Mistero d'amore e potere

di __JUN__
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una persona a cui tengo ha bisogno di me! ***
Capitolo 2: *** Arrivo a Londra e...l'inizio delle inagini ***



Capitolo 1
*** Una persona a cui tengo ha bisogno di me! ***


Una persona a cui tengo ha bisogno di me

Un altro pomeriggio di Novembre era terminato ma la pioggia non cessava di battere sui vetri delle finestre. Nella stanza in penombra l'unica fonte di luce era quella dello schermo del piccolo portatile. Delle mani battevano velocemente sulla tastiera.
-Shinichi, quando la smetterai di lavorare con quel maledetto coso...un'altra giornata trascorsa senza parlarci...Dai vieni che la cena si fredda!- Era Ran che lo chiamava dalla cucina. Shinichi sapeva di non poterla farla aspettare anche perché la sua fidanzatina era un po' irritabile in quel periodo.
-Arrivo- rispose Shinichi. -Scusa tu hai perfettamente ragione ma sai com'è il mio lavoro è impegnativo e poi...-
-Però domani mi porti a cena fuori- Lo interruppe Ran con un'espressione di finto risentimento ma poi il suo viso fu illuminato da un sorriso.
Era per quello che Shinichi l'adorava: Ran lo comprendeva e rimaneva sempre la stessa dolce e solare ragazza.

-Shinichi, il dottor Agasa ti ha mandato una mail, non l' hai letta?-
-Deve essere arrivata da poco, fa vedere- rispose Shinichi. Il ragazzo battè pochi tasti e  la mail che si aprì diceva semplicemente: Sherry ha bisogno di te.
Mosso solo dalle gambe e dall'istinto Shinichi corse in camera da letto e mise nello zaino più cose che poteva. Ran lo seguiva giù per le scale.
-Ma che è successo, dove vai?!-chiese la ragazza.
-Una persona a cui tengo ha bisogno di me-
Il viso di Ran si rabbuiò ma mostrò a Shinichi un sorriso di comprensione. -Va pure...se devi...se è una persona a cui tieni tanto...-
-Sapevo che avresti capito...se saprò qualcosa di più preciso ti farò sapere-
 E così dicendo Shinichi la baciò e uscì di corsa da casa.
Il laboratorio del dottor Agasa non era molto lontana dalla sua ma a Shinichi sembrò un tragitto interminabile. Milioni di pensieri gli affollavano la testa e un senso di inquietudine cresceva in lui.

Intanto a casa Kudo,  Ran era rimasta sola nel corridoio. -E se gli avessi chiesto di rimanere a casa con me...avrebbe avuto significato per lui?-. Sapendo di non poter più tornare indietro abbassò la testa con l'aria di chi è abituato ormai a non avere delle risposte.

-Shinichi, finalmente ti stavo aspettando- Disse il dottor Agasa appena il ragazzo varcò la soglia del suo laboratorio. -Sherry è al telefono, lei non volevo che ti chiamassi- Aggiunse sottovoce -Ma so per certo che la richiesta di aiuto era destinata a te-
-Dammi il telefono- Disse Shinichi più precipitoso del solito. La voce che gli rispose era calda e dolce ma tradiva un velo di ansia e timore.
-Shinichi speravo di sentirti per qualche buona notizia ma invece...insomma lo sai che io porto solo guai...-.
-Sherry che è successo?- chiese il ragazzo con voce preoccupata. -Ho bisogno del tuo aiuto ma temo che tu non possa fare nulla da Osaka...-
-Aspetta giusto il tempo di prendere l'aereo e di attraversare mezzo mondo e sarò da te...ma tu intanto giurami di non cacciarti in qualche guaio!- Le disse Shinichi.
-Giuro-
 E così dicendo Shinichi uscì di corsa dal laboratorio.
-Ma che fai, parti subito?- Gli chiese il dottor Agasa. Ma Shinichi era uscito dalla casa e si preparava a partire. Era convinto che se Sherry l'aveva chiamato aveva davvero bisogno di lui e per questo sapeva di non poterla farla aspettare. Mentre il taxi si avvicinava all'aeroporto cresceva in lui il senso di inquietudine. -Solo 24 ore... e sarò da lei- pensò.

