L'anno che mai finirà

di inu_ka
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Progetti ***
Capitolo 2: *** Kagome, aiutami. ***
Capitolo 3: *** l'email, l'incidente e i piani di Kykio. ***
Capitolo 4: *** Sorpresa di compleanno, progetti di studio e rivelazioni ***
Capitolo 5: *** Il programma di Sango. Confronto padre figlio ***
Capitolo 6: *** Verrete con noi ***
Capitolo 7: *** La visita di Koga e l'itinerario della gita. ***
Capitolo 8: *** la decisione di Kagome. ***
Capitolo 9: *** L'attacco di panico e la dichiarazione di Inuyasha ***
Capitolo 10: *** Il passato di Koga ***
Capitolo 11: *** Sorpresa per Sango e Kagome ***
Capitolo 12: *** Sò tutto ***
Capitolo 13: *** Panico nel parco. La prima volta con te ***
Capitolo 14: *** La visita e il mistero della torta di fragole ***
Capitolo 15: *** Il passato che ritorna alla mente ***
Capitolo 16: *** Un'infermiera perfetta ***
Capitolo 17: *** L'espulsione ***
Capitolo 18: *** Per me va bene ***
Capitolo 19: *** Il piano per sciogliere il ghiacciolo ***
Capitolo 20: *** La dichiarazione di Sesshomaru ***
Capitolo 21: *** Serata horror. La paura di Inuyasha ***
Capitolo 22: *** E' finita ***
Capitolo 23: *** Si parte!!!!!!!! L'inizio dei guai ***
Capitolo 24: *** Relazioni proibite ***
Capitolo 25: *** Anche un ghiacciolo può amare ***
Capitolo 26: *** Il piano fallito e la spia ***
Capitolo 27: *** Anche i più forti crollano ***
Capitolo 28: *** L'ira di un padre ***
Capitolo 29: *** Ritorno in patria ***
Capitolo 30: *** Incontro al centro commerciale ***
Capitolo 31: *** Coma ***
Capitolo 32: *** Risveglio ***
Capitolo 33: *** Torna da lui! ***
Capitolo 34: *** Fine di un incubo ***
Capitolo 35: *** La chiave della nostra felicità ***
Capitolo 36: *** Guai in vista per i fratelli No Taisho ***
Capitolo 37: *** Aiuto inaspettato e preparativi ***
Capitolo 38: *** Una festa... indimenticabile ***
Capitolo 39: *** Ci piaci così come sei ***
Capitolo 40: *** Notizie sconcertanti ***
Capitolo 41: *** Un incubo che ritorna ***
Capitolo 42: *** E' davvero tutto finito ***
Capitolo 43: *** Chiarimenti ***
Capitolo 44: *** Fine degli esami ***
Capitolo 45: *** Tanti auguri amore mio ***
Capitolo 46: *** Aspettando la partenza ***
Capitolo 47: *** la vacanza e i test ***
Capitolo 48: *** Il passato è passato ***
Capitolo 49: *** Una nuova vita- parte prima ***
Capitolo 50: *** Una nuova vita- parte seconda ***
Capitolo 51: *** Preparativi ***
Capitolo 52: *** Il matrimonio - prima parte ***
Capitolo 53: *** Il matrimonio - seconda parte ***
Capitolo 54: *** Il coraggio di parlare ***
Capitolo 55: *** Un parto...complicato ***
Capitolo 56: *** Un matrimonio divertente ***
Capitolo 57: *** Sbagliando si impara ***
Capitolo 58: *** Matrimonio prima parte: LA PROPOSTA ***
Capitolo 59: *** Matrimonio seconda parte: LA FESTA ***
Capitolo 60: *** Matrimonio terza parte: FINALMENTE SPOSI.....E POI ***



Capitolo 1
*** Progetti ***


DRIIIIIIIIIIIIIIIIIN
K(Kagome): oh che bello finalmente anche questa giornata è finita non ne potevo più.
S(Sango): Eddai Kagome in fondo non è stata poi così male.
I(Inuyasha): Ehi secchiona parla per te, sono giorni che questi professori non fanno che parlare di esami che rottura.
M(Miroku): Inuyasha non essere così scortese con una così graziosa ragazza.
Puntualmente la mano del bravo ragazzo andò a posarsi sul sedere di Sango che come sempre gli mollò la sua solita cinquina. Era impressionante come Miroku non si stancasse mai di ricevere gli schiaffi di Sango ogni volta, il che accadeva come minimo tre o quattro volte al giorno.
S: Miroku sei il solito pervertito ogni volta è la stessa storia ma quando imparerai a crescere hai quasi 18 anni dannazione.
M: appunto mia cara Sanguccia, sono quasi maggiorenne per cui finchè sono ancora minorenne voglio spassarmela…. E poi non è mica colpa mia se hai un fondo schiena così invitante.
I: Sei senza speranze.
K: A proposito cosa avete in mente per festeggiare i vostri 18 anni?
M: Io un'idea ce l'ho, e non chiedetemi cos'è perchè non ve lo dico. Inuyasha che ne dici se lo festeggiassimo insieme in fondo per pura coincidenza festeggiamo il compleanno lo stesso giorno, se non fosse che siamo nati in paesi diversi avremmo potuto dire che siamo gemelli. Però questa fortuna è riservata solo alle gemelle Higurashi.
K, S: E' verissimo.
I: Miroku non ho nessuna intenzione di festeggiare i miei 18 anni con te anche perchè sono sicuro che ci saranno delle spogliarelliste visto la tua indole da maniaco, e poi sai che non mi piace festeggiare il mio compleanno. E comunque riguardo al fatto che avremmo potuto essere gemelli ho dei serissimi dubbi al riguardo. Ci sono giusto due cosucce a renderci praticamente differenti.
Infatti Inuyasha aveva i capelli lunghi e del colore della luna e gli occhi colore dell'ambra, mentre Miroku era l'opposto: capelli neri legati alla base con un codino e gli occhi erano il colore dell'oceano. Infatti i due non avevano proprio niente in comune.
S: scusa tanto Miroku cos'ha detto Inuyasha che ci sarà alla tua festa? Se ho sentito bene ha menzionato la parola SPOGLIARELLISTE?
M: No, Sango Inuyasha ha detto una fesseria tremenda. Non è vero Inuyasha?
I: Non era una fesseria. Per me Sango, ci saranno davvero delle spogliarelliste. Fossi in te quella sera metterei una bella cintura di castità al tuo fidanzato.
Kagome che per tutto quel tempo era rimasta in silenzio fissando il cellulare, decise di intervenire per riuscire a calmare un pò la situazione, e soprattutto salvare la pelle al suo amico, visto che la sua adorata gemella aveva preso in mano la sua cartella per lanciargliela addosso. Quei due anche se erano ormai tre anni che stavano insieme, ogni volta era sempre come il primo giorno che si erano messi insieme.
S: Kagome è da un bel pò che fissi il telefonino. Scommetto che aspetti un qualche messaggino dal tuo adorato Koga.
In quello stesso momento sul volto di Inuyasha si dipinse una smorfia di disappunto. Sembrava che Inuyasha nonostante fosse fidanzato da qualche mese con Kikyo, una ragazza molto simile a Kagome, desse fastidio il fatto che lei stesse insieme a quel Koga. Si poteva dire che Inuyasha si fosse fidanzato con Kykio giusto qualche settimana dopo di Kagome. Anche se gli altri avrebbero giurato che nonostante Kagome e Inuyasha litigassero ogni volta che si parlavano, quei due prima o poi si sarebbero messi insieme. Anzi lo credono ancora. Inuyasha aveva conosciuto di vista Koga ma solo perchè frequentava la stessa facoltà di suo fratello Sesshomaru.
K: Ehi Sango non dire fesserie. Comunque Inuyasha se non vuoi assistere a qualche omicidio ti conviene smettere di dire certe cose a Sango. E tu Miroku non azzardarti a fare una cosa del genere, altrimenti non dovrai preoccuparti solo di Sango.
M: Ok ragazze non farò niente di tutto ciò anche perchè così come state fate davvero paura.
I: Concordo con te Miroku
T(Totosai): Ragazzi che ne dite di continuare la vostra chiacchierata fuori dalla scuola? Avreste dovuto essere fuori già da un pezzo.
A parlare era stato il bidello Totosai, un vecchio con dei grossi occhi che ti mettevano soggezione al solo guardarlo, ma caratterialmente Totosai era un vero pezzo di pane.
K: E' vero ci scusi Totosai ma come sa una chiacchiera tira l'altra e così abbiamo finito col perdere la cognizione del tempo.
I: Arrivederci Totosai. A domani
T: Per mia sfortuna sì. Non vedo l'ora che finisca quest'anno così non dovrò più vedere dei vandali come te e il tuo amichetto pervertito.
I: Eddai Totosai quella è storia passata.
Infatti sia Inuyasha che Miroku erano ben conosciuti nell'istituto. Il primo per aver esasperato ogni professore di quella scuola con la sua condotta che però stranamente adesso si era calmata, oltre a quella erano migliorati notevolmente anche i suoi voti. Il secondo invece per aver palpato ogni ragazza presente dell'istituto, e a volte anche qualcosina in più.
K: Ragazzi abbiamo parlato di compleanni ma dobbiamo ancora organizzare il pranzo dei 100 giorni.
I: Sai che felicità, quel pranzo serve solo a ricordare che si sta avvicinando la data della tua disfatta.
S: Tu studia e non sarà affatto una disfatta.
K: Sango, purtroppo devo ammettere che Inuyasha ha ragione. Maledizione. Però al pranzo dei cento giorni non ci rinuncio.
I: Ok fate come volete tanto con voi non ci sono speranze.
K: Io un'idea ce l'avrei. Miroku che ne dice se organizziamo il pranzo alla tua villa?
M: Perfetto per me va benissimo.
I: Certo scommetto che hai accettato solo perchè di quella villa conosci ogni stanza.
K, S, M: Inuyashaaaaaaaaaa!!!!!!
I: Che ho detto di male?
Nel frattempo ognuno era arrivato alla propria casa. Sango e Kagome continuarono a scambiarsi idea su come rendere memorabile quel pranzo. Nel pomeriggio le raggiunse anche Miroku perchè dovevano vedere come fare per organizzare la festa a sorpresa per Inuyasha. Inuyasha odiava festeggiare il compleanno perchè sua madre era morta dandolo alla luce, dunque per lui quel giorno era solo un giorno colmo di tristezza. Infatti convennero che sarebbe stato meglio festeggiare il compleanno il giorno dopo, anche Miroku lo avrebbe festeggiato insieme ad Inuyasha. Deciso anche questo Miroku si diresse verso casa sua non senza aver dato prima un bacio passionale alla sua dolce Sango. Nel frattempo Kagome aspettava ancora la telefonata di Koga.
S: Ehi Kagome oggi hai una faccia così triste, non sarà mica successo qualcosa con Koga, spero?
K: Non lo so Sango è che ultimamente da quando i suoi genitori adottivi sono morti in quell'incidente lui è diventato freddo, non lo sento più come prima spesso risponde con dei semplici monosillabi. Sò che sicuramente ha bisogno di tempo per metabolizzare la situazione. Però se non si confida con me come posso sperare di poterlo aiutare. Sango non sò proprio che fare.
Kagome dopo aver detto questo scoppiò in un pianto liberatorio. Sango aspettò che si calmasse per poter parlare.
S: Kagome, ascolta vedrai che sarà lui a dirti perchè si sta comportando in questo modo. Devi capire che oltre ai suoi genitori biologici, adesso sono morti anche quelli adottivi. Per giunta sono morti allo stesso modo della sua vera famiglia. Ma questo avverrà solo quando lui sarà pronto. In fondo sappiamo come ci si sente quando si perdono i genitori.
K: Hai ragione Sango.
In quel momento si sentì bussare alla porta.
S: Chi sarà mai a quest’ora?
K: Non lo sapremo mai se non andiamo ad aprire.
Così si diressero verso la porta, e quello che videro le sorprese.


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Bene dopo tanto ho provato a pubblicare questa long fiction. come ho già detto la storia è molto lunga ma per ora provo a mettere qualche capitolo per vedere come va. Spero che possa piacere e che chi la legga riesca a reggere la lunghezza della storia. La storia verrà aggiornata frequentemente tanto è già pronta nel pc dovevo solo trovare il coraggio di pubblicarla e per questo devo ringraziare una persona in particolare SESSHOMARU_SAMA che mi ha e mi sta incoraggiando a pubblicare.
Ringrazio in anticipo tutti coloro che leggeranno e recensiranno ma anche solo visiteranno.
Ah un ultimo avviso: il titolo potrebbe cambiare perchè è provvissorio in quanto non sono riuscita a trovarne uno soddisfacente.
Baci Inu_ka :*

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Capitolo 2
*** Kagome, aiutami. ***


K: Ehi Inuyasha ma che succede, come mai sei in questo stato?
I: Kagome scusa se sono venuto a quest'ora, ma possiamo parlare da soli?
K: Certamente Inuyasha, aspetta qui vado a cambiarmi e andiamo a farci un giro, ok?
I: Certo.
Kagome andò a cambiarsi continuando a pensare cosa fosse accaduto per poter ridurre Inuyasha in quello stato.
K: Inuyasha sono pronta andiamo?
I: Oh sì sì, andiamo.
Così Kagome salutò Sango e insieme ad Inuyasha si diressero verso il parco mettendosi sotto un gigantesco albero dove entrambi andavano quando si sentivano tristi e soli.
K: Allora Inuyasha mi dici cosa è successo?
I: Kagome, tu stai davvero bene con Koga?
K: Certo Inuyasha che domande sono queste?
I: Niente. Sono felice che almeno a te le cose vadano bene.
"Accidenti parla davvero strano" pensò Kagome.
K: Inuyasha mi vuoi dire che sta succedendo, inizio a preoccuparmi.
I: Niente Kagome. Oggi ho avuto una discussione con mio padre. Vuole a tutti i costi che festeggi il compleanno e che a questa festa si ufficializzi il fidanzamento tra me e Kikyo.
K: Allora? In fondo siete o no fidanzati?
I: Si Kagome ma io non la amo più, come anche lei del resto, visto che mentre sta con me se la spassa con un altro.
K: Cosa? Non ci posso credere. E se posso chiedertelo perchè tuo padre vuole ufficializzare questo fidanzamento?
I: Vedi Kagome, la mia famiglia e quella di Kikyo sono in possesso di grandi industrie dunque le nostre famiglie vogliono unirsi per ingrandirle. Però come posso stare con una che mi tradisce e che io non amo? Dimmelo perchè io non so che fare?
K: Inuyasha adesso calmati. Vedrai che riuscirò a trovare un sistema, fidati di me.
I: Grazie Kagome non so cosa farei senza di te.
Detto questo Kagome li diede un bacio sulla guancia che però fece arrossire entrambi. Dopo di che si alzarono e senza farlo apposta entrambi fissarono quell'enorme albero secolare. Ancora una volta era stato testimone della loro sofferenza e tristezza. Si diressero verso casa di Kagome dove Inuyasha salutò la sua amica.
I: Kagome un'ultima cosa.
K: Dimmi.
I: Vorrei chiederti il favore di non parlare a nessuno di questa situazione nemmeno con Sango e Miroku.
K: Non preoccuparti terrò la bocca cucita. Ti prometto Inuyasha che vedrò di trovare una soluzione, fosse l'ultima cosa che faccio.
I: Ti ringrazio tantissimo Kagome in fondo non sei tenuta a farlo. E ti ringrazio anche perchè hai scelto di aiutarmi nonostante io ti tratti sempre male.
K: Figurati a che servono gli amici se non ci sono nel momento del bisogno. E poi anche io ti tratto male, lo facciamo entrambi.
Così si salutarono. Quella notte fu la notte più lunga che ci fosse stata. Kagome continuava a pensare un modo per aiutare il suo amico, almeno questo la distoglieva dal pensiero del perchè Koga quel giorno non si fosse fatto sentire. Finchè ad un tratto il cellulare di Kagome suonò
Kagome si fiondò immediatamente sul cellulare pensando fosse un messaggio di Koga, ma purtroppo non fu così. Il messaggio era di Inuyasha:
Kagome,
Non finirò mai di ringraziarti per il tempo che mi hai concesso oggi,
Ti prometto che saprò sdebitarmi.
Comunque non ho voluto chiedertelo oggi perchè avevo capito
Da subito che non volevi parlare di cosa ti sta succedendo,
Quindi sappi che un giorno dovrai spiegarmi il motivo per cui
I tuoi occhi stavano piangendo.
Sappi Kagome che per te ci sarò sempre,
Sai dov'è casa mia quindi quando avrai bisogno di sfogarti
Puoi sempre suonare a qualsiasi ora.
Buona notte
Ci vediamo tra poco ore in prigione.
Anche se non era un messaggio di Koga, Kagome fu molto felice perchè quella sera aveva scoperto il lato sensibile di Inuyasha. Però allo stesso tempo era triste sapendo il motivo che aveva spinto il suo amico a mostrare quel lato che nessuno immaginava avesse.
No che Inuyasha non fosse un bravo ragazzo, solo che lui odiava mostrarsi a suo dire debole infatti prendeva sempre in giro le ragazze perchè erano troppo sentimentali. Kagome prima di addormentarsi rispose al messaggio:
Ehi Inuyasha
Non ci pensare nemmeno a sdebitarti perchè se io faccio una cosa è perchè voglio aiutare, e non perchè voglio essere ricambiata.
Comunque cerchiamo prima di risolvere il tuo problema e dopo forse ti dirò perchè ero così triste.
Certo che non ti si può nascondere niente.
Buona notte
E sì purtroppo tra un pò ritorneremo alla prigione sperando che non parlino di esami.
PS: Non farti sentire da Sango che nomini la scuola in quel modo o la prima cinquina della giornata la riserverà a te.
Così si addormentò per quelle poche ore che le restavano prima di alzarsi per andare a scuola.
Driiiiiiiiinnnnnn
S: Kagome alzati o rischieremo di fare tardi e io non ci tengo a sorbirmi una ramanzina dal prof già di prima mattina. Soprattutto se quella prof è la professoressa Kaede.
K: Ok ok mi alzo secchiona. Come sei noiosa già di prima mattina sei così ansiosa di chiuderti in quella prigione. OPS "accidenti alla mia boccaccia".
Kagome aveva appena segnato la sua condanna a morte per aver pronunciato quella frase. Infatti....
S: Cosa hai detto? Che la scuola è una prigione? La scuola ci renderà delle persone istruite piene di cultura, e tu osi definirla PRIGIONE?
Come si aspettava Kagome, Sango gli gettò addosso la cartella. Anche se non era la sua cinquina faceva male ugualmente.
S: Se ti stai chiedendo perchè non ti ho mollato la cinquina è perchè la prima della giornata la riservo a Miroku come buongiorno. E adesso muoviti o faremo tardi.
Così si diressero a scuola senza spiccicare una parola. Come ogni mattina erano le prime ad arrivare in classe.
Quando entrarono in aula videro Sango e Kagome con certe facce. La prima aveva un'espressione che avrebbe incenerito chiunque, la seconda invece aveva la faccia da cane bastonato.
M: Ehi ragazze cosa vi è successo? Sango non è che per caso stamattina qualcuno è arrivato prima di te e per questo hai incolpato Kagome?
Come ogni volta la mano di Miroku aveva fatto il suo dovere e quella di Sango non era stata da meno.
S: Visto Kagome come ti avevo detto la prima cinquina della giornata è riservata a Miroku. Inuyasha si avvicinò all'orecchio di Kagome:
I: Ehi Kagome l'hai fatta davvero grossa se è successo quello che ha detto Miroku.
K: Non è come ha detto Miroku, ma ho fatto peggio.
I: Accidenti peggio di quello.
K: Esatto. Ricordi come ti ho detto che non devi chiamare la scuola? Bhe purtroppo l'ho detto io stamattina e così mi ha tirato la cartella dietro.
S: Ragazzi se avete finito la prof sta entrando.
La lezione proseguì senza che nessuno osasse fiatare. Arrivati alla terza ora il caro professore di greco, Myoga, diede la lieta novella.
M(Myoga): Cari ragazzi devo darvi una bellissima notizia. Greco è stata scelta come materia per la seconda prova d'esame. Adesso ci manca da sapere solo le date che si svolgeranno le prove.
In aula nessuno pronunciò una parola, sul viso di tutti gli studenti si era dipinta un'espressione di puro terrore solo una era felice e quella ovviamente era Sango.
S; Che bello professore era proprio quello che speravo. Non è vero ragazzi?
I: Sango parla per te. Avrei mille volte preferito latino accidenti quest'anno fa proprio schifo. Dovrò scrivere da qualche parte in caratteri cubitali: ANNO DA DIMENTICARE.
K: Già hai ragione accidenti a me che ho scelto questa scuola, anche se qualcuna di mia conoscenza mi ha quasi costretta. L'unica cosa bella è che abbiamo fatto questo bel gruppetto. Soprattutto tu sorellina perchè hai conosciuto Miroku su cui sfoghi le tue ire e quindi in un certo senso è stato la mia salvezza.
M: Ehi Kagome così mi fai sentire un giocattolo. E adesso perchè piangi?
K: Niente è solo che spero che resteremo comunque amici anche quando sarà finita la scuola.
Senza farlo apposta lo sguardo di Kagome incrociò quello di Inuyasha che arrossì e per evitare che gli altri se ne accorgessero si girò e assunse la sua aria da duro.
I: Ehi ma che stupidaggini stai dicendo, anzi dopo la scuola saremo ancora più liberi.
K: Si ma ognuno di voi prenderà strade diverse per l'università e inevitabilmente le nostre strade si divideranno.
M: E chi lo dice. Anche nella nostra città c'è l'università. I miei genitori mi hanno dato carta bianca quindi posso andare dove voglio. Quindi Sanguccia non ti libererai di me.
S: OH sapessi quanto ne sono felice.
Disse sarcastica. Kagome tirò su con il naso e con la manica della divisa si asciugò le lacrime. Nella pausa pranzo vista la splendida giornata andarono a pranzare sul terrazzo della scuola, parlando del più e del meno. Sango soprattutto si soffermava sull'argomento "esami", guadagnandosi ogni volta occhiate inceneritici da parte degli altri. Dopo tornarono in aula finendo le ore restanti. Kagome non ascoltò quasi nulla di quello che dicevano i prof ma pensava soprattutto a come fare per aiutare il suo amico. Finite le lezioni in aula si presentò la ragazza di Inuyasha. E gettandosi praticamente a peso morto su Inuyasha che per poco non perdeva l'equilibrio disse:
Ky(Kikyo): Amore anche a voi hanno detto la seconda prova d'esame? A me piace tanto il greco per la sua letteratura, e a te?
I: Io invece la odio anche per quello che facevano in quegli strani riti e company. Solo a te possono piacere.
Disse in tono un pò astioso. Tutti guardarono Inuyasha sbigottiti chiedendosi il motivo di quelle parole e soprattutto del tono con cui le aveva dette. Tutti tranne Kagome che ben sapeva perchè le avesse dette.
Ky: Ehi tesoruccio che ti succede? Ah ho capito sei nervoso per gli esami, non ti preoccupare ti aiuterò io.
I: Non c'è bisogno mi sono messo già d'accordo con loro, visto che siamo nella stessa classe abbiamo il programma uguale.
Ky: Oggi sei proprio strano. Io me ne vado chiamami quando ti sarai calmato.
Così Kikyo si allontanò lanciando un'occhiataccia al gruppo ma soprattutto a Kagome che si sentì rabbrividire. Aveva capito che da lì la sua vita sarebbe stata un inferno.
M: Ehi Inuyasha come mai hai detto che avremmo studiato insieme se non ci siamo messi nemmeno d'accordo? Non che io abbia qualcosa in contrario. Ma spiegaci il motivo per cui non vuoi stare con lei io farei i salti di gioia se Sango mi chiedesse una cosa del genere.
I: Perchè tu sei un pervertito. E poi non mi andava di tenermi una cozza attaccata. Tutto qui.
Kagome sapeva perchè aveva detto quella bugia per cui decise di andare in soccorso dell'amico.
K: Ehi ragazzi per una volta Inuyasha ha avuto un'idea intelligente. Visto che nessuno di noi brilla a scuola tranne che la mia gemellina che ne dite di incontrarci a casa nostra per STUDIARE?
Kagome calcò l'ultima parola che ovviamente era riferita a Miroku che aveva assunto già la sua espressione da pervertito.
S: Per me va bene così vi farò sgobbare per bene. Miroku ti lego le mani se osi solo sfiorarmi.
M: Uffa tutti con me ce l'avete e ad Inuyasha non dite niente?
I: Io non do motivo. E poi chi vi dice che io accetto.
K: E non fare l'asociale e poi la colpa è tua, tu hai dato l'idea e adesso dovrai subire le conseguenze.
I: E va bene tanto anche se obiettassi vincereste lo stesso. Risparmio le energie per prepararmi psicologicamente alla tortura di Sango.
S: E bravo Inuyasha oggi sei particolarmente intelligente.
I: ah ah ah come sei spiritosa. Adesso andiamocene prima che Totosai venga di nuovo a riprenderci.
K: Ok andiamo per oggi siamo stati abbastanza in questa pri... ops scuola.
Kagome si era salvata appena in tempo dalla furia inceneritici della sorella.
S: Ragazzi allora appena ci diranno le date inizieremo a studiare tutti insieme.
M, K, S, I: CIAO a domani.
Inuyasha in classe aveva notato che Kykio aveva lasciato il cellulare dunque lo raccolse senza farsi vedere dagli altri. Arrivato a casa decise di darci una sbirciatina.
Messaggi:
Ky: ehi tesoro non preoccuparti il piano procede come previsto. E' davvero un allocco pazienta ancora un pò.
? Mi raccomando non farti scoprire. Questa notte passi da me così ti ricompenso a dovere.
I: maledetta, altro che stavi male, sei solo una puttana.
?  Allora tesoro com'è andata la scuola oggi, spero di non averti sfiancata stanotte. Come procede?
? Ehi come mai non rispondi non avrai mica dei ripensamenti? Ricordati chi saresti senza di me.
? Non voglio offenderti quindi rispondi o la prossima volta che ci vedremo non faremo più come piace a te ma mi divertirò a modo mio e sai come vado pesante. Per oggi è tutto ci sentiamo domani.
I: Eh cara Kykio grazie mille per facilitarmi il compito. Che bello forse una parte del programma di papà lo potrei anche rispettare. Oh sì, eccome. Sarà il compleanno più bello della mia vita. Finalmente potrò ricordare quel giorno per qualcosa di bello, anche se è troppo presto per cantar vittoria, domani informerò Kagome di quello che ho scoperto. Già Kagome, come vorrei passare il resto della mia vita con lei, però lei ha Koga e da quello che mi ha detto l'altra volta la storia va bene. Accidenti cosa vado a pensare. Inuyasha datti una svegliata. Comunque adesso conviene che vada a dormire domani sarà una bella giornata.
Intanto al parco.
K: Koga che significa che ho una storia con Inuyasha chi ti ha detto una cosa del genere.
Ko: Chi è stato non sono tenuto a dirtelo, ma comunque sappi che se scoprirò che ci sei andata a letto con lui e giuro che se è la verità non so come reagirò visto che con me ti ostini a dire no. E con questo la nostra storia è finita, come la prenderai non mi interessa.
K: Koga aspetta io non ti ho mai tradito puoi chiedere anche a mia sorella, e sai quanto lei sia severa su queste cose.
Ko: Non mi interessa per quel che mi riguarda Inuyasha è anche suo amico quindi non sarebbe strano se vi coprisse. E poi se non sbaglio anche il tuo amante è fidanzato. Certo che tutti e due avete un rispetto enorme verso i vostri partner. Adesso basta mi sono rotto di sentire le tue scuse sgualdrina, cerca di salvare quel pò di dignità che ti resta. Addio
K: Koga noooo....
Intanto qualcuno stava osservando la scena divertito.
Durante il tragitto incontrò proprio la persona che non avrebbe voluto incontrare in quel momento.
Inuyasha mentre stava facendo un giro pensando in che modo avrebbe potuto farla pagare a Kykio aveva sentito qualcuno di litigare una voce le era stranamente familiare ma decise di farsi i fatti propri, ma quando vide di chi si trattava le corse incontro.
I: Kagome che succede?
K: Inuyasha ciao. No niente non è successo nulla.
I: Ah sì e come mai stai piangendo.
K: Niente mi è entrato qualcosa negli occhi.
I: E da quando in qua quando ti entra qualcosa negli occhi si singhiozza? Se ti vuoi sfogare sono qui. Ma non dirmi che va tutto bene.
K: Niente Inuyasha piuttosto a te come va scoperto qualcosa?
I: Sì e non sai che cosa ho scoperto, ma vedendo come stai non mi sembra il caso di parlarne stasera. Domani se ti va possiamo incontrarci dopo la scuola possiamo fare i compiti così non daremo nell'occhio.
K: Ok come vuoi. Domani non sò se verrò a scuola.
I: Ehi Kagome dai sfogati ti sentirai meglio, e comunque vieni a scuola così ti distrarrai non puoi di certo perderti un'altra chiacchierata accesa tra tua sorella e il pervertito?
K: Niente Inuyasha è successo solo che Koga mi ha lasciato per una cosa non vera. Non chiedermi cos'è perchè non posso dirtelo.
Dopo aver detto ciò Kagome scoppiò in un pianto liberatorio. Inuyasha non fece altre domande ma si limitò solo a stringere a se la sua cara amica. Tra se si ripromise che in qualche modo l'avrebbe fatta pagare per aver ferito la sua Kagome. Già, sua perchè per lui Kagome era più di una semplice amica.
K: Grazie Inuyasha ci vediamo domani a scuola, hai ragione non posso perdermi un'altra bella palpata di Miroku con la cinquina di Sango. Eh scusami Inuyasha tu hai già i tuoi problemi e stasera ti sei sorbito anche i miei.
I: Non dire fesserie. Sbaglio o lo hai detto tu che gli amici servono nel momento del bisogno. OK ci vediamo domani.
Quando Kagome tornò a casa Sango vedendola in quello stato si fiondò sulla sorella a cui spiegò tutto. Sango come al suo solito assunse un'espressione da far rabbrividire chiunque. Come si permetteva quel bastardo di insinuare cose simili su sua sorella e anche su di lei.
K: Sango per favore non dire ad Inuyasha il perchè Koga mi ha lasciato, lui sa solo che Koga mi ha lasciato.
S: Va bene sorellina ma adesso andiamo a letto sennò domani non ti svegli.
Kagome quella notte non riusciva a dormire così decise di fare qualche ricerca sulla famiglia di Kykio però non sapendo il cognome mandò un messaggio ad Inuyasha.
Inuyasha
scusa l'orario ma vorrei fare qualche ricerca sulla famiglia di Kykio, solo che non so il suo cognome.
La risposta non tardò ad arrivare.
Ehi Kagome
non ti preoccupare per l'orario, piuttosto non ti sembra un pò tardi per fare certe cose?
Comunque il cognome è MUSASHI.
Kagome grazie
Kagome appena saputo il cognome si mise subito all'opera. Smanettando un pò su internet trovando qualche notizia che di sicuro qualcuno già sapeva, ma comunque si appuntò tutto. Il giorno dopo avrebbe chiesto ad un suo amico di fare qualche ricerca più approfondita. Intanto aveva scoperto che la famiglia Musashi non aveva figli e che tempo dopo avevano adottato un bambino che in seguito si era sposato con un'americana.
Dopo di queste notizie non trovò poi altro di interessante.
La mattina Kagome decise di alzarsi presto per fare un giro prima di andare a scuola avvisando Sango che si sarebbero viste direttamente a scuola. Sango sapeva che sua sorella faceva così solo quando doveva schiarirsi le idee. Infatti Kagome si diresse al parco sedendosi ai piedi del solito albero. Decise di fare una telefonata al suo amico chiedendoli se poteva scoprire qualcosa in più sulla famiglia Musashi. Mentre stava parlando al telefono vide avvicinarsi una figura a lei fin troppo familiare. Quando lo vide interruppe la chiamata e il suo amico li disse che gli avrebbe mandato tutto il materiale via mail. La figura si avvicinava sempre di più e questo provocò un tuffo al cuore di Kagome.
K: Koga che ci fai qui?
Ko: Perchè il parco adesso è diventato tuo? Non posso venire anche io
K: Mi stupisce solo il fatto che sia venuto da questa parte visto che odi la presenza di questo albero. Pensavi di trovarmi qui con qualcuno?
Ko: Ehi Kagome non permetterti più di parlarmi così.
Detto questo li mollò un ceffone da lasciare il segno.
Ko: Kagome non ti perdonerò mai per quello che hai fatto.
Koga stava per darle un altro schiaffo e Kagome chiuse gli occhi nell'attesa dell'impatto che però non arrivò. Infatti adesso una chioma argentea le si era parata d'avanti bloccando la mano di Koga e con la sua sferrò un pugno nello stomaco di Koga dicendo:
I: Non osare più toccarla o sarà l'ultima cosa che farai. E adesso sparisci.
Ko: Ma guarda adesso hai un cagnolino che ti protegge? Sappi che non finisce qui.
Detto questo se ne andò. Inuyasha aiutò Kagome ad alzarsi ed insieme si diressero verso quella che loro chiamavano prigione.
K: Inuyasha grazie mille per avermi protetto. Ah dimenticavo oggi pomeriggio forse avremo delle belle notizie ma non ti assicuro nulla.
I: Kagome ascolta questo Koga sta diventando un tipo pericoloso, se per voi non è un problema la mattina possiamo venire io e Miroku a prendervi.
K: Scusa ma a Kykio non darà fastidio? E poi non voglio essere la causa di altri guai. Non preoccuparti me la saprò cavare.
I: E invece no, insisto. E poi sai che non mi interessa nulla di quello che pensa quella puttana. Accidenti se mio padre sentisse come ho chiamato una donna, mi ucciderebbe all'istante.
K: Inuyasha perchè la chiami così?
I: Ah dimenticavo che non lo sai. Ieri durante la sfuriata Kykio ha perso il telefonino in classe io l'ho raccolto e a casa ho dato una sbirciata ai messaggi e quello che ho letto non può far altro che confermare questo stupendo aggettivo. Comunque dopo te l'inoltro tanto me li sono memorizzati. Oggi le darò il cellulare dicendo però che è caduto a terra e la batteria si è tolta quindi non ho potuto leggere nulla. Ho fatto anche un graffio per simulare la caduta.
K: Accidenti le hai pensate proprio tutte.
Nel frattempo erano arrivati a scuola. All'ingresso trovarono Kykio che si era fiondata su Inuyasha dandoli un bacio a fior di labbra. Inuyasha fece altrettanto per non destare sospetti.
ANGOLO DELL'AUTRICE:
Bene bene bene ecco che fa la storia comincia a farsi un pò movimentata. Qui abbiamo un Koga piuttosto violento e una Kikyo più subdola del solito. Il nostro caro Inuyasha ha un carattere un bel pò diverso da quello che conosciamo ma abituatevi perchè l'andazzo è questo. Mentre Miroku e Sango hanno i loro soliti caratteri.
Bhe non so che dirvi il capitolo non è molto soddisfacente ma perdonatemi non l'ho riletto perchè tra un pò il lavoro chiama.
Se ci sono errori o incongruenze la sottoscritta è aperta a qualsiasi critica purchè non accompagnata da lanci di oggetti....hahahahah ok ragazzi buona lettura.
Ringrazio Sesshomaru_sama per aver recensito il primo capitolo
baci Inu_ka

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Capitolo 3
*** l'email, l'incidente e i piani di Kykio. ***


Ky: Ehi Inuyasha pensavo che non venissi a scuola visto che Miroku è già arrivato da un pezzo. Come mai sei venuto insieme a quella mocciosetta?
Detto questo le due ragazze si lanciarono uno sguardo pieno di astio.
K: Non preoccuparti tolgo il disturbo.
I: Kagome.... Kykio perchè l'hai chiamata così? Comunque ieri hai fatto cadere a terra il cellulare in classe. Dunque l'ho raccolto. Eccolo
Così Inuyasha porse il cellulare a Kykio che diventò ancora più bianca di quanto già non lo fosse. E balbettò un lieve grazie controllando se il telefonino fosse spento.
In classe Kagome era triste per quello che era successo al parco, e nervosa per quello che aveva dovuto vedere e sentire all'ingresso. Si chiedeva come mai il fatto di aver visto Inuyasha con Kykio li avesse dato tanto fastidio. Che si trattasse di gelosia? No forse era solo perchè era il suo migliore amico e quella sciatta lo stava facendo soffrire. Ma lei avrebbe trovato una soluzione e così avrebbe salvato il suo amico da un orrendo destino, ossia quello di continuare a vivere al fianco di una persona che non amava. Questa situazione inoltre le permetteva di non pensare a quello che era successo con Koga. A quello ci avrebbe pensato dopo, adesso doveva concentrarsi solo su Inuyasha. Controllò sul cellulare se per caso fosse arrivata l'email che il suo amico le doveva mandare, ma nulla non c'era niente in fondo aveva parlato con lui solo da qualche ora.
Inuyasha dopo un pò finalmente entrò in aula seguito da Rin che era la sorella minore di Miroku, aveva un anno in meno di lui ed era una tipetta molto solare. Sorpassò Inuyasha e si diresse di corsa da suo fratello.
R(Rin): Ehi fratellone mi faresti un enorme favore, ti prego?
M: Dipende da che tipo di favore è. Forza parla.
R: Fratellone ieri sono uscita con delle amiche e come sai ho fatto tardi.
M: Sì che me lo ricordo, ti ho fatto anche una bella ramanzina. Comunque che vuoi dirmi.
R: Bhe fratellone............Ho dimenticato di fare i compiti e non ho una giustifica e nemmeno il tempo per copiare da qualcuno. Per favore puoi inventare una scusa con la professoressa Kagura ti prego quella se non fai i compiti è terribile....
M: Visto il motivo per cui non li hai fatti non dovevi nemmeno venire a chiedermi una cosa simile.
R: Va bene, scusa.
I: Ehi Miroku dai per una volta puoi anche passarci sopra. Se non ricordo male anche tu una volta hai dimenticato di fare i compiti di quella professoressa e sappiamo come è andata a finire. Con una settimana di punizione rimanendo a scuola 2 ore in più.
M: Già, non me lo ricordare. E va bene Rin ma solo per questa volta, ok?
R: Sì, grazie mille fratellone. Ah grazie tante anche a te Inuyasha.
I: Di niente figurati, quando si tratta di scuola sono il primo a trovare scuse.
Detto questo Miroku si diresse nella classe di Rin parlando con la professoressa dicendo che Rin era stata poco bene perchè aveva mangiato delle cose avariate. La prof dopo una bella lavata di capo sugli alimenti da mangiare accettò la giustificazione di Rin.
R: Fhiu.... Grazie Miroku mi hai salvata.
M: Prima ed ultima volta. In classe già sò che mi dovrò sorbire una bella sgridata da Sango.
Infatti in aula il prof non era ancora arrivato e Sango approfittò per urlare contro Miroku riguardo alla sua irresponsabilità nei confronti della sorella che aveva trascurato la scuola.
Dopo un pò arrivò Totosai che avvisò che il professore era assente per malattia dunque avevano due ore libere.
I: Ehi Sango non urlare se adesso faccio i salti di gioia perchè per le prossime due ore siamo liberi. Che bello il prof che porta solo notizie catastrofiche non c'è, per oggi possiamo stare tranquilli
K, M: Già.
S: Va bene ve lo concedo anche perchè a me fa comodo che il professore sia assente così posso ripetere per il compito della terza ora.
K: Uffa Sango, fino alla fine ti daranno il premio Nobel a questa scuola.
S: Ehi visto i vostri voti dovreste fare altrettanto.
I: No grazie preferisco fare altro.
M: Anche io.
Puntualmente Miroku aveva palpato il sedere sia a Sango che a Kagome guadagnandosi una bella cinquina da Sango e due pugni in testa da Kagome e Inuyasha. Inuyasha però aveva notato che mentre Sango dava la sua solita cinquina Kagome voltò di scatto la testa serrando gli occhi, cosa insolita visto che non se le perdeva per niente al mondo. Infatti dopo quello Kagome si scusò e corse in bagno.
S: Ehi ma cosa li prende? non si era mai impressionata per una cinquina che davo a Miroku.
M: Forse si è stancata di vedermi soffrire ogni volta. Anche se la tua cinquina era meno dolorosa del pugno che mi hanno dato lei e Inuyasha.
Dopo un pò Inuyasha vedendo che Kagome non tornava si insospettì:
I: "Non è che forse gli ha ricordato quello che è successo stamattina al parco? Sarà meglio che vada a cercarla, tanto è sicuro che sta sul terrazzo". Ehi ragazzi io vado un pò sul terrazzo mi squilla il cell ed è mio padre, che seccatura che altro vorrà
M: Ehi Inuyasha se ti vuole far conoscere qualche ragazza e a te non piacesse tienimi in conto. Anche se nessuno sarà bellissima quanto la mia Sango.
S: Mirokuuuuuuuuuuu, prima o poi ti ammazzo. Adesso queste cose le dici anche d'avanti a me. Razza di pervertito.
Inuyasha intanto si era già dileguato tanto quei due non avrebbero smesso per il momento, e se fosse rimasto ancora un pò la scusa della chiamata di suo padre sarebbe crollata. Si diresse velocemente sul terrazzo e come supponeva trovò Kagome in un angolo che singhiozzava.
I: Ehi Kagome...
K: Oh Inuyasha sei tu. Che ci fai qui?
I: Oh scusami tanto se mi sono preoccupato (Disse in tono ironico)
K: No non ti offendere è solo che non mi aspettavo che saresti venuto a cercarmi. Non dirmi che prima di venire qui sei andato nel bagno delle ragazze?
I: No no non ci ho nemmeno pensato. Ho visto come hai reagito quando Sango ha mollato la cinquina a Miroku, e il fatto che subito dopo sei uscita e non tornavi più ha confermato i miei sospetti. Dì la verità Kagome, quella situazione ti ha ricordato la scena di stamattina?
K: Purtroppo sì.
Disse mentre era sul punto di scoppiare a piangere, però prima che ciò avvenisse Inuyasha strinse forte Kagome che si tranquillizzò all'istante. Era strano ma nelle braccia di Inuyasha si sentiva protetta cosa che non era mai successo con Koga nemmeno quando l'aveva presa in braccio perchè si era spaventata di un cane che la rincorse e che alla fine voleva solo giocare. Comunque la situazione fece arrossire entrambi. Prima di tornare in aula Inuyasha disse:
I: Kagome non preoccuparti ti proteggerò io finchè sarò con te. Quel Koga non dovrà sfiorarti più nemmeno con un dito.
Kagome fece un sì con la testa e mentre stavano per rientrare Kagome fermò Inuyasha dicendo
K: Ehi ma tu non dovevi farmi leggere dei messaggi? Più tardi invece a me dovrebbe arrivare l'mail del mio amico per vedere se ha scoperto qualcosa al riguardo di tu sai chi.
I: Eh tu sai chi? Ma hai confuso la realtà con Harry Potter.
K: Ehi scemo a scuola è meglio non fare nomi.
I: Ah giusto non ci avevo pensato.
K: E quando mai tu pensi.
I: Ehi stupida non offendere.
K: Idiota
I: Cretina
K: Deficiente
I: Imbranata
K: Ah sì e tu sei chi più ne ha più ne metta
Dopo un pò i due scoppiarono a ridere. Le cose erano tornate normali per il momento. Ma non sapevano che qualcuno li stava spiando.
Ky: Ah e così anche il mio Inuyasha prova qualcosa per quella puttanella. Bhe poco importa mio caro Inuyasha, perchè una volta che avrò ottenuto ciò che voglio non mi servirai più. Adesso sarà meglio avvisare il mio amante, visto che ha mandato certi messaggi mentre avevo perso il cellulare. Già mi aspetta una notte di fuoco con lui.
driiiiin driiin driiiin
?: Uffa chi sarà mai?
Ky: Ehi tesoro scusa ma ieri durante la discussione con Inuyasha mi è caduto il cellulare in aula, fortunatamente quando è caduto si è tolta la batteria e quindi Inuyasha non ha letto i nostri messaggi. Così mi ha detto e da come si comporta non mi sembra che gli abbia letti dunque possiamo stare tranquilli. Oh se quelli idioti avessero accettato senza fare storie a quest'ora avremmo già fatto.
?: Idiota, non ti è passato per la testa che Inuyasha stia recitando tanto quanto te? E riguardo ai veri proprietari dell'azienda non preoccuparti hanno troppa paura per parlare. Abbiamo la situazione in pugno.
Ky: Va bene comunque adesso ti lascio perchè devo tornare in aula. Ah comunque stavano parlando di indagare su qualcuno ma hanno detto che non diranno nomi a scuola, potremmo farli sempre spiare anche fuori, in fondo a che serve avere Byakuya dalla nostra parte.
?: Va bene dopo vediamo se sia il caso di mettere in mezzo anche lui, meno sono a sapere questo piano e meglio è. Comunque visto che avevi perso il cellulare la punizione è 50% quindi per il resto si fa come piace a te. Scommetto che non vedi l'ora.
Ky: Whuau che magnifica notizia.
Così Kykio chiuse la chiamata dirigendosi in aula. Alla quarta ora sia la classe di Kykio che quella di Inuyasha avevano ginnastica. I professori decisero di organizzare una partita di pallavolo dividendo le squadre in femmine e maschi, inevitabilmente Kykio e Kagome sarebbero state in squadre insieme. Durante la partita Kykio era decisa a vendicarsi di Kagome quindi durante un attacco della squadra maschile, mentre Kagome si preparava a ricevere la palla Kykio che si trovava in attacco decise che quello era il momento opportuno e meno sospetto, infatti con la scusa di prendere la palla indietreggiò buttandosi su Kagome che nella caduta si slogò il polso. Dopo l'incidente Kykio si propose di portare Kagome in infermeria ma Sango la precedette dicendo che la portava lei. Così mentre le due sorelle si stavano dirigendo verso l'uscita Kykio sorrideva beffarda, sia Inuyasha che Miroku se ne accorsero.
I: La cattiveria in persona mi sono andato a prendere.
M: L'incidente era sicuramente intenzionale. E vorrei ricordarti che te la sei scelta perchè dicevi che somigliava a Kagome, cosa assolutamente falsa. Se paragoni Kagome a quella lì sugli occhi hai davvero due bistecche.
I: Lo so e come posso darti torto. Chissà come sta spero non sia nulla di grave.
La campanella segnò la fine dell'ora di ginnastica e le due classi si ricomposero e tornarono nelle proprie classi, Inuyasha non degnò Kykio nemmeno di uno sguardo, adesso la sua priorità era sapere come stava Kagome. Kykio disse tra se e se:
Ky: Cara mia Kagome i guai per te sono appena iniziati.
In classe.
I: Kagome come stai?
K: Niente Kaede dice che è una bella slogatura e che per minimo due settimane devo tenere il polso fermo, mi dispiace che non sia stato il destro così almeno avrei avuto una scusa per non fare i compiti.
S: Ecco che ci risiamo. Ti ho già detto che sai scrivere anche con la sinistra, e poi tu avresti svolto i compiti e io li avrei scritti.
M: Accidenti Kagome sai scrivere con tutte e due le mani?
K: Già, quando eravamo piccole a volte nel tempo libero Sango mi costringeva ad imparare a scrivere con tutte e due le mani. Di conseguenza anche lei lo sa fare.
S: Te l'ho insegnato proprio nell'eventualità di questi piccoli incidenti.
I: Accidenti Kagome non ti invidio per niente, preferisco tenermi quel ghiacciolo di fratello che mi ritrovo. A proposito Sango non è che vorresti fidanzarti con lui visto che per quanto riguarda la scuola siete gli stessi. Sul libretto degli esami ha tutti 30 e lode nemmeno un 30. Solo che a differenza tua non mi assilla come fai tu, visto che non mi calcola quasi mai.
S: Bhe significa che tuo fratello ha capito tutto della vita è d'ammirare solo che però sbaglia a non includere te negli studi. Ah e comunque come fidanzato il qui presente pervertito mi basta e avanza.
M: Ah a proposito Inuyasha quel ghiacciolo di tuo fratello piace molto a mia sorella che ne dici se li facciamo conoscere, chissà si scongela un pò con una persona allegra 24/24, che ne dici. Anche se a ripensarci non mi sembra una buona idea sapete sono piuttosto geloso della mia sorellina.
S: Uffa non vedo l'ora che ci diano le date degli esami così potremo iniziare a studiare insieme.
M: Oh Sango, ma se vuoi stare con me non c'è bisogno di aspettare le date degli esami possiamo stare insieme ogni volta che vuoi.
S: Ehi pervertito vedi che io dicevo seriamente, ma se queste sono le tue intenzioni bhe invitiamo solo Inuyasha.
M: No no no scherzavo anche io non vedo l'ora.
I: Ipocrita. Comunque, anche se non centra niente, forse festeggio il compleanno ma solo quest'anno.
Fece l'occhiolino a Kagome che gli fece un bel sorriso.
M: Ehi Inuyasha visto che festeggi il compleanno non vorresti invitare tu le spogliarelliste visto che Sango non me le fa invitare?
Tutto questo fu detto a bassa voce, ma non si sa come Sango riuscì a sentire, così senza dare alcun schiaffo si rivolse a Kagome e disse:
S: Ehi Kagome so che c'è un gruppo che suona musica rock e che sono soliti terminare i loro concerti con uno spogliarello. Che ne dici se li invitiamo?
Kagome aveva perfettamente capito il piano della sua gemella.
K: Oh sì li ho visti anche io e il cantante è un vero schianto. Già potremo farci un pensierino.
M: Ehi Sango non puoi farmi questo io al mio non le invito. Non è giusto se lo fai tu.
S: Ehi tu anche se indirettamente le volevi invitare. Ho sentito che hai detto ad Inuyasha di invitarle al suo compleanno perchè io al tuo non volevo.
M: Ma dai Sanguccia scherzavo, non è vero Inuyasha?
I: Bah a me non sembravi scherzassi tanto.
M: Inuyasha ma che razza di amico sei?
Alla vista della faccia da cane bastonato di Miroku tutti scoppiarono a ridere. Nel frattempo il cellulare di Kagome segnò l'arrivo di una mail questo la fece desiderare di arrivare il più presto a casa. Diede un segnale ad Inuyasha che le sorrise con gli occhi pieni di gratitudine, anche se non sapeva di che genere era il contenuto dell'mail era lo stesso felice perchè la sua amica ce la stava mettendo tutta. E lui si ripromise che dopo questa faccenda avrebbe sistemato le cose con Koga, non si era di certo dimenticato come aveva trattato Kagome e già il fatto di aver alzato le mani su una donna era una cosa schifosa e lo era ancora di più se questa donna era Kagome. I ragazzi accompagnarono le ragazze a casa e dopo si diressero nelle loro. Inuyasha aveva detto a Kagome di parlarsi per messaggi visto quello che era successo la mattina non sarebbe stato prudente che Koga li vedesse insieme. Kagome acconsentì dicendo che non vedeva l'ora di aprire l'email sperando di darli buone notizie. Entrambi erano al settimo cielo. Arrivati a casa Inuyasha inoltrò i messaggi a Kagome che leggendoli per poco non diede di stomaco ma che li fece venire lo stesso una nausea allucinante. Sango si era preoccupata vedendo sbiancare la sorella in quel modo, ma lei la rassicurò dicendo che per il troppo dolore al polso gli era venuta la nausea. Dopo aver letto i messaggi di Inuyasha decise di aprire la mail, ma prima volle mandare un messaggio al suo amico:
K:
Inuyasha
mi dispiace che tu debba continuare ancora con questa farsa, è orribile quello che ti sta facendo, e mi dispiace dirlo, sono contenta che te ne sia accorto prima di innamorarti seriamente e di scoprirlo dopo, cosa che sicuramente ti avrebbe fatto soffrire tantissimo.
Quando l'ho letto ho quasi dato di stomaco non pensavo che al mondo ci fossero persone tanto spregevoli.
Adesso vado ad aprire l'email sperando di darti delle bellissime notizie così almeno potrai rallegrarti un pò.
Ti dirò che ho un pò paura di quello che c'è scritto, perchè amico mio io voglio veramente aiutarti.
Un bacio a dopo.
Inuyasha leggendo il messaggio per poco non si metteva a piangere. Quello che aveva detto Kagome era verissimo, però come ci sono persone tanto spregevoli ci sono anche persone sensibili, dolci e altruiste. In fondo Kagome non era tenuta ad aiutarlo però lo stava facendo. Ancora non capiva il perchè aveva chiesto proprio a lei di aiutarlo piuttosto che a Miroku, forse lo aveva fatto perchè sapeva che era una persona sensibile che non avrebbe negato l'aiuto a nessuno, o forse perchè sperava che questa situazione portasse il loro rapporto di amicizia a qualcosa di più. Non si sa, solo il tempo avrebbe dato delle risposte. Poi di quel messaggio l'ultima frase lo mandò sulle stelle, infatti era diventato un peperone. Anche se Kagome un bacio gliel'aveva già dato, il semplice fatto di averglielo scritto li provocò l'accelerazione del battito cardiaco, decise che quei messaggi qualunque cose succedesse gli avrebbe custoditi gelosamente.
Intanto Kagome rilesse il messaggio che aveva mandato e si diede della stupida per quell'ultima frase che aveva scritto, adesso secondo lei Inuyasha l'avrebbe presa per una poco di buono visto che era stata lasciata da poco, non voleva che Inuyasha la pensasse così. Ma ormai il danno era fatto adesso doveva aprire l'email e aspettare un messaggio qualsiasi da Inuyasha.
Finalmente aprì la mail e il suo contenuto era:
Ciao Kagome allora ho fatto ricerche ovunque su ogni database, ed è emerso che:
Come avrai già trovato in giro i signori Musashi che hanno fondato l'industria non hanno avuto figli però poi ne hanno adottato uno che si è sposato con un'americana andando a vivere lì. Il figlio non volle seguire le orme del padre perchè diceva che non era giusto ereditare ciò che non li spettava anche se era loro figlio a tutti gli effetti. Comunque un giorno arrivò un tizio dicendo che era un loro nipote che non avevano mai conosciuto perchè viveva all'estero. Siccome aveva competenze in materia decisero di tramandarli l'azienda. Successivamente i coniugi Musashi scoprirono l'impostore e denunciarono il raggiro questo fu arrestato ma rilasciato dopo un mese. All'azienda poi giunse una certa Kykio Musashi ma non risultava in nessuna anagrafe di quella famiglia una con questo nome. Di conseguenza i coniugi non acconsentirono a rilasciare a questa l'azienda. Ma non si sa come dopo che il signor Musashi sparì per sei mesi, l'azienda fu lasciata in una percentuale a questa Kykio Musashi, che da quello che ho scoperto l'unica cosa che la lega a quella famiglia è solo il cognome niente di più. Il nome del tizio lo sto facendo cercare da un mio amico.
Ps: quello che ho fatto non è del tutto legale, anche se ho i permessi per farlo ma non ho quello di dare queste informazioni ai civili, quindi appena leggi stampatela e cancellala.
Se ti servisse qualcos'altro ti basta che chiedermelo.
Ciao appena sò quel nome te lo dico.
Kagome era felicissima non poteva ricevere una risposta migliore di quella, stava facendo i salti di gioia immaginando come si sarebbe sentito Inuyasha leggendo l'email, quindi inviò subito l'email al suo amico avvisandolo con un messaggio:
K:
Inuyasha,
Il mio amico mi ha mandato quella famosa email, quindi lascia stare qualsiasi cosa tu stia facendo e vai subito a leggerla.
Ciao ci sentiamo dopo.
Inuyasha appena letto il messaggio corse al computer aprendo immediatamente la sua casella email. Scorse tutte le mail che gli erano arrivate finchè non trovò quella di Kagome.
Quando finì di leggerla fece i salti di gioia sentendosi felice come non lo era mai stato.
I: Evvai bingo. Non finirò mai di ringraziarla.
Per sbaglio aveva urlato e suo padre lo aveva sentito preoccupandosi di quell'urlo. Entrò in stanza senza bussare e questo spaventò Inuyasha che immediatamente chiuse il computer non appena vide che quello che era appena entrato era suo padre.
I: Ehi papà non si usa più bussare? Perchè hai quella faccia spaventata?
In(Inu): Accidenti Inuyasha mi hai fatto perdere 10 anni di vita. Quando ti ho sentito urlare pensavo che ti fossi sentito male, però da quello che vedo stai bene, meno male. Ma mi spieghi il motivo per cui hai urlato ti ho sentito dal giardino. Non avrai chiesto a Kykio di sposarti, sei ancora così giovane, devi ancora diplomarti e poi dobbiamo ancora ufficializzare il fidanzamento.
I: Papà non ho chiesto proprio niente a quella, e ti ho già detto che non voglio ufficializzare nessun fidanzamento, quindi ti prego non ritorniamo sulla questione sai che non mi piace litigare con te.
In: E io non voglio tornare sulla questione. Con questo fidanzamento la nostra industria acquisterà ancora più prestigio.
I: E a me non pensi. Non pensi alla mia felicità? E poi sono solo pochi mesi che sto con quella non conosco ancora niente della sua vita. Non pensi che sia più prudente essere sicuri a chi andrà in mano l'industria che faticosamente hai costruito in tutti questi anni?
In: E' vero non sai quasi nulla di quella ragazza, ma ci sarà tempo per scoprirlo.
I: E se non fosse chi dice di essere? Non pensi che dopo sarebbe troppo tardi per rimediare? Quindi papà perchè non aspetti ancora un pò?
In: E va bene. Ma su una cosa non mi farai cambiare idea. Il compleanno lo festeggi, siamo intesi?
I: E va bene papà lo festeggerò, ma non giocarmi brutti scherzi.
In: Va bene figliolo. Ti voglio bene.
Dopo di questo Inu diede un bacio al suo figlioccio che si mostrò davvero imbarazzato. In fondo Inu voleva bene ai suoi figli ma pensava anche a darli un futuro più stabile dunque doveva riuscire a far fidanzare ufficialmente Inuyasha con Kykio. Però doveva farlo senza ferire eccessivamente suo figlio. Inuyasha appena uscì suo padre chiamò Kagome raccontandoli tutto. Kagome decise che avrebbe potuto fare una chiacchierata con il padre di Inuyasha. Ma non gli disse niente.
K: Sono felice che Inuyasha sia contento e che abbia deciso di festeggiare i suoi 18 anni.
 Mancavano ancora più di tre mesi, Kagome pensò che se avessero sistemato una volta per tutte questa storia sarebbe stato un compleanno memorabile. Bisognava sapere solo il nome di quell'individuo così le cose sarebbero state più semplici.
Si era fatto tardi e l'indomani sarebbero dovuti andare a scuola quindi decise di andare a dormire. Diede la buona notte a Sango e si addormentò.
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIN!!!!!!!!!!
K: Uffa maledetta sveglia deve svegliarti sempre sul più bello.
S: Avanti su pigrona alzati, forse oggi ci diranno le date degli esami.
K: Uffa Sango sempre agli esami pensi?
S: Si non vedo l’ora….
Le gemelle trovarono Inuyasha e Miroku dietro la porta, a quella visione per poco non svenivano.
S: Accidenti ragazzi che ci fate qui?
M: Oh amore mio siamo venuti a prendere delle principesse per proteggerle dal lupo cattivo.
K: Ehi ma che stai blaterando. Mi dici con cosa hai fatto colazione?
I: E dai è solo che stamattina Miroku non vedeva l'ora di ricevere il buongiorno della sua principessa.
Paffff
Questo rumore poteva essere solo una cosa. La cinquina di Sango. Infatti Miroku aveva stampato in faccia la mano di Sango.
I: Kagome questo era il buongiorno che Miroku attendeva.
Kagome si avvicinò a Inuyasha e gli chiese sottovoce:
K: Inuyasha non è che l'idea è partita da te per via di quello che è successo con Koga?
I: No è come ti ho detto prima, Miroku ha insistito.
K: Vabbè ti offro il beneficio del dubbio.
Kagome sapeva che in realtà era stato Inuyasha a volerle andare a prendere e con una scusa aveva convinto Miroku ad andare a casa loro. Questo la rallegrò molto, perchè significava che si preoccupava per lei. Tra varie cinquine e discussioni erano arrivati a scuola. All'ingresso i ragazzi trovarono Kykio che aspettava.
Ky: Ehi amore come mai sei venuto in compagnia e a piedi oggi? Di solito arrivi sempre con il tuo autista personale. Non è che hai messo su qualche chilo e quindi hai deciso di metterti a dieta e di venire a scuola a piedi come tutti gli studenti? Esclusa me ovviamente. E comunque sappi che mi piaci lo stesso anche con qualche chilo in più.
I: Ehi Kykio se hai finito di dire stronzate possiamo anche andare in classe, e sappi che non ho dimenticato affatto quello che è successo in palestra.
Ky: Uffa ma cosa te ne importa di quello che è successo in palestra, e poi tu non eri nemmeno coinvolto.
I: Adesso basta, stai zitta e andiamo in classe prima che suoni la campanella. E voi lì vi muovete? Sango proprio tu non vorrai entrare in ritardo.
S: Non ci penso nemmeno, quindi forza andiamo.
I ragazzi osservarono la scena sbalorditi, tutti tranne Kagome che da una parte era felice che Inuyasha stava reagendo in quel modo. Kykio invece aveva guardato tutti in malo modo, soprattutto Kagome. Mentre stavano entrando Kagome era l'ultima e quando passò vicino a Kykio questa le disse:
Ky: Sappi che se ci stai provando con Inuyasha non ti renderò le cose facili, e poi tu in confronto a me non sei nessuno. Tranne una che aveva un ragazzo che crede a tutto quello che li si dice.
A queste parole Kagome spalancò gli occhi. Dunque era stata lei la causa della fine della relazione con Koga. E lui come aveva potuto credere a ciò che li diceva un'estranea.
Ky: Inoltre il tuo ex si è consolato subito, anzi il giorno stesso.
K: Essere schifoso che non sei altro, quindi tu sei stata a dire a Koga che avevo una relazione con Inuyasha, cosa assolutamente non vera, perchè a differenza tua io non me la spasso mentre sono impegnata e soprattutto non ci provo con chi è impegnato. E con questo ho finito, anche perchè il tempo che ti ho dedicato è stato fin troppo.
Il gruppo aveva ascoltato ogni singola parola, e Miroku dovette fare un enorme sforzo perchè doveva trattenere sia Sango che Inuyasha. Dire che erano infuriati era poco. La rabbia di Inuyasha si trasformò in tristezza. Adesso si sentiva in colpa per essere stato la causa di quello che era successo tra Koga e Kagome. Ma comunque sia questo non giustificava quello che aveva fatto Koga. Come si può credere ad una sconosciuta e non fidarsi della propria fidanzata. Kagome dovette fare uno sforzo enorme per non lasciare uscire le lacrime. Quindi superò gli amici e gli incitò a recarsi in aula, ignara del fatto che avevano sentito tutto.
Alla prima ora avevano il professore di greco, Myoga, chissà con quale bella notizia se ne sarebbe uscito oggi. Il professore iniziò la sua lezione, ma ogni studente aveva il terrore di quello che poteva dire. Infatti la disgrazia arrivò.
My: Allora ragazzi ho una bella notizia per alcuni di voi.
I: Ecco ci risiamo, guai in arrivo.
K: Già. :(
My: Allora come dicevo per alcuni di voi ho un bel regalo di compleanno. Allora quelli che chiamerò si alzino in piedi. Miroku Mushi....
M: Eccomi.
My: Inuyasha No Taisho
I: E ti pareva
My: E infine. Ayame Yoro
Ay: Presente.

ANGOLO DELL'AUTRICE:
Bene ragazzi allora cose ne pensate? Spero che vi stia piacendo. Comunque come vedete i capitoli si fanno a mio parere più interessante. Kagome nonostante la sua situazione continua ad aiutare il suo amico, la scuola continua e diventa sempre più ricca di sorprese.
Bhe secondo voi cos'ha in serbo il nostro caro professore per i nostri amici? E Ayame avrà qualche collegamento con Koga o l'aver lo stesso cognome è una semplice coincidenza?
Bene e con questo è tutto alla prossima.
RINGRAZIAMENTI:
Ringrazio
 Chiara_chan 
 love candy 77 
per aver messo la mia storia tra le seguite.
Un bacio a tutti da Inu_ka

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Capitolo 4
*** Sorpresa di compleanno, progetti di studio e rivelazioni ***


Allora piccola parentesi prima di lasciarvi al nuovo capitolo.
Volevo dirvi che i discorsi che troverete così "......" indicheranno un discorso pensato.
Bene dopo avervi informato di questo piccolissimo particolare via al quarto capitolo. Così sveliamo quale bel regalo per i 18 anni degli interpellati il professore vuole dare.

CAPITOLO 4

"Accidenti non ci avevo fatto caso quella ragazza ha lo stesso cognome di Koga chissà se sono parenti, dopo glielo chiederò" Pensò Kagome.
My: Allora voi dovete compiere 18 anni a giugno, giusto?
Ay, M, I: Sì
My: Allora mi dispiace per il signorino Mushi e il signorino No Taisho, perchè il giorno del loro diciottesimo compleanno ci sarà la seconda prova. Dunque per chi non lo sapesse la seconda prova si svolgerà il 22 giugno. Allora signorina Yoro può accomodarsi e voi due siate contenti del bel regalo che vi ho fatto.
I: Professore siamo lusingati non doveva disturbarsi così tanto.
M: Ehi Inuyasha, proprio questa volta che avevi deciso finalmente di festeggiare il tuo compleanno. Come sei fortunato.
I: Ehi se non te ne fossi reso conto anche tu sei nella mia stessa situazione.
M: Guarda che la seconda prova è la mattina, la sera possiamo festeggiare lo stesso tanto la terza prova è dopo tre giorni.
K: Che sfigati che siete ragazzi.
S: Io piuttosto direi fortunati.
M, I: Ehi ti cediamo il posto se vuoi.
S: Magari si potesse.
My: Ehi voi quattro se avete finito di parlare dovrei finire di parlare.
M, I, K, S: Scusateci professore.
My: Allora, non ho le date degli orali, ma anche le gemelle Higurashi rischiano di avere l'esame orale il giorno del loro compleanno, forse solo per una di loro
K: Oh no.
S: Che bello magari capiterà a me. Lo spero così sì che sarebbe un compleanno perfetto.
M: Tu sei strana forte amore mio.
I: Uffa certo che aver iniziato la scuola un anno prima non ci è stato di alcun aiuto, se avessi saputo che era così iniziavo come gli altri.
M: Non è che cambia molto l'anno prossimo sarebbe stato lo stesso. Pensa che da un lato è stato anche positivo così almeno finiremo la scuola un anno prima. Non credi?
I: Sì sì hai ragione però non mi va a genio lo stesso questa cosa. Ehi Kagome chi sarebbe lo sfigato adesso?
K: Zitto o ti incenerisco all'istante. Che schifo di giornata. E' vero che il buongiorno si vede dal mattino.
S: Dai Kagome non è detto.
 
Kagome aveva proprio ragione quella giornata era proprio uno schifo. Prima Kykio e dopo gli esami. Cos'altro poteva andare storto.
Nella pausa pranzo Sango stabilì che il giorno dopo avrebbero iniziato a studiare tutti insieme. Gli altri a quella rivelazione erano a dir poco esaltati, ovviamente sarcasticamente.
Avevano deciso che avrebbero studiato in tutte le case così in ognuna ci sarebbe stato qualcosa da ricordare. Kagome pensò che sarebbe stata una buona occasione per parlare con il signor No Taisho. Anche se sapeva che era una brava persona, molto gentile, soprattutto con gli amici di Inuyasha, aveva sempre un pò di timore nel pensare alla reazione che avrebbe potuto avere se avesse dovuto ascoltare qualcuno immischiarsi negli affari di famiglia. Però la voglia di aiutare il suo amico era più forte quindi decise che non le importava di quello che sarebbe successo. Terminate le lezioni tornarono a casa con i ragazzi. Appena entrati Sango cominciò già a preparare il materiale da usare quando avrebbero dovuto studiare per prepararsi agli esami. Aveva anche fatto una specie di programma e Kagome appena lo vide spalancò gli occhi.
K: Sango, davvero quello è il programma che dovremo seguire fino a giugno? Ma dico siamo impazziti.
S: Già, se seguiremo il programma alla perfezione ne usciremo tutti con un buon voto. Domani farò una bella sorpresa agli altri.
Kagome pensò "Sbagliavo non c'è limite al peggio".
Verso le 19:00 il telefono di Sango suonò, era Miroku.
S: Pronto
M: Ehi Sanguccia ti va di uscire a farci un giro noi due al parco, vorrei godermi l'ultimo giorno di libertà prima di finire sotto la tua tirannia.
S: Ehi non sarà una cosa brutta anzi, ho già preparato il materiale e fatto una scaletta per studiare alla meglio. Domani quando verrete a casa nostra ve lo faccio vedere. Sarà divertente.
M: Chissà perchè ho un brutto presentimento. Allora che ne dici usciamo a farci un giro.
S: Va bene ma prova ad allungare un solo dito e domani studieremo in ospedale.
M: Promesso non muoverò un dito. Però possiamo camminare mano nella mano e darci qualche bacino?
S: Quello sì, il resto no. Ci vediamo tra una mezz'oretta, ok?
M: Perfetto.
Detto questo Sango iniziò a prepararsi sotto consiglio di Kagome.
K: Sango per me una mini gonna di jeans e la camicia blu sono perfette e come scarpe mettiti le ballerine che hai comprato l'ultima volta.
S: Sì può andare bene. Ehi Kagome quando torno mi devi raccontare quello che ti ha detto Kykio stamattina, anche se una buona parte l'ho sentita. Ma poi io e Inuyasha ci siamo alterati e non sentivamo più ragioni, Miroku ha dovuto faticare parecchio per trattenere sia me che Inuyasha. Poverino è passato dalla rabbia alla tristezza. Credo si senta in colpa per quello che ti è successo e soprattutto per chi lo ha causato. Secondo me dovresti parlargli. Perché mentre sono fuori con Miroku, non lo chiami e lo fai venire a casa, non sò trova qualche scusa o digli semplicemente che li devi parlare? Mi raccomando solo parlare.
K: Ah ah ah, che spiritosa. Non sono una pervertita come il ragazzo che ti ritrovi.
S: Questo è vero anche perché arrivare al suo livello è impossibile. Comunque parlagli e digli che non è colpa sua, a meno che tu non creda il contrario. Ma fidati non ha nessuna colpa.
K: Lo so. Non ho mai pensato di dare la colpa ad Inuyasha, anche perché non centra niente la colpa è solo di quella morta che si ritrova per fidanzata.
S: Già. Sono felice che tu la pensi come me. Però sai ho il presentimento che la loro relazione non andrà avanti ancora per molto. E poi ho visto come ti guarda lui, forse non te ne sei accorta ma tu gli piaci e lo stesso pensa Miroku.
K: Ma che dici, come pensi che possa piacere ad uno come Inuyasha.
S: Perchè cos'hai che non va? E poi è corso in tua difesa o pensavi che non lo avrei mai saputo. Stasera comunque dovrai spiegarmi anche questo.
K: Ok. Ma adesso vai non senti il citofono che sta suonando?
S: Oh è vero, ci vediamo stasera e mi raccomando chiama Inuyasha.
Intanto a casa No Taisho.
I: Dannazione ma come ha potuto quell'arpia fare una cosa così ignobile a Kagome. Questa la pagherai mia cara aspetta che scopra tutto e ti pentirai di avermi conosciuto. A proposito adesso la chiamo.
Inuyasha chiamò più volte ma nessuno rispose. Forse se la stava spassando con il suo amante, non ci sarebbe da stupire se così fosse. Ad un tratto il telefono di casa squillò. Al telefono rispose Sesshomaru.
Se(Sesshomaru): Pronto
K: Salve sono Kagome. Per caso Inuyasha è in casa dovrei parlare con lui.
Se: Sfortunatamente sì è a casa. Aspetta che lo chiamo.
Se: Ehi idiota ti cercano al telefono è Kagome.
I: Ehi idiota a chi? Razza di imbecille. Dammi il telefono e dileguati.
I: Ehi Kagome, è successo qualcosa? Koga non si sarà mica permesso di metterti ancora le mani addosso
Disse con un tono preoccupato, tanto che al suono di quel nome anche Sesshomaru si meravigliò non avrebbe mai immaginato che una persona del genere alzasse le mani sulle donne. Aveva deciso che dopo a malincuore avrebbe chiesto qualcosa a suo fratello.
K: No no, niente di questo. Volevo chiederti se puoi venire a casa mia. Ho bisogno di parlarti, e poi vediamo se il mio amico ha avuto qualche altra informazione.
I: Ok Kagome, ma non disturberò mica tua sorella?
K: No non ti preoccupare è appena uscita con Miroku.
I: Ok, allora faccio prima una cosa e arrivo subito.
K: Inuyasha non è che ti ho disturbato? Se non vuoi non sei obbligato a venire.
I: Ma che dici non dire scemenze non mi disturbi affatto. Ci vediamo dopo.
Appena terminata la chiamata, Kagome tirò un sospiro di sollievo aveva temuto che Inuyasha non accettasse, ma alla fine non c'era nessun motivo per pensarlo. Invece Inuyasha aveva un brutto presentimento, cosa aveva Kagome da dire tanto da spingerla a chiamarlo, inoltre aveva un tono di voce che non gli piaceva. Comunque per saperlo non restava che muoversi ad andare.
Se: Ehi Inuyasha cos'hai detto che ha fatto Koga a quella ragazza?
I: Scusa cosa te ne importa. Se vuoi difendere il tuo amico non me ne frega un bel niente quello è solo un essere schifoso che alza le mani sulle ragazze.
Se: Ehi non voglio difendere nessuno però mi fanno schifo le persone che alzano le mani sulle donne. Sarà il caso di farci una chiacchierata.
I: Ehi, Sesshomaru non immischiarti quello è pericoloso. Continua ancora a minacciare Kagome non mi sembra il caso che sappia che anche tu sei al corrente di questo e neanche Kagome dovrà saperlo. E poi la storia è più complicata di quanto sembra.
Se: Va bene, per una volta hai fatto un ragionamento sensato. Ma se si spingesse oltre tenetemi al corrente.
I: Ehi come mai tutto questo interesse? Non immaginavo che ti importasse di qualcuno oltre te stesso.
Se: Idiota, smettila o ti uccido.
I: Sì sì come no. Comunque va bene ti terrò informato. Ah Sesshomaru mi scoccia chiedertelo ma sono costretto. Abbiamo deciso che io, Kagome, Sango e Miroku studieremo insieme per gli esami.
Se: E allora?
I: Fammi finire. Studieremo a turno in tutte le case, dunque vorrei chiederti se quando vengono a casa nostra non fai venire il tuo amico, in fondo sarebbe una settimana ogni tre. Va bene?
Se: Ok. Adesso basta abbiamo parlato fin troppo oggi.
I: Mi costa molto dirtelo ma devo: GRAZIE.
Se: Tze
Inuyasha provò altre volte a rintracciare Kykio ma niente non rispondeva, adesso si era rotto avrebbe provato dopo a richiamarla. Adesso doveva sbrigarsi ad andare da Kagome. Si mise il giubbino e si diresse verso la casa dell'amica. Durante il tragitto fece un incontro davvero spiacevole.
Ko: Ehi tu, non sei quello che ha evitato che finissi di sistemare quella puttanella?
I: Sì, hai qualche problema? E non chiamarla più così, e impara a riconoscere chi ti imbroglia essere schifoso.  Sei un vigliacco se alzi le mani contro le donne. Per caso stai alzando le mani anche su quella che ti ha raccontato tutte quelle stronzate? In quel caso non me ne frega niente.
Ko: Ehi chi ti ha detto queste cose? E come ti permetti a parlarmi così.
I: Chi è stato non te ne frega. Comunque adesso togliti davanti le scatole prima che ti renda il trattamento che hai riservato a Kagome.
Ko: Bastardo, tu non minacci nessuno.
Mentre pronunciava questa frase Koga si scagliò contro Inuyasha rompendogli un labbro, Inuyasha prontamente rispose all'attacco e gli stritolò il braccio. Koga per liberarsi diede un pugno su uno zigomo di Inuyasha che dopo aver stretto ancora di più il braccio lo lasciò andare. Appena libero da Inuyasha, Koga se la svignò. Invece Inuyasha si diresse verso casa di Kagome. Appena arrivato Kagome salutò Inuyasha che fece una smorfia di dolore.
K: Ehi Inuyasha entra. Ma cosa ti è successo, aspetta vado a prendere del ghiaccio.
I: Non ti preoccupare non è niente.
K: Shhhh, non fiatare.
Dopo pochi secondi Kagome ritornò con la borsa del ghiaccio. E gliela porse. Facendoli di nuovo la stessa domanda.
K: Inuyasha avanti dimmi cosa ti è successo?
I: Niente ho solo litigato con mio fratello.
K: Chissà perchè non ti credo, tuo fratello non mi sembra il tipo di queste cose, queste sono più cose che faresti tu. Dimmi la verità. Ti prego non dirmi che è stato Koga.
I: Non ti preoccupare. Adesso dimmi cosa volevi dirmi.
K: Inuyasha ti prego non dirmi che per colpa mia ti sei messo nei guai.
Kagome aveva le lacrime agli occhi e alcune erano già scese. Inuyasha non sopportava di vederla in lacrime, ma adesso a maggior ragione non poteva dirgli la verità. Strinse forte a se Kagome accarezzando dolcemente la sua chioma corvina. Accidenti quella ragazza lo aveva proprio stregato infatti tanto era preso dal calmarla che non si accorse che Kagome si era calmata e adesso lo stava fissando. Appena se ne accorse Inuyasha mollò la presa sulla ragazza diventando più rosso di un pomodoro. Kagome vedendolo arrossire gli regalò uno dei suoi sorrisi più belli. Quando la situazione si era calmata, Inuyasha prese parola.
I: Kagome, perchè non mi hai detto il motivo per cui Koga ti ha lasciata?
K: Non te l'ho detto perchè non è assolutamente vero, e non volevo che ti sentissi in alcun modo responsabile. Infatti era di questo che ti volevo parlare. Non voglio in alcun modo che ti senta responsabile di tutto questo.
I: Ma è colpa mia se Koga ti ha lasciata, visto che credeva che noi due avessimo una relazione, inoltre è stata Kykio a mettere in testa a Koga queste stronzate.
K: Inuyasha adesso basta. Non sei responsabile di niente, l'unica responsabile è Kykio, la questione è chiusa, e lo sappiamo entrambi qual è la verità, e questo è più che sufficiente. Non credi? E poi abbiamo il sostegno dei nostri amici. Quindi basta, ricorda che dobbiamo concentrarci su una questione più importante. E se Koga ha creduto alle prime scemenze che gli sono state dette vuol dire che non mi amava davvero altrimenti avrebbe ascoltato anche la mia versione. Quindi stop ai sensi di colpa. Non mi piaci quando sei triste ti preferisco quando ci battibecchiamo. Però non farlo adesso.
I: Grazie Kagome, non sai cosa significa questo per me. Kagome ti sta vibrando il telefono.
Infatti era da un pò che stava vibrando ma la situazione aveva isolato i due dal resto del mondo. Vedendo il nome sul telefono a Kagome venne a mancare un battito. La chiamata era del suo amico che si stava rivelando molto utile nelle indagini che stavano facendo su Kykio.
K: Pronto. Ciao Hojo. Grazie mille per le informazioni che mi stai fornendo, non immagini quanto mi siano utili. Poi mi dirai come posso sdebitarmi per questo enorme favore.
Ho(Hojo): Figurati Kagome per te questo ed altro. Non c'è bisogno che ti sdebiti. Però mi puoi dire a cosa ti servono?
K: Mi dispiace Hojo ma non posso dirti perchè mi servono queste informazioni, non me ne volere.
Ho: No figurati. Comunque ti ho chiamato per dirti che il mio amico ha trovato il nome del primo impostore.
K: Davvero?
Kagome fece l'occhiolino ad Inuyasha mostrando tutta la sua felicità. Si stava impegnando così tanto per aiutare il suo amico in fondo quella situazione non la riguardava, però stava lo stesso facendo del suo meglio. Inuyasha ricambiò con un sorriso. Questo sorprese molto Kagome in quanto lui non sorrideva quasi mai, nei suoi occhi c'era sempre stato un velo di tristezza che però lui mascherava benissimo. Questo però non funzionava con Kagome, lei ormai aveva imparato a conoscerlo infatti una volta si ripromise che sarebbe riuscita a far sparire almeno in parte quella tristezza che gli faceva assumere sempre quell'aria da duro cosa che non era. Infatti se lo si sapeva prendere era un vero pezzo di pane. Kagome tornò a concentrarsi sulla chiamata, adesso non stava più nella pelle.
Ho: Allora Kagome quel tizio si chiamava Naraku Onigumo. E da quello che ho letto è un vero truffatore ed un grande imprenditore. Ha provato ad usurpare altre aziende oltre a quella dei Musashi. Accidenti in che guaio ti sei ficcata?
K: Non ti preoccupare non mi sono messa in nessun guaio, e non provare a farmi parlare perchè conosco i tuoi metodi e quindi da me non saprai niente. Comunque non immagini quanto tu mi sia stato utile, un giorno vedrò come sdebitarmi.
Ho: Non ci pensare nemmeno perchè non accetterò niente. Anzi una cosa ci sarebbe…. Promettimi che non ti metterai in pericolo, altrimenti non me lo perdonerò mai. Ci siamo intesi?
K: Sì sì, non preoccuparti non correrò nessun pericolo.
Detto questo Kagome riagganciò il telefono. In fondo non era stata del tutto una brutta giornata, anche perchè se avesse scoperto altro su quel tizio avrebbe avuto la sua vendetta su Kykio. Appena terminata la chiamata Kagome si tuffò addosso ad Inuyasha che non appena si rese conto di quello che stava succedendo il suo viso assunse lo stesso colore della sua maglietta. Rosso fiamma.
K: Scusami Inuyasha se mi sono buttata addosso ma per la felicità non ho riflettuto su quello che stavo facendo. Spero di non averti fatto male?
I: Ehi Kagome non hai mica ucciso qualcuno. E poi anche io sono felicissimo perchè se tutto andrà bene non solo non sposerò Kykio ma salverò anche l'azienda di mio padre. E tutto questo lo devo solo a te, grazie, non so cosa sarebbe successo se non mi avessi aiutato. Comunque come si chiama questo individuo?
K: Hojo ha detto che si chiama: Naraku Onigumo.
I: mmmmmmm....... Dove l'ho già sentito questo nome? Non mi è nuovo. Questo tuo amico deve essere un pezzo grosso per poter avere accesso a tutte queste informazioni. Come hai fatto a conoscerlo?
K: Bhe diciamo che Hojo è stato un mio spasimante alle medie, non è stato facile dirgli di no, però dovevo essere sincera con lui. Però siamo rimasti buoni amici. E diciamo che la famiglia di Hojo ha delle buone conoscenze.
Inuyasha per un pò non ebbe un infarto. Quando aveva chiesto come conosceva Hojo, temeva la risposta pensando che questo fosse un qualcosa di più per la sua Kagome. Inuyasha a volte immaginava di passare il resto della vita con lei, ma temeva che dirglielo poteva compromettere la loro amicizia se non avesse accettato i suoi sentimenti, e questo lo bloccava notevolmente. Ma la situazione li stava facendo avvicinare tantissimo e Inuyasha non sapeva fino a quando avrebbe resistito. Ma doveva essere prudente, Kagome non era una di quelle ragazze che accettano su due piedi di stare con qualcuno, infatti si era sorpreso quando si era messa con Koga, ma lui non poteva impedirglielo in fondo lei lo vedeva come un amico niente di più. Quando poi aveva conosciuto Kykio era rimasto impressionato dalla somiglianza, si poteva dire che la gemella di Kagome fosse più Kykio che Sango. Questo lo aveva spinto a mettersi con lei, ma purtroppo quella non era Kagome, aveva solo qualche vaga somiglianza esteriore ma per il resto non era proprio paragonabile a lei, inoltre mettendosi con Kykio aveva finito con lo scavarsi la fossa da solo.
In questo frangente Inuyasha era del tutto assente, infatti Kagome lo dovette richiamare più di una volta.
K: Inuyashaaaaaa......
I: Ehi ma che ti gridi? Ci sento benissimo, anzi ci sentivo benissimo prima che tu mi urlassi nelle orecchie sfondandomi i timpani.
K: Scusa è che avevi un'espressione così assente che temevo ti stessi per sentire male.
I: No no sto bene è solo che stavo pensando dove ho sentito quel nome. Ma non mi viene. Comunque sò che sono ripetitivo ma grazie. Kagome.
K: Sì. Adesso perchè fai quella faccia?
I: Stavo pensando, tu non è che hai idea a che tipo di tortura intende sottoporci Sango per studiare insieme. Conoscendola non mi sento affatto tranquillo, ho un brutto presentimento.
K: Oh non immagini quanto hai ragione. Però non ti dirò nulla.
I: Ah sì, ne sei sicura?
K: Sicurissima, domani a scuola saprete tutto. Anzi domani niente scuola c’è l’assemblea sindacale.
I: Kagome, ti pentirai di non avermelo detto.
Detto questo Inuyasha cominciò a torturare Kagome facendogli il solletico. Kagome rideva a più non posso non ce la faceva più e continuava a pregare Inuyasha di smetterla che però non accennava a smetterla tranne se lei non avesse detto cosa aveva in mente Sango. Ma niente da fare. I due durante la lotta finirono l'uno sull’altra arrossendo pesantemente.
I: Ehm scusa.
K: Niente, così hai smesso di farmi il solletico.
I:"accidenti però era proprio bella con le guance arrossate". Pensò Inuyasha.
I: Kagome direi che è il caso che torni a casa sì è fatto tardi e domani si torna in prigione.
K: Ahahahhahahh…. Scusa non mi hai sentita prima? Domani c’è l’assemblea sindacale quindi niente scuola. Povera la mia sorellina sai che pena per lei. comunque Inuyasha ti prego fai attenzione per strada, non farti prendere a botte di nuovo.
I: Ti ho già detto che ho litigato con mio fratello.
K: E io ti ho già detto che non ci credo. Comunque ti prego lo stesso di fare attenzione. Appena arrivi chiamami mi raccomando non farmi stare in pensiero.
I: Ok mammina.
Così Inuyasha salutò Kagome dandoli un bacio sulla guancia. Kagome arrossì e rispose:
K: Ehi non prendermi in giro sono davvero preoccupata per te.
I: Eddai non c'è motivo di preoccuparsi. Oh guarda stanno ritornando i due piccioncini quindi dirò a Miroku di andarcene insieme, ok?
K: Va bene ma avvisami lo stesso quando arrivi a casa.
I: Va bene.
M: Ehilà Inuyasha, come mai da queste parti? Ah ho capito....
Miroku fece l'occhiolino ad Inuyasha, il che significava che come al solito aveva fatto uno dei suoi pensieri maliziosi. Inuyasha lo fulminò con un'occhiataccia prima che potesse ancora aprire bocca. Miroku capì il messaggio datogli dal suo amico e dunque non parlò più, anche perchè non aveva intenzione di prendersi un'altra gomitata dalla sua amata.
S: Ehi Kagome come mai hai gli occhi lucidi? Ehi Inuyasha non le avrai fatto mica qualcosa di male? Se è così hai finito di vivere.
I: Ehi vacci piano non ho fatto proprio un bel niente.
K: Infatti Sango. Come sempre pensi male. Ho gli occhi lucidi solo perchè ho riso a crepapelle niente di strano.
S: Ok. Allora scusa Inuyasha, ma è un periodo un pò così, sai con la questione di Koga.
Lo sguardo di Inuyasha si fece di nuovo cupo in parte si sentiva in colpa anche se Kagome gli aveva detto il contrario. Kagome vedendo il suo amico intristirsi intervenne.
K: Ehi non c'è niente di cui preoccuparsi e poi noi siamo amici stretti e tra di noi deve esserci la più completa fiducia e nemmeno l'ombra di un sospetto. Ok?
S: E' vero. Comunque noi non abbiamo ancora cenato. Voi due.
K, I: Nemmeno.
S: Ok allora fermatevi qui per cena prepareremo qualcosa di veloce e molto buono. Vero sorellina?
K: Sì dai, fermatevi qui per cena. Anzi visto che è così tardi perchè non dormite direttamente qui tanto i posti ci sono e domani non c'è scuola. Dai faremo un mega pigiama party.
M: Per me va bene, e poi i pranzetti di Sango sono i più buoni. Dormiamo insieme Sanguccia?
K: Ah sì e io dove dormo?
M: Puoi dormire con Inuyasha.
S: Ehi non ci pensare nemmeno voi dormite sugli altri letti, al massimo dormiamo nella stessa stanza, ma non insieme. Ci Siamo capiti?
M: Ok ho afferrato. Ehi Inuyasha tu che fai?
I: Io non so....
K: Eddai Inuyasha non farti pregare.
I: Non è che non voglio rimanere qui è solo che mi spaventa lei.
Inuyasha indicò con l'indice la sua amica Sango stupendo il resto del gruppo.
K: Sangoooo? E come mai ti spaventa lei?
I: Non vorrei svegliarmi a suon di "ALZATEVI DOBBIAMO STUDIARE”. Ecco tutto
M: E' vero non ci avevo pensato
I: Per forza tu fai solo pensieri sconci.
K: Ahahaha. Hai ragione. Ehi ho un'idea Sango ti facciamo dormire fuori, così non ci sveglierai a suon di A STUDIARE.
S: Ragazzi sapete non ci avevo pensato mi avete dato una buona idea.
K; M; I: Oh noooooo!!!!!
I: Miroku torniamo a casa?
M: Mi sa proprio che ci conviene.
S: Ehi fermi dove siete. Stavo solo scherzando. Però domani pomeriggio si inizia a studiare seriamente. Domani mattina vi farò vedere solo il programma che ho fatto.
I: Ecco mi sarei stupito se fosse stato diversamente. Vabbè allora rimango ma se domani mattina mi sveglierai in quel modo te la faccio pagare.
S: Oh sai che paura mi tremano le unghie dei piedi.
Tutti scoppiarono a ridere. Dopo le ragazze andarono in cucina a preparare la cena. Vista l'ora avevano optato per una cotoletta con una mega insalatona. Mentre le ragazze preparavano la cena i ragazzi videro le foto che erano appese in giro finchè non videro una foto che si trovava sul camino. Questa raffigurava le gemelle con i genitori e il loro fratello maggiore. Lì avevano un'espressione totalmente diversa da quella che avevano ora, erano più serene, spensierate. Non che adesso non fossero allegre e simpatiche ma sembrava che adesso avessero qualcosa che le mancava, soprattutto Kagome. Ma era una cosa che teneva ben nascosta, lo potevano notare solo le persone che la conoscevano bene. Quelle erano davvero poche si poteva dire che solo il gruppo la conoscessero e Inuyasha la studiava attentamente per conoscerla fino in fondo. I due ragazzi si lanciarono un'occhiata un pò dispiaciuta. Loro almeno un genitore lo avevano, invece le gemelle erano completamente sole. Inuyasha al 50% le capiva, a lui era venuta a mancare la mamma sin dalla nascita, però un padre lo aveva, Miroku invece poteva beneficiare della presenza di entrambe. L'unica cose che tutti avevano erano un fratello o una sorella. Anche se il rapporto che c'era tra i fratelli No Taisho erano più nemici che fratelli, ma questo non significa che non si volessero bene solo che preferivano tenerlo nascosto nessuno capiva il perchè. Ma un motivo c'era.
Comunque i due decisero che avrebbero fatto passare una serata meravigliosa alle ragazze ma non di quelle che intendeva Miroku. Le ragazze avevano terminato di cucinare e l'odore era davvero invitante così chiamarono i ragazzi che immediatamente corsero a tavola. Cenarono tranquillamente tranne per qualche mano morta di Miroku. Dopo cena decisero di vedere un film che avevano scelto i ragazzi. Ovviamente il film lo scelse Miroku che prese un horror in modo che per lo spavento le ragazze si attaccassero a loro. Questo includeva anche Kagome e Inuyasha a cui non dispiacque per niente. Terminato il film le ragazze erano a dir poco cadaveriche.
S: Miroku scommetto che questo dannato film lo hai scelto tu. E ho capito anche perchè. Però ti perdono.
Sango si avvicinò all'orecchio di Miroku dicendo:
 S: Ti perdono solo perchè ho visto come Kagome si è attaccata ad Inuyasha, e spero tanto che quei due si mettano insieme. Anche se litigano spesso si vede che sono fatti l'uno per l'altra. Chissà quest'anno non sarà del tutto da cancellare.
M: Già hai pienamente ragione amore mio.
I: Ehi voi due cosa state confabulando.
S, M: Noi niente.
Le ragazze avevano sistemato i letti decidendo di farne uno gigante così da stare tutti insieme.
M: Ehi Kagome puoi venire un attimo qui?
K: Che succede?
M: Niente, ti volevo chiedere se faresti dormire Sango vicino a me. Prometto che non farò niente.
K: Mmmm non sò......
M: Ti prego. Farò tutto quello che vuoi.
K: Ok, dai volevo solo farti stare sulle spine.
M: Cattiva. Comunque ti ringrazio moltissimo.
K: Ti faccio dormire vicino a lei solo perchè sono sicura che mi farò delle grasse risate.
M: Perchè?
K: Perchè sono sicura che non resisterai alla tentazione di toccarla e lei immancabilmente ti mollerà le sue cinquine.
M: Eddai ti ho promesso che non la toccherò.
K: Non ci credo nemmeno se mi paghi.
S: Ehi voi due se avete finito potete anche degnarci della vostra presenza.
M, K: Arriviamo......
Kagome come pattuito con Miroku fece in modo che Sango dormisse vicino al suo fidanzato pervertito.
K: Ehi Sango, vedi che io vicino a Miroku non ci dormo quindi passa dall'altro lato.
S: Ehi e perchè?
K: Perchè di sicuro allungherà qualche mano morta. E siccome è il tuo fidanzato accetterai volentieri le sue coccole, purchè non siano esagerate.
S: Uffa mi hai preceduta. E comunque anche tu con Inuyasha non darti troppo da fare.
K: Ehi che discorsi sono e come puoi pensare una cosa del genere mica siamo fidanzati.
S: Eh Kagome la notte porta consiglio.
K: Basta stai zitta, sorella degenerata.
Miroku da dietro stava ghignando felicemente mentre Kagome era rossa come un peperone. Inuyasha era andato in bagno da un bel pezzo e ancora non tornava in camera e per questo ringraziò ogni divinità esistente perchè al momento della bella sparata di Sango lui non c'era. Ma comunque si chiedevano lo stesso che fine avesse fatto. Così Kagome decise di andarlo a chiamare.
M: Ehi Kagome dì la verità. Lo vai a cercare solo perchè speri di vederlo nudo.
K: Miroku stai zitto o faccio diventare vedova mia sorella.
Quindi uscì dalla camera ancora paonazza per quello che aveva detto Miroku.
Kagome mentre andava a cercare Inuyasha sentì che stava urlando, chiaramente stava parlando, anzi urlando, al telefono.
I: Ehi cerca di smetterla io faccio quello che cazzo voglio non devo mica dar conto a te, non sei mica mia madre. E poi anche tu fai quello che vuoi quindi perchè non dovrei farlo anch'io. Ah hai ragione io non faccio quello che fai tu. Quindi adesso basta e vattene a dormire sempre che tu sappia come si dorme. Ciao.
Inuyasha chiuse il telefono e lo lanciò sul divano. Appena vide Kagome arrossì. Era davvero bella in pigiama anche se era un pò infantile gli stava davvero bene.
I ragazzi indossarono dei pigiami che gli avevano prestato le gemelle.
I: Ehi questo pigiama è davvero comodo. Scusate se posso chiedervelo come mai avete dei pigiama maschili in casa? Il volto delle ragazze si rabbuiò finchè Sango prese parola.
S: Questi appartenevano a nostro fratello. Anche se non c'è più gli abbiamo conservati lo stesso, come anche gli abiti della mamma e del papà.
I: Ah scusate non volevo non lo sapevo.
Inuyasha era davvero dispiaciuto infatti abbassò il viso non voleva incrociare gli occhi tristi delle gemelle, soprattutto quelli di Kagome.
Kagome notando come si era intristito l'amico le si avvicinò.
K: Ehi Inuyasha non fa niente non potevi mica saperlo. Quindi adesso basta con questi discorsi e diamo il via alla battaglia. Sango forza comincia.
I ragazzi non avevano capito perchè Kagome avesse detto così alla sorella, ma lo capirono quando entrambi ricevettero una bella cuscinata in faccia.
I: Ah così è, allora Miroku attacchiamo.......
M: Sì con molto piacere.
La battaglia con i cuscini durò un bel pò, ormai le ragazze erano stremate quindi i ragazzi vinsero. Ma come si sa la vendetta è un piatto che va servito freddo, infatti non appena si misero a letto le ragazze li tirarono la loro ultima cuscinata. Dunque l'ultima mossa era stata la loro. Si addormentarono. Sango e Miroku, cosa strana visto quello che la ragazza aveva detto, dormirono abbracciati proprio come una bella coppia. Kagome, invece era pensierosa. Stava pensando a cosa poteva essere successo per far arrabbiare così tanto Inuyasha, anche se non era tanto difficile farlo arrabbiare. Ma prima la sua voce aveva assunto una tonalità carica di astio. Inuyasha sapeva che se aveva bisogno di sfogarsi lei ci sarebbe stata. Mentre Kagome era assorta nei suoi pensieri un braccio di Inuyasha le cinse la vita facendo arrossire Kagome che si stava girando per riprenderlo, ma quando lo fece vide che in realtà stava dormendo dunque decise di non svegliarlo anche perchè la cosa non le dispiaceva, si ritrovò a pensare:
K: "Accidenti ma com'è bello, se solo mi fossi accorta prima di quello che in realtà provo per lui, forse non sarei finita nei guai con Koga. Sì vabbè ma chissà se lui ricambia i miei sentimenti, cosa altamente improbabile. E non mi sembra il caso di dirglielo visto quello che sta passando con Kykio. Bhe per adesso Inuyasha dormi, anche se il tuo viso dice che non stai proprio dormendo bene. Chissà forse è per il letto e sicuramente domani si lamenterà di come è stato scomodo il letto. Oppure sta facendo qualche incubo".
Infatti era così. Dato che stava iniziando a parlare nel sonno.
I: Kagome, ti prego non andare via resta con me. Ti proteggerò io, stanne certa.
Kagome si emozionò a quella frase infatti senza accorgersene una lacrima le bagnò il viso, seguita da altre. Dopo questo si addormentò con il sorriso sulle labbra e il volto rigato dalle lacrime.
L' indomani i primi ad alzarsi fu la dolce coppietta. Vedendo Kagome ed Inuyasha abbracciati fecero un lieve sorriso e li lasciarono dormire, anche se Sango dovette tirare Miroku per un orecchio visto che li voleva svegliare facendoli imbarazzare all'invero simile.
S: Ehi Miroku, visto che abbiamo ragione. Quei due sono fatti l'uno per l'altra. E tu non rovinerai questo bel quadretto, e non azzardarti a proferire parola sulla questione.
M: Eddai Sango lo volevo solo far notare ad Inuyasha che li piace più Kagome che quella morta di Kykio che si ritrova. Io gliel'ho sempre detto che lui si era messo con quella solo perchè somiglia a Kagome. Anche se io non la vedo tutta questa somiglianza, e anche questo gliel'ho detto. Vabbè, comunque, se lascia Kykio farò i salti di gioia.
S: Miroku questa volta hai ragione ma non farai nulla di quello che hai detto. Ci siamo intesi?
M.............
S: Non ho sentito...
M: E va bene non dirò niente, anche se questo mi costa molto.
Inuyasha e Kagome si svegliarono ancora abbracciati, e quando gli occhi color cioccolato di lei e gli occhi ambrati di lui si incrociarono, i due arrossirono e si allontanarono di scatto girando lo sguardo nella parte opposta.
I: "Accidenti che cosa ho fatto. Adesso chissà che penserà. Non voglio che pensi male"
K: "Accidenti perchè mi deve fare sempre questo effetto quando lo guardo. E poi come diavolo siamo finiti in questa posizione. Sì che mi aveva abbracciato lui per primo ma poi nel sonno l'ho abbracciato anche io. Dannazione chissà che penserà, ora. Non voglio che pensi che sto approfittando della sua crisi con Kykio. Anche se mi piace non posso comportarmi così".
I due si girarono e simultaneamente cercarono di parlare.
I: Senti Kagome.
K: Senti Inuyasha.
I: Parla prima tu.
K: No tu.
I: Ok. Volevo scusarmi per quello che ho fatto, non volevo.
Disse in tono dispiaciuto. Questo fece intristire molto Kagome, che anche se era quello che voleva dire lei, questo non era quello che voleva sentire lei.
K: Va bene fa niente. Non ti preoccupare e poi anche io volevo scusarmi per questa situazione.
Inuyasha era felice ma allo stesso tempo triste. Era felice perchè Kagome sembrava non essersi arrabbiata e dall'altra era triste perchè anche lui non era quello che voleva sentirsi dire. In cuor suo sperava in una svolta ma d'altronde cosa avrebbe pensato Kagome di lui. Poteva pensare che lui cercava una specie di consolazione o un ripiego. Ma non era affatto questo, lui si stava davvero innamorando di Kagome anche se continuava a negarlo.
I due decisero di alzarsi per fare colazione, inoltre avevano notato l'assenza della coppietta.
K: Oh no Inuyasha. Miroku e Sango sono già in piedi e se ci hanno visto...... abbr…abbracciati, immagina i film che si sarà fatto. Oh no non ci voleva.
I: Eh già. Quel pervertito sarebbe perfettamente capace di fare questo.
I due anche se erano all'ennesimo imbarazzo decisero ad andare a fare colazione preparandosi psicologicamente alla sparata di Miroku.
I, K: Buongiorno.
M, S: Buongiorno.
M: Finalmente vi siete decisi ad alzarvi. Avete dormito bene?
S: Certo visto l'orario che si sono alzati.
Inuyasha e Kagome si guardarono stupiti. Possibile che quei due non avessero visto nulla? Oppure quei due fingevano alla grande. Qualunque fosse la possibilità ai due andava benissimo. Durante la colazione Miroku lanciava occhiatine maliziose ad Inuyasha che a sua volta lo fulminava con lo sguardo. Inuyasha pensò:
I: "Era troppo bello se non se ne accorgevano. Ma era impossibile che fossimo passati inosservati. Comunque non mi è dispiaciuto affatto essermi svegliato abbracciato a Kagome. Il suo profumo era così inebriante da conciliare perfettamente il sonno. Come vorrei svegliarmi ogni giorno così. Chissà".
Inuyasha era talmente assorto nei suoi pensieri da non essersi accorto che Kagome lo stava chiamando.
K: Inuyasha, Inuyashaaaaa. INUYASHA mi senti. Ehi stai bene?
I: Ah sì come. Che è successo? Perchè mi stai urlando nelle orecchie. Vedi che ci sento benissimo.
Disse tutto irritato.
K: Ehi scusa se mi sono preoccupata di come stavi. Non mi rispondevi quando ti chiamavo. Accidenti uno si preoccupa e viene pure rimproverato.
Kagome si alzò e si diresse verso il bagno. Quando fu fermata da Inuyasha.
I: Ehi Kagome scusa, ero pensieroso. Quando ti ho sentito urlare mi sono spaventato.
K: Ok, fa niente. Ma la prossima volta che fai così ti mollo un bel pugno.
I: Ehi mica hai intenzione di diventare violenta come la tua gemella?
K: No. Ma se mi costringi a diventarlo sì.
S: Kagome se non ti sbrighi ad andare in bagno ci vado io.
Urlò Sango dalla cameretta.
K: No no adesso vado.
Kagome si diresse in bagno mentre Inuyasha da giù alla scalinata osservava l'esile figura di Kagome che si allontanava.
Dopo che tutti finirono di lavarsi, dopo le immancabili lamentele di Inuyasha su quanto tempo Kagome avesse impiegato ad uscire dal bagno, il gruppo sistemò la stanza e decise di fare un giro al parco. Cosa di cui si pentirono amaramente.

ANGOLO DELL'AUTRICE:
Bene qualcosa sembra muoversi tra Kagome e Inuyasha. Il nome dell'impostore grazie ad Hojo è stato svelato. Per sapere se c'è qualche collegamento tra Koga e Ayame bisognerà aspettare ancora un (bel) pò. 
Come avete visto qui il nostro caro ghiacciolo non è del tutto un ghicciolo in quanto ha dimostrato interesse e disponibilità per quello che sta accadendo a Kagome.
Nel prossimo capitolo verrà rivelato il programma di tortura di Sango e anche qualcos'altro.
Vi chiedo scusa se sono ripetitiva in alcune situazioni o frasi ma altro modo non ho trovato. Vi chiedo scusa anche per eventuali errori.
Bene per adesso è tutto passiamo ai ringraziamenti:
Come sempre ringrazio Sesshomaru_sama che ha recensito  questa storia e l'ha messa anche tra i preferiti e i seguiti.
Baci a tutti Inu_ka

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Capitolo 5
*** Il programma di Sango. Confronto padre figlio ***


Ky: Tò guarda chi c'è in giro per il parco. Kagome non ti vergogni minimamente ad uscire con i ragazzi impegnati? Oh, aspetta ti vuoi forse vendicare. Sei così stupida ad abbassarti a certi livelli. E tu Inuyasha questo lo chiami studiare? In giro per il parco? Ah se fossi tua madre te le avrei date di santa ragione. 1) Perchè sei andato a dormire con un'altra ragazza nonostante fossi fidanzato, 2) Perchè ti sei inventato la scusa dello studio per andare a dormire da quella sgualdrina. Però a pensarci bene c'è tuo padre, potrei dire tutto a lui.
Il gruppo la guardò in malo modo. Erano sorpresi dalla cattiveria che aveva, era una serpe che sputava veleno. Kagome, inoltre, aveva le lacrime agli occhi. Come aveva potuto pensare una cosa simile e chiamarla sgualdrina. Non era certo la persona che poteva permettersi di dire certe cose visto quello che stava facendo ad Inuyasha e quello che aveva fatto a lei. Inuyasha vedendola in quello stato intervenne, inoltre non poteva permettersi di insinuare certe cose e di pensare minimamente di essere sua madre.
I: Kykio cerca di tacere. Non permetterti mai più di nominare mia madre, anche se non l'ho potuta conoscere non penso proprio che sarebbe stata una vipera come te e mio padre è stato avvisato della mia assenza da casa non devo certo dare spiegazioni a te e poi con le persone a me care sono sincero cosa che non posso essere certo al 100% di te.
Inuyasha voleva anche dirgliene quattro per quello che aveva detto a Kagome che adesso era affiancata da sua sorella che cercava di calmare il suo pianto.
I: Inoltre non permetterti di dire quelle cose a Kagome.
Ky: Accidenti Inuyasha come difendi quella sgualdrina. Ti ha fatto un bel lavaggio di cervello per farti invaghire di lei. Non ti sarai dato mica alla pazza gioia stanotte.
A quelle parole Inuyasha stava perdendo proprio la pazienza voleva davvero mollargli una delle cinquine di Sango ma non era sua abitudine alzare le mani sulle donne.
I: Senti cerca di smetterla altrimenti….
Ky: Altrimenti cosa? Vuoi alzare le mani su una donna?
I: Io ti….
K: Inuyasha basta non ne vale la pena, andiamocene abbiamo perso fin troppo tempo con questa persona. Non merita tanta considerazione da parte mia, se non vi dispiace io andrei.
Ky: Ah sì scappa pure, sgualdrina corri a piangere tra le braccia di un altro ragazzo impegnato chissà forse stavolta tocca al fidanzato di tua sorella.
Di nuovo quella parola. A quel punto Kagome non ce la fece più e gli tirò un ceffone, anche perchè aveva toccato un tasto che non doveva.
SCHIAFFFFFF!!!!!!!!!!
K: Adesso basta. Ti piace usare così tanto quella parola? Non è che la conosci così bene perchè è l'aggettivo che identifica te? Chi lo sa? (Scusa per quello che sto per dire Inuyasha). Non è che per caso te ne sei andata tu a letto con qualcuno fidanzato, forse chissà proprio con Koga. In fondo che motivi avevi di farci separare e di farli credere che io e Inuyasha avevamo una storia, per giunta inesistente. Si può dire che lo hai fatto solo per interesse personale.
Ky: Stai zitta. E tu Inuyasha nemmeno mi difendi?
I: Ehi sei stata tu ad iniziare, lei si sta solo difendendo dalle tue accuse e poi non credo che tu abbia bisogno del mio aiuto per difenderti, anche perchè io non sono in grado di sparare tante cattiverie tutte insieme.
Ky: Ma lei ha insinuato che io sono andata a letto con Koga. Non ti dà minimamente fastidio?
I: E perchè dovrebbe? Tu hai accusato lei di aver fatto lo stesso con me e di conseguenza hai insinuato, anche se indirettamente, che io ci sono andato con lei. Questo è davvero troppo. Per oggi basta così hai parlato abbastanza.
Detto questo Inuyasha si voltò di spalle e si rivolse al gruppo, in particolare a Sango.
I: Ehi Sango non ci dovevi mostrare il programma di studio per gli esami?
S: Ah sì certo. Allora andiamo perchè la cosa è lunga.
Il gruppo si diresse verso casa e strada facendo Inuyasha decise di parlare con Kagome. Miroku avendo intuito ciò con una scusa si allontanò con Sango lasciando i due da soli.
I: Senti Kagome, voglio chiederti scusa per....
K: Chiedere scusa per cosa? Tu non hai fatto un bel niente, anzi sono io a doverti chiedere scusa. A causa mia è successa questa discussione con Kykio, mi dispiace tantissimo Inuyasha. Ti prego non voglio rovinare la nostra amicizia per questo.
Detto questo Kagome ricominciò a piangere. Inuyasha dolcemente si avvicinò e con il pollice asciugò le lacrime che scendevano copiose.
I: Ehi stupidina, non mi interessa proprio un bel niente di quello che sta succedendo, tanto prima o poi quella la cancellerò per sempre dalla mia vita, e così sarà solo un brutto ricordo. E questo se accadrà sarà solo per merito tuo e per questo non mi stancherò di ringraziarti. Ok? Quindi stendiamo un velo pietoso su questa mattinata, anzi mi sa che lo dovremo stendere su tutta la giornata.
Disse con un tono preoccupato e lo sguardo un pò spaventato. Kagome non capiva il perchè.
K: Scusa perchè su tutta la giornata, sono ancora le 11:30 è ancora presto per terminarla.
I: Kagome ricordi prima cos'ho detto a Sango per andarcene?
K: ............. Oh no adesso ricordo.... Hai detto che doveva mostrarci il programma di studio. Accidenti non ti poteva venire in mente una scusa migliore?
I: E quale? Purtroppo era la prima che mi è venuta in mente.
K: Hai ragione, però così abbiamo firmato la nostra condanna.
I: Già. Comunque Kagome scusa ancora per quello che ti è stato detto mi dispiace.
Disse in tono davvero dispiaciuto infatti chinò il capo per non incrociare gli occhi della ragazza.
K: Ehi Inuyasha ancora con questa storia? Ti ho già detto che non è colpa tua, e poi adesso abbiamo altro di cui preoccuparci, non credi?
I: Sì hai ragione. Vabbè adesso andiamo verso la nostra condanna....
I due con i volti da cane bastonato si diressero verso la coppia.
Sango appena li vide disse:
S: Ragazzi finalmente, non vedo l'ora di mostrarvi il programma che ho fatto per prepararci agli esami.
K: Sai che felicità io potrei anche scapparmene dato che l'ho già visto.
M: Kagome è davvero così terribile?
K: Credimi Miroku quando lo vedrai avrai smesso di vivere.
M: Oh no così giovane. Senza aver festeggiato il mio diciottesimo compleanno senza avere una famiglia con tanti bambini a cui tramandare le mie tattiche di seduzione. Accidenti a chi ha inventato la scuola.
S: Amore ma senza la scuola non ci saremmo mai conosciuti.
M: Questa è l'unica cosa buona che ha fatto la scuola.
S: Ehi non solo questo....
K, I: Oh no ci risiamo.
K: Adesso comincerà ad elencare tutti i vantaggi che ci dà la scuola.
S: Non vi preoccupate per questa volta sorvolo su questa calunnia sulla scuola ma solo perchè vi vedo davvero sconvolti. Comunque non preoccupatevi il programma l'ho fatto quanto più semplice e leggero possibile.
K: Sì sì come no.
Nel frattempo il gruppo era arrivato a casa.
S: Ok ragazzi io e Kagome prepariamo da mangiare voi nel frattempo preparate la tavola. Ah cosa vorreste? Avete preferenze?
I: Io vorrei rimanere leggero per evitare di buttare tutto fuori quando ci farai vedere il tuo grandioso programma. Kagome sicura di non volermi accennare qualcosina così almeno vedo quello che posso mangiare?
K: No mi dispiace. Se lo faccio Sango mi scuoia viva.
I: Eddai non puoi farmi questo. Sono o non sono un tuo amico?
K: Certo Inuyasha sei il mio amico al mille per mille ma lo stesso non ti dirò niente.
I: Uffa Kagome sei davvero una strega.
K: Cosa hai detto? Prova a ripeterlo se ne hai il coraggio.
I: Ho detto che sei una strega. Cos'è non ci senti bene?
K: Ah la metti così. OK. Sango ad Inuyasha farai fare quella bella cosetta che ieri mi ha fatto quasi venire un infarto.
S: Eh dai non puoi dirlo sul serio.
K: Mai stata più seria in vita mia. Inuyasha amico mio questa è guerra. Stupido
I: Scema.
K: Deficiente.
M: Ecco che ci risiamo fino ad un attimo fa andavano d'amore d'accordo e adesso guardali litigano come due bambini.
S: Hai ragione quei due non si smentiscono mai. Eppure sono certa che tra loro c'è più di una semplice amicizia.
M: Sono d'accordo con te.
Inuyasha e Kagome intanto continuavano ad insultarsi finchè non notarono che la coppietta li stava osservando e stava parlando.
K: Ehi voi due cos'avete da confabulare?
I: Infatti.
S, M: Noi proprio niente.
S: E adesso Kagome se avete finito di battibeccare mi faresti la cortesia di venirmi ad aiutare in cucina? E voi due muovetevi ad apparecchiare.
I: Ehi Sango controlla che tua sorella non mi boicotti il pranzo con qualche sua pozione da strega.
K: Potrei anche farci un pensierino visto che mi hai dato l'idea.
S: Adesso basta voi due non ricominciate. Inuyasha non preoccuparti Kagome non ti farebbe mai del male.
K: Ehi chi te l'ha detto?
S: Ne sono sicurissima. Ok adesso muoviamoci altrimenti non concluderemo un bel niente oggi.
Miroku era rimasto in silenzio per tutto il tempo ma non appena le ragazze andarono in cucina si avvicinò al suo amico.
M: Ehi Inuyasha, l'hai combinata grossa. Chissà cosa intendeva Kagome con quella frase. Comunque ammettilo Inuyasha, Kagome ti piace e non poco.
I: Ehi razza di pervertito cosa vai blaterando? Secondo te mi può piacere una come lei?
M: Sìì sì, negalo pure all'infinito ma io l'ho capito e visto come stavate abbracciati stamattina nel letto non credo proprio che non ti piaccia.
I: Ma tu...... Come…io non...
Inuyasha era al limite dell'imbarazzo. Dunque loro l'avevano notato. E' stato sciocco pensare che non se ne sarebbero accorti. Inuyasha non sapeva come venirne fuori e decise di non dire più niente per non aggravare la situazione.
M: Visto che ho ragione? Non riesci più nemmeno a formulare una frase di senso compiuto.
Intanto in cucina....
S: Ehi Kagome, dì la verità Inuyasha ti piace o sbaglio?
K: Eh che cosa. A me dovrebbe piacere un rozzo come Inuyasha? Ma stai scherzando?
S: No non scherzo affatto e il modo in cui vi abbiamo visto stamattina nel letto ne è la prova. E poi ultimamente passate molto tempo insieme.
K: Che centra siamo amici è naturale che parliamo.
S: Sì è normale. Ma tra di voi, nonostante litighiate per ogni fesseria, c'è una certa intesa.
K: Sango smettila non è vero.
S: Sì vabbè negalo quanto vuoi ma io non ci credo che non ti piaccia nemmeno un pochino.
Kagome e Inuyasha sapevano in fondo di provare qualcosa l'uno per l'altra ma non lo avrebbero mai ammesso.
K: Ehi Sango se non controlli la carne si brucerà.
S: Oh è vero. Chiama i ragazzi e digli che è pronto.
K: Miroku, Inuyasha venite è pronto.
M: Mmmmm, ho proprio fame andiamo mio bell'innamorato.
I: Ehi tu maniaco smettila o non ci arrivi al tuo compleanno.
M: Uffa sempre la stessa minaccia e cambia repertorio ogni tanto. Mmmmmm ragazze che buon profumino cosa c'è di così buono.
S: Sedetevi e lo scoprirete. E mangiate tutto che dovete essere belli attivi per il pomeriggio che ci aspetta.
M: Oh no amoruccio non dire più niente altrimenti rovinerai questo buon pranzetto.
Le ragazze avevano preparato delle vere leccornie. C'era di tutto di più: insalata, carne, ramen, ravioli al vapore e dopo la frutta le ragazze erano riuscite a preparare anche il dolce.
I ragazzi divorarono tutto come se fosse una semplice colazione e si stupivano di come le ragazze fossero riuscite a preparare tutto questo in così poco tempo.
M: Ragazze davvero squisito. Adesso ci starebbe un bel riposino, sapete queste abbuffate mettono una certa sonnolenza.
S: Ehi non ci provare nemmeno ad andare a fare il tuo riposino perchè dobbiamo iniziare a studiare.
K: Sango accidenti facci almeno digerire e che diamine tra un pò inizieremo a studiare non preoccuparti.
I: Ragazzi scusate sto ricevendo una chiamata mi assento un attimo.
Inuyasha si dileguò rispondendo al telefono lasciando perplessi i ragazzi che si chiedevano chi fosse a quell'ora. Le opzioni erano due: o era suo padre o Kykio.
I: Pronto, papà che è successo?
In: Inuyasha mi spieghi cosa sta succedendo?
I: In che senso? Non sta succedendo un bel niente. Perchè?
In: Poco fa è venuta Kykio ed era distrutta. Ha detto che ti ha visto che stavi flirtando con Kagome al parco. Ha detto anche che appena ve ne siete accorti vi siete distaccati e l'avete aggredita usando termini alquanto maleducati. Inuyasha, figliolo, so che come ragazza e futura moglie non ti piace ma non è così che ti ho insegnato a trattare le persone e soprattutto le donne.
Inuyasha mentre ascoltava suo padre aveva notato nel suo tono una nota di tristezza mista a delusione per questo aveva deciso di non interrompere il discorso e di lasciarlo finire in modo tale che avendo tutte le informazioni potesse dare la sua versione dei fatti senza dover aggredire suo padre.
I: Ehi papà, non sò come si sia presentata Kykio ai tuoi occhi ma fidati papà non è quella che tu credi che sia. E comunque tutto quello che ti ha detto è quello che ha fatto lei. Tu la conosci bene Kagome e sai che non sarebbe capace di fare cose simili. Ti dico solo che pur di farla soffrire ha detto menzogne all'ex fidanzato di Kagome facendo in modo che si lasciassero per poi dire che Kagome per consolarsi ci stava provando con me e ha usato termini che in casa nostra non sono quasi mai esistiti. Credimi papà non sono mai stato più sincero in vita mia. Noi stiamo tutti e quattro insieme solo per studiare per gli esami di stato e la passeggiata al parco è stato solo un modo per ritardare la tortura a cui vuole sottoporci Sango, cosa che adesso non riusciremo più ad evitare. Infatti stanno aspettando solo me affinché possa esporre il suo programma.
In: Ahahahah, quella Sango, per quanto riguarda la scuola non si smentisce mai. Sono sicuro che arriverai con ottimi risultati se studierai come ti dice lei. Per cui figliolo torna dagli altri così potete iniziare a studiare. Per la questione di Kykio, figliolo, mi fido di te. Anche perchè non ce la vedo proprio Kagome a fare quello che mi ha detto. Però appena avremo un pochino di tempo libero promettimi che ne riparleremo di persona. Ti voglio bene Inuyasha e crederò sempre in te però cerca di non deludermi.
I: Non preoccuparti. Te lo prometto. La settimana prossima staremo tutti e quattro a casa nostra perchè abbiamo deciso di studiare una settimana in tutte le case nostre.
In: Ah quindi questa settimana non ci vedremo per niente?
I: Certo che ci vedremo secondo te posso stare sempre con gli stessi vestiti? Non credo proprio. Adesso ti lascio sennò tra un pò esce Sango e mi lincia poi dovrai venire al funerale di tuo figlio. Ciao ciao papà e grazie per la tua fiducia.
In: Ahhahaha, certo figliolo ci sentiamo.
Appena terminata la telefonata Inuyasha era a dir poco emozionato. Davvero suo padre li aveva detto tutte quelle cose e gli aveva dato la sua piena fiducia. In fondo suo padre non era mai stata una persona cattiva per quanto severo fosse lo faceva solo per il loro bene affinché sapessero gestirsi all'interno della società. Infatti loro sapevano difendersi da tutto senza problemi e sapevano come trattare le persone, soprattutto le donne. Però Inuyasha era anche arrabbiato. Come aveva potuto Kikyo dire tutte quelle menzogne e prendere in giro suo padre. Questa era un'altra cosa che gli avrebbe fatto pagare a caro prezzo.
I: " Kykio goditi le tue cattiverie finchè puoi. Dopo ti pentirai di aver conosciuto un membro della famiglia No Taisho, e soprattutto di aver pestato i piedi alla ragazza sbagliata". Pensò tra se Inuyasha.
Dopo rientrò dentro notando lo sguardo assassino di Sango. Al che temeva per la sua vita. Faceva davvero paura quando si trattava di questioni scolastiche. Suo padre aveva pienamente ragione. Di sicuro alla maturità avrebbe preso un buon voto. Visto che Sango non gli avrebbe dato un minuto di tregua. Così si decise ad avvicinarsi al tavolo già stracolmo di libri.
S: Ah eccoti qui finalmente. Adesso il telefonino te lo sequestro visto quanto tempo hai impiegato a concludere la chiamata. Le questioni amorose si risolvono dopo lo studio. E adesso prendi posto. Tu ti siederai qui, tra me e Kagome così tu e Miroku non potrete parlare e visto che lui è seduto vicino a Kagome non potrà distrarsi a toccarmi.
Detto questo cominciò ad illustrare il suo programma.
S: Allora, come sapete la mattina abbiamo ancora scuola. Dunque dal lunedì al venerdì la mattina non si tocca.
Il pomeriggio, dopo pranzo, mezz'ora di riposo. Poi iniziamo con i compiti per il giorno seguente. Massimo tre ore per terminarli, tanto tutti e quattro potremo darci una mano.
Dopo, per il primo mese, due ore di ripetizione del programma scolastico, così inizieremo a prepararci per la maturità.
Il sabato: sveglia massimo alle nove poi si studia fino alle dodici, ci eserciteremo a tradurre le versioni. Dopo pranzo, solo per il sabato, un'ora di riposo. Dopo altre tre ore di studio.
A scuola terminata studieremo mattina e pomeriggio seguendo lo stesso programma del sabato.
La domenica pausa. Dunque il sabato sera potete andare dove volete e ritirarvi all'orario che preferite e potrete dormire quanto volete ma potrete uscire di casa solo a programma giornaliero terminato. Ah per quanto riguarda il dormire siete liberi di scegliere dove andare. Allora ragazzi cosa ne dite?
I: Che morirò dopo la prima settimana, se non prima.
S: Ehi ragazzi l'ho fatto quanto più semplice possibile altrimenti sarebbe stato ancor più complicato.
M: Non oso immaginare il tuo concetto di più complicato. Già questo è fin troppo massacrante figuriamoci più complicato.
K: Concordo con voi ragazzi. Ah per l'alloggio voi cosa dite? Per me non fa differenza. Anche se dormendo insieme eviteremo di alzarci prima per raggiungere la casa prescelta per la settimana. Logicamente casa nostra è libera.
M: Io concordo con Kagome. Così posso stare più tempo con la mia amata.
S: Non ci pensare proprio a quelle cose. Ok. Allora dopo aver stabilito ciò possiamo anche cominciare. Iniziamo con i compiti per domani. Abbiamo una versione di greco da tradurre e letteratura giapponese da studiare. Forza non sono molti.
I, M, K: Ok.
Dissero a malincuore. Kagome voleva chiedere già da un pezzo ad Inuyasha se quella chiamata lo avesse agitato in qualche modo ma non voleva disturbarlo. Però la curiosità di sapere come stava era troppa. Dunque disse sottovoce al suo amico.
K: Ehi Inuyasha tutto ok?
I: Se ti riferisci alla chiamata. Sì e no. Era mio padre dopo ti racconto. Ok? Adesso iniziamo prima che ci faccia una lavata di capo tua sorella.
S: Ehi voi due silenzio. Iniziate a tradurre che poi confrontiamo. Potete parlare solo se dovete consultarvi.
M, I, K: Va bene.
Dissero in coro. Iniziarono a tradurre con non poche difficoltà tranne Sango che finì molto prima degli altri. Confrontarono le traduzioni e chi più chi meno aveva commesso ogni tipo di errore. Ma alla fine riuscirono a completarla e studiarono pure letteratura giapponese. Erano le 19:00 quando finirono.
I: Ehi ragazzi visto che abbiamo finito che ne dite se ognuno di noi passa a casa propria per prendere un pò di vestiti? E ricordate che dobbiamo prendere anche i libri.
S: Oh avete ragione non ci avevo pensato che i vostri libri fossero ancora a casa.
I: Ah ottimo è bastato menzionare la parola libri per accettare la mia proposta di andare a casa. E non pensi che siamo senza vestiti? Non penso ti piacerà studiare con dei ragazzi che puzzano.
K: Quando studia Sango sarebbe capace di non sentire nemmeno la puzza di una discarica.
I: Mamma mia mi preoccupi parecchio. Se fai così alle superiori non oso immaginare all'università.
K: Sarà la mia rovina. Lì non potrò nemmeno fiatare.
I: Dunque ragazze per questa settimana si studia a casa vostra?
S: Sì, quindi sbrigatevi ad andare a prendere le vostre cose che noi due iniziamo a preparare la cena.
M: Ok mia dea sarò presto di ritorno.
I: Io forse impiegherò un pò di più. Dunque se volete iniziare a cenare fate pure.
K: Non preoccuparti Inuyasha ti aspettiamo non abbiamo tanta fretta di mangiare e poi è ancora presto.
I: Va bene fate come volete. Allora io vado ci vediamo più tardi.
Inuyasha si dileguò dirigendosi a casa sua. Sperava che suo padre fosse a casa così avrebbe potuto parlargli. Arrivato a casa si diresse immediatamente nello studio di suo padre ma non senza prima bussare.
Toc toc toc....
In: Avanti.
I: Ciao papà.
In: Oh figliolo, sei già di ritorno. Com'è andato il vostro primo giorno di studio?  Non ti sarai già arreso?
I: No no papà anche se la tentazione c'è ma non mollerò.
In: Bravo è questo lo spirito giusto. Un No Taisho non si arrende tanto facilmente.
I: Hai pienamente ragione. Comunque sono venuto a prendere un pò di roba come ti avevo accennato oggi pomeriggio. Dunque se non sbaglio dovevamo chiarire quella faccenda di Kykio.
In: Sì è vero. Allora Inuyasha inizia tu a dare la tua versione dei fatti così posso vedere fino a che punto le due versioni coincidono.
I: Sì papà. Allora la maggior parte delle cose te le ho detto oggi pomeriggio. Comunque adesso te lo spiego meglio.
Inuyasha stette in silenzio per un pò cercando di ricordare tutta la storia avvenuta al parco. Dopo un pò di pausa iniziò.
I: Allora, come ti ho detto stamattina prima di sapere il programma di preparazione per gli esami di stato, Sango, Miroku, Kagome ed io, siamo andati a farci un giro per il parco. Lì abbiamo incontrato Kykio che non appena ci ha visti mi ha dato del bugiardo perchè io ero lì invece che a casa a studiare. Cosa che abbiamo iniziato a fare appena finito di mangiare. Poi dopo ha detto a Kagome che lei per consolarsi dalla separazione da Koga ci ha provato con me definendola sgualdrina.
In: Addirittura?
Inu era a dir poco sbalordito da quel racconto che si prospettava essere ancora lungo.
I: Sì. Era quello il termine a cui mi riferivo oggi pomeriggio al telefono. Comunque ha anche insinuato che io e Kagome avessimo passato la nottata insieme a far chissà quali cose. Ha detto a Kagome che doveva vergognarsi per questo visto che sono fidanzato e per questo è scoppiata a piangere, sebbene avesse tentato con tutta se stessa di non farlo. Poi ha anche detto che chissà, dopo che lei si fosse stancata di me, ci avrebbe provato anche con il fidanzato di sua sorella. Kagome non ci ha visto più e allora gli ha mollato un ceffone, dicendo che siccome le piaceva tanto usare quel termine forse era qualcosa che identificava se stessa. Dato che Kykio ha fatto separare Kagome e Koga, che a mio parere è davvero un'idiota se ha creduto a cose simili senza ascoltarla. Se ti dicessi quello che Koga ha fatto e continua a fare a Kagome giuro che lo uccideresti tu stesso.
In: Non dirmi che ha alzato le mani su Kagome e continua a minacciarla?
Accidenti il padre di Inuyasha, a differenza di suo figlio, era un tipo piuttosto sveglio. Sapeva che l'unica cosa che lo faceva imbestialire a tal punto da voler uccidere qualcuno era perchè questo si era permesso di maltrattare una donna. A volte invidiava le coppie felici che si godevano le loro famiglie e il solo fatto che qualcuno che aveva la fortuna di avere la propria donna ancora al suo fianco la maltrattava lo faceva stare male. Perchè lui alla sua amata non avrebbe fatto niente di tutto questo. Anzi Izayoi diceva spesso che lui si attaccava come una cozza che non la lasciava mai da sola, non gli permetteva di fare lavori troppo faticosi e l'aiutava spesso nelle mansioni di casa.
Questo lo riportò con la mente nel passato.
 
Quando Izayoi uscì incinta di Inuyasha la malattia che l'aveva colpita tempo addietro peggiorò. I dottori avevano detto che l'avanzare della malattia poteva essere fermato interrompendo la gravidanza ma lei si era opposta con tutte le sue forze. Non voleva che la vita del suo bambino venisse stroncata ancor prima di cominciare. Inu, anche se non accettava questo, non voleva che sua moglie lo odiasse. Pregò tutti i Kami esistenti affinché le fosse risparmiata la vita ma a quanto pareva nessuno gli aveva dato ascolto. Al momento del parto la sua amata fece in tempo a guardare negli occhi suo figlio dando un bacio sia al suo piccolo che al suo amato poi il giorno stesso esalò l'ultimo respiro. Sesshomaru fu lasciato fuori dalla stanza. Inu  non volle farlo assistere a quella scena straziante, però anche se non era nella stanza lui la salutò. Inu però vide che la sua amata era morta col sorriso sulle labbra. Aveva ottenuto quello che più desiderava aveva dato la vita al suo piccolo ma aveva anche abbandonato il suo unico amore. Inu per un periodo cadde in depressione si occupò di Inuyasha giusto lo stretto necessario. Lo riteneva in parte responsabile della morte di sua moglie. Ma un giorno, Inuyasha tornando dall'asilo corse su in camera sua piangendo così suo padre andò a vedere cosa fosse successo. Come se in quel momento in lui si fosse risvegliato lo spirito paterno che non aveva mai avuto nei confronti di Inuyasha.
In: Inuyasha perchè stai piangendo? Ti sei fatto male o ti hanno trattato male.
I: No, papà. Però dei bambini mi prendono sempre in giro ma fino ad oggi non me ne importava. Oggi però hanno detto che io non ho la mamma perchè mi ha abbandonato per stare con un altro bambino e che tu mi odi perchè io vi ho fatto separare, dicendo che per questo motivo tu non vieni mai a prendermi e che ti vergogni di uscire con me.
Oddio Inu non pensava che suo figlio stesse affrontando tutte queste cose da solo senza mai dirgli niente. Lui non ci aveva mai pensato aveva pensato solo ed esclusivamente al suo dolore. Infatti in un certo senso la storia in una piccola parte corrispondeva. Ma la sua amata non lo aveva lasciato per stare con un altro uomo e lui non si vergognava di Inuyasha. Lo riteneva responsabile della morte di sua madre. Cosa che a pensarci bene era peggiore di quella che dicevano quei bambini. Lui non aveva dimostrato mai quell'amore che un padre prova per un figlio. Lo aveva solo accudito quel poco che bastava affinché vivesse. Mai una parola dolce, mai una carezza niente di niente. Quella storia lo aveva fatto riflettere molto.
In: Ehi Inuyasha quello che dicono quei bambini non è affatto vero. La mamma non è qui con noi, non perchè è andata da un altro bambino ma perchè una brutta malattia se l'è portata via. Tua madre non avrebbe mai fatto una cosa del genere, credimi Inuyasha.
I: Ma tu pensi che è stata colpa mia? E' per questo che non esci quasi mai con me?
In: Ehi non dire queste cose io non ti do la colpa di niente tu non centri affatto. Inuyasha sò che è difficile ma perdonami. Hai ragione non sono mai stato un buon padre per te e mi dispiace essermene accorto solo ora.
I: Fa niente papà. Ma mi prometti che ogni tanto mi verrai a prendere all'asilo?
In: Certamente. Verrò tutti i giorni.
I: EEEEH non ci credo!!!!!
In: Da domani vedrai.
I: Papà ma Sesshomaru perchè mi tratta sempre male?
E' vero Sesshomaru lo trattava quasi sempre male, ma non perchè non lo volesse bene, ma solo che lo riteneva responsabile del cambiamento di suo padre. La depressione di Inu si era riflessa anche su Sesshomaru che lo sentiva sempre più freddo anche nei suoi confronti. Ma da quel giorno tutto sarebbe cambiato. Inu andò tutti i giorni a prendere all'asilo Inuyasha e a scuola Sesshomaru. Questo valeva anche quando li doveva accompagnare. Questo fece felicissimi entrambi i fratelli. Inuyasha poté ricevere il vero amore di un padre e Sesshomaru poteva riavere il vecchio appiccicoso papà.
FINE FLASHBACK
Inuyasha notò che suo padre era completamente assente, infatti aveva involontariamente toccato un tasto piuttosto doloroso per suo padre.
I: Ehi papà ci sei? Scusami non volevo....
In: Ehi figliolo continua. Questo Koga cos'ha fatto a Kagome?
I: Papà di questo te ne parlerò un'altra volta per adesso non è questo il problema. A quello non ti preoccupare papà ci penso io.
Inu non disse nulla sapeva che suo figlio avrebbe fatto quello che avrebbe fatto lui.
I: Allora stavo dicendo. Kagome gli ha dato uno schiaffo e così lei mi ha accusato di non volerla difendere e che io invece stavo proteggendo quella sgualdrina. Io non sono intervenuto anche perchè era stata una donna a dargli lo schiaffo. Io ho detto che anche se indirettamente lei aveva accusato me di aver fatto lo stesso. Lei poi ha minacciato che ti avrebbe detto tutto. Noi abbiamo fatto finta di niente e ce ne siamo andati. E a quanto pare a modo suo ha mantenuto la sua promessa. Anche se da quello che mi hai detto  te lo ha raccontato a modo suo. Perciò papà ti prego io non voglio sprecare la mia vita con lei io non la amo come lei non ama me. A lei interessa solo la tua azienda.
In: Inuyasha questa è una cosa che valuteremo in seguito per adesso ho bisogno di un pò di tempo per verificare alcune cose. Perciò Inuyasha non torniamo più su quell'argomento. Da quel matrimonio potremmo trarre vari vantaggi.
I: Papà e non pensi alla mia felicità? Pensi solo alla tua azienda.
In: Se la nostra vita è così lo dobbiamo solo all'azienda e ampliandola potremmo arrivare ben oltre dove siamo adesso. Però fidati per quanto voglia ingrandire questa azienda non ti metterò mai nelle mani di persone spregevoli se queste si rivelassero tali. Prima del tuo compleanno farò varie indagini così vedrò chi sono realmente i Musashi. Ti dirò una cosa. Per me c'è qualcosa che non quadra in quella famiglia. Dunque Inuyasha fino ad allora questo è un capitolo chiuso. OK?
I: Va bene papà. Se avrai ragione dovrai imparare a fidarti del mio istinto.
Inu accennò un sorriso. Se c'era una cosa infallibile di Inuyasha, quello era il suo istinto. Non si era mai spiegato come ma Inuyasha riusciva a percepire le persone com'erano realmente. Sembrava davvero che avesse l'istinto di un cane.
In: E va bene se avrai ragione imparerò a fidarmi appieno del tuo istinto canino
I: Eh!!!! Istinto canino? Non sono mica un cane io.
In: Ehi non ti scaldare tanto era un modo di dire ed era anche un complimento. Adesso sbrigati ad andare si è fatto tardissimo, e se i tuoi amici ti stanno aspettando per la cena quando arriverai ti lasceranno a digiuno costringendoti a guardarli mentre mangiano. Io farei così…ahahahahh
I: Papàààà
In: Dai a parte gli scherzi. Sono felice che tu ti sia aperto così con me. Oggi mi hai reso fiero più che mai di essere tuo padre.
I: Ok... Anche a me ha fatto piacere che tu mi abbia ascoltato senza aggredirmi. Adesso corro prima che quelli veramente mi uccidano. Ah spero che non usino i tuoi mezzi di tortura altrimenti per quanta fame ho sono spacciato.... Ciao ciao papà
In: Ciao figliolo
In: " Izayoi, visto come sta crescendo il nostro cucciolotto, come lo chiamavi tu quando eri incinta. Sta diventando un vero ometto. E ha ragione quando dice che penso solo all'azienda invece che alla sua felicità ma cosa posso fare. Amore dammi un consiglio non voglio essere la causa dell'infelicità di nostro figlio ora che è finalmente felice. Come vedi ha anche degli amici. E non so perchè ma qualcosa mi dice che nostro figlio un giorno condividerà con  Kagome più che una semplice amicizia. Altrimenti perchè la difende in quel modo dal suo ex. Ho capito tutto amore mioma lo stesso non so che fare".
Inuyasha si diresse in camera sua prendendo lo stretto necessario. Mentre prendeva il pigiama gli occhi di Inuyasha ricaddero su una foto di sua madre.
I: Oh mamma, come vorrei che fossi qui. Di sicuro mi avresti capito di più di quanto mi capisca papà. Però già il fatto che ha detto che non si fida appieno di Kykio è già qualcosa. Grazie mamma sono sicuro che sei tu che stai facendo finalmente ragionare quel testone di padre che mi ritrovo. Inoltre mamma se tu fossi qui avresti potuto darmi qualche consiglio su come comportarmi con Kagome. Sai mi piace davvero tanto anche se litighiamo per ogni minima scemenza ma questo per me è un modo per dire ti voglio bene. Vorrei passare il resto della mia vita con lei ma non so se lei vorrà lo stesso. Ho paura a chiederglielo anche perchè temo che se rifiutasse questo potrebbe incidere sulla nostra amicizia. Lei è speciale mi ha dato una mano enorme nello scoprire alcune cose su Kykio e spero che la questione vada a buon fine così potrò liberarmi per sempre di Kykio. Ciao mamma ti voglio bene.
Mentre si stava dirigendo verso l'uscita Inuyasha fu chiamato dal fratello.
Se: Ehi Inuyasha come sta andando alla tua amica?
I: Ti riferisci a Kagome? Per adesso bene, Koga non si è fatto più sentire e spero non lo faccia più. Tu piuttosto ricordati che la settimana prossima per tutta la settimana staremo qui. Quindi sei pregato di non farlo avvicinare a casa nostra.
Se: Ehi se me lo ordini te lo scordi ma se me lo chiedi per me va bene. Allora????
I: Era una richiesta non un ordine ma tu come sempre non capisci niente. Ok adesso vado. Ciao
Se: Ciao.
Finalmente Inuyasha arrivò a casa delle ragazze. Le trovò abbastanza tranquille. Ma Sango aveva colpito ancora. Infatti Miroku aveva stampato in faccia due belle mani. Un momento erano due mani, che abbia....
I: Ehi razza di maniaco.
M: Eh dici a me?
I: Certo, perchè tu vedi altri maniaci qui? Come mai hai stampato in faccia due e non una cinquina? Hai toccato anche Kagome?
K: Ehi Inuyasha puoi fare il detective lo hai capito solo guardando la sua faccia.
I: Bhe non è difficile da capire. Miroku solo per un motivo può aver stampato in faccia la forma di due belle manine.
Mentre parlava, Inuyasha lanciò uno sguardo truce al suo amico. Che sia iniziata la fase di gelosia senza essere passati per quella del fidanzamento. Non se lo spiegava, sapeva solo che Kagome non doveva essere sfiorata da nessuno. Si ritrovò a pensare come si era svegliato la mattina, lui e Kagome stretti l'uno all'altra come una vera coppia. Ma questo non sarebbe più successo anche se in cuor suo sperava che in futuro questo sarebbe stato per sempre il modo in cui si sarebbero svegliati. A questi pensieri Inuyasha era diventato rosso come un peperone.
K: Inuyasha tutto apposto non è che ti è venuta la febbre? Sei rosso come un pomodoro. Ho capito, la prima giornata di studio ti ha già fatto crollare. Sai ti credevo più forte.
I: Ehi non ho la febbre e non sono crollato per la prima giornata di studio è solo che ho camminato veloce perchè si è fatto tardi. A proposito scusate per il ritardo. Cosa si mangia di buono?
S: Bhe Inuyasha, avevamo previsto che avreste fatto tardi quindi abbiamo optato per una bella pizza, che ne dici? Se per te va bene possiamo chiamare la pizzeria e farcele portare a casa.
M: Per me va bene, è da parecchio che non la mangio.
K: Ma se proprio l'altro ieri tu e Sango siete andati in pizzeria.
I: Ehi Kagome forse non sono andati in pizzeria come ti avevano detto. Giusto Miroku?
A quella affermazione la faccia di Miroku e Sango fecero concorrenza a quella che aveva fatto Inuyasha.
S: Ehi ma ti sembrano cose da dire? Miroku tu la prossima volta ricordati bene le cose.
K: Se avete finito possiamo anche chiamare la pizzeria perchè io sto morendo di fame. Altrimenti chiamo per me e vi lascio guardare mentre mangio.
I: Accidenti tu e mio padre avete gli stessi metodi di tortura. Poco fa anche lui mi ha detto una cosa simile. Siccome non ci tengo a sperimentare gli effetti di questa tortura, mi associo anche io. Voi due che cosa avete intenzione di fare volete uccidervi ancora o volete mangiare?
M: Mangiamo così almeno Sango avrà le mani impegnate a fare qualcos'altro e lascerà libera la mia faccia per un pò.
I: Fin quando tu non allungherai una tua.
S: Ok ragazzi chiamo. Voi già sapete quella che volete?
K: Io una vegetariana.
I: Margherita con poco pomodoro.
M: Tonno e cipolla.
S: Ehi dopo non azzardarti a baciarmi. Anzi filerai subito in bagno a lavarti i denti.
Tuuu tuuu tuuuu
Piz: Pronto pizzeria Kumo
S: Sì buonasera. Vorrei ordinare quattro pizze a domicilio.
Pizz: Sì
S: Allora: una margherita con poco pomodoro, una vegetariana, una tonno e cipolla e una pizza solo mozzarella. Per che ora?
Pizz: Sì allora un trenta minuti più o meno.
S: Ok, va bene. A dopo.
Pizz: Buonasera.
Appena terminata la chiamata Sango riferì che ci volevano all'incirca trenta minuti, al che....
K: Così tanto? io non ce la faccio più. Ho una fame da lupi.
I, M: A chi lo dici.
S: Ehi tenete conto che non esistiamo solo noi a Tokyo, e poi dagli il tempo di farle in fin dei conti sono quattro pizze. Possiamo impiegare il tempo ripetendo un pò.
I: Ehi dico io, ma sei impazzita. Vuoi aprire i libri a quest'ora? Non ci penso proprio.
K: Ha ragione. Penserò a qualcos'altro per ingannare il tempo ma i libri scordateli. Poi sono già in cartella perchè disturbarli falli dormire.
M: Scusa Kagome, ma ti si è fuso il cervello a pensare alla storiella dei libri che dormono. E' vero che la fame gioca brutti scherzi ma a te hanno fatto partire il cervello.
K: Bhe allora vuol dire che i tuoi sono pronti per essere aperti quindi vai su e vai a studiare se ci tieni così tanto.
I: E' vero. Io pur di non aprire i libri sono disposto a credere alla storiella di Kagome. Tho guardate è passato già un quarto d'ora. Altri quindici minuti e si mangia.
S: Allora sono sufficienti per ripetere qualcosina.
K: Sango la vuoi smettere. Lo vuoi capire che nemmeno se mancassero due ore io aprirò i libri, anzi non li guardo nemmeno.
S: Che amici deludenti che siete.
I: Ehi se ti piace stare con i secchioni posso farti rinchiudere insieme a mio fratello vi amerete all'istante.
M: Inuyasha non ci provare nemmeno a far stare la mia Sanguccia con quel ghiacciolo di tuo fratello.
K: E' vero. Sesshomaru già piace a tua sorella, perchè darli una così cocente delusione. A pensarci bene o con Sango o con Rin, il ghiacciolo te lo troverai comunque davanti ai piedi. Sarebbe stupendo se te lo trovassi come cognato. Così grazie alla sua presenza casa tua sarebbe perfetta nelle giornate infernali dell'estate.
M: Kagome stasera la tua immaginazione sta facendo faville. Adesso anche sul fratello di Inuyasha ti sei messa a fantasticare. Ci pensi se te lo ritrovi tu come cognato.
K: Ma ti sei bevuto il cervello? Se ricordi come si formano i legami di parentela saprai che è impossibile, dato che i cognati acquisiti delle sorelle non diventano i tuoi.
Kagome aveva voluto deviare il discorso, lei aveva capito dove voleva andare a parare Miroku con quella frase cioè che lei doveva mettersi con Inuyasha. Non le sarebbe dispiaciuto affatto ma la cosa era a dir poco impossibile. Anche lei pensò a come si era sentita svegliandosi tra le braccia di Inuyasha, ma quella sarebbe stata l'unica volta. A questi pensieri anche Kagome era diventata rossa. Inuyasha per non farsi vedere si era voltato di spalle.
Sango appena Miroku finì di parlare gli pestò un piede.
M: Uffa però non è giusto, io non lo voglio alle feste con me. Rovinerebbe tutto. Andrà a tema solo con il natale visto che già fa freddo.
I: Ma quanto la fate lunga voi. Pensate anche ai vantaggi.
M: E quali sarebbero.
I: Bhe non darà fastidio perchè è di pochissime parole.
M: E' questo il problema.
Driiiin driiiiin
K: Ragazzi il citofono, saranno le nostre pizze. Che bello si mangia.
Kagome rispose al citofono, ma non era chi pensava chi fosse.
K: Chi è?
ANGOLO DELL'AUTRICE:
Bene in questo capitolo è entrato in scena anche il padre di Inuyasha e Sesshomaru. Come potete leggere qui Sesshomaru e Inuyasha sono fratelli a tutti gli effetti. Siamo venuti a conoscenza anche di qualche dettagliuccio sul passato di Inuyasha però più in là la cosa sarà più approfondita.
Però  chi sarà mai al citofono? Sarà davvero la tanto attesa pizza o ci sarà qualche sorpresa? 
Per saperlo non vi resta che continuare a seguire la storia ( Sempre se lo volete).
Ringraziamenti: 
Rosadc e l'immancabile Sesshomaru_sama per aver recensito il capitolo precedente.
2 - Kirara99 [Contatta]
3 - love candy 77 [Contatta]
4 - Sara31 [Contatta]
per aver messo la storia tra le seguite.
Grazie anche solo a chi legge.
Baci a tutti by Inu_ka

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Capitolo 6
*** Verrete con noi ***


 
M: Allora da dove posso iniziare. Ah sì, Kykio non ti dice niente il nome Ghinta. Aspetta forse questo ti ricordi meglio: Renkotsu.
Kykio diventava sempre più pallida. Come faceva Miroku a sapere queste cose?
M: Mmmm. Nemmeno questo allora vediamo i posti. Il laboratorio di biologia, la palestra, lo stanzino e anche il bagno dei professori.
I: Miroku vuoi dirmi che cosa significano questi nomi e questi posti? Un'idea ce l'ho, ma non voglio saltare a conclusioni affrettate. Quindi sii più chiaro.
M: Se la qui presente è sincera te lo potrà dire lei stessa.
I: Kykio?
Ky: Io non so di cosa tu stia parlando.
M: Andiamo non fare la finta tonta. Perchè io ho visto tutto. Pensi che quando vado in giro non spio in certi posti? Sai le informazioni non sono mai troppe. Però non è mia abitudine sfruttarle se non è strettamente necessario. In questo caso sì. Allora o lo dici tu o lo dico io.
Ky: Ripeto che non so di cosa parli.
Kykio continuava a negare e Inuyasha era sempre più irrequieto.
M: Uffa che seccatura che sei, cambia il disco. Allora visto che non vuoi dirlo tu lo dico io. Sappi però che è da vigliacchi quello che stai facendo. Allora amico mi dispiace per te, ma ti sei messo con la peggiore delle donne. I nomi che ho menzionato sono tutti quelli con cui la qui presente se l'è spassata quando diceva di essere impegnata con te, mentre i posti sono dove se gli è goduti. Mi dispiace Kykio lo hai voluto tu. Ah dimenticavo che c'è un altro nome. Se vuoi posso dirlo in fondo perchè lasciare le cose a metà. Il nome Koga, cosa ti dice?
Al suono di quel nome Inuyasha si sentì esplodere la rabbia dentro. Questo era troppo. Lei lo stava prendendo in giro per bene. E questo era venuto a galla perchè Miroku aveva deciso di parlare. Anche se aveva già visto la foto che Koga aveva gentilmente mandato a Kagome adesso questa era la conferma. Una domanda gli frullava per la testa. Perchè Miroku non gli aveva detto niente. Questa però era una cosa che gli avrebbe chiesto più tardi.
I: Cosa centra Koga?
Ky: Niente Inuyasha. Non significa proprio niente.
M: Kykio adesso basta.
Gli urlò Miroku. La cosa lasciò stupefatto il suo amico. Perchè a differenza sua Miroku non si alterava mai, tranne in situazioni particolarmente critiche. Il fatto che lo avesse fatto ora significava che la cosa era dannatamente seria
M: Sono arrivato a questa conclusione solo perchè, dopo quello che ho sentito l'altro giorno che hai detto a Kagome mi sono insospettito e ho deciso di approfondire la questione. Come sai la casa di Koga è lungo il tragitto che va da casa di Kagome alla mia. Ti ho vista che sei entrata in casa sua.
Miroku si rivolse all'amico.
M: Inuyasha mi dispiace. Se vuoi mi fermo qui. Non voglio ferirti più di quanto io lo abbia già fatto.
I: Miroku sbrigati a parlare. Ricordati che abbiamo da fare. E poi è un mio diritto sapere quello che sta succedendo.
Ky: Smettila. Sei solo uno che non sa quando farsi gli affari suoi. Sei solo uno a cui piace distruggere le vite altrui. Non ti riguardano, non sono affari tuoi.
I: Ma affari miei sì. Se permetti.
M: Ancora una volta ti sbagli. Sono affari miei tanto quanto i vostri. Ti voglio ricordare che Kagome è mia amica nonché sorella della mia ragazza. E se vorrai cercare qualche traccia di tradimento nei suoi confronti sappi che non le troverai. Sango sa tutto quello che faccio e sa anche che non la tradirò mai. Dunque non sforzarti tanto. Comunque dove eravamo rimasti?
I: A quando la signorina è entrata in casa di quello stupido.
M: Ah sì. Bhe appena entrata vi siete dati un bacio che andava oltre il semplice saluto. Ah un consiglio chiudi le tende la prossima volta perchè lo spettacolo che avete dato non è stato dei migliori. Dal bacio si è passato ad altro. Oppure vuoi dire che uno si saluta spogliandosi a vicenda. Uhm dovrò proporlo a Sango come saluto. Comunque non serve spiegare tutto nei minimi particolari.
Ky: Fai schifo. Ti metti anche a spiare.
I: Dunque lo ammetti? Aveva ragione Kagome che tu la definivi sgualdrina solo perchè era quello che in realtà sei tu.
M: Per la cronaca non sono stato io a spiarvi, ma un ragazzino di circa 13 anni. Era con degli amici e gli stava raccontando tutto nei minimi particolari. Da quello che ho sentito avete bisogno di ripetizioni perchè non siete molto bravi.
Ky: Sei un bastardo Miroku. Adesso sei contento? Hai avuto la tua vendetta? Adesso puoi farti più bello agli occhi di questo stolto di amico che ti ritrovi. Inoltre la tua fidanzata ti definirà un paladino della giustizia per aver difeso la sua sorella sgualdrina. Sei felice di aver distrutto una coppia?
I: Ehi adesso abbi la decenza di stare zitta. Se questo è il modo per definire una coppia. Bhe sappi che non è lo stesso per me. Sgualdrina.
Ky: Come mi hai chiamata?
I: Con il tuo nome. Lo so che a mio padre non piace ma purtroppo non ce l'ho fatta è stato più forte di me. Ah a proposito di mio padre. Come hai osato prenderlo in giro in quel modo. Come ti sei permessa di dirgli cose che in realtà hai fatto tu. Hai cercato di ingannare mio padre, ma non hai fatto i conti giusti. Sappi che mio padre non è una persona impulsiva, lui ascolta e soprattutto si fida dei suoi figli. E quello che gli hai detto non lo ha ritenuto per niente credibile. Non hai studiato bene il mio carattere e per questo ti sei ritrovata a dirgli cose che io non avrei mai fatto. E' stato questo che lo ha insospettito. Mi dispiace riesci ad ingannare solo persone stupide come Koga.
Ky: Anche tu sei caduto ai miei piedi, di conseguenza anche tu sei uno stupido. Certo che i tuoi 17 anni fa non avevano proprio niente da fare che mettere al mondo uno come te in fondo vedendo che fine ha fatto tua madre non è valso proprio la pena.
Quella era la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Non doveva permettersi di infangare la memoria di sua madre. Lei era morta per dargli la vita, e non meritava di fargliene una colpa.
SCHIAAAAF
Ky: Eh Inuyasha come hai osato alzare le mani su una ragazza.
Miroku lo guardò sbalordito. Davvero Inuyasha aveva dato uno schiaffo ad una ragazza. No non poteva crederci.
I: Tu ti definisci una ragazza. Ma fammi il piacere. E se hai intenzione di dirlo a mio padre, bhe fallo pure. Non so quanto ti convenga. Se viene a sapere il vero motivo per cui l'ho fatto quello che ho fatto io sarà nulla in confronto.
Ky: Ah sì non credo proprio. Sò che tuo padre non tollera in alcun modo la violenza sulle donne nemmeno se queste sono le più meschine della terra.
I: E' vero quello che hai detto. Ma questo vale solo quando non si tocca mia madre. Per difenderla lui non ha regole.
Ky: Anche se morta?
I: Soprattutto. Adesso basta dì un'altra sola parola e quello che ti ho dato non sarà l'unico schiaffo.
M: Inuyasha, adesso basta, calmati non ne vale la pena per una del suo calibro. Kykio mi sa che ti conviene andartene.
Ky: Sappiate che non finisce qui. Me la pagherai Miroku per quello che hai fatto.
M: Mi dispiace ma questo lo hai voluto tu. Hai attaccato la persona sbagliata. Ma in fondo tu cosa ne vuoi sapere della vera amicizia, sei sempre stata una incapace a farsi delle amiche e a stare con qualcuno senza che questo venga tradito. Adesso vattene. Sappi che le tue minacce per me sono vuote.
Kykio si girò e se ne andò. Miroku aveva ragione. Lei aveva deciso di attaccare le persone sbagliate.
Intanto fuori le ragazze stavano aspettando i ragazzi da un bel pò. Quando videro uscire dalla scuola una Kykio a dir poco adirata che si stava dirigendo verso di loro. Appena si avvicinò a loro Kykio diede uno schiaffo a Kagome talmente forte da fargli uscire il sangue dal naso.
Ky: Sei una puttana. Hai mandato tu quel bastardo di Miroku a spiarmi, bhe sii fiera di quello che hai fatto adesso avrai la strada spianata con Inuyasha. Sei felice? Bhe sappi che la tua felicità durerà poco.
Dopo ciò se ne andò.
S: Kagome come stai? Tutto bene. Aspetta tieni il fazzoletto e cerca di non respirare col naso. Maledetta cosa voleva dire con quella frase.
K: Non lo sò. Ma credimi Sango io non ho fatto niente. Non è vero quello che ha detto.
S: Ehi Kagome calmati adesso, o il sangue non si fermerà. Comunque che ti salta in mente di darmi spiegazioni. Secondo te io credo ad una come Kykio? Appena lo vedo quello che dovrà darmi spiegazioni sarà Miroku. Ah eccoli che escono. Accidenti che Inuyasha abbia quella faccia non mi stupisce lui è sempre arrabbiato. Quello che mi preoccupa è Miroku. Non l'ho mai visto così, tranne una volta che uno a allungato le mani più del dovuto su di me. Questo mi fa pensare che quello che è successo lì dentro non è stata una cosa da poco.
K: Sango ho paura. E se fosse successo qualcosa per causa mia. Non voglio perdere la loro amicizia. Ti prego.
S: Ehi vuoi smetterla di piangere vedrai che non è successo niente per colpa tua. Evidentemente avranno scoperto qualcosa su Kykio. Non lo sò ma non fasciamoci la testa prima di essercela rotta.
I ragazzi si diressero verso le ragazze e quello che videro non gli piacque proprio, soprattutto ad Inuyasha.
I: Kagome che è successo, perchè stai sanguinando? Su parla.
Kagome rispose ma senza guardarlo negli occhi. Temeva che i suoi occhi fossero carichi di odio nei suoi confronti.
K: Niente, non è successo niente.
I: Kagome guardami negli occhi e dimmi quello che è successo.
Kagome alzò lo sguardo verso Inuyasha, e vide che nei suoi occhi c'era solo preoccupazione niente di più.
K: Non preoccuparti non è successo niente di che. Sono solo raffreddata ecco perchè è uscito un pò di sangue.
I: Non dirmi bugie. Tutto quel sangue non esce per un semplice raffreddore, che per giunta fino a poco fa non avevi. Se non vuoi dirmelo fa niente. Quando vorrai me lo dirai.
Kagome lo guardò dolce. Lei sapeva che di lui si poteva fidare ma adesso non voleva aggravare la situazione.
S: Ehi piuttosto cosa è successo a voi, perchè avete impiegato tanto ad uscire? Di solito siete i primi.
M: No niente, avevamo dimenticato delle cose in classe e siamo tornati indietro a prenderle. Solo che non riuscivamo a trovarle.
S: Miroku dovresti andare ad un corso per imparare a dire bugie perchè non sei per niente credibile. Comunque adesso andiamo a casa. E caro mio dovrai dirmi cos'è successo veramente. E mi devi dare anche qualche spiegazione.
Sango fece un sorrisetto sadico al suo fidanzato, che divenne molto pensieroso e preoccupato. Miroku decise di camminare avanti con Sango lasciando dietro Inuyasha e Kagome. Così facendo i due poterono parlare.
I: Kagome, come stai?
K: In che senso?
I: Il tuo naso, come va?
K: Bhe meglio, adesso non sanguina più come prima. Non preoccuparti.
I: Ah meno male. Però dimmi la verità non è il raffreddore che te lo ha fatto sanguinare. Ti prego dimmelo, puoi fidarti di me, lo sai.
K: Non ti si può nascondere niente.
I: Hai ragione. Merito del mio fiuto canino.
Inuyasha fece un piccolo sorriso verso Kagome. Lei si intenerì a quel sorriso. E' vero lei sapeva di potersi fidare del suo amico, ma allo stesso tempo non voleva ferirlo. Però se non glielo avesse detto lui l'avrebbe stressata fino allo sfinimento. Così decise di dirgli la verità in modo da evitare una simile tortura.
K: Inuyasha mi dispiace dirtelo. E' stata Kykio. Non sò perchè. Ha detto una cosa che non ho capito.
I: Che cosa?
K: Ha detto che io ho mandato Miroku a spiarla. Non sò a cosa si riferisse. Quando vi ho visti uscire temevo che mi avreste guardata con odio perchè involontariamente avevo fatto qualcosa. Temevo di perdere la vostra amicizia e la fiducia di mia sorella. Fortunatamente per ora sembra non essere successo niente.
I: E non succederà mai.
Inuyasha diede un piccolo bacio sulla sua fronte. A quel contatto seppur breve Kagome arrossì. Quel piccolo gesto l'aveva resa felice. Aveva capito che le sue erano paure stupide. Inuyasha gli aveva già detto una volta che se non ti fidi delle persone a te care vuol dire che quelle non erano poi così care. E questo oggi si era dimostrata una grande verità. Arrivati a casa i ragazzi dissero che avrebbero fatto un salto alle loro case per prendere delle cose che avevano dimenticato.
M: Torniamo subito.
S: Ok vi aspettiamo. Così iniziamo a studiare.
I: Uffa sempre quella parola in bocca hai.
S: Muoviti e non perdere tempo. Sennò ti assegno una bella punizione.
Al suono di quella parola i due si dileguarono.
K: Sango non ti sono sembrati più strani del solito?
S: Chi quei due? Quelli sono sempre strani. Ormai non mi stupisco più di tanto.
K: Hai ragione. Non riesco a smettere di pensare a cosa possa essere successo oggi a scuola.
S: Non lo so. Ma sappi che riuscirò a farmelo dire da Miroku. Ho i miei metodi per farmi dire le cose.
K: Ahahaha, è vero. E lui puntualmente ci casca.
S: Hai ragione. Ah i maschi basta poco per farli cadere ai tuoi piedi. A proposito secondo me Inuyasha è cotto di te come tu lo sei di lui. Secondo me voi, dopo che la questione con Kykio si sarà risolta, finirete col mettervi insieme e perchè no anche sposarvi.
K: Sango ma che dici?
S: E' una mia sensazione. E sai che sono quasi sempre vere.
K: Appunto "quasi sempre", e non "sempre". Perciò questa volta ti sbagli.
S: No questa volta ne sono certa al 100%.
Intanto i ragazzi erano giunti alle loro case.
CASA NO TAISHO
I: Ciao. C'è nessuno.
In: Oh figliolo. Oggi non si studia? Siete in libera uscita?
I: No papà. Sono venuto a chiederti un favore. Però prima devo dirti una cosa. Spero che mi perdonerai.
In: Cos'hai combinato stavolta.
I: Papà ho dato uno schiaffo a Kykio.
In: Cos'hai fatto? Proprio ieri ne abbiamo parlato, e tu cosa fai butti tutto all'aria in un secondo. Oddio ho passato una vita a insegnarti questa semplice cosa. Spero che tu abbia avuto un valido motivo per fare una cosa così ignobile.
Intanto Sesshomaru era fuori la stanza che origliava. Non credeva nemmeno lui che suo fratello avesse alzato le mani su una donna, perciò voleva sapere cosa lo aveva spinto a farlo.
I: Papà, mi dispiace. Ma ha offeso la mamma. Lì non ci ho visto più e ho perso il controllo.
In: Figliolo ti capisco, ma devi imparare ad usare di più la lingua che le mani. Spero che non si sia fatta niente.
I: No lei no ma Kagome sì.
In: Che cosaaaaaa? hai dato uno schiaffo anche a Kagome? Ma dico ti si è fuso il cervello?
I: Nononono papà aspetta, non sono stato io ma Kykio. Non mi sogno nemmeno di alzare le mani su Kagome, nemmeno torcergli un capello. Adesso ti spiego tutto dall'inizio.
Inuyasha iniziò a raccontare tutto a suo padre. A partire da quello ce aveva scoperto Miroku, a come avesse cercato di ingannarlo, come avesse offeso la memoria di sua madre, fino ad arrivare a quello che aveva fatto a Kagome e della paura che quest'ultima aveva provato pensando di essere la causa di tutto questo.
In: Ho capito tutto Inuyasha. Capisco anche il motivo del tuo gesto. Però promettimi che questa è stata la prima ed ultima volta che lo fai.
I: Sì papà te lo prometto. Mi dispiace averti deluso. Vorrei tanto essere il figlio perfetto che tu vorresti.
In: E sentiamo quale sarebbe il tipo di figlio che vorrei tanto da non accettarti per come sei?
I: Bhe ti ho deluso per quello che ho fatto oggi. Ti ho deluso perchè penso alla mia felicità piuttosto che al bene della famiglia. A scuola non sono brillante come Sesshomaru. Insomma nulla di cui tu possa esserne fiero.
In: Ah e quindi è questo che pensi di te e di me? Secondo te io vorrei quel tipo di figlio che per come lo hai descritto solo un robot può esserlo. Inuyasha sappi che io come figlio voglio te e nessun altro. Tu e Sesshomaru siete perfetti così come siete per me. Avete i vostri pregi e i vostri difetti, ma tutti siamo così. Se fossimo tutti uguali il mondo sarebbe una noia mortale. Ah sappi una cosa Inuyasha per il tuo compleanno ci sarà una splendida sorpresa e sò che ti piacerà da impazzire. Perciò figliolo pazienta fino a quel giorno e non fare niente che possa farmi cambiare idea.
I: Non sò di cosa si tratta ma mi fido di te.
Sesshomaru dopo aver ascoltato l'intera conversazione fece uno dei suoi rarissimi sorrisi e se ne andò. Anche lui, come suo fratello, aveva una stima profonda verso il padre. E' vero aveva avuto il suo momento di crollo, ma era più che normale, chiunque avrebbe ceduto davanti ad una simile situazione. Ma fortunatamente era tutto finito e suo padre era tornato quello di un tempo.
In: Inuyasha se non sbaglio prima hai detto che hai un favore da chiedermi.
I: Ah sì è vero. E' una cosa importantissima per me e non difficile per te.
In: Accidenti sembra una cosa di vita o di morte.
I: No papà non è così tragica. Allora oggi ci hanno detto dove andremo in gita. Tu mi firmerai l'autorizzazione per andare, vero?
In: Certo posso farti perdere la gita dell'ultimo anno? E dove andate di bello?
I: In Grecia.
In: Ah bella ci sono stato per un viaggio d'affari. Scommetto che lo hanno scelto perchè come seconda prova quest'anno è uscito greco.
I: Uffa papà, adesso anche tu me lo ricordi? Già ce lo ha detto la prof.
In: Ecco, forse perchè è proprio questo il motivo. Vabbè dimmi qual è la vera richiesta. Non penso sia questa.
I: Hai ragione. Papà come sai Kagome e Sango non hanno più i genitori. La prof ha detto che se un genitore degli alunni si prende la responsabilità possono venire, altrimenti no. Dunque papà tu sei disposto? Non ho detto niente di questa mia idea proprio per non alimentare false speranze.
In: Ho capito. Ci tieni davvero a questa cosa?
I: Ovviamente. Altrimenti non te l'avrei chiesto.
In: E va bene, darò la mia autorizzazione purchè stiate attenti a non farmi passare guai. Poi in un certo senso sono debitore verso di loro. Verso Sango perchè ti sta facendo studiare per bene, invece verso Kagome perchè ti ha reso una persona nuova che non si isola più come una volta, che è disposta al dialogo e che non fa più a botte per ogni minima sciocchezza. A pensarci bene è da parecchio che non ricevo una chiamata dalla scuola.
I: Se hai così tanta nostalgia posso rimediare.
In: Ehi non ci pensare nemmeno. Comunque puoi portarmi i fogli per le autorizzazioni.
I: Ah dimenticavo. Anche Miroku sta chiedendo ai suoi se accettano. Nel caso che accettassero faremo firmare solo per Sango così potrà fare una sorpresa alla sua ragazza. Così anche la famiglia di Miroku si farà più bella ai suoi occhi, tanto già stravedono per lei.
In: Ok, sono fiero di voi. Avete pensato anche alle vostre amiche che non hanno la vostra stessa fortuna. Però dimmi una cosa. Se nessuna delle due famiglie avesse accettato questa responsabilità, cosa avreste fatto voi?
I: E' semplicissimo papà. Non ci saremo andati nemmeno noi.
In: Inuyasha se continui a darmi tutte queste emozioni in una sola volta rischio seriamente di morire d'infarto.
I: Papà non ci provare. Altrimenti poi dovrei trovare anche io chi firma per me.
In: C'è tuo fratello che è maggiorenne.
I: Si come no. Secondo te quel ghiacciolo farebbe una cosa simile.
In: Dai lo sappiamo che tuo fratello è un tipo particolare ma non è cattivo.
I: Lo sò che non è cattivo.
In: Oh no anche questo. Basta per oggi finiamola di parlare.
Disse in tono sarcastico.
In: Alla luce di tutto questo. Secondo te io vorrei un figlio diverso da te? Non credo proprio.
Detto questo Inuyasha uscì dalla stanza di suo padre. Era felice perchè suo padre aveva accettato la richiesta per la gita, ma soprattutto era felice che avesse capito il motivo del suo gesto. Per lui fu come togliersi un macigno di dosso.
Adesso bisognava aspettare solo cosa diceva la famiglia di Miroku. Se avessero accettato almeno le responsabilità per suo padre sarebbero state minori. Dunque Inuyasha decise di chiamare l'amico per dargli la notizia, così avrebbe potuto chiedere la disponibilità solo per Sango.
CASA MUSHI
Drrriiiiiin drrriiiiin
M: Pronto
I: Ehi Miroku, ho parlato con mio padre per quanto riguarda la gita e lui ha accettato per tutte e due. Caso mai tu puoi chiedere ai tuoi di prendersi la responsabilità solo per Sango almeno le responsabilità saranno divise. Però se i tuoi non dovessero accettare fa niente mio padre è disponibile. Dai vedrai come saranno felici per questo.
M: Ehi Inuyasha, sei stranamente felice per questo. Mi sa mi sa che ti sei proprio innamorato di Kagome, dì la verità. Sei felice perchè lì non vi controlla nessuno.
I: Idiota sono felice solo perchè questa gita sarà uno svago per lei. Almeno potrà lasciarsi dietro per una settimana tutta questa storia.
M: Hai ragione. Ma io resto convinto della mia ipotesi.
I: Fai come vuoi, comunque io comincio ad avviarmi tu avvisami appena sai qualcosa.
M: Ok
Terminata la chiamata Miroku chiamò entrambi i genitori dato che sua madre era più comprensiva di suo padre.
M: Mamma, papà oggi ci hanno detto che la gita si farà in Grecia. Ho il vostro permesso?
Ta(Taiga): Certamente. Ma qualcosa mi dice che non è questo che dovevi dirci altrimenti ti sarebbe bastato chiedere solo a uno dei tuoi genitori. Tanto entrambi eravamo d'accordo. Non avrai combinato una delle tue? Se hai palpato qualche ragazza sei perdonato.
Na(Nami): Amore ma cosa dici, nostro figlio è fidanzato con una splendida ragazza.
M: E' vero. Mi dispiace per te papà ma non ho toccato nessuna.
Ta: Ho capito
Disse in tono deluso. In fondo come si dice: Tale padre tale figlio.
M: Come sapete Sango non ha più i genitori e quindi non ha nessuno che gli dia l'autorizzazione per venire in gita. La prof ha detto che se un nostro genitore si prende la responsabilità possono venire altrimenti niente.
Na: E perchè chiedi solo per Sango? Se non sbaglio ha anche una gemella? Come puoi essere così egoista. Potevi chiedere per entrambe. Quindi se così stanno le cose non sono disposta.
M: Aspetta mamma. Io e Inuyasha abbiamo deciso di chiedere entrambi ai nostri genitori per tutte e due le sorelle. Poco fa mi ha chiamato dicendo che suo padre ha accettato per entrambe. Però siccome voglio farli un bel regalo speravo che avreste accettato almeno per Sango.
Ta: Se le cose stanno così posso pure accettare. Ma se avessi chiesto solo per Sango allora no. E non avrei firmato nemmeno per te. Quindi Inu è disposto per tutte e due, giusto?
M: Sì.
Ta: Come sempre di buon cuore quell'uomo. Quindi firmo io per Sango così le responsabilità sono 50/50. Tesoro tu cosa ne pensi?
Na: Anche per me va bene.
M: Ok allora avviso Inuyasha così possiamo far firmare i permessi. Però glieli diamo domenica che abbiamo il giorno libero e possiamo festeggiare. Accidenti abbiamo appena iniziato e già ci ha fatto sgobbare.
Na: Fa bene, è per questo che adoro quella ragazza.
Ta: Sono d'accordissimo con te.
M: Grazie mamma, grazie papà.
Così Miroku corse in stanza per prendere il permesso e anche per telefonare Inuyasha.
Driiiiiiin Driiiiiiiiin
I: Pronto
M: Inuyasha, i miei hanno accettato. Quindi puoi far firmare solo per Kagome. Però ho pensato che glieli daremo domenica che abbiamo la giornata libera così possiamo anche festeggiare.
I: Ok, per me va bene. Adesso faccio firmare.
M: Ehi un momento ma tu non dovevi esserti già avviato?
I: Ho preferito aspettarti.
M: Oh ma che bravo amico che sei. Certo che pur di non studiare te le inventi di tutti i colori.
I: Ehi non dire stupidaggini. Comunque io proporrei di darle sabato sera così se usciamo possiamo fare tardi tanto domenica ci possiamo alzare quando vogliamo. Che ne pensi.
M: Oh sì è perfetto, non avevo pensato alla possibilità di uscire. Comunque aspettami, cinque minuti e sono da te.
I: Ok muoviti, non un minuto di più. Nel frattempo faccio firmare mio padre.
M: Ah i miei hanno già firmato.
Chiusa la chiamata Inuyasha andò da suo padre.
I: Papà i genitori di Miroku hanno firmato per Sango, quindi tu puoi firmare solo per Kagome e me.
In: Ok, dammi il foglio. Mi raccomando siate responsabili e non deludetemi. Questi mesi si stanno guadagnando un posto speciale nella mia testa.
I: E perchè?
In: Perchè è pieno di buone notizie.
Din Don Din Don.
In: Inuyasha questo deve essere Miroku, su vai. Fammi sapere come la prende Kagome.
I: Certo. Però i permessi glieli daremo domani sera.
In: Ah ho capito così uscite e ve la spassate.
I: Uffa papà, rovini sempre tutto. Non si può fare niente di nascosto.
In: No, hai proprio ragione. Ogni cosa che hai intenzione di fare io la intuirò sempre. Anche io, come te, ho il mio infallibile istinto. Soprattutto perché anche io ho avuto la tua età.
M: Inuyasha muoviti, non voglio sorbirmi una tirata di orecchie da Sango.
I: Arrivo, arrivo. Ciao papà domani ti dico com'è andata.
Detto questo si dileguò. I due si diressero velocemente verso la casa delle amiche temendo quello che gli avrebbe fatto passare Sango.
M: Amore siamo arrivati.
S: Finalmente.
K: Non immaginate per quanto tempo ha fissato l'orologio sbraitando a più non posso.
I: Ecco lo sapevo. Mio padre si è messo a parlare e non la finiva più. L'ho visto ieri e già ha detto che era felice di rivedermi.
M: I miei invece hanno voluto sapere come sto, perchè sanno che qui stanno maltrattando il loro figlioletto.
S: Sì sì, vabbè ogni scusa è buona. Comunque cominciamo. Oggi facciamo come ripetizione storia e come compiti latino e inglese.
K: Come sono felice. Le mie materie preferite.
Disse Kagome con un tono molto sarcastico.
S: Ok cominciamo.
Dopo la bellezza di quattro ore di studio decisero di confrontare la versione. Quella di Miroku faceva davvero paura. Era stracolma di errori grammaticali nonché di tempi verbali sbagliati.
S: Miroku, ma che schifezza è questa. Ringrazio i Kami che non abbiamo latino agli esami altrimenti alla prima virgola ti bocciavano.
M: Eddai su, non è la fine del mondo.
S: Non è la fine del mondoooo. E' la fine della tua carriera scolastica.
Inuyasha si avvicinò all'orecchio di Kagome.
I: Accidenti Kagome spero che tua sorella non voglia fare l'insegnante. Perchè se fa così io farò l'avvocato così posso difendere tutti gli studenti vittime della sua tirannia.
K: Ok, io faccio la psicologa per rimediare ai danni psicologici che lei provocherà.
S: Voi due avete finito di chiacchierare?
K: Bhe abbiamo finito quindi possiamo parlare.
S: Ah è vero. Scusate ma Miroku mi ha fatto perdere le staffe. Domani per punizione te ne fai un'altra di latino, oltre a quella che faremo noi di greco. Per oggi è tutto.
I: Ragazzi non so voi ma io ho una fame bestiale.
K: Già anch'io. Nel frattempo che voi preparate io mi vado a fare un bel bagno.
S: Ok.
Kagome prese il suo telefonino e si diresse in stanza per prendere la sua roba. Quando il telefonino squillò.
K: Pronto.
Ko: Thò com'è andata la giornata con il tuo cagnolino? Qualcuno mi ha detto che mi hai fatto spiare per poter avere così campo libero con Inuyasha. Da quello che sò, ci sei riuscita benissimo. Hai rovinato una relazione per la tua felicità. Sei un'egoista di prima categoria.
Kagome non ce la faceva più a sopportare tutte queste accuse. Senza rendersene conto gli rispose urlando.
K: Adesso basta. Non ce la faccio più. Io non ho mandato nessuno a spiarti, non ho voluto rovinare nessuna relazione per il puro piacere di farlo o per avere campo libero con Inuyasha. Io non volevo niente di tutto questo. E tu da perfetto idiota, quale sei, stai credendo a tutte queste stronzate. E comunque stanotte tu mi hai mandato quella foto. A me di te non interessa più niente ti chiedo solo di lasciarmi in pace. Io non ho fatto niente. Mi state accusando ingiustamente. E quella che ti sta dicendo tutto questo è quello che fa lei. Io non oserei mai provarci con chi è impegnato e né tanto meno con il fidanzato di mia sorella. Io li rispetto come loro rispettano me. Adesso basta mi sono stancata di uscire con il terrore di incontrarti per alzarmi le mani addosso.
Detto questo si sentì un tonfo. I ragazzi da giù avevano sentito tutto. Sango aveva già le lacrime agli occhi non sapeva come stesse davvero sua sorella. Era riuscita a nascondere tutto. Ma da quello che aveva sentito era arrivata al limite. Non appena sentì quel rumore le cadde il mondo addosso. Temeva il peggio. Non riusciva più a muoversi, così i ragazzi la fecero sedere e corsero su per controllare cosa fosse successo. Quello che videro non fu una bella cosa. 

ANGOLO DELL'AUTRICE:
Perfetto da adesso le cose vi avverto si faranno più complicate e anche più movimentate.
Come avete letto Kagome viene ancora perseguitata da Koga. inuyasha ha avuto la conferma del tradimento di Kykio. Ma adesso cosa sarà successo a Kagome?
Nel prossimo capitolo vi verrà svelato.
Per adesso è tutto se vorrete continuare a seguire la storia ci vediamo al prossimo capitolo.
Baci Inu_ka <3<3<3
Ps come sempre ringrazio chi recensisce ma non solo ringrazio anche chi legge solamente.

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Capitolo 7
*** La visita di Koga e l'itinerario della gita. ***


?: Come non mi riconosci più?
K: Koga che cosa vuoi? Perchè sei qui.
Ko: Se non sei troppo impegnata con il tuo amante potresti scendere?
K: Perchè dovrei?
Ko: Devo parlarti.
In cucina intanto.
S: Ehi Kagome ma quanto ci metti?
K: Aspettate scendo un attimo giù. L'ascensore è guasto.
Inuyasha si sentiva alquanto agitato. E come diceva suo padre, lui aveva l'istinto di un cane. Dunque con una scusa dopo che Kagome era scesa, scese anche lui.
I: Ragazzi scendo anch'io. Tre piani a piedi con quattro pizze in mano a Kagome non mi fido proprio. Con la fame che ho poi...
S: Hai ragione. Però non mettetevi a bisticciare.
M: Già, almeno le pizze fatele arrivare intere. Per lo meno le nostre le vostre potete tirarvele anche dietro.
Inuyasha aveva già chiuso la porta. Doveva fare presto, la voce di Kagome prima non era per niente convincente. Ancora non si spiegava come gli altri non capissero mai i toni di quella ragazza. Forse quando ami una persona percepisci anche quando respira diversamente, anche se la cosa è impercettibile.
Intanto giù.
K: Allora cosa vuoi?
Ko: Volevo solo ricordarti, che ormai sò tutto di te, di quello che fai e soprattutto di quello che dici di me.
K: Anche io sò chi è il tuo misterioso informatore.
Ko: Ah sì, bhe poco importa. Mi ha riferito che ultimamente sei molto intima con Inuyasha e che il vostro rapporto si sta evolvendo sempre di più. Però a quanto pare non ti importa che Inuyasha è fidanzato e che così stai facendo soffrire la sua ragazza. Non ti vergogni nemmeno un pò.
K: Non mi vergogno affatto. Perchè questa non è la verità. Kykio mi ha detto tutto quello che ti ha detto per farci separare ed è da qui che ho capito che non mi hai mai amata. Ti è bastato andarci a letto per convincerti subito. Io per questo non ti andavo più bene. Bhe sono felice di non esserci venuta almeno quando arriverà il momento saprò valutare se quella è davvero la persona che amo e che mi ama.
Ko: Bhe provo ad indovinare. Per caso questa tua descrizione corrisponde ad Inuyasha? Comunque rassegnati quel cane bastonato si sposerà con Kykio e tu sarai fuori dai giochi. Non ci sarà più posto per te in questa storia.
Inuyasha stava ascoltando tutto. Sapeva che non era corretto nei confronti di Kagome, ma lo stava facendo lo stesso. Lui era rimasto dietro le quinte solo per poter intervenire nel caso in cui Koga avesse alzato di nuovo le mani su Kagome. Stava ribollendo dalla rabbia. Come poteva Koga, dire cose così cattive. Kykio lo stava manipolando per bene. Si ripromise che un giorno non molto lontano gli avrebbe fatto pagare tutte quelle umiliazioni che stava riservando a Kagome.
K: Io non mi riferisco a nessuno in particolare. Non sono come il tuo burattinaio che sfrutta le debolezze degli altri per proprio divertimento. Io non accuso le persone per cose inesistenti. Io non ho relazioni con persone impegnate. Io non voglio essere l'amante di nessuno, ma voglio essere l'amata di qualcuno. Adesso dimmi tu. Come ci si sente ad andare a letto con una prossima alle nozze, se posso saperlo. Così almeno vedo se le cose di cui mi accusate sono da provare.
Koga a quella domanda non sapeva che rispondere. Erano vere le cose che stava dicendo Kagome, lui davvero era il passatempo di una donna impegnata. Si rese conto di essere andato oltre ogni limite, ma non lo avrebbe mai ammesso. Ormai il dardo era tratto.
Ko: Quella che tu chiami burattinaio, è una donna delusa, affranta che vuole essere amata che cerca come te la persona che la ami.
K: Dunque ammetti di esserci andata a letto con lei?
Ko: Sì. E devo dire che questa storia non mi spiace affatto. Quindi volevo dirti spassatela ancora un pò con quel deficiente che ti ritrovi come amico. Un giorno chissà, cercherà un'altra amante quando si sarà stancata di te.
Kagome ormai non riuscì a trattenere più le lacrime.
K: Smettila Koga, non voglio più vederti e sentirti. E sappi solo che Inuyasha non la sta tradendo con nessuna. Ma da quel che ho sentito lei sì. A questo punto quello che dovrebbe essere ferito deluso e affranto è solo lui. E a te dico solo apri gli occhi vedi chi è veramente la persona che ti sta accanto. E poi non ti fa schifo dividere una donna con un altro?
Ko: Non ti permetto di dire certe cose. Quel bastardo non sa riconoscere una vera donna a quello piace solo spassarsela e tu per adesso sei la sua vittima. Te ne accorgerai quando tu non avrai più niente da dargli come ti scaricherà.
Inuyasha non ce la fece più ad ascoltare altro, per cui decise di intervenire.
I: Ehi tu adesso sparisci prima che ti faccia scappare con la coda tra le gambe. Smettila di fare tutto quello che ti dice quell'arpia. Kagome non ha mai fatto niente di quello che hai detto, e io non gli farò mai quello che hai insinuato tu. E comunque io so riconoscere una vera donna e quella che sarebbe la mia ragazza non lo è. Ecco perchè non ti ho ancora picchiato per aver saputo che ci sei andato a letto. Sappi che anche se ci sposeremo, io non la amerò mai come si ama la propria sposa. Puoi anche dirglielo se vuoi, per me non fa differenza. Ma visto come la stai umiliando ti consiglio ardentemente di non avvicinarti mai più a Kagome. E adesso vattene, per me non sei il benvenuto, anzi credo che per nessuno di noi tu lo sia. Non ti consiglio di saperlo dal vivo da sua sorella, perchè io al suo confronto sono un agnellino.
Ko: Per adesso vado. Ma sappi che non finisce qui. Questa chiacchierata comunque rimane tra noi. Ci vediamo Kagome.
Quando Koga se ne andò, Inuyasha vide Kagome seduta sui gradini che continuava a piangere. Così le si avvicinò.
I: Ehi Kagome su calmati adesso. Sfogati. Non tenerti tutto dentro.
K: Inuyasha, grazie non sò se ce l'avrei fatta ancora se tu non fossi venuto. Da quanto eri lì.
I: Kagome, perdonami è sempre colpa mia se stai subendo tutto questo, ma ti prometto tutto questo finirà. Oggi ho parlato con mio padre su quello che ti ha detto Kykio al parco.
K: Come ha fatto tuo padre a sapere questo. O mio dio, adesso cosa penserà di me.
Kagome pianse ancora più forte di prima. Tutto avrebbe voluto fuorché quello che il padre di Inuyasha avrebbe pensato di lei. Sarebbe rimasto deluso dal suo comportamento. Inoltre aveva perso anche la possibilità di parlare con lui per quanto riguardava la vera identità di Kykio. Adesso l'avrebbe ritenuta come una nemica per la sua azienda. Kagome continuò a piangere sempre più forte, finchè si sentì avvolgere dalle possenti braccia di Inuyasha che con una mano le stava accarezzando la testa, proprio come si fa con i bambini per tranquillizzarsi.
Inuyasha la strinse a se fino al momento in cui il pianto di Kagome di fece più flebile.
I: Kagome sta tranquilla. Mio padre ha chiesto spiegazioni a me, per sapere se quello che aveva detto Kykio fosse vero. Ma non ha fatto i conti con le capacità calcolatrici di mio padre. Di sicuro avrà pensato che, presentandosi in lacrime d'avanti a lui e dicendo che le cose che ti ha detto a te tu le avevi dette a lei, mio padre sarebbe esploso come una bomba nei miei confronti. Ma mio padre non è così. Lui ha chiesto spiegazioni prima di potermi rimproverare pesantemente. Lui sa che ne io e ne mio fratello usiamo certi termini per offendere una donna. E' stata la prima cosa che ci ha insegnato. La donna, anche quella peggiore, va sempre rispettata e mai maltrattata. Quindi la cosa gli è parse subito sospetta, anche perchè lui ti conosce come sei e sa che non sei una ragazza capace di certe cose. Mi ha detto che indagherà e che però fino al giorno del mio compleanno il suo programma resta invariato. Dunque per ora Kykio è la mia pseudo fidanzata. Me ne vergogno al solo pensiero.
K: Che sollievo. Sai non me lo sarei mai perdonata se avessi deluso una persona tanto gentile come tuo padre. E' davvero una persona straordinaria. Quindi posso venire tranquillamente a casa tua?
I: Ehi sciocchina, che domande sono queste. Anzi mio padre se la prenderebbe tantissimo se tu non venissi. Comunque Kagome, non temere non permetterò che Kykio ti rovini ancora la vita.
K: Non preoccuparti Inuyasha, io non ce l'ho con te. Solo che non riesco a capire perchè mi odi così tanto. Io non le ho fatto niente.
I: Non lo sò Kagome. Ma questa storia deve finire. Ah Kagome scusami, ma quando sei scesa, dopo un pò sono sceso pure io e perdonami ma ho sentito tutto.
Kagome era rimasta imbambolata, davvero Inuyasha aveva ascoltato tutto, anche quando lei lo aveva difeso e aveva detto che Kykio era andata a letto con Koga. E ora, come avrebbe potuto guardare in faccia Inuyasha.
K: Scusa per quello che ho detto. Non volevo ferirti.
Gli occhi di Kagome divennero ancora lucidi, Inuyasha vedendo ciò intervenne immediatamente.
I: E no piccola, per oggi hai pianto abbastanza. Non mi hai ferito in nessun modo, anzi ti ringrazio per avermi difeso. Pensavo solo che ti saresti arrabbiata per questo. Ecco tutto. Però quando ti ho vista ridotta come una pezza allora non ce l'ho fatta più.
Un sorriso si increspò sulle labbra della ragazza. Quella giornata alla fin fine non era stata del tutto pessima.
K: Ehi Inuyasha, guarda quelle non sono le nostre pizze?
I: Accidenti è vero. Io ho detto agli altri che sono sceso per evitare che tu portando le pizze su le rovesciassi sulle scale. Così non hanno chiesto spiegazioni.
K: Ho capito, in parole povere mi hai dato dell'imbranata.
I: No no è solo che non mi sono venute in mente altre scuse.
K: E va bene per questa volta passi. Ma come facevi a sapere che avevo detto una bugia?
I: Bhe mio padre dice che ho l'istinto di un cane. Infatti il mio istinto mi diceva che stava succedendo qualcos'altro, e non erano le pizze.
K: E bravo cagnolino.
I: Ehi adesso non prendermi in giro e sbrighiamoci a portare le pizze su.
Dato che avevano detto che l'ascensore era guasto, dovettero salire a piedi. L'unico odore delle pizze che si sentiva era quello della pizza di Miroku.
I: Accidenti questa dannata pizza come puzza. Quando ceniamo ricordami di mandare Miroku a mangiare nel bagno. Che schifo.
K: Pizzaaaa
S: Ehi ma dove siete andati a prenderle a New York? Mangiavamo prima se le facevo io.
M: Ehi Sanguccia si saranno messi a litigare, lo sai come sono.
I: Si a litigare come no. Abbiamo lottato per rimanere in vita.
M: E perchè cos'è successo.
Disse un pò perplesso Miroku.
I: Niente dovevamo solo sopravvivere alla puzza della tua pizza. Ah a proposito vai a mangiare fuori al balcone.
M: Uffa quanto la fai lunga, siediti e mangia.
Appena aprirono le pizze anche Sango ebbe da ridire sullo sgradevole odore di quella pizza. Però dopo un pò ci si abituarono e mangiarono tranquillamente. Ogni tanto lo sguardo di Inuyasha e quello di Kagome si incrociarono accennando giusto un piccolissimo sorriso. I due alla fine senza accorgersene si stavano aiutando a vicenda. La coppia se ne accorse ma decise di non intromettersi. A cena terminata guardarono l'orologio.
S: Accidenti ragazzi è tardissimo. Domani...
K: Fammi indovinare. C'è Scuola?
S: Sì hai ragione, quindi tutti a nanna.
Il gruppo sparecchiò e si diresse in camera. I posti letto rimasero gli stessi della sera precedente. Kagome stette attenta a non rimanere abbracciata a Inuyasha com'era successo la notte precedente. Nel pieno della notte i telefonini di Inuyasha prima, e quello di Kagome dopo, vibrarono. Inuyasha lo ignorò evidentemente sapeva già chi era. Kagome invece prese il cellulare e vide che era un messaggio.
Koga:
Ehi Kagome, scusa per quella sfuriata di stasera, ma te la meritavi proprio.
Se non fosse intervenuto quel maledetto avrei potuto fare altro. Vabbè ne discuteremo in privata sede.
Sappi che non ti libererai facilmente di me.
E se questo può consolarti ti allego anche questa bella foto.
La foto raffigurava Kykio in camicia da notte nel letto di Koga.
Accidenti perchè gli stava facendo tutto questo. Kagome non riuscì più a prendere sonno così si alzò e andò in cucina a bere un sorso d'acqua, il dover trattenere le lacrime richiedeva un grande sforzo e solo un bicchier d'acqua l'avrebbe potuta calmare. Però quando si sedette sul divano ogni tentativo di reprimere il pianto fu vano.
Inuyasha si accorse della lunga assenza di Kagome. Che gli fosse successo qualcosa? Si era alzata appena aveva rimesso il telefonino sul comodino, e da allora non era ancora tornata. Era passata un'oretta buona così Inuyasha decise di alzarsi per controllare. La vide sul divano con le ginocchia abbracciate che stava piangendo.
I: Ehi Kagome, vuoi dirmi cosa ti sta succedendo, adesso anche di notte. Non ti senti bene? Posso chiamare un dottore se vuoi?
K: No non serve nessun dottore. Inuyasha ho paura.
Kagome sollevò il viso e veramente aveva gli occhi di chi ha terrore di qualcosa.
I: Kagome di cos'hai paura? Non dirmi che prima al telefonino era Koga?
K: Sì purtroppo era lui.
Kagome fece leggere il messaggio ad Inuyasha che rimase sbalordito. Dovette far appello a tutte le sue forze per non andare a cercare Koga e massacrarlo prima che toccasse Kagome.
I: Maledetto. La pagherà per questo.
Kagome pensava che si riferisse alla foto che aveva visto. Ma si sbagliava.
I: Rimpiangerà il giorno in cui mi ha conosciuto. Kagome ci penserò io, tu non devi aver paura di nessuno, finchè ci sarò io con te. Con quella puttana faremo i conti più tardi. Kagome mandami la foto sul telefonino. La farò vedere a mio padre è pur sempre un inizio. Così avrò ancora più tempo per la questione dell'azienda. Che tu sia dannata Kykio. Pagherai a caro prezzo tutto questo.
K: Inuyasha calmati per favore. Non voglio che tu faccia niente. Non permetterò che ti comprometta a causa mia. Se ti succedesse qualcosa non potrei mai perdonarmelo. Io ci tengo molto a te non voglio che ti accada niente di male.
Kagome era seriamente preoccupata per Inuyasha, si stava pentendo di averli fatto vedere il messaggio e la foto. Poi pensando a come aveva parlato, si diede della stupida. Cosa avrebbe pensato Inuyasha di lei. Questo la intristì ancora di più.
Inuyasha dal canto suo invece era davvero sbalordito. Veramente Kagome gli aveva parlato in quel modo? Davvero Kagome temeva per la sua incolumità? Davvero lei teneva a lui? Questi pensieri fecero arrossire Inuyasha, che d'istinto abbracciò più forte che poté la sua Kagome. Forse questo era l'inizio della sua vera vita.
I: Non temere per me Kagome, so badare a me stesso. Non mi accadrà niente.
K: Promettimelo. Promettimi che non cercherai Koga.
I: Te lo prometto. "Anche se non so se riuscirò a mantener fede a questa promessa". Si ritrovò a pensare.
I due si addormentarono in quella posizione. Anche stanotte avevano dormito abbracciati. L'indomani fortunatamente furono i primi a svegliarsi, anche perchè non avevano intenzione di sentire Miroku di prima mattina, che faceva le sue allusioni. Inuyasha andò in bagno a lavarsi, mentre Kagome preparò la colazione. La coppietta doveva ancora alzarsi.
K: Ehi pigroni per quanto tempo ancora volete dormire?
M: Kagome ancora cinque minuti, ti pregooooo!!!
K: Va bene. Sango vedi che è tardissimo arriverai tardi a scuola.
Kagome sapeva benissimo che se avesse detto così Sango sarebbe scattata come una molla. Infatti fu quello che accadde.
I: Ehi Kagome vedi che non è tardi siamo noi che ci siamo alzati presto.
Gli disse Inuyasha sottovoce.
K: Lo so, ma mi sono voluta vendicare per tutte le volte che mi ha svegliata così.
I: Accidenti come sei cattiva.
K: Sì dici così perchè non hai ancora sperimentato quello che fa. Oggi ti è andata bene solo perchè ci siamo alzati prima di lei. Ma non penso che accadrà altre volte. Tra un pò vedrai come farà alzare Miroku.
S: Miroku razza di maniaco sganciati da me e sbrigati ad alzarti altrimenti ti punirò nel peggiore dei modi.
M: No Sango non dire che non verrai più a letto con me, che non faremo più quello che fa una coppietta. Ti prego mi alzo subito.
S: Maniaco già da appena svegliato. Comunque alludevo allo studio, ma visto che mi hai dato l'idea farò quello che hai detto se non ti alzi.
K: Inuyasha, visto come fa? Troverà qualcosa anche per noi.
I: Certo che per farlo alzare non poteva pensare a una cosa migliore di questa. Per quel maniaco non c'è niente di peggio dell'astinenza.
S: Ehi ma sono ancora le sette e voi siete già lavati, vestiti e profumati. Com'è possibile? Ho capito Kagome ti vuoi vendicare per tutte le volte che te l'ho fatto io e adesso hai trovato anche chi ha accettato di aiutarti in questa impresa. Dannazione questa me la pagate. Vabbè avremo più tempo per la colazione.
K: Quella è già pronta.
S: Dici sul serio, non ci credo.
K: Vai in cucina e vedi tu stessa.
S: Oh è vero! Inuyasha ti assumo per dormire sempre da noi, così Kagome non si sveglierà più tardi ed io avrò sempre la colazione già pronta.
M: Ehi ragazzi già in piedi e vestiti. Di solito quando vengo a prenderti a casa tua sei ancora in pigiama. Kagome fai davvero miracoli. Aspetta un attimo voi due non avrete passato la nottata insieme e vi siete alzati prima di noi per non farvi vedere?
I, K: Mirokuuuuu
I: Razza di decerebrato pervertito, già di prima mattina inventi le tue storie da maniaco.
Miroku per quanto riguardava la tematica sessuale era un vero esperto. Aveva capito da subito che erano stati insieme e che si erano alzati di proposito prima, proprio per non essere attaccati già di prima mattina. Cosa che ovviamente con lui fu impossibile. Dopo la colazione Sango e Miroku, a turno andarono a prepararsi, così Inuyasha e Kagome restarono soli nel soggiorno.
K: Inuyasha ascolta mi dispiace per questa notte. Sono stata una stupida a dirti quelle cose, tu hai già i tuoi problemi e io invece di aiutarti a risolverli ne ho aggiunti altri. Scusa non avrei dovuto.
I: Non hai niente di cui scusarti, gli amici si vedono soprattutto nel momento del bisogno, lo hai detto tu. E' facile definirsi amici quando le cose vanno per il verso giusto. Per me la vera amicizia si vede soprattutto nei momenti più bui, e tu Kagome per me sei una vera amica. Infondo tu stai aiutando me, perchè io non dovrei fare altrettanto. Promettimi solo che mi dirai tutto quello che sta succedendo, non voglio che ti accada nulla di male. Questa faccenda, poi, interessa entrambi. Ok?
Kagome era impressionata da alcuni aspetti che Inuyasha stava mostrando, lei non lo avrebbe mai creduto capace di provare certe cose. Lo aveva ritenuto sempre una sottospecie di bullo, che però aggrediva solo a parole, apparendo spesso scontroso e di conseguenza irritante. Per questo ogni volta finivano col litigare. Ma questo non impediva loro di volersi bene anche se non lo dimostravano. Questa faccenda li stava avvicinando sempre di più.
S: Ragazzi noi siamo pronti, andiamo?
I: Mancano più di tre quarti d'ora, perchè dobbiamo avviarci già da adesso?
S: Zitto e non discutere. Sei incorreggibile, hai sempre qualcosa da ridere. E adesso prendi lo zaino e muoviti. Questo vale anche per voi.
M, K: Va bene.
K: Ecco che per la nostra Sango sta iniziando una giornata perfetta. Scommetto che ieri stavi morendo solo perchè non c'era scuola.
S: Bhe un pò sì. Ma comunque abbiamo guadagnato un bel pò di tempo per organizzarci con lo studio.
I: Oh no ecco che ricomincia.
M: Ragazzi se non ve ne siete accorti siamo arrivati.
K: Uffa parlando non ce ne siamo accorti.
M: Inuyasha, guarda chi ti aspetta all'ingresso.
I: Chi?
Ky: Come chi? Non riconosci più la tua fidanzata?
I: Ah Kykio sei tu.
Il resto del gruppo decise di entrare in aula, anche se volevano assistere a quello che sarebbe successo. Kagome onde evitare che si menzionasse accidentalmente quello che era successo la notte, li incitò ad entrare.
Ky: Quanto entusiasmo nel rivedermi. Sai dopo quello che è successo ieri al parco, mi sono pentita di averti detto quelle cose. Sono stata davvero crudele. Perdonami.
I: Sì tu pentita? Fammi il favore di risparmiarmi le tue menzogne, sai di prima mattina non mi va proprio di sentire la tua voce.
Ky: Vedi che sono davvero pentita amore.
I: Se eri davvero pentita avresti potuto chiamarmi ieri stesso, e non aspettarmi d'avanti all'ingresso. Chissà forse ti eri preparata un'altra sceneggiata da fare qui davanti a tutti? Credimi non ti capisco proprio. Non pensavo fossi così, non lo sembravi affatto. Ma come si dice: l'apparenza inganna. E questa volta lo ha fatto per bene. Le cose che mi hai detto ieri sono state davvero ingiuste, io non sono quel tipo di persona che mi hai definito.
Ky: Ero arrabbiata, non pensavo a quello che dicevo.
I: Anche io adesso sono arrabbiato e deluso, ma non per questo vado a rovinare la vita alle persone. Cosa che forse tu stai facendo egregiamente.
Ky: Cosa stai dicendo?
I: Adesso fai finta di niente? Ho sentito l'altro giorno cos'hai detto a Kagome. Non sò perchè hai voluto che il suo ex la lasciasse per gli stessi motivi che tu l'hai accusata. Quello stupido che tu stai manovrando non sai cosa sta facendo a quella ragazza. Kykio, smettila finchè sei ancora in tempo.
Ky: Ah sì, io non sto manovrando nessuno, lui fa tutto da solo.
I: Quindi ammetti di conoscerlo?
Ky: Ormai è inutile nasconderlo. Ebbene sì. E con ciò?
I: Kykio una sola domanda. Perchè lo hai fatto?
Ky: Inuyasha andiamo la campanella sta per suonare, non vorrai arrivare tardi dai tuoi amici, visto che siete venuti con così tanto anticipo.
I: Stai evitando la mia domanda. Ma sappi che lo scoprirò. Fidati fosse l'ultima cosa che faccio.
Così Inuyasha si diresse verso la sua aula, lasciando una Kykio a dir poco allibita. Davvero quello era l'Inuyasha che aveva conosciuto? Le cose si stavano complicando. Lei lo aveva ritenuto il membro più facile da ingannare della famiglia No Taisho. Aveva fatto male i conti, adesso non poteva più permettersi di sbagliare o sarebbe saltato tutto in aria. Inuyasha arrivò in aula e cercò di assumere un'espressione quanto più normale. Riuscì a farlo credere agli altri, ma non a Kagome. Ormai come si era capito quei due non potevano ingannarsi a vicenda. Nessuno fece domande nemmeno Kagome. Però il fatto di vedere il suo amico stare così la stava facendo soffrire. Dunque per non destare sospetti decise di inviare un messaggio.
Inuyasha,
forza non stare così. Non so cosa sia successo lì fuori, ma hai un'espressione a dir poco spaventosa.
Se proprio non riesci a non pensarci, prova a pensare al pomeriggio infernale che ci aspetta.
Forza che se se ne accorge il prof che sei distratto ti darà una bella punizione, e sai come reagisce mia sorella in queste situazioni.
Inuyasha accennò un piccolo sorriso, che fu visibile solo a Kagome. Ogni volta rimaneva sorpreso, quella ragazza riusciva a farti felice anche nei momenti più tristi, trovava sempre un piccolo lato comico in tutto. E il fatto che per colpa di Kykio lei stava male, lo rattristava. Purtroppo lui non avrebbe saputo trovare nulla per renderla felice. Decise di rispondere:
Ehi Kagome,
riesci sempre a trovare il lato comico in qualsiasi situazione.
Ci sei riuscita bene.
Solo che menzionando il pomeriggio che si prospetta mi hai terrorizzato.
Sango li osservò sottocchio, aveva capito che si stavano scambiando messaggi. Quei due non gliela raccontavano giusta. Però se si fossero messi insieme lei sarebbe stata la sorella più felice della terra. Adesso doveva far smettere quei due, dunque chiese al prof se poteva andare in bagno e il prof diede il suo permesso.
Giunta in bagno mandò un messaggio ai due.
Se vi vedo mandarvi ancora messaggi, giuro che oggi pomeriggio non vi darò pace. Perciò adesso smettetela.
Parlerete durante la ricreazione.
Kagome e Inuyasha in aula si guardarono terrorizzati, non si aspettavano che Sango li avesse visti, e per giunta avesse capito che i due si stavano messaggiando. Con un tacito consenso smisero di mandarsi messaggi. Anche perchè non potevano parlare di tutto quello che era successo con dei semplici messaggi. Potevano sorgere anche incomprensioni. Onde evitare questo decisero di ascoltare la lezione.
Alla quarta ora la professoressa di biologia diede una bellissima notizia.
Pr: Ragazzi buongiorno.
Tutti: Buongiorno
Pr: Allora vi porto una buona notizia.
M: Spero non si tratti degli esami.
Pr: No non preoccuparti. Si tratta della gita.
Tutti: Whuau che bello.
Pr: Allora la gita sarà in Grecia, visto che alla seconda prova è uscito greco.
M: Ecco lo sapevo che centrava la parola esami.
I: Spero non si faccia alcun tipo di preparazione per gli esami, lì.
Pr: No lì potete sfrenarvi fino ad un certo limite. Infondo la gita dell'ultimo anno deve essere divertente. Allora? Se non vi sta bene possiamo proporre un'altra meta. L'altra sezione ha deciso all'unanimità la Spagna. Però a mio parere è più bella la Grecia.
I: Dunque se non scegliamo la Grecia, ci ritroveremo in gita con la sezione C.
Pr: Esatto. La sezione B, E, hanno già scelto la Spagna. Mentre la D, e la F hanno optato per la Grecia adesso mancate solo voi.
M: Inuyasha scommetto che tu vuoi andare in Spagna con la tua dolce metà.
A quelle parole Kagome si intristì. Doveva rassegnarsi, Inuyasha anche se non del tutto volontariamente, era legato a Kykio. Ma un'altra cosa la tormentava. Se fossero andati in Spagna, Kykio gli avrebbe dato la morte. Decise che se fossero andati lì, lei non ci sarebbe andata.
I: Ti sbagli di grosso. Quella rimarrebbe attaccata 24/24, sai che tortura.
M: Io farei i salti mortali se Sango stesse così con me. Tu che hai la fortuna di averla così, ti infastidisce. Amico mio, lasciatelo dire, sei davvero strano.
I: Forse perchè non sono un maniaco come te. E voglio divertirmi invece di stare a guardare vetrine e vetrinette?
Pr: Ragazzi se avete finito di parlare mancate solo voi quattro. Le gemelle?
S, K: Grecia.
Pr: Miroku?
M: Grecia.
Pr: Bhe Inuyasha. Purtroppo qualunque meta tu scelga, per maggioranza è stata scelta la Grecia.
I: Per me va più che bene. L'importante è che ci si diverta.
Pr: Ottimo ragazzi. La lezione per oggi è finita. Passerà la circolare con i permessi da far firmare. Signorine Higurashi, mi dispiace per voi ma se nessun genitore dei vostri compagni si prende la responsabilità voi non potete venire in quanto minorenni. Noi professori purtroppo non possiamo.
Il volto delle due ragazze si incupì. Ora più che mai sentivano la mancanza dei loro genitori.
K: Ehi Sango mi sa che ci toccherà restare a casa. Bhe vuol dire che ripeteremo qualcosa che avremo già studiato insieme.
Kagome fece un sorriso forzato. Anche questa volta aveva trovato qualcosa per ridere. I ragazzi le guardarono con aria dispiaciuta. Loro non avevano pensato a questo. Inuyasha anche se non aveva la madre aveva pur sempre suo padre, e nella peggiore delle situazioni avrebbe avuto suo fratello che era già maggiorenne. Aveva deciso che avrebbe chiesto a suo padre, però non volle dire niente a Kagome, per non alimentare false speranze, nel caso suo padre avesse rifiutato. Anche se era sicuro che non avrebbe negato una simile cosa.
S: Hai ragione, così saremo ancora più preparate.
Anche Miroku ebbe la stessa idea di Inuyasha. E anche lui aveva deciso di non dire nulla a Sango. Però i suoi genitori la adoravano quindi era sicuro che avrebbero acconsentito.
Alla quinta ora passò il bidello per consegnare i permessi da far firmare, e da consegnare entro martedì. Le gemelle li lasciarono sotto il banco. Erano sicurissime che nessun genitore si sarebbe preso una simile responsabilità. Quindi non li guardarono nemmeno. Finite le lezioni i ragazzi lasciarono uscire prima le ragazze, così presero entrambi i permessi che le ragazze avevano lasciato.
M: Ehi amico, hai avuto la mia stessa idea. Chiederemo ai nostri genitori se firmeranno per loro tanto sono sicurissimo che lo faranno. In fin dei conti i miei adorano Sango e da quello che ho visto tuo padre stravede per Kagome.
I: Hai ragione. A volte dice che Kagome per lui è la figlia femmina che non ha mai avuto. Sai quante volte mi ha detto che preferiva che nascessi femmina, non hai idea. Invece apprezza Sango per le sue capacità di gestire la sua carriera scolastica. E dice sempre che gli sarebbe piaciuto che fossi come lei e mio fratello.
M: Insomma tuo padre ama le sorelle Higurashi, e voleva che tu fossi loro due messe insieme... Aahahahahha. Questa è bella. Ok allora è deciso. Oggi andremo a chiedere ai nostri e vedremo cosa risponderanno.
Mentre stavano per uscire i due incrociarono Kykio.
Ky: Tesoro, dove avete deciso di andare? Noi in Spagna, spero che anche voi abbiate scelto la Spagna, così noi due potremo stare sempre insieme.
I: Hai già dimenticato quello che è successo stamattina? Comunque mi dispiace ma abbiamo scelto la Grecia.
Ky: Ah e così starai tutto il tempo con i tuoi amici, e potrai spassartela meglio con quella sciatta.
M: Adesso basta, non ti permetto di definire la mia cognatina in quel modo. Al parco non ho voluto intromettermi perchè non è mia abitudine, ma adesso stai oltrepassando il limite. Mi hai stancato con queste accuse infondate. E poi anche tu senza Inuyasha tra i piedi puoi spassartela come vuoi. Scusami Inuyasha non volevo che lo sapessi così, ma non ce la faccio più a sentire queste cose.
I: Cosa non devo sapere così? Parla.
Inuyasha era a dir poco arrabbiato, non sapeva cosa doveva dire il suo amico e questo lo rendeva in parte anche ansioso. Invece il volto di Kykio divenne più pallido del solito.


