I Can't Fight This Feeling

di Hana_Weasley
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Burt ***
Capitolo 2: *** Sue. ***
Capitolo 3: *** Puck. ***
Capitolo 4: *** Sam. ***
Capitolo 5: *** Santana. ***
Capitolo 6: *** Carole. ***
Capitolo 7: *** Quinn. ***
Capitolo 8: *** Artie. ***
Capitolo 9: *** Kurt ***
Capitolo 10: *** Rachel ***



Capitolo 1
*** Burt ***


Note inizio capitolo:
Era da un po' che volevo scrivere qualcosa per Cory, ma mi sono resa conto che non ci riuscivo con lui
e che comunque non gli avrei reso giustizia. Così ho pensato di scrivere di Finn,
in particolare di quello che hanno affrontato i personaggi dopo aver saputo della sua morte.
Spero che la storia sia di vostro gradimento, ci ho lavorato tanto.
Inotre la volevo dedicare a Cory in primis,
alla sua famiglia,
Lea,
e alla mia famigleea che mi sotiene sempre.
Ricordo che i personaggi non mi appartengono, ma sono di Ryan Murphy.
Buona lettura :)

I Can't Fight This Feeling 


Burt non sapeva da quanto tempo fosse abbracciato alla moglie, che accasciata a terra continuava a singhiozzare ripetendo come un mantra il nome di suo figlio.
Si sentiva così vuoto dentro, ed era una sensazione così familiare…


Era convinto che non avrebbe più provato quel tipo di dolore, quel peso allo stomaco che non gli permetteva neppure di respirare. E invece eccolo qua, come a voler ribadire che il dolore c’è sempre, e non va mai via. 
Burt era seriamente distrutto, aveva già perso la moglie anni fa e ci aveva messo molto a riprendersi, ora aveva paura che non si sarebbe ripreso ma doveva farsi forza. Per Carole, per Kurt.

Kurt, solo a pensare che sarebbe potuto essere lui ora al posto di Finn era un colpo al cuore, Kurt era tutto ciò che gli rimaneva, il suo caro figlio e se l’avesse perso probabilmente non avrebbe retto. 
Nel mentre di questi pensieri si occupava della moglie. “Shh. Va tutto bene…” continuava a sussurrarle all’orecchio tracciando cerchi invisibili con i polpastrelli sulla schiena di Carole, completamente sopraffatta dal dolore.
Ma non andava bene. Non andava affatto bene, perché Finn non c’era più. Nessuno avrebbe più rivisto il suo sorrisetto storto che addolciva tutti. Nessuno avrebbe sentito la sua voce, nessuno avrebbe più parlato con lui, nessuno l’avrebbe più sentito cantare, nessuno avrebbe sentito più la sua batteria essere suonata anche alle ore più improponibili.

E non era giusto che un ragazzo così di buon cuore, puro e gentile non fosse più in quel mondo dopo solo appena 19 anni di vita. No, era un’ingiustizia perché tutti dovrebbero poter vivere la loro vita appieno. 

Dopo qualche minuto, ore o anche giorni, Burt non lo sapeva e sinceramente non gli importava, Carole si addormentò.
Così Burt decise di farsi una doccia. Era sempre più stremato e sapeva che non avrebbe retto ancora per molto.

Piano piano si spogliò di tutti i suoi vestiti ed entrò nella doccia. Il getto dell’acqua rendeva tutti i rumori ovattati. Burt prese la spugna e cominciò a sfregarla sulla pelle.
Sempre più forte, fino a rendere la pelle rossa e pulsante per il contatto violento con la spugna, e le nocche bianche per la presa su di essa.

E lì in quel momento, decise di lasciarsi andare, perché adesso nessuno poteva sentirlo.
Si accasciò così su se stesso e pianse, pianse tutto quello che non aveva versato per Finn, Carole ed Elizabeth.
Pianse per tutto il dolore che c’era nel mondo mentre il getto d’acqua continuava ad andare e lo colpiva sulla schiena.
Pianse fino a quando non sentì più la pelle e le sue lacrime si prosciugarono.

