Blood and Revenge

di Joonny Stark
(/viewuser.php?uid=660606)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il promontorio ***
Capitolo 2: *** L'incontro ***



Capitolo 1
*** Il promontorio ***


Primo capitolo: Il promontorio
 

Perché era toccato proprio a lui quest'incarico? Di giovani soldati presi dal far velocemente carriera l'esercito della Lama del Nord era pieno, chiunque altro sarebbe potuto esser scelto, e lui era stanco delle infite battaglie che era stato costretto a sopportare.
L'unione che si era formata tra Alleanza e Orda, in realtà, altro non era che un semplice patto di non aggressione, perché Thrall avrebbe dovuto chiedere quest'incontro e sopratutto perché proprio la sua presenza?
Questa e altre mille domande riempivano la testa di Berethorn, mentre s'incamminava, solo e disarmato, verso il luogo prestabilito. Arrivò molto prima dell'alba, il momento stabilito per l'incontro, e ne approfittò per studiare il terreno.

Non che non si fidasse dell'orco, l'onore del capo dell'Orda era ben noto anche ai soldati dell'Alleanza, ma l'esperienza gli aveva insegnato che non bisogna mai entrare in un luogo se non sai come uscirne.
Si assicurò che il promontorio offrisse almeno un paio di vie di fuga e si sorprese quando scoprì la facilità con cui era possibile scappare da quel luogo. Un uomo solo sarebbe riuscito con facilità a fuggire da almeno una dozzina di nemici, e capì che lo shamano aveva scelto appositamente quel luogo, anche perché, nella lettera che gli era stata recapitata, Thrall aveva parlato di più ''ospiti", ma naturalmente era stato vago sulla loro identità.

Si mise a osservare il panorama notturno che il promontorio gli offriva, mentre la sua mente ricreava le immagini dei tanti compagni d'arme dell' XI Legione caduti in battaglia al suo fianco, ma questo turbinio di pensieri venne interrotto da un odore familiare e un brivido di freddo lungo la schiena.
Non-Morti, creature fatte risorgere dal signore dei Lich per diventare suoi schiavi, troppe volte aveva combattuto contro di essi e visto risorgere i propri compagni caduti per schierarsi dall'altra parte del campo. Si voltò al sentire il rumore di un ramo spezzarsi e si getto a testa bassa verso l'obiettivo.
Riuscì a mandare l'avversario contro un albero, per poi distanziarsi. Osservò attentamente il suo avversario, riconosceva che l'essere che aveva davanti non era più in vita, ma sentiva anche che era diverso dagli altri non-morti incontrati.

I suoi sospetti vennerò confermati quando esso parlò.
«Non so chi tu sia umano, ma raggiungerai i tuoi avi se proverai di nuovo ad aggredirmi». Aveva sentito molto parlare di questi guerrieri, ma era la prima volta che ne incontrava uno. DeathKnight, ex-servitori del flagello che avevano riacquistato la volontà e si erano schierati al fianco dell'Allenza e dell'Orda nella guerra delle Northrend. Come mai si trovava in quel luogo? Era forse uno degli altri ''ospiti'' di Thrall? Le sue domande ricevetterò subito una risposta.

«Noto con piacere che avete già fatto conoscenza.» disse l'orco mentre sbucava dagli alberi, accompagnato da 9 figure incappucciate.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** L'incontro ***


Capitolo 2
Berethorn guardò con interesse gli accompagnatori dell'orco, che si avvicinavano silenziosamente e con aria confusa. Non fu tanto il loro numero a incuriosirlo, ma la loro provenienza. Sotto i cappucci riuscì a distinguere un tauren, un orco, due elfi, un dreaneo, un troll, un worgen e capì che le figure più piccole invece dovevano essere un nano, un goblin e uno gnomo.
Contando anche lui e il non-morto vi era un rappresentante di ogni razza di Orda e Alleanza. Non poteva essere una coincidenza.


«Sono contento che siate venuti tutti, vi ringrazio»disse Thrall,ma venne subito interroto dall'elfo del sangue «Non siamo qui per i tuoi ringraziamenti, orco. I nostri re hanno deciso di mandarci qui senza spiegazioni. Pretendo delle risposte, o non resterò un secondo di più a questo patetico incontro». Schietto, diretto e altezzoso, tipico di un elfo. Nonostante, in rare occasioni, avesse combattuto al loro fianco non riusciva ancora ad abituarsi ai loro metodi.
 Per fortuna la risposta dell'orco riuscì ad ammutolirlo. « Il problema è proprio questo» rispose tranquillamente «Non sono stati i vostri re a decidere, ne avrei preso io un incarico di tale importanza. Voi vi trovate qui per volere degli spiriti».

 
Mentre Thrall parlava, Berethorn ne approfittò per studiare gli altri presenti in quel luogo, notando, in un continuo incrociarsi di sguardi,che non era l'unico a farlo. A giudicare dalla corporatura e dall'equipaggiamento l'orco doveva essere un guerriero, mentre il troll e il worgen dovevano essere assassini professionisti, visti gli abiti in cuoio e le corte, ma affilatissime lame. Il draeneo aveva poggiata sulla schiena una maschera tribale che lo riconosceva come shamano della sua tribù, mentre probabilmente l'elfo della notte e il tauren dovevano essere druidi, poiché anche da quella distanza avvertiva il forte legame che si creava tra loro e la natura intorno.
Per quanto riguarda gli altri, indossavano elaborati vestiti di tessuto e in alcuni casi si riusciva anche ad intravedere un bastone. Magi, forse anche sacerdoti o stregoni, lui non riusciva a notare alcuna differenza quando essi non lottavano, anche se li aveva sempre disprezzati poiché durante le battaglie si limitavano a restare a distanza di sicurezza e lanciare incantesimi.
Fu molto più felice quando vide il lupo che restava vicino al nano. Essi erano famosi per le loro abilità da cacciatori, e più di una volta la sua vita era stata salvata dalla freccia di un nano.


«Ognuno di voi è stato scelto per questa missione, e non vi trovate qui per volere del caso, ma del destino» continuò «Le vostre abilità, i vostri cuori, il vostro passato. Tutto probabilmente doveva portarvi a questo, anzi, ne sono sicuro». La sua spiegazione però non convinse molti di loro, ma fu il draeneo il primo a rispondere « Da shamano anch'io ho avvertito confusione e paura negli spiriti, ma non crede di esagerare con quest'affermazione? Parla di questa missione come se ne dipendessero le vite di tutti, ma non sappiamo neanche cosa dovremmo fare e dove andare».


L'orco iniziò una fragorosa risata, mentre due enormi figure spuntavano dall'orizzonte coprendo il sole e facendo calare di nuovo le tenebre. «Non dovreste preoccuparvi di dove, ma di quando».

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2824057