Stop pretending ,cause we 're going down.

di Blaineinlove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


 
Tutte le migliori storie , iniziano con il "C'era una volta"..ma questa no.

Kurt Hummel era un cameriere, aveva solo diciotto anni e lavorava da quando ne aveva quattordici. I suoi genitori l'avevano letteralmente "venduto" ai Beauchamp, una piccola famiglia borghese di origine francese trapiantata a Londra.

Svegliarsi, occuparsi di dirigere la cucina, rifare i letti era la sua vita quotidiana , eppure Kurt Hummel era un sognatore e nonostante Lady Beauchamp lo facesse sentire a casa, non vedeva l'ora di scappare di li.

Sognava l' America.

Ogni volta che la sua amica Rachel, emigrata per fare la cantante oltreoceano, gli descriveva minuziosamente i parchi e le vie di New York il suo cuore sobbalzava un pò e la sua mente andava a finire in posti meravigliosi pieni di luce e colori. Perchè è cosi che lui immaginava quella città : colorata, custode di sogni e libera.

Avrebbe voluto far custodire a NY anche il suo di sogno

Kurt Hummel voleva diventare uno stilista. Avere una casa di moda tutta sua e una linea di abiti creata di suo pugno.
Di certo la manualità non gli mancava , era abile con le asole, bravissimo a cucire e aveva anche un discreto talento nel disegnare.
Per questo suo dono doveva ringraziare sua mamma Elisabeth.

Kurt era il suo preferito e vederlo andare via di casa cosi piccolo per permettere alla famiglia di andare avanti, le aveva provocato un vuoto dentro che l'aveva portata alla disperazione e infine alla morte.

Ma Elisabeth non era morta, riviveva ogni giorno nella fiamma viva che era suo figlio, nei suoi occhi e nella sua voglia di fare.
E' anche per quello che voleva scappare di li, per riscattare la sua mamma.

Quella mattina del 9 aprile 1912 un unico pensiero occupava la mente di Kurt : non importa come avrebbe fatto, l'unica cosa di cui era certo e che lui sarebbe salito su quella nave. Il Titanic l'avrebbe condotto verso tutti i suoi sogni.



Suo padre gli diceva sempre " Non essere saccente Kurt, abbassa la testa, rispetta gli ordini" . Ma quella vita era finita cosi entrando in salotto per servire il thè delle cinque annunciò le sue dimissioni a Lady Beauchamp.

Lady Beauchamp quasi si strozzò con il biscotto - "Le dimissioni? Ma come? Non stai più bene con noi? Hai bisogno di un aumento? Kurt farei di tutto per trattenerti , sei indispensabile per me"

"No mia signora, nulla di tutto questo mi fermerà da intraprendere la mia nuova avventura. Gli anni al vostro  servizio sono stati per me fonte di sostentamento e insegnamento , ma ora il mio futuro e altrove."

"Allora se è questo quello che vuoi, ti auguro il meglio" - la tozza signora si alzò e lo abbraccio - " So i tuoi sogni Kurt. Non permettere a nessuno di toglierti la speranza, si felice. E magari un giorno potrò dire alla gente lo vedete quello li? Io ho avuto il piacere di conoscerlo"

Quando quella sera stessa Kurt, radunava le sue ultime cose scorse una busta sul suo letto.

In una grafia elegante c'era scritto il suo nome. All'interno trovo un ingente somma di denaro ed un bigliettino
"Prendila come una buona uscita. Lady Beauchamp."

E forse non era il massimo ma sul volto di Kurt si apri un sorriso, qualcosa stava andando per il verso giusto.




La mattina del 10 aprile la gente sulla banchina di Southampton era davvero tanta. Sembravano piccole formichine, che lavoravano costantemente alla ricerca della perfezione.
Quando Kurt vide la nave non poté fare a meno di restare a bocca aperta; il Titanic era davvero una nave maestosa. Tutta blu, con un bordino rosso e quattro fumaioli che lo facevano sembrare ancora più imponente.

Si vociferava che a bordo ci fosse persino una palestra, un bagno turco e un campo da squash. Lo chiamavano "l'inaffondabile" e tutta la grande borghesia britannica era li per il suo viaggio inaugurale.

