Il destino di Skar

di Dan25
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: L'uomo che diventò un dio ***
Capitolo 2: *** Panacea ***



Capitolo 1
*** Prologo: L'uomo che diventò un dio ***


Il destino di skar

Prologo: L'uomo che diventò un dio

 

Molti secoli orsono prima ancora che le grandi terre di Skar avessero un nome, il nostro popolo era diviso in centinaia e centinaia di tribù sparse per tutto il continente, che combattevano costantemente per la supremazia e il diritto a un territorio proprio, ma come ben sappiamo la guerra non porta mai a niente di buono e questi continui conflitti portarono le varie tribù sull'orlo dell'estinzione, persino gli dei erano preoccupati dalla ferocia con cui gli umani si combattevano; dopo tutto i Racknos e i Servian le altre due razze create prima dell'uomo non avevano mai creato grandi problemi, ma di loro e del loro arrivo a Skar parleremo più avanti.
In questi tempi di odio e guerre nacque Horus il grande guerriero, un semplice mortale che fu capace da solo di eliminare interi eserciti e di riunire quasi tutte le tribù sotto il suo comando, le sue fattezze e la sua arma sono ancora oggi tema di leggende e litigi tra i ricercatori, si sa solo che era un uomo molto imponente e almeno altrettanto intelligente, si dice che la sua arma potesse oscurare il sole quando si trovava sopra il nemico e per questo molti pensano si trattasse di una spada o di un ascia, ma si dice anche che fosse veloce come il vento e colpisse i nemici anche a metri di distanza, questo porterebbe a pensare a una balestra o a un arco ma non ci sono mai stati ritratti o disegni del grande Horus, solo la sua leggenda è arrivata a noi. La leggenda continua dicendo che dopo aver unificato le tribù creò un regno che comprendeva tutto il continente con capitale Lucifer la città d'oro, ovviamente si pensa sia solo una metafora e che fosse chiamate così perché era il fulcro di tutto il sapere e il potere del regno; guidati da Horus gli umani vissero in pace e arrivarono in pochi anni a conoscenze oltre ogni immaginazione, che ancora oggi sono le basi della nostra tecnologia e ogni volta che viene trovata una nuova reliquia di quei secoli la moderna scienza compie passi da giganti, ma l'antico re era un grande ostacolo per gli dei che invece non avevano mai aiutato gli umani pensando che sarebbero diventati dipendenti da loro e ora invece non li consideravano neanche, a cosa servivano gli dei quando un semplice uomo aveva dimostrato di poter creare un impero dal nulla e che condivideva ogni sua conoscenza e ricchezza col suo popolo. Così Zefer il grande padre degli dei penso a un piano per neutralizzare il re che non poteva essere semplicemente ucciso o imprigionato, perché lo avrebbe reso un martire e avrebbe dato un motivo all'uomo di odiare le divinità, ma ben presto Zefer capì come sfruttare le grandi doti di Horus contro se stesso e lo invitò a un banchetto in suo onore sul monte Sesto, la più grande montagna che tutt'oggi esistente e sicuramente la più pericolosa da scalare per le sue pareti impervie e il clima sempre glaciale, dove lo avrebbe fatto incontrare con la sorella Calipso la dea degli inganni, lei avrebbe trovato un modo per convincerlo a lasciare il regno, ma il re sorprendentemente non accettò l'invito del dio che organizzò centinaia di altri piani per attentare alla vita del re e che non ebbe mai successo finché un giorno il re si ammalò, sorprendentemente fu il re stesso a chiedere di essere portato un fin di vita al tempio di Zefer che gongolando chiese al vecchio re :<< Eccoti qui finalmente amico mio, dopo avermi respinto volta dopo volta finalmente ti degni di recarti al mio cospetto ? Come mai ?>>, il re molto indebolito dalla malattia riusciva a malapena a parlare e col poco fiato che gli rimaneva svelò le sue intenzioni :<< ahahahah, pensi davvero che non abbia compreso le tue intenzioni ? So benissimo che tu mi odi perché ho sottratto a voi dei il potere della conoscenza rendendo gli uomini liberi in essa, ora però sono qui non come nemico, ma come fedele che vuole porgere l'ultima preghiera al dio che i suoi avi gli anno insegnato ad amare per la sua tempra e morale>> sentitosi lusingato e umiliato allo stesso tempo dalle parole del suo rivale, che persino in punto di morte mostrava un aspetto fiero e regale, si inchinò a tanta magnificenza e acconsenti ad ascoltare la sua richiesta :<< Come tu sai bene io ho un regno smisurato, ma nessun erede. Non ho mai amato nessuno dopo che la mia prima consorte morì nelle grandi guerre portando con se mio figlio, quindi ti chiedo: puoi darmi degli eredi ? Per un dio non dovrebbe essere un grande sforzo e come ricompensa tutto il regno tornerà ad amare e pregare gli dei, so benissimo anche io che tutt'oggi ci sono vostri seguaci nel mio regno e dopo tutto hanno anche loro il diritto di scegliere chi amare, io ti chiedo solo di dargli anche qualcuno che li guidi in modo concreto, insegnando ai giovani come fare le proprie scelte e ai vecchi che devono rispettarle>>, Zefer fu così colpito dalla richiesta del re che non ci dovette riflettere neanche un secondo prima di creare dalle carni di Horus Samos e Simon i due grandi principi che ancora oggi ci governano, si dice che fu proprio quel giorno Zefer per onorare il re che si era sacrificato donò l'immortalità e degli enormi poteri ai due fratelli, che ben presto si divisero il regno in est ed ovest. Purtroppo i due nacquero come opposti e fin dalla nascita si odiarono fortemente, il loro astio era così forte che decisero di non condividere niente, neanche le ore del giorno e così Samos si prese le prime dodici ore e Simon le altre dodici, ovviamente i loro continui litigi portarono presto alla guerra e ancora oggi dopo cinquecento anni dall'inizio del conflitto le due grandi città di Skoll dell' Est e Hati dell'Ovest non hanno mai contatti se non sui campi di battaglia. Ma un nuovo vento sembra essere arrivato su Skar e forse ci porterà un nuovo eroe capace di mettere fine ai conflitti.

