Love at first sight

di marikkachan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** my daily routine ***
Capitolo 2: *** I can't believe!! ***
Capitolo 3: *** The incredible stay at home tsukiyomi ***
Capitolo 4: *** She is... ***
Capitolo 5: *** Double date 1°parte ***
Capitolo 6: *** Double date 2°parte ***
Capitolo 7: *** Amu x Utau VS Ikuto ***
Capitolo 8: *** Squabble ***
Capitolo 9: *** Peace & Love ***
Capitolo 10: *** You finally understand ***
Capitolo 11: *** Output with Rima and Yaya ***
Capitolo 12: *** All resolved!! ***
Capitolo 13: *** School play!?!?! ***
Capitolo 14: *** Rima x Nagihiko ***
Capitolo 15: *** Evidence ***
Capitolo 16: *** Unexpected... ***
Capitolo 17: *** Sweet,Coveted,Fantastic Win! ***
Capitolo 18: *** Finally say you... ***
Capitolo 19: *** Preparations And Cuddles ***
Capitolo 20: *** The end of the beginning ***



Capitolo 1
*** my daily routine ***


-In piedi, saluto .-
Era il primo giorno di scuola . 1° Superiore.
-Buongiorno-  Dicevano tutti gli studenti,  tranne una…
-Signorina Hinamori! Cosa ti è successo per venire in ritardo il primo giorno di scuola ?? Per  caso hai ascoltato un programma notturno via  radio?!?-
-  hem… No … è solo che ….- tentò di giustificarsi la signorina Hinamori.
- Per oggi lascio correre… Su  prendi  il tuo posto -
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-Che figuraccia vero Utau??- domandò la rosa , sedendosi vicino all’amica e prendendo astuccio e quaderno.
-Già.- rispose lei poi iniziò a ridere- Dovevi vedere la tua faccia !!-
Amu la guardò  arrabbiata- Non è stata colpa mia !- la loro , come dire, conversazione non continuò molto , infatti vennero interrotte dal professor Nikaido. – Bene ! se avete così tanta voglia di chiacchierare andate fuori! Tutte e due!!- Amu si alzò, dirigendosi  verso la porta per poi  uscire dall’aula con aria mogia mogia.
Utau  invece,  con un sorriso stampato in faccia ,disse tranquillamente- Mi scusi prof.  ho ricevuto un messaggio dalla mia manager  e non posso proprio fermarmi ….Ho ottenuto un ingaggio molto importante-
-OK. Stavolta ti lascio andare ma devi studiare sodo quest’anno -
-Certo, certo - rispose  la ragazza poco convinta. Detto questo uscì dall’aula raggiungendo Amu
-Ti è andata bene , eh Utau?- disse afflitta la rosa.
-hehehe-  rispose per poi andarsene . Amu rimase lì, sola nel corridoio, con la compagnia dei suoi soli pensieri.
La mattina passò in fretta e all’ora di pranzo, Amu si recò nel giardino della scuola e , trovato il suo albero preferito: uno splendido ciliegio dai robustissimi  rami , vi salì .
Faceva ancora abbastanza caldo , dopotutto era inizio  settembre, e  la ragazza si corciò le maniche della divisa , si allentò il fiocco che sembrava strozzarla  e iniziò a mangiare … o meglio divorare il suo panino.
-haaaaa che fame!!-sospirò- ci credo stamattina non ho nemmeno fatto colazione!!- esclamò addentando  il panino che in meno di un secondo …POFH!!... Non c’era più.
-Accidenti  a te quanto mangi!! –Una voce sconosciuta … di un ragazzo sconosciuto.
Amu si girò per vedere la bella faccia tosta di chi aveva osato insultarla a quel modo. Bene!! Aveva trovato qualcuno con cui sfogarsi e scaricare lo stress accumulato quella mattina.
-Hey tuuuuuuuuu!! – urlò – Come ti permetti di insul …!?-Non finì la frase , si ritrovò davanti un ragazzo bellissimo, capelli blu notti e occhi come il colore delle profondità dei mari, dove lei, inevitabilmente, sprofondò . Rimase lì , impalata , a guardarlo negli occhi. ”Che  carino” pensò Amu , stregata da quello sguardo . Il ragazzo rimase in silenzio , anche lui rimase incantato da quelle iridi dorate che aveva la ragazza. Scosse la testa , come per riprendersi, non era il  momento per questi pensieri . Con un balzo le si avvicinò e le prese il viso tra le mani.
-Hei ragazzina, se non vuoi  ingrassare  mangia meno, questo ramo è molto robusto ma sai , si potrebbe spezzare-
 “Altro che carino … questo  è un antipatico!” Rossa per la rabbia (ma anche per l’imbarazzo) la rosa gli urlò contro-C-c-come ti  permetti  di prendere tutte queste confidenze con me non ti ci azzardare mai più!-
Fece per andarsene ma inciampò. Per cercare di non cadere si aggrappò alla maglia del ragazzo che, preso alla sprovvista , cadde insieme a lei. Erano uno sopra l’altro , in una posizione piuttosto equivoca che avrebbe fatto pensare cose equivoche a chi non avesse visto tutto dall’inizio.
-C-c-come ti chiami?- fece Amu. Intanto le sue gote iniziarono a prendere un colore rosso.
-Ikuto… Ikuto Tsukiyomi- disse lui.
-Haem … e che classe frequenti?- domandò la rosa contorcendosi le mani tutte sudate.
-3° D- Di poche parole il ragazzo eh!
-Che coincidenza io sono in prima invece!- esclamò nervosamente  la ragazza.
-Capisco- Ikuto si tuffò di nuovo in quelle pozze color del miele per poi rimanerne intrappolato.
Medesima cosa accadde ad Amu che ancora era rossa in viso , così rossa da far invidia ad un pomodoro maturo…
 

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Capitolo 2
*** I can't believe!! ***


-Amu!? Hey Amu !!- la biondina continuava a chiamare  l’amica senza  però ottenere nessuna risposta.
-Amuu!!-  la rosa  continuava a vagare per il mondo dei sogni.
“Oooraaa  bastaa” –Amuuuu!!!-  le gridò in un orecchio. La ragazza fece un salto di 10m per poi sbattere contro il soffitto.
– Insomma Rima! Sei pazza !? Cos’è successo !?- esclamò Amu massaggiandosi la testa .
-Cos’è successo!? No niente! Ti chiamo e tu non rispondi!!- disse sarcastica Rima. -Cosa ti è successo?- domandò poi. Amu arrossì.
-No, niente … niente di che…- balbettò.
-Tu non me la racconti giusta…- Rima sospettosa  la guardò dalla testa ai piedi. – E invece tu me lo dici!!- tuonò. Gli occhi da dolce cerbiatto della biondina si tramutarono in rosse fiamme ardenti. La rosa la guardò spaventata e diventò piccola piccola mentre Rima, invece, era grande grande ….
Solo una cosa poté salvare Amu: la campanella che suonò , salvando la ragazza dalle grinfie di una Rima infuriata. ”Grazie campanella!” La lezione iniziò e Amu era assorta nei suoi pensieri. Quel ragazzo era proprio misterioso. Certo anche affascinante. Poi  ripensò alla scena accaduta il giorno prima nel giardino. Al solo pensiero le gote si arrossirono fino a diventare bordeux .
-Hinamori , tutto bene? –la professoressa le stava davanti con aria interrogativa-Sei tutta rossa … non è che hai la febbre?-
-hem… no…non si preoc-  non finì la frase perché Utau rispose al suo posto- Professoressa credo che Amu non si senta bene, la accompagno in infermeria?-  La prof. Acconsentì.
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-Grazie Utau- disse Amu all’amica quando furono davanti alla porta dell’infermeria .
-Di niente- Poi aprì la porta –Accidenti !L’infermiera non c’è!-
-Non importa! Sto bene davvero!- esclamò la rosa .
-E invece  tu stai a letto e ti riposi capito?!Ora io torno in classe-  disse la bionda per poi  aggiungere – Senti  dopo ti va di venire a casa mia? Oggi non ho impegni e  puoi fermarti a cena , che ne dici?-
Gli occhi di Amu si illuminarono – Certo Utau!-  La ragazza era incredibilmente felice ma non sapeva  che cosa ( o forse chi) l’avrebbe aspettata…
All’ora di pranzo Amu  tornò sul ciliegio del giorno precedente. Magari l’avrebbe rivisto. Arrivata sul posto non vide nessuno e un po’ delusa  mangiò  il suo pranzo al sacco. Appena finito, scese dall’albero e si stese sull’erba per addormentarsi  nel giro di 10 secondi . Quando si svegliò si accorse di avere sopra una giacca.
Quando si voltò vide il volto del ragazzo che aveva tanto aspettato –Ikuto!-  esclamò lei al settimo cielo.
Ikuto stava dormendo. “Forse  anche lui voleva rivedermi” accennò un sorriso poi scosse la testa ”Ma nooo!!  Cosa vado a pensare!!! Ahahah!!” 
Poi prese la giacca fra le mani e, prendendo tutto il suo coraggio, gli scoccò un bacio sulla guancia. Poi però se ne pentì “Nooo cosa ho fatto accidenti a meee”
-Te lo restituisco-
-Che?!-
Ikuto le prese la spalla e la buttò sull’erba con lui. –smack!!-  E le diede un bacio sulla guancia.
Amu diventò tutta rossa  ma poi si riprese  e  si alzò di scatto, mettendosi una mano sulla guancia- Whaaa!!-urlò –N-n-non stavi dormendo… E-e-eri sveglio… brutto …brutto gattaccio pervertito!!-
-Ti piace proprio tanto baciare i poveri ragazzi innocenti e addormentati Amu?- disse malizioso- E poi dimmi.. perché gattaccio?-
-Devo proprio dirtelo ? Non ci arrivi da solo?- domandò  voltandosi dall’altra parte e mettendo le mani sui fianchi. Ikuto annuì. – Brutto= carattere   Gattaccio=ti arrampichi sugli alberi   Pervertito= non occorre che te lo dica io!!- esclamò la rosa. Il ragazzo la guardò come se fosse dispiaciuto , ma poi le sue labbra si aprirono in un grande e dolce sorriso. A  distruggere quell’atmosfera creata fu la campanella. Proprio quella che Amu aveva ringraziato. “Maledetta campanella!” adesso la maledisse.
Alla fine delle lezioni  la nostra protagonista si recò a casa di Utau .
 Il campanello suonò , la porta si aprì , Amu gridò.
-Ikuto!?- esclamò incredula. –Ikuto che ci fai qui?!-
 Anche Ikuto rimase un po’ sorpreso – L’amica di Utau sei tu Amu?-
Ad interrompere la loro conversazione un po’ animata fu Utau che li raggiunse, affacciandosi alla porta.
-Vi conoscete?- Amu  rimase un po’ scioccata – Utau ma lui che ci fa qui?- domandò con voce tremolante.
Utau rispose con una calma indescrivibile…
-Siamo fratelli!- annunciò.
 

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Capitolo 3
*** The incredible stay at home tsukiyomi ***


-Siamo fratelli!- Annunciò.
-Cosaa!? Fratelli!? Siete fratello e…. Sorella!?!?- Urlò a squarciagola Amu.
-Bhe  sì cara, a casa tua come si chiama una persona che ha un legame di sangue con un’altra ?! Fratello, no?-Che cosa ci si poteva aspettare da  Utau ?Non  è forse la ragazza più gentile del mondo?!
“Che lingua tagliente, accidenti a lei!” Pensò la rosa poi le venne in mente un’altra cosa, a parer suo, moolto importante.
-Perché non me l’hai detto subito!?! E ora che ci penso lui fa di cognome Tsukiyomi e tu Hoshina, perché??-
La ragazza sospirò come se fosse stanca di continuare a dare spiegazioni,  ma la risposta pronta a quella domanda lei ce l’aveva, sicuramente.
-Io sono una cantante! È normale che alcuni artisti , quando sono famosi ,cambino il proprio nome o sbaglio?!- fece con fare saccente .- Hoshina è un cognome d’arte e soprattutto, era quello di mia madre prima di sposarsi. Il mio vero cognome è Tsukiyomi.- Concluse.
Amu tirò un sospiro di sollievo. Meno male, tutte le sue domande avevano trovato una risposta! Nonostante questo si sentì una stupida ragazzina infantile… Tutto il vicinato avrà sentito le sue pazze grida…
Ikuto, che se ne era stato in disparte per tutto quel  tempo , decise di intervenire avvicinandosi alle due.
Poi con aria un po’ scocciata esclamò- Sentite  posso chiedervi cosa ci facciamo qua fuori!? Io entro, voi non venite?-
-Certo !!- sorrisero Amu e Utau.
- Permesso!-esclamò la rosa appena entrata in casa. Appena superato il corridoio le andò incontro una donna. Era molto bella.  I capelli era lunghi, lisci e biondi . Gli occhi erano color ametista  identici a quelli di Ikuto. L’espressione era dolce, gentile e disponibile.
- Benvenuta Amu! Mia figlia mi ha parlato molto di te! Accomodati!- Aveva  un sorriso così radioso che gli occhi di Amu si illuminarono.
“Wow , che bella! E la sua espressione è molto dolce!”
-Mi chiamo Soko, piacere!- esclamò la donna.
-Piacere  mio , signora- disse la ragazza e , tutta eccitata , fece un profondo inchino.
- Non c’è bisogno di tutte queste cerimonie dammi del tu!- Disse Soko alzando le mani e , sempre sorridendo , scuotendo  leggermente la testa.
-Ah, sì!- fece Amu.
-Sai sei molto carina scommetto che sei molto acclamata dai ragazzi !!-
- Oh, no … Ma che dice signora…- disse la ragazza, tutta imbarazzata.
-Amu devo confessarti una cosa…-
“Purtroppo non  è  stato Ikuto a parlare pensavo che  si volesse dichiarare…tsk!”
-D’accordo Utau!-
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-No… non ci credo!!- esclamò sorpresa Amu- Kukai ti ha chiesto di uscire con lui!? Ma è fantastico, meraviglioso!!-
-Già- disse semplicemente Utau, arrossendo un po’. –Andremo al luna park- bisbigliò dopo.
-Mhm  ….- fece la rosa mettendosi una mano sul mento, come fa un investigatore quando trova degli indizi
-è il solito posto  in cui vanno le coppiette … e inoltre!- esclamò sottolineando quest’ultima parola . – E inoltre è il solito posto in cui, sulla ruota panoramica, le persone si dichiarano- “DESCRIZIONE DETTAGLIATA DI AMU FINE.”
- Senti  Amu…- Iniziò la bionda.
-è bellissimo però … Perché mi hai chiamata?- domandò .
-Ed è qui che ti volevo!!- Disse puntandole un dito contro, poi si alzò dal letto, si diresse verso il suo grande, enorme armadio e lo aprì. Una montagna di vestiti si sparse per la stanza.
- Non so quale scegliere…- Amu deglutì -… Mi aiuterai, vero?- Ed ecco Utau sfoderare l’ ultima arma ovvero gli occhi da cucciolo supplicanti. La rosa non seppe resistere così decise di entrare in soccorso dell’amica bisognosa di aiuto.
-Bene! Obbiettivo : scegliere un bel vestito per la nostra innamorata per il suo galante appuntamen…-
Non finì la frase che scivolò  su uno dei  tanti vestiti della ragazza.
-Ma insomma Utau! Che cosa hai fatto!? Non è che per caso hai rapinato tutte le boutique dell’intero Giappone!?-
- Bhe … più o meno… - Ammise la ragazza bionda con le codine - … Ma non sono affatto cose che ti riguardano , chiaro?- In poche parole … Tagliente come sempre…
E quello fu un lungo pomeriggio per Amu...
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-Ragazze scendete è ora di cena!- trillò allegramente Soko.
-Adesso arriviamo!- esclamarono altrettanto allegramente le due amiche.
Mentre cenavano Amu e Ikuto non poterono fare a meno di scambiarsi qualche occhiatina fugace che, certamente, non sfuggì all’occhio di falco di Utau. Dopo un po’ le venne in mente una geniale e graziosissima(?) idea.
-Senti  mamma che ne dici se Amu si ferma a dormire qui? Domani è domenica…. allora?- domandò la bionda.
-Oh no ! non voglio creare problemi! Non si preocc…-  tentò di dire Amu.
-Ma certo che puoi cara!! Mi farebbe molto piacere!!- esclamò Soko-  E non vi preoccupate penso io ad avvisare casa Hinamori!- aggiunse infine.
-La ringrazio.- disse la rosa. Poi sentì aprire la porta.
- Scusate  se sono tornato a quest’ora. C’era molto traffico!-
“O mamma chi è quello?!?! “ pensò Amu. Pensò  e finalmente dopo  3 secondi  le venne un colpo di genio. ”Non sarà per caso…? (il padre di Ikuto? Nda.me) …il fratello gemello di Ikuto?”
-Papààààà!!- Utau corse ad abbracciare il padre poi lo tirò per la manica della giacca- Vieni  papà ti presento Amu Hinamori una carissima amica!-. L’uomo sorrise-Piacere di conoscerti!- Amu arrossì di botto.
-P-piacere  mio signore!- balbettò.
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La serata passò velocemente e , dopo aver cenato, le due si alzarono da tavola per andare ad infilarsi il pigiama, dopodiché entrarono in camera di Utau, che sogghignando pensò:
-Bene! Che il piano “far mettere insieme quei due … abbia inizio!”-
(Non è un po’ troppo lungo come titolo? Nda.me Ma se l’hai scelto tu!! Nda. Utau).
 
Spero che il capitolo vi sia piaciuto perché mi sono impegnata molto per scriverlo !!! Mi raccomando , per la mia gioia , recensite!! ;)
A presto!!!
 

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Capitolo 4
*** She is... ***


-Amu perdonami!!Mi  ha appena  chiamato la signorina Sanjo e vuole che vada subito da lei per  registrare una canzone.- Esclamò Utau  con le lacrime agli occhi. La sua stupida messa in scena non fece avere alcun dubbio ad Amu che , tontolona com’era, disse comprensiva  :
-Non ti preoccupare Utau!! È il tuo lavoro!! Io aspetterò qui e farò la brava !!!- 
La bionda  fece un sorriso  a dir poco malefico…
-Oh bene Amu … Hehehehe…-  La rosa si raggelò, guardando  con aria intimidita l’amica dallo sguardo assassino.
Dopo un po’ Utau si riprese.
-Allora a dopo.- Fece  per andarsene quando si affacciò alla porta  della camera :- Se vedi che non torno e ti annoi puoi andare da Ikuto. È in camera a guardare un film…-  le disse in tono malizioso.
La povera ragazza innocente si raggelò di nuovo. “Tale fratello, tale sorella”
TOC.TOC.
-Avanti-
La rosa socchiuse la porta:
-Hem… Ciao Ikuto … Mi ha mandato Utau… Ha detto che potevo venire da te …Posso entrare…?- Chiese imbarazzata.
-Certo-  rispose il ragazzo. Era sdraiato sul letto intento  a guardare un film.
-C-c-che fai??- Domandò  Amu, ma la risposta era talmente ovvio che se ne pentì immediatamente.
Ikuto si alzò e sospirò poi sorrise malizioso –Sto guardando un film ma mi annoio, vieni tu a farmi compagnia, Amu?- La ragazza diventò rossa, ma tanto rossa che quasi le usciva il fumo dalle orecchie.
-Baka, baka , baka!!!!- esclamò, puntandogli il dito contro e agitandolo furiosamente.
Il ragazzo sorrise e le fece cenno di sedersi accanto a lui.
Amu seppur imbarazzata , accettò. E così iniziarono a vedere un film o meglio un horror. La rosa si aspettava  un bel film d’amore, con tanto di avventure fantastiche, cavalcando unicorni  rosa(e perché non bianchi???) e bacio alla fine… Ma purtroppo non fu affatto così…
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“Ma come fa Ikuto a dire di annoiarsi guardando questo film! È spaventosoo!! Non  ti  lascia nemmeno un secondo per farti pensare –Oh, che noia!- Ma come fa , come fa, come faa!?! Comunque non gli dirò mai che ho paura… Penserebbe che sono una fifona!! ”  pensò Amu , prima con lo sguardo posato sul televisore, e poi con gli occhi pieni  di terrore. Fissò Ikuto che stava osservando con molta tranquillità una scena alquanto orribile, e pensò di nuovo  la frase sopra.
Tutto questo  in loop fino alla fine del film. Ma non pensate che Ikuto non se ne sia accorto, anzi… godeva nel vedere la ragazza terrorizzata… Aveva scelto apposta quel film….Ma lo scherzo è bello quando dura poco!!! (1 ora e mezza di film hahaha n.d.a.me basta!! N.d.a. Amu e Ikuto Cattivi! n.d.a.me )…
Così il ragazzo decise di spegnere la Tv e di accendere la luce. La  rosa posò lo sguardo su di lui . Era ancora spaventata , ma cercò di non darlo a vedere.
-Tutto bene?- chiese Ikuto , consapevole che quello scherzo (?) era stato un po’ troppo eccessivo…. ma perché non stuzzicarla un po’ ? Giusto per vedere cosa dice… - Scommetto che il film ti è piaciuto molto!- esclamò con fare derisorio.
-G-già – fece Amu – L-lo rivedrei  100 anzi … 1000 volte !!-  borbottò.
Era consapevole di non essere una brava attrice,  ma siccome  lui la prendeva in giro lei non gliela avrebbe mai data vinta.
-Allora ti piace questo genere… Sono contento!-
-S-sì … M-mi piace proprio tanto … Sì…- Sussurrò la rosa, poco convinta. “Mi sto innervosendo …grrrr…Maledetto…!!”
-Bene, metto un altro  film che ne dici? Stavolta ancora più spaventoso però!- Disse Ikuto, prendendo un altro DVD con l’immagine di un’esorcista. Era sicuro che questa fosse l’ultima goccia che fece traboccare il vaso … Infatti fu così…
-N-noo fermoooo!! Non ti azzardare, maledettooo!!! – Gridò la ragazzina impaurita.
-Hai paura ?- chiese lui , pronto a sfoderare il suo sorriso di vittoria.  Amu decise di cedere e di dire la verità. In un modo tutto suo, però.
- G-già ! Mannaggia a te !! Baka, baka!-
Ikuto sorrise e si mise seduto  vicino ad Amu. Quella non se n’era nemmeno accorta  e continuò a parlottare –Stasera non riuscirò a dormire per colpa tua!! Ci sarai tu, vicino a me , a tranquillizzarmi e a dirmi che non verrà  nessun vampiro-succhiasangue (Scusate la fantasia! n.d.a me )a torturarmi per poi mangiarmi?!?- 
Questa frase poteva pure risparmiarsela, perché  il ragazzo le si avvicinò pericolosamente , sempre di più.
Amu indietreggiò. –C-che c’è?- Chiese  intimidita, abbassando lo sguardo. Ikuto le alzò il mento, in modo che i loro sguardi si incontrassero .
-Non ti preoccupare ci sarò io a proteggerti da tutte le cose che ti spaventano ,Amu.-  Poi l’abbracciò.
Amu. Quando lui pronunciava il suo nome , si sentiva tremendamente felice e per lei quella frase era un tesoro prezioso che avrebbe custodito per sempre nel  cuore.
Senza nemmeno accorgersene si addormentarono l’ uno tra le braccia dell’altro.
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Intanto 4 occhi osservavano compiaciuti  la scena. Erano Utau e Soko.
-Ero convinta che fossero fatti per stare insieme!- esclamò Soko, sorridendo.
Poi, madre e figlia , si diedero il batticinque: - Missione compiuta!- Si disse cupido.(Utau!)
 
 
Anche se il capitolo non è molto lungo spero vi piaccia! Non fate caso al titolo del cap. perché non centra niente! O forse solo un pochino!!Bene il prossimo capitolo parlerà di Utau e Kukai e del loro appuntamento romantico…<3<3  Spero altrettanto che continuerete a  seguirmi …!!
Ciao-ciao ;)
P.S. e lasciatemi un commentino-ino-ino!! :P
 

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Capitolo 5
*** Double date 1°parte ***


Amu dormiva accanto a Ikuto. Erano così vicini che sentiva il suo respiro addosso.
Aprì lentamente gli occhi e vide quel  ragazzo di cui si era innamorata a prima vista. Vederlo dormire era come una cosa speciale per lei, che solo lei avrebbe  potuto vedere.
 Aveva un’aria così indifesa che ad Amu sembrò un bambino. Sorrise , un sorrisino da ebete…
Si riaddormentò poco dopo…
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TOCCCCCCTOCCCCCC!!!
La porta veniva bussata con molta insistenza. Quella era la porta della camera di Ikuto, dove c’era anche Amu.
-Amu!!- esclamò Utau.- Insomma Amu!!- continuava  e continuava  a bussare alla porta. –Amuuuuu!!!-  continuava  a chiamare con insistenza  l’amica.
-Insomma, cosa vuoi di primo mattino Utau?- Disse  la rosa, accennando uno sbadiglio.
 Come era tentata di rimanere con il suo amor… hem cioè con ikuto, ma le grida incessanti della pazza sorella Tsukiyomi l’avevano obbligata ad alzarsi.
-Ma come cosa vuoi!? Non ricordi che giorno è oggi?!? –
 Non le  lasciò nemmeno il tempo di rispondere che  esclamò tutto d’un fiato:
 - Vabbè te lo dico io che giorno è oggi, visto che tu non lo sai… Oggi si svolgerà l’importantissimo 1° appuntamento con Kukai!!!-
-E quindi?- chiese la rosa con le braccia conserte e un’aria un po’ arrabbiata.- Occorreva svegliarmi alle 7:00 per mettermi al corrente di questa cosa!?!?-
 Ok, quella che faceva paura adesso era lei. Era nella tipica posizione “Sgrunt”  che fanno nei manga. Utau cercò di calmarla.
-Su Amu calmati, ho pensato di svegliarti  prima perché ieri me lo avevi raccomandato!-
 sorrise la bionda ma il  vero perché lo sapeva solo lei…
 –Ah! E poi devi farmi i capelli, ti sei scordata anche questo!!?!? Ieri me l’hai promesso!!-
-Ma quando mai!?- sbottò la rosa. Utau fece finta di non sentire e aggiunse allegra:
-Su presto! Andiamo a fare colazione!!-
Sembrava che cinguettasse mentre scendeva le scale, come un uccellino che va a dormire d’inverno e si risveglia il giorno dopo ritrovandosi in piena estate.
Amu alla fine sorrise, in fondo era un giorno speciale per la sua amica il 1° appuntamento! Tutte le ragazze lo sognano!!
 
 D’un tratto i suoi pensieri si rivolsero a Ikuto.” Ma nooo!!! A cosa penso in questo momentoo!?!?” Gridò dentro di sé.” Utau ti prometto che sarai davvero fantastica per questo appuntamento.
 Oggi ho capito che in realtà sei una ragazzina dolce e…”
-Amu vuoi sbrigarti!? Cosa ci fai lì impalata!? Fissi le mosche!?- Disse Utau, acida .
“Ok, ritiro tutto!” pensò Amu, furiosa,  circondata da un alone nero.
-Uff… Arrivo…-
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-Waaa!!Grazie mille Amu!!-
esclamò  la bionda , rimirandosi allo specchio con aria soddisfatta e facendo mille giri su se stessa  per  ammirare il meraviglioso lavoro di Amu.
-Figurati !Non c’è di che!- Disse la rosa, era felice di essere stata d’aiuto alla sua migliore amica.
Per  fortuna la rabbia del  brusco risveglio sembrata  svanita  nel nulla, lasciando solo spazio ad una ragazza dolce e tenera, in grado di aiutare chiunque si trovasse in difficoltà…
“Sarà stato il miele che le ho messo nel latte…” rifletté sollevata Utau.
 Poi pensò alla frase detta dall’amica e si affrettò a rispondere adeguatamente…. E  sottolineiamo adeguatamente.
-Oh … Invece qualcosa c’è… Scommetto che ieri sera è stato il giorno più bello della tua vita …- Disse maliziosa.
 – Il mio fratellino ti piace proprio tanto , he!? Cara la mia Amu !?-
La ragazza al solo sentire di  quelle parole arrossì vistosamente.
-M-ma c-cosa dici ,Utau?- disse a voce alta- Ti sembro una persona così?-
Poi a momenti non strozzò la bionda :-Ma vuoi stare un po’ zitta!? Se Ikuto ci sente?-
 Aggiunse a bassa voce. Dopo un po’ riprese a parlare normalmente, col sorriso sulle labbra:
-Piuttosto pensiamo al tuo Kukai… Tra poco sarà qui no?- Manco a farlo apposta che…
DINDON
…Come non detto…
-Hem… vado io ad aprire non ti preoccupare!- 
 Detto questo scese di sotto e si precipitò ad aprire la porta.
-Buongiorno!- esclamò  Kukai  sorridendo.
 Era un ragazzo alto (ma mai quanto Ikuto!) aveva i capelli dall’aria sbarazzina  di un castano/arancione  e gli occhi color verde smeraldo. Il suo, era uno sguardo sincero e pieno di voglia di fare. Inoltre era molto carino.
 ”Ottima scelta, Utau!” pensò Amu, poi però si affrettò a rispondere:
-Buongiorno a te, Kukai! Utau mi ha parlato molto di te, sai!?-
Il ragazzo sorrise allora, con uno sguardo pericoloso la rosa gli si avvicinò e gli disse in tono malizioso:
-Mi raccomando , fai il bravo con Utau capito? Occhio alle smancerie.-
Kukai arrossì. He sì! Tra Ikuto e Utau…. Non so chi dei due sarà stato a contagiarla!!
Ed ecco Utau scendere dalle scale e dirigendosi alla porta, raggiante di felicità e più bella che mai.
Il ragazzo arrossì di nuovo alla vista della splendida ragazza .
Indossava un vestito  bianco con sopra stampati dei girasoli, una collana marrone e scarpe del medesimo colore. Al posto delle codine che portava di solito, aveva due lunghe trecce.
Quei capelli , agli occhi di Kukai apparirono lucenti e morbidi.
“Tutto merito della messa in piega (?) di Amu “ pensò Utau, ridendo sotto i baffi.
-A-allora come sto?- chiese imbarazzata la bionda.
Il diretto interessato  lo era quanto lei. Si mise una mano dietro la nuca e si fece coraggio:
-S-sei bellissima!- Esclamò tutto d’un fiato.
Solo ora Utau poté considerarsi felice e soddisfatta. Salutò distrattamente la rosa e, mano nella mano , si incamminarono verso il luna park.
Amu fece un sospiro di sollievo.
 All’improvviso, però, due mani le coprirono gli occhi. La ragazza capì immediatamente chi fosse  e sorrise come un’ebete. Di nuovo.
-La  principessa  si è svegliata presto stamattina!- esclamò dolcemente lui.
Questa dolce principessa si arrabbiò molto. Un  po’ per quel nomignolo e un po’ per la sua uscita.
“ Significa che io mi sveglio sempre tardi la mattina, he? E poi lui che ne sa!?”
Si girò verso di lui, pronta a dirgliene quattro, ma il suo viso e quello di Ikuto erano vicinissimi.
Piano , piano il ragazzo si avvicinò ad Amu, sempre di più. Lei chiuse gli occhi in attesa di quel contatto, che aveva sognato tutta la notte.
Erano vicinissimi, pochi  millimetri e…
-Ragazzi!! È pronta la colazione!!- Trillò allegramente Soko dalla cucina.
Amu e Ikuto si allontanarono di scatto e si affrettarono a raggiungere la cucina.
“Oh.Mio.Dio.” Pensò la rosa, mettendosi una mano sulla guancia “Stava per baciarmi…”
-----------------------
-Utau è uscita, vero?- Domandò Soko ai due ragazzi. Da Ikuto però, non ottenne risposta.
-Sì, è andata al luna park con Kukai!- esclamò Amu, raggiante.
-Ma che splendida notizia!- esclamò a sua volta la donna. – Piuttosto, cara, sei proprio sicura di non volere niente?-
-No, no!!- rispose la ragazza – Ho già fatto colazione con Utau. Sa ,mi ha svegliata alle 7:00!-
-Ha, ok!  Ma sentite perché voi due non andate a fare una bella passeggiata? Fuori c’è un così bel sole … è un peccato starsene chiusi in casa, non credete?- propose infine, provocando un forte imbarazzo fra i due .
Poi ad Amu venne un lampo di genio ( si può definire veramente così???)
-SISI! Certo che andremo a fare una bella passeggiata, signora !!- disse sogghignando…….
 
