A silent scream.

di MssDarkness
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un circolo vizioso. ***
Capitolo 2: *** La ragazza misteriosa. ***
Capitolo 3: *** Vecchie Conoscenze. ***
Capitolo 4: *** Segreti Svelati. ***
Capitolo 5: *** Un tuffo al cuore. Strano. ***
Capitolo 6: *** Di nuovo amici,forse. ***
Capitolo 7: *** Non è mai stato un addio. ***
Capitolo 8: *** Sentimenti..? ***
Capitolo 9: *** Finalmente amici. ***
Capitolo 10: *** Inganni e gelosie. ***
Capitolo 11: *** Che coglioni. ***
Capitolo 12: *** La vendetta è un piatto che va servito freddo. ***
Capitolo 13: *** La Vendetta. ***
Capitolo 14: *** Una nottata assurda. ***
Capitolo 15: *** Il risveglio. ***



Capitolo 1
*** Un circolo vizioso. ***


Salve a tutti.(: 
Questa è la prima fiction che scrivo su questo sito per cui non sono ancora molto pratica.
Questa fic contiene contenuti delicati per cui consiglio ai lettori che magari non se la sentono 
di non leggerla perchè sarà uno degli argomenti principali. 
Se doveste leggere "POV" e poi il nome del personaggio,
vuol dire che sta parlando lui. 
Credo di aver detto tutto ahaha
Buona lettura.(:


 
 

Ero di nuovo lì,in bagno. Ero caduta nuovamente nel suo gioco e non sapevo come uscirne. Era una sorta di circolo vizioso che si ripeteva all'infinito,ogni fottuto giorno della mia vita di merda. Ma cosa ci potevo fare? Non sono stata io a scegliere di venire al mondo. Poggiai quell'oggetto che luccicava alla luce della lampadina e rifletteva il mio riflesso come per vedere chi fosse il malcapitato caduto nella sua trappola. Sarà stanco di veder riflessa sempre la mia immagine,forse sperava in qualcun altro. Mi alzai ed aprii il rubinetto dell'acqua lasciandola uscire per un paio di secondi. Alzai lo sguardo e mi vidi allo specchio,mi facevo schifo,e mi faceva schifo ciò che facevo. Feci una faccia disgustata a quella vista orripilante per poi tornare all'acqua che scorreva. Vi misi sotto il braccio lasciando che essa lo ripulisse completamente,come se nulla fosse successo. L'acqua trasparente che inondava il lavandino diventò di un rosso scuro che solo a guardarlo metteva i brividi,ma a me ormai,non faceva più alcun effetto. Erano mesi che andavo avanti così,penso che non ne avrò mai abbastanza. Una volta soddisfatta del risultato chiusi il rubinetto ed asciugai il mio braccio ancora bagnato. Presi della carta igienica e finii per ripulire il pavimento dal casino che avevo combinato,che sempre combinavo. Quando finii la mia opera buttai la carta sporca nel gabinetto e spinsi lo sciacquone. Abbassai la manica della maglietta e mi ricomposi come se nulla fosse successo. Il sangue non scorreva più e l'oggetto che avevo poggiato poco prima lo presi e me lo misi in tasca. Io non ero mai stata lì,nessuno mi aveva vista,nessuno lo sapeva. L'unica prova che non avrei potuto nascondere per sempre,erano le cicatrici che non lasciavo rimarginare. Mi sentivo vuota,morta,e l'unica alternativa che avevo per sentirmi viva era quella. L'anno prima non fu così,stavo bene. Se non fosse stato per ciò che mi fece Castiel forse.. mi controllai di nuovo allo specchio per assicurarmi di non avere gli occhi gonfi o il trucco sbavato,dopodiche sfoderai un enorme sorriso,spensi la luce,ed uscii da quel bagno come se nulla fosse accaduto.

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Capitolo 2
*** La ragazza misteriosa. ***


"Non posso crederci che le vacanze siano già finite!" sbuffai al telefono col mio migliore amico "Lo so Cass ma non è estate 12 mesi all'anno,accontentati" Lysandre era sin troppo buono con me,non so come facesse a sopportarmi. Siamo migliori amici da sempre,ci conosciamo sin da quando io avevo ancora il cordone ombelicale,la cosa fa al quanto ribrezzo ma è così. "No non mi accontento affatto! Tre mesi? Cosa sono tre mesi un cazzo! Io mi ribellerò allo stato!" continuai con le mie idee che però non mettevo mai in pratica. Il mio amico dall'altra parte scoppiò a ridere contagiando anche me "ma come faresti senza il tuo migliore amico eh Lys?" chiesi ironico. Lysandre è sempre stato uno in gamba capace di risolvere da solo i propri problemi,uno con la testa a posto; ha sempre aiutato anche me,non si arrende mai,e lo ammiro molto per questo. Forse però segue un po' troppo le regole e crede ancora all'anima gemella,pf,che stronzate. Io sin da quando ero bebè prendevo una ragazza a mio piacimento e me la sbattevo per poi lasciarla. Non ho mai provato nulla,e lei nemmeno,ne so qualcosa. "Già,non saprei proprio sopravvivere senza di te! Ascolta Cass,io sto uscendo di casa ora,passo da te come abbiamo sempre fatto si?" domandò lui. Era vero,ogni anno passa sotto casa mia e andiamo a scuola insieme "Si amico lo sai" risposi cliccando il vivavoce sul telefono per poi lanciarlo sul letto "Allora sto arrivando" presi la mia solita maglia rossa con la mia band preferita e me la misi per poi passare ai pantaloni "Ah! Cass! Passiamo anche da Giada?" mi fermai di scatto ed ammutolii rimanendo a fissare il telefono con la chiamata ancora aperta "Ehm..Cass? Sei ancora lì?" Cercai di calmarmi e mi avvicinai al telefono per levare il vivavoce poggiandolo nuovamente al mio orecchio "S-si si ci sono.." risposi quasi con un fil di voce. "Allora? Passiamo a prenderla?" Non è che non volessi vederla o che la odiassi,però forse non me la sentivo di vederla dopo ciò che le avevo fatto. Certo ho sempre fatto così con ogni ragazza ma lei era diversa,ricordo ancora quando la lasciai..

FLASHBACK

Mi alzai lentamente dal letto senza far rumore,presi la mia roba e me la misi per poi sgattaiolare fuori dalla sua camera. Era così ogni volta che stavo con qualcuna,me la portavo a letto e poi la piantavo lì. Non perchè avessi un cuore di pietra,ma avevo paura,esatto. Ogni volta che lascio una ragazza lo faccio per paura che lei lo faccia per prima,ovviamente non è che mi freghi molto,ma se rischio di affezionarmi allora si che son cazzi. Per questo le lascio prima che ciò accada,ma con lei non fu lo stesso,con lei era troppo tardi,di lei mi ero già affezionato. Venne mattino ed andai a scuola come sempre assieme al mio amico. La evitai tutta la mattina fino a quando lei si decise di venire a parlarmi "Ehy Cass..che hai? Tutto bene?" mi chiese con la sua solita premura. è sempre stata una ragazza dolce e gentile con tutti,anche per questo con lei fu più difficile chiudere la storia "Si ehm..devo parlarti." le dissi con tono freddo e distaccato. Lei ovviamente accettò col suo solito sorriso e mi propose di andare nel bar di fronte scuola. Ci sedemmo su gli sgabbelli del bar ed ordinammo due drink "Allora? Di cosa volevi parlarmi?" il suo sorriso e il suo sguardo luminoso mi rese un po' difficile quell'impresa ma mi diedi forza e parlai "Abbiamo chiuso." sputai quelle parole come se fossero acido che mi stava corrodendo lo stomaco. Il suo sorriso si spente lentamente e il suo sguardo divenne cupo e freddo. Ricordo ancora il suo sguardo perchè non potrei mai dimenticarlo,come potrei? Quelle due parole facevano male e non me ne accorgevo,sapevo che stavo sbagliando,lo capivo dal suo sguardo,mi guardava come non avrei mai voluto essere guardato,io continuai a guardarla col mio sguardo freddo,serrato,ma sapevo che le stavo spezzando il cuore.

"CASS!" Il richiamo di Lys mi fece tornare alla realtà "No ascolta Lys non ho voglia. E poi non l'abbaimo vista o sentita tutta l'estate,forse sarebbe meglio non forzare le cose non credi?" risposi cercando di girare intorno al vero motivo per il quale non avrei voluto vederla "Ma cosa c'entra? Siamo sempre stati tutti amici no? E poi andiamo Cass! Lei fa parte del gruppo!" impallidii in viso,era vero,lei faceva parte della nostra band. Io ero il chitarrista,Lys il batterista e lei la cantante o la pianista. Non ne parlammo più perchè la piantai l'ultimo giorno di scuola e non la vidi per tutte le vacanze per cui non sapevo se lei ne avesse ancora voglia "Allora Cass? è pur sempre nostra amica no?" già,Lys non sapeva nulla della nostra relazione. Quella con Giada fu forse la relazione più bizzarra che avessi mai avuto,dovevamo nasconderci. I suoi genitori mi odiavano e per essere sicuri di non essere scoperti non lo dicemmo a nessuno,neppure a Lys. E poi io ero,anzi,sono il più figo della scuola,se qualcuna ne fosse venuta a conoscenza le avrebbe reso la vita un inferno,e per quanto era dolce lei,non si sarebbe difesa sicuramente e avrebbe solo subito. Bè,modestamente fanno a botte per stare con me,il mio fascino colpisce sempre,forse è la mia chioma rossa o il mio carattere menefreghista che attira le ragazze. Fatto sta che dovevamo nasconderci e nessuno sapeva di noi. "Senti Lys ne parliamo dopo okey? Ora muoviti." chiusi la chiamata e finii di prepararmi. Passarono un paio di minuti prima che il campanello suonò e nell'attesa mi misi a fumare una sigaretta. All'arrivo di Lysandre ci incamminammo verso scuola riuscendo a convincerlo di non passare a prendere anche Giada.
* * *
Varcammo il cancello del Dolce Amoris e come ogni anno era sempre pieno di gente. Ne scansai un po'  nella confusione e ci incamminammo all'entrata per controllare in quale classe stavamo sperando con tutto me stesso di non capitare nella stessa classe nella quale si trovava lei. Puntai il dito sui nomi e scesi lentamente cercando il mio "Lys! Siamo nella D!" Annunciai,sventolando una mano al mio amico che era andato a parlare con i nostri vecchi compagni. Mi incamminai verso di loro e li salutai alla rinfusa "Uffa! è davvero un'ingiustizia che ci hanno separati solo perchè eravamo la classe più piccola!" Si lamentò Rosalya continuando a toccarsi la sua lunga chioma argentata "Rosa siamo in classe insieme!" annunciò Melody dopo aver controllato i tabulati. Le due esultarono e senza troppi inconvenevoli voltai loro le spalle e mi diressi in classe prendendo gli ultimi posti. In quel momento ricordai di non aver controllato la classe di Giada,ma era praticamente impossibile che ci trovassimo nella stessa. Nell'attesa mi affacciai alla finestra che dava sul cortile ancora pieno di gente,ce n'era talmente tanta che il casino si sentiva fino al secondo piano,dove mi trovavo io. Scrutai i visi di tutti per farmi un'idea di chi fossero i nuovi arrivati e vidi in particolare una ragazza seduta su un muretto con la gamba destra piegata e poggiata sul muretto a fumarsi una sigaretta. Aveva dei lunghi ricci color nero corvino,a vederla di spalle sembrava una gnocca pazzesca,sarebbe potuta diventare la mia nuova conquista. La campanella suonò interrompendo i miei pensieri ma non me ne curai e continuai a guardarla cercando di capire che tipo di ragazza fosse. Vestiva con abiti scuri e degli scarponi,ma notai in particolare i suoi lunghi guanti che le lasciavano le dita scoperte,coprendo invece tutto l'avambraccio. Rimasi un po' incredulo,portare dei guanti a settembre era da pazzi,ma sembrava il tipo di ragazza alla quale non importavano certi dettagli. Tutti si affrettavano ad entrare ma lei rimase sul muretto a fumare come se niente fosse,sorrisi,era il tipo di ragazza adatta a me. "Avanti sedetevi! E lei signor Castiel,cos'ha intenzione di fare questo anno? Non crede sia ora di cominciare a studiare o almeno a fare qualcosa?" mi richiamò il professore interrompendo nuovamente i miei pensieri "Veramente una cosa la stavo facendo" dissi camminando lentamente verso il mio posto "Stavo guardando una gnocca pazzesca seduta sul muretto là fuori" risposi indicando la finestra mentre tutta la classe attaccò a ridere "Avanti non mi faccia ridere! Non vorrà mica una nota il primo giorno!" mi misi a ridere e mi sedetti al mio posto poggiando le mani dietro la nuca. Mi guardai intorno alla ricerca di una chioma riccia e bionda,ma non ne vidi. Giada non era in classe con me. Tirai un sospiro di sollievo e chiusi gli occhi,almeno questa mi era andata bene. Il professore cominciò la lezione che venne poi interrotta dalla porta che si aprì sbattendo contro il primo banco. Non riuscii a vedere chi vi fosse sulla soglia,ma molto probabilmente era una bidella "Ehm..e lei sarebbe?" la domanda del professore mi incuriosì,solitamente i professori conoscono i bidelli. "In ritardo,lo so,mi scuserei se non fosse per gli orari ridicoli che mi costringono ad alzarmi quando canta il gallo." La voce mi era familiare,ma troppo fredda per essere chi credevo io. Sorrisi a causa della sua battuta e mi venne in mente la ragazza sul muretto,che fosse lei? Aprii gli occhi ma si trovava ancora sulla soglia e la porta mi impediva la vista "Ma come si permette! Guardi che qui si alzano tutti allo stesso orario signorina!" mi voltai verso Lysandre e notai che lui era sorpreso quanto me "Ehm,errato. Sà sta mattina sarebbero dovuti passare a prendermi delle persone che però non si sono fatte vedere,la cosa non mi sorprende visto che uno di loro due è un coglione pazzesco." Lysandre si voltò verso di me ridacchiando "Castiel questa è la ragazza adatta a te" non me ne curai molto e rimasi a fissare la porta incuriosito. D'un tratto vidi degli scarponi,erano gli stessi che portava la ragazza dai capelli corvino,alzai lo sguardo ancora di più,e vidi dei jeans strappati e delle catene e per completare il tutto un paio di guanti. Non c'era dubbio,era lei. Sorrisi e la guardai in viso finalmente per scoprire chi fosse questa ragazza tanto misteriosa quanto affascinante. Spalancai la bocca e il mio amico fece altrettanto. Non potevo crederci,era impossibile..come..? Lei mi guardò negli occhi e le sue labbra formarono un ghigno "Ciao Cass,ciao Lys."

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Capitolo 3
*** Vecchie Conoscenze. ***


POV Castiel
La campanella dell'intervallo suonò e tutti uscirono frettolosamente dalla classe. Io non mi mossi dal mio posto,ero ancora shoccato,non potevo crederci,non era reale. "Cass,tutto bene?" alzai lo sguardo e vidi Lysandre che mi incoraggiava ad uscire dall'aula,quelli erano gli unici momenti di libertà che avevamo ed io specialmente ero il primo ad uscire,anzi,certe volte andavo al bagno a metà lezione e ci restavo fino al suono della campanella,ma non quel giorno. Perchè? Che mi prendeva? "Io non esco oggi..vai tu.." Lysandre spalancò gli occhi e mi poggiò una mano sulla fronte "Hai la febbre?" bè in effetti non era una risposta da me quella,ma mi uscì spontanea. Mi prese per un braccio e mi portò fuori dall'aula,mi divincolai da quella presa e mi diressi in cortile "Se proprio devo uscire allora vado fuori a fumare." 
* * *
Mi poggiai ad un muretto ed estrassi l'accendino dalla tasca,ma quando feci per accenderlo lui non fece il suo lavoro "dai stupido accendino!" imprecai perchè quest'ultimo non si accendeva "Fanculo!" strepitai lanciandolo da qualche parte. Non seppi perchè ma ero molto nervoso,forse era stato il suo ritorno..ma..perchè? "Ehy stupido,non ti smentisci mai eh" mi disse ridacchiando una ragazza alle mie spalle. Mi voltai e la vidi porgermi il suo accendino "Avanti prendilo" insistè fra una tirata e l'altra. Presi il suo accendino ed accesi la mia sigaretta. "Grazie.." le dissi ridandole ciò che mi aveva prestato senza farci troppo caso. Lei fece il suo ultimo tiro e scese dal muretto saltando "Dove vai?" le chiese Lysandre "Oh,vado dalle ragazze,è molto che non le vedo ci tenevo a salutarle. A dopo ragazzi" ci disse sorridendo "Però..sembrerà cambiata fisicamente ma il carattere è sempre il suo,non trovi?" mi chiese Lys "No,è cambiata anche caratterialmente. Non so perchè,ma mi sembra più forte." gli risposi guardandola allontanarsi "Bè forse.. prima per esempio non fumava e non vestiva così di nero,per non parlare dei suoi ricci che prima erano biondi!" Buttai fuori il fumo e continuai a guardarla da lontano,sarà cambiata,ma per me restava sempre una stra figa,anzi,forse più di prima. Buttai la sigaretta ormai finita ed entrai a scuola.

POV Giada
Dopo aver salutato i ragazzi mi avvicinai invece alle ragazze col mio solito sorriso a 32 denti "Ehy ragazze! Come state? Che mi raccontate? Come sono andate le vacanze?" chiesi con tono allegro "GIADA!!" appena mi videro mi saltarono al collo stringendomi fortissimo. Anche io ero felice di vederle,ma non credevo di essere mancata così tanto,bè si,anche Lys reagì così,ma non mi è sembrato lo stesso da parte di Castiel. "Oddio ma stai benissimo così! Forse sei un po' troppo dark però sei sempre bellissima!" mi disse Violette con la sua solita gentilezza. Mi dispiace per lei. Non capisce che se continuerà ad essere così dolce verrà presa per il culo..proprio come è successo a me.. "Ehy bellissima,non sapevo andasse di moda il nero quest'anno!" scherzò Rosalya riferendosi al mio nuovo look "Bè si ho deciso di cambiare un po'" risposi sorridendo "Sono contenta,cambiare non fa mai male" Risposi con un sorriso e continuammo a parlare delle nostre vacanze,anche se sinceramente non avevo nulla da dire,non avevo fatto un cazzo,la mia vacanza è stata un continuo entra ed esci dal bagno,tra un taglio e l'altro messaggiavo con Dake,il mio attuale ragazzo,altrimenti non ho fatto nulla,ma decisi comunque di inventare qualche cazzata per rendere la mia vita più interessante.
* * *
Suonò anche l'ultima campanella,e come era nostro solito fare,Castiel,Lysandre ed io ci diregemmo in aula di musica di soppiatto. Quell'aula non poteva essere utilizzata fuori dall'orario scolastico ma Castiel aveva le chiavi, per cui non c'era problema. Entrammo e Castiel fu il primo ad estrarre la propria amata chitarra. Si sedette su di una poltroncina,in un angolino e si mise a suonarla,mentre Lysandre si sedette al suo posto dietro la batteria "Aah quanto mi mancava tutto ciò" esclamò prendendo le sue bacchette,e per finire io mi diressi al piano,sinceramente non ero affiatata come loro ma comunque suonarlo un po' non mi dispiaceva. Restammo per circa un'ora in silenzio, ognuno col proprio strumento a suonare un po' fino a quando il mio telefono vibrò. Era un messaggio,da Dake. Mi alzai e mi diressi verso la porta "Dove vai?" mi chiese Lysandre che si accorse di me "Devo andare a casa." risposi aprendo la porta per poi chiuderla alle mie spalle. Andai verso l'uscita e vidi Dake con la sua moto,come recitava il messaggio. Mi avvicinai a lui e lo baciai per poi mettere il casco e salire dietro.

