Sacrifice

di destinyhopec_
(/viewuser.php?uid=217039)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sacrifice ***
Capitolo 2: *** The New Gallery ***



Capitolo 1
*** Sacrifice ***


Piccola premessa: Allora questa, come avrete potuto notare dall'introduzione, è una fanfic tradotta trovata per puro caso. Se ne leggono molte di oneshot con l'ending Sacrifice ma questa mi piace particolarmente, forse perchè è leggermente 'triste' e poi perchè credo che in futuro pubblicherò molto più storie tradotte in questa categoria, possibilmente oneshot. Inoltre l'autrice ha detto che forse la continuerà e la renderà una fanfic a tutti gli effetti. Mi piacerebbe taanto poterla continuare perchè l'autrice sa scrivere davvero bene lol. Prima che me lo chiediate, si ho l'autorizzazione per poterla tradurla che vi lascio qui.
Ora la smetto, qua per il link della storia e qua quello per il profilo dell'autrice.
I hope you like it 

_______________________________________________________________
 

Sacrifice



 
“Ib, non credo che possiamo andare da questa parte. E’ bloccata dalle rose.”
disse Garry girandosi verso la bambina castana. Stavano cercando il dipinto che li avrebbero riportati nel loro mondo.
“Va bene, allora andiamo da questa parte.”
disse la bambina andando dalla direzione opposta, tutto quello che poteva fare il ragazzo era di seguirla.
Non voleva assolutamente che si cacciasse nei guai, soprattutto in quello strano mondo.
“Guarda Ib! Ho trovato il dipinto!” esclamò Garry indicando il grande quadro con la cornice dorata.
Il ragazzo ci saltò dentro. Diede la mano ad Ib per far si che entrasse anche lei. Ma la ragazza rimase immobile.
“Ib?” il ragazzo dai capelli viola sentì dei passi che man mano si facevano sempre più vicini.
La figura iniziò ad essere più nitida grazie alla poca luce che c’era nel corridoio.
Era una ragazza bionda con un vestito verde che si dirigeva verso di loro.
“Mary.” Disse Ib girandosi verso ‘l’amica’ bionda.
“Ib…” disse la bionda tenendo la sua rosa vicina al petto.
“Mary!” urlò il ragazzo, sorpreso alla vista della bambina.
“Garry? Sei davvero bloccato nel dipinto? Oh beh, meglio. Così non ci disturberai.
Io e Ib potremmo giocare per sempre! A meno che Ib… non abbia dei ripensamenti.”

disse la bambina con uno sorriso inquietante avvicinando, a Ib, la sua piccola paletta.
“Ib, salta nel dipinto! Ora!” ora Garry stava urlando a squarcia gola.
Aveva davvero paura che la bambina bionda le potesse fare del male.
“Bene…” disse Ib avvicinandosi alla bambina dal vestito verde.
“Cosa?” disse Mary, visibilmente sorpresa dall’azione dell’amica.
“Starò qui per sempre con te a giocare in questa galleria. Potremmo giocare per sempre insieme.”
“I… b…” cercò di dire il povero Garry guardando l’amica dagli occhi rossi.
“Questa è la mia promessa per te, starò qui per sempre” disse Ib, dando la sua rosa a Mary.
La bionda cercava di trattenere le lacrime di felicità ma ogni sforzo fu vano.
“D-davvero?” balbettò Mary con le lacrime che le scorrevano come un fiume in piena sulle sue guance rosee.
“Si, per davvero. Ma prima vorrei dire addio a Garry.” La bambina si voltò verso il ragazzo
con il quale aveva condiviso il suo sinistro viaggio verso quello strano ed inquietante mondo.
Il ragazzo era ancora nel dipinto, immobile, senza la forza di fermare gli avvenimenti che stavano accadendo.
“Addio? Davvero?” disse Mary sorridendo alla bambina.
“Non preoccuparti, Mary. Non voglio lasciarti.” La mora si avvicinò lentamente verso il dipinto dov’era entrato poco prima Garry.
“Garry, voglio che tu abbia questo.” Ib gli diede il suo fazzoletto, regalatole per il suo compleanno dalla madre.
Era un fazzoletto molto carino, con ricamato sopra il nome della bambina con un filo oro.
“Ib… ti prego… non… io-” il ragazzo fu zittito da Mary che corse verso Ib per poi buttarsi fra le sue braccia.
“Vieni Ib! Ti devo fare vedere molte cose!” Mary era chiaramente eccitata dall’idea di avere un’amica che non vedeva l’ora di giocare con lei.
Ib abbassò lo sguardo, guardandosi i piedi per un momento e poi iniziò a sospirare silenziosamente “Mi dispiace…”
“Scusa? Cosa hai detto?” domandò Mary con un sorriso che arrivava da un orecchio all’altro.
“Mi dispiace Mary e… mi dispiace Garry… ma devo farlo per voi!” Garry e Mary si guardarono confusi.
Gli stavano per domandare di cosa stavano parlando ma la bambina spinse la bionda dentro al dipinto con il ragazzo.
Poi tutto è diventato nero.

