Se ci sei tu, ci sono anch'io

di CreepyGirl97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


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Due dolci occhi neri mi appaiono davanti. Mi guardano e mi sorridono. Brillano dalla felicità. La stessa felicità di quando un bambino apre i regali di Natale sotto l'albero. La felicità, la gioia, che spero di non spaccare a metà. E fino ad ora non è mai successo.

- Yun - sento una voce lontana chiamarmi.

Le mie labbra si distendono in un sorriso beato.

- Yun? -  Adoro il suono della sua voce mentre dice il mio nome.

Sento un rumore secco. Probabilmente è lui che schiocca la lingua sul palato quando m’incanto. Amo quando fa così.

Improvvisamente qualcosa mi colpisce il viso, facendomi un male cane.                                             

Mi guardo intorno, vedo le mie amiche che ridacchiano fra loro e Cho-Hee che mi fissa con un sopracciglio alzato.

- Hey! Perché diavolo mi hai dato una schicchera sulla fronte?! - quasi urlo, mentre mi massaggio il punto dolorante.

- Perché? MI STAI CHIEDENDO IL PERCHÉ?! Mi sento... Ci SENTIAMO trascurate.

- Trascurate? 

- Sì. - Continua Mi-Hi con la sua vocina flebile flebile - Ormai ogni volta che usciamo, ti fermi sempre a pensare al tuo ragazzo e non partecipi mai alle nostre conversazioni.
Le altre ragazze annuiscono.

- Oh... Scusate. È che Hoseok ha detto che vorrebbe portarmi al luna park. 

- Al luna park? Ma che cosa siete? Bambini delle elementari? - obbietta Cho-Hee.

- Smettila. Lo sai che amo le giostre.

- Sì, sì. Come sappiamo che ami la pizza, il gelato al cioccolato e i gattini. 

- Che c'è di male nei gattini?

- La vera domanda è quando vi comporterete da adulti? - questiona Cho-Hee.

- Che significa?

- Oh, andiamo! Intendo: quando uscirete per una cenetta a lume di candela? Per poi affittare una camera in un motel e... beh, insomma, hai capito. - Risponde Cho-Hee alzando e abbassando le sopracciglia, facendo ridere le mie due amiche.                                                                                                                                      

– Lo sapete che Hoseok è occupato con le prove, gli show e le promozioni. Non ha tempo per queste cose superflue.                                                                                                                                         

– Ma ormai è da quasi un anno che uscite insieme… - ribatte So-Young.                                                

– A proposito, cosa gli regalerai? – Chiede curiosa Mi-Hi.                                                                              

– Oh, una cosa fantastic… - Non faccio a tempo a finire la frase che una voce femminile m’interrompe.                                                                                                                                                          

– Ehilà, ragazze. – S’intromette fastidiosamente la famosa e snob Mi-Young.

Il significato del suo nome è “eterno”. Sì, eterno come la sua voglia di rompere i coglioni.                 

– Da quand’è che Yan ha un fidanzato? – Impedendo ai miei pensieri di evolversi in qualcosa di ancora più offensivo e non adatto ai ragazzi minori di 14 anni.                                                                 

– E’ Yun, non Yan. – Sbotta infastidita Cho-Hee.                                                                                                   

– E’ lo stesso. Allora? Il tuo ragazzo?                                                                                                                  

- Emh… - Inizio, insicura. Mi guarda annoiata; il suo sguardo mi fa venire fretta. Sto sudando freddo.

 Nessuno deve sapere di Hoseok. Potrei rovinargli la carriera. E sicuramente non è la cosa che voglio fare.

- Oh, mi sono appena ricordata che dobbiamo andare! – improvvisa Cho-Hee mentre guarda l’orologio che non ha, esagerando un po’ troppo i toni.

Te l’avevo detto di seguire quel corso di recitazione con me. A quest’ora saresti stata molto più credibile.                                                                                                                                                                 

– Dove dovete andare? – Chiede Mi-Young, senza naturalmente crederci.                                                     

– Emh… Beh… Dobbiamo andare… a… PETTINARE LE BAMBOLE DI MIA SORELLA! Già. – urla improvvisamente So-Young, coprendo le spalle a Cho-Hee.

Seriamente, sareste dovute venire entrambe al corso teatrale.

 – Pettinare le bambole? – Chiede perplessa Mi-Young.                                                                             

– Sì, mia sorella si arrabbia se non lo faccio tutti i venerdì. – ribatte So-Young.                                      

– Ma oggi è sabato… - Obbietta Mi-Hi, con la voce troppo alta.

Quando abbiamo bisogno che tu parli più forte per farti capire però non lo fai, eh!

- Oh…- Balbetta So-Young.                                                                                                                                       

- Va bene, farò finta di credere che le bambole siano davvero di tua sorella, ma solo per non farvi fare una brutta figura. Sayonara, gente – Dice ridendo, per poi girare i tacchi e ondeggiando preoccupantemente su quelle zeppe vertiginose.                                                                                            

Dopo pochi secondi ci fiondiamo fuori dal locale e ci sediamo sulla prima panchina vuota che troviamo, scoppiando a ridere di gusto.                                                                                                             

– Siete fantastiche! – cerca di gridare Mi-Hi con la sua piccola voce.                                                        

– Sì, ma… Pettinare le bambole? Potevi dire semplicemente che dovevamo andare a vedere un film o cose del genere. – Ammonisco So-Young.                                                                                                 

– Non mi veniva in mente nient’altro! Se non altro, almeno ci siamo liberate dalle sue grinfie.        

– Giusto. – Acconsentiamo tutte per poi venire bloccate da una musica. Viene dal mio cellulare. E’ la voce del mio J-Hope che canta.

Hamkkehan dajim eodiro sigangwa hamkke sarajigo

ibyeorui hime muneojin domino machi julliet & romio

neomu tteugeopge neol johahangeonji neowa nae ongiga an sikhyeojiji

ijewa dorikyeo neowaui pilleum oh I gotta need a ne saenggakgwa

jigeum neon naui bamui byeoreul gajyeoga najui haereul gajyeoga

gyeolguk nameun geon hana chan gureume eoduumman

geurae mannamdo isseumyeon heeojimdo isseul georaneun beop never ever

geuge museun beobideun eogigo sipeo

seuseuro oemyeon neoege choemyeon

- Non è la parte di J-Hope in Let Me Know? – Chiede Mi-Hi.                                                                               

– Esatto – Rispondo sorridendo.                                                                                                                                     

– Ma parla di un amore finito male. Non credi che possa portare sfortuna? – Non le dico nulla, mentre rispondo al telefono.

- Pronto? Oh! Ciao, Hoseok! Se sono libera? – Guardo le mie amiche, piena di aspettative. – CERTO CHE SI’! – Rispondo troppo velocemente per l’eccitazione. – Ok, va bene. Ci vediamo lì. Ti aaaamooo! – Cantileno allegramente, ottenendo una sua piccola risata. Riattacca ed io faccio lo stesso, troppo felice per accorgermi che ha messo giù senza salutarmi.

– ALLORA?! – Strillano in coro le mie tre amiche.                                                                                              

– Mi ha detto che vuole vedermi. Devo raggiungerlo alla Big Hit! Non ci sono mai potuta entrare. – Replico timidamente, postando il peso da un piede all’altro.                                                                                                                                         

– E quindi che fai? Vuoi rimanere lì impalata? Vai e stendilo! – mi incitano le ragazze. Le guardo riconoscente e, dopo una veloce sistemata al trucco e ai capelli specchiandomi nella vetrina di un negozio, mi avvio all’edificio.

Dopo due settimane senza di lui, finalmente potrò ancora godermi la vista di un così bel ragazzo.

Il mio ragazzo.

 

Il mio spazietto:

Ciao a tutti! Spero tanto che questo primo capitolo vi incuriosisca e vi inviti a proseguire la mia fan fiction. Per chi è abituato ad arrivare subito al punto, può sembrare un po’ noioso, ma vi assicuro che dal terzo capitolo in poi la trama si animerà di più. Lo giuro!

E detto questo… Buon proseguimento di lettura :3

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


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Entro a passo incerto nell'edificio. Ho paura che qualcuno mi veda, anche se penserebbero soltanto che sono un'impiegata o qualcuno che cerca lavoro. Il mio cuore palpita. Mi ritrovo in un atrio con un bancone e delle sedie. Presuppongo sia una sala d'attesa.

- Buona sera, signorina.- Mi accoglie una donna di mezz'età.

Buona sera? Ma se erano le due del pomeriggio solo 10 minuti fa?

Guardo l'orologio al polso, ma mi accorgo non averlo. Guardo fuori dalla finestra. Si sta facendo buio. Ha ragione quella donna.

- Ha bisogno d'aiuto? - domanda di nuovo quella che credo sia una segretaria.

- Io... Veramente... Sono qui per incontrare il mio fidanzato, Jung Hoseok.

- Il signor Jung? - Mi guarda alzando un sopracciglio - Oh, mi faccia il piacere. Se è un'altra di quelle ragazzine con gli ormoni in subbuglio che si spaccia per la fidanzata di uno di quei sette, la porta è proprio dietro di lei.

La guardo indignata.

Come può parlare così ad una persona che neanche conosce? E poi non sono una ragazzina. Ho 20 anni, io!

Sto per ribattere quando una porta accanto al bancone si apre.

- Oh, noona! È da un sacco che non ti vedo! - Esclama il ragazzo appena mi vede. La donna alza gli occhi dal computer e le sue dita smettono di battere i caratteri per alcuni secondi.

Tiè, str*nza.

- Ma sono passate solo due settimane, Jimin. - Rispondo a quel ragazzo sorridente con le guance paffute. Mi viene voglia di strappargliele a furia di pizzicotti.

- In realtà è passato quasi un mese. - Mi corregge Namjoon, che è appena entrato nella stanza.

- Ah, davvero? - Balbetto, senza sapere cosa dire.

- Sembra che qualcosa ti abbia tenuto compagnia per farti perdere la cognizione del tempo. - Mi stuzzica Suga, alzando e abbassando le sopracciglia. Gli altri ridono, compresa la segretaria. Ma non faccio a tempo a tirargli un colpo con la mia micidiale borsetta, che un qualcosa mi prende in pieno facendomi oscillare pericolosamente.

- Noooonaaaa ~! Mi sei mancaaaataaaaa~~~!

- Yah, Kim Taehyung!

- Eheheh - ridacchia il ragazzo, anzi no, il bambino dell'asilo. Me lo scollo di dosso e saluto Jungkook che è appena entrato nella stanza e guarda male tutti da dietro. Manca qualcuno.

- Non ci siete tutti. Dov'è Hoseok?

- Hey, grazie per la considerazione, Yun. - Ironizza Seokjin.

- Oh, scusa oppa - dico mortificata.

Dopotutto è il mio membro preferito. Dopo Hoseok, naturalmente. Beh... forse.

- Comunque l'amore della tua vita ti sta aspettando sul tetto. - Mi informa Jimin.

Mi dirigo di corsa verso le scale. No, meglio usare l'ascensore. Non voglio mica sudare per l'incontro con Lui. Dico un Ciao! volante prima che le porte dell'ascensore si chiudano.

Dinnnn!

L'ascensore si ferma e si apre. Vedo Hobie appoggiato alla balaustra. Mi avvicino. Lui si gira. Mi sorride. Il mio cuore perde un battito. Anzi no, non uno. Due, tre, quattro, decine, centinaia!

Lui non dice niente. Mi prende per la vita e mi attira a lui, chiudendo il poco spazio rimanente.

- Mi sei mancata. - mi sussurra solleticandomi l'orecchio.

- Cosa ti è mancato di me? - chiedo scherzosamente.

Lui mi guarda. Uno di quegli sguardi che ti ammirano. Ecco, esatto. Proprio quando ammiri un paesaggio e cerchi di assorbirne l'energia. Lui fa lo stesso con me.

Infine dice soltanto una parola, che può sembrare scontata, ma sentita dal proprio fidanzato è la cosa più bella del mondo intero.

- Tutto.

Gli sorrido per la milionesima volta, mentre mi prende per le spalle e mi fa girare. Davanti a me c'è una tovaglia verde e bianca. C'è uno di quei cestini di paglia.

- Volevo farmi perdonare per non essermi fatto sentire più di tanto in questo mese, perciò i ragazzi mi hanno aiutato a fare tutto questo.

 Fangirleggio internamente, cercando di non far trapelare il mio entusiasmo.

- Con "I ragazzi mi hanno aiutato" intendi dire che hanno anche cucinato? Perché se è così non sono molto sicura di volerlo assaggiare.

Hoseok ride.

- Lo ha preparato Jin. Non preoccuparti, sai anche tu che è fantastico ai fornelli.

Eccome se lo so. Mi ricordo ancora il giorno di S. Valentino in cui mi aveva preparato dei dolcetti per celebrare il fatto di essere entrambi single. Li avevo mangiati lo stesso nonostante avessero un retrogusto di bruciato. Da quel giorno me li aveva cucinati tutti i 14 febbraio. Naturalmente dopo quell'anno sono diventati più buoni.

Hoseok fa pat-pat sul posto accanto a lui e io obbedisco sedendomi.

Prendiamo il cestino e tiriamo fuori tutto. A quel punto il mio stomaco brontola, manco fosse una balena in amore. Faccio finta di niente mentre arrossisco.

Trovo un foglio, lo apro e cade una bustina. La raccolgo mentre leggo il foglio.

"Speriamo che il cibo sia di vostro gradimento. Mi raccomando, non lasciatevi troppo andare. E nel caso lo facciate... Beh... Usate le precauzioni!"

Guardo la piccola busta che ho in mano e sgrano gli occhi. La lancio via, mentre Hoseok si china a leggere il foglietto.

- Jungkook... Io quel ragazzino lo ammazzo! - Minaccia Hoseok, facendomi ridere per la sua ridicolezza.

Passiamo la serata a ridere, baciarci e stuzzicarci con il venticello frizzante che ci scompiglia i capelli. Proprio come nei film. Amo le serate con lui.

All'improvviso si fa serio.

- Yun, devo dirti una cosa. - Hoseok sembra incerto.

- Dimmi, Hopie.

Prende un bel respiro e inizia a parlare.

- Sai, ci ho pensato molto, ne ho parlato sia con i ragazzi che con il manager e il PD-nim. Voglio rendere pubblica la nostra relazione, Yun. - Spiega Hoseok, finendo con un gran respiro, come se si fosse tolto un gran macigno dalle spalle.

- Oh... - Riesco a dire solo questo. Lo aspettavo da tanto, ma ora che ci sono quasi arrivata ho dei dubbi.

- Ti capisco se hai paura. Probabilmente riceverai più odio che amore, ma sappi che farò di tutto per farti stare bene e io t...