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Ok ragazzi, come vi sembra questo capitolo? Non è molto soddisfacente.
Koga diventa sempre più pericoloso e Kykio sempre più subdola.
Cosa ha  tenuto nascosto Miroku per tutto questo tempo?
Per saperlo non vi resta che continuare a leggere.
Ringrazio come sempre tutti coloro che leggono e recensiscono.
Ah un piccolo avviso: probabilmente questa settimana sarò assente ma vedrò di rifarmi al più presto tanto sabato torno. Spero che nonostante questo intoppo continuiate a seguire questa storia.
 Baci Inu_ka

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Capitolo 8
*** la decisione di Kagome. ***


Kagome rimase immobile. Davvero Inuyasha le aveva detto quelle parole. Lui davvero la amava. Non avrebbe mai creduto che ricambiasse i suoi sentimenti. Inuyasha la guardò con terrore. Aveva timore che dicendo quella frase avesse urtato la sensibilità della ragazza.
I: Kagome dì qualcosa. Non dirmi però che la nostra amicizia, per quello che ho detto, fin...
Non riuscì a finire la frase che lei lo zittì mettendoli l'indice sulle sue labbra.
K: Shhhh, non dire altro. Anche io ti amo.
I: Davvero, non ci posso credere. Se è un sogno non osate svegliarmi o ne pagherete le conseguenze.
Kagome rise divertita così si alzò e diede un pizzicotto sulla guancia del ragazzo.
I: Ahia...
K: Bhe come vedi non è un sogno.
I: Sò che forse ho sbagliato momento per dirtelo, visto che la causa di tutto era proprio il fatto che si pensasse che tu avessi una relazione con me, ma è stato più forte di me.
Inuyasha abbassò lo sguardo.
K: Io me la sono presa per quelle accuse, perchè non erano vere, e perchè non voglio essere la causa di alcuna separazione. Ma adesso è diverso. Se me lo dicessero ora, non me la prenderei, perchè adesso è la verità. Non è più una bugia.
I: Oh Kagome....
Inuyasha la strinse più forte che poté. Dopo di che l'allontanò per permettere alle sue labbra di sfiorare quelle rosee di Kagome. Ora poteva dire di essere finalmente felice. Kagome, anche se era diventata bordeaux, ricambiò il bacio. Quella di sicuro era stata la giornata più memorabile della sua vita. Perchè insieme c'erano cose brutte e cose meravigliose. Mentre le loro labbra erano ancora attaccate, dalla porta entrò la coppietta, che assistendo alla scena fece un enorme applauso. I due non sapevano dove dovevano mettere la faccia. Adesso sì che sarebbero iniziati i guai. Miroku adesso aveva la certezza che poteva dire frasi molto esplicite, riferendosi a loro due di persona. Tutto questo sarebbe stato fatto senza ritegno.
S: Lo sapevo. Amore hai visto che alla fine avevamo ragione? Tempo ci è voluto, ma alla fine è successo. E tu sorellina, dubiti ancora del mio istinto?
K: Uffa adesso smettetela. Non dovevamo andare a dormire presto perchè domani dobbiamo studiare?
Miroku si avvicinò al suo amico, parlandogli sottovoce.
M: Ehi amico, la tua donzella è ansiosa di andare a dormire. Cercate di non fare troppo rumore.
I: Maledetto pervertito, cosa stai blaterando. Le cose che hai detto valgono per voi due.
Detto questo Inuyasha fece spuntare un bel bernoccolo sulla testa dell'amico.
S: Ragazzi a parte gli scherzi domani è sabato e dobbiamo alzarci presto, quindi tutti a nanna perchè domani non avrò pietà.
M: Suvvia, tesoro non rovinare un così bel momento.
S: Hai ragione ma adesso muovetevi lo stesso.
Sango fece andare avanti i ragazzi per poter parlare con la sorella.
S: Sorellina sono davvero felice per te, finalmente dopo tante sofferenze hai avuto ciò che ti meriti.
K: Hai ragione. Io già provavo qualcosa per Inuyasha, ma ero troppo orgogliosa per ammetterlo. Se solo me ne fossi accorta prima che mi mettessi con Koga, tutto questo non sarebbe successo. Gli ho creato molti problemi a partire dalla sua relazione con Kykio.
S: Kagome devi sapere che lui provava già da tempo qualcosa per te, ma purtroppo come te è troppo orgoglioso. Si è reso davvero conto di averti persa quando tu ti sei fidanzata, così lui ha cercato qualcuna che ti somigliasse vagamente. Se hai notato si è fidanzato poche settimane dopo di te.
K: E' vero. Ma quella non mi somiglia per niente.
S: Infatti, molte volte glielo abbiamo detto, ma lui ha sempre negato che fosse questo il motivo. Quindi Kagome puoi starne certa, lui ti ama. Adesso andiamo a letto, e passa la tua prima notte con un vero fidanzato. Vabbè che sono due notti che dormite abbracciati, quindi avresti dovuto già capirlo.
K: Sango adesso basta.
Intanto su.
M: Ehi Inuyasha hai visto che avevo ragione? Tu l'hai sempre amata. Sono felice che finalmente ti sei dichiarato e che lei ricambi i tuoi sentimenti. Non lasciartela scappare perchè quella è una ragazza eccezionale.
I: Lo sò. Anche io sono felice che lei abbia ricambiato. Non me la lascerò scappare, stanne certo. Ho faticato per arrivare qui e non butterò tutto all'aria. L'unica cosa che temo, è come prenderà la sua condizione di salute.
M: Che domande sono. Non farà i salti di gioia, ma di certo non ti darà la colpa. Tu però stalle vicino più che puoi, e non intendo nel modo in cui di solito intendo io. Ora più che mai ha bisogno di un supporto, e quale supporto migliore di quello del suo amato esiste. Domani sera ricordati che dobbiamo fare quella sorpresa.
I: Certo. Mi domando solo, come la prenderà mio padre? Soprattutto cosa sta facendo mio fratello?
M: Mi fido di Sesshomaru. E tuo padre è una persona meravigliosa, per quanto voglia garantire il futuro dell'azienda, non permetterà che il suo bambino cada nelle mani di simili bestie.
I: Ehi non sono un bambino. Su mio padre hai perfettamente ragione.
M: Vedi che per ogni genitore, i figli sono sempre bambini, a prescindere dalla loro età.
S: Ragazzi siete ancora svegli, forza a nanna.
I: Perchè voi? Non vi siete ancora messe in pigiama.
M: Ehi Sanguccia vuoi che ti spogli io?
S: Miroku, dannato, sei senza speranza. Inuyasha tu non provare a diventare come lui, altrimenti insegnerò a mia sorella come lasciare l'impronta della sua manina sulla tua faccia.
I: Ehi non preoccuparti. Non voglio diventare come lui, sarebbe troppo faticoso, e lo stesso non ci riuscirei.
Tutti scoppiarono a ridere alla battuta di Inuyasha. Dopo ciò si misero tutti sotto le coperte.
Kagome era imbarazzata. Anche se aveva già dormito con Inuyasha, adesso la cosa era diversa. Senza accorgersene all'improvviso si ritrovò il braccio del suo amato che le cingeva la vita, e l'avvicinava sempre di più a lui. Kagome era rossissima per l'emozione. In breve tempo i due si ritrovarono con i visi attaccati. Inuyasha diede un bacio a stampo sulle labbra della sua donna.
I: Kagome buonanotte.
K: Grazie per avermi reso parte della tua vita. Buonanotte.
I: Lo sei sempre stata.
Detto questo i due si addormentarono l'uno abbracciato all'altra.
Al loro risveglio erano ancora nella stessa posizione di quando si erano addormentati. Anche oggi si erano svegliati prima dei compagni che dormivano beatamente.
K: Inuyasha, che ne dici se ci alziamo e andiamo a preparare la colazione?
I: Uffa, non è questo il modo di svegliare il proprio ragazzo.
Kagome gli diede un bacio sulle labbra.
K: Così va meglio?
I: Decisamente. Ora sì che sono pronto ad alzarmi. Ma non al resto della giornata. Mi consola solo il fatto che oggi è sabato, quindi domani liberi.
K: Hai ragione. Su forza adesso in piedi.
I due si alzarono osservando come Miroku aveva la mani infilata sotto la maglietta di Sango, proprio all'altezza del seno.
I: Accidenti quel maniaco nemmeno la notte sta fermo.
In cucina.
K: Inuyashaaaa.
I: Kagome che ti prende, perchè urli così.
K: Aiutami. Mi... manca...l'aria.
I: Kagome cos'hai. Oh no di nuovo.
Kagome stava avendo di nuovo un attacco di panico, anche se molto più debole di quello della sera precedente. Inuyasha cercò di mantenere il proprio autocontrollo, non poteva farla agitare di più. La prese in braccio e si adagiarono sul divano.
I: Kagome, respira piano. Fai come ieri, sincronizza il tuo respiro con il mio. Lo senti? Su forza inspira, espira. Inspira, espira.
K: Grazie. Adesso sto meglio. Stai tranquillo.
I: Sul serio posso stare tranquillo?
K: Sì sì e scusami. Non capisco come possa essere successo di nuovo. Io era tranquillissima.
Il volto di Inuyasha si fece più cupo. Era arrivato il momento di metterla al corrente della situazione. Ma si chiedeva. Come avrebbe reagito?
I: Kagome ascolta. Il dottore ieri ha detto che una volta scatenato il primo attacco di panico non si esclude che ne possano arrivare altri.
Inuyasha prese una pausa, fissando gli occhi della sua amata. Voleva vedere come stava reagendo e se era il caso di andare avanti. Non voleva rischiare di scatenarne un altro.
I: Ha detto che è meglio se stai sempre in compagnia, almeno finchè la situazione non si stabilizza. Poi ci ha consigliato di dirigerci quanto prima da uno specialista per un'eventuale terapia. Potrai condurre la vita che hai vissuto finora. L'unica cosa a cui bisogna stare attenti, sono le gravidanze perchè mettono sotto stress il corpo.
Kagome iniziò a singhiozzare, Inuyasha la strinse a se come per calmarla, accarezzandole i capelli con una mano e la schiena con l'altra. Sembrava che la tecnica stava funzionando, finchè Kagome si allontanò, fissando Inuyasha con uno sguardo colmo di paura. Già ma di cosa aveva paura?
K: Inuyasha, devi essere sincero. Tu vuoi veramente rimanere con una come me, che da un momento all'altro può sentirsi male?
Kagome temeva la risposta.
I: Kagome, ma che sciocchezze dici. Io ti amerò sempre a prescindere dalla tua salute. Non mi interessa del fatto che tu ti possa sentire male in qualsiasi momento, perchè io sarò sempre lì con te, pronto a soccorrerti. La gente può pensare quello che vuole ma non me ne frega affatto. Ci siamo intesi?
K: Sicuro, non sarò un peso per te?
I: Ancoraaaa. L'unico peso che hai sono i chili che ti porti addosso, e non sono nemmeno tanti. Quindi stop, capitolo chiuso. Chissà un giorno potrebbe accadere anche a me, poi sarò io a farti queste domande.
K: Non lo pensare nemmeno per scherzo. Come lo fai tu, lo farò anch'io. Spero che non ce ne sia bisogno. Ti ringrazio Inuyasha, non potevo avere un fidanzato migliore di te.
I: Bhe io oltre che migliore ho anche la fidanzata più cocciuta al mondo.
K: Bhe per la cocciutaggine possiamo contenderci il podio, perchè anche tu non sei da meno. Ah ti prego, non dire niente agli altri di quello che è successo.
I: Non preoccuparti non dirò nulla. Adesso ci conviene preparare la colazione prima che quei due si alzino.
K: Senti mancano più di tre quarti d'ora alle 9:00. Che ne dici di fare uno scherzo a quei due.
I: Che tipo di scherzo.
K: Spegniamo la sveglia, prendiamo il telefonino di Sango, e spostiamo l'orario di due ore. Dai ti pregooooo.
Kagome fece gli occhioni come i gatti, e Inuyasha si intenerì.
I: E va bene. Ma se succede qualcosa è colpa tua. Ah che ne dici di farci trovare a letto facendo alzare prima lei.
K: Bell'idea. Così la colpa sarà di tutti e due.
Prima di andare di sopra controllarono di aver spento tutto in cucina, e attuarono il loro piano. Poi si sdraiarono e rimasero abbracciati per tutto il tempo.
 Sango era come un orologio svizzero, si era svegliata quando erano le nove ma in realtà l'orologio segnava le 11:00. Appena se ne accorse lanciò un urlo che spaventò anche la coppia che era già sveglia. Miroku, invece, aprì gli occhi lentamente. Sango gli si lanciò addosso tirandolo per il pigiama.
S: Accidenti a te, lo sapevo che avremmo fatto tardi andando a dormire a quell'ora, ma nessuno mi ha ascoltata. Alzatevi immediatamente, abbiamo già perso due ore. Ma com'è potuto succedere io mi sveglio in orario anche senza la sveglia. Forse la presenza di altri due ritardatari mi ha influenzata.
Dopo il teatrino tutti si buttarono giù dal letto. Kagome scese in cucina insieme ad Inuyasha facendo finta di preparare la colazione che era già pronta.
Il gruppo fece colazione, e uno alla volta si andarono a lavare.
Sango, talmente che era infuriata, non aveva minimamente guardato un altro orologio. Quando tutti si furono lavati, si sedettero al tavolo per iniziare a studiare insieme ad una Sango che sembrava un leone inferocito pronto a mangiarti. Kagome per far scoprire lo scherzo disse.
K: Inuyasha, che ore sono?
S: Vuoi farmi infuriare ricordandomi che è tardi e che siamo solo all'inizio?
I: Sono le 9:45.
S: Le 9:45? Ma che state dicendo minimo saranno le 11:45.
K, I: Scherzetto.
Miroku non ci stava capendo più niente. Che significava "scherzetto"
S: Cosa? Volete dirmi che avete mandato gli orologi avanti, facendomi credere che fossero due ore più tardi del normale.
I: Sì.
S: Chi è il colpevole?
All'unisono i due dissero
K: Lui…I: Lei
S: Quindi voi due avete architettato questo piano, a dir poco, diabolico.
K: Dai sorellina era un piccolo scherzetto.
M: Piccolo scherzetto? Intanto quello che c'è andato di mezzo sono io....................... Essere svegliati in quel modo non è stata una bella esperienza.
S: Eh bravi i nostri due piccioncini. Dopo questa bella bravata, possiamo anche cominciare.
Ora che sapeva che era stato uno scherzo, il viso di Sango era più rilassato. Dunque la presenza di altri due ritardatari, oltre la sorella, non l'aveva influenzata.
S: Ah a proposito Miroku tu devi tradurre anche una versione di latino, dato che ieri la tua faceva schifo.
M: Uffa pensavo te ne fossi scordata.
S: Non dimentico mai questo genere di cose. Visto che voi due non sapete come impiegare il tempo libero, gli terrete compagnia. Io alla faccia vostra me la spasserò vedendo la tv. Osservando, anche, come sgobbate.
K: Uffa. Adesso ci stai stressando con questa storia. Tra un pò ti licenziamo prof.
S: Spiacente il mio contratto è valido fino ad agosto. Su adesso iniziamo. 
I ragazzi iniziarono con le traduzioni. I vocabolari andavano a destra e sinistra, il tavolo era strapieno di foglietti con appunti, libri. Inoltre tre di loro quando cercavano una parola, speravano di trovarci una frase. Ma ce ne erano davvero poche, il più delle volte era con il tempo verbale diverso. Sango osservava divertita, senza farsi accorgere, la disperazione dei compagni. Questo non sfuggì allo sguardo indagatore di Kagome.
K: Eeeeeeeh.
Questo suonò come una specie di mancanza d'aria, Inuyasha cominciava a preoccuparsi. Così gli mise una mano sulla gamba, lei intuì quello che aveva pensato Inuyasha. Per calmarlo mise la sua mano su quella del ragazzo, mentre voltandosi gli fece un piccolo sorriso. Inuyasha si rilassò vedendo che non stava succedendo nulla. Maledizione se continuava così, rischiava lui di avere un infarto. Kagome si girò guardando la sorella.
K: Ti diverti così tanto a guardarci e ridere? Sai non sai nascondere bene quello che fai.
I: Che cosa?
S: Non è vero. Non stavo ridendo. Ero solo felice perchè sto per finire.
K: Non dire bugie. Ho visto come ci stavi guardando. Ricorda che non mi è mai sfuggito nulla.
M: Ehi non si ride delle disgrazie altrui.
I: Già!
S: Mamma mia come siete noiosi. Non ho fatto niente di male. E tu perchè non stai zitta invece di fare la spia.
K: Non ho fatto la spia. Semplicemente perchè stavi ridendo anche di me.
S: Ok, scusatemi. Non lo farò più.
K: Ti conviene. Altrimenti per punizione ti sequestreremo tutti i libri. Per te questa è la peggiore delle torture.
S: No no vi prego, tutto ma non i libri.
I: Grazie mille Kagome. Adesso sappiamo anche noi come vendicarci. Saremo i tuoi peggiori tiranni.
Detto questo diede un piccolo e tenerissimo bacio alla sua amata. Poi si rivolse a Miroku.
I: Voglio sperare che anche tu sia dei nostri. Se non sbaglio anche a te ha riservato le sue punizioni.
M: Lo sò. Ma come posso fare questo alla mia Sanguccia.
S: Bravo tesoro. Tu sì che sei intelligente.
M: Aspetta, non ho finito.
S: Ah no. Che altro vuoi dire?
M: Che in amore e in guerra tutto è lecito. Quindi piccolina mi alleo ai due piccioncini.
Sghignazzando gli diede un bacio ma la ragazza si allontanò.
S: Come puoi fare questo alla tua fidanzata.
M: Ah no. Perchè finora tu cos'hai fatto al tuo fidanzato?
S: Ehm la cosa giusta. Eh tu mia cara sorellina questa me la paghi. Ti dichiaro guerra e con te anche ai tuoi alleati. E adesso si riprende a studiare.
K: Un’ultima cosa. Questa te la sei cercata.
Parlando e scrivendo si fecero le 12:30, così il gruppo smise di toccare libro. Per loro erano diventati il loro peggiore incubo ed erano solo 3 giorni che avevano cominciato. Kagome ne approfittò per parlare con Inuyasha. Mentre Sango stava rimproverando per bene il suo ragazzo per quello che aveva fatto.
K: Inuyasha puoi venire un attimo qui.
I: Sì.
K: Scusami per prima. Non voglio farti stare continuamente in pensiero mi dispiace.
Mentre parlava gli occhi della ragazza divennero sempre più lucidi. Inuyasha non aveva mai sopportato vederla così, nemmeno quando erano dei semplici amici. Così le si avvicinò e la strinse a se, accarezzandogli i capelli, cosa che a lei piaceva molto.
I: Ehi sciocchina, ti ho già detto di non pensarci minimamente. Devo solo capire quando c'è da preoccuparsi o quando fai delle semplici esclamazioni come prima. Ti ho già detto che non mi pesa. Vedi che lo sapevo già prima che ti dicessi quella frase. Quindi sono consapevole di quello che può succedere. E ora più che mai non ti lascerò.
K: Ma....
I: Niente ma. Adesso godiamoci la vita che ci resta.
K: In che senso?
I: Prima che tua sorella ci uccida facendoci studiare come matti. Sono meno di tre giorni e la mia vita si è già accorciata di qualche anno. Mi spieghi come hai fatto a sopportarla per tutto questo tempo? Esiste per caso un metodo?
K: Nessun metodo. Sono semplicemente riuscita a sopportarla perchè non faceva così. Tutto qui. Uffa però, perchè tuo fratello non è come lei, non è giusto. In fondo da quello che so, anche lui non è da meno per quanto riguarda lo studio.
I: Non lo pensare nemmeno. Se mio fratello diventa come lei fidati rimpiangerai di averlo desiderato perchè potrebbe rivelarsi anche peggiore.
K: Pensi che sia così terribile?
I: Sì. Dopo che ti ho detto questo ci tieni ancora che mio fratello cambi? Sai se succedesse, potresti non rivedermi mai più.
K: No no no questo mai. Lasciamo mister ghiacciolo così com'è.
Inuyasha fece un tenero sorriso alla sua ragazza. Com'era bella quando sorrideva emanava una strana aurea capace di coinvolgere tutti.
 Adesso anche lui era felice e lo sarebbe stato ancora di più una volta sistemate tutte le cose che stavano accadendo. Nonostante questo lei stava dimostrando una enorme forza interiore. Inuyasha non riusciva a capire come facesse, per questo era molto orgoglioso di lei. Nel contempo si stava chiedendo cosa stesse facendo suo fratello, lui sapeva che quando Sesshomaru si prefiggeva qualcosa non mollava finchè non l'aveva ottenuta. Suo padre forse sarebbe stato un pò più rigido sulla questione, ma si fidava di lui, anche perchè adorava quella ragazza e il pensiero che qualcuno le stesse facendo del male a tal punto non l'avrebbe lasciato indifferente.
INTANTO CASA NO TAISHO
Toc toc.
Inu: Avanti! Oh Sesshomaru sei tu. Vieni entra.
Se: Disturbo!
In: Niente affatto. Ma se sei venuto qui vuol dire che è una cosa seria.
Se: Hai ragione. Però più che seria direi complicata, estremamente complicata.
Il viso di Inu si fece serio sapeva che il figlio era uno di poche parole e parlava solo quando era necessario e questo lo fece molto preoccupare.
Se: Ricordi quello che ha fatto Inuyasha ieri a scuola?
In: Ma certo. Ha dato uno schiaffo a Kykio. Spero non sia andato oltre.
Se: No. Purtroppo quella ragazza insieme a quel Koga, stanno rendendo impossibile la vita all'amica di Inuyasha, Kagome. Ieri sera mi hanno chiamato.
In: Tuo fratello che ti chiama? Sto temendo il peggio.
Se: Dunque ieri sera da quello che mi hanno raccontato, Kagome ha ricevuto una chiamata dal suo ex che l'ha accusata di aver mandato Miroku a spiarlo. Cosa che non risulta essere vera. Miroku aveva visto Kykio entrare a casa di Koga dando anche uno spettacolo osceno. Così il giorno dopo a scuola Miroku stancatosi di queste continue accuse verso l'amica gli ha riferito di questo episodio. Lei uscendo fuori ha dato uno schiaffo a Kagome, facendole uscire anche del sangue dal naso, dicendo che lei era stata a mandare Miroku così avrebbe avuto campo libero con Inuyasha. Puntualmente la sera Kagome ha ricevuto questa chiamata dove gli sono state dette le stesse cose che aveva detto Kykio la mattina.
In: Fin dove intende spingersi quella ragazza. Non lo capisco proprio.
Se: Aspetta devo dirti ancora il peggio.
In:?
Se: Mentre stava parlando animatamente al telefono, tanto da non rendersi conto di urlare, i ragazzi che erano al piano di sotto hanno sentito un tonfo. Così sono corsi sopra e hanno visto Kagome che respirava molto affannosamente diventando sempre più bianca e fredda. Inuyasha è riuscito a tenerla calda e farla calmare in minima parte, fino all'arrivo dei soccorsi. In pratica la ragazza ha avuto un forte attacco di panico che se Inuyasha non fosse intervenuto avrebbe potuto essergli fatale.
In: Ho capito. Maledizione lo sapevo, che per quanto poteva essere forte, quella ragazza sarebbe crollata. E dimmi perchè hanno chiamato te e non me?
Se: Non volevano allarmarti. Non pensavano che la cosa fosse così grave.
In: Accidenti è solo una ragazza nel fiore degli anni, non meriterebbe queste cose. L'ho sempre ammirata. In un certo senso mi sarebbe piaciuto averla come nuora. Chissà.
Se: Tutto è possibile. Però quello di cui Inuyasha ha paura, è che tu non possa accettare una cosa simile. Anche io me ne sono accorto, soprattutto della coincidenza di quando si è fidanzato con quella. Però, ormai, da quello che ho capito ai suoi diciotto anni vuoi ufficializzare questo fidanzamento.
In: Non preoccuparti, non immaginavo che quella ragazza fosse capace di simili cattiverie. L'azienda può essere mandata avanti se voi due imparaste a collaborare. Io una come quella in casa non la voglio. Non oso immaginare i nipotini che mi darà come saranno. Però non voglio dire niente ad Inuyasha, questo sarà il mio regalo di compleanno. E' il primo che festeggia voglio che sia memorabile. Comunque cos'ha detto il dottore?
Se: Che dopo il primo, di solito, non si escludono altri. Perciò deve essere visitata da uno specialista che gli darà una cura appropriata. Ah e se vuoi dei nipotini da lei, dovrai essere molto cauto. Perchè le gravidanze saranno difficili da condurre visto che il corpo viene messo sotto forte stress.
In: Sì sì, ho capito. Me ne occuperò io di questa faccenda. Adesso basta stanno oltrepassando il limite. Prenderò provvedimenti per la sicurezza di Kagome.
Se: Ho già proposto di cambiare numero e quello attuale lo terremo noi per vedere se quei due si fanno ancora sentire. Poi ho detto a Inuyasha di starle accanto e non lasciarla da sola e anche di non fare stupidaggini.
In: Ehi figliolo hai avuto le mie stesse idee. Comunque oltre a questo provvederò a farla visitare.
Se: Da quello che ho capito, la settimana prossima verranno a studiare qui e staranno tra i piedi per tutta la settimana. Se non sbaglio dormono anche qui. La vedo dura.
In: E perchè? Io sono felice se restano qui, almeno ci sarà un pò di movimento in questa casa. Non credi?
Se: No. Perchè ci sarà solo confusione.
In: Dai sarà anche più semplice tenere sotto controllo la ragazza senza essere invadenti.
Se: Su questo sono d'accordo con te. Adesso vado la settimana prossima ho un esame.
In: Va bene. Sesshomaru sono fiero di te.
Detto questo Sesshomaru chiuse la porta e andò in camera sua, che era sommersa di libri posti in maniera ordinata.
Eh sì, poteva fare concorrenza con Sango.
CASA DI KOGA
Ky: Dico ma sei impazzito ad avvicinarti a quella casa. Per giunta hai telefonato spifferando tutto?
Ko: Ehi cosa credevi che avrei fatto? Che me ne sarei stato con le mani in mano. Tu forse non sai che questo tipo di cose non le tollero, tantomeno se di mezzo c'è la famiglia No Taisho.
Ky: Scusa e cosa c'entra quella famiglia?

ANGOLO DELL'AUTRICE:
Ok ragazzi scusate per il giorno di ritardo ma il lavoro ieri mi ha sfiancata. Comunque come avete potuto leggere Kagome e Inuyasha adesso sono coppia fissa ma fidatevi non vi assicuro che sarà tutto rose e fiori. Adesso c'è anche un nuovo quesito: Che legame c'è tra la famiglia Yorio e la famiglia No Taisho? questo al prossimo capitolo dove verrà svelato anche un pò del passato di Koga.
Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno. Spero che qualcuno sia sopravvissuto e che la storia non stia diventando noiosa. Se così fosse fatemelo sapere in fondo le critiche se sono costruttive servono. 
Baci Inu_ka

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Capitolo 9
*** L'attacco di panico e la dichiarazione di Inuyasha ***


Kagome non riusciva più a respirare era diventata pallida. I due le si avvicinarono per calmarla.
M: Kagome, Kagome mi senti. Forza cerca di respirare piano piano.
I: Ti prego provaci.
Kagome ansimava sempre di più, diventando sempre più fredda e pallida.
M: Inuyasha restale accanto, cerca di riscaldarla. Io intanto chiamo l'ambulanza.
Mentre Miroku chiamava l'ambulanza, Inuyasha la strinse più forte che poté, lasciandole lo spazio per respirare quello che poteva.
I: Avanti Kagome ti prego, cerca di sincronizzare il tuo respiro con il mio. Provaci. Dai non farmi stare così in pena. Provaci dannazione.
Kagome continuava a respirare a fatica, ma il suo corpo si stava riscaldando un pochino grazie al contatto di Inuyasha.
I: Kagome perdonami. Se tu non fossi stata mia amica non ti sarebbe successo niente di tutto ciò. Forse è meglio che sparisca da te. Forse la situazione si aggiusterebbe un pò.
Kagome anche se non stava bene, sentì tutto. Lei non lo riteneva affatto la causa dei suoi guai, anzi lui era la sua forza, il motivo per cui continuava a lottare. Era anche la persona che adesso la voleva salvare a tutti i costi. Ma quello che disse le fece davvero male. Raccolse quel poco di forze che aveva, e cercò di parlare. Anche se a fatica ci riuscì.
K: Inuyasha…ascolta....
I: Kagome non ti affaticare. Stai calma.
K: No ascolta, io non voglio che tu sparisca dalla mia vita. Ti prego non farlo.
Mentre diceva tutto questo alcune lacrime uscirono dai suoi occhi.
I: Ma Kagome, guarda come ti sei ridotta per colpa mia.
K: Quante volte te lo devo dire........Non è colpa tua. Io voglio che tu stia qui accanto a me. Ricorda che dobbiamo ancora fare gli esami, tutti insieme, nessuno escluso.
I: Grazie, Kagome. Non sai quanto mi sento sollevato adesso. Ti voglio bene. Per me tu sarai più di una semplice amica. Adesso basta parlare. Respira come me.
K: Ci provo.
Quando arrivò l'ambulanza il respiro di Kagome si era fatto più regolare, anche se non era tornato del tutto normale.
Doc: Allora, adesso puoi adagiarla sul letto con molta delicatezza.
Inuyasha la posò delicatamente, come se fosse un piccolo fiore. Però rimase comunque al suo fianco. Miroku era rimasto giù con Sango, che era ancora del tutto terrorizzata. Tanto da non potersi reggere in piedi. Adesso era tra le braccia di Miroku e continuava a singhiozzare.
S: Miroku, perchè? Perchè deve succederci tutto questo. Kagome non se lo merita. Lei è sempre stata la più buona tra noi due. Ha sofferto più di tutti la perdita dei nostri genitori e di nostro fratello. Perchè, adesso anche questo. Dimmelo Miroku, perchè?
M: Sango, non lo so proprio. Ma questa storia deve finire. Adesso non riguarda più solo Kagome, ma riguarda anche Inuyasha, e sinceramente ho paura di quello che farà.
S: In che senso? 
M: Sai che anche se lui non lo ammetterà mai, lui si è messo con Kykio solo perchè questa somiglia molto vagamente a Kagome. A lui è sempre piaciuta Kagome, se hai notato si è fidanzato con Kykio poco dopo che lei si era fidanzata con Koga.
S: E allora?
M: Bhe adesso la stanno facendo soffrire a tal punto da richiedere l'intervento di un'ambulanza. Questo non se lo perdonerà mai. Adesso si sentirà in colpa per quello che sta succedendo. Non sò come può reagire nei confronti di chi la sta facendo soffrire. Ti basti sapere che prima che Kykio uscisse dalla scuola, Inuyasha le ha dato uno schiaffo.
S: Davvero? Non è da lui. Perchè?
M: Perchè, continuava ad offendere Kagome, oltre che a infangare la memoria di sua madre.
S: Spero che Kagome sia comprensiva nei suoi confronti. Sai anche lei ha scoperto di provare qualcosa per Inuyasha. Solo che rispetta il fatto che lui sia impegnato. Credimi non ci proverebbe mai.
M: Ehi vedi che anche io sono nel gruppo. Lo so benissimo. Oggi mi ero stancato anche io delle continue accuse che quella le rivolgeva. Perciò sono intervenuto anche io, sai che sono uno che si fa i fatti suoi e che nelle questioni amorose altrui non si immischia. Però quando calpestano le persone a me care, bhe lì divento una bestia.
S: Ecco il motivo per cui sei uscito con quella faccia. Avevo intuito che era successo qualcosa di grave, dato che non assumi mai quell'espressione anche in situazioni in cui Inuyasha scatta come una molla.
M: Già. Chissà come sta Kagome? 
S: Dai non preoccuparti c'è Inuyasha su. Se fosse successo qualcosa di grave ci avrebbero già chiamati. Accidenti noi siamo minorenni come faremo a far firmare le carte del pronto soccorso.
M: Hai ragione. Dai per non far preoccupare eccessivamente i nostri genitori, proverò a chiedere a mister ghiacciolo.
S: Sesshomaru. Ma come ti vengono in mente certe cose.
M: Fidati. Tentar non nuoce. 
Driin driin
Se: Pronto.
M: Sesshomaru, ciao sono Miroku.
Se: Che ha combinato mio fratello da non poter chiamare nostro padre.
M: Niente Inuyasha non ha combinato niente. 
Se: Allora?
M: Senti la nostra amica Kagome si è sentita male e qui in casa ci sono i medici dell'ambulanza. Noi siamo tutti minorenni. Potresti farci il favore di venire tu qui?  Per favore Sesshomaru non vogliamo allarmare i nostri genitori
Se: Per quale ragione si è sentita male? Cosa state combinando in quella casa?
M: Sesshomaru, la questione è seria. Ti prego puoi venire?
Se: Va bene. Ma appena arrivo voglio sapere cos'è successo. Devo pur sapere il motivo.
M: Ok, grazie.
Conclusa la chiamata Miroku si rivolse a Sango.
M: Visto? Anche il ghiacciolo ha un lato sensibile. Solo che quando saprà il motivo non gli piacerà affatto. Ah, bisogna avvisare Inuyasha.
Intanto in camera, Kagome dopo una piccola iniezione, si era calmata. Adesso stava dormendo, il respiro era regolare e il suo viso era più rilassato. Sembrava proprio una bambina. Il dottore si rivolse ad Inuyasha.
Doc: Allora, giovanotto.
I: Mi chiamo Inuyasha.
Doc: Bene, Inuyasha, mi spieghi cos'è successo?
I: Sì. Allora avevamo appena finito di studiare e lei aveva deciso che prima di cena sarebbe andata a farsi un bagno. Poi è venuta in stanza. Noi eravamo tutti di sotto. Ha ricevuto una chiamata, l'abbiamo sentita urlare, e poi abbiamo sentito un tonfo. Alche ci siamo precipitati qui e l'abbiamo trovata a terra che ansimava, peggio di come l'avete vista voi. Abbiamo cercato di calmarla, ma diventava sempre più fredda e pallida. Così il mio amico ha chiamato i soccorsi, mentre io ho cercato di scaldarla incitandola a sincronizzare il suo respiro con il mio. Così si è calmata un pochino ed è riuscita anche a dirmi qualcosa. Ecco questo è successo.
Doc: Ho capito. La chiamata deve averla spaventata parecchio per aver provocato un attacco di panico di queste proporzioni. Devo dire che non avreste potuto fare di meglio. Se non aveste adottato queste misure, la vostra amica avrebbe rischiato addirittura il coma.
Inuyasha non poteva credere alle sue orecchie, davvero Kagome aveva rischiato così tanto per colpa di quel bastardo.
Doc: Inuyasha, ascolta dovrete starle molto vicino. Una volta che si è scatenato il primo attacco c'è la possibilità che ne arrivino altri. Vi consiglio appena possibile di farla visitare da uno specialista.
I: Ho capito. Vedremo di risolvere il problema al più presto. Partendo dalla radice. 
Doc: In che senso? Inuyasha non fare imprudenze. Se sai chi è che la sta riducendo in questo stato, rivolgiti alle autorità competenti. I suoi genitori sapranno come agire.
I: Lei e sua sorella non hanno più i genitori. Vivono da sole. Mio padre e i genitori del mio amico si prendono cura di loro. Comunque voglio chiedere una cosa, sò che non è il momento adatto.
Doc: Dimmi pure.
I: Noi siamo studenti dell'ultimo anno di liceo. Quest'anno abbiamo la gita in Grecia. I nostri genitori assicurano per loro. Però voglio sapere se Kagome può venire lo stesso, nonostante quello che è successo oggi.
Doc: Inuyasha, la tua amica può fare benissimamente una vita normale, quindi perchè negarli una così bella esperienza. Dovete stare solo attenti. La ragazza può avere seri problemi con un'eventuale gravidanza. In quel caso purtroppo non dovrà essere mai lasciata da sola. Ma non credo che per adesso vi interessi. Poi lo specialista vi dirà tutto. Ok spero che abbiate avvisato qualche adulto per firmare e metterlo al corrente.
I: In realtà no.
Ad un tratto alla porta bussò Miroku che era in compagnia di Sesshomaru. Inuyasha rimase sorpreso. Miroku forse aveva previsto questa situazione e quindi aveva deciso di non allarmare i genitori, chiamando suo fratello. Sesshomaru lanciò una breve occhiata a suo fratello, per poi rivolgersi al dottore.
Se: Dottore mi dica, la ragazza come sta?
Doc: Lei chi sarebbe?
Se: Sono il fratello di quel ragazzo.
Sesshomaru con l'indice indicò Inuyasha.
Doc: Bene. La ragazza ha avuto un attacco di panico, che da quel che mi ha raccontato suo fratello, è stato scatenato da una chiamata piuttosto seria. Purtroppo non escludo il verificarsi di altri attacchi. Come ho già detto, consiglio di farla visitare il prima possibile da uno specialista. Nel frattempo la ragazza può avere una vita normale e fare cose in certi limiti. Tenga le lascio questo flaconcino di gocce da somministrarle nel caso si dovesse agitare. 15 gocce saranno sufficienti. Ah le consiglio di tenere d'occhio suo fratello, credo che sappia chi l'ha ridotta così e temo che possa fare qualche sciocchezza.
Se: Ho capito, non si preoccupi.
Doc: Se non le dispiace dovrebbe apporre un paio di firme.
Se: Va bene mi dica dove.
Doc: Una qui, e un'altra qui. Ok ragazzi, buonasera. Ah appena si sveglia fatele mangiare qualcosa di sostanzioso e dolce. Quell'attacco l'ha molto debilitata.
S: Va bene, ci penserò io. Grazie mille dottore.
Doc: Dovere.
Così il dottore andò via. Lasciando la casa nel più assoluto silenzio. Finchè Sesshomaru non ruppe il silenzio.
Se: Allora qualcuno mi può spiegare dettagliatamente cosa è successo. In parte ho capito, ma voglio più chiarimenti.
I: Sesshomaru purtroppo la causa è quella che ti dissi quella volta. Comunque sappiamo che dietro a questo c'è Kykio. Lei sta manovrando Koga facendogli credere cose assurde. Continua ad insinuare che Kagome ci sta provando con me e che sta facendo di tutto per rovinare lo pseudo fidanzamento con Kykio. Sesshomaru mi dispiace per nostro padre, ma non posso continuare a stare con un soggetto del genere. Hai visto tu stesso come sta riducendo quella ragazza.
Se: Ho visto, e la cosa non mi piace affatto. Oggi pomeriggio per puro caso ho sentito mentre dicevi a nostro padre di aver dato uno schiaffo a Kykio. Però ho sentito anche il motivo, e per questo mi dispiace ammetterlo ma hai fatto bene. Comunque chi l'ha chiamata?
I: E' stato Koga. Ha insinuato che Kagome ha mandato Miroku a spiarlo solo per riuscire a trovare qualcosa che potesse farmi rompere con Kykio, così lei avrebbe avuto campo libero. Ma non è stato affatto così.
M: Già. Io l'ho scoperto per caso. Dovevo andare a casa mia a prendere della roba. La casa di Koga si trova tra questa e la mia. Mentre passavo ho visto Kykio che entrava. Avevano le tende aperte e si è visto che si stavano scambiando più che semplici saluti. Un ragazzino si è arrampicato per spiare e ha fatto una specie di telecronaca con gli amici. Ecco come l'ho saputo. Il resto, con altri ragazzi, l'ho visto a scuola. Questo è tutto.
Mentre raccontava Inuyasha aveva sempre di più il viso contratto dalla rabbia. Sesshomaru lo notò.
Se: Ho capito. Inuyasha quella ragazza ha bisogno che tu li stia vicino, perciò non fare stupidaggini. Ci penseremo io e papà a questa storia. Come prima cosa non farla andare in giro da sola, sia per assicurarsi che non si senta male e sia per evitare che qualcuno le si avvicini con cattive intenzioni. Poi continuate a studiare per gli esami. Fate una vita normale. Domani diremo a Kagome di cambiare numero. La sua scheda attuale la terremo noi, così possiamo vedere se questo individuo continua a mandare messaggi minatori. Ci siamo intesi? Inuyasha per una volta ascoltami. Fallo per lei. Non dargli dispiaceri inutili. Se farai qualcosa di avventato non pensi che si sentirebbe in colpa?
I: Hai ragione. Però sappi che per me sarà uno sforzo smisurato riuscirmi a contenere.
Se: Lo sò che ti piace menare le mani. Ma stavolta tienile al posto, usale solo per scrivere.
S: Tuo fratello ha perfettamente ragione.
I: Ecco si parla di studi, e subito appare lei. Comunque Sesshomaru mi costa molto dirlo, ma grazie mille.
Se: Ah comunque non preoccuparti, a casa potete venire quando volete. Vi assicuro che Koga non metterà più piede in casa nostra. Papà lo ridurrà a pezzi non appena saprà quello che sta succedendo.
S: Tale padre tale figlio.
I: Quando si tratta di violenza sulle donne perde le staffe.
M: Si vede che è uno che capisce che la donna non va sfiorata nemmeno con una rosa.
S: Ah con una rosa no, ma con le mani morte sì. Sei incorreggibile.
Se: Va bene ragazzi io vado. Voi due tenete al guinzaglio questo cagnolino. E' pericoloso e morde.
I: Ehi ghiacciolo, come ti permetti.
La coppia vedendo come si punzecchiavano i fratelli si misero a ridere, guadagnandosi uno sguardo omicida da entrambi. Dopo questo Sesshomaru se ne andò. Ripensando a tutto quello che era successo, si stupì della forza che la ragazza aveva avuto fino ad oggi. Aveva retto fin troppo. Ma adesso che anche lui sapeva cosa stava accadendo insieme a suo padre avrebbe dato il suo contributo.
S: Ragazzi cosa facciamo. Ordiniamo qualcosa o cuciniamo noi? Anzi io. Non vorrei chiamare di nuovo il dottore per avvelenamento.
M: Mamma mia come siamo tragici. Comunque, visto che non sappiamo quando si sveglierà, conviene che cuciniamo noi. Che ne pensate?
S: Ok. Hai ragione.
M: Tu Inuyasha?
Inuyasha si era estraniato dal discorso, adesso il suo unico pensiero era Kagome. Come avrebbe potuto dirgli quello che il dottore gli aveva detto. Con che coraggio poteva dire che per avere figli doveva stare attenta perchè la cosa era rischiosa? Mille domande frullarono nella sua mente. Ma a nessuna purtroppo sapeva dare una risposta. Però sentiva che doveva essere lui a dirgli come stavano le cose. Era colpa sua questa situazione. Kagome poteva dirgli mille volte che non era così, ma purtroppo non era la realtà. Miroku continuò a chiamarlo finchè non rispose.
M: Inuyasha ci sei? Parla, dì qualcosa. Per oggi abbiamo avuto fin troppi dispiaceri, non darcene anche tu.
La voce di Miroku era davvero preoccupata. Questo risvegliò Inuyasha dalla sua trans.
I: Eh? Scusa ero sovrappensiero, non vi ho sentiti. Cos'avete detto?
M: Se per te va bene che cuciniamo noi visto che non sappiamo quando si sveglierà.
I: Ah, sì sì per me va bene.
Sotto le direttive di Sango anche i ragazzi poterono dare il loro contributo. Prepararono di tutto di più. Alla fine c'era anche una buonissima crostata di nutella, che era quella preferita di Kagome. Decisero di fare anche delle crepes. L'odore era forte, e i ragazzi avevano fame. Pregavano che Kagome si svegliasse il più presto possibile. Dopo circa un'ora, le loro preghiere furono accolte. Kagome stava per scendere dalle scale, Inuyasha si precipitò per darle una mano. Ci mancava solo che cadesse.
I: Ehi Kagome, aspetta ti porto io giù.
Così la prese in braccio, non senza il disappunto della ragazza.
K: Ehi Inuyasha, mettimi giù ce la faccio da sola non sono una moribonda e poi sono troppo pesante.
I: Ah stai zitta. Ti hanno dato un sedativo e sei ancora debole. Poi abbiamo fretta.
K: Perchè dove dovete andare?
M: Da nessuna parte. Stiamo solo morendo di fame.
K: Adesso che mi ci fate pensare anch'io ho un certo languorino. E l'odore che si sente è molto invitante. Allora forza Sbrighiamoci.
I: Eh, chi ti capisce è un genio.
Il gruppo si sedette a tavola, gustando ogni pietanza, soprattutto il dolce. Adesso sì che erano sazi.
M: Accidenti sono pieno come un maiale. Però ne è valsa la pena.
K: Hai perfettamente ragione. E brava la mia sorellina.
I ragazzi la guardarono in malo modo, in fondo anche loro avevano fatto la loro parte.
S: Ehm, non ho fatto tutto da sola, anche i ragazzi hanno il loro merito. Io ho preparato solo il dolce e dato qualche dritta.
K: Non ci posso credere. Siete dei cuochi provetti.
M: Non ci fare l'abitudine. Domani cucinerai solo tu.
K: Ok, a partire dalla colazione fino alla cena preparo tutto io.
S: Ti darò una mano. Non mi fido a lasciarti da sola in cucina.
I ragazzi pensarono che si riferisse al fatto che si sentisse di nuovo male. Ma non era così.
S: Ci tengo ancora alla mia vita.
K: Eddai ancora con quella storia? Non l'ho fatto apposta. Capita a tutti di sbagliare.
S: Certo capita a tutti di sbagliare, ma non a dare fuoco alla cucina bruciando tutte le cose da mangiare.
I: Scusa come hai fatto?
S: La qui presente Kagome Higurashi, ha ben pensato di lasciare il pollo nel forno e le verdure in pentola per andarsi a fare il bagno. Un bagno durato più di un'ora. Immaginate com'era diventata la cena.
K: E va bene, rimani tu a controllare. Ma non toccherai niente, faccio tutto da sola.
I: Se per voi va bene, io per sicurezza rimango fuori.
M: Sì sì. Io ti tengo compagnia.
S: Per solidarietà resteremo tutti qui.
M: Ma Sanguccia, vuoi rimanere vedova già così giovane?
S: Ah sì, perchè tu no? Se io rimango dentro e tu fuori, rischio di morire anche io, e tu rimarresti un uomo solo. Sempre che tu non abbia già un ripiego.
M: Non dire nemmeno per scherzo una cosa simile. Per me ci sei solo tu, amore.
K: Ehi avete finito di fare la commedia amorosa. Andate a farvi un giro.
S: Hai ragione, noi due andremo a farci un giro così potremo essere smielosi quanto vogliamo.
M: Che bello, si prospetta una bella serata. Voi due che farete?
K: Io resto a casa mi sento ancora un pò debole.
I: Anch'io resto qui, non mi sembra il caso di lasciarla da sola.
M: Ok.
Miroku lanciò un'occhiata maliziosa al suo amico, che gli fece il gesto di tagliarli la gola. La coppietta andò a prepararsi, mentre Inuyasha stava sparecchiando dopo aver fatto sedere Kagome sul divano, anche se insisteva per dare una mano. Ma cedette vista la testardaggine del suo amico.
Intanto su.
S: Bhe l'idea della passeggiata è stata buona. Così quei due potranno parlare tranquillamente senza temere di essere sentiti, lo sai com'è orgoglioso Inuyasha.
M: Sì hai ragione. Chissà poi forse quei due si dichiareranno.
S: Non credo, dopo quello che è successo oggi, penso sia prematuro sperare una cosa del genere.
M: Il destino è imprevedibile. Bhe muoviamoci, sennò si fa troppo tardi, e domani sveglia alle 9:00. Ma questo varrà anche per tua sorella?
S: Certo, direi che ha dormito abbastanza.
I due scesero salutando gli amici. 
M: Noi andiamo, ci vediamo più tardi. Sempre se siete ancora svegli.
S: Non preoccupatevi non faremo tardi. Domani è sabato, quindi sveglia alle 9:00.
K: Sango, un pò di pietà.
S: No, non si accettano obiezioni.
Così i due uscirono, lasciando gli amici liberi di parlare.
K: Uffa ma tu guarda, mi sono appena ripresa e lei già mi ricorda che dobbiamo studiare. Che razza di sorella mi è capitata, una tiranna. 
Inuyasha la stava guardando dispiaciuto.
K: Senti che ne dici se facciamo cambio.
I: Cosa dovremo scambiarci.
K: I fratelli. Tu mi dai il ghiacciolo e io ti dò la tiranna. Per lo meno tuo fratello non ti costringe a studiare.
I: Fidati non ti piacerà affatto. Quello non mostra la benché minima emozione. Non c'è gusto nemmeno a litigarci. Però devo dire che nel momento del bisogno è sempre disponibile. Tu piuttosto come ti senti? Posso portarti in camera se vuoi?
K: Sto benissimo, e questo lo devo a te.
I: A me? Ma se la causa sono proprio io.
K: Ancora con questa storia. Quante volte devo dirti che non centri minimamente in questa faccenda, quindi prima di farmi esaurire smettila. Mi sa che dovrò prepararti un file audio così non dovrò dirtelo ancora.
I: Sei incorreggibile, trovi sempre il lato comico di ogni cosa.
K: Bhe sono fatta così. Comunque ti devo la vita. Se non fosse stato per te chissà che fine avrei fatto. Anche se stavo male io sentivo tutto. Mi dispiace solo averti fatto preoccupare così tanto.
I: Preoccupare? Direi piuttosto che mi hai terrorizzato. E non devi darmi proprio niente. Siamo o non siamo amici? E gli amici si aiutano.
K: Hai ragione, ma non smetterò mai di ringraziarti.
I: Kagome quello che ho fatto io per te, non è nulla rispetto a quello che hai fatto per me.
Kagome aveva gli occhi lucidi, davvero lui riteneva così importate ciò che aveva fatto? Inuyasha se ne accorse e prontamente l'abbracciò, non voleva che piangesse. La paura di poterla far stare di nuovo era davvero tanta.
I: Ehi adesso perchè stai piangendo. Scusa se ho detto qualcosa che ti ha ferito. Se l'ho fatto non era mia intenzione.
K: Ehi stupidotto. Queste sono lacrime di gioia. Ora più che mai sono orgogliosa di avere un amico come te. Non vorrei perderti per nulla al mondo. Poi con chi mi azzufferò se tu te ne vai. Perciò, ora che mi ci fai pensare, non dire mai più una cosa simile.
I: Ma io....
K: Nessun ma.
Dopo questo Kagome si accoccolò di più sul petto del suo amico. In realtà come gli aveva detto Inuyasha, anche lei lo riteneva più di un semplice amico.
I due rimasero abbracciati per molto tempo. Finchè lui non mise le mani tra i capelli dell'amica. 
I: Kagome, anch'io non voglio perderti per nulla al mondo. Tu sei un'amica speciale, mi hai accettato così come sono, non hai mai cercato di cambiarmi. Se sono cambiato è perchè ho voluto ascoltare i tuoi consigli. Io ti proteggerò sempre, perchè tu per me sei più di una semplice amica. Devo dirti una cosa, che spero non muti la nostra amicizia.
Il cuore di Kagome prese a battere all'impazzata, tanto che le sembrava che volesse uscire dalla gola.
I: Kagome io…io…. Io Ti amo.
Kagome era rimasta spiazzata da quella dichiarazione di certo noj se lo sarebbe mai aspettato. Adesso aveva lo sguardo perso nel vuoto non sapeva cosa rispondere. Il suo silenzio per Inuyasha era assordante. Si chiedeva se aver dichiarato il suo amore in quel momento fosse stata la cosa giusta. Ma l'atmosfera che si era creata non prometteva nulla di buono.
ANGOLO DELL'AUTICE:
Eccomi di ritorno dalle vacanze e come promesso ora vi ho modificato il capitolo rendendolo leggibile. come già vi avevo detto mi dispiaceva lasciarvi a secco fino a stasera e quindi la schifezza l'ho messa lo stesso. Però sono stata cattiva lo stesso perché vi ho lasciato col dubbio di cosa risponderà Kagome. 
Inuyasha avrà fatto bene a dichiararsi o la sua dichiarazione metterà a rischio la sua amicizia con Kagome?
Tutto al prossimo capitolo.
Come sempre ringrazio tutti coloro che recensiscono o leggono semplicemente.
Baci baci Inu_ka

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Capitolo 10
*** Il passato di Koga ***


 
Ko: Tu non lo sai, ma i genitori di Inuyasha e i miei erano molto legati. L'azienda che il padre gestisce l'hanno creata insieme ai miei. Mia madre e sua madre uscirono incinte insieme. Tanta era la felicità che prima di sapere che eravamo entrambi maschi dissero che ci avrebbero fatti sposare. Così sarebbero stati ancora più uniti.
Ky: Scusa non capisco ancora il motivo per cui tu ce l'abbia con loro.
Ko: Aspetta. Quando nascemmo io e Sesshomaru le nostre famiglie erano ancora più unite. L'azienda si stava ingrandendo e gli affari andavano a gonfie vele. Finchè dopo due anni dalla nostra nascita, le nostre madri erano di nuovo in attesa. Questa volta davvero speravano che fosse una coppia.
Ky: Ma tu non hai sorelle, giusto?
Ko: Non è del tutto vero. La madre di Inuyasha si era ammalata e la gravidanza peggiorò la situazione. Nonostante lo sapesse non volle abortire. La gravidanza fu dura e le nostre famiglie passavano sempre meno tempo insieme. Sua madre partorì prima della mia e come saprai morì dopo il parto.
Ky: Ok.
Ko: Quello che ti ho detto è solo un introduzione. Dopo la morte di sua moglie Il signor No Taisho cadde in una profonda depressione. Tanto che non venne nemmeno a trovare mia madre quando partorì. Usciva sempre di meno curava i figli giusto il necessario e con Inuyasha era la freddezza in persona.
Ky: Suppongo lo ritenesse colpevole della morte di sua moglie.
Ko: Esatto. Dell'azienda se ne occuparono i miei visto che era quasi del tutto assente. Ma a loro questo non pesava. Nemmeno io e Sesshomaru ci vedemmo più. Dopo quattro anni i miei si erano stancati di questa situazione e mollarono l'azienda. Non si sa come ma quello stesso anno No Taisho si riprese. Divenne dolce e premuroso con i figli. Insomma ritornò quello di un tempo.
Ky: Allora?
Ko: Bhe non ci arrivi? Quello sapeva che i miei prima o poi si sarebbero stancati mollando tutto. Lui ha solo atteso il momento giusto per impossessarsi di tutti i beni e diritti dell'azienda senza ricorrere agli avvocati.
Ky: Pensi che realmente le cose stanno così?
Ko: Senz'ombra di dubbio. Altrimenti perchè non ha cercato di riallacciare i rapporti con loro. Poi accadde l'evento più devastante per la mia vita. L'anno dopo i miei stavano andando ad un convegno ma lungo il tragitto ebbero un grave incidente e morirono sul colpo.
Ky: Ok ho capito. Quindi è una sorta di vendetta personale. Ritieni colpevole la famiglia No Taisho per quello che ti è accaduto.
Ko: Sì. Perchè quel convegno era per la nuova azienda che avevano fondato. Questo non sarebbe successo se la mia famiglia fosse stata ancora in società con quel farabutto.
Ky: E questa tua sorella dov'è finita? Se non sbaglio dovrebbe avere la stessa età di Inuyasha. Se non ho fatto male i conti.
Ko: Esatto. Alla morte dei miei fummo affidati ad un istituto in attesa del processo di adozione. Io fui affidato ad una coppia di parenti alla lontana che portava lo stesso cognome di mio padre. Mentre mia sorella ai nonni paterni. Lei sa che siamo cugini e non fratelli. La mia vendetta ricadrà su suo figlio.
Ky: In che modo intendi vendicarti?
Ko: Togliendoli tutto ciò che gli è più caro. A partire da Kagome. Caso vuole che sia finito a frequentare la stessa facoltà di Sesshomaru. Quindi sono riuscito a capire quali fossero le cose a cui il fratello teneva di più. Anche se è stato piuttosto difficile visto che Sesshomaru è di poche parole. Ho visto che ha solo pochi amici con cui fa gruppo. Sango, Miroku e Kagome. Ho notato che anche se non lo dimostrava aveva un certo debole per Kagome. Quindi l'estate scorsa mi sono fidanzato con lei. E Inuyasha con te, che da quello che ho saputo, è successo solo perchè tu hai una vaga somiglianza con lei.
Ky: Chi ti ha detto una simile fesseria?
Ko: Ho sentito Sango e Miroku che ne parlavano.
Ky: Ah quindi il damerino voleva ingannarmi ma non sa che a breve accadrà il contrario. Però quello che non capisco perchè ti stai accanendo anche con la tua ex.
Ko: Bhe visto che ci siamo lasciati e che lei piace ad Inuyasha ho ben pensato di portarla all'esasperazione. Perchè so che accadrà perchè lei non riesce a sopportare quando la si accusa di certe cose. Spesso va incontro a sensi di colpa pesanti. E' solo una ragazzina quanto può resistere ancora.
Ky: Sì, ma se continui così con le tue stupide vendette manderai tutto all'aria.
Ko: Stupide vendette? Tu non sai che i miei morirono andando a sbattere contro la macchina dei signori Higurashi. Quelle due famiglie mi hanno rovinato la vita. Mi hanno portato via tutto. E il destino ha voluto che potessi colpire due piccioni con una fava.
Ky: E sei sicuro di questa cosa?
Ko: Certo. Me l'ha detto Naraku. E' così che anche noi due ci siamo conosciuti. E' solo merito suo. E poi guarda caso vogliamo colpire entrambe le stesse persone.
Kykio si trovò a pensare. "Che idiota davvero crede che sia solo una coincidenza? Naraku lo ha selezionato apposta, visto che oltre ad avere gli stessi obiettivi è anche facile da ingannare. Eh caro Koga, dovrai saldare il conto prima o poi".
Kykio si era fatta raccontare la storia anche se già la conosceva giusto per rendere più credibile la sceneggiata.
Ky: Già. Almeno insieme potremo colpire più duro. Ma non commettere più simili errori. Forse non sai che il signor No Taisho tiene a Kagome come una figlia. Se continuerai ad aggredirla si insospettirà e comincerà a farsi delle domande. Fidati può sembrare una persona gentile e affabile, ma non è uno stupido. Di sicuro farà ricerche se continuiamo così. Dobbiamo andare con i piedi di piombo. Io dovrò mantenere la farsa fino al fidanzamento ufficiale. Non manca molto. Quindi la prossima volta che vorrai fare qualcosa chiedi prima un mio parere. Adesso devo proprio andare. Ciao tesoruccio a dopo. " Che idiota".
CASA HIGURASHI
K: Inuyasha, ti decidi ad uscire dal bagno? Il tuo telefono sta suonando da non so quanto tempo.
I: Uffa chi rompe adesso. Giuro che se è una chiamata inutile vado da chi mi ha chiamato e lo uccido.
K: Inuyasha. Mi sa che non potrai farlo.
I: E perchè?
K: Semplicemente perchè è tuo padre.
I: Oh oh, che vorrà. Spero che non ci siano guai in vista. Se non rispondo al più presto sarà lui a venire qui ed uccidermi.
Inuyasha uscì immediatamente dal bagno. Kagome lo guardava esterrefatta. Quanto era bello. Indossava solo i pantaloni, lasciando il petto scoperto, e i capelli bagnati davano quel tocco di sensualità. In poche parole era davvero meraviglioso.
Kagome lo aveva già visto così, quando andavano tutti insieme al mare. Ma adesso sembrava che la cosa fosse diversa.
Inuyasha se ne accorse e gli passo la mano vicino agli occhi, come per ridestarla. Quando Kagome vide il fidanzato d'avanti a se divenne tutta rossa. Secondo lei aveva fatto la più brutta figura della sua vita.
I: Ehi tesoro, lo so che sono bello ma adesso puoi darmi il telefonino? C'è tempo per rimanere incantati.
Disse con un tono un pò malizioso.
K: Ehi non diventare Miroku 2. Tieni il telefono, prima che ti vedo disteso in una bara.
Kagome mollò il telefonino e se ne scappò in camera. Inuyasha rimase bloccato sul posto. Poi si decise a rispondere.
I: Pronto, papà. E' successo qualcosa?
In: No niente figliolo. Come mai ci hai messo così tanto a rispondere?
I: Ero in bagno. Ma non penso mi abbia chiamato solo per sapere cosa stavo facendo.
In: Infatti. Voglio sapere come sta Kagome? Sesshomaru mi ha raccontato tutto. Un pò me la sono presa, perchè non avete chiamato me invece di lui. No che non mi fidi di lui, ma avrei preferito constatare la situazione di persona. Comunque, come va?
I: Bene papà. Scusa se non ti abbiamo chiamato, ma pensavamo che fosse una cosa da niente. Non volevamo allarmarti, e non volevamo che tu pensassi che avessimo fatto qualcosa di male.
In: Idiota. Come avrei potuto fare una cosa del genere. Sì che avete fatto festini ed altro. O pensi che non lo sapevo. Ma sono cose da adolescenti, ai miei tempi anche io le ho fatte certe cose. Però non ti autorizzo a farle. Adesso come sta?
I: Adesso sta bene è in camera sua. Però stamattina ne ha avuto un altro molto più leggero di quello di ieri sera però non vuole che lo dica ad altri. Papà, ti sembrerà strano, ma ieri ho davvero avuto paura. Mi dispiace dirtelo così ma non voglio perderla tengo molto a lei. E’ la migliore amica che si possa avere. Papà per favore non è mia intenzione deluderti ma non puoi chiedermi di restare con Kykio. Io non la amo. Non è un essere umano quella. Se Sesshomaru ti ha raccontato davvero tutto, avrai capito che questo sta accadendo tutto per colpa sua e del suo ex. Papà ne parleremo di persona, tanto domani verremo a stare per una settimana a casa nostra. Spero non ti dispiaccia.
In: Oh no non mi dispiace affatto. Un pò di vivacità in questa casa ogni tanto ci vuole. Niente omicidi d'amore qui. Ahahahah
I: Come fai a trovare sempre da ridere in tutto. Sai su questo tu e Kagome potreste essere davvero padre e figlia.
In: Non mi sarebbe dispiaciuto. Potevo cambiare te con lei. Però poi non ci sarebbe stato gusto. Non avrei avuto il mio cocciuto, bullo e amorevole figlioccio. Inuyasha, non preoccuparti quando verrai ne parleremo e sappi che non mi hai affatto deluso. Ci vediamo domani. Farò fare un mega pranzo. Almeno starò un pò in compagnia perchè mi permetterete di mangiare con voi, vero?
I: Papà, non sei troppo vecchio per certe cose?
In: Ah sì, allora visto che sono vecchio, i vecchi hanno bisogno di silenzio, al minimo rumore vi faccio andare a dormire nella cuccia del cane. Non credo che voi quattro ci entriate tutti.
I: Eddai, scherzo. Un altro pò sei più ragazzino tu, di tutti noi messi insieme.
In: Alé passiamo dal vecchio al ragazzino. Bhe meglio questo del vecchio. Inuyasha, mi raccomando stalle accanto. Quella ragazza ha bisogno di sostegno ora più che mai. Ciao a domani
I: Va bene. Grazie papà. Ci vediamo.
Kagome, anche se non intenzionalmente, aveva ascoltato tutto. Si era talmente emozionata che qualche lacrima le stava scendendo. Era bello sentirlo finalmente in pace con se stesso, senza più quella maschera da duro che si era costruito negli anni. Adesso era più dolce, almeno con lei. Con gli altri gli piaceva essere quello che teneva testa. Prima che la potesse vedere, andò in bagno a lavarsi il viso. Dopo facendo finta di niente uscì, e cominciò a prendere in giro il suo fidanzatino.
K: Inuyasha, per caso tuo padre ti ha chiamato per sapere se fai il bravo, se mangi, se ti lavi i denti dopo pranzo e prima di andare a nanna, e soprattutto se stai studiando?
I: Ehi non prendermi in giro. Non ha fatto niente di tutto questo. Ha voluto solo sapere se è da domani che andiamo a casa. Era piuttosto euforico, questo mi preoccupa.
K: Eddai sarà felice perchè sentirà un pò di voci. Penso che sia brutto stare sempre da soli, facendo sempre e solo casa-lavoro.
E' vero, suo padre doveva sentirsi terribilmente solo. Non ci aveva mai fatto caso, lui la riteneva una cosa normale. Essendo sempre una persona molto allegra e solare non pensava minimamente ad una cosa simile. Era una caratteristica di famiglia la capacità di nascondere i propri stati d'animo. Ancora una volta Kagome aveva ragione, da un semplice racconto era riuscita a capire cose che lui in tutta la sua vita non aveva compreso. Si ricordò anche di altre cose che aveva detto suo padre. Urlando si riferì alla coppia che era in soggiorno.
I: Ehi voi due là sotto. Ha detto mio padre non azzardatevi a compiere omicidi amorosi in casa sua. Quindi se dovete ammazzarvi fatelo altrove. Non vuole che la casa si trasformi nel set di CSI.
K: Davvero ha detto così?
I: In parte. Che si mangia oggi?
K: Ravioli al vapore, con involtini primavera e salsa di soia.
I: Ottimo, non vedo l'ora.
K: Bhe sono le 13:15.
I: Ah ah ah spiritosa.
K: Eddai scherzo comunque se non sbaglio è già pronto.
S: Ragazzi, basta sbaciucchiarsi, a tavola.
K: Non stavamo facendo niente di simile.
M: Quindi di peggio.
Inuyasha in un baleno si ritrovò dietro Miroku dandogli un bel pugno in testa. Ormai la sua testa era come le montagne russe.
K, I, M, S: Buon appetito.
Il gruppo mangiò in tutta calma pur di ritardare l'inizio dello studio, visto che era sabato avevano un'ora di riposo dopo il pranzo. Con disappunto di Sango, continuarono lentamente.
Si riposarono tutti. Alcuni addormentandosi. Miroku dormiva tutto scomposto sul divano, Kagome sulle gambe del suo fidanzato che la accarezzava. Ogni tanto dava un colpo di tosse spaventando lievemente il ragazzo. Ancora non si capacitava di ciò. Davvero la sua Kagome rischiava ogni volta di stare male? Come poteva succedere questo. Chissà se una volta sistemati quei due, si sarebbe ripresa. Inuyasha avrebbe tanto voluto avere le risposte, ma ciò non gli fu possibile. Immerso in questi pensieri anche lui si addormentò.
La sveglia suonò. Accidenti anche per l'ora di riposo doveva mettere la sveglia e che diamine.
M: Uffa stavo facendo un così bel sogno. Stavo sognando….
I, K, S: Non ci interessa. Lo immaginiamo.
K: Anche se io preferirei di no.
S: Dai ragazzi ho preparato già tutto.
Il gruppo cominciò a studiare. Chi più chi meno, stava facendo il proprio lavoro. Ogni tanto Kagome si appisolava, e Inuyasha le passava una mano sulla gamba per svegliarla, in modo da evitare le ire della tiranna. L'ultima volta non ci riuscì.
S: Kagomeeee!!!! Ti sembra il momento di dormire?
K: Uffa Sango ho sonno.
S: Ok allora stasera non mangi e vai a dormire direttamente.
Inuyasha guardò Miroku come in cerca di sostegno. Quella sera dovevano fare la loro sorpresa speciale alle ragazze.
M: Ehm non si può andare a letto senza cena. Rischi di svegliarti di continuo. E non penso sia molto salutare.
I: E' vero. A me è successo. Volevo stare a dieta per la comunione di mio fratello e non mangiavo la sera. Il risultato? Sono crollato proprio il giorno della comunione.
K: E da quello che vedo tuo fratello non ti ha ucciso?
I: No solo perchè ero già in ospedale.
S: ahahahahah! Va bene evitiamo di ospitare di nuovo qualche medico qui.
M: Eh chi lo sa. Forse qualche medico qui entrerà.
K: E Chi?
M: Sesshomaru. E forse io.
S: Tu???????? Vuoi fare medicina?
M: Il ginecologo.
S: Mirokuuuuuuuuuu!! Io farò l'anatomopatologo così ti faccio io l'autopsia.
M: Eddai scherzavo. Però su Sesshomaru no. Se non sbaglio studia medicina, vero Inuyasha?
I: Sì sì. Poveri pazienti che capitano da lui. Moriranno tutti assiderati.
K: Ehi questa era bella. Bravo cucciolotto.
I: Scusa come mi hai chiamato?
K: Cucciolotto. Suona bene.
I: Non ci provare più. Non suona affatto bene. Mi dà tanto di cane.
M: Il tuo nome in parte lo è.
I: Ehi ma cos'è una congiura? Sango, help me.
S: Te lo sogni, prima avete preso sotto tiro me. Cucciolotto.
I: Oh no anche tu? Kagome questa me la paghi.
K: E cosa farai lo dirai al tuo papino?
I: A pensarci bene potrei. Il suo intero nome significa cane, mentre il mio solo in parte. Whuau che bella idea. Ti amo.
Così gli diede un tenero bacio. Kagome però adesso aveva la faccia spaventata.
K: " Oh no che figura farò, adesso, con il signor No Taisho? Certo che presentarsi così come nuora è proprio un bell'inizio. Accidenti Miroku non poteva stare zitto?". Miroku quando imparerai a stare zitto.
M: Perchè cos'ho fatto?
K: Cos'hai fatto? Hai fatto notare cosa significa il suo nome e adesso lo dirà a suo padre. Vabbè ora che ci penso di mezzo ci sei anche tu. Che sollievo.
I: Kagome certo che hai proprio paura di fare brutta figura.
K: Ah sì. Ma va. Chi amerebbe fare brutte figure, soprattutto con un adulto. Ti prego, ti prego, ti prego non dirglielo. Te lo chiedo in ginocchio.
I: Whuau che bello, adesso posso ricattarti. Dai su alzati sciocchina. Non avrai pensato sul serio che dicessi una cosa simile a mio padre. Anche se lui prende bene gli scherzi.
K: Mi hai fatto prendere un colpo, cucciolotto.
I: Ehi hai già ricominciato?
S: Ehi voi due la volete smettere una buona volta. Va bene dopo questa bella pausa non autorizzata, ricominciamo a studiare. Bene eravamo arrivati a parlare di Sofocle.
K: Il mio preferito.
M: Davvero? Se non sbaglio era uno dei maggiori poeti tragici, insieme a Eschilo ed Euripide. Sul serio ti piacciono le tragedie?
K: Bhe quelle greche sì. E poi l'Edipo re è così intrigante.
I: Ah sì. Se non erro era quello a cui l'oracolo predisse: "Ucciderai tuo padre e sposerai tua madre". Giusto Sango?
S: Ottimo vedo che avete studiato. Allora Inuyasha cos'altro ricordi su Sofocle.
I: Mmm vediamo…Sofocle scrisse, secondo la tradizione, ben cento ventitré tragedie, di cui ne restano solo sette: Aiace, Antigone (442 a.C.), Le Trachinie, Edipo re, Elettra, Filottete (409 a.C.) ed Edipo a Colono (406 a.C.).
Inuyasha stava andando alla grande sorprendendo la stessa Sango.
S: Kagome com'era rispetto ad Eschilo.
K: Non me lo ricordo molto, ci provo. Allora…Rispetto a Eschilo, i cori tragici sofoclei si defilano dall'azione, partecipano sempre meno attivamente e diventano piuttosto spettatori e commentatori dei fatti. È di Sofocle l'introduzione del monologo (in greco ρήσις, rhesis) - per esempio, quelli di Aiace o di Edipo - che permetteva all'attore di mostrare la sua abilità e al personaggio di esprimere compiutamente i propri pensieri. La psicologia dei personaggi si approfondisce, emerge una inedita analisi della realtà e dell'uomo. Sofocle tentò di togliere l'enfasi (onkos) ai suoi personaggi, per restituirne completamente la drammaticità, in un mondo descritto come ingiusto e privo di luce. Nell'Edipo a Colono, il coro ripete «la sorte migliore è non nascere». Gli eventi che schiacciano le esistenze degli eroi non sono in alcun modo spiegabili o giustificabili, e in questo possiamo vedere l'inizio di una sofferta riflessione sulla condizione umana, ancora attuale nel mondo contemporaneo.
I: E siccome non te lo ricordavi!!!!
S: Miroku. Tu?
M: Non farmi domande difficili.
S: Ok. Dicci quali sono le tragedie e drammi frammentati o perdute e dicci anche i drammi satireschi.
M: Whau meno male che ho detto non fare domande difficili?
S: Muoviti che se lo sai per oggi possiamo fermarci qui.
I, K: Forza Miroku sei la nostra salvezza.
M: Allora. Le tragedie e i drammi frammentati sono:-Anfiarao data sconosciuta…..
Così continuò a dire la parte del programma. Quando finì….
M: Amore come sono andato?
S: Benissimo.
K: Ok allora per oggi stop?
K, I, M: Evvaiiiiii.
S: La biografia la ricordate, vero?
I tre si guardarono l'un l'altro. Ecco adesso c'era un'altra fregatura.
K: Bhe dai bene o male la sappiamo.
S: Davvero, diccela.
K: Uffa, sapevo che c'era la fregatura. Comunque: Sofocle nacque nel 496 a.C. nel demo di Colono, che era un sobborgo di Atene. Figlio di Sophilos, ricco ateniese proprietario di schiavi……….Morì nel 406 a.C. e la sua ultima tragedia, l'Edipo a Colono, fu rappresentata postuma lo stesso anno in segno di grande onore. Secondo la storiografia antica, notoriamente amante di tali pittoreschi aneddoti, morì strozzato da un acino d'uva.
I: Che idiota. Morire per un acino d'uva.
M: Forse partecipava a qualche rito in onore di Bacco. Lì c'erano anche tante donzelle. Si ubriacavano, finchè finivano a fare dei bei giochetti.
S: Miroku fai schifo, anche nello studio trovi qualcosa di pervertito. Se ci tieni adesso possiamo ripassare anche quelli.
I: No no. Sango noi non paghiamo per le sue allusioni sessuali se devi far studiare anche quelli falli fare solo a lui. Noi per oggi abbiamo finito. Andiamo Kagome lasciamoli soli.
M: Sperimentate di persona come si facevano?
Inuyasha, Sango e Kagome, avevano una vena che pulsava di lato alla fronte. Si misero tutti intorno a Miroku che in poco tempo aveva stampate due cinquine in faccia e un bernoccolo sulla testa.
S: Miroku onde evitare spiacevoli incidenti notturni, stanotte tu dormi sul divano.
M: No mia dolce Sango tutto ma questo no.
S: Bhe vediamo se fino a stasera saprai farti perdonare. Poi potrei farci un pensierino. Ma solo di farti dormire vicino a me. Altrimenti dormi vicino a Kagome.
I: Eh no Sango, questo non lo permetterò mai. Non oso immaginare come allunga le mani su di lei, mentre sogna te. E con sogna te immagina tu cosa sogna.
K: Ha ragione. Vicino a lui non ci dormo. Comunque Inuyasha, adesso anche tu fai quel tipo di allusioni?
I: Non ho fatto nessuna allusione, ho solo detto quello che pensa quel depravato.
S: Mirokuuuuuuuu.
I: Ecco, non c'è bisogno che continui. La sua mano ha parlato per me.
Infatti Miroku stava palpando il sedere di Sango. Di conseguenza cinquina in faccia.
K: Bene che ne dite se a turno ci andiamo a fare una bella doccia?
I: Tu ci vai per ultima.
K: E perchè?
M: Perchè tu impieghi un'eternità. Quindi facciamo prima noi, così dopo puoi rimanere quanto vuoi. O se preferisci puoi lavarti insieme al tuo cucciolotto.
Kagome e Inuyasha assunsero, per la vergogna, lo stesso colore di un pomodoro. Volevano uccidere all'istante il loro amico, ma a questo ci pensò Sango. Solo che questa volta lei li diede sia lo schiaffo che il pugno in testa.
S: Miroku se continui così dubito che riuscirai a farti perdonare entro stasera.
M: Fidati amore mio sò già come farmi perdonare.
S: Ho uno strano presentimento.
Miroku fece l'occhiolino ad Inuyasha. Infatti quella sorpresa sarebbe valsa più di mille scuse. Però come si dice: mai tirare troppo la corda, sennò alla fine si spezza.
Tra le urla per gli scherzi subiti, cuscini ovunque e ciabatte volanti, tutti riuscirono a lavarsi. Tanta la felicità che nessuno aveva voglia di mangiare. Mangiarono giusto qualcosina così. Dopo i due ragazzi con la scusa di scendere per andare a buttare la spazzatura, si defilarono in una pasticceria. Comprarono due piccole torte a forma di cuore. Misero in ognuna i permessi per la gita, e le fecero impacchettare singolarmente. I ragazzi fantasticavano sul modo in cui avrebbero reagito per la sorpresa. In fondo la gita dell'ultimo anno dovrebbe essere memorabile per ogni studente di superiori. Lungo il tragitto videro anche un fioraio. Miroku prese un girasole, il fiore preferito da Sango, mentre Inuyasha prese un'orchidea che era quella preferita da Kagome.
I: Miroku, non avremo esagerato? Anche perchè queste smancerie non sono da me.
M: Bhe dai, stasera sarà una serata speciale per le ragazze. Non farà male creare un'atmosfera così romantica. E' vero che queste cose non sono da te, ma questo significa che sei davvero innamorato di Kagome.
I: Hai perfettamente ragione. Sono stato uno scemo a non dichiararmi prima. Forse nessuno di noi due si troverebbe in questa situazione. Mi dispiace tantissimo per lei.
M: Inuyasha, ormai quel che è fatto è fatto. Purtroppo la cosa l'ha traumatizzata tantissimo e così il suo corpo ne ha risentito. Ma fidati il fatto di esserti dichiarato dopo quella sera non è stato del tutto negativo.
I: Come sarebbe a dire?
M: Significa che sei disposto a stare con lei anche quando le cose non sono rose e fiori. Per lei questa è stata la prova che veramente tu la ami. Perchè l'hai accettata anche se lei non sarà più in perfetta salute.
I: Ma che scemenze dici. Era ovvio che anche se fosse stata male quando già stavamo insieme, l'avrei amata lo stesso.
M: Per te è ovvio, ma per lei no. Sai quanti si sono lasciati perchè uno non era disposta a stare con chi non stava bene?
I: Vuol dire che non si amavano abbastanza. Per me che stia bene o no, non ha alcuna importanza. Anzi adesso le starò ancora più vicina per assicurarmi che stia sempre bene. Spero che sia stata una cosa passeggera.
M: Sicuramente.
I: Anche perchè ho sempre immaginato la mia vita con lei. Spero che un giorno saremo più di una semplice coppia di fidanzati.
M: Accidenti sei proprio cotto di lei. Pensi già al matrimonio.
I: Ehi non prendermi in giro. Soprattutto non spifferarlo a nessuno. Adesso è un pò prematuro, ma un giorno non lo sarà più.
M: Ehi quanti figli vorrete?
I: Affari miei. Pensa tu quanti ne vuoi. Premetto che non lo voglio sapere e mi raccomando non invitarmi a nessuna ricorrenza dei tuoi figli sennò mi mandi in fallimento per quanti ne saranno. Andiamo a casa altrimenti ci daranno per dispersi.
Una volta arrivati a casa, le ragazze si fiondarono d'avanti la porta. I ragazzi avevano prontamente nascosto dietro la schiena i loro regalini.
K: Ma l'immondizia la siete andati a buttare direttamente nella discarica?
M: No non dovevate preoccuparvi. E' solo che non trovo più il telefonino. Prima che entriamo andreste a vedere in camera, noi vediamo meglio nel portone.
S: Aspetta faccio uno squillo.
Miroku aveva previsto una simile cosa, quindi prima di arrivare aveva tolto sia la suoneria che la vibrazione. Sango fece lo squillo, ma com'era ovvio non sentì nessun suono. Le ragazze erano andate a controllare sia nel bagno che nella cameretta. Miroku invece fece l'occhiolino ad Inuyasha. I due prima di suonare avevano pattuito che le due scatole insieme ai fiori le dovevano mettere sul letto, ma prima dovevano entrare senza farsi accorgere. Dopo quando le ragazze sarebbero scese sarebbero saliti loro, nascondendo le sorprese nei rispettivi posti letto.
S: Mirokuuuu, qui non c'è niente.
M: Ok. Scendete, dopo controllo io. Inuyasha hai nascosto sotto la maglia il tuo regalo?
I: Certo. Allora dopo tu salirai con la scusa di vedere meglio. Io invece dirò che vado in bagno.
M: Ok. Non vedo l'ora di vedere come reagiranno.
K: Non c'è niente sopra. Miroku perchè devi essere sempre così maldestro.
M: Ero talmente fuso dallo studio che non me ne sono accorto. Vado io a vedere, forse mi sono ricordato dov'è finito.
S: Ok. Noi vediamo se c'è qualche film decente alla tv.
Le ragazze si misero comode sul divano. Miroku era sopra da un pò. Adesso toccava ad Inuyasha mettere in atto il suo piano. I due pregavano solo che alla tv non ci fosse niente di interessante.
K: Inuyasha dove stai andando?
I: In bagno. Cos'è mi darai per disperso se vado lì.
K: Uffa una domanda ho fatto. Scorbutico come sempre. Quando vai in bagno metti le mani sotto l'acqua gelata. Chissà ti calmi.
I: Ehi….
Inuyasha salì sopra e insieme a Miroku sistemarono i loro regali. Misero i pacchetti sul cuscino con sopra il loro fiore, poi coprirono col lenzuolo. I due dopo essere scesi si sedettero accanto alle fidanzate. La tv fu loro amica. Perchè quella sera nessun programma allettò le ragazze, invece per i ragazzi c'era una bella partita di rugby, ma per le loro ragazze furono disposti a rinunciarvi.
S: Uffa questa tv non rifila mai niente di decente. Che facciamo?
K: Visto l'orario ci conviene andare a letto.
M: Possiamo fare l'orario che vogliamo, tanto domani è domenica e possiamo dormire quanto vogliamo, giusto amore?
S: Ahimè sì.
I: Ehi non troppo tardi, mio padre ci attende con ansia per il pranzo. Vi sconsiglio di fare colazione. Quando ci sono ospiti non capisce più niente, soprattutto se sono ospiti tanto attesi. Non oso immaginare le figuracce che mi farà fare domani.
K: E' una persona così brava. E ovvio che stando sempre da solo quando ci sono ospiti ne approfitti.
S: Soprattutto se ha due figli come te e mister ghiacciolo.
M: Aahhahha. Dato che ci sarà anche lui ci conviene portare le tenute da scii.
I: Vi diverte così tanto prenderlo in giro?
M: Anche tu lo fai. Che male c'è ci stiamo facendo solo due risate.
I: Alle spalle di chi non c'è.
K: Ehi tutto d'un tratto lo difendi così. Per caso hai la febbre?
I: Non ho nessuna febbre e non lo sto difendendo. Per me potete farci quello che volete.
S: Evvai allora sì che ci faremo due risate.
K: Tu stai zitta che avete lo stesso debole per la scuola. Siete due secchioni.
S: E che male c'è. Vuol dire che è una persona intelligente.
M: Ecco adesso è la mia ragazza che difende il ghiacciolo.
I: Ragazzi solo una raccomandazione. Non fatevi scoprire da Sesshomaru che lo chiamate così. Quello mi fa a pezzi.
M: Cosa vuoi che ce ne importi. Tanto fa a pezzi solo te.
I: Kagome diglielo tu, altrimenti diventerai subito vedova.
K: Mmmmm, vediamo. Però posso farci un pensierino.
I: Kagomeeee.
K: Dai scherzavo. Adesso però davvero andiamo sopra ho giusto un pò di sonno.
I: Ok. Io e Miroku sistemiamo qui. Così ci mettiamo i libri nelle cartelle.
S: Come siete strani stasera. Kagome per caso ricordi cosa c'era nella spazzatura? Questi avranno inalato qualche veleno. Stasera sono troppo strani.
K: E' vero ora che ci penso. Miroku non ha utilizzato la sua mano morta. Non che la cosa ci dispiaccia.
Detto ciò le ragazze salirono in camera. I ragazzi senza farsi accorgere si misero dietro la porta della camera cercando di origliare quello che si stavano dicendo.
S: Kagome, tu hai messo il lenzuolo così.
K: Così come?
S: Tutto stropicciato.
I: Uffa la solita.
Disse a bassa voce Inuyasha.
K: No, e poi cosa importa tanto a dormire dobbiamo andare.
S: Importa eccome. Quando ti sposerai non potrai mica fare il letto in questo modo.
Al suono di quella frase Inuyasha perse un battito, diventando rosso. Miroku se ne accorse e fece un piccolo sorriso. E già Inuyasha si era davvero innamorato, e davvero stava pensando quello che gli aveva detto in strada.
K: E' presto per pensare una cosa simile. E chi ti dice che mi sposerò.
S: Perchè me lo sento. E sai che non mi sbaglio.
K: E con chi sentiamo.
Inuyasha attendeva con ansia quello che avrebbe risposto l'amica.
S: Mi dispiace, ma questo non te lo dirò nemmeno sotto tortura.
Inuyasha inizialmente ci rimase un pò male, però poi ripensandoci chi diceva che quel nome sarebbe stato il suo. Era meglio così, perchè se avesse detto un altro nome questo lo avrebbe fatto soffrire.
Le ragazze scostarono il lenzuolo contemporaneamente.
K: Sango, guarda qui c'è un pacchetto con il mio fiore preferito.
S: E da questo lato è lo stesso. Però con un girasole.
K: Chissà cosa sarà. Di sicuro è dei nostri fidanzati. Chi altri poteva essere entrato qui.
S: Dai poche chiacchere, al mio tre apriamo. 1, 2 eeee 3.
K, S: AAAAAAHHAHAHAH.
L'urlo spaventò a morte i ragazzi.
ANGOLO DELL'AUTRICE:
Bane abbiamo scoperto perchè Koga ce l'ha tanto con la famiglia di Inuyasha e in parte anche con Kagome. 
I ragazzi hanno fatto la loro sorpresa alle loro ragazze. Adesso come reagiranno?
Ps: Scusate la parte dove i ragazzi ripetono Sofocle.
Baci Inu:ka

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Capitolo 11
*** Sorpresa per Sango e Kagome ***


Allora piccola parentesi: Il capitolo contiene qualche scena da Rating rosso (forse. Non ne sono molto esperta). Spero solo di non incasinare l'intero capitolo.
Bene, nel capitolo precedente abbiamo lasciato le ragazze che avevano scoperto la sorpresa dei loro fidanzati ora vediamo come le ragazze l'hanno presa.
Buona lettura.
 
Capitolo 11

 
L'urlo spaventò a morte i ragazzi.
S: Kagome sulla mia torta c'è il permesso per la gita firmato dai genitori di Miroku.
K: E sulla mia lo stesso però firmato dal padre di Inuyasha. Sono felicissima.
S: Anche io.... Dai andiamo a ringraziarli.
I ragazzi erano impreparati e di colpo si trovarono addosso le loro fidanzate in lacrime.
I: Ehi tesoro perchè stai piangendo? Non ti è piaciuta la sorpresa?
K: No sciocchino. Sono emozionatissima, non me lo aspettavo. E' il regalo più bello della mia vita. Anche perchè chi me lo ha fatto è la persona più importante della mia vita. Ti amo amore mio.
Dopo ciò Kagome si strinse forte a Inuyasha, che mise il suo viso sulla testa di lei, stringendola a sé e accarezzandole i lunghi capelli corvino.
M: Ti è piaciuto mia dolce Sanguccia?
S: Che domande fai, idiota. Certo che mi è piaciuto come poteva essere altrimenti. La sorpresa che ci avete fatto è stata meravigliosa, e domani chiamerò i tuoi e li ringrazierò. Ho sempre detto che sono delle persone stupende anche se hanno messo al mondo un maniaco. Ma se non l'avessero fatto ora sarei una ragazza sola.
M: Non lo sarai mai, amore mio. Grazie di aver accettato di condividere la tua vita con me. Però ti voglio ricordare che la dote di maniaco l'ho presa da mio padre. Però la mia mamma lo ha accettato così com'è. Come hai fatto tu del resto.
K: Grazie anche dei fiori. Vi siete ricordati quali sono i nostri preferiti.
I: Un vero fidanzato sa i gusti della sua donna.
Disse dandogli un bacio a fior di labbra che fece arrossire entrambi. Miroku era sempre più sorpreso dal fatto che quei due ogni volta che si scambiavano effusioni o si baciavano diventavano rossi. Però questo era il loro amore.
S: Dunque quella di buttare la spazzatura e di aver perso il telefonino era tutta una montatura.
I: Ben riuscita a quanto pare.
Tutti si misero a ridere. Finchè il viso di Kagome si incupì.
I: Ehi che ti succede, perchè adesso fai quella faccia?
K: Stavo pensando.
I: A cosa?
K: Non so se posso venire con quello che mi sta succedendo non vorrei rovinarvi la gita.
Disse mentre piangeva. Ma questa volta erano lacrime di tristezza e non di gioia.
I: Io dico sempre che pensare ti fa male.
K: Inuyasha sono seria.
I: Anche io. Io e Miroku avevamo deciso già da prima di chiedere ai nostri genitori se fossero disposti a garantire per voi e loro hanno accettato. Quando ti sei sentita male, prima che il dottore se ne andasse, ho chiesto se potevi affrontare un viaggio del genere. Ha detto che non c'è nessunissimo problema perchè tu vivrai una vita normalissima non ci sono restrizioni particolari. E ti ho già detto quali sono.
Kagome fece un sorriso asciugandosi le lacrime. I ragazzi fecero un sorriso, mentre Sango stava facendo i salti di gioia.
S: Scusa ma se il dottore avesse detto no?
Inuyasha guardò l'amico che fece un cenno col capo.
I: Non ci saremo andati nemmeno noi.
Le ragazze, soprattutto Kagome, erano a dir poco commosse.
K: Grazie mille ragazzi e soprattutto a te Inuyasha. Perchè nonostante ciò mi sei sempre vicino.
I: Kagome non c'è nulla di cui tu mi debba ringraziare. Ti ho detto che lo sarò sempre, e non verrò meno alla mia parola.
Le ragazze rimasero incollate ai loro fidanzati per un bel pò prima che si decidessero ad andare a letto. Visto l'orario che si era fatto i ragazzi avevano fatto bene a fare quella sorpresa di sabato, almeno il giorno dopo potevano dormire quanto volevano. Però Kagome non vedeva l'ora che arrivasse l'indomani perchè era davvero ansiosa di ringraziare il padre di Inuyasha, in un certo senso suo suocero.
Suocero, che bel parolone. Lei sperava davvero che un giorno lo potesse diventare a tutti gli effetti. Ma come si sa il destino è imprevedibile.
Aveva deciso che li avrebbe accennato anche qualcosa di Kykio. Questo all'insaputa di Inuyasha.
Nel letto i due si strinsero teneramente. Parlicchiando ancora un pò prima di cadere nelle braccia di Morfeo.
K: Ehi Inuyasha!!!!
I: Mmmmm
K: Sei sveglio?
I: Sì, per adesso non riesco ancora a prendere sonno. E tu? Ricorda che non dobbiamo fare tardissimo domani.
K: Sì lo so.
I: E allora?
Gli disse sfiorandole teneramente il viso e i capelli.
K: Bhe non riesco a prendere sonno perchè sono ansiosa per domani.
I: E di che. Conosci già mio padre di cosa dovresti essere ansiosa. Sai che non è il tipo da metterti in soggezione.
K: Sì sì lo so. Non è per quello che sono ansiosa.
I: E per cosa, allora? Temi che possa avere qualcosa in contrario sulla nostra relazione? All'inizio rimarrà perplesso ma non di certo farà sceneggiate. Non davanti a te, questo è certo.
K: Accidenti a questo non ci avevo pensato. Comunque non vedo l'ora di vederlo per ringraziarlo di aver firmato il consenso per la gita. E' una così brava persona. A volte ti invidio, e mi arrabbio pure quando lo definisci scemo e ignorante. Ricorderai di sicuro lo schiaffo che ti diedi quella volta che dicesti che tuo padre non sa cosa significhi davvero essere padre e che era solo uno stupido senza cervello che gioca solo a fare il papà. Sò che quando eri piccolo all'inizio non era stato presente come padre. Ma lo devi pur capire perchè anche se sembra sempre sorridente non è detto che dentro di lui non soffra. E il fatto di sentirsi dire così da un figlio per lui è come se avesse fallito nel suo ruolo. Ci hai mai pensato, Inuyasha?
Inuyasha era esterrefatto da quello che gli aveva detto, ma adesso che ci pensava erano cose vere quelle. Così guardandola negli occhi e stringendola a se, gli disse.
I: Hai perfettamente ragione. A questo io non ci avevo mai fatto caso. Però adesso riconosco che è un padre eccezionale. Ovviamente potrà non condividere le mie stesse scelte a volte ma ogni padre lo fa. Proprio per evitare che i figli facciano qualche errore che non sapranno mai come rimediare. Questo lo riconosco e so per certo che capirà questa situazione. Fidati.
Detto ciò gli diede un tenero bacio sulla fronte.
K: Certo, che quando vuoi sai essere davvero intelligente. Noto che ultimamente riconosci più spesso i tuoi errori. Finalmente stai capendo quando devi mettere da parte il tuo orgoglio. Sarà merito mio?
I: Ehi non montarti la testa. Adesso che me lo hai ricordato quello schiaffo me lo ricordo bene, si può dire che era peggio di quelli che ci scambiavamo io e mio fratello. Ah dimenticavo. Un giorno dovrai pagare per questo.
L'ultima frase fu quasi un sussurro. Si può dire che lo avesse detto con un pò di malizia. Questo fece arrossire Kagome.
I: Comunque se gli parlerai a quel modo domani dovrò andare al funerale di mio padre.
K: E perchè?
I: Perchè sarà talmente felice da farsi venire un infarto. Guai a te se succede.
K: Inuyasha, mi spieghi perchè le ultime frasi le dici come se fosse una cosa maliziosa?
I: Ah davvero? Boh chi lo sa.
K: Sei proprio il degno amico di Miroku.
I: Aahahhah. Attenta è contagioso.
K: Anche mia sorella lo è.
I: Eh no, non provare a diventare violenta come lei. Altrimenti mi costringi a comprarti delle manette.
K: Ah ah ah, come siamo spiritosi. Bhe amore adesso dormiamo altrimenti domani tuo padre viene qui a prenderci.
I: Sì, hai ragione. Buona notte amore mio.
I due si addormentarono l'uno nella braccia dell'altra, e la testa di lui sopra quella di lei. Le gambe erano a dir poco incastrate. Insomma sembrava di vedere un'unica persona. La mano di Inuyasha ogni tanto finiva sotto la maglia di Kagome che a quel contatto inarcava la schiena facendo un piccolo mugolio appena percettibile.
Durante la notte Kagome si alzò per andare a bere, sciogliendosi da quel tenero abbraccio. Dopo qualche minuto Inuyasha decise di alzarsi era preoccupato del perchè Kagome ci stesse mettendo tanto. Scese in cucina e la trovò vicino la finestra a fissare le stelle. Lui le giunse dietro spaventando leggermente la ragazza. Dopo che aveva visto chi era sì fiondò su di lui.
K: Come mai in piedi. Non ti avrò mica svegliato? Mi dispiace.
I: Non mi hai svegliato. Anche io avevo sete.
Inuyasha per non far sentire in colpa la ragazza decise di non dire il vero motivo che lo aveva spinto ad alzarsi.
K: Ho capito, meno male.
I: Dimmi cosa stavi fissando da quella finestra?
Kagome si girò dalla parte della finestra alzando il capo.
K: Niente, guardavo la luna con tutte quelle stelle. E' così romantico, un così bello spettacolo. Immagina come sarebbe bello vederlo sdraiati su un bel prato insieme alla propria metà.
Inuyasha stringendola in vita poggiò il mento sulla spalla della ragazza.
I: Ma come siamo romantiche. Un pensierino lo possiamo fare. Casa mia ha un immenso giardino e se vuoi posso far spegnere tutte le luci esterne alla villa.
K: Davvero? Sarebbe stupendo.
Così si girò verso il ragazzo baciandolo. Questo non era il solito bacio che i due si scambiavano, ma era molto più passionale. I due si fecero carezze sempre più intime. Nel frattempo si distesero sul divano continuando a baciarsi e accarezzarsi. Inuyasha mise una mano sotto la maglia di Kagome stuzzicandola di tanto in tanto, mentre lei inarcando la schiena sfiorava con la sua intimità quella di Inuyasha, che nel mentre aveva cominciato a baciarle e leccarle il collo, provocandole dei piccoli brividi. Kagome non fu da meno. Mentre le mani di Inuyasha si fecero più temerarie, le sue tolsero la maglietta di lui, così poté ammirare il suo amato nel suo pieno splendore. Accarezzando ogni parte di quel petto così invitante, con la gamba invece andava strofinando sempre di più l'intimità del suo amato, strappando dei piccoli gemiti al punto che lui intensificò la presa su di lei muovendosi ritmicamente. Lei incrociò le gambe dietro la schiena di lui che velocizzò i suoi movimenti, erano arrivati al limite così lui decise di fermarsi, scendendo con le labbra sempre più in giù, finchè arrivò all'elastico dei pantaloni, dove intrufolò la sua mano che si posò sull'intimità della sua ragazza. Con le dita la stuzzicava provocandole dei gemiti di piacere. Dopo infilò dentro di lei un dito muovendolo avanti e indietro, vedendola così eccitata decise di infilarne un altro, intensificando le spinte che divennero sempre più veloci finchè Kagome arrivò al culmine che le strappò un gemito più forte prima di venire. Così Inuyasha tolse la mano dai suoi pantaloni e la baciò con passione facendole solo delle piccole carezze. I due avevano deciso di non andare oltre per evitare di essere colti in flagrante dall'altra coppietta. Ma i due ben presto si sarebbero rifatti.
I: Kagome ti amo con tutto me stesso.
K: Anche io Inuyasha. Mai avevo provato un così tanto amore verso qualcuno. Sono felice che tu sia stato il primo a farmelo provare.
Kagome visto l'orario decise di andarsi a lavare, mentre Inuyasha tornò a letto.
Dopo essere uscita dal bagno, accese la tv cercando qualcosa di interessante. Per preparare la colazione era presto anche perchè oggi avevano la possibilità di dormire di più. Non essendoci nulla di interessante decise di andare a rimettersi a letto. Lì trovò il suo ragazzo che dormiva come un angioletto tutto rannicchiato su se stesso. Stette un bel pò ad ammirarlo prima di abbandonarsi ad un piccolo riposino. Dopo un pò Inuyasha si era svegliato vedendo che la sua amata dormiva, per svegliarla le fece delle piccole carezze come a lei piacevano. Così dopo un pò si svegliò.
K: Inuyasha, già dobbiamo alzarci.
Inuyasha si avvicinò al suo orecchio bisbigliando.
I: Bhe mia cara avresti dovuto pensarci stanotte a dormire invece di guardare le stelle.
K: Però ne ò valsa la pena restare sveglia a guardare le stelle. Non sei d'accordo con me?
I: Certo. E sono disposto a guardarle altre mille volte con te. Cucciola.
K: Ehi io non posso chiamarti cucciolotto e tu mi chiami cucciola?
I: Bhe dai è più indicato per una ragazza che per un ragazzo. E poi se vuoi chiamarmi cucciolotto tu non puoi essere altro che una cucciola. Non credi? Però che resti tra noi.
K: Certamente, cucciolotto. Accidenti non potevo essere più felice di così. Adesso solo tre cose possono rendermi più felice. Poi direi di non aver più bisogno di niente.
I: E sentiamo quali sarebbero?
K: Non posso dirtele, altrimenti non avrebbe più senso.
I: Ecco che fai la misteriosa. Ti odio.
K: Anche io.
Disse facendo la linguaccia. Inuyasha era a dir poco terrorizzato da quello che aveva detto.
I: Davvero?
K: Certo che no. Come potrei odiarti.
I: Uff.…. Kagome non fare più uno scherzo simile.
K: Ehi tu lo hai detto per primo.
I: Hai ragione. Dai adesso però alziamoci. Dovete prendere ancora la roba voi. E anche Miroku.
K: Inuyasha, ascolta. Ti dispiace se noi andiamo direttamente a casa tua senza che andiamo anche noi due a casa sua?
Kagome lo disse con quasi le lacrime agli occhi. Quelle non erano lacrime di tristezza ma lacrime di paura.
I: Ehi calmati. Perchè?
K: Sai che per andare a casa di Miroku si passa per quella di Koga. Io non voglio passare da lì. Ho paura. Facciamo andare solo Miroku e Sango, ti prego.
Ecco perchè non voleva andare a casa di Miroku. Dannato bastardo, anche questa gliel'avrebbe fatta pagare. Infatti sul volto di Inuyasha si dipinse una smorfia di orrore. A tal punto l'aveva traumatizzata
I: Non preoccuparti noi due andremo direttamente a casa mia.
K: Inuyasha, mi dispiace dare tutto questo fastidio.
I: Ehi non dirlo nemmeno per scherzo. Non sò cosa tu stia provando esattamente, ma lo posso immaginare. Quel bastardo la pagherà, stanne certa.
K: Ti prego, non fare nulla di rischioso. Ti supplico, non voglio che ti accada nulla, intesi?
Inuyasha aveva cominciato a vedere che Kagome si stava agitando più del dovuto dunque onde evitare che si sentisse male cercò di calmarla. Abbracciandola forte le sussurrò:
I: Non preoccuparti non farò nulla di avventato e che possa farti soffrire stanne certa. In qualche modo gliela faremo pagare.
K: Ma....
I: Non preoccuparti, non a modo mio. Ma stile No Taisho.
K: E sarebbe?
I: Top secret.
Kagome fece un lieve sorriso. Come lei, anche Inuyasha raramente sapeva trovare il lato comico delle situazioni più critiche.
K: Bhe adesso andiamo prima che si svegliano questi due.
I: E con ciò?
K: Se vedono che siamo svegli e non abbiamo preparato la colazione questi ci uccidono.
I: Ah avevo dimenticato questo piccolo particolare. Va bene andiamo.
All'improvviso, mentre stavano scendendo le scale, il telefonino di Inuyasha suonò. I due ebbero un colpo, chi mai poteva essere. Kagome era terrorizzata, pensava fosse Kykio. Inuyasha vide il nome sul display ed era quello di suo padre. Così per calmare la ragazza glielo mostrò.
I: Ehi Kagome è solo mio padre. Si starà chiedendo che fine abbiamo fatto.
K: Ma sono le 9:30, è presto.
I: Bhe secondo me quello non ha dormito stanotte.
I due si misero a ridere. Poi rispose alla chiamata. Sperando davvero che non fosse niente di grave.
I: Pronto, papà che è successo?
In: Niente, niente figliolo calmati.
I: Ah meno male. Accidenti farmi venire un infarto di prima mattina. Perchè hai chiamato?
In: Niente, volevo sapere come ha reagito Kagome a quella sorpresa. Perchè gliel'hai data, vero?
I: Sì che gliel'ho data figurati non vedevo l'ora. Grazie ancora papà.
In: Figurati. Ma l'altra volta ti ho detto di farmi sapere come la prendeva.
I: Sì sì, scusa. Ma te lo dirà lei quando veniamo. Ok?
In: Oh no non dirmi che non l'è piaciuta.
I: Papà calmati, quando arriviamo lo saprai.
In: E va bene, ma venite presto, ho già dato le direttive per il pranzo.
I: Papà, ma hai dormito stanotte, o stai ancora facendo il countdown di quando arriveremo?
In: Eddai figliolo, non vedo l'ora che arrivate. Ah dirò a Sango che oggi non si azzardasse a farvi studiare perchè staremo tutto il giorno insieme.
I: Uffa, papà. Non tormentarci oggi. E comunque Sango ha stabilito che la domenica non si studia, quindi il nostro giorno libero lasciaci in pace.
Kagome aveva ascoltato tutto, e come sempre quello zoticone stava rispondendo male a suo padre. Decise di intervenire  dandogli una gomitata.
I: Ahia
In: Cos'è successo?
Disse in tono preoccupato.
I: Niente, Kagome ha ben pensato di picchiare tuo figlio.
K: Non è vero.
Urlò.
In: Vero o no ha fatto bene.
I: Papà così proteggi il tuo figliolo?
In: Quando ci vuole ci vuole.
Kagome tolse il telefono di mano al suo proprietario e si rivolse al signor No Taisho.
K: Signor No Taisho, non si preoccupi, oggi non dobbiamo studiare quindi possiamo stare con lei tutto il giorno. Se suo figlio non vuole propongo di chiuderlo in stanza a studiare da solo.
I: KAGOMEEEE.
K: Che c'è. Io lo dico seriamente.
In: Ahahahahha…. Come sempre litigate come una vecchia coppietta.
I due sentendo quelle parole divennero rossi. Che suo padre avesse capito tutto? Bhe sarebbe stata una bellissima cosa, almeno sapevano che l'aveva presa bene.
K: Signor No Taisho, cosa dite.
In: Niente, niente. Comunque, Kagome accetto la tortura che hai proposto per mio figlio. Così possiamo stare tutti insieme ho già fatto un bel programma.
K: Ottimo. Signor No Taisho se comincia a fare programmi può far concorrenza a mia sorella. Sa con tutte queste giornate organizzate. Comunque saremo felici di passare la giornata con lei.
In: Grande, ho sempre detto che sei una ragazza intelligente non come quel degenerato di mio figlio. Riferisciglielo.
K: Va bene.
In: Ah Kagome.
K: Mi dica.
In: Quante volte ti devo dire di non darmi del lei e di non chiamarmi signor No Taisho. Mi fa sentire vecchio. E poi ormai ci conosciamo da tantissimo tempo che potrei dire di essere tuo padre. Quindi stop con le formalità, altrimenti trovo una tortura anche per te.
K: Ok ok…Non la chiamerò più così, glielo giuro.
In: Hai detto una bugia.
K: Perchè?
In: Mi hai di nuovo dato del lei.
K: Ok, promesso.
Inuyasha tolse il telefono di mano a Kagome.
I: Allora papà se avete finito di giocare a papà e figlia chiudo. Altrimenti se non ci muoviamo a casa non arriviamo nemmeno per cena.
In: Va bene andate a prepararvi così arriverete prima.
I: Va bene ciao papà a dopo. 
I due ragazzi si scambiarono un sorriso pensando a quello che aveva detto il padre di Inuyasha. Sembrava che non li dispiacesse sapere che loro due stavano insieme. Però era prematuro pensare una cosa simile. Quando sarebbe stato il momento giusto glielo avrebbero detto. Sicuramente avrebbe capito.
Intanto a casa No Taisho.
In: Quei due non me la raccontano giusta. Secondo me tuo fratello e Kagome fanno coppia fissa.
Se: Bhe non c'è da stupirsi. Quei due anche se litigano di continuo si sono sempre piaciuti. Ma come sai sono troppo orgogliosi per ammetterlo. Sinceramente a me non dispiacerebbe. Piuttosto tu come la prenderesti se le cose stessero così?
In: Te l'ho già detto. Per quanto voglia garantire un futuro stabile a voi, non costringerò mai uno dei miei figli a sposare persone come quella Kykio. Kagome mi è sempre piaciuta è riuscita a far mettere a posto la testa a tuo fratello, gli ha insegnato ad essere più socievole e soprattutto da quando vanno a scuola insieme tuo fratello ha smesso di fare a botte e a dare filo da torcere ai professori. Sai è da parecchio che non ricevo più chiamate dalla scuola.
Se: Per caso hai nostalgia di questo?
In: Per niente, anzi sono fiero di lui e di Kagome. Quindi anche a me piacerebbe averla come nuora e da quello che ho capito a te non dispiacerebbe averla come cognata. E perchè no, anche come mamma dei nostri nipotini.
Se: Ma non sarà prematuro pensare a tutto questo in fondo quei due non ti hanno ancora detto se stanno o no insieme. E comunque penso che non lo diranno facilmente, anche perchè secondo me temono la tua reazione. Perciò cerca di farli capire, anche indirettamente, che la cosa non ti dispiacerebbe.
In: Hai perfettamente ragione. A proposito tu quando mi presenterai la tua futura moglie?
Se: Non se ne parla proprio. Non ho alcuna intenzione di rallentare i miei studi con simili sciocchezze.
In: Eddai Sesshomaru, hai visto Sango, anche se è fidanzata a scuola ha degli ottimi risultati.
Se: E con ciò? A me non interessa.
In: Sai con chi ti ci vedo io? Con Rin, la sorella minore di Miroku. E' sempre così solare, non l'ho mai vista triste o arrabbiata, per quelle volte che l'ho vista. Chissà se ti metti con lei ti scioglierai un pò e non sarai più mister ghiacciolo come ama chiamarti tuo fratello.
Se: E' solo una ragazzina, e non mi attira per niente. Quando arriva mio fratello lo faccio a fette per quell'appellativo.
In: Eddai in fondo è vero, poi lo sai che tuo fratello ti chiama così. Chissà anche i suoi amici ti chiameranno così.
Se: Ah sì! Papà hai ancora quelle due spade che custodisci gelosamente?
In: Quali? Non parlerai mica di Tessaiga e Tenseiga?
Se: Ovvio che parlo di loro. Se non ricordo male una leggenda narra che fossero le spade della morte e della vita?
In: Certo. Tessaiga uccideva cento demoni in un sol colpo, mentre Tenseiga dava la vita a cento creature. E questo cosa centra?
Se: Centra eccome. Potrei usarle, prima per uccidere Inuyasha e i suoi amici poi se mi va li riporto in vita così mi temeranno e ci penseranno mille volte prima di ridere alle mie spalle.
In: Accidenti come sei permaloso. Sei disposto a tal punto pur di non farti chiamare così? Dunque uccideresti anche me?
Se: Forse.
In: Hanno ragione quei ragazzi, sei proprio un ghiacciolo.
Tutti i ragazzi si erano alzati e la colazione era già pronta così poterono velocizzare i tempi, soprattutto perchè quella che impiegava una vita in bagno si era già lavata. Era ovvio che ci si riferiva a Kagome. Dunque, mentre gli altri finivano la colazione lei salì su per andarsi a vestire. Dopo un pò Inuyasha la raggiunse.
I: Finalmente per una volta potremo essere puntuali.
K: Cosa stai insinuando?
I: Che chi ci mette una vita si è già lavata.
K: Bhe non è detto che questo accadrà sempre.
Disse in tono malizioso.
I: Chi lo sa?
K: Lo so io.
Disse facendoli la linguaccia. Inuyasha la guardò sorridendo, sapeva che in fondo quello che era successo la notte precedente non li era dispiaciuto, come anche a lui. Ripensandoci entrambi arrossirono.
I: Ricattatrice. Comunque casa mia è più grande.
K: INUYASHAAA
I: Eddai, sto solo scherzando. Solo in parte, però. Comunque Kagome non hai bisogno di farti bella sei già bella di tuo.
Disse dandogli un bacio.
K: Inuyasha, così mi fai arrossire. Ah ricorda quello che ti ho detto per quanto riguarda andare a casa di Miroku.
I: Non preoccuparti noi andremo direttamente a casa mia. Mio padre sarà felicissimo quando comincerà a vedere l'arrivo dei primi ospiti. Lo sai come sta aspettando.
K: Già. Hai un padre davvero eccezionale.
"Spero che capisca quello che vorrò dire a proposito di Kykio". Pensò Kagome.
I: Già, anche se a volte è troppo invadente.
K: Ma quante volte devo dirtelo. E' una persona sola è logico che quando vada qualcuno a casa sua diventi così euforico. E adesso cosa ne dici se ti vai a vestire così andiamo.
I: Certamente.
Inuyasha iniziò a spogliarsi.
K: Ehi cosa stai facendo?
Disse in tono imbarazzato.
I: Come che sto facendo? Mi sto cambiando.
K: E davanti a me lo devi fare.
I: Eddai Kagome di cosa ti imbarazzi. Siamo una coppia ormai.
K: Questo è vero, ma non è detto che devi prenderti già certe libertà.
I: Ok, me ne vado.
K: Vabbè ormai hai fatto.
Disse girandosi verso lo specchio. Aveva deciso di seguire il consiglio di Inuyasha. Quindi iniziò a struccarsi lasciandosi solo un filo di mascara e un pò di lucida labbra. Poi si girò e lo vide mentre si stava togliendo la maglietta mostrando dei pettorali a dir poco mozzafiato. Così li si avvicinò abbracciandolo da dietro.
K: Amore, ti ringrazio per aver scelto di stare con me. E' la cosa più bella che mi possa mai essere successa.
Inuyasha si girò guardando in viso la sua amata. Anche la sua vita era cambiata da quando l'aveva incontrata. Sembrava che lei riuscisse a colmare il vuoto che sua madre aveva lasciato. Quindi era lui che doveva ringraziare lei.
I: Ho sempre voluto esserti qualcosa di più di un semplice amico ma purtroppo l'orgoglio era più forte di me, finchè sono riuscito a metterlo da parte. Comunque anche io devo ringraziarti per aver accettato di stare con me non sai quanta felicità hai portato nella mia vita. E' da poco che stiamo insieme, ma è una vita che ci conosciamo. Sai credo che tu piaccia molto a mio padre e penso che gli piacerebbe se ci vedesse insieme. Fidati quando saprà tutta la verità su Kykio non avrà nulla in contrario sulla nostra relazione. Anzi secondo me ci spera ma è troppo cocciuto per ammetterlo. Però ho come il presentimento che lui sospetti già qualcosa.
K: Cosa te lo fa credere?
I: Bhe al telefono ha detto che litighiamo come una vecchia coppietta, e lui quelle cose le dice solo quando sospetta o è certo di qualcosa.
K: Se è così, sono ancora più convinta che tuo padre è una persona eccezionale che tu non sai apprezzare. Adesso muoviti.
I: Ehi sbaglio o ti sei struccata?
K: Già. Avevi proprio ragione quel trucco mi faceva un pò più grande. Così sembro più sbarazzina. Vero?
I: Certo. Io te l'ho sempre detto che stai bene così. Qualche giorno quando sarai distratta quei trucchi te li butto tutti.
Disse dandoli un bacio.
K: Bhe non ce ne sarà bisogno.
I: E perchè? Non mi dirai che adesso li nasconderai?
K: Niente affatto. Vieni qui.
Si diressero verso il cestino della spazzatura. Il gesto stupì molto il ragazzo. Kagome aveva gettato davvero, davanti ai suoi occhi, tutti i suoi trucchi.
I: Kagome, ma davvero sei sicura di volerli buttare? Io non volevo costringerti se tu non lo volevi.
K: Non mi hai costretto, ma mi hai fatto solo capire che davvero quei trucchi sono inutili. Però questi due non toccarli.
Kagome aveva tenuto solo il mascara e il lucida labbra. Inuyasha fece un sorriso mentre li accarezzava il viso. Era vero, solo quei due trucchi li stavano bene. La rendevano ancora più solare dandogli un tocco di luce in più.
I: Certamente. Quei due trucchi danno un tocco di lucidità.
K: Sì è vero. Però adesso lo hanno dato anche a te.
Disse ridendo.
I: E perchè?
K: Perchè ne hai un pò sulle labbra e sul collo.
I: Accidenti a te. Anche il lucido sparisce.
K: Non ci provare.
I: E tu non far sembrare che ne faccio uso anche io. Se non me lo avessi detto me ne sarei andato in giro così.
K: Non preoccuparti non ho intenzione di farti andare in giro come quel ragazzo che va in classe con Rin.
I: Chi? Jakotsu?
K: Ah vedo che te lo ricordi. Dì la verità che anche a te piaceva.
I: Non farmelo ricordare finchè non ha visto mio fratello quello mi stava dietro come l'ombra. Se ci penso mi vengono ancora i brividi. Per un pò di tempo veniva anche a casa mia.
K: E come mai?
I: Secondo te come ha conosciuto mio fratello? Dato che suo padre è un cliente di mio padre una volta approfittò per venire a casa nostra. Combinazione mio fratello andò ad aprire la porta, fortunatamente quel giorno non ero a casa.
K: E tu che dici sempre che tuo fratello è un essere inutile. Ti pare poco.
I: Ora che mi ci fai pensare, è vero. Ma non per questo lo ringrazierò. Comunque non deviare il discorso. Quel rossetto non me lo metterai mai più addosso.
K: Ok cucciolotto.
S: Ragazzi che ne dite di scendere così andiamo a casa di Miroku?
I: Scendiamo, scendiamo.
K: Inuyasha mi raccomando ricordati quella cosa.
Disse mentre scendevano le scale.
I: Ragazzi mio padre mi ha appena telefonato ed è ansioso di vederci. Quindi se non avete nulla in contrario io e Kagome iniziamo ad andare. Per una volta accontentiamolo.
M: Ehi per una volta pensi anche a tuo padre. Mi stupisci. Certo che Kagome ha una certa influenza su di te è riuscita addirittura a farti accontentare tuo padre.
I: Ehi fa silenzio.
S: Ok se avete finito possiamo avviarci.
K: Va bene ragazzi ci vediamo a casa sua.
I: E non fate tardi, altrimenti chi lo sente a mio padre.
Così ognuno si diresse per la propria direzione.
K: Inuyasha grazie per non aver detto niente agli altri.
I: Di niente. Sapevo che ti saresti sentita in imbarazzo se avessi detto il vero motivo. E adesso andiamo, tanto una parte di quello che ho detto è vero.
K: Cioè, che tuo padre ci sta aspettando?
I: Sì.
S: Ehi Miroku, quella non è la casa di Koga?
M: Oh sì è vero. Forse per questo motivo non sono voluti venire.
S: Già, non penso che a mia sorella avrebbe fatto piacere passare da qui, soprattutto se c'è quello scenario. Guarda un pò.
M: Oh è vero. Certo che si consola subito. Da quello che so non ha cercato nemmeno di contattare Inuyasha dopo quel giorno a scuola. Ehi ma chi è quello, non l'ho mai visto.
S: Aspetta su una rivista l'ho visto. Peccato che non ricordi dove. Vabbè di sicuro riuscirò a ricordarmelo.
M: Certamente. Senti questa storia rimane tra noi lo diremo solo ad Inuyasha, non voglio rischiare che Kagome abbia un altro dei suoi attacchi.
S: Hai ragione.  Però adesso muoviamoci.
Kagome e Inuyasha erano giunti a destinazione, così aprirono la porta e con grande sorpresa non videro nessuno nella stanza principale.
I: Papààààà, sei qui? Guarda cosa ti ho portato.
Niente. Nessuno rispose, tranne uno.
Se: Razza di idiota cos'hai da urlare così tanto? Papà è nel solito posto.
I: Ah sì non ci avevo pensato. E comunque l'idiota sei tu.
K: "Ecco che ricominciano". Ehi voi due la smettete? E comunque ciao Sesshomaru.
Se: Oh tu sei qui? Scusa non ti avevo vista. Questo idiota mi ha innervosito non appena ho sentito la sua voce.
K: Dai adesso smettetela. Poi guardate chi vi sta guardando. E sembra quasi vi voglia uccidere.
Disse a bassa voce.
In: Ehi voi due quando la smetterete di fare i bambini. Kagomeeee che bello rivederti. Vieni qui.
Inu si fiondò su Kagome stritolandola letteralmente.
K: Signor No Taisho anche io sono felice di rivederla, ma così non riesco a respirare.
In: Oh scusami, ma sono così felice non immagini come vi stavo aspettando.
Se: Già a furia di guardarlo ha consumato l'orologio.
In: Ehi Sesshomaru smettila e poi non sei felice anche tu di rivederli?
Se: Eh non immagini quanto. Mi sono mancati come la peste bubbonica.
Disse in tono ironico.
I, K: Ehiiii.
In: Dai ragazzi non fateci caso lo sapete com'è fatto. Ah Kagome, cosa mi hai promesso al telefono stamattina?
K: Ehm che non l'avrei più dato del lei. Mi scusi ma è più forte di me. Se non le do del lei mi sembra come se gli mancassi di rispetto.
In: Ma che mancanza di rispetto. Tu non sai cos'è la vera mancanza di rispetto. Se lo vuoi sapere chiedilo al tuo amichetto. Non è forse così Inuyasha?
I: Eddai quanto la fai tragica.
K: Inuyashaaa!
In: Hai visto? Comunque sono io che ti ho detto di darmi del tu. Quindi basta con le formalità.
K: Va bene, non ti darò più del lei.
In: Oh così va meglio.
I: Papà, dì la verità. Gli hai detto di darti del tu solo per sentirti più giovane?
In: No ti sbagli piccoletto. L'ho detto solo per eliminare le distanze. Tutto qui. Comunque dove sono gli altri?
K: Sono andati a casa di Miroku per prendere alcune cose.
In: Ho capito. Bhe dai andiamo di là non rimanete vicino all'ingresso.
K, I: Ok!
Se: Per me una certa persona può rimanere anche fuori.
I: Ah ti stai riferendo a te? Bhe anche io sono d'accordo che tu rimanga fuori.
In, K: La finite?
Se: Va bene, anche perchè mi sono scocciato di dar retta agli idioti. Comunque non fate troppo casino in questa casa c'è gente che studia.
In: Eddai oggi è domenica, lascia riposare quei poveri libri e vieni di là con noi.
Se: Uffa come siete noiosi. E va bene, ma solo perchè ho un pò di fame.
Tutti si diressero verso la sala pranzo dove un enorme tavola imbandita. Mancavano solo le cibarie e tutto sarebbe stato perfetto.
In: Allora ragazzi, cosa mi raccontate di bello. Scommetto che Sango vi sta mettendo in riga con lo studio.
I: Già, fin troppo.
Se: Per te anche studiare una pagina è troppo.
I: Fa silenzio nessuno ti ha interpellato.
K: Comunque siamo a un buon punto, se tutto va come previsto potremo finire anche in anticipo. Sesshomaru se non sbaglio tu sei piuttosto bravo in greco? Come sai per la maturità è uscito greco.
Se: E Sango non è sufficiente? Quell'idiota è troppo imbranato per capirlo.
K: No, no. Anzi diciamo che lui se la cava piuttosto bene, il problema è Miroku, e Sango non sa più come farglielo capire. Tu invece potresti insegnarglielo meglio visto che hai più esperienza e di sicuro sei ancora più rigido di Sango.
Sesshomaru guardò perplessa la ragazza. Non sapeva realmente cosa rispondere anche perchè questo avrebbe rallentato i suoi studi.
In: Eddai Sesshomaru che ti costa. I tuoi studi stanno procedendo piuttosto bene quindi qualche oretta potresti anche dedicargliela.
Se: E va bene, ma solo perchè me l'ho chiesto lei, che a differenza di qualcuno sa come si chiede un favore.
I: Eh cosa vuoi dire?
Se: Che non sai usare le parole giuste per chiedere. Ti faccio un piccolo esempio: Si usa la parola "per favore", nel caso tuo dovresti dire "ti prego".
Driiiiiin!!!!
K: Credo che questi siano Sango e Miroku. Sesshomaru!
Se: Mmmm...
K: Grazie per aver accettato.
Se: Visto, idiota?
In: Che ne dite se andate ad aprire la porta?
K: Oh sì hai ragione.
In: Brava Kagome finalmente mi hai dato del tu!
K: Oh sì è vero, non me n'ero accorta.
In: Ragazzi forza entrate cosa ci fate lì impalati.
I ragazzi entrarono salutando calorosamente Inu.
M: Buongiornoooo!!! Come va?
In: Alla grande, soprattutto perchè adesso ci siete voi. Visto che adesso ci siamo tutti possiamo andare di là, nel soggiorno. Così nel frattempo che la servitù prepara i piatti noi potremo chiacchierare un pò. Ah voi due prima che diciate che siete contrari potete già andare nelle vostre camere. Invece ragazzi voi posate le borse a terra provvederanno le cameriere a portarle di sopra.
I: Papà, come sempre con noi due sei molto gentile.
In: Lo sono perchè voi lo siete con me.
K: Inu ti posso parlare in privato?
In: Ma si certamente cara. Spero che Inuyasha non ti abbia trattato male. Altrimenti mi sente....
K: No no Inuyasha non centra, e anche se centrasse lo avrei già sistemato io.
In: Ah già dimenticavo che sei una delle poche che riesce a prevalere su di lui. Se non è di lui che si tratta, allora di cosa vuoi parlarmi?
K: Ti volevo ringraziare tantissimo per aver firmato il permesso per andare in gita.
Così si fiondò letteralmente addosso ad Inu, che a sua volta sorrise di cuore. Era felice di vederla così nonostante tutto quello che le stava succedendo. Dopo che si staccò, Inu prese parola.
In: Figurati non c'è di che. Anche tu meriti di divertirti. Poi queste cose se non si fanno alla vostra età quando le farete.
K: Hai ragione, ma nessuno ti obbligava a farlo. Quindi grazie.
In: Di niente mia cara. Piuttosto tu come stai? Ho saputo un pò di cose che non mi sono piaciute affatto. Queste però dovrai dirmele tu. Sempre se vuoi. Però voglio almeno sapere come sta andando la tua salute i miei figli mi hanno detto dell'attacco di panico che hai avuto. Adesso come procede?
K: Diciamo che va meglio. Soprattutto grazie ad Inuyasha. Se quella sera non ci fosse stato lui a questo ora chissà cosa sarebbe successo. La mattina successiva ne ho avuto uno più blando ma con me c'è sempre stato lui che è riuscita a calmarmi. Non sò come ringraziarlo, davvero. Mi dispiace farlo stare in pensiero così. Infatti avevo deciso di non andare in gita. Per quanto apprezzassi il suo gesto non volevo rischiare di rovinarla agli altri. Ma sai com'è?
In: Già. Anche se è cocciuto e orgoglioso sa come aiutare gli altri, soprattutto se sono persone a cui tiene, altrimenti non lo avrebbe mai fatto. Quindi Kagome accontentalo altrimenti sì che ne soffrirà. Sai non sò se è solo una mia sensazione ma voi due secondo me siete attratti l'una dall'altro.
Inu fece un sorriso, però Kagome non sapeva cosa fare. Si domandava come dovesse rispondere per non farlo infuriare. Adesso che le cose stavano andando un pò meglio. Figuriamoci se poteva durare. Dunque decise di dire la cosa che l'avrebbe fatta soffrire di più. Chinando il capo si rivolse al padre del suo amato.



ANGOLO DELL'AUTRICE: 
Allora Inu ha dei sospetti sulla relazione di Inuyasha e Kagome. adesso la ragazza cosa risponderà?
Gli dirà la verità? o mentirà per evitare inutili discussioni tra padre e figlio?
Per saperlo non vi resta che continuare a leggere questa pazza storia.
PS: Scusate per le scene descritte.
Ringrazio i lettori e i recensori.
Baci Inu_ka

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Capitolo 12
*** Sò tutto ***


K: Non preoccuparti, anche se fosse vero, io non intendo immischiarmi negli affari di famiglia. Sò quanto tenete a questo matrimonio e non sarò di certo io a rovinarlo.
In: Ehi Kagome, tranquilla. Hai frainteso tutto.
K: Come?
In: Vedi che anche se voglio ingrandire l'azienda non sono disposto a farlo a discapito della felicità di mio figlio. Ho visto come ti guarda, ti parla e come ti sta accanto, e se lo conosco bene a lui tu piaci e tu mi dai la stessa impressione. Quindi se a mio figlio sta bene così anche per me va bene. Dunque avete la mia benedizione. Ok?
K: Cosa? Ho capito bene? Ho sempre detto che Inuyasha è fortunato ad avere un padre così.
In: Sarà, però lui non sempre la pensa così. Sai nei primi anni della sua vita non sono stato proprio un buon padre.
Il volto di Inu si fece cupo, in mente li ritornò la scena di suo figlio che tornava a casa piangendo. Kagome se ne accorse ed intervenne.
K: Non è vero, in quel periodo avevi perso tua moglie, è normale che hai avuto quella reazione. In fondo sei un umano anche tu. Quindi basta pensare al passato e godiamoci il presente. E da quello che vedo e sento Inuyasha non ha proprio nulla di cui lamentarsi.
In: Grazie. Non sò come fai ma riesci a consolare tutti nel migliore dei modi. Comunque ti confesso che non mi dispiacerebbe averti come nuora. Quindi adesso confessa. Sei mia nuora già al 50%?
K: Ehm... bhe... sì
In: Evvai lo sapevo. Questo sì che è un bell'anno.
K: Ma pensavamo che non l'avresti presa bene.
In: Forse prima no, ma adesso che ho visto che razza di persona è quella, non ho intenzione di rischiare di avere nipotini come lei. Io li voglio belli, testardi e sorridenti. Proprio come siete voi due.
Kagome divenne bordeaux, non si aspettava una simile reazione. Adesso poteva dire benissimamente quello che aveva scoperto su Kykio. Però doveva trovare un approccio quanto più delicato possibile.
K: Non è un pò prematuro?
In: Io non mi sbaglio quasi mai. Ah però volevo chiederti un favore?
K: Sarebbe?
In: Non dire ad Inuyasha che sò della vostra relazione.
K: E perchè?
In: Perchè voglio farli una mega sorpresa per il suo compleanno. Ho scoperto molte cose su Kykio e volevo aspettare a dirle il giorno in cui lei pensa che si ufficializzerà il fidanzamento tra lei e mio figlio. Ecco tutto. Spero non succeda niente che mi costringa a rivelarlo prima.
K: Prima ho detto che non voglio mischiarmi in affari di famiglia. Ma anche io e Inuyasha abbiamo scoperto molte cose su di lei.
In: Ah sì. Come mai?
K: Bhe Inuyasha era molto scosso da questa faccenda e si confidò con me. Siccome non volevo negare il mio aiuto ad un amico mi sono messa all'opera, avendo certe conoscenze sono riuscita a trovare varie cose. Come anche Inuyasha. Però premetto che in quel periodo, io e Inuyasha realmente non avevamo nessuna relazione se non quella di essere degli ottimi amici.
In: Non preoccuparti, non ho mai creduto a quelle sciocchezze. Sò che è stato proprio questo a farti crollare. A proposito la settimana prossima ti porto da un mio amico che ti visiterà a dovere.
K: Non preoccuparti.
In: Non se ne parla proprio. La salute prima di tutto. Se ti va puoi dirmi cos'avete scoperto? Ho sempre detto che mio figlio ha il fiuto di un cane riesce a capire quasi tutti gli inganni.
K: Certamente. Questa sera potremo anche parlarne, oppure oggi pomeriggio se gli altri vanno a dormire.
In: Perfetto. Adesso ci conviene andare ci avranno dati per dispersi. E mi raccomando Kagome, acqua in bocca con Inuyasha.
K: Fidati, non dirò niente. Tanto è già aprile, quanto vuoi che ci metta ad arrivare giugno.
Appena aperta la porta i due si ritrovarono Inuyasha e Miroku di fronte.
I: Perchè avete detto che siamo già ad aprile e non ci vuole molto perchè arrivi giugno?
K: Perchè a giugno iniziano gli esami, e siamo già in aprile.
In: Di conseguenza dovete sbrigarvi a studiare. Ah Miroku dopo pranzo devo dirti una cosa che ti farà estremamente felice.
M: Davvero? Non vedo l'ora.
Kagome si avvicinò ad Inuyasha e nell'orecchio gli disse:
K: Vedremo dopo come sarà felice se tuo padre vuole dire quella cosa che ho chiesto io.
Sui loro volti si dipinse un ghigno. Immaginavano la faccia che avrebbe fatto Miroku quando avrebbe saputo che avevano chiesto a Sesshomaru di darli ripetizioni. Altro che non vedo l'ora.
I: Ehi Kagome, dopo pranzo ci sarà da divertirsi.
M: Voi due cosa confabulate? Ah Inu nemmeno un accenno di cosa si tratta?
In: No. Nemmeno una virgola ti dirò. Ti dico solo che sarai felicissimo come non mai di stare qui questa settimana.
M: Boh, chissà perchè ho un brutto presentimento. Però sono curioso lo stesso.
In: Adesso andiamo, ho una lieve fame.
K, I, M: Anch'io.
In sala pranzo si trovavano già Sango e Sesshomaru che discutevano su l'unico argomento che interessasse ad entrambi, cioè lo studio.
I: Ho detto che ti saresti trovata a tuo agio con mio fratello.
S: Ehi Inuyasha, mi spieghi perchè tu non sei bravo come lui?
I: Perchè lui vive di soli libri, io vivo anche di altro. Sesshomaru se vuoi ti faccio conoscere bene una ragazza?
Se: Ah sì, perchè non la tieni per te.
I: Eddai sò che gli piaci molto. E' raro che tu trova qualcuno che apprezzi il tuo carattere agghiacciante.
Se: Inuyasha smettila o ti affetto.
M: Aspettate un attimo. Inuyasha, non starai mica parlando di mia sorella Rin?
I: E di chi altri sennò.
Miroku gli lanciò un'occhiata inceneritrice. Anche se non sembrava era molto geloso della sua sorellina.
M: E come ti permetti di fare tutto da solo senza consultarmi?
I: L'ho detto perchè tu ce l'hai detto, o non ti ricordi? Sango gli rinfreschi tu la memoria?
S: Ha ragione Inuyasha.
Se: Ehi voi state facendo tutto senza interpellare l'interessato.
I: Ok. Sesshomaru, domani ti facciamo conoscere meglio Rin visto che la conosci superficialmente.
S: Aspettate domani dobbiamo studiare. Miroku perchè non la chiami e dici che dopo pranzo la vai a prendere.
M: Ma Sango, adesso ti ci metti anche tu.
S: Miroku muoviti.
Se: Ehi, io non voglio conoscere nessuno.
In: Eddai figliolo, non fare l'asociale. Miroku procedi con la chiamata.
M: Accidenti povero me.
K: Perchè povero te? E' tua sorella che deve conoscere, tu che centri?
M: Centro eccome. Immagina un pranzo con lui, o a quanto mi romperà mia sorella.
K: Bhe dai anche lei ha diritto di essere felice,
Se: Ehi la volete smettere. A te chi ti dice che verrò a mangiare con te e che tua sorella parli di me.
I: Papà a te come sembra. Secondo te come finisce questa storia?
In: Finirà che con voi due devo comprare un'altra casa perchè tutti i nipotini non ci entreranno qui.
Se, I: Papààààà.
In: Eh quanto la fate lunga. Tanto già sò chi sarà il primo.
I: E chi sarebbe?
In: Non ve lo dico. Anzi appena ho un pò di tempo lo scrivo in una lettera e ci scrivo anche con chi. E non provate a cercarla perchè tanto la sigillo con lo stemma di famiglia.
K: Caspita, si fa seriamente.
In: Già piccolina.
I: Papà. Ma come parli. Non è che prima che venivamo ti sei scolato qualche bottiglia di liquore?
In: Ehi cosa stai insinuando, che sono un ubriacone? Spiacente per te, ma sono perfettamente sobrio. E adesso gioventù cosa ne dite di andare a mangiare?
S, K, Se, I, M: Sìììììì
Tutto il gruppo si sedette a tavola iniziando a mangiare. Inu si era seduto, ovviamente, a capo tavola, e da lì osservava tutto quello che facevano i ragazzi. Era talmente felice, che il sorriso si era impossessato di lui. Da quanto aveva desiderato passare giornate del genere. Lui alla loro età si era dovuto fare carico della famiglia. Suo padre morì in circostanze misteriose, lui era figlio unico, quindi dovette occuparsi di sua madre e della piccola azienda che possedevano. Nello stesso tempo era riuscito a terminare gli studi. Sua madre dopo qualche anno morì, lasciandolo solo. Però prima avrebbe conosciuto e sposato colei che avrebbe amato con tutto se stesso. Pensava di aver raggiunto finalmente la felicità. Era riuscito a costruirsi una famiglia tutta sua, insieme ad altri aveva costruito un'azienda più grande. Ma ancora una volta il destino si prese gioco di lui. Dopo la nascita di Inuyasha la sorte si era portata anche la sua amata. L'unica cosa bella che gli fosse rimasta erano i suoi figli, sebbene per cinque anni gli avesse trascurati incolpando addirittura uno di loro per la morte della sua amata. Ma una volta aperto gli occhi, riuscì a goderseli in pieno. Però senza accorgersene era stato sul punto di distruggere la felicità di uno dei suoi figli. Fortunatamente adesso aveva aperto del tutto gli occhi. Ora i suoi figli stavano riuscendo finalmente ad avere la felicità che lui non aveva potuto avere. Però non poteva fare a meno di pensare che alcuni di loro in questo periodo stavano vivendo situazioni più grandi di loro. Dunque promise a se stesso che avrebbe dato loro la più completa felicità.
Sovrastato da questi pensieri non si accorse che la situazione a tavola stava sfuggendo al suo controllo, finchè un pezzo di pane gli arrivò in faccia. Si ridestò dai suoi pensieri guardando in malo modo i suoi figli, anche se dentro di lui era felice. Nonostante fosse una cosa da maleducati comportarsi così a tavola vedeva che adesso quello era il loro modo di divertirsi. Alla fine erano ragazzi, a tavola non era presente nessuno dei suoi clienti. Dunque dopo un pò si unì anche lui. Sotto lo sguardo stupito dei suoi figli. Non ritenevano che il loro padre fosse capace di fare cose del genere. Allora era vero. Il loro padre aveva davvero bisogno di stare in compagnia. Anche loro furono felici di vedere che questa volta era felice anche dentro di lui.
In: Ragazzi sebbene non ammetto certe cose a tavola questa volta ve lo concedo. Anche se vi devo confessare che mi sono divertito anch'io. Dunque Inuyasha prendi questo.
I: Papà, mi hai fatto male.
Se: Come sei debole. E' solo un'arancia.
I: Ah sì. Papà tieni voglio essere magnanimo con un vecchietto.
In: Mi hai mancato!!!
M: In compenso la mela ha colpito me. Sango prendi questo.
S: Complimenti per la mira, ma caro l'ho parata. Ehi ma cos'è? Dannato maniaco. Nemmeno qui ti vergogni.
K: Cos'è?
M: Gli ho lanciato l'unico frutto dell'amor...
Se: Miroku fai schifo.
In: Ahahahahahahah! Complimenti, riesci a pensare a cose del genere anche nel bel mezzo della battaglia.
Se: Kagome!
K: Che c'è?
Se: Hai la faccia fin troppo pulita. Questa sarà un'ottima maschera. Prendi.
K: Sesshomaru ti uccido. Ma che schifo.
I: Sesshomaru, l'hai combinata grossa.
S: Già, al tuo posto scapperei.
M: Per il tuo bene, fallo!
Se: Eh ma perchè?
K: Perchè la torta di fragole mi fa schifo e io non lavo nemmeno quello che è stato toccato da ciò.
Kagome si alzò dal tavolo. Tutti pensarono che si stesse andando a ripulire. Inuyasha cercò di fermarla, ma lei gli fece l'occhiolino. Da lì capì che per suo fratello non c'erano più speranze. Anche Inu aveva capito.
Se c'era una cosa che teme uno che ha i capelli lunghi, è la roba appiccicosa perchè per toglierla ci perdi un'intera giornata. Kagome in realtà era andata in cucina, ma Sesshomaru non la vide in quanto era alle sue spalle. Gli altri per non far vedere dove stesse andando Kagome, distrassero la futura vittima. La ragazza in cucina prese tutti gli scarti del pranzo. Tra cui: spaghetti col sugo, pesce, macedonia e ci mise una cospicua dose di Ketchup e maionese. Ora sì che stava per avere la sua vendetta. Prima però si ripulì il viso.
K: Sesshomaruuuuu! Non preoccuparti non sarò più arrabbiata dopo che avrò fatto questo.
Così gli rovesciò l'intruglio che aveva preparato in cucina.
Se: Che schifo! Ma che puzza cosa ci hai messo. Tra un pò vomito tutto quello che ho mangiato. E poi che diamine non sai stare agli scherzi.
I: Sesshomaru, guarda!
Inuyasha gli lanciò dei pasticcini al cioccolato.
K: Ehi sono proprio buoni.
I: Visto! E' più forte di lei quello che gli hai lanciato è la cosa che odia di più al mondo.
Se: E cosa ne potevo sapere io.
K: Bhe dai adesso siamo pari, non credi?
Tutti si fecero una bella risata ad eccezione del malcapitato.
In: Kagome ma odi davvero così tanto quel tipo di torta?
K: Sì, perchè è legata ad un brutto ricordo, che preferisco non dire. Altrimenti credo che mi prenderete in giro a vita. E non provate a chiederlo a mia sorella, tanto anche lei ha provato la mia vendetta. E non credo ti piacerà riprovarla, vero Sango?
S: Oh no no, non ci tengo proprio. Sesshomaru quello che ha fatto a te non è niente rispetto a quello che fece a me.
Se: Addirittura, sei disposta a vendicarti su una tua sorella, per giunta gemella?
I: Ehi, senti chi parla. Quante me ne hai combinate e tutt'ora ne combini tu a me.
Se: Che centra, tu sei un idiota. Quello è l'unico modo per farmi rispettare.
I: Prima o poi ti uccido.
In: Basta, con queste parole. Kagome, una curiosità. Se quella torta te l'avessi lanciata io quale punizione mi avresti riservato. Sai la potrei usare contro di loro.
K: Oh nessuna. Mi sarei vendicata su di lui.
I: Su di me? E io che centro?
K: Bhe sono piuttosto educata non mi sarei mai permessa di colpire tuo padre con una punizione del genere. Quindi mi sarei vendicata sul suo parente più vicino.
I: Ehi se non l'avessi notato lui è più grande di me.
K: E che centra. Io conosco meglio te di lui.
Se: Ehi fratellino ben ti sta. Vedo che hai trovato pane per i tuoi denti.
In: Non me la sarei mica presa. In fondo ci stiamo solo divertendo. Anche se da quello che noto purtroppo abbiamo finito. A tavola non è rimasto più niente. I domestici quando vedranno lo scempio che abbiamo fatto si licenzieranno all'istante, se non sono morti prima d'infarto.
S: Se vuoi possiamo dare una mano anche noi.
In: Non preoccuparti, faranno tutto loro. Che dite andiamo fuori a prenderci un bel caffè? Tanto la giornata è stupenda e nessuno noterà come siamo conciati visto che ci sono gli alberi.
S: Ok per me va bene. Anche per voi?
Tutti annuirono pulendosi come meglio potevano. L'unico irrecuperabile era Sesshomaru. Adesso davvero iniziava a puzzare peggio di una fogna.
In: Oh, finalmente un pò di aria fresca.
I: Hai proprio ragione. Lì dentro qualcuno cominciava a puzzare. Non è vero, fratellone?
Se: Se non la smetti quello che avrei dovuto fare a lei lo farò a te.
I: Ehi ma perchè non vi vendicate sugli interessati piuttosto che su di me. Lei se l'avesse colpita papà avrebbe colpito me, tu per non colpire lei colpiresti me. Insomma, la colpevole è lei non io.
Se: Inuyasha mai colpire una donna.
K: Bravo! Vedi com'è intelligente tuo fratello?
I: Sì, come no. Dice così perchè sa dove lo fa arrivare nostro padre se si vendica pesantemente su una donna. Però come ha detto papà prima, stavamo solo giocando.
K: Rozzo che non sei altro questa me la paghi.
Inuyasha si avvicinò a Kagome sussurrandogli.
I: Ah sì e come vorresti farmela pagare? Io un modo per farla pagare a te ce l'ho, e tu?
Kagome era diventata lo stesso colore della maglia di Inuyasha, rosso acceso.
K: Ho detto che stai diventando Miroku 2.
I: Mmmmm…Può darsi. Dai adesso a parte gli scherzi andiamo o mio padre si insospettirà.
K " Ah è vero lui non sa che suo padre è già al corrente della nostra relazione. Bhe amore mio, questo sarà il più bel compleanno della tua vita". Pensò.
M: Ragazzi voi quanto zucchero?
Se: Io senza.
I: Proprio come te. Io due.
S: Metà.
I: Anche tu sei come lui. Solo che lui è un pò più amaro di te.
K: Inuyasha, ma hai da dire su tutti quanto zucchero vogliono?
I: Bhe quasi. Tu non hai ancora detto.
K: Due. E adesso cos'hai da dire?
Sapeva cos'avrebbe voluto dire, ma davanti a tutti non poteva. Però ci pensò suo fratello.
Se: Tze. Smielato come te. Siete da diabete voi due.
K: Cos'è? Hai cercato di fare una battuta? Perchè se è così fa davvero schifo.
Gli altri si misero a ridere ad eccezione, come sempre, di Sesshomaru che cominciava ad innervosirsi. Accidenti quella ragazza era capace di tener testa anche a lui.
In: Ottimo, Kagome. Sesshomaru, mi sa che ti conviene non parlare quando c’è lei.
I: Ma che dici. E' così divertente. Non è così mister ghiacciolo?
Se: Inuyasha, ora che mi ci fai pensare nostro padre mi aveva detto di questa vostra abitudine a soprannominarmi così.
Gli altri lo guardarono sbigottiti. Accidenti Inu doveva proprio dire questo particolare? E Inuyasha come al solito non stava mai zitto.
I: Embè, è quello che sei.
Se: Chiedi a lui come ho detto che ve la faccio pagare!!!
M: Come?
In: Tessaiga e Tenseiga.
I: Ma quella è solo una leggenda.
Se: Ogni leggenda ha un fondo di verità. Possiamo sempre vedere fin dove è vera. Chissà forse funziona solo Tessaiga. Così sparisci per sempre.
I: Maledetto.
In: Ragazzi adesso basta prima che le cose vi sfuggano di mano.
Se, I: Ok!!!!!
S: Direi che oggi ci stiamo riposando abbastanza, quindi da domani saremo belli carichi per iniziare una buona settimana di studio. Miroku Mushi!!!
M: Sì, Sanguccia.
Miroku aveva un'espressione terrorizzata sapeva che quando lo chiamava così poteva significare una sola cosa: GUAI IN VISTA.
K: Oh oh. Chissà che avrà combinato stavolta.
I: Non lo so, ma scommetto che non è niente di piacevole.
Inu e Sesshomaru immaginavano che non sarebbe stato niente di bello. Anche loro avevano l'abitudine di dire nome e cognome quando la combinavano grossa.
S: Tu, se non ricordo male, questa settimana hai fatto schifo in greco e anche un pò in latino, però su quest'ultimo possiamo sorvolare. Per quanto riguarda il greco sono spiacente per te ma non si può, dato che sarà oggetto d'esame. Quindi tu finchè non ti metterai in pari con noi farai una versione in più.
M: Oh no, ma che male ho fatto.
Sesshomaru lo stava guardando con un ghigno dipinto in viso. Kagome aveva chiesto a lui il favore di poter darli qualche ripetizione, e lui non era per niente permissivo. Lo avrebbe spremuto come un limone. E questo, cosa strana, lo divertiva. Inu osservava suo figlio, era raro che assumesse quell'espressione. E anche quella significava: GUAI IN VISTA.
In: Miroku, mi sa che questa sarà la settimana peggiore della tua vita.
M: Magari fosse solo questa. Fino alla data degli esami ce ne vogliono di settimane.
In: Fidati, quelle che passerai qui saranno le peggiori.
M: Scusa, perchè continui a ripetere questo? C'è qualche tranello?
In: Kagome, vuoi dare tu la lieta novella al tuo amico?
K: Ok! Miroku mi dispiace, perdonami. Ma ho chiesto a Sesshomaru di darti ripetizioni di greco.
Disse con tono carico di dispiacere. Sapeva di aver condannato il suo amico. Perchè Sesshomaru era peggiore di Sango. E non di poco.
M: Kagome, stai scherzando? Ti prego dimmi che è uno scherzo, solo per farvi due risate, perchè se è così lo ammetto ci siete riusciti alla grande.
Miroku guardò ogni singolo individuo lì presente, ma su nessuno notò una smorfia divertita. Solo quella di Sesshomaru, che già pregustava la sua fine.
I: No, non è affatto uno scherzo. Kagome lo ha chiesto davvero.
M: Oh no sono spacciato. Anzi no, aspettate. Sesshomaru tu non hai accettato, è così?
Se: Mmmmm, aspetta non ricordo......
M: Eddai....
Se: Ah sì ora ricordo. Sì ho accettato. Solo per farmi due risate.
M: Kagome, d'ora in poi non sei più mia cognata, ma solo amica.
S: Quindi significa che mi lasci?
M: No, perchè dovrei? Non ho mai detto una cosa simile.
S: Bhe hai detto che non sarete più cognati ma solo amici. Se ci pensi ci arrivi. Con Kagome puoi non essere più cognato solo se lasci sua sorella, che sarei io.
M: Oh hai ragione non ci avevo pensato. Allora è il contrario, perchè se sto con tua sorella è inevitabile che tu mi sia cognata. Però potrei perdonarti.
K: Ah sì, e come?
M: Così?
Miroku le aveva palpato il sedere, ma non ebbe nemmeno il tempo di ritrarre la mano che si ritrovò due cinquine stampate in faccia più un pugno sulla testa. Miroku ormai non sapeva più distinguere dove gli facesse più male.
In: Aahahahahhahahh! Ragazzi siete troppo divertenti. Miroku somigli sempre di più a tuo padre. Anche lui alla tua età aveva collezionato un numero spropositato di cinquine e pugni in testa. E' vero tale padre, tale figlio.
I: Quindi se la mettiamo così, papà tu da giovane sei stato anche un ghiacciolo?
In: No quello no. Questo è un lato esclusivo di tuo fratello, che spero vivamente non trasmetta ai miei nipotini. Immagina il gelo in questa casa.
Se: Ah ah ah. Molto spiritoso. Allora eri pazzo come lui.
In: Un pò sì. Anche se non al suo livello.
M: Allora è un'eredità di famiglia. Non credevo che mio padre fosse così. Un pò mi è sempre sembrato, però non gliel'ho mai chiesto.
In: Aspetta, ho detto che somigli non che sei uguale. Da quello che vedo sei anche peggio. Ahahahahah
S: Allora vuol dire che dovrò chiedere a tua madre com'è riuscita a dare un freno a tuo padre, chissà può funzionare anche con te.
I: Ho i miei dubbi. Quel maniaco è senza speranza.
In: Sango, ricorda il lupo perde il pelo ma non il vizio. Non credo che suo padre si sia del tutto calmato.
S: E' vero non ci avevo pensato. Vuol dire che devo rinforzare la mia mano così forse ci penserà due volte, prima di fare queste cose, e soprattutto a mia sorella.
I: E' vero! La prossima volta la testa te la stacco.
In: Bravo figliolo, i miei insegnamenti sono serviti a qualcosa.
Inu fece l'occhiolino a Kagome. Aveva capito di quanto suo figlio fosse gelosa di lei. E questo lo rassicurava, perchè sapeva che avrebbe difeso la ragazza con tutte le sue forze.
S: Ok, dopo la bella azione di Miroku, devo fare una cosa.
M: Cioè? Spero non altre spiacevoli novità.
S: Fa silenzio e stai fermo. Sesshomaru, grazie per aver accettato di insegnare a questo analfabeta, spero che tu ci riesca meglio di me. Te lo affido ma sappi che se ti farà impazzire non ti pagherò lo psichiatra.
Se: Non preoccuparti per me, ma preparati a spendere una cospicua somma per il tuo ragazzo. Perchè dopo una sola giornata, quello con me crolla. Fidati non basteranno tutti gli psichiatri della terra.
S: Ok, correrò il rischio. Ragazzi ho un'idea.
I, K, M: Oh no.
S: Perchè non facciamo tutti ripetizioni con lui. Noi lo ascolteremo solo dato che dovrà concentrarsi solo su Miroku.
In: Ha ragione, così potrete mettervi in pari tutti. Su figliolo, sii un bravo insegnante.
Se: Papà massimo due giorni e rimpiangeranno di avermelo chiesto.
I: Chissà perchè, ma ho anche io questa sensazione.
K: Eddai che vuoi che sia. Se saprà insegnare potremo accorciare i tempi di studio.
I: Fidati, questo ci costerà la vita. Tu non sai com'è quando prende seriamente le cose.
M: Inuyasha, mi stai spaventando a morte. Mi sa che mi conviene fare un'ultima chiamata ai miei.
In: Dai non siate così tragici. Controllerò io che non vi faccia andare di matto.
S: Eh no. Per me va bene, ci vuole un pò di rigidità con questi. E ho la sensazione che più rigido di lui non ci sono.
Se: Hai proprio ragione. Tu sì che sei intelligente.
M: Oh no, si stanno per coalizzare. Siamo spacciati.
In: Ahahahahha! Ehi ragazzi, guardate che ora si è fatta. Che ne dite se andiamo a farci un giro per il parco?
Tutti furono d'accordo. Dopo essersi lavati in modo superficiale, presero i giubbini e si diressero verso il parco. Per Kagome era impossibile non pensare a quello che era successo in quel parco.
K: Inuyasha, sai ho un pò di paura a passare di lì, e se dovessimo incontrarli di nuovo?
I: Se stai parlando di Kykio e Koga, non preoccuparti, ci sono io. Poi guarda quanti siamo e considera che solo mio padre e mio fratello basteranno. Loro non permetteranno mai che succeda qualcosa, e io non sarò da meno, fidati amore mio.
K: Grazie. Ma sono agitata lo stesso.
I: Ehi adesso calmati non voglio che ti succeda qualcosa. Quindi adesso respira profondamente e andiamo.
In: Ragazzi, su forza a chi aspettate? Andiamo.
I, K: Sì arriviamo.
C'era una bellissima giornata, il sole splendeva in cielo e rendeva piacevole la giornata. Si sdraiarono sull'erba godendosi la brezza primaverile. Kagome si alzò e si avviò verso il laghetto dove il sole rifletteva i suoi raggi. Si incantò a guardare quello spettacolo, finchè una voce la spaventò.
ANGOLO DELL'AUTRICE:
Allora il capitolo questa volta è un pò comico il prossimo sarà un pò meno. Ringrazio l'immancabile 


rosadc  che recensisce la mia strampalata storia.
ringrazio anche chi legge solamente e chi ha messo la storia tra le preferite e le seguite.
come sempre spero di nonavervi deluso.
Baci Inu_ka
ps scusate il commento breve ma tra pochissimo il lavoro chiama.

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Capitolo 13
*** Panico nel parco. La prima volta con te ***


Allora piccola parentesi: il capitolo per alcune scenette potrebbe essere da rating rosso. comunque ho cercato di riassumere quelle parti, infatti d'ora in poi vedrò di pubblicare i capitoli che contengono contenuti da rating rosso come capitoli singoli. Non temete la storia potrà continuare ad essere seguita da tutti.
 
 
Capitolo 13
Ky: Toh, Koga guarda chi si vede. Non è per caso quella sgualdrina di nome Kagome?
Ko: Oh sì hai ragione. Chissà con chi si trova adesso. Forse starà pianificando di distruggere un'altra coppia.
Ky: Mmmmm, può darsi. Vediamo cosa dice. Ehi Kagome, cosa fai da sola qui al parco?
K: Kykio, Koga!!! Cosa volete? Lasciatemi stare e vedete di farvi un giro altrove.
Ky: Per caso il parco è tuo?
K: Ma voi due avete lo stesso repertorio? Dite le stesse cose. E comunque per rispondere alla tua inutile domanda: no, il parco non è mio, ma le mie orecchie sì, e adesso stanno ascoltando delle voci sgradevoli. Quindi siete pregati di non rivolgermi la parola. Con questo ho finito.
Ko: Come siamo diventate intraprendenti. Kykio la vicinanza con Inuyasha fa questo effetto?
Ky: Chissà. Forse questo è il suo vero io!
Kagome non voleva più ascoltarli.
K: La volete finire! Lasciatemi stare.
La voce di Kagome giunse alle orecchie degli altri che immediatamente si agitarono pensando subito al peggio.
Ko: Tu, ti ho già detto che non devi rivolgerti a me così. Questo forse può rinfrescarti la memoria.
Koga mollò un ceffone a Kagome così forte da farle girare la testa. Inuyasha si parò tra i due in modo che Koga non potesse più alzare le mani contro la sua donna. Gli altri erano rimasti allibiti, ad eccezione di Sesshomaru e Inu che invece erano disgustati. Ora sì che avevano visto con i loro occhi ciò che Inuyasha diceva. Inu spostò lo sguardo su Kykio che guardava divertita la scena.
Ky: Oh Inuyasha, da quanto tempo. Non ti sei fatto più sentire. Perchè? Adesso questa inetta è diventata più importante di me?
I: Ehi modera i termini. Comunque tu non sei mai stata importante per me. Ho commesso un gravissimo errore a mettermi con te. Ma ad ogni errore c'è sempre una soluzione. E fidati che la troverò.
Ky: Ti sei rimbecillito a tal punto? Comunque amore o no, io e te saremo fidanzati ufficialmente tra non molto.
I: Tu ne sei convinta? Non voglio deludere mio padre ma sono sicuro che capirà. Lui non è uno stupido come tu credi. Ti consiglio di non sottovalutarlo.
Inu stava ascoltando tutta la conversazione, e le parole che suo figlio stava dicendo lo stavano commuovendo. Era vero, lui non era uno stupido e aveva capito già come stavano le cose.
Ky: Ah sì! Bhe non mi sembra tanto intelligente. Appena ha saputo chi sono ha subito accettato. Pur di ingrandire la sua azienda è disposto a tutto. Anche la felicità di suo figlio.
A quelle parole Inu stava ribollendo. Quello che aveva detto in parte era vero, ma fortunatamente le cose stavano per cambiare. Decise di non intervenire voleva vedere dove arrivava suo figlio.
I: Kykio non permetterti più di dire una cosa simile di mio padre. Ed è solo grazie a mio padre se non ti sto riservando lo stesso trattamento che lui ha riservato a Kagome. Quindi sparite tutti e due. Koga comunque sei un vigliacco, sai prendertela solo con le femmine. Fai schifo.
Mentre stava parlando alle sue spalle sentì un tocco per nulla piacevole e anche un respiro affannoso.
K: Inuyasha.... Basta... ti p-prego....
I: Kagome, calmati. Respira su forza fai come l'altra volta. Inspira, espira. Inspira espira.
Ko: Bravo cagnolino, su continua.
Gli altri non ce la fecero più a guardare, adesso stavano passando il limite. Koga si trovò a terra con la guancia dolorante.
Ko: Come ti permetti. Questa me la paghi.
Se: Queste parole dovrei dirle io e non tu, feccia che non sei altro. Adesso sparite tutti e due. Altrimenti Koga, se non sbaglio hai un'altra guancia, potrei riservargli lo stesso trattamento.
Nello stesso momento Sango si parò d'avanti a Kykio mollandoli la sua peggiore cinquina. Anche Miroku rimase sbalordito.
S: Inuyasha può anche non alzare le mani su una donna, ma io posso. Vattene da qui. Se dovesse succedere qualcosa a mia sorella me la pagherai cara.
Così si voltò verso la sorella che si trovava ancora fra le braccia di Inuyasha dove adesso si trovava anche Inu, che guardava la scena spaventato. Sua moglie una volta aveva avuto un attacco simile e lì sì che aveva avuto paura. Rivedere quella scena lo stava facendo sentire male, ma vedendo come suo figlio stava gestendo la situazione poteva stare relativamente tranquillo. Si voltò verso Kykio guardandola inorridita. Davvero lui stava dando suo figlio ad un essere tanto spregevole? Davvero stava rendendo vani gli sforzi che sua moglie aveva fatto per darlo alla luce? Non poteva crederci, ma purtroppo quella era la verità.
S: Inuyasha come va?
I: Sembra si stia riprendendo, ma respira ancora male.
Se: Aspetta Inuyasha, dovrei avere con me quelle gocce che mi diede il dottore quella sera. Ora controllo.
S: Ti prego Sesshomaru, dimmi che le hai?
Se: Eccole. Tieni papà mettine 10 saranno più che sufficienti.
In: Sì. Su Kagome cerca di bere.
Inuyasha aiutò suo padre, tenendo ferma la testa di Kagome, stringendola sempre a se in modo che potesse cercare di seguire il ritmo del suo respiro. Tutto stava andando per il verso giusto, quando Miroku si voltò verso la coppia che era ancora lì ferma a guardare senza batter ciglio.
M: Maledetti, voi due ancora qui state. Volete per caso che ripeta quello che hanno fatto Sango e Sesshomaru? Kykio non mi interessa se appartieni al genere femminile quindi non mi tratterrò nemmeno con te, perchè in realtà tu non sei una donna ma sei un mostro. E se nessuno dei due fratelli ha alzato un solo dito su di te, lo devi solo a quell'uomo che si trova lì che tu gentilmente hai definito non molto intelligente. Quindi o sparite con le buone o vi faccio sparire io con le cattive.
In: Miroku basta perdere tempo andiamocene. Sembra che Kagome si sia stabilizzata e le gocce la stanno facendo addormentare, quindi andiamocene a casa. A quanto pare questo posto è frequentato da gente poco raccomandabile.
M: Tze, siete fortunati, per questa volta vi è andata bene. La prossima non lo so, anzi spero che non ci sia una prossima volta e se ci sarà spero non ci siano loro.
Il gruppo si incamminò verso casa, Inu portava Kagome sulle spalle, ovviamente contrariata. Ma Inu non sentì ragioni. Ciò che la confortava era la vicinanza di Inuyasha, anche se si sentiva terribilmente in colpa. Ancora una volta era riuscita ad essere di peso agli altri, anche se questo per i suoi amici non era affatto vero. Immersa nei suoi pensieri si addormentò avrebbe pensato dopo a scusarsi con i suoi amici. Una volta arrivati a casa, Inu si diresse verso una delle camere degli ospiti e su di un letto matrimoniale adagiò la ragazza e uscì senza fare il minimo rumore onde evitare di svegliarla.
I: Papà come sta? Dorme ancora?
In: Sì. Dormirà almeno fino a quando si sarà esaurito l'effetto del farmaco. Per adesso non ritengo necessario chiamare un medico. Però domani provvederò a farla visitare da uno specialista.
I: Ok. Accidenti, però non può andare avanti così. Non sò per quanto potrà reggere ancora. Dovremo vedere anche come fare per sbarazzarci di quei due. Ah, a proposito papà. Sò che non è il momento adatto per parlarne ma vuoi davvero un essere del genere nella tua famiglia? Lasciamo stare me! Ma tu, dimmi la verità. Vuoi gestire gli affari con lei?
In: Inuyasha dopo ne parleremo in privato.
Sperava che suo figlio capisse il tono che lui stava usando.
I: Ho capito! Spero che tu sappia quello che stai facendo.
In: Non preoccuparti, sai che ammetto quando ho sbagliato. Ma di questo voglio parlartene da soli.
La sorpresa che suo padre avrebbe voluto farli per il compleanno era andata a monte, ma visto quello che era successo non gli sembrava il caso di continuare questa recita. Per lui questo poteva seriamente danneggiare il rapporto tra di loro e lui per una cosa così stupida non voleva rischiare. Dunque decise che in parte gli avrebbe detto la verità.
S: Maledetta, non avrei dovuto fermarmi lì. Avrei dovuto rincarare la dose.
Disse Sango con le lacrime agli occhi. Subito Miroku le fu vicino. Per lui era veramente raro vederla piangere e questo non le piaceva per niente. Sapeva che quello poteva anche intendersi come una dichiarazione di vendetta. Lei era molto gelosa e iperprotettiva con le persone a cui teneva più della sua vita, e chi più poteva essere così importante della sua gemella. Lei tollerava quello che faceva Miroku, ma solo perchè sapeva che scherzava che non era davvero capace di fare quello che diceva, per questo motivo li riservava solo una cinquina o qualcosa di pesante addosso. Ma con Kykio no. Era diverso. Era riuscita a traumatizzare a quel modo la sua sorellina. Lei non riusciva a perdonarselo avrebbe dovuto intervenire prima che la situazione degenerasse in quel modo. Per tutte le volte che era successo lei si chiedeva cosa sarebbe accaduto se non ci fosse stato Inuyasha. In che stato sarebbe? In realtà non voleva saperlo, ma comunque le era grato per essere sempre rimasto al fianco della sua gemella nonché la sua amata.
M: Sango, calmati adesso. Vedrai Kagome starà bene non appena si sveglierà sarà come prima, come se non fosse accaduto niente.
S: Miroku, io non ce la faccio più. Non voglio più vederla così. Non voglio stare con il pensiero che da un momento all'altro possa stare così male o peggio. Se in questi casi non ci fosse stato Inuyasha adesso come e dove sarebbe? E se un giorno lui non ci sarà? Cosa succederà? Miroku dimmelo, perchè io non lo so.
Tutto questo fu detto con le lacrime agli occhi mentre lui cercava di calmarla. Inuyasha mentre Sango parlava, in mente si disse che lui per Kagome ci sarebbe sempre stato. Lui non l'avrebbe mai lasciata sola. Inu osservava la ragazza. Aveva perfettamente ragione. Se suo figlio non fosse intervenuto come starebbe adesso Kagome. Anche lui era rimasto pietrificato d'avanti quella scena quindi non sarebbe stato di nessun aiuto. Invece i suoi figli avevano mantenuto il sangue freddo, anche se per il più piccolo era stato davvero difficile. Si parlava pur sempre della sua ragazza.
Ora basta quella donna aveva portato fin troppo scompiglio e perciò doveva velocizzare i tempi.
I: Sango, non devi temere questo perchè non la lascerò sola per niente al mondo.
Ad Inuyasha non interessava più di quello che avrebbe detto suo padre. Lui doveva dirlo. Doveva dire che non l'avrebbe lasciata più sola. Il telefono andava cambiato, non doveva più uscire sola o altro. Non che la volesse tenere prigioniera, ma era solo per evitare ogni contatto con quelle persone. Adesso l'unica cosa che si chiedeva era come avrebbero fatto a scuola. Kykio frequentava lo stesso istituto. Ma su questo fu preceduto da suo fratello.
Se: Ascoltate, se non sbaglio Kykio frequenta il vostro stesso istituto?
S: Esatto.
Se: Dovremo pensare a un modo per non farle incontrare altrimenti ogni cosa sarà vana. Qualcuno ha un'idea?
Calò un silenzio tombale tutti stavano pensando a cosa potevano fare. Finchè Inuyasha e Miroku ebbero la stessa idea.
I: Miroku potremmo usare quello che hai detto tu l'altra volta.
M: Sì, stavo pensando la stessa cosa.
S: Di cosa state parlando?
M: Ricordi quando Kykio accusò Kagome di aver mandato me a spiarla?
S: Sì, e con ciò?
I: Logicamente non vera.
S: Ovvio, mia sorella non si abbassa a questi livelli.
M: Bhe quelle cose in realtà le ho viste io di persona.
Inu e Sesshomaru stavano ascoltando con molto interesse i ragazzi, potevano essere elementi sufficienti per attuare il piano che gironzolava nelle loro teste.
S: Ok, non avevo dubbi.
I: A scuola se non sbaglio sono state installate telecamere ovunque?
In: Certamente, sono stato io stesso a volerlo. Sapete dopo tutte le chiamate che ricevevo dai professori volevo vedere cosa faceva in realtà Inuyasha.
I: Papà dovresti aprire un'azienda investigativa. Però grazie a questo forse potremo far espellerla dalla scuola.
In: Anche io ci stavo pensando ma senza motivi non possiamo.
M: Se mi fate finire di parlare forse li troveremo. Allora possiamo richiedere i filmati delle aule dove Kykio andava a spassarsela con alcuni studenti, e anche un prof. ma quello forse possiamo tralasciarlo.
S: Hai ragione. Se non fosse per un solo inconveniente.
I: Cioè?
S: Non possiamo avere quei filmati, è vietato. Può solo farlo un'autorità competente.
In: Per quello non preoccupatevi, ci penserò io.
I: Tu? E come?
In: Dopo tutte quelle chiamate, figliolo, lì ho molte conoscenze.
I: Ho capito. Allora tutti quei richiami non sono stati del tutto inutili.
In: Sì, ma non azzardarti a ricominciare.
M: Non preoccuparti non lo farà più. Non è vero?
Miroku gli fece l'occhiolino. Sapeva che ora che aveva Kagome al suo fianco non aveva più bisogno di mettersi in mostra.
I: Tze, figuriamoci. Proprio adesso che sta finendo quella tortura vuoi che mi metta a fare lo sbruffone.
Come al solito aveva trovato la scusa per non far trapelare il vero motivo per cui non lo avrebbe più fatto.
Se: Bene detto ciò, domani potremo iniziare. Vi verrò ad accompagnare e a prendere io, papà non potrà perchè dovrà andare al lavoro. Vi aspetto all'ingresso così non vi prenderanno in giro.
In: Sesshomaru, mi stai stupendo. Bravo, sapevo che in fondo hai anche tu un cuore. Io l'ho sempre detto, un padre non sbaglia mai.
Se: Non prendermi in giro. Lo faccio solo perchè non mi va di vedere quella ragazza stare così male. E ricorda che in futuro sarò un dottore, preservare la vita sarà la prima cosa che dovrò fare.
In: Va bene, va bene. Non devi dare alcuna spiegazione. Sono fiero di tutti voi, sapete cosa significa davvero essere amici e anche qualcosa di più.
Inu si girò verso Inuyasha, mentre diceva ciò. Arrossì all'istante e per non farlo notare si voltò dall'altro lato. Che suo padre avesse capito? Bhe tanto di guadagnato almeno quando lo avrebbe saputo sarebbe già stato pronto.
Terminata la conversazione si diressero verso la sala pranzo. Mentre mangiavano nessuno proferì parola. Kagome si era appena svegliata ma decise di rimanere a letto. Non le andava di farsi vedere in quello stato e non aveva neanche la forza di alzarsi. Senza accorgersene stava piangendo. I sensi di colpa che stava provando non gli aveva mai provati. Continuava a sentirsi di peso, ogni volta i suoi amici dovevano interrompere quello che stavano facendo per colpa sua. Il suo pensiero ricadde inevitabilmente su Inuyasha. Davvero lui aveva scelto di restare con una così, che da un momento all'altro poteva avere un attacco. Non sapeva cosa fare indubbiamente doveva parlargli anche se lui avrebbe detto le cose che ripeteva ogni volta. Ma non gli bastava lei continuava a sentirsi un peso. Pensò anche a cosa potesse pensare suo padre. Questa volta l'aveva vista. Aveva assistito ad uno dei suoi maledettissimi attacchi, chissà se adesso avrebbe continuato a volerla come nuora. Tutti questi pensieri la facevano sentire davvero male. Non si accorse di quanto stava piangendo, non le importava, tanto adesso era sola e poteva sfogarsi quanto voleva anche se avrebbe voluto un'unica persona vicino a lei in quel momento.
K: "Maledizione, perchè tutto questo. Era troppo chiedere una vita normale". Pensò.
A tavola Inu si rivolse al figlio minore.
In: Inuyasha credo che Kagome si sia svegliata perchè non le porti qualcosa da mangiare?
I: Hai ragione. Se sta dormendo glielo lascerò sul tavolino così quando si sveglierà lo troverà lì.
In: Figliolo, sveglia o no, restaci. Potrebbe aver bisogno di qualcuno con cui sfogarsi. E poi sei l'unico che riesca a calmarla se dovesse star di nuovo male.
I: Va bene. Allora buona notte.
S: Inuyasha, mandami un messaggio per farmi sapere come sta mia sorella.
Inuyasha annuì e preso il vassoio si diresse verso la stanza di Kagome. Appena giunto dietro la porta sentì il suono di singhiozzi. Senza pensarci entrò.
I: Kagome.
K: Inu...yasha.
Posò il vassoio e chiuse la porta. Si andò a sedere vicino alla sua donna, accarezzandola dolcemente e asciugandoli le lacrime con il pollice.
I: Ehi, che succede? Perchè stai piangendo?
Kagome lo strinse forte. Era la persona che più desiderava avere al suo fianco ora.
K: Niente, Inuyasha.
I: Non è vero, ti ho già detto che nessuno piange per niente. Adesso, forza, sfogati. Dopo mangia qualcosa.
K: Non ho fame, grazie del pensiero. Inuyasha, mi sento davvero in colpa.
Disse piangendo.
I: E per cosa dovresti.
K: Perchè ogni volta vi creo dei problemi. Ogni volta interrompo quello che state facendo. Quello che programmate.
Piangeva ancora più forte. Inuyasha la strinse a se. Gli faceva male sentirla così. Non era vero quello che diceva lei non era un peso per nessuno. Erano cose che potevano accadere a chiunque da un momento all'altro. Cacciò indietro le lacrime, doveva mostrarsi forte in quel momento.
K: Sono riuscita a rovinare anche la giornata che tuo padre aspettava da tanto. Non è giusto. Anche tu ogni volta sei costretto a starmi vicino per farmi tranquillizzare. Per questo ti ringrazio infinitamente. Tu meriti di più, non con qualcuno che ti crea preoccupazione.
I: Kagome, adesso basta. Non devi parlare più così. Davvero pensi che io mi senta costretto a starti vicino? Io non sono per niente costretto, se in quei momenti sono lì con te è perchè io ti amo. E il fatto che tu pensa questo di me fa male.
Disse poggiando il mento sulla spalla di lei.
K: Perdonami. Non volevo ferirti.
I: Non preoccuparti, però ti prego non pensare più cose simili. Tu non hai colpa. E' ovvio che ci siamo preoccupati e qualcuno anche spaventato, ma non per questo cambieremo il modo in cui ti trattiamo. E io non per questo ti lascerò o ti amerò di meno. Ricorda i miei sentimenti per te restano immutati. Adesso su calmati e mangia qualcosa e non sono ammesse obiezioni.
Disse dandole un bacio sulla fronte.
K: Va bene, ma solo per farti stare calmo perchè sò che in questo caso con te obiettare sarebbe inutile.
Fece un bel sorriso. Mentre Inuyasha andò a prendere il vassoio, Kagome chiese.
K: Inuyasha, adesso cosa penserà di me tuo padre? Non credo sia il caso che io rimanga qui questa settimana.
I: Ancora a pensarci stai? Non provare a dire una cosa del genere a mio padre. Solo per averlo pensato ti rinchiuderebbe in una stanza. Se sono qui è perchè lui l'ha detto. Sarei venuto lo stesso anche se non me lo avesse detto. Ha anche detto di restare qui con te. Sempre se tu vorrai. Non gli hai rovinato nessuna giornata, quello non si ferma davanti a niente. Anzi adesso dovresti preoccuparti seriamente. Di sicuro starà pensando già a cosa fare la prossima volta, fidati.
Kagome non riusciva a credere alle sue orecchie davvero Inu aveva detto quelle cose a suo figlio? Questo non fece che accrescere ancor di più l'ammirazione che provava per quell'uomo.
K: E' davvero una persona speciale. E per rispondere alla tua domanda: non c'è nulla che mi farebbe più piacere se non quella di stare con te.
Inuyasha sorrise mentre si avvicinava con il vassoio, anche lui era felice di stare con lei. Finalmente aveva smesso di piangere. Ora era seduta sul letto e stava mangiando qualcosa. Non sopportava quando piangeva ancor meno se il motivo erano quei due. Improvvisamente si ricordò che doveva mandare il messaggio a Sango che avrebbe messo al corrente della situazione anche gli altri. Pensò anche a quello che aveva proposto di fare suo fratello, ognuno di loro teneva a Kagome. Le cose che lei pensava erano del tutto infondate.
Kagome vide Inuyasha pensieroso.
K: Ehi Inuyasha, a cosa pensi? Sei così assente.
I: Ah, no niente. Mi sono ricordato che devo mandare il messaggio a tua sorella per farli sapere come stai. Anche gli altri sono in pensiero. Ah Kagome sono felice che tu voglia stare con me. Non potevo avere di meglio. Adesso mangia tutto mentre mando il messaggio a Sango.
Inuyasha iniziò a scrivere il messaggio.
Non preoccuparti Kagome sta bene.
Adesso sta mangiando.
si è sfogata un pò. Si sentiva in colpa per quello che è successo oggi.
Ora è tutto passato.
Tranquillizza gli altri.
E dì a Miroku di non farsi strani pensieri.
Buonanotte.
Sango lesse il messaggio. Era felice che stesse bene. Il padre di Inuyasha aveva ragione. Aveva capito che Kagome aveva bisogno di lui. Per quello ebbe la sensazione che sapesse di quello che c'era tra i due.
S: Kagome sta bene. Si è solo sfogata con Inuyasha ma adesso si è calmata e sta mangiando.
In: Che sollievo. Lo sapevo che la vicinanza di Inuyasha li avrebbe fatto bene. Chi più di lui sarebbe riuscito a consolare la sua ragazza.
M: Ma allora?
In: Sì, lo avevo capito già da tempo, e Kagome oggi me lo ha confermato. Un padre le capisce queste cose, lo capirete quando sarà il momento. Però vi chiedo un favore. Non ditelo ad Inuyasha. Con lui discuterò solo la questione di Kykio. Ci siamo intesi?
Tutti annuirono. D'altronde non c'era da stupirsi che lo avesse capito.
In: Bhe adesso che ne dite se andiamo a letto anche noi. Voi avete scuola domani, giusto?
S: Sì
In: Ah Sango, manda un messaggio a Inuyasha e riferiscigli che né lui e ne Kagome domani andranno a scuola. Dobbiamo sistemare la questione di Kykio e portare Kagome da uno specialista, e credo che se viene anche Inuyasha si sentirà più tranquilla.
M: Hai pienamente ragione. Questa volta Sango non puoi obiettare.
S: Non sono così subdola. Ci tengo alla salute di mia sorella. Ok, adesso lo avviso.
Sango provvide subito a mandare il messaggio.
Inuyasha,
domani ne tu e ne Kagome verrete a scuola.
Lo ha deciso tuo padre. Dice che bisogna sistemare la questione di Kykio e portare Kagome da un dottore e con te si sentirà al sicuro.
Godetevi il giorno di riposo.
Buonanotte dai un bacio a Kagome.
Inuyasha lesse il messaggio e lo riferì a Kagome, che tutta euforica si buttò addosso a lui. Inuyasha fu felice di veder ridere la sua donna ciò però non gli impedì di arrossire.
K: Che bello, niente scuola domani. Anche se non vorrei dare tanto disturbo a tuo padre, anche lui deve lavorare.
I: Non ci pensare, lo fa con piacere. Altrimenti non lo avrebbe nemmeno detto. Adesso mettiti sotto le coperte e dormi.
K: Come "mettiti sotto le coperte e dormi". Tu non vieni?
I: Pensavo che non volessi dormire nello stesso letto così stavo andando sulla poltrona.
K: Ma che dici? Come vorrei non dormire con il mio cucciolotto. Quindi vieni qui.
I: Ok, basta che non mi chiami cucciolotto.
K: Ehi avevi detto che potevo se non c'erano altri vicino a noi.
I: Hai ragione, lo avevo dimenticato. Adesso dai andiamo a dormire cucciola.
K: E va bene.
I due si misero sotto le coperte stando abbracciati l'uno all'altra. Ma Kagome non aveva proprio sonno. Infondo aveva dormito già tutto quel tempo.
K: Ehi Inuyasha, sei sveglio?
I: Mmmm, sì. E tu perchè non dormi?
K: Perchè ho già dormito molto oggi, e tu?
I: Sono troppo felice di stare qui con te per poter pensare a dormire.
K: Già anche io.
Così si diedero il bacio più passionale che si erano mai dati. Le loro lingue si rincorrevano e si incrociavano. Le loro braccia si strinsero ancora più forte di prima. Finchè le mani sfiorarono l'una la schiena dell'altro. Mentre continuavano a baciarsi, le mani di lui si fecero più audaci e si posarono sul seno di lei. La girò e in un baleno le fu sopra. Le gambe di Kagome si incrociarono dietro la schiena del suo amato che aveva sciolto il bacio per scendere a baciarle il collo. Si staccò solo per toglierle le magliettina, cosa che fece anche lei. Inuyasha si muoveva su di lei con grande maestria mentre lei era un pò tesa. Per lei quella era la sua prima volta. Ed era felice che fosse con lui. Una volta liberi da tutti gli indumenti Inuyasha cercò con lo sguardo il consenso di lei.
K: Sì Inuyasha lo voglio, ma ricordati che per me è la prima volta.
I: Non preoccuparti. Sarò il più delicato possibile. Tu però rilassati, sei tesa come una corda di violino.
Lo disse sussurrando. Kagome fece un sorriso. Era vero, per quanto lo volesse era agitata, era pur sempre la sua prima volta.
I: Amore, rilassati non voglio rischiare di farti troppo male. Rilassati, su fai come me. Anche in questo caso.
K: Ok, scusa. Adesso ci provo.
Kagome adesso era molto più rilassata e Inuyasha con una lieve spinta riuscì a penetrarla. Ugualmente lei fece una smorfia di dolore e qualche lacrima rigò il suo viso.
I: Ehi adesso è tutto finito. Vedrai adesso sarà diverso.
Le sussurrò mentre gli leccava le lacrime che erano fuoriuscite per il dolore.
Inuyasha continuò con delle spinte molto lente. Aveva ragione adesso non provava più dolore, ma solo piacere. Vedendola molto più rilassata e con il viso non più contratto dal dolore, intensificò le spinte andando sempre più veloce. Kagome adesso si muoveva insieme a lui. Andando sempre più veloci arrivarono all'apice del piacere sussurrando l'una il nome dell'altro. Caddero stremati ma pur sempre felici. Adesso erano davvero una parte dell'altro. Abbracciati si fissarono negli occhi.
K: Inuyasha, hai reso questa notte davvero speciale. Ti amo.
I: Lo stesso vale per me. Mai ero stato più felice in vita mia. Ti amo cucciola.
K: Cucciolotto.
I: Ecco sempre l'ultima parola. Adesso ci conviene dormire, amore mio.
K: Sì sennò domani col cavolo che ci alziamo.
I: Hai proprio ragione.
I due si addormentarono, dopo essersi messi il pigiama, per evitare di farsi vedere in quello stato se fosse entrato qualcuno. Ma dormirono ugualmente stretti tra loro.
Quando si svegliarono erano ancora abbracciati. Inuyasha vedendo la sua cucciola (come la chiamava lui) dormire, si intenerì. Gli diede un piccolo bacio sulla fronte, poi sussurrò.
I: Ehi cucciola, che ne dici di svegliarti? Gli altri staranno già facendo colazione.
K: Mmmmm, ora mi alzo. Cucciolotto.
I: Ecco nemmeno ti svegli e già con quella parola in bocca. Però te lo concedo è davvero bella sussurrata da te. Però adesso alziamoci.
K: Ok, adesso mi alzo. Comunque sei stato tu a cominciare.
Così gli fece una piccola linguaccia e si alzò. Scesero giù, e con loro stupore lì non c'era nessuno, e la tavola era ancora apparecchiata. Guardarono l'orologio e videro che erano ancora le 6:00.
I: Accidenti, quell'orologio ha l'orario sballato. Ci siamo alzati prima di tutti. Persino prima di tua sorella.
K: Ehi Inuyasha, che ne dici se andiamo nella loro stanza e li svegliamo a modo nostro.
I: No, io non ci tengo proprio. Pensa come li potremmo trovare. Di prima mattina non mi va proprio.
Poi sussurrò.
I: Io voglio vedere solo te.
Kagome divenne rossa. Il pensiero di quello che era successo quella notte, seppur naturale, la imbarazzava. Ma non per questo se ne sarebbe pentita. Poi ritornò a quello che aveva detto Inuyasha.
K: Hai ragione, non ci avevo pensato. Non voglio nemmeno immaginare come stanno quei due. Ci conviene incominciare ad andarci a lavare.
I: Vengo con te.
K: Ehi ma sei impazzito? Che ti salta in mente. Io l'ho sempre detto che stare vicino a Miroku ti fa male.
I: Eddai stavo scherzando. Vai prima tu io rimango qui. Dopo andrò io. E muoviti.
K: Va bene cucciolotto.
Inu si trovava sulle scale quando Kagome pronunciò quella parola, però decise di non farsi vedere. Inuyasha non sapeva che lui era a conoscenza della sua storia con Kagome. Ritornò nella sua stanza, continuando a pensare al modo in cui Kagome aveva chiamato suo figlio.
In: "Cucciolotto". Senza neppure saperlo, mia cara (si rivolse verso una foto che ritraeva l'intera famiglia, compreso Inuyasha che si trovava ancora dentro sua madre), Kagome ha chiamato nostro figlio come lo chiamavi tu. Non ho più dubbi Izayoi, quella è davvero la ragazza giusta per lui. Vorrei solo risolvere tutto questo casino, così potranno vivere serenamente. Fortuna che hanno degli amici speciali e qui come puoi vedere si sono ambientati bene. Ma non ti nascondo mia cara che sono molto preoccupato per loro, soprattutto per Kagome. Ti prego da lassù veglia su loro sono solo ragazzi e come tali devono vivere.
Inu dopo lo sfogo aveva le lacrime agli occhi. Quelle erano lacrime di commozione e preoccupazione. Dopo scese giù e trovò suo figlio che guardava la tv. Era davvero strano vederlo in piedi a quell'ora. Non si alzava così nemmeno nei giorni di scuola e oggi che avrebbe potuto dormire di più era già in piedi.
In: Buongiorno, figliolo.
I: Eh, buongiorno papà. Già in piedi?
In: E' quello che volevo chiedere a te. Io mi alzo sempre a quest'ora, sei tu che non mi vedi visto che ti alzi sempre in ritardo. Oggi che potevate dormire di più siete già in piedi.
I: Bhe se vai a vedere l'orologio della camera dove abbiamo dormito, capirai il perchè.
In: Ah ho capito, ho sempre dimenticato di aggiustarlo. Quello va avanti di due ore.
I: Complimenti. Comunque visto che ci eravamo alzati abbiamo deciso di cominciare a lavarci. Kagome ci mette una vita.
In: Ok. Inuyasha, dimmi. Come sta? Ha dormito?
I: Sta bene, papà. Ha dormito divinamente.
In: Sapevo che la tua vicinanza l'avrebbe rassicurata. In fondo hai saputo mantenere il sangue freddo in quelle situazioni, benché ti fosse difficile. Non la lasciare sola mi raccomando almeno per il momento. Tra un pò chiamerò quel mio amico dottore così potremo velocizzare i tempi.
I: Grazie mille papà.
In: E di che. Anche se non lo sai devo molto a quella ragazza.
I: E perchè?
In: Perchè è riuscita dove io ho fallito. In parole povere ti ha messo in riga.
I: Quanto la fai tragica. Ti rendevo partecipe delle mie attività scolastiche. Non eri felice?
In: No. Preferisco parlare con i professori solo ai colloqui. Adesso andiamo di là gli altri staranno per alzarsi.
La prima a scendere fu Kagome, seguita a ruota da Sesshomaru. Della coppia non c'era nemmeno l'ombra.
K: Buongiorno.
Se: Buongiorno.
I, In: Buongiorno.
K: Scusate, vedo male o mia sorella non si è ancora alzata?
In: No, vedi perfettamente bene. Nemmeno Miroku si è alzato.
K: Di Miroku non mi preoccupo, si sveglia sempre in ritardo. Ma mia sorella no.
I: Avranno fatto le ore piccole.
K: Inuyashaaa, anzi dovrei chiamarti Miroku 2. Vado a chiamarli.
I: Attenta a non rimanere traumatizzata da quello che potresti vedere.
Sesshomaru sentendo le allusioni di suo fratello gli diede un pugno in testa. Era proprio vero adesso cominciava davvero a somigliare al suo amico.
I: Ahia, Sesshomaru che ti prende?
Se: Non voglio sentirti parlare di prima mattina. Sei snervante.
In: Oh, che bello. Se il buongiorno si vede dal mattino questa sarà una gran bella giornata.
Kagome si diresse verso la camera dove dormivano i suoi amici. Bussò prima piano, poi sempre più forte, finchè non decise di aprire senza aspettare oltre. Quello che vide era davvero spaventoso. I vestiti erano sparsi ovunque. Non volle avanzare oltre quindi li chiamò urlando.
K: Ehi voi due quando avete intenzione di alzarvi? Sango farai tardi a scuola.
Quello che sentì la stupì non poco.
S: Aaaah, Kagome. Stai zitta oggi non voglio andare a scuola.
K: Sango stai male??? Tu davvero non vuoi andare a scuola.
S: Sì non mi va proprio.
Poi però si ricordò del piano che dovevano mettere in atto. Quindi fece finta di essere spaventata e si alzò. Si rese conto solo quando tolse le coperte che entrambi erano nudi. Kagome appena vide questo, si dileguò. Rimase di stucco. Un conto era immaginarselo e un altro era vederlo. Scese giù.
K: Stavano ancora dormendo. Tra un pò ci raggiungono.
I: E come gli hai trovati?
In: Inuyasha adesso basta. Stamattina ti comporti proprio come il tuo amico.
I: Adesso smettetela. Io non sono come quel depravato.
M: Ehi stavate parlando di me? Ma che bello già di prima mattina. Comunque buongiorno a tutti.
In: Oh buongiorno. Stavamo solo dicendo che stamattina mio figlio parla proprio come te. Ragazzi se non vi muovete farete tardi.
S: Buongiorno a tutti.
I, In, Se: Buongiorno a te.
In: Dormito bene?
S: Sì. Non abbiamo sentito la sveglia. Miroku muoviti o il professore ci metterà in punizione e questo non succederà, soprattutto a me. Quindi muoviti o ti lascio qui.
M: Wuhau, così non sento la voce del prof di greco.
S: Miroku, se rimani qui non rimarrai senza far niente, ma tradurrai altre versioni.
M: Ok amore, mi muovo.
In: E' impressionante come tu riesca a far cambiare idea così presto. Il greco lo terrorizza proprio.
S: Non immagini quanto. Sinceramente non vedo l'ora che Sesshomaru inizi con le sue ripetizioni. Ci sarà da divertirsi.
M: Ehi vedete che anche se sono qui su laggiù vi sento lo stesso.
S: Buon per te.
Finita la colazione ognuno si diresse verso le proprie attività. Miroku e Sango si aspettavano di incontrare Kykio, ma non la videro.
S: Chissà perchè non è venuta, sarà per quello che è successo ieri.
M: Chi lo sa. Spero che il padre di Inuyasha agisca quanto prima possibile. Inuyasha, mi dispiace dirlo, ma non credo riuscirà a gestire per sempre questi episodi. Temo che da un giorno all'altro possa crollare. E' della sua donna che si parla e puoi immaginare cosa si prova a vedere la propria metà che soffre.
S: Lo so, lo so. Spero che si risolva prima che succeda l'inevitabile. Però non riesco a spiegarmi che collegamento ci possa essere tra Kykio e Koga. Dovrebbero essere dei perfetti sconosciuti e invece sembra che si conoscano da tempo. Non sò, forse è solo una sensazione. Però voglio investigare.
M: E' vero, quei due agiscono quasi sempre in contemporanea. Potremo fare delle indagini per conto nostro senza destare sospetti. Sai stile Sherlock Holmes.
Appena smisero di parlare entrò il professore. Diede una bella notizia per gli studenti.
 