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Capitolo 2
*** Sue. ***


Note inizio capitolo:
Grazie per le recensioni,
alla prossima settimana!
Buona lettura :)
Weasley


Can't Fight This Feeling




“Non hai saputo? E’ morto.”
Dopo quella frase il vuoto.
Morto.
Sue non poteva crederci. Non voleva crederci. Non era possibile.
Finn Hudson era vivo continuava a ripetersi chiusa nel suo ufficio. Ma ormai le parole “Finn” e “vivo” sembravano sempre più lontane l’una dall’altra.
Si stava creando un’enorme voragine tra quel ragazzo e una parola così semplice come Vivo.
Sue non poteva farsi vedere dagli altri spezzata, perché lo era.
Ma lei era anche una dura, quindi semplicemente non poteva dimostrare di avere un cuore e dei sentimenti.
Poteva però prendere in giro tutti, ma non se stessa.
Lei aveva eccome un cuore, e rimpiangeva anche lei la morte di Finn. Perché Finn l’aveva conquistata con la sua ingenuità. Come faceva con tutti. Ti travolgeva come un uragano.
L’uragano Finn da cui pensava sarebbe stata attraversata per ancora molti anni.
Ma ora lui era morto.
E lei si sentiva sempre più male.
Prese così il suo fidato, colui che sapeva veramente tutto di lei, colui che la capiva e la ascoltava senza giudicarla.
“Caro diario,
Dopo la morte di mia sorella devo affrontare altro dolore.
E’ tutto così irreale, sembra un sogno. Forse è veramente un sogno…
Non mi capacito del perché a rimetterci siano sempre le persone più buone.
Perché Finn Hudson poteva essere infantile, bamboccione, ingenuo e esageratamente alto; ma aveva un grande, grandissimo cuore.
Lui si fidava di tutti e faceva si che tutti si fidassero si lui.
Era leale e un buon avversario. E io…”
La penna tremava mentre scriveva quelle parole e con il cuore che cedeva e un groppo alla gola Sue decise finalmente di sfogarsi.
Le lacrime cominciarono a scendere sulle guance, mentre posava la penna e prendeva una vecchia foto delle Nuove Direzioni dopo aver cantato “Sing” che teneva per ricordo.
Si soffermò ad osservare Finn.
E mentre le lacrime non si fermavano si perse nei ricordi.
Perché era tutto ciò che era rimasto di Finn.

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Capitolo 3
*** Puck. ***


 
Note inizio capitolo:
Il capitolo è un po' corto, ma spero vi piaccia comunque.
Buona Lettura.
Weasley :)


Can't Fight This Feeling





 
Il vento gli scompigliava i capelli lasciati liberi dal casco, aveva freddo e sentiva male alla pelle.
Ma se lo meritava, doveva soffrire un minimo.
E poi niente era paragonabile al dolore che provava il suo cuore.
Puck si sentiva perso. La notizia era arrivata inaspettata, come un secchio di acqua ghiacciata mentre dormi.
All’inizio non riusciva veramente a capire ciò che gli era stato detto.
Era rimasto semplicemente fermo, con lo sguardo perso.
Quando poi la consapevolezza lo colpì in pieno petto, un moto di rabbia lo investì completamente.
Non sapeva neppure perché rabbia, doveva provare tristezza, invece…
Fatto sta che quando si riscosse prese subito la sua moto e partì per una direzione, non sapeva neppure lui per dove.
Semplicemente andò via, lontano da tutti, lontano dal dolore.
Non sapeva da quanto stesse viaggiando, forse solo qualche minuto, ma senza sapere neanche lui come abbia fatto, si ritrovò davanti al Mckinley. Scese dalla moto barcollando e si diresse verso lo spogliatoio dei Titans.
Puck cominciò a guardarsi intorno poi si avvicinò all’armadietto di Finn.
I ricordi lo investirono e quello fu troppo.
Cominciò a piangere e singhiozzare come non aveva mai fatto, mentre prendeva ripetutamente a pugni l’armadietto.
“Perché?” l’urlo straziante spezzo il silenzio.
Quando non sentì più i muscoli, Puck si sedette su una delle panche e cominciò a pensare.
Pensava a tutto quello che aveva passato con il suo fidato amico e fratello.
Pensava a come avrebbe continuato a vivere senza colui che gli aveva insegnato seriamente a vivere e non più a sopravvivere.
Pensò a tutto ciò fino a quando non si accasciò alla panca, stremato e sconvolto.
Era spaventato dalla piega che avrebbe preso la sua vita. Era spaventato di rimanere per sempre solo.
Era spaventato e arrabbiato con la vita.
Poi disse una frase, un sussurro, con voce rauca per il pianto.
“Non ti dimenticherò.”