- È MERAVIGLIOSO! - Lo interrompo urlando.

- Davvero?  Oh, è un così grande sollievo, sai?

- Non puoi capire da quanto tempo bramo di avere un appuntamento allo scoperto con te, proprio come fanno tutte le coppie. - fantastico io.

- Oh, lo capisco benissimo invece.

 

 

Il mio spazietto:

Ew, non so da dove l’abbia tirato fuori tutto quel romanticismo. Ma, comunque… Manca solo un capitolo per entrare nell’azione (?)! State pronti! 

Chuuu~~~! (・ω・)/

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


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Dliiiin! Dliiiin! Dliiiin!

La porta si apre.

- Ciao, noona! – Mi accoglie calorosamente Jungkook, con un sorriso a trentadue denti.                                 

– Qualcuno sembra felice qui.- Gli faccio notare.                                                                                         

– E ci credo, le fan mi hanno fatto miliardi di regali, non puoi capire.                                                     

– Buon compleanno, Kookie~!                                                                                                                              

- Grazie, noonaaaa~. Ora dammi il mio regalo, però.                                                                                                  

– Tsk, che ragazzino sfacciato! – Scherzo consegnandogli il pacchetto.                                                                

– Aw, non dovevi. Ma forse un po' sì.                                                                                                               

– Ciao! Che bello, sei venuta – Mi viene incontro Hoseok, strizzandomi in un abbraccio quasi mortale.                                                                                                                                                                

– Hey, vuoi far morire la tua ragazza o cosa? – Dico mentre Hobie si lascia scappare un risatina.      

– Sì, scusate. Ma io non vorrei morire di fame solo perché voi due dovete amoreggiare.- Mi riferisce Taehyung, con fare molto serio. 

Ci mettiamo a mangiare e fra scherzi, discussioni e divertimento la serata passa velocemente, mentre Hoseok mi lancia baci di nascosto. Ma sembra che tutti se ne accorgano, visti gli “Oooooh” che fanno.                                                                                                                                                              

– Hey, tu, ragazzino. Dove pensi di andare? Resterai qui anche tu ad aiutare a pulire. – Discute Jin, mentre afferra per la collottola il gattino Maknae.                                                                                       

– Ma è il mio compleanno oggi!                                                                                                                       

- Mi dispiace, ma non ti lascerò andare a dormire come se niente fosse. Aiuterai come tutti. – Annuncia fermamente. – Naturalmente non preoccuparti, tu, Yun. Sei nostra ospite. Non ti faremmo mai pulire. – Si rivolge a me, con quelli che mi sembrano degli occhi dolci. Forse un po' troppo dolci.

– Oh, non preoccupatevi. Vi aiuteró. Dopo tutto ho contribuito anche io a creare questo caos.

E così detto ci dividiamo i vari compiti: Namjoon e Jimin puliscono i pavimenti, mentre V, Hoseok e Yoongi si occupano del soggiorno e io, Seokjin e Jungkook pensiamo alla cucina.                                 

– Grazie, Yun. – Mi mormora Seokjin, mentre mi passa un piatto da asciugare.                                          

– E di che?                                                                                                                                                              

- Probabilmente se non ci fossi stata tu non mi sarei divertito così tanto. Grazie davvero.                  

– Oh, ma figurati… - Dico imbarazzata. – Non potevo certo mancare alla festa del mio ADORATO JUNGKOOKIE. – Continuo, enfatizzando ed alzando la voce sulle ultime due parole. Jungkook alza lo sguardo e mi sorride.                                                                                                                                      

– Già, sei venuta qui per lui… - Sussurra Jin apparentemente deluso, mordendosi il labbro inferiore. Lo dice in un tono così basso, che pure per me, che sono a pochi centimetri di distanza, è difficile capirlo al primo colpo.                                                                                                                                               

– Cosa hai detto?                                                                                                                                                  

- Oh, niente. Ti stavo ringraziando. Grazie – Mi fa, sorridente.

Bugiardo.

- E’ già la terza volta che me lo dici. Ho capito. – Fingo io.                                                                          

– Sarà la terza volta, ma non mi hai ancora detto un misero “Prego”. – Sembra offeso. Non l’avevo mai visto così severo.                                                                                                                                                  

– Scusami. Prego, allora.                                                                                                                

Improvvisamente, una musica si diffonde dallo stereo in soggiorno e qualcosa, o meglio, qualcuno mi abbraccia da dietro.                                                                                                                                               

- Jaaaaagiiiii~!

Jin si irrigidisce.

- Yah, Hoseok! – Cerco di liberarmi, mentre Hobie mi trascina in sala per ballare. Io rido e lui con me.                                                                                                                                                                        

Balliamo abbracciati mentre gli altri si dimenano al ritmo delle loro canzoni. Hoseok mi attira a lui e mi bacia. A quel punto ci siamo solo io e lui. Ma questa sensazione non dura molto, poiché tutti nella stanza ridono e ci risvegliano dalla nostra trance, facendomi arrossire.                                        

– Hey, ragazzi. Prendetevi una camera. – Esclama Yoongi, scoppiando a ridere.                                 

Torno in cucina di corsa, tirando un respiro di sollievo, mentre sento ancora qualche risolino nella stanza alle mie spalle. C’è Jin ancora davanti al lavabo, mentre, concentratissimo, lava gli ultimi piatti rimasti.                                                                                                                                                               

– Devi asciugare quelli. – Mi ordina in tono saccente indicando il tavolo.

Non mi ero accorta che era rimasto qui.

- Oh, certo. – Rispondo avvicinandomi a lui per prendere il canovaccio. Sfioro erroneamente il suo braccio e un piccolo fremito lo attraversa. Lo guardo e noto che ha gli occhi leggermente rossi.      

– Che ti è successo agli occhi? – Chiedo, impertinente.                                                                                 

– Oh, mi sono spruzzato per sbaglio il sapone sulla faccia. Non preoccuparti.

Doppiamente bugiardo.

- Puoi dirlo tranquillamente che hai pianto.

Oh, Cristo. Ma che mi viene in mente? L’ho seriamente detto ad alta voce?

Mi guarda con la coda degli occhi, sgranandoli un pochino. Ha la bocca leggermente schiusa. Non so perché, ma improvvisamente sento il bisogno di poggiare le mie labbra sulle sue.

Che diavolo pensi? Sei fidanzata, Yun! Tu hai Hoseok!

- Ho finito. Vado fuori. – Si congeda con un inchino.

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Un’ora dopo

- Togliti dai piedi, Jimin. Letteralmente… JIMIN! – Piagnucola Jungkook, mentre cerca di spostare il ragazzo addormentato sulle sue gambe.                                                                                                       

– Sono un tuo hyung, Jungkook!                                                                                                                        

– Sì, sì. Basta che ti levi dai piedi.                                                                                                                       

– YAH, JEON JUNGKOOK! – Urla Jimin mentre si alza e si mette a rincorrere il Maknae in giro per la casa.                                                                                                                                                                         

– Smettetela di fare casino voi due.- Li rimprovera Namjoon. – Aish, perché devo avere a che fare con  ragazzini del genere?  

Ridacchio facendo attenzione a non svegliare Hoseok, il mio J-Hope, che ha la testa appoggiata sulla mia spalla. Credo che abbiano tutti un po’ esagerato con l’alcool, dato che sono tutti crollati addormentati sui divani e sul pavimento. No, non è vero. Non sono tutti. A parte Jimin e Jungkook che non si sa dove siano finiti, manca ancora un ragazzo: Jin.

Flashback

- Puoi dirlo tranquillamente che hai pianto.

Mi guarda con la coda degli occhi, sgranandoli un pochino.

- Ho finito. Vado fuori. – Si congeda con un inchino.

Fine del flashback

- Dov’è Jin? – Chiedo senza ottenere risposta.

Mi alzo, stando attenta ad appoggiare la testa di Hoseok sul cuscino senza svegliarlo, mentre mi dirigo verso il giardino.

Aspetta. Questa casa non ha un giardino.

Mi avvio verso il terrazzo, la cui porta resta dietro il divano del soggiorno. Scosto le tende e dietro la porta in vetro scorgo la sagoma di Seokjin. Apro la portafinestra ed entro, o meglio, esco sul terrazzo.

- Hey! – Lo saluto con forse troppa allegria. Non mi risponde, però.                                                           

– Che ci fai qui fuori?

Ancora niente risposta. Lo sento sospirare questa volta.

- Come possono due persone diventare sconosciute dopo aver condiviso così tanto?

- Cosa?

- Eravamo amici per la pelle. Dov'è finito tutto quello che avevamo costruito insieme?

Mi giro a guardarlo. Non avrei mai pensato che se ne sarebbe uscito con un argomento del genere. Sto zitta, mentre lui continua a parlare.

- Ci dicevamo sempre tutto e facevamo ogni singola cosa insieme. Se non c'eri tu non c'ero io. E se non c'ero io non c'eri tu. Te lo ricordi questo?

Annuisco.

Come potrei dimenticarmelo?

- Allora perché adesso non è più così?

Una domanda da un milione di dollari. Non lo so nemmeno io.

- È perché sei diventato un'Idol e di conseguenza non puoi più dedicarti a me come prima. - Gli spiego.

- Non è così. O almeno, non completamente. È vero, ho firmato un contratto che diceva che dovevo stare lontano dalle donne. E con le prove e tutte quelle cose da Idol non ho più tempo per uscire. Ma credo che l'unico a cui sia mai importato veramente della nostra amicizia, sia io. Mi sono accorto di essere l'unico per cui valeva la regola "Se ci sei tu, ci sono anch'io e se non ci sei non ci vado". Ero l'unico che ti chiedeva di uscire. Ero l'unico che ti faceva i regali più belli. Ero L'UNICO che ti abbia mai amato davvero. Ma tu noooo, ti sei dovuta mettere con decine di ragazzi sbagliati. Ti sei dovuta mettere con HOSEOK. Un membro del gruppo di cui faccio parte. Non sai quanto sia frustante sentirlo parlare TUTTO IL SANTO GIORNO DI TE?! Di come ti vesti, di come sei carina, di quanto sono appassionati i baci con te, di quanto sia bello FARLO con te. E non posso farci niente. Devo fare come se niente fosse. Non posso dimenticarti. Devo addirittura far vedere che gli voglio bene, mentre invece lo odio per avermi rubato la ragazza che amavo da quando ci siamo conosciuti. E tu te lo ricordi QUANDO ci siamo conosciuti? - Mi chiede Seokjin, ormai piangente.

- Diciassette anni fa. - Dico con la voce strozzata.

- Esatto. Diciassette FOTTUTISSIMI anni passati ad amare sempre e solo la stessa persona sono andati in fumo. E lo sai perché? LO SAI IL PERCHÉ?!! - Grida, lanciando con forza una lattina di birra sotto il balcone.

Lo fisso con gli occhi spalancati. Sembra uno psicopatico. E mi fa paura.

- Semplicemente perché questa ragazza ha scelto il ragazzo sbagliato nel gruppo giusto. Ce n'era uno che conosce da 17 anni e uno che non conosceva affatto. Se fossimo stati in un film sicuramente avrebbe scelto il primo ragazzo. Ma non siamo in un film. Questa è la più crudele verità. - conclude. Dagli occhi gli scendono rivoli di lacrime salate. Anzi no, amare.

- Io... - Inizio a dire.        

- No, non parlare. - Mi interrompe fra i singhiozzi. - Sarà un segno. Vorrà dire che non ti merito. O che sei troppo male per me. Sinceramente spero che sia la seconda.

- Seokjin. - Dico fermamente mentre appoggio la mia mano sulla sua. Lui si gira a guardarmi. Vedo i suoi occhi rossi. Mi fa una gran pena. E in quel momento, non so come e non so perché, avvicino il mio viso al suo, facendogli sgranare gli occhi, mentre appoggio le mie labbra sulle sue.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


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- CHE COSA?! - Mi urlano in faccia Cho-Hee, Mi-Hi e So-Young, attirando gli sguardi infastiditi dei passanti.

- Avete sentito benissimo. - Rispondo calma.

- Cioè, ci stai dicendo che Hoseok lo vuole far sapere a tutti? - Mi chiede conferma Mi-Hi.

- Sì.

- E sei così calma? Fossi in te salterei dalla gioia! Almeno dicci che hai risposto. - Mi guarda So-Young, incitandomi a parlare.

- Beh, gli ho detto che è meraviglioso.

-  Quindi quando lo farete sapere al mondo intero? - Insiste Cho-Hee.

- Non lo so.

- Un topo morto ha più vitalità di te. - Ironizza Cho-Hee. - C'è qualcosa che non va? Avete litigato?

Flashback

- Seokjin. - Dico fermamente mentre appoggio la mia mano sulla sua. Lui si gira a guardarmi. Vedo i suoi occhi rossi. Mi fa una gran pena. E in quel momento, non so come e non so perché, avvicino il mio viso al suo, facendogli sgranare gli occhi, mentre appoggio le mie labbra sulle sue.

Mi prende il viso tra le mani mentre aumenta la passione del nostro bacio. Non l'avevo mai visto sotto questa luce, ma il cuore mi batte forte e i brividi mi percorrono la spina dorsale. Neanche Hoseok mi aveva mai dato delle sensazioni del genere. Rimaniamo avvinghiati per secondi che sembrano ore. Il tempo sembra fermarsi, ma il respiro dopo un po' finisce. Ci stacchiamo, mentre riprendiamo fiato pesantemente. Le fronti appoggiate l'una all'altra, le mie braccia attorno al suo collo, le sue mani attorno alla mia vita. Non so come siano finite lì.

- Non sai da quanto tempo stavo aspettando questo momento, Yun. - Mi informa sorridendo e respirando affannosamente Jin.

Gli angoli della bocca mi si incurvano, mentre le nostre fronti sono ancora attaccate.

Non ci posso credere. Ho baciato Seokjin. Oh, mio Dio. Devo dirlo a qualcuno! Devo condividere la mia felicità con qualcu... Oh. M*rda! HOSEOK!

Spalanco gli occhi e mi stacco bruscamente da Jin, che mi guarda perplesso. Faccio un passo indietro.

- Yun? - Mi richiama preoccupato Seokjin.

Faccio un altro passo all'indietro.

Jin ne fa uno avanti e cerca di afferrarmi un braccio, ma sono più veloce ed esco dalla porta-finestra, passando per l'attaccapanni per prendere il mio cappotto e la mia borsa e uscendo dalla porta del dormitorio. Mi fiondo in strada e corro. Corro, mentre mi maledico.

Sono nella m*rda.

Fine del flashback

- No, non abbiamo litigato.

- Allora cos'è tutta questa monotonia? - Mi chiede Mi-Hi.

