,.-:+*Frammenti*+:-., di LordRandal (/viewuser.php?uid=57600)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 07/08/2008 ***
Capitolo 2: *** 24/08/2008 ***
Capitolo 3: *** 24/08/2008 (2) ***
Capitolo 4: *** 14/09/2008 ***
Capitolo 5: *** 23/09/2008 ***
Capitolo 6: *** 03/10/2008 ***
Capitolo 7: *** 05/10/2008 ***
Capitolo 8: *** 14/10/2008 ***
Capitolo 9: *** 23/10/2008 ***
Capitolo 10: *** 28/10/2008 ***
Capitolo 11: *** 30/10/2008 ***
Capitolo 12: *** 03/11/2008 ***
Capitolo 13: *** 08/11/2008 ***
Capitolo 14: *** 12/11/2008 ***
Capitolo 15: *** 17/11/2008 ***
Capitolo 16: *** 24/11/2008 ***
Capitolo 17: *** 27/11/2008 ***
Capitolo 18: *** 2-4/12/2008 ***
Capitolo 19: *** 12-13/12/2008 ***
Capitolo 20: *** 21/12/2008 ***
Capitolo 21: *** 25/12/2008 ***
Capitolo 22: *** 02/01/2009 ***
Capitolo 23: *** 02/01/2009(2) ***
Capitolo 24: *** 12/01/2009 ***
Capitolo 25: *** 21-22/01/2009 ***
Capitolo 26: *** 26/01/2009 ***
Capitolo 27: *** 03/02/2009 ***
Capitolo 28: *** 6-7/02/2009 ***
Capitolo 29: *** 21-26/02/2009 ***
Capitolo 30: *** 05/03/2009 ***
Capitolo 31: *** 08/03/2009 ***
Capitolo 32: *** 16-17/03/2009 ***
Capitolo 33: *** 05/04/2009 ***
Capitolo 34: *** 21/04/2008 ***
Capitolo 35: *** 10/05/2009 ***
Capitolo 36: *** 20/06/2009 ***
Capitolo 37: *** 01/10/2009 ***
Capitolo 38: *** 30/10/2009 ***
Capitolo 39: *** 29/11/2009 ***
Capitolo 1 *** 07/08/2008 ***
L'inizio e la fine: il serpente
Quando arriverò al cuore
della mia esistenza
e sarò vecchio come le sofferenze
delle ossa del mondo,
vorrei poter dire
al mio confessore
al mio giudice
a Dio
ai miei amici.
Amici,
guardando nell' essenza
che io
sono vissuto
ed ho potuto
sentire la mia anima immensa,
con la presunzione
di poter affermare
che io
Sono vivo.
___________________________________________________________________________________________________________________________________
Questa è la prima: come il serpente della mitologia africana la poesia torna infine su se stessa mordendo la sua coda e la raccolta, se mai terminerà, finirà con una rivisitazione di questa prima ed immatura composizione che spero alcuni abbiano chiamato poesia. Detto questo, il mio viaggio nella poesia e nella mia anima è appena cominciato: buona lettura
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Capitolo 2 *** 24/08/2008 ***
Figlia del Sangue
Ella che serba boccioli di ghiaccio e di fuoco, in un sudario di sangue e frammenti
disinvolta accarezza un cuore spinato.
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Capitolo 3 *** 24/08/2008 (2) ***
Alma divina,
serra sublime al mondo dischiusa, vita vibrante. Universi, nel battito d'ali di una farfalla intensi sorgono e circondano, lambiscono. Emozioni assordanti palpitano nel vento. Dita che sfiorano l'essenza, petali e spine. Primavera
Serra rinchiusa, ceppo solingo e cristalli opachi. Tenebra, nell'aria atroce e fangosa pulsante sanguina; e note di basso. Falena vetusta che impolvera emozioni. Coltre di freddo che s'inspessisce. Rovi e tramonti. Sonno,
Alma negra
Questo sento, et excrucior.
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Capitolo 4 *** 14/09/2008 ***
Canto della morte scintillante
Dormi tesoro,
dormi ancora e in eterno.
Sprofonda nel fiume
del tempo, che culla l'anima spossata dall'esistenza.
Respiralo ad ampie boccate
che sfumano ogni colore
e ne cancellano il ricordo.