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Capitolo 4
*** Sam. ***


Grazie mille per le recensioni, a chi segue la storia,
a chi l'ha inserita tra i preferiti o tra le
ricordate. 
Weasley :)

I Can't Fight This Feeling

 

“Tu sei molto bravo, Sam. La tua voce può essere utile alle Nuove Direzioni. Unisciti a noi!”

Questa frase continuava a rimbombare nella testa del ragazzo che piangeva tenendosi la testa tra le mani.
Finn era stato il suo primo amico, il primo che gli aveva rivolto la parole.
Il primo che lo aveva apprezzato per quel che era.
Colui che lo aveva aiutato ogni volta che si era ritrovato in difficoltà.
Era Finn che lo aveva fatto entrare nel Glee.
Era Finn che gli aveva ricomprato la chitarra.
Era Finn che era andato fino in Centucky, in quel locale e lo aveva convinto a tornare.
Era Finn che lo aveva ospitato in casa sua.
Era Finn che aveva sempre creduto in lui.
Sam lo aveva sempre considerato un piccolo grande eroe, un modello da cui prendere ispirazione ogni giorno.
Ma ora Sam aveva perso il suo eroe.
Ma soprattutto, aveva perso il suo amico.
E ora Sam, se ne stava lì, steso sul letto, rannicchiato su se stesso a crogiolarsi nei ricordi del suo viso, del suo sorriso genuino, dell’altruismo di quel ragazzone così goffo ma al contempo vero.
E continuava a piangere, perché non poteva fare altro e non voleva fare altro.
Un ricordo, una frase, come un sussurro era susseguito da un singhiozzo sempre più forte.
Sam inconsciamente pensava che se avesse dormito e poi si sarebbe risvegliato accorgendosi che la morte di Finn era tutto un grande e orribile sogno.
O forse, rimanere a letto, al buio, con il cuscino inzuppato dalle tante, ma mai troppe, lacrime versate gli dava l’illusione che tutto quello che stava accadendo non fosse reale.
Ma era reale eccome.
A Sam ormai non importava la vita, non gli importava se era passata una settimana da quando Schuester aveva dato loro la notizia.
Non gli importava se non mangiava da allora.
Non gli importava se sua madre era sempre più preoccupata.
Non gli importava di niente, accidenti.
Perché una vita senza Finn Hudson non era una vera vita
 

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Capitolo 5
*** Santana. ***


Grazie per le recesioni e per chi segue la storia. 
Personaggio difficile in questo capitolo, 
un po' di cioccolata vicino vi può far bene :)
Weasley.


I Can't Fight This Feeling

 




“Scusatemi…” disse Santana correndo fuori dal suo salotto, a Bushwick, New York, lasciando soli Kurt in lacrime che abbracciava una Rachel distrutta.
Quella scena, l’aveva scossa.
Troppo dolore, troppe lacrime, troppo.
Non sapeva neppure perché era scappata di lì, veramente.
Insomma, Santana era una che sapeva come mascherare le emozioni; ma mentre osservava gli occhi di Kurt, resi acquosi e chiari per le lacrime, e il viso sconvolto di Rachel aveva capito che non avrebbe retto.
 
Perché infondo Finn era colui che l’aveva aiutata più di tutti a trovare sé stessa e soprattutto a non vergognarsene.
Finn con uno sguardo aveva capito tutto di lei e nonostante Santana non avesse mai dimostrato di essere gentile, lui non ci aveva pensato due volte prima di aiutarla.
Perché lui era così, aiutava tutti e voleva bene a tutti.
“E’ un ragazzo fantastico” sussurrò nel freddo bagno, poi si corresse mentalmente “Era”.
Perché questo vuol dire morire: passare dall’ “è” all’ “era”.
Santana più ci pensava più si sentiva male. Così si lasciò andare; magari sfogarsi l’avrebbe aiutata.
Santana era accasciata nel pavimento del bagno da chissà quanto tempo a piangere e singhiozzare violentemente.
Non serviva, sentiva sempre quel dolore lancinante al petto.
Così fece la prima cosa che le venne in mente: prese il cellulare e digitò un numero che ormai sapeva a memoria.
“Pronto?” disse la ragazza con voce un po’ roca che non si addiceva alla persona.
“Brittany” disse solo la voce spezzata di Santana.
“Santana! Perché piangi?” chiese subito preoccupata la bionda.
“Io… lui… Finn” e una nuova ondata di lacrime la colpì.
“Oh… ascolta, so che è difficile ma devi essere forte.
Lui adesso è in un posto migliore, ne sono sicura!
Magari adesso è sopra un unicorno. E quando ci ri incontreremo nell’aula del Glee club in Paradiso potremo di nuovo cantare tutti insieme e ridere guardando Finn ballare!”
Santana ridacchiò con le lacrime agli occhi.
“Io ho paura che se ne sia andato senza sapere he non sono una persona cattiva” disse con un sussurro appena udibile.
“Lui lo sapeva, Santana. Sapeva he eri buona e sapeva che lo stimavi. Sapeva tutto…” rispose Brittany accennando un sorriso, anche se Santana non avrebbe potuto vederlo.
“Grazie Brittany. Non saprei cosa fare senza di te”
“Di nulla, Santana. Sai che puoi sempre contare su di me.”
Disse Brittany.
“Ora vado, la Berry ha bisogno di me.”
“Certo. Ti voglio bene.”
“Anche io, Brittany”.
Santana chiuse la chiamata.
Poi raggiunse i suoi coinquilini.
 

