senza di te

di sunshine1235
(/viewuser.php?uid=751697)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** tutto finisce ***
Capitolo 2: *** Lettere mai spedite ***



Capitolo 1
*** tutto finisce ***


Era tutto finito.
Avevo cercato di tenerlo con me, ma dopo un po' mi ero arresa, non provavo più niente, ma lui voleva stare ancora con me. Come dirgli di no? Eravamo in classe insieme, non volevo creare tensioni.
 "Non provo più niente per te" mi aveva detto.
"Anche io. E' meglio se restiamo amici" gli avevo risposto.
"No, stiamo ancora insieme. Non saremo la coppia che si dice  ti amo, ma saremmo comunque bellissimi."
"ok."
In che casino mi sono cacciata? Adesso come faccio? Non potevo parlarne con Lele, non avrebbe capito. Lo dissi quindi ad una ragazza che tutti consideravano falsa, ma per me sbagliavano. Per citare la Carcasi: è il mondo che vuole sporcarla. Per lei avrei dovuto parlarne con Andrea, il migliore amico di Lorenzo, il mio pseudo ragazzo, ma erano ben noti al mondo i sentimenti che provavo per lui, mi sarei sentita uno schifo a farlo, quindi decisi di andare a dormire e pensarci il giorno seguente.

Non mi sentivo per niente bene: ero piena di mal di testa, e dovevo studiare. Tra pochi giorni sarebbe cominciata la scuola e volevo godermi le ultime due settimane d'estate. Posso chiedere consiglio ad Andrea, pensai. No, non essere stupida, sospetterebbe qualcosa, mi risposi.
Avevo molte cose da fare, potevo benissimo farlo il giorno dopo, in fondo non sarebbe cambiato niente.

"CLOSHHH!! Stasera usciamo?" era la mia migliore amica, Stefania, ma io la chiamavo Chicca. Closh era il mio soprannome, me lo aveva affibbiato perché una volta stavo parlando con lei e sono caduta, dicendo appunto closh.
"Certo Chicca. Ci saranno anche Max e MK?" 
"Provo a chiedere. Poi un giorno mi spiegherete perchè chiamate Michael MK hahaha"
"Boh hahaha. Adesso vado a fare la doccia, a dopooo" Sperai che non venissero, avevo bisogno di parlare di questa storia con lei, non con quei due cretini.
Andai a farmi la doccia, mi asciugai i capelli e mi rifeci la treccia che tenevo da tre mesi nascosta nei capelli, poi mangiai giusto un po' di insalata e mi preparai per uscire. La sera faceva freddo, quindi optai per dei jeans skinny, una canottiera e una felpa, mi infilai le mie Vans, misi un filo di matita e andai verso la casa di Chicca. Naturalmente fuori casa sua c'erano Max e Michael.
"CLOSH!" 
"Ragazzi! Come state?"
"tutto ok. tu? Con Lorenzo?" 
"Ehm..." fummo interrotti da Stefania, che corse fuori.
"Si sono lasciati"
" Non prorpio" e spiegai loro la situazione. Mi dissero di mollarlo, che non aveva senso, ma io non volevo per non farlo stare male, e MK disse:" Ma se non lo fai stai male tu." Forse capivano più di Stefania.

Andai a casa, e mi arrivò un messaggio di Luce, la ragazza sporcata dal mondo.
"Hey amor, hai sentito Andrea?"
"No, lo farò domani, oggi non ho veramente avuto tempo"
"Va bene, tienimi informata!"
Dopo questa brevie conversazione andai a dormire, ma il mio non fu un sonno riposante. Gli incubi mi tormentarono come ogni notte, e la mattina dopo ero uno straccio.
La giornata trascorse lenta fra compiti e pioggia e caffè, poi finalmente arrivò la sera. Ero veramente agitata, non volevo cercare Andrea. Le gambe mi tremavano, non ci sarei riuscita. Ma dovevo farlo. Gli scrissi quindi una cosa molto stupida:
"Hey! Posso chiederti una cosa?"
"HEY! :) certo"
"Mi potresti consigliare un cd di Eminem che a ta è piaciuto parecchio? Devo regalarlo a mio adre per il compleanno"
"Recovery è il migliore. Fagli gli auguri da parte mia!"
"Certo. Come stai?" Parlammo per un po' del più e del meno, poi mi chiese come andava con Lorenzo e io gli spiegai la situazione. Lo stavo facendo troppo spesso.
"Mollalo! E' una cosa senza senso!"
"E se poi ci sta male?"
"Chissefotte! Non puoi stare con uno che non ti piace"
"E come posso farlo? Gli ho detto tutto l'ultima volta"
"Hey, scusa ma dovevo dirtelo. Il 26 possiamo uscire? Ho bisogno di parlarti, soprattutto perché mi sentirei una merda az farlo per messaggio, ma tanto hai capito. Questa storia deve finire."
"Ok, gliel'ho mandato, ha detto che gli va bene, voleva farlo anche lui"
"Fantastico. Allora il 25 usciamo noi due? Così parliamo meglio di questa cosa"
"Va bene :) Allora a lunedì, notte <3"
"notte <3"

