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Lista capitoli: Capitolo 1: *** una giornata noiosa... *** Capitolo 2: *** incontri un pò troppo familiari... *** Capitolo 3: *** un incredibile amicizia... *** Capitolo 4: *** non uno, non due, ma ben tre... *** Capitolo 5: *** tutto come prima? ***
“Uffa!”
sbuffò Pan mentre girava in tondo nel laboratorio di Bulma.
Ormai
era passata quasi mezz’ora da quando la scienziata si era allontanata. E meno
male che aveva detto che tornava subito!
Pan
si annoiava, ma ormai ci aveva fatto quasi l’abitudine a stare da sola: la
maggior parte dei grandi aveva sempre qualcosa da fare e non avevano mai tempo
da dedicare a lei. Gli unici che erano quasi sempre disponibili erano suo nonno
Satan, che però la trattava
ancora come una poppante, e Trunks, l’unico con cui
poteva ragionare già come una ragazza adulta. In quel periodo, però, Trunks era andato con lo zio Goten
ad una riunione della Capsule Corporation e lei era
rimasta da sola a casa, ad annoiarsi.
Qualche giorno prima Pan aveva trovato, per caso, una sfera del drago,
quella con tre stelle, e aveva pensato che andare alla ricerca delle sfere
poteva essere un ottimo passatempo. Non aveva un desiderio particolare da
chiedere a Shenron, ma a quello ci avrebbe pensato
dopo. Ora le occorreva solo il radar, maBulma, ordinata com’era, lo aveva riposto in qualche
cassetto che ora non riusciva ad individuare.
Così
Pan si era ritrovata in quell’immenso laboratorio pieno di strani macchinari e,
curiosa com’era, non potè trattenersi dallo sbirciare
un po’ in giro. In particolare fu attratta da una strana macchina, coperta da
un grosso telo impolverato. Quando la scoprì, Pan rimase piuttosto sorpresa nel
leggere nella targhetta “macchina del tempo”.
Pan
non lo sapeva, ma molto tempo prima un ragazzo, che poi si scoprì essere Trunks, era arrivato da un altro futuro per avvertire Goku
e gli altri del pericolo degli androidi che avevano distrutto la Terra nel suo tempo. Bulma aveva studiato la sua macchina del tempo ed era
riuscita a riprodurne una uguale. Quella che Pan stava
osservando però era un modello dotato di ben sei
posti, in quanto Goku e gli altri una volta avevano manifestato il desiderio di
andare a trovare il Trunks del futuro, ma alla fine,
nonostante l’impegno di Bulma nel realizzare la
macchina, il viaggio era stato rimandato e la macchina era rimasta lì
inutilizzata.
Pan
salì a bordo e osservò affascinata tutte le serie di pulsanti
e levette e, sicura che la macchina fosse ormai fuori uso, si mise a
giocare con i comandi.
La
macchina, però, era perfettamente funzionante a non appena Pan premette il
pulsante rosso, essa chiuse le porte e si mise in moto. Un attimo dopo Pan era
sparita, risucchiata nel passato, sotto gli occhi attoniti di Bulma, che nel frattempo aveva trovato il radar del drago.
La scienziata non poteva fare nulla per richiamare la macchina e così Pan
iniziò il suo viaggio nel tempo.
Capitolo 2 *** incontri un pò troppo familiari... ***
Incontri un po’ troppo familiari…
Incontri un po’ troppo familiari…
La piccola
Pan si ritrovò in un boschetto
piuttosto lontano dal centro abitato.
Il primo pensiero della
ragazza fu di controllare di quanto era tornata indietro nel tempo. Il datario
segnalava una data risalente a diciassette anni prima dall’epoca da cui era
partita.
Non avendo la più pallida
idea di come far ripartire la macchina, Pan decise di scendere e di esplorare
il territorio circostante. In fondo, aveva tanto sognato un’emozionante
avventura per staccare dalla routine quotidiana, e un viaggio nel tempo era
proprio quello che ci voleva.