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Capitolo 6
*** Carole. ***


Note inizio capitolo:
Grazie a tutti quelli che recensiscono e 
hanno messo tra le seguite/preferite/ricordate 
la mia storia.
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento.
Per alcuni avvisi andate alla fine del capitolo.
Weasley :D

 


I Can't Fight This Feeling


 

Drin drin
“Salve. Parlo con Carole Hudson- Hummel?”
“Si, con chi sto parlando?”
“La polizia. Chiamiamo per comunicarle che suo figlio è stato trovato morto questa mattina…”
 
“Finn!” continuava a ripetere Carole tra le braccia del marito.
“Il mio bambino, no! Non è possibile!” diceva la voce spezzata dalle lacrime.
Era completamente disperata. Finn era il suo ragazzo, suo figlio.
L’aveva messo al mondo lei, e lo aveva accudito.
Era stata fiera di lui. E ora lui non c’era più.
Carole era rimasta sola. Neppure la vicinanza con Burt la alleviava un minimo.
Il suo era un dolore incolmabile e non sarebbe mai scomparso.
La perdita di un figlio era peggio che perdere una parte di se stessi.
Era l’inferno.
Carole pianse per ore, poi si addormentò.
Al suo risveglio era adagiata sul letto matrimoniale, sola.
Per un attimo le sembrò tutto normale, aveva l’illusione che Finn fosse ancora vivo, al sicuro, all’università.
Poi la realtà dei fatti colpì in pieno volto, come un violentissimo schiaffo: gli occhi le si riempirono di lacrime senza che neppure se ne accorgesse, cominciò a tremare sempre di più.
Poi un gemito e un singhiozzo.
Carole si sentiva morta dentro.
E piangeva, urlava e chiamava il nome del figlio.
Perché era tutto quello che poteva fare.
Burt si precipitò alla porta, anche lui con gli occhi rossi.
Salì sul letto e abbracciò stretto la moglie che piano piano si stava sgretolando tra le sue mani.
Carole appoggiò la testa sulla spalla di Burt e pianse ancor più forte, scossa dal dolore che le stava lacerando il petto.
“Sono sola” disse tra un singhiozzo e l’altro.
“No, non lo sei” disse Burt in un sussurro stringendo ancor più forte la moglie.
“Ci sono io”
 









Spazio Autrice!!

Prima di tutto ringrazio tutte le persone che mi stanno dando fiducia tramite le parole che mi lasciano.
E ovviamente ringrazio tutti quelli che leggono questa storia.
Ora volevo farvi qualche comunicazione di servizio.

- Domani comincerò la scuola, quindi non so quando e se troverò il tempo di aggiornare. Cercherò sempre di rispettare il giovedì di ogni settimana come uscita del capitolo, ma non posso assicurarvi nulla, sfortunatamente. In caso vogliate chiedermi qualcosa, potete farlo su messaggio privato. 

- Questo discorso vale anche per l'altra storia che al momento sto pubblicando:
Per la barba di Merlino, cos’è un Glee Club? Ne approfitto prima di tutto per scusarmi se questa settimana non ho pubblicato, ma ho avuto un problema con il pc e la stesura, quindi non so esattamente quando uscirà il capitolo, scusatemi.