 
ANGOLO DELL'AUTRICE:
 
Bene ragazzi allora come vi sembra? spero che vi sia piaciuto. _Comunque come vedete non c'è da stare calmi Kykio e Koga sono sempre in agguato. Per quanto riguarda il finale: Perchè Kykio non è andata a scuola? Il professore quale lieta novella deva dare agli studenti? E come andrà la visita di Kagome dal dottore? 
Tutto questo nel prossimo capitolo.
ringrazio come sempre chi recensisce e chi legge.
bene alla prossima
Baci Inu_ka

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Capitolo 14
*** La visita e il mistero della torta di fragole ***


. Diede una bella notizia per gli studenti. Comunicò i giorni della gita. La gita sarebbe durata sette giorni e dal 24 aprile al 1 maggio. Cosa ancora più bella era che il primo maggio era di giovedì, quindi il venerdì non sarebbero andati perchè stanchi del viaggio, mentre il sabato e domenica la scuola era chiusa.
S: Ehi Miroku non vedo l'ora di andare a casa a dare la bella notizia.
M: Tu? che sei felice di non andare a scuola!!!! Sango questa notte ti ha fuso il cervello.
S: Ehi che vorresti dire?
M: Niente, niente. Comunque scommetto che faranno i salti di gioia. Secondo me stanotte quei due hanno fatto faville.
S: Miroku fai schifo. Che te ne frega di cosa hanno fatto quei due. Quello che mi interessa è che stiano bene. A proposito chissà se sono andati da quel dottore. Spero che vada bene.
M: Ma si dai. La gita gli farà bene vedrai. Lì quei due non ci saranno e noi potremo goderci il viaggio senza che Kagome rischi di sentirsi male.
Intanto a casa No Taisho.
Se: Io vado ci vediamo più tardi. Se non torno per pranzo vi avviso.
In: Ok figliolo, buona giornata.
I, K: Ciao.
Sesshomaru se ne andò, e Inu si rivolse ai due giovani rimasti.
In: Allora ragazzi ho chiamato il dottore e ci aspetta tra due ore.
K: A proposito. Ti ringrazio per quello che stai facendo e mi dispiace davvero tanto per le preoccupazioni che vi sto causando.
Kagome si lasciò di nuovo prendere dai sensi di colpa. Inu si avvicinò alla ragazza e con la delicatezza di un padre le parlò.
In: Kagome, penso che Inuyasha te lo abbia già detto. Tu non devi ringraziarmi di niente e non devi avere sensi di colpa. Tu per me sei come una figlia e un padre aiuta i suoi figli. Quindi adesso basta e vai a prepararti così vediamo cosa ci dice il dottore. Va bene piccola?
K: Va bene, grazie mille ugualmente.
Prima di andarsene abbracciò l'uomo e si diresse in camera.
I: Non lo vuole proprio capire. Gli ho detto mille volte di non ringraziare e di non sentirsi in colpa. Ma non ne vuole sapere. Ieri sera si è anche incolpata di averti rovinato la giornata che tanto aspettavi.
In: Maledizione, la cosa si sta facendo sempre più complicata. Dovrò parlare in disparte col dottore prima di farla entrare. Cos'altro ha detto?
I: Niente. Si sente un peso per noi e soprattutto pensa che io mi senta costretto a stare con lei in quel momento. E' ovvio che non è vero.
In: Lo sò figliolo. Sò che non lo faresti per una persona poco importante per te.
I: Ha addirittura detto che vuole andarsene a casa sua perchè ha paura di quello che tu possa pensare di lei ora che hai personalmente visto uno dei suoi attacchi.
In: Non ci posso credere. Ho fatto bene a mandarti da lei, ieri. Per lo meno ha potuto sfogarsi. Non oso immaginare come starebbe adesso se non l'avesse fatto. Non ci credo nemmeno che tutto questo stia accadendo per colpa di una sola persona.
I: Papà, fidati non è solo una persona. Quando saremo soli dovrò dirti un bel pò di cose, che sò grazie a Kagome. Adesso ci conviene andare Kagome sta arrivando.
In: Ok. Andiamo. Kagome sei pronta?
K: Sì.
Inuyasha sfiorò la mano della sua amata e le fece un lieve sorriso. Non fece altro per non insospettire suo padre, senza sapere che lui era già a conoscenza di tutto. Kagome ricambiò. Era felice di avere una persona così speciale accanto a lei.
Inu e i ragazzi arrivarono allo studio del dottore, dove una segretaria molto gentile li fece accomodare nella sala d'aspetto.
In: Buongiorno.
Seg: Buongiorno.
In: Avremmo un appuntamento con il dottor Suikotsu.
Seg: Ah sì voi dovete essere il signor No Taisho, giusto?
In: Sì, può gentilmente informarlo del nostro arrivo?
Seg: Certamente. Nel frattempo potrete attendere di là.
La segretaria si diresse nello studio del dottor Suikotsu.
Seg: Dottore, il signor No Taisho è arrivato, è di là che l'aspetta.
Sui: Li faccia entrare.
Così la segretaria avvisò Inu che il dottore lo aspettava nella sua stanza.
Seg: Signor No Taisho il dottore vi aspetta di là.
In: Ok, grazie mille. Ragazzi voi aspettatemi qui vi chiamo io. Va bene?
I: Ok papà.
Inu si diresse nella stanza del dottore.
In: Ciao Suikotsu, come va?
Sui: Ehilà Inu! Qui va tutto come al solito. Lavoro, lavoro, lavoro. Ma quando vedi che ne è valsa la pena, allora ti senti davvero soddisfatto. E a te? Devi avere un problema piuttosto serio se sei venuto a chiedermi un consulto così urgente. Non dirmi che vuoi mettere in terapia tuo figlio minore?
In: Ahahahahha!!!!! No, no. Si è calmato per fortuna. E' per una sua amica. La sua situazione è piuttosto grave e temo che possa peggiorare se non agiamo alla svelta.
Sui: Ho capito. Mi vuoi accennare qualcosa?
In: Sì.
Così Inu spiegò dettagliatamente la situazione di Kagome. Il dottore rimase basito, mai aveva ascoltato una storia simile, per giunta vissuta da una ragazzina di 17 anni.
Sui: Inu, la questione è piuttosto grave. Comunque fai entrare la ragazza.
In: Sì, a questo proposito vorrei chiederti se faresti entrare mio figlio con lei. Sai come ti ho detto prima, lei con lui si sente al sicuro. Forse sarà più facile.
Sui: Ma sì certamente. Hai perfettamente ragione. Adesso falli entrare.
Inu chiamò i ragazzi e li fece accomodare nella stanza del dottore.
In: Bene ragazzi, io vi aspetto di là. Fate i bravi.
I: Papà, insomma per chi ci hai preso, per dei mocciosi? Comunque va bene aspettaci di là.
Inu fece un sorriso ai ragazzi e si diresse in sala d'attesa, prendendo un giornale per passare il tempo.
Sui: Buongiorno, ragazzi. Io sono il dottor Suikotsu, tu devi essere Kagome, giusto?
K: Sì.
Sui: E tu ovviamente Inuyasha.
I: Certo.
Sui: Dunque Kagome, puoi spiegarmi un pò la tua situazione?
Kagome cominciò a raccontare il motivo per cui aveva cominciato a soffrire di attacchi di panico. Il dottore ascoltò tutto appuntando ogni singola parola della ragazza. Annuendo di tanto in tanto. Inuyasha teneva stretta la mano della sua ragazza come per infonderle sicurezza. Aveva notato che mentre parlava aveva gli occhi lucidi. Il ricordo di quegli eventi la spaventavano ancora.
Inuyasha si avvicinò al suo orecchio.
I: Ehi amore stai calma, ci sono io qui con te.
Kagome fece un sorriso e annuì. Anche il dottore aveva notato i cambiamenti di espressione della ragazza perciò decise che per il momento era sufficiente. Ci sarebbero state altre sedute per continuare. Molto pacatamente si rivolse alla ragazza.
Sui: Bene Kagome, per oggi può bastare. Per il momento ti prescrivo questo ansiolitico, lo dovrai prendere solo in caso di necessità. Quindici gocce saranno più che sufficienti. Inuyasha da quello che ho capito tu sei sempre stato presente in questi episodi e devo dire che hai agito egregiamente, continua così e stalle vicino. Le gocce portale con te non si sa mai.
I: Perfetto.
Sui: Kagome un'ultima cosa.
K: Mi dica.
 
Sui: Devi stare in assoluto riposo ed evitare quanto più possibili situazioni troppo stressanti. Dovrai stare attenta nel periodo del ciclo il corpo in quel periodo è molto più sensibile. Devi cercare di mantenere quanto più possibile la calma anche in situazioni particolari. Sò che sarà difficile, ma da quello che ho visto il tuo amico ti aiuterà a gestirle. Bene, ci vediamo tra 40 giorni per un controllo, ma in caso di necessità potete chiamare ad ogni ora. Tenete questo è il mio numero.
K: Grazie mille dottore.
Sui: Dovere.
I ragazzi uscirono dallo studio e raggiunsero Inu.
I: Papà possiamo andare qui abbiamo finito.
In: Bene ragazzi saluto il dottore e ce ne andiamo.
Inu andò a salutare il suo amico e raggiunse i ragazzi.
In: Allora ragazzi io devo andare in azienda ci vediamo più tardi a casa, ok?
I: Ok.
In: Anzi vi accompagno io a casa e poi passo in azienda.
K: Ma perchè? Siamo grandi e la strada di casa la conosciamo.
In: Ehm, ho dimenticato una cosa a casa.
Inuyasha aveva capito che suo padre mentiva, ma solo perchè voleva assicurarsi che non avessero fatto spiacevoli incontri. Arrivati a casa Inu andò nel suo ufficio, ma solo per supportare la bugia che aveva raccontato. Poi salutò i ragazzi e andò via.
K: Accidenti che giornata.
I: Ehm, Kagome è ancora mattina la giornata è ancora lunga. Però a dire il vero vorrei godermi ancora queste poche ore di tranquillità prima che arrivi la tiranna.
K: Hai ragione. Però che facciamo adesso?
I: "Io un'idea ce l'avrei". Disse in tono malizioso.
K: Io ho detto che stai diventando come Miroku. Però come idea non mi dispiace.
Disse fiondandosi sulle labbra del suo ragazzo. Kagome era a cavalcioni su di lui con le braccia strette intorno al collo mentre gli accarezzava quei capelli che tanto amava. Lui passò le mani dietro la schiena provocandole dei piccoli brividi. Senza staccarsi da lei, lui la prese in braccio e si diresse in camera. Si staccarono solo per togliere gli indumenti che impedivano ai loro corpi di essere in perfetto contatto, si adagiarono sul letto dove continuando quella danza vecchia quanto l'universo.  Dopo Kagome posò la testa sul petto del suo amato mentre lui continuava ad accarezzarla delicatamente, proprio come si fa con i cuccioli. Perchè lei era la sua cucciola.
K: Credo sia il momento di rivestirci tra un paio d'ore torneranno tutti a casa. Vado a farmi una doccia.
I: Ok, io vado nell'altro bagno. Mi raccomando non starti tre ore come al solito.
K: Non preoccuparti questa volta non voglio rimanerci molto. Torno subito cucciolotto.
Inuyasha al suono di quella parola sospirò. Non lo avrebbe mai ammesso ma essere chiamato così li piaceva. Ogni volta che veniva pronunciata però sentiva come se qualcuno lo avesse già chiamato così con lo stesso tono con cui lo chiamava Kagome. Ma poi ripensandoci era impossibile, perchè lui non aveva mai permesso a nessuno di chiamarlo così, nemmeno a suo padre.
Dopo una mezz'oretta erano in camera a vestirsi. Kagome indossò dei jeans e una maglietta aderente. Per lei era una tenuta molto casalinga. Anche lui indossò dei jeans e una maglietta nera.
I: Ehi Kagome, quella maglietta non è un pò troppo aderente? Mette le tue forme fin troppo in risalto.
K: Tu dici? Adesso facciamo anche i gelosetti?
I: Ehm, ma no che dici. Io geloso? Ma figurati.
K: Ah sì, e allora perchè ti preoccupi che la maglietta è troppo aderente?
Inuyasha arrossì e si voltò dal lato opposto.
I: Perchè solo io ho il permesso di guardarti, gli altri no. Guardassero le racchie delle loro fidanzate.
K: Ahahaahhhahah, e per te questa non è gelosia? Comunque sono felice che tu sia un pò geloso, significa che davvero tieni a me e mi vuoi tutta per te. Però mi raccomando non strafare, perchè poi significherebbe che non hai fiducia in me. Ci siamo intesi?
I: Scusa in che senso, significherebbe che non mi fido di te?
K: Bhe questa è stata sempre la mia opinione. La gelosia ci deve essere, ma deve essere proporzionata. Quella eccessiva per me indica che l'uomo deve controllare la sua donna affinché non scappi con qualcun'altro, e quindi ha bisogno di renderla impresentabile agli occhi altrui così nessuna la guarda e lui può stare tranquillo. Ma questo come si può sentire a volte degenera e può essere anche pericoloso. Quindi non strafare e abbi fiducia in me, perchè io non ti lascerò.
I: Ho capito. Però, sai non ci avevo mai pensato. Però penso che alcune donne si vestano e si comportano in modo troppo provocante attirando così lo sguardo di altri uomini. Non credi?
K: Certo, ma io non sono quel tipo. Attirare lo sguardo di altri non è proprio il mio caso. Anche se ho abiti molto scollati non è per quel motivo, è solo perchè sono molto carini. Voglio sperare che tu non abbia intenzione di farmi vestire come una vecchia, perchè lì caro mio caschi proprio male.
I: Non preoccuparti, l'importante è che non siano eccessivi. E poi se mio padre sapesse che costringo una donna a fare qualcosa che non vuole mi ucciderebbe all'istante. A pensarci vorrei tanto che mio padre sapesse di noi non voglio più stare nascosto. Appena potrò ne parlerò.
Lo sguardo di Inuyasha si fece serio davvero lui voleva stare con Kagome senza doversi preoccupare di non dare nell'occhio. Voleva comportarsi proprio come i suoi amici. Dunque decise che lo avrebbe fatto. Ma non sapeva che lo attendeva una bella sorpresa.
K: Inuyasha non preoccuparti dai tempo al tempo. Quando sarà il momento se ne parlerà. Ok? Ho sempre apprezzato il modo di pensare di tuo padre, è una persona speciale che ha una mentalità molto aperta. Gli ultimi eventi sono stati duri anche per lui. Non smetterò mai di ringraziarlo per quello che sta facendo per me. Lo ringrazio anche per quello che ha fatto 17 anni fa.
I: Ehm, sarebbe?
K: Sciocchino mi ha dato te.
Inuyasha non si sarebbe aspettato mai una risposta del genere. Lei era felice a tal punto da pensare una cosa simile. Ora più che mai era convinto di avere al suo fianco la donna giusta per lui. Anche lei pensò la sua stessa cosa. Nessuno dei due a quei tempi sapeva di essere destinato ad essere l'uno parte dell'altra.
Aveva gli occhi lucidi per la commozione e così l'abbracciò stretta a se senza proferir parola. Quel silenzio valeva più di mille parole.
I: Ti amo. Stai pur certa che non sarò uno di quei ragazzi odiosi, ma un pò geloso sì. Nessun altro al di fuori di me dovrà sfiorarti, anche perchè io sarò sempre con te. Mi dispiace per te, ma sarò peggio della tua ombra.
K: Che sarò sempre felice di vedere. Spero solo che la mia ombra non abbia bisogno di menare.
I: Ah ah ah spiritosa. Ma se ce ne sarà bisogno sì. Chissà con che notizie se ne torneranno i nostri amici. Aaah come vorrei che non passasse mai quest'ora. Il pensiero di quello che ci aspetta dopo pranzo mi terrorizza.
K: Ah Inuyasha, perchè me lo hai ricordato. Che ne dici se ce ne scappiamo.
I: Sì come no, quella ci trova ovunque.
K: Hai ragione. Bhe visto che ci siamo perchè non cuciniamo noi qualcosa?
I: Sì si può fare. Però niente battaglie a tavola non voglio un'altra scena come quella di ieri, questa volta potresti non sopravvivere a mio fratello.
K: Ehi è stato lui a buttarmi la torta di fragole in faccia.
I: Lo so, ma poverino cosa vuoi che ne sappia. Comunque nemmeno io sò perchè odi la torta di fragole, mentre cuciniamo me lo racconti?
K: Non sò se sia il caso. Centra un ragazzo. Lo vuoi sapere lo stesso?
I: Ora più che mai.
K: Bhe andavamo in terza elementare, io e Sango dovevamo festeggiare il compleanno. Ero emozionatissima perchè tra gli invitati ci sarebbe stato un bambino di quinta che mi piaceva molto. Si può dire che avevo una specie di cotta per lui. Diedi personalmente l'invito, che per quanto ero rossa per poco non prese fuoco, lui mi diede un bacio sulla fronte....
I: Ehi come si è permesso. Chi...
K: Inuyasha, fammi finire e poi che importanza ha, sono passati secoli. Comunque mi disse nell'orecchio che perchè aveva avuto il mio invito era il bambino più felice al mondo e che non sarebbe mancato per nessun motivo e che inoltre ci sarebbe stata una bellissima sorpresa per me. Tornai da Sango tutta eccitata e segnai vicino al calendario i giorni che mancavano. Era ancora giugno il compleanno era a luglio immagina.... Arrivato il giorno non stavo più nella pelle tant'è che Sango se ne scappò perchè non mi sopportava più. Lui arrivò per ultimo si guardava sempre intorno così mi avvicinai convinta che mi stesse cercando. Non cercava me, anzi non mi diede nemmeno gli auguri.
I: E chi cercava?
K: Bhe un'altra bambina. Me l'ero talmente presa che gli occhi mi divennero lucidi. Il taglio della torta fu il momento più orribile. La torta era alle fragole.
I: Torta alle fragole? Ma se la odi.
K: Non prima, anzi era la mia preferita. Comunque per farla breve quando toccò a me spegnere le candeline lui aveva nascosto dei petardi nella torta che mi esplose in faccia. Tutti si misero a ridere, immagina la vergogna. Lui fu quello che si era divertito di più. Dopo mi disse che lui non voleva venire al compleanno per me, ma solo per potersi vedere con un'altra e rimanere soli. Questa però non c'era, per il semplice motivo che ne io e ne Sango la conoscevamo. Così si vendicò. Non immagini cosa gli ha combinato Sango. Credo che con Miroku non lo farà mai. Per quell'episodio mi presero in giro per molto tempo. Ecco perchè odio la torta alle fragole. Dopo quel giorno non si fece più vedere. Mi dispiace per quello che ho fatto a Sesshomaru ma purtroppo quando la vedo è più forte di me. Spero che non ce l'abbia con me per sempre. Già è un ghiacciolo con tutti figuriamoci se ce l'avesse con me. Si comporterebbe come un iceberg.
I: Ah non ti preoccupare non è quel tipo di persona. Lui dice che ha di meglio da fare.
K: Bhe speriamo. Dai ci resta da apparecchiare la tavola e tutto sarà pronto.
I: Ecco fatto. Direi che adesso è tutto pronto per il pranzo.
DIN DON
I: Ecco, qualcuno è già arrivato. Dalle voci sembrerebbero Sango e Miroku.
K: Dalle voci!!!! Ma se sono urla, chissà cos'ha combinato.
I: Secondo me centra la manina morta di quel pervertito. Ci scommetti?
K: Non ce n'è bisogno, ascolta.
S: Miroku sei il solito pervertito, che ti è saltato in mente di palpare quella ragazza durante l'ora di ginnastica.
M: Eddai Sanguccia non volevo è stato più forte di me. Ti giuro che non succederà più.
S: Si come no. Ogni volta è sempre la stessa storia. Prima o poi ti faccio fuori.
I: Ragazzi ma come dopo la bella nottata che avete passato già litigate?
S: Inuyasha maledetto, ma come ti vengono certi pensieri, pensa a quello che avete fatto voi due piuttosto.
Inuyasha e Kagome divennero bordeaux. Fortunatamente l'arrivo di Sesshomaru aveva contribuito ad interrompere quel momento così tanto imbarazzante.
Se: Buongiorno.
M, S, K, I: Ciaoooo!
Se: Insomma nemmeno arrivo alla porta che già si sente una confusione pazzesca, e voi due vi si sente da in fondo alla via.
M: E' vero, però almeno così ci teniamo allegri.
Se: Si come no, ma non provate a fare tutto quel casino qui in casa.
K: No no, non ti preoccupare perchè ci penserà lei a non farci parlare.
S: Su questo puoi starne certa. Sesshomaru tu non dimenticarti del corso di ripetizione.
Se: Non ci penso nemmeno. Ho proprio voglia di farmi due risate.
Disse guardando il gruppo, ma soffermandosi soprattutto su Miroku che si sentì ghiacciare.
M: Sesshomaru, perchè mi fissi così. Voglio sperare che non mi farai smazzare di più degli altri?
Se: Chi lo sa. Comunque si sente un bel profumino, cosa si mangia?
K: Abbiamo cucinato io e tuo fratello.
Se: Ok, vado a mangiare alla mensa universitaria.
I: Ah ah ah, molto spiritoso.
Nel frattempo era arrivato anche il loro padre.
In: Buongiorno ragazzi, cosa fate ancora qui io ho una fame da lupi e questo profumino è davvero invitante.
Se: Papà non so se ti conviene, hanno cucinato lei e tuo figlio.
I: Uffa quando la smetti, se non vuoi mangiare sei libero di andartene nessuno ti obbliga.
S: Ragazzi stiamo perdendo troppo tempo.
M: Accidenti sempre lì stai a pensare. Forza andiamo a mangiare.
Appena tutti si sedettero a tavola cominciarono a mangiare.
In: Ragazzi vi siete lavati le manine?
I: Papààààà! La smetti di trattarci come dei bambini? Oggi è la seconda volta.
Se: Bhe visto che è la seconda volta devo dedurre che la prima volta lo abbia detto a voi due. Quindi fratellino, papà si riferiva a te e a Kagome.
K: Che ne dite se la finite e mangiamo?
M: Ottima idea, se non vi dispiace io inizio. La giornata a scuola è stata piuttosto dura.
S: Sì come no. Sei stato tutto il tempo in giro per i corridoi.
I: Quindi avete passato la solita giornata, niente di nuovo.
In: Adesso basta parlare e mangiate, e oggi per favore niente battaglie a tavola.
Se: E' la cosa più sensata che sia stata detto fino adesso.
Sesshomaru fisso truce Kagome. Senz'ombra di dubbio si riferiva a quello che era successo il giorno prima. Per lui non era stata di certo una bella esperienza. Il pranzo procedette senza episodi spiacevoli tranne per l'acqua che stava andando di traverso a Miroku. Alla fine del pranzo tutti erano strapieni e avevano gradito.
In: Ragazzi siete dei veri cuochi era tutto davvero squisito.
I, K: Grazie.
In: Bhe adesso andate a riposarvi.
Se: Vi conviene, non sarà una bella giornata per voi dopo che vi avrò spremuto come dei limoni.
S: Aahahhahahh, non vedo l'ora.
K: Sorellina quando ti tappi la bocca? Ricorda che la mia minaccia è sempre valida.
S: No nononno, quello no.
I: E allora smettila.
S: Si si ho capito, la smetto.


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Bene bene ecco svelato il mistero della torta di fragole. La visita del dottore è stata pressocchè buona. Ma davvero andrà sempre così bene?
Come sarà la prima giornata di studio dei nostri carissimi amici? Sesshomaru sarà un buon professore? Vi avviso che ci saranno anche delle belle sorprese non sò se nel prossimo capitolo o in quello successivo, ma comunque vi assicuro che ci sarà. 
Bene spero che la storia continui a piacere.
RINGRAZIAMENTI:
Ringrazio come sempre il mio bene amato recensore: 
ROSADC
chi segue:
bettyc [Contatta]
2 - Chiara_chan [Contatta]
3 - daniela780 
  giu e lu
 Kirara99 
love candy 77
 namie98 
 rosadc 
 Sara31
Sesshomaru_sama 
chi l'ha messa tra le ricordate:
MakaKagomechan 
 rosadc 
Chi l'ha messa tra le preferite:
1 - KatyaSon 
2 - Kirara99 
3 - Lucry_Chan 
4 - namie98 
5 - rosadc 
6 - Sesshomaru_sama
il vostro supporto mi è molto utile per andare avanti. Grazie
Baci Inu_ka
scusate eventuali errori

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Capitolo 15
*** Il passato che ritorna alla mente ***


Dopo il riposino andarono nella biblioteca della villa e si misero a studiare. Sango aveva preso ogni sorta di libro ed enciclopedia che potesse esistere. Verso le 19:00 arrivò Sesshomaru. Nemmeno era entrato che già aveva l'espressione di chi stava pregustando la disfatta di qualcuno, al contrario Miroku aveva l'espressione di chi stava per essere ucciso, Kagome e Inuyasha invece erano preoccupati per quello che stava per succedere, l'unica calma era Sango che non vedeva l'ora di iniziare. Praticamente la biblioteca sembrava il set di un film di western.
I: Ragazzi si gela qui dentro. Qualcuno ha acceso l'aria condizionata?
Se: Inuyasha vedo che hai abbastanza energie da poter scherzare inizieremo da te.
I: Ehi vedi che Kagome ha chiesto solo per Miroku non pure per me.
S: Per voi due ho chiesto io.
K: Già, la mia dolce gemellina che non si fa mai i fatti suoi.
Se: Non preoccupatevi ce n'è per tutti.
Improvvisamente nella biblioteca si sentì la suoneria di un cellulare, non sentirla era impossibile visto che la suoneria era "Guilty all the same", dei linkin park.
S: Miroku una suoneria più rumorosa no.
I: Ehi è stupenda. Dopo me la passi.
M: Certo, però adesso scusatemi ma mi sta chiamando mia sorella.
Miroku si allontanò giusto il necessario per poter parlare.
M: Pronto Rin?
R: Fratellone ho un grossissimo problema.
Miroku spalancò gli occhi temendo quello che stava per dirli sua sorella, anche gli altri si erano preoccupati vedendo la sua espressione.
M: -Cos'è successo? - Disse spaventato.
R: Niente domani ho il compito di greco e ho bisogno del tuo aiuto, verresti a spiegarmi qualcosa? Sò che sei impegnato ma non puoi negare un favore alla tua sorellina, tanto sono cose che hai già fatto.
M: Rin accidenti a te pensavo ti fosse successo chissà che cosa, invece è solo per farti spiegare delle cose di greco. Mi dispiace non poterti aiutare perchè sono nella tua stessa situazione. Proprio adesso il fratello di Inuyasha stava iniziando a spiegarlo, quindi non posso esserti di aiuto.
Gli altri avevano ascoltato la conversazione e a Sango venne un'idea.
S: Sesshomaru possiamo far venire Rin così ascolta anche lei le lezioni di greco? Miroku ha ragione non può spiegare qualcosa che nemmeno lui sa.
Se: Per me uno in più o uno in meno non fa la differenza purchè vi muoviate, abbiamo perso fin troppo tempo e io ho da fare.
S: Miroku dammi il telefono.
M: Che vuoi fare?
S: Sta zitto e dammelo.
Miroku non obiettò più e passò il telefono alla sua ragazza.
S: Pronto Rin, ciao sono Sango. Senti tuo fratello ha ragione lui non ci capisce niente e rischierebbe di incasinarti ancora di più. Se per te va bene Sesshomaru deve spiegare un pò di cose di greco, ti va di venire qui?
R: Cosaaaa????? E me lo chiedi? Che bello Sesshomaru in persona mi spiegherà le cose necessarie per il compito, whau allora prenderò un voto bellissimo. Sango grazie arrivo subito, chiedo a mio padre se mi accompagna. Ciao ciao ci vediamo poco.
Rin era così euforica che si vestì con le prime cose che trovò e corse da suo padre.
R: Papà, mi accompagni a casa di Inuyasha?
Ta: E cosa ci vai a fare lì? Se non sbaglio lì c'è anche tuo fratello. Non dirmi che ti manca?
R: No per niente. Vado perchè il fratello di Inuyasha sta per spiegare delle cose di greco che mi servono per il compito di domani. L'ho chiesto a Miroku, ma da quello che ho capito sta messo peggio di me.
Ta: E sei così euforica. Secondo me Sesshomaru ti piace.
R: Papà cosa centra questo adesso? Comunque muoviamoci.
Ta: Ok ok, piccola adesso andiamo. Approfitterò per scambiare qualche chiacchera con Inu. Tanto dopo dovrò venire a prenderti, giusto?
R: Sì. Ma non avrai intenzione di sorvegliarmi?
Ta: No no, non ti preoccupare devo discutere alcune cose con il mio amico.
Detto questo presero i giubbini e le chiavi della macchina e si diressero a casa No Taisho.
I: Ehi fratellone stai per spiegare alla tua futura fidanzata, non farla scappare.
Se: Inuyasha oggi se non la smetti ti ammazzo.
K: Andiamoci calmi con questi fratricidi.
S: Appero che parolone. Kagome mi stupisci.
M: Ragazzi provate a fare qualcosa a mia sorella e ve ne pentirete.
I: Hanno suonato alla porta. Però che fulmine è già arrivata. Proprio come piace a te fratellone, è puntuale.
Se: Inuyasha! Stai per morire.
I: Ok, aspetta che avviso papà.
Intanto alla porta.
In: Taiga! Che sorpresa entra. Come mai da queste parti?
Ta: Ho portato Rin, dice che tuo figlio dà ripetizioni di greco.
In: Ah sì, Kagome ha chiesto questo favore affinché potessero arrivare il più preparati possibile agli esami di stato.
Ta: Certo che le pensano tutte loro.
In: Già ragazzi. Anche noi ai nostri tempi organizzammo così i nostri esami, ricordi?
Ta: E chi se li scorda. La madre delle gemelle Higurashi ci ha spremute come dei limoni.
In: Non mi ci far pensare. Sango è uguale.
R: Ehm scusate posso andare da loro così iniziamo a studiare.
In: Oh sì scusa ci siamo persi nei ricordi. Vai loro sono in biblioteca. E' in fondo a destra.
R: Grazie.
In: Sarà una mia impressione ma sembra che a tua figlia piaccia mio figlio.
Ta: Quale?
In: Sesshomaru. Chi altri sennò.
Ta: Bhe forse hai anche un altro figlio, o te lo sei dimenticato?
In: Certo che non me ne sono dimenticato, però Inuyasha e Rin sono incompatibili come caratteri, mentre con Sesshomaru la vedo bene.
Ta: E no caro amico, la mia piccolina non si tocca.
In: Prima o poi dovrai separartene.
Ta: Può darsi ma non adesso non sono ancora pronto.
In: Sembra che la stai condannando. Il fidanzato prima o poi arriva. E poi non sei contento se si mette con mio figlio visto che già sai che tipo è?
Ta: No ti ho già detto che la mia piccola non si tocca.
In: Ma Miroku è fidanzato già da tre anni perchè con lei dovrebbe essere diverso.
Ta: Non puoi capire. Con le femmine è diverso, un padre non accetta mai che si separino da lui, stessa cosa vale per la mamma che non vuole separarsi dal figlio. Non immagini come l'ha presa mia moglie quando Miroku si è fidanzato.
In: Comunque raramente mi sbaglio e sono sicuro che quei due mi daranno anche un bel nipotino quando saranno grandi.
Ta: Inu ma cosa vai a pensare? Già pensi ai nipotini, vergognati!
In: Senti chi parla, il pervertito numero uno. Ti sei dimenticato la tua carriera scolastica?
Ta: Sono passati secoli.
In: E' vero, ma da quello che sento dai ragazzi hai trasmesso già la tua eredità a tuo figlio.
Ta: Hai ragione. Però anche lui come me ha trovato il suo freno, Sango.
In: Ahahahhahaha! Comunque cosa mi dici di bello?
Ta: Niente di che solita vita, casa-lavoro. Però anche se torni stanco quando vedi la tua famiglia ti sembra come se ti fossi appena alzato.
In: E' vero, da quando sono venuti qui i ragazzi sembra che sia rinata questa casa. Portano scompiglio, questo è vero, ma è pur sempre bello stare in compagnia. Purtroppo qui non accade frequentemente.
Ta: Dai su con la vita, ho notato che sono diventati ancora più affiatati. Inu toglimi una curiosità. Ma tu ce lo vedi ancora Inuyasha con Kykio? Io no. Non mi convince quella ragazza.
In: Sinceramente no, ho scoperto alcune cose che non mi piacciono affatto. E' una ragazza subdola, la povera Kagome ne sta pagando le conseguenze.
Ta: In che senso, cosa centra Kagome?
In: E' una lunga storia.
Inu cominciò a raccontare come stavano andando le cose Taiga ascoltava esterrefatto. Non poteva credere ad una cosa del genere.
Ta: Inu mi dispiace proprio per quella ragazza, ma non capisco perchè si stiano accanendo contro di lei. Posso capire il comportamento del suo ex ma lei cosa centra con Kagome? Questa storia mi puzza, se non ti dispiace vorrei fare anche io qualche ricerca. So che non sono affari miei ma vorrei fare qualcosa per Kagome.
In: No figurati anzi un aiuto in più non fa male potremo finire le ricerche prima di giugno. Sai vorrei fare un regalo speciale a mio figlio.
Ta: Perfetto, i ragazzi questo mese andranno in gita ci possiamo vedere più spesso senza destare sospetti. Cosa ne pensi?
In: E' un'idea magnifica. Chissà adesso che stanno combinando i ragazzi?
Ta: Non so, non si sente volare una mosca. Spero che tuo figlio non abbia ucciso i miei figli.
In: Ahahhaah il solito simpaticone. Staranno ascoltando ogni singola parola di mio figlio. Sai non per vantarmene ma è molto bravo negli studi e quando spiega riesce a farsi capire alla perfezione.
Ta: Sì è senz'altro così. Certo che hai tirato su proprio dei bei figli. Chi se l'aspettava da uno scapestrato come te. Direi che Inuyasha caratterialmente è la tua fotocopia da giovane anche tu hai dato dei bei grattacapi.
In: Caro amico se non sbaglio lo stesso vale per te. Tuo figlio è identico a te e fa insieme a mio figlio le stesse cose che facevamo noi due da ragazzi.
Ta: E' vero. Direi che guardandoli sembra di rivivere il passato. Spero che riusciamo a risolvere la situazione quanto prima possibile così potranno godersi in pieno la loro gioventù e costruirsi una loro famiglia, proprio come abbiamo fatto noi.
Inu si ritrovò a pensare al loro passato compreso il modo in cui aveva conosciuto Izayoi. L'aveva conosciuta in circostanze un pò strane.
INIZIO FLASH BACK
Quella mattina Inu fu mandato fuori dall'aula per aver risposto malo modo all'insegnante quando ad un tratto vide una ragazza molto carina, era semplice ma allo stesso tempo bella e gli occhiali che portava davano quel tocco di eleganza, in mano aveva una grossa pila di libri. Inu la osservò a lungo lei se ne accorse, si scambiarono una rapida occhiata quel tanto da far rimanere incantati entrambi. Lei fece un sorriso e si diresse verso l'ufficio del preside. Il suo sguardo gli era rimasto impresso.
La campanella suonò e segnò la fine della sua punizione. Entrò in classe e raccontò al suo amico quello che aveva visto.
Ta: Inu come al solito ti fai sbattere fuori. Che bisogno c'era di rispondere al professore solo per averti detto di impegnarti di più e di indossare la divisa in modo ordinato.
In: Ah non rompermi anche tu. A me la cravatta stretta in quel modo dà fastidio mi sento soffocare e per quanto riguarda lo studio mi sono rotto di sentire sempre le stesse parole. Non ha ancora capito che a me la sua materia fa schifo? Comunque è valsa la pena essere sbattuti fuori.
Ta: Ah sì e perchè?
In: Bhe ho visto una ragazza molto carina. Era molto semplice non come le galline che vediamo qui tutti i giorni. Diciamo che aveva un pò l'aria da secchiona, sai portava in mano una grossa pila di libri e portava gli occhiali in maniera molto elegante ha degli occhi stupendi. Taiga quella ragazza la ritroverò e sarà la mia prossima preda. Quindi tieni a freno le mani.
Ta: Accidenti, direi che ti sei innamorato di quella ragazza ancor prima di averla conosciuta. Comunque come posso tenere le mani al posto se non so nemmeno chi è?
In: Limitati a toccare quelle che conosciamo e poi tu hai già la ragazza.
Ta: Hai ragione, ma la voglio conoscere lo stesso.
La giornata scolastica terminò e ognuno tornò a casa propria. Lungo il tragitto Taiga e Inu sentirono la voce di una ragazza che urlava. Si diressero verso la fonte della voce e quello che videro non piacque affatto.
Rag1: Ehi tu dove credi di andare?
?: A casa, perchè non si vede?
Rag2: Su piccola, prima di tornare a casa potresti divertirti un pò con noi.
Rag3: Ha ragione. Prima noi ce la spassiamo con te e poi puoi tornare a casa dai tuoi libri.
?: Ehi non provate a toccarmi.
Rag1: Perchè sennò cosa fai?
I ragazzi si erano avvicinati di più alla ragazza. Le avevano strappato la borsa di dosso e uno la prese per capelli tirandola a se. La ragazza era terrorizzata e non riusciva più a parlare ma piangeva solo. Inu e Taiga erano arrivati in tempo. Senza pensarci due volte Inu si lanciò contro il ragazzo che aveva afferrato la ragazza, dandogli un pugno che fece mollare la presa dalla ragazza. I suoi amici erano accorsi in suo aiuto, ma Inu ebbe facilmente ragione di loro finchè spaventati corsero via. La ragazza era seduta a terra che continuava a piangere. Inu le si avvicinò con molta lentezza in modo da non spaventarla di più. Si inginocchiò davanti a lei.
In: Ehi ragazzina come va? Non sei ferita, vero?
?: Oh no sto bene. Grazie per avermi aiutata. Aspetta un attimo, tu sei il ragazzo che ho visto stamattina a scuola fuori dall'aula?
In: Ehm sì, ci siamo intravisti stamane.
?: Il mio nome è Izayoi.
In: Piacere mi chiamo Inu e lui è il mio amico Taiga.
Ta: Piacere signorina.
Iz: -Vi ringrazio, non so cosa mi sarebbe successo se non mi avesse aiutata- Disse singhiozzando.
In: Ehi figurati, adesso sta calma è tutto finito adesso. Su alziamoci adesso. Se per te va bene ti riaccompagniamo noi a casa.
Iz: Oh ti ringrazio, ma non voglio darvi fastidio.
Ta: Ma cosa dici per noi è un piacere accompagnare a casa una così graziosa fanciulla.
Inu non appena l'amico finì di parlare gli lanciò un'occhiataccia da ghiacciarlo all'istante. L'amico lo guardò con sguardo colpevole ma non poteva farci niente era la sua indole.
In: Il mio amico ha ragione.
Iz: Va bene vi ringrazio. Casa mia è da quella parte.
In: Guarda caso anche le nostre si trovano lì.
Arrivati a destinazione i ragazzi scoprirono che Izayoi abitava nella villa vicino alle loro.
In: Abiti qui? Allora è la tua famiglia che ha acquistato questa villa? Era in vendita da molto tempo. Io abito qui di fronte mentre Taiga due ville dopo la mia.
Iz: Perfetto. Da quello che ho capito frequenteremo la stessa scuola perciò la mattina potremo andarci insieme se per voi va bene. Domani per me è il primo giorno. Oggi sono andata dal preside per ritirare la divisa e farmi dire la sezione.
Ta: E quale sarebbe? Chissà sei capitata nella nostra classe.
Iz: Sezione A, e la vostra?
In: Anche.
Iz: Che bello, visto che siamo nella stessa classe potrete darmi qualche dritta.
In: Certamente. Allora domani alle 7:45.
Ta: Inu così presto? Di solito ci avviamo alle 8:00.
Iz: Direi che è perfetto come orario così non dovremo andare di fretta.
In: Infatti.
Ta: Sì sì come no. Domani diluvierà.
Iz: Il meteo dici bel tempo.
Ta: Era così per dire.
Iz: Ho capito. Va bene ragazzi è stato un piacere conoscervi adesso vado o i miei si preoccuperanno. Ciao a domani.
Izayoi entrò in casa per lei quella giornata non era stata del tutto un disastro.
Ta: E bravo il nostro amico, dunque era lei la misteriosa ragazza del corridoio. Guarda che fortuna oltre ad averla salvata la signorina abita anche di fronte a te e sarà in classe con noi.
In: Non prendermi in giro, e per rispondere alla tua domanda: sì è lei. Ok ci vediamo domani.
Ta: Certo mio bell'innamorato.
In: Vai a quel paese e domani puntuale.
Per Inu quella era stata una bellissima giornata anche se era cominciata male. Però l'aver risposto male al professore ne era valsa la pena.
La notte sembrava non passasse mai Inu continuava a girarsi e rigirarsi nel letto finchè si alzò e si affacciò al balcone della sua stanza. Osservò la casa di Izayoi da una vetrata si poteva intravedere ancora una luce accesa. Focalizzò meglio l'immagine e l'ombra che si vedeva non era che lei, infatti la stanza di Izayoi era di fronte alla sua. Questo era un segno del destino. Si rimise a letto e si abbandonò nelle braccia di Morfeo.
La sveglia alle 7:00 suonò, Inu si alzò e andò a prepararsi. Una volta pronto salutò sua madre e uscì. Sua madre non lo aveva mai visto così ansioso di andare a scuola. Si affacciò alla finestra e vide suo figlio che salutava una ragazza, adesso si spiegava lo strano comportamento di suo figlio.
In: Buongiorno è molto che aspetti?
Iz: No sono appena uscita. E Taiga?
In: Eccolo lì.
Ta: Buongiorno! Bene siete pronti a cominciare un'entusiasmante giornata scolastica? Mamma mia che schifo la scuola non vedo l'ora che finisca.
In: Ma se è appena cominciata.
Ta: -Vabbè dai andiamo- Disse tristemente.
In classe.
Prof: -Buongiorno ragazzi, da oggi nella nostra classe ci sarà una nuova studentessa siate gentili e non comportatevi da incivili- disse rivolgendo lo sguardo verso Inu. - Ci siamo capiti No Taisho? -
Inu guardò scocciato l'insegnante ma non rispose perchè già sapeva chi era.
Prof: Vieni Izayoi puoi accomodarti vicino a No Taisho, sperando che non ti faccia uscire pazza, in quel caso ignoralo.
In: Professore io sono qui se non ve ne siete reso conto.
Prof: E allora?
In: Ho sentito tutto quello che avete detto.
Prof: Meglio così. Adesso se permetti vorrei iniziare la spiegazione e se non ti va bene la porta la conosci come io conosco il numero di tua madre.
In: Oggi sono tranquillo quindi non sforzatevi.
Prof: Quale onore, ragazzi segnate questa data perchè sarà memorabile.
Inu guardò storto il professore però quel giorno era davvero di buon umore e non voleva fare sceneggiate.
Iz: Più fortunata di così non potevo essere almeno già conosco il compagno di banco.
Inu alla parola compagno arrossì e sul viso di Taiga si dipinse un ghigno.
Na: Piacere io sono Nami, noto che già conosci questi due simpaticoni. Io sono la fidanzata di questo pervertito. Se allunga la sua manina non preoccuparti io allungo la mia. Non è vero tesoruccio?
Ta: -Ehm, sì sì non preoccuparti amoruccio. - Sotto voce disse - E poi Inu mi spaventa, guarda come mi sta fissando.
Infatti lo stava letteralmente incenerendo con lo sguardo.
Iz: Ragazzi lasciatevelo dire: Siete proprio simpatici. Ho la sensazione che con voi mi troverò benissimo. E pensare che con i miei ho avuto le migliori liti perchè qui non volevo venire.
In: Ti faremo ricredere.
Infatti da quel giorno furono davvero un gruppo affiatato. Dopo essersi conosciuti per bene Inu e Izayoi si misero insieme. Successe tutto durante una festa di città. Si scambiarono il loro primo bacio sotto un albero di ciliegio guardando i fuochi d'artificio. Loro sì che erano l'invidia delle altre coppie, non si staccavano mai facevano tutto insieme. Dopo aver terminato gli studi universitari si sposarono dopo pochi mesi anche Nami e Taiga si sposarono. Dopo il matrimonio la madre di Inu morì ma la presenza di sua moglie gli leniva il dolore della perdita. Ebbero il primo figlio e per loro questa sembrava una vita perfetta fino a quando Izayoi si ammalò di cuore. Inu portò sua moglie da ogni specialista non voleva di certo perdere la sua amata. Dopo un'operazione molto complessa la malattia sembrava che stesse regredendo. La loro vita stava riprendendo il ritmo che aveva un tempo. Izayoi uscì nuovamente incinta e questa non poteva che essere una splendida notizia resa ancora più bella dalla gravidanza di Nami. Le due amiche erano inseparabili anche se ognuno aveva preso strade diverse. Inu fondò una società con altri amici e Taiga fece lo stesso solo che era in un settore diverso.
La malattia di Izayoi si ripresentò in maniera più aggressiva le fu consigliato di interrompere la gravidanza ma lei non volle sentire ragioni, non avrebbe mai sacrificato la vita di suo figlio per salvarsi. Nemmeno la sua amica Nami riuscì a farle cambiare idea. Inu non la lasciava mai da sola e se era proprio necessario la lasciava in compagnia della sua amica anche perchè il loro primogenito aveva appena due anni e quindi gli serviva una mano. La sorte volle che le due amiche, che adesso si trovavano in città diverse, partorissero lo stesso giorno solo che per una di loro la vita si sarebbe spenta.
In ospedale Inu sudava freddo, sua moglie non era ancora uscita dalla sala parto. I dottori viste le condizioni di salute di Izayoi decisero per un parto cesareo ma questo non bastò il cuore di Izayoi si fermò poco dopo. Morì col sorriso sulle labbra perchè nonostante tutto aveva portato a compimento il suo dovere. Aveva dato alla luce Inuyasha. Prima di morire però riuscì anche a vedere il suo amato oltre al bambino.
Doc: Signor No Taisho noi abbiamo fatto quello che potevamo, il bambino è sano come un pesce quello che ci preoccupa è sua moglie le sue condizioni sono piuttosto gravi potrebbe non farcela. Adesso è sveglia ma abbiamo dovuto intubarla perchè respira a fatica. Se vuole può andare di là.
In: Sì certo.
Se: Papà la mamma starà bene, vero?
In: Sì non preoccuparti, appena esce ci andiamo a prendere una bella pizza in quella pizzeria che ti piace tanto.
Se: Sì che bello.
In: Adesso però fai il bravo e resta lì con Koga, ok? Mi raccomando mentre papà non c'è fai il bravo.
Se: Sì papà, manda un bacione alla mamma.
Inu sapeva di aver detto una bugia a suo figlio ma non di certo poteva dirgli la verità e poi a quella bugia voleva crederci anche lui. Così entrò nella stanza dove si trovava sua moglie e la vide mentre teneva in braccio il neonato. Erano davvero belli visti insieme anche se Izayoi era pallida come un lenzuolo.
Iz: Inu, amore vieni qui guarda com'è bello il nostro cucciolotto.
In: Sì Izayoi è davvero stupendo e da quello che vedo sarà anche tremendo.
Iz: Già fino adesso non è stato un secondo fermo. Inu ricordi il primo nome che avevamo pensato?
In: Sì certo. Avevamo detto Inuyasha. Lo avevamo detto scherzando dicendo che ti sentivi che lui sarebbe stato come me, e quindi avevamo optato per un nome che sembrasse il mio. Perchè me lo hai chiesto?
Iz: Perchè se per te va bene vorrei chiamarlo così. Allora?
In: Bhe amore se me lo chiedi con quella faccina come posso dirti di no. Ok vada per Inuyasha.
Iz: Ascolta attentamente Inu, io potrei non farcela.
In: Ma cosa dici. Non dirlo nemmeno per scherzo, e poi Sesshomaru è di là che aspetta insieme a Koga. Gli ho promesso che appena esci da qui andremo a mangiare la pizza dove piace a lui quindi non puoi farli una cosa del genere.
Iz: Lo vorrei tantissimo, ma Inu guardiamo in faccia la realtà. Comunque vada promettimi che ti occuperai di loro. Non permettere a nessuno di far loro del male e non farli mancare mai niente. Promettimelo Inu, promettimi che per loro tu ci sarai sempre.
In: Izayoi te lo prometto. Ma tu non smettere di lottare, non puoi lasciarmi da solo, non puoi abbandonarmi amore mio. Come farò senza di te, la mia vita non avrebbe più senso.
Iz: Inu ci sono i nostri figli loro saranno la tua ragione di vita, e poi amore sono felice così perchè fino ad oggi sono stata la donna più felice della terra perchè ho un uomo che mi ama e dei figli splendidi. Ti amo amore mio anche quando sarò morta non ti lascerò solo perchè una parte di me sarà nei nostri figli per sempre.
Dopo queste parole Izayoi esalò il suo ultimo respiro. Il suo viso aveva un'espressione felice. Per lei la vita era stata perfetta nonostante fosse finita prematuramente.
Dopo quel giorno la vita per Inu non fu più la stessa. Non aveva dimenticato la promessa fatta alla sua amata ma non riusciva a rispettarla in pieno. Lui si era isolato, era distante con i suoi figli soprattutto con Inuyasha per la quale Izayoi aveva lottato così tanto. Per loro lui c'era solo materialmente ma affettivamente era assente. Finchè un giorno un episodio cambiò la sua vita riportandolo a quello di un tempo. Da allora Inu tornò com'era prima.
FINE FLASH BACK
Inu aveva gli occhi lucidi, nonostante fossero passati 17 anni la perdita di sua moglie non era stata mai accettata.
Ta: Ehi Inu scusami non volevo farti ricordare quegli anni.
In: Ma no figurati. A pensarci bene per molti versi i nostri figli sono uguali a noi. Anche Inuyasha a scuola ne ha combinate di tutti i colori finchè non è arrivata Kagome.
Ta: Allora credo che lei sia perfetta come tua nuora. Sarebbe bello vederli più di che semplici amici.
In: Taiga ti confesso una cosa, ma non dirlo a nessuno. Inuyasha e Kagome sono fidanzati ma lui non sa che io lo so, mentre lei sì.
Ta: E perchè non te lo vuole dire?
In: Teme la mia reazione. E' convinto che io lo voglio far sposare con Kykio per via dell'azienda, ma questa era prima che sapessi chi è realmente quella ragazza. Voglio farli un bel regalo di compleanno spero che fino a quel giorno le acque si siano un pò calmate, ma se le cose continuano così sarò costretto a darglielo in anticipo.
Ta: Ma guarda che bel paparino che abbiamo qui. Comunque sono sicuro che questa faccenda finirà per il meglio. Cambiando discorso qui c'è troppo silenzio spero che le lezioni di Sesshomaru non abbiano causato un suicidio di massa.
In: Ma no te l'ho già detto, mio figlio è bravo a spiegare quindi sarà riuscito a coinvolgerli a tal punto da farsi ascoltare senza che nessuno parli.
Ta: Per me più che coinvolgerli sarà riuscito a terrorizzarli.
Nemmeno finì di parlare che dalla biblioteca si sentì un urlo assordante, i due si precipitarono a vedere cos'era successo. Inu spalancò la porta e quello che vide lo lasciò a bocca aperta.


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Bene oggi ho voluto essere gentile. Ho pubblicato ben 2 capitoli. Ammetto che in parte questo capitolo è un pò triste vi confesso che mentre lo scrivevo mi veniva da piangere. Qui ho spiegato meglio il passato di Inu mentre nell'altro capitolo ho solo accennato il motivo per cui era diventato freddo con i figli. Mi raccomando tenete bene a mente i fiori di ciliegio perchè verranno ripresi in seguito. Ritornando al capitolo: Cos'era quell'urlo? E come sarà andata la prima giornata di studio?
Ok! Ringrazio come sempre 
ROSADC che immancabilmente recensisce e ringrazio anche quelli che leggono solamente.
Alla prossima:
Baci Inu_ka

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Capitolo 16
*** Un'infermiera perfetta ***


K: Ehi Inuyasha cos'hai? Sei diventato rosso, non avrai mica la febbre? Vieni qui fammi vedere.
I: Ma no sto benissimo.
K: Sarà! Ma quando avremo finito ti misuri la temperatura e vai a riposo.
I: Uffa, ti ho detto che sto bene. Eccoli stanno venendo a chiamarci andiamo.
K: E va bene. Ma comunque dopo te la misuri lo stesso.
I: Va bene cucciola.
Kagome arrossì gli faceva sempre uno strano effetto quando la chiamava così. Era così dolce detto da lui.
Mentre si dirigevano verso la biblioteca Inuyasha si sentiva davvero accaldato. Che Kagome avesse ragione si stava davvero per ammalare?
In biblioteca le ripetizioni procedettero come al solito. Tutti in silenzio ad ascoltare il maestro ghiacciolo. Quella più interessata era Rin mentre quello più in difficoltà era Miroku. Gli altri non ebbero molti problemi tranne Inuyasha che faticava non poco a stare dietro a suo fratello, ma non perchè fosse difficile quello che stava spiegando ma perchè gli era venuto un atroce mal di testa. Kagome se ne accorse.
K: Ehi Inuyasha tutto ok? Non hai una bella cera. Mantieni un altro poco abbiamo quasi finito.
I: Già lo spero la testa mi sta scoppiando.
Se: Ehi voi due avete finito? Fratellino hai una faccia orribile. Ti senti bene?
I: Scusate ma davvero così orribile sono? Ho solo un pò di mal di tes....
Non finì di parlare che dovette alzarsi e correre in bagno. Lì aveva rigurgitato anche l'anima.
Se: Kagome perchè non vai a controllare cosa sta combinando quel citrullo.
K: Sì ora vado. Gliel'avevo detto già fuori che aveva una brutta cera.
Kagome si diresse verso il bagno dove era andato Inuyasha lo trovò seduto a terra con la faccia cadaverica.
K: Ehi Inuyasha come ti senti adesso la testa come va?
I: Accidenti Kagome non sono mai stato così male. Ho la testa e lo stomaco in subbuglio. Scusa se te lo dico ma ho vomitato anche l'anima. Non so se ti conviene rimaner….
Un altro conato gli uscì dalla bocca. A Kagome gli si strinse il cuore non voleva vederlo in quello stato, ma qualcosa doveva pur fare.
K: Inuyasha ce la fai ad alzarti? Ti porto in camera.
I: Sì mi sa che è meglio. Però vado nell'altra stanza lì c'è anche il bagno dentro e poi non vorrei contagiare qualcuno e in questi ci sei anche tu.
K: Non ci pensare nemmeno, io resto con te.
I: Ma se avessi qualcosa di contagioso?
K: Non me ne importa tanto in questa casa c'è più di un bagno. E ora andiamo ti porto in stanza.
I: Ok grazie.
Appena arrivati in camera Kagome aiutò Inuyasha a mettersi il pigiama (non senza imbarazzo) e lo fece stendere sotto le coperte. Andò a prendere il termometro e un antipiretico nel caso avesse la febbre.
Tornata in camera lo trovò tutto sudato chiaro segno di temperatura alta.
K: Avanti cucciolotto alza il braccio vediamo se hai la febbre anche se si vede lontano un miglio.
Non finì di dirlo che corse in bagno. Kagome lo seguì ma restò fuori in fondo per lui era anche imbarazzante farsi vedere in quello stato. Quando uscì aveva delle occhiaie da far invidia a un panda. 
I: Maledizione ma che mi è preso non sono mai stato così male. Scusami Kagome non è di certo un bello spettacolo.
K: Di cosa ti scusi, quello che hai sopportato tu con me non è niente in confronto. Questa volta sarò io ad aiutare te.
Disse accennando un piccolo sorriso e carezzandoli la fronte. Quel gesto lo fece addolcire facendoli dimenticare quello che aveva detto.
K: Dai vediamo se riesco a prenderti la temperatura. Metti questo così vedo se devo chiamare il dottore.
I: Ma no non ce ne sarà bisogno e poi non li sopporto e non gli voglio vedere.
K: Non fare il bambino se sarà necessario lo chiamerò. Non voglio di certo portarti al pronto soccorso con una febbre da cavallo. Già mi dispiace vederti qui così figuriamoci lì.
A Kagome stavano diventando gli occhi lucidi non voleva nemmeno pensarci Inuyasha li carezzò la mano in modo da calmarla.
I: E va bene mammina però adesso non fare così, non mi piaci quando sei triste. Ok?
K: Ok.
Nel frattempo si sentì il bip del termometro che aveva terminato di misurare la febbre. Segnò 38,5 dunque era il caso di chiamare il dottore.
K: Ok cucciolotto hai 38,5 di febbre vado da tuo fratello per farmi dare il numero del vostro dottore.
I: Ok. Scusa prima però mi aiuti ad alzarmi? Devo andare in bagno. Scusa il disturbo mi sento una femminuccia così, non ho forza nemmeno di alzarmi da solo.
K: Stai zitto e andiamo. Comunque le femminucce non sono deboli ci piace solo farci proteggere e coccolare da voi in alcuni casi. Adesso andiamo.
Dopo che Inuyasha si rimise a letto Kagome corse da Sesshomaru che era ancora in biblioteca.
K: Sesshomaru scusa se interrompo puoi uscire un attimo?
S: E' successo qualcosa?
K: No niente di grave continuate pure che il signorino lì in fondo ne ha bisogno.
Disse indicando Miroku e uscì dalla biblioteca.
K: Sesshomaru tuo fratello ha la febbre a 38,5 e ha vomitato già 3 volte direi che è il caso di chiamare il dottore. Puoi darmi il numero?
Se: Guarda che stai già parlando con un futuro dottore quindi posso venire io, una febbre è cosa da nulla.
K: Scusa mi era passato di mente spero non ti sia offeso.
Se: Tze figurati se mi offendo per così poco. Di sicuro vederlo così non ti ha fatto capire più niente. Adesso andiamo.
K: Sì è nell'altra stanza.
Sesshomaru prima di andare in camera prese alcune medicine dalla cassetta del pronto soccorso.
Se: Accidenti Kagome è più spaventoso di come me lo aspettavo. Fammi vedere la temperatura quant'è.
Mise il termometro e nel frattempo controllo la gola gli occhi e quando tolse il termometro lo fece tossire. I bronchi erano apposto aveva solo le pupille un pò dilatate e la gola infiammata. Dopo guardò la temperatura e la febbre era aumentata.
Se: 39! Prima hai detto che aveva 38,5, giusto?
K: Sì, in così poco tempo si è alzata così?
Se: Non capisco come hai fatto a prendere l'influenza! Comunque Kagome l'antipiretico che hai preso prima va bene. Dopo ogni 6 ore dagli una compressa di questo antibiotico. Inuyasha hai ancora nausea o vomito?
I: Per adesso no ma ho lo stomaco in subbuglio.
Se: Ok prendi una di questa per lo meno ti bloccherà la nausea se non funziona farò venire un mio amico che lavora in ospedale.
I: Uffa quante storie per un'influenza.
Neanche finito di parlare che si aggrappò a suo fratello per correre in bagno.
Se: Hai visto? Prenditi questo e zitto per una volta. Kagome puoi restare qui con lui?
K: Ma certo.
Se: Perfetto mi raccomando gli orari e fallo bere molto altrimenti si disidrata troppo. Farò preparare un pò di riso in bianco così mette qualcosa nello stomaco, sempre se non lo butta fuori.
I: Ma scusa non rischio di contagiare anche lei?
Se: No perchè è coperta dal cortisone che prende per le allergie quello dovrebbe essere sufficiente per lei.
I: E se non lo fosse?
Se: Ci sono abbastanza medicine anche per lei.
I: Idiota che....
K: Inuyasha adesso smettila, copriti e stai zitto. Vado a prepararti io qualcosa così porto qualcosa anche per me.
Inuyasha sapeva che obiettare con lei era inutile perchè lo stesso avrebbe vinto lei quindi si accucciò sotto le coperte come un bambino.
Se: Ah Kagome mi sa che gli servirà qualcuno per la notte per controllare anche che la temperatura non si alzi di più. Quanti problemi fratellino. Per lo meno cerca di fare il bravo.
Inuyasha non rispose nemmeno non aveva proprio forze per reagire.
Kagome tornò dopo un pò con due piatti di riso e due bottiglie grandi di acqua oltre che con una busta piena di medicine.
K: Cucciolotto come ti senti? Ho portato un pò di riso per tutti e due.
I: Scusa perchè pure tu te lo mangi? Se non sbaglio a te fa schifo.
K: Sì è vero ma non volevo certo ritirarmi con quello che hanno preparato di sotto non mi sembrava giusto, e poi chissà forse potrebbe anche piacermi.
I: Se lo dici tu. Potevi mangiare quello che mangiano gli altri non di certo mi fa piacere che tu mangi questa schifezza in fondo quello malato sono io perchè sacrificarti anche tu.
K: Mai sentito parlare di solidarietà? E poi solo l'odore potrebbe farti vomitare.
I: Perchè cos'hanno cucinato?
K: Meglio se non lo sai altrimenti diventi una bestia dalla rabbia. Adesso misura la temperatura e mangiamo sennò farà ancora più schifo.
Il termometro segnava 38,7, la medicina cominciava a fare effetto. Dopo cominciarono a mangiare.
Intanto di sotto i ragazzi avevano finito di studiare e adesso erano seduti a tavola ad aspettare che Inu tornasse dal lavoro. Appena tornò notò subito l'assenza dei due.
In: Ragazzi sbaglio o qui mancano Inuyasha e Kagome? Non sarà successo mica qualcosa e non mi avete avvisato?
Se: No no non ti preoccupare papà non è successo niente di grave. Solo che il tuo figlioletto ha ben pensato di farsi venire un’influenza bella e buona e adesso Kagome è lì con lui che lo sta facendo mangiare e somministrare le medicine.
In: Spero niente di grave? Vado a vedere come sta.
Così salì su andando nella camera dove si trovava Inuyasha aprì lentamente. Non si sentiva volare una mosca così entrò senza fare rumore. Quando Kagome lo vide per poco non li veniva un infarto.
K: Mi hai spaventata a morte.
Disse a voce bassa.
In: Scusami è solo che non sentivo parlare e allora non volevo rischiare di farvi spaventare, ma da quel che ho visto ti ho fatto spaventare. Scusa. Come sta adesso?
K: Vieni usciamo fuori.
Usciti fuori Kagome spiegò come stavano le cose compresa la figuraccia che aveva fatto con Sesshomaru. Dopo cena aveva avuto solo un accenno di nausea ma non aveva rimesso.
K: Adesso finalmente si è addormentato, la febbre anche se di poco si è abbassata, però ha ancora un pò di nausea e si sente tutto indolenzito. Quella che li fa più male è la testa e lo stomaco. Ma credo sia normale. Comunque Sesshomaru mi ha detto di tenerlo sotto controllo nel caso salisse la temperatura.
In: Kagome se ti disturba posso restare io con lui.
K: Ma no, non mi disturba affatto e poi almeno così per una volta sarei io a fare qualcosa per lui. Così in piccolissima parte potrò sdebitarmi per tutto quello che lui fa per me.
In: Non farti sentire da lui che dici cose simili altrimenti non immagini cosa combinerà. Va bene allora più tardi ti chiederò come sta per messaggio così non rischio di svegliarlo.
K: Ok. A proposito di messaggi. Sul mio vecchio numero ne è arrivato qualcuno?
Inu non voleva dire del messaggio dunque decise di mentire.
In: No non è arrivato niente, il tuo telefono è muto come un pesce.
K: Ho capito. Però se arriva qualcosa dimmelo. Adesso vado tra un pò devo darli l'antibiotico.
In: Che brava, sei fatta proprio per lui. Non potrei essere più fiero della scelta di mio figlio.
Kagome a quel complimento abbassò la testa e arrossì, dopo entrò in camera e chiuse la porta. Guardò Inuyasha che anche se stava dormendo profondamente aveva il volto contratto dal dolore. Gli dispiaceva molto vederlo così cadaverico e sofferente sperava vivamente che le medicine facessero subito effetto fino ad allora doveva solo sperare. Si avvicinò e gli asciugò il sudore era bagnato fradicio infatti prese una maglietta pulita gliel'avrebbe cambiata appena si fosse svegliato.
Dopo una mezz'oretta Kagome lo doveva svegliare per darli la medicina ma combinazione si svegliò da solo.
I: Kagome scusa mi sono addormentato.
K: Oh è meglio così. Più dormi più sfoghi la febbre. Meglio che ti sei svegliato da solo perchè tra poco avrei dovuto farlo io, devi prendere la medicina.
I: Uffa! Però prima mi accompagneresti in bagno?
K: Ancora lo stomaco?
I: No no quello è solo un pò disturbato.
K: Ok!
Kagome accompagnò Inuyasha nel bagno, quando stava per uscire lei lo fece rientrare.
K: Aspetta ad uscire che ti cambio la maglietta che quella che hai addosso è tutta sudata.
I: Hai ragione che schifo. Dammi faccio da solo.
K: Ma se non ti reggi in piedi. Siediti che così ti asciugo un pò.
Kagome prese un asciugamano e velocemente glielo passò addosso in modo tale da non farli prendere freddo. Inuyasha al suo toccò si stava talmente rilassando da quasi addormentarsi. Si ridestò dall'estasi quando Kagome disse di aver finito.
K: Forza rimettiti a letto che ti asciugo i capelli.
I: Va bene. Sai mi sento già meglio anche se la testa mi scoppia.
K: Vedrai che domani avrai giusto qualche lineetta di febbre. A proposito controlliamo.
Controllarono la temperatura e fortunatamente era scesa adesso era 38.
K: Che bello è scesa ancora. Certo che tuo fratello è stato bravo.
I: Già, qualche merito glielo riconosco. Comincio a sentirmi un pochino meglio.
K: Meglio così, mi stavo seriamente spaventando.
I: Mi dispiace averti fatto preoccupare così tanto. Tra un pò puoi andare a dormire se vuoi. Ti chiedo solo un favore. Puoi rimanere un altro pò?
K: Ma che domande sono. Comunque se non ti dò fastidio dormo qui con te.
I: No che non mi dispiace, anzi sarei il ragazzo più felice al mondo, ma non voglio rischiare di contagiarti.
Disse con un tono afflitto.
K: Non ti preoccupare io resto più che volentieri, e poi come potrei lasciare il mio cucciolotto da solo proprio quando sta male. Sia ben chiaro che come ci sei tu per me io ci sono per te. Chiuso argomento. Poi sia tuo padre che tuo fratello mi hanno detto di non lasciarti solo.
I: Davvero? Secondo me mio padre sospetta qualcosa.
Kagome cercò di non guardarlo per non tradire il fatto che lei sapeva che Inu era a conoscenza della loro relazione.
K: Bhe se lo sospetta e non ti ha detto niente vuol dire che non è poi così contrario. Poi non lo so. Comunque il fatto che me lo hanno chiesto loro è stato meglio così almeno non dovremo dare spiegazione, non credi cucciolotto?
I: Hai ragione e spero che sia davvero come dici tu.
Kagome sorrise al pensiero della bella sorpresa che avrebbe avuto per il suo compleanno sperava solo che non succedesse nulla che costringesse suo padre a dirgli la verità.
K: Ma sì dai. Adesso prova a riposarti un pò.
I: Non ho sonno ho già dormito un bel pò. Dai vieni un pò qui.
K: Ma hai bisogno di riposarti per sfogare la febbre.
Non furono parole dette che lo vide sbiancare.
K: Inuyasha cosa ti prende?
I: La testa e lo stomaco mi fanno malissimo.
Si alzò per andare in bagno ma era talmente debole che come si alzò ebbe un giramento di testa fortissimo. Se Kagome non fosse stata lì vicino a lui sicuramente avrebbe avuto un duro incontro con il pavimento.
K: Inuyasha aspetta che ti accompagno.
Lo portò in bagno e lo spettacolo che le si presentò era davvero spaventoso. Il suo amato stava davvero male si sentiva impotente di fronte a quella situazione.
K: Inuyasha su adesso cerca di alzarti dal pavimento che ti metto a letto. Mi sa che mi conviene metterti un bel secchio vicino al letto non puoi alzarti in questo stato. Adesso chiamo tuo fratello.
I: Non ce n'è bisogno sto meglio. Davvero.
K: Anche prima lo hai detto e guarda il risultato.
I: Davvero stavo meglio prima poi la testa e lo stomaco hanno cominciato a farmi davvero male. Ma ora va meglio mi sento solo molto debole, che schifo.
K: Sarà, ma chiederò lo stesso qualche consiglio a tuo fratello. Dammi il telefono perchè da qui non mi muovo.
I: Kagome dai sto meglio.
Kagome gli lanciò un'occhiataccia da farlo desistere immediatamente. Così prese il cellulare e chiamò Sesshomaru. Spiegò come stavano andando le cose. Dall'altro capo del telefono Sesshomaru annuiva. Suo fratello aveva preso una bella gastroenterite. Nulla di eccessivamente allarmante ma se non ben curata poteva diventare pericolosa. Però prima doveva esserne certo.
Se: Kagome cos'ha mangiato o bevuto oggi?
K: Ha mangiato le stesse cose mie. Ah lui ha bevuto ad una fontana mentre tornavamo a casa. Perchè?
Se: Quell'acqua doveva essere contaminata ha preso la gastroenterite seppur leggera. Sospendi l'antibiotico e per un pò non farlo mangiare, fallo bere a piccoli sorsi e digli riposo assoluto. Se durante la notte continua domani lo porteremo in ospedale. Ah nella cassetta dei medicinali dovrebbero esserci degli integratori. Però che strano!
K: Cosa?
Se: Abbiamo sempre bevuto da quella fontana, forse sarà stata contaminata da qualcosa. Avviserò il comune onde evitare che altri abbiano problemi più seri, soprattutto bambini. Domani puoi rimanere con lui? Farò avvisare la scuola da nostro padre così non faranno storie. Di sicuro con te si sentirà meno in imbarazzo, sò com'è fatto e questa situazione non è facile da sopportare per lui. Scommetto che già te lo ha detto?
K: Sì non immagini quante volte. Comunque per domani non preoccupatevi.
Chiuse la chiamata e tornò da lui. Era ancora cadaverico ma per lo meno sembrava che lo stomaco non stesse dando fastidio. La temperatura rimase invariata.
K: Bhe perchè non cerchi di riposare un pò, tuo fratello dice che ti farà bene. Ha detto che non è influenza ma probabilmente gastroenterite. Guai a te se bevi di nuovo alle fontane.
I: Credi che sia stata quella? Cosa te lo fa credere?
K: Perchè è l'unica cosa che hai fatto diversamente da tutti noi che come vedi non abbiamo problemi. Adesso stenditi per bene e chiudi almeno gli occhi.
I: Va bene ma rimani qui vicino a me per un altro pò?
K: Certo, vado a mettermi il pigiama e vengo.
I: Perchè qui ti vergogni?
Disse maliziosamente. Sembrava che anche se stesse male certe cose riusciva a pensarle. Kagome non gli diede retta e andò in bagno a cambiarsi.
K: Miroku 2 domani ne tu e ne io andremo a scuola. Spero che ti senta meglio non voglio portarti in ospedale.
Si mise accanto a lui e lo abbracciò accarezzandolo proprio come si fa con i bambini. Dopo un pò Inuyasha si addormentò la sua tecnica aveva funzionato. Durante la notte non si svegliò per niente ma comunque aveva un sonno molto agitato. Parlando disse di tutto di più, ma soprattutto quello che diceva era riferito alla sua amata. A Kagome dispiaceva quello che gli stava dicendo perchè quelle parole erano dettate dalla paura, anzi dal terrore che lei lo lasciasse. Nonostante glielo avesse ripetuto fino alla nausea lui temeva ancora un suo abbandono. Temeva che lei lo lasciasse solo come era successo con sua madre tanti anni fa, temeva che per colpa sua e di Kykio potesse rischiare la vita durante uno dei suoi attacchi.
A Kagome scappò anche qualche lacrima e lo strinse ancora più forte parlandogli.
K: Amore ti prego calmati, io non ti abbandonerò mai non ti lascerò più solo né la mia salute né Kykio o Koga riusciranno ad allontanarmi da te. Tuo padre accetterà al 100% la nostra storia. Noi qualunque cosa succederà resteremo insieme, ci saremo sempre l'uno per l'altra. Adesso calmati dormi sereno.
Le parole di Kagome sembrava stessero funzionando anche se lui non le sentiva era come se le sue carezze i suoi baci e i suoi abbracci gliele trasmettessero. Tanta la paura che stava provando che stava anche piangendo, cosa che lui non faceva da quando successe quell'episodio all'asilo.
Si svegliò prestissimo, Kagome era ancora lì al suo fianco che lo abbracciava durante la notte non aveva dormito nel timore che si sentisse male. Ma a parte gli incubi era riuscito a dormire.
I: Già sveglia? Non dirmi che non hai dormito?
K: Bhe si perchè avevo paura che se ti fosse servito il mio aiuto non ti avrei sentito. Comunque tu come stai? Hai delirato per tutta la notte.
Inuyasha stava pensando all'incubo che aveva avuto la notte e temeva che parlando avesse detto tutto. Ma ormai il danno era fatto non poteva fare niente.
I: Cos'ho detto?
K: Non te lo dico. Ma mettiti bene in testa che di me non ti libererai facilmente io con te rimarrò sempre, quindi basta con questa paura. Fidati.
Disse abbracciandolo e lasciandosi sfuggire qualche lacrima. Lui fece altrettanto e pensò che adesso aveva la conferma che aveva detto tutto. Però la sua non era mancanza di fiducia nei suoi confronti ma era la paura che qualcosa li potesse dividere e nonostante lui lo sapesse il suo inconscio aveva ancora paura.
I: Grazie. Comunque adesso sto meglio, la testa non mi fa più male come anche lo stomaco. Solo che così sudato mi sto facendo schifo. Posso farti una domanda? Non dirmi che gli occhi mi bruciano perchè ho pianto?
K: Bhe cucciolotto non c'è niente di male, comunque sì hai pianto e anche per un bel pò. Mi dispiace esserne stata la causa.
Disse abbassando la testa e usando un tono molto triste.
I: Ehi nessuno è la causa di niente. Il fatto che abbia pianto significa solo che a te ci tengo davvero e voglio averti con me altrimenti non avrei mai fatto una cosa del genere. Bhe cucciola mi hai fatto diventare una femminuccia dal cuore tenero. Pazienza, però con gli altri non cambierò ho pur sempre una reputazione.
K: Accidenti a te e al tuo orgoglio. Adesso forza ti aiuto a lavarti così non ti si asciugherà tutto il sudore addosso.
Inuyasha fece per alzarsi ma la mano di Kagome lo bloccò.
K: Dove pensi di andare? Rimani nel letto che ti lavo qui. Non di certo dopo una nottata simile ti alzi e te ne vai in giro per il bagno. Rischieresti anche di prendere freddo. Vado a prendere una bacinella statti fermo lì.
I: Ehi non sono un bambino.
K: In questo caso sì.
Kagome andò in bagno a prendere l'occorrente poi lo fece mettere seduto gli tolse la maglietta e lo lavò per bene. Dopo gli mise una maglietta pulita e anche dei pantaloni. Lo spostò dalla parte del suo letto in modo tale da poter cambiare le lenzuola che erano bagnate fradice. Fortunatamente le lenzuola erano messe singole anche se il letto era matrimoniale. Mise anche delle coperte pulite.
K: Ok adesso sei bello pulito e profumato. Vado a prenderti un pò di the. Sicuro di star bene? Fammi prendere la temperatura.
I: Uffa mi sento davvero ridicolo e di peso.
Kagome non gli diede ascolto e continuò il suo lavoro. Prese il termometro da sotto il braccio di Inuyasha e vide che la temperatura era scesa adesso aveva 37,5.
K: Whuau la giornata è iniziata benissimo la febbre non è più molto alta. Ok vado a prendere la colazione e informo tuo padre. Ieri era davvero preoccupato.
In: Ah si preoccupa per niente.
K: E' naturale per un genitore. Quando anche tu lo sarai te ne accorgerai.
Ops Kagome voleva rimangiarsi quello che aveva detto ma era troppo tardi. La cosa fece arrossire entrambi. Nello stesso momento entrambi immaginarono una famiglia insieme. Chissà forse sarebbe stato davvero così. Inuyasha si lasciò sfuggire un'altra frase che creò ancora di più imbarazzo. Tanto ormai la cosa era fatta.
I: Bhe forse sarà così. Tra noi due chissà chi lo sarà di più. Anche tu non sei da meno puoi far concorrenza al grande Inu.
K: Ah sì perchè tu no. Vado giù altrimenti non trovo più niente.
Gli diede un bacio a fior di labbra e corse fuori prima che potesse dire altro.
Intanto in cucina.
K: Buongiorno.
In: Buongiorno. Com'è andata la nottata? Scommetto che non hai dormito hai due occhiaie che fanno paura per non parlare degli occhi rossi.
Accidenti Inu in un secondo aveva capito tutto.
K: Bhe diciamo che è andata così.
In: Grazie per quello che stai facendo per lui. Ci avrebbe cacciati tutti piuttosto che farsi vedere in quello stato da noi. Non immagini quanto sia orgoglioso.
K: Lo so lo so. Comunque sta molto meglio adesso ed è il minimo che possa fare per tutto quello che voi state facendo per me. Questa notte ha dormito ma ha delirato per tutto il tempo. Comunque la febbre è scesa a 37.5.
Se: Ottimo, dagli un pò di the a piccoli sorsi.
Sesshomaru era sbucato all'improvviso facendo spaventare Kagome.
K: Mi hai spaventata.
In: Ragazzi se non vi dispiace vado a vedere il mio figlioletto come sta?
Inu si diresse nella camera di Inuyasha mentre la cucina accoglieva l'allegra coppietta.
M, S: Buongiornoooo.
S: Kagome come sta Inuyasha? Ci ha fatto preoccupare, non siamo voluti venire in stanza per non disturbare così abbiamo chiesto a lui.
M: Inoltre non volevamo assistere a certe scenette.
S: Miroku maledetto già di prima mattina. Secondo te mia sorella pensa quello che pensi tu in queste situazioni? A volte mi chiedo come ho fatto a mettermi con uno come te.
M: Su non dire così scherzavo. Con me ti sei messa perchè sono affascinante bello intelligente e molto affettuoso oltre che....
Non finì di parlare che una cinquina li colpì la guancia visto che mentre parlava la sua mano morta cominciava a fare il suo lavoro.
K: Miroku sei senza speranza. Ah hai dimenticato di dire che sei molto umile.
Disse sarcastica. Nel frattempo fecero colazione Kagome aveva deciso di tornare da Inuyasha quando Inu sarebbe sceso, di sicuro avrebbe approfittato per parlare di alcune cose private.
*********************************************************
In: Inuyasha posso?
I: Certamente papà.
In: Come stai?
I: Sono stato meglio. Però Kagome si sta occupando egregiamente di me come vedi.
Disse indicando il mucchio di roba che Kagome aveva messo da parte.
In: Si comporta come una mamma si vede che ci tiene a te. Non potevi avere un'amica migliore come anche lei. Certo che voi due siete più che semplici amici.
Inuyasha cominciava a preoccuparsi. Sebbene non gli sarebbe importato nulla se suo padre era favorevole o meno alla sua relazione con Kagome non gli andava di discutere, soprattutto in quel momento. Inu mise una mano sulla spalla di suo figlio e guardandolo disse.


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Bene bene ecco cos'è successo al nostro caro Inuyasha. Si è beccata una bella gastroenterite quindi il rossore accennato nel capitolo precedente non era dovuto solo ai dolci pensieri che aveva fatto. Ok dopo questo non resta che chiedersi: Inu davvero sarà favorevole alla relazione di suo figlio con Kagome, o è stata tutta una montatura per far uscire la coppia allo scoperto? 
Questo nel prossimo capitolo.
RINGRAZIO
come sempre chi legge, chi mette la storia tra le preferite e seguite e in particolar modo ringrazio chi recensisce:
rosadc (che non perde nemmeno un capitolo)
Midory50
Grazie mille
Baci Inu_ka

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Capitolo 17
*** L'espulsione ***


In: Ragazzi cosa sta succedendo?
Ta: Oh la mia bambina, vieni qui non ti è successo niente, vero?
M: Mi scusi signor Mushi se non sbaglio lei ha anche un altro figlio. Perchè si preoccupa solo di lei?
Ta: Perchè tu sei grande e sei un maschio, mentre lei è la mia piccolina che nessuno deve sfiorare.
M: Grazie mille papà. Comunque è colpa sua se qualcuno di mia conoscenza ha urlato. Giusto Higurashi?
K: -Ehi che vuoi non è colpa mia se Rin ha scambiato un pò di polvere per un topo dicendomelo nell’orecchio. - Disse mettendo il muso.
Ta: Oh tutto qui. Che sollievo, pensavo che Sesshomaru vi avesse indotti al suicidio con le sue ripetizioni.
I: Ci sta andando vicino. Sono due ore che stiamo invocando cinque minuti di pausa, ma mister ghiacciolo niente.
Se: Impara bene le declinazioni e io ti faccio fare la pausa.
I: Ma sei andato anche oltre.
Se: Perchè fortunatamente qui c'è qualcuno che si sta impegnando per capire quelle semplici cose che dovresti sapere da cinque anni. Perchè non prendi esempio da lei.
 Disse indicando Rin che a quel complimento arrossì.
M: Eddai non farla così tragica Sesshomaru.
Se: Tu stai zitto che sei messo ancora più male di lui. E' una grazia se sai l'alfabeto. Miroku toglimi una curiosità.
M:?
Se: Ma lei è davvero tua sorella?
M: Certo perchè?
Se: Perchè è troppo intelligente per esserlo.
M: Sesshomaru stai facendo troppi complimenti a mia sorella. Dicci la verità ti piace?
Tutti guardarono in malo modo Miroku, ad eccezione di Rin che si nascose dietro suo padre. Sesshomaru non disse niente anche perchè in suo aiuto era intervenuta Sango.
S: Miroku razza di deficiente queste cose tienile per te. In questa stanza se guardi bene ci sono già due persone che ti vogliono uccidere e io non rientro in queste.
Miroku guardò tutti quelli che erano lì presenti e i volti di due lasciavano ben intendere la cosa. Uno era Sesshomaru e l'altro era suo padre. Taiga diventava una vera furia quando si trattava di Rin.
In: Ok, calmatevi. Inuyasha hai visto hai avuto i tuoi cinque minuti di pausa così stai bene?
I: Ovviamente. Ehi Miroku ogni tanto servi a qualcosa.
M: Inuyasha questa me la paghi.
K: Ragazzi sono le 21:30 che ne dite se per oggi ci fermiamo?
Se: Sì hai ragione anche perchè farvi ritrovare la concentrazione adesso sarebbe impossibile. Rin a te serve che ti spieghi qualcos'altro per il compito?
R: Oh no non preoccuparti è più che sufficiente anzi scusami se ho disturbato. A casa ripeterò quello che mi hai spiegato. Grazie mille.
Se: Figurati, tanto quelle cose le dovevo spiegare lo stesso. Hai visto a che livello sono quei due.
Si riferiva ovviamente a Miroku e a suo fratello.
In: Ok allora visto l'orario Taiga che ne dici se tu e Rin vi fermate qui per cena.
Ta: Oh Inu accetterei volentieri ma a casa Nami ci sta aspettando. Qualche volta però potremo mangiare tutti insieme, che ne dici?
In: Certo e me lo chiedi? E' da molto che non facciamo un bel pranzo tutti insieme.
I: Dallo a te papà. Quando si tratta di fare casino non perdi occasione.
K: Inuyasha! Quando imparerai a stare zitto. Sono amici da una vita è ovvio che sia felice di stare con loro. Ah maschi per quanto riguarda i sentimenti non capite proprio niente.
Alla frase di Kagome quasi tutti si misero a ridere ad eccezione dei fratelli No Taisho. Uno perchè era il diretto interessato e l'altro perchè rideva solo in casi estremi. A dire il vero Sesshomaru aveva un'espressione stralunata. Che Miroku avesse ragione? Si era davvero innamorato di Rin? L'interesse che aveva mostrato e i complimenti fatti sembravano confermarlo.
Ta: Va bene ragazzi alla prossima. Ciao.
R: Ciao ciao. Grazie ancora Sesshomaru.
Se: Prego, se ti serve qualche altra ripetizione puoi venire tanto con questi il programma è da fare dalla prima lezione del primo anno. In bocca al lupo per domani e fammi sapere come va?
R: Ok. Un 7 credo di riuscirlo a prendere. Buona notte.
Rin salutò tutti e raggiunse suo padre in macchina. Quella giornata per lei era stata bellissima. Il fatto che gli piacesse Sesshomaru l'aveva spronata a studiare di più in modo da non fare brutta figura. Dai complimenti che gli aveva fatto ci era riuscita. Arrivati a casa cenò e corse in camera sua per ripetere. Ci teneva molto a prendere un bel voto per una volta aveva preso seriamente la scuola.
In: Bene ragazzi allora lui com'è come professore?
K: Bhe è piuttosto bravo. Spiega in modo molto semplice così non perdi molto tempo a studiarle perchè la spiegazione è più che sufficiente.
S: -Ehi tu ridammi mia sorella. Non ci posso credere Kagome che capisce al volo qualche lezione. Sesshomaru sono anni che tento ma non ci sono mai riuscita e adesso tu in due ore sei riuscito in questa impresa. Ok sono fiduciosa, vuol dire che riuscirai anche con loro due. - Disse indicando Miroku e Inuyasha.
Se: Fidati per loro non c'è speranza.
I: Fino alla fine ti ammazzo. Questa volta vado io a prendere Tessaiga.
In: Figlioli mi sa che mi conviene far sparire quelle spade prima che dai pensieri passate ai fatti.
K: Ma no dai non faranno mai una cosa del genere. Sappiamo che si vogliono uccidere di continuo ma in fondo si vogliono bene. Non è così Inuyasha?
I: Eh ma dico ti sei bevuta il cervello? Io lo sopporto solo perchè è mio fratello, purtroppo. Papà non potevo nascere figlio unico?
Se: Ah sì, vedi che ho ragione a dire che sei un'idiota? Come puoi voler essere figlio unico se prima di te ci sono io. Caso mai quello potevo dirlo io, idiota!
In: Uffa, ogni giorno è la stessa storia. Ma quanti anni avete? A volte sembrate essere rimasti ai tempi dell'asilo.
Se, I: Non è vero!
Tutti risero guardando le facce dei due fratelli. Inu si ritrovò a pensare che era stato davvero fortunato ad avere una famiglia così, anche se incompleta.
Si era fatto molto tardi e ognuno il giorno dopo aveva i propri impegni dunque andarono nelle loro camere.
Sesshomaru quella notte non riuscì a dormire, continuava a pensare a Rin. Non poteva crederci quella ragazzina era riuscito a far breccia nel suo cuore. Sperava che lei decidesse di seguire le sue lezioni così avrebbe avuto una scusa per restare con lei e chissà conoscendosi meglio tra i due sarebbe scattata la scintilla. L'indomani avrebbe sicuramente parlato con lei visto che gli aveva detto di voler sapere come sarebbe andato il compito.
Se fosse successo qualcosa tra loro avrebbe dovuto ringraziare quel gruppo di scapestrati. Con questi pensieri dopo un bel pò riuscì a prendere sonno.
La sveglia come ogni mattina aveva fatto il suo dovere e la routine ricominciò. I programmi giornalieri erano sempre gli stessi:
  1. Svegliarsi
  2. Lavarsi
  3. Colazione
  4. Scuola
  5. Pranzo
  6. Studio
  7. Cena
  8. Nanna
Quella mattina Sesshomaru avrebbe dovuto accompagnare il gruppo a scuola ma all'improvviso suonarono alla porta.
DIN DON
I: Chi sarà a quest'ora? Speriamo sia qualcuno che ci viene ad avvisare che oggi non c'è scuola. Ti prego.
K: Inuyasha svegliati perchè quello è solo un sogno.
I: Hai ragione.
Nel frattempo Inu andò ad aprire. Era Rin.
R: Salve signor Taisho gli altri sono ancora in casa?
In: Sì sono ancora qui, ora te li chiamo.
I: Papà chi è?
In: E' Rin.
A quelle parole gli altri giurarono di aver visto dipingersi sulla faccia di Sesshomaru un piccolissimo sorriso. Inuyasha si avvicinò a Kagome e a bassissima voce disse:
I: Ehi Kagome hai visto anche tu la faccia di mio fratello? Quello è sicuramente cotto di Rin, tu che ne pensi?
K: Pensavo fosse stata solo una mia impressione allora è vero, anche secondo me li piace. Oh finalmente chissà si addolcisce un pò.
I: Sì come no, adesso vuoi troppo.
M: Ehi Rin come mai sei qui?
R: Ehm ho pensato di venirvi a prendere. Diciamo che così mi sdebito un pochino, comunque muoviamoci papà ci sta aspettando.
K: Che bello stamattina non si cammina. Avanti andiamo.
Sesshomaru appena il gruppo se ne andò si rivolse a suo padre.
Se: Papà ieri hai chiamato il preside della scuola di Inuyasha?
In: Sì sì, il preside oggi dovrebbe risolvere la questione.
Se: Ho capito speriamo che per oggi non succeda niente, giusto il tempo di attuare il piano. Quanti problemi ci sta dando quel cadavere ambulante. Non capisco tuo figlio cosa ci abbia trovato in quella ragazza. E' un autentico mistero.
In: Hai ragione comunque sono fiducioso. Tutto si risolverà. E adesso figliolo torniamo anche noi ai nostri impegni.
Se: Io oggi non ho lezione quindi resterò a casa a studiare. Più tardi andrò a prendere gli altri a scuola.
In: Va bene ci vediamo più tardi.
Intanto a scuola.
Toc toc
Prof: Avanti.
To: Mi scusi professore il preside vorrebbe la signorina Musashi in presidenza.
Prof: Capito, Kykio in presidenza.
Mentre Kykio stava uscendo in classe tutti si chiedevano perchè fosse stata convocata in presidenza, anche il professore se lo chiedeva. Anzi temeva il perchè di quella convocazione. Forse il preside era venuto a conoscenza della sua avventura con Kykio, ma scacciò subito quel pensiero in quanto il preside avrebbe convocato anche lui perciò smise di pensarci e cominciò la sua lezione.
IN PRESIDENZA.
Ky: Buongiorno signor preside mi ha fatta chiamare.
Pres: Prego si accomodi. Allora signorina Musashi mi dica cosa succede ogni tanto in questa scuola grazie alla cattiva condotta assunta anni fa dal signorino No Taisho?
Ky: Passano degli ispettori a visionare i filmati della video sorveglianza per controllare che altri non assumano comportamenti simili.
Kykio cominciava ad agitarsi cominciava a capire quale fosse il motivo di tale convocazione ma cercò di mantenere quanto più possibile la calma.
Pres: Bene vedo che lo ricorda. Gli ispettori mi hanno riferito di alcuni atteggiamenti indecorosi assunti da una studentessa. All'inizio non ci credevo poi quando ho visto il video sono rimasto a dir poco inorridito e stupito di chi fosse. Non mi aspettavo una cosa simile da lei. Per caso ha scambiato la scuola per una casa di appuntamento? In confronto a quello che ha fatto lei ciò che fece No Taisho non è nulla. Sa che figura ha fatto il nostro istituto?
Kykio teneva la testa abbassata quello che aveva temuto era successo. Il preside era venuto davvero a conoscenza di quello che aveva fatto. Però secondo lei non era del tutto vera la questione del controllo degli ispettori, in fondo qualche giorno prima Miroku aveva elencato tutte queste cose ma non aveva prove. Inoltre non sapeva che quelle telecamere le aveva fatte installare il padre di Inuyasha quindi non poteva essere colpa sua, ma comunque il sospetto restava.
Ky: Mi dispiace signor preside non succederà più.
Pres: Su questo siamo perfettamente d'accordo. Il regolamento scolastico parla chiaro. L'assunzione di comportamenti indecenti e scandalosi comporta la sospensione dall'attività scolastica.
Ky: Ho capito, e di quanti giorni di sospensione si parla?
Pres: Oh signorina Musashi mi dispiace ma per lei oggi sarà l'ultimo giorno che metterà piede in questo istituto.
Ky: Ma come? Si parla di sospensione e non di espulsione.
Pres: Ha ragione, ma lei non ha commesso il fatto una sola volta ma più volte. Dunque la sospensione si limita ai ragazzi che hanno partecipato al gioco con lei. Direi che la sua era diventata un'abitudine e non si è limitata ai soli studenti ma anche ad un insegnate. Anche per lui saranno presi provvedimenti molto drastici in quanto sono vietati rapporti fisici professori-studenti soprattutto se questi sono minorenni. Quello che mi stupisce è che lei nonostante sia fidanzata con No Taisho in quei filmati lui non appare, che strano. Ma comunque non mi interessa non sono affari miei e buon per lui. Sembra che in questa scuola uno si calma e cento si danno alla pazza gioia. Con questo ho finito adesso vada in classe insieme a Totosai prenda le sue cose e il registro. Mi dispiace signorina Musashi ma lo ha voluto lei e sinceramente non me lo aspettavo. Con questo ho finito tra breve la attendo qui in presidenza.
Ky: Sì va bene arrivo subito.
Nel corridoio Kykio camminava come una pazza e senza accorgersene urtò contro un'altra studentessa.
Ky: Ehi tu stai attenta dove cammini.... Ah ma guarda chi è, Kagome.
K: Non sono io che in corridoio cammino come una pazza. Datti una calmata.
Ky: Dattela tu una calmata, non è di certo colpa mia se delle idiote come te non vedono chi hanno di fronte quando camminano. E dimmi dove andavi di bello a trovare un posto che non sia controllato dalle telecamere per spassartela con qualcuno? E chissà forse proprio con Inuyasha. Non mi stupirebbe.
K: Adesso basta, mi hai stancata. Quelle sono cose che forse faresti tu non io. Ci sono posti migliori della scuola ma per te non farebbe nessuna differenza, e adesso se non ti dispiace dovrei prendere dei gessi per fare quello che si fa a scuola: cioè studiare. Ti ho dedicato fin troppo tempo per oggi. Ciao ci si rivede e guarda avanti.
Inuyasha vedendo che Kagome non rientrava in aula chiese il permesso di uscire quando sentì la sua voce. Si mise dietro una colonna e aveva visto tutto era davvero orgoglioso di come Kagome aveva tenuto testa a Kykio che non poteva credere alle sue orecchie. Davvero Kagome aveva osato sfidarla in quel modo e per giunta senza fare una piega. Quella giornata per lei non poteva andare peggio si diresse in classe per prendere le sue cose e ritornare in presidenza.
Inuyasha tornò in classe soddisfatto.
M: Ehi Inuyasha cos'è quel sorrisetto da ebete che ti ritrovi sulle labbra.
I: Ma che stupidaggini stai dicendo.
M: Bah sarà ma non me la racconti giusta. Non è che per caso hai incontrato qualche bella ragazza per i corridoi.
I: Miroku taci o a casa non torni vivo. Comunque stai zitto prima che la professoressa ci riprenda. Speriamo che Kagome ci metta un pò di più con quei gessi almeno la prof non parla.
S: Spiacente per te ma è appena rientrata. Chissà dov'è andata a prenderli quei gessi direttamente in fabbrica.
I: Uffa!
K: Mi scusi professoressa ma non riuscivo a trovare il bidello.
Prof: Va bene. Allora ragazzi riprendiamo.
La prof continuò la sua lezione fino al suono della campanella dell'intervallo.
Alla ricreazione centinaia di studenti si riversarono per i corridoi. Rin corse immediatamente in direzione dell'aula di suo fratello che era già diretto verso il distributore. Lui e Inuyasha erano sempre i primi ad uscire dall'aula.
M: Ehi Inuyasha guarda quella vicino all'armadietto non è Kykio? Sembra lo stia svuotando. Che tuo padre abbia già provveduto alla sua espulsione?
I: Non mi stupirei. Mio padre non è il tipo da portare le cose alla lunga, i problemi preferisce risolverli subito.
M: Già a differenza di qualcuno di mia conoscenza che rimanda sempre finchè non si trova con l'acqua alla gola. Non è vero signorino?
I: Ehi cosa stai insinuando? Comunque spostiamoci non ho voglia di parlarci e di farmi sputare addosso qualche altra sua cattiveria anche se per oggi ha già dato.
M: Come ha già dato? Noi non l'abbiamo proprio vista.
I: Io sì e Kagome ci ha persino parlato. E' su di lei che ha sputato la sua dose di veleno. Prima quando sono uscito ero andato a vedere dove fosse finita Kagome poi ho sentito delle voci di mia conoscenza e sono andato a vedere, erano lei e Kykio che parlavano. Come al suo sempre Kykio ha detto le sue solite cattiverie, Kagome ha saputo tenerli testa per questo non sono intervenuto. Sono fiero di lei finalmente non rischierà un attacco ogni volta che entra in contatto con lei. Comunque penso che a casa lo dirà lei. Adesso andiamo.
I due si dileguarono pur di non rivolgerli la parola. In aula trovarono una Rin a dir poco euforica.
R: -Oh fratellone eccoti qui- Disse saltandoli al collo, cosa che per poco non fece cadere entrambi.
M: Ehi ma che ti prende?
R: Fratellone sono riuscita a fare il compito con molta facilità. Inuyasha hai davvero un fratello eccezionale.
S: Oltre che bello, vero Rin?
Rin a quella frase arrossì.
I: Sai Rin sembra che anche tu non sia rimasta indifferente a mister ghiacciolo. Ieri era davvero strano come anche stamattina.
K: Inuyasha non si spifferano certe cose. Impara a stare zitto ogni tanto.
S: Ok allora proporrei di far venire anche Rin a ripetizioni di greco. Cosa ne pensate?
K: Per me va bene.
I: Non fa differenza.
M: Ehi è della mia sorellina che si sta parlando. Voi non farete proprio niente senza il mio permesso.
S: Miroku ti conviene stare zitto altrimenti io posso fare eccome una cosa senza il tuo permesso. Allora ti va di rischiare?
M: Ehi così non vale io non mi intrometto nelle cose di tua sorella.
S: Perchè non lo faccio nemmeno io. E' grande e se la può cavare da sola come anche tua sorella, è solo un anno più piccola di noi.
K: Dai adesso finitela la state mettendo in imbarazzo. Comunque Rin lascia perdere la dolce coppietta, cosa ne pensi dell'idea di venire a casa sua per le ripetizioni di greco?
R: Bhe non so non vorrei darvi disturbo e non voglio rallentarvi.
S: Rallentarci????? Ma hai visto tuo fratello?
I: In effetti ha ragione, io non sono un genio ma arrivare a tuo fratello è praticamente impossibile.
K: Sì sì. Allora siamo tutti d'accordo?
S, I: Sì
S: Miroku non ho sentito il tuo sì anche se per la maggioranza è irrilevante adesso siamo 3 a 1.
I: Ok allora mangi da noi poi tu ti fai i tuoi compiti e noi i nostri e alle 19:00 vieni insieme a noi per le ripetizioni di mister ghiacciolo.
K: Ecco ti pareva che non ci mettevi del tuo. Mi sembrava strano.
R: Ok allora se non disturbo per me va bene.
S: Figurati Sesshomaru stesso te lo ha detto quindi.
R: Allora chiamo papà per farmi portare i libri per i compiti di domani così poi ci accompagna a casa sua.
M: Per me è meglio se lo dici a nostra madre i libri che ti servono lo sai che papà dimenticherà sicuramente qualcosa.
S: I suoi libri sono come quelli che avevamo noi l'anno scorso quindi se Inuyasha non gli ha venduti ci sono i suoi.
I: Si ci sono i miei nel caso dimentichi qualcosa.
R: Va bene grazie, adesso vado in classe la ricreazione sta per finire. Ciao a dopo.
Rin uscì dall'aula tutta contenta era impressionante come ogni piccola cosa la potesse rendere felice. Era proprio questo che la caratterizzava.
Terminate le lezioni Rin era già all'ingresso dell'aula dei ragazzi che li aspettava.
K: Ehi Rin già qui.
R: Sì mio padre già ci sta aspettando.
M: Whuau finalmente non ne potevo più oggi non una ma ben due interrogazioni mi sono toccate.
S: E tutte e due hanno fatto schifo.
M: Ehi un 6,5 e un 7 ti fanno schifo? Per me vanno più che bene.
S: Sì per essere le ultime sì.
R: Sango dovresti sapere che per lui è già troppo.
S: Ti do perfettamente ragione. Vabbè adesso andiamo che sto morendo di fame.
Arrivati a casa gettarono letteralmente gli zaini in camera e si diressero verso la cucina dove tutto era già pronto attesero solo il ritorno di Inu. Rin era imbarazzatissima non sapeva come approcciarsi finchè Sesshomaru non parlò.
Se: Bhe Rin come pensi sia andato il compito?
R: Bhe diciamo che non è stato particolarmente difficile per una volta sono riuscita a farlo senza sperare di trovare qualche frase già fatta sul dizionario.
Disse facendo un sorrisetto che intenerì Sesshomaru. Era vero quella ragazzina lo stava letteralmente stregando.
Se: Sono contento che almeno a qualcuno siano servite quelle poche ripetizioni quindi non ho parlato del tutto al vento.
Disse guardando i ragazzi di traverso.
In: Visto ve l'avevo detto io che è un vero asso per quanto riguarda lo studio.
S: Già. Per fortuna che Sesshomaru ha accettato a darci ripetizioni altrimenti Rin dovevi pregare di trovare l'intera versione sul vocabolario se aspettavi tuo fratello. Non è vero Miroku? 6,5 non ti ricorda nessun voto di oggi?
M: L'interrogazione.
S: Certo. Dicci l'interrogazione di quale materia era?
M: Greco
Disse chinando il capo. Sapeva dove Sango voleva andare a parare.
R: Hai ragione Sango ma se non ci fosse stato lui mio fratello sarebbe stata l'unica speranza. A te non volevo chiedere perchè non volevo distrarti dai tuoi studi.
S: Non ci dovevi nemmeno pensare fortunatamente tu apprendi prima di tutti loro quindi non ci avrei messo molto.
Se: Sono d'accordo con te. Rin io alle 19:00 dò ripetizioni di greco a loro quindi come già ti ho detto sono cose vecchie che hai già fatto quindi puoi benissimamente stare con noi se ti va. Visto che apprendi subito puoi chiedermi anche qualche altra materia.
In cuor suo sperava proprio in bel sì.
R: Grazie ma non vorrei disturbare tu se non sbaglio vai all'università.
I: Non ti preoccupare quello terrà già pronti tutti gli esami di questo semestre.
K: Inuyasha ma che schifo ti metti a parlare con la bocca piena.
Se: Per una volta fratellino hai ragione sono già ad un ottimo punto cosa che non posso dire di te.
I: Uffa ti ho fatto un complimento e tu subito offendi. Sai che ci sta vai a quel paese.
In: Inuyasha cosa sono queste parole?
I: E' lui che non capisce niente.
S: Allora Rin che ne pensi?
R: Bhe sì accetto volentieri chissà quest'anno vengo promossa con una media più accettabile di quella passata.
Se: E quale sarebbe stata?
R: 9.
Se: Bhe non è poi così tanto male.
M: Bravo diglielo vuole fare concorrenza alla cognata.
R: Non è vero. Però perchè accontentarsi se posso fare di meglio. Non dico che stravedo per la scuola come lei ma non voglio nemmeno fare figuracce.
S: Vedi l'ho sempre detto che lei è più intelligente di te.
Inu stava ascoltando le conversazioni dei ragazzi e non poteva negarlo quei ragazzi erano proprio come i loro genitori alla loro età. Quei giorni passati con quei ragazzi gli piacevano proprio tanto che voleva chiedere se volessero rimanere lì a studiare anziché andare nelle altre case ma non voleva rovinare i programmi dei ragazzi così scacciò via quell'idea così tanto assurda, finchè Kagome non notò il suo cambiamento di espressione.
K: Ehm va tutto bene?
In: Ah sì certo va tutto bene, perchè me lo chiedi?
K: Mentre ci osservavi il tuo viso ha cambiato espressione. Prima sembrava felice e dopo un pò malinconico. Se ti diamo fastidio con questa confusione possiamo smetterla basta che ce lo dici.
In: No niente affatto anzi è il contrario. Mi dispiace che tra pochi giorni ve ne andrete ecco tutto. Sai voi mi ricordate proprio come eravamo io e miei amici da giovani. Anche noi per gli esami di stato ci riunivamo tutti insieme per studiare. Per sapere come eravamo noi ti basti guardare i tuoi amici. Hanno anche i nostri stessi caratteri niente eccezioni.
K: Davvero, eri come Inuyasha? Non ci credo.
In: E invece sì anche io ho fatto le mie malefatte a scuola e anche io mi sono calmato quando è arrivata la mia donna. Inuyasha questo non lo sa quindi gli è venuto naturale ecco perchè sono convinto che tu sia perfetta per lui.
K: Dai non dire così mi metti in imbarazzo. Anche il padre di Miroku era come lui?
In: Oh sì e sua madre era più o meno come Sango. Diciamo che mi state facendo ritornare ai vecchi tempi. Diciamo che anche tu e tua sorella siete come i vostri genitori.
K: Conoscevi i nostri genitori sin dai tempi della scuola?
In: Sì eravamo molto amici anche se con noi non stavano molto spesso visto che vivevano fuori città. Tu sei come tua madre buona e gentile con tutti sempre pronta a dare una mano agli altri mettendo i propri problemi in secondo piano, e questo tu lo hai fatto con mio figlio. Tua sorella invece ha la determinazione di tuo padre non si fa mettere sotto i piedi da nessuno e difende le sue convinzioni e i suoi principi. Visto voi sembrate la proiezione  dei vostri genitori.
K: Scusa ma da chi Sesshomaru ha preso il suo carattere raggelante.
In: Quella è tutta impressione lui non è realmente così è solo un atteggiamento che ha assunto per reagire al passato ma che col crescere è diventato parte integrante di lui. Però vedo che sta crollando un pò, lo vedo da come si comporta con Rin.
K: Ah quindi non è solo una nostra impressione.
In: No mia cara, me lo sento quei due finiranno con il mettersi insieme e chissà forse proprio la scuola sarà il loro punto di attacco.
K: Bhe ti dirò che anche secondo me è così.
In: Ricordati che c'è la lettera col timbro dove ho scritto le mie previsioni.
K: E' vero. Quindi lo hai fatto sul serio?
In: Certo ne dubitavi?
I: Ehi voi due cosa state confabulando da due ore.
K: Niente che ti possa interessare. Pulisciti il muso piuttosto.
I: Ehi ma oggi sei l'acidità in persona meglio tenersi alla larga da te oggi.
K: Ok se la metti così stanotte dormi a terra.
I: E perchè basta cambiare posto.
K: Mi spiace ma non ce ne sono perchè Sango e Miroku dormono vicini e tra di loro non mi metto. Miroku non vuole dormire al centro ma solo alle parti esterne del letto, tu vicino a me non vuoi stare quindi se stai in stanza con noi il pavimento ti aspetta.
I: Uffa! Ma quando le pensi tutte queste cose.
K: All'istante. Ragazzi se non vi dispiace mi vado un pò a riposare. Sango prima che tu parli lo sò che è solo per mezz'ora.
S: Sì sì non preoccuparti tra un pò veniamo anche noi.
Inu guardò la scena divertito e si lasciò sfuggire una frase.
In: Ehi figliolo hai trovato pane per i tuoi denti tienitela cara.
I: Ehi cosa vuoi dire?
In: Ah no niente.
I ragazzi avevano intuito che Inu aveva capito come stavano davvero le cose e sembrava che a lui non dispiacesse affatto, ma per Inuyasha non era così. Quella frase lo aveva fatto agitare parecchio. Quindi si alzò e andò anche lui in camera nessuno fece battutine al riguardo.
S: Scusa Inu ma davvero cosa intendevi con quella frase?
In: Ehm no niente sul serio.
M: Non ci credo.
In: E va bene ma non ditelo ad Inuyasha. Ho semplicemente capito cosa c'è tra quei due. Solo Inuyasha pensa che io non lo sappia, per il resto lo sapete tutti. Vi pregherei però di non dirglielo.
M: Ok fidati. Solo che ho visto la faccia di Inuyasha ed è a dir poco terrorizzata.
In: Aaah non sarà per molto, vedrete che tra un pò già se ne sarà dimenticato.
S: Sì hai ragione.
Intanto in camera Kagome si era stesa sul letto era davvero stanca soprattutto dopo quello che era successo la mattina a scuola. Però era soddisfatta perchè era riuscita a tener testa mantenendo la calma.
Quando entrò Inuyasha nemmeno se ne accorse tanto che era assorta.
I: Ehi Kagome! Kagome! Kagomeeee!
K: Eh sì che c'è?
I: Accidenti mi hai fatto preoccupare. Stai bene?
K: Sì certo perchè non dovrei?
I: Bhe perchè ti ho chiamata tre volte e non mi rispondevi.
K: Ah scusami ma ero sovrappensiero.
I: E dimmi a cosa pensavi? Non dirmi che ti sei offesa per quello che ho detto prima?
K: Ma no figurati, ci siamo detti di peggio. Però ora che mi ci fai pensare non hai detto che oggi era meglio starmi lontana?
Disse gonfiando le guance. Inuyasha si avvicinò e gli passò una mano tra i capelli come a lei piaceva. Poi si avvicinò all'orecchio e gli sussurrò.
I: Ehi sciocchina sai che non ci riuscirei a starti lontano nemmeno volendolo.
Gli diede un bacio sulla fronte che la fece arrossire. A lui piaceva molto quando diventava rossa per lui era come se assumesse un'aria da bambina, già la sua piccola donna.
K: Bhe per un pò ci avevo creduto. Anche io non ci riuscirei e il solo pensiero mi fa stare male. Ti prego promettimi che rimarrai con me.
Disse con gli occhi lucidi.
I: Ehi adesso perchè dici queste cose? Non mi sembra che te ne abbia dato motivo. Io non ti lascerò mai qualunque cosa accada anche se dovessi andare contro  mio padre. Stai tranquilla non ti lascerò nelle mani di altri perchè starai solo tra le mie braccia, e adesso basta vieni qui.
Detto questo la strinse forte a se. Si ritrovò a pensare a Koga e al male che gli aveva fatto era stato un vero stupido a trattarla in quel modo, aveva davvero perso un tesoro e quel tesoro adesso giaceva tra le sue braccia. Si ripromise che nessun altro l'avrebbe toccata perchè adesso lei era sua. Continuò a stringerla ed accarezzarla dandole qualche bacio sulla testa proprio come si fa per calmare una bambina.
I: Ehi piccola adesso ti sei calmata? Che ne dici se ci stendiamo un pò e ci riposiamo prima che tua sorella ci uccida con i compiti.
K: Hai ragione. Inuyasha posso rimanere abbracciata a te?
I: Ma certo, anche io non avevo intenzione di staccarmi.
I due si stesero e rimanendo abbracciati si addormentarono. Lei era poggiata sul suo petto stringendolo forte mentre lui aveva la testa poggiata sulla sua. Non gli importava se fosse entrato suo padre e gli avesse visti così.
Gli altri avevano capito che quei due volevano stare un pò soli così decisero di intrattenersi nel soggiorno. Inu andò nel suo ufficio per sistemare delle cose. Il giorno prima si era fatto lasciare il cellulare da Kagome dandole uno nuovo con un numero nuovo. Quello vecchio lo teneva lui per controllare se Koga o Kykio si fossero fatti sentire. Nemmeno il tempo di pensarlo che il telefonino segnò l'arrivo di un messaggio.
Ehi piccola sgualdrina come va?
Sei felice di aver fatto cacciare Kykio dalla scuola?
Ma sì che lo sei, adesso puoi girare liberamente con quel cane rognoso che ti ritrovi.
Che idioti che siete pensi che così hai risolto tutto?
Bhe ti sbagli di grosso, ricorda che Tokyo è grande non si limita solo alla scuola.
Con questa tua azione mia cara hai segnato la tua condanna.
Ps: Volevo ricordarti che quell'idiota del padre di Inuyasha non ti accetterà mai perchè lui pensa agli affari e non di certo vorrebbe una pezzente come te quindi hai perso in partenza, anche se quei due non si amano per interesse rimarranno comunque insieme.
Arrenditi. Se vuoi qualcuno con cui giocare sai dove abito.
In: Maledetto ma tu guarda che bastardo. Davvero pensano che farò quello che si aspettano, bhe si sbagliano di grosso perchè avranno una bella sorpresa. Miei cari mi dispiace ma con questo messaggio avete segnato voi la vostra condanna.
TOC TOC
In: Avanti.
Se: Papà tutto bene? Oggi mi sei sembrato abbastanza strano. Non ho voluto dire niente prima ma non per questo non l'ho notato.
In: Certo che va tutto bene prima mi sono solo lasciato prendere da dei vecchi ricordi. Sai le cose che fate voi sono quelle che facevo io con i miei amici quando avevamo la vostra età. Tutto qui niente di allarmante. Invece leggi qui, questo sì che è allarmante.
Sesshomaru lesse il messaggio e restò a dir poco allibito.
Se: Abbiamo fatto bene a fargli cambiare numero. Questo messaggio gli avrebbe di sicuro procurato un altro attacco non si può andare avanti così. Direi che si sta rivelando un vero e proprio stalker.
In: Hai ragione. E per una volta figliolo non so cosa fare. Tra qualche giorno se ne andranno di qui e non potremo più controllare la situazione.
Se: Se non sbaglio la settimana prossima tocca andare a casa di Miroku? Lì ci saranno Taiga e Nami quindi non si potrà avvicinare tanto a casa loro.
In: Già ma quella successiva tocca a quella delle gemelle e lì non ci sono adulti.
Se: Mi dispiace per loro ma se la questione non si sarà risolta dovranno passare direttamente qui.
In: Hai ragione questa sera lo dirò ad Inuyasha. Sesshomaru per ora non dirgli niente del messaggio. Anche se in realtà non vorrei proprio dirgli niente visto la testa calda che è.
Se: Da una parte hai ragione ma da un'altra non è per niente una buona idea, immagina cosa combinerebbe se venisse a sapere che non gli hai detto niente. Mi dispiace ammetterlo ma anch'io farei un casino se qualcuno a cui tengo è in pericolo e qualcun altro sapesse qualcosa e non mi ha detto niente.
In: Ah proposito figliolo sbaglio o stai cominciando a provare qualcosa per Rin? Dimmi la verità.
Se: Ma cosa dici?
In: Sesshomaruuuuuu!
Se: Bhe forse…un…pochino. Comunque cosa centra questo?
In: Niente, sono solo felice che anche tu finalmente provi attrazione per qualcuno e soprattutto perchè come ragazza mi piace, starebbe bene con te. Comunque anche se non mi fosse piaciuta non mi sarei intromesso perchè sono affari tuoi sarei intervenuto solo nel caso in cui ti fossi trovato in pericolo come tuo fratello. Ma quella ragazza è tutt'altro che pericolosa. Quindi fatti avanti prima che qualcuno arrivi prima di te.
Se: Papà ma te le sogni la notte queste cose? Ti stai facendo certi film.
In: Figliolo pochissime volte mi sono sbagliato e questo non succederà ne con te e ne con tuo fratello. Sai se ti metti con Rin posso dire di essere il papà più felice del mondo.
Se: E perchè?
In: Perchè entrambi i miei figli avranno trovato la donna perfetta per loro. Sai è in questi momenti che vorrei che vostra madre fosse qui. Sarebbe più che soddisfatta della vostra scelta. Sò che mi dirai che sto parlando senza avere la certezza ma di Inuyasha sono sicuro e tra un pò lo sarò anche di te.
Inu posò una mano sulla spalla di suo figlio che accennò un lieve sorriso.
Intanto Inuyasha e Kagome si erano svegliati. In realtà Inuyasha aveva tenuto solo gli occhi chiusi perchè cercava di calmare quanto più possibile Kagome, che anche se dormiva stava facendo sicuramente un incubo. I protagonisti dell'incubo erano senza dubbio Koga e Kykio visto che li aveva menzionati nel sonno. Quando si svegliò era del tutto sudata.
I: Finalmente ti sei svegliata.
K: Accidenti era meglio non dormire ad un certo punto ho fatto un incubo.
I: Lo sò. Lo hai praticamente raccontato. Mi dispiace.
Disse abbracciandola e dandole un bacio a fior di labbra. Kagome chinò il capo colpevole.
K: Scusami di sicuro non ti ho fatto dormire perchè non mi hai chiamata?
I: Perchè sono riuscito a tranquillizzarti senza svegliarti e dopo questa mattinata avevi bisogno di dormire. Per me non ci sono problemi dormirò questa notte. Spero nel letto e non sul pavimento.
Kagome sorrise e gli chiese come faceva a sapere di quello che era successo la mattina a scuola. Inuyasha gli spiegò come erano andate le cose e si complimentò con lei per essere riuscita a mantenere il sangue freddo. Disse anche che sarebbe intervenuto qualora le cose fossero degenerate. A questo punto non ebbe più dubbi al riguardo Inuyasha era il ragazzo giusto per lei.
K: Tesoro non preoccuparti per farmi perdonare per non averti fatto dormire oggi pomeriggio stanotte dormirai nel letto.... Vicino a me. Adesso mi conviene andarmi a lavare sono sudatissima che schifo. Ah cucciolotto secondo me tuo fratello questa settimana si metterà con Rin. Dovremmo organizzare un'uscita tutti insieme. Che ne dici?
I: Per adesso vai a lavarti dopo ne parliamo. Comunque anche secondo me il ghiacciolo si sta sciogliendo, cucciola. Sai ora che ci penso era un pò che non mi chiamavi così.
K: Scommetto che speravi che me ne fossi dimenticata?
I: Bhe sì e no. Sai mi piace quando mi chiami così. Ma solo se siamo soli. E adesso vai o qualcuno inizia a malignare.
K: Se non l'ha già fatto.
Con loro stupore quando scesero nessuno disse niente. Presero un caffè e si diressero nella biblioteca per cominciare a studiare compreso Sesshomaru. Rin svolse i suoi compiti lasciando in sospeso qualcosa che avrebbe chiesto dopo. Poi mentre sfogliava il vocabolario di greco si accorse di aver tenuto una copia del compito in classe. Si dipinse un sorriso sul volto pensando che sarebbe stata una scusa buona per parlare con Sesshomaru. Gli altri fecero un gran casino cercando di consultarsi a vicenda.
S: Miroku quando imparerai che "Puellarum" è il genitivo plurale della prima declinazione e non della seconda, quello finisce in "orum".
M: Eddai tanto sempre genitivo plurale è, che importa se è di prima o di seconda declinazione.
K: Miroku ti conviene non parlare altrimenti aggraverai la situazione non ci vuole che te lo ricordi io.
M: E va bene.
I: Ok ragazzi io ho finito la versione.
M, K, S: Davveroooo?
I: Ehi che c'è di strano? Voi state a parlare di declinazioni e io ho continuato la versione e sapete cosa vi dico? Secondo me ci sono pochissimi errori.
Se: Si come no.
I: E tu cosa centri fatti i fatti tuoi.
Se: Bhe sono curioso fammi vedere.
I: Ehi!
Sesshomaru tolse il quaderno dalle mani del fratello e con grande stupore vide che c'erano pochissimi errori per di più banali. Gli altri aspettavano con ansia quello che Sesshomaru avrebbe detto.
Se: Scusa fratellino dove hai copiato? Non ci credo che l'hai fatta tu.
I: Ehi che mi hai preso per un ignorante vedi che anche io se mi impegno le cose le sò fare.
S: Chi se l'aspettava. Bene abbiamo quasi finito così poi quando Sesshomaru potrà, potremo iniziare con le ripetizioni.
R: Io ho finito devo solo chiedere alcune cose.
Inuyasha si avvicinò all'orecchio di suo fratello egli disse.
I: Perchè non approfitti del fatto che gli altri devono ancora finire per stare con Rin, tanto lo sò che hai finito da un pezzo.
Se: Questi non sono affari tuoi, però potrei velocizzare i tempi spiegandoli quello che non ha capito così quando avremo finito con greco potremo chiudere definitivamente i libri.
I: Sì sì trova tutte le scuse che vuoi tanto alla fine il risultato è quello.
Sesshomaru si avvicinò a Rin.
Se: Rin io ho finito quindi se vuoi nel frattempo che quelli finiscono di fare i loro compiti potrei spiegarti quello che volevi chiedere dopo. Che ne dici?
R: Perfetto tanto non ho altri compiti almeno così occuperò il tempo. Ma sei sicuro che non ti disturbo?
Se: Nient'affatto. Su allora dimmi cosa non hai capito?
Rin elencò le cose che non aveva capito anche se erano poche.
Se: Tutto qui? Bhe non erano molte le cose che non avevi capito tant'è che quelli stanno ancora studiando.
I: Ehi voi due cosa avete da sparlare?
R: Ehm noi niente.
Se: Appunto stai zitto e studia e cerca anche di sbrigarti.
Poi si rigirò verso Rin e sulla scrivania notò un foglio con il timbro della scuola.
Se: Ehi Rin cos'è questo?
R: Ah sì quella è la versione del compito che abbiamo fatto questa mattina e sotto è come l'ho tradotta, chissà com'è andato. Non credo abbia fatto troppo schifo.
Se: Dai fammi vedere.
Sesshomaru diede un'occhiata e gli errori erano quasi inesistenti.
R: Com'è?
Se: Bhe direi che è da 9,5 o anche più ma di sotto no.
R: Magari fosse così giuro che festeggio.
Disse ridendo, questo strappò un sorriso anche a lui
Mentre Inuyasha osservava l'intera scena si rivolse a Kagome.
I: Kagome guarda quei due. Non ci posso credere qualcuno è riuscito a far sorridere mio fratello. Mi sa che avevamo ragione e la tua idea di uscire non è male. Sono riuscito a sentire che Rin vuole festeggiare se prende 9,5 al compito, come gli ha preannunciato lui. Potremo approfittare di questo, dobbiamo metterci d'accordo con lei domani a scuola glielo diremo, che ne pensi?
K: Penso che oggi sei particolarmente intelligente.
I: Non mi sfottere.
S: Voi due avete finito di parlare?
K: No, ma abbiamo finito di studiare. Mi sa che il signorino ti sta dando filo da torcere. Finchè non finite noi usciamo un pò fuori e appena avrete finito chiamateci che così facciamo greco.
M: Ma bravi andate a fare i bei piccioncini all'aperto. E voi vi definite amici?
I: Che intendi dire?
M: Che non siete per niente solidali, mi lasciate studiare da solo con lei mi volete vedere morto dite la verità?
I: Nhaaa stai zitto e non rompere noi siamo di là.
I due uscirono in giardino godendosi il tepore di quella giornata di primavera. Il giardino era pieno di alberi di ciliegio in fiore dai cui rami cadevano piccoli fiorellini creando un'atmosfera romantica.
K: Certo che in questo giardino si respira un'aria davvero profumata. Questi alberi sono bellissimi i loro colori mettono una grande tranquillità.
I: E' vero. Mio padre mi ha detto che questi alberi gli ha voluti mia madre, a lei piacevano molto i ciliegi in fiore. Mi ha detto che quando era incinta di noi veniva a sedersi qui sotto gli alberi diceva che la loro bellezza l'aiutava a non sentire i dolori, inoltre lui e la mamma si sono dati il loro primo bacio proprio sotto un albero di ciliegio.
Inuyasha mentre raccontava aveva un'aria malinconica. A lui sarebbe piaciuto poter conoscere sua madre ma la sorte gli era stata avversa. Kagome invece si lasciò sfuggire qualche lacrima che cercò di asciugare senza farsi accorgere. Poi si avvicinò e posò una mano sulla sua spalla Inuyasha vi posò sopra la sua.
K: Mi dispiace non volevo farti ricordare questo. Però sono felice che ti stia aprendo con me. Quando sentirai il bisogno di farlo sai dove sono. Vicino a te.
I: Grazie Kagome. Questi ciliegi adesso rappresenteranno qualcosa anche per noi, non credi? E chissà...
K: Cosa?
I: Ah no niente.
Inuyasha, invece, stava immaginando un futuro con lei. Forse anche lei avrebbe fatto come fece sua madre quando era in dolce attesa. La cosa era prematura da pensare ma lui era più che certo di volere un futuro con lei. La voleva parte della sua vita, voleva farsi una famiglia con lei. Questi pensieri lo fecero arrossire.


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Bene ecco che ritornano i ciliegi in fiore. L'urlo alla fine non era niente di preoccupante ma era solo un pò di polvere scambiata per un topo. Sesshomaru comincia ad ammettere di provare interesse per Rin, ma si farà davvero avanti, o il suo carattere freddo e il suo orgoglio glielo impediranno?
Vi metto una piccola pulce nell'orecchio: Secondo voi Inuyasha è diventato rosso solo per quello che ha pensato oppure sotto c'è dell'altro?
Per saperlo arrivederci al  prossimo capitolo.
Baci Inu_ka

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Capitolo 18
*** Per me va bene ***


 Inu mise una mano sulla spalla di suo figlio e guardandolo disse.
In: Ehi cos'è quella faccia. Non preoccuparti ho capito come stanno più o meno le cose e qualunque cosa tu decida di fare nella tua vita io sarò con te. Non mi interessa più che tu stia o meno con Kykio mi interessa solo che tu sia felice è questo che voleva tua madre e mi dispiace averlo capito adesso. Volevo farti una sorpresa per il compleanno ma vederti così mi fa stare male dunque figliolo sebbene io già sappia come stanno le cose, lo voglio sentire da te.
I: Papà io…n-non s-so come r-ringraziarti. Non volevo tenertelo nascosto ancora per molto ma come hai già capito, sì io amo Kagome l'ho ammesso tardi anche io se solo mi fossi deciso prima a dirglielo Kykio e Koga nelle nostre vite non ci sarebbero mai stati. Papà sono felice che tu lo accetti per me questa è una gran bella cosa.
Così strinse forte suo padre. Ora poteva essere ancora più felice. L'appoggio di suo padre significava molto inoltre adesso non doveva più preoccuparsi di nascondere la loro relazione e soprattutto non doveva aspettare più certe occasioni per stare solo con lei. Però lui aveva capito che suo padre sospettava già qualcosa faceva troppe allusioni ma siccome non ne era sicuro non voleva rischiare di fare qualche danno.
Inu a quel gesto rimase sorpreso, suo figlio non aveva mai fatto una cosa simile questo significava che questa era davvero la cosa più importante per lui. Finalmente dopo tanti anni era riuscito a far davvero felice suo figlio era riuscito ad adempiere alla promessa che aveva fatto a sua moglie prima che morisse. Rispose all'abbraccio lasciandosi sfuggire una lacrima.
In: Figliolo ho sempre saputo che voi eravate fatte l'uno per l'altra ma ero troppo preso dagli affari per ammetterlo. Mi piace come ragazza lei è fatta per te e tu sei fatto per lei. Mi raccomando non farla soffrire e aiutala nel momento del bisogno proteggila con tutto te stesso e non permettere a nessuno di farle del male.
I: Certo papà, questo lo sapevo da me. Il tuo consenso per me è molto importante. Kagome aveva ragione questa giornata è iniziata davvero bene. Spero che anche le altre lo siano. Papà ti sembrerà strano quello che ti sto per dire ma credimi: TI VOGLIO BENE.
In: Accidenti devi stare proprio male per dirmi una cosa simile.
I: In realtà papà sono io ad aver paura di stare così male da immaginarmi una cosa simile.
In: Non preoccuparti figliolo è la verità. Comunque che ne dici di fare un bello scherzetto a quella mummia ambulante?
I: Di che genere?
In: Quando starai meglio ne riparleremo ok? Adesso pensa a stare bene. Ah devo avvisare la scuola che voi due non andate a scuola, non fate casini qui ok?
I: Papà! Grazie buona giornata.
In: Sarà meglio che scenda altrimenti niente colazione per nessuno di noi due. Kagome starà sicuramente aspettando che scenda avrà di certo capito che volevo parlare con te. E' davvero intelligente altro punto in suo favore.
I: Hai ragione.
Inu scese giù e vide i ragazzi che stavano letteralmente divorando la colazione mentre Kagome aveva in mano un vassoio con la colazione per Inuyasha. Fece un sorriso alla ragazza facendoli segno di andare di sopra.
In: Ti conviene andare sta letteralmente morendo di fame.
Se: Non farlo mangiare troppo.
Urlò Sesshomaru.
M: Kagome non è giusto a noi tocca andare a scuola mentre tu giochi alla dottoressina per quanto abbiamo un futuro dottore che è anche il fratello del paziente.
Kagome arrossì in fondo era vero ma erano stati loro stessi a chiederli di rimanere con lui.
Se: Stai zitto io ho di meglio da fare che curare una semplice gastroenterite.
Disse cercando di rimediare alla fesseria detta da Miroku. Non era del tutto vero quello che aveva detto, anche lui si era preoccupato molto per quello che stava succedendo a suo fratello ma non voleva di certo darlo a vedere.
S: Sesshomaru ha ragione. Dì la verità vorresti essere tu al suo posto per non venire a scuola? Adesso andiamo Rin sta per venire a prenderci.
M: E chi te l'ha detto?
S: Mi ha appena mandato un messaggio dicendo che sta per arrivare. Eccola lì prendi le tue cose e andiamo.
M: Sì mammina, andiamo.
Sesshomaru si affacciò alla finestra per osservarla. Mentre la guardava si stupiva di quanto fosse bella anche con la divisa della scuola. Lei si accorse che qualcuno la stava osservando quando realizzò chi era arrossì salutandolo energicamente. Sesshomaru ricambiò il saluto e la coppietta uscì dirigendosi verso l'auto.
Kagome aveva fatto come aveva detto Sesshomaru, aveva fatto bere una tazza di the a Inuyasha niente di più onde evitare di farlo stare di nuovo male.
I: Kagome?
K: Sìììì.
I: E' tutta qui la colazione? Vuoi affamarmi?
K: Tuo fratello ha detto di non darti altro, più tardi ti darò qualcosa di secco. Mi raccomando bevi molto.
I: Uffa mi sono stancato di questa cosa preferivo andare a scuola così potevo fare una colazione decente e mangiarmi un bel panino per merenda.
K: Dai non lamentarti e poi la colpa è tua che hai bevuto a quella fontana. Piuttosto come va?
I: Più che bene meno male non ne potevo più. Però adesso in bagno ci devo andare ugualmente.
K: Certo ti aiuto non vorrei che cascassi a terra.
Così lo accompagnò in bagno. Nel frattempo diede una ripulita in camera.
I: Mamma mia che aspetto orribile che ho. Non mi hai detto che facevo così paura quando mi sono visto allo specchio per poco non svenivo.
K: E cosa ti aspettavi? Per come sei stato stai fin troppo bene. E adesso rimettiti a letto.
I: Ma sto bene perchè devo stare ancora a letto.
K: Perchè per oggi è meglio non sforzarti e adesso non fare i capricci come i bambini piccoli.
I: Sei davvero incredibile mi stai trattando come un bambino mammina. Comunque parlando seriamente prima mio padre ha detto che sa di noi due.
K: Ah quindi te lo ha detto? Cosa ti ha detto?
I: Avevi proprio ragione che questa giornata è iniziata benissimo. Lui mi ha praticamente dato il suo benestare. Sono felicissimo adesso possiamo comportarci come una vera coppia.
Disse tirandola a se. Anche lei era felice che glielo avesse detto non importava se la sorpresa per il compleanno era rovinata ma per lo meno adesso stava meglio.
I: Scusa ma prima hai detto che me lo aveva detto? Quindi tu sapevi già qualcosa?
K: Bhe sì tuo padre me lo aveva detto però mi ha pregata di non dirti niente perchè ti voleva fare una sorpresa. Mi dispiace perdonami.
Disse in tono colpevole. Inuyasha era un pò indispettito ma capiva che per lei non doveva essere stato semplice mantenere quel segreto.
I: Dai è tutto a posto non ti preoccupare.
K: Quindi non ti sei arrabbiato?
I: Bhe un pò sì, ma comunque capisco che non deve essere stato semplice. Adesso non pensiamoci più e godiamoci questa bella giornata. Adesso posso alzarmi?
K: No.
Disse categorica.
I: Va bene ma tu resti con me.
K: Ok dai mi stendo anche io così riposo un pochino anche io.
Sbadigliò rumorosamente e subito arrossì pensando alla figuraccia che aveva fatto.
K: Scusami.
I: Di cosa? Per aver fatto un semplice sbadiglio super rumoroso? Direi che questo non è niente rispetto a quello che ho combinato io da ieri. Dai adesso riposati un pò visto che ti ho fatto passare la notte in bianco.
Non appena si misero sotto le coperte Kagome si addormentò. Sembrava una bambina indifesa e lui si sentiva il suo protettore. Sì lui l'avrebbe protetta sempre. Con questi pensieri anche lui si addormentò.
*****************************************************
A scuola mentre Sango e Miroku camminavano per i corridoi non poterono fare a meno di ascoltare una conversazione tra due studentesse.
Stud (Studente): Ehi Meido hai sentito? Si vocifera che Kykio Musashi sia stata espulsa dalla scuola per essersi fatta un bel pò di studenti più un professore dell'istituto.
Me(Meido): Davvero? Ecco perchè Inuyasha No Taisho non è venuto. Chissà come si sentirà adesso? Tradito dalla sua fidanzata. Ah se fosse qui ci penserei io a consolarlo.
Sango si mise una mano sulla faccia. Certo Inuyasha era uno dei ragazzi più carini della scuola e di questo ne andava fiero ma adesso questo non gli sarebbe interessato minimamente. Uno perchè a lui non interessava più niente di Kykio. Due: Lui adesso aveva Kagome. Dunque quella ragazza avrebbe fatto meglio a stare zitta perchè se i diretti interessati lo avessero saputo allora sì che sarebbe successo un pandemonio. Kagome non lo dava molto a vedere ma era estremamente gelosa del suo ragazzo.
Le due studentesse continuarono a fantasticare su come avrebbero potuto consolare Inuyasha, Miroku alle loro spalle se la rideva.
Me: Ehi Sango aspetta devo chiederti una cosa.
S: Sì cosa vuoi dirmi?
Me: Voi siete molto amici con Inuyasha quindi adesso sapete come sta?
S: Sì lui sta benissimo e vi consiglio vivamente di non pensare più al modo per consolarlo. Non immaginate cosa combinerebbe se venisse a sapere che qualcuno si intromette nei suoi affari.
Me: Dai noi volevamo solo consolarlo.
M: Ragazze potete consolare me se volete.
Miroku prima che potesse azionare la sua dolce manina si ritrovò le dita di Sango che lo tiravano dolorosamente per un orecchio.
S: Ehi caro don Giovanni andiamo prima che ti consolo io in un altro modo. La campanella sta suonando.
In classe le ore sembravano non passassero mai l'unica cosa buona era che avevano ricevuto il programma della gita che si sarebbe svolta tra 10 giorni.
M: Whuau che bell'itinerario speriamo che i prof non rovinino tutto.
S: Speriamo che Inuyasha si rimetta in tempo per venire con noi.
M: Anche perchè scommetto che se Inuyasha non ce la dovesse fare nemmeno Kagome verrebbe.
S: Su questo non ci sono dubbi.
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I: Ehi bell'addormentata ti sei svegliata.
Disse mentre la stava accarezzando dolcemente.
K: Oh Inuyasha che bella dormita, mi ci voleva proprio. Tu sei riuscito a dormire un pochino?
I: Sì e anche divinamente mi sono svegliato pochi minuti fa. Posso dire che finalmente sto bene. Quindi è vero che posso mangiare qualcosina di decente?
K: No! Quando torna tuo fratello lo chiederemo a lui.
I: Eddai tesoruccio ti prego.
K: Inuyasha per favore non insistere non voglio che mi fai intenerire per poi stare male. Non voglio vederti mai più in quello stato.
Disse con la testa abbassata e gli occhi lucidi.
I: Cucciola non fare così. Mi dispiace averti fatta preoccupare dai non pensiamoci più. Ok? Per oggi mi accontenterò di quello che mi darai.
Disse facendoli l'occhiolino. A quell'espressione Kagome non poté che ridere. Era davvero buffo quando faceva così. Ultimamente stava mostrando atteggiamenti davvero inaspettati da parte sua. Da quando lo conosceva Inuyasha non aveva mai mostrato certi aspetti perchè a suo dire erano atteggiamenti da femminuccia adesso invece stava diventando il ragazzo più tenero che ci fosse.
Prese dei cracker e glieli diede. Non era al massimo dell'entusiasmo ma era pur sempre meglio di niente. Però non appena mandò giù il primo boccone si pentì amaramente di averlo mangiato. Lo stomaco cominciò di nuovo a far male, non come la sera precedente, ma comunque gli dava fastidio. Si portò inconsciamente una mano all'altezza dello stomaco e l'altra vicino la bocca.
K: Inuyasha! Accidenti a me lo sapevo che non dovevo farti mangiare.
I: Stai tranquilla è solo un pò di nausea e di brucior di stomaco niente di più. Se non altro imparerò ad ascoltarti la prossima volta. Tu cerca di calmarti prima di sentirti male anche tu. Ci siamo capiti? Tanto non sono in punto di morte cosa vuoi che sia un pò di febbre e di mal di stomaco.
 Disse carezzandoli i lunghi capelli, alchè lei si intenerì e lo abbracciò forte dandoli un bel bacio.
*****************************************************
M: Tre, due uno….
Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiin
M: Visto puntuale come un orologio svizzero.
S: Si peccato che funziona solo quando dobbiamo uscire da scuola, mai che funzionasse quando dobbiamo entrare.
M: Mi dispiace ma si attiva in ritardo. Su forza andiamo non vedo l'ora di dare la bella notizia ai nostri amici.
S: Spero tu stia parlando della gita e non di quello che stavano dicendo Meido e company.
M: Non sono mica scemo. Io mi riferivo alla gita, mi sono fatto dare due programmi in più spero solo che Inuyasha si riprenda in tempo in fondo è la gita dell'ultimo anno. Siamo riusciti a far venire anche voi quindi sarebbe una gita perfetta.
S: Hai ragione, e per questo vi saremo sempre grati.
Durante il tragitto i due camminarono mano nella mano senza dire una parola. Sango nonostante Miroku avesse quelli atteggiamenti da maniaco lo amava così com'era, perchè sapeva che per lui lei era tutto e lo stesso era per lei.
Arrivarono a casa e corsero subito nella camera dove si trovavano i compagni urlando i loro nomi a più non posso.
K: Ehi cos'avete da urlare è successo qualcosa?
S: No no non è successo niente. Inuyasha è sveglio?
K: Sì l'ho costretto a restare a letto almeno per oggi.
S: Ok allora tutti e due dentro che vi devo dire una cosa importante.
Era impossibile non sentirla infatti anche Inuyasha la stava ascoltando.
S: Allora come stai? Spero bene perchè dopo questa notizia dovrai starlo per forza. Pur di farti riprendere sono disposta a darti uno massimo due giorni di tregua.
I: Whuau, allora la cosa è seria. Non è che per caso sei incinta e quindi vi sposate?
Prontamente una cuscinata gli piombò teneramente sulla testa.
M: Magari.
S: Si nei tuoi sogni. Oggi ci hanno dato il programma della gita Miroku gli ha presi anche per voi, quindi giovanotto vedi di ascoltare tuo fratello così ti riprenderai prima.
I: Uffa ma qui tutti come un bambino mi trattate? Non preoccupatevi Kagome è bravissima come infermiera e quindi sicuramente guarirò in tempo per la gita, altrimenti dovrete andarci senza di me.
K: E senza di me.
I: Cosa?
K: Se non ti sarai rimesso ancora in forza di certo non ti lascio mica da solo.
I: Non se ne parla proprio è la gita dell'ultimo anno e tu ci andrai con o senza di me.
K: Sì sì come no. L'importante è crederci. Ma sai che vinco sempre io caro.
S: Mi dispiace per te ma è così, quella a testardaggine non la batte nessuno anche se pure tu non sei da meno.
A quelle parole tutti scoppiarono a ridere tranne Inuyasha che non era minimamente d'accordo su quella cosa. I due diedero un'occhiata al programma che era a dir poco allettante finchè non fecero la stessa riflessione che aveva fatto Miroku a scuola.
I: Il programma è bellissimo però speriamo che i prof non rovinino tutto.
M: E' quello che ho detto io.
K: Com'è andato il resto della giornata?
S: Niente di che le solite cose. Sugli esami non ci sono novità.
A pranzo ne Inu e ne Sesshomaru sarebbero tornati a casa dunque decisero di mangiare in camera con gli altri visto che Kagome non aveva la minima intenzione di far alzare Inuyasha.
Dopo pranzo fu l'ora del riposino. Le coppie si divisero e andarono ognuno nella propria camera. Si addormentarono tutti, anche se ogni tanto Inuyasha faceva qualche verso di dolore. Non appena lo sentì Kagome gli diede un antidolorifico che in breve fece effetto liberandolo dai crampi.
Quel giorno Inuyasha non partecipò alle ripetizioni ma rimase in camera. Kagome di tanto in tanto andava a controllare come stava e aveva sempre con sé il cellulare nel caso lui ne avesse avuto bisogno l'avrebbe chiamata. Non ce ne fu bisogno.
Nel pomeriggio arrivò anche una Rin tutta euforica che corse direttamente da Sesshomaru.
R: Sesshomaru guarda un pò cos'ho preso?
Rin aveva portato il compito di greco con il voto.
Se: Ehi Rin come mai così euforica?
R: Non sò come ringraziarti. Ho preso 9,5 al compito. Che bello la mia media si è alzata. Fratellone altro che tu. Di sicuro avrei preso 5. Ragazzi ho un'idea appena Inuyasha si riprenderà vi offro qualcosa fuori. Vi va bene?
Se: Certo che sei proprio al settimo cielo. Comunque hai visto io te lo avevo detto che avresti preso un ottimo voto.
Sango e Miroku si guardarono in faccia pensando Rin aveva avuto la loro stessa idea. Quindi appena Inuyasha si sarebbe ripreso avrebbero dato il via all'operazione ghiacciolo sciolto.
M: Io ci sto.
S: Anche io.
K: Sempre pronta quando si festeggia, sicuramente anche il signorino di là è d'accordo.
Mancava solo Sesshomaru. Rin arrossì al solo pensiero di uscire insieme a loro più precisamente insieme a lui, ma non aveva dato alcuna risposta quindi non era detto che avrebbe accettato.
Se: Bhe se sei così felice per la scuola allora va bene vengo anche io. Apprezzo chi si impegna negli studi.
S: E' vero lo vorrei fare anche io ma nessuno di mia conoscenza me ne dà la possibilità.
Disse in tono affranto.
I: Ehi cosa state festeggiando?
K: A te chi ti ha dato il permesso di alzarti?
I: Uffa mi sono stancato di stare in camera da solo.
M: Poverino.
I: Miroku sfotti poco o ti ammazzo. Sono sicuro che farò un favore a tutti soprattutto a Sango.
M: Come sei malvagio.
Se: Comunque Kagome ha ragione fila in camera non voglio sentire che sei stato di nuovo male. Piuttosto hai ancora qualche disturbo?
I: Solo lo stomaco e un pochino la testa però la febbre è passata quindi sto bene.
Se: Statti almeno un altro giorno a riposo e cerca di non peggiorare le cose.
S: Però se stai così bene potresti venire a studiare adesso.
I: Mi dispiace ma il dottore mi ha detto che devo stare al riposo.
Tutti scoppiarono a ridere.
Visto che Inuyasha era lì Rin decise di dirgli il motivo per cui stavano facendo casino, come aveva già detto Kagome lui accettò di buon grado.
K: Bhe adesso dai andiamo in camera prima che combini qualche danno.
Se: Quanto fastidio dai, adesso metti in croce anche la tua ragazza. Tra un pò vi faccio portare la cena.
K: Ok. Andiamo Inuyasha. Ragazzi se non ci vediamo buona notte.
S, M, Se, R: Buona notte.
Così i due si diressero in stanza, Kagome lo fece stendere immediatamente. Mentre si dirigevano in camera Inuyasha si tenne la mano sullo stomaco.
K: Ehi tutto bene?
I: Certo cosa ti fa credere il contrario?
K: Che ti sei tenuto la mano sullo stomaco tutto il tempo.
I: Ma no è solo un pò di fastidio. A proposito scusami per il fastidio che ti sto dando mio fratello prima aveva ragione.
K: Per favore non dire stupidaggini. Primo non mi dai fastidio, non voglio essere ripetitiva ma te lo dico di nuovo: Come tu ci sei per me io ci sono e ci sarò per te. Secondo tuo fratello non lo ha detto seriamente. Accidenti è tuo fratello dovresti conoscerlo.
I: Grazie Kagome ti amo e ti amerò per sempre.
Gli diede un bacio passionale, i due si staccarono solo per mancanza di ossigeno. Ogni loro bacio era sempre più carico di amore ogni volta era come se il loro amore diventasse sempre più forte. Si guardarono negli occhi rimanendo abbracciati stretti finchè non bussarono alla porta. I due malvolentieri sciolsero l'abbraccio. Era la cameriera che aveva portato la cena. La posò sul tavolino congedandosi.
K: Cucciolotto, mi dispiace ma il nostro menù resta lo stesso di ieri.
I: Che schifo di nuovo riso...... Perchè non vai a mangiare con gli altri di sicuro stanno mangiando qualcosa di meglio.
K: Ma no che dici. Adesso forza mangia qualcosa e spero vivamente che il tuo stomaco decida di trattenerlo.
I: Ma sì dai ormai sono quasi guarito. A proposito domani niente scuola, giusto?
K: Sì….
I: Però mi dispiace per le assenze che stai facendo.
K: Nhaa figurati lo sai che la scuola non mi piace questa è una buona scusa e poi senza di te ho paura.
I: Hai paura? E di cosa? Non dirmi che Koga si è fatto risentire? Se è così mi alzo in questo istante e gliela faccio pagare a modo mio.
K: Ehi ehi calmati. Lui non mi ha fatto niente. E' solo che non voglio incontrare Kykio quando non ci sei tu con me. Mi dispiace deluderti ma non sono la ragazza forte che credi tu.
I: Ma che dici, tu sei una ragazza forte è solo che come ogni essere umano hai le tue paure. Però non temere quell'arpia non ti darà più fastidio. Ah dimenticavo di dirti che Kykio è stata espulsa dalla nostra scuola perchè il preside è venuto a conoscenza dei suoi passatempi a scuola, compreso di quello con il professore, quindi non c'è da preoccuparsi però non per questo non starò vicino a te in ogni momento. Cucciola non ti libererai facilmente di me.
K: E chi vuole liberarsi di te. Però non sapevo della sua espulsione.
I: Bhe dovevo dirtelo ieri ma sai con quello che è successo.
K: Hai ragione e per l'appunto adesso mangia che si fredda tutto.
*****************************************************
In: Buona sera ragazzi.
M, R, Se, S: Buonasera.
In: Che buon profumino ho una fame da lupi cosa c'è di buono?
M: Un bel pò di cose. Hanno cucinato Rin e Sango speriamo non ci avvelenino.
S: Su di te un pensierino l'avevo fatto. Comunque se hai tanta paura di là è rimasto un pò di riso che è toccato a Kagome e Inuyasha vai e serviti.
M: Ma che dici tesoro io scherzavo e piuttosto resto a digiuno anziché mangiare quella schifezza. Povera Kagome cosa non si fa per amore. Sanguccia anche tu avresti fatto lo stesso per me
S: No io avrei mangiato normale anzi avrei mangiato anche davanti a te.
Disse facendogli la linguaccia Miroku abbassò la testa dispiaciuto. Però era ovvio che lei scherzasse.
In: Ahia ahia Miroku stai attento non tutte le sorelle sono uguali, anche se gemelle sono l'una l'opposta dell'altra. Mi sa che ti sei scelta quella più vendicativa.
Disse facendo l'occhiolino a Sango.
S: Hai perfettamente ragione. Però fidati mia sorella non è da meno. Vedrete cosa combinerà quando verrà a sapere quello che hanno detto a scuola farà uno sterminio di massa.
In: Perchè?
M: Bhe si è venuto a sapere dell'espulsione di Kykio e oggi non hanno visto Inuyasha a scuola quindi pensano che sia disperato e che abbia bisogno di qualcuno che lo consoli si stanno contendendo il posto.
In: Ahahahahah immagino.
S: Immagina anche chi si è proposto di prendere il posto di Inuyasha.
R: Provo a indovinare. Tu fratellone.
M: Uffa ogni volta subito pensate a me.
S: Perchè solo tu fai queste cose.
Se: Prima di peggiorare la situazione ti consiglio di stare zitto.
In: Direi che non avete passato una giornata noiosa. Gli studi come procedono?
S: Alla grande. Sesshomaru è davvero bravo figurati che anche il dongiovanni che mi ritrovo sta imparando qualcosa.
R: E' vero io grazie a lui ho preso 9,5 al compito di greco.
In: Whuau. Mi dispiace solo che tra due giorni ve ne andrete.
S: Ah non preoccuparti la settimana prossima tocca alla casa di Miroku però la sera se non ti crea disturbo veniamo qui per le ripetizioni. Sesshomaru ci ha fatto questa proposta.
In: Ma che dici sono felicissimo. Sango dopo quella di Miroku tocca di nuovo alla vostra giusto?
S: Sì.
In: Ho capito. Volevo chiederti se escludereste per il momento la vostra casa.
S: E perchè?
In: Vedi ieri sera sul vecchio cellulare di tua sorella è arrivato un messaggio non molto rassicurante visto che a casa vostra non ci sono adulti potrebbero approfittare. Sia ben chiara una cosa non è che non mi fidi di voi ma sapete se si sa che ci sono adulti in giro ci penseranno due volte. Poi questa casa e quella di Miroku sono sorvegliate la vostra no. Allora cosa ne pensi?
S: Scommetto che il messaggio è di quel bastardo di Koga. Maledizione sempre lui a rovinare tutto. Io gliel'avevo detto che quello non mi piaceva e che non era la cosa giusta, se solo mi avesse ascoltata, anzi se avesse ascoltato più il suo cuore non si troverebbe un bastardo che la perseguita.
In: Aspetta non vorrai dire che quei due si volevano già da tempo?
S: E' proprio così. Comunque se le cose stanno così allora la tua proposta è più che giusta. Inu il messaggio di cosa parla?
Inu ripensò al messaggio che aveva ricevuto e anche se non lo dava a vedere un moto di rabbia si accese in lui. Erano solo dei ragazzi e adesso si ritrovavano ad affrontare problemi che nemmeno lui aveva mai avuto. Gli venne in mente l'immagine di Kagome in preda ad uno dei suoi attacchi e pensò che se quel telefono fosse stato ancora in mano della ragazza quella scena si sarebbe ripetuta non si sa con quale gravità.
Fu ridestato dai suoi pensieri dalla voce di Sesshomaru che lo chiamava.
Se: Papà, ehi papà cos'hai?
In: Eh no niente ero sovrappensiero. Ragazzi scusate vi dispiace se vado nella mia camera il lavoro oggi mi ha sfiancato e sono piuttosto stanco. Sango tieni a mente la mia proposta.
S: Ma certo. Comunque hai ragione dopo casa sua passeremo direttamente qui non preoccuparti. Grazie mille, però ci dispiace dare così tanti problemi. A casa però dopo gli esami ci dovremo tornare comunque non possiamo continuare a dare disturbo in casa altrui.
In: Ma cosa dici. Questa soluzione resta l'unica finchè non si saranno risolte le cose a prescindere dagli esami e poi Sango voi siete le ragazze dei nostri figli e per noi è un piacere. Parlo al plurale perchè sono certo che anche la famiglia di Miroku sarà contenta di ospitarvi. Se non altro Sango sono felici che tu riesca a sopportare il loro figlio.
S: Hai ragione. Ragazzi conviene anche a noi andare a dormire.
R: Ok allora io vado papà non ancora arriva e si è fatto tardi.
Se: Dove credi di andare a quest'ora da sola. Se non vuoi dormire qui ti posso accompagnare io.
R: No figurati non preoccuparti so badare a me stessa.
M: Rin accetta il passaggio di Sesshomaru altrimenti non vai da nessuna parte.
R: Uffa perchè mi tratti come una ragazzina?
M: Perchè non voglio che ti succeda niente. E adesso vai su. Ci vediamo domani sorellina.
Così salutò la sorella e con la mano gli scompigliò i capelli, questo gesto la fece sorridere. Sesshomaru ogni volta che lei rideva rimaneva impalato. La voce di Miroku lo ridestò.
M: Sesshomaru ti affido mia sorella portala a casa senza nemmeno un graffio altrimenti a te farò peggio.
Se: Stai zitto perchè non riusciresti nemmeno a schiacciare una mosca figurati farmi un graffio. Bhe adesso andiamo.
Rin salutò tutti dando un bacio sulla guancia ad ognuno di loro quello era il suo modo di salutare. Salirono in macchina e si diressero verso casa di Rin.
R: Sesshomaru non finirò mai di ringraziarti sono al settimo cielo per come stanno andando le cose a scuola. Sai da quello che ho capito sei un genio degli studi ti confesso che vorrei essere come te.
Sesshomaru ascoltava estasiato la voce angelica di Rin, sì perchè per lui Rin era un angelo. Allungò anche la strada per poter stare di più con lei.
Se: Sei sulla buona strada hai solo bisogno di qualcuno che ti sproni di più, anche se sono sicuro che ce la farai anche da sola. Ho notato come apprendi subito quindi devi metterci solo un pò più di impegno.
R: Bhe lo spero. Oh guarda siamo quasi arrivati. Grazie del passaggio ci vediamo.
Rin come sua abitudine gli diede due baci sulle guance per salutarlo con il risultato di arrossire come un peperone. Sesshomaru rimase immobile sia perchè quei baci erano stati dati da Rin e sia perchè nessuno lo aveva mai salutato così perchè odiava essere baciato, anche con le ragazze con cui era uscito non le baciava più di tanto odiava tutte quelle smancerie. Però dati da Rin sembrava che non le dispiacesse anzi avrebbe voluto continuare ma non ebbe il coraggio.
Tutto quello che fece fu salutarla con un sorriso e un cenno di mano.
Se: Ci vediamo domani per le ripetizioni. Buona notte
R: Buona notte.
Rin entrò in casa tutta euforica quella giornata era stata davvero fantastica ora aspettava solo che Inuyasha si riprendesse alla svelta per poter avere la scusa di uscire tutti insieme.
Sesshomaru invece durante il tragitto pensava a quanto fosse speciale quella ragazza in poco tempo era riuscito a farli provare dei veri sentimenti e non solo attrazione fisica. Altre volevano essere notate da lui indossando abiti appariscenti dalle scollature improponibili credendo che questo potesse farlo innamorare di loro ma tutte avevano fallito in lui avevano stimolato solo la componente fisica e non quella sentimentale. Non gli piaceva affatto chi si metteva in mostra solo per attirare l'attenzione dei ragazzi lui la riteneva una cosa squallida e anche una mancanza di rispetto verso il loro stesso corpo. Lei invece lo aveva conquistato con la sua semplicità e con la sua allegria niente vestiti strani ma una semplice divisa scolastica e abiti semplici niente di più inoltre a differenza delle altre era anche molto intelligente. Per lui Rin sarebbe stata la ragazza perfetta.
Arrivato a casa in giro non vi era più nessuno mandò un messaggio a Kagome per sapere come stava suo fratello. La risposta non tardò ad arrivare.
Non preoccuparti non ha né febbre e la testa non gli fa più male ha solo un pò di mal di stomaco, niente di più.
Sesshomaru ricevuta la risposta andò a dormire. La situazione non richiedeva un suo intervento e la giornata di domani sarebbe stata davvero pesante.
I: "Maledizione lo stomaco mi sta facendo di nuovo malissimo e la nausea sta tornando, però non voglio farla preoccupare sarà meglio che continui a credere che stia bene. Posso cavarmela da solo".
Si alzò cercando di non far rumore e corse in bagno, Kagome si svegliò non sentendolo più nel letto. Pensò immediatamente che lo stomaco gli stesse dando di nuovo problemi e che per non svegliarla non avesse detto nulla decise di non alzarsi del tutto dal letto e di aspettare che tornasse.
Quando tornò e si rimise a letto lei fece finta di dormire e lo cinse con un braccio in tutta risposta lui fece lo stesso.
I: "Lo so che stai fingendo anche se hai cercato di non farti sentire io ti ho sentita mi dispiace tanto farti preoccupare così ma tutto passerà". Pensò accarezzandola.
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Inu nella sua stanza prese in mano una foto di sua moglie. Quando aveva bisogno di confidarsi con qualcuno faceva sempre così. Gli parlava proprio come se fosse lì con lui.
In: Amore hai visto quante cose stanno cambiando qui per fortuna in meglio. I nostri figli sono cresciuti adesso sanno anche cosa significa amare con tutte le proprie forze proprio come noi ai nostri tempi. Sembrava impossibile che accadesse guarda anche Sesshomaru sta abbattendo inconsapevolmente quel muro che si era costruito per non legarsi a nessuno. Hai visto con Rin come si comporta? Se non provasse qualcosa per lei non si sarebbe mai messo così tanto a disposizione. Oggi ha insistito per accompagnarla a casa in un'altra situazione avrebbe lasciato fare al fratello in fondo per lui non era niente e invece ci è voluto andare di persona. Amore mio quei due sono fatti per stare insieme, anche il nostro cucciolotto è cambiato, con Kagome è la tenerezza in persona mentre con gli altri cerca ancora di fare il duro. L'importante è che stiano imparando a capire cos'è il vero amore. Per lo meno qui non ho fallito. Mi raccomando da lassù proteggili sempre io non sarò da meno mia cara. Ti amo mia amata ogni giorno che passa vorrei sempre di più che tu fossi qui con noi per vederli di persona e dargli anche qualche consiglio. Sicuramente saresti più brava di me.
Mentre pronunciava queste parole le lacrime spingevano sempre più per uscire finchè non scoppiò in un pianto liberatorio addormentandosi.
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K: Già sveglio? O non hai dormito proprio?
I: Ma che dici mi sono appena svegliato.
K: Sarà ma non sei per niente convincente. Adesso come va?
I: Alla grande. Non ho più niente anche lo stomaco ha deciso che è ora di fare il bravo. Oggi studio con voi.
K: Bene. Sono al settimo cielo.
Disse saltandogli al collo. Inuyasha sorrise era impressionante come una cosa così banale la potesse fare così felice, anche se un pò la capiva perchè per lui era stato lo stesso.
I: Ehi cucciola fai piano così mi uccidi.
L'abbracciò e baciò trasmettendole tutto il suo amore. Dopo la strinse forte a se come se volesse rendere speciale quel momento. Nessuno dei due aveva intenzione di staccarsi finchè Kagome non sentì la propria spalla umida. Questo significava che lui stava piangendo.
K: Perchè stai piangendo?
I: Niente. Sono solo felice. Non avrei mai immaginato di meritare una simile felicità e di essere amato così. Ti ringrazio Kagome perchè mi stai dando tutto quello che non ho mai avuto.
K: Mi dispiace per tutto quello che ti è accaduto in passato ma ricorda, che anche se ci è servito per fare esperienza, il passato è passato adesso dobbiamo vivere il presente e per me è il migliore che si possa avere.
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In ufficio Inu continuava le sue ricerche.
In: Pronto!
?: Ciao Inu, ho delle novità per quanto riguarda quella faccenda.




ANGOLO DELL'AUTRICE:
Bene, in tutto questo casino c'è stata anche una bella notizia anche se penso che lo avevate capito che il padre di Inuyasha non era tipo da questo giochetti. Non è forse così? Comunque anche il nostro ghiacciolo sta per sciogliersi. Chissà l'uscita che ha proposto Rin forse darà qualche svolta però non si sa se in positivo o negativo. Mi raccomando tenete in considerazione Meido per il futuro.
Chi sarà mai il misterioso personaggio con cui sta parlando Inu? Nel prossimo capitolo lo sapremo. Ci sarà anche una sorpresa che spero non sia causa della mia fine. Vi prego siate clementi.
RINGRAZIAMENTI 
Ringrazio come sempre i lettori silenziosi e miei cari recensori:
chocolat2000
rosadc
Midory50
Vi ringrazio di cuore.
Ps: Oggi pomeriggio ho fatto un incubo in cui tutte le recensioni che ho avuto fin'ora da positive erano diventate tutte negative per fortuna non è stato così. Fiù 
Adesso mi starete dicendo: " Che ce ne frega a noi". Fa niente ho voluto rendervi partecipe.
Baci Inu_ka

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Capitolo 19
*** Il piano per sciogliere il ghiacciolo ***


In ufficio Inu continuava le sue ricerche.
In: Pronto!
?: Ciao Inu, ho delle novità per quanto riguarda quella faccenda.
In: Ciao Ryu dimmi.
Ry(Ryu): Abbiamo pedinato Koga e abbiamo visto che si incontra spesso con Kykio. Questo lo sai già. Però quello che abbiamo scoperto è che dietro a loro c'è uno che muove i fili, questo è il vero compagno di Kykio ed entrambi si stanno servendo di Koga per poter portare a termine il loro piano.
In: E chi sarebbe questo fantomatico burattinaio?
Ry: Amico mio non ci crederai mai. Si tratta di Naraku Onigumo.
In: Aspetta questo nome l'ho già sentito ma non riesco a ricordarmelo.
Ry: E' quello che ha cercato di impossessarsi dell'impresa Musashi spacciandosi per un membro della famiglia Musashi. Kykio può essere una sua complice. Entrambi dicono di appartenere alla famiglia Musashi ma uno è stato smascherato, per quanto mi riguarda non mi stupirei se anche Kykio non fosse imparentata realmente con la famiglia Musashi però su questo stiamo ancora investigando. Stiamo anche cercando di sapere quale sia il vero ruolo che Koga ha in questa storia.
In: Ryu non so come ringraziarti, davvero. Stai facendo un ottimo lavoro. Se c'è qualcosa che posso fare per te dimmelo.
Ry: Non devi ringraziarmi in passato hai già fatto molto. Mia sorella ha vissuto i suoi migliori anni con te, me lo diceva sempre. Hai anche contribuito alla nostra riappacificazione.
In: Ryu voi due non siete mai stati realmente in conflitto, dovevate solo sapere come stavano realmente le cose. I vostri genitori dopo la separazione avevano creato molte incomprensioni facendovi credere cose che non esistevano. Però come si dice la verità viene sempre a galla. Tu e Izayoi siete stati sempre dei fratelli inseparabili bisognava solo che vi chiariste. Tutto qui.
Ry: E grazie a te questo è stato possibile. Quindi questo è il minimo che possa fare. Piuttosto come stanno i miei nipotini.
In: Bene, finalmente sembra che il grande si stia sciogliendo mentre il piccolo si è deciso a mettere un pò la testa a posto.
Ry: Accidenti e proprio adesso doveva capitare questa Kykio tra i piedi. Comunque da quello che ho capito il merito di questo cambiamento è di una delle gemelle Higurashi?
In: Già e adesso è anche la sua fidanzata.
Ry: Oh che bello finalmente qualcosa di bello. Ti prometto che riuscirò a venire a capo di questa faccenda. Fosse l'ultima cosa che faccio. Bene adesso ti lascio ci sentiamo per gli aggiornamenti. Salutami i ragazzi.
In: Senz'altro. Ciao Ryu.
Salutato il cognato Inu si rilassò sulla sua sedia. Quando bussarono alla porta del suo ufficio.
TOC TOC
In: Avanti.
Seg: Signor No Taisho c'è la signorina Musashi che vuole parlarvi. La devo far entrare?
In: Sì.
Ky: Buongiorno Inu.
In: Buongiorno e per te sono No Taisho. A cosa devo la tua visita.
Ky: Va bene. Le volevo solo dire che vorrei tanto che lei mettesse una buona parola con suo figlio. Dall'ultima volta che ci siamo visti non sono riuscita più a mettermi in contatto con lui. Ha sempre il telefono spento e a scuola non l'ho visto. Non gli sarà mica successo qualcosa?
In: No no mio figlio sta benissimo, ultimamente è molto indaffarato con gli esami, anche tu lo sarai giusto?
Ky: Bhe diciamo che non sono più un mio problema.
Inu sapeva come stavano le cose, visto che lui aveva contribuito a farla espellere, ma decise di far finta di non sapere niente.
In: Non avrai mica deciso di lasciare la scuola proprio adesso che è quasi finita?
Ky: Per quest'anno sì. Vedete mio zio non sta molto bene e ha costantemente bisogno di qualcuno che lo aiuti e mia zia da sola non ce la fa quindi mi è sembrata la cosa giusta da fare, per la scuola ci sarà tempo.
In: Capisco. Questo ti fa onore mia cara. Domani vedrò di venire a trovare tuo zio.
Kykio cominciava ad avere un'espressione a dir poco terrorizzata. Doveva assolutamente inventarsi qualcosa per impedire ad Inu di andare a trovare suo zio che in realtà stava benissimo.
Ky: Ma no si figuri. Non so nemmeno se sarà a casa domani deve andare fuori città per fare delle visite particolari.
In: Ho capito. Fammi sapere come sta. Oggi parlerò con mio figlio. Però posso chiederti una cosa?
Ky: Mi dica.
In: Quel giorno al parco non mi è piaciuto proprio quello che hai fatto hai trattato male sia la mia famiglia che gli amici di Inuyasha. Mi spieghi perchè? E cosa ci facevi con l'ex fidanzato di Kagome?
Adesso sì che si sentiva nervosa, le cose per lei stavano prendendo una brutta piega.
Ky: Bhe diciamo che la gelosia a volte non ti fa ragionare come si deve. Sapete Inuyasha da quando frequenta le sorelle Higurashi in particolare Kagome è cambiato molto, spesso se la offendevo lui prendeva le sue parti difendendola anche a mio discapito. Ecco perchè mi sono comportata così. Per quanto riguarda Koga bhe si può dire che ha voluto vendicarsi anche lui di Kagome perchè credeva che lei avesse una relazione con Inuyasha. Ci avete visti insieme perchè il nostro obiettivo era quello di farli ingelosire tutto qui. Mi dispiace le cose ci sono sfuggite di mano ma non era nostra intenzione. Spero che non sia questo il motivo per cui Inuyasha non mi parla.
In: Ma no figurati. Mio figlio sicuramente capirà. Sarà anche impulsivo ma non stupido. Però voglio dirti una cosa: la prossima volta misura le parole perchè se c'è una cosa che non sopporto è la mancanza di rispetto verso gli adulti.
Ky: Avete ragione scusatemi. Adesso vado buongiorno signor No Taisho.
In: Ciao.
Kykio chiuse la porta alle sue spalle ed uscì dall'edificio.
Ky: "Caro Inu non immagini quanto sia stupido non ti stai accorgendo minimamente che stai cadendo nella mia trappola. Ahhahahha"
Lanciò un ultimo sguardo all'edificio allontanandosi con un ghigno.
Mentre Inu nel suo ufficio stava pensando altrettanto. Kykio non immaginava che l'ingenuità che aveva mostrato era solo per farli credere che non sapeva niente. Quanto si sbagliava, gli mancava solo qualche altra informazione e la questione sarebbe risolta.
*********************************************************
A scuola le lezioni proseguivano noiosamente. Finchè arrivò l'ultima ora.
Prof: Buongiorno ragazzi.
Tutti: Buongiorno professoressa.
Prof: Ragazzi oggi voglio sapere chi verrà in gita. Vedo che Higurashi, No Taisho e Yoro sono assenti qualcuno di voi sa cosa faranno?
S: Professoressa sia mia sorella che Inuyasha vengono.
Prof: So che No Taisho è malato?
S: Sì ma oggi stava già un pò meglio, lunedì ritorna.
Prof: Ok allora sei sicura che vengono?
S: Sì.
Prof: E di Yoro nessuno sa se verrà?
Tutti: No.
Prof: Va bene allora possiamo cominciare.
Finite le lezioni tutti uscirono euforici dalla scuola tornando alle loro amate case e soprattutto contenti che fosse venerdì e quindi per questa settimana avevano finito le lezioni.
M: Sango sei certa che Inuyasha si sia ripreso?
S: Ma sì ieri già stava meglio e poi ci sono altri due giorni per riprendersi. Speriamo che domani stia bene così la sera potremo uscire e dare inizio all'operazione sciogli ghiacciolo.
M: Ahahahh però povera la mia sorellina e la mia casetta.
S: Ehi perchè dici così. Sesshomaru sarà pure un pò asociale ma è una persona di cui ci si può fidare al 100%, se la cosa va in porto Rin sarà in buone mani e poi lasciala un pò libera di fare le sue esperienze non puoi controllarla continuamente.
M: E va bene ma se le farà uscire una sola lacrima il ghiacciolo la pagherà cara.
S: La verità è che sei solo geloso che qualcuno ti porti via la tua sorellina.
M: E' vero. Toh guarda siamo arrivati.
S, M: Buongiorno.
K: Buongiorno.
S: Dov'è Inuyasha?
K: A farsi una bella doccia. Eccolo sta scendendo.
I: Bhe com'è andata la scuola? Si sente la mia mancanza?
M: Già le tue fans ti cercano. Ti conviene tornare perchè anche le mie fans si chiedono dove sei finito.
I ragazzi si ritrovarono due belle gomitate nel fianco.
K: Ah è così. Sango per caso anche quei ragazzi che sono venuti da noi l'altra volta si sono fatti sentire.
Disse facendo l'occhiolino a sua sorella.
S: Oh sì oggi mentre andavo in bagno hanno detto se appena torni andiamo a prenderci qualcosa insieme.
M, I: Cosa???????
I: Kagome cos'è questa storia?
K: Bhe come voi avete le vostre fans noi abbiamo i nostri, perchè è vietato? Sorella potremo anche accettare che ne dici di domani tanto non credo che lui possa uscire e Miroku per solidarietà può rimanere con lui.
M: Ragazze non direte sul serio?
S: Perchè?
M: Eddai stavamo scherzando ti prego non puoi farmi una cosa del genere. Ricordi cosa abbiamo detto prima di venire a proposito dell'operazione?
S: Sì prima che menzionaste le vostre fans.
Inuyasha non disse una parola stava solo ascoltando non poteva credere a quello che stavano dicendo. Kagome se ne accorse e decise che prima che la cosa degenerasse sarebbe stato meglio finire la commedia. Si avvicinò a sua sorella e gli fece segno di guardare Inuyasha. Lui rispetto a Miroku prendeva molto seriamente certe cose.
K: Miroku chi è il maniaco del gruppo?
M: Bhe, anche se non è vero, dite che sono io. Cosa centra con questi fantomatici fan.
K: Appunto tu vai dietro alle altre noi no.
M: Quindi ci stavate prendendo in giro?
S: Certo e solo voi due potevate cascare in uno scherzo tanto scemo.
K: Inuyasha hai capito che era uno scherzo?
I: Sì e non è stato per niente divertente. Vado in camera.
K: Inuyasha.
Inuyasha si voltò e se ne andò in camera sua non degnandola nemmeno di uno sguardo. Kagome rimase immobile non immaginava che se la sarebbe presa in quel modo in fondo era stato lui a cominciare. Sango e Miroku si avvicinarono a lei incitandola ad andare da lui. Kagome con gli occhi lucidi si diresse nella camera dove si trovava lui.
K: Inuyasha! Posso?
I: Che vuoi non devi uscire con nessuno?
K: Inuyasha stavamo scherzando non mi sarei mai immaginata che te la saresti presa così, se lo avessi saputo non avrei mai detto una cosa del genere. Ti prego scusami non volevo.
Si avvicinò a lui con le lacrime agli occhi gli mise una mano sulla spalla cercando di farlo girare dalla sua parte.
K: Inuyasha guardami ti prego.
Non sopportava di sentirla così così posò la sua mano su quella di lei. Si voltò verso di lei e l'abbracciò.
I: Kagome basta piangere sai che non lo sopporto. Non volevo farti soffrire così è solo che quando ti ho sentita dire di quei ragazzi ho avuto paura. Paura di perderti.
Aveva davvero temuto di perdere la felicità che aveva conquistato con lei.
K: Bhe hai poca fiducia in me. Non avrei mai fatto una cosa del genere era per ribattere a quello che avevi detto a Miroku.
I: Hai ragione. Promettimi solo che uno scherzo del genere non me lo farai più. E ho pienamente fiducia in te.
K: E tu promettimi che avrai pienamente fiducia in me come io in te. Adesso andiamo giù.
Quando scesero Miroku si avvicinò al suo amico.
M: Inuyasha sei un idiota quando imparerai a stare un pò più agli scherzi? Prima dovevi vedere come l'avevi fatta rimanere. Una statua di pietra si muoveva di più.
I: Fatti gli affari tuoi.
M: Inuyasha fidati non potevamo trovare ragazze più fedeli di loro devi avere più fiducia in Kagome.
I: Mi fido pienamente di lei è solo che quello che aveva detto mi ha spiazzato avevo temuto il peggio. Miroku promettimi di non dirlo a nessuno. Ma ho davvero paura di perderla paura che qualcuno possa portarmela via.
M: Anche se qualcuno ci provasse credi che lei se ne vada con qualcun altro che non sia tu?
I: Hai ragione sono stato uno stupido.
M: Allora fai qualcosa per farti perdonare. Tipo qualche sorpresa tanto tempo per pensarci ne hai visto che sei in prigione.
I: E' vero. Miroku per caso sai com'è il tempo stasera?
M: Ora vediamo.
Miroku prese il suo cellulare e andò a vedere le previsioni meteo.
M: Luna piena e cielo stellato. Perchè?
I: Perfetto non potevo sperare in meglio. Spero solo che sia vero.
M: Raramente questo sito sbaglia.
S: Ehi voi due che state tramando?
M: Chi noi? Assolutamente niente. Ho chiesto al qui presente se ha intenzione anche oggi di disertare le lezioni.
S: Da quello che vedo sta bene quindi mio caro hai finito le vacanze e prega che non decida di darti qualche punizione per quello che hai fatto prima.
K: Ma no Sango non credo sia il caso almeno per ora, si è appena ripreso.
S: E va bene sorellina se lo dici tu. Ma non pensare che me ne dimentichi.
M: Mio caro ti sei scavato una fossa gigantesca.
Dopo pranzo prima di iniziare a studiare Sango mise al corrente sua sorella della proposta di Inu, cioè quella di studiare solo nelle case di Miroku e Inuyasha onde evitare spiacevoli visite. Kagome anche se a malincuore acconsentì.
K: Hai ragione. Però peccato. E vabbè tanto abbiamo un piccolo ricordo anzi io ho un bellissimo ricordo.
Era proprio in quella casa che lei e Inuyasha si erano dati il loro primo bacio ed era lì che lui le aveva chiesto di mettersi insieme. E' vero c'erano anche ricordi alquanto spiacevoli ma quelli belli li batteva tutti.
La giornata proseguì tranquillamente alle ripetizioni partecipò anche Inuyasha che a quanto sembrava si era ripreso alla grande. Dopo cena Taiga andò a prendere Rin. Si misero d'accordo che l'indomani si sarebbero visti di mattina. Rin era entusiasta perchè avrebbe potuto proporre a tutti di uscire visto che Inuyasha stava bene e in cuor suo sperava che fosse guarito del tutto. Però come si sa tutto può succedere comunque non era sua abitudine pensare negativo.
Tutti tornarono nelle proprie stanze ormai dormivano a coppie. Inuyasha decise di fare una sorpresa a Kagome anche per farsi perdonare di quello che era successo la mattina. Il cielo era dalla sua parte.
Aspettò che tutti andassero a dormire e che le luci fossero spente. Prese il telecomando di accensione delle luci del giardino e raggiunse Kagome.
I: Kagome potresti venire con me da una parte?
K: E dove?
I: Sorpresa! Ah a proposito devi tenere gli occhi chiusi.
K: Non puoi dirmi di cosa si tratta? Spero non uno scherzo per farmela pagare per quello che è successo oggi?
I: Assolutamente no. Per quanto riguarda quello che è successo oggi, bhe è meglio dimenticarlo anche perchè se ci penso mi sento un perfetto imbecille per come mi sono comportato.
K: Giusto non pensiamoci più perchè non mi va che tu pensi di essere un imbecille. E' normale a volte fraintendere le cose ma per favore mai più queste.
Disse dandoli un bacio.
I: Ti amo ed è proprio per questo che per me tu sei perfetta. Adesso forza andiamo all'ingresso e da lì poi chiudi gli occhi e ti porto io in braccio.
K: Eh non ci pensare proprio sono pesante.
I: Sì come no pesa di più il mio cane di te.
K: A proposito prima che ce ne andiamo me lo fai vedere?
I: Ok. Forza andiamo.
Si diressero verso l'ingresso dove la prese in braccio facendoli chiudere gli occhi. Si sentiva in imbarazzo a stare in braccio ma allo stesso tempo li dava una sensazione di protezione, tenendo sempre gli occhi chiusi si poggiò sul petto del suo amato.
Arrivarono a destinazione. Nell'enorme giardino della sua villa dove si poteva godere una eccezionale visuale del cielo stellato. Era per questo motivo che l'aveva portata qui. Si era ricordato di quando Kagome a casa sua osservava il cielo dalla finestra che purtroppo era coperto dalle luci e dai palazzi. Inuyasha aveva fatto sistemare dei teloni sul prato e vi adagiò sopra la sua ragazza. Facendo tenere sempre gli occhi chiusi spense tutte le luci e si sedette vicino a lei.
K: Inuyasha si può sapere dove mi hai portata?
I: Guarda con i tuoi occhi adesso puoi aprirli.
Kagome aprì gli occhi e per poco non gli venne un infarto. Nel giardino vi era una fontana dove la luna si rifletteva e poi le stelle erano luminosissime e i ciliegi con il loro profumo rendevano ancor più romantica l'atmosfera. Tanta l'emozione che si mise a piangere ma sorridendo.
I: Ti piace?
K: Inuyasha è stupendo.
I: Te lo avevo detto che qui ti sarebbe piaciuto rispetto a quello che si vede da casa tua.
K: Grazie Inuyasha è meraviglioso è la cosa più bella che io abbia mai visto. Grazie grazie grazie mille.
I: Ehi adesso calmati, non devi ringraziarmi di niente diciamo che è un modo per farmi perdonare per averti fatto piangere oggi. Sono felice che ti piaccia. Come vedi anche la notte è dalla mia parte.
Inuyasha l'accarezzò teneramente pensando a quanto era stato stupido ad avere quella reazione per una cosa non vera. Vederla felice per lui era tutto e adesso lo era più che mai. Rimasero abbracciati a lungo. Lo sguardo d'Inuyasha si posò sui ciliegi, suo padre aveva ragione quegli alberi erano davvero speciali mentre gli osservava diede un bacio alla sua amata. Adesso quegli alberi erano testimoni anche del loro amore. Kagome ebbe lo stesso pensiero seppur per lui avessero un significato più profondo di quello suo.
Con questi pensieri si addormentarono per poi svegliarsi in tempo per osservare l'alba. Anche quello fu uno spettacolo eccezionale. Quello spettacolo dava inizio ad una nuova giornata che si sperava essere ancora più bella di quella passata.
L'aria era ancora un pò fresca così decisero di rientrare.
K: Mi hai doppiamente stupito questa notte non ho mai visto una cosa simile.
Inuyasha accennò un sorriso. Era così bello vederla ridere. In quei momenti il suo viso assumeva una luminosità incomparabile anche i suoi occhi si illuminavano quando rideva così si ripromise che avrebbe cercato a tutti i costi di non farla più piangere come era accaduto il giorno prima.
I: Piccola che ne dici di metterci un pò a letto è ancora presto e oggi fortunatamente non c'è scuola.
K: Certo e comunque è da giovedì che non andiamo a scuola. Però l'idea di stare un pò al calduccio non mi dispiace. AaAAAAh!.
I: Ehi che ti prende adesso.
K: Inuyasha spero tu non abbia preso troppo freddo, non vorrei che ti fosse ritornata la febbre. Accidenti che egoista che sono stata.
I: Ehi ehi datti una calmata io sto benissimo non posso avere la febbre in eterno. Adesso su mettiti a letto.
K: Uff! Speriamo, mamma mia che paura. Ricorda che domani dobbiamo andare da Miroku. Speriamo bene.
I: Cosa ti preoccupa conosci già la sua famiglia e poi la sera veniamo qui per le ripetizioni di mio fratello.
K: Sì sì non è la famiglia di Miroku che mi spaventa ma è la casa che c'è da quelle parti.
I: Ah ho capito, non preoccuparti se solo si avvicina quella casa potrebbe inspiegabilmente incendiarsi e da sola non ti lascio nemmeno fuori al balcone. A casa tua sarà altrettanto.
K: Ah dimenticavo tuo padre ci ha sconsigliato/vietato di studiare a casa mia perchè non ci sono adulti e non è sorvegliata quindi solo qui e da Miroku possiamo stare. Maledizione quanti problemi che ho creato.
I: Ma cosa stai dicendo? Il nostro obiettivo era quello di studiare in tutte le nostre case per poterci ricordare qualcosa di questi esami, e sai una cosa Kagome? Nella tua ci sono i migliori ricordi che io possa avere.
K: Per me è lo stesso. In quella casa è successa la cosa più bella della mia vita.
I: Vorrai dire della nostra?
K: Certamente cucciolotto.
I: Comunque mio padre ha ragione le nostre case sono più sorvegliate e poi pensa, mio padre ha colto la palla al balzo.
K: Che vuoi dire?
I: Che per lui è una cosa bellissima il fatto di tenerci di più qui con lui a prescindere dalla situazione. Ti ricordi cos'ha combinato la settimana scorsa? Tutta l'euforia che aveva quando ha saputo il nostro programma?
K: Già era come un bambino a cui è stato dato un giocattolo nuovo. Però può essere un bambino nel carattere ma un vero genio nella mente.
I: Non immagini quanto tu abbia ragione a quello non lo freghi in nessun modo sapessi quante volte ci ho provato, tant'è vero che arrivato ad un certo punto mi sono stancato e non ci ho provato più.
K: Ahahahh sei incredibile. Guarda che ora si è fatta. Altro che dormire.
I: Ricorda che è sabato e quindi sveglia alle 9:00 e sono solo le 7:00. Se poi hai qualche altra idea.
Disse malizioso ma questa volta Kagome non cedette.
K: No preferisco riposare oggi si studia il doppio. Però mi dispiace andare via da qui chissà da Miroku cosa succederà.
I: Boh e chi lo sa comunque domenica prossima saremo di nuovo qui tesoruccio. Vedrai che mio padre appena ce ne saremo andati comincerà di nuovo a fare il conto alla rovescia.
K: Sai Inuyasha a volte ti invidio hai un padre davvero speciale e anche molto presente.
I: E' vero anche se non è sempre stato così.
K: L'importante è che sia tutto passato.
I due dopo un pò si riaddormentarono e in men che non si dica la sveglia suonò puntuale, a malincuore si alzarono e scendendo incontrarono i restanti componenti tutti molto euforici per la giornata che si prospettava. Ovviamente la cosa era sarcastica.
M: Ragazzi ho detto a mia sorella di venire anche questa mattina visto che dobbiamo studiare greco, spero non sia un problema per voi?
S: Ma scherzi! E' l'unica che studia come si deve.
K: Hai perfettamente ragione.
A turno si andarono a lavare lasciando le femmine per ultime. Inu non lavorava e Sesshomaru non aveva lezioni. Inu decise che era il momento giusto per aggiornare suo figlio.
Appena arrivata Rin cominciarono a studiare, nel frattempo Inu e Sesshomaru discussero degli ultimi avvenimenti.
Se: Ho capito. Bhe direi che siamo a un buon punto. Se ho capito bene resta da sapere se Kykio è davvero una loro parente e cosa centra Koga con loro.
In: Sì direi che sono le cose più importanti ma fidati nessuno meglio di tuo zio può riuscirci. Ah ho avuto anche l'onore di ricevere una visita di Kykio. Pensa vuole che metta una buona parola con tuo fratello e che quello che ha fatto è stato dettato solo dalla gelosia.
Se: Si come no. Scommetto che la nostra azienda non gli interessa.
In: Più in là vorrei mettermi d'accordo con tuo fratello per fare un bello scherzetto a quella mummia.
Se: Cioè?
In: Sorpresa!!!
Se: Va bene ora vado i lavativi mi aspettano per le ripetizioni.
In: Quando ti deciderai con Rin sò che ti piace quindi figliolo muoviti.
Se: Tze!
*********************************************************
R: Ragazzi ho finito la versione.
M: Di già?
R: Sì e scommetto che tu sei ancora al quarto massimo quinto rigo.
M: Bhe più o meno. Ragazzi ma che ora sono Sesshomaru sta già arrivando.
S: Sono le 11:00 quindi è in perfetto orario e tu sei nei guai. Voi due a che punto siete?
I: Ultimo rigo.
K: Penultimo.
Se: Bene scansafatiche a che punto siete?
R: Io e Sango abbiamo finito loro due quasi
I: Rettifica ho finito
K: Anch'io.
R: Mio fratello in alto mare.
Se: Ok Miroku tu continuerai dopo adesso ascolta la lezione. Oggi faremo i verbi irregolari quindi orecchie aperte.
Tutti stettero in silenzio ascoltando e prendendo appunti. A fine lezione Sesshomaru fece una specie di interrogazione dove tutti andarono pressoché bene anche Miroku. Sembrava che il suo problema fossero le traduzioni perchè nell'orale andava bene.
Se: Ok abbiamo finito.
R: Un attimo. Inuyasha come ti senti?
I: Io bene perchè me lo chiedi?
R: Sicuro? In tal caso stasera vi va di uscire tutti insieme?
K, S, M, I: Sìììì
I: Sesshomaru non fare l'asociale e unisciti a noi.
Sesshomaru parve pensarci un pò però poi si ricordò le parole di suo padre e decise di accettare l'invito.
Se: E va bene bisognerà pur tenervi sotto controllo.
K: Ehi per chi ci hai preso per dei marmocchi?
Se: Sì perchè vuoi negarlo?
S: Ah dai basta smettetela. Stasera si esce senza litigare ci siamo intesi?
M: Certo tesoruccio io non litigherei mai con te.
Disse mettendoli una mano sul fondo schiena mentre quella di Sango sulla sua guancia.
S: E tu evita di fare il maniaco altrimenti ti pesto per strada.
Tutti scoppiarono a ridere. Poi uscirono dalla biblioteca e andarono a pranzare.
Dopo lo studio pomeridiano andarono a prepararsi per uscire Rin si era portata i vestiti per prepararsi lì.
S: Ehi Rin non essere così nervosa stiamo uscendo e non andando sul patibolo.
R: Sono nervosa e se non dovessi piacergli e dovessi sembrare volgare vestita così?
K: Rin sei perfetta e fidati Sesshomaru già ti ha adocchiata è solo che è talmente orgoglioso che non lo vuole ammettere.
R: Voi dite? Speriamo che sia così non posso usare la scusa del compito in classe per sempre. Spero anche che Inuyasha stia veramente bene.
K: Sì sì sta benissimo si è ripreso in fretta anche se deve stare ancora attento a mangiare. Non preoccuparti non rovinerà la serata e se dovesse stare male ci sono io.
Disse facendoli l'occhiolino Rin sembrò tranquillizzarsi e continuò a prepararsi. Quando furono pronte scesero. Mentre scendevano le scale ai ragazzi per poco non gli venne un colpo. Erano davvero belle nella loro semplicità anche Sesshomaru rimase incantato dalla bellezza di Rin.
K: Ragazzi cosa ne dite di andare?
I: Oh sì andiamo. Ehi Kagome sei davvero bella.
K: "Grazie". A quel complimento arrossì.
I: Visto che sei bella anche senza trucco?
Disse teneramente.
M: Amore sei più bella del solito mi sa che devo stare attento a non perderti stasera.
S: Ma dai cosa stai dicendo. Piuttosto guarda tua sorella come sta bene.
M: Già. Dovrò stare attenta anche a lei. E' incredibile di come sia cresciuta. Solo poco tempo fa era una bambina e adesso guardala è diventata una splendida ragazza. E sì devo proprio stare attento.
S: Eddai Miroku non preoccuparti e poi c'è Sesshomaru con lei. A proposito dobbiamo fare in modo che quei due restino soli.
M: Sango ti confesso che sono geloso.
S: Prima o poi dovrai lasciarla andare te l'ho già detto.
M: Sì ma per me è sempre la mia dolce e indifesa sorellina.
S: Ahahhahha su forza andiamo gli altri ci stanno lasciando indietro.
Raggiunsero un pub molto tranquillo con luci soffuse e della musica come sottofondo. Ordinarono le cose più strane soprattutto Miroku diede il meglio di se. Dopo un pò Sango si avvicinò a sua sorella parlando sottovoce.
S: Kagome che ne dici di provare a far rimanere da soli quei due?
K: Sì hai ragione ma cosa ci inventiamo?
S: Di là c'è una pista da ballo.
K: Ah ho capito però facciamo cose diverse. Tu e Miroku andate a ballare mentre io e Inuyasha usciamo per prendere una boccata d'aria poi cercheremo di spiarli. Che ne dici?
S: Che come piano è perfetto.
K: Inuyasha vuoi uscire con me a prendere una boccata d'aria, comincia a far caldo.
Gli diede una piccola pacca sulla gamba per farli capire che era una scusa.
I: Hai ragione usciamo un pò. Ragazzi noi usciamo un pò fuori torniamo subito.
S: Ehi Miroku che ne dici di andare a ballare senti questa musica è piuttosto bella.
M: Oh sì vieni questo lento è stupendo. Bhe noi andiamo voi che fate restate qui?
I due fecero sì con la testa. Bene il piano era cominciato bene adesso non restava che aspettare e speravano che succedesse qualcosa tra quei due.
R: "Ecco lo sapevo che avevano architettato qualcosa e ora come mi comporto accidenti quando le prendo mi sentono".


