non dici niente?- chiese a Riccardo che se ne stava con le mani sotto al mento e lo sguardo pensieroso mentre anche Gabi, che era seduto a fianco a lui, si alzava per andarsene.
-Capitano, ieri hai detto di voler giocare il vero calcio... spero che tu non abbia cambiato idea- disse Arion, avvicinandosi a lui, apprensiva; a quella frase, Samguk si fermò all'uscio della porta, voltandosi verso i due -cosa? Stai anche tu dalla loro parte?- gli chiese, sorpreso -certo, io voglio ancora giocare per vincere ma... non so quanto sia giusto che un desiderio personale incida sul futuro dei miei amici e compagni di squadra- rispose Riccardo ed a quelle parole, il portiere della squadra si voltò, andandosene mentre Arion, con affianco J.P e le altre ragazze, continuò a guardare la sala svuotarsi senza poter fare nulla.

 

 

 

 

 

 

 

 

Un pallone volò in aria, intercettato da J.P che, saltando, lo colpì di testa passandolo ad Hachi che iniziò a correre inseguita da Arion che aveva come obbiettivo prendergli la palla.
-Papà mi aveva detto che c'erano dei problemi in questo club ma non immaginavo una cosa così seria- disse Chiara, guardando le sue nuove compagne di squadra che si contendevano la palla -questo succede perché gli altri sono solo dei codardi!- disse Antemia con una buona dose di rabbia nella voce, facendo voltare verso di lei la castana con un gocciolone che le scendeva dalla fronte; aveva già notato che la blu s'infuriava in fretta.
-Tua, Mei!- esclamò J.P passando la palla alla castana che però, persa nei suoi pensieri, non la notò finendo per essere colpita sulla testa.
-Mei, tutto bene?!- esclamarono J.P ed Arion correndo verso di lei: la ragazza teneva il capo chino ed aveva un'espressione sconsolata dipinta sul volto di solito allegro.
-Mei... cosa c'è che non va?- le chiese Arion, toccandole la spalla, svegliandola dalla trance in cui era caduta: alzò la testa verso la compagna e le chiese, con voce insicura -secondo te è giusto quello che facciamo?-
-cosa?- le domandò Arion, piegando un po' la testa di lato, non riuscendo a capire cosa intendesse.
-Voglio dire... è giusto continuare a giocare anche se gli altri non sono d'accordo?- le richiese Mei; Arion guardò l'amica e poté percepire la sua insicurezza.
Sospirò e le chiese -Mei... a te piace giocare a calcio, giusto?-
-certo!- rispose subito, con decisione, la castana -e stai costringendo qualcuno a giocare a modo tuo?- le chiese, ancora, Arion -assolutamente no!- esclamò la ragazza aggrottando la fronte -allora non vedo dov'è il problema! I ragazzi hanno preso la loro decisione di giocare sotto le direttive del Quinto Settore mentre noi abbiamo deciso di giocare il calcio libero... so che è difficile ma io penso che ognuno debba rispettare le decisioni degli altri anche se queste sono contrarie alle proprie- disse Arion facendo spalancare gli occhi alla compagna -anche se questo significa che perderemmo la prima partita?- le chiese Mei -io non intendo perdere!- esclamò una voce che la fece voltare alla sua destra: Antemia le si era avvicinata seguita da Chiara.
-E' la prima partita del Cammino Imperiale ed intendo vincerla!- disse la Blade incrociando le braccia al petto con uno dei suoi soliti sorrisi vampireschi dipinto sul volto -non ho alcuna intenzione di dare a Victor la soddisfazione di vedere la sua missione compiuta-
-sono d'accordo con Antemia- le dette corda Hachi, annuendo con la testa -già! In più, io, sono appena arrivata nel club e sarebbe un vero smacco per me se questa avventura finisse ancor prima d'iniziare, ti pare?- le chiese Chiara facendole l'occhiolino con uno smagliate sorriso sul volto.
-Vedi Mei? La pensiamo tutti allo stesso modo!- disse Arion, affiancata da J.P, con il pallone in mano -dobbiamo solo fare del nostro meglio e, sono sicura, che tutto si sistemerà!- disse con fiducia nella voce.
La castana guardò i volti sorridenti e fiduciosi dei suoi compagni “sì... hanno ragione... non posso rinunciare senza neanche provarci!” pensò, asciugandosi in fretta le lacrime che minacciavano di uscire.
-Avete ragione! Dobbiamo solo fare del nostro meglio e credere che i ragazzi riusciranno a trovare il coraggio di opporsi, insieme a noi, a questo calcio corrotto!- esclamò Mei, ritrovando il sorriso, Antemia annuì -giusto, ben detto!-
-ora, che ne dite di ricominciare ad allenarci?- chiese Arion alzando il pallone in alto -SÌ!- fu il grido che rispose alla sua domanda, facendo spuntare un sorriso anche alle manager che erano sedute in panchina -sono sicura che Arion, J.P e le altre riusciranno a vincere!- disse Skie guardandole -già, lo penso anch'io!- annuì Jade sorridente, in accordo con la ragazza dai capelli blu.