Dimentica il bello
ed abbraccia l'oscurità calda
del grembo di Cibele,
che veglierà sul tuo sonno.
Ella che ti offre oblivione
e poi ti addormenta
nei sospiri.
Che senso ha il ricordo
s'ella dalla terra
ti rivive,
tu parte di nuove esistenze?
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Capitolo 5 *** 23/09/2008 ***
Canto delle rose rosse
Meraviglioso, bocciolo di concede in gran bufera. Offre il ventre a lame di tempesta; stilla bramata da tempo immemore bruciante scaturisce. Ora che il vento d'essa si nutre e tigne, altre la seguono in frenesia sublime.
Vermiglio, si nutre il bocciolo; richiama a se il sangue, ora saturo d' antichi furori e bisbigli del tempo degli avi.
Lupo, brama la vita che palpita dalle sue ferite, ora cicatrici.
Trionfante, s'è destato il fiore, che può tesser da subito il suo muro di spine.
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Capitolo 6 *** 03/10/2008 ***
Canto della morte onirica
In immensi spazi
tinti d'opale
uno spettro ondeggia,
liquido d'ametista,
e con ogni pulsazione
riflette ed amplifica
universi di possibile.
Ammalia le ombre
del cuore dell'uomo,
che danzano attorno
alla sua frenesia
di miraggi d'arcobaleno.
Pur egli offre il colore,
ma non sopisce le essenze
d'oscuro che, bramando il vivente,
mutano piano a depravata la danza.
E nel buio profondo
del mio essere nascosto,
una medusa stupenda
con un colpo d'artiglio
si lacera e muore.
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Capitolo 7 *** 05/10/2008 ***
La danza delle vittime
Creo ed immolo chimere
ad ogni tuo sguardo
di zaffiro incrinato.
Ne intreccio le membra,
vestite d'ogni gemma,
e, spietato, ne scompongo
l'armonia sublime
con la lama d'un pugnale
ed il fuoco della psiche,
non un manto manca sulla pira,
e bevo il loro sangue.
Creature del serraglio
che con lame di rubino
ne squarciano i confini.
Così, prima che di nuovo
s'aprano il passo
nel mio cuore imperioso,
con strali e strida,
ancora le immolo
davanti ai tuoi occhi.
Non urlano, forse, perchè
mai fu dato loro
di poter spiegare le ali?
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Colgo l'occasione per ringraziare di cuore hachi92 che mi segue e commenta con costanza: mi fa molto piacere che tu abbia apprezzato queste ultime due(poesie?) in particolare, perchè hanno per me un grande significato emotivo. Lo so che sono un furfante a non leggere e commentare almeno una tua fic. Prometto in questa sede che lo farò ^_^
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Capitolo 8 *** 14/10/2008 ***
Il Cavalcagrifoni
Rendimi i calzari,
mia dolce follia,
chè la selva mi aspetta.
I suoi nodi scuri
sono tinti di rosso
ed io ci devo giocare.
V'è la strana diceria
che hanno catturato il destino.
Mi attende lì, alla locanda,
dentro a boschi e tramonti
ed io ci voglio parlare.
Qui, la bufera è imperiosa:
i boccioli del giardino
hanno tutti preso
il loro congedo.
Perchè hai sciolto
i miei neri cavalli,
tu furtiva puttana?
Rendimi il mantello;
è tempo di peregrinare.
Portami le mie monete,
chè devo giocar col destino
e procurarmi un destriero.
Oggi accetta il mio addio:
qui il clima mi violenta
ma la selva è mistero.
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Ok questa credo sia la mia preferita. Vi prego non trattatela male, perchè le voglio proprio bene :-)
Che dire....questa è x Chaosreborn_the_Sad che è uno dei miei più cari amici: ti ringrazio profondamente per tutti i commenti che hai lasciato, anche -e soprattutto- perchè capisci DAVVERO quello che scrivo, allo stesso modo in cui io e te ci intendiamo su molte cose.Grazie ancora.
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Capitolo 9 *** 23/10/2008 ***
Pianto della quercia
Grigio vecchio,
sono ancora qui.
Il canto dei passeri
si perde nel ricordo
appassito dall'inverno.