- Infine sto cominciando a lavorare ad una one shot puramente Klaine. Vi do un'indizio: cosa vi viene in mente se vi dico 3x5? Quando la pubblicherò mi farebbe piacere qualche parere :3

Detto questo, vi auguro una buona settimana (sopratutto a quelli che come me andranno a scuola).
Weasley :D





 

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Capitolo 7
*** Quinn. ***


Note inizio capitolo: 
Mi scuso per il vergognoso ritardo, la scuola però
mi ha portato via davvero tanto tempo.
Grazie a tutti per le recensioni
e le belle parole che mi lasciate sempre.
Comunicazioni a fine capitolo!
-Weasley

 
Can't Fight This Feeling




 

Era a terra, sguardo vuoto, lacrime che premevano per uscire, bocca spalancata.
La cornetta del telefono era a terra, come se qualcuno l’avesse fatta cadere, e molto probabilmente era così.
Erano passate ore se non giornate da quando Quinn era in quella posizione, nel dormitorio di Yale, vicino al mobiletto del telefono dopo aver ricevuto quella sconvolgente telefonata.
Una telefonata che non si sarebbe mai aspettata di ricevere.
E ancora adesso, Quinn non crede pienamente alle parole pronunciate dall’altro capo del telefono.
Per questo non piangeva:
Finn, il suo primo amore, non poteva essere morto.
Perché lui era cosi buono, e forte, e gentile con tutti e a meno che il Karma non fosse un fottuto bastardo (cosa che Quinn aveva sperimentato sulla sua pelle) con Finn, allora era tutto un grande scherzo.
Ma la voce di Mike sembrava così vera e spezzata mentre diceva ciò…
E infondo, chi avrebbe mai scherzato su una cosa del genere? Nessuno, soprattutto nessuno delle Nuove Direzioni scherzerebbe su Finn.
Mai.
La consapevolezza la colpì proprio in quel momento, proprio come un grosso macigno sul suo petto che non le permetteva più di respirare.
Quinn si accasciò ancora di più a terra, su se stessa, come se sperasse che la terra potesse inghiottirla.
Calde lacrime le rigano il volto.
E se all’inizio era un pianto silenzioso, il suo, poco dopo divenne sempre più frastagliato e disperato.
Singhiozzava, urlava, graffiava e imprecava a terra, nel suo piccolo angolo di dolore.
Il suo Finn era morto.
Il suo Finn che l’aveva aiutata così tanto, insieme al Glee Club, che a modo suo l’aveva amata almeno un po’ e che lei stessa aveva amato non era più sulla terra.
Non lo avrebbe più rivisto.
Non lo avrebbe più abbracciato.
Non avrebbe più visto quegli occhi nocciola così belli.
Questo si che fa davvero male, pensò Quinn poco prima di addormentarsi lasciandosi andare ad un sonno agitato.





Spazio Autrice!!!

Come già detto prima, mi scuso davvero tanto per il ritardo ma la scuola nonostante sia iniziata da poco mi ha gia preso tutto il tempo libero, sigh.
Cercherò di essere più veloce a postare il prossimo capitolo, ma non vi assicuro nulla perche il prossimo è un po' complicato da scrivere (no, non sarà Rachel, state tranquilli. Semplicemente ho paura di non sapere che scrivere del prossimo personaggio).
Inoltre, dopo queste settimane, ho preso una decisione:
Per ora mi preoccuperò di finire questa storia (di cui mancano solo tre capitoli) e solo successivamente riprenderò Per la barba di Merlino, cos'è un Glee club? sia per il poco tempo che ho a disposizione, sia perchè ho un blocco dello scrittore con l'altra lol.
Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento!
A giovedì (di non si sa quando), Weasley :D

 

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Capitolo 8
*** Artie. ***


Note iniziali: Scusate per l'enorme ritardo, 
spero che ci sia ancora qualcuno interessato a questa storia :)