POV Castiel
Giada chiuse la porta alle sue spalle lasciandoci soli in aula "Non trovi sia diversa?" mi chiese nuovamente Lys "Hai finito? Stai sempre a parlare di lei,pure prima! Se ti sei innamorato sposatela cazzo!" esclamai infuriato. Non ce l'avevo con lui,ce l'avevo con lei! Perchè faceva così? Come se tra noi non fosse successo niente! Era successo eccome! Ma che cazzo aveva? "Oh Castiel stai calmo. Se ti da fastidio dillo subito." misi la mia chitarra nella custodia e me la misi sulle spalle "Vado a casa." avvisai con tono freddo "Aspettami." Lysandre si alzò e mi seguì a ruota fuori dalla scuola. D'un tratto sentii una stretta allo stomaco,una pugnalata al petto. Mi sentii mancare il fiato quando la vidi. Era là,in fondo alla strada,e stava baciando un ragazzo biondo. Sentii il sangue ribollirmi delle vene e la rabbia farsi spazio fra le emozioni "Ah,e così ha anche un ragazzo. Bè non c'è da biasimarla è molto bella" senza pensarci due volte mi voltai verso il mio amico e gli mollai un pugno in piena faccia. Fu talmente forte che cadde a terra e svenne. Sgranai bene gli occhi e solo dopo mi accorsi del mio gesto,mi accucciai da Lys e cercai di aiutarlo a riprendere conoscenza.

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Capitolo 4
*** Segreti Svelati. ***


Lo so,sto scrivendo questi capitoli a velocità supersonica
ma la verità è che so già cosa scrivere,potrei finire la fiction
in un solo giorno (':
Spero vi piaccia,buona lettura.(:


POV Giada
Appena Dake chiuse la porta di casa sua prese a baciarmi violentemente spingendomi pian piano sempre più indietro. Cominciai a pensare che forse ero stanca di tutto ciò,scopare senza provare nulla reciprocamente,perchè era quello che facevamo,scopavamo e basta. L'unica volta che feci l'amore,o che almeno credevo fosse così,fu la prima volta con Castiel. Ero ancora vergine e visto che stavamo insieme da un po' decisi di perderla con lui perchè lo amavo,o almeno così credevo. Avevo l'illusione di essere amata anche da parte sua,quando mi svegliai sola nel letto,capii di aver commesso un grande errore..

FLASHBACK

La luce cominciò a filtrare dalle tapparelle semi aperte riflettendo i raggi del sole sul mio viso scaldandone la pelle. Tenni gli occhi chiusi e sorrisi perchè sapevo che lì al mio fianco c'era il ragazzo che amavo,o almeno,che credevo di amare. Allungai un braccio e lo poggiai sul resto del materasso,nello spazio nel quale avrebbe dovuto essere Castiel. Cominciai a tastare il materasso muovendo la mano alla ceca cercando il corpo nudo del ragazzo con il quale ero stata quella notte. Cominciai a preoccuparmi e finalmente aprii gli occhi e guardai al mio fianco. Non c'era. Castiel non era al mio fianco quella mattina. Mi ero appena svegliata e ancora il mio cervello non riusciva a collegare bene l'andamento dei fatti. Per prima cosa pensai che fosse in cucina a preparare la colazione,mi misi l'anima in pace e scesi in cucina con quell'idea,anzi,quella convinzione. Aprii la porta con un sorriso sgargiante,forse mai avuto prima,con la consapevolezza che l'avrei visto lì,intento a cucinare. Mi guardai attorno,la cucina era vuota,esattamente come me in quel momento. Continuai a cercarlo per tutta casa preoccupata ed afflitta,ogni porta che aprivo e trovavo vuota mi faceva sentire usata ed inutile. Perlustrai tutta casa ma niente,di Castiel non vi era traccia. Esausta e confusa mi inginocchiai sul pavimento incredula dell'accaduto. Aveva preso la mia verginità e così,come se niente fosse,se l'era portata via,e non mi aveva lasciato nient'altro che un vuoto dentro,ed una tristezza che forse non avevo mai provato prima. Le lacrime cominciarono a rigarmi le guance,quelle calde lacrime che versavano tutta l'amarezza che provavo in quel momento. Un misto fra rabbia,tristezza e confusione. Non capivo,o forse non volevo capire. Quella fu l'ultima volta che versai lacrime per un ragazzo,avevo già capito che la nostra relazione non era destinata a durare per il semplice fatto che Castiel era come tutti gli altri,un egoista che pensava solo a scopare. Ma allora a che servivano? Tutte quelle moine,tutti quei baci,tutte quelle carezze. Mi aveva solo illusa. E allora è vero: i ragazzi ragionano col cazzo.


Senza nemmeno accorgermene mi ritrovai nuda sul letto con Dake sopra di me. Come ci eravamo arrivati? Ero così presa dai miei pensieri che non mi accorsi di ciò che stava accadendo. D'un tratto mi tornò in mente e quasi mi spaventai. Mi voltai velocemente verso il mio braccio sinistro per assicurarmi che il guanto fosse ancora al suo posto,c'era. Dake fece per sfilarmelo ma lo fermai inventando la solita bugia,e cioè che era il mio porta fortuna. Tirai un sosprio di sollievo,ci credette. In fondo cosa voleva? Glie l'avrei data comunque no? Per lui quello era solo un dettaglio insignificante. Sapevo già cosa sarebbe successo,avremmo scopato,senza passione,senza amore,e poi ci saremmo rivestiti e mi avrebbe riaccompagnata a casa. Va avanti così da circa due mesi. Sinceramente non ricordo per quale arcano motivo avevo deciso di stare con Dake,forse era attraente,ma ora che ci penso,non sapevo nulla di lui,della sua famiglia,della sua vita. Sapevo che gli piaceva scopare con me ecco tutto. Stavo con lui per convenienza,e molto probabilmente era così anche per lui. Non mi piaceva sentirmi sola o inutile,per questo forse decisi di accettare la sua proposta. Già,la sua proposta. Inizialmente pensai che sarei riuscita a dimenticare il mio primo amore,la mia prima volta,ma fu un'impresa ardua. Ancora ci spero. Castiel mi ha spezzato il cuore,non gli avevo fatto nulla di male,non me lo meritavo. Dake cadde al mio fianco esausto,avevamo già finito? Non avevo sentito niente. Non c'era complicità fra noi due. Ci usavamo a vicenda,e ci andava bene. Come previsto si alzò e si rivestì,e così feci anche io. Mi riaccompagnò a casa e lui se ne andò con la sua moto. Probabilmente a scoparsi un'altra. Ma non mi interessava. Entrai in casa e salutai i miei genitori,per poi andare nella mia camera e mi riposai sul letto. Guardai il soffitto per poi chiudere gli occhi. Sospirai. "Perchè?"

POV Castiel

Aspettai Lysandre nella sala d'attesa dell'ospedale,non credevo di avergli fatto tanto male. Mi sedetti su di una sedia e poggiai le mani sul mio viso colpevolizzandomi dell'accaduto. "Salve. Lei è un parente del signor Lysandre?" mi chiese improvvisamente un medico che si era avvicinato a me vedendomi preoccupato. Scattai sull'attenti appena sentii il suo nome "Bè noi siamo..ecco si,siamo parenti." non era una bugia,avevamo vissuto insieme sin da piccoli,per me era come un fratello "Mi segua." mi disse il dottore con un tono autoritario. Lo seguii fino alla stanza di Lysandre. Feci un lungo respiro ed entrai. Appena lo vidi impallidii. Era sdraiato sul lettino con un paio di fili attaccati addosso e uno schermo che indicava il battito cardiaco. Credevo che ste cose succedessero solo nei film. Mi feci forza e mi avvicinai al mio amico apparentemente appisolato. Mi sedetti accanto a lui e lo guardai in viso. Aveva una specie di cerottino bianco sul naso ed una mora viola che partiva dagli zigomi e finiva poco sopra la mascella. Quasi svenni,ero stato un vero stronzo. "Cosa ti ho fatto amico?" gli sussurrai poggiando la fronte sulla sua mano. Non ricordai nemmeno io perchè lo avessi fatto,era successo tutto così in fretta. Eravamo all'uscita e ricordo che mi sentii mancare l'aria. Lei era in fondo alla strada con un altro,e non pareva un cugino o un fratello,solitamente non si baciano i propri parenti sulla bocca,come aveva fatto lei. Fu l'affermazione di Lysandre che mi fece scoppiare "Ah,e così ha anche un ragazzo. Bè non c'è da biasimarla è molto bella"  il mio pugno non era volontario,fu un effetto collaterale. "Sto bene." alzai il capo nell'udire la voce debole e rauca del mio amico. Lo guardai in faccia per controllare che fosse sveglio o stesse parlando nel sonno e mi sorrise. Mi sentii sollevato nel sapere che stava bene e lo abbracciai chiedendo infinitamente perdono. Ci era andato di mezzo lui,come ogni volta. Che coglione che sono. "Cass.. tutto okey?" mi chiese il mio amico guardandomi negli occhi con sguardo serio. Mi chiesi la ragione della sua domanda ma non ne trovai risposta,per cui glie lo chiesi "Cass non fare il finto tonto. Ricordo perfettamente il motivo per il quale mi hai quasi rotto il naso." mi sorpresi nel vedere con quanta facilità ne parlava,bè c'è da dire che Lysandre sa quando bisogna essere seri e quando non,a differenza mia che prendo sempre tutto alla leggera finchè non mi rendo conto del casino che ho combinato. Continuai a fare la faccia di uno che non capisce e Lysandre mi fece un'occhiataccia "Senti,smettila di predermi per il culo Cass. Stavamo uscendo da scuola,stava filando tutto liscio e tu mi hai dato un pugno in piena faccia!" tirai un sospiro di sollievo nel sentire ciò che aveva da dire,non l'aveva nominata,per cui non sapeva "E io sò perchè l'hai fatto Cass. L'hai fatto per via di ciò che ho detto,di ciò che hai visto. Ti piace Cass? Per questo sei andato fuori di seno?" Mi sentii strano,non so spiegare come,so solo che il mio cuore cominciò a pulsare fortemente contro la gabbia toracica. Aveva toccato una ferita aperta,lo sapeva bene,mi conosceva meglio di chiunque altro anche se non capivo come ci riuscisse. Abbassai il capo cercando di calmarmi,odiavo quella sensazione,era come buttarsi nel vuoto senza avere nulla che ti aiuti a risalire. Era come cadere nel niente più assoluto. Ed era così che mi sentivo,questo stupido organo chiamato cuore mi faceva brutti scherzi,cominciava a battere forte nei momenti meno opportuni. "Oh mio dio è vero? Non ci credo,ho ragione Cass? Tu la ami??" sgranai gli occhi e gli misi una mano sulla bocca per evitare che parlasse ancora e a caso. Molto probabilmente aveva notato la mia evidente preoccupazione,e il mio silenzio glie lo confermò. Cercai di sviare la cosa,a me non piaceva nè tanto meno la amavo,era solo gnocca,punto. "Ma cosa vai blaterando!! Non mi piace proprio nessuno! Deve essere stato il colpo forte ad averti rincoglionito Lys" dissi cercando di avere un tono più naturale possibile per poi togliere la mano dalla sua bocca. Sperai l'avesse bevuta ma scoppiò a ridere. Non mi credeva. Perchè non mi credeva? "Cass ascoltami,lo sai che io ti conosco praticamente da sempre e lo capisco quando mi stai dicendo una bugia o quando no! Cioè ce l'hai praticamente scritto in faccia amico!" esclamò per poi scoppiare a ridere di nuovo. Spalancai gli occhi,ma cosa diceva? Cioè credeva davvero che mi piacesse una come lei? Stava messo proprio male e si vedeva. Lysandre si ammutolì e mi fissò incredulo "Cioè.. ma ahahahaha ecco perchè!! Ahahah guarda che faccia che hai Cass nemmeno tu sai di amarla! Cerchi di negarlo a te stesso ma è ovvio ahahaha" le sue risate fuori luogo mi fecero innervosire,era troppo,forse era il momento di dirgli la verità o avrebbe continuato a credere che mi piaceva. Cercai di interrompere le sue risate e presi a parlare "Ti sbagli. Io non la amo nè tanto meno mi piace. Però riconosco i tuoi gusti,è vero,è bella,anzi,è più che bella,è stra figa,ma ciò non vuol dire che mi piace. Ecco Lys.. il fatto è che.." le parole mi si bloccarono in gola ed imprecai mentalmente per il casino nel quale mi ero cacciato. Lysandre pareva avere un enorme punto interrogativo proprio sopra il capo,si vede che non ci capiva nulla. "Ecco vedi..uff..che cazzo..allora ehm.." vedendo la mia indecisione si decise a forzarmi a parlare,e finalmente ci riuscii "Io e Giada abbiamo avuto una relazione finita male." Lysandre rimase immobile continuando a fissarmi con gli occhi spalancati e la bocca che si apriva sempre di più fino a toccare il pavimento,mi chiesi come fosse possibile. "La smetti di fare il cretino!?" esclamai dandogli un ceffone che lo fece tornare al suo posto "Cass spero vivamente tu stia scherzando amico,se stai cercando di sviare la cosa allora io-" lo interruppi immediatamente "No Lys,lo sai che sono fatto così. Me la sono scopata e poi l'ho lasciata. La solita botta e via." Lysandre tornò con la faccia da stoccafisso di prima,feci per andarmene ma mi fermò "E perchè non mi hai detto nulla?" mi chiese con tono serio ma con un sottofondo di delusione "Non lo sapeva nessuno di noi due,i suoi genitori mi odiavano e come ben sai le ragazze a scuola farebbero qualunque cosa pur di stare con me per cui.." Lysandre sbottò "Ma io sono il tuo migliore amico cavolo! Almeno a me avresti potuto dirlo! Ma poi cosa sei pazzo forse!? Cioè tu mi stai dicendo che l'hai fatta innamorare di te,te la se portata a letto e poi l'hai mollata!? Ma non ti vergogni nemmeno un po!?" Lysandre cominciò ad urlarmi contro,non aveva tutti i torti,ma era ovvio che non sapeva "Le ragazze lo sanno,questo è il mio modo di fare. E poi non provavamo niente l'uno per l'altra." nella mia affermazione c'era un pizzico di bugia che però non riuscii a cogliere "Come fai a dirlo?! Ora capisco perchè non si è fatta viva tutta l'estate e perchè è cambiata così senza un apparente motivo!" Mi meravigliai,effettivamente non ci avevo mai pensato,che fosse cambiata a causa mia?.. Nah era da escludere,cioè era una cosa da nulla la nostra "Ma cosa dici Lys! Chissà quante volte avrà scopato quella ed ora mi vieni a dire che è cambiata a causa mia!? Era una scopata come tante!" cercai di girare la cosa a mio favore ma non ci riuscii,ciò che stava per dire Lysandre mi spiazzò e mi fece sentire un inutile ammasso di muscoli e niente cervello "E se fosse stata vergine? Ci hai mai pensato Cass? Magari ti amava tanto da aver deciso di farlo per la prima volta con te,come fai a dire che non lo fosse eh? E tu le hai rubato ciò che più importante le apparteneva,la sua verginità,ma soprattutto la sua dignità Cass. Si sarà sentita sporca ed inutile,e probabilmente anche stupida ad aver perso tempo con te Cass. Sapevo che fossi meschino,ma non avrei mai pensato così tanto,lei davvero non se lo meritava.." le ultime parole le disse abbassando il capo con un tono più basso,fu quasi un sussurro,solo allora mi resi conto della gran cazzata che avevo combinato. Non ci pensai due volte e mi alzai da quella sedia ed uscii da quella stanza di ospedale nella quale ero rimasto sin troppo tempo,e che si era divertita ad origliare la mia bizzarra storia.

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Capitolo 5
*** Un tuffo al cuore. Strano. ***


POV Castiel

"E se fosse stata vergine? Ci hai mai pensato Cass? Magari ti amava tanto da aver deciso di farlo per la prima volta con te,come fai a dire che non lo fosse eh? E tu le hai rubato ciò che più importante le apparteneva,la sua verginità,ma soprattutto la sua dignità Cass. Si sarà sentita sporca ed inutile,e probabilmente anche stupida ad aver perso tempo con te Cass. Sapevo che fossi meschino,ma non avrei mai pensato così tanto,lei davvero non se lo meritava.."  quelle parole mi ronzavano in testa ancora e ancora e ancora. Non riuscivo a dormire. Ero disteso sul mio letto a fissare il soffitto bianco e povero. Continuai a pensare a ciò che mi disse Lys quel giorno in ospedale e cominciai a sentirmi strano,anzi,cominciai a sentirmi uno schifo a dirla tutta. Ero stato un vero pezzo di merda,ma sinceramente non ci avevo mai pensato,solitamente le ragazze che mi scopo non sono mai vergini,mai. E questa ora da dove l'aveva cacciata fuori? Era solo un'ipotesi,mi dissi,ci saranno stati altri miliardi di motivi,io non c'entravo assolutamente nulla. E poi è lei che si prende la responsabilità delle proprie azioni,non io. Io ho solo compiuto il volere di madre natura. A quei pensieri scoppiai a ridere,ma quanto mi ero rimbecillito? Sentii dei passi,zampe,era Demon,il mio cucciolotto. Entrò nella stanza e cominciò ad annusarmi il viso. Lo coccolai per un po' ma non gli bastava,voleva uscire. Presi il guinsaglio e lo portai fuori.