Ora restava solo un'altra cosa da fare, cercare un modo per salirci.

Arruolarsi come marinaio  era impossibile, quindi l'ultima ancora di salvezza sarebbe stato qualche nobile a corto di entourage .

E come manna dal cielo apparve la signora Brow.
Alta, di grossa corporatura, sembrava un omone; aveva il volto segnato dall'età e di sicuro non era più una ragazzina. Con i ricci acconciati e un ampio abito color senape tutto balze e pizzo.

"Ehi stellina, cosa ci fai qui con la bocca aperta? Sembra che tu abbia visto un fantasma" - disse fissando Kurt.

"Mi scusi Lady, devo esserle sembrato un maleducato. Non intendevo intralciarle la strada" - rispose, non sapendo cosa dire e spostandosi dalla scala che dava l'accesso alla prima classe.

"Ah , voi giovanotti di oggi. E dimmi un po' anche tu salpi per il nuovo mondo?"

"Si madame ma devo prima trovare un modo. Sa, a quanto pare la terza classe è tutta al completo!"

Lady Brow sorrise fissando la nave- "Tutti accorrono per vederla è bellissima" - spostando gli occhi su Kurt continuò - " E allora , cos'è che sai fare? Dammi le tue referenze, mostrami le tue qualità e io troverò un posto per te qui dentro."

"Oh!"- Kurt era sconvolto- "Ma madame, non deve. Davvero, io troverò un modo."

"Prima di tutto , quale è il tuo nome?"

"Kurt" - disse con voce sommessa - "Kurt Hummel"

"Allora Kurt, lo vuoi questo aiutino? So cosa vuol dire sperare costantemente in qualcosa. Qui non stai parlando con una nata e cresciuta nello sfarzo. Quello che ho - disse mostrando la gonna- è frutto del mio sudore e del mio sforzo. Ero una contadinella, ed ora sono un'imprenditrice che vive a New York. Fidati Kurt il mondo lì è bellissimo. Mi piacerebbe aiutarti, nei tuoi occhi rivedo i miei. Quindi , te lo ripeto ancora una volta, in cosa sei bravo Hummel?"

"Sono stato al cospetto della famiglia Beauchamp, ero un cameriere, potrei scrivere e chiedere di mandare qualche referenza."

Lady Brow lo fissò portandosi la mano al mento, non aveva i modi di una grande signora, ma a Kurt stava già simpaticissima - "Mmmm sai fare solo quello?"
"Ho fatto questo lavoro per quattro anni mia signora. Sono davvero bravo e se serve sono anche un ottimo sarto"

"Perfetto! Allora Kurt Hummel raduna le tue cose"- poi mostrando il passaporto al marinaio vicino l'entrata disse - " Il mio cameriere viaggia con me. Sono Lady Brow, la mia cabina è sul primo ponte e gradirei una piccola stanza per i membri della mia società in seconda classe."

Quando finalmente salirono e si trovarono sul ponte, Kurt si prese un attimo per metabolizzare il tutto.
Era sul Titanic. Era verso il suo sogno.
Respirò a fondo , sentendo l'aria piena di salsedine nei suoi polmoni. Un sorriso automaticamente si aprì sul suo volto.
I sogni si avveravano e mancava pochissimo per il suo.... o forse no!










 
Salve a tutti : qui è Ros che parla.
Vi scivo due righe per le delucidazioni. Prima di tutto questa è un Klaine . Secondo si è ambientata sul Titanic ma non prenderò spunto dal film quindi non tutti i capitoli saranno ambientati sulla nave... prima o poi arriveremo a NY.
Ho preso spunto da un libro che sto leggendo ed ho davvero tante idee ( sperando che rimangano fisse nella mia mente)
Il titolo è preso da un pezzo di una canzone dei Maroon 5 "Stop pretending ( bè smettila di fingere perchè diciamocelo essere omosessuali nei primi del '900 non deve essere stata na passeggiata ) cause we're going down... e certo.. la nave affonda!
Comunque spero di aver solleticato la vostra attenzione.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Per domande e delucidazioni vi lascio il mio ask -- >
http://ask.fm/LaRosMcGustin
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Il Titanic era salpato da meno di un'ora e viaggiava leggero sull'acqua. Kurt si trovava all'interno della cabina di Lady Brow e stava disfacendo le valigie.

