Il mistero di una madre

di ferny1
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** i compiti di una cameriera madre ***
Capitolo 2: *** Ricordi ***
Capitolo 3: *** incontri inaspettati part. 1 ***
Capitolo 4: *** incontri inaspettati part. 2 ***
Capitolo 5: *** cambiamento ***
Capitolo 6: *** in viaggio ***
Capitolo 7: *** Nuovo mondo, nuova vita ***
Capitolo 8: *** Verità ***



Capitolo 1
*** i compiti di una cameriera madre ***


-Jeremy! Non disturbare il signorino!- rimproverò una donna molto giovane, poteva avere 22 anni, aveva il viso ovale, i capelli rosso tiziano corti fino alle spalle, gli occhi  castano scuro, con un fisico a clessidra, indossava un abito scuro con un grembiule bianco che  gli stringeva la vita.
-va bene mamma!- rispose un bambino sui 4 anni, con i capelli neri e gli occhi verdi, nascosti da un paio di occhiali rotondi;
-vai a giocare fuori- gli disse un uomo dai capelli neri corvini e gli occhi rossi, indossando un frac nero con sotto una camicia bianca e una cravatta;
-come vuole signor Sebastian- rispose il bambino correndo via contento;
-Christabel, è ora di tornare al lavoro- disse Sebastian con tono autoritario,
-si hai ragione, vado a preparare la tavola; prima che Meyrin rompa tutto- concordò Christabel, avviandosi nella stanza da pranzo; quando entrò vide Meyrin che stava cercando di mettere la tovaglia,
-dammi, ci penso io- disse Christabel prendendo la tovaglia per sistemarla nel tavolo; mentre stava finendo di apparecchiare iniziò a suonare una campanella,
-Meyrin, finisci tu. Senza rompere nulla! Io vado a vedere cosa vuole il signorino-  disse la donna passando il piatto che aveva in mano alla ragazza per poi uscire dalla stanza e dirigersi nello studio del signorino. Arrivata davanti la porta bussò tre volte, si sentì un “avanti” e la donna entrò
-avete chiamato signorino?- disse facendo un inchino;
-Si. È tutto pronto?- chiese un ragazzino di 14 anni seduto dietro la scrivania su una poltrona di velluto rosso, aveva gli occhi e i capelli bluastri;
-Si!- rispose semplicemente la donna;
-molto bene! Puoi andare- la congedò il ragazzo.
 
 
Christabel corse da Jeremy, che stava piangendo in giardino,
-Jeremy! Che cos’è successo?- Chiese preoccupata,
-sono caduto- rispose piangendo il bambino,
-oh, tesoro! Ti sei fatto male?- chiese dolcemente la donna, il bambino gli mostrò il ginocchio sbucciato,
-ora andiamo a medicarci. D’accordo?- disse prendendolo in braccio,
- ti do una mano! In fondo è colpo mia se è caduto- disse con tono colpevole un ragazzo con i capelli biondi e gli occhi azzurri.
-non ti preoccupare Finnian! Non fa niente- rispose sorridendo la donna.
Posò il bambino sul letto e prese la cassetta del pronto soccorso, iniziò a medicarlo con dolcezza; quando finì diede un bacio al ginocchio del bambino,
-adesso non c’è più!- disse sorridendo per poi baciargli la fronte –ora puoi ritornare a giocare- disse scompigliandogli i capelli;
-mamma… guarda!- disse il bambino indicando la finestra, aveva iniziato a piovere,
-oh! Accidenti! Ha iniziato a piovere- osservò la donna,
-mamma hai finito di lavorare?- chiese il bambino sorridendo,
-al momento si- rispose contraccambiando il sorriso;
-ti va di giocare con me?- domandò prendendogli la mano,
- va bene!- accettò baciandolo.
Giocarono un paio d’ore, fino a quando Christabel non dovette andare ad aiutare Sebastian con i preparativi della cena.
-Christabel, sei pensierosa… qualcosa non va?- chiese Sebastian, osservando la donna che guardava fuori dalla finestra;
-Eh? No tranquillo; stavo pensando a una cosa stupida- rispose sorridendo la donna, riprendendo a tagliare le carote,
-ti posso chiedere una cosa?- domandò Sebastian guardando la pentola che bolliva,
-si certo! Dimmi tutto- rispose tranquillamente,
-chi è il padre di Jeremy?- chiese a brucia pelo,
-Cosa?- era sorpresa da quella domanda,
-è da tempo che me lo chiedo- continuò tranquillo, ignorando lo stupore della donna;
-vado a vedere il padroncino!- disse la donna uscendo velocemente dalla cucina;
-è davvero una creatura strana!- disse fra se e se Sebastian.
 
Dopo cena Christabel insieme a Sebastian finì le faccende domestiche.
-le auguro una buona notte signorino- disse la donna inchinandosi insieme a Sebastian per poi uscire; fuori la porta trovò Jeremy che l’aspettava; lo prese in braccio e si sedette in una sedia accanto alla porta, che l’aveva lasciata socchiusa, e iniziò a raccontare una storia al bambino; con voce abbastanza alta da farsi sentire anche da Ciel, sapeva che il suo padroncino gli piaceva ascoltare le sue storie; lo aveva scoperto una notte, quando stava raccontando una storia a suo figlio e lo aveva visto dietro la porta, da quel giorno iniziò a raccontarle nel corridoio fuori la porta.


 
Salve a tutti! Mi conoscete già per la ff di “un diavolo di sorella” (che continuo a scrivere U.U).
Non so perché mi è venuto in mente di scrivere un'altra ff su Kuroshitsuji! È stato forse un colpo di fulmine a fammi venire in mente questa storia; ma che importa! L’importante è che vi piace!
Fatemi sapere che ve ne sembra e bla bla…
Non sono sicura di aver scritto qualcosa di utile ma nel dubbio CIAO

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Capitolo 2
*** Ricordi ***


Come ogni mattina mi dirigo a lavoro; non ho nemmeno il tempo di sedermi, che quel pazzo rosso mi salta a dosso,
-WIIIIIIIILLLLLLLL!!!!!!!!!! SEI ARRIVATO! CHE BELLO!!!!- urla sguaiatamente quel impiastro di Sutcliff, mi viene voglia di strangolarlo con i suoi stessi capelli! Ma mi trattengo e mi limito soltanto a scansarmi dalla sua presa e iniziare il mio lavoro,
-Sutcliff non hai del lavoro da fare?- chiedo mentre incomincio a guardare le numerose pratiche sulla scrivania,
-Will! Sei sempre il solito… pensi solo al lavoro! Dai che ne dici di uscire noi due?- mi dice mandandomi una marea di baci disgustosi;
-Sutcliff quante volte te lo devo ripetere che non uscirò mai con te!- dico fulminandolo con lo sguardo,
-mi fai impazzire quando mi guardi così! Vado a farmi bella per te; A DOPO!- urla uscendo dal mio ufficio.  Mi da sui nervi! Eppure mi ricorda qualcuno, certe volte. Con quei capelli rossi e la sua testardaggine… ma che sto dicendo? Sarà la stanchezza di sopportare quel rompiscatole! SI! E così…
Meglio concentrarmi sul lavoro, non ho alcuna intenzione di fare altri straordinari.
 
 
 
 
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-CHRISTABEL!!!!!!!!! MUOVITI!- che voce insopportabile! Sono ormai anni che convivo con lui e ancora non mi sono abituata a sentirlo.
-CHRISTABEL!!!!- urla ancora più forte,
-ARRIVO SEBASTIAN- gli rispondo cercando di sbrigarmi; esco dalla stanza con passo veloce seguita dal mio ometto! Dall’uomo della mia vita. Sono passati quasi 8 anni da quando lo diedi alla luce. Ricordo ancora l’emozione e la gioia come se fosse ieri! Non ha preso niente da me, forse solo in parte il carattere, ma per il resto è tutto suo padre. Già suo padre… non riesco a ricordare chi sia, o meglio ricordo solo il nome, ma l’aspetto e il carattere non riesco a ricordarli… so solo che con lui ero felice, che ho passati dei momenti meravigliosi! Ma di che genere no!
Alcune persone mi hanno detto che magari non ricordo nulla a causa di qualche botta alla testa, o che magari lui sia scappato quando è venuto a sapere che ero incinta, perché aveva paura; ma non riesco ad accettare nessuna ipotesi.
-CHRISTABEL!- i miei pensieri vengono interrotti da quella voce insopportabile; mi chiedo come faccia ad avere tanto successo tra le donne. Valle a capire…
-Eccomi!- dico entrando in cucina,
-finalmente sei arrivata!- mi dice dandomi la scopa –Meyrin a fatto cadere tutti i piatti; vai a pulire. Io devo andare dal signorino- lo osservo attentamente,
-sei un disastro Sebastian! Hai i capelli troppo lunghi! Se continui così avrai i capelli più lunghi dei miei- dico tirandogli un ciuffo,
-hai ragione, non è ammissibile che un maggiordomo abbia i capelli più lunghi di una donna- mi risponde sorridendo –va do a sistemarmi; tu inizia a lavorare- conclude dirigendosi alla porta,
-cerca di non truccarti troppo! Sai gli uomini non amano le donne eccessivamente truccate- gli dico ironica,
-cercherò di evitare- mi risponde ridendo, lui che ride? Oggi deve essere proprio una giornata strana!
Incomincio a pulire i disastri di quei tre incapaci; non sono persone cattive, il loro compito è principalmente di difendere la villa e il signorino, ma sono dei combina guai. E visto che sono l’unica, oltre a Sebastian, a saper pulire e cucinare (sono negata col giardinaggio) mi tocca far tutto il lavoro. Finalmente ho finito e posso andarmi a cambiare, avevo promesso a Jeremy di portarlo a Londra; mi dirigo nella mia stanza e prendo dall’armadio un vestito a caso, me lo infilo e vado a chiamare Jeremy;
-Eccomi mamma! Andiamo?- mi chiede sorridendo,
-si andiamo- saliamo nella carrozza. Per mia sfortuna Sebastian deve andare anche lui a Londra per delle commissioni, il lato positivo e che si è offerto per accompagnarci.
 