Intanto in una delle città più belle del mondo Sherry dalla finestra della sua camera ammirava la prima neve che cadeva dal cielo.Il suo cuore era turbato dalle cattive notizie ma anche dall'arrivo di Shinichi.
-Solo fra 24 ore-

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Capitolo 2
*** Arrivo a Londra e...l'inizio delle inagini ***



Arrivo a Londra e...l'inizio delle inadagini
Un rumore improvviso interruppe i sogni di Sherry. La ragazza non sognava più da tempo, ma le emozioni di quei giorni non potevano rimanere fermi nella sua mente. Gli incubi e i pensieri più angosciati si mischiavano alla felicità di rivedere la persona a cui si  tiene di più,  a cui non si può rinunciare.
Quella mattina Sherry si svegliò confusa dalle tante preoccupazioni ed eccitata per l’arrivo del suo Shinichi.
-Si svegli signorina, avanti…o farà tardi- la voce di Martha, la sua governante, echeggiava in tutto il corridoio e nella testa della ragazza.
-Sono sveglia- le rispose con uno sbadiglio. –Ma smettila di gridare, per favore!…portami la colazione in camera, non mi va di scendere-

Intanto il volo di quella mattina per la capitale era ormai giunto al termine. Dall’aereo Shinichi poteva distintamente vedere il Tamigi e i milioni di tetti rossi delle villette a schiera inglesi.
-Ci siamo- pensò. Il volo era stato più duro del previsto: più di un giorno di viaggio con la preoccupazione che potesse capitare qualcosa a Sherry e il senso di colpa per aver abbandonato Ran senza dirle una parola, senza poterla abbracciare.
-E meno male che le avevo promesso di portarla a cena fuori…se stavolta non mi lascia vuol dire che mi ama davvero-
I suoi pensieri furono interrotti dalla vocina all’altoparlante che annunciava l’arrivo.
-Otto precise-
Shinichi scese dall’aereo.
Il grande aeroporto inglese era affollatissimo.
-Speriamo di trovarla al più presto-
La richiesta di Shinichi fu subito esaudita: Sherry era lì che lo aspettava. La ragazza gli sembrava davvero cambiata: capelli più lunghi che le superavano le spalle, un aspetto più elegante che mai, ma soprattutto lo sguardo di chi ha una ragione per lottare.
La vecchia Sherry, sola e debole, per la perdita delle persone più care e  per non avere più  alcuna ragione di vita aveva lasciato spazio alla nuova con uno sguardo fermo e sicura di se.

Si guardarono negli occhi e la commozione non poté che impadronirsi di Sherry: le paure, i difficili ostacoli che aveva affrontato per rifarsi una vita, la lontananza dalla sua terra, ormai non avevano più significato. Lui era li con lei e niente era più importante.
 Shinichi la strinse  forte a se: voleva proteggerla e non lasciarla mai più. Gli anni e le distanze che gli avevano separati erano scomparsi. Lui le aveva detto addio quando la ragazza decise di rifarsi una vita lontana da Tokio, per lasciarsi alle spalle il suo doloroso passato e lei  gli disse che non avrebbe mai potuto dimenticarlo. Ed infatti Sherry non lo aveva dimenticato: il pensiero di Shinichi l’aveva accompagnata in tutti gli attimi della sua nuova  vita e  l’aveva incoraggiata  fino a quel momento.
Lui le baciò la fronte, un istante che fu interminabile e si staccarono lentamente. Le lacrime scendevano ancora sul viso della ragazza.
-Adesso che ci sono io andrà tutto bene, vedrai-
Lei annuì, si asciugò le lacrime e gli fece un sorriso. Un sorriso così luminoso e fiducioso che ricordò a Shinichi quello di Ran.

Dalla villetta di Sherry si poteva vedere l’entrata di Hide Park tutta coperta di neve. Era una zona elegante e tranquilla, l’ideale per una tipa riservata come lei. L’interno della casa non era da meno, arredata con un’elegante stile inglese.
-Piacere di conoscerla, la signorina mi ha parlato tanto di lei-
 Martha accolse con molto calore Shinichi: sapeva che la sua padrona aveva un interesse particolare per lui.
-E a maggior ragione-pensò la governante- è un ragazzo davvero stupendo!-
Scambiò uno sguardo d’intesa con la sua padrona che  ricambiò arrossendo.
 