La cabina era composta da tre camere: un'anticamera con le pareti lilla, che fungeva da salottino, con uno scrittoio e un divanetto color crema; un bagno e infine una camera da letto decorata con una carta da pareti color del cielo ed uno splendido letto a baldacchino con tende di raso rosa.

Ad adornare il tutto, sparsi per la cabina, vi erano numerosi suppellettili sfarzosi e quadri maestosi.

Una volta finita di sistemare la camera, Kurt scese in seconda classe dove ad aspettarlo c'era la sua di stanza; di certo non era come la suite di Madame Brow, ma era una piccola camera confortevole.

I muri erano color crema, vi era un piccolo letto , un armadio e in un angolo si trovava un water e un lavandino.

Lui nella sua di valigia non aveva quasi nulla, di conseguenza in meno di mezz'ora era già sul ponte della seconda classe a passeggiare.



Prese un libro e decise di andare a leggere, la signora gli aveva lasciato la mattinata libera ed aveva richiesto i suoi servigi solo ad ora di pranzo, ciò significava che aveva almeno tre ore di relax prima di ricominciare a lavorare.

Il ponte della seconda classe era zeppo di donnine che passeggiavano con i loro ombrellini , fingendo di essere donne di alta classe e sulle panchine situate lungo tutto il perimetro, invece, Kurt intravide numerosi uomini che discutevano di finanza, fumavano la pipa e curavano i loro affari. Non che a Kurt non piacesse fare conoscenza ma lui non era quel tipo di uomo, lui aveva altri interessi e questo da sempre lo faceva sentire "strano".

In molti l'avevano capito, Kurt non era propriamente un "macho" e la sua voce non aiutava, ma nei primi del '900 non era visto di buon occhio andare fuori dagli schemi, quindi ingoiava il rospo nascondendo il suo segreto. 

Kurt era attratto dagli uomini, ma se l'avesse detto a qualcuno sarebbe stato deriso e torturato , quindi preferì stare zitto nella speranza che un giorno avrebbe incontrato qualcuno che l'amasse. Di una cosa era certo, non avrebbe mai finto di amare una donna, piuttosto sarebbe morto in solitudine.

Quando trovò una panchina libera si sedette e inizio a leggere.

" Viaggi solo?" - una voce calda lo distrasse quasi subito dalla lettura

Quando alzò gli occhi si ritrovò davanti un marinaio, in una divisa bianca con il bordino blu e un capellino che nascondeva dei ricci castani.

"Dici a me?" - rispose Kurt guardandosi in giro.

"Certo! Non vedo nessun'altro qui, anzi è alquanto strano vedere un ragazzino su queste panchine di prua, solitamente qui non ci si siede mai nessuno per via del vento troppo forte"

" Io adoro la brezza marina" - rispose Kurt e solo allora si accorse degli occhi del ragazzo, erano color miele e sorridevano.

"Audace! Non diresti cosi se dovessi sopportare quest'aria 365 giorni l'anno. La salsedine si imprigiona dentro te e oddio, non è una bella cosa! Avrò reumatismi a 30 anni di questo passo!"- rispose il moro ridendo - "Per la cronaca sono il marinaio Anderson. Blaine Anderson. Nato e cresciuto a New York, lei?"

"Kurt. Kurt Hummel" - e quando Kurt gli strinse la mano sentì una scintilla dentro il petto.

"Allora Kurt, cosa ha intenzione di fare questa sera?"- chiese con aria festaiola Blaine.

"Davvero non saprei, non so che intenzioni abbia la mia Madame. Se dovessi essere libero , cenerei in sala grande  e vedrei i programmi della serata. Mi hanno detto che anche per quelli di seconda classe ci sono innumerevoli intrattenimenti"

"Oh, si!C'è un pianoforte nella stanza comune, i passeggeri solitamente organizzano qualcosa. E' divertente." - rispose il moro

"E tu, marinaio Anderson, sarai di vedetta?"