Tornano ancora
le melodie degli usignoli
Lottano e si schiudono
i boccioli rattrappiti
dallo spietato inverno:
Fanciulli ora vecchi
risorgeranno nel domani
dal grembo della Madre.
Ed io sarò ancora qui
dove giacciono già
le mie antiche ossa.
Sfiderò il destino
aspettando la tua voce.
Gli elementi a ferirmi
cranio e cuore.
Sacrificherò canti
di pettirosso
al tuo tocco.
Regina
delle mie tempeste
mordi la ragione
e congeli ancora
i miei passi.
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Oggi un grazie speciale a Vampire Berry che ha apprezzato tanto quello che ho scritto.Vi consiglio la sua ultima poesia.Questo mio scritto(poesia????) è il più emblematico della mia condizione.Ditemi che ve ne pare.
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Capitolo 10 *** 28/10/2008 ***
Miserere al Creato
Sotto un cielo disumano
che oggi mi schiaccia il capo
e piega la mia ragione,
con primordiali urla
rovino sulla scura pietra,
foriera di cicatrici,
senza più sogni
Ahime! Le punte atre
attaccano il mio ventre
'sì offrendo loro i palmi
ancora levo gli occhi
ed ho trovato il tuo volto
a regalarmi un sorriso
e mille coltelli
Rido,
chè gli astri son sublimi
ma la carne vivente.
Tremo
chè il cielo è sereno
ed il cuore tempesta.
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Capitolo 11 *** 30/10/2008 ***
Figlia della Luna
Febbre celeste,
discosta il velo
ed offrimi il volto:
devo vescermi
del tuo tocco.
Poichè sei sospiro
sussurrato nottetempo,
prima che sia il sogno
a mitigare il tormento.
Tu che puoi salvarmi
dal buio nei miei occhi
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Capitolo 12 *** 03/11/2008 ***
Onirismo
Sulla curva esistenza
con lo sguardo colgo il sole,
raccolgo le mie lacrime
e ne traccio le parole:
un barlume di certezza.
Non posso rinunciare
ai sussurri del mondo,
che scaldano il mio petto.
Vorrei seguirne la voce
oltre i neri cancelli.
Però non mi è concesso
staccarmi dai tuoi sguardi.
Tu che nell'ora più scura,
avrai sempre il mio fuoco
ad incider sulla carta
le carezze del destino
sul mio sogno più folle.
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Capitolo 13 *** 08/11/2008 ***
Canto delle rose nere
Fosse un dio men crudele
scosterei i manti scuri
da ogni vecchio specchio,
vederne la polvere
a gettarsi nell'ombra.
Potessi sospendere
la coltre dell'inverno
per levarne le vesti
su di un uomo diverso:
precipitarlo nel sogno.
Vescerei rose nere
al canto degli occhi
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Capitolo 14 *** 12/11/2008 ***
Canto del Mondo
Sia gloria a Delfi
in un tempo di fuoco
desto l'oracolo,
redivivo nel giorno
del crepuscolo umano.
Senti la voce
della chiara sibilla,
oggi che svela
dei secoli il mistero,
l'onirismo del mondo.
L'anima inquieta,
pur non scrive la storia,
freme nel sonno:
c'è odore di tempesta
ed il giorno è rovente.
Alte le croci,
ascoltate i profeti:
ora di veglia.
Sentite ancora
il canto delle nubi,
quello che dice:
Nell'alba oscura
follia nelle strade
senza dei il cielo.
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Questo è un urlo alla razza umana, che deve risollevarsi dall'abisso in cui si sta inoltrando e dal grande buio e vuoto di un'epoca che non sa più cosa sia umano e cosa sia il sentimento, che stravolge ogni cosa e distrugge le menti. Vi prego, commentatela. Ci ho messo l'anima Con questa poesia ho iniziato a scrivere in metrica^_^Chiedo soprattutto a chi è competente sull'argomento eventuali delucidazioni
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Capitolo 15 *** 17/11/2008 ***
Tramonto
Pur come esistenza a farsi passione
D'ogni lume la final frenesia
o Crepuscolo, cancelli ragione
i miei cieli tessi e poi muti a poesia.