 

 

 

 

 

 

 

 

Era, ormai, il tramonto e Mei stava tornando a casa: dopo un inizio un po' incerto, l'allenamento era andato a gonfie vele.
La loro nuova compagna di squadra, Chiara, si era rivelata essere un bravissimo difensore facendo venire alla castana ancor più voglia di migliorarsi.
Stava tranquillamente passeggiando sul marciapiede, da cui aveva una bella vista della sponda del fiume colorata di un rosso tramonto, quando una voce familiare la chiamò, facendola voltare -Mei!- e vide Samguk avanzare verso di lei in sella ad una bicicletta con, quelle che sembravano, borse della spesa sistemate nel cestino anteriore.
-Oh, ciao Samguk- lo salutò lei appena le si fermò di fronte -cosa ci fai da queste parti?- gli chiese il portiere, sorpreso di vederla -sto tornando a casa... abito qui vicino- gli rispose Mei osservando le buste della spesa -sei andato a fare una commissione?- gli chiese; il ragazzo scese dalla bicicletta ed annuì -sì, oggi tocca a me preparare la cena- gli rispose e Mei si sorprese per questa rivelazione -vuoi dire che sai cucinare?!- gli chiese a bocca aperta -beh, più o meno... ma solo quando mia madre rincasa tardi da lavoro- rispose lui, ridacchiando leggermente imbarazzato -davvero? Però sei un ragazzo pieno di risorse!- disse Mei sorridendo.
Samguk la guardò, notando che aveva la guancia sinistra sporca di terra “sicuramente si sarà allenata assieme alle altre” pensò il portiere della Raimon, rimembrando il tempo in cui era ancora un principiante e si allenava ogni giorno per migliorare; sapeva cosa significava correre fino a non avere più fiato, sentire le ginocchia doloranti per le troppe cadute, il sudore bagnare la divisa e farla appiccicare alla pelle ma, nonostante tutto, rialzarsi sempre col sorriso sulle labbra perché sapevi che il tuo gioco era migliorato e tu stavi diventando sempre più forte.
Sorrise alla sua compagna e le chiese -senti, Mei... ti va di venire a cena da me?- la castana rimase spiazza dalla richiesta “andare a cena a casa sua?! Adesso?!” pensò non sapendo che rispondere “aspetta! Forse dovrei accettare... magari così potremmo parlare a quattrocchi del calcio e della situazione della squadra! Forse potrei convincerlo a passare dalla nostra parte!” pensò la ragazza, annuendo a se stessa, convinta -mi farebbe molto piacere!- rispose allegramente a Samguk che, intanto, la stava guardando con un sopracciglio alzato incuriosito dal suo entusiasmo.
-Oh!- disse, all'improvviso, Mei -però prima devo chiamare la mamma per dirle che torno tardi!- e tirò fuori dalla sua cartella il suo cellulare componendo il numero di casa.