 
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Finalmente posso tornare a casa! Sono distrutto, quel incompetente di Sutcliff mi ha proprio stancato! Ma come fa a farmi fare sempre straordinari? Per fortuna finalmente sono a casa; mangio qualcosa velocemente e mi vado a fare una doccia. Quando finisco mi infilo il pigiama, entro nella mia stanza e apro l’armadio per prendere una camicia per l’indomani; con mia grande sorpresa non ne trovo nemmeno una; forse le ho posate nel cassetto; apro tutti i cassetti in cerca di una maledettissima camicia, ma niente; trovo finalmente ciò che cercavo, è un po’ vecchia ma non fa niente; la cosa strana e che emana un profumo dolcissimo, lo conosco troppo bene! Ma non riesco a ricordare dove lo abbia sentito; non riesco a smettere di odorarlo, ha qualcosa di speciale, come una carezza, di colpo sento qualcosa di salato bagnarmi le labbra; s.sto pian..gendo? non riesco a smettere. Mi viene di stringere la camicia al mio petto, inizio a guardare la camicia attentamente, ad odorarla avidamente; non riesco a controllarmi, e come se fossi preda ad un incantesimo. 
Mentre continua a guardare la camicia mi accorgo che dal taschino cade qualcosa; un pezzo di carta, emana lo stesso odore della camicia, solo più forte;
C’e scritto:

“Ti amo”
Con una calligrafia delicata e morbida, e accanto ad esso c’è la stampa di un bacio; rimango sbalordito da quel messaggio, senza accorgermene le mie labbra pronunciano “anch’io”. Starò impazzendo? No, non può essere! Sarà la stanchezza. Però non riesco a smettere di piangere, a stringere quel bigliettino a me, a odorare quel profumo, A LEGGERLO ALL’INFINITO! Sto male, una fitta al cuore mi costringe ad urlare; non è il corpo a farmi male, ma qualcos’altro. Mi distendo nel letto continuando a stringere quel bigliettino a me, non riesco a calmarmi! Le lacrime continuano ad uscire senza sosta, la mia testa continua a farmi odorare quel profumo.
 
-vieni qua!- dico rincorrendola –vedrai che di prendo!- gli dico ridendo,
-non ce la farai mai!- mi dice ridendo anche lei, la sua voce assomiglia ad un canto, è meravigliosa;
-adesso ti prendo- dico per poi afferrarla dai fianchi, la butto a terra, e rotoliamo tra i fiori; quando ci fermiamo ridiamo tutti e due;
-Ti amo!- mi dice sorridendo.
 
 
 
Mi sveglio di soprassalto! Ero tutto sudato. Era un sogno; non capisco! Chi era quella donna? Ero felice? Perché non riuscivo a vederla in faccia?
La mia mente continua a fare un casino di domande; il mio cuore… e messo che batte all’impazzata! Sono confuso! Ma allo stesso tempo sono… sono FELICE? Non ci credo.
Non trovo più il bigliettino, inizio ad agitarmi, lo individuo subito a terra e mi butto su di esso istintivamente. Mi alzo e vedo che l’orologio indica le 6:30; sarà meglio iniziarmi a preparare.
Esco di casa alle 7 in punto, con il solito completo nero, la cravatta e la camicia bianca; quella meravigliosa camicia che ha il suo profumo… il suo? Ma che sto dicendo?
In tasca per la prima volta non ho soltanto le chiavi di casa ma o anche un'altra cosa; forse la più importante di tutti (e non capisco il perché), quel bigliettino!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo autrice:
salve gente!
Come vedete ho deciso di cambiare il modo di narrazione! Sarà in prima persona (il primo capitolo rimarrà così per scelta).
Che ve ne pare? Troppo esagerata la reazione del nostro William?
Fatemi sapere che ve ne sembra!
Ciao

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Capitolo 3
*** incontri inaspettati part. 1 ***


Come sempre Sebastian mi manda a fare commissioni su commissioni a Londra! Questa è la quarta in una settimana!
-mamma! Mamma guarda che belli!- mi dice Jeremy indicando una vetrina dove sono esposti molti fiori; oggi ho deciso di portarlo con me, visto che in questi giorni sono stata molto occupata e non ho potuto passare del tempo con lui;
-si tesoro, sono bellissimi!- dico sorridendo –ma ora dai sbrighiamoci!- lo incoraggio, dobbiamo ancora comprare tantissime cose.
-si mamma- riprendiamo a fare le varie compere; dopo il quinto negozio che visitiamo noto che Jeremy si sta annoiando,
-ti va di prenderci una fetta di torta?- gli chiedo e subito vedo che un enorme sorriso si sfionda nella sua faccia,
-SI! Volentieri!- mi risponde entusiasta; ci dirigiamo in un locale famoso per i suoi dolci, dove veniamo accolti da un uomo bellissimo, con i capelli castani, gli occhi di un azzurro intenso, alto e con una carnagione chiara; ci fa accomodare in un tavolo e se ne va.
-Christabel!-mi chiama una voce molto familiare- Che bello incontrarti!- mi saluta una donna con i capelli biondi raccolti in uno Chiffon e gli occhi verde acqua;
-Zia Manda!- Jeremy le salta addosso;
-ma guarda, sei sempre più grande! Christabel, mi sa che se continua a crescere così, lo sposerò- mi dice la donna stringendo Jeremy
- Amanda! Già; che ci fai qua?- la saluto ridendo; 
Amanda è una mia cara amica… è lei la mia benefattrice, è più grande di me di un paio di anni ; grazie a lei ho trovato lavoro alla magione Phantomhive. Ci siamo conosciuti, o meglio mi ha conosciuta, quando ero incinta di Jeremy; mi trovò svenuta in un vicolo dei bassi fondi di Londra; non mi ricordo come ci sono arrivata, ricordo solo che quando mi svegliai mi ritrovai in una stanza molto semplice e lei accanto a me che cercava di ricamare un pezzo di stoffa (senza successo).
-ero in giro a fare compere e  mi è venuta un po’ di fame- mi risponde sedendosi accanto a me,
-non ti credo! Ammettilo, eri in giro a caccia di uomini affascinanti- le dico io con tono di rimprovero,
-lo ammetto! Mi hai preso con le mani nel sacco! Ma hai visto che uomini, Single, che ci sono in giro?- mi dice con aria sognante,
-ma dai, l’amore vuole il suo tempo!- le dico io ridendo,
-sarà, ma non mi va di aspettare; sono una bella donna! Come mai ancora non ho un uomo?- dice sbuffando,
-secondo me hai troppa fretta di sposarti!-
-per te è facile! Hai già un uomo nella tua vita; io invece sono sola, con uno stupido gatto e una vecchia rompiscatole!- risponde seccata;
-tua nonna non è cosi, io la trovo una persona adorabile!-
-dici cosi solo perché non sei tu a viverci insieme! Passa le sue giornate a spettegolare con quelle tre, vecchie decrepite, amiche sue ed a trattare quello stupido gatto come un principe! Pensa che oggi prima che uscivo mi ha chiamato e lei e quelle streghe delle sue amiche mi hanno proposto di sposarmi con Alberto, il figlio di una loro amica- mi dice arrabbiata,
-e allora? Dov’è il problema?- le chiedo incuriosita,
-CHE è UN UOMO 20 ANNI PIù GRANDE DI ME!- mi dice urlando, senza volerlo mi metto a ridere,
-questa è bella! Dai Ami, infondo non è una cattiva idea! Pensa che ha molta esperienza- le dico cercando di non continuare a ridere,
-si certo, esperienza! Non mi sprecherò per un vecchio che vive ancora con la madre ultra decrepita!- replica mentre tortura un tovagliolo;
-le signore hanno deciso?- ci chiede l’uomo che ci aveva accolto prima,
-si, per me un tè e una fetta di red velvet- risponde Amanda educatamente,
-anche per me- dico guardando Amanda;
-Per me una fetta di torta al cioccolato!-  Dice Jeremy allegro; non appena il cameriere si allontana, sul volto di Amanda compare un sorriso che conosco troppo bene,
-che uomo meraviglioso! Bello, gentile e affascinante! E brava Christabel! Ha fatto centro!- mi dice con un sorriso malizioso,
-ma che dici!!- urlo rossa in viso;
-ma come! non hai visto come ti guardava?- controbatte lei con ancora quel sorriso malizioso sulle labbra;
-non dire sciocchezze! Ti stai sbagliando!- rispondo ancora più rossa; in quel momento ritorna il cameriere con le nostre ordinazioni,
-ecco a voi signore; buon appetito!- dice per poi andarsene,
-mi sono sbagliata? Su dai perché non ti presenti? È cosi carino!- ricomincia con le sue scemenze;
-non posso!- rispondo seccamente,
-perché no?- mi domanda curiosa,
-perché no!- rispondo freddamente;
-dai Chri! Sei una bella donna! Non puoi rimanere zitella a vita!- controbatte, ancora con questa storia;
-non è giusto nei suoi confronti!- dico piano, quasi imbarazzata;
-ANCORA! Ma perché non vuoi capirlo?! Lui non è degno di te! Ti ha lasciata sola con un bambino! Non ti merita!- mi dice questa volta lei in tono rimprovero –Jeremy ha bisogno di un padre! Non puoi continuare a crescerlo da sola; e poi anche tu hai bisogno di un uomo che si prenda cura di te, che lavori per mantenervi, che vi protegga! Sei giovane, bella e già hai avuto molte proposte di bei uomini! Anche di nobili! Perché non ti decidi a prenderne uno e fatti una vita felice?!- conclude con tono apprensivo,
-non riesco a credere che lui mi abbia veramente lasciata! Lo so che Jeremy ha bisogno di un padre; ma la mia vita è già felice!- le rispondo incominciando a mangiare la fetta di torta;
-una vita felice? Tesoro, lavori tutto il giorno  per tutti i giorni! hai poco tempo per stare con tuo figlio e prenderti cura di te! Sei una ragazza madre, le donne non fanno altro che sparlarti! Cos’ha di felice la tua vita?- dice appoggiando la sua mano alla mia;
-Ho Jeremy! Non mi importa cosa dicono le altre donne; e poi non è vero che ho poco tempo per stare con mio figlio, sono sempre con lui!- rispondo mettendo l’altra mano su la sua;
-cosi ti consumerai!- mi dice esasperata,
-non ti devi preoccupare! Io sto bene!- la rassicuro con un sorriso,
-è inutile parlare con te! Sei testarda come un mulo!- dice rassegnata,
-ahahaha e già!-  dico ridendo.
 
