Una Fortuna Inaspettata

di whiteserval
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV ***
Capitolo 5: *** Capitolo V ***
Capitolo 6: *** Capitolo VI ***
Capitolo 7: *** Capitolo VII ***
Capitolo 8: *** Capitolo VIII ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


Ti è mai capitato di sentirti la persona più sfortunata del mondo? Che la vita che fai è terribilmente noiosa e che la gente che ti gira intorno non fa altro che avanzare pretese insensate senza renderti nulla in cambio? Ebbene, quest'oggi il più grande artista marziale di tutti i tempi, il mitico, insuperabile, Ranma Saotome si sentiva esattamente così. Lui deve essere il fidanzato modello di un numero spropositato di ragazze che, per giunta, non fanno altro che ingelosirsi e litigare tra di loro; deve rispettare i sentimenti altrui, quindi, oltre quelli delle sue presunte fidanzate, anche quelli di quel gruppo di fastidiosi rivali "in amore" che non fanno altro che sfidarlo e puntualmente perdere...certo questo faceva aumentare la sua autostima, ma non era questo il punto! Perchè non lo lasciavano mai in pace? Perchè continuavano ad importunarlo con le loro idiozie mentre si stava allenando? Perchè non si levavano dai piedi una volta per tutte?
< Coraggio pigrone alzati! Non ho nessuna intenzione di fare tardi a scuola per colpa tua! > gli aveva appena urlato quel maschio mancato della sua fidanzata, beh sì una delle tante, per l'esattezza quella con la delicatezza di un elefante e il sex-appeal di un surgelato < Non c'è bisogno di urlare, ci sento benissimo! > ribattè lui alzandosi a sedere sul letto e stropicciandosi gli occhi ancora assonnati < Muoviti allora! > gracchiò lei con meno grazia di una cornacchia, prima di uscire dalla stanza, sbattendo ovviamente la porta. "Quant'è dolce..."pensò ironico il ragazzo con una smorfia, in seguito prese dal cassetto la solita casacca rossa e il primo pantalone che gli capitò sotto il naso, si vestì in fretta e in furia e iniziò a correre verso la scuola.
Appena arrivato, Ranma si accorse immediatamente di tre cose: 1)Della sua fidanzata gorilla neanche l'ombra. 2)Aveva appena iniziato la giornata e già era sudato. 3)I suoi compagni invece che sorridergli e alzare la mano in cenno di saluto non facevano altro che riserbargli occhiatacce e ghigni di rabbia; che è successo adesso? Cosa avrà mai fatto di male per meritarsi una simile accoglienza? Beh, la risposta era lì, a qualche metro di distanza da lui...la regina delle arpie, la sorella cattiva della strega di Biancaneve, sì proprio lei, Nabiki Tendo se la stava spassando a vendere delle foto ad un prezzo astronomico (e c'era pure chi le comprava!) e accanto a lei c'era anche la sorella bisonte, con gli occhi inniettati di sangue e un'aura rosso fuoco che sfavillava intorno al suo corpo. Il ragazzo con il codino si fece forza, si avvicinò cautamente a quella trafficante di droga con il caschetto, cercando di ignorare i serpenti velenosi che quel rinnoceronte di Akane continuava a mandargli col pansiero, e afferrò una delle foto che cercava di smerciare...i suoi brutti presentimenti erano fondati, quello scatto raffigurava lui e quella malata mentale di Kodachi Kuno stretti in una sottospecie di abbraccio...era successo più o meno due giorni fa...Per strada Kodachi gli si era avvinghiata al braccio all'improvviso, lui si era girato di scatto verso di lei per dirgli di scollarsi immediatamente, lei come al suo solito aveva fatto le orecchie da mercante e subito dopo gli aveva fatto annusare una sorta di polverina che lo paralizzò all'istante, lei si avvicina, lui prova ad urlare ma non ci riesce, lei prova a baciarlo e poi...! Fu per la prima volta felice di essere maledetto, Kodachi infatti, non capendo che la graziosa ragazza con i capelli rossi è il suo bel principe dopo la trasformazione con l'acqua fredda neanche quando questa le avviene sotto il naso, si allontanò da lui che ormai era una lei e, dopo avergli lanciato tre-quattro insulti, se ne andò via saltellando e ridendo come una pazza, lasciandola stesa al suolo sotto la pioggia...
< Ma bravi! Siete proprio una bella coppia! Tanti auguri e figli maschi! > gridò la fidanzata gorilla mentre gli rifilava un sonoro ciaffone, seguito a ruota da un pugno allo stomaco e un calcio allo stico < Non voglio vederti mai più! > aveva aggiunto poi insieme a una ginocchiata in pancia prima di allontanarsi all'interno dell'edificio scolastico...il povero ragazzo si riversò a terra per il dolore e il suo sguardo finì inevitabilmente su una delle foto che la discepola di Satana stava vendendo...Cavolo perchè? Come facevano a non notare che in quella maledetta immagine aveva un colorito tendente al viola e un espressione di puro terrore?
< C-Come hai avuto questa foto, Nabiki? > chiese con voce rotta < Oh, ma è semplice Ranma! Ho comprato il negativo da Sasuke, e adesso sto rivendendo le copie al doppio del prezzo! Non è un affare? > rispose la diretta interessata con un sorriso a trentadue denti, doveva ringraziare di appartenere al gentil sesso se non era stata mandata con un volo di sola andata nello spazio; approfittava del fatto che il grande Ranma Saotome non avrebbe mai alzato le mani su di una donna...< Ti odio! > urlò lui impotente, questa volta, l'imbattibile artista marziale era stato sconfitto...

Erano già passati più di dieci minuti da quando il ragazzo con il codino  aveva preso posto a sedere su quello che era il suo banco di scuola e per tutto il tempo la sua mente era stata impegnata ad architettare un piano per farla pagare a quella befana di Nabiki e a come far capire a quel troll di Akane che tra lui e Kodachi non c'era stato assolutamente niente; impresa a dir poco impossibile dato che quella scema sembrava voler cercare sempre la scusa per fare l'offesa e non guardarlo neanche in faccia, che avrebbe potuto dirgli poi? Tanto non avrebbe mai ascoltato le sue ragioni, così dopo avergli dato, come al solito, dello stupido e del maniaco, l'avrebbe spedito in orbita con un gancio destro da brava aspirante boxer...Al diavolo, che facesse pure quello che le pare!
A ridestarlo dai suoi intrugli mentali fu l'ingresso del professore di storia accompagnato da uno sconosciuto ragazzo con i capelli corti di un biondo acceso, la pelle chiara e gli occhi celesti come il cielo; il classico principe azzurro presente in ogni storiella del cavolo (tipo questa) < Questo è il vostro nuovo compagno di classe, Seyta Kowalski, la sua ricca famiglia affonda le sue radici in Polonia, ma ormai è da molto tempo che si è trasferita qui in Giappone, mi raccomando trattatelo come uno di voi. >
Il nuovo arrivato dopo aver subito dimostrato le sue buone maniere facendo un inchino e sussurrando un qualcosa di simile a un "piacere di fare la vostra conoscenza", aveva iniziato a cercare il banco libero più di suo gradimento. < Puoi sederti qui! > l'aveva invitato la fidanzata senza fascino del moro con il codino, il quale si accigliò scocciato; ma guardala come fa la carina con gli estranei! E che sorriso poi, dove l'aveva trovata tutta quella dolcezza quell'oni travestito? Cercò di ignorare gli sguardi dannatamente smielati dei due, esattamente come le auree che si erano formate intorno a Gosunkugi, verde di gelosia, e alla sua amica/ennesima fidanzata Ukyo, la quale aveva dipinto sul volto un sorriso malizioso, il fatto che quel tizio e Akane andassero così inverosibilmanete d'accordo la eccitava, al contrario di Ranma che sembrava voler riversare la colazione, quei due gli davano il volta stomaco!
Finalmente quelle lezioni palloccolose erano terminate, adesso il grande esperto di lotta indisciminata poteva dedicarsi a quello che più gli piaceva, allenarsi ovviamente! Ranma aveva appena deciso che avrebbe dedicato l'intero pomeriggio alle arti marziali così forse sarebbe riuscito a non pensare a quello che era accaduto in mattinata e soprattutto a QUEL tipo...ma come poteva riuscirci se ogni cinque secondi se lo ritrovava davanti in compagnia della sua fidanzata? Beh, forse quelle che continuava a vedere erano solo proiezioni della sua povera mente maltrattata, ma stavolta erano proprio lì, in carne ed ossa davanti a lui...< Hey! Ma tu sei Ranma! Ranma Saotome, il fidanzato di Akane! > gridò con impeto correndogli incontro, neanche avesse visto una Star del cinema < Sì, ma il fidanzamento è stato deciso dai nostri genitori! > si affrettarono a chiarire i due all'unisono < Beh, ma...non siete contenti? > chiese il nuovo arrivato titubante < Cosa? Forse non te ne sei accorto, ma Akane è la ragazza più imbranata e violenta di tutto il Giap- Ahia! > si interruppe il moro, soffocando un grido di dolore e reggendosi con la mano il piede offeso da una taccata della ragazza priva di sex-appeal; a quella scena il polacco rimase confuso, eppure Akane gli era sembrata così dolce e graziosa! < Ah sì? Perchè non ti fidanzi con Kodachi allora, visto che ti piace tanto? > < Ancora con questa storia Akane? Lo sai benissimo che io con quella svitata non voglio avere nulla a che fare! > < Certo... > continuò lei ironica, anche se quella affermazione l'aveva resa visibilmente più serena.
A rovinare quella piacevole sensazione di pace che si stava poco a poco formandosi fu l'arrivo di Shampoo, la bella cinesina con i capelli color lavanda, la delicatezza di King Kong (ebbene sì, i suoi modi fanno concorrenza ad Akane, lo dimostra il fatto che non riesce a ficcarsi in quella zucchetta vuota che la testa di Ranma non è un parcheggio per biciclette) e un sorrisetto che chiunque definirebbe "da schiaffi"...< Lanma! Amole! Usciamo insieme, ti va? > cinguettò lei mentre continuava a pedalare senza pietà sulla capoccia del suo innamorato ignorando completamente le sue proteste e le occhiatacce di Akane...con un tempismo spaventoso a fare il loro ingresso furono anche la cuoca di okonomiyaki seguita a ruota da Kodachi la matta, le quali in meno di un secondo si avvinghiarono alle braccia del ragazzo con il codino, entrambe rivendicando il ruolo di fidanzate. < E voi che cosa volete?Fuoli dai piedi! > gridò la cinesina scendendo finalmente dal suo mezzo di trasporto a due ruote, prendendo anche lei posto accanto al povero malcapitato < Sei tu che ti devi levare dai piedi Shampoo! Ran-chan passerà il pomeriggio con la sua fidanzata carina! > esclamò Ukyo < Ah ah ah! Piccole sciocche! Io e il mio adorato Ranma siamo legati indissolubilmente, non è vero caro? > aggiunse la ginnasta facendo roteare un nastro rosso comparso magicamente < Legati tu e lui? Ma non farci ridere! > gridarono le altre due all'unisono prima di iniziare inevitabilmente a darsele di santa ragione; fortunatamente questo fece distogliere l'attenzione dal ragazzo conteso, che ne approfittò per sgattaiolare via...peccato che quella scema di Akane aveva colto la palla al balzo per offendersi e dileguarsi...sempre la solita! Pazienza...l'avrebbe raggiunta per la strada verso casa in men che non si dica, se non fosse stato per quell'imbecille di Kuno, degno fratello di sua sorella...< Dannato Ranma Saotome! Smettila di sfuggire al fato e perdi contro di me! Il grande Tatewaki Kuno, Tuono Blu del Furinkan! > urlò, lanciandosi come una furia verso il moro agitando la sua spada di legno, prima di finire rovinosamente a terra con un evidente segno di un piede sulla faccia, quell'invasato non faceva che procurare fastidio!
< Ranma, maledetto! Smettila di importunare la mia Shampoo! >
< Ranma! come osi calpestare i sentimenti di Akane in questo modo? Preparati a morire! >...ci mancavano anche quella papera orba e quel maiale senza senso dell'orientamento! A quel punto il ragazzo con il codino non resistette più, sfogò tutto il suo nervosismo su quei due rompiscatole, così, dopo averli riempiti per bene di botte e buttati malamente sopra al suo precedente avversario andando a formare una matassa informe, si strofinò le mani appena riscaldate e iniziò a correre verso casa il più velocemente possibile per cercare di sfuggire alle sue tre spasimanti che avevano ricominciato a dargli noia inseguendolo. Seyta Kowalski era rimasto per tutto il tempo imbambolato a guardare la scena con aria perplessa, certo che quel Saotome ne aveva di compagnia!