 

 

 

 

 

 

 

 

-Che buono! Sei davvero bravo a cucinare! Era tutto delizioso!- esclamò Mei dopo aver finito di mangiare -beh, sono felice che ti piaccia e grazie per i complimenti... ti sei meritata un buon budino alla fragola per dessert- disse Samguk, alzandosi per prendere il dolce e anche per nascondere il rossore che gli si era diffuso sulle guance per gli elogi della castana.
-Budino alla fragola! Io adoro i dolci alla frutta!- esclamò la ragazza battendo le mani, non vedendo l'ora di gustarsi il dessert.
In quel momento, si sentì la porta d'ingresso aprirsi ed una voce di donna esclamare -sono a casa!- e, poco dopo, la porta della sala si aprì rivelando una donna sulla quarantina, con capelli castani ed occhi neri, vestita in mise da ufficio.
-Ben tornata! Hai fatto presto- disse Samguk appena la vide: la donna si tolse la borsa a tracolla e la appoggiò sul divanetto là vicino -la riunione è finita presto, quindi sono potuta tornare prima- spiegò lei per poi notare Mei seduta a tavola -oh! Hai invitato un'amica! E' la prima volta che porti qualcuno dei tuoi amici a casa!- disse la donna sorridendo raggiante mentre si toglieva la giacca e la andava a posare sull'attaccapanni vicino alla finestra.
Mei si alzò e s'inchinò in saluto -piacere di conoscerla signora... il mio nome è Mei Hanabo e sono appena entrata a far parte del club di calcio-
-ah, così fai parte del club? Immagino che vi stiate allenando parecchio per provare a vincere il Cammino Imperiale di quest'anno, giusto?- le chiese la donna -beh, sì... in effetti... vorremmo tanto vincere- rispose Mei un po' agitata per poi pensare “potremmo, davvero, avere delle possibilità di vincere se i ragazzi passassero dalla nostra parte” e guardò, con la coda dell'occhio, Samguk che si trovava dietro di lei, dall'altra parte del tavolo, con una mano sul fianco.
-Ora mangia, altrimenti si raffredda- disse il ragazzo dandogli le spalle mentre metteva in tavola i piatti per la madre che, intanto, si stava accomodando proprio di fronte alla castana.
-Naturalmente, mio figlio non parla quasi mai della sua squadra di calcio- disse la donna sospirando, guardando Samguk che preferiva tenere gli occhi fissi sul piatto mentre si gustava il suo dolce.
-Forse perché è arrivato in quella fase così complicata per gli adolescenti... dico bene?- chiese la donna a Mei che si tirò indietro, un po' imbarazzata perché lei sapeva il vero motivo per cui il ragazzo era così restio a parlare della squadra.
-Sai, senza la presenza di un padre, mi è difficile seguirlo in tutto quello che fa... è così complicato...- disse la donna per poi sporsi verso la castana -dimmi è così anche a casa tua, Mei?- le chiese e la ragazza si sentì incredibilmente mortificata perché, lei, aveva entrambi i genitori e, tutti e due, la seguivano e la sostenevano in ogni sua decisione.
A fine cena, dopo il dolce, la castana esalò un sospiro di piacere -ah, sono piena! Vi ringrazio, era tutto buonissimo!-
-dimmi, Mei, in che ruolo giochi nella squadra?- chiese la madre di Samguk -sono un difensore- rispose la ragazza -ah, capisco... sono quelli che devono proteggere la porta dagli avversari, giusto?- chiese la donna -beh, sì... anche se io sono ancora una novellina in confronto agli altri- rispose Mei mettendo una mano dietro la testa -e qual'è la tua specialità?-
-le scivolate- rispose la ragazza -nessun avversario può evitarmi quando entro in scivolata!-
-quindi sai fare sopratutto le scivolate- disse Samguk parlando per la prima volta di calcio da quando era entrata sua madre -beh, sì- ammise la ragazza grattandosi la testa, lievemente imbarazzata per le sue doti calcistiche ancora da affinare -allora, dovresti allenarti anche nei passaggi- disse il giovane portiere e Mei lo guardò, sorpresa da questo suo interessamento -i passaggi sono fondamentali nel calcio ed anche molto utili ad un difensore per passare la palla ad un compagno dopo averla sottratta ad un avversario... se aumenti la precisione dei tuoi passaggi aumenterai anche il tuo potenziale e sarai più utile alla squadra-