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Bene ecco svelato il misterioso interlocutore. Era il fratello di Izayoi non che cognato di Inu. Avrà anche lui un pò di spazio nella storia ma per questo bisogna attendere. Comunque la tanto attesa uscita è arrivata chissà come procederà. E con questo ho finito. Ah dimenticavo che qui abbiamo avuto il ritorno della mummia non mi uccidete vi prego. Passiamo ai nostri 
RINGRAZIAMENTI:
Ringrazio come sempre chi legge ma soprattutto chi recensisce. Ringrazio i recensori dello scorso capitolo:
rosadc
e
namie98
Ciao e al prossimo capitolo.
Baci Inu_ka

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Capitolo 20
*** La dichiarazione di Sesshomaru ***


Il silenzio tra i due era a dir poco imbarazzante finchè Sesshomaru non decise di prendere parola.
Se: Rin stai benissimo questa sera.
R: Oh grazie. Guarda quei due- disse indicando Sango e Miroku- mi stupisce che in un lento mio fratello non abbia approfittato per allungare qualche mano o adocchiare un'altra ragazza però scommetti che non durerà molto?
Se: Anche io la penso come te quindi è inutile scommettere. Non capisco ancora come fa Sango a stare con uno come lui? E' una ragazza seria e posata.
R: Sono tre anni che stanno insieme e mio fratello non è mai cambiato però lei sa che anche se si comporta così lui la ama, infatti prova a toccarla e hai smesso di vivere mentre con le altre no si limita solo ad allungare le mani.
Se: Sarà ma per me rimane un mistero. Guarda anche l'altra allegra coppietta è tornata e stanno andando a ballare anche loro. Tze!
R: Però devi ammetterlo che stanno bene insieme.
Se: Sì mi sembra strano ma devo ammettere che sono felice per lui per una volta anche lui ha potuto provare cosa significa amare ed essere amato e per questo non vedo persona più adatta di Kagome. Sai anche se nostro padre è una persona eccezionale sempre presente con noi, non gli ha mai potuto dare l'amore di una mamma e per questo Inuyasha ha sofferto molto. Ora sembra averlo avuto tu forse non lo vedi ma è cambiato molto. Prima era sempre scontroso arrabbiato con tutti a scuola dava il peggio di se sfogandosi anche in maniera violenta era convinto che così avrebbe ottenuto un posto speciale nella società ma non era così perchè nonostante ciò è sempre stato solo gli amici che aveva restavano con lui solo per timore o per convenienza e non di certo per amicizia. Ora ha degli amici e una fidanzata che lo ama e devo dire che anche se non è brillante a scuola adesso è migliorato parecchio e tutto grazie a lei.
R: Mi dispiace non immaginavo che Inuyasha si comportasse così per questo motivo io l'ho sempre ritenuto il solito bullo. Però hai ragione adesso sembra più maturo e ha occhi solo per lei. Il fan club che ha a scuola non gli interessa più come anche a mio fratello. Direi che sono sistemati.
Se: E' vero. Rin qui fa piuttosto caldo che ne dici se usciamo un pò fuori. Ti va?
R: In effetti con tutte queste luci fa davvero caldo.
Nella sala da ballo le due coppie gli stavano spiando aspettando qualche sviluppo quando li videro alzarsi scattarono immediatamente.
S: Finalmente mi ero stancata di ballare quei due non volevano proprio decidersi.
M: Se gli sfiora un solo capello giuro Inuyasha che questa sera diventerai figlio unico.
I: Ma falla finita. Vivi e lascia vivere.
K: Ecco perchè guardavi Sesshomaru con uno sguardo assassino.
S: La cosa è grave perchè durante il ballo non ha allungato un solo dito.
*****************************************************
R: "Uffa perchè ho accettato di uscire fuori da sola con lui".
Se: Rin...
R: "Ops e adesso?"
Se: Prima ti ho detto che stavi benissimo stasera. In realtà volevo dire che sei bellissima.
Rin aveva il viso in fiamme ed era bollente altro che le luci del pub.
R: Gr...gra...grazie.
Sesshomaru gli sfiorò i lunghi capelli.
Se: Posso chiederti una cosa?
R: Sì
E gli fece uno dei suoi sorrisi che riusciva a scaldare anche il cuore più gelido.
Se: Sei fidanzata? So che non sono affari miei quindi se non vuoi rispondermi fa niente.
R: Non preoccuparti, comunque no non sono fidanzata. Perchè me lo chiedi?
Sesshomaru si avvicinò al viso di Rin sussurrandoli.
Se: In tal caso vorresti essere la mia fidanzata?
I ragazzi avevano sentito tutto e Miroku strinse le mani a pugno, Sango dovette faticare parecchio per calmarlo ma niente sembrava riuscirci finchè....
S: Miroku se non ti calmi e non ti fai gli affari tuoi ti aspettano quattro lunghi mesi di astinenza il che significa che ci rivedremo dopo gli esami.
M: Eh ma Sango non puoi farmi questo lei è la mia sorellina.
S: E questa è la sua vita quindi decidi o la lasci stare o ne paghi le conseguenze.
M: Ok ma se solo prova a farla soffrire giuro che io lo ammazzo.
S: Ok in quel caso ti do il permesso e ti aiuto anche io.
Miroku sembrò calmarsi intanto Sesshomaru attendeva la risposta.
R: S..ì.. Sì voglio essere la tua fidanzata.
Disse con le lacrime agli occhi gettandosi tra le braccia di Sesshomaru. Fu felicissimo sia perchè era riuscito a dichiararsi e sia perchè aveva ricevuto la risposta che desiderava. Adesso anche lui, come suo fratello, poteva dire di aver trovato l'amore che cercava.
Sesshomaru la strinse a se e poi la spostò giusto per creare quel poco spazio che serviva per far incontrare le loro labbra. Fu un bacio dolce delicato casto. Fu il primo bacio di Rin e il primo vero bacio di Sesshomaru.
Dopo un pò i due decisero di rientrare, gli altri per non farsi beccare erano corsi dentro non appena i due si baciarono.
K: Evvai sorellina l'avevo detto io. Inuyasha non sei felice per tuo fratello?
I: Chi io? Tze figurati.
S: Sempre il solito guasta feste. Miroku tu?
M: La mia sorellina. Poverina nelle mani del ghiacciolo.
I: E smettila quanto sei noioso. Che ne dite di tornare a posto.
K: Sì io sono stanchissima appena arriviamo a casa mi fiondo sul letto.
I: Ah sì anche io.
K: Ehi per dormire.
S: Kagome sicura che quello è Inuyasha e non Miroku?
K: Boh me lo sto chiedendo anch'io da un pò.
I: Ehi voi due non siete per niente divertenti. Eccoli che tornano.
M: Dove siete stati?
R: A prendere una boccata d'aria qui cominciava a fare caldo. Fratellone devo chiederti il permesso o posso andare in bagno?
M: Che fai mi prendi in giro?
R: No sai, non vorrei che mi facessi il terzo grado.
K: Ops aria pesante. Rin veniamo anche noi. Fortuna che ho una sorella e non un fratello perchè se era come te scappavo di casa.
M: Ah ah ah.
Le ragazze si diressero in bagno insieme a Rin con il chiaro obiettivo di farsi raccontare da lei ogni cosa.
I ragazzi al tavolo fecero lo stesso.
K: Ehi Rin cosa vi siete detti tu e il ghiacciolo?
Rin sapeva che prima o poi lo avrebbero voluto sapere quindi senza sotterfugi raccontò.
R: Ragazze è successa una cosa meravigliosa. Giuro che d'ora in avanti amerò il greco.
S: E perchè?
R: Perchè Sesshomaru mi ha chiesto di essere la sua fidanzata e tutto grazie alle ripetizioni di greco senza di quelle non avrei mai potuto stare tutto quel tempo con lui. Che bello. Comunque se non fosse finita bene voi due me l'avreste pagata molto cara per avermi lasciata da sola.
K: Lo sapevamo che sarebbe finita così ecco perchè lo abbiamo fatto.
R: Bhe non mi resta che ringraziarvi. Vi voglio bene.
Abbracciò le sue amiche. Gli era davvero riconoscente per quello che era successo grazie a loro.
Intanto al tavolo.
M: Sesshomaru che avete fatto voi due insieme.
Disse facendo il finto tonto.
Se: In che senso?
M: Quando siete stati fuori. Da soli. Insieme.
Se: Che te ne importa.
M: Ehi quella è la mia sorellina.
Se: E con ciò? Bhe se proprio lo vuoi sapere adesso Rin è la mia fidanzata.
M: Lo sapevo che andava a finire così. Inuyasha ricordami che questo sarà un motivo in più per odiare il greco.
I: Io invece lo amerò così mi sono tolto d'avanti il ghiacciolo No Taisho.
Se: Molto divertente ma chiamami ancora così e ben presto sarò figlio unico.
I: Spiacente quello lo sarò io perchè Miroku si è già proposto prima di ucciderti.
Se: Quindi voi due ci avete spiati?
I: Mmmmm......Forse.
Se: Maledetti.
I: Ops arrivano le ragazze.
M: Tu tieni le mani a posto con mia sorella altrimenti te le taglio.
Se: Ehi se non sbaglio mi chiamo ancora Sesshomaru e non Miroku. Perchè qui l'unico maniaco sei tu.
I: Ottima osservazione. Miroku te la sei cercata.
S: Di cosa stavate parlando?
I: Niente. Che ne dite se usciamo di qui e ci andiamo a prendere un bel gelato.
K: Tu non prendi un bel niente ti sei appena ripreso dalla gastroenterite. Non vorrai di nuovo sentirti male.
I: Uffa! Già mi hai fatto bere solo acqua adesso nemmeno il gelato.
Se: Sono d'accordo con lei.
I: Accidenti cos'è una congiura.
K: Zitto e andiamo.
Per l'intero tragitto Inuyasha non fece altro che lamentarsi ma nessuno gli diede retta. Si sedettero nel parco per godersi la brezza primaverile. Era ovvio che si sedettero in posti diversi.
Miroku e Sango si misero in disparte sotto un albero Inuyasha e Kagome vicino al lago dove si vedeva risplendere la luna e le stelle mentre Sesshomaru e Rin sul prato.
K: Inuyasha spero di non fare brutti incontri qui, l'ultima volta che ci siamo venuti non è stata molto bella.
I: Non preoccuparti qui non c'è nessuno stasera quindi goditi la serata inoltre a differenza dell'altra volta adesso ci sono io con te.
K: Hai ragione che stupida.
I due si misero sdraiati l'uno abbracciato all'altra, anche Sesshomaru e Rin erano abbracciati nessuno dei due aveva parole quel gesto per loro valeva tutto. Verso il tardi accompagnarono Rin a casa per poi tornare alla loro.
K: Uff sono a pezzi però che serata con dei colpi di scena. Non credi?
I: Ah se lo dici tu.
K: Eddai. Senti Inuyasha davvero non ti importa di quello che è successo a tuo fratello?
I: Se devo essere sincero sono felice per lui e fidati se conosco bene mio fratello per Rin non prova solo della semplice attrazione fisica ma è innamorato in tutti i sensi. Quella ragazza è straordinaria è riuscita in un'impresa non da poco.
K: Lo sapevo che non eri un insensibile è anche per questo che ti amo cucciolotto.
I: Si sì lo so ma non farci l'abitudine.
K: E va bene però finchè lo fai ne approfitto. Adesso cucciolotto che ne dici di dormire?
I: Questa volta hai ragione ho un sonno che non immagini.
*****************************************************
S: Miroku cosa ne pensi della nuova coppietta?
M: Penso che alla prima occasione ucciderò il ghiacciolo.
S: Uffa non era questo che volevo sentire.
M: Lo so però che ci posso fare sono geloso della mia sorellina. Però hai ragione come sono felice io con te anche lei ha il diritto di essere felice con chi ama. Come vedi non sono un egoista però ho paura di cosa li potrebbe accadere.
S: Lo so è naturale anche nostro fratello quando eravamo piccole faceva così era iperprotettivo a volte anche troppo, proprio come te.
Disse con una nota di malinconia e tristezza. In fondo anche se erano passati molti anni la perdita non era mai stata superata.
M: Sango mi dispiace.
S: Ma no figurati ormai quello che è stato è stato. Diciamo che anche se lui non c'è più ho sempre chi lo fa al posto suo.
M: Sarà sempre così.
S: Comunque fidati Rin non poteva capitare in mani migliori. Sesshomaru è una persona molto responsabile non è uno sprovveduto come suo fratello.
M: Hai ragione però dai anche tua sorella è capitata bene Inuyasha la ama alla follia e sò per certo che se la tocchi sarebbe capace di ucciderti.
S: Sì su questo non ci piove anche lei come me ha trovato qualcuno di iper protettivo però diciamo che suo fratello è più responsabile e pensa prima di agire invece Inuyasha agisce e basta.
M: Sono l'uno l'opposto dell'altro ecco perchè raramente sono d'accordo su qualcosa ma anche loro si vogliono bene e lotterebbero per difendersi a vicenda.
S: Sono perfettamente d'accordo con te. Ok ora che stai accettando la relazione di tua sorella con il ghiacciolo che ne dici di dormire?
M: Potrebbe anche andare però se ci addormentiamo più tardi non fa niente tanto domani ci possiamo svegliare quando vogliamo perchè non c'è né scuola e ne studio.
Detto questo si gettò letteralmente addosso alla sua ragazza riempiendola di baci Sango non si oppose e si lasciò andare.
*****************************************************
Sesshomaru non era ancora riuscito a chiudere occhio, stava pensando a quello che li era appena successo. Non ci credeva ancora di aver chiesto una cosa simile ad una ragazza dato che erano sempre le altre a farsi avanti e mai lui, ma con Rin era stato diverso era come se qualcuno li dicesse di farsi avanti prima che fosse troppo tardi, prima che un altro potesse avere il privilegio di essere il suo fidanzato per questo si era deciso a farsi avanti mettendo da parte l'orgoglio. Per lui quella era la cosa giusta da fare per lui quella era la ragazza perfetta. Ora riusciva a comprendere un pò il comportamento di suo fratello cominciava a capire perchè all'improvviso era diventato più tranquillo e soprattutto felice. Non avrebbe mai creduto che una cosa che lui riteneva tanto inutile potesse far sentire così felice così completi.
All'improvviso gli venne in mente suo padre. Molte volte lo aveva preso in giro perchè parlava dell'amore come se fosse tutto nella vita però adesso cominciava a dargli ragione. Immaginò che anche lui quando stava con sua madre era così felice euforico e completo e adesso stava anche cercando di capire il perchè si era comportato così quando perse la sua amata.
Il telefonino improvvisamente lo destò da questi pensieri. Era un messaggio di Rin.
Ti ringrazio della splendida serata mi hai reso la ragazza più felice della terra.
Non avrei mai immaginato che un ragazzo come te potesse chiedermi di essere la sua ragazza.
Ti ringrazio con tutta me stessa.
Ti auguro una buona notte
ci sentiamo.
Ps Visto che da domani si trasferiscono a casa cosa ne dici se anche tu e tuo padre venite a mangiare qui da noi, insomma una domenica da soli non è il massimo.
Sesshomaru lesse il messaggio e si chiese il perchè Rin le avesse scritto un messaggio del genere. Lei per lui era perfetta ma lei pensava che non era degna di stare con lui. Semmai era il contrario perchè lui si mostrava sempre una persona molto fredda e di poche parole mentre lei era una ragazza solare allegra e anche molto chiacchierona.
Rin tu non hai niente di meno a me e sei perfetta così come sei perchè nella tua semplicità hai tutto.
Per domani per me va bene però ti conviene far chiamare mio padre dal tuo così sarà felicissimo all'ennesima potenza per essere stato invitato direttamente.
Buona notte
Rin quando mandò il suo messaggio si era sentita una stupida come aveva potuto mandare un simile messaggio erano cose che doveva tenersi per lei. Ora si chiedeva cosa avrebbe pensato adesso Sesshomaru di lei di sicuro che era una patetica sognatrice. Quando il cellulare segnalò l'arrivo di un messaggio per poco non li venne un infarto, aveva anche timore di quello che poteva esserci scritto. Quando lo lesse aveva le lacrime agli occhi non poteva credere a quello che gli aveva scritto davvero lei piaceva per la sua semplicità. Non poteva crederci inoltre aveva anche accettato l'invito a pranzo. Nonostante l'orario corse da suo padre per riferirgli la cosa.
R: Papà!
Ta: Sì piccola cos'hai? Ti vedo più allegra del solito.
Na: Tesoro guardala bene negli occhi. Quello è lo sguardo di una ragazza innamorata.
Ta: Hai ragione. Oh no non dirmi che hai il fidanzato?
R: Che male c'è.
Ta: Oh no la mia bambina nelle mani di un ragazzo non ci credo dimmi che è uno scherzo?
Na: Tesoro la nostra piccola non è più una bambina anche se per noi lo sarà sempre. Ricordi noi due alla sua età?
Ta: Si ma cosa centra questo.
Na: Come cosa centra? Se non fosse stato così a quest'ora non staremmo insieme e non avremmo due splendidi figli.
Rin ascoltava la conversazione dei suoi genitori molto stupita. Lei era andata per chiedere una cosa e quelli stavano ricordando il passato. Inoltre non poteva che constatare che suo padre era proprio come suo fratello, anche lui per tutto il giorno non aveva fatto altro che dire.
R: Scusatemi avrei una cosa da dire?
Ta: Oh no sei incinta?
Rin divenne rossissima.
R: Papà ma cosa stai dicendo?
Ta: E allora se non è questo. Non dirmi che ti ha messo le mani addosso.
Rin guardò sua madre con uno sguardo che implorava aiuto.
Na: Caro invece di dire cose assurde che ne dici di farla parlare?
Ta: Sì hai ragione allora....
R: Finalmente. Dunque domani Miroku e i suoi compagni si trasferiranno qui per una settimana.
Ta: Sì lo so.
R: Inu e Sesshomaru rimarranno da soli a casa quindi che ne dici se inviti il tuo amico qui a pranzare? Sò che non direbbe di no.
Ta: E' vero. Scusa perchè hai detto "il tuo amico" e non hai menzionato anche il figlio?
R: Perchè gliel'ho già chiesto io è lui che mi ha detto di invitare suo padre tu stesso.
Ta: Hai il numero di suo figlio? Oh no ti sei fidanzata con lui?
R: S....ì....sì
Ta: Oh no tra tanti ragazzi con uno come Sesshomaru dovevi metterti?
Na: Scusa cos'ha che non va? E' un ragazzo con la testa sulle spalle Rin non poteva capitare in mani migliori.
Ta: Lo sò è solo che quel ragazzo è freddo e di poche parole anche se suo padre dice che non è così.
Na: Lo credo anche io. Penso che questo suo carattere sia come una specie di muro di protezione.
Ta: Tesoro sicuro che tu e Inu non vi siete messi d'accordo? Perchè dite le stesse cose.
Na: Forse perchè a differenza tua andiamo oltre le apparenze. Comunque visto il passato che ha avuto quel ragazzo non c'è da stupirsi che sia così. Rin per me va benissimo e anche per tuo padre. Non è forse così?
Disse guardandolo con uno sguardo da brivido. Alchè non poté che annuire.
Ta: Inu aveva già previsto una cosa simile e ha avuto ragione. Spero che non faccia altre previsioni sulla nostra bambina.
Na: E smettila una buona volta. Rin puoi andare a dormire chiameremo noi Inu per il pranzo di domani.
R: Ok grazie mamma se non ci fossi tu.
Ta: Ehi e io? Che ingrata faccio così per proteggerti.
R: E da chi?
Ta: Ehmmmmmm.......da chi ti porta via da me.
R: Sei proprio come tuo figlio papà.
Rin si avvicinò e diede un bacio a suo padre che non poté che ammettere che la sua bambina era davvero cresciuta.
R: Ah papà una cosa: Non farmi fare brutte figure davanti agli altri domani. Altrimenti non ti parlo minimo per un mese.
Na: Rin aggiungi anche me.
Rin fece un sorriso e corse in camera.
 Ta: Non preoccupatevi. Buonanotte piccola a domani.
*********************************************************
Driiiin driiin
In: Chissà chi chiama a quest'ora.
Inu prese il telefono e vide che era il suo amico.
In: Pronto?
Ta: Ciao Inu scusa l'orario. Domani ti va di venire a mangiare qui a casa mia come sai i ragazzi da domani verranno a stare qui e passare la domenica a casa non è il massimo.
In: Per me va bene ma non posso mica lasciare da solo Sesshomaru.
Ta: E chi dice che resterà a casa da solo Non mi dire che non sai che tuo figlio si è gentilmente rubata mia figlia.
In: Cosaaaaaa????? No non mi ha detto niente. Evvai lo sapevo te l'avevo detto Taiga che quei due sono fatti per stare insieme.
Ta: Se dici un'altra sola parola vengo lì e ti uccido. Non ci credo ancora che mia figlia sta con quel ghiacciolo di tuo figlio.
In: Quanto sei noioso lasciala libera tua figlia non credi che sia grande abbastanza per decidere con chi stare e poi fidati con mio figlio è in ottime mani.
Ta: Lo so però non è facile da accettare con Miroku non è stato così.
In: Col tempo lo accetterai. Per domani non mancherò. Ci vediamo buonanotte.
Ta: Buonanotte.
Dopo la chiamata tutti andarono a dormire. Inu era felicissimo finalmente anche suo figlio maggiore sarebbe stato felice, anche se non lo avrebbe mai ammesso, ma a lui andava bene così.
*********************************************************
K: Ehi dormiglioni svegliatevi che è tardissimo.
S: Oh Kagome vattene vogliamo dormire.
K: No in piedi è tardi sono le 10:30 quando avete intenzione di alzarvi.
S: Ok tra cinque minuti siamo giù e adesso vattene.
K: Se non aveste fatto le ore piccole a quest'ora sareste già in piedi.
S: Non abbiamo fatto nessun ora piccola.
K: Sì sì come no valla a raccontare a qualcun altro.
Nel frattempo che aspettavano che la coppietta si decidesse a scendere Kagome sentì dei cani che abbaiavano così si ricordò che Inuyasha doveva farli vedere il suo cane che da come lo descriveva doveva essere bellissimo.
K: Inuyasha!
I: Sì?
K: Non c'era una cosina che dovevi farmi vedere qui a casa tua?
I: Cosa? Non mi ricordo?
K: Traduci metà del tuo nome e quello di tuo padre e vedrai che te lo ricordi.
I: Ah la mia Hachiko. Comunque il modo per ricordarmelo non è stato bello.
Disse mettendo il muso.
K: Eddai in fondo sei tu che te lo sei dimenticato. Allora me la fai vedere?
I: Ok andiamo piccolina.
K: Ehi perchè mi chiami piccolina? Non sono una bambina.
I: Ah no. Dovresti vedere la faccia che hai fatto quando mi hai chiesto del cane.
I: Papà faccio vedere Hachiko a Kagome quando gli altri ci degneranno della loro presenza chiamaci per la colazione.
In: Ok ma ricordati di non strapazzarla troppo.
I: Sì sì.
Inu aveva detto così a suo figlio perchè con buone probabilità il cane era in attesa.
I: Hachikooooo!!!!!
Inuyasha chiamò la sua cagnolina che tanto piccola non era. Era uno splendido esemplare di akita Inu bianco. Il cane si diresse a gran velocità verso di loro tant'è che in men che non si dica era già saltato addosso al suo padrone che perse l'equilibrio cadendo rovinosamente a terra. Il cane cominciò a leccarli il viso e a scodinzolare. Si rivolse verso Kagome squadrandola attentamente e annusandola per poi leccarli la mano. Evidentemente aveva deciso di fidarsi di lei perchè addosso sentiva l'odore del suo padrone. Kagome si inginocchiò cominciando ad accarezzarlo dietro le orecchie. Il cane a quel tocco si era talmente rilassato che si era addormentato in piedi.
I: Certo che con i cani ci sai fare Hachiko quando la accarezzi dietro le orecchie non capisce più niente gli piace così tanto da addormentarsi.
K: E' stupenda se non te lo avessi chiesto io non me l'avresti mai fatta vedere.
Poi si rivolse verso il cane
K: Hachiko come fai a sopportare un padrone così?
Il cane come se avesse capito leccò la mano di Kagome per poi andare verso il suo padrone e fare lo stesso.
I: Kagome lo sai che hai rischiato grosso?
K: Perchè?
I: Perchè a lei non piace quando si parla male di me.
K: Allora è più intelligente di quanto sembri è per questo che mi dà ragione. Non è vero Hachiko.
Il cane si mise di fianco a Kagome e fissò il suo padrone come se volesse dar man forte alla ragazza.
I: Ehi Hachiko sei una traditrice adesso ti sei alleata con lei. Questa è una congiura femminile.
K: Hai ragione. Sei bellissima. Sai che un pò somigli a quel brontolone del tuo padrone? Hai il pelo morbido come i suoi capelli. Ehi Inuyasha non è che ti sei fatto trapiantare il suo pelo al posto dei capelli oppure aspetta tu sei un suo discendente. Chissà forse un tempo esistevano demoni cani che si sposavano con gli umani e tu sei un loro figlio.
Inuyasha guardava la sua ragazza con uno sguardo indecifrabile mentre lei continuava a parlare.
I: Kagome ti sei bevuta il cervello? Ti stai sentendo mentre parli? Stai dicendo una marea di stupidaggini. Adesso inventi l'esistenza di demoni cani dalle sembianze umane che si accoppiano con umani. Dimmi come gli chiameresti i loro figli. Mezzi demoni?
K: Ehi perchè no suona bene. Posso chiamarti così. Cucciolo di mezzo demone. Allora che ne dici?
I: Dico che è meglio se andiamo a fare colazione. Forse la fame ti fa questi scherzi.
K: Uffa che guasta feste. Però pensaci la leggenda del Minotauro può sostenere la mia teoria. Il Minotauro era metà uomo e metà toro mentre tu metà uomo e metà cane.
I: Kagome finiscila con questa storia quella è una stupida leggenda.
K: Mamma mia fai lavorare un pò l'immaginazione.
I: Lavorarla? Tu l'immaginazione la stai violentando. Hachiko ti conviene stare alla larga da lei altrimenti secondo le sue assurde teorie se sei davvero in attesa potrebbe dire che te la sei spassata con un umano. Spero solo che non mi metta in mezzo.
K: Davvero è incinta? Che bello e dei cuccioli cosa ne farete? Spero non vogliate venderli.
I: Non sappiamo ancora se è in attesa. Per quanto riguarda i cuccioli bisogna vedere quanti ne saranno.
K: E il padre dov'è?
I: Non sono io. Comunque sarà in giro con la dog-sitter.
K: E' della sua stessa razza? E per quello che hai detto prima sei uno scemo.
I: Ah io? E tu per tutto quello che hai detto ancora prima sui mezzo-demoni.
K: Uffa ci risiamo.
I: Argo è della stessa razza di Hachiko però il pelo è color sesamo.
K: Bellissimo non vedo l'ora di vedere i cuccioli se è realmente incinta. Facendo un conto a luglio dovrebbe partorire Whuau.
I: Appunto luglio non ti ricorda niente?
K: Sì i miei 18 anni.
I: E.....
K: E basta. Oh noooooo.........gli orali. Ok Hachiko prenditi tutto il tempo che vuoi non ho più così tanta fretta di vedere i cuccioli.
I: Ahahahhahahha.... Kagome andiamo papà ci sta chiamando la dolce coppietta si sarà decisa a scendere. Ciao Hachiko ci vediamo.
Salutarono la cagnolina che scodinzolava a più non posso andando poi verso la sua cuccia.
I: Cucciola noto che Hachiko ti è piaciuta parecchio e anche tu a lei non sei rimasta indifferente solitamente è molto diffidente con gli estranei a Kikyio l'ha addirittura corsa dietro ringhiando cosa che non ha mai fatto in tutta la sua vita, invece con te ha legato subito. Benissimo adesso ho anche il benestare del cane.
Inuyasha strinse Kagome in vita dandoli un piccolo bacio a quel contatto così dolce rabbrividì.
K: Bhe vuol dire che capisce bene come sono le persone. Chissà forse se gli mettiamo Miroku vicino scappa intuendo la sua indole maniaca.
I: Possiamo sempre provare ma l'odore di Miroku lo conosce.
S: Ehi voi due vi muovete io ho fame.
K: Finora abbiamo aspettato noi a te ora tu aspetti noi.
Si sedettero a tavola e mentre mangiavano Miroku ricordò un evento importante.
M: Ehi ragazzi tra una settimana si parteeeeeee!!!! Non vedo l'ora.
K: E' vero come passa veloce il tempo. Sango ti avviso che nella mia valigia non ci sarà uno straccio di libro e tu con me non parlerai di ripetizioni.
I: Idem.
M: Sanguccia si clemente con me.
S: Ragazzi ma vi si è fuso il cervello? Secondo voi in gita mi metto a studiare?  Dai questo è esagerato anche per una come me.
K: Ragazzi sto sognando?
I: Mi sa che qualche alieno si è impossessato di lei.
S: Ehi smettetela. In gita non si studia ma questa settimana studieremo di più.
K: Ecco la fregatura c'era.
Tutti guardarono in malo modo Sango ma diciamo che in un certo senso una cosa del genere se l'aspettavano.
In: Quindi la settimana prossima qui non ci sarete, giusto?
I: No papà domenica notte si parte e la domenica successiva si ritorna. Le valige le faremo qui così quando torniamo siamo già a casa visto che dobbiamo stare qui.
In: Quindi non salterete la settimana che dovete stare qui.
I: No papà non ti preoccupare lo sapevo che stavi pensando a questo.
In: Ahahhah sgamato. A parte gli scherzi state attenti e non fate sciocchezze.
M: Questo vale anche per qualcun altro di mia conoscenza che resta qui. Non ti allargare in mia assenza.
Disse rivolgendo un'occhiataccia verso Sesshomaru.
Se: Ehi stai parlando con me?
M: E con chi altro sennò.
Se: Te l’ho già detto ieri sera io non mi chiamo come te. Piuttosto Sango tieni a bada il tuo pervertito.
S: Su questo puoi starne certo.
In: Ahahahahh...... ragazzi andate a prepararvi così ci avviamo. Non vorrete fare tardi. Sesshomaru spero che tu abbia accettato l'invito?
Se: Certo e come vedi sono già pronto.
I: Dì la verità, sei andato a letto già vestito.
Se: Taci idiota.
Tutti si andarono a preparare e una volta pronti si diressero verso casa Mushi. Prima di uscire Kagome si fermò ad osservare i ciliegi, era impressionante come l'attirava la bellezza di quegli alberi. Inuyasha si avvicinò e le disse.
I: Certo che ti piacciono proprio. Quando avremo una vita tutta nostra con una casa nostra ti prometto che farò piantare anche lì degli alberi di ciliegio.
K: I- Inu…yasha ma questo significa….
I: Già cucciola io non ho intenzione di lasciarti per niente al mondo. La mia vita finirà con te e con nessun altra donna. Se tu lo vorrai
K: Anche io non ti lascerò qualunque cosa succeda.
Kagome aveva le lacrime agli occhi era felicissima per quelle parole. Non era stata una dichiarazione di matrimonio ma quello che aveva detto sembrava essere un principio.
I: Kagome fortuna che hai buttato i trucchi perchè adesso se fossi truccata avresti una faccia spaventosa.
K: Ma che scemo. Dai adesso andiamo.
Inuyasha con la manica della camicia le asciugò il viso e così raggiunsero gli altri. Arrivati a casa di Miroku i ragazzi si sistemarono a coppia nelle stanze. Poi lasciarono tutti i libri in biblioteca.


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Olèèèèèè. Un'altra coppia si è formata, il nostro caro ghiacciolo si sta sciogliendo. Papino Taiga si è quasi strappato i capelli nel sapere che la sua piccola è finita nelle mani del ghiacciolo. Ma come avete letto non si è opposto. Kagome ha conosciuto Hachiko e ha inventato la sua teoria sui mezzo demoni. Tenetela in considerazione la cagnolina perchè in futuro tornerà. Dopo questo adesso tocca a casa Mushi ospitare il nostro gruppetto e fidatevi la settimana sarà tutt'altro che rilassante. Bene ci vediamo al capitolo 21.
Come sempre ringrazio chi legge chi la mette tra le seguite e preferite e soprattutto chi recensisce. 
Baci Inu_ka 

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Capitolo 21
*** Serata horror. La paura di Inuyasha ***


S: Ragazzi visto che con le ripetizioni siamo a un buon punto questa settimana proporrei di iniziare con le tesine. Sicuramente già cominceranno a chiederci il percorso.
K: E' vero. Accidenti che argomento possiamo portare. Ci sono io posso portare il tempo. E' facile da collegare. E voi?
S: Forse la natura. Poi tutto può cambiare. Ragazzi voi.
I: Non ne ho idea.
M: Il sesso.
S: Miroku sei sempre il solito.
M: Eddai scherzo.
I: Si come no. Tu sei perfettamente capace di una cosa simile. Kagome non hai qualche argomento per me.
Disse facendo gli occhioni dolci.
K: Uffa non guardarmi così. Va bene posso cederti il mio e io ne trovo un altro.
I: No così no Kagome. Se ne trovi un altro va bene ma se me lo cedi e tu non sai cosa portare, allora no.
S: Ehi questo ti fa davvero onore.
K: Dai Inuyasha non ti preoccupare sai quanti argomenti ci sono. Per esempio anche l'amore.
S: Sdolcinata.
K: Ehi vedi che l'amore non è solo quello che c'è tra un uomo e una donna.
M: E' vero anche tra gay. Inuyasha puoi farlo tu questo. Potresti parlare della tua esperienza con Jacotsu.
I: Ehi non nominarlo che quello è capace di spuntare qui all'improvviso.
K: Miroku non intendevo quello. L'amore è ovunque. Per esempio l'amore per la famiglia, per un animale per la natura per una passione.......
I: Ok abbiamo capito.
*********************************************************
R: Ciao Sesshomaru.
Se: Ciao Rin.
I due dopo essersi salutati andarono in giardino per stare un pò da soli.
Se: Ehi piccola dormito bene?
R: Sì come no. Dopo la magnifica serata di ieri chi è riuscito a dormire. E tu?
Se: Più o meno è quello che è successo a me.
Disse carezzandoli dolcemente la testa.
Da una finestra qualcuno stava osservando la scena.
Ta: La mia bambina….
In: Eddai guardali come sono felici.
Ta: Lo so è solo che non mi rassegnerò mai. Sapevo che questo prima o poi sarebbe successo ma non pensavo così presto.
In: Taiga tua figlia ha 16 anni Miroku era ancora più piccolo e non hai fatto tutte queste storie, anzi non hai proprio aperto bocca.
Ta: E' diverso tu non puoi capire. Con i maschi è più semplice ma quando hai una figlia è come se fossi geloso di dividerla con qualcuno.
In: Amico mio il bene che tua figlia ha per te rimarrà immutato devi capire che l'amore che una figlia prova per il padre è diverso da quello che si prova per il fidanzato. A pensarci bene tu e Nami eravate più piccoli di vostra figlia quando vi siete messi insieme e da quello che ricordo il padre di Nami non ha fatto tutte queste storie.
Na: Hai perfettamente ragione. E se qualcuno di mia conoscenza non la finisce troverò io un modo per farlo smettere. Ti ho già detto tesoro che non poteva capitare in mano migliori conosci Sesshomaru da quando è nato e sai anche che è molto responsabile e non permetterà che succeda qualcosa alla nostra bambina.
Ta: Hai ragione ma se si fa male anche per sbaglio giuro che me la pagherete tutti.
Na: Uffa.... Ricordati che quando eravamo fidanzati con te mi sono fratturata una caviglia a mare e da quello che vedo non sono ancora vedova.
In: E' vero lo avevo dimenticato quell'episodio.
Ta: Ehi quello è stato un incidente.
In: Sì che hai provocato tu perchè non volevi perdere la partita con me e Izayoi cosa che poi è successo lo stesso.
Ta: Ok adesso basta.
Na: Appunto.
Dopo questo sembrava che Taiga si fosse calmato ma comunque a tavola rimase sulla difensiva tenendo costantemente sott'occhio il ragazzo. Durante tutta la giornata non successe nulla e quindi Taiga decise di mollare e che le sue preoccupazioni erano infondate.
La sera i ragazzi uscirono però non fecero molto tardi perchè l'indomani avrebbero avuto i loro impegni scolastici.
Inu salutò i suoi amici mentre Sesshomaru e Rin erano appartati per potersi dare la buona notte nel migliore dei modi. Si diedero un lungo bacio e quando si staccarono entrambi avevano il fiatone.
Se: Allora piccola buona notte ci sentiamo. Mi raccomando cerca di dormire ci vediamo domani per le lezioni.
Poi Sesshomaru disse una cosa che in vita sua pensava non avrebbe mai detto. Si avvicinò alla ragazza poggiando la sua fronte a quella di lei.
Se: Rin
R: Sì?
Se: Mi stupisco di quello che sto per dirti ma sento che con te ho bisogno di dirlo. Rin io ti amo sei la prima a cui l'ho detto e non mi stancherò mai di dirtelo. Adesso capisco perchè mio padre era così con mia madre. Ho sempre pensato che fosse esagerato e un romanticone ma ora sò che non era così era solo innamorato follemente di lei.
Rin tanta l'emozione che si lasciò sfuggire qualche lacrima.
R: Sesshomaru anche io ti amo e sono felice di essere la prima a cui lo hai detto. Sono anche felice che tu abbia capito che l'amore non è mai una cosa esagerata.
**************************************************************
K: Ehi ragazzi io non ho per niente sonno che ne dite di vederci un bel film.
I: Io ci sto e avrei un’idea su cosa guardare.
S: Stop frena voi maschi non scegliete un bel niente l’altra volta ne avete scelto uno horror.
M: Che però vi è piaciuto.
Disse facendo l’occhiolino.
S: Non è vero.
R: Ragazzi perché non facciamo una scommessa?
K: Cioè?
R: Bhe vediamo chi resiste di più a guardarlo. Chi perde vediamoooo…. Come potrebbe pagare?
I: Paga da mangiare la prossima volta che usciamo. E questa volta mia cara Kagome il gelato me lo mangio e tanto di più. Ci siamo intesi?
K: Ehi l’altra volta non te l’ho fatto prendere per il tuo bene ma a quanto pare non hai gradito la cosa. Vuol dire che la prossima volta mi farò i fatti miei.
I: Eddai non prendertela.
K: Figurati se me la prendo. Rin per me va bene ci sto.
S: Anche io. Kagome però lo sai che potresti perdere già da quando saprai il titolo?
K: Ma no dai. Penso che Rin sia più fifona di me. Sango mi sa che dividerai Miroku con lei visto che Sesshomaru non c’è.
I: Tze figurati se si mette a vedere questi film quello dorme perché dice che sono noiosissimi e fintissimi.
K: Inuyasha ho un’idea perché non lo chiami e gli chiedi se vuole venire.
I: Sai dove mi manda quello. Rin chiediglielo tu.
R: Ma io…mi vergogno. E poi se n’è andato poco fa chi vi dice che tornerà domani abbiamo anche scuola.
M: Rin perché dovresti vergognarti ormai lui è il tuo ragazzo sono sicuro che li farà piacere, dai chiamalo.
R: Ok nel frattempo voi scegliete il film.
Rin andò a chiamare Sesshomaru seppur con un po’ di timore, mentre gli altri sceglievano il film.
Driiin driiin
Se: Pronto
R: Sesshomaru scusa se ti disturbo qui abbiamo deciso di vedere un film per la precisione un film horror volevo chiederti se ti va di venire. Te ne sei andato poco fa quindi se per te è un problema non fa niente.
Se: Ehi Rin stai facendo tutto tu magari mi fai parlare.
R: Oh scusa.
Se: Scommetto che il film horror lo ha proposto tuo fratello per motivi che già sai.
R: No no l’ha proposta tuo fratello e io ho lanciato la scommessa perché le ragazze non volevano.
Se: Quell’imbecille lui e quei dannati film horror comunque dammi dieci minuti e arrivo. Ah di a mio fratello che il film sarà THE RING.
R: E perché?
Se: Vedrai che risate ti farai. Ok adesso chiudo e arrivo.
Rin era al settimo cielo non poteva crederci che lui avesse accettato inoltre era anche curiosa di sapere perché aveva scelto quel film. Si diresse nella sala tv per confermare la presenza di Sesshomaru e per dire il titolo del film.
R: Ragazzi Sesshomaru ha detto che tra dieci minuti arriva e ha scelto anche il film.
I: Ehi ma quello lo abbiamo già scelto.
R: Spiacente ha detto che il film che vedremo sarà THE RING.
M: Perché proprio quello?
R: Non lo so.
Rin decise di non rivelare del tutto quello che gli aveva detto Sesshomaru. Inuyasha all’improvviso si azzittì cosa strana visto che fino a poco fa stava facendo un casino per il film da vedere. Adesso aveva una faccia alquanto spaventata.
K: Inuyasha tutto bene non è che ti senti di nuovo male?
I: Eh no no sto benissimo.
K: E allora perché sei così pallido?
Inuyasha si avvicinò all’orecchio di Kagome.
I: Quel bastardo di mio fratello lo ha fatto apposta. Quello è l’unico film che non sono riuscito mai a vedere certe scene mi spaventano a morte. Lui lo sa ecco perché ha detto che viene solo se si vede quel film.
K: Non preoccuparti ci sono io e poi ricorda che è solo un film non è reale.
I: Sì come no anche tu hai paura.
K: Sì è vero è forse con questo possiamo mascherare la tua paura facendo credere che sia la mia. Spero solo che….
I: Che cosa?
K: Che tuo fratello non sia così malvagio da farci sedere distanti in quel caso cucciolotto sei nei guai.
I: Maledetto Sesshomaru me la pagherà. Però a pensarci bene c’è solo un altro film che mi terrorizza ancora di più. IT il pagliaccio.
K: Ok allora non è stato poi così cattivo.
I: Già ma con quello non si sa mai.
DIN DON
R: Oh eccolo deve essere lui.
Se: Ciao piccola gli altri sono già di là?
R: Sì ma dovrai spiegarmi come mai tuo fratello è sbiancato appena ho detto il titolo del film.
Se: Con calma dopo vedrai. Ciao. Ehi fratellino come mai hai quella faccia non dirmi che ti senti di nuovo male? Oppure hai visto un fantasma con lunghi capelli neri.
I: Sesshomaru dannato bastardo me la paghi.
M: Sesshomaru quel film non lo abbiamo trovato.
Se: Non preoccuparti ne ho portati un paio io giusto per precauzione nel caso il primo non si vedesse.
S: E il secondo quale sarebbe?
Sesshomaru si rivolse verso il fratello.
Se: IT il pagliaccio. Fratellino se non sbaglio è uno dei tuoi film preferiti.
Kagome guardò Inuyasha che era diventato ancora più bianco.
I: Maledetto.
Se: Ok direi di cominciare altrimenti si fa troppo tardi e domani avete scuola e fratellino non ci sono scuse.
M: Sesshomaru ma perché stai parlando così a tuo fratello? Sembra che questi film tu li abbia scelti apposta per lui.
Se: Chissà.
M: A proposito di orario Sesshomaru che ne dici di dormire qui.
Rin al suono di quella frase avvampò non poteva crederci che suo fratello avesse chiesto una cosa del genere, adesso lui cosa avrebbe risposto.
Se: Se si fa troppo tardi accetto.
Disse guardando Rin accennando un impercettibile sorriso.
M: Ok allora si comincia. Inuyasha mentre metto il film vai a spegnere la luce.
Se: Ah per evitare che qualcuno mascheri eccessivamente la paura proporrei di sederci separati almeno così si vedrà chi realmente ha più paura.
S: Accidenti hai preso la cosa seriamente in fondo è solo una piccola scommessa.
Se: Se devi fare qualcosa falla per bene altrimenti non farla proprio.
S: Hai ragione. Forza Miroku attacca.
M: Inuyasha sei pronto? Spegni la luce.
Inuyasha spense la luce e corse al suo posto. Per lui si prospettava una serata davvero terrificante.
K: Ehi Inuyasha tranquillo e ricorda: E’ solo un film.
I: Sì sì ci proverò.
Durante i primi minuti del film nessuno fiatò. La faccia dei fratelli No Taisho erano l’una divertita e l’altra terrorizzata che però cercava di camuffare. Ad un certo punto ad una scena la voce di Inuyasha tuonò per tutta la casa. A quell’urlo gli altri ignorarono il film girandosi verso di lui. Tutti scoppiarono a ridere tranne Kagome che cercò di imporsi di non farlo. Era impressionante di come fosse spaventato. Kagome si chinò davanti a lui e questo lo spaventò ancora di più. Nel chinarsi i capelli di Kagome ricaddero davanti al viso dando la stessa impressione della protagonista del film.
I: Basta io me ne vado. Vi pago tutto per una settimana ma io non guardo più il film. Buona notte.
Se: Corri corri fratellino. Dopo tutti questi anni ancora hai paura di questo stupido film.
I: Maledetto me la pagherai.
K: Ehi Inuyasha aspetta.
Inuyasha corse in camera davvero aveva desistito dal guardare il film tanto la paura da mettere da parte l’orgoglio e andarsene.
K: Sesshomaru perché lo hai fatto se sai che ha paura?
Se: Solo per divertirci un po’.
S: Chi lo avrebbe mai detto che avesse così tanta paura e bravo il nostro cagnolino. Ben gli sta così la prossima volta ci ripensa a prenderci in giro.
K: Sango anche tu.
M: Eddai che male c’è. Però come fratello sei proprio malvagio. Kagome secondo me se vai da lui si spaventa ancora di più
K: E perché?
M: Bhe i tuoi capelli sono come quelli di Samara.
K: Tu dici? Allora prima di andare me li lego. Comunque ragazzi il film è finito direi che però ha resistito abbastanza.
R: Allora era questo che intendevi quando hai detto che sarebbe stato divertente. Direi che avevi proprio ragione.
M: Accidenti ragazzi guardate che ore sono.
S: L’una.
M: Domani col cavolo che ci alziamo. Sesshomaru dormi qui?
Se: Sì non voglio perdermi come passerà la notte il mio amato fratellino.
M: Ok allora le stanze sono tutte occupate e con Rin non dormi quindi in una stanza andiamo io e te mentre Sango e Rin dormono nell’altra stanza. Se ti stai chiedendo perché non ho messo con tuo fratello la cosa è scontata.
S: Già sicuramente non lo farebbe dormire. Kagome so che detesti i capelli legati quando dormi, ma ti conviene rimanere così.
K: Sì hai ragione. Va bene ragazzi io vado sennò domani non mi alzo.
Tutti andarono nelle proprie stanze Rin in un certo senso si sentì sollevata di dormire con Sango in fondo dormire con Sesshomaru sarebbe stato imbarazzante.
**************************************************************
K: Inuyasha posso?
I: Eh sì entra.
K: Inuyasha come ti senti? Ti sei calmato?
I: Sì sì. Accidenti che figuraccia scommetto che dopo che me ne sono andato hanno continuato a prendermi in giro?
K: No no niente affatto.
I: Ehi come mai ti sei legata i capelli? Tu se non sbaglio odi legarli?
K: No niente è solo che per oggi è meglio tenerli così visto che prima ti sei spaventato quando mi hai vista.
I: Uffa che figuraccia che ho fatto quel maledetto di Sesshomaru me la pagherà.
K: Eddai su tutti abbiamo le nostre paure anche se non capisco come mai hai così tanto paura di quel film visto che gli horror gli hai sempre guardati.
I: Diciamo che da piccoli io e mio fratello guardavamo quei film ovviamente di nascosto a nostro padre. Quando vedemmo quel film il giorno dopo mio fratello si è nascosto nel pozzo che c’è nel nostro giardino e ha simulato la scena del film aggiungendoci del suo. Stessa cosa ha fatto con IT il pagliaccio solo che lì simulò la scena nel parco di divertimenti e fu lì che papà scoprì che la sera invece di dormire guardavamo quel genere di film.
K: Però. Non immaginavo che tuo fratello fosse di queste cose.
I: Per farmi un dispetto prima era disposto a tutto. Comunque puoi slegarli i capelli non mi spaventerò più promesso.
K: Dai per questa notte rimarranno legati adesso andiamo a dormire domani c’è scuola.
I: Sì hai ragione sperando di riuscirci. Maledetto Sesshomaru.
K: Allora cucciolotto buona notte.
I due si addormentarono abbracciati anche se durante la notte Inuyasha continuava a svegliarsi però dopo un po’ prese sonno.
Quando alle 7:00 la sveglia suonò aveva tutta l’intenzione di non alzarsi.
K: Inuyasha forza alzati altrimenti facciamo tardi a scuola.
I: Sì un attimo. Kagome perché continui a massaggiarti la testa, non ti senti bene?
K: No è che non sono abituata a dormire con i capelli legati e l’elastico era troppo stretto.
I: Accidenti a te. Ti avevo detto di scioglierli.
K: Sì come no. Nonostante avessi i capelli legati non sei riuscito a dormire come si deve figurati se li lasciavo sciolti che casino avresti combinato.
I: Quindi non stavi dormendo?
K: Sì però nel sonno ho sentito tutto. Ecco io sono pronta quindi adesso muoviti prima che mia sorella venga qui come una furia. Ehi Inuyasha siamo a -6.
I: Per cosa?
K: La gita. Che bello non vedo l’ora di andarci sarà un bel viaggetto.
I: Oh sì chissà come andrà.
K: Sì ma lì ci conviene non spifferare la nostra relazione per il momento sennò sai che casino. Però mio caro questo non vuol dire che ti lascio con il tuo fan club e soprattutto con il loro capo. Aspetta com’è che si chiama? ........ Ah sì Meido. Vedi che vi faccio fuori tutti e due. Tanto non si potranno insospettire molto perché noi quattro stiamo sempre insieme. Dunque cucciolotto ti ho avvisato.
I: Kagome questa mi suona più come una minaccia di morte.
K: Più o meno.
Quando tutti furono pronti si avviarono verso una lunga e noiosa giornata di scuola.
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N: Kykio come sempre a letto non mi deludi mai.
Ky: Neanche tu. Però qualche volta dovresti imparare a dosare la tua forza.
N: Però non sembra ti sia dispiaciuto?
Ky: No niente affatto. Ehi hai ancora voglia? Se proprio insaziabile.
N: Di te non sarò mai sazio.
Disse cominciando a stuzzicare ogni parte del suo corpo. Kykio tra un gemito e l’altro riuscì ad eccitare anche lui. Entrambi erano impazziti dal piacere che si davano a vicenda. Ogni volta era come se gareggiassero a chi era più bravo. Quando lui la penetrò non si capiva più niente entrambi si muovevano come dei serpenti sempre più veloci finchè dopo un bel po’ entrambi vennero investiti dal piacere più violento. Continuarono a baciarsi e toccarsi ancora per un bel po’. Dopo essersi ricomposti discussero dei loro piani.
N: Ehi Kykio spero che queste performance tu le dedichi solo a me e non a quel burattino che ci ritroviamo?
Ky: Chi Koga? Ma figurati con lui è giusto qualcosina così per poter reggere la commedia e poi lui non è come te. Diciamo che in confronto a te è un dilettante.
N: Ottimo. Allora ritornando al nostro piano. Se non sbaglio la tua ex scuola domenica va in gita?
Ky: Sì in Grecia.
N: Bene tu e Koga andrete lì.
Ky: E perché?
N: Non tutto è perduto e questo viaggio può esserci utile. Voi due non vi farete vedere insieme perché Koga si occuperà di Kagome che è piuttosto vulnerabile mentre tu di Inuyasha.
Ky: E come? Anche se riesco ad allontanare Inuyasha, Sango e Miroku staranno sicuramente con lei?
N: Ragiona, si trovano in un altro continente non si aspetterebbero mai che voi due andiate lì non ti pare? Quindi abbasseranno sicuramente la guardia e poi nelle gite capita sempre qualche serata in discoteca.
Ky: E se non ci fosse? Dovremo escogitare altro.
N: Ci sarà perché uno degli accompagnatori è quel professore che ti sei fatta a scuola. Con un assegno è stato facilmente corruttibile.
Ky: Le hai pensate davvero tutte.
N: Certo ho sbagliato una volta non sbaglierò ancora. Abbiamo sei giorni per preparare tutto come si deve.
Disse leccandoli il collo.
N: Informa Koga e sarà meglio per lui che non fallisca. Ah dimenticavo ho assunto Byakuya per fare un lavoretto.
Ky: Ossia?
N: Sul tuo telefono arriverà un messaggio che avrà come mittente Inuyasha invece a mandarlo sarà Byakuya che si aggancerà a quello di Inuyasha così potremo minare anche la sua relazione con Kagome.
Ky: Whuau questo piano è davvero perfido.
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ANGOLO DELL'AUTRICE:
Bene ragazzi non posso dire di essere soddisfattissima di questo capitolo ma era solo per spezzare un pochino. Comunque abbiamo visto che anche il nostro caro Sesshomaru non è stato sempre un tipo tranquillo. Come tutti i fratelli anche lui ha fatto i suoi dispetti.
L'unica parte più seria è quella dove viene svelato in parte il piano di Naraku. Ma sarà davvero così., o qualche imprevisto porterà ad un cambio di programma? Con questo ho chiuso.
PS spero che la storia non vi stia annoiando visto che ho notato un calo delle visualizzazioni e di recensori.
RINGRAZIAMENTI
ringrazio quelli che continuano a leggere questa storia e ringrazio il mio recensore fidato: ROSADC
Baci Inu_ka

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Capitolo 22
*** E' finita ***


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Prof: Buongiorno ragazzi allora come procedono le ripetizioni? Spero non mi facciate fare brutta figura agli esami di stato e anche in gita visto che andrete in Grecia.
Il professore Myoga era entrato in aula tutto entusiasta e con un bel po’ di vocabolari. I ragazzi non riuscivano a capire il motivo ma quando lo seppero in aula ci fu una specie di infarto collettivo.
I: Perché il professore ha portato tutti quei vocabolari? Chissà perché ma la cosa non mi piace affatto.
K: Già nemmeno a me. Aspetta che glielo chiedo e speriamo non sia qualche compito a sorpresa.
Kagome alzò la mano per chiedere il permesso di parlare.
K: Professore!
My: Sì Higurashi?
K: Professore mi scusi come mai avete tutti quei vocabolari di greco?
My: Ah sì ci stavo arrivando, allora ragazzi come dicevo voglio che facciate una bella figura agli esami.
I: Sì come no, è lei che vuole fare bella figura.
My: No Taisho come sempre molto educato. Allora prima che il vostro educatissimo compagno mi interrompesse stavo dicendo che oggi faremo un’esercitazione a sorpresa.
Tutti: Nooooooooo!
My: Su ragazzi una semplice versione. I vocabolari che ho portato non sono sufficienti per tutti.
M: Evvai!
My: Mushi questo non significa che non la farete tutti ma significa solo che lavorerete a coppia.
M: Professore le chiedo solo un favore non mi metta in coppia con Sango Higurashi questa mi uccide.
Tutti: Ahahhahahaha!
S: Miroku faremo i conti dopo.
M: E’ questo che mi preoccupa.
My: Bene allora lavorerai con lei. Quindi No Taisho e Sango Higurashi scambiatevi il posto.
S: Sì. Inuyasha tu e mia sorella concentratevi sulla versione senza parlare di altro.
I: Sì sì e tu non uccidere il mio migliore amico.
S: Oh sì che posso perché lui è il mio fidanzato e posso ucciderlo anche in un altro modo mio caro e si chiama astinenza.
I: Ok allora invece di prepararmi ad andare in gita dovrò prepararmi per andare al funerale.
I due si scambiarono i posti. La cosa era bella per una coppia e pessima per l’altra coppia.
K: Inuyasha allora io mi occupo dei verbi e tu dei costrutti ok?
I: Sì quelli li lascio volentieri a te.
Dopo un po’ la coppia finì di analizzare la versione e iniziò a tradurre. La versione sembrava non essere difficile nemmeno per Miroku solo che l’essere messo in coppia con Sango era stata una vera tortura. Finita la versione consegnarono il tutto al professore.
My: Bene ragazzi spero non sia stata difficile. Domani vi dirò i risultati per oggi abbiamo finito per il resto dell’ora siete liberi.
I: Whuau. Ehi Kagome credo che almeno la sufficienza la prenderemo.
K: Già e mi dispiace per te ma il merito sarà di tuo fratello.
I: Sì può darsi ma io non glielo dirò mai.
S: Miroku non te la sei cavata male quindi per gli esami hai qualche speranza.
M: Eddai non essere così crudele.
Appena terminata la scuola i ragazzi andarono a chiamare Rin e decisero di andare a mangiare ad un fast food. La cosa era stata proposta da Sango perché la versione che dovevano fare come ripetizione era stata fatta a scuola e quindi avevano più tempo. Tornati a casa continuarono con la solita routine. Verso le undici andarono nelle loro stanze. Sesshomaru non aveva dato ripetizioni perché a breve doveva sostenere un esame.
I: Kagome perché hai quell’espressione così preoccupata?
K: Io? Ah no niente sono stanca.
I: Non è vero non è la faccia di una che è stanca.
K: Ecco mai che si riesca a nasconderti qualcosa. Secondo me hai veramente l’istinto di un cane.
I: Forse. O semplicemente perché ti conosco bene e ti amo. E adesso ti dispiacerebbe dirmi perché sei così preoccupata?
K: Quando eravamo al fast food da quelle parti è passata Kykio mi ha vista e mi ha lanciato un’occhiataccia poco rassicurante mi ha detto qualcosa ma non ho capito cosa. Dal labiale ho capito solo due parole: Gita e Inuyasha. Non so ho paura.
Disse mentre qualche lacrima cominciava ad uscire. Inuyasha era stupito non si era accorto di niente.
I: Perché non mi hai detto niente? Se non me ne fossi accorto non me lo avresti mai detto. Kagome non voglio che ti succeda qualcosa quindi ti prego non tenerti niente dentro. Comunque non preoccuparti non succederà nulla.
K: Tu dici? Io ho paura che ti possa succedere qualcosa. Ho un brutto presentimento. Promettimi che starai attento.
I: Ehi adesso basta piangere stai calma non succederà proprio niente. Succederà solo che ci divertiremo un mondo. Ci siamo intesi? E adesso che ne dici se mi dai un bel bacetto della buona notte. Domani stracceremo la coppietta qui accanto.
K: Eh che significa?
I: La versione credo che a Sango non sia andata bene per i suoi standard. Con uno come Miroku era praticamente impossibile aspirare ad un nove, poi tutto può succedere. Io mi accontento di un sei.
K: Già non ci avevo pensato ci sarà da ridere. Però oggi era piuttosto tranquilla. Due sono le cose: o ha fatto la versione da sola oppure ha già deciso in aula di punire Miroku lo sapremo solo domani. Su cucciolotto adesso a nanna.
Si diedero un lunghissimo bacio della buona notte e si addormentarono stretti stretti.
L’indomani a scuola.
K: Sango cosa pensi di aver preso al test a sorpresa?
S: Non lo so è la prima volta che non ho idea del voto che prenderò.
M: Spero sia un voto accettabile altrimenti Sango ha già deciso la punizione.
I: Indoviniamo! La tua punizione per caso si chiama astinenza?
M: Magari solo quello amico mio.
I: C’è di peggio?
M: Sì. Perché oltre all’astinenza c’è un’ora in più di studio solo per me.
S: E inizierai già da oggi. Minimo 8,5 dobbiamo prendere.
Il professore entrò in aula con i compiti.
My: Buongiorno. Allora vi dico subito che molti di voi mi hanno stupito davvero.
I: Ops.
My: Allora ecco i vostri compiti. Mushi hai visto che la presenza di Higurashi ti fa bene? Complimenti hai preso 8,5.
M: Whuau sono salvo. Fhiu che liberazione.
My: Higurashi-No Taisho complimenti 9,5.
K: Sìììììì, Sango ti ho battuta. Whuau Inuyasha ricordami di ringraziare tuo fratello.
I: Kagome datti una regolata il professore ti sta guardando come se fossi un alieno.
K: Non ci posso fare niente questa è una cosa rarissima.
Kagome senza accorgersene era saltata al collo di Inuyasha.
I: Ehi non c’è bisogno di esaltarsi così tanto per un voto.
K: Per te no ma per me sì. Per una volta ho preso di più di mia sorella.
My: Va bene Higurashi abbiamo capito che sei felice per aver superato tua sorella ma adesso se non ti dispiace vorrei continuare.
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K: Whuau che giornata. Inuyasha tuo fratello oggi aveva l’esame?
I: Sì perché?
K: Ok. Rin dì a Sesshomaru che stasera si esce.
S: Uffa quante storie per una volta che hai, anzi avete, preso un voto superiore al mio.
K: Bhe io e Inuyasha siamo meno bravi di te eppure abbiamo preso di più di voi due.
S: Appunto mettiti tu in coppia con Miroku e vedi quanto prendi.
R: Ok basta così, non mi sembra il caso di rovinare tutto per una stupida esercitazione.
K: Già ha ragione Rin. Però ragazzi vi abbiamo stracciati lo stesso.
S: Visto cos’hai combinato Miroku?
M: Eddai alla fine è stato un bel voto.
S: Sì per te che oltre il 6,5 non vai.
I: Ok adesso basta muoviamoci ad arrivare a casa che ho fame.
Kagome si voltò d’istinto verso un cespuglio e ciò che vide non le piacque proprio. Aveva visto Koga insieme a Kykio che la guardavano con un ghigno dipinto in viso la tipica espressione di chi ti vuole comunicare “ragazza sei nei guai”. Inuyasha si accorse della strana espressione che aveva assunto la ragazza. Infatti un attimo primo faceva la spavalda e adesso aveva un’espressione terrorizzata.
I: Kagome cos’hai? Ti senti bene?
K: Eh? Oh sì non preoccuparti.
Disse stringendo più forte che poteva il braccio del suo amato.
I: Sicura? Mi stai stritolando il braccio. Non avrai mica di nuovo visto Kykio?
K: Inuyasha non è successo niente muoviamoci ad arrivare a casa perché sto morendo anche io di fame.
I: Non ti credo affatto quando andiamo a casa mi devi una spiegazione.
Disse dandole un bacio sulla fronte. Inuyasha cominciava a sentire il respiro di Kagome farsi lievemente affannoso.
I: Kagome sicura di stare bene? Vieni qui e respira insieme a me. Piano piano su calmati avanti non è successo niente ci sono io con te nessuno ti toccherà. Dai siamo quasi arrivati.
Kagome seguiva alla lettera ciò che le diceva Inuyasha e la cosa stava funzionando. Erano arrivati a casa di Miroku.
I: Kagome vieni andiamo un attimo in camera devo dirti una cosa.
La ragazza aveva capito che era una scusa per non far preoccupare il resto del gruppo così lo seguì.
M: Ehi ragazzi ma non avevate fame?
I: Sì ma prima devo chiederli una cosa. Prova a fare una delle tue sparate e non vedrai nemmeno l’ombra del piatto.
Miroku non disse nulla aveva capito che la cosa doveva essere seria anche perché non era da loro non salutare i padroni di casa infatti erano filati subito in camera senza passare per il soggiorno. Ora che ci faceva caso per quel poco che aveva visto Kagome l’aveva vista a dir poco cadaverica questo lo fece preoccupare non poco ma comunque con lei c’era Inuyasha quindi era al sicuro e poi non ne era sicuro quindi non disse nulla per non provocare inutili allarmismi.
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I: Kagome come ti senti?
Inuyasha aveva stretto tra le sue braccia la ragazza che adesso aveva gli occhi gonfi di lacrime.
K: Inuyasha perdonami mi sento un’emerita idiota. Farti preoccupare in questo modo per nulla.
I: Ehi ma di che stai parlando? Su avanti dimmi tutto.
K: Inuyasha ho paura.
Disse stringendolo sempre di più. Inuyasha cominciò ad accarezzarla per dargli sicurezza.
I: E sentiamo di cosa?
K: Ti sembrerà stupido ma ho il terrore di perderti. Ho il terrore che tu mi possa lasciare. Ho il terrore che per colpa mia ti possa succedere qualcosa. Ho il terrore che da un momento all’altro tu possa stancarti di me.
I: Ascoltami non succederà niente di tutto ciò. Io non ti abbandonerò mai qualunque cosa succeda io starò sempre al tuo fianco e sappi che non ne avrò mai abbastanza di te perché tu per me sei tutto e senza di te tornerei ad essere il ragazzo incompleto che ero una volta. Niente amore mio ci potrà separare.
K: E se qualcuno ci tendesse un tranello per riaverti?
I: Che ci provi pure il mio amore per te sarà al di sopra di ogni inganno. Come mai hai detto questo?
K: Perché oggi mentre tornavamo a casa dietro un cespuglio ho visto Koga insieme a Kykio mi hanno guardata con un sorriso poco rassicurante e poi lei ha detto che in gita si riprenderà te. Questa volta sono riuscita meglio a leggere il labiale. Inuyasha perché?
Kagome aveva ricominciato a piangere e questo lui non lo poteva sopportare più. Dentro di lui la rabbia si faceva sempre più spazio però cercò di controllarsi per non farla agitare ancora di più. Poi gli venne in mente una cosa.
I: Kagome non temere non accadrà nulla te lo prometto. Tu promettimi una cosa.
K: Cosa?
I: Che qualunque cosa accada tu ti fiderai solo di me. Quelli sono capaci di inscenare cose che senza la fiducia minerebbero ogni sorta di rapporto ma tu promettimi che mi crederai sempre.
K: Te lo prometto cucciolotto.
I: Ecco così mi piaci su sorridi e ricorda sempre la promessa. Ah dimenticavo oggi pomeriggio non partecipo alle ripetizioni devo andare da mio padre non so cosa voglia stamattina mi ha mandato un messaggio per avvisarmi.
K: Inuyasha davvero ti cerca tuo padre? Non starai per fare qualche stupidaggine?
I: Io? Ma ti sembro il tipo.
K: Sì.
Kagome aveva perfettamente ragione Inu non aveva mandato nessun messaggio a suo figlio ma questo lo avrebbe saputo solo più tardi.
Finito di pranzare andarono a riposarsi un po’ Kagome si sentiva agitata come se quel giorno dovesse succedere qualcosa. La sua agitazione era per Inuyasha temeva che potesse accadergli qualcosa la storia del messaggio non la convinceva per niente. Inu se doveva parlare con suo figlio raramente lo avvisava per messaggio.
K: Inuyasha davvero devi andare da tuo padre?
I: Certo. Perché?
K: Non lo so di solito tuo padre ti chiama.
I: Bhe forse perché quando me l’ha detto eravamo a scuola non può di certo mettersi a chiamare? Su stai tranquilla ti prometto che non succederà niente.
K: Non posso venire anche io? Così almeno ringrazio tuo fratello.
I: Ah sì e tua sorella chi la sente. Hai sentito cos’ha combinato prima quando ho detto che oggi pomeriggio non ci sono? E poi puoi ringraziare mio fratello stasera quando viene qui così se Rin non gliel’ha già detto potrai chiedere tu se gli va di uscire.
K: Va bene spero che quello che mi dici sia vero.
Inuyasha nel frattempo si era vestito ed era uscito. La direzione presa era quella di casa sua ma arrivati ad un punto invece di proseguire si fermò precisamente davanti la porta di casa di Koga.
DIN DON DIN DON.
Ko: Arrivo. Ehi Kyk…
Koga non finì di parlare che un pugno lo colpì dritto sul naso.
I: Mi dispiace ma quella poco di buono non è disponibile al momento. Sono certo che se la sta spassando con qualcun altro.
Ko: Tu maledetto che ci fai qui.
I: Io? Diciamo solo che sono venuto per darti un avviso. Il pugno che ti ho dato prima era solo un assaggio.
Infatti Inuyasha era entrato in casa e gli aveva dato un altro pugno nello stomaco.
Ko: Maledetto questa non la passi liscia. Cos’è la sgualdrina ha allentato il suo cane da guardia? Non ha resistito alla visione di noi due insieme questa mattina? Scommetto che con qualche lacrimuccia è riuscita ad intenerirti e tu da bravo cagnolino sei venuto qui per punire il lupo cattivo.
Koga aveva colpito Inuyasha con una sedia sul braccio destro che nell’impatto fece un rumore a dir poco piacevole. Nonostante il braccio li dolesse non si fermò. Koga doveva pagare per quello che stava facendo alla sua amata sapeva che Kagome non lo avrebbe giustificato in nessun modo ma la rabbia era più forte di lui.
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DIN DON DIN DON
M: Ragazzi un attimo stanno suonando alla porta forse è Inuyasha vado a controllare.
Miroku aprì la porta aveva ragione era un No Taisho ma non quello che credeva lui.
K: Inuyasha hai finito pre… Inu!!!!
In: Oh ragazzi ma quanto entusiasmo.
K: No no è solo che Inuyasha ha detto che volevi parlare con lui.
In: Io? E quando avrei parlato con lui? Ero venuto qui apposta.
Kagome si sentì mancare aveva capito che Inuyasha gli aveva detto una bugia. Sicuramente era andata da Koga. Adesso si sentiva in colpa non gli avrebbe mai dovuto dire quelle cose. Sperava con tutta se stessa che stesse bene.
In un lampo corse fuori dirigendosi verso la casa del suo ex non molto lontana da quella di Miroku.
S: Kagome dove stai andando?
Kagome non rispose ma continuò a correre gli altri la seguirono.
Arrivati davanti alla casa di Koga, Kagome spalancò la porta senza bussare. Era più che certa che Inuyasha fosse lì inoltre si sentiva la sua voce.
K: Inuyasha ti prego basta.
Kagome aveva strattonato Inuyasha per il braccio ferito questo li provocò una fitta dolorosa.
Ko: Ehi farei più attenzione a tirare quel braccio il cagnolino potrebbe esserselo rotto.
Koga era pronto a sferrare un altro colpo ma lei si mise tra i due e il colpo inevitabilmente l’avrebbe colpita. L’impatto non arrivò Inu aveva parato il colpo di Koga.
In: Adesso basta non so cosa sia successo. Mio figlio ha sbagliato a venire qui non conosco il motivo ma posso immaginarmelo altrimenti non sarebbe mai venuto.
Poi con sguardo severo disse al figlio.
In: Inuyasha a casa dovrai darmi un bel po’ di spiegazioni. Koga noi adesso ce ne andiamo ma tu o qualcun altro provate a toccare quelli che conosco e vedrete che quello che ti ha fatto mio figlio saranno solo carezze e con questo ho chiuso. Forza ragazzi andiamo.
Ko: Mio caro No Taisho la questione è tutt’altro che chiusa.
Inu lanciò un’occhiataccia che faceva raggelare il sangue era peggiore di quelle di Sesshomaru. Per strada nessuno parlò Kagome rimase vicino ad Inuyasha quello che era successo era colpa sua non se lo sarebbe mai perdonata. Inuyasha continuava a reggersi il braccio non lo aveva mosso per niente e li rimaneva appeso chiaro segno che si era rotto. Erano arrivati a casa.
In: Inuyasha ti dispiacerebbe seguirmi di sopra? Io e te dobbiamo parlare.
Salirono in camera Inu era rimasto impassibile aveva un’espressione gelida non mostrava alcuna emozione né di paura per quello che era successo e né di gioia per come era finita la questione.
In: Inuyasha mi hai molto deluso. Come ti è saltato in mente di fare una cosa del genere?
I: Papà mi dispiace ma la rabbia ha preso il sopravvento su di me non ce l’ho fatta a controllarmi.
Inuyasha raccontò tutto a suo padre sia di quello che era successo il giorno prima e sia quello che era successo mentre stavano tornando da scuola.
In: Ho capito. Ciò non toglie il fatto che hai fatto una stupidaggine. Come pensi si sentirà adesso Kagome? Non hai pensato che per quello che hai fatto si senta in colpa? E non hai pensato che potrebbe non raccontarti più niente per evitare che ti metta in pericolo come è successo oggi? E dimmi cosa sarebbe successo se io non fossi venuto qui smascherando così la tua bugia? Dovevi vedere il terrore nei suoi occhi quando ho detto che io non ti avevo chiamato è corsa come una furia sapendo già dove trovarti. Inuyasha l’hai combinata davvero grossa. Comunque vedo che non hai smesso un minuto di reggerti quel braccio quindi adesso muoviti e andiamo in ospedale a farlo controllare.
I: Papà so che è inutile chiederti scusa ma davvero credimi non so più cosa fare a volte vorrei avere il sangue freddo che ha Sesshomaru ma non ci riesco ci ho provato. Kagome è la cosa più cara che ho e non voglio che nessuno le faccia del male. L’unico modo che ho trovato era quello di agire di persona. So quanto vi state dando da fare per riuscire a smascherarli ma l’attesa mi sta uccidendo. Non so poi perché continuano a menzionare me e la gita.
In: Figliolo so come ti senti forse alla tua età se avessero solo osato sfiorare tua madre avrei fatto lo stesso ma fidati figliolo non risolverai niente così anzi peggiorerai solo le cose. Kagome in questi periodi è piuttosto vulnerabile le serve qualcuno che la sostenga e non qualcuno che le dia più preoccupazioni. Comunque per la gita non preoccuparti vi manderò delle guardie del corpo in incognita così starete al sicuro. Probabilmente tuo zio in persona se ne occuperà così il materiale raccolto lo aiuterà a sbrigare le indagini. Adesso forza andiamo.
I due scesero giù e videro Kagome stretta tra le braccia di Sango che piangeva a quella visione Inuyasha capì che suo padre aveva perfettamente ragione. Le si avvicinò per tranquillizzarla ma…
I: Kagome.
K: Lasciami stare vattene via.
I: Ma…
K: Inuyasha sei un bugiardo mi avevi promesso che non saresti andato da Koga invece sei andato lì come uno stupido mettendoti in pericolo probabilmente ti sei rotto anche il braccio. Adesso non pretenderai mica che mi fidi ancora di te?
Inuyasha cercava un qualsiasi supporto da qualcuno ma quello che vide erano solo sguardi severi e pieni di delusione. Kagome corse di sopra chiudendosi in stanza Inuyasha la stava seguendo ma suo padre lo fermò.
In: Inuyasha dalle un po’ di tempo per calmarsi noi nel frattempo andiamo al pronto soccorso per farti controllare il braccio.
M: Allora aveva ragione Kagome. Eh amico mio l’hai combinata davvero grossa non immagini qui cos’ha detto. Non chiedermelo perché non te lo dico quando torni sarà lei a dirtelo se vorrà.
Inuyasha aveva lo sguardo perso non sapeva come doveva comportarsi quello che gli aveva detto lo aveva colpito come una lama. Avevano ragione l’aveva combinata davvero grossa.
Andarono in ospedale dove attesero il loro turno. Dopo una rapida visita il dottore lo mandò in sala raggi. La radiografia aveva evidenziato una frattura quindi li fu ingessato il braccio.
Dot: Signor No Taisho suo figlio è stato mandato nella sala gessi per ingessarli il braccio ha una brutta frattura dovrà tenere il braccio bloccato per trenta giorni. Ah tra quindici giorni però deve tornare per un controllo. Gli dia questi antibiotici e questi antidolorifici.
In: Ok, grazie dottore ci vediamo. Forza figliolo andiamo.
I: Papà che ore sono?
In: Le 20:00. Perché?
I: No era per sapere. Papà come posso farmi perdonare da Kagome?
In: Non lo so figliolo questo dipende da te. Non posso dirti quello che dovresti dirle. Le scuse non sono un copione da recitare ma sono parole che devono uscire dal cuore. Quando arriviamo a casa vai subito da lei.
I: Sì come sempre hai ragione.
In: Ah Inuyasha se non dovesse perdonarti oggi non sforzarla dalle tempo e vedrai che lo farà stai tranquillo. Adesso reagisce così solo perché ha paura sarà ancora scossa per quello che è successo oggi e non puoi darle torto. Piuttosto il braccio ti fa molto male?
I: No.
Inuyasha al pensiero che le parole di suo padre si realizzassero aveva paura. Lontano dalla sua amata si sentiva perso. Arrivarono a casa e tutti erano già in sala pranzo, tutti eccetto Kagome.
In: Ciao. Ragazzi dov’è Kagome?
R: E’ di sopra non è voluta scendere dice che non ha fame.
S: Inuyasha se le succede qualcosa questa me la paghi. Non bastavano Kykio e Koga adesso ti ci metti anche tu. Ma cosa ti è saltato in mente di fare una stronzata del genere. L’hai terrorizzata, delusa e tradita.
I: Mi dispiace sono stato uno stupido ho agito d’impulso.
S: Agito d’impulso? Guardati come ti sei ritirato con un braccio rotto questa non è impulsività è stupidità.
Miroku non era intervenuto nella conversazione ma prima che la cosa degenerasse decise di intervenire e poi il suo amico aveva realmente capito l’errore che aveva commesso. Posò una mano sulla spalla della sua ragazza.
M: Va bene Sango adesso basta credo che Inuyasha abbia capito il suo sbaglio. Comunque Inuyasha non è con noi che devi scusarti ma con Kagome quindi sbrigati ad andare su anche se arrabbiata vorrà sapere come stai. Su sbrigati.
I: Sì.
Inuyasha si dileguò in batter d’occhio. Bussò alla porta della camera ed entrò. Vide Kagome con gli occhi rossi per il pianto e il viso rigato. Stava singhiozzando questo significava che stava ancora piangendo. Lui si avvicinò cautamente e si sedette sul bordo del letto.
I: Kagome ascolta…
K: Che vuoi non voglio ascoltarti. Cosa vuoi dirmi altre bugie? Inuyasha mi avevi promesso che non avresti fatto stupidaggini e invece guardati ti sei fatto rompere un braccio. Però la vera stupida qui sono stata io che ti ho creduto e ti ho raccontato tutto. Dovevo immaginarmelo che avresti agito impulsivamente. Mi hai fatto promettere che qualunque cosa fosse successa dovevo credere a quello che mi avresti detto tu ma come faccio a crederti se quello che mi dici è falso. Lo vuoi capire che ci tengo a te e non voglio che ti succeda niente e soprattutto non voglio essere la causa del tuo male? Perciò Inuyasha mi dispiace ma non dirò più niente quello che ci diremo sarà solo inerente alla scuola. Continuerò ad amarti perché al cuore non si comanda ma mi dispiace è finita. Oggi ti sei rotto un braccio domani chi lo sa potresti fare qualcosa di più grave per colpa mia.
La voce di Kagome si fece sempre più flebile a causa del pianto. Inuyasha non poteva credere alle sue orecchie davvero la sua impulsività gli stava costando così tanto?
I: Kagome ti prego ripensaci non puoi dire sul serio. Riconosco la mia stupidità ma non ce l’ho fatta più stanno oltrepassando il limite. Erano giorni che non avevi più niente e l’averti vista in quello stato oggi mi ha fatto ribollire il sangue. Non volevo causarti questo. Perdonami ho tradito la tua fiducia non mantenendo la promessa che ti ho fatto. Posso accettare il fatto che non mi vorrai raccontare quello che fanno quei bastardi ma ti supplico non dirmi che è finita. Ti supplico non abbandonarmi.
Disse stringendola a se ignorando le fitte di dolore che gli dava il braccio, adesso anche lui stava piangendo non voleva credere che stava per perdere il bene più prezioso che potesse avere. No non lo accettava doveva rimediare doveva cercare un modo e lo doveva fare al più presto.
I: Ti scongiuro Kagome. Dammi un’altra possibilità. Questa volta te lo prometto sinceramente non farò più niente di quello che tu non vorrai.
Kagome cercava di liberarsi dal suo abbraccio ma la paura di farli male era molta e poi in un certo senso si stava perdendo in quell’abbraccio così caldo così pieno di amore e allo stesso tempo di sofferenza
K: Inuyasha vorrei tanto crederti ma come faccio? Chi mi assicura che non ti metterai di nuovo in pericolo.
I: Fidati amore mio se questo è il prezzo da pagare allora sì te lo prometto. Non voglio perderti. Lascerò che se ne occupi mio padre.
K: Davvero lo faresti?
I: Sì com’è vero che sono il No Taisho più impulsivo che esista. Scherzi a parte davvero non lo farò più. Però….
K: Non ti starai già rimangiando la parola?
I: No no non sono così stupido.
K: E allora perché hai detto però?
I: Però se succedesse qualcosa di pericoloso per strada mi permetterai di intervenire?
K: Sì questo posso concedertelo.
 
I: Kagome…
K: Sì.
I: Ti prego non dirmi più una cosa del genere. E ti prego dimentichiamo questa faccenda.
K: Inuyasha per questa volta va bene ma un’altra volta no. Ti prego non fare più una cosa del genere non me lo perdonerei mai.
I: Fidati. Mi dispiace averti fatta preoccupare così tanto ma anche io non voglio che ti succeda più niente. Vorrei solo che tu continuassi a dirmi tutto non voglio che questa storia muti il nostro amore.
K: No non preoccuparti e perdonami per quello che ti ho detto prima anch’io non voglio perderti sei il bene più prezioso che io abbia mai avuto. Inuyasha il braccio come va?
I: Cosa? Ah il braccio no non è niente è solo una piccola frattura guarirà in trenta giorni.
K: Inuyasha che ne dici se abbandoniamo la gita. Ho paura che ti succeda qualcosa.
I: Non preoccuparti amore mio andrà tutto bene. Poi la gita dell’ultimo anno non ce la perderemo per niente al mondo. Mio zio terrà sotto controllo quei due bastardi.
K: Scusa ma cosa stai cercando di fare con il cellulare?
I: Sto tentando di mandare un messaggio a mio fratello ma niente non ci riesco. Uffa.
K: Bhe visto che avere una sorella come la mia conviene? Ricordi quando mi feci male il polso destro?
I: Sì e con ciò?
K: Bhe io sapevo scrivere anche con la sinistra.
I: Meglio così, almeno ho una scusa per non fare i compiti.
K: Non ci conterei tanto vedrai che mia sorella troverà il modo di farti scrivere lo stesso.
I: Vedremo. Comunque l’importante è che abbiamo chiarito. Il resto non conta. Certo che in ogni casa in cui siamo andati abbiamo già qualcosa da ricordare.
K: Sì hai proprio ragione però questi di questa casa non mi piacciono.
I: Concordo con te anche se non fosse successo quello che è successo oggi io un brutto ricordo di questa casa ce l’ho già.
K: Ti riferisci allo scherzetto di tuo fratello?
I: E come poterselo dimenticare. Dannato Sesshomaru.
K: Ahahahha poverino. Dai su mettiamoci a dormire.
I due si sdraiarono per addormentarsi solo che nel muoversi Inuyasha aveva completamente dimenticato di avere un braccio rotto.
I: Ahia maledizione me ne ero dimenticato.
K: Inuyasha cos’hai?
I: Niente ho solo messo male il braccio niente di che non preoccuparti.
K: Sicuro? A proposito dove sono gli antidolorifici? Ti consiglio di prenderlo prima di dormire.
I: Mi sa che hai proprio ragione ora vado a prenderli.
K: Aspetta non muoverti vado io.
I: Ma…
K: Stai zitto per oggi ne hai combinate abbastanza.
Kagome scese a prendere le medicine necessarie ormai visto l’orario giù non c’era nessuno. Ripensò a quello che aveva detto prima come aveva potuto ferire così il suo amato in fondo lui aveva reagito per protezione e lei lo aveva criticato arrivando anche a troncare la sua relazione con lui. Davvero lei lo aveva detto per proteggerlo? O era solo perché non voleva sentirsi responsabile del male di qualcuno. Fatto sta che anche lei come Inuyasha stava agendo d’impulso. La sua fortuna era stata che lui non fosse disposto ad accettare una cosa del genere altrimenti se l’avesse ascoltata a quest’ora si sarebbe sicuramente pentita dell’irrimediabile.
Inuyasha non vedendola salire scese per vedere cosa stava combinando.
I: Ehi cucciola che fine hai fatto mi stavo preoccupando.
K: Oh scusami stavi aspettando questi.
I: Perché stai piangendo?
K: Piango per la mia stupidità per l’errore madornale che stavo commettendo. Ti ho criticato ma non avevo diritto a farlo in fondo tu lo hai fatto solo per proteggermi però ho avuto paura. Scusa per quello che ti ho detto e ti ringrazio per avermelo fatto notare. Alla fine la stupida sono stata io e non tu. Adesso forza tieni prendi questi almeno ti allevieranno un po’ il dolore.
I: E tu adesso smettila con questa storia non parliamone più alla fine se la metti così siamo pari.
Disse accennando un sorriso. Quella per loro era stata davvero la giornata più brutta della loro vita. Questo però non fu altro che una prova di quanto fosse forte il loro amore.
K: Ok andiamo cucciolotto. Tu domani resti qui?
I: Ma che stai scherzando? Non ci penso proprio a lasciarti da sola.
K: Ma con il braccio?
I: Che vuoi che sia. Comunque vediamo come va questa notte e poi domani si vedrà.
K: Ok.
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In: Figliolo qui sei? Pensavo fossi uscito con Rin.
Se: No ha detto che è successo un mezzo casino a casa sua però non mi ha voluto dire niente.
In: Bhe te lo dico io. Il mezzo casino ha lo stesso nome di tuo fratello.
Se: Cos’ha combinato quello stupido? Spero che Rin non si sia fatta niente altrimenti si che ha finito di vivere.
In: No a lei non è successo niente ma a lui sì.
Così Inu raccontò l’intero accaduto a suo figlio che ad ogni parola rimaneva sempre più scioccato. Davvero per amore suo fratello era stato disposto a mettere in pericolo la sua stessa vita? Accidenti più andava avanti e più questo nuovo sentimento lo spaventava. Infatti ripensò alle parole che aveva detto prima e si rese conto che inconsciamente anche lui stava reagendo allo stesso modo.
Se: Adesso come sta quello stupido?
In: Diciamo che se l’è cavata con una brutta frattura al braccio destro. Gli ho fatto una lavata di capo ma non posso biasimarlo al 100% in fondo ha reagito per proteggere la sua amata è stato solo impulsivo come al solito. Spero che Kagome capisca ho letto chiaramente nei suoi occhi la delusione per quello che aveva fatto tuo fratello. No che non apprezzasse ciò che aveva fatto ma non voleva che li succedesse qualcosa di grave per quello che lei gli aveva raccontato. Temo che adesso la sua paura sia che possa accadere qualcosa in gita però ho già informato tuo zio così terrà d’occhio la situazione quando saranno in Grecia.
Se: Hai ragione.
In: Sesshomaru perché non lo chiami e gli chiedi come sta?
Se: Chi? Inuyasha? Non ci penso proprio tanto sono sicuro che sta bene.
In: Fai come vuoi.
Inu sapeva che suo figlio lo avrebbe chiamato ma era troppo orgoglioso per ammetterlo.
Sesshomaru non chiamò suo fratello ma li mandò un messaggio.
Inuyasha complimenti per la grandiosa idea che hai avuto. Sciocca come sempre. Però per questa volta sei giustificato.
Comunque come stai, papà mi hai detto che hai avuto una brutta frattura?
Inuyasha lesse il messaggio e si stupì dell’interessamento che stava mostrando gli rispose dicendoli come stava e poi insieme a Kagome sprofondò nel sonno.
I giorni passarono in fretta senza inconvenienti e tra lezioni studio e preparativi il giorno tanto atteso e temuto arrivò.


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Bene ragazzi il capitolo non è un granchè ma comunque mi serviva per giustificare un pò di cose che avverranno nei prossimi capitoli. Non ci sono stati molti sviluppi qui l'unica cosa è stata la reazione di Inuyasha quando Kagome gli ha raccontato quello che aveva detto Kykio. Con questo è tutto. Da quello che avete letto alla fine avrete capito che il giorno della gita è arrivato. Bene secondo voi le cose come si svolgeranno? Chi la spunterà: Kykio e Naraku con il loro piano? Oppure Inu che sventerà qualsiasi inganno. Resta da chiedersi se davvero la fiducia che Kagome e Inuyasha hanno nel loro amore sia sufficiente per sopravvivere ai tranelli.
Se vorrete ci vediamo al prossimo capitolo.
RINGRAZIAMENTI:
Ringrazio i lettori e soprattutto i recensori tra cui la mia immancabile
RosaDc 

Love Candy 77
grazie di <3 
Baci Inu_ka

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Capitolo 23
*** Si parte!!!!!!!! L'inizio dei guai ***


S: Ragazzi avete preparato le valigie come si deve? Avete preso tutto il necessario? Vestiti, pigiama, ciabatte, spazzolino…
K: Ehi ti vuoi dare una calmata abbiamo preso tutto e prima che tu possa dire quella parola ti dico a nome di tutti non ci pensiamo nemmeno a portarli con noi perché in gita sono un peso inutile.
M: Sango non dirmi che ti era venuto in mente di portarti i libri? Io lì me la voglio spassare non voglio studiare.
I: Non ci posso credere anche lì non ti vuoi fermare. Comunque fai come vuoi se tu li vuoi portare portateli ma su di me non contare proprio.
S: Ehi non avevo detto niente.
K: Ma stavi per farlo.
S: Ok avete ragione lo stavo per dire.
I: Ok adesso che le valigie sono pronte che ne dite di andare un po’ in giro tanto la partenza è alle 2:00 quindi perché restare qui.
M: Per me va bene.
S: Chiedilo anche a Rin se vuole venire con il ghiacciolo.
R: Ehi ti ho sentita.
S: Ops scusa è solo che chiamarlo così è diventata un’abitudine.
Disse facendoli la linguaccia.
R: Va bene devo ammetterlo che un po’ avete ragione però non ci crederai ma è un vero pezzo di pane è dolcissimo.
I: Oh mamma. Rin sei sicura che stai parlando di mio fratello? Non è che ti confondi con qualcun altro?
R: No è proprio di tuo fratello che sto parlando. Se invece di litigare ogni volta imparaste ad andare d’accordo te ne accorgeresti tu stesso di com’è realmente tuo fratello.
I: Ah sì. E sentiamo tuo fratello ti fa i dispetti come li fa il mio? O hai già dimenticato quello che ha fatto l’altra volta con il film?
R: Dai è stato un modo per divertirsi anche se devo ammettere che ci è andato giù pesante.
I: E non è stata l’unica volta. In 17 anni secondo te quello non mi ha fatto più niente?
K: Dai però ha fatto anche cose buone. Non è da lui dimostrare l’affetto che prova e d’altronde anche tu sei un po’ come lui non sei un ghiacciolo ma sei un cocciuto di primo ordine.
I: Ehi non è vero.
K: Ah sì la tua gastroenterite chi te l’ha curata?
I: Ehm… tu.
K: Sì come no io ti avrei già ucciso se non mi avesse detto cosa dovevo usare. Poi il giorno che ti sei rotto il braccio la sera ti ha mandato il messaggio per sapere come stavi.
I: Come fai a saperlo?
K: Dovresti imparare a mettere il telefonino sul comodino e chiudere la sezione dei messaggi. Lo hai lasciato nel letto.
I: Ma non stavi dormendo?
K: Sì e come facevo se avevo paura di farti male e che ti potesse servire qualcosa. Però questo non importa era solo per farti capire che tuo fratello non è del tutto menefreghista.
I: E va bene. Però ragazzi ha iniziato Sango e adesso ve la siete presa con me.
Tutti scoppiarono a ridere mentre qualcuno stava suonando alla porta.
M: Ehi aspettavate qualcuno?
R: Sì sarà arrivato Sesshomaru.
S: Accidenti come sei veloce mentre stavamo processando Inuyasha tu hai mandato il messaggio, non è forse così?
R: Beccata. Adesso andiamo altrimenti si fa troppo tardi.
Se: Ciao.
Tutti: Ciao.
Se: Ehi fratellino stanotte sparite tutti per una settimana intera, che bello.
M: Ehi non ti rallegrare troppo per la nostra assenza. Vedi di non combinare danni con mia sorella o quando torno giuro che ti ammazzo.
S: Miroku finiscila con questa storia una buona volta. Te l’ho già detto che non è uno sprovveduto e che prima di agire pensa.
Mentre parlava rivolse un’occhiata verso Inuyasha che già aveva inteso cosa significasse. Loro dicevano sempre che lui era l’opposto del fratello perché uno pensava prima di agire mentre l’altro agiva e basta. Inuyasha decise di ignorare la cosa.
K: Allora andiamo. Io proporrei di andare in quella pizzeria che siamo andati la volta scorsa. Era molto carina e la pizza era buona. Che ne dite?
R: E’ vero. Ragazzi nessuno di voi soffre di mal d’auto?
I, M, S, K: No.
Se: Inuyasha ne sei sicuro? Non ti ricorda niente il Canada?
I: Maledetto lì sei stato tu a mettere quello sciroppo nel mio panino.
K: Cosa?
Se: Diciamo che è stato più il tempo che ci siamo fermati che quello che abbiamo impiegato per arrivare lì.
I: Stai zitto.
R: Ecco l’ho detto io che è più il tempo che passate a litigare che quello di comportarvi come fratelli.
M: E’ vero. Guardate me e Rin.
S: Tu per quella ragazza sei solo una rottura. E adesso sbrighiamoci.
Erano le 21:00 quando arrivarono alla pizzeria. Inuyasha si era seduto ben lontano dal fratello. Non aveva dimenticato quella magnifica esperienza che gli aveva fatto vivere suo fratello e se questa si fosse ripetuta sarebbe stata alquanto imbarazzante. Finito di mangiare fecero una lunga passeggiata per digerire. Kagome guardava ansiosa l’orologio.
I: Finirai col bruciarlo quell’orologio se lo guardi ancora così. Non vedi l’ora di partire non è così?
K: In tutta sincerità non vedo l’ora di ritornare.
I: Ehi non preoccuparti non succederà nulla ci divertiremo all’ennesima potenza.
K: Sai è che dopo il litigio dell’altra volta ho paura che possa succedere di nuovo qualcosa a noi.
I: Non succederà un bel niente perché ci siamo promessi di credere solo a quello che ci diremo noi due. Ah mio zio ha detto a mio padre di farci cambiare numero almeno per la durata della gita.
K: E perché?
I: Perché potrebbero usare i nostri numeri per metterci l’uno contro l’altra agganciando le nostre reti. Ah non dimenticare che io non so scrivere i messaggi con la sinistra.
K: Ehi calmo ho afferrato il concetto fosse per me lascerei proprio il telefonino a casa ma non si sa mai cosa può succedere.
I: Tanto mio zio li tiene d’occhio quindi fai come se non fosse successo niente andiamo a farci questo viaggio di nozze.
K: Eh?
I: Bhe non è quello da sposati ma è da fidanzati. Ti amo non permetterò mai a nessuno di toccarti e farti portare via da me.
K: Inuyasha… ti amo anche io e non me ne andrò via da te tanto facilmente e nessun’altra avrà l’onore di essere la tua fidanzata.
Il gruppo tornò a casa e controllò le ultime cose. Sango controllò anche quella del suo fidanzato. Ovviamente mancavano delle cose si può dire quelle essenziali.
S: Miroku hai messo tutto in valigia?
M: Uffa di nuovo. Sì ho messo tutto.
S: Allora non so se lo hai dimenticato o veramente ti cambi raramente.
M: Che significa?
S: Guarda tu stesso ti mancano giusto le cose più importanti.
Miroku guardò attentamente nella valigia e davvero mancavano le cose più importanti ovvero biancheria e asciugamani.
M: Maledizione mancano la biancheria e gli asciugamani.
I: Fai schifo. Dimmi se non se ne fosse accorta Sango come ti saresti cambiato? Non è che volevi metterti la sua biancheria?
M: Ah ah ah molto spiritoso me le sarei andate a comprare.
I: Sì sì come no. Secondo me non ti saresti lavato.
M: Ehi tu non vuoi andare in Grecia ma vuoi andare in ospedale questa notte. Magari ti mettono i punti alla bocca così non parli più.
K: Su ragazzi state calmi. Tu Inuyasha hai messo tutto?
I: Mio padre mi ha fatto trovare tutte le cose necessarie sul letto io ho messo solo i vestiti.
M: Bravo alla tua età ancora il paparino deve prepararti la valigia.
I: No la cameriera. E per tua informazione mi ero scritto un biglietto su cosa portare e quello che tu stavi dimenticando era scritto al primo posto.
K: Sango mi sa che stanotte partiamo solo noi due.
M, I: Ehi.
M: Dove vuoi andare senza di me.
S: Chissà in uno di quei templi potrei incontrare un vero dio che non dimentichi la biancheria per il viaggio e chissà potrei pensare di rimanere lì e tornare solo per gli esami.
M: Ehi Sanguccia perché dici così.
S: Perché mi piace quando fai quell’espressione da cane bastonato.
I: Sadica. Kagome tu non farai una cosa del genere vero?
K: Bho! Scherzo e poi perché dovrei la biancheria non l’hai dimenticata.
Inuyasha e Kagome scesero in giardino lasciando la coppietta a discutere.
K: Sai Inuyasha adesso sono tranquilla e non vedo l’ora di partire. E come dici tu ci divertiremo all’ennesima potenza.
I: Brava la mia cucciola questo è lo spirito giusto. Forza si va in Grecia sperando che i professori non ci rompano.
K: Inuyasha ho un’idea perché non portiamo una versione di un autore che potrebbe uscire agli esami e la lasciamo in un tempio sperando che esca quella.
I: Ecco che ritorna a fantasticare. Però dai si può fare. Però per avere più possibilità perché non ne portiamo quattro.
K: E’ vero. Ah e poi sarei io quella che fantastica. Guarda una stella cadente. Aspetta esprimo un desiderio.
Kagome espresse il desiderio che la gita andasse per il migliore dei modi.
Entrarono e trovarono la coppietta che ancora discuteva. Kagome disse la sua idea di portare le quattro versioni più probabili. L’idea fu accolta da tutti anche se Sango la riteneva un po’ sciocca come cosa ma alla fine non sarebbe costato nulla.
All’orario si recarono al punto d’incontro prestabilito. I professori iniziarono a fare l’appello facendo salire gli studenti chiamati. I ragazzi presero posto Miroku e Inuyasha si sedettero vicino come anche le rispettive ragazze successivamente si sarebbero scambiati i posti con la scusa che Sango e Miroku volevano stare vicini quindi inevitabilmente Kagome e Inuyasha sarebbero finiti insieme. Con questo stratagemma Inuyasha e Kagome avrebbero tenuta nascosta la loro relazione anche se poco gli importava tanto ormai suo padre lo sapeva quindi non c’era più motivo di tenerla nascosta.
Il viaggio proseguì senza intoppi a metà strada fecero una sosta ad un autogrill.
K: Inuyasha che ne dici di svegliarti.
I: Eh cosa? Siamo già arrivati?
K: No stiamo facendo una sosta che ne dici se scendiamo a prendere un po’ d’aria.
I: Sì hai ragione. Ehi non dirmi che per tutto questo tempo ho dormito?
K: Sì e hai anche russato proprio come il tuo amichetto qui dietro. Che ne dici chiamiamo anche loro?
I: Ma sì non si sa mai. Aspetta ci penso io. Ehi Miroku svegliati non puoi perderti questa scena ci sono delle ragazze in costume.
M: Eh si dove? Non le vedo.
Miroku si agitava alla ricerca di questo gruppo che ovviamente non c’era. Sango aveva sentito e visto tutto quindi gli assestò un bel pugno sulla testa solo così si calmò.
K: Ehi Miroku nemmeno quando dormi smetti di pensare a certe cose. Stavi russando come un maiale e in un lampo ti sei svegliato. Sei incorreggibile.
M: Come siete crudeli mi avete svegliato per niente.
I: Ehi depravato vedi che stanno facendo una sosta che volete fare, volete scendere? Io e Kagome scendiamo.
S: Scendo anche io così mi prendo un bel cappuccino. Il maniaco non lo so.
M: Certo che scendo anche io.
Il gruppetto scese e si divise tra chi andava in bagno e chi al bar.
Me: Ehi Inuyasha.
Meido si era avvicinata a gran velocità ad Inuyasha e non ebbe il tempo per evitare il contatto con la ragazza.
Me: Bhe come stai?
I: Più che bene. Perché?
Me: Ho saputo di Kykio e pensavo che stessi male per questo visto che non sei venuto nemmeno a scuola. Senti se hai bisogno di qualcuno non farti problemi ci sono io.
Detto questo diede un bacio al ragazzo che cercò di scansarsi ma con scarsi risultati intanto Kagome che lo stava cercando aveva visto tutto e non diede nemmeno il tempo per spiegare l’accaduto che corse via.
I: E levati se c’è di una cosa di cui non ho bisogno è proprio di una ragazza e ficcatelo in testa io ho già quello che voglio non ho bisogno di te. E adesso se non ti è di troppo disturbo lasciami.
La ragazza vedendo la scena fece un ghigno. Sembrava come se avesse organizzato la cosa e infatti era così. Meido sapeva perfettamente della relazione tra Inuyasha e Kagome.
Meido prese il telefono e compose un numero.
?: Pronto.
Me: Kykio la mia parte di piano l’ho fatta Kagome ci è cascata in pieno ha visto che ho baciato Inuyasha ed è corsa via senza dargli il tempo di spiegarsi.
Ky: Perfetto ottimo lavoro continua così e forse avrai più chance con Inuyasha. Informami su come procede la situazione.
Meido chiuse il telefono e si diresse verso l’autobus.
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I: Kagome aspetta lasciami spiegare.
K: E che cosa? Che ti sei appartato con quella troia?
I: Io non mi sono proprio appartato con nessuno ti stavo solo cercando visto che al bar non c’eri e tua sorella mi ha detto che forse eri lì perché c’erano dei cani. Secondo te avrei fatto una cosa del genere dove avresti potuto vedermi? Se ci pensi non era un posto tanto nascosto.
K: Lo so ma allora perché vi stavate baciando?
I: Perché quella mi è saltata addosso senza darmi tempo di scansarmi perché stavo cercando di proteggermi il braccio e quando si è attaccata per baciarmi non ho avuto la forza per scansarmi.
K: E perché?
I: Perché mi ha trattenuto il braccio sano e l’altro mi fa male per poterlo usare.
Kagome fissò il braccio del ragazzo. E’ vero lei non ci aveva proprio pensato all’infortunio lo aveva completamente rimosso.
K: Mi dispiace è solo che in questa gita sembra di stare sempre sulla difensiva. Comunque ti credo in fondo era la promessa che ci siamo fatti. Credere sempre l’uno nell’altra. Ma la prossima volta faccio un omicidio.
Miroku corse verso i due ragazzi lui aveva assistito alla scena e in seguito alla telefonata. Sperava solo non fosse troppo tardi. Con il fiatone raggiunse la coppia.
M: Ragazzi….come…state?
I: Eh! Ma che stai dicendo? E perché sei venuto qui di corsa?
K: Dov’è Sango? Non sarà successo mica qualcosa?
M: No no sta benissimo. Ho assistito alla scena di prima tra Meido e Inuyasha.
I: Miroku non mi sembra il caso di…
M: Stai zitto. Ho visto tutto dall’inizio alla fine e anche oltre.
K: In che senso oltre?
M: Non ti allarmare il signorino non ha fatto niente se non mandare a quel paese quella ragazza con delle bellissime parole. Ma lasciamo perdere questo te lo dirò dopo. Comunque Inuyasha quando te ne sei andato Meido ha fatto un ghigno che mi ha insospettito così…
Nel frattempo anche Sango aveva raggiunto il gruppo.
S: Ehi che succede perché avete quelle facce?
K: Sango zitta un attimo. Miroku continua.
M: Allora sono rimasto lì a spiarla. Sango non ho fatto niente di quello che tu possa pensare fammi finire il discorso e poi ti dico tutto. Meido ha chiamato niente poco di meno che Kykio dicendo che lei aveva fatto la sua parte del piano e che Kagome ci era cascata in pieno. Quindi Kagome quello che hai visto era una cosa architettata e voi due eravate le vittime.
K: Maledizione dovevo aspettarmelo. Inuyasha perdonami ho dubitato di te come una stupida invece di intervenire sono scappata.
I: Dai non fa niente probabilmente ci sarei cascato anche io. Solo che sai come avrei reagito io.
K: Immagino che ti saresti rotto anche il braccio sinistro.
I: Può darsi.
Disse dandoli un bacio.
I: Ehi ho un’idea. Vieni con me.
K: Dove stiamo andando?
I: A sbattere in faccia quello che è successo. Fidati.
Inuyasha trascinò Kagome verso Meido. Però per il momento fece rimanere poco più dietro la sua ragazza.
I: Meido.
Me: Sì. Ci hai ripensato?
I: Può darsi. Prima hai detto che se avessi avuto bisogno di qualcuno non mi sarei dovuto fare problemi.
Meido guardava il ragazzo cantando già vittoria ma non si aspettava minimamente quello che stava per succedere.
Me: Bhe si certamente. Allora di cosa hai bisogno?
I: Di lei.
Disse indicando Kagome che si fece lentamente avanti anche se non ci stava capendo più niente ma in cuor suo sentiva di doversi fidare.
I: Prima ti ho detto che avevo già una ragazza e che non ho bisogno di nessuno per il semplice motivo che ho già quello di cui ho bisogno. Quindi non c’è posto per te e Kykio ficcatevelo bene in testa e non intromettetevi più nelle nostre vite. Ci siamo intesi. Ah riferisci a Kykio che “ciò che non ci uccide ci fortifica” in parole povere più lei cerca di minare il nostro rapporto più questo diventa più forte. Spero che ti sia chiara come cosa in fondo è semplice. Goditi la gita e non rompere. Kagome andiamo o qui ci lasciano a terra.
K: Sì.
I due si allontanarono lasciando una Meido a dir poco stupita.
Saliti sull’autobus ognuno prese il suo posto. Miroku aveva fatto fatica a trattenere una Sango a dir poco adirata ma una volta calmata si addormentò per il resto del viaggio.
M: Ehi Inuyasha complimenti.
I: E per cosa?
M: Guarda tu stesso.
Disse indicando Meido. La ragazza aveva gli occhi pieni di rabbia per quello che era successo adesso non sapeva come doveva dirlo a Kykio.
I: Kagome come stai?
K: Bene. Perché me lo chiedi?
I: Sai per quello che è successo prima. Accidenti da quando stai con me te ne stanno succedendo di tutti i colori.
K: Sarebbe meglio dire “ci stanno succedendo”, e in tutta sincerità non me ne frega un bel niente è con te che voglio stare qualunque cosa accada e poi lo hai detto tu “quello che non ci uccide ci fortifica” e da quello che vedo ora sarebbe difficile troncare.
I: Ma Kagome.
K: Niente ma.
Detto ciò diede un bacio profondo al suo ragazzo che non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse fortunato ad avere una fidanzata del genere al suo fianco. Poteva non aver conosciuto l’amore di sua madre ma adesso stava conoscendo sempre di più il piacere di essere amato. Probabilmente non era la stessa cosa ma per lui quello era tutto.
Quando si staccarono lui poggiò la fronte su quella di lei e gli disse:
I: Ho fatto proprio bene a dichiararmi. Se non lo avessi fatto mi sarei perso la cosa più bella della mia vita.
Lei per l’emozione si lasciò sfuggire una lacrima poggiandosi sulla spalla di lui che poggiò la testa sulla sua. I due si addormentarono così per tutto il viaggio. Qualcuno guardava la scena divertito.
?: Vedremo chi canterà vittoria alla fine. Godetevi il viaggio piccioncini sarà l’ultima cosa che potrete fare insieme.
Finalmente arrivarono a destinazione e tutti assonnati scesero dalla nave e si diressero verso l’hotel destinato ad ospitarli. Quell’hotel ne avrebbe visto di tutti i colori. I ragazzi furono smistati nelle varie stanze che per lo più erano doppie tranne qualcuna che poteva ospitarne quattro, ma i ragazzi non ci pensarono nemmeno a chiederlo perché sapevano che il professore avrebbe detto no in quanto era vietato formare camere miste, perciò Sango e Kagome andarono in una stanza e Inuyasha e Miroku nell’altra in questo modo lo stesso sarebbero stati insieme visto che dovevano semplicemente scambiarsi i posti.
K: Whuau quest’hotel è davvero stupendo, non lo credete anche voi?
M: Certo e lo smistamento delle stanze ancora di più. Non poteva capitarci di meglio.
I: Miroku sei sempre il solito. Ahia che male.
K: Inuyasha cos’hai?
I: Il braccio ha cominciato a farmi malissimo. Dannazione sarà stato quando quella cretina mi ha bloccato. Se fosse stato un maschio lo avrei ucciso ma purtroppo è una ragazza.
K: Appena andiamo in camera ti prendi qualcosa.
My: Ragazzi per oggi non si va da nessuna parte andrete a riposarvi e alle 20:00 scenderete per la cena. Mi raccomando siate puntuali. Ah un’ultima cosa. Potete stare nelle stanze con i vostri amici ma a dormire dormirete ognuno nella propria camera. Ci siamo intesi?
Tutti: Sìììììì.
K: Forza Inuyasha andiamo lascia la valigia la porto io.
M: Ehi e io che ci sono a fare. Pensi che farei portare ad una ragazza il doppio carico?
S: Ok adesso basta che ci muoviamo.
I ragazzi andarono in stanza dove Inuyasha aveva avuto una brutta sorpresa.
K: Inuyasha dove le hai messe le medicine?
I: Sono nel taschino avanti alla valigia.
K: Ma qui non ci sono.
I: Ne sono sicurissimo. Aspetta vedo io.
Inuyasha rovistò a lungo nella valigia e quello che trovò fu solo una scatola vuota.
I: Ehi ma che significa? La scatola è vuota qualcuno mi ha fatto qualche scherzo e credo di sapere chi.
Inuyasha continuava a toccarsi il braccio facendo continue smorfie di dolore. Per lui l’unica che poteva averli fatto questo era Meido ma senza prove non poteva accusarla. Adesso il problema era un altro. Come avrebbe fatto senza le medicine? Quando ad un tratto…
K: Ehi Inuyasha so che non ti piacerà ma è la tua unica possibilità di stare bene.
I: Non dirmi che le hai prese tu.
K: Ehi non avrei mai fatto una cosa del genere. Comunque prima di partire sono passata in farmacia e ho preso queste.
Kagome mostrò una confezione di siringhe che fece sbiancare il ragazzo.
I: Kagome che vorresti fare con quelle fiale.
K: Secondo te? Le avevo prese nel caso le pillole non fossero state efficaci e da quello che vedo ho fatto bene.
I: Ehm a pensarci meglio adesso sto bene.
M: Fifone. Alla tua età hai ancora paura delle punture.
I: No ma che stai dicendo. E’ solo che… Kagome le sai fare?
S: Sì fidati stando da sole abbiamo imparato a fare tutto perciò basta fare il bambino a meno che tu non voglia rimanere con il dolore.
I: No no, mi avete convinto. Però voi uscite fuori.
M, S: Ok.
Kagome preparò il necessario.
K: Su forza sdraiati, anzi no potresti fare qualche movimento brusco con il braccio quindi appoggiati alla sedia.
I: Ok. Ti prego non farmi male.
Kagome nel frattempo che Inuyasha parlava aveva già finito.
I: Ehi Kagome ma quanto tempo ti ci vuole?
K: Vedi che puoi anche alzarti io ho finito.
I: Cosa? Non mi stai prendendo in giro? Io non ho sentito niente.
K: E invece sì. Guarda.
Kagome li mostrò la siringa vuota e Inuyasha era ancora sbalordito.
K: Inuyasha che ne dici di riposare un po’. Noi andremo nell’altra stanza.
I: Ehi ma sei impazzita secondo te vengo fin qui per dormire. Chiama gli altri.
Kagome fece entrare gli amici quando Inuyasha ricevette una chiamata da suo padre.
I: Ehi papà che c’è?
In: Grazie mille per la bella risposta. Non vi è venuto in mente di chiamarmi per dirmi come state, se siete arrivati.
I: Eddai papà siamo arrivati da un po’. Però ho avuto un piccolo problema con il braccio che Kagome ha risolto egregiamente.
In: Ehi che ti è successo?
Disse suo padre alquanto preoccupato.
I: Niente nulla di grave.
Inuyasha uscì fuori dalla camera e raccontò tutto quello che era successo durante il viaggio.
In: Ho capito. Senti figliolo da quello che ho capito Kikyo sta cercando in tutti i modi di distruggere la vostra relazione, non mi stupirebbe se utilizzasse anche il tuo numero di cellulare per farvi qualche scherzo crudele.
I: E cosa posso fare?
In: Tu e Kagome vi scambierete il numero così se vorrà farvi qualche cattiveria la cosa le si ritorcerà contro.
I: Ok grazie mille papà.
In: E di cosa? Non sarei un padre se non aiutassi i miei figli.
Detto ciò i due chiusero la chiamata. Inuyasha tornò in camera trovandosi di fronte ad una battaglia di cuscini.
K: Alt! Ragazzi non possiamo continuare rischiamo di farlo male. Inuyasha tutto bene? Scommetto che tuo padre ti ha fatto una bella lavata di capo per non averlo chiamato.
I: Ci ha fatto. Perché la colpa è di tutti.
M: Hai ragione. Vado a chiamare i miei genitori se non voglio avere da loro lo stesso trattamento. E poi voglio sapere cosa sta facendo la mia sorellina.
I: Ancora con questa storia? Non sempre difendo mio fratello ma in questo caso sì. Lui non è uno sprovveduto anzi con Rin ho la sensazione che la cosa sarà lunga quindi rassegnati.
M: Tu dici? E va bene amico mi fido di te ma se succede qualcosa uccido prima te e poi il ghiacciolo. Comunque vado a chiamare lo stesso i miei genitori.
S: Ok ragazzi se non vi dispiace io vado a farmi una doccia.
K: Va bene sorellina dopo vado io.
Sango andò a lavarsi e Miroku stava ancora parlando al telefono. In camera rimasero solo Kagome e Inuyasha.
K: Sta facendo effetto la medicina? Dopo chiederò il permesso al professore per andare in qualche farmacia a prenderti qualcosa. Se ti succede per strada non posso mica farti la siringa. Non credi?
I: Ehi non preoccuparti è stato solo perché quella cretina mi ha toccato il braccio. Comunque grazie a te va molto meglio. Ah prima ho raccontato tutto a mio padre…
K: Ehm tutto tutto? Anche della sceneggiata che ho fatto?
I: No quella no non preoccuparti quelle sono cose nostre.
Disse accarezzandola e dandoli un bacio a stampo. Alchè la ragazza si calmò e lo abbracciò piano piano per la paura di farlo male.
I: Ehi non preoccuparti di farmi male nel caso me ne facessi non me la prenderei perché la donna che amo me lo ha procurato. Però che sia chiara una cosa io accetto solo il dolore fisico.
K: Che scemo che sei. Io non voglio farti male in nessun modo. Comunque stavi dicendo?
I: Dicevo che ho detto tutto e lui ha detto che non si stupirebbe se Kikyo utilizzasse il mio numero per farci qualche scherzo pesante. Quindi ha proposto di scambiarci il numero così né lei e né Koga potranno giocarci qualche brutto tiro.
K: Hai ragione. Tuo padre è un vero genio altro che uno stupido come lo ha definito Kikyo.
I: Già. All’inizio di questa storia lo avevo definito egoista perché per l’azienda voleva farmi sposare con una donna che non amo, però quando ha visto chi era realmente si è ricreduto. Guarda adesso stiamo insieme senza nessun problema. A volte mi chiedo come sarebbe stato avere una madre ma adesso credo di avere proprio tutto.
Disse con gli occhi lucidi. Kagome anche aveva gli occhi lucidi e continuava ad abbracciarlo e accarezzarlo. Gli dispiaceva per lui alla fine lo capiva. Avevano in comune molte cose compreso il dolore per la perdita dei propri cari.
K: Bhe anche se non è presente fisicamente lei ti è sempre vicino. Una mamma non abbandona mai i suoi figli nemmeno quando non c’è più. Vedi lei ti ha dato la vita affinchè tu potessi essere felice. Ci è voluto del tempo ma alla fine credo che tu adesso lo sia. Non sei più quel ragazzo scontroso, violento e dispettoso che ce l’aveva con tutti. Adesso vedi hai un padre e un fratello che a modo suo ti vuole bene, hai degli amici ci sono io. E ovvio che i problemi anche ci sono ma è normale chi non né ha.
I: Ehi così mi fai sembrare un rammollito.
K: Non c’è niente di male ad essere così anzi si diventa simpatici agli occhi di tutti. Devi solo imparare a pensare prima di agire.
Disse indicandogli il braccio.
I: Hai ragione. Ma quando si toccano le persone a cui voglio bene non ragiono più. La cosa peggiora se tra queste c’è la persona che amo.
K: Lo so ti capisco ma così mi farai solo preoccupare e sentire in colpa.
I: Ok mammina non lo farò più. Comunque prima avevi ragione adesso ho tutto quello che un ragazzo della mia età possa volere. E sono pienamente d’accordo sul fatto che mia madre è qui vicino a me. E la ringrazio per avermi fatto incontrare te. Anche Sesshomaru adesso si sentirà completo come me. Lui non è uno che esterna come ben sai, ma mi sono accorto di come sta cambiando. Quella ragazza secondo me ha dei poteri magici una cosa del genere non me la sarei mai immaginata. Ehi Kagome ma quanto ci mette Miroku a parlare con i suoi?
K: Non lo so. Forse anche a lui è toccato lo stesso trattamento che tuo padre ha riservato a te. Ahhahhah
I: Ehi vedi che mio padre ha detto che vale anche per te.
K: Però a te lo ha detto non a me.
I: Ehi vedi che per tutta la gita tu avrai il mio numero quindi papà chiama a te.
K: Ehi stupidotto se tuo padre vuole parlare con te non li resta che chiamare al mio numero.
I: Uffa è vero non ci avevo pensato. Ehi non chiamarmi più stupidotto.
Disse facendo il broncio.
K: Eddai stavo scherzando. Bhe allora dammi il tuo telefono prima che ce ne dimentichiamo non si sa mai. Accidenti speriamo che il desiderio che ho espresso l’altra volta si realizzi.
I: Quale?
K: Non si dice altrimenti non si avvera.
Disse facendoli la linguaccia. Nel frattempo entrò un Miroku con una faccia da funerale.
I: Ehi che ti è successo? Sembra che ti abbiano condannato a morte.
M: In un certo senso. Hanno detto che hanno dato il permesso a Rin di passare due settimane di vacanza fuori. Anche se il permesso lo ha dato solo mia madre.
I: E con ciò? Aspetta credo di aver capito con chi va.
K: Sesshomaru.
M: AAAAAh non nominarlo.
I: Ecco avevo ragione. Miroku vai a quel paese pensavo chissà cosa fosse successo. Però bravo il mio fratellone. Vedi è come ti ho detto prima Kagome. Lui sta cambiando. In tutti questi anni non ha mai voluto fare un viaggio da solo con una ragazza.
Ad un tratto suonò il telefonino di Kagome a cui rispose Inuyasha. Era suo padre ed aveva la voce di un pazzo esaltato.
In: Ehi Inuyasha sai cos’ha fatto tuo fratello?
I: Ha chiesto a Rin di fare un viaggio con lui e i suoi genitori hanno approvato.
In: Esattoooo. Ehi ma chi te lo ha detto?
I: Miroku. Ce l’ha detto con la faccia di un condannato a morte.
In: Sono felicissimo. Hai visto figliolo le cose stanno andando come avevo detto io. Ricorda che c’è la lettera sigillata che abbiamo fatto. Quella con le mie predizioni.
I: Sì sì lo ricordo. Spero che su me e Kagome tu ne abbia fatta una positiva.
In: Non si dice. Comunque vedo che vi siete scambiati già i numeri. Perfetto. Va bene ci sentiamo.
I: Ehi Miroku era papà e se avessi sentito il suo tono di voce lo avresti voluto uccidere.
S: Ragazzi cos’è tutto questo baccano?
K: Ah Sango sei tu. Finalmente sei uscita ti avevamo data per dispersa.
M: Cosa? La mia dea era a farsi la doccia e io ero qui fuori a perdere tempo al telefono. Che ingiustizia. Uffa queste fortune capitano sempre a te Inuyasha.
I: Ehi razza di pervertito cosa centro io?
M: Perché vuoi dire che non ti farai aiutare da Kagome? Come pensi di riuscire a lavarti con un braccio rotto? Mi sa che allora sei tu quello che non si vuole lavare e non io.
Era vero Inuyasha non ci aveva proprio pensato. Anche se era già successo si sentiva lo stesso in imbarazzo. Stessa cosa era per Kagome.
S: Miroku non sono affari tuoi. Però potresti aiutarlo tu.
M: Io? Non sia mai. Se si sapesse una cosa del genere in giro penseranno che sia passato all’altra sponda.
S: Si si come no. Comunque vai di la e vatti a lavare così Kagome fa lo stesso di qua.
M: Ehi ma che fai le veci di mia madre? Adesso ordini anche di andarci a lavare.
S: Sì e anche di corsa. Forza sorellina muoviti che tu ci metti un’eternità.
K: Perché tu no?
Sango le si avvicinò all’orecchio e gli disse una cosa che la fece diventare rossissima.
S: Ehi sorellina vedi che devi aiutare il tuo fidanzatino quindi fai presto.
K: Sango ti uccido. Ma che stai dicendo.
S: Perché scusa non ho ragione?
K: Sì in effetti. Va bene per adesso vado a lavarmi io dopo si pensa.
Kagome e Miroku erano andati a lavarsi mentre Sango e Inuyasha rimasero in stanza a parlare.
S: Ehi Inuyasha sei così taciturno. Come stai?
I: Sto bene il dolore è diventato sopportabile adesso grazie a Kagome. Prima stavo pensando a tutto quello che sta succedendo. Sango davvero mi dispiace non era questa la vita che volevo dare a Kagome. Non so che fare ogni volta che succede qualcosa c’è di mezzo Kikyo o chi altro per lei anche quello che è successo prima all’autogrill è stata opera sua. Sai ho davvero paura che in uno di questi tranelli possa succedere qualcosa. Io non voglio perderla. Mio padre ci sta aiutando in tutti i modi ma non so fino a che punto ci riuscirà.
Sango stava ascoltando il suo amico anche a lei dispiaceva quello che stava succedendo ma sapeva che lui non aveva nessuna colpa.
S: Inuyasha sta tranquillo perché non succederà proprio niente. Goditi la gita e anche la bella lavatina che ti farà mia sorella.
I: Ehi è vero che chi si somiglia si piglia. Guarda un po’ che vai a pensare. E poi chi ti dice che mi farò aiutare da lei. Provo a fare da solo.
S: Sì sempre che mia sorella te lo lasci fare. Non ti consiglio di farla arrabbiare.
I: Non me lo ricordare diventa davvero pericolosa.
S: Appunto quindi non fare il bambino.
I: Spero davvero che fili tutto liscio io davvero la amo. E’ strano detto da me visto quanto sono orgoglioso ma questa volta si fa eccezione non mi stancherò mai di dirlo. Con lei mi sento completo. Quando sono tornato dall’ospedale lei mi disse che voleva troncare la nostra relazione perché si sentiva in colpa per quello che mi era successo. Credimi quelle parole sono state peggio di una pugnalata ho davvero avuto il terrore che succedesse, fortunatamente si è tutto risolto. Ed è proprio questo che mi terrorizza non voglio rischiare di fare qualcosa che metta a rischio la nostra relazione. A volte mi chiedo come ho potuto essere così stupido da non capire chi fosse realmente quella serpe.
Inuyasha aveva stretto talmente il pugno da far diventare la mano bianca alchè Sango poggiò la sua mano su quella di Inuyasha come per tranquillizzarlo e sembrava che la cosa stesse funzionando.
S: Calmati adesso io e Miroku non permetteremo mai una cosa del genere anche perché io ci tengo a mia sorella anche lei con te sembra aver raggiunto la felicità. Tu non lo sai ma Kagome ha ritrovato di nuovo quel sorriso che aveva perso alla morte dei nostri genitori adesso è come rinata quindi non permetterò a nessuno di toglierlo di nuovo. Voglio confessarti una cosa.
I: Cosa?
ANGOLO DELL'AUTRICE:
Bene la gita è iniziata. Miroku stava combinando una delle sue lasciando la biancheria a casa. Ble che schifo.
Comunque iniziano i primi tranelli. Abbiamo visto che Meido è complice di Kykio. Quindi sarà un altro ostacolo per i nostri piccioncini.
Ora le cose in sospeso sono: Chi ghignava divertito alle spalle dei nostri ragazzi? E cosa vuole confessare Sango ad Inuyasha? E le cose fileranno come si deve?
Bhe continuate a leggere e lo saprete.
RINGRAZIAMENTI:
Ringrazio i lettori e i miei recensori:
ROSADC
LOVE CANDY 77
e
NAMIE98
Grazie mille per le vostre recensioni.
Baci Inu_ka

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Capitolo 24
*** Relazioni proibite ***


Ragazzi prima che iniziate a leggere vorrei aprire una piccola parentesi.
Voglio avvisarvi che il capitolo contiene scene che forse sono da Rating rosso ( non sono molto esperta) perciò le parti che descrivono certe scene verranno contrassegnate con una serie di asterischi rossi che indicheranno l'inizio e la fine. Con questo ho chiuso ci vediamo alla fine del capitolo:


RELAZIONI PROIBITE.
 
S: A mia sorella tu li sei sempre piaciuto sin da quando ti ha conosciuto ma la sua insicurezza non gli ha mai permesso di farsi avanti. Lei credeva che i vostri continui litigi fossero un chiaro segno di quanto tu non la sopportassi. Più volte gli ho detto di provare ma lei non ha mai voluto diceva che aveva paura che tu non l’avresti accettata più come amica e quindi per lei andava bene così.
I: Davvero? E io che pensavo la stessa cosa. Quando lei si è fidanzata con Koga ho creduto di non avere più speranze e ho cercato un modo per non pensarci. Ecco perché sono finito nelle mani di Kikyo. Ero talmente accecato dalla gelosia che ho visto Kagome in Kikyo ma mi sbagliavo di grosso. Miroku più volte ha tentato di farmelo capire ma io niente ho sempre negato che mi piacesse Kagome. Quanto sono stato stupido.
S: Scusa e come mai ti sei deciso a farti avanti?
I: La mia relazione con Kikyo ci ha permesso di avvicinarci e anche la scusa degli esami.
S: Cosa centra la tua relazione con Kikyo.
Inuyasha gli raccontò di come avesse chiesto aiuto a Kagome per la situazione che si stava creando in famiglia, di come il padre voleva ufficializzare il fidanzamento al suo compleanno, dei tradimenti di Kikyo e di quello che avevano scoperto su di lei.
S: Ecco perché si comportava in quel modo. Avevo notato che aveva un’aria misteriosa ma quando glielo chiedevo diceva sempre che era una mia impressione. Dopo il diploma mia sorella potrebbe studiare per diventare investigatore è stata brava a nascondermi tutto. Come hai visto lei ti ha aiutata perché anche se era fidanzata in cuor suo ti amava ancora. Allora quei due qualcosa di buono l’hanno combinata. Comunque l’importante che adesso stiate calmi e vi fidiate l’uno dell’altra. Se supererete questa situazione si può dire che il vostro amore è davvero solido.
I: Grazie mille. Questa chiacchierata mi ci voleva proprio adesso mi sento meglio.
S: Inuyasha quando vuoi qualche consiglio se non puoi proprio chiederlo a lei puoi chiederlo o a me o a Miroku.
I: Ok. Ehi Kagome finalmente ti sei decisa ad uscire sei stata chiusa lì per più di un’ora.
K: Bhe tanto eri in compagnia di mia sorella quindi non eri solo. Mi sono rilassata più del dovuto.
Disse facendo la linguaccia.
S: Ok io vado a vedere se quel pervertito ha finito di lavarsi.
K: Va bene ma fai presto sono già le 19:30 tra mezz’ora dobbiamo essere giù per la cena se non vogliamo rimanere a digiuno.
S: Sì sì non preoccuparti.
Così uscì dalla stanza e andò in quella dove si trovava il suo ragazzo.
S: Ehi Miroku. Eeeeeeh!
Sango lo trovò steso sul letto, con ancora addosso l’accappatoio, che russava.
S: Miroku non posso credere che stai ancora con l’accappatoio e per giunta stavi dormendo.
M: Eh oh Sanguccia sei tu mi hai fatto prendere un colpo.
S: Un colpo? Muoviti se non vuoi averlo in testa il colpo. Ma insomma sono le 19:30 e tu sei ancora così.
M: Eddai mi sono solo un po’ rilassato non mi sono reso conto dell’orario e poi tu non c’eri e quindi ne ho approfittato.
S: Va bene adesso muoviti.
Nella stanza accanto.
K: Inuyasha non ti sembra che mia sorella stia gridando?
I: Adesso che me lo fai notare penso proprio di sì. Chissà forse Miroku si è fatto trovare nudo.
K: Ehi ma che vai pensando. Comunque una lavata non te la vuoi fare?
I: Dopo cena con calma. Adesso mi vorrei cambiare solo la maglietta.
K: Aspetta che ti aiuto io.
I: No faccio da solo.
K: Sì così rischi di combinare qualche danno. Non fare il bambino e siediti.
I: Alla fine vinci sempre tu. E dimmi dopo vorresti aiutarmi anche a lavarmi?
Kagome divenne tutta rossa ma pensò che per il bene del suo ragazzo doveva farlo non poteva permettere che li succedesse qualcosa per giunta erano in un altro continente.
K: Bhe direi proprio di sì. Non farti strani pensieri ti aiuto solo perché se ti succede qualcosa qui, siamo nei guai.
I: Sì sì va bene cucciola. Forza adesso andiamo a chiamare quei due sempre che siano ancora vivi.
Andarono a chiamare i loro amici e scesero giù per la cena. Appena arrivati Meido si avvicinò ad Inuyasha. Kagome a quella scena sbiancò ma aveva promesso ad Inuyasha che si sarebbe fidata di lui quindi decise di rimanere con Sango e Miroku per vedere come evolveva la situazione.
Me: Ciao Inuyasha come stai?
I: Ehi cosa vuoi ancora? Ti ho già detto che con te non voglio avere niente a che fare adesso se non ti è di troppo disturbo vorresti toglierti dalla mia vista ho fretta.
Me: Ah sì e dove dovresti andare di bello? Scommetto ad imboscarti da qualche parte con quella sciacquetta.
Disse indicando Kagome che stava diventando sempre più nervosa ma sua sorella la tranquillizzò perché era sicura di quello che stava facendo Inuyasha.
I: Non deve interessarti cosa devo fare e comunque non permetterti più di chiamare la mia fidanzata in quel modo non sei degna nemmeno di nominarla. Ah e comunque nascondermi le medicine non è servito a nulla.
Me: Eh ma cosa stai dicendo?
I: Dai non fare la finta tonta so che sei stata tu comunque non mi interessa perché Kagome ha saputo curarmi lo stesso quindi tienitele pure chissà forse serviranno a te. E adesso vattene noi abbiamo una certa fame consiglio anche a te di fare lo stesso.
Me: Non finisce qui tesoro. Ricorda che quando mi prefiggo qualche obiettivo lo raggiungo sempre.
K: Ah sì? Anche io.
Detto ciò gli diede un ceffone da farle girare la testa dall’altra parte.
Me: Ehi ma come ti permetti.
K: Mi permetto eccome perché lui è il mio fidanzato e non ti permetterò ancora di toccarlo anzi non ti permetterò nemmeno di provare a rivolgerli la parola. Guarda un po’ in giro ci sono tanti camerieri in questo albergo chissà uno di loro è disposto ad accontentarti. Ora sparisci o ti do il resto. Ragazzi andiamo.
Kagome prese sottobraccio Inuyasha e gli diede un bacio davanti a Meido.
K: Visto? Questo è un vero bacio non quello che hai cercato di dargli tu.
Me: Sciacquetta non cantar vittoria perché se non ci riuscirò io ci riuscirà Kikyo. Lei si che ti renderà la vita un inferno.
Inuyasha stava per intervenire ma Kagome lo fermò.
K: Puoi minacciarmi quanto vuoi ma adesso Kikyo non mi spaventa più che ci provi pure ma così renderà la nostra relazione ancora più forte. Come ti ha già detto Inuyasha: “Quello che non ci uccide ci fortifica”.
Così se ne andarono prendendo posto ad un tavolo da quattro dove si vedeva anche la sala dove si svolgevano le cerimonie. Lì si stava festeggiando un matrimonio le due coppie guardarono gli sposi fantasticando su come sarebbe stato il loro matrimonio.
S: Kagome hai visto com’è bella la sposa? Quell’abito le sta d’incanto. Io se mi sposerò l’abito lo voglio a sirena con un’acconciatura alta con qualche punto luce.
M: Oh tesoro sarai stupenda quel giorno avrò occhi solo per te.
S: Non troppo o il mio sposo si ingelosirà.
M: Ehi ma lo sposo sarò io.
S: E chi lo dice? Tu potrai anche essere tra gli invitati.
M: Non è vero. Non puoi dirmi questo.
Disse con la faccia da cane bastonato che tanto piaceva a Sango.
S: Dai non fare così sai che scherzo, ma come dico sempre “nullam certamen est”. Però per il momento voglio pensare che sarà così.
Disse dandoli un bacio.
M: Non preoccuparti sarà senz’altro così perché se non sarò io quello che ti sposerà quello che prenderà il mio posto se ne pentirà amaramente anche  perché avrà vita breve.
S: Ehi sbaglio o siamo gelosetti?
M: Certo con una così bella bisogna esserlo. Tu attiri troppi sguardi.
K: Eh bravo a te non immaginavo questo tuo atteggiamento.
M: Ehi non mi criticate è normale essere geloso della propria ragazza. Non è vero Inuyasha?
I: E’ ovvio non c’è bisogno di chiederlo. E tu Kagome come lo vorresti il vestito?
K: Eh chi io? Non saprei io sin da piccola dicevo di volere l’abito da principessa quello stretto sopra e largo sotto ma non troppo. Le scarpe con un bel tacco alto e i capelli raccolti che scendono un po’ giù, il trucco dovrà essere molto sobrio giusto per dare un po’ di luminosità. Non voglio sembrare un travestito.
M: Ahahah. Ehi Kagome potresti sembrare Jakotsu in quel caso il signorino qui accanto potrebbe abbandonarti sull’altare pensando di trovarselo di fronte.
I: Sarai splendida. Miroku prova di nuovo a nominarlo e realmente Sango si sposerà con un altro.
Dopo fece una tenera carezza alla sua ragazza come se fosse un fiore delicato. Anche lui immaginava il suo matrimonio la sposa ovviamente sarebbe stata la sua amata ma era troppo presto per dirglielo. In quel momento desiderò che gli anni passassero in fretta. Voleva passare il resto della sua vita con lei. Era con lei che voleva costruirsi una famiglia. Quella famiglia completa che lui non aveva avuto. Perché lui rispetto a suo padre avrebbe avuto una moglie e i suoi figli soprattutto avrebbero avuto una madre.
K: Ehi Inuyasha ti senti bene?
I: Certo perché me lo chiedi?
K: Sembri pensieroso. Non ti sarà tornato di nuovo il dolore al braccio?
I: No no ero sovrappensiero niente di che.
S: Bhe ragazzi noi abbiamo detto la nostra. Voi come vorreste vestirvi al vostro matrimonio?
M: Io voglio l’abito bianco con cravatta grigio perla oppure lo voglio grigio topo. Per noi uomini non c’è una vasta scelta. E tu?
I: Eh non ci ho mai pensato. Non mi sono mai messo ad immaginare certe cose.
K: Eddai che male c’è? Un’idea però ce l’avrai?
I: Pensandoci sì. Lo vorrei nero gessato. Dovrà avere la camicia bianca, il gilet e la giacca e i pantaloni non larghi ma aderenti al punto giusto e poi non so se voglio la cravatta o il papillon.
S: Ehi niente male. E tu saresti quello che non ci ha mai pensato? Miroku fatti consigliare da lui per l’abito.
M: Perché il mio non ti piace?
S: Potrebbe andare ma vedo che lui ha più gusto. E poi per come siete amici non ho alcun dubbio che vi consiglierete a vicenda.
K: E’ vero. Voi due siete sempre stati inseparabili. Avete un rapporto d’amicizia così solido da essere l’invidia di molti.
M: L’ho sempre detto che lui è il mio fratello gemello.
I: E io ti ho sempre detto che è impossibile.
M: Sì sì lo so. Ma quelli sono solo piccoli dettagli fratellino. E poi non sono meglio io del tuo vero fratellone?
I: No. Perché quello per lo meno sta zitto è quasi inesistente. Ora che ci penso adesso che sta insieme a tua sorella lo sarà ancora di più. Grazie mille Miroku tua sorella mi ha fatto un mega favore.
M: Ehi non girare il coltello nella piaga. Devo ancora scoprire la meta del loro viaggio.
S: Fidati non te lo dirà mai e poi che vorresti fare, pedinarli?
K: Ragazzi ho un’idea.
I: Ops guai in vista.
K: Ok allora per te non vale. Mi dispiace solo essere il terzo incomodo per loro due.
I: Ehi che significa?
K: Troppo tardi. La mia proposta non varrà per te. Allora stavo dicendo che dopo la maturità potremmo concederci un bel viaggetto anche noi.
S: Whuau è splendida l’idea. Miroku tu cosa ne pensi?
M: Che lì mi concederai l’onore di un figlio. Ci sto.
S: Depravato.
K: Ok che bello. Dopo penseremo dove.
I: Amore dai prima scherzavo come idea è stupenda. Ti prego ritiro quello che ho detto prima.
Disse facendo gli occhi dolci insieme a qualche carezza a cui seguì un bel bacio a stampo. Kagome non diceva sul serio ma vederlo così era troppo divertente. Si avvicinò all’orecchio affinchè gli altri non udissero quello che voleva dire.
K: E va bene cucciolotto per questa volta passi anche perché se tu non ci sei cosa faccio da sola con una coppia.
I: E’ vero da sola non potrai fare quello che farà quella coppia.
Disse con un tono malizioso facendo arrossire la ragazza.
K: Ehi io non intendevo quello!
I: Sì sì come no.
M: Cosa avete da dirvi di così segreto da non poterci rendere partecipi?
K: Niente gli ho solo detto che per questa volta passa. Ehi guardate finalmente si mangia.
I camerieri avevano portato la cena che comprendeva dei piatti strani ma buoni. Così divorarono la cena e sotto l’ordine del professore tornarono alle loro stanze, fortunatamente quelle dei professori erano al primo piano mentre i ragazzi si trovavano al secondo quindi erano meno controllati. Prima di salire le ragazze diedero un’ultima occhiata alla sposa mentre i ragazzi le precedevano.
S: Ehi sorellina ti sei incantata.
K: Già che bello sarebbe se anche noi un giorno ci sposassimo con i nostri ragazzi.
S: Ehi ne sono sicurissima. Vedi per quanto Miroku si comporti così so che lui in realtà ama solo me e per quanto riguarda Inuyasha quello ti si è attaccato come la colla non permetterà a nessuno di portarti via da lui, perciò non mi stupirei se un giorno voi formaste una bella coppia di sposini invidiati da tutti. E tu non sei da meno.
Sango era sicurissima di quello che stava dicendo soprattutto dopo la chiacchierata fatta con Inuyasha.
K: E’ vero se sarà così avremo una vita perfetta e una famiglia completa.
I: Ehi voi due vi muovete?
S: Si si arriviamo.
I ragazzi andarono nelle loro camere e dopo essersi messi in pigiama, si radunarono nella stanza delle ragazze per stare un po’ insieme dopo sarebbero andati a dormire nelle loro stanze, ovviamente a coppia.
M: Ehi amico e tu non ti metti in pigiama?
I: No perché mi devo ancora lavare. Ho preferito farlo dopo cena così me la posso prendere comoda.
M: Eh già però non esagerate.
I: Ma possibile che il tuo pensiero è perennemente fisso sul sesso?
M: Su ammettilo siamo maschi in fondo.
I: Miroku vai a quel paese. Non ti picchio perché il braccio più forte al momento non è disponibile.
I ragazzi parlarono del più del meno compreso quello che avrebbero voluto fare dopo la maturità.
I: Io sono indeciso se ingegneria meccanica o giurisprudenza con attestato di giudice penale.
M: Io il ginecologo.
S: Miroku santo cielo per una volta sii serio.
M: E va bene giurisprudenza e poi voglio prendere l’attestato per diventare notaio. Hai visto che siamo come gemelli? Abbiamo anche le stesse preferenze universitarie.
I: Per metà. Io vorrei fare il giudice penale mentre tu il notaio.
M: Va bene comunque per altri cinque anni andremo in classe insieme. E voi due?
K: Io scienze del servizio sociale oppure economia anche se giurisprudenza piace anche a me. Non so sono l’indecisione in persona.
S: Io chimica e tecnologia farmaceutica.
K: Qualcosa di più semplice no.
S: No. Chissà un giorno scoprirò qualche farmaco per guarire Miroku dalla sua fissazione. Anche se sarà un’impresa ardua.
Tutti scoppiarono in una fragorosa risata. Senza accorgersene si erano fatte le 23:30 così i ragazzi decisero di andare a dormire.
S: Ragazzi io comincio ad avere sonno quindi che ne dite di andarcene a letto? E Miroku si va a dormire niente di più.
M: Ok amoruccio come tu vuoi.
K: Ragazzi domani ci conviene svegliarci per le 6:30.
I: Ehi perché così presto.
K: Perché se vengono i professori a svegliarci e ci vedono così siamo fritti e io non voglio deludere tuo padre facendoli avere qualche bel richiamo dal professore.
S: Ops non ci avevo pensato ma ha perfettamente ragione. Allora Inuyasha io e te domani mattina ci scambiamo i posti e con questo io vi dico buona notte.
M: Sango ti avviso che forse sarà una notte un po’ movimentata.
S: Ti ho già detto che si dorme razza di maniaco.
M: No Sanguccia per una volta non mi riferivo a quello. Qualcosa deve avermi fatto male sento degli strani movimenti nella pancia.
S: Che schifo mi sa che dormirò qui nella mia camera.
K: E no mia cara tu vai a dormire con lui.
S: Uffa! Miroku possibile che devi combinare sempre qualche guaio. Forza andiamo forse è solo un falso allarme. Ragazzi buona notte. Inuyasha domani ti vengo a chiamare io.
I: Ok buona notte.
K: Notte sorellina e buona fortuna.
S: Kagome questa me la pagherai.
Così i ragazzi si salutarono e andarono nelle proprie camere.
K: Ehi Inuyasha se ti serve una mano per cambiarti dimmelo.
Disse rossa in viso.
I: Direi proprio di sì mia cara. Ehi che ne dici di provare la vasca idromassaggio?
K: Ehi e poi il maniaco sarebbe Miroku? Comunque mi sono già lavata.
I: Ah sì? Eddai quando ci capiterà questa occasione.
K: Non se ne parla.
I: Ok. Però una mano mi serve lo stesso e la vasca alla faccia tua la uso lo stesso.
K: Scusa hai detto che la vasca è a idromassaggio?
I: Sì perché non te ne eri accorta?
K: No. Ok domani la proverò. Tu riempi la vasca così ti aiuto.
I: Non vuoi provarla adesso?
K: No. E ora muoviti sennò si fa troppo tardi.
Inuyasha anche se affranto andò a riempire la vasca poi tornò nella stanza dove Kagome stava preparando il necessario. Così lui la prese alle spalle cingendole i fianchi e girandola verso di lui così cominciò a baciarla. I due si lasciarono trasportare finchè senza accorgersene si ritrovarono nel bagno dove la vasca si era appena riempita.
I: Ehi amore allora sei ancora decisa a non volerla provare?
K: Mmmmm fammi pensare…… Ok ho cambiato idea.
Disse maliziosa. A volte Inuyasha sapeva essere molto persuasivo.
I: Lo sapevo. Ora devo solo liberarmi di questi vestiti. Potresti aiutarmi?
K: Solo se tu aiuti me.
I: Vedrò quello che posso fare.
I due cominciarono a spogliarsi. Kagome aiutò il suo ragazzo a spogliarsi visto che aveva un braccio fuori uso. Il tutto fu fatto senza smettere di baciarsi. Una volta liberi da quello che impediva loro di essere pienamente in contatto entrarono nella vasca dove accesero l’idromassaggio.
I: Amore hai visto che alla fine ci sono riuscito?
K: Lo sapevo che me l’avresti fatta. Stai solo attento a non bagnarti il gesso.
I: Ok mammina tanto ho sempre la sinistra non sarà lo stesso ma credo che anche lei non sia niente male.
K: Per dirlo non basta che provarlo.
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I due l’uno di fronte all’altra continuarono a baciarsi mentre le loro mani esploravano ogni piccola parte del corpo dell’altro dandosi piacere a vicenda complice anche l’idromassaggio che lo aumentava. Mentre lei stimolava il membro di lui, lui si intrufolò nell’intimità di lei. Come immaginava la sinistra non era di meno alla destra. Quando Inuyasha tolse le dita lei intrecciò le gambe dietro al ragazzo che la penetrò in un sol colpo cominciando a muoversi con spinte sempre più rapide. Quella era la cosa che gli rendeva più completi. Dopo stettero per un bel po’ abbracciati senza che nessuno parlasse. Per loro quello era un altro modo per dirsi “ti amo resta per sempre con me”.
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I: Visto che non era niente male?
K: Hai ragione. Ti confesso una cosa però promettimi di non arrabbiarti.
I: Che hai combinato? Comunque va bene non mi arrabbio cucciola.
K: Ok. Prima stavo mentendo che non volevo farlo era solo per farmi pregare e rendere ancora più eccitante la cosa. Vedo che ha funzionato.
I: Hai capito alla signorina. Non pensavo che fossi così astuta. Complimenti comunque ammetto che è stato eccitante anche se con te lo è ogni volta.
Cominciò a baciarla sul collo provocandole dei piccoli brividi.
K: Per me è lo stesso cucciolotto. Ehi chissà che stanno combinando quei due di la.
I: Credo che anche loro stiano usando il bagno ma non per farci quello che abbiamo fatto noi.
K: Ma si erano già lavati. A proposito tu ti devi ancora lavare quindi girati così iniziamo non vorrei che prendessi freddo.
I: Ehi mi stai trattando come un bambino.
K: Scusa se mi preoccupo. Adesso stai zitto e obbedisci.
I: Ok, ma solo se non è un ordine.
K: E va bene. Per favore cucciolotto puoi girarti così facciamo il bagnetto?
I: Ehi nemmeno papà diceva così quando ero piccolo.
K: Uh che bello dovevi essere tenerissimo. Una scena bellissima il papà che fa il bagnetto al suo figlioletto. Immagino Sesshomaru doveva essere perennemente imbronciato.
I: Sì infatti appena ci è riuscito si lavava da solo.
K: Ahahahha! Immagino anche il gelo che c’era nel bagno.
I: Eddai lo prendi sempre in giro. Papà dice che prima della morte di nostra madre non era così. Lo è diventato. Diciamo che ha costruito una sorta di muro invisibile come protezione.
K: Protezione? E da cosa?
I: Bhe dagli altri. Lui non voleva affezionarsi più a nessuno per non rivivere il dolore della perdita. Però adesso sembra che Rin pian piano sta facendo crollare questo muro senza che lui se ne stia accorgendo.
K: Ah mi dispiace. Non pensavo che si comportasse così per questo motivo. Pensavo che fosse così dalla nascita. Bhe allora non lo prenderò più in giro.
I: Ehi non farti problemi. Vedi che se se ne accorge ti distrugge. Quello odia essere compatito. E poi non ci metterebbe molto a capire il perché quindi ucciderebbe anche me.
K: Ok farò come se non mi avessi detto niente. Ecco amore abbiamo finito possiamo uscire da qui. Comunque non mi hai ancora detto cosa pensi stiano facendo quei due.
I: Ricordi prima? Miroku ha detto che sentiva degli strani movimenti nella pancia. Quello secondo me sta intossicando tua sorella.
K: Ah è vero, adesso ricordo. Domani lo sapremo. Fortuna che per questa volta non è capitato di nuovo a te il braccio è più che sufficiente. Ah senti prima mi sono fatta dare questa da Ayumi se ti dovesse servire prendila. Questa la puoi prendere non è la pillola a cui sei allergico.
I: Grazie. Certo che le pensi proprio tutte.
K: Bhe sennò che fidanzata sarei. Non lo sono solo per provare le vasche.
I: Ahahaha questa è bella. Comunque grazie mille. Non so che farei senza di te.
K: Faresti solo danni. Su adesso dormiamo.
I due si diedero un bacio e si addormentarono abbracciati.
Intanto nell’altra stanza.
S: Miroku e che cavolo di nottata mi stai facendo passare.
M: Una nottata di merda. In tutti i sensi. Non è colpa mia qualcuno mi avrà preso ad occhio.
S: Si ad occhio e cavolo. Sei tu che quando mangi non ti dai un contegno.
M: E va bene lo ammetto. Comunque adesso vado a chiedere a quelli dell’hotel se hanno un the caldo chissà si blocca questa maledetta diarrea. Torno subito amore tu non ti muovere. Per sicurezza mi porto il telefonino.
Così Miroku uscì dalla camera optando per le scale perché l’ascensore era rumorosa. Quando arrivò al primo piano dove stavano le camere dei professori vide Meido che si dirigeva verso la stanza del professore. Miroku si nascose e prese il cellulare. Se era fortunato poteva scattare qualche foto per poter ricattala non era da lui ma visto che lei non stava risparmiando i suoi amici perché lui avrebbe dovuto. Meido bussò alla porta e il professore immediatamente aprì la porta.
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Prof: Whuau come siamo attraenti.
Disse toccandole il seno. Miroku cominciava già a scattare le foto. Si domandava anche come potevano essere così idioti da fare queste cose fuori dalla stanza. Optò anche per un video un po’ di materiale in più non avrebbe guastato.
Me: Professore.
Prof: Per te in queste occasioni sono Homura.
Me: Ok come vuoi Homura. Questo completo l’ho comprato per quest’occasione.
H (Homura): Eccitante.
Disse toccandola nelle parti basse.
Me: Cosa ne dici se mi fai entrare prima che qualcuno ci veda. Se ci facciamo beccare Kikyo ci uccide già io sto fallendo con Inuyasha se poi falliamo tutti e due immagina.
M: E bravo anche il nostro caro professore fa parte del complotto. Staremo attenti anche a lui.
Il professore fece entrare Meido e poi richiuse la porta cominciando a torturare la ragazza che a stento tratteneva i gemiti per non farsi sentire. Ma per come la stava stuzzicando avrebbe voluto urlare. I due si muovevano come due forsennati con movimenti sempre più rapidi e violenti.
H: Meido che ne dici se quella bella boccuccia questa notte fa un altro bel lavoretto?
Me: Mmmmm ma certo. Però ad una condizione.
H: Mmmm sentiamo.
Me: Che la tua faccia lo stesso.
H: E’ ovvio non sono così egoista. Forza chi inizia?
Me: Entrambi.
H: Ehi siamo proprio intraprendenti questa notte mi sa che i fallimenti ti eccitano. Mi fa piacere. Allora non perdiamo tempo.
I due si scatenarono assumendo posizioni sempre più insolite. Finchè giunsero all’apice del piacere.
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Miroku era ancora lì che aspettava. Si era anche avvicinato alla camera per poter ascoltare, ma quando cominciò ad ascoltare alcune parole si allontanò. Dopo un bel po’ di tempo Meido uscì dalla stanza del professore.
Me: Professore è stato bellissimo, non immaginavo che se la cavasse così bene.
H: Anche tu mi hai sorpreso.
Disse attirandola a se e continuando a toccarla gli diede anche qualche bacio sul collo. Il cellulare di Miroku non si lasciò sfuggire nulla.
Me: Peccato che sia finito per questa notte. Spero che ce ne siano altre.
H: Ma certo che ce ne saranno altre. Dobbiamo stare attenti a non farci scoprire. Comunque se dovesse succedere qualcosa ricorda che io sono pur sempre un professore.
La toccò un altro po’ e poi la lasciò andare.
H: Che ingenua non ha ancora capito che la sto usando solo come passatempo non sa il vero legame che intercorre tra me e Kikyo.
Miroku ascoltò tutto. Quando vide che sia Meido che il professore si erano dileguati se ne andò anche lui. Questa volta si diresse davvero verso il distributore dell’hotel per prendersi un the. Al cellulare erano arrivati alcuni messaggi di Sango che gli chiedeva che fine avesse fatto. Lui rideva sotto i baffi al pensiero di ciò che aveva scoperto. Tornò in camera dove trovò una Sango a dir poco infuriata e preoccupata.
S: Che fine hai fatto? Non dirmi che hai trovato qualche coppia da spiare?
M: Diciamo che più o meno è così.
S: Miroku dannato non pensavo che fossi così pervertito da spiare le altre coppie.
M: Ehi tesoruccio non è come pensi. Su mettiti a letto che ti racconto tutto.
S: Si e che ti inventi la favola della buona notte?
M: No ho anche delle prove.
Miroku raccontò quello che aveva scoperto e fece vedere anche le foto e i video che aveva fatto.
S: Magnifico. Allora servi a qualcosa. Bhe Meido è arrivata la tua fine hai finito di dare fastidio.
M: Sango che fai parli da sola? Così mi spaventi.
S: No non sono affatto impazzita. Da quello che hai detto il nostro caro professore è complice di Kikyo. Dovremo stare attenti a quello che farà. Dopo Meido, potrebbe provare anche lui a minare il rapporto di mia sorella e Inuyasha. Uffa nemmeno in gita si può stare tranquilli. Amore domani informiamo Kagome e Inuyasha poi vedremo se vuole informare suo padre. Secondo me farebbe la cosa migliore. Ok adesso ci conviene dormire sennò col cavolo che ci alziamo. Io devo anche alzarmi alle 6:30 per tornare in camera mia.
M: Ok amore ma domani voglio il mio premio.
S: Per adesso accontentati del bacio.
I ragazzi si misero a dormire Miroku non ebbe più nessun problema di stomaco. Alle 6:30 le sveglie suonarono senza pietà. Sango si alzò subito mentre Inuyasha era stato praticamente buttato giù dal letto.
I ragazzi si scambiarono i posti delle camere tornando a quelle che le erano state assegnate.
I: Ehi Sango com’è andata con il signorino di là?
S: Non mi ci far pensare. Però diciamo che non è stata del tutto da buttare. E’ stata anche proficua.
K: E brava la mia sorellina.
S: Ehi non pensare male non è quello che intendete voi. Forse quello lo dovrei dire io.
La coppia arrossì ma Sango fece finta di non accorgersene.
S: Quando ci raduneremo tra qualche ora Miroku vi racconterà tutto. Fidatevi è una cosa stupenda. Bene Inuyasha adesso ti conviene tornare di là.
 
Dopo un’oretta i ragazzi vennero svegliati dai professori. Al secondo piano andò il professore Homura mentre al primo piano il professor Myoga.
H: forza ragazzi in piedi.
M: Oh certamente professore. Mamma mia che faccia che avete. Scommetto che non siete riuscito a dormire. Avete ragione questi letti sono così scomodi.
H: Bhe forse hai ragione. Adesso muoviti a vestirti e tra mezz’ora giù per la colazione. Il tuo amico vedo che non ha problemi. Sveglialo o resta senza colazione.
M: Bhe lui è un caso eccezionale. Sarebbe capace di addormentarsi sulle pietre. Bene professore ci vediamo giù.
Miroku chiuse la porta e svegliò l’amico che era già mezzo sveglio.
M: Inuyasha io vado a chiamare le ragazze.
I: Ehi aspetta dammi una mano con la camicia.
M: Ok. Ma la prossima volta chiamo Kagome.
Mentre nella stanza delle ragazze.
S: Kagome ti vuoi muovere. Io intanto chiamo i ragazzi.
K: Ehi aspetta ho finito. Ecco sono pronta. Andiamo.
Combinazione sia i ragazzi che le ragazze avevano avuto la stessa idea per questo si incontrarono nel corridoio.
K: Ragazzi cosa dovevate dirci?
M: Una cosa eccezionale che ci toglierà Meido davanti alle scatole. Questa notte volevo andare a prendere un the al distributore. Per scendere ho usato le scale perché l’ascensore fa rumore. Al primo piano ho visto una scenetta che ho immortalato con il telefonino.
I: Miroku non dilungarti arriva al dunque sono curioso di sapere come ci toglieremo di mezzo Meido.
M: Uffa il solito ansioso. Comunque la nostra cara Meido ha una relazione con il professore Homura. Gli ho visti in atteggiamenti inequivocabili. Qui potrete vedere con i vostri occhi. Però da quello che ho capito il professore la sta usando come passatempo. Quello che però dobbiamo scoprire è cosa intendeva per la sua reale relazione che intercorre tra lui e Kikyo. Ragazzi dobbiamo stare attenti ad ogni loro mossa.
S: Inuyasha ti consiglio di mettere tuo padre al corrente di tutto questo.
I: Sì hai ragione. Miroku ma come mai ogni volta sei sempre tu a scoprire questo genere di cose?
M: Bhe chiamalo intuito o fortuna. Però dobbiamo ringraziare il cibo dell’albergo. Se non mi fossi sentito così male a quest’ora non avremo scoperto un bel niente.
K: Hai ragione. Uffa nemmeno in gita ci si può rilassare.
I: Sta calma Kagome l’aver saputo questo è stata una fortuna. La potremo usare come ricatto così non ci romperà e il professore che ci provi pure. Dopo colazione avviserò mio padre.
K: Inuyasha perché non gli scrivi un messaggio qui qualcuno potrebbe sentirti e avvisarli.
I: Hai ragione. Ok adesso mangiamo che ho fame.
M: Chissà forse stanotte hai consumato troppe energie con lei.
I: Miroku razza di maniaco quando la smetterai. Ora o mangi da solo o te lo ficco a forza il cibo così almeno avrai la bocca impegnata per fare altro.
Kagome assunse uno sguardo malinconico e sospirò rumorosamente.
I: Ehi Kagome perché quella faccia?
K: Niente è che vorrei che fosse sempre così senza doverci preoccupare di stare all’allerta nel caso ci vogliano giocare qualche brutto tiro. Vabbè prima o poi ci lasceranno in santa pace adesso mangiamo o qui i professori ci lasciano a digiuno. Ah ragazzi avete portato le versioni da mettere nei templi?
S, I: Sì
K: E tu Miroku?
M: Ehm dimenticata. Mi dispiace.
I: Vedi se invece di pensare alle porcherie pensassi ad altro te ne saresti di sicuro ricordato.
S: Bhe per fortuna che ci sono io. L’ho presa prima di uscire di casa.
M: Oh amore mio cosa farei senza di te.
S: Schifo.
S: Schifo.
M: Cattiva.
My: Ragazzi forza muovetevi. Vi siete messi comodi? Oggi si camminerà moltissimo. Portatevi l’acqua e il giusto necessario.
I: Ok forza andiamo.
My: No Taisho.
I: Sì.
My: Tu come ti senti?
I: Bene perché?
My: Non vorrei che con quel braccio ti sentissi male. Fatti aiutare dal tuo amico. Forza Mushi sei forte una sacca in più cosa ti costa.
M: Ehm professore ma io questo non lo conosco.
My: Ahh ah ah molto spiritoso. Muovetevi.
K: Professore mi scusi le posso chiedere un favore.
My: Dimmi.
Kagome si avvicinò al professore senza farsi sentire dagli altri.
K: Ehm volevo chiedere se viene in farmacia con me per prendere un antidolorifico per Inuyasha.
My: Ecco lo sapevo. Non sta bene. Non gli è venuto in mente di portarseli da casa?
K: Ehm professore se gli era portati ma qualcuno per fargli un dispetto gliel’ha rubati. Fortunatamente da casa avevo portato un antidolorifico in fiala ma se si sente male mentre siamo in giro di certo non la può fare per strada.
My: Hai ragione. Sapete chi può essere stato?
K: Sì ma è meglio non dirlo anche perché prove certe non ne abbiamo.
My: Va bene alla prima farmacia ci fermiamo.
K: Grazie mille.
Kagome si ricongiunse con gli amici che immediatamente chiesero cosa avesse detto al professore. Spiegò il motivo e si avviarono verso il gruppo. Così iniziava una bellissima giornata all’insegna dei templi. I ragazzi avevano portato un bel po’ di copie delle versioni da lasciare in ogni tempio. Tra tutti quegli uno li doveva pur ascoltare.
Alla prima farmacia il professor Myoga chiamò Kagome per comprare ciò che serviva. La ragazza ringraziò il professore per l’enorme favore fatto. Lo aveva chiesto a lui proprio perché conosceva la lingua quindi non si sarebbe dovuta scervellare per farsi capire.
K: Inuyasha ecco le medicine così se ti dovesse succedere qualcosa per strada, che ovviamente spero di no, potrai prenderlo tranquillamente.
I: Grazie mille. Stavolta lo dovremo chiudere in cassa forte giusto per evitare che qualcuna di nostra conoscenza provi a fare quello che ha già fatto. Quasi quasi ad uno di quegli dei chiederò di esaudire la sentenza che gli tiro dietro.
M: Whuau come siamo vendicativi.
I: Amico mio quando ci vuole ci vuole.
S: Hai perfettamente ragione. Ehi ragazzi ecco il primo tempio. Su forza moviamoci.
Sango involontariamente aveva urtato una compagna di classe che però pensava fosse un’estraneo.
S: Ops mi scusi.
?: Ehi Sango sono io.


ANGOLO DELL'AUTRICE:
 OK premetto che scrivere questo capitolo mi ha fatto vergognare all'ennesima potenza. Comunque tornando al capitolo abbiamo scoperto nuove cose e nuovi personaggi che sono complici di Kykio. Dunque chi ghignava alle spalle dei ragazzi non era altri che uno dei professori. Cos'avrà in serbo per i nostri amici. Quale sarà il suo ruolo in questa storia e inoltre qual'è la reale relazione che intercorre tra lui e Kykio? Sarà solo lavoro o c'è qualcosa di più?
E la persona che Sango ha urtato chi è?

RINGRAZIAMENTI: 

Ringrazio i miei cari lettori e soprattutto i miei più cari recensori:
 Rosadc

love candy 77
per aver recensito il capitolo precedente.
Grazie di cuore.

Ps dato che domani sarò assente per problemi di salute volevo avvisarvi che oggi forse verranno pubblicati 1 o 2 capitoli in più oltre a questo. Diciamo che è per farmi perdonare della mia assenza di domani. Vi ringrazio per la comprensione che sicuramente dimostrerete.

BACI Inu_ka
 

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Capitolo 25
*** Anche un ghiacciolo può amare ***


S: Ops mi scusi.
Ay: Ehi Sango sono io.
S: Ah Ayame sei tu. Pensavo avessi urtato qualche estraneo. Scusa ma stai da sola? E le tue amiche?
Ayame faceva gruppo con Meido e altre due ragazze. Ma non si sa perché Ayame si era distaccata da loro. Cosa che non faceva mai.
Ay: Chi quelle? Sango forse me ne sono resa conto troppo tardi ma quelle sono tutto fuorchè amiche. Non immagini che arpie sono. Involontariamente ho ascoltato cosa hanno fatto e quello che vogliono fare, siccome non sono quel tipo di persona ho preferito distanziarmi adesso prima che sia troppo tardi. Adesso ero venuta per dire una cosa ad Inuyasha.
I: A me? E cosa? Se è una minaccia di Meido te ne puoi pure andare.
K: Inuyasha razza di maleducato falla parlare.
Ay: Bhe non ha tutti i torti a trattarmi così visto che ero in gruppo con lei. Comunque no anzi volevo dirti che mi dispiace per quello che vi ha fatto all’autogrill.
Disse guardando dispiaciuta sia Kagome che Inuyasha.
Ay: Mi dispiace anche delle medicine che ti ha nascosto.
I: Ecco lo sapevo che era stata lei.
Ay: Sì l’ho sentita ieri sera mentre ne parlava con Serin. Quindi Inuyasha tieni queste ti appartengono le ho prese dal suo armadietto prima di uscire dall’albergo.
I: Grazie anche se non mi servono più. Comunque se Meido ti scopre ti sei messa in guai seri.
Ay: Non mi interessa. Non mi piace fare questo genere di cose. Ok ragazzi ci vediamo dopo.
K: Aspetta Ayame perché non rimani con noi almeno per l’escursione. Sempre se vuoi.
S: Sì mia sorella ha ragione. Non è il massimo passare la gita da sole.
Ay: Oh ragazze grazie. Ma non vi darò fastidio? In fondo voi siete due coppie.
K: E che c’entra per strada non si fa niente. Quindi cosa fai?
Ay: E va bene ragazze grazie mille. Scusate non ho chiesto se per voi due va bene.
M: Certo che per noi va bene. Non è forse così Inuyasha?
I: Per me non fa differenza. L’importante è non trovarci tra i piedi Meido e le sue arpie.
Inuyasha anche se non lo aveva detto non era del tutto convinto di quello che aveva detto la ragazza. Davvero una come lei poteva staccarsi dal suo gruppo da un momento all’altro. Inuyasha si sentiva irrequieto forse il suo cosiddetto istinto canino voleva dirgli di non fidarsi troppo. Oppure era solo una preoccupazione inutile. Questa volta non sapeva proprio cosa pensare. Dunque decise di incamminarsi con gli altri senza dire niente di quello che sentiva.
Ay: Non preoccupatevi.
Poi Ayame si rivolse a Kagome.
Ay: Kagome dopo vorrei parlarti in privato se non ti dispiace.
K: Ops guai in vista? Va bene quando ritorniamo in albergo o appena ne avremo la possibilità.
Disse facendoli l'occhiolino. La giornata proseguì senza troppi intoppi. Come previsto i ragazzi lasciarono in ogni tempio visitato una versione di greco sperando che qualcuno di loro facesse la grazia. Miroku era quello più drammatico sembrava un vero attore delle tragedie greche questo scatenò l'ilarità del gruppo. Ayame osservò il gruppo che con poco riusciva a divertirsi, mentre quello di Meido per divertirsi aveva bisogno di far del male ad altri come era successo con loro. Il tempo passò velocemente e verso le 19:00 i professori condussero gli alunni in albergo dove gli diedero una splendida notizia.
Ho: Ragazzi un attimo di attenzione.
All'istante i ragazzi si azzittirono per ascoltare ciò che aveva da dire il professore.
H: Ragazzi allora questa sera abbiamo optato per una serata in discoteca visto che vicino l'albergo c’è n’è una. Se qualcuno di voi non se la sentisse può rimanere in camera. Dubito che qualcuno ci resti.
Gli alunni erano eccitati all'idea di andare in discoteca lì per lo meno avrebbero potuto svagarsi come si doveva anche se erano limitati dalla presenza dei professori.
I: Ehi Kagome finalmente ci fanno fare qualcosa che non riguardi la scuola. Te l'avevo detto che ci saremo divertiti all'ennesima potenza..... Ehi perchè quella faccia? Non ti senti bene?
K: Eh no Inuyasha sto benissimo ma ho paura.
I: Paura di cosa? Ci sono io di cosa dovresti aver paura.
K: Inuyasha è per te che ho paura. Se dovesse succederti qualcosa? Se qualcuno ti urtasse il braccio o se qualcuno ci tendesse un'altra trappola?
I: Ehi calmati non succederà niente di tutto ciò. Ricordati dobbiamo avere un'assoluta fiducia reciproca. Ah ricorda che noi due ci siamo scambiati i numeri quindi non possono ingannarci con i messaggi. Quindi adesso rilassati, anzi andiamo a rilassarci.
K: Come andiamo a rilassarci?
I: Bhe dobbiamo ancora lavarci. Ah a tal proposito mi lavo prima io perchè tu impieghi una vita. Però cucciola dovresti darmi una mano.
Kagome al pensiero di quello che era successo divenne rossa.
K: Ehm sì hai ragione.
I: Ehi dopo tutte le volte che ci siamo visti nudi ancora ti imbarazzi? Sai che quando diventi rossa sei ancora più bella?
K: Gra...grazie.
I: Ecco hai visto? Bhe andiamo a cenare così prima ceniamo e prima ce ne andiamo.
I professori presero i nominativi di chi sarebbe andato alla discoteca. Era ovvio che se qualcuno non fosse andato un professore doveva rimanere. Ciò sarebbe successo anche se qualcuno se ne fosse voluto andare via prima. Tutti acconsentirono ad andare. Dopo cena i ragazzi furono mandati nelle loro camere per potersi preparare e si diedero appuntamento alle 22:00.
***************************************************
Driin driiin
In: Ehi chi sarà mai a quest'ora? Pronto.
Ta: Inu sono Taiga.
In: Ah Taiga sei tu? Accidenti mi hai fatto prendere un colpo. Pensavo fosse Inuyasha. Dimmi.
Ta: Amico ho scoperto delle cose su Kikyo che ne dici se domani ci vediamo? Sarebbe il momento migliore visto che i ragazzi non ci sono. Che ne dici se domani pranziamo insieme?
In: Perfetto per me va bene tanto non ho molto lavoro domani e gli impegni che ho li posso sbrigare in mattinata. Allora perfetto alle 13:30 va bene?
Ta: Sì perfetto. A domani.
Se: Papà chi era?
In: Tuo suocero.
Se: Eh?
In: Taiga il padre di Rin la tua fidanzata.
Se: Papà lo so chi è, ma non ti sembra affrettato definire il tuo amico mio suocero?
In: No perchè lo sarà e io non mi sbaglio mai. Comunque non esci stasera?
Se: Sì infatti adesso stavo uscendo. Comunque cosa voleva Taiga?
In: Niente ci vedremo domani a pranzo per discutere su alcune cose che ha scoperto sulla mummia vivente.
Se: Ah ho capito spero che ci servano queste informazioni. Sai non mi piace ammetterlo ma sono davvero preoccupato per quel testone di mio fratello. Non vorrei che si cacciasse in guai più grossi di quelli in cui si è già cacciato. Per adesso si è rotto un braccio non vorrei che si facesse ancora più male.
In: Figliolo non preoccuparti Kagome sa come frenarlo.
Se: Già è una ragazza d'oro per riuscire a sopportarlo. Mi dispiace che questo gli stia costando troppo.
In: Hai ragione. Ma a lei sta bene così non vorrebbe fare altrimenti. L'unica cosa che sbaglia è quella di sentirsi in colpa per cose che non dovrebbe. Però scommetto che grazie al dottore e soprattutto con l'aiuto di tuo fratello riuscirà a superare anche questo.
Se: Ne sono certo. Bhe adesso papà se non ti dispiace io vado si sta facendo tardi e Rin mi aspetta.
In: Rin è un'altra ragazza d'oro. Non potrei essere più fiero di voi finalmente con loro potrete avere quella felicità che non avete mai avuto. Salutamela e mi raccomando fate attenzione.
Se: Papà non sono un bambino o un irresponsabile come tuo figlio minore perciò stai tranquillo. Ciao.
Sesshomaru si diresse verso la casa di Rin pensando a cosa avesse scoperto suo padre riguardo Kikyo con questi pensieri arrivò a destinazione senza accorgersene. Suonò il clacson e dalla porta uscì una Rin euforica che si fiondò in macchina come una scheggia. Dopo aver dato un bacio al suo amato chiuse la portiera e si allacciò la cintura.
Se: Allora dove la porto?
R: Ehi come mai questo atteggiamento? Sei strano.
Se: Diciamo che sono di buon umore. Allora dove andiamo?
R: Non sò lascio ai più anziani la scelta.
Detto questo la ragazza si mise a ridere.
Se: Ehi che fai prendi in giro? Non sono mica tanto vecchio. Ok allora conosco un bel posticino.
R: E dove sarebbe?
Se: Spiacente è una sorpresa. Hai voluto far decidere me e adesso ne paghi le conseguenze.
Così si diressero verso un posto a cui lui era molto legato. Nessuno lo sapeva tranne la sua famiglia. Non era il tipo da raccontare le sue cose private agli estranei ma con Rin era diverso sentiva che con lei poteva condividere tutto anche questo.
Dopo un quarto d'ora arrivarono a destinazione. Si trovarono sul belvedere dove si trovava una pizzeria molto elegante con una vista stupenda. Quella era la pizzeria dove amava andare quando era viva sua madre. Sebbene fosse molto piccolo, quel luogo lo ricordava alla perfezione. Anche dopo la morte di sua madre continuò ad andare con la sua famiglia ma non era più lo stesso. A pensarci bene era da tanto tempo che non andava perchè non voleva condividerlo con nessuno che non fosse speciale e in questo caso Rin lo era. Sesshomaru si abbandonò ai ricordi e solo la voce di Rin lo riportò alla realtà.
R: Ehi Sesshomaru tutto  bene?
Se: Ah sì perchè me lo chiedi?
R: Niente hai assunto un espressione alquanto seria e allo stesso tempo triste e malinconica.
Era straordinaria la capacità che aveva Rin nel riuscire a scrutare nel profondo dell'anima di qualcuno e questo ai suoi occhi la rendeva ancora più unica. Dopo questo non aveva più dubbi lei era la ragazza giusta per lui.
Se: Niente è solo che a questo posto sono legati i pochi ricordi che ho di mia madre. Qui era dove venivo con i miei genitori quando ero piccolo. La malattia di mia madre peggiorò quando uscì incinta di mio fratello e quando partorì le fu letale. Mio padre per farmi calmare in ospedale mi disse che quando si fosse ripresa saremmo venuti qui, ma purtroppo non ci venimmo mai perchè quel giorno mia madre morì.
La voce di Sesshomaru si fece rauca era come se fosse spezzata dal pianto ma dai suoi occhi non usciva una lacrima l'orgoglio era più forte di lui. I due erano seduti su una panca così Rin si alzò e da dietro cinse il suo ragazzo come per volergli dare conforto. Non sapeva cosa dire ma quel gesto per lui significava moltissimo. Era come se adesso quel vuoto stesse per riempirsi. Aveva preso in giro sia suo padre che suo fratello per questo motivo ma adesso poteva capirli pienamente e di questo ne fu felice. Si sentì anche più leggero dopo aver condiviso questa parte del suo passato con la donna che più amava al mondo.
R: Grazie.
Se: E di cosa?
R: Di aver condiviso questo posto così speciale per te con me. Mi hai reso la ragazza più felice della terra.
Se: Non lo so, ma tu hai uno strano effetto su di me. Questo posto e soprattutto il mio passato non l'ho mai voluto condividere con nessuno e l'averlo fatto con te mi ha fatto capire ancora di più quanto tu sei speciale per me. Sai a sentirmi parlare non mi riconosco più nemmeno io.
Disse accennando un sorriso cosa ancor più rara da vedere in un tipo come lui. Tirò a se la sua donna e la fece sedere sulle sue gambe così da poterli dare un lungo e passionale bacio. Rin si emozionò talmente tanto che si lasciò sfuggire qualche lacrima che il suo ragazzo prontamente tolse. Anche se sapeva che stava piangendo per l'emozione lui lo stesso non voleva vederla piangere perchè a lui piaceva il sorriso di Rin e non le lacrime.
R: Che male c'è ad essere un pò più aperti. Comunque non preoccuparti non dirò a nessuno come sei stato oggi. Però promettimi che almeno con me farai crollare quel muro che ti sei costruito intorno. L'ho capito che lo fai per proteggerti dal mondo esterno ma sappi che non sempre è un bene, a volte bisogna essere più aperti. Diciamo più di compagnia. Anche se io mi sono innamorata del principe dei ghiacci come sei adesso non mi dispiace.
Ancora una volta Rin aveva colpito nel segno. Era vero il suo comportamento freddo e distaccato era un modo per proteggersi anche se non sempre ce n'era bisogno.
Se: Grazie.
R: Uh guarda una stella cadente. Esprimi un desiderio.
Così Rin espresse il desiderio. Sotto lo sguardo indagatore del suo ragazzo che sicuramente si stava chiedendo quale fosse.
Se: Bhe cos'hai chiesto?
R: Non si dice altrimenti non si avvera.
Se: Ok! Però io uno adesso ce l'ho.
R: Aspetta che indovino.... Hai fame!
Se: Ehi ma cos'hai espresso il dono di leggere nella mente degli altri?
R: Ahahhah no. E' solo che il tuo stomaco me lo ha detto. Su forza andiamo.
Così entrarono nel locale dove Sesshomaru chiese il tavolo dove si sedeva con i suoi. Da lì si poteva godere di un panorama mozzafiato. Infatti l'espressione di Rin lo confermava. Sesshomaru ne era più che sicuro quello era lo stesso effetto che aveva su di loro. Poteva tornarci mille volte ma l'effetto che aveva su di lui era sempre lo stesso e adesso con lei lo era ancora di più. Adesso finalmente quel posto sarebbe stato legato a dei ricordi nuovi. Questo non significava però che quelli vecchi sarebbero stati cancellati è solo che adesso ci sarebbe stato un motivo in più per amare quel posto.
Rin si affidò ai gusti di Sesshomaru visto che conosceva bene la cucina di quel posto infatti ciò che mangiò fu la cosa più buona che avesse mai mangiato. Dopo aver finito Sesshomaru pagò il conto e si diressero fuori sedendosi ancora un pò su una panchina molto appartata. Da lì non li vedeva nessuno se avessero voluto vederli doveva andarci di proposito.
Lì si scambiarono effusioni di ogni genere. Sesshomaru mise le mani sotto la maglietta di lei, che era seduta sulle sue gambe, accarezzandole la schiena mentre lei accarezzava la folta chioma di lui. Stettero a lungo in quella posizione e le mani di lui accarezzarono con delicatezza ogni centimetro della pelle della sua ragazza. Era strano ma con lei non sentiva quell'impulso quasi animalesco che aveva avuto con le precedenti ragazze era come se Rin dovesse essere toccata delicatamente senza eccedere. Mentre continuavano a baciarsi si ritrovò a pensare:
Se: "Quando sarà giunto il momento piccola mia, con te non si tratterà di fare sesso ma per la prima volta in tutta la mia vita farò l'amore. Renderò la tua prima volta davvero speciale e indimenticabile. Te lo prometto amore mio".
Sorrise al pensiero di quello che aveva appena pensato. Eh sì Rin lo aveva proprio stregato.
Quando si staccarono si accorsero che era abbastanza tardi entrambi il giorno dopo avevano i loro impegni scolastici.
Se: Piccola mi dispiace doverlo dire ma si è fatto davvero tardi domani devi andare a scuola.
R: Ehi così mi fai sentire una bambina e comunque anche tu domani devi andare all'università.
Se: Sì ma io mi alzo lo stesso a prescindere dall'orario che vado a dormire. Invece tu se sei come tuo fratello non ti alzi nemmeno con le cannonate.
R: Hai ragione andiamo.
Così Sesshomaru accompagnò Rin a casa sua dove prima che scendesse dall'auto gli diede un ultimo bacio per dargli la buona notte.
R: Buona notte! E grazie per questa splendida serata. Mi raccomando quando arrivi avvisami, ok?
Se: Va bene appena arrivo ti mando un messaggio.
Sesshomaru aspettò che la ragazza entrasse in casa per poi avviarsi verso la sua.
Appena arrivò mandò il messaggio alla sua fidanzata e filò in camera sua. Si buttò sul letto cercando di dormire ma il pensiero della serata appena trascorsa non glielo permetteva. Era stranamente felice di aver condiviso una cosa per lui preziosissima con un'altra persona. Ma quella non era una semplice persona quella era Rin la sua ragazza.
***************************************************
I: Ehi Miroku hai finito? Se non ti dispiace vorrei usare anche io il bagno.
M: Uffa come sei noioso. Scusa ma perchè non sei rimasto in stanza con Kagome così io potevo rimanere con la mia dolce Sanguccia.
I: Per il semplice motivo che quelle due si sono dileguate come un fulmine perchè si dovevano mettere d'accordo su come vestirsi. Ah le donne chi li capisce è un genio. Ogni volta che vanno da qualche parte impiegano ore per prepararsi.
M: Senti chi parla. Chi è d'avanti alla valigia da un'ora perchè non sa cosa mettersi. Comunque ti consiglio quel jeans con quella camicia bianca in fondo sarebbe comoda anche per via del tuo braccino.
I: Ehi a volte riesci a pensare anche ad altre cose oltre alle donne. Ottimo consiglio. Però adesso esci dal bagno o ti caccio a pedate.
M: Ok! Prego signor No Taisho vada a prepararsi per la sua dolce donzella. Io vado da loro.
I: Non ci provare hanno detto che verranno loro quando saranno pronte razza di maniaco.
Intanto nell'altra stanza le due ragazze si stavano preparando al meglio.
S: Ehi sorellina che ne dici di questo abitino?
K: Mmmm! E' carino ma mi piace più quello rosa.
S: Non è troppo corto?
K: Ma no su forza sbrighiamoci. Io mi metto questo nero di pizzo che ne dici? Non è esagerato.
S: No è perfetto. Inuyasha non si staccherà da te per nessun motivo talmente tanta la gelosia.
K: Dici?
S: Sì. Ahahhahah. Perchè quella faccia? Vedi che anche il mio è corto. Su forza vieni che così ti sistemo i capelli e il trucco.
K: No il trucco no! Metterò solo il lucidalabbra niente di più.
S: Bhe la signorina Higurashi vuole accontentare il signorino No Taisho. Non è lui che ha detto che stai meglio senza trucco?
K: Sì! Ma non lo faccio perchè me lo ha detto lui. Lui me lo ha solo fatto notare. Dai andiamo quei due tra un pò ci uccidono. Sono le 22:00 passate.
Le ragazze andarono a bussare alla porta dei loro fidanzati dove trovarono un Inuyasha a dir poco cadaverico.
K: Ehi Inuyasha cos'hai? Non dirmi che anche tu hai avuto problemi di stomaco come lui?
M: Non me lo far ricordare. Comunque sta così perchè ha fatto un movimento brusco con il braccio ingessato e adesso talmente il dolore che suda freddo. Mi sa che le pillole non basteranno.
I: Ehi ma cosa state blaterando sto benissimo.
S: Sì come no ti si vede lontano un miglio come stai. Con quel colorito puoi far concorrenza a Kikyo. Kagome cosa ne dici di farli un antidolorifico intramuscolo.
K: Sì hai ragione. Inuyasha poi rimaniamo qui non mi sembra il caso. Ragazzi andate voi due io rimarrò con lui.
I: Ehi non sono in punto di morte sto benissimo e accetto la proposta di Sango. Muoviamoci così andiamo in discoteca.
K: E va bene ma al minimo accenno di dolore torniamo in stanza.
I: Ok mammina. Uffa dovevo mandare un messaggio a mio fratello ma con la sinistra non ci riesco e il tuo cellulare non mi aiuta proprio Kagome.
K: Eddai è semplice. Comunque perchè non lo chiami invece di mandarli il messaggio.
M: Ehi digli da parte mia di non combinare qualche danno con mia sorella.
I: Sì sì come no. Lo chiamo domani adesso forza tesoro fammi quel dannato antidolorifico e andiamo.
Così quando Kagome finì tutti scesero nella sala principale per incontrarsi con il resto degli studenti.
***************************************************
Ho: Pronto Kikyo! Sono Homura, il piano procede come previsto. I ragazzi adesso stanno andando in discoteca. La discoteca si trova dieci metri dall'albergo. Si chiama Fujiama. Ci vediamo lì. Byakuia può inviarti il falso messaggio facendo credere che Inuyasha ti voglia incontrare.
Ky: Ben fatto verrò insieme a Koga così lui si occuperà di Kagome.
Ho: Ehi cerca di non andarci pesante in fondo sono pur sempre un professore e non vorrei passare dei guai.
Ky: Non preoccuparti andrà tutto per il meglio.
Così Homura chiusa la telefonata ignaro che qualcuno stesse ascoltando la sua conversazione.
Ay: Bene bene. Devo avvisare subito Kagome e Inuyasha.
Non solo Ayame aveva ascoltato la telefonata. Lo zio di Inuyasha aveva messo sotto controllo i cellulari di tutti i professori e perciò adesso sapeva tutto.
Ay: Kagome.
Un’ Ayame tutta affannata la raggiunse.
K: Ayame che succede?
Ay: Tu e Inuyasha state attenti ai messaggi che riceverete ho ascoltato una telefonata di Homura e se non ho capito male stava parlando con Kikyo. Vuole giocarvi un brutto tiro questa sera in discoteca.
K: Grazie mille Ayame.
Kagome si fece pensierosa e decise di raccontare il tutto ad Inuyasha che aveva assunto l’aria di un omicida tanta la rabbia che stava provando. Le informazioni che gli aveva dato Ayame erano preziose forse avrebbero potuto ritorcere tutto contro chi voleva giocare questo brutto tiro. Si era decisamente stancato di tutte queste interferenze nella loro relazione.
I: Kagome che ne dici se li rivoltiamo il tutto contro.
K: Per una volta sono d’accordo con te e ho anche un piano.
I: Ah si e quale?
K: Allora ascolta noi due ci siamo scambiati i telefonini con i numeri, giusto.
I: Certamente.
K: Aspetta te lo scrivo per messaggio non vorrei che ci stessero spiando anzi ce li mandiamo con quelli di Sango e Miroku i nostri potrebbero essere sottocontrollo.
I: Hai ragione.
Così si fece prestare il telefonino di Miroku mentre Kagome quello di sua sorella spiegando ovviamente il perché.
K: Allora tesoro pronto?
I: Accidenti mi sento un idiota.
Kagome cominciò a scrivere il messaggio e lo inviò.
K:
innanzitutto ci scambiamo i telefonini ma non i numeri. Io continuerò a tenere il tuo mentre tu il mio.
Potrebbero riconoscere i telefonini e insospettirsi.
I:
Perfetto ho capito.
K:
Poi agiremo in base a quello che ci sarà scritto nei messaggi.
Ad esempio se mi scrivono ci incontriamo in quel posto loro saranno convinti di incontrare te mentre lì ci sarò io.
I:
Sinceramente ho paura che ti succeda qualcosa. Perché non facciamo che gli dai direttamente buca.
K:
Non preoccuparti andrà tutto bene.
Potremo finalmente mettere fine a tutto questo.
I:
Non so. Aspetta mi sono ricordato che mio padre ci ha messo delle guardie del corpo in incognito. Devo solo metterlo al corrente. Lo farò adesso con questo numero.
K:
Perfetto. Ehi questa gita si sta rivelando piuttosto eccitante.
I:
Te l’avevo detto. Però per questo ammetto che dobbiamo ringraziare Ayame altrimenti chissà cosa sarebbe potuto succedere. Anche se qualcosa mi dice di andarci cauti.
K:
Hai ragione ma non ci pensare. Adesso muoviti ad avvisare tuo padre perché tra un po’ andremo in discoteca.
Inuyasha ti amo.
Inuyasha osservò la ragazza e arrossì stessa cosa successe a Kagome.
K: Bhe si prospetta una bella serata.
S: Ehi sorellina dopo mi racconti tutto.
K: Sì sì non preoccuparti adesso pensiamo a divertirci.
Nel frattempo Inuyasha con il cellulare di Miroku mise suo padre al corrente della situazione e informò immediatamente suo cognato di quello che stava per accadere.
In: Maledizione nemmeno in gita possono stare tranquilli quei poveri ragazzi.
Se: Papà cos’è successo?
In: Oh Sesshomaru sei tu? Come mai ancora sveglio?
Se: Bhe non riuscivo a dormire e sono sceso per prendere un bicchiere d’acqua. Piuttosto anche tu sei ancora sveglio e hai una faccia a dir poco stanca.
In: Non posso darti torto ma purtroppo la mummia e i suoi seguaci stanno per giocare un brutto tiro a tuo fratello e Kagome.
Se: Ancora? Si sono addirittura presi la briga di seguirli in Grecia. Posso sapere in cosa consiste questo loro piano così geniale.
Inu raccontò il piano architettato da Kikyo e il contrattacco che volevano fare i ragazzi.
Se: Diciamo che come contro attacco non è male ma la cosa non mi convince del tutto. Ad esempio perché questa ragazza tutto ad un tratto si è messa a fare la spia. Possibile che le amiche del suo gruppo non se ne siano accorte che all’improvviso parla con Kagome cosa che da quello che ho capito non ha fatto quasi mai? Non so ma mi sembra strano.
In: Già non hai tutti i torti. Potrebbe essere una spia di Kikyo. Comunque tuo zio è a conoscenza di tutto quindi terrà la situazione sottocontrollo accada quel che accada. Gli dirò anche questo, ora lo chiamo. Sesshomaru secondo me hai sbagliato facoltà. Saresti stato perfetto per fare l’investigatore.
Se: No grazie. Diventare medico è ciò che voglio.
In: Ok era solo per dire. Adesso ti conviene farti una tisana per dormire non so cosa è successo di così eccitante con la tua ragazza ma sono convinto che è per questo motivo che non riesci a dormire. Non è così.
Ecco suo padre aveva colpito nel segno quindi era da lui che aveva acquisito questa capacità di intuire le cose strane non limitandosi alle apparenze.
In: Ecco il tuo silenzio ne è la conferma. Dai andiamo ti faccio compagnia avviso un attimo tuo zio e arrivo.
Inu informò Ryu a proposito della supposizione fatta da suo figlio ma Ryu lo aveva già pensato da se. Era proprio una dote di famiglia l’intuito. Quello di Inuyasha per suo padre equivaleva a quello di un cane.
My: Ragazzi mettetevi in fila così ci avviamo. Mi raccomando non fateci fare brutta figura comportandovi in maniera inappropriata. Innanzitutto ho già predisposto il divieto di somministrarvi alcolici quindi non provate a chiederli.
M: Ecco lo sapevo.
S: Perché avevi intenzione di ubriacarti?
M: No no ma che vai a pensare. Però un cocktail non avrebbe fatto male.
I: Sei il solito. Dì la verità speravi di trovare qualche ragazza ubriaca per abbordarla.
M: Inuyasha ma cosa dici. Io ho già la mia donna.
S: Faresti meglio a ricordartelo.
K: Ragazzi ci stanno lasciando indietro.
Più avanti il gruppo di Meido stava ridendo di gusto questo fece venire i brividi a Kagome che non seppe spiegarsi il perché.
Arrivati in discoteca i ragazzi si fiondarono sulla pista da ballo scatenandosi a più non posso. I professori invece si erano abbandonati sui divanetti.
Erano passate ben due ore finchè il cellulare di Kagome che era quello di Inuyasha non avvisò dell’arrivo di un messaggio.


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Ecco qui il secondo capitolo della giornata.
Ok dunque la ragazza che Sango ha urtato è Ayame. Ma ci sarà davvero da fidarsi di lei? O è davvero in combutta con Meido come pensa Inuyasha?
Cosa ne pensate del Sesshomaru di questo capitolo?Bhe il titolo è dedicato proprio a lui. 
Ok cosa succederà in discoteca. Sarà davvero una serata tranquilla o sarà una serata piuttosto movimentata?
Con questo ho finito non so se pubblicherò un altro capitolo oppure mi fermo qui.
Baci Inu_ka  

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Capitolo 26
*** Il piano fallito e la spia ***


Ky:
 Inuyasha ci vediamo nella stanza di sopra quella vicino al privè.
Kagome aveva i nervi a fior di pelle come si permetteva quella di dare un appuntamento al suo ragazzo. Comunque dopo un po’ anche Kagome si alzò andando verso la stanza dove Kikyo aveva dato l’appuntamento.
Dopo un po’ anche quello di Kagome segnò l’arrivo di un messaggio.
Ko:
Ehi Kagome che ne dici se ci vediamo nel retro della discoteca? Se ti stai chiedendo se è uno scherzo bhe non lo è ho voluto farti solo una sorpresa. Non preoccuparti non voglio farti del male voglio solo parlare.
Ti prego.
Anche Inuyasha si diresse verso il luogo dell’appuntamento. Però non si sentiva affatto sicuro aveva come la sensazione che la cosa stesse per prendere una brutta piega.
I due giunsero nei posti indicati ma con loro sorpresa quelli che videro non furono quelli che si aspettavano. Nella stanza dove era stato dato appuntamento ad Inuyasha c’era Koga e nel retro dove doveva esserci Koga c’era Kikyo. Inuyasha quando la vide fu colto dal terrore. Se dove doveva esserci Koga c’era Kykio questo significava che Kagome era in pericolo.
Anche Kagome quando vide Koga sbiancò. Cosa ci faceva lui lì.
Ko: Amore ti vedo piuttosto sconvolta. Cosa c’è non dirmi che non hai mai visto un ragazzo in boxer? Ah si credo che con Inuyasha tu abbia visto di peggio. Non preoccuparti a questo possiamo rimediare.
K: No stammi alla larga.
Kagome cercò di scappare ma fu tutto inutile. Koga era stato più veloce di lei. Chiuse la porta a chiave e la tolse dalla serratura. Dopo prese la ragazza in malo modo e la sbattè sulla branda che c’era in stanza poi la bloccò con la sua mole. Per quanto lei cercasse di liberarsi non ci riusciva lui era troppo pesante.
Intanto nel retro della discoteca.
I: Maledetta che ci fai qui.
Ky: Ma come non sei felice di vedermi?
I: Niente affatto.
Inuyasha cercò di andarsene per poter correre da Kagome. Non si sentiva affatto tranquillo.
Ky: Ehi dove credi di andare. Dalla tua puttanella? Voi bloccatelo.
Due uomini piuttosto forti bloccarono il ragazzo. Inuyasha si voltò per vedere chi erano ma la poca luce che c’era non permetteva di riconoscere completamente chi lo bloccava. Quello che riuscì a vedere era solo un taglio sulla mano destra dove vi era anche un anello a forma di ragno. Anche la fisionomia gli era familiare ma al momento non aveva idea di chi fosse, inoltre non aveva tempo da perdere la sua ragazza era nelle mani di Koga.
Ky: Scommetto che adesso ti starai chiedendo come mai qui non ci sia Koga mentre io dovevo essere nella stanza vicino al privè? Beh se rifletti puoi arrivarci.
Inuyasha continuava a guardarla con odio mentre continuava a divincolarsi per cercare di liberarsi aveva anche dato un morso alla mano già ferita di uno dei due uomini. Il suono della voce di quello che aveva morso gli era stranamente familiare ma non aveva abbastanza lucidità per associarla.
I: Maledetta se succede qualcosa a Kagome questa me la paghi. Chi vi ha raccontato tutto?
Ky: Oh eccome se succederà qualcosa. E a raccontarci tutto è stata la stessa persona che ha raccontato tutto a voi.
I: Ayame!
Ky: Visto l’ho sempre detto che sei intelligente. Ebbene sì lei è una nostra spia. Lo è sempre stata. Il vostro piano per contrattaccare se non avessimo avuto lei era ottimo, ma come vedi alla fine ride bene chi ride ultimo.
Detto ciò Kikyo fece una risata che faceva gelare il sangue. Finchè improvvisamente Inuyasha fu liberato dalla ferrea stretta dei due che lo bloccavano. Si voltò e vide suo zio con un altro uomo che avevano mandato a terra i due che lo bloccavano. Inuyasha dopo aver rivolto uno sguardo di ringraziamento a suo zio corse dentro senza perdere tempo.
K: Lasciami maledetto. Levami le mani di dosso mi fai schifo. Aiutooooo!!
Kagome urlava a più non posso ma purtroppo nessuno la sentì a causa dell’alto volume della musica. Koga aveva quasi denudato del tutto la ragazza e la continuava a toccare con sempre più foga. Quando entrambi furono del tutto nudi e Koga si apprestava a completare il suo stupro si sentì il tonfo della porta che veniva buttata giù da un possente calcio. Inuyasha era arrivato appena in tempo. Uno di quelli che supponeva essere un amico di suo zio lo aveva aiutato a buttarla giù. Quello che vide gli fece gelare il sangue ma lo stesso riuscì a prendere a calci colui che aveva osato sfiorare la sua ragazza. Dopo che Koga fu bloccato dall’uomo che lo aveva accompagnato Inuyasha immediatamente si precipitò da Kagome che tremava come una foglia. Cominciava a respirare anche male questo significava solo una cosa: crisi di panico in arrivo.
K: Inuyasha. Mi… disp…iace…
Disse continuando a respirare a fatica. Inuyasha la cinse cercando di farla calmare ma questa volta la cosa sembrava tutt’altro che semplice.
Nel frattempo Ryu era corso dal nipote lasciando Kikyo e i suoi scagnozzi in mano alla polizia.
Ry: Inuyasha che sta succedendo?
I: Zio ti prego corri a chiamare Sango e Miroku e digli di portare la mia giacca da lì dipende la vita di Kagome.
Lo zio mandò il suo amico a chiamare i ragazzi e rimase con suo nipote. Anche lui sembrava non passarsela bene. Per quanto cercava di non darlo a vedere si vedeva che era terrorizzato e senz’ombra di dubbio stava anche male per via del braccio. Lo stava sforzando troppo.
Inoltre lo aveva capito anche dagli occhi del nipote. Avevano la strana capacità di cambiare tonalità quando era terrorizzato era come se il colore ambrato lucente che avevano di solito si spegnesse diventando quasi giallo scuro.
I: Ehi Kagome calmati ce la faremo anche questa volta. Su forza respira insieme a me. Fai come se fossimo una sola persona. Io e te lo siamo. Io non ti abbandonerò mai. Perdonami dovevo aspettarmelo. Kagome ti prego non lasciarmi respira insieme a me ti prego resta sveglia non puoi abbandonarmi anche tu. Non ho motivo di vivere senza di te. Ti prego ce la puoi fare…..maledizione quei due quanto ci mettono.
Inuyasha mentre parlava aveva il viso inondato di lacrime anche la sua ragazza era bagnata dalle sue lacrime. Per quanto cercasse di rimanere sveglia non ci riusciva il suo respiro era sempre più debole.
Ry: Inuyasha credo che l’aiuto dei tuoi amici non sia abbastanza sufficiente chiamo l’ambulanza. Dopo vi accompagnerò a casa vostra io personalmente. Mi dispiace non essere intervenuto prima ma ci hanno preceduto di parecchio.
I: Non preoccuparti zio è grazie a te se non sono riusciti a portare a termine il lavoro.
Ryu aveva chiamato l’ambulanza e nel frattempo erano arrivati anche i ragazzi insieme al professor Myoga che però attese fuori dalla stanza insieme ad una Sango a dir poco terrorizzata.
M: Tieni Inuyasha.
Miroku porse la giacca all’amico che ne estrasse un flaconcino di gocce. Quelle erano quelle che avevano dato alla ragazza in caso di attacchi di panico forti. Le somministrò immediatamente ma la ragazza sembrava non migliorare. Inuyasha continuava ad incoraggiarla ma sembrava tutto inutile.
I: Maledizione nemmeno queste fanno effetto.
M: Inuyasha calmati non servi a niente se ti agiti così. Fatti coraggio.
Ry: Aspetta guarda si sta stabilizzando. Spostati proverò con una manovra che ho imparato da tuo fratello.
Ryu in attesa dei soccorsi fece una specie di manovra per aiutare la ragazza a respirare meglio. La cosa sembrava funzionare ma Inuyasha era tutt’altro che tranquillo. I soccorsi arrivarono giusto in tempo. Le misero un respiratore e la portarono in ospedale. Il professore andò con loro sull’ambulanza mentre Inuyasha suo malgrado andò con suo zio. Fortunatamente l’ospedale non era molto distante. Appena arrivati Inuyasha si fiondò dalla sua ragazza che adesso grazie al respiratore aveva anche preso conoscenza.
I: Kagome mi senti?
K: Sì che ti sento.
Disse facendo un piccolo sorriso.
K: Ehi su forza ricomponiti. E’ tutto passato non piangere calmati. Mi dispiace.
I: Ehi scema di cosa?
K: Il mio piano è stato un fiasco. Tu come stai? Il braccio come va?
I: Ma ti sembra questo il momento di pensare queste cose? Lo stupido sono stato io che te l’ho permesso. Per quanto riguarda il braccio sta bene. Ehi spero che questa volta non ti arrabbi per aver picchiato quel bastardo.
K: Non ci penso proprio. Perché non ti fai dare qualcosa per il braccio?
I: Ma sta bene.
K: Non è vero non pensare che perché ero in quello stato non me ne sia accorta. Mi hai tenuta stretta con il braccio rotto. Non fare il bambino.
Lo tirò a se si tolse la mascherina e gli diede un bacio. Questo fece cadere qualche goccia sul viso di Kagome. Era strano per la seconda volta di fila Inuyasha stava piangendo ma questa volta era per la felicità. Adesso era tranquillo Kagome non lo stava abbandonando come purtroppo era successo con sua madre. Non era mai successo ma in quel momento davvero gli era sembrato che il mondo li fosse caduto addosso. Sentiva di stare per sprofondare in un abisso dove senza la sua donna gli sarebbe stato impossibile riuscire a risalire. Ora con quel bacio lui aveva abbandonato tutte le paure che aveva provato in quelle poche ore.
Kagome dopo essersi staccata dal bacio suonò il campanello per chiamare il dottore. Inuyasha si allarmò ma il sorriso di lei lo calmò.
Doc: Signorina cos’è successo?
Fortunatamente nel pronto soccorso avevano trovato un dottore che parlava la loro lingua quindi fu facile comunicare con lui.
K: Dottore questo testone di ragazzo non vuole chiedere se li date qualcosa per il braccio. Anzi se lo controllate è meglio.
I: Kagome!!!
K: Stai zitto.
Doc: Ahahahahha
I: Ehi perché ridete?
Doc: Perché mi ricordate quando ero giovane. Sapete io e mia moglie eravamo e siamo proprio come voi due.
I due ragazzi si guardarono e arrossirono vistosamente.
Doc: Comunque ragazzino vieni con me la tua ragazza ha ragione dopo quello che hai fatto una radiografia non guasta. 
Inuyasha dovette a malincuore lasciare Kagome per seguire il dottore nella sala raggi.
Intanto Sango e Miroku aspettavano qualche notizia da parte dei dottori. Quando videro uscire Inuyasha con il dottore lo assalirono.
S: Inuyasha come sta mia sorella?
I: Ehi non preoccuparti adesso sta bene. Calmati il peggio è passato.
M: E tu dove stai andando?
I: La signorina di là mi ha costretto ad andare con il dottore per farmi controllare il braccio. E’ incredibile come anche in quello stato riesca a pensare agli altri.
S: Non parlare così. Tu per lei non sei gli altri tu per lei sei tutto è per questo motivo che si preoccupa tanto. Adesso muoviti fatti controllare senza fare troppe storie.
I: Ehi si vede che voi due siete sorelle parlate alla stessa maniera.
M: Sbrigati non vorrai lasciarla da sola ancora per molto? Noi nel frattempo ci accorderemo con tuo zio e con il professore sul da farsi.
I: Va bene.
Arrivati nella sala raggi il dottore fece accomodare il ragazzo per poter fare la radiografia. L’esito fu negativo il che significava che il braccio non aveva subito alterazioni oltre a quelle che già aveva.
Doc: Bene giovanotto la guarigione del braccio procede alla grande per quanto mi riguarda il gesso tra una settimana potrebbe essere anche rimosso ma questa decisione la lascio al dottore che ti ha fatto l’ingessatura. Fino a quel momento evita di sforzarlo. Per questa volta sei stato fortunato.
I: Grazie mille dottore. Volevo chiedere se la mia ragazza oltre alla crisi di panico ha subito qualche danno.
Doc: Sinceramente queste cose non potrei dirtele ma ho visto come tieni a lei e quindi mi sembra giusto informarti. Ma mi raccomando la cosa resta tra noi.
I: Si fidi sarò muto come un pesce e comunque non di certo andrò a spifferare in giro le cose private della mia fidanzata.
Doc: Bene. Allora fortunatamente ha solo qualche graffio. Per sicurezza le abbiamo fatto anche un test per la gravidanza giusto per escludere tutto anche quello è negativo per fortuna chi le ha fatto questo non l’ha violentata del tutto infatti l’utero non presenta nessuna lacerazione. Quello che mi preoccupa sono i suoi attacchi temo che lo spavento che ha avuto sia stato eccessivo e c’è la possibilità che alcuni atteggiamenti o scene la possano spaventare più del dovuto.
I: Come posso aiutarla?
Doc: Inuyasha dipende tutto da te. Cerca di starle vicino più sentimentalmente che fisicamente. Quello che ti voglio dire che devi stare attento a come la tocchi potrebbe spaventarsi per via di quello che ha subito oggi.
I: Ho capito quello che volete dire. In poche parole potrebbe spaventarsi della figura maschile. Giusto?
Doc: Diciamo di sì. Ma vedrai che non sarà così. Queste sono solo supposizioni ma come sappiamo ognuno è diverso e da quello che vedo la tua ragazza ha piena fiducia in te. Adesso andiamo potrebbe preoccuparsi se non ti vede tornare.
I: Ha ragione. Quella ragazza è davvero speciale. La ringrazio dottore adesso so come comportarmi grazie a lei.
Doc: Figurati. Ho voluto dirtelo perché voi mi sembrate una coppia davvero speciale e a mio parere anche indissolubile. Chissà un giorno potrete avere una famiglia tutta vostra.
I: Sapete è quello che spero.
Nel frattempo all’esterno del pronto soccorso Ryu stava discutendo con il professore.
Ry: Professore sono a dir poco indignato da quello che è successo oggi. Le pare questo il modo di tenere sottocontrollo gli studenti? Si rende conto della piega che avrebbe preso questa situazione se non ci fossi stato io? Inoltre spero non vorrà prendere provvedimenti disciplinari nei confronti di mio nipote per aver picchiato chi ha quasi violentato la sua ragazza?
My: Sono desolato per quello che stava per succedere e vi ringrazio per essere intervenuto in tempo. Ma mi creda io non avrei mai immaginato una cosa simile.
Ry: Ah sì. Desumo che voi sappiate il motivo per cui la signorina Musashi è stata espulsa dalla scuola.
My: Sì per aver assunto comportamenti indecenti con gli studenti.
Ry: Si è dimenticato che di mezzo vi è un professore?
My: Si ne ero al corrente.
Ry: E sa anche chi è questo professore?
My: Sì il professor Homura.
Ry: Perfetto. Allora mi dite cosa ci faceva qui quel professore? Le sembra la persona adatta a fare l’accompagnatore. Insomma un professore che se la spassa con gli alunni non mi sembra molto affidabile. Comunque la ragazza come anche mio nipote verranno in Giappone con me.
My: Ma non può è contro il regolamento. I ragazzi sono sotto la nostra responsabilità.
Ry: Vostra responsabilità? E dove eravate questa sera? L’episodio accaduto mi sembra sia dovuta all’incapacità degli accompagnatori di prendersi la responsabilità degli alunni. E professore alla luce dei fatti non le conviene tanto contraddirmi potrei rivoltarli la faccenda contro. Non la prenda come una minaccia ma come un consiglio.
My: Vedrò quello che posso fare. Innanzitutto dovrò informare il signor No Taisho della questione. Lui si è preso carico di suo figlio e anche della signorina Higurashi. Poi agirò come meglio crederà fino ad allora i ragazzi sono sotto la mia responsabilità.
Ry: Professore si fidi il tono che ho assunto io in questo momento non è niente a quello che avrà mio cognato. La ragazza per lui è come una figlia. E penso che sappiate un padre come reagisce quando gli si toccano i figli. Senza contare che è stato toccato anche suo figlio. Comunque lo chiamiamo adesso così risolveremo al più presto la questione.
Il professor Myoga in quel momento era davvero spaventato quello che Ryu aveva detto poteva costargli davvero la carriera. Inoltre il pensiero di dover affrontare una persona tanto influente come Inu lo terrorizzava a morte. In quel momento avrebbe voluto fuggire a chilometri di distanza ma non poteva doveva affrontare la questione.
Intanto nella stanza dove si trovava Kagome erano entrati anche Sango e Miroku.
S: Ehi sorellina come stai? Quel maledetto proverà personalmente la mia forza. Questa non la passa liscia.
K: Sango stai calma ci ha già pensato Inuyasha e questa volta non mi arrabbierò con lui per averlo fatto.
Disse accennando un sorriso. Miroku era rimasto in disparte preferiva far parlare Sango almeno così poteva sfogare tutta la paura provata fino a quel momento.
S: Spiacente ma per me non è sufficiente.
K: Sango ti prego finiamola non voglio che altre persone a me care vengano coinvolte in questa storia. Questa sera con il mio ridicolo piano ho messo in pericolo Inuyasha. Non oso immaginare se suo padre non fosse stato così previdente da mandarci delle guardie cosa sarebbe potuto accadere. Inuyasha già è ferito a causa mia non me lo sarei mai perdonata se li fosse successo qualcosa anche oggi. Anzi spero che adesso stia bene.
Mentre parlava Kagome singhiozzava. Si sentiva in colpa per quello che era successo.
S: Ehi non dirlo davanti a lui quello ti lascia qui in ospedale perché te le suona se ti sente dire queste stronzate.
K: Ma è la verità.
M: Può essere ma non pensiamoci più per fortuna quei bastardi non hanno portato a termine il loro piano. Solo che mi chiedevo se davvero lo hanno solo immaginato questo piano oppure qualcuno lo ha spifferato. Ragazze non so perché ma questa storia mi puzza.
S: Che vuoi dire. Spiegati meglio.
M: Voglio dire che secondo me tra gli studenti c’è una spia.
K: Tutto è possibile. Mi chiedo solo chi può essere. Oltre a Meido chi altri c’è?
I: Ayame.
Inuyasha era appena entrato in camera e aveva ascoltato quello che aveva pensato Miroku.
S, K: Ayame???
K: Inuyasha ma che idiozie stai dicendo?
I: Lo ha detto Kikyo. E da come lo ha raccontato le cose coincidono. Ragazzi siamo caduti in trappola come topi.
S: Io non ci sto capendo niente.
I: Quando saremo fuori da qui ve lo spiegherò meglio. Adesso Kagome pensa solo a riprenderti.
Disse assumendo un tono molto dolce e delicato.
S: Ragazzi noi usciamo. Tuo zio è rimasto fuori a parlare con il professor Myoga.
I: Sono cavoli amari per il professore se mio zio si arrabbia. Può essere la persona più gentile a questo mondo, dopo mio padre, ma quando si arrabbia è una furia e la sua espressione è peggio di quella di Sesshomaru.
K: Bhe allora spero che ci vada piano. Un po’ per il professore mi dispiace. Ragazzi non ho visto per niente il professor Homura.
M: Se la starà facendo di nuovo con Meido. Avrà approfittato della situazione.
In discoteca invece il professore aveva richiamato gli alunni per tornare in albergo. Così si radunarono e si avviarono verso l’albergo.
Il professore nella sala principale richiamò Meido con la scusa di doverle parlare.
Ho: Meido vieni qui devo parlarti.
Me: Professore cos’è successo. Ho fatto forse qualcosa che non dovevo?
Il professore le si avvicinò e sottovoce gli disse.
Ho: No mia cara è quello che farai. Dopo ti aspetto nella mia stanza. Sempre se a te va.
Me: E me lo chiedete? E’ scontato che accetti una proposta del genere.
Ho: Bene ti aspetto per un’altra bella nottata. In fondo dobbiamo pur festeggiare. Anche se il piano non è andato del tutto a buon fine noi la nostra parte l’abbiamo svolta perciò perché non spassarcela. Ho già in mente qualche giochetto.
Me: Ti confesso che anche io ne ho qualcuno. Bene a dopo.
Ho: Ragazzi forza filate nelle vostre camere. Per oggi si è conclusa la giornata. Buona notte e mi raccomando ognuno nella propria camera.
Doc: Bene professore la ragazza sta bene è stabile e quindi la possiamo dimettere. Mi raccomando deve rimanere il più tranquilla possibile lontana dallo stress.
Ry: Non si preoccupi a questo ci penserò io.
Disse lanciando un’occhiata al professore tanto da far gelare il sangue.
I: Ragazzi avete visto come mio zio ha guardato il professore. Mi sa che il professore non ha avuto una bella chiacchierata con lui.
K: Già hai ragione è peggio di tuo fratello.
I: Kagome vieni con me ti aiuto io.
K: Ehi ce la faccio da sola non preoccuparti. Su andiamo adesso ho giusto un po’ di sonno.
I: Ok! Stanotte dormi con tua sorella.
K: Ehi perché? Io voglio dormire con te. Perché non vuoi?
I: Ma che scherzi? Certo che ti voglio però pensavo che volessi dormire con lei.
K: No voglio dormire con te. Mi sento al sicuro. Voglio stare tra le tue braccia. Sempre che tu lo voglia.
I: Non dire scemenze. Allora è deciso dormi con me.
Poi si avvicinò all’orecchio della ragazza.
I: Cucciola non preoccuparti ti terrò stretta come un cucciolo di peluche nessuno al di fuori di me dovrà toccarti.
Disse stringendola forte.
Ry: Ragazzi andiamo.
I: Sì. Zio aspetta devo dirti una cosa.
Ry: Dimmi.
I: volevo dirti grazie. Se non ci fossi stato tu non so cosa sarebbe successo. Ti ringrazio so che sei impegnato ma nonostante questo hai trovato il modo di aiutarci.
Ry: Ehi per i miei nipoti questo ed altro. E poi se ti fosse successo qualcosa tua madre da lassù me l’avrebbe fatta pagare cara. Adesso mi raccomando cerca solo di proteggere la tua ragazza. Ah vi riporto a casa se non avete nulla da obiettare. Quando saremo in albergo chiamerò tuo padre e lo metterò al corrente della situazione. Inuyasha mi rincresce molto per quello che state passando.
I: Non preoccuparti, fai come meglio credi. Però ti chiedo solo di farmi chiedere il parere a Kagome non so se lei vuole rimanere e mi dispiacerebbe molto rovinarle la gita anche se a questo ci hanno già pensato quei bastardi. Se solo penso a quello che le stavano per fare mi viene una rabbia….
Ry: Inuyasha basta adesso calmati e non fare sciocchezze a quelli ci penserà la polizia di Stato per un po’ potremo stare calmi, poi si vedrà. Questo ci da anche un po’ più di tempo per indagare più a fondo. Adesso vai lì c’è qualcuno che ti aspetta.
Disse indicando Kagome che aveva un’espressione da bambina ad Inuyasha faceva tenerezza e tristezza allo stesso tempo. Così di diresse verso di lei e dopo averle cinta la vita si avviarono verso l’albergo, dove si stava svolgendo un incontro a dir poco deplorevole.
**************************************************************
Ho: Certo che stanotte sei più carica del solito.
Me: Bhe se dobbiamo festeggiare dobbiamo farlo bene e anche tu non sei da meno. Dicevi la verità che avevi in mente dei giochetti niente male.
Ho: Anche i tuoi. Sai non me lo aspettavo da una come te vedendoti dall’esterno non si direbbe proprio. Se non ti fossi fatta avanti tu io non ci avrei nemmeno provato. Diciamo che è stato un vero colpo di fortuna.
Me: Certo che così mi fai sembrare un oggetto. Io sono venuta da te perché mi piaci il resto è venuto da se.
Ho: E direi che non ti dispiace proprio.
Detto questo ricominciarono da dove si erano interrotti. Erano talmente presi che non si accorsero che i loro versi erano diventati più forti. Non si accorsero che nel corridoio c’era qualcuno che stava camminando.