Mary si svegliò confusa per tutto ciò che era successo. Aprì gli occhi e notò alcuni dipinti e delle sculture intorno a lei.
Inizialmente pensava di essere nella sua galleria con le sue dolci bambole blu, ma qualcosa era diverso.
Le pareti erano bianche e c’erano delle persone che osservavano i quadri appesi ai muri. Poi ricordò. Finalmente era nel mondo reale. Ib l’ha portata li.
Si ricordò della promessa dell’amica di stare per sempre con lei finche non la spinse dentro il quadro.
Dentro il quadro con Garry… Garry! Doveva trovarlo. Era sicura che fossi li con lei. Doveva solamente cercarlo.
Mentre correva per i corridoi per cercare il ragazzo, la sua mente si riempì di pensieri sull’amica Ib.
Doveva essere così sola, soprattutto in quello strano mondo che tentò dall’inizio di ucciderla.
Poteva stare male e Mary non avrebbe potuto fare nulla per la povera amica.
All’improvviso inciampò contro qualcosa che la fece cadere all’indietro dallo spavento.
“Mi dispiace. Ti sei fatta male?” conosceva quella voce. Alzò lo sguardo e vide il ragazzo che stava cercando.
“Garry!” esclamò la bambina
“Come… come sai il mio nome?” sembrava sorpreso. Forse non si ricordava.
“Non ti ricordi?” chiese Mary alzandosi dal pavimento e guardando confusa il ragazzo.
“Ricordarmi che cosa?” rispose Garry, anche lui confuso tanto quanto la bambina, cercando di trovare con lo sguardo i genitori della piccola bambina.
Mary gli raccontò tutto e gli disse anche di quello che aveva fatto Ib, mandarli nel mondo reale.
“Chi è Ib?” Garry, ovviamente, non ricordava nulla di tutto quello successo poco tempo prima.
Questo ferì i sentimenti della bionda. I suoi occhioni color cielo si stavano velocemente riempiendo di lacrime
e nulla l’avrebbe fermata dall’imminente pianto, neanche il ragazzo davanti a lei.
“Ti prego smettila di piangere! Mi dispiace ma non ricordo. Oh no, ci stanno guardando tutti.”
Garry, imbarazzato dalla scena appena avvenuta, decise di darle qualche dolcetto che aveva nella tasca della sua giacca,
le voleva dare una caramella al limone che gli era stata data in un bar dove spesso si ritrovava per mangiare i macaroons
Ma, in quel momento, stava tastando qualcos’altro, qualcosa di morbido. Lo tirò fuori e notò con perplessità che era un fazzoletto
e sull’angolo inferiore era ricamata la scritta ‘Ib’ con un filo oro. Mary alzò lo sguardo e rimase sorpresa.
“Quello è il suo fazzoletto.” sussurrò fra se e se.
Il ragazzo sentì dei dolori alla testa. All’improvviso, tutti i ricordi di quel pazzo mondo gli riverirono in mente. Si ricordava ogni singola cosa.
Le ‘Lady In Red’ che lo seguivano ovunque. L’incontro con Mary. La ricerca del quadro che li avrebbero portati nel mondo reale.
E, naturalmente, Ib che spinse lui e Mart dentro il quadro lasciandola nel pericoloso mondo di Guertena.
Tutto ciò era troppo anche per lui e delle lacrime gli iniziarono a scorrere dagli zigomi. Si inginocchiò vicino a Mary e l’abbraccio forte.
“Garry…” sussurrò Mary guardando il dipinto che c’era alle sue spalle.
Sulla targhetta c’era inciso ‘The Silent Rose’. Il ragazzo alzò lentamente lo sguardo per vedere il dipinto. Era Ib.
Lo sfondo era nero e la bambina era in piedi con lo sguardo basso. Teneva in mano una rosa rossa e alcuni petali si ammucchiavano
proprio sul pavimento davanti ai due. Garry sorrise. Sembrava in pace con se stessa e lui ne era felice.
Ma le lacrime continuavano a scendere. La bambina, in braccio al ragazzo, si aggrappò al colletto della giacca e lo abbracciò.
Poco dopo, riniziò a piangere e Garry non l’avrebbe fermata, neanche se poteva.
Rimasero li, immobili, ricordando Ib e le loro avventure, pregando in un suo ritorno.
~