Pan non poteva certo
immaginare che in quello stesso boschetto fossero presenti anche Gohan, Videl, Goten
e Trunks, anche loro impegnati nella ricerca delle
sfere del drago. Erano già riusciti a trovarne tre, e il radar segnalava loro
che la quarta era proprio in quel bosco. Per poter coprire una zona più ampia,
la combriccola si era divisa in due coppie, Gohan e Videl da una parte e Trunks e Goten dall’altra. In quel preciso momento, però, si erano
tutti un po’ distratti dal loro dovere: Gohan,
infatti, voleva approfittare dell’occasione per chiedere a Videl
di fidanzarsi con lui (anche se la sua proverbiale timidezza lo metteva a dura
prova!), mentre Trunks e Goten
si erano messi a giocare. Furono proprio loro ad accorgersi della presenza di
una quinta persona nel boschetto e, dopo una rapida consultazione, decisero di
comune accordo di attaccarla insieme.
Pan,ignara di tutto, passeggiava tranquilla tra gli alberi,
godendosi il vento fresco sul viso e il cinguettare degli uccelli, quando,
istintivamente, si buttò di lato: aveva visto improvvisamente un piede spuntare
dai cespugli e rimase piuttosto sorpresa quando vide che apparteneva a un
bambino dall’aria stranamente familiare.
Trunks si rese subito conto dell’errore e cercò di bloccare Goten, che nel frattempo era partito anche lui all’attacco,
dicendogli: “Fermati, è solo una ragazzina indifesa!”
Questa frase fece più male a
Pan che un pugno nello stomaco.
La ragazza s’impuntò e
attaccò i due bambini urlando: “Ragazzina indifesa a chi? Ora vi faccio vedere
io!!”
Pan, Trunks
e Goten combatterono per qualche minuto, poi Trunks trascinò Goten un po’ più
distante dal luogo in cui stavano battendo, gli diede una gomitata e disse ad
alta voce: “Che ne dici, Goten, la impressioniamo un
po’?”
Goten, tutto contento, rispose: “Sì, sì, dai Trunks!”
Pan rimase immobile per
qualche istante, mentre il suo cervello aveva iniziato a ragionare in quarta.
Possibile che quei due bambini fossero…
La ragazza ebbe la prova dei
suoi sospetti quando i due bambini si trasformarono in
super sayan, e non poté trattenersi dal pronunciare,
stupita: “Trunks? Zio Goten?”
Goten si fermò, pensò per qualche secondo, poi chiese
all’amico: “ Trunks, cosa vuol dire zio?”
Trunks sbuffò e si rivolse all’amico, un po’ scocciato:
“Certo che sei proprio ignorante! Zio significa… come posso spiegartelo… Ecco:
se tuo fratello avesse un figlio, tu per quel bambino saresti suo zio. Hai
capito?”
Goten annuì e poi chiese a Pan: “Perché mi hai chiamato
zio?”
La ragazza, imbarazzata, negò
l’affermazione dicendo di essersi sbagliata. Il suo istinto le diceva che era
meglio non rivelare che veniva dal futuro.
Trunks e Goten, tornati nel frattempo normali, si erano messi a chiacchierare e Pan
partecipò volentieri alla discussione.
Stava filando tutto liscio,
fino a quando Goten non notò uno strano macchinario
in mezzo agli alberi. Pan cercò di bloccarlo, ma non fece in tempo.
Goten vide la macchina e chiese: “È tua?”
Pan, imbarazzata, rispose:
“Sì, è il mio aereoplano!”
Trunks la guardò un po’ di storto: non aveva mai visto un
aereo di quella forma!
Goten continuò tranquillo: “Allora tu vieni dal futuro, non
è vero?”
Pan lo guardò terrorizzata:
come lo aveva capito?
Trunks gli disse: “Ma cosa stai dicendo?”
Goten spiegò: “Tempo fa la mamma mi ha fatto vedere della
foto e ce n’era una dove c’era una macchina uguale a questa, e papà mi ha detto
che quella era una macchina del tempo proveniente dal futuro. Non ho ragione?”
Pan pensò rapidamente ad una
scusa plausibile, ma dato che non gliene venne in
mente neanche una, decise di confessare: “ Sì, è vero, vengo dal futuro. Non
volevo venire qui, è stato un incidente! È solo che adesso
non so più come tornare a casa…”
Goten, entusiasta, propose di andare a chiamare il suo
fratellone, che secondo lui era capace di fare un po’ di tutto e, senza
aspettare la risposta, si alzò in volo e sparì alla vista.