POV Giada

Questa volta mi ferii davvero profondamente. Volevo sentirmi viva dannazione ma perchè era così difficile!? Ero apatica,insensibile al mondo e a tutto ciò che mi circondava. Guardai il sangue scorrere da quelle ferite appena incise,quel sangue per me era il loro benvenuto,guardarlo mi impressionava,era così intenso. Questo mi ricordava che ero viva,sanguinare,provare dolore,nulla più. Quasi come un rituale aprii il rubinetto e vi misi sotto il mio braccio sanguinante. Lo lasciai lì un paio di secondi ma quando lo levai sanguinava ancora,era così profonda quella ferita? Attesi un altro po' ancora e lo guardai,sanguinava ancora ma di meno rispetto a prima. Chiusi l'acqua e pulii il tutto,come sempre. Ci ero così abituata che quasi non ci facevo più caso,non ci pensavo più,lo facevo e basta. Infilai il mio guanto "porta fortuna" e sfoderai un enorme sorriso. Prima di uscire mi intravidi allo specchio e mi feci pena,fino a che punto ero arrivata? A fingere di sorridere per mascherare il dolore. Mi sembrò quasi di partecipare ad una recita che era la mia vita,ed io ero l'attrice che doveva interpretare la sua parte,mentre il regista..bè a quanto pare il regista era morto perchè erano mesi che mettevo in atto sempre la stessa sceneggiata. Scesi le scale e mi diressi all'uscita,avevo bisogno di prendere un po' d'aria,stare a lungo in quel luogo opprimente mi toglieva il respiro "Dove staresti andando tu sentiamo" mia madre era sulla soglia della cucina che mi guardava con un sopracciglio alzato in attesa di una mia risposta,non la sopportavo. Non faceva altro che criticarmi ed impormi ciò che dovevo fare senza nemmeno chiedermi come stavo,io per lei ero solo una marionetta "A prendere un po' d'aria,tornerò fra poco,non aspettatemi per cena." era un po' di tempo che mangiavo sempre di meno,più mi guardavo allo specchio e più mi vedevo imperfetta,decisi di punirmi,me lo meritavo. Arrivai in strada e appena voltato l'angolo mi accesi una sigaretta,mia madre sapeva che fumavo,ma era preferibile non farlo di fronte a lei,odiava il fumo e odiava le persone che fumavano. Feci un tiro profondo e buttai fuori il fumo,riusciva sempre a rilassarmi. Arrivai al parco,era a pochi metri da casa mia,tanto per capirci,non avevo ancora finito la mia sigaretta. Non mi sedetti sulla panchina bensì sul prato,mi piaceva guardare le stelle soprattutto se non c'era luce,e quella sera sembrava che i lampioni del parco fossero spenti. Chiusi gli occhi e deliziai il mio olfatto di quel buon odore di erba bagnata. Li aprii nuovamente e tornai a contemplare il cielo e le sue stelle. Tirai la mia sigaretta,la guardai,rimanevano si e no due o tre tiri da fare e sbuffai,mi sembrava di averla appena accesa. "Ma guarda guarda guarda,e quindi sei tu la barbona del parco ti ho scovato" colsi in quella voce un pizzico d'ironia che solo una persona di mia conoscenza aveva "E tu invece devi essere un assorbente usato,forse dovresti cambiarti." Scherzai a mia volta riferendomi ai suoi capelli rosso fuoco. Castiel si sdraiò al mio fianco e lo sentii ridacchiare. Mi voltai verso di lui e gli soffiai il fumo sul viso "Ma cos'è..vaniglia..?" scoppiai a ridere e gli poggiai la mia sigaretta fra le labbra per lasciargliela provare. Sentii le sue morbide labbra sfiorare le mie dita,ma non erano le sole; alzò la mano e la poggiò sulla mia per tirare meglio la sigaretta,mi sentii strana,ma pensai che quella sensazione dipendesse dal fatto che era un po' che non mangiavo e che prima avevo perso un bel po' di sangue. "Bè davvero non c'è male. Che marca è?" mi chiese dopo aver buttato fuori il fumo. Poggiai la sigaretta fra le mie labbra e feci il mio ultimo tiro prima di lanciarla via "Black Devil" risposi col fumo che ancora fuoriusciva dalla mia bocca "Bè devo dire che non conoscevo questa tua passione per il nero,prima i capelli,poi i vestiti ed ora pure la sigaretta" ridacchiò ed anche io  "La stavo fumando anche il primo giorno di scuola se non l'avessi notato" bè in effetti mi vide fumare da vicino,avrebbe dovuto saperlo "Ah già. Bè non è colpa mia se non l'ho notato sei tu che giri con delle magliette incredibilmente provocanti" mi sorpresi a quella sua battuta e ridacchiai nervosamente senza comprenderne il motivo "Qui sei tu il pervertito che si eccita ad una lieve scollatura" ribattei facendolo passare per un maniaco "Una lieve scollatura? Saresti potuta venire a scuola direttamente nuda,avrei preferito.." le ultime due parole quasi le sussurrò e non capii bene per cui decisi di non rispondere. Solo allora mi accorsi della presenza di un cane "Si chiama Demon" mi informò Castiel accortosi del mio dubbio. Era un cane grande ma molto bello,assomigliava molto a Castiel,il suo padrone. Controllai il mio cellulare per vedere l'orario e mi accorsi che si era fatto tardi,mi alzai da terra per poter tornare a casa ma le cose intorno a me cominciarono a girare senza motivo,la testa cominciò a farmi male e mi sentii quasi mancare. Non riuscii più a reggermi in piedi,mi sentivo debole ed incredibilmente stanca,tanto che non ressi e caddi.

POV Castiel

Giada si alzò da terra,probabilmente voleva tornare a casa,non seppi perchè,ma forse non volevo che se ne andasse così presto. La guardai e mi accorsi che si sentiva spaesata perchè cominciò a muoversi in modo strano cercando di reggersi in piedi,mi preoccupai quando si mise una mano sulla fronte,ma che le prendeva? Mi alzai per controllare che stesse bene ma appena lo feci cadde a peso morto su di me. Il suo viso sprofondava nel mio petto,era svenuta. La presi in braccio,non seppi cosa fare. Mi guardai intorno ma non c'era anima viva per cui decisi di portarla a casa mia. Riportarla da lei era escluso,i suoi genitori provavano per me tanto odio che molto probabilmente avrebbero pensato che l'avevo drogata,ma cosa gli avevo fatto? Cioè voglio dire,sono un così caro ragazzo. Fischiai a Demon e lui mi corse dietro.

 
* * * 
 
Varcammo la porta di casa che chiusi con un calcio e mi diressi in camera da letto con la bella addormentata ancora fra le mie braccia. Non pesava niente,era come trasportare aria. La poggiai sul mio letto e la coprii con le coperte. Rimasi a guardarla. Era così bella quando dormiva,mi venivano i brividi cazzo! Cercai di non pensarci e l'attenzione mi cadde sul suo braccio sinistro,quello costantemente coperto da un guanto. Era macchiato,e visto che il guanto era nero la macchia sembrava del medesimo colore,ma molto probabilmente ne era un altro,inizialmente pensai a un po' d'acqua,ma se si fosse bagnata mentre si lavava le mani si sarebbe già dovuto asciugare. Rimasi a fissarlo e mi sorse un dubbio: che fosse sangue? Mi avvicinai delicatamente con le mani per sfilarglielo e guardarlo meglio,ma appena lo toccai gli occhi di Giada si aprirono di scatto,peggio di un robot cazzo. Lo ritrasse a sè e mi guardò spaventata "Ben svegliata peso piuma" le dissi scherzando. Mi guardò con aria quasi sconvolta,molto probabilmente non capiva cosa ci facessi lì. Si guardò intorno e si rese conto che quella effettivamente non era camera sua e si alzò "Che cazzo ci faccio in camera tua Cass?" Mi venne da ridere,l'aveva riconosciuta,nonostante fosse passato del tempo l'aveva riconosciuta. Si alzò in piedi e riprese a camminare ma sembrava non avere ancora tanto equilibro e inciampò addosso a me. Sembrava mi avesse preso per un materasso. Cademmo entrambi sul letto e lei si trovava proprio sopra di me. Alzò il capo e mi guardò negli occhi. Avvampai. I suoi occhi verdi mi fecero quasi venire i brividi,sembravano vuoti,era difficile intravedere una qualsiasi emozione,che cosa strana. Ricordai bene che nemmeno tre mesi prima i suoi occhi erano lo specchio della sua anima,e ora,ora erano bui,spenti,ma sempre incredibilmente belli. Rimanemmo a guardarci per un paio di secondi che mi parvero interminabili. I miei occhi scesero inconsciamente a guardarle le labbra,così belle anche loro,quella ragazza era la perfezione porca troia! E così,d'istinto,mi avvicinai ad esse.

POV Giada

Provai ad alzarmi ma non ci riuscii e persi nuovamente l'equilibrio finendo fra le braccia di Castiel. Lo guardai negli occhi e lui fece lo stesso,erano così incredibilmente profondi,non credo di aver mai visto in vita mia degli occhi grigi così belli. Rimanemmo a fissarci per secondi che a me parvero secoli. I nostri corpi erano incastrati,come due puzzle,sembravano esser fatti a posta per rimanere incastrati così per sempre. Mi sentii quasi in trappola,nonostante mi trovassi sopra,non riuscivo a staccare i miei occhi dai suoi,era come un'incantesimo,anzi,più che un incantesimo una maledizione. Sentii il suo cuore battere forte contro il mio petto,e quasi come a comando il mio cuore cominciò a battere all'unisono del suo. Castiel si avvicinò col suo viso al mio,senza volerlo le mie labbra si aprirono come d'istinto,che grandi stronze,volevano deliziarsi del sapore di Castiel,era così tanto tempo che non lo baciavo,forse a loro mancava..forse a me mancava. Mi sentivo incredibilmente stupida,dopo tutto quello che mi aveva fatto ancora provavo qualcosa per lui era inconcepibile cazzo! Volevo staccarmi con tutta me stessa dalla morsa del diavolo ma era troppo davvero troppo difficile per una che era appena svenuta. I nostri nasi si sfiorarono e il mio cuore fece un tuffo in un burrone. Era tanto che non mi sentivo così,tipo tre mesi. Quasi come per miracolo Demon prese ad abbaiare contro di noi e ci fece sobbalzare. Ci alzammo entrambi ricomponendoci da tutto ciò che stava per succedere e che per (s)fortuna non era successo. Ci sentimmo entrambi in imbarazzo e per smorzare il silenzio che era piombato in stanza Castiel parlò "C-come ti senti ora?" era un tono un po' insicuro per uno come Castiel,ma non gli diedi peso e cercai di rispondere il più naturale possibile "Ora bene grazie.." sentii un lieve dolore al braccio,che si fosse riaperta la ferita? Lo strinsi a me cercando di non darlo troppo a vedere "Sei bianca come un cadavere,ma hai mangiato?" rabbrividii,no,non avevo mangiato,ma se glie lo avessi detto mi avrebbe sicuramente preparato qualcosa e non volevo,e non dovevo mangiare. "S-si certo" la mia voce era debole e tremolante,sperai che non notasse questi dettagli "Vorrà dire che ti preparerò qualcosa,peso piuma" l'ultima parola la pronunciò sorridendo e mi affrettai a rispondere prima che uscisse dalla stanza "Ma ho detto che ho mangiato!" chiuse la porta fingendo di non aver sentito e la cosa mi diede un po' i nervi. In quel momento ricordai che nella camera da letto vi era la porta che conduceva in bagno,mi voltai,e infatti c'era. Entrai,e senza preoccuparmi di chiuderla a chiave tolsi il guanto per controllare che disastro fosse successo.

Angolo Autrice:
Esatto ora scrivo qui sotto ahah volevo scusarmi per la smisurata lunghezza
di questo capitolo che,effettivamente si poteva evitare,ma mi piace
scrivere e quando comincio non smetto più.(': 
Spero solo vi sia piaciuto. (:

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Capitolo 6
*** Di nuovo amici,forse. ***


POV Giada



Sfilai il guanto e il mio cuore cominciò a battere più velocemente. Non potevo crederci,non era mai successo prima. Aprii velocemente l'acqua del rubinetto cercando di pulirmi il braccio che sanguinava ancora. In fretta e furia aprii tutti gli armadietti presenti in quel bagno in cerca di una garza,la trovai. La avvolsi attorno al braccio per cercare di fermare il sangue. La garza si macchiò leggermente,ma non ci feci caso e mi infilai nuovamente il mio guanto. Lo controllai bene,era sporco. Mi sentii prendere dal panico,avrei dovuto fare qualcosa ma non ero a casa mia,mi sentivo quasi in trappola. Cercai di concentrarmi sul da farsi ma qualcuno bussò alla porta "..sei qui?" La paura prese il sopravvento tanto che balbettai nel rispondere "S-si Cass..o-ora esco.." cercai di strofinare via la macchia dal guanto ma non voleva andarsene "Se non vuoi uscire sarò costretto ad entrare,giusto per assicurarmi che tu stia bene" lo sentii ridacchiare,probabilmente pensava fossi davvero al bagno,che pervertito. Vidi la maniglia abbassarsi ma lo precedetti ed aprii la porta per prima trovandomi faccia a faccia con Castiel. Lo guardai negli occhi,oh no,di nuovo quella sensazione. Cercai di riprendermi e lo spostai per poter passare. Scesi al piano di sotto con Castiel che mi chiamava alle spalle  ma non me ne curai e mi diressi all'uscita,dovevo assolutamente andarmene dal quel posto. Qualcosa mi afferrò il polso costringendomi a voltarmi. Sentii un dolore,mi aveva afferrato proprio quel polso. "Dove pensi di andare? Ho preparato da mangiare" mi disse indicandomi la cucina. In effetti in quel momento mi accorsi del buon odore di cibo che proveniva da lì; la mia pancia cominciò a brontolare, cercai di zittirla mentalmente ma sembrava non darmi ascolto. Castiel scoppiò a ridere "Sento il tuo stomaco lamentarsi fin qui! E tu saresti quella che ha mangiato?" Lo guardai malissimo ma non avevo altra scelta,almeno qualcosina avrei dovuto mangiarla. Andammo in cucina e mi sedetti sulla sedia. Castiel prese ciò che aveva cucinato e lo poggiò sul tavolo. "Non sapevo sapessi cucinare le frittelle" dissi prendendone una "E non solo,devi sapere che sono un ottimo cuoco. Ho imparato a cavarmela da solo da quando.." Il suo tono divenne quasi triste e malinconico e la cosa rattristò un po' anche me. Lo guardai con uno sguardo comprensivo per fargli capire che di me si poteva fidare.



POV Castiel



Il suo sguardo rassicurante mi fece capire che con lei potevo aprirmi,anche se per me era molto difficile,non sono abituato a raccontare i fatti miei alle persone. Anche se lei era diversa,non so perchè ma con lei sentivo che potevo,che ci sarei riuscito. Continuò a guardarmi con i suoi grandi occhi verde smeraldo,così belli,così misteriosi. "Sin da quando ero piccolo i miei genitori non sono stati molto presenti per me" quelle parole mi uscirono dalla bocca da sole,solo dopo mi accorsi di averle dette,tanto valeva continuare "Erano sempre in viaggio per lavoro ma ogni tanto tornavano. All'inizio tornavano solo i fine settimana,poi un giorno al mese che successivamente divenne all'anno. E ora..bè penso che ora nemmeno si ricordano di aver un figlio. Per me loro ormai non esistono più,ed io per loro.." nonostante ciò che avevo detto non era vero,per me loro esistevano. Sentii qualcosa di caldo bagnarmi la guancia,una lacrima? Quanto tempo era passato dall'ultima nemmeno lo ricordai.Feci per asciugarla ma Giada mi precedette e mi guardo negli occhi con uno sguardo comprensivo,mi capiva. Non so come,non so perchè,ma mi capiva. Credevo fosse Lysandre l'unico,ma a quanto pare non era così "Cass..lo so che può far male,ma ti dirò un segreto. A volte sono proprio le cose che fanno male che ci aiutano a crescere,a maturare,e da ciò che vedo tu sei una bellissima persona,nonostante ciò che mi hai fatto io non posso non vedere in te questo tuo lato. Tu hai una corazza di acciaio ma lo sappiamo entrambi che sotto sotto sei sensibile,e questo non vuol dire essere deboli,ma vuol dire essere consapevoli di ciò che si è." Il mio cuore perse battiti,tutto ciò che aveva detto,era tutto vero. Come aveva fatto? Mi sorpresi con quanta sicurezza me lo disse. Mi sorrise e mi diede un bacio sulla guancia,mi sentii quasi mancare ma mi ripresi immediatamente. Accennai un sorriso e la ringraziai,e per cercare di sviare il discorso le feci una domanda tanto per stare in tema "E a te invece come va con i tuoi genitori?" Si strozzò con la frittella,forse le era andata di traverso.Cominciò ad essere nervosa,forse avevo toccato un tasto dolente "T-tutto bene,si." mi rispose torturandosi una ciocca di capelli,mi stava mentendo,me lo sentivo "Io mi sono aperto con te e sarebbe carino se tu facessi lo stesso" le dissi con un tono serio. Lei alzò lo sguardo e mi guardò. Lasciò la ciocca nera e poggiò le mani sulle gambe e fece un lungo respiro "Hai ragione. I miei genitori eh? Bè..non c'è molto da dire,sono sempre super protettivi,troppo,credono ch'io non sappia badare a me stessa. Non si interessano a me,a quello che faccio o a come mi sento,ma forse è meglio così,penso che se lo sapessero mi rinchiuderebbero in manicomio con la camicia di forza" ridacchiò alle sue stesse parole ma io rimasi impassibile "Che intendi dire? Perchè dovrebbero rinchiuderti?" lei rimase colpita alla mia domanda,forse non se l'aspettava. Mi sorrise e riprese a parlare "Forse un giorno lo saprai" cosa intendeva dire? Non capivo,ma perchè doveva essere così misteriosa? E perchè la cosa invece di farmi arrabbiare mi attraeva? "Oh merda!" esclamò col cellulare in mano "è tardi porca puttana! Sarei dovuta essere a casa un'ora fa!"  il suo modo di parlare mi sorprese,sembrava uno scaricatore di porto e la cosa mi fece sorridere "Vuoi che ti accompagni?" le proposi alzandomi dalla sedia. Le si alzò a sua volta scuotendo la testa "No meglio di no. I miei genitori ti odiano." Era diretta la ragazza,me lo disse senza mezzi termini,ma d'altronde come darle torto? Aveva ragione. Andammo all'entrata e le aprii la porta di casa lasciandola uscire. Camminò frettolosamente verso il cancello ma si fermò. Mi chiesi come mai. Si voltò e tornò nella mia direzione,forse aveva lasciato qualcosa. Arrivò di fronte a me ma non mi lasciò parlare. La vidi avvicinarsi al mio viso. Il mio cuore si fermò,ma che cazzo..? Aprii le labbra credendo volesse baciarmi ma le sue labbra si limitarono a sfiorarmi la guancia. Le chiusi immediatamente sperando non se ne fosse accorta. Si staccò da me abbastanza da riuscirmi a vedere negli occhi e mi sorrise "Buonanotte Cass,e grazie." Si voltò e camminò con passo svelto verso il cancello,ma sta volta non si fermò e non tornò indietro lasciandomi lì con un casino in testa. Rientrai e tornai in cucina per finire la mia frittella,in quel momento mi accorsi che la sua non l'aveva nemmeno sfiorata,imprecai tirando un pugno sul tavolo.  

Angolo Autrice:
Volevo scusarmi della noia e della lentezza nello svolgersi di questo capitolo.
Nel prossimo cercherò di rifarmi.(: 

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Capitolo 7
*** Non è mai stato un addio. ***


POV Castiel

Feci il mio ultimo tiro di sigaretta e rientrai dal balcone di camera mia. Mi sdraiai sul letto sbuffando seguito da Demon che si rannicchiò in fondo ai piedi. In quel momento venni pervaso da un senso di vuoto terribile. Il silenzio cominciò a farsi assordante,ero solo in casa,ci avevo sempre vissuto,in quel momento l'unica cosa che volevo era solo un po' di compagnia. Presi il telefono e digitai il numero del mio migliore amico ormai uscito dall'ospedale e lo chiamai. Cominciò a squillare ma poi rispose "Lys,che ne dici di fare un salto da me? Mi annoio e non ho sonno." Lysandre attese un attimo prima di parlare,probabilmente stava riflettendo sul da farsi ma poi accettò. 