Dopo questo potevo morire in pace. Mi aveva aiutato e mi aveva chiesto di uscire. O. Mio. Dio.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Lettere mai spedite ***


"Sai, la sera mi ritrovo a pensare a te, e comincio a tremare. Il mondo è freddo senza di te. Non siamo mai stati niente, ma allora perché quel niente mi manca più di ogni altra cosa? Perché non posso fare a meno di pensarti? Perché non posso fare a meno di te? 
Non so cosa tu mi abbia fatto, so solo che vorrei poterti tenere con me, averti al mio fianco, avere te. Anche se non sei qua con me, sento i tuoi occhi addosso, il tuo respiro sul collo, le tue braccia attorno al ventre. 
Che sapore hanno i tuoi baci? Scommetto che hanno il sapore che vorrei sentire per tutta la vita. E la tua pelle? Che profumo ha la tua pelle? Chissà se starebbe bene con il mio profumo...
Sai, io ho un debole per gli occhi, in partcolare per i tuoi. Hanno un mare nascosto quegli occhi castani, e mi ci vorrei specchiare per sempre. E non parliamo dell'effetto che mi fa la tua voce! O il tuo nome. Brividi lungo la schiena, i polsi che tremano, il battito accelerato, le gambe che non mi reggono, il sorriso sulle labbra e negli occhi. 
E' normale guardarti e immaginare la mia vita con te al mio fianco?
Mi uccidi e mi doni vita, sei il mio veleno e la mia medicina, riesci prima a farmi sorridere e poi piangere.
E io? Tu ci pensi mai a che effetto ti faccio?
O meglio:
Tu ci pensi mai a me?"

Decisi di continuare.