-Scusami Shinichi- iniziò Sherry quando si accomodarono tutti e due nel salotto. –Ma avevo proprio bisogno di te-
-Si tratta della serie degli omicidi avvenuti negli ultimi mesi?…Ne ho sentito parlare, sono state gravi perdite per tutta la comunità…-disse Shinichi.
-Quello che non sai…che la polizia ha tenuto nascosto e che sono stati commessi tutti dalla stessa organizzazione-la ragazza aveva alzato lo sguardo verso di lui: i suoi occhi lasciavano intravedere l’angoscia e la tristezza provata in quei giorni.
-Io ho paura che risucceda come con la banda degli uomini in nero…ma  non voglio più scappare e nascondermi-
Shinichi le sorrise-non ti abbandonerò, puoi starne certa!-
Uno sguardo e un sorriso di assenso e di gratitudine furono la sua risposta.
-Iniziamo a lavorare, raccontami tutto-.
-Come avrai letto negli ultimi due mesi sono state uccise tre delle persone più influenti e ricche di tutta l’Inghilterra…la polizia, però ha chiesto il silenzio facendo passare i tre delitti per fatti l’uno separati dell’altro. Dopo l’omicidio del milionario erede dei Ford sono stati uccisi la redattrice del “Times” e l’avvocato Tyler una delle persone più ricche della City. Sono stati uccisi nei loro corrispondenti posti di lavoro, durante una giornata lavorativa. Nessuno ha visto o ha sentito niente.
Non erano legati da alcun contatto…è come se gli omicida abbiano agito a caso…-
-Perché parli più di una persona?-la interruppe Shinichi.
-Perché ad ognuno di loro è arrivato un messaggio minatorio, una lettera via Fax dove si firmavano “the Knights”…e qualche giorno fa…ne ho ricevuta una anche io-.  Così dicendo si alzò e prese dal cassetto un foglio di carta bianco, senza intestazione e rilegatura varia. Al centro vi era solo una frase: “Prestigio e gloria sono due cose sfuggenti: le perderai con la tua stessa vita. The Knights”
-Non hai notato nulla in questi giorni? Volti mai visti che si aggiravano qua intorno…telefonate anonime?-.
-Assolutamente niente, ed infatti non avevo alcuna intenzione di rivolgermi alla polizia, ma sai com’è…Martha mi ci ha portata di forza…così ha scoperto che era tutto collegato con gli omicidi dei quei mesi…quando lo  saputo mi sono sentita di nuovo prigioniera della paura, io avevo superato da poco tutto questo-. Shinichi continuava a fissarla e questo la fece arrossire violentemente.
-Perché sei diventata rossa così improvvisamente? Non ti senti bene?-le chiese il ragazzo.
-No, no va tutto bene…sai com’è…lo stress di questi giorni mi gioca brutti scherzi-disse Sherry cercando di tornare della suo colorito naturale: certo che Shinichi era rimasto sempre lo stesso ingenuo credulone. Eppure viveva con una donna da ben due anni.
-Voglio parlare con la polizia per capire come muovermi…perché un fax anonimo proprio non aiuta- disse Shinichi.
 –Ricapitolando, 3 persone molto potenti in questa città sono state uccise dai Cavalieri…e tu sei il loro prossimo obiettivo-.
-Io però non capisco, sono in questa città da due anni, non sono ne ricchissima ne famosa e non sono di origine inglese…perché me?- chiese la ragazza.
-Forze perché hai inventato un farmaco che sarebbe l’elisir di eterna giovinezza in capsula? Evidentemente hanno capito che sei un genio. Su cosa stai lavorando ultimamente?- chiese Shinichi.
-cause dell’inquinamento atmosferico e danni al sistema circolatorio umano, terrò una conferenza fra due settimane…se sarò ancora viva-.
-Ed è una ricerca importante?-
-Sono stati stanziati tanti fondi per questa ricerca, è un progetto a livello mondiale!-rispose Sherry.
-E se andrà tutto a buon fine, i ricercatori che hanno lavorato a questa ricerca diventeranno ricchi e famosi-. Continuò Shinichi.
-Si, ma il mio  fine è quello di salvare l’umanità, non mi importa di fama e potere-.
Ribattè Sherry.
-Ma la fama e il potere allettano molte persone…chi vorrebbe quattro delle persone più influenti del Regno Unito morte? E per quale motivo?-.
 Si chiese Shinichi.

                                                                                              

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