Mistero d'amore e potere di __JUN__ (/viewuser.php?uid=56145)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una persona a cui tengo ha bisogno di me! ***
Capitolo 2: *** Arrivo a Londra e...l'inizio delle inagini ***
Capitolo 1 *** Una persona a cui tengo ha bisogno di me! ***
Una
persona a cui tengo ha bisogno di me
Un
altro pomeriggio di Novembre era terminato ma la pioggia non cessava di
battere sui vetri delle finestre. Nella stanza in penombra l'unica
fonte di luce era quella dello schermo del piccolo portatile. Delle
mani battevano velocemente sulla tastiera.
-Shinichi, quando la smetterai di lavorare con quel maledetto
coso...un'altra giornata trascorsa senza parlarci...Dai vieni che la
cena si fredda!- Era Ran che lo chiamava dalla cucina. Shinichi sapeva
di non poterla farla aspettare anche perché la sua
fidanzatina era un po' irritabile in quel periodo.
-Arrivo- rispose Shinichi. -Scusa tu hai perfettamente ragione ma sai
com'è il mio lavoro è impegnativo e poi...-
-Però domani mi porti a cena fuori- Lo interruppe Ran con
un'espressione di finto risentimento ma poi il suo viso fu illuminato
da un sorriso.
Era per quello che Shinichi l'adorava: Ran lo comprendeva e rimaneva
sempre la stessa dolce e solare ragazza.
-Shinichi, il dottor Agasa ti ha mandato una mail, non l' hai letta?-
-Deve essere arrivata da poco, fa vedere- rispose Shinichi. Il ragazzo
battè pochi tasti e la mail che si aprì
diceva semplicemente: Sherry ha bisogno di te.
Mosso solo dalle gambe e dall'istinto Shinichi corse in camera da letto
e mise nello zaino più cose che poteva. Ran lo seguiva
giù per le scale.
-Ma che è successo, dove vai?!-chiese la ragazza.
-Una persona a cui tengo ha bisogno di me-
Il viso di Ran si rabbuiò ma mostrò a Shinichi un
sorriso di comprensione. -Va pure...se devi...se è una
persona a cui tieni tanto...-
-Sapevo che avresti capito...se saprò qualcosa di
più preciso ti farò sapere-
E così dicendo Shinichi la baciò e
uscì di corsa da casa.
Il laboratorio del dottor Agasa non era molto lontana dalla sua ma a
Shinichi sembrò un tragitto interminabile. Milioni di
pensieri gli affollavano la testa e un senso di inquietudine cresceva
in lui.
Intanto a casa Kudo, Ran era rimasta sola nel corridoio. -E
se gli avessi chiesto di rimanere a casa con me...avrebbe avuto
significato per lui?-. Sapendo di non poter più tornare
indietro abbassò la testa con l'aria di chi è
abituato ormai a non avere delle risposte.
-Shinichi, finalmente ti stavo aspettando- Disse il dottor Agasa appena
il ragazzo varcò la soglia del suo laboratorio. -Sherry
è al telefono, lei non volevo che ti chiamassi- Aggiunse
sottovoce -Ma so per certo che la richiesta di aiuto era destinata a te-
-Dammi il telefono- Disse Shinichi più precipitoso del
solito. La voce che gli rispose era calda e dolce ma tradiva un velo di
ansia e timore.
-Shinichi speravo di sentirti per qualche buona notizia ma
invece...insomma lo sai che io porto solo guai...-.
-Sherry che è successo?- chiese il ragazzo con voce
preoccupata. -Ho bisogno del tuo aiuto ma temo che tu non possa fare
nulla da Osaka...-
-Aspetta giusto il tempo di prendere l'aereo e di attraversare mezzo
mondo e sarò da te...ma tu intanto giurami di non cacciarti
in qualche guaio!- Le disse Shinichi.
-Giuro-
E così dicendo Shinichi uscì di corsa
dal laboratorio.
-Ma che fai, parti subito?- Gli chiese il dottor Agasa. Ma Shinichi era
uscito dalla casa e si preparava a partire. Era convinto che se Sherry
l'aveva chiamato aveva davvero bisogno di lui e per questo sapeva di
non poterla farla aspettare. Mentre il taxi si avvicinava all'aeroporto
cresceva in lui il senso di inquietudine. -Solo 24 ore... e
sarò da lei- pensò.
Intanto in una delle città più belle del mondo
Sherry dalla finestra della sua camera ammirava la prima neve che
cadeva dal cielo.Il suo cuore era turbato dalle cattive notizie ma
anche dall'arrivo di Shinichi.