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


Appena entrato nella palestra di casa Tendo la vide, la sua fidanzata senza un briciolo di femminilità stava spaccando dei blocchi di cemento con una mano sola, tanto che per un infinitesimo di secondo a Ranma parve di scorgere in lei il potenziale per diventare la controfigura di Godzilla... < P-Perchè non mi hai aspettato? > chiese lui cercando di non far trasparire la paura di finire diviso in due come quei poveri blocchetti innocenti < Perchè avrei dovuto? E poi pensavo che tu volessi passare un po' di tempo con le tue fidanzate carine. > rispose la Tendo acidamente < Senti un po', ci ho messo un mucchio di tempo per seminare quelle matte, e comunque è inutile che fai l'innocentina, ho visto benissimo gli sguardi che vi scambiavate tu e quel Seyta! > < Seyta è un ragazzo simpaticissimo e poi io non... > la ragazza si interruppe improvvisamente, il suo sguardo accigliato si trasformò in un sorrisetto vispo < Non è che sei geloso? > insinuò infine < C-Cosa? Geloso io?! > ansimò lui rosso in volto, avrebbe voluto incominciare ad elencare la sua vasta gamma di insulti, ma una secchiata d'acqua gelida e un vecchio sgorbio bavoso che gli si attaccò al petto lo fecero desistere... < Zuccherino mio! Ti sono mancato non è vero? > fece il bagarozzo mentre si strusciava sul corpo della rossa < Ah! Vecchio maiale, levati di dosso! > gridò la ragazza cercando di liberarsi dalla stretta di quella sottospecie di polipo < Fossi matto! > esclamò il vecchio continuando imperterrito a importunare la poveretta che intanto aveva preso a correre avanti indietro per tutta la palestra < Hey P-chan! Dove sei stato piccolo? Vieni dalla tua amica! > cinguettò Akane distogliendo l'attenzione dal suo fidanzato in difficoltà e concentrandola su quel porcello nero con la bandana, il quale si tuffò su di lei ad una velocità strabiliante < Akane, lascia perdere quel suino! > strillò la rossa non smettendo però di correre, purtroppo era già troppo tardi, la mora si era definitivamente persa nel mondo dei prosciutti, e come se non bastasse a far baldoria ci si erano messi anche quei due dannati di genitori, che invece di aiutarlo non facevano altro che elogiare il loro pidocchioso maestro per alcune sue ignote capacità...e pensare che voleva semplicemente allenarsi in santa pace...per colpa di quei seccatori non aveva combinato ancora niente, e probabilmente non l'avrebbe fatto almeno fino a tarda serata quando ormai sarebbe stato esausto...li odiava, oh, altrochè se li odiava! Il giorno seguente non tardò ad arrivare e il nostro eroe con il codino potè finalmente fare un po' di ginnastica, anche se a dir il vero giocare a calcetto non era proprio quello che aveva in mente, ma era meglio non lamentarsi. Finita la partita, ovviamente la squadra aveva stravinto grazie a lui, ed infatti era stato letteralmente sommerso dagli applausi e dai complimenti delle ragazze che avevano assistito al gioco, tutte tranne Akane s'intende, la quale era rimasta a guardare con aria leggermente scocciata, rianimandosi solamente quando quel Seyta toccava palla. Ranma era corso a rinfrescarsi al lavandino, facendo ben attenzione a non attivare la maledizione mettendosi troppo a contatto con l'acqua fredda < Hey, Saotome! Guarda che dal rubinetto non esce mica veleno! > lo sfottè il polacco biondo canarino, avvicinandosi a lui facendogli notare che effettivamente ogni qual volta l'acqua lo sfiorava, sussultava neanche si trattasse di acido; il diretto interessato, non sapendo cosa rispondere dato il fatto che non poteva certamente parlargli della sua straziante situazione, si limitò a fare una smorfia offesa. Il suo interlocutore non sembrò accorgersene, e una volta affiancatosi al ragazzo con il codino, cominciò a sciacquarsi il viso per poi continuare < Sai, sono fermamente convinto che tu sia una delle persone più fortunate del mondo... > < Come? Che intendi, scusa? > lo intimò a continuare Ranma ormai più che confuso, non si aspettava certo un simile discorso da parte di quel tipo < Intedo dire Saotome che tu hai tutto quello che un ragazzo vorrebbe avere! Una casa, degli amici, una ragazza, una famiglia. > disse il polacco fissando gli occhi ormai fiammeggianti del moro < Cosa? Probabilmente non lo sai, ma fino a qualche tempo fa ero costretto a girovagare senza meta insieme a quello scimmione di mio padre che, per giunta, non faceva altro che vendermi a chiunque avesse un po' di cibo a disposizione! Adesso sono ospite a casa dei Tendo perchè il mio vecchio e quello di Akane hanno deciso che un giorno ci saremmo sposati e avremmo ereditato la palestra; dico ti sembra bello che un altro decida il tuo destino? Dove vivrai, cosa farai, quale sarà la donna della tua vita...Akane poi...la ragazza più violenta e con meno sex-appeal di tutto il Giappone, se non dell'intero pianeta...e per quanto riguarda gli amici credo che tu abbia preso un granchio bello grosso se ti riferivi a quella gentaglia che hai visto ieri...quelli non fanno altro che dare problemi! > In verità, quello del ragazzo con il codino era più che altro uno sfogo causato dallo stress del giorno precedente, ma Seyta non prese affatto bene le sue parole < C-Cosa devono udire le mie orecchie! La vita ti ha dato tanto e tu non apprezzi? Sai che ti dico, Ranma Saotome?! Io ti sfido! > esclamò il biondo puntando l'indice verso l'artista marziale, il quale, anche se sorpreso da tanto fervore, accettò di buon grado. Poco dopo i due sfidanti si stavano studiando con lo sguardo nel cortiletto della scuola, pronti a scontrarsi da un momento all'altro, mentre tutt'intorno si andava a formare una folla di studenti impiccioni, tra cui Akane, Ukyo, Gosunkugi che pregava per far si che Ranma perdesse e Nabiki che non aveva perso tempo per guadagnare qualche spicciolo con delle scommesse stupide. < Sicuro di volerlo fare Seyta? > aveva chiesto Ranma alzando un sopracciglio < Certo che sì, Saotome! Sono sempre pronto a darle di santa ragione a chi possiede più di quello che si merita! > rispose l'altro stringendo i pugni...a quanto pare era davvero intenzionato a combattere! Tre secondi dopo, infatti, entrambi i contendenti si erano lanciati all'attacco, e in appena cinque, il povero Seyta già si ritrovava riversato a terra con un numero spropositato di ficozzi; un vero e proprio scontro lampo. < Seyta! Ti sei fatto male? > gridò Akane correndo incontro al polacco < Ranma! Mi spieghi perchè l'hai fatto? Volevi sentirti più forte sfidando uno che non pratica arti marziali forse? Hai superato ogni limite! > continuò poi, rivolgendosi al suo fidanzato in maniera sgarbata < Che ne sapevo io che non era un combattente! è stato lui a sfidarmi! E poi mi spieghi perchè diavolo non sei intervenuta prima dato che tu, al contrario, ne eri a conoscenza? > ribattè lui stizzito < Eh? No, io non ne sapevo niente, l'ho notato solo ora... > se c'era qualcosa che Akane sapeva fare bene, oltre lo Yeti, era lasciare il suo povero fidanzato a bocca aperta...cavolo delle volte sembrava davvero tonta! Nel frattempo, Seyta si rimise in piedi, e dopo essersi complimentato con Ranma e aver fatto un lieve inchino, si congedò via barcollando appena, sotto lo sguardo perplesso della folla. < Ran-chan! Che dici, ti va di venire a fare merenda da me? > si intromise Ukyo in mezzo ai due mori, beh, in effetti voglia di focaccie ce l'aveva, così tutti e tre si incamminarono verso il locale della giovane cuoca. Poco distante però, per le strade di Nerima, un ragazzo con la divisa scolastica logora e i capelli biondi spettinati, aveva cominciato a ridere come un matto, facendo scappare tutti gli esseri viventi presenti, comprese le zanzare < Ranma Saotome! Se credi che uno del mio livello si lasci sconfiggere così facilmente ti sbagli di grosso! Vedrai, ti farò rimpiangere ogni cosa! > urlò, ormai completamente fuori di senno prima di entrare in una cabina telefonica e cominciare a comporre un numero. < Aah, ci voleva proprio! > esclamò l'artista marziale numero uno di tutti i tempi massaggiandosi lo stomaco pieno di quelli che poco tempo prima erano okonomiyaki < Parli bene tu, hai potuto rimpinzarti come più ti piaceva dato che Ukyo ti fa mangiare praticamente gratis! > lo riprese la più piccola delle sorelle Tendo; tutta invidia la sua. Una volta giunti a casa con una gran voglia di rilassarsi, ad attenderli invece che la pace, la serenità e i sorrisi di Kasumi, ci furono le lacrime e le lagne isteriche di Soun, che se ne stava in salotto insieme a quasi tutti gli altri componenti della famiglia a guardare il soffitto con le mani tra i lunghi capelli corvini < Papà! Che è successo? > si allarmò Akane vedendo il genitore in quello stato pietoso...non che in vero fosse una novità < Nabikiii... > biascicò lui, prolungando le "i" finali del nome della figlia in modo sproporzionato, segnale che era successo qualcosa alla befana con i capelli a caschetto. < é accaduto qualcosa a Nabiki? > chiese Akane incerta, forse anche il suo cervellino ristretto poteva arrivare ad una cosa così semplice. < Sì, è uscita per andare a comprare le sigarette già due ore fa e non è ancora tornata! > a prendere la parola questa volta fu la sorella maggiore Kasumi; Eh? Era andata via da soli centoventi minuti e già erano tutti in lacrime? Persino il vecchio bavoso e quel panda pulcioso di suo padre sembravano preoccupati...che strazio! < Aah, lo sapete com'è fatta no? Starà spillando gli ultimi spiccioli rimasti a qualche ragazzino ingenuo. > cercò di calmare le acque il ragazzo con il codino, ma senza successo, così fu costretto ad andare a cercare quell'arpia accompagnato da tutta la disperata famiglia. Arrivati al parco, il gruppetto decise di dividersi per ampliare meglio le ricerche; Soun andò con la figlia Kasumi, Happosai con il panda ciccione e Ranma con la sgraziata fidanzata; era stato deciso di comune accordo che dopo trenta minuti esatti si sarebbero dovuti rivedere lì. < Secondo te dove può essere andata, Ranma? Dalle sue amiche non credo! Mi era sembrato che Nabiki mi avesse detto che erano partite per una breve vacanza... > disse la mora, facendo girare le poche rotelle del suo cervello, stando bene attenta a non romperle. < Potrebbe essere andata a fare la venditrice ambulante a casa di quei ricconi nulla facenti dei Kuno, o magari ha deciso di fermarsi anche lei da Ukyo appena hai proferito la parola gratis. > la sua era più che altro una sottospecie di battuta, a mangiare gratis dalla cuoca di okonomiyaki era soltanto lui, beh, certo, quell'ipnotizzatrice di Nabiki poteva ottenere tutto quello che voleva con qualche giro di parole, ma se fosse andata davvero da Ukyo l'avrebbero sicuramente incrociata, no? Improvvisamente, però, si convinse di andare comunque a controllare, anche se non fosse stata lì almeno avrebbero avuto un aiuto in più...e poi, parliamoci chiaro, chi sano di mente sarebbe mai entrato nella dimora di quei fratelli riccioluti fuori di testa?! < Ucchaaaan! Ci seeei?! > urlarono i due davanti al modesto localetto della loro compagna di classe, senza ricevere però alcuna risposta, eppure le luci erano accese! < Akane, io provo ad entrare, forse è indaffarata e non riesce a sentirci... >ipotizzò il ragazzo col codino, incominciando ad aprire la porta scorrevole, ma quello che scorse all'interno lo lasciò basito: della pasta per okonomiyaki era sparsa per tutto il bancone, tutte le sedie erano capovolte e, infine, un cliente era svenuto a terra con gli occhi aperti < C-Cosa è successo? è scoppiata una bomba? > ignorando il commento poco intelligente della fidanzata, Ranma si precipitò dallo sventurato e iniziò a chiedergli cosa fosse capitato e a scuoterlo per cercare di svegliarlo, ma questo, quando lo fece, iniziò a balbettare qualcosa senza senso del tipo "Uomo nero!" oppure "Occhiali da sole!" per poi lanciarsi come un pazzo contro il muro, lasciando un buco raffigurante perfettamente la sua forma. < Ma che diavolo... > < Ranma! > < Eh? > < Sono passati trenta minuti! > Poco tempo dopo i due sedicenni erano tornati correndo più che potevano nel luogo prestabilito per l'incontro, anche se il mistero di quello che era accaduto al locale di Ucchan rimase a tartassare le loro povere menti; una volta trovata Nabiki sarebbero andati sicuramente più affondo in quella brutta storia! Ma adesso il problema era un altro, dove erano finiti tutti gli altri? < è strano, dovrebbero già essere qui! > esclamò Akane preoccupata < Non vorrei che gli fosse successo qualcosa di brutto! > continuò poi...quella pesante e insidiosa situazione la stava spaventando e non poco, una cosa che Ranma proprio non poteva sopportare, così, cercò di rassicurarla, anche se avrebbe voluto che qualcun altro facesse lo stesso con lui! Infondo era in pensiero almeno quanto la sua fidanzata. Le cose peggiorarono quando ad arrivare fu solo Soun, pesto e pronto a piangere talmente tante lacrime da inondare Tokyo < Santo cielo papà! Chi ti ha ridotto così? > chiese Akane, anche lei sull'orlo di innaffiare il prato. < Nabikiii, Kasumiii... > fu la risposta di questo lasciando aprire i rubinetti < Cosa le è capitato? > anche il ragazzo con il codino aveva i nervi a fior di pelle, che diavolo stava succedendo quella sera? Come avrebbe risolto quel problema? Mentre stava cercando una risposta alle sue domande, improvvisamente il suo sesto senso di artista marziale lo avvertì di un imminente attacco, una figura oscura aveva lanciato un oggetto simile ad un lecca-lecca gigante nella direzione di Soun ed Akane, ma fortunatamente riuscì a prenderli e a scansarli in tempo < Chi è là?! > urlò verso la persona celata dalle tenebre davanti a lui sotto lo sguardo sbigottito degli altri due ancora intenti a realizzare quello che stava accadendo. A lasciarli di stucco fu il riconoscere l'arma che poco prima stava per colpirli...una sfera verde e rossa con un lungo manico giallino chiaro < M-Ma tu sei...Shampoo! > esclamarono infine all'unisono alla cinesina con i capelli color lavanda, ormai rivelata ai loro occhi.

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


< Shampoo che ti prende? Sei forse impazzita? > gridò la più piccola delle Tendo prendendo posto accanto al fidanzato, ma colei a cui era rivolta la domanda non rispose e con l'aria truce di chi si è appena accorto che gli sono stati rubati i dolcetti che aveva nel piatto, lanciò con forza il suo secondo bomboro in direzione della coppia; con sorprendente prontezza di riflessi però, Ranma lo intercettò con un calcio, spezzandolo.
 < Non credi di esagerare adesso? Smettila subito o sarò costretto a contrattaccare! > la minacciò lui; non le avrebbe mai fatto veramente del male, ma non poteva certo lasciare che lei ne facesse ad Akane, così iniziò a fronteggiarla per cercare di bloccarla...non ci sarebbero voluti più di dieci secondi, peccato per l'intromissione di altre due armi assai familiari: un nastro rosso e una grossa spatolona di ferro.

 < Kodachi, Ukyo? Anche voi?! Si può sapere che diavolo state combinando? Perchè continuate ad attaccarci? > chiese il ragazzo con il codino sempre più confuso, mettendosi davanti alla sua gorillina per proteggerla da quelle tre matte scatenate che a quanto sembrava non avevano alcuna voglia di starlo a sentire dato che si erano nuovamente messe in posa da combattimento...Che aveva fatto di male per meritarsi questo? No, questa volta doveva per forza esserci sotto qualcos'altro! E per far luce sulla faccenda doveva prima immobilizzare quelle tre, così si lanciò contro di loro.