 

 

Salve ragazzi uso queste ultime righe per ringraziarvi di essere arrivati fino a qui, lasciatemi una recensione se volete e molti consigli su come migliorare. Ditemi non siete curiosi di sapere chi sarà il nostro eroe e di come potrà salvare il regno ? Cosa si nasconde dietro la leggenda del re Horus ? Spero di potervelo raccontare al più presto ancora grazie per aver letto fino a qui e a presto. 

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Capitolo 2
*** Panacea ***


Capitolo 1 : Panacea

E' la mattina dopo la festa per l'equinozio di primavera e si alza il sole sulla piccola contea di Panacea, una prefettura del grande regno di Skoll circondata da foreste immense e variopinte che riempono l'aria della contea di un profumo forte, ma allo stesso tempo dolce di fiori selvatici e pino. Gli abitanti di Panacea sono semplici contadini, fabbri e mercanti che vivono in pace e non sentono la pressione della guerra sulle loro vite, tranne ovviamente quando i sottoposti del prefetto vengono a ritirare le tasse e a convincere i giovani ad imbracciare le armi, molti infatti stanchi della monotona vita di campagna e tentati dalla promessa di facili ricchezze abbandonano le proprie case per diventare prodi soldati del regno di Skoll, pochi comunque riescono a fare ritorno o a mandare messaggeri per rassicurare madri e mogli che sono ancora vivi, per questo motivo gli abitanti del villaggio non vedono di buon occhio chi lavora per il prefetto ma non possono neanche dare tutta la colpa a loro, perché in fondo non obbligano nessuno ad arruolarsi e le tasse non sono ancora a livelli altissimi. Ma a panacea c'è più di ciò che può sembrare e infatti proprio sotto questa ridente contea si nasconde il marcato di Fate, chiamato così in nome del dio delle ricchezze che si narra sia così legato così tanto ai suoi tesori da aver trasformato il suo stesso corpo in un enorme tempio che racchiude gli oggetti più rari e potenti mai creati, così come il suo omonimo il mercato di Fate situato in un enorme caverna sotterranea ospita centinaia di mercanti di ogni tipo e merci dal valori incalcolabile o almeno così raccontano i venditori, spesso infatti non sono altro che copie ben fatte di manufatti leggendari ed è proprio qui che ha inizio la nostra storia, con un semplice ragazzo di nome Tomas che preso dalla sete di avventura sta cercando l'entrata di questo leggendario regno sotterraneo.
Tomas è un ragazzo semplice dalla corporatura snella e dai lunghi capelli castani, tutto di lui dalla sua maglietta nera vecchia e logora di cui non era rimasto quasi niente delle maniche, ai jeans di due misura più grandi come le scarpe di tela, fino alle mani sempre in movimento ci raccontano la sua storia e di come fosse sempre sopravvissuto a stento, era semplicemente apparso un giorno uscendo dalla foreste come se nulla fosse, un tenero bambino di dieci anni che non parlava mai con nessuno e anche se molti si offrirono di adottarlo lui scappo sempre tornando a rifugiarsi nella foresta da cui era venuto, quando voleva sparire nessuno era in grado di trovarlo tra quei chilometri di rami fitti e grotte, dopo poco gli abitanti si stancarono persino di andarlo a cercare e decisero di lasciarlo libero offrendogli qualche piccolo lavoretto di tanto in tanto ripagandolo con cibo, acqua o vestiti usati, durante l'inverno lo potevi sempre vedere gironzolare con indosso un vecchio giubbotto di pelle malconcio e con le tasche bucate regalatogli dalla sarta