- Non preoccupatevi, non è niente. Sono solo stanca. Lo sapete che ieri c'è stata la festa di Kookie. - Fingo di nuovo sbadigliando e stiracchiandomi. Sembra che il corso di recitazione mi abbia fatto bene.

- Ah. E com'è andata? - Mi chiede Mi-Hi, poco convinta.

- Ben... - Lo squillo del mio cellulare m'interrompe.

- Non rispondi? - Dice So-Young vedendo che non prendo il telefono dalla borsa.

- No. Non è importante.

- E come fai a dirlo? Non hai visto chi ti chiama... - Mi mette pressione Cho-Hee.

- Va bene, rispondo.

- Pronto? Oh, ciao Taehyung. Perché? Sono con le mie amiche veramente... Ma... Hey... Aspetta... FAMMI PARLARE, CAVOLO! - Urlo, sull'orlo dei nervi. Le mie amiche se la ridono - Che diavolo devo fare? Sono occupata ora. Piantala. Kim Taehyung! Ti ho detto di smetterla! VA BENE VENGO! La finirai così?! Sì, sì, ti voglio bene anch'io, come no. Ciao. - Chiudo la chiamata con un sospiro esasperato.

- Devo andare ragazze.

- Che devi fare con Taehyung? - Questiona Mi-Hi.

- Non lo so, ma non la smetteva di rompere le scatole.

- Ok, allora ci sentiremo. Ciao! - Mi salutano ridendo le mie amiche mentre mi alzo dalla panchina e mi avvio al dormitorio.

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- Cosa devo fare io?! - Quasi urlo ascoltando Jungkook che mi chiede un favore.

- Devi insegnarmi inglese. - Ripete il ragazzino.

- Scordatelo. - Lo ammonisco serafica.

- Oh, andiamo. Per favooooore, nooonaaa! Tu sei così brava in inglese. Tipregotipregotipreeeeego! - Mi scongiura.

- Chiedilo a Namjoon, è lui il genio in inglese qui.

- Non ci capisco niente quando Namjoon parla in inglese. E lui non ha pazienza. Per favore, noona!

- Te la faccio vedere io la pazienza se non la pianti di fare così.

-  Uffa, sei la noona peggiore del mondo - Mi dice Jungkook mentre mette il broncio. Uno di quei bronci super adorabili, però.

Yah, me ne pentirò, lo sento.

- E va bene, ok. Ti insegnerò inglese, ma non aspettarti di imparare granché da me.

- Davvero? - Mi chiede con gli occhi che brillano.

- No.

- Yaaah! Grazie noona. Te ne siamo grati. - Mi ringrazia inginocchiandosi e abbracciandomi le gambe.

- Aspetta. Te ne siamo? Cosa significa?

Ma non servono spiegazioni, dato che dopo nemmeno 2 secondi mi ritrovo strizzata in un abbraccio da Jimin e Taehyung.

- Yah, stupidi ragazzini.

- Quando iniziamo? - Mi domanda entusiasta Jimin.

- Mai.

- Che ne dici di... Lunedì? - Continua Taehyung, senza calcolare minimamente la mia risposta.

- Sì, per favore. - Mi implorano i miei tre dongsaeng.

Maledetto aegyo.

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Lunedì pomeriggio

- Allora noi andiamo, va bene? - Mi chiede preoccupato Hoseok.

- Sì, non preoccupatevi. Ci penserò io ad educare questi teppistelli.

- Va bene. Ci vediamo dopo. - Saluta, ridacchiando nervosamente. - Tu non vieni Seokjin, allora?

- No! - Grida dall'altra stanza il ragazzo.

- Bene. Sarà meglio che vi stacchiate un po' voi due. - Dice Namjoon mettendo le mani sulle spalle di Hoseok. Mi da un piccolo bacio a stampo sulle labbra prima di uscire dalla porta.

- Ew! - Sento dire schifato il maknae.

- Yah, ragazzino! Le vuoi adesso o dopo le frustate sulla schiena?! - Lo minaccio mentre Namjoon, Yoongi e Hoseok escono dalla porta.

- Jungkook, siediti. A meno che tu le botte non le voglia davvero. Bene, oggi faremo un piccolo punto della situazione per...

Jin POV

La sento parlare dall'altra stanza. Sta dando del cretino a Taehyung perché non riesce a dire neanche le frasi più semplici.

Non sono voluto andare con gli altri ragazzi fuori a divertirmi. Ho tirato la scusa del mal di testa, ma in verità ora sono con l'orecchio attaccato alla porta, per sentire meglio quello che dice Yun.

Tutto ad un tratto penso al bacio che ci siamo scambiati. Il bacio che ha iniziato lei. Non riesco ancora a crederci. L'ho sognato talmente tante di quelle volte che non capisco più se è stata finzione o realtà, ma la sensazione vivida della sue labbra sulle mie cancella ogni singolo dubbio.

Apro la porta, con una voglia irrefrenabile di baciarla. Ma so che non posso. Mi siedo sul divano accanto a lei.

- Vuoi impararlo anche tu? - Si gira sorridendomi. Quel sorriso mi fa sciogliere.

- Ascolto soltanto, se non ti infastidisce.

- Figurati.

Non avrei pensato che mi avrebbe rivolto la parola, visto quello che è successo tra di noi. Ma forse sta solo fingendo. Sta solo fingendo per non far insospettire nessuno. Dopotutto lei è la maestra del fingere. Ha sempre finto anche con Hoseok. Non solo da ieri, dopo il bacio, ma da sempre. Solo che lei non se ne rende conto. Il suo rapporto con Hoseok è così povero rispetto a quello che ha con me.

Ma forse queste sono solo considerazioni per farmi stare meglio, quando so che lei non potrebbe mai lasciare Hoseok.

- Hey, sveglia! - Vedo Yun che mi passa una mano davanti alla faccia.

- Cosa? - Le chiedo guardandola.

- Sono arrivati gli altri e volevo salutarti - Mi risponde ridendo alla mia stupidità.

Come può il tempo essere passato così in fretta?

- Oh, certo. Ciao, Yun.

Si alza dal divano e si dirige verso la camera. Suppongo debba prendere la giacca e la borsa. La seguo nella stanza mentre chiudo la porta e spengo la luce.

- Ma che-... - Non fa in tempo a finire la frase che metto le mie mani sulle sue guance e la bacio. Per la seconda volta.

Inizialmente si ribella, ma dopo alcuni tentativi inutili si lascia andare e mi contraccambia. Mette le mani sul mio petto, mentre forma dei cerchi sulla mia pelle. La tocco dappertutto, facendo scorrere le mie mani sul suo corpo.

Improvvisamente, come il peggiore dei nostri incubi, la luce si accende.

 

 

Il mio spazietto:

Eccodi al quarto capitolo :3 NESSUN JUNGKOOK E' STATO MALTRATTATO IN QUESTO CAPITOLO. (LOL)

Ok, grazie a chi ha recensito e a chi ha messo la mia storia fra le ricordate e... ricordate di recensire e dirmi cosa ne pensate.

Al prossimo capitolo! Chuuuuuu ~~~ ♥

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


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La luce si accende.

- Ma dove diavolo ho mess... - parla tra sé e sé la voce maschile appena entrata dalla porta.

Io e Yun ci stacchiamo bruscamente, tant'è che lei finisce quasi all'altro capo della stanza per la foga che ci ho messo nello spingerla.

Diverse emozioni passano per il suo viso, ma il nervosismo e il terrore sono quelle che riesco a distinguere meglio.

La voce non parla.

Mi giro, con un sorriso di circostanza, mentre mi trovo faccia a faccia con Yoongi.

Non ha espressione in volto. Il solito ragazzo a cui non frega nulla di niente e di nessuno.

 Il mio viso rimane immobile, come se niente fosse, ma il mio cuore aumenta i battiti e inizio a sudare freddo.

- Yoongi,... - Inizio.

- Che cosa stavate facendo? – Ci chiede come se non fosse abbastanza ovvio.

- Nulla. - Rispondo con un sorriso quasi spaventoso.

- Tu e Hoseok vi siete lasciati? – Domanda rivolto a Yun.

- Io... I-io... Posso spiegare...

- Allora? - Le sta mettendo pressione, lo vedo, perciò rispondo io per lei.

- No. Sono ancora insieme.

- Putt*na - La insulta Yoongi.

- Non osare chiamarla così! - La difendo io.

- Altrimenti? - Mi sfida il rapper.

- Altrimenti ti cancello a suon di pugni quella bella faccia da c*zzo che ti ritrovi.

- Perché non ci provi allora? - Mi istiga il ragazzo, mentre mi preparo a sferrargli un colpo.

- Yah, smettetela! - Ci ferma Yun. - Il vero problema qui è: lo dirai in giro o no, Yoongi-oppa?

- Dammi una buona ragione per cui non dovrei farlo e non lo farò.

- Ti comprerò tutto il cibo che vuoi! - Propone Yun.

- Oh, andiamo. Non sono mica Taehyung. Puoi offrirmi di meglio.

- Ti compro tutti gli snapbacks che ti piacciono. - Dico io.

- Mh, accettabile. Ma... C'è una cosa che mi piacerebbe avere più dei cappellini.

Silenzio di tomba. Nessuno dei due ha la minima idea di cosa voglia.

Si sente quasi il rimbombo dei nostri cuori ansiosi espandersi per la stanza

- Lo dirò a tutti nell'altra stanza fra 3 secondi, a meno che non arriviate a quello che desidero.             

- Tre…

Ci guardiamo nel panico. Non abbiamo idea di quello che vuole.

Pensa, pensa, pensa!

- Due…

Nononononono.

- U…

- Convincerò Cho-Hee ad uscire con te! – Si arrende infine Yun.

Yoongi la guarda con un ghigno sul viso. Mi sa che ha fatto centro.

- Perfetto. - Si congeda con un sorriso stampato in faccia.

Tiriamo un sospiro di sollievo, mentre Yun prende le sue cose per andarsene.

Prima di uscire dalla camera, mi guarda con un sorriso triste.

Sono uno stupido.

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Yun POV

Mi trovo nel nostro solito locale. Amo venire qui con le mie amiche perché è molto tranquillo e possiamo parlare senza paura. Un cameriere si avvicina al nostro tavolo e, dopo aver ordinato i nostri caffè e le nostre brioche, ritorno a scongiurarla.

- Oh, per favore! – Scongiuro Cho-Hee.

Deve accettare.

- No. Non uscirò mai con... Yoongi. - Dice fingendo un conato di vomito.

- Oh, avanti! Che ha di così sbagliato quel ragazzo?

- Ogni cosa! È arrogante, stupido e pigro. E lo sai che odio i ragazzi di questo genere.

- Per favore, per favore, per favore! Provaci almeno!

Provo ad usare l'aegyo, ma con lei non funziona.

Con lei non funziona mai niente, è come se avesse un cuore di ghiaccio.

- Ti ho detto di no. Perché vuoi così tanto che esca con lui?

- Beh... Sareste una bella coppia. - M'invento non sapendo che dire.

- Oh, certo. Così, tutto d'un tratto. Dimmi la verità, Yun.

- È quella la verità! Lo giuro!

Ma ecco che usa quell'adorabile sguardo da gattino.

Sono fregata.

- Yah! Non funzionerà con me!

Seh, certo.

- Piantala!

- YAH! PARK CHO-HEE!

- Oh, e va bene. Te lo dico. - Mi arrendo mentre Cho-Hee mi guarda compiaciuta.

- Io e Yoongi abbiamo fatto un patto.

- Secondo il quale io esco con lui?

Annuisco.

- E tu?

- Mh?

- Tu che ci ricavi?

- Nulla.

- Oh, certo. Park Yun che aiuta qualcuno senza ricavarci niente. Raccontalo a qualcun altro.

- Beh... Ecco... È successa una cosa con Seokjin.

Ma che diavolo sto dicendo?

- Cosa? Vi siete baciati? - Scherza Cho-Hee.

A volte mi chiedo se la mia amica ha il potere di leggere nella mente.

La guardo esitante. Non so se dirle la verità.

- Allora? - Mi interroga la ragazza mentre sorseggia il suo caffè e mangia la sua brioche al cioccolato.

La guardo di nuovo senza dire niente.

- Non dirmi che vi siete baciati davvero. - Ridacchia nervosamente.

La guardo e annuisco.

Sgrana gli occhi mentre comincia a tossire.

Le è andato di traverso un pezzo di croissant.

- Cho-Hee! CHO-HEE! CHIAMATE UN'AMBULANZA! Cho-Hee guardami. Segui il suono della mia voce!

Sono nel panico. Non so che fare.

Oddio, è svenuta! Cosa faccio, cosa faccio, cosa faccio?

Dopo pochi minuti arriva l'ambulanza.

La mettono su una barella e la chiudono nell'auto medica. Mi proibiscono, però, di salire con lei.

- Per favore, signore! Mi faccia salire con lei!

- Mi dispiace, signorina, ma non posso. Se vuole può seguirci in automobile.

Cristo. Perché non ho con me la patente quando serve?!

Prendo il telefono e chiamo una persona a caso dalla rubrica. Salta fuori che è Yoongi.

Che caso.

- Yah, Yoongi-oppa! Vieni qui. ORA! Te lo spiegherò dopo perché. Oh, Cristo. CHO-HEE STA ANDANDO IN OSPEDALE! VIENI QUI SE NON VUOI CHE PRENDA A CALCI QUEL SEDERE GRASSO CHE TI RITROVI! Bravo, faresti meglio a sbrigarti.

Chiudo la telefonata, con tutti i passanti che mi guardano come se fossi una psicopatica.

Yoongi arriva dopo 5 minuti circa, cosa che mi stupisce, dato che dal dormitorio al locale dove sto, sono almeno 15 minuti di viaggio.

- Alla buon ora! - Rimprovero comunque il ragazzo.

- Guarda che non esiste ancora il teletrasporto, se non lo sapessi. – Mi risponde irritato.

- Beh, dato che sei un genio secondo il PD-nim, inventalo.

- Sì, sì.

Ci dirigiamo a razzo verso l'ospedale e ci fiondiamo nell'edificio.

- Park Cho-Hee. Cerchiamo Park Cho-Hee. - Comunichiamo all'impiegata alla reception.

- Oh, sì. È ancora in Pronto Soccorso. Dovete aspettare finché non viene portata in reparto. Potete aspettare lì, dove c'è quella porta.

Sospiro mentre mi lascio cadere su una sedia. Yoongi mi segue.

Il reparto è asettico, come naturalmente ci si aspetta da un ospedale. E’ solo una sala d’attesa ma mi mette comunque angoscia. Odio gli ospedali.

- Che diavolo è successo?

- Le ho raccontato di Jin e immagino le sia preso un colpo.

- Le hai raccontato di Jin?! Wow, sei l'imprudenza in persona, Yun.