Dopo aver evitato una specie di "attacco doppia sberla" da parte di una Shampoo disarmata, tolse la mega spatola e il nastrino dalle mani delle loro proprietarie, appropriandosene, quindi, usò il ferro da cucina per spingere le tre ragazze via e l'attrezzo da ginnastica ritmica per legarle ad un grosso albero.
 Ecco fatto! Sconfitte in meno di un minuto! Peccato che i guai non erano finiti...neanche il tempo di rilassarsi un secondo che un urlo della sua fidanzata lo fece girare di scatto. Non poteva credere ai suoi occhi, Kuno teneva schiacciato a terra il povero Soun mentre quel dannato suino di Ryoga aveva bloccato la ragazza da dietro mettendole un braccio intorno al collo, un gesto decisamente insolito da parte sua, che avesse perso anche quel poco cervello che aveva?
 < Avete battuto la testa per caso? > la sua mente non riuscì a formulare niente di meglio tanto era sotto shock, a farlo riprendere dal suo stato confusionale fu un rumore alle sue spalle: quel maledetto quattrocchi di Mousse aveva appena tagliato il nastro che teneva le ragazze bloccate...peggio di così non poteva andare! Adesso erano in sei contro uno ed in più loro avevano anche due ostaggi.

 < Volete il gioco pesante? Vi accontento subito! > li sfidò lui con un sorrisetto beffardo, infondo, se un problema gli si presentava davanti il miglior modo che conosceva per risolverlo era con i pugni, e poi non aveva nessun timore di quel branco di svitati, insomma, era o no il più grande combattente di lotta indiscriminata di tutti i tempi?

 < Fermo futuro marito! Non colpirli, non sono in loro! > a parlare questa volta fu la vecchia Obaba, bisnonna di Shampoo, cugina del primo esemplare di Homo Erectus, la quale aveva appena fatto la sua entrata in scena intenta a fronteggiare Happosai e suo padre < Questo l'avevo capito anche io! Peccato che questi qui non mi lascino altra scelta! > protestò il moro schivando gli attacchi delle ragazze e dell'uomo papera per poi mettersi spalla a spalla con l'anziana munita di bastone ( si fa per dire dato che le spalle di Obaba non gli arrivavano neanche alle ginocchia ).
 < Sembra quasi che qualcuno stia controllando le loro menti... >
< Già, ma chi? >
Improvvisamente una voce fuori campo scoppiò in una fragorosa risata
 < Chi è là?! > gridarono i due all'unisono < Sono io, Saotome, non dirmi che già non riconosci la mia voce! > fece questo affiancandosi a Ryoga, che intanto teneva ancora Akane prigioniera, mostrando la sua indentità < Seyta! Dannato, lo sapevo che di te non ci si poteva fidare! > ringhiò il ragazzo con il codino livido di rabbia, avrebbe dovuto pestarlo meglio quando ne aveva avuto l'occasione!
< Seyta, perchè? > chiese Akane con voce rotta e tremante al pari di una donna che ha appena scoperto che il marito ha l'amante, mentre una lacrima le scivolava lungo la guancia, rigandogliela...il polacco non sapeva che chiunque facesse piangere quel maschiaccio senza fascino avrebbe dovuto fare i conti con la furia del giovane con la casacca rossa, il quale già iniziava ad avere il prurito alle mani tant'era la voglia di prenderlo a sberle.

< Tranquilla Akane Tendo! Presto spezzerò ogni legame che ti unisce a quel disgraziato di Saotome! Proprio come ho già provveduto con gli altri, o meglio, come ha già provveduto lui! Non è forse così signor Filip? >
 No, non si stava rivolgendo a un televisore, bensì ad un uomo di mezza età vestito stile "man in black" con tanto di occhiali scuri che aveva fatto anche lui il suo ingresso  nell'ormai affollato parco, accompagnato dalle sorelle Nabiki e Kasumi < Esattamente signorino Seyta! Ma non ci sarei mai riuscito senza l'aiuto del suo cimelio di famiglia, lo Szcztka!* > dopo essersi inevitabilmente impicciato la lingua dopo aver pronunciato l'ultima parola, il tipo in nero estrasse dalla tasca dei pantaloni una sorta di spazzolone, molto simile a quelli che si usano per pulire l'interno delle bottiglie.

 < A cosa servirebbe quell'affare? > più tempo passava, più la testa di Ranma andava nel pallone < Ah ah ah! Saotome quanto sei ignorante! Questo è lo Szcztka! Una spazzola capace di fare il lavaggio del cervello; basta infilarla nell'orecchio della vittima e il gioco è fatto! > spiegò il biondino...ah, era tutto chiaro! Seyta e quel pinguino avevano ripulito le teste guaste dei suoi compagni grazie a quel Szczzzk- o come si chiama! Solamente di una cosa non riusciva proprio a capacitarsi...come avevano fatto a infilargli quel coso così grosso nelle orecchie come fosse un cotton fioc?
 Sembrava essere una cosa piuttosto dolorosa...
A interrompere i suoi pensieri fu il vedere che quel principino da strapazzo, dopo aver preso lo Sz- vabbè...si stava avvicinando lentamente alla sua fidanzata, che intanto si stava dimenando dalla presa del maiale come un'anguilla, sfortunatamente senza riuscire a divincolarsi ( Probabilmente Ryoga aveva le ventose sui polpastrelli. )

< Maledetto! Se osi solo sfiorare Akane con un dito io ti- > il ragazzo con il codino non finì la frase poichè si era già lanciato all'assalto come una belva, calpestando tutti quelli che l'ostacolavano...avrebbe dato una bella lezione a quel damerino e come colpo di grazia gli avrebbe infilato quella dannata spazzola su per il naso!

Il polacco, dal canto suo, vedendosi attaccato con tale foga, si rifugiò dietro a quella sottospecie di bodyguard che poco prima aveva chiamato Filip, permettendo però a Ranma di prendere a calci in faccia Kuno e Ryoga, liberando così i due prigionieri.

 < Mi spiace, avete perso! > esclamò il moro vittorioso rivolgendosi ai nord europei < Affatto! Sta a guardare! > ribattè il più giovane schioccando le dita e a quel punto, tutti quelli a cui era stata sciacquata la testa si schierarono al suo fianco: le tre spasimanti di Ranma si buttarono letteralmente tra le braccia di Seyta, il quale assunse un espressione estasiata, con tanto di bavetta alla bocca, Nabiki gli stava scattando delle foto e Kasumi gli offriva del tè caldo comparso da non si sa dove < Visto Saotome? Adesso mi trattano esattamente come tratterebbero te! > ansimò infine.

 Il moro fece una smorfia leggermente contrariata, tuttavia si trasformò in un espressione divertita appena i suoi occhi si posarono sul padre, sul maestro e su quei tre rimbambiti dei suoi rivali; voleva essere come lui? Vediamo se riusciva ad affrontarli tutti insieme! La sua mascella cadde però nel vedere i sei inchinati ad eloggiare il loro nuovo padrone < Hey! Non vale! Con me non si comportano così! > protestò rosso in viso, con i pugni stretti stesi lungo ai fianchi, a farlo uscire fuori dai gangheri però fu l'udire lo svariato numero di complimenti che suo padre rivolse al polacco, arrivando addirittura a chiamarlo "adorato figlio".

Ora basta, quella pagliacciata era andata avanti fin troppo a lungo...Ranma iniziò a scrocchiarsi le dita, aveva una gran voglia di sfogarsi su qualcosa e la faccia da principe azzurro di Seyta andava più che bene.
Il biondo, avvertito il pericolo e vista l'aura fiammeggiante del ragazzo con il codino seguita a ruota dal suo minaccioso scricchiolamento degli arti, formulò la saggia idea che in quel momento ritirarsi era la miglior cosa da fare, quindi, fece comparire dal nulla un telecomando e, una volta premuto un pulzante, alcuni grossi teloni dietro di loro volarono via rivelando un enorme elicottero bianco e nero.

 < E quello da dove esce fuori?! > si allarmarono Soun, Akane e Obaba mentre Ranma aveva già iniziato a correre nella loro direzione; purtroppo appena tentò di aggrapparsi al veivolo i passeggeri del mezzo che una volta nel momento del bisogno erano suoi alleati, glielo impedirono, facendolo malamente  cadere a terra. < Ah ah! Si che vale! Non sai che in guerra e in amore tutto è lecito? > sghignazzò Seyta avvinghiato come un polpo a quelli che ormai definiva "nuovi amici" < Questo non è nè uno nè l'altro! Torna subito qui maledetto ladro! > gridò lui di rimando; non sapeva il perchè gli avesse dato quell'appellativo, ma una cosa era certa, non l'avrebbe mai data vinta a quel dannato!

< Kasumiii, Nabikiii... > era passata più di un ora da quando erano tornati a casa per trovare una soluzione a quel pasticcio e il signor Tendo non aveva smesso un solo istante di piagnucolare invocando il nome delle due amate figlie scomparse, facendo aumentare la preoccupazione delle due donne (?) e il nervosismo del ragazzo con il codino. Come avrebbero fatto a rintracciare i loro compagni? Non sapevano nemmeno se quel tizio vivesse a Tokyo o chissà dove e per quanto si sforzassero no riuscivano a pensare a nulla di utile...forse se Mr. Baffetto si fosse stato un po' zitto...

 < Giuro che me la pagherai Seyta Kowalski! > sclerò Ranma per evitare di esplodere dalla rabbia, non poteva sopportare di essere sconfitto da una schiappa come quel moscerino biondo. Stava sul punto di dare un poderoso cazzotto al tavolo per spaccarlo in due, proprio come avrebbe voluto fare con la testa del polacco, ma Obaba lo fermò < Futuro marito, hai per caso detto Kowalski? > chiese poi con aria di chi la sapeva lunga.

 < Sì! é il cognome di Seyta! > esclamò Akane speranzosa, fortuna che quella mummia che conosceva tutto e tutti era rimasta lì con loro < Kowalski non è la ricchissima famiglia polacca trasferitasi in Giappone da molte generazioni? Se è così trovarli sarà uno scherzo! La loro dimora è famosissima in tutto il mondo data la sua straordinaria bellezza! Mi sembra impossibile che non l'abbiate mai sentita nominare > a parlare sta volta fu Soun... lui e Akane erano davvero così ignoranti?!
 < Già, anche i bambini la conoscono... > aggiunse la vecchia per diminuire ancora di più la loro autostima, già sotto i piedi.
 < Bimbo, tu sai chi sono i Kowalski? > chiese Ranma lanciandosi fuori dal cancello di casa e rivolgendosi ad un ragazzino con il triciclo che passava lì per caso < Certamente signor uomo! > rispose questo con sicurezza...allora era vero!

 I due fidanzati si andarono ad accucciare in un angolino buio facendo dei cerchi con le dita sul pavimento...non erano mai stati così umiliati! Soltanto il pensiero di aver finalmente trovato una pista da seguire li fece rinsavire da quella sorta di depressione in cui erano caduti, così, si rialzarono in piedi e, scambiandosi uno sguardo d'intesa, decisero che l'indomani sarebbero partiti alle prime luci dell'alba.


< Nabikiii, Kasumiii... >
 < Basta papà! Vedrai che ce le riprenderemo! Certo che non mi sarei mai aspettata una cosa del genere da parte di Seyta, sembrava un così bravo ragazzo. >
 < Si vede che sei inesperta Akane! Io lo avevo capito da quando è entrato in classe che avrebbe portato solo un mucchio di guai, aspetta solo che gli metta le mani addosso... >
 < Calma futuro marito, conserva le energie per quando saremo arrivati, ti ricordo che il destino della mia piccola Shampoo è nelle tue mani! >
 < Tranquilla vecchia, non ho mai fallito lo sai! >
 < Ranma! Questa è la nostra fermata! > fece notare la minore delle Tendo alzandosi dal sedile dell'autobus che avevano preso all'incirca cinquanta minuti prima: per arrivare al monte Takao, dove vicino, per l'appunto sorgeva la dimora dei Kowalski, non c'era altro modo se non prendere il mezzo pubblico.
 < Ma a che ora si alza quello per andare a scuola la mattina? Cavolo, mi si sono addormentate le gambe! > si lamentò il giovane con la casacca rossa, scendendo a terra e iniziando a strofinarsi velocemente le ginocchia intorpidite
 < Verrà con l'elicottero. > ipotizzò la fidanzata che per la prima volta, sembrava aver avuto un'intuizione < Coraggio ragazzi, se vogliamo giungere a destinazione dobbiamo attraversare questo boschetto seguendo quel sentiero! > disse Obaba indicando con il suo nodoso bastone una piccola stradina sterrata poco distante da loro, bhe, fin lì sembrava facile, forse anche troppo...neanche quell'imbranato senza senso dell'orientamento di Ryoga si sarebbe potuto perdere!


< Papà! Mi spieghi come abbiamo fatto a smarrire il percorso?! è assurdo! > si lagnò Akane scuotendo il povero Soun, che intanto stava letteralmente facendo piovere le sue lacrime amare come una fontana; la strada era una, vero, ma sebrava essersi dissolta gradualmente mandandoli così nel cuore della foresta senza che se ne accorgessero.

 < Al diavolo! E io che pensavo fosse una passeggiata!  > urlò il ragazzo con il codino iniziando a masticarsi le unghie...aveva scordato una cosa essenziale...nulla era facile nella sua vita.
 < Non disperate! La nostra meta si trova ad est, basterà solo seguire il sole! > Certo! Obaba aveva ragione! Come aveva fatto a non pensarci prima? Forse stare troppo a contatto con quel suino nero gli aveva fatto male; fortunatamente la vecchia sembrava avere sempre la mente lucida...o quasi.
Dieci minuti dopo il loro cammino fu interrotto da uno strapiombo pericolosamente profondo, ma quello che li lasciò decisamente senza fiato fu la vista in lontananza della reggia del loro compagno di classe: cinque enormi torri bianche in perfetto stile europeo antico sovrastavano su altrettanti colli, uniti tra loro tramite dei ponti, anche questi rigorosamente bianchi. A catturare maggiormente la loro attenzione furono gli alberi, le statue e le fontane ornamentali, le quali erano posizionate secondo rigidi schemi intorno alle alte costruzioni in pietra, raffiguranti ognuno l'erede della famiglia...Seyta...Roba da far accapponare la pelle!
< Piccolino il villino, poi ero io quello fortunato! > commentò Ranma ancora intento a fissare l'orripilanti statue

 < Sarà pieno di addetti alla sicurezza! Come faremo ad entrare? > domandò Akane preoccupata < Non sarà facile ma non impossibile, ci servirà solamente un piano ben ingegnato. > disse Obaba con assoluta calma. Ma sì, non c'era niente di cui preoccuparsi, il mitico combattente con il codino era pronto a stendere qualunque guardia gli si fosse parata davanti, avrebbe preso a calci nel sedere il biondino insieme al suo maggiordomo con il nome da televisore ed infine si sarebbe ripreso tutti i suoi compagni d'avventure...poi improvvisamente un idea geniale gli balenò per la testa: se avesse lasciato lì Happosai? Forse era l'occasione buona per togliersi quel vecchiaccio bavoso dai piedi una volta per tutte!



