Perche' sei la cosa piu' importante che ho.

di youweremysummerlove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Non credo di essermi mai sentita cosi sola in vita mia, e’ come se tutto attorno a me non avesse piu’ un senso. Sono stata tradita dai miei “amici” per l’ennesima volta e non credo di poter reggere un’altra delusione, non di nuovo. Non credo di essere una cattiva persona, ho sempre dato cuore e anima per le persone a cui voglio bene, ma non credo che questo possa aver servito, adesso sono da sola, un’altra volta.
Questi sono i momenti della vita in cui alla fine ti domandi se lo sbaglio sei tu oppure sono gli altri, e poi ti senti dire dai genitori che tu non hai sbagliato, che tu non hai fatto nulla e che i codardi sono loro. Il mio difetto? L’essere troppo sincera e si sa, la verita’ fa sempre male, a maggior ragione se colpisce la tua persona, perche’ sai che e’ vero e che non puoi sfuggirne.
Sono sdraiata sul mio letto, abbraccio un cuscino per sentirmi meno sola e penso. Odio quando sono circondata da tanto silenzio, perche’ e’ proprio in questi momenti in cui la mente viene invasa da mille pensieri, brutti o cattivi.
Sono ancora le 7:30 del mattino e a malincuore devo alzarmi per affrontare un’altra estenuante e noiosa giornata scolastica.
Mi alzo, mi lavo, mi vesto e faccio colazione. La stessa routine ripetuta ormai da 10 anni.
 
-“Perche’ non vuoi venire? Dai Kora, ci divertiremo! Conoscerai tante nuove persone e poi dormirai da me! Dai ti prego!!”
La voce assordante della mia migliore amica, nonche’ compagna di banco, riesce a svegliarmi dal mio coma profondo. Con la testa immersa nei libri, ma non per studiare ma bensi’ per dormire, farfuglio un “uhm no”, che quasi a stento lei stessa riesce a capire.
Questo sabato ci sara’ una grande festa, e’ la settimana di carnevale e tutta la scuola e in subbuglio per le imminenti vacanze, che durano all’incirca 3 giorni, sempre meglio di niente.
Pare proprio che questa sara’ la festa dell’anno. La festa che tutti i ragazzi aspettano con ansia e a cui io, depressa come sono, non voglio partecipare. Persino i miei genitori mi hanno detto di andarci, “cambiare aria mi fara’ soltanto bene”, dice mia madre. Io non credo a queste cazzate, non credo mi divertiro’ a vedere gente ubriaca ballare ed essere ignorata da tutti. Preferisco di gran lunga leggere un buon libro e rilassarmi, senza musica assordante e alcool a go go.
 “Non posso vederti cosi’ depressa. Ricordo che i primi giorni di scuola eri cosi’ solare, cosi’ felice e adesso guardati! Stai diventando un cadavere e io non voglio che tu ti riduca ad uno straccio. Tu verrai a quella fottutissima festa con me, che ti piaccia o no!” continua insistentemente la mia migliore-peggiore amica.
“Ti odio, Giordy. Ho ancora il cuscino appiccato in faccia, il cervello in stand-by e la tua voce assordante ed antipatica che mi trapana la testa. Non voglio venirci. Ti ho gia’ detto perche’.” Ribatto.
“Proprio perche’ sei rimasta da sola e senza un amico, a parte me, che dovresti uscire e conoscere nuova gente. Ti fara’ bene cambiare aria”
“Hai per caso parlato con mia madre?” dico ridendo.
“No, ma faro’ una chiacchierata con lei se non verrai”, risponde incazzata.
Oh no, Giordy e mia madre che parlano di me. E’ l’ultima cosa che vorrei in questo momento. Forse Giordy e mia madre hanno ragione, cambiare aria potrebbe farmi bene. So, comunque, dentro di me che una serata non cambiera’ il mio malessere. Ma almeno ci provo, mi sono buttata giu’ troppe volte e tutte le volte mi sono sempre rialzata da sola, nessuno mi ha teso la mando e nessuno mi ha aiutato, ci sono sempre stata io e nessun altro.
“D’accordo” le dico.
“Verrai?” la sua voce si alza di un ottavo e quasi devo tapparmi le orecchie.
“Si, ma solo per qualche ora.”
“Tranquilla, mio padre verra’ a prenderci prima delle 2. Ti divertirai, questo e’ sicuro.”
“Vedremo…” rispondo senza dare troppo peso a quelle parole.
La professoressa entra in classe e io ritorno a scrivere, con i soliti pensieri che mi invadono. 