- Che dovevo fare? Mi guardava con quegli occhi da gattino indifeso. Non potevo dirle di no.

- Già. È per questo che mi sono innamorato di lei.

- Ew.

- Yah, le vuoi adesso o dopo le frustate sulla schiena, ragazzina? - Mi imita fingendo una voce femminile.

Gli faccio la linguaccia e torno ai miei pensieri.

Dovrei dirlo a Mi-Hi e So-Young.

- Naaah, troppo rischioso. Ti farebbero un sacco di domande sul perché è successo. - Interviene Yoongi.

- Uh?

- Stavo rispondendo a quello che hai detto.

Lo detto ad alta voce?!

- Leggi nel pensiero o cosa?

Yoongi ridacchia.

All'improvviso una barella accompagnata da un dottore e un infermiere esce dalla porta. Mi accorgo che è la mia amica.

- Dottore! Dottore! Sono l'amica di Cho-Hee. Che cosa... Che cosa è successo? - Chiedo senza fiato.

- Oh, non è niente di che, signorina... O... Signora? - Domanda squadrando Yoongi.

- Oh, no. Signorina. Siamo solo amici. Che cos'ha?

- Ha solo bisogno di riposo. Ha avuto un piccolo shock, ma niente di che. Dovrà stare qui due giorni e poi sarà libera di andarsene. - Conclude andandosene. Li seguiamo, ma ci dicono che non possiamo entrare.

- Potete venire domani. Arrivederci. - Ci congeda l'infermiere.

Usciamo dall'ospedale e Yoongi mi riporta a casa.

Mai avuta giornata più frenetica di questa, penso sospirando.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


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Sono le tre del pomeriggio e sento un ragazzo urlare dalla porta del mio appartamento.

 - Yah, MUOVITI YUN!

- Arrivo, arrivo. Cos'è tutta questa fretta? Siamo in anticipo di 20 minuti! - Dico prendendo la mia borsa.

- Dobbiamo andare a trovare la mia fidanzata. Non esistono né anticipi né ritardi.

- La tua fidanzata? Pensavo stessimo andando a trovare Cho-Hee. - Chiedo con un sopracciglio alzato.

- Beh... La mia futura fidanzata.

- Tsk.

Yoongi mette in moto l'auto e partiamo per andare a trovare Cho-Hee all'ospedale. Non so esattamente cosa dirle. Non vorrei che si prenda un altro colpo.

- Ciao, Cho-Hee! - La saluto allegramente.

- Hey, Yun! - Mi risponde e, dopo aver visto chi mi porto dietro, aggiunge: - Oh. Yoongi.

- Heilà! - Sembra felice. - Tieni. Questo è per te.

- Cosa diavolo è?

- Fiori! Ho sentito dire che i tulipani rossi sono i tuoi preferiti.

Da dove diamine l'ha tirato fuori quello?!

- Sono quelli gialli, i miei preferiti.

- Oh. Beh, spero che ti piacciano lo stesso.

- Sì, sì, mettilo lì nell'angolo.

La fulmino con gli occhi.

Mi fai quasi pena, Yoongi.

- Stai bene? - Le chiedo premurosa.

- Ovvio che sto bene. Voglio uscire da questo letto.

- Posso portarti in braccio se vuoi! - Interviene entusiasta Yoongi.

Ew.

- Per quello che mi hai detto ieri... - Dice a bassa voce, ignorando e indicando il ragazzo.

- Oh, non preoccuparti. Yoongi lo sa.

- Oh. Bene. Per la storia del bacio con Jin... Cosa... Com'è successo? - Mi chiede incerta.

Le racconto tutto. Mi sfogo. Le dico ogni minimo particolare: dal monologo di Jin al suo sguardo psicopatico alla sensazione delle sue labbra carnose sulle mie.                                 

Cho-Hee non si esprime, se non alla fine del mio racconto.

- È una cosa sbagliata, Yun.

- Lo so, ma sembra così giusta.

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- Allora buonanotte, Cho-Hee. - Dico mentre esco dalla stanza e ci dirigiamo alla macchina per tornare a casa.

Ma, a quanto pare, Yoongi ha sbagliato strada.

O sta architettando qualcosa.

- Hai sbagliato strada. Dovevi girare a sinistra a quell'incrocio, non a destra. - Gli faccio notare, ma lui non mi risponde. Continua a guidare e basta.

- Yoongi? Dove stiamo andando?

- Yoongi?! YOONGI! - Grido disperata vedendo che si sta allontanando dal centro verso le aree più deserte.

Ho una paura del diavolo.

- Stai zitta, Yun.

- MIN YOONGI! - Urlo di nuovo, cercando di aprire la portiera. Ma la portiera non si apre.

Ha attivato la sicura. M*rda.

Ha un ghigno sul viso. È inquietante. Non so dove mi stia portando. So solo che questa non sarà una cosa buona.

L'auto arriva in un grande spiazzo isolato e si ferma. Nessuno dei due scende. Cerco di prendere la borsa sotto al sedile, ma non c'è.

Dove diavolo l'ho messa?

Poi ricordo.

Fanc*lo, l'ho dimenticata da Cho-Hee.

- È inutile che ti dimeni così tanto. Non ti servirà a niente.

Lo guardo terrorizzata.

Lui ricambia lo sguardo.

Ed esce dalla macchina dirigendosi al lato del passeggero.

Mi apre la portiera e mi invita a scendere, tenendomi forte per un braccio, però.

Lo seguo cautamente mentre mi conduce in un piccolo bosco scuro.

Ho paura che mi possa fare del male.                                                                                                                 

Ho paura del buio.                                                                                                                                         

Ho paura degli animali e delle creature che potrebbero saltare fuori da un momento all'altro.       

Ho paura di lui.

- Non farò niente di quello che pensi. Sono qui solo per farti ragionare. - Mette in chiaro Yoongi dopo pochi minuti di tragitto.

- Farmi ragionare su che cosa? - Chiedo, comunque diffidente.

- Su Hoseok e Seokjin.

- Yaaah! - Urlo sentendo l'ululato di un lupo. O di un cane. Non lo so. La mia sanità mentale non è al meglio in questo momento. - Non ci devo ragionare.

- E invece sì. Non sai quanto. Stai tradendo Hoseok e stai facendo male a Seokjin.

Il mio cuore salta un battito, ma non so bene se sia per Hoseok e Seokjin o perché qualcosa di peloso mi ha appena sfiorato la gamba.

- Perché hai baciato Jin, la sera della festa di Jungkook?

- Come fai a...?

- Mi ha raccontato tutto lui. Allora, perché l'hai baciato, se sei fidanzata con Hoseok?

- Io... Io... Aaaaaah! - Sto tremando per la paura. - Non lo so. È successo tutto così velocemente. Credo semplicemente che mi facesse un po' pena. E quando è accaduto il fatto mi sono accorta che mi piaceva. Hoseok non mi aveva mai trasmesso delle sensazioni simili.

- Allora perché non lo lasci e non ti metti con Seokjin?

...

- Oppure dici di essertene innamorata, quando invece l'unica cosa che ami è il piacere dell'avventura di stare con un altro uomo e provare cose differenti?

...

- Dovresti pensarci seriamente. Soprattutto ora che Hoseok vuole rendere pubblica la vostra relazione.

Diamine.

- Davvero, Yun. Se ti dovessero mai scoprire, le fan penserebbero che sei una ragazza poco di buono. E credo che ti minaccerebbero. E potrebbero arrivare anche alle mani. O peggio. Sai quanto possono essere fastidiose e assillanti le fan, quando si tratta di ragazze che infastidiscono i loro oppa.

Lo so benissimo. Hoseok mi parlava sempre di alcune sasaeng che lo seguivano dappertutto e fotografavano qualunque cosa facesse.

Strada facendo siamo ritornati alla macchina. Sono ancora più confusa di quanto ero prima.

Amo davvero Seokjin? O è solo il “piacere dell'avventura”, come dice Yoongi?

Nel frattempo il ragazzo riceve una telefonata.

- Pronto? Sì, sono io. Sì, è qui con me. Va bene.

Faccio per sedermi nell'auto quando mi passa il cellulare.

- È per te. - Mi dice.

- Pronto? Oh. Ciao. Sí. Veramente... No. Va bene. Sì, ok. Ci vediamo dopo.

Yoongi alza un sopracciglio.

- Portami a casa. - Gli ordino.

E straordinariamente acconsente.

Mi lascia davanti al portone d'entrata.

Salgo le scale e vedo un Seokjin appoggiato al muro mentre controlla il cellulare.

Mi fermo davanti a lui, pensando a ciò che ha detto Yoongi.

Amore o piacere?

Alza il viso e, quando mi vede, gli si illuminano gli occhi.

Amore.

- Ciao, Yun. - Sussurra mentre mi porge un mazzo di rose rosse.

Gli devono essere costate un sacco.

Amore.

- Oh, non dovevi. - Gli dico riconoscente facendolo entrare in casa mia.

Metto le rose in un vaso con dell'acqua.

- Che cosa dovevi dirmi, Seokjin? - Gli chiedo sorridente.

Non mi risponde.

È diventato un vizio di tutti, adesso.

Ma in compenso si morde il labbro inferiore.

Piacere. 

Non mi lascia il tempo di chiederglielo di nuovo, che mi sbatte al muro baciandomi appassionatamente.

Piacere.

- Yah, Jin! - Cerco di dire nella brevissima pausa fra un bacio e l'altro. Mi tocca dappertutto.

- Per favo...

Tento di fermarlo, ma il mio corpo è impazzito. Non risponde più ai comandi. Gli ormoni mi vanno in subbuglio, proprio come aveva detto quella segretaria alla Big Hit quando cercavo Hoseok.

Hoseok...

Amore.

.

.

.

Piacere.

.

.

.

Ora tocca a me decidere.

Scelgo l'amore o il piacere?

- Seokj... - Mi silenzia con un bacio.

Mi arrendo.

Passano alcuni minuti e lo faccio entrare nella mia camera da letto.

Piacere.

.

.

.

O amore?

 

 

Il mio spazietto:

Sexy Jin all'azione.

Non so come mai, ma questo è il capitolo che mi paice di più ^^

Btw, graaazie mille se siete arrivati a questo punto della storia e grazie per le recensioni e cose varie :3

Un chu ~ a tutti ~~~ ♥

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


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- Quale camicia indosso, ragazze? - Chiedo a Mi-Hi e So-Young. Cho-Hee non è potuta venire. O almeno questo è quello che ha detto a noi. Ma credo che semplicemente non voglia aiutare una ragazza che sta tradendo il fidanzato.

- Quella bianca. Risalta di più le tue forme. - Mi consiglia Mi-Hi e So-Young acconsente.

- Perfetto. Metto i jeans neri allora?

- No, metti la gonna di jeans. Ti sta meglio.

- Sì, hai ragione. Metterò quella. - Dico tornando nella cabina armadio.

Oggi Hoseok voleva passare un po' di tempo con me. È da parecchie settimane che non usciamo insieme per via delle promozioni. È da parecchio tempo anche che Jin non viene a trovarmi. Ma naturalmente anche lui ha tutte quelle cose da Idol da fare.

- Come sto? - Domando una volta vestita facendo una piroetta.

- Perfetta! Stenderai Hoseok - Mi stuzzica So-Young.

E spero anche Seokjin, penso tra me e me.

- Allora, andiamo.

- Non dimenticarti la borsa. E soprattutto le scarpe, Yun!

- Oh, giusto! - Ridacchio imbarazzata.

Le mie due amiche mi accompagnano alla Big Hit e mi lasciano davanti alla porta d'entrata. Mi dispiace che Cho-Hee non sia qui. Mi augurano buona fortuna ed entro nell'atrio.

Non c'è la segretaria dell'altra volta. C'è una ragazza molto più giovane, sui 25 anni, molto carina, che, però, non mi degna minimamente di uno sguardo.

Mi guardo in giro, ma non c'è nessuno nella stanza.

Hoseok mi aveva detto che mi avrebbe aspettato qui, ma non è ancora arrivato.                                

Mi siedo su una delle sedie ed attendo.                     

Aspetto per circa 5 minuti finché finalmente la ragazza al computer ferma di schiacciare i tasti e si accorge di me.

- Mi scusi. Sta cercando qualcuno? - Mi chiede cortese.

- Veramente sì. Ma mi ha detto di aspettarla qui.

- Oh. Beh, è da quindici minuti che è lì. Magari se mi dice il nome della persona che sta cercando, posso farla arrivare qui prima.

Da quindici minuti?!

- È già passato un quarto d'ora?

- Sì, signorina.

- Non me ne ero accorta... Comunque sì. Va bene. Sto cercando Jung Hoseok.

- Perfetto. - La segretaria mi dice di attendere qualche minuto e dopo un paio di telefonate mi passa un bigliettino con scritto un indirizzo.

- Ecco a lei. In questo momento il signor Jung dovrebbe trovarsi lì.

- Oh... Grazie mille.

Mi dirigo in strada perplessa.

Perché Hoseok mi ha detto di venire alla Big Hit e poi mi da un altro indirizzo?

- Hey! - Una voce interrompe i miei pensieri.

- Uh?

- Hey, Yun!

- Oh. Ciao, Seokjin.

- Hai bisogno di un passaggio?

- Um... Veramente... Sai dirmi dove si trova questo posto?

Gli mostro il biglietto con l'indirizzo.

- Ma è dall'altra parte della città! Che diavolo devi farci lì?

- La segretaria mi ha detto che Hoseok è lì...

- Ah, Hoseok... - Si ferma a pensare qualche secondo. - Avanti, sali. Non credo che troverai facilmente autobus per andare lì. E non vorrei che qualche ragazzino con gli ormoni fuori di testa ti prendesse di mira.

Accetto l'invito e mi siedo sul lato del passeggero accanto a lui.          

Lo osservo.

È bellissimo, come naturalmente ci si aspetta dal visual del gruppo. Ha i capelli leggermente tirati all'insù, porta una camicia a fantasia che gli dona moltissimo e dei jeans bianchi. Molto diverso dal solito stile swag che deve mostrare di avere per il concetto hip-hop del suo gruppo. 

- Dovresti vestirti così tutti i giorni. Stai benissimo. - Gli dico.

- Anche tu. Ma poi sarebbe un peccato toglierteli, i vestiti. - Ribatte con un ghigno mentre arrossisco.

Wow, così figo.

Parliamo nella sua auto per circa mezz'ora prima di arrivare al posto dell'incontro con Hoseok.

- Beh... Ci vediamo, allora. - Lo saluto.

- Certo. - Acconsente chinandosi verso di me per darmi un bacio, ma mi scosto velocemente ed esco dall'auto, lasciandolo spiazzato. Gli faccio la linguaccia e lui ne fa una a me, mentre rido come una bambina piccola.