* * *
Presi un'altra birra e la buttai giù tutta d'un fiato. Il mio amico al mio fianco si preoccupò nel vedere le 5 bottiglie di birra vuote sul tavolo,ma non doveva preoccuparsi,reggevo bene l'alcol. Allungai il braccio per prenderne un'altra ancora ma Lysandre mi fermò "Da quale ricordo stai scappando? Cosa stai cercando di dimenticare?" rimasi perplesso a quelle parole ma la mia risposta non si fece attendere "Ma che cazzo dici,andiamo Lys voglio solo quella fottuta birra,l'ultima,prometto." rimasi a guardarlo con occhi da cucciolo ma lui mi negò il consenso. Incrociai le braccia e gli mandai un'occhiataccia "Rispondimi Cass." il suo tono serio quasi mi preoccupò,perchè pensava che volessi scappare da qualcosa? Ridacchiai "Non sono un tipo che scappa dai problemi Lys,io li affronto." lui continuò a guardarmi con sguardo serio "Allora affrontalo questo tuo problema." sbuffai,non avevo alcun cazzo di problema!..o forse no..? Tentennai un attimo e ci pensai sù,cos'era successo? Cercai di riassumere l'ordine degli eventi: mi sono svegliato,sono andato a scuola,sono tornato a casa,ho pranzato,sono andato da Lys e poi la sera sono uscito a portare fuori Demon; sono arrivato al parco e poi sono tornato a casa. Qualcosa non quadrava. Sono andato al parco..e al parco c'era Giada.. ricordai che svenne e la portai a casa, le preparai delle frittelle e parlammo del più e del meno,no,parlammo dei nostri genitori. Mi misi le mani fra i capelli. Dovette andarsene ma prima mi baciò,sulla guancia però,rientrai in casa e finii le mie frittelle. Ricordai che ne avanzava una perchè lei non aveva voluto mangiarla,aveva sviato la cosa,perchè non voleva mangiare? Riflettei..non lo sapevo,l'alcol mi andò al cervello. Lysandre mi scosse facendomi tornare alla realtà. Lo guardai negli occhi con uno sguardo cupo e parlai "è venuta Giada prima.." Lysandre sgranò gli occhi sorpreso.

POV Giada

Mi svegliai completamente esausta,sembrava non dormissi da settimane. La testa mi faceva male eppure non avevo bevuto o battuto. Andai in bagno e mi guardai allo specchio,avevo un aspetto terribilmente spregevole. Mi lavai la faccia ma le cose non miglioravano così tentai di coprire quel casino truccandomi. Così andava meglio. Uscii di casa e voltai l'angolo sbattendo contro qualcuno "Porca puttana e stà attento!" quella giornata era già cominciata da merda,ero nervosa e mi sentivo uno schifo,molto più del solito. "Ah ma tu guarda,le buone maniere in persona sei" conoscevo quella voce maliziosa e sicura di sè. Lo guardai irritata "Castiel,cosa cazzo vuoi adesso? Lo sai che non ci devi venire a casa mia!" gli dissi indicandola proprio dietro l'angolo "E infatti ti stavo aspettando qui dietro. Vieni." Mi prese per un braccio e mi trasportò da qualche parte. Mi lamentai e cercai di ribellarmi ma mi sentivo troppo debole per farlo. Mi portò in un bar..un bar? Cominciai a borbottare ma lui sembrava non curarsene. "Vieni,ti offro la colazione" ero insopportabile quella mattina ma nonostante ciò voleva comunque fare colazione con me. Perchè? Non potei rifiutare,anche se ci provai lui si oppose ed insistette. Ci sedemmo ad un tavolo e quando arrivò la cameriera lui ordinò per entrambi senza chiedermi nulla "Perchè hai ordinato così tanto ma sei scemo!? Punto primo,ti ricordo che la colazione me l'hai offerta,e punto secondo tutta quella roba te la mangi tu perchè io non ho fame, ho già fatto colazione.." le ultime parole le pronunciai guardandomi le mani che senza accorgermene stavo torturando da un po'. Lui mi sorrise e scosse la testa. La cameriera portò tutto il cibo da lui ordinato e Castiel lo spostò di fronte a me. Spalancai gli occhi incredula per poi scoppiare a ridere "Tu davvero credi che io ora mangi tutta sta roba?? Ma ti prego!" Lui continuò a sorridermi rimanendo a guardarmi aspettando una mia mossa "Cosa stai cercando di fare Cass?" gli chiesi riducendo gli occhi a due fessure. Non mi rispose e lo chiesi di nuovo "Cosa credi che non me ne sia accorto?" lo guardai perplessa,di che parlava? "E non fare quella faccia che hai capito benissimo! Lo so che non mangi perchè allo specchio ti vedi sbagliata ma devi sapere che nessuno è perfetto,per cui smettila con questa pagliacciata e mangia." Rimasi allibita alle sue parole,ma come si permetteva? Pagliacciata? Ma cosa ne sa lui di me?! Mi alzai infuriata senza parlare ed uscii dal bar incazzata nera. Feci per attraversare la strada ma non mi accorsi dell'auto che stava passando così Castiel mi fermò per un braccio tirandomi a sè "Cos'è sei pazza forse!? Vuoi morire!?" i suoi occhi divennero lucidi,ma appena si accorse che l'avevo notato mi strinse più forte,e quello che inizialmente era solo un presa divenne un abbraccio. Il mio viso sprofondò nella sua t-shirt,inspirai e sentii il suo profumo riempirmi le narici "Porca puttana mi hai fatto prendere un colpo.." il suo tono cambiò,non era più incazzato,anzi era tutt'altro. Sembrava preoccupato e spaventato,ma soprattutto sollevato. Lo strinsi a mia volta come per rassicurarlo. Il suo battito cardiaco accellerò,pensai fosse ancora spaventato. Ci staccammo e mi prese il viso fra le mani guardandomi negli occhi. Il suo sguardo nascondeva un velo di tristezza,a quanto pare non era così bravo a nascondere ciò che provava "Ti prego non farlo mai più,non farmi più prendere questi colpi.." lo rassicurai annuendo e così tirò un sospiro di sollievo chiudendo gli occhi per una manciata di secondi. Tornò a guardarmi e riprese a parlare "Mi dispiace per prima..io non volevo dire quella cosa.." abbassai lo sguardo,anche se non voleva,lo aveva fatto "Ehy.." cercò di richiamare la mia attenzione "Guardami" mi alzò il viso con l'indice facendo leva sul mio mento "Qualunque cosa tu pensi sappi che non è vera. Non sei sbagliata,anzi,per me sei perfetta. I tuoi occhi sono meravigliosi,ogni volta che li guardo mi ci perdo sempre,anche se il tuo è uno sguardo vuoto io trovo sia il più bello di tutti,e il tuo sorriso,bè.. il tuo sorriso è forse la cosa più bella che io abbia mai visto,ogni volta che sorridi esco fuori di testa perchè sei così..così fottutamente perfetta cazzo lo capisci!?" Il suo era un tono dolce e sincero,non sapevo pensasse questo di me. Il mio cuore cominciò ad accellerare i battiti,qualcosa non andava,mi sentivo strana e la cosa mi infastidiva non poco "Quindi non pensare che se sbagliata o imperfetta perchè non lo sei! Il tuo fisico è da paura,sai quanti ragazzi al Dolce Amoris ti muoiono dietro? Te lo posso assicurare,ti spogliano con gli occhi. Ed è proprio in quei momenti che capisco di tenere davvero a te perchè tu non sai la voglia che ho io di prenderli a pugni!" Scoppiai a ridere,lo stomaco cominciò a farmi male,forse sapevo cosa stava succedendo ma non mi mossi,ero persa nel suo sguardo fisso nel mio "Te lo giuro,non ho mai visto una persona più perfetta di te." concluse quella frase con un sorriso,era un sorriso sincero quello. Non sapevo cosa fare,mi aveva detto delle parole magnifiche ma non trovai ciò che dire per ringraziarlo. Non mi accorsi che lo stavo ancora fissando,avrà pensato che sono una maniaca. "Pensi davvero questo di me?" avevo già capito dal suo tono che ciò che aveva detto lo pensava davvero,ma volevo sentirmelo dire da lui,volevo esserne sicura. Sorrise,un sorriso bellissimo,no cioè..nel senso che i suoi denti erano bianchi,si in effetti doveva aver usato un buon dentifricio occhei non è un cazzo vero aveva un sorriso perfetto. "Mi hai mai sentito parlare in questo modo ad una qualsiasi persona? Secondo te mi inventerei tutto,facendo uno sforzo enorme a dirlo fra l'altro,solo per farti sorridere? Sai cosa penso? Che sono stato un coglione a lasciarti andare,ma sai come si dice,capisci di aver perso qualcosa solo quando non puoi più averla indietro.." abbassò lo sguardo,non potevo crederci,cos'aveva appena detto? Se n'era pentito? Ingoiai un groppo di saliva rimasto incastrato già da prima e gli alzai il viso per riuscirlo a guardare "Sai cosa penso invece io? Che commetterei lo stesso errore due volte perchè forse quello è stato l'errore più bello della mia vita." mi zittii. Come cazzo avevo potuto dirlo!? Lo avevo praticamente invitato a letto! Mi sentii prendere dal panico ma non potevo muovermi. Avevo sbagliato a dirlo avevo sbagliato porca puttana! Mi presi a botte mentalmente il che non cambiò la situazione. Mi avrebbe riso in faccia,me lo sentivo. Che illusa. Davvero ancora ci credi? Chiusi gli occhi insultandomi per l'errore appena commesso. Che grande idiota! Li aprii per vedere la sua reazione ed era ancora lì immobile a guardarmi come se avessi la peste. Che gran cogliona. D'un tratto i suoi occhi si illuminarono e le sue labbra si tramutarono lentamente in un sorriso. Era felice? Cioè quello che avevo lo aveva in qualche modo reso felice? Mi sorpresi di me stessa. Mi accarezzò il viso col pollice,la mia gabbia toracica molto probabilmente stava per sfondarsi visto che il mio cuore non aveva intenzione di rallentare. Mi guardò negli occhi,come prima,aveva uno sguardo così dolce..nel senso che era tenero,si mi metteva tenerezza,non che il suo sguardo mi piaccia in qualche modo figurati pff comunque. Si avvicinò al mio viso,esattamente come la sera prima mi sentii mancare,cosa dovevo fare? Di certo non sarei riuscita io ad allontanarlo. SUPERMAN AIUTAMI. Rimasi paralizzata,aiuto,aiuto,aiuto,aiuto,mi fermai. Capii. In quel momento,quel momento non era come tutti gli altri,io non mi sentivo più vuota,io non mi sentivo più apatica,io..io ero viva. Dovevo capire se quella sensazione era dovuta alla stanchezza o forse al ragazzo che avevo di fronte,al ragazzo che pochi mesi prima mi spezzò il cuore,il ragazzo che riesce a rendermi felice con due parole,il ragazzo che riusciva a distrarmi tanto da non farmi più pensare a niente,il ragazzo che in quel momento voleva baciarmi,Castiel. Tutto tornava. Tutti quei mesi senza di lui,tutti quei mesi di tristezza,ed ora che era lì mi sentivo bene. Dovevo solo capire se fosse davvero così. Feci lo stesso,mi avvicinai anche io al suo viso,alle sue labbra,per baciarle come una volta,per riunirle come se non fossero mai state separate,per sentirmi viva dopo tutto quel tempo. Mi tornò in mente la sera precedente e il quasi bacio che c'era stato,e ancora una volta,quasi come un deja-vù,i nostri nasi si sfiorarono. Un brivido mi percosse la schiena,quello significava sentirsi vivi? Entrambi aprimmo le labbra, il suo profumo quasi mi diede alla testa. Sentii il suo caldo respiro sulla mia pelle e rabbrividii. Credo che sarei morta. Finalmente le nostre labbra si unirono. Fu un bacio lungo,un bacio appassionato. Le nostre lingue danzavano mentre i nostri nasi continuavano a scontrarsi. Il mio viso era fra le sue mani ed il suo fra le mie. Il mio cuore era impazzito ormai e il mio stomaco era sottosopra. Era come se in tutto quel tempo la mia vita fosse in bianco e nero e che quel bacio l'aveva fatta tornare a colori. Le nostre lingue continuarono a danzare a lungo,non ne avevano abbastanza,io non ne avevo abbastanza,lui non ne aveva abbastanza. Fu un bacio dolce e non un bacio tanto per dare,noi lo volevamo davvero. Mi accorsi che le gambe non me le sentivo più,erano diventate come gelatina al sole,si sciolsero. Ero viva. E d'un tratto,quasi come una pugnalata al petto mi tornò in mente,Dake. Io ero fidanzata con lui,non con Castiel,io lo stavo tradendo in quel preciso momento. Mi sentii uno schifo,tutto il mondo a colori che si era appena costruito intorno a me crollò,tornando ad essere il solito e monotono filmino in bianco e nero. Mi staccai dalle sue labbra passando una mano sopra le mie come per asciugarle. Il mio sguardo rimase basso,probabilmente Castiel era confuso,non avrei mai dovuto illuderlo così. "M-mi dispiace.." riuscii solo a dire prima di voltargli le spalle e tornare sui miei passi. Decisi che quel giorno avrei saltato la scuola,sarebbe stato comunque troppo tardi. 

POV Castiel

Il mio cuore continuava a martellare contro la gabbia toracica,lo sentii bruciare. Mi sentii quasi sollevato,lei lo aveva ricambiato,lei lo stava ricambiando. Provava ancora qualcosa per me allora. Le nostre labbra ancora unite continuarono a stuzzicarsi con la lingua,si stavano salutando,dopo tutto quel tempo,si erano mancate. L'ho sempre saputo,non è mai stato un "addio". D'un tratto mi spinse staccandosi da quel lungo e appassionato bacio. Non capii perchè lo fece,seppi solo che in quel momento,nel preciso momento in cui mi ha spinto lasciando le nostre lingue a secco,mi sentii strano,mi sentii male. Credevo che avessimo ritrovato i nostri sentimenti,già,credevo,tutte illusioni. "M-mi dispiace." Mi disse solo quello,prima di andarsene via da me lasciandomi nel bel mezzo del marciapiede ancora con le labbra semi aperte e la testa piena di punti interrogativi. Fu in quel momento che mi accorsi che senza di lei nulla aveva più senso.

POV ???

Mi guardai il polso per controllare l'ora ma non lo vidi al suo posto,lo avevo dimenticato a casa. Mi maledissi mentalmente continuando a correre verso scuola. Mi fermai un attimo a riprendere fiato. Mi poggiai sulle ginocchia,avevo il fiatone. Alzai lo sguardo e ciò che vidi mi fece quasi perdere l'equilibro: Castiel e Giada,nel bel mezzo del marciapiede che si stavano baciando. E non uno di quei bacetti,no,si stavano baciando con la lingua. Continuarono così per una manciata di minuti,sembravano non volersi staccare più. Pensai al peggio,ma che stavano combinando? Giada era pure fidanzata,e conoscendo Castiel la stava solo usando. Le stava incasinando la vita. Attesi per vedere cosa sarebbe successo dopo ma nulla,continuarono a baciarsi a lungo. Lui le teneva il viso fra le mani e viceversa. Sembrava non ne avessero mai abbastanza. Li lasciai ed attraversai la strada riprendendo la corsa per arrivare a scuola. Pensai. E se Dake lo avesse scoperto? Cos'avrei dovuto fare? Avrei dovuto dirglielo? Sbuffai,lo sapevo. Non è mai stato un "addio".
 
 

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Capitolo 8
*** Sentimenti..? ***