-Solo fra 24 ore-
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Capitolo 2 *** Arrivo a Londra e...l'inizio delle inagini ***
Arrivo
a Londra e...l'inizio delle inadagini
Un
rumore improvviso interruppe i sogni di Sherry. La ragazza non sognava
più da tempo, ma le emozioni di quei giorni non potevano
rimanere fermi nella sua mente. Gli incubi e i pensieri più
angosciati si mischiavano alla felicità di rivedere la
persona a cui si tiene di più, a cui non
si può rinunciare.
Quella
mattina Sherry si svegliò confusa dalle tante preoccupazioni
ed eccitata per l’arrivo del suo Shinichi.
-Si
svegli signorina, avanti…o farà tardi- la voce di
Martha, la sua governante, echeggiava in tutto il corridoio e nella
testa della ragazza.
-Sono
sveglia- le rispose con uno sbadiglio. –Ma smettila di
gridare, per favore!…portami la colazione in camera, non mi
va di scendere-
Intanto
il volo di quella mattina per la capitale era ormai giunto al termine.
Dall’aereo Shinichi poteva distintamente vedere il Tamigi e i
milioni di tetti rossi delle villette a schiera inglesi.
-Ci
siamo- pensò. Il volo era stato più duro del
previsto: più di un giorno di viaggio con la preoccupazione
che potesse capitare qualcosa a Sherry e il senso di colpa per aver
abbandonato Ran senza dirle una parola, senza poterla abbracciare.
-E
meno male che le avevo promesso di portarla a cena fuori…se
stavolta non mi lascia vuol dire che mi ama davvero-
I
suoi pensieri furono interrotti dalla vocina all’altoparlante
che annunciava l’arrivo.
-Otto
precise-
Shinichi
scese dall’aereo.
Il
grande aeroporto inglese era affollatissimo.
-Speriamo
di trovarla al più presto-
La
richiesta di Shinichi fu subito esaudita: Sherry era lì che
lo aspettava. La ragazza gli sembrava davvero cambiata: capelli
più lunghi che le superavano le spalle, un aspetto
più elegante che mai, ma soprattutto lo sguardo di chi ha
una ragione per lottare.
La
vecchia Sherry, sola e debole, per la perdita delle persone
più care e per non avere più
alcuna ragione di vita aveva lasciato spazio alla nuova con uno sguardo
fermo e sicura di se.
Si
guardarono negli occhi e la commozione non poté che
impadronirsi di Sherry: le paure, i difficili ostacoli che aveva
affrontato per rifarsi una vita, la lontananza dalla sua terra, ormai
non avevano più significato. Lui era li con lei e niente era
più importante.
Shinichi
la strinse forte a se: voleva proteggerla e non lasciarla mai
più. Gli anni e le distanze che gli avevano separati erano
scomparsi. Lui le aveva detto addio quando la ragazza decise di rifarsi
una vita lontana da Tokio, per lasciarsi alle spalle il suo doloroso
passato e lei gli disse che non avrebbe mai potuto
dimenticarlo. Ed infatti Sherry non lo aveva dimenticato: il pensiero
di Shinichi l’aveva accompagnata in tutti gli attimi della
sua nuova vita e l’aveva
incoraggiata fino a quel momento.
Lui
le baciò la fronte, un istante che fu interminabile e si
staccarono lentamente. Le lacrime scendevano ancora sul viso della
ragazza.
-Adesso
che ci sono io andrà tutto bene, vedrai-
Lei
annuì, si asciugò le lacrime e gli fece un
sorriso. Un sorriso così luminoso e fiducioso che
ricordò a Shinichi quello di Ran.
Dalla
villetta di Sherry si poteva vedere l’entrata di Hide Park
tutta coperta di neve. Era una zona elegante e tranquilla,
l’ideale per una tipa riservata come lei. L’interno
della casa non era da meno, arredata con un’elegante stile
inglese.
-Piacere
di conoscerla, la signorina mi ha parlato tanto di lei-
Martha
accolse con molto calore Shinichi: sapeva che la sua padrona aveva un
interesse particolare per lui.
-E
a maggior ragione-pensò la governante- è un
ragazzo davvero stupendo!-
Scambiò
uno sguardo d’intesa con la sua padrona che
ricambiò arrossendo.