" No , ho finito il mio turno mezz'ora fa. Penso di passare una serata tranquilla. Forse in cabina, chi lo sa. Hummel stai sondando il territorio per un invito ?" 

Il volto di Kurt diventò di mille colori - "Invito? Ma quale invito? Lei è un uomo, io anche. Non dica sciocchezze!"- affermò voltandosi a guardare il mare.

"Eppure dal colore del tuo viso io affermerei altro"-  rispose ridendo Blaine

"Lei è uno scostumato. Un maleducato. Un cretino. Un manipolatore. Un..."

"Ehi, ehi , ehi inglesino! E' tutto ok! Respira, io scherzavo sai. Non pensavo ti desse fastidio!"- puntualizzò Blaine cercando lo sguardo di Kurt.

Vedendo il silenzio del biondino, Blaine decise che fosse ora di andare - "Ah, Kurt. Potrei sembrarti un abominio, ma poco mi importa. Sei davvero uno splendore e Dio, ora mi prenderai per pazzo, ma ti chiederei davvero di uscire con me se non fosse sbagliato. Ci si vede Hummel"- e nello stupore Kurt rimase assorto nel rumore dei passi che si allontanavano da lui.



Quella sera aiutare Lady Brow fu un impresa ardua, il corpo era fermo a terra ma la mente era altrove.

"E' difficile convivere con il rumore dei tuoi pensieri, Kurt." - disse la signora Brow rompendo il silenzio.

"Mi scusi Madame. Sono un po' sovrappensiero, errore mio. Starò più attento". -  rispose stringendo ancora un pò il corsetto.

"Kurt non hai fatto nulla di sbagliato! Ma il tuo sguardo è perso nel  vuoto"

"Non è nulla davvero. Che cosa gradisce per cena?"

"Sono a posto cosi , sono stata invitata. Cena con il capitano, si dice ci sia tutta la borghesia, chissà potrei incontrare il primo ministro inglese, ho un debole per lui!" - Lady Brow volteggiò nel suo abito verde smeraldo e si fermò per guardarsi allo specchio - "Vado Kurt, domani puntuale alle 9.00 ti voglio qui con la mia colazione."

"Certo Madame"

"Ah Kurt, questa sera non startene in cabina a piangere. Vai in sala comune, magari qualche donzella ti toglie quel broncio" - e sbattendo la porta lo lasciò solo. Il vero problema era che nessuna donzella l'avrebbe aiutato, ma magari due occhioni color miele si.








 
Note autrice : 
Ehilà bei bimbi !
Ecco  il secondo capitolo con un pò di anticipo!
Il prossimo aggiornamento è fissato per lunedi 8 - martedi 9 !
Allora è arrivato il bel marinaio Anderson! Cosa pensate?
Grazie a quelle 3 anime pie che mi hanno aggiunta tra le seguite e alle due piccole recensioni! 
Aspetto e spero un vostro riscontro!
Per qualsiasi domanda---- >
http://ask.fm/LaRosMcGustin

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Quella sera ,sotto consiglio di tutti Kurt si recò nella sala in comune della seconda classe.

La sala era un enorme stanza da ballo color rosso vivo dove vi erano predisposti tavoli da otto persone qui e la.

Infondo , ci intravedeva un pianoforte che chiunque dei passeggeri poteva utilizzare.

Loro non avevano l'orchestra privata come in prima classe, dovevano allietarsi le serate da se.

"Perchè non ti siedi qui con noi?" -  disse una vocina da donna alle sue spalle

Quando si girò Kurt si trovò d'avanti una ragazzina, sui sedici anni con i capelli rossi e la carnagione chiarissima, marchiata sul naso da innumerevoli lentigini e due occhioni color mare.

"Sono Amy"- continuò - " e tu chi sei?"

 "Piacere di conoscerti, Amy. Io sono Kurt!" -  e dopo una stretta di mano Kurt decise di seguirla.
 


La serata scorreva piacevolmente e Kurt e Amy sembravano amici da una vita.