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Ok direi che tre capitoli in un giorno per farmi perdonare per l'assenza di domani sono sufficienti :).
La gita sta riservando pericoli su pericoli ai nostri ragazzi. Chi sarà mai la persona che era familiare ad Inuyasha? Kagome avrà paura a rimanere accanto a lui o riuscirà a superare la cosa?
E chi è che cammina per il corridoio?
Le risposte nel prossimo capitolo.
RINGRAZIAMENTI:
Ringrazio i lettori ma soprattutto i recensori: 
Rosadc
Love candy 77

namie98.
Grazie a tutti per dedicare il vostro tempo alla lettura di questa storia.
Baci Inu_ka 

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Capitolo 27
*** Anche i più forti crollano ***


Ryu, il professor Myoga e i ragazzi stavano tornando nelle loro stanze quando Miroku udì dei versi fatti da voci conosciute. I versi provenivano dalla stanza del professor Homura. Sapendo già del passatempo del professore, Miroku si avvicinò a Ryu mostrando una delle foto che aveva scattato mentre il professore e Meido si scambiavano tenere carezze, poi si portò l’indice all’orecchio come per dire ascolta, e puntò il dito in direzione della stanza del professore. Ryu capì subito quello che li voleva dire il ragazzo perciò si precipitò verso la stanza aprendo la porta di scatto senza bussare. Quello che vide per poco non lo fece andare di stomaco. A quanto pare era un’abitudine del professore spassarsela con gli studenti.
Ry: Bene bene bene che bel professore che abbiamo qui un vero esempio di educazione. A quanto pare la Musashi non è stata sufficiente e quindi adesso ve la spassate anche con lei. Professor Myoga ha ancora da obiettare sulla mia proposta di prelevare personalmente i ragazzi? Mi sembra che il regolamento vieti anche questo genere di cose. O sbaglio? Da quello che vedo il professore qui è fin troppo responsabile talmente tanto da prendersi cura personalmente delle proprie alunne.
Poi si voltò verso il professore che nel frattempo si era coperto.
Ry: Professore anche se non lo è proprio. Mi dica dov’era questa sera quando due dei suoi alunni erano in grave pericolo.
Ho: Io ero con gli altri ragazzi.
Ry: Chissà perché né io e ne i miei uomini l’abbiamo vista con loro. Scommetto che era a spassarsela così tanto da farsi male. Uno dei miei uomini l’ha vista solo quando noi ci siamo diretti in ospedale.
E indicò la mano ferita.
Ho: Non le permetto di fare simili insinuazioni. Se i suoi uomini avessero visto meglio mi avrebbero visto e se non mi hanno visto forse ero in bagno. Cos’è vietato?
Ry: Non dica idiozie loro sono rimasti lì finchè non siete tornato a prelevare i ragazzi. Comunque questo caso non passerà inosservato e non appena il signor No Taisho ne verrà a conoscenza provvederà lui stesso a far prendere provvedimenti disciplinari. E per quanto riguarda lei signorina i suoi saranno avvisati immediatamente. Ah professore le consiglio di non toccare più quei ragazzi.
Disse indicando il gruppo che non si spiegava il perché Ryu avesse detto una cosa simile. Che centrasse qualcosa con quello che era accaduto quella sera. Finchè ad Inuyasha li balenò in mente una cosa ma ci avrebbe pensato dopo con più calma.
Ry: Adesso se non vi dispiace i ragazzi sono piuttosto stanchi quindi li farei andare a dormire e come vogliono.
My: Che significa?
Ry: Semplicemente che possono dormire al di fuori delle vostre disposizioni. In parole povere possono dormire a coppia.
My: E’ contro il regolamento. Non sono ammesse camere miste in gita.
Ry: Professore fa più bella figura se non nomina più la parola regolamento. Guardate voi stesso.
Indicò Homura e Meido. Poi continuò.
Ry: Loro per lo meno sono coppie vere e non come il professore e l’alunna. Ragazzi potete andare. Inuyasha mi raccomando fammi sapere cosa ne pensa di quella mia proposta.
I: Sì. Ok adesso andiamo. Buonanotte.
My: Buonanotte. Ragazzi mi raccomando. Mi dispiace per l’accaduto ma tuo zio ha perfettamente ragione il regolamento non serve a nulla se noi siamo i primi a non rispettarlo. Penso che la cosa migliore sia quella di annullare l’intera gita informerò il preside.
Ho: Professore non potete rovinare la gita a tutti gli alunni.
My: Homura stai zitto. In tanti anni di insegnamento non sono mai successe cose del genere e i ragazzi mi sembrano piuttosto in pericolo in mani tue. Proporrò al preside di organizzarne un’altra, a spese della scuola ovviamente, se non del tutto a spese tue. Ragazzi andate.
I ragazzi tornarono nelle loro stanze disponendosi ovviamente a coppie. Si diedero la buona notte e Sango diede un tenero bacio alla sua sorellina gli dispiaceva tantissimo per quello che le stava capitando e si sentiva in colpa per non riuscire a far nulla. Così si diedero appuntamento al giorno dopo. Il professore aveva dato loro il permesso di non partecipare all’escursione del giorno dopo quindi potevano rimanere in albergo, cosa che sicuramente avrebbero fatto.
Intanto in camera Inuyasha teneva stretta tra le sua braccia la sua ragazza.
I: Ehi cucciola come ti senti.
K: Sono stata meglio ma comunque sto bene non mi posso lamentare e questo grazie a te. Tu invece?
I: Come puoi vedere tu stessa sto alla grande. Sono solo incazzato nero ma fisicamente sto bene. Ah e il “grazie a te” farò finta di non averlo sentito. Oggi se non fosse stato per mio zio non so quello che sarebbe potuto accadere.
Disse abbassando il capo colpevole.
K: Ehi hai fatto tutto il possibile l’importante è che adesso sia tutto finito. Almeno lo spero. Eh cos’hai sulla manica?
Indicò una manica sporca di sangue. Inuyasha non se ne era accorto visto che non sentiva alcun dolore così cercò di togliersi la camicia con scarsi risultati così Kagome lo aiutò. In effetti non aveva alcuna ferita al braccio dunque quel sangue doveva essere di qualcun altro. Poi si ricordò del morso che aveva dato e riuscì a ricostruire un po’ la situazione tenendo in considerazione l’osservazione che aveva fatto prima suo zio col professore.
I: Credo di sapere di chi è questo sangue.
K: Eh! Che vuoi dire.
I: Bhe quando Kikyo ha detto ai suoi scagnozzi di tenermi bloccato sono riuscito a mordere la mano destra di uno di loro e questo aveva già una ferita sulla mano. Prima mio zio mi ha fatto notare che il professore Homura ha un taglio sulla mano destra.
K: Vuoi dire che il professore è complice di Kikyo?
I: Non posso dirlo al 100% anche se quando ha urlato per il dolore la voce sembrava la sua. Domani vedrò se ha il segno del mio morso. Ah ho visto che sempre su quella mano porta un anello a forma di ragno.
K: Bene allora non ci resta che osservarlo attentamente. Inuyasha se non ti dispiace vado a farmi una doccia.
I: Va bene ma non impiegarci una vita.
Disse dandoli un bacio a fior di labbra.
K: Va bene farò il prima possibile cucciolotto.
Inuyasha accennò un piccolo sorriso seguito da quello di lei. La serata era stata dura per entrambi ma quella che aveva rischiato di più era stata senz’altro Kagome. Fortunatamente la faccenda era finita bene.
Adesso lei si trovava nella vasca e si stava lavando nervosamente. Si sentiva sporca per essere stata toccata in quel modo da Koga, di conseguenza non voleva che Inuyasha la toccasse in quello stato. Senz’ombra di dubbi lui non lo pensava minimamente ma per lei non era la stessa cosa. Mentre pensava a questo non si accorse di stare piangendo a quanto pareva la cosa le faceva più male del previsto soprattutto dopo aver notato sulle braccia e sul seno dei segni che ovviamente non sarebbero andati via con l’acqua.
Dopo un bel po’ si decise ad uscire lui era di la che l’aspettava. Infatti quando uscì fu la prima cosa che li fece notare.
I: Finalmente. Credevo fossi caduta nello scarico.
K: Ah ah che spiritoso.
Inuyasha si accorse che il tono della voce non era quello che aveva sempre ma era il tono di chi aveva pianto e i suoi occhi gli diedero la conferma.
I: Amore, dimmi la verità. Hai pianto?
K: No ma che dici.
I: Kagome ricorda che mi accorgo quando hai qualcosa che non va. Non posso darti torto ma vorrei che ti sfogassi con me e non da sola.
Così si avvicinò a lei e la prese delicatamente per un braccio. Nel movimento il braccio di Inuyasha aveva involontariamente sfiorato il suo seno e inoltre il braccio che teneva nella sua mano era quello che portava il segno della violenza. Di scatto si allontanò liberandosi dalla presa di lui. Inuyasha rimase scioccato. Fino a poco prima non aveva detto niente quando lui l’aveva stretta a se mentre adesso era come se avesse paura. Poi si ricordò delle parole del dottore che gli aveva detto che non sarebbe stato facile toccarla come prima e aveva anche detto che non bisognava forzarla, però lui voleva sapere il perché.
I: Cucciola cosa ti prende. Ho fatto qualcosa che non dovevo?
K: No niente non hai fatto niente scusami è solo che…..
I: Solo che?
Kagome si sedette sul letto e tenendosi la testa tra le gambe cominciò a piangere.
I: Ehi calmati dimmi cosa ti sta succedendo. Fino a poco fa non era così.
Disse facendoli un’unica carezza sui capelli. Non voleva rischiare che avesse una reazione come quella di prima. Così lei si decise a rivelare il motivo della sua reazione.
K: Inuyasha perdonami. Prima mi sono allontanata perché mi sento sporca.
I: Eh in che senso, non capisco.
K: Prima quando mi hai toccata mi hai toccato in punti dove lo sporco si vede di più.
Inuyasha era sempre più confuso.
K: In poche parole non mi sento adatta ad essere toccata da te.
I: Scusa e perché? Cos’avresti adesso di diverso da prima?
Kagome gli mostrò i segni che Koga aveva lasciato sul suo corpo.
K: Ecco perché.
I: Cucciola per me quei segni non significano nulla. Io non ti sento diversa rispetto a prima. Per me sei sempre la solita testarda che salta a conclusioni affrettate senza prima chiedere.
Detto questo leccò i punti dove vi erano i segni questo li fece venire una rabbia che però dovette reprimere. Lo doveva fare per lei. Quei segni per lei non dovevano significare più nulla. Kagome venne scossa da un tremore. Li faceva ribrezzo il fatto di essere leccata in quei punti però si rilassò quando vide che Inuyasha non aveva avuto alcuna reazione. Quindi veramente per lui non faceva nessuna differenza e di questo ne fu estremamente contenta.
K: Grazie Inuyasha questo gesto significa moltissimo per me.
I: Visto? Ti preoccupi sempre per niente. Quei segni tra una settimana non ci saranno più quindi si torna all’assoluta normalità. Ok? Bhe amore adesso mettiti sotto le coperte e facciamo un po’ di nanna.
K: Ehi non sono una bambina comunque sono d’accordo con te anche tu devi fare la nanna. Siamo pari cucciolotto.
Detto ciò i due si misero sotto le coperte e abbracciati si addormentarono.
Mentre nella stanza accanto….
S: Ehi Miroku sei ancora sveglio?
M: Certo Sanguccia e chi riesce a dormire.
S: Miroku ho paura. Non voglio perdere anche mia sorella ho già perso la mia famiglia e lei è l’unica che mi è rimasta. Oggi ha rischiato parecchio e io ho avuto una paura inimmaginabile. Mi sento inutile in queste situazioni non faccio altro che piangere invece di aiutare. Non so come farei se non ci foste voi ad aiutarla.
Sango cominciò a singhiozzare.
M: Ehi piccola stai calma. Tutti abbiamo avuto paura è normale. Oggi anche Inuyasha è quasi crollato. Posso capire come ti sei sentita in fondo anche per me sarebbe la stessa cosa se succedesse qualcosa a Rin, basta vedere il casino che ho combinato quando ho saputo del suo fidanzamento. Però stanne certa che finchè ci saremo noi non vi accadrà nulla. So che può sembrare incoerente visto quello che è successo di sicuro Inuyasha si sarà sentito in colpa però bisogna pensare che anche lui non se l’è passata bene. Sicuramente se non avesse avuto il braccio rotto avrebbe avuto facilmente ragione di loro non per nulla è cintura marrone di karate. Però purtroppo con quel braccio non poteva fare un granchè anzi gli è andata bene se non altro non ha subito altri danni. Non possiamo incolparlo ha fatto quel che poteva.
S: Hai ragione ma io non ho pensato minimamente di dargli la colpa per non aver potuto evitare quel che è successo. Diciamo che però grazie a suo zio ce la siamo cavata. Mi dispiace per lui non voglio che si senta in colpa. Sai l’altro giorno mi ha confessato una cosa e fidati vuole fare il duro ma non lo è.
M: Lo so com’è fatto realmente. Però fidati che quello zuccone starà già architettando qualche stronzata per vendicarsi ma non per quello che hanno fatto a lui ma per quello che hanno fatto a Kagome. Spero vivamente di sbagliarmi e che per una volta faccia come li viene detto.
S: Infatti. Direi che dovremo stare attaccati a loro come una colla. Miroku scusa ma prima allo zio di Inuyasha non avrai mica fatto vedere le foto che hai scattato ieri notte?
M: Certo che sì altrimenti perché credi che sia corso come una furia. Mia cara anche io a modo mio so essere vendicativo. Non agisco con le mani come fa il signorino qui accanto ma agisco con molta calma. Direi che sono una via di mezzo tra i fratelli No Taisho.
S: Arrivare a Sesshomaru è troppo. Comunque ben fatto.
Detto questo si sistemarono sotto le coperte e si addormentarono. Anche per loro la serata era stata dura.
 
DRIIIIIIIIIN DRIIIIIIIIIN.
In: Certo che le persone sono puntualissime a chiamare. Chi sarà mai.
Sesshomaru aveva risposto per primo al telefono.
Se: Pronto!
Ry: Sesshomaru passami tuo padre.
Se: E’ successo qualcosa.
Ry: Dopo te lo dirà tuo padre adesso passamelo.
Se: Va bene.
Sesshomaru chiamò suo padre che appena seppe chi era si fiondò sul telefono. Non si sentiva affatto tranquillo.
In: Ryu è successo qualcosa?
Ry: Te lo spiego in poche parole.
Così Ryu raccontò l’intero accaduto a partire dal piano di Kikyo del coinvolgimento di Homura e della sua relazione con Meido e lasciò per ultimo la notizia più brutta ossia del tentato stupro della ragazza e dell’attacco subito da suo figlio. Inu sembrava stesse per perdere la calma che lo caratterizzava. I suoi occhi si erano ridotti a delle piccole fessure e la sua bocca faceva dei movimenti di rabbia aveva anche il respiro accelerato. Alchè Sesshomaru si allarmò. Non aveva mai visto suo padre arrabbiarsi anzi infuriarsi in quel modo nemmeno quando lui e Inuyasha l’avevano fatta grossa lui gli aveva rimproverati sempre con una certa calma e mai con la rabbia. Adesso aveva l’espressione di una belva inferocita.
Sesshomaru posò una mano sulla spalla del padre cercando di calmarlo. Inu per tranquillizzare il figlio fece un cenno con la mano.
In: Ho capito. Adesso come stanno? Non sono feriti?
Ry: No non preoccuparti in ospedale hanno controllato anche il braccio di Inuyasha e hanno detto che non ha subito altre lesioni oltre a quelle che già ha, anzi hanno detto che sta guarendo piuttosto velocemente. Kagome ci ha messo un bel po’ per riprendersi ma questo non gli ha impedito di insistere con quel testardo di figlio che ti ritrovi.
In: Perché?
Ry: Non voleva farsi controllare. Lei voleva stare più tranquilla perché lui per tenerla aveva usato il braccio rotto e inoltre i due che lo tenevano bloccato lo hanno stretto. Tutto qui ma sai com’è.
In: Purtroppo sì. Comunque farò una bella chiacchierata con il professor Myoga e tu ovviamente hai il permesso di portare i ragazzi qui. Per quanto riguarda il professor Homura per lui saranno guai grossi così imparerà a toccare un No Taisho. Tu come stai?
Ry: Io benissimo. Con i miei uomini siamo intervenuti in tempo anche se siamo stati rallentati. Comunque Inu quella ragazza mi preoccupa davvero tanto.
In: Perché? Non dirmi che in ospedale hanno dato qualche brutta notizia.
Ry: No niente affatto. Lo shock è stato davvero troppo questa volta e potrebbe sviluppare la fobia di trovarsi vicino ad altri ragazzi che spero si limiti a quelli che non conosce. Visto che da voi ce ne sono un bel po’.
In: Capisco. Con Inuyasha ha avuto qualche problema?
Ry: No non mi è sembrato con lui è stata piuttosto attaccata non lo ha lasciato un secondo. Credo che con lui si senta protetta.
In: Lo spero. Comunque gli unici ragazzi che ci sono qui sono i miei figli e Miroku poi vabbè ci siamo noi adulti.
Sesshomaru guardava sempre più stupito suo padre. Anche se non era da lui era piuttosto curioso di sapere cos’era successo anche se il suo istinto li diceva che non era nulla di buono. In fondo parlavano di chiacchierate con i professori. Pestare i piedi a un membro della sua famiglia si stava parlando di suo fratello della ragazza e dei ragazzi presenti in quell’ambito senza contare che si parlava anche di ospedali, dunque era più che normale che cominciasse a preoccuparsi.
Ry: Va bene Inu finiremo di parlare di persona è più sicuro. Ci sentiamo e stai calmo tanto la situazione per adesso è tranquilla.
In: Sì non preoccuparti. Comunque metterò al corrente il preside e farò annullare la gita. Con quegli accompagnatori nessuno è al sicuro. Salutami i ragazzi, non voglio chiamarli per farli agitare ci vediamo.
Ry: Sì per dopo domani i ragazzi saranno a casa al sicuro.
Così chiusero la chiamata e Inu si buttò letteralmente a peso morto sul divano. Quelle notizie erano riuscite a sconvolgere anche lui.
Se: Papà cos’è successo? Da quel poco che ho sentito ho capito che non è stato nulla di buono.
In: Figliolo hai capito bene. Non è successo niente di buono. Tuo zio dopo domani riporterà i ragazzi qui. Kikyo è arrivata fin lì. Ha orchestrato un piano davvero diabolico insieme a Koga. Gli obiettivi erano tuo fratello e Kagome.
Se: Maledizione. Come stanno adesso? E di preciso cos’è successo?
Inu raccontò quello che gli aveva riferito suo cognato. Ora capiva perché suo padre aveva avuto quella reazione al telefono anche lui era rimasto sconvolto dalla cattiveria che aveva quella donna inoltre un professore coinvolto in quel modo. Sesshomaru per la prima volta stava cominciando a provare la paura. Era impressionante doveva arrivare a 20 anni per riuscire a comprendere le emozioni e per quella sera erano davvero troppe. Quella sera era riuscito a provare amore e paura e rabbia.
In: Bene adesso ti conviene andare a dormire.
Inu aveva gli occhi gonfi era ovvio che era sul punto di piangere ma a quanto pareva non voleva farlo davanti a suo figlio. Un po’ anche lui era orgoglioso però diciamo che non voleva nemmeno farlo preoccupare ma le emozioni erano davvero state troppo forti che le lacrime cominciarono a scendere senza che se ne accorgesse. Suo figlio nel vederlo li si avvicinò e lo strinse. Non lo aveva mai fatto ma era come se in quel momento qualcuno lo spingesse a farlo.
Suo padre rimase sbalordito e dopo pochi attimi si lasciò completamente andare sfogandosi in un pianto liberatorio.
Se: Papà forza adesso calmati.
Inu parlò singhiozzando.
In: Sesshomaru perché?
Se: Perché, cosa?
In: Prima tua madre e adesso Kagome. Figliolo non voglio più vedere soffrire una donna.
Se: Ehi ma adesso Kagome sta bene.
In: Sì ma tuo zio mi ha detto che hanno dovuto attaccarle dell’ossigeno perché non riusciva a respirare. Sesshomaru quella scena io l’ho vista ed è così che ho visto tua madre per l’ultima volta. Perché? E’ una brava ragazza perché deve sopportare tutto questo. Per me lei è come una figlia è una parte integrante di questa famiglia non voglio perderla. Tuo fratello in quell’istante si sarà sentito una nullità proprio come successe a me.
Se: Papà non dire assurdità adesso sta bene la situazione è risolta. Capita a tutti di avere bisogno di un qualche supporto per respirare in fondo siamo umani e il corpo umano non è perfetto. Ricordi che da piccolo anche Inuyasha è stato con l’ossigeno per due giorni? Era per una bronchite e adesso vedi come sta? Fin troppo bene direi. Quindi adesso calmati. Da quello che ho capito domani partiranno e arriveranno qui dopo domani. Bhe avrai di nuovo la casa incasinata. Piena di urla e sberle. L’unico svantaggio per loro è che le ripetizioni inizieranno prima del previsto. Adesso andiamo a dormire.
In: Hai ragione. Grazie Sesshomaru direi che si sono invertiti i ruoli adesso è il figlio che consola il padre. Ho sempre detto che non sei un ghiacciolo come tutti dicono.
Sesshomaru arrossì a quelle parole ma non sapeva il perché di quel gesto però sapeva che suo padre in quel momento aveva bisogno di qualcuno che lo confortasse. In fondo lui per loro c’era sempre stato adesso era lui ad aver bisogno di qualcuno. Dopo essersi salutati andarono nelle loro camere.
Anche per loro quella era stata una nottata pesante.
L’indomani come previsto Inu chiamò il professore Myoga informandolo della sua decisione ossia che i ragazzi tornassero a casa con suo cognato inoltre disse anche che avrebbe informato il preside e che presto lo avrebbe messo al corrente della sua decisione. Il professore non potè far altro che acconsentire l’influenza di No Taisho era davvero molta quindi obiettare sarebbe stato inutile. Quella gita era stato un vero viaggio nell’horror. Non bastava solo l’aggressione ai ragazzi adesso c’era anche la questione della relazione del professore.
I ragazzi si svegliarono verso le 9:00 in fondo non dovevano andare da nessuna parte. Inuyasha informò Kagome in merito alla proposta di suo zio di tornare a casa con lui. La ragazza accettò ma ad una condizione cioè che solo lei tornasse a casa. Non voleva rovinare la gita a tutti.
I: Ma ti sei bevuta il cervello? Secondo te ti lascio da sola? E poi che devo fare in mezzo a quei due? Non se ne parla proprio io torno con te.
K: Ma Inuyasha è la gita dell’ultimo anno non puoi non partecipare.
I: Questa non è una gita ma è un viaggio dell’horror.
K: Ma….
I: Niente ma. Ti propongo una cosa. Dopo gli esami che ne dici se noi due prendiamo esempio da mio fratello e ci andiamo a fare un viaggio da soli? Io e te.
K: Davvero?
Disse con un sorriso che arrivava da parte a parte. Voleva buttarsi letteralmente addosso ma la paura di farlo male era troppa dunque lo abbracciò con delicatezza. Si sarebbe sfogata quando avrebbe tolto il gesso.
I: Certo cucciola. Noi due. Tanto quei due non usciranno per adesso e mio padre non lo permetterà sai ha molte conoscenze anche in ambito penale. Ne approfitteremo. Stai tranquilla questa gita è uno schifo ne faremo una decente.
K: E gli altri?
I: Si faranno un viaggio per conto loro poi in futuro potremo organizzare un viaggio tutti insieme. O facciamo prima l’uno e poi l’altro. Non so decidi tu. Ma un viaggio solo noi due lo faremo a tutti i costi. Ci siamo intesi?
K: Certo. E cucciolotto le decisioni si prendono insieme. Però ti confesso che un po’ di paura ce l’ho.
I: E’ normale chi non l’avrebbe anche io ne ho avuta quando non sapevo cosa ti stava accadendo e quando non riuscivo a farti riprendere ma amore mio questo non deve ostacolarci non dobbiamo permettere a nessuno di tenerci prigionieri ne alle persone e ne alla paura. Fidati insieme ce la faremo a superarle.
La strinse delicatamente per vedere come reagiva infatti si era leggermente irrigidita ma poi non appena incrociò lo sguardo ambrato di lui si tranquillizzò e si lasciò andare ad un lungo bacio passionale. Quando si staccarono Kagome era rossa e aveva gli occhi lucidi.
I: Perché hai gli occhi lucidi? Non ho fatto niente solo un bacio innocente.
Disse facendoli un piccolo sorriso a cui lei rispose.
K: Niente sciocchino. Ho gli occhi lucidi perché stavo pensando che davvero non avrei potuto chiedere di meglio dalla vita. Ho un ragazzo eccezionale sempre presente e che mi sostiene sempre e sopporta tutti i miei stati d’umore. Riconosco che a volte sono un tipo odioso e insopportabile ma tu riesci sempre a capirmi. Sì è vero ci siamo sempre battibeccati per ogni minima fesseria ma questo non ti ha impedito di rimanere al mio fianco.
Disse accoccolandosi sul petto di lui. Questa volta poteva mettere la sua mano nella chioma corvina senza avere il timore di spaventarla.
K: Sai Inuyasha ti sembrerà strano ma in un certo senso quei due li devo ringraziare è grazie a loro se ci siamo avvicinati e dichiarati alla fine. Non tutto il male viene per nuocere. Solo che adesso potrebbero anche togliersi dalle scatole. Non credi?
I: Sei sempre la solita. E’ questo che mi è sempre piaciuto si te, la capacità di trovare qualcosa di positivo nel negativo. Devo riconoscere che quello che hai detto è in parte vero ma anche io non potevo avere di meglio tu sei l’unica che riesce a tenermi testa e riesce a farmi ragionare. Però di una cosa ti sarò eternamente grato tu sei stata l’unica capace di riempire quel vuoto che ho sempre avuto da quando ero piccolo. Non so che santo ringraziare per avermi fatto venire da te per chiedere aiuto quando mio padre voleva farmi fidanzare a tutti i costi con quella serpe. In fondo al mio cuore sapevo che quella era l’unica cosa giusta da fare. Però se ci pensi tutte le nostre cose più belle sono venute dopo cose brutte. Non sei d’accordo con me?
K: Sì. Infatti ci siamo messi insieme grazie alla situazione che si era creata con i nostri ex. La nostra prima volta è successa dopo uno dei miei attacchi di panico. Abbiamo reso pubblica la nostra relazione a tuo padre quando hai avuto la gastroenterite. Bhe diciamo che qui le cose belle succedono nelle cose brutte però spero che d’ora in avanti le cose belle succedano senza quelle brutte.
I: Certamente cucciola. La cosa più bella accadrà con una cosa bellissima.
K: Che vuoi dire?
I: Niente niente. Bhe signorina che ne dici se andiamo a disturbare la coppia della porta accanto?
K: Sì però bussiamo.
Così andarono nella camera dei loro compagni bussando con molta forza. Aprì una Sango dall’aspetto a dir poco spaventoso.
S: Ehi ragazzi già svegli?
Disse sbadigliando rumorosamente.
K: Sorellina sono le 10:30 non hai mai dormito così tanto.
S: Scusami ero solo molto stanca come pure lui infatti dorme ancora ora come ora nemmeno le cannonate lo sveglierebbero. Ragazzi visto che siete ancora in pigiama perché non andate a lavarvi ci vediamo dopo. Così nel frattempo sveglio il bell’addormentato.
K: Ok quando siete pronti venite voi di là.
S: Va bene.
Disse facendo un altro sbadiglio.
K: Forza andiamo.
I due andarono in camera per andarsi a lavare. La prima fu Kagome visto ciò Inuyasha pensò che si sarebbe fatto un’altra oretta dato che impiegava un’eternità per lavarsi. Cosa strana impiegò solo mezz’ora ed uscì già vestita di tutto punto. Inuyasha un po’ si stupì del fatto che fosse già vestita di solito lo faceva in camera però non ci diede molto peso. Dopo toccò a lui. Lei lo aiutò a cambiarsi ma il suo tocco era diverso era quasi impercettibile era come se avesse paura. Senz’ombra di dubbio era ancora scossa da quello che era successo perciò decise di non dire nulla glielo avrebbe detto lei quando sarebbe stata pronta. Sperava il più presto però lui di certo non voleva forzarla tutto a suo tempo.
I: Ehi Kagome posso finire io qui tanto credo di farcela. Ok?
K: Ok. Io intanto preparo le valigie.
Così gli diede un tenero bacio ringraziandolo mentalmente per averla capita. Ma come aveva detto lui le paure dovevano essere affrontate.
Inuyasha invece era ancora in bagno maledicendo non tanto il braccio che gli impediva i pieni movimenti ma bensì la causa di tutto questo. Malediceva Koga per aver toccato la sua ragazza e averla terrorizzata in quel modo. In un modo o nell’altro l’avrebbe pagata cara solo che questa volta avrebbe davvero lasciato fare a suo padre non voleva che la sua ragazza soffrisse ancora soprattutto se la causa fosse stata lui. Ad un tratto sentì come dei singhiozzi. Uscì di corsa dal bagno era ancora a petto nudo perché non riusciva ad infilarsi la maglietta. Vide Kagome inginocchio con la faccia sul letto che piangeva poi voltò lo sguardo e vide vicino a lei il vestito nero che indossava la sera precedente. Da lì capì tutto. Prese il vestito e lo mise in un sacchetto insieme alle scarpe e ai monili che indossava quella sera poi gettò il sacchetto nella pattumiera che era nel corridoio. Non doveva avere niente che le ricordasse quelle scene orribili. Quando rientrò Kagome sorrise al suo ragazzo anche questa volta aveva capito la situazione. Oltre ai vestiti di Kagome Inuyasha voleva buttare anche i suoi però si ricordò che sulla camicia vi erano tracce di sangue del suo aggressore che potevano tornare utili così andò nella stanza dei suoi amici e consegnò la camicia a Miroku dicendoli di nasconderla e di non dirlo a nessuno, dopo gli avrebbe spiegato il motivo.
I: Kagome finisco io?
K: Ehm no no scusami. Ehi non ti sei ancora messo la camicia?
I: Ehm… non ci riesco dopo chiedo a Miroku di aiutarmi. Una camicia mi aiuterà a metterla non lo scambieranno di certo per uno dell’altra sponda solo per questo.
K: Ma che stai dicendo. Prendi la camicia e vieni qui. Prima è stato solo un momento di crollo. Ma come hai detto tu le paure vanno affrontate e poi sono stata una stupida tu di certo non mi hai fatto niente. Dai approfitta adesso perché quando guarirai ti laverai e ti vestirai da solo mio caro cucciolotto.
I: No… uffa. Allora il gesso non me lo faccio togliere più è troppo comodo soprattutto quando devo lavare i capelli. Forse un giorno me li taglierò cortissimi.
Kagome gli lanciò un’occhiataccia da farlo rabbrividire.
K: Non ci provare nemmeno. Ricorda che se lo fai ti abbandono all’istante però prima vendo i tuoi capelli così mi faccio un bel po’ di soldi sai che bella parrucca ne viene fuori, poi faccio perdere ogni mia traccia caro.
I: No no stavo scherzando.
K: Bene anche io stavo scherzando un pochino. Però sul fatto di non azzardarti a tagliare i capelli no. Sono disposta a lavarteli in eterno ma non tagliarli.
I: Ehi ehi accidenti non pensavo ti piacessero così tanto va bene se la metti così non li taglio.
K: Fhiu meno male. Non farmi più uno scherzo simile. I capelli che hai sono stupendi sono di un colore e di una morbidezza unica quando gli tocchi poi è una sensazione bellissima.
Mentre faceva questi apprezzamenti sui suoi capelli li toccava immergendoci la mano che in quella chioma così folta si perdeva. Inuyasha era letteralmente partito al tocco di quella mano così delicata quello era il tocco della sua Kagome. Non era più quello impercettibile di prima ma era un tocco deciso ma delicato allo stesso tempo. Kagome perse la cognizione del tempo tanto che si era persa in quel massaggio fu ridestata solo dal rumore della porta.
S: Ehi ragazzi siete pronti? Io ho una certa fame.
I: Sì anche io. Mio zio sta venendo a prenderci così andiamo a fare colazione in qualche bel posticino.
M: Sì caso mai dove ci sono tante donzelle.
S: Miroku un giorno o l’altro le donzelle le farò venire al tuo funerale.
K: Ahahhhahha sei il solito.
M: Ah ragazzi ho sentito che la gita sarà annullata sapete per la questione del professore. Mi sa che questa volta quello ci fa fuori.
I: Tu dici?
M: Sì quello ci boccia. Cara Sanguccia sei nei guai.
S: Non ci pensare nemmeno sei tu quello che ha scattato le foto chi ti dice che io dirò che sapevo tutto.
M: Ma come mi abbandoni nel momento del bisogno. E tutto per un voto.
S: Sì.
Disse facendoli la linguaccia e questo scatenò l’ilarità del gruppo.
K: Scusate e chi dice che non saranno gli alunni a fare fuori lui. In fondo anche per colpa sua se la gita viene annullata.
M: Sì ma i primi siamo stati noi.
I: Tu vorrai dire.
M: Oh no fratello anche tu mi abbandoni?
I: Sì anche perché non sono tuo fratello.
M: Cattivi. Kagome tu?
K: Bhe non posso di certo mettermi contro mia sorella e il mio fidanzato.
S: Dai scherziamo. Che razza di amici saremmo se non ci sosteniamo a vicenda.
I: Già e poi non ci dispiace mica aver dato una lezione sia a Meido che al professore. Che bastardi.
M: Bhe caro Inuyasha quello non se l’è fatta solo con Meido ma lui è quel professore che si è fatta Kikyo.
I: Ah bella cosa. Ma che schifo. Sta storia la potremo scritturare come film horror tanto quella somiglia già a una morta vivente.
M: Ancora non mi capacito di come tu ti sia potuto innamorare di una come quella.
I: Avevo dei prosciutti davanti agli occhi, e comunque non sono mai stato innamorato di lei.
Disse guardando Kagome e cingendoli la vita.
S: Per fortuna che i prosciutti ti sono caduti.
Alla battuta di Sango tutti si misero a ridere finchè il cellulare di Kagome non squillò. Il suo numero ce l’aveva ancora lui perciò rispose alla chiamata.
 
ANGOLO DELL'AUTRICE:
Eccomi di ritorno direi piuttosto velocemente.
Comunque la cara coppietta clandestina è stata colta in flagrante. Gli uomini più duri sono crollati di fronte agli eventi ma in fondo è normale anche loro sono umani.
I ragazzi  faranno ritorno in patria ma chissà se una volta lì saranno davvero al sicuro. 
E adesso chi è che sta chiamando al cellulare di Kagome?
Bhe questo nel prossimo capitolo.
 
RINGRAZIAMENTI;
Ringrazio tutti i lettori e i recensori che hanno recensito lo scorso capitolo:
Rosadc
e
NinuMaru100.
 
Bye bye
Baci Inu_ka

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Capitolo 28
*** L'ira di un padre ***


Dall’altra parte al telefono era suo padre.
I: Pronto!
In: Inuyasha come state? Lo zio mi ha messo al corrente di quello che è successo. Il braccio come va? E Kagome adesso in che stato è.
La voce di Inu per quanto volesse essere tranquilla non lo era. Infatti dalla sua voce traspariva ansia preoccupazione e paura per le risposte che doveva ricevere. Inuyasha per poter parlare liberamente uscì fuori dalla stanza. I ragazzi lo guardarono per capire cosa stesse succedendo ma lui con una cenno di mano aveva fatto capire che era tutto ok.
I: Papà che ne dici di calmarti prima.
Disse con un tono dolce.
I: Fortunatamente grazie a zio Ryu e soprattutto grazie a te stiamo bene. Kagome è ancora scossa ma relativamente sta bene. Ha solo qualche segno sul corpo che si vergognava di farmi vedere. Però ora va meglio. Ho eliminato tutto quello che può ricordarli quella maledetta serata. Ho nascosto solo la camicia mia perché sopra ci sono delle tracce di sangue.
In: Oh mio dio figliolo ti hanno ferito? E’ grave?
I: Ehi papà calmo, magari mi fai finire di parlare. Quel sangue non è mio perché dove è sporca io non ho ferite a quell’altezza c’era la mano di quello che mi teneva fermo e che io ho morso quindi il sangue potrebbe appartenere all’aggressore. Inoltre ho notato anche dei particolari che potrebbero aiutarci.
In: tipo?
I: Dopo ti scrivo un messaggio. Sai è più sicuro. Comunque calmati perché stiamo benissimo. Se vuoi ti passo Kagome.
In: Sì passamela.
Inuyasha rientrò in camera chiamando la ragazza.
I: Kagome vieni mio padre vuole parlarti.
K: Oh mio dio sa già tutto?
I: Sì. Però non devi preoccuparti sai com’è mio padre se non parla con te quello rischia di farsi venire un infarto e sai che ha anche una certa età.
Inuyasha aveva ancora il telefono all’altezza dell’orecchio e Kagome glielo fece notare. Così lui gli mollò subito il telefono.
K: Pronto.
In: Kagome come stai? Mi dispiace per l’accaduto non sarebbe dovuto accadere.
K: Sono ancora un po’ scossa ma mi sento comunque fortunata. Grazie a tutta la tua famiglia è finito tutto per il meglio. Soprattutto grazie alla tua idea di metterci qualcuno a guardarci le spalle. Di questo te ne sarò eternamente grata come sarò grate a tuo cognato e ad Inuyasha e anche se indirettamente anche a Sesshomaru.
In: Perché?
K: Bhe lui ha insegnato a Ryu la manovra che mi ha tenuto stabile in attesa dei soccorsi. Certo che ho combinato un gran casino. Ho mobilitato un’intera famiglia.
In: Non dirlo nemmeno per scherzo. Della famiglia fai parte anche tu a tutti gli effetti. Sei mia nuora, la fidanzata e scommetto che sarà anche qualcosa di più di mio figlio minore e la cognata di mio figlio maggiore. Dunque è naturale proteggerti senza contare che per me sei anche una figlia oltre che nuora.
Queste parole commossero la ragazza che si lasciò sfuggire qualche lacrima.
K: Grazie. Sono onorata che mi ritenete un vostro membro a tutti gli effetti.
In: E’ la verità. Comunque sono contento che sia andata a finire bene. Ah Kagome dì al simpaticone di mio figlio che ho sentito tutto e quando torniamo a casa facciamo i conti.
K: Sai ci avevo pensato anche io.
In: Ok cara ci vediamo.
Così Inu chiuse la chiamata, ora che gli aveva sentiti era più tranquillo. La notte non era riuscito a chiudere occhio non appena lo faceva la sua mente immaginava com’era stata l’aggressione. Suo figlio aggredito e la ragazza quasi violentata. Non vedeva l’ora di telefonarli per sentirli di persona anche se suo cognato lo aveva tranquillizzato. Anche suo figlio maggiore aveva cercato di calmarlo ma la cosa fu solo momentanea. Nel buio della sua camera la tranquillità che gli aveva trasmesso era svanita appena si sdraiò. Ora che li aveva sentiti la sua anima era in pace così cominciò a pensare a tutte le cose che doveva fare quella mattina. Innanzitutto informò la sua segretaria che quella mattina in ufficio non sarebbe andato. Così gli impegni presi slittarono al sabato giorno in cui l’azienda era chiusa infatti ci sarebbe andato solo lui.
Nel frattempo anche Sesshomaru era uscito dalla stanza per andare a fare colazione anche se era sveglio già da un bel po’.
Se: Buongiorno papà dormito bene?
In: Buongiorno. Si si e tu?
Se: Diciamo di sì.
In realtà nemmeno lui era riuscito a dormire tanto. Anche lui si era spaventato quando aveva saputo quello che era successo ai ragazzi. Sebbene con suo fratello litigasse di continuo lui gli voleva un gran bene. Nessuno doveva toccarlo solo lui aveva il permesso di farlo. Senza contare che pensò soprattutto alla lontananza. Suo fratello si trovava in un altro continente e se gli fosse accaduto qualcosa non avrebbe potuto far nulla per aiutarlo. Per quanto riguardava Kagome non osava immaginare quello che aveva provato in quegli istanti.
Lui poteva considerarsi fortunato. La sua relazione procedeva alla grande senza che nessuno interferisse. Pensando a ciò gli venne un moto di rabbia immaginando cosa avrebbe fatto lui in una situazione del genere. Pensò che nemmeno il suo sangue freddo in quella situazione lo avrebbe aiutato. Di sicuro avrebbe perso la calma che lo caratterizzava, proprio come era successo a suo fratello quando si era rotto il braccio e com’era accaduto a suo padre la notte passata.
In: Sesshomaru stai bene? Ti vedo un po’ pallido e più silenzioso del solito.
Se: ah sì no sto bene. Ero solo sovrappensiero.
In: Lo so questa storia ha scosso anche me. Però Sesshomaru una cortesia. Quando tornano tratta tutti come se niente fosse non dobbiamo assolutamente tirare in ballo questa storia davanti a Kagome se vorrà sarà lei a dircelo.
Se: Certamente ci avevo già pensato.
In: Bene, io devo uscire per sbrigare alcune faccende. Tu per pranzo ci sei?
Se: Sì. Oggi rimango a casa tanto non c’è nessuna lezione da seguire ne approfitterò per studiare un po’ prima che arrivino quelle pesti.
In: Aahahhah! Ok allora ci vediamo più tardi.
Inu uscì di casa e la prima cosa che fece fu quella di dirigersi alla scuola che frequentavano i ragazzi. Appena arrivò si fece ricevere dal preside.
In: Ciao Totosai come va? Gentilmente vorrei parlare con il preside.
To: Oh ciao Inu da quanto tempo. Da quando tuo figlio si è calmato non abbiamo più avuto modo di vederci. Come mai vuoi parlare con il preside? Inuyasha non ne avrà combinata un’altra delle sue?
In: No no tranquillo mio figlio non ha combinato niente. Vorrei solo discutere di una faccenda privata con il preside.
To: Ok ecco siamo arrivati.
Totosai bussò alla porta e annunciò la visita di Inu. Il preside lo ricevette con grande gioia.
Pre: Buongiorno signor No Taisho cosa la porta qui?
In: Buongiorno preside volevo discutere di quello che sta succedendo in gita. Mio figlio come la sua ragazza hanno corso un grave pericolo mentre uno degli accompagnatori se la spassava con una studentessa.
Così Inu spiegò per filo e per segno quello che era accaduto. Il preside era sempre più sconvolto una cosa del genere non era mai successa. Se questa storia fosse trapelata all’esterno la scuola avrebbe di sicuro perso il suo prestigio. I ragazzi coinvolti non erano semplici ragazzi ma erano parenti stretti di una delle persone più influenti. La scuola riceveva fondi anche dall’azienda di No Taisho e averlo contro sarebbe stata la peggior disgrazia. Mentre lo ascoltava cercava un modo per poter uscire dalla situazione con il minor danno. Sapeva che non era prudente mandare il professore che era coinvolto nella questione Musashi ma qualcuno aveva pagato profumatamente affinché fosse uno degli accompagnatori degli alunni dell’ultimo anno. Di certo non pensava che potesse accadere una cosa simile.
Inu aveva tralasciato volontariamente alcuni aspetti della faccenda infatti aveva esposto solo le cose principali. Raccomandò al preside di non menzionare nulla vicino ai ragazzi.
Pre: Ho capito signor No Taisho. Non ne sapevo nulla l’altro accompagnatore non mi ha messo ancora al corrente. Comunque prenderemo seri provvedimenti in merito. Vedremo il consiglio cosa ne pensa.
In: Forse non ci siamo capiti il professor Homura qui non dovrà mettere più piede. La lascerò decidere solo sul provvedimento da prendere con la studentessa ma per il professore mi dispiace signor preside decido io. Non credo che ai genitori degli alunni faccia piacere sapere che qui insegna un professore che potrebbe essere alla stregua di un pedofilo. Si ricordi che anche il padre di Miroku Mushi ha una certa influenza non le conviene mettersi contro anche lui.
Pre: Mi scusi ma Mushi non ha nulla a che fare con quello che è accaduto.
In: Non sarebbero affari suoi ma comunque Miroku è il miglior amico di mio figlio e della sua ragazza che per come stanno adesso le cose è anche sua cognata. E’ ancora convinto che non centri niente?
Pre: Ho capito risolverò al più presto la faccenda. Come prima cosa la gita verrà annullata e gli alunni faranno ritorno entro domani.
In: Mio figlio, Mushi e le gemelle Higurashi torneranno con mio cognato.
Pre: Scusi lei ha firmato l’autorizzazione solo per suo figlio e una delle gemelle quindi non ha autorità sugli altri due.
In: Ok provvederò a farmi dare istantaneamente l’autorizzazione del signor Mushi.
Inu telefonò il suo amico.
Ta: Pronto Inu è successo qualcosa?
In: Taiga voglio chiederti il permesso di far tornare Miroku e Sango con mio cognato.
Ta: Cos’è successo?
In: Ti spiegherò tutto dopo pranzo per adesso vorrei solo la tua autorizzazione.
Ta: Certo che ce l’hai se me l’hai chiesta immagino che tu abbia un valido motivo e soprattutto che la questione è dannatamente seria.
In: Ok grazie. Aspetta riferiscila direttamente al preside. Un attimo che te lo passo.
Inu passò il telefono al preside al quale comunicò la sua autorizzazione a far tornare suo figlio e la ragazza insieme ai ragazzi che erano sotto la responsabilità di No Taisho. Il preside non poté dire nulla in contrario, disse solo che doveva recarsi a scuola per firmare un consenso scritto per il momento potevano procedere a far tornare i ragazzi con il cognato di Inu.
Dopo aver discusso con il preside Inu si congedò lasciando un preside a dir poco terrorizzato. Non appena la porta della presidenza fu chiusa chiamò immediatamente il professor Myoga.
My: Pronto!
Pre: Professor Myoga sono venuto a conoscenza di fatti alquanto incresciosi e sono davvero deluso da voi. Ho ricevuto la sgradita visita di No Taisho che mi ha rivelato l’intero accaduto. Per adesso la gita è annullata entro domani tutti gli alunni faranno ritorno a casa inventatevi una scusa con loro poi ne discuteremo. Ah poi No Taisho, Mushi e le gemelle Higurashi torneranno insieme al cognato di No Taisho. Prima che me lo chieda No Taisho ha l’autorizzazione di Mushi che gli conferisce il permesso di decidere sugli alunni che sono sotto la sua responsabilità. Procedi a riferire la decisione. Maledizione non ho mai avuto una giornata peggiore di questa. Proprio il gruppo del figlio di No Taisho dovevano andare a toccare. Lì ci sono i figli delle persone più influenti.
My: Capisco signor preside mi rincresce per l’accaduto ma purtroppo non ho potuto fare un granché per evitarlo.
Il preside chiuse la chiamata con i nervi a fior di pelle.
Inu intanto girava per la città cercando di ritrovare un po’ di calma. L’aver raccontato l’accaduto gli era stato piuttosto difficile e altrettanto era stato quello di riuscire a mantenere la calma. Senza accorgersene giunse nei pressi del cimitero così comprò dei fiori e si diresse verso la cappella di famiglia dove giacevano le spoglie della sua amata. Una volta arrivato alla tomba sistemò i fiori e innaffiò la piccola pianta di ciliegio che adesso cominciava a cacciare i suoi primi fiori. Inu aveva voluto farla piantare perché quelli erano i fiori preferiti di Izayoi, dopo accese l’incenso e recitò una preghiera. Poi sentì anche il bisogno di parlare con lei sperando che gli desse qualche consiglio.
In: Ciao amore mio come stai? Spero che lì tu stia benissimo senz’altro non soffrirai più come è accaduto quaggiù. Izayoi sicuramente hai visto cosa sta succedendo qui stanno accadendo cose belle come anche cose piuttosto brutte. La gita di nostro figlio ha fatto letteralmente schifo i ragazzi hanno corso un grave pericolo in particolar modo Kagome. Izayoi come vorrei che vivessero la loro storia come l’abbiamo vissuta noi per quel che è durata. Amore sono stati gli anni più belli della mia vita. Adesso se non fosse per i nostri figli la mia vita non avrebbe senso. Il fatto di non riuscire a risolvere questa faccenda però mi sta facendo sentire un fallito. Sto fallendo nel ruolo di padre. Forse se al mio posto ci fossi stata tu la faccenda sarebbe già stata risolta e i nostri ragazzi avrebbero potuto godersi la vita con spensieratezza e non stando sempre sul chi va la. Tu avresti saputo consigliarli meglio di me o di chiunque altro.
Inu stava piangendo quelle parole li venivano dal più profondo del suo cuore. Davvero desiderava che al posto suo ci fosse lei ma questo significava farla vivere come stava vivendo lui. Significava condannarla a restare sola e addossarsi tutte le responsabilità. Inu si abbandonò a questi pensieri quando ad un tratto si sollevò una brezza leggera che portò con se l’odore dei fiori di ciliegio. Quella brezza mista a quel profumo lo stavano accarezzando dolcemente gli ricordavano il dolce tocco di Izayoi. Inu guardò la foto di sua moglie che adesso sembrava come se stesse sorridendo rendendola ancora più radiosa. Così capì che lei era vicino a lui e che anche se non era presente fisicamente era sempre vicina a loro e non gli avrebbe mai abbandonati. Inu si sentì sollevato e questo lo spronò a non arrendersi. Arrendersi significava deludere anche lei. Dopo essersi sfogato Inu salutò sua moglie ringraziandola per non averlo abbandonato e in quel momento la brezza soffiò di nuovo smuovendo i suoi lunghi capelli che a lei piacevano tanto.
Altra cosa in comune con Kagome.
Inu uscì dal cimitero sentendosi libero ora aveva la forza per andare avanti.
Tornò a casa dove trovò un Sesshomaru a dir poco esausto. Evidentemente nemmeno lui si era accorto di essersi addormentato sui libri. Chiaro segno che per lui la notte non era stata tanto bella. Fece il meno rumore possibile per non disturbarlo ma fu tutto inutile Sesshomaru aveva un udito così fine da poter sentire anche il minimo rumore e la porta ne aveva fatto tanto.
In: Figliolo perché non vai a riposarti ti vedo alquanto stanco riprenderai dopo pranzo.
Se: Mi sa che hai ragione. Tanto lo stesso in questo stato non riuscirei a combinare niente. Piuttosto tu sei già andato dal preside?
In: Sì e abbiamo fatto una bella chiacchierata e da come l’ho visto, non l’ha proprio gradita.
Se: Ci credo. Papà se non ti dispiace vado a riposare ci vediamo a pranzo. Ah a pranzo ci sarà anche Rin.
In: Perfetto. Io ne approfitto per chiamare Ryu e riferirgli che ha il permesso di riportare i ragazzi qui a casa.
Sesshomaru andò in camera sua, era davvero stanco infatti non appena si sdraiò prese subito sonno.
Driiiin Driiiiin
Ry: Pronto.
In: Ryu non so se il professore te lo ha già riferito ma hai il permesso di portare a casa i ragazzi. Piuttosto adesso come stanno?
Ry: Direi piuttosto bene. Tranne Miroku che le sta prendendo di santa ragione. Quella Sango fa un po’ paura.
In: Aahahhaa è del tutto normale. Fanno sempre così non preoccuparti è il loro modo di dirsi ti amo.
Ry: Modo alquanto strano per dirselo. Kagome e Inuyasha anche stanno bene per quello che vedo.
In: Ok avvisami quando partite.
Ry: Ci mancherebbe.
Così i due si salutarono e Ryu tornò dai ragazzi.
Ry: Inuyasha perché hai quella faccia? Non ti senti bene?
K: No non preoccuparti sta bene.
I: Bene un corno. Che schifo ho la nausea. Miroku ti uccido.
M: Ehi cosa centro io. Ti ho solo detto che lo yogurt che ho preso ha un sapore delizioso sei tu che hai preso quello sbagliato.
Inuyasha corse subito in bagno dove rovesciò l’intero contenuto.
Ry: Scusate ma che razza di yogurt ha mangiato per disgustarlo così. Quello di solito digerisce anche le pietre.
K: Yogurt greco magro.
Ry: Accidenti cosa peggiore non poteva mangiare. E’ la cosa più disgustosa che ci sia.
I: Bravo zio diglielo. Comunque potevi dirmi che era del semplice yogurt e non che era yogurt greco. Accidenti mi hai rovinato la giornata.
S: Bhe dai non farla tanto lunga.
I: Perché non lo mangi tu dopo mi dirai se la faccio lunga.
S: No non ci tengo.
I: E allora stai zitta.
K: Dai adesso calmati. Potrai dire di aver assaggiato una specialità greca.
I: Che avrei preferito evitare.
K: Dai prenditi un succo di frutta così ti toglierai quel sapore orribile dalla bocca.
I: No per oggi ne ho abbastanza di specialità greche.
S: Ehi zuccone vedi che è la stessa marca di quelli che vendono da noi.
Kagome andò verso il bancone e ne prese uno alla pesca.
K:Tieni il tuo gusto preferito.
I: Grazie ma se mi fa male me la pagherete cara.
Inuyasha lo bevve senza obiettare. Per lo meno il succo di frutta era buono. Ryu guardava sempre più sbalordito quel gruppo di
 ragazzi. Soprattutto suo nipote che adesso finalmente dopo tanti anni era davvero felice. Quando Inu glielo aveva raccontato non ci aveva creduto molto non credeva che uno scapestrato come suo nipote potesse essersi di colpo calmato ma ora che lo vedeva con i suoi occhi ci credeva davvero. Quella famiglia dopo la morte di sua sorella sembrava essersi spenta era diventata una famiglia come tutte le altre mentre prima era una delle più invidiate e non di certo per i soldi che anche adesso non mancavano. Era invidiata perché tra la coppia vi era un affiatamento che raramente lo si poteva vedere in altre coppie. Nel racconto di Inu si parlava anche di un cambiamento repentino di Sesshomaru e questa sarebbe stata una cosa che avrebbe verificato di persona non appena sarebbero arrivati in Giappone.
Ry: Ragazzi vi va di fare un giro? Potremmo andare a visitare qualche museo.
I: Zio te lo sogni che veniamo a vedere i musei.
S: Che ne dite se invece dei musei andassimo a visitare qualche altro tempio per lasciare il resto delle versioni.
M: E’ vero dovevamo terminare quel progetto.
I: Sì ma si lascia la versione e basta. Non mi va di sorbirmi i racconti e le leggende del posto. Per quanto mi riguarda la Grecia per me sparisce dalla carta geografica.
K: Già è un incubo.
Inuyasha abbracciò la sua ragazza per calmarla pensando che si riferisse a quello che era successo, ma con suo enorme stupore non era così.
I: Tranquilla è passato.
K: Non mi riferivo a quello. Mi riferivo al fatto che ce la ritroviamo ovunque. Ce la ritroviamo agli esami in gita e adesso siamo qui in giro per Atene ad elemosinare un po’ di aiuto per gli esami. Giuro che faccio costruire un cavallo di Troia e metto fuoco a tutta la Grecia.
I: Kagome ti senti bene? Stai facendo lavorare di nuovo troppo l’immaginazione. Non è che anche qui vuoi collocare la tua teoria sui mezzi demoni?
K: Bhe qui c’è la leggenda del minotauro.
S: Ragazzi ma di cosa parlate? Che storia è questa dei mezzi demoni?
I: Lasciamo stare ne vale della tua salute mentale. Non so come il mio cervello non abbia dichiarato guerra quando Kagome ha inventato le sue storielle.
K: Perché tu un cervello non ce l’hai, ecco perché.
I: Ehi che vuoi insinuare? Quello è il tuo che non funziona.
K: Almeno anche se come dici tu il mio cervello non funziona io per lo meno ce l’ho tu invece non ce l’hai proprio.
Disse facendo la linguaccia.
M: Ragazzi perché non la finite ci stanno guardando tutti.
I, K: Stai zitto!
S: Ehi cercate di comportarvi decentemente e ora muovetevi andiamo.
Ryu si avvicinò a Miroku e gli chiese.
Ry: Ma fate sempre così?
M: Sì non saremmo noi se ci comportassimo diversamente. Quello che hai visto non è niente Inuyasha e Kagome se ne sono dette di peggio qui sono volate parole gentili però non per questo non si amano, anzi sarebbe strano se non lo facessero. E per quanto riguarda me anche Sango me ne ha date di peggio. Quando andiamo a scuola la cinquina sulla mia faccia è il suo buongiorno e se non lo facesse mi sentirei perso.
Ry: Certo che siete strani però vedo che siete anche un gruppo molto affiatato dove ognuno può contare sull’aiuto degli altri.
M: Sì è proprio così nessuno di noi si sognerebbe di abbandonare qualcuno nel momento del bisogno. Se fosse così non saremmo veri amici. Non credi.
Ry: Certo. Devo dire che per essere un ragazzino parli da vero adulto.
M: Grazie.
Nel frattempo erano arrivati nei pressi di un tempio dove stavano raccontando la leggenda di Teseo e il minotauro.
K: Inuyasha stanno raccontando la leggenda che ti ho raccontato io.
I: Quale? Quella sui mezzi demoni?
K: No quella del minotauro.
Miroku si girò verso Ryu.
M: Visto è già tutto passato.
Ry: Sì lo vedo. Ragazzi verso le 17:00 partiamo mi hanno appena informato della disponibilità dei voli.
S: Va bene tanto di versioni ce ne sono rimaste poche.
I: Io comincio ad avere una certa fame.
K: Scusa Inuyasha ha detto volo?
I: Sì perché? Non sei mai andata su un aereo?
K: No e in tutta sincerità ho paura.
I: Dai non è niente fidati non sentirai niente e poi se succede qualcosa ci sono io.
K: Ok se lo dici tu.
Ry: Vedete lì c’è un ristorante.
I: Zio c’è scritto ristorante greco e dopo quello che è successo stamattina col cavolo che vado a mangiare in un ristorante greco. Sull’aereo faranno un atterraggio di emergenza per quanto starò male.
M: Eddai è stato un caso stamattina e comunque se imparassi a leggere vicino al ristorante greco ce ne sono altri due. Uno cinese e l’altro giapponese.
I: Ah è vero non gli avevo visti.
S: Già tu parli e basta.
Inuyasha gli lanciò un’occhiataccia che non scosse minimamente la ragazza. Mentre si stavano dirigendo all’ultimo tempio vicino vi era un pozzo Kagome ricordandosi la serata horror a casa di Miroku si avvicinò all’orecchio di Inuyasha.
K: Ehi cucciolotto guarda lì cosa c’è?
I: Dove?
K: Alla tua destra.




ANGOLO DELL'AUTRICE:
Ok ragazzi scusate vado piuttosto di fretta non me ne vogliate se passo subito ai ringraziamenti
ringrazio tutti quelli che leggono e chi immancabilmente recensisce la mia storia
Rosadc.


Ps come reagirà Inuyasha alla vista del pozzo?
Baci Inu_ka

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Capitolo 29
*** Ritorno in patria ***


I: Un pozzo. Un pozzooooo? Maledizione Kagome adesso ti ci metti anche tu. Come ti è venuto in mente di farmi ricordare certe cose.
K: Ahahahah…. Avresti dovuto vedere la tua faccia. Ci credo che tuo fratello l’ha fatto di proposito peccato che non ho pensato a farti una foto.
M: Tranquilla ci abbiamo pensato noi.
I: Voi?
M: Si io ho fatto il video mentre Sango la foto. Ehi ho un’idea perché non ci facciamo una foto tutti insieme vicino al pozzo.
Ry: Ci penso io a farvela. Inuyasha non credevo che avessi ancora paura dei pozzi sono passati secoli da quando Sesshomaru ti fece quello scherzo.
K: Alcune paure restano e il nostro cagnolino ne è la prova. Su forza chiediamo a qualcuno di farcela. Ryu vieni con noi.
Ry: Non amo essere fotografato.
I: Zio non farti pregare e muoviti vorrei allontanarmi il prima possibile da questo posto.
S: Ahhaahah. Ehi posso mandare adesso la foto a tuo fratello. Ecco un attimo. Fatto, la foto è stata inviata.
I: Maledetta questa me la paghi.
M: Dai per lo meno riderà o sorriderà un po’.
I: No quello quando torniamo mi da la morte. Zio l’aereo fa fermate intermedie? Così scendo lì perché qui in Grecia non ci resto e in Giappone non ci torno.
Ry: Bhe non essere egoista anche lui ha diritto a divertirsi.
I: Sì ma non sulle mie spalle.
Ry: Va bene facciamo la foto e andiamo a mangiare.
Il telefonino di Sesshomaru vibrò. In un primo momento pensava che fosse Rin invece era un messaggio di Sango. Il messaggio allegava una foto ossia quella di suo fratello vicino al pozzo. Quando la vide si alzò per guardarla meglio e sorrise un po’. Era divertente vedere l’espressione che aveva solo per aver visto un pozzo era impressionante come dopo tanti anni avesse ancora paura, ma quello che lo rallegrò di più fu il fatto che se avevano fatto quella foto significava che stavano bene e si stavano divertendo anche un po’. Infatti vicino suo fratello c’era anche Kagome che rideva di gusto. Però ciò non toglieva che quando sarebbero tornati avrebbe preso lo stesso in giro suo fratello. Alla fine si sarebbe comportato come si comportava normalmente.
Vide l’orario e decise di alzarsi e andarsi a lavare a breve Rin sarebbe arrivata.
Quando ebbe finito andò in soggiorno e c’era suo padre che leggeva il giornale così per rallegrarlo decise di farli vedere la foto.
Se: Papà guarda cosa stanno combinando lì.
In: Mm…. Ahahahah Divertente. Bhe anche se qui tuo fratello ha una faccia da film horror si vede che si stanno un po’ divertendo. Accidenti questa è tutta colpa tua. Tuo fratello non appena vede un pozzo si spaventa a morte e di questo i ragazzi ne hanno approfittato.
Il telefonino vibrò ancora però questa volta segnò l’arrivo di un video da parte di Miroku. Il video era la scena della foto.
In: Accidenti povero il mio piccino lo stanno torturando.
Se: Io non sarò da meno quando torneranno. A proposito quando partono?
In: Alle 17:00 se non ricordo male. Mi sono informato e hanno detto che per le 9:00 arrivano.
Se: Quindi arrivano domani?
In: Credo di sì.
Se: Allora ho sbagliato i conti ero convinto che fossero arrivati oggi. Bhe se non altro avremo un altro giorno di pace.
In: Dai non dire così so che in fondo non vedi l’ora di rivedere tuo fratello.
Suo padre aveva ragione davvero voleva riavere accanto suo fratello ma ovviamente non lo avrebbe mai ammesso.
Nel frattempo Rin era arrivata e aveva detto che suo padre li avrebbe  raggiunti  dopo pranzo.
A tavola dissero poco quanto niente. Per quanto Sesshomaru fosse uno di poche parole quello era davvero troppo. Inoltre quello che era strano era che un tipo come Inu non avesse parlato quasi per niente.
R: Scusate sbaglio o siete alquanto strani oggi? Non avete quasi parlato per niente. E' successo qualcosa in gita?
Ecco ancora una volta Rin aveva centrato il segno.
Se: No niente non preoccuparti.
In: Già è solo che questa notte abbiamo dormito davvero poco. I vicini hanno dato una festa e il baccano che hanno fatto era davvero troppo. Noi due abbiamo il sonno leggero a differenza di Inuyasha.
R: Sarà ma non siete per niente convincenti.
Se: Fidati.
R: OK. Tanto la verità viene sempre a galla.
Disse facendo uno dei suoi sorrisi migliori.
Intanto a casa Mushi.
Na: Taiga mi spiegheresti perché Inu ti ha chiesto quel permesso? Non sarà successo qualcosa di grave ai ragazzi?
Ta: Non lo so, ma mi fido di Inu. Tra un po' devo vedermi con lui.
Na: Oh mio dio fa che non sia niente di grave.
Ta: No non sarà una cosa gravissima altrimenti Inu mi avrebbe detto già qualcosa.
Na: E' vero. Va bene caro adesso vai e fammi sapere qualcosa al più presto.
Così Taiga si avviò verso la casa del suo amico dove avrebbero discusso degli ultimi eventi. Sarebbe dovuto andare a pranzo da lui ma purtroppo un imprevisto lo trattenne al lavoro più del dovuto.
DIN DON DIN DON
In: Oh ecco questo deve essere Taiga.
Se: OK allora papà per non disturbare noi due andiamo a farci un giro. Ti va Rin?
R: Certo. Aspetta prendo le mie cose e andiamo.
Cosi Rin andò a prendere le sue cose e si diresse verso la porta dove lo attendeva Sesshomaru.
In: Ehi Taiga vieni entra
Ta: Ciao Inu come va? Ehi ragazzi dove andate?
R: Andiamo a fare un giro papà ci vediamo dopo. OK?
Ta: Si piccola. State attenti. Tu fai in modo che nessuno tocchi la mia principessa.
R: Ehi papà non sono più una bambina?
Disse Rin con il viso imporporato per la vergogna.
Se: Ok. Ci vediamo più tardi.
Cosi i ragazzi uscirono a fare un giro lasciando i rispettivi padri a discutere della questione.
Ta: Come sempre tuo figlio è un tipo che intuisce le cose.
In: Hai ragione. Tua figlia invece non puoi nascondere niente. A pranzo ha intuito che c'era qualcosa che non andava. Però non ho voluto dire niente e ho dato la colpa ai vicini, ma...
Ta: Non ci ha creduto, giusto?
In: Si.
Ta: Comunque fidati che riuscirà a farsi dire tutto da tuo figlio. Rin a modo suo quando vuole qualcosa riesce ad ottenerla. Comunque Inu spiegami perché mi hai chiesto il permesso di riportare i ragazzi a casa con tuo cognato.
In: Si ora ti spiego.
Cosi Inu cominciò a spiegare per filo e per segno tutto quello che era successo. Taiga aveva un'espressione che andava dal terrorizzato al disgustato ed era anche imbestialito. Come si erano permessi di toccare i ragazzi. Questa cosa a tempo debito l'avrebbero pagata.
Intanto nel parco Sesshomaru continuava ad essere più taciturno del solito, visto che adesso erano solo loro due Rin decise di sedersi ad una panchina costringendolo letteralmente a fare altrettanto.
R: Allora mi spieghi perché oggi sei così strano? Non hai quasi aperto bocca. Non è che involontariamente ho fatto qualcosa che non dovevo?
Sesshomaru sentendo la ragazza decise di raccontare il motivo del suo silenzio. Non voleva assolutamente che si ritenesse responsabile di cose che non aveva fatto. Mentre Sesshomaru raccontava il motivo per cui si stava comportando così Rin aveva gli occhi lucidi non poteva credere alle sue orecchie davvero i suoi amici avevano corso un rischio così grave. Alla fine del racconto Rin scoppiò si strinse forte al ragazzo scoppiando in lacrime. Lui non disse una parola ma l'accarezzava dolcemente come si fa con i bambini quando piangono. La cosa funzionò e dopo lo sfogo Rin donò un suo sorriso al suo ragazzo che ricambiò la cosa.
R: Non immaginavo una cosa simile. Povera Kagome, quando finirà questa storia. Spero che restino in prigione. In fondo è quello che meritano.
Se: Purtroppo non credo che resteranno lì ancora per molto. Alle loro spalle c'è una persona molto più pericolosa che manovra tutto questo. Ho la sensazione che questi siano solo pedine.
R: Uno ancora più pericoloso?
Se: Già e scopriremo anche chi è, anche se penso che i nostri padri già sappiano qualcosa. Comunque che ne dici se ci godiamo la passeggiata? Principessa.
R: Oh no adesso anche tu. A proposito di questo devi scusare mio padre per quello che ha detto prima. Mi dispiace.
Se: E di che? Io non ricordo nemmeno cos'era? E se non me lo ricordo vuol dire che non era importante. Su forza andiamo il tempo non è dei migliori.
R: Meno male che avevi detto che era una bella giornata e che rimanere dentro era un suicidio.
Se: Era solo una scusa per uscire.
R: Si lo so, andiamo.
Cosi si alzarono dalla panchina ma non prima di essersi scambiati un tenero bacio.
Casa No Taisho.
Ta: Inu sono a dir poco sconvolto da quello che mi hai raccontato giuro che se fossero qui davanti  a me li strangolerei all'istante.
In: Non ne vale la pena.
Ta: Inu se non ricordo male hai detto che tuo figlio ha visto un anello a forma di ragno al dito del suo aggressore?
In: Esatto. Tu sai chi possa essere?
Ta: Tempo fa venne un tizio da me che mi propose una società tra le nostre aziende. Questo possiede industrie all'estero e dai tabulati dei fatturati che mi ha fatto vedere gli affari vanno fin troppo bene. Questo è il proprietario delle industrie Onigumo. Si chiama Naraku Onigumo.
In: Naraku Onigumo hai detto? Ma è lo stesso che ha cercato di impossessarsi dell'industria Musashi quella di Kikyo. Quindi tra i due può esserci un collegamento. E chissà anche con il professor Homura. Questa faccenda diventa sempre più complicata. Scusa Taiga ma la tua risposta qual'è stata?
Ta: Che domande fai, ovvio che ho risposto di no. Quell'azienda è il frutto di anni e anni di sacrifici e ai miei figli vorrei lasciarli un'eredità decente. Come anche tu.
In: Hai ragione ma comunque cosa aspettavi a dirmelo?
Ta: Bhe avrei dovuto dirtelo appena ci saremmo visti ma con tutto quello che è successo me ne sono dimenticato. I nostri figli saranno di ritorno per domani hai detto?
In: Si, però ti prego solo di non menzionar niente davanti a Kagome anzi davanti a tutti i ragazzi.
Ta: Figurati se mi metto a dire certe cose.
In: Allora abbiamo un sospettato. Naraku Onigumo. Appena tornano farò vedere la foto di quell'anello a mio figlio cosi vedremo se è lo stesso.
Ta: Hai ragione e dopo dovremo far analizzare il sangue che si trova sulla camicia di Inuyasha e confrontarlo con il DNA del professore per vedere se quello era il suo aggressore. Inu dovremo aprirci un'azienda di investigazione privata.
In: aahahhahah sei il solito. Comunque si domani avremo un bel po' di cose da fare.
Ta: Hai ragione. Bhe visto che si è fatto tardi che ne dici se andiamo tutti a mangiare fuori per lo meno ti rilassi un po'. Hai affrontato per troppo tempo questa situazione da solo adesso non lo sarai più.
In: Grazie amico mio. Chissà che fine hanno fatto i ragazzi?
Ta: Tuo figlio si sarà suicidato per quanto l'ha stressato mia figlia. A tal proposito sebbene non condividevo appieno la relazione di Rin con tuo figlio devo dire che non potevo sperare in meglio. So che di lui mi posso fidare sono certo che non permetterà a nessuno di sfiorare la mia principessa. Per quanto ne sia convinto ho comunque paura che le succeda qualcosa.
In: Ehi tranquillo vedi che per quanto Sesshomaru sia un tipo che pensa prima di agire non esiterà a menare le mani e a diventare come suo fratello se qualcuno fa del male a qualcuno a cui lui tiene fidati può diventare più pericoloso di Inuyasha.
Ta: Hai ragione. Bhe avviso Nami che tra un po' passiamo a prenderla.
In: Sì io nel frattempo avviso Sesshomaru vediamo cosa vogliono fare.
Così i due fecero le rispettive chiamate.
Inu chiamo suo figlio.
In: Sesshomaru qui abbiamo deciso di andare a cenare fuori voi cosa volete fare?
Se: Per me va bene. Un attimo che chiedo a Rin cosa vuole fare.
Sesshomaru chiese alla ragazza cosa volesse fare.
Se: Papà anche per Rin va bene. Dove ci vediamo?
In: Venite a casa di Rin così ce ne andiamo tutti insieme.
Se: OK 10 minuti e arriviamo.
Dopo aver chiuso la chiamata si diressero verso il luogo dell'appuntamento. Una volta arrivati si diressero verso un piccolo ristorante  in  periferia. Cenarono tranquillamente parlando del più e del meno. Nami era stata informata della sua situazione dal marito e ovviamente anche lei rimase sconcertata. Ma comunque relativamente tranquilla sapendo che il giorno dopo i ragazzi avrebbero fatto ritorno. Dopo cena tornarono a casa la prima tappa fu la casa di Taiga dove si diedero appuntamento per il giorno dopo a casa di Inu perché i ragazzi sarebbero andati a casa sua una volta arrivati.
Nel tragitto.
In: Bhe figliolo com'è andata oggi con Rin, scommetto che la storia della festa dl vicino non se l'è bevuta?
Se: No, non se l'è bevuta ho dovuto raccontare tutto.
In: Ho capito. Vabbe' vedremo come finirà questa situazione.
Intanto i ragazzi dopo pranzo fecero un altro piccolo giro prima di avviarsi all'aeroporto. Una volta arrivati salirono sull'aereo.
I: Ehi Kagome tranquilla vedrai che non sentirai niente.
K: Se lo dici tu.
Ry: Forza ragazzi andiamo il viaggio è lungo.
M: Whuau quest'aereo e' bellissimo per non parlare delle hostess.
S: Miroku dannato non ti smentisci mai. Muoviti faremo i conti quando arriviamo a casa.
Poi si avvicinò all'orecchio del ragazzo e disse.
S: Caro la parola astinenza non di dice niente?
M: Oh no mia cara ti prego tutto ma non quello.
S: E allora smettila.
Durante il viaggio si addormentarono tutti compresa Kagome. Inuyasha la osservava sorridendo.
L'indomani quando arrivarono all'aeroporto trovarono le loro famiglie ad attenderle.
Na: Tesoro come stai?
M: Mamma fai piano così mi uccidi.
Na: Oh scusa ma sono stata molto in pensiero. Ragazzi voi come state?
Tutti risposero che stavano bene.
In: Ragazzi sicuramente dopo il viaggio sarete stanchi che ne dire di andare a casa.
I: Papà io ho una cerca fame andiamo prima a prenderci qualcosa da mangiare? Per voi va bene?
S, K, M: Sì.
Tutti si diressero al primo bar che incontrarono.
I: Kagome come ti è sembrato il viaggio?
K: Comodissimo. Avevi proprio ragione non ho sentito niente.
I: Visto che ti avevo detto? Finalmente siamo arrivati a casa. Adesso la prima cosa che faccio è una bella doccia. Peccato che non è disponibile l'idromassaggio.
Disse con un tono malizioso vicino la ragazza.
K: Inuyasha smettila o uso lo stesso ricatto di mia sorella.
I: Potresti ma io ho le mie tattiche per farti cedere, e poi non sono disperato come Miroku.
K: Tu dici? Scommettiamo?
I: Va bene.
Disse dandoli un tenero bacio.
Kagome sapeva che Inuyasha aveva ragione ma questa volta avrebbe cercato di tenere duro.
I: Kagome per quanto tempo vale questa scommessa?
K: Minimo due giorni.
I: OK preparati a perdere.
K: Se lo dici tu.
Se: Inuyasha.
I: Mhm!!!
Se: Puoi venire un attimo di la? Voglio chiederti una cosa.
I due fratelli si diressero nella camera del primo.
I: Dimmi che cosa volevi chiedermi?
Se: Come stai?
I: Bene. Se ti riferisci a quello che è successo in gita io non ho corso nessun pericolo. Quella che ha rischiato di più è stata Kagome. Ehi fratellone come mai tutto questo interesse?
Se: Inuyasha non scherzare. Ti sembrerà strano ma ho avuto paura. So quello che stai pensando ma fratellino non sono del tutto senza cuore.
Inuyasha rimase esterrefatto, davvero suo fratello si era preoccupato per lui? Non se lo sarebbe mai aspettato ma in fondo per lui sarebbe stato lo stesso.
I: Ehi certo che Rin ha fatto miracoli. Comunque non preoccuparti perché sto bene. Vorrei solo che questo incubo finisca. Credimi sta diventando insopportabile ogni giorno che passa mi spaventa. Ho paura che in questo incubo possa perdere la cosa più preziosa che ho.
Se: Fidati non la perderai. Insieme ne usciremo.
I: Sesshomaru tu non c'eri non l'hai vista. Non sono riuscito a calmarla, se non ci fosse stato nostro zio non so cosa sarebbe successo. Le medicine non hanno fatto effetto e lei continuava a respirare sempre peggio. Dimmi se non ci fosse stato lui che avrei potuto fare? Sesshomaru lì stavo piangendo come un idiota.
Inuyasha aveva assunto un'espressione mista tra la rabbia e la tristezza. I suoi occhi, infatti, avevano assunto  il colore giallo scuro che era un chiaro segno del suo stato d'animo.
Se: Inuyasha non dire assurdità sei un umano anche tu è normale che hai reagito così in fondo so che non è da noi ma e' della tua donna che si parla e sicuramente idiota come sei ti sei fatto prendere da inutili sensi di colpa. Adesso smettila e ricomponiti a lei non serve uno che si auto colpevolizza ma gli serve uno che la sostenga. Mi hai capito?
Sesshomaru a modo suo stava cercando di confortare suo fratello ma senza mostrarsi eccessivamente sentimentale. Inuyasha come suo padre adesso era scoppiato in un pianto liberatorio. Suo fratello lo fece sfogare e dopo che ebbe finito li mise il telefonino davanti alche' sgrano' gli occhi.
I: Maledizione Sesshomaru hai conservato quella foto.
Se: Si fratellino e anche il video. Ti ricatterò a vita. Adesso andiamo gli altri si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto.
I: Hai ragione. Sesshomaru...
Se: Sì.
I: Grazie.
Se: Fratellino prima e ultima volta. Comunque questa settimana chiederemo una visita dal dottor Suikotsu per farli dare qualcosa di più forte in caso di attacchi di panico forti come quello che ha avuto Kagome l'altra volta.
I: Hai ragione. Forza andiamo.
Cosi  i due fratelli si avviarono verso la sala pranzo dove si stava svolgendo la solita scena ossia mano sul fondoschiena e mano sulla faccia.
I: Quei due non cambieranno mai.
Se: Già però a modo loro si amano.
I: Sì anche se come modo è un po' strano.
Se: Ehi questa chiacchierata resti tra noi.
I: Si si non preoccuparti non voglio rovinare la tua reputazione da ghiacciolo.
Se: Ah ah ah spiritoso.
Alle loro spalle arrivò un padre del tutto euforico.
In: Figlioli non credo ai miei occhi. Davvero stavate parlando senza litigare? Ma questo è un miracolo.
Se: Papà smettila non stavamo affatto parlando, gli ho solo detto che domani si riprende a studiare.
I: Ti ho detto di no.
In: Oh no ecco che riprendete a bisticciare come bambini. Era troppo bello per essere vero.
Così il padre si allontanò lasciando credere ai figli di essere cascato nel loro tranello ma invece aveva capito quello che realmente stavano dicendo.
I: Ehi credi che papà ci sia cascato?
Se: Penso proprio di no.
I: Come temevo. Vabbe' ormai è fatta.
Inuyasha poi si rivolse a Miroku.
I: Miroku mi spieghi come fai a non stancarti di fare il maniaco?
S: E' inutile che glielo chiedi perche quello il cervello non ce l'ha.
M: Ehi Sanguccia il Giappone ti fa male in Grecia eri molto più calma.
K: Per favore cancella la Grecia dalla tua memoria. Non ci metterò mai più piede in quel posto nemmeno se vado in un'agenzia viaggi e mi dicono che quello è l’unico viaggio disponibile.
S: Ma no sorellina non ti preoccupare.
Disse Sango pensando a quello che era successo lì.
K: Sango non mi riferisco a quello che mi è successo è che come posto fa proprio schifo. Se non fosse stato per la storia dei templi e la scena del pozzo lì non ci sarebbe proprio niente da ricordare.
S: Ehi hai dimenticato quella più divertente.
K: Cioè?
S: Quando Miroku si è abbuffato quella sera. Gli effetti collaterali sono stati devastanti.
M: Ehi sei crudele a ricordarmelo e a raccontarlo.
Tutti scoppiarono a ridere. Inuyasha si avvicinò all'orecchio di Kagome e gli sussurrò.
I: Ehi anche noi due abbiamo qualcosa da ricordare. La parola vasca non ti dice niente.
Kagome sempre a bassa voce ribatté.
K: Si mi ricorda che sei un maniaco come il tuo amico.
M: Ehi voi due cos’avete da bisbigliare. Inuyasha la tua scena del pozzo è stata più divertente della mia diarrea e ne abbiamo anche le prove.
Miroku prese il cellulare mostrando il video di Inuyasha terrorizzato dal pozzo anche qui tutti scoppiarono a ridere. Inuyasha era diventato rosso dalla vergogna.
Se: Certo che se dopo tanti anni hai ancora paura del pozzo ho fatto proprio un bel lavoro.
I: Sesshomaru perché non fai come fai di solito. Fai silenzio.
S: Ehi ragazzi perché ridere solo per quel video io qui ho altro.
I: Sango anche tu.
S: Vieni qui a vedere non te ne pentirai.
I: Si che faccio mi metto a ridere di me stesso?
S: Vieni qui e non fare storie.
Inuyasha si avvicinò, come tutti gli altri che credevano di veder qualche altra scena di Inuyasha vicino al pozzo. Miroku già rideva senza sapere che non ci sarebbe stato più così tanto da ridere. Infatti appena partito il video sbianco'.
Il soggetto non era Inuyasha ma bensì era lui in preda ad uno degli attacchi di diarrea che aveva avuto a causa dell'abbuffata.
M: Sango non sapevo che mi avessi fatto un video. Quando lo hai fatto se sei stata tutto il tempo a lamentarti.
S: Caro conosco mille trucchetti per non farmi scoprire.
Detto questo li fece l'occhiolino.
Ta: Miroku sei il solito ingordo. Certo che questo è molto più divertente del video di Inuyasha.
In: Già hai ragione.
R: Bhe direi che vi siete divertiti avete anche cose divertenti da ricordare.
S: Ah un'ultima cosa.
Si rivolse verso i genitori del suo ragazzo.
S: Per favore se mai si dovesse sposare scegliete voi l'abito perché i suoi gusti fanno schifo.
M: Ehi ma avevi detto che poteva andare.
S: Si ma ti ho detto di portarti Inuyasha perché ha i gusti migliori dei tuoi.
In: Cos'è questa storia degli abiti da sposo? Per quale matrimonio devo prepararmi?
I: Papà non cominciare a fantasticare non ci sarà nessun matrimonio.
In: Che peccato speravo fosse il tuo.
I: Papà! Smettila.
Disse Inuyasha diventando più rosso di un pomodoro. La stessa espressione la fece Kagome quando Inu la guardò.
In: E va bene ma tanto ho già le mie previsioni su voi due cari figliocci.
Se: Papà smettila i ragazzi saranno sicuramente stanchi e vorranno andare a riposarsi, non è forse così.
I: Ehi una volta tanto hai detto una cosa sensata. Così almeno papà smette di fantasticare. Ci vediamo per pranzo.
Se: Bravo vai così tieni quella bocca chiusa e ti metti anche al sicuro prima che ti ammazzo.
M: Ragazzi siamo appena arrivati e già volete ammazzarvi? Che fratelli. Comunque anche noi andiamo ci vediamo più tardi.
In: OK buon riposo. Ah Inuyasha vieni con me un attimo devo darti una bella notizia.
I: Non puoi dirmela dopo?
In: No.


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Il capitolo non è un granchè ma i ragazzi dovevano far pur ritorno a casa. Tranne qualche scenetta così non c'è molto. Diciamo che può essere un riassunto. L'unico punto in sospeso è: Cosa dovrà dire Inu a suo figlio? davvero sarà una bella notizia? Se è sì quale sarà? 
Ci si vede nel prossimo capitolo.
Ps non so se domani riesco ad aggiornare. Purtroppo stesso problema di venerdì: Cioè un'altra visita medica fuori città. Comunque vedrò cosa posso fare. State certi che non vi abbandono.

Ringraziamenti:
ringrazio come sempre i lettori e i miei recensori:

LOVE CANDY 77
ROSADC
NAMIE98
che hanno recensito lo scorso capitolo

Baci Inu_ka

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Capitolo 30
*** Incontro al centro commerciale ***


Così i sue si diressero in cucina lontani da orecchie indiscrete.
I: Papà non è vero che devi darmi una bella notizia quindi cosa devi dirmi di così urgente da non poter aspettare.
In: Fiuto canino?
I: Spiritoso. Diciamo più intuizione.
In: Inuyasha dimmi la verità. Come stai?
I: Papà ti ho detto che sto bene non preoccuparti alla tua età non ti fa bene.
In: Inuyasha non scherzare.
I: Papà davvero sto bene penso che zio ti abbia già detto tutto. Il braccio sta bene.
In: A livello psicologico?
I: Papà ti stai davvero preoccupando per niente.
In: Prima involontariamente ho sentito quello che hai detto a tuo fratello. Figliolo mi dispiace per tutto quello che ti sta succedendo anche perché in parte ne sono responsabile. Inuyasha ti prometto che farò di tutto perché questa situazione cessi fosse l'ultima cosa che faccio in vita mia. Nessuno dovrà toccare più i miei figli. Fidati avrete la felicità che meritate.
I: Papà non ti preoccupare quante altre volte dovrò ripetertelo.
Inu si fiondo' sul figlio abbracciandolo. Inuyasha sentiva la sua spalla umida e anche dei sussulti chiaro segno che suo padre stava piangendo. Ad Inuyasha dispiaceva vedere il padre in quello stato. Lui lo aveva visto sempre come una persona forte e vederlo piangere era una cosa stranissima. Sentì crescere in lui una tale rabbia che strinse il pugno a tal punto da far diventare le nocche bianche.
I: Calmati non fare così vedrai che ce la faremo.
In: Scusami ma questa situazione mi sta distruggendo. Ho paura ogni giorno che passa sempre di più. Non voglio che vi succeda qualcosa voi siete la mia sola ragione di vita. L'unica cosa che voglio è sapere che potete avere una vita spensierata proprio come l'abbiamo avuta io e vostra madre. Scusami invece di consolarvi vi sto facendo vedere solo quanto io sia debole.
I: Papà non dire assurdità non sei un debole. Ti dirò la verità anche io ho paura che possa succedere qualcosa a Kagome. Papà l'altra volta mi sono sentito inutile, non sono riuscito a soccorrerla adeguatamente e invece di mantenere la calma mi sono messo a piangere proprio come te. E' normale reagire così siamo umani e adesso che l'ho provato sulla mia pelle ti capisco pienamente. Quindi se devi sfogarti fallo senza problemi perché non di certo ti giudichero'.
In: Grazie. Sono fiero di te figliolo. E non preoccuparti non la perderai. A proposito hai detto che sulla tua camicia c'era il sangue del tuo aggressore?
I: Sì è nella valigia di Miroku.
In: OK allora prima me la dai e prima potremo confermare o meno la nostra teoria.
I: OK lascio Kagome in stanza e vado a prendere la camicia.
In: Ah Inuyasha una bella notizia c'è davvero. Achiko è incinta.
I: Davvero? Whuau ehi papà lasciami un cucciolo devo fare una cosa e soprattutto se è come lei quello è mio.
In: Cosa devi farne?
I: Sorpresa. Anzi non dirlo a nessuno.
In: Ehi deve essere una cosa seria. OK comunque è presto il veterinario dice che non prima della fine di giugno prima settimana di luglio partorirà.
I: E' perfetto.
In: Sicuro di non volermi dire niente?
I: Sì al cento per cento.
In: Va bene. Adesso andiamo ci avranno dati per dispersi.
K: Ehi Inuyasha deve essere stata una notizia stupenda se hai quell'espressione sul viso e siete stati via tutto questo tempo. Posso sapere?
I: No è un segreto. E adesso andiamo così ci riposiamo un po’.
Così tutti si diressero nelle loro camere e prima di mettersi nel letto le ragazze si andarono a lavare così Inuyasha ne approfittò per andare da Miroku per prendere la camicia.
I: Ehi Miroku mi daresti la camicia che ti ho dato in Grecia?
M: Sì ora la prendo. Ma mi dici perché l’hai conservata e perché hai detto a me di tenerla?
Inuyasha gli spiegò tutto per filo e per segno.
M: Ho capito speriamo che serva a qualcosa e che rimangano lì per un po’.
I: Già è quello che spero anche io. Però non so perché ma temo che loro non fossero i soli in questa macchinazione. E se ci fosse qualcun altro che prenda il loro posto?
M: Inuyasha non preoccuparti le guardie di tuo padre sono sempre allerta questa volta sarà diversa la cosa. Poi siamo nel nostro paese quindi non ci sono posti che non conosciamo. Perciò stai tranquillo.
Disse dandoli una pacca sulla spalla. Questo rassicurò il suo amico.
Così uscì e si diresse dal padre lasciandoli la camicia e tornando in camera.
K: Ehi Inuyasha dov’eri finito?
I: Mio padre mi aveva chiamato voleva sapere alcune cose.
K: Mi dispiace. Lo sapevo che in gita non dovevo venire ho rovinato tutto e a te lo stare con me ti mette in continuo pericolo.
Disse con le lacrime agli occhi. Inuyasha la strinse forte accarezzandola dolcemente.
I: Ehi sciocchina non dire stupidaggini come devo dirtelo che non mi interessa di rischiare la vita, anche se questo è quello che pensi tu non io. Con te è dove voglio stare e non di certo mi farò intimorire da quei deficienti. Cucciola la mia vita senza te non ha senso. Rischierei solo di tornare il ragazzo burbero arrogante e attaccabrighe di una volta. Non che non lo sia più ma devi ammettere che mi sono un po’ calmato.
K: Hai ragione. Però la testardaggine non sono riuscita a calmarla nemmeno un po’.
I: Bhe tu non sei da meno. E la situazione di adesso lo conferma. Perché sei una testarda che non vuole ficcarsi in testa che “ciò che non ci uccide ci fortifica”.
K: Ti piace proprio quella frase.
I: Sì. Questo è il nostro motto. Sarà la frase che manterrà la nostra relazione.
K: Mi piace. Grazie per essere rimasto al mio fianco.
I: Che fidanzato sarei se alla prima difficoltà mollassi tutto. Adesso forza mettiti a letto io vado a darmi una rinfrescata.
Così Kagome si appisolò mentre Inuyasha andò a farsi una bella doccia. L’acqua che gli scivolava sul corpo li dava la sensazione di lavar via ogni preoccupazione, o almeno in parte.
I: Maledizione me la pagheranno cara. Ma non commetterò l’errore di agire da solo. Stavo pagando cara la mia impulsività e questo non si ripeterà. Kagome ti proteggerò a tutti i costi e questa volta lo farò davvero. Per fortuna che almeno Achico mi ha fatto una bella sorpresa.
Dopo un po’ Inuyasha uscì dal bagno e si appisolò anche lui dopo aver dato un piccolo bacio alla sua ragazza.
Mentre nella sala pranzo.
Se: Papà io vado ci vediamo oggi pomeriggio.
In: Vai a lezione?
Se: Ho il tirocinio. L’esame che ho fatto la settimana scorsa mi ha dato l’idoneità per farlo.
Ta: Ah come vorrei che mio figlio fosse come te.
In: Eddai non sarà come lui ma a modo suo è bravo anche lui.
Ta: Sì è una grazia se esce con 60. Però posso dire che Rin vale per tutti e due è una ragazza molto assidua e a casa porta sempre delle belle pagelle.
In: Anche per i miei figli è così. Ma posso dire che anche Inuyasha è migliorato tantissimo. Stai tranquillo ne usciranno tutti con un bel voto.
Nel frattempo Sesshomaru se ne andò pensando che realmente suo fratello era migliorato. Non che non ne fosse capace era solo che li mancava la volontà. Cosa che sembrava essergli venuta almeno in parte grazie alla frequentazione con Kagome.
Ta: Tuo figlio cosa vuole fare dopo?
In: Non so, se non sbaglio giurisprudenza. Una cosa è sicura sarà solo lui a decidere cosa fare.
Ta: Sì anche noi con i nostri figli abbiamo deciso così. Miroku ogni tanto per fare arrabbiare Sango dice di voler fare il ginecologo.
In: Incorreggibile. Comunque per me quei due saranno i genitori dei tuoi nipotini.
Ta: Già anche secondo me.
In: Ehi vedi che lo stesso sarà per tua figlia e mio figlio.
Ta: Lascia la mia bambina.
In: Eddai saremo consuoceri.
Na: Scusate per quanto mi piaccia se le cose finiscono così non è prematuro parlare di matrimoni e figli? Sono solo dei ragazzi e poi dobbiamo risolvere cose ben più serie. Proprio per permettere che le cose finiscano così.
Ta: Hai ragione. A proposito. Inu ricordi che ti ho parlato di un certo Naraku Onigumo?
In: Sì.
Ta: Bhe ora che quei due sono bloccati lì in Grecia dovremo stare attenti a lui perché secondo me non mollerà tanto facilmente.
In: Hai ragione ma a questo ho già provveduto. Le guardie seguiranno i ragazzi ovunque senza che questi si sentano oppressi. Faremo fare loro una vita normale ma verranno controllati.
Ta: Bhe come cosa non è male ma se i ragazzi si sentiranno eccessivamente osservati questo potrebbe stressarli. Potremmo dare ai ragazzi dei cerca persone che azioneranno qualora si sentissero in pericolo. Le guardie controlleranno il perimetro dove si troveranno.
Na: Direi che così forse è meglio. Inu sono solo ragazzi non sono adulti come noi. Pensa come ci saremmo sentiti noi in questa situazione.
In: Io di certo non sarei stato come Inuyasha. E’ fin troppo calmo.
Ta: Già tu avresti picchiato tutti.
In: Sì. Però anche lui lo ha fatto solo che la reazione di Kagome lo ha spaventato e allora adesso ci pensa due volte prima di agire impulsivamente.
Na: Allora rispetto al paparino ha un po’ più di sale in zucca.
In: Spiritosa. Oh eccoli che scendono.
Ta: Ops mi sono dimenticato che devo andare a prendere Rin.
In: Ma non era con noi?
Ta: E’ andata con Sesshomaru ed è entrata a scuola alla terza ora.
Na: Non lo sapevo credevo che non ci fosse andata.
In: Visto quella è l’influenza di mio figlio.
Ta: Sì come no. Spero che non diventi un ghiacciolo come tuo figlio. Ragazzi già in piedi?
M, I: Fame.
K: Sì decisamente.
S: Io purtroppo sono stata svegliata da una certa persona perché aveva fame.
M: Eddai, non vedevo l’ora di mangiare qualcosa di decente.
Ta: Vedi di non abbuffarti anche qui.
M: Bhe siamo nel nostro paese non di certo mi faranno male come quelle della Grecia. A proposito  di viaggi. Ragazzi che ne dite se ce ne facciamo uno tutti insieme? Ovviamente quando tutto sarà finito. Diciamo che sarà un regalo di maturità e poi perché no potremmo portarci anche i nonni.
Disse indicando i loro genitori.
Ta: Ehi screanzato come ti permetti. Giuro che ti faccio mangiare cibo greco a vita.
M: No papino quello no. Dai scherzavo.
K: Per una volta hai  avuto una buona idea. Io ci sto. Tu Inuyasha?
I: Perfetto.
S: Anche per me. E voi?
Ta: Noi due ci stiamo. E tu Inu?
In: E me lo chiedi. Certo. Dobbiamo solo chiedere ai ragazzi, anche se loro avevano deciso di farsi un viaggio da soli.
S: Bhe potrebbero farlo lo stesso. Anche noi vorremmo. Non è così Miroku?
M: Sì sì e anche loro due. Però uno tutti insieme non sarebbe male potremmo divertirci di più.
I: Miroku mi stupisci. La tua mente da maniaco per una volta è riuscita a pensare anche ad altro. E bravo.
Tutti scoppiarono a ridere. Erano felici perché la cosa non dispiaceva affatto.
 Nel pomeriggio andarono tutti a fare una lunga passeggiata per i negozi, cosa che i ragazzi non gradirono affatto.
I: Uffa perché le donne sono fissate con questo shopping. Che noia. Io vado a sedermi voi che fate.
M: Ti seguo.
Se: Anche io. Anzi andiamo a prenderci un bel gelato.
I: Ci sto anche se sinceramente ho paura a lasciare le ragazze da sole.
Se: Ehi non preoccuparti le terremo sottocontrollo. La gelateria è lì di fronte le avvisiamo di non allontanarsi troppo.
M: Ha ragione. Allora andiamo a prenderci questo gelato?
Se, I: Sì.
I ragazzi andarono a prendersi un gelato tenendo sempre sottocontrollo le ragazze finchè una Rin e una Sango tutte euforiche non arrivarono dai ragazzi piene di buste che ovviamente furono scaricate a loro. Inuyasha, però, notò subito la mancanza di Kagome.
I: Ehi dov’è Kagome?
R: Stava provando un vestito per una….
Sango le diede una gomitata. In realtà Kagome stava provando un vestito per il compleanno di Inuyasha. Cosa che ovviamente doveva essere una sorpresa e Rin stava mandando tutto all’aria.
S: Noi siamo venute solo a lasciarvi questi. Tra poco arriviamo.
M: Veniamo anche noi tanto abbiamo finito e spero anche voi.
R: Come volete.
I: Ehi ma chi è quella insieme a Kagome? Ha qualcosa di familiare.
Sesshomaru essendo quello più alto si sporse per vedere chi era.
Se: Forse è qualche amica di classe mi sembra di averla vista in una delle tue foto.
M: Uffa non vedo niente.
Intanto nel negozio.
Ay: Kagome!
K: Ayame? Cosa vuoi? Non hai fatto abbastanza danni? Vuoi raccontarmi qualche altra bugia?
Ay: No volevo chiederti scusa per quello che ho fatto.
K: Scusa? Solo scusa vuoi chiedermi. Ti rendi conto di quello che hai fatto? Hai messo in pericolo la vita di Inuyasha e questo non te lo perdonerò mai.
Intanto i ragazzi si erano leggermente avvicinati la calca di persone che c’era li rallentava molto però riuscirono a sentire qualcosa. Inuyasha aveva paura che quell’incontro potesse far star male la sua ragazza e quindi strattonava chiunque. Aveva anche sentito quello che aveva detto. E il fatto che lei si fosse preoccupata di quello che stava succedendo a lui piuttosto di quello che stava succedendo a lei lo riempì d’orgoglio. Quella ragazza era davvero speciale.
Ay: Io non volevo. Mi hanno costretta anzi mi sono sentita costretta.
K: Ah sì davvero? E questo ti ha dato il diritto di mettere in pericolo gli altri? Se non te ne fossi accorta Inuyasha è già ferito di suo. O pensi che l’ingessatura che ha sia solo un abbellimento.
Ay: Lo so. Mi dispiace anche di quello che stava per accadere a te.
K: Non importa quello che stava succedendo a me. Le persone a cui tengo, e in special modo la persona che amo, non vanno toccate. Ma questo tu non puoi saperlo. Non sai cos’è l’amore. Con questo ho chiuso non voglio più avere a che fare con te, già il vederti in classe sarà un incubo figuriamoci a parlarti ora sparisci è un consiglio che ti do.
Ay: Ma io…
K: Se vuoi bene a te stessa ti consiglio di andartene. Guardati alle spalle.
Inuyasha era riuscito finalmente ad arrivare e ora guardava Ayame con l’espressione più adirata e disgustata che avesse mai fatto.
I: Vattene lascia in pace Kagome. Non ci interessano più le tue bugie. Comunque a scuola ti consiglio di non venire, hai rovinato a tutti la gita dell’ultimo anno. Però vi hanno fatti tornare presto.
K: Inuyasha basta andiamocene.
Così si voltarono e se ne andarono.
I: Ehi cucciola tutto bene? Stai tranquilla ci sono io con te.
K: Grazie dell’interessamento. Sto benissimo. Chissà quale altra bugia voleva raccontarmi.
Disse sfiorando dolcemente il braccio ingessato di Inuyasha.
I: Ehi non preoccuparti per me. Sembra che si stiano invertendo i ruoli. Adesso è la donna che si preoccupa per l’uomo.
Disse scompigliandole i capelli.
K: Ho davvero avuto paura per quello che ti potesse succedere. Koga continuava a dirmi quello che ti stavano facendo e quello era il vero terrore che avevo.
Disse lasciandosi sfuggire qualche lacrima.
I: Ehi non è successo niente alla fine. Quello che diceva quel bastardo non era vero. Lo stesso avevano fatto con me. Ma adesso è tutto finito non pensarci più. Anzi hai visto cos’ha detto quel dottore? Che il braccio sta guarendo più in fretta del previsto quindi non c’è da preoccuparsi. Adesso andiamo o gli altri si preoccuperanno. Ehi dai a me quelle buste.
K: No le porto io. Hai un braccio ingessato…
I: Ma ho l’altro.
K: No l’altro lo tengo io.
Disse prendendolo sotto braccio.
Gli altri osservavano l’allegra coppietta. Sesshomaru era felice di vedere suo fratello sorridere.
Se: Tze.
R: Che c’è?
Se: Certo che Kagome ha fatto miracoli con mio fratello. Non lo avevo mai visto fare quelle smancerie in pubblico anzi da quello che so non le ha mai fatte. Poi il suo sguardo è più dolce e rilassato.
R: Tu dici? Con noi è sempre il solito.
Se: Lui non lo vuole dare a vedere. Ma fidati lo conosco. Tu non sai ma gli occhi di Inuyasha hanno una caratteristica unica.
R: Ah sì e quale?
Se: La tonalità cambia in base al suo umore. Ti spiego. Il suo colore diventa più scuro o più acceso.
R: E’ vero una volta l’ho visto ma pensavo fosse una mia impressione o il riflesso della luce e chiederglielo non se ne parlava.
Se: E adesso osservalo.
I: Ehi Rin cos’hai da guardare?
R: Oh no niente.
Era vero adesso i suoi occhi erano lucenti come l’ambra al sole.
S: Ehi Kagome tutto bene?
K: Sì state tranquilli non è successo niente. Adesso andiamo ho giusto un po’ di fame. Lo shopping mette appetito, non è così ragazze?
S, R: Sì.
M: Ehi anche io ho fame.
S: Tu hai appena finito di mangiare il gelato ti ho visto. Non fare l’ingordo. O vuoi che faccia un altro bel filmino come quello che ho fatto in Grecia?
M: Eddai lì era quel cibo schifoso che mi ha fatto male.
S: No.
I: Ahaahhaha.
M: E tu cos’hai da ridere.
I: Rido perché ben ti sta. Anche tu hai riso quando Kagome non mi ha fatto prendere il gelato perché ero appena guarito dalla gastroenterite.
K: E’ vero. Comunque mica vorrai mangiare anche tu?
I: No io per adesso sto bene così mangerò a cena.
Le ragazze mangiarono qualcosa e poi fecero una passeggiata e tornarono a casa. I ragazzi erano stremati le ragazze li avevano fatti camminare per ore andando in ogni negozio possibile. Kagome era riuscita anche a trovare il vestito per il compleanno di Inuyasha. Aveva deciso con Sango di nasconderlo a casa loro però per non insospettire Inuyasha, sarebbero andati Sango e Miroku. Come finirono di cenare i ragazzi si fiondarono letteralmente nelle proprie stanze la stanchezza accumulata era tanta. Si misero d’accordo per l’indomani e decisero che a scuola non sarebbero andati visto che anche gli altri compagni non andavano e che avrebbero iniziato con la stesura delle loro tesine il pomeriggio. Quindi la mattina si poteva dormire quanto si voleva.
S: Miroku nemmeno siamo arrivati e già abbiamo fatto brutti incontri. Maledizione quando lasceranno in pace quei due.
M: Sango non preoccuparti i miei genitori, il padre e lo zio di Inuyasha sono già a un buon punto. Dobbiamo solo tenere duro per un altro po’.
S: Si lo so ma se nel frattempo dovesse succedere qualcosa? Miroku ho paura. Oggi al centro commerciale non l’ho voluto dare a vedere ma davvero volevo urlare e prendere a calci Ayame.
M: Ehi non fare sciocchezze anche tu. La situazione è già complicata di suo non ti ci mettere anche tu. Hai visto cos’è successo ad Inuyasha per aver agito così e io non voglio che ti succeda niente. Va bene gattina?
S: Va bene ma è difficile.
M: Lo so.
S: Ehi da dove viene questo gattina.
M: Ti rispecchia. Perché sei dolce come una gattina ma graffi anche come lei. E come sai il gatto se ti graffia non scherza.
S: Solo tu puoi pensare certe cose. Comunque non azzardarti a chiamarmi così in pubblico.
M: Va bene gattina.
Disse baciandola con sempre più passione.
Intanto nell’altra stanza.
I: Come stai? Non hai quasi aperto bocca.
K: Eh io? Sto bene. Sono solo un po’ stanca tutto qui.
I: Sicuro? Sai che non puoi nascondermi niente anche perché le bugie tu non sai dirle. Quindi dimmi cos’hai.
K: Paura.
Disse abbracciandolo più forte che potè però facendo sempre attenzione al braccio rotto. Lui invece continuava ad accarezzarla per calmarla.
I: Ehi ci sono qui io. Non hai motivo di avere paura.
K: E’ questo il problema.
I: In che senso?
K: Stando con me sei costantemente all’erta e invece non dovrebbe essere così. Dovresti vivere spensierato la tua vita. Invece ogni volta rischi qualcosa.
Disse indicando soprattutto il braccio.
I: Ma che stupidaggini stai dicendo?
K: Inuyasha se non fossi stato il mio ragazzo a quest’ora non avresti un braccio rotto e soprattutto adesso in gita ti staresti divertendo invece hai rischiato grosso lì. Averti come fidanzato è quello che ho sempre desiderato ma non volevo fosse così. Ammettilo questa è la verità.
I: No non è la verità è solo una tua stupida convinzione. Se ci pensi bene constaterai che ho ragione. Vediamo da dove posso iniziare. Se tu non mi avessi aiutato chissà a quest’ora quale sarebbe stato il mio destino. Non pensi a come vivrei ora accanto ad una come Kykio? Non pensi il destino che avrebbe avuto l’azienda di mio padre? Non pensi a quello che sarei potuto diventare? Rispondi.
K: Inuyasha io non….
I: Non parlare te lo dico io. Adesso mio padre avrebbe perso tutto quello per cui sta faticando da una vita e io invece sarei diventato una persona cinica, fredda e infelice che ce l’avrebbe avuto con il mondo intero. Perché amore io è te che voglio la mia felicità sei tu.  Tu sei stato quello spiraglio di luce che ha illuminato le tenebre in cui mi trovavo. Il destino ha voluto che quel giorno trovassi il coraggio di venire a chiederti aiuto e tu non me lo hai negato. Kagome io mia madre non l’ho mai conosciuta è questo ha influito molto su di me. Ti ricorderai sicuramente com’ero. Fai un confronto tra l’Inuyasha di ieri e quello di oggi. Cosa vedi?
K: Una persona più dolce, più aperta più socievole e anche altruista.
I: Visto? La verità è che grazie a te io sono rinato. Ti sembra poco? Per me no. Per me è tutto. Perciò Kagome accada quel che accada io voglio te al mio fianco. Ti voglio al mio fianco per sempre. E comunque quello che ho fatto fin’ora lo avrei fatto lo stesso anche se fossimo stati ancora dei semplici amici. Perciò basta con questi tue stupide convinzioni. Godiamoci la vita questa situazione un giorno sarà solo un brutto ricordo. Va bene?
K: Va bene. Scusami è che è stato più forte di me non era mia intenzione ferirti.
I: Dai adesso basta. Te l’avevo già detto questa mattina ma tu sei cocciuta. E poi il testardo sarei io.
Disse asciugandoli le lacrime e baciandola. Kagome era fiera di quello che le aveva detto Inuyasha. Le cose che aveva detto erano vere. Lui adesso davvero era una persona nuova. Soprattutto era diventato più maturo anche se restava comunque un ragazzo molto impulsivo. In quel bacio si trasmisero a vicenda i loro sentimenti che ogni giorno diventavano sempre più forti.
I: Kagome quello che non ci uccide…
K: Ci fortifica.
Così stretti in un lungo abbraccio si addormentarono.
Nel frattempo Sesshomaru mise al corrente suo padre dell’incontro che avevano avuto al centro commerciale.
In: Bene allora quest’Ayame è un altro elemento che si aggiungerà alle nostre ricerche. Dunque la colpa di quello che è successo è in parte sua.
Se: Da quello che mi ha detto Inuyasha sì. Non ha potuto raccontarmi molto per via delle ragazze. Non voleva farsi sentire.
In: Ho capito. Va bene ne parlerò in privato con lui. Adesso vai a dormire si è fatto tardi.
Se: Hai ragione. Buonanotte papà.
In: Buonanotte figliolo.
Così nella casa calò il silenzio. Tutti erano nelle loro camere a dormire chiedendosi cosa gli avrebbe riservato il domani.
Inuyasha durante la notte si svegliò. Quello che gli aveva detto Kagome lo aveva spaventato. Non sapeva spiegarsi il perché ma aveva un brutto presentimento.
L’indomani fu il primo ad alzarsi seguito a breve da Kagome.
K: Buongiorno cucciolotto.
I: Buongiorno.
Inuyasha diventò rosso quando vide che dietro di lei si trovava suo padre.
In: Ragazzi buongiorno. Già in piedi?
K: Diciamo che ieri abbiamo dormito abbastanza.
In: Kagome prima come lo hai chiamato?
In realtà lui l’aveva già sentito ma l’aver colto in flagrante la cosa volle svelare un tassello del passato di Inuyasha.
Kagome rivolse uno sguardo veloce ad Inuyasha come per chiederli scusa.
K: Cucciolotto.
In: Kagome ora più che mai sono convinto che tu per lui sei perfetta.
K: Perché?
Disse diventando bordeaux.
In: Perché sua madre lo chiamava così.
Inuyasha adesso un po’ capiva. Infatti ogni volta che Kagome lo chiamava così era come se già qualcuno che lo aveva amato lo avesse chiamato così. Ma per lui era impossibile perché non aveva mai permesso a nessuno di chiamarlo così. Ora che suo padre  aveva svelato il mistero anche lui era più che convinto che Kagome fosse la donna giusta per lui. Così si avvicinò e le cinse la vita avvicinandosi al suo orecchio.
I: Hai visto? Hai ancora dei dubbi al riguardo?
In: E il fatto che non ti abbia sbranata per averlo chiamato così è un’altra prova. Ragazzi voi due siete fatti l’uno per l’altra.
Disse scompigliando i capelli dei due ragazzi.
In: Bene adesso che ne dite di andare a sederci mentre aspettiamo gli altri.
Se: Buongiorno. Ehi voi due già in piedi? Non è presto?
I: Ehi sono quasi le otto.
Se: Appunto. Per come dormite voi sareste capaci di alzarvi anche all’una.
I: Molto spiritoso. Perché non stai zitto.
K: Ragazzi ma dove avete la forza di litigare di prima mattina.
In: Ecco che si ritorna alla normalità. Non cambierete mai voi due. Che programmi avete per questa mattina?
I: Dolce far niente. Oggi pomeriggio se ne parla.
Se: La tua attività preferita. Io devo studiare domani al tirocinio abbiamo un piccolo esame di valutazione.
K: Io nemmeno ho da fare. Per questa mattina siamo liberi.
In: Vorreste darmi una mano in ufficio.
I: Eh? Non ce lo hai mai permesso. Cosa ti prende?
In: In questi giorni si è accumulato molto lavoro e adesso non si capisce più niente. Non vi chiedo molto solo una piccola sistematina a tutti quei fascicoli. Se fin’ora non vi ho mai permesso di toccare quei fascicoli è solo per via del segreto professionale, non che di voi non mi fidi ma come si sa meno sanno è meglio è. Non di certo volevo che qualche male intenzionato pensasse che voi sapesse chissà che cosa.
I: Ecco il motivo.
Se: Solo tu potevi non capirlo.
I: Se non stai zitto giuro che ti ammazzo.
K: Smettetela. Inu conta pure su di me è il minimo che possa fare.
In: Grazie mille.
Se: Vedi idiota prendi esempio da lei e vai ad aiutare papà.
I: Grrrrr…
In: Basta smettetela. Mi farete impazzire.
Così dopo un po’ anche Sango e Miroku scesero per la colazione. Inu propose loro la stessa cosa. Ovviamente accettarono. Verso le nove il gruppo uscì insieme ad Inu mentre Sesshomaru andò in camera sua per studiare.
Arrivati in ufficio.
I: Papà ma che casino. In vita tua non hai mai avuto un ufficio più disordinato di questo.
In: Lo so ecco perché vi ho chiesto di darmi una mano. Ah mi raccomando non leggete niente. Segreto professionale.
I: Eddai papà qualche curiosità scappa.
In: Inuyasha!!!!
I: Ok. Ho capito.
K: Forza ragazzi se ci mettiamo tutti d’impegno ce la faremo per pranzo. Inu qui ce la vediamo noi.
In: Grazie ragazzi.
Così i ragazzi iniziarono a sistemare tutti i fascicoli dei vari casi. Finchè Miroku non notò qualcosa di strano. Tre fascicoli recavano cognomi stranamente familiari.
M: Ragazzi guardate i cognomi di questi fascicoli. Non vi ricorda nessuno?
S: Vediamo! Non ci posso credere. Ragazzi io voglio vedere cosa dicono.
I: Sì ma se mio padre ci scopre ci uccide.
K: Lui è di là quindi qualcuno potrebbe mettersi a fare la guardia per vedere se viene.
M: Ottima idea. Mica ci sono le telecamere?
I: Sì ma non credo che papà si metta a spiarci. E poi ci riguardano un po’.
S: Bene. Miroku fai il primo turno di guardia.
Miroku eseguì il comando di Sango mentre i ragazzi visionavano ognuno un fascicolo.

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Ok cosa hanno trovato i nostri amici di così speciale?
Non ho molto da dire questa volta spero che vi piaccia.

RINGRAZIAMENTI:
Ringrazio i miei cari lettori e il mio recensore fidato
ROSADC
Baci Inu_ka

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Capitolo 31
*** Coma ***


K: Chissà riusciamo a scoprire che legame intercorre tra loro.
Le cartelle recavano rispettivamente i cognomi: Yoro, Onigumo e Musashi. Non sapevano se Inu le avesse già viste oppure erano capitate lì per caso.
S: Accidenti quest’Onigumo è un tipo poco raccomandabile. Ma da quello che leggo è un tipo molto ricco e in più è imparentato con un certo Takemaru Musashi. Che sia qualche parente di Kykio? Inuyasha sai se c’è qualcuno nella famiglia di Kykio che si chiama così?
I: Suo padre sicuro non è. Almeno da quello che mi ha detto lei si chiama Rey.
K: Sango segna il nome chiederò ad Hojo se può trovarmi qualcosa.
I: Ehi chi è questo Hojo?
K: Non scaldarti. E’ quel ragazzo che ci ha dato i primi indizi su Kykio.
S: Che significa.
I: Niente è una lunga storia.
Inuyasha non aveva pensato minimamente chi fosse. Quando Kagome glielo disse si diede dello stupido da solo. In fondo era anche grazie a lui se loro due adesso stavano insieme. Senza il suo aiuto lui non avrebbe potuto avvicinarsi così tanto a Kagome.
M: Secondo me qualcosa ad Inu dovremmo dire. Non pensate che ci potrebbe dare una mano più forte? In fondo Inuyasha anche tuo zio è un ottimo investigatore e se per caso questi fascicoli sono sfuggiti averli adesso potrebbe facilitarli le cose. Non credete?
Mentre Miroku parlava Kagome stava sfogliando il fascicolo che era nelle sue mani ossia quello che recava il cognome Yoro. Ad un tratto impallidì.
I: Kagome che ti prende. Non ti senti bene?
Kagome fissava Inuyasha con uno sguardo spento, spaventato e assente.
I: Kagome che ti prende?
Disse stringendola a se alchè Kagome scoppiò a piangere. Nessuno riusciva a spiegarsi il perché. Finchè Sango non prese in mano il fascicolo che stava leggendo sua sorella.
Il fascicolo recava la causa che si era tenuta per constatare la reale dinamica dell’incidente che gli aveva condotti alla morte.
La data e il luogo dell’incidente coincidevano perfettamente con l’incidente che si era portato via i suoi genitori e suo fratello. Dunque non era stato un colpo di sonno a portarli fuori strada. Non erano andati fuori strada da soli ma bensì avevano impattato contro un’altra auto e da quello che poteva leggere quell’auto era dei genitori di Koga. Però oltre a questo nel fascicolo figurava anche un sopravvissuto all’incidente che al momento dell’impatto si trovava in auto con loro. La testimone era una bambina di nome Shiori e all’epoca aveva 10 anni. Aveva detto agli investigatori che la loro auto era stata tamponata da dietro e subito dopo erano rimasti accecati da dei fari abbaglianti molto forti i signori hanno perso il controllo del mezzo e hanno impattato contro un auto della corsia opposta. La bambina aveva anche detto che poco prima che lei svenisse, all’auto si era avvicinato un uomo alto con capelli neri che alla mano recava un anello a forma di ragno. Dopo aver visto questo la bambina era svenuta.
Intanto Kagome continuava a singhiozzare tra le braccia di Inuyasha. Finchè non riuscì a parlare.
K: Inuyasha, tuo padre sapeva tutto. Perché non mi ha detto niente.
Disse con un tono tra l’arrabbiato e il deluso.
I: Kagome non credo che mio padre sappia qualcosa. Altrimenti se non a te lo avrebbe detto a me. E a me non ha detto nulla.
K: Ah sì. Vorresti farmi credere che questi fascicoli che sono nel suo archivio lui non li ha mai letti?
I: E’ probabile che papà se li sia fatti dare adesso da qualcuno proprio per investigare. Ragiona a quell’epoca mio padre non aveva ancora tutto il potere che ha oggi. Era un semplice avvocato civilista e questi sono casi da penalista. Kagome ti prego non giungere a conclusioni affrettate in fondo se avesse saputo che erano qui credi che ci avrebbe fatto mettere piede qui?
K: Hai ragione. Ma chi mi assicura che questa è la verità.
Tutto questo lo disse continuando a piangere.
I: Kagome calmati, ti prego non vorremmo ricordarci la giornata?
K: Ah sì è di questo che ti preoccupi? Io me ne vado.
E così corse via. Lungo il corridoio urtò vari lavoratori tra cui anche Inu.
In: Kagome dove stai correndo?
Dopo un po’ Inu si scontrò anche con suo figlio che stava rincorrendo la ragazza. Anche gli altri due stavano correndo. Così Inu per sapere cosa stava succedendo blocco Miroku e Sango.
In: Ora mi spiegate cos’è tutto questo trambusto.
Lo sguardo di Inu era a dir poco agghiacciante così Miroku calò la testa e cominciò a raccontare quello che era successo.
In: Ho capito. Dovevo immaginare che non mi avreste dato ascolto.
S: Perché ci hai tenuto nascosta la verità sui nostri genitori.
In: Sango io non ne sapevo niente. La richiesta di quei fascicoli è partita il giorno che voi siete partiti per la gita. Volevo vedere che relazione potevano avere quei tre ecco perché avete trovato quei fascicoli lì. Io non gli avevo ancora aperti per via del casino che è successo. Non vi ho tenuto niente nascosto per il semplice motivo che nemmeno io lo sapevo.
S: Ho capito ma purtroppo mia sorella no. Prima Inuyasha ha provato a spiegarli che questi non sono casi di cui ti occupi tu ma lei non ha ascoltato ragioni ed è fuggita. Chissà se Inuyasha è riuscita a fermarla.
In: Bene. Ora lo chiamo per sapere se l’ha raggiunta.
Così Inu digitò il numero di suo figlio.
Intanto.
I: KAGOME FERMATI.
K: VATTENE. Lasciami in pace.
Kagome continuò a correre finchè Inuyasha non la perse tra la folla.
I: Maledizione. Spero solo che non gli accada niente. Non me lo perdonerei mai.
Kagome intanto correva a perdifiato. Non sapeva dove stava andando sapeva solo che doveva correre, andare via da lì. Lontana da tutto e da tutti. Senza accorgersene era arrivata a casa sua. Così prese le chiavi ed entrò. Nell’entrare senza farlo apposta lasciò socchiusa la porta. Gli occhi le caddero su delle vecchie foto di famiglia. Gli occhi divennero pesanti tante le lacrime che uscivano, così strinse forte a se l’ultima foto che avevano scattato nel parco mentre facevano un picnic.
All’improvviso sentì dei rumori provenire dall’ingresso. Così pensò che fosse Inuyasha seguito dagli altri.
K: Inuyasha lasciami in pace.
Dopo si sentì stringere. Quel tocco non era quello di Inuyasha. Quando si voltò vide dietro di se una figura del tutto sconosciuta.
Provò ad urlare ma la mano del suo aggressore glielo impedì. Dopo un po’ svenne e quando si svegliò si ritrovò imbavagliata e legata al letto.
?: Bene bene ti sei svegliata. Buon per me. Me la spasserò un po’. Sono sicura che il mio padrone non avrà nulla da ridire. In fondo mi ha solo detto di metterti fuori gioco e da quello che vedo ho portato quasi a termine il mio lavoro.
Kagome lo guardava con sempre più terrore. Ora più che mai avrebbe voluto Inuyasha al suo fianco. Era stata stupida a fuggire a quel modo. La verità l’aveva spaventata e delusa ma forse Inuyasha aveva ragione davvero suo padre non sapeva nulla. Lei come una stupida era fuggita senza chiedere spiegazioni. Ora la sua impulsività gli stava costando cara.
Il suo aggressore cominciò a spogliarla e a toccarla. Nella sua mente tornarono le scene della violenza subita in gita. Lì però sapeva che Inuyasha sarebbe arrivato perché lui sapeva che lei era lì adesso invece nemmeno lui sapeva dove cercarla.
 
I: Maledizione l’ho persa.
Sentì nella sua tasca il telefono vibrare. In cuor suo sperava fosse Kagome o chi altri gli avrebbe detto che lei era con loro.
I: Papà. Kagome è lì con voi?
In: No era quello che volevo chiederti.
I: E’ fuggita e l’ho persa tra la folla. Non riesco a trovarla.
In: Va bene. Prova a chiamare Sesshomaru forse è tornata a casa, io provo a chiamare Taiga. Se la trovi fammi sapere.
I: Va bene.
Così chiuse il telefono e chiamò subito suo fratello.
Se: Pronto.
I: Sesshomaru per caso lì con te c’è Kagome?
Se: No. Cos’hai combinato.
I: E’ una lunga storia. Se torna a casa chiamami.
Così col telefonino in mano si diresse verso il parco. Forse era lì sotto il loro albero. Quando arrivò trovò la più totale delusione. Lì lei non c’era.
Dopo un po’ il telefono squillò di nuovo.
I: Allora?
In: Niente non è casa loro.
I: Io sono al parco e qui nemmeno c’è. Maledizione dove sarà finita. Non voglio nemmeno immaginare quello che li può succedere nelle sue condizioni.
Richiuse il telefonino e provò a richiamare suo fratello.
I: Sesshomaru è tornata?
Se: No. Perché non provi a casa di Miroku.
I: Ha chiamato già papà e lì non c’è. Non c’è nemmeno al parco, dannazione.
Se: Forse è tornata a casa sua. Prova lì.
I: Hai ragione. Non ci avevo pensato. Grazie.
Se: Tze!
Così più veloce che potè si diresse verso casa di Kagome.
Lì si stava consumando il peggiore degli incubi.
?: Ok bambolina. Così sì che sei perfetta.
Kagome ormai era del tutto nuda e continuava a dimenarsi cercando di allontanare da lei quell’essere ripugnante che la stava toccando con le sue luride mani.
Gli occhi per il pianto sembravano volessero uscire fuori. Il respiro si faceva sempre più corto. Di questo il suo aggressore se ne accorse.
?: Bene. Vedo che il panico si sta impossessando di te. Naraku mi aveva detto di questa tua piccola peculiarità.
Kagome al suono di quel nome sgranò gli occhi. Davvero aveva detto Naraku? Lo stesso che era insieme a Kykio e a Koga? Dunque anche se Kykio e Koga erano bloccati in Grecia qui c’era chi prendeva il suo posto.
?: Ops ho parlato troppo. Fa niente tanto non vivrai abbastanza. E già che ci siamo ti dico anche come mi chiamo io. Mi chiamo Takemaru.
Così anche lui nel frattempo si era spogliato avvicinandosi sempre di più a lei. Questa volta nessuno avrebbe potuto impedire di portare a termine l’opera. Infatti così fu. La violenza fu completa.
In quel momento il panico fu assoluto. L’aria sembrava non voler più entrare nei suoi polmoni.
Ad un tratto sentì un tonfo dalla porta. Forse quella era la sua ancora di salvezza.
Vide pararsi davanti a se una chioma argentata, subito pensò che fosse Inuyasha, anche perché non poteva contare molto sulla vista dato che per il troppo pianto gli si era annebbiata. Quando si sentì avvolgere sobbalzò ma poi riconobbe la voce e il tocco deciso e delicato del suo ragazzo. Dunque davanti a lei altri non era che Sesshomaru che aveva atterrato il suo violentatore. Ora aveva in mano il cellulare mentre lo teneva bloccato. Stava dicendo qualcosa ma lei non riusciva a capire. L’aria si rifiutava di entrare nei suoi polmoni e le voci si fecero sempre più ovattate. Inuyasha continuava a chiamarla ma niente lei non rispondeva, non ne aveva la forza. Finchè ad un certo punto tutto divenne buio e svenne. Sesshomaru prestò i primi soccorsi mentre Inuyasha lasciò Kagome nelle mani del fratello avventandosi contro Takemaru che era ancora bloccato a terra. La furia di Inuyasha fu talmente violenta che suo fratello lasciò momentaneamente la ragazza per poterlo bloccare prima che commettesse l’irreparabile. Infatti Takemaru aveva già qualche dente rotto e continuava a sputare sangue.
I soccorsi e la polizia non tardarono ad arrivare. Kagome dopo il primo intervento di Sesshomaru respirava un po’ meglio ma non era ancora rinvenuta. Fu portata d’urgenza in ospedale mentre la polizia arrestava Takemaru. Inuyasha anche se lo aveva aggredito non fu tenuto in considerazione in quanto fu ritenuto come legittima difesa.
Sesshomaru diede uno schiaffo a suo fratello per portarlo alla ragione e dopo ciò anche loro andarono in ospedale.
Se: Idiota. Volevi metterti nei guai anche tu? Come ti è saltato in mente di aggredirlo in quel modo. Abbiamo già abbastanza problemi senza che ti ci metta anche tu.
I: Fa silenzio. Hai visto come hanno ridotto Kagome. Se le succede qualcosa non me lo perdonerò mai. Dannazione perché quando reagisco così nessuno mi capisce.
Disse fissandosi il braccio ancora ingessato.
I: Sesshomaru, Kagome perché non ha ripreso i sensi se si è leggermente stabilizzata?
Se: Non lo so. I dottori ci diranno tutto in ospedale. Papà e gli altri ci raggiungeranno lì.
Intanto in ospedale.
Dot(dottore): Arresto cardiaco. Defibrillatore. 1 2 3 libera. Niente. Forza di nuovo. 1 2 3 libera. Dannazione la stiamo perdendo. Ultima volta. 1 2 3 libera.
Inf( infermiera): Il battito e la pressione sono regolari.
Dot: Bisogna intubarla il respiro è ancora irregolare. La ragazza è in stato di coma.
Inuyasha e Sesshomaru erano arrivati e subito dopo arrivarono anche gli altri. Sango chiamò a gran voce Inuyasha.
S: Inuyasha dov’è mia sorella? Cosa è successo.
Disse piangendo a dirotto.
I: Siamo appena arrivati Sesshomaru è andato a chiedere.
Disse con un tono misto tra la rabbia e il terrore. La rabbia per non essere arrivato prima e il terrore di perderla.
Se: Mi scusi stiamo cercando Kagome Higurashi dovrebbe essere arrivata poco fa con l’ambulanza.
Inf: Sì. Lei chi è un parente?
Se: No. Lei non ha i genitori ed è sotto la tutela di mio padre.
Inf: Bene io non posso dirle niente mi faccia parlare con suo padre.
Inu si avvicinò per poter parlare con l’infermiera.
Inf: La ragazza al momento si trova in rianimazione. Vada lì, il dottore le dirà tutto.
In: A che piano è?
Inf: Terzo piano in fondo a destra.
In: Grazie. Ragazzi è al terzo piano.
Inu non disse in che reparto si trovava Kagome ma Sesshomaru sapeva cosa c’era lì. Non volle chiedere per evitare che suo fratello facesse qualche sceneggiata. Ma comunque anche se lui sapeva mascherare bene le emozioni, questa volta i suoi occhi lo tradirono.
I: Sesshomaru cosa c’è lì?
Se: Non lo so. Zitto e cammina.
I: La tua faccia non me la racconta giusta. Hai un’espressione diversa dal solito.
Sesshomaru non rispose. Nel frattempo erano arrivati a destinazione e quando i ragazzi lessero il nome del reparto i loro visi assunsero le espressioni più varie. Andavano dal terrorizzato all’adirato.
Attesero un po’ prima che qualche dottore potesse uscire da quel dannato reparto.
In: Dottore.
Inu rimase sorpreso quando vide che il dottore a cui si era rivolto altri non era che il suo amico Suikotsu.
In: Suikotsu…
Mentre Inu stava per parlare intervenne burbero Inuyasha.
I: Dottore come sta Kagome? Cosa è successo? Perché è qui?
In: Inuyasha stai calmo.
I: Calmo un corno. E’ della mia ragazza che si tratta avrò pure il diritto di sapere perché si trova in questo dannato reparto.
S: Ha ragione. Io voglio sapere come sta mia sorella.
Disse Sango tra un singhiozzo e l’altro.
Se: Fatelo parlare.
I, S: Ci scusi.
Sui: La ragazza ha avuto un arresto cardiaco è stata rianimata adesso è stazionaria ma respira con l’ausilio dei macchinari. Però…
Suikotsu fece una piccola pausa. Dopo la bella notizia doveva dare quella brutta. Quindi doveva trovare un approccio quanto più delicato possibile.
In: Però?
Sui: Mi dispiace Inu ma la ragazza è in coma.
I: IN COMA? NON CI CREDO.
Inu bloccò suo figlio abbracciandolo mentre Sango ebbe un mancamento e fu prontamente afferrata dal suo ragazzo.
Se: Inuyasha sta calmo. Potrebbe riprendersi da un momento all’altro.
Sui: Tuo fratello ha ragione.
I: A sì? E di quanto tempo si parla? Ore, giorni mesi…
Sui: Mi dispiace ma questo non te lo so dire.
 
N: Dunque Takemaru ha fallito.
By: Sì. Adesso lo stanno portando in prigione.
N: Che stupido. Scommetto che avrà spifferato anche i nostri nomi quell’idiota. Bene peggio per lui. Ne pagherà le conseguenze.
Intanto la polizia stava trasportando Takemaru in prigione. Quando all’improvviso da un cavalcavia partirono dei colpi che bucarono le ruote dell’auto facendola finire fuori strada. Due dei tre agenti avevano perso i sensi mentre il terzo che era al volante aveva riportato solo qualche ferita ed era ancora cosciente. Alle sue spalle qualcuno rideva di gusto.
Tk( Takemaru): Ahahahahahahh.
Pol( Poliziotto): Cos’hai da ridere dannato bastardo.
Tk: Niente. Era solo per dirti addio. I miei compagni mi sono venuti a prendere.
Mentre stava parlando la portiera posteriore si aprì.
Tk: Era ora. Non ne potevo più.
By: Ehi chi ti dice che sono venuto a prenderti? Sono venuto solo per consegnarti un messaggio del nostro padrone.
Byakuia puntò la pistola contro Takemaru e lo freddò con un solo colpo alla testa. Poi si occupò anche dei poliziotti.
By: Bene ho assolto al mio dovere. Ora posso pure tornare ai miei passatempi.
Byakuia aveva ucciso tutti quelli che si trovavano insieme a Takemaru. Naraku non ammetteva fallimenti. Chi falliva pagava a caro prezzo. Per quanto riguardava i poliziotti non poteva lasciare testimoni in giro.
 
Inuyasha era nella stanza con Kagome da ore. Ma lei niente non aveva dato segno di ripresa. Rimaneva stazionaria.
I: Kagome ti prego svegliati. Avevi promesso che non mi avresti abbandonato. Stai venendo meno alla tua promessa. Ti scongiuro apri gli occhi. Ricorda che dobbiamo fare gli esami tutti insieme. Dobbiamo festeggiare i nostri 18 anni. E io devo darti una cosa che sono sicuro ti piacerà. Ma tutto questo senza di te non può esserci. Maledizione non saremmo mai dovuti andare in quel dannato ufficio. Se non ci fossimo andati tu non avresti scoperto niente e non saresti scappata a casa tua. Kagome quel dannato bastardo è stato arrestato e grazie a papà non lo rivedremo più in giro. Amore il tuo posto è qui vicino a me non lì nell’oscurità. Io voglio vivere per sempre con te. E’ con te che voglio costruire la mia famiglia è con te che voglio battibeccare per tutti i casini che combinerò. E’ con me che ti voglio.
I giorni passarono. I ragazzi ripresero la loro vita. Casa scuola ospedale e studio. Sango rimase fissa a casa di Miroku. I suoi voti erano calati. Con sua sorella in quello stato non riusciva a concentrarsi a dovere. I professori ovviamente capirono la situazione e non la pressarono più di tanto. Parlaao lo stretto necessario. Nemmeno la mano morta di Miroku era riuscita a ravvivarla. Non lo colpiva più con la sua cinquina. Insomma era caduta in depressione. Tutti le furono il più vicino possibile.
Inuyasha, invece, era tornato il ragazzo di un tempo. Quello che ce l’aveva con il mondo intero. A scuola non era più tornato. Nemmeno le provocazioni di suo fratello o i rimproveri di suo padre riuscirono a farlo ragionare. Lui voleva essere lasciato solo. Non voleva vedere nemmeno i suoi amici. Li incontrava solo in ospedale. Luogo dove ormai aveva piantato le tende. La maggior parte della giornata la passava lì accanto a lei. Non voleva perdersi il momento del suo risveglio, sempre che ci fosse stato. Ma lui in cuor suo lo sperava.
Dal giorno dell’aggressione nessuno si fece più vivo. I ragazzi comunque non uscivano più senza una scorta.
Anche Inu ne stava risentendo. Quella situazione lo riportava irrimediabilmente al suo passato. Anche lui come suo figlio era stato costretto a vedere la sua amata in quelle condizioni. Capiva alla perfezione suo figlio e per questo non voleva che diventasse come era diventato lui a suo tempo. Lui aveva avuto la fortuna di avere i suoi figli che lo avevano salvato dall’oscurità in cui era piombato. Inuyasha invece non aveva niente di tutto ciò. Per lui sarebbe stata l’ennesima perdita della persona che lo aveva amato. Temeva anche che facesse qualche sciocchezza. Non sapeva più cosa fare ogni volta che lo vedeva tornare da quel maledetto ospedale lo vedeva sempre peggio. Ogni giorno Inu si recava al cimitero chiedendo alla sua amata la grazia di far risvegliare Kagome in quel modo avrebbe salvato anche il loro figlio.
Erano passati 20 giorni.
Inu come era ormai di consuetudine dopo il lavoro si recò al cimitero.
In: Amore ti prego non puoi tenere Kagome lì con te. E’ con noi che deve stare. Nostro figlio sta sempre peggio. Sembra che stia perdendo le speranze di riabbracciarla. Sono due giorni che non mangia è dimagrito tantissimo, si regge a stento in piedi. L’unico posto dove va è in ospedale per il resto non rivolge più la parola a nessuno. Ora Sesshomaru parla più di lui. Quindi immagina. Ti supplico è solo una ragazza. Ai nostri tempi non avevo nessuno a cui implorare la grazia di farti rimanere con me ma oggi ce l’ho ed è a te che chiedo la grazia. Izayoi riporta qui Kagome così da poter ridare la vita a nostro figlio. Stiamo cercando tutti di tenere duro. Lo stiamo facendo per Inuyasha ma a quanto pare sembra che non stia sortendo chissà quali risultati.
Ad un tratto si sentì un profumo intenso di ciliegio trasportato da una tenera brezza, e nel contempo il cellulare suonò.
 
Bip bip bip bip
I: Amore ancora questo stupido suono. Quando ti deciderai a tornare da me.  E’ con me che devi stare per conoscere mia madre nell’aldilà c’è tempo. Ma ora devi stare con me. Devi tornare a casa con me.
Disse singhiozzando. Era strano sentirlo così. Lui che non aveva mai versato una lacrima ora sembrava non poterne fare a meno.
Ad un tratto la macchina fece un rumore inquietante.
Biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiip
Doc: Ragazzo fuori da qui immediatamente.
I: Che succede?
Inf: Esca.
Inuyasha sapeva che quel suono poteva significare solo una cosa. Quel suono era il suono della morte. Dalla finestra cercava di capire cosa stesse succedendo ma quello che vedeva era solo un via vai. Poi vide la cosa più orribile della sua vita. I medici stavano staccando i macchinari dalla sua cucciola. Inuyasha si lasciò cadere. Si abbracciò le gambe e cominciò a piangere a dirotto tremando.
I : Mamma perché? Perché ti stai portando via anche lei. Non ti basta l’avermi lasciato solo per tutti questi anni adesso che avevo trovato la mia salvezza tu me la stai portando via. Perché? Sei ingiusta.
Disse piangendo ancora più forte. Si alzò e colpì il muro con entrambe le mani, ormai il braccio rotto era guarito. Ad un tratto i medici uscirono dalla stanza e lo chiamarono.
Doc: Inuyasha.
Inuyasha non rispose lo guardò solamente.

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Bene ragazzi capitolo alquanto triste e dall'esito infausto. kagome non ha retto all'ennessima aggressione e il suo corpo ha ceduto cadendo in stato di coma. Adesso c'è anche il biiiiiiiip inquietante della macchina. Il destino ha giocato l'ennessimo scherzo al nostro povero Inuyasha. Come reagirà adesso?

Ringraziamenti: 
 Ringrazio tutti i lettori e il mio recensore fidato:
ROSADC
bene ci vediamo al prossimo capitolo.
baci Inu_ka

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Capitolo 32
*** Risveglio ***


Doc: Perché non vai dentro. Lì c’è qualcuno che ti aspetta.
 Inuyasha fu invaso da un moto di felicità. Quello che aveva detto il dottore forse significava che la sua Kagome era tornata da lui. Corse urtando tutti. Non li interessava doveva raggiungere la sua amata.
Entrò in stanza come una furia diretto verso di lei.
Lei lo fissò e dopo poco gli accennò un piccolo sorriso. Quel sorriso per Inuyasha era la sua vita.
I: Cucciola finalmente ti sei decisa a tornare da me, mi hai fatto penare.
Disse dandole un bacio questa volta carico di felicità. Quelli che gli aveva dato nei giorni passati erano pieni di dolore e rimorso. Quando si staccarono Kagome stringendoli forte la mano gli disse:
K: Cucciolotto non ho dimenticato la promessa che ti ho fatto. Non ho dimenticato di averti promesso di non abbandonarti. Ora sono qui con te e ti prometto che non farò più niente di avventato starò sempre con te e ti crederò sempre.
Inuyasha a quelle parole pianse sempre più forte.
K: Ehi su forza. Non sono abituata a vederti così e sinceramente non mi interessa farlo. A me piaci quando ridi, quando sbraiti o dici fesserie. Rivoglio il mio Inuyasha. Soprattutto rivoglio il bellissimo ragazzo di una volta.
I: Che significa?
K: Anche se mi sono appena svegliata non penserai che non abbia notato che sei diventato quasi uno scheletro? Appena esco ci andiamo a fare una bella mangiata. Anzi io ho fame adesso vorrei proprio uno dei pranzetti di Sango.
I: A proposito potresti non riconoscerla. Comunque mi conviene chiamarli saranno tutti felicissimi di sapere che sei tornata con noi.
K: Ok. Non vedo l’ora di vederli tutti.
I: Vado a telefonare.
K: Inuyasha non lasciarmi sola fallo qui. Ti prego.
I: Ehi cosa ti prende non piangere. Io non andrò da nessuna parte senza di te da questo schifo di posto ce ne andremo insieme.
Inuyasha telefonò tutti per dare la bellissima notizia.
Sango e Miroku si trovavano a scuola e infischiandosene dei richiami del professore, afferrarono le loro cose e scapparono in ospedale.
Inu si trovava al cimitero e dopo aver ringraziato sua moglie anche lui corse in ospedale.
Sesshomaru già si trovava sul posto.
I: Fatto.
K: Inuyasha mi dispiace l’averti ridotto così.
Disse carezzandoli le braccia.
I: Ah ma che scemenze dici. L’importante è che adesso sei di nuovo con me c’è tempo per rimettersi in carne. Scommetto che un giorno invece mi dirai di mettermi a dieta.
Kagome fece un piccolo sorriso. Nonostante tutto Inuyasha stava sdrammatizzando la cosa.
K: Un’altra cosa quanti giorni sono passati?
Inuyasha chinò il capo. Quel numero per lui erano stati i giorni più orribili della sua vita. La frangetta nascondeva i suoi occhi.
I: Venti.
K: Così tanti? Amore perdonami. A scuola dove siete arrivati?
I: Non lo so.
K: Come non lo sai? Non dirmi che non ci sei andato.
I: No, non ci sono andato più.
Kagome si alzò e strinse forte il suo cucciolotto. Se da una parte era dispiaciuta che lui non fosse andato più a scuola dall’altra era felice perché questo significava che lui era rimasto lì accanto a lei per tutto quel tempo.
Nel frattempo gli altri stavano arrivando tutti. Il primo fu Sesshomaru.
Se: Kagome finalmente come ti senti? Già in piedi. Dovresti stare distesa è presto per alzarsi.
K: Ma dai sto benissimo quei giorni sdraiata sono stati fin troppi. Mi dispiace solo l’avervi fatto preoccupare.
Se: Non dire fesserie.
K: Comunque vi ringrazio se non fosse stato per voi due a quest’ora chissà…
Kagome si strinse le ginocchia e cominciò a piangere. I due ragazzi le furono subito vicino.
Se: E’ tutto finito. Quando uscirai da qui potrai andare dove vuoi nessuno più ti darà fastidio.
Inuyasha guardava sbalordito suo fratello. Pensava stesse dicendo una fesseria solo per calmarla ma quando sarebbero usciti e lei avrebbe visto la realtà come doveva spiegarlo? Questa era una cosa che avrebbe chiarito con lui.
K: Davvero?
Se: Ma certo. Sono il tipo da scherzo?
K: No. Direi che quella parola tu non la conosci.
Se: Bhe da come parli direi che stai bene.
K: Sesshomaru se non sbaglio tu conosci molti dottori qui?
Se: La maggior parte sì. Perché me lo chiedi?
K: Digli di farmi uscire entro domani.
Se: Scordatelo.
Disse con il suo solito tono glaciale.
K: Eddai cognatino.
Se: Come mi hai chiamato?
K: Cognatino. E’ quello che sei.
Se: Sarà ma non chiamarmi più così.
K: Tu fammi uscire e io non ti chiamo più così. In fondo sto bene anche i dottori lo hanno detto.
Se: Non se ne parla.
I: Ahahahahhah.
Sesshomaru guardò stupito suo fratello. Davvero dopo tutti quei giorni in cui era rimasto in silenzio adesso stava ridendo? Sebbene rideva di lui non poteva non essere felice di vedere suo fratello come prima. Ma questo non glielo avrebbe  mai detto.
Se: Cos’hai da ridere.
I: Niente. Però cognatino suona davvero bene.
Se: Inuyasha smettila o ti ammazzo.
Da fuori Inu stava osservando la scena e in cuor suo era felicissimo di quello che stava vedendo. Suo figlio era ritornato come prima. Davvero Kagome era la sua vita. Si era svegliata da poco ma questo aveva fatto tornare suo figlio quello di sempre. Adesso già si punzecchiava con suo fratello. Questa volta non gli avrebbe fermati.
In: Buongiorno, Kagome finalmente come ti senti?
K: Benissimo. Infatti ho chiesto a Sesshomaru di farmi uscire entro domani ma lui mi ha detto di no. Inu non è che mi faresti uscire tu?
In: Mi piacerebbe tanto ma qualche giorno qui in osservazione non ti farà male.
K: Uffa non voglio rimanere ancora qui.
I: Eddai tanto ci sarò io con te.
K: Ti ringrazio. Ma tu ritorni a scuola domani.
I: Mi dispiace ma è sabato.
In: Dai allora vediamo se per lunedì puoi uscire.
K: Evvaiiiii!!!! Grazie grazie.
Kagome strinse forte l’uomo ormai lo riteneva come un padre. Un padre che assecondava i capricci di sua figlia.
In: Sì ma non ti assicuro niente.
K: Va bene. Cognatino vedi com’è più bravo tuo padre?
Inuyasha scoppiò di nuovo a ridere mentre Sesshomaru gli lanciò un’occhiata inceneritrice. Inu continuava a sorridere finalmente la normalità stava tornando. La notizia che gli avrebbe dato all’uscita dall’ospedale avrebbe reso i ragazzi ancora più felici. Questa volta la loro felicità sarebbe durata per sempre.
Intanto arrivarono anche Sango e Miroku. Sango entrò in camera e si gettò addosso alla sorella piangendo a più non posso. Questa volta avrebbe pianto per la gioia e non per la tristezza e la paura di non riavere più sua sorella.
S: Sorellina che bello, finalmente. Allora come va?
K: Bene. Anzi benissimo. Forse entro lunedì esco, così posso cercare di mettermi in pari con gli studi. Sempre se mi ammettono agli esami visto tutti questi giorni di assenza.
In: Non preoccuparti gli esami tu e quel testardo di mio figlio li farete. Ho parlato io con la scuola. Hanno visto che avevate a disposizione una buona parte di permessi di assenza quindi  facendo un calcolo siete in regola.
K: Whuau che bello. Allora i nostri programmi restano invariati. Cognatino mi darai ripetizioni in più.
Se: Se non mi chiami più così allora forse un pensiero posso farlo.
S: Sorellina non sei l’unica a cui servono ripetizioni in più, la sottoscritta è quasi arrivata al suo livello.
Disse indicando il fidanzato.
M: Ma bene nemmeno un ciao che subito parlate male di me.
Miroku era felice di sentire di nuovo la voce di Sango per vedere se era ritornata quella di un tempo decise di provare a fare la prova del nove. Azionò la sua mano morta e proprio come accadeva prima la mano di Sango colpì la guancia di Miroku.
Eh sì, era ritornata la sua Sango. La strinse forte e le diede un bacio a stampo.
S: Ehi ma che ti prende.
M: Niente sono solo felice di riavere la mia vecchia Sango.
Inu lasciò soli i ragazzi e andò a parlare con il dottore.
In: Suikotsu.
Sui: Dimmi.
In: Cosa mi dici a proposito di Kagome?
Sui: Bhe la ragazza si è appena svegliata oggi cominceremo tutti gli accertamenti. Forse la settimana prossima se tutti gli esami saranno negativi potremo dimetterla. Il ginecologo ha già escluso gravidanze e la lacerazione dell’utero è guarita tra qualche giorno potrà togliere i punti. Avrà ancora qualche piccola fitta ma niente di più. Quello che mi preoccupa è la sua salute psicologica. Si è appena svegliata e non sappiamo come reagirà in certi casi. Questo si vedrà solo nei prossimi giorni.
In: Bhe diciamo che mi è sembrata normale.
Sui: Inu si è appena svegliata è ovvio che sia felice di vedere i suoi amici, ma ciò non esclude il verificarsi di incubi e potrebbe provare terrore in alcune scene che la riportano a quel giorno. Non è detto che questo si verifichi ma non posso nemmeno escluderlo. Dipende tutto dalla ragazza e anche da chi le sta vicino. Ti consiglio di farla venire da me una volta che sarà stata dimessa. Così potrò constatare personalmente la situazione.
In: Mio figlio ce la farà, lei ha piena fiducia in lui.
Sui: Lo spero Inu. Lo spero con tutto il cuore.
In: Fidati anche perché il pericolo è passato. La situazione si è stabilizzata, nessuno gli darà più fastidio. Non abbiamo ancora abbassato la guardia ma comunque i colpevoli sono tutti fuori gioco.
Sui: Almeno una cosa buona.
In: Sì e quando lo dirò ai ragazzi sarà anche migliore. Le indagini si sono concluse l’altro ieri e posso essere soddisfatto. Si sono eliminati anche tra di loro quindi il nostro lavoro è stato più breve del previsto. I ragazzi sono stati tenuti all’oscuro di tutto, meno persone sapevano meglio era e poi erano provati già di loro.
Disse con una nota di tristezza.
Sui: Capisco. Comunque sono felice che si sia risolto.
In: Anche io. Resta da capire solo una cosa e poi possiamo lasciarci alle spalle questo schifo di situazione.
Intanto in camera Kagome cercò di alzarsi ma quando lo fece una fitta al basso ventre la stava facendo cadere ma Inuyasha prontamente la prese. Quando abbassò lo sguardo vide che le stava colando del sangue. La ragazza impallidì mentre Sango chiamò immediatamente l’infermiera.
Inf: Ragazzi tutti fuori.
S: Mi scusi ma che succede?
Inf: Non lo so ma adesso dovete uscire è questione di privacy.
Se: Ragazzi forza andiamo.

ANGOLO DELL'AUTRICE:
Il capitolo direi che questa volta non è triste. Finalmente Kagome si è svegliata, per adesso sembra che abbia reagito bene. Ma sarà davvero così? E poi cos'è successo adesso?
Lo saprete nel prossimo capitolo.
PS: vorrei un parere sulla punteggiatura. Cioè se ce n'è troppa o poca.
 Ringrazio 
i cari lettori e la mia recensitrice fidata
ROSADC.
Spero di non avervi deluso.
BACI Inu_ka

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Capitolo 33
*** Torna da lui! ***


Inf: Ragazzi tutti fuori.
S: Mi scusi ma che succede?
Inf: Non lo so ma adesso dovete uscire è questione di privacy.
Se: Ragazzi forza andiamo.
I: Sesshomaru come fai a stare così calmo?
Se: Semplicemente perché se ho capito bene la cosa non è grave.
S: In che senso? Hai visto il sangue che usciva.
Se: Sango ha subito una violenza sessuale può darsi che l’utero si sia lacerato e che lì Kagome avesse dei punti. La signorina alzandosi gli avrà strappati.
Sesshomaru parlava come se fosse una cosa blanda mentre i ragazzi erano sbiancati.
Inf: Ragazzi noi abbiamo finito potete entrare ma siete pregati di non farla alzare e se lo dovesse fare può farlo solo per andare in bagno niente lunghe camminate. Almeno per ora. Ah per questo le servirà qualcuno che l’aiuti. C’è qualcuno che può fare dei turni? Ovviamente parlo di donne.
S: Ma certo ci sono io.
R: Contate anche su di me.
S: Rin quando saresti arrivata?
R: Ora. Anche io sono fuggita dalla scuola. Ero venuta nella vostra classe per chiedervi una cosa e quando gli altri mi hanno detto dove eravate andati allora me ne sono scappata anche io.
Se: Rin non si fa così.
R: Cosa vuoi che me ne importi della scuola quando la mia cognatina si è appena svegliata.
Disse facendoli la linguaccia. Mentre gli altri ridevano. Senza saperlo anche
Rin aveva usato quel termine che poco prima aveva usato Kagome.
I: Ehi però io resto lo stesso.
S: Fai come vuoi.
Se: Bene ragazzi io dovrei andare, passerò più tardi per vedere come vanno le cose. Ciao.
Prima di andarsene diede un piccolo bacio alla sua Rin che arrossì. Davanti agli altri non si sarebbe mai aspettata che avesse fatto una cosa simile.
I ragazzi entrarono in stanza dove trovarono una Kagome dolorante.
S: Ehi sorellina come va?
K: Direi che mi sono appena svegliata e già ho combinato un disastro.
Disse facendo la linguaccia.
I: Infatti. L’infermiera ci ha detto tutto.
Kagome a sentire ciò avvampò. In fondo, anche se lui era il suo ragazzo, erano pur sempre cose femminili e quindi la cosa la imbarazzò ugualmente. Inuyasha se ne accorse e molto delicatamente si avvicinò alla ragazza.
I: Ehi amore di cosa ti imbarazzi. Poi con me?
K: Sono pur sempre cose private e poi non è una cosa bella. Me ne vergogno al solo pensiero.
Disse cominciando a piangere. Alchè lui la strinse forte a se e fece cenno ai ragazzi di uscire. Nessuno obiettò. Inuyasha non poteva crederci si stava ripetendo la stessa situazione avvenuta in gita.
I: Kagome non c’è nulla di cui tu ti debba vergognare, è successo e il colpevole la pagherà cara. Te lo prometto.
K: Inuyasha ma io voglio essere toccata solo da te e se altri lo fanno per me è come se ti avessi tradita.
I: Kagome come puoi pensare una cosa simile. E’ tutta una bugia quella che stai dicendo. Non è stata volontaria la cosa. Se fosse stata così allora si che ti saresti dovuta vergognare e non poco. Ma dato che non è così adesso smettila. Per me tu sei sempre la ragazza che si è concessa solo a me. Mi hai capito?
K: Grazie. Sai sempre come consolarmi. Vorrei solo essere più forte e smetterla una buona volta di farti dire sempre le stesse cose ma purtroppo è più forte di me.
I: E’ normale che tu ti senta così. Fidati nemmeno io sono così forte come sembro.
Kagome rimase sbalordita. Davvero Inuyasha aveva ammesso una cosa del genere? Dov’era finito il suo orgoglio. Sembrava che adesso avesse deciso una buona volta di metterlo da parte. Questa era l’ennesima prova che lui per lei era disposto a tutto.
Non ci fu più bisogno di parole infatti lei attirò a se il viso del suo amato e gli diede un bacio carico di amore e di gratitudine. Gli venne in mente quando Inuyasha per la prima volta era andato da lei chiedendoli aiuto. Tutto era iniziato da lì. Tutto era iniziato da Kykio. Quella cosa già l’aveva stupita in quanto Inuyasha non chiedeva aiuto a nessuno. Pensò che quello fosse il massimo ma poi ripensando a quello che era successo in seguito quello era stato solo l’inizio. L’inizio della nascita di un nuovo Inuyasha.
Inu osservava da fuori la vetrata quello che stava accadendo. Una lacrima solitaria scese dai suoi occhi. Quella scena lo riportò al passato quando lui e la sua amata erano l’invidia di tutte le altre coppie. Adesso che vedeva suo figlio e Kagome pensò che loro sarebbero stati la nuova coppia più invidiata. Proprio come lui e Izayoi tempo addietro.
Dopo essersi staccati da quel bacio Kagome guardò intensamente il suo ragazzo.
K: Cucciolotto potrai non credermi ma mentre ero in coma ho visto una donna bellissima con lunghi capelli neri e occhi castani. Il suo sguardo mi ricordava molto te. Aveva uno sguardo molto dolce proprio come il tuo.
Dalla descrizione ad Inuyasha sembrò che Kagome stesse descrivendo sua madre. Guardò perplesso la ragazza.
K:Ecco lo sapevo non mi credi.
I: Certo che ti credo. La donna che stai descrivendo somiglia molto a mia madre.
Inuyasha tirò fuori dal portafoglio una foto di famiglia dove era presente anche sua madre quando era in attesa di lui. Kagome guardò la foto e riconobbe la donna.
K: Inuyasha è lei.
I: Davvero? Cosa è successo? Forza racconta.
Così tenendosi per mano cominciò a raccontare.
K: Inuyasha mi diceva che dovevo reagire e che dovevo tornare da te perché già in passato eri stato abbandonato e che adesso non avresti retto ad un altro abbandono.
Mentre raccontava mentalmente riviveva tutto quello che era successo durante il coma.
INIZIO FLASH BACK.
K: Dove mi trovo? Cos’è successo? Che posto è questo? Inuyasha dove sei?
Iz: Kagome.
K: Chi sei? Fatti vedere.
Iz: Calmati Kagome purtroppo adesso sei in coma. Lo spavento è stato troppo forte per te. Ma devi reagire, devi essere forte. Devi esserlo per lui.
K: Per lui chi?
Iz: Devi farlo per Inuyasha. Lui è lì che ti aspetta. Aspetta la sua vita, Kagome aspetta te. Anche gli altri ti stanno aspettando ma lui più di tutti. Da quando sei entrata in coma lui non si è più mosso dal tuo capezzale, aspetta che tu ti svegli che tu torni da lui. E quando avverrà lui vuole essere lì con te. Vuole vedere la sua cucciola.
K: Cucciola? Come fai a sapere che lui mi chiama così.
La donna non rispose ma si limitò a sorridere.
Iz: Kagome hai reso Inuyasha una persona nuova. Una persona che ama la vita, ma se tu non torni da lui tornerà ad essere quello di una volta. Tornerà ad essere una persona arrabbiata, infelice e soprattutto tornerà ad essere incompleto. Kagome ricordi la promessa che gli hai fatto?
K: Sì. Ho promesso che sarei stata al suo fianco per sempre e che per nulla al mondo lo avrei abbandonato.
La donna sorrise ancora.
Iz: Kagome restando qui stai venendo meno alla tua promessa e di questo lui se ne sta accorgendo sempre di più. Kagome si sente tradito. Tradito dalla persona che ama, si sente tradito per la seconda volta. Possibile che tu non riesca a sentirlo? Non senti la sua disperazione le sue preghiere. Non senti le sue lacrime.
Kagome si concentrò e sentì su di se tutto quello che la donna gli stava dicendo. Sentiva le urla disperate del suo amato, sentiva la delusione per l’essere stato abbandonato e soprattutto sentiva su di se le sue lacrime.
K: Hai ragione. Non posso abbandonarlo gliel’ho promesso devo tornare da lui ma come. Come faccio a ritornare nel mio corpo?
Iz: Se lo desideri con tutta te stessa e soprattutto con il cuore, ci riuscirai. Kagome torna alla vita fallo per lui. Quando sarai lì dai un bacio al mio cucciolotto da parte mia.
K: Cucciolotto? Ma allora tu sei..
Iz: Non c’è più tempo Kagome devi andartene da qui. Torna e vivi la tua vita accanto ad Inuyasha. E’ lì il tuo posto non qui.
Appena la donna finì di parlare Kagome fu colpita da una luce accecante e dopo poco si svegliò trovando accanto a se il suo amato.
FINE FLASH BACK
K: Inuyasha è grazie a lei che sono tornata da te. Grazie a tua madre.
Inuyasha aveva gli occhi gonfi di lacrime. Dunque sua madre lo aveva ascoltato e non lo aveva abbandonato. Gli aveva ridato la sua Kagome, aveva capito che lui senza di lei sarebbe stata una persona vuota priva di vita.
Kagome vedendolo così con una mano gli accarezzò dolcemente la testa mentre con l’altra il viso.
K: Inuyasha te lo prometto ancora una volta io starò per sempre al tuo fianco. Non ti abbandonerò più, anche tu per me sei tutto quindi mi aspetto lo stesso da te.
I: Non ci penso nemmeno ad abbandonarti tu resterai per sempre con me, dovrai sopportarmi a vita. Kagome la mia vita finirà con te ti voglio per sempre tra le mie braccia voglio che tu sia la prima cosa che vedrò quando mi sveglierò la mattina e l’ultima cosa che vedrò prima di addormentarmi.
K: Anche io lo voglio. Voglio passare il resto della mia vita con te, non mi importa quali ostacoli ci saranno, insieme gli supereremo. Prometto di diventare più forte prometto di diventare come te e prometto che non permetterò più a nessuno di allontanarmi da te. Questa situazione mi ha fatto capire molte cose. Ma la più importante che ho capito è che sono stata una stupida a permettere agli altri di separarci. Mi sono fatta sopraffare dalla paura ma grazie a tua madre ne sono uscita vincitrice. Grazie a lei sono riuscita a tornare da te mi ha dato una seconda chance e non la sprecherò.
I: Kagome.
Disse stringendola forte a se e singhiozzando. Adesso entrambi piangevano perché avevano capito quello che avevano rischiato di perdere.
K: Cucciolotto basta piangere non mi piaci quando fai così. Forza è tutto passato. Appena esco voglio rivedere le stelle insieme a te.
I: Sì. Le vedremo tutte le volte che vorrai. Però adesso devi pensare a riprenderti io rimarrò con te finchè non uscirai.
K: Inuyasha di questo ne sono felicissima ma adesso perché non vai a mangiare qualcosa.
I: Non ho fame.
K: Inuyasha guardati come sei diventato per favore fallo per me. Tornerai qui appena finito di mangiare.
I: Ma….
K: Niente ma. Vai a mangiare e poi torni caso mai porti qualcosa anche a me, tanto non resto da sola ci sono anche gli altri. Ti prego.
Disse facendo gli occhioni dolci. Inuyasha sorrise. Quanto gli erano mancati quegli occhi, quelle labbra quanto gli era mancata la sua voce e quanto gli erano mancati i suoi rimproveri. Quindi anche se a malincuore decise di fare quello che gli aveva detto Kagome. Dopo averli dato un ultimo bacio salutò la sua amata e uscì.
M: Dove vai? Non ti avrà mica cacciato.
I: Stai zitto. In un certo senso sì.
S: Cos’hai combinato, non dirmi che avete già cominciato a battibeccarvi?
I: No. Ha detto di non tornare finchè non vado a mangiare. Per farmi andare ha detto di portarle anche qualcosa a lei.
M: Dai lo fa per il tuo bene. Ti sei guardato come ti sei ridotto? Sei diventato uno scheletro è ovvio che si preoccupi per te.
I: Sì ma io non voglio lasciarla ho paura.
M: Amico mio è tutto passato adesso sta bene. Guardala come ride.
Infatti stava ridendo di gusto insieme a sua sorella e questo gli riempì il cuore di gioia. Il suo amico aveva ragione. Ma quando sarebbe uscita dall’ospedale la paura che gli succedesse qualcosa sarebbe ritornata.
Inu aveva capito lo stato d’animo di suo figlio e decise di darli la notizia più bella della sua vita.
In: Figliolo non preoccuparti è tutto finito. Avrete una nuova vita.
Inuyasha non fece finire di parlare suo padre.
I: Sì e quando. Quando finirà questa storia. Quanti altri pericoli dovremo affrontare? Non voglio rischiare di perderla ancora.
In: Inuyasha calmati.
 
ANGOLO DELL'AUTRICE:
Ok forse il capitolo rispetto agli altri è un pò corto, ma ho dovuto farlo così altrimenti avrei dovuto smorzare la storia.
Dunque a Kagome non è successo niente di preoccupante solo dei punti strappati. 
Cosa avrà da dire Inu a suo figlio? Sarà una cosa bella o brutta?
Come sempre tutto questo nel prossimo capitolo.
 
RINGRAZIAMENTI:
Ringrazio sempre chi legge e chi recensisce:
ROSADC
 
Baci Inu_ka

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Capitolo 34
*** Fine di un incubo ***


In: Inuyasha calmati. Come ti ho detto è tutto finito. Non dovrete più avere paura di nessuno. La questione figliolo è risolta. Risolta per sempre. Ragazzi potrete vivere spensierati come i vostri coetanei.
I: Vuol dire che quei tizi sono stati neutralizzati?
In: Sì. In questi giorni ci siamo dati parecchio da fare per accorciare i tempi. La maggior parte di quelli che erano coinvolti sono stati arrestati i restanti si sono annientati tra loro.
I: Davvero? Ma è una notizia fantastica. Papà devi raccontarmi tutto. Devo dirlo a Kagome.
In: Aspetta a dirglielo. Ascolta prima quello che ti dirò io poi vedrai tu cosa dirle.
I: Va bene.
M: Non ci credo. Per una volta Inuyasha ascolterà suo padre. Santo cielo mi sa che tra un po’ mi ricovereranno in cardiologia. Mi sta venendo un infarto con tutte queste sorprese.
I: Deficiente.
In: Bene. Allora andiamo a mangiare qualcosa così ti racconto tutto.
I: Ok.
Così si diressero verso casa. Inuyasha era al settimo cielo quel giorno era pieno di belle notizie.
I: Papà grazie di tutto.
In: Non c’è nulla di cui tu mi debba ringraziare. Promettimi che non mi farai più stare in pena.
I: Mi dispiace per averti fatto stare così. Ma papà cerca di capirmi. Come ti sei sentito tu quando hai perso la mamma.
In: Mi sono sentito inutile, vuoto. Un uomo senza vita.
I: E’ come mi sono sentito io, quindi mi capisci.
In: Pienamente. Però io grazie a voi ne sono uscito mentre tu ne sei uscito grazie a lei.
I: Sì. Papà Kagome mi ha raccontato che durante il coma ha visto la mamma, è stata lei a dirgli di tornare da me e che non doveva abbandonarmi come invece aveva fatto lei. Papà la mamma mi ha restituito Kagome.
Inu era felice. Felice perché la sua amata aveva ascoltato le sue preghiere lei aveva salvato Inuyasha, lei aveva salvato il loro cucciolotto.
In: Sapevo che la mamma non ti avrebbe abbandonato, anche se non è più qui con noi lei c’è sempre. E oggi ne hai avuto la prova.
Nel frattempo arrivarono a casa la tavola era già pronta e questa volta Inuyasha non fece complimenti. La gioia che stava provando gli aveva aperto lo stomaco. Era tornato a mangiare come una volta.
I: Allora papà mi racconti cos’è successo?
In: Il giorno stesso dello stupro la macchina che stava trasportando Takemaru è stata fatta andare prima fuori strada poi un certo Byakuya ha freddato i tre poliziotti e Takemaru. Presumo per aver fallito nel suo compito.
I: Dannato bastardo avrei dovuto….
In: Inuyasha. Byakuya è stato arrestato per pluri omicidio e condannato all’ergastolo grazie alla testimonianza di un cacciatore che si trovava nei paraggi che ha visto tutto. Inoltre è stato trovato il suo dna sulla scena del crimine. Kykio e Koga invece sono bloccati in Grecia in attesa di processo. Mentre qui in Giappone hanno già ricevuto la condanna. Kykio è stata accusata per plagio e truffa nonché per minacce. Ah inoltre la signorina non ha l’età che sappiamo noi, si è scoperto che ha 22 anni ed era sotto falsa identità. Koga invece qui è stato accusato di stalking e violenza su minori. Ciò include anche te oltre a Kagome, e il tuo braccio ne è stata la prova. Invece lì in Grecia per tentato stupro aggravato dall’età minorenne della ragazza. Si è scoperto che Ayame è sua sorella e che sono stati separati in seguito alla morte dei loro genitori. Il vostro ex professore è stato accusato per essere stato complice di Kykio, di aver messo in pericolo gli studenti e per aver aggredito uno di loro che era già ferito. Cioè tu.
I: Dunque avevo ragione a credere che era lui quello che avevo morso.
In: Sì il sangue sulla tua camicia era il suo. Inoltre tuo zio ha fornito la descrizione delle ferite che aveva visto sulla mano che hai morso. Il sangue che era sulla camicia aveva anche il tuo dna quindi combaciava con la descrizione. Il tuo dna e quello di Homura era mescolati. Abbiamo anche scoperto che aveva una relazione con Kykio.
I: Bhe questo lo sapevamo.
In: Aspetta. Kykio era sua sorella però solo di padre. Sono nati da madri diverse. La madre di Homura era la moglie di Naraku che è scomparsa in circostanze misteriose. Comunque è stato anche accusato di abusare di minore anche se consenziente. La cosa è stata aggravata dal fatto che la ragazza fosse una sua studentessa.
I: Meido.
In: Sì.
I: E Naraku?
In: Oh lui ha avuto la peggio. E’ stato condannato a due ergastoli per essere il mandante di vari omicidi, sequestro e abuso di minore.
I: Sequestro e abuso di minore?
In: Sì nello scantinato della sua villa hanno trovato due bambini in pessime condizioni. Se non sbaglio si chiamavano Kanna e Koaku e sono stati affidati ai servizi sociali. Poi alcune sedi delle sue aziende erano state estorte con l’inganno e minacce ai legittimi proprietari, tra questi figuravano anche i Musashi che dopo questo caso hanno chiuso i battenti. La nostra sarebbe stata la prossima insieme a quella di Taiga.
I: Anche loro?
In: Si ci avevano provato, ma come sai Taiga è molto astuto e non è cascato nel tranello. Nemmeno i soldi lo faranno uscire da lì. Le sue aziende sono state tutte chiuse e i suoi conti in banca bloccati. Quindi è senza il becco di un quattrino. Ayame si è scoperto che ha agito sotto minaccia. Nella sua casa sono state trovate varie lettere minatorie. Nel giardino erano piazzate delle bombe comandate a distanza il comando è stato trovato nella scrivania di Naraku. Sul corpo presentava anche segni di violenza. In parte vi diceva la verità. Inuyasha come vedi adesso si è tutto risolto.
I: Papà è magnifico. Appena esce lo dirò a Kagome. Per adesso le dirò solo che ho in mano la chiave della nostra felicità. Papà un’ultima cosa. Che legame c’era tra Kykio e Koga.
In: Ah ecco cosa avevo dimenticato. Niente nessun legame se non quello di essere un burattino nelle mani di Naraku. Ha fatto credere a quello stupido che i suoi genitori hanno avuto un incidente scontrandosi con la macchina degli Higurashi. L’incidente in realtà lo aveva causato lui per impedire agli Yoro di andare a concludere lo stesso accordo che stava per concludere lui e che gli avrebbe permesso di appropriarsi di un’altra azienda quindi ha eliminato dei rivali in affare. Gli Higurashi non c’entravano niente. Si sono trovati solo nel posto sbagliato al momento sbagliato. Comunque Naraku ha fatto ricadere la colpa sulla nostra famiglia. Si è accanita contro Kagome per poter colpire te e di conseguenza me permettendo così a Kykio, e quindi a Naraku, di impossessarsi della nostra azienda. Come vedi non è stato semplice arrivare alla chiusura del caso ma con l’aiuto di molte persone ce l’abbiamo fatta.
I: Che bello potremo vivere senza più paure. Potremo andare in giro tranquillamente e ovunque.
In: Ehi calmati non esagerare. Tanto in giro non potrete andare.
I: E perché chi altri c’è?
In: Nessuno. Ma ricorda che siete rimasti indietro con lo studio e il mese prossimo iniziano gli esami. Ah e dobbiamo anche organizzare i compleanni ce ne sono ben quattro. Non ammetto obiezioni. Festeggerai almeno i 18 anni,  per i prossimi lascio la scelta a te.
I: Non ti preoccupare non ho alcuna intenzione di rifiutare e d’ora in poi li festeggerò tutti. Papà adesso me lo dai un passaggio in ospedale?
In: Ma certo.
I: Aspetta prendo qualcosa per Kagome e andiamo.
Inuyasha era felicissimo non stava più nella pelle. Non ci credeva ancora che il loro peggior incubo era finito. Finalmente poteva vivere spensieratamente la sua vita insieme alla sua Kagome.
Arrivati in ospedale Inuyasha scese immediatamente dalla macchina senza nemmeno salutare suo padre e corse immediatamente in reparto, incrociò anche suo fratello ma non gli diede retta alchè capì che suo padre gli aveva raccontato tutto. Arrivato in stanza Inuyasha non trovò nessuno. Si sentì mancare. Dov’era la sua Kagome? Cos’era successo. Si maledisse per averla lasciata sola. Così appena incrociò l’infermiere chiese informazioni.
I: Scusi la ragazza che era qui, dov’è?
Inf: Non saprei ho appena iniziato il turno. Forse è in giro oppure è andata a fare qualche esame. Chieda al dottore.
Inuyasha andò alla ricerca di un dottore ma non ne trovò. Finchè non riconobbe di spalle la figura di Sango.
I: Sangoooo.
S: Ehi cos’hai da urlare spaventerai tutti i pazienti.
I: Dov’è Kagome in stanza non c’è?
K: Sono qui.
Inuyasha si sporse leggermente e vide Kagome seduta sulla sedie a rotelle Inuyasha tirò un sospiro di sollievo.
S: Stavamo facendo un giro, quella stanza ha bisogno di aria puzza di chiuso.
K: Già e poi volevo prendere una boccata d’aria dato che non mi fanno camminare mi sono dovuta accontentare di questa.
Disse indicando la sedia.
I: Mi è venuto un colpo quando non ti ho vista.
K: Inuyasha non preoccuparti. Ricordi la mia promessa?
I: Sì, ma ho avuto paura lo stesso.
K: Mi dispiace.
S: Dai non è successo niente. Che ne dite se ci andiamo a prendere un caffè al distributore? So che non è il massimo ma sempre meglio di niente è.
K: Ok.
I: Aspetta Kagome ti ho portato il pranzo e anche il caffè.
K: Davveroooo! Quindi lo hai portato sul serio? Io l’ho detto solo per farti andare a mangiare a casa tua.
I: Secondo te venivo qui a mani vuote.
K: Allora se le cose stanno così sorellina quel caffè puoi berlo tu.
S: Ingrata. Allora torna da sola in stanza io vado a prendermi il caffè.
K: Eddai scherzavo. Comunque se non vuoi portarmi in stanza lo chiedo a lui. Inuyasha mi porti in stanza per favore?
I: Certamente principessa.
S: Ahahahahahhaha. Principessa…. Che ridere…
I ragazzi lasciarono Sango a ridere da sola e si diressero in stanza. Kagome divorò letteralmente tutto. Dopo insieme bevvero il caffè. Quando arrivò Miroku Sango uscì dalla stanza e i due rimasero soli. Quello era il momento giusto per dare la buona notizia.
I: Kagome quando uscirai da qui devo darti una bellissima notizia per adesso ti basti sapere che ho la chiave della nostra felicità.

ANGOLO DELL'AUTRICE:
 Ok perdonate il ritardo ma purtroppo la salute a volte rompe. Che ve ne pare della fine delle indagini? Perdonatemi se non è un granchè ma altro non mi veniva. Comunque sono terminate le indagini ma non la storia.
Nel prossimo capitolo vedremo come Kagome prenderà la notizia. Non è detto che la prenda bene. 
Ok per adesso è tutto fatemi sapere come vi è sembrato il capitolo :).
E ora passiamo ai RINGRAZIAMENTI:

Ringrazio tutti quelli che hanno letto la storia e che sono arrivati fin qui. Ringrazio chi ha recensito il capitolo precedente:
ROSADC la cui recensione è arrivata per MP

CILLIX00 che con la sua recensione mi ha veramente commossa.
Baci a tutti
Inu_ka

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Capitolo 35
*** La chiave della nostra felicità ***


K: In che senso? Forza racconta. La chiave di dove?
I: La chiave della nostra felicità non ti dico niente di più. Ah non si tratta di una chiave che apre qualcosa, ma è una chiave che apre le porte della nostra felicità.
K: Inuyasha cos’è tutto questo mistero. Ti prego non resisterò fino a quel giorno, non so nemmeno quando uscirò.
I: No. quando esci te lo dico.
K: E va bene.
I giorni passarono e Kagome era migliorata a vista d’occhio infatti tolsero anche i punti così potette camminare liberamente. La domenica in via del tutto eccezionale fu dimessa.
I: Allora cucciola si torna a casa.
K: Whuau che bello. Inuyasha appena arriviamo devi dirmi quella cosa.
I: Stasera promesso.
K: Uffa, mi stai facendo morire dalla curiosità.
I ragazzi si sistemarono e Kagome potè riavere il suo soffice letto condiviso con il suo cucciolotto.
K: Oh che bello questo sì che è un letto.
I: Bhe spiacente ma questa sera non dormirai qui.
K: Ah sì e dove, nella cuccia del cane?
I: Mmmmmm forse. Scherzo. Sorpresa.
Finalmente la sera arrivò e con essa l’attesa finì.
Inuyasha voleva dare la bella notizia senza la presenza degli altri. Lo avrebbe fatto nel modo più romantico possibile. Queste cose in passato non le avrebbe mai fatte, ma adesso le cose erano diverse. Inuyasha per lei era disposto a tutto anche a fare cose che nemmeno lui si era immaginato.
La notte gli fu complice.
Inuyasha portò la ragazza fuori nell’immenso giardino della villa dove una leggera brezza portava con se l’odore dei ciliegi ormai in fiore.
K: Inuyasha perché mi hai portata qui?
I: Non avevi detto di voler rivedere le stelle? Quale serata migliore di questa, poi ti devo svelare ancora qual è la chiave che ci porterà alla felicità. Ricordi?
K: Certo che me lo ricordo quindi muoviti. Eh ma chi è?
Kagome si sentì leccare la mano e quando vide chi era fu felice della sorpresa.
K: Hachiko che bello rivederti. Come stai?
Il cane in tutta risposta mosse la coda e si accucciò sulle sue gambe continuando  a scodinzolare. Inuyasha a quella scena sorrise, anche lei aveva sentito la mancanza di Kagome sebbene l’avesse conosciuta da poco tra loro si era già instaurato un rapporto molto affettivo.
I: Finalmente ti sei ripresa. Sai quando non ti ha più vista si è abbattuta tantissimo aveva perso l’appetito ed era anche dimagrita. Papà ha detto che gli hanno dovuto fare delle flebo per farla riprendere aveva capito tutto semplicemente guardandomi. E’ molto intelligente, Kagome lei non si è mai affezionata a nessuno solo a noi tre, è sempre stata molto diffidente. Hai stregato anche il cane oltre al padrone.
Disse accarezzandole la guancia. Con il pollice disegnò il contorno delle labbra e poi posò le sue legandole in un bacio carico di passione. Non gli sembrava vero, davvero stava baciando di nuovo la sua Kagome? Quanto gli erano mancate quelle labbra così morbide e calde i baci che gli aveva dato quando lei era in coma erano vuoti, freddi privi di quella passione che ora li legava. Quei baci erano solo carichi di disperazione. Tante volte aveva immaginato il suo risveglio, tante volte aveva immaginato di baciarla di nuovo. Adesso che lei era tornata da lui non c’era più bisogno di immaginarselo d’ora in avanti quella sarebbe stata la realtà. Quel bacio ora segnava l’inizio di una nuova vita quel bacio era l’inizio della loro felicità. L’incubo finalmente era finito. I problemi ci sarebbero stati ovviamente, ma non di certo sarebbero stati peggiori di quelli che avevano avuto nei mesi scorsi.
Quando si staccarono da quel bacio Inuyasha non stava più nella pelle. Doveva dare la buona notizia alla sua amata.
I: Kagome.
La chiamò guardandola intensamente negli occhi. I suoi occhi ora avevano la stessa lucentezza dell’ambra. Il suo sguardo aveva riacquistato quel colore e quella luce che aveva perso negli ultimi tempi.
I: Kagome d’ora in avanti possiamo vivere felici e spensierati senza troppe preoccupazioni. Solo gli esami saranno a spaventarci ma grazie a tua sorella e a mio fratello passeremo anche quelli senza troppa fatica.
Kagome non riusciva a capire dove Inuyasha volesse arrivare ma qualcosa gli diceva che sarebbe stata una cosa magnifica.
I: Kagome l’incubo è finito non dovremo più preoccuparci di nessuno. Nessuno ti darà fastidio nessuno più ti toccherà. Quello sarò solo io se tu me lo permetterai.
Kagome si tuffò addosso al suo ragazzo e cominciò a piangere per la felicità. Non poteva credere a quello che aveva appena sentito. Davvero era tutto finito? Davvero avrebbero potuto vivere come i loro compagni?
K: Non ci posso credere davvero è tutto finito? Davvero io e te potremo vivere felici? Comunque Inuyasha per rispondere a quello che hai detto prima, io voglio stare solo con te e solo tu potrai toccarmi. Però dimmi come hanno fatto ad incastrarli?
Inuyasha raccontò tutto per filo e per segno e più andava avanti e più lei stentava a crederci. Non si sarebbe mai immaginata di essere finita nel mirino di esseri tanto spregevoli. E tutto per cosa? Per la smania di potere.
Dopo che Inuyasha finì di raccontare Kagome lo baciò intensamente. Il cane che fino a quel momento era rimasto sulle gambe di Kagome si alzò e scodinzolò a più non posso. Anche lei era felice per loro. I due vedendo la reazione del cane la abbracciarono affettuosamente.
K: Che dolce. Anche lei è felice per noi. Adesso- disse rivolgendosi al cane- Hachiko però devi mangiare da sola quelle flebo fanno schifo e poi piccola devi farlo per loro.
Disse accarezzando il ventre della cagnolina. Eh sì un altro mese massimo due Hachiko sarebbe diventata mamma.
I: Guarda che bella serata, perfetta per dare buone notizie.
K: Hai proprio ragione. Sai mi piace proprio qui si vede perfettamente la luna e le stelle. Altro che dalla finestra di casa mi…
Kagome improvvisamente sgranò gli occhi e si richiuse su se stessa. Inuyasha le cinse le spalle e la strinse a se. Senz’ombra di dubbio l’aver menzionato casa sua gli aveva ricordato lo stupro che aveva subito lì.
I: Kagome non temere nessuno più ti toccherà. Coraggio insieme supereremo anche questo.
K: Grazie. Grazie per essere rimasto al mio fianco nonostante tutto.
I: Ehi il sottoscritto ti deve la vita. Senza di te io non sono nessuno tu mi hai salvato dalla solitudine e dalla tristezza. E’ grazie a te se sono quello che sono, tu sei riuscita dove anche mio padre aveva fallito. Tu mi hai reso una persona completa. Ora stai calma perché lì tu non ci metterai più piede.
K: Ma non posso rimanere qui in eterno. Casa tua non è un albergo.
I: Hai ragione non è un albergo ma è pur sempre casa mia e quindi decido io. Tu per me puoi rimanere qui anche per sempre. Ci siamo intesi? E comunque penso che mio padre non ti mollerà tanto facilmente.
Kagome sorrise annuendo. Dentro si se era sempre più convinta che lui era il ragazzo perfetto per lei.
I due si addormentarono fino all’alba. Quando il tepore mattutino si fece sentire e i primi raggi del sole cominciavano a farsi strada tra le tenebre della notte, si svegliarono ed entrarono in casa. Trovarono già la tavola pronta per la colazione ed Inu già sveglio a leggere il giornale in soggiorno.
In: Ragazzi siete rimasti in giardino tutta la notte?
I: Ho dato la bella notizia a Kagome e parlando ci siamo addormentati.
K: A tal proposito. Inu ti sarò per sempre debitrice.
In: Non ci pensare proprio, hai ridato la vita a mio figlio e questo per me è già tanto. Kagome cosa ne dici di trasferirti definitivamente qui?
Kagome rimase sorpresa. Inuyasha gli sfiorò la mano e quando lei si voltò lui sorrise. Suo padre aveva detto le sue stesse cose.
Intanto a casa Mushi.
S: AAAAAAAAAAH NON CI POSSO CREDERE. Miroku davvero è tutto finito.
Taiga stava mettendo al corrente i ragazzi dello sviluppo delle indagini e della loro conclusione. Quella storia era stata difficile per tutti inoltre aveva rischiato di portarsi via Kagome.
Sango saltellava stretta al suo ragazzo. Non le sembrava vero tanta la gioia che si mise a piangere. Anche Rin le si gettò addosso era davvero felice per lei. Nelle settimane passate aveva perso completamente la sua grinta. Era diventata taciturna priva di vitalità.
M: Visto ce l’abbiamo fatta. L’incubo è finito chissà se gli altri sanno già qualcosa.
S: Aspetta ora li chiamo.
DRIIIIN DRIIIIN
In: Ragazzi il telefono. Se chiedono di me io non ci sono per nessuno. Oggi mi voglio proprio rilassare. Anzi vi va una scampagnata?
I: Papà ma come ti vengono certe idee. Kagome deve stare a riposo.
K: E cos’è meglio di una bella scampagnata all’aria aperta? Io accetto tu se non vuoi venire puoi rimanere qui.
I: Ehi lo dicevo per te.
K: Ti ringrazio ma dopo tutti quei giorni in ospedale un po’ di aria fresca non può che farmi bene.
Se: Kagome c’è Sango al telefono e dal tono sembra piuttosto esaltata.
K: Sì arrivo.
Kagome corse al telefono anche lei esaltata.
S: Sorellina ti hanno dato la bella notizia?
K: Sì Sango stento ancora a crederci.
Kagome continuò a parlare mentre Inu notò che suo figlio stava per piangere ma aveva il sorriso sulle labbra mentre osservava la sua ragazza. Inu li posò una mano sulla spalla e lui di rimando sorrise facendo cadere qualche lacrima.
I: Papà guarda com’è felice. Ancora non ci credo che sono stato sul punto di perderla.
In: Inuyasha non ci pensare più fortunatamente questo resterà solo un brutto ricordo. Figliolo dopo quello che avete passato si può dire che il vostro amore è intaccabile. Fidati se avete superato quest’incubo supererete tutti gli altri ostacoli.
I: Quello che non ci uccide ci fortifica.
In: Cosa?
I: E’ una frase che noi due usiamo per definire il nostro rapporto.
In: Molto profonda e significativa. Ora che è tutto finito vivi felice accanto a lei proteggila con tutto te stesso amala ogni giorno come fosse il primo.
Inuyasha ascoltava esterrefatto. Sicuramente suo padre avrebbe voluto mettere in pratica personalmente i suoi consigli ma purtroppo questo non gli sarebbe stato più possibile.
Quando Kagome finì di parlare al telefono si diresse verso di loro però Inuyasha prima che lei lo potesse vedere corse in bagno. Non voleva farsi vedere così.
K: Inu ho proposto anche agli altri la scampagnata spero non ti dispiaccia.
In: Ma che scherzi? Più siamo meglio è. Comunque cosa ti hanno risposto?
K: Hanno detto di sì. Dov’è Inuyasha?
I: In bagno. Non dirmi che sentivi già la mia mancanza.
K: No volevo dirti solo che la scampagnata si farà. Sango, Miroku e tutta la sua famiglia vengono. Voi due che fate?
Disse rivolgendosi ai due fratelli.
I: Certo che vengo non ti lascerò più sola.
Disse avvicinandosi alla ragazza.
In: Sesshomaru tu?
Se: Si studierò un po’ all’aria aperta.
Era ovvio che questa era una scusa lui andava perché c’era Rin. Non lo dava a vedere ma anche lui era rimasto spaventato da tutta quella faccenda. A volte aveva il terrore che potesse succedere a lui quello che stava succedendo al fratello. Infatti in quel periodo, sebbene lui odiasse i luoghi molto affollati, evitava di portare Rin in posti isolati e poco frequentati. Ma adesso che era tutto finito anche lui poteva vivere spensierato. Ciò non significava che era avrebbe abbassato del tutto la guardia in fondo il pericolo è ovunque.
Si preparano per la scampagnata Kagome aveva preparato ogni sorta di leccornia stessa cosa aveva fatto Sango. Passarono l’intera giornata nella villa di campagna che aveva Inu. Tornarono a casa stremati e con ogni sorta di sbucciatura su ogni parte del corpo. Si erano divertiti tantissimo giocando, ridendo facendosi scherzi insomma cose da ragazzi. Anche gli adulti parteciparono a qualche gioco. Fecero delle partite di pallavolo e calcio maschi contro femmine. Nel calcio le femmine furono quelle che se la passarono peggio. Di ritorno a casa qualcuno in macchina era crollato per la stanchezza ma nonostante questo erano felici.
Arrivati a casa a turno si andarono a lavare.
In: Crollati come bambini.
Ta: Inu non saranno bambini ma sono pur sempre ragazzi è così che deve essere la loro vita. Sul corpo hanno lividi ovunque ma per una volta quei lividi sono stati fatti con gioia. Hai visto anche tu come si sono divertiti. Sono felice per loro finalmente è tutto finito. Ora però il tempo dei giochi è finito devono rimettersi a studiare gli esami sono alle porte.
In: Già. Vedrai come perderanno il sorriso quando sentiranno la frase “ si ritorna a studiare”. Ahahhahah
S: Su questo non ci sono dubbi.
In: Accidenti Sango mi hai fatto venire un colpo. Finalmente sei ritornata come prima alla parola studio salti fuori.
S: Sì è stata solo una cosa passeggera ma adesso fortunatamente è tutto finito. Eccoli che scendono. Osserva.
Inu si chiedeva quali fossero le intenzioni di Sango.

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Bene allora Kagome l'ha presa alla grande la notizia che gli doveva dire Inuyasha. Di certo il controrio non poteva essere. La vita riprende a scorrere si sono concessi anche una bella scampagnata ma la storia non è finita qui nel prossimo capitolo farà la sua comparsa un nuovo personaggio.
Sarà buono o sarà cattivo?  
Esprimete un vostro parere.
RINGRAZIAMETI:
Ringrazio come sempre tutti quelli che leggono anche se non recensiscono. Per me vedere quel numero che sale mi riempe lo stesso di orgoglio
poi ringrazio la mia recensitrice fidata
ROSADC
che ha commentato il capitolo precedente.
BACI INU_KA

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Capitolo 36
*** Guai in vista per i fratelli No Taisho ***


K: Accidenti sono piena di dolori.
I: A chi lo dici. Le ginocchia chiedono pietà. Però se non altro ci siamo divertiti. Ehi perché tua sorella ci guarda in quel modo?
K: Non lo so ma non mi piace per niente. 
I: Sango perché ci guardi in quel modo?
S: Che giorno è domani?
K: Lunedì. E con ciò?
S: Che si fa?
K: Ehi ma cos’è un terzo grado? Comunque direi che per me e il signorino accanto è tempo di tornare a scuola.
I: Oh no non ci avevo pensato. Però questa volta ci torno volentieri.
Sango si girò verso Inu e Taiga e fece un sorriso che ai ragazzi non preannunciava nulla di buono.
K: Chissà perché ma qualcosa mi dice che non è questo che vuoi dirci.
S: Esatto. Ragazzi da domani si torna a studiare per gli esami.
I: Ecco lo sapevo. Va bene dobbiamo sbrigarci siamo già a maggio. Evvai un altro mese e sarà tutto finito. Sarà l’estate più bella della nostra vita. dolce far niente.
S: Direi che dobbiamo preparare i test di ammissione per l’università.
I: Parla per te. La mia facoltà non ha i test d’ingresso.
In: Quindi hai deciso?
I: No ma ne scelgo una senza test.
S: Solito scansa fatiche.
I: Ehi sono la bellezza di 13 anni che sgobbiamo sui libri dopo gli esami di stato non li voglio nemmeno vedere.
M: Va bene ragazzi. Abbiamo capito. Visto che da domani si torna a studiare oggi si fa baldoria. Perciò stasera tutti fuori.
In: Senza fare tardi, domani a scuola.
I: Sì va bene lo abbiamo capito. Kagome tu te la senti di uscire?
K: E me lo chiedi. Certo.
Così tutti si preparano e andarono in una bella pizzeria. I ragazzi non lo sapevano ma Inu non aveva abbassato la guardia i ragazzi erano sorvegliati lo stesso. Ovviamente loro non lo sapevano. Finito di mangiare decisero di farsi un giro.
I: Ragazzi un attimo mi è venuta sete.
Inuyasha si stava avvicinando ad una fontana quando si sentì tirare per le orecchie. Da un lato c’era Kagome e dall’altro suo fratello.
I: Ehi ma che vi salta in mente?
K: Hai dimenticato cosa ti è successo lo scorso mese per aver bevuto ad una fontana?
I: Eddai non possono essere tutte inquinate.
Se: Idiota meglio non rischiare.
K: Tieni. Questa è più sicura sempre che non ti faccia schifo bere alla stessa bottiglia.
Kagome prese una bottiglietta d’acqua dalla sua borsa.
I: Ehi ma sei impazzita dopo tutte le volte che ti ho baciata vuoi che mi faccia schifo bere nella stessa bottiglia? Dai qui.
Inuyasha si scolò quasi mezza bottiglia d’acqua.
K: Accidenti ne avevi di sete. Per il tuo bene ti consiglio di portartela sempre una dietro visto l’esperienza della fontana che hai avuto il mese scorso.
I: Certo, tanto la tua borsa è capiente. Non vorrai mica che mi metta la borsa solo per portarmi dietro l’acqua.
M: Evvai il nostro caro Inuyasha vuole avvicinarsi ai gusti di Jakotsu.
I: Smettila di nominarlo.
?: Ehilàààààà!
Un ragazzo si avvicinò come una furia gettandosi letteralmente su Inuyasha che per poco non perse l’equilibrio. Tutti avevano un’espressione stupita.
I: E togliti di dosso.
J: Era tanto che non ti vedevo ero così preoccupato.
Disse stringendolo. Inuyasha gli lanciò uno sguardo omicida mente tutti gli altri scoppiarono a ridere.
K: Ciao Jakotsu come stai?
J: Io bene e tu? Ho saputo che ultimamente non sei stata molto bene. L’ho chiesto a Rin.
K: Adesso sto benissimo da domani si torna a scuola, il mese prossimo iniziano gli esami.
J: Già gli esami…. Come vorrei farli anche io quest’anno. Uffa i miei genitori non potevano farmi iniziare la scuola prima come voi?
M: C’è già tua sorella che li fa quest’anno.
J: Sì Ayumi mentre mio fratello frequenta l’università insieme a Sesshomaru.
Jakotsu non si era accorto che Sesshomaru era lì con loro infatti appena lo vide i suoi occhi si illuminarono e corse ad abbracciare anche lui.
J: AAAAAh Sesshomaru anche tu ci sei non ti avevo visto.
Se: Non provare a toccarmi.
J: Mmmmm…. Sei cattivo non sei per niente come il mio Inuyashino.
Fece la faccia da cane bastonato e questo ancora una volta scatenò l’ilarità del gruppo.
K: Jakotsu noi ci stiamo facendo un giro vuoi venire con noi?
J: Oh sì fantastico vengo volentieri.
I: Ma Kagome…
K: Zitto e cammina.
Jakotsu si mise a parlare con le ragazze, l’argomento principale era la moda di cui se ne intendeva molto.
R: Hai ragione come vestito è davvero carino lo terrò in considerazione per uno dei diciotto anni che ci saranno.
J: A proposito di compleanni anche io festeggerò i 18 anni il mese prossimo. Verrete?
S: Sì.
K: Sango ti senti bene? Tu che vuoi andare ad un compleanno prima degli esami?
S: Sì, un po’ di sano divertimento ci vuole. Tanto non ci sarà più la scuola e la festa sarà di sera.
J: Sì esattamente.
K: Bene anche io ci sto. Jakotsu dimmi solo che non ci sarà la torta di fragole.
J: Perché non ti piace?
K: No in assoluto.
R: Chiedilo a Sesshomaru.
Le ragazze al pensiero di quello che era successo a Sesshomaru per aver tirato addosso a Kagome una torta di fragole, scoppiarono a ridere.
J: Ok lo chiederò a lui.
Così si diresse verso Sesshomaru.
J: Ehi Sesshi mi dici perché a Kagome non piace la torta di fragole?
Anche i ragazzi scoppiarono a ridere, ovviamente escluso Sesshomaru che lanciò un’occhiata a dir poco agghiacciante verso le ragazze.
J: Uffa perché ridete? Voglio sapere il perché.
I: Chiedilo ai suoi capelli.
M: In poche parole lui ha lanciato a Kagome una torta di fragole e Kagome si è vendicata sui suoi capelli…
Se: Miroku un’altra parola e ti ammazzo.
J: Vabbè non siete stati per niente chiari. Comunque Kagome, anche se a me piace tantissimo la torta di fragole, per farti venire non la farò fare.
K: Ma no Jakotsu non preoccuparti.
J: No insisto dovete venire. Ragazzi voi verrete?
I, Se: No.
K: Fratelli No Taisho.
Kagome lanciò uno sguardo in direzione dei ragazzi a dir poco terrorizzante. Alchè i ragazzi cedettero.
I, Se: E va bene.
J: Whuauuuu…. Miroku, tu?
M: Ma certo.
J: Evvai ragazzi sarà un compleanno memorabile.
I: Povero me spero di arrivare al mio di compleanno. Jakotsu di che giorno è?
J: Il 5 giugno. Ah la festa è a tema dovrete venire tutti vestiti di rosa.
I, M, Se: Che cosaaaaa?
J: Ahahahahh sapevo che avreste reagito così, stavo solo scherzando.
M: Non fare più scherzi simili.
Ad un tratto Kagome urlò e si nascose dietro Inuyasha.
I: Kagome che ti prende.
Disse spaventato. La paura del passato era ancora viva.
K: Un to…topo.
I: Solo un topo? Ma hai la fobia dei topi? Hai fatto una cosa simile anche a casa mia nella biblioteca, ricordi? Quando scambiasti la polvere per un topo.
K: Lì è stata colpa di Rin. E comunque che male c’è ad aver paura di qualcosa. Anche tu ce l’hai, non è vero Sesshomaru?
Kagome senz’alcun dubbio si riferiva alla serata horror e alla scena del pozzo.
I: Che….che c’entra.
K: Perché dovrebbe essere diverso?
Ecco i loro battibecchi erano ricominciati. Sebbene stessero dando spettacolo in strada gli altri non interruppero la discussione ma si limitarono a sorridere.
I: Ehi che avete da ridere?
J: Ehi Inuyashino vieni qui che ti consolo io.
I: Mollami.
R: Ragazzi mi dispiace interrompervi ma guardate che ore sono?
S: Le 23:00.
Disse Sango tranquilla. Ma non appena realizzò la cosa la tranquillità che aveva avuto prima svanì.
S: Le 23:00? Oddio è tardissimo domani dobbiamo tornare a scuola.
J: E’ vero. Bene ragazzi è stato un piacere uscire con voi.
K: Figurati, quando vuoi puoi venire con noi.
I: Non è vero sta scherzando.
Kagome prontamente gli pestò il piede e a stento trattenne un urlo di dolore limitandosi ad una semplice smorfia. Anche Sesshomaru non era tanto d’accordo sul fatto di includere Jakotsu nel loro gruppo, non perché fosse un cattivo ragazzo, ma solo perché i fratelli No Taisho erano le sue prede preferite.
Dopo essersi salutati si diressero tutti a casa. I ragazzi avevano ricominciato con il loro programma iniziale, ossia quello di stare una settimana in tutte le case. Iniziarono da quella di Inuyasha però prima passarono per quella di Miroku per prendere il necessario e lasciare Rin.
In: Ah siete tornati? Stavo per chiamarvi è piuttosto tardi e domani si torna a scuola.
Disse lanciando un’occhiata a suo figlio minore.
S: Ok! Allora buonanotte. Sesshomaru domani si riprende con le ripetizioni. Sempre se per te va bene.
Se: Certo, mi farò un po’ di risate.
I: Ti pareva. Vabbè buonanotte, andiamo Kagome.
M: E dormite che domani ci si alza presto.
S: Maledetto depravato.
Tutti andarono nelle loro camere, l’indomani avrebbero cominciato tutto da dove avevano lasciato. Fortunatamente prima che succedesse tutto quel casino i ragazzi avevano accumulato un bel vantaggio con lo studio, perciò adesso si trovavano pressoché in regola.
I: Bhe questa notte dormirai nel nostro soffice lettino, sei contenta?
K: Certo e soprattutto mi piace con chi starò. Finalmente possiamo avere una vita normale.
Si misero il pigiama e stretti si addormentarono. Durante la notte però Kagome si agitò nel sonno.
K: Maledetto levami le mani di dosso. Inuyashaaaaa vattene è pericoloso. Inuyashaaaaa noooooo maledetto. Inuyasha…. Inuyasha ….. ti prego parlami.
Inuyasha strinse Kagome a se e la chiamò ripetutamente, ma non si svegliava. Provò a svegliarla baciandola. Anche se piangeva sembrava si stesse calmando. Finchè non si svegliò di colpo spaventandosi leggermente ma rilassandosi subito. Kagome gli saltò subito al collo continuando a piangere mentre lui continuava ad accarezzarla.
I: Ehi calmati è stato solo un incubo, niente di quello che hai visto era reale. La realtà è quella che stai vedendo adesso.
K: Inuyasha è stato davvero terribile, sembrava tutto così reale ho avuto davvero paura. C’era tantissimo sangue a terra e tu eri lì. Non ci voglio nemmeno pensare.
Si strinse ancora più forte e continuò a piangere. Lui continuò ad accarezzarla baciandola teneramente finchè si addormentarono nuovamente, ma dopo poche ore la sveglia con il suo crudele suono li svegliò.
Scesero tutti in cucina per fare colazione e dopo andarono a scuola.
Kagome e Inuyasha furono accolti calorosamente. La prima perché con la sua allegria contagiava tutti e la sua mancanza in quelle settimane si sentiva mentre del secondo si sentiva la mancanza perché in aula c’era troppo silenzio. Di solito lui e Miroku portavano scompiglio in aula e l’assenza di uno si rifletteva sull’altro, infatti in quelle settimane Miroku era piuttosto silenzioso e non aveva azionato più la sua mano morte.
La giornata proseguì senza intoppi tranne per l’entrata plateale che fece Jakotsu per consegnare gli inviti per il suo compleanno. Dopo la scuola tornarono a casa.
In: Buongiorno ragazzi, com’è andata la scuola oggi?
S: Alla perfezione.
I: Parla per te. Quel dannato Jakotsu con la sua entrata plateale.
K: Eddai è stato così gentile ad invitarci al suo compleanno.
M: E il bacio che ti ha dato è stata sicuramente la parte più divertente.
In: Aahahaah direi che non vi siete annoiati.
Se: Kagome mi sa che quell’idiota cambia sponda tra un po’.
I: Sesshomaru maledetto, taci o ti ammazzo.
In: Ragazzi forza non litigate e andiamo a mangiare.
Così si sedettero e mangiarono di gran gusto. Dopo pranzo Inu volle dare una splendida notizia.
In: Ragazzi prima che ve ne andiate volevo darvi una bella notizia, o almeno spero.
Inu fece una pausa e guardò in faccia tutti i ragazzi. Sperava davvero che la cosa piacesse.
In: Bene all’inizio di agosto l’azienda chiude per ferie….
I: E questa è una bella notizia?
K: Inuyasha, maleducato non vedi che non ha ancora finito di parlare.