Trunks, invece, rimase con Pan. C’era qualcosa che non gli
quadrava in quella storia. Osservò con attenzione la ragazzina proveniente dal
futuro ed ad tratto capì: se aveva chiamato Goten “zio”, l’unica spiegazione possibile era che quella
in realtà fosse la figlia di…
Le sue riflessioni vennero interrotte da due gridi consecutivi: uno di Pan, che
nel frattempo aveva trovato la sfera del drago che stavano cercando prima i due
bambini, e uno di Goten, che annunciava il suo
ritorno, accompagnato da Gohan e Videl.
Pan, quando vide avvicinarsi
i suoi genitori, dalla sorpresa lasciò cadere la sfera, che venne
prontamente raccolta da Trunks, che da quella
reazione aveva ottenuto la prova dei suoi sospetti. Pan era la figlia di Gohan e Trunks ora era indeciso
se dirlo agli altri o no. Optò per la seconda scelta, anche perché voleva
scoprire a tutti i costi chi fosse la madre…
Pan osservò con attenzione i
suoi genitori: era strano vederli così giovani, non dovevano avere più di
diciassette anni a vederli. Notò anche che suo padre sembrava irritato e aveva
ragione. Gohanera nervoso ed arrabbiato con Goten, perché lo aveva interrotto proprio mentre stava
facendo la sua dichiarazione a Videl e aveva
insistito perché lo seguissero per un motivo che neppure lui aveva saputo
spiegare in modo chiaro. Chissà se quel giorno avrebbe avuto un'altra occasione
per restare solo con Videl…
Fortunatamente Trunks e Pan seppero spiegarsi meglio di Goten e Gohan, capita la
situazione, si diede subito da fare per aiutare la ragazza.
Ricordava vagamente alcuni
comandi che aveva visto premere al Trunks del futuro,
così entrò nella macchina per vedere quello che poteva fare, seguito a ruota da
Pan, che sperava di imparare ad usare la macchina. Ovviamente anche Videl, curiosa almeno quanto la figlia, entrò
nell’abitacolo, mentre Trunks e Goten
rimasero fuori. Sentendosi esclusi, i due bambini decisero di sbirciare anche
loro.
Così Goten
salì sulle spalle di Trunks, ma anche così erano
troppo bassi per poter sovrastare la testa di Videl,
che occupava tutta la visuale.
Nel vano tentativo di alzarsi
ancora di qualche centimetro, Trunks cercò di salire
sul gradino della macchina, ma un brusco movimento di Goten
gli fece perdere l’equilibrio e i due caddero in avanti, all’interno della
macchina, trascinando gli altri in un vero “effetto domino” che portò Gohan e Pan a cadere sui comandi, premendone alcuni a caso.
La macchina chiuse le porte e
si avviò, trascinando tutti effettivamente verso il futuro.
Ma di quanti anni?
Ringrazio tutti quelli che hanno letto il primo
capitolo e tutti quelli che hanno avuto il coraggio di commentare! Miscuso in anticipo,
perché non sono sicura di poter aggiornare regolarmente la storia, in quanto,
non avendo internet, devo venire in biblioteca per collegarmi e non sempre ce
la faccio. Approfitto anche per scusarmi con gli amministratori per le mie
introduzioni, adesso mi sono fatta spiegare da un’amica come metterle in modo
corretto e spero di non causare più problemi (se dovesse succedere scusate, non
è per causare fastidi, è che sono negata a usare il computer!). Spero che questa storia vi stia divertendo e
vi incuriosisca abbastanza da avere la pazienza di attendere il prossimo
capitolo!!!!!!!!!!!!!!!!!
Pan lo scoprì solo una volta
arrivati a destinazione. Erano finiti ben cento anni dopo l’epoca dalla quale
lei proveniva!
Gohan scese dalla macchina e si
guardò intorno. Erano finiti proprio di fronte ad una scuola elementare e in
quel momento un centinaio di bambini stavano uscendo
dopo aver finito una noiosa giornata di studio. Gohan,
dopo quell’attimo di distrazione, si rimise al lavoro all’interno
dell’apparecchio, mentre Pan, Videl,
Trunks e Goten si misero ad
osservare i bambini che uscivano da scuola.