"Quindi vai in america per cercare lavoro" - disse la rossa masticando un pezzo di carne - "io invece finalmente rivedo la mia mamma"

"Non la vedi da molto?" - chiese Kurt

" Bè, è passato un pò, sedici anni, in realtà lei non mi ha mai conosciuta" - un sorriso sghembo si aprì sul volto della ragazza - "Ma grazie alle suore, io l'ho ritrovata"

"Sono felicissimo per te allora!!Ti va di fare una passeggiata sul ponte?"

" Aspetta Kurt. Prima devo vedere l'uomo dei miei sogni"

Kurt sorrise - " e chi sarebbe questo fortunato?"

"Oh, lo scoprirai presto"
 



Il vociare della sala comune era sempre più alto : chi giocava, chi mangiava, chi cantava , vi era un gran baccano e divertimento.

Tutto d'un tratto delle note nell'aria bloccarono il caos e una voce iniziò a cantare :
 
I know you're scared, I can feel it
 It's in the air, I know you feel that too
 But take a chance on me
 You won't regret it, no

 
Kurt si girò verso il piano e rimase a bocca aperta
 
One more "No" and I'll believe you
 I'll walk away and I will leave you be
 And that's the last time you'll say no, say no to me

 
It won't take me long to find another lover, but I want you
 I can't spend another minute getting over loving you

 
A cantare era Blaine, il marinaio e per giunta era bravissimo
 
If you don't ever say yeah
 Let me hear you say yeah
 Wanna hear you say yeah yeah yeah
 Till my heart is open
 Now you're gonna say yeah
 Let me hear you say yeah
 Wanna hear you say yeah yeah yeah
 Wanna hear you say
 Wanna hear you say
 Wanna hear you say
 yes yes yes yes yes yes
 yes yes yes yes yes

 
La canzone era una dolce melodia, quasi come una ninna nanna
 
It's just a moment go and seize it
 Don't be afraid to give your heart to me
 And if you do, I know that I won't let you down, no
 Yeah, so hand it over, trust me with your love
 I'll do anything you want me to
 cause I can't breathe until I can see your face
 

Lo stava guardando intensamente e  il suo sguardo quasi bruciava la candida pelle di Kurt
 
Oh and I don't need time to find another lover, but I want you
 I can't spend another minute getting over loving you

 
If you don't ever say yeah
 Let me hear you say yeah
 Wanna hear you say yeah yeah yeah
 Till my heart is open
 Now you're gonna say yeah
 Let me hear you say yeah
 Wanna hear you say yeah yeah yeah
 Wanna hear you say
 Wanna hear you say
 Wanna hear you say
 yes yes yes yes yes yes

 
 
Alla fine della performance tutti esplosero in un applauso e Kurt ancora assorto quasi non senti Amy che chiedeva - "Allora hai visto il mio uomo? "

"Non sarà troppo grande per te?"

"Ovvio Kurt, ovvio! Ti pare che guarda me? Ho solo sedici anni io! Eppure deve aver puntato qualcuno del nostro tavolo, hai visto come fissava?"

Quindi non era un sogno, Blaine Anderson non avrebbe mollato facilmente Kurt.
 


Dopo la notte di baldoria , era ora di tornare in stanza . Il cielo era stellato e il mare poco agitato. I cavalloni si infrangevano contro lo scafo facendo ondeggiare la nave. Kurt non capiva se avesse esagerato con il vino oppure era solo il mare mosso.

Sorrideva e si sentiva stordito e per questo non vide la corda arrotolata nella quale inciampò.

Ma due mani lo tirarono saldamente su e vietarono al suo bel visino di finire contro il pavimento di legno.

"Abbiamo esagerato un pò, noto" - due occhi color caramello lo fissavano divertiti

"Io.. no..ehm.. forse"

Le mani di Blaine invece di mollarlo , strinsero ancora di più sui suoi fianchi e lo rigirarono tenendolo stretto frontalmente,faccia a faccia.

"Chissà cosa dirà la tua padrona domani, sempre se ti alzerai, con questa sbornia!Dio Hummel quanto hai bevuto?"

Kurt rideva e non riusciva a smettere  - "Due, solo due giuro"- e quasi come una perdita di sensi fini con il volto nell'incavo del collo del marinaio

"Mmmhh Blaine, che buon profumo hai " - mugolava, alternando parole a ridolini

"Dai Kurt, ti porto nella tua stanza. E' ora di dormire angioletto".