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Capitolo 16 *** 24/11/2008 ***
Il nettare degli Dei
In verità vedi, mia nei sospiri
com'hai già scelto il trucco e il vestito
quando il cuore folgora e t'ammiri
perfetta ogni istante, e il tempo è finito
Ed in vero solo ora discerno
come portai, poeta, la mia mente:
negare coi tuoni ogni apparente
per descriverne gli abissi d'intorno.
Sì anch'io scelsi una via che ferisce:
lo scriver, ed in scrivere esser vivo.
fia il canto giglio che non appassisce:
Il tender ragione al chiaro infinito,
berne il liquore che vita abbellisce.
Inebriarmi di tal gesto inaudito.
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Capitolo 17 *** 27/11/2008 ***
Squarciare il velo
Stridano nel ventre dei vermi mortali
Le drastiche grida dei cuori più pronti
Aurato peana a mutare le menti,
Fuoco spargendo in sì tempi bestiali
Ne le vene ferme, nelle fredde ossa:
Pensier che su ragion emozione possa.
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Questo è il grido entusiastico di coloro che sanno che l'essere umano non è superiore alla bestia per la propria ragione ma per il magnifico arcobaleno di sensazioni, emozioni e passioni; che ci ricordano ancora: voi siete uomini.
Direi che questa poesia come le tre precedenti segna un cambiamento nel mio modo di scrivere e nella mia anima. Questa poesia è così diversa dalle prime, eppure noto che il filo conduttore che la muove è forse lo stesso della mia prima poesia. Sappiatemi dire se sembra così anche a voi. Vorrei ringraziare coloro hanno continuato a seguirmi sin da quelle prime composizioni, ed in particolare oltre ai già citati nelle poesie precedenti:
ipeorsky, colui che più di chiunque altro capisce sempre quello che dico tra le righe; ed è sincero nei giudizi
Chamelion che gonfia il mio ego a dismisura con i suoi commenti, pur ponderati e precisi e con cui ho potuto fare discorsi molto interessanti
Takke che con il suo atteggiamento ipercritico mi spinge a sperimentare, cambiare, migliorare anche se a volte mi infastidisce non poco proprio per questo suo atteggiamento e per le sue idee diametralmente opposte alle mie |
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Capitolo 18 *** 2-4/12/2008 ***
Brama e Tuono
Quanto non scalda e m'è al cor bruciante
Il tuo caldo tocco, che or mi perde
E fia ricordo nell'aria pulsante:
Questo fatal vagar che'l sonno morde.
Quant'è delirio peggior che notturno
Languire, sprofondare e poi morire
Nelle tue braccia, che dolce dolore
Restar lì e ignorar il nuovo giorno.
Ma si stringon le spire della sorte:
Ti fuggo ora, poi perderei ogni intento.
Fia folgore l'anima in vie men strette,
Oltre ed oltre andrò alle immani vette
Spargendo queste ombre infuocate al vento
Ed altre che non son ancora sorte.
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Capitolo 19 *** 12-13/12/2008 ***
Selva dei Sospiri
Scorgi come danzano queste fronde
Agli echi ancestrali dell'infinito
Con natural gesto vivo ed ardito
Sulle sue antiche onde;
E gli addii e i congedi della storia
E i noti segni d'un antico fuoco
Fian parole tra i rami in questo loco
Ameno, di memoria.
Respira e scorri nel suono del mondo
Chè le nebbie or son chiare e svelate
E gli echi son echi di vie intentate
Che ora stanno nascendo.
Non vedi, sospiro, quest'infinito
Tramonto, com'echeggia le passioni
Che con le vene vibrano ogni sito,
Già pure possessioni.
In vero così credo e vesto ancora
Nei miei versi il tuo volto dell'aurora
Poichè non me n'è data la parvenza
Io lo cerco nel giorno
E nei sogni che scuotono il notturno
Nelle foschie ne scorgo l'essenza
Ed i miei templi di tempeste adorno
M'ammalio di possenza
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Capitolo 20 *** 21/12/2008 ***
Dioniso
Non lesinare i passi, Uomo, nella tua notte.
Ch'alle soglie il pensier ti lascia,
Ed ora ti puoi perder nel richiamo più scuro,
Unirti agli ululati, al peana dei sensi,
Delirio!
Avanzare nel buio, carezzato dai secoli.