Gohan era quasi riuscito a capire
come far ripartire la macchina, quando venne
nuovamente distratto dalla voce di Goten: “Ehi,
fratellone, vieni a vedere! C’è un bambino che è uguale a me!”
Gohan, convinto di aver capito
male, uscì dall’abitacolo e gli chiese: “Come sarebbe a dire?”
Non ebbe bisogno di aspettare la risposta, gli bastò seguire
con gli occhi il dito di Goten che indicava un
bambino che effettivamente era identico al suo fratellino. Inoltre, di fianco a
lui c’era un altro bambino che sembrava la fotocopia di Vegeta, e per di più
sembravano andare d’amore e d’accordo! A Gohan iniziò
a girare la testa: possibile che fossero finiti in una qualche dimensione
parallela in cui il mondo andava alla rovescia? Trunks
fece notare agli altri che i due bambini si stavano dirigendo dietro l’edificio
e il gruppetto, spinto dalla curiosità, decise di seguirli.
Il bambino identico a Goten era in
realtà il nipotino di Pan e si chiamava Goku Jr, per
l’impressionante somiglianza con il suo antenato, mentre il bambino che era
uguale a Vegeta era un discendente di quest’ultimo, di cui aveva preso anche il
nome.
Goku Jr aveva chiesto a Vegeta Jr di seguirlo dietro alla
scuola perché voleva fargli vedere un antico cimelio di famiglia. Goku Jr aprì
un piccolo scrigno che aveva portato con sé nella cartella e mostrò all’amico
la sfera del drago con quattro stelle.
Vegeta Jr subito gli disse: “È una sfera
del drago! La mia bisnonna aveva costruito un radar per cercarle. Si
dice che se si radunano tutte e sette compaia il grande drago Shenron, pronto ad esaudire
qualunque desiderio! I nostri antenati le hanno cercate molte volte!”
Goku Jr non l’aveva portata per caso, ma perché voleva
convincere l’amico a venire con lui per cercare le altre sfere.
Stava appunto per lanciare la proposta, quando un rumore
improvviso lo fece girare di scatto. Una ragazza tra i quindici e i diciassette
anni, che evidentemente li stava spiando, aveva pestato un rametto secco e
qualcuno alle sue spalle stava maledicendo la sua disattenzione.
Vegeta Jr si alzò in piedi ed urlò:
“Chi è là? Venite fuori, noi non abbiamo paura di voi!”
Goku Jr sussurrò: “Parla per te…”
Vegeta Jr lo ignorò e continuò: “Siamo i discendenti dei
valorosi guerrieri Sayan e se volete la sfera del drago dovrete battervi con noi!”
Davanti ai loro occhi balzarono fuori dai cespugli due
bambini, due ragazzine e un ragazzo, che tratteneva a stento le risate e
commentava sottovoce: “Si vede che è un discendente di Vegeta!”
Goku Jr rimase colpito in particolare da due persone: uno
dei bambini, che gli somigliava come una goccia d’acqua, e la ragazza più
giovane, che gli ricordava in modo incredibile una vecchia foto che avevano appesa in casa. Il bambino non riuscì a trattenersi
dal chiederle: “Nonna Pan, sei tu?”
Pan rimase a dir poco stupefatta e
gli disse: “Nonna? No, no, ci dev’essere un errore,
ti starai sbagliando!”
Goku, invece, insisteva: “No, sei proprio
tu! Nonnina che bello, sei guarita del tutto! Ma come
hai fatto a tornare bambina?”
Pan, stizzita, si sottrasse
all’abbraccio di Goku Jr e stava già per rispondergli che non era una bambina,
quando Vegeta Jr si rivolse a Trunks: “Per caso ti
chiami Trunks? Sei identico al mio
bisnonno!”