 
Arrivare alla cabina fu un impresa ardua, prima di tutto perchè Kurt nonostante fosse magrissimo era minimo dieci centimetri più alto di Blaine e poi si dimenava come un anguilla.

"Ci siamo Kurt, ecco il letto. Ora Stenditi e fai.." - la frase rimase a metà perchè finirono entrambi sul letto. Blaine addosso a Kurt.

La distanza tra i loro visi era minima e forse l'alcool Kurt parlò - "Sai Blaine dovresti smetterla di fissarmi cosi! La gente se ne accorge sai?"

"Cosi come?"

"Come se fossi bellissimo. Ed è sbagliato e non possiamo"

"Allora se è sbagliato, fermami ora Kurt. Fallo, perchè io non so cosa tu mi abbia fatto. Ma non riesco a smettere di pensati"

Kurt lo fissava e senza pensarci troppo si avvicinò e chiuse  la loro distanza con un bacio.

Un bacio casto, uno sfiorarsi di labbra. Fresche, morbide e candide labbra.

"Forse è stato il vino, ma adesso sparisci Anderson"

E mentre Blaine fischiettava sotto le stelle, Kurt soddisfatto cadde nel sonno con un sorrisino sul volto.









 
​note autrice : 
Eccoci con il terzo capitolo.
Lo so avevo messo come data di rilascio lunedì/martedì ma c'è l'ho fatta prima.
La canzone che Blaine canta è "My Heart is open"- Maroon 5 feat Gwen Stefani. 
Non ho scelto Teenage Dream perchè, sarebbe stata scontata 
e per quanto io ami i klaine , vorrei che questi siano molto lontani dagli originali e avessero una storia più loro ! U_U
Altre delucidazioni ..Annunziata, non che beta di questo capitolo è un pò di tempo che mi chiede 
"Ma perchè Kurt non da del lei a tutti?
A quel tempo si dava del lei" ecco si , ha ragione, ma io preferisco avere questo impatto del "tu" nella Klaine come se si conoscessero da sempre(??) 
come fossero intimi già dal primo sguardo(???) boh, forse sono malata, sopportatemi!
Ad Amy da del lei perchè lei è piccolina e non so sinceramente se una pesona adulta quale Kurt dovesse dare del lei 
a una sedicenne... lei avrebbe dovuto farlo ma la mia Amy è una sfrontata sopra le righe quindi no!
Dopo aver divagato sul "tu " e il "lei" ringrazio le sette persone che mi seguono , e per me è un grande numero..
c'è stato un bacio ehehehahahhauhuhu cosa accadrà ora? Lo scopriremo solo vivendo!
Vi dico solo che avremo massimo altri tre capitoli sulla nave poi....
Poi si vedrà !
Aspetto riscontri! Prossimo aggiornamento nel weekend prossimo!
baci

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


La bocca secca, che cos'era successo? Era come se ci fosse della colla sulla sua lingua.
Kurt faticava ad alzare la testa dal cuscino e doveva essere da Lady Brow per prepararla alla sua imminente passeggiata.
Sapeva benissimo il perché della bocca impastata e sapeva benissimo anche cosa aveva fatto la sera prima.
L'aveva baciato.
Aveva baciato Blaine.
Aveva baciato un uomo.
Mentre si allacciava il cravattino ripensava ancora a quelle morbide labbra e a come sarebbe stato averle altrove.
"Oh, Kurt"-  si disse tra se - "E' proprio ora di andare"