 
 
 
 
 
 
 
Arrivato in ufficio mi viene subito assegnato il compito di raccogliere l’anima di un certo Barone Quincy, morirà verso le 18:30 di questo pomeriggio. ma visto che manca ancora un bel po’ di tempo, ho deciso di fare un giro e a che ci sono mi rilasso un po’.
Sono già passate due settimane da quando ho trovato quel bigliettino; continuo a cercare di ricordare chi sia quella donna!
-WILL!! ECCOTI! TI HO TROVATO FINALMENTEEEE!!!!-  ma perché ogni volta quel pazzo maniaco rosso mi deve sempre rompere?
-Cosa vuoi Sutcliff?- gli chiedo seccato,;
-oh Will! Ti ho cercato ovunque!- mi risponde attaccandosi al mio braccio,
-Sutcliff STACCATI IMMEDIATAMENTE!- gli ordino con un vena pulsante alla tempia; quel rompiscatole mi fa cadere a terra.
-Cos’è questo?- chiede raccogliendo il bigliettino accanto a me, a quanto pare quando sono caduto è uscito dalla mia tasca, -CHI è????- urla quel pazzo dopo averlo letto; glielo scippo dalle mani e lo riposo nella tasca;
-non provare a toccarlo mai più!- dico con un aura omicida per poi andarmene, lasciandolo pietrificato.
 
 
Mi trovo al posto dove quel uomo è morto, un posto vicino al parco centrale di Londra; è pieno di bambini che giocano e io ho finito il lavoro. Non mi va di tornare subito a casa, penso che una passeggiata, a che sono qua, non mi possa far male.
Ad un certo punto, mentre camminavo, blocco un oggetto che era lanciato contro di me;
-SIGNORE STA BENE? Mi dispiace, ho sbagliato mira- un bambino si avvicina a me preoccupato, ha qualcosa di strano…
-JEREMY! QUANTE VOLTE TI DEVO DIRE DI STARE ATTENTO!- quella voce! Mi è cosi familiare, una donna bellissima ci raggiunge;
-Scusa mamma!- risponde il bambino,
-Spero che non si sia fatto male- mi domanda quella donna; ma chi è? Sento di conoscerla… ma… non ricordo…
-Signore? Va tutto bene?- i miei pensieri vengono interrotti da quella donna,
-Si, non si preoccupi! Non è successo niente- dico aggiustandomi gli occhiali,
-ne sono lieta! Il mio nome è Christabel e lui è mio figlio Jeremy- mi dice sorridendo, ha un sorriso bellissimo… ma che sto dicendo?
-io sono William!- dico stringendole la mano, ora che le sono più vicino mi accorgo che ha lo stesso profumo del bigliettino!







 
Angolo autrice:
Salve a tutti!
 Come va?  Che ve ne pare?
Che ne pensate di Christabel? E di William?
Ho deciso di dividere in due il capitolo (per questione di comodità e perché non amo fare i capitoli kilometrici!)
Bene! alla prossima!

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Capitolo 4
*** incontri inaspettati part. 2 ***


William? Ma come è vestisto? È la prima volta che vedo un tizio cosi buffo…

-sono ancora mortificata per l’accaduto- dico sorridendo per smozzare la tensione che si è creata,

-non si preoccupi- mi risponde con un tono cordiale,

-per rimediare le vorrei offrire qualcosa…. Che ne dice di un caffè o di un tè?- chiedo sorridendo,

-no, non c’è bisogno-

-insisto!- lo prendo per il braccio e lo costringo a fare un paio di passi,

-va bene…. Ma mi lasci- sento una nota di imbarazzo nella sua voce, non riesco a trattenermi dal sorridergli;

-Jeremy andiamo- lo chiamo incominciando a fare strada,

-eccomi mamma!- mi raggiunge allegro come sempre –signore lei non viene?- gli chiede dubbioso,

-Si arrivo-

-conosco una sala da tè davvero deliziosa…. Anche se oggi è già la secondo volta che ci vado… ma non fa niente- cerco di rompere il silenzio sorridendo –è proprio qui vicino-.

Quando arriviamo veniamo accolti di nuovo dal cameriere con i capelli castani; ci accomodiamo in un tavolo,

-allora signor William… mi dica lei lavora?- gli chiedo dopo un bel po’ di silenzio,

-eh? Come? Si certo! E lei signora?- mi risponde aggiustandosi gli occhiali,

-si anche… è sposato?-

-no, ancora no. Presumo però lei si- mi domanda a brucia pelo;

-ehm… no… purtroppo no…- rispondo pianissimo,

-come?!- sorpreso –ma lei ha un figlio- che perspicace!

-si…. Ma non ricordo molto del mio passato…. Soprattutto del padre- mi sento in imbarazzo…. Ogni volta che parlo qualcuno, ecco sempre la solita domanda!

-capisco…. Mi dispiace. Ma devo dire che è un bellissimo bambino- mi sorride per la prima volta; quel sorriso mi riscalda il cuore, mi da una sensazione di benessere e nostalgia.

-la ringrazio- rispondo sforzandomi di ricambiare il sorriso –comunque….. posso sapere che lavoro fa?- chiedo cercando di cambiare il discorso,

-amministro una particolare sezione -  mi risponde vago  -e lei?-

-io lavoro come cameriera per un nobile-

-adesso vorrei farle io una domanda-

-certo mi chieda tutto quello che vuole-

-quanti anni ha?- ma che maleducato! Non si chiede l’età ad una signora!

-ne ho appena fatti 26! E lei?-

-ne devo fare 30- mi risponde guardando un orologio da taschino –si è fatto tardi! Ora devo proprio andare- mi dice riposandolo,

-è tardi anche per me… è stato un vero piacere conoscerla signor William- dico alzandomi.

-il piacere è stato tutto mio signora- mi stringe educatamente la mano,

-spero di poterla rivedere qualche volta-

-lo spero anch’io- cosi dicendo se ne va, prendo Jeremy e ce ne andiamo.

 

 

 

 

 

-Bard, sei sicuro di riuscire a tenere sott’occhio Jeremy?- domando dubbiosa;

-si tranquilla va pure- mi risponde il biondone distruggi cucine,

-va bene… grazie!- prendo Jeremy e gli do un bacio –mi raccomando fai il bravo e se succede qualcosa vai subito dal signor Sebastian. Capito?-

-si mamma- mi risponde sorridendo,

-ehi! Non c’è bisogno di mettere in mezzo a Sebastian!- brontola irritato.

-ora vado. Sarò di ritorno questa sera- me ne vado ignorandolo.

Dopo quasi un ora di viaggio finalmente arrivo a Londra, oggi per mia fortuna le strade sono poco affollate; mi incammino tra vari vicoli fino ad arrivare in una zona periferica di Londra dove c’è un negozio con un insegna su cui c’è scritto “UNDERTAKER”. Entrando l’aria che si respira non è di certo una delle migliori e non è proprio un posto confortante; bare ovunque.

-c’è nessuno?- domando tranquilla;

-ih-ih… Christabel! Che piacere rivederti!- mi saluta un uomo uscendo da una delle bare,

-Ciao Undertaker!- lo saluto educatamente io con un sorriso,

-ih-ih-ih ha che devo il piacere di questa visita?- è un uomo abbastanza grande, con dei lunghi capelli argentati che gli coprono gli occhi,

-vorrei parlarti zio- rispondo un pensosa,

-ih-ih-ih! Prego accomodati!- facendomi segno di sedermi su una bara –vuoi un biscotto?- offrendomi un vaso pieno di biscottini a forma d’osso;

-no grazie- dico sedendomi,

-ih-ih-ih… allora dimmi, di che vuoi parlarmi?- mi dice mangiando un biscotto,

-ho incominciato a fare dei sogni strani… e non capisco cosa significhino-

-raccontameli- mangiando un altro biscotto.

-sogno di ritrovarmi in un giardino meraviglioso e con me c’è un uomo… la cosa strana e che non riesco a vederlo in faccia…..