Mi giro per raggiungere il posto che, come Jin mi ha spiegato nel corso del viaggio in macchina, è un parco molto frequentato.         

Entro nel parco e cerco un ponte, come scritto nel pezzo di carta.

E poi lo vedo.                                   

Lui, Hoseok, in tutta la sua bellezza e felicità che, con i suoi dolci occhi scuri, si guarda intorno sbirciando continuamente l'orologio del cellulare. Sorrido a quella vista.

È ansioso di vedermi.

Mi avvicino di qualche metro, ma poi mi fermo. Ora capisco perché mi ha invitata in un posto così allo scoperto.

Flashback

- Sai, ci ho pensato molto, ne ho parlato sia con i ragazzi che con il manager e il PD-nim. Voglio rendere pubblica la nostra relazione, Yun. - Spiega Hoseok, finendo con un gran respiro, come se si fosse tolto un gran macigno dalle spalle.

- Oh... - Riesco a dire solo questo. Lo aspettavo da tanto, ma ora che ci sono quasi arrivata ho dei dubbi.

- Ti capisco se hai paura. Probabilmente riceverai più odio che amore, ma sappi che farò di tutto per farti stare bene e io t...

- È MERAVIGLIOSO! - Lo interrompo urlando.

Fine del flashback

Vuole rendere pubblica la nostra relazione. Adesso. Davanti a tutti. M*rda!

Ma oramai è troppo tardi, lui mi ha già visto e mi fa cenno di avvicinarmi e io, stupidamente, lo faccio.

- Yun! Finalmente sei arrivata. Mi dispiace averti fatto correre fino a qui da sola. Anche se non mi sarei aspettato che avresti fatto così veloce.

- Oh... Mi ha dato un passaggio Seokjin.

- Che caro ragazzo. - Mi risponde ingenuo.

Gli sorrido.

E lui mi guarda.

- Sei così bella... Ti sei fatta così per me, eh? - Mi domanda stuzzicandomi.

- Già.

Non è esattamente una bugia. È una verità a metà.

- Perfetto, allora! Voglio che tu esca al meglio quando ci fotograferanno.

- Fotograferanno?

- Ah-ah, lo vedrai fra poco.

- Hoseok... Io credo...

Ma non riesco a finire la frase perché subito si fionda verso la fontana più vicina e, salito sopra, inizia a parlare.

Cosa diavolo sta facendo?

- Scusate... Ahem... Vorrei fare un annuncio. Io mi chiamo Jung Hoseok, il cui stage name è J-Hope, dei Bangtan Sonyeondan. Oggi sono qui per dichiarare pubblicamente il mio amore per una donna. La donna più bella al mondo. Il suo nome è Park Yun ed è la mia ragazza da più di un anno ormai. Per via del mio lavoro non ho potuto portarla in un ristorante, come fanno le coppie normali come voi. Ma noi non siamo normali. Siamo una coppia SUPERSONICA!                                    Io amo da morire questa ragazza e volevo tanto farvela conoscere. Spero soltanto che le mie fan non si arrabbino e non facciano MAI del male a Yun. Perché lei è la cosa più preziosa che abbia mai avuto e se dovesse accaderle qualcosa di male potrei non riuscire a trattenermi. Ma so che l'amerete anche voi.

Sento lo sfarfallio di alcune macchine fotografiche che scattano.

Comincio a sudare freddo.

No. No. No.

Hoseok continua felice.

- Perciò oggi voglio confessarmi davanti a lei, davanti a tutti voi, per farle vedere che non ho paura del nostro rapporto. Che non ho paura che delle persone possano dividerci. Perché io LA AMO! - Conclude gridando mentre scende dal muretto della fontana.

Improvvisamente si avvicina allegramente a me.

No.

- Park Yun. - Esclama Hoseok prendendomi le mani.

No, ti prego.

Si abbassa appoggiando un ginocchio a terra.

No. No. No. Dimmi che vuole solo lucidarmi le scarpe.

Estrae un cofanetto.

No. Hoseok, no. Fermati. Ti prego!

Prende un bel respiro e parla.

Pronuncia quelle tre parole fatidiche.

Quelle tre parole che mi incastreranno.

Quelle tre fottutissime parole che faranno male a Seokjin.

- Mi vuoi sposare?

 

 

Il mio spazietto:

MUAHAHAHHAHAHAHAHAHAH! Eh, non ve lo aspettavate, vero? EH? EHEH?

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


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Ormai va in questo modo da un mese e più.

Io vado da Taehyung, Jimin e Jungkook ad insegnargli inglese, Jin mi riaccompagna a casa e si ferma da me per un po'.

Non so che scuse tiri per giustificare il suo ritardo. È così strano che, a parte Suga, a nessuno degli altri ragazzi sia mai venuto un sospetto.

O sono molto stupidi oppure hanno il paraocchi.

O aspettano il momento giusto per incastrarmi.

-----------------------------------

- Mi vuoi sposare? -  Mi chiede con speranza e nervosismo negli occhi.

Le persone attorno a noi rumoreggiano rilasciando degli "Oooooh!" di tenerezza.

Ci sono delle ragazze con le macchine fotografiche in mano, pronte ad immortalare ogni singolo attimo e caricarlo sul proprio fansite.

Sono incredula. Non avrei mai pensato che me l'avrebbe chiesto così in fretta, davanti a tutti.

Tutti si aspettano che io dica sì.

Ma cos'è ciò che voglio davvero?

In quel momento non ci penso, però.

Annuisco con delle finte lacrime agli occhi, mentre Hoseok mi infila l'anello al dito e si alza ad abbracciarmi e baciarmi, mentre il raduno che si è formato attorno noi applaude e fischia.

- Oh, per fortuna. Avrei dato di matto se non mi avessi detto di sì. - Mi sussurra dopo Hoseok mentre, mano nella mano, raggiungiamo la sua auto.                                               

Mi apre la portiera come un gentiluomo. Vuole portarmi al dormitorio per dirlo ai membri.

------------------------------------

- Arrivo, un attimo! - Grida dalla casa quello che credo sia Jimin. - Oh, hey. Sei venuta per un'altra lezione di inglese? - È proprio Jimin.

- Oh, no. Oggi siamo qui per dirvi una cosa, in realtà. - Risponde al mio posto Hoseok.

- Oh. Va bene. - Dice lasciandoci entrare nel dormitorio.

- Ciao, ragazzi. - Saluto il resto del gruppo che è in soggiorno a guardare la televisione.

- Hey, Yun. Ne vuoi un po'? - Mi chiede Taehyung offrendomi una fetta di pizza.

È strano che Taehyung, proprio quel Taehyung, mi offra da mangiare.

- No, grazie.

- Potete spegnere la TV un minuto? Dobbiamo comunicarvi una cosa. - Annuncia il mio ragazzo.

- Che c'è? - Ci chiede Yoongi interrogativo.

- Ragazzi... - Inizia Hoseok prendendomi la mano.

Jin fissa la mia mano nella sua.

Jin fissa la coppia di fedi che abbiamo.

Sono demoralizzata. Non ho forza per dire niente. Non ho forza per fare niente.

Hoseok ed io ci sposeremo.

E Seokjin? Cosa farà Seokjin?

Sospiro mentre Hoseok riprende a parlare.

- Yun ed io... Ci sposeremo.

C'è un secondo di sconcerto, poi sento Yoongi e Jin che tossiscono sputando il cibo che hanno appena ingerito.

Il resto dei Bangtan è sconcertato. L’unico a sorridere è Hoseok. Comunque dopo poco tempo si riprendono e ci fanno le congratulazioni.

- Wow! Congratulazioni ragazzi! - Esclama felice Jungkook.

- Allora oggi si festeggia! Andiamo al ristorante! - Propone Jimin.

- Non possiamo andarci, al ristorante. - Lo ammonisce Yoongi fissandomi.

Mi sta odiando sempre di più.

- Allora mangiamo qui! Puoi cucinare tu, Jin? Per favore! - Chiede Hoseok a Seokjin.

- Sì, va bene. - Acconsente senza emozioni alzandosi dal divano e dirigendosi verso la cucina.

Tutti esplodono di felicità. Tranne Yoongi, che si avvicina a me, stringendomi la mano.

- Complimenti. Sei riuscita ad abbindolarlo. Ti avevo detto di pensarci. Seokjin o Hoseok? Ma non ci hai pensato affatto. Stai con entrambi. Spero solo che si accorga che sta facendo una c*zzata. Complimenti davvero. - Mi dice in tono sprezzante.

-----------------------------------

Sono le tre di notte. O di mattina?

Fuori tutto è calmo. Anche la mia stanza è calma. Si sente solo il rumore del mio respiro affannoso.

Sto cercando di non piangere.

Fra poche ore mi sposerò.

Mi sposerò con Hoseok.

Ci saranno un sacco di persone: i nostri genitori, il resto dei Bangtan, nonni, zii, amici, Mi-Hi, So-Young e Cho-Hee.

Pensavo che quest'ultima non avrebbe accettato il mio invito, eppure verrà. Ed insieme alle altre due mie amiche, mi ha aiutato a scegliere il vestito, le scarpe e gli accessori.

Il vestito è bellissimo, da vera principessa. Anche le scarpe con i tacchi sono favolose. E il velo e gli orecchini e la collana e i guanti e i bracciali e il bouquet, ogni cosa è fantastica.

Ogni cosa è fantastica tranne la sposa.

La sposa è solo una stupida ragazzina indecisa.

È davvero un peccato aver speso, e sprecato, così tanti soldi e tempo per lasciare intatto ogni oggetto.

Già.

Perché oggi io non mi sposerò.

Non ho ancora capito niente.

Hoseok o Jin?

Jin o Hoseok?

Questo è il problema.

Jin è amore o piacere?

Hoseok è amore o affetto?

Non lo so.

So solo che oggi Hoseok non avrà il piacere di mettermi l'anello al dito.

Mi dispiacerà lasciarlo da solo sull'altare.

Ma fra un po' di tempo capirà.

Fra un po' di tempo saprà tutto.

E mi odierà.

Oh, cavolo, se mi odierà.

--------------------------------------

Hoseok POV

Sono le tre di notte. O di mattina?

Fuori tutto è calmo. Ma io non lo sono.

Domani mi sposerò con Yun.

Sarò l'uomo più felice del mondo.

Non vedo l'ora di vederla vestita come una principessa.

Non vedo l'ora di dirle sì.

Non vedo l'ora che lei mi dica sì.

Non vedo l'ora di metterle l'anello al dito.

Non vedo l'ora di essere marito e moglie.

Non vedo l'ora di andare in luna di miele con lei.

Il mio cuore perde dei battiti mentre ci penso.

Non ho mai amato una ragazza così tanto.

I miei genitori saranno fieri di me.

Saremo la coppia perfetta.

La coppia più bella del mondo.

Avremo dei figli, poi.

Oh, sì.

Poi cresceranno, avranno dei figli, avremo dei nipotini. Ed invecchieremo insieme. E poi ce ne andremo. Come ogni comune mortale. Ci cercheremo nell'aldilà. E ci ameremo.

Per sempre.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


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Yun POV

Sono le sette ormai.

Sospiro nel letto mentre cerco di alzarmi per affrontare questa giornata.

Mi trascino in bagno e vedo il riflesso della mia faccia.

Ho delle occhiaie da far paura.

Da quando Hoseok mi ha chiesto di sposarlo ho perso il sonno.

Hoseok...                                    

Premo forte gli occhi per bloccare le lacrime.

Non devo piangere. Devo essere forte. Non rendiamo questa giornata più difficile di quanto sia già.

Mi sta venendo la nausea e, prima che me ne renda conto, mi butto sul WC e vomito l’anima.

Dopo aver chiamato un taxi mi preparo velocemente. Apro l'armadio e lo vedo.

Il mio vestito da sposa.

Gli sorrido tristemente toccandolo con paura. La paura che possa farmi cambiare idea.

No, Yun. Sii forte!

Chiudo l'armadio e sento lo strombazzare di un clacson.

Il taxi è arrivato.

Prendo il mio cappotto, la borsa e la mia valigia.

- Addio. - Sussurro posando una cosa sul tavolo ed uscendo. - Addio per sempre.

------------------------

Hoseok POV

Ormai manca poco alla cerimonia.

Mi sistemo il colletto e la cravatta, quando sento la porta aprirsi e vedo tutti i Bangtan che, in smoking, mi sorridono.

Beh, non proprio tutti.

Yoongi e Seokjin sono seri.

È da quando gli ho detto del matrimonio che si comportano in modo strano.

- Congratulazioni, Hyung! - Esclama Taehyung.

Gli sorrido riconoscente.

- Non pensavo che sarebbe accaduto così in fretta, sai? - Mi informa Namjoon.

Ridacchio nervoso.

- Guardatelo, non riesce neanche a parlare. - Mi prende in giro Jungkook.

Rido di nuovo.

- L'avete vista? - Chiedo ai ragazzi, ma tutti negano.

- Sono così impaziente. Voglio che non succeda mai, ma allo stesso tempo voglio che succeda subito. - Continuo.

- Rilassati, Hobie-hyung! Andrà tutto al meglio! - Mi rassicura Jimin.

- Scusatemi, dovete andare a sedervi. - Dice una signora appena entrata nella stanza.

- Oh, sì. Beh... Buona fortuna, Hoseok. - Mi augura Namjoon uscendo seguito dagli altri.

Mi fanno male gli occhi.

Non so perché.

Sarà colpa della luce.

- Signor Jung, è pronto? Mancano pochi minuti. - Mi chiede la stessa donna di pochi minuti prima.

- Sì. - Rispondo più o meno deciso mentre lei mi sistema l'abito ed usciamo.

Passo per il retro della chiesa per raggiungere l'altare.

È tutto così floreale.

Ci sono una marea di rose colorate.

I fiori preferiti da Yun.

Appena metto piede nella chiesa sento degli applausi.

Fulmino con gli occhi Jungkook, Jimin e Taehyung.

Loro ridacchiano soltanto.

Mi sistemo al mio posto davanti all'altare. Accanto a me ci sono i miei testimoni che mi sorridono incoraggianti.

Sulla prima fila delle sedie ci sono i miei genitori e quelli di Yun.

Le nostre madri sono già in lacrime.

Rido fra me e me girandomi dall'altra parte.

Ci sono Namjoon e gli altri ragazzi che mi fanno segni di incoraggiamento.

- Fighting! - Dico a bassa voce facendo dei pugni.

Le campane suonano l'inizio della cerimonia.

Sto sudando.

Calmati, Hoseok! Pensa... Pensa... Pensa a Yun! Sì.

Le campane suonano un'ultima volta e la marcia nuziale risuona nella chiesa.

S'interrompe quasi subito, però.