Trunks, sull’orlo di una crisi di nervi, sbottò: “Fantastico, che
giornata! Prima la figlia di Gohan, ora il suo
pronipote e a quanto pare anche il mio…”
Gohan lo interruppe: “Scusa un attimo, cosa hai detto? Mia
figlia? Pan, ma allora tu… Ma certo! Ecco perché
sapevi così tante cose su di noi! Mamma mia che pasticcio…”
Pan, rossa come un peperone, fece
la proposta più logica e allo stesso tempo più sciocca: “Che ne dite se ognuno
torna a casa propria e ci dimentichiamo di questa faccenda?”
Stranamente tutti accettarono la proposta, tranne Goku Jr e
Vegeta Jr, che volevano a tutti i costi fare anche loro un viaggio nel tempo.
Pan ci pensò un po’ su e poi
accettò la proposta. In fondo, cosa poteva succedere di peggio?
Peccato che la ragazza si fosse scordata che i posti
nell’apparecchio fossero solo sei e che loro erano in sette.
Così, nonostante Gohan avesse
capito come far funzionare la macchina, quando essa venne
messa in moto, si guastò irrimediabilmente a causa del sovrappeso e trasportò
tutti quanti nel passato, molto, molto più indietro di quanto loro avessero
desiderato.
Eccomi qua con nuovo
capitolo! Mi scuso per la lunga attesa, prendetevela
con i miei prof che mi hanno riempito di verifiche, impedendomi di venire in
biblioteca ad aggiornare! Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto e che
continuerete a seguirmi. Coraggio, solo due capitoli vi separano dalla
conclusione! Approfitto dello spazio per ringraziare tutti quelli che stanno
leggendo, i due anonimi che hanno messo questa fanfic
fra le loro preferite e tutti quelli che hanno il coraggio di commentare (in
particolare Vivvina che vedo che segue
appassionatamente ogni capitolo!). Farò tutto il possibile per aggiornare entro
la prossima settimana (prof permettendo!), spero che avrete la pazienza di
attendermi! CIAO!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Capitolo 4 *** non uno, non due, ma ben tre... ***
Non uno, non due, ma ben tre…
Non uno, non due, ma ben tre…
Quando Gohan sbarcò dalla
macchina, vedendo che si era ritrovato in un boschetto, pensò di essere tornato
nel suo tempo e ne fu felice. Un rapido sopraluogo dall’alto rivelò, però, che il
boschetto era molto più esteso e selvaggio.
Pan ricontrollò i comandi, ma non ci mise molto a capire che
la macchina non funzionava proprio più.
Mentre tutti stavano pensando a cosa fare, Trunks sentì un rumore provenire da dietro dei cespugli. Il
bambino si avvicinò e sbirciò fra le fronde.
In un piccolo spiazzo in mezzo agli alberi vide una persona
molto familiare e la chiamò sottovoce: “Goten!”
A Trunks prese un colpo quando sentì la voce dell’amico provenire dalla sua
sinistra: “Sì? Cosa c’è, Trunks?”
Il bambino ragionò un attimo: se Goten
era di fianco a lui, forse quello là davanti era quello che gli somigliava
tanto, Goku Jr. No,non era possibile: Goku Jr era alle
sue spalle, vicino a Pan.
Ma allora c’era un terzo sosia di Goten!
Chi poteva mai essere?
Trunks cercò di indicare a Goten lo strano fenomeno, ma prima di poter parlare dovette
schivare un colpo inferto con un bastone. Il bambino si era accorto della loro
presenza e aveva deciso di attaccarli.
I tre bambini erano faccia a faccia. Goten
e Trunks osservarono il misterioso avversario, anche
se quello che sembrava più terrorizzato sembrava essere proprio quest’ultimo,
che dalla faccia che faceva era sicuramente convinto di trovarsi di fronte a
qualche strana stregoneria.
Dopo qualche istante di esitazione, il bambino li attaccò
con lo stesso bastone di prima, che sembrava potersi allungare al suo comando.
Mentre combattevano, Trunks notò una cosa molto
strana: lo strano bambino sembrava dotato di una lunga coda.
Questo bambino si rese presto conto di essere nettamente
inferiore e sull’orlo della disperazione, gridò: “Lo so che siete dell’esercito
del Fiocco Rosso! Voi volete impedirmi di raccogliere le sfere del drago, ma io
vi fermerò, tant’è vero che mi chiamo Son Goku!”
Trunks e Goten
si fermarono di scatto, sorpresi e si guardarono.