POV Castiel
La seconda campanella suonò ed entrai a scuola. Avevo saltato un'ora di lezione perchè ormai era troppo tardi,e poi dovevo riflettere. Passai in corridoio per dirigermi in classe ed incontrai Lysandre che stava andando in bagno,mi fermò. "Ah Cass finalmente. Dov'eri finito?" il suo tono non era affatto sorpreso,come se sapesse già la mia risposta "Non mi sono svegliato..che mi sono perso?" il mio amico corrucciò le sopracciglia ed incrociò le braccia guardandomi fisso negli occhi "Ah,e quindi non ti sei svegliato eh..e Giada invece?" sobbalzai. Perchè l'aveva nominata? Il suo tono cupo mi fece rabbrividire,mi nascondeva qualcosa. "Giada..? Cosa c'entra ora?" in effetti non capivo. Il suo sguardo fisso su di me mi fece sentire a disagio,sembrava un interrogatorio. "Come? Non lo sai? Ah bè mi sembra ovvio dato il tuo orario di entrata. Giada non è venuta oggi,e per come sta andando sembra proprio che non entrerà più tardi,come te." Mi preoccupai e mi chiesi perchè non fosse venuta. Non poteva essere per quel che era successo.. era solo un bacio.. forse doveva riflettere,come me,ma a quanto pareva lei rifletteva molto di più da non venire addirittura a scuola. Gli chiesi se lui ne sapeva qualcosa e scrociò subito le braccia. Si era arrabbiato,e ciò raramente accadeva. "Mi stai prendendo in giro Cass?? Cosa credi che io sia stupido?? Vi ho visti sta mattina! Stavate appiccicati,sia col corpo,sia con la lingua!" il suo tono serio ed arrabbiato mi fece sudare freddo,ci aveva visti. Alle sue parole la mia mente ricordò quel bacio e il mio cuore prese a battere velocemente. Cominciai a grattarmi la nuca per il nervosismo e con le pupille guardavo ovunque ma non il mio amico,non riuscivo a gestire la situazione "Castiel ti rendi conto di ciò che hai fatto!? Ma lo vuoi capire che devi smetterla di illudere le persone!?" le sue parole mi ferirono,non poteva essere che mi fossi innamorato? Per lui quindi ero solo uno stronzo senza cuore. Tornai a guardarlo e strinsi i pugni digrignando i denti "Quindi secondo te io mi diverto ad illudere le persone. Secondo te non può essere che mi sono innamorato!" quelle parole sarebbero dovute rimanere nella mia testa ma purtroppo uscirono dalla bocca,mi maledissi mentalmente. Lysandre sta volta aveva uno sguardo sorpreso,non avrei dovuto dirlo nè pensarlo,e lui non avrebbe dovuto saperlo. Restammo in silenzio quel poco da riuscirci a calmare entrambi "Castiel.. ne sei sicuro? Come ti sei sentito quando l'hai baciata?" mi sentii un po' stupido,io Castiel,il ragazzo più bello e popolare della scuola a chiedere consigli di cuore al mio migliore amico che in tutta la sua vita avrà dato un bacio. A sua madre. "Tsk" voletti fare l'orgoglioso,non avevo bisogno del suo aiuto "Castiel,non prenderla come una sottomissione,lo sappiamo bene entrambi che tu ne sai più di me ma.. in questo campo.. cioè,nel campo dell'amore.. credo tu possa fidarti di me.." mi rassegnai,Lysandre era bravo davvero in quel campo,è sempre stato un romanticone.. pf..ma dirlo ad alta voce sarebbe stato.. sarebbe stato come ammetterlo ed io.. io non volevo.. non potevo.. non dovevo.. "..ricordi quando siamo andati al mare insieme? Che volevamo buttarci in acqua da quegli scogli altissimi?" gli chiesi cercando di fare un esempio per sembrare il meno idiota possibile. Annuì. "Io ricordo che nel momento in cui mi sono buttato ho sentito come se il mio cuore pure si fosse buttato,come se.. come se.. non so spiegarlo.. mi capisci? Lo ricordi?" Lysandre cercò di nascondere una risatina che però colsi,stronzo. "Si Cass,lo ricordo. Ricordo che ero spaventato ma eccitato." Annuii. Già,proprio così. Lysandre mi sorrise e mi poggiò una mano sulla spalla "Ti sei innamorato Cass." non mi sarei mai aspettato una risposta simile. Il mio cuore si fermò,era impossibile.. "No Lys,non lo sono ti sbagli.." la mia voce tremolava,era la prima volta che non ero sicuro di me e mi preoccupai "Mi sentivo così solo perchè tengo molto a lei,è pur sempre un'amica MOLTO figa,no?" Lysandre scoppiò a ridere "E poi è fidanzata con..quel Dake.." il mio tono si fece cupo e Lysandre lo notò "Castiel,tu sei di gran lunga meglio e lo sai bene" scossi la testa "Ma lei è felice con lui,e non voglio intromettermi occhei? Se lei è felice tanto meglio,lo siamo tutti,no?" Lysandre mi rise nuovamente in faccia e cominciai ad innervosirmi "è la classica fase nella quale 'se è felice lei lo sono anche io' " mi informò rifacendomi la bocca. Mi chiesi quale sarebbe stata la prossima. "La prossima sarà la fase nella quale capirai di amarla ma non vorrai ammetterlo,e l'ultima,la più importante,sarà la fase nella quale finalmente ammetterai a te stesso di amarla. Non ci resta che attendere." Presi il mio amico per il colletto della maglia e lo sbattei contro il muro infuriato urlandogli in faccia senza nemmeno accorgermene "Non dirlo mai più! Io non sono innamorato di lei io non mi innamoro è chiaro!?" Lysandre mi guardò quasi preoccupato e mi chiese di lasciarlo. Lo feci scusandomi,in quel momento non mi resi conto delle mie azioni "Cass.. non credi dovremmo dirlo a Dake?" lo zittii subito,non doveva assolutamente farlo,volevo che fosse felice,e se lo era con Dake.. per me andava bene. "Cass.. io ti capisco ma lo scoprirà comunque non credi?" mi sentii sollevato,si sarebbero lasciati. No. Non doveva accadere,no. "Cass senza che fai quella faccia. Il vostro scambio di saliva è avvenuto nel bar praticamente di fronte alla scuola piena di persone,e poi stavate nel bel mezzo di un marciapiede sai quanta gente vi sarà passata vicino,ora non so se qualcuno vi ha visto,ma è molto probabile.." strinsi i pugni,nessuno doveva parlarne,nessuno. Chiunque si sarebbe azzardato a farlo si sarebbe beccato un bel pugno sui denti.



POV Giada



Entrai in casa,era vuota perchè i miei erano a lavorare così mi sdraiai sul divano in soggiorno e chiusi gli occhi lasciando spazio ai miei pensieri. Non potevo crederci io lo avevo baciato,avevo tradito il mio ragazzo,avevo tradito Dake. Stranamente non mi sentivo in colpa ma non capii,ero sfinita,forse era per quello. D'un tratto sentii le chiavi di casa nella serratura della porta e scattai sull'attenti "Merda!" esclamai sottovoce. Mia madre entrò in casa e senza vedermi si diresse in cucina a prendere dei fogli che molto probabilmente aveva dimenticato. Si voltò per tornare alla porta e mi vide. Imprecai mentalmente. "Scusami,tu non dovresti essere a scuola?" Mi squadrò per bene,certe volte non sembrava nemmeno mia madre. Mi guardava con uno sguardo cattivo,severo,privo di amore che una madre solitamente non ha verso la propria figlia. "S-si ma..m-mi sono sentita male e così.." I miei occhi scattavano da un lato all'altro della stanza mentre le mie labbra finsero il solito sorriso che cancellava ogni dubbio. Mia madre riaprì la porta ma prima di uscire mi guardò "Ricorda che non farai più assenze d'ora in poi visto che l'hai saltata oggi la scuola." uscì di casa sbattendo la porta "Ma ti ho detto che mi sento male!" ormai era uscita,probabilmente non mi aveva sentito. Sbuffai sedendomi di nuovo sul divano. Che merda che era. Ma d'altronde ero sola. Salii in bagno e ci rimasi per un po',dovevo punirmi,me lo meritavo.

Angolo Autrice:
Occhei occhei lo so,questo capitolo è terribilmente noioso ed inutile ..
scusatemi. ):  ..sto seriamente pensando di eliminarlo..

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Capitolo 9
*** Finalmente amici. ***


Occhei..il capitolo precedente non l'ho eliminato perchè,
devo dirvi la verità ma non avevo voglia di scriverne
un altro (': però di una cosa mi sono accorta 
(oltre alla mia pigrizia,si intende) e cioè 
che Castiel è stato forse un po'
troppo dolce per essere uno stronzo
menefreghista,e visto che mi piacerebbe
mantenere questa cosa cercherò di riadattarlo.
Occhei,ora vi lascio. Se recensite non mi fa schifo eh.

 

POV Giada

Quel giorno non mi feci viva per nessuno,nemmeno per Dake. Dovevo riflettere e così feci,ed arrivai ad una conclusione. Ricapitolai bene la situazione:
-C'è stato un bacio molto intimo con Castiel nonostante fossimo in pubblico.
-Ho capito che la cosa mi faceva sentire viva e mi piaceva,ma ero già impegnata,e Castiel era uno stronzo senza cuore.
-Dopo quella mattina Castiel non si era fatto sentire e così io,pensai quindi non gli interessassi e che mi avesse nuovamente usata.
-Dake mi scrisse un sacco di messaggi e si era preoccupato per me.
Trovai la soluzione,ma non mi fu facile arrivarci. Nonostante tutto io e Castiel ci volevamo ancora molto bene e non mi sembrava il caso di rovinare ciò che c'era fra noi,per questo decisi così. Mi alzai dal letto e cacciai la sigaretta nera assieme all'accendino del medesimo colore dal pacchetto delle Black Devil. Mi diressi in balcone e l'accesi.

 
* * *
Le lezioni erano concluse e invece di andare al club di musica uscii fuori a fumare. Mi resi conto che ultimamente stavo esagerando,ma non me ne fregava un cazzo,mi piaceva fumare. Buttai fuori il fumo e mi sedetti sul muretto in attesa di Castiel. Con mia gran sorpresa lo vidi uscire subito. Saltai giù dal muretto divenuto ormai mio e andai in sua direzione facendo un altro tiro di sigaretta. "Cass!" cercai di attirare la sua attenzione e mi vide,mi pareva un po' dubbioso ma non me ne curai. Mi salutò con un secco "Ciao" e prima di cominciare a parlare tirai nuovamente la mia sigaretta. "Volevo parlare del bacio di ieri" andai dritta al punto,non mi andava di girarci tanto intorno. Sentii qualcosa al cuore ma non gli diedi peso,era ormai andato a puttane. Castiel si grattò la nuca imbarazzato e agitato dicendomi di dover andare a casa ma lo fermai. "Ci vorrà un attimo" lo rassicurai buttando fuori il fumo. Si arrese e si mise ad ascoltarmi "Ho pensato molto ieri ed ho capito una cosa" Castiel sembrava stesse per sorridere,ma ciò che gli dissi poi lo spiazzò. La mia decisione non era stata per nulla affrettata,dovevamo chiarire subito. "Ho notato che ancora nonostante tutto fra noi c'è qualcosa,ci vogliamo molto bene Cass,e dopo ieri mi è tutto più chiaro. Ecco,quel bacio è stato la prova che fra noi ancora c'è effettivamente qualcosa e volevo parlartene. Non so se per te è stato lo stesso ma io ho capito che noi insieme non possiamo funzionare,per questo dovremmo restare amici. Solo amici. Con quel bacio ho capito che non stiamo bene insieme se non come amici. Credo che potremmo diventare addirittura migliori amici. Non è forse lo stesso per te?" il suo sguardo si spense,nonostante le sue parole non mi sembrava convinto,piuttosto sconvolto e triste. "S-si..volevo dirti lo stesso.." abbassò lo sguardo per alzarlo nuovamente e guardarmi con uno sguardo diverso,freddo e quasi..cattivo. Ebbi una fitta al cuore in quel preciso momento. Avevo sbagliato? "Non posso crederci che tu abbia preferito questa schifosa baldracca nera ad una come me!" una voce alle nostre spalle attirò la nostra attenzione,era Ambra. Ero un po' confusa,parlava di me? "Che cazzo vuoi scusa?" chiesi con un finto tono gentile ed un sorriso altrettanto velenoso. Lei digrignò i denti e diventò tutta rossa "Come ti permetti!?! Prima limoni col MIO ragazzo e poi ti permetti di parlarmi in questo modo?!? Ma come osi!!" Avevo capito,ci aveva visti o comunque qualcuno glie ne aveva parlato. Io e Castiel scoppiammo a ridere,era davvero davvero ridicola. Lei andò su tutte le furie "Ohh non riderai per molto ancora! Se non sbaglio stai con quel Dake giusto? Ahaha sono proprio curiosa di vedere la sua faccia quando lo saprà!" Smisi di ridere,che grande stronza. Viveva di sventure altrui,quella sadica di merda. La presi per il colletto del vestito e la avvicinai al mio viso,ma prima che potessi pronunciare una qualsiasi parola la sfiga mi raggiunse per prima "Dirmi cosa?" La lascia e mi voltai. Dake era proprio dietro di me con due caschi in mano,mi ero dimenticata che lui veniva sempre a prendermi dopo scuola. Imprecai. Ambra si fece avanti sorridendo e con uno sguardo maligno da strega "Bè devi sapere che la tua ragazza-" non le lasciai finire la frase,il mio pugno fece prima ad arrivare alla sua faccia di porcellana. Cadde a terra ma non era svenuta. Dake mi guardò incredulo mentre Castiel si sbellicava dalle risate. Mi voltai verso Dake "Andiamo dai,questa è matta" lo presi per un braccio e lo trascinai alla sua moto ma Ambra mi fermò tirandomi i capelli "Puttana!! Non toccarmi mai più io ti denuncio!!" Le tirai i capelli a mia volta dandole qualche ginocchiata nello stomaco nel frattempo. Castiel ci raggiunse e fermò Ambra e Dake fece lo stesso con me. Avevamo il fiatone entrambe. Ci scambiammo qualche occhiataccia prima che lei cominciasse il suo discorso "Sei una pazza!! Non meriti di stare con due ragazzi contemporaneamente!! Tu meriti solo di rimanere sola!!" Era strano,ma la cosa mi ferì molto in profondità. Come poteva dire una cosa del genere? Lei non poteva nemmeno permettersi per il semplice fatto che lei non mi conosceva e non sapeva niente di me. Non sapeva cos'avevo passato e non sapeva quanto fossi sola in quel periodo. Sbottai. Divincolai dalla presa di Dake e mi avvicinai incazzata ad Ambra sferrandole un altro pugno in piena faccia. Quella puttana se lo meritava. Questa volta svenne,sperai per sempre. "..due ragazzi contemporaneamente?" il mio battito cardiaco si fermò,perchè doveva andarmi tutto male per forza? Solo in quel momento mi accorsi della folla che si era accerchiata attorno a noi,e una delle ragazze fra essa fece un passo avanti "Si,Ambra ha ragione,l'abbiamo vista baciare un ragazzo ieri mattina proprio qui di fronte. Lui." annunciò indicando Castiel col dito. Guardai bene la faccia della ragazza,era Lì,mi sembrava strano infatti. Mi voltai verso Dake per controllare una sua qualsiasi reazione,ma quando mi voltai non c'era più,se ne stava andando alla sua moto. Porca troia. Non gli corsi dietro,non seppi perchè ma non lo feci,e non sentivo male allo stomaco,come successe con Castiel poco prima. Semplicemente rimasi immobile a guardarlo andare via. Lui partì,e se ne andò. Realizzai di aver perso tutto,ora non avevo davvero nessuno. Delle braccia mi strinsero da dietro e sentii una fitta al petto,le avrei riconosciute ovunque. "Mi dispiace.." il suo tono non era davvero dispiaciuto,ma non m'importava,lui c'era,finchè lui c'era non sarei mai stata davvero sola. Mi voltai e affondai il viso nel suo petto mentre le sue braccia mi avvolgevano tenendomi al sicuro. 
 
* * *
Il campanello suonò. Scesi velocemente le scale di casa ed aprii la porta "Ehy,dammi un attimo" presi la mia borsa a tracolla e le mie sigarette prima di uscire chiudendomi la porta alle spalle. "Come stai? Tutto bene?" era stata una fortuna che i miei non ci fossero in quel momento altrimenti avrebbero fatto il casino "Si Cass,grazie. Tu?" Era stato molto gentile a chiedermi di uscire. Voleva mi distraessi un po',pensava fossi ancora triste per quella storia di Dake. "Si tira avanti.. ci prendiamo qualcosa?" Andammo in una gelateria e prendemmo due gelati. Mi piaceva uscire con Castiel,e poi avevo ragione, formavamo davvero una bella coppia. Ci dirigemmo al parco coi nostri gelati ormai divorati e ci sdraiammo sul prato. Accesi una sigaretta e chiusi gli occhi. Sentii una risatina da parte di Castiel e mi chiesi il motivo. "Ti sei accorta che hai mangiato tutto un gelato da sola?" Sgranai gli occhi. Come era possibile? Ero stata così attenta.. lo guardai male "è colpa tua! Lo hai fatto di proposito!" Mi misi a cavalcioni su di lui fingendo di picchiarlo "Bè sapevo di essere attraente ma non sapevo di distrarti così tanto" Mi disse con tono vanitoso prendendo le mie mani e capovolgendo i posti. Scoppiai a ridere contagiando anche lui. "Oh merda la sigaretta" Ero ancora bloccata a terra per cui il massimo che potevo fare era girare la testa a destra e a sinistra. Del fumo mi arrivò in faccia e guardai Castiel con la mia sigaretta in bocca "Forse questa?" Ghignò sventolandomi in faccia la Black Devil. Cercai di riprendermela con la mano libera che mi rimaneva ma lui non me lo permetteva continuando a fumarsela. Stronzo. Misi il broncio e lui scoppiò a ridere "Visto che mi piace non te la ridò,ma se vuoi posso passarti il fumo" Fece un tiro lungo di sigaretta,la aspirò,e soffiò il fumo verso la mia bocca. La aprii in modo da aspirare il fumo che lui buttava fuori. Per farlo dovemmo avvicinarci molto,i nostri volti erano a pochi cm di distanza e il mio cuore riprese a fare il coglione. "Ahaha la vuoi proprio eh!" Castiel poggiò la sigaretta fra le mie labbra lasciandomi fare un tiro. "Porca troia!" La ritrasse subito "Ti sei finita mezza sigaretta con un tiro cazzo!" Buttai fuori il fumo scoppiando a ridere. "Un ultimo" gli dissi. "Non ci penso proprio cazzo! Un tiro e me la finisci!" nemmeno fosse sua ahah. Passammo un pomeriggio bellissimo insieme,sapevo che saremmo diventati grandi amici.

POV Castiel

Devo ammettere che mi divertii molto,in fondo non aveva tutti i torti,andavamo bene come amici,funzionavamo. L'unico problema era quel coglione del mio cuore che cominciava a martellare quando le stavo vicino,non potevo controllarlo. La riaccompagnai a casa ma notai un velo di tristezza nel suo sguardo,forse era per Dake. Come aveva potuto lasciarla andare così? Bè si anche io lo feci meno di 5 mesi prima,ma io sono Castiel,Dake mi pareva uno a posto,avrebbe anche potuto perdonarla. Se poi l'avesse lasciata parlare..in effetti la cosa mi parè al quanto strana,se n'era andato così,gli bastarono le parole di due sconosciute per lasciarla. Quel tipo non me la raccontava giusta,e sarei andato fino in fondo.

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Capitolo 10
*** Inganni e gelosie. ***


POV Giada

Quel giorno mi alzai con la consapevolezza che a scuola avrei incontrato Castiel divenuto ormai il mio migliore amico. Erano passate delle settimane,e Dake non mi mancava per niente,anzi,forse senza di lui stavo anche meglio. Tutto tornò ad essere come prima,la mattina Castiel e Lysandre passavano a prendermi come una volta,ovviamente Castiel cercava di non farsi vedere per via dell'odio dei miei genitori nei suoi confronti,anche se non ne ho mai capito la ragione,in fondo non era un cattivo ragazzo come voleva far sembrare. E poi ultimamente non mi portavo più dietro quell'oggetto maledetto,se ne sentivo il bisogno avevo imparato ad opprimerlo,per cui rimaneva a casa ben nascosto. Quel giorno però successe qualcosa che non so spiegarmi. Solitamente quando l'avevo con me avrei potuto utilizzarlo in ogni caso anche se alla fine non l'usavo mai,ma comunque sapevo che l'avevo dietro per cui ero più tranquilla,quando non l'avevo però sapevo che non avrei potuto usarla e di conseguenza non avrei potuto sfogarmi o controllarmi,per cui le cose si amplificavano e rendevano tutto più difficile e complicato. Dopo quello che era successo con Ambra lei mi odiava a morte ma comunque io provavo lo stesso per lei. Si arrabbiò tanto perchè non venni espulsa,d'altronde eravamo fuori le ore di lezione per cui non potevano fare nulla,ma dopo tutto quel tempo lei aveva ancora l'occhio leggermente ammaccato e non riusciva a coprirlo. Quel giorno litigammo come sempre,però forse andammo troppo oltre,non potei fare nulla,se l'avessi picchiata sta volta mi avrebbero espulsa,ed era proprio quello che voleva. Andai in bagno e misi una mano in tasca in cerca dell'oggetto,avrei dovuto controllare la mia rabbia e quello era l'unico modo che riuscivo a trovare,ma lei non c'era. Andai in panico e non sapevo cosa fare. Delle lacrime cominciarono a solcarmi il viso per la rabbia e il nervoso. Forse sembrerà una soluzione esagerata,ma mi conficcai le unghie nella carne. Le avevo abbastanza lunghe e potevo farlo,non mi facevano sanguinare come la lametta,ma comunque provavo dolore,e mi calmava,era l'unico modo con cui riuscivo a tenere a bada le mie cosiddette "emozioni". Spinsi più forte e mi calmai. Rimasero le impronte delle unghie,era un po' rosso ma il sangue era davvero poco. Dovevo fare qualcosa,non potevo andare avanti così.