Beh, ecco qui una nuova storia. Se avete voglia, lasciate una breve recensione. Mi piacerebbe sapere cosa pensate di questa storia :)

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


“Papa’ credo che quella li’ sia Giordy, accosta…”
In auto, con le cuffie alle orecchie, mio padre mi accompagna a casa della mia migliore-peggiore amica, per cenare insieme e prepararci per la grande festa che si terra’ proprio questa sera. Con grande gioia e grazie, scendo dall’auto, saluto velocemente mio padre e mi dirigo verso la mia amica che e’ intenta a messaggiare con qualcuno.
“Finalmente, ti aspettavo da un secolo!” dice lei facendo la finta arrabbiata.
“C’era traffico, mi dispiace.” Dico con finto dispiacere.
“Saliamo, altrimenti si fara’ tardi.”
 
Non ero mai entrata in camera sua finora, tecnicamente ci conosciamo da pochi mesi. Non avevo mai avuto un’amica che mi entrasse nel cuore cosi’ facilmente e cosi’ velocemente. Ringrazio la mia prof di italiano per averla fatta sedere al mio banco.
Camera sua e’ piccola, ma calda ed accogliente. Ottima atmosfera per un giorno freddo e piovoso di febbraio.
“E se stasera piovera’ ?” chiedo.
“Siamo dentro il locale, la festa viene svolta li’. Mi risponde con nonchalance.
“A che ora viene a prenderci il tuo amico?” domando, cercando di dimostrarmi interessata, anche se dentro sono agitata, anzi, troppo agitata. Sto uscendo con persone di cui non conosco il nome, l’eta’ o la provenienza. Persona che in vita mia non ho mai visto. Piacero’ a loro? Mi troveranno simpatica? E se qualcosa dovesse andare male? E se non riusciro’ a parlare con nessuno? 
“Alle 22:30 circa, mi mandera’ un messaggio quando lui e il suo amico sono sotto casa mia. Stai tranquilla, non essere agitata, gli piacerai, piacerai a tutti loro. Sei bella, simpatica e una brava ragazza. Chissa’, magari conoscerai qualcuno di interessante…” continua il discorso con quel sorrisetto malizioso che ormai conosco benissimo.
Non so come, ma e’ riuscita a leggere nella mia mente. Ha capito che ho una fottuta paura di non piacere alle persone, una paura che mi ha tormentata da sempre.
“Non voglio conoscere nessuno, non so nemmeno se mi divertiro’. Ho accettato perche’ hai insistito, perche’ non siamo mai uscite insieme e perche’ voglio provare questa esperienza nuova. Sono stata fin troppo tempo dentro casa, hai ragione tu, ho bisogno davvero di uscire e svagarmi.”
“Ho sempre ragione io.” Dice ridendo
“Smettila!” dico cominciando a farle il solletico.
Quel pomeriggio passa tra chiacchere e risate, riesco a scoprire molte cose di lei e della sua vita, cose che non mi aveva mai detto e anch’io, in un qualche modo, riesco ad aprirmi con lei. Le racconto del perche’ sono rimasta da sola, del perche’ il mio atteggiamento nei confronti delle persone e’ cambiato, e continuo a ringraziarla per non avermi lasciata a casa in questo sabato di festa.
 
“Le pizze sono arrivate! Andiamo a mangiare e poi cominciamo a prepararci.” Mi dice.
“Finalmente, ho una fame da lupi.” Dico io cercando di sciogliermi un po’ e far passare quella tremenda ansia-paura.
 
Finito di mangiare le pizze, cominciamo a prepararci. Non ho un favoloso abbigliamento. Ho optato con il travestimento da Hippie, non e’ proprio il massimo, ma non avendo avuto il tempo di comprare dei vestiti adatti, mi sono arrangiata con quello che sono riuscita a trovare in casa.
In men che non si dica, sono gia’ le 22:30 quando Giordy riceve la telefonata.
Salutati i genitori ci precipitiamo sotto, dove ad aspettarci c’e’ l’amico di Giordy, di cui non conosco ancora il nome.
“Come si chiama il tuo amico?” chiedo a Giordy prima di salire in macchina.
“Damiano” mi risponde lei con tono acido.
“Perche’ mi rispondi cosi’? dico cercando di capire cosa la turba.
“Mi contatta ogni volta facendomi complimenti. E’ un bravo ragazzo ma non fino a quel punto. Non voglio illuderlo e ho paura che lo faccia.” Mi risponde abbassando lo sguardo.
“Beh, non dargli modo di illudersi no?” dico tranquillamente.
“Non e’ cosi facile, ma ci sto provando in qualche modo…”
 
Ed ecco che aperto lo sportello dell’auto, io e la mia amica ci fiondiamo dentro, sperando almeno di passare una piacevole serata. 

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