ANGOLO DELL'AUTRICE:
Bene ragazzi allora il nuovo personaggio di cui si parlava nello scorso capitolo non era altri che Jakotsu l'ammiratore dei fratelli No Taisho. 
Spero di non avervi deluso, adesso i capitoli saranno un pò più tranquilli però nel prossimo ci saranno nuove rivelazioni inerenti al caso di Naraku.
Ringrazio tutti coloro che hanno letto e hanno recensito il capitolo precedente.
Baci Inu_ka

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Capitolo 37
*** Aiuto inaspettato e preparativi ***


Dopo pranzo i ragazzi andarono a riposarsi e nel pomeriggio ripresero a studiare, ancora una settimana e la scuola sarebbe terminata. Dopo i compiti per il giorno dopo, iniziarono la stesura delle tesine in parte gli argomenti erano rimasti immutati. Sesshomaru diede una mano a fare un percorso quanto meno decente.
S: Allora ragazzi gli argomenti delle tesine?
M: La medicina in tutti i suoi ambiti senza doppi fini.
S: Pensa stavo per chiedertelo.
M: Lo so ecco perché ho specificato. L’ho scelto anche perché così Sesshomaru può aiutarmi senza troppi problemi.
S: Accidenti allora sai ragionare? Va bene continuiamo. Inuyasha?
I: Il tempo, e un’idea del percorso già ce l’ho.
S: Kagome?
K: L’amore. E tu?
S: La natura. Bene allora gli argomenti sono definiti possiamo iniziare con la stesura del percorso.
I ragazzi chi più chi meno riuscirono a destreggiarsi. Miroku si fece aiutare maggiormente da Sesshomaru in quanto conosceva bene l’argomento.
S: Ok, domani consegneremo i percorsi ai professori visto che oggi ce gli hanno chiesti. Per oggi credo sia abbastanza. Ehi Miroku cos’hai? Non ti senti bene?
M: Sto benissimo.
S: E allora perché hai quell’espressione e sei così taciturno?
M: Niente, è solo che adesso che abbiamo fatto le tesine ho realizzato che abbiamo davvero finito la scuola. Mi sembra ieri che abbiamo iniziato le superiori. Quante cose sono successe in questi anni.
K: E’ vero. Però dai tanto per noi non cambierà molto, staremo sempre insieme frequenteremo solo facoltà diverse ma ciò non toglie che staremo sempre insieme. In fondo adesso come stiamo in questa stanza siamo tutti parenti e non più amici.
Infatti per come si erano formate le coppie lì dentro erano ormai tutti cognati. Anche Sesshomaru lo era di entrambe le coppie. Quindi non ci sarebbe stato modo di separarsi.
I: Comunque come mai ti sono venuti questi pensieri?
M: Niente ho solo realizzato quanto siamo cresciuti e di quanto le cose siano cambiate, niente di più.
Se: Sarete pure cresciuti nell’età ma nella mentalità siete sempre dei bambini.
K: Ecco la tua solita parola gentile.
I: E le cose non cambieranno mai.
Disse stringendo in vita Kagome. Senza dubbio lui intendeva che non avrebbe mai lasciato la sua Kagome.
S: Bene ragazzi io ho una certa fame quindi andiamo.
I ragazzi andarono in soggiorno per mangiare ma stranamente Inuyasha toccò poco quanto niente. Quando sarebbero andati in stanza lei glielo avrebbe chiesto.
K: Inuyasha non hai quasi toccato cibo, cos’hai non ti senti bene?
I: No è che Miroku mi ha fatto riflettere e Kagome ho davvero paura.
K: Di cosa?
I: Del futuro. Ho paura di quello che ci succederà sia di bello che di brutto e soprattutto ho paura che il futuro non sia come quello che mi immagino e che voglio io.
Disse stringendola a se.
K: Inuyasha non devi temere il futuro e non devi pensarci. Devi solo pensare al presente e per me è fantastico. Un presente migliore per me non esiste. E ricorda non temere il futuro in fondo oggi è il giorno che temevi ieri, e come vedi è inutile. Quindi cucciolotto continua a sorridere sempre qualunque cosa accada perché il sorriso ci da la vita.
I: Hai ragione sono solo un’idiota che si demoralizza inutilmente.
K: Ehi non è vero, è normale il futuro spaventa tutti , ecco perché è meglio non pensarci altrimenti non vivi nemmeno il presente.
Così ancora stretti l’uno all’altra si diedero un lungo bacio passionale continuando finchè i loro corpi non si unirono. Quella era la cosa che li faceva sentire completi. Continuarono finchè i loro corpi ormai stanchi, cedettero al sonno.
L’indomani si alzarono iniziando con la solita routine. I giorni passarono crudeli accorciando sempre di più la distanza da quei giorni che Inuyasha e Miroku nominarono i giorni della loro disfatta.
Però prima di quel giorno c’era un altro giorno che poteva essere funesto, ma solo per uno di loro.
5 GIUGNO
K: Ragazzi oggi è un gran giorno per i fratelli No Taisho.
Disse urlando la ragazza.
M: Già. Kagome ma non sei nemmeno un po’ gelosa?
K: No niente affatto, stasera Inuyasha è single quindi è tutto per Jakotsu.
I: Ehi ma cosa stai dicendo?
K: Bhe è il mio regalo per i suoi 18 anni. Ti lascerò per una serata tutto per lui.
R: Kagome che idea geniale posso fare anche io lo stesso regalo. In fondo anche io ho uno delle sue prede preferite. Vero Sesshomaru?
Se: Non provare mai più a dire una cosa del genere.
R: Perché sennò che mi fai.
Sesshomaru la guardò in malo modo e Rin per rendere drammatica la cosa si nascose dietro suo fratello. Ovviamente la cosa non era vera.
R: Fratellone salvami dallo Yeti.
S: Ahaahhahahah, troppo forte questa. D’ora in poi Sesshomaru ti chiameremo Yeti è meno lungo come nome ed è divertente.
Se: Finitela! E non provateci nemmeno.
I: Comeee? E dovrei rinunciare a farmi due risate? Non ci penso nemmeno.
M: Vedo che ti è tornato il sorriso. Bene almeno sarai presentabile per questa sera.
I: Miroku, dannato, che bisogno c’era di ricordarmelo.
S: Eddai non fatene una tragedia. Se Miroku piacesse a Jakotsu avrei fatto lo stesso.
I: Sì lo dici solo perché lui non gli interessa.
K: Bene ragazze noi andiamo in una camera mentre voi in un’altra.
M: Accidenti se tutte e tre staranno insieme arriveremo per i 19 anni di Jakotsu.
I: Già impiegheranno una vita per prepararsi.
Se: Femmine.
K: Ehi non è vero.
I: Ah sì. E la mattina quanto tempo stai in bagno? Minimo tre quarti d’ora.
K: E con ciò? Ho i miei tempi. Comunque per oggi i programmi sono questi.
Durante la giornata studiarono un po’ e poi si rintanarono nelle stanze per prepararsi.
Una volta pronti si diressero nel salone dove vi erano i ragazzi dalle facce a dir poco annoiate. Miroku armeggiava col telecomando, Sesshomaru leggeva mentre Inuyasha stava giocando ai videogame.
K: Ragazzi siamo pronte che ne dite di andare.
I: Finalmente. Visto che ti dicevo stamattina?
Mentre Inuyasha parlava fu interrotto da Miroku.
M: Ma siete fantastiche, meravigliose.
Inuyasha era intento a far notare a Kagome quanto avesse ragione e non si accorse di come era vestita.
I: Ka.. Kagome stai benissimo. Stasera dovrò stare attento a te nessuno dovrà osare avvicinarsi o fissarti più del dovuto.
K: Ehi stai calmo e poi tu stasera sarai solo per Jakotsu.
I: Ancora con questa storia. Io do solo gli auguri e mi dileguo per tutta la serata e tu ovviamente verrai con me.
K: Si come no Jakotsu non ha nessun interesse per me quindi non ho bisogno di nascondermi.
R: Ragazzi vi immaginate se alla festa sono tutti come lui?
M: Oh no non ci avevo pensato. Sanguccia stasera dovrai proteggermi tu.
K: Uffa quante storia, andiamo altrimenti non arriviamo nemmeno per il taglio della torta.
I ragazzi si avviarono lasciando uscire prima le ragazze mentre loro erano ancora ammaliate dalla loro bellezza.
Sango indossava un tubino verde acqua con delle scarpe con un po’ di tacco.
Kagome invece un vestito svasato azzurro con dei fiori di perline ricamati e delle scarpe con il tacco col argento.
Rin un bustino nero ricamato con una gonna corta e scarpe non molto alte.
Anche i ragazzi non stavano male erano eleganti al punto giusto.
Inuyasha pantalone nero stretto con camicia bianca leggermente sbottonata.
Miroku jeans non molto sportivi con la camicia nera.
Sesshomaru era l’unico che a differenza degli altri aveva indossato anche la cravatta.
Una volta usciti si fecero accompagnare alla villa del loro amico. Anche lui veniva da una famiglia facoltosa. Scesi dalla macchina ognuno teneva il suo partner per mano.
Sesshomaru stringeva Rin e si avvicinò al suo orecchio sussurrandole:
Se: Sei davvero bella questa sera anche io dovrò stare attento a non perderti di vista.
Al suono di quelle parole Rin arrossì se non fosse stata per la poca luce la sua faccia sarebbe stata visibile da lontano.

ANGOLO DELL'AUTRICE: 

Ragazzi innanzitutto mi scuso per il ritardo ma il motivo è sempre lo stesso: salute e lavoro.
Il capitolo non è un granchè è solo di passaggio. L'unica cosa che a mio parere era interessante è stato lo scoprire che anche il padre di Jakotsu ha dato una mano nelle indagini. 
I ragazzi si sono preparati per andare alla festa di compleanno, cosa succederà? I fratelli No Taisho come se la passeranno? E gli amici di Jakotsu saranno tutti come lui o no? 
tutto nel prossimo capitolo che spero vivamente di pubblicare presto e che sia migliore di questo.

RINGRAZIAMENTI: 
Ringrazio come sempre chi legge e chi recensisce, anche se è solo una per me è più che sufficiente. 
quindi ringrazio 
ROSADC che ha recensisto lo scorso capitolo.
Baci Inu_ka

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Capitolo 38
*** Una festa... indimenticabile ***


. Suonarono al citofono e davanti a loro si presentò un ragazzo del tutto irriconoscibile da come era tutti i giorni.
R: Ja… Jakotsu?
Ja: E chi altri.
R: Sei irriconoscibile.
I: Per una volta ti sei vestito da uomo.
Ja: Inuyashino.
Disse saltandoli al collo.
I: Scollati. E voi non ridete.
Ja: Dunque vestito così ti piaccio? Bene a scuola allora mi vestirò sempre così.
I: Fallo pure tanto un’altra settimana ed è finita, metterò piede solo per gli esami e poi addio liceo classico.
Ja: Eddai tanto ci vedremo lo stesso. Ho saputo che i nostri genitori vogliono entrare insieme in affari quindi spesso staranno insieme.
Mentre parlava Inuyasha istintivamente guardò suo fratello che fece altrettanto. Senza dubbio i due stavano pensando che adesso per loro sarebbe stata la fine.
I: Appunto i nostri padri e non noi.
Ja: Cattivo. Bhe comunque non restate lì sulla porta, entrate e accomodatevi nella sala pranzo.
Il gruppo si diresse nella sala pranzo dove vi erano numerosi tavoli. La sala era elegantemente addobbata più che un compleanno sembrava un matrimonio. I ragazzi presero posto nei posti assegnati.
Quando tutti arrivarono Jakotsu fece il suo ingresso e andò alla console per dire qualcosa.
Ja: Ragazzi prima di cominciare la festa volevo dirvi una cosa. Innanzitutto buonasera e grazie per essere venuti.
Tutti applaudirono.
Ja: Come festa vi sembrerà eccessiva e più che un compleanno sembra una cerimonia. Vi avviso che non sarà così, dopo cena ci si sposta in un’altra stanza dove ci divertiremo da matti. Diciamo che ho voluto tenere contento anche mio padre e lui ha tenuto contento me. Grazie mille papà. Dopo questo ragazzi possiamo iniziare a magiare.
I: Mi sembrava eccessiva come cosa. Kagome cos’hai?
Kagome aveva lo sguardo perso nel vuoto e pensieroso, infatti non sentì che Inuyasha la stava chiamando anche se lui insisteva. Finalmente dopo un po’ rispose.
K: Eh che c’è?
I: Ehi perché quello sguardo? Cos’hai non ti senti bene?
K: No no sto benissimo.
I: Kagome non dirmi bugie.
Kagome riflettette un po’ e poi decise di dire ciò che la stava agitando.
K: Inuyasha vedi quel piccoletto che è seduto di fronte tuo fratello?
I: Chi quello sgorbio?
Disse indicando un ragazzo a dir poco orrendo. Kagome annuì.
I: Cosa centra?
K: Continua a fissarmi e fare strani gesti. Inuyasha il suo sguardo mi fa paura.
Inuyasha posò una mano sulla gamba della ragazza.
I: Non preoccuparti non lo farà più, però promettimi di stare tranquilla. Ok? Promettimelo.
K: Va bene, ma non fare sceneggiate.
I: Non preoccuparti stai a vedere.
Inuyasha si girò per vedere se quello faceva qualcosa pensando che lui fosse distratto. Infatti lanciò un’occhiata piena di maliziosità verso la ragazza. Inuyasha si alzò e si diresse verso di lui, non senza aver fatto prima l’occhiolino alla sua ragazza come per dirle di non temere perché non l’avrebbe messa in ridicolo. Una volta avvicinatosi al piccoletto si avvicinò all’orecchio. Anche suo fratello lo guardava interrogativo.
I: Ehi scherzo della natura prova ancora a posare i tuoi schifosi occhi sulla mia ragazza e non vedrai nemmeno spegnere una candelina. Nemmeno per sbaglio dovrai fissarla e tieni a freno i tuoi istinti da depravato e trovati un altro sgorbio come te. Tu ragazze come lei te le sogni, sono stato chiaro? O vuoi che te lo dica in un altro modo?
L’interessato guardò Inuyasha con sguardo impaurito in fondo la sua fama di attaccabrighe e di bullo era rinomata nella scuola sebbene si fosse calmato la sua reputazione era ancora conosciuta nell’istituto, dunque mettersi contro di lui non sarebbe stata una grande idea, senza contare che anche il fratello maggiore gli stava riservando una delle sue peggiori occhiate.
I: Allora mi hai capito?
Il ragazzo annuì e Inuyasha tornò al suo posto.
I: Kagome non preoccuparti il piccoletto ha capito la lezione.
K: Grazie mille Inuyasha.
Inuyasha sorrise e gli diede un bacio a stampo, così anche lei sorrise.
Il ragazzo non la guardò più e la cena proseguì in tutta tranquillità.
Prima della mezzanotte tutti i ragazzi si spostarono nella sala adiacente dove ci sarebbe stato il taglio della torta e la musica sparata a mille dove i ragazzi avrebbero potuto sbizzarrirsi.
Durante la serata qualcuno aveva alzato il gomito con gli alcolici e quindi erano un po’ brilli. Tra questi figuravano Inuyasha, il ragazzo che importunava Kagome, Miroku e il festeggiato. Sesshomaru, dovendo guidare, aveva bevuto solo dello spumante. Aveva cercato di non far bere molto anche gli altri ma senza successo perciò prese in custodia le ragazze, anche loro un po’ brille ma non come i ragazzi, e si sedette sul divano. Si alzò solo per andare un momento in bagno lasciando momentaneamente le ragazze.
Qualcuno approfittò per invitare le ragazze a ballare. Uno di quelli era proprio il piccoletto che in precedenza aveva già adocchiato Kagome. Prima aveva desistito dal rimorchiarla spaventato dalla minaccia di Inuyasha ma adesso evidentemente l’alcool e il suo amico gli aveva dato il coraggio di farsi avanti, senza contare il fatto che di Inuyasha non si vedeva nemmeno l’ombra.
?: Signorine ci concedereste l’onore di questo ballo?
K: CHE COSAAAAA? Non si sente niente con questa musica.
I due ragazzi allora presero per mano le ragazze trascinandole.
S: Ehi lasciami non mi va di ballare, ho lo stomaco in subbuglio.
?: Dai solo un ballo.
K: Ma chi siete?
Mu: Io sono Mukotsu e questo è il mio amico Renkotsu.
Renkotsu era il ragazzo che accompagnava Mukotsu. Rispetto a lui era più alto e non aveva capelli mentre Mukotsu era basso con occhi enormi e delle borse sotto di essi a dir poco spaventose. Le ragazze si opposero, Rin si era mezza addormentata e non si accorse di niente e Sesshomaru ancora non tornava. I loro ragazzi erano spariti chissà dove.
S: Se non mi lasci giuro che non rispondo di me, e tu razza di sgorbio togli le mani di dosso a mia sorella.
Mu: Sennò che fai?
S: Questo.
Sango gli diede un calcio nelle parti basse, tanto il dolore che mollò la presa su Kagome e si accasciò al pavimento. Per la confusione nessuno si accorse di nulla. Renkotsu la strinse ancora più forte con un braccio e con l’altro tirò Kagome.
Intanto nel retro dalla casa.
I: Maledizione che cosa c’era nel cocktail non sono mai stato così male.
Inuyasha e Miroku erano a dir poco cadaverici, avevano alzato il gomito e ora la stavano pagando cara. Stomaco e testa non capivano più niente.
M: Accidenti abbiamo lasciato le ragazze da sole.
I: Non preoccuparti con loro c’è Sesshomaru.
M: Sarà, ma non mi sento affatto tranquillo. Non che non abbia fiducia in lui, è solo che ci sono altri ragazzi che sono ubriachi come noi e non di certo tutti reagiscono come stiamo reagendo noi. Io vado credo di stare un pochino meglio e ho un brutto presentimento.
I: Aspetta vengo anche io.
I ragazzi si diressero verso le ragazze e quello che videro non piacque proprio.
Se: Lasciate le ragazze se volete uscire da qui con le vostre gambe.
Mu: Tu e quel deficiente di tuo fratello ci avete stancato con le vostre minacce. Amico che ne dici di darli una lezione.
Re: Volentieri.
Così si scagliò contro Sesshomaru che riuscì a schivare il colpo. Kagome osservò la scena impaurita, ma non per quello che le stava succedendo bensì perché aveva paura di quello che stava per succedere a suo cognato dato che, dopo un altro attacco, era stato atterrato da un pugno che gli aveva dato nello stomaco. Così senza pensarci due volte si frappose fra i due cercando di bloccare Renkotsu anche se sapeva che non avrebbe avuto speranze di bloccarlo infatti attendeva solo il momento dell’impatto ma a lei poco importava l’importante era che non colpissero nuovamente Sesshomaru. L’impatto non arrivò ma in compenso sentì delle urla di dolore provenire da Renkotsu. Kagome riaprì gli occhi e davanti a se vide la chioma argentata del suo amato mentre Miroku si occupava di Mukotsu.
Nel frattempo Sesshomaru si era rialzato ed era sorretto da una Rin a dir poco terrorizzata, anche Sango le era vicino.
I: Maledetto ti avevo avvertito prima.
Disse rivolgendosi a Mukotsu che era di nuovo riverso a terra. Renkotsu anche era stato atterrato.
I: E tu non so chi sia ma le mani addosso a mio fratello posso metterle solo io.
Disse dandoli un calcio. Dopo un po’ giunse anche Jakotsu.
Ja: Ehi ma che sta succedendo? Voi due cosa volevate fare.
Disse rivolgendosi ai due amici che si trovavano a terra.
Mu: Noi niente sono loro che hanno attaccato briga.
Ja: Non dire assurdità, avevo già notato che vi stavate comportando in modo strano anche prima a tavola, ma non ho voluto dare peso pensavo fosse una mia impressione, ma a quanto pare ho sbagliato dovevo fidarmi del mio istinto.
Re: Ehi ma che ti prende Jakotsu, non ti fidi più dei tuoi vecchi amici?
Ja: Non chiamarmi amico o quello che ti ha dato lui ti sembreranno solo carezze.
Re: Ti si è fuso il cervello. Mukotsu mi sa che il nostro caro Jakotsu oltre che sessualmente deviato è anche mentalmente deviato.
Quelle parole lo ferirono amaramente, una cosa del genere non se la sarebbe mai aspettata. Kagome si accorse che Jakotsu aveva gli occhi gonfi era chiaro che stesse per piangere, così intervenne in sua difesa.
K: Esseri schifosi non osate più prendere in giro il mio amico. Potrà essere diverso dagli altri ragazzi ma è mille volte meglio di tutti voi messi insieme. Voi non avete un briciolo di sensibilità ve lo sognate di essere come lui. E’ impossibile che ci riusciate. Potranno non piacergli le donne come a un qualsiasi maschio ma questo non conta perché lui è speciale sa cosa significa rispettare il prossimo, non è un essere ignobile come voi che ve la siete presa con noi solo perché siamo delle ragazze, e non dimentichiamoci che siete anche dei vigliacchi perché per attaccare chi voleva difenderci non ci avete pensato due volte a buttarvi due contro uno. Ragazzi che ne dite di andarcene e di continuare a divertirci? Forza Jakotsu i 18 anni li compi solo quest’anno, quindi lasciamo questi schifosi a terra e andiamo. Perché voi due è lì che meritate di stare, a terra perché siete solo dei vermi.
Kagome prese sottobraccio Jakotsu e si stava dirigendo verso l’uscita quando ad un tratto lui si bloccò.
Ja: Aspetta.
K: Che succede?
Ja: Chiamo la sicurezza e faccio sbattere fuori questi due.
Così chiamò la sicurezza e fece cacciare via i suoi ormai ex compagni. Dopo si diressero fuori per prendere un po’ di aria.
Inuyasha era preoccupato per la sua ragazza ma da quello che aveva visto se l’era cavata egregiamente.
K: Sesshomaru, come stai?
Se: Benissimo. Perché me lo chiedi? Tu piuttosto, sai che hai agito impulsivamente?
K: Scusa ma era per colpa mia se ti aveva colpito così forte. Per una volta volevo essere io a proteggere qualcuno.
Se: Ti ringrazio ma comunque hai rischiato di essere colpita se Inuyasha non fosse arrivato in tempo.
I ragazzi lo guardarono allibiti. Davvero Sesshomaru stava ringraziando qualcuno davanti a così tante persone?
I: Kagome ha ragione, anzi perdonami se ti ho lasciata sola, sono stato uno stupido. Devo dire grazie a Miroku che ha insistito ad entrare perché non si sentiva tranquillo.
S: Ragazzi ad ogni modo è tutto finito per il meglio.
Ja: A tal proposito, Kagome volevo ringraziarti per aver preso le mie parti. So di essere strano ma non ci posso fare niente, ho provato a cambiare ma non ci sono riuscito e questo per me è stato uno dei miei peggiori fallimenti.
I: Jakotsu ti sembrerà strano quello che sto per dirti perciò ascolta perché non te lo ripeterò più. Non provare a cambiare tu sei perfetto così come sei. Il fatto che ti piacciano i ragazzi piuttosto che le ragazze non significa niente anzi diciamo che in questo sei meglio di noi perché hai la forza di uomo ma la gentilezza e la sensibilità di una donna, perciò ficcatelo bene in mente tu piaci così come sei e Kagome prima non ha fatto altro che dire la verità. Ehi però si ben chiaro, a me piaci così come amico non farti strane idee.
Disse dandoli una pacca sulla spalla. Jakotsu era talmente emozionato che si gettò al collo di Inuyasha e scoppiò a piangere. Inuyasha cercò di allontanarlo ma Kagome gli fece spallucce, come per dirgli “per questa volta lascialo fare”.
R: Dai adesso calmati e come ha detto prima Kagome, andiamo a divertirci questo giorno non tornerà mai più.
Ja: Sì forza andiamo. In piscina c’è un’altra sorpresa vi avviso che sarà un po’ bagnata. Se volete potete chiedere dei vestiti a mia sorella mentre voi potete andare in camera mia a prendere qualche vestito, così non si rovineranno quelli che avete. State molto bene e rovinarli sarebbe un peccato. Voi tre non temete sono abiti maschili quelli che ci sono lì dentro. Niente minigonne o abitini scollati.
Disse facendo l’occhiolino ai ragazzi.
Così il gruppo ascoltò il consiglio di Jakotsu e si andarono a cambiare. Quando tornarono Jakotsu diede la notizia.
Ja: Bene un attimo di attenzione.
Tutti si voltarono per ascoltare cosa avesse da dire il festeggiato.
Ja: Adesso ci dirigeremo in piscina per un eccezionale schiuma parti, spero che non vi roviniate le acconciature ma non preoccupatevi tanto la serata è quasi giunta al termine e le foto sono state fatte perciò non importa come vi ritirerete a casa. Dunque che lo schiuma party abbia inizio.
Tutti si diressero in piscina dove si divertirono tantissimo, ridendo anche di alcune situazioni. Come ad esempio ridevano di chi cadeva in piscina, chi aveva il trucco o i capelli fuori posto oppure i vestiti bagnati erano diventati trasparenti, la piscina aveva fatto vittime anche di molte scarpe che avevano dovuto dire, malgrado, addio al loro tacco.
Dopo un po’ fu la volta dei fuochi di artificio. Molti anche se ridotti in maniera indecente non rinunciarono a farsi delle foto. Dopo i fuochi fu la volta dello scarto dei regali e della consegna delle bomboniere.
Verso le 6:00 del mattino la festa finì e tutti tornarono alle loro case, dopo aver salutato e ringraziato il festeggiato per la magnifica festa.
Se: Ragazzi andiamo.
I: Sì ho un sonno che tra un po’ sbatto a terra.
K: Dai allora andiamo a salutare Jakotsu.
R: Jakotsu.
Ja: Sì?
S: Noi andiamo. La festa è stata magnifica, non mi ero mai divertita così tanto in vita mia.
K: Sì, Sango ha ragione. E’ stata fantastica.
Ja: Vi ringrazio sono felice che siate venuti e che vi sia piaciuta. Mi dispiace solo per quello che è successo per colpa di quei due.
R: Ehi non pensarci.
K: Già, anche per questo sarà una festa che ricorderò a vita, stupenda.
Detto questo gli diede un bacio e si diresse verso la macchina che li stava aspettando.
I: Kagome se non sapessi che a Jakotsu non piacciono le ragazze, avrei potuto essere geloso per quel bacio.
K: Eddai gelosone ho solo salutato un amico.
I: Lo so. Hai ragione sul fatto che è un bravo ragazzo. Diventeremo buoni amici niente di più.
K: Ehi ma che vai pensando, tu sei mio e non ti lascio con nessun altro.
Disse dandoli un bacio a stampo. Nel frattempo erano arrivati a casa e non appena entrarono nelle loro camere sprofondarono nel letto senza nemmeno cambiarsi.

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Bene la festa del nostro caro Jakotsu è arrivata. E' stata un pò movimentata ma non ha avuto risvolti negativi, anzi si sono divertiti tranquillamente, per una volta.
Il gruppo ha stretto amicizia con il nuovo membro di cui hanno preso le parti nella lite.
Il nome Renkotsu non vi ricorda nessuno?
Comunque rimangono ancora dei compleanni e i nostri cari amatissimi esame di stato. Cosa succederà?
RINGRAZIAMENTI: 
Ringrazio sempre chi legge e soprattutto chi spende un pochino di tempo per recensire:
ROSADC
e
CILLIX00.
Baci Inu_ka

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Capitolo 39
*** Ci piaci così come sei ***


Verso le 13:00 tutti si alzarono ma non perché volessero, ma solo perché sentivano i morsi della fame.
In: Ben svegliati ragazzi, avete fatto le ore piccole.
K: 6:30.
In: Bhe allora è una fortuna che siete già svegli.
M: Non ne parliamo qualcuno mi aveva svegliato alle 9:00, ovviamente non mi sono alzato.
S: Ad ogni modo oggi si riprende.
I: Ehi sei impazzita? Ti ricordo che oggi è domenica quindi niente studio.
S: Grrr… Quando si tratta di non studiare ti ricordi subito le cose?
In: Aahahahah….Ah ragazzi a proposito a cena ci sarà il vostro amico con suo padre.
Se: Chi?
I: Aspetta papà non puoi farci questo.
K: Di chi state parlando?
I: Jakotsu. O sbaglio?
In: No non sbagli affatto.
I: Sono morto.
K: Dai non dire così. Ehi ho un’idea dopo pranzo potremmo chiamarlo e andarci a fare un giro, che ne dite?
S: Che per me va bene.
M: Anche per me.
R: Splendida idea.
I due fratelli erano rimasti in silenzio.
S: Ehi voi due?
I: No, ho da fare.
Se: Sì è vero, anche io. Devo studiare.
R: Uffa mi mandi da sola?
K: Rin ha ragione. Va bene Rin vuol dire che ci divertiremo di più, voi due rimanete pure a casa.
Disse guardando il ragazzo con aria stizzita.
I: E va bene vengo, Sesshomaru conviene anche a te venire se non vuoi sentirle brontolare stasera.
S: Ahahahha, ha ragione. Comunque non faremo molto tardi.
In: Ragazzi ricordatevi la cena.
K: E’ vero avevo dimenticato che stasera verrà il padre di Jakotsu qui. Ok allora si fa giusto un giretto.
R: Ragazzi ho chiamato Jakotsu e ha detto che tra 10 minuti è qui.
I: Fratello la nostra condanna ha accettato.
Sesshomaru non rispose si limitò solo a guardarlo.
Jakotsu arrivò puntualissimo.
Ja: Ehilà, ragazzi da quanto non ci si vede?
I: Spiritoso.
K: Dai su forza ragazzi andiamo, altrimenti si fa troppo tardi.
Così i ragazzi si diressero verso il centro per andare a fare un giro al centro commerciale. Lì i ragazzi e le ragazze si divisero, Jakotsu ovviamente andò con le ragazze nei negozi di abbigliamento dove si provarono di tutto di più
Inuyasha era restio a lasciare da sola Kagome sì che era in ottima compagnia ma il fatto di non tenerla sottocontrollo di persona lo inquietava non poco.
Se: Inuyasha cos’hai? Tranquillo non c’è più motivo di stare così teso.
I: Ah, sì hai ragione ma per quanto mi sforzi non ci riesco. Ho sempre quella dannata paura di rischiare di perderla di nuovo. Hai visto cosa stava succedendo ieri al compleanno? Maledizione non avrei dovuto bere e lasciarla sola.
Se: Non hai colpa. Sì sei stato un imbecille a bere, ma non per quello che è successo, ma per il semplice motivo che non c’è bisogno di ubriacarsi per divertirsi. Avresti potuto bere qualcosa di più leggero.
I: Hai ragione, ma comunque anche tu hai rischiato di farti seriamente male o pensi che il livido che hai lì non l’ho notato. A proposito ci hai messo qualcosa?
Sesshomaru inconsciamente si portò la mano al torace dove la sera prima era stato colpito violentemente. Era impossibile che Inuyasha lo avesse notato non si spiegava come avesse fatto. La parte li doleva ancora, e non poco, infatti aveva passato in bianco quelle poche ore che erano rimasti a letto.
Se: Tzè non è niente di preoccupante. Tu non preoccuparti con loro c’è Jakotsu, anche se non è del tutto maschio è pur sempre un maschio e poi non permetterà che succeda qualcosa, adesso muoviti andiamo in quel negozio.
I: Abiti da uomo? Che dovrei farci?
Se: Tra qualche settimana è il tuo compleanno e non hai ancora il vestito per quel giorno.
I: Con tutto quello che è successo era l’ultimo dei miei pensieri.
Se: Fortuna che papà riesce a fare tutto, sta organizzando lui la festa ma per il resto devi pensarci tu quindi muoviti.
I: Va bene.
M: Ehi ragazzi venite un attimo qui.
Miroku si era fermato davanti ad una gioielleria e aveva notato un anello che gli ricordava la sua ragazza.
Se: Cos’hai da urlare così tanto.
M: Voglio un vostro parere. Vedete quel solitario che forma vi sembra?
I: Ehi ma che domande sono?
Se: Sembra a forma di  S. E con ciò?
M: Bene allora non ho visto male, anche a me ricorda una S ecco perché ve l’ho chiesto. Voglio regalarlo a Sango per i suoi 18 anni. Che ne pensate?
I: E’ bello, mi stupisco di te pensavo che gli avresti regalato un babydoll per il compleanno.
M: Ehi vedi che so quando ci si deve fermare. Tu piuttosto cosa le regalerai?
I: Segreto.
M: Ehi non andremo di certo a dirlo, su diccelo sono curioso.
I: No non ve lo dico anche perché non è ancora pronto.
Se: Tzè chissà con che fesseria te ne uscirai.
I: Grrrr…. Fatti gli affari tuoi.
M: Bene allora lo prendo.
Miroku corse nella gioielleria per prendere il solitario, se lo fece incartare e lo nascose accuratamente nella tasca interna della giacca. Inuyasha riuscì ad acquistare anche il vestito per il suo compleanno. Un abito elegante ma sportivo al tempo stesso non gli piaceva molto vestirsi con abiti eccessivamente eleganti non sapeva nemmeno se lo avesse fatto al suo matrimonio, ma forse lì un’eccezione l’avrebbe fatta però non era il momento di pensarci. Anche Sesshomaru acquistò un abito per il compleanno di suo fratello mentre Miroku prese solo le scarpe in quanto all’abito aveva provveduto già sua madre.
Intanto le ragazze.
S: Ragazzi cosa ne dite di questo vestito?
Ja: Che ti sta d’incanto, dovresti solo farlo accorciare un pochino e vedere se senza le bretelline sta meglio. Aspetta ora proviamo.
K: Ehi ma come farai?
Ja: Aspettatemi qui.
Jakotsu andò dalla commessa per farsi dare degli spilli e un paio di scarpe che secondo lui sarebbe state perfette con l’abito.
Ja: Eccomi, allora stai ferma altrimenti rischi di pungerti. Sul ginocchio sarebbe perfetto e le bretelline per il momento le mettiamo dentro e qui al centro lo arricciamo un pochino.
Jakotsu stava praticamente parlando da solo, le altre nemmeno riuscivano a seguirlo.
Ja: Fatto, Sango metti queste scarpe e vediamo come sta.
S: Jakotsu ma queste scarpe sono a dir poco vertiginose.
Ja: Ehi se vuoi essere perfetta per il tuo ragazzo qualche piccolo sacrificio lo dovrai pur fare.
S: Va bene se lo dici tu, vediamo un po’.
Sango si guardò allo specchio girandosi da tutti i lati per vedere se le stava bene, dall’espressione sembrava essere più che soddisfatta.
K: Jakotsu hai proprio dei bei gusti, le sta benissimo così. Però non avremmo fatto prima a sceglierne un altro?
Ja: No perché il modello e il colore la valorizzano ancora di più, però deve essere lei a decidere.
Sango uscì dal camerino più che soddisfatta ma comunque volle un parere esterno.
S: Allora come vi sembro.
Disse tutta raggiante.
R: Sei bellissima mio fratello non riuscirà a staccarti gli occhi di dosso, e ti conviene rimanergli attaccata se non vuoi attirare qualcun altro.
A quella frase Jakotsu si incupì, senza dubbio stava pensando a quello che era successo al suo compleanno. La altre se ne accorsero e cercarono di rimediare.
S: Bhe che problema c’è non è colpa mia se grazie a Jakotsu sarò irresistibile.
Disse facendo l’occhiolino al loro compagno.
K: E’ vero dovresti fare lo stilista.
Sembrava che la cosa stesse funzionando, sul viso del ragazzo era ritornato il suo solito sorriso.
R: Kagome fatti consigliare da lui così almeno il tuo ragazzo non si scollerà da te nemmeno per bere un bicchiere d’acqua. Mi sa che mi faccio consigliare anche io da lui così farò ingelosire Sesshomaru, non immaginate di quanto lo sia. Pensa che io non l’ho notato, ma se qualcuno mi fissa per più di tre secondi lo fulmina all’istante.
Ja: Ok allora è deciso sarò il vostro stilista personale.
K, R, S: Sììììì.
Le ragazze esultarono non tanto perché Jakotsu aveva accettato ma perché erano riuscite a destarlo da quello che stava pensando.
S: Bene allora è deciso io prendo questo e farò le modifiche che ha detto lui. Ragazzi per le scarpe che dite?
R: Ehi per una volta sii più femminile e mettiti quei tacchi, se non li metti il vestito perderà di valore.
Ja: Sango possiamo vedere anche se con solo una bretella va bene, che dici?
S: Che provare non è una cattiva idea.
Così provarono la seconda variante ma quella che convinse di più fu la prima perché metteva in risalto ancora di più le sue forme.
Ja: Mi piace più senza.
R: Concordo.
K: Sì.
S: Ok senza bretelle.
Ja: Sango se vuoi posso dire a mia madre di modificarlo sai non perché è mia madre ma è molto brava a cucire.
S: Sì va bene ovviamente a pagamento.
Ja: Ehi ma scherzi se lo sente non te lo fa proprio. Sai ha ascoltato quello che è successo ieri ed è molto fiera di voi come vi sono grato io.
K: E di cosa non abbiamo fatto niente di che?
Ja: Avete preso le mie parti e mi avete accettato per quello che sono.
R: E chi saresti sentiamo?
K: Sei solo un eccellente stilista e un amico insostituibile. Sei perfetto così come sei, questo te lo ha già detto Inuyasha e se lo dice lui allora è vero. Non è facile di complimenti. Non hai niente che non va e il fatto che ti piacciono i maschi anziché le femmine non significa niente.
S: Infatti c’è chi eccede in fatto di donne. Guarda Miroku quello va dietro ogni femmina che respira.
Ja: Ma a te non da fastidio il fatto che vada dietro a tutte le donne?
S: No perché so che non mi tradirebbe mai. E ora non riprendiamo più l’argomento e ricorda che ognuno è strano a modo suo.
Ja: Grazie.
Così per dimostrare la sua gratitudine diede un abbraccio a tutte, si vedeva anche che per l’emozione stava per piangere ma si trattenne dal farlo.
Ja: Bene allora Sango è sistemata per il compleanno di Miroku, un altro giorno dovremmo sistemarvi per il vostro di compleanno.
K: Accidenti tutti insieme.
R: Sì, io dovrò aspettare ancora un altro anno.
Ja: Bene allora diamo un’occhiata in giro, Kagome tocca a te.
Mentre stavano cercando un abito per Kagome notarono una figura familiare che però si trovava nel reparto dei 0-12, quando videro di chi si trattava le ragazze un po’ ebbero paura, ma Jakotsu gli fece l’occhiolino per tranquillizzarle e si diresse verso quella figura.
Ja: Ehi nanerottolo cosa cerchi un costume per carnevale? Potresti vestirti da gobbo di Notre Dame, anzi no quello è troppo bello per te. Se vuoi ti posso aiutare.
Mu: E tu cosa cerchi un abito da donna?
Ja: Può darsi, ma comunque sarò sempre irresistibile.
Le ragazze stavano osservando la scena e ridevano.
Mu: Vattene altrimenti….
Ja: Cosa fai, chiami il telefono azzurro? Comunque hai dei gusti orrendi quel blu non va con quel marrone e le scarpe fanno altrettanto schifo come puoi metterci il verde mela. Ah ho capito è un modo per farti notare, se è così sei perfetto. Ciao ciao.
Mukotsu non era riuscito a ribattere Jakotsu gli aveva tenuto testa con ottimi risultati, era ovvio senza l’aiuto dell’alcool Mukotsu non aveva un briciolo di coraggio.
K: Jakotsu sei stato formidabile hai dato una lezione a quello sgorbio.
Ja: Già, ieri purtroppo mi sono lasciato prendere dall’offesa che mi aveva fatto ma grazie a voi quella è acqua passata. Vi ringrazio perché accettandomi così come sono ho imparato ad avere più fiducia in me stesso.
R: Figurati, a cosa servono gli amici.
Il gruppetto girò ancora un po’ per il centro commerciale e riuscirono a trovare tutti i vestiti per i compleanni, ovviamente qualcuno avrebbe necessitato di qualche modifica. Anche Jakotsu aveva preso il suo, ovviamente maschile. Verso le 19:00 si incontrarono con gli altri ragazzi per poter tornare a casa.
I: Accidenti quante buste. Avete svaligiato il centro commerciale? Cosa avete comprato.
S: Non sono cose che possano interessarvi, sono cose da donna.
Ja: Sì e voi non potete vederle.
M: Va bene abbiamo afferrato il concetto.
R: Ehi fratellone anche voi avete fatto acquisti. Cosa avete comprato?
M: Non vi interessa.
Disse facendo la linguaccia a sua sorella.
Se: Andiamo si è fatto tardi e a casa ci aspettano per cena e domani c’è scuola.
Ja: E’ vero.
R: Ragazzi perché non dormiamo tutti insieme questa notte così domani mattina potremmo andare insieme a scuola.
Ja: Vorrei tanto ma con me non ho ne la divisa e né i libri.
K: A quello può pensarci Inuyasha. Ha una divisa in più e anche i libri dell’anno scorso.
Ja: Ehm la sua divisa mi andrà corta.
K: E’ vero non ci avevo pensato.
Se: Dovrei avere la mia altrimenti perché non chiami tuo padre e vedi se è ancora a casa così te la fai portare.
Ja: E’ vero che stupido non ci avevo pensato.
I: Non avevo dubbi.
K: INUYASHA!!!!
Jakotsu chiamò suo padre che fortunatamente era ancora a casa, non ebbe nulla da ridire in proposito anzi era felice che finalmente suo figlio fosse stato accettato da qualcuno. Arrivarono a casa dove cenarono tranquillamente i ragazzi parlavano da una parte mentre Inu, Ryu e Orochi il padre di Jakotsu.
O(Orochi): Bene Inu direi che le indagini si sono concluse nel migliore dei modi.
In: Già e te ne sarò eternamente grato, basta vedere adesso come stanno quei ragazzi.
Orochi osservò i ragazzi e vide che nonostante il baccano e i punzecchiamenti si stavano divertendo.
O: Già, finalmente anche mio figlio è felice, diciamo che ci siamo aiutati a vicenda. Per quanto riguarda l’apertura di quell’agenzia mi trovi pienamente d’accordo. In fondo tu possiedi le conoscenze legali necessarie per i vari casi, tuo cognato è un ottimo investigatore e io sono esperto in campo criminologico. Direi che può andare. Voi cosa ne pensate?
In: Direi che è perfetta in fondo tentar non nuoce.
Ry: Anche per me, per lo meno potrei avere una sede fissa.
O: Allora è deciso dobbiamo provvedere quanto prima ad avviarla mia moglie se è necessario potrà fornirci una mano in ambito sociale visto che è il suo campo. Non perché è mia moglie ma è un ottimo assistente sociale, si è occupata anche di casi simili a quello delle gemelle Higurashi.
I: Papà noi andiamo a dormire nella stanza degli ospiti, quella grande così ci stiamo tutti.
In: Va bene ma andate a dormire altrimenti domani nessuno si sveglia.
S: Non preoccuparti ci penserò io.
Così tutti i ragazzi si diressero nello stanzone dove avrebbero dormito tutti insieme.
A tarda serata anche i tre adulti si salutarono. Dopo Inu andò a controllare che i ragazzi stessero davvero dormendo. Con gioia vide che dormivano anche se nelle posizioni più assurde.
L’indomani si alzarono e dopo aver fatto colazione si diressero a scuola. Al termine dell’anno scolastico ci voleva solo una settimana e molti studenti erano impegnati nelle interrogazioni di riparazione, affinché potessero evitare la promozione con i debiti. L’anno scolastico sarebbe terminato per tutti tranne che per gli studenti dell’ultimo anno che dovevano superare gli esami di stato.
Finito l’anno scolastico il gruppo studiò sia la mattina che il pomeriggio, di comune accordo era stata eliminata la pausa domenicale. Studiarono come matti e con ottimi risultati finchè non arrivarono i giorni tanto temuti.
K: Ragazzi io non ce la faccio più, sicuramente sarò bocciata non mi sento per niente pronta. Domani inizia la mia disfatta.
S: Non è vero sei sufficientemente preparata, ce la faremo tutti a passarli.
M: Beata te che sei così sicura, io faccio prima a sotterrarmi. Inuyasha tu come stai messo.
I: No comment, mi do alla latitanza.
S: Ragazzi dai un po’ di autostima ce la faremo tutti vedrete, così tolti gli scritti potremo festeggiare i vostri compleanni tranquillamente.
K: Sango ti ricordo che dopo gli scritti ci sono gli orali.
S: Sì ma iniziano una settimana dopo e per quelli non abbiamo problemi. Dovete solo far finta che stiamo studiando qui tutti insieme senza pensare che davanti a voi c’è una commissione.
I: Ok proverò a seguire il tuo consiglio.
K: Sì ha ragione non possiamo fasciarci la testa prima di essercela rotta.
M: La mia è già rotta.
S: Vedi che hai fatto tantissimi miglioramenti da quando abbiamo iniziato.
M: Se lo dici tu mi fido.
I ragazzi studiarono fino alle 3:00 di notte poi si appisolarono sui libri. Verso le 7:00 la sveglia suonò e tutti si alzarono, si lavarono, fecero colazione e poi si diressero verso la scuola.
In: Ragazzi su forza mettetecela tutta ce la farete senza problemi. In bocca al lupo.
I, K, S, M: Grazie.
Kagome durante il tragitto ripeteva sempre la stessa frase:
K: Ce la posso fare, ce la posso fare, ce la posso fare….
I: Ehi Kagome calmati.
K: Come faccio a calmarmi.
Disse esasperata.
I: Così.
Inuyasha gli diede un tenero bacio così Kagome si calmò un pochino. Arrivati a scuola i professori smistarono i ragazzi nei vari posti nel corridoio. Fortunatamente il gruppo fu messo tutto vicino.
Così si diede il via agli esami.

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Bene allora Jakotsu è entrato a far parte del gruppo e nel centro commerciale si è preso anche la vendetta sullo sgorbio. Come vedete l'ho voluto integrare con il gruppo dandoli il ruolo di stilista e quindi esperto di moda. Suo padre, insieme a Inu e Ryu fonderanno la loro agenzia investigativa. Insomma gli ho voluti unire quanto più possibile, spero di esserci riuscita e di non avervi deluso o rovinato la storia. Anche i tanto temuti esami sono arrivati, come se la caveranno?
ok ci vediamo al prossimo capitolo.

PS per il nome del padre di Jakotsu ho girato un pò su google e ho trovato il nome OROCHI che significa GRANDE SERPENTE a cui è legata anche una leggenda. siccome il nome Jakotsu significa OSSA DI SERPENTE allora ho cercato qualcosa che si avvicinasse. Diciamo che ho fatto una famiglia di serpenti che di questi non ha niente. detto questo passo ai
RINGRAZIAMENTI:
Ringrazio chi legge e chi recensisce, grazie mille siete un ottimo supporto.
BACI INU_KA

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Capitolo 40
*** Notizie sconcertanti ***


S: Forza ragazzi non sarà difficile, in fondo a casa ci siamo impegnati.
K: Sì dai, ragazzi in bocca al lupo.
Kagome si girò, alle sue spalle c’era Inuyasha, e gli sussurrò.
K: Cucciolotto ce la faremo non ti preoccupare.
I: Se lo dici tu, comunque lo stesso vale per te. In bocca al lupo.
K: Crepi.
M: Amore mi raccomando suggerisci.
S: Si e come? Non posso mica dettarti il tema?
M: Me lo detterai telepaticamente.
S: Stai zitto che scemenze dici. Forza impegnati e vedrai che ce la farai.
K: Schhhh, ragazzi sta passando il presidente.
S: In bocca al lupo.
Tutti i ragazzi fecero il segno dell’ok.
Pre: Ragazzi queste sono le tracce della prima prova, scegliete quella che per voi è più alla vostra portata così potrete fare un compito decente, avete sei ore di tempo. Non serva che vi ricorda che non si copia, non si parla e non si passa niente. Chi fosse beccato a fare una sola di queste azioni verrà espulso e il suo compito annullato di conseguenza rischia di ritornare qui a settembre. Con questo ho detto tutto, buon lavoro.
Non appena il presidente terminò il suo discorso gli studenti aprirono le buste e come tanti ossessi lessero tutte le tracce per poter scegliere quella più facile. Una volta scelta la traccia poterono iniziare la stesura del tema.
I ragazzi proseguirono senza troppi problemi non alzarono lo sguardo nemmeno per un secondo. La prima a finire fu Sango seguita da Kagome, Inuyasha e infine Miroku che tutto sommato aveva un’espressione tranquilla.
Dopo la consegna del compito i ragazzi tirarono un sospiro di sollievo ed uscirono dall’istituto.
M: Ragazzi com’è andata a voi? Io sinceramente mi aspettavo di peggio, credo di aver fatto un buon lavoro. Non dico eccellente ma quanto meno passabile.
S: Che ti dicevo? Era inutile pensare in negativo senza averci provato.
M: Sanguccia oggi mi è andata bene ma domani con quel dannato greco sarà veramente il giorno della mia disfatta.
S: Ma no dai c’è sempre la terza prova e  gli orali per rimediare. Non uscirai con cento ma con un buon voto te la caverai.
M: Amore non mi interessa con che voto esco ma basta che esco, anche un sessanta va bene.
I: Gli do pienamente ragione. Comunque anche io penso di aver fatto un buon lavoro, e tu Kagome?
K: Sì sì la traccia era piuttosto semplice però per domani anche io ho un po’ di paura.
S: Ragazzi che ne dite se oggi ci esercitiamo un po’ con le traduzioni, potremo chiedere a Sesshomaru se ci da una mano sempre se non è impegnato in qualche esame.
I: Tzè quello è già pronto per la laurea. Se glielo chiedete tu e Kagome non farà storie se lo chiedo io quello mi tortura.
K: Ok allora è deciso se non è impegnato per fatti suoi chiederemo a Sesshomaru di aiutarci.
Mentre parlavano erano arrivati a casa e visto l’orario il pranzo era già pronto e tutti erano già rientrati.
K, I, M, S: Buongiorno.
In: Buongiorno ragazzi bhe com’è andata.
Se: Scommetto che qui qualcuno è stato un vero fiasco, vero fratellino?
I: Stai zitto e per tua informazione è andato più che bene.
S: Sì diciamo che tutti ce la siamo cavata.
K: Sesshomaru posso chiederti un favore grande grande anzi enorme?
Se: Provo a indovinare. Vi serve una mano per la seconda prova di domani?
K: Ehm….. sì.
Se: Lo sapevo. E va bene così almeno non farete una figuraccia anche se per qualcuno di voi sarà un miracolo.
Disse bevendo un bicchiere d’acqua.
Il pranzo non durò molto e non appena finirono di comune accordo decisero di iniziare subito ad andare a studiare eliminando l’ora di riposo. La tensione era troppa e quindi preferirono andare a studiare piuttosto che perdere tempo.
Studiarono tutta la giornata senza mai fermarsi. Sesshomaru non dovette fare molto i ragazzi se la stavano cavando da soli, di tanto in tanto dava un’occhiata alle loro versioni.
Se: Mi stupisco di voi, davvero le avete fatte voi queste versioni? Ci sono pochi errori direi che può bastare.
M: Fhiù meno male sto per crollare tanta la fame.
I ragazzi chiusero i libri e andarono a cenare.
In: Ragazzi come sono andate le ripetizioni?
S: Direi che possiamo considerarci pronti.
M: Parla per te.
S: Eddai te la sei cavata piuttosto bene. Non è forse così Sesshomaru.
Se: Mi spiace ammetterlo ma sì è così, anche il tuo caro figlioletto non se l’è cavata male.
I: Ehi hai sempre una buona parola, comunque diciamo che siamo pronti almeno per una sufficienza.
K: Sì direi proprio di sì. Ragazzi che ne dite di andare a dormire così saremo un po’ più riposati.
S: Sì hai perfettamente ragione, Inu se non ti dispiace noi andiamo.
In: Ma figurati andate pure. Buona notte.
Tutti i ragazzi andarono a dormire, o almeno quella era l’intenzione.
I: Nemmeno tu riesci a dormire?
K: No sono agitata e non solo per la seconda prova.
I: E per cosa lo saresti?
K: Non so ho lo strano presentimento che domani succederà qualcosa di poco piacevole. Inuyasha ho paura.
Disse stringendosi forte a lui.
I: Ehi stai calma non succederà un bel niente ti ricordo che è tutto finito , stai tranquilla ci sono qui io.
K: Lo so ma ho comunque paura. E se succedesse qualcosa a qualcuno di voi? Di me non mi interessa ormai ho fatto l’abitudine.
Disse cominciando a singhiozzare, teneramente lui l’accarezzava e la stringeva. Lei tra le sue braccia si sentiva protetta ma aveva paura, chi avrebbe protetto lui? Di sicuro non lei, le venne in mente il compleanno di Jakotsu dove aveva cercato di proteggere Sesshomaru ma senza grandi risultati. Dunque come poteva pretendere di riuscire a proteggere Inuyasha? In fondo non cambiava molto che si trattasse di lui o di suo fratello comunque si sentiva inutile e debole.
I: Dai ora basta se continui a piangere e a pensare a queste cose finirai col dimenticarti tutte le regole della versione. Ah dimenticavo, ti ricordi che nei templi in Grecia abbiamo lasciato le versioni? Chissà se abbiamo fortuna uscirà qualcuna di quelle, se non sbaglio le abbiamo fatte anche oggi. Forse il brutto presentimento sarà che non esce nessuna di quelle.
Continuando ad accarezzarla le fece un sorriso che riusciva a rassicurarla, infatti rispose al sorriso e smise di piangere.
I: Ecco così va meglio. Domani voglio vederti bella pimpante e senza gli occhi di un panda.
K: Eh?
I: Bhe se non dormi avrai delle occhiaie che faranno invidia a un panda.
K: Ahahahha. Grazie riesci sempre a tranquillizzarmi, forse hai ragione. Probabilmente le mie sono solo stupide paure e domani non succederà un bel niente. Scusami, ti ho fatto perdere anche le ore di sonno.
I: Sei la solita stupida, cosa vuoi che me ne importi di dormire se tu sei così agitata. E adesso visto che ti sei calmata cosa ne dici di dormire?
K: Hai ragione, ci proverò.
Così si scambiarono un lungo bacio e si addormentarono, anche se Inuyasha dentro di se sentiva una rabbia incontrollabile. Più che rabbia quello era odio, odio per chi aveva ridotto la sua Kagome in quello stato, odio per tutti quelli che la ossessionavano nonostante non fossero più in circolazione e odio verso se stesso, perché per quanto si stesse sforzando non era riuscito a far dimenticare quella faccenda.
L’indomani quando si svegliarono quello ad avere le occhiaie era Inuyasha e non Kagome. Durante la notte si era svegliato più volte per vedere se lei stesse dormendo ma nonostante questo cercò di mascherare quanto più possibile la cosa, ovviamente con lei non funzionò. Non gli disse nulla perché sapeva quanto fosse orgoglioso e quindi le avrebbe detto che andava tutto bene, perciò si limitò solo a farli un’espressione dolce e lo accarezzò dolcemente. Vedendo ciò lui intuì che lei aveva capito tutto, era del tutto inutile nessuno dei due riusciva a mascherare niente all’altro. Dopo aver fatto colazione si diressero verso la scuola. Durante il tragitto nessuno fiatò, Kagome continuava a guardarsi intorno, era ovvio che non era ancora del tutto tranquilla così Inuyasha le cinse la vita e camminarono così per tutto il tragitto.
M: Siamo arrivati, ed è così che arrivò la disfatta del grande Miroku.
S: Ma che idiozie stai dicendo?
M: Sango sono sicuro che non tradurrò bene nemmeno una congiunzione.
K: Dai un po’ più di fiducia, ce la faremo. Ragazzi ieri sera Inuyasha mi ha ricordato delle versioni che abbiamo lasciato in gita nei templi, chissà se siamo fortunati esce qualcuna di quelle.
S: E’ vero me ne ero dimenticata, e bravo Inuyasha.
M: Ma rientrava in quelle che abbiamo fatto ieri?
I: Sì senza farlo di proposito le abbiamo fatte tutte.
M: Oh miei cari dei Zeus, Era, Poseidone, Eros dio dell’amore, Ares, Atena, Ade dio della morte, che ovviamente dopo l’esame sarà la mia, vi prego fate uscire una delle versioni che vi abbiamo lasciato. Abbiamo fatto un lungo viaggio per lasciarvele. Apollo il pozzo vicino il tuo tempio ha terrorizzato il nostro caro compagno non ti basta come sacrificio.
I: Maledetto non è divertente. Muoviti invece di dire fesserie.
K: Miroku mi sa che dopo gli esami ti serve uno psichiatra.
S: Già, altro che dopo le lezioni di Sesshomaru qui ci vuole dopo la seconda prova. Forza entriamo altrimenti faremo ritardo.
M: Prendetemi pure in giro, ma se uscirà una di quelle versioni dovrete ringraziarmi in eterno.
K: Sì sì come no e adesso muoviti.
Così entrarono nella scuola dove dopo essersi accomodati fu consegnata la versione da tradurre. Quando la videro Miroku non si accorse di aver quasi urlato.
M: Evvai lo sapevo che mi avrebbero ascoltato, avete visto ragazzi? Ci vediamo alla fine dell’esame.
Pres: Mushi se non la smette il suo esame finisce qui.
M: Mi scusi.
Così i ragazzi iniziarono a tradurre.
Intanto nel carcere Naraku stava parlando con una guardia.
Na: Bene oggi pomeriggio attueremo il piano e non ammetto fallimenti altrimenti riserverò lo stesso trattamento che riserverò a Koga.
Alle sue parole la guardia annuì.
Naraku, grazie a delle spie che lavoravano nel carcere, era  riuscito a sapere che quel pomeriggio Koga dalla Grecia sarebbe rientrato in Giappone affinché venisse processato per i reati commessi lì.
Na: Ginkotsu hai provveduto anche al blindato che ti avevo ordinato di far trovare fuori dal carcere?
G(Ginkotsu): Sì non si preoccupi ho provveduto anche a fornire agli altri una mappa completa del tragitto che percorrerà il blindato che porterà qui Koga. Cosa devo fare con gli altri prigionieri?
Na: Sono solo piccole pedine che hanno miseramente fallito, falle marcire qui.
G: Agli ordini.
Na: Bene procedi.
Nel carcere si sentì un’esplosione in corrispondenza della cella dove si trovava Naraku, questo sollevò un gran polverone e le guardie che erano accorse per controllare non riuscirono a vedere quello che era successo finchè le fiamme non furono del tutto spente.
Quando l’incendio fu domato le guardie fecero un’inquietante scoperta.
Nella cella dove vi era Naraku erano sparsi dei pezzi di un corpo così dedussero che non ce l’aveva fatta e che quindi fosse stato ridotto a brandelli dall’esplosione. Il protocollo comunque prevedeva che i pezzi dovessero essere consegnati alla scientifica affinchè fossero sottoposti ad autopsia con esame del Dna.
I media erano già accorsi sul posto.
A casa Inu stava finendo di sistemare alcune pratiche mentre ascoltava un programma televisivo, quando all’improvviso.
Gi (giornalista): interrompiamo le trasmissioni per darvi una notizia alquanto shoccante. Nel carcere di Tokyo si è verificata un’esplosione, ignote sono le cause che l’abbiano provocata si suppone che dietro a questo si nasconda una vendetta mirata in quanto l’esplosione ha interessato solo la cella del pluri ergastolano Naraku Onigumo. Non si è certi che si tratti di lui dato che il corpo è stato trovato a pezzi l’autopsia e l’esame del Dna ne daranno conferma o meno. Ci scusiamo ancora per l’interruzione e grazie per averci ascoltato. Buongiorno.
In: Altro che buongiorno. Questa esplosione non mi convince affatto, sarà meglio che i ragazzi per adesso non ne vengano a conoscenza non vorrei che si preoccupassero per niente.
Ad un tratto il telefono e il citofono suonarono all’unisono, così Inu rispose al telefono e allo stesso tempo aprì la porta.
Al telefono era Orochi mentre alla porta era Ryu. Inu fece nel frattempo che parlava al telefono fece accomodare Ryu nel soggiorno.
O: Inu hai sentito alla televisione cos’hanno detto?
In: Ti riferisci all’esplosione del carcere?
O: Sì proprio a quella, non so perché ma non mi convince affatto. Insomma avrebbero potuto eliminare Naraku quando era libero perché agire proprio adesso.
In: Già e il fatto che abbiano mirato a quella cella lasciando pressoché intatte le altre è ancora più sospetto.
Ryu aveva ascoltato che Inu stava parlando con Orochi proprio della stessa cosa per cui era andato lui, perciò fece segno al cognato di mettere in vivavoce così da poter dire anche la sua.
In: Orochi aspetta, qui c’è anche Ryu metto in vivavoce.
Detto ciò Inu mise in vivavoce e continuarono a parlare.
O: Dicevo che anche per me la scusa dell’esplosione non regge.
Ry: Anche per me. Stamattina ho scoperto che oggi pomeriggio Koga Yoro sarà trasferito qui a Tokyo per essere processato per i reati commessi qui in Giappone, non so perché ma secondo me i due fatti sono collegati.
O: Forse Naraku vuole fargli pagare il fatto di aver fallito nella missione in fondo lo ha già fatto con un altro dei suoi seguaci.
In: Anche questo è vero. Al telegiornale hanno detto che il corpo è stato trovato a pezzi e che quindi è stato impossibile il riconoscimento.
Ry: Sì aspettano l’autopsia e l’esame del Dna.
In: Ho delle conoscenze al reparto delle autopsie posso chiedere di fornirmi qualche informazione.
Ry: Credo che sia la cosa migliore da fare.
In: Soprattutto per i ragazzi non vorrei che si trovassero di nuovo in pericolo. A tal proposito vorrei che non gli fosse detto nulla. Orochi tuo figlio sa dell’accaduto?
O: Sì era con me quando hanno dato la notizia, è stato lui a chiamarmi.
In: Orochi visto che tuo figlio adesso esce spesso con loro, puoi chiederli il favore di non dirgli niente?
O: Ma sì certo non dirà niente, per sicurezza lo dirò anche agli altri anche se non credo abbiano ascoltato visto che Ayumi è a scuola per gli esami e Bankotsu è in camera sua a studiare e quando studia non accende mai la televisione. Comunque per sicurezza lo dirò anche a loro.
In: Bene. Oggi andrò a prenderli io stesso a scuola.
Ry: Sì e delle guardie ti seguiranno senza farsi notare ovviamente.
O: Comunque non credo che per adesso i ragazzi siano nei suoi piani. Sempre che sia vivo.
Ry: Infatti non siamo sicuri che sia vivo e il corpo trovato nella cella può anche essere il suo, ma comunque la prudenza non è mai troppa sorveglieremo ugualmente i ragazzi.
In: Accidenti spero solo di riuscire a sistemare questa faccenda prima del compleanno di Inuyasha.
O: Sì dai vedrai che ce la faremo. Ce la faremo come la volta scorsa.
In: Sì ma la volta scorsa ci stava costando cara.
O: Lo so ma questa volta sarà diverso, ora sono impegnati con gli esami quindi non potranno uscire tanto. Dovrai solo fare la parte del cattivo e in questo puoi farti aiutare da Sesshomaru.
Ry: Forse è più credibile di te visto che quella parte non ti si addice molto.
In: Non so vorrei evitare di coinvolgere Sesshomaru in questa faccenda.
Se: Coinvolgermi in cosa?
In: Oh Sesshomaru sei tu? Credevo fossi uscito con Rin.
Se: Non si sentiva molto bene e l’ho accompagnata a casa. Dunque puoi dirmi in cosa non vorresti coinvolgermi?
In: Niente non voglio coinvolgerti nei preparativi della festa di tuo fratello, non vorrei che gli facessi qualche brutto scherzo.
Se: Papà dovresti andare ad un corso per imparare a dire le bugie perché non sei per niente credibile.
In: Ehi come ti permetti di darmi del bugiardo?
Se: Ti si vede lontano un miglio che stai mentendo. Quindi parla o me lo farò dire da lui.
Sesshomaru indicò suo zio che incrociando lo sguardo gelido di suo nipote, impallidì.
Ry: Ehi cosa vuoi da me io non ne so niente. Se non vi dispiace avrei del lavoro da fare.
Se: Non centri niente? Ne sei sicuro? E perché sei qui? A quest’ora tu lavori se non sbaglio.
Ry: Sono passato a salutare.
Se: Ah sì e perché il telefono è in vivavoce e il numero è quello della casa dell’amico di Inuyasha?
In: Sesshomaru ma quante domande fai? Non devi studiare?
Se: Bene ecco un altro segno che mi state mentendo. Papà tu non mi chiedi mai se devo studiare, sai mi suona più come un “quando ti levi di torno”. Quindi se non vi dispiace potreste rispondermi solo ad una delle tante domande che vi ho fatto? Cioè in cosa non vorreste coinvolgermi?
In: Sesshomaru sicuro di non voler fare l’investigatore piuttosto che il dottore?
Se: Sicurissimo al 100%.
In: E va bene te lo dirò ma promettimi che non ne farai parte.
Se: Dipende.
Così Inu vedendo che ormai con il figlio non aveva scelta gli raccontò l’intero accaduto. Sesshomaru ascoltò senza mai interrompere il racconto, solo quando suo padre ebbe finito intervenne.
Se: Papà e tu eri convinto che non lo sarei venuto a sapere? Vedi che la televisione la vedo anche io.
In: Lo so, ma cerca di capirmi non me lo perdonerei mai se vi succedesse qualcosa.
Se: E non pensi che potrei aiutarvi a tenerli dentro con qualche scusa?
In: Lo so però…
Se: Nessun però, si tratta di mio fratello e in un certo senso anche dei miei parenti e se non ti dispiace vorrei essere anche io d’aiuto. Non mi va di vedere di nuovo qualcuno in ospedale e soprattutto non mi va di vedere di nuovo mio fratello ridotto come prima, preferisco litigarci perché mi da fastidio piuttosto che vederlo più silenzioso di me. Credo di averne il diritto?
In: E va bene ma al minimo segno di pericolo tu ne resterai fuori, intesi?
Se: Va bene.
Intanto a scuola i ragazzi avevano terminato e ora stavano tornando a casa a dir poco esausti.
M: Avete visto che le mie preghiere hanno funzionato? E’ uscita una delle nostre versioni ora dovreste come minimo ringraziarmi.
I: Ma falla finita è stato solo un caso, dovresti ringraziare tu gli dei per avertela fatta uscire visto che quello messo peggio eri tu.
K: Ragazzi dove trovate le energie per parlare? Io sono a dir poco esausta.
S: A chi lo dici. Oggi mi farò una bella dormita.
M: Perché non usciamo stasera?
K: Io passo, rimango a casa.
S: Anche io uscite voi se volete.
M: Che gusto c’è.
K: Potreste chiamare Jakotsu poi ci sono anche Sesshomaru e Rin.
I: Ma sì dai vediamo se vogliono uscire loro.
K, S, M, I: Buongiorno.
In: Buongiorno. Vedo che siete tornati tutti.
I: Perché non saremmo dovuti tornare tutti?
In: Perché lui diceva che oggi sarebbe  morto.
M: E’ andata meglio di quel che sperassi, grazie agli dei greci.
In: Cosa?
I: Papà lascia stare lo dico per il tuo bene.
K: Ha ragione. Cosa ne dite se mangiamo?
Inu stava osservando i ragazzi con sguardo preoccupante, senza dubbio stava pensando a quello che era successo quello mattina. Aveva paura che si ripetesse quello che era successo il mese scorso.
K: Inu c’è qualcosa che non va? Hai una faccia.
In: Oh no niente.
I: Papà come mai la tv è spenta? Di solito a quest’ora ascolti il telegiornale.
In: Si è rotta l’antenna quindi niente tv.
K: Bhe vuol dire che parleremo un po’ di più anziché ascoltare la televisione.
In: Sì hai ragione. Ci conviene mangiare altrimenti si fredda tutto.
Dopo pranzo, le ragazze andarono ai piani di sopra per darsi una rinfrescata mentre i ragazzi rimasero giù.
I: Sesshomaru stasera vuoi uscire con noi?
Se: Ehi dove credete di andare dovete studiare per la terza prova.
M: Oggi riposo. Chiederemo anche a Jakotsu se vuole uscire con noi, tu e mia sorella potreste venire con noi. Sarebbe quasi un uscita maschile se non fosse per lei.
Se: Non so se Rin vuole uscire, questa mattina non si sentiva molto bene e l’ho dovuta accompagnare a casa.
M: Cos’è successo?
Se: Niente aveva solo un forte mal di testa, quindi è probabile che non esca. Scusate e le ragazze dove le lasciate?
Sesshomaru temeva che i ragazzi e le ragazze avessero deciso di uscire per conto proprio, forse le ragazze volevano andare da una parte dove gli altri non volevano andare. Questo avrebbe complicato le cose non poteva lasciarle andare in giro da sole. Probabilmente erano paure infondate visto che Naraku poteva essere benissimamente morto nell’esplosione.
I: A casa. Hanno detto che sono stanche e che vogliono riposare.
Se: Va bene vedrò come sta Rin e poi vi faccio sapere.
Così anche i ragazzi andarono al piano di sopra, non senza prima aver chiesto a Jakotsu cosa volesse fare ovviamente accettò.
I: Kagome. Accidenti doveva essere proprio stanca si è già addormentata e russa pure.
Intanto al piano di sotto Sesshomaru mise al corrente suo padre dell’uscita che avrebbero fatto quella sera avvisando anche che le ragazze sarebbero rimaste a casa.
In: Va bene alla fine se i ragazzi lo vengono a sapere saranno più tolleranti delle ragazze e potranno essere anche loro d’aiuto, anche se preferirei che non accadesse un bel niente. Da quello che ho capito come ragazza ci sarà solo Rin. Perché non le dice se vuole venire a stare qui con le altre visto che siete tutti ragazzi.
Se: Vedrò cosa vuole fare, è probabile che non voglia nemmeno uscire.
Dopo un po’ Sesshomaru la chiamò.
Driiin driiin
R: Pronto.
Se: Rin sono io. Come stai, ti senti un po’ meglio?
R: Per niente anzi peggio ho un mal di testa pazzesco e lo stomaco a pezzi, però non preoccuparti passerà sono sicura che con una bella dormita starò meglio.
Se: Quindi è inutile che ti chieda se stasera vuoi uscire con noi o rimanere a casa con le tue amiche visto che loro non vogliono uscire.
R: Non credo proprio.
Se: Ti serve qualcosa? Posso passare da te se ti va.
R: No, non mi serve niente grazie dell’interessamento. Scusa ti devo lasciare.
Chiuse il telefono senza nemmeno aspettare la risposta del suo ragazzo. Corse immediatamente in bagno, mentre dall’altra parte Sesshomaru era rimasto col telefono in mano chiedendosi cosa fosse successo, dopo le avrebbe mandato un messaggio.
Verso le 18: 00 le ragazze si svegliarono mentre i ragazzi dormivano ancora, così li lasciarono dormire.
S: Oh che bella dormita ci voleva proprio.
K: Già ora si che mi sento rinata. Gli altri dormono ancora?
S: Miroku continua a parlare nel sonno e da quello che dice il greco lo perseguita ancora.
K: Ahhahahaha, invece Inuyasha dorme come un bambino.
Dopo un po’ anche i ragazzi si svegliarono e andarono a prepararsi chiedendo nuovamente alle ragazze se fossero sicure di non voler uscire.
K: No guarderemo un film alla tv.
I: Ma non funziona.
S: Esistono i dvd e finalmente potremo vedere un film decente che non sia horror.
I: E cosa vedrete uno di quei film sdolcinati dove tutti alla fine vissero felici e contenti.
K: Come sei rozzo, comunque non lo sappiamo. Anche se l’idea di un bel film romantico non è male.
Verso le 20:00 i ragazzi uscirono avrebbero mangiato qualcosa fuori mentre le ragazze dopo cena andarono nel soggiorno per vedere il film. Inu invece era nel suo studio per fare delle ricerche. Poi chiamò il suo amico che lavorava all’obitorio.
In: Pronto Hero sono Inu, avrei un grosso favore da chiederti.
He: Ciao Inu dimmi pure.
Inu disse il motivo per cui l’aveva chiamato e lo mise al corrente dei suoi sospetti.
He: Queste informazioni sono strettamente riservate non dovrei nemmeno parlarne comunque in nome della nostra vecchia amicizia e della gratitudine che ti devo, ti dirò sommariamente quello che abbiamo scoperto. Per adesso siamo solo all’inizio con l’autopsia per il dna ci vuole un po’.
In: Grazie sono sicuro che sarà più che sufficiente.
Hero disse ad Inu i risultati dell’autopsia effettuata su quei resti, per il dna doveva aspettare.
In: Ti ringrazio vedrò come posso sdebitarmi.
He: Non devi proprio vedere niente perché quello che si doveva sdebitare ero io. E’ grazie a te se ora lavoro qui. Ci sentiamo appena ho dei risultati più esaustivi ti avviso.
Intanto per strada.
I: Ragazzi ho fame andiamo in quel pub?
M: Sì anche io ho fame, guardate c’è la tv e trasmettono la partita dopo il telegiornale.
Ja: Si io ci sto. Sesshomaru?
Sesshomaru non sapeva come fare sicuramente al telegiornale avrebbero dato la notizia dell’esplosione avvenuta nel carcere, però in un modo o nell’altro lo avrebbero scoperto, quindi decise di tentare la fortuna chissà forse la notizia l’avevano già data.
I: Ehi ti muovi vedi che ti lasciamo fuori.
Se: Arrivo.
Non appena si sedettero iniziò il telegiornale e Sesshomaru si trovò a pensare che quella era proprio una giornata NO. Perciò si preparò mentalmente a come avrebbe fatto a dirlo agli altri. Jakotsu lo guardò con apprensione aveva perfettamente capito quello che stava pensando visto che suo padre gli aveva detto di non farne parola con nessuno.
Ja: Ehi tranquillo capiranno.
Se: Eh? Ah sì dimenticavo che anche tu lo sai. Comunque lo spero.
Il telegiornale iniziò e i ragazzi ascoltarono i titoli di apertura, sebbene non avessero mai avuto tanto interesse nell’ascoltare il telegiornale ormai quella era diventata un’abitudine.
Gior: l’esplosione avvenuta questa mattina nel carcere di Tokyo ha provocato danni ingenti alla struttura. Ci sono stati tre feriti, tra cui una guardia, e un morto la cui identità rimane ancora ignota. L’esplosione ha reso irriconoscibile il cadavere. L’esplosione è avvenuta in prossimità della cella dove era rinchiuso il pluri ergastolano Naraku Onigumo. L’autopsia e l’esame del dna confermeranno se si tratti di lui o meno.

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Ok ragazzi i capitoli cominciano a farsi di nuovo un pò movimentati.
Abbiamo assistito all'inizio degli esami dei nostri cari compagni. Miroku ha avuto il suo momento di sclero invocando gli dei greci e facendoci anche qualche battuta. Naraku è tornato alla carica anche dal carcere, architettando i suoi piani. Ma l'esplosione lo ha fermato? I resti saranno i suoi? Cosa è andato storto nel suo piano e chi ha fatto esplodere la cella? Inoltre come prenderanno la notizia Miroku e Inuyasha? 
Tutto questo nel prossimo capitolo.

RINGRAZIAMENTI:
Ringrazio quelli che leggono e quelli che recensiscono e chiedo loro perdono per averli fatti attendere così tanto.
Baci Inu_ka

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Capitolo 41
*** Un incubo che ritorna ***


Inuyasha e Miroku avevano uno sguardo tra il confuso e lo stupito e per questo Sesshomaru si allarmò ma aspettò comunque che i due dicessero qualcosa.
I: Whuau, è schiattato in aria ben gli sta, peccato avrei voluto farlo io.
M: Però dicono che non sanno se si tratti di lui.
I: Eh chi vuoi che sia. Aspetta che lo dica a Kagome.
Se: Tu non dici proprio niente Miroku ha ragione, in tv hanno detto che non sanno se si tratti di lui o no quindi non creare allarmismi o false speranze.
Giorn: Ci sono degli aggiornamenti riguardo all’esplosione. Ci colleghiamo con la nostra inviata.
Inv: Salve ci troviamo al carcere di Tokyo sembra che all’appello manchino altri due carcerati ma le loro celle sono completamente intatte le guardie suppongono che i due abbiano approfittato della confusione creatasi dall’esplosione per evadere. Uno dei fuggitivi è Homura Ghirai mentre non siamo ancora a conoscenza dell’identità del secondo evaso. Dal carcere di Tokyo è tutto restituisco la linea allo studio.
I: Ora sì che inizio a preoccuparmi non ci voleva proprio adesso che avevamo cominciato a vivere una vita normale, maledizione.
Inuyasha battè violentemente il pugno sul tavolo tanto che a quel rumore si voltarono anche gli altri clienti del pub.
Inuyasha li guardò torvi e uscì dal locale, gli altri lo seguirono. Continuarono a camminare senza che nessuno proferisse parola così arrivarono al parco dove si sedettero ad una panchina, solo Inuyasha andò a sedersi sul prato appoggiando la schiena contro un grande albero. Quello era l’albero dove sia lui che Kagome andavano quando volevano stare da soli. Ad Inuyasha venne in mente il giorno in cui lì sotto aveva chiesto aiuto a  Kagome per quanto riguardava la questione di Kykio. Poi si mise con la testa tra le ginocchia abbandonandosi ai suoi pensieri.
I: “Maledizione perché sta succedendo questo non è giusto, non voglio che le succeda di nuovo qualcosa. Mamma so che puoi ascoltarmi ti prego ancora una volta di vegliare su Kagome e di proteggerla, in fondo tu stessa sei stata a farla ritornare da me perché adesso devo rischiare di perderla di nuovo, non voglio che lei se ne vada da me perché è con me che deve stare. Vorrei tanto che quel cadavere fosse di Naraku e spero che Homura e l’altro fuggitivo vengano catturati. Mamma te lo chiedo come regalo di compleanno in fondo questo è il primo che forse festeggerò quindi quale regalo migliore potrei chiedere se non quello di poter vivere una vita tranquilla e spensierata accanto alla donna che amo più della mia vita.”
Inuyasha continuava a pregare sua madre affinché esaudisse questo suo desiderio, mentre da una altra parte del parco.
M: Dovremmo andare a cercarlo non vorrei che facesse qualche pazzia.
Se: Non preoccuparti io lo so dove si trova adesso e credo che sia meglio lasciarlo lì da solo per il momento.
M: Se lo dici tu, chi meglio di te può conoscerlo.
Ja: Adesso come farete? Il problema è diventato piuttosto complicato, alla fine due dei prigionieri coinvolti nell’esplosione sono quelli che vi hanno perseguitato fino a qualche settimana fa.
M: Già, è questo che mi preoccupa. Kagome ci ha quasi rimesso la vita e Inuyasha ha rischiato di perdere la cosa più preziosa che abbia mai avuto. Ragazzi dobbiamo tutelare le ragazze quanto più possibile e soprattutto dobbiamo cercare di tenerle all’oscuro di tutto.
Ja: Ma i media ne parleranno ancora per molto, come faremo a nascondere?
Se: Se dovessero venire a conoscenza di qualcosa dovremo mentire. Dobbiamo inventare una versione tutta nostra.
M: Sesshomaru non sono stupide, capiranno tutto.
Se: Io un’idea per tenervi fuori da questo ce l’ho. Voi tra tre o quattro giorni avete la terza prova giusto?
M: Sì ma che centra.
Se: Bene, fino a quel giorno la tv vi è del tutto negata. Lo farò io con la scusa che per me non siete abbastanza preparati e quindi avete bisogno di più ripetizioni. Spero solo che entro quel giorno si sia tutto concluso almeno Inuyasha potrà festeggiare tranquillo il suo compleanno.
M: E’ un’ottima idea, dovremo sgobbare più del dovuto ma è l’unica soluzione. Oh eccolo, Inuyasha.
Ja: Inuyasha, Inuyasha ti senti bene?
Inuyasha non rispose si limitò a nascondere gli occhi sotto la frangetta e continuò a camminare, gli altri lo seguirono finchè Sesshomaru fece segno agli altri di rimanere dietro di loro affinché lui potesse parlare da solo col fratello.
Se: Inuyasha ce la faremo dobbiamo solo avere un po’ di pazienza.
I: Pazienza? Mi dici di avere pazienza in un momento come questo? Sesshomaru non sai cosa significa aver paura di perdere qualcuno che ami e sinceramente non voglio nemmeno che tu lo scopra.
Sesshomaru senza volerlo veramente gli diede uno schiaffo che gli fece girare la testa dal lato opposto.
Se: Davvero pensi che non lo sappia? Pensi di essere l’unico che sa cosa significhi perdere o rischiare di perdere qualcuno che si ama? Inuyasha io ho visto nostra madre soffrire ogni giorno sempre di più, io l’ho vista morire. Sei ancora convinto che io non sappia cosa significhi perdere qualcuno? Inuyasha tu hai rischiato di perderla mentre io l’ho persa per sempre.
Inuyasha guardò sbalordito suo fratello, era stato davvero egoista a pensare solo a se stesso. Era vero ciò che aveva detto Sesshomaru, lui aveva rischiato di perdere Kagome ma fortunatamente era riuscito ad averla di nuovo al suo fianco mentre suo fratello aveva perso per sempre la loro madre senza avere alcuna possibilità di riaverla.
I: Sesshomaru perdonami sono stato un egoista a pensare che fossi l’unico a soffrire invece tu hai sofferto di più di me. Perdonami.
Se: Tzè adesso andiamo.
Durante il tragitto Sesshomaru mise al corrente suo fratello del piano che aveva architettato e a lui non restò che ringraziarlo e acconsentire all’attuazione del piano. Tornarono a casa come se non fosse successo niente. Trovarono le ragazze già nelle loro stanze.
I: Kagome già a letto? Ehi come mai quegli occhi lucidi?
Kagome aveva gli occhi di chi aveva pianto. Che fosse venuta a conoscenza degli eventi della giornata? Inuyasha si allarmò e subito l’abbracciò.
K: Ehi tranquillo non è successo niente, ho gli occhi lucidi solo perché Sango mi ha fatto vedere un film romantico ma allo stesso tempo drammatico.
I: Eh! E tu avresti pianto per uno stupido film?
K: Sì perché che c’è di male? Tu hai urlato per uno stupido film.
I: E’ diversa la questione. Comunque che ne dici di metterti in pigiama e di dormire? Domani ci aspetta una lunga giornata mio fratello ha detto che non ci darà tregua. Ci farà sgobbare come pazzi.
K: Oh no, e io che avevo altri progetti.
I: Bhe rimandati.
 K: Uffa non vedo l’ora che finiscono questi dannati esami così potremo sbizzarrirci quanto vogliamo.
Disse accarezzando il petto nudo del suo cucciolotto che di rimando le accarezzò i capelli.
Durante la notte Inuyasha non riusciva a dormire continuava a pensare a quello che aveva sentito al telegiornale, provò anche terrore al solo pensiero di quello che era accaduto quell’anno a causa di Naraku e dei suoi burattini e temeva che ciò potesse risuccedere. Per lui questo sarebbe stato un fallimento anche perché con la fuga di Naraku, lui aveva perso la chiava della loro felicità. La mattina quando tutti si svegliarono fecero colazione, le ragazze volevano uscire ma i ragazzi con una scusa riuscirono a farle desistere. Così cominciò un’altra giornata di intenso studio.
Intanto fuori da qualche parte di Tokyo.
N: Bene bene, nemmeno esco che già mi ritrovo a dover assistere ad un nuovo fallimento. Ginkotsu avevi detto che ieri Koga sarebbe stato trasferito qui in Giappone, giusto?
G: Sì
N: E allora come mai ieri da quelle parti non è passato nessuno? I miei uomini hanno atteso tutta la giornata lì, e da quello che mi hanno detto gli altri Koga non ha ancora messo piede qui. Come me lo spieghi?
G: Naraku davvero non so come giustificarmi. Sui registri del carcere così era riportato. Evidentemente avranno avuto qualche ritardo o qualche inconveniente. Vi giuro che provvederò a rimediare.
N: Questa è la tua ultima possibilità, deludimi e ne pagherai le conseguenze. E sai che non è una vuota minaccia.
Ginkotsu uscì dalla stanza, chiaramente terrorizzato, doveva rimediare al suo fallimento. Doveva riuscire a sapere il perché di quel ritardo. Tornò al suo lavoro di guardia carceraria e cominciò a sfogliare i registri, dopo un po’ trovò quello che stava cercando. Il trasferimento era stato posticipato a causa delle condizioni meteorologiche. All’improvviso nella stanza entrò un collega.
Guardia: Ginkotsu bisogna sistemare la cella dove verrà messo il nuovo detenuto.
G: E chi sarebbe?
Guardia: Koga Yoro. Doveva arrivare ieri ma le condizioni meteorologiche non hanno reso possibile il trasferimento, e sinceramente con quello che è successo ieri è stata una fortuna. Accidenti i due detenuti non sono stati ancora trovati. Mi chiedo come sia potuta avvenire quell’esplosione, chissà forse qualcuno l’ha provocata, comunque sia i video della sorveglianza sono stati confiscati per poter vedere quello che è accaduto.
G: Ma il percorso è stato modificato?
Guardia: No è sempre lo stesso anche l’orario è invariato, alle 14:00 atterrerà l’aereo.
G: Bene, sono salvo.
Guardia: Come scusa?
G: No niente intendevo che sono salvo per la pausa pranzo.
Guardia: Certo che sei strano forte, vabbè che uno della tua mole finchè lo riempi. Va bene io torno al mio lavoro, il comandante mi ha incaricato di dare una mano con i filmati. Ciao ci vediamo più tardi.
G: Buongiorno.
Come la guardia si allontanò Ginkotsu informò Naraku del programma di trasferimento e anche dei video, però di quello non si preoccupavano perché avevano già boicottato le telecamere e comunque la cosa era stata talmente veloce che non si sarebbe visto quasi niente. Questo grazie alle tattiche militari che Ginkotsu aveva imparato quando era sul campo di guerra.
Naraku provvide immediatamente a sistemare i suoi scagnozzi affinché portassero a termine una volta per tutte il suo piano. Arrivate le 14:00 l’aereo militare atterrò a Tokyo.
Guardia: Bene Yoro, in Grecia ti sei beccato una bella pena, come pensi di cavartela qui in Giappone?
Koga non rispose ma si limitò solo a guardare male la guardia. In realtà la sua paura non era quale sarebbe stata la sua condanna da parte del tribunale giapponese ma bensì aveva paura di quello che gli avrebbe fatto Naraku, in fondo anche se detenuto, era capace di agire da tutte le parti. Ovviamente Koga non sapeva quello che era accaduto il giorno prima in quel carcere.
Una volta scesi dall’aereo, Koga fu portato in un blindato che avrebbe provveduto a portarlo a destinazione. Il viaggio sembrò proseguire tranquillamente, quando all’improvviso si verificò un violenta esplosione che fece saltare in aria  il blindato. L’esplosione non aveva risparmiato nessuno. Nascosto, qualcuno stava osservando e alla visione di tutto quel fumo si lasciò sfuggire un urlo.
?: Noooooo! Maledetto Naraku me la pagherai, questa è sicuramente opera sua. Koga sta certo che ti vendicherò.  
G: Bene sono salvo ho portato a termine il mio compito.
Ginkotsu informò immediatamente Naraku della riuscita del piano.
N: Bene e anche questo è sistemato.
Erano quasi le 20:00 quando Inu decise di passare da suo cognato per sapere se c’erano novità. Non voleva parlarne al telefono in quanto temeva che qualcuno potesse sentire ciò che si dicevano. Inu sapeva che sia Miroku che Inuyasha sapevano dell’esplosione avvenuta in carcere, però le ragazze no, ed era proprio questo che doveva evitare. Kagome in special modo non doveva sapere niente.
In: Ryu potresti accendere la tv così vediamo se ci sono notizie.
Ryu accese la televisione, e come aveva previsto Inu stavano trasmettendo il telegiornale con gli aggiornamenti, si parlava già dell’agguato teso al blindato che trasportava Koga Yoro. Nell’esplosione nessuno si era salvato.
Ry: Inu era di questo che ti volevo parlare.
In: Io invece ho avuto i risultati dell’autopsia, però non gli ho ancora letti.
Ry: Allora che aspetti, forza diamo un’occhiata a quei fascicoli. Spero vivamente che quel cadavere sia il suo.
Inu aprì il fascicolo e quello che scoprì non piacque per niente. I resti rinvenuti non appartenevano a Naraku Onigumo il dna del cadavere era incompatibile  con il suo, mentre combaciava alla perfezione con quello di Homura. Dunque avevano programmato l’esplosione e architettato la fuga di Naraku provvedendo a depistare a dovere le guardie. Però sicuramente aveva ricevuto aiuto dall’esterno ma adesso c’era un altro quesito: Chi aveva aiutato Naraku?
In: Troppo facile. Avevo immaginato che l’esplosione era stata innescata da qualcuno e anche che i resti non fossero i suoi. Comunque secondo me dietro l’esplosione del blindato c’è lui, in fondo Koga è stata una sua pedina che ha fallito dunque è più che normale che gliel’abbia fatta pagare. Questi sono i suoi metodi e noi lo sappiamo bene.
Ry: Hai ragione. Speriamo che non riprenda con i ragazzi, Inu dobbiamo intensificare la sorveglianza su di loro.
In: Hai perfettamente ragione. Accidenti dopodomani i ragazzi usciranno per forza per finire gli scritti degli esami speriamo bene.
Ry: Già e poi Inuyasha e Miroku compiono gli anni e se la situazione non si sarà ancora risolta dovremo intensificare ancora di più la sorveglianza intorno alla villa.
In: Hai ragione.
Ry: Inu scusa stamattina passando dalle parti di casa tua ho visto che ci sono dei mezzi da costruzione nella villa che apparteneva a mia sorella. L’hai venduta?
In: Forse avrà dei nuovi inquilini è davvero un peccato che resti abbandonata una così bella casa.
Ryu guardava Inu sorpreso in quanto ogni volta che lui aveva detto di vendere la casa lui puntualmente si rifiutava perché quella era un ricordo di sua moglie, ora sentirlo parlare così gli risultava sospetto. Però non era il caso di investigare in quanto dovevano concentrarsi maggiormente sul problema Naraku.
Dopo un po’ si salutarono e Inu si diresse a casa dove trovò un vero pandemonio. C’era chi si rincorreva, chi piangeva per le risa e ovviamente chi se ne stava in disparte osservando in silenzio il casino che stavano combinando. I ragazzi si fermarono quando videro apparire Inu.
In: Ragazzi ma cosa è successo qui?
M: Ehm niente.
In: Niente? Vi si sente urlare da fuori e da quello che ho visto non direi proprio che non stavate facendo niente.
Se: Te lo dico io. In pratica i signorini si sono stancati di studiare e hanno ben pensato di organizzare qualche scherzo che in qualche modo ha preso una brutta piega.
In: E in cosa consisterebbe questo scherzo.
K: Inuyasha uguale the ring, Miroku ha approfittato della confusione per fare qualche toccatina e mia sorella gli è corso dietro.
In: Povero figlioletto, Sesshomaru sei stato davvero crudele a far scoprire questa piccola paura di tuo fratello.
All’improvviso le luci si spensero e Sesshomaru sospirò. Si sentirono dei passi e all’improvviso davanti ad Inuyasha apparve un pagliaccio identico ad IT, quella era Rin travestita, che illuminò il suo viso con una torcia per rendere ancor più spaventosa la cosa. Inuyasha urlò talmente forte che i ragazzi portarono le mani alle orecchie. Il malcapitato andò a chiudersi a chiave nel bagno e non uscì finchè tutti non furono svestiti e le luci non si accesero.
In: Ragazzi non dovete giocare così con le paure delle persone, può essere pericoloso per chi ne soffre. Quindi siete pregati di non farlo più, ammetto tutto ma non questo. Come vi sentireste voi se vi fosse fatta una cosa del genere?
K: Non bene.
Inu era stato abbastanza chiaro ed aveva perfettamente ragione, erano davvero andati oltre il limite. Kagome si diresse verso il bagno dove si era chiuso Inuyasha chiedendoli di farla entrare. Inizialmente era titubante se aprire o meno, temeva che si trattasse di un altro scherzo, però dopo aprì.
I: Vi siete divertiti abbastanza?
K: Scusami Inuyasha avevo dimenticato come hai reagito la sera del film, volevamo solo passare un po’ di tempo ma abbiamo scelto il modo peggiore.
I: Il tempo lo volevate passare ridendo di me? Dimmi se lo facessi io a voi come vi sentireste?
Disse deluso.
K: Hai ragione siamo stati degli stupidi, di certo io non bene. Scusami ancora, se sei arrabbiato con me hai tutte le ragioni. Tuo padre ce lo ha fatto capire ed è rimasto molto deluso da noi e per questo ci ha dato anche una bella punizione.
I: E sarebbe?
K: Ci ha proibito di uscire.
I: Ah sì. Per quanto tempo?
K: Finchè lo riterrà opportuno, potremo uscire solo per andare a dare gli esami
Inuyasha anche se era arrabbiato per quello che gli avevano fatto, pensò che quello fosse stato un buon pretesto per far rimanere le ragazze dentro senza che si insospettissero. Dunque non tutto il male era venuto per nuocere.
I: Ok non pensiamoci più e soprattutto non fatemelo mai più.
K: Non sei arrabbiato?
I: Sì e no perché in fondo avete avuto la punizione che meritavate. Ovviamente quella non vale per me e quindi potrò uscire quanto voglio e quale modo migliore per vendicarmi.
K: Uffa, va bene che ne dici di andare a mangiare qualcosa?
I: Non ho per niente fame quindi andrò direttamente in camera.
K: Ok vengo anche io tanto giù avranno già finito.
I: Come vuoi, ma sappi che le scuse che mi hai fatto prima non mi bastano.
Disse con tono malizioso.
K: E va bene ho capito come vuoi essere chiesto scusa e questa volta non potrai dire che non saranno abbastanza.
Finalmente uscirono dal bagno ed andarono in camera dove Inuyasha ricevette le sue scuse e Kagome fu felice di dargliele. 

ANGOLO DELL'AUTRICE:
Bene ragazzi complimenti per chi aveva scommesso che Naraku non era morto, infatti è vivo ha i suoi complici e ha cominciato a punire chi ha osato fallire. I resti rinvenuti nel carcere erano del nostro caro professore. Però chi sarà l'altro evaso? Bho..... E chi è quello che ha osservato la scena dell'esplosione del blindato e ha giurato di vendicare Koga? 
Questo capitolo lascia in sospeso vari quesiti, qualcuno verrà risolto nel prossimo capitolo mentre altri in altri capitoli.
Ringraziamenti:
Ringrazio chi legge e chi recensisce, ogni volta che vedo i numeri delle visualizzazioni che salgono sono sempre stra super mega felice. Grazie a questo vado avanti.
Baci Inu_ka 

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Capitolo 42
*** E' davvero tutto finito ***


La notte per i ragazzi passò in tranquillità mentre Inu cominciò ad esaminare il materiale raccolto inerente agli ultimi eventi. Ora restava da scoprire dove Naraku si nascondeva.
Naraku intanto nel suo nascondiglio stava escogitando un piano per potersi riappropriare di quello che gli era stato tolto inoltre voleva vendicarsi anche di chi gli aveva causato tutti quei guai.
N: Maledetto No Taisho me la pagherai cara.
G: Naraku come credete di fare a vendicarvi di No Taisho?
N: Tu non preoccuparti non ho intenzione di colpire lui direttamente, diciamo che la mia sarà una vendetta trasversale. Se non ricordo male dopodomani sarà il compleanno del figlio minore. Bhe avranno una gradita sorpresa.
I giorni successivi furono relativamente tranquilli, i ragazzi studiarono duramente e la scusa della punizione fortunatamente resse e le ragazze non sospettarono niente.
Il giorno della terza prova arrivò e Inu riuscì anche ad accompagnare i ragazzi, merito di Inuyasha che aveva trovato la scusa di non sentirsi bene e quindi non voleva andare a piedi anche perché faceva caldo. Ovviamente stava più che bene.
In: Bene ragazzi siamo arrivati mettetecela tutta un altro po’ e potrete godervi le vacanze, dopo di questa vi mancano solo gli orali.
K: Sì oggi ci diranno quando ci toccano.
I: Sì tanto i tuoi saranno il giorno del tuo compleanno.
Disse facendoli la linguaccia.
K: Intanto oggi sono capitati a te e a Miroku.
M: Che bel regalo per i nostri diciotto anni.
S: Ragazzi sbrighiamoci.
I ragazzi salutarono Inu e si diressero nella scuola dove furono smistati per lo svolgimento della terza prova.
I ragazzi svolsero la prova senza nessuna difficoltà, in fondo avevano studiato tantissimo quindi erano piuttosto preparati. Quando finirono si diressero verso la segreteria per poter vedere il giorno in cui avrebbero svolto la prova orale.
K: Nooooooo! Inuyasha sei uno iettatore. Non è possibile.
M: Kagome che succede? Aspetta hai detto che Inuyasha è uno iettatore, ciò significa che i tuoi orali sono il 2 luglio, giusto?
I: Aahahahahahh, ben ti sta, fino ad oggi hai riso di me ora rido io di te.
S:Sìììì.
I: Anche i tuoi sono capitati il 2?
S: Sì. Ragazzi e voi?
I ragazzi cercarono i loro nomi e come avevano immaginato erano capitati lo stesso giorno.
I: Il 3.
S: Ok, allora Kagome che ne dici se posticipiamo la festa di un giorno? Così possiamo fare anche tardi e festeggiare anche la fine degli esami?
K: Hai perfettamente ragione sorellina.
Deciso questo si avviarono verso l’uscita della scuola dove trovarono Inu ad aspettarli.
K: Accidenti Inuyasha non basta la punizione che ci ha dato tuo padre oggi ti ci sei messo anche tu.
I: Ehi non sono in piena forma e non mi va di camminare, quando gli esami saranno finiti sai quante passeggiate potrai fare.
K: Sì ma io mi sono stancata di rimanere in casa.
I: Così la prossima volta ci penserai due volte prima di fare scherzi idioti come quello dell’altra volta.
K: Uffa ti ho chiesto scusa.
I: E mi è anche piaciuto.
Disse maliziosamente. Kagome al ricordo arrossì.
Arrivati a casa posarono il materiale in biblioteca e andarono a pranzare.
In: Allora ragazzi come è andata la terza prova?
S: Più che bene.
In: Su di te non avevo dubbi, e a voi com’è andata.
K, I, M: Bene.
In: Mi sembra ieri quando anche io ho fatto gli esami di stato.
I: Papà sono passati la bellezza di ventitre anni da quando hai fatto gli esami di stato.
In: E va bene non è stato proprio ieri ma me li ricordo come se fosse stato ieri.
I: Quanti giri di parole.
Se: Il solito delicato. Perché non stai zitto per una volta.
I: Tò il ghiacciolo è in casa, che strano non si sente per niente fa talmente caldo che forse ti stai sciogliendo.
Disse sarcastico alchè Sesshomaru li mollò un pugno sulla testa.
In: Ragazzi smettetela per una buona volta. A volte sembra di avere a che fare con dei mocciosi, quando vi deciderete a crescere.
Se: Lui mai, anche se oggi diventa maggiorenne.
I: Spiritoso.
In: Allora ragazzi siete pronti per questa sera?
M: Ovvio sarà una grandiosa festa.
I: Senza spogliarelliste.
M: Eh che centra?
I: A inizio anno scolastico hai chiesto a me di invitarle perché Sango non voleva. Lo hai dimenticato?
M: Ah sì è vero, però non mi interessano più.
Disse guardando la sua ragazza che già mostrava un’espressione da film horror.
Intanto qualcuno stava preparando un piano a dir poco diabolico.
N: Allora avete capito il piano? In fondo non è complicato.
Il piano prevedeva di imbucarsi alla festa e quindi agire dall’interno e per questo avevano bisogno di un complice e Naraku aveva provveduto anche a quello. Di lui non avrebbero mai e poi mai sospettato.
Durante la giornata le ragazze si prepararono per i compleanni, Jakotsu aveva portato il vestito di Sango quando loro erano a scuola, quindi Miroku non lo aveva visto stessa cosa per Kagome.
I ragazzi invece erano piuttosto agitati, non per il compleanno, ma perché temevano che a quella festa potesse succedere qualcosa. Inu gli aveva rassicurati dicendo che intorno alla villa era stata aumentata la sorveglianza e inoltre avrebbe controllato personalmente gli invitati.
I: Papà io non mi sento lo stesso tranquillo. E se tra gli invitati si nascondesse qualche complice di Naraku? Non mi stupirei se avesse minacciato qualcun altro come successe per Ayame.
In: Non temere terremo tutto sottocontrollo.
I: Va bene se lo dici tu mi fido, ma non per questo abbasserò la guardia.
In: Bravo figliolo e adesso da bravi ragazzi andate a prepararvi.
I ragazzi si prepararono e all’orario si diressero nell’enorme salone dove si sarebbe svolta la festa.
Se Inuyasha e Miroku avevano pensato che la festa di Jakotsu fosse stata troppo esagerata, la loro fu peggio. Inu insieme ai genitori di Miroku avevano fatto le cose in grande, avevano optato per una cena che sembrava un matrimonio con tanto di musica soft accompagnato da un servizio impeccabile. I ragazzi in mezzo a tutto quell’eleganza si sentirono a disagio, non che si aspettassero una festa ordinaria come quelle dei loro amici, dove si gridava, ci si ubriacava e si litigava per riuscire a prendere qualcosa al buffet, ma quello per loro era davvero troppo. Fortunatamente, come era stato per Jakotsu, anche per loro la festa si sarebbe spostata altrove dopo la cena.
Era stato allestito nel giardino un enorme buffet di dolci e frutta con tanto di musica disco dove i ragazzi si sfrenarono a più non posso. Lì ci fu anche il taglio della torta.
I ragazzi stettero dietro alle fidanzate per tutta la durata della festa, non solo perché temevano che potesse succedere qualcosa, ma rimasero incollate a loro sin dal primo momento che le avevano viste. Infatti prima di uscire di casa i ragazzi quando le videro per poco non svennero, erano davvero belle nella loro semplicità. I vestiti non erano troppo eleganti ma addosso a loro stavano d’incanto.
Durante la festa Inuyasha e Kagome si allontanarono un po’ da quel trambusto e andarono in un posto più tranquillo ma talmente tranquillo che nessuno avrebbe immaginato che fossero lì.
I: Ehi Kagome sei un incanto. Però potevi evitare di vestirti così.
K: E perché?
I: Perché mi stai rubando la scena, di là tutti guardano te e non mi piace per niente.
K: Mmmmm sento puzza di gelosia, e non parlo per la scena rubata.
I: Hai ragione, solo io posso guardarti così e nessun altro.
Inuyasha nel dire questo aveva voltato il capo dal lato opposto, nonostante tutto era ancora molto orgoglioso e di certo l’aver ammesso una cosa del genere gli era costato parecchio, ma per lei avrebbe fatto questo ed altro.
Ad un tratto entrambi si sentirono stringere e trascinare, la cosa fu talmente veloce che non riuscivano a capire cosa stesse succedendo inoltre non potevano nemmeno chiedere aiuto perché i loro aggressori avevano provveduto a chiuderli la bocca. Il primo pensiero di Inuyasha fu quello di constatare come stava la sua ragazza, il terrore che potesse riaccadere quello che era successo poche settimane fa lo colpì peggio di una pugnalata. Cercava di liberarsi ma non ci riusciva, nessuno poteva vederli perché erano in luogo talmente isolato e inoltre erano stati portati fuori dalla villa e quindi nessuno avrebbe immaginato che fossero lì, inoltre erano presi tutti dai festeggiamenti e la musica assordante rendeva le cose ancora più complicate. In poche parole erano in trappola senza via di scampo. Uno degli aggressori improvvisamente parlò, il suono della sua voce lasciò i ragazzi interdetti.
?: State fermi e nessuno si farà male.
Non potevano credere alle loro orecchie, davvero quello che aveva parlato era lui? Di lui si fidavano, con lui si erano aperti lo avevano accettato per quello che era quando tutti lo disprezzavano. E ora lui come li ripagava? Tradendoli. Kagome cominciò a piangere, non per la paura, ma per la delusione mentre Inuyasha fremeva dalla rabbia. La rabbia per non poter aiutare la sua amata e rabbia per quel tradimento così ignobile.
Improvvisamente sentirono una risata a dir poco malefica così diressero lo sguardo verso la fonte di quella risata di scherno. Quello che videro li spaventò, ma soprattutto terrorizzò Kagome. Davanti a loro si era presentato il loro incubo peggiore: Naraku.
Kagome non credeva ai suoi occhi lei lo credeva dietro le sbarre e invece adesso era lì davanti a loro in carne ed ossa. Guardò Inuyasha in cerca di spiegazioni ma lui aveva chinato il capo, non sapeva come avrebbe fatto a dirle che lui sapeva della sua fuga, però lui lo aveva fatto per il suo bene. Questo era il motivo che lo aveva spinto a nasconderle la verità, ma Kagome avrebbe capito? La voce di Naraku lo ridestò dai suoi pensieri.
N: Bene bene bene finalmente ci rivediamo. Sapete quelle settimane in carcere mi hanno dato il tempo per architettare il mio piano. Mio caro Inuyasha questa volta tuo padre dovrà cedere per forza.
Poi si diresse verso Kagome e con l’indice li sollevò il mento.
N: E tu Kagome pensi di sopravvivere questa volta? Guardati basta così poco per farti crollare. Inuyasha rassegnati per quanto tu ti sforzi la perderai è solo una donna e le donne sono deboli, e una volta che l’avrai persa tu tornerai ad essere un ragazzo solo, senza amici, senza famiglia. Tutto quello che hai non ti apparterrà più. L’azienda della tua famiglia sarà mia e di certo non lascerò in vita tuo padre, tuo fratello per me non è un problema e i tuoi amici sono inaffidabili guarda come ti ha tradito Ayame e adesso uno di loro ti sta consegnando nelle mie mani. Inuyasha la solitudine sarà la tua unica compagna di vita.
Mentre Naraku parlava Kagome stava cercando con tutte le sue forze di reagire. Voleva farlo per lui, voleva farlo per Inuyasha. Sapeva quanto aveva sofferto mentre lei era in coma e di certo non voleva che riaccadesse. Quello che diceva Naraku era una falsità lei non sarebbe stata più una donna debole ma sarebbe diventata una donna forte, capace di reagire e soprattutto di essere in grado di aiutare e non solo essere aiutata, e sicuramente non avrebbe condannato il suo amato alla solitudine. Il passato era già stato crudele con lui e non avrebbe permesso che anche il presente e il futuro lo fossero, perciò raccolse tutte le sue forze e sferrò una gomitata nello stomaco del suo aggressore che preso alla sprovvista mollò la presa.
Kagome stava per avventarsi contro l’amico traditore che teneva bloccato Inuyasha ma qualcun altro l’afferrò senza farle male. Poco dopo anche Inuyasha riuscì a liberarsi, sembrava come se il suo aggressore avesse allentato la presa di proposito però non era quello il momento per simili riflessioni, si precipitò per salvare Kagome ma quando vide con chi stava la ragazza, si tranquillizzò e si avventò contro Naraku ma fu preceduto da una figura femminile, che da quello che si poteva vedere stava impugnando un’arma. Inuyasha riconobbe la ragazza e si stava chiedendo cosa ci facesse lì e cosa aveva intenzione di fare, inoltre nonostante impugnasse una pistola stava tremando come una foglia.
Ay: Che tu sia maledetto Naraku, pagherai a caro prezzo quello che hai fatto a mio fratello. Lo hai ingannato e quando non ti è servito più lo hai ucciso.
Kagome ascoltava le parole di Ayame con sempre più stupore. Davvero in pochi giorni era successo tutto questo? E perché non gli avevano detto niente? In realtà Kagome comprendeva il motivo per cui gli avevano tenuta nascosta l’intera faccenda, non poteva fargliene una colpa in fondo lo avevano fatto per il suo bene quello che era successo nelle scorse settimane aveva scosso tutti  e la paura che potesse riaccadere era ancora viva in tutti loro, ma non potevano sapere che lei prima del suo risveglio, quando aveva visto Izayoi, le aveva promesso che sarebbe stata più forte e che non avrebbe permesso più a nessuno di spaventare tutti quelli che la volevano bene o il ragazzo che l’amava.
 Mentre stava pensando a questo, continuò ad osservare quello che stava succedendo.
N: Ma bene dunque sapevi che Koga era tuo fratello? Poco importa ben presto lo incontrerai di nuovo.
Ay: Maledetto lo hai ucciso senza pietà.
N: Ha pagato per il suo fallimento.
Ay: Lo hai usato solo per i tuoi scopi lui alla fine non ne avrebbe ricavato nulla.
N: Nulla? Avrebbe vendicato i vostri genitori e per lui era tutto, dovresti saperlo.
Ay: Bugiardo. So la verità, so che la macchina che ha abbagliato quella dei nostri genitori era di qualche tuo complice, i signori Higurashi si sono trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato quello stupido marchio che ti distingue dagli altri ti ha tradito, e la bambina che era con loro me lo ha confermato. So anche che hai sfruttato il brutto periodo che stava passando il signor No Taisho per far ricadere la colpa su di lui. Naraku sei uno sporco manipolatore non meriti di vivere. Muori.
Mentre Ayame si apprestava a spararlo qualcuno fu più veloce di lei e la colpì a sua volta. Ayame cadde a terra esamine e ricoperta di sangue. La sua esitazione, forse, gli era stata fatale. Mentre i ragazzi osservavano la scena interdetti sentirono un altro colpo di pistola seguito dalla caduta di Naraku. Quando alzarono gli occhi per vedere chi era stato a sparare non potevano credere ai loro occhi. Quella situazione era ricca di sorprese.
Re: Hai avuto quello che ti meritavi brutto bastardo.
N: Tu come hai osato tradirmi.
Re: Io non sono mai stato un tuo complice, ti stavo solo spiando. Mi dispiace Naraku ma sei stato ripagato con la tua stessa moneta. Hai finito con i tuoi sporchi piani. Questo è per tutto il male che hai fatto e anche per quello che hai fatto a mia cugina.
N: Tu sei imparentato con gli Yoro?
Re: Esatto e per tua informazione, anche se non ti servirà a molto, la bambina che viaggiava con gli Yoro il giorno dell’incidente è mia sorella Shiori. Mi stupisce che tu non lo abbia scoperto ma ora poco importa. Muori.
Renkotsu sparò il colpo di grazia. Questa volta Naraku era davvero sparito per sempre. Inuyasha teneva stretta a se Kagome che si era rifugiata tra le sue braccia singhiozzando.
I: Kagome calmati è tutto finito adesso.
Kagome si allontanò da lui e lo spinse.
K: Inuyasha va via.
I: Ma che assurdità stai dicendo?
Inuyasha temeva che lo avesse detto perché lui gli aveva nascosto l’intera faccenda, ma non era così.
K: Inuyasha vattene, Renkotsu è armato e potrebbe voler vendicarsi per quello che è successo alla festa di Jakotsu. Ti prego va via e nasconditi.
Nel frattempo Jakotsu si era avvicinato a loro. Kagome guardò spaventata anche lui, in fondo poco fa aveva aggredito Inuyasha.
K: Tu cosa vuoi? Non basta averci tradito?
Ry: Calmati Kagome entrambi sono dalla nostra parte, quindi non avere paura Jakotsu non vi ha traditi e Renkotsu non vi farà niente.
Re: Ho di meglio da fare che occuparmi di piccole scaramucce.
I: Se così stanno le cose, mio caro Jakotsu dovrai spiegarci un bel po’ di cose.
Ja: Wuau mi hai chiamato caro.
Jakotsu si fiondò su Inuyasha facendolo quasi cadere.
I: Ehi levati dobbiamo fare ancora i conti quindi parla.
Ja: Sì lo so che vi devo delle spiegazioni e soprattutto delle scuse ma non stasera, se non sbaglio di là c’è una festa senza un festeggiato quindi andate qui ce la vediamo noi.
Ayame nel frattempo aveva ripreso conoscenza mentre Renkotsu stava già prestando i primi soccorsi il colpo fortunatamente le aveva colpito solo la spalla ma comunque chiamarono l’ambulanza. Se qualcuno l’avesse vista avrebbero giustificato la sua presenza dicendo che qualcuno si era sentito male, ovviamente fu necessario chiamare anche la polizia per la questione di Naraku. Il rumore delle sirene sarebbe stato coperto dal suono di quella musica assordante che stava scatenando la sua festa.
I: Zio come facevate a sapere che sarebbe venuto qui?
Ry: Le spiegazioni a domani ora andate di là e divertitevi. Nipotino caro i diciotto anni vengono una sola volta quindi ragazzi andate e scatenatevi, Jakotsu vai anche tu qui ce la vediamo noi. Ah Kagome come ti senti?
K: Un po’ scossa ma sto bene non preoccupatevi non mi succederà più niente. E ora forza cucciolotto andiamo di là.
Kagome involontariamente aveva chiamato Inuyasha cucciolotto davanti a tutti ma per questa volta lui sorvolò la questione. La felicità che stava provando adesso nel vederla finalmente felice era più forte del suo orgoglio, perciò si apprestò a seguirla dirigendosi così verso la sua festa.
Eh si quel compleanno sarebbe stato davvero memorabile.
Si diressero alla festa mostrandosi il più normale possibile anche se dentro di loro la paura per quello che era successo non era del tutto passata. Inuyasha non lasciò Kagome nemmeno per un istante, sebbene la questione fosse risolta per sempre, voleva assicurarsi che lei stesse davvero bene. Fortunatamente tutte le cose andarono per il verso giusto. Inu per buona parte della festa era mancato, sicuramente era stato chiamato da suo cognato per sistemare le cose all’esterno della villa infatti non era presente nemmeno allo scarto dei regali e di conseguenza il suo non c’era, però in seguito glielo avrebbe dato e senz’ombra di dubbio gli sarebbe piaciuto. Jakotsu rimase per il resto della festa con i suoi amici, seppur con un po’ di imbarazzo per quello che era successo. In realtà lui non gli aveva traditi ma aveva dovuto fingere per proteggere loro e la sua famiglia che era stata ricattata, se non avesse soddisfatto le richieste di Naraku avrebbe perso tutto ma in qualche modo era riuscito a salvare tutti. La festa proseguì senza intoppi e nessuno si accorse di nulla. La festa terminò verso le quattro e così dopo i ragazzi poterono andare finalmente a riposare. Durante la festa Miroku aveva fatto le sue solite allusioni per farsi dire il motivo della loro assenza ma come sempre Inuyasha lo freddò con lo sguardo. E sì l’indomani sarebbe stata una giornata davvero pesante, sarebbe stata la giornata delle spiegazioni, ma per il momento ognuno si diresse verso le proprie camere.
I: Finalmente possiamo rilassarci. Ehi Kagome che fai non vieni a letto?
K: Ah si scusa ero sovrappensiero. Stavo pensando a tutto quello che era successo oggi. E’ stata la giornata più faticosa della mia vita a partire da quegli stupidi esami di maturità.
I: Su forza non ci pensare vieni qui e rilassati.
K: Inuyasha dimmi la verità. Tu sapevi della fuga di Naraku e della morte di Koga?
Inuyasha si incupì, si aspettava quella domanda ma temeva che la risposta potesse portarli via tutto. Aveva paura che potesse avere una reazione come quella che aveva avuto prima di andare in coma. Cercava disperatamente un modo per poterglielo dire ma al momento la sua mente non riusciva a trovarne. Kagome aveva capito quello che stava pensando, ormai per lei lui era un libro aperto. Purtroppo per Inuyasha la cosa più bella e particolare che lo caratterizzava era anche quella che lo tradiva maggiormente. I suoi occhi, o meglio il colore dei suoi occhi, avevano il potere di rispecchiare pienamente il suo stato d’animo, e da quello che si poteva vedere adesso non era dei migliori. Erano spenti e scuri mentre di solito erano luminosi come l’ambra. Sapeva che temeva che lui lo lasciasse ma questa volta non sarebbe stato così, perciò gli risparmiò la fatica di trovare una giustificazione per quello che aveva fatto.
K: Inuyasha…..
I: Kagome mi dispiace io….
K: Ehi sta calmo non è successo niente non ce l’ho con te per avermi tenuto nascosta l’intera faccenda, forse all’inizio sì, ma col senno del poi ho capito che lo hai fatto solo per il mio bene. Immagino lo spavento che ti ho fatto prendere quella volta quindi non posso di certo biasimarti per quello che hai fatto. Non è forse andata così?
Inuyasha abbozzò un sorriso era contento che Kagome avesse compreso il motivo del suo gesto, restavano ancora dei punti da chiarire ma a questo avrebbe pensato dopo. Adesso voleva solo tenere tra le sue braccia la sua ragazza.
I: Sì, forse ho sbagliato, ma credevo che la situazione si sarebbe risolta prima della fine degli esami. Non immaginavo che sarebbero arrivati a tanto.
K: Un’altra curiosità. La tv non è veramente rotta?
I: Esatto, papà l’ha staccata per non vedere le notizie al telegiornale. Nemmeno io e Miroku lo sapevamo, lo abbiamo saputo per puro caso andando in un pub quella sera che tu e Sango non siete volute uscire. Perdonami Kagome se non te l’ho detto ma ho avuto paura.
K: Basta così non pensiamoci più adesso è davvero tutto finito e questa volta per sempre.
Kagome si accoccolò sul petto del suo amato dove potè sentire il suo battito accelerato senz’ombra di dubbio era per via della tensione che aveva sopportato negli ultimi momenti. Inuyasha la accarezzava teneramente finchè entrambi non caddero nelle braccia di Morfeo.
Quella giornata era stata davvero ricca di tensione, sorprese e festeggiamenti e per fortuna il tutto si era risolto nel migliore dei modi, e questa volta per sempre. Ora non restavano che il compleanno delle gemelle e gli odiati esami orali, dopo avrebbero potuto davvero dedicarsi al puro divertimento.

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Eccomi di ritorno da una lunga assenza, ma purtroppo quando la salute rompe, rompe e basta. Questo capitolo è stato scritto in ospedale perciò siate clementi se dovvessero, e sono sicura che ci sono, degli errori. Comunque per quelli che leggono e quelli che recensiscono spero che il capitolo sia piaciuto almeno un pochino, come vedete non c'è più pericolo che l'odiato Naraku torni alla carica quindi sono davvero rimasti solo i capitoli che saranno inerenti agli esami e al compleanno delle gemelle, visto che i nemici sono stati eliminati e quelli rimasti sono solo piccoli pesciolini. Ok con questo è tutto, ci vediamo al prossimo capitolo.
RINGRAZIAMENTI:
 
Ringrazio come sempre chi legge e chi ha recensito lo scorso capitolo.
BACI INU_KA

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Capitolo 43
*** Chiarimenti ***


Verso le 12:00 tutti si alzarono dai loro letti seppur con molta riluttanza, erano ancora stanchi per la serata passata ma dovevano pur sempre alzarsi e poi quel giorno dovevano essere chiarite molte cose.
In: Finalmente vi siete alzati?
I: Se fosse stato per me sarei rimasto ancora a dormire.
S: Figurati non avevo dubbi. Noi siamo svegli già da un bel po’.
M: Per mia sfortuna.
S: Comunque qui dovete spiegarci un bel po’ di cose.
In: Avete ragione mi dispiace l’avervi nascosto tutto ma non immaginavamo che fossero arrivati fin qui. Pensavamo che….
K: Su forza non pensiamoci più fortunatamente è tutto finito e questa volta è davvero per sempre.
Disse stringendo il braccio di Inuyasha.
S: Sì però io non ci ho capito niente quindi se non vi dispiace vorrei riuscire a capirci qualcosa di tutta questa faccenda.
In: Va bene. A pranzo ci saranno anche gli altri, compreso il vostro amico Jakotsu. Ragazzi lui non centra niente quindi non siate severi con lui.
K: Lo avevamo capito.
I: Sì ma all’inizio avrei voluto ucciderlo. Insomma hanno messo in atto quella messa in scena senza dirci niente.
Inuyasha fece una pausa strinse a se la sua ragazza e si rivolse a suo padre.
I: E dimmi papà se le cose vi fossero sfuggite di mano? Per fortuna non le è successo niente ed è riuscita anche a reagire. Ma se non fosse stato così?
Disse alzando la voce più del dovuto.
K: Inuyasha calmati non è successo niente come vedi è finito tutto per il meglio.
I:  Ma…
K: Inuyasha basta ne parleremo dopo quando ci saranno tutti, voglio sapere anche io quello che è successo ma solo quello, non mi interessa quello che mi sarebbe potuto succedere. Ci siamo intesi? E poi credo che nemmeno tuo padre ne sapesse niente altrimenti non ci avrebbe lasciati un secondo.
A questo Inuyasha non ci aveva pensato aveva dato per scontato che suo padre sapesse il tutto, ma ripensandoci bene Kagome aveva ragione così guardò perplesso la sua ragazza anche perché si chiedeva se davvero a lei non interessava quello che le sarebbe successo. Sicuramente lei voleva dimostrarsi più forte non voleva più essere la ragazza debole che doveva essere protetta e che per poco e per niente crollava. Lei lo avrebbe fatto per lui, avrebbe combattuto per lui e soprattutto per lui lei avrebbe continuato a vivere. Come già si era ripromessa lei non lo avrebbe mai più abbandonato. Quello che Naraku aveva detto non era vero, lei non avrebbe mai e poi mai permesso che la solitudine fosse l’unica compagna che Inuyasha avesse avuto perché quel posto apparteneva a lei e a nessun altro. Lei lo avrebbe consolato quando le cose non sarebbero andate come voleva, lei lo avrebbe curato quando non si sarebbe sentito bene, lei lo avrebbe rimproverato quando avrebbe sbagliato, lei lo avrebbe aspettato a casa quando sarebbe tornato stanco dal lavoro. Lei e soltanto lei avrebbe accompagnato Inuyasha nel lungo viaggio della vita con tutto ciò che sarebbe successo, certamente alla minima difficoltà lei non lo avrebbe mai abbandonato anzi in quei momenti gli sarebbe stato ancora più vicino, perché con lui voleva condividere ogni gioia e dolore, quindi non aveva motivo di preoccuparsi ma ovviamente la paura in lui era ancora viva e ci sarebbe voluto sicuramente tempo prima che questa si affievolisse e lei lo avrebbe aiutato anche in questo.
K: Bene e dopo aver chiarito questo che ne dite di andare a mangiare qualcosina? Io ho una fame da lupi.
S: La solita mangiona.
K: Ehi scusa se non mi sono abbuffata come te ieri sera, o pensi che non ti abbia vista?
Sango guardò stupita sua sorella di certo non si aspettava che in tutta quella confusione avesse notato quanto lei avesse mangiato.
S: Ehi non mi stavi spiando, vero? Come fai a sapere che ho mangiato più del dovuto?
K: Infatti non lo sapevo me lo hai detto tu adesso.
S: Ehi così non vale mi hai ingannata.
K: Ho imparato da te.
Disse facendoli la linguaccia.
In: Ok basta litigare anche io ho un po’ di fame e penso che anche i ragazzi ne abbiano.
M: Io forse più di tutti voi messi insieme.
I: Ma come la tua ragazza si è abbuffata e tu vuoi dire che non hai fatto altrettanto?
M: Non me lo ha permesso.
K: Eh!!
M: Dice che sono ingrassato anche se peso come prima.
S: Bhe mangiare troppo non fa solo ingrassare ma fa venire anche molte malattie.
K: E a te no?
S: Per una volta che l’ho fatto.
I: Sango era il suo compleanno potevi fare un’eccezione, e poi non hai pensato che se ingrassa è meglio per te?
S: Perché dovrebbe esserlo?
I: Perché diventa brutto e le altre ragazze non lo guarderanno più quindi non dovrai più preoccuparti.
S: Se diventa brutto poi non lo guardo più nemmeno io. Sì che l’aspetto esteriore non conta ma insomma anche l’occhio vuole la sua parte.
In: Ahahahah, va bene ragazzi andiamo di là tra un po’ arrivano gli ospiti e mi raccomando niente battaglie a tavola.
Se: Tze, parole al vento. Davvero ti aspetti che questi mocciosi ti ascoltino?
I: Papà avrà anche detto parole al vento ma come sei entrato tu si sono ghiacciate mister simpatia.
Se: Ah ah ah, spiritoso comunque se non vi dispiace vorrei mangiare così posso andare a studiare, cosa che dovreste fare anche voi.
K: Hai ragione, a proposito Inu che ne dici di mettere fine alla nostra punizione? In fondo non c’è più bisogno di rimanere in casa ormai è tutto finito. Allora?
In: Spiacente, ma la punizione rimane. Anche se è stato un modo per tenervi in casa il motivo principale era quello, lo scherzo che avete fatto era troppo pesante perciò non annullo ancora la punizione.
K: Uffa, Inuyasha ma perché dovevi avere paura di certe cose?
I: Ehi non scaricare la colpa su di me, nessuno vi ha obbligati a farmi quello scherzo perciò la colpa è solo vostra. Anzi stasera esco proprio.
K: Ah sì e con chi?
I: Mmmm un po’  di persone ci sono.
K: Ehi non  è che vuoi uscire da solo con Jakotsu?
I: Chi lo sa?
Disse canzonandola, alchè tutti scoppiarono a ridere. Dopo un po’ finalmente gli invitati arrivarono e terminato il pranzo fu il momento delle spiegazioni. Durante il pranzo si vedeva chiaramente che Jakotsu era in difficoltà in fondo non sapeva come l’avevano presa i suoi amici perciò quando fu il momento di parlare non sapeva da dove iniziare. Come prima cosa tutti furono messi al corrente di quello che era accaduto al compleanno, e come aveva detto Kagome Inu davvero non ne sapeva niente ma Inuyasha era rinomato per la sua capacità di saltare a conclusioni affrettate. Chi non sapeva cosa era successo rimase a bocca aperta davvero nessuno si era accorto di nulla e sentire quello che era successo per loro sembrava una cosa irreale. Ryu, Inu e Orochi avevano messo tutto sottocontrollo ed erano riusciti anche a scovare Naraku ma attendevano il momento opportuno per entrare in azione però come sempre Naraku gli aveva preceduti per questo motivo Inu non sapeva parte del piano perché non c’era stato tempo di avvisarlo, bisognava agire il prima possibile o per i ragazzi questa volta sarebbe stata davvero la fine. Si parlò anche del coinvolgimento di Jakotsu però a quello volle essere lui a spiegarlo ai suoi amici.
J: Ragazzi non so davvero da dove iniziare. Come prima cosa vorrei chiedervi perdono so che quello che ho fatto non è facile da perdonare ma credetemi non avevo scelta.
I: E Perché non avresti avuto scelta? Sentiamo.
Se: Stai zitto una buona volta e fallo parlare.
J: E’ successo ieri quando ho portato il vestito di Sango, mentre tornavo a casa una macchina mi ha tagliato la strada e due uomini mi hanno fatto salire sulla macchina. Mi hanno bendato finchè non siamo arrivati in un magazzino abbandonato, lì c’era Naraku che mi aspettava e vicino a lui c’erano Renkotsu e Byakuya.
K: Anche Byakuya è fuggito?
J: Sì ma ormai non è più un problema non ricordo esattamente il motivo ma dopo che ha detto qualcosa su di voi Naraku lo ha freddato senza pietà.
I ragazzi guardarono il loro amico stupiti non potevano credere a ciò che aveva detto. La malvagità di Naraku era davvero senza limiti.
M: E tu cosa centravi con i piani di Naraku?
J: Ha visto che ultimamente mi frequentavo con voi e ha cercato di usare me per arrivare a lui.
Disse indicando Inuyasha.
J: Voleva compiere una sorta di vendetta trasversale. Voleva colpire lui per poi costringere suo padre a cederli l’azienda.
S: E tu perché hai accettato?
J: Perché mi ha minacciato. Se io non avessi obbedito lui si sarebbe vendicato sulla mia famiglia, mi ha mostrato varie foto dei miei fratelli e dei miei genitori dicendo che conosceva ogni loro mossa e che da un momento all’altro avrebbe potuto colpirli.
K: Ho capito, mi dispiace che….
J: No aspetta non ho finito. Mio padre aveva già immaginato che Naraku avrebbe fatto una cosa del genere e quindi mi ha fornito un particolare congegno, che è ancora in fase di sperimentazione, grazie a quello ha potuto vedere cosa stava succedendo. Così ho finto di stare al suo gioco sapevo che mio padre avrebbe trovato una soluzione infatti si è messo subito in contatto con Ryu e insieme hanno organizzato la trappola che avrebbe incastrato Naraku. Kagome Inuyasha mi dispiace avervi coinvolto non era mia intenzione ma soprattutto avevo paura per te, Kagome, se fosse successo qualcosa non me lo sarei mai perdonato.
Disse chinando il capo e con gli occhi lucidi. Gli altri capirono quanto fosse stato difficile per lui recitare quella parte e quindi non gliene facevano una colpa.
K: Ehi non preoccuparti non è successo niente come vedi sto alla grande e ora grazie a te sto anche meglio, possiamo dire che l’incubo Naraku è finito per sempre. E poi se ci pensi Jakotsu se tu e gli altri non avesse messo in atto questo piano chissà cosa ci sarebbe potuto accadere forse Naraku avrebbe realizzato i suoi piani chi lo sa. Però come vedi è finito tutto per il meglio proporrei di uscire e festeggiare ma purtroppo non abbiamo il permesso. Siamo ancora in punizione per un piccolo scherzetto.
Disse guardando prima Inu e poi Inuyasha.
S: Dai lo faremo dopo il nostro compleanno.
K: Tu dici che la punizione sarà finita?
S: Sì perché lo chiederemo come regalo di compleanno. Tanto adesso dobbiamo impegnarci per gli orali.
K: Ottima idea come regalo di compleanno e per quanto riguarda lo studio sorellina non ti smentisci mai.
Inu guardava sbalordito, le ragazze in quella situazione erano riuscite a trovare il lato comico. La punizione sarebbe stata tolta di lì a poco ma comunque voleva tenerli ancora sulle spine.
K: Allora Inu ce lo farai come regalo.
In: Non so ci devo pensare.
K: Sango mi sa che quello stupido scherzo ci ha bruciato l’estate.
Disse con rammarico, vedendo i loro volti tutti scoppiarono a ridere.
K: Tornando a quello che stavo dicendo prima, Jakotsu non devi preoccuparti non ce l’abbiamo con te anzi sapendo adesso come sono andate realmente le cose non possiamo che essertene grati. Quindi non pensiamoci più e gettiamo questa storia nel dimenticatoio. Inu il permesso di uscire in giardino ce lo dai?
In: Ma sì potete andare non sono così venale. La punizione non vale all’interno della villa quindi qui potete andare dove volete.
S: Grazie.
Disse sarcastica.
I: Bene andiamo a prendere un po’ d’aria in casa si gela e per una volta non è colpa di Sesshomaru. Papà dovresti alzare la temperatura di questi climatizzatori sai non fa bene alle persone della tua età.
In: Ehi stai insinuando che sono vecchio? Ma tu guarda che insolente.
I: Eddai papà stavo scherzando. Dai però un po’ di aria fresca non ci fa mica male.
Tutti uscirono fuori per respirare un po’ di aria pulita. Jakotsu era felice di avere degli amici come loro e soprattutto era felice che loro avessero compreso il motivo del suo gesto. Dopo questo non potè che constatare che quelli erano veri amici.
Quando furono fuori Inuyasha rivolse una domanda a Jakotsu lo voleva chiedere prima ma tra le varie battutine gli era sfuggito.
I: Jakotsu scusa un’ultima cosa. Ma nel piano rientravano anche Ayame e Renkotsu?
J: Ayame no mentre Renkotsu sì.
K: In che senso?
J: Come avete sicuramente sentito Ayame e Renkotsu sono cugini. Renkotsu era un infiltrato non era un vero complice di Naraku lo spiava per conto di mio zio. Lui è il responsabile del carcere dove era rinchiuso Naraku.
M: Non capisco.
J: Se mi fai finire. Come dicevo mio zio è responsabile del carcere e ultimamente era un po’ sospettoso nei confronti di alcuni dipendenti, tra questi vi era il fratello di Renkotsu cioè Ginkotsu. Quest’ultimo lavora lì come guardia ma a mio zio non è mai piaciuto anche perché è entrato lì con la raccomandazione di Naraku, quando questi era ancora incensurato.
S: Il suo potere fin lì arrivava?
J: Bhe il denaro corrompe tutti anche le istituzioni. Comunque Ginkotsu per avere quel posto non esitò a far ricadere la colpa di alcuni reati di Naraku su suo fratello, mio zio se ne accorse e cercò in tutti i modi di scagionare Renkotsu da quelle false accuse ovviamente in questo fu aiutato da mio padre e riuscì nell’intento, per gratitudine Renkotsu accettò di fare la spia per conto loro. Ecco perché siamo riusciti a sapere vari reati di Naraku. Per quanto riguarda Ayame lei ha agito per vendetta.
K: Ma come faceva a sapere dove avrebbe trovato Naraku?
J: Non so forse avrà ascoltato qualche conversazione di suo cugino Renkotsu oppure è stata manipolata da qualcuno. Sinceramente non so come abbia fatto.
S: Spero che non sia in condizioni gravi.
J: No sta bene il colpo l’ha solo sfiorata ho chiamato io questa mattina per sapere come stava.
K: Bhe meno male. In fondo mi dispiace anche lei è stata ingannata da Naraku. Il solo pensiero di quanta sofferenza quell’essere abbia provocato mi fa venire i brividi. Quindi probabilmente questo Ginkotsu è coinvolto anche nella fuga di Naraku?
J: Con molte probabilità sì. Adesso stanno visionando dei filmati di alcune telecamere che nemmeno i dipendenti sanno che ci sono.
I: E tu come lo fai a sapere?
J: Bhe le hanno messe mio padre e mio zio, come tuo padre le ha fatte mettere nella nostra scuola, o pensavi che non lo sapessi?
Inuyasha si stupì non riusciva a spiegarsi come avesse fatto a saperlo, poche persone lo sapevano e lui non era tra queste. Comunque adesso la cosa non gli interessava più, tanto per lui quella scuola era finita lì dopo gli orali non ci avrebbe messo più piede.
Dopo aver finalmente chiarito come erano andate le cose tra una chiacchiera e l’altra si fece abbastanza tardi e dopo cena ognuno tornò nelle proprie camere. Tutti erano stremati se non fisicamente, psicologicamente lo erano perciò non fecero fatica ad addormentarsi. L’indomani avrebbero ripreso con gli studi.

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Bene abbiamo chiarito il finto tradimento di Jakotsu. So che come capitolo è corto e non è un granchè anzi è piuttosto contorto e per questo vi chiedo perdono. Spero che vi piaccia lo stesso.

RINGRAZIAMENTI: 
ringrazio come sempre chi legge e chi ha recensito lo scorso capitolo, cioè:
ROSADC
e
ROSSYRAIDER
Vi ringrazio di cuore.
BACI INU_KA

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Capitolo 44
*** Fine degli esami ***


La mattina Sango fu la prima ad alzarsi dal letto mentre Inuyasha e Kagome erano già svegli da un po’ ma rimanevano comunque a letto.
I: Kagome sento dei passi fin troppo familiari che si avvicinano secondo me tua sorella sta venendo qui per farci alzare. Peccato che io non voglia staccarmi da te.
Infatti Inuyasha la teneva stretta a se come se avesse paura che lei da un momento all’altro scappasse via.
K: Ehi cucciolotto vedi che se mi lasci non fuggo non temere l’ho promesso a tua madre e non verrò meno alla promessa. Le ho promesso che sarei diventata più forte e che non ti avrei abbandonato per nulla al mondo quindi non devi avere più paura di niente. Ci siamo intesi?
I: Sì, però per quanto mi impegni non riesco a liberarmi di questa paura.
K: Inuyasha ora che è tutto finito non c’è più bisogno di preoccuparsi e penso che ieri ti ho dato una bella dimostrazione di quanto io mi stia impegnando.
I: Già infatti pensavo che quella non eri tu, e brava la mia cucciola mi sa che tra un po’ il più debole sarò io.
K: Nessuno è più forte dell’altro adesso la nostra unica paura sono…
I: Gli esami.
K: Bravo e credo che tra un po’ qualcuno verrà a ricordarcelo.
Infatti appena finì la porta si spalancò lasciando il posto alla figura che loro si aspettavano di vedere.
S: Ehi pigroni interrompete tutto quello che stavate facendo e andate a lavarvi che dobbiamo iniziare a studiare.
K: Sango non si svegliano così le persone e soprattutto non si entra senza bussare.
S: Ehi sapevo che eravate svegli e che non stavate facendo niente, stavate solo parlando.
I: E va bene ma adesso se non ti dispiace andiamo a prepararci, ci vediamo di sotto.
Così Sango andò via e la coppia andò a prepararsi.
I giorni passarono velocemente tra studio, appunti, tesine e grida la vita per loro adesso era davvero quella di un qualsiasi liceale alle prese con gli esami. Niente più preoccupazioni, niente più paure e niente più pericoli, ora l’unico pericolo era non riuscire a passare gli orali ma visto come si erano preparati gli avrebbero passati senza problemi ovviamente non tutti avrebbero avuto lo stesso voto ma per qualcuno di loro l’importante era passarli.
Il giorno degli orali per le gemelle arrivò e con esso anche il compleanno. Inuyasha non vedeva l’ora di dare il suo regalo alla sua ragazza ma come era stato concordato doveva aspettare i giorno dopo, visto che i loro orali sarebbero stati quel giorno e quindi avrebbero festeggiato la sera con molta più tranquillità anzi avrebbero avuto molte cose da festeggiare.
K: Ragazzi ho paura.
Disse piagnucolando.
S: Ehi calmati abbiamo studiato duramente ce la faremo.
K: E se mi dimentico le cose? Che figuraccia. Che sfortuna proprio il giorno dei miei diciotto anni, Sango non provare a dirmi che per te questo è un regalo perfetto.
S: Colpita e affondata. Dai pensa che tra qualche ora sarà tutto finito.
M: Già, domani tocca a noi.  Bhe dai andiamo altrimenti arriveremo tardi.
S: Voi perché non rimanete qui a ripetere?
I: E lasciarvi da sole nel momento del bisogno? Non se ne parla vogliamo venire anche noi così ci renderemo conto di com’è la commissione.
M: Inuyasha ti ricordo che sei fidanzato.
I: Ehi io non intendevo quello.
S: Lo sappiamo è solo che lui pensa solo a quello. Allora andiamo.
K: Va bene andiamo al nostro ultimo processo così vediamo se ci scagionano o ci rimettono in prigione.
A quella frase tutti scoppiarono a ridere. Per tutto il tragitto Kagome non parlò era davvero terrorizzata da quegli esami.
I: Dai tranquilla andrà tutto bene e poi il tema che hai scelto è stupendo.
K: Sì però mi sa che invece dell’amore dovevo scegliere la morte.
S: Eddai non farla così tragica, ecco siamo arrivati. Ragazzi voi venite a vederci?
M, I: Ovvio.
K: Oh no che vergogna.
I ragazzi entrarono nella scuola e si diressero verso l’aula prescelta per gli esami orali. Quando fu il turno delle gemelle la prima ad essere chiamata fu Kagome.
Pres: Higurashi Kagome.
K: Presente.
I: In bocca al lupo.
M: Non preoccuparti sarà una passeggiata.
S: Muoviti che dopo tocca a me.
Kagome fece un respiro profondo e si accomodò al posto designato.
Pres: Bene Higurashi esponga la sua tesina.
K: Il tema è l’amore.
Fece un altro respiro profondo rivolgendo un tenero sguardo al suo ragazzo che era lì che la stava ascoltando e che le fece ok con il dito.
K: Bene. Ognuno di noi è portato a credere che per amore si intenda solo quello tra un uomo e una donna ma non è così, perché ci sono diversi tipi di amore come quello per una professione, per una passione, per il proprio animale, per la natura. Insomma ci sono diversi tipi di amore molti, come già detto, sono portati a credere che l’amore sia solo quello tra un uomo e una donna questo però a mio parere è solo perché questo tipo di amore è quello più forte che si possa provare. Insomma da questo tipo di amore può nascere uno ancora più forte cioè quello per la famiglia perché se l’amore della coppia è autentico questo si manifesta tramite la nascita dei figli e se in una famiglia vi sono più figli all’interno di essa nasce un altro tipo di amore cioè l’amore fraterno. I figli sono la dimostrazione dell’amore dei genitori perché in lui vi è la prova dell’amore che hanno provato in quel momento per far sì che venissero al mondo. Rare sono le volte in cui non è così ma comunque anche se per generarlo vi è stata violenza e di conseguenza odio se il bambino viene alla luce il più delle volte la madre lo ama come se fosse stato generato con l’amore. Molti riescono a provare amore anche se non lo hanno mai ricevuto proprio perché non vogliono che altri soffrano come ha sofferto lui per questa mancanza però questo è possibile solo se qualcuno glielo fa notare e soprattutto gli fa scoprire cosa significa amare facendoglielo provare in prima persona. Ognuno di noi a suo modo ha bisogno di ricevere amore perché se non lo riceve non sa cos’è e di conseguenza non sa come darlo. Altri invece si rifiutano di amare perché per loro o è segno di debolezza oppure è un modo per evitare una sofferenza che forse si è provato in passato.
Pres: Cosa può portare un individuo a reagire così? Poi definisca cos’è per lei l’amore fraterno.
K: Bhe per quanto riguarda la prima domanda un individuo può formare questa sua concezione sull’amore in seguito alla perdita di un genitore o ad una delusione ricevuta da una persona che credeva lo amasse. Mentre per quanto riguarda l’amore fraterno questo rapporto è più un rapporto amore/odio. Molti fratelli si amano e si odiano allo stesso tempo. L’amore per il proprio fratello viene in modo naturale mentre l’odio, che però a mio parere non è sempre autentico,  viene sviluppato in determinate situazioni  qui spesso giocano un ruolo fondamentale i genitori in quanto il loro modo di trattare i figli influisce il rapporto tra i fratelli, diciamo che si tratta del classico confronto che si fa tra i figli come ad esempio lui è più intelligente di te oppure quando dicono che uno è più educato mentre l’altro è attaccabrighe, insomma ci sono un’infinità di esempi. Però non è sempre presente la componente dell’odio in questo tipo di amore come ho detto il più delle volte questo dipende dai genitori che devono impedire che i figli provino gelosia o altro tra loro.
Senza volerlo Kagome aveva fatto l’esempio dei fratelli No Taisho. Infatti il maggiore si rifiutava di amare per paura di soffrire come aveva sofferto per la perdita della madre mentre il minore per molti anni era stato un tipo scontroso proprio per la mancanza dell’amore materno e quando aveva deciso di legarsi a qualcuno questa lo aveva tradito senza alcuno scrupolo, ma adesso con lui c’era lei e questo lei non lo avrebbe mai fatto.
Pres: Per lei quali possono essere le conseguenze dovute alla delusione dell’amore?
Kagome rivolse un’altra occhiata fugace al suo ragazzo che da quello che aveva potuto vedere aveva gli occhi lucidi.
K: Bhe il soggetto che ha subito queste situazioni può diventare o un tipo freddo, insensibile e impassibile a ciò che lo circonda oppure può diventare un tipo scontroso, burbero e violento. Questo per loro può essere un modo per proteggersi quindi per loro, due sono le soluzioni o isolarsi e chiudersi in se stessi interrompendo qualsiasi contatto con gli altri oppure diventare un tipo violento e scontroso per far sì che gli altri lo rispettino guadagnandosi un posto nella società in entrambi i casi questi soggetti sono asociali cioè incapaci di relazionarsi con gli altri. Poi vi è anche un altro modo di reagire a queste situazioni ed è il caso di molti omosessuali. Cioè alcuni ricevono delusioni dall’altro sesso portando questo a rifiutarlo. Per delusione non parlo solo di quelle tra fidanzati ma anche di delusioni familiari. Cioè se un bambino vede alcuni atteggiamenti della madre che non piacciono e che lui rifiuta sarà portato a credere che tutte le donne siano così e quindi rifiuterà di legarsi con una donna, ovviamente non sempre è così. Alcuni diventano omosessuali per motivi genetici ma su questo non mi soffermo.
Pres: Quindi lei afferma che si possa provare amore per lo stesso sesso?
K: Sì perché come già detto l’amore non è solo tra un uomo e una donna.
Pres: Perfetto. Per sapere se l’amore in una coppia è autentico come farebbe e inoltre per lei cosa significa amare?
K: Per me la dimostrazione di un amore autentico è riuscirlo a trovare nelle situazioni più difficili cioè se alla prima difficoltà la persona che ami ti abbandona quello per me è la prova che un amore non è autentico, perché amare significa lottare per rendere felice il proprio partner, resistere alle difficoltà per non deluderlo aiutarlo nei momenti difficili quando tutto sembra perduto e combattere con le unghia e con i denti contro chi vuole separarli sia fisicamente che sentimentalmente.  A volte può essere necessario anche combattere contro se stessi per amore.
Pres: Complimenti Higurashi, ora un’ultima domanda e poi do la parola ai docenti. Come definiresti l’amore?
K: Un arma a doppio taglio. Perché l’amore può anche uccidere una persona e non solo, per amore uno è anche disposto ad uccidere. Direi che amare significa anche inevitabilmente odiare. Perché istintivamente sei portato ad odiare chi odia la persona che ami e che voglia ferirla.
Pres: Bene. Docenti lascio a voi la candidata.
Inuyasha nel frattempo, senza farsi accorgere, si era alzato quelle riflessioni sull’amore lo avevano davvero toccato perché rispecchiavano in pieno la loro relazione e tutto quello che avevano passato. Mentre ripetevano a casa lei non aveva menzionato quasi per niente questi pensieri, sicuramente gli erano venuti spontanei dunque quelle non erano un insieme di parole scritte per fare colpo sulla commissione ma erano parole dettate dal cuore. Dopo un po’ rientrò non voleva che non vedendolo si agitasse. Quando rientrò Kagome aveva quasi finito e la parola era ritornata al presidente.
Pres: Higurashi mi complimento con lei ha fatto un ottimo esame se teniamo conto anche delle prove scritte. Quello che mi ha toccato di più è stata la sua esposizione sull’amore perché non si è soffermata sul classico “e vissero tutti felici e contenti”, ma anche esposto vari tipi di amori e la parte dell’amore per i figli, la definizione che ha dato sull’amore e il significato di amore autentico sono state le parti più belle della tesi. Il percorso è stato attinente al tema ogni autore era ben collegato. Mi complimento ancora con lei.
Disse dandogli la mano a questo gesto Kagome si emozionò e lasciò sfuggire qualche lacrima. Poi si alzò e si diresse velocemente verso il suo amato.
I: Ehi hai visto che ce l’hai fatta?
K: Sì ma ho ancora le mani che mi tremano.
I: Su è tutto finito, hai sentito il presidente hai fatto un ottimo lavoro. Anche a me è piaciuta la tua definizione sull’amore sai mi è sembrata molto simile alla nostra storia.
K: Inuyasha mi dispiace non l’ho fatto di proposito.
I: Cosa?
K: Quando ho menzionato come diventano i soggetti che sono stati delusi dall’amore non volevo.
I: Ehi mica esistiamo solo noi. Però se prenderai un bel voto voglio una ricompensa.
K: E quale sarebbe?
I: Prima vediamo cosa prenderai e poi vedremo.
K: Va bene. Oh guarda stanno per chiamare Sango.
Pres: Higurashi Sango.
S: Presente.
M: In bocca al lupo amore.
S: Crepi.
Pres: Bene lei è parente della Higurashi che era qui prima di lei?
S: Sono la gemella.
Pres: Quale tema ha portato?
S: La natura.
Pres: Prego esponga.
S: Sì. Allora Il termine natura deriva dal latino natura, participio futuro del verbo nasci (nascere) e letteralmente significa "ciò che sta per nascere”. Per nostra abitudine siamo portati a credere che la natura sia riferita alla flora e alla fauna ma non è così. La natura è riferita sia ad esseri viventi e sia a oggetti inanimati, insomma la natura è l’insieme delle caratteristiche della cosa presa in esame. Ci si può riferire alla natura di un oggetto, di un animale di una pianta o di una persona. Anche nell’arte è stato utilizzato il termine natura proprio per indicare una particolare tecnica di pittura ossia la tecnica della natura morta. Il termine natura scritto con la maiuscola nell’antichità era riferito ad un’entità dotata di volontà propria. Come termine può essere utilizzato anche per indicare un essere vivente o prodotto contrario alle leggi naturali in questo caso si parla di scherzo della natura.
Sango continuava a parlare mentre il presidente continuava ad ascoltarla senza interromperla, era evidente che anche la sua esposizione lo stava colpendo. Quando finì il presidente lasciò la parola ai docenti che conoscendola bene fecero pochissime domande le sue pagelle parlavano per lei. Quando si alzò il presidente si complimentò con lei e gli diede la mano dopo ciò Sango si fiondò dai suoi amici e corsero fuori. Finalmente per le gemelle l’incubo esami era terminato.
K: Che bello finalmente è tutto finito. Addio scuola a mai più rivederci.
I: Domani non mi accompagni?
K: Certo che sì, io intendevo a mai più rivederci con le cose inerenti a lei cioè libri, interrogazioni, prove scritte e soprattutto senza esami.
M: Ah come vorrei essere al vostro posto, invece fratello domani tocca a noi.
I: Ehi non sono tuo fratello.
S: Eddai per una volta accontentalo. Adesso andiamo a casa avete perso fin troppo tempo.
I ragazzi a malincuore dovettero constatare che realmente stavano perdendo tempo e che il giorno dopo sarebbe toccato a loro. Arrivati a casa si diressero in biblioteca ma tutto avevano tranne la voglia di studiare, ma sotto la tirannia di Sango non li restò altro da fare. All’ora di pranzo abbandonarono tutto e andarono a pranzare, a tavola si parlava di come erano andati gli orali delle gemelle e Inu non ebbe che la conferma di ciò che pensava. Quei ragazzi per lui erano davvero speciali nonostante le difficoltà erano riusciti anche a studiare e due di loro avevano raggiunto la maturità ora non restavano che i ragazzi e dopo si sarebbero potuti scatenare. La giornata volò e l’ansia nei ragazzi si faceva sempre più forte, questa volta toccò alle ragazze confortare i loro ragazzi. Li capivano perfettamente in fondo la mattina avevano provato la stessa sensazione soprattutto Kagome. Inuyasha quella notte non riuscì a chiudere occhio si voltava e girava nel letto finchè stanco di questo si alzò. Kagome non si accorse di nulla probabilmente la stanchezza accumulata in questi giorni era stata talmente tanta che nemmeno le cannonate sarebbero riuscite a svegliarla così si alzò e andò in giardino per l’esattezza andò nella cuccia del cane. Achiko finalmente aveva partorito quattro splendidi cuccioli e fortunatamente uno era uguale a lei ed era anche maschio dunque per lui era perfetto. La sorpresa che le avrebbe fatto sarebbe stata perfetta in ogni suo aspetto non vedeva l’ora che arrivasse quel momento ma prima dovevano arrivare quei maledetti esami.
Inuyasha dormì poco quanto niente infatti gli occhi la dicevano tutta.
K: Inuyasha ma hai dormito?
I: Sì perché?
S: Perché stai dicendo una bugia bella e buona. Hai una faccia spaventosa con due occhiaie che fanno invidia ad un panda.
I: E va bene ho dormito poco perché ero e sono agitato.
K: Stai tranquillo se ce l’ho fatta io per te sarà una passeggiata.
M: E’ vero e poi la mia cara Sanguccia ci ha fatto sgobbare per bene, quindi un sessanta è sicuro che lo prendiamo.
K: Così poco?
I: Mi basta anche quello.
Nel frattempo si sentì il rumore di uno schiaffo ovviamente era la famosa cinquina di Sango che colpiva Miroku perché l’aveva palpata.
S: Nemmeno l’ansia degli esami ti blocca.
M: Perdonami era solo per rilassarmi.
S: Zitto e andiamo.
I ragazzi andarono verso il loro istituto e questa volta sarebbe stata davvero l’ultima volta che avrebbero messo piede in quella scuola in veste di studenti, sarebbero ritornati solo per vedere i risultati.
Il primo ad essere chiamato fu Miroku.
Pres: Mushi Miroku.
M: Presente.
Pres: Prego si accomodi e ci esponga il tema che ha preso in esame.
M: Bene, come tema ho scelto la medicina. Medicina intesa in tutti i suoi aspetti.
Pres: Prosegua.
Miroku cominciò ad esporre la sua tesina e da come parlava era piuttosto preparato grazie anche all’aiuto che gli aveva dato Sesshomaru. Una volta che ebbe iniziato a parlare non si fermò finchè non fu il presidente a farlo dando la parola ai docenti. Anche i docenti si stupirono di come stesse proseguendo l’esame di certo da uno che raggiungeva a stento la media del sette non se lo sarebbero mai aspettato, perciò a fine esame si complimentarono con lui.
Quando ebbe finito lasciò il posto agli altri studenti, il turno di Inuyasha ancora non arrivava e cominciava ad agitarsi non poco.
K: Ehi calmati tra massimo un’ora sarà tutto finito, adesso hanno chiamato No Taiga quindi il prossimo dovresti essere tu.
I: Accidenti non sono mai stato così teso in vita mia. Miroku mi sa che solo per questa volta mi conveniva essere tuo fratello, ma solo perché se avessi avuto il tuo cognome a quest’ora avrei già finito, maledizione.
M: Spiacente ma non sei mio fratello di conseguenza non puoi avere il mio stesso cognome.
I: Dannazione Miroku non fare lo spiritoso.
S: Ehi calmati o scaverai una galleria se la tua gamba continua a tremare così.
I: Uffa quando arriva il mio turno?
Pres: No Taisho Inuyasha.
K: Ecco vai. In bocca al lupo.
I: Presente.
Pres: Prego. Allora il suo tema qual è?
I: Il tempo.
Pres: Bene ci parli del tempo.
I: Sì, innanzitutto come ogni tema la parola ha vari significati ma come sempre siamo portati a privilegiare un significato rispetto agli altri. Di solito con il termine tempo si intende lo scorrere della vita mentre un altro esempio del suo utilizzo è in senso meteorologico indicando le condizioni climatiche. Per quanto riguarda il tempo inteso come scorrere della vita questo è quello che viene più temuto dalla maggior parte degli individui perché il suo scorrere incessante inevitabilmente porta ad una fine, che sia fine di un azione, di una relazione, di un percorso o della vita stessa. Però come vi è una fine vi è anche un inizio e quindi il tempo può essere rappresentato come una sorta di segmento dove appunto abbiamo un inizio e una fine. Alcuni filosofi hanno affermato nella loro letteratura che solo il tempo ci appartiene ma a mio parere non è così.
Pres: Perché? In fondo illustri autori lo hanno affermato.
I: Mi permetto di dissentire perché per me il tempo è imprevedibile come lo è il destino. Noi non possiamo controllarlo non sappiamo quando una cosa avrà inizio e quando avrà fine e non sappiamo nemmeno il suo scorrere a quali eventi porterà che siano negativi o positivi.
Pres: Ad esempio?
I: Faccio un esempio stupido. Io adesso sto parlando e mentre lo faccio sta scorrendo del tempo ma io non so quello che succederà quando avrò finito. Cioè deve passare altro tempo per vedere dove ha portato il mio discorso non so se avrò prodotto qualcosa di positivo o negativo ed è per questo che per me il concetto espresso da quegli autori è sbagliato. Affermerei che piuttosto è il contrario ossia che siamo noi che apparteniamo al tempo in quanto il suo scorrere deciderà la nostra sorte.
Pres: Ottima osservazione No Taisho. E in una relazione come spiegheresti lo scorrere del tempo?
I: Bhe all’interno di una relazione il tempo può essere tiranno, perché la sua presenza può fortificare o indebolire la relazione insomma alcune coppie con il passare del tempo possono arrivare ad un punto dove scoprono di non essere fatti l’uno per l’altra e quindi il tempo che scorre ha mutato i sentimenti reciproci che questi provavano all’inizio del loro rapporto. Però può avvenire anche il contrario cioè che una coppia con il passare del tempo scopra di amarsi ancora di più di quando hanno iniziato la loro relazione perciò il trascorrere del tempo permette di conoscersi meglio e questo può sfociare nel negativo cioè la separazione, o nel positivo ossia la scoperta di sentimenti più forti. Però per relazione non intendiamo solo quella di coppia ma bensì possiamo intendere anche una relazione familiare, di amicizia, di lavoro insomma una relazione è l’approccio tra più persone e non solo tra un uomo e una donna.
Pres: Bene No Taisho per me può bastare, la lascio in mano ai docenti.
I docenti fecero varie domande inerenti alla tesina e solo poche erano al di fuori. Quando ebbero finito la parola tornò al presidente.
Pres: Allora No Taisho la presentazione dell’argomento della sua tesina è stata perfetta, mi è piaciuto il fatto che sia andato oltre gli schemi imposti dalla letteratura e che abbia dato un suo parere personale e devo dire la verità concordo pienamente con lei. Complimenti per l’esame svolto.
Il presidente strinse la mano di Inuyasha che a quella stretta si sentì sollevato perché ciò significava una sola cosa: gli esami erano finiti. Così salutò i docenti e il presidente e si diresse dai suoi amici.
I: Finalmente abbiamo finito e questa sera si festeggia. Non è forse così care gemelle?
K, S: Sììììì.
M: Bhe fratello hai visto che non è stato poi così complicato.
I: Già hai ragione mi sa che mi sono fatto prendere troppo dall’agitazione, è solo che l’attesa mi stava uccidendo. E poi ti ho già detto che non sono tuo fratello.
M: Ma come fino a poco fa volevi esserlo.
I: Sì ma solo per avere il tuo cognome e sbrigarmi prima. Se mi fossi chiamato Mushi anziché No Taisho mi sarei sbrigato anche prima di te ma visto che adesso è tutto finito non mi interessa più avere il tuo cognome.
Disse dandoli una pacca sulla spalla. Era ovvio che scherzasse Miroku per lui era più che un fratello non c’era bisogno di avere lo stesso cognome per dire di essere fratelli perché il loro legame era anche più forte di quello fraterno.
Mentre camminavano erano arrivati a casa e non appena arrivarono si fiondarono in sala pranzo dove trovarono anche la famiglia di Miroku.
T: Ciao ragazzi, bhe com’è andata?
M: Eh papà? Non sapevo che fossi qui.
T: Grazie per l’entusiasmo che hai mostrato nel rivedermi dopo tutti questi giorni.
M: Ehm no è che non sapevo che oggi venissi qui. Per quanto riguarda gli esami finalmente sono finiti e siamo andati anche bene. Ah a proposito, Sesshomaru grazie mille per il tuo aiuto, con la tesina che mi hai fatto fare ho fatto un figurone che non me lo sarei mai aspettato.
 Se: Tze, era semplicissima come cosa.
In: E a te Inuyasha come sono andati?
I: Alla grande.
S: Ha solo scavato un buco nel pavimento con la gamba talmente il nervosismo.
I: Ehi era più che normale l’attesa mi stava uccidendo.
In: Visto ragazzi che avevo ragione? Siete stati perfetti.
K: Ce la siamo cavata bene e abbiamo ricevuto tutti i complimenti della commissione.
Na: Bravissimi. Bene questa sera si festeggiano due cose.
S: Sì i nostri diciotto anni e la fine degli esami. Però ragazzi la scuola mi mancherà.
M: A me no.
I: Idem.
K: Concordo.
R: Allora che ne dite se pranziamo veloce così andate a riposarvi almeno per stasera sarete tutti belli pimpanti. Soprattutto tu Inuyasha hai una faccia.
Se: Da imbecille.
I: Sesshomaru faccio finta di non averti sentito.
In: Ehi non iniziate a litigare. Come devo fare con voi due siete un caso disperato.
T: Bhe è un rapporto amore/odio.
Se, I: No solo odio.
Na: Sìsì va bene pensate come volete ma si vede che non vi odiate per niente volete solo nasconderlo agli altri.
I due fratelli si trovarono a constatare che la cosa era assolutamente vera perché loro non si odiavano affatto anzi quando uno di loro si era trovato in pericolo l’altro era stato disposto a tutto pur di proteggerlo, solo che essendo maschi erano molto orgogliosi e quindi non volevano esternare i loro sentimenti fraterni ma i fatti parlavano per loro.
In: Dopo questo direi che possiamo mangiare. Buon appetito.
Tutti: Buon appetito.
Pranzarono velocemente così da potersi riposare un pochino prima dei festeggiamenti. 

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Ooooook finalmente questi dannati esami sono finiti, spero di non avervi annoiato con la descrizione dei temi delle tesine inoltre spero che siano state di vostro gradimento.
Allora come come avrete sicuramente capito il prossimo capitolo sarà dedicato alla festa delle gemelle. Come andrà a finire? Procederà tutto liscio o ci sarà anche qui qualche intoppo? Cosa regaleranno i ragazzi alle loro fidanzate? Saranno apprezzati? Tutto questo nel prossimo capitolo.

RINGRAZIAMENTI
Ringrazio sempre chi legge ma ringrazio anche chi legge e spende un pochino di tempo per lasciare una piccola recensione. Anche se quelli che recensiscono sono pochi ( 2) .
Dunque ringrazio:
ROSSYRAIDER

ROSADC
Grazie di cuore arrivederci al prossimo capitolo.
BACI INU_KA

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Capitolo 45
*** Tanti auguri amore mio ***


. Dopo essersi riposati abbastanza le ragazze si radunarono in un’unica stanza per potersi preparare mentre Inuyasha era andato da suo padre per organizzare il regalo per la sua ragazza.
I: Papà.
In: Sì.
I: Senti i cuccioli di Achiko si possono prendere?
In: Bhe sono ancora troppo piccoli minimo un’altra settimana devono restare con la madre. Perché cosa ne vuoi fare?
I: Mi serve per questa sera, lo prendo solo per un po’ e poi lo rimetto a posto.
In: Va bene ma fai molta attenzione sono delicati hanno solo diciotto giorni. Scusa ma mi spieghi cosa ne dovresti fare? Da quello che ho capito centra Kagome.
I: Sì però è una sorpresa. Ah non lasciarti sfuggire niente lei non sa nemmeno che sono nati i cuccioli. Per favore non mi rovinare tutto.
In: Non preoccuparti non rovinerò niente anche se sono curioso di sapere cos’è questa tua sorpresa.
I: Stasera lo vedrai. Grazie papà.
Disse abbracciandolo, a quel gesto Inu rimase spiazzato non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere da suo figlio ma quello che aveva passato lo stava cambiando, ora era più sereno e meno scontroso, con suo fratello litigava spesso ma era il loro modo di dirsi ti voglio bene, gli amici che aveva erano amici sinceri e la ragazza che aveva non poteva essere migliore. Nella mente di Inu riaffiorarono vari ricordi. Ricordò quando voleva che suo figlio stesse a tutti i costi con Kykio,  come aveva scoperto la relazione con Kagome, ricordò tutto quello che era successo: come la gita, il loro ritorno, il coma e infine quello che era successo ai diciotto anni di suo figlio. I ragazzi quell’anno ne avevano davvero passate di tutti i colori ma non per questo avevano perso la gioia di vivere anzi in loro si era fatta più forte. I rapporti instaurati in precedenza si fecero più forti erano nati nuovi amori insomma vi erano stati molti cambiamenti e da quello che si poteva vedere i cambiamenti erano stati tutti in meglio, ora che la questione Naraku era finalmente finita i ragazzi avrebbero potuto vivere senza doversi guardare le spalle.
Inuyasha osservò suo padre che perso in quei ricordi aveva lo sguardo perso nel vuoto.
I: Ehi papà stai bene?
In: Sì sì ero sovrappensiero. Perché non vai a prepararti, di là se non sbaglio c’è Miroku che ti aspetta.
I: Sì lo so ora vado.
Così andò nella sua camera dove c’era Miroku e insieme sistemarono i regali che avrebbero fatto alle loro ragazze. In cuor loro entrambi speravano che il loro regalo piacesse. Inuyasha rispetto a Miroku aveva fatto una cosa più particolare ma erano mesi che ci pensava sin da quando Kagome aveva fatto la sua teoria sui mezzo demoni.
M: Ehi Inuyasha davvero tutto quel casino devi fare come regalo a Kagome?
I: Sì. Perché dici che è esagerato?
M: No è solo che da uno come te non me l’aspettavo proprio una cosa del genere.
I: Ehi che stai insinuando?
M: Non ti scaldare. Quello che stai facendo è bellissimo è solo che orgoglioso come sei non mi immaginavo che facessi una cosa simile.
I: Bhe c’è sempre una prima volta. Comunque anche tu mi hai stupito, pensavo che pervertito come sei avresti fatto qualche regalo sconcio.
M: Non mi permetterei mai di far vergognare la mia ragazza in pubblico. Sebbene non abbiano voluto invitare molte persone la maggior parte degli invitati sono adulti e parenti.
Infatti alla festa ci sarebbero state la famiglia di Miroku, quella di Inuyasha e quella di Jakotsu e pochissime amiche, non volevano fare la festa come quella dei loro ragazzi ma volevano una cosa più tranquilla ed elegante allo stesso tempo.
K: Sango sono agitata.
S: E perché? Dai non succederà niente.
K: Non lo so è che non mi sento a mio agio insomma in mezzo a tutta questa eleganza.
S: Eddai che vuoi che sia fai finta che non sia il nostro compleanno. Adesso fai un bel respiro e calmati. Brava così.
K: Ma sì hai ragione è solo un compleanno.
S: Dai vieni che ti sistemo i capelli. Rin tu a che punto sei.
Disse urlando all’amica che era in bagno.
R: Ho finito mi sto asciugando i capelli.
Disse di rimando.
S: Appena finisci vieni qui che sistemo anche te altrimenti facciamo tardi.
R: Sì sì ho finito.
Così le ragazze continuarono a prepararsi mentre i ragazzi erano già pronti.
Se: Ragazze… ci mettono sempre un’eternità a prepararsi.
In: Non immagini quanto figliolo. Tua madre il giorno del nostro matrimonio fece tre quarti d’ora di ritardo.
I: Bene siamo solo a venti minuti di ritardo quindi dovremo aspettarne altrettanti.
M: Dai non lamentarti sempre, si stanno facendo belle per noi.
I: Smettila di dire fesserie. Oh eccole finalmente.
Inuyasha come le vide rimase a bocca aperta ma soprattutto quando vide Kagome.
M: Visto che ti avevo detto?
I: Piantala.
Poi si rivolse alle ragazze.
I: Finalmente vi avevamo date per disperse.
R: Bhe solo venti minuti di ritardo cosa vuoi che siano.
In: Va bene cosa ne dite di andare? Tra un po’ arrivano gli invitati.
S: Sì hai ragione.
M: Oh luce dei miei occhi questa sera sarai solo tu ad illuminare la festa.
S: Ehi Romeo smettila con queste frasi smielate lo sai che non mi piacciono soprattutto se sono dette davanti agli altri.
I: Lascia perdere questa sera è così. Gli esami gli hanno mandato in tilt quel poco di cervello che aveva.
In realtà anche lui avrebbe voluto dire qualcosa di romantico alla sua ragazza ma un po’ per orgoglio e un po’ per vergogna non riuscì a dire niente. Si ritrovò a pensare alla sorpresa che doveva fare a Kagome e dovette ammettere che quella sarebbe stata peggio di quello che aveva detto Miroku.
Una volta riuniti si diressero verso la sala dove si sarebbe svolta la festa. La festa fu organizzata alla villa di Inuyasha e sarebbe stata simile a quella di Miroku ed Inuyasha, l’unica differenza era che ci sarebbero stati molti meno invitati, in fondo anche se erano due loro avevano meno amici e soprattutto non avevano parenti quindi la cosa fu abbastanza riservata. Alla festa dei loro ragazzi c’erano più persone anche perché vi erano i figli dei dipendenti dei loro genitori.
Quando arrivarono nella sala il dj mise una musica soft per accogliere le festeggiate e visto che gli invitati erano tutti arrivati si potè dare inizio ai festeggiamenti. Durante la festa ogni tanto, tra una portata e l’altra, si faceva una pausa lanciandosi in balli sfrenati. Prima della torta i ragazzi avevano delle sorprese per le loro fidanzate così si diressero verso la console del dj comunicando quello che avevano intenzione di fare, le ragazze intanto si chiedevano cosa stessero facendo lì.
S: Ehi Rin per caso sai cos’ha intenzione di fare tuo fratello?
R: No non mi ha detto niente e poi in questi giorni l’ho visto poco quanto niente. Chissà vorranno dedicarvi qualche canzone.
Disse rivolgendosi anche a Kagome. Ad un tratto sentirono Miroku parlare al microfono mentre il fotografo era già pronto con la telecamera.
M: Allora vorrei rivolgermi alle festeggiate. Ragazze per questa sera siamo disposti a fare una cosa che non ci saremo mai sognati di fare soprattutto Inuyasha.
Così guardò l’amico che a quella frase era arrossito come un pomodoro. L’idea di quello che stava per fare lo imbarazzava terribilmente ma come aveva detto Miroku, per la sua ragazza sarebbe stato disposto anche a questo anche a costo di essere preso in giro in eterno. Miroku intanto continuò il suo discorso.
M: Allora abbiamo intenzione di dedicarvi una canzone ma non una qualunque, le canzoni che vogliamo dedicarvi esprimono i nostri sentimenti e non solo. Ragazze queste sono per voi. Inizio io, Sango questa è per te.
Miroku fece segno al dj di iniziare. Le ragazze rimasero stupite da quello che aveva detto Miroku ma soprattutto rimasero ancora più sbalordite quando videro che sarebbero stati loro a cantare.
 
La canzone che Miroku aveva scelto per la sua Sango era: I WAS MADE FOR LOVIN’ YOU, BABY. Era una canzone dei KISS.
Do, do, do, do, do, do, do, do, do.
Do, do, do, do, do, do, do.
Do, do, do, do, do, do, do, do, do.
Do, do, do, do, do, do, do.
 
Tonight I wanna give it all to you.
In the darkness.
There's so much I wanna do.
And tonight I wanna lay it at your feet.
'Cause girl, I was made for you.
And girl, you were made for me.
I was made for lovin' you baby.
 
 
You were made for lovin' me.
And I can't get enough of you baby.
Can you get enough of me.
Tonight I wanna see it in your eyes.
Feel the magic.
There's something that drives me wild.
And tonight I wanna make it all come true.
'Cause girl, you were made for me.
And girl I was made for you.
I was made for lovin' you baby.
You were made for lovin' me
 
 
And I can't get enough of you baby.
Can you get enough of me.
I was made for lovin' you baby.
You were made for lovin' me.
And I can give it all to you baby.
Can you give it all to me.
Oh, can't get enough, oh, oh.
I can't get enough, oh, oh.
I can't get enough.
Yeah, ha.
 
I was made for lovin' you baby.
You were made for lovin' me.
And I can't get enough of you baby.
Can you get enough of me.
Oh, I was made, you were made.
I can't get enough.
No, I can't get enough.
I was made for lovin' you baby.
You were made for lovin' me.
And I can't get enough of you baby.
Can you get enough of me.
I was made for lovin' you baby.
You were made for lovin' me.
And I can give it all to you baby.
 
Do, do, do, do, do, do, do, do, do.
Do, do, do, do, do, do, do.
Do, do, do, do, do, do, do, do, do.
Do, do, do, do, do, do, do.
Quando ebbe finito Sango aveva le lacrime agli occhi quella canzone per lei era la realtà. Dopo l’applauso che ricevette, Miroku fece una breve pausa e poi si rivolse nuovamente alla sua ragazza.
M: Sango spero che ti sia piaciuta. Ti chiederai perché ho scelto questa canzone, ebbene l’ho scelta perché davvero io sono nato per stare con te e tu sei nata per stare con me. Sango noi siamo venuti al mondo per stare insieme e fidati mia cara non ti libererai facilmente di me anche se a volte può sembrare il contrario perché tocco qualche ragazza ma fidati nessuna è speciale come te, io…
Mentre Miroku parlava Sango si gettò letteralmente addosso al suo ragazzo mettendoli un dito sulle labbra per non farlo parlare.
S: Lo so ed è per questo che sto ancora insieme a te non c’è bisogno di dirmelo.
Disse dandoli un bacio, alla vista di ciò tutti applaudirono e non solo, qualcuno aveva anche le lacrime agli occhi ovviamente questi non era altro che Inu.
M: Bene ora lascio la parola a Inuyasha, prego io devo consolare la mia ragazza adesso, poi tra un po’ toccherà a te.
Miroku lasciò il posto al suo amico che era ancora rosso per l’imbarazzo ma per lei doveva superarlo. Quella canzone doveva essere cantata.
La canzone che scelse fu: WHO WE ARE dei RED.
Così non appena annunciò la canzone iniziò a cantare senza mai distogliere lo sguardo dalla sua ragazza.
We were the ones who weren't afraid
We were the broken hearted 
We were the scars that wouldn't fade away 

How did we let go? 
How did we forget?
That we don't have to hide. 
We won't believe the lies again 
We won't be paralyzed 

We can be who we are 
Now we are alive 
We can fight 
They cannot contain us 
It's who we are
We are undying
We are forever 

Won't hide our faces from the light 
Eliminate this space between us 
It's who we are
We are forever
It's who we are!

We were the tears that passion cried 
We were the sacrifice 
We were the flame that wouldn't die inside 

How did we go wrong?
We will not forget 
We won't be left behind 
We won't give up the fight again 
We won't be denied 

We can be who we are
Now we are alive
We can fight
They cannot contain us
It's who we are
We are undying
We are forever

Won't hide our faces from the light 
Eliminate this space between us
It's who we are
We are forever
It's who we are!

WE WILL NEVER DIE! 
WE WILL NEVER DIE! 
WE WILL NOT DENY! 
NOW WE ARE ALIVE!

We can be who we are
Now we are alive
We can fight
They cannot contain us
It's who we are
We are undying
We are forever

Won't hide our faces from the light
Eliminate this space between us
It's who we are
We are forever
It's who we are!
 
  Siamo stati quelli che non avevano paura 
Siamo stati dei cuori spezzati 
Siamo stati le cicatrici che non sarebbero svanite! 

Come abbiamo fatto a mollare? 
Come abbiamo fatto a dimenticare
Che non dobbiamo nascondere nulla.
Non crederemo ancora una volta a delle bugie 
non rimarremo paralizzati 

Possiamo essere chi siamo 
Ora siamo vivi 
Possiamo lottare
Non ci possono fermare 
È chi siamo
Siamo immortale
Siamo per sempre 

Non nascondere le nostre facce dalla luce 
eliminando lo spazio tra noi 
È chi siamo
Siamo per sempre
È quello che siamo! 

Siamo stati le lacrime di pianto della collera 
Siamo stati il sacrificio
Siamo stati la fiamma che non poteva spegnersi! 

Come abbiamo potuto sbagliare?
Non dimenticheremo
non saremo lasciati indietro 
Non ci arrenderemo nuovamente
Senza combattere,
non verremo respinti!

Possiamo essere chi siamo
Ora siamo vivi
Possiamo lottare
Non ci possono fermare
È ciò che siamo
Siamo immortali
Siamo per sempre

Non nascondere le nostre facce dalla luce
eliminando lo spazio tra noi
È chi siamo
Siamo per sempre
È quello che siamo!

NOI NON MORIREMO MAI! 
NOI NON MORIREMO MAI!
NOI NON SAREMO RESPINTI
ORA SIAMO VIVI!

Possiamo essere chi siamo
Ora siamo vivi
Possiamo lottare
Non ci possono fermare
È chi siamo
Siamo immortale
Siamo per sempre

Non nascondere le nostre facce dalla luce
eliminando lo spazio tra noi
È chi siamo
Siamo per sempre
È quello che noi siamo
 
Come tutti immaginavano anche Kagome era letteralmente in lacrime, quella canzone rispecchiava in pieno la loro storia e quello che avevano dovuto passare per arrivare lì. Kagome era ancora seduta quando Inuyasha riprese a parlare.
I: Ehi tesoro mi dispiace averti fatto piangere ma quando ho sentito questa canzone mi è venuto spontaneo pensare a noi. Kagome ne abbiamo passate di tutti i colori quest’anno, però non abbiamo passato solo momenti brutti ma abbiamo passato anche momenti bellissimi. Abbiamo pianto per il dolore ma questo non ci ha impedito di rimanere quelli che eravamo, abbiamo fatto dei sacrifici a causa di Naraku, ci siamo dovuti nascondere a causa sua, entrambi siamo stati delusi dalle persone che credevamo di amare ma questa delusione ha permesso a noi due di incontrarci e di essere quelli che siamo ora. Le ferite che abbiamo subito lasceranno delle cicatrici in noi ma questo non ci impedirà di andare avanti e di continuare a lottare per i nostri ideali, per il nostro futuro e per il nostro amore. Kagome avere te al mio fianco è la cosa più bella che mi sia mai capitata, ti amo più della mia vita.
Detto ciò corse dalla sua ragazza e le diede un bacio carico d’amore. Vicino a loro c’era un padre che talmente l’emozione per le parole dette dal figlio singhiozzava. Non aveva mai visto suo figlio fare cose simili e per lui questa era una prova che davvero Inuyasha amava Kagome più della sua vita.
Inu incrociò lo sguardo dei ragazzi e gli fece un tenero sorriso, proprio come quello che un padre rivolge ai suoi figli quando è fiero di loro e loro di rimando sorrisero a loro volta. Non avevano parole per esprimere la gratitudine che avevano nei confronti di quell’uomo che aveva lottato più di loro per farli raggiungere la tanta agognata felicità. Dopo ciò la coppia si diresse verso l’esterno per prendere un po’ d’aria fresca ormai lì dentro per l’emozione stavano morendo di caldo. Inoltre Inuyasha si sentiva anche in imbarazzo a rimanere lì e poi avrebbe approfittato per dare il suo regalo.
K: Grazie Inuyasha quella canzone era davvero bella, e lo era non solo per il ritmo ma anche per il messaggio che trasmetteva. Sai non mi sarei mai aspettata una cosa simile da te o almeno non davanti a così tante persone.
I: Per amore questo ed altro però non farci l’abitudine. Ah aspetta un attimo qui devo fare una cosa urgente.
K: Cosa?
I: Sorpresa.
Inuyasha si diresse prima in camera sua per prendere un pacchetto e successivamente andò nella cuccia di Achiko.
I: Achiko scusa prendo in prestito uno dei tuoi cuccioli. Te lo riporto subito non preoccuparti.
Disse accarezzandola dolcemente dietro le orecchie dove le piaceva moltissimo. Il cane sapeva di potersi fidare del suo padrone, poi fece una cosa che lo stupì. Achiko prese in bocca uno dei suo cuccioli e glielo portò, era come se avesse capito i piani del suo padrone infatti il cucciolo che gli aveva portato era proprio quello che voleva Inuyasha.
I: Grazie mille era proprio questo che volevo. L’ho sempre detto che sei un cane intelligente.
Così Inuyasha prese il pacchetto e lo legò al collo del cucciolo poi lo ripose in una scatola abbastanza capiente e traspirante in modo tale che il cucciolo potesse respirare, tanto lì dentro ci sarebbe stato poco, dopo chiuse il pacco con tanto di fiocco facendo sempre attenzione a non far male al cucciolo. Quando arrivò da Kagome lei era seduta ad una panchina che si trovava sotto un gigantesco albero di ciliegio e stava osservando le stelle. Inuyasha rimase impalato a quella scena quell’espressione così serena che aveva il suo volto era come se gli ricordasse qualcuno ma l’unica poteva essere sua madre però per lui era impossibile perché lui non aveva mai visto sua madre se non appena nato, e non di certo sotto un albero di ciliegio, ma era come se il suo cuore avesse memorizzato quella scena quando sua madre era in attesa di lui. Mentre pensava a questo una lacrima solitaria scese dai suoi occhi e inconsciamente pronunciò la parola mamma. Non appena finì di dirlo si levò una brezza leggera che portava con se l’odore dei fiori di ciliegio era come se sua madre in quel momento fosse lì con lui e lo stesse incoraggiando ad andare a dare il regalo alla sua amata, fu ridestato da quei pensieri anche dal movimento della scatola che aveva in mano evidentemente il cucciolo era stanco di stare lì dentro. Inuyasha si sedette vicino alla sua ragazza e alzò anche lui la testa osservando le stelle.
I: Bello non è vero?
K: E’ stupendo, non mi stancherò mai di guardarle.
I: Tieni questo è il mio regalo maneggialo con cura è molto fragile.
Inuyasha porse il suo regalo e Kagome per evitare di rompere qualcosa aprì il pacco lasciandolo sulla panca. Quando lo aprì si portò una mano davanti alla bocca e cominciò a piangere per l’emozione. Nella scatola c’era un cucciolo uguale ad Achiko e subito pensò che quello fosse un suo cucciolo, con tutto il casino che era successo in quei giorni lo aveva completamente scordato. Così prese il cucciolo e vide che aveva un pacchetto legato al collo , lo sciolse e lo aprì. Dentro il pacchetto c’erano due scatole così cominciò ad aprire la prima e lì per poco non ebbe un infarto. C’era un anello d’oro bianco con un brillantino e al suo interno vi era un’incisione. L’incisione recava la scritta della loro data di fidanzamento e accanto scritto: il tuo cucciolotto per sempre. Inuyasha prese la mano della ragazza e la guardò intensamente negli occhi tenendo con una mano la sua mano e con l’altra l’anello e mentre si apprestava a metterglielo disse:
I: Il tuo cucciolotto per sempre.
Kagome si guardò la mano dove era stato posto l’anello e abbracciò intensamente il suo ragazzo. Quella serata era piena di sorprese e non erano ancora finite, mancava ancora l’altro pacchetto da aprire. Così sciolsero l’abbraccio e aprì l’altro pacchetto dentro c’erano una collanina a forma di cuore che poi si divideva in due e anche su quella vi era un’incisione, la prima parte era scritta su una metà e la seconda sull’altra metà. Insieme facevano l’intera frase. Inuyasha prese la prima metà e la mise al collo di Kagome recitando la parte che lì vi era incisa.
I: Ciò che non ci uccide…
Kagome dopo prese l’altra metà e fece altrettanto con lui.
K: Ci fortifica.
Ecco le due metà insieme formavano il loro motto.
K: Grazie Inuyasha i regali sono stati stupendi e il cucciolo è magnifico avevo dimenticato che Achiko aspettava dei cuccioli questo è identico a lei e somiglia anche a te, il suo pelo è come i tuoi capelli.
I: Ehi niente teorie sui mezzo demoni.
K: Ahahahha  l’avevo dimenticato.
I: Eppure ero convinto che lo avresti detto ecco perché ho scelto questo cucciolo è l’unico che somigli alla madre e quindi supportava di più l’assurdità che hai detto quella volta. Però adesso dobbiamo metterlo a posto è ancora troppo piccolo ha bisogno della sua mamma.
K: Sì andiamo.
Così si diressero verso la cuccia del cane riponendo delicatamente il cucciolo.
I: Ehi Kagome anche se il cucciolo rimane qui vedi che quello è sempre tuo.
K: Grazie. Finchè non crescerà mi accontenterò del cucciolotto che è vicino a me.
Disse indicando Inuyasha che stizzito girò la testa dall’altro lato.
I: Vorresti rimpiazzarmi con lui e tenermi come ripiego finchè non sarà abbastanza grande per stare con te?
K: Ma no che stai dicendo, stavo solo scherzando. Ora che ci penso non gli ho ancora dato un nome, fammi pensare….mmmmmmmm…. Ci sono lo chiamerò: Koinu.
I: Koinu? Che razza di nome è.
K: Bhe Koinu è cucciolo in giapponese. Siccome me lo ha regalato il mio cucciolotto lo chiamerò cucciolo. Non ti piace?
I: E’ strano tutto qui. Bhe che ne dici di andare dentro ormai staranno aspettando te per la torta.
K: Sì andiamo.
Intanto anche Sango e Miroku erano usciti in giardino e lui le stava dando il suo regalo.
M: Tieni mia dolce Sanguccia questo è per te.
Sango prese la scatolina e la aprì. Dentro vi era un bellissimo anello con un piccolo fiore le cui curve sembravano formare una S, Miroku lo aveva scelto proprio per questo all’interno aveva fatto incidere la data del loro fidanzamento più un’altra scritta: Amerò solo te.
S: Ma ma è magnifico.
Riuscì a dire prima di esplodere in lacrime per l’emozione. Miroku prese l’anello e glielo mi al dito dicendo:
M: Sono nato per stare con te.
S: E io sono nata per stare con te.
Disse dandoli un bacio carico d’amore. Dopo questo anche loro entrarono per il taglio della torta, infatti lì attendevano solo loro. Furono accolte con un applauso e procedettero col taglio della torta dopo di che si andarono a sedere e una Rin a dir poco curiosa si diresse verso le due ragazze.
R: Ehi ragazze dai vostri occhi devo dedurre che avete pianto e non poco. Su forza raccontate.
Le ragazze iniziarono a raccontare come erano andate le cose e i regali ricevuti. Quando Kagome raccontò del cucciolo il cui pelo somigliava ai capelli di Inuyasha l’assalì.
R: Quindi se il suo pelo è come i capelli di Inuyasha significa che è anche simile a quelli di Sesshomaru.
Sesshomaru si voltò per capire cosa centrasse lui.
Se: Che c’è?
R: Ah no niente continua a mangiare la torta anzi mangia anche la mia.
Così Rin si rivolse di nuovo verso Kagome.
R: Lo voglio anche io.
K: Mi dispiace era l’unico.
R: Bhe vuol dire che ne farà degli altri.
Disse facendo uno dei suoi soliti sorrisi che riuscivano a scaldare anche il cuore più gelido.
La festa proseguì per un altro paio di ore e dopo lo scarto dei regali la festa finì. Erano tutti stremati quella serata era stata ricca di emozioni e per questo dopo la festa si diressero nelle loro camere e senza fiatare crollarono. 


ANGOLO DELL'AUTRICE: 
Eccoci finalmente siamo arrivati al compleanno delle gemelle e abbiamo scoperto i regali dei ragazzi alle loro ragazze. Spero vi sia piacituto come capitolo.
Perdonate eventuali errori ma la fretta non mi ha permesso di controllare attentamente il capitolo, se dovessero esserci degli errori per favore ditemelo così provvedo a correggere.

RINGRAZIAMENTI:
Ringrazio come sempre chi legge e chi recensisce:
 Grazie: ROSADC

ROSSYRAIDER
BACI INU_KA

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Capitolo 46
*** Aspettando la partenza ***


La mattina si svegliarono tutti di buon umore perché finalmente le vacanze erano iniziate. Niente più scuola, niente più esami e soprattutto niente più Naraku. Per quanto riguardava l’università ci avrebbero pensato prima di partire per la vacanza, per il momento volevano solo rilassarsi e divertirsi.
K: Evvaiiiii! Finalmente relax.
I: Guai a chi nomina tutto ciò che non sia divertimento, giuro che non arriva a fine giornata.
Inuyasha ovviamente si riferiva a Sango. Ad un tratto si udì una voce a dir poco irritata.
Se: Ehi imbecille vuoi fare un po’ di silenzio? Con quella voce che hai non riesco a concentrarmi.
I: Imbecille a chi? Se ti da così tanto fastidio la mia voce mettiti i tappi alle orecchie e vedi di staccarti un po’ da quei libri o ti si fulminerà quel poco di cervello che ti è rimasto. Comunque noi siamo ufficialmente in vacanza e non mi starò di certo a fare il gioco del silenzio.
S: Eddai porta un po’ più di rispetto in fondo non ti ha chiesto nient’altro di fare silenzio per poter studiare, e poi lui non ci ha dato per niente fastidio quando gli esami sono toccati a noi anzi ci ha dato anche una mano. Perciò adesso usciamo e andiamo a parlare in giardino.
K: Sango ha ragione tanto a noi non costa niente anzi un po’ di aria fresca non ci farà male. Scusaci Sesshomaru.
Se: Tze.
Sesshomaru lanciò un’ultima occhiata ai ragazzi e ritornò in camera sua per studiare. La settimana successiva avrebbe avuto gli ultimi esami di quell’anno accademico e poi anche lui sarebbe stato libero da qualsiasi impegno. Ora doveva solo concentrarsi sugli studi per poter aggiungere così qualche altro trenta e lode.
I ragazzi invece nel frattempo erano usciti in giardino e Kagome si andò a sedere sulla stessa panchina dove la sera prima aveva ricevuto il regalo di Inuyasha, ormai era come se quel posto fosse suo.
 I: Cara mi sa che dovrò dedicartela questa panchina. Sembra essere la tua preferita.
K: Bhe direi che hai centrato in pieno. Da questa panchina si gode di un’ottima visuale, si vedono tutti gli alberi, la fontana e la sera si possono vedere le stelle inoltre dopo quello che è successo ieri sera direi proprio che questa sarà la mia panchina preferita.
Inuyasha non parlò ma si limitò a rivolgere un tenero sorriso alla sua amata. Quella ragazza lui la adorava, perché anche se lei diceva di essere debole lei non lo era affatto, nonostante tutto quello che gli era capitato stando vicino a lui, lei non lo aveva abbandonato anzi gli era stato ancora più vicino. Non potè fare a meno di pensare a quando aveva rischiato di perderla, era sicuro che se ciò fosse accaduto anche la sua vita sarebbe finita lì insieme a lei ma fortunatamente questo non era accaduto e adesso erano lì liberi e spensierati come dei comuni ragazzi, l’unica cosa che li differenziava era il loro amore perché nonostante l’età si amavano come dei veri adulti.
Inuyasha non si era reso conto di essersi incantato e di avere un’espressione da ebete e Kagome glielo fece notare, alchè voltò velocemente il capo nel lato opposto. Kagome aveva capito che si sentiva in imbarazzo e per calmarlo lo abbracciò teneramente e gli diede un tenero bacio. Nel farlo le due collanine si impigliarono tra di loro e senza farlo apposta le due metà del cuore combaciarono alla perfezione. I due si fissarono e si sorrisero a vicenda.
Nella loro prima settimana di vacanza i ragazzi si diedero alla pazza gioia andandosene un po’ i giro per negozi e un po’ a mare, fatto sta che la sera erano a pezzi però a loro non interessava perché quella era stanchezza di divertimento e non di studio infatti la settimana successiva avrebbero dovuto pensare alle iscrizioni per l’università.
Sesshomaru nel frattempo stava completando i suoi programmi di studio e i ragazzi non lo infastidirono per niente, anche lui dopo avrebbe potuto divertirsi infatti tutti attendevano con ansia l’inizio di agosto perché tutti sarebbero andati in vacanza e sarebbero così partiti per il viaggio che avevano deciso di fare tutti insieme.
La settimana passò velocemente e Sango prontamente lo ricordò.
S: Ragazzi direi che ci siamo divertiti abbastanza per il momento. In questi giorni dobbiamo sbrigare le iscrizioni universitarie. Voi già sapete cosa volete fare? Ehi Miroku senza battute.
K: Uffa di già.
I: Eh sì, bhè comunque io già so cosa voglio fare perciò non ho tanto da scervellarmi.
M: Bhe allora dicci quale carriera vuoi intraprendere.
I: Ah ah ah come sei spiritoso. Comunque io voglio fare legge.
K: Anche io so cosa voglio fare. Mi piacerebbe tanto fare scienze del servizio sociale.
M: E da dove ti è venuta.
K: Mi è sempre piaciuto quell’ambito e poi potrei aiutare un sacco di persone.
M: Io sono indeciso tra legge e ingegneria.
S: Anche io sono indecisa tra farmacia e medicina. Le opportunità di lavoro non mancano ma il problema è che mi piacciono entrambe sfortunatamente se ne può scegliere solo una.
M: Perché saresti stata capace di sceglierle entrambe?
K: Di che ti stupisci, Sango è capace di tutto.
I: Comunque ti consiglio farmacia se non vuoi diventare un’esaurita come mio fratello.
S: Tuo fratello non è esaurito ma è solo uno che prende seriamente gli studi a differenza tua.
I: Ehi non ti scaldare.
M: Ambaraba cici cocò tre civette sul comò che facevano….
S: Ehi ma che stai facendo.
M: La conta.
I: E perché?
M: Visto che sono indeciso lascio scegliere alla sorte.
K: Il mare ti fa male.
M: Ehi non prendetemi in giro. Comunque ho deciso faccio ingegneria meccanica.
I: Che sollievo non ti avrò tra i piedi.
M: Ehi intelligentone le facoltà sono nella stessa struttura.
I: Lo so però per lo meno non ti avrò nella stessa aula.
S: Ci sono. Scelgo medicina.
 
                 
    K: Perfetto e adesso che sappiamo cosa vogliamo fare possiamo iniziare con le iscrizioni.
S: Sì e dovremo cominciare anche a studiare per i test di ammissione.
M: Non dirmi che ti farai aiutare da Sesshomaru.
S: Se avrà finito con i suoi impegni qualcosa gliela potrei chiedere.
I: Io mi faccio aiutare da papà. Kagome potresti farti aiutare anche tu da lui in fondo i test si studiano tutti sugli stessi testi quindi le domande saranno simili.
M: Ehi non è giusto e io da chi mi faccio aiutare?
S: Hai fatto male a scegliere ingegneria però sei ancora in tempo per cambiare.
I: Sango stai zitta. Ehi però ora che ci penso il padre di Jakotsu ha qualche conoscenza in materia.
K: Eh?
I: Se non sbaglio ha qualche qualifica in quell’ambito.
M: Oh no non ci penso proprio.
S: E perché non è una cattiva idea.
M: Ma ci pensate? Avrò Jakotsu appiccicato addosso. Non ci penso proprio.
I: Ultimamente si incontra spesso con mio padre qui a casa, quindi glielo potresti chiedere quando verrà qui.
M: Ok mi avete convinto.
Se: Se imparaste a leggere prima di parlare avreste notato che per la maggior parte di voi non ci sono i test di ingresso ma sono solo test di valutazione.
M: Ehi chi non muore si rivede. Dove sei stato?
Se: Anche se non sarebbero fatti vostri sono andato in facoltà per dare un esame.
S: Superato alla grande, scommetto.
Se: Ovvio.
I: Per caso hai portato un altro trenta e lode a casa?
Se: Avevi dubbi? Anche con il casino che facevate ci sono riuscito, e fratellino se cominci così tu a stento porterai qualche diciotto.
I: Ah ah ah spiritoso.
Se: Comunque anche se non ero tenuto a farlo, dopo l’esame sono andato in segreteria ad informarvi un po’ sulle vostre facoltà.
K: Scusa ma come facevi a sapere cosa avremo scelto?
Se: Vi ho sentito parlare una volta.
K: Ma qualcuno ha cambiato idea.
Se: Su alcune facoltà sono informato di mio. Comunque giurisprudenza e scienze del servizio sociale hanno un test di valutazione che se non superate non potete fare gli esami, ma rispetto al test d’ingresso è molto più semplice. Voi due invece cosa avete deciso?
Disse rivolgendosi a Sango e a Miroku.
M: Ingegneria meccanica.
Se: Nessun tipo di test.
M: Evvai non toccherò nessun libro fino agli esami universitari.
S: Medicina, ovviamente c’è il test d’ingresso ed è bello duro.
Se: Esatto ma per una delle tue capacità non sarà molto complicato. Se dovesse servirti una mano puoi chiedere a me.
S: Grazie mille.
K: Grazie anche di esserti preso il disturbo.
Se: Di niente. Come ringraziamento potreste sparire per tutta la giornata?
I: E perché?
Se: Sono stanco e voglio riposare senza sentire voci in giro.
K: Va bene. Ragazzi se non sbaglio la settimana prossima partiamo, giusto?
I: Sì, e questo cosa centra?
K: Potremo andare a dare una mano ad Inu in ufficio così potrà sbrigare il lavoro in anticipo.
I: Ma Kagome…
K: Non preoccuparti non succederà quello che è successo l’altra volta, e poi non mi interessa più nulla tanto la questione è risolta. Quindi se gli possiamo essere di aiuto perché non aiutarlo. Ovviamente se lui vorrà.
S: Bene io ci sto.
M: Anche io.
I: Bhe non ho altra scelta. Poi dobbiamo vedere anche se accetterà l’aiuto.
Se: Ok per una volta sono d’accordo con voi.
K: Ragazziiiii.
S: Ehi cos’hai da urlare?
K: Mi sono ricordata che domani escono i risultati degli esami.
M: E’ vero l’avevo dimenticato. Oggi ci diamo alla pazza gioia.
S: E perché? Che fai festeggi in anticipo?
M: No mi godo l’ultimo giorno di dignità perché domani l’avrò persa tutta con la bocciatura.
I: Ma che scemenze dici.
In: Buongiorno.
I: Ah ciao papà, sei tornato prima oggi?
In: Inuyasha sono le 14:00.
K: Già così tardi.
In: Esattamente e io ho anche una certa fame.
I ragazzi andarono a sedersi a tavola e dopo pranzo Kagome fece la sua proposta ad Inu.
In: Vorreste aiutarmi con le pratiche?
K: Se per te va bene sì.
Inu ci pensò un po’ e si disse che ormai non c’era più niente di pericoloso per i ragazzi quindi se volevano rendersi utile il loro aiuto sarebbe stato ben accetto.
In: Va bene.
S: Ok allora cominceremo domani pomeriggio perché domani mattina andiamo a scuola a vedere i risultati degli esami.
In: Sono sicuro che avete fatto tutti un ottimo lavoro.
M: Lo spero.
Dopo pranzo i ragazzi andarono a riposare e la sera uscirono tutti insieme, questa volta con loro uscì anche Sesshomaru che ormai aveva terminato gli esami.
La mattina a colazione chi più chi mano era in ansia. Anche se sapevano di avercela fatta l’ansia inevitabilmente si fece avanti.
In: Ragazzi ci vediamo più tardi, quando sapete i risultati mandatemi un messaggio.
S: Senz’altro.
Così tutti uscirono dirigendosi verso i luoghi predestinati.
M: Oh dei dell’antica Grecia vi prego fate che abbia preso almeno sessanta.
S: Uffa ancora con questa storia degli dei, ma quando la farai finita una buona volta.
M: Quando avrò la mia condanna.
Intanto i ragazzi erano arrivati a destinazione.
K: Accidenti quanta gente non ce la faremo mai ad avvicinarci.
I: Dai giusto qualche spinta ed è fatta. Ehi ho un’idea.
K: E sarebbe?
I: Miroku perché non azioni la tua mano morta con le ragazze così almeno si spostano.
M: Whuau come idea mi piace tantissimo.
Sango lo guardò con sguardo infuocato.
S: Non ci pensare nemmeno per scherzo. Piano piano arriveremo anche noi.
K: Voi cosa pensate di aver preso? Sango tu non rispondere perché tanto sappiamo che di sicuro avrai preso cento con tanto di lode.
M: Non so comunque spero almeno nel sessanta.
I: Non mi interessa con quanto basta che me ne vado da questa scuola per sempre.
Dopo una buona mezz’ora riuscirono ad avvicinarsi ai quadri.
I: Allora No Taisho, No Taisho, No Taisho. Ehi ma dove diavolo è il mio cognome?
K: Higurashi, Higurashi. Ehi nemmeno il mio c’è. Oh cielo abbiamo fatto così schifo da non uscire nemmeno sui quadri.
S: Kagome, Inuyasha ma dove state guardando? Quelli non sono i nostri quadri i nostri sono qui.
K: Accidenti a te Inuyasha mi ha fatto perdere dieci anni di vita.
I: E che c’entro io?
K: Ti ho seguito.
I: Chi te lo ha detto di venire dietro a me.
I due avevano cominciato a battibeccare, quella sarebbe stata l’ultima volta che lo avrebbero fatto lì.
M: Ehi voi due smettetela state dando spettacolo. Certo che non vi smentite mai.
Così dopo poco andarono a vedere i quadri giusti.
S: Ecco. Evvai cento e lode.
K: Ma va! Non lo sapevamo. Bene Higurashi Kagome novantuno niente male. E voi due?
M: Io guardo per ultimo.
I: No Taisho Inuyasha novantadue e chi se lo aspettava.
S: Complimenti hai preso di più di Kagome.
Inuyasha si voltò verso Kagome e gli fece la linguaccia.
K: Ehi solo un punto in più hai preso.
M: Bene Mushi Miroku…… ottantanove. Whuau meglio di quello che speravo.
I: Ok andiamocene da questo caos.  
I ragazzi fuggirono dalla scuola e si diressero direttamente all’ufficio di Inu.
I: Ciao papà.
In: Ciao che ci fate qui? Eravamo rimasti che sareste venuti oggi pomeriggio.
K: Volevamo dirti di persona come sono andati gli esami.
In: Allora ditemi sono curioso.
S: Cento e lode.
M: Ottantanove.
I: Novantadue.
K: Novantuno.
In: Bravissimi sapevo che ce l’avreste fatta. Bene direi che si è fatto piuttosto tardi andiamocene a casa.
Tutti tornarono a casa e dopo pranzo si diressero nell’ufficio di Inu e si misero all’opera. I giorni passarono velocemente finchè arrivò finalmente il giorno della partenza. Alla famiglia di Miroku e a quella di Inuyasha si unì anche la famiglia di Jakotsu.