 

 

Mi trovo sotto un albero a leggere, quando due mani mi tolgono il libro,

-dai smettila!- dico sorridendo,

-sempre che leggi! Dai vieni è una bellissima giornata!-

-arrivo!- mi alzo e incomincio a correre –Non mi prendi!-

-adesso ti prendo!- mi salta a dosso e rotoliamo su un prato di fiori;

-mi hai preso!- dico ridendo –ti amo da morire!- lo bacio con dolcezza,

-anch’io!- si mette inginocchio e dalla tasta prende una scatolina nera ornata da un nastro, la apre mostrando un meraviglioso anello d’oro –Christabel mi vuoi sposare?- gli occhi mi si riempono di lacrime e gli salto a dosso,

-SI! Si lo voglio!-

 

 

-ih-ih-ih che sogno stupido!- mi risponde Undertaker,

-lo so…. Ma la cosa strana è che subito dopo ne segue un altro-

 

 

 

Mi sveglio in una stanza lussuosissima, piena di fiori e nastri, non la conosco ma mi trovo a mio agio; mi alzo svegliata da delle urla,

-è DI SOPRA! PRENDIAMOLA!- Dei passi pesanti si avvicinano alla porta della stanza e di scatto viene aperta, mostrando dei uomini sconosciuti;

-NON FATELA SCAPPARE! È LEI!- urla uno con i capelli rossi e un sorriso agghiacciante,

-NO! FERMI! VI PREGO NON FATEMI DEL MALE!!- urlò impaurita mentre due mi prendono per le braccia alzandomi di peso;

-Christabel White sei tu?- mi domanda uno di loro,

-Si, sono io- rispondo con la voce tremante,

-portatela via!- ordina sempre lui.

Le immagini si fanno sfocate e perdo i sensi, svegliandomi in una specie di tana;

-mi dispiace…. Ma devo farlo per il tuo bene- dice la voce di un uomo a me conosciuto, ma non riesco a capire chi sia. Perdo di nuovo i sensi.

 

 

 

-questi sogni mi perseguitano da più di una settimana notte dopo notte- dico dopo aver fatto una lunga pausa,

-non devi darci peso!- il suo tono si fa freddo di colpo,

-perché?- domando confusa;

-perché si!- lo dice quasi urlando,

-eh?! Va bene Zio- faccio una pausa –ora devo andare…. Ciao- ci salutiamo e me ne vado.

 

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Non appena chiude la porta vado nel retro bottega e mi ci chiudo;

-Oh…. Christabel….- prendendo una foto raffi guardante io con una bambina di 11 anni dai capelli rossi e gli occhi castani scuro

 

 

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Mi  sveglio di colpo tutto sudato, ho fatto di nuovo quel sogno…. Ma che significano? Non riesco più a dormire!

Vado in bagno a rinfrescarmi la faccia; da quant’è che ho conosciuto quella donna non faccio altro che fare questi maledettissimi sogni!

Mi rimetto a letto cercando di riprendere sonno.

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Capitolo 5
*** cambiamento ***


-Will! Che ti prende mio bel macio?- è da settimane che il mio bel fusto è strano! Ma oggi è proprio esagerato! Sta seduto sulla sua poltrona a leggere le sue pratiche e non fa altro che sospirare. Lo odio quando non mi presta attenzione!
-Sutcliff non disturbarmi!- mi risponde seccato, sembra assente, quelle maledette carte è messo che le guarda da un ora! Non scherzo le guarda veramente da UN ORA!
-dai Will, che ne dici di andare a fare una passeggiata io e te? Magari mano nella mano- dico attaccandomi al suo braccio, mi stacca freddamente senza neanche colpirmi!
-sono offesa! Me ne vado!- dico andandomene. Ha iniziato ad essere cosi da quando è tornato dal recupero dell’anima di quel vecchio. GRHH!!! Cosa gli è preso?  Sarà…. No non può essere! L’hanno uccisa.
 
 
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Il sole era appena sorto quando qualcuno non bussò alla porta del mio negozio, entrarono un gruppo di 3 uomini vestiti di nero,
-Undertaker? È qua? Shinigami leggendario? – mi chiamò quello con i capelli neri, bassino e con gli occhi verdi, forse il capo,
-ihih…. Salve! Siete venuti a comprare una fantastica bara?-
-no, siamo qua per parlarle!- mi risponde il biondo, alto.
-di cosa?- chiedo incuriosito, non vengono mai Shinigami a trovarmi… cosa vogliono?
-di una questione importante- mi dice il più giovane anche lui con i capelli neri;
-prego accomodatevi!- li faccio accomodare nelle bare –posso sapere chi siete?-
-io sono Abraham- si presenta il basso con i capelli neri – lui è Cole- indica il biondino – e lui è Hamilton- conclude indicando il più giovane,
-ihih.... Dipartimento segreto di recupero anime.... cosa posso fare per voi?- chiedo togliendomi il cappello e tirandomi indietro i capelli,
-conosce questa donna?- mi chiede Abraham, mostrandomi la foto di una donna dai capelli rossi e gli occhi castano scuri; “CHRISTABEL!”
-ihihih... no!-
-non dica stupidaggini! Lei è Christabel White! Figlia dell’umano Travis White e della Shinigami Adelaide Owen, vostra sorella!- dice sbattendo un pugno al bancone,
-ihih…. Christabel? Che dice? Mia nipote è morta quasi 9 anni fa! E il suo nome era Nichole-
Dico addentando un biscotto,
-Nichole, Christabel Olivia White era il suo nome per intero!- controbatte Cole,
-a quanto pare non è morta! Qualcuno ha mano messo i cinemac-record della biblioteca, facendola risultare morta il 4 aprile del 1868- continua Hamilton,
-ihihih.... che cosa grave! Ma vedete mia nipote è morta il 4 aprile del 1868, per mano vostra!- dico tranquillo,
-davvero? E allora chi è questa donna?- mi interrompe Abraham,
-non saprei! Ma se c’è una cosa che so è che mia nipote non ha gli occhi castani scuro! Bensì verdi con la doppia pupilla gialla. Come sua madre- rispondo masticando un altro biscotto;
-ma è un umana, poiché ha ereditato il sangue del padre- dice innervosito il nanetto,
-questo lo so; ma ha i suoi occhi!- ripeto giocherellando con un biscotto,
-ha anche il carattere se per questo- risponde Cole;
-che vuoi dire?- questa discussione mi sta innervosendo,
-conosciamo tutti sua sorella Adelaide! Una grande Shinigami! Degna del vostro nome- risponde calmo Hamilton,
-ma conosciamo tutti la sua testardaggine- continua Abraham –senza contare che abbiamo chiuso un occhio sul fatto che avesse modificato i cinemac-record del signor Travis per evitare che morisse sanguinato-
-mia sorella ha solo svolto il suo lavoro! Riteneva che aveva ancora molto da offrire al mondo- rispondo cercando di controllarmi.
-abbiamo accettato questa scusa per il buon nome della sua famiglia! Ma sappiamo entrambi che ha infranto la regola più importante di tutte!- ribatte Cole,
-non avere alcun rapporto sentimentale con un umano!- continua Hamilton,
-mia sorella era libera di fare ciò che vuole!-
-sua sorella era una stupida, viziata e testarda ragazzina!- urla Hamilton;
-NON VI PERMETTO DI INFANGARE IN QUESTO MODO IL NOME DI MIA SORELLA!- urlo infuriato,
-signori calmatevi! Hamilton bada a come parli! Stai parlando con uno Shinigami leggendario e di sua sorella!- si intromette Abraham –mi scuso per il  mio sottoposto, conosciamo sua sorella e siamo amaramente dispiaciuti per la sua morta; tutt’oggi non siamo ancora riusciti a trovare uno shinigami alla sua altezza. Ma dovrebbe sapere bene che quello che ha fatto ha messo sottosopra l’intero dipartimento segreto di raccolte d’anime!-
-mia sorella mi parlava spesso dei vostri imbrogli!- rispondo sedendomi,
-Adelaide forse era la più brava di tutti noi messi insieme- dice ironico Cole.
-comunque non siamo qui per parlare di Adelaide, bensì di Nichole, Christabel Olivia.- riprende Abraham,
-sarebbe altro fiato sprecato! Lei è morta. L’ho sotterrata io stesso-
-potrebbe dimostrarcelo?- chiede Cole,
-mi state chiedendo di profanare il sonno di mia nipote per una sciocchezza come questa?-
-non vorrei mai chiedervelo…. Ma se questo può confermare ciò che dice.... Si!-
-molto bene! Seguitemi.- dico alzandomi e uscendo.
Li porto in un cimitero poco fuori Londra;
-eccoci qua!- ci fermiamo davanti ad una tomba su cui c’è una lapide, “qui riposa Nichole,Olivia White morta il 4 aprile del1868” –scavate pure- dico a poggiandomi alla lapide accanto;
-molto bene- i tre si misero subito al lavoro; quando finalmente aprirono la bara,
-visto? Questo è il cadavere di mia nipote Nichole-  senza dire altro richiusero la tomba e si girarono per andarsene –prima di andarvene mi sembra che mi dobbiate una risposta- li richiamo aggiustandomi il cappello,
-porga la domanda- mi risponde semplicemente il basso,
-colui che vi ha mandato e lo stesso che ha accusato mia nipote?-
-Si- risponde seccamente per poi scomparire.
 