POV Castiel

Ambra e Giada litigarono nuovamente,quella barbie mi stava incredibilmente sui coglioni,faceva di tutto pur per farla espellere,ma Giada lo aveva capito. Uscì dall'aula,per andare in bagno credo. La seguii,sentivo che qualcosa non andava. Quando arrivai nel bagno delle ragazze la vidi uscire col trucco sbavato e subito pensai che avesse pianto. Ebbi un tuffo al cuore,non potevo vederla così. Nonostante il trucco sbavato la vidi venire verso di me sorridente,come faceva? Nascondeva così bene il suo dolore ma io riuscii a coglierlo. Non la lasciai parlare,la abbracciai,semplicemente. La strinsi forte a me,sapevo che stava male,e come suo migliore amico avrei dovuto fare qualcosa. Inizialmente rimase rigida,probabilmente rimase sorpresa dalla mia azione,ma poi mi strinse a sua volta. Restammo così per un paio di secondi,mi piaceva stringerla a me,tenerla al sicuro da tutto e tutti,avrei voluto essere il suo eroe. Quando l'abbraccio si sciolse la guardai bene negli occhi,aveva capito che avevo capito. "Se stai male puoi dirmelo lo sai vero?" Le dissi poggiando la mia mano sulla sua guancia e pulendole col polpastrello il trucco sbavato. "Lo so..ma non sto male tranquillo,avevo un ciglio nell'occhio,davvero fastidioso" mi sorrise poggiando la sua mano sopra la mia e spostandola dal suo viso. Nonostante sorridesse,lessi dei suoi occhi un velo di tristezza. Era per Dake,ne ero sicuro. Non lo aveva ancora dimenticato ed ora ci stava male. Quando ebbi i miei dubbi sulla sua sincerità non andai a casa sua nè mi informai,pensavo lo avesse dimenticato ma a quanto pare non era così. All'uscita della scuola chiesi di lui,in pochi mi seppero rispondere,in fondo lui non veniva nella nostra scuola,se non vado errato non ci andava nemmeno più o comunque l'aveva finita. Nel pomeriggio mi diressi nella sua abitazione e bussai alla porta. Volevo che facesse pace con Giada,nonostante la cosa mi irritasse molto dovevo farlo,volevo che fosse felice,tenevo molto a lei,ma non capii,non ancora. La porta si aprì e mi ritrovai davanti il ragazzo biondo di cui Giada era tanto innamorata e sentii una fitta allo stomaco,amava lui. Era a torso nudo e sotto indossava solo dei jeans con la cerniera aperta. La cosa mi puzzava. "Ah ma tu guarda,devi essere il tipo che mi ha soffiato la ragazza" nonostante ciò che aveva detto,non sembrava per nulla incazzato,aveva un sorrisetto sulle labbra,non mi picchiò nè minacciò,nulla,possibile non glie ne fregasse niente? In quel momento però non ci pensai e proseguii "Senti,io non so perchè non le hai chiesto spiegazioni e l'hai lasciata lì da sola. Hai pensato che magari quello che hanno detto fosse tutto 'na cazzata? Avresti potuto parlarle,e invece non ti sei fatto problemi a lasciarla ed ora lei sta male per colpa tua brutto stronzo. Tu non ti rendi conto di cosa hai perso ma te ne pentirai vedrai che-" il mio discorso venne interrotto da una voce femminile proveniente dalle sue spalle "Amore quando vieni a letto? Oh salve,non sapevo ci fossero ospiti" quella donna aveva una voce incredibilmente acuta e sembrava pure stupida a guardarla,ma rimasi paralizzato dalle sue parole "Ora arrivo bambolina tu aspettami di sopra" la ragazza annuì sorridendo e tornò indietro. Andai su tutte le furie "Cioè mentre Giada sta male tu già ti scopi n'altra?!? Ma ce l'hai un po' di rispetto porca puttana!?" gli urlai contro spingendolo indietro,non potevo credere che fosse così meschino,eppure non sembrava. Lui rise "Ma dai calmati testa di pomodoro! Stavo solo scherzando! E poi guardala,hai visto che grande gnocca? Non posso lasciarla dai,ci sto insieme da quasi un anno ormai!" rizzai bene le orecchie,quasi un anno? Quindi quando stava con Giada lui era già fidanzato! Che gran figlio di troia. Mi avventai verso di lui e lo sbattei contro il muro "Anche Giada è una grande gnocca eppure non ti sei fatto problemi a lasciarla o sbaglio!? E poi ascoltami bene principe azzurro dei miei stivali,non ti permettere mai più di avvicinarti a lei hai capito!? Non la meriti!!" stavo per tirargli un pugno ma le sue parole mi fermarono "E invece tu si? Ahah ma andiamo pomodoro,si vede lontano un miglio che ti piace. Scusa,ma visto che ora ci siamo lasciati non potresti approfittarne e provarci con lei? Poi se non ti piace la lasci,tanto l'hai già fatto una volta no? E comunque vedi di muoverti che devo concludere qualcosa con quella gnocca là che fra poco arriva 'na mora da paura" la sua risatina da ebete mi fece innervosire,tre,usciva con tre ragazze contemporaneamente mentre stava con Giada.. e poi non potevo credere che glie ne avesse parlato..mi allontanai da lui e mi incamminai incazzato verso l'uscita e mi girai "Vedi di non toccarla più hai capito!? Non chiamarla,non scriverle,non parlarle,e non segarti pensando a lei occhei!?" Dake scoppiò a ridere e si avvicinò alla porta,ma prima di sbattermela in faccia mi rispose "Vedrò di farci un pensierino" mi fece un sorrisino,anzi un ghigno quasi,come se lo facesse solo per farmi un dispetto. Mi aveva fatto incazzare e diedi un calcio alla porta prima mi voltarmi e tornare a casa imprecando. 
* * *
Al suono dell'ultima ora andai all'uscita a fumarmi una sigaretta,al club di musica non ci andavamo praticamente più. Mi sedetti sulla panchina e ripensai al pomeriggio precedente,non potevo crederci. Occhei forse anche io sono stato uno stronzo,ma se uscivo con una ragazza di certo non la tradivo con altre due.. pensai a Giada,come aveva fatto ad innamorarsi di uno stronzo simile? Persino io ero meglio. Mi voltai verso il muretto per controllare se fosse lì e la vidi con la sua sigaretta nera a guardarmi ma voltò subito lo sguardo. Mi alzai dalla panchina ed andai verso di lei,dovevo parlarle di Dake,dovevo dirle che doveva dimenticarlo perchè non la meritava,perchè lei meritava di meglio,e di certo non di soffrire. Buttai la mia sigaretta,solitamente non la butto mai prima di arrivare al filtro ma quel giorno lo feci senza pensare. Come mi vide arrivare saltò giù dal muretto e tirò la sua sigaretta prima di buttarla a terra a sua volta. "Giada devo parlarti.." Lei mi guardò con uno sguardo interrogativo,potevo capirla "Riguarda Dake.." la vidi ingoiare un groppo di saliva,dovevo farmi forza,non potevo vederla soffrire,non più "Ecco vedi in realtà lui-" la mia frase venne interrotta "In realtà lui ha deciso di perdonarti perchè ha capito che è stato uno stupido" mi voltai,era Dake. Imprecai. Che cazzo voleva fare!? Mi passò accanto e si avvicinò pericolosamente al viso di Giada prendendolo fra le mani e baciandole le labbra "Mi dispiace amore.." Strinsi i pugni e digrignai i denti,come cazzo si permetteva!? Dopo quello che gli avevo detto cazzo! La rabbia cominciò ad impossessarmi di me ma non potevo fare nulla. La guardai,stava sorridendo,era felice. Non volevo distruggere la sua felicità,non volevo vederla soffrire di nuovo.. rimasi paralizzato dal suo sorriso.. se lei era felice con lui forse avrei dovuto accettarlo.. e così rimasi immobile guardarla baciare un ragazzo,che non ero io..
 

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Capitolo 11
*** Che coglioni. ***


POV Giada

Castiel disse di dovermi parlare di Dake,ingoiai un groppo di saliva,chissà che s'era messo in testa adesso. Lo vidi nervoso e insicuro,cosa stranissima da parte sua e mi preoccupai un po'. Cominciò a parlare ma la sua frase venne interrotta proprio da Dake che mi chiese scusa e mi baciò. Non riuscii a capire il nesso tra le due cose,cioè Castiel voleva dirmi che Dake mi aveva perdonato? Ero confusa e la mia mente si riempì di domande. Non rifiutai il suo bacio,per me non contava niente e quando lo baciavo non provavo niente. Non era minimamente paragonabile al bacio che c'era stato fra me e Castiel. Si staccò dalle mie labbra e continuò la sua frase "Castiel è venuto a parlarmi ieri ed effettivamente aveva ragione. Ho capito che sono stato un coglione assurdo! Credo che se non fosse stato per lui non lo avrei mai capito." riprese a baciarmi e la cosa mi infastidì parecchio. Castiel era andato a parlare a Dake? Cioè gli aveva chiesto di tornare con me se non avevo capito male. Perchè cazzo lo aveva fatto!? Non avrebbe dovuto intromettersi porca troia! E io che credevo di piacergli. Pf. Non cambia mai. Sentii ribollire il sangue nelle vene ma non ne capii il motivo,forse era perchè mi ero sbagliata su Castiel,non gli piacevo. E quindi lui voleva che tornassi con Dake per levarmi di mezzo? Cos'è,già si era stancato di me? E bene così avrei fatto. Infilai la lingua nella bocca di Dake e cominciai a baciarlo con più passione. Guardai Castiel con la coda dell'occhio,stava abbassando lo sguardo. Era questo che volevi Cass? 

POV Castiel

Non potei fare nulla,si stavano baciando ma era molto più di un semplice bacio,era.. era come quello che ci dammo io e Giada un po' di tempo prima. Per lei non era contato nulla,lo amava,lo amava e si vedeva. Non dissi nulla e rimasi a fissare i miei piedi continuando a colpevolizzarmi mentalmente,perchè il suo sorriso mi mandava sempre gli ormoni a puttane? La vidi felice,davvero felice,e non volevo distruggerle tutto. Cercai il lato positivo,forse Dake aveva davvero capito e aveva deciso di mollare le altre. D'altronde,chi non lo farebbe per una come Giada? Mi voltai e tornai sui miei passi mentre loro continuavano a baciarsi dando poco conto a me.
* * *
Lo stesso pomeriggio tornai a casa di Dake per assicurarmi che la mia teoria fosse corretta. Bussai alla porta ed essa si aprì "Oh ma tu guarda chi c'è! Sarei un tantino occupato veramente.." Mi disse indicandomi col capo il piano superiore. Ricevetti una pugnalata al cuore,Giada era in casa sua,e forse stavano.. stavano.. non voglio nemmeno pensarci "Ah.. Giada è qui.." Dake scoppiò a ridere dandomi qualche pacca sulla spalla "Giada? Ah si! No non è qui amico!" porca puttana quanto mi faceva incazzare quel soggetto! Non potevo crederci che la tradisse ancora! Lo presi per il colletto ma questa volta un pugno glie lo tirai. Fece qualche verso di dolore ma poi si alzò sorridendo "Io ti spacco la faccia cazzo! Come puoi tradirla ancora ma non ti fai schifo da solo!? Io glie lo dico cazzo!" urlai come non mai minacciandolo con un pugno davanti alla sua faccia da culo. D'un tratto si fece serio e abbassò la mia mano "Non hai capito un cazzo faccia da pomodoro,tu non le dirai proprio un cazzo. Non vorrai mica mettere in cattiva luce il ragazzo che ama? Tu che sei il suo migliore amico. E poi diciamocelo,daresti la tua stessa vita per vederla felice,non le dirai proprio un fottuto niente." Scoppiò a ridere di nuovo. Abbassai lo sguardo,aveva ragione,cazzo se aveva ragione. Non sapevo cosa fare. Rimasi immobile senza dire una parola,una cazzo! Mi ero lasciato mettere a tacere da un coglione del genere! Mi voltai e me ne andai sbattendo la porta con tutta la forza che avevo mentre lui rideva,rideva e rideva. Andai al parco e mi accesi una sigaretta. Porca puttana,che cazzo avrei dovuto fare!?

POV Giada

Mi chiusi in camera e mi sdraiai sul letto. Merda. Perchè lo hai fatto Cass? La mia mente si riempì di domande e non riuscivo a zittirla. Cazzo che situazione di merda. Controllai il cellulare,nessun messaggio. Allora voleva davvero liberarsi di me. Forse pensava che tornando con Dake avrei passato molto più tempo con lui da poterlo quindi lasciare respirare un po'. Sprofondai la faccia nel cuscino. Che senso aveva? Il cuscino non mi permetteva di respirare e rimasi così. Sentii il fiato mancarmi pian piano e chiusi gli occhi. Era quello che volevo? Sentivo il bisogno di respirare ma non mi staccai da lì. Ecco come porre fine a tutte le pene. D'un tratto mi venne in mente una frase "Il suicidio è una soluzione definitiva ad un problema momentaneo" -Robin Williams   Alzai la testa e feci un lungo respiro. Il cuore mi batteva velocissimo e avevo il fiatone. Aveva ragione cazzo. Un problema momentaneo,ciò significava che avrei potuto risolverlo,in qualche modo. Mi alzai dal letto,restare lì non sarebbe servito a nulla. Andai al solito parco e mi accesi una sigaretta. Come mio solito mi sdraiai sull'erba fottendomene altamente degli altri. Chiusi gli occhi ma qualcosa mi fece ombra ed oscurò il sole. Li aprii e vidi Castiel. Quella visione provocò qualcosa in me,come un tuffo al cuore. Mi alzai e feci per andarmene,non volevo davvero vederlo. Una mano afferrò la mia impedendomi di andarmene e così fui costretta a restare. Guardai Castiel,il suo sguardo mi bucò l'anima,era incredibilmente triste. Non ci pensai due volte e lo abbracciai,un po' mi era mancato farlo. Forse sbagliai,ma non potevo lasciarlo così. Lo sentii stringermi a sua volta,mi strinse molto forte. Rimanemmo abbracciati per quasi un minuto,e quando ci staccammo quasi ne rimasi dispiaciuta. "Che hai Cass?" misi da parte tutti i miei pensieri e le mie ipotesi,in un momento così non potevo di certo starci a pensare,ero davvero preoccupata per lui,chissà cosa gli era successo. Lui non mi rispose e si limitò ad abbassare lo sguardo,qualcosa mi colpì nel profondo,in quel momento capii di sentirmi triste anche io,ma perchè? Poco prima ero..normale. Era stato forse il suo sguardo? Qualcosa non andava,perchè non mi parlava? Lo chiesi nuovamente e sta volta mi guardò bene negli occhi. Era come se stesse cercando di dirmelo con lo sguardo, come se io riuscissi a leggergli gli occhi,come se io riuscissi a leggergli l'anima. Non seppi come ma capii. Non capii cosa volesse dirmi,ma capii che era triste e che aveva bisogno di me in quel momento. Gli proposi di sdraiarci sull'erba ed annuì. Lasciai perdere la sigaretta e mi sdraiai anch'io avvinghiandomi al suo petto. Lo strinsi e chiusi gli occhi inspirando il suo profumo che mi diede alla testa. Avevo la testa poggiata sul suo petto mentre le mie braccia lo avvolgevano. Riuscii a sentire il suo cuore battere veloce e ciò fece battere veloce anche il mio. Che cosa strana,un deja-vù. Capii di volergli troppo bene per mettergli il broncio,forse mi sbagliavo,forse lo aveva fatto per vedermi felice perchè credeva che senza Dake stessi male. Forse.. "Mi dispiace" Alzai lo sguardo verso quello di Castiel che era rivolto verso il cielo "Per cosa?" fece un lungo respiro e chiuse gli occhi per poi riaprirli "Lo so. So cosa pensi di me,ma ti sbagli. Io l'ho fatto solo perchè volevo fossi felice." Abbassai lo sguardo e lo strinsi più forte "..nessuno lo aveva mai fatto per me.." rimasi quasi senza parole,e io che vado sempre a pensare a male cazzo. Il braccio di Castiel mi avvolse e mi strinse anche lui. Mi sentii quasi mancare il fiato,è normale sentirsi così col proprio migliore amico? "Sei il migliore amico migliore del mondo" ridacchiai. La sua presa si fece lenta fino a staccarsi completamente da me. "Devo andare" si alzò e se ne andò via,senza motivo. Rimasi a fissarlo,sentii il mio cuore urlare e piangere,volevo tornasse indietro,da me,ma lui non poteva sentirlo. Non sapeva che ci stavo male,e non lo sapevo nemmeno io. Sbuffai. Che coglioni.

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Capitolo 12
*** La vendetta è un piatto che va servito freddo. ***


POV Giada

Uscii in balcone e mi sedetti sulla sedia che vi era fuori poggiando le gambe sul piccolo tavolino che aveva di fronte. Mi misi la sigaretta fra le labbra cacciando anche l'accendino e lo accesi coprendo con un mano il vento che lo avrebbe spento. Feci un lungo tiro in modo tale da rilassarmi. Mi poggiai sullo schienale e mi misi a guardare il cielo. Quanto mi piaceva. Rimasi lì ad aspettare,aspettare qualcosa,forse qualcuno. Mi misi a fare gli anelli col fumo tanto per passare il tempo,ma non accadeva nulla. Mi resi conto che se volevo che qualcosa accadesse,sarei dovuta essere io a farla succedere. Poggiai la sigaretta ancora accesa sul posacenere e rientrai in stanza,presi una decina di fogli ed una penna ed uscii nuovamente in balcone. Poggiai la carta sul tavolo e con una mano tenevo la penna,mentre con l'altra la sigaretta facendo un tiro ogni tanto. Mi misi a scrivere qualcosa,qualunque cosa mi passasse per la mente la scrivevo. Una volta riempito il foglio lo accartocciai bruciandolo con l'accendino. Stavo provando a scrivere una canzone per la band,era un bel po' che non ce ne curavamo più e così pensai di farlo io. Accartocciai un altro foglio,e un altro,e un altro,e un altro ancora. Mi arresi e tornai a guardare il cielo. Quando tirai la mia sigaretta mi venne in mente il giorno nel quale io e Castiel andammo al parco e lui me la rubò. Mi scappò un sorriso. Era tutto così strano,dal momento che l'avevo incontrato non riuscivo a levarmelo dalla testa. Una parte di me lo voleva, mentre l'altra voleva solo dimenticare. Mi sentii come se avessi potuto perdere la testa. D'un tratto,come un lampo,mi venne un'idea. Spensi la sigaretta e cominciai seriamente a scrivere su quel foglio. Una parola,due,tre,dieci,venti. Era come se quelle parole fossero rimaste bloccate dentro di me tutto quel tempo e in quel momento finalmente riuscivo ad esternarle. Passai tutta la sera e tutta la notte in balcone a scrivere. Non mi importava se faceva freddo o meno, dovevo scrivere. Nemmeno me ne accorsi e già l'alba era sorta,guardai il mio foglio e sorrisi compiaciuta. 
 