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** The New Gallery ***


Spazio Autrice: Buone notizie, l'autrice originale ha confermato che sarà una fanfic a più capitoli perchè molte persone l'avevano supplicata a continuarla nelle recensioni e lei le ha accontentate (per mia felicità yay). Nonostante sia molto corto questo capitolo (mi da fastidio chiamarlo così perchè effettivamente non lo sembra per niente) per ora ci dobbiamo accontentare perchè l'autrice ultimamente è molto impegnata quindi non si saprà quando continuerà ad aggiornare, comunque cercherò sempre di tradurre e postare appena ne esce uno nuovo.
Dopo questo spazio (chenessunoleggemai) vi lascio alla fanfic.
I hope you like it 

___________________________________________________________________________





“Vieni Mary. Devi mangiare qualcosa!” esclamò Garry la ragazzina bionda imbronciata.
“Non ho fame…” borbottò Mary fissando il tavolo di legno.

Era passato esattamente un anno da quando Ib ha sacrificato se stessa per salvare i suoi due amici.
Da quel momento Mary ha iniziato a vivere con Garry ed a comportarsi come una sorellina minore.
Hanno visitato la galleria ogni weekend per un paio di mesi, finché non chiuse per lavori di ristrutturazione. Causa incendio.
ualcuno stava fumando nella galleria e uno degli addetti gli aveva chiesto di buttare via la sigaretta, perché era vietato,
lo strano tipo annuì e la lanciò, ma la lanciò verso un quadro, che dopo una manciata di secondi aveva iniziato a bruciare.
Nessuno è stato abbastanza veloce a capire cosa stava realmente accadendo e dopo un paio di minuti la struttura intera iniziò ad andare a fuoco.
E’ stato un argomento molto discusso, sia in televisione che sui giornali, e Mary e Garry non potevano non essere scioccati e devastati dalla notizia.
“Mary, ti prego. So che è difficile al momento. Ma devi assolutamente mangiare. Ora sei una persona vera. Devi nutrirti.”
disse Garry calando il tono. Mary alzò lo sguardo verso il giovane adulto. Le lacrime stavano scendendo dai suoi occhi e le sue labbra tremavano.
No! Ib dovrebbe essere qui in questo momento! Dovevo essere io a rimanere nel mondo di Guertena! Non appartengo a questo mondo!
la bionda iniziò a sfregarsi gli occhi aggressivamente, causando un loro arrossamento.
“Mary! Calmati! Così non migliori la situazione!” Garry si avvicino alla ragazzina e le tolse le mani dagli occhi.
“Guarda cosa è arrivato oggi nella casella postale.” il ragazzo mise un opuscolo, che poco prima era nelle sue tasche, fra le mani di Mary.
“Questo è…” si interruppe continuando ad osservare lo strano opuscolo.
“Esatto. Hanno aperto una nuova galleria appena fuori città, vicina all’altra. Hanno anche un’esposizione delle opere di… Guertena.”
uno strano, triste sorriso gli dipinse il viso. Gli occhi della bionda s’ingrandirono,
per quanto potessero ingrandirsi dopo averli sfregati così tanto, dall’emozione.
Balzò giù dalla sedia e avvolse le sue braccia attorno al busto di Garry, per tanto quanto volesse andarci.
Lui le accarezzò la testa, che ormai le arrivava fino alle spalle.
Infatti da quando Mary era uscita dal mostruoso mondo di Guertena, era cresciuta di tanto.
Molte persone infatti pensavano che avesse dodici anni invece di dieci.
“L’apertura sarà fra un paio di giorni. Vorresti andarci?” disse Garry abbassando lo sguardo verso la bionda.
“Assolutamente!” esclamò immediatamente Mary saltellando di qua e di là. Garry rise a quel comportamento allegro e felice.
“Benissimo! Però ora vieni qui. Devi ancora finire di mangiare.”

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2452211