BENE!!! E Anche questo capitolo è finito!! Non è molto lungo infatti l’ho diviso in 2 parti…
 ma non preoccupatevi  perché per leggere la prossima non dovrete aspettare molto!!!
 Comunque è facilmente intuibile lo splendido lampo di genio di Amu, vero?!  Per scoprirlo dovrete aspettare il prossimo cap!!!
Ciao-ciao JJJ
P.S. è inutile anche se lo scrivo. Dovreste saperlo, no??? :P
P.P.S. il link del vestito di Utau….
http://www.google.it/imgres?q=utau+hoshina&num=10&hl=it&biw=1440&bih=761&tbm=isch&tbnid=m3ZHjHRtaxnCjM:&imgrefurl=http://www.mylot.com/w/photokeywords/hoshina.aspx&docid=H3iNeO96e3UHDM&imgurl=http://images.mylot.com/userImages/images/postphotos/2329364.jpg&w=363&h=500&ei=hWAYULXAAcK1hAfT-YDADA&zoom=1&iact=hc&vpx=867&vpy=2&dur=742&hovh=264&hovw=191&tx=89&ty=84&sig=105456774360843459396&page=1&tbnh=130&tbnw=97&start=0&ndsp=33&ved=1t:429,r:30,s:0,i:165
 

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Capitolo 6
*** Double date 2°parte ***


-Certo che andremo a fare una passeggiata signora…-disse sogghignando.
Poi tirò Ikuto per la maglia e prima di andarsene fece un piccolo inchino ringraziando Soko.
-------------------------
-Insomma! Si può sapere cosa ti è preso!?- chiese il ragazzo appena usciti da casa sua.
Amu  sorrise in modo strano, aveva un’espressione un po’ diabolica dipinta in faccia.
-Senti  Ikuto… Andiamo al luna park?!- Chiese supplicante-Dimmi di sì!! Ti pregoo!!-
-Uff…- Sbuffò Ikuto –Va bene, se proprio insisti!- aggiunse poi, poco convinto.
-Hahaha!! Evviva!!- Esclamò la rosa.
“Hehehe, così  tengo d’occhio Utau !! Peccato che non ho portato con me la macchina fotografica …Si sa… Per immortalare il momento…”
Poi pensò subito a come porre rimedio e scoppiò in una risata. Molto strana. Alquanto strana.
Ikuto la guardò male.
“Questa è pazza!” Pensò.
-Su  Ikuto!! Sbrigati altrimenti, di questo passo arriveremo all’orario di chiusura!!-
-Eccomi… Eccomi ….-
Amu si bloccò e si fermò davanti a lui.
-E l’entusiasmo dove l’hai lasciato?- Domandò con una finta aria severa e con le mani sui fianchi.
-A casa.-  Rispose  il ragazzo.  La prima cosa che gli era venuta in mente…
-Allora andiamo a riprendercelo!!-
-Starai scherzando, spero.-
---------------------------
Arrivato al luna park la rosa lo girò in lungo e in largo, seguita da Ikuto, che non esplose per miracolo.
-Amu si può sapere cosa devi fare!?- chiese, ormai stufo.
-Ora ti spiego tutto…-
Non fece in tempo nemmeno a iniziare, che trascinò Ikuto dietro una bancarella che vendeva zucchero filato.
-Insomma mi vuoi spiegare cos’è succes…!- Non finì la frase che la rosa gli tappò la bocca.
-Silenzio!- disse sottovoce.
Ikuto vide di sfuggita Utau e Kukai  mentre stavano assaggiando un gelato al cocco*. Poi sentì un flash.
Si girò e vide Amu con in mano una macchinetta  istantanea e  una foto dei due.
-Ma quando l’hai presa!?- chiese lui, sbalordito.
-Quando tu sei andato a riprendere Entusiasmo! – Sorrise lei.
-E qual è il tuo obbiettivo?-
- Immortalare il primo, prezioso appuntamento di Kutau! –
-E chi sarebbe?-
- Kukai +Utau! -
-Che fantasia!- disse lkuto prendendola in giro.
-Senti  è così che si chiama la coppia Kukai +Utau!! Sia nei video sia nelle immagini, sia su Youtube sia su Google !!- Gridò Amu, arrabbiata.
Stavolta fu Ikuto a tapparle la bocca.
-Allora se vuoi raggiungere il tuo obbiettivo ti conviene stare zitta e parlare a bassa voce. –le  consigliò .
La rosa arrossì.
-O-ok.- balbettò.
Il ragazzo sorrise e le mise una mano sulla testa, scompigliandole i capelli.
-Che furbetta! Ecco dove volevi arrivare!-
Amu abbassò la testa e arrossì, di nuovo.
Quando i due innamorati si incamminarono verso nuovi giochi la ragazza, tutta eccitata, diede il via libera ad Ikuto.
-Anche se è il loro appuntamento, non significa che siamo costretti a seguirli proprio dappertutto! – esclamò Amu guizzando da ogni parte .
Ikuto osservò attentamente Amu muoversi da una bancarella all’altra e da un gioco all’altro.
Doveva ammettere che si sentiva bene quando stava con lei.
 Solo guardando il suo splendido sorriso ,ogni sua  preoccupazione svaniva nel nulla…
-Ikuto-
Il ragazzo si riscosse dai suoi pensieri quando notò  che lei gli stava davanti .Arrossì.
Era la prima volta nella sua vita che qualcuno lo facesse arrossire così.
-Sei arrossito!- esclamò Amu, al settimo cielo. Poi aggiunse – Sai… Eri tremendamente carino!-
Ikuto arrossì di nuovo.
 (Insomma io non sono mica come Amu che arrossisce sempre come una scema! N.d.a Ikuto Come ,scusa? N.d.a Amu dallo sguardo infuriato Calmatevi! n.d.a.me).
-Cosa c’è ?-Il nostro Ikuto si riprese , per fortuna.
La rosa fece un sorrisetto e indicò la bancarella dei tayaki.
(Sapete cosa sono solo se avete visto Shugo Chara! n.d.a me Ma penso che lo sapranno! N.d.a Ikuto che addenta un tayaki).
-Me ne compri uno? Per favore?- Supplicò lei.
Ikuto la guardò. Alcuna volte era davvero infantile, ma era questo che la rendeva così speciale per lui.
-Ok!- disse.–Ma perché solo uno? A me non mi ci conti?!-
Dopodiché la prese per mano e i due iniziarono a correre verso la bancarella.
Tutti li stavano guardando. Alcuni dissero –che bella coppia!- .Altri pensarono – Oh i giovano d’oggi!-.
Delle ragazze non staccarono gli occhi da lui. Dei ragazzi non staccarono gli occhi da lei…
Ma loro non se ne curarono. A loro bastava solo quella piccola felicità: tenersi per mano.
------------------------------
Intanto Kukai e Utau nella ruota panoramica…
-Bello vero il paesaggio, Utau?- Chiese lui guardando il parco divertimenti e tutta la città dall’alto.
Non staccava il viso dal vetro per ammirare quel  bellissimo panorama.
-Sì, davvero bello!- Utau però non guardava il paesaggio.
Ammirava qualcos’altro ovvero quel  ragazzo fantastico e solare che gli stava davanti.
-Ti stai divertendo?- Chiese lui.
La ragazza sorrise. Le guance erano rosse , ma gli occhi esprimevano una grande  felicità.
-Sì. Sono davvero molto felice!!-
Kukai tirò un sospiro di sollievo.
-Fiuu…Meno male!! Pensavo di annoiarti!!- Confessò.
Utau si alzò di scatto.
-Annoiarmi!? Come potrei annoiarmi!? Quando sono con te non mi annoierei mai ! Neanche se fossimo seduti sui talloni a guardarci negli occhi!!-
(E questo che c’entra!?n.d.a.me L’hai scritto tu, l’hai scritto tuuu n.d.a. Utau  Pardon Pardon! N.d.a.me)
Kukai arrossì ma poi sorrise.
-Grazie!-
-------------------------
-Ahhhh…. Che buono il tayaki! Thank you Ikuto!- Esclamò Amu iniziando a dondolarsi sull’altalena del parco giochi.
-Di niente- Disse il ragazzo. –Però ricordati…-
-Mh?-
-…Devi darmi qualcosa in cambio…- Fece malizioso, avvicinandosi pericolosamente alla ragazza.
-Khyaa!! Allontanati da me!-  Iniziò a dimenarsi.
Poi Ikuto le diede un piccolo pugno in testa.
-Scema! Credevi che avessi fatto sul serio!?-
(Secondo me sììì n.d.a.me Taci!! n.d.a. Amu e Ikuto  con sguardo assassino.)
Era rossa in viso. Come sempre.
-GRR… Sei sempre il solitooo!!- Quasi urlò iniziando a dare calci e pugni a destra e a manca.
-Bleah!- Ikuto le fece la linguaccia , cosa che la fece infuriare ancora di più.
“Che divertente farla arrabbiare!” Pensò.
Il loro bisticciare fu interrotto dalle voci di Utau e Kukai.
Amu prese  Ikuto per il colletto e lo trascinò di corsa verso una mini-casetta vicino all’altalena.
Socchiuse una finestrella e , messo l’obbiettivo, si preparò a fare gli scatti migliori della sua vita.
Ikuto osservò la scena socchiudendo l’altra finestrella.
-Che bella giornata! Grazie Kukai!- Disse Utau, sedendosi sull’altalena seguita a ruota dal ragazzo.
-Non c’è bisogno che mi ringrazi!- Esclamò lui, mettendosi un mano dietro la testa.
-Kukai…- La bionda sembrò voler dire qualcosa ma si trattenne.
-Ora sei triste…- Disse Kukai. – Parla. Io ti ascolto.-
La ragazza sorrise.
-Ma no! Non è niente. –
L’altro la guardò , poco convinto.
-Non è niente…Davvero…Solo che …Vado via!- Gli tremava un po’ la voce.
-Come vai via? Dove vai? Per quanto tempo!?- Domandò Kukai, tutto agitato.
-Vado a New York… Per lavoro… Recito in un film… Un anno…-
(Un classico! Ma che ci volete fare?:P Scusate di nuovo la fantasia!!).
Quasi gli uscivano le lacrime ma si trattenne.
-Ma è fantastico!!- Esclamò il ragazzo. –Dovresti essere contenta!!-
Utau c’era rimasta davvero male per quella risposta.
Si aspettava… che so… -Utau non andare resta al mio fianco!-
…Ma la vita è fatta anche di delusioni… Come in questo caso.
-Già!! Infatti sono contenta!! Però ci tenevo a dirti che, tra quelle persone che mi mancheranno , ci sarai anche tu!-
Kukai rimase un po’ sbalordito.
 Utau era stata diretta gli aveva detto chiaro e tondo che lui le sarebbe mancato da morire.
-Non ho più niente da dirti. Ti saluto.- Fece per andarsene  ma Kukai la prese per un braccio e l’abbracciò.
Questo scatto, Amu , non se lo sarebbe perso per niente al mondo e Flash!!
Un’altra foto uscì dalla macchina fotografica.
La rosa la prese e la mise insieme alle altre foto che aveva fatto.
Oramai, tutte quante messe insieme ,formavano una bella montagnetta  la quale occupava tutta la casetta.
Il (mio) povero Ikuto era rimasto spiaccicato contro la parete di plastica , mentre Amu aveva il suo posto d’onore.
-Utau… Mi mancherai da morire… Ti giuro. Ma io non voglio essere egoista … Mi capisci?- Bisbigliò Kukai.
La ragazza annuì , arrossendo.
(Poi il pomodoro maturo sono io!! hèhèhè??!!n.d.a. Amu Silenzio !!Qua comando io! Decido io chi è pomodoro maturo e chi no!! N.d.a. me).
-Metti  in quel film tutta la tua grinta!!- Si raccomandò lui.
-Sì!- Disse semplicemente lei.
Stavano  per baciarsi quando si sentì uno SBATATABOOM!!
(E che razza di suono sarebbe?n.d.a.me).
La casetta era crollata e con lei Amu con tutte le sue foto e Ikuto.
-Ciao Utau! Come va!? ^ ^ - Disse la rosa ,alquanto spaventata nel vedere la biondina emanare fuoco.
Utau ,però , si accorse della catasta di foto raggruppate a terra.
Si avvicinò, ne prese una, si girò verso Amu e Ikuto e li cacciò a pedate dal luna park.
-----------------------
-Uff! Che violenta!- Sbuffò Amu , ma non era depressa anzi era felicissima per aver raccolto tutte quelle foto su Kutau!
-Allora, ce ne torniamo a casa?-
-Dici? –
Lui annuì.
---------------------------
Quando finalmente furono soli Utau disse a Kukai:
-Mi aspetterai, vero?-
-Certo che sì!!- Annuì lui.
Si guardarono negli e dopo si baciarono.
FLASHFLASHFLASH !!!!!!!!
-Questa sarà la foto di copertina del tuo album-ricordo Utau!- Esclamò Amu con il pollice all’insù.
I due arrossirono fino alla punta delle orecchie.
-Farabuttii!! – Gridò Utau – Non dovevate ritornarvene a casa voi due!?!?- 
Con un altro super-calcio li scaraventò dritti a casa.
La ragazza sospirò e si girò verso Kukai.
Lui, solare come sempre sorrise.
Utau corse ad abbracciarlo.
“Ora non sono più sola!”
 
-E un altro scatto è stato fattoo!!! –
-Ma non stavi a casa tu?!?-
 
 
*Non immaginate quanto tempo ho impiegato per decidere il gusto del gelato! :P
Uff che fatica!! Allora vi è piaciuta?! Spero di sì!!
In questo capitolo ho dato più spazio a Utau e Kukai, con poche scene di Amu e Ikuto, anche se ho un po’ stravolto il carattere di Amu …
L’ho fatta troppo gasata? E Ikuto? Poverooo!! XD
Vabbè la prossima volta…NO SPOILER!!!
CIAO-CIAO!! ^  ^
P.S. Volevo ringraziare Dakusuwan che ha recensito tutti i capitoli e mi ha dato un sacco di consigli!!
THANKSSS :D
E anche Minori-san e Ele99 che mi hanno fatto i complimenti!!
THANKSSS :D
P.P.S. I link delle foto che ha scattato Amu (?) Mi raccomando non fate caso al vestito perché non ha niente a che fare con la descrizione dello scorso capitolo! :P
http://www.google.it/imgres?q=utau+e+kukai&num=10&hl=it&biw=1440&bih=761&tbm=isch&tbnid=0LHHwDVTShdpNM:&imgrefurl=http://shoujodaikazoku.forumfree.it/%3Ft%3D56960965&docid=iOUjR5sInTyslM&imgurl=http://img2.lln.crunchyroll.com/i/spire4/4b934a00e9aa70655624ff5443112cf11270179546_full.jpg&w=640&h=484&ei=H2QcUOXeE6rf4QTu2ICADg&zoom=1&iact=hc&vpx=718&vpy=146&dur=1071&hovh=195&hovw=258&tx=123&ty=118&sig=105456774360843459396&page=1&tbnh=132&tbnw=175&start=0&ndsp=32&ved=1t:429,r:4,s:0,i:85
http://www.google.it/imgres?q=utau+e+kukai&start=67&num=10&hl=it&biw=1440&bih=761&tbm=isch&tbnid=uwsff0hAIubP0M:&imgrefurl=http://magicgalaxy.portfolio.forumcommunity.net/%3Ft%3D48144531&docid=rlHxxWQjxkf88M&imgurl=http://img3.ak.crunchyroll.com/i/spire2/ad8e89bf82445f6b4caa78edea0e851d1268192265_full.jpg&w=640&h=960&ei=WmQcUI7JHdT04QT0xYHQBQ&zoom=1&iact=hc&vpx=137&vpy=205&dur=816&hovh=275&hovw=183&tx=156&ty=184&sig=105456774360843459396&page=3&tbnh=129&tbnw=90&ndsp=37&ved=1t:429,r:30,s:67,i:100
 
http://www.google.it/imgres?q=utau+e+kukai&start=212&num=10&hl=it&biw=1440&bih=761&tbm=isch&tbnid=2kmRadvuURrA1M:&imgrefurl=http://chishibekapuretto.deviantart.com/art/Kukai-x-Utau-Photoshop-Made-269165084&docid=gcTIDjBkkSjphM&imgurl=http://fc01.deviantart.net/fs71/f/2011/319/9/0/kukai_x_utau__photoshop_made_by_chishibekapuretto-d4g953w.jpg&w=556&h=315&ei=mWQcUIjVKqfN4QTagoDIAg&zoom=1&iact=hc&vpx=360&vpy=9&dur=3178&hovh=169&hovw=298&tx=236&ty=86&sig=105456774360843459396&page=7&tbnh=105&tbnw=186&ndsp=37&ved=1t:429,r:8,s:212,i:142
Questa è un montaggio ;P fatto da Amu :P
 

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Capitolo 7
*** Amu x Utau VS Ikuto ***


-Oh insomma!! Utau !! Apri la porta!! Ti prego!!- Amu continuava a bussare sulla porta della camera di Utau.
La ragazza però non ne voleva assolutamente sapere di quella.
Se ne stava seduta sul letto, abbracciando un peluche a forma di coniglietto che gli avevano regalato da piccola.
Era molto arrabbiata con l’amica perché l’aveva pedinata e fotografata , senza scrupoli, al suo primo appuntamento.
-Mi hai picchiato abbastanza anche prima, non credi?!- Esclamò dall’altra parte Amu.
Non ottenne, però, nessuna  risposta. La bionda si ostinava a non aprir bocca, ne tantomeno ad aprire la porta.
La rosa si stufò e sospirando aggiunse:
-Non sto qui ad insistere… Tanto è inutile con quella testa  dura di Utau.-
La porta si aprì velocemente e ne uscì un cuscino che atterrò sulla faccia di Amu.
-Uff… che pazienza…-
Decise di lasciarla sola, tanto poi le sarebbe passato.
---------------------
-Hey, Amu!!-
-Ikuto!-  la ragazza sorrise.
Faceva sempre molto piacere trovarsi davanti la persona amat… Hem  cioè , cioè… Cioè…una persona… Hem… Come dire…
Mentre Amu stava facendo le sue riflessioni  mentali  le arrivò alle orecchie una voce poco rassicurante .
Si girò piano, piano e vide davanti a sé una Utau in versione impazzita, da portare al manicomio.
-Ikuto…Fratellino caro… Ad Amu gliel'ho fatta pagare per bene … Manchi solo tu…-
Ikuto rabbrividì.
-Aspetta….- cercò di giustificarsi -…. è stata Amu che mi ha obbligato ….-
Utau non lo ascoltava e si avvicinava pericolosamente a lui.
“Oh insomma… Non ho tempo per spaventami… Devo fuggire prima che questa qua mi uccida…!”
Si ricordò di  Amu e la prese per un braccio, poi iniziò a correre  come un pazzo per tutte le stanze.
Ed ecco che inizia il gioco “guardie e ladri “ in casa Tsukiyomi!!
Utau era armata. Aveva in mano un rossetto rosso fuoco, delle ciglia finte, una  parrucca bionda con i boccoli, un reggiseno imbottito al massimo e un vestito super scollatissimo pieno di strass.
 (Uno schifo insomma…n.d.a.me) 
Ikuto non voleva fare quella fine e così, riuscendo a seminare Utau, i due si rinchiusero in camera del ragazzo, nascondendosi dentro l’armadio.
Erano molto, molto vicini.
Ad Amu venne il batticuore, arrossì e cercò di allontanarsi il più possibile da lui.
 Ikuto non  era in vena di scherzare e fare il pervertito come al solito, ma pensò che quella occasione non se la sarebbe potuta perdere.
Prese la ragazza per una spalla e l’abbracciò, la quale rimase un po’ stupita.
Prese tutto il suo coraggio e alzando il viso gli chiese:
-Ikuto, perché mi abbracci?-
Il ragazzo c’era rimasto…Non se lo sarebbe mai  aspettato da lei.
Comunque decise di risponderle seriamente:
-Perché…- Non finì la frase che inciampò.
( il caso….n.d.a.me)
Si ritrovò sopra di Amu in una posizione alquanto scomoda.
-Pesi – Fece la ragazza cercando di toglierselo di dosso.
-Mi dispiace ma non riesco a muovermi.- Rispose lui massaggiandosi la testa.
“Che tragedia e adesso come faccio!?!? Che vergogna! Che vergogna!!”
-I-Ikuto  … io chiamo Utau…- Bisbigliò la ragazza.
-Ma che dici, sei pazza??!Mi ucciderà!! - Esclamò lui a bassa voce.
-Ma io non ce la faccio più!!-
-Shh…- 
La zittì  mettendogli  una mano sulla bocca.
Amu arrossì e quasi le uscirono le lacrime.
Restarono così per alcuni minuti finché  la porta non si spalancò.
-IIIIKUTOOO …….Dove seiiii?? –
Era Utau. Con il suo solito sguardo assassino.
Aprì tutti i cassetti, guardò  sotto il letto e anche negli spazi più piccoli.
-Mah… qui non ci sono …- Pensò a voce alta , mettendosi una mano sotto il mento.
Poi ghignò. “Pensate che io sia stupida!? “
Aprì la porta e la richiuse, per far credere alle due vittime la sua assenza dalla stanza.
Ikuto sospirò sollevato e , togliendo la mano dalla bocca di Amu le disse:
-Ok se n’è andata. Usciamo.-
Rimasero perplessi tutti e due.
“Come cavolo facciamo adesso!?!?!”
-Ikuto alzatii!!- Disse la rosa, tutta agitata.
-Fosse facile!- Rispose a tono il ragazzo, scocciato.
Poi l’armadio si aprì e tutti e due saltarono fuori.
-Thank you  Utau!-  Ringraziò Amu.
- Di niente  Amu - Sorrise la bionda , poi si girò verso Ikuto.
Il ragazzo non si arrese e cercò di alzarsi ma Utau  gli fece lo sgambetto e cadde di nuovo ,rimanendo  a gambe all’aria.
-Senti Amu …- Iniziò la ragazza. Il suo sguardo non prometteva niente di buono…
-Che ne dici se ci uniamo per sconfiggere questo essere?-
Amu ghignò.
-Huhuhuhuhu  Ikuto … La mia vendetta sarà molto, molto crudele… Preparati…-
-Vedo che sai come va la vita , Amu !! Ti sei schierata dalla parte giusta.- Disse la bionda alzando il pollice.
-Aspettate ragazze … Non vorrete mica…- Ikuto alzò le mani.
Le 2 pazze iniziarono la loro persecuzione.
Prima di tutto lo legarono alla sedia tutta rosa e profumata (?) di Utau .
Poi, siccome la sedia aveva le rotelle , giocarono un po’ a calcio per tutto il corridoio.
 Dopo avergli  fatto fare 1000 giri su se stesso il (mio) povero Ikuto svenne.
(Ma questo è solo l’inizio della tua punizione Ikuto…Non sai ancora cosa ti aspetta! n.d.a.me, Amu e Utau che ghignano ).
Quando si svegliò dal trauma il ragazzo si sentì la faccia pesante, come se avesse della terra in faccia.
(Non è del tutto sbagliato ;P n.d.a.me)
Si guardò le mani e si accorse di avere le unghie colorate di rosso.
Si guardò le gambe:  aveva delle bellissime calze a rete.
Si guardò i piedi: scarpe nere, tacco 11  (numero buttato a caso :P n.d.a.me)
Quasi non svenne di nuovo.
Dopo un po’ si accorse dei lunghi capelli biondi boccolati e del seno enormemente grande.
Si guardò allo specchio e stavolta svenne davvero, di nuovo.
Aveva un rossetto rosso e la faccia piena di fard. L’ombretto sugl’occhi e le ciglia finte.
Non tralasciamo le guance rosse , tipiche di Heidi .
Amu e Utau erano lì accanto a lui. Se la risero di gusto e , soddisfatte, struccarono Ikuto e lo coricarono.
Prima però, le foto a volontà non mancarono!
-----------------------------
-Oggi è stata una bella giornata vero , Utau?!- Fece Amu.
-Già !!- Esclamò l’amica , dandole il batti cinque .
La pace era stata fatta e questo era  solo  merito  di Ikuto, che pagò a caro prezzo.
---------------------
Era notte fonda.
Ikuto aprì gli occhi.
Era nel suo letto.
 Passati alcuni istanti si accorse della presenza di Amu e Utau che dormivano su  un divanetto.
Probabilmente lo  avevano portato dalla camera della sorella.
Il ragazzo accarezzò una guancia di Amu ma poi si ricordò cosa gli aveva fatto insieme alla sua amichetta.
Per  vendicarsi  prese un pennarello e iniziò a scrivere sulla faccia di Utau e Amu.
Fece un sacco di fotografie , da diverse angolazioni e nelle pose più strane e  strambe che le 2  facevano nel sonno. Di certo non mancarono le inquadrazioni  dei  visi con tanto di  bavetta alla bocca.
Soddisfatto dell’ottimo lavoro e sbarazzatosi dei negativi ,  Ikuto ritornò sotto le coperte e dormì serenamente.
“L’indomani  queste care ragazze avranno una sorpresa davvero strepitosa…”
--------------------------------
L’indomani….
-HAHAHAHHHHHHAHA  Utau ma cosa è successo alla nostra facciaaa!?!?!?! – Gridò Amu , correndo subito in bagno a sciacquarsi.
Venne seguita a ruota dall’amica che , tra un gridolino e l’altro , si affannava a ripulirsi il viso.
-Perché non va via, Amu!?!- Urlò poi, con le lacrime agli occhi.
-E che ne so iooo!!!- Urlò a sua volta Amu.
Ikuto si avvicinò alle due e con aria derisoria esclamò:
-Ragazze, quanto siete carine! –
Le due lo guardarono storto.
Il ragazzo cacciò tutte le foto fatte la notte precedente.
-In queste foto siete venute davvero bene, non credete!?-
Questa volta furono Amu e Utau a svenire….
 