 
 
 
 
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-Zio? Che ci fai qua?- chiedo sorpresa vedendolo seduto sul mio letto,
-Christabel devo parlarti con urgenza!- mi risponde velocemente;
-dimmi-
-devi partire subito!-
-COSA?- chiedo sorpresa – e per dove?-
-l’italia!- mi risponde freddamente mentre prende una valigia e inizia a metterci tutti i miei vestiti e quelli di Jeremy,
-L’italia?- ripeto quasi spaventata –e per quanto?-
-per sempre!-
-cosa? Ma zio qua ho una casa, un lavoro, degli amici! Non voglio!- dico fermandolo,
-è troppo pericoloso per te restare qui!-
-ma che dici?-
-CHRISTABEL NON DISCUTERE!- mi urla arrabbiato,
-zio.... NON VOGLIO!- urlo anch’io, si gira e mi da uno schiaffo violento, tanto che gli occhi mi si riempono di lacrime -Z.zio.... va bene... ma dammi almeno il tempo di salutare-
-NO! Non c’è tempo!-
-per favore-
-d’accorto! Ma hai solo 3 ore!- mi dice riprendendo a mettere le cose nella valigia.
Esco dalla stanza e vado dal signorino.
-Come mai questa decisione?- mi chiede continuando a leggere i fogli,
-questo purtroppo non posso dirvelo.... mi dispiace-  faccio fatica a trattenere le lacrime –le sono grata per tutto quello che ha fatto per me e mio figlio. Non lo dimenticherò mai-
-capisco.... non posso di certo proibirti di lasciare il lavoro.... ma sappi che se un giorno deciderai di tornare in Inghilterrà, avrò sempre bisogno di una brava cameriera come te!- dice alzando lo sguardo su di me;
-la ringrazio ancora tanto Signorino- mi concedo con un inchino ed esco dallo studio.
Dopo aver salutato tutti mi rimane un ultimo saluto da fare.... mi dirigo a casa si Amanda, per salutare e ringraziare anche lei.
 
 
-cosa? Perché?... PERCHé PROPRIO IN ITALIA?- mi dice urlando
-non lo so.... non vorrei. Ma devo-
-bene! Vai pure! Vattene in Italia! Tanto tu sai cavartela da sola! Come sempre!- le sue parole sono fredde, pesanti come un pugno sullo stomaco;
-Amanda- non riesco più a trattenere le lacrime,
-addio!- se ne va sbattendo la porta.
Mezz’ora dopo sono sulla carrozza diretta al porto, dove mi sarei imbarcata per l’Italia.
 
 
 
 
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Entrai nella locanda dove ci eravamo dati appuntamento, ma di Christabel non c’era nessuna traccia,
-scusi, è arrivata una donna coi capelli rossi e gli occhi castano scuro?- chiedo al cameriere,
-si, ma se ne è andata subito lasciando questa lettera- me la porge e io la prendo;
-grazie- mi siedo ad un tavolo e la apro,
“caro signor William,
mi dispiace averle dato buca. Ma purtroppo devo partire immediatamente e non posso dirle per dove; per me è stato un vero piacere conoscerla!
Spero vivamente di poterla un giorno rincontrarla. Ma fino ad allora non posso dirle altro che ADDIO!
Con affetto Christabel.”
Stranamente mi sento il mondo cadermi di nuovo a dosso. Questa sensazione mi sembra di averla già provata! Non so che fare.
Mi alzo ed esco dalla locanda iniziando a girare per le vie di Londra senza una meta.

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Capitolo 6
*** in viaggio ***


-come sarebbe a dire?!- chiedo in spazientito ,
-abbiamo indagato, ma non abbiamo trovato prove che confermano le sue accuse-  risponde Cole,
-quell’umana è viva! L’ho vista io!-  mi trattengo dall’urlare,
-come le ha già detto il mio collega, non abbiamo trovato prove che conf..-
-questo l’ho capito- interrompo  Abraham  -ma vi ripeto che è viva!-
-9 anni fa abbiamo fatto irruzione nella villa Owen e l’abbiamo catturata grazie al suo aiuto- riprende il nano.
- questo è ridicolo!- controbatto,
- é la verità. E ora se ci vuole scusare signor Sutcliff, noi abbiamo altro di cui occuparci- detto questo i tre se ne andarono.
 
 
 
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Arrivai al porto alle prime luci del mattino, i marinai erano già in piedi che preparavano le navi per salpare. Avevo letto molti libri di avventure strepitose affrontate da marinai, alcune più pericolose di altre; storie che parlavano di uomini che lasciavano le proprie famiglie per salpare verso un nuovo mondo, come Cristoforo Colombo, che salpando con tre navi scoprì il nuovo mondo…. Mi avevano sempre affascinata…. Ma ora che mi ritrovo davanti a tutto ciò, non riesco a far altro che piangere in silenzio stringendo a me il mio piccolo.
Mio zio prima di partire mi ha dato una letta, dicendomi di leggerla solo quando sarei arrivata.
 
“cara Christabel,
so che per te è difficile  da accettare.... ma qua non sei più al sicuro. Vorrei dirti tutto ma non posso… non ora. Prima che continui a leggere voglio che tu legga la lettera allegata a questa”
 
presi l’altra lettera… era ornata da un fiocco verde e giallo, aveva una scrittura fine ed elegante, ma la carta dimostrava che era vecchia.
 
“ mia adorata bambina,
ti scrivo queste poche righe affinché tu sappia la vera storia: per prima cosa voglio che tu sappia le tue vere origini… ma non posso essere io a dirtele… non attraverso una lettera che leggerai fra chissà quanto. Ma tranquilla, saprai tutto.
In questo istante che ti scrivo questa lettera, tu hai solo 5 anni; sei solo una bambina vivace e solare.... virtù che sono sicura porterai sempre con te. Ma purtroppo non sei solo una bambina qualunque…. Sei ciò che gli altri non possono e non vogliono accettare.  ma per fortuna non ti possono toccare… non al momento.
Quando sei nata eri piccola e indifesa… eppure hai da subito mostrato di essere forte. Ma bimba mia… non posso assicurarti che, per questo mondo, lo sarai abbastanza. Voglio che ricordi una cosa “il vento può spezzare un bastoncino, ma non lo può piegare al suo volere!”. Sii come quel fragile bastoncino che non si piega al volere del vento.
Con affetto tua madre Adelaide
 
P.s se voi sapere la verità su tutto, cerca Lisa B.”
 
 
 
Ma cosa è questa lettera? B.?
meglio se finisco di leggere la lettera dello zio
 
“quella lettera l’ha scritta tua madre prima di morire... me la diede chiedendomi di dartela al momento giusto.
So che quello che ti sto facendo non potrai mai perdonarmelo…. Ma è per salvarti.
Una volta arrivata in Italia, ti verrà a prendere una carrozza che ti porterà in un paesino, verrai accolta da una donna, che era una vecchia amica di tua madre, sarai sotto la sua protezione. Lei sa bene chi sei, ma dovrai presentarti a tutti come Analise Stim. per il resto ti spiegherà la donna .
Buona fortuna a te e a Jeremy.”
 
 
Fantastico! Due lettere che non dicono granché! Deve essere il mio giorno fortunato. Sto per partire per un paese sconosciuto, a vivere con dei completi sconosciuti e l’unica cosa che so é che mio zio ritiene che io sia in pericolo; GRANDE! No veramente.... cosa devo fare? Mi sento confusa….
-Mamma… ho paura-
-Tesoro va tutto bene… andiamo in un nuovo posto.- dico per calmarlo,
-voglio tornare a casa!-
-Jeremy ascoltami bene- mi abbasso alla sua altezza – stiamo per andare in una nuova casa-
-non voglio andare in una nuova casa! Voglio tornare dal signorino e gli altri!-
-lo so… ma tu devi essere forte… devi essere il mio uomo- gli dico accarezzandogli una guancia,
-va bene- mi abbraccia;
-dai andiamo- mi alzo sorridendo, per poi avvicinarmi ad un gruppo di marinai.
-buongiorno… scusate ma qual è la nave diretta in Italia?- chiedo a uno di loro,
-ma certo… è quella- mi risponde sorridendomi .
Dopo vari convenevoli saliamo a bordo. Veniamo accolti dal capitano, un uomo alto e molto abbronzato, con gli occhi di un azzurro meraviglioso, che ti imprigionano, che ti danno un senso di protezione e benessere… ma cosa sto dicendo… comunque ha i capelli castano tendente al rossi, e avvolte tendenti al biondo;
-My lady è un piacere per me avervi come mia ospite- dice baciandomi la mano,
-il piacere è solo mio- dico arrossendo lievemente, ma che mi prende?
-avrei il piacere di farle girare personalmente la mia nave-
-oh! Non si preoccupi…. Lei avrà molto da fare-
-non sarebbe educato lasciare un ospite graziosa come lei senza una guida-
-la ringrazio… ma lei non mi ha detto ancora il suo nome-
-che sbadato! Chiedo perdono…. Sono il capitano Lorn J. Adams, per servirla- si presenta facendo un profondo inchino – e lei?-
-mi chiamo Chris- mi ricordo della lettera dello zio –Analise Stim-
-Analise… che nome incantevole! Proprio come voi-
-signore cosi  mi fa arrossire- dico imbarazzata, non sono abituata a tante smancerie;
-chiedo scusa… ma è raro che un fiore incantevole come lei salga sulla mia umile nave-  dice spostando il braccio per mostrare la nave –allora… mi concede l’onore di farle visitare la Baby?!-
-Baby?- chiedo confusa,
-oh! Che sbadato! La nave si chiama sant Marie… in onore di una delle tre caravelle che Cristoforo Colombo ha usato per scoprire il nuovo mondo! Ma noi la chiamiamo Baby-
-capisco- dico sorridendo,
-andiamo?- chiede porgendomi il braccio,
-si- mi prende a braccetto e incomincia a mostrarmi la nave.
-e questa è la cabina del capitano; ovvero la mia- dice aprendo una porta bianca con delle iniziali blu
-è davvero una meravigliosa camera-
–la vostra camera si trova proprio qua di fianco-
-di fianco?-
-certamente! Siete mia ospite, e meritate la camera più comoda di tutte-
-la ringrazio… ma è eccessivo-
-nulla è eccessivo per un fiore meraviglioso come lei. Il viaggio sarà lungo, è meglio che si riposa prima di cena- detto questo mi bacia nuovamente la mano per poi andarsene.
 