Mi giro, mentre tutti gli invitati rumoreggiano.

- Ci dispiace, ma la sposa non... Non è ancora pronta. - Dicono le damigelle Mi-Hi e So-Young.

Sto sudando ancora di più.

Faccio un sorriso di circostanza a tutte le persone nella sala.

Alcune ridacchiano, altre sono dispiaciute e altre ancora rimangono semplicemente in silenzio.

Passano dei minuti che sembrano interminabili.

Improvvisamente So-Young si avvicina a me.

- Hoseok... Yun... Yun non è ancora arrivata. - Mi riferisce sussurrando.

Mi si gela il sangue.

- Come non è arrivata?! - Gli chiedo di rimando, alzando, forse, un po' troppo la voce, visto che sento gli invitati ripetere le mie stesse parole.

- Mi dispiace, Hoseok, ma non c'è.

- Avete provato a chiamarla?

- Naturalmente! Ma non risponde. Credo che abbia il cellulare spento.

- E a casa?!

- Sì, ma nemmeno lì risponde.

- Oh, Cristo. Dobbiamo fermare la cerimonia ed andare a cercarla.

- Ma non sappiamo dove sia.

- Andiamo a casa sua, magari ha lasciato qualche indizio. - Concludo uscendo dalla chiesa e fiondandomi in macchina.

- Aspetta! - Mi richiama una voce maschile che riconosco essere di Seokjin.

- Cosa diavolo vuoi?

- Vengo con te. - Dice senza lasciarmi la possibilità di ribattere.

Si siede al posto di guida e partiamo a razzo verso l'appartamento di Yun.

- Ah, fanc*lo! - Impreca contro il traffico Seokjin, dopo essere rimasto bloccato in un ingorgo. – Che diavolo ci fate tutti in giro oggi? Statevene a casa a leggere il giornale!

- Non ci sono delle scorciatoie?

Improvvisamente fa un'inversione a U e imbocchiamo una stradina laterale.

- Come fai a conoscere questi posti?

- Passavo da queste parti quando riportavo a casa Yun. Non volevo che qualche fan pensasse male.

Lo guardo male.

Stranamente voleva sempre essere lui a riportarla a casa.

Dopo alcuni minuti arriviamo a casa di Yun.

- Come faremo ad entrare senza chiavi? - Mi chiede Seokjin.

- Non ti preoccupare, il portinaio mi conosce.

Ed infatti dopo pochi minuti riusciamo ad entrare.

Apriamo la porta cautamente ed entriamo in punta di piedi.

Non c'è nessuno in casa.

- Cosa dobbiamo cercare esattamente? - Domanda Jin.

- Un qualcosa, una lettera, un oggetto, un biglietto, non lo so. Qualcosa che possa farci capire dove sia.

- Non sono Sherlock Holmes, lo sai? E se stesse solo dormendo?

- No, ho già controllato la camera e non c'è nessuno.

Torno in cucina e mi guardo intorno disperato.

Mi appoggio al mobile della stanza.

- Dove sei, Yun? - Sussurro al nulla.

Sento il tic-tac dell'orologio alla parete.

Il tempo passa mentre non riesco a pensare a niente.

Poi lo vedo.

Vedo una busta sul tavolo della cucina con ghirigorato sopra il mio nome.

Hoseok.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


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"Caro Hoseok,

Oggi è il giorno del nostro matrimonio.                                       

Oggi dovrebbe essere il giorno più bello della tua vita, ma, mi dispiace dirlo, non sarà così. Almeno non per ora.

Mia madre mi ha sempre detto che, quando si è innamorati, il cuore ti batte forte. Ti batte forte sempre, anche quando il tuo amato ti parla semplicemente.

A me è successo. Proprio con te, Hoseok.

All'inizio era così, ma poi è arrivata un'altra persona che mi ha confuso il cuore.

Non sapevo più riconoscere il vero amore.

E poi mi sono accorta di essere una stupida ragazzina traditrice.

Non ti merito.

E non ti meriterò mai.

Fra un po' di tempo capirai, te lo prometto.

Fra un po' di tempo capirai ogni cosa.

Ora me ne vado.

Me ne vado per sempre dalla tua vita e dalla vita del ragazzo che mi ha confuso.

Addio, Hoseok."

Le lacrime mi rigano il viso.

Le mani mi si irrigidiscono.

Seokjin mi strappa di mano la lettera di Yun.

Mentre io resto impassibile.

- Hoseok...

Sul tavolo c'è un altro biglietto.

Lo prendo e lo apro.

È un documento di una casa affittata in America.

Lei sta andando lì.

Comincio a camminare verso la porta d'entrata.

- Hoseok!

Seokjin mi segue.

Comincio a correre fuori, in strada.

- Fermati, Hoseok! Santo Dio! Usiamo l'auto!

Obbedisco senza dire niente.

Sembro senza vita.

----------------------------------

Yun POV

Flashback

- Yah, Yun! Ridammelo!

- Ahah, vieni a prenderlo!

- Uff, stupida ragazzina!

Inciampo e cado sull'erba ridendo.

- Ridammi quella scatola!

Gliela porgo.

- Brava, bambina! Ecco. È per te!

- Ma te l'ho appena ridata. - Lo guardo interrogativa.

- È per te, sciocca. Dai, aprila.

La prendo diffidente, mentre disfo il nastro.

- Avanti!

Alzo il coperchio e ci trovo un foglietto.

"Buon S. Valentino!

Che ne dici se, invece di S. Valentino, festeggiassimo il "Single Day"?

Kim Seokjin"

Gli sorrido felicemente, addentando un cioccolatino che subito sputo.

- Che c'è?

- È bruciato...

- Oh...

- Ma va bene! Lo mangio lo stesso!

Fine del flashback

Sospiro, mentre cerco di trattenere le lacrime.

Flashback

Lo guardo mentre mi sorride sorseggiando il suo frappè.

Il mio cuore batte forte.

Non avrei mai pensato che mi avrebbe invitato ad uscire.

- Quindi sei un ballerino da Kwangju, mh?

- Già. - Mi risponde Hoseok alzandosi e prendendomi per mano. - Vieni con me!

- Cosa? Hey, aspetta! - Dico rovesciando il mio bicchiere.

Hoseok mi trascina in strada e chiede ad alcuni ragazzi di strada accendere lo stereo che si portano dietro.

- Cosa fai?

- Sta' a vedere. - Mi dice con tono di sfida.

Inizia a ballare.

Sono esterrefatta. È davvero bravo.

Attorno a noi si forma un gruppo di gente.

Poi Hoseok viene verso di me e balla.

Balla per me.

Arrossisco, mentre alcuni ragazzi fischiano.

.

.

.

La canzone finisce e, fra gli applausi della gente, torniamo verso il nostro tavolo ridendo.

- Sei fantastico, Hoseok!

Lui mi guarda con gli occhi pieni di dolcezza.

E si china a darmi un bacio sulla guancia.

Fine del flashback

Premo ancora più forte gli occhi.

È la milionesima volta che lo faccio oggi.

La scala mobile mi porta al primo piano dell'aeroporto.

Guardo il mio biglietto per Miami.

Fra poco più di un'ora partirò e mi lascerò alle spalle tutta questa storia.

Finalmente.

Mi metto in fila per il check-in e aspetto il mio turno.

C'è una fila immensa davanti a me.

Ma dovete partire tutti oggi?

- Guarda quella ragazza! Non è la moglie di J-Hope?

- Ma che dici? Si sposano oggi, è impossibile che lei sia qui.

- Eppure a me sembra lei...

Sospiro di nuovo.

Chissà se in America mi riconosceranno.

--------------------------------------

Jin POV

Ho letto la lettera che Yun ha scritto a Hoseok.

Menzionava un ragazzo che le aveva confuso il cuore.

Naturalmente so a chi si riferisce.

- Quindi se ne sta andando in America?

- Sì.

- E pensi di fermarla andando da lei?

- Sì.

- Non credi che la farai solo scappare in questo modo?

- No.

Entriamo a passo di marcia nell'aeroporto.

- Guarda! Sono J-Hope e Jin!

M*rda, le fan.

- Ha ancora lo smoking! Allora è la sua ragazza quella che abbiamo visto al check-in!

Almeno servono a qualcosa le fan.

- Avranno rotto?

- Mi scusi, dov'è il check-in per l'America? - Chiede Hoseok ad un impiegato.

- Dove deve andare esattamente?

Hoseok mi guarda chiedendomi aiuto.

Avanti, Jin. Ricorda quello che c'era scritto nel documento.

- Miami! - Grido improvvisamente.

Non so se stia davvero andando lì, ma mi pare di ricordare di aver letto quello.

- Oh, sono al primo piano. Dovete salire per le scale mobili e troverete un cartello.

- Grazie.

Corriamo verso le scale mobili e, una volta arrivati al piano superiore, vediamo il cartello.

Ed eccola lì.

Con la sua valigia.

Park Yun in carne ed ossa.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


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Yun POV

- Tolga ogni oggetto metallico che indossa.  - Mi ordina il ragazzo prima di passare sotto al sensore.

Faccio per sfilare il bracciale dal mio polso, quando sento delle urla alla mia destra.

- Quell'uomo è armato!

Mi giro impaurita e vedo alcuni uomini con delle pistole e dei fucili.

Le persone urlano ed alcune rischiano di essere colpite dai proiettili.

Alcune delle guardie cadono a terra sanguinanti.

Uno di quegli uomini punta la pistola verso la mia posizione e sta per schiacciare il grilletto quando una mano mi preme sulla bocca e un corpo mi butta per terra dietro ad un pilastro.

Cerco di liberarmi dalla stretta e cerco di mordere la mano della persona sopra di me.

Poi vedo del sangue che si spande accanto a me e sento la stretta rilasciarsi.

Mi tolgo di dosso l'uomo e lo guardo con gli occhi sbarrati.

- JIN! JIN! - Grido cercando di sovrastare il chiasso delle persone e dei proiettili. - Per favore, Jin!

- Yun... - Cerca di dire con le poche forze rimaste.

- No, no. Non sforzarti. - Gli raccomando mettendo il suo braccio sopra la mia spalla, ma cedo subito sotto il suo peso.

È troppo pesante per me, perciò lo appoggio al pilastro dietro di noi.

È stato ferito alla spalla.

- Yun! - Sento una voce urlare dietro di me.

- Che diavolo ci fate qui voi due?!

- Yun... Stai bene? - Mi chiede preoccupato Hoseok controllando le mie eventuali ferite.

- Io sì, ma Jin no.

Sentiamo altri spari nelle vicinanze ed altre persone urlanti.

Mi tappo le orecchie con le mani, tremante.

- Shhh. – Cerca di tranquillizzarmi Hoseok abbracciandomi, ma mi sposto subito per evitarlo.

- No, Hoseok. Non farlo. – Provo a dire sentendo i dubbi riaffiorare nella mia mente.

Improvvisamente una manona forte mi prende per il braccio trascinandomi via da Hoseok e portandomi al centro della sala.

- Fate un passo falso in più e l'ammazzo. - Minaccia la polizia intorno a lui mentre mi punta la pistola alla tempia.

Cerco di liberarmi dalla sua stretta ferrea, ma è impossibile.

- YUN! YUN! - Vedo Hoseok che cerca di venire verso di me, ma viene fermato da un uomo in divisa.

Nell'edificio è calato il silenzio.

Si sentono solo dei singhiozzi indistinti e dei bambini piangenti in lontananza.

- Posa a terra la pistola. - Gli ordina senza successo un poliziotto.

- Posa a terra la pistola, ho detto! - Ripete l'uomo ricevendo solo il rafforzamento della presa che mi intrappola.

Un altro poliziotto fa un passo avanti e sento il grilletto della pistola dell'uomo che mi tiene stretto scattare.

Click!

- Lasciala andare! Adesso!

- E se non volessi? - Risponde ridendo istericamente.

Hoseok freme.

Io tremo.

Abbiamo entrambi paura.

- Lasciala! - Ripete lo stesso uomo facendo un altro passo in avanti.

- Ho detto nessun altro passo falso, amico. Sono già stato buono a non calcolare il passo che hai fatto prima. Non forzarmi a spararle.

Dopo pochi secondi, lo psicopatico inizia a cantare una canzone malinconica con voce lagnosa.

È definitivamente impazzito.

Vedo i poliziotti nel panico.

Non sanno esattamente cosa fare.

Spariamo o non spariamo?

Sembra la scena di un film.

Poi però si ferma. Non canta più. Mi accarezza la testa e mi dice addio.

Non credo che, anche se i poliziotti non avrebbero fatto nessun altro passo falso, lui non mi avrebbe sparato.

Ed infatti è così.

- Bene, gente. Salutate questa bella ragazza. Ringraziatela per essere stata presa al posto vostro. Addio, signorina.

Bang!

Stringo gli occhi piangendo, ma il colpo non arriva.

Invece sento la stretta rilasciarsi e il corpo dell'uomo scivolare e cadere a terra.

Apro gli occhi.

Il colpo è arrivato da dietro.

Mi giro lentamente e trovo l'uomo che mi ha salvato.

Seokjin.

Seokjin ha ammazzato quel criminale che mi intrappolava.

Seokjin l'ha ammazzato nonostante il proiettile nella sua spalla.

Lo guardo riconoscente, mentre la polizia mi porta via.

- Yun! - Mi corre incontro Hoseok abbracciandomi. - Oh, Cristo. Pensavo che ti avrebbe ammazzato davvero. Grazie a Dio Seokjin gli ha sparato.

Lo guardo e piange.

Io sorrido fra le lacrime.

----------------------------------------

Si sente solo il rumore dei miei respiri.

Dopo la sparatoria all'aeroporto mi hanno portato qui.

"Dobbiamo fare degli accertamenti, perciò sarebbe meglio che lei resti qui per alcuni giorni.", questo mi hanno detto.

- Buoooongioooornooo! - Sento cantilenare Hoseok, mentre entra nella stanza.

- Buongiorno.

- Come stai oggi?

- Sono ok.

- Bene, perché oggi è venuta tanta gente a trovarti!

- Tanta gente?

Improvvisamente la porta si spalanca ed entrano 8 persone: Cho-Hee, So-Young, Mi-Hi, Namjoon, Yoongi, Jimin, Jungkook e Taehyung.

- Che diavolo ci fate tutti qui?!

- Volevamo salutarti e vedere come stavi. - Mi risponde Jimin.

Parliamo per un po' di tempo, ridendo e scherzando e poi si apre di nuovo la porta.

La fissiamo tutti.

C'è Seokjin con una grande fasciatura che gli avvolge la spalla e parte del braccio e del busto.

Ecco chi mancava.

Gli faccio un ciao piccolissimo, mentre gli altri lo accolgono calorosamente.