del paese, ben presto Tomas divenne il tutto fare della contea e anche se possedeva ormai valanghe di vestiti portava quasi sempre gli stessi, che cambiava solo quando qualche casalinga si offriva di lavarglieli in cambio di lavori al tetto o di giardinaggio . Però ben presto Tomas si chiese cosa ne sarebbe stato della sua vita, avrebbe continuato a lavorare in cambio di cibo ? Si sarebbe mai allontanato da Panacea ? Si scervellava notte e giorno in cerca di un obbiettivo, un motivo per cui il destino lo avesse portato al villaggio e dopo tutto lui stesso non ricordava niente prima del suo arrivo, sapeva solo che non voleva vivere con gli uomini e che amava la foresta più di ogni altra cosa, beh quasi più di ogni altra cosa, infatti l'unica altra sua passione erano le sue avventure, passava ore a cercare tra i boschi le caverne più nascoste che molto spesso nascondevano tesori abbandonati, ma a lui non era mai interessato trafugarli, dopo tutto se qualcuno fosse mai entrato nella sua casa sul grande albero al centro della foresta e gli avesse rubato qualcosa ne sarebbe stato dispiaciuto, effettivamente non possedeva niente che valesse la pena rubare, ma se l'avesse avuta ? Questa sete di avventura e la curiosità sul suo possibile futuro lo portarono a cercare l'entrata del mercato di Fate, ne aveva sentito parlare tante volte dai mercanti che passavano per i boschi ma le loro storie non gli davano delle buone piste, perché c'era chi giurava che l'entrata era dietro un cascata, chi diceva che era andato davanti alla bottega del macellaio a mezzanotte e dopo aver bussato tra volte alla botola sul resto, si fosse trovato davanti un energumeno enorme che chiedeva una parola segreta e la versione cambiava sempre da mercante a mercante.
Passò settimane a controllare ogni anfratto di cascate, botteghe e case, ma alla fine di ogni giornata tornava a casa sempre più umiliato e afflitto, arrivò a pensare che il mercato fosse solo un leggenda e che sarebbe per sempre rimasto nella sua piccola casetta sopra al grande albero, ma dopo tutto da li si godeva una vista spettacolare che era sicuro superasse persino quella dei palazzi delle due capitali, al tramonto infatti quando la luce del sole dava l'ultimo colpo dei suoi raggi sulla cima degli alberi, una calma assoluta calava sulla foresta e sembrava quasi che ogni foglia si coprisse di un rosso scarlatto che illuminasse il buio incombente come un mantello di stelle luminose, più ardenti di ogni fuoco che fosse presente sulla Terra ma allo stesso tempo pacifiche come una calda brezza primaverile, forse questo spettacolo non lo avrebbe mai stancato e restare li per altri cinquanta o sessantanni non sarebbe stato così male.
Abbandono presto la sua ricerca e decise persino di essere più amichevole con i cittadini di Panacea, che alla fine lo avevano aiutato e sostenuto fino ad ora, si decise anche a partecipare alla grande festa per l'equinozio di primavera dove la gente festeggiava fino a tardi e cantava così forte da riempire il bosco circostante di versi di vecchie canzoni campagnole sull'arrivo dell'amata primavera, non mancavano anche i balli popolari e le leggende sul grande Horus, aveva sempre odiato questo tipo di festeggiamenti perché li riteneva solo chiassosi e inutili, dopo tutto la primavera arrivava ogni anno e non era un sorpresa. Ma proprio qui il nostro eroe incontrò Marcus un bardo ubriaco che lo avvicino con la scusa di volergli intitolare un paio di versi, dopo