-ho capito! Da domani comincerò subito ad allenarmi per migliorare i miei passaggi- disse Mei determinata -sentite, se volete, alla prossima partita, potrei venire a fare il tifo per voi e portare degli spuntini, che ne dite?- chiese la madre di Samguk, con un dolce sorriso -non c'è bisogno che vieni alle partite- rispose il ragazzo riabbassando lo sguardo ma Mei ci poté chiaramente vedere un lampo di tristezza balenare in quegli occhi.
-Vedi? Fa così da quando ha iniziato le scuole medie... mi dice sempre di non andarlo a vedere- disse la donna indicando il figlio, con un'espressione di confusione dipinta sul volto, facendo ampliare gli occhi a Mei “Samguk non vuole che sua madre venga alle partite perché non vuole che lo veda perdere di proposito” pensò la ragazza spostando lo sguardo sul portiere che continuava a fissare insistentemente il tavolo per cercare di nascondere la sua espressione di rammarico.
-Che ne dite, preparo un po' di the?- chiese la donna, alzandosi per andare in cucina a preparare il bollitore, lasciando i due ragazzi soli in salotto.
-Mi dispiace, Mei...- disse a quel punto Samguk facendo girare la ragazza nella sua direzione -so che ci terresti molto a giocare a calcio senza costrizioni ma non si può-
la castana rimase un attimo in silenzio, poi disse -ma ci tieni anche tu, vero? Al calcio autentico, intendo- il ragazzo ebbe un fremito a quelle parole ed alzò la testa guardando Mei negli occhi -non posso essere come voi... come te, Arion, J.P e le altre...- disse distogliendo di nuovo lo sguardo -che cosa dici?- chiese la castana, confusa dalle sue parole -devo pensare al mio futuro per questo non posso permettermi di disobbedire- gli rispose lui -Samguk... ricorda bene queste parole: il futuro ce lo costruiamo noi sulle fondamenta del nostro presente!- gli disse Mei guardandolo severa mentre il ragazzo la fissava sorpreso dalle sue parole -è stata questa frase, detta da Antemia dopo averci raccontato del Quinto Settore, che mi ha fatto decidere di lottare per il calcio libero! Io e le altre non lottiamo solo per noi ma anche per coloro che, un giorno, vorranno giocare a questo meraviglioso sport, perché possano farlo senza che nessuno gli dica di dover vincere o perdere! Daremo sempre il massimo di noi stesse e, se ci saranno degli ostacoli, noi li supereremo perché lottiamo anche per voi ragazzi che amate veramente il calcio...- in un moto di compassione, Mei allungò le mani e strinse quelle di lui -anche per te, Samguk...- gli sorrise, piegando la testa di lato -così tua madre potrà tornare di nuovo a vederti giocare come prima!- finì con un tono allegro.
Il portiere della Raimon la guardò negli occhi e li trovò, come al solito, brillanti di ottimismo; era una brava ragazza, un'ottima amica ed, in quel momento, Samguk capì che, tutto quello che voleva lei era che, anche lui, tornasse a divertirsi giocando a calcio, proprio come faceva quando era più piccolo.
-Ecco il the... Oh! Ho interrotto qualcosa?- chiese la madre di Samguk, tornata in quel momento con il vassoio su cui erano posate la teiera con le tazze, vedendo i due ragazzi che si tenevano per mano: i due, notato questo dettaglio, si lasciarono immediatamente, entrambi con le guance leggermente imporporate di rosso -no! Non hai interrotto niente, tranquilla!- gli disse il figlio un po' agitato -già! Stavamo parlando della squadra!- disse Mei, anche lei non esattamente calma.
La donna sembrò credere hai due ragazzi e posò il vassoio sul tavolo, servendo il the per ciascuno di loro.