*( Szcztka dovrebbe significare spazzola in polacco, se così non fosse non prendetevela con me, ma con Google Traduttore! XD )

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Capitolo 4
*** Capitolo IV ***


Scesi a valle, risalendo il colle più vicino  e  avvicinandosi cautamente alla prima torre,  i quattro eroi rimasero nuovamente sorpresi nel notare due cose:   la prima era che non c'erano nè guardie nè sistemi di sicurezza nei dintorni,  gli unici a far presenza erano loro e alcuni turisti con tanto di macchinetta fotografica sparsi nel giardino intenti ad ammirare quelle che osavano definire  "opere d'arte";   la seconda era che ogni filo d'erba presente sul suolo era perfettamente alto quanto agli altri...  
... anche se forse questo non era poi così importante.

< Per muoverci più liberamente senza dare nell'occhio sarebbe meglio dividersi,  non sembrano esserci controlli ma la prudenza non è mai troppa! > dichiarò l'antica mummia cinese stando attenta a non alzare troppo la voce
 < Bene allora,  Akane, Ranma, potete andare!  Avete il mio consenso! >
ogni scusa era buona per quel combina matrimoni con i baffi per cercare di avvicinare i due fidanzati, i quali però, non sembravano affatto contenti, o meglio cercavano di non darlo a vedere;   Obaba invece era piuttosto  contrariata per diversi motivi, principalmente perchè a quel punto lei avrebbe dovuto fare coppia con quell'imbranato lagnoso di Soun!
I due più in là con gli anni entrarono di soppiatto nella torre mentre i giovani attraversarono il lungo ponte per raggiungere quella successiva e per ammirare meglio il paesaggio, cercando comunque di ignorare le sculture presenti un po' ovunque.

Aperto il  grande portone d'ingresso Obaba e Soun si ritrovarono in quello che doveva essere l'atrio,  peccato che in confronto all'esterno lasciava parecchio a desiderare:  la sala era buia e la pochissima luce  entrava da delle piccole finestre,  strette e lunghe,  ricoperte da ragnatele, i mobili erano completamente impolverati, insomma un vero disastro...   perfino le pareti erano annerite dalla muffa!
A rendere il tutto ancora più inquietante, una soave cantilena proveniva dalla parte più oscura della stanza
< Argh! Ci sono i fantasmi! > gridò l'uomo mettendosi le mani nei capelli,  guadagnandosi una bastonata in testa da parte della pluricentenaria   < Razza di fifone! Così ci sentiranno tutti! >   lo sgridò in seguito,   non accorgendosi però che aveva iniziato ad urlare anche lei,   attirando così l'attenzione di una figura umana nell'oscurità, probabilmente la stessa che fino a un attimo prima stava cantando,  facendola avvicinare.
 Soun cominciò a piangere in ginocchio,  pregando il fantasma di risparmiargli la vita, mentre Obaba si era messa in posizione di difesa; si rilassarano solamente quando capirono che la persona davanti a loro altri non era che la dolce Kasumi con tanto di scopa in mano, intenta a ripulire alcune grosse matasse di polvere
 < Salve! Posso offrirvi del tè? >  chiese la ragazza con una semplicità e una naturalezza impressionanti
 < Oh, figlia mia, finalmente ti ho ritrovata! Non puoi nemmeno immaginare quanto sia stato in pensiero! >    esclamò il signor Tendo ritrovando improvvisamente il suo colorito naturale e afferrando le spalle della figlia, poco prima di ricominciare a piangere, sta volta dalla commozione.
< Oh cielo! Sul serio lei è mio padre? > domandò stupita portandosi  la mano alla bocca, per poi continuare dopo un cenno del capo dell'uomo
< Allora...vuole che le prepari del tè? >
< Aah! Figlia mia che ti hanno fatto! > detto questo, Soun diede sfogo a tutte le sue riserve d'acqua costringendo la povera Obaba ad aprire l'ombrello che si era portata nei casi d'emergenza.

Nella seconda torre la situazione non era affatto diversa: ragnatele, sporcizie e muffe regnavano indisturbate
 < Con tutti i soldi che ha possibile che non può permettersi una domestica? >    ansimò il ragazzo con il codino spostando delle ragnatele filiformi con una mano    < Già è strano! Forse questa parte della casa è abbandonata! Daltronde è così grande... >    ipotizzò la fidanzata lasciando trasparire un pizzico di paura
 < Potrebbe anche essere, comunque sia è maglio dare un occhiata in giro prima di- > il moro si interrupe nel sentire un rumore di ferraglie da una delle porte infondo al corridoio, a quanto pare non erano soli!
 Akane,  degna figlia di suo padre,  si aggrappò al ragazzo mettendo l'orgoglio sotto il tacco delle scarpe, mentre lui,  da grande artista marziale qual'era,   incominciò ad avanzare a passi lenti ( Con tutta Akane attaccata! )   in direzione della camera,  pronto a sfidare qualunque mostro gli si presentasse davanti e a proteggere la coetanea che,  per una volta,  non si stava comportando da elefante.
Ranma aprì di scatto la porta e, improvvisamente, i suoi occhi abituati all'oscurità furono abbagliati da una luce solare proveniente da una grossa finestra;   ci mise più di un secondo a rendersi conto di essere entrato in una cucina pulita e ben attrezzata dove, per giunta, la sua carissima amica d'infazia Ukyo era intenta a preparare uno dei suoi speciali okonomiyaki.
 < Ucchan? Che ci fai qui? > domandarono all'unisono i due appena entrati  < E voi chi siete? Sparite dalla mia cucina! >  ringhiò la cuoca armandosi della sua fedele spatola, pronta a suonarla in testa agli intrusi.

< Ucchan, andiamo, non mi riconosci? Sono il tuo amico Ran-chan, quello che va matto per le tue focacce alle seppie! >
 doveva cercare in tutti i modi di calmarla con le buone, non poteva certo combattere contro di lei,   il suo codice d'onore non glielo permetteva!
E poi voleva bene alla sua cuoca preferita,   < No, io non ti conosco! E per tua informazione le mie creazioni culinarie sono esclusivamente per il mio Sey-chan! >
Sey-chan?   E chi diavolo era?  Quel damerino gli aveva proprio fatto il lavaggio del cervello, ma l'avrebbe fatta rinsavire, costi quel che costi, non avrebbe mai rinunciato ai suoi okonomiyaki gratuiti!

< Akane! Dobbiamo fermarla senza fargli male!  Mi raccomando però, cerca di non stare troppo in mezzo e intervieni solo quando te lo dico io! >;   non aveva certo bisogno di quell'impedita per tenere a bada Ukyo, tuttavia, meglio non rischiare che si ferisse nel dimenarsi dalla sua stretta, in due l'avrebbero bloccata con più forza e quest'ultima alla mora non mancava!
 < Ah sì? Sai che ti dico? Salvala da solo Ucchan visto che non mi vuoi tra i piedi...magari se gli chiedi di sposarla si calma da sola... >   disse la fidanzata con una punta di malizia nella voce, mettendosi seduta su una sedia accanto alla porta.
Eccola là, gli sembrava strano che Akane non trovasse una scusa per fare l'offesa! Possibile che non capiva che voleva solo proteggerla?!
Pazienza... se la sarebbe cavata benissimo anche da solo, come sempre.
Ranma tornò a concentrarsi sulla sua avversaria che aveva pericolosamente iniziato a far volteggiare la sua grossa spatola di ferro  < Per cominciare devo levargli quella cosa dalle mani! >  pensò ad alta voce lanciandosi contro la castana;  grazie alla sua rapidità sarebbe stato uno scherzo!
 < Tecnica modificata della tecnica modificata delle castagne versione Saotome! >  (?)  gridò in seguito muovendo le braccia con una velocità impressionante cercando di afferrare la paletta gigante,  e  così fu, peccato che la cuoca non sembrava avere alcuna voglia di lasciare la presa  < Mollala subito! è mia! >  protestò lei iniziando una sorta di tira e molla  < Ucchan! Ti prego cerca di ricordare! Non lasciare che Seyta ti manovri come un burattino! >
non sapeva se le parole avessero o no un qualche effetto, ma provare non costava nulla!
 < Sey-chan non mi manovra affatto! Quello che faccio è per lui e mi parte dal cuore! >
 < Ne sei sicura? Davvero? >  chiese il ragazzo guardandola intensamente e la cosa urtò Akane,  la quale fece una smorfia di disgusto, perchè invece di fare la gelosa non gli dava una mano?
 In fin dei conti era anche colpa sua se era stato costretto ad usare la sua arma speciale:  il fascino  ( Sì, perchè oltre ad essere fortissimo è anche bellissimo! ).
 A quanto pare funzionò, Ukyo era rimasta letteralmente imbambolata a guardarlo per alcuni interminabili secondi, peccato che subito dopo sembrò riprendersi  < Sicurissima! Te lo assicuro! >  gridò per poi buttarsi all'improvviso contro di lui, tanto che fu costretto a scansarsi all'ultimo istante, mandando la povera cuoca addosso ad un grosso mobile facendo cadere,  per l'urto,  tutte le pentole sopra ad esso che andarono inevitabilmente a seppellire la malcapitata.

Akane si alzò di scatto dalla sedia portandosi le mani alla bocca per impedirsi di urlare mentre Ranma sgranò gli occhi e si precipitò a soccorrere l'amica
< Ucchan! Stai bene?! >  urlò spostando pentola per pentola aiutato dalla fidanzata che,  intanto,  si era avvicinata preoccupata; ad essere tirata fuori dal cumolo di acciaio inox però, invece che la loro compagna di classe, fu una graziosa bambina con lunghi capelli castani e un enorme fiocco sulla testa
 < Ucchan? Sei proprio tu? > chiesero i ragazzi esterefatti;  la piccola aprì due grandi occhi azzurri e li guardò con aria interrogativa < Chi siete? > domandò poi con innocenza.
 Si era nuovamente scordata di loro?
 Peggio di così non poteva andare!
 < Akane, per favore, dimmi che sto sognado! >
 < In verità speravo che me lo dicessi tu... >
 i due si guardarono in faccia con la bocca spalancata dallo stupore
 < Lei si è...ringiovanita?! >;
era impossibile da credere, ma in fin dei conti di che si stupivano? Le cose più strampalate accadevano a loro!
 < Secondo me è un effetto di quella strana spazzola che Seyta ha usato su di lei >  disse Akane cercando di dare una spiegazione logica a quella situazione illogica < Quel dannato la pagherà anche per questo! >  ringhiò il ragazzo con il codino prendendo per buone le parole della fidanzata < Coraggio Akane, andiamo a riempirlo di botte! >
 < Ma Ranma! Cosa facciamo con la povera Ukyo in questo stato? > chiese la Tendo prendendo in braccio l'amica con il pollicino in bocca; lui piegò le labbra in un sorriso  < Beh, te ne occuperai tu ovviamente, da come tratti quel porcello di P-chan direi che la mamma orsa ti riesce piuttosto bene! >,  la ragazza arrossì lievemente e rispose al sorriso ignorando completamente l'appellativo "orsa", probabilmente essere definita una brava madre la mandava al settimo cielo.


I tre che davano l'impressione di essere una "famiglia felice" uscirono dalla torre e incominciarono ad attraversare il secondo ponte
 < Ho proprio voglia di scovare quel biondino! Maledetto vigliacco, chissà dove si è andato a nascondere! >  esclamò Ranma mettendosi a braccia incrociate; tutto ad un tratto un nastro rosso tristemente familiare cercò di colpirli,  i riflessi sempre pronti del ragazzo però gli consentirono di mandare l'attacco a vuoto,
 < Ah ah ah! Stolti! Non penserete davvero che vi consenta di andare ad importunare il mio adorato Seyta spero! >
< Sporchi intrusi! Io, il grande e potente guardiano del secondo ponte, non vi permetterò mai di proseguire oltre! >
proprio come temevano i loro prossimi avversari erano quegli invasati dei fratelli Kuno che nel frattempo che sprecavano fiato nel dire scemenze,  erano sbucati fuori da dietro una delle mostruose statue presenti sul muretto
 < Ci mancavano anche questi matti! Akane me ne occupo io! Tu pensa ad Ucchan! >
Anche se questa volta erano in due non era affatto un problema, avrebbe legato la ginnasta svitata con il suo stesso nastro e avrebbe preso a pugni sul naso il kendoca dall'elettroencefalogramma piatto;  a differenza che con Ukyo non aveva affatto paura di sfoderare tutta la sua potenza, almeno non con Tatewaki, pestarlo era uno dei suoi sport preferiti!

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Capitolo 5
*** Capitolo V ***


Il primo ad attaccare fu il Tuono blu, perfetto!
Sistemato lui si sarebbe occupato di Kodachi con la giusta calma;
Ranma iniziò a correre in direzione del castano con i ricci e,  evitata la spada di legno che questo brandiva con straordinaria forza, colse il momento giusto per suonargli un poderoso gancio destro in piena faccia

< Fuori uno! >  esclamò trionfante voltandosi a guardare la sua vittima, ormai stesa a pancia sotto sul pavimento.

La rosa nera non sembrava affatto preoccupata per il fratello, continuava imperterrita a ridere istericamente facendo roteare il suo nastro, spargendo petali dapertutto.
A quanto pare sottovalutava troppo il ragazzo con il codino,  o forse contava sul fatto che appartenere al gentil sesso gli avrebbe garantito un certo vantaggio.
 L'artista marziale incominciò a studiare attentamente i movimenti della sua avversaria cercando di trovare il modo più semplice e rapido per metterla fuori gioco senza aggredirla con il rischio di fargli male, infondo anche se completamente pazza era pur sempre una donna!
Un movimento inaspettato alle sue spalle catturò la sua attenzione, possibile che...

< Ranma attento! Kuno si sta rialzando! >  lo avvisò Akane, rimasta fuori dallo scontro,
 < Come hai osato? Maledetto! Ora pagherai con la vita! >  disse questo estraendo da non si sa dove una spada, questa volta vera, segno che faceva sul serio.

 < Sei ancora in piedi? Evidentemente non ti è bastata! >
 Il moro, anche se stupito da tanta tenacia, non si scompose, infondo si era a malapena riscaldato!
I due contendenti ricominciarono a fronteggiarsi; Ranma schivava velocemente tutti i fendenti del kendoca e contemporaneamente lo colpiva ripetutamente sull'addome,  anche se quest'ultimo non sembrava battere ciglio.  Prima o poi però doveva pur cedere!