Alloooraa!!
Prima di tutto vorrei scusarmi con  MakaxSoul…
Non ho mantenuto la promessa e ho postato il capitolo dopo ben 3 giorni di ritardo…
Chiedo scusa!! Chiedo scusa!! … XO
Il capitolo che avevo in mente di fare non era proprio così ma quando c’ho pensato non ho potuto fare a meno di scriverlo…
Spero vi sia piaciuto anche se il povero , lo ripeto , povero Ikuto ci va sempre di mezzo….
 Vestito da donna… Ve lo immaginate…?
Io no!!! XD
Comunque  la sua piccola vendetta l'ha avuta…<3
Alla prossima!! ;)
CIAO-CIAO ;)
Kiss Kiss !!!
P.S. Le facce da assassine  di Amu e Utau  ….
http://www.mangareader.net/613-56768-11/switch-girl/chapter-14.html
 

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Capitolo 8
*** Squabble ***


-Allora ragazze…. Come vi sentite?- Chiese Ikuto con un ghigno.
-Grrrr- 
-Capisco… - Rispose lui.
Le due ragazze erano super-ultra-arrabbiatissime  con il ragazzo lì presente.
Era stato così educato e gentile da fare loro la maschera notturna.
D’altronde con chi volevano lamentarsi, visto che sono state loro ad iniziare…??
Con nessuno.
 Semmai con  un orsacchiotto che le ascoltava senza però dare loro una sua opinione, o meglio dire:-Siete voi che avete iniziato!-
Durante questi pensieri contorti Ikuto domandò ad Amu:
-Senti Amu le tue cose … Sei andata a prenderle?-
-Ancora no.- Rispose con calma la rosa.
La rabbia era passata, le  bastava vedere quel suo magnifico sorriso e avrebbe toccato il cielo con un dito.
Cosa assolutamente inaccettabile per Utau.
Contrariamente a quel che vedeva e provava  l’amica, lei era ancora arrabbiata con il fratello.
Più guardava i due discorrere con tranquillità più aveva voglia di lanciare tutto in aria.
-Se vuoi dopo ti accompagno.- Propose il ragazzo.
-Grazie!- Sorrise Amu.
Ok, ecco il limite!
Utau prese tutti gli oggetti  che le capitavano di mano e iniziò a gettarli verso i due.
-Come fai Amu ad essere così serena , dopo quello che questo mostro c’ha fatto!?!?-
-I-insomma U-Utau!- Riuscì a dire Amu, tra una botta in testa e un’altra in faccia.
-è impossibile parlarle. - Disse Ikuto coprendosi la testa con le mani. –Quindi…-
-Quindi, cosa?!- Domandò la rosa, spazientita.
Il ragazzo si avvicinò ad Amu e la prese in braccio.
-Ehi, ma cosa fai!? Sei pazzo!?- Gridò la ragazza iniziando a dimenarsi.
-Sei  lenta come una lumaca, lascia fare a me!- Rispose lui, iniziando a correre.
-Come potete lasciarmi qui, sola ad urlare come una pazzaaaa!?!?!- Urlò a squarciagola la bionda.
I due le fecero una linguaccia , che per fortuna, lei non vide e si rinchiusero in stanza di Ikuto.
(Hehe  il destino!! N.d.a.me Ma dai! N.d.a. Amu e Ikuto )
Ikuto fece un sospiro di sollievo.
La furia era scampata.
-Mettimi giù!- Ordinò Amu.
-Come vuoi!- Esclamò il ragazzo.
Corse fino al letto e ce la buttò di peso.
-Hai!- Disse la rosa, massaggiandosi la testa.- Capisco che il letto è morbido, ma farlo più delicatamente no, he!?-
-Te la sei cercata!- Si giustificò Ikuto.
Rimisero lì in silenzio.
Il cuore di Amu batteva all’impazzata, un po’ per lo spavento di prima , un po’ per la situazione che si era creata.
Poi ripensò a cosa era successo il giorno prima, dopo l’appuntamento di Utau.
FLASHBACK
-Sono diventati  una splendida coppia, non pensi?- Disse Amu, incrociando le mani con aria sognante.
-Già.- rispose lui.
Poi notò un graffio sulla mano della ragazza.
-Ti fa male la mano? Te la sei cercata…però. - Disse, prendendogliela tra le sue.
Amu arrossì e si scansò.
-N-no , non ti preoccupare non è niente!!- Balbettò tutta rossa.
Ad un tratto il suo cellulare trillò.
Lo prese dalla tasca e rispose.
-Pronto? –
-Pronto Amu, sono io. –
-Mamma!- Esclamò sorpresa la rosa.- è successo qualcosa?-
-Io e tuo padre staremo via qualche settima per affari di lavoro.
(Il caso ….. n.d.a.me)
- Ami viene con noi. Tu cosa farai?- Domandò.
-Non ti preoccupare. Me la caverò!- Esclamò la ragazza.
-Sei sicura?- Chiese dubbiosa la mamma.
-Certo!!-
-Va bene, mi fido di te. Ci sentiamo.-
-Ciao ciao!-
Madre e figlia si salutarono e quando Amu riattaccò, raccontò tutto a Ikuto.
-Quindi devi stare da sola a casa tua per più di una settimana? Ce la farai?- Domandò lui preoccupato.
-In realtà mi terrorizza…- Ammise lei – …Ma credo che ce la farò!!-
Il ragazzo la guardò, poi prese la sua decisione.
-Dai, vieni a casa mia.-
-Cosa?!- Amu era sorpresa, ma anche tanto , tanto felice.
-Sei una fifona sono sicuro che , appena a casa, accendi  tutte le luci o chiudi tutte le porte , poi ti siedi sul letto e ti metti sotto le coperte , giusto?-
-Hiiii….- La ragazza era allibita. –Risposta esatta…. – Piagnucolò infine.
-Tu azzecchi sempre tutto- la ragazza mise il muso.
Ikuto sorrise e le accarezzò la testa.
-Sei una sempliciotta si capisce tutto quello che ti passa per la testa!- Esclamò lui.
-Allora cosa sto pensando adesso?- Chiese.
Il suo sguardo era serio e convinto. Ma infondo al suo cuore sperava con tutte le forze che Ikuto capisse cosa desiderava realmente, con tutta se stessa.
“Voglio stare per sempre insieme a te!”
-Devo tornare a casa a prendere le mie cose!- Disse alzando un dito.
Amu cadde a terra.
“Io dico, possibile che sia così insensibile?”
-Tutto ok?-
-Diciamo di sì!-
---------------
---Casa Tsukiyomi---
-Che felicità!- Esclamò Utau. La rabbia ormai era passata del tutto.
-Che gioia!- Esclamò Soko.
-Un dono del cielo!- Esclamarono infine, congiungendo le mani.
Ecco due sceme….
-Che amarezza.- Disse Ikuto, con le braccia conserte.
*STONK* Un enorme sasso colpisce Amu in pieno.
-Ma non eri stato tu a dirmi di venire qui?!?!- Gridò.
-Mamma mia, quanto urli. Ehi, voi fatela stare zitta, per favore.- Disse tappandosi le orecchie.
-GRRR antipatico!- Gli fece la linguaccia e, andandosene via dal salotto, portò Utau con sé.
-Noi andiamo a vedere un film stupendo!!- Disse per dispetto.
-E a me che importa!?Uff… Che affermazione infantile!-
*DI NUOVO STONK* Amu colpita da un sasso dieci volte più grande di quello precedente.
-Sto’ antipatico…- Piagnucolò .
FINE FLASHBACK
-Amu, ci sei?- Chiese Ikuto, agitandole una mano davanti al viso.
La ragazza si riscosse dai suoi pensieri.
-He, ha, sì! Non ti preoccupare, stavo pensando ad una cosa!- Si giustificò, alzando le mani.
-E a cosa?? Eri così assorta…- Fece lui in tono malizioso.
-N-n-non sono affari che ti riguardano, c-c-chiaro?- Balbettò lei.
Poi si alzò:
-Beh, io passo un secondo a casa e prendo le mie cose!! .-
Poi fece per aprire la porta quando si rigirò verso lui.
-Comunque le parole che mi hai detto l’altro giorno mi hanno resa felice!-
Ikuto era rimasto colpito da come gliel’aveva detto.
Anche dal tono di voce dolce e cristallino.
“Che felicità! Sono riuscita a dirglielo, finalmente!!”
Il ragazzo si alzò e la trattenne per un braccio.
Amu sgranò gli occhi.
-Non ti preoccupare…Quelle cose le ho dette semplicemente perché volevo… tutto qui…-
Era abbastanza imbarazzato il ragazzo, si sentiva dal tono di voce.
Lei sorrise , anche se arrossì dalle punte delle dita alle punte dei capelli.
Si era creato un silenzio di tomba.
Amu non sapeva cosa dire.
Ikuto non sapeva come comportarsi.
Tutti e due erano imbarazzati.
Per sciogliere un po’ la tensione la rosa scoppiò a ridere.
-Perché stai ridendo, adesso!?!?- Domandò, offeso.
-Sei troppo buffo con quella faccia…. Hahahaha… Mamma mia, avrò da riderne per un mese intero!! –
Ikuto la prese per un polso, facendole un tantino male:
-Guarda che sono serio!- Rispose, arrabbiato.
Amu  ci rimase …
“Il suo sguardo …. così profondo… è come una spada che mi trafigge… E fa male, molto male…”
-Nooo!-  Gridò per poi ritirare verso sé il braccio e andarsene.
Ikuto rimase lì , immobile a fissare la sua sagoma, finché la vista glielo permise.
--------------------
“Perché , perché avrà fatto una cosa del genere?! Sigh Sigh”
Le lacrime non si fermavano, continuavano a scendere e Amu non sapeva più cosa fare.
Si sedette su una panchina.
Se n’era andata dicendo a Soko  che avrebbe fatto un salto a casa sua per prendere dei vestiti.
“Sono stata una scema ho fatto arrabbiare Ikuto. Però anche lui… Che esagerato!!”
Si guardò il polso. Quasi gli aveva lasciato la stampa.
Chinò il viso in basso.
“Era arrabbiatissimo…” Poi rivolse lo sguardo al cielo “Ikuto…”
 
 
Ciaoo!! ;)
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!!
Il motivo del litigio non so se sia proprio serio mi è venuto così ……..
Ho in testa un milione di idee, quindi credo che questa storia si dilungherà per un bel po’!!
Scusate se il titolo non ha quasi, dico quasi , niente a che fare con il cap….
Ma portate un po’ di pazienza sono uno schifo nello scegliere titoli…..
Nonostante questo….
….Continuate a seguirmi!!!! 
CIAO-CIAO
kISS kISS
Al prossimo capitolo!!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 9
*** Peace & Love ***


-Ikuto, perché non hai accompagnato Amu?-
Ikuto era lì, ancora in piedi a fissare immobile il pavimento.
Quando sentì  una voce, si riscosse dai suoi pensieri.
-Come?-
-Insomma!- Sbuffò Soko – Ho detto perché non hai accompagnato Amu!?-
-Veramente è andata via senza nemmeno dirmi dove andava.- Rispose  il ragazzo.
-Allora vai a cercarla!!- Ordinò la madre.
Ikuto alzò le mani.
-Subito…-
----------------
-Allora … Dunque…Meglio prendere questa maglia, o forse quest’altra..?-
Amu stava mettendo le sue cose dentro la borsa.
Era piuttosto indecisa…
-Vabbè, le prendo tutte e due… Ava!! Cosa c’è la!?! La mia maglietta rossa!!- Esclamò.
La cosa accaduta qualche ora fa, se l’era completamente dimenticata.
Ora era lì, a sorridere e a parlare da sola , indecisa su cosa portare con sé.
-Ah! La divisa!- Prese anche quella, poi chiuse la borsa.
Fece per andarsene quando notò qualcosa sopra l’armadio.
Per una tipetta bassa come lei, era un po’ difficile arrivare fin là sopra.
Così prese la sedia a rotelle della sua scrivania.
-Ecco…Ci sono… Un piccolo sforzo e…-
 E inciampò.
----------------
-Accidenti!-
 Ikuto pensava che Amu stesse piangendo come una fontana, come fanno tutte le ragazze e invece, quando la vide lì, tranquilla e beata che canticchiava pure, ci rimase di sasso.
-Pfh!!- Si coprì la bocca con una mano e , tentando inutilmente di smetterla di ridere, sentì Amu sospirare.
-Uff! Spero che Ikuto non sia ancora arrabbiato con me…-
Prese anche la divisa e si preparò per andare via.
Ikuto decise di rimanere lì finché lei non avrebbe aperto la porta della sua camera.
Dopodiché gli avrebbe fatto –BUUU!!- E  lei si sarebbe spaventata da morire, ma non sempre le cose vanno “bene”.
-AH! C’è qualcosa che luccica lassù…- Notò la ragazza.
Prese la sedia e:
-Dai che ce la faccio… dai … un altro po’ e …- Cadde.
Stranamente non sentì  il pavimento duro e freddo , ma qualcosa di soffice e caldo.
Con gli occhi chiusi continuò ad andare avanti con le mani , finché ,esse, non finirono sul viso di Ikuto.
-Ahi!- Si lamentò il ragazzo.
Amu aprì gli occhi e quasi non le venne un infarto.
Si alzò di scatto, sorpresa, con gli occhi a rotella.
Che giravano, giravano…
-Ikuto, che ci fai qui!?-
Ikuto le prese le mani e la strattonò a terra, sopra di lui, abbracciandola.
-Ma cosa fai?- Domandò tutta rossa la rosa. :P
-Non lo vedi?- Fece lui.
Amu mise da parte l’imbarazzo e si abbandonò a quella stretta.
Passarono alcuni minuti.
-Perdonami se mi sono messa a ridere…Sono stata una sciocca…Ehm…- Ammise.
-Mmm...-
-Mi perdoni?- Chiese Amu, sciogliendo l’abbraccio.
-Solo se mi dai un bacio.- Disse serio Ikuto.
-Chee?!?!- La ragazza arrossì come un pomodoro maturo.
-Non vuoi?- Fece lui, facendo il finto-offeso.
-C-c-c-c-certo che no! Ma cosa ti viene in mente!!-Urlò Amu. Poi gli puntò contro il dito.
- “Chi mi chiede un bacio io glielo do!!” Si certo!!! Credi che io sia quel tipo di ragazza!?!?!?!-
Ikuto si mise una mano sul mento.
-Però quella volta li hai chiusi gli occhi, o sbaglio?-
(Per chi non ricordasse, andare a rivedere  cap5.)
-Ehm…- Amu si contorse le mani. Era stata prese alla sprovvista. - ...P-p-perché…- Era alla ricerca di una scusa, ma non la trovò.
*STONK martello gigante in testa a Ikuto.*
-Ecco perché!!- Esclamò lei , poi fece per andarsene, quando Ikuto la bloccò.
-Comunque…Anch’io ti chiedo scusa…- disse, massaggiandosi la testa.- Ho esagerato. Quello che ha veramente sbagliato sono io.-
Amu rimase affascinata di quella parte di Ikuto.
“Hai sbagliato e hai chiesto scusa… Ti ringrazio”
-Ben detto caro, ben detto.- Annuì con la testa, con fare saccente.
-Ehi!!Alla faccia della modestia !!- Esclamò lui, un po’ arrabbiato.
-TSK,TSK,TSK- Disse Amu , scuotendo l’indice.
-Sbuff- Sospirò il ragazzo.
-Tornando seri.- Disse lei.- Abbiamo sbagliato tutti e due, quindi facciamo pace e non ne riparliamo più! Sei d’accordo?- Gli chiese, tendendogli la mano.
Ikuto l’afferrò.
-Sono d’accordo!-
-Piacere!!- Esclamò Amu.
-Piacere!!- Esclamò lui.
Dopo questa stretta di mano per dimenticare l’accaduto, Amu, come sempre ne approfittò.
-Senti Ikuto …- Era seria e lui l’avrebbe ascoltata.
-Dimmi.-
-No è che… Mi porta tu la borsa ultra-gigante fino a casa!??!- Implorò con le mani congiunte e le lacrimucce agli occhi.
Ikuto sospirò.
-------------
-Siamo tornati!!- Esclamò Amu, appena varcata la soglia di casa Tsukiyomi.
-Ciaaa-ciaaa-ciaoooo!- Balbettò Ikuto con i bagagli pesantissimi sopra le spalle.
Quasi non respirava più.
-Bentornati!!- Esclamò Soko.
-Utau?- Chiese la rosa, leggera come una piuma.
-Ah! Utau è andata al Tonkotsu Ramen con Kukai .-
-Aaaaaah con Kukai …Sìì…- Era indecisa se pedinarli o no.
-Allora Amu? Cosa facciamo? Li pediniamo come l’altra volta?-Domandò Ikuto che si era sbarazzato delle borse di Amu, lasciandole in un’ angolino della stanza .
-Mh… No!- Disse decisa la rosa.
-Mi sembra una reazione strana da parte tua…-
-Lo so! Lasciamoli tranquilli, chissà magari si staranno sbaciucchiando da qualche altra parte!-
-Ok-
-Bene! Ikuto mi aiuti a disfare i miei bagagli!?- Domandò Amu.
-Cheee?!?!-
-Allora riformulo la domanda: Ikuto mi aiuti a disfare i bagagliii!?!?!- Gli urlò nelle orecchie.
-Ok, ok , ok , come vuoi, ho capito!- Disse Ikuto, forzato.
-Buon lavoro!- Sorrise Soko.
-Mamma…- Sospirò il ragazzo con un gocciolone sulla testa.
-Grazie mille Soko!- Esclamò invece Amu.
Poi prese Ikuto per mano.
-Forza Andiamo!-
Quel suo  sorriso raggiante colpì nel profondo Ikuto, che sorrise.
Un sorriso evidente, che non aveva mai fatto vedere a nessuno.
-Wooooow!!- Fece Amu, mettendosi le mani sulle guance e arrossendo un pochino.
-Hai sorriso veramente!-
-Come?-
-L’hai fatto! Hai sorriso! Tutti i sorrisi che ti ho visto fare fino adesso erano tutti ironici o sarcastici, tipo MPF o TSK! Ma quello di adesso era uno SMILE!!-
-Cosa vai blaterando ora?- Chiese Ikuto, cercando di mantenere quel  suo sguardo enigmatico, che aveva sempre.
-Stavo dicendo che…!!- Tentò di dire Amu.
-Su dobbiamo o no disfare queste cavolo di robe?!?- Ora era un tantino alterato.
Un tantino…
^.^
--------------
-Ce l’abbiamo fatta!!- Esclamò Amu, trionfante.
-Già!- Esclamò a sua volta Ikuto ,asciugandosi la fronte.
-Manca poco all’ora di cena… Che facciamo ora?- Domandò la ragazza.
-Io qualcosa in mente ce l’avrei…- Disse il ragazzo, in tono malizioso.
Amu lo fulminò con lo sguardo.
-BAKA!-

 

Finito il nono capitolo! Finalmentee!! ;)
Spero vi sia piaciuto.
Naturalmente Amu avrà picchiato a sangue Ikuto dopo quello che gli ha detto sopra…Anche se secondo me non gli sarebbe dispiaciuto ;P
A proposito… Faccio un piccolo spoiler sul prossimo cap…
-Si ritorna a scuola!!
Eccolo!!
Non arrabbiatevi se poi non li faccio tornare a scuola , perché cambio idea in fretta… Comunque ci penserò!
Alla prossima!! :)
E mi raccomando lasciatemi qualche recensionina… Mi fanno sempre mooolto piacere!! :D
CIAO-CIAO :D
Kiss Kiss  !!  

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Capitolo 10
*** You finally understand ***


-Amu…- Disse dolcemente Ikuto -…è ora di svegliarsi…-
Silenzio.
La signorina se ne stava comodamente sdraiata sul letto a fare chissà quali sogni.
-Amu…- Il ragazzo le si avvicinò piano piano e ,con sua grande sorpresa, Amu lo afferrò e lo abbracciò.
-Huhuhu<3<3 – Sibilò lei, ancora nel mondo dei sogni.
Ikuto , immobile, senza fiato e ormai spazientito, decise di ricorrere alle maniere poco “gentili e dolci”.
Si sottrasse all’abbraccio e, scostandole una ciocca di capelli, le morse l’orecchio.
-Ahhhh!!- Si alzò di scatto Amu, ritrovandosi Ikuto a pochi centimetri dal viso.
-Buongiorno.- Fece lui –Guarda che sei difficile da svegliare, sai? Le ho provate tutte!-
-Guarda che potevi svegliarmi un po’ più dolcemente!!- Esclamò la ragazza, rossa in volto.
“Con tanti bacini, per esempio.” Pensò, poi ,con la bavetta sulla bocca.
Guardò l’orologio.
-Ma è presto! Sono solo le 7!!- Disse offesa. L’aveva svegliata proprio sulla parte più bella!
-Perché, tu a che ora ti svegli la mattina? Alle 7:30 per poi fare tutto di fretta, per caso?- Domando lui, con una punto di ironia nella voce.
Amu arrossì. Risposta esatta!
Giustamente  decise di mantenere il suo aspetto cool. Girò la testa di lato e ribatté:
- Sì, perché? Hai qualche problema forse?- Il ragazzo rise. E, ad un tratto le chiese:
-Ma si può sapere che razza di sogno stavi facendo?-
-C-c-come? E perché? Che ti frega?- Disse spaventata.
 ”Oh, no! Non avrò mica parlato nel sonno. Spero di no. Altrimenti si accorgerà di tutto!!” Pensò mettendosi le mani sulla testa, con fare tragico.
-Mi frega. A momenti  mi strozzavi sai?-
-Perché?-
-Mi hai preso all’improvviso e mi hai stretto così forte da farmi soffocare!- Esclamò Ikuto, tutto d’un fiato.
Amu scattò in una risatina nervosa.
-Hahaha, scusami!! Non mi rendo conto di quello che faccio! Ti avrò fatto male, perdonami!-
-Non ti preoccupare.- Disse lui, alzando le mani.
Era calato un silenzio imbarazzante, e Amu si agitò.
-Io vado a cambiarmi…- Era solo una scusa per andarsene e , quando si trovò a pochi centimetri dalla porta, Ikuto la bloccò.
-Allora, vuoi dirmi o no cosa hai sognato?- Le domandò, curioso.
Lei avvampò.
-Ho-ho sognato...- Iniziò lei, imbarazzata al massimo.- Sì, cosa?- S’intromise il ragazzo.
*STONK  martello gigante in testa a Ikuto*
-Ecco, cos’ho sognato!- Urlò lei, lasciando la stanza.
-Uff, credo di essermi abituato a ricevere in testa quel suo martello gigante.- Disse Ikuto, calmo.
Dopodiché andò a cambiarsi anche lui.
-------------------
-Ma come si permette di andare a chiedere il sogno che stavo facendo!?! Fatti miei!!- Esclamò Amu, ancora rossa in viso. Stava parlando da sola, com’era suo solito fare, quando qualcosa le andava storto.
-Il sogno che ho fatto…Il sogno che ho fatto…- Iniziò, con voce tremante- …Era bellissimo!!- Gracchiò saltando da una parte all’altra.
-Aspetta ancora qualche anno…Allora avrò i requisiti…- Disse Ikuto accarezzandole la guancia.
-I requisiti per cosa?- Chiese Amu, con le gote rosse.
-Per poterti avere per sempre firmando un solo  foglio…(Cioè di sposarti).-
-Oooh-
E sotto un albero di ciliegio, i due si abbracciarono e si baciarono.
-O meglio si vedevano  solo due sagome nere che si abbracciavano, poiché il signorino non mi ha fatto fare l’inquadratura, perché  mi ha svegliato…- Disse Amu con le lacrime agli occhi e il sangue che le usciva dal naso.
La ragazza si fermò davanti alla camera di Utau (Perché lei alloggiava in quella degl’ospiti) e provò a bussare. Non ottenne nessuna risposta finché la voce di Soko non la fece saltare dallo spavento :
-Amu, Ikuto  è pronta la colazione!!- Era sempre allegra, beata lei.
-Sìì, eccomi!!- Esclamò la ragazza, sorridente. Dopo mezzo minuto preciso scese anche Ikuto.
In divisa.
“Anche se non è la prima volta che lo vedo con giacca e camicia, è così bello da far uscire il sangue dal naso. Anzi, bello è una parola troppo banale per rivolgersi a lui.”
-Amu?- La richiamò Ikuto, riscuotendola dai suoi pensieri poco innocenti.
-He, sì?- Fece lei, distratta.
-Non vedi che è più comodo svegliarsi presto e fare tutto con calma, invece di svegliarsi tardi e fare tutto di fretta!?!- Disse lui, con fare saccente.
-Uff, ok ok , hai ragione tu. Contento!?- Rispose un po’ scocciata, mettendo  le mani conserte.
-Sì!- Disse lui soddisfatto.
-Grrrr- La sua faccia ricordava un pazzo omicida che non era riuscito a uccidere. Poi, però decise di tornare a sorridere e , rivolgendosi a Soko, domandò:
-Ma dov’è finita Utau? È da un bel po’ che non la vedo.-
-Gli ultimi, tanti impegni prima di partire.- Rispose la donna, un po’ preoccupata per la figlia.
-E Kukai?-
-Non lo so.-
-Mi dispiace.-
Si era creata un po’ di tensione, così Ikuto decise di intervenire.
-Su, Amu. Vieni ,andiamo a scuola.-
-Sì.- Disse lei, ancora visibilmente preoccupata.
Ikuto le diede una scompigliata di capelli, ricevendo mille occhiatacce da parte della ragazza.
-Ora sei  la Amu di sempre.- Disse sorridendole.
Amu arrossì , però era davvero felice.
-Già!!- Esclamò, ridendo.
Usciti di casa, i due, si incamminarono verso la scuola.
-Ikuto-
-Mmh?-
-Ma sono solo le 7:30 ci vogliono solo dieci minuti per arrivare.-
-E quindi?-Chiese lui.
-Come “e quindi?”!?- Sbottò Amu.- Potevamo uscire alle 7:50 e saremo arrivati perfettamente alle 8!!-Aggiunse poi, alzando l’indice.
-Facendo una bella corsetta…- Disse Ikuto.- …Saremo arrivati alle 8!!-
-Grrr, qualunque cosa esca dalla mia bocca non ti va mai bene!!- Esclamò, sbuffando.
-Ma è la verità.-
-Mmmh-  Fece Amu, infastidita. Poi allungò il passo e decise di andarsene per conto suo.
-Dove vai?-
-Non sono affari tuoi!- Disse, mostrando la linguaccia.
Prese una stradina che portava dappertutto, tranne che a scuola.
“Tanto è presto.” Pensò, guardando l’orologio.
Mentre camminava si accorse della presenza di Ikuto. Aveva la faccia di uno che andava normalmente a scuola, invece di quella di uno che segue una ragazzina che gli era sfuggita.
-La smetti di seguirmi!?- Esclamò, scocciata.
-E se ti dico di no, che fai?!- Chiese, provocandola.
Amu si voltò verso di lui e , ancora arrabbiata, iniziò a sferrargli dei pugni deboli sulla spalla. Dopo un’infinità, Ikuto le prese il braccio, facendo cadere le cartelle, e, dopo averla  trascinata fino al muretto, disse:
-Pensi di fare del male a qualcuno con quei pugnetti così deboli?!-
Amu cercò di ribellarsi ma quegli occhi, così vicini e così profondi  la fecero immobilizzare.
Poi, come se non si rendesse conto di quello che stava facendo gli accarezzò una guancia con la mano che aveva libera. Ikuto rimase un po’ perplesso. Non si aspettava quel gesto da parte della ragazza, anche se gli faceva molto piacere.
Ikuto, piano piano, avvicinò il viso al suo. Lei chiuse gli occhi. Ormai avevano ognuno, le mani sui visi dell’altro, e il battito cardiaco di Amu stava accelerando smisuratamente. Appena si sfiorarono le labbra ,però , la campanella della scuola suonò e i due sobbalzarono.
“Uff e io che pensavo che stavolta nessuno ci avrebbe disturbati!” Sbuffò il ragazzo.
-Accidenti  è tardi!- Esclamò Ikuto, recuperando le cartelle. Poi prese per mano la ragazza, ancora imbambolata, e iniziò a correre, quasi trascinandola con sé.
-Amu corri!- Fece lui. –Ci sei?- Le chiese poi. La sua voce adesso era così dolce che Amu riuscì a malapena a rispondere:-Sì.-
--------------------
-Hinamori è assente?- Domandò il professor Nikaido ai suoi alunni.
-S-s-sono presente.- Disse Amu, senza fiato.
-Le vacanze sono finite Hinamori, la scuola è iniziata da una settimana ed è già la 2° volta che ti vedo arrivare in ritardo!- La sgridò il professore.
-Mi dispiace è solo che ho avuto un contrattempo…-Tentò di giustificarsi la ragazza.
-Questa volta non lascio passare! Forza, fila fuori!- Le ordinò.
-Uff- Sbuffò la rosa, dirigendosi con aria mogia mogia verso la porta.
“Questa scena non mi è nuova!” Pensò Rima, mettendosi una mano sul mento.
-Allora ragazzi, iniziamo la lezione.-
E tutti ritornarono sui libri.
-----------------------
-Ahhh- Sospirò Amu, poggiandosi contro il muro del corridoio.- Questa volta l’ho fatta davvero grossa.-
“è tutta colpa di Ikuto! Se solo non mi avesse fatto arrabbiare!” Pensò  adirata.
(he no, cara, sei stata tu che hai preso un’ altra strada invece di andare a scuola. Povero Ikuto piuttosto, per colpa tua è arrivato per la prima volta in ritardo! N.d.a.me Ben detto, tesoro! N.d.a. Ikuto Ohhh!! Andiamo d’accordo noi due!<3<3 n.d.a.*me che abbraccia Ikuto*  Nooo!! N.d.a. Amu *disperata*)
Poi ripensò al fatto accaduto poco prima. Si portò il dito alle labbra e lo lasciò lì per una buona manciata di minuti. “Ikuto…Posso pensare che l’hai fatto perché ti piaccio?”
-Ohhh, guarda chi c’è qui!-
-He!?- Amu si girò e vide Ikuto in piedi, fuori dalla porta.- Anche tu sei stato cacciato?-
-Già. Per colpa tua.- Rispose lui, con gli occhi chiusi e le braccia conserte.
“-Ma come ti permetti!?!? Maleducatoo!!- “ Si aspettava una scenata del genere ma non arrivò.
-Mi dispiace.- Disse lei, pentita, fissando il pavimento.
-Non importa.- Amu lo guardò perplessa.- C’è una prima volta per tutto, anche se credo che questa non sia stata la 1° anche per te!- Poi rise.
-Immagino quante volte tu sia stata già cacciata!!Mpfh!!-
-Ehi!- Esclamò offesa.- Sono stata cacciata solo due volte!-
-Solo? In 6 giorni di scuola (Escludiamo la domenica) tu sei già stata mandata fuori 2 volte. E ti sembra poco?- Le domandò infine.
Lei non seppe cosa rispondere.
-Ehm… Perché…-
*STONK martello gigante in testa a Ikuto*
-Ecco perché!- Quasi gridò. Il ragazzo però le tappò la bocca.
-Zitta! Se no, il professore esce dalla classe e ti butta fuori dalla finestra !-Urlò sottovoce.
-Bo… cabito… - Fece Amu, che quasi non respirava più. Ikuto la mollò.
-Ikuto…sono felice che la tua classe sia vicina alla mia.- Disse tutta d’un fiato.
Il ragazzo arrossì. –Come mai me lo dici adesso?-
-Naturalmente perché non me ne ero mai accorta!- Sorrise lei.
-Ah sì!? Invece io ti ho subito notata. Signorinella che ascolta i programmi notturni via radio!-Esclamò, poi si mise a ridere :-Ma come gli è venuto in mente a quel professore!? Notturni ?! Scommetto che dormivi e basta!!Ahaha!!-
*ZACK freccia che oltrepassa il cuore di Amu*
 “Risposta esatta!  Ahahaha ormai non mi fa più effetto!!”
(Non mi pare proprio! N.d.a.me *ZACK freccia che oltrepassa il cuore di Amu*ancora )
“Voglio sapere perché mi ha baciata, però anche lui vorrà sapere perché anch’io l’ho baciato…Prima vedo cosa mi dice poi m’inventerò qualcosa…Se è sincero sarò sincera anch’io…”
-Ikuto…-
-Amu…-
-Ah prima tu!-
-Senti…- Iniziò intrecciandosi le dita.-…Perché mi hai baciato?- gli domandò poi, andando a guardarlo negli occhi.
-Non hai proprio capito, eh?- Fece lui, sorridendo.
-Come?- Chiese Amu.
-Se non hai ancora capito cosa provo per te, allora lo rifaccio 10,100,1000 volte, finché non capisci.- Disse, prendendole il viso fra le mani. La ragazza avvampò e chiuse gli occhi, aspettando che le proprio labbra andassero a finire sulle sue.
 -Hinamori Amu, puoi rientrar…Ehhhhhhhhh!?!?!!?- Il professor Nikaido li guardò sconcertato.
-Ops…- Sibilò Amu staccandosi da Ikuto, che si era messo una mano sulla testa.
Ora sì che erano finiti in un bel guaio!!
 