Ti prende
Una tal ubriachezza di note, di liquore:
Soccombi sul cammino, ti ridesta il Destino
Col canto,
Col Cècubo sincero
E dall'incubo sorge qualcosa che è vero.
In un caleidoscopio d'esistenza sei perso
E ridi come un folle del mondo, degli uomini;
Chè in un rosso calice
Aurato
Si perdono gli imperi e i sogni grandiosi
D'ogni conquistatore.
Ti prende un tal tremore che danzi in spirali
E t'unisci al cantare,
Ignaro
Dei gioghi della Sorte, ora ci vuoi salvare.
Abbandoni le soglie ed in un gioco nero
Intessuto di porpora, Noi dipaniamo insieme
Le doglie
D'un secolo dolente
Quindi credi: son Bacco
[E mi cingi le membra
[E mi baci la bocca
Verità tempestosa eppur delirio insieme
Ma spoglio già delle frenesie
Sì meschine ed umane, che belle ti possiedono.
Tu non negare adesso la brama ch'hai di me,
Che tra le tue pazzie son la gemma più bella
E nel vagar fatale
Io cupamente vago
Son l'ali dell'Immago
_______________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Il Cecubo è un vino rosso piuttosto forte e di origini molto antiche, nel caso ve lo steste chiedendo. Colgo l'ocasione per ringraziare tutti quelli che mi hanno seguito e commentato fino a qui. Grazie Davvero |
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Capitolo 21 *** 25/12/2008 ***
Vento di Dicembre
Frusciando nubi
Nell'immane celeste
Mi separano piano
Dall'infinito
E da segrete cose
Che diventano nebbia
Nel trascinarsi,
Morte ma non immote,
In un vento possente
Che come sabbia
Sparge semplicemente,
Togliendovi un senso
Il Tempo
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Capitolo 22 *** 02/01/2009 ***
Angoscia
Tedio di vita
Giacer in giaciglio
E sentirne le spine
Balzar presto dalle coltri
E tendersi invano al sublime
Perire in un divino calore
Cullar nel vino l'anima sfinita
Per bruciarsi le vene con il liquore
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Capitolo 23 *** 02/01/2009(2) ***
Inquietudine
Oggi
Il vento
Porta sulla pelle
Strani echi
______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ leggete anche la precedente, ne ho inserite due nello stesso giorno^_^
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Capitolo 24 *** 12/01/2009 ***
Morte Nera Morte Bianca
Si spossa il cuore
[e l'ossa
Nel proceder del giorno
S'oblia il dolore
[e la vita
Affondando nel sonno
Quando io sogno
[incoscente
Varcherai la mia soglia?
Contemplerai
[lasciva
Le mie membra indifese?
Con dita tese
[esangui
M'accarezzerai il capo?
Vade retro, Cagna!
Torna domani
Quando io son desto
Chè il penser
D'avere te accanto
Nudo, dentro al letto
M'è grande male
[e mi sprofonda il petto
Troia, Bestia!
Ch'entri in casa.
[la mia casa!
Sei nel canto*
Più scuro
Dove folle
Io non guardo.
Prendi posto
Nel mio letto
E poi muti
A Delirio
I miei sogni!
Carezzi sì
I capelli
E le gote
Finchè fian
Scolorate
E fredde?
Basta ridere!
Bianca
Puttana
Ghignante
Non celarti!
Vacca
Putrida
E prava
Mostrati per via
E ridimi in faccia.