tutto anche nelle prefetture e nei villaggi vicini si sentiva parlare del ragazzo figlio della foresta, ma ovviamente non era altro che un modo per farsi offrire da bere e una volta scoperto che Tomas non aveva neanche un soldo cominciò a gridare allo scandalo, lui il grande Marcus il bardo che aveva raccontato le storie di eroi, miti e leggende nelle più grandi sale dei teatri di Skoll aveva subito ben due insulti nello giorno, continuava a urlare a squarcia gola :<< questo può succedere solo a Panacea, certo non mi aspetto che un piccolo villaggio di bifolchi capisca la vera arte ma siamo seri, prima mi vendono uno strumento fasullo in quello schifo di mercato segreto e ora capisco perché è segreto, perché se la gente venisse a sapere che genere di imbrogli avvengono li, darebbe fuoco a quel luogo maledetto e ora tu un selvaggio! Rifiuti persino di pagarmi per la mia arte! Questo è uno scandalo! >>, Tomas non si senti offeso sentendosi dare del selvaggio dopo tutto lui era fiero di un simile appellativo e il fatto che tale critica fosse mossa da un ubriaco affievolì ancora di più le parole di Marcus, però comunque disse al bardo di fermasi e di raccontargli di più di questo mercato di cui aveva parlato, ovviamente gli ci vollero ben tre pinte offerte dalla signora Mclaren che doveva ancora un favore a Tomas da quando lui le aveva ritrovato il cane salvandolo da un branco di lupi affamati che lo stavano già aggredendo, ma alla fine Marcus si decise a parlare e disse al nostro eroe che l'entrata segreta per il mercato non si trovava dentro a una casa o nascosta in una cascata, era semplicemente nel municipio che era sempre frequentato da mercanti e viaggiatori per via della registrazione obbligatoria, alla fine una scusa del prefetto per poter chiedere a ogni straniero perché si trovava li, cosa lo aveva portato e quando si sarebbe fermato ed effettivamente era un nascondiglio perfetto, perché l'ala dedicata alla registrazione era separata da quella per i bisogni dei cittadini ed era un modo scaltro per far scoprire il mercato ai mercanti senza che i cittadini lo potessero scoprire, si doveva solo dire al commesso al banco che si era venuti in città per grandi affari ed in un colpo le porte del mercato si spalancavano, c'erano talmente tante leggende su quel luogo che nessuno avrebbe mai resistito alla tentazione di darvi almeno un occhiata e una volta usciti o si era così soddisfatti da voler tenere questo piccolo segreto per se o si era così imbarazzati da dover mascherare la propria umiliazione dietro fandonie e leggende, dopo tutto chi vorrebbe far sapere in giro che si è fatto truffare come un qualsiasi pollo.
Fenrir risolto l'arcano abbraccio forte il bardo, che una volta lasciato cadde a terra addormentato dal tanto che era sbronzo e corse più veloce che poteva verso il municipio, però solo una volta arrivato si rese conto dell'ora e che il municipio non apriva prima delle nove del mattino seguente, ma a lui non importava e aspetto tutta la notte e appena scoccarono le nove lui era li davanti pronto a varcare la soglia di quel misterioso luogo, la porta del suo destino.

 

 

 

Salve ragazzi, vi è piaciuto il nuovo capitolo ? Cosa nasconde il grande mercato di Fate ? E cosa mai potrebbe cambiare il destino del nostro eroe ? Come al solito grazie per essere arrivati fin qui e mi raccomando lasciatemi una recensione con le vostre opinioni e i vostri consigli.

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