 
 
Angolo della felice autrice:
Ma ciao!!!
Finalmente, dopo tanto tempo sono riuscita a scrivere il capitolo…Lo so c’ho messo un sacco però perdonatemi…^.^
Volevo scrivere altri capitoli prima che si baciassero ma non ho resistito!!! :3333
Accidenti ora devo riscrivere tutto il programma…GRRRR!!!
Insomma però non si sono proprio baciati solo sfiorati le labbra , quindi:” Riusciranno i nostri eroi a baciarsi per bene!?!?!?!”
Scopritelo sul prossimo capitolo!
Baci, baci!! ;)
 

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Capitolo 11
*** Output with Rima and Yaya ***


-Ehm… ragazzi, cosa state facendo?- Chiese il professore allibito.
-Possiamo spiegarle professore….Non è come pensa…- Amu tentò di giustificarsi invece Ikuto rimase in silenzio .
-Seguitemi…- disse serio il professor Nikaido.
Erano fritti ormai, potevano anche beccarsi una sospensione o ,se siamo pessimisti al 100%, anche l’espulsione.
Il professore li fece entrare nella sala degli insegnanti che , a quell’ora, era deserta e si accomodò su una sedia, seguito  a ruota dai due ragazzi. Ikuto se ne rimaneva in silenzio, mentre inventava qualcosa per sfuggire a quella brutta situazione. Amu invece era agitatissima, e il cuore, rischiava di esploderle da un momento all’altro. Si contorceva le mani sudatissime, con fare nervoso e guardava di sottecchi Ikuto, sperando che si inventasse qualcosa di credibile.
-Allora…Cosa avete da dire..?-
 Nessuno dei due si azzardava a proferire parola. Amu era come bloccata e Ikuto non sapeva cosa dire. Strano perché lui era un mago nell’inventarsi bugie istantanee. Aveva sempre la risposta pronta per tutto ma in quel momento non sapeva proprio cosa fare.
-Avanti…- Li incitò il prof.
Forse poteva fare qualcosa per salvare Amu, ma sarebbe stato un po’ difficile per lui. Alzò il viso e disse:-Sono stato io a prendere l’iniziativa , professore, è tutta colpa mia. Quindi se deve punire qualcuno punisca me, lei non centra niente.-
“Ikuto…”
-….- “Ikuto…”
-….- “Ikuto”
“Ikuto…”
-Ikuto!- Urlò Amu alzandosi dalla sedia. I due la guardarono un po’ spaventati  per la sua reazione e un po’ perché, con il silenzio che aleggiava nella stanza, quel grido non ci stava proprio a pennello e soprattutto perforava i timpani.
-Anche se è stato Ikuto ad iniziare anch’io ero d’accordo, anzi d’accordissimo!!!- Gridò ancora, tutta rossa in viso. Il professor Nikaido iniziò a tremare come una foglia, eppure faceva ancora abbastanza caldo.
-Professore…?- Fecero Amu e Ikuto.
-Che belle parole! Che ammirevole senso di giustizia! Che profonda fiducia reciproca! Questo sì che è Amore con la A maiuscola!!- Disse Nikaido con i pugni serrati e le lacrime agli occhi.
I due lo guardarono scandalizzati. “Che fa ‘sto pazzo?” Pensò Ikuto.
-Professore…?-
-Ho deciso! Vi perdono! Questa faccenda rimarrà qui! Tra noi 3 , e tra queste 4 mura!- Esclamò tutto eccitato.
Amu sorrise.
-Davvero, prof???- Domandò, felicemente contenta. Il prof annuì. Lei gli prese le mani e lo ringraziò:
-Oh, professore lei è un angelo caduto dal cielo! Non so come ringraziarla!- Amu era umilmente prostata a terra.
-La ringrazio.- Disse Ikuto, accennando un piccolo inchino.
I due furono rimandati verso le rispettive classi e, dell’argomento non se ne riparlò più, fino alla 3°ora, dove, in classe della rosa, Nikaido sostituiva il professore di inglese.
-Hinamori .- Chiamò e le fece cenno di andare verso la cattedra.
-Sì! – La ragazza scattò in piedi e si avvicinò.
-Tieni questa busta. Portala  al tuo fidanzato, adesso.- Disse, facendo l’occhiolino.
-Ora?- 
-Sì <3  Ma digli di  aprirla stasera.-
-S-sì.-
“ Ugh! Che era quel cuoricino?!?!”
*TOC TOC*
-Avanti! – Si sentì una voce. Amu aprì la porta ed entrò nella classe.
-Ehm…Un messaggio da parte del professor Nikaido per Ikuto, ma  aprilo stasera…- Disse dando la busta al ragazzo. Ikuto annuì.
-Come mai lo chiami per nome, ragazzina?- L’insegnante di matematica di quella classe era una vera strega. In tutti i sensi, sia nell’aspetto esterno sia su quello interno.
-Hiiii- Sibilò la povera vittima.- Tsukiyomi, signora.- Disse trattenendo il fiato.
-Grazie, Amu!- Sorrise Ikuto. Tutta la classe rimase incantata. Quel ragazzo non aveva mai sorriso. A nessuno e nel vedere la goffaggine di quella ragazzina le femmine della 3° s’infuriarono.
-Tsk, cos’ha quella di tanto speciale?! Io sono 1000 volte meglio.- Disse una biondina, tutta truccata, guardandosi le unghie.
-Come può competere quel palo della luce contro di  noi, o meglio contro di me?!- Fece un’altra. Una tettona ,da aggiungere.
Ogni volta che quelle vipere aprivano bocca Amu sentiva delle frecciatine pizzicarle il cuore.
-I-i-i-io vado. Buongiorno.- Si richiuse la porta alle spalle e sospirò profondamente.
Ricreazione.
-Allora, Amu hai dato la lettera a Ikuto? – Le chiese il professor Nikaido.
-Sì.- Disse soltanto la ragazza, addentando il suo panino. Il professore sorrise e le diede la stessa identica busta che aveva dato a Ikuto.
-Mi raccomando leggila solo quando sei a casa…- Aggiunse, per poi andarsene.
-Chissà  che cosa ci sarà scritto … ?-
-Amuuu!- Erano Yaya e Rima.
-Ragazze.- Fece la rosa andando incontro alle due.
-Amu, Amu senti – Iniziò Yaya – Che ne dici se oggi andiamo tutte e tre a fare shopping per i negozi!?!? Dai, dai!! Anche Rima è d’accordo!!- Esclamò infine, guardando l’amica.
La rosa titubò un po’, poi però si fece convincere. Finita la pausa ognuno ritornò alle rispettive classi.
“Ikuto…” Pensò Amu, preoccupata. Della lezione se ne infischiava. “Ikuto…HUHUHU” Gli occhi avevano preso la forma di mezzaluna al contrario e aveva uno sguardo molto preoccupante.
-Hinamori!- La richiamò la professoressa.
“Oooh….Ho un brutto presentimento…”
-S-sì…?-
-Cosa stavo dicendo?- Le domandò con sguardo assassino.
-Aehm …- Fece lei, contorcendosi le mani. Non sapeva più che dire.
-Stava parlando della 2° guerra mondiale! (Argomento buttato a caso…)- Le suggerì Rima, sottovoce.
-Della seconda guerra mondiale !- Esclamò Amu.
-Bene! Parlamene più dettagliatamente .- Disse la prof. aprendo il registro e scrivendo a penna: Hinamori interrogata di storia.
Povera ragazza….
Amu prese un bel respiro profondo e, sempre contorcendosi le mani, iniziò a parlare di tutto quello che ricordava sull’argomento.
--------------------
-Sei stata bravissima Amu. Io ti avrei messo un bel 10!- Esclamò Yaya.
-Su ,Yaya, non esagerare 7/8 mi sta benissimo!- Fece la ragazza, alzando le mani, come per farla calmare.
-Vabbè, ora non ho voglia di parlare di scuola…- Iniziò Rima, con fare annoiato.  Poi guardò Amu e , maliziosamente le domandò –Carissima, non avresti qualcosa da raccontare alle tue amiche?-
La rosa avvampò. “Oh no!! Non avrà capito tutto!?” Pensò, mentre si metteva una mano davanti alla bocca.
-Allora?!- La fulminò la biondina.
-N-n-n-no cosa vi devo raccontare, scusate..?- Balbettò Amu, agitando le mani furiosamente.
- Lo sai benissimo cosa ci devi dire. Forza adesso ci racconti tutto!- Ordinarono le due.
-Agli ordini.- La ragazza si arrese e decise di raccontare tutto alle sue amiche.
E così passò la giornata, invece di fare shopping e tornare a casa con i sacchetti colorati pieni di vestiti e accessori le 3 tornarono dalle proprie famiglie con la pancia piena, essendo state tutto il giorno sedute in un “Caffè” a spettegolare e a dare consigli ad Amu.
-A proposito hai avvisato il tuo fidanzato? Sei uscita con noi invece che con lui.- Disse Yaya sottovoce, quasi con il timore che qualcuno potesse ascoltarla.
-Già. Sono sicura che avresti preferito startene con lui, piuttosto che con  me e Yaya.- Aggiunse Rima.
-Ma noo! Cosa dite!?! Mica ci siamo fidanzatii!!- Esclamò Amu arrossendo e mettendosi le mani sulle guance.
-Ma lo hai avvertito?-
-Che insistenti che siete!! Certo, prima di uscire da scuola sono passata da lui e gliel’ho detto!!- Disse, tutta d’un fiato, voltandosi dall’altra parte.
-Bene, ragazze io sono arrivata! Ci vediamo domani a scuola!- Le salutò Yaya.
-A domani!- Sorrisero le altre. Poi anche Rima ritornò a casa e Amu si avviò verso casa Tsukiyomi.
-Sono tornata!- Esclamò appena attraversata  la soglia.
-Bentornata!- Trillò Soko.
-Utau…Non c’è vero?-
-Già.- Rispose la donna accennando un piccolo sorriso forzato.
-Capisco.- Disse la rosa, rabbuiandosi.- E Ikuto è tornato??- Chiese poi.
-Sì, è in camera sua. Senti Amu potresti chiamarlo? Ho preparato un dolce al cioccolato e vorrei che lo assaggiaste insieme, che ne dici?-
Il volto della ragazza s’illuminò.
-Un dolce al cioccolato?!?!- Ripeté Amu, con la bavetta alla bocca. – Vado subito a chiamarlo!- Esclamò correndo, su per le scale e aprendo di botta la porta della camere del ragazzo.
-Ehi!! – Sobbalzò –Ti sembra il caso ti irrompere così in camera mia!?-
-Tua madre ha preparato un dolce al cioccolato! Non lo vuoi?!- Disse, provocandolo. Non  ottenne risposta. – Vorrà dire che lo mangerò tutto io.- Gli fece la linguaccia e lui finalmente si alzò dal letto. Però non la seguì fuori, anzi la prese da dietro e la buttò sul letto insieme a lui, chiudendo la porta.
-Ma cosa fai?!- Esclamò imbarazzata Amu.
-Ormai mi conosci. Non ti devi avventurare in camera mia senza ricevere una punizione.- Disse lui, stringendola più forte fra le proprie braccia.
“E questa sarebbe una punizione…?” Pensò la ragazza. “Se le punizioni devono essere tutte così, allora farei irruzione nella tua camera tutti i giorni…”  Chiuse gli occhi e si abbandonò a quella stretta. Passarono alcuni minuti finché lei non si staccò un po’ da lui, in modo di guardarlo dritto negli occhi e iniziò a parlare:
-Ikuto… Ormai lo sai che io ti a …- Non finì la frase che Soko li interruppe :- Ragazzi!! Ho aggiunto un altro strato di cioccolato, scendeteee!! –
I due si alzarono di scatto e scesero di fretta le scale gridando un “Eccoci, arriviamoo!! “
Mentre stavano mangiando, Amu , tutta sporca di dolce, si rivolse a Ikuto domandandogli:- Senti ,ma hai aperto la lettera? Che c’è scritto??-
Ikuto rise a quella visione. Poi con il pollice andò a toglierle la nutella dal viso.
-No perché volevo farlo insieme a te!- Disse dolcemente.
Amu arrossì e , facendo un altro morso , andandosi a sporcarsi di nuovo con la cioccolata, sorrise sotto i baffi.- Allora dopo l’apriremo insieme!!-
-Ragazzi! – Li interruppe Soko, in tono decisamente preoccupato.
-è successo qualcosa??- Chiese allarmata la rosa.
-Utau partirà stasera!-
 
 
Angolo di tutto tranne che autrice:
Ciao a tutti!!!
Prima di tutto il titolo tratta solo di un pezzetto del cap ovvero dell’uscita con Yaya e Rima, quindi non fateci caso! XDXD
Il capitolo non è lungo come il precedente però spero che vi sia piaciuto almeno un po’! ^.^
Sinceramente non ne sono molto convinta , ma vedete voi…
Un bacio a chi legge e recensisce!! J
Al prossimo capitolo… Ciao ciao!
 

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Capitolo 12
*** All resolved!! ***


-Come?!?!- Amu rimase sbalordita.- Utau  parte stasera?!?-
-Per la precisione domattina  alle 6.00 – Sospirò Soko.
-E come mai così presto?- Domandò la ragazza, con tono visibilmente preoccupato. Soko si mise a sedere su una sedia e sospirò nuovamente.- Sarebbe stata sommersa dai giornalisti e si sarebbe creato un casino…- Fece un attimo di pausa e andò a guardare i due giovani, soprattutto Amu. –Mi hanno avvertito solo adesso…-  Poi si creò un silenzio di tomba tombale(xD). Ognuno era perso nei propri pensieri.
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All’ora di cena mancava solo Utau. Amu lasciò quasi tutto il cibo nel piatto, ma in quel momento aveva cose più importanti a cui pensare. Dopo quella telefonata non aveva più parlato con Ikuto, anzi era saltato al secondo posto dei suoi pensieri…Ora voleva solo andare dalla sua migliore amica e stare con lei quelle ultime ore che avrebbero potuto trascorrere insieme. Non era un addio , certo, ma quando qualcuno parte, specialmente se è una persona molto importante per te , e che non puoi vedere normalmente, ogni giorno, come facevi prima, è normale che ti rattrista…
Amu  aveva pregato Soko di andare a trovarla, ma la signorina Sanjo le  aveva pregato di non andare, almeno finchè gli “impegni” non sarebbero terminati.
Con questi pensieri, iniziò a giocherellare con la forchetta, sotto gli sguardi stupiti di Ikuto, Soko e Aruto. Arrossì di botto e borbottò qualcosa di incomprensibile, per poi salire in camera sua, ovvero nella famosa stanza degli ospiti. (Che personalmente io non ho!! Ma nei fumetti giapponesi  le ho viste e allora ho pensato, perché no?… :P N.d.a.me)
“Sono triste…” Pensò. Si sdraiò poi  prese il cuscino e lo lanciò. Come solito gli era finito in faccia. Passati alcuni minuti si rialzò e si rannicchiò su se stessa, sprigionando tutti i pensieri negativi. “Io non ho fatto niente per lei in questi giorni. Non c’è stata mai, certo, però, visto che sono sua amica potevo almeno contattarla…Starle vicino…”
-Che scema sono stata…- Si disse a se stessa, tirando un profondo sospiro.
-E scema rimani se continui a stare qui a deprimerti.- Aggiunse in tono secco, Ikuto.
La ragazza si girò, sorpresa, verso di lui. Il rossore sulle guance era dovuto alla distanza minima tra i due.
-Sono scema , è?!- Chiese Amu guardandolo dritto negl’occhi, con tono un po’ alterato.
-Già!- Rispose lui, avvicinandosi e avvicinandosi ancora di più. Lei gli pose una mano sulla guancia e dopo alcuni secondi…Ikuto si era ritrovato con la testa girata a causa dello schiaffo.
-Ora?!- Gridò lei, con fare arrabbiato. Le usciva il fumo dalle orecchie , ed era rossa di rabbia. (e anche d’imbarazzo…) – Ti sembra il momento  per fare certe cose!?!-
Ikuto si massaggiò la guancia.  -Hai la delicatezza di un’elefante…Ti  sembra il modo…?-
Amu si infuriò. Poi dal viso, iniziarono a scenderle delle lacrime. Bagnate, umide, scendevano veloci senza dare nemmeno il tempo alla sottoscritta di accorgersene. Mentre Ikuto la guardava preoccupato, abbassò il viso e serrò i pugni. – Tua sorella in questo momento starà soffrendo…Non credi?- Disse queste parole con voce bassa, ma ferma. Alzò gli occhi e li posò su quelli del ragazzo, mostrando tutte quelle gocce che cadevano incessantemente sul suo volto.
-è lei quella che sta soffrendo più di tutti!!- Esclamò infine.
Ikuto si alzò e le accarezzò la testa, per paura che, se l’avesse abbracciata o consolata nel modo cui era solito fare, avrebbe fatto un bel casino e allora la testa l’avrebbe persa veramente…
-Certo che lo so. Io conosco mia sorella e so che per lei dev’essere difficile tutto questo…Anche per Kukai…-
Ad Amu si accese la lampadina.
-Kukaiii!!L’avevo dimenticato!!- Fece, sbattendosi il palmo della mano sulla fronte. Poi appoggiò la mano sul braccio di Ikuto.-  Dobbiamo portarlo da  lei. Assolutamente!-
 Il ragazzo sorrise. – Ok.-
“Certo che il modo in cui cambia personalità  e carattere,  ha un che di spaventoso….”
-----------------------------
DIN DON.
Il ragazzo si precipitò alla porta. Appena l’aprì vide Amu  con le braccia conserte e lo sguardo serio, molto serio. La salutò facendo un cenno della mano e disse:- Ciao Amu ! Da quanto non ci si rivede?! Come v …?!-Senza neanche farlo finire lo prese per la giacca e lo trascinò fino all’auto, dove ad attenderli c’erano Ikuto e family. –Mi spiegate cosa è successo??- Chiese un po’ alterato, il povero ragazzo, che non ci aveva capito un bel niente.
Ikuto guardò la rosa. –Non dirmi che l’hai portato fin qui senza spiegarli il motivo?- domandò con fare divertito.
-Non avevo scelta!- Esclamò Amu, offesa. Poi tornò seria e guardò Kukai dritto negli occhi. –Utau parte alle 6.00 di domani mattina. Lei è molto impegnata e non è potuta venire di persona…Quindi saremo noi a portarti da lei!-
Kukai si perse in un vortice di emozioni: Tristezza, stupore, rabbia ma anche gioia…per la sua Utau…Che presto avrebbe coronato il suo più grande sogno. Senza di lei sarebbe stato tutto spento e vuoto ma non poteva essere egoista. Non poteva essere felice solo lui. Non poteva proprio.
Per il resto del viaggio tutti rimasero in silenzio, immersi  in chissà quali pensieri.
Arrivati all’agenzia Sanjo, Amu si precipitò dall’amica. Lei, appena  la vide le corse incontro e si abbracciarono. –Da quanto tempo Utau!!Mi sei mancata!!-Esclamò la ragazza con le lacrime agli occhi.
-Anche tu Amu!!-Piagnucolò Utau. Poi  sciolse la stretta. - Mi dispiace di non essermi fatta vedere…-
-Non ti preoccupare.- Disse la rosa. Si scostò un po’ in modo da far vedere Kukai. – C’è una persona…-
Appena Utau vide il ragazzo,  il suo cuore perse un battito. Le guance si arrossarono e lo salutò, tutta imbarazzata. –Ciao…Kukai-
Il ragazzo la guardò. I presenti si accorsero di essere di troppo e decisero di lasciarli soli.
-Ikuto…- Lo richiamò Amu.
-Che c’è?- Chiese Ikuto, appoggiato al muro e con le braccia conserte.
-Niente, volevo dirti che…- Era incerta se dirlo oppure no. In fondo non c’era niente di male e non creava nemmeno molto imbarazzo, ma la rosa, con le mani intrecciate e le gote rosse lo era molto.
-Allora?-
-Niente…- Sorrise Amu, lo guardò e le labbra si aprirono in un ampio e splendido sorriso.- Vuoi bene a tua sorella, vero?-
Ikuto arrossì un pochino e sorrise a sua volta, abbracciandola. – Certo.- La ragazza si abbandonò a quella stretta, così calda e rassicurante.
-Razza di spudorati…Ci siamo noi qui, davanti a voi!- Esclamò la signorina Sanjo, che era verde d’invidia.
-Woha!!-  Amu avvampò all’istante e si staccò dal ragazzo che si mise a ridere. –Non te n’eri accorta!?Infatti mi  sembrava  un po’ strano che non avessi detto o fatto  niente!!-
-Grrr…- Ringhiò la rosa. Quel ragazzo, prima o poi, l’avrebbe fatta impazzire…
------------------------
Utau non sapeva cosa dire. L’atmosfera appena  creatosi la inquietava da morire e avrebbe voluto parlare e sorridere come sempre, ma in quel momento proprio no, non ce la faceva. Era come immobilizzata, non riusciva a muovere un muscolo. Il solo sapere che il suo sguardo era su di lei la faceva  sentire felice, arrabbiata e imbarazzata allo stesso tempo. Poi  ripensò alle giornate trascorse in compagnia del suo ragazzo. Il loro primo appuntamento al luna park, le passeggiate, le chiacchierate, le sfide ai ristoranti di  Ramen…Le sarebbe mancato tutto di lui e questo la fece piangere. Proprio così. Pianse a dirotto, come quando era bambina. Si gettò fra le braccia di Kukai, che la strinse forte, come per farle capire che non l’avrebbe mai lasciata. Vederla così lo faceva stare male e questo era tutto quello che lui poteva fare in quel momento.
-Kukai…Mi  mancherai…Da morire…- Bisbigliò , tra un singhiozzo e l’altro. Il ragazzo la strinse ancora più forte e le disse:- Utau…Anche tu mi mancherai da morire, ma io voglio pensare anche al tuo bene, non è sempre stato questo il tuo sogno?-  Andò a guardarla negli occhi, nelle bellissime iridi ametista. Lei, invece, si specchiò in quegli smeraldi così brillanti, che nessuno avrebbe mai spento.
-Sì…-
-Bene…Allora fammi un sorriso…Uno di quelli che sono riusciti a farmi battere il cuore… - Disse, asciugandole le lacrime con il pollice.
Ok. Era il momento giusto per esprimere tutti i sentimenti che provava per lui. Quei sentimenti  che , in quel momento, volevano guizzare fuori . Non ce la facevano più a nascondersi. Un sorriso e poi un bacio a fior di labbra che gli aveva lasciato non le bastarono. Doveva dirgli esattamente quelle parole.
-Ti  amo.-
Kukai  sorrise e la baciò. – Ti amo, anch’io.- Utau arrossì e  risero insieme. Non si sarebbero mai e poi mai separati.
Passati alcuni minuti, uscirono dalla stanza e con il pollice in su di Kukai e un “OK” di Utau, tutto si risolvè.
----------------------------
-Stammi bene, amica mia…- Disse Amu, abbracciando l’amica e raccomandandosi di mettercela tutta.
-Fai la brava, sorellina!- Esclamò Ikuto, scompigliando i capelli della ragazza.
-Buona fortuna!- Fecero mamma e papà Tsukiyomi, abbracciando e baciando l’amata figlia.
-Hemm…- Borbottò Kukai, non sapendo cosa dire. Utau sperava anche che facesse una cosa. Di vitale importanza per lei.  – Non vedo l’ora di vedere il film.- Disse infine. La bionda rimase un po’ delusa, così lo prese per il colletto e gli stampò un bacio. Tutti si imbarazzarono, incluso Kukai, e arrossirono come peperoni, inclusa Amu, esclusi Ikuto e Aruto e infine  salutarono l’amica/figlia/sorella/fidanzata.
- Tutto si è concluso per il meglio!!- Esclamò Amu, scendendo dalla macchina. Avevano riaccompagnato Kukai a casa, e ora stavamo entrando nella propria.
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-Che shonno…!!- Sbadigliò , infilandosi dentro il letto. Erano quasi le 23.30. Con i saluti e gli incoraggiamenti se n’erano passate ben 2 e mezza.
Prima di chiudere gli occhi Amu, notò la lettera del professor Nikaido, che aveva lasciato sul comodino.
“Prima di andare a dormire devo almeno togliermi questo pensiero”
Si alzò e si diresse verso camera di Ikuto. L’aprì  senza  nemmeno bussare e lo vide che dormiva beatamente, sotto le coperte.  “Hum…è un peccato svegliarlo…Guardalo come dorme, è così carino e infantile che sembra un bambino!”
(Cosa che io, personalmente IO, non  ho mai pensato di Ikuto… Ma lasciamo perdere…n.d.a.me)
Si avvicinò e gli accarezzò i morbidi capelli, che assomigliavano così tanto al pelo di un gatto. Lui aprì gli occhi all’improvviso e Amu sobbalzò.
 –Ti ho svegliato, scusami!- Disse con fare tragico.
-No. Ero sveglio. Cosa sei venuti a dirmi?-
STONK *Martello gigante in testa a Ikuto*
-Ecco cosa!!- Esclamò lei che fece per andarsene, ma lui, come ormai era suo solito fare, la bloccò prendendola  per la maglia.
-Adesso  me lo dici.-
-La lettera.- Disse Amu, cacciandola fuori e girandosi verso di lui.
-Ahh…Giusto…-  Anche il ragazzo prese la busta e insieme l’aprirono.
Due facce fecero…..
-Heeee!?!?!? MA CHE ROBBBA E’E’E’EE’?????-
 
 
ANGOLO  DELL’ASSETATA DI MANGA  DELL’AUTRICE
Fine 12 capitoloo!! XDXD Che bello!!
 Purtroppo il capitolo sembra po’ corto perché ho voluto inserire i pensieri dei nostri protagonisti….Comunque il numero di parole è sempre lo stesso!!! Nel prossimo capitolo si svelerà il contenuto della lettera!!!
 Finalmentee!! n.d.a.lettori
Hehehe   -.-
Alla prossima!! Baci bacii!! :)
 

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Capitolo 13
*** School play!?!?! ***