Nel frattempo Pan, Goku Jr, Vegeta Jr, Gohan
e Videl si aggiravano nella foresta alla ricerca di Trunks e Goten.
Approfittando di un attimo di distrazione degli altri, Gohan era riuscito ad isolarsi con Videl
e, facendo appello a tutto il suo coraggio, iniziò a parlare: “Senti, Videl, vedi… ecco, io… volevo chiederti… in fondo è da
tanto tempo che ci conosciamo e che ci giriamo intorno… tu… non è che magari
vorresti… diventare la mia fidanzata? Non sei obbligata e non mi offendo se mi
dici di no, io…”
“Sì, Gohan, sìììììììììììì!!!” Videl lo interruppe e lo
abbracciò, baciandolo.
Pan, che aveva assistito a tutta la scena, arrossì
violentemente: non capita tutti i giorni di assistere al primo bacio dei propri
genitori! Imbarazzata, senza rendersene conto aumentò il passo, al punto che
Goku Jr e Vegeta Jr dovettero correre per starle dietro.
Ad un certo punto un urlo risvegliò tutti dai propri
pensieri: “Ma lo vuoi capire sì o no? Non vogliamo farti del male, ma se ci attacchi
così dobbiamo pur difenderci! E stai fermo un attimo!”
Tutti riconobbero la voce di Trunks
e corsero in quella direzione.
La scena che videro li lasciò tutti di stucco: Trunks e Goten cercavano di
immobilizzare a terra un bambino uguale in tutto e per tutto a Goten e a Goku Jr. Il bambino si liberò dalla stretta del
suo clone e si avventò sul suo bastone, maTrunks lo precedette e prese prima di lui l’arma
commentando: “E basta con questo bastone, Goku! Ti giuro che non siamo né
stregoni né militari di questo fiocco rosso che nomini sempre!”
Un tonfo distrasse tutti: Goku Jr, alla vista del suo
ennesimo sosia era svenuto e Pan e Videl si
prodigarono per rianimarlo mentre Vegeta Jr
commentava: “Il solito fifone…”
Iniziò quindi ad esserci un po’ di confusione, in quanto
contemporaneamente Trunks e Vegeta
Jr cercarono di spiegare al piccolo Goku (che nel frattempo si era un po’
calmato) da dove venivano, senza soffermarsi troppo sulle loro reali identità,
mentre Goten cercava di spiegare a Gohan, nella sua solita maniera un po’ confusa che si
trovavano davanti al loro amato padre.
Quando Goku Jr si fu ripreso e la situazione fu un po’ più
chiara a tutti, il piccolo Goku, benché incredulo dal
fatto che tutta questa gente venisse dal futuro, pensò ad un modo per aiutarli
e fece una semplice proposta: “Sentite, e se usassimo le sfere del drago per
riparare la vostra macchina?”
Tutti entusiasti dell’idea, iniziarono ad organizzarsi per
la ricerca, quando Vegeta jr li interruppe dicendo: “
Ehi, è normale che le vostre tasche si illuminino?”
Istintivamente tutti infilarono le mani nelle tasche e
ognuno tirò fuori la sfera del drago in proprio possesso: Goten
aveva quella da una stella, il piccolo Goku quella da due,
Pan quella da tre, Goku Jr quella da quattro, Videl
quella da cinque, Trunks quella da sei e Gohan quella da sette.
Essendo in possesso di tutte le sfere del drago, i ragazzi
decisero di evocare il drago. Pronunciata la formula di rito, Shenron s’innalzò di fronte a loro e chiese quali fossero i
loro desideri.
Cosa chiederanno al
drago? Andrà davvero tutto liscio? Vi consiglio di non dare niente per
scontato… Rieccomi qua con nuovo capitolo! Oltre a
ringraziarvi tutti come al solito ( non sto a
ripetermi sennò divento noiosa!) volevo solo ricordarvi che il prossimo è
l’ultimo capitolo di questa fanfic! Ancora una
settimana circa di pazienza e scoprirete la fine delle avventure di Pan e
compagni. Nella speranza di aver destato la vostra curiosità, vi aspetto tutti
al prossimo capitolo! Ciaooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Pensando di avere due richieste a disposizione, i ragazzi,
dopo una rapida consultazione, chiesero al drago di riportare ognuno nella
propria epoca e di cancellare ogni loro ricordo per evitare di cambiare la
storia.