Andarono avanti così per alcuni minuti finchè il ragazzo con la casacca rossa non si rese conto che qualcosa di schifosamente appiccicoso gli bloccava i piedi
 < Bleah! Che roba è? Colla? >
 se non fosse stato per quello strano colore rosato l'avrebbe tranquillamente definita muco.

 < Ah ah ah!  Esatto carino, adesso non puoi più muoverti! >
Dannata Kodachi! Se non l'avesse chiamato  "carino"  avrebbe sicuramente dimenticato che è una femmina!
Quello che però spiazzò completamente il moro fu che la ginnasta utilizzò il suo nastro per legargli le braccia;
cavolo quei fratelli svitati lo stavano davvero mettendo in difficoltà!
Come avrebbe fatto a schivare il prossimo attacco?
 < Ranmaaaa! >
 Akane già vedeva il suo fidanzato infilzato come uno spiedino dal prossimo colpo di Tatewaki,  fortunatamente il ragazzo con il codino non si fece prendere dal panico e all'ultimo istante si abbassò evitando la pericolosa lama,  quindi,  approfittò dello sbilanciamento in avanti dell'altro per colpirlo sotto al mento con una bella capocciata.

La minore delle Tendo rimase a fissare spaventata il suo compagno che per quanto si sforzasse non riusciva a liberarsi dalla presa della colla  e  avere le mani bloccate sicuramente non lo aiutava, tempo che Kuno si riprendesse dalla botta subita e per lui sarebbe stata la fine!

< Devo escogitare qualcosa in fretta! >  si disse a denti stretti mentre si guardava intorno, poi...  all'improvviso...  la salvezza!
Soun e Obaba li stavano raggiungendo sul ponte
< Per fortuna siete arrivati voi! Ecco, tenete! >  esclamò la ragazza dando Ukyo in braccio al padre per poi correre in direzione della rosa nera senza dargli il tempo per replicare
 < Lascia andare Ranma brutta strega! >  gridò tirandogli contro una scarpa (?)
< Mph! Che mossa patetica! >  la sfottè l'altra schivando l'oggetto, costretta tuttavia a liberare le mani del giovane e a concentrarsi sulla sua nuova nemica.

< A quanto sembra il futuro marito è nei guai >  dichiarò Obaba con tono piatto osservando lo scontro dalla punta del suo bastone, più vecchio di lei
< Sì ma cosa devo farci io con questa bambina? >  ansimò il capo famiglia Tendo attingendo alla sua enorme riserva di pazienza per non arrabbiarsi con Ukyo che intanto aveva cominciato a tirargli i capelli energicamente.

Akane e Kodachi rimasero immobili a sfidarsi con lo sguardo, entrambe aspettando che l'altra facesse la prima mossa
< Povera illusa! Non riuscirai mai a battermi! >  la stuzzicò la riccia sbattendo il suo nastro al suolo come se fosse una frusta
< Lo vedremo! >  ribattè lei lanciandoglisi contro come una furia, peccato che questa la schivò con un balzo aggraziato ed elegante,  qualità che mancavano alla Tendo
< Ah ah ah! Patetica! Sei più goffa di quanto mi aspettassi! >  la derise la ginnasta mentre era ancora impegnata a roteare nell'aria, dimostrando tutta la sua bravura
< Già, ma la forza non mi manca! >
Akane afferrò l'estremità del nastro della rosa nera  e  con una potenza che avrebbe fatto impallidire perfino Hercole,  la strattonò all'indietro facendola schiantare addosso ad una delle statue,  la quale per l'impatto andò in mille pezzi alzando un polverone, poco male visto quello  che  rappresentava.

< Un punto per me! > esultò la mora prima di correre in aiuto del fidanzato, ancora impegnato  a  scontrarsi con Kuno.

< Accidenti a te! Stai fermo e fatti colpire! >
 < Fossi matto! >
 < Ranma! Tranquillo,  adesso ci penso io! >  si fece avanti la ragazza mettendosi in posa da combattimento
< Razza di stupida allontanati! A questo qui sembra che i colpi gli rimbalzino! Non è uno che puoi battere tu! > la sgridò lui;  tanto per cambiare però quella scema non lo ascoltò minimamente,  dannazione se gli fosse successo qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato!
 Tutta colpa di quella colla!

< Allora Kuno, sei pronto? >  attirò la sua attenzione Akane
< Non è nel mio stile battermi contro una donna, ma purtroppo non posso lasciarti andare,  comunque sia concedo a te il vantaggio della prima mossa! >  disse il Tuono blu,  puntando la spada verso la sua sfidante.
La ragazza non  se  lo fece ripetere due volte, si buttò verso il kendoca con un calcio volante  ( Entrata dinamica! )  ...soltanto una tonta come lei poteva attaccare frontalmente uno con una spada!

< Stupidaaa! >  gridò Ranma chiudendo gli occhi...  non  poteva guardare... nella sua mente l'immagine della fidanzata con una lama nel petto...

< é...bellissima! >  sussurrò Tatewaki gettando a terra l'arma,  poco prima di ricevere una piedata sul naso e andare a terra... fortuna che era scemo.

< Lo stupido sei tu! Visto come l'ho steso? > si pavoneggiò la vincitrice mentre afferrava un cianotico Ranma  e  lo tirava via dalla colla con forza orchesca

< S-sei diventata matta?!  Volevi morire per caso?! >
 Cavolo,  se lo avesse fatto un'altra volta gli sarebbe di sicuro venuto un infarto!
< Io ti salvo e tu mi ringrazi così?  La prossima volta non alzerò neanche un dito! >
 < Sarebbe preferibile... >
l'ultime parole fecero guadagnare al ragazzo con il codino un pugno nello stomaco
< Ouch...non sei mai carina... >  stava per arrivare un altro colpo da parte della fidanzata gorilla ma fortunatamente si fermò
< Cosa...? > la mora si voltò di scatto, qualcuno gli stava toccando una gamba; entrambi non si sorpresero nel trovarsi davanti due bambini riccioluti di loro conoscenza
< Oh no!  Anche voi!  Adesso come facciamo? > si lamentò la Tendo

< Cosa succede? > domandò Obaba facendosi avanti insieme a Soun  e  a Ukyo.
< Ma bravi, ce l'avete fatta!  Mi spiegate perchè non siete intervenuti prima? >  bofonchiò Ranma inarcando un sopracciglio
< Non ti crucciare futuro marito,  ci  stavamo solo godendo lo spettacolo! >

 < Appunto... > delle volte quella mummia era davvero insopportabile!
< Papà si stava prendendo cura di Ucchan,  giusto?  Coraggio,  prendi anche lei! >  cinguettò Akane mettendo tra le braccia dello già stressato Soun anche la piccola Kodachi,  la  quale cominciò immediatamente a giocherellare con i suoi baffi;  a  quel punto le lacrime cominciarono a scorrere,  perchè quelle graziose bambine erano  così  pestifere?

< Non avrai intenzione di tenerti Kuno spero! >  si allarmò l'artista marziale,  anche da marmocchio Kuno  era  sempre Kuno!
< Ho altra scelta? Non posso lasciarlo solo! >
< Beh, puoi sempre darlo ad Obaba! >
< Non ci penso nemmeno futuro marito! Non sono una babysitter! >
< Nessun timore fanciulla!  Io,  giuro di difenderla a costo della mia stessa vita! >  dichiarò il mini Tuono blu, puntando un ditino verso il cielo;  No,  non era affatto cambiato,  scemo era prima  e  scemo era rimasto.



Finalmente  i  nostri eroici  avventurieri si ritrovarono davanti all'entrata della terza torre, pronti  a  vincere la prossima sfida.
< Ricapitolando,  Kowalski ha trasformato tutti nei suoi fedeli servitori e l'unico modo che abbiamo per liberarli è sconfiggerli,  peccato che questo comporti  un  piccolo effetto collaterale... >  disse Obaba osservando  i  tre bambini che si erano dovuti portare dietro.
< Questo spiega perchè  la  povera Kasumi non  ci  ha voluto seguire! Buah!  Kasumiii! >  piagnucolò Soun
< Avete visto Kasumi?! >  chieserò i fidanzati all'unisono
< Sì, nella prima torre,  tuttavia non  è  venuta con noi, sembrava non avere alcuna intenzione di lasciare la sua posizione. >  chiarì l'anziana
< Immagino,  quel maledetto deve aver soggiocato anche lei! Basterebbe  un  lieve colpo per- >  il ragazzo con il codino si ammutolì appena il signor Tendo  si  trasformò in uno spaventoso mostro verde con la lingua lunga;  effettivamente aveva ragione... come avrebbe potuto alzare le mani su un angelo del cielo come Kasumi?
Comunque sia appena trovato  Seyta  si sarebbe risolta ogni cosa,  così, non persero altro tempo ed entrarono nell'edificio.

L'interno prevedeva  uno  spazio molto ampio scarsamente illuminato da delle vetrate colorate,  il che dava  un  tocco di gotico  e  la presenza di alti colonnati  ai  lati lo sottolineavano.
< Che cos'è?  Una chiesa? >  provò ad indovinare Akane guardandosi intorno;  la presenza però di un insolito gigantesco camino spento  e  di un altrettanto grande quadro sopra  di  esso smentirono la sua ipotesi.

A catturare maggiormente la loro attenzione furono due figure sedute sul grosso travone della struttura,  agli angoli inferiori dell'enorme ritratto:  l'una aveva le forme dolci  e  seducenti di una fanciulla dai lunghi morbidi capelli, l'altra  ricordava  vagamente  un asciugamano appeso.

Non  ci  misero molto a capire di chi si trattava e la seducente vocina femminile che farfugliava qualcosa tipo  "gli scocciatoli devono essele eliminati"  con tanto di  "L"  ben pronunciata confermò i loro sospetti.
 
< Alla fine ti ho trovata Shampoo!  Dovresti sapere che eseguire gli ordini di un mentecatto come Kowalski è estremamente disonorevole per una guerriera amazzone! >  la riprese la bisnonna,
< Taci vecchia!  Che ne sapele tu di onole?  Io batto per difendele mio Ai-Len, non ti pelmetto di giudicalmi! >
Certo che quella ragazza  ha  un bel caratterino!  E a quanto sembrava oltre alla memoria aveva perso anche quel poco  di  giapponese che sapeva!  ( Anche se non se ne spiegava il motivo. )
< Giusto!  Nessuno può criticare la mia Shampoo! >  esclamò l'anatra orba scendendo a terra insieme alla sua connazionale.
Una cosa bisognava riconoscergli:  con o senza ricordi rimaneva costante nell'essere lo scialacquino numero uno della cinesina.

< Pare proprio che debba dare una dritta alla mia adorata nipotina! Futuro marito, tu occupati di Mousse. >
< Mph! Daccordo... >
Ranma iniziò a scrocchiarsi le dita  e  a scrutare il suo avversario, che intanto aveva già tirato fuori dalle maniche  una  vasta gamma di coltelli Miracle Blade;  uno contro uno sarebbe stato decisamente più semplice.

Obaba andò all'assalto della nipote  che  però evitò tutti  i  colpi con facilità eseguendo delle piroette all'indietro;
si vedeva chiaramente che la vecchia amazzone non stesse dando il meglio di sè,  daltronde non poteva rischiare  di  far  del male alla sua protetta, diversamente dall'uomo papera,  il quale si stava letteralmente accanendo sul povero ragazzo col codino che fortunatamente,  grazie alla sua immensa bravura,  riusciva  a  schivare tutti i coltelli che questo gli tirava.

La nonna centenaria,  stanca di buttare via il tempo con quella sottospecie di giochetto,  si fermò,  preparandosi a mettere la parola "fine". Aveva avuto abbastanza tempo per valutare la forza della consanguinea  e  ne era felicemente orgogliosa,  quindi adesso doveva fare sul serio.  Si  stava preparando ad usare una delle sue mosse speciali,  improvvisamente però  la  cinesina con i capelli color lavanda la interruppe
< Io consiglio di non muovelti!  Se lo facessi potlesti attivale tlappola di fili  e  felile i tuoi amichetti! > sogghignò indicando  Soun, Akane  e  i bambini intrappolati  in  una sorta di  ragnatela di fili appena percettibili.  
Obaba si osservò intorno: anche lei era stata circondata  da  quella lenza  e  seguendo attentamente con lo sguardo dove essa era collegata si potevano scorgere delle balestre puntate verso di loro.

< Cledevi che stessi zompelellando pel nulla? >

Accidenti,  sua nipote era parecchio migliorata;  come aveva fatto a cascarci in quel modo? Evidentemente l'aveva sottovalutata...

Ranma adesso, oltre  a  dover evitare  le  sciabolate  di  Mousse per non finire tagliato a fettine,  si ritrovava anche Shampoo alle costole intenzionata  a  rompergliele con i suoi bombori; certo  che quel duo Made in China  era davvero perfido!
 Il moro non si perse d'animo  e  con un abile salto si allontanò dai potenziali assassini per escogitare un piano: attaccarne uno alla volta era fuori discussione, l'altro avrebbe potuto approfittarne per prendersela con i suoi compagni;  dunque cosa fare?

Mentre  era  ancora impegnato a far ruotare i suoi neuroni il pennuto con  i  piedi piatti gli lanciò contro un grosso arpione legato ad una lunga catena,  fu proprio in quel momento che all'artista marziale si accese  la  lampadina.

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Capitolo 6
*** Capitolo VI ***


< Wow amico!  Bella mossa!  Che me la faresti rivedere? >  scherzò Ranma facendo la miglior faccia da strafottente che gli sia mai riuscita.
< Tutte le volte che vuoi! > starnazzò Mousse  armandosi di altri arpioni (?)  e  iniziando ad andare  a  passi svelti  verso di lui, seguito a ruota da Shampoo.

Soddisfatto per la sua genialità,  il ragazzo con  il  codino corse ai lati della stanza infilandosi in  mezzo all'alto colonnato  e  fu felice nel constatare che  i  suoi nemici  gli  andarono dietro.

< Provate a prendermi se vi riesce! >  il rompiscatole  era  una cosa che faceva veramente bene, infatti l'anatra orba cominciò a tirargli le catene arpionate per cercare di colpirlo,  peccato per lui che non era affatto facile data la velocità  con cui si spostava.

Ranma sorrise,  era il momento  di  mettere in atto  il  suo brillante piano:  afferrando un paio delle armi di Mousse  e, prestando attenzione  ad  evitare quella matta scatenata  di  Shampoo, prese a muoversi intondo in modo da diminuire la loro concentrazione
< Vuoi stare un po' fermo?! >  strepitò l'uomo papera, stufo di dover girare come una trottola
< Inizia con lo starci tu intanto! >  ribattè il moro facendo notare al suo interlocutore  che si ritrovava legato come un salame dalle sue stesse catene.