I Can't Fight This Feeling



Silenzio.
Era tutto quello che regnava nella stanza.
Artie era paralizzato, lì sulla sua sedia a rotelle, a bocca aperta, con le lacrime che premevano per uscire dai suo occhi nocciola.
Lui semplicemente non aveva parole. Si sentiva solo male.
Sentiva il conato di vomito salirli verso la bocca così spinse la sedia velocemente verso il baglio e poi liberò il suo stomaco.
Ritornò in camera, si guardò intorno osservando le tante foto appese alla bacheca con i suoi amici.
Ovviamente tra quelle c'era anche Finn.
Finn che aveva sempre una buona parola per tutti;
Finn che lo aveva tirato fuori da quel bagno chimico più di tre anni fa;
Finn che aveva un cuore così grande e il sorriso sempre sulle labbra;
Finn, il loro leader.
Artie non ce la fece più.
Cominciò a piangere e singhiozzare invocando di tanto in tanto il nome di Finn come se fosse una preghiera, una supplica, una richiesta di aiuto.
E forse fu proprio in quel momento che capì che Finn davvero non sarebbe più tornato.
Quando dopo le numerose volte in cui il ragazzo lo aveva chiamato non era mai venuto.
Finn aiutava sempre tutti, e non avrebbe esitato un secondo per andare ad aiutare Artie.
Il ragazzo potè fare solo una cosa allora, accasciarsi sul letto, ancora seduto sulla sua sedia a rotelle e finire tutte le lacrime che aveva in corpo.
Dopo un po’ di tempo, o forse tantissimo, sentì una delicata mano che si posava sulla sua schiena e prese ad accarezzargliela delicatamente.
Artie alzò la testa dal letto e incontrò gli occhi di sua madre, cerchiati di rosso e lucidi per le lacrime.
“Tesoro mio” sussurrò lei abbracciando suo figlio che stava piano piano andando a pezzi sotto di lei.
“M-mamma” sussurrò gemendo il ragazzo che poi riprese il suo disperato pianto.
“Shh… va tutto bene, va tutto bene…” continuava a sussurrare la madre all’orecchio di Artie.
“Ci sono io qui… sfogati, piccolo” e Artie semplicemente l’ascoltò e si lasciò consolare dall’amore e l’attenzione che sono una madre può dare.
In quel momento, tra le braccia dell’unica persona che abbia mai realmente amato, con gli occhi bagnati dalle tante lacrime versate e un aspetto disperato, prese una decisione.
Sapeva che gli altri avevano bisogno di lui, così si lasciò sopraffare solo in quel momento dal dolore e poi si rialzò, con il cuore spezzato ma pronto ad aiutare gli altri.
Sua mamma gli regalò un debole sorriso.
Finn avrebbe voluto quello, lui lo sapeva.







Angolo Autrice!!!
Lo so, sono spregevole. Non mi faccio sentire da due mesi. Ma la scuola è diventata davvero dura e non riuscivo a trovare il tempo...
Comunque, il capitolo è arrivato e spero che vi piaccia.
Prometto che il prossimo arriverà più in fretta!
Per sapere news su pubblicazioni o semplicemente volete parlare con me passate nella mia pagina fb: 
https://www.facebook.com/hweasleyefp?ref=bookmarks

 

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Capitolo 9
*** Kurt ***


 