 
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Questo contratto mi ha trattenuto per tanto…. Ma ne è valsa la pena….
Mhh… Christabel…. È una creatura assai particolare… e interessante. L’Italia… un paese troppo grande per una piccola ragazzina con un moccioso.
Cos’hai da nascondere? Piccola, povera creatura….. l’odore che emana è molto particolare…. Per non parlare della sua anima…. Dolce, sensibile…. Ma combattiva ed energica. Come un adorabile gattino!
 
 
 
 
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-William T. Spear  è lei?-
-si sono io… chi me lo chiede?- domando guardando gli uomini che mi hanno chiamato dall’ufficio;
-sono Abraham, loro sono Cole e Hamilton. Siamo Shinigami del dipartimento segreto di recupero anime-
-dipartimento segreto… di recupero anime?- ripeto dubbioso, non l’ho mai sentito. Ma credo che l’aggettivo “Segreto” non l’hanno messo di certo tanto per…
-si- risponde seccamente Abraham,
-posso sapere perché mi avete chiamato?- chiedo alzandomi gli occhiali,
-lei conosce questa donna?- chiede Cole mostrandomi la foto di una donna. Ma è Christabel!!
-perché me lo chiede?- domando continuando ad osservare la foto,
-lei conosce le regole giusto?- dice Hamilton,
-certo-
-e sa che fra Shinigami ed esseri umani non è permesso alcun tipo di rapporto sentimentale?- continua Abraham,
-si… -
-e sa anche qual’è il provvedimento?-  chiede Cole,
-no… a dire il vero no- non mi sono mai interessato di queste cose,
-le regole parlano chiaro; gli umani non devono conoscere l’esistenza dei vari dipartimenti di Shinigami, per questo non è permesso tale rapporto-  dice Hamilton,
-se tale regola viene infranta… l’umano morirà e i suoi cinemac-recor verranno deposti come speciali- conclude Abraham,
-che intende per “Speciali”?-
-che i ricordi della esistenza di quell’anima verrà cancellata dai ricordi di tutti- mi spiega Cole,
-come se non fosse mai esistita?-
-esattamente- concorda Hamilton.
-capisco-
-ritornando alla questione di prima… conosce questa donna?- chiede di nuovo Abraham,
-No… non la conosco-
 
 
 
 
 
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-mi dica…. Va in Italia per trovare suo marito?- mi chiede mentre ceniamo,
-Eh? No… no-
-davvero? È allora come mai?-
-per, cosi dire, cambiare vita- rispondo, in realtà nemmeno io so il perché ci sto andando…
-e suo marito dov’è?-
-è morto-
-mi dispiace… cosi giovane e già vedova… deve essere difficile per lei crescere un figlio da sola-
-no.. non proprio… Jeremy é la gioia più grande che io possieda-
-immagino…. Del vino?-
-si grazie- mi riempie il bicchiere –e lei? È sposato?-
-no… purtroppo no-
-come mai? Voglio dire siete un bel uomo….- a quella frase mi rivolge un sorriso strano, tra il malizioso e il divertito,
-sono un lupo di mare, l’acqua è il mio letto e la mia nave la mia donna!- conclude con una fragorosa risata,
-capisco… ma non sente mai il desiderio di tornare sulla terra, varcare la soglia di casa sua e trovare sua moglie che l’aspetta?-
-avvolte si e a volte no-
-scusi come “a volte si e a volte no”?-
-che a volte sento tale desiderio… ma ho deciso io di seguire tale vita-
-credo di non comprendere-
-vede mia cara… stare mesi per mare può sembrare  che sia una vita orribile… a volte lo penso anch’io… ma quando arriviamo in una nuova costa, dove ci sono “nuovi mondi”, pensi che il viaggio sia valso fino infondo e poi quando ritorni a casa… per quanto si stanco non vedi l’ora di partire per un altre avventure-
-capisco; siete un uomo affascinante capitano- sul suo viso si forma di nuovo quello strano sorriso,
-sa mia cara…. Io ho un sogno-
-davvero? Posso chiederle quale?-
-è di scoprire  un nuovo mondo come il grande Cristoforo Colombo-
-le auguro allora di riuscire nel suo intento- gli dico sorridendo –ma mi tolga un’ ultima curiosità… lei vorrebbe mai sposarsi?-
-no… io sono già sposato! Con la mia Baby!- dice ridendo,
-mamma… sono stanco- mi chiama Jeremy,
-Andiamo a letto… mi scusi… è stata una piacevole serata… ma ora si è fatto tardi- lo saluto per poi andarmene.
 
 
 
 
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-buona notte- la saluto anch’io e la guardo uscire; prendo il bicchiere e lo alzo in aria,
-sono un uomo di avventura che ama la sua nave… ma sono un essere umano…. Al viaggio verso Il Nuovo Mondo…. E a noi!- dico per poi calarmi d’un fiato il bicchiere.








Angolo Autrice:
salve gente!
Eccoci qua, in viaggio verso una nuova avventura, con Christabel!
Con un capitano alquanto particolare, ossessionato da Cristoforo Colombo e dalla sua Sant Marie.
Vorrei ringraziare Chizuru che segue e recensisce la storia, e tutti coloro che la leggono.
Ora vi saluto 

 

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Capitolo 7
*** Nuovo mondo, nuova vita ***


Sono in viaggio da quasi una settimana, se tutto va bene dovremmo arrivare domani sera.
 
È notte fonda e io non riesco a dormire; decido di alzarmi, bevo un bicchiere d’acqua e mi avvicino a Jeremy, ma c’è qualcosa di strano…. JEREMY NON è LA!!
Esco subito in cerca di lui; salgo sul ponte,
-qualcosa non va signora?- mi chiede un vecchio marinaio,
-si, non trovo mio figlio! L’ha per caso visto?- chiedo agitata,
-no… ma forse il capitano lo sa- mi risponde –è di sotto, nel suo studio-
-nello studio?-
-si l’accompagno se vuole-
-no la ringrazio ci vado io- dopo averlo salutato mi dirigo nello studio a grandi passi, ho il cuore in gola.
Arrivata davanti  alla porta a lungo la mano per bussare, ma si apre (questo non promette nulla di buono! Ma se è successo qualcosa a Jeremy devo farmi coraggio) faccio un respiro profondo e varco la soglia della porta; la stanza illuminata da poche candele, alcune sembrano volersi spegnersi da un momento all’altro (grande! La fortuna come sempre si tiene alla larga da me!),
-c’è nessuno? Capitano Lorn? È qua?- chiedo ad alta voce –scusi il disturbo… ma non trovo mio figlio. L’ha per caso visto? CAPITANO??- niente! Nessuna risposta! Magari si é addormentato in quel divanetto….
Mi avvicino ma nulla, solo cuscini! Noto una porticina dietro la scrivania. Forse é là…. (non sono convinta…. Qualcosa in me, mi dice di andarmene… ma Jeremy…), dai Christabel rilassati! Hai letto troppi libri. Che mai potrà succedere? Facciamola finita una volta per tutte!
Apro la porticina e si presenta una scala che scende chissà dove.
-JEREMY? SEI QUA SOTTO?- urlo, ma nessuna risposta –CAPITANO?- ancora nulla! Forse non c’è nessuno; magari Jeremy è da qualche altra parte e mi sta facendo uno scherzo…  Christabel fatti coraggio e scendi (fosse facile! Ho il cuore che batte come quello di un coniglio).
Alla fine inizio a scendere le scale; mi ritrovo in una stanza grande chissà quanto, non si vede granché. Faccio un paio di passi guardandomi intorno.
-Cercavi questo?-  mi chiede Lorn; teneva Jeremy per il coletto della camicia da notte, gli avevano legato braccia e gambe
-JEREMY!- non risponde –cosa gli ha fatto?-
-nulla… al momento! Sta solo dormendo- mi risponde,
-mi ridia mio figlio!-
-ah ah!... se farai la brava!- dice con un ghigno in faccia;
-cosa? Sta scherzando vero?- domando quasi impaurita,
-no- dalla tasca tira fuori un coltello e lo appoggia al viso di Jeremy –se non vuoi che il suo visito venga graffiato ti conviene fare come ti dico!-
-cosa dovrei fare?- chiedo spaventata, sul suo viso si forma un sorriso malizioso,
-SPOGLIATI!-
-COSA? NO!- involontariamente faccio un passo indietro, lui stringe il coltello sulla guancia di Jeremy –NO FERMO!!- urlo –va… bene- dico con la voce tremante;
-bene!- si lecca le labbra, ha uno sguardo da pazzo. Sto morendo dalla paura, come vorrei che lui fosse qua. Due lacrime mi rigano il viso e inizio a fare come mi ha detto.
 