-Allora, professor Nikaido, è riuscito a sistemare la questione?- Chiese il direttore della  scuola superiore  Seyo Academy. Un professore dai capelli tutti spettinati e dalla cravatta stropicciata, rispose con un ghigno:- Non si preoccupi… Ho già pensato a tutto.-
-------------------
-Amu!! Buongiorno!- Esclamò Yaya, sprizzando energia da tutti i pori. La ragazza non era dell’umore giusto e, con due profonde occhiaie e l’aria assonnata, riuscì a dire:- Buongiorno…-
- è successo qualcosa?- Le chiese Yaya. Amu mise su un’aria afflitta.
- Ieri notte non ho chiuso occhio…Non so se riuscirò a seguire le lezioni…-
- E perché?-
-Ma quanto sei curiosa!!- Disse Amu, quasi con fare scocciato. Se la notte non dormiva, il giorno era intrattabile. Yaya iniziò a piangere. –Bhuaaa!! Perché sei così cattiva con meee?!?!-  La rosa si accorse di aver combinato un bel guaio. “Quando Yaya inizia a piangere  chi riesce più a farla smettere?”
-Su, su …- Cercò di consolarla, senza ottenere un qualche risultato. – Essere curiosi è una cosa bellissima, davvero!-
-Davvero, davvero !?-
-Ehm…Sì.- Rispose Amu, poco convinta.
-Evviva!- Yaya fece i salti di gioia e , se avesse avuto la coda, si sarebbe messa a scodinzolare e fare le feste alla ragazza.
Attraversato il cortile, si diressero verso la loro aula e videro Rima che parlava con un bel ragazzo, dai capelli lunghi e viola. Sembrava essere imbarazzata e al suono della campanella si salutarono. Lui le schioccò un bacio sulla guancia e Rima sorrise, arrossendo ancora di più.
“Se non sbaglio, quel ragazzo va in classe con Ikuto…” Pensò Amu, mettendosi  una  mano  sul  mento. Le due si piombarono da Rima per farsi raccontare tutto, dall’inizio, ma la ragazza tagliò corto:- Mi sa che mi sono innamorata…Si chiama Nagihiko… - Confidò alle amiche, con un sorrisino da ebete. – Evviva!- Esclamò Yaya (E chi voleva essere?!) mentre Amu bisbigliò all’orecchio dell’amica:- Conta pure su di me!-
-Grazie mille, Amu!- Si sorrisero e poi , tutte e tre, andarono verso i rispettivi posti.
Iniziò l’inferno, ovvero la lezione. In quel momento Amu  aveva cose più importanti a cui pensare, invece dei problemi di geometria (Mio grande, grandissimo incubo…n.d.a.me). Quella sera, dopo aver letto il biglietto, i due, non capendoci niente, decisero che  avrebbero chiesto spiegazioni al professor Nikaido.
“In effetti , io e Ikuto, potremo andare da lui durante la pausa pranzo…Sì, buona idea!” Si congratulò con se stessa e ritornò ai problemi.
-Allora ragazzi, io vi propongo il problema numero 17 di pagina 153.-
Dopo aver preso la pagina, gli studenti  iniziarono a trascrivere i dati e a disegnare la figura. Dopo 5 minuti la prof. chiese:- Chi mi vuole aiutare a risolvere questo problema?- Silenzio.” Di solito la nostra classe è la più rumorosa del piano, ma ogni volta che succede così il gatto ci morde la lingua…”
La professoressa guardò uno ad uno  gli alunni, per decidere chi mandare alla lavagna. Il cuore di Amu battè all’impazzata. È sempre stato così nell’ora di matematica e geometria. Le mani le iniziarono  a sudare, ma cercò di concentrare lo sguardo sul quaderno. – Hinamori, che ne dici, vieni  tu a risolvere questo problema?-
 “Ma certo che no!! Chiami qualcun altro!!” –Sì… Eccomi.- Disse Amu, in un fil di voce. “Possibile che capitano sempre tutte a meeee !?!?!”
-------------------------
Pausa pranzo, finalmente…Che velocità!
-Ikuto?- Chiese la rosa, affacciandosi alla porta dell’aula del ragazzo, beccandosi  tante frecciatine da parte delle ragazze.
-Dimmi.- Rispose lui.
-Senti, andiamo a chiedere al professor Nikaido delle spiegazioni riguardo quella cosa ??-
-Ok!- Sorrise lui. – Per te, questo ed altro, mia principessa.- Le prese la mano e gliela baciò. Amu avvampò, tolse rapidissima la mano dalle labbra di Ikuto e gli urlò contro, tutta imbarazzata:- C-c-c-cosa ti viene in mente g-g-gattaccio pervertito!- Lui rise a crepapelle, suscitando a quelle ochette, più invidia ed odio di quanto già ne provassero.
-Sei un’idiota!- Aggiunse infine, ancora tutta rossa, incrociando le braccia.
-Lo so!- Lui le accarezzò la testa, scompigliandole i morbidi e lucenti capelli rosa.
-Ti vuoi sbrigare!?- Fece scocciata, prendendolo per la manica della camicia. Ikuto , a quel gesto, sorrise.
Arrivati in sala docenti, a quell’ora stranamente deserta, trovarono Nikaido seduto sulla sua poltroncina a sgranocchiare dei Mikado. ;P
-Ragazzi miei! Cosa vi porta qui?- Disse in tono allegro e socievole. I due, coi volti scuri, lo presero per il colletto :- Adesso ci dice cosa significa il contenuto di quella lettera.-
-Oh...l’avete letta? Sono felic…- 
- Parli!- Lo minacciarono, stringendo i pugni.
-Hahaha!!- Rise il professore. A quel punto Amu sbottò, batté i pugni sopra il tavolo e gridò:- Adesso la pianti! Ci dica cosa significa!-
- Ve lo dico, sì, ma adesso stai calma…Vuoi una camomilla?- Le domandò, con tono pacato.
 – Non mi provochi che…!- Non finì la frase che si ritrovò tra le mani una tazza di cioccolata calda fumante e ,sul tavolo, dei biscottini.
-Li ho preparati con affetto per voi, siete contenti?-
-Sìììì.- Risposero i due, facendo un sorso di cioccolata calda, alternato ai biscotti.
E così il prof. iniziò a spiiegare….
-Come sapete, in questo momento, la scuola sta passando un periodo di crisi…e quindi le vostre classi saranno esentate dal partecipare alla gita scolastica di metà anno scolastico…-
-Nooo!!- Piagnucolò Amu – E io che desideravo tanto andarci!!-
-A me invece non importa affatto se la gita non si farà!- Intervenne Ikuto, ricevendo un bel cazzotto da parte della ragazza.
-Ahi! Mi hai fatto molto male, sai?- Esclamò lui, massaggiandosi il naso.
- Fatto bene! Così la prossima volta, impari a non dire cavolate!-
-Tsk!-
-Cos’hai detto?!?!- Tuonò Amu, alzandosi di colpo dalla sedia.
-…Niente…-
La rosa decise di lasciar perdere e si rivolse al professore.- Professor Nikaido, mi dica, c’è un modo per far sì che la gita si faccia?- Chiese, con fare supplicante.
-Ma certo ed è a questo punto che entrato in scena voi, ragazzi!- Esclamò, alzando un dito.
-Come? Noi?- Ripeté Amu, sbalordita.
-Hehehe…Sul messaggio che vi ho dato ho allegato un biglietto di un concorso di teatro … Voi parteciperete, vincerete e porterete a scuola il premio…Ovvero 3 giorni in una località a scelta fra quelle proposte per 50 persone!!! La classe di Amu e quella di Ikuto + 4 professori!!-Spiegò trionfante.
-Che splendida  idea!- Disse Amu, con le mani incrociate e gli occhi luccicanti.
-Aspetti un secondo…Quindi noi dovremo recitare…?- Domandò Ikuto.
-Proprio così!-
I due lo guardarono ancora più scioccati di prima…
-Quand’è questa rappresentazione?-
-Tra 3 settimane!-
-Come?!!?! Abbiamo così poco tempo!?!?!- Esclamò Amu, con le mani sopra la testa.
-Ovviamente non farete tutto da soli…Le due classi vi aiuteranno e sarò io in persona a fargliene parola… Quindi state tranquilli e imparate bene le parti, che voglio voi due come protagonisti!-
*Grido muto di Amu e Ikuto*
-Ma perché proprio noi due!?-
-Perché siete perfetti per interpretare Romeo e Giulietta!-
-Romeo…- Iniziò Ikuto.
-…E Giulietta..?- Concluse Amu.- Ma è fantastico!! Accetto! Accetto!-
-Sono felice Amu…E tu Ikuto…?- Chiese Nikaido.
Il ragazzo scrollò le spalle:- Se recita Amu, recito anch’io…-
-Sììì, siamo fortii!!!- Gridarono come pazzi, il professore e la studentessa.
DIN DON *Campanella fine pausa pranzo*
-Va bene! Ci vediamo dopo! BYE-BYE!- Li salutò la rosa. Poi anche Ikuto ritornò nella propria classe.
L’ultima ora, gli studenti delle classi interessate, furono chiamati nella sala delle riunioni. (Appena inventata ;P n.d.a.me) e il professor Nikaido spiegò tutto agli alunni.
-Se non avete capito qualcosa o avete idee da proporre alzate pure  la mano!-
Una ragazza con i capelli tutti boccolati e le labbra rosse e carnose la alzò:- Professore mi dice perché deve essere proprio quella Hinamori a fare il ruolo di Giulietta ??? Non mi pare giusto!-
-È vero!- Fece un’altra.- Voglio essere io la protagonista!-
-No! Io sono la più adatta!!- S’intromise una bionda.
” Sicuramente tutte quelle ragazze maleducate faranno parte della classe di Ikuto” Pensò Amu.
In meno di un minuto si scatenò un putiferio, perché tutte le ragazze volevano recitare la parte di Giulietta.
-Un momento di attenzione!- Urlò il professor Nikaido. Nessuno lo ascoltava, così fu costretto ad usare un auto parlante. Il casino cessò come d’incanto.
 – Visto che tutti non sono d’accordo su questo , faremo un’estrazione. Adesso è accettabile come proposta??-
Si sentì un debole “sì” e tutti ritornarono nelle proprie classi.
“Uffa !” Pensò la rosa. “E io che volevo interpretare Giulietta con Ikuto  nelle vesti di Romeo…Sigh”
----------------------
-Ehi, Amu!- La richiamò Ikuto.
-Cosa c’è?- Chiese lei, pensierosa.
Le lezioni erano finite e loro erano tornati a casa. Amu se ne stava in camera degli ospiti e, invece di fare i compiti, se ne stava sdraiata sul letto, intenta a disegnare  su un quaderno , un omino dell’impiccato con un vestito largo e i capelli lunghi e sciolti , con un grande fiocco dietro,  e un altro con i pantaloni e giacca. Erano Giulietta e Romeo che si tenevano per mano e sembravano molto felici. Amu però non lo era, perché non avrebbe potuto recitare con Ikuto.
-Sei triste?-  Aveva colto nel segno, come sempre. –Certo che no!- Rispose secca la ragazza, girando la testa dal lato opposto. Lui sorrise comprensivo, e si mise a sedere sul letto. – Posso?-
-Ti sei già seduto! È inutile che me lo chiedi!- Fece Amu. Rimasero alcuni minuti in silenzio, poi Ikuto le domandò nuovamente:- Ti dispiace non andare in gita?-
Lei abbassò lo sguardo. -No.- Poi si avvicinò al ragazzo e gli strinse la maglietta:- Non è così importante, dirai tu…Ma io volevo fare quella parte insieme a te.-
-Amu…-
Si abbracciarono e, quando si staccarono,  Ikuto, guardandola dritta negli occhi le disse dolcemente: –Anche se non farai quella parte, tu sarai sempre la mia Giulietta!-
Quell’atmosfera era perfetta. Mancavano solo i brillantini ad incorniciare i loro volti, che si stavano avvicinando sempre di più. Le loro labbra si sfiorarono e finirono per darsi baci su baci. Il cuore di Amu batteva fortissimo e quel momento che da sempre sperava, finalmente era giunto. Non gli pareva vero. Ora doveva dirglielo:- Ikuto…- Tutta rossa, gli accarezzò i capelli. - …Io…-
Ad un tratto la porta si spalancò :- Amu, Ikuto c’è una telefonata…- Appena Soko  vide le loro facce, domandò:- Cos’è successo ? Ho fatto qualcosa di sbagliato?- Amu si alzò e andò a sbattere la testa contro il muro, invece Ikuto sospirò, scocciato.
-Amu, cara…- La richiamò Soko.- Dimmi…- Disse lei con un enorme bernoccolo in fronte e le lacrime agli occhi.- Ecco…C’è Utau al telefono…- Aggiunse, porgendole il cellulare.
Gli occhi di Amu brillarono.- Utau!? Che bello!!- Tolse il telefono dalle mani d Soko e iniziò a parlare, tutta eccitata:- Ciao Utau! Come va!? Dove alloggi!? Avete già iniziato le riprese!?Blabla…-
E così se ne passò un’ora buona….
------------------
*Il giorno dopo a scuola…*
-Bene ragazzi…Ora  faremo  l’estrazione dei ruoli…Siete pronti!?!-
-Sììì!!! –
 
 
Angolo  non so più cosa dire autrice:
Ciao!! Allora come vi è sembrato questo capitolo?? Come sempre spero vi sia piaciuto!! Soprattutto il kissss <3<3  tra Amu e Ikuto…
Spero che il contenuto della lettera non vi abbia deluso e aspettatevi dei colpi si scena per il prossimo capitolo perché non sarà come vi aspettate voi !! :D
Non vedo l’ora che ritorni sabato/domenica così potrò scrivere il continuo e pubblicarlo…. : )
Ci rivedremo, ci rivedremo!!
Bye-bye and Kiss kiss
 

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Capitolo 14
*** Rima x Nagihiko ***


  -Bene ragazzi…Ora faremo l’estrazione dei ruoli…Siete pronti?!?-
-Sììì!!!-
Il professor Nikaido mise la mano dentro una scatola e pescò un biglietto.
-La madre di Giulietta è…- Poi  prese un altro biglietto da un’altra scatola, nella quale c’erano scritti i nomi degli alunni delle 2 classi. -…Yuna  Sakashi.- E trascrisse il ruolo in un foglietto.
Si ripeté questa scena per 30 volte finché non arrivarono al ruolo di Giulietta.
La tensione era alle stelle e tutti attendevano l’esito.
-Giulietta sarà…-. Amu incrociò le mani e chiuse gli occhi. Nikaido estrasse il biglietto. Il suo cuore batteva forte, ci teneva davvero a quella parte e , se Ikuto avrebbe interpretato Romeo, avrebbe raggiunto istantaneamente  il paradiso. – Ikuto Tsukiyomi!-
Ikuto sgranò gli occhi e assunse un’espressione  mai vista sul suo volto. Amu invece era sconvolta, scioccata e sinonimi. Non ci poteva credere. Non ce lo vedeva proprio il suo Ik…hem Ikuto a recitare una parte femminile…Proprio no!!
Tutti gli altri studenti rimasero un po’ stupiti, ma poi iniziarono a ridere e ad incoraggiare il ragazzo.
-Vai, Ikuto! Sarai fantastico!- Diceva uno, dandogli energicamente una pacca sulla spalla.
-Già! Che bella Giulietta diventerai!- Esclamava un altro, saltandogli intorno come un cagnolino.
Insomma gli unici che erano depressi  e tristi erano Ikuto e Amu. Tutti gli altri felici e contenti.
-Per favore, ragazzi, non gridate! Non abbiamo ancora terminato! Vi chiedo di tenere un comportamento educato!- Disse il professore, attraverso l’altoparlante. Nella  sala calò il silenzio. –Bene, così si fa!- Esclamò tutto soddisfatto, prese il biglietto e annunciò:- Romeo sarà interpretato da…- Ne preso un altro ed urlò:- …Amu Hinamori!-
Nella stanza si alzò un putiferio pazzesco. Tutti urlavano e si agitavano, delle ragazze protestavano gridando:- Non è giusto, sempre quella Hinamori! Questa estrazione è truccata!-
E altre che si sovrapponevano scuotendo la testa:- Ha ragione! Non la sopportiamo più!-
Amu non sapeva se essere felice o meno. Insomma, con Ikuto recitava lo stesso…Solo che le parti erano invertite!! D’un tratto si sentì al settimo cielo, corse dal ragazzo e gli prese le mani:
-Facciamo un buon lavoro, mi raccomando!-
Ikuto arrossì e abbassò lo sguardò, ormai convinto, e fece cenno di “sì” con il capo.
Il professor Nikaido richiamò l’attenzione di tutti dicendo:
-Ora che tutte le parti sono state assegnate potete tornare nelle rispettive classi. Passerò io dopo e distribuirò i copioni e vi aggiornerò sulle cose da fare…- Fece per andarsene, ma si bloccò :- Ah, ho scordato di dire a coloro che non sono stati pescati di lavorare dietro le quinte…Grazie per l’attenzione!- E si volatilizzò.
------------------------
-Ikuto sei felice di recitare con me?!- Chiese Amu, tutta eccitata. Le lezioni erano finite e stavano tornando a casa. Ikuto fece una faccia un po’ stranita, poi si decise a rispondere:- Se non lo faccio, gli altri mi ammazzano…-
-Solo per questo?!- Domandò la ragazza, indignata e scoraggiata allo stesso tempo.
-Sì, perché? Hai qualche problema?- Fece lui, con fare ingenuo.
-Lascia perdere…- Tagliò corto lei. Era affranta…Dopo il bacio che si erano dati ieri lui si era comportato come se non fosse mai successo niente.
“Non sarà che…” *SVIT SVIT* “…è stato baciato da altre ragazze????” (E questo cosa c’entra!? N.d.a.me)
Lo guardò attentamente per tutto il percorso quando si bloccò di colpo.
-Coma mai ti sei fermata?- Le chiese. Per un paio di secondi non rispose poi alzò il viso e , tutta rossa, con le viti che gli uscivano dalla testa, quasi urlò.
-Ikuto ti ha mai baciato una ragazza?!- Lui la guardò sorpreso.
-Perché me lo chiedi?-
-Rispondi, punto e basta!-
-Ehi, ma non sarai un po’ svitata?-
-Come…? Ma no…- *SVIT SVIT*
Ikuto sospirò e le accarezzò amorevolmente la testa, scompigliandole i capelli.
-No, mai…- Amu, sollevata, sorrise a se stessa e guardò il ragazzo:- Quindi…Il tuo primo bacio l’hai data a m…-
-E comunque piuttosto che farmi baciare…Sono più il tipo di ragazzo da darlo il bacio…-
Amu arrossì di botto, rimanendoci di sasso poi si riprese e, incavolata nera , lo prese per la cravatta.
-Beh, le cose non vanno sempre come vuoi tu!- Con la cravatta lo avvicinò a sé e lo baciò.
Ikuto rimase imbarazzato e sorpreso da quel gesto così inatteso ma, giusto il tempo di rendersi conto della situazione, che subito ricambiò il bacio.
Dopo alcuni (molti) secondi si staccarono e Ikuto iniziò con le sue battutine:- Wow, non me lo sarei mai aspettato da te, sei sicura di essere Amu Hinamori????-  
-Grrrr….Ecco chi sono io!!-
*SBATATAM* martello gigante in testa a Ikuto.
-Io torno da sola…TSK!- Così prese e se ne andò per i fatti suoi. Ikuto, quando si riprese dalla martellata, sorrise e, correndo ,  la raggiunse.
-------------------------------
-Ciao Rima!- Salutò un ragazzo dagli occhi nocciola e i capelli lunghi e scuri.
-Nagihiko! Scusa se sono in ritardo!- Disse , senza fiato, la biondina. Lui la rassicurò con un sorriso.
-Non ti preoccupare! Sono appena arrivato anch’io!-
“Che splendido sorriso!” Pensò Rima, guardandolo abbagliata.
-Qualcosa non va?- Chiese lui, avvicinandosi al suo viso. Lei avvampò. – Non è ti sei presa la febbre!?- Fece , allarmato e accostando la sua fronte a quella della ragazza. A quel contatto lei si ritrasse e borbottò qualcosa di incomprensibile.
-S-s-sto bene! Mi capita spesso, sai!? Sono rossa di natura!!- Cercò di giustificarsi, intrecciando le mani sudate. Nagihiko scoppiò a ridere. – Sei proprio una ragazza buffa e carina, Rima!-
Buffa e carina…
Lei voleva essere solo buffa, non carina. Voleva far sorridere i suoi genitori che oramai avevano perso la capacità di ridere. Era stufa di essere carina. Delle volte ,desiderava con tutto il cuore di avere tra le mani una magia, in grado di poter rendere le persone tristi, felici e spensierate.
Era stanca di tutti quei ragazzi della classe che le ronzavano attorno. Per lei  erano solo una gran seccatura.
Essere buffa per far divertire le persone era il suo desiderio. Era.
Ora voleva solo sorridere a quel ragazzo, così dolce e gentile, a quel ragazzo che ha subito sciolto il suo cuore ricoperto dal ghiaccio.
“No, no, no!! Aspetta un momento Rima! Non puoi pensare questo di Nagihiko! Lo conosci da pochissimo…Non puoi dare confidenza a delle persone sconosciute! Lui non è come Amu e Yaya, di cui io mi fido ciecamente, non lo è!!!” Pensò la ragazza, o meglio il cervello della ragazza. “E invece a te lui piace e vuoi dargli fiducia!” Diceva il suo cuore. “Ma no cosa dici, stupida vocina?? Tornatene da dove sei venuta!”
Mentre stava facendo queste lotte mentali, Rima non si accorse che il ragazzo la stava scrutando.
-C’è qualcosa che non va?- Domandò lei.
-No, niente. Solo che siamo fermi qui da un quarto d’ora! Che ne dici di andare a prendere qualcosa?- Propose. Rima accettò.
Seduti, di fronte a due deliziosi cornetti alla nutella , iniziarono a parlare della recita scolastica.
-Cosa ne pensi della recita?-
-Non penso a niente.- Rispose Rima addentando la “coda” del cornetto. Lui la guardò incuriosito.
-Non pensi a niente? Se non vinciamo la gita non si farà, lo sai?-
-Tsk, non capisco come quel tontolone del preside abbia preparato la gita a tutti tranne a quella delle nostre sezioni, è un’ingiustizia! Il problema dovrebbe risolverlo da solo…-
-Hai proprio un bel caratterino, sai?-
-Anche il tuo non è male!- Esclamò con tono di sfida, e appoggiando una mano sul mento.
-Però è divertente fare questo tutti insieme, non credi?- Un altro sorriso.
 “Accidenti vuoi farmi esplodere il cuore? Maledetto!” Pensò. “ Da quando in qua hai cominciato a chiamarlo maledetto?!?! He!?” Ecco il suo cuore. “ Ancora tu? Fammi un favore: vattene! Sparisci!”
A terminare questa ennesimo scontro Nagihiko continuò il suo discorso:- …E poi…- Esitò un po’ prima di continuare:- …Sarei felicissimo di andare in gita con te!-
-Aaaa…- Fece la biondina, rossa come un peperone . Abbassò il capo e con sguardo quasi sofferente disse:- Come puoi dire queste cose…?-
-He?-
-Come puoi dire che sono buffa, che sono carina e che vuoi andare in gita insieme a me se non ci conosciamo nemmeno!- Si alzò di scatto e se ne andò dal bar. Lui subito gli corse dietro, lasciando i soldi alla cassa, e la prese per un braccio.- Perché sei scappata via?-  Rima non rispose. Continua a fissare l’asfalto e delle gocce salate le scendeva dal viso. – Pensi che, se non ti conoscessi abbastanza, ti avrei invitato, oggi?-  La ragazza lo guardò. Sembrava sincero e la guardava negli occhi.- Come fai a dire questo?- Ehh…Era proprio ostinata…Una parte di lei diceva:-“Nooo, questo ragazzo non mi piace!” ma l’altra esclama con fare sognante:” Eh sì, questo ragazzo mi piace!”  Ora spettava a lei decidere a quale parte avrebbe dato ragione.
-Hai ragione… Non posso dire di conoscerti davvero però… Io ti ho sempre osservata da lontano…Quando sorridevi mentre parlavi con le tue amiche…E quando rimanevi fredda con gli altri ragazzi…Quando saltavi dalla gioia e quando eri triste e giù…- Le prese il viso.- …Mi sono accorto di essere attratto da te.-
La ragazzina ormai non ci raccapezzava più.
“è attratto da me! È attratto da me! Che bello, sono felicissima!”  
“Ma scherziamo!? Come può dirlo? Insomma non mi conosce…Ehi, ma cosa fai, non scacciarmi!!” Rima allontanò questa idea dalla sua mente e dal suo cuore e sorrise. – Non so perché, ma sono stata davvero contenta quando mi hai rivolto la parola…- Nagihiko arrossì. Aveva un’ opportunità. Se lo sentiva. -…Oggi sono stata bene con te…E sai una cosa…?-
-Cosa?- Sorrise. – Mi impegnerò nel ruolo che mi è stato affidato e farò del mio meglio per vincere e andare in gita…Ehm…Soprattutto perché ci sei tu…- Stavolta ce l’aveva fatta!
Lui si avvicinò al suo viso e Rima si agitò ancora di più. “Oddio, se mi bacia…Non sono ancora pronta…Non so come si fa…Arggg!! “
Preparata al “peggio”, decise di chiudere gli occhi, ma sentì le sue morbide labbra sulla fronte.
-Bene! Allora che ne dici di preparare i costumi insieme a me?- Le propose, infine.
Rima sorrise, come non aveva mai fatto in vita sua.
-Ok!!!-
------------------------------------
Intanto alla scuola superiore Seyo Academy.
-Allora, che facciamo ragazze? Amu Hinamori vuole rubarci Ikuto!-
-Dobbiamo fare qualcosa! Io quella non la sopporto proprio!-
-Già! Mi ha fregato il ruolo della recita…Me la pagherà cara!!-
-Cosa possiamo fare per farla affondare!?!?!-
-Io ho un’idea!!-
-No!! Ioo!! –
-No! Ho deciso prima io!!-
Dentro la classe di Ikuto si stava scatenando di nuovo un putiferio.
-Adesso basta, ragazze!- Urlò una, che sembrava essere il capo di quelle ochette. Le altre si zittirono subito e restarono in attesa. Quella si portò le mani al mento  e ghignò, in modo perfido:- Mi è venuta proprio una grande idea…-
 
 
Ciao a tutti!!!
Scusatemi per il tremendo ritardo, ma ho avuto (e ho ancora) molto da fare. Mi scuso per eventuali errori ma vado si fretta….
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!! :D Ho voluto trattare anche della storia di Rima e Nagihiko che, a parer mio, nell’anime e nel manga viene trattata veramente poco. (Non che mi aspettassi chissà che! Però un bel kiss ci poteva stare…..) Vabbè lasciamo perdere che è meglio…
Un altro kiss tra Amu e Ikuto l’ho dovuto mettere per forza perché non ho resistito quindi spero altrettanto che vi sia piaciuto ( e che abbiate capito la scena <3<3)
Termino qui e posso dire solo:
-Cosa faranno quelle streghe a Amu e Ikuto??????
Scopritelo nel prossimo episodio capitolo! Bau!!(?)
Ciao ciao e baci!!!