I Can't Fight This feeling


Era impietrito. 
Guardava nel vuoto, un punto davanti a sé. 
Ma in realtà non vedeva nulla.
Kurt era crollato in uno stato di trance, dove poteva sentire amplificato tutto il dolore stava provando.
Tutto intorno a lui era nero, nero come la pece.
Tutta la luce, la speranza, la felicità erano scomparse.
Non sapeva neppure cosa fosse la gioia in quel momento.
Dopo un'eternità Kurt vide qualcosa.
Non riusciva ancora a capire di cosa si trattasse.
Era solo un puntino nel buio e non era neppure sicuro che fosse reale tutto ciò. 
Però si lasciò trasportare e vide.
Rivisse nella sua mente tutto ciò che era successo dal suo secondo anno di liceo fino ad allora.
Rivide quel ragazzone che entrava alle prove di uno dei primi giorni di vita del glee;
Rivide il ragazzo che gli chiedeva aiuto per esprimere i suoi sentimenti;
Rivide il ragazzo distrutto dopo che la sua fidanzata e il suo migliore amico gli avevano mentito;
Rivide un leader;
Rivide i tentativi di instaurare un buon rapporto tra fratelli;
Rivide gli abbracci, i sorrisi, l'amore, la passione che quel ragazzo possedeva in abbondanza.
Passione che ardeva e particolarmente visibile nel momento in cui cantava.
O quando guardava Rachel.
Kurt si rese conto che suo fratello aveva fatto un cammino stupendo, che non si meritava di morire perché aveva ancora così tanto da dare e da insegnare.
In quel momento Kurt si riprese, come se avesse sognato fino a quel momento, e decise di lasciare libere le lacrime.
Sapeva, lui lo sapeva che sarebbe dovuto essere forte ma in quel momento,
solo nella sua casa, al centro del salotto con ancora il cellulare in mano si permise di essere debole. 
Tutte le lacrime che ogni angheria ricevuta nel corso degli anni aveva trattenuto, tornarono per la resa dei conti, come se avessero sempre saputo che sarebbero tornate.
Ma questa volta Kurt non lottò per trattenerle. Perché ne aveva bisogno. 
Aveva bisogno di sfogarsi e liberarsi.
Anche se Kurt sapeva che i fantasmi del passato, tra cui adesso anche Finn, lo avrebbero sempre perseguitato. 
Pianse per chissà quanto tempo, invocando il nome di suo fratello e maledicendo la vita così ingiusta.
Un suono nella sua tasca attirò la sua attenzione. 
Ehilà, che c'è per cena? Dieci minuti e sono a casa!
-Rachel
Non si era reso conto, fino a quel momento, di quanto tempo fosse passato da quando aveva appreso la notizia.
Kurt capì inoltre che avrebbe dovuto dare lui la notizia a Rachel, così piano piano cercò di calmarsi, si asciugò le lacrime con il dorso della mano mentre il suo corpo era ancora scosso da singhiozzi, andò in bagno e si lavò la faccia e poi si recò in cucina per preparare la cena.
Quando sentì il rumore delle chiavi girare nella toppa, prese un grosso respiro. 
"Coraggio"






Note autrice:
Questo è il penultimo caitolo. Sperodi pubblicare l'ultimo il prima possibile ma potete immaginare di chi parlerò quindi mi servirà un po' di tempo.
Mi scuso per possibili errori o per l'hdml dl capitolo, però sto pubblicando con il tablet.
Pagina fb: https://m.facebook.com/profile.php?id=389745494535540
   

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Capitolo 10
*** Rachel ***


Note Autrice: 
Eccoci qui, alla fine!
Mi dispiace per averci messo così tanto ma 
non avevo proprio le forze di scrivere questo capitolo
e salutare questa storia.
Spero che vi piaccia, è il capitolo più lungo che abbia pubblicato
fino ad ora.
Alla fine i ringraziamenti :)

 
I Can't Fight This Feeling
 
 
"See the world not as it is, but as it's should be"