 
 
 
Arriviamo in Italia nel tempo stabilito ; ma non nei modi stabiliti.
Lorn dopo aver finito mi ha rinchiuso nella mia stanza insieme a Jeremy, non vuole farmi scendere dalla nave. Per fortuna Jeremy sta bene; mi accorgo di essere arrivati dal casino che proviene da fuori.
Devo fare qualcosa…. Devo andarmene da qua!
Mi guardo intorno in cerca di una via di fuga, la porta è chiusa a chiave da fuori; l’unica via d’uscita sembra l’oblò…. Ma anch’esso è sigillato, però con la confusione non si sentirebbe in suono dei vetri rotti… (forse leggo troppo… ma se non ci provo….).
-Jeremy… ascoltami dobbiamo fare una cosa ed è importantissimo che tu stia accanto a me e che non fai il ben che minimo rumore, chiaro?-
-SI!- mi risponde sorridendo,
-bravo il mio ometto!- mi guardo attorno per vedere cosa posso usate per rompere il vetro…. Il letto non credo che sia adatto, nemmeno la scrivania…. Forse la sedia!
La prendo e dopo essermi assicurata che Jeremy fosse lontano la tiro con tutta la forza che ho; con mio grande stupore funziona!
Faccio prima uscire Jeremy per poi uscire io; per fortuna sono tutti impegnati ed è sera. ( ammetto che passare la serata attaccata al cornicione di una nave per tentare una fuga, non sia proprio di prima classe; ma come ho già detto la fortuna preferisce starmi lontana!).
Inizio a strisciare lungo il fianco della nave seguita da Jeremy;  (quando vorrei essere a Londra a pensare a cucinare o a pulire)
Finalmente raggiungiamo un punto buono per scendere ma bisogna saltare; (in questi momenti ringrazio le mie abilità sportive),
-Tesoro ora dobbiamo saltare- dico guardandolo, mi risponde annuendo soltanto. Saltiamo e atterriamo nella terra ferma;
-vieni Jeremy dobbiamo andarcene subito!- dico prendendolo per mano e iniziando a correre, ci fermiamo solo quando arriviamo davanti ad una carrozza nera con rifiniture verdi,
-per essere una ragazza che è appena scesa in una terra sconosciuta, corre parecchio-  dice un uomo, o almeno credo… è nascosto da un lungo cappotto nero che gli arriva ai piedi e un cappello che gli copre la faccia;
-Chi siete?- domando portando Jeremy dietro di me,
-sono qui per portarla, prima però risponda ad alcune mie domande: lei è Nichole,Christabel Olivia White?-
Nichole? Nessuno mi chiama cosi da tempo…. Annuisco lievemente,
-bene… salga nella carrozza- dice aprendomi la portiera,
-prima mi dica chi è lei-
-non qui- alla fine salgo nella carrozza.
 
 
 
 
 
 
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Christabel…  dove sei? E perché quei uomini ti cercavano?
Mi sento la testa scoppiare! La notte non riesco a dormire. Voglio sapere!
magari alla biblioteca troverò qualcosa.
 
 
 
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-EHI! SVEGLIA DORMIGLIONA!!-
-mmh?... cosa?- farfuglio mentre mi strofino gli occhi,
-ti sei addormentata! Dai che siamo arrivati!- poso lo sguardo al mio interlocutore, è ancora il tizio incappucciato, ma questa volta ha una voce diversa, più naturale –dai che ti sta aspettando!-
-chi?- domando confusa,
-le domande falle a lei!- mi risponde mentre mi aiuta a scendere; davanti a me si mostra una grande villa in stile gotico, con un giardino gigantesco che circonda la villa.
-wow! Ma è ancora più grande della villa in cui lavoravo prima!- lo dico senza volerlo,
-già… la vecchia non si fa mancare nulla- risponde sarcastico lui –dai muoviamoci, non è molto paziente- dice avviandosi all’entrata; un enorme portone decorato da un falco che tiene nel becco una pergamena si presenta a noi. L’ingresso non ne è da meno, ci sono molte cose preziose e provenienti da ogni dove; la cosa che attira di più la mia attenzione è un dipinto che raffigura lo stesso falco che c’è nel portone, posizionato nel muro dove si trovano le scale;
-seguimi- mi conduce al piano di sopra , è praticamente uguale all’ingresso. –entra- mi dice arrivati davanti a una porta molto semplice a differenza del resto della villa.
Una volta entrata mi ritrovo in uno studio molto sobrio, con molte librerie e mobili in mogano;
-benvenuta mia cara- mi saluta una donna seduta dietro la scrivania, con dei capelli sale e pepe, fisico  formoso, occhi con… una doppia pupilla? verdi e gialli, labbra carnose; è davvero una bella donna, non ha nemmeno una ruga nel viso, ma la sua postura e i suoi modi fanno capire che è molto grande;
-salve- rispondo incerta  -sono Anali…- non mi da il tempo di finire la frase che mi interrompe con la mano,
-lo so bene chi sei, Nichole- dice senza guardarmi –io sono Lisa Brun. da oggi sarete sotto la mia protezione; Natasha ti accompagnerà nelle tue stanze e ti spiegherà man mano le varie regole-
-Natasha?- la donna la chiama e il tizio con il cappotto si presenta,
-mi ha chiamato signora?- domanda educatamente,
-si accompagna i nostri ospiti nelle loro stanze- ordina; si congeda ed esce seguito da me e Jeremy; ci guida verso l'altra parte della villa,
-questa è la vostra camera- la stanza è grande con un letto a baldacchino bianco, come tutti i mobili, ornato con delle tende gialle e verdi,
-che meraviglia… ma è troppo per noi- dico guardandomi intorno,
-in confronto alle altre stanze questa è la più semplice- 
-come?- domando sorpresa,
-già… comunque io sono Natasha- dice togliendosi il cappotto e il cappello, è una ragazza slanciata con capelli corti, a maschiaccio, neri e occhi verdi;
- tu sei una ragazza?- chiedo sorpresa,
-no sono un pesce con le gambe! Ma che domanda stupida!- risponde sarcastica,
-scusa…. Ma con quel cappotto non si vede proprio! E poi…. Perché indossi dei pantaloni?- non ho mai visto niente del genere  ( e poi a dirla tutta… non ha niente di femminile),
-perché cosi mi posso muovere liberamente!- risponde seccatamente;
-ma non si addice ad una signora!- controbatto con una nota di rimprovero,
-sai che me ne frega- dice sedendosi in malo modo su una sedia,
-quanti anni hai?- chiedo dopo un attimo di silenzio,
-ne ho 22, tu?-
-sei più piccola di me! Io ne ho 26-
-e tu piccolo? Quanti anni hai?- chiede a Jeremy,
-ne ho 9- risponde sorridendo,
-ma che grande che sei! E come ti chiami?-
-Jeremy!-
-è davvero un bel bambino- mi dice sorridendo –bene vi lascio riposare, la giornata è stata lunga e sarete esausti. Buona notte- detto questo se ne va.
 
 
 
 
 
 
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Nichole, Christabel Olivia White;
 nata il 6 giugno 1850, morta il 4 aprile 1868;
 causa: naturale.  Anima: speciale
Famiglia: Padre Travis White. Madre Adelaide Owen.
 
Owen? Mi suona familiare….
 
 
 
 
 
 
-Signor Undertaker?- entro nel negozio, sembra vuoto
-ospiti… vuole provar- si zittisce di colpo non appena mi vede,
-vorrei parlarle- dico chiudendo la porta e avvicinandomi a lui,
-di cosa?- domanda stranamente freddo,
-lei conosce Olivia? o meglio Christabel?- di colpo si irrigidisce;
-perché lo vuoi sapere?-
- voglio sapere-
-cosa?-
-perché quegli uomini la cercavano e perché mi è cosi conoscente-
-non lo so-
-a me sembra di si- dico mostrandogli il suo fascicolo, non appena  lo vede si tira indietro i capelli mostrando gli occhi; mi fa segno di seguirlo, mi porta in una stanza nel retro bottega  dove si trova un cofanetto,
-lo riconosci?- mi chiede mostrandomi un anello,  lo osservo attentamente,
-mi sembra conoscente-
-è l’anello che hai regalato a Christabel quando gli hai chiesto di sposarti-
-COSA???- urlo scioccato –ma… ma…- non riuscivo a parlare,
-conosci bene le regole…. La volevano uccidere…. Ma non potevo permetterlo-
-che legame c’è tra di voi?-
-lei è mia nipote, la figlia di mia sorella-
-e perché non ricordiamo nulla nessuno dei due?-
-perché ho modificato i vostri ricordi- fece una pausa –qualcuno denunciò voi due e l’anima di Christabel sarebbe..- lo interrompo concludendo io la frase,
-archiviata come speciale-
-sarebbero state due le anime-
-Jeremy?- lui annuì,
-Tuo figlio- quella frase mi sciocca ancora di più.

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Capitolo 8
*** Verità ***


-mio…. Mio figlio?- ripeto scioccato,
-si. la sera che gli chiedesti di sposarti…. Siete stati insieme-
-come…. Com’è possibile? Jeremy è mio?- non riesco ancora a crederci –mi racconti tutto! Tutto ciò che è successo!!- urlo in preda alla disperazione,
-NO! Non ho intenzione di metterla in pericolo!- risponde freddo.
-ho bisogno di sapere. Ho bisogno di sapere per poterli difendere-
-non posso permettere che anche lei muoia. Ho già perso tanto-  dice con una nota di tristezza,
-per favore- insisto –non chiudo occhio da quando se ne andata-
-va bene. quasi 10 anni fa gli chiedesti di sposarti, lei acconsentì ma qualcuno non voleva questa unione e denunciò Nichole. all’epoca lei aveva solo 16 anni….  Quando venne era felicissima e mi disse che si sarebbe sposata….
 