Chè il penser
D'avere te accanto
Nudo quindi inetto
M'è grande male
[e mi consuma il petto
*cantone, quindi angolo
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Capitolo 25 *** 21-22/01/2009 ***
Elogio alla Follia
Lambisce l'intelletto scale di nullità
Sceglie nella sua ascesa di ferirsi le dita
Rendendo all'anima
Il Delirio d'una vita infinita
Lo prende per la gola una saggia verità
Invischiandolo in baci simili a ragnatele
Si mesce torbido
Al Delirio in bufera e gonfia le vele
La mia saggia pazzia trova nuova lealtà
Penetrano in spirali i suoi venefici strali
Malìa di tenebra
Al Delirio sacrifico tutti i miei mali
Porto sulla mia pelle tante vecchie tempeste
Legata salda in cintura
Una collezione di teste
Carpite nel tempo senza premura
Voglio bruciar la storia e calpestare gli annali
Nella mia licantropïa
Son io a lanciar gli strali
In un peana furioso alla Follïa
__________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
I puntini sulle "i" significano che queste vanno lette in dieresi, ovvero il dittongo viene letto come due sillabe, lo preciso a scanso di equivoci( Takke^^). Colgo l'occasione per ringraziare tutti quelli che recentemente mi hanno letto e recensito, mi ha fatto molto piacere!! Grazie |
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Capitolo 26 *** 26/01/2009 ***
Malinconia
Viscosamente arrancano i momenti
Cantando è ormai roca la voce
Vecchie litanie stanche e fumose
Non è questo un dolore buio od atroce
Ma un cielo di piombo sulle spalle
E le braccia secche della foresta
Che si protendono verso il grigiore
Assieme al fumo di una sigaretta
Che crepita vermigliamente piano
In questo impero opaco
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Capitolo 27 *** 03/02/2009 ***
L'ultimo giglio bianco
Prendi a manciate i tuoi petali di sangue
Poi l'ultimo giglio preso a coltellate
Che ora sporcato giace, silente e langue
Vermiglio per lame affilate
Spargi grida sul mio giardino incantato
Solo del mio sangue è insanguinato
Ma non vuole morire
Prendo ad unghiate i miei petali proni
Tingo le ferite di nere illusioni
La Bestia è destata
Di rosso s'è tinta le mani ed il viso
Di rabbia grida amara e ghigna un sorriso
Trionfa la furia del giglio insanguinato
Che ride del vecchio passato
La Bestia è desta, sfigura il giardino
Vuole sfregiarlo sino all'ultimo seme
La Bestia fa festa, bestemmia il Destino
Sghignazza eppur muore insieme
Gli occhi son di bragia, di pura emozione
Ma non possono trattenere una lacrima
Sangue dell'illusione
______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Questa è molto sofferta, come l'occasione in cui l'ho scritta...spero piaccia. Voglio ringraziare Amy_Mercury per la sua recente recensione. Mi ha fatto davvero bene
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Capitolo 28 *** 6-7/02/2009 ***
Empireo
Oggi leviamo i calici
Bruceranno le labbra
Berremo il soffio degli spiriti
E l'Infinito nei sospiri
Dissolverà le membra
Le anime squarceranno il velo
Le iridi sono di tempesta
E possiedono il cielo
Qui la vita ci viene resa
Qui noi siamo eterni nel sogno
Ma la corda è tesa
Fatal strale ghigna d'attesa
Bieco il ghigno che tende l'arco
Bruciamo vita e amore
Che il tempo predone è parco
E parco essendo presto muore
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Capitolo 29 *** 21-26/02/2009 ***
Cantico dei Dannati
Tutti errammo folli gioiosamente.
Immolammo la virtù all'ardore.
Ghignando noi, giammai ci venne in mente
Che a morir sull'altare fosse il cuore.
Ma non colma il vizio spirti malati
D'una gioia ormai persa nel ricordo
In chi da tempo alla sua voce è sordo
Ma unisce la sua al coro dei dannati.
Nella notte ci perdemmo tra strade
Polverose ed ubriache di peccato;
Tra muri sporchi di sangue seccato
Di chi a Delirio cede e infine cade,
Di altri cristi che di qui son passati
Con un riso folle e stolto alla Sorte
Portando sull'ombra un profumo di morte
Cantando i sonni bui dei dannati.
Il giorno strisciò piano nelle vïe,
La sua aurora soffocata nel fango:
Una luce scura sulle follïe
Nel gelo del primo vento ramingo.
C'inganna ma noi non siamo ingannati
Poichè porta l'identico colore
Del sole quando in vespro muore,
Lo stesso ch'è così caro ai dannati
Suggellammo infine il nostro bel patto
Di drogarci solo d'Eternità
E con un gesto grazioso e distratto
Piegammo i sorrisi alla volontà
Nostra, a quella brama di tempesta.
Ma cosa fu danzare forsennati,
Il corpo rotto ma l'anima desta,
Se non fregiarsi del nome Dannati?