POV Castiel

Non riuscii a dormire quella notte,dovevo trovare un modo per dirlo a Giada,anche se era felice con lui,doveva saperlo lo stesso,perchè quella felicità era solo un'illusione. Mi accorsi che la mia vita stava diventando monotona,ogni giorno la stessa fottuta storia,non c'era nulla di speciale nella mia vita,nulla che la rendesse degna di essere vissuta. Guardai il cellulare,era presto ancora e me la presi comoda. Chiamai Demon che corse da me alla velocità della luce,almeno avevo lui ancora. Lo riempii di coccole,a lui importava davvero di me,e qualunque cosa sarebbe successa non mi avrebbe mai abbandonato e sorrisi a quel pensiero. Ci sarebbe sempre stato,forse non ero del tutto solo,avevo anche Lysandre. Cominciai a prepararmi e mi diressi poi a scuola.
 
POV Giada
Entrai in classe non curandomi delle occhiatacce che mi lanciava Ambra. Salutai giusto Lysandre e mi sedetti. Castiel non era ancora arrivato e mi chiesi dove fosse. Il banco accanto al mio era vuoto,ed io ero sola,non avevo nessuno. C'era un vuoto incolmabile dentro di me ed era inevitabile. Vidi Castiel entrare,lo salutai ma lui mi ignorò rimanendo cupo in viso. Ero stanca di tutto ciò,stanca di essere sola,stanca di essere triste,stanca di sentirmi vuota,stanca di vivere. Avrei solo voluto essere felice.. chiedevo troppo? Qualcuno si sedette al mio fianco e mi voltai sperando fosse Castiel,ma mi sbagliavo "Ciao bellissima,sei libera sta sera?" Era solo un altro morto di figa "Levati dai coglioni o ti spacco la faccia." il mio tono era freddo e cattivo,tanto cattivo. "M-ma io volevo solo-" cercò di giustificarsi ma Castiel alle mie spalle si alzò ed intervenne "No non hai capito un cazzo,hai sentito cosa ti ha detto? Levati dai coglioni o sarò io a spaccartela quella faccia da cazzo." Mi venne da sorridere ma lui essendo alle mie spalle non mi vide. Quel ragazzo si alzò spaventato e cambiò banco. Mi voltai e Castiel non c'era più "Sono qui" si era seduto al mio fianco, scoppiai a ridere "Non dirmi che ti sei seduto qui per evitare che qualcun'altro morto di figa ci provi con me vero? Perchè in tal caso saprò cavarmela da sola" non riuscivo a smettere di ridere,forse era una ridarella nervosa,o forse ero solo felice che lui fosse qui "Non ti dispiace vero amico?" chiese rivolgendosi a Lysandre "Figurati" come al solito rispose gentilmente e sorridendo,come faceva Lysandre ad essere sempre così calmo? La lezione cominciò ed abbassai la testa poggiandola sul braccio che era piegato sul banco. Chiusi gli occhi,non mi misi a dormire, ma ero lì lì. Qualcosa mi sfiorò la mano e rabbrividii,sapevo che era Castiel visto che era l'unico al mio fianco. Alzai la testa e vidi che mi mise in mano un bigliettino,lo guardai confusa e lui mi annuì. Il cuore tornò a battere veloce,dio quanto odiavo quella sensazione. Aprii il biglietto e ne lessi il contenuto "Dopo scuola vediamoci al bar di fronte scuola nostro parco,devo parlarti."  Al "nostro parco" mi scrisse,come se fosse solo nostro,come se ormai lo era diventato dopo averci passato tanto tempo insieme. Chissà di cosa voleva parlarmi. 

* * *
POV Giada
Dopo scuola andrai direttamente al parco lasciando perdere il club di musica,avrei fatto sentir loro la canzone un altro giorno. Solo quando arrivai mi accorsi di aver corso e quindi di essere stanca. Mi sedetti su di una panchina e mi accesi una sigaretta facendo gli anelli col fumo per ammazzare l'attesa "Però,allora è una cosa seria" mi voltai verso Castiel e mi misi a ridere "Già,ora io e la sigaretta siamo ufficialmente sposati" scoppiammo a ridere entrambi ma in realtà quella era una risata nervosa. Si sedette al mio fianco,e quasi come una routine il mio cuore si fece sentire. "Allora? Di cosa volevi parlarmi?" gli chiesi cercando di scacciar via quel silenzio assordante. Castiel mi guardò negli occhi ed ebbi paura che in quel momento avrebbe potuto vedere ciò che stavo provando,ma non ne capii il motivo,io non provavo nulla per lui,o forse,era quello di cui volevo convincere me stessa.. "Tu ami Dake?" una lama invisibile mi trafisse lo sterno,non capii il motivo della domanda e non capii perchè fu proprio da parte sua. Sinceramente non me lo ero mai chiesta,ma sapevo di non provare nulla per Dake per questo non mi ero mai fatta domande "I-io.. non.. forse..perchè?" Castiel rimase sorpreso dalla mia risposta "Forse? Mi stai dicendo che stai con un tipo che non sai di amare?" Non aveva tutti i torti,mi ci ero messa insieme per dimenticare il dolore che mi aveva fatto provare Castiel e per avere qualcuno nella mia vita,per sentirmi meno vuota,meno sola,per sentire o provare una qualsiasi cosa,ma non potevo dirgli così,non potevo dirglielo,non dovevo. "é ovvio che lo amo,stavo solo scherzando" emisi una finta risata ma non se ne accorse,si limitò a prendere un lungo respiro "Bè devo dirti la verità,lo sai quanto io voglia vederti felice ma.. non credo di poterlo sopportare" non mi sembrava di parlare col Castiel che conoscevo io,mi sembrava un'altra persona,ma che gli era successo? Annuii confusa ed ascoltai ciò che aveva da dirmi "Quando sono andato a casa sua l'altro giorno,è vero che lo ho convinto a tornare con te ma solo perchè ti vedevo triste,quando ho scoperto che.. che lui.. che ti tradiva.. io mi sono rimangiato tutto.. è tornato con te per farmi un dispetto,per usarti.. non credo ti ami davvero.." Rimai immobile continuandolo a fissare negli occhi, ciò che mi aveva detto mi aveva paralizzata. Una lacrima mi rigò il viso,solo una,mi ero dimenticata quanto fossero calde. Ma quella lacrima non era per Dake,non me ne fregava un cazzo di lui e di quello che faceva,ma era per Castiel,aveva fatto tutto quello per me e.. non me lo aveva detto solo per vedermi sorridere. Lo vidi deluso e arrabbiato,ma non con me,e non mi piaceva vederlo così,stava male senza motivo,anzi,un motivo c'era e si chiamava Dake, stava male per colpa sua perchè lui credeva che faceva star male me. Non aveva molto senso,era strano,ma era così. Castiel non ci pensò due volte e mi strinse a sè,io rimasi immobile,stavo pensando come farla pagare a Dake,ma non per quello che mi aveva fatto,non me ne fregava niente di me,ma per quello che aveva fatto a Castiel. Un conto è fare un torto a me,che non me ne frega un cazzo,e un conto è fare un torto alle persone che amo,allora lì si che mi incazzo. Preparati Dake,dò ufficialmente via al gioco.

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Capitolo 13
*** La Vendetta. ***


Scusate l'attesa! Ho avuto da fare,chiedo perdono. (:
POV Giada

Quella notte l'avevo passata in bianco a riflettere sul da farsi. Dake si meritava una vendetta con i fiocchi ed io glie l'avrei data, quella notte senza chiudere un occhio non era stata sprecata,nemmeno un secondo era passato invano perchè la mia vendetta era stata pianificata sino all'ultimo secondo. Dake era un rubacuori, gli piaceva scopare e tradire e così io avrei fatto in modo che non potesse più farlo,avrei fatto in modo che sarebbe rimasto solo, proprio come me. Lo avrei fatto soffrire, gli avrei fatto capire cosa significava sentirsi usati e gettati via, lo avrei fatto, mi sarei vendicata. Per Castiel. Era vero,avevo ancora 17 anni e non ero poi così grande da poter attuare chissà quale vendetta, ma nel mio piccolo avrei inventato qualcosa, mi sarei fatta venire in mente un'idea.

* * *
Un'ora prima dell'uscita da scuola inviai un messaggio a Dake, così recitava: "Dake, amore mio, oggi vieni 10 minuti prima, voglio farti conoscere alcune mie amiche. A dopo, un bacio." Al suono della campanella uscii fuori, e come previsto Dake era già là in moto; appena mi vide si avvicinò con una certa corsa dicendomi "Chi volevi farmi conoscere?" ci era cascato come un pollo, non potei non farmi scappare un sorrisino maligno. Mi voltai e feci un cenno col capo verso l'entrata della scuola ed uscirono due ragazze a lui molto familiari "Eccole, una si chiama Rosie mentre l'altra Melany. Non sono bellissime? O forse le conosci già visto che ci scopi ogni giorno?" il mio non era un tono arrabbiato bensì un tono freddo, indifferente, non ero arrabbiata, non lo stavo nemmeno facendo per me. Mi ero messa d'accordo con le ragazze con le quali Dake mi tradiva qualche ora prima, ovviamente quando hanno saputo la verità non ci hanno messo molto ad accettare. Dake rimase senza parole ed arretrò ma qualcosa, o meglio qualcuno gli bloccava il passaggio. Non si era accorto che praticamente tutta la scuola si era accerchiata attorno a noi e lui non aveva via di scampo. Melany e Rosie lo spinsero a terra ed io mi accucciai per poterlo guardare bene in faccia "Forse dovresti smetterla di comportarti da cazzone altrimenti ecco che cosa succede." gli diedi una ginocchiata fra le gambe e lui non pote' far altro che versare urla di dolore mentre si dimenava a terra. Tutti rimasero a guardare, soprattutto le ragazze, sicuramente non ne avrebbe trovata un'altra facilmente. Mentre i ragazzi facevano smorfie coprendosi il pacco, probabilmente compativano il suo dolore. Prima di andarmene mi voltai e lo guardai ancora a terra intento a dimenarsi "Alla prossima, amore mio." Mi lasciarono passare e così me ne andai. Aveva fatto una bella figuraccia e inoltre aveva perso tutto, la sua dignità, il suo orgoglio, la sua autostima, le sue ragazze, tutto. Sorrisi,era questo il risultato che volevo ottenere.

Angolo autrice:
Lo so è cortissimo e non dico praticamente nulla, è una specie di
episodio extra, è solo per spiegare cosa succede dopo. 
Mi scuso ancora, cercherò di rifarmi.

 

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Capitolo 14
*** Una nottata assurda. ***


Scusate infinitamente per la lunga attesa ma
ho avuto da fare per cui non ho trovato
il tempo per scrivere.
Questo capitolo vi consiglio di ascoltarlo
con un po' di musica di sottofondo,
quando arriverà il momento vi metterò il link
della canzone. Buona lettura.(:

 
POV Giada

Sgattaiolai velocemente dalla finestra senza farmi sentire, ringraziai mentalmente colui che aveva avuto la brillante idea di mettere una pianta rampicante accanto al mio balcone. Toccai il suolo coi piedi e presi a correre fino a girare l'angolo per poi guardare il cellulare "01:29 AM" , Castiel e gli altri avrebbero dovuto essere lì a momenti. Nel frattempo mi accomodai un po' e mi sorpresi della mia stessa furbizia. Era stato astuto da parte mia fingere di dormire ed attendere che anche i miei andassero a coricarsi per poi alzarmi, levarmi la vestaglia per scoprire poi vestiti che non c'entravano nulla con un ipotetico pigiama. Però forse avevo messo qualcosa di troppo leggero per quel periodo,insomma, non è che degli shorts sopra delle calze a rete fossero molto pesanti,per non parlare della maglia trasparente che lasciava intravedere il reggiseno. Fortunatamente avevo una giacca e i miei guanti, anche se non mi tenevano molto caldo. Sentii il suono di un clacson e una macchina mi si fermò davanti. I finestrini oscurati non mi permettevano la vista, ma dal modello della macchina avrei giurato che non fossero Castiel e gli altri. Il finestrino si abbassò lentamente e un ragazzo al suo interno mi sorrise "Ma guarda chi abbiamo qui,un'affascinante ragazza tutta sola. Cosa ci fai qui a quest'ora bellissima?" Mi venne da sorridere,ma non per quei finti complimenti che non mi facevano nè caldo nè freddo,tanto meno il tipo al suo fianco che sembrava essere uscito dal culo, più che altro per la stupidità di quel ragazzo che davvero credeva che a quei complimenti gli avrei aperto le gambe. Mi avvicinai al finestrino in modo da arrivare all'orecchio del ragazzo. Il calore della macchina mi fece venire un brivido,la differenza tra caldo e freddo era evidente. Socchiusi le labbra e gli sussurrai "Perchè non torni a fare il fighetto da mammina? Forse lei te la fa vedere per pietà." Mi allontanai da lui sorridendo ed infilai una mano nella tasca del giubbotto per cacciare il mio pacchetto di sigarette. Misi una sigaretta fra le labbra e l'accesi. "Però, carina la ragazza,sa farsi rispettare." mi rispose facendo un'occhiata al suo amico che gli sorrise. Feci un tiro di sigaretta e gli sputai il fumo sul viso "Ci si vede amore mio." Presi a camminare per il vialetto in attesa dell'arrivo di Castiel che arrivò di lì a poco. Salii in macchina e partimmo. "Dio ma lo sai che sei stupenda così? Sei quasi al mio livello!" ovviamente il commento di Rosalya non tardò ad arrivare "Piantala Rosa ti prego." e come previsto Leight al suo fianco che la riprendeva. Lei gli strinse un braccio e si poggiò al suo petto "Dai amore mio lo sai che scherzo,no?" Gli diede un bacio casto sulle labbra per poi tornare a poggiarsi sul suo petto. "Tutto bene lì dietro?" chiese Lysandre davanti,accanto a Castiel che guidava. Noi acconsentimmo e dopo circa dieci minuti arrivammo a destinazione.
https://www.youtube.com/watch?v=gCYcHz2k5x0
Scendemmo dall'auto e ci dirigemmo verso l'entrata,già riuscivo a sentire la musica provenire dall'interno "Biglietti prego." ognuno di noi cacciò il proprio biglietto per darlo al buttafuori che ci lasciò entrare. La musica ad alto volume cominciò a riempire le mie orecchie e le luci che cambiavano colore ogni mezzo secondo mi stavano quasi accecando. Ora che ci penso non ricordo il motivo per il quale accettai di andare in discoteca con loro,forse solo per divertirmi,o forse.. per dimenticare. Mi diressi al bar e chiesi una birra, la più forte che avevano "Non pensi sia un po' troppo forte per una ragazza come te?" Voltai leggermente il capo alla mia sinistra, avevo fatto un po' fatica a sentire la sua voce a causa della musica alta ma riuscii a capire lo stesso "Non è un po' troppo tardi per un bambino come te?" risposi urlando cercando di superare il volume della musica. Castiel mi sorrise e mi fece l'occhiolino. Pagai la mia birra ed andai a sedermi al tavolo assieme agli altri. "Dai amore andiamo a ballare su! Siamo venuti qui proprio per divertirci o sbaglio?" Rosalya cominciò a strattonare delicatamente Leight che non potè rifiutare pur di mettere fine a quella sua cantilena. Si alzarono ed andarono in pista a ballare. Rimanemmo solo io Castiel e Lysandre seduti sul tavolini,ognuno con una birra,facevamo i sorsi all'unisono,sembravamo sincronizzati "Va beh.. sapete ce vi dico? Vado pure io dai." Lysandre si alzò lasciandoci soli "Quei due sorsi di birra devono avergli dato alla testa" mi disse Castiel ridacchiando "Già." risposi io facendo un altro sorso. Mi alzai dal tavolo e mi diressi anch'io in pista, che stavo a fare seduta sennò "'ndo vai?" mi voltai verso Castiel e feci una smorfia come per fargli capire che non avevo afferrato. Lui mimò lentamente con le labbra la domanda ed io gli indicai la pista,annuì. Arrivai in pista e cominciai a muovermi lentamente lasciandomi travolgere completamente dalla musica; chiusi gli occhi, mi sembrò tutto così semplice in quel momento. Feci qualche sorso della mia birra che aveva ormai superato la metà. Qualcuno mi toccò il braccio e mi voltai "Ma guarda chi c'è qui" sorrisi e mi avvicinai al suo orecchio per fargli capire "Cos'è persino la tua mamma si è rifiutata?" lui mi sorrise continuando a muoversi a ritmo di musica. Mi voltai e lui poggiò le mani sui miei fianchi lasciando che mi muovesse a suo piacimento. Pian piano le alzò arrivando al mio seno che palpò quasi con violenza, prese a baciarmi il collo scendendo alla spalla. La musica continuò a muoverci dolcemente mentre lui proseguiva col 'nostro' ballo. Bevvi la mia birra fino a finirla e mi voltai lasciando un bacio a stampo a quel ragazzo conosciuto poco prima. Mi diressi verso il bancone e ne presi un'altra per poi tornare in pista e riprendere a ballare. Avevo ormai perso di vista quel ragazzo per cui ballai da sola. Sorseggiai la mia birra mentre continuavo a muovermi a ritmo di musica. Le luci cambiavano colore e mi illuminavano; chiusi gli occhi lasciando prendermi completamente da quel momento. Intravidi da lontano Rosalya e Leight che si stavano dirigendo in bagno insieme,mi venne da ridere ma ero troppo presa per farlo. Il mio corpo si muoveva da solo a ritmo di musica,ormai non potevo più fermarmi. Dimenticai tutto,in quel momento i miei problemi non esistevano, c'ero solo io, la musica, le luci e la mia birra. Alzai le braccia al cielo lasciandomi avvolgere dalla musica. C'erano molte persone per cui lo spazio era ridotto ma a me bastava. Bevvi la mia birra ed essa finì di nuovo. Mi diressi nuovamente al bancone e ne presi un'altra,il barista mi riconobbe ma me la diede volentieri. Feci il primo sorso ma qualcuno mi afferrò il braccio "Non pensi di star bevendo un po' troppo? è la terza volta che ti vedo venire qui Giada!" Castiel si allontanò dal mio orecchio ma io non compresi bene cosa mi disse. La mia vista si appannò leggermente ma non mi importava,lo presi per un braccio e lo portai in pista con me. Gli tenni un mano muovendogliela un po' per farlo ballare e ci riuscii.
Scoppiò a ridere e mi afferrò per i fianchi cominciando a muovermi a ritmo di musica. Alzai nuovamente le braccia lasciando che mi tenesse come preferiva. Sorseggiai la mia birra e solo in quel momento mi accorsi che stava a metà ormai. Castiel me la levò dalle mani e fece un sorso. Scoppiai a ridere senza una ragione e mi avvicinai al suo orecchio "Me la ridai?" Lui mi sorrise scuotendo il capo da sinistra a destra mentre continuavo a ballare. Glie la levai dalle mani e la bevvi io fino a finirla.