 -Bene ragazzi…Ora faremo l’estrazione dei ruoli…Siete pronti?!?-
-Sììì!!!-
Il professor Nikaido mise la mano dentro una scatola e pescò un biglietto.
-La madre di Giulietta è…- Poi  prese un altro biglietto da un’altra scatola, nella quale c’erano scritti i nomi degli alunni delle 2 classi. -…Yuna  Sakashi.- E trascrisse il ruolo in un foglietto.
Si ripeté questa scena per 30 volte finché non arrivarono al ruolo di Giulietta.
La tensione era alle stelle e tutti attendevano l’esito.
-Giulietta sarà…-. Amu incrociò le mani e chiuse gli occhi. Nikaido estrasse il biglietto. Il suo cuore batteva forte, ci teneva davvero a quella parte e , se Ikuto avrebbe interpretato Romeo, avrebbe raggiunto istantaneamente  il paradiso. – Ikuto Tsukiyomi!-
Ikuto sgranò gli occhi e assunse un’espressione  mai vista sul suo volto. Amu invece era sconvolta, scioccata e sinonimi. Non ci poteva credere. Non ce lo vedeva proprio il suo Ik…hem Ikuto a recitare una parte femminile…Proprio no!!
Tutti gli altri studenti rimasero un po’ stupiti, ma poi iniziarono a ridere e ad incoraggiare il ragazzo.
-Vai, Ikuto! Sarai fantastico!- Diceva uno, dandogli energicamente una pacca sulla spalla.
-Già! Che bella Giulietta diventerai!- Esclamava un altro, saltandogli intorno come un cagnolino.
Insomma gli unici che erano depressi  e tristi erano Ikuto e Amu. Tutti gli altri felici e contenti.
-Per favore, ragazzi, non gridate! Non abbiamo ancora terminato! Vi chiedo di tenere un comportamento educato!- Disse il professore, attraverso l’altoparlante. Nella  sala calò il silenzio. –Bene, così si fa!- Esclamò tutto soddisfatto, prese il biglietto e annunciò:- Romeo sarà interpretato da…- Ne preso un altro ed urlò:- …Amu Hinamori!-
Nella stanza si alzò un putiferio pazzesco. Tutti urlavano e si agitavano, delle ragazze protestavano gridando:- Non è giusto, sempre quella Hinamori! Questa estrazione è truccata!-
E altre che si sovrapponevano scuotendo la testa:- Ha ragione! Non la sopportiamo più!-
Amu non sapeva se essere felice o meno. Insomma, con Ikuto recitava lo stesso…Solo che le parti erano invertite!! D’un tratto si sentì al settimo cielo, corse dal ragazzo e gli prese le mani:
-Facciamo un buon lavoro, mi raccomando!-
Ikuto arrossì e abbassò lo sguardò, ormai convinto, e fece cenno di “sì” con il capo.
Il professor Nikaido richiamò l’attenzione di tutti dicendo:
-Ora che tutte le parti sono state assegnate potete tornare nelle rispettive classi. Passerò io dopo e distribuirò i copioni e vi aggiornerò sulle cose da fare…- Fece per andarsene, ma si bloccò :- Ah, ho scordato di dire a coloro che non sono stati pescati di lavorare dietro le quinte…Grazie per l’attenzione!- E si volatilizzò.
------------------------
-Ikuto sei felice di recitare con me?!- Chiese Amu, tutta eccitata. Le lezioni erano finite e stavano tornando a casa. Ikuto fece una faccia un po’ stranita, poi si decise a rispondere:- Se non lo faccio, gli altri mi ammazzano…-
-Solo per questo?!- Domandò la ragazza, indignata e scoraggiata allo stesso tempo.
-Sì, perché? Hai qualche problema?- Fece lui, con fare ingenuo.
-Lascia perdere…- Tagliò corto lei. Era affranta…Dopo il bacio che si erano dati ieri lui si era comportato come se non fosse mai successo niente.
“Non sarà che…” *SVIT SVIT* “…è stato baciato da altre ragazze????” (E questo cosa c’entra!? N.d.a.me)
Lo guardò attentamente per tutto il percorso quando si bloccò di colpo.
-Coma mai ti sei fermata?- Le chiese. Per un paio di secondi non rispose poi alzò il viso e , tutta rossa, con le viti che gli uscivano dalla testa, quasi urlò.
-Ikuto ti ha mai baciato una ragazza?!- Lui la guardò sorpreso.
-Perché me lo chiedi?-
-Rispondi, punto e basta!-
-Ehi, ma non sarai un po’ svitata?-
-Come…? Ma no…- *SVIT SVIT*
Ikuto sospirò e le accarezzò amorevolmente la testa, scompigliandole i capelli.
-No, mai…- Amu, sollevata, sorrise a se stessa e guardò il ragazzo:- Quindi…Il tuo primo bacio l’hai data a m…-
-E comunque piuttosto che farmi baciare…Sono più il tipo di ragazzo da darlo il bacio…-
Amu arrossì di botto, rimanendoci di sasso poi si riprese e, incavolata nera , lo prese per la cravatta.
-Beh, le cose non vanno sempre come vuoi tu!- Con la cravatta lo avvicinò a sé e lo baciò.
Ikuto rimase imbarazzato e sorpreso da quel gesto così inatteso ma, giusto il tempo di rendersi conto della situazione, che subito ricambiò il bacio.
Dopo alcuni (molti) secondi si staccarono e Ikuto iniziò con le sue battutine:- Wow, non me lo sarei mai aspettato da te, sei sicura di essere Amu Hinamori????-  
-Grrrr….Ecco chi sono io!!-
*SBATATAM* martello gigante in testa a Ikuto.
-Io torno da sola…TSK!- Così prese e se ne andò per i fatti suoi. Ikuto, quando si riprese dalla martellata, sorrise e, correndo ,  la raggiunse.
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-Ciao Rima!- Salutò un ragazzo dagli occhi nocciola e i capelli lunghi e scuri.
-Nagihiko! Scusa se sono in ritardo!- Disse , senza fiato, la biondina. Lui la rassicurò con un sorriso.
-Non ti preoccupare! Sono appena arrivato anch’io!-
“Che splendido sorriso!” Pensò Rima, guardandolo abbagliata.
-Qualcosa non va?- Chiese lui, avvicinandosi al suo viso. Lei avvampò. – Non è ti sei presa la febbre!?- Fece , allarmato e accostando la sua fronte a quella della ragazza. A quel contatto lei si ritrasse e borbottò qualcosa di incomprensibile.
-S-s-sto bene! Mi capita spesso, sai!? Sono rossa di natura!!- Cercò di giustificarsi, intrecciando le mani sudate. Nagihiko scoppiò a ridere. – Sei proprio una ragazza buffa e carina, Rima!-
Buffa e carina…
Lei voleva essere solo buffa, non carina. Voleva far sorridere i suoi genitori che oramai avevano perso la capacità di ridere. Era stufa di essere carina. Delle volte ,desiderava con tutto il cuore di avere tra le mani una magia, in grado di poter rendere le persone tristi, felici e spensierate.
Era stanca di tutti quei ragazzi della classe che le ronzavano attorno. Per lei  erano solo una gran seccatura.
Essere buffa per far divertire le persone era il suo desiderio. Era.
Ora voleva solo sorridere a quel ragazzo, così dolce e gentile, a quel ragazzo che ha subito sciolto il suo cuore ricoperto dal ghiaccio.
“No, no, no!! Aspetta un momento Rima! Non puoi pensare questo di Nagihiko! Lo conosci da pochissimo…Non puoi dare confidenza a delle persone sconosciute! Lui non è come Amu e Yaya, di cui io mi fido ciecamente, non lo è!!!” Pensò la ragazza, o meglio il cervello della ragazza. “E invece a te lui piace e vuoi dargli fiducia!” Diceva il suo cuore. “Ma no cosa dici, stupida vocina?? Tornatene da dove sei venuta!”
Mentre stava facendo queste lotte mentali, Rima non si accorse che il ragazzo la stava scrutando.
-C’è qualcosa che non va?- Domandò lei.
-No, niente. Solo che siamo fermi qui da un quarto d’ora! Che ne dici di andare a prendere qualcosa?- Propose. Rima accettò.
Seduti, di fronte a due deliziosi cornetti alla nutella , iniziarono a parlare della recita scolastica.
-Cosa ne pensi della recita?-
-Non penso a niente.- Rispose Rima addentando la “coda” del cornetto. Lui la guardò incuriosito.
-Non pensi a niente? Se non vinciamo la gita non si farà, lo sai?-
-Tsk, non capisco come quel tontolone del preside abbia preparato la gita a tutti tranne a quella delle nostre sezioni, è un’ingiustizia! Il problema dovrebbe risolverlo da solo…-
-Hai proprio un bel caratterino, sai?-
-Anche il tuo non è male!- Esclamò con tono di sfida, e appoggiando una mano sul mento.
-Però è divertente fare questo tutti insieme, non credi?- Un altro sorriso.
 “Accidenti vuoi farmi esplodere il cuore? Maledetto!” Pensò. “ Da quando in qua hai cominciato a chiamarlo maledetto?!?! He!?” Ecco il suo cuore. “ Ancora tu? Fammi un favore: vattene! Sparisci!”
A terminare questa ennesimo scontro Nagihiko continuò il suo discorso:- …E poi…- Esitò un po’ prima di continuare:- …Sarei felicissimo di andare in gita con te!-
-Aaaa…- Fece la biondina, rossa come un peperone . Abbassò il capo e con sguardo quasi sofferente disse:- Come puoi dire queste cose…?-
-He?-
-Come puoi dire che sono buffa, che sono carina e che vuoi andare in gita insieme a me se non ci conosciamo nemmeno!- Si alzò di scatto e se ne andò dal bar. Lui subito gli corse dietro, lasciando i soldi alla cassa, e la prese per un braccio.- Perché sei scappata via?-  Rima non rispose. Continua a fissare l’asfalto e delle gocce salate le scendeva dal viso. – Pensi che, se non ti conoscessi abbastanza, ti avrei invitato, oggi?-  La ragazza lo guardò. Sembrava sincero e la guardava negli occhi.- Come fai a dire questo?- Ehh…Era proprio ostinata…Una parte di lei diceva:-“Nooo, questo ragazzo non mi piace!” ma l’altra esclama con fare sognante:” Eh sì, questo ragazzo mi piace!”  Ora spettava a lei decidere a quale parte avrebbe dato ragione.
-Hai ragione… Non posso dire di conoscerti davvero però… Io ti ho sempre osservata da lontano…Quando sorridevi mentre parlavi con le tue amiche…E quando rimanevi fredda con gli altri ragazzi…Quando saltavi dalla gioia e quando eri triste e giù…- Le prese il viso.- …Mi sono accorto di essere attratto da te.-
La ragazzina ormai non ci raccapezzava più.
“è attratto da me! È attratto da me! Che bello, sono felicissima!”  
“Ma scherziamo!? Come può dirlo? Insomma non mi conosce…Ehi, ma cosa fai, non scacciarmi!!” Rima allontanò questa idea dalla sua mente e dal suo cuore e sorrise. – Non so perché, ma sono stata davvero contenta quando mi hai rivolto la parola…- Nagihiko arrossì. Aveva un’ opportunità. Se lo sentiva. -…Oggi sono stata bene con te…E sai una cosa…?-
-Cosa?- Sorrise. – Mi impegnerò nel ruolo che mi è stato affidato e farò del mio meglio per vincere e andare in gita…Ehm…Soprattutto perché ci sei tu…- Stavolta ce l’aveva fatta!
Lui si avvicinò al suo viso e Rima si agitò ancora di più. “Oddio, se mi bacia…Non sono ancora pronta…Non so come si fa…Arggg!! “
Preparata al “peggio”, decise di chiudere gli occhi, ma sentì le sue morbide labbra sulla fronte.
-Bene! Allora che ne dici di preparare i costumi insieme a me?- Le propose, infine.
Rima sorrise, come non aveva mai fatto in vita sua.
-Ok!!!-
------------------------------------
Intanto alla scuola superiore Seyo Academy.
-Allora, che facciamo ragazze? Amu Hinamori vuole rubarci Ikuto!-
-Dobbiamo fare qualcosa! Io quella non la sopporto proprio!-
-Già! Mi ha fregato il ruolo della recita…Me la pagherà cara!!-
-Cosa possiamo fare per farla affondare!?!?!-
-Io ho un’idea!!-
-No!! Ioo!! –
-No! Ho deciso prima io!!-
Dentro la classe di Ikuto si stava scatenando di nuovo un putiferio.
-Adesso basta, ragazze!- Urlò una, che sembrava essere il capo di quelle ochette. Le altre si zittirono subito e restarono in attesa. Quella si portò le mani al mento  e ghignò, in modo perfido:- Mi è venuta proprio una grande idea…-
 
 
Ciao a tutti!!!
Scusatemi per il tremendo ritardo, ma ho avuto (e ho ancora) molto da fare. Mi scuso per eventuali errori ma vado si fretta….
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!! :D Ho voluto trattare anche della storia di Rima e Nagihiko che, a parer mio, nell’anime e nel manga viene trattata veramente poco. (Non che mi aspettassi chissà che! Però un bel kiss ci poteva stare…..) Vabbè lasciamo perdere che è meglio…
Un altro kiss tra Amu e Ikuto l’ho dovuto mettere per forza perché non ho resistito quindi spero altrettanto che vi sia piaciuto ( e che abbiate capito la scena <3<3)
Termino qui e posso dire solo:
-Cosa faranno quelle streghe a Amu e Ikuto??????
Scopritelo nel prossimo episodio capitolo! Bau!!(?)
Ciao ciao e baci!!!

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Capitolo 15
*** Evidence ***


-Bene ragazzi, iniziamo le prove!-
-Sììì!!-
-Amu, Ikuto, siete pronti?- I due annuirono. Si recarono sul palco e iniziarono a recitare. Se così si fa per dire.
-Posso invitarvi a ballare, bellissima fanciulla?-
-Con piacere.- Disse Giulietta, accennando un piccolo inchino.
Amu cercava di fare del suo meglio, ma a vedere Ikuto che si comportava da principessa faceva un certo effetto. Senza nemmeno rendersene conto, scoppiò a ridere. Gli altri la guardarono con aria interrogativa.
Ikuto invece, arrossì.
-Ehi, cosa ridi, Romeo?!?!- Esclamò ad alta voce.
-Non so se ce la potrò fare…- Disse tra una risata e l’altra. – Dico davvero!! Hahaha!! –
-Insomma, Romeo…- Iniziò Ikuto, prendendola per i fianchi e attirandola a sé.- …Non si ride in faccia ad una ragazza…- Poi si avvicinò al suo orecchio.- Non è vero?- Amu avvampò e il cuore iniziò a battere forte. Gli occhi esprimevano imbarazzo e confusione, allo stesso tempo. Stavolta fu Ikuto a ridere.
-Cos’hai da ridere, Giulietta!!- Esclamò Amu, o meglio urlò.
-Non so se riuscirò a recitare così…- Disse prendendola in giro, come aveva fatto lei con lui, pochi minuti fa.- ...Dico davvero!! Fu fu!!-
Amu, ancora più arrabbiata, prese dalla tasca il suo martello gigante e , rincorrendo e picchiando Ikuto per tutto il palcoscenico, provocò le  risate dei presenti.
-Insomma ragazzi, riuscite a fare i seri, una buona volta?-  Domandò il professor Nikaido ai due.
-Sì, ha ragione, ci dispiace.- Disse Amu, pentita.
-Allora mettetevi al lavoro!-
-Sììì.-
*Sotto il balcone di Giulietta*
-O Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo?- Recitò Ikuto, allungando  una mano verso l’amato.
- O Giulietta…- Iniziò Amu , avvicinandosi al balcone:- il mio amore per te non conosce limit….uoooooo!!- Non finì la frase che inciampò e finì con la testa spiaccicata a terra.
-Tutto bene, Hinamori ?- Esclamò il professor Nikaido, allarmato. Amu si rialzò con il naso tutto rosso e le lacrime agli occhi e alzò il pollice:- Dutto biene, Dutto biene!! Hehe!!-
-Hinamori, la tua espressione tradisce le tue parole…-
-Tutto okkei!- Saltellò un po’ sul posto poi disse:- Su, riprendiamo!-
*A casa*
-Ti fa ancora male?- Le domandò Ikuto, mettendogli un cerotto sul naso.
-No, quante volte te lo devo dire!?- Fece lei scocciata. Si alzò dalla sedia e si diresse verso la cucina. Soko le andò incontro preoccupata e per la centesima volte gli chiese:-Ti fa ancora male, Amu? Se ti fa male devi dirmelo, cara.-
La ragazza sorrise e , con i brillantini intorno e un’aria rassicurante, prese le mani della donna:- Non ti preoccupare signora, non mi duole più niente!-
Ikuto scoppiò a ridere. – Cosa vuoi tu!?!?- Amu si girò verso di lui con gli occhi iniettati di sangue. Lui le si avvicinò, portandola via da Soko e le disse con voce suadente:- Aaah, stai cercando di farmi capire che vuoi provare le parti per la recita, non è così?-
La ragazza arrossì visibilmente e scosse la testa:- Non hai capito proprio niente tu!!- Poi assunse un’aria rassegnata:- Ok, sì! Tsk…Quanto sei odioso!-
-Solo che … A scuola ho fatto un’ errore dopo l’altro e…- Lui sorrise e le accarezzò dolcemente la testa. – Come vuole lei, mio Romeo!-
Si spaparanzarono sul divano, mentre Soko era in cucina ,  intenta a preparare uno dei suoi manicaretti per cena. Con il copione in mano iniziò Amu:- “Allora…Giuro il mio amore a quella luna…”- Fece una pausa:- Ora tocca a Giulietta.- Gli mostrò la pagina.
-“Non giurate il vostro amore alla luna disonesta…Che ogni notte cambia il suo aspetto…”-
-“Allora a che cosa devo giurare?”-
-“Non è necessario alcun giuramento. Ma se insistete, giuratelo a voi stesso… Io mi fido di voi Romeo…”
-“Giulietta…”-
Ikuto si avvicinò ad Amu:- “Ti amo…”-  Si stavano per baciare.
-Ragazzi!! Venite ad assaggiare il piatto che ho preparatoo!?!- Trillò Soko.
Amu si buttò a terra e Ikuto sbatté più volte la testa contro lo schienale del divano.
-Mamma….- Sussurrò con una brutta cera in viso.
-Cos’hai Ikuto? Non dirmi che stai male anche tu?- Si allarmò.- Dove ti fa male, tesoro!?- Iniziò, scrutandolo dappertutto. –Non ho niente mamma!- Esclamò lui. –E allora qual è il problema?- Chiese ingenuamente.
“Il problema è che tu ci interrompi ogni santissima volta che stiamo per baciarci, maledizione!!” (Beh, non proprio sempre, però stiamo lì!)
-No è solo che stavamo …Ehm…  recitando per la rappresentazione che si terrà tra pochissimi giorni…E… Ecco eravamo molto concentrati…Ehmmm…- S’intromise Amu.
-Ma dai! Non lo sapevo! Quando e dove si terrà!? Voglio assistere! Che ruoli interpretate!?!?-
-Romeo e Giulietta!- Risposero in coro i due.
-Woooow!! Che stupendi ricordi ho!- Disse con aria sognante.- Dovete sapere che io e Aruto abbiamo recitato Romeo e Giulietta appena fidanzati…è stato un’esperienza fantastica...!! – Esclamò con gli occhi luccicanti.
-Insomma, mamma! Non ci interessa, noi siamo molto occupati! Su vieni Amu…-
-Che storia romanticaa!! E poi!? Come continua!!? Sono curiosissima!-
-Beh, ecco vedi…-
-Ahhhh….quelle due sono incorreggibili – Disse fra se e se Ikuto, chiudendosi in camera sua.
---------------------
*A scuola*
-Allora, che ne pensi di questo vestito per Giulietta?- Chiese Rima svolazzando il foglietto sotto gli occhi di Nagihiko. Lui lo afferrò ed esclamò:- è davvero bellissimo, Rima! Hai mai pensato di fare la stilista!?- Lei arrossì :- Mi piacerebbe…- Nagi le sorrise:- Spero ci riuscirai!- Rimasero lì, alcuni istanti, a guardarsi negli occhi.
-Ragazzi! Guardate che stoffa graziosa ho trovato per fare i vestiti!- Gridò Yaya, irrompendo  nell’aula , facendo sobbalzare i due. Rima assunse un’aria severa e , con le braccia conserte, disse:- Con quella stoffa, Yaya, ci si fanno le tovaglie per i pic-nic!!-
Le guance di Yaya si gonfiarono e i suoi grandi occhi nocciola si riempirono di lacrime.
-Bhuaaa!! Sei cattiva con me, Rima!! Perché!?!? Perché!?!?- Iniziò a scalciare da tutte le parti e a gettarsi a terra, rotolandosi qua e là, come una bambina piccola.
Rima si pentì e cercò di consolarla. – Mi dispiace Yaya, non volevo trattarti male, non era mia intenzione.-
-Dici davvero??- Domandò la ragazzina succhiandosi il dito.
Rima sorrise come si fa a una sorella minore.- Certo che sì! E per farmi perdonare dopo, mentre torniamo a casa ti compro un lecca-lecca contenta?-
Yaya si alzò di scatto e saltellò per tutta la stanza, emettendo dei gridolini di gioia. –Sìì!! Evvivaa!! –
-Comunque anche il vestito di Romeo è molto bello! Complimenti Nagihiko!- Esclamò la biondina.
-Grazie!- Sorrise lui, ma poi si fece serio:- Rima…Adesso che è pronto il design dobbiamo metterci sotto perché tra pochi giorni ci sarà la recita e dovremmo finirli in tempo…Te la senti!?!?!-
-Certoooo!!!-
---------------------
Il giorno dopo a scuola, alle prove , Amu e Ikuto si impegnarono al massimo e alla fine della prima parte ricevettero gli applausi delle due classi.
-Siete stati fantastici, ragazzi! Sono certo che se continueremo così anche nella seconda parte, il premio è nostro!- Esclamò Nikaido, con le lacrime agli occhi.
Insomma tutti erano felici e soddisfatti del lavoro svolto fino a quel punto. Solo un gruppetto di ragazze se ne stava in disparte a tramare contro Amu.
-Shizuko! Io non la sopporto più!- Sussurrò una.
-A chi lo dici! Ogni volta che vedo la sua faccia mi vengono i nervi!- Rispose Shizuko.- Io sono molto più bella di quella gallina.- Aggiunse poi, stringendo il rossetto rosso che teneva in mano. I capelli biondi, lisci e lunghi oscillavano ad ogni suo movimento. Gli occhi, perfettamente uguali al colore del cielo, provavano odio. Le labbra erano carnose e rosse come il sangue. Si morse il labbro inferiore e cercò di convincere più se stessa che la ragazza davanti a sé. – Stai tranquilla, Yumi. Alla fine dello spettacolo non vedremo più quel suo fastidioso sorrisino…Poco ma sicuro!-
--------------------------
*A New York*
-Stop! Fermiamoci qui con le riprese! Utau sei stata bravissima!-
-La ringrazio, signore!- Disse la bionda.
-Sai, da quando sei venuta qui sei migliorata parecchio nella recitazione! Sarai un’attrice di successo, te lo dico io!- Utau sorrise soddisfatta. Fece per andarsene ma il produttore la fermò.
-Ah, Utau! Se continui così le riprese, finiremo il film molto prima del previsto! Se vuoi puoi anche prenderti una vacanza di qualche giorno, così puoi tornare a casa dai tuoi…Che ne dici?-
Utau era davvero felice ma protestò:- Ma signor produttore così fermerei le riprese…E non voglio!-
L’uomo rise:- Ahaha!! Non ti preoccupare! Noi ci occuperemo delle scene senza di te!- Iniziò.- Anche se saranno molto poche…- Aggiunse poi sottovoce.
Utau era molto indecisa. Da una parte avrebbe tanto voluto riabbracciare tutti, la sua famiglia, gli amici, Kukai…Ma dall’altra se si stava impegnando così tanto come diceva lui, perché fare una pausa proprio adesso?!
-Senta…-
A quel punto intervenne la signorina Sanjo, la manager di Utau.
-Io direi che ti farebbe bene…- Disse sorridendo.- …Inoltre ho una notizia fantastica da darti!-
-Quale!?-
- Tra pochi giorni Amu e Ikuto faranno una recita con la scuola…Ovviamente loro due sono i protagonisti e ce la stanno mettendo tutta per vincere il premio!
-Wow!! Questa cosa mi ha fatto prendere una decisione!- Esclamò tutta eccitata. –Parto!! Prendo questi giorni di vacanza e inoltre sono proprio curiosa di vedere quei due recitare… A proposito…Che faranno??- Chiese infine alla signorina Sanjo.
-Romeo e Giulietta!-
-Woow! Non vedo l’ora di incontrarli! Forza sig. Sanjo! Andiamo a preparare le valigie!- E così Utau s’incamminò verso la macchina e , al settimo cielo , iniziò a pensare a come sarebbe entrata in casa.
 
 
 
Ciao!!!
Sono in ritardissimo lo so e mi scuso anche per la lunghezza del capitolo!
Gommenasai! ( Se si scrive così….) >000<
Finalmente nel prossimo capitolo ci sarà la recita, ma non date niente per scontato, ok?
Ho deciso di far ritornare Utau perché mi mancava troppo!! (Strano, he?) E mi mancava anche Kukai!! XDXD
Fatemi sapere cosa ne pensate e se trovate errori non esitate a dirmelo che provvederò…!
Ora vi saluto e volo a finire i compiti per domani!! (incuboooo >0000< ) E riinizia la settimana…Che cosa triste… Non vedo l’ora che ritorni sabatoo….
Ok me ne vado altrimenti faccio deprimere tutti….
Alla prossima!!
Baci baci a todos!!
 

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Capitolo 16
*** Unexpected... ***


“Bene! Mi sono immedesimata perfettamente nel ruolo e sono convinta che la nostra classe vincerà il 1° premio!!”
-Amu?- Chiese Rima agitando la mano davanti la faccia dell’amica.
-Sì? – Fece lei, distratta.
- Ricordati che dopo le lezioni devi provare il costume…- Sussurrò.
- Ah, sì… è vero, non vedo l’ora!!- Esclamò al settimo cielo e alzandosi di scatto dalla sedia, facendola cadere a terra, provocando un grande baccano. Tutti gli studenti della classe , professor Nikaido sottointeso, si girarono verso di lei con aria interrogativa.  Amu divenne rossa per la vergogna.
-Hinamori…-  Iniziò il prof.  poi guardò anche Rima. -…Mashiro…- Fiato sospeso.- Anche se fate le prove per la recita e cucite i vestiti , sempre per la recita, non avete nessun diritto di chiacchierare durante le lezioni!! E tutte e due fuoriii!! – Tuonò infine. Le due si alzarono e andarono fuori dall’aula. –Uffa, Amu! Fattelo dire, sei proprio una scema!- la rimproverò Rima. La rosa, però, cercò di difendersi – Ma se sei stata tu a parlarmi per prima!-
-Sì, è vero ma tu ti alzi di scatto e inizi ad urlare… Insomma, potevi farne a meno! No?!- Esclamò la bionda. Poi si mise le mani sui capelli.- Accidenti che nervoso!-
“Mi sa tanto che oggi Rima non è dell’umore giusto…” Pensò Amu. “Si è svegliata acida e andrà a dormire acida…”
Ed ecco Ikuto e Nagihiko che camminano lungo il corridoio, con in mano alcuni scatoloni. Nagihiko fu il primo a parlare -Ciao, ragazze! Che fate lì fuori? – Sempre col suo volto gentile e sorridente. Rima avvampò e chinò il capo –Niente…Ci piace stare qui fuori…- Amu, nel vedere la reazione dell’amica si addolcì e sperò con tutto il cuore che fra quei due le cose, vadano a finire nel migliore dei modi. –Ciao.- Si girò verso Ikuto. –C-ciao.- Rispose un po’ imbarazzata. Il ragazzo rise –Come mai sei tutta rossa in viso?- Le chiese.
Amu si toccò le guance bollenti e iniziò ad urlare furiosa –Perché? Che problema c’è?! Fa così caldo fuori!- Si guardò intorno in cerca di una finestra e si gettò sulla prima trovata, spalancandola tutta. Ikuto rise ancora, stavolta più forte, facendola arrabbiare ancora di più.
 – Si può sape…- Non finì la frase che si ritrovò con i capelli tutti scompigliati e un sorriso accecante davanti. Non riuscì a fare e dire più nulla.
 –Ci vediamo dopo.- Conclusa la frase richiamò Nagihiko, che stava conversando allegramente con Rima.- Vogliamo andare?-
-Va bene!- Rispose il ragazzo, poi si rivolse alla biondina.- A dopo, allora!- E se ne andarono.
Amu e soprattutto Rima avevano ritrovato il buonumore, anche se il prezzo da pagare era avere una faccia da pesce lesso arrostito.
----------------------
-Amu, sei davvero fantastica vestita da Romeo!- Schiamazzò Yaya, seguita da Rima.
- Già! Yaya ha proprio ragione. Secondo me, faresti cadere ai tuoi piedi milioni e milioni di ragazze, mio Romeo!-
Amu indossava uno di quei completi che si mettevano all’epoca, cuciti magnificamente da Nagihiko e Rima, con un colore verde smeraldo e pareva un tessuto pregiato  e costosissimo.
-Ehm…Farò del mio meglio…ok?- Domandò poi, alle altre, che sorrisero e annuirono.- Sìììì!! –
Dall’altro camerino si udì improvvisamente un grido. Le ragazze si precipitarono a vedere e trovarono Ikuto vestito da Giulietta, imparruccato e truccato.
Indossava un vestito rosa e bianco, con un piccolo fiocco dietro. Le scarpe rosa e con un tacco molto alto e per finire una parrucca dai capelli lunghi e lisci, fermati da dietro con un fermaglio a forma di rosa.
-Sei bellissimo, Ikuto!- Esclamarono tutte (e tutti), Amu particolarmente.
-Ma siete matti!? Io vestito così!? Ve lo scordate!!-
-Ma Ikuto…- Iniziò un ragazzo della sua classe.- Sei favoloso con quel vestito …  Sto pensando seriamente di innamorarmi di t…!-
-Non finire la frase! Schifoso!- S’intromise il ragazzo, dandogli una pacca poco premurosa sulla nuca.- Comunque non voglio salire sul palco conciato in questo modo ridicolo!-
-Secondo me stai benissimo!-
-Già!-
-Uff!!-
Mentre stavano discutendo sul da farsi  il professor Nikaido entrò nella stanza. – Ragazzi avete finito con la prova costu…me…Ehi, ma chi è quella bellezza con quel bel vestito rosa?-
Ikuto rabbrividì mentre tutti scoppiarono a ridere.- Visto!- Iniziò uno.
-…Sei perfetto!- Finì un altro.
---------------------
-Ma che bella giornata è stata!- Esclamò Amu. – Non vedo l’ora di recitare davanti ad un pubblico con il mio strepitoso vestito da Romeo!-
-Uhuh…Parla per te …- Sussurrò Ikuto, con un fil di voce (e il suo fantasmino che gli esce dalla bocca XD) .
Vedendo Ikuto con quell’aria triste triste, Amu decise di fargli un piccolo favore.- Posso fare qualcosa per te?-
Il ragazzo la guardò con occhi sbarrati poi li trasformò in uno sguardo malizioso.
Visto che erano tornati a casa Tsukiyomi , lui la spinse lentamente contro la porta e gli poggiò una mano sulla guancia. – Sì, c’è qualcosa che solo tu puoi fare per me…- Si avvicinò al suo viso.-Me lo concedi vero?- Amu era in estasi, il cuore era a mille, eppure non era la prima volta che si comportava così perché ,diavolo, doveva farle sempre quest’effetto?!
Ormai il cervello non era più collegato ai muscoli né delle mani, né delle labbra e la voce non le usciva dalle corde vocali. Riuscì miracolosamente a pronunciare queste quattro parole –C-chi tace acconsente, no?- Si pentì subito della sua uscita ma ormai era troppo tardi per tornare indietro. Voleva baciarlo anche lei, si era capito.
-Bene.- Disse sottovoce per poi avvicinare il suo viso a quello della ragazza che, intanto, aveva socchiuso gli occhi.
La distanza tra di loro era svanita e Amu, oltre a sentire le sue labbra su quelle di Ikuto, udiva un leggero venticello e qualche passero volare via dal nido. Il resto era scomparso.
Quando si staccarono quel momento magico finì : la porta si aprì di scatto e Amu, che vi si era appoggiata cadde e finì a gambe all’aria con Ikuto sopra di lei. Soko li guardò stupita e spaventata allo stesso tempo.
-Oh, scusate… Vi siete fatti male?- Si chinò ad aiutare i due.
-Tutto ok…- Disse Ikuto.
-Non proprio!- Ribatté la ragazza sotto di lui.- Guarda che pesi, sai?!-
Quando si rialzarono si massaggiarono entrambi il sedere e la testa. – A proposito, cosa ci facevate voi due appiccicati alla porta?- Chiese ingenuamente Soko. I due arrossirono vistosamente. – Oh, non me lo dite…- Fece la donna, sghignazzando. Amu si agitò ancora di più.- Non pensare male, signoraaa!!-  Iniziò a correre qua e là per il corridoio poi sentì una voce molto familiare.- Cos’è tutto questo baccano, si può sapere??-
La rosa spalancò la bocca – Utau!- Proprio così, davanti a lei c’era proprio la sua migliore amica e  subito corse ad abbracciarla.
 –Come stai?? Da quanto tempo non ci vediamo! Come va il film!? Mi sei mancata!- La bionda, felice e un po’ commossa ricambiò la stretta dell’amica.
- Bene, il film sta andando strepitosamente bene! Sono tutti molto gentili con me! Mi trovo bene!-
-Meno male.- Disse Amu, tirando un sospiro di sollievo. –Per quanto resterai qui?- Domandò infine.
Sul volto di Utau si formò un sorriso perverso e diabolico, e dopo aver estratto dalla borsa la sua videocamera annunciò solennemente:- Vi farò un bellissimo filmato sulla vostra recita, quindi vedete di imparare bene le parti perché farò anche tantissime foto che andrò ad inserire sull’album ricordo, contenti?-
-Sì!- Esclamò Amu. Soko invece applaudiva e lanciava coriandoli (?). L’unico con disinteressato era Ikuto. –Fate come vi pare…- Disse infine. Poi si recò in camera sua.
-Uff…Che fratello antipatico che mi ritrovo!- Fece la bionda, poi rivolse la sua attenzione verso Amu.- Senti…- iniziò con fare malizioso.- …Sono sicura che sono successe un bel po’ di cose con Ikuto dopo che sono partita vero?!- La rosa avvampò e fece cenno di sì con la testa. Almeno quelle cose alla sua migliore amica poteva raccontarle, no?
Utau, tutta eccitata la prese per un braccio e la trascinò in camera sua, si richiuse la porta alle spalle, si gettarono entrambe sulle poltroncine rosa e lei disse .- Spara, avanti sono curiosa! Vi siete baciati?!Vi siete già baciati!? Sìììì!! Vi siete già baciati!!!-
 E continuò così per tutta la serata.
-Con Kukai?- Le chiese Amu. Utau rispose.- Penso di andare da lui domani, per chiedergli di accompagnarmi alla recita, che ne dici?-
-Sì, potrebbe andare!-
-Come potrebbe andare?-
-Sì, cioè, sì… hai avuto un’ottima idea…ottima!-
-Non mi sembri convinta…- Sussurrò la bionda a bassa voce con sguardo assassino. Amu ci rifletté un secondo:- Già, è vero non sono convinta…Secondo me dovresti andare da lui…Ora!-
-In effetti…- Si alzò dalla sedia.- Sì, hai ragione! Vado da lui, ora!- prese la sua borsa e prima di uscire di casa si gira verso la ragazza:- Grazie, Amu!- Poi uscì.
Amu sorrise. Utau era diventata più carina e coraggiosa del solito…”Puoi farcela, Utau!”
--------------------
Scuola.
-Allora, è tutto pronto?- chiese Shizuko (per chi non la ricordi leggere cap15)
-Sì !- Rispose la sua cagnolina Yumi, con voce stridula. Shizuko rise, seguita a ruota dall’altra.
“Amu Hinamori, penso proprio che la gita non si farà…e per colpa tua…!!
---------------------
Kukai si stava allenando nel campetto da calcio, sembrava molto concentrato ma si vedeva benissimo che quella era la cosa che amava di più fare. La fronte era imperlata di sudore, ma i suoi occhi color verde smeraldo brillavano e la bocca era sorridente. Utau, che era rimasta nascosta dietro un albero continuava a fissarlo, ripensando alle parole che le aveva detto prima di partire. Si era travestita con cappello e occhiali da sole per non farmi riconoscere. Improvvisamente però, sentì il pallone conficcato nell’albero. Si spaventò tantissimo e si lasciò cadere a terra. Kukai le venne incontro.
-Scusami! Tutto bene? Ti ho colpito per caso?!- Le domandò agitato e tendendogli la mano. Utau si girò e pensò “Oddio non voglio che capisca che sono io…Sennò penserà che lo stavo spiando…”
Kukai la guardò con aria interrogativa. –Ehm…Ci sei?- La ragazza si ostinava a rimanere voltata. Il ragazzo sospirò :- Perché non ti giri?- Utau scosse violentemente il capo. Kukai dopo averla scrutata attentamente e a lungo fece un’ osservazione :- Sai, da dietro assomigli alla ragazza che amo…- Lei sbarrò gli occhi. -…Ora però è partita e non so quando la potrò rivedere…Mi manca tanto e in questo momento vorrei essere al suo fianco, ma non posso essere felice solo io, no?- Il cuore di Utau perse un battito e si morse il labbro inferiore per non scoppiare a piangere. Passati alcuni secondi Kukai arrossì e si rese conto di aver raccontato i fatti suoi ad un’estranea. –Scusami, davvero!- Esclamò.- Non dovevo parlare così, dei fatti miei alla prima persona che ho incontrato…Ma, forse dovevo dirlo a qualcuno…-
Utau si tolse gli occhiali e il cappello lasciando i suoi capelli biondi al vento. Stavolta fu il cuore di Kukai a palpitare. La ragazza si alzò e si girò verso di lui per andare ad abbracciarlo. Lui rimase a lì per lì scioccato ma poi sorrise e ricambiò l’abbraccio. Delle calde lacrime scesero dal viso di Utau e Kukai la rassicurò sussurrandole  parole dolci e piene d’amore. La tenne stretta stretta a sé, come fosse qualcosa da proteggere e Utau ne era immensamente felice.
Quando si staccarono si diedero un lieve bacio, dopodiché Utau iniziò a parlare:- Non sai quanto mi sei mancato…-
-Anche tu.- Rispose lui, baciandola sulla fronte.
-----------------
Qualche giorno dopo….
-Allora…Tutti pronti?! Si va in scena!!- Urlò a squarciagola il professor Nikaido. –Sììì!! – Risposero tutti gli allievi delle due classi, determinati e desiderosi di vincere quell’ambito premio.
“Ed  ora ecco a voi l’ultimo spettacolo del concorso teatrale del liceo Seyo Academy! Il titolo è Romeo e Giulietta!!” E tra risa e applausi iniziò la recita.
-“Oh, Romeo…Romeo, perché sei tu, Romeo?”- Ed ecco lì  Ikuto, a recitare la sua parte, in modo incredibilmente teatrale.
“Romeo e Giulietta si sono innamorati a prima vista…Lui va a trovarla di nascosto ma la famiglia di Romeo e quella di Giulietta purtroppo di odiano...”
“Ora tocca a Giulietta…” Pensò il prof. Nikaido.
“Ora tocca a me!” Pensò Amu entrando in scena. -Oh , mia Giulietta!- Ma non fu lei a parlare. Si girò di scatto e si trovò davanti Shizuko, una della classe di Ikuto, estremamente antipatica e scortese. Sguainò la spada e la puntò contro Amu. –Vediamo chi delle due riuscirà a recitare in modo corretto la parte di Romeo, Hinamori Amu!-
Il pubblico rimase impietrito all’apparizione di 2 Romei…Ma il conduttore riuscì subito a sviare dicendo. ”E ora a voi, gentile pubblico…Chi è il vero Romeo?”
La gente seduta tornò subito calma e tranquilla, godendosi lo scontro fra quelle due.
-Bene!- Amu alzò la spada.- Non ho alcuna intenzione di perdere, perciò preparati!-
 