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Bene dopo un bel pò di giorni di ritardo eccovi il nuovo capitolo. Non è un granchè perchè è giusto un capitolo per occupare l'asso di tempo tra la fine degli esami e l'inizio del viaggio che ovviamente verrà descritto nel prossimo capitolo.

RINGRAZIAMENTI:
Ringrazio come sempre chi legge e chi ha recensito lo scorso capitolo. Vi ringrazio di cuore.
BACI INU_KA

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Capitolo 47
*** la vacanza e i test ***


In: Bene ragazzi avete preso tutto?
S: Sì e ho controllato personalmente anche la valigia di Miroku visto che in gita stava per dimenticarsi la biancheria.
K: Ahahahahah è vero lo avevo dimenticato.
Anche gli altri scoppiarono a ridere al pensiero di quello che era successo. Questa volta, comunque, tutti erano felici e spensierati non avrebbero dovuto più temere nessuno.
Dopo un’ora si incontrarono tutti al posto prestabilito. Sarebbero partiti con l’aereo ma i ragazzi non sapevano ancora la meta, Inu non aveva voluto dirglielo diceva che era una sorpresa, ai ragazzi non interessò più di tanto la destinazione perché a loro interessava solo divertirsi, dove lo avrebbero fatto poco importava.
Da lontano un Jakotsu euforico corse verso i ragazzi che come lo videro sgranarono gli occhi soprattutto i fratelli No Taisho, quella sarebbe stata l’unica cosa di cui dovevano preoccuparsi.
K: Ciao Jakotsu che bello anche tu e la tua famiglia verrete in vacanza con noi. Whuau sarà magnifico ci divertiremo da sballo.
I: Parla per te, per me e Sesshomaru sarà un incubo.
J: Non vi preoccupate non vi darò alcun fastidio perché mi aggregherò alle ragazze, sempre se vorranno.
S: Non c’è nemmeno da chiederlo con te lo shopping è assicurato anche perché hai dei gusti stupendi.
I: Evvai siamo salvi.
Disse Inuyasha al limite dell’euforia. Sesshomaru fu taciturno più del solito, i ragazzi non si spiegavano il motivo. Sì che non era di molte parole ma adesso era peggio delle altre volte e si era estraniato più del solito, Rin era molto preoccupata e perciò decise di tentare di chiedere il motivo di tanto silenzio, non era sicura che glielo avrebbe detto ma decise comunque di provarci.
Sesshomaru era seduto ad una panchina distante dagli altri e Rin pacatamente gli si avvicinò mostrando il suo solito sorriso sperando di intenerirlo.
R: Sesshomaru…..Sesshomaru…. ehi Sesshomaru mi senti?
Oltre che taciturno era anche quasi del tutto assente, per farsi notare Rin gli diede un bacio a fior di labbra e così lui si accorse che la sua ragazza era lì vicino a lui. D’istinto la prese per la vita e la portò sulle sue gambe stringendola forte a se e poggiando la sua testa nell’incavo del collo della ragazza. Rin era sempre più preoccupata perché non era da lui comportarsi così davanti a tutte quelle persone ancor di più se questi erano parenti.
Rin non parlò aspettava che fosse lui a dirgli il motivo, infatti poco dopo parlò.
Se: Rin ho paura.
Rin pensava si riferisse al viaggio in aereo ma poi ci ripensò in fondo avevano già viaggiato parecchie volte con l’aereo quindi per lei non poteva essere quello e poi la reazione che aveva avuto era troppo esagerata per una cosa così, inoltre orgoglioso com’era non lo avrebbe mai ammesso. Dunque escluse a priori che fosse quello il motivo.
R: Di cosa?
Se: Che ti succeda qualcosa. Rin ho paura di perderti.
Questa cosa era più strana del solito. Perché avrebbe dovuto succedergli qualcosa e perché temeva di perderla?
R: Ma cosa stai dicendo? Non succederà niente e non mi perderai, tranne se mi lasci girovagare da sola per la città.
Disse facendoli uno dei sorrisi che a lui piacevano tanto infatti alzò la testa e incrociando il suo sguardo fece uno dei suoi rari sorrisi. Per lui quella ragazza era davvero unica, come Kagome, riusciva a trovare il lato comico della situazione. Lui continuava ad osservarla finchè la ragazza non gli ripose la domanda.
R: Dai a parte gli scherzi perché temi una cosa del genere?
Se: Non so perché ma mi è venuta in mente la storia di mio fratello, temo che possa succedere anche a noi. Non so come sia ancora in piedi dopo tutto quello che è accaduto ma per questo lo ammiro, anche se non glielo dirò mai. Rin non so se avrò la sua stessa forza. So che è stupida come cosa ma fidati ho davvero paura.
R: Non dire assurdità è normale provare paura per quello che ci potrebbe accadere, questo dimostra solo che anche tu sei un essere umano come tutti noi. Senz’ombra di dubbio la faccenda di tuo fratello ti ha molto scosso ed anche questo è normale, ma fidati non ci accadrà nulla di tutto ciò. Nessuno di noi è più in pericolo nemmeno loro, ormai in giro non c’è più nessuno e poi guarda quante persone siamo. Cosa vuoi che ci accada?
Se: Hai ragione sono stato uno sciocco a pensare certe cose ma purtroppo è stato più forte di me. Però non ti perderò un attimo di vista.
R: E va bene, però mi lascerai andare con le altre a fare shopping?
Se: Certo ma sarò la tua ombra.
Così i due si scambiarono un tenero bacio finchè non sentirono l’altoparlante che chiamava il loro volo.
In: Ragazzi andiamo hanno chiamato il nostro volo.
Tutti all’unisono urlarono per la gioia e si diressero verso il loro aereo.
Il viaggio fu relativamente tranquillo tranne per qualche piccolo urlo di Sango che imprecava contro il suo ragazzo perché anche lì allungava le mani. Taiga in silenzio si complimentava con il figlio beccandosi le gomitate di sua moglie. Gli altri invece erano crollati per la stanchezza.
Dopo qualche ora di viaggio, che per alcuni sembravano interminabili, atterrarono. I ragazzi si guardarono intorno cercando un qualche indizio su dove si trovassero ma non riuscirono a vedere niente tranne che distese interminabili di alberi.
K: Inuyasha tu hai capito dove ci troviamo?
I: No e in giro non c’è nemmeno un tabellone.
Se: Francia.
S: Franciaaaaa!
Disse una Sango euforica come non lo era stato mai.
S: Whuau andremo a Parigi, non è così?
In: Certo.
K: Che bello io voglio salire sulla Torre Eiffel. Inuyasha tu verrai?
I: Che domande sono ci andremo tutti.
R: Non poteva esserci vacanza più bella. La Francia è meravigliosa io vorrei andare a visitare la cattedrale di Notre Dame.
S: Il museo del Louvre.
Ta: Ragazze calmatevi andremo in tutti i posti possibili della Francia abbiamo ben tre settimane per visitarla tutta, o la maggior parte.
R: Sesshomaru che ne pensi?
Se: Come meta è bella se non altro è anche istruttiva.
I: Sesshomaru siamo venuti qui per divertirci.
Se: Tze figurati se ad un idiota come te potevano interessare simili cose.
Rin lo osservò e fu felice di rivedere il solito Sesshomaru se non altro la paura che aveva mostrato qualche ora prima era apparentemente sparita.
In: Ragazzi per favore almeno qui non litigate.
J: Ragazzi avete dimenticato che ci sono gli Champs Elysees.
R: E’ vero lì si possono vedere le migliori boutique.
M: Se non ricordo male c’è anche Disneyland.
Ta: Certo, ragazzi qui c’è di tutto di più però per oggi non si fa niente adesso andiamo in albergo e ci riposiamo.
Na: Sì una bella dormita non fa male.
Così dopo aver elencato la maggior parte dei luoghi più famosi della Francia si diressero in un grande albergo a cinque stelle lì si potevano avere tutte le comodità che si potevano immaginare. Andavano dalla piscina ai centri massaggi.
Una volta entrati presero le chiavi delle camere e si diressero ognuno nella propria. Le femmine da una parte e i maschi in altre mentre le famiglie erano in coppie e Inu da solo. Quella situazione gli fece sentire ancora di più la mancanza della moglie ma non perché stava da solo nella stanza ma per il semplice motivo che immaginava quanto si sarebbero divertiti insieme inoltre in Francia lui ci era già stato, non in veste di imprenditore, ma bensì in viaggio di nozze ecco perché si sentiva ancora più solo. I suoi figli non lo sapevano ma per quanto per lui fosse doloroso voleva che i suoi figli avessero un bel ricordo di quel posto proprio come lo conservava lui. Ovviamente ci era andato perché entrambi i figli erano fidanzati con due splendide ragazze e per loro non poteva sperare di meglio. L’itinerario del viaggio, comunque, era stato concordato anche con le altre famiglie. La famiglia Mushi già sapeva il motivo mentre per la famiglia di Jakotsu l’itinerario era molto allettante.
Dopo essersi sistemati come meglio potevano si recarono nel lussuoso ristorante dell’albergo. Osservarono il menù e lì trovarono le cose più strane che si potessero immaginare.
I: Miroku scegli attentamente ciò che mangi altrimenti Sango ti fa uno dei suoi bei video che dopo mostrerà a noi.
Disse facendo l’occhiolino alla ragazza, alchè tutti scoppiarono a ridere.
M:Spiritoso, comunque non mangerò le solite cose che mangiamo nel nostro paese voglio assaggiare anche le specialità del posto. Piuttosto stai attento anche tu a ciò che mangi o devo ricordarti un certo yougurt.
I: Dannazione lì è stata colpa tua che schifo non mi ci far pensare.
M: Allora a me alletta questa zuppa, è fatta con pane cotto, cipolla e verdura e poi voglio questo misto di pesce.
S: Non male come scelta tranne per la cipolla ma se non sbaglio è un piatto caratteristico della Francia. Va bene la provo anche io però invece del pesce voglio i formaggi.
K: Anch’io come Sango.
I: Io invece il misto di pesce e la quiche di zucchine.
Inuyasha aveva letto il nome della portata così com’era scritto e così gli altri scoppiarono a ridere al suono di quella parola.
I: Ehi che volete io non ho studiato il francese.
R: Io il Gateau di patate.
Anche Rin fece la stessa gaffe di Inuyasha.
In: Io la ratatouille.
Anche gli altri finirono di scegliere così chiamarono il cameriere per far prendere l’ordinazione.
Le portate furono davvero apprezzate da tutti tranne qualcuno che si lamentò di qualche formaggio dal sapore particolare. Subito dopo fu la volta del dolce e lì si sbizzarrirono a più non posso. Dopo cena erano tutti strapieni perciò decisero di fare una passeggiata per digerire almeno un po’ poi verso il tardi tornarono tutti in albergo per riposare, l’indomani sarebbe toccato ai musei.
Verso il tardi si alzarono e dopo aver fatto colazione presero le cose necessarie e si avviarono verso la meta destinata, però prima affittarono un pulmino per riuscire a muoversi meglio e guadagnare tempo però dove fu possibile camminarono. La giornata era perfetta non faceva nemmeno tanto caldo vi era una temperatura piuttosto mite anzi anche al di sotto della media stagionale.
La prima meta fu il museo del Louvre dove mentre osservavano le opere d’arti qualcuno ironizzò anche su di essa, soprattutto su quelle di Picasso di cui non comprendevano lo stile. L’opera che invece apprezzarono maggiormente fu quella di “amore e psiche” e la loro storia gli intrigò molto. Era inutile maschi o femmine tutti erano dei romanticoni anche se qualcuno non lo avrebbe mai ammesso. Le ragazze però al racconto di quella storia si commossero, soprattutto Kagome che ricordò come anche loro all’inizio dovevano nascondere la loro relazione ma che poi in seguito era stata tranquillamente accettata e dopo tante peripezie ora potevano godersela in pieno.
Dopo le visite al museo andarono a pranzare per poi continuare il loro tour. Tra musei e negozi si fece subito sera e quindi tornarono tutti in albergo dove la stanchezza prevalse su di loro facendoli cadere in un sonno ristoratore. I giorni passavano e i ragazzi si divertirono sempre di più, quello sì che sarebbe stato un viaggio indimenticabile. Le tappe che furono più apprezzate furono quando andarono a visitare la torre Eiffel, la cattedrale di Notre Dame e soprattutto quando andarono a Disneyland, lì però il divertimento non fu per tutti soprattutto per Sesshomaru e Miroku. Su alcune giostre ebbero davvero paura facendo assumere a Sesshomaru un colorito ancora più chiaro di quello che era, suo fratello non si lasciò scappare l’occasione di prenderlo in giro e soprattutto di fare qualche foto e video che al loro ritorno in Giappone avrebbe provveduto a fare un bellissimo e memorabile filmato. Miroku, invece, urlò talmente tanto da insordire la maggior parte dei suoi amici e tutto per una semplice proiezione in 4D, Inuyasha anche quello non si lasciò sfuggire. Fortunatamente per lui in quel parco non c’erano pozzi o pagliacci che somigliassero a quello di cui aveva tanto timore perciò i suoi amici non avevano modo di vendicarsi, in un certo senso questa era la sua vendetta per lo scherzo che gli era stato giocato in Grecia. Al ritorno dal parco lui era quello che si era divertito di più anche se ogni tanto si beccava qualche occhiata gelida da parte di suo fratello.
Per i ragazzi la vacanza era passata piuttosto velocemente infatti arrivò subito il giorno di fare ritorno a casa.
K: Uffa come sono volati i giorni, sembrava che ieri fossimo arrivati qui in Francia e invece oggi è già tempo di tornare in patria.
I: Eddai ci saranno altre occasioni per divertirci.
In: Già potremo pensare già ad un viaggio per natale.
Se: Siamo ancora ad agosto e già pensi a dicembre.
In: Ehi che male c’è e poi mancano solo quattro mesi.
I: Papà sei incorreggibile.
J: Sìììì che bello non vedo l’ora però vi avviso che se andiamo in qualche parco di divertimento io non mi metto nemmeno su una ruota panoramica.
Se: Fai bene almeno le mie orecchie non soffriranno più come l’altra volta.
R: Già, hai urlato come una femminuccia.
S: E non solo lui, non è forse così tesoruccio?
M: Eddai quella proiezione sembrava così reale.
Na: Dai non prendete in giro il mio piccoletto.
Disse Nami abbracciando teneramente il suo adorato figlio, Miroku per l’imbarazzo si discostò velocemente.
Subito dopo chiamarono il volo che gli avrebbe portati in patria. Sull’aereo Rin si avvicinò al suo ragazzo parlandoli dolcemente.
R: Ehi Sesshomaru.
Se: Dimmi.
R: Ti sei divertito? La vacanza è stata bella non è vero?
Se: Sì è stata piuttosto bella ed anche istruttiva. Ma perché me lo chiedi? Dal tuo tono capisco che c’è dell’altro che vorresti dirmi.
Aveva capito subito che quello che Rin voleva dirli non era solo quello di sapere se si fosse divertito.
R: Hai ragione. Volevo solo farti notare che non è successo niente di tutto quello che temevi ci sarebbe successo quando siamo partiti. Come hai potuto vedere ci siamo divertiti e abbiamo imparato molte cose e tu oltre che a divertirti ti sei anche spaventato a morte sulle giostre.
Se: Non farmelo ricordare. Comunque hai ragione però è stato più forte di me, pensare a quello che era successo a mio fratello mi aveva spaventato.
R: E’ più che normale ma come vedi non è successo niente e anche loro si sono divertiti.
Disse indicando i suoi amici che stavano già dormendo beatamente. Il volo proseguì senza problemi e un volta atterrati a malincuore lasciarono l’aeroporto.
Il giorno seguente Sango si fiondò sui libri per potersi preparare al meglio per il test di medicina, anche gli altri si applicarono a studiare per i test di valutazione alle rispettive facoltà.
Anche quei giorni passarono velocemente e il giorno dei test arrivò in un batti baleno. La prima a dovergli affrontare fu Sango.
S: Accidenti ho paura e se non dovessi farcela? Maledizione non sono mai stata così insicura in vita mia.
Se: Dai ce la farai in fondo ti sei preparata bene.
S: Hai ragione se ce la dovessi fare sarà soprattutto merito tuo. Grazie.
Se: Tzè vai adesso o farai tardi.
Sango fu accompagnata dal resto del gruppo e dopo la bellezza di cinque ore il test finalmente finì ed una Sango euforica uscì dall’aula adibita ai test che per pura coincidenza era la stessa dove aveva fatto il test d’ingresso Sesshomaru, evidentemente quell’aula portava fortuna.
Nei giorni seguenti toccò prima a Kagome e poi ad Inuyasha e Miroku, che alla fine aveva scelto anche lui giurisprudenza come il suo amico. La settimana successiva uscirono i risultati.
S: Ragazzi forza andiamo a vedere avranno messo i risultati dei test su internet. Accidenti sono agitatissima.
K: A chi lo dici speriamo di non dover ripetere il test.
Inuyasha per tranquillizzare la ragazza le cinse la vita e Kagome tirò un sospiro di sollievo, anche Miroku era teso ma fasciarsi la testa prima di essersela rotta era inutile e questa era una cosa che aveva imparato quando aveva fatto gli esami di maturità. Alle loro spalle giunsero anche Sesshomaru e Rin che erano curiosi di sapere quale sarebbe stato il futuro dei loro amici/parenti.
La prima ad accedere al sito fu Sango che dopo aver smanettato un po’ non riuscendo a visualizzare i risultati lasciò il compito a Sesshomaru che di certo conosceva il sito meglio di lei, infatti immediatamente riuscì a visionare i risultati.
S: Aaaaaaaaaaaaah non ci posso credere.
K: Ehi cos’hai da urlare non dirmi che non ce l’hai fatta.
Sango indicò lo schermo non riuscendo a proferire nemmeno una parola.
K: Eeeeh non ti smentisci mai anche con migliaia di candidati ti devi distinguere.
M: Complimenti amore sei arrivata prima con il massimo del punteggio.
Disse allungando la sua mano morta che puntualmente fu seguita dalla cinquina della sua ragazza.
Se: Visto che ti avevo detto?
S: Già da oggi sono ufficialmente una studentessa di medicina.
I: Non vorrai raggiungere mio fratello in un solo anno?
S: Non si può altrimenti ci avrei provato e poi sarebbe impossibile raggiungerlo visto che anche lui è piuttosto bravo, anche più di me.
I: Accidenti non bastava mio fratello adesso ti ci metterai anche tu. Poveri noi.
Se: Invece di parlare tanto vediamo tu cosa hai combinato.
In pochissimo tempo Sesshomaru entrò anche nel sito di giurisprudenza e contemporaneamente in quello di scienze politiche.
Se: Inuyasha non te la sei cavata male sei al quinto posto.
I: Davvero? Whuau non dovrò rifare niente.
M: E io?
Se: Settimo.
M: Evvai nemmeno io ripeterò alcun test.
K: Quindi sarò l’unica a ripeterlo.
Disse Kagome con un tono sconsolato, non sapeva ancora qual’era il suo risultato ma era convinta che non ce l’avesse fatta nonostante si fosse impegnata duramente per affrontarli.
Se: Ti piace il numero tre?
K: Eh che significa, che per tre punti non ce l’ho fatta?
Se: No, sei arrivata terza.
K: Non ci credo fammi vedere.
Kagome guardò più e più volte lo schermo e constatò realmente che era arrivata terza.
R: Bene siete stati bravissimi ce l’avete fatta tutti, allora stasera si festeggia.
M: Sììììì…
Se: Tzè non me lo sarei mai aspettato da voi soprattutto da te fratellino, ma ce l’avete fatta.
Dopo poco arrivarono anche Inu e i genitori di Miroku che vedendo i ragazzi euforici avevano immaginato il motivo.
In: Che belle facce allegre che avete, scommetto che avete superato tutti i test.
S, I, K, M: Sììììì.
Ta: A quale posto?
S: Prima.
K: Terza.
I: Quinto.
M: Settimo.
Na: Bravissimi allora si festeggia.
Inu istintivamente volse lo sguardo verso la foto di famiglia guardando soprattutto sua moglie, senz’altro con quello sguardo voleva dire a sua moglie che era fiero di suo figlio, anzi dei suoi figli.
La sera tutti uscirono per festeggiare, il giorno dopo avrebbero provveduto alle immatricolazioni.

ANGOLO DELL'AURìTRICE:

Ok, non uccidetemi per questo imperdonabile ritardo le motivazioni sono sempre le stesse, non ve le rielenco per non annoiarvi. Comunque il capitolo è di basso livello rispetto ai precedenti ma essendo quasi alla fine della storia altro non si poteva scrivere, forse uno o massimo due capitoli e la storia finisce ma fidatevi ci sarà anche un colpo di scena, non vi dico quale :p. 

ps: scusate se c'è qualche errore di descrizione dei posti ho fatto il possibile per trovare informazioni giuste sulla Francia. RINGRAZIAMENTI:
Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno, ma soprattutto ringrazio chi ha letto e reecensito lo scorso  e tutti gli altri capitoli.

BACI INU_KA

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Capitolo 48
*** Il passato è passato ***


La settimana successiva iniziarono le prime lezioni universitarie dove ogni professore assegnava i libri dal quale bisognava studiare per la propria materia, i ragazzi erano già alla disperata ricerca di alcuni testi a dir poco introvabili solo Sango era un po’ più avvantaggiata perché molti testi erano gli stessi di Sesshomaru, fu lui a consigliare agli altri una libreria che si trovava in periferia che non essendo molto conosciuta era probabile che trovassero quello che cercavano.
Nel pomeriggio i ragazzi si recarono presso questa libreria e lì vicino videro una figura conosciuta e che mai si sarebbero aspettati di rincontrare.
Inuyasha d’istinto tirò a se Kagome e la strinse più che potè, la vista di quella figura aveva terrorizzato il ragazzo che in un secondo si ritrovò a vivere l’incubo dei mesi precedenti. Miroku si parò davanti alla coppia intimandoli a girarsi per tornare indietro mentre Kagome stritolò letteralmente il suo ragazzo, era assurdo quella persona aveva stravolto la giornata in un secondo.
Inuyasha sentì leggermente la maglietta umida e visto che non faceva caldo l’unico motivo per cui poteva esserlo era che Kagome stesse piangendo così la strinse di più.
I: Non temere adesso ce ne andiamo non ci farà niente ci sono io e contro me e Miroku non ha speranze di farci qualcosa. Siamo intesi? Ora forza andiamocene o tua sorella ci farà una tirata d’orecchie pensando che ce ne siamo andati in giro.
K: Sì hai ragione.
Disse abbozzando un sorriso. Per Inuyasha era stato complicato riuscire a mantenere un tono che trasmettesse tranquillità in quanto lui non lo era affatto, Miroku anche accarezzò la testa della ragazza facendo in modo che si calmasse, non avrebbe permesso che succedesse di nuovo ciò che era accaduto tempo fa. Tutti loro temevano per Kagome e quindi sentivano la necessità di proteggerla da chiunque avesse provato a farle del male.
Stavano per andarsene quando improvvisamente Inuyasha si sentì chiamare, era inutile tutti gli sforzi fatti per non darle retta erano svaniti al solo suono di quel nome pronunciato dalla persona sbagliata. Istintivamente Kagome sobbalzò ma le venne subito in mente la promessa che aveva fatto ad Izayoi quando era in coma perciò fece un respiro profondo e si calmò. Lei doveva essere forte doveva esserlo per lui.
K: Cosa vuoi, non ti è bastato quello che già ci hai fatto?
Disse pacatamente poi non seppe come ma le venne istintivamente di guardare il ventre di chi le stava di fronte e lo vide leggermente pronunciato, quella non sembrava la pancia di qualcuno che aveva preso peso ma bensì era la pancia di chi era incinta. Sì incinta ma di chi?
Ky: Kagome calmati giuro che non voglio fare niente nè a te e né agli altri.
A quelle parole Kagome si calmò del tutto e Inuyasha prese parola.
I: E allora cosa vuoi? Non vogliamo avere più niente a che fare con te o con chi ha contatti con te.
Ky: Hai ragione non posso di certo biasimarvi se non volete più vedermi ma c’è una cosa che volevo dirvi anche se so che sarà inutile.
M: Sbrigati abbiamo da fare e per questo nessuno di noi ti interromperà.
Alchè gli altri acconsentirono con il capo.
Ky: Vi ringrazio. Mi hanno riferito tutto quello che vi è successo compreso il tuo coma, Kagome, non ci sono giustificazioni per quello che vi ho fatto. Vorrei chiedervi perdono ma so che è inutile chiedervelo ciò che vi ho fatto è andato oltre ogni limite. Quando ho agito non ho pensato alle conseguenze non pensavo minimamente che le cose avrebbero preso questa piega. Naraku ha scelto la preda sbagliata. Pensava che tuo padre fosse facile da raggirare visto la mancanza della moglie, pensava che avrebbe ceduto per proteggere i suoi figli non aveva minimamente pensato che avrebbe lottato per quello che aveva costruito. Aveva ben studiato il carattere dei suoi figli e aveva capito che tra i due Inuyasha fosse il più vulnerabile in quanto agiva d’impulso senza pensare e quindi aveva mandato me per ingannarti e così sarebbe stato se non ci fosse stata lei. Non immaginava che tu provassi qualcosa per Kagome e che lei ricambiasse vi vedeva sempre litigare, ecco perché aveva scelto te, tuo fratello era difficile da raggirare visto che non provava niente per nessuno né affetto e né tanto meno amore. Inoltre non immaginava che tuo padre ascoltasse i suoi figli fino al punto di ignorare le loro azioni. Pensava che per il vostro bene avrebbe accettato di ingrandire la sua azienda. Prima di quella di tuo padre ci aveva provato con la famiglia di Jakotsu che accorgendosi del suo inganno gli aveva rifilato un’azienda fantasma dopo era toccata a quella di Miroku che si era rivelata più resistente del previsto e infine a quella di tuo padre che grazie all’amore e all’effetto è riuscita a resistere alla sua ora più buia. Mi dispiace vi aveva sottovalutato.
I ragazzi guardavano sbalorditi la ragazza, mai si sarebbero immaginati che avrebbe chiesto il loro perdono e soprattutto che avrebbe rivelato le reali intenzioni di Naraku anche se loro ne erano già a conoscenza.
Poi continuò.
Ky: So quello che è successo ai suoi sicari e non mi dispiace affatto in fondo hanno avuto ciò che meritavano, l’unico che non lo meritava era Koga.
Istintivamente si portò una mano sul ventre e qualche lacrima solcò il suo viso.
M: Perché gli altri sì e lui no? E perché piangi per lui.
Ky: Lui era stato raggirato. Con l’inganno Naraku aveva scaricato la colpa della morte dei suoi genitori su quelli di Kagome, ecco perché anche lei si è trovata in mezzo ai giochi. Lui ha colpito lei perché tra le sorelle era quella più sensibile e inoltre Sango era già impegnata da tempo con Miroku. La storia di Koga penso che la sappiate e dovreste capire il motivo delle sue azioni. Anche lui ha agito senza pensare alle conseguenze ma quello che mi ha riferito in Grecia voi non lo sapete.
K: Potresti dircelo, sempre se vuoi.
Disse con tono gentile, ormai lei non stava provando più odio verso Kykio ma adesso provava solo compassione verso quella ragazza che così subdolamente era stata ingannata, anche se in contatto con Naraku ci era entrata volontariamente. Il fatto di aver voluto chiedere il loro perdono per lei era più che sufficiente per capirla.
Ky: Sì è il minimo che possa fare per voi. Quando eravamo agli arresti Koga aveva saputo dell’inganno di Naraku e voleva in tutti i modi fargliela pagare ma la reclusione glielo impediva. Aveva giurato che quando sarebbe stato scagionato lo avrebbe ucciso rischiando nuovamente la reclusione ma non gli importava tanto ormai non aveva più niente da perdere. Questo fu solo nei primi giorni, poi quando si calmò leggermente, a mente lucida si rese conto di quello che aveva fatto agendo sotto le menzogne di Naraku. La notte aveva spesso degli incubi e da quello che diceva si capiva che quasi ogni notte riviveva ciò che aveva fatto soprattutto quello che aveva fatto a Kagome in particolare ciò che stava facendo la notte in cui fu arrestato.
D’istinto Kagome si strinse al suo ragazzo sicuramente il ricordo di quella notte la terrorizzava ancora. Inuyasha le cinse le spalle accarezzandole la testa e con lo sguardo cercò di rassicurarla, e come ogni volta questo funzionò. Anche Kykio la guardò e colpevole chinò il capo.
Ky: Se vuoi la smetto.
K: No parla.
Ky: Bene, come dicevo ogni notte aveva questi incubi facendoli metabolizzare sempre di più le sue azioni e la sete di vendetta fu sostituita dai sensi di colpa. Nelle ore di libertà si confidava spesso con me e promise che quando sarebbe uscito innanzitutto avrebbe chiesto perdono a Kagome e dopo si sarebbe vendicato di Naraku ma questa volta lo avrebbe fatto non solo per quello che aveva fatto a lui ma lo avrebbe fatto anche per quello che stava facendo agli altri, insomma in un certo senso si sarebbe vendicato a nome di tutti.
Kagome si lasciò sfuggire qualche lacrima le dispiaceva per tutto quello che era successo. Aveva spesso imputato la colpa a Koga ma non sapeva che dietro ci fosse tutto questo.
Ky: Però prima di arrivare a questa conclusione i sensi di colpa stavano prevalendo su di lui infatti per due volte tentò il suicidio soltanto una mia rivelazione gli impedì di tentare il terzo.
M: Sarebbe? Scusami se ti faccio queste domande ma è sottointeso che puoi rifiutarti di risponderci.
Ky: Non preoccuparti ormai non ho più niente da perdere quello che non volevo perdere ormai già l’ho perso.
Detto ciò scoppiò a piangere a dirotto, Kagome vedendo ciò le si avvicinò e la strinse cercando di calmarla. Sul momento Kykio sobbalzò non di certo si sarebbe aspettata un gesto simile proprio da Kagome che era stata la persona che più aveva sofferto in quella storia ma alle parole della ragazza cedette.
K: Forza sfogati, e se il ricordo di ciò che stavi per dirci ti fa così male non sei costretta a dircelo, però adesso liberati da ciò che ti fa stare così male vedrai che dopo starai meglio e nelle tue condizioni stare così non fa bene né a te e né alla creatura che porti in grembo.
Ky: Te ne sei accorta?
K: Certo sono donna anche io e certe cose le capisci per istinto. Ora su dai calmati.
Ky: Oh Kagome grazie, grazie mille non so perché tu lo faccia dopo tutto quello che ti ho fatto ma ti ringrazio.
K: Kykio ricorda che al mondo non siamo tutti uguali però diciamo che a modo nostro tutti proviamo dei sentimenti e tutti hanno diritto ad una seconda chance. Per adesso liberati da ciò che ti opprime poi si penserà al resto.
Disse facendole un sorriso, anche i ragazzi si stupirono a vedere quella scena e anche delle parole dette dalla ragazza, era vero loro non si erano accorti di niente.
Ky: Grazie ora mi sento meglio.
I: Comunque perché hai impedito a Koga di suicidarsi, in fondo anche tu lo hai ingannato per bene.
K: Inuyasha come sempre la tua sensibilità è pari a zero.
Disse guardandolo con uno sguardo inceneritore. Se lo sguardo di suo fratello ghiacciava quello della sua ragazza inceneriva.
Ky: Hai ragione io l’ho ingannato inoltre tradivo te con lui, però questo fu solo all’inizio col tempo capii che per lui provavo davvero qualcosa, non si trattava più di un amore ingannevole ma ciò si era trasformato in vero amore.
Disse sorridendo e portandosi ancora una volta la mano sul ventre.
Ky: Anche lui ricambiava ma la sorte ci fu avversa. Avevamo rifiutato di eseguire il piano di Naraku in Grecia ma purtroppo i suoi modi non ce lo permettevano. Quando rifiutammo Naraku ci minacciò, aveva puntato un coltello contro di me e Koga nel tentativo di proteggermi si mise tra me e Naraku ferendosi la schiena. Dopo questo fummo costretti ad accettare, però ci eravamo ripromessi che quella sarebbe stata l’ultima volta che gli avremmo obbedito dopo saremmo fuggiti facendo perdere le nostre tracce. Purtroppo come sapete la sorte ci fu avversa. Non so come Naraku sia venuto a conoscenza della nostra relazione ma in qualche modo ci aveva scoperti. in carcere gli confessai di essere incinta, non volevo dirglielo così ma quello fu l’unico modo di impedirli di suicidarsi. Sapevo che presto ci avrebbero trasferiti nella nostra patria e sapevo anche che per via della mia gravidanza mi avrebbero dato almeno i domiciliari, però non so perché speravo che non ci trasferissero qui. Avevo un brutto presentimento e visto quello che è successo avevo ragione. Ora sono stata rilasciata definitivamente con la sola restrizione di non abbandonare la città e di non avvicinarmi a voi senza il vostro consenso. Dunque se volete ora me ne andrò e potete denunciarmi.
K: Non faremo nessuna delle due cose, anzi se ti servisse aiuto tieni questo è il mio numero.
I: Kagome! Ti fidi a tal punto?
K: Sì capisco che le sue parole sono sincere.
Ky: Grazie Kagome non merito tutto questo sei una brava ragazza, Inuyasha non lascartela scappare non ne troverai altre come lei.
M: Kykio una curiosità!
Ky: Dimmi!
M: L’altro ieri per caso ti trovavi all’università?
Ky: Sì ero io.
I: Miroku l’hai vista e non ci hai detto niente.
M: Non ne ero sicuro e non mi sembrava il caso di creare inutili allarmismi e da quello che vedo adesso ho fatto bene.
K: Hai intenzione di iscriverti all’università?
Ky: Sì a scienze del servizio sociale.
Inuyasha sgranò gli occhi aveva paura che succedesse qualcosa alla sua ragazza che si sarebbe trovata nelle stesse aule con Kykio.
K: Whuau ci troveremo a frequentare la stessa facoltà.
Ky: Kagome ma davvero non ti darò fastidio, dopo quello che ti ho fatto?
K: Kykio il passato è passato ora anche io sono più forte quindi farmi qualcosa non ti conviene.
Disse facendole l’occhiolino così Kykio si avvicinò alla ragazza e l’abbracciò.
Ky: Grazie mille Kagome non ti ringrazierò mai abbastanza.
Kagome guardò l’orologio e per poco non ebbe un infarto, si era davvero fatto tardi.
K: Aaaahahahh!
I: Kagome cos’hai?
K: Inuyasha è tardissimo Sango ci ucciderà.
Ky: Cos’è successo?
K: Eravamo venuti qui per trovare un libro che non riusciamo a trovare da nessuna parte.
Ky: E quale sarebbe?
K: Questo.
Ky: So io dove trovarlo però non è quella libreria, è quella che si trova nell’altra traversa. Se volete vi ci accompagno.
K: Sì sì. Sei la mia salvezza.
I ragazzi guardarono sbigottiti la ragazza si meravigliarono di come fosse riuscita a lasciarsi tutto dietro le spalle, loro erano ancora scettici ma Kagome no, ora passeggiava al fianco di Kykio come se niente fosse. Dopo aver raggiunto la libreria e acquistato finalmente il libro introvabile ringraziarono Kykio e tornarono a casa dandosi appuntamento l’indomani all’università, era ovvio che per il momento non avrebbero abbassato la guardia ma come diceva Kagome il passato è passato.
Arrivati a casa trovarono una Sango a dir poco furiosa ma quando raccontarono l’intero accaduto anche lei fu d’accordo  con la sorella sebbene fosse dubbiosa però anche lei convenne che il passato è passato e tutti meritano una seconda chance.
La sera dopo cena ognuno tornò nelle proprie camere.
I: Kagome!
Disse rivolgendosi alla ragazza con un tono stranamente delicato.
K: Sì!
I: Ascolta stavo pensando a quello che è successo oggi. Davvero non ti ha disturbato vedere di nuovo Kykio?
Disse chinando il capo e nascondendo gli occhi sotto la frangetta. La sua voce era leggermente incrinata, senza dubbio stava pensando a quello che era accaduto a causa di Kykio era ovvio che non voleva rischiare che succedesse di nuovo qualcosa alla sua amata. Non di certo temeva per se stesso però quello che aveva visto quel pomeriggio lo rassicurava in minima parte.
Kagome gli si avvicinò e gli sollevò il mento facendo in modo che si guardassero negli occhi.
K: Inuyasha non ti preoccupare non accadrà nulla di quello che è successo fidati sono molto più forte di come ero prima. L’ho promesso a tua madre e non verrò meno alla promessa, comunque le parole di Kykio mi sembravano sincere, credo che davvero si sia pentita in fondo anche lei ha sofferto e credo che abbia sofferto anche troppo, diamole un’altra possibilità ormai è rimasta solo lei e non credo che da sola possa farci qualcosa. Inuyasha so quello che hai passato e a ripensarci sono stata egoista a non chiedere il tuo parere perciò se questo ti fa soffrire non la frequenterò più di tanto, il nostro rapporto si limiterà solo al livello universitario.
Disse dandoli un bacio a fior di labbra e stringendolo a se. Inuyasha di rimando l’abbracciò e nascose la testa nell’incavo del collo della ragazza.
I: Kagome non è per me che temo non ho paura di soffrire ma non voglio soffrire per te. Tu sei la cosa più preziosa che abbia mai avuto e non voglio rischiare di perderti, quello che Kykio mi ha fatto non mi interessa ma non posso perdonare quello che ha fatto a te. Kagome se tu la vuoi frequentare per me va bene non ti costringerò a fare ciò che non vuoi ma ti prego solo di stare attenta. Solo questo. Io non abbasserò la guardia non permetterò che ti succeda qualcosa e se solo ci prova la pagherà cara, non mi interessa del suo stato ma lei non dovrà permettersi di farti soffrire. Per favore solo questo ti chiedo.
K: Inuyasha non avere paura, come ti ho detto, ora sono molto più forte stai tranquillo. Ci siamo intesi? Ti prometto che farò attenzione ma fidati il mio istinto mi dice che per una volta Kykio è stata sincera.
I: E va bene mi fido di te.                                                                         
K: Fai bene l’istinto di una donna raramente sbaglia. E ora cucciolotto a nanna domani giornata dura io ho lezione anche il pomeriggio.
I: Hai ragione anche io sono messo come te.
Così si addormentarono stretti l’uno all’altra, nella stanza adiacente Miroku e Sango avevano affrontato lo stesso discorso. Inu e Sesshomaru non furono da meno. Ognuno riteneva strana questa situazione ma avevano tutti la stessa opinione di Kagome anche se ritenevano prematuro abbassare la guardia.
Il giorno seguente come avevano concordato si incontrarono con Kykio nessuno fu sgarbato con lei anzi cercarono in tutti i modi di comprendere la ragazza. Arrivati all’università ognuno si diresse verso le proprie aule e Inuyasha di malavoglia fu costretto a lasciare Kagome, nonostante lei lo avesse rassicurato lui rimaneva sempre preoccupato da quella situazione. Non si fidava a lasciarla da sola insieme a Kykio infatti fino alla pausa pranzo mandava continuamente qualche messaggio per sapere come stava, ovviamente tutto procedeva nel migliore dei modi. Le due ragazze seguivano attentamente le lezioni lasciandosi sfuggire di tanto in tanto anche qualche battutina sui professori, sembrava strano vederle così nessuno avrebbe mai pensato ad una cosa simile se considerava quello che era successo mesi prima. Nella pausa pranzo si radunarono nel cortile, le giornate erano ancora calde e permettevano tranquillamente di rimanere all’aperto.
I giorni passarono con molta tranquillità e Inuyasha si era finalmente rassegnato aveva compreso che Kykio era stata realmente solo una pedina nelle mani di Naraku e ora era davvero pentita. Il rapporto di amicizia che aveva instaurato con Kagome era invidiabile infatti per quanto riguardava l’università facevano quasi tutto insieme, spesso rimanevano in biblioteca a studiare per gli esami, ovviamente anche gli altri ragazzi restavano ma solo per studiare ormai la questione Kykio era stata quasi del tutto sorpassata.


 ANGOLO DELL'AUTRICE:

OK ecco qual'era il colpo di scena, il ritorno di Kykio. Bhe ve la sareste mai aspettata una cosa del genere? Credo che per chi abbia letto la mia storia sia stata davvero una cosa impensabile. Era l'unica ad essere sopravissuta e ho voluta renderla buona. Come vi è sembrata come idea? Strampalata :)
La storia come ho detto in precedenza si avvia verso la fine con mio sommo dispiacere e per il sommo piacera di qualcuno, ma non temete è in programma una nuova storia.
Con questo è tutto ci vediamo al prossimo pazzo capitolo.

RINGRAZIAMENTI:

Ringrazio chi ha letto il precedente capitolo e anche chi lo ha recensito:
ROSADC
KagomeNoTaisho.
Ringrazio anticipatamente chi leggerà e chi recensirà questo capitolo.

BACI INU_KA

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Capitolo 49
*** Una nuova vita- parte prima ***


Inu aveva ristrutturato la casa di Izayoi e, sebbene avesse in mente altri progetti per quella casa, la mise a disposizione dei ragazzi così potevano studiare tranquillamente senza dover preoccuparsi di disturbare gli altri. Per poter parlare liberamente degli argomenti inerenti ai loro esami si divisero le camere, Inuyasha e Miroku in una stanza, Kagome e Kykio in un’altra e infine Sango che inaspettatamente aveva stretto amicizia con Ayame in un’altra stanza. Sango aveva incontrato casualmente Ayame a lezione, anche lei si era scusata con Sango per quello che aveva fatto ed era sinceramente pentita però anche lei, come suo fratello, era stata subdolamente manovrata forse anche peggio degli altri visto che agiva sotto minaccia di morte, anche gli altri la perdonarono così il gruppo adesso aveva due nuovi componenti che mai si sarebbero immaginati di frequentare.
Le date degli esami arrivarono e ognuno di loro aveva il terrore di affrontarli questi per loro erano peggio di quelli di maturità.
K: Ragazzi a noi sono uscite le date degli esami e il primo lo facciamo la settimana prossima. A voi sono uscite?
I: Ahimè sì.
Ay: Anche a noi.
S: Già e anche noi la settimana prossima, dai forza ce la faremo come sempre.
M: Beata te che hai tutta questa sicurezza.
Tutti avevano detto qualcosa tranne Kykio che era più pallida del solito, gli altri pensavano che fosse nervosa per gli esami e siccome non era di molte parole lo ritenevano più che normale, soltanto le ragazze erano un po’ scettiche e infatti avevano ragione, poco dopo Kykio si alzò e corse in bagno. Kagome la seguì e aspettò che uscisse ma siccome tardava ad uscire e non rispondeva ai suoi richiami decise di entrare. Kagome si spaventò quando la vide seduta a terra che piangeva e si reggeva la pancia.
K: Kykio cos’hai?
Ky: Kagome ho paura non voglio perderlo.
K: Ehi ma cosa stai dicendo? E’ normale la nausea in gravidanza ormai dovresti saperlo.
Ky: Sì ma so anche che le perdite sono spesso indizio di aborto.
K: Eh e chi aspettavi per dirlo? Aspetta chiamo Inuyasha così andiamo al pronto soccorso.
Kykio annuì ma continuava a piangere. Kagome chiamò il suo ragazzo, ma siccome non avevano la macchina, chiamò suo padre che in pochissimo tempo arrivò così portarono immediatamente la ragazza in ospedale. Dopo un’accurata visita i medici dissero che non c’era niente da temere quella era stata una perdita di poco conto perciò il bambino era fuori pericolo, le fu raccomandato solo di non sforzarsi eccessivamente. Dopo queste raccomandazioni la ragazza fu dimessa. Tutti tornarono a casa e Inu lungo il tragitto propose alla ragazza di trasferirsi nella casa dove studiavano, almeno fino al termine della gravidanza, così gli sforzi sarebbero stati minori e se avesse avuto bisogno sarebbe stato più facile raggiungerla. Kykio si commosse mai e poi mai si sarebbe aspettata una simile gentilezza da parte loro non dopo quello che stava per fargli, questo la fece riflettere ancora di più.
Dopo quell’episodio la gravidanza procedette senza problemi e i ragazzi tornarono a studiare visto che le date degli esami erano imminenti. Superarono tranquillamente gli appelli anche se erano al limite della tensione. La scadenza della gravidanza arrivò velocemente insieme alle ultime date disponibili degli esami. Il caso volle che, proprio il giorno che Kykio aveva dato l’ultimo esame di quella sessione, la sera stessa cominciò ad avere le prime contrazioni e successivamente la rottura delle acque. Fu portata immediatamente in ospedale dove fu trasferita urgentemente in sala parto.
Inu era agitatissimo ogni volta che vedeva una donna partorire che la conoscesse o meno gli facevano tutte lo stesso effetto. In lui si faceva largo il terrore, il terrore che a quella donna potesse accadere quello che era successo a sua moglie anche se non tutte erano malate come lo era lei, anche Sesshomaru era nervoso per lo stesso motivo ma non lo diede a vedere. Dopo qualche ora dalla sala parto uscì una Kykio a dir poco cadaverica ma con il sorriso che la illuminava. Era andato tutto per il verso giusto e adesso la stavano portando nella stanza dove in seguito avrebbero portato il bambino.
Le ragazze immediatamente si fiondarono nella stanza.
K: Kykio come ti senti?
Ky: Sono stata meglio, quella peste non voleva proprio uscire è nato bello grande ma nonostante questo sono felicissima.
S: Immagino che ora vorrai riposare, torneremo più tardi.
Ky: No per favore restate.
Disse con gli occhi lucidi. Le ragazze non sapevano perché stesse per piangere visto che poco prima era felice.
Ay: Va bene se è questo che vuoi allora rimarremo.
Ky: Grazie vi sono grata per questo.
I dottori fecero uscire le ragazze e dopo una visita accurata constatarono che i parametri erano buoni, così fecero rientrare le ragazze e portarono il bambino.
K: Ma è stupendo.
Ky: E’ uguale a suo padre.
Disse iniziando a piangere, ora le ragazze avevano capito perché prima aveva gli occhi lucidi.
K: Kykio calmati so che è difficile ma ricorda che non sarai mai sola, anche se lui fisicamente non c’è, attraverso il bambino lui sarà sempre con te e poi ricorda che ci siamo anche noi. Non ti abbandoneremo soprattutto ora che c’è lui scommetto che con noi sarà super viziato. Non è così piccolino?
Disse rivolgendosi al bambino.
S: A proposito come lo chiamerai?
Ky: Akira, sì lo chiamerò così.
Le ragazze sorrisero era vero d’ora in avanti il bambino sarebbe stato la loro mascotte.
Ky: Non viziatelo troppo altrimenti passerò io per quella cattiva.
K: Ragazze è appena nato e già facciamo progetti. Però è molto gentile questo bambino.
S: E perché?
K: Bhe ha fatto finire gli esami della prima sessione alla sua mamma.
S: E’ vero ora lo amo ancora di più. Bravo il piccoletto, prevedo per te una bella carriera scolastica.
Sulla fronte delle altre ragazze si dipinse un enorme gocciolone, anche in quell’occasione Sango aveva pensato allo studio.
Ay: Kykio adesso è meglio se ti riposi noi rimarremo qui fuori.
Ky: Ragazze se volete andate a casa.
K: Ma no cosa dici potrebbe servirti una mano. Allora propongo una cosa se per voi va bene faremo a turno, inizio io.
S: Per me nessun problema.
Ay: Anche per me.
Ky: Ragazze vi ringrazio.
Disse con le lacrime agli occhi.
Dopo qualche giorno Kykio fu dimessa ma rimase comunque nella casa di Inu anche i ragazzi si trasferirono lì in modo da poterla aiutare. Inuyasha ogni volta che Kagome teneva in braccio il bambino arrossiva, senza alcun dubbio immaginava Kagome con in braccio il loro bambino, invece Miroku lanciava continue frecciatine alla sua ragazza dicendo se volesse fare un figlio con lui. Puntualmente veniva colpito dalla sua cinquina.
Lentamente la vita riprendeva il suo corso nonostante la presenza del bambino i ragazzi, compresa Kykio, continuarono i loro studi. Rin dopo la scuola se era necessario andava a dare una mano così potevano studiare o riposare un po’ più liberamente anche se il bambino era relativamente silenzioso infatti piangeva solo quando aveva fame o voleva essere cambiato. Tra tutti i presenti il bambino adorava rimanere in braccio a Kagome, ovviamente dopo la madre, era l’ironia della sorte il padre aveva tentato di farle del male mentre il bambino in un certo senso l’amava chissà forse era Koga che tramite il figlio voleva chiederle perdono, alla fine lei davvero non centrava niente in quella storia e lui ingiustamente e involontariamente aveva contribuito a renderle la vita impossibile.
Come i giorni anche il primo anno passò, Akira aveva messo i primi passi e aveva detto la sua prima parola che con sommo stupore fu: papà. Tutti rimasero stupiti nessuno si sarebbe aspettato che quella sarebbe stata la sua prima parola, sarebbe sembrato meno strano se avesse pronunciato il nome di qualcuno di loro ma proprio papà non se lo spiegavano. Quando Kykio lo sentì scoppiò a piangere ora più che mai gli mancava il suo amato sicuramente avrebbe voluto che Koga fosse lì per ascoltare suo figlio che lo chiamava, avrebbe voluto discutere con lui sul perché aveva pronunciato prima papà che mamma, avrebbe voluto condividere con lui tutte le emozioni che quel bambino riusciva a trasmettere, avrebbe voluto continuare a vivere con lui.
Mentre le ragazze erano con Kykio, Inuyasha rimase solo col bambino.
I: Eh piccoletto so come ci si sente anche io avrei voluto dire “mamma” come prima parola ma purtroppo non ho potuto proprio come te che non potrai mai pronunciare “papà”. Al mondo siamo soli per quanto ci siano persone che ci amano ci mancherà sempre qualcosa.
Kagome ascoltava le parole di Inuyasha e sul momento ci rimase male ma poi ripensandoci non poteva dargli torto, gli sarebbe mancato sempre qualcosa anche se lui adesso aveva lei al suo fianco. Inuyasha continuò a parlare e quelle che disse dopo stupirono ancora di più la ragazza.
I: Ma sarà così solo fino a quando non troverai qualcuno che ti ami e che sia in grado di riempire quel vuoto che mai avresti creduto di riempire. Fidati anche tu troverai una come Kagome.
Disse stringendo il bambino, Kagome si commosse a quelle parole e corse ad abbracciare il suo ragazzo. Non poteva crederci che proprio lei fosse riuscita a completarlo se ci avesse pensato in passato lei non lo avrebbe mai ritenuto possibile.
Inuyasha con una mano teneva in braccio il bambino mentre con l’altra accarezzava la sua donna anche se era imbarazzato al pensiero che lei avesse ascoltato tutto però non gli interessava più di tanto perché quella era la verità.
Gli anni continuavano a passare e con essi arrivarono le prime lauree. Le prime a laurearsi furono Kagome e Kykio che nonostante fosse impegnata con Akira riuscì a laurearsi in tempo questo fu possibile grazie all’aiuto di tutti gli altri. La loro era una laurea triennale che prevedeva due anni di specialistica ma Kykio per il momento decise di fermarsi infatti fece solo l’esame di stato per poter esercitare la professione ed era tornata alla sua vecchia casa. Kagome invece continuò e se fosse riuscita a rimanere nei tempi avrebbe terminato definitivamente gli studi insieme ad Inuyasha. L’anno successivo fu il turno di Sesshomaru che aveva terminato con grande successo i suoi studi in medicina, ovviamente il suo voto di laurea fu 110 e lode con bacio accademico dopo tutti i trenta e lode che aveva avuto era più che scontato che finisse così. Anche il libretto di Sango era segnato solo da trenta e lode. Successivamente Sesshomaru si iscrisse alla specialistica di neurochirurgia infantile. Anche Rin come il suo ragazzo si era iscritta a medicina però per lei il cammino era appena iniziato.
Dopo due anni anche Inuyasha e Miroku terminarono gli studi e insieme a loro Kagome aveva terminato la specialistica. Fecero una grande festa in fondo erano tre che si erano laureati e alla festa ci fu anche una grande sorpresa. La festa si tenne a villa No Taisho ormai era un’abitudine festeggiare gli eventi più importanti in quella villa. Lì erano stati festeggiati i diciotto anni dei ragazzi, il primo compleanno di Akira e le lauree di tutti i ragazzi.
Verso la fine dei festeggiamenti Kagome uscì fuori e si andò a sedere sulla solita panchina, lì trovava sempre la pace dei sensi perché la visuale che c’era  trasmetteva un grande senso di tranquillità inoltre quella panchina era stata testimone dei loro momenti più belli così come il grande albero che si trovava nel parco era il posto dove si rifugiavano quando erano tristi. Ancora una volta quella panchina stava diventando testimone del più importante avvenimento.
Dietro la ragazza giunse di soppiatto Inuyasha che gli coprì gli occhi ma ovviamente lei lo aveva riconosciuto ormai quelle mani e quel tocco lo avrebbe riconosciuto tra mille.
I: E’ inutile questa panchina ti piace proprio e sai forse dopo questa sera potrebbe piacere anche a me. Dipende tutto da te, le tue azioni decideranno la sua sorte.
K: Ehi ma che stai blaterando, non avrai mica alzato il gomito a bere?
I: Ah ah ah spiritosa sono perfettamente lucido e poi secondo bevo davanti a tutte queste persone?
K: E’ solo che parli strano ecco tutto.
Inuyasha prese un lungo respiro e si inginocchiò davanti alla ragazza. Poi espirò e riprese a parlare.

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Ok, come avete potuto vedere anche Ayame si è unita al gruppo e abbiamo avuto anche una baby new entry, il piccolo Akira. 
Ho dovuto suddividere il capitolo in due parti in quanto il titolo va bene per entrambi i capitoli e anche perchè se lo avessi lasciato intero sarebbe venuto un papiro e leggerlo sarebbe stato per voi alquanto stancante. Nel prossimo capitolo sapremo se Inuyasha dovrà dare a Kagome una bella o una brutta notizia perciò non date per scontato che sia bella. 
Lo so sono perfida ma non temete potrete sapere presto cosa accadrà. Con questo è tutto ci vediamo presto con la seconda parte di UNA NUOVA VITA.

RINGRAZIAMENTI: 

Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo, non so come definirlo, capitolo. Ma ringrazio soprattutto chi ha letto e recensito il capitolo precedente:
ROSADC
e
KAGOMENoTaisho.
BACI INU_KA

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Capitolo 50
*** Una nuova vita- parte seconda ***


Inuyasha prese un lungo respiro e si inginocchiò davanti alla ragazza nascondendo il braccio destro dietro la schiena. Poi espirò e riprese a parlare.
I: Kagome da quando stiamo insieme ce ne sono successe di tutti i colori, anche se quelle del primo anno sono state le peggiori, ma come puoi vedere insieme le abbiamo superate. In questi anni siamo cresciuti, maturati siamo diventati dei veri adulti, abbiamo lottato per diventare quelli che siamo, siamo riusciti a laurearci e a diventare un avvocato e un’assistente sociale. Insieme abbiamo superato i momenti peggiori e insieme abbiamo vissuto i momenti migliori. Sei entrata nella mia vita come un fulmine e non ne sei più uscita, mi hai aiutato a diventare quello che sono, grazie a te non sono più quel ragazzo scontroso, arrogante che ce l’aveva con tutto e con tutti senza di te ero vuoto ora grazie a te ho degli amici e sto vivendo una splendida storia con la ragazza che amo potrei dire di avere tutto quello che una persona possa desiderare però c’è solo una cosa che mi manca…..
Kagome era commossa dalle parole del ragazzo ancora una volta era riuscita a stupirla. Ogni volta che lui faceva così per lei era sempre una sorpresa in quanto non erano cose che avrebbe fatto il vecchio Inuyasha. Davvero in questi anni era cambiato ovviamente i battibecchi c’erano sempre ma quella era una cosa che gli aveva sempre caratterizzati, si poteva dire che era il loro modo di amarsi. Inuyasha fece una pausa e inspirò profondamente, ora dopo la parte introduttiva arrivava la parte più difficile per lui nemmeno gli esami erano stati così difficile come il pronunciare una piccolissima frase.
I: Kagome solo una cosa mi manca ed è il poter dividere per sempre la mia vita con te. E’ con te che vorrei svegliarmi tutte le mattine, è te che voglio vedere quando tornerò stanco dal lavoro ed è sempre con te che vorrei costruire la famiglia che ho sempre desiderato. Kagome mi….mi…mi vuoi sposare?
Disse porgendo la scatolina blu che nascondeva dietro la schiena e dove vi era uno splendido solitario in oro bianco con un piccolo diamante al centro. Kagome cominciò a piangere a dirotto per l’emozione quella era stata senza dubbio la più bella cosa che Inuyasha le avesse chiesto. Si gettò a peso morto sul ragazzo che, colto alla sprovvista, cadde a terra.
K: Sì sì voglio diventare tua moglie.
Disse tra un bacio e l’altro. Anche Inuyasha si commosse e così la legò a se con un lunghissimo bacio, ora poteva dire di essere completo al cento per cento. Ora poteva essere davvero felice proprio come lo era stato suo padre quando era ancora viva sua madre, a quel pensiero la strinse più forte non avrebbe mai permesso a nessuno di portargliela via. Kagome era solo e soltanto sua.
I: Grazie grazie per aver accettato di dividere la tua vita con me. Cucciola ti amo  e ti amerò per sempre.
K: Anche io cucciolotto. Bhe direi che ho salvato la panchina.
I: Ah già lo avevo dimenticato, non mi avrai detto sì solo per questo?
K: Ma che sciocchezze dici, come puoi pensare che lasci decidere ad una panchina il mio futuro? Anzi il nostro futuro. Forza entriamo dentro comincia a fare freschetto.
I: Hai ragione, ehi la notizia la diamo domani a pranzo adesso c’è troppa gente. Sei d’accordo?
K: Certamente.
I ragazzi entrarono dentro ma come Kagome si sedette Sango si avvicinò e la guardò attentamente in particolare la mano sinistra, era come se avesse il presentimento che fosse successo qualcosa durante la loro assenza. Infatti notò subito l’anello.
S: Kagome verresti in bagno con me?
K: Devo proprio?
S: Sì.
Disse indicando l’anello, a quel gesto Kagome nascose la mano e lanciò un’occhiata dispiaciuta al suo ragazzo che sorrise scrollando le spalle. Purtroppo da una come Sango c’era d’aspettarselo.
S: Sorellina quell’anello significa ciò che penso io?
K: Dipende da quello che pensi non sono di certo nella tua testa.
S: Su non fare la finta tonta. Confessa Inuyasha ti ha chiesto di sposarlo.
K: Bhe sì, uffa volevamo dirlo domani a pranzo ma tu come sempre rovini tutto.
S: Ehi non preoccuparti non lo dirò a nessuno però io dovevo essere la prima a saperlo.
Disse facendoli l’occhiolino.
Così tornarono al tavolo e Kagome fece l’occhiolino al suo ragazzo come per dirgli che la sorpresa il giorno dopo ci sarebbe stata lo stesso. La festa proseguì fino a tardi e la stanchezza cominciava a farsi sentire. Verso le tre finì tutto e i ragazzi prima di andare a dormire accompagnarono Kykio e il piccolo Akira a casa loro. Il piccoletto si era addormentato ed era più che normale visto che per tutta la festa non era stato un secondo fermo, la sua preda preferita fu Jakotsu e i suoi poveri capelli lo potevano raccontare. Al piccolo piaceva pettinare i capelli ma quella sera le ragazze gli tenevano legati e quindi non poteva pettinarli, gli unici a cui poteva farlo era ai fratelli No Taisho che ovviamente non gli avevano mai permesso di farlo. Sesshomaru con una sola occhiata lo bloccava mentre Inuyasha spesso doveva scappare o legarli per non farseli toccare, gli altri non lo avrebbero mai pensato ma lui era particolarmente geloso dei suoi capelli e l’unica a cui permetteva di toccarglieli era Kagome, da  lei lo accettava con piacere.
Quando tornarono a casa si fiondarono nelle camere crollando sui letti, quasi tutti si addormentarono tranne Kagome che era ancora euforica per quello che era successo non poteva crederci, presto sarebbe diventata la signora No Taisho. Qualche volta se lo era immaginato ma ogni volta lo riteneva impossibile non avrebbe mai pensato che Inuyasha gli avrebbe chiesto una simile cosa. Ora continuava a guardarsi il dito dove era stato posto l’anello Inuyasha se ne accorse e sorrise.
I: Ehi signorina se continui a guardarlo quel povero dito lo consumerai. Se lo fai poi non saprò dove mettere l’anello signora No Taisho.
Al suono di quelle parole Kagome arrossì e strinse forte il suo ragazzo. Già, il suo ragazzo però ben presto non sarebbe stato più il suo ragazzo ma sarebbe stato suo marito.
Per il resto della notte Kagome non riuscì a dormire era troppo ansiosa di dare la notizia, provava anche ad immaginarsi la reazione che avrebbe avuto Inu, sicuramente avrebbe fatto i salti di gioia in fondo lo diceva sin da quando si erano fidanzati sperava solo non esagerasse come al suo solito. Inuyasha anche era agitato però a differenza sua riusciva a dormire mugugnando ogni tanto qualcosa di incomprensibile. La mattina furono i primi a svegliarsi in cucina c’era solo Inu che appena li vide entrare gli guardò con sospetto.
In: Come mai già in piedi? E perché avete gli occhi di chi non ha dormito ma è felice?
I due si guardarono meravigliati in un secondo aveva capito tutto, però per i ragazzi non era ancora il momento di rivelare la lieta novella sebbene anche loro fossero ansiosi di rivelarla.
I: Papà di prima mattina già tutte queste domande? E’ normale che siamo in questo stato in fondo siamo riusciti a laurearci e quindi siamo ancora euforici per questo.
In: Inuyasha ti conosco meglio di chiunque altro e tu non me la racconti giusta. Forse nemmeno tu lo sai ma quando dici una bugia ti trema leggermente l’occhio destro e volgi lo sguardo a sinistra.
Inuyasha lo guardò meravigliato nemmeno lui lo sapeva, solo Kagome se ne era accorta e adesso sapeva che anche suo padre ne era a conoscenza. Fece finta di niente ma senza volerlo arrossì per l’imbarazzo. Inu vedendo suo figlio in difficoltà decise di non insistere, tanto sapeva che presto glielo avrebbe detto.
In: Va bene tanto lo so che me lo dirai. Ci vediamo più tardi adesso vado al lavoro e Inuyasha tra non molto ci verrai anche tu.
Disse dando una pacca sulla spalla del figlio. Era ovvio che alludeva al fatto che adesso anche lui era un avvocato.
I: Certo che è impossibile nascondergli qualcosa.
K: Bhe è tuo padre e tu sei lo stesso.
I: Come se tu fossi da meno.
Disse scombinandole i capelli.
L’altra coppia dormì fino a tardi mattinata e quando si alzarono erano ancora più stanchi di quando erano andati a dormire.
K: Ehi qualcuno qui ha fatto le ore piccole?
Disse dando una gomitata alla sorella che a quelle parole accompagnate da quel gesto arrossì.
Il resto della mattinata passò relativamente tranquillo se non si consideravano le urla che volavano da una parte all’altra della casa. Il caso volle che quel giorno fossero state invitate anche la famiglia di Miroku e quella di Jakotsu che dovevano discutere di lavoro, quindi la notizia non sarebbe stata data solo alla famiglia No Taisho ma bensì a tutte. I ragazzi guardavano le ore che scorrevano ed erano sempre più agitati perché non avevano la minima idea di come dare la notizia però alla fine convennero che non ci volevano discorsi complicati per dire queste cose ma bastava essere solamente se stessi.
Il campanello suonò annunciando così l’arrivo dei primi invitati, infatti Inu fu l’ultimo ad arrivare e in mano aveva uno strano pacchetto. Inuyasha si chiese cos’era e si domandò se suo padre non avesse capito tutto in fondo da uno come lui c’era da aspettarselo. Una volta che tutti furono a tavola si cominciò a pranzare, Inuyasha era nervoso e la sua gamba ne era la dimostrazione infatti tremava, Kagome se ne accorse e posò la sua mano sulla sua gamba per riuscirlo in parte a calmarlo ma con l’avanzare delle portate l’agitazione diventava sempre più forte. Quando arrivò il dolce capì che era arrivato davvero il momento e oltre a tremare cominciava a sudare, Kagome non fu da meno infatti si mordeva continuamente le labbra e questo non sfuggì all’occhio indagatore di Sesshomaru che tirò un calcio al fratello.
Se: Ehi ti vuoi stare fermo con quella gamba? Se continui così troveremo il petrolio. E come se non bastasse stai anche sudando freddo mentre lei tra un po’ non avrà più le labbra. Cos’avete combinato?
I: Non sono affari tuoi.
Sesshomaru aveva capito che non gliela raccontavano giusta purtroppo quella era una caratteristica della famiglia No Taisho, non gli si poteva nascondere niente perché loro lo avrebbero capito.
S: Sesshomaru sei il solito delicato.
La coppia prese un lungo respiro e si alzò sotto lo sguardo indagatore degli altri invitati che si chiedevano cosa stesse succedendo, l’unico che era tranquillo era Inu che sicuramente aveva capito il perché.
I: E va bene avremmo voluto dirvelo in un altro modo ma il mio caro fratellone sa sempre come rompere il ghiaccio.
Infatti Sesshomaru aveva capito che quei due erano nervosi perché dovevano dire qualcosa e quindi a modo suo aveva contribuito a dare loro una spinta.
I: Allora io e Kagome stiamo insieme da tanti anni e adesso abbiamo finalmente terminato gli studi….
Se: Taglia corto.
R, In: Sesshomaru.
Entrambi avevano rimproverato il ragazzo per quell’interruzione. A tavola tutti erano ansiosi di sapere cosa avevano da dire anche se a grandi linee avevano capito infatti Jakotsu aveva gli occhi che luccicavano e le mani congiunte,  Rin aveva un’aria trasognante, Sango era indifferente perché già sapeva quello che avrebbero detto, Inu si batteva le dita sulle gambe, Miroku guardava la coppia malizioso mentre i restanti erano ansiosi di sapere la notizia e gli guardavano con curiosità. La coppia si sentì in imbarazzo infatti entrambi chinarono il capo per continuare a parlare.
K: Ok quello che volevamo dirvi è che abbiamo deciso di sposarci.
In: Come? Cosa avete detto?
Inu aveva urlato così forte che i ragazzi si spaventarono ma soprattutto avevano paura che lui non volesse però erano incerti sulla cosa e quindi Inuyasha ripetè quello che Kagome aveva detto, a lui non interessava con o senza il consenso di suo padre lui l’avrebbe sposata.
I: Vogliamo sposarci.
Inu balzò dietro le spalle del figlio e lo abbracciò scombinandoli i capelli.
In: Lo sapevo, lo sapevo che sarebbe finita così. Whuau l’ho sempre detto che io raramente mi sbaglio. Aspettate un attimo qui torno subito.
Inu andò prima nel suo studio a prendere una strana lettera rossa con sopra il sigillo di famiglia dove era inciso anche l’anno, poi andò in cucina a prendere il pacco che aveva quando era arrivato.
In: Tadaaaaa… Forza apritela.
I: Ma cos’è questa lettera?
Se: Scemo aprila e lo saprai.
R: Sesshomaru finiscila oggi sei più irritante del solito.
Se: No sono solo felice perché finalmente quell’idiota se ne va da qui.
R: Si si raccontala a un’altra, tu sei solo felice e basta.
Se: Tzè.
I ragazzi aprirono la lettera insieme e lì c’era scritto.
“ Inuyasha e Kagome saranno i primi a sposarsi dopo gli studi”.
I ragazzi rimasero esterrefatti poi ricordarono che quando facevano l’ultimo anno delle scuole superiori Inu aveva fatto le sue premonizioni sul loro futuro e da quello che leggevano aveva avuto ragione.
In: Visto ho centrato in pieno e adesso Sesshomaru tocca a te. Quando ti deciderai ti darò la tua lettera per il momento non ti dirò nulla.
Disse dando una pacca sulla spalla del figlio maggiore e una carezza alla sua ragazza.
Se: Non  ci tengo a sapere quello che hai scritto.
I: Quindi papà quella volta davvero ai scritto queste cose?
In: Già e ho messo il sigillo con la data così non potete dire che l’ho scritta al momento e adesso aprite la scatola.
I ragazzi aprirono la scatola dove vi era una torta con su scritto: “Congratulazioni”.
I: Papà ma allora stamattina avevi capito tutto?
In: Te l’ho detto che ti conosco meglio di chiunque altro e stamattina non mi convincevate per niente.
Inuyasha sbuffò se lo era immaginato che suo padre quella mattina aveva capito tutto e quella torta lo dimostrava.
Tutti applaudirono alla lieta notizia e qualcuno un po’ più sentimentale pianse.
Dopo pranzo uscirono fuori per prendere un caffè all’aria aperta.
I: Bene finalmente ce l’abbiamo fatta non sono mai stato così nervoso in vita mia.
K: A chi lo dici.
R: Ragazzi a quando le nozze?
I due rimasero spiazzati da quella domanda non avevano minimamente pensato alla data in fondo non era passato nemmeno un giorno da quando Inuyasha aveva fatto la sua proposta. Però una data gli era balenata in testa ed era quella che si erano sposati i suoi genitori ma ovviamente doveva chiedere anche a Kagome e a suo padre se per loro andava bene.
K: Non ne ho la minima idea dobbiamo ancora decidere.
Disse abbracciando il suo futuro marito così Rin sorridendo si allontanò.
K: Hanno appena saputo che ci vogliamo sposare e già vogliono sapere quando.
Kagome aveva visto che Inuyasha aveva chinato il capo e sapeva che quando faceva così c’era sicuramente qualcosa che non andava l’unica cosa da sapere era cosa lo stava rendendo così triste.
K: Inuyasha cos’hai non ti senti bene? Non è che ti sei pentito?
Disse con un filo di voce. Inuyasha alzò immediatamente la testa guardando la ragazza. Come poteva pensare una cosa del genere se da quando stavano insieme non aveva sognato altro che il loro matrimonio.
I: Ehi ma che assurdità dici.
K: E allora perché quella faccia?
I: Niente è solo che stavo pensando alla data del matrimonio però ovviamente se non sei d’accordo ne decideremo un’altra.
K: Dai qualunque data andrà bene.
I: Kagome vorrei che ci sposassimo lo stesso giorno dei miei genitori soprattutto per ringraziare mia madre di tutto quello che ha fatto per me anzi per noi. Ha fatto molto per me sin da quando sono nato, sapeva che facendomi nascere le poteva esserle fatale ma lei ha continuato lei ha voluto farmi nascere e la ringrazio perché mi ha permesso di conoscere te e la ringrazio perché lei ti ha restituita a me quando qualcuno voleva portarti via. Però se non sei d’accordo ne sceglieremo un’altra.
Kagome era commossa da quello che aveva detto soprattutto perché era la verità e lei non poteva che essere d’accordo con lui. Anche lei era grata ad Izayoi perché aveva voluto che lei tornasse da lui e soprattutto lei gli aveva fatto promettere che doveva diventare più forte per suo figlio infatti da quando aveva fatto questa promessa lei non aveva avuto più attacchi di panico lei era diventata più forte.
K: Inuyasha hai perfettamente ragione e sono d’accordo con te come data è perfetta.
I: Oh Kagome sono felice che tu sia d’accordo adesso dobbiamo chiederlo solo a mio padre anche se so che sarà d’accordo e scoppierà a piangere come una femminuccia.
K: Eddai è solo molto emotivo e anche tu lo sei a volte.
Disse dandoli un bacio a fior di labbra. Così si affrettarono a chiedere il parere di Inu che, come previsto dal figlio, fu d’accordo e scoppiò a piangere. Dunque la data per le nozze era fissata e sarebbero avvenute il 15 di settembre quindi non avrebbe fatto né troppo caldo e né troppo freddo.

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Ecco quello che Inuyasha voleva dire alla sua ragazza, era uuna dichiarazione di matrimonio. Lo so molti di voi vorranno uccidermi per aver scritto nel capitolo precedente che non dovevano dare per scontato che sarebbe stata una bella notizia, però per lo meno credo di aver creato un clima di suspance. Ok sò che viv avevo detto che la storia era finita ma non potevo lasciare i nostri cari amici senza un futuro, con una conclusione che si limitava alla fine degli esami di stato. Come avete letto c'è stato un grande salto temporale e quindi il titolo non sarebbe più pertinente al racconto però non mi sembra necessario cambiarlo quando la storia è quasi giunta al termine. Cosa ne pensate?

RINGRAZIAMENTI:

Ringrazio coloro che recensiranno o leggeranno questo capitolo. Ringrazio soprattutto chi ha letto e recensito il capitolo precedente:
ROSSYRAIDER
e
KagomeNoTaisho.
grazie di cuore
Baci Inu_ka

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Capitolo 51
*** Preparativi ***


Dal giorno successivo cominciarono i preparativi e avevano meno di sei mesi per preparare tutto e ovviamente per Kagome erano pochi invece per Inuyasha erano più che sufficienti infatti lui aveva già scelto il vestito e mandato gli inviti mentre Kagome era ancora alla disperata ricerca del vestito, la sala e la musica era già stata scelta. Furono scelti anche chi gli avrebbe accompagnati all’altare la cosa era stata difficile visto la mancanza dei genitori perciò si decise che Inu avrebbe accompagnato suo figlio mentre Sesshomaru avrebbe accompagnato Kagome anche i testimoni erano stati scelti Sesshomaru e Rin per Inuyasha mentre Sango e Miroku per Kagome. Dopo aver girato per vari negozi alla ricerca del vestito giusto Kykio propose di andare in un negozio poco conosciuto che aveva degli abiti sobri ma molto eleganti infatti fu proprio lì che trovarono l’abito giusto.
K: Grazie Kykio sei stata la mia salvezza non ci speravo più.
Ky: Mi dispiace essermene ricordate adesso, anche io ho preso il vestito da damigella in quel negozio e il vestito da paggetto per Akira l’ho preso in un negozio gestito dagli stessi proprietari. Speriamo che fili tutto liscio, con quella peste non si sa mai con la fissazione che ha per i capelli non vorrei che si attaccasse allo sposo quando porterà le fedi.
S: Dai sono sicura che filerà tutto liscio è un bambino intelligente e sa quando fermarsi.
Ky: Lo spero.
K: Dai anche se Inuyasha fa vedere che se la prende lui in fondo si diverte.
Kykio abbracciò le ragazze ringraziandole.
K: Ragazze avete qualche idea di dove festeggiare l’addio al nubilato?
S: Oh no, non ci avevo pensato. Chissà quel pervertito di ragazzo che mi ritrovo che farà all’addio al celibato di Inuyasha? Kagome io non ne voglio sapere nulla di quello che succederà lo sai che quando Miroku si trova a certe feste è capace di tutto.
K: Dai non credo che farà qualche stupidaggine e poi  per l’addio al celibato gli do campo libero in fondo è l’ultima festa che festeggerà da solo, l’importante è che non finisca a letto con qualcun’altra.
Ky: Non lo farà mai perché ha lottato troppo per arrivare a questo punto e di certo non butterà tutto all’aria in una serata. Fidati non poteva capitarti persona migliore.
Disse facendoli l’occhiolino. Kykio aveva perfettamente ragione entrambi avevano lottato per arrivare alla tanto agoniata felicità. In un attimo Kagome rivisse tutto quello che avevano passato sin dall’inizio e pensandoci bene Inuyasha non sarebbe mai stato in grado di buttare tutto all’aria, però la curiosità di quello che Miroku poteva combinare era tanta ma sapeva anche che il suo amico non avrebbe fatto niente che potesse mettere a repentaglio la loro relazione.
K: Ehi non pensiamoci più. Allora avete in mente qualche posto dove possiamo andare?
S: Aspetta se non ricordo male il fratello di Jakotsu ha aperto un locale niente male, potremo andare lì.
K: Non so, non vorrei trovarmi a festeggiare l’addio al nubilato insieme all’addio al celibato di Inuyasha, Jakotsu potrebbe proporlo ai ragazzi.
S: E’ vero hai ragione.
Ky: Ne ho visto uno vicino alla nostra facoltà che non è male una volta ho visto che stavano festeggiando un addio al nubilato ed era organizzato piuttosto bene.
All’improvviso una ragazza dai capelli rossi arrivò correndo verso di loro ed era anche piuttosto euforica.
S: Ciao Ayame, come mai così di corsa?
Ay: Niente vi ho viste da lontano e allora volevo venire a salutare.
K: Sei piuttosto euforica.
Ay: Ho passato il tirocinio a pieni voti.
S: Whuau che bella notizia io il mese prossimo ho l’esame finale, speriamo bene.
Ay: Ma si dai se ce l’ho fatta io figuriamoci tu. Comunque dove andate di bello? Se non siete troppo impegnate posso offrirvi qualcosa?
Ky: Per me va bene in fondo è da questa mattina che andiamo in giro.
K: Anche per me.
S: Si perché no.
Ay: Allora andiamo vi porto in un bel posto.
Visto l’orario le ragazze decisero che avrebbero pranzato direttamente fuori e Ayame le portò in un locale che si trovava vicino la facoltà per pura coincidenza era lo stesso locale che Kykio aveva proposto a Kagome. Quando entrarono le ragazze videro che Ayame aveva una certa confidenza con il proprietario.
S: Ayame conosci il proprietario? Però non è niente male.
Ay: Ehi giù le mani dal mio ragazzo.
S: Era solo un complimento, il maniaco che mi ritrovo basta e avanza.
K: Io felicemente occupata.
Ky: E io non ho la benché minima intenzione di impegnarmi. Occuparmi di Akira è fin troppo impegnativo figuriamoci se mi metto ad accudire un compagno. Kagome comunque era questo il locale che ti avevo proposto.
K: Avevi ragione è piuttosto carino. Ok dopo pranzo potremo parlare con il proprietario e vediamo se è possibile farlo qui.
Ay: Di cosa state parlando?
K: Oh si scusa, prima stavamo decidendo dove potrei festeggiare l’addio al nubilato e Kykio mi aveva proposto proprio questo locale. Dopo se non ti dispiace potremo parlare con il tuo ragazzo?
Ay: Ehi non prendetemi in giro.
Disse gonfiando le guance.
Dopo aver pranzato Ayame portò le sue amiche dal suo fidanzato affinché potessero organizzare la festa. Il ragazzo si mostrò molto disponibile e quindi fu deciso che avrebbero organizzato lì la festa.
Ay: Visto che vi avevo detto? Hakudoshi quando si tratta di organizzare le feste è il migliore vedrete che non ve ne pentirete. Bene ragazze cosa si fa adesso?
K: Abbiamo finito tutte le commissioni, che ne dite di andare a farci un giro al centro commerciale?
Ky, S, Ay: Sììì.
Ky: Perché non chiamiamo Rin così viene anche lei.
Le ragazze annuirono e chiamarono subito la loro amica che ovviamente accettò l’invito, quando si trattava di andare in giro a fare shopping lei era la prima.
Intanto a casa Inuyasha era indeciso se volesse o meno festeggiare l’addio al celibato.
M: Come sarebbe che sei indeciso se festeggiarlo? Ma ti rendi conto che questa sarà l’ultima festa che festeggerai da uomo libero? Una volta impegnato l’anulare sinistro sei un uomo incatenato.
I: Ehi ma che idiozie dici, e poi è colpa tua se sono così indeciso.
M: Mia? E perché cosa centro io?
I: Perché ho paura di quello che potresti combinare.
M: Eddai non farò niente di male, promesso.
Disse incrociando le dita dietro la schiena il che significava solo che per Inuyasha ci sarebbe stata sicuramente qualche sorpresa.
I: E va bene voglio fidarmi un pochino ma giuro che se mi fai qualche scherzo di cattivo gusto invece che finire di organizzare il mio matrimonio organizzerò il tuo funerale. Però a pensarci bene non so ancora dove festeggiarlo.
J: Ma come non sai dove festeggiarlo? C’è il locale di mio fratello e fidati in organizzazione non lo batte nessuno.
I: Ok potrebbe andare, anche se so che me ne pentirò amaramente.
I ragazzi andarono a parlare con il fratello di Jakotsu e prenotarono il tutto, per quanto riguardava l’organizzazione Bankotsu avrebbe provveduto al tutto.
Sia Inuyasha che Kagome ora sapevano dove festeggiare i loro addii. Decisero di festeggiarli due giorni prima della loro dichiarazione ufficiale così se avessero alzato il gomito avrebbero avuto un giorno per riprendersi.
I: Kagome dove hai deciso di festeggiare il tuo addio al nubilato?
K: Sorpresa, te lo dirò quando tutto sarà finito sai non vorrei trovarmi qualche sorpresa.
I: Ok allora farò lo stesso.
K: Nemmeno se ci vuole un indovino. Scommetto che lo festeggerai al locale di Bankotsu.
Inuyasha la guardò stupita e pensò immediatamente che Miroku avesse spifferato tutto, Kagome se ne accorse e rassicurò il compagno che nessuno gli aveva detto niente e che lei ci era arrivata per semplice deduzione.
I giorni passarono velocemente e il giorno in cui la coppia avrebbe dato l’addio alla loro vita di semplici fidanzati era arrivato.
Tutte le donne sarebbero andate al locale del fidanzato di Ayame mentre i maschi sarebbero andati al locale di Bankotsu.
L’addio al nubilato fu abbastanza tranquillo, Kagome aveva optato per una cena accompagnata da una musica leggera e solo in seguito si sarebbero scatenate a suon di musica disco almeno così la festa sarebbe stata elegante e divertente allo stesso tempo, non di certo voleva che ci si annoiasse a morte in fondo era l’addio al nubilato e non il matrimonio infatti lì la cosa sarebbe stata diversa. Il locale era addobbato in maniera piuttosto sobria con qualche fiore sui tavoli e delle sculture fatte con la frutta. Kagome, come anche le altre invitate, erano più che soddisfatte della cena. C’era di tutto di più e siccome le porzioni erano molto ridotte poterono gustare tutto senza abbuffarsi e senza preoccuparsi di tornare a casa con i vestiti che a stento reggevano la chiusura.
Per quanto riguardava i regali le ragazze regalarono un collier di perle che Kagome avrebbe indossato il giorno del matrimonio, le ragazze sapevano che regalare le perle portava male infatti tutte si fecero dare una moneta dalla festeggiata.
Tutt’altra cosa fu l’addio al celibato di Inuyasha.
La sala non era eccessivamente addobbata, in fondo si trattava pur sempre di un uomo e non di certo potevano esserci fiori e cuoricini in giro. La festa era iniziata con un buffet dove la maggior parte degli invitati si ingozzò inoltre era presente anche qualche alcolico. Dopo il buffet i ragazzi con la musica sparata a mille si sedettero in attesa delle prime portate anche se qualcuno di loro aveva già lo stomaco pieno visto che si era abbuffato al buffet, ma questo ovviamente non li fermò dal continuare con la cena. Ogni tanto Inuyasha si guardava intorno, come se si aspettasse che da un momento all’altro arrivasse qualche sorpresa poco gradita e non immaginava minimamente di quanto avesse ragione. Dopo la cena, prima della torta, i ragazzi decisero di ballare un po’ giusto per aiutare la digestione visto che le portate erano state a dir poco abbondanti. I padri dei ragazzi non furono da meno se qualche estraneo gli avesse visti non avrebbe minimamente pensato che quelli erano uomini d’affare che avevano una famiglia sulle spalle infatti avevano assunto atteggiamenti che erano pari a quelli dei ragazzi, questo fu possibile perché lì non erano presente le donne che senza dubbio gli avrebbero bloccati e quindi approfittarono di questa occasione più unica che rara infatti avrebbero dovuto aspettare un’altra festa al maschile per potersi scatenare così. Inuyasha non si stupì più di tanto in fondo sapeva che suo padre aveva la sua anima ribelle che però teneva a freno visto la sua condizione sociale, di certo non poteva mostrarsi così in pubblico altrimenti come avvocato sarebbe stato poco credibile, si poteva dire che quando non lavorava si comportava come lui mentre sul lavoro assumeva lo stesso carattere freddo e calcolatore di Sesshomaru. Anche Miroku non si stupì di suo padre infatti molte volte si comportava così ma puntualmente sua madre lo richiamava alla compostezza dicendo che non era un buon esempio per i figli, anche lui era stato piuttosto libertino proprio come suo figlio ma Nami aveva trovato il modo di tenerlo a bada. Quelli che si stupirono di più furono Jakotsu e Bankotsu, loro non avevano mai visto il loro padre scatenarsi e ridere in quel modo lo avevano sempre visto come una persona seria e severa mentre adesso si comportava peggio di loro. Quella festa stava facendo divertire tutti però Inuyasha non sapeva perché ma non si sentiva affatto sicuro. Che il suo istinto stesse cercando di metterlo in guardia da qualche pericolo? Non lo sapeva e perciò decise di calmarsi e godersi la festa. Ad un tratto la musica si fermò e sul piccolo palco, dove si trovava il dj, salì Miroku che prese parola.
M: Allora ragazzi e anziani di ogni età.
Miroku calcò l’ultima parte della frase fissando gli adulti che gli rifilarono un’occhiata inceneritrice, e quando se ne accorse deglutì e riprese a parlare come se niente fosse.
M: Vi state divertendo?
Tut: Sìììììììììììììììì.
M: Bene prima di far entrare la torta volevo dire due paroline al signorino No Taisho.
Inuyasha guardava l’amico con un po’ di paura chiedendosi cosa avesse in mente.
M: Allora Inuyasha questa sera hai detto addio al tuo celibato e questo significa che da domani sei al guinzaglio mio caro. Quindi dimenticati tutte le donne che sono in piazza, quelle per il momento sono mie anche se Sango resta la migliore. Comunque quando dirai il tuo sì sarai legato a vita, dovrai mettere la testa a posto, dovrai alzarti la mattina presto per andare a lavorare e quando avrai dei figli dovrai prima sopportare tua moglie quando sarà in attesa e poi dovrai sopportare loro insieme ai loro capricci. Fidati le donne quando sono in attesa sono davvero terribili e te lo posso assicurare perché ho visto mia madre quando era in attesa di Rin, e anche se ero molto piccolo me le ricordo bene le urla che lanciava contro il mio povero paparino. Non è vero papà?
Ta: Non immagini quanto.
Inuyasha era diventato paonazzo al solo pensiero di avere una famiglia, insomma non si era ancora sposato e qui già si parlava di figli cosa che ovviamente non gli dispiaceva affatto in fondo aveva sempre desiderato costruirsi una famiglia tutta sua, però adesso il suo amico stava esagerando.
M: Quindi amico mio goditi il tuo ultimo giorno di libertà, ora vieni qui e vieni a scartare il tuo primo regalo.
Sul palco fu portato un grosso pacco incartato con una carta piena di cuoricini e sopra vi era un biglietto. Inuyasha con molto timore salì sul palco e prese prima il biglietto. Quando lo aprì dalla busta uscì un palloncino a forma di cuore che a contatto con l’esterno esplose rilasciando dei petali che emanavano un intenso odore di rose.
I: Ehi ma che diavoleria è mai questa?
Miroku fece spallucce e incitò l’amico a leggere il biglietto.
I: “Dal tuo caro amico Jakotsu mi raccomando il regalo è fragile maneggialo con cura”.
Inuyasha si guardava intorno alla ricerca di Jakotsu ma non lo vide da nessuna parte e lì si allarmò ma suo padre lo distolse dalla sua ricerca.
In: Figliolo muoviti sono curioso.
I: Papà se è qualche scherzo questa me la pagate.
In: Ehi io non ne so niente.
Inuyasha guardò prima suo padre e poi il pacco, indeciso se aprirlo o meno. Dopo averlo fissato per bene decise di aprirlo, quando lo aprì per poco non ebbe un infarto scatenando l’ilarità di tutti gli invitati che avevano prontamente filmato il tutto e in particolare Miroku che oltre al video aveva fatto anche delle foto, di sicuro lo avrebbe preso in giro a vita.
Una volta tolta la carta, dal pacco uscì un grande pozzo di cartone, e già lì si era spaventato temendo di vedere uscire qualche pagliaccio o qualche ragazza che faceva la parte della bambina di the ring, ma quando vide chi uscì da quel pozzo avrebbe mille volte preferito che uscisse il pagliaccio o la bambina. Inuyasha si avvicinò al pozzo e di colpo da lì uscì Jakotsu vestito da coniglietto e tutto truccato che afferrò immediatamente il povero Inuyasha dandoli un bacio a stampo sulle labbra, il tutto ripreso dalle telecamere. Inuyasha urlò così forte che per poco non sfondò i timpani a tutti gli invitati.
I: CHE SCHIFOOOOOOOOOOOO! Lo sapevo che mi avreste fatto uno scherzo stupido ma questo supera ogni immaginazione.
J: Eddai concedimi questo privilegio finchè non sei ancora sposato, dopo dovrò dirti addio per sempre.
Disse facendo la voce piagnucolante poi di colpo alzò la testa e sorrise sicuramente aveva già pensato a qualcosa di poco carino, Inuyasha sperava solo non fosse rivolto a lui.
J: Però a pensarci bene ho ancora qualche speranza con tuo fratello.
Disse fissando Sesshomaru che rabbrividì al solo pensiero che potesse avvicinarsi a lui conciato in quel modo.
I: Prego è tutto tuo sono sicuro che Rin non avrà nulla da obiettare. Non è forse così fratellone?
Se: Maledetto altro che matrimonio io ti sotterro vivo se non la smetti.
Jakotsu corse in direzione di Sesshomaru e gli si gettò praticamente addosso il malcapitato non se ne era accorto perché era intento a battibeccare come al solito con il fratello, ma quando se ne rese conto era troppo tardi.
J: Oh Sesshy da domani sarò a tua disposizione ci sarai solo tu nei miei pensieri. Tuo fratello è cattivo mi ha tradito con Kagome ma sono sicuro che tu non lo farai.
Disse dandoli un bacio su una guancia. Sesshomaru cercava di liberarsi in tutti i modi ma non ci riusciva sembrava che Jakotsu avesse la colla addosso perché più cercava di liberarsi più lui si attaccava.
O: Oh santo cielo ma che male ho fatto per meritarmi un figlio così pazzo.
In: Eddai in fondo è divertente.
O: No è senza vergogna.
Disse in tono affranto. Non che ce l’avesse col fatto che era omosessuale ma solo che a volte era dannatamente esagerato nel mettersi in mostra ed era solito fare questi scherzi.
B: Dai papà lo sai com’è fatto Jakotsu.
O: Eh Bankotsu purtroppo sì. Vabbè almeno quando sarà vecchio potrà ridere di tutte le cretinate che ha fatto da ragazzo.
M: Bene e dopo la prima sorpresa possiamo far entrare la torta.
O: Chissà perché temo che Jakotsu abbia messo mani anche lì.
Infatti Orochi aveva centrato in pieno.
M: Inuyasha chiudi gli occhi è una sorpresa.
I: Oh Kami fate che sia di qualsiasi forma o genere accetto tutto purchè non si tratti di quello che penso io.
M: Mmmmmm….. Anche se è a forma di donna nuda?
I: Sì perché quello che penso io è peggio.
Infatti non aveva tutti i torti, la torta era grande e quando gli invitati la videro scoppiarono a ridere alchè Inuyasha aveva capito che i suoi timori erano fondati tanto che aveva persino paura ad aprire gli occhi. Quando gli aprì si mise immediatamente una mano sul viso ormai doveva arrendersi, la serata  aveva preso quella piega.
La torta inscenava alla perfezione quello che era successo prima ossia Jakotsu travestito che baciava Inuyasha in mezzo ad un campo pieno di margherite, però a differenza della scena originale l’Inuyasha della torta non si sarebbe sottratto a quel bacio poco casto.
I: Lo sapevo che non dovevo festeggiare niente o almeno non con questi invitati.
In: Eddai figliolo non essere noioso, divertiti.
I: Papà al tuo addio al celibato è successo tutto questo?
In: No è stato piuttosto tranquillo.
I: E allora non parlare non puoi immaginare come ci si sente.
In: No, non so e non voglio immaginare come ci si sente ad essere baciati da un uomo, ma figliolo ti assicuro che so come ci si sente con il rossetto sulle labbra.
I: Eh?
In: E’ un piccolo ricordo che ti ha lasciato Jakotsu con il suo bacio.
Disse piegandosi in due dalle risate.
I: Papàààààà.
Inu non accennava a smettere di ridere così come tutto il resto degli invitati.
La serata proseguì per un altro po’ e dopo lo scarto dei veri regali la festa terminò e tutti tornarono a casa.
Inuyasha aveva la manica della camicia sporca di rossetto rosso perché con quella si era pulito freneticamente le labbra e anche sul viso gli era rimasta qualche sbavatura. Quando tornò a casa Kagome era già in camera.
K: Finalmente ci siamo ritirati.
Disse avvicinandosi al suo futuro marito, ma quando notò i segni del rossetto sul suo viso e sulla camicia impallidì, Inuyasha se ne accorse e prontamente cercò di spiegare sommariamente l’accaduto prima che lei potesse travisare il tutto.
I: Kagome non è come pensi, quello che vedi sulla mia faccia non è il bacio di una donna.
K: Ah sì e perché un uomo met…. Aspetta non dirmi che è stato Jakotsu?
I: Purtroppo sì, ti prego non farmelo ricordare.
Kagome vedendo la faccia che aveva fatto Inuyasha scoppiò a ridere proprio come aveva fatto Inu alla festa.
K: Ahahhahah non cambierà mai peccato mi sono persa una scena del genere. Aspetta sicuramente Miroku o qualcun altro ha fatto qualche foto e qualche video e domani stai pur certo che lo chiederò. Scommetto che hai festeggiato al locale di Bankotsu?
I: Sì, e tu?
K: Ricordi quel locale vicino alla nostra facoltà?
I: Sì.
K: L’ho festeggiato lì e sai il proprietario di quel locale è il ragazzo di Ayame.
I: Chi Hakudoshi?
K: Sì lo conosci?
I: Sì, si è laureato in giurisprudenza un anno prima di me.
Kagome raccontò come erano finiti lì e come si era svolta la festa, Inuyasha anche raccontò come era andata la sua e ovviamente tralasciò la scena del pacco e della torta ma comunque sapeva che Kagome lo avrebbe saputo.
A casa di Miroku , Sango si era fatta raccontare com’era andata la festa di Inuyasha e quando vide le foto e i video non la smetteva più di ridere e mentre Miroku continuava a raccontare lei si immaginava il tutto ridendo sempre di più tanto che la pancia cominciava a fargli male. Erano le quattro quando finalmente la coppia prese sonno.
Kagome, invece, non riuscì a farsi raccontare molto e quindi riferì al suo compagno che l’indomani avrebbe chiesto a Miroku. E così fu, appena si incontrarono Kagome si fece raccontare tutto per filo e per segno e Inuyasha raccontò di come Kagome stesse travisando il tutto. Dai video Kagome vide che anche Sesshomaru era stata vittima del grande Jakotsu ma il pezzo forte fu quando vide la torta lì rise così forte che Sesshomaru uscì dalla sua camera per vedere cosa stesse accadendo, anche se immaginava il motivo.
K: Inuyasha non è che non ti presenti al matrimonio e mi lasci tramite messaggio dicendo che mi lasci perché hai scoperto di essere innamorato di Jakotsu?
Dicendo così Kagome scatenò l’ilarità di tutti i presenti, Miroku si accorse della presenza di Sesshomaru e gli venne in mente un’idea più strampalata di quella di Kagome.
M: Sesshomaru non è che per caso ti sei reso conto di essere innamorato anche tu di Jakotsu? In tal caso ti do’ il mio benestare così lascerai la mia adorata sorellina. Oh poverina che destino crudele le è capitato. Innamorarsi di un ghiacciolo.
Se: Se hai finito di dire stupidaggini ti renderai conto che la tua sorellina è dietro di te con i libri alzati pronta a colpirti.
M: Oh no sorellina stavo scherzando non dicevo sul serio.
R: Non azzardarti più a dire una cosa simile e poi cos’è questa storia di Sesshomaru che potrebbe innamorarsi di Jakotsu.
K: Aspetta che ti raccontiamo tutto, vedrai che non smetterai più di ridere.
Così fu. Rin appena seppe l’intero accaduto non la smetteva più di ridere e cominciò anche lei a prendere in giro i fratelli No Taisho e la cosa durò per tutta la giornata. Andarono a dormire presto visto che l’indomani Kagome e Inuyasha sarebbero diventati coniugi a tutti gli effetti in quanto si trattava del matrimonio al comune mentre la cerimonia si sarebbe svolta la settimana successiva, per quanto riguardava quella Kagome aveva optato per un matrimonio occidentale ovviamente con il consenso di Inuyasha.

ANGOLO DELL'AUTRICE:
 Bene siamo quasi arrivati al matrimonio, premetto che la narrazione del l'addio al celibato e al nubilato non era prevista ma grazie ad una recensione ricevuta nel capitolo precedente ho deciso di farlo e quindi inevitabilmente il matrimonio slitta al prossimo capitolo.
Allora che ne pensate, immaginavate una simile pazzia da parte di Jakotsu? Ok sicuramente dopo che avete finito di leggere questo capitolo direte tutti - ma quest'autrice è una vera pazza scappata da qualche clinica psichiatrica-.....Ok basta con questi monologhi spero solo che il capitolo vi piaccia e che continuerete a leggere questa storia che come il titolo non finisce più. :p

RINGRAZIAMENTI:
Ringrazio, come sempre chi leggerà e chi recensirà, ma soprattutto ringrazio chi continua a leggere questa storia e anche chi ha recensito il capitolo precedente:
KagomeNoTaisho
NekoBlack
e l'immancabile
Rosadc.
Vi ringrazio di cuore
BACI INU_KA

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Capitolo 52
*** Il matrimonio - prima parte ***


Quella notte, e tutte quelle che precedevano le nozze, Inuyasha e Kagome non dormirono insieme.
Quella notte nessuno dei due riuscì a chiudere occhio l’agitazione e l’ansia erano all’ennesima potenza, fino a quel momento erano stati abbastanza tranquilli ma la consapevolezza che la data era vicinissima gli aveva resi nervosi.
Inuyasha perse il conto di quante volte si era alzato e aveva camminato avanti e indietro per la camera perciò decise di cambiare scenario e cominciò a camminare per la casa, anche suo padre non riuscì a dormire perchè la felicità che provava per il figlio era inimmaginabile perciò anche lui si alzò per andare in cucina a farsi una tisana che lo aiutasse a rilassarsi e fu lì che vide suo figlio che andava in giro per la casa.
In: Inuyasha sono le 3:00 di notte cosa ci fai in piedi?
Anche se sapeva il motivo per cui suo figlio era in piedi decise di provare a farlo parlare così forse poteva calmarsi almeno un po’.
I: Eh?No niente ero andato in  cucina a bere.
In: Vieni qui.
Disse Inu con tono amorevole.
In: Figliolo so’ che sei agitato per il tuo matrimonio e ti capisco perché anche io lo sono stato anzi forse tu sei più tranquillo rispetto a come stavo io.
I: Davvero?
In: Sì è la verità, anche se sono uno che riesce a mantenere la calma, in quell’occasione la persi completamente e mettici la mano sul fuoco che per tuo fratello sarà lo stesso.
I: Tu dici? Quello non mostra emozioni in nessuna occasione.
In: Non proprio, Inuyasha ricordi quello che successe cinque anni fa?
I: Purtroppo sì.
Disse con un tono di voce appena udibile. Sebbene fossero passati molti anni dall’accaduto quel ricordo lo faceva soffrire come se la cosa fosse accaduta il giorno prima, e se solo pensava che quella situazione avrebbe potuto non farlo arrivare mai al giorno del matrimonio, la cosa faceva ancora più male.
Suo padre se ne accorse e strinse a sé suo figlio.
In: Ehi mi dispiace non volevo farti ricordare una cosa del genere proprio il giorno prima del tuo matrimonio, pensa solo che è tutto finito e che non correrete mai più un rischio simile. Ti ho chiesto se ricordavi quel periodo solo per dirti che tuo fratello non è l’uomo freddo e calcolatore che vuole far credere di essere, quell’anno Inuyasha, ti sembrerà strano, ma anche lui ha passato il peggior periodo della sua vita. Non lo ammetterà mai ma io lo sentivo quando piangeva e credimi, non ha mai pianto così in vita sua. Ovviamente lo faceva solo quando era in camera sua e soprattutto di notte, ha passato molte notti insonne tanto da ricorrere a dei sonniferi e molte volte l’ho sentito rivolgersi a tua madre Inuyasha credimi non sembrava più nemmeno lui, era terrorizzato aveva paura che ti potesse accadere qualcosa e spesso desiderava di trovarsi al posto tuo soprattutto quando avete subito l’aggressione durante la gita lì si era sentito davvero inutile e il solo pensiero che eravate a migliaia di chilometri di distanza lo faceva stare ancora più male, però quando siete rientrati in Giappone si era ripreso anche se a volte lo sentivo urlare nel sonno chiaro segno che la cosa lo aveva talmente scosso da fargli avere degli incubi, a volte si alzava tutto sudato e quando gli chiedevo cosa fosse successo lui mi rispondeva che forse per il troppo studio gli si era alzata leggermente la temperatura ma sapevo che non era così. Quando Kagome andò in coma tu ti sei quasi annullato e lui ne ha risentito parecchio e se ti stai chiedendo perché nonostante questo continuava a risponderti male bhe Inuyasha lui in quel modo voleva farti reagire e per lui l’unico modo possibile era mostrarsi il fratello di sempre lui voleva essere forte per te. E’ riuscito a reggere questo peso anche grazie a Rin che cercava sempre di tranquillizzarlo, lei aveva capito come stava realmente e quindi ha cercato di aiutarlo senza fargli notare che lei aveva capito come stava realmente perché se lui lo avesse saputo sarebbe stato capace di chiudersi ancora di più, quella ragazza è un angelo si può dire che lo ha salvato dalle tenebre in cui inconsciamente stava cadendo. Quindi Inuyasha anche Sesshomaru è capace di provare sentimenti è solo che non vuole darlo a vedere.
Inuyasha ascoltava suo padre sempre più stupito non credeva alle sue orecchie, davvero Sesshomaru si era ridotto in quello stato per lui?
Al solo pensiero si vergognò di non essersene accorto, ora si sentiva solo una persona egoista che aveva pensato solo a se stesso non accorgendosi di come stavano le persone intorno a lui, però dovette ammettere che suo fratello era stato piuttosto bravo a nascondere tutto ma da quello che aveva appena sentito da suo padre constatò che non era del tutto privo di emozioni e che il non mostrarle non era perché era una persona fredda ma bensì perché era una persona estremamente orgogliosa.
Inu ridestò suo figlio da questi pensieri ormai quella era acqua passata.
In: Va bene figliolo non pensiamoci. Che ne dici di farci una bella tisana e di  provare a riposarti un po’, non vorrai rischiare di addormentarti al matrimonio.
I: No, ma dubito di riuscire a prendere sonno. Non sò perché mi sento così in fondo sono anni che io e Kagome viviamo insieme.
In: E’ vero sono anni che vivete insieme ma eravate dei semplici fidanzati e la consapevolezza che tra poche ore sarete una coppia a tutti gli effetti ti fa agitare e ti fa sembrare il tutto come una cosa nuova.
Inuyasha aveva chinato il capo e i suoi occhi avevano perso la loro lucentezza alchè Inu si allarmò.
In: Ehi ora che ti prende, cos’è quello sguardo?
I: Papà tu credi che sarò capace di mantenere una famiglia?
In: Ma che domande sono, certo che ne sarai capace è una cosa che ti viene spontanea non c’è nessun copione da seguire.
I: Davvero pensi che ne sarò capace?
In: Al cento per cento. Cosa pensi che io e tua madre sapevamo già come ci si comportasse? Ovviamente no, ma quando ci siamo sposati ci è venuto tutto naturale e quando siete nati voi lo è stato ancora di più. Inuyasha se ci sarà amore tra di voi vedrai che sarà un gioco da ragazzi ma se questo manca la cosa non sarà affatto facile, ma credo che questo non sia il tuo caso.
I: Hai ragione, grazie papà.
Inuyasha lo abbracciò forte e dovette ammettere che suo padre era una persona eccezionale soprattutto perché molte volte era capace di svolgere sia il ruolo di padre e sia il ruolo di madre e la cosa non doveva essere affatto facile però questa era la prova che il tutto veniva spontaneo. Dopo questa riflessione si tranquillizzò soprattutto perché, a differenza di suo padre che doveva svolgere due ruoli contemporaneamente, lui avrebbe dovuto svolgerne solo uno e questo gli avrebbe permesso di assolvere egregiamente ai doveri che tale ruolo comportava.
I due, dopo aver bevuto la loro tisana, tornarono nelle loro camere e poco dopo Inuyasha riuscì a prendere sonno. L’essersi confidato con suo padre aveva funzionato.
La stessa cosa stava succedendo a Kagome, anche lei era agitatissima per il matrimonio e stava costringendo Sango e Kikyo a rimanere sveglie insieme a lei mentre Rin continuava a dormire beata.
K: Uffa non sono mai stata così agitata in vita mia nemmeno quando mi sono laureata.
Disse sbruffando rumorosamente.
Ky: Suvvia inspira profondamente e lentamente espira vedrai che riuscirai a calmarti.
Kagome seguì il consiglio di Kikyo ma la cosa sembrò funzionare solo per poco tempo.
K: E se dovesse ripensarci?
S: Chi, Inuyasha? Ma ti sei bevuta il cervello? Figurati se quello dopo essere riuscito a compiere un passo del genere si tira indietro. Kagome quel ragazzo è innamorato follemente di te e non ha occhi per altre donne. Ti rivelerò una cosa che ho tenuto nascosta e che nemmeno Miroku la sa altrimenti lo avrebbe detto ai quattro venti.
Kagome guardò sua sorella incuriosita anche se aveva paura di quello che voleva dirle.
K: Ti prego non dirmi che mi ha tradita perché in tal caso uccido prima te per non avermelo detto prima e poi uccido lui per averlo fatto anzi ho una punizione peggiore.
Ky: Peggio che ucciderlo?
K: Sì lo eviro così non potrà andarsene più con nessun altra.
Disse guardando torva le due ragazze.
S: Sì mi sa proprio che ti sei bevuta il cervello. Come ti vengono in mente simili assurdità? Comunque volevo dirti solo che per quanto riguarda il suo amore non devi avere alcun dubbio e puoi mettere la mano sul fuoco.
K: Sì hai ragione forse ho un po’ esagerato. Comunque qual è il segreto che volevi svelarmi?
S: L’anno scorso all’università c’era un’ochetta che faceva gli occhi languidi al tuo cucciolotto…..
K: Eh? Come lo hai chiamato?
S: Cucciolotto. Non è così che lo chiami, o pensi che in tutti questi anni non lo avessi scoperto? Comunque questa ragazza un giorno decise di approfittare delle difficoltà che Inuyasha aveva con un esame….
Kagome guardava sua sorella con uno sguardo sempre più preoccupato.
S: Gli disse che se gli serviva una mano lei poteva aiutarla, Inuyasha accettò il suo aiuto per farsi spiegare alcune cose, che nemmeno quell’intelligentone di fidanzato che mi ritrovo sapeva. La ragazza si sedette vicino per spiegare quello che Inuyasha non aveva capito ma invece di spiegare allungò le mani e si avvicinò più del dovuto…
K: Che cosaaaaa? E perché me lo dici solo ora? Quel traditore me….
S: Aspetta non ho finito.  Dunque appena Inuyasha se ne accorse si alzò velocemente e senza farle male l’afferrò per un braccio per farla alzare e così se la portò all’altezza del viso, lei era convinta che Inuyasha volesse baciarla e lì stavo scattando anche io, ma quando ho visto il seguito ho ringraziato ogni divinità esistente per non avermi fatto interferire. Sorellina gli ha fatto fare una figuraccia che non immagini ti posso solo dire che quella ragazza da quel giorno, in facoltà non si è più vista perciò non dubitare mai del suo amore.
Kagome si era commossa al racconto della sorella e ora più che mai era sicura che sarebbe andato tutto per il verso giusto e che le sue paure erano infondate.
Ky: Kagome per evitare che ti tradisca in futuro possiamo riferirgli la punizione che gli vuoi infliggere se lo fa.
Kagome impallidì al pensiero di quello  che aveva detto e pregò che quello fosse uno scherzo.
K: Kikyo non dirai sul serio? Ti prego non dirglielo altrimenti non mi resta che sotterrarmi per la vergogna.
S: Eddai non è così tragico.
K: Sango è colpa tua se l’ho detto, mi hai fatto pensare che ci fosse sotto qualche tradimento.
S: Ehi non dare la colpa a me. Ora se non ti dispiace io vorrei andare a dormire e anche tu dovresti altrimenti coprirti le occhiaie sarà un’impresa.
Disse facendoli l’occhiolino, Kagome sorrise e annuì. Si era fatto davvero tardi e tra poche ore dovevano alzarsi. Kagome salutò le ragazze ringraziandole e poco dopo anche lei cadde nelle braccia di Morfeo.
La sveglia suonò e Kagome non si era ancora alzata nemmeno il suo matrimonio gli aveva tolto il vizio di non alzarsi al suono della sveglia e come sempre toccò a Sango andarla a svegliare. Quando Sango pronunciò la parola matrimonio Kagome urlò e si alzò veloce come un fulmine. L’urlo aveva attirato l’attenzione delle altre ragazze che spaventate corsero nella camera della futura sposa.
S: Ehi calmati non è successo niente tranne il fatto che come sempre non ti sei alzata quando la sveglia ha suonato. Come mai sei così sudata?
Nel frattempo erano arrivate anche le altre.
R: Accidenti ci hai fatto prendere un colpo.
Kagome adesso aveva la testa sulla spalla della sorella e stava piangendo così anche le altre ragazze le si avvicinarono e la accarezzarono.
Ky: Kagome cosa ti prende?
K: Oh Kikyo ho fatto un incubo spaventoso. Ho sognato che avevo un bambino ma che non sapevo minimamente come accudirlo e io e Inuyasha avevamo litigato per questo, anche voi mi avete guardata con sdegno dandomi dell’incapace. E poi…
Kagome cominciò a singhiozzare più forte.
S: Ehi calmati è stato solo un incubo niente di più.
K: Sango e se fosse vero? Insomma se avessi un figlio sarò capace di accudirlo? Io non sò come si fa siamo cresciute senza genitori. E se l’incubo fosse un avvertimento? Io non voglio perdere nessuno di voi.
Ky: E’ stato solo un incubo che nella realtà non si verificherà mai. Kagome il crescere senza genitori non significa che automaticamente tu non saprai farlo vedrai che quando avrai un figlio ti verrà tutto naturale, anche io sono cresciuta senza genitori e per giunta in un collegio dove per ogni minimo errore ti punivano anche con la violenza ma come vedi con Akira per ogni cosa che succede mi viene spontaneo come comportarmi. Non c’è un copione che ti dica come deve essere una madre ma sarà solo il cuore a dirtelo, lui ti dirà quando dovrai sgridarlo, quando coccolarlo, quando tralasciare qualche capriccio etc… Quando sarà il momento vedrai che sarà così poi verrai da me e mi dirai che avevo ragione.
K: Grazie Kikyo sei davvero un’amica.
Disse abbracciandola calorosamente.
Ky: Ok ora cosa ne dici di cominciare a prepararti? Altrimenti i ragazzi diranno che siamo le solite ritardatarie.
K: Hai ragione.
Dopo lo sfogo Kagome cominciò a prepararsi.
Intanto a casa No Taisho.
Se: Ti vuoi muovere ad uscire da quel bagno? Vedi che se entro cinque minuti non esci da lì non ti aiuto più anche perché devo andare a casa della tua futura mogliettina, o ti sei dimenticato che sarò io ad accompagnarla all’altare?
Disse in tono glaciale.
I: Ho fatto, eccomi.
Disse un Inuyasha cadaverico.
In: Mamma mia che faccia, figliolo che ti succede?
I: Niente ho lo stomaco in subbuglio e un mal di testa atroce.
Se: Bel giorno per sentirsi male.
In: E’ solo un po’ di agitazione vieni giù c’è una sorpresa per te.
Inuyasha un po’ barcollante scese giù e vide di che sorpresa parlava suo padre.
I: Zio Ryu sei riuscito a venire?
Ry: Sì nipotino come potevo perdermi una cosa del genere. Certo che hai una faccia a dir poco terrificante.
In: Dire che è agitato è poco.
Ry: Aspetta ti preparo un infuso speciale sai lo feci a tua madre quando si sposò con il tuo paparino. Ora che ci penso lei era nel tuo stesso stato.
Se: Ha funzionato?
Ry: Egregiamente. E’ un’antica ricetta di famiglia.
Se: Bene allora falla subito perché oggi non mi va proprio di farmi un giro al pronto soccorso.
I: Ah ah ah spiritoso. Zio perché mi hai detto che non saresti venuto?
Ry: Volevo farti una sorpresa.
I: Aspetta che ti veda Kagome vedrai come sarà contenta.
Ry: A proposito di Kagome lei lo sa già e le mie due pesti saranno anche le tue damigelle. Non prendertela con lei sono stato io a dire di mantenere il segreto volevo farti una sorpresa.
I: Oggi con tutte queste sorprese mi farete morire.
Ry: Tieni bevilo vedrai che starai meglio.
Erano quattro anni che Ryu si era sposato aveva conosciuto sua moglie Kagura in circostanze non molto belle. Dopo la morte di Naraku le cose non si erano del tutto risolte in fondo Naraku era una persona molto potente e la sua cattiveria arrivava ovunque. Ryu dopo aver sistemato la faccenda di suo nipote aveva continuato ad investigare e durante le ricerche aveva scoperto che Naraku gestiva anche un giro di prostituzione e le donne, che loro malgrado si trovavano a lavorare con lui, non erano trattate affatto bene. Molte di loro erano maltrattate, malnutrite e anche malate, erano tenute segregate in uno scantinato dove c’erano numerose camere e pochissima luce, quando furono liberate le donne poterono ricevere le dovute cure e soprattutto poterono avere una vita normale. Girando per lo scantinato Ryu scoprì che in una delle tante stanze, sotto un tappeto, c’era una botola quando l’aprì non credette ai suoi occhi. La stanza era ben arredata e fornita di ogni comodità ispezionandola attentamente Ryu vide che in un angolo della camera vi era una donna che aveva un piede incatenato voltando lo sguardo vide che l’altro capo della catena era legato ad un piede del letto. Ryu si avvicinò cautamente alla donna, che era estremamente impaurita, cercò di calmarla in ogni modo e quando ci riuscì questa scoppiò in un pianto liberatorio e dopo qualche domanda confessò di essere il passatempo personale di Naraku dicendo che si trovava in quella stanza incatenata per aver tentato più volte di ribellarsi e fuggire. Ryu si commosse a quel racconto perciò decise di occuparsi personalmente della donna e nei vari accertamenti si scoprì che aveva una malformazione dell’apparato genitale dovuto agli innumerevoli abusi. Ryu si occupò anche di questo portandola in un centro specializzato i due man mano che i giorni passavano scoprirono di essersi innamorati l’uno dell’altra e dopo qualche mese si sposarono, grazie a Ryu lei potè ricominciare una nuova vita e soprattutto potè avere una vera famiglia con tanto di figli, due splendide gemelle.
Ry: Allora Inuyasha come ti senti.
I: Anche se ha un sapore schifoso sembra che funzioni. Grazie.
Ry: Figurati. Ora vai in camera e vai a prepararti. Ti serve una mano?
I: No ci sono già papà e Sesshomaru.
Ry: Va bene allora io e tua zia portiamo le bambine da Kagome.
I: Va bene allora ci vediamo dopo. Zio grazie della sorpresa.
Ryu fece l’occhiolino a suo nipote che si diresse nella sua camera mentre lui prese le gemelle ed uscì di casa dirigendosi insieme a sua moglie da Kagome. Una volta arrivati lì la coppia trovò le ragazze nel caos più totale Sango non riusciva a sistemare i capelli di sua sorella mentre Rin era alle prese con i suoi che non volevano proprio sapere di mantenere l’acconciatura perché erano troppo lisci e pesanti, una volta aveva provato ad arricciarli ma con scarsi risultati anzi l’unico risultato che ottenne fu quello di far infuriare Sesshomaru, lui amava i capelli della ragazza perché diceva che gli ricordavano molto quelli di sua madre e inoltre con il suo viso delicato i capelli ricci non gli stavano.
Kykio era alle prese con Akira che non voleva farsi vestire e questo la rallentò notevolmente. Kagura vedendo la situazione decise di intervenire dando loro una mano.
Ka: Allora ragazze cos’è tutta questa confusione?
Le ragazze spiegarono sommariamente la situazione e in base a questo Kagura fece il suo programma.
Ka: Allora Ryu ti prenderai cura dei bambini così Kykio può andare a prepararsi, lo stesso vale per te Sango, io mi occuperò di Kagome e dei capelli di Rin ed ora forza o ci daranno per dispersi per il troppo ritardo.
Seguendo il programma di Kagura tutti poterono prepararsi tranquillamente. Grazie a lei Rin era riuscita a far mantenere l’acconciatura, per quanto riguardava Kagome aveva stravolto completamente il modo in cui voleva truccarsi e acconciarsi i capelli e dovette ammettere che stava meglio così. Kagura gli aveva fatto un trucco molto sobrio che serviva solo ad illuminarle il viso infatti non eccedette né con la cipria e né con il fondotinta a primo impatto non sembrava affatto truccata invece per quanto riguardava i capelli gli aveva fatto qualche boccolo, che per come gli aveva fatti sembravano naturali, e glieli aveva messi tutti da un lato appuntandoli con un piccolo fermaglio dall’altro lato. Dopo aver sistemato il trucco e l’acconciatura la aiutò a vestirsi, anche il vestito era molto semplice era stretto sopra e recava dei ricami fatti con delle piccole perline che davano l’effetto vedo non vedo mentre il sotto era leggermente svasato e recava gli stessi ricami del bustino. Dovette ammettere che stava davvero bene, Kagura ci sapeva proprio fare non per niente aveva intrapreso la carriera di truccatrice di modelle e da quello che sapeva era anche molto richiesta. Se pensava a quello che aveva sopportato sotto la tirannia di Naraku gli veniva da piangere però da quello che vedeva si era ripresa alla grande, uno non avrebbe immaginato minimamente il passato che si celava alle spalle di quella donna, preferì non pensarci altrimenti avrebbe cominciato a piangere e avrebbe guastato il trucco. Nel frattempo tutte avevano finito di prepararsi e vedendole non sembravano nemmeno loro erano a dir poco meravigliose.
Sango aveva un bustino di raso nero ricoperto di pizzo ricamato e la gonna del medesimo colore poi per quell’occasione indossò delle scarpe con un tacco vertiginoso e non essendo abituata cominciavano già a fargli male. I capelli erano raccolti in uno chignon e in mezzo vi aveva messo un piccolo punto luce, come gioielli indossò solo un paio di orecchini non molto vistosi e un braccialetto sottile, non poteva eccedere in quanto già il bustino era decorato. E come si dice il troppo stroppia.
Kykio indossava un vestito rosa cipria stretto sopra con una scollatura a cuore e largo sotto e anche lei calzava delle scarpe vertiginose. I capelli gli raccolse in una lunga treccia laterale e il trucco era molto delicato come anche i gioielli che indossava.
Rin invece indossava un vestito lungo verde smeraldo con uno scollo a V e scollato e incrociato dietro, per quanto riguardava le scarpe avevano un tacco medio perché voleva stare quanto più comoda possibile. Kagura gli aveva ondulato leggermente i capelli e aveva preso la ciocche laterali e gliele aveva legate dietro e per dare più volume gli aveva leggermente cotonati poi per farli mantenere gli aveva riempiti di lacca. Rin si stupì dell’effetto naturale che davano ma soprattutto si meravigliò di come stessero immobili sperava solo che Sesshomaru non facesse storie per una volta poteva pure passarci sopra.
Anche i bambini erano pronti Akira indossava una camicia bianca con i pantaloni, la giacca e il gilet nero e la cravatta mentre le gemelle indossavano un abitino bianco stretto sopra e largo sotto con un fiocco in vita i capelli erano raccolti in uno chignon e dal centro uscivano delle piccole ciocche. Kagura invece indossò un tailer blu e i capelli erano legati in una coda a cui venivano appuntate tutte le ciocche e poi lasciò due ciocche ai lati del viso.
Ora erano tutte pronte come anche Inuyasha e gli altri.
Inuyasha indossava un completo nero gessato con una camicia bianca il gilet e la cravatta e i pantaloni aderenti al punto giusto, ovviamente i capelli non erano stati toccati. Suo fratello indossava un completo grigio topo anche lui aveva lasciato i capelli come li portava sempre. Suo padre invece aveva un completo nero semplice. Miroku invece aveva un abito grigio chiaro con una camicia rosa chiaro.
Ora tutti erano pronti per il matrimonio, Sesshomaru si diresse a casa della sposa perché sarebbe stato lui il suo accompagnatore.

ANGOLO DELL'AUTRICE:
Eccoci arrivati al fatidico giorno, anche se non c'è stato ancora il tanto agoniato SI' siamo ad un buon punto. So che nello scorso caapitolo vi avevo promesso che il matrimonio sarebbe in questo capitolo ma perdonatemi ho dovuto dividerlo in due perchè era troppo lungo. In questo capitolo abbiamo rivelato un nuovo vissuto di Sesshomaru e sono stati messi in evidenza anche i dubbi che i futuri sposi hanno per quanto riguarda la vita coniugale ma come avete visto c'è sempre qualcuno che riesce a rincuorarti.
Bene nel prossimo ci sarà davvero il fatidico SI'.

RINGRAZIAMENTI 
Ringrazio anticipatamente chi leggerà e chi recensirà ma soprattutto ringrazio chi lo ha fatto nello scorso capitolo.
Baci Inu_ka

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Capitolo 53
*** Il matrimonio - seconda parte ***


Il primo ad arrivare fu Inuyasha accompagnato da suo padre che aveva già gli occhi lucidi, la cerimonia ancora non era iniziata e lui già cominciava a commuoversi non osava immaginare cosa avrebbe fatto quando sarebbe arrivata la sposa. La risposta non tardò ad arrivare perché dopo un quarto d’ora arrivò Kagome fasciata nel suo abito bianco e coperta dal velo con accanto Sesshomaru che l’accompagnava all’altare e le damigelle che la seguivano. Il tragitto da percorrere dalla porta d’ingresso all’altare era breve ma per Inuyasha sembrò lunghissimo, non vedeva l’ora di avere accanto a sé la sua Kagome. Quando finalmente arrivò gli prese la mano e gli diede un piccolo bacio e con un cenno del capo ringraziò suo fratello.
Com’era prevedibile Inu cominciò a piangere e non riusciva a fermarsi, era troppo felice per suo figlio. La cerimonia finalmente iniziò e gli sposi non vedevano l’ora che arrivasse il momento delle promesse e man mano che la funzione andava avanti erano sempre più agitati soprattutto quando il sacerdote invitò gli sposi a scambiarsi le promesse. Il primo ad iniziare ovviamente fu lo sposo e dopo essersi presi la mano destra iniziarono.
I: Io Inuyasha, accolgo te, Kagome, come mia sposa.
Prometto di esserti fedele sempre,
nella gioia e nel dolore,
nella salute e nella malattia,
e di amarti e onorarti
tutti i giorni della mia vita.
poi fu la volta della sposa.
K: Io Kagome, accolgo te, Inuyasha, come mio sposo.
Prometto di esserti fedele sempre,
nella gioia e nel dolore,
nella salute e nella malattia,
e di amarti e onorarti
tutti i giorni della mia vita.
gli sposi avevano la voce tremolante per l’emozione e alle loro spalle c’era chi non aveva smesso un secondo di piangere. Il sacerdote continuò la funzione e invitò il paggetto a portare le fedi.
Ky: Vai Akira e mi raccomando lascia i capelli dello sposo porta solo gli anelli.
Ak: Sì mamma me lo hai detto un centinaio di volte.
Così Akira prese il cuscinetto con gli anelli e andò verso l’altare Inuyasha lo guardava un po’ timoroso, pensava che anche in quell’occasione ce l’avrebbe avuta con i suoi capelli. Ma non fu così anzi Akira dopo aver consegnato le fedi al sacerdote lo fece abbassare e gli disse una cosa che lo lasciò di stucco.
Ak: Ehi zio tratta bene la zia Kagome altrimenti quando meno te lo aspetti ti taglio tutti i capelli, uomo avvisato mezzo salvato.
Detto questo il piccoletto se ne andò e il sacerdote benedisse gli anelli consentendo così lo scambio delle fedi.
I: Kagome, ricevi questo anello,
segno del mio amore e della mia fedeltà.
Dopo aver messo l’anello fu la volta della sposa.
K: Inuyasha, ricevi questo anello,
segno del mio amore e della mia fedeltà.
Il sacerdote pronunciò l’ultima frase.
Sac: L’uomo non osi separare ciò che Dio ha unito.
Poco dopo, la cerimonia finì e gli sposi dopo aver apposto la firma sul registro insieme ai testimoni uscirono dalla chiesa dove furono investiti da una cascata di coriandoli e riso e nel contempo ricevettero gli auguri degli invitati. Quelli di Inu e Jakotsu furono alquanto bagnati infatti per tutta la cerimonia avevano tenuto un fazzoletto in mano anche Sango e Rin si commossero ma cercarono di trattenere le lacrime per non guastare l’ottimo lavoro che Kagura aveva fatto.
Gli sposi insieme ai testimoni, al paggetto e alle damigelle si recarono a fare le foto mentre gli invitati affamati attendevano al ristorante.
Finalmente dopo due ore una marcia nuziale annunciò l’arrivo degli sposi, questa volta non era uno scherzo.
In: Oh eccoli questa volta sono davvero loro.
I: Papà come sarebbe a dire che questa volta siamo davvero noi?
In: Chiedilo al tuo caro amico Jakotsu!
Inuyasha guardò torvo il suo amico domandosi cos’altro avesse combinato, questa volta sperava solo che quello che aveva fatto non fosse peggiore di quello che aveva fatto al suo addio al celibato.
J: Ehi calmo non ho fatto niente di grave.
In: Ah sì? E far suonare la marcia nuziale illudendo gli invitati che erano affamati ti pare poco?
J: Eddai non facevano altro che lamentarsi di quanto ci stessero mettendo gli sposi ad arrivare perché avevano fame.
K: Ahhahahahh Jakotsu iniziamo bene.
I: Kagome non incoraggiarlo altrimenti combinerà di peggio. Voglio solo sperare che non te ne esci con qualche altro travestimento.
J: No non sarebbe una cosa originale l’ho già fatto.
I: Jakotsu combinane un’altra e dal locale non esci più. Dirò al personale che lo aiuterai a ripulire la sala dopo che ce ne saremo andati.
J: Davvero lo faresti? Oh grazie mille ho appena visto un cameriere che non è niente male.
I: Il cameriere non è niente male ma io cos’ho fatto di male per avere un amico come te.
Disse portandosi la mano sulla faccia sconsolato.
Il maitre invitò gli sposi ad accomodarsi al loro posto così da poter cominciare a servire le prime portate.
Il pranzo proseguì alla grande senza sorprese da parte del caro Jakotsu o da Miroku che ogni tanto lanciava le sue frecciatine prontamente bloccate da Sango. Dopo un po’ il servizio si fermò consentendo così l’apertura delle danze compito che competeva alla sposa.
Kagome insieme ad Inu aprirono le danze e dopo il primo ballo Inuyasha prese il posto di suo padre e continuarono per un po’ con i balli lenti.
I: Oggi sei più bella del solito quando sei arrivata in chiesa, se non fosse stato per l’accompagnatore, stentavo a riconoscerti.
K: Grazie. Bhe se non riconoscevi l’accompagnatore stavi proprio male visto che era tuo fratello. Comunque è tutto merito di Kagura è stata davvero brava figurati che è riuscita a domare i capelli di Rin.
I: Anche lei sta bene infatti se osservi bene, Sesshomaru non l’ha mollata un secondo figurati che per non lasciarla sta anche ballando, cosa che ha sempre odiato e in realtà anche io però per questa volta posso anche ballare.
K: Bhe non volevi mica lasciarmi da sola. Comunque in questi anni tuo fratello è cambiato tantissimo, dobbiamo ringraziare il greco che gli ha fatto conoscere Rin.
I: E chi lo avrebbe mai detto che quella materia potesse servire a qualcosa oltre che a farci esaurire.
K: Bhe era destino che dovevano finire insieme, quei due sono fatti l’uno per l’altra si può dire che Rin è il fuoco che scioglie il gelo.
I: Ehi siamo in vena di frasi filosofiche oggi? Comunque sì, sono fatti per stare insieme e fidati che anche loro faranno il nostro stesso passo a breve.
Poco lontano da loro Rin e Sesshomaru stavano ballando e sebbene quest’ultimo non lo facesse mai dovevano ammettere che si muoveva piuttosto bene, i suoi movimenti erano decisi e delicati lo si poteva quasi paragonare ad un ballerino.
R: Sesshomaru davvero non hai mai ballato in vita tua?
Se: No, l’ho sempre odiato ma per oggi faccio un’eccezione ci sono troppe persone qui intorno.
R: E’ un matrimonio è norm…Aspetta un po’, non sarai mica geloso?
Sesshomaru era diventato leggermente rosso e aveva voltato il capo dall’altro lato per poter evitare di guardare la sua ragazza negli occhi.
R: Ho centrato in pieno.
Se: Bhe oggi non passi di certo inosservata e molti guardano troppo.
R: Lo sapevo. Sesshomaru hai notato che i capelli sono leggermente ricci?
Se: Sì è la prima cosa che ho notato.
R: E non hai detto niente? L’altra volta hai fatto una marea di storie perché me gli ero fatti ricci.
Se: L’altra volta, scusa se te lo dico, facevano davvero schifo sembrava avessi una parrucca da pagliaccio altro che capelli ricci mentre questa volta sembrano più naturali. Se te li fai così ogni tanto li puoi anche fare.
R: Antipatico e indelicato. Comunque non sarà più possibile perché me gli ha fatti Kagura.
Se: Ecco il trucco non te li sei fatta tu.
R: Ribadisco quello che ti ho detto prima sei antipatico, indelicato e questa volta ci aggiungo anche rozzo.
Se: Eddai non arrabbiarti anche se sei bella anche arrabbiata.
Disse dandoli un tenero bacio sulla fronte.
R: Bello non mi addolcisci ormai hai fatto il danno.
Se: Dai non vorrai fare l’offesa per tutto il giorno.
R: No, per la vita.
Disse gonfiando le guance, però dopo poco sorrise quindi aveva preso in giro il suo ghiacciolo.
Poco dopo i balli lenti furono sostituiti da balli un po’ più movimentati.
S: Accidenti queste scarpe fanno davvero male beate loro che riescono a muoversi come se niente fosse.
Disse indicando Kykio e Kagura.
M: Eddai in fondo per essere bella bisogna pur fare qualche sacrificio.
S: Zitto non puoi capire.
Appena Sango sentì la musica farsi più movimentata si diresse verso il suo tavolo e si sedette facendo degli strani movimenti, nel frattempo Miroku la guardava interrogativo.
M: Amore ma cosa combini?
S: Non si vede? Mi sto togliendo le scarpe così posso ballare anche io.
M: Ma così, scalza?
S: Certo, queste scarpe fanno talmente male che mi fanno venire la nausea.
M: Nausea? Non è che sei incinta e trovi la scusa delle scarpe?
Sango lo guardò in cagnesco e poi lo fece avvicinare, non appena si avvicinò lo colpì in faccia con la pianta della scarpa.
M: Ahia Sanguccia mi hai fatto male.
S: Hai visto come fanno male? Ringrazia che non ti ho colpito con il tacco e non dire più simili idiozie altrimenti assaggerai anche quello.
Così Sango si diresse verso la pista da ballo ovviamente senza scarpe così poteva divertirsi anche lei senza soffrire. Gli altri invitati la guardarono sbalorditi e qualcuno la imitò anche.
J: Sango ma senza scarpe perdi ogni femminilità, perché non ti sforzi almeno per oggi?
S: Perché voglio divertirmi senza soffrire e comunque se ti piacciono così tanto perché non te le metti tu.
J: Magari, ma ho promesso ad Inuyasha che per oggi non avrei fatto scherzi.
S: Già, anche se ho saputo dello scherzetto della marcia nuziale.
J: E’ stato divertente dovevi vedere le facce degli invitati quando l’hanno sentita.
Disse facendo l’occhiolino. Era inutile per quanto si sforzasse, fare il serio non faceva per lui.
Dopo una mezz’oretta dedicata a sfrenarsi il maitre disse al dj di annunciare che stavano arrivando le altre portate e quindi tutti erano invitati ad accomodarsi ai loro posti.
Al taglio della torta si diressero fuori dove fu allestito un enorme gazebo e vicino a quello grande fu allestito uno più piccolo dove vi erano tutti i regali compreso uno bello grande. Quando Inuyasha lo vide sbiancò pensando a quello che era accaduto al suo addio al celibato però vedendo che Jakotsu e Miroku erano vicino a loro si calmò un po’, ma comunque la vista di quel pacco lo inquietava.
I: Kagome tu per caso sai cosa c’è in quell’enorme pacco?
K: No non gli ho mica aperti i regali.
I: Se penso a quello che hanno fatto alla mia festa mi vengono i brividi.
K: Eddai Jakotsu e Miroku sono qui quindi loro non c’entrano.
I: Hai ragione, bhe andiamo la torta ci aspetta.
Così i neo sposini procedettero col taglio della torta e dopo che i camerieri la servirono ci fu una sorpresa per loro però non riguardava il pacco, quello era ancora lì che aspettava di essere aperto.
Qualcuno aveva organizzato un meraviglioso spettacolo pirotecnico, i fuochi erano di tutte le forme e i colori finchè ne apparve uno a forma di cuore spezzato e in ogni metà recava parte del loro motto, nella parte sinistra c’era scritto: “Ciò che non ci uccide”, mentre nella parte destra: “ Ci fortifica”. Da quella scritta intuirono che l’artefice di quello spettacolo era stato suo padre, Kagome si era talmente commossa che questa volta non riuscì a trattenere le lacrime ormai il matrimonio era quasi giunto al termine e quindi non gli interessava più se il trucco si guastava. Finito lo spettacolo pirotecnico non restava che scartare i regali. Man mano che scartavano i regali il terrore di quell’enorme pacco diventava sempre più forte, fin’ora avevano ricevuto regali di ogni tipo e tutti erano utili per la casa si poteva dire che l’avevano quasi arredata. I regali finirono e rimaneva solo l’enorme pacco.
I: Kagome quel pacco lo apriamo insieme, non sò perché ma non promette niente di buono.
K: Inuyasha calmati è da quando lo hai visto che non fai che pensare a cosa ci sia dentro.
Insieme aprirono l’ultimo regalo e a prima vista non aveva nulla di strano infatti era una semplice lavatrice e vicino l’oblò vi era un biglietto ma gli sposi non fecero in tempo a leggerlo che la lavatrice si avviò, più precisamente si avviò la centrifuga. Gli sposi, quando si ripresero dallo spavento, lessero il biglietto, gli invitati non si spiegavano il perché di quel gesto e perché gli sposi fossero diventati rossi.
I: Dannazione lo sapevo che c’era qualcosa di strano in quel pacco.
Il biglietto vicino all’oblò spiegava il perché si fosse avviata la centrifuga, su di esso vi era scritto:
“Dai vostri cari amici e parenti Jakotsu, Miroku, Sango, Rin e Sesshomaru”
Fin qui non vi era nulla di strano finchè non voltarono il biglietto dove vi era un post scrittum.
“ Ps: la lavatrice funziona alla perfezione se non ci credete potete provarla insieme soprattutto quando si avvierà la centrifuga”.
K: Ma come vi viene in mente di scrivere certe cose?
S: Sorellina io non c’entro.
R: Nemmeno io.
Se: Figuratevi io.
I: Sappiamo di chi è stata l’idea. Chi più di voi due imbecilli poteva essere?
Disse indicando Miroku e Jakotsu.
S: Voi due non riuscite proprio ad essere seri.
J: Ci aspetta tutta la vecchiaia per esserlo.
In: Scusate ma cosa c’era scritto di così tanto sconvolgente?
K: Niente, niente di che.
Disse arrossendo.
In: Io devo darvi ancora il mio regalo. Ecco questo è per voi.
Inu porse una piccola scatola rossa e all’interno vi erano delle chiavi e sotto di esse vi era un biglietto ripiegato i ragazzi lo presero tranquillamente, di certo Inu non avrebbe scritto una cosa peggiore di quella dei loro amici. Infatti sul biglietto c’era scritto:
“Congratulazioni sono felicissimo per voi, queste sono le chiavi che vi apriranno la porta della casa dove trascorrerete il resto della vostra vita. Siate felici come lo siamo stati io e Izayoi”.
I ragazzi si emozionarono e lo avvolsero in un caloroso abbraccio. Il suo augurio non era altro che la realtà perché loro davvero avrebbero trascorso insieme il resto della loro vita.
Le chiavi erano della villa di Izayoi che era proprio di fronte villa No Taisho, ora i ragazzi si spiegavano perché ultimamente lì ci fosse un via vai di operai. Una volta glielo chiesero ma Inu disse che la stava ristrutturando perché si era deciso finalmente a venderla e invece l’aveva ristrutturata per regalargli il loro nido d’amore.
Miroku invitò gli sposi a sedersi dove davanti a loro vi era un grande schermo, Inuyasha si allarmò chiedendosi cos’altro avesse in serbo per loro però la mano di Sango sulla sua spalla lo tranquillizzò. Però forse era meglio il bigliettino sulla lavatrice che quello che stavano vedendo.
I ragazzi avevano fatto per gli sposi un video che raccontava in breve la loro vita, il video iniziò con loro quando erano neonati ovviamente per Inuyasha la foto che lo rappresentava inizialmente era quella di sua madre quando era in attesa e poi proseguivano con quelle con suo padre mentre per Kagome fu diverso perché entrambi i suoi genitori erano presenti però ad un certo punto sparivano. Comunque il video gli raffigurava in ogni età e in tutto quello che avevano fatto con tanto di descrizione, terminò con le foto del loro matrimonio infatti i ragazzi avevano terminato il video mentre tutti si stavano scatenando a suon di musica e quindi nessuno avrebbe notato la loro assenza. Gli sposi ormai con quel video avevano detto addio alla loro lucidità ora l’unica cosa lucida che avevano erano gli occhi che non volevano sapere di smettere di piangere e non solo loro anche il resto degli invitati si emozionò. Quel video era la loro vita riassunta in trenta minuti.
Finita la visione del filmato gli sposi cercarono di ricomporsi per poter consegnare le bomboniere. Le bomboniere consistevano in un delicatissimo portagioie d’argento e decorato nei punti giusti, man mano che le consegnavano salutavano gli invitati e tutti tornarono a casa mentre gli sposi rimasero nell’albergo.
I: Finalmente ci possiamo riposare.
K: Sei stanco?
I: Se non fosse stato per il video non lo sarei per niente.
K: E’ stato molto commuovente.
I: Sai, quando mi sono seduto davanti quello schermo temevo che quei due se ne fossero usciti con qualche video strano anche se potevano risparmiare di mettere quelle foto dell’addio al celibato.
K: Dai quelle erano divertenti.
Kagome nel frattempo cercava di slacciarsi il vestito ma con scarsi risultati.
I: Cucciola se vuoi ti do una mano.
Disse in tono malizioso e questo la fece arrossire.
K: Accetto ma solo se la smetti di parlare come Miroku.
Inuyasha non se lo fece ripetere due volte e cominciò a slacciarle il vestito molto delicatamente e questo le fece capire quali erano le intenzioni di suo marito. Infatti poco dopo entrambi erano finiti sotto le lenzuola completamente nudi.
Intanto Inu e Sesshomaru tornarono a casa e anche loro erano piuttosto stanchi infatti appena entrati in casa si gettarono a peso morto sul divano.
In: Che giornata però figliolo devo confessarti che anche se sono stanco sono felicissimo per tuo fratello, oggi non sembrava più nemmeno lui.
Se: Hai ragione quella ragazza lo ha cambiato più di quanto immaginassi.
In: Sesshomaru non immagini come anche tu sia cambiato. Rin per te è come Kagome per tuo fratello loro sono state la vostra salvezza.
Se: Papà ti sembrerà strano ma hai ragione, Rin per me è tutto ma io non sono cambiato affatto.
In: Lo dici tu ma per chi ti guarda dall’esterno non è così. Prima eri una persona fredda e molto chiusa ora invece sei più aperto e più disposto a stare in compagnia.
Se: Ero impegnato con gli studi non avevo tempo per dedicarmi a simili sciocchezze.
In: Non è vero adesso sei ancora più impegnato con il lavoro ma non per questo trascuri gli amici.
Sesshomaru non disse più niente, doveva ammettere che suo padre aveva ragione ma non glielo avrebbe mai detto. L’orgoglio era una cosa che non avrebbe mai abbandonato. Dopo un po’ andarono a dormire, quella giornata era stata molto intensa e ricca di sorprese.
Anche per Sango e Miroku fu lo stesso. La prima cosa che fece la ragazza fu quella di togliersi le scarpe liberando i suoi piedi da quella trappola infernale mentre Miroku era stranamente pensieroso e la guardava in modo strano. Sango se ne accorse e gli sventolò una mano davanti al viso.
S: Miroku cos’hai? Hai un’espressione stranamente pensieroso. Non starai pensando a qualcosa di strano?
Disse guardandolo con gli occhi semichiusi. Sango aveva ragione, lui era pensieroso ma non stava pensando a quello che credeva la ragazza. 

ANGOLO DELL'AUTRICE:
Oh finalmente il SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII'. Bhe potevo risparmiarvi l'ennesimo scherzetto di Jakotsu? Ovviamente no, però dai non gli ho fatto fare niente di grave e quindi è filato tutto liscio. Ora resta da scoprire cos'è che rende pensieroso il nostro caro Miroku.

RINGRAZIAMENTI:

Ringrazio, come sempre, chi leggerà e recensirà e soprattutto chi lo ha fatto con il precedente capitolo.

BACI INU_KA

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Capitolo 54
*** Il coraggio di parlare ***


Il matrimonio gli aveva fatto capire di quanto anche lui desiderasse fare quel passo con la sua ragazza voleva chiedergli di sposarlo ma lei sicuramente avrebbe detto che non era il momento in quanto doveva terminare ancora gli studi. La consapevolezza di ciò lo fece sospirare rumorosamente.
S: Ah insomma Miroku vuoi dirmi cosa ti prende?
M: Niente sono solo stanco che ne dici di andare a dormire.
S: Sì,  comunque non me la racconti giusta e domani dovrai dirmi perché ti stai comportando così. Ora andiamo i piedi implorano pietà.
La coppia andò in camera e dopo essersi messi comodi si buttarono sul letto cadendo in un sonno profondo anche se di tanto in tanto Miroku si svegliava ricordandosi di quello che aveva pensato tornando dal matrimonio ma ogni volta che credeva di aver trovato il modo per potergli fare la sua proposta un’unica parola lo faceva desistere dall’intento, quella era la parola che aveva sempre detestato, “STUDIO”.
Senza rendersene conto era diventato già giorno e lui aveva riposato poco e malissimo infatti la sua faccia la diceva tutta, nel frattempo anche Sango si svegliò e fece uno sbadiglio a dir poco rumoroso.
M: Buongiorno amore mio, dormito bene?
S: Oh sì, ma tu no e non dirmi che non è la verità.
M: Può darsi, però adesso ci conviene alzarci o ci daranno per morti.
Così tutti si alzarono e si diressero in cucina dove trovarono solo i suoi genitori.
Ta: Buongiorno ragazzi, dormito bene?
S: Benissimo, anche se per lui non si può dire lo stesso.
Ta: Sì si vede. Come mai non hai dormito bene? Di solito  è un’impresa tenerti sveglio. Ne vuoi parlare con il tuo vecchio papà?
M: Ma no sto bene.
Ta: Non mi inganni.
M: Eddai papà sto più che bene.
Ta: Se lo dici tu. Va bene ragazzi io devo andare a discutere di alcune cose con Inu, voi cosa fate?
S: Noi andiamo a magiare da mia sorella così ci salutiamo visto che domani partono per il viaggio di nozze.
Na: Ah sì e dove andranno?
S: Spagna.
Na: Bellissima scelta.
S: Noi andiamo a prepararci.
Così Sango e Miroku andarono a prepararsi e mentre si vestivano lei non faceva altro che torturare il ragazzo per farsi dire come mai era così giù di morale, ma niente lui non aprì bocca. In realtà aveva già pensato il modo in cui avrebbe fatto la sua proposta doveva solo trovare il coraggio per farla.
La coppia uscì per dirigersi verso la casa dei neo sposini e strada facendo passarono vicino a quella che un tempo era stata la loro casa. In quella casa dopo l’episodio dello stupro le ragazze non vi erano più tornate, Inu la mise subito in vendita e i soldi della vendita furono messi sul conto delle ragazze. Lungo il tragitto si trovava anche la casa di Koga che, dopo la sua morte, era stata ereditata da Ayame. Lei continuava a vivere con i suoi nonni e perciò decise di intestarla a Kykio che andò a vivere lì insieme a suo figlio.
Miroku ridestò la ragazza dai suoi ricordi.
M: Amore so a cosa stai pensando ma ricorda che ormai è tutto finito e non permetteremo mai che una cosa del genere si ripeta.
S: Lo so. Accidenti si è fatto tardissimo e chi la sente a mia sorella.
M: Non crederai che tuo cognato sarà da meno.
S: Vedi che è anche tuo cognato e per solidarietà lui te lo sopporti tu.
M: Non è giusto, è più probabile che sbraiti lui per la fame che tua sorella per l’orario.
S: Che ci vuoi fare non è di certo colpa nostra se voi maschi quando avete fame non capite più niente.
Disse la mora facendole la linguaccia, sul momento Miroku rise ma poi improvvisamente si ammutolì.
S: Ehi Miroku cosa ti prende?
M: Guarda vicino alla porta di casa dei due piccioncini.
S: Mmmm…. Non vedo nessuno.
M:Guarda bene.
Disse indicando un punto preciso della casa.
S: Ah ma quella è Rin.
M: E non è sola, è con quel ghiacciolo di tuo cognato.
S: Tesoro è anche tuo cognato, ficcatelo bene in testa ormai i No Taisho saranno tuoi parenti anche se ci dovessimo lasciare.
M: Stop, frena non ho nessunissima intenzione di lasciarti, solo per non avere i No Taisho come parenti anche perché Sesshomaru se non lo lascia mia sorella sarà comunque mio cognato.
Miroku sospirò e poi bussò alla porta dove una raggiante Kagome aprì.
K: Finalmente siete arrivati non ce la facevo più, di là c’è un cagnolino che si lamenta per la fame.
S: Oh che bello hai portato il tuo cagnolino qui?
M: No Sango mi riferisco ad Inuyasha.
S: Immaginavo che avrebbe fatto storie per l’orario.
M: Kagome non me la ricordavo così fredda questa casa.
K: Allora è vero che Sesshomaru è un ghiacciolo.
S: Sorellina non farti prendere in giro, Miroku lo ha detto solo perché poco prima che arrivassimo lo ha visto dietro la tua porta.
K: Ah ecco, comunque entrate.
Miroku andò in bagno per lavarsi le mani e da lì sentì la lavatrice accesa, fece un ghigno e si diresse nel soggiorno pronto a fare la sua solita battuta.
M: Ehilà piccioncini vedo che non avete perso tempo con la lavatrice. Allora ditemi la centrifuga funziona bene?
Disse con tono malizioso beccandosi un’occhiataccia gelida da tutti i presenti. Desiderò sparire quando realizzò che tra i commensali erano presenti anche i suoi genitori e Inu, il danno ormai era stato fatto e per rompere quell’aria così seria fece una risata forzata scatenando così l’ilarità di tutti i presenti ad eccezione delle due vittime che erano ancora rossi per la battuta del loro cognato.
R: Fratellino se hai esaurito le tue dolci battutine ci faresti l’onore di sederti così almeno possiamo mangiare? Sai la famiglia dei cagnolini è piuttosto affamata.
Disse dando un piccolo bacio sulla fronte del suo cagnolino personale, ormai per tutti quella era diventata la famiglia dei cani ovviamente a causa del nome di due dei componenti della famiglia No Taisho e a pagare era anche Sesshomaru. Dopo quella breve pausa di ilarità le ragazze, con il disappunto di Kagome, cominciarono a servire il pranzo agli affamati. Il pranzo proseguì senza problemi e quando ebbero terminato uscirono fuori al giardino per prendere un po’ d’aria e riuscire così a digerire almeno in parte il pranzo che era stato fin troppo abbondante. Le ragazze si erano raggruppate parlando dei soliti discorsi da donna mentre i ragazzi da un’altra parte parlavano di sport, Miroku era uno dei maggiori esperti ma quando gli fu rivolta la domanda i ragazzi si accorsero che lui non era con loro, Inuyasha lo cercò con lo sguardo e quando lo trovò lo vide seduto da solo vicino la fontana.
I: Miroku come mai sei qui solo soletto, e non stai infastidendo nessuno?
M: Ah Inuyasha sei tu, no niente ero sovrappensiero.
I: Oh Kami non ci posso credere Miroku sa pensare.
M: Ehi se lo sai fare tu perché non dovrei riuscirci anche io.
I: Spiritoso, comunque a parte gli scherzi, come mai sei così pensieroso?
M: Niente di che. Ti sembrerò un’idiota ma il tuo matrimonio mi ha fatto capire quanto sia importante instaurare un rapporto ancora più solido con la persona che si ama che vada aldilà della semplice convivenza. Insomma Inuyasha io vorrei fare con Sango quello che tu hai fatto con Kagome.
I: Bhe e allora che aspetti a farlo, cos’è che ti blocca?
M: Lo studio Inuyasha. Se chiedessi a Sango una cosa simile sicuramente mi direbbe di no perché deve terminare gli studi. Maledizione non poteva scegliere una facoltà che durasse cinque anni?
Inuyasha sentendo le assurdità che stava dicendo gli diede un leggero pugno sulla testa.
I: Razza di idiota, credi davvero che Sango ti direbbe no ad una cosa del genere? Se gli avessi chiesto di fare una vacanza o qualsiasi altra cosa inutile che facesse solo perdere tempo, allora sì che ti direbbe di no, ma non credo proprio che rifiuterà una proposta di matrimonio non dopo tre anni di fidanzamento e cinque di convivenza, e poi non è che se fai la proposta oggi dovrete per forza sposarvi tra un mese. Se non sbaglio Sango a luglio o al massimo a settembre dovrebbe laurearsi, esatto?
M: Sì.
I: Bhe allora potrete organizzare le nozze un mese dopo la laurea.
M: Hai ragione. Certo che il matrimonio ti ha fatto diventare più intelligente.
I: Ah ah ah molto divertente, chissà forse funzionerà anche con te.
M: Ehi ora che ci penso se Sango accetta diventeremo davvero cognati a tutti gli effetti.
I: E questo ti fa diventare così euforico?
M: Sì perché questo conferma quello che ho sempre detto.
I: Oh no non te ne verrai di nuovo con la storia dei gemelli?
M: Sì mio caro, in fondo il grado di cognato è pari a quello di fratello.
I: Oh cielo, certo che tiri su con poco. Comunque muoviti a farle la proposta.
M: Sì so già come farla.
I: Spero non gliela farai con uno dei tuoi soliti scherzetti? Perché lì sì non ti dirà solo di no ma ti ucciderà.
M: No, non preoccuparti non sono così scemo da scherzare su una cosa così seria. Piuttosto non mi hai ancora detto com’è stata la centrifuga.
I: Miroku io ti ammazzo, la lavatrice era accesa solo perché dentro ci sono i panni da lavare.
M: Povera Kagome nemmeno il tempo di riprendersi dalla cerimonia che già l’hai fatta diventare tua schiava.
I: Deficiente lei non sarà mai la mia schiava, lei è mia moglie e come tale la tratterò e non mi vergogno di dirti che anche io l’ho aiutata a fare qualche pulizia.
Miroku sorrise nel sentire il suo amico ammettere certe cose, un tempo non le avrebbe nemmeno dette anche perché non le avrebbe mai fatte. Eh sì Kagome lo aveva proprio trasformato. I ragazzi non si accorsero che dietro di loro Inu aveva ascoltato ciò che aveva detto suo figlio e come al solito si mise a piangere per la gioia perché con quelle parole Inuyasha gli aveva dimostrato che lui come padre aveva fatto un buon lavoro, era contento anche perché ora aveva la certezza che suo figlio avrebbe trattato sua moglie proprio come lui aveva trattato Izayoi.
I giorni passavano e Sango era sempre più impegnata con gli studi ormai gli mancavano solo tre esami e poi finalmente avrebbe discusso la sua tesi, Inuyasha e Kagome erano partiti per la loro luna di miele e stavano quasi per ritornare mentre Miroku non aveva ancora fatto la sua proposta.
Dopo pochi giorni la coppia rientrò e quando Inuyasha entrò nella camera da letto trovò una bella sorpresa mentre Kagome corse in bagno, erano giorni che Inuyasha la vedeva strana infatti spesso aveva la nausea ma nessuno dei due diede peso perché pensavano che il cibo di quel paese le avesse fatto male.
Inuyasha si precipitò in bagno per vedere come stava e non stava affatto bene.
I: Kagome sono giorni che stai così ora andiamo in ospedale così vediamo cos’è che non va, se mio fratello è di turno potremo chiedere a lui.
K: Ma no ora mi prendo qualcosa, sicuramente sarà stato qualcosa che mi avrà fatto male in fondo succede quando si cambiano le abitudini alimentari. Ricordi quando andammo in Grecia cosa successe a Miroku?
I: E chi se lo scorda abbiamo riso per non so quanto tempo.
K: Sarà successo lo stesso a me, ora non pensiamoci più. A proposito cos’è quella lettera che hai in mano?
I: Non l’ho ancora aperta.
Inuyasha aprì la busta e lì vi era una lettera con allegato un contratto di lavoro. La lettera diceva che il lunedì successivo doveva recarsi presso la sede investigativa No Taisho & Co dove avrebbe firmato il contratto e iniziato a lavorare dal giorno stesso.
I: Kagome è un contratto di lavoro presso la sede investigativa di mio padre. Che bello non potrei essere più felice di così. Ora ho una splendida moglie, una casa, un cane e adesso anche un lavoro manca solo un’altra cosa e poi saremo al completo.
K: Ehi per quello aspetta un altro po’.
Stava per dire qualcos’altro ma un altro attacco di nausea la bloccò.
I: Cucciola ti do tempo fino a domani, se continui a stare male andiamo immediatamente in ospedale altrimenti se non vuoi andarci chiamo mio fratello.
K: Ma davvero non ce n’è bisogno vedrai che mi passerà.
I: Abbiamo la fortuna di conoscere uno dei migliori medici perché non sfruttarlo e poi se ti dà una cura è meglio così ti passerà prima.
Disse accarezzandole teneramente la testa.
K: E va bene. Domani dobbiamo andare anche a trovare gli altri.
I: Sì ma solo se starai bene. Ora che ne dici di farci una bella lavata e andare a riposare, io non ho fame voglio solo buttarmi sul nostro bel lettone.
K: A chi lo dici, appoggio in pieno il tuo programma. Vai a lavarti prima tu così poi io faccio con calma e poi tu sei più stanco di me.
Disse dandoli un tenero bacio.
I: Ehi ho un’altra idea potremmo lavarci insieme così andremo a dormire prima. Allora che ne pensi.
Disse mordendole l’orecchio.
K: Mmmm mi piace questo piano. Nel frattempo che si riempie la vasca vado a  preparare la roba.
Kagome preparò la roba e la mise sul letto, la nausea c’era ancora ma non le dava più fastidio come prima dunque aveva ragione era l’aria della Spagna a disturbarla. Si diresse in bagno dove c’era il suo uomo ad aspettarla, i due solo dopo quasi un’ora uscirono dalla vasca idromassaggio.
I: Oh quella vasca è una santa cosa per poco non mi addormentavo lì.
K: Bugiardo, ricordati cos’hai fatto per tutto il tempo.
I: Bhe non è colpa mia se con me c’era la donna che mi fa vedere il paradiso.
K: Ah ora sarebbe colpa mia?
I: No è colpa della tua bellezza.
Disse dandole un bacio passionale, poi la prese in braccio e mentre continuavano a baciarsi si diresse in camera da letto dove la adagiò delicatamente sul letto.
I due si misero in tenuta da notte e si misero sotto le lenzuola dove, abbracciati, caddero in un sonno profondo.
Stanchi come erano si alzarono solo quando era ora di pranzo.
I: Che dormita, quello si che è un gran letto altro che quello di quell’albergo.
K: Hai perfettamente ragione. Cosa vuoi per pranzo?
I: Non so lascio a te la scelta.
K: Fosse per me non mangerei.
I: Lo stomaco ti fa ancora male?
Chiese allarmato.
K: No solo un pochino.
I: Kagome ti prego andiamo in ospedale in fondo cosa ti costa, fallo per me non puoi farmi stare così in pensiero.
K: Ehi datti una calmata non è niente. Anche tu sei stato male con la gastroenterite.
I: Appunto so come ci si sente e poi non scordarti che mi hai costretto a farmi curare da mio fratello nonostante io non volessi. Oggi quando andiamo a casa da mio padre dirò a Sesshomaru di darti un’occhiata.
K: Ma…
I: Non si discute.
K: E va bene però adesso dimmi cosa ti devo preparare.
I: Niente preparo io qualcosa di leggero tu vai a metterti sul divano.
Inuyasha smanettò un po’ in cucina e quando fu pronto chiamò sua moglie e la fece accomodare a tavola. Inuyasha, memore dei pranzi che gli facevano trovare quando aveva avuto la gastroenterite, preparò del semplice riso in bianco con un filo d’olio.
K: Inuyasha ma questo è il pranzo che tu odi.
I: Anche tu lo odi ma quando non stai bene con lo stomaco solo questo ti è consentito. Ora forza mangiamo.   
K: Inuyasha dimmi la verità, ti stai vendicando?
I: Ma no è per il tuo bene.
Kagome lo guardò assottigliando lo sguardo.
I: E va bene solo un pochino.
I due mangiarono e dopo che Inuyasha finì di sistemare la cucina si andarono a preparare anche se non avevano nessuna voglia di uscire.
Arrivati a casa di Inu furono presi d’assalto dal padrone di casa.
In: Bentornati ragazzi, allora ditemi com’è andato il viaggio di nozze?
I: Papà almeno facci entrare.
In: Oh sì scusate entrate, è che sono così felice di rivedervi.
I: Papà siamo stati via solo venti giorni.
In: A me sono sembrati un’eternità.
Inu gli fece accomodare nel soggiorno e poi osservò attentamente la ragazza e notò che qualcosa non andava.
In: Kagome come ti senti?
K: Bene perché me lo chiedi?
In: Perché hai una faccia a dir poco cadaverica.
I: Visto? Te l’avevo detto, anche lui se n’è accorto.
Inuyasha spiegò sommariamente la situazione.
In: Capito, ragazzi non è che c’è un nipotino in arrivo?
I: Papà sei sempre il solito.
In: Ehi era un’ipotesi e poi cosa c’è di male ho detto così solo perché anche tua madre aveva gli stessi sintomi.
Kagome a quell’idea era arrossita lei non ci aveva minimamente pensato. Nel frattempo lei si era un attimo allontanata per prendere alcune cose dalla borsa mentre gli altri continuavano a parlare.
I: Comunque è da qualche giorno che sta così, lei suppone sia un virus dovuto a qualcosa che ha mangiato. L’ho supplicata per portarla in ospedale ma niente non ne vuole sapere ha detto che passerà così gli ho detto che quando saremo venuti qui gli avrei fatto dare un’occhiata da Sesshomaru. A proposito dov’è?
In: Mi dispiace ma è ad un convegno e non tornerà prima di domani sera.
I: Uffa per una volta che lo cerco. Allora vuol dire che volente o nolente la porterò in ospedale.
Inuyasha improvvisamente si incupì.
In: Figliolo perché quella faccia?
I: Papà e se fosse incinta?
In: Bhe e allora che male c’è? Avere dei figli è una cosa stupenda.
I: Papà ricordi il periodo che Kagome soffrì di attacchi di panico?
In: Sì che lo ricordo ma se non sbaglio da allora non ne ha avuti più.
I: Sì ma quel dottore disse che le gravidanze potevano essere rischiose, se dovesse succederle qualcosa non me lo perdonerei mai.
In: Non succederà un bel niente basta solo che stia sottocontrollo. Quando sarai al lavoro qualcuno rimarrà con lei, figliolo ci sono molti modi per evitare certe cose e poi abitate qui di fronte quindi vi basta fare una semplice telefonata se vi servisse qualcosa inoltre c’è tuo fratello che di certo non vi negherà un aiuto. Vedi ci sono molte soluzioni perciò figliolo goditi questi momenti, piuttosto io al tuo posto mi preoccuperei per me, non puoi immaginare come siano terribili le donne quando sono in attesa io in un  certo senso sono stato fortunato perché tua madre non è stata irritante come le altre donne. Figliolo l’importante è che tu le stia vicino e non la faccia strapazzare molto quindi quando potrai aiutala pure nelle sciocchezze, sono sicuro che te ne dirà di tutti i colori perché non vuole essere aiutata ma tu non darle ascolto e continua e poi vedrai che con una piccola carezza si addolcirà, fidati te lo dico per esperienza personale.
Inuyasha fece un sorriso, suo padre quando si trattava di dare consigli e rincuorare era il migliore soprattutto se si trattava di donne ma non nel senso fisico lui sapeva consigliarti come doveva essere trattata una donna. La maggior parte dei consigli che dava in materia era perché gli aveva vissuti personalmente e questo dimostrava come aveva amato sua moglie quando questa era ancora in vita. Quando finirono di parlare Kagome era ritornata con dei pacchetti che diede ad Inu, erano dei piccoli souvenir che avevano portato dal loro viaggio.
In: Oh grazie cara.
All’improvviso suonarono alla porta e quando andarono ad aprire videro che erano Sango, Miroku e Rin, anche loro quando gli videro gli assalirono sia con i saluti e sia con le domande su come fosse andato il viaggio, cosa avevano visto e dove erano andati. Vista la bella giornata uscirono fuori al giardino per parlare, Inuyasha prese in disparte Miroku per parlargli.
I: Bhe gli hai fatto la proposta di matrimonio?
M: Ecco sapevo che me lo avresti chiesto.
Miroku aveva assunto un tono triste e sconsolato alchè suo cognato capì.
I: Idiota non gli hai detto niente.
Disse portandosi la mano sul viso.
M: Inuyasha ho paura, e se mi dicesse di no?
I: Se non provi non lo saprai mai.
M: Hai ragione ma appena mi decido succede qualcosa che mi blocca.
Dall’altro lato del giardino Kagome stava raccontando com’era andato il loro viaggio di nozze e le ragazze rimanevano sempre più estasiate nell’immaginarsi un posto così bello. Kagome raccontò anche del suo piccolo malore che secondo lei era dovuto a qualcosa che aveva mangiato mentre per Sango e Rin non era così.
S: Kagome e se fossi incinta?
K: Ma no sono sicura che è come dico io.
S: Sarà, ma per toglierti ogni dubbio perché non provi a comprare un test per la gravidanza e se dovesse risultare negativo corriamo dal dottore. Va bene?
K: Ok ma non voglio dire niente ad Inuyasha però non so come fare visto che è sempre con me.
R: Bhe vieni a casa mia e lo fai lì, così Inuyasha non vedrà niente.
K: Ok, allora più tardi con la scusa che devo fare un servizio con voi lo compro e vengo a casa tua.
R: Perfetto.
K: Sango e tu quando ti decidi a sposarti?
S: Uffa se Miroku non mi fa la proposta come faccio a sposarmi, non di certo posso fargliela io.
K: Secondo me lui vuole ma ha paura di un tuo no.
S: E perché dovrei dire no?
K: Perché tu sei fissata con lo studio e lui potrebbe pensare che metterai quello in primo piano.
S: Bhe sì ma a luglio avrò finito quindi potremmo sposarci quando avrò terminato, però la proposta la può anche fare prima di certo non rifiuterò.
Le ragazze dopo aver terminato la loro chiacchierata si riunirono con i ragazzi.
S: Inuyasha se non ti dispiace oggi ti rubiamo Kagome.
I: E perché?
R: Dobbiamo andare a fare alcuni servizi e voi non potete venire.
I: E perché?
R: Emmm…. Sorpresa.
Disse Rin facendo l’occhiolino. Inuyasha era molto combattuto se lasciare andare sua moglie, era ancora preoccupato per la sua salute però non di certo poteva impedirle di uscire.
I: Va bene però adesso andiamo a casa, abbiamo ancora le valige da disfare.
M: Sicuro che sia per le valige.
Disse con il suo solito tono malizioso.
I: Maledetto quando la finirai con le tue stupide battute, piuttosto tu sbrigati a fare quello che ti ho detto.
K: Che cosa?
M: Niente è una cosa tra noi due.
Dopo un po’ ognuno tornò a casa propria e le ragazze si diedero appuntamento per andare a sbrigare la faccenda. Appena arrivarono a casa Kagome sprofondò sul divano.
I: Sicura di stare bene? Kagome sono piuttosto preoccupato per questa storia, andiamo da qualche dottore.
K: Stai tranquillo sto bene. Ti prometto che domani se continua così andiamo dal dottore anzi visto che domani torna tuo fratello chiederò a lui.
Disse dandoli un bacio mentre lui la stringeva forte, vederla stare male gli stava facendo provare la stessa paura che aveva provato tanti anni fa. Verso le 18:00 uscirono di casa, Inuyasha aveva insistito per accompagnarla dicendo che doveva sbrigare delle cose con Miroku. Questo era un problema perché senz’ombra di dubbio avrebbero visto qualcosa e Inuyasha si sarebbe allarmato ancora di più. Una volta arrivati a casa di Miroku, le ragazze uscirono velocemente dirigendosi verso la prima farmacia che trovarono, lungo il tragitto Kagome aveva deciso che sarebbero andate a casa sua visto che lì non c’era nessuno. Una volta acquistato il test corsero a casa dove Kagome andò immediatamente nel bagno per fare il test, l’attesa del risultato era snervante ma quando sentirono il bip il cuore di Kagome saltò, sebbene non ci fosse nulla di male, l’esito del test la spaventava.
K: Ragazze ho paura.
S: E di cosa, dai sono impaziente facci sapere se avremo un nipotino.
R: Sì dai.
K: Ragazze e se Inuyasha non volesse?
S: Eh e perché non dovrebbe? Secondo te in un matrimonio non ci saranno mai figli?
K: Sì ma…
R: Dai qui vedo io.
Rin prese il test e come vide il risultato prima fece un’espressione di sorpresa e poi fece uno dei suoi sorrisi più splendenti.
R: Kagome il test è positivo.
S: Whuauuu che bello.
R: Sì ma qui dice che sei incinta da cinque settimane, quindi ti sei sposata quando eri già incinta.
S: E non ti sei accorta di niente?
K: No pensavo che il ritardo fosse dovuto allo stress. E ora come lo dico ad Inuyasha.
S: Ma quante preoccupazioni inutili, digli semplicemente che adesso deve comportarsi da adulto perché sta per diventare papà.
R: Sango certo che sei poco romantica.
K: Avete ragione, in fondo lui ha sempre desiderato una famiglia. Ho un’idea però ragazze dovete coprirmi.
S: E come?
K: Innanzitutto dovete tenere la bocca chiusa e fino a lunedì questo lo dovete tenere nascosto. Ci siamo intese?
S, R: Sì.
Intanto a casa di Mushi.
I: Allora Miroku quando hai intenzione di fare la tua proposta?
M: Uffa non farmi pressioni ti ho detto che so già come fare, sto aspettando solo il momento giusto.
I: Ok fai come vuoi. Accidenti quanto ci mettono le ragazze a tornare?
M: Inuyasha hai già paura di perdere tua moglie?
Inuyasha spalancò gli occhi al suono di quelle parole.
M: Inuyasha perché stai facendo quella faccia? Non ho detto niente di male.
I: Ah no e secondo te dire hai già paura di perderla non è niente di male? Ma ti rendi conto…
Miroku aveva capito che Inuyasha aveva frainteso le sue parole, lui non intendeva di certo perderla nel senso di morire.
M: Ehi non è quello che pensi, hai capito male. Io intendevo perderla insieme alle altre ragazze lo sai come sono le donne quando vanno a fare shopping, sai quando escono ma non sai mai quando ritornano.
I: Scusami è che sono un po’ preoccupato per Kagome.
M: E perché?
Inuyasha raccontò il motivo per cui era preoccupato per Kagome, non lo avrebbe mai immaginato che quella paura gli ritornasse ormai lui la credeva morta e sepolta e, invece, era bastato un piccolo episodio per farlo allarmare.
M: Ehi mi sembra esagerato preoccuparsi in questo modo per delle nausee, non ti è venuto in mente che potrebbe essere incinta? E’ più che probabile anche perché non credo che siete stati fermi.
Era inutile Miroku in qualsiasi situazione riusciva a fare le sue battutine, Inuyasha sorrise ma la preoccupazione tornò a prevalere su di lui.
I: Miroku è proprio questo che mi preoccupa. E se dovesse accadere qualcosa in questi mesi? Miroku non voglio perderla, se questo è il prezzo da pagare per avere un figlio preferisco non averlo.
M: Se ti sente Kagome ti scuoia vivo. Capisco che temi che le possa succedere la stessa cosa che è successa a tua madre ma ogni donna è diversa e poi tua madre non era in buona salute mentre Kagome sì.
I: Miroku quando Kagome ebbe quelle crisi di panico il dottore ci disse che le gravidanze potevano essere pericolose. Maledizione dovevo stare più attento, se le succede qualcosa sarà solo per colpa mia.
M: Inuyasha calmati quella è acqua passata vedrai che non succederà proprio niente e poi accanto a lei ci siamo noi, e tu scommetto che non la lascerai un momento.
I: Hai ragione ma lo stesso ho paura.
M: Inuyasha ti do un consiglio, se dovesse essere incinta non farti vedere così altrimenti la farai solo agitare e di certo non le farà bene.
I: Lo so però sarà difficile.
M: Ehi sii solo te stesso.
Disse dandoli una pacca sulla spalla, nel frattempo le ragazze erano tornate e per rendere credibile la scusa dei negozi comprarono giusto due magliettine. Appena arrivate Sango corse nella sua camera a nascondere il test poi vedendo l’orario decisero di cenare insieme e dopo aver terminato Inuyasha e Kagome tornarono a casa. Appena arrivati Kagome si fiondò in camera da letto dove si gettò a peso morto.
K: Ahia, le gambe non le sento più.
Inuyasha pensò subito che fosse qualcosa di serio ma quando andò a vedere si tranquillizzò.
I: Cos’hai?
K: Niente, ho solo le gambe a pezzi, era da molto che non camminavo così tanto. Inuyasha non c’è bisogno che ti allarmi per ogni minimo lamento che faccio, come vedi oggi sto benissimo non ho avuto più la nausea quindi avevo ragione era stato quel mangiare orribile.
Fortunatamente quel giorno non aveva avuto per niente la nausea almeno così poteva reggere la scusa e quindi riuscire a fare la sorpresa a suo marito.
I: Ok se lo dici tu, ma comunque domani chiediamo un consulto a mio fratello.
K: Uffa come sei noioso.
Kagome mandò immediatamente un messaggio a Rin dove diceva di avvisare Sesshomaru della sua gravidanza e di non dire niente ad Inuyasha perché voleva fargli una sorpresa. Rin appena ricevette il messaggio informò subito il suo ragazzo che come al solito la prese in giro per la cretinata che voleva fare sua cognata ovviamente Rin lo riprese.
Intanto Sango era andata a farsi la doccia e Miroku era rimasto solo in camera e ne approfittò per mettere in pratica il piano per fare la sua proposta.
Aveva deciso di scrivere un biglietto con su scritta la sua proposta di matrimonio allegandoci anche un piccolo corallo visto che il nome della ragazza significava proprio corallo. Il biglietto lo avrebbe messo nel libro che stava studiando per l’esame di anatomia, cercò il libro ma prima di trovarlo trovò una cosa che lo fece rimanere di sasso. Miroku rovistando per i cassetti, alla ricerca del libro, aveva trovato il test di gravidanza e immediatamente pensò che fosse della sua ragazza dunque ora più che mai doveva sbrigarsi a fare la sua proposta di matrimonio, ripose il test dove lo aveva trovato e prese il libro che stava cercando, cercò il punto dove Sango era arrivata a studiare e, per pura coincidenza stava studiando l’apparato riproduttore, ripose lì il biglietto e mise il libro a posto. Per una volta non vedeva l’ora che Sango riprendesse a studiare però sfortunatamente il giorno dopo era domenica e lei quel giorno apriva i libri solo se era sotto esame ma dato che l’anno accademico era appena iniziato avrebbe dovuto aspettare il lunedì.
Quando Sango tornò in camera lo trovò già a letto, la cosa non era strana ma bensì lo era il fatto che non appena si mise a letto lui non mosse un dito e gli diede solo un piccolo bacio per augurarle la buonanotte. Miroku non ci aveva provato solo perché temeva di farla male.
Il giorno dopo quando si alzarono ognuno andò a lavarsi perché quel giorno erano tutti invitati a casa di Inu e sapevano quanto ci tenesse alla puntualità e poi avevano saputo che Sesshomaru aveva anticipato il suo ritorno quindi invece di arrivare la sera sarebbe arrivato all’ora di pranzo.
I: Kagome mio padre ha detto che il ghiacciolo ha anticipato il suo ritorno quindi a pranzo ci sarà anche lui.
K: Ah sì che bello allora ci sarà la famiglia al completo.
I: Sì, però visto che ci sarà Sesshomaru copriti bene perché farà piuttosto freddo.
Il tutto fu detto ad alta voce visto che Kagome era in bagno e Inuyasha in camera da letto.
Nel bagno Kagome stava pregando il suo bambino di fare il bravo quel giorno quindi di non farle venire la nausea altrimenti il suo papà avrebbe continuato a preoccuparsi. Sembrava strano ma così fu, quel giorno Kagome non ebbe il benché minimo accenno di nausea.
Quando tutti furono presenti cominciarono a pranzare e dopo aver terminato, come di consuetudine, andarono in giardino almeno finchè le giornate lo permettevano. Kagome andò a sedersi alla solita panchina e con lei c’erano anche Sango e Rin mentre Inuyasha fu praticamente trascinato da Miroku.
I: Ehi smettila di tirarmi. Che vuoi?
M: Inuyasha ieri abbiamo detto che pensavamo che fosse Kagome ad essere incinta.
I: Sì e con ciò.
M: Quella ad essere incinta è Sango.
Miroku raccontò quello che era avvenuto la sera prima e di come si fosse deciso a mettere in atto il suo piano per farle la proposta.
I: Ahahha, fregato in pieno, almeno così ti sei deciso a farle la proposta.
M: Inuyasha questo significa che arriveremo al matrimonio con un figlio.
I: E cosa c’è di male?
M: Niente però la cosa mi sembra strana insomma ogni volta che lo abbiamo fatto abbiamo sempre utilizzato le giuste precauzioni e poi se non ricordo male l’altra volta ho visto un cerchio rosso sul calendario.
I: Un cerchio rosso?
M: Sì insomma… quando le donne hanno….
Miroku era imbarazzatissimo insomma parlare di cose da donne tra uomini era impensabile.
I: Ah ho capito, bhe non so che dirti. Perché non glielo chiedi?
M: No aspetterò domani quando vedrà il biglietto nel libro così vediamo se sarà lei a dirmelo.
Mentre le ragazze parlavano si avvicinò Sesshomaru.
Se: Le ragazze sempre a fare comunella.
R: Uffa che vuoi, se sei venuto per prenderci in giro puoi anche andartene i ragazzi sono di là.
Se: Come siamo acide. Comunque volevo parlare con Kagome.
K: Con me?
Se: Sì, ieri sera Rin mi ha avvisato di quella cosa e mi ha detto che non devo dire niente a mio fratello quindi se ho capito bene lo stai facendo preoccupare inutilmente visto che non si tratta di nessun virus ma di una semplice gravidanza.
K: Sì lo so che lo sto facendo preoccupare inutilmente ma voglio farli una sorpresa. Si sta preoccupando perché vede che ho continuamente la nausea e sta insistendo per farmi andare al pronto soccorso e siccome non voglio andarci ha detto che oggi avremo almeno chiesto un tuo parere.
Se: Dunque vuoi la mia complicità. Va bene ma se entro domani non glielo dici, glielo dirò io non mi va di vederlo così. Troverò qualcosa per minimizzare la cosa almeno fino a domani.
K: Grazie mille cognatino.
Se: Chiamami ancora così e farò la spia.
K: Non è vero tu non sei uno che fa la spia, o sbaglio cognatino.
Kagome sottolineò l’ultima parola ma quando vide quello che stava facendo Sesshomaru, sbiancò.
Se: Inuyashaaaa.
K: No no ti prego prometto di non chiamarti più così.
Inuyasha aveva sentito che lo stavano chiamando e quando vide chi era e dov’era corse immediatamente.
I: Che c’è? Che è successo?
Se: Niente la tua mogliettina mi ha detto quello che sta succedendo e di come ti stai preoccupando.
I: Sì perché sono giorni che sta così, l’ho pregata di andare in ospedale o da un dottore ma non ne vuole sapere. Dimmi è qualcosa di preoccupante?
Se: Inuyasha avete mangiato del pesce crudo?
I: Sì.
Se: Bhe o era avariato oppure non può mangiarlo. Comunque domani portala in ospedale così le farò fare le prove allergiche.
I: Fhiù meno male. Ok domani andiamo a fare queste prove allergiche.
K: E no mio caro domani tu devi andare a lavorare, non ti preoccupare con me viene Sango.
I: E va bene ma appena sai qualcosa mi avvisi.
Kagome fece un sorriso di gratitudine a suo cognato ora anche se avesse avuto un po’ di nausea poteva usare la scusa dell’intossicazione. Verso il tardi tornarono a casa.
Verso le 7:00 la coppia fu svegliata dal suono della sveglia e non appena suonò Inuyasha balzò fuori dal letto non voleva di certo arrivare in ritardo il suo primo giorno di lavoro anche perché sapeva che suo padre sul posto di lavoro era totalmente diverso da come era a casa. Appena fu pronto uscì di casa salutando sua moglie e raccomandandole di fargli sapere qualcosa il prima possibile, Kagome annuì e salutò suo marito. Quella mattina era euforica e non vedeva l’ora che Inuyasha ritornasse per poter dare la bella notizia. Si vestì in fretta e furia e andò a casa di sua sorella dove Miroku attendeva con ansia che Sango cominciasse a studiare.
M: Sanguccia oggi non studi?
S: Eh come mai me lo chiedi? Di solito quando mi metto sui libri fai sempre polemiche.
M: Ah no no niente e che mi sembrava strano ecco tutto.
Nel frattempo Kagome era arrivata e immediatamente si rivolse a sua sorella.
K: Buongiorno. Sango allora vieni con me in ospedale per fare le prove allergiche?
S: Sì certo come vedi sono già pronta devo solo prendere le mie cose così, mentre aspettiamo il nostro turno, ripeto qualcosa.
Fece l’occhiolino a sua sorella e andò di sopra a prendere il test di sua sorella, prese anche il libro di anatomia così avrebbe studiato qualcosa visto che per supportare la bugia sarebbe dovuta rimanere a casa di sua sorella l’intera mattinata. Una volta prese le sue cose si avviò con sua sorella però Miroku non si era accorto di niente nemmeno che il libro che aveva preso la sua ragazza fosse proprio quello di anatomia.
Le ragazze appena arrivarono a casa organizzarono  la sorpresa e appena terminato Sango si sedette pronta per cominciare a studiare ovviamente aprì il libro dove vi era il segnalibro e vide che lì vi era il biglietto, quando lo aprì lanciò un urlo che spaventò la sorella.
K: Sango cos’è successo, perché hai urlato?
S: Kagome guarda.
Sango aveva mostrato il biglietto a sua sorella e non avendo ancora letto cosa c’era scritto pensò fosse uno scherzo di Miroku dato che aveva visto a che argomento era arrivata Sango.
K: E’ un semplice biglietto, non dirmi che è uno scherzo di Miroku?
S: Spero di no comunque leggi.
Kagome lesse il biglietto e poi vide quello che vi era allegato alchè anche lei esultò per la gioia.
K: Visto sorellina? Proprio l’altro giorno ti chiedevi quando ti avrebbe chiesto di sposarlo ed ecco che il tuo desiderio è stato esaudito.
S: Sono al settimo cielo. Kagome ti dispiace se corro a casa? Voglio dargli la risposta.
K: Ma figurati, tanto Inuyasha tra mezz’ora torna.
Corse immediatamente a casa ma appena Miroku la vide si allarmò.
M: Sango cos’è successo, perché hai gli occhi lucidi? Non sarà successo qualcosa a Kagome?
Miroku continuava a parlare e non si era accorto che Sango aveva il corallo tra i capelli, lei per farlo smettere di parlare gli saltò addosso chiudendoli la bocca con un bacio. Nello stupore lui notò il corallo tra i capelli della ragazza.
S: Sì sì sì lo voglio.
Disse piangendo per la felicità.
M: Davvero?
S: Sì non appena mi laureerò ci sposeremo. Le nozze le organizzeremo nei prossimi mesi.
M: Che bello… Ma dovremo organizzare anche il battesimo.
S: Il battesimo? Ehi mi hai appena chiesto di sposarti e già pensi ai bambini?
Disse con tono indispettito.
M: No però sbaglio o già sei incinta.
S: Incinta? Ehi ma ti sei bevuto il cervello?
M: Ieri mentre cercavo il libro per metterti il biglietto ho visto che c’era un test di gravidanza che era risultato positivo.
Sango lo fissò prima stupita e poi scoppiò a ridere. Davvero lui aveva pensato che fosse lei ad essere incinta?
S: Ahhaaha, sono spiacente per te ma non aspetto nessun bambino, quel test era di Kagome che mi ha chiesto di tenerlo nascosto fino ad oggi perché voleva fare una sorpresa ad Inuyasha.
M: Ah meno male. Lo sapevo che Kagome forse era incinta, io gliel’ho detto a quel deficiente di non preoccuparsi perché forse era così anche se si è preoccupato ancora di più
S: E perché?
Miroku gli raccontò quello che gli aveva detto Inuyasha e della paura che provava al pensiero che Kagome fosse incinta perché temeva di perderla.
S: Poverino a volte mi dispiace, quella situazione l’ha terrorizzato a tal punto ma non c’è ragione di preoccuparsi.
M: E’ quello che gli ho detto io e gli ho consigliato anche di comportarsi come fa sempre.
Intanto Inuyasha era finalmente tornato dal lavoro e Kagome non stava più nella pelle. Infatti appena il marito aprì la porta lei corse a nascondersi nella camera vicino alla camera da letto.
I: Sono tornato.
K: Vieni sono in camera da letto.
Inuyasha corse in camera da letto anche perché voleva sapere come erano andate le prove allergiche. Però quando entrò non la vide e vide solo delle lucine a forma di stella sul suo cuscino così preso dalla curiosità si avvicinò. Sul cuscino vi erano delle lucine messe a forma di cuore e al centro vi era una piccola magliettina da neonato e sopra vi era posto il test con un bigliettino vicino. Sul bigliettino c’era scritto: Complimenti tra otto mesi potrai dire di essere un papà.
Inuyasha rimase di stucco non poteva credere ai suoi occhi quindi Kagome era davvero incinta. Talmente lo stupore che non si accorse che dietro di lui c’era sua moglie.
K: Cucciolotto riprenditi. Bhe che te ne pare sei felice?
I: E me lo chiedi?
Disse prendendola in braccio e baciandola con passione.
K: Ora quando mi vedrai che ho la nausea spero che non mi stresserai ancora come hai fatto negli ultimi giorni, perché sappi mio caro che sarà piuttosto frequente, anche se non è detto che sia sempre così. Direi che come inizio settimana non è male, hai iniziato a lavorare non sapendo di dover già mantenere una famiglia.
I: Promettimi solo che non ti sforzerai troppo e che quando vorrò aiutarti non farai storie.
K: Ops se cominci così la vedo dura, otto mesi non passano tanto velocemente.
I: Scusa se sei incinta già di cinque settimane vuol dire che quando ci siamo sposati eri già incinta.
K: A quanto pare sì comunque domani provvederò a prenotare una visita ginecologica almeno darà conferma.
I: Ehi da sola non vai da nessuna parte io vengo con te e poi non vorrai farmi perdere la prima ecografia di nostro figlio.
K: Ma tu devi andare al lavoro.
I: Figurati appena dirò a papà il motivo vedrai che non andrà nemmeno lui.
K: Va bene.
Kagome era felicissima che Inuyasha l’avesse presa bene anche se aveva notato una strana espressione sul suo volto.
K: Inuyasha perché quella faccia? Non mi avrai detto una bugia sul fatto che sei felice di avere un figlio?
I: Eh ti pare che possa mentirti su una cosa del genere? Sono solo preoccupato.
K: E di cosa?
Inuyasha decise di dirle la verità anche perché nasconderla per otto lunghi mesi sarebbe stato difficile. Kagome sentendolo non potè far altro che abbracciarlo e rassicurarlo sul fatto che non sarebbe successo niente e che per nulla al mondo lo avrebbe fatto soffrire. Inuyasha sembrò calmarsi e decisero di chiamare suo padre invitandolo a casa loro così gli avrebbero dato la lieta novella, anche Sango e Miroku con la sua famiglia furono invitati.
Attesero che Sesshomaru finisse il suo turno in ospedale per poter iniziare a cenare, dopo cena avrebbero dato la notizia così come anche Sango e Miroku avrebbero dato la loro.
Terminata la cena Inuyasha si alzò dalla sedia facendo fare altrettanto a sua moglie e così iniziò a parlare.
I: Scusate vorremmo dirvi una piccola cosuccia, anzi inizio prima con una piccola richiesta. Papà domani mi concedi la mattinata libera?
In: Di già? Ma se oggi hai appena iniziato a lavorare.
I: Quando saprai perché, sono sicuro che nemmeno tu ci andrai.
In: Va bene sentiamo.
I: Bhe come posso dirlo…..
Inuyasha era in leggera difficoltà perché si vergognava un po’ di dirlo, così in suo aiuto intervenne sua moglie.
K: Ehm sono incinta e Inuyasha vorrebbe venire con me dal ginecologo.
In: AAAAAh lo sapevo. Inuyasha prenditi pure tutta la giornata anzi vengo anche io, voglio vedere il mio primo nipotino.
I: Visto che ti avevo detto?
Inu si era precipitato ad abbracciare la coppia, anche se lo aveva sospettato, ora aveva la certezza che fosse questo il motivo per cui Kagome non stava bene.
Tutti a tavola applaudirono facendoli i loro auguri, Inuyasha notò che suo fratello non aveva reagito come gli altri e la cosa gli era parsa un po’ strana anche perché non aveva fatto nessuna battutina.
I: Sesshomaru toglimi una curiosità. Tu sapevi già tutto?
Se: Chi io? Cosa te lo fa pensare?
I: Non hai mosso un ciglio quando lo hai saputo. Devo desumere che tu già lo sapessi e che la storia delle allergie era una scusa per tenermi all’oscuro.
K: Sì gliel’ho chiesto io perché volevo farti una sorpresa, non prendertela con lui.
Inuyasha vedendo lo sguardo dolce della sua donna non ebbe il coraggio di dire altro se non quello di guardare male suo fratello. All’improvviso vi fu un interruzione.
M: Ehm scusate visto che si parla di buone notizie anche….
Inuyasha temeva che facesse una delle sue battutine e lo interruppe prima che potesse parlare.
I: Prova a dirne una delle tue e vedi dove arrivi.
M: Non vi devo dire niente di strano se non augurarvi buona fortuna anzi ora che mi ci fai pensare ti voglio avvisare che se sarà maschio ci penserà lo zio Miroku ad istruirlo sulle donne.
I: Sì così tornerà a casa pieno di lividi, mio caro tu non farai proprio niente.
M: Sì sì staremo a vedere, comunque non era questo che volevo dirvi.
Miroku prese la mano di Sango facendo un cenno col capo.
M: Allora volevamo dirvi che io e Sango abbiamo deciso di sposarci.
Disse stringendo ancora più forte la mano della sua ragazza. Questa volta furono Taiga e Nami a correre a stringere la coppia. Quella serata sarebbe stata indimenticabile era stata piena di buone notizie ora mancavano solo Sesshomaru e Rin cosa che Inu non tardò a far notare.
Tutti chiesero come Miroku avesse fatto la sua proposta, Sango raccontò tutto per filo e per segno compreso l’equivoco del test di gravidanza quest’ultima parte però aveva fatto arrossire terribilmente sua sorella.
S: Però a pensarci bene Miroku non hai tutti i torti perché un neonato ci sarà al nostro matrimonio, solo che non sarà il nostro.
Disse facendo l’occhiolino a sua sorella.
Dopo aver festeggiato, tutti tornarono a casa gioendo per le belle notizie ricevute.
Ora bisognava organizzare le nozze e vedere come sarebbe andata la gravidanza di Kagome. Inuyasha, con le sue paure, aveva contagiato anche qualcun altro che ora non poteva far altro che sperare che tutto andasse a buon fine ma questo solo il tempo lo avrebbe detto. 

ANGOLO DELL'AUTRICE:
Bene il capitolo è un pò lunghetto ma diciamo che ci sono un pò di buone notizie però ovviamente non potevo farve mancare anche qualche paura da parte di qualcuno. In fondo gli eventi passati, per quanto siano passati, segnano comunque la vita di ognuno e Inuyasha qui ne sà qualcosa.
Spero di non avervi annoiato.