Vuoto.
Un vuoto che lacerava il petto, un silenzio rotto solo da qualche singhiozzo occasionale.
Lacrime che rigavano il volto liscio e bagnavano il pavimento, pugni stretti e unghie che ferivano i palmi delle mani.
Una piccola figura era stesa sul pavimento, in posizione fetale, le braccia che circondavano le gambe come a volersi proteggere dal dolore, mentre piangeva sussurrando una serie infinita di “no”.
Kurt la guardava impotente, con gli occhi lucidi, sul punto di scoppiare a piangere anche lui.
“Rachel…” la chiamò debolmente.
La ragazza in risposta cominciò a piangere più forte, il corpo scosso dai singhiozzi e tremante.
Era semplicemente inerme, indifesa e debole.
Mai come in quel momento Kurt si rese conto dell’enorme fragilità della sua migliore amica.
Rachel poi si alzò, le gambe che tremavano, e barcollando si diresse nella sua camera. Aprì il suo armadio e tirò fuori un’enorme scatola.
“High School’s Memories” recitava l’etichetta sul lato del contenitore.
Lo aprì e riversò tutto sul letto, cominciando ad osservare tutto ciò che si trovava dentro.
Non che ce ne fosse bisogno; Aveva tenuto tra le mani quegli oggetti così tante volte che sapeva perfettamente tutto ciò che ci avrebbe trovato dentro.
Come ogni volta, insieme agli oggetti tornarono anche i ricordi. E lei lo voleva così tanto, voleva ricordare tutto quello che aveva passato con il suo amato, sempre, tutti i giorni.
Non lo avrebbe mai ammesso in quel momento, ma aveva paura di dimenticarlo. La morte alla fine è questo. E’ l’annientamento di una persona dal tuo mondo e se all’inizio questa viene ricordata assiduamente, con il tempo la gente va avanti con la sua vita, trova un nuovo amore, dei nuovi sogni e si dimentica l’unico sorriso che al liceo le faceva battere forte il cuore.
Rachel non voleva andare avanti, non voleva nessun’altro amore, nessun nuovo sogno. Non voleva dimenticare Finn.
Quando vide lo spartito di You’re The One That I Want il primo ricordo la investì in pieno petto.
La prima lezione del Glee Club con un Finn terrorizzato da lei che cercava stupidamente di farsi notare in ogni modo possibile.
Prese poi un bicchierino che somigliava tanto a quelli che danno negli aerei, nuove lacrime cominciarono a bagnarle il volto.
“Puoi baciarmi se vuoi”
“Voglio”
Vide poi il dvd con l’esibizione di Run Joey Run e ridacchiò per poi portare una mano alla bocca e tornare seria. Non era il momento per ridere. Forse non lo sarebbe mai stato.
Si soffermò con particolare attenzione ad osservare una foto delle prime regionali, dove Rachel e Finn aveva duettato e pianse. Accarezzava il volto del ragazzo e intanto ricordava come fosse ieri tutto quello che si erano detti.
“Buona fortuna”
“Ti amo”
Pianse guardando gli occhiali che Finn aveva usato per il Rocky Horror Pictures Show, il testo di Get It Right ancora intrinseco di lacrime e rimorsi e la sua foto con il naso ritoccato di Quinn.
“Non farlo Rachel, sei bellissima”
Pianse quando vide la foto delle nazionali di New York.
La canzone domandava, quasi implorava, se avrebbero mai avuto un lieto fine, e ora Rachel lo sapeva. No, lei e Finn non si sarebbero mai sposati, avuto dei bambini, abbracciati o baciati.
E tutto questo faceva male. Dannatamente male.
Pianse alla vista della registrazione di West Side Story che le riportò alla mente la loro prima volta, quel momento così speciale che aveva condiviso con l’unico ragazzo che avesse mai amato.
Pianse ancor più forte quando vide l’anello di fidanzamento che Finn le aveva preso, il diadema dell’ultimo prom, la foto della vittoria alle Nazionali e quella del diploma.
Pianse quando ripensò a quel giorno in stazione, quando Finn l’aveva lasciata perché l’amava troppo e non voleva che sprecasse la sua vita.
Infine pensò all’ultimo periodo. La rottura, la distanza, il dolore.
Ma anche le chiamate e le parole delle ultime settimane, che li stavano di nuovo riavvicinando. Rachel era stata così ottimista in quei giorni. Era convinta che sarebbero sicuramente tornati insieme il prima possibile e ora tutto le era stato brutalmente portato via. Per sempre.
E Rachel semplicemente non ce la fece più.
Urlò con potenza, un urlò che avrebbe fatto rabbrividire chiunque per l’enorme carica emotiva e prese a pugni il letto, per chissà quanto tempo, fino a quando non sentì altro che dolore alle braccia, stanche di muoversi, e al cuore, irrimediabilmente spezzato, frantumato in tantissimi pezzettini. Impossibile da riaggiustare.
“Sappiamo bene come andrà a finire tra noi. Non so come o quando e non mi interessa dove vivi, o quale imbecille ti sei messa in casa… Tu sei la mia ragazza. Noi due torneremo insieme. Ne ho la certezza. E ce l’hai anche tu.”
Rachel si riaddormentò con queste parole in testa, pensando che amaramente che il destino gli aveva giocato proprio un bello scherzo.
Rachel quel giorno si ripromise che avrebbe fino alla morte, e anche oltre, onorato e amato Finn in ogni modo possibile.
Una promessa che mantenne davvero e di cui non si dimenticò mai.
Per una volta l’amore aveva sconfitto la morte, perché quando un sentimento è vero, è forte, è tutto, non c’è nulla che possa vincerlo.





Ringraziamenti!!!
Prima di tutto vi invito a passare sulla mia pagina facebook: 
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Secondo, volevo ringraziare tutto le fantastiche persone che hanno messo tra le seguite/ricordate/preferite questa fanfiction.
Voglio anche ringraziare i lettori silenziosi e sopratutto chi ha recensito. In paricolare Agnese_san, Rachel the Killer e _Anto che hanno recensito sempre. 
Spero di non aver deluso le aspettative con questa storia!
Per quanto riguarda progetti futuri, in estate dovrei pubblicare una Klaine!AU, quindi se sarete interessati sapete dove trovarmi.
Grazie ancora a tutti! 
Hana_Weasley :D

 

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