< Maledetto! Come hai fatto? >  gracchiò  furibondo dimenandosi con tutte  le  sue  forze per cercare di liberarsi.
Quanto gli piaceva far arrabbiare la gente!
Akane ne sapeva qualcosa... tuttavia non era ancora il momento di rilassarsi!
La ragazza con i capelli color lavanda  non aveva smesso un solo istante di attaccare il giovane col codino,  il quale, però, la  evitava senza alcuna difficoltà con le braccia incrociate dietro la schiena.

< Non ne posso più di te sbluffone! >  ringhiò  esasperata preparandosi a dargli il colpo decisivo.
Ranma non battè ciglio  e  attese l'ultimo  momento per abbassarsi; Shampoo non  si  era accorta che aveva fatto il gioco del suo avversario, almeno fino  a  quel momento; la  cinesina, infatti, non potè evitare  di  suonare il suo bomboro  sulla  mascella del suo connazionale, improvvisamente davanti  a  lei, talmente forte che per poco non gliela staccava.
 
< Aiya! Povelo cletino! > esclamò, dispiaciuta  per  la prima volta per il povero Mousse,  decisamente fuori combattimento.
< Shampoo, la tua bisnonna non ti ha mai detto che non si picchiano le persone con gli occhiali? >  la sfottè l'artista marziale guadagnadosi uno sgurado d'odio  che  raramente vedeva negli occhi della sua spasimante più agguerrita; comunque sia  non  si  fece distrarre, si avvicinò al malcapitato  e  prese in prestito due lame dal suo arsenale, inspiegabilmente situato nelle larghe maniche della sua vestaglia, per andare a tagliare  di  netto i fili che intrappolavano i suoi amici.

< Non finirai mai di stupirmi futuro marito! >  si  complimentò Obaba, ripartendo immediatamente alla carica, questa volta senza indugi; la povera amazzone, evidentemente ancora leggermente confusa, non ebbe tempo di difendersi, quindi venne atterrata nel giro di qualche secondo da una bastonata in fronte  da  parte della bisnonna.


< Ranma! Obaba! Ce l'avete fatta! > gridò  la  minore delle Tendo entusiasta, correndo nella loro direzione insieme a suo padre e ai bambini
< Avevi qualche dubbio Akane? > si  pavoneggiò il ragazzo sotto gli occhi stupiti del piccolo Kuno, che  lo  stesse ammirando?
Ad interropere la scena  fu  una lagna insopportabile proveniente dal colonnato: una graziosa marmocchietta con  due  cignon sulla testa stava tirando con forza i capelli di un altro ragazzino con  gli  occhiali.

< Vederli così mi fa tornare indietro con gli anni! >
< Giustissimo signora Cologne! Scommetto  che  per lei sarà un grande piacere prendersi cura di loro! > dichiarò Soun con la tecnica del "lecchinaggio"  che  spesso  si  ritrovava ad usare con Happosai; e chi gli avrebbe dato l'energia per occuparsi di altri due monelli?
Gli bastavano e gli avanzavano quelle pestifere di Ukyo e Kodachi che continuavano imperterrite a tirargli rispettivamente i capelli e i baffi.

< Vero, infondo per  te  sono come dei figli! > aggiunse l'erede della scuola Saotome con  aria  divertita, mettendo l'anziana con le spalle al muro; come poteva rifiutarsi?
 
Dopo aver tirato  un  profondo sospiro, Obaba  si  avvicinò ai due camerieri del suo ristorante, speranzosa di riuscire  a  ritrovare un minimo di istinto materno; quando però si accorse che Shampoo non aveva nessuna intenzione di smettere di dare il tormento a Mousse e quest'ultimo non voleva in alcun modo piantarla di frignare, la povera amazzone si convinse che prima che quella brutta storia finisse sarebbe definitivamente impazzita.

Ranma, impaziente di andare avanti,  si  fiondò all'uscita del portone ignorando le proteste della fidanzata che gli chiedeva di aspettarla; ormai mancavano due torri  e  in una di queste doveva esserci per forza quel dannato biondino!
Spalancò il portone  e  cominciò a correre su quello che doveva essere il terzo ponte, collegato direttamente alla quarta torre;  tuttavia il suo cammino fu ancora una volta intralciato da qualcuno.
Il volto scocciato del moro  si  trasformò in un sogghigno non appena riconobbe di chi si trattava,

< Dunque sei tu, speravo che ti saresti fatto vivo...

( Momento si suspance... )

...Ryoga! >


< E tu chi diavolo sei? Ti avverto, vattene subito da qui o sarò costretto a farti male! >  lo minacciò il suo amico/rivale con aria truce.
< Nervosetti eh?  Hai per caso smarrito la strada P-chan? >
Doveva ammettere  che  prendere quel maiale nero per il naso era una cosa  a  cui difficilmente avrebbe rinunciato, lo  divertiva troppo, soprattutto quando il suino  in  questione si infuriava talmente tanto da farsi uscire il fumo dalle orecchie, più o meno come in quel caso...

< Come ti permetti di prendermi in giro?! >  urlò l'eterno disperso fiondandosi contro  il  suo avversario come un  toro imbizzarrito quando vede qualcosa di colore rosso;  a  giudicare dalla sua reazione doveva aver fatto centro.
Ranma non aspettava altro,  tempo di stiracchiarsi per  un  secondo la schiena intorpidita che era già partito all'attacco anche lui, carico e pronto a usare tutta la sua potenza.

Quando gli altri raggiunsero  il  ponte non poterono fare a meno di rimanere sbigottiti  a  guardare quello che sembrava essere uno scontro memorabile:  i  due ragazzi si fronteggiavano testa a testa con velocissime scariche di calci e pugni, così tanto che vederle ad occhio nudo  era  quasi impossibile  (?), si allontanavano solamente per riprendere un po' di fiato e subito dopo  si  ritrovavano di nuovo a darsele di santa ragione.

A vederli combattere in quella strampalata maniera,  Akane non riuscì a non paragonarli  a  Goku  e  a Vegeta con tanto di onde energetiche, si  perchè il Colpo del Leone e quello della Tigre che i due contendenti si erano appena scagliati contro non erano poi così diversi.

I cinque emozionati bambini  si  andarono  a  sedere in riga davanti a lei battendo le manine e facendo il tifo come  se  si stessero guardando un cartone animato  alla  televisione; Ranma si voltò per un istante  ad  osservarli; loro lo stavano sul serio incitando a dare il meglio di sè?
Veramente?
Per poco non si sentì di definirli carini quando improvvisamente si bloccò nel sentirli gridare tutti insieme

"Puoi farcela papà!"

< Come  osi  distrarti durante uno scontro?! >  ringhiò il prosciutto con  la  bandana rifilando un cazzotto sulla guancia del ragazzo con il codino facendolo riprendere da quella sorta di paralisi mentale
< La smetti di scocciare? > rispose infastidito  concentrandosi nuovamente sul  combattimento,  a  quel punto però  fu  Ryoga a girarsi a guardare la combriccola di spettatori

< Mph! Ma che bella famigliola felice...ti sei dato da fare con quella ragazza...scommetto che la vecchia dietro  è  tua madre. >
< Eeeh? > al povero Ranma gli  si  incepparono quei pochi neuroni sopravvissuti dopo essere stato chiamato "papà".

Lui e Akane che cosa?
Chi era Obaba?
Quel porcello senza bussola aveva appena decretato  la  sua fine; tra poco  i  suoi  resti sarebbero stati esposti nelle vaschette sui banconi degli alimentari.

L'artista marziale fece  un  respiro profondo  cercando  di ritrovare la calma, per dare una lezione esemplare a quel maledetto doveva rimanere col sangue freddo.
< Beh? Che c'è? Ti sei stancato di combattere quindi adesso ti metti a fare osservazioni stupide?  Se non  ce  la fai più  puoi sempre arrenderti! >
< Stanco io? Si vede che non  mi  conosci affatto! >  esclamò l'uomo maiale  furioso  partendo alla carica, proprio come voleva il ragazzo col codino il quale, infatti, in poco tempo riuscì a tracciare con i piedi la spirale che gli permise di scatenare il suo colpo più forte.

< Uragano del Dragone! > urlò trionfante il nome della sua tecnica preferita, vedendo un potente tornado sopra di lui che investiva il suo avversario facendolo volare via ( Un maiale volante ).

Il grande combattente di lotta indiscriminata aveva appena aggiunto un'altra vittoria alla sua lunga lista.

< Yeeeh! > fecero  in  coro i piccoli tifosi correndo verso  il  loro nuovo mito  e  osservando con attenzione il tragitto del povero Ryoga, dal decollo fino all'atterraggio, inutile dire  che  Akane si era letteralmente precipitata  da  lui preoccupata, il che fece innervosire il suo fidanzato, completamente circondato  da  un marasma di mocciosetti che litigavano su chi sarebbe dovuto per primo essere preso in braccio.

Per quanto quella situazione fosse estremamente inusuale si potevano ancora notare dei tratti in comune con quella di tutti i giorni con  la  differenza che sta volta a essere corroso dalla gelosia era lui, in particolar modo quando vide  la  mora stringersi al petto una sorta di eterno disperso in miniatura.

Ranma, dopo aver scansato delicatamente i suoi fans,  si  avvicinò alla ragazza, anzioso di togliergli quella sottospecie di sanguisuga da dosso, tuttavia lei si ritrasse
< Lascialo stare! Poverino, chissà come sta dopo il colpo che gli hai dato! > disse con un tono che si sarebbe potuto tranquillamente definire accusatorio
< E come vuoi che stia? Non certo peggio degli altri quando l'ho sconfitti! > ribattè scocciato volgendo lo sguardo verso i cinque bambini attaccati come patelle  ai  suoi pantaloni
< Dì un po'...non è che sei geloso di un ragazzino? > insinuò la Tendo con malizia
< Che cosa?! Io geloso di te e di questo salame?! > si difese il giovane con il codino puntando  il  dito contro il monello dai lunghi canini che in tutta risposta  si  appiccicò ancora di più a lei facendo un ghigno malefico

< Brutta porchetta staccati! > era ancora peggio dell'aver a che fare con P-chan,  quel  maiale non perdeva occasione  per  approfittare dell'ingenuità  di  quel mammut dai capelli corti che infatti, gli rifilò una ginocchiata sulla pancia, impedendogli di toccare il suo protetto.
Il poveretto si accasciò  a  terra reggendosi la parte offesa e, in meno di due secondi le piccole pesti gli saltarono sopra, seppellendolo.
 
< Grizzly violento... > biascicò da sotto la matassa umana  che  aveva preso  a  giocherellare con  il  suo prezioso codino, guardando la fidanzata orsa avviarsi con il suo nuovo "cucciolo" verso la quarta torre.

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Capitolo 7
*** Capitolo VII ***


< Bravo futuro marito! Vedo con piacere che ci sai fare con i bambini! >

 < Già Ranma, sono orgoglioso di te, sicuramente alleverai bene l'erede della palestra Tendo! > dichiararono gioiosi Obaba e Soun facendosi avanti; quei  due   non   aspettavano  altro  che  scaricare al povero ragazzo con  il  codino quel gruppetto  di  bamboccetti scalmanati, ma  lui  non  si  fece fregare, si  alzò  di  scatto facendo cadere le piccole palle al piede e iniziò a correre nella direzione della torre successiva per cercare di raggiungere Akane,  che  poco prima gli aveva dimostrato tutta la sua dolcezza dandogli una ginocchiata, e quel dannato suino di Ryoga.


Purtroppo dovette fermarsi  a  causa  del  pianto generale che aveva appena scatenato;  doveva  ammettere che vedere le sue pretendenti e  i  suoi rivali in quello stato gli faceva uno strano effetto.

Come avrebbe dovuto comportarsi?

< Se fate i bravi domani vi porto al parco giochi! > mentì  per  cercare di calmarli,  ma  senza successo,  la  lagna imperversava,

< Oh andiamo! Mi dite allora cosa volete?! >  chiese  infine stizzito

< In braccio! > gridarono questi all'unisono decisi, protendendo le braccine verso di lui.

< Ti conviene accontentarli o non ci daranno pace! > sentenziò  la  vecchia mummia appoggiata dal signor Tendo, entrambi assai preoccupati per i loro timpani.
Questa volta sembrava non avere altra scelta...

Akane aspettava davanti all'ingresso della struttura, insieme al suo adorato pargolo, l'arrivo  dei  suoi compagni; quando finalmente li vide non riuscì a non scoppiare in una fragorosa risata: Ukyo, Kuno, Kodachi, Mousse e Shampoo erano aggrappati come dei cuccioli di koala al suo fidanzato,  il   quale aveva un'espressione mista tra  lo  scocciato e l'imbarazzato.

< Nessun commento... > bofonchiò rosso  in  volto, girando lo sguardo da un altra parte, peccato che questo servì solo a far aumentare le sghignazzate della mora.

In  quel  momento   il   povero Ranma   si   pentì amaramente di non aver imparato  dal  maestro Chingensai  la  tecnica dell'invisibilità in modo tale  da  sciogliersi nell'aria   e   sparire  definitivamente.

Dopo che alla Tendo passò il momentaneo mal  di  pancia, entrarono nella torre, anziosi di battersi contro il prossimo sfidante.
Tuttavia, invece di ritrovarsi  in  un  ambiente ostile come negli edifici precedenti,  ad  accorglieli  ci  fu  una  luce al neon, un pavimento in parquet, un morbido divano giallo, un gigantesco televisore acceso e, per finire, una ragazza sbragata che sgranocchiava patatine.

< Nabiki! > escalmarono padre e figlia, avvicinandosi alla mezzana,

< E voi chi sareste, di grazia? >

 < Come chi siamo? Siamo la tua famiglia! Io  sono  tuo padre! > piagnucolò Soun indicandosi con l'indice, speranzoso che  la  castana potesse  in  qualche modo ricordare  il  suo volto

< Mmm, a dire il vero non mi sembra di avervi mai visti prima d'ora... > rispose  lei  con  freddezza, facendo  scoppiare il  pover uomo con i baffi in lacrime, per poi concentrarsi su quello che più attirava l'attenzione

< Tu cosa sei? Un marsupiale? >
< NO! > ribattè  secco il ragazzo  col  codino, ormai dello stesso colore dei pomodori; anche se in verità un marsupio gli avrebbe fatto comodo, magari dotato di cerniera lampo...