https://www.youtube.com/watch?v=KnL2RJZTdA4

POV Castiel

Odiavo andare in discoteca, la musica assordante,le luci che ti cecano e il mucchio di persone che non fanno altro che strattonarti, ma quel giorno ci andai solo perchè sapevo che sarebbero venuti anche Giada e Lysandre. Ormai io e lei eravamo in pista da mezz'ora,non che mi dispiacesse ballare con lei mentre le accarezzavo il corpo (; però mi preoccupava un po',aveva preso all'incirca 4 birre eppure continuava a ballare nonostante barcollasse. Ogni tanto perdeva l'equilibrio ma io la riprendevo sempre. "Che ne dici se andiamo a sederci?" le urlai all'orecchio in modo da farla capire subito. Lei scoppiò a ridere e si voltò facendosi spazio fra la gente. La persi di vista ed imprecai fra me me cominciando a cercarla fra il mucchio di persone. Mi voltai più e più volte ma niente,non la trovavo,e in più quelle luci accecanti non mi permettevano la vista. Tornai indietro fino a quando la vidi. Stava ballando,si, ma non da sola, bensì con un ragazzo,un altro ragazzo. Chi cazzo era? Mi avvicinai a loro il più veloce possibile,il modo in cui la toccava non mi piaceva per niente e in più era ubriaca,non ci capiva un cazzo era ovvio che lasciava fare. Lo presi per un braccio e lo strattonai lontano da lei e lontano dalla pista da ballo. Presi anche lei ma più delicatamente e la feci mettere a sedere dicendole di non muoversi. "Che cazzo vuoi fare eh!?" presi il tipo per il colletto e lo sbattei contro il muro. Lui mi guardò spaventato nel mentre che ingoiava un groppo di saliva "Io n-niente.. è lei che mi ha baciato per cui ho pensato che ci stava.." rimasi allibito, capisco l'alcol ma cazzo addirittura averlo baciato no porca puttana. Lo lasciai andare e mi sedetti accanto a Giada. La guardai per qualche istante,rideva. Si guardava intorno e rideva,senza motivo. Si guardava le mani ammaliata come se fosse la prima volta che le vedeva. Si voltò verso di me e mi sorrise ma io rimasi serio. Nonostante il suo sorriso mi rese felice rimasi serio,perchè lo aveva baciato porca troia!? "Voglio fumare." mi disse incarpugliandosi con le parole. Mise le mani nel suo giaccone buttando tutto a terra fino a trovare il suo pacchetto, mi poggiai una mano in fronte ma poi la accompagnai fuori dopo aver rimesso tutto in tasca. Il freddo pungente mi fece quasi rabbrividire ma non gli diedi peso. Le accesi la sigaretta perchè lei non ci riusciva, e avvolsi un braccio attorno alla sua vita in modo da aiutarla per restare in equilibrio. La guardai fumare e sorrisi,come poteva una persona essere così fottutamente perfetta? Come poteva essere una persona capace di farmi sorridere solo guardandola? Come? "E comunque non è mica vero eh.. ceh io se l'ho baciato era perchè un po' di pena faceva.. mi.. mi faceva volevo dire" scoppiò a ridere,non riusciva a dire una parola senza ridere,rideva in continuazione. La abbracciai,non mi interessava cos'era successo,volevo solo tenerla al sicuro fra le mie braccia. Quasi mi meravigliai di me stesso, non mi era mai successo, non mi ero mai sentito così e non avevo mai reagito così di fronte ad una ragazza ubriaca. Lei si rannicchiò fra le mie braccia continuando a fumare la sua sigaretta. "Ma lo sai che sei un figo della madonna?" rimasi un attimo immobile, forse non avevo capito.. "Esatto,hai ben capito tu ahaha sei un freegno ahahaha" mi staccai dall'abbraccio e le presi il viso fra le mani guardandola bene negli occhi, quegli occhi di ghiaccio nei quali ogni volta mi perdevo cazzo. Il suo sguardo divenne triste e prima di parlare sentii un sottofondo di tristezza "Però mi hai fatto male Cass.. lo capisci? Mi hai persa." Mi sentii il cuore conficcato da un miliardo di lame. Cazzo. "Ah,quindi siete qui fuori! Oh ma che carini!" Rimasi immobile fregandomene dell'arrivo di Rosalya. Cazzo, le avevo fatto male.. lo sapevo, Lysandre aveva ragione.. e quindi per questo è cambiata.. "Ma che fai Giada! Non toccarmi i capelli sei impazzita? Ma che ha?" sono stato solo un coglione.. ripensai alle sue parole "Mi hai persa." no cazzo.. non voglio perderti.. "Cass?" non ancora, non ce la farei.. "CASS!!" Tornai alla realtà e solo allora mi accorsi che Rosalya mi aveva fatto una domanda "Che cazzo ha? è ubriaca o cosa? L'hai drogata? Sei così disperato?" la spinsi via e mi levai la felpa. Giada stava tremando e non volevo sentisse freddo. L'avevo fatta soffrire e avrei rimediato. Le misi la felpa,le stava benissimo nonostante fosse un po' larga. Le arrivava fino a poco sopra le ginocchia in modo da far intravedere le cosce, dio se era bella. D'un tratto le vidi spalancare gli occhi "No.. no.. NOO!" Mi avvicinai a lei in modo da farla calmare ma mi spinse via correndo dalla parte opposta. Presi a correre verso di lei che cadde a terra,era ovvio, si teneva a malapena in piedi figuriamoci a correre. Mi guardava terrorizzata continuando ad urlare "NOO!! ANDATE VIA! NO!!" Mi inginocchiai accanto a lei "Ehy.. sono io,Castiel. Stà tranquilla,ti proteggo io, ci sono io qui." Lei mi guardò con gli occhi lucidi e mi strinse forte. Ebbi una morsa al petto, cazzo quanto odiavo quella stupida sensazione. Le accarezzai i capelli e le diedi un bacio sulla fronte.
* * *
Eravamo tutti pronti per tornare a casa e salimmo in auto. Giada stava ancora fra le mie braccia a mò di principessa e la feci salire sui posti dietro. "Castiel siediti tu accanto a lei,credo sia meglio. Guido io." Leight e Rosalya si spostarono davanti mentre Lysandre venne dietro. Giada dormiva fra le mie braccia mentre il suo viso sprofondava nel mio petto. La strinsi più forte a me, come se qualcuno avrebbe potuto prenderla e portarla via da me. Le sue parole mi rimasero incise, non potevo scordarle.. mi sentii terribilmente in colpa,solo allora mi resti conto quanto fossi stato stronzo. L'auto si fermò "Questa è casa di Giada.. sta ancora fuori de senno?" La guardai attentamente prima di rispondere "Più che altro dorme come un sasso.. non mi sembra il caso di svegliarla,no?" dissi continuando ad accarezzarle i capelli "E come si fa? Non possiamo mica lasciarla per strada" era vero.. ma non sapevo come fare. Non poteva venire a casa mia altrimenti i suoi si sarebbero accorti della sua assenza.. a meno che "Andiamo a casa mia." tutti si voltarono a guardarmi "Cosa vuoi fare Cass..?" mi misi una mano in fronte "Ma niente cazzo! Eddai su 'ndiamo" L'auto partì di nuovo, ma stavolta diretti a casa mia. Aprii la porta con Giada ancora fra le mie braccia ed entrai chiudendola col piede. Salii le scale ed entrai in camera da letto. La poggiai sopra il letto coprendola con un paio di coperte prese da qualche armadio e la guardai per qualche secondo. Le sorrisi e mi voltai "Cass.." rimasi immobile,si era svegliata? Tornai indietro e notai che mi guardava confusa. "Ehy.. come ti senti?" le chiesi carezzandole il viso "Io non.. non lo so ho.. ho mal di testa.." subito mi allontanai "Cazzo se devi sbrattare vai al cesso eh!" la avvertii subito, non volevo mi vomitasse addosso o sul mio letto cazzo "No è che.. ti ho mai detto che sei bellissimo?" Mi venne da ridere,me lo aveva detto la stessa sera. Pensai fosse ancora brilla dato che mi diceva quelle cose,per cui ne approfittai "E io ti ho mai detto che tu invece sei una grande gnocca?" lei scoppiò a ridere ma poi divenne seria "E allora perchè Cass? Mi hai.. lasciata lì.. io mi sono svegliata e tu.. tu non eri lì Cass.." di nuovo mi sentii morire dentro,non potevo sentirla così triste,non potevo cazzo. Le accarezzai il viso e le chiesi scusa con gli occhi lucidi "Mi dispiace.. avevo paura.." sentii la sua mano passare fra i miei capelli ed ebbi un brivido. Non mi ero mai sentito così prima,che cazzo era? "Vieni a dormire con me Cass? Non voglio restare sola.." non ci pensai due volte ed accettai, se non voleva restare sola non l'avrei fatto,non l'avrei fatta soffrire più, lo promisi a me stesso. Entrai nelle coperte e l'abbracciai più forte che potevo. Ora non avrebbe più sofferto,ora sarebbe stata al sicuro.

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Capitolo 15
*** Il risveglio. ***


Chiedo scusa per la lunga attesa ma
ci sono stati dei problemi a causa dei quali
non ho avuto molto tempo per dedicarmi alla
fiction. Cercherò di essere più presente.

 

POV Giada

I raggi del sole filtravano dalla fessura della finestra e puntavano sui miei occhi ormai aperti da un po' di tempo. Mi ci volle un po' per capire la situazione nella quale mi ero cacciata. Avevo dormito in un letto che non mi apparteneva, in una casa che non era la mia, con un ragazzo a cui piaceva avere il pomodoro in testa. Non ricordavo nulla della sera precedente,sono tanta confusione e alcool.. sperai solo di non aver fatto delle cazzate alle quali non ci fosse rimedio. All'inizio pensai che fra me e Castiel quella notte ci fosse stato qualcosa,ma la cosa era troppo ambigua dato che eravamo entrambi vestiti, per cui non capii come mai avevo dormito a casa sua. Posai lo sguardo sul suo viso addormentato, aveva un'aria così innocente.. le sue labbra erano leggermente socchiuse mentre i suoi capelli erano tutti spettinati ma gli stavano così bene ugualmente.. scossi la testa come per far uscire quei pensieri dalla mia mente e mi alzai dal letto per poi recarmi in bagno. Accesi la luce e non potei fare a meno di vedere il mio riflesso allo specchio.. mi chiesi se davvero quella fossi io, se anche tutti quei piccoli dettagli sul quel viso fossero proprio i miei. Ero così cambiata ultimamente che non mi riconoscevo più. Lo scorso anno per esempio non me lo sarei nemmeno sognata di mentire ai miei per andare in una discoteca, che tra l'altro avevo sempre odiato a causa del volume della musica troppo alto e la gente ubriaca o fatta. Osservai attentamente il mio sguardo allo specchio.. era così vuoto che quasi mi metteva tristezza, incapace di provare un qualsiasi sentimento, ero diventata apatica e menefreghista, ma sinceramente non me ne fregava un cazzo. Mi legai i capelli e mi lavai la faccia per levare tutto il trucco che mi ero messa per apparire meno brutta, ma ogni sforzo era vano. Uscii dal bagno e guardai il cellulare "8:34 A.M." mia madre si sarebbe alzata di lì a poco,avrei dovuto fare i salti mortali per tornare a casa in tempo. Cacciai le cuffiette e una sigaretta ma prima di scendere le scale guardai Castiel e sorrisi involontariamente, mi avvicinai a lui e gli diedi un bacio sulla fronte. Presi carta e penna e mi sbrigai a lasciargli un messaggio per poi scendere le scale di corsa (facendo una prima sosta in cucina) ed uscii di casa. Feci Play sul mio cellulare e mi accesi la sigaretta. La prima sigaretta del mattino è sempre stata la mia preferita.

POV Castiel

Mi svegliai sbadigliando e grattandomi la testa "C'ho fame" pensai. Mi sedetti sul bordo del letto e solo in quel momento mi ricordai della presenza femminile che aveva dormito con me quella notte e mi venne da sorridere. Mi voltai ma il letto era vuoto. Il mio sorriso scomparve "Forse aveva fatto tardi" pensai. Guardai l'ora sul cellulare "12:47 A.M.  16 Nuovi Messaggi e 4 chiamate perse"  controllai i messaggi,quasi tutti da parte di Lysandre che come al solito si preoccupava per me, e le chiamate perse sempre da parte sua. Lasciai il cellulare sul letto ed andai in bagno, dovevo fare una pisciata che penso sarei esploso. Prima di scendere mi accorsi di un foglio sul letto, mi chiesi come avevo fatto a non accorgermene prima. Lo presi e subito riconobbi la scrittura-

                Buongiorno Cass.                
    Sono dovuta scappare perchè si      
 è fatto tardi, ma ti ringrazio per avermi 
    ospitata in casa tua. Stammi bene.   
                                                          
 P.S. In cucina c'è una sorpresa per te. 

 
Sorrisi e mi diressi in cucina sperando in una colazione sostanziosa che non tardò ad arrivare. Mi sedetti e divorai tutto, poi mi accesi una sigaretta ed andai in balcone. La prima sigaretta del mattino è sempre stata la mia preferita.


POV Giada

"Ma la scuola non è chiusa di sabato?" chiesi a Lysandre dall'altra parte della cornetta "No,fidati. Ci vediamo là dai,ciao ciao." attaccai la chiamata e spensi la tv che avevo acceso per ammazzare un po' il tempo. Mi alzai dal letto e mi resi conto avevo ancora indosso i vestiti della notte precedente. Me li levai e mi misi una felpa larga e sotto delle semplici calze che avevano a loro volta sopra degli scaldamuscoli che arrivavano fino alle ginocchia. Misi degli anfibi militari, il tutto di un solo colore: nero. Lasciai i capelli legati a coda alta e feci una linea nera sottile sulla palpebra mobile ed uscii di casa. Arrivai a scuola ed entrai senza farmi vedere per poi dirigermi al nostro solito luogo d'incontro. Bussai, e sentii dei lievi brusii all'interno "Chi è?" riconobbi la voce di Lysandre "Idiota e se non fosse lei? Ma ti pare normale chiedere chi è? Perchè secondo te quando entrano i ladri in casa e tu chiedi chi è quelli ti rispondono 'siamo noi,i ladri. Tranquillo ti sto solo derubando casa.' ma dai su!" scoppiai a ridere,le loro discussioni erano sempre divertenti "Sono io idioti." li rassicurai ancora ridacchiando. Mi aprirono la porta ed entrai ridendo "Certo che voi siete due soggetti eh" dissi aggiustando bene l'asta del microfono. In quel momento ricordai la canzone che avevo scritto pochi giorni prima e dici di fargliela sentire "E comunque che c'era di male nel chiedere chi fosse? Perchè secondo te adesso che cominciamo a suonare non sentono il casino?" insistè Lysandre "Ma ti stai zitto? Questa è arte e non casino. E poi siamo troppo giù." Cercai di attirare la loro attenzione "Ho scritto una nuova canzone se la cosa può interessarvi.." vidi la faccia di Lysandre illuminarsi a quelle parole, in effetti era tanto tempo che non avevamo fatto alcun progresso, e questo era un buon passo per ricominciare "Posso prendere la tua chitarra Cass?.." gli chiesi avvicinandomi ad essa, e lui annuì "Ma a me avevi detto di no. Credevo fossimo amici." E così ricominciarono a discutere come due bambini, non potei fare a meno di ridere. Feci il primo accordo di chitarra e smisero di parlare iniziando ad ascoltare me.

You make me so upset sometimes 
I feel like I could lose my mind 
The conversation goes nowhere 
Cause you're never gonna take me there 
And I know what I know and I know you're no good for me 
Yeah I know what I know and I know it's not meant to be 

He's my Dilemma, 
One half of me wants ya 
And the other half wants to forget. 
My, my, my dilemma from the moment I met ya 
I just can't get you outta my head 
And I tell myself to run from you 
but I find myself attracted to my dilemma, my dilemma, it's you, it's you 

Your eyes have told a thousand lies but I believe em' when they look in mine 
I heard the rumors but you won't come clean I guess I'm hoping it's because of me 
And I know what I know and I know you're no good for me 
Yeah I know what I know and I know it's not meant to be 

He's my Dilemma, 
One half of me wants ya 
And the other half wants to forget. 
My, my, my dilemma from the moment I met ya 
I just can't get you outta my head 
And I tell myself to run from you 
but I find myself attracted to my dilemma, my dilemma, it's you, it's you

I could live without you, your smile your eyes the way you make me feel inside 
I can live without you but I don't wanna 
You make me so upset sometimes 

He's my Dilemma, 
One half of me wants ya 
And the other half wants to forget. 
My, my, my dilemma from the moment I met ya 
I just can't get you outta my head 
And I tell myself to run from you 
but I find myself attracted to my dilemma, my dilemma, it's you, it's you, it's you..
My-My-My Dilemma..

Solo in quel momento mi accorsi che il mio sguardo era stato rivolto verso Castiel tutto il tempo, e mi maledii mentalmente sperando non avesse capito. Chiesi il loro parere ma nessuno dei due proferì parola, poggiai la chitarra e feci per andarmene ma la voce di Lysandre mi fermò "é..è.. sensazionale.. nel senso, sei stata capace di esprimere ciò che provavi ed è una cosa che pochi riescono a fare. Per cui complimenti." mi disse con il sorriso sulle labbra. Gli sorrisi a mia volta per poi guardare Castiel come per chiedergli cosa ne pensasse, ma il suo sguardo non era rivolto verso il mio, stava guardando altrove. Lo vidi incamminarsi verso l'uscita e senza proferire parola lo seguii. Entrambi ci accendemmo una sigaretta e gli chiesi cos'avesse, ma lui non sembrava voler rispondere, rimaneva con lo sguardo perso e la mente chissà dove. Lo guardai attentamente e mi avvicinai al suo viso dandogli un lieve bacio sulla guancia. Lui si voltò verso di me e rimanemmo a guardarci per un po'. Gli sorrisi e gli dissi "Grazie per ieri, lo so che ti sei preso cura di me, Rosalya me l'ha detto.." lui fece una smorfia per poi tornare a guardare il vuoto "Ti è piaciuta la canzone?" vidi il suo sguardo abbassarsi un po' e le sue labbra socchiudersi come per rispondere ma poi non disse nulla. Mi alzai dalla panchina e feci il mio ultimo tiro di sigaretta prima di andarmene "Per chi l'hai scritta?" mi fermai. Mi voltai verso di lui e lo guardai come lui guardava me "Per Dake? è così?" mi venne quasi da ridere ma non lo feci,mi limitai a fare "no" con il capo avvicinandomi nuovamente a lui "A chi allora?" mi sedetti vicino a lui "Ha importanza?" gli chiesi "Si,voglio sapere chi è che ti mette così tanta confusione,chi è che ti fa sentire così, chi è, dimmelo.. ti prego.." il mio cuore ebbe un balzo fuori dal petto, se solo avesse saputo che era lui quella persona, che era lui il motivo della mia felicità e della mia tristezza, dei miei sorrisi e delle mie lacrime, avrei voluto dirglielo "Sei tu Cass,tu.. sei sempre stato tu.." e senza accorgermene lo feci, ma forse,non avrei mai dovuto.

 

Angolo Autrice:
Ogni volta che scrivo un capitolo penso che lo sto scrivendo
bene ma poi mi rendo conto di quanto possa far schifo.
Scusate, non sono bravissima.

 

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