Angolo della ritardataria dell’  autrice:
Ciao a tutti!!!! Non vi siete dimenticati di me, spero…
Scusate per l’incredibile e spaventoso ritardooo!!! XOXOXO ‘Gomen, gomen...’
Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto…L’ho fatto un po’ più lungo (credo…) per farmi perdonare… ;)
Fatemi sapere le vostre impressioni e se ci sono errori ditemelo, OKKK!?!?! XDXDXD
Alla prossima!
Kiiiiissss <3
Marikkachan!
 

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Capitolo 17
*** Sweet,Coveted,Fantastic Win! ***


-Che cosa starà succedendo?- Si domandò Soko.
-Proprio non lo so!- Rispose Utau noncurante, continuando la ripresa.
 Al suo fianco Kukai  scattava foto su foto con suo ordine. –Comunque stanno proprio venendo bene!!-Esclamò, infine, soddisfatta.
Intanto Amu sopra il palco dovette combattere  contro il finto Romeo e, momentaneamente, continuare a recitare e far capire al pubblico che quella era tutta una recita.
Intanto Yumi, sempre vestita da Romeo si precipitò da Ikuto, ovvero Giulietta , che era rimasto lì, come un fesso a guardare la scena. Non era nel programma. Proprio no. Questa non se la ricordava…
-Oh! Giulietta! – Esclamò Yumi aprendo le braccia. Ikuto si scansò. “He no, non è lei Amu.”
Mentre le due combatterono , Shizuko si accorse di Yumi e le urlò :- Non era così che doveva andare!!-
Quella rispose:- Mi dispiace ma anche a me piace Ikuto!-
-Maledetta…- Sibilò il falso Romeo e , lasciato il combattimento con le spade con Amu, si arrampicò sul balcone di Giulietta.
Amu s’innervosì, tornò dietro le quinte e si cambiò d’abito, sotto gli sguardi interrogativi di Rima, Yaya e le altre compagne.
Ikuto era confuso, non sapeva che fare. Il professor Nikaido, da dietro le quinte gli suggerì :- Coraggio, Ikuto! Che t’importa chi interpreta Romeo ? Ricordati che dobbiamo vincere!!-
“C-certo…Non importa chi è Romeo!”
-Giuliettaaa!!! – Gridò Shizuko  cercando di abbracciarlo, lui aprì le braccia :- Oh, mio Romeo!-
Ci rifletté mezzo secondo:-  No! Non ci riesco!- E mollò uno schiaffo al falso Romeo , che cadde a terra, svenuto.
Nemmeno il tempo di tirare un respiro di sollievo, che Yumi , con una rete da pesca, catturò Giulietta.
-Huhuhuhu!! Sposerò io Giulietta!-
-Ed è qui che ti sbagli!- Entrò in scena Amu. Indossava un lungo vestito rosso a maniche lunghe  e una coroncina sul capo del medesimo colore. Si era vestita da Giulietta.- Beccati questo, stupido Falso Romeo!- Le prese la testa e le fece scolare una bottiglia intera di sake.
 –Hichic!!-  E svenne, pure quella. “ Bene!” Pensò Amu, legandola e imbavagliandola. “ Questa è sistemata!”
-Ehi, voi! I minorenni non possono bere!- Fecero la sua entrata in scena gli ispettori disciplinari.
-Oh!! – Fece il pubblico. – Gli ispettori disciplinari! Ma cosa vogliono??-
-No, no, cari professori!- Esclamò Yaya.- Non sapete che…- Iniziò Rima – …Lo spettacolo non s’interrompe?!- Finirono in coro tutte le altre, legando e portando via, i due professori.
Intanto i ragazzi approfittarono del casino che si era creato per trascinare il povero Ikuto, svenuto se non si era capito, fino al camerino. Quando rinvenne  il vestito lungo da Giulietta non c’era più , indossava l’abito di Romeo. –Ma che…?-
-Forza Ikuto!- Esclamò Nagihiko. –Vai a salvare Amu…cioè Giulietta!-
Ikuto si alzò di scatto e sorrise.- Vado!-
Entrò in scena:- Eccomi Giulietta! Scusami se ti ho fatto aspettare , ma il vero Romeo, sono io! E sono arrivato!-
Applausi e urli riecheggiarono  nella sala.-Wow, che bel Romeo!- Notò una ragazza. –Lo preferisco a quelli apparsi prima!- E ancora:- Che regia spettacolare!!-
-Oh, Romeo!- Amu le corse incontro.- Quanto ti ho aspettato!- Si incrociarono le mani e , per un po’, rimasero a guardarsi  negli occhi.
-Giulietta!- Una mano prese Amu da dietro. Era Shizuko.
-Ma non eri svenuta, tu!?!?!- Fece Ikuto, scocciato. –Lascia Giulietta!-
Però la vipera si ostinava e mise un fazzoletto bagnato con chissà cosa sul viso di Amu. –Ti piace il cloroformio?-
Amu svenne. Ikuto sguainò la spada ma Shizuko, con la sua , lo minacciò:- Se provi a fare un passo, non rivedrai mai più la tua Giulietta! Hahahaha!-
Lui rimase fermo, a fissarla con astio e non sapendo che cosa fare. Non capiva se stava recitando o meno.
-Su Giulietta!- Esclamò lei.- Fuggiamo insieme…Lontano da qu…Uh! Mamma mia, quanto pesa!- Non riusciva a spostarla di un millimetro. Ikuto sorrise e con un calcio la scaraventò dritta dritta in braccio a Sasaki. (prima apparizione di Sasaki, e forse anche l’ultima…)
-Oh Sasaki, ti ringrazio infinitamente!!- Lui arrossì. –D-di niente!-
Ikuto prese in braccio Amu. – Oh, Giulietta!- La depositò su un letto, pieno di fiori. – Questo veleno vi ha ucciso, mia Giulietta!- Le sfiorò una guancia, con fare tragico.- Ma non temere perché con lo stesso veleno che vi ha ucciso anch’io…- Amu si risvegliò. Ikuto si zittì.
“Ops! Penso di essermi svegliata nel momento sbagliato…”Pensò Amu. “ E ora cosa m’invento!?!?!” Piagnucolò mentalmente.
Il pubblico osservava la scena in assoluto silenzio, ma con la bocca spalancata e piena di stupore.
Ikuto sorrise e la chiamò sottovoce:- Amu.- Lei si girò verso di lui, che le depositò un dolce e casto bacio sulle labbra. Poi la prese in braccio:- D’accordo! D’ora in poi vivremo insieme! Staremo sempre insieme!-
Amu era rossa come un pomodoro: un bacio e una presa in braccio inaspettati ,ma si riprese, per fortuna . -Sì!-  Esclamò. E fuggirono via, insieme.
Il pubblico era in delirio  e tra applausi e commenti il primo premio lo vinse proprio  lo spettacolo “Romeo e Giulietta”.
I compagni delle due classi si complimentarono con i protagonisti, anche il professor Nikaido si congratulò.
-Hinamori, Tsukiyomi!!! Fantastici!! Bellissimi!! Amore puro!!! Amore vero!! True love!!!- Esclamò con le lacrime agli occhi.
Amu sorrise, era felice come non mai.
Nel frattempo Utau e Kukai stavano aspettando fuori l’arrivo degli amici.
-Ahh!! È stato davvero bello, vero?- Notò la biondina.
-Già.-
-Avrei tanto voluto essere io Giulietta… Amu è stata davvero fortunata…-
Kukai la guardò. Per lui è, ed era sempre stata ancora più bella di Giulietta! Poi si mise a pensare riguardo la recita: -Senti Utau…- Disse Kukai.
–Dimmi!- Fece Utau.
-…Ma non era così che finiva la storia…-
-No!- Rise la ragazza.- Però…Va molto meglio così, vero?- Kukai annuì e la baciò. Utau arrossì, per quell’inaspettato contatto. Non se l’aspettava. Non in quel momento.
-Tu sei una Giulietta perfetta!- Esclamò, alzando il pollice. – Anzi, migliore!- Utau spalancò gli occhi e ,stavolta, fu lei a baciarlo. Quando si staccarono gli disse:- E tu sei il migliore Romeo che io abbia mai incontrato!-
E così la giornata finì in modo molto soddisfacente per i nostri. Ah! La punizione che subiranno le due oche non sarà molte dura…Infondo hanno collaborato a rendere ancora più spettacolare la recita…Devono solo pulire i bagni ogni giorno per tre mesi…E forse, saranno perdonate!
XD
 
 
Angolo che bello!! le vacanze!! autrice:
Perdonate l’attesa e scusate per la lunghezza del capitolo, ma volevo finire la parte della recita così!
Finalmente sono arrivate le vacanze di Natale e potrò aggiornare più spesso, quindi vi prometto che mi farò perdonare! XDXDXD
Fatemi sapere se ho fatto alcuni errori di battitura(ora vado di fretta! :p) o se vi è piaciuta!! :DD
Anche se in anticipo BUON NATALE!!! A tutti!!
Alla prossima
 Bacissimi
 

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Capitolo 18
*** Finally say you... ***


Utau si posizionò sul divano incitando gli altri a seguirla, Soko la seguì incrociando le mani con sguardo sognante. Amu avvampò e Ikuto sputò l’acqua che stava bevendo. Ovvio, visto che, all’improvviso , Utau aveva riportato a casa il filmino completo della recita.
” E recita significa tutto lo spettacolo. E tutto lo spettacolo significa anche il pezzo finale. E il pezzo finale significa bacio. E  il bacio me lo ha dato alla sprovvista. Ciò significa viso incredibilmente rosso. Non ho avuto tempo di prepararmi psicologicamente e la faccia che avrò fatto dopo sarà stata davvero inguardabile!!!” Pensò Amu con le mani sulla testa, pronta a strapparsi tutti i capelli, e ovviamente rossa come un peperone.
Ikuto si riprese subito, ma non nascose un po’ d’imbarazzo:- Insomma Utau! Come ti è venuto in mente!?-
La ragazza si voltò verso di lui e sorrise sadica:- Ma coomee!?!? Non vi avevo avvertito!?!?- Poi mostrò anche un album pieno di fotografie.- Vi ho scattato anche tante, ma tante di quelle foto!! Fantast…!- Non finì la frase che l’album si ritrovò dentro il secchio della spazzatura. –Uff!! Scampata almeno questa tortura!- Sibilò Amu con la fronte imperlata di sudore. Che grande fatica.
Un altro sorriso pauroso fece largo nel viso dolce e angelico di Utau:- Ne ho fatte tantissime copie!- Esclamò soddisfatta, facendone spuntare un altro dal nulla.
Amu e Ikuto rinunciarono. Utau era imbattibile. Si sederono sul divano e guardarono tutto il filmino.
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-Ghee!! Mannaggia ad Utau!!- Esclamò Amu.- È ingestibile!!- Si tuffò a peso morto  nel letto dell’amica e aspettò.
5 minuti. Niente. 10 minuti. Niente. 20 minuti. Niente.
“Avrà le sue necessità…” Pensò Amu.
25 minuti. Niente. Niente di niente!
-Utauuuu!!! Quanto ci vuoi in bagno!?!?- Sbottò la ragazza. Si alzò dal letto e bussò alla porta. Utau la aprì di scatto e, afferrata la mano di Amu, la trascinò dentro.
-Cosa c’è Utau?!- Chiese Amu. Poi guardò bene il viso e l’espressione dell’amica. – Oh no, Utau!-
La bionda sorrise-:Oh sì, Ikuto mi ha detto che sarebbe andato a fare un giro al centro e mi ha chiesto se volevamo andare con lui, ah! C’è anche Kukai, quindi io mi stavo preparando…Ti piaccio?- Poi fece un giro su se stessa per farsi ammirare dall’amica. Indossava un vestito lilla con le spalline, che le arrivava fin sopra il ginocchio e delle ballerine. Le due code bionde erano intrecciate da un nastro del medesimo colore. Si era anche truccata. –Sei bellissima!- Esclamò Amu, con occhi sognanti.
 –Già!- Sorrise lei.- E lo sarai anche tu…- Poi la prese per un braccio, mentre lei si dimenava.-…Se stai ferma e ti fai vestire e truccare come una bambolina!!-
“Mannaggia a Utau!! “ Singhiozzò Amu. “ è tornata solo ieri e già ne combina una delle sue!!”
Dopo tre quarti d’ora era pronta anche lei.
Indossava, o meglio , era stata costretta ad indossare un top rosa chiaro e dei pantaloncini bianchi, con una cintina rosa e tanto di fiocco, delle calze che arrivavano sopra il ginocchio (ovviamente rosa) e dei stivaletti bianchi. Infine i capelli erano legati da due codine basse e un fermaglio a forma di X. Non era certo sfuggita al trucco perfetto di Utau.
-Quanto sei graziosa!!!- Squittì la ragazza. Amu si guardò allo specchio poco convinta.
-Non sono quel genere di  persona che indossa quel genere di vestiti…-  La bionda le prese un braccio, cercando di far svanire i suoi dubbi:- Ma dai!! Stai benissimo!!- Guardò l’orologio e si picchiettò la fronte con fare agitato:- Ma sono già le quattro e mezza!! Oddio!!- Si rivolse all’amica. –Dobbiamo andare Amu! Ci staranno aspettando!!-
Amu era ancora sotto shock e annui flebilmente, seguendola.
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-Secondo me oggi dovresti dichiararti a Ikuto!- Se ne uscì di punto in bianco Utau.
Amu la guardò, ma abbassò subito lo sguardo. –Non saprei come fare…-
-perché?-
-Non mi vedi quando sono con lui !? Appeno lo guardo negli occhi, vado a fuoco, divento bollente, arrossisco!!- Le confessò. Utau le sorrise, comprensiva come una mammina.
-Ti capisco. Anche io quando sto con Kukai mi sento così…Quando parliamo, quando ridiamo e scherziamo, quando  lo guardo e lui sorride…Il cuore mi  batte forte e, in quel momento, anche se è solo per un attimo, mi sento la persona più felice del mondo…Credimi, quando una persona ama così…-
- Poi??- Chiese Amu con un block-notes in mano e una penna.
-Perché stai prendendo appunti?!?!- Domandò Utau, imbarazzata al massimo.
-Il tuo discorso mi sembrava così bello e romantico che ho voluto scriverlo!- Rispose la ragazza, con calma.
Utau sospirò. –Senti…- Iniziò la rosa. –
-Dimmi.-
-Quando hai capito di amare Kukai?-
-He…è una storia lunga…- Si addolcì  al solo ricordo di quei momenti così magici. – Lunghissima…-
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-Ciao ragazze!- Salutò Kukai con la mano. Ikuto invece fece un cenno del capo.
-Ciao!- Esclamò Utau, sorridendo.
-C-ciao…- Disse Amu, arrossendo. Già  Ikuto , che la stava guardando, le faceva quest’effetto di suo , ma dopo che l’amica le aveva consigliato di rivelargli  i suoi sentimenti, tutto era più difficile.
Abbassò lo sguardo e il ragazzo rise. Amu, ovviamente, andò su tutte le furie.
-Che hai da ridere adesso?!?!? Sono così brutta da…- Non finì la frase che lui le accarezzò la testa. –Stai benissimo.- Amu avvampò. – Scommetto che è tutto merito di Utau.- Guardò la sorella che, trionfante, gli fece l’occhiolino.
Abbassò lo sguardò, cercando di respirare profondo.
-Io e Kukai andiamo a fare un giro visto che è da un bel po’ che non stiamo insieme, da soli…- disse Utau.
-Certo. Lo capisco.- Fece Ikuto, comprensivo. La ragazza passò di fianco ad Amu e, piano, le sussurrò :- Buona fortuna.- Poi con Kukai, se ne andò, lasciando Amu completamente spiazzata.
Rimase in silenzio.
-Che facciamo?- Ruppe il suono del soffice venticello che gli  faceva scompigliare i capelli scuri.
La ragazza si voltò verso di  lui. Prese un altro respiro, dopodiché gli sorrise:- Non saprei!- Esclamò.
Ikuto la guardò strano e si mise una mani davanti la bocca per non scoppiarle a ridere in faccia:- Prima mi sorridi in modo così  poetico e poi ci aggiungi un “Non saprei!” – Stavolta rise più forte. – Sei davvero incredibile!!- Amu ebbe l’impressione di aver notato un rossore sulle sue guance, ma pensò di essersi sbagliata. Non si arrabbiò con lui come faceva di solito, voleva solo vedere il suo sorriso. E ora capiva come si sentiva Utau quando parlava di Kukai, perché anche per lei era così. A fermare le sue riflessioni fu proprio Ikuto.
-Che ne dici se facciamo una passeggiata? Ieri ho trovato un piccolo prato con degli alberi molto suggestivi…- Le tese la mano.- Ti va di vederli?- Lei annuì e afferrò la mano.
Rimasero così per alcuni minuti. Ikuto si era fermato, le stringeva la mano e la guardava negli occhi, Amu ,invece, non riusciva a staccare i suoi da quelli del ragazzo. Erano magnetici e le regalavano una bella sensazione.
-I tuoi occhi sono molto belli.- Sibilò, a bassa voce, abbassando lo sguardo. Ikuto si avvicinò molto di più per poterla sentire bene.
-Come?-
-I tuoi occhi sono molto belli!- Ripeté lei, alzando gli occhi. Il rossore sulle gote. Il battito cardiaco accelerato. Di nuovo.
-Volevo dirtelo da un bel po’.- Gli sfiorò una guancia. Ikuto ancora immobile, non sapeva cosa fare e dire. L’aveva spiazzato.
-Il colore è bellissimo. Quando li guardò mi sembra di annegare e…- Non sapeva come dire, come esprimere quei sentimenti. – Insomma! Quando una persona affoga dovrebbe morire, dovrebbe sentirsi male … e invece io mi sento così bene che starei così per sempre…mi trasmetti calore.-
Ikuto la guardò intensamente e fu lui a distogliere lo sguardo, stavolta. Era imbarazzato, sembrava anche turbato ma tutto sommato felice.
-Nessuno mi aveva detto che i miei occhi trasmettevano calore…- Le sorrise dolcemente e le prese la testa fra le mani. Le depositò un lieve e delicato bacio sulle labbra.
Amu era pronta ormai: doveva dirglielo. Era il momento.
-Senti Ikuto…-
Come se non fosse mai accaduto, il cellulare di Ikuto squillò.
-Scusa.- Sussurrò. Poi prese dalla tasca il telefono e rispose, allontanandosi.
 “Uff!” Pensò abbattuta Amu. “               C’ero quasi!”
Conclusa  la telefonata s’incamminarono verso quel fantomatico prato.
Ridevano e scherzavano, come avevano sempre fatto.
Amu non si era mai sentita più felice di così, anche se sentiva che qualcosa le mancava.
---------------------------------
-Allora, come procede il film? Ti ho vista all’improvviso e alla recita non abbiamo avuto modo di parlarne…- Disse Kukai.
-Va tutto bene, tutto bene…Sono tutti molto gentili…- Rispose Utau. –Ah, allora tutto okay…-
Le piaceva camminare mano nella mano. Soprattutto dopo così tanto tempo. Dopo alcuni istanti le venne in mente un piccolo innocente scherzetto.
-Sai…-
-Hm?-
-Ho conosciuto un ragazzo, molto bello e simpatico, ma soprattutto un vero gentleman!- Esclamò la bionda alzando un dito.
Kukai la guardò, chiaramente ingelosito. Decise di indagare ancora un po’ più a fondo.
-E dimmi…- Iniziò.- Come sarebbe questo tipo?-
-Alto, biondo, occhi azzurri, capelli lisci e corti, e devo dire che ha un sorriso fantastico!-
“Accidenti, è molto più bello e affascinante di me!” Pensò con fare tragico Kukai, mettendosi le mani sulla testa.
-Quanti anni ha?!-
- 20 anni…-
-Che!?!?!- Esclamò il ragazzo, rosso fino alla punta delle orecchie. –Ma è troppo grande per te!! Non andrebbe bene e …-
Utau sorrise. Gli faceva tenerezza a vederlo parlare e reagire così. Avrebbe voluto baciarlo…Un momento…Perché non avrebbe potuto farlo?!?!?
Gli prese le guance tra le mani e portò le labbra alle sue. Si staccò un secondo giusto per  dirgli:- Scemo! Per me ci sei solo tu!- E continuò a baciarlo. Lui non rimase certo fermo, e ricambiò il bacio, abbracciandola e accarezzandole  i  morbidi capelli biondi.
-Quando parti?- Le chiese lui, quando si furono staccati.
-Tra qualche giorno. Con la scusa della recita mi hanno dato una settimana di ferie!- Esclamò.
Le sorrise. Un sorriso che a Utau fece palpitare il cuore. –Allora in questi giorni staremo sempre insieme!!-
--------------------------------
-Wow!! Che bello!- Ad Amu si mozzò il fiato. Aveva davanti un’ampia distesa di  prato verde, macchiato qua e là da papaveri rossi. Gli alberi erano lussureggianti e le foglie erano di un colore sgargiante. Qualche farfalla si posava sui fiori e le coccinelle popolavano il prato. Amu era rimasta incantata e se solo avesse avuto la macchina fotografica avrebbe immortalato il momento.
Come se Ikuto le avesse letto nelle mente, disse: -Possiamo venirci tutte le volte che vuoi!-
La ragazza annuì contenta:- Dovremmo portarci anche Utau prima che riparta!!-
-Certo.-
Si fermarono proprio al centro di quel paesaggio. –Ti piace?- Chiese Ikuto.
-Ovvio che sì!-
-Ti piace?-
-Ti ho già detto di sì!!-
-Ma ti piace?-
-Insomma Ikuto non fare lo scemo, ti ho già detto di…!!- -Ti piaccio?-
Amu lo guardò sbigottita. Rimase in silenzio per pochi secondi poi gli prese la mano. –Mi piaci… - Lo guardò negli occhi. – Ti amo.-
Si fissarono intensamente a lungo e visto che nessuno dei due accennava a muoversi, Amu si staccò e si girò dalla parte opposta, rapidamente.
Ikuto la prese per un braccio , per accurarsi che non stesse piangendo, ma lei le sorrise dolcemente:- Dovevi baciarmi.-
Lui le accarezzò una guancia e si avvicinò al suo viso molto lentamente, come se si stesse gustando questo momento.
-Lo so. Ci stavo pensando.-
La ragazza mise le sue mani sopra quelle di Ikuto, sulle sue guance.
-Allora fallo.-
E si baciarono.
Ed era come se fosse la prima volta.
 