Non potevano sapere, però, che il drago, essendo stato
evocato con alcune sfere da un desiderio e alcune da due desideri, era in grado
di esaudire solo una richiesta e mezza.
Così ognuno di loro venne
effettivamente riportato nella propria epoca, nel posto e nell’ora esatta da
cui era partito e con in mano una pietra (ciò che rimaneva della sfera dopo
l’uso), mentre il secondo desiderio venne esaudito solo in parte.
Il piccolo Goku, Videl, Goten, Goku Jr e Vegeta Jr non ricordarono più nulla della
loro avventura; diversamente Gohan ricordava
perfettamente di aver fatto un viaggio nel tempo, ma per quanto si sforzasse non riusciva a mettere a fuoco i volti e i nomi
dei suoi compagni di avventura, all’infuori ovviamente di Goten,
Trunks e Videl, ma
soprattutto, per fortuna, non riusciva proprio a ricordare che relazione ci
fosse tra lui e la ragazzina che aveva dato inizio all’avventura.
Pan, al contrario, ricordava tutto
quello che era successo.
Si era ritrovata nuovamente nel laboratorio di Bulma, eccitata dall’avventura appena vissuta, anche se dei
dubbi la assillavano: sarebbe riuscita a inventare una scusa decente per
giustificare a Bulma la sparizione della macchina del
tempo (rimasta nell’epoca del piccolo Goku)?
Ma soprattutto, la sua incursione
nel passato non aveva cambiato la storia?
Sembrò proprio di no, anche perché l’unico oltre a lei a
ricordare l’intera vicenda fu Trunks che, dopo una
lunga riflessione, decise di non raccontare a nessuno quella storia, nemmeno a Goten.
La storia era quindi finita bene per tutti?
Bè, proprio per tutti no, dato che
Gohan, con orrore, scoprì presto che Videl aveva dimenticato proprio tutto, compresa la sua
dichiarazione e al pensiero di dover rifare tutta la dichiarazione da capo, il
ragazzo non poté non maledire quella piccola, misteriosa ragazza, quella sua
piccola, misteriosa, ignota figlia.
Ce l’ho fatta! Non ci credo, ho concluso questa fanfic! Non sto a ripetere come al solito tutti gli infiniti ringraziamenti in
particolare a Vivvina e al ragazzo di cui non ricordo
il nome (scusa!) che mi ha fatto la critica sul primo capitolo, per poi
rettificare nel secondo (per la cronaca, non mi sono offesa per le critiche,
anzi, mi fa piacere pensare che c’è qualcuno che spreca tempo e polpastrelli a
digitare consigli per me; solo un consiglio:leggi tutta la fanfic
prima di scrivere commenti, così eviti figuracce!). Un
grazie super mega speciale a Sakura 16 che ha letto per prima questa fanfic e che l’ha pubblicata oggi a mio nome (perciò
dovreste ringraziarla anche voi!) a causa di un paio di verifiche che mi hanno
bloccato a casa a studiare invece che venire in biblioteca a visitare questo
fantastico sito (non è lecchinaggio,lo penso sul
serio!) . Adesso vi immagino già tutti con i
fazzoletti in mano, che piangete disperati perché è finita questa fanfic (anche se è più probabile che invece stiate
esultando perché è finita questa rottura di scatole!), e invece, per la gioia
dei primi e la disperazione dei secondi, vi annuncio che ricomparirò su questi
schermi più presto di quanto immaginiate. Ormai ci ho preso gusto, perciò se vi
sono piaciute le mie cavolate vi consiglio di tenere
sott’occhio le pagine di Dragonball (il mio preferito!), Naruto,
Lupin III, Onepiece e
quant’altro, senza contare le fanfic scritte a
quattro mani con Sakura 16…
Insomma, non avrete di
che annoiarvi!!! A
presto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Hinata 92
P.S.
:a tutti i timidi, me lo fate un regalino e almeno per l’ultimo capitolo
mi scrivete un commentino-ino-ino? Grazie!