 

 

 

 

 

 

 

 

La madre di Samguk entrò in camera del figlio, guardandolo finire di fare i compiti: la cena si era conclusa un'oretta fa e Mei era tornata a casa, salutandoli e ringraziandoli per il gustoso pasto.
La donna era contenta che, per una volta, il figlio avesse portato uno dei suoi amici a casa; più di una volta si era domandata se il ragazzo non si vergognasse della loro situazione familiare e, per questo, non avesse mai voluto invitare nessuno a casa loro ma, fortunatamente, sembrava essersi sbagliata ed era molto contenta di questo.
Con un lieve sorriso, si avvicinò al figlio, che era seduto sulla scrivania e gli disse -quella tua amica, Mei, mi è sembrata molto simpatica-
-sì, è una brava ragazza- rispose lui senza alzare lo sguardo dai suoi compiti -sai, mi ha ricordato come eri tu quando hai incominciato a giocare a calcio- disse la donna ed, a quelle parole, Samguk alzò lo sguardo verso di lei -che cosa intendi dire?- gli chiese un po' confuso -non facevi altro che pensare al calcio... però, in quel periodo, sembravi anche tanto felice- gli rispose lei -lascia perdere quei ricordi, ormai è passato un sacco di tempo- disse il ragazzo abbassando lo sguardo per nascondere la delusione che palesava il suo volto -d'accordo... allora ti lascio finire di fare i compiti- disse la donna accarezzandogli, amorevolmente, la testa per poi uscire dalla stanza, lasciando li da solo un Samguk profondamente insicuro.

 

 

 

 

 

 

 

 

Era, ormai, sera tardi e Mei si trovava stesa sotto le coperte nel suo letto: non aveva sonno e stava ripensando alla serata che aveva trascorso a casa di Samguk.
Era assolutamente certa che anche il ragazzo volesse giocare il vero calcio ma, aveva paura, che il pensiero che “solo seguendo le direttive del Quinto Settore avrebbe avuto un futuro assicurato” fosse troppo radicato in lui per farlo decidere di schierarsi dalla loro parte.
“E' un vero peccato però... è un così bravo ragazzo, attento, gentile, premuroso e sa anche cucinare bene... mi dispiace vederlo così triste...” pensò ricordando lo sguardo che aveva il castano quando aveva detto alla madre di non andarlo a vedere.
“Mi piacerebbe proprio vederlo sorridere... chissà com'è carino quando il suo viso s'illumina?” poco dopo aver formulato quel pensiero, Mei si mise a sedere di scatto con gli occhi sgranati e le guance imporporate di rosso “oddio! Che diamine ho appena pensato?! Samguk, carino?! Oh no, no, no! Mei! Non puoi pensare quelle cose di Samguk! E' un tuo compagno di squadra ed, al momento, sta anche giocando contro di te perché vuole seguire le direttive del Quinto Settore! Non puoi prenderti una cotta in un momento simile!” si sgridò mentalmente, sdraiandosi di nuovo, tirandosi le coperte fino a sopra la testa, imbarazzata dai suoi stessi pensieri.
In quel preciso momento, sbadigliò sentendo la stanchezza, causata dall'intenso allenamento pomeridiano, farsi prepotentemente strada nella sua mente: tirò fuori la testa da sotto le coperte e decise di pensare domani a Samguk e tutto il resto “magari potrei confidarmi con le altre... forse sapranno darmi dei consigli” pensò la castana girandosi nel letto per trovare una posizione comoda.
Così, con quest'ultimo pensiero, Mei scivolò nel sonno.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti! XD
Rieccomi con questo nuovo capitolo che parla di svariate cose: un po' della vita passata della madre di Arion, un po' della nuova arrivata tra le fila della Raimon ed un bel po' di Mei e Samguk.
A proposito, Chiara è l'OC di Ale_chan_23 e, dopo di lei, mi manca solo una OC da presentare (la diretta interessata sa già di chi parlo ;D).
Allora, spero che il capitolo vi sia piaciuto, sopratutto a te Lady: fammi sapere se ho caratterizzato bene la tua Mei; mi piace fare le cose certosine! :D
Detto questo vi lascio e vi do appuntamento al prossimo capitolo dove, finalmente, inizierà il Cammino Imperiale!
Saluti e baci da black dalia

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