 
 
Angolo imperdonabile autrice:
Lo so!! Lo so!! Sono in ritardissimo!! Scusate, sorry, perdon, gommennasai!!! XOXOXOXO
Hei, un momento! Non è che vi siete dimenticati di me?!?!?
Sono io!! Sono io!! XDXDXDXDXD
Sono stata assente dallo scrivere la storia per tantissimo tempo! Un po’ perché avevo perso l’ispirazione, un po’ perché avevo (e ho ancora) tanti compiti, e un po’ anche perché ( diciamocelo) non ne avevo molta voglia! Capita! Insomma! :)
Però ora sono qui e per farmi perdonare ho scritto questo capitolo!!
Spero vi sia piaciuto almeno un po’!!!
Alla prossima!
Baci baci
P.S. Pensavo di scrivere l’ultimo capitolo ma l’ispirazione si è rimpossessata di me, quindi preparatevi!!! XD 

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Capitolo 19
*** Preparations And Cuddles ***


“Una strana canzoncina.
-Mi piaci tu! I love you! Mi piaci, mi piaci, mi piaci proprio tu! Oh ah ahhh…-
-Ikuto? Ma che stai dicendo?-
-Mi piaci wohaaa!!- Ikuto, con il microfono in mano, cantava a squarciagola quella canzone (se può essere definita tale). Era molto preso. Faceva anche alcune giravolte e ballava in modo strano.
-Avanti Amu!- Mi incitò Utau, tendendomi la  mano.- Vieni anche tu!- Esitai.
Poi si aggiunsero tutti gli altri : Kukai, Rima, Yaya, Nagihiko, Soko, Aruto, Ami, il professor Nikaido, tutti i compagni di classe incluse le oche e  c’erano anche mia madre e mio padre…
Ballavano in modo sincronizzato ed erano vestiti tutti uguali. Sembravano gli attori di una pubblicità che,  prima del ciak, davano di matto davanti alle  telecamere spente.
Io rimasta interdetta, non accennavo a muovere un passo, e gli occhi sbarrati si posarono sullo schermo gigante alle loro spalle. Trasmetteva la scena del giorno più bello della mia vita e nessuno sembrava farci caso. Poi Ikuto mi prese la mano e con l’altra teneva ancora il microfono.
-Ikuto? Cosa succede? Non mi dire che hai pagato un fotografo per farci fare quel video?!- Domandai, imbarazzata e su tutte le furie. Se lo avessero visto gli altri, soprattutto mio padre , gli altri professori (Nikaido non era un problema) e le oche invidiose sarei stata torturata senza pietà fino alla fine dei miei miseri giorni. Ikuto non rispondeva e , con gli occhi che fissavano il vuoto, cantava o meglio urlava ancora quel motivetto:- Mi piaci tu! I love you! Mi piaci, mi piaci, mi piaci proprio tu! Oh ah ahhh…-
-Insomma! Vuoi smetterla di cantare questa cosa ridicola!? Vuoi tornare normale!?!- Mi sembrava di parlare a vuoto, perché lui non accennava a fermarsi. Sentivo di non avere più la voce. Strizzai gli occhi e mi tappai le orecchie. Volevo fuggire. Li riaprii ma al posto di Ikuto, e di tutti, c’erano solo robot che intonavano  meccanicamente quell’inferno di canzone:- Mi piaci tu! I love you! Mi piaci, mi piaci, mi piaci proprio tu! Oh ah ahhh…-“
 
 
-Amu cara! Hai terminato di preparato la valigia!? Domani andrete in gita!!- Le ricordò Soko dalla cucina, intenta a preparare come sempre qualche sua prelibatezza.
-Sì!! Sto facendo!!- Amu era indecisa. Non sapeva che vestiti portare a Osaka. Dopotutto l’estate era passata e non poteva permettersi  maniche e pantaloncini corti. Optò per magliette e pantaloni lunghi, ovviamente. Anche Utau  aveva il suo bel d’affare. Anche lei partiva. Ma non era per recarsi a Osaka, per la gita scolastica, ma per tornare a New York. Le pause-vacanze erano finite per lei e doveva rimettersi a lavoro. Il film sarebbe continuato.
Amu si soffermò, in piedi e con un paio di jeans in mano: il sogno che aveva fatto stanotte era davvero strano.
“Sarà per la nuova pubblicità?” Si chiese mentalmente, ridendoci su.
Ad un tratto la porta si aprì, provocando un leggero cigolio. Ikuto era sulla soglia. Bello come sempre, con le braccia incrociate e l’aria assonnata. Sembrava si fosse svegliato da poco.
Appena Amu lo vide si paralizzò. Il suo cervello , ora, era concentrato sull’accaduto del giorno precedente.
Flash-back.
Quando si staccarono arrossirono entrambi, cosa molto strana per Ikuto. Si sentiva davvero felice. Appoggiò una mano su una guancia.
-Adesso è il mio turno.- Le disse dolcemente. Amu non lo interruppe. Voleva sentire quelle parole uscire dalla sua bocca. –Anch’io ti amo.-
Un vortice di emozioni si scatenarono nel suo cuore. Ma non solo. Lo guardò negli occhi  blu , scuri come la pece ma capaci di trapassarle l’anima, e rabbrividì. Abbassò lo sguardo. Se continuava a fissarlo si sarebbe sentita ancora di più in imbarazzo di quanto lo fosse già prima.
-Lo sapevo, sai!?- Disse , mascherando il rossore molto evidente sulle gote.
-Bene.- Ribatté lui, con voce apprensiva. –Allora siamo pari!- Esclamò poi. Infine si avvicinò e , senza darle il tempo di controbattere , la baciò. Il sapore delle sue labbra lo avrebbe riconosciuto fra mille. Si separarono solo quando non sentirono più l’aria nei polmoni.
Ikuto si allontanò lentamente e, sussurrando ad Amu un –Rimani qui.- , si diresse verso i fiori colorati, tra cui margherite e papaveri, e ne colse alcuni.
La ragazza accettò il consiglio, o meglio la richiesta, di Ikuto di rimanere ferma lì. Anche volendo tutti i muscoli del corpo non rispondevano più, erano tesi più che mai. Si gettò  piano sull’erba, le ginocchia calpestavano qualche fiore e qualche ciuffo verde cresciuto troppo. Tese il viso al cielo azzurro e macchiato da numerosi batuffoli bianchi , quali erano le nuvole. Un soffice venticello le spettinava i capelli e ciocche ribelli si depositavano sul suo viso rasserenato. Sapere che  i sentimenti di Ikuto erano uguali ai suoi era la cosa più bella che era successa in tutta la sua vita. Il cuore le batteva molto, ma molto più forte di prima e aveva la tremarella alle mani. Inspirò a fondo, cercando di mantenere la calma , anche se era assai arduo con il ragazzo che amava tra i paraggi.
“Che sentimento l’amore…” Pensò. “Cosa avrei fatto se non l’avessi provato?”
Ikuto  raggiungendola, le si rannicchiò di fronte. Il mazzolino di margherite che aveva raccolto le depositò fra i suoi capelli, sopra un orecchio. Amu sorrise, prendendo una mano del ragazzo fra le sue, sudate e tremolanti. Le parole non bastavano per descrivere quel momento. Se avrebbe potuto fermare il tempo lo avrebbe fatto in quel preciso istante. Lui aspettò che si creasse l’atmosfera giusta, poi le domandò imbarazzato:- Amu, vuoi diventare la mia fidanzata?-
Amu, vedendolo così , non poté fare a meno di ridere.
-Ehi!- Si lamentò, offeso.- Io sto facendo domande serie , e tu mi rispondi così!?!-
-È che…pfui! Sei buffo così…Tutto imbarazzato!- Esclamò lei, sorridente.
Ikuto si alzò e si portò le mani dietro la nuca.- Uffa! Non si può fare un discorso serio con te…- Sbuffò. Lei lo raggiunse. –E va bene…-
Si girò verso lei. Il suo viso traspariva tantissime emozioni…
Sorrise.
Le cinse le spalle e poi l’attirò a sé. Amu strinse forte la sua maglietta , come se avesse paura che , da un momento all’ altro, sarebbe sparito, dissolto nel nulla.
-…Ho deciso di farti quest’eccezionale onore di diventare la tua fidanzata…!-
Fine flash-back.
Ora, dopo l’accaduto, non sapeva cosa fare, cosa dirgli, come comportarsi.
Utau le diede una gomitata sul braccio. Amu le aveva raccontato tutto e lei che cosa le aveva suggerito!?
“-Appena lo vedi devi corrergli incontro, con fare timido ricordati!-Fece, alzando l’indice, poi afferrò Amu per un braccio. –Hai capito Amu?!? Poi devi guardarlo intensamente negli occhi…- E mimò il gesto.
La ragazza dai capelli rosa sobbalzò. Non era proprio a suo agio. Utau che gli faceva queste “lezioni”…
-Poi…lo abbracci.- E abbracciò Amu, che cercò di scrollarsela di dosso.
-Ehm…Ho capito Utau…Grazie mille, davvero…!-
-Non preoccuparti…- La tranquillizzò la bionda. – Dopodiché gli sussurri il suo nome.- E si avvicinò al suo orecchio per sibilarle un :”Ikuto…”
-Ahaha!!- Amu si allontanò definitivamente. –Non potrei fare…-
Un occhiataccia di Utau la fece zittare. –Agli ordini, capo!- “
-Ciao Ikuto…- Lo salutò, la mano a mezz’aria. La ragazza la incitò.
-Avanti.- Le sussurrò. Poi si rivolse a Ikuto.- Io vado di là, quando avete fatto venite…- E con quell’uscita maliziosa se ne andò, lasciando imbarazzo nell’aria.
-Aehm…- Sibilò Amu, cercando di iniziare un discorso abbastanza decente, ma non le venivano le parole. Ikuto se ne accorse e , per togliere l’imbarazzo, iniziò lui a parlare.
-Ieri ti ha chiamata tua madre, vero?- Neanche attese la sua risposta che continuò.- Che ti ha detto?- Le chiese, infine, voltandosi a guardarla. La ragazza fece mente locale.
-Niente di che…Abbiamo parlato un pò…Gli ho raccontato della recita e che domani partiamo…-
-Loro quando tornano?- La interruppe lui.
-Domani… Verso mezzogiorno… Mi ha detto…- Rispose.
Lui sorrise: - Non potrai vederli allora…-
-Per me non è un problema…- “Anzi…Sto meglio qui…Con te.” Pensò mentalmente, ma questo non glielo avrebbe certo detto.
-Hai fatto la valigia?-
-Sì. Ho appena terminato…Mi ha aiutato anche Utau…-
-Ah…Utau…Domani parte anche lei…-
-Cosa sono questi frasi sospese dai tre puntini!!!! Non lasciarle a metà!!!- Sbottò Amu.
-Non saprei. Punto. Contenta?!- Fece lui, con fare altezzoso. Le braccia incrociate e la testa appoggiata alla porta semi-aperta.
-Uffa, sempre a prendere in giro tu, ma quanto ti diverti?!- Esclamò lei.
-Taaantooo.- La provocò lui.
-Bene…- Iniziò Amu. Era seduta sul letto e , allungando la mano, la prima cosa che le era capitato era un cuscino.- …Adesso però mi diverto io!!- E glielo lanciò in pieno viso.
Ikuto, preso di sorpresa, non lo schivò e si prese la cuscinata.
-Ah, sì?- Il cuscino gli scivolò e cadde a terra. Lo riprese agilmente.
Amu sorrise, soddisfatta. Era questo che voleva.
-Fatti sotto!- Ikuto le corse in contro e le lanciò il cuscino. La ragazza prese l’altro e iniziò la lotta con i cuscini tra Amu e Ikuto.
-Una cosa un po’ meno scontata potevi inventartela??- La stuzzicò lui.
-Ahaha!!- Risata sarcastica.- Quanto sei simpatico!- Esclamò acida.
La sorte volle che Amu inciampò nei suoi stessi piedi e, sorte volle che l’appiglio a cui aggrapparsi per non cadere fosse proprio Ikuto.
“Questa cosa non mi è nuova.” Pensarono entrambi prima di cadere.
-Pesi più di un elefante, spostati!- Si lamentò il ragazzo. Lei lo guardò.
-Scordatelo!-
- Ma guarda tu che bimba viziata sei diventata!- La provocò, ridendo e con il suo solito sguardo da furbetto. Amu ridacchiò.
-Pfui! Sta zitto!- Sussurrò. E si avvicinò al suo viso.
Alla fine si ritrovarono sul tappeto , rosa confetto di Utau , a baciarsi.
Alla faccia…
-Sai…- Disse Amu. -…Stanotte ti ho sognato…-
Ikuto, incuriosito si staccò da lei. – E che facevamo?- Chiese con tono malizioso.
-Depravato!- Gridò, incrociando istintivamente le braccia al petto. –Non ti sopporto quando fai queste stupide battutine!- Riprese fiato un attimo. –Prima eri tanto dolce che…!- Con una mano si coprì la bocca. Troppo tardi.
Lui la guardò, con fare innocente. –Io sono dolce?- Le domandò, con voce vellutata e calda.
-Beh…- Balbettò.- Quando ti ci metti…- Deglutii. – Non sei affatto male…-
Ikuto rise. Gli faceva tenerezza vederla così. Le accarezzò una guancia.
-Sei troppo tenera quando fai così!-
Se prima Amu era rossa ora sentiva tutto il sangue che aveva in corpo, concentrato sulle sue povere guance, che ci andavano sempre di mezzo.
Rimase zitta. Non sapeva più cosa dire.
-Allora com’era il sogno?- Chiese, per farle riprendere. Per fortuna Amu si ricompose. – C’eri tu che cantavi la canzone della pubblicità.-
-Solo questo?- Disse, con tono deluso. E lui che pensava a chissà cosa.
-E c’erano tutti. Ma davvero tutti, anche il professor Nikaido.-
- Pfh!-
-Davvero!! E dietro vedevo un grande schermo, anzi gigante!! – Esclamò mimando la grandezza delle schermo.
-E che facevano vedere in quello schermo??- Fece Ikuto, curioso. Steso di lato verso Amu e con una mano sulla guancia.
Lei avvampò. Picchiettò le dita sul tappeto e alla fine si decise a rispondere.
-Ieri.- Disse solo. Lui capii tutto. Sorrise dolcemente e l’abbracciò.
-Capisco.-
-Capisci.- Ripeté Amu, rafforzando l’abbraccio.
-Amu, Ikuto venite a pranz…- Soko aprì di scatto la porta, cogliendo all’istante i due. Si mise una mano davanti alla bocca, spalancata.
-Oh, scusate…Vi stavate facendo le coccole…??-
Tutti e due avrebbero voluto sotterrarsi in una buca. Giunse sul luogo “del fatto” anche Utau.
-Mamma!! Te l’avevo detto di non disturbarli!!!- Esclamò la biondina, offesa.
-Ehm…lasciamo perdere, ok?- Ikuto cercò di tranquillizzarle, madre e figlia.
-G-già, su forza! Andiamo a mangiare! Ah-ah!- Le incoraggiò Amu.
Le due non dissero niente e tornarono normali.
Per ora se l’erano cavata….
 
Spazio aehmmmmm autrice:
Buonasera a tutti! : )
Scusate , come sempre per il ritardo, ma non è scandaloso come quello dell’altra volta, n-no?!? ^__^
Ok niente….
Alla fine ce l’ho fatta a scrivere il capitolo ma non ho potuto postarlo per problemi di connessione….
Spero vi sia piaciuto…..Fatemi sapere : )
Al prossimo cap!
Kiss
Marikkachan!
P.s Per quanto riguarda il sogno, non dateci troppo peso, ok? Avevo voglia di scrivere un sogno strano di Amu  ed è uscita questa cosa….
 

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Capitolo 20
*** The end of the beginning ***


Finalmente era il grande giorno. Lei, Ikuto e tutti gli altri sarebbero partiti per la gita scolastica a Osaka. Amu ricordò con nostalgia i giorni passati a casa Tsukiyomi. Erano stati davvero fantastici e li avrebbe sempre ricordati. Ripensò alla sera precedente passata in compagnia di Utau, Kukai, Rima, Nagihiko, e naturalmente di Ikuto. Le dispiaceva per Kukai che doveva separarsi da Utau, ma era sicurissima che lui era fiero della sua biondina. Sorrise al pensiero.
-Se te ne stai lì, con lo sguardo fisso e il sorriso da ebete che ti ritrovi partiranno senza di noi. Sbrigati.-
-Davvero gentile, Ikuto.- Gli fece la linguaccia. – E’ che stavo pensando ai giorni trascorsi qui, a Utau e Kukai, alla serata di ieri … Quando tornerò dalla gita dovrò tornare a casa Hinamori e non Tsukiyomi, la mia vita sarà noiosa come prima … Dovrò passare un anno senza Utau e mi dispiace … - Disse malinconica. – Però ora ho te … E questo mi rende felice.- Aggiunse infine, sorridendo. Ikuto la scrutò a fondo, poi ricambiò il dolce sorriso di Amu.
– Oh Amu, i giorni che ho trascorso con te sono stati,  a dir poco, i giorni più belli e pazzi della mia monotona vita. E’ vero che dovrai tornare a casa tua ma ciò non significa che tu non possa venire a trovarmi ogni giorno, ogni volta qui. E poi ci vedremo a scuola, torneremo a casa insieme e … - Fece uno sguardo pensieroso, poi ammiccò nella direzione di Amu. - … Non scordarti di presentarmi ai tuoi.- Amu scoppiò a ridere. – Cos’è quella faccia!? Fai impressione, davvero! Ahaha.-
-Ahaha.- Ikuto le rifece la bocca, ma torno immediatamente serio. – E per la  faccenda di Utau … La rivedrai insomma, non è un addio. Tornerà qui nelle vacanze di Natale, di Pasqua, a meno che non abbia finito prima. Tutto è possibile.- Fece una pausa. – Mentre per quanto riguarda noi due … -  Le soffiò ad un centimetro dal viso. Amu arrossì, mentre si avvicinava ancora di più. Le lasciò un delicato bacio sulle labbra, sorrise ed esclamò un :- Ti aspetto di sotto, sbrigati!-  per poi uscire e scendere le scale.
Amu era ancora tutta imbarazzata e con altri mille dubbi e paure che le affollavano la mente , ma sorrise.
 
 
Ed eccola lì, con le valigie accanto e lo sguardo lontano, assente. I capelli lunghi e sciolti le ricadevano sulle spalle. La testa era affollata da mille pensieri. Furono interrotti dall’arrivo di Kukai, che aveva in mano due bibite. Gliene porse una, sorridente:- Tieni, le ho prese al distributore.- Utau accennò un sorriso e lo ringraziò. Il ragazzo iniziò a trangugiare il contenuto della bibita e lei lo scrutò attentamente. Kukai se ne accorse.
- Che c’è?- Chiese. – Sei preoccupata?-
-Non più. – Rispose Utau, sorridendo. Se prima era stata colta di nuovo da quella brutta sensazione, ora , anche solo a sentire la voce di Kukai, si era rassicurata.
Kukai ricambiò il sorriso, soddisfatto: – Lo sapevo!-  Si avvicinò e la baciò con una sicurezza ma, soprattutto con tanto amore che Utau sentiva le gambe molli. Gli sorrise sulle labbra.
Avrebbero superato tutto, ne era sicura, anche a chilometri di distanza.
 
 
-Insomma Amu!- Tuonò Rima, con le braccia conserte e gli occhi lampeggianti.  – Hai ritardato di 15 minuti!-
Amu alzò le mani:- Ehm … Rima scusa ma mi sono svegliata tardi … - Disse, poco convinta, tentando di calmare l’amica. Prima che Rima potesse aggiungere qualcosa il professor Nikaido radunò gli alunni delle due classi. Aveva il solito completo e i capelli spettinati. Sembrava avere le occhiaie. – Allora, ragazzi prima di tutto buongiorno. Spero che abbiate tutto in valigia e non abbiate scordato niente, cosa che io ho fatto di sicuro visto che stamattina la mia sveglia è deceduta.- Fu interrotto da una professoressa: - Insomma professor Nikaido…!- 
-Ah! Mi scusi… - Tossì appena, poi ricominciò il discorso. – I due pullman non sono divisi per classe quindi potete scegliere … Sbrigatevi che tra poco si parte! – Esclamò, battendo le mani, e si dileguò.
Amu raggiunse subito Ikuto per evitare che qualche ochetta si sedesse vicino a lui. Posarono le loro valigie e salirono sul pullman. Presero posto. Davanti avevano Rima e Nagihiko, che discorrevano tranquilli e Amu non poté fare a meno di notare quanto fossero carini insieme. Le labbra si incurvarono verso l’altro al solo ripensare  di lei e Ikuto.
-A cosa pensi, Amu?- Le chiese lui, soffiandole nell’orecchio. Un brivido le percorse la schiena.
-Niente di che ...- Rispose sul vago, con alzata di spalle. Stava diventando abbastanza brava nel recitare. Merito di Utau.
Ikuto ghignò. Le prese delicatamente una mano e la strinse nella sua. A quel contatto Amu sobbalzò. – E adesso? – Le richiese, con voce suadente.
La ragazza decise di stare al gioco. Gli strinse la mano e sorrise, poi si voltò a guardare fuori dal finestrino.
-Che oggi è proprio una bella giornata.-
- Oh … Già .- Rispose lui, come se avesse notato il tempo solo in quel momento. Quell’odioso sorrisino che aveva stampato in viso però tradiva la sua affermazione.
Le lasciò la mano per far scivolare la sua sul fianco destro di Amu.
“Accidenti a lui!” Si disse, ma cercò di non arrossire. Alzò il capo e andò a guardarlo negli occhi.
Ikuto sostenne lo sguardo. Come sempre lei non fece a meno di perdersi in quegli occhi perfetti. Non si accorse però che il professor Nikaido stava ripetendo da un po’ il suo cognome e tutti si erano girati nella loro direzione.
Amu arrossì visibilmente, conscia della figura pessima che aveva appena fatto.
-P-presente!- Esclamò alzando la mano. Poi chinò il capo, sempre imbarazzata. Ikuto scoppiò a ridere.
-Si può sapere che cosa ti fa ridere tanto!?- Tuonò furiosa.
- Sembreresti terribile e da temere, se non fosse per le tue guance rosse come un pomodoro maturo!- Sputò Ikuto, tra una risata e l’altra. Amu, offesa, incrociò le braccia al petto:- Felice di farti divertire. - Disse acida e si girò vistosamente dall’altra parte.
 
 
Nagihiko era felice di veder sorridere così Rima.
L’aveva vista sempre seria e con lo sguardo indecifrabile , l’aveva giudicata altezzosa e antipatica. E l’aveva giudicata male, perché a vedere quel sorriso gli si scaldò il cuore.
– Non posso crederci che anche tu vedi lo stesso programma comico che vedo io!- Esclamò entusiasta. – E’ davvero incredibile! Che bello! Adesso ho qualcuno con cui parlarne visto che Amu e Yaya si rifiutano di guardarlo!- Si bloccò un attimo, vedendo che lui sorrideva e annuiva ma, soprattutto, la stava fissando negli occhi, cosa che quasi nessuno aveva più fatto prima che diventasse amica di Amu e Yaya. Per un attimo si rabbuiò.
 – C’è qualcosa che non va?- Rima spalancò gli occhi nocciola e si voltò nella direzione di Nagihiko. – Se vuoi sfogarti io ti ascolto.- Lo guardò, sospettosa , ma scrutando a lungo gli occhi fermi e rassicuranti di Nagihiko, Rima non poté fare a meno di confidarsi. – I miei sono divorziati. Stavo solamente pensando a loro, alla promessa che mi avevano fatto. – Il ragazzo la lasciò proseguire. – Dovevamo fare un pic-nic sotto gli alberi in fioritura in primavera , tutti insieme, come una volta, ma non ci siamo mai andati … - Si bloccò una attimo e si pettinò i capelli con le dita, gli occhi bassi.  – E nonostante mio padre me lo ripete tutt’ora, ogni anno, io lo guardo, sorrido e gli dico “ok”. – Guardò negli occhi il ragazzo.- Anche se dentro di me ripeto sempre e solo “bugiardo, bugiardi tutti e due”.-
-Capisco. – Disse solo Nagihiko. Si aspettava delle lacrime, ma non arrivarono. Rima gli sorrise:- Grazie per avermi ascoltato.-
Il ragazzo sorrise a sua volta e le toccò una guancia. – Brava. Ciò che ti si addice è un bel sorriso.-
 
 
-Amu. – La punzecchiò Ikuto. – Amuu. - Lei non rispose. – Hai intenzione di rimanere così e non parlarmi per tutto il viaggio??-
Amu non era realmente arrabbiata con Ikuto, ma aveva voglia di tenerlo un po’ sulle spine. Insomma! Che male c’era visto che lui non aveva fatto altro!?
-Sì , Ikuto, qualche problema?- Chiese sbuffando.
-Mi hai parlato.- Disse Ikuto, trionfante.
-Sì, e per dirti solo questo!- Esclamò Amu.
-Perfetto.- Fece avvicinandosi pericolosamente. Le scostò i capelli e iniziò a baciarle il collo. Amu si ritrasse di scatto.
– Ma sei imbecille!?- Gridò piano. Non voleva dare spettacolo.
Ikuto fece spallucce. – Avevi detto che non avresti più detto niente,no?- il solito sorrisetto impertinente gli spuntò sul viso. – Quindi dovresti rimanere zitta e ferma come hai fatto finora…- Sussurrò per poi baciarla sulle labbra.
Il cuore di Amu perse un battito. No. Anche se era maledettamente bravo e le sue labbra erano maledettamente morbide e piacevoli, non doveva dargliela vinta. Ma se si lasciava andare per qualche altro secondo che problema c’era? Approfondì il bacio.
“Aspetta!” Si disse poi. “Non va bene, non va affatto bene! Non siamo nella sua stanza, c’è gente che ci guarda, cavolo!”
Si staccarono entrambi per mancanza di ossigeno.
-Wow.- Disse Ikuto, riprendendo fiato. – Pensavo mi avresti schiaffeggiato.-
-Mi è balenato in testa in effetti. – Sorrise Amu. – Tienilo bene in mente per il futuro. – Gli fece la linguaccia.
 
 
-Allora ci sentiamo per telefono.- Disse Utau. – Certo. – Rispose Kukai. Le prese la mano.-Buon lavoro e non sforzarti troppo!- Esclamò.
-Grazie.-
Okay. L’aereo stava per partire. Doveva andare adesso.
Utau rimase ferma. I piedi erano pietrificati. Non volevano muoversi e il suo cervello non aiutava affatto. Gli era arrivato un messaggio dal profondo del cuore. “Non muoverti!” Diceva. “Resta! Resta!” Gli ripeteva con insistenza.
-Utau devi andare.-
-Mi cacci?- Rispose lei, ironica,ma sorridente. Kukai le accarezzò una guancia. – Se resti anche solo per cinque secondi mi viene voglia di baciarti.- Si fermò un attimo per guardare il suo volto illuminarsi. – Sarà una cosa lunga.- L’avvertì.
Utau fece spallucce e uno sguardo birichino le atterrò sul viso.  – Non ho fretta. Posso prendere il prossimo volo.-
-Che partirà tra un’ora.- Concluse Kukai, sorridendo. Data la notizia non poteva farne a meno. La trascinò nel primo angolino riservato che vide e le premette le labbra sulle sue. Come avrebbe potuto farne a meno? Questo non lo sapeva, ne aveva idea di come fare, ma in quel momento nulla era più importante di Kukai.
 
 
Scesi dal pullman  tutti gli studenti si riunirono in gruppetti e parlottavano allegramente tra di loro. Stavano facendo la fila per entrare in hotel e raggiungere le stanze assegnate. Amu, Ikuto, Rima, Nagihiko e alcuni compagni di classe erano alla coda della fila.
-Allora com’è andato il viaggio?- Chiese Rima, agitando il gomito ad Amu. – Non che mi sia girata ma ho sentito un po’ di rumorini là dietro… -  Aggiunse maliziosa.
Amu lanciò un gridolino. – Hey! Non credere che io non ti abbia vista con Nagihiko!- Esclamò sulla difensiva.
-Ma sentila!- Ribatté Rima, per niente imbarazzata. – Scommetto che voi due avete fatto peggio! Chi può dirmelo … - Si mise un dito sotto al mento e ci pensò tre secondi. Poi la lampadina si accese. – Ah! Suzuki!!- Corse verso un ragazzo alto con i capelli chiari e gli occhi verdi. Amu non sentì esattamente le parole a causa del brusio, ma le parole “Amu” “Ikuto” e “pomiciare” le percepì benissimo. Quel Suzuki rise ed emise un suono che assomigliava tanto alla frase: “Oh sì che li ho visti!”
Rima sorrise e tornò nella sua direzione, sorridendo trionfante e soddisfatta.
-Visto?- Domandò innocentemente. Amu sbuffò.
-Ho sentito e visto involontariamente tutto.- Esordì Ikuto, materializzandosi alle spalle di Amu. – Che bellooo…- Rispose la ragazza con finto entusiasmo.
-Io vado da Nagi.- Sorrise la biondina per poi andare dal ragazzo.
-L’avevo detto io che ci vedevano…-
-Quando?-  
-Non fare il finto tonto.-
Ikuto alzò le mani. Poi sorrise e si appoggiò alla spalla di Amu. – Dai. – Iniziò con voce suadente. - Che ti importa se gli altri ci hanno visto?-
-Mmm…Mi imbarazza… Non sono quel tipo di ragazza che appena resta sola con te ti salta addosso. – Rispose Amu, fissando il pavimento e torturandosi le mani.
-Ma sei la mia, e sottolineo mia, ragazza.- Sorrise e lei lo guardò negli occhi per un secondo , o forse un minuto, era facile perdere la cognizione del tempo quando c’era lui in giro, soprattutto se così vicino. E anche su cosa stava parlando o di cosa stava facendo o stava per fare. Aveva una così tanta influenza su di lei che tutte le persone intorno scomparivano, si dissolvevano. Erano solo loro due.
Amu girò il viso verso di lui e le loro labbra si sfiorarono.
Eh no. Dopo quello che le aveva fatto passare in pullman, solo questo adesso non le bastava. Si voltò completamente verso di lui e posò di nuovo, ma con più insistenza e poco grazia le labbra sulle sue. Ikuto le cinse un fianco e Amu allacciò le braccia al suo collo.
Quando ritornarono nel mondo reale si accorsero che tutti gli altri studenti erano entrati nell’hotel e avevano preso posto e loro erano rimasti fuori. C’era persino chi si affacciava al balcone e li guardava, fischiando e ridendo.
Ad un tratto Rima uscì dall’ingresso. – Mi avete fatto prendere uno spavento pensavo di avervi perso e quando vi abbiamo visto qui… - Poi si trattenne e fece ad Amu l’occhiolino. – Siete bellissimi, comunque.- Fece per rientrare ma aggiunse.- Ah! Vi hanno visto quasi tutti, inclusi i professori.-
Amu aveva fatto un’altra epica, colossale figura di merda.
Ma rise come una matta e non se ne curò perché Ikuto, una volta tanto, l’aveva fatta con lei.
 
                                                                    The end
 
Angolo nonhoscusantiloso  autrice:
Premetto col dire che se volete fucilarmi e cose simili prego, fate pure non mi ribellerò .
Ho fatto un ritardo clamoroso. I’m sorry. I’m terrible sorry.
Non volevo che questa ff finisse nel dimenticatoio senza prima essere conclusa , quindi dopo tanto taaanto tempo rieccomi qui. È stato un capitolo abbastanza faticoso da scrivere perché non avevo idea di come farlo terminare e ci ho impiegato molto tempo, ma spero vi sia piaciuto almeno un po’ e che non vi abbia deluso. Ringrazio chi ha recensito, messo alle preferite, seguite o ricordate e a chi ha semplicemente letto.
Arigatou Gozaimasu <3
 
Alla prossima,
Marikkachan :* 

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