 
-ZIO!! Zio ho una bellissima notizia!-  entrando come una furia,
-quale Nichole?- chiedo guardandola,
-MI SPOSO!! Non è bellissimo?- lo dice con tanta allegria e innocenza che sembra quasi una bambina felice di andare a giocare;
-COSA? E con chi?- chiedo agitato,
-Con Will!-
-NO! Non puoi!- dico quasi urlando,
-perché? Ci conosciamo da quando eravamo bambini- risponde indietreggiando.
-sei troppo piccola! E poi… non puoi sposarti con lui-
-ho 16 anni… la mamma si è sposata alla mia età; e io amo Will. Mi avete sempre detto che per tradizione mi devo sposare a 16 anni- dice con la stessa innocenza di sempre,
-lo so. infatti ti sposerai ma non con lui! Ho già trovato un uomo adatto per te-
-Cosa? NO! NON VOGLIO SPOSARMI CON UNO SCONOSCIUTO!- urla in lacrime,
-LO VORRAI!!!- urlo a mia volta –e ora vai in camera tua!-
 
 
 
 
-quando la sera la andai a chiamare scoprii che era scappata-
-e dov’era andata?- chiesi  pallido,
-era venuta da te…. Un paio di giorni dopo la trovai e la riportai a casa dove la chiusi nella sua camera-
-e dopo che successe?-
-nei giorni dopo tu venisti per parlare con me…. E alla fine, dopo quasi due mesi, acconsentì al matrimonio. Non lo avessi mai fatto!- si rimproverò con amarezza,
-perché?-
-il mese dopo successe ciò che ho sempre temuto. Degli Shinigami  fecero irruzione e presero Nichole; grazie alla mia posizione sono riuscito a prendere tempo e…..
 
 
 
La portai il più lontano possibile,
-mi dispiace tesoro. Ma è per il tuo bene- dico dandole un bacio sulla guancia, per poi prendere Death Bookmark e modificarle i ricordi.
 
 
 
 
-una volta che gli modificai i ricordi la portai nel mondo umano-
-e adesso dov’è?- chiedo guardando la fede,
-non te lo posso dire…. È per salvarla-
-io…. Non posso credere a ciò che ha appena detto…. E non c’è un modo per permettere che viva con me senza rischiare?-
-si…. si che c’è-
 
 
 
 
 
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-EHI! Svegliati! Ma quanto dormi?- mi sveglia Natasha tirando via le coperte,
-Mmh? Che vuoi? Stavo dormendo cosi bene- dico cercando di capire che ore sono,
-Che voglio? Sono le 9! Vuoi ancora dormire?-
-EH?! LE 9? Ma è tardissimo!!- dico alzandomi di scatto –ma perché non mi hai chiamato prima?-
-eri cosi carina mentre dormivi- dice ridacchiando,
-carina? Ma che dici? Stai male? Lasciamo perdere- senza aggiungere altro corro a prepararmi ;
-dai muoviti. La vecchia odia aspettare- mi incita mentre mi guarda prepararmi ,
-si si. sono pronta!- dico andando alla porta, lei scoppia a ridere,
-vuoi uscire cosi? Ahahah sei ridicola!-
-perché?-
-hai i capelli scombinati e il corpetto al contrario, senza contare che hai la gonna messa male- mi guardo allo specchio e vedo che ha ragione. Cerco di darmi una sistemata  -lascia. Ci penso io!- dice prendendo la spazzola e iniziando a pettinarmi . una volta pronta scendiamo nello studio di madam Lisa, dove la troviamo seduta nella sua scrivania a leggere il giornale.
-buongiorno signora- la saluto educatamente ,
-finalmente ti sei svegliata- dice guardandomi,
-chiedo scusa. Non è mio solito dormire cosi…- mi interrompe con un gesto della mano,
-hai fatto un lungo viaggio. Non fa niente. Ma cerca di tenere il passo con le nostre abitudini-
-si. lo farò-
-molto bene…. oggi sei libera. Cosi potrai sistemare le tue cose e quelle di Jeremy- conclude, riprendendo a leggere . ritorno nella mia stanza e trovo il mio piccolo che si stava finendo di preparare.
 
 
 
 
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Christabel? Dove sei? Un anima come la tua deve essere davvero squisita. Non puoi scapparmi! Vedrai, presto ti troverò e sarai mia. Mi sto già gustando quel momento!
 
 
 
 
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-Christabel, sono venuto a riprendere da dove abbiamo concluso- entro nella cabina ma non trovo nessuno -DOV’è LA RAGAZZA?- chiamo subito l’equipaggio ,
-capitano non la troviamo- dice uno dei miei marinai,
-è scappata col moccioso- dice il secondo mostrando i pezzi di legno a terra con frammenti di vetro,
-MALEDIZIONE!- do un pugno alla scrivania facendo volare un pezzo di carta è una lettera –Lisa B.? molto bene! abbiamo da dove ripartire!-
 
 
 
 
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-come va?- chiede Natasha entrando in camera,
-bene. Jeremy è fuori a giocare- rispondo  sorridendo,
-perfetto! Adesso possiamo parlare!- dice sedendosi,
-Parlare? E di cosa?-
-di tutto! Ad esempio dov’è il padre di Jeremy o come mai sei venuta in Italia senza bagagli-
-sono vedova e sono scappata dal mio paese per crearmi una nuova vita- rispondo semplicemente,
-non mentire. Allora! Iniziamo da una domanda semplice: come mai sei senza bagagli?-
-li ho lasciati nella nave. Sono dovuta scappare-
-perchè?- chiede guardandomi attentamente,
-perchè il capitano…. Mi….. mi ha molestata…. Minacciandomi che se non facevo ciò che diceva avrebbe ferito mio figlio, in più  mi ha rinchiusa nella stanza in modo che non scendessi dalla nave- racconto in lacrime,
-accidenti! Che brutta storia. Ma adesso siete al sicuro e nessuno  vi potrà fare del male- mi dice consolandomi –e il padre di Jeremy? Come mai non è con te?-
-purtroppo… non ricordo chi sia. Diciamo che ho perso la memoria- 
-e perché sei in Italia?- chiede mentre mi continua ad abbracciare, mi sento meglio nel suo abbraccio,
-non lo so ne anch’io, mio zio mi ha detto di venire qua perché era pericolo restare dov’ero. Ma non so nient’altro-
-capisco. Avrà avuto le sue buone ragioni, sei davvero coraggiosa-
-perché sarei coraggiosa?- domando confusa,
-perché hai affrontato un viaggio del genere da sola con un bambino che cresci da sola- risponde sorridendo.
-grazie- dico ricambiando il sorriso; in quel momento mi ricordo della lettera della mamma. Lisa B. –scusa devo fare una cosa!- esco dalla stanza correndo in cerca di lady Lisa. La trovo nel salone principale,
-scusi il disturbo ma le devo parlare-
-di cosa?- chiede distrattamente,
-di mia madre- rispondo secca,
-tua madre? Intendi Adelaide?- annuisco –aspettavo che me lo chiedessi. Vieni, andiamo nel mio studio- una volta nello studio mi fece sedere in una poltroncina e da un cassetto tirò fuori una scatola –qua dentro  c’è qualcosa che ti appartiene- la apro e dentro trovo un anello, è una fede –tua madre si innamorò di un uomo, ma era un amore proibito, come il tuo-
-il mio?-
-scusa dimentico sempre quel particolare-
 
 
 
 
 
 
 
 
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-Adelaide era una grande Shinigami, la migliore di tutto il dipartimento segreto di recupero anime- continua a raccontare,
-Adelaide era del dipartimento di recupero anime?- chiede sorpreso,
-si. un giorno conobbe un umano che sarebbe dovuto morire a breve, in quel periodo si era trasferita al dipartimento normale. Era una che non amava aspettare, cosi decise di interagire con lui, alla fine si innamorarono e lei decise di salvarlo. Il tempo passò e loro si sposarono, le cose andarono bene e un giorno Adelaide diede alla luce Olivia; era una bambina stupenda. Quando compì i 6 quattro anni Travis venne giustiziato e la sua anima archiviata come Speciale, ma Adelaide riuscì a mantenere il ricordo in lei e Nichole. Purtroppo subito dopo lei si suicidò-
-si suicidò? Ma perché? Non amava sua figlia?- chiese sorpreso,
-CERTO CHE L’AMAVA! Ma non ha sopportato la perdita…. Anche se la sua morte non è molto chiara. Non credo che si sia suicidata- feci una pausa –Nichole era distrutta dalla notizia, ma non lo dava a vedere, sorrideva sempre. Un anno dopo vi siete conosciuti e da qual giorno non ti lasciava mai andare via-  al ricordo di Nichole bambina mi sorge un piccolo sorriso sulle labbra,
-chi ha denunciato Christabel?- mi chiede continuando a guardare il cofanetto,
-non lo so-
 
 
 
 
 
 
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-non capisco…. Perché non poteva stare con mio padre?- chiedo con una nota di tristezza,
-perché erano troppo diversi e andavano contro le regole- rispose con dolcezza,
-quali regole?-
-le stesse che ti hanno diviso da lui-
-lui? Lui chi?- mi sento più confusa che altro.
-il padre di Jeremy e l’uomo a cui appartiene la fede. Leggi cosa c’è inciso- faccio come detto: “per sempre tua Christabel”
-di… di chi è? Il nome?- sento le lacrime scendermi dagli occhi,
-William- a quel nome mi sento morire dentro.







Angolo autrice
Finalmente si fa chiarezza sul passato. Chissà cosa farà il nostro Williams adesso che sa tutto. si vedrà nel prossimo capitolo!
Nel frattempo fatemi sapere che ve ne pare.
A presto

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