< Nabiki,  ti  prego, abbiamo bisogno  del  tuo aiuto per far tornare la memoria a tutti! Anche a te! > la implorò la sorella minore, prima di abbassare lo sguardo sul piccolo sgorbio che teneva tra le braccia
< Non possiamo lasciarli così. > sussurrò tristemente.

La Tendo con  il  caschetto sospirò; come avrebbe potuto rifiutare una simile richiesta?

 < Va bene, ma  io  cosa  ci  guadagno? > domandò portandosi una mano sotto il mento  e  strizzando gli occhi.
Ecco, sembrava strano che  quella  banchiera genovese facesse qualcosa per gli altri gratuitamente.

< Il lupo perde il pelo ma  non  il vizio, giusto? Tranquilla, se collaborerai con  noi  per annullare  gli  effetti della spazzola  di  Kowalski sarai ricompensata adeguatamente. > disse Obaba guardandola di sbiego: quella ragazza doveva essere tenuta sott'occhio data la sua facile corruttibilità.


Nemmeno un completo lavaggio del cervello poteva cancellare la sua natura!
 Era davvero forte...
 < La spazzola? Intendi dire lo Szczatka? Oh, io so come fare... >.

 A quelle parole Ranma si illuminò di luce propria, accecando i piccoli parassiti  attaccati  addosso (?)
< Dici sul serio?! Come?! > chiese  con  l'impazienza  di  un  bambino in una gelateria,  il  suo  euforismo però sparì appena vide l'arpia con aria  "snob"  porgergli la mano < Sono quindicimila Yen! >


Era davvero incorreggibile.


Il povero Soun mise mano  al  suo  portafogli   e   diede alla figlia la cifra richiesta, non   senza   frignare ovviamente, comunque sia la castana fu soddisfatta

< Bene, per eliminare gli effetti dello Szczratka bisogna semplicemente distruggerlo, tutto   qui. > li informò lei ancora intenta  a  contare   i   suoi soldi
< Perfetto! Allora raggiungiamo  la  prossima torre   e   scoviamo quel maledetto con il suo spazzolino! > dichiarò il ragazzo con il codino ritrovando la grinta  e, dopo essersi girato verso la sua futura cognata, continuò con tono serio
< Nabiki, tu verrai con noi! >

< Solo per altri diecimila Yen. >

 < Te l'ho già detto che ti odio? >

< Credo proprio di sì. >





Quarto   e   ultimo ponte, una  volta  attraversato  quello  avrebbero raggiunto  il  nascondiglio del  ricco biondino polacco, avrebbero messo fine  a  questa  dannata storia  e  sarebbero tornati  ognuno nelle proprie case  a  rilassarsi  come  giustamente meritavano; solo altri due grossi ostacoli  da  superare,  o  meglio uno grande  e  uno piccolo, fisicamente parlando si intende: Genma  e  Happosai erano andati  ad  intralciare il percorso   dei   nostri eroi parandoglisi davanti assumendo la posizione della grù.


Ranma ebbe un brivido alla schiena: aveva l'occasione  di  far un combattimento senza esclusioni di colpi contro coloro che gli avevano insegnato le arti marziali ( o almeno in parte ), suo padre e il suo odiato maestro.

Non poteva in alcun modo farsela scappare!

Era giunto il momento che l'allievo desse la prova concreta ai suoi superiori di averli strasuperati!

< State tutti indietro, questa è la mia battaglia! > proferì l'erede della scuola Saotome impettendosi; nessuno doveva interferire!
 
< Come vuoi futuro marito, ma credi di farcela senza di noi e, per giunta, con tutti quei marmocchi appiccicati? >

< Certamente vecchia! Basta solamente che voi vi teniate queste zecche... >

Appena  le  piattole  furono  scollate e distribbuite con loro sommo dispiacere,  ai  presenti,  il  valoroso esperto  di  lotta indiscriminata era libero di affrontare i suoi mentori.

< Saresti solo te il nostro avversario? Sta attento, pagherai cara  la  tua impudenza! > cercò di intimorirlo l'uomo panda ( Pandaman ) sistemandosi gli occhiali sul naso
< Smettila di perdere tempo in chiacchiere Genma e diamo in fretta una lezione  a  questo seccatore!  I  miei zuccherini  mi  stanno aspettando! > concluse il vecchio bavoso armandosi della sua pipa,  a quanto pare morivano tutti e due dalla voglia di dargliele di santa ragione!

Meglio così, si sarebbe fatto ancora meno scrupoli.

In primo luogo, Ranma andò all'assalto del padre, tolto  di  mezzo lui avrebbe utilizzato completamente le sue ultime energie per sconfiggere il nano malefico,  in  fin  dei  conti  era quello l'avversario più duro, tuttavia anche l'orso ciccione  era  abbastanza forte e se sarebbe  uscito  esausto già affrontando   lui   come avrebbe fatto a battere il vecchio? Aveva bisogno  di  un  diversivo...


...come...


< Guarda là! Una moneta  da  cinquecento  Yen! > urlò, indicando un punto  a  caso dietro  al  suo vecchio, inutile dire che questo in meno di un attimo  si  buttò  a  terra rivendicandone la proprietà e iniziando a cercare a vuoto, seguito  a  ruota da Soun.
Quei due svitati sarebbero stati impegnati per un bel po'.


< Siete sicure che quello scemo sia mio padre? > domandò scettica Nabiki dopo aver assistito  alla  scena penosa, in  effetti sembrava quasi impossibile, ma Akane e Obaba dovettero annuire col capo.

Probabilmente avevano preso dalla madre.


Non era nello stile del ragazzo con  il  codino attaccare qualcuno mentre era distratto, tutto  sommato  però quella  era  una situazione leggermente delicata, quindi, questa volta avrebbe fatto un eccezione, in  più  non  era  proprio  suo  padre   a   ripetergli in continuazione che  un  bravo artista marziale  non  abbassava mai la guardia?

Ranma stava per sferrare  un  poderoso pugno sulla zucca guasta del suo genitore, quando lo gnomo pidocchioso ne approfittò per attaccarlo, colpendolo  in  pieno petto con la sua pipa facendolo inspiegabilmente volare qualche metro più indietro
 
< Dannato vecchiaccio, ti rompo tutto! >
 
< Provaci se ti riesce! Eh eh eh eh! >

il moro non  se  lo fece ripetere due volte  e, come una furia, si scagliò contro il maestro con  la  sua  amata tecnina delle castagne, peccato che questo sembrava schivare tutti i colpi con una velocità impressionante  e  appena riuscì  a  trovare uno spazio scoperto rispedì nuovamente il ragazzo per aria.

No, non poteva farsi battere così da quello scarafaggio!

Atterrò in piedi e ripartì subito alla carica, non aveva alcuna intezione di perdere!


Mentre il giovane  era  ancora impegnato  a  fronteggiarsi con Happosai, Genma capì  di  essere stato ingannato, così, furibondo si buttò nello scontro in supporto  al  suo maestro; le cose si stavano parecchio complicando  e  finirono di esserlo quando Ranma, intento a  parare  un  calcio da parte del  padre appena sopraggiunto, si accorse troppo tardi che il vecchiaccio aveva tirato fuori dal nulla un grosso fuoco d'artificio con la miccia accesa e l'aveva lanciato come fosse una pallina da baseball verso di loro.

"Tecnica Daikarin!" aveva sentito, accompagnato da un grido di Akane che invocava il suo nome, prima che tutto si inondò di luce facendosi bianco.







Quando riaprì gli occhi,  la  prima cosa  che  scorse fu  la  luna piena brillare alto nel cielo attraverso una finestrella alta  e  sottile; all'altezza dello stomaco percepì come   un   grosso caldo peso; il giovane con la casacca rossa, ancora visibilmente confuso, abbassò lo sguardo accorgendosi che   il   macigno che sentiva non era altro che un morbido cucciolo di panda
< P-papà? > biascicò sorpreso sgranando gli occhi.

Che cosa era accaduto?

L'ultima cosa che ricordava  era  successa durante il giorno.
Si era distratto e non era riuscito ad impedire ad Happosai di lanciare una bomba, facendo esplodere tutto, in seguito aveva sentito una voce che lo chiamava...

< Ranma! Come sono felice, ti sei svegliato! > disse in fretta Akane avvicinandosi a lui con gli occhi lucidi; che fosse preoccupata per lui?

< Sì, io sto bene, ma lui è... > si interruppe prendendo tra le mani il tenero pelouche bianco e nero.

< Beh, te e tuo padre siete stati colpiti dalla tecnica Daikarin che vi ha catapultati in aria, facendovi cadere in una fontana. Lui è stato fortunato a finire in acqua, tu invece hai urtato una statua e sei svenuto. >

Cosa?! Quel dannato sgorbio aveva avuto la meglio?! Gliel'avrebbe fatta pagare cara, poteva starne certo!

< Quindi anche lui si è ringiovanito per la botta subita. > dedusse, riferendosi al genitore. La fidanzata fece un cenno d'assenzo < Ero così in pensiero... > sussurrò flebilmente lei, ma  il  ragazzo  lo  sentì ampliato per dieci volte; allora quel maschiaccio violento gli voleva bene!

< Akane... > non riuscì  a  formulare alcuna frase tant'era lo stupore, in quel momento sembrava tutto così...
< Ti prego, la prossima volta non cercare di fare tutto da solo, ricordati che puoi fare sempre affidamento su i tuoi amici! E poi, ci sono io, non lasciarmi in disparte, sono convinta che noi due potremmo realizzare qualsiasi cosa...insieme! >

Ranma le prese le mani guardandola nei suoi brillanti occhi castani, al chiarore della luna la sua pelle morbida era di un colore bianco perlato e i suoi capelli blu notte, risplendevano come fili argentati...

Sembrava tutto così magnificamente affascinante!
Soprattuto lei... Cavolo, da quando era così bella?

Cosa gli stava prendendo?

Cominciarono ad annullare lo spazio che li separava come in un tacito accordo, entrambi desiderosi di sentire il calore   e   il sapore dell'altro sulle proprie labbra; finalmente riuscirono a sfiorarsi iniziando  a  percepire   i   respiri incerti sul loro viso,  i  cuori battevano  a  mille.

Mancava così poco!


< Che romantici... > sospirarono  le  tre bambine insieme  al  piccolo quattrocchi, mentre stavano sdraiati  a  pancia sotto  ai  piedi di un comodo lettone matrimoniale, con la testolina vuota tra le mani, i gomiti poggiati sul materasso e l'aria sognante.


< Bleah! Che schifo! Roba da femminucce! > fece Tatewaki con tanto di linguaccia, seduto poco più indietro con braccia e gambe conserte.

I due promessi sposi si paralizzarono dall'imbarazzo.
Come avevano fatto a dimenticarsi che non erano soli?


< Bimbi, non stavate dormendo? > domandò Akane rossa  in  volto con  un  sorriso leggermente amaro, prendendo in braccio il cucciolo di panda che poco prima  era  azzeccato al fidanzato e mettendolo sotto le coperte

< Non abbiamo sonno! > ribatterono questi  in  coro, peccato che i sbadigli che continuavano  a  emettere  li  tradivano; la Tendo, intenerita da quel marasma di marmocchietti assonnati, li sistemò uno ad uno accanto all'orsacchiotto, dandogli il bacetto della Buonanotte, facendoli cadere tra le braccia di Morfeo.


< Non sbagliavo quando dicevo che sei una buona madre. > dichiarò il ragazzo con  il  codino rincatenando  il  suo  sguardo   con   quello della  sua  futura  moglie ( l'ha deciso adesso! XD ), speranzoso  di riprendere il "discorso" di prima; anche se doveva ammettere che l'idea lo spaventava.
 
Ad interrompere nuovamente il momento magico che si stava andando a creare fu un sussulto di lei.
Fortuna o sfortuna?

< Oh cielo! Ryoga è scomparso! > disse con voce alta, forse troppo, anche perchè  non  solo  aveva svegliato  i  monelli, ma anche tutta  la  torre, probabilmente anche tutto il giappone.


"Come non detto" pensò lui; mai una volta che quel maiale non desse problemi!

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Capitolo 8
*** Capitolo VIII ***


< Che sta succedendo qua sopra? > chiese  la  vecchia Obaba, salendo le  scale  e  accendendo  la  luce,  accompagnata da Soun, Nabiki  e  Kasumi.

< Ryoga è scomparso! >  si   agitò Akane  iniziando  a  cercare  in  giro per  la  stanza, sperando  di  trovare  il  suo protetto addormentato da qualche parte
< Oh cielo! > ansimò  la  maggiore delle Tendo, portandosi  le mani alla bocca, attirando l'attenzione di Ranma

< Ma lei da quando è qui? >

< In questo momento ci troviamo in quello che precedentemente era la disastrata prima torre; ha fatto un bel lavoro sistemandola vero? Comunque l'ho convinta  io  a  stare  con  noi, non sarà  più  costretta  a  lavorare per Seyta > spiegò la castana con il caschetto passandosi  una  mano tra  i  capelli: allora adesso sono tutti riuniti!
A parte  il  lurido vecchiaccio e...

< Piccolo Ryoga! Dove sei?! > chiamò  la  mora affacciandosi fuori dalla finestra, disperata.

Improvvisamente, però, una risposta;  lei  alzò gli occhi verso il tetto  e  lo vide
< Oh cielo, Ryoga come sei finito là sopra?! > esclamò con più  o  meno  lo  stesso tono  e  la stessa reazione della sorella più grande.

Il ragazzo con il codino uscì fuori  e  si  aggrappò  al  muro bianco per raggiungere quella brutta porchetta che giocava in bilico sul tetto

< Sta attento! > si preoccupò  la  fidanzata, coprendosi  il  viso con le mani per impedirsi di guardare
< Tranquilla, lo prendo per la bandana e te lo riporto qui! > la rassicurò  lui, sperando  di  riuscire ad afferrarlo per qualcosa di più resistente, altrimenti avrebbe fatto patè  di  suino spiaccicato.



Grazie  alla  sua agilità  si  aggrappò  su  una tegola del bordo  e  cercò di tirarsi su; ce l'avrebbe anche fatta  se  non fosse stato per quell'insaccato che  lo  spingeva giù con una cattiveria immane

< Dannato prosciutto, piantala! > urlò allungando  una  mano per cercare di acchiapparlo, ma questo  si  scansò facendo un piroetta...

A pensarci bene non gli dispiaceva l'idea del patè.

A convincerlo ancora di  più fu  il  vedere  il  suo odiato amico/rivale in miniatura prendere due secchi d'acqua usciti magicamente dal nulla e lanciandogliene uno appresso.

< Mancato! > lo beffeggiò  aprendo  le  mani  ai  lati della testa dopo aver evitato il colpo.