Lady Brow quella mattina era isterica.
"E' tutto rovinato, tutto! Incompetenti!Trogloditi" -  passeggiava su e giù per la camera fissando il pezzo forte di quella che doveva essere la sfilata di apertura.
"Come farò ora? E' tutto distrutto!Guarda le cuciture Kurt!" - il cameriere si avvicino è prese tra le mani l'orlo in questione.
La sete era morbida e liscia di un colore quasi simile all'avorio.
" Non vorrei contrastarla signora, ma secondo il mio modesto parere è possibile salvare qualcosa. Se ci aggiungesse  una plissettatura?"
"La gonna sarebbe troppo corta, Kurt! Le donne non mostrano le ginocchia! Sono innovativa, ma questo sarebbe un abominio!!! Cosa direbbero le clienti?"
" Mi scusi signora, non dovevo nemmeno metterci bocca"
Lady Brow si avvicinò al tavolino e si versò un tazza di the - "Sai che ti dico? Ti regalo questa creazione, hai detto che sei bravo in questo, allora fammi vedere che sai fare... deliziami e se la creazione sarà accettabile la farò sfilare con i miei altri abiti"
Kurt la fissava esterrefatta - "Ma Lady, non potrei mai..."
"Kurt ho deciso cosi!Ora vai. Hai il resto della giornata libera!"



Dalla cabina Kurt vedeva il sole alto nel cielo. La nave non si muoveva per nulla, scivolava sull'oceano tranquilla. Era proprio una splendida giornata.
Lui era lì rintanato con ago e filo a vedere cosa potesse ricavare da quel pezzo di stoffa pregiata, quando qualcuno busso alla sua porta.
" Kurt, sono Blaine. Aprimi so che sei li"
Quando il biondo aprì la porta della cabina si ritrovò davanti uno spettacolo per gli occhi.
Blaine aveva tutti i ricci scomposti, aveva gli occhi stanchi  e indossava la divisa bianca, quella che si usava per le cerimonie. Era un raggio di sole.
"Ehi" - disse sorridendogli - "Hai l'aria sconvolta"
"Sono solo indaffarato Blaine"-  rispose mettendosi uno spillo tra le labbra
"Non ti ruberò del tempo Kurt, voglio solo parlare un po'"
" Allora preparo del the"



" Allora è vero quello che si dice sugli inglesi" - spezzò il silenzio Blaine
"Cosa?"
"Che per voi è sempre l'ora per un buon the"
Kurt mangiucchiò un biscotto - "Mmm  uno dei piaceri della vita, almeno per me"
"Allora Hummel com'è andata la tua giornata?"
"Bene, bene. Lady Brow mi ha assegnato una creazione e io ce la sto mettendo davvero tutta per non deluderla. Sono rintanato da questa mattina...."- disse alzandosi  - " Anzi è meglio che io continui , ma se tu vuoi, puoi stare con me"
Anche Blaine si alzò e si avvicinò a lui, lo prese dai fianchi e lo rigirò faccia a faccia .
Poteva sentire il cuore di Kurt  uscire dal petto,allora si avvicino e fece incontrare le loro labbra.
Questo bacio fu diverso dal primo, fu più intimo, più passionale
Le loro lingue si incrociarono come in una danza.
Le mani di Kurt, finirono nei ricci di Blaine e andarono avanti così per un po'.
Quando si staccarono avevano entrambi le labbra rosse
"Volevo essere certo di non aver sognato ieri" - disse il moro sussurrandogli all'orecchio
Kurt sorrise - "no, non era un sogno."
Sembravano entrambi più tranquilli.
"Balla con me Kurt"
"Non c'è musica "
"Non mi importa, balliamo"
Iniziarono a dondolarsi stretti uno nelle braccia dell'altro.
Kurt ruppe il silenzio -  "Blaine, ho paura"
Blaine lo guardò - " Di cosa?"
"Che possa finire"
Blaine prese la mano di Kurt e se la poggiò sul cuore -"E' smielato e anche un po' affrettato , ma quando hai qualche dubbio sappi che tu sei qui. Questo luogo che solo noi conosciamo. "
Kurt sorrise - "Cosa ne sarà di noi? Dovremmo nasconderci per sempre?"
"Non lo so, ma per ora siamo qui, nessuno può vederci e tutto va bene"
Il sole stava calando all'orizzonte quando Kurt prese per mano Blaine e lo portò in camera da letto...





 
​Note autrice :
Ecccooomiii!
Capitolo di passaggio!
Breve ma, intenso(???)
Boh non sono nemmeno sicura di quello che ho scritto ma il finale è aperto e.. *ammicca*
Ringrazio chi ha speso cinque minuti per leggere, metterla tra le seguite o recensire addirittura!
Prossimo capitolo , più corposo giuro... sabato prossimo!

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