Probabilmente non sono andati a trovarlo prima.

- Scusate? - Sentiamo delle nocche che bussano alla nostra porta. - Volevo solo comunicare la situazione di salute in cui si trova la signorina Park in questo momento. Quindi, a parte il fidanzato della signorina, devo chiedervi di uscire.

- Oh, certo. Sentiamo. - La incoraggia a parlare Hoseok, mentre gli altri ragazzi escono dalla stanza sbuffando.

- Perfetto. La signorina è ancora in uno stato di piccolo shock, ma è tutto sotto controllo. Non c'è niente di rilevante e, inoltre, anche il bambino è in buono stato.

C'è un momento di relax, poi ci rendiamo conto di quello che ha detto l'infermiera.

- Il bambino?!

 

 

 

Il mio spazietto:

TAN TAN TAAAAAAAN. Non ve lo aspettavate, eh? e.e

Ho fatto un casino con le foto nei vari capitoli, quindi alcune le ho cambiate, altre le ho invertite, fatto sta che sono tutte diverse x"

Comunque, ringrazio le persone che hanno recensito, che hanno messo questa storia fra le preferite/seguite/ricordate e tutti gli altri lettori silenzioni :3

Chuu ~~ ♥

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


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- Il bambino?! - Esclama Hoseok.

- Sei... Sei incinta? - Mi chiede.

Annuisco leggermente.

Passano alcuni secondi e Hoseok urla dalla gioia.

- DIVENTERÒ PADRE! È INCINTA! - Grida mettendosi a ballare.

Esce di corsa dalla porta e si mette ad urlare dalla gioia.

- È INCINTA! RAGAZZI! DIVENTERÒ PADRE! - Ripete prendendo per il collo della camicia Jimin e scuotendolo avanti e indietro.

Lui sì che è felice.

- Che bello, che bello, che bello! Da quanto tempo? Perché non me l'hai detto prima?!

- I-io...

Davvero non si chiede perché stavo per lasciarlo e partire? Come può essere così felice?

- Aspetti un bambino? - Mi chiede sconcertato Yoongi.

- Signore, si calmi! - L'infermiera richiama Hoseok - Ora dovete andare. L'orario delle visite è concluso.

- Oh, certo! Ciao Yun e... Ciao piccola Yun o piccolo me. - Mi saluta Hoseok.

Nella stanza rimane solo Seokjin, a cui è permesso restare essendo un paziente dell'ospedale.

- Dovresti dirglielo che non è suo.

- C-cosa?

- Il bambino.

- Come...?

- È ovvio che sono io il padre, Yun. Quel ragazzo è troppo stupido per ricordarsi che non l'ha mai fatto con te senza precauzioni.

- Anche tu te lo sei dimenticato…

- Cosa?

- Anche tu ti sei dimenticato le precauzioni…

- Cosa diamine c’entra questo ora?

- Beh, stai dicendo che lui è troppo stupido per ricordarselo, ma nemmeno tu ti sei ricordato di metterle…

- Piantala di sviare il discorso! Piuttosto, perché non me l’hai detto? Avrei potuto aiutarti.

- Tanto me ne sarei andata comunque. Che bisogno c'era di saperlo?

- Che bisogno c'era?! Ho un figlio in giro per il mondo e non lo so nemmeno?

- Scusa...

- Da quanto tempo l'hai scoperto?

- Da tre settimane, credo.

- Da tre settimane?! Ecco perché mi hai detto di non venire più da te. E io che pensavo che lo avessi fatto per portare rispetto a Hoseok.

- Come faccio?

- Glielo devi dire.

- Grazie al c*zzo.

- Hey! È questa l'unica cosa che puoi fare.

Sospiro mentre congedo Jin.

Perché è così difficile?

--------------------------------

Yoongi POV

E quindi Yun è incinta.

Solo che non si sa ancora bene se il bambino è di Hoseok oppure no.

- Quindi diventeremo zii! Che bello! - Esclama Jimin.

- Non saremo zii, stupido. Saremo solo amici. Non abbiamo nessun grado di parentela con loro. - Dice Jungkook a Jimin tirandogli uno scappellotto dietro la testa.

- Yah! Sono un tuo hyung!

- Jiminie Pabo! - Lo canzona Taehyung.

- Aish, stupidi ragazzini.

- Piantatela voi tre. - Li riprende il leader. - Hoseok, non vorrei guastare il tuo entusiasmo, ma tu e Yun non siete ancora sposati e... Tu sai cosa è successo ieri, all'aeroporto.

- Sono sicuro che ci sarà una spiegazione dietro il suo gesto. - La giustifica Hoseok.

Cristo, quel ragazzo è davvero svampito.

- Oddio, come lo chiameremo? - Continua Hoseok. - Che ne dite di... Hei! O... Chung-Ae! No, no... Se è un maschio come lo chiameremo?

- Jimin, ovviamente. - Dice appunto Jimin in tono di superiorità.

- Macchè. Lo chiameremo Taehyung, come il suo buon vecchio zio morto in guerra!

- Vuol dire che fra poco morirai in guerra anche tu? - Chiede speranzoso Namjoon.

- Yah!

-------------------------

Yun POV

I miei due giorni all'ospedale sono terminati e me ne sono ritornata a casa, con Hoseok che si preoccupa per me e viene a trovarmi ogni giorno per assicurarsi che io stia bene.

Non riesco davvero a credere che non si sia fatto nessuna domanda sul perché me ne stavo andando né sul ragazzo che menzionavo nella lettera.

Hanno ragione Yoongi e Seokjin. È davvero più stupido di quanto pensassi.

- Oh, avanti rispondi! - Impreco ancora una volta contro Hoseok che non risponde al cellulare. È già la decima volta che chiamo, e giuro che le ho contate.

Starà facendo le prove, stai calma Yun.

Ho preso la decisione di dirgli tutto, ma non so dove troverò il coraggio e la forza di vedere la sua faccia distrutta.

Sospiro.

Come faró?

E cosa faró?

Hoseok non mi vorrà più e non credo che Seokjin vorrà vedermi.

Come diavolo ho fatto a ficcarmi in un guaio del genere?!

Il bacio, il tradimento, l'amore, il piacere, il matrimonio, l'aeroporto, la sparatoria e adesso pure un figlio.

Sospiro per l'ennesima volta in questa giornata e prendo carta e penna.

Gli scriverò tutto.

E me ne andrò.

So che è da vigliacchi, ma non ci riesco proprio a vedere la sua faccia piangente e il suo cuore spezzato.

Addio, Hoseok.

Addio per la seconda volta.

 

 

Il mio spazietto:

E STIAMO GIUNGENDO ALLA FINE, CHE BELLO (o che brutto, dipende). Mi raccomando, recensite, per favore, mi fa davvero piacere sentire la vostra opinione, non mordo!

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


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Chiamate effettuate: 19

Ultima chiamata effettuata alle 22:06

Orario: 22:10

Effettuare chiamata?

Chiamata in corso…

L’utente non è al momento raggiungibile. Lasciare un messaggio dopo il segnale acustico.

Sospiro per la ventesima volta, con un accento di esasperazione, poggiando il polpastrello sul touch screen del mio cellulare per chiudere la chiamata.

Perché diamine non rispondi?!

---------------------------------------------------

Chiamate effettuate: 31

Orario: 22:29

-----------------------------------------------------

Chiamate effettuate: 43

Orario: 22:48

Avanti, rispondi!, penso sull’orlo delle lacrime. Che diavolo stai facendo di così importante a quest’ora?!

----------------------------------------------------

Chiamate effettuate: 49

Orario: 22:59

- Per favore… - Sussurro al buio della mia stanza; le lacrime che mi rigano il viso.

----------------------------------------------------

Chiamate effettuate: 49

Orario: 23:00

Effettuare chiamata?

No.

Rubrica.

Hamkkehan dajim eodiro sigangwa hamkke sarajigo

ibyeorui hime muneojin domino machi julliet & romio

neomu tteugeopge neol johahangeonji neowa nae ongiga an sikhyeojiji

ijewa dorikyeo neowaui pilleum oh I gotta need a ne saenggakgwa

jigeum neon naui bamui byeoreul gajyeoga najui haereul gajyeoga

gyeolguk nameun geon hana chan gureume eoduumman

geurae mannamdo isseumyeon heeojimdo isseul georaneun beop never ever

geuge museun beobideun eogigo sipeo

seuseuro oemyeon neoege choemyeon

 

Alzo gli occhi da terra e guardo lo schermo del telefono.

 

Jung Hoseokie.

 

Quand’è stata l’ultima volta che l’ho chiamato così?

 

Rispondi. Ignora.

 

Il mio dito indugia sul tasto “Ignora”, ma tutto ciò che sto facendo da almeno tre ore ormai è cercarlo, perciò pigio con forza sul tasto “Rispondi”.

 

- Pronto? Yun? Tutto ok? Mi sono ritrovato quasi cinquanta chiamate da te.

 

- …

 

- Yun?

 

- …

 

Che diavolo mi prende? Dov’è andato a finire tutto il coraggio di prima?

 

- Avanti, Yun! Mi hai chiamato un’infinità di volte, non può esserti sparita la voce, adesso.

 

- …

 

- Yun!

 

- Devo dirti una cosa.

 

- Oh, finalmente. Dimmi.

 

Non posso vederlo, ma credo che, dall’altra parte, la sua espressione sia un misto fra sollievo e preoccupazione.

 

- Io… Noi… Ah… Riguarda… Riguarda noi due. E il matrimonio. E Miami. E… Tutto ciò che è successo dopo.

 

Lo sento trattenere il respiro, dall’altra parte della cornetta.

 

- Yun, non c’è più niente da…

 

- Fammi parlare, per favore. Poi sarai libero di dire tutto ciò che vuoi.

 

- Va bene.

 

- Non so bene da dove cominciare, in realtà, perciò lo dirò e basta, senza mezzi termini. Io… Io e un altro ragazzo ci siamo baciati, Hoseok. – Incomincio duramente.

 

Anche senza vederlo in faccia, lo sento incassare il colpo.

- Ci siamo… Baciati diverse volte. Sono stata una stronza, lo so, e non so esattamente perché abbia accettato di sposarti, nonostante ciò che ho fatto. Credevo che scappare dai miei problemi fosse la scelta migliore, anche se poi uno psicopatico mi ha costretta qui. Dopo abbiamo saputo del bambino. Oramai ha quasi tre mesi e mezzo e sarà una bella bambina. Mi dispiace davvero tanto smorzare gli entusiasmi, ma…

- Il bambino non è mio, vero? – M’interrompe Hoseok. – Lo avrei dovuto capire, io e te non l’abbiamo mai fatto senza…

Lo sento tirare su con il naso.

- Hoseok…

- Chi è, Yun?

- Cosa?

- Chi è il ragazzo? Merito di saperlo, Yun. – La sua voce mi irrompe disperata le orecchie.

- Io… È… È…

- DIMMELO, YUN!

- È Seokjin… - Mormoro, sperando che non mi abbia sentito.

- S-Seokjin? – Posso notare una nota di rabbia, pazzia, incredulità nel suo tono.

- Hoseok, per favore, non… Pronto?

Chiamata interrotta.

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Jin POV

- S-Seokjin? – Sento mormorare incredulo Hoseok.

- Mi hai chiamato, per caso?

Si gira lentamente, abbassando il cellulare con cui prima stava parlando. Nei suoi occhi posso scorgere una certa quantità di rabbia, che va man mano espandendosi.

- Tutto bene, Hoseok?

- Tu… - Dice avvicinandosi a me. – TU! Lurido figlio di p*ttana! – Mi urla contro, sferrandomi un pugno in faccia.

- Ma che diavolo ti è preso?! – Grido, tenendomi una mano sul punto dolorante.

- Che diavolo mi è preso? CHE DIAVOLO MI È PRESO? CHE DIAVOLO È PRESO A TE, PIUTTOSTO!

- Non riesco a capire cosa stai dicendo…

- HAI BACIATO LA MIA RAGAZZA, JIN!

- In verità, è stata lei la prima a baciarmi. – Mormoro, senza farmi sentire.

- TI ODIO, JIN! Sei uno str*nzo! – Ripete, iniziando a prendermi di mira tirandomi calci e spingendomi al muro. Sbatto la schiena contro la parete bianca, con il suo viso a pochi centimetri dal mio, il sudore che gli scende dalla fronte, l’ira nei suoi occhi, le sue mani appoggiate con forza al muro, per non farmi scappare.

- Come hai osato farlo? – Inizia piano. – SENZA NEMMENO UN MINIMO DI RITEGNO, DI SENSO DI COLPA! – Con una mano mi prende per il collo della maglietta, minacciandomi. – Lo sai cosa potrei farti adesso? LO SAI? Potrei farti finire all’ospedale, al cimitero!

So che non è il caso, ma tutto questo mi fa un po’ ridere. Hoseok è sempre così felice e speranzoso, che vederlo sotto questa luce da teppista, mi fa spuntare un sorrisino insolente sulle labbra. E credo che questa sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

- Osi anche ridere, str*nzo? – Mi riprende, strafottente, assestandomi un pugno nello stomaco, che mi fa accasciare a terra. – Vediamo se ridi ancora, dopo questo.

Improvvisamente intravedo la porta aprirsi e due persone entrare. Non sono molto sicuro sulla loro identità, sono troppo occupato a maledire la mia stupidità.

----------------------------------------------------

Yoongi POV

La suoneria del mio Samsung riempie la Sala Studio della Big Hit.

Park Yun.

Rispondi. Ignora.

- Pronto?

Una Yun disperata dice che ha un brutto presentimento e mi implora di fermare Hoseok se dovesse fare qualcosa di brutto.

- Gli hai detto tutto?

Flashback

- Yun, dobbiamo parlare.

- Di cosa, oppa?

- Sempre del solito argomento. - Le dico facendola sedere sulla sedia davanti a me. - Devi dirglielo, Yun. Devi farlo, se lo merita.

- Ma è difficile. Non so nemmeno cosa sarebbe in grado di fare, se sapesse la verità.

- Non credi che dovrebbe almeno sapere che l'hai tradito, prima di andartene?

Passiamo varie ore a discuterne e finalmente riesco a farla ragionare.

Fine del flashback

- Si, gli ho detto ogni cosa, ma appena ho nominato il nome di Jin, mi ha piantato il telefono in faccia.

Oh, cavolo! Seokjin è andato al dormitorio con Hoseok, oggi, e tutti gli altri sono ancora qui in studio!

- Sbrigati ad andare al dormitorio. ADESSO!

- Sono già sulla strada.

Riattacco, uscendo precipitosamente dallo studio.

- Hey, dove vai così di fretta? - Mi chiede Namjoon seguito da altri tre sguardi interrogativi.

- Vado... Vado a casa.