Il piccolo dai lunghi canini, inferocito, si preparò  a  tirare anche l'ultimo secchio, tuttavia Ranma con un balzo, lo agguantò con forza e,  grazie  al  braccio libero,  si  imbucò nella finestra in basso, ritornando con  i  piedi  per  terra; non si accorse però che l'acqua contenuta nell'arma provvisoria del bimbo-salsiccia, andò ad inondare tutta  la  stanza fracicando tutto  e  tutti, tranne ovviamente quest'ultimo

< Ti odio maiale... > farfugliò  la  rossa zuppa d'acqua porgendo  il  moccioso alla Tendo, la quale  in  quel momento, era impegnata  a  coccolare, con gli occhi  a  cuoricino, una piccola micetta rosa  e  una paperella con il piumino giallo.



Quella stupida maledizione non  si  bloccava proprio con nulla! Nemmeno con un ringiovanimento simile!

Si sarebbe mai liberato  di  quel corpo da donna?

Per un attimo si fermò  a  guardarsi  e  un secondo dopo per la mente gli balenò un idea geniale...


Perchè non sfruttare la sua immensa bellezza?








Il sole stava sorgendo, la  sua tiepida luce  si  spandeva tra i cinque colli ricoperti  da  una  brillante rugiada  e  le bianche torri risplendevano di  un  colore ambrato; veramente una magnifica mattinata, dove gli uccellini svolazzavano cantando melodiose canzoni  che  accompagnavano  i  dolci movimenti  di  due fanciulle, simili ad angeli, le  quali passeggiavano allegramente sul quarto ponte  della  vasta dimora  dei  Kowalski, ammirando  lo  splendido paessaggio che le circondava.


Dietro  una  delle statue  che  imbruttivano quel meraviglioso luogo,  un  minuscolo omino  con  più  di  quattrocento anni camminava nascosto silenziosamente  in  punta di piedi  e  con le manine rinseccolite tenute come  un  t-rex, spiando  le   due  figure paradisiache  che  attraversavano  la  struttura, aspettando  il  momento propizio  per  prenderle alla sprovvista... ora!

< Siete mieee! > urlò, lanciandosi imitando  la  rana verso  di  loro, non  si  aspettava certo che  le  ragazze fossero pronte  a  contrattaccare  con  tanta furia: una  lo  agguantò, immobilizzandolo, mentre l'altra  gli  assestò una gomitata sul capo talmente bene che lo stecchì  in  pochi secondi

< Accidenti Akane, per poco non gli spaccavi la testa! >

< Cosa? Ranma, ti ricordo che sei stato tu a dirmi di colpirlo con tutta la mia forza! >
la ragazza con il codino era sul punto di replicare, ma  si  fermò: non ne valeva la pena di mettersi a discutere per la capoccia fradicia del vecchiaccio.

< Brave figliole, l'avete preso! Sono fiero di voi. > si  complimentò Soun, seguito dalle figlie, dall'anziana amazzone, da  quattro marmocchi più tre animaletti, un vero  e  proprio battaglione.

< Mph, un giochetto da ragazzi, avevamo architettato tutto in ogni dettaglio, questo dannato pervertito non cambierà ma- Argh! > la povera rossa non riuscì  a  finire  di  vantarsi che  un  giovane diciottenne dalle dimensione ristriminsite gli  si  era azzeccato al petto, facendola diventare di  un  colorito simile  al  blu; questo fece guadagnare  al  bagarozzo un'altro bernoccolo

< Perché queste pupe sono così violente? > si  lamentò prima di posare  lo  sguardo su Obaba  e  rimanere pietrificato.

< Sai Happy, ti ricordavo più bello... > confessò la pluricentenaria, osservando la sua vecchia fiamma andare in mille pezzi.





L'ultima imponente torre  si  inalzava davanti  a  loro  in  tutta la sua magnificenza; una sola porta  li  separava dalla vittoria:  ai  nostri intrepidi avventurieri mancavano  da  sconfiggere  i  due polacchi, quindi  si  stavano preparando per dare  il  meglio  di  loro stessi, addirittura si procurarono una teiera gialla d'acqua calda per  i  maledetti di Jusenkyo ( la stessa che si vede  in  ogni episodio ) in modo tale  da  farli tornare normali;  il piccolo Genma decisero invece di lasciarlo così, un po' per  il  terrore  di  vederlo  da  fanciullo, evitando così di bloccare la crescita  ai  mocciosi, ma soprattutto perchè da panda puccioso era irresistibile.


Ranma diede  un  calcio  al  portone, sfondandolo, come presto avrebbe fatto con quell'idiota  di  Seyta.


< Esci fuori damerino! > gridò guardandosi attorno: certo  che  quel posto non era niente male!
C'era praticamente di tutto, ed era anche ben sistemato!
 
Curiosando  in  giro si aveva come l'impressione di trovarsi in un Hotel  a  Cinque Stelle, dotato  di: un grosso tavolo lungo cinque metri nella sala  da  pranzo neanche dovessero mangiarci sopra dei brontosauri, una vasca idromassaggio nel bagno, un cinema in salotto, una piccola palestra  e, per finire, un numero spropositato  di  camere da letto.


< Che cos'è? Possibile che sia La casa del Grande Fratello?! > disse Akane convinta, facendo comparire sulla testa  dei  presenti un gocciolone, quella ragazza ne diceva di scemenze ogni tanto.

Improvvisamente  un  rumore inconfondibile  di  passi, aumentava sempre di più e tutti si voltarono in allerta dalla parte da cui esso proveniva

< Saotome! Che ci fai qui?! Non vedi che sono impegnato a sistemare?! > strepitò  il  biondino dagli occhi azzurri, mostrandosi agli intrusi vestito con  una  tuta  da  muratore con tanto di cappellino di plastica che faceva pandan con  i  capelli, fiamma ossidrica in una mano  e  il  prezioso cimelio di famiglia Szczatka, usato crudelmete per pulire  la  polvere, nell'altra.
< Non è ovvio? Sono venuto a distruggere quello spazzolino gigante per far tornare  la  memoria ai miei amici, in  più  ho  tutta l'intenzione di fartela pagare per il casino che hai combinato! > ribattè  il  diretto interessato stizzito, incominciando pericolosamente a scrocchiarsi le dita

< Ah, è così... alla fine ti sei deciso a riconoscere che sono tuoi amici... beh ormai è troppo tardi! Non ti darò mai il mio Szczatka! > dichiarò Seyta  battendo  le  mani, facendo comparire  da  non si sa dove il suo "braccio destro" vestito  di  nero < Filip! Pensaci tu a questi seccatori! > ordinò  al  suo man in black scialacquino, poco prima  di  scappare tra  i  corridoi più buii dell'edificio, ignorando le proteste del ragazzo con il codino.


< Non si preoccupi mio altissimo ( levissimo ) signorino, finirò  in  un attimo! > urlò per farsi udire  dal  suo connazionale, ed  ebbe ragione, peccato  che  in teoria doveva essere lui  a  sistemare loro, non il contrario...

Il poveretto stramazzò  a  terra con dei ficozzi sulla testa e con un occhio nero
< Fermati maledetto! > gridò il gruppetto partendo all'inseguimento, calpestando senza pietà il malcapitato.



 
Il giovane polacco correva senza meta  tra  le  fredde mura  di  quella dimora da  lui  stesso arredata, mentre stringeva tra le mani la sua spazzola: l'avrebbe presto usata per assoggettare anche quel Saotome con tutti i suoi amici!

O forse no...

< Scacco matto Seyta! Hai perso! >
 
L'artista marziale gli  si  parò davanti, impedendogli  di  proseguire oltre, cercò  di  cambiare direzione  ma  gli altri gli avevano chiuso le uscite; era come un topo in trappola!

< Basta, ti prego! > lo pregò la minore delle Tendo con gli occhi languidi...

Possibile che non poteva far altro che arrendersi?


Ranma si avvicinò  a  lui  e  con uno scatto  gli  sottrò  lo Szczatka, lo buttò  a  terra, quindi lo distrusse con  un  piede, questa volta era finita: il cimelio  di  famiglia  si  illuminò  e  tutti gli effetti furono annullati, i  ricordi riempirono nuovamente  le  menti vuote dei suoi compagni, i  quali tornarono al loro aspetto originale.

Il lava cervalli non  aveva  ancora fatto  a  tempo  a  spegnersi del tutto che  le  tre accanite spasimanti, Ukyo, Kodachi  e  Shampoo, dell'erede della scuola Saotome, si  andarono  ad  avvinghiare  a  quest'ultimo come polipi, provocando le  crisi di gelosia  di  Akane  e  Mousse, preso  a  bastonate da Obaba, insieme agli attacchi isterici  di  Kuno  e  Ryoga che avevano preso ad azzuffarsi, Happosai tiranneggiava  e  Soun  e  Genma obbedivano sotto lo sguardo divertito  di  Kasumi  e  quello annoiato  di  Nabiki.

Il polacco fece un sorriso amaro < Siete proprio una bella squadra...te l'avevo detto Saotome, sei fortunato! >


Il silenzio piombò nella stanza; solamente dopo  un  po' la mora con  i  capelli corti prese la parola:
< Seyta, io non capisco, perchè ti ostini  a  desiderare le persone che girano intorno a Ranma invece  di  cercarti tu dei veri amici? >

< Credi che sia facile? La mia famiglia è ricca, vero, ma  è  anche piena di impegni. Tutti quelli che  ho  conosciuto puntavano solo  ai  miei soldi, per poi andarsene quando avevo bisogno del loro aiuto; perfino nelle faccende domestiche!  I  miei sono sempre all'estero  e  hanno tagliato i viveri  a  tutti quelli che lavoravano qui, dimenticandosi completamente che c'ero anche io! Sono rimasto solo con Filip ad occuparmi di questa vuota villa; per questo ho comprato al mercato lo Szczatka, in modo da ripopolarla con dei nuovi amici e quelli di Saotome erano perfetti! Così allegri  e  pieni di vita! Peccato... stavo facendo gli ultimi ritocchi  e  poi... >


Finito il triste racconto, il polacco cadde sulle ginocchia incominciando  a  piangere in maniera teatrale...

Davvero schockante, soprattutto perchè erano venuti  a  sapere che la spazzola era stata comprata al mercato...

Altro che cimelio di famiglia!

< Seyta, mi dispiace, io non lo sapevo. > mormorò il ragazzo col codino, impietosito dalla scenata; allora era veramente fortunato!

Adesso che  ci  pensava, doveva essere brutto vivere  da  soli anche se pieni zeppi  di  soldi, lo  sapevano tutti che  la  vera ricchezza era ben altro.


Fortunello  si  mise ad osservare  le  sue amiche smorfiose, i  suoi rivali antipatici, infine la sua famiglia  e  la sua Akane, la piccola gorillina violenta che poco tempo prima, in quella torre, gli era sembrata un vero angelo; il solo pensiero di quello che stava per succedere tra loro gli colorì il viso di rosso.

Accidenti, come avrebbe fatto senza di loro?

La sua esistenza sarebbe stata senza calore!

Non riusciva proprio  a  condannare quel dannato damerino per ciò che aveva fatto, infondo  lui  c'era passato  in  un  lungo periodo di solitudine, perciò  si  poteva dire che lo capiva!

< Sai, non credo di avere tanta fretta di tornare a casa, infondo domani è domenica, che  ne  dici di sfruttare questa meraviglia  di  posto? Lo spazio non  ci  manca di certo... >

Ranma non riuscì nemmeno  a  finire la frase che tutti  i  suoi "amiconi" esultarono, sparpagliandosi come scarafaggi nelle varie stanze come  se  stessero  a  casa loro; intanto  il  volto di Seyta  si  illuminò di  una  nuova luce < T-tu... Oh, Saotome! Dimmi, cosa posso fare per sdebitarmi?! > chiese con ancora gli occhi gonfi  e  lucidi; il ragazzo con il codino fece un sorriso  a  trentadue denti.



La quinta torre della dimora dei Kowalski non  era  mai stata così rumorosa, il gruppo di pazzotici scalmanati non aveva smesso un solo istante di fare casino, nè quando  si  mangiava, nè quando  si guardava  il  film di Godzilla sul maxi-schermo in onore ad Akane, tanto di meno quando si giocava ai giochi  di  socetà...insomma un macello infernale per tutta  la  giornata.





< Saotome, sei  proprio sicuro  di  volerlo fare? >

< Certo che sì, Seyta! é  uno  dei  miei sogni nel cassetto! >

< Sai che sei proprio strano? >

< Non farti domande  e  parti! >

Il biondo sorrise, accendendo  i  motori: ne aveva conosciuti di svitati, ma quel Ranma li batteva proprio tutti!

Sul grande spiazzale  di  marmo bianco,  la  combriccola di Nerima si piegava letteralmente  in  due dalle risate alla vista del loro stimato/odiato  e  amato ragazzo con  il  codino aggrappato come  un  bradipo  alla  coda dell'elicottero dei Kowalski mentre urlava come  un  pazzo: una scena  del  genere sarebbe rimasta  per  sempre impressa nella  loro  memoria, proprio come  per  sempre sarebbe durata la loro amicizia.



Fine.



Ciao a tutti! Grazie infinite per essere arrivati  fin  qui! Il mio cuoricino  si  è riempito di gioia! XD
Soprattutto quando ho visto che i carissimi ( RyogaHibiki,  VioletLumos, Gretel85  e  P-Chan05 ) sono stati così gentili da lasciarmi un piccolo segno del loro passaggio,dandomi anche dei preziosi consigli, ed in più mi hanno spronato  a  continuare questa storia!
Vi starete chiedendo il motivo per il quale  è  finita così all'improvviso...beh, la verità è che questa follia altro non era che un sogno!XD Non scherzo...
L'ho riportato cercando  di  essere  più  fedele possibile ad esso, anche se in realtà per farli rinsavire dal loro stato di "schiavitù" ,quindi per farli tornare marmocchietti, toccava ucciderli!" In seguito ho pensato:
"Naaah, troppo violento!"
Diciamo che essendo  la  mia prima fic (e sottolineo che è la prima cosa che scrivo, a parte i temi in classe) volevo andare più sul Soft,
forse un giorno  mi  cimenterò  in  qualcosa di un po' più serio ;D
Finisce così? E Ranma e Akane? Cosa faranno il giorno dopo?
Sconteranno la punizione per  non aver fatto i compiti per lunedì! Ahahah, poveri!
Mi fermo qui! Grazie per aver letto!
*(Si informano i gentili lettori che la visione di questo testo è a pagamento. Sono stati detratti dal vostro conto 100 euro)

Un saluto affettuoso,
Whiteserval

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