-Scusami
Shinichi- iniziò Sherry quando si accomodarono tutti e due
nel salotto. –Ma avevo proprio bisogno di te-
-Si
tratta della serie degli omicidi avvenuti negli ultimi
mesi?…Ne ho sentito parlare, sono state gravi perdite per
tutta la comunità…-disse Shinichi.
-Quello
che non sai…che la polizia ha tenuto nascosto e che sono
stati commessi tutti dalla stessa organizzazione-la ragazza aveva
alzato lo sguardo verso di lui: i suoi occhi lasciavano intravedere
l’angoscia e la tristezza provata in quei giorni.
-Io
ho paura che risucceda come con la banda degli uomini in
nero…ma non voglio più scappare e
nascondermi-
Shinichi
le sorrise-non ti abbandonerò, puoi starne certa!-
Uno
sguardo e un sorriso di assenso e di gratitudine furono la sua risposta.
-Iniziamo
a lavorare, raccontami tutto-.
-Come
avrai letto negli ultimi due mesi sono state uccise tre delle persone
più influenti e ricche di tutta
l’Inghilterra…la polizia, però ha
chiesto il silenzio facendo passare i tre delitti per fatti
l’uno separati dell’altro. Dopo
l’omicidio del milionario erede dei Ford sono stati uccisi la
redattrice del “Times” e l’avvocato Tyler
una delle persone più ricche della City. Sono stati uccisi
nei loro corrispondenti posti di lavoro, durante una giornata
lavorativa. Nessuno ha visto o ha sentito niente.
Non
erano legati da alcun contatto…è come se gli
omicida abbiano agito a caso…-
-Perché
parli più di una persona?-la interruppe Shinichi.
-Perché
ad ognuno di loro è arrivato un messaggio minatorio, una
lettera via Fax dove si firmavano “the
Knights”…e qualche giorno fa…ne ho
ricevuta una anche io-. Così dicendo si
alzò e prese dal cassetto un foglio di carta bianco, senza
intestazione e rilegatura varia. Al centro vi era solo una frase:
“Prestigio e gloria sono due cose sfuggenti: le perderai con
la tua stessa vita. The Knights”
-Non
hai notato nulla in questi giorni? Volti mai visti che si aggiravano
qua intorno…telefonate anonime?-.
-Assolutamente
niente, ed infatti non avevo alcuna intenzione di rivolgermi alla
polizia, ma sai com’è…Martha mi ci ha
portata di forza…così ha scoperto che era tutto
collegato con gli omicidi dei quei mesi…quando lo
saputo mi sono sentita di nuovo prigioniera della paura, io avevo
superato da poco tutto questo-. Shinichi continuava a fissarla e questo
la fece arrossire violentemente.
-Perché
sei diventata rossa così improvvisamente? Non ti senti
bene?-le chiese il ragazzo.
-No,
no va tutto bene…sai
com’è…lo stress di questi giorni mi
gioca brutti scherzi-disse Sherry cercando di tornare della suo
colorito naturale: certo che Shinichi era rimasto sempre lo stesso
ingenuo credulone. Eppure viveva con una donna da ben due anni.
-Voglio
parlare con la polizia per capire come
muovermi…perché un fax anonimo proprio non aiuta-
disse Shinichi.
–Ricapitolando,
3 persone molto potenti in questa città sono state uccise
dai Cavalieri…e tu sei il loro prossimo obiettivo-.
-Io
però non capisco, sono in questa città da due
anni, non sono ne ricchissima ne famosa e non sono di origine
inglese…perché me?- chiese la ragazza.
-Forze
perché hai inventato un farmaco che sarebbe
l’elisir di eterna giovinezza in capsula? Evidentemente hanno
capito che sei un genio. Su cosa stai lavorando ultimamente?- chiese
Shinichi.
-cause
dell’inquinamento atmosferico e danni al sistema circolatorio
umano, terrò una conferenza fra due settimane…se
sarò ancora viva-.
-Ed
è una ricerca importante?-
-Sono
stati stanziati tanti fondi per questa ricerca, è un
progetto a livello mondiale!-rispose Sherry.
-E
se andrà tutto a buon fine, i ricercatori che hanno lavorato
a questa ricerca diventeranno ricchi e famosi-. Continuò
Shinichi.
-Si,
ma il mio fine è quello di salvare
l’umanità, non mi importa di fama e potere-.
Ribattè
Sherry.
-Ma
la fama e il potere allettano molte persone…chi vorrebbe
quattro delle persone più influenti del Regno Unito morte? E
per quale motivo?-.
Si
chiese Shinichi.
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