- Oh, veniamo anche noi, adesso.

- Veramente...

Non ho l'auto con me, perciò non posso fare a meno che accettare il passaggio che ci da il nostro manager.

Mi siedo in macchina, tamburellando nervosamente le dita della mano e il piede.

Dobbiamo muoverci, altrimenti quelli si ammazzano.

Dopo minuti interminabili di viaggio, fra semafori sempre rossi, traffico e velocità minima, arriviamo finalmente al dormitorio.

Esco di corsa dirigendomi verso il primo piano dell'edificio che ospita casa nostra: Yun mi aspetta proprio lì fuori, sul pianerottolo.

Ci scambiamo uno sguardo d'intesa ed entriamo attentamente nell'edificio.

- Lo sai cosa potrei farti adesso? LO SAI? Potrei farti finire all’ospedale, al cimitero! - Sentiamo urlare la voce di Hoseok. - Osi anche ridere, str*nzo? Vediamo se ridi ancora, dopo questo.

Ci fiondiamo nella camera da letto e troviamo Seokjin accasciato a terra, contro il muro, e Hoseok che, sbraitando, prende la carica verso di lui.

Mi lancio in direzione del ragazzo in piedi e lo trattengo dalle braccia, ma riesce a liberarsi e molla un pugno anche a me.

- Non ti immischiare, tu!

Dopo pochi secondi, probabilmente a causa del baccano, gli altri quattro Bangtan rimasti fanno ingresso nella stanza. Namjoon e Jimin mi aiutano a far calmare Hoseok, mentre Taehyung e Jungkook controllano Jin.

Yun è immobile, quasi impietrita, dietro tutto questo trambusto.

Timidamente, guarda verso Hoseok, ma lui è troppo impegnato ad imprecare contro l'altro ragazzo, per accorgersene. Poi si gira verso Seokjin: ha il labbro gonfio e viola ed è per terra. Ricambia il suo sguardo, implorante.

Improvvisamente si avvicina a lui, aiutandolo ad alzarsi.

Mi colpisce il fatto che sia subito andata da Jin, al posto di Hoseok.

Le sorride, mentre si sussurrano qualcosa.

- Dove diavolo credi di andare con la mia ragazza? Yun, digli qualc...

- Dopo, Hoseok.

- Ma Yun...

- DOPO, ho detto. - Ripete infastidita, quasi forzando la sua gentilezza. - Ne discutiamo dopo.

----------------------------------------------------

Jin POV

- Apri leggermente la bocca, per favore. – Dice Yun, mentre prende un batuffolo di ovatta imbevendolo di disinfettante.

- Ma fa male. – Mi sforzo per fare come dice lei.

- Ne farà ancora di più se non fai come ti ho detto.

Sono seduto sul tavolo della cucina e Yun è davanti a medicare il gonfiore del mio labbro. Sembriamo un bambino e una mamma, in questa posizione. Guarda attentamente il batuffolo di cotone facendolo scorrere sulla parte violacea della mia bocca, cercando di non recarmi dolore.

Rabbrividisco al contatto: la pressione che ci mette Yun e il liquido freddo su di esso mi fa scendere i brividi per tutto il corpo.

- Vuoi stare fermo? – Si ferma Yun, squadrandomi insistente.

Mi scuso ridacchiando e lei riprende il suo lavoro.

Improvvisamente sentiamo la voce di Hoseok proveniente da una delle altre stanze: - Quando diavolo se ne vuole andare quello str*nzo? Sono qui io la vittima, non lui! Dovrebbe smetterla di mettersi fra me e la mia ragazza! – E successivamente delle ammonizioni sommesse da parte di Namjoon e Yoongi.

Il mio sguardo si posa sul viso di Yun: appena ha sentito Hoseok parlare ha chiuso gli occhi una frazione di secondo, infastidita, per poi riaprirli e concentrarsi su di me.

- Stai bene? – Le chiedo a bassa voce.

- Certo.

Hoseok continua con le sue lamentele, nonostante le proteste degli altri cinque.

- Quel c*glione ha baciato la mia ragazza! Dovrebbe andare al rogo solo per questo! Non voglio avere più a che fare con quel soggetto. PORTATELO VIA DA QUI! ADESSO!

Yun sospira, posando sul tavolo il batuffolo e scusandosi un momento, uscendo dalla cucina piuttosto incazzata.

- Hoseok? Possiamo parlare un secondo?

La seguo nel soggiorno, con tutti gli occhi puntati addosso, abbassando i miei sul parquet. Hoseok si avvicina a Yun, fulminandomi con lo sguardo.

- Cosa c’è, Yun?

- Parlare in privato, intendo.

- Certo. – Acconsente dirigendosi verso la cucina.

Yun lo trattiene per un braccio: - No, non qui. Andiamo fuori.

Si dirigono verso il retro del dormitorio, mentre io e Yoongi li seguiamo dalle finestre del secondo piano. Gli altri quattro stanno, preoccupati, al piano di sotto.

- Piantala, Hoseok! – Inizia Yun, cercando di controllare l’altezza del suo tono di voce.

- Piantarla di fare cosa?

- Piantarla di dire ogni sorta di parolaccia a Seokjin! Non se le merita!

- Non se le merita? Quel b*stardo ha baciato la mia ragazza, COME PUÒ NON MERITARSELE?! Ha fatto lo str*nzo con te tutto questo tempo, da più di sei mesi, ormai! Ti ha baciata e ha lasciato che tu avessi un figlio! È davvero un ingrato e un c*glione!

- Non è un c*glione!

- Ti ha baciato, Yun!

- L’HO BACIATO IO, HOSEOK! – Scoppia in lacrime disperatamente Yun.

- L’hai… L’hai… Cosa?

- L’ho baciato io, sì. E sono anche io parte di quelle str*nzate che dici.  Sono io che gliel’ho lasciato fare, nonostante ci fossi tu. Mi sento una m*rda per questo, non c’è bisogno che tu peggiori la situazione.

- Io non…

- Arrabbiandoti non cambierai assolutamente niente, non cambierai ciò che provo per Jin. Mi sei sempre piaciuto, Hoseok, ma credo che il nostro sia soltanto affetto.

- Affetto?

- Sì, Hoseok. Io e Seokjin ci conosciamo da un sacco di tempo, ormai, e lui è sempre stato innamorato di me, me l’ha confessato lui in persona. Ed è per questo che mi sono avvicinata a lui, malgrado fossi fidanzata con te. Ed ora sono orgogliosa di dirlo... Io amo Seokjin.

Hoseok la guarda triste, allibito, un altro centinaio di emozione nel suo cuore e nella sua mente. Anch’io sono allibito e stupefatto; anche Yoongi lo è.

- Mi dispiace, Hoseok. Mi dispiace farti soffrire, ma credo sia giunto il momento di lasciarci.

- Non puoi farlo… - Inizia piano. – NON PUOI FARLO! – Irrompe in un pianto.

- Hoseok… - Dice posando un bacio sulla sua fronte. – Addio. – Conclude girando i tacchi e correndo verso la sua auto.

Al ragazzo cedono le gambe e cade sulle ginocchia nel cortile, mentre una leggera pioggerellina fa pendant con il suo stato d’animo.

Dall’alto vediamo i capelli di Taehyung, Jimin, Jungkook e Namjoon avvicinarsi verso Hoseok, per confortarlo e portarlo all’interno.

- Chi l’avrebbe mai detto, eh? – Interrompe i miei pensieri Yoongi. – Non avrei mai creduto che avrebbe scelto te, alla fine. Sei felice?

- È sbagliato essere felici, quando la causa della tua felicità sta male?

Yoongi fa spallucce: - Sei tu a doverlo decidere.

Yun mi ama.

Yun ha detto che mi ama.

Yun ha lasciato Hoseok per me.

Yun l’ha fatto soffrire per me.

- Io esco.

- Uscire? Adesso, con questa pioggia?

Yun mi ama, non esiste ragione che mi possa ostacolare in questo momento.

 

 

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Capitolo 14
*** Epilogo ***


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Ormai sono 3 anni che Yun se n’è andata da Seoul. Ora è a Londra, con sua figlia Yoora, nostra figlia. Mi parla spesso di lei, nelle lettere che mi scrive. Di com’è bella, di come mi assomiglia, di quanto vuole conoscere suo padre. Di lei, di se stessa, non mi parla spesso. Dice solo che va tutto bene ed è uguale agli anni precedenti.

Le lettere le invia sottoforma di fan, così da non creare sospetti negli altri membri, soprattutto in Hoseok. A proposito di lui: sembra che si sia ripreso, con le nostre incitazioni e l’amore delle fan. Con me il rapporto si è un po’ ricucito, ma sta di fatto che credo che non sceglierà mai più una ragazza che è vicina a me, che mi conosce. Ultimamente ci parla di questa ragazza carina, con i capelli castano chiaro, con le guanciotte paffute e poco più bassa di lui. Non c’è bisogno di spiegare che noi altri, quando ce l’ha descrive, cosa che fa circa venti volte al giorno, pensiamo a Jimin. Ci dispiace, ma quella ragazza è praticamente una sua copia.

Alla fine anche Yoongi ha trovato il suo “vero amore”: Cho-Hee. Il fatto strano è che da quando sono insieme, il tenebroso Suga si è trasformato in una specie di aegyo vivente, con tutte le azioni carine che fa quando video chiama con la sua ragazza.

Taehyung, Jimin e Jungkook si divertono come sempre, con l’inglese che non riusciranno mai ad imparare. E Namjoon… Namjoon è il solito ragazzo rapper che fa impazzire le ragazza con la sua fossetta.

- Jin-oppa! – Richiama la mia attenzione una fan, chiedendomi di mettermi in posa per una foto.

Improvvisamente, un coro di grida di tenerezza riempie la sala del fansign: Hoseok e Jimin si scambiano effusioni ben poco identificate.

Beccati!                                                                                                             

- Va bene, dopo questo momento di amore, è l’ora di salutarci, A.R.M.Y.s. Alla prossima! – Ci congediamo, gridando il nostro nome.

Entriamo nel backstage, facendo un piccolo inchino alla gente dello staff e, dirigendoci verso il nostro camerino, troviamo il manager mentre parla con una ragazza sconosciuta. Porte i capelli lunghi e neri sulle spalle ed ha un berretto bianco fra le mani e un cappotto beige di velluto che le arriva quasi fino alle ginocchia. Nascosta fra le cortine del giaccone c’è una piccola bambina, che, vedendoci, ci corre incontro, mentre la donna la richiama.

- Hey, ciao! – Cerca di prenderla Taehyung senza successo. – Che ingrata, non ti fermi nemmeno?

Schiva tutti gli altri membri, sembra che abbia un obiettivo preciso. Si avvicina a me fermandosi.

- Ciao! – La saluto, ammirando il suo faccino adorabile.

- Tu sei Jin, vero? – Mi chiede in una vocina da bambina, cosa che è.

Faccio per risponderle, ma subito viene presa in braccio dalla donna di poco prima, che la sgrida per essere scappata.

- Oh, non si preoccupi, signorina. Non ci dava affatto fastidio. – La rassicura Namjoon.

Non faccio bene a tempo a guardarla in viso, ma, in qualche modo, mi sembra una faccia familiare.

Il manager ci mette fretta per cambiarci, perché vuole presentarci una nuova ragazza co-ordinatrice della Big Hit.

Ubbidiamo e, dopo circa quindici minuti, ci ritroviamo nell’ufficio del manager.

- Perfetto, questa è una nostra nuova impiegata temporanea: è qui per sostituire la ragazza in maternità. È appena tornata in Corea del Sud, quindi ci terrei che la trattaste in modo ottimale.

Le sue parole continuano e continuano, ma ormai la mia mente non le regge più. La nuova ragazza non è nient’altro che Yun. Ha i capelli più lunghi e anche il suo trucco è cambiato: è più maturo e le cambia molto il viso. Credo che l’abbia fatto principalmente per non farsi riconoscere subito, che per attenersi all’etica del suo nuovo lavoro. Ma il suo modo di fare, il modo in cui i suoi occhi sono fissi sul pavimento, il modo in cui si tocca i capelli.

Quando però dice il suo nome non c’è più dubbio: ormai tutti l’hanno riconosciuta, anche se non lo danno a vedere: nessuno, a parte noi, sa cosa è successo tre anni fa.

Fatti i doverosi onori, usciamo tutti dall’ufficio. Tutti tranne me e Yun.

- Yun…

- JIN-OPPA!- Sento una vocina bambinesca provenire dalla schiena della ragazza di fronte a me: è la piccola di prima.

- Mi dispiace per lei. – Si scusa formalmente Yun. – È molto impertinente.

- Non preoccuparti. Sembra molto dolce. Hey, lo so come ti chiami! Sei Yoora!

- Anch’io so come ti chiami tu! Sei Jin! – Mi fa il verso la bambina. – Tu la conosci, la mia mamma?

- Certo che la conosco. È Yun, una mia vecchia… Amica.

- Davvero?

- Proprio così!

- Yoora, vieni qui, per favore. – Smorza l’entusiasmo Yun. – Dobbiamo andare adesso.

- Ma io voglio staro con Jin-oppa!

- No, tu vieni a casa e basta!

- Hey, Yoora. Che ne dici se non diamo attenzione a mamma e vai a giocare con Taehyung e gli altri? – Le propongo sperando acconsenta.

- Taehyung-oppa? OH, SÍ!

- Ma sei matto? Adesso non riuscirò mai più a farla tornare a casa. – Mi accusa Yun.

- Dovrei dartela io, della matta. Perché sei tornata senza dirmelo?

- Effetto sorpresa…

- Ah, sono così felice! – Grido entusiasta, prendendola in braccio e facendole fare una piroetta.

- Sei fuori di testa? Se ci vedono mi licenziano.

- Non m’importa affatto, in questo momento. Sono così felice che tu sia qui, ora! Non sai quanto tu mi sia mancata, in questi anni!

- Sai com’è, “Se ci sei tu, ci sono anch’io”, no?

- Diavolo, ti amo!

- Anch’io ti amo, Seokjin. – Mi fa eco, posandomi un bacio sulla guancia e facendomi l’occhiolino.

Ridacchio, chiamando Yoora: - Che c’è, oppa?

- Da oggi, chiamami Appa.

 

 

Il mio spazietto:

Mi scuso per la lunga attesa, ma una piccola donna qui mi ha detto che il mio finale faceva schifo e perciò l'ho cambiato, anche su suo consiglio (I love you Mariella_Otaku ♥). Spero davvero che vi sia piaciuta questa fan fiction e che la RECENSIATE. GIURO CHE NON MORDO. Il massimo che posso fare è ringraziarvi per averlo fatto, lol.

E niente, annyeong a tutti ~ Chuuu ~ ♥

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