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E non dite mai che voi non sapevate
Che le vostre pazzie le vostre ferite
Avremmo infin neramente esacerbate
Per la cupidigia che di noi voi sentite
L'amor che offrite il potere che date
La Morte porta memorie immeritate
Sorrisi antichi che anche noi conoscemmo
Prima di derider la felicità.
Nelle carezze d'una candida rosa
In un viso di fanciulla ritroviamo
L'Amore di chi da sempre raggiriamo
Di chi ancor vuol cullarci l'anima rosa.
Però non rendeteci nell'ultima ora
La libertà empia del vostro perdono
Per le nostre mani atre non v'è condono
Poichè siam Dannati e peccheremo ancora
_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
è da tempo che non scrivo e mi sentivo piuttosto male proprio per questo. Dopo un po diventa un bisogno viscerale quello di riversare noi stessi nei nostri confusi versi. Ultimamente ero troppo impegnato a vivere per poter scrivere, anche questo è vero. Tuttavia restava quel bisogno latente di graffiare il foglio e magari in modo meno confuso che nella precedente, quindi, finalmente, ecco la mia nuova, reduce dell'aver letto quell'insano genio di Wilde. Spero vi piaccia, ci ho messo tutto quello che avevo
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Capitolo 30 *** 05/03/2009 ***
Maudit
Dormo assai lungi dal camposanto
Coi versi neri del mio nero canto
Perchè nel viver, nel dirmi vivo
Fui letto dagli altri come cattivo
E non bastò ch'io scrivessi da solo
Giacchè per loro non era un lavoro
Affondare la penna dentro al vero
Degno d'un uomo onesto e sincero
Ma d'un meschino, un predone, un fetente
Destare le ombre in fondo alla mente
E nei miei versi da voi maltrattati
Canto le amanti degli alcolizzati,
Non vi dolcifico la medicina
La brutalità qui regna sovrana,
La mia regina è soltanto poesia
Mi culla la notte e nelle intemperie
Le atrezze più dure Lei fa men serie
Ma un dottore la chiama mania,
Questa mia bella regina gitana,
Fregiata dai folli del nome puttana
Ma tacciano me di loro follia,
Verso un manicomio mi portano via
Ma io ho un bel ghigno intelligente,
Legato dentro alla volante
Perchè son sull'ali della poesia
Ed è un pugnale che io nascondo
Mi chiedon "chè ridi?" ed io gli rispondo
Con coltellate tuffate in profondo.
Nel loro petto io mi ritaglio
La libertà che m'è stata rubata.
Nel loro petto io mi ritaglio
Un pezzetto di cielo ed anche le stelle;
Pagate il torto con la vostra pelle
Io riprendo la mia terra incantata
La godrò dopo per ora mi squaglio
Parto repente con la prima barca,
Festeggio il successo con tanto vino
Brindo a me stesso brindo al Destino
Però al porto mi attende la forca
Nel salir gli scalini io barcollo,
Aspetto poi che mi taglino il collo.
Dormo lontano su un colle di grano
Che voi come me chiamate profano
Giace da sola la mia carogna
Per la libertà ebbi in cambio la gogna
Dorme da solo il mio corpo tapino
Mi troncaste voi e non il Destino
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A tutti i poeti maledetti |
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Capitolo 31 *** 08/03/2009 ***
Sirio
Mai ebbi felicità più vera
Come in quella notte di luna nera
Mai trovai che fosse un giglio più bianco
Di quello curvo ad un nero canto
Più fine sotto cieli di tormento
Mai avrò l'anima più viva
Di quando morsi iridi in tempesta
Per quanto io viva
Per quanto io scriva
Mai avrò felicità più vera
Come in quella notte di luna nera
Quando i lupi smisero di parlare
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All'unico giglio bianco
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Capitolo 32 *** 16-17/03/2009 ***
I Fiori di Fuoco o Canzone per Baudelaire
Cogli i tuoi fiori
Di fuoco bagnati
Gioca i tuoi ori
Contro il Destino
Cogli il tuo loto
Di speme risorte
Chè in questo voto
Scordi la morte
Ma se troverai
Dolore nel fuoco
è lungo la vita
Che io ti edòco
Vedrai le tue dita
Nuove al periglio
Ardere rosse
Strappando un giglio
Quindi cogli una rosa
Che non ti taglia
Ma che ti brucia
E poi t'abbaglia
Cogli le viole
Dell'Illusione
Quel che ti duole
Sarà la passione
Di chi ne disse
Senza giocare
E poi le descrisse
I fiori del male
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Capitolo 33 *** 05/04/2009 ***
Notturno
Muore la nostra ragione
Alle carezze del buio
L'obsolescenza d'esistere
Cola via dai corpi
Solo allora urlo d'eternità
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Capitolo 34 *** 21/04/2008 ***
L'amante dei Lupi
Luna, ancora
Il mio ragionar nero m'è caduto
E glaciale la tua alma bianca e pura
Mi ritrova ad urlarle muto.