"Ti ricordi il primo gioro che ci siamo incontrati? Io non potrei mai dimenticarlo.
Era il 15 settembre dell'anno scorso, il primo giorno di scuola. Nuova città, nuova scuola, nuove persone. Ma per te era come essere a casa: la città era la tua, i compagni erano quelli che avevi alle scuole medie, cambiava solo la scuola. Ho notato subito che eri fin troppo sicuro, fin troppo a casa.
Io me ne stavo in disparte con Lisa, l'unica ragazza che conoscevo, e al momento di entrare in aula magna, ricordo che ero terrorizzata e continuavo a tormentarmi gli anelli. Te li ricordi? Hai mai notato che quelli che porto adesso sono esattamente sullo stesso dito di quelli? Questione di ricordi.
Comunque, ero seduta tra Lisa e un'altro ragazzo, Marco, uno di quelli che conoscevi. Devo ammettere che non ti avevo nemmeno notato, ma ero  molto emozionata, forse perché in qualche modo sapevo che tu c'eri. Sai, il vero motivo per cui non mi sono messa con nessuno quell'estate era perché in fondo sapevo che avrei trovato l'amore, e Dio se avevo ragione. Ma torniamo a noi.
Entrammo in classe. In qualche modo io e Lisa riuscimmo a occupare i due banchi di sinistra nell'ultima fila, accanto a quelli tuoi e di Lorenzo. Mi girai solo per un attimo verso Lisa, e tu ti girasti verso Lorenzo, e pensai:"Già non lo sopporto, sono certa che se la tiri troppo". 
Arrivò il momento più odioso di tutti, la presentazione: dissi solo il mio nome e la scuola di provenienza, nient'altro, era già troppo per la mia timidezza. Tu, l'ultimo dell'elenco mentre io sono la prima, dicesti il tuo nome e tutto ciò che ti andava, a macchinetta, tanto eri tra amici, tanto eri bello. Cominciai a pensarlo in quel momento: Te la tiravi ma eri bello, e odio definire un ragazzo bello, ma tu lo sei. E avevi quella voce dolce, forse ancora un po' da bambino, che mi entrava nelle orecchie e non voleva andarsene, ma non volevo che lo facesse, perchè eri lì e non volevo non vederti e per me non sentirti era come non vederti. Una volta finito, ti girasti e i nostri sguardi si incontrarono. Probabilmente diventai rossa e distolsi lo sguardo. A Lisa, che aveva visto tutto, riuscì solo a dire che era colpa della tua maglia, una polo a righe rosa e bianche che non mi piaceva. In realtà la adoro.
Il primo giorno fu così, continuai a guardarti senza avere il coraggio di parlarti, e ti lasciai andare. Due giorni dopo parlasti con quella che solo in novembre divenne la mia più cara amica che io ti ispiravo, e facesti un casino immenso per avere il mio numero.
13 settembre.
Era un venerdì, e come da tradizione fu la giornata più sfigata del mondo. Inciampai ovunque, scivolai in mezzo al corridoio. Ma una volta a casa, verso le 15.30, mentre studiavo greco, vidi un messaggio da un numero sconosciuto. Eri tu e dicevi di avermi aggiunta al gruppo classe. Cominciammo a parlare, sapevamo tutto di noi, ci mettevamo i cuori, anche quelli verdi perché è il mio colore preferito, e io facevo i compiti con la penna nera perché tu il nero lo amavi, e io cominciavo ad amare te e non me ne rendevo conto. Mattine, pomeriggi, sere e a volte notti intere a sentirci, quanto mi mancano. Poi il 21 chiesi a te ed altri di andare a vedere un film al cinema, tu lo avevi già visto ma venisti comunque. Sullìautobus eri pensieroso e non sapevo se avvicinarmi, così lasciai perdere.
Nel mezzo del film (15.00 circa) per caso (giuro) ti sfiorai la mano e tu me la prendesti. Giuro di non aver mai fatto un sorriso così bello. Mi guardasti e sorridesti, sorridevamo entrambi ed era bellissimo. Il film finì, e tu non mi lasciavi. Fu solo per Marco che lo facesti, visto che si era alzato. Mi guardasti e sorridesti di nuovo, il tuo sorriso era e rimane la cosa più bella del mondo. Quasi non respiravo ed avevo la tachicardia, ma stavo bene.
Andammo alla giunti, restavamo vcini ed era bellissimo, poi, prima di andare via con tua madre, alla quale avevi parlato di me -me lo disse lei- mi guardasti un'altra volta ancora col sorriso sulle labbra.
Poco dopo mi scrivesti che era stato bello, ma che non intendevi il film, e mi chiedesti di uscire il giorno dopo. Perché non lo abbiamo fatto? Perché ci siamo lasciati andare a vicenda?
Un giorno mi chiedesti se il mio stato di whatssapp  (Me + you = <3) era riferito a Justin. Ti dissi che era una canzone, ma non ti dissi che era riferita a te, e che l'avrei cambiato visto che tutti pensavano male. Tu dicesti:"Ma io l'ho appena cambiato.. vabbè, lo farò di nuovo." era "Forever <3" il cuore era verde. Era per me.
Ti ricordi The Gambler? Avevo scitto come stato "it's only the fear of being alone another time", tu mi dicesti di scoltarla così avrei pensato a te e non sarei più stata sola.
E  gli sguardi che mi lanciavi? E come giocavi con i miei capelli? E la nostra promessa mai fatta ad alta voce? So just take my hand, you know that I wil never leave your side, you're the love of my life you know that I will never leave your side. Lo hai fatto cazzo! Perché mi hai lasciato da sola in questo mondo che senza di te non ha senso?
Ti prego, torna da me, perché io non sono niente senza di te."

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2814332