Come fulgi
In quest'ore di ferale bufera
Non frale nella grave notte nera,
Come puoi con casto nitore?
Mia vampira
A te il mio sangue, tuoi i dolenti versi.
L'anima mia bruciando dei tuoi morsi
Rove eppur rovendo non spira
Ma immortale
Si leva, mentre all'alba t'arrubìni
Gemella in colore al mio dolce male
Ed ai miei sciacalli destini
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Capitolo 35 *** 10/05/2009 ***
Miraggio di Primavera
Allontanerà forse l'inverno
Di gelo immobile e solo
Il fine degli intenti
D'un frale e rotto trionfo,
D'un infuocato volo?
Excrucior, mio tormento luminoso
Speranza fatale, perduto fiore
Lume nel buio, miraggio nel cielo
Anima bruciante,Amore mio
Sputando questo crudo addio
Addio primavere fiorite nel sogno
Addio luce sui miei rovi giardini
Addio ragione sola del mio canto
Addio giglio bianco
Piccola mia, mi dispiace
Non siamo più immortali
Sarà un lungo inverno
A rattrappire i veli dell'anima
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Capitolo 36 *** 20/06/2009 ***
Divertissement
Brindiamo quindi
Sotto nubi gravi
Battendo forti i boccali!
Poichè tu ben sai
Quanto seppero distoglier
E ancora potranno
Dal fatal silenzio
Roche grida
Ed i cori d'assenzio
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Capitolo 37 *** 01/10/2009 ***
Vivo, come d'Incanto
Un altro palpito ancora
lacerato nei veli dell'anima:
Un furioso e sprezzante vento
Che getta negli occhi
Le sabbie del tempo
E una brama, una frenesia antica
Ancora bagnata sul volto
E intrappolata nell'ambra, una nota sospesa
Ch'eterna ciò che fu tolto
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Grazie, grazie infinite a Ipeorsky che mi ha praticamente rimesso in mano la penna. Quanto mi è mancata questa sensazione, l'inchiostro che raschia il foglio, l'anima sulla carta. Mi sembra di respirare di nuovo. Grazie ancora. Spero piaccia e spero qualcuno qui si ricordi ancora di me |
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Capitolo 38 *** 30/10/2009 ***
Amico
Per quanto ancora
Il nostro mondo
in coltelli,
Amico,
deturpi i nostri
Volti,
Saremo sempre qui,
Tu ed io,
Davanti ad un vecchio
Boccale.
Sempre più vecchio
Delle sofferenze
Del mondo
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Dedicata con tutto il mio cuore a Chaosreborn_the_Sad |
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Capitolo 39 *** 29/11/2009 ***
Dragone
Scheggie e sangue,
Che altro
Covano i ricordi?
I morsi di una fame
Antica come l'uomo
Chiamano tormento.
Mai più né mai
Crescerò in me
Il lamento
Sedotto dalla speranza.
Recherò a voi soltanto dolore,
L'ultima delirante danza
Del mio cuore
Che in un gioco di fuoco
Lentamente langue, e muore.
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Sparito di nuovo per lungo tempo, anche se ormai credo che i miei ritmi di pubblicazione siano diventati questi. Non volevo pubblicare questa poesia, la cui morale è terribile ma alla quale voglio comunque bene, senza averne scritta un'altra più lieta. Ora ce l'ho e quando questa avrà abbastanza pareri da farmi capire quanto vale, la pubblicherò e vi dico in anticipo che è finora quella a cui tengo di più, come la persona a cui è dedicata. Per ora colgo l'occasione di ringraziare chi si è dato pena di seguirmi fin qui, mi ha fatto davvero bene, grazie. |
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