RINGRAZIAMENTI:
 Ringrazio, come sempre, chi recensirà e anche chi leggerà solamente. Vi ringrazio di cuore.
Ringrazio soprattutto chi lo ha fatto con il capitolo precedente: 
ROSADC
e
HEART
Baci Inu_ka

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Capitolo 55
*** Un parto...complicato ***


I giorni passavano e con essa cresceva l’ansia, ognuno aveva qualcosa di cui preoccuparsi: Kagome con la gravidanza torturava Inuyasha con i suoi capricci, Sango era impegnata con gli studi infatti gli intensificò in modo da finire quanto prima gli esami che gli mancavano così poteva dedicarsi alla tesi e all’organizzazione del suo matrimonio, Miroku invece dopo che aveva fatto la proposta di matrimonio diventava sempre più nervoso.
Sango per velocizzare i tempi cominciò a studiare anche di domenica inoltre aveva deciso la data della laurea che sarebbe stata a luglio però per quanto riguardava la data del matrimonio erano indecisi se farlo ad agosto o ad ottobre, il mese di settembre lo esclusero perché non volevano sposarsi lo stesso mese della coppia No Taisho. Decisero di lasciare per ultima la decisione della data, per adesso si sarebbero concentrati su tutto il resto.
Sango doveva ancora scegliere il vestito però una sua idea già ce l’aveva quindi bisognava vedere solo dove trovarlo, decise che il primo negozio sarebbe stato quello dove aveva acquistato il vestito sua sorella. Il giorno che andarono a vedere fu un vero disastro a cominciare dal tempo, infatti pioveva a dirotto e non aveva alcuna intenzione di smettere anzi più il tempo passava e più si intensificava finchè non si aggiunse anche il vento però visto il mese in cui si trovavano c’era da aspettarselo in fondo erano in pieno gennaio.
S: Accidenti proprio oggi doveva piovere?
K: E tu proprio oggi dovevi decidere di uscire? Fa un freddo cane se mi ammalo ti lascio Inuyasha.
Ky: Perché?
K: Perché mi starà addosso peggio di una mamma. Da quando sono uscita incinta non mi permette di fare quasi niente perché non vuole che mi stanchi troppo, questo lo fa quando sto bene immaginate come si comporterebbe se cadessi malata innanzitutto dovrei sorbirmi la sua paternale sul fatto che non dovevo uscire con questo tempo. Ecco perché glielo scarico a lei.
R: Bhe ricevere attenzioni dovrebbe farti piacere.
K: Sì ma lui me ne riserva fin troppe.
R: Chissà se Sesshomaru un giorno farà lo stesso con me?
S: Mmmm altro matrimonio in vista?
R: No ma che dici.
Disse diventando rossissima, di certo questa prospettiva non gli dispiaceva ma conoscendolo Sesshomaru non glielo avrebbe mai chiesto, almeno non ora perché era nel pieno degli studi e a parer suo Sesshomaru era peggio di Sango per quanto riguardava lo studio.
Ky: Eppure secondo me finirà così. Comunque sono sicurissima che Sesshomaru, in quanto ad attenzioni, non sarà di meno di suo fratello, basta che ti ricordi cos’ha combinato quando hai avuto quegli attacchi di emicrania.
R: Sì ma gli è venuto naturale in fondo quello è anche il suo campo.
S: Rin apri gli occhi, secondo te Sesshomaru con i suoi pazienti si comporta in questo modo? Non credo proprio, lui si è comportato così perché eri tu a non stare bene ed è per questo che gli è venuto naturale non perché è un medico. Quindi mia cara ti aspetta la stessa sorte che è toccata a Kagome anzi secondo me sarà peggio proprio perché è un dottore.
R: Sango così mi fai spaventare.
K: Almeno mi capirai e mi darai ragione.
Il temporale stava peggiorando e Kagome cominciava a starnutire inoltre quando arrivarono a destinazione ebbero una bellissima sorpresa.
Ky: Cosaaaa? Tutta questa strada e troviamo il negozio chiuso. Uffa questa giornata non può andare peggio di così, ragazze propongo di venire a casa mia così passiamo un po’ di tempo e ci beviamo una bella cioccolata calda però ora prendiamo l’autobus.
Le ragazze presero l’autobus e passarono prima per la scuola a prendere Akyra e poi andarono a casa.
K: Brrrr che freddo. Certo che beccarci il temporale e trovare il negozio chiuso è stata pura sfortuna.
Kagome si affacciò alla finestra e vide che stava cominciando a nevicare.
K: Oh no anche la neve e come torno a casa, ho paura di scivolare.
S: Kagome a cosa serve avere un marito? Chiamalo e fatti venire a prendere qui una volta che avrà finito di lavorare.
K: Sì ma con questa neve ho paura che slitti con l’auto.
R: Quanti problemi ti fai. Per quanto costa quella macchina come minimo ha le gomme da neve e anche le catene.
K: Lo spero, ora lo chiamo. Ragazze è stato un piacere conoscervi.
S: Il temporale ti ha allagato il cervello, cosa diamine stai farneticando?
K: Aspetta e lo vedrai.
Kagome prese il cellulare dalla sua borsa e digitò il numero dell’ufficio di suo marito. Il telefono squillò solo due volte.
I: Pronto.
K: Inuyasha.
Kagome pronunciò il nome del marito con un tono appena percettibile, il suo intento era quello di sembrare il più dolce possibile e invece non fu affatto così perché, come la sentì, Inuyasha si allarmò.
I: Kagome che è successo?
K: Ehi tesoro calmati non è successo niente di grave, volevo solo chiederti se dopo il lavoro potresti venire a prendermi a casa di Kykio.
I: E c’è bisogno di chiedermelo, comunque come ti è saltato in mente di uscire con questo tempo?
K: Forse perché quando sono uscita era solo nuvoloso?
I: Sì ma faceva comunque freddo.
Kagome dall’altra parte del telefono aveva alzato gli occhi in alto.
K: Inuyasha non posso di certo stare chiusa in casa, comunque lascia stare torno a casa da sola.
Disse con la voce irritata. A volte era davvero insopportabile va bene preoccuparsi ma lui a volte esagerava.
I: Non muoverti da lì uscire con la neve è pericoloso potresti scivolare e farti male.
K: Va bene ma fammi un’altra ramanzina e non ti parlo per una settimana.
I: Va bene. Però posso dirti una cosa?
K: Inuyasha ti ho avvisato.
I: Ti amo e mi raccomando aspettami lì così appena finisco passo a prenderti.
Inuyasha ormai aveva imparato la tecnica per addolcirla quando lei si arrabbiava, e di questo doveva ringraziare suo padre visto che era stato lui a svelargli il segreto.
Kagome, come succedeva ogni volta che lui le diceva così, si addolcì e chiuse tranquillamente la chiamata rassicurandolo che lo avrebbe aspettato lì.
K: Ragazze avete sentito cosa mi tocca sopportare ogni volta?
Ky: Eddai cerca di capirlo un po’, non puoi biasimarlo se si è arrabbiato così perché sei uscita con questo tempo.
K: Sì ma…
S: Niente ma. Comunque ragazze la prossima volta prendiamo direttamente l’autobus per andare lì o al massimo chiedo a Miroku di accompagnarci.
K: Non credo sia la cosa migliore chiedere a lui di accompagnarci, insistente com’è di sicuro ci scoccerà perché vuole vedere il vestito.
S: Hai ragione, allora l’autobus è l’unica opzione che ci rimane.
K: Ehi ti sei dimenticata che ho un marito che il sabato non lavora? Possiamo chiedere a lui tanto sono sicura che accetterà perché raramente mi dice di no anzi non ricordo nemmeno se me lo ha mai detto.
S: Va bene allora chiederemo a lui. Kagome tu come hai intenzione di vestirti.
K: Bhe sarà l’ultima cosa che comprerò visto che non so come la signorina qui dentro ha intenzione di farmi ingrassare.
R: Che bello avremo una nipotina, però mi dispiace un po’ che sia femmina.
K: Perché?
R: Perché Inuyasha sarà geloso all’ennesima potenza e non lascerà avvicinare nessuno.
K: E’ vero, però se fosse stato maschio ci avrebbe pensato Miroku visto che ha sempre detto di voler cominciare a tramandare le sue tecniche di seduzione.
Kagome si toccò la pancia e si ricordò come aveva reagito Inuyasha quando lo aveva saputo. Quando andarono dal ginecologo per la visita di controllo e durante l’ecografia aveva detto il sesso del bambino, lanciò un urlo per la gioia però quando si calmò ci tenne a precisare che non avrebbe permesso a nessuno di toccare la sua principessa.
Kagome sorrise a quel ricordo e parlò rivolgendosi alla sua piccola principessa.
K: Eh piccolina ti aspettano tempi duri con il paparino che ti ritrovi.
S: Sì ma non deve preoccuparsi perché ci saranno le sue zie che la faranno scappare dall’orco cattivo.
K: Sango mi dispiace dirti che Inuyasha lo ha già previsto.
R: Però mi stupisce è diventato più intelligente.
Fecero una lunga chiacchierata mentre sorseggiavano la loro cioccolata calda, erano talmente prese da ciò che dicevano che non si accorsero dell’orario che si era fatto finchè non sentirono suonare alla porta, ovviamente era Inuyasha.
I: Ciao, Kagome andiamo? Mi raccomando copriti bene fa un freddo che si gela figurati che sto sentendo freddo anche io, con questo tempo solo Sesshomaru può trovarsi bene.
R: Ti pareva che non facevi qualche battutina su tuo fratello.
I: Cos’è te la prendi se tratto così il tuo ghiacciolo?
R: Niente affatto anche perché ci pensa da solo a risponderti.
Disse incrociando le braccia, Inuyasha si intenerì a quella scena così si avvicinò alla ragazza scompigliandoli i capelli.
I: Ehi mademoiselle il suo cavaliere mi ha incaricato di portarvi a casa sua.
Rin arrossì mentre le altre scoppiarono a ridere. Le ragazze salutarono Kykio e si diressero alle loro case. Inuyasha accompagnò prima Sango a casa di Miroku poi portò Rin da Sesshomaru e infine lui tornò a casa con sua moglie. Quando Kagome entrò in casa si sentì avvampare, immediatamente pensò che gli fosse venuta la febbre ma fortunatamente non era così.
I: Ehi signorinella come vedi ti ho fatto trovare la casa calda e di là se vuoi c’è anche una bella vasca piena di acqua calda e con il bagnoschiuma che piace a te.
K: Grazie mille cucciolotto. Ma quando hai fatto tutto questo?
I: Prima di venirti a prendere, ora fila a levarti questi vestiti o prenderai un accidente io nel frattempo cucino.
Disse dandoli un tenero bacio sulle labbra.
K: E va bene paparino ora vado a cambiarmi.
Kagome andò dritta in bagno a cambiarsi mentre Inuyasha era già in cucina per decidere cosa cucinare.
Kagome si immerse beatamente nella vasca. L’acqua calda e l’odore del suo bagnoschiuma preferito la stavano facendo addormentare ma a svegliarla ci pensò la voce di Inuyasha che annunciava che il pranzo era quasi pronto, così Kagome si decise ad uscire anche se non ne aveva voglia. Dopo essersi vestita andò a sedersi a tavola e vide che Inuyasha aveva preparato il suo piatto preferito ossia i ravioli al vapore e per secondo c’era il pollo in agrodolce con tanto di insalata. Era inutile lui la stava viziando all’ennesima potenza.
K: Mmmmmm che buono, il mio pranzo preferito. Grazie, grazie mille amore.
Disse alzandosi per abbracciare e baciare il suo uomo che a quelle parole arrossì, era inutile dire che nonostante stessero insieme da parecchio tempo lui si imbarazzava sempre quando Kagome faceva così.
Kagome cominciò a mangiare poi le venne in mente una cosa.
K: Inuyasha nella vasca hai messo il mio bagnoschiuma preferito, o sbaglio?
I: No, era proprio quello.
K: E come mai hai deciso di metterlo? Hai sempre detto che aveva un odore sgradevole perché era troppo dolce e dicevi anche che era da bambina.
Infatti Inuyasha odiava quel bagnoschiuma dall’odore terribilmente dolciastro in fondo non poteva essere diversamente visto che era allo zucchero a velo.
I: Bhe per questa volta te l’ho concesso, diciamo che era per farmi perdonare per averti fatta arrabbiare al telefono. Però sul fatto che puzza non cambierò mai idea.
Kagome fece un piccolo sorriso ormai era da lui trovare qualcosa per farsi perdonare quando la faceva arrabbiare, il che accadeva spesso.
Terminato il pranzo si misero sul divano per guardare un po’ di televisione ma invece di ascoltare la tv Kagome aveva cominciato a raccontare di come fosse andata la mattinata però dopo un po’ decisero di andare a riposare un  visto che dopo qualche ora Inuyasha doveva tornare al lavoro. Prima di tornare al lavoro Inuyasha pregò sua moglie di restare a casa e per non farlo sembrare un comando trovò la scusa che quella sera avrebbe voluto tanto che Kagome gli preparasse la pizza e quei dolcetti che a lui adorava. In realtà non ne aveva tanta voglia ma visto che ci sarebbe voluto tempo per prepararli questo l’avrebbe tenuta bloccata a  casa. Infatti la cosa funzionò perché quando tornò a casa aveva trovato pronto quello che aveva chiesto.
Anche le altre rimasero barricate in casa faceva troppo freddo per uscire e quindi per passare il tempo anche loro si misero ai fornelli ovviamente qualcuno combinò anche qualche danno.
S: Accidenti Rin ti avevo detto che quei dolci andavano infornati a 120 gradi non a 220, gli hai praticamente carbonizzati possiamo usarli come carbone per accendere il fuoco del barbecue.
R: Eddai è stato un incidente.
S: Rin esci dalla cucina.
R: Uffa però se fai così non imparerò mai.
S: Per oggi ne hai combinate abbastanza, o hai dimenticato che prima quando ti ho detto di sciogliere il burro lo hai fatto attaccare tutto al pentolino o per dirne un’altra hai scambiato la vanillina con il lievito. Rin ti do un consiglio: la cucina non fa per te.
R: Antipatica.
Rin si voltò di spalle ma quando si girò vide che Sango stava facendo qualcosa con il telefonino.
R: Sango cosa stai facendo?
Sango mostrò il telefonino alla ragazza che appena vide quello che aveva fatto sbiancò.
R: Sei proprio perfida, hai fatto la foto al pentolino del burro e hai dolcetti che ho bruciato e le hai mandate a Kagome?
S: E non solo a lei, guarda bene.
Rin guardò più attentamente e vide che le foto erano state mandate anche ad altri tra i quali vi era Sesshomaru.
R: Noooo, anche a lui le hai mandate. Accidenti a te ma che figuracce mi fai fare, ora si staranno sbellicando dalle risate.
Infatti era così. Kagome dalla cucina stava ridendo da sola come una scema e quando Inuyasha vide il motivo scoppiò anche lui a ridere.
K: Che seccatura, se non c’era questo tempo saremo potuti andare a casa loro dicendo se avevano qualche dolcetto da mangiare.
I: Kagome dai non prenderla in giro.
Mentre lo stava dicendo lui continuava a ridere come anche Kagome.
K: Ah sì e perché tu cosa stai facendo?
I: Niente, sto ridendo per la disgrazia che capiterà a mio fratello quando se la sposerà. Immagina quanti digestivi dovrà prendersi quando cucinerà Rin, scommetto che comincerà ad amare i fast food oppure farà i doppi turni in ospedale solo per non tornare a casa per mangiare.
K: Alla faccia e poi sarei io quella che prende in giro?
I: Ehi ho un’idea, chiedi a Sango se ha mandato la foto anche a Sesshomaru così se gliel’ha mandata lo chiamiamo per prenderlo un po’ in giro.
Kagome continuò a ridere e nel frattempo mandò il messaggio a sua sorella che gli diede la conferma, così la coppia decise di chiamare Sesshomaru per prenderlo in giro. Per essere sicuri che rispondesse lo chiamarono col cellulare di Kagome perché sicuramente se fosse stato Inuyasha a chiamarlo non avrebbe risposto invece vedendo il numero della ragazza poteva pensare che avesse bisogno di aiuto. Sesshomaru ci mise un po’ a rispondere perché aveva intuito il motivo di quella chiamata, fu suo padre ad insistere.
In: Figliolo rispondi, potrebbe avere bisogno di qualcosa.
Se: No è per prendermi in giro, guarda.
Sesshomaru fece vedere le immagini del disastro di Rin e scoppiò anche lui a ridere. I ragazzi dall’altro capo del telefono misero in vivavoce così da poterlo sentire comodamente entrambi. Sesshomaru rispose al telefono con tono sconsolato perché già sapeva cosa lo aspettava.
Se: Pronto.
I, K: Auguriiiiiii.
I: Fratellone te la sei scelta buona la ragazza anzi no, visto che quello che ha cucinato non è per niente buono.
K: Cognatino scommetto che farai molti abbonamenti ai fast food oppure sarai un assiduo compratore di digestivi.
Se: Maledetti smettetela, sarà stato solo un incidente.
K: No Sango ha detto che questo non è niente e che ne ha combinate di peggio.
I: Prima di sposarti ti conviene prenderti la specializzazione in gastroenterologia così saprai curarti da solo.
Sesshomaru aveva una vena pulsante sulla fronte, chiaro segno che si stava innervosendo.
Se: Inuyasha una sola parola: Tessaiga.
I: Accidenti erano secoli che non me lo dicevi più questo significa che ti sei arrabbiato tantissimo.
Disse ghignando.
K: Siamo permalosi? Noi lo diciamo solo per il tuo be…
Kagome si bloccò all’improvviso tenendosi la pancia e poco dopo corse in bagno. Inuyasha nel frattempo aveva chiuso velocemente il telefono senza nemmeno salutarlo.
I: Kagome tutto bene?
K: Non so cosa mi sia successo ma improvvisamente la pancia a cominciato a farmi male e adesso mi gira anche la testa. Mi dai una mano ad accompagnarmi sul divano?
I: No mia cara fili dritta a letto.
K: Ma…
I: Niente ma.
Inuyasha la prese di peso e la portò in camera da letto adagiandola delicatamente, voleva darle un bacio sulla fronte ma quando poggiò le labbra sentì che scottava, e non poco.
I: Kagome ma scotti.
K: Ma no non è niente, sarà stato per lo sforzo di prima.
I: Aspetta prendo il termometro e se è qualcosa chiamo Sesshomaru.
K: Non credo che dopo quello che gli abbiamo fatto ci risponderà.
Inuyasha corse a prendere il termometro e glielo mise sotto il braccio quando suonò lo tolse e vide che la temperatura era 38,5. Non ci pensò due volte a chiamare suo fratello ma, come aveva previsto Kagome, non rispose. Così chiamò immediatamente suo padre che rispose quasi subito.
In: Pronto.
I: Papà passami immediatamente Sesshomaru.
In: Non vorrai prenderlo ancora in giro?
I: No papà è una cosa seria.
Inu non chiese nulla e chiamò immediatamente suo figlio.
Se: Se è un altro scherzo giuro che gli ammazzo.
In: No ha detto che è una cosa seria.
Se: Che hanno combinato, dai qua.
Disse prendendo il cellulare dalle mani del padre che essendo preoccupato si mise con l’orecchio vicino a suo figlio.
Se: Inuyasha che c’è.
Inuyasha spiegò com’era la situazione e cosa era successo, Sesshomaru non disse niente al telefono se non che sarebbe andato lui.
I: Sesshomaru ma con questo ghiaccio non è pericoloso?
Se: Inuyasha casa vostra è qui di fronte, non è dall’altra parte di Tokyo comunque arrivo subito nel frattempo coprila bene.
Inuyasha chiuse la chiamata e provvide a fare quello che aveva detto suo fratello.
I: Ehi piccola come ti senti?
K: Inuyasha sto bene non c’è bisogno di preoccuparsi per qualche linea di febbre.
I: Ti ricordo che sei in attesa e ogni cosa strana va controllata. Comunque Sesshomaru sta venendo.
K: Accidenti perché lo hai fatto venire? Pensa alla figuraccia che faremo.
I: Sai che me ne importa.
Ad un tratto suonarono alla porta e Inuyasha si precipitò ad aprire, insieme a suo fratello c’era anche suo padre. Sesshomaru riservò un’occhiata gelida a suo fratello, ovviamente non aveva dimenticato la bella telefonata che la coppietta gli aveva fatto poco prima ma il lavoro era lavoro, e si diresse immediatamente nella camera da letto.
Se: Ma bene la chiacchierata ti ha fatto venire la febbre?
K: Molto spiritoso. Inuyasha cosa ti avevo detto poco fa?
I: Cause di forza maggiore.
Sesshomaru diede una rapida occhiata e dopo qualche domanda aveva già un quadro della situazione in pratica Kagome, uscendo, aveva preso freddo e gli sbalzi di temperatura gli avevano fatto venire la febbre così gli diede da prendere un semplice antipiretico raccomandando di prendere la temperatura ogni cinque ore e nel caso si fosse alzata di chiamarlo. Inu stava ascoltando con attenzione ciò che diceva suo figlio, era molto preoccupato per la ragazza e sentire che si trattava di una semplice febbre lo rincuorò e per ciò ringraziò sua moglie che senza dubbio gli stava aiutando. Quando ebbero terminato, tornarono a casa ma non prima che Sesshomaru dicesse a suo fratello che quella era la punizione per averlo preso in giro.
Quando se ne andarono, Inuyasha andò nella stanza dove si trovava sua moglie sdraiandosi vicino e accarezzandola.
I: Visto stupidina. Dopo questo non puoi dirmi che la mia reazione oggi è stata esagerata.
K: Eddai che vuoi che sia è solo una semplice febbre che entro domani, sono sicura, passerà.
I: Lo spero, ma comunque non esci.
K: E va bene però adesso smettila di preoccuparti.
I: Ok, adesso cerca di dormire intanto io sistemo un po’ la cucina ti prometto che farò subito.
Inuyasha diede un tenero bacio e prima di andare in cucina  le misurò la temperatura e gli diede l’antipiretico.
Quando Inuyasha ebbe finito tornò nella camera da letto e vide che la ragazza si era addormentata così gli fece una tenera carezza e anche lui si addormentò svegliandosi di tanto in tanto per vedere come andava la situazione. La mattina Kagome si svegliò tutta sudata, ciò era dovuto allo sfogo della febbre infatti quando la misurò vide che era scesa notevolmente adesso il termometro segnava 37 gradi.
I: Per fortuna la febbre si è abbassata almeno al lavoro starò più tranquillo, però ho chiesto ugualmente se qualcuno potesse rimanere con te, e l’unica disponibile era Rin. A breve dovrebbe arrivare.
Infatti poco dopo Rin arrivò e così Inuyasha salutò sua moglie e andò a lavorare però non era riuscito a fare a meno di tempestarla di chiamate.
Il giorno dopo la febbre era sparita e tutti furono più tranquilli. Il sabato non tardò ad arrivare e, come avevano stabilito il lunedì, andarono a vedere per il vestito da sposa ovviamente Inuyasha le stava accompagnando di certo non avrebbe permesso che Kagome prendesse di nuovo freddo.
Il primo negozio dove andarono fu quello dove Kagome aveva acquistato il suo vestito ma  sfortunatamente Sango non trovò nulla che la soddisfacesse. Girarono in lungo e in largo finchè non notarono una piccolissima boutique che vendeva abiti di ogni genere. Sfogliando i cataloghi Sango trovò quello che cercava ma sfortunatamente l’ultimo pezzo era stato venduto poco prima.
Il tempo passava velocemente e ogni volta che ci pensava gli sembrava di dimenticare qualcosa ma scorrendo la sua agenda vide che ormai non mancava più niente, se no il vestito addirittura avevano deciso anche la data del matrimonio. Si sarebbero sposati ad agosto visto che Kagome avrebbe partorito a giugno e lei si sarebbe laureata a luglio. Senza accorgersene era arrivato già maggio.
Inuyasha era sempre più impegnato con il lavora ma comunque non trascurava mai la sua donna soprattutto ora che era arrivata quasi alla fine della gravidanza. Ogni giorno che passava era sempre più in ansia, sia perché non vedeva l’ora di vedere la sua piccola e sia perché una volta che la bambina sarebbe nata lui sarebbe stato più tranquillo perché Kagome sarebbe stata finalmente fuori pericolo. A metà mese ebbe una brutta notizia, gli era stato detto che doveva partecipare ad un convegno che sarebbe durato tre giorni e questo significava lasciare Kagome da sola. Aveva provato a rifiutare ma purtroppo la cosa era improrogabile così aveva proposto a sua moglie di trasferirsi per quei giorni a casa di suo padre ma lei ovviamente rifiutò dicendo che se le fosse servita una mano gli avrebbe chiamati. Il giorno della partenza era arrivato e Inuyasha aveva ancora la tentazione di non presentarsi ma sua moglie lo costrinse a partire in fondo si trattava di stare fuori solo tre giorni.
K: Dai adesso vai o farai tardi, non preoccuparti starò bene in fondo sono passati otto mesi e non mi è successo niente dunque perché dovrebbe accadere proprio in questi giorni che non ci sarai.
I: Hai ragione ma comunque ho paura. Promettimi che anche per una sciocchezza chiamerai qualcuno.
K: Promesso, e poi Kykio, Sango e Rin hanno detto che verranno qui a tenermi compagnia quando saranno libere quindi stai tranquillo.
Inuyasha le fece un sorriso e dopo averle dato un lungo bacio salì sulla macchina che lo avrebbe condotto al luogo del convegno. Però non sapeva perché ma aveva come il presentimento che in sua assenza sarebbe successo qualcosa.
Inuyasha chiamava spesso sua moglie e ogni volta riceveva sempre la stessa risposta cioè che stava bene e quindi poteva stare tranquillo ma questo sembrava proprio non riuscirgli.
Il terzo giorno era iniziato come tutti gli altri e Inuyasha sarebbe rientrato a Tokyo la sera stessa, ma qualcosa andò storto e questa sarebbe stata la giornata più brutta per tutti.
Kagome era in bagno per lavarsi ma quando si spogliò notò che sugli slip vi era una grande macchia di sangue, non si era preoccupata molto perché nei mesi precedenti già aveva avuto qualche perdita e ogni volta le veniva detto che non era niente di grave, ma questa volta era diverso. Si era seduta sullo sgabello per controllare che non vi fossero altre perdite ma quando vide che continuava a perdere liquidi, il mondo le crollò addosso e in lei il terrore cresceva sempre di più. Ebbe la forza di prendere il cellulare e di chiamare Rin perché nessun altro avrebbe risposto visto che o erano al lavoro o erano impegnati con gli esami. Rin rispose quasi subito ma quando sentì la voce di Kagome per poco non ebbe un infarto, la sua voce era ansimante e non si capiva molto ma Rin capì che stava succedendo qualcosa di grave così si precipitò immediatamente a casa di Kagome cercando di rintracciare Sesshomaru. Quando arrivò, Rin prese le chiavi e aprì la porta correndo verso la ragazza e quello che vide la spaventò a morte. Kagome era seduta a terra e stava ansimando alchè Rin capì che stava avendo un attacco di panico, poi volse lo sguardo più in basso e vide che vi era del sangue. Rin cercò di calmarla e nel contempo tentava ancora di rintracciare Sesshomaru.
R: Maledizione Sesshomaru ti prego rispondi, ti prego. Ma perché non risponde, oggi non è nemmeno di turno.
Rin continuava a chiamarlo insistentemente e dopo vari tentativi finalmente ricevette una risposta.
Se: Pronto.
R: Maledizione Sesshomaru che aspettavi a rispondere, vieni immediatamente a casa di Kagome credo stia avendo un attacco di panico.
Se: Ma come è successo? Rin arrivo immediatamente tu cerca di tenerla quanto più tranquilla possibile e falla respirare al tuo ritmo quindi calmati e fai come ti ho detto. Io sto arrivando.
Appena chiusa la chiamata Sesshomaru prese la sua borsa e si diresse a casa della cognata. Quando la vide anche lui si spaventò senza dubbio ricordava ancora quello che era successo quando aveva avuto l’attacco di panico che l’aveva mandata in coma ma ora la questione era più complessa visto che era incinta e quindi molti medicinali non poteva usarli. Provò anche lui a calmarla e a farle seguire il suo respiro, che era molto più calmo rispetto a quello della sua ragazza che appena lo aveva visto era scoppiato in un pianto liberatorio. Sesshomaru riuscì a calmarla e le somministro un farmaco per arrestare l’emorragia almeno finchè non fossero arrivati in ospedale.
Appena arrivati in ospedale Kagome fu portata d’urgenza in sala operatoria. I medici vedendo l’entità dell’emorragia decisero di praticare un cesareo, la bambina non poteva più rimanere nel grembo materno perché se fosse rimasta ancora lì questo avrebbe portato alla morte di entrambe.
Ci vollero quattro ore prima che Kagome uscisse dalla sala operatoria, nel frattempo tutti erano stati avvisati e stavano aspettando con ansia che la ragazza uscisse. Inuyasha stava rientrando e cercava di chiamare sua moglie ma senza ricevere nessuna risposta e questo lo fece allarmare. Non si spiegava il perché ma il suo istinto gli aveva suggerito di chiamare suo fratello. Quando seppe quello che stava accadendo gridò talmente forte che l’autista si spaventò.
I: Dannazione e cosa aspettavate a dirmelo.
Disse con la voce che cominciava a tremargli.
Se: Inuyasha sta calmo lo so che per te è difficile ma non puoi farti vedere così.
I: Calmo un corno. Da quanto tempo state lì?
Se: Tre ore quando arrivi ti spiego.
I: Massimo dieci minuti e sono lì.
Quelli furono i minuti più interminabili della sua vita. Quando arrivò vide che tutti erano lì ma lui immediatamente si rivolse a suo fratello senza degnare gli altri di uno sguardo se non a suo padre a cui riservò un’occhiata carica di rabbia, era ovvio che lo ritenesse colpevole perché per andare a quello stupido convegno ora rischiava di perdere sua moglie. Sesshomaru fu positivo e cercò di calmarlo ma con scarsi risultati, suo fratello non era mai stato capace di mantenere la calma soprattutto quando si trattava di sua moglie. Dopo un’ora dal suo arrivo Kagome uscì dalla sala operatoria e immediatamente assalì i medici che gli dissero di raggiungerli nella medicheria.
I: Allora dottore cosa è successo? Come sta mia moglie? E mia figlia dov’è?
Doc: Si calmi signor No Taisho sua figlia sta bene mentre per quanto riguarda sua moglie abbiamo deciso di tenerla in coma farmacologico fino a domattina, l’operazione è stata seria e i dolori potrebbero essere troppo forti da sopportare però le posso assicurare che sta bene, tutti i parametri vitali sono nella norma. Come le ho detto domattina proveremo a svegliarla.
I: Ma cosa è successo?
Doc: Sua moglie da quello che mi ha detto suo fratello ha già sofferto di attacchi di panico ed è stato per questo motivo che abbiamo dovuta operarla abbiamo ragione di pensare che qualcosa l’abbia spaventata e il fatto di trovarsi da sola le abbia fatto perdere il controllo della situazione però fortunatamente ha avuto la forza di chiamare sua cognata per chiedere aiuto.
I: Cosa può averla spaventata?
Doc: Quando sua moglie è arrivata qui è stata portata subito in sala operatoria perché presentava un’emorragia piuttosto grave mentre ci apprestavamo ad operarla abbiamo visto che la bambina era in posizione e quindi era pronta ad uscire ma viste le condizioni della madre abbiamo optato per un cesareo.
I: Ma mia moglie era ancora all’ottavo mese.
Doc: Forse la bambina aveva fretta di uscire, comunque anche se è nata prematura sua figlia è sana come un pesce. Forse sua moglie non sapendo che la bambina stava per nascere avrà visto delle perdite e si sarà fatta prendere dal panico e il fatto di aver sofferto in passato di tali attacchi ha reso più facile lo scatenarsi di un vero e proprio attacco di panico e questo le ha provocato una forte emorragia ma che grazie a suo fratello quando sua moglie è arrivata qui l’emorragia era stata bloccata. Si fidi signor No Taisho sua moglie starà benissimo e se siamo fortunati la settimana prossima potrà uscire.
I: La ringrazio. Dottore quando potrò vederla?
Doc: Anche subito ma le ricordo che è in coma farmacologico e quindi non può sentirla.
Inuyasha strinse la mano al dottore e si precipitò nella stanza dove giaceva sua moglie ma quando la vide per poco non svenne infatti se non fosse stato per Miroku sarebbe caduto, immediatamente tutti gli furono vicino.
Se: Inuyasha stai tranquillo Kagome starà bene ho letto la sua cartella clinica e non c’è scritto nulla che possa allarmarci.
I: Sesshomaru ho una sola domanda. Perché deve esserci sempre qualcosa che va storto? Non avrei mai dovuto lasciarla sola.
Se: Ehi non hai nessuna colpa e poi sono cose che possono succedere. Forza quando vostra figlia sarà in grado di capire le racconterete della fretta che ha avuto per uscire e conoscere i suoi genitori.
Inu era rimasto fuori non riusciva a guardare, quella scena gli ricordava troppo quello che era successo a sua moglie però pregava affinché quella storia non avesse il loro stesso epilogo. Non se lo sarebbe mai perdonato perché era stato lui che aveva insistito a mandare Inuyasha a quel convegno, ora in un certo senso aveva paura ad avvicinarsi a lui perché non sapeva quale sarebbe stata la sua reazione. Nel frattempo Inuyasha aveva chiesto agli altri di uscire e di far entrare suo padre, una volta entrato Inuyasha chiuse la porta. La reazione di Inuyasha fu l’opposto di quella che Inu si era immaginata, ora suo figlio lo stava abbracciando e aveva cominciato a singhiozzare.
I: Papà non ce la faccio più a vederla così, perché un momento che per noi doveva essere di felicità si è trasformato in un incubo? Se non dovesse farcela sarà solo per colpa mia non avrei dovuto lasciarla da sola. Nostra figlia non poteva aspettare che ritornassi da quel maledetto convegno per nascere?
Inu aveva notato che il tono di suo figlio era lo stesso che aveva usato lui quando era nato e questo significava che Inuyasha stava incolpando sua figlia per quello che stava succedendo a sua moglie, ma questa volta sarebbe stato diverso perché non avrebbe permesso a suo figlio di compiere il suo stesso errore, prima che fosse troppo tardi doveva fargli capire che i figli sono una benedizione e non una condanna perché loro non hanno nessuna colpa se non quella di aver provato a portare la felicità nelle famiglie che gli hanno generati.
In: Inuyasha tua figlia non centra proprio come non centravi tu con la morte di tua madre, sono stato uno stupido a ritenerti responsabile e quando l’ho capito era troppo tardi perciò figliolo non commettere il mio stesso errore e poi Kagome starà bene non preoccuparti. Adesso che ne pensi se andiamo a vedere la tua bambina?
I: Papà non so se ci riuscirò.
In: Inuyasha non dirlo nemmeno per scherzo, se lo viene a sapere Kagome di sicuro di sbatte fuori di casa e ti avviso che a casa mia non ci torni, ora saluta tua moglie e andiamo a vedere la bambina.
Inuyasha annuì e dopo aver salutato la sua amata si rivolse nuovamente a suo padre.
I: Papà ti ringrazio, sono stato uno stupido a pensare che mia figlia fosse colpevole. E ora nonnino andiamo la tua nipotina ti aspetta.
I due uscirono lasciando che gli altri entrassero per vedere Kagome ma a differenza sua loro erano molto più tranquilli evidentemente erano stati rassicurati dalle parole di Sesshomaru. Dopo aver dato un’altra occhiata si diressero verso il nido dove la bambina aspettava le prime visite, Inuyasha appena la vide rimase stupito dalla somiglianza che aveva con i suoi genitori nessuno avrebbe potuto dire che quella non era sua figlia. Inuyasha la prese in braccio e le fece un tenero sorriso e la strinse delicatamente a sé. La bambina aveva i capelli neri come la madre e gli occhi erano ambrati come quelli del padre insomma quella bambina era la copia perfetta di entrambi i genitori.
In: Inuyasha è bellissima complimenti. Direi che non mostra nessuna preferenza tra i due genitori come vedi ha i capelli della madre e gli occhi del padre a differenza tua e di tuo fratello che avete preso solo i miei tratti, anche se tu hai l’espressione di tua madre.
I: Hai ragione, almeno ci eviterà la classica lite che avviene tra i genitori cioè quella di litigare su chi assomiglia spero solo che Kagome si riprenda.
In: Si riprenderà non temere. Dai pensa positivo per ora pensiamo solo a quanto sia bella la mia nipotina.
Disse sfiorando appena la bambina.
Inf: Signori mi dispiace ma la neonata non può stare molto tempo fuori dall’incubatrice almeno per oggi non dovrete prenderla.
Inuyasha ripose immediatamente la bambina nell’incubatrice e poi si rivolse all’infermiera.
I: Infermiera mi scusi, perché non possiamo tenerla fuori dall’incubatrice? Il dottore mi ha detto che è sana e non ha avuto nessun problema di salute.
Inf: Non si allarmi la bambina deve rimanere lì solo per precauzione come potete vedere intorno a voi anche gli altri neonati sono lì, gli teniamo per vedere che non insorgano problemi soprattutto se sono nati prematuri. Domani le assicuro che, se la bambina continua a stare come sta adesso, la può tenere per tutto il tempo che vuole.
I :Fhiu meno male avevo paura che fosse successo qualcosa per oggi ho già avuto brutte sorprese.
Inu mise una mano sulla spalla del figlio per tranquillizzarlo dicendogli che anche quando era nato lui, era stato messo in osservazione nell’incubatrice e quindi non c’era nulla di che preoccuparsi. Diedero un’ultima occhiata a quella che sarebbe stata la loro peste e ritornarono da Kagome ma quando Inuyasha vide che tutti erano fuori si spaventò pensando subito al peggio ma gli altri lo avevano tranquillizzato dicendo che i dottori gli avevano fatti uscire perché dovevano fare dei controlli, così Inuyasha tirò un sospiro di sollievo.
I: Certo che tra lei e nostra figlia mi faranno morire.
S: Dai stai calmo non è successo niente per fortuna. Inuyasha sarai stanchissimo per il viaggio, che ne dici di tornare a casa e riposare un po’? tornerai domani a controllare la situazione.
I: Non se ne parla proprio, non ho alcuna intenzione di lasciarle da sole.
Inu sorrise, fortunatamente suo figlio aveva capito da subito che la bambina non era una sua nemica e ciò aveva permesso allo spirito paterno di radicarsi sin da subito.
S: Come vuoi. Inuyasha hai già visto la bambina?
I: Sì è stupenda, hai i capelli della madre e gli occhi come i miei.
M: Poverina che disgrazia somigliare al padre.
I: Fai poco lo spiritoso, Sango spero che se avrete un figlio non abbia lo stesso carattere da maniaco del padre.
S: Non preoccuparti ci penserò io, e poi se proprio non dovessi riuscirci anche lui troverà una donna che lo terrà a bada. Non è vero Miroku?
Miroku fece un sorriso tirato, lo sguardo di Sango se avesse potuto lo avrebbe incenerito.
Se: Inuyasha ti serve qualcosa?
I: A me niente, Sango ti dispiace passare per casa mia e prendere un po’ di roba per Kagome.
S: Certo che no. La porto adesso?
I: No puoi portarla domani tanto prima non si sveglierà.
S: Ok.
Dopo aver salutato Inuyasha tutti tornarono a casa tranne Sesshomaru che aveva il turno di notte. Inuyasha non chiuse occhio i suoi pensieri erano rivolti principalmente alla sua donna e non riusciva a fare a meno di guardare i monitor dei macchinari a cui era legata, dalla stanza si mosse solo per andare in bagno. Ogni tanto passava suo fratello che gli aveva portato anche qualcosa da mangiare visto che non ne aveva avuto il tempo. Inuyasha attendeva trepidante la mattina perché finalmente avrebbero provato a risvegliare sua moglie e quando finalmente passarono i dottori fu, per la prima volta, felice di vederli. Ovviamente lo fecero uscire, la procedura per risvegliarla fu lunga Inuyasha cercava di sentire qualcosa ma sembrava che i medici non spiccicassero una parola infatti gesticolavano solamente. Dopo un’ora finalmente uscirono e Inuyasha gli assalì immediatamente.
I: Allora dottore com’è andata? Sta bene mia moglie? Siete riuscite a svegliarla?
Doc: Signor No Taisho una domanda alla volta. Comunque sua moglie è sveglia e sta bene si è solo spaventata quando ha visto che la pancia era diminuita perché pensava di aver perso la bambina ma per il resto non poteva andare meglio, ovviamente sentirà ancora qualche dolore ma sono facilmente gestibili con degli antidolorifici e quindi non c’è più bisogno di tenerla in coma farmacologico.
I: E’ meraviglioso. Dottore posso entrare?
Doc: Sì ma cerchi di non farla stancare e soprattutto non la tartassi con le parole.
Inuyasha sorrise e annuì con il capo dopo, quando i dottori se ne andarono, entrò nella stanza facendo attenzione a non fare troppo rumore. Appena fu vicino al capezzale accarezzò la sua amata scostandole delicatamente la frangetta depositandovi un bacio delicato, Kagome sorrise e si scostò la mascherina dell’ossigeno che Inuyasha cercò di rimettere a posto ma lei non volle.
K: Ehi cucciolotto è così che mi saluti, senza darmi nemmeno un bacio come si deve?
I: Scusami provvedo subito.
Così questa volta la baciò delicatamente sulle labbra continuando a sorridere.
I: Così va meglio?
Kagome annuì.
I: Bene, adesso rimettiti la mascherina.
K: No aspetta voglio chiederti una cosa. Mi hanno detto che la bambina sta bene però non mi hanno saputo dire com’è, allora Inuyasha me lo dici tu?
I: No mia cara più tardi quando i dottori ce lo permetteranno la vedrai.
Kagome gonfiò le guance e si rimise la mascherina.
I: Eddai non fare la bambina vedrai che sarà una bella sorpresa. Certo che prima o poi mi farai morire d’infarto, non farmi più una cosa simile mi hai fatto morire di paura.
Kagome fece un piccolo sorriso senza dubbio le dispiaceva per averlo fatto preoccupare tantissimo e poteva immaginare come stava, poi prese la mano di suo marito e la strinse addormentandosi, le medicine erano ancora in circolo e queste l’avevano fatta addormentare. Inuyasha la strinse a sua volta e sorrise nel vedere il viso rilassato della sua donna.
Nel pomeriggio si svegliò e mangiò qualcosa, poco dopo Inuyasha uscì.
K: Dove vai?
I: Torno subito.
Inuyasha si era diretto verso il nido e, dopo aver chiesto il permesso all’infermiera, prese la bambina e la portò nella stanza di Kagome che quando lo vide tornare con la bambina stava per alzarsi ma prontamente fu fermata da suo marito.
I: Ehi signorina dove credi di andare, stai giù o la riporto indietro.
Kagome aveva fatto di nuovo l’espressione da cucciolo bastonato alchè Inuyasha scoppiò a ridere, la bambina stava dormendo ma non appena lui la mise tra le braccia della madre si svegliò. Kagome la osservò bene e quando vide gli occhi della piccola sorrise.
K: Inuyasha ma è bellissima ha degli occhi meravigliosi.
I: E’ normale che siano meravigliosi sono uguali a quelli del papà. Non è vero piccola?
Disse rivolgendosi alla bambina.
K: Sì come no, gli occhi sono bellissimi solo perché ha il colore dei capelli come quelli della mamma.
Inu era arrivato insieme a Sesshomaru e stava osservando la coppia, era inutile anche se la bambina aveva i tratti di entrambi i genitori, loro avevano trovato il modo per litigare.
Se: Ehm ragazzi buongiorno. Kagome vedo che ti sei ripresa alla grande visto che già litighi con lo scemo che ti sei sposato.
Kagome guardò torva il cognato mentre Inu rideva avvicinandosi alla nipotina.
In: Sentiamo per cosa stavate litigando?
K: Niente Inuyasha dice che la bambina è bella solo perché ha il colore dei suoi occhi.
I: Ah sì ora la colpa è solo mia? Tu invece hai detto che gli occhi sono belli solo perché ha il colore dei tuoi capelli.
Inu e Sesshomaru si misero una mano davanti alla faccia, era inutile quei due in tutte le occasioni avrebbero trovato qualcosa da ridire.
Se: Scusate state litigando per queste cretinate piuttosto avete pensato come chiamare la bambina.
K: Oh è vero.
I neo genitori osservarono la bambina soffermandosi soprattutto gli occhi, così a Kagome venne in mente un nome che poteva andare, sperava solo che suo marito non avrebbe avuto nulla da ridere.
K: Inuyasha che ne dici se la chiamiamo Hitomi? So che è un nome che si dà alle ragazze dagli occhi bellissimi e lei senza dubbio lo è.
I: Perfetto vada per Hitomi.
La bambina ora aveva un nome.
La settimana successiva Kagome e Hitomi furono dimesse con la raccomandazione di stare a riposo almeno per un’altra settimana.
Quando Kagome rientrò a casa sua tirò un sospiro di sollievo ormai non ne poteva più degli ospedali la puzza che si sentiva lì era davvero nauseante. Inuyasha fece trovare tutto in perfetto ordine e anche la tavola imbandita perché quel giorno per festeggiare erano stati tutti invitati.
Per quanto riguardava i giorni successivi Rin si propose di rimanere insieme a lei quando Inuyasha era al lavoro così lui poteva stare tranquillo anche se la tempestava comunque di telefonate. Dopo due settimane finalmente potè uscire e viste le belle giornate propose a sua sorella di andare a vedere il vestito da sposa. Sango aveva aspettato proprio la guarigione di sua sorella per andare a comprare il vestito così quel giorno si fece lasciare la macchina da Miroku e insieme a sua sorella e Kykio andarono a vedere se lo riuscivano a trovare.
La bambina era piuttosto tranquilla anche perché pensava la notte a fare casino tanto che suo padre diceva che era un vampiro visto che scambiava la notte per il giorno. Così fu possibile girare per le varie boutique alla disperata ricerca del vestito da sposa e nel frattempo anche Kagome ne aveva approfittato. Finalmente in una delle tante boutique trovarono quello che cercavano.
S: Finalmente non ne potevo più di andare in giro.
Ky: Colpa tua che non sei mai contenta.
S: Ehi sarà il giorno più importante della mia vita e non mi accontenterò.
K: Va bene ma adesso provati questo vestito e speriamo che sia la volta buona.
Il vestito calzava alla perfezione e metteva in risalto la silhouette della ragazza. Sango aveva scelto un vestito con la scollatura all’americana e taglio a sirena e aveva anche dei ricami in Swarovski poi sotto vi aveva abbinato delle semplici scarpe bianche con un tacco altissimo.
K: Sango le scarpe sono altissime non penserai di togliertele anche al tuo matrimonio come hai fatto al mio?
S: Chi lo sa.
Ky: Ragazze Hitomi sta per svegliarsi e io devo andare a prendere Akyra a scuola quindi cosa ne dite di andare?
K: Sì hai ragione.
Le ragazze ordinarono il vestito poi passarono a prendere Akyra e dopo ognuno tornò a casa propria. Poco dopo anche Inuyasha tornò.
I: Ciao sono a casa. Come stanno le mie donne?
K: Lei bene, io distrutta non immagini quanti negozi ci ha fatto girare Sango per trovare il vestito.
I: Bhe si sta vendicando, in fondo l’anno scorso tu hai fatto lo stesso. Spero che almeno abbia trovato quello che cercava.
K: Sì e anche io ne ho approfittato per trovare qualcosa per me.
Poi si rivolse alla bambina e sorridendo le disse:
K: Signorina vedi cos’hai combinato? Hai fatto diventare la mamma una mucca e ci ha messo un’eternità a trovare il vestito.
I: Non dare la colpa alla bambina perché ci avresti messo un’eternità a trovarlo anche senza di lei.
Disse dandole un bacio.
I: E poi non stai così male, almeno hai aumentato qualche taglia di seno e non mi dispiace affatto.
Disse in tono malizioso alchè Kagome arrossì.
K: Inuyasha ti ho detto mille volte che frequentare quel maniaco di Miroku ti fa male.
I: Eddai era un complimento. Ah Kagome prima che me ne dimentico, oggi pomeriggio Miroku mi ha chiesto di andare con lui a scegliere il vestito.
K: Va bene almeno Sango sapendo che ci sarai tu insieme a lui per scegliere il vestito starà più tranquilla, proprio stamattina ha detto che ha paura del vestito che sceglierà sai non si fida molto dei gusti di Miroku.
Nel pomeriggio i ragazzi andarono a scegliere il vestito e entrambi già alla seconda boutique avevano trovato quello che volevano. Inuyasha tornò a casa con due vestiti e Kagome non capiva il perché.
K: Inuyasha come mai hai due vestiti? Non dirmi che ci sarà anche quello di tuo fratello?
I: Ma cosa dici? Quello non si decide per adesso a chiederla in sposa, comunque un vestito è mio mentre l’altro è di Miroku. Visto che abitano insieme ha detto se glielo posso tenere io per non farlo vedere a Sango.
K: Che coincidenza anche Sango a chiesto a me la stessa cosa anzi lei viene a farsi qui le foto.
Ora erano tutti sistemati e mancavano solo gli addii al celibato/nubilato e ovviamente le nozze. 

ANGOLO DELL'AUTRICE:
Bene ora starete dicendo che vi ho scocciato con queste parti melodrammatiche, vi prometto che non ce ne saranno più. Comunque la piccola Hitomi è nata e i fututi sposini sono pronti. Ora vedremo come andrà.

RINGRAZIAMENTI:
Ringrazio come ogni volta chi leggerà e chi recensirà, ringrazio in particolar modo chi lo ha fatto con il capitolo precedente perchè grazie a loro nascono nuove situazioni.
ringrazio:
KagomeNoTaisho
Rossyraider
e Rosadc
per avere recensito il capitolo precedente.

BACI INU_KA
 

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Capitolo 56
*** Un matrimonio divertente ***


Ora che era tutto pronto restava solo da organizzare l’addio al celibato/nubilato, ma quando Sango lo fece presente a sua sorella ebbe una notizia che la fece rimanere di stucco.
K: Sorellina io e Inuyasha abbiamo avuto un’idea a dir poco fantastica.
S: Oh oh perché queste parole mi spaventano?
K: Eddai vedrai ti piacerà. Allora visto che Miroku ha la fissazione per il gentil sesso quella sera potrebbe approfittare per concedersi qualche spogliarellista, per questo abbiamo pensato di organizzare un’unica festa così non lo perderai di vista. Allora cosa ne pensi?
S: Potrebbe andare bene.
K: Sì ma ad una condizione.
S: Ops lo sapevo che c’era qualche fregatura.
K: Tu e Miroku non dovrete prendere parte all’organizzazione della festa.
S: No non è giusto, io non ho interferito con l’organizzazione della tua festa.
K: Solo perché mio marito non è un maniaco come Miroku.
S: Su questo hai ragione ma non mi fido per niente di voi.
K: Decidi, o ti fidi o rischi di vedere qualche bella foto di Miroku con una spogliarellista.
S: E va bene, di sicuro voi siete il male minore. Però bisogna vedere cosa ne pensa Miroku.
K: Non preoccuparti ci penserà Inuyasha sai sa essere molto convincente.
Infatti a casa Mushi si stava discutendo proprio di questo.
I: Allora Miroku cosa ne pensi?
M: Non so, io quella sera vorrei spassarmela ma se Sango sarà con noi non potrò.
I: E chi lo dice.
M: Te lo dico io, Sango non organizzerà mai una festa come si deve, stai pur certo che sarà di una noia mortale.
I: Abbiamo pensato anche a questo e abbiamo stabilito che voi non prenderete parte all’organizzazione perché ci penseremo noi. Quindi non sarà secondo i gusti di nessuno.
M: Oh no ero più tranquillo se sapevo che era Sango ad organizzare perché da voi c’è da aspettarsi di tutto.
I: Niente sarà peggio di quello che avete fatto a me l’anno scorso.
M: Eddai l’idea di Jakotsu era originale.
I: No era da incubo. Comunque cos’hai deciso?
M: Ok accetto spero solo che ci divertiremo perché in caso contrario smetterete di vivere.
I: Bene, allora come prima cosa devo chiederti le chiavi della villa al mare.
M: Perché volete organizzare lì la festa?
I: Perché gli invitati saranno molti e in un locale si farebbe troppo casino senza contare che arrivati ad una certa ora dovremo andarcene.
M: Hai ragione.
Miroku diede le chiavi della villa non sapendo di aver firmato la sua condanna. Inuyasha avvisò sua moglie che Miroku aveva accettato dunque potevano procedere con i preparativi stabilendo che le riunioni con gli altri si sarebbero tenute a casa loro e soprattutto dovevano incontrarsi negli orari in cui sia Sango che Miroku erano impegnati.
Sango era agitata per il fatto di non sapere cosa stessero organizzando ma presto quell’agitazione fu sostituita dall’agitazione per la data della laurea che si avvicinava.
Miroku anche se impegnato con il lavoro cercava in tutti i modi di farsi dire qualcosa da suo cognato ma dalla sua bocca non uscì una sola parola in merito.
Ora che la data della festa si stava avvicinando, i ragazzi si incontravano tutti i giorni affinché tutto fosse perfetto e soprattutto indimenticabile. Il giorno della laurea finalmente arrivò, Kagome per sua fortuna non abitava più insieme alla sorella altrimenti l’avrebbe fatta impazzire per quanto era nervosa, cosa che adesso stava subendo il povero Miroku che non vedeva l’ora che quella giornata finisse. Quando arrivarono all’università si diressero nell’aula delle lauree e Miroku con una scusa la lasciò lì dicendo che Inuyasha era arrivato ma che non sapeva dove si trovava l’aula e gli aveva chiesto di andarlo a prendere, subito dopo però si diede dello stupido perché Inuyasha sapeva perfettamente dove si trovava l’aula in quanto lui aveva discusso la sua tesi proprio lì ma fortunatamente Sango era talmente agitata da non accorgersi che Miroku stava mentendo. Miroku chiamò Inuyasha dandoli appuntamento all’angolo dell’università raccontando la bugia che aveva detto per svignarsela. Rimasero un po’ nell’atrio ma dopo qualche minuto dovettero ritornare e non appena arrivarono Sango gli prese praticamente d’assalto per quanto tempo ci avevano messo, dopo un’ora arrivò il suo turno e quando il presidente la chiamò lei per poco non ebbe un infarto, solo le parole di Sesshomaru la fecero calmare un po’ almeno finchè non si sedette, appena gli fecero la prima domanda cominciò a parlare e non si fermò più. Dopo che ebbe finito attesero che il presidente la richiamasse per comunicargli il voto che come previsto fu 110 lode con bacio accademico, appena saputo il voto si mise ad esultare per i corridoi e quando si calmò andarono a prendersi qualcosa in un bar, dopo sarebbero andati a pranzare al ristorante. Sango non aveva voluto fare nessuna festa in quanto a breve ne avrebbe fatte due.
Ora che aveva finalmente terminato gli studi, Sango cominciò a tempestare sua sorella di domande affinché gli svelasse quello che stavano organizzando ma ovviamente Kagome non disse nulla. La data della festa si stava avvicinando e i ragazzi lavoravano senza sosta affinché tutto fosse perfetto. Kagome stava lavorando il doppio in quanto oltre a partecipare all’organizzazione della festa doveva occuparsi anche della piccola Hitomi subendosi ovviamente i rimproveri di suo marito che le diceva di non stancarsi troppo ma ovviamente lei non sentì ragioni e continuò come se niente fosse. Per quanto riguardava i bambini avevano pensato di assumere una babysitter che si occupasse di loro, con quello che avevano in mente di fare non gli avrebbero di certo portato alla festa anche perché Hitomi era troppo piccola per essere portata in mezzo a tutte quelle persone. I bambini sarebbero stati portati nell’ala est della villa infatti quella parte non era stata toccata mentre il resto della casa sarebbe stata la trappola per i futuri sposi.
Mancavano due giorni e poi potevano scatenare l’inferno. Tanta era la curiosità dei futuri sposini che, all’insaputa di tutti, andarono nel posto dove si sarebbe svolta la festa ma non avevano tenuto conto che gli altri avevano previsto il loro tentativo e quando arrivarono alla villa ebbero la loro bella sorpresa. Miroku stava per aprire la porta con delle chiavi di riserva ma appena l’aprì per poco non ebbe un infarto.
J: Ehi voi che ci fate qui?
M: Maledizione Jakotsu mi hai spaventato e comunque dovrei chiederti io che ci fai qui.
J: Avevamo previsto che avreste provato a scoprire quello che stavamo facendo perciò abbiamo deciso che qualcuno sarebbe rimasto qui per evitare che scopriste qualcosa, e da quello che vedo abbiamo fatto bene. Ora se non ti dispiace sloggiate da qui, domani vedrete la vostra festa.
S: Eddai Jakotsu ti prego dicci qualcosa io fino a domani non ce la faccio.
Sango fece gli occhi dolci ma con Jakotsu non funzionava visto che a lui le donne non interessavano e dopo vari tentativi andati male la coppia si arrese e ritornò a casa. Quella sera Sango e Miroku si scambiavano idea su quello che stavano organizzando i loro amici e quello che immaginavano era tutt’altro che rassicurante in fondo da certe persone c’era da aspettarsi l’inimmaginabile.
Quasi tutti erano già alla villa tranne Inuyasha e Kagome che avendo la bambina avevano preferito rimanere a casa però gli avrebbero raggiunti il giorno dopo. Nami si era offerta di mantenere i bambini visto che non si sentiva molto bene e quindi non avrebbe partecipato alla festa ma le due  mamme non volevano disturbarla anche perché i bambini erano tutt’altro che tranquilli, Akyra era iperattivo mentre Hitomi era troppo piccola e quindi aveva bisogno di continue attenzioni, ma Nami insistette dicendo che se fosse successo qualcosa la villa non era molto distante da casa sua e quindi avrebbero potuta raggiungerla facilmente inoltre era sicuramente meglio lasciare i bambini a lei piuttosto che in mani di persone estranee. Dopo tante insistenze Kikyo e Kagome accettarono ovviamente quest’ultima chiese il parere di suo marito che convenne con quello che aveva detto Nami e poi sapeva che era una donna di cui ci si poteva fidare. La serata tanto attesa arrivò ed era stato stabilito che i ragazzi e le ragazze sarebbero andate alla villa separate e anche che i futuri sposi arrivassero per conto loro però Sango doveva essere accompagnato da un maschio e Miroku da una femmina anche perché da lì sarebbe iniziato il primo scherzo. Avevano detto che si trattava di una festa a tema però a Miroku fu detto un tema e a Sango un altro. Per quanto riguardava Miroku gli era stato detto che il tema era il male e quindi dovevano vestirsi da diavoletti, il vestito glielo cucì Kagome che si soffermò soprattutto sulle corna facendole lunghe e robuste però una era leggermente spezzata, ovviamente quelle nascondevano un doppio senso, poi fece delle catene ai polsi e alle caviglie e anche quelle avevano un doppio senso. Il tutto significava “fammi le corna e prima ti incateno e poi te le spezzo” però Miroku quando lo vide non capì cosa si celava dietro quell’abito anche perché Kagome gli aveva detto che quel vestito lo aveva visto su un giornale ma non era così, quella era stata un’idea di Jakotsu gli altri avevano aggiunto solo qualche particolare. Per quanto riguardava Sango, gli avevano detto che il tema sarebbe stato la creazione dell’uomo e quindi le donne si sarebbero vestite da Eva mentre i maschi da Adamo. Inizialmente si era rifiutata di fare una cosa del genere ma poi sotto l’insistenza di tutti aveva ceduto, il suo vestito lo cucì Jakotsu e anche lui aggiunse il doppio senso. Vicino alla gonnellina aveva aggiunto una catena creando una sorta di effetto cintura di castità questo si collegava al significato del vestito di Miroku quindi i due vestiti messi insieme dicevano: Tradiscimi che prima ti incateno poi ti spezzo le corna e infine chiudo la porta del paradiso, e per Miroku non poteva esserci punizione peggiore. I ragazzi non sapevano niente di tutto ciò e non sapevano nemmeno che loro due sarebbero stati gli unici ad essere vestiti perché non c’era nessuna festa a sorpresa. Quando arrivarono per non far scoprire subito l’inganno li bendarono e gli misero al centro del salone dove tutti i divani e il tavolo con le sedie erano stati spostati di lato, quando i ragazzi tolsero le bende prima si guardarono intorno constatando che nessuno era travestito e dopo essersi ripresi dallo shock si misero ad imprecare contro tutti ovviamente Sango ci andò giù pesante, l’aver lasciato i bambini da Nami era stata una fortuna perché Sango gli rincorse per quasi tutta la casa invece Miroku aveva fatto solo una breve sfuriata ma poi dopo essersi calmato ammise che Sango non stava male con quell’abito molto succinto. I ragazzi per potersi divertire tutti avevano ingaggiato un fotografo che riprendesse e fotografasse tutto inoltre per non perdersi niente in tutta la casa erano state piazzate delle telecamere. Tutto questo all’insaputa dei protagonisti che non immaginavano minimamente cosa gli aspettava in fondo erano solo all’inizio e la serata/nottata era ancora molto lunga. Quando Sango si era sfogata per bene iniziarono a mangiare, non successe niente di strano tranne che sulle sedie della coppietta furono piazzati dei petofoni che quando si sedettero fecero un suono imbarazzante alchè Sango arrossì mentre Miroku sospirò. Durante la cena non fu fatto nessuno scherzo, il peggio arrivò quando finirono. Avevano fatto separare le ragazze da una parte e i maschi dall’altra dove avevano allestito due palchi e sopra vi erano delle sagome che avrebbero dovuto simulare degli spogliarellisti, quasi nessuno sapeva che non erano veri tranne gli autori, le luci soffuse non permettevano di distinguere se fossero veri o falsi, quando le luci divennero più intense da entrambe le stanze provennero delle urla assordanti. Inuyasha e Kagome, che avevano organizzato lo scherzo, avevano messo delle sagome di uomini mezzi nudi nella stanza dove c’erano i maschi mentre dove c’erano le femmine vi erano quelle delle donne che gridarono scandalizzate ad eccezione degli autori che si stavano sbellicando dalle risate ovviamente furono presi d’assalto dagli ingannati. Dopo un po’ si radunarono tutti insieme e si scatenarono a suon di musica disco. Dopo essersi stancati per bene Sango prese da parte sua sorella per farle una bella lavata di capo.
S: Kagome quando questo incubo sarà finito la pagherai per tutti questi scherzi. Insomma secondo te questa è una festa? Guarda cosa avete combinato, voglio sperare che sia finita qui perché in caso contrario la piccola Hitomi potrebbe rimanere, inspiegabilmente, orfana ma non preoccuparti me ne occuperò io.
K: Eddai in fondo ci stiamo divertendo, prendi esempio da Miroku guardalo come si sta divertendo
S: Perché non hai sentito cos’ha detto ad Inuyasha per lo scherzo delle spogliarelliste, anche se su questo sono d’accordo con voi. Ora sorellina cosa ne dite di smetterla?
K: Ehi volevi una festa indimenticabile e la stai avendo.
S: Non è indimenticabile è da horror. Però devo ammettere che Miroku non sta male con quel vestito.
K: Visto che inizia a piacerti?
S: Sì ma il mio vestito no, sembro io la spogliarellista.
Le ragazze parlarono ancora per un po’ finchè Jakotsu non le chiamò a rapporto facendole accomodare ad un enorme tavolo imbandito con vari giochi che andavano dal poker al noiosissimo monopoli però su quel tavolo non c’erano solo i giochi ma vi era anche una vasta scelta di alcolici e c’era anche una scatola con un punto interrogativo dal contenuto ignoto. Ai giochi parteciparono anche i vari genitori che anche questa volta si stavano divertendo alla grande l’unico che non se la passava tanto bene era Orochi visto che questa volta sua moglie era lì con lui però Jakotsu la riprendeva affinché lasciasse che suo padre si divertisse, per quanto riguardava Inu non c’era che dire si comportava proprio come un ragazzino anche Sesshomaru, con lo stupore di tutti, si stava divertendo ciò succedeva ogni volta che qualcuno subiva scherzi degni di essere chiamati tali e in questa festa ci sarebbe stato anche il suo zampino e il bello era che per farlo avrebbe sfruttato proprio le sue conoscenze mediche. Si diede inizio ai giochi cominciando con il sudoku, una noia mortale ma era stato scelto per supportare la regola che avevano stabilito prima di cominciare i giochi cioè che una volta che si partecipava non si poteva più abbandonare il tavolo e chi lo faceva doveva sborsare 500 yen questo era stato deciso proprio per far desistere chiunque dal tentativo di ritirarsi mentre il pegno per chi perdeva era il bere uno degli alcolici presenti sul tavolo, Sesshomaru fu incaricato di somministrarli perché quando sarebbe toccato a Miroku doveva truccarli somministrando della semplice acqua con qualche bibita in modo da nascondere il sapore cosa che qualcuno non si aspettava affatto da uno come lui. Miroku si era scocciato di giocare a quei giochi noiosi e perciò insisteva continuamente per giocare a poker ma questo fu lasciato per ultimo in quanto vi era un motivo ben preciso infatti quando le carte furono distribuite scoppiò il caos. Lo scherzo questa volta era stato organizzato da Ayame e Hakudoshi infatti fu quest’ultimo a distribuire le carte vietando a tutti di toccarle finchè non lo avesse detto lui, alle ragazze furono distribuite le carte del mazzo rosso mentre ai maschi quelle del mazzo blu appena terminò di distribuirle diede il permesso di alzare le carte quando i giocatori presero le carte dalla parte delle donne si sentirono solo urla mentre dalla parte degli uomini una marea di fischi, il motivo di tale baccano era che quelle non erano semplici carte da poker ma erano carte modificate infatti su quelle del mazzo rosso vi erano raffigurati uomini nudi di ogni età mentre su quelle del mazzo blu vi erano donne nude anch’esse di qualsiasi età però per non sfiorare il limite dell’indecenza le parti intime erano state oscurate. Molte ragazze cominciarono a dire di voler ritirarsi ma la pena che era stabilita prima dell’inizio dei giochi le fece desistere dall’intento. Tutti avevano accettato questa regola ma non pensavano che era stata stabilita per via di quel mazzo di carte molte di loro pensavano che fosse stata messa questa regola perché sul tavolo c’erano anche giochi noiosi e invece il motivo era proprio il mazzo da poker, alla fine decisero di continuare i giochi. Miroku per ogni carta che riceveva faceva un commento beccandosi puntualmente una gomitata da parte di Sango. Sesshomaru continuava a distribuire gli alcolici ai perdenti e ogni volta che toccava a Miroku quest’ultimo mostrava una certa necessità di andare in bagno ma ovviamente non poteva alzarsi per andare in quanto questo significava abbandonare i giochi, ad ogni bicchiere Sesshomaru ghignava senza farsi accorgere chiedendosi per quanto tempo ancora avrebbe resistito, infatti adesso Miroku cominciava anche a sudare e questa cosa non passò inosservata.
Se: Miroku ti senti bene?
M: Sì certo, cosa ti fa pensare il contrario?
Se: Non so ma è da un po’ di tempo che ho notato che stai sudando e qui non fa molto caldo.
M: Per forza tu sei un ghiacciolo è per questo che non senti caldo.
Se: Sarà ma non vedo nessuno che sta sudando.
Poi si rivolse verso il resto dei giocatori.
Se: Qualcuno di voi sente caldo?
Tutti negarono, infatti l’aria condizionata rinfrescava abbastanza la stanza e poi quell’estate il caldo non era eccessivo perciò sicuramente a Miroku stava succedendo qualcosa.
J: Myri cos’è l’alcool invece di farti ubriacare ti fa facendo qualche altro effetto?
M: Ma che dici? Scusate invece di pensare a me cosa ne dite di continuare a giocare?
Se: Va bene, se dici che non hai niente allora continuiamo.
Miroku continuava a sudare sempre di più ma non avrebbe lasciato i giochi per nulla al mondo per lui ora si trattava di una questione d’onore e poi si vergognava a ritirarsi solo per andare in bagno. Dopo essersi stancati di giocare a poker l’unico gioco che restava era quello della scatola X ma quello era un gioco a cui avrebbero partecipato solo Sango e Miroku infatti Taiga gli portò in una stanza dove erano state allestite due cabine separate dove furono fatti entrare i due ragazzi. Il gioco consisteva in un’intervista a due dove ad ognuno sarebbe stata posta una domanda per vedere quanto l’una sapesse dell’altro mentre il resto dei giocatori avrebbe preso un biglietto dalla scatola dove vi erano scritte le domande da fare alla coppia. Ognuno prese il suo biglietto e nel leggerlo c’era chi arrossiva, chi rideva e chi diceva che quella domanda gli avrebbe fatti divorziare ancor prima di sposarsi. Le domande erano di ogni tipo e cominciarono dalle più semplici, del tipo quando è il compleanno del tuo partner, il suo colore preferito, la taglia della biancheria intima, quando si erano dati il primo bacio etc… Miroku intanto continuava a sudare sempre di più, la domanda successiva toccò ad Inuyasha.
I: Bene bene, Miroku attento a quello che rispondi. Allora Sango quanti fidanzati hai avuto prima di lui?
S: Nessuno lui è il primo carciofo con cui mi sono fidanzata.
I: Miroku tu invece quante ragazze hai avuto prima di Sango?
Miroku non aveva nemmeno ascoltato la domanda che Inuyasha aveva fatto, era arrivato al limite non ce la faceva più perciò mandò al diavolo i giochi e corse verso il primo bagno che capitava ma non si spiegava come mai quel bagno fosse chiuso poi corse verso quello successivo ed anche quello era chiuso, gli altri guardavano la disperazione del loro compagno tramite i monitor delle telecamere, quando arrivò al terzo bagno finalmente lo trovò aperto ma quando mise la mano sulla maniglia si sentì la mano appiccicosa che odorava di gel per capelli però ci passò su ora la priorità era un’altra, arrivato al tanto agognato water si chinò per alzare la tavoletta ma questa non si alzò allora accese la luce e lo trovò incelofanato così come anche gli altri sanitari allora cercò di togliere la pelliccola intorno al water maledicendosi di essersi trattenuto così a lungo, dopo esserci riuscito cercò di abbassarsi la cerniera del vestito ma non si era accorto che oltre a quella c’erano anche dei bottoni con delle asole molto strette dopo vari tentativi andati male decise di strappare i bottoni infischiandosi di come avrebbe richiuso il vestito, dopo aver liberato il water dalla pellicola ed essersi sbottonato il vestito finalmente riuscì a fare quello che lo stava uccidendo da quando avevano iniziato a giocare.
Gli altri che avevano osservato la scena dai monitor non smettevano più di ridere dispiacendosi anche un po’ per il loro amico.
I: Ahahahahhahahha Sesshomaru sei un grande, però devo ammettere che ha resistito abbastanza.
K: Ahahahahh già poverino, ma cosa gli hai messo nell’alcol?
Se: Innanzitutto non ha bevuto una sola goccia di alcol ma gli ho dato dell’acqua con dentro qualche bibita analcolica però oltre a quella in qualche bicchiere ci ho messo anche un diuretico molto blando insieme a dell’acqua diuretica.
S: Accidenti ma non è pericoloso?
Se: No, secondo te mettevo in pericolo di vita una persona?
S: Hai ragione. Ma cosa c’era vicino la maniglia?
K: Gel per capelli.
I: Io in realtà avevo proposto del lassativo ma Sesshomaru mi ha gelato all’istante.
S: Uffa però perché vi state accanendo tanto.
I: Ehi divertendo non accanendo, un giorno quando lo racconterete creperete dalle risate. Dai se non sbaglio per oggi abbiamo finito. Ehi Kagome dove vai?
K: Hai dimenticato che abbiamo una figlia? Se non ti dispiace vorrei sapere come sta.
Inuyasha giunse alle spalle della sua donna e le cinse la vita poi si avvicinò all’orecchio per parlarle.
I: No cara certo che non me ne sono dimenticato, non potrei mai dimenticarmi della mia principessa infatti giusto qualche minuto fa ho chiamato Nami per sapere come stanno i bambini e ovviamente stanno benissimo e la nostra piccola sta dormendo. Scusa dovevo dirtelo ma con quello che è successo l’ho dimenticato.
Poi la voltò verso lui dandole un bacio a stampo alchè lei arrossì dopo tanto tempo che stavano insieme lei si emozionava ancora per alcuni gesti che lui faceva.
K: Ah scusa è che senza la piccola mi sento a metà e se non ci fosse anche il papà premuroso mi sentirei vuota.
Detto ciò gli fece una piccola carezza e poi raggiunsero gli altri e quello che videro fu davvero shoccante. Miroku stava imprecando contro tutti senza essersi accorto di avere i pantaloni calati e ovviamente mentre gridava, gli altri stavano ridendo vedendo che non si era accorto di essere rimasto in mutande finchè Sango non si avvicinò all’orecchio del ragazzo per farsi sentire meglio.
S: Miroku guarda in basso.
Miroku si era voltato verso la sua ragazza guardandola con sguardo interrogatorio.
S: Miroku hai i pantaloni abbassati.
Quando Miroku chinò il capo per vedere divenne rosso dalla vergogna.
M: Me la pagherete anche per questo.
I: Eddai Miroku questo è niente in confronto a quello che avete fatto a me tu e Jakotsu, da parte mia ritienila una specie di vendetta.
M: Ah si da parte tua è una vendetta ma mio caro Sesshomaru trema perché quando ti sposerai, se ti sposerai a te farò di peggio fosse l’ultima cosa che farò e dopo potrò morire in pace. E tu Sango guai a te se mi ostacolerai nell’attuare la mia vendetta.
R: Ahia ahia Sesshomaru c’è davvero da preoccuparsi, solitamente mio fratello non lancia minacce a vuoto.
M: Rin stanne fuori anche tu o ti disconosco come sorella.
R: Ehi io non centro niente.
M: Sì come no, e io dovrei credere che tu non sapevi niente del piano del tuo ghiacciolo?
Se: Quante storie per un po’ di diuretico e poi non sono stato io a trattenerti o a impacchettare i sanitari.
M: E’ iniziato tutto da te e poi qui solo tu non sei ancora sposato quindi su di te posso ancora vendicarmi. E voi tutti non invitatemi ai vostri matrimoni o sarà peggio per voi.
Degli amici non si curava molto ma di Sesshomaru sì in quanto sicuramente sarebbe entrato a far parte della famiglia.
Il resto della serata passò relativamente tranquilla se non si contava la sbornia del caro Jakotsu che si mise a cantare canzoni di ogni tipo anche con parole inventate da lui anche Kagome era caduta in uno degli scherzi che avevano organizzato, andando in bagno si era dimenticata che avevano cosparso il water con della pasta di fissan e bagnato tutta la carta igienica.
Sesshomaru invece cadde nel suo stesso scherzo, la stanchezza gli aveva fatto dimenticare che in una bottiglia di vodka vi era l’acqua con il diuretico che aveva propinato al povero Miroku ma la sua sfortuna fu che quando necessitava di un bagno questi erano tutti occupati e cosa peggiore era che erano occupati dalle donne quindi non sarebbe stata cosa da poco ma non si fece accorgere non avrebbe di certo dato soddisfazione a suo cognato che di sicuro lo avrebbe preso in giro.
Si erano fatte le 4 del mattino quando terminarono i festeggiamenti ma ovviamente non gli scherzi, infatti nel letto dei festeggiati era stata nascosta una coperta termica messa alla massima temperatura. La stanchezza era tanta che non se ne accorsero e vedendo che il caldo in quel letto era bestiale entrambi decisero di dormire a terra. Mentre nell’altra stanza Inuyasha e Kagome stavano ridendo pensando a quello che avevano fatto.
K: E’ stata la festa più divertente della mia vita. il mio addio al nubilato è stato il classico non c’è niente di particolare da ricordare mentre in questo oh sì che ci sarà da ricordare.
I: Hai ragione, nemmeno al mio mi sono divertito così tanto.
K: Per forza lì il malcapitato eri tu.
Detto ciò strinse forte il suo uomo poggiando la testa sul suo petto mentre lui le accarezzava i capelli.
I: Amore cosa c’è che non va? Di solito quando fai così c’è qualcosa che ti preoccupa.
Kagome lo fissò e sorrise ormai lei per lui era un libro aperto come anche lui per lei.
K: La nostra bambina, l’averla lasciata sola mi fa stare male.
Inuyasha continuava  ad accarezzarla perché sapeva che lei solo così si calmava.
I: Ehi non preoccuparti sta bene, prima di tornare a casa papà è andata a prenderla e sai che con lui c’è anche Sesshomaru quindi non hai di che preoccuparti e poi sai com’è papà con Hitomi, adesso è capace che non starà nemmeno dormendo per quanto sarà felice di tenerla tutta per lui. Devi sapere che papà ancora oggi soffre per come si è comportato con me quando ero piccolo sebbene io non gliene faccia una colpa in fondo io gli ho portato via la donna della sua vita.
Disse continuando ad accarezzarla e fissando il soffitto.
K: Tu non hai nessuna colpa, tua madre ha voluto farti nascere sapendo a cosa andava incontro e tuo padre ha avuto solo un attimo di debolezza. Inuyasha dimmi una cosa ma promettimi di essere sincero.
I: Promesso.
K: Come ti saresti comportato con Hitomi se io non fossi sopravvissuta a quell’attacco di panico?
I: Kagome mi vergogno di dirtelo ma purtroppo stavo reagendo come mio padre ma non davo la colpa alla bambina bensì davo la colpa a me stesso per non essere stato attento e quindi Hitomi era stata solo un mio sbaglio ma papà mi ha aperto gli occhi facendomi capire che stavo commettendo il suo stesso errore.
K: Lo immaginavo.
I: Kagome mi disprezzerai per quello che ti ho detto.
K: No non lo farò perché so che quella era una reazione dovuta alla rabbia e soprattutto so che non sono cose che avresti pensato a mente lucida e come tratti Hitomi ne è la prova. Tu ami la nostra bambina e non le rimproveri il fatto che per lei rischiavi di perdermi quello è stato solo un momento di rabbia.
I: Kagome ti ringrazio.
Disse dandole un tenero bacio sulla fronte, ora si sentiva davvero bene perché anche lei adesso sapeva ciò che aveva pensato quando era nata la loro bambina e quindi non doveva più nascondere una cosa così pesante , fu ridestato dai suoi pensieri da uno sbadiglio di sua moglie.
I: Ok cucciola direi che ora di dormire.
K: Hai ragione tra poche ore sentiremo urlare la coppietta della porta accanto.
I: Sì direi proprio di sì, però dai restano due scherzi e poi abbiamo finito così possiamo tornare dalla nostra principessa.
Mentre Inuyasha parlava Kagome si era già addormentata. Verso le 7 furono svegliati dalle urla di Sango che cercava disperatamente di trovare delle sveglie nascoste infatti il penultimo scherzo era proprio questo. Avevano nascosto delle sveglie che dalle sette fino alle sette e un quarto avrebbero suonato, ognuna a distanza di tre minuti man mano che il tempo passava si sentivano sempre meno suoni e questo significava che Sango stava trovando le sveglie.
K: Ahahahahh le sveglie hanno funzionato senti come urla.
I: Sì però non sento la voce di Miroku sicuramente starà ancora dormendo.
Mentre  era alla ricerca delle sveglie Sango notò che da sotto il materasso usciva un filo che era collegato ad una presa, seguendo quel filo scoprì lo scherzo della coperta termica e mentre succedeva tutto questo Miroku continuava a dormire. Finalmente si svegliò dopo un’ora che Sango cercava di svegliarlo e fu così che Miroku cadde nell’ultimo tranello.
Si erano alzati tutti anche perché Kagome fremeva dalla voglia di tornare dalla sua bambina ma non ci volle molto perché dopo una decina di minuti suonarono alla porta e ad aprire andò Sango.
S: Oh Inu sei tu entra. Uuuh guarda chi c’è la mia nipotina.
In: Sei già sveglia?
S: Sì grazie allo scherzetto delle sveglie. Le hanno nascoste nella stanza impostandole dalle 7:00 alle 7:15 senza contare che hanno messo una coperta termica nel nostro letto e me ne sono accorta solo mentre cercavo le sveglie.
Poco dopo Inuyasha andò a controllare chi era alla porta e quando vide cosa aveva suo padre tra le braccia senza nemmeno salutarlo gliela strappò di mano correndo nella stanza dove avevano dormito.
I: Ehi Kagome… kagome dove sei?
K: Sono in bagno.
Inuyasha senza nemmeno pensarci entrò e mentre Kagome gli stava per tirare la ciabatta lui la bloccò pronunciando il nome della loro bambina.
K: E’ successo qualcosa?
I: Sì papà ce l’ha portata ma visto che mi stai cacciando vuol dire che me la terrò tutta per me. Non è forse così principessa? Su forza ora papà ti porta via dalla mamma monella.
Kagome si mise l’accappatoio più in fretta che potè e in un batter d’occhio fu alle spalle di suo marito.
K: Eddai cucciolotto non fare così ti prego.
I: Se non avessi detto il nome della piccola mi avresti colpito in pieno con la ciabatta, come se non ti avessi mai vista nuda.
A quelle parole arrossì, Inuyasha aveva ragione ma in quei momenti veniva naturale mentre adesso si imbarazzava. Dopo varie preghiere Inuyasha si decise a lasciare la bambina in mano alla mamma finchè un urlo di Miroku non gli spaventò ma dopo un po’ capirono cos’era successo: era scattato l’ultimo scherzo. Uscirono dalla camera dirigendosi verso la fonte dell’urlo ossia il bagno che c’era nel corridoio lì videro Miroku tutto sporco di dentifricio con la lingua da fuori e la mano che sventolava per tirarsi l’aria. Poi biascicando si rivolse a tutti i presenti.
M: Dannati siete stati voi due?
Disse riferendosi a Kagome e Inuyasha ma loro col capo negarono puntando il dito contro Jakotsu ma anch’egli negò e a sua volta puntò il dito verso Ayame e Hakudoshi che puntarono il dito contro Inuyasha e Kagome e dopo ciò scoppiarono a ridere mentre il loro compagno continuava a guardare tutti cercando di capire chi fosse stato.
In: Scusate vi state puntando il dito l’uno contro l’altro ma si può sapere il motivo.
M: Il motivooooooo? Non so chi ma hanno messo del peperoncino dentro il dentifricio.
In: Oh Kami deve essere terribile.
Disse con tono falsamente dispiaciuto.
I: Comunque Miroku per la precisione non è semplice peperoncino ma è….
Poi tutti in coro continuarono.
Tut: Peperoncino messicano.
M: Questa me la pagherete.
K: Dai non ti arrabbiare anche perché con gli scherzi abbiamo finito.
S: Finalmente.
Rin non aveva sentito niente e si era appena alzata così dopo aver salutato andò in bagno per lavarsi e per la precisione nello stesso bagno dove poco prima era andato suo fratello, gli altri cercarono di avvisarla ma lei non sentì niente purtroppo appena sveglia non dava ascolto a nessuno. Poco dopo anche lei urlò e dopo essersi pulita uscì dal bagno con le lacrime agli occhi per sua sfortuna era caduta nello stesso scherzo in cui era caduto suo fratello, lì fu suo fratello che scoppiò a ridere.
M: Chi di scherzo ferisce di scherzo perisce. Ora si che mi sento realizzato perché molti di voi sono caduti nei loro stessi scherzi anche mister freezer è caduto nello scherzo del diuretico o forse pensava che non me ne fossi accorto? A proposito dov’è, non starà ancora dormendo?
I: No non è rimasto a dormire qui, ha detto che doveva sbrigare alcune cose in ospedale tornerà qui per l’ora di pranzo.
K: Io avrei una proposta. Perché non andiamo in spiaggia e ci portiamo qualcosa da mangiare?
I: Amore ma la bambina con questo sole non rischierà di prendere un’insolazione?
K: Ho previsto tutto. Ieri sono andata in farmacia a prendere il necessario per lei e poi in spiaggia ci sono quegli ombrelloni che sono il doppio di quelli classici e comunque la casa è vicina quindi se dovesse fare eccessivamente caldo me ne torno qui. Allora cosa ne pensate?
Tutti furono d’accordo con la proposta di Kagome in fondo andare in spiaggia sarebbe stato meglio che rimanere in mezzo al casino che regnava in quella casa. Miroku avvisò i suoi genitori che però rifiutarono l’invito perché Nami non stava ancora bene e Taiga nel pomeriggio doveva passare per il suo ufficio poi avvisarono Sesshomaru che dopo aver sbrigato le sue faccende si diresse verso la villa mentre Inu andò a casa sua per prendere il necessario come anche Inuyasha e Kagome. Verso le 10:00 erano tutti pronti per andare al mare attesero un’altra mezz’ora per aspettare Sesshomaru e nel frattempo avevano cominciato a pulire un po’ in giro, quando arrivò si diressero verso la spiaggia. Fortunatamente non era una giornata molto calda perciò la bambina non correva nessun rischio di insolazione e poi Inuyasha l’aveva praticamente spalmato addosso un tubo intero di crema tanto che nemmeno il bagnetto che fece nella piccola piscina gonfiabile gliel’aveva tolta. Si divertirono alla grande e Inuyasha e Kagome si davano il cambio finchè Inu si offrì di badare alla piccola così da permettere ai genitori di farsi un bagno insieme in tutta tranquillità. Arrivata l’ora di pranzo sistemarono le pietanze sotto il gazebo e cominciarono a mangiare, Miroku guardava sempre con sospetto ciò che mangiava e beveva senz’altro era ancora scosso dallo scherzo del diuretico.
Se: Miroku non preoccuparti se dovesse esserci del diuretico lì c’è il mare.
M: Spiritoso e comunque certi argomenti tieniteli per te mentre mangiamo.
Il cielo si era particolarmente annuvolato e non prometteva niente di buono quindi verso le 16:00 decisero di ritornare alla villa dove terminarono di sistemare il casino che avevano combinato ripulendo tutto ciò che era stato sporcato poi dopo la cena ognuno ritornò a casa propria, Sango e Miroku ammisero che nonostante tutti quegli scherzi si erano divertiti anche perché molti erano caduti nella loro stessa trappola e constatarono che davvero un giorno avrebbero potuto raccontare che la loro festa era stata fuori dal comune, una cosa che i due non sapevano era che per quella festa la casa si era trasformata in una sorta di grande fratello ma al loro matrimonio se ne sarebbero accorti. Le nozze sarebbero state due giorni dopo e quindi la coppia doveva dormire separata Miroku rimase a casa sua mentre Sango a casa di sua sorella però prima che arrivasse in quella casa Miroku andò a ritirare il suo vestito. I giorni volarono e in men che non si dica arrivò il giorno delle nozze ovviamente sia Sango che Miroku erano nervosi all’ennesima potenza.
Gli invitati erano più o meno quelli del matrimonio di Kagome e Inuyasha l’unica differenza era che al posto dei parenti di Inuyasha ci sarebbero stati quelli di Miroku, anche il pagetto e le damigelle erano gli stessi come testimoni c’erano Rin e Sesshomaru per Miroku e Inuyasha e Kagome per Sango mentre gli accompagnatori sarebbero stati Nami per lo sposo e Taiga per la sposa.
Kagura anche questa volta era andata a dare una mano alle ragazze concentrandosi ovviamente di più sulla sposa.
Il trucco era molto leggero giusto per illuminare il viso così da far risaltare l’abito mentre i capelli erano stati legati in un raccolto morbido dove erano stati messi dei punti luci.
Kagome invece gli aveva fatti ad onda appuntati solo in alto con tre rose fatte con i suoi stessi capelli anche il trucco era leggero sia perché a lei non piaceva essere eccessivamente vistosa e sia perché suo marito era sempre stato contrario. Il vestito era monospalla lungo di seta blu inchiostro e in vita aveva una cintura fatta tutta di perline. Nonostante avesse partorito da soli tre mesi il suo fisico era tornato come prima e quindi il vestito le stava d’incanto.
 Rin aveva i capelli raccolti in una treccia a spina di pesce  Il vestito era di chiffon azzurro intrecciato davanti e largo sotto mentre in vita aveva una cintura nera con un fiore di lato.
Kikyo amava tenere i capelli legati quando si trattava di cerimonie del genere perciò gli legò in un torchon decorato con dei punti luce, come vestito aveva scelto un abito nero di organza drappeggiato con lo scollo a V.
Ora che la sposa era pronta c’era da chiamare solo la limousine che avrebbe portato la sposa in chiesa, nel frattempo Kagome chiamò suo marito per farsi venire a prendere e anche Ryu passò a prendere sua moglie come anche Sesshomaru con Rin. Una volta arrivati in chiesa Miroku non poteva credere ai suoi occhi ora che aveva visto Sango in abito da sposa aveva avuto la conferma che la stava davvero sposando, fino a pochi minuti fa aveva messo in croce tutte le persone che erano insieme a lui perché pensava che fosse solo un sogno si calmò solo sotto la minaccia di Inuyasha che gli aveva mostrato una boccetta di un sonnifero dicendo che gliel’aveva data suo fratello proprio per stenderlo se avesse dato fastidio, ovviamente la boccettina era vuota ma almeno così si calmò un po’ perciò quando vide la sua ragazza che si stava dirigendo verso di lui in abito da sposa tirò un sospiro di sollievo appena arrivata all’altare Taiga lasciò Sango nelle mani del figlio.
M: Oh mia dea non avrei mai pensato che sarebbe arrivato questo momento.
Miroku stava per baciarla ma un colpo di tosse del sacerdote lo bloccò facendo arrossire la ragazza per la brutta figura che avevano appena fatto. Si voltò verso la sorella con uno sguardo disperato come se volesse dirle: “guarda che tipo che sto per sposare”, Kagome sorrise facendo spallucce. Dopo di questo la cerimonia iniziò. Arrivato il momento della benedizione delle fedi Akyra portò le fedi all’altare e anche questa volta ebbe una buona parola per gli sposi.
Ak: Zia, zio quando mi darete un cuginetto? Vi do nove mesi di tempo.
Sentendo quelle parole Sango arrossì mentre Miroku ghignò poi avvicinandosi all’orecchio del bambino disse ciò che aveva sempre detto.
M: Presto nipotino così la piccola Hitomi avrà una bella compagnia.
Ak: No lo voglio maschio altrimenti con chi gioco.
Un altro colpo di tosse del sacerdote destò lo sposo da quello che stava facendo mentre dall’altra parte Kikyo di mise una mano davanti il viso pensando alla brutta figura che aveva fatto fare suo figlio.
Il momento in cui fu chiesto ai due sposi se si volevano sposare, Miroku strinse forte la mano della sua sposa e ripetè il suo SI’ più volte  e quando il sacerdote gli dichiarò marito e moglie al momento di baciare la sposa si commosse e iniziò a piangere mentre la stava baciando. Ognuno dei presenti sapeva quanto fosse particolare Miroku ma non si sarebbero ma aspettati una cosa del genere e ciò fece commuovere anche gli altri invitati.
Una volta finita la cerimonia gli invitati si diressero al locale mentre gli sposi andarono a fare le foto questa volta però non permisero che Jakotsu si avvicinasse alla console del dj per far suonare la marcia nuziale senza che gli sposi fossero arrivati ma non ci volle molto senza dubbio erano stati più veloci di Inuyasha e Kagome che impiegarono un bel po’ prima di arrivare alla location. La festa proseguì tranquillamente senza alcun tipo di scherzo anche per loro fu fatto un video con tutti i momenti passati con gli amici ma mentre guardavano il video scoprirono cosa avevano combinato alla loro festa ebbene sì scoprirono che i loro amici avevano filmato e fotografato il tutto senza lasciarsi niente, lì scattò la furia omicida degli sposi ma fu subito placata in quanto il video continuava con immagini dolci che ricordavano i bei tempi andati dopo il video si sentì un botto, quello annunciava che stava per iniziare lo spettacolo pirotecnico. I fuochi furono bellissimi di tutte le forme e i colori e questo fece commuovere tutti i presenti.
Quando aprirono i regali gli sposi videro che su uno c’era scritto solo il nome dello sposo che non si spiegava il motivo ma quando lo aprì lo scoprì. Il regalo consisteva in una scopa con una paletta non capiva il perché di quel regalo ma vicino vi era un biglietto che lo spiegava. Sul biglietto c’era scritto: “ Se vuoi scopare fallo con questa e lascia respirare tua moglie”.
Ecco il motivo di quel regalo, sul momento avrebbe voluto solo fare una cosa cioè lanciare quella scopa contro chi aveva fatto quel regalo stupido ovviamente gli autori erano gli stessi che avevano scritto il biglietto della centrifuga al matrimonio di Inuyasha e Kagome ma la cosa non finì lì perché dopo che aprirono tutti i regali scoprirono che era rimasto uno con il nome di Sango però quando lo aprì non negò che quel regalo sarebbe stato molto utile, nel pacco c’era un battipanni a forma di mano e sul biglietto c’era scritto:
“Ora che siete sposati la cinquina potrebbe non essere più tanto efficace”.
Non ci volle molto perché Sango la usasse infatti nemmeno al loro matrimonio Miroku aveva tenuto a freno la sua mano morta perciò Sango testò se quel battipanni era davvero efficace, eccome se lo era glielo aveva dato sulla mano che adesso era diventata rosso pomodoro. Quando ebbero consegnato le bomboniere anche loro andarono nella stanza dell’albergo e la prima cosa che Sango fece fu quella di togliersi le scarpe, questa volta aveva resistito ed era riuscita a tenerle per tutta la durata del matrimonio ma adesso che ne aveva l’occasione se le tolse e le gettò lontane da lei.
M: Non ce la facevi più a tenere quelle scarpe.
S: No non vedevo l’ora di toglierle. Accidenti guarda come sono gonfi.
M: Oh no che tragedia ora il tuo piede non è più come quello di Cenerentola ma adesso è come quello delle sue sorellastre.
S: Spiritoso adesso ti dedichi alle favole?
M: Sì me ne racconti una?
S: Caro vedi di sparire.
M: Di già? Ma se ci siamo appena sposati?
S: E allora vatti a spogliare e vieni a dormire non so tu ma io sono a pezzi.
Disse sbadigliando e gettandosi sul letto che a suo dire era scomodissimo, poco dopo anche Miroku la raggiunse.
M: Ahia ma come è scomodo questo letto, non è per niente come quello di casa mia.
S: Hai ragione ma questi sono i letti dell’albergo mi rallegra il fatto che domani sera non saremo più qui.
M: Già, partiremo per il nostro bel viaggio di nozze. Amsterdam stiamo arrivando.
Disse alzando le mani al cielo. Dopo la breve chiacchierata si addormentarono e si alzarono solo verso le 15:00, il loro aereo sarebbe partito alle 20:00 perciò decisero di passare prima dagli altri per salutarli che fecero le loro solite raccomandazioni cioè quella di stare attenti e quella di portare qualche souvenir.
I: Ehi Miroku non fermarti a guardare troppo le vetrine.
M: I negozi non mi interessano e questo lo sai.
I: Caro non ci sono solo le vetrine dei negozi di vestiti ma…
Inuyasha si riferiva alle vetrine delle case d’appuntamento ma prima che potesse pronunciare un’altra sola parola Kagome gli diede una gomitata.
S: Inuyasha so cosa stavi per dire ma non devi preoccuparti terrò sottocontrollo il signorino.
Disse lanciando un’occhiata infuocata a suo marito, i due arrivata l’ora della partenza si recarono all’aeroporto dirigendosi così verso la loro meta anche gli altri pochi giorni dopo si sarebbero concessi una vacanza prima di ritornare alla loro solita vita.


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Allora cosa ne pensate? Credo che come matrimonio sia stato abbastanza divertente almeno questo era la mia intenzione e spero di esserci riuscita. Lascio a voi la critica.
PS: Scusate se gli abiti del matrimonio non vi sono piaciuti ma purtroppo non ho molta fantasia con questo genere. :(
RINGRAZIAMENTI:
Ringrazio tutti quelli che leggeranno e recensiranno e come sempre ringrazio chi lo ha fatto con il capitolo precedente.
BACI INU_KA

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Capitolo 57
*** Sbagliando si impara ***


Inuyasha e Kagome organizzarono la loro vacanza per il mese di settembre così avrebbero approfittato anche per festeggiare il loro primo anniversario di matrimonio però questa volta sarebbero ritornati senza sorprese. Questa era una promessa che si era fatta Inuyasha, di certo non aveva dimenticato il terrore che aveva provato quando Kagome era incinta anche se adesso doveva ammettere che quella storia aveva avuto l’epilogo più bello che uno potesse mai desiderare, ora aveva una famiglia e non avrebbe permesso a niente e nessuno di rovinargliela e perciò si era ripromesso di non avere più figli, per lui la sua principessa e la sua cucciola erano più che sufficienti. La sua paura non era quella di crescere un altro figlio ma bensì aveva paura di crescerne due da solo senza la loro mamma e per esperienza personale sapeva che era la cosa peggiore che potesse capitare.
Decisero di organizzare la loro vacanza in Germania mentre Sesshomaru e Rin in Russia questa era stato Sesshomaru a decidere la meta della loro vacanza ma appena questo arrivò alle orecchie degli altri le prese in giro non  mancarono, non ci aveva pensato più di tanto ma quando glielo fecero notare si maledisse per non averlo fatto. La Russia, nonostante fosse ancora estate, in quel periodo era particolarmente fredda quindi per gli altri quello era il suo posto ideale, anche i genitori di Miroku insieme ad Inu decisero di concedersi una vacanza in Australia. Si poteva dire che ormai tutte le famiglie erano sparse per il mondo.
Di rientro dal viaggio di nozze quello che si sentì male questa volta era lo sposo e Kagome memore della sua esperienza passata fece la sua solita battuta.
K: Miroku di ritorno dal viaggio di nozze anche io stavo male ma sai benissimo perché, quindi mi chiedo non è che anche tu sei in stato interessante?
M: Eh ma che diavolo dici?
K: Che ne so forse ad Amsterdam hanno un metodo per far uscire incinta anche i maschi e quindi mia sorella per risparmiarsi i dolori della gravidanza ha deciso di scaricare a te questo compito.
Gli altri la guardavano sbalorditi era pazzesco come riuscisse ad inventarsi simili assurdità così all’improvviso.
I: Amore per piacere non cominciare con queste tue fantasie.
K: Tu stai zitto mezzo demone.
I: Eh!!! No ancora con quella storia.
K: Pensavi me ne fossi dimenticata?
I: Giuro che se lo dici di nuovo per disperazione mi tingo i capelli me li farò neri così non potrai più dire che somiglio al mio cane e Hitomi sarà identica a me.
K: Non ci provare o chiedo il divorzio e alla bambina metto le lenti a contatto marroni così è uguale a me e non potrai più dire che è tua figlia.
I: Ah sì certo che le leggi da assistente sociale le applicheresti alla perfezione se fai così.
K: Che vorresti dire?
Disse con tono adirato mentre gli altri li guardavano chiedendosi se quelli che avevano davanti erano adulti o bambini in un corpo da adulto.
I: Che non mi fai vedere la mia principessa solo perché mi tingo i capelli.
K: Sì.
I: Quindi oltre alla mia principessa non rivedrò più nemmeno la mia cucciola?
Ecco dicendo quella parola l’aveva fregata come ogni volta che litigavano e questa volta ovviamente non fu da meno infatti quando lui si avvicinò per darle un tenero bacio lei non si sottrasse.
I: Così va meglio.
Disse facendo uno di quei sorrisi che a lei piacevano tanto.
K: Non è giusto riesci sempre a fregarmi, però se cambi il colore dei capelli davvero chiedo il divorzio.
I: Se mi dici di nuovo che sono un mezzo demone allora lo farò.
K: Eddai lo sai che scherzo.
I: Lo so ma…
S: Ehi non ricominciate a litigare sembrate due bambini e tu sorellina vai da uno psichiatra. Ma come ti vengono in mente certe assurdità? Comunque anche se mi vergogno a rispondere a una domanda così cretina Miroku non è in attesa ma si è ingozzato come al suo solito.
R: Hai fatto qualche video divertente come quello di quando è stato male nella gita dell’ultimo superiore?
S: Sì se venite di là ve li mostro.
I ragazzi andarono nel soggiorno e collegarono il cellulare al televisore così la cosa sarebbe stata più divertente. I video mostravano Miroku in tutte le assurdità che aveva fatto come quando in un coffe shop si stava soffocando dopo aver provato a fumare un po’ di erba.
Kagome invece mostrò un video dove aveva fatto mettere Inuyasha vicino ad un pozzo con la bambina in braccio. Hitomi rideva mentre suo padre aveva il volto terrorizzato mentre attendeva che Kagome scattasse la foto infatti ad un certo punto si sentì la sua voce che intimava alla ragazza di sbrigarsi non sapendo che in realtà stava facendo un video.
I: Kagomeeee quindi era un video non una foto ecco perché non ti sbrigavi più.
K: E già tesoruccio ti ho fregato.
Se: Vergognati tua figlia ha solo quattro mesi e sta ridendo mentre tu a ventiquattro anni hai ancora paura di uno stupido pozzo.
Sesshomaru non smetteva più di ridere mentre gli altri rimasero a bocca aperta guardando la scena.
I: Maledetto è colpa tua.
Se: Sì sì mettila come vuoi ma ti ricordo che ti ho fatto spaventare quasi vent’anni fa.
I: Idiota giuro che ti faccio fuori.
Se: Sì va bene comunque fratellino conosco un bravissimo psicologo sai potresti farti aiutare.
Gli altri scoppiarono a ridere mentre Inuyasha covava istinti omicidi contro suo fratello però poi si ricordò di una cosa.
I: Ehi fratellone tu non ci hai fatto vedere ancora niente del tuo gelido viaggio.
Sesshomaru cercò di freddarlo con lo sguardo ma la voce di Rin lo distrasse.
R: Sì ha ragione noi non abbiamo fatto vedere niente.
Rin fece vedere alcune foto e in quasi nessuna lui rideva se non accennando un lieve sorriso dopo Rin selezionò un video dove si intravedevano delle giostre all’inizio Sesshomaru si sorprese ma quando capì di cosa si trattava sbiancò.
Il video mostrava la coppia sulle montagne russe e lì lui urlava peggio di una femminuccia mentre diventava sempre più bianco e quando scesero dalla giostra barcollò finchè non cadde a terra con tutte le persone intorno che cercavano di farlo alzare.
I: Ahahahahahhahah vergognati questo è peggio del mio video vicino al pozzo addirittura sei caduto e stavi anche per svenire. Ahahahahahha nemmeno Rin ha urlato così.
Anche gli altri ridevano a crepapelle mentre Sesshomaru cercava di metterli a tacere con il suo solito sguardo ma questa volta non funzionò, la cosa era talmente esilarante che nessuno aveva intenzione di smettere e pur volendolo non ci riuscivano.
Se: Rin dopo facciamo i conti comunque come hai fatto a fare quel video? Se non sbaglio abbiamo lasciato tutto nelle casseforti prima di salire e inoltre nel video si intravede anche la tua figura.
R: Me lo sono fatto semplicemente mandare da uno che ti ha filmato.
Se: Non poteva farsi i fatti suoi e godersi il giro?
R: Infatti dopo è risalito perche per filmarti non ha potuto godere del panorama che si intravedeva da lassù.
Se: Maledetto se scopro chi è.
R: Non credo tu voglia andare in Svezia solo per fargliela pagare.
Se: Vedo che ci hai fatto abbastanza amicizia con quel tipo.
R: Non hai motivo di essere geloso anche perché era una ragazzina di appena quindici anni.
I: Ahahahahhah dopo questo dovresti vergognarti ancora di più.
M: Eddai Sesshomaru non prendertela come vedi ognuno di noi ha combinato qualcosa in vacanza. Ma toglimi una curiosità: quando ti sei messo sulla giostra di Disneyland già avevi avuto paura e allora mi spieghi perché sei salito su quelle montagne ben sapendo di avere paura?
I: Te lo dico io in una semplice parola: Orgoglio.
K: Però bisogna ammettere che ha avuto coraggio.
S: Direi piuttosto che è stato stupido, come medico professionista dovresti sapere che è pericoloso sfidare così certe paure.
M: Amore basta non siamo ad una lezione di medicina e poi è qui vivo e vegeto anche se in questo istante penso che adesso vorrebbe sprofondare e sicuramente vorrebbe ucciderci. Ah ghiacciolo per riprendere quello che hai detto prima, non osare prendertela con la mia sorellina.
Se: Tzè!
Tutti sapevano che non le avrebbe detto niente perché anche se ci provava non ci riusciva quindi tutti erano tranquilli e quello che aveva detto Miroku era solo per ridere un altro po’, all’improvviso si accorsero che nella stanza c’era una persona di cui non avevano proprio sentito la presenza.
In: Aahahahha da quel che vedo direi che vi siete divertiti abbastanza.
Se: Pa…pa…papà da quanto tempo sei qui?
In: Sin dal filmato di Miroku.
Praticamente era lì sin dall’inizio e sentendo quella risposta Sesshomaru divenne paonazzo per la vergogna.
In: Eddai Sesshomaru non c’è nulla di cui vergognarsi è normale avere paura come hai visto prima anche tuo fratello ne ha avuta e per lui era ancora peggio visto che lì sua figlia rideva mentre lui se la stava praticamente facendo sotto.
I: Grazie mille per averlo fatto notare ma non ce n’era bisogno.
In:  Ahahahah è inutile potete crescere anche con l’età ma nel cervello restate sempre bambini. Spero solo che i miei nipotini non saranno così.
Se: Mi sa che la vecchiaia ti sta giocando brutti scherzi, non è che per caso soffri di demenza senile?
R: Ehi come ti permetti porta un po’ di rispetto per tuo padre, sai quando fai così sei uguale a tuo fratello.
Se, I:Ehi!
Se: Non paragonarmi più a quell’idiota.
R: Bhe dici cose che uno si aspetta di più da uno come lui.
Se: Io gli ho detto così perché ha parlato di nipotini mentre ne ha solo una.
In: Vedi che sono consapevole che c’è solo Hitomi.
Se: E allora?
I: Idiota arriveranno anche da parte tua ecco cosa intendeva papà. A proposito per quanto tempo ancora hai intenzione di rimanerne senza?
Rin e Sesshomaru erano diventati rossi per l’imbarazzo anche se quest’ultimo cercava di nasconderlo ma con scarsi risultati. Sango se ne accorse e decise di andare in loro aiuto.
S: Inuyasha però anche se avrai tu un altro figlio si parlerà di nipotini.
I: Spiacente ma non ne ho alcuna intenzione sto bene così, Hitomi mi basta capitolo chiuso.
Inuyasha aveva pronunciato quelle parole con un tono estremamente serio e questo fece rattristare sua moglie perchè sin da piccola il suo desiderio era sempre stato quello di avere due figli ma da quello che aveva sentito lui non ne aveva nessuna intenzione. Rin se ne accorse e si avvicinò a lei portandola nella sua camera con la scusa di farle vedere una cosa, una volta chiusa la porta Kagome cominciò a piangere.
R: Ehi calmati.
K: Rin dirai che sono una stupida a comportarmi così ma le parole di Inuyasha mi sono giunte come una pugnalata, sia ben chiaro che non avevo intenzione di averlo adesso un altro bambino ma non ti nego che in futuro mi sarebbe piaciuto ma a quanto pare a lui non va bene.
Appena finì di parlare cominciò di nuovo a singhiozzare, Rin la strinse cercando di tranquillizzarla.
R: Dai è probabile che Inuyasha anche se lo ha detto non è proprio quello che pensa, lo sai che quei due quando si punzecchiano dicono sempre cose senza senso. Vedrai che se adesso ne parli con Inuyasha quello non si ricorderà nemmeno di aver detto una cosa del genere.
K: Rin vorrei tanto crederti ma Inuyasha quando dice le cose con quel tono non scherza.
R: E allora forse lo ha detto perché è ancora spaventato da quello che stava succedendo con Hitomi non puoi dargli torto, dagli il tempo  di riprendersi e vedrai che la penserà diversamente.
Le parole di Rin furono di conforto ma non bastarono per farla smettere di piangere. Intanto di sotto…
I: Ehi dove sono finite Kagome e Rin?
M: Mia sorella ha detto che doveva farle vedere una cosa.
In: Ragazzi ve lo ripeto: siete dei bambini.
I: Perchè?
In: Perché non pensate mai prima di parlare.
Se: E ora te ne accorgi? Quando mai Inuyasha ha pensato prima di parlare.
I: La vuoi smettere? Comunque cos’ho detto di male?
In: Davvero pensi che Rin dovesse farle vedere qualcosa proprio in quel momento?
I: Bhe sono donne e quindi sono imprevedibili.
Inu sospirò era inutile suo figlio in quanto a sensibilità non ne capiva un bel niente.
In: Non è così, secondo me quello che hai detto prima l’ha ferita.
I: Cos’ho detto? Non ho offeso nessuno.
In: Vedi nemmeno te ne sei accorto.
I: Papà smettila di fare l’enigmatico e parla una buona volta.
M: Aspetta credo di aver capito, quando se ne sono andate tu avevi appena detto che non volevi avere più figli.
In: Esatto è stato proprio quello a ferirla, figliolo devi sapere che per una donna non c’è cosa peggiore che sentirsi dire certe cose senza nemmeno averne parlato, forse lo hai detto per scherzo ma lei può aver capito che dicevi sul serio.
I: Papà io ero serio. Non voglio più avere figli, nel caso te ne fossi dimenticato per avere Hitomi ho rischiato di perderla e se avere un altro figlio significa ciò allora mi dispiace ma non c’è posto per lui.
Inuyasha aveva parlato troppo e quello che aveva detto per Inu era inaccettabile infatti per farlo smettere gli diede uno schiaffo talmente forte da fargli voltare la testa dall’altro lato.
In: Basta hai parlato fin troppo. Cosa credi che io non abbia pensato lo stesso dopo che è nato tuo fratello? Nonostante avessi questa paura io con tua madre ho affrontato la questione non ho di certo deciso io per entrambi, cosa che invece stai facendo tu. Come pensi che si senta adesso? Sicuramente penserà che se avrete qualche altro figlio tu lo odierai e non ti comporteresti da padre. E’ questo che vuoi?
I: No non voglio che pensi che sia un egoista ma se questo è l’unico modo per non farle prendere in considerazione la possibilità di avere un altro figlio, allora mi va bene così.
In: Inuyasha non me lo aspettavo da te, mi hai deluso. Ti dico solo una cosa: se io avessi fatto come stai facendo tu, tu non saresti mai nato.
Appena finì di parlare se ne andò insieme al figlio maggiore. Per strada nessuno dei due parlò e non appena arrivati a casa Inu si diresse nella sua stanza.
Intanto a casa Mushi era calato il silenzio, dopo quello che Inu aveva detto nessuno ebbe il coraggio di commentare, poco dopo furono raggiunti da Rin e Kagome che quando videro quella scena si preoccuparono. Inuyasha appena vide sua moglie gli andò incontro cingendole i fianchi.
K: Ehi ma che succede qui?
S: Niente siamo solo un po’ stanchi.
Disse fingendosi assonnata.
K: Va bene allora togliamo il disturbo, dai Inuyasha andiamo.
Disse cercando di sembrare il più calma possibile anche se i suoi occhi lucidi mentivano spudoratamente. Durante il tragitto Inuyasha parlava con sua moglie cercando di non far trapelare nulla di quello che era successo.
I: Kagome stai bene?
K: Sì perché me lo chiedi?
I: Non so forse perché tu e Rin siete sparite all’improvviso e anche perché hai gli occhi lucidi.
K: No non è successo niente, Rin doveva farmi vedere una foto e quando l’ho vista sono scoppiata a ridere ecco perché ho gli occhi lucidi.
Cercò di essere credibile e se Inuyasha non avesse saputo niente da suo padre, Kagome ci sarebbe riuscita alla grande.
I: Ah sì e cosa aveva di così esilarante questa foto?
K: Top secret, Rin mi ha fatto promettere di non dire niente a nessuno.
Kagome aveva detto così anche perché non sapeva cosa dire visto che nel soggiorno ne avevano viste di tutti i colori. Quando arrivarono a casa Inuyasha chiuse la porta e abbracciò forte sua moglie che a quel tocco così improvviso sussultò infatti ringraziò il cielo che la bambina fosse nella carrozzina altrimenti le sarebbe caduta.
K: Ehi ma che ti prende?
I: Kagome perdonami.
Inuyasha si era lasciato sfuggire quelle semplici parole che al momento erano prive di significato ma se era vero quello che suo padre gli aveva detto, Kagome ne avrebbe compreso il senso.
K: Inuyasha sei strano, perché ti comporti così?
Inuyasha non disse nulla e i suoi occhi stavano per piangere, cercava di trattenersi ma sentiva che non ci sarebbe riuscito ancora per molto, aveva bisogno di sfogarsi.
I: Niente sono solo un po’ stanco vado a farmi una doccia tu nel frattempo occupati Hitomi appena finisco ti do il cambio e preparo qualcosa.
Disse sull’orlo di una crisi di pianto, così le diede un bacio sfuggente e corse in bagno prima di scoppiare a piangere. Infatti appena entrò in bagno chiuse la porta e aprì l’acqua per camuffare il rumore dei suoi singhiozzi. Non riusciva a togliersi di mente le parole di suo padre avrebbe voluto parlarle e raccontarle tutto ma sapeva che Kagome lo avrebbe capito e sicuramente avrebbe reagito come sua madre, questo comportava il rischio che la loro storia avesse il triste epilogo di quella dei suoi genitori. Perciò decise di non parlarne anche se non era sua abitudine nasconderle qualcosa.
Uscito dalla doccia vide che aveva gli occhi rossi per il pianto perciò decise di bagnare anche i capelli così avrebbe potuto dire che gli era finito lo shampoo negli occhi e per questo erano diventati rossi ma non sapeva quanto sarebbe stato credibile visto che oltre ad essere rossi erano anche spenti e questo succedeva solo quando era triste e preoccupato però con un po’ di fortuna forse gli avrebbe creduto. Era passata più di mezz’ora quando uscì dal bagno e tornò nella sala pranzo dove sua moglie stava allattando la bambina.
K: Oh finalmente credevo fossi caduto nello scarico della doccia.
Inuyasha sorrise ma ciò non bastò per impedire a sua moglie di notare il colore dei suoi occhi infatti quando se ne accorse cercò di trovare qualcosa per scatenare uno dei loro stupidi battibecchi così da poter deviare il discorso su altri argomenti ma purtroppo non gliene venne in mente nessuno.
K: Inuyasha vuoi dirmi cosa ti sta succedendo? Mi stai facendo preoccupare è da quando siamo usciti dalla casa di Sango che sei strano.
I: Non c’è niente di cui ti debba preoccupare non ho niente che non va.
K: Bugiardo.
I: Perché sarei un bugiardo?
K: Vediamo… Sei bugiardo per tre motivi: 1) ti sei lavato i capelli da solo e questo non lo fai quasi mai, 2) hai gli occhi rossi, 3) hanno cambiato colore per la precisione sono spenti. Puoi mentirmi solo sui primi due punti ma sul terzo non hai nessuna giustificazione perché ciò accade solo se hai qualcosa che non va. E ora forza sputa il rospo.
Inuyasha sospirò aveva già previsto che sua moglie se ne sarebbe accorta ma cercò comunque di non dirle la verità.
I: Bhe mi sono lavato i capelli perché me li sentivo appiccicosi visto che a casa di Miroku, Sesshomaru ha fatto cadere del the  sopra di essi e dato che ero già sotto la doccia ne ho approfittato ma nel lavarli è finito lo shampoo negli occhi ecco perché sono rossi e forse è per questo motivo che hanno cambiato colore dato che mi fanno male.
K: Bugiardo!
I: Ancoraaa!
K: Sì perché già altre volte ti è finito lo shampoo negli occhi e da quel che mi ricordo non hanno mai cambiato tonalità. Te lo chiede un’ultima volta: cosa ti sta succedendo?
I: Non sta succedendo un bel niente.
Disse abbracciandola ma non si spiegò come gli sfuggì un singhiozzo e questo non passò inosservato anche perché Kagome lo aveva sentito visto che erano abbracciati. In realtà lei aveva capito cosa stava succedendo ma voleva che fosse lui a diglielo. Inuyasha non si rese conto che oltre al singhiozzo adesso stava anche piangendo finchè lei non glielo fece notare.
K: Ora ci sediamo e mi racconti tutto.
I: Kagome ti ripeto che sto bene non ho niente che non va.
K: Inuyasha so che stai mentendo ma non voglio costringerti a parlarmene ma sappi che quando vorrai farlo sai dove sono però ti prego non dirmi che va tutto bene e soprattutto se ho fatto qualcosa di sbagliato dimmelo.
Inuyasha si affrettò a negare non voleva di certo che lei pensasse di essere colpevole di qualcosa anche perché la colpa di quello che stava succedendo era solo sua e ora che Kagome aveva detto quella frase si sentiva veramente uno schifo.
Si era fatto molto tardi perciò decisero di andare a dormire anche se non avevano cenato ma dopo quello che era successo non avevano molta fame. La notte fu particolarmente agitata per entrambi, Kagome non riusciva a dormire mentre Inuyasha anche se stava dormendo continuava a chiederle perdono. Le si stringeva il cuore vederlo così ma come aveva detto prima, non lo avrebbe costretto a parlare. Passò una settimana e quasi tutti i giorni era la stessa storia, Inuyasha continuava ad evitare di parlare di certi argomenti per non lasciarsi sfuggire nulla, anche Inu era piuttosto strano infatti dopo quel giorno era diventato molto freddo con suo figlio e le loro comunicazioni si limitavano solo al lavoro inoltre aveva perso la sua solita allegria anche se con Kagome cercava di essere il più naturale possibile ma ciò non ingannò la ragazza anche perché ogni volta che lei lo invitava a casa loro cercava sempre qualche scusa per non andare. Gli altri anche cercavano di comportarsi come al solito, Kagome aveva chiesto anche a loro se quel giorno fosse successo qualcosa ma non le dissero nulla perché questa era una cosa che solo Inuyasha doveva dirle, ogni volta che i loro discorsi cadevano su quel giorno cercavano subito qualcosa per non parlarne.
Kagome quando suo marito andava a lavorare rimaneva spesso da sola in casa con la bambina, prima non le era mai pesato mentre adesso era una tortura perché era in quei momenti che mille pensieri si affollavano per la mente e in questi pensieri si era insinuato il peggiore ed era il dubbio che in questa situazione centrasse qualche donna con cui Inuyasha l’aveva tradita solo così si spiegava il perché Inu era diventato così freddo con suo figlio visto che il tradimento era la cosa che lo mandava in bestia forse era questo che spingeva suo marito a chiederle perdono mentre dormiva. Forse era il giorno in cui Inuyasha aveva detto quella frase che Inu lo aveva scoperto infatti era proprio da quel giorno che il suo rapporto con il figlio era cambiato, mentre pensava a ciò un rivolo di lacrime le bagnò il viso non riusciva più a fermarsi in mente le venivano tutti i bei momenti passati con lui compresi i loro immancabili battibecchi, non poteva credere che tutto stesse per finire non riusciva a spiegarsi il motivo forse non voleva stare con lei perché gli aveva causato molte sofferenze spaventandolo tutte le volte che non era stata bene. Maledisse il giorno in cui aveva avuto il primo attacco, il giorno in cui gli aveva confessato di ricambiare i suoi sentimenti, maledisse anche il giorno in cui aveva detto Sì ma quando stava per arrivare al giorno in cui era nata sua figlia si bloccò perché non era vero Hitomi per lei era la cosa più bella che le potesse capitare anche perché con la sua nascita credeva di aver fatto il più bel regalo a suo marito ma a quanto pareva lei non era bastata. Il pianto della bambina la distolse da quello che stava pensando così prese la bambina e cominciò a cullarla parlandole.
K: Amore perdonami stavo per dire una cosa orribile non volevo affatto maledire il giorno in cui sei nata anche perché se i miei dubbi sono reali tu sarai l’unica cosa che mi rimarrà di lui.
Appena finì di dirlo scoppiò a piangere ancora più forte ma quando la bambina pronunciò la sua prima parola fu ancora peggio. La prima parola della bambina era stata: papà.
K: Principessina spero che io e il papà continueremo a stare insieme perché voglio sentirtelo dire quando sarà presente. Perché, perché deve succedere questo? In cosa ho sbagliato?
Dietro la porta di casa c’erano Rin e Sesshomaru che avevano ascoltato tutto, ora capivano lo strano comportamento della ragazza. Rin era a dir poco adirata anche Sesshomaru si stupì nel vederla reagire così e quando tentò di trattenerla lei gli mollò un morso sulla mano che la tratteneva era decisa ad andare a parlare con Inuyasha. Sesshomaru le corse dietro e dopo un po’ riuscì a raggiungerla era andata dove lavorava Inuyasha e non appena lo vide lo prese per la maglietta incurante del fatto che nell’ufficio era presente anche Inu mentre Sesshomaru rimase fuori dalla discussione osservando come si sarebbero evoluti i fatti.
I: Rin che ti prende?
R: Stupido, idiota, deficiente che non sei altro ora lasci l’ufficio e corri da tua moglie.
Inuyasha al suono di quelle parole si allarmò pensando che le fosse successo qualcosa.
I: Cos’è successo?
R: Oh per favore risparmiami questa scenetta se davvero ti interessa di lei ti saresti accorto di come sta soffrendo.
I: Rin ti vuoi spiegare senza troppi giri di parole.
R: Inuyasha ti dico solo che la stai facendo soffrire e se non ti decidi a parlarle non so cosa potrebbe succedere.
In: Inuyasha cosa stai combinando non dirmi che non le hai ancora parlato.
Se: Da quello che abbiamo sentito direi proprio di no. Inuyasha sei solo un idiota non meriti di avere Kagome come moglie, la stai distruggendo.
Inuyasha non ne poteva più di tutte quelle frasi senza senso così uscì in fretta e furia e si diresse verso casa sua ma nel tragitto le venne in mente la frase che gli aveva detto suo padre e anche quella di suo fratello così ebbe una vaga idea di quello che volevano dirgli. Arrivato a casa sua trovò sua moglie che stava piangendo mentre allattava la bambina così si sedette di fianco e cercò di parlarle. Kagome quando lo vide cercò immediatamente di asciugarsi le lacrime.
K: Inuyasha hai già finito di lavorare? Forse non mi sono resa conto dell’orario accidenti devo ancora cucinare aspetta finisco di allattare la bambina e vado.
Disse facendo finta di guardare l’orologio per evitare lo sguardo di suo marito però adesso la domanda era un’altra: Perché era già lì?
La bambina appena Kagome finì di parlare smise di bere così mentre si stava alzando fu trattenuta dalla mano di Inuyasha ma quando sentì quel tocco sussultò e guardandolo cominciò a piangere.
I: Kagome siediti dobbiamo parlare.
K: Inuyasha ti prego non dirmi che…
Inuyasha non la fece finire di parlare perché la zittì con un bacio, Kagome lo accettò volentieri forse quello era il loro ultimo bacio subito dopo Inuyasha l’abbracciò facendo attenzione alla bambina.
I: Kagome perché stai piangendo?
K: Un’altra ha preso il mio posto? Scommetto che ti sei stancato di stare con me, non hai tutti i torti in fondo ti ho spaventato a morte un sacco di volte quindi se vuoi lasciarmi non te ne farò una colpa e per quanto riguarda la bambina non preoccuparti potrai vederla e tenerla tutte le volte vuoi.
Inuyasha spalancò gli occhi sentendola parlare dunque suo padre, suo fratello e Rin non avevano tutti i torti lui era davvero un idiota sua moglie stava così per colpa del suo silenzio ora si sentiva davvero un verme. Lui temeva che l’avrebbe persa se avessero avuto un altro figlio mentre adesso la stava perdendo per colpa del suo silenzio, le parole di Kagome lo riportarono alla realtà.
K: Ecco il tuo silenzio conferma.
Inuyasha la strinse forte a sé e cominciò a piangere cercando al contempo di parlare.
I: Kagome perdonami ma non è come pensi, nessuna prenderà mai il tuo posto.
K: E allora perché ti stai comportando così. Perché non vuoi dirmi il motivo per cui la notte mi chiedi perdono e non vuoi dirmi nemmeno perché nell’ultima settimana tuo padre è diventato così freddo nei tuoi confronti.
I: Kagome ricordi il giorno che siamo andati da Miroku per vedere i filmati delle vacanze?
Kagome annuì.
I: Bhe quando io ho detto che non volevo più figli e che stavo bene così solo con Hitomi, tu te ne sei andata.
K: Sì, Rin aveva capito che quella frase per me era stata una pugnalata e ha trovato la scusa di farmi vedere una cosa per potermi allontanare da lì.
I: Papà se ne è accorto e mi ha rimproverato.
K: Inuyasha senza girarci intorno, perché lo hai detto?
I: Kagome ho paura di perderti e quello che stava succedendo con Hitomi mi ha spaventato ecco perché ho detto che lei mi basta, non voglio rischiare  di perderti solo per avere un altro figlio ma come ha tentato di farmi capire papà non è una cosa che posso decidere solo io.
Kagome al sentire quelle parole si risollevò, dunque era questo il motivo del suo silenzio non era perché c’era un’altra donna. Kagome se non avesse avuto in braccio la bambina gli sarebbe saltata al collo per quanto era felice perciò si limitò ad asciugarsi le lacrime e a sorridergli.
K: Sono felice che non ti comportavi così perché c’era un’altra donna ma mi dispiace anche per il motivo che ti ha spinto a non parlarmene perciò Inuyasha promettimi che d’ora in avanti mi dirai tutto e che non ti terrai più niente dentro di qualunque cosa si tratti.
Inuyasha la strinse e le sussurrò:
I: Promesso e Kagome ancora una volta perdonami.
K: Basta non voglio sentirtelo più dire e per quanto riguarda il fatto di avere altri figli non nego che  il mio desiderio è sempre stato quello di averne due ma per il momento una basta, più in là si vedrà.
Kagome si alzò per andare a mettere la piccola nella culla ma mentre stava andando si ricordò una cosa.
K: Ah dimenticavo Hitomi ha detto la sua prima parola.
I: Davvero e qual è stata? Scommetto la solita: Mamma.
Disse affranto.
K: Mmmmm non so non ricordo, se la ripeterà la saprai.
Disse facendo finta di esserselo dimenticata ma suo marito sapeva che non era vero e insistette per farselo dire ma niente lei non cedeva.
I: Kagome dimmelo con le buone altrimenti te lo farò dire con le cattive.
K: Provaci.
Disse mettendo la bambina nella culla. Inuyasha dopo essersi assicurato che la piccola fosse al sicuro, prese sua moglie e la spinse sul divano cominciando a farle il solletico però lo stesso non cedeva ma quando lui le fu sopra e i loro sguardi si incrociarono lui non resistette a baciarla e dopo averle dato un bacio passionale lui rimase con la fronte appoggiata a quella di lei e le disse una cosa che la fece piangere per l’emozione.
I: Cucciola ti amo e ti amerò per sempre non dubitarne mai.
Kagome annuì e lo strinse colmando quella piccolissima distanza che gli separava. Dopo un po’ la bambina si svegliò così i due si separarono e visto l’orario Kagome disse a suo marito di andare a prenderla mentre lei avrebbe cucinato qualcosa di veloce. Ad un tratto l’urlo di Inuyasha la spaventò e così corse nella camera dove si trovava e la scena che vide le fece tirare un sospiro di sollievo Inuyasha teneva la bambina all’altezza della faccia facendole il solletico con il naso e quando si accorse della presenza di sua moglie corse vicino mostrandole la bambina.
I: Amore ho sentito la prima parola della mia principessa.
K: Ehi nostra.
I: No ora è solo mia.
K: E perché?
I: Perché la prima parola che ha detto è stata papà quindi la mia principessina preferisce il papà.
Poi si rivolse alla piccola.
I: Brava ottima scelta l’ho sempre detto che sei speciale e che non sei come le altre bimbe che dicono sempre mamma e sei anche speciale perché hai solo quattro mesi e mezzo e già hai detto la tua prima parola. Ti amo ti amo ti amo.
Kagome guardava quella scena estasiata e adesso che avevano chiarito realizzò che tutte le volte che Hitomi avrebbe detto papà lei ci sarebbe stata e chissà forse ci sarebbe stato anche un altro figlio.
K: Hitomi non è giusto fai già le preferenze allora d’ora in poi quando devi essere cambiata o devi mangiare ti porto da papà anche se per quanto riguarda il mangiare dubito che il tuo PAPA’ possa accontentarti a meno che…
I: Kagome ti prego niente ipotesi io sono un maschio e di latte non ne produco stop.
K: Uffa.
Disse facendo la finta offesa Inuyasha vedendola così le scompigliò i capelli e si avvicinò al suo orecchio.
I: Amore forse ti andrà bene con il prossimo.
Disse sorridendo facendo rimanere a bocca aperta la ragazza.
K: Quindi questo significa che…
Inuyasha prima che lei finisse la frase annuì.
I: Sì se è questo che vuoi.
Kagome gli saltò al collo facendo attenzione alla loro principessa.
K: Grazie, grazie grazie, ti amo però per il momento basta lei. Va bene? Così siamo tutti e due contenti e ti prometto che non succederà niente anche perché non te ne vai da nessuna parte gli ultimi due mesi della gravidanza che ci vadano gli altri in fondo non sei l’unico avvocato che lavora lì.
I: Sì hai ragione e per la precisione io per tutti e nove i mesi non vado da nessuna parte.
K: Ok come vuoi tu papà.
Disse calcando l’ultima parola alchè la bambina si mise a ridere.
Ora che era tutto chiarito in quella casa regnava la più totale armonia e dopo che Inuyasha parlò con suo padre anche i rapporti con lui tornarono ad essere quelli di prima inoltre Inu aveva appoggiato appieno la decisione di suo figlio. La vita era tornata come prima ogni giorno c’era una novità e in uno di questi giorni ci fu una notizia bellissima. Era il giorno di natale e tutti erano andati a mangiare da Inu che come sempre con le pietanze aveva esagerato infatti dopo il cenone nessuno riusciva più a muoversi. Quando ebbero finito di cenare erano le 23:30 perciò in attesa che scattasse la mezzanotte, per poter scartare i regali, decisero di fare qualche partita a poker anche se le ragazze, memore della festa di Sango e Miroku, erano scettiche nel prendere le carte.
In: Ragazze non preoccupatevi sono delle comunissime carte da gioco.
S: Mi sento sollevata non vorrei proprio rovinare una così bella serata con certe scene.
Dopo ciò giocarono per un po’ e appena scattò la mezzanotte si fiondarono tutti sui regali. Ognuno fu soddisfatto del regalo ricevuto in particolar modo Kagome che aveva ricevuto da suo marito il profumo che desiderava da anni ma che sfortunatamente non era mai riuscita a trovare, per pura coincidenza era lo stesso profumo che usava Izayoi quando era ancora in vita infatti a trovarlo era stato proprio Inu che conoscendo il produttore di quel profumo se lo fece produrre in quanto nelle profumerie non era più disponibile perché era uscito fuori produzione. Kagome quando lo vide si emozionò talmente tanto che si gettò tra le braccia del marito cominciando a piangere.
I: Ehi cucciola dai non mi sembra il caso di piangere per così poco.
K: Inuyasha non immagini quanto sia felice, non è per il profumo ma è perché per me sei andato a cercarlo nonostante fosse quasi inesistente. Inuyasha mi dici come hai fatto?
Inuyasha lanciò un’occhiata di gratitudine a suo padre e poi si rivolse a sua moglie.
I: Spiacente ma è un segreto e non provare a farmi dire una sola parola perché non ci riuscirai.
K: E va bene desisto dal tentativo.
In: Bene allora è il turno del mio regalo per la mia nipotina che quest’anno festeggia il suo primo natale.
Inu prese da dietro l’albero un enorme pacco e non appena i genitori della piccola lo videro sgranarono gli occhi.
K: Inuyasha abbiamo abbastanza spazio in casa per una cosa così grande?
I: Per dirlo bisogna prima aprirlo.
Così decisero di aprire il regalo insieme. Era una culla da campeggio e dentro vi erano giochi di ogni genere compreso un girello.
I: Papà con tutti questi giochi Hitomi sta bene per tutta la vita.
In: Figlioli questo non è niente la mia nipotina dal suo nonnino avrà questo ed altro.
K: Oh oh povera me, mi aspettano tempi duri.
I: E perché?
K: Perché tu e tuo padre la vizierete all’ennesima potenza e così quando io le dirò di no lei dirà che sono una mamma cattiva e quindi verrà a ricorrere o al papà o al nonno. Povera me ah non ho incluso gli zii.
I: Eddai non puoi chiedermi di negare qualcosa alla mia principessina anzi solo un No è sicuro che glielo dirò.
K: Cioè?
R: Oh no riconosco quello sguardo Kagome tuo marito dirà di no quando si tratterà di un ragazzo.
M: E’ vero papà con te aveva lo stesso sguardo nonostante conoscesse Sesshomaru sin da quando era piccolo.
I: Complimenti avete indovinato Hitomi è mia e nessuno dovrà toccarla.
K: Ok allora ho qualche speranza perché in quel caso verrà da me chiedendomi di intercedere con il papà.
I: Kagomeeee!
K: Che c’è? L’unico modo per non farle frequentare un ragazzo è quello di chiuderla in convento.
I: Tze!
Se: Patetici non vi rendete conto di quello che state dicendo? Se non lo aveste notato Hitomi non sa ancora cos’è un ragazzo.
I: Lo so non ci vuoi tu per ricordarmi che mia figlia è ancora piccola per certe cose, io ho solo messo le cose ben in chiaro.
Se: Invece di pensare a simili assurdità pensa prima a crescerla e a darle un’educazione come si deve.
Al battibecco che si era scatenato tra i fratelli tutti scoppiarono a ridere. Dopo il momento di ilarità toccò a Miroku dare il regalo a sua moglie e sarebbe stato in quel momento che tutti avrebbero appreso la lieta novella.
M: Tieni Sanguccia questo è per voi.
R: Fratellone ma sei ubriaco e ci vedi doppio? Sango è una sola.
M: Aspetta e vedrai.
Nella scatola vi era un corredino per bambini e quando Sango lo vide si commosse però adesso bisognava spiegare il motivo di quel regalo anche se la maggior parte dei presenti lo aveva già capito.
I: Miroku come mai quel regalo? Hai per caso sbagliato la taglia di tua moglie?
Se: Stai zitto sei il solito idiota.
K: Ehi non ricominciate.
S: Bhe Inuyasha il motivo è semplice stai per diventare zio.
M: Se non lo hai capito aspettiamo un bambino.
Le ragazze urlarono per la gioia e tra loro non poteva mancare anche Inu.
S: Sorellina hai visto che sono io ad essere incinta? Non ho lasciato a Miroku il compito di portare avanti la gravidanza.
I: Oh no Sango perché glielo hai ricordato, ora ricomincerà con le sue assurde teorie.
K: Antipatico riesci a rovinare anche un momento così bello.
M: Non ricominciate a litigare almeno oggi comportatevi come una coppia normale.
In: Sango penso che sia ancora presto per sapere che sesso è?
S: Sì sono solo tre settimane.
I: Miroku se sarà femmina come ti comporterai quando da grande vorrà trovarsi un ragazzo?
Miroku cercò di cambiare discorso perché ovviamente anche lui la pensava come Inuyasha ma non voleva dirlo soprattutto dopo aver sentito le critiche che gli erano state mosse.
Se: Tze scommetto che la pensi come quell’idiota di mio fratello.
M, I: Ehi!
K: Ehm scusate posso fare una domanda?
I: Purchè non si tratti di qualche altra tua assurda teoria.
K: Non preoccuparti e comunque non è rivolta a te ma a tuo fratello.
Se: Che vuoi?
K: Certo che essere così maleducati è una caratteristica dei fratelli No Taisho.
In: Purtroppo mia cara non sono riuscito a correggere questo loro difetto.
Se, I: Papà.
I: Invece di difenderci ci vieni contro.
In: Quel che è giusto è giusto e su questo Kagome ha pienamente ragione.
K: Grazie Inu. Comunque Sesshomaru fin’ora hai criticato sia Inuyasha che Miroku ma dicci, tu come ti comporteresti se in futuro avrai una figlia?
Sesshomaru non rispose anche perché sicuramente sarebbe stato geloso di sua figlia proprio come lo era con Rin con cui sperava al più presto di portare il loro rapporto ad un livello più alto, ma per orgoglio non rispose alla domanda.
I: Ahahahah lo sapevo, e ora fratello chi è l’idiota?
Se: Sei sempre tu.
In: Ok ragazzi adesso basta o sveglierete la bambina oltre che tutto il vicinato.
I: Papà per la bambina ti dò ragione ma per quanto riguarda il vicinato non me ne frega niente oggi è festa e non di certo andrò a dormire come loro che sono dei poveri anziani che alle nove già dormono.
R: Ecco Kagome ha ragione a dire che sei un maleducato.
I: Invece di criticare me pensa a come si comporta il ghiacciolo che ti ritrovi.
Com’era prevedibile suo fratello gli lanciò un’occhiata a dir poco raggelante ma che comunque non fece effetto.
Ridendo, scherzando e battibeccando si fecero le tre e così ognuno decise di tornare a casa propria. Una volta arrivati a casa sprofondarono letteralmente nel sonno per poi svegliarsi solo a tarda mattinata giusto in tempo per pranzare.
Anche i mesi successivi passarono in fretta e in un batter d’occhio era già arrivato il mese di agosto, mese in cui Sango avrebbe portato a termine la gravidanza. Nei mesi precedenti si era scoperto che era in attesa di due gemelli un maschio e una femmina, giusto per non fare preferenze. Per pura coincidenza la nascita dei gemelli coincise con il giorno del loro primo anniversario di matrimonio.
Il parto non fu eccessivamente doloroso infatti Sango aveva fatto solo tre ore di travaglio e, senza troppi sforzi, i gemelli vennero alla luce. Quando Inuyasha e Kagome andarono in ospedale per vedere i bambini, trovarono un Miroku a dir poco esausto come se avesse partorito lui inoltre si teneva la mano come se le dolesse.
K: Ehi Miroku non dirmi che Sango ha già partorito?
M: Sì e la mia mano può confermarlo.
I: Hai assistito al parto e Sango ti ha stritolato la mano, non è forse così?
M: Hai perfettamente ragione.
K: Certo che ha fatto presto e che cavolo solo a me Hitomi mi ha fatto penare sia quando ero incinta e sia quando è nata.
I: Bhe la nostra piccola com’era nella pancia è nella realtà. Ah a proposito Kagome tua figlia ha quasi distrutto il fodero di Tenseiga.
K: Inuyasha mi spieghi perché quando Hitomi combina qualche casino è solo mia figlia? Aspetta hai nominato Tenseiga, oh no ma tuo padre è uscito fuori di senno a far toccare alla bambina quella spada?
I: Calmati hai dimenticato che papà non tiene la spada nel fodero? Piuttosto da questo episodio si vede come ama sua nipote, sappi che mio padre non ci ha mai permesso di toccarla e quando io e Sesshomaru ci abbiamo provato siamo stati in castigo per ben due settimane, niente giochi, niente uscita niente tv ma solo scuola e compiti anche extra perché Sesshomaru gli finiva troppo presto.
K: Accidenti allora dovrò proprio scusarmi.
I: Già però stai attenta ancora mette te in punizione. Comunque Miroku adesso hai due figli un maschio e una femmina come ti comporterai?
K: Aspetta te lo dico io. Scommetto che la femminuccia la rinchiuderai in casa mentre al maschietto insegnerai le tue tecniche da maniaco.
M: Ehi non sono tecniche da maniaco ma sono tecniche di seduzione.
I: Chiamale come vuoi ma tuo figlio sarà un maniaco come te.
M: Seduttore.
K: Va bene hai ragione tu, adesso ci fai vedere i nostri nipotini?
Miroku annuì e così si diressero verso la stanza dove si trovava Sango insieme ai gemelli.
K: Ciao sorellina come va?
S: Alla grande non è stato eccessivamente doloroso considerando che erano due.
K: Certo che hai avuto una bella fortuna praticamente hai due figli ma hai fatto solo nove mesi di gravidanza. Bhe penso che ti bastino?
M: Che assurdità dici io voglio una marea di figli.
S: Tu ma io NO, Kagome credo che mi fermerò qui.
M: Ma Sango.
I: Miroku che cavolo tua moglie ha appena partorito e tu già pensi a volere altri.
S: Già come se dovesse condurre lui le gravidanze.
M: Potrebbero capitarci altri gemelli.
S: Ma sì hai ragione. Miroku potresti venire un attimo qui?
Disse con un sorriso tutt’altro che rassicurante ma ciò sfuggì agli occhi di Miroku in quanto pensava che la sua ipotesi fosse stata apprezzata da sua moglie e che quindi volesse ringraziarlo come si deve, ma non appena si avvicinò Sango li mollò la sua cinquina, era da molto che non gliene riservava una, poi lo tirò per un orecchio sussurrandole qualcosa.
S: Miroku ti ho detto che IO mi fermo qui e se non la smetti per precauzione ti faccio dormire fuori.
Kagome si strinse a suo marito, sua sorella faceva venire i brividi quando faceva così però la invidiava un pochino sia perché adesso aveva due figli e sia perché suo marito insisteva a volerne altri cosa che il suo non aveva intenzione di fare, Inuyasha intuì quello che stava pensando sua moglie perciò la strinse forte dicendo una cosa che la stupì.
I: Ehi cucciola so a cosa stai pensando e per me va bene, quando sarai pronta lo sarò anche io dovrai solo dirmelo.
Kagome baciò forte suo marito, gli era grato per quello che le aveva detto infatti non riuscì a trattenere le lacrime.
K: Ti ringrazio per ciò che mi hai detto non sai cosa significhi questo per me.
I: lo so, per te questa sarebbe la cosa più bella e sappi che lo è anche per me.
K: Ti amo.
I: Anche io.
M: Ehi voi due cosa state confabulando?
I: Niente che ti possa interessare.
Sango invece guardò sua sorella e le fece l’occhiolino segno che aveva capito cosa l’aveva resa così felice e di questo ringraziò mentalmente suo cognato. Dopo un po’ arrivarono anche Rin e Sesshomaru che rimasero lì per poco permettendo alla neo mamma di riposarsi. Mentre ritornavano a casa tutti stavano commentando la nascita dei gemelli però Sesshomaru era più silenzioso del solito ma quando gli altri glielo fecero notare lui negò dicendo che andava tutto bene. Invece il motivo per cui era pensieroso era Rin. Dopo averla accompagnata a casa anche lui tornò nella sua dimora sprofondando sul divano, poco dopo anche suo padre tornò e immediatamente notò lo strano comportamento del figlio.

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Ok miei cari lettori sul capitolo non ho niente da dire, se non quello di perdonarmi per eventuali errori che troverete mi raccomando non esitate a dirmelo. ;). Il capitolo si chiude con un unico quesito: Cos'è che preoccupa il nostro caro Sesshomaru? Cosa centra Rin? Le risposte le troverete nell'ultimo capitolo de "L'anno che mai finira"

RINGRAZIAMENTI:
Scusate se sono ripetitiva ma come sempre ringrazio tutti quelli che leggeranno e recensiranno, in particolar modo chi lo ha fatto con il precedente capitolo.
Vi ringrazio con tutto il cuore.
BACI INU_KA

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Capitolo 58
*** Matrimonio prima parte: LA PROPOSTA ***


In: Figliolo cos’hai che non va?
Se: Niente papà sono solo un po’ stanco.
In: Sesshomaru non dirmi bugie non è vero che sei stanco anche perché oggi non hai lavorato.
Se: Papà hai mai sentito parlare di stanchezza accumulata?
In: Sì ma in tanti anni non ti ho mai visto così e lo sguardo perso che avevi prima non era lo sguardo di una persona stanca. Sai ora che ci penso quello sguardo l’ho già visto sul tuo volto.
Ecco suo padre ancora una volta aveva capito cosa lo stava tormentando.
In: Quello sguardo centra con Rin, ho indovinato?
Se: Cosa te lo fa pensare?
In: Avevi lo stesso sguardo quando volevi chiederle di diventare la tua fidanzata e adesso scommetto che hai di nuovo quello sguardo perché vuoi chiederla in moglie.
Sesshomaru sospirò rumorosamente, come aveva pensato, suo padre aveva capito tutto come al solito, maledizione al suo istinto però dopo ripensandoci bene, suo padre non aveva capito come stava grazie al suo istinto ma bensì perché lui conosceva bene i suoi figli, non era come gli altri padri che nemmeno tentano di farsi rivelare ciò che li rende tristi, arrabbiati, felici o delusi, no loro si limitano solo a credere alla prima parola che gli viene detta mentre suo padre li aveva sempre capiti e aveva sempre il consiglio giusto per risolvere il problema.
Se: Mi arrendo ormai hai capito tutto. Hai ragione voglio chiedere Rin in sposa ma ho paura e non so come fare.
In: Di cosa hai paura? Di un suo NO? figliolo scarta questa ipotesi perché non è minimamente da tenere in considerazione, quella ragazza è persa per te e tu lo sei per lei. Il modo in cui vorrai chiederla in sposa dovrai trovarlo tu perché è una cosa che ti deve venire dal cuore, un consiglio però posso dartelo.
Se: Cioè?
In: Approfitta del suo compleanno, se non sbaglio è tra due settimane?
Se: Sì però mi chiedo, cosa dovrei fare al suo compleanno?
In: Sesshomaru ti ho detto che a questo dovrai trovare tu un modo io non posso dirtelo.
Se: Va bene ho due settimane per trovarne uno in qualche modo lo troverò. Papà ancora una volta ti ringrazio, la mamma è stata fortunata a trovare uno come te.
In: Sesshomaru tu e tuo fratello non siete stati da meno, anche voi siete stati fortunati a trovare due donne come Rin e Kagome come anche loro sono state fortunate a trovare due come voi, però lascia che ti dica una cosa: in questi casi non si tratta di fortuna ma di destino voi siete nati per incontrare loro e loro sono nate per incontrare voi. Come vedi tu e tuo fratello avete trovato la parte che vi completa. Ora devi solo trovare il modo per legare a te quella parte che ti completerà a tutti gli effetti, non che adesso non lo sia è solo che con il matrimonio il vostro legame sarà indissolubile. Ti basta vedere tuo fratello com’è diventato, adesso è l’opposto di quello che conoscevamo e anche tu in parte hai perso quella freddezza che ti isolava dal mondo.
Se: Tu dici? Comunque papà fortuna o destino che sia hai perfettamente ragione Rin è la parte di anima che mi mancava.
Inu sorrise per quello che aveva appena detto suo figlio e questo non faceva che confermare ciò che aveva sempre detto, cioè che suo figlio grazie Rin era cambiato.
In: Visto che ora ne sei consapevole vedi di muoverti.
Se: Papà ma se non accettasse? Non voglio buttare tutto all’aria.
In: Sesshomaru che ti prende non è da te tanta insicurezza, dov’è finito quell’uomo sicuro di se?
Se: In questa situazione è andato a farsi un viaggio.
In: Bhe vedi di farlo tornare. Comunque se non provi non lo saprai mai inoltre non sai nemmeno se Rin sta aspettando proprio questo.
Se: Va bene mi hai convinto in fondo meglio vivere di rimpianti che di rimorsi.
Inu annuì e dopo aver chiacchierato ancora per un po’ si diresse nel suo studio per sbrigare alcune pratiche.
Nel pomeriggio Rin andò da Kagome per passare un po’ di tempo insieme anche perché da quando suo fratello si era sposato spesso rimaneva da sola a casa. Quando arrivò a casa di Kagome fu travolta da una furia in miniatura, da quando Hitomi aveva cominciato a camminare non si fermava mai.
K: Oh Rin scusa ma a volte non riesco proprio a fermarla anche se è piccola è più veloce di me.
R: Non hai niente di cui scusarti anzi è bello essere accolti così dalla mia quasi nipotina.
K: Perché quasi? Lei è la tua nipotina anche se è acquisita.
R: Bhe perché io sono solo fidanzata con tuo cognato.
K: Fidati tra non molto diventerai una No Taisho a tutti gli effetti.
R: Tu dici? Mi dispiace dirtelo ma secondo me Sesshomaru non ha proprio intenzione di sposarsi.
K: Dai non è vero e secondo me non ci vorrà molto, chissà forse adesso sta cercando un modo per chiedertelo. Sai benissimo che Sesshomaru in questi casi non è per niente bravo a parole.
R: Hai ragione ma se non me lo chiede lui non posso chiederglielo di certo io, ecco perché non sarò mai sua moglie.
K: Uffa ma tutte la stessa cosa dite? Anche Sango, prima che Miroku le chiedesse di sposarlo, la pensava come te e adesso guardali sono sposati e hanno anche due figli. Diciamo che Miroku ha trovato un modo un po’ particolare per chiederglielo però come vedi c’è riuscito anche senza dirglielo di persona, fidati se ti dico che Sesshomaru farà altrettanto.
R: E come?
K: Questo non lo so ma ti ripeto che secondo me sarà così.
R: Lo spero.
K: Eddai sono sicura che non ci vorrà molto.
R: Scusa come fai a dirlo? Non avrai mica lo stesso potere di Inuyasha.
K: Eh!
R: Mi riferisco al suo istinto canino, Sesshomaru dice che non si è mai sbagliato.
K: Ah ti riferisci a quello, comunque stai attenta perché quella è una caratteristica dei No Taisho.
R: Me ne sono accorta con Sesshomaru non posso fare niente di nascosto perché subito lo capisce.
K: Rin in questi casi non si tratta di istinto ma è l’amore che ti fa vedere il tuo partner come un libro aperto è per questo motivo che Sesshomaru capisce tutto quello che stai facendo o provando.
R: Kagome ma ti sei mangiata un libro sull’amore? Oggi dici cose strane.
Kagome sbruffò facendo la finta offesa ma non ci riuscì per molto perché poco dopo scoppiò a ridere. Parlarono così tanto che non si accorsero di che ora era fino a quando non sentirono la voce di Inuyasha  che fece sobbalzare Kagome costringendola a cercare il primo orologio per vedere l’orario.
K: Accidenti com’è tardi. Inuyasha perdonami ma parlando non mi sono resa conto di quanto fosse tardi. Mi dispiace non ho ancora cucinato.
R: Scusa è colpa mia sono stata io a metterla in chiacchiera.
Inuyasha guardava le ragazze ormai non ci capiva più niente per quanto veloce stavano parlando.
I: Ehi ragazze calmatevi io non ho detto niente, ho detto solo buonasera.
Poi si avvicinò a sua moglie e l’abbracciò dandole un bacio sulla fronte.
I: Amore non sei la mia schiava, non è un problema se non è pronto niente per cena vuol dire che ordineremo qualcosa, e poi anche tu hai diritto a concederti un po’ di relax. So che con Hitomi non hai un momento per te adesso che è tranquilla perché non dovresti approfittarne.
K: Grazie, dai ora vedo di preparare qualcosa di veloce sicuramente dopo una giornata di lavoro sarai stanco e affamato.
I: Stai tranquilla ho detto che ordiniamo qualcosa quindi stai seduta e continua a fare quello che stavi facendo io vado dalla mia principessa.
Kagome sorrise e per ringraziarlo gli diede un bacio a stampo. Era vero suo marito non aveva mai preteso niente da lei anzi spesso la rimproverava perché non stava mai ferma però ogni cosa che lei faceva la faceva volentieri. La voce di suo marito la ridestò dai suoi pensieri.
I: Kagome comunque per risponderti a quello che hai detto prima io più che stanco e affamato sono annoiato.
Disse assumendo un’espressione alquanto maliziosa alchè Kagome arrossì, aveva capito perfettamente come suo marito aveva intenzione di scrollarsi di dosso la noia però pensò anche che assecondandolo si sarebbe fatta perdonare per non aver preparato la cena.
Quando Rin se ne andò ordinarono delle pizze e dopo aver cenato sistemarono un po’ la cucina e misero la bambina a dormire poi si misero a letto e lì Inuyasha potè porre rimedio alla giornata noiosa che aveva avuto e il suo modo era proprio quello che aveva pensato sua moglie, che nel frattempo aveva chiesto di nuovo scusa a suo marito ma lui non accettò le scuse e le diede un piccolo pugno sulla testa perché come aveva già detto, lei non aveva niente da farsi perdonare. Poco dopo sprofondarono in un sonno profondo cosa che qualcun altro stava cercando disperatamente di fare ma senza raggiungere il suo obiettivo, questo altri non era che Sesshomaru che continuava a cercare un modo per fare la sua proposta di matrimonio. Senza che se ne accorgesse si erano fatte le 7:00 e ciò significava che era il momento di alzarsi per andare al lavoro ovviamente senza aver chiuso occhio nemmeno per un minuto ma ciò non gli impedì di essere efficiente sul lavoro inoltre quel giorno avrebbe trovato finalmente un modo per chiedere in sposa la sua ragazza, e tutto grazie a Key che era un suo paziente. Quel giorno Key festeggiava il suo compleanno e ovviamente non era certo uno dei suoi migliori visto il posto in cui si trovava ma comunque la sua ragazza trovò il modo per non farglielo pensare, infatti aveva chiesto ai medici il permesso di poter organizzare una piccola festa per il suo ragazzo nella sala di attesa, i medici aveva acconsentito anche perché nel reparto di neurologia i pazienti non erano in gravissime condizioni infatti molti di loro parteciparono alla festa inoltre la sala d’attesa era distante dalle stanze del reparto, alla festa furono invitati anche i medici che accettarono di partecipare però decisero di alternarsi per non lasciare scoperto il reparto nel caso fosse giunta qualche emergenza. Fu proprio a quella festa, precisamente al taglio della torta, che Sesshomaru trovò il modo per fare la sua proposta. Mancavano pochi giorni al compleanno di Rin, Sesshomaru dopo aver trovato il modo per chiederla in sposa si dedicò alla preparazione infatti tutto doveva essere perfetto anche perché questo gli avrebbe permesso di fare la sua proposta senza dover usare le parole soprattutto perché con quelle non era particolarmente bravo.
Finalmente il giorno del compleanno di Rin arrivò e se da una parte Sesshomaru era felice che fosse arrivato, dall’altra parte era a dir poco nervoso tanto che se avesse voluto assumere qualche tranquillante questo non gli sarebbe bastato. Decise di iniziare con una sorpresa infatti come prima cosa quando la andò a prendere a casa sua la fece salire in auto e le mise una benda per coprirli gli occhi in modo tale da impedirle di capire dove si stavano dirigendo e sarebbe stato da quel luogo che sarebbe iniziato davvero il suo piano. Una volta arrivati a destinazione Sesshomaru le tolse la benda e quando Rin vide dove si trovavano per poco non scoppiava a piangere infatti cercò di controllarsi limitandosi a gettarsi al collo del suo ragazzo dandogli un bacio profondo.
Il luogo dove si trovavano era il posto di cui Sesshomaru era particolarmente geloso infatti quello era il locale dove andava con i suoi genitori quando sua madre era ancora in vita. Dal giorno in cui le aveva mostrato quel posto poche volte vi erano ritornati se non nelle grandi occasioni. Sesshomaru per farla riprendere dallo shock la chiamò più volte e quando finalmente si decise a rispondere entrarono nel locale sedendosi al loro solito tavolo che per questa occasione Sesshomaru lo aveva prenotato infatti sopra di esso vi era un biglietto che indicava la prenotazione. Quel tavolo non era stato scelto solo perché era molto appartato ma anche perché era quello dove si sedeva con i suoi genitori dunque per lui era molto importante e adesso lo sarebbe stato ancora di più sempre che la cosa andasse a buon fine. Sesshomaru per tutta la durata della cena aveva la gamba che tremava, la stessa cosa era successa a suo fratello quando doveva annunciare le sue nozze con Kagome, in quell’occasione lo aveva preso in giro ma adesso lo capiva alla perfezione. Avevano quasi finito di mangiare infatti mancava solo il dolce, Sesshomaru trovò la scusa di andare in bagno ma invece di andare lì si recò nella cucina del locale dove si fece dare la scatola che aveva dato quando erano arrivati ovviamente all’insaputa di Rin. Ritornò al tavolo con la scatola ma prima che Rin la aprisse le diede una scatola più piccola infatti con quello che c’era dentro avrebbe dovuto dare la risposta alla scatola grande. Rin eseguì quello che gli aveva detto infatti per prima cosa aprì la scatola piccola dove c’era un anello con un piccolo diamante e vicino vi era attaccato un biglietto.
R: “Con questo risponderai”. Sesshomaru che significa?
Se: Aprendo la scatola grande lo capirai.
Rin si affrettò ad aprire la scatola grande e quando vide ciò che vi era al suo interno comprese il significato del biglietto, dentro vi era una torta con su scritto “ Rin mi vuoi sposare?” poi più in giù vi erano due caselle: in una c’era scritta la data di nascita di Rin mentre nell’altra casella c’era scritta, insieme alla data di Rin, anche la data di nascita di Sesshomaru. Dopo aver letto la prima frase Rin comprese subito cosa significavano, in pratica quella dove vi era scritta la singola data equivaleva ad un NO mentre quella che recava le due date sarebbe stato un SI’ in quanto significava che lei avrebbe continuato a vivere con lui dunque il contenuto della scatola piccola aveva il compito di fungere da penna. Alla fine Sesshomaru aveva trovato il modo di fare la sua proposta senza usare le parole e di conseguenza anche Rin non avrebbe dovuto usarle ma doveva solo porre l’anello sulla casella che equivaleva alla sua risposta. Rin cercò di trattenere le lacrime perché voleva tenerlo sulle spine infatti Sesshomaru vedendo che Rin non aveva avuto nessuna reazione, pensava che la risposta alla sua proposta sarebbe stata negativa e quando Rin si alzò dalla sedia, lì lo sconforto si fece avanti e quel gesto così semplice era la conferma ai suoi timori. Era così preso dai suoi pensieri che non si accorse che Rin era proprio dietro di lui, se ne rese conto solo quando vide una benda davanti ai suoi occhi.
Se: Eh ma che stai facendo?
R: Shhhhh! Non fare domande e soprattutto non sbirciare.
Sesshomaru era sempre più confuso non capiva il senso di quel gesto ma decise comunque di stare al gioco poi gli venne in mente che forse Rin lo aveva bendato per potersene andare senza che lui la vedesse, mentre era assorto nei suoi pensieri Rin era ritornata al suo posto per poter mettere l’anello sulla casella che indicava la sua scelta poi voltò la torta in direzione del ragazzo e si posizionò nuovamente dietro di lui togliendoli la benda a quel gesto Sesshomaru sussultò. Dunque Rin era ancora lì ma adesso temeva per cosa avrebbero visto i suoi occhi, quando fu libero dalla benda il suo sguardo cadde immediatamente sul tavolo precisamente sulla torta e quando lesse la risposta gli fu difficile mantenere la calma. Rin era ancora dietro di lui ma ben presto si ritrovò sulle sue gambe e le diede un lungo e tenero bacio incurante della gente che li guardava, quel momento era troppo importante per curarsi di simili sciocchezze. Rin aveva dato la sua risposta e aveva deciso di dividere la sua vita con lui per sempre, mettendo l’anello sulla casella che recava entrambe le date.
Dopo essersi staccati da quel bacio intenso entrambi avevano gli occhi lucidi. Una simile cosa la si poteva aspettare da una sentimentale come Rin ma non da un tipo freddo come Sesshomaru, però la situazione lo aveva emozionato a tal punto da fargli abbattere quel muro che lo divideva dalle sue emozioni. Dopo essersi ripreso guardò la ragazza negli occhi riuscendo a mormorare un semplice “grazie”.
Dovevano tagliare la torta ma Rin si rifiutò di farlo, voleva portarsela a casa anche se non ci sarebbe voluto molto tempo, prima che inacidisse. Quando uscirono dal locale Sesshomaru diede un ultimo sguardo a quel luogo ringraziando mentalmente sua madre per averlo aiutato in quell’impresa. Verso il tardi Sesshomaru accompagnò Rin a casa sua, ma lo avrebbe fatto ancora per poco perché in futuro quando l’avrebbe accompagnata a casa lui non sarebbe andato via ma sarebbe rimasto lì con lei. Dopo anche lui tornò a casa sua e nonostante avesse la sua solita espressione suo padre, come sempre, notò che quello non era il solito Sesshomaru.
In: Buonasera! Come è andata la serata?
Se: Bene, papà come mai me lo chiedi?
In: Perché sei diverso dal solito non so hai un’espressione più serena e felice mentre quando sei uscito eri un fascio di nervi infatti se non te ne sei reso conto io non ti ho rivolto nemmeno la parola.
Se: Non è successo niente com’ero prima così sono adesso.
In: Bugiardo! Dimmi la verità hai messo in pratica il mio consiglio, ho ragione?
Sesshomaru sospirò, era inutile continuare a mentire anche perché suo padre non lo avrebbe lasciato in pace finchè non avesse confessato.
Se: E va bene hai indovinato. Ho chiesto a Rin di sposarmi.
In: Evvai lo sapevo, e bravo il mio figliolo. Allora cosa ti ha risposto? Anche se già lo so però voglio sentirlo da te.
Se: Ha detto di….. Si’.
Disse facendo un sorriso a trentadue denti, suo padre si sorprese nel vedere quel sorriso stampato sul suo viso ma era più che normale che anche uno freddo come lui cedesse in simili situazioni. Inu abbracciò suo figlio e si mise a piangere per l’emozione.
In: Sono fiero di te hai visto che alla fine hai trovato il modo per chiederla in sposa. A proposito come hai fatto?
Sesshomaru era un po’ imbarazzato a raccontarglielo ma doveva riconoscere che in parte era anche merito di suo padre che lo aveva spronato a fare la sua proposta. Così raccontò come erano andate le cose: raccontò del posto dove l’aveva portata, della torta, dell’anello, di come si sentiva mentre attendeva la risposta e infine della gioia che aveva provato quando vide dov’era l’anello.
Ad ogni parola che diceva, Inu era sempre più fiero di suo figlio certamente aveva avuto un modo singolare per fare la sua proposta ma sapeva che quella era l’unica maniera per compiere un simile passo senza usare le parole e questo sicuramente lo aveva aiutato parecchio in quanto lui non era particolarmente bravo nel pronunciare simili frasi e quindi o per l’imbarazzo o per orgoglio non ci sarebbe riuscito.
Se: Papà ti ringrazio per avermi spronato sono sicuro che se non lo avessi fatto mi starei ancora chiedendo se chiederglielo o meno.
In: Sesshomaru in fondo al tuo cuore hai sempre saputo quale sarebbe stata la sua risposta ma purtroppo il tuo cervello te lo impediva riempiendoti di “se” e di “ma”, per questo eri così insicuro.
Sesshomaru sorrise e posò la mano sulla spalla di suo padre ringraziandolo ancora una volta prima di andare in camera sua.
Intanto Rin appena tornata a casa corse nel salone dove si trovavano i suoi genitori che la videro più felice e raggiante del solito.
Ta: Rin come mai sei così felice?
R: Mamma papà guardate.
Rin mise la torta davanti ai loro occhi e suo padre appena la vide per poco non svenne mentre sua madre si commosse abbracciando la sua bambina.
Ta: No non ci posso credere, Rin dimmi che hai detto NO.
R: No.
Ta: Oh siano ringraziati i Kami.
R: Papà il “no” era riferito alla tua domanda io a quella di Sesshomaru ho detto “SI’”.
Ta: Noooooo la mia bambina, così giovane.
R: Papà non sono più una bambina ho ventiquattro anni.
Ta: Sei troppo piccola devi ancora conoscere le meraviglie della vita.
Na: Taiga rassegnati la nostra Rin non è più una bambina, adesso è una vera e propria donna. Sapevi benissimo che un giorno sarebbe arrivato questo momento.
Ta: Sì ma non così presto. Non possono portarmela via.
R: Oh santo cielo povera me se sapevo che nascere femmina significava sentire certe cose avrei preferito mille volte nascere maschio infatti con Miroku non hai fatto tutte queste storie e lui aveva la mia stessa età.
Ta: Non è la stessa cosa Rin non puoi farmi questo.
Na: Taiga adesso smettila, per una volta fai l’adulto e sii felice per tua figlia senza fare tante storie.
Ta: E va bene Rin hai la mia benedizione.
Rin si gettò al collo di suo padre e lo abbracciò forte.
R: Grazie, grazie, grazie. Questo è il mio più bel compleanno.
Ta: Quando saranno le nozze? Così mi preparo mentalmente.
Na: Taiga smettila!
R: Papà non lo so in fondo poche ora fa Sesshomaru mi ha fatto la sua proposta comunque non credo prima della laurea.
Il giorno successivo decisero di pranzare tutti insieme così da poter dare la notizia del loro matrimonio, entrambi non sapevano che i rispettivi suoceri ne erano già a conoscenza e ciò rese Sesshomaru alquanto nervoso perché immaginava che Taiga avrebbe fatto una delle sue solite commedie. Aveva la gamba che tremava e sfortunatamente accanto a lui era seduto suo fratello che sicuramente a breve avrebbe detto una delle sue, ma ad iniziare non fu lui ma bensì sua moglie che era piuttosto convinta di quello che stava per dire.
K: Scusate, anche voi sentite il tavolo che trema?
Poi si rivolse a suo marito con sguardo preoccupato.
K: Inuyasha prendi la bambina e comincia ad uscire.
Kagome si era alzata ma la mano di suo marito la bloccò facendola risedere.
I: Kagome non c’è nessun terremoto è solo l’idiota al mio fianco che lo sta simulando se guardi sotto il tavolo vedrai che ha la gamba che trema da quando ci siamo seduti e se non la smette finirà col farmi vomitare l’intero pranzo.
Sesshomaru cercava di camuffare la cosa ribattendo a quello che stava dicendo suo fratello.
Se: Ehi ma che idiozie stai dicendo?
I: Tzè, guarda la tua gamba e vedrai che ho ragione.
Sesshomaru sapeva che suo fratello aveva ragione ma decise comunque di non calcolarlo infatti gli diede solo uno schiaffo dietro al collo per farlo smettere così dopo ripresero a mangiare e da quel momento cercò di tenere sottocontrollo la sua gamba che finalmente aveva deciso di stare ferma soprattutto quando Rin gli disse che i suoi genitori erano già al corrente della cosa così anche lui le disse che suo padre lo sapeva. Ora che entrambi erano più tranquilli continuarono a pranzare ma cercando sempre le parole per poterlo dire al resto della famiglia, cosa estremamente difficile per uno come Sesshomaru. Dopo il caffè i futuri sposi dovevano annunciare le loro nozze, Rin per attirare l’attenzione di tutti fece rumore battendo un cucchiaino contro un bicchiere e dopo aver ottenuto la loro attenzione si alzò facendo alzare anche Sesshomaru.
R: Ehm da dove posso cominciare…. Ah sì, allora i nostri rispettivi genitori già lo sanno quindi….
Sesshomaru la interruppe facendo una delle sue solite battute per allentare la tensione.
Se: Restate solo voi idioti da mettere al corrente.
Tutti lo guardarono truce per come li aveva chiamati e suo padre intervenne in loro difesa.
In: Sesshomaru se state per dire quello che penso allora sei un gran maleducato quindi ti conviene prima chiedere scusa altrimenti nessuno ti darà più ascolto.
Se: Non chiederò mai scusa perché quello che ho detto è vero e comunque chi vuole ascoltare mi ascolta altrimenti può anche mettersi i tappi nelle orecchie.
Si capiva che era teso e quindi solo così avrebbe allentato la tensione ma comunque stava esagerando.
R: Sesshomaru smettila.
Se: E va bene.
R: Quello che Sesshomaru ha educatamente cercato di dirvi e che abbiamo deciso di…
Se: Sposarci.
Sesshomaru lo disse velocemente per poi voltare il capo dall’altro lato per non incrociare lo sguardo di nessuno.
Tutti urlarono per la gioia ma subito dopo qualcuno li deliziò con le loro battutine.
I: E bravo il nostro ghiacciolo, papà adesso l’estate ti tocca accendere i climatizzatori visto che lui se ne va.
M: Oh no ora il congelatore sarà per sempre presente a casa dei miei genitori.
S: Miroku sono sette anni che lui è presente in quella casa quindi tieni la bocca sigillata prima di dire altre cretinate.
M: Amore ma ci pensi? Quando avranno dei figli ci toccherà avere tanti siberini in giro che ci chiameranno zii.   
Sango sospirava mentre ascoltava le stupidaggini che diceva suo marito.
S: Ah povera me che male ho fatto per avere un marito così imbecille?
K: Gli hai detto sì, ora non lamentarti.
S: Non ero in me ero posseduta.
K: Anche quando hai fatto i figli eri posseduta?
Al suono di quella frase Sango, nonostante fosse diventata rossa, riuscì comunque a rispondere.
S: Quella è l’unica cosa bella.
M: Sanguccia se ti sono piaciuti così tanto posso dartene altri.
Sango strinse la mano fino a formare un pugno per poter colpire suo marito.
In: Certe cose non cambiano mai.
Ta: Già, possono anche avere qualche anno in più, sposarsi e avere figli ma restano sempre quelli di una volta.
In: E dimmi, anche tu sei rimasto quello di una volta?
Na: No perché la sottoscritta lo tiene a freno.
Gli altri sentendo quel discorso scoppiarono a ridere e sia Rin che Sesshomaru li ringraziarono mentalmente, se non altro adesso l’attenzione era concentrata su altri argomenti ma come si suol dire “mai cantare vittoria troppo presto”, infatti ci pensò Kagome a riportare l’attenzione su di loro.
K: E quando avete intenzione di sposarvi?
R: Non lo sappiamo ancora.
Se: Sicuramente dopo che Rin avrà terminato gli studi.
S: Ottima decisione.
I: Figurati se non eri d’accordo.
S: Ehi vedi che tutti abbiamo terminato gli studi prima di sposarci.
Se: Fortuna che in mezzo a tutti questi imbecilli c’è qualcuno intelligente.
K, I, M: Ehi!
Se: Kagome mi dispiace è riferito soprattutto a loro due.
Disse indicando suo fratello e Miroku.
Se: Sfortunatamente uno di questi è tuo marito.
K: Che se non ricordo male è anche tuo fratello.
Se: Non per mia scelta.
Poi voltò lo sguardo rivolgendosi a suo padre.
Se: Papà il giorno che lo avete concepito, tu e la mamma non potevate andarvi a fare una passeggiata?
In: No eravamo appena tornati dalla vacanza.
Tutti rimasero sorpresi, nessuno si aspettava che avrebbe risposto ad una domanda del genere soprattutto se si pensava all’epilogo che aveva avuto quel concepimento, ma da quello che si poteva vedere Inu in quel momento non ci pensava anche perché per lui entrambi i figli erano la cosa più preziosa che avesse mai avuto, anche se per avere uno di questi aveva perso sua moglie ma il momento era troppo gioioso per pensarci. Superato lo stupore iniziale Sesshomaru continuò.
Se: Di solito quando si torna dalle vacanze si è stanchi e quindi si dorme.
M: Sesshomaru quando si è giovani la stanchezza non esiste.
Se: E un maniaco come te è esperto di queste cose.
In: Bhe comunque ti abbiamo fatto un regalo.
Se: Potevate risparmiarvelo.
I: Scusate state parlando di me come se fossi un oggetto piuttosto che una persona.
Se: Più che una persona tu sei un’idiota.
R: Cosa ne dite di smetterla?
I: Lui ha iniziato.
R: E tu smettila e non dargli corda o non la smetterà mai.
Se: Riiin.
Dopo un po’ Kagome prese da parte Rin per poter parlare da sola con lei senza dover sentire stupide battute.
K: Rin cosa ti avevo detto? Lo sapevo che non ci sarebbe voluto molto tempo prima che ti chiedesse di sposarlo.
R: Già, comunque adesso ho la conferma che hai lo stesso potere di tuo marito.
K: Forse, comunque anche io ho una cosa bella da dirti.
R: Dai dai dai dimmelo sono curiosa.
K: Se mi fai parlare.
R: Scusa ma lo sai come sono.
K: Purtroppo. Sai Inuyasha ha detto che è d’accordo ad avere un altro figlio, questo lo sapevi ma non sai che quando Sango ha partorito in ospedale mi ha detto che quando sarò pronta ad averlo devo solo dirglielo e anche lui lo sarà.
R: Whuau, questa è una splendida notizia. Scusa cosa aspettavi a dirmelo? I gemelli hanno già otto mesi e tu me lo dici solo adesso.
K: Ehm, perdonami ma mi è passato di mente.
R: Ti sei dimenticata di dirmi una cosa così bella? Cattiva.
K: Eddai non prendertela. Comunque avevi ragione Inuyasha era solo spaventato per quello che mi stava succedendo quando è nata Hitomi.
R: Visto? In fondo Hitomi era nata da poco quando Inuyasha ha detto di non volere altri figli.
K: Sì hai ragione. Visto che anche tu hai lo stesso potere dei No Taisho?
Disse abbracciandola.
R: E quando hai intenzione di averlo?
K: Ehi che domande sono queste? Sono cose personali e poi non mi piace programmarle altrimenti si perde il bello della sorpresa. Però ora che ci penso forse mi conviene aspettare le vostre nozze altrimenti sembrerò una balena quindi muovetevi.
R: Bhe sicuramente non prima della mia laurea quindi mi sa che per quest’anno vi conviene stare fermi.
Intanto alle spalle delle ragazze era arrivato Inuyasha che aveva ascoltato solo l’ultima parte della frase di Rin.
I: Chi dovrebbe stare fermo per quest’anno?
K, R: Inuyashaaaa!
R: Da quanto tempo sei qui?
I: Non preoccupatevi ho ascoltato solo l’ultima parte di quello che hai detto. Comunque a chi era riferito?
K: Inuyasha non sono cose che ti interessano, andiamo.
I: Eddai, allora se non vuoi dirmelo vuol dire che stavate parlando male di me.
K: Sì stavamo dicendo di quanto tu sia impiccione. Scusa tu sei qui?
I: Sì ma da quel che vedo non ne sei molto felice.
K: Stupido voglio solo sapere dov’è Hitomi.
I: L’ho venduta.
Kagome per non fargli dire altre sciocchezze gli diede un pizzico sulla guancia e solo  così Inuyasha si decise a rispondere.
I: E va bene non c’è bisogno di pizzicarmi.
Mentre i genitori erano intenti a punzecchiarsi, Inuyasha si sentì stringere la gamba e chinando la testa vide che si trattava della sua piccola principessa con al seguito il suo caro nonno. Ormai la piccola aveva quasi tre anni ed era una vera e propria peste spesso riusciva a scappare anche se intorno a lei c’erano i No Taisho al completo cosa che successe quando era curiosa di vedere il cane del papà, fortunatamente Achiko era piuttosto tranquilla e si faceva fare tutto infatti la piccola non ebbe alcuna paura nel ritrovarsi davanti un cane che era il doppio di lei infatti quando i genitori la trovarono era in groppa al cane che quando vide il suo padrone fu felice visto che le tolse la piccola di dosso ma da quel giorno Hitomi era diventata la tortura di quel povero cane.
Ora stava tirando la gamba del suo papà affinché la prendesse in braccio cosa che Inuyasha fece più che volentieri ormai lui viveva solo per la sua famiglia, Kagome e Hitomi per lui erano tutto e nessuno doveva permettersi di dire o fare qualcosa contro di loro.
I: Visto mammina dov’è la mia principessa? Era con il nonno ma adesso è con il suo papà.
K: Tua principessa! Uffa a volte Hitomi non sembra nemmeno mia figlia, lei va quasi sempre dal papà.
Disse rivolgendosi al suocero poi si rivolse alla sua bambina.
K: Non è forse così piccola peste?
H (Hitomi): Papà è bravo.
K: E perché la mamma è cattiva?
H: Tu mi fai sempre male i capelli, tu cattiva. Anche con papà fai la monella.
K: E perché sarei monella con papà?
Disse guardando il marito, era chiaramente convinta che lui centrasse qualcosa con ciò che stava per dire Hitomi.
H: Perché anche a papà fai male i capelli, lo ha detto lui.
Inuyasha cominciò ad arretrare perché era sicuro che sua moglie non avrebbe lasciato passare la cosa.
K: Ah sì, papà ha detto così? Hitomi devi dire a papà che nonno e zio Sesshomaru hanno anche loro i capelli lunghi, anzi a tuo nonno sono ancora più lunghi, ma se li lavano da soli senza fare storie e digli che dalla prossima volta se li lava da solo.
Hitomi ascoltava con attenzione ciò che diceva sua madre per poterlo riferire al suo papà e quando la mamma finì di parlare guardò suo padre e lo strinse dandoli un bacio poi cominciò a riferire quello che le aveva detto la madre.
H: Papà hai visto come sono brava? Adesso mamma non ti farà più male ai capelli.
Disse saltellando tra le braccia del papà mentre Kagome continuava a guardarlo in malo modo.
I: Hitomi certe cose non devi dirle a mamma perché poi si arrabbia con papà. Vedi come mi sta guardando.
H: No papà, mamma ti sgrida sempre ma ti vuole tanto bene perché ti dà tanti bacini.
Inuyasha e Kagome arrossirono per quello che aveva detto la loro bambina mentre gli altri la guardavano stupiti, quella bambina era più sveglia e più intelligente dei suoi coetanei.
I: E brava la mia principessa però queste cose non si dicono quando ci sono altre persone.
Disse scombinandole i capelli.
H: Noooo papà così si fanno i nodi poi mamma mi fa di nuovo la bua.
I: No non ti preoccupare per oggi abbiamo finito con i capelli, vero mamma?
K: Mmmm non lo so.
H: No no no no mamma faccio la brava pettina i capelli di papà.
Disse tirando una ciocca argentea dei capelli del padre.
I: Hitomi cosa dici se mamma pettina i capelli di papà poi gli fa tanto male.
H: Papà mi vuoi bene?
Disse facendo gli occhioni dolci Inuyasha non resisteva a quello sguardo ma anche se non lo avesse guardato in quel modo la risposta non sarebbe cambiata.
I: Ma certo principessina.
Disse sorridendo e dando un bacio sulla fronte di sua figlia.
H: E allora fatti pettinare tu così mamma si stanca e non pettina i miei.
Tutti scoppiarono a ridere, la bambina era piuttosto furba nonostante avesse solo tre anni, inoltre sapeva come fregare suo padre come anche il resto della famiglia ormai gli aveva pesati tutti.
I: Traditrice.
H: Eddai papà.
Disse facendo gli occhi da cane bastonato senz’ombra di dubbio questa era una cosa che aveva imparato dalla mamma che ogni volta che chiedeva un favore se lui non accettava faceva lo stesso sguardo della figlia, e questo lo faceva cedere all’istante.
K: Per questa volta lascio stare ma la prossima volta che sento una cosa del genere vi do una bella punizione.
In: Inuyasha mi dispiace per te non so quanto ti sia convenuto farti una famiglia di sole donne. Queste ti mettono KO in un secondo.
I: Inconvenienti matrimoniali, però non posso negare che quando sono tranquille sono la cosa più bella che ho.
Disse abbracciando sua moglie e stringendo più forte la sua bambina che di rimando gli diede un bacio forte sulla guancia.
K: Questo è il suo modo di chiedere scusa e di addolcirmi ogni volta che mi fa arrabbiare. Inu scommetto che questo glielo hai insegnato tu.
In: Io? No non centro niente non sono stato io.
Disse voltando lo sguardo sorridendo.
K: Sì come no, però mi va bene così.
Mentre stavano parlando Hitomi si avvicinò all’orecchio del padre per dirgli una cosa che gli altri non dovevano sentire.
H: Papà me lo fai un bel regalo? Prometto di non fare più i capricci.
I: Dimmi.
H: Parò mamma non lo deve sapere perché poi si arrabbia.
I: Va bene.
Disse incrociando le dita per dire a sua figlia che avrebbe mantenuto la promessa.
H: Zia Sango e zio Miroku hanno due bimbi, perché tu e mamma solo uno? Anche io lo voglio però una femminuccia, la compriamo?
I: Hitomi non si comprano le sorelline e per averne una dobbiamo chiederlo anche a mamma perché papà da solo non ce la fa.
H: Mamma conserva la paghetta che mi dà nonno se prendi anche quelli ce la fai.
Inuyasha si mise a ridere per l’incredibile storia che sua figlia si era inventata però quello che lui le aveva detto era vero senza l’aiuto di sua moglie non avrebbe mai potuto dare una sorellina alla sua principessina. Kagome aveva notato che suo marito e sua figlia stavano parlando in silenzio per non farsi sentire ma lei lo stesso era curiosa di sapere cosa si stavano dicendo quei due, di solito quando lo facevano non era mai una cosa buona perché spesso si trattava di contraddire quello che lei aveva detto.
K: Ehi voi due cosa state tramando? Voglio sperare che non stiate organizzando una vendetta nei miei confronti.
I: No ti sbagli non stiamo tramando niente contro di te.
K: E allora?
H: E’ un segreto tra me e papà.
K: Ah sì!
Disse avvicinandosi all’orecchio del marito per dirgli una cosa che non era il caso di far sentire ad altri.
K: Sono sicura che tu me lo dirai e conosco un metodo infallibile per farti parlare.
Disse in tono malizioso, infatti quando Inuyasha la sentì sgranò gli occhi e arrossì.
I: N..N… Non vale-
K: Oh sì che vale, in amore e in guerra tutto è lecito.
I: Vedremo.
K: E’ una sfida? Ma sappi che hai perso in partenza.
In: Ehm ragazzi vi siete dimenticati di me?
K: Scusa ma tuo figlio e tua nipote mi nascondono qualcosa e quando lo fanno non è mai un buon segno.
Poi dopo un po’ Hitomi si rivolse al padre.
H: Papà posso chiedere a nonno quella cosa?
Inuyasha si affrettò a rispondere a sua figlia non poteva di certo permetterle di chiedere una cosa del genere al nonno.
I: Noooo non puoi chiederlo a nonno perché lui è molto impegnato e non può.
In: Cosa non potrei? Vedi che ho sempre tempo per la mia nipotina e gli impegni possono essere rimandati.
I: Papà fidati questa volta è una cosa fuori dalla tua portata.
In: Mmmm se lo dici tu.
K: Allora facendo i conti se tu non puoi e nemmeno tuo padre può la cosa è grave ma forse ho capito di cosa si tratta però se la signorina non vuole dirlo alla sua mamma allora non posso farci niente.
Mentre continuavano a parlare Hitomi si addormentò sulla spalla del padre e guardando l’orologio constatarono che si era fatto piuttosto tardi così decisero di tornare a casa loro così come anche Sango e Miroku con i loro bambini anche Rin con i suoi genitori tornò a casa sua.
Ora che tutti sapevano del loro futuro matrimonio, sia Rin che Sesshomaru erano più tranquilli, sapevano sin dall’inizio che qualcuno avrebbe fatto le solite battutine ma non se la presero, in fondo quello era il bello delle loro famiglie ossia l’allegria e la spontaneità  e il fatto di fare l’offeso era il loro modo per far capire che si stavano divertendo.
Dopo l’annuncio restava da decidere la data per poter dare il via ai preparativi, era già stato stabilito che le nozze non sarebbero avvenute prima della laurea di Rin però mentre ci stava pensando, a Sesshomaru venne in mente un’idea ma doveva chiedere a Rin se era d’accordo, glielo avrebbe chiesto la prossima volta che si sarebbero visti.
Intanto Sango e Miroku erano arrivati a casa loro e immediatamente misero i gemelli nelle loro culle che durante il tragitto erano crollati, dopo aver sistemato i piccoli toccò ai genitori crollare sul letto.
S: Dimmi la verità, non sei felice per tua sorella?
M: Certo che lo sono però se ti riferisci a quello che ho detto prima bhe non ho resistito a prendere in giro Sesshomaru, sai che mi diverto a farlo.
S: Lo avevo capito ma dovevo comunque farti smettere prima che toccassi qualche tasto di cui ahimè sei un grande esperto. Bhe direi che dopo il loro matrimonio siamo tutti sistemati anche se oggi ho avuto uno strano presentimento.
M: Brutto o buono?
S: Direi più che buono, ho come la sensazione che presto mia sorella e Inuyasha ci faranno l’onore di darci un altro nipotino e scommetto che sarà prima del matrimonio.
M: E cosa te lo fa pensare?
S: Quando Hitomi era in braccio a suo padre, ha guardato e indicato i gemelli e poi parlava nell’orecchio del padre dopo anche lui ha guardato i nostri figli e con il capo ha fatto un no dispiaciuto. Lì ho avuto come la sensazione che Hitomi stesse chiedendo a su padre una sorellina e lui ha dovuto dirle no.
M: Accidenti e tu hai capito tutte queste cose grazie a dei semplici gesti?  Sango se le cose staranno davvero così, puoi fare la detective altro che dottoressa.
S: Forse hai ragione ma comunque amo il mio lavoro e non lo cambio con nulla al mondo.
Detto questo gli diede un bacio per poi addormentarsi tra le braccia del suo amato che vedendola così sorrise, sembrava davvero una bambina.
Invece in un’altra casa qualcuno cercava di estorcere un segreto. Kagome appena arrivati a casa aveva messo la bambina nella culla ormai dormiva profondamente e nemmeno le cannonate sarebbero riuscite a svegliarla questa era una caratteristica che aveva preso dalla madre infatti lei quando dormiva si svegliava solo se era Hitomi a chiamarla altrimenti dormiva e non sentiva niente.
K: Inuyashaaaaa!
Disse con tono e sguardo malizioso, poi si avvicinò a lui e con il dito gli accarezzava il petto fu da lì che Inuyasha capì che per lui non ci sarebbe stato scampo perché Kagome lo avrebbe lasciato in pace solo quando avrebbe detto ciò che si erano detti lui e sua figlia a casa di suo padre. Ma comunque cercò di non cedere.
I: Co..cosa vuoi?  Se vuoi farmi dire quello che mi ha detto Hitomi hai perso in partenza.
K: Non credo proprio.
Kagome nel frattempo era andata a mettersi a letto e poco dopo fu raggiunta dal marito che, dopo essersi messo anche lui nel letto, le cinse le spalle e le fece poggiare la sua testa sul suo petto.
K: Dai Inuyasha cosa ti ha detto Hitomi? Non può essere una cosa seria in fondo è stata una bambina a dirtelo.
I: Fidati quello che mi ha detto non è proprio una cosa da bambina.
K: Forse ho capito ma devi dirmelo tu per poter avere la conferma.
Disse dandogli un bacio passionale, dunque Kagome aveva iniziato il suo piano.
I: Kagome ti prego non puoi farmi questo, l’ho promesso alla nostra bambina.
K: Non le dirò che mi hai svelato il vostro segreto, promesso.
I: Uffa però non prendertela con me e soprattutto non farti condizionare.
K: Promesso.
I: Mi ha chiesto un regalo particolare che da solo non posso darglielo.
K: Mmmm mi sa che sto per avere la mia conferma.
I: Kagome fammi parlare altrimenti non ci riuscirò più.
K: Va bene non parlo più.
I: Mi ha chiesto di comprarle una sorellina.
Disse diventando rosso, Kagome non parlava più ma si limitava solo a guardarlo finchè non capì che suo marito con lo sguardo le stava chiedendo un parere.
K: Cucciolotto mi sa che da solo non puoi proprio accontentarla.
I: Gliel’ho detto.
K: Bhe sai proprio oggi parlavo con Rin del fatto che sei pronto per avere un altro figlio e sai che ti dico lo sono anche io, anche se le avevo detto che lo avrei voluto dopo il suo matrimonio.
I: E perché dopo le nozze?
K: Per non sembrare una balena al loro matrimonio ma come le ho detto: a me non piace programmarle queste cose altrimenti si perde il bello della sorpresa quindi cucciolotto per me va bene quando arriverà sarò contenta di averlo e non mi importa se sarà prima o dopo il matrimonio in fondo non sappiamo nemmeno quando si sposeranno. Quindi come ti ho già detto io sono pronta, e tu?
I: Te lo avevo già detto che quando tu saresti stata pronta lo sarei stato anche io e che ti bastava solo dirmelo.
K: Bhe te l’ho detto. Inuyasha tu ne sei convinto? Non voglio che ti senta costretto solo perché ti ho detto questa cosa.
I: Amore io non mi sento per niente costretto. L’importante è che tu ti senta davvero pronta.
K: Prontissima. Comunque non era chissà quale grande segreto in fondo senza di me non avresti mai potuto darle quello che ti ha chiesto.
I: Pensava che se lo avesse chiesto a te ti saresti arrabbiata. Kagome promettimi solo una cosa.
K: Cosa?
I: Promettimi che starai attenta, che non ti agiterai, che non ti sforzerai troppo e soprattutto promettimi che mi permetterai di aiutarti in tutto senza fare troppe storie.
K: Inuyasha avevi detto di prometterti una cosa non tutte queste cose, comunque te lo prometto però anche tu devi promettermi qualcosa.
I: Dipende da quello che mi chiederai.
K: E va bene anche tu devi promettermi che non ti agiterai per tutto, che starai il più tranquillo possibile e promettimi anche che non andrai da nessuna parte perché senza di te non voglio stare.
I: Non devi nemmeno chiedermelo ti avevo già detto che non sarei andato più da nessuna parte se fossi rimasta di nuovo incinta anzi vedrò di non farti rimanere da sola quando io sarò al lavoro, e Hitomi rimarrà alla mensa dell’asilo per non farti sforzare troppo. Potremo chiedere a Kykio se rimane a casa nostra quando non ci sono così non rimarrai da sola come anche lei.
K: Inuyasha ti avevo chiesto di promettermi di non preoccuparti eccessivamente ma da quello che hai detto non mi sembra proprio che tu mi abbia ascoltata.
I: Ma dai non è niente, giusto qualche precauzione.
K: Inuyasha quello che è successo con Hitomi è stato solo un caso ma solo perché tu non c’eri e quindi ho avuto paura di perderla anche perché se fosse accaduto ti avrei deluso e temevo che mi avresti ritenuta un’incapace se non fossi riuscita a portare a termine la gravidanza visto che mancava meno di un mese.
Inuyasha la guardava stupito, davvero si era fatta prendere dal panico solo perché temeva che se avesse perso la bambina lui l’avrebbe ritenuta un’incapace? Non era affatto così anzi lui se avesse dovuto scegliere avrebbe preferito perdere la bambina piuttosto che perdere sua moglie anche se adesso si vergognava di aver pensato una cosa simile. Improvvisamente sua moglie parlò riportandolo così alla realtà.
K: Inuyasha dì qualcosa.
I: Sei una sciocca, davvero pensavi che avrei pensato questo di te? Mai, non avrei mai potuto farlo anzi io temevo di perderti per colpa mia perché non ho usato nessuna precauzione e quindi sei uscita incinta e dopo perché sono andato a quello stupido convegno quando tu avevi bisogno di me. Quando è successo quel che è successo ho dato la colpa alla bambina e di questo me ne vergogno ma in quel momento preferivo mille volte che vivessi tu piuttosto che lei. Kagome lo so che faccio schifo ma cerca di capirmi io….
K: Shhh ti ho già detto che non hai bisogno di giustificarti, capisco come ti sei sentito in quel momento e per quanto riguarda quello hai detto sulle precauzioni, Inuyasha sono felice che tu non lo abbia fatto perché lei è la cosa più bella che mi potessi regalare, sono io che sono stata una stupida però ti prometto che la prossima volta non sarà così.
Disse posandosi su di lui per permettere alle loro labbra di aderire nel migliore dei modi, con quel bacio avevano mandato via tutte le preoccupazioni che avevano avuto. Si staccarono solo quando non ebbero più fiato ma rimasero comunque abbracciati e così si lasciarono andare ad un sonno ristoratore.
La settimana successiva Sesshomaru trovò l’occasione per proporre a Rin la sua idea sulla data delle loro nozze. Erano seduti sul lungomare, l’aria primaverile permetteva di starci tranquillamente senza dover battere i denti, in cielo splendeva la luna piena che con la sua luce creava sul mare un perfetto riflesso di sé, le luci soffuse del viale creavano un’atmosfera romantica infatti molte erano le coppie che vi passeggiavano. Rin si era lasciata incantare da quello spettacolo e solo quando Sesshomaru mise il suo braccio sulle sue spalle, distolse lo sguardo voltandosi verso il suo glaciale principe.
Se: Rin ti sei incantata, a cosa stai pensando?
R: Niente è solo che questo spettacolo è così romantico.
Disse sorridendo, anche Sesshomaru sorrise cosa che ormai gli veniva spontaneo ogni volta che lei lo faceva. Lei rideva sempre anche per delle cose che molti avrebbero ritenuto insignificanti, ma lei era così riusciva a trovare qualcosa di bello in tutto perché lei non si fermava alle apparenze e l’essere fidanzata con lui ne era la prova. Molti lo definivano un tipo freddo privo di emozioni ma questo era quello che voleva mostrare non era il vero lui quello però Rin con la sua allegria e la sua spontaneità era riuscita a trovare la vera identità di Sesshomaru senza che nemmeno lui se ne accorgesse ed era per questo motivo che lui aveva deciso di voler continuare a vivere la sua vita con lei e lei aveva accettato, ora doveva solo proporre la sua idea e vedere se lei era d’accordo.
Se: Rin avrei una proposta da farti.
R: Un’altra? Non vorrai mica propormi di annullare la tua proposta di matrimonio?
Se: Eh! Ma che dici? Quella mai, volevo parlarti della data delle nozze.
R: Ah sì, lo sai che fino a luglio i mesi non si toccano perché ho la laurea?
Se: Certo che lo so anche perché sono stato io a dirtelo. Volevo chiederti se per te va bene, posso decidere io la data? Però tu non devi sapere niente te lo dirò il giorno della laurea. Allora che ne pensi? Almeno potrai concentrarti sola sulla tesi senza dover pensare ai preparativi.
Rin sembrò pensarci su e dopo un po’ diede la sua risposta.
R: Sarà difficile riuscire a stare calma sapendo che hai deciso la data perché lo sai che sono curiosa, però come hai detto tu in parte mi farà comodo così dopo la laurea dovrò decidere solo il vestito.
Se: Sì, comunque anche se organizzerò tutto io, la conferma a tutto la daremo insieme.
R: Bhe dato che so che hai bei gusti e sei un tipo serio mi fido di te e ti lascio organizzare il tutto, ma sappi che se eri come mio fratello o come tuo fratello nemmeno se mi pregavi ti avrei lasciato in mano l’organizzazione di una cosa simile.
Se: Hai ragione però diciamo che tra i due il male minore sarebbe stato mio fratello, perchè se fossi stato come Miroku avresti rischiato di trovarti sul set di un film erotico.
R: Ahahahah, però più di quello mi sarei preoccupata dei suoi gusti visto che mio fratello ha un gusto che fa schifo infatti il vestito del suo matrimonio lo ha scelto Inuyasha perché quello che aveva scelto lui era a dir poco orrendo. Comunque accetto la tua proposta ma sappi che se combini qualche guaio chiedo il divorzio il giorno stesso del matrimonio.
Se: Spiritosa.
R: Sesshomaru mi dici almeno che mese sarà?
Se: Rin non saprai proprio niente per adesso, dovrai aspettare fino a luglio.
R: Ma ci vogliono ancora tre mesi non credo di riuscire a resistere fino ad allora.
Disse con la faccia dispiaciuta, Sesshomaru sorrise e con la mano le scombinò i capelli.
Se: Non lo so nemmeno io.
Così per non farla ribattere le chiuse le labbra con un bacio che lei accettò volentieri dimenticandosi così di quello che stava dicendo.
Dopo aver accompagnato Rin a casa decise di passare un attimo a casa di suo fratello perché voleva parlare con sua moglie, avrebbe potuto aspettare il giorno dopo ma sapeva che se lo avesse fatto quella notte non avrebbe chiuso occhio. Quando arrivò suonò il campanello e Inuyasha quando vide chi era si allarmò.
I: Sesshomaru entra. Come mai sei qui, non sarà mica successo qualcosa?
Se: Calmati non è successo niente, ho solo bisogno di parlare con Kagome. E’ in casa?
I: Sì è di là che sta lavando la bambina.
Ad un tratto si sentì la voce di Kagome che chiedeva chi fosse stato a suonare al campanello.
K: Inuyasha chi è? E’ successo qualcosa?
I: No, non è successo niente è solo Sesshomaru che vuole parlarti.
K: E che aspetti a farlo venire. Sesshomaru non ti scandalizzerai mica di vedere tua nipote in biancheria?
Se: Certo che no.
Inuyasha accompagnò suo fratello nella stanza dove si trovava sua moglie che aveva quasi terminato di sistemare la bambina.
K: Sesshomaru cos’è che vuoi dirmi?
Se: Ehm vorrei chiederti una cosa.
Poi guardò suo fratello che stava ascoltando.
Se: Se è possibile da soli.
I: Ehi è casa mia e quella è mia moglie se non ti dispiace, cosa vorresti dirle da solo.
Kagome sapeva che Inuyasha stava mettendo in difficoltà suo fratello perciò decise di intervenire.
K: Inuyasha non è il caso di fare il geloso in fondo è solo tuo fratello.
Se: Purtroppo.
K: Quindi adesso prendi Hitomi e la fai addormentare.
I: Ma K…
Kagome lo fulminò con un’occhiata facendolo desistere dal tentativo di replicare, poi una volta che suo marito uscì dalla stanza con la bambina, chiuse la porta per impedirgli di entrare o di origliare. La bambina fu loro complice visto che aveva iniziato a piangere perché voleva giocare con il papà.
K: Allora Sesshomaru di cosa vorresti parlarmi?
Se: Bhe io…

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Ok ragazzi perdonatemi lo so che nel capitolo precedente avevo detto che questo sarebbe stato l'ultimo ma purtroppo non era ancora stato scritto e non sapevo che sarebbe venuto così lungo, spero solo di non annoiarvi. Ora qui abbiamo avuto la proposta di matrimonio mentre i prossimi tratteranno dell'addio al celibato e nubilato e poi forse il tanto atteso matrimonio.
Bene questo capitolo ci ha lasciato con un unico quesito: Cosa deve chiedere Sesshomaru a sua cognata? E perchè vuole parlare da solo con lei? 
Le risposte nel prossimo capitolo.

Ringraziamenti:
Ringraziò chi leggerà e recensirà questo capitolo e ringrazio i tanti lettori del capitolo precedente e in particolar modo ringrazio i recensori che hanno speso un minuto per recensirlo
grazie a:
ROSADC
KAGOME00
CILLIX00
HEART
e
ROSSYRAIDER
Grazie di cuore.
Ringrazio anche chi ha avuto la forza di arrivare a leggere questo capitolo.
Baci Inu_ka

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Capitolo 59
*** Matrimonio seconda parte: LA FESTA ***


Sesshomaru cominciò a parlare raccontandole tutto quello che era successo prima, Kagome lo ascoltò senza interromperlo e parlò solo quando lui ebbe terminato il racconto.
K: Quindi ti ha dato il permesso di organizzare da solo il vostro matrimonio, e io cosa centro?
Se: Kagome tu conosci Rin meglio di chiunque altro anche meglio di me, so che vi confidate molte cose ed è ovvio che alcune non le dice a me.
K: Sesshomaru prima che me lo chiedi, ti avviso che se si tratta di qualcosa di intimo io non posso aiutarti.
Se: Ma cosa vai a pensare. Quello che intendevo chiederti è se mi aiuti ad organizzare il matrimonio insomma sono sicuro che almeno una volta lei ti abbia raccontato come sarebbe il suo matrimonio ideale, se me lo dirai almeno sono sicuro che le piacerà.
K: Bhe se devo essere sincera lei non ci sperava nemmeno che tu le chiedessi di sposarti.
Se: Ma come le è venuta in mente una cosa del genere.
K: Sesshomaru non dirle che ti ho detto questo quindi acqua in bocca. Per quanto riguarda la tua domanda Rin mi avrà raccontato un’infinità di volte di come sarebbe il suo matrimonio ideale e ogni volta che me lo ha descritto non ha mai cambiato versione, quindi puoi andare sul sicuro.
Se: Kagome però devi farmi una promessa. Promettimi che non parlerai di questa cosa con nessuno.
K: Promesso.
Quando smisero di parlare in casa era calato il silenzio e da lì si capì che la bambina si era addormentata, dopo un po’ si sentì la voce di Inuyasha che chiamava sua moglie per poi aprire la porta dove si trovava con suo fratello.
I: Kagome.
K: Che vuoi?
I: E’ ancora lunga la confessione? Sesshomaru che hai combinato.
K: Inuyasha quando imparerai a farti gli affari tuoi?
Se: Kagome fidati è una cosa impossibile.
K: Purtroppo lo so. Comunque Sesshomaru puoi stare tranquillo.
Disse facendogli l’occhiolino poi si rivolse nuovamente al marito.
K: Inuyasha puoi uscire un pochino così dico un’ultima cosa a tuo fratello e poi basta, promesso.
I: Va bene ma dopo facciamo i conti.
K: Spiacente Hitomi ha rotto la calcolatrice.
I: Che schifo di battuta.
Disse uscendo e chiudendo la porta per poi andarsi a sedere sul divano.
K: Allora Sesshomaru puoi stare tranquillo dalla mia bocca non uscirà una parola di quello che mi hai detto, però devi farmi una lista di quello che vuoi sapere altrimenti Inuyasha si insospettirà e hai visto quanto è impiccione, oppure puoi chiedermele quando lui è al lavoro anche se i tuoi turni non sempre te lo permetteranno.
Se: Non preoccuparti non voglio darti troppo disturbo in fondo hai una famiglia e una casa di cui occuparti.
K: Non ci pensare minimamente voglio che entrambi abbiate il matrimonio che avete sempre sognato quindi puoi chiedermi tutto anche le piccolezze, ci siamo intesi?
Se: Ok grazie mille.
Kagome sorrise e riaprì la porta cercando suo marito con lo sguardo poi vide che era in soggiorno con la televisione accesa ma la cosa che li fece ridere fu quello di constatare che era la televisione che guardava lui dato che si era addormentato e russava pure, suo fratello non resistette e gli diede uno schiaffo sulla testa facendolo sobbalzare, nello stesso tempo aveva fatto anche un video.
I: Stupido idiota mi hai fatto spaventare.
Se: Scusa ma è stato più forte di me dovevi vederti.
I: Grrrr….
Se: Ehi che fai ringhi come un cane?
K: Io l’ho sempre detto che lui è…
 I: Kagome non provare a nominare la tua stupida teoria del mezzodemone.
K: Però tuo fratello è del mio stesso parere.
I: Perché tra idioti vi capite.
Se: Ok se non vi dispiace tolgo il disturbo così potete litigare in pace. Kagome grazie.
K: Di niente. Ciao.
Se: Ciao, idiota datti una calmata e tratta bene questa povera donna.
Inuyasha girò la testa e sbuffò, sapeva che suo fratello scherzava perché senz’ombra di dubbio sapeva quanto lui tenesse a sua moglie e quindi non c’era bisogno che lui glielo ricordasse. Dopo ciò Sesshomaru tornò a casa sua, ora che aveva l’appoggio della cognata si sentiva più leggero perché era sicuro che così Rin avrebbe avuto il matrimonio dei suoi sogni.
Lui era tranquillo ma suo fratello no perché stava assillando Kagome con la sua curiosità.
I: Kagome dai dimmi cosa ti ha detto Sesshomaru.
Disse facendo gli occhi dolci ma Kagome non cedette, non questa volta. Lei aveva promesso a suo cognato di mantenere il segreto e siccome si trattava di una cosa seria non poteva tradire la fiducia che aveva riposto in lei.
K: No non ti dirò proprio niente e ora dormi.
Inuyasha si buttò addosso alla povera ragazza cercando in ogni modo di farsi dire qualcosa arrivò anche al punto di usare l’arma della seduzione ma niente anzi a breve gli si sarebbe voltata contro.
K: Inuyasha adesso basta dormi o sveglierai la bambina.
I: No io voglio sapere cosa ti ha detto quel ghiacciolo di mio fratello. Aspetta non è che per caso ha detto di essersi innamorato di te?
Kagome spalancò gli occhi e la bocca per l’enorme fesseria che aveva detto.
K: Inuyasha ma ti sei bevuto quel poco di cervello che avevi?
I: Niente affatto. Però se non è questo, di cosa si tratta?
Kagome era esasperata, Inuyasha quando ci si metteva era peggio di lei così per farlo smettere ribaltò la posizione, ora era lei che si trovava su di lui  si era sdraiata completamente e cominciò a baciarlo e ad accarezzarlo. Inuyasha ripresosi dallo stupore iniziale, continuò quello che lei aveva iniziato ribaltando nuovamente la posizione trovandosi su di lei che ora aveva le mani tra i suoi capelli cosa che lo faceva andare completamente in estasi, infatti in quel momento per l’espressione che aveva assunto sembrava davvero un cane che gode delle carezze del padrone. Quando le sue mani scesero sulla sua schiena fu davvero in paradiso, a lui non sempre serviva il rapporto completo per sentirsi appagato, le semplici carezze di lei erano più che sufficienti.
Ora non gli interessava più sapere cosa suo fratello avesse detto a sua moglie ma pensava solo a godersi quelle mani che per lui erano tutto come anche i suoi baci. A lei lui faceva lo stesso effetto, nonostante fosse un uomo Inuyasha aveva il tocco delicato come quello di un bambino e lui sapeva come usare al meglio questa sua qualità. Senza che se ne rendessero conto ben presto entrambi sentirono il calore del proprio corpo su quello dell’altro. Ogni volta era così, iniziavano perdendosi con il tocco delle loro mani e poi il resto veniva da sé solo a rapporto concluso se ne rendevano conto. Loro dicevano che ciò era possibile solo perché entrambi erano fatti l’uno per l’altra infatti per loro quello non era “fare sesso” ma era “fare l’amore”.
Inuyasha ormai aveva perso ogni interesse nel sapere quello che Sesshomaru aveva detto a Kagome anche perché se lei non aveva voluto dirglielo significava che si trattava di qualcosa di piuttosto riservato inoltre poteva essere stato Sesshomaru a chiederle di non dire niente a nessuno. Il fatto di aver detto la cretinata che suo fratello si era innamorata di sua moglie era solo per scherzare perché lui non avrebbe mai messo in dubbio la fedeltà di sua moglie, lei non lo avrebbe mai tradito e il fatto di farlo proprio con suo fratello era impensabile. Kagome aveva capito perfettamente che Inuyasha scherzava anche perché se così non fosse stato non sarebbero finiti nudi nel letto perché quando lei si arrabbiava non lo degnava nemmeno di una parola figuriamoci se doveva degnarlo di tutte quelle dolci effusioni. Dopo un po’ i due, stanchi ma appagati, si addormentarono.
Dalla settimana successiva Sesshomaru si mise all’opera in quanto erano iniziate le sue ferie anche se aveva deciso di dividerle visto che avrebbe dovuto chiedere i giorni per quando si sarebbe sposato e ovviamente per quando sarebbe andato in viaggio di nozze. Iniziò con il decidere almeno il mese delle nozze, si fece due conti in fondo doveva dare a Rin il tempo di scegliere il vestito per lei e le damigelle che sarebbero state le stesse dei due matrimoni precedenti, ormai erano un’unica e grande famiglie e quindi l’affiatamento tra di loro era molto forte, anche i testimoni sarebbero stati gli stessi: Inuyasha e Kagome per lui, e Sango e Miroku per lei. Questa volta gli accompagnatori sarebbero stati davvero i propri genitori visto che nei matrimoni precedenti erano stati chiesti in prestito perché le gemelle Higurashi non ne avevano nemmeno uno infatti Sesshomaru stesso accompagnò sua cognata all’altare, ma lo fece più che volentieri inoltre adesso sarebbe stata proprio lei ad aiutarlo con i preparativi del suo matrimonio. Con il consiglio di Kagome decise che il mese delle nozze sarebbe stato dicembre, cinque mesi per Rin sarebbero stati più che sufficienti in fondo a lei restava da scegliere solo i vestiti e dare il suo ok a quello che aveva organizzato lui. Il giorno lo avrebbe deciso in seguito ma era più propenso a sposarsi nella prima metà del mese così sarebbero stati liberi di festeggiare tranquillamente il natale anche se probabilmente in quei giorni sarebbero stati in viaggio di nozze. Dopo aver deciso il mese si dedicò alla scelta del posto dove si sarebbe svolto il ricevimento e alle decorazioni sia della cerimonia e sia del locale. Aveva scelto una location molto raffinata con uno stile molto delicato e soprattutto al coperto, dato che si trattava del mese di dicembre non poteva scegliere posti con sala all’aperto anche perché al loro matrimonio ci sarebbero stati molti bambini e si sa che non stanno mai fermi e quindi sicuramente avrebbero insistito per rimanere all’aperto invece scegliendo un posto al chiuso non ci sarebbero stati questi problemi. Il locale offriva un panorama mozzafiato visto che da una parte si vedeva il mare mentre dall’altra le montagne. Sesshomaru si assicurò anche che il posto fosse sufficientemente riscaldato inoltre d’inverno quel posto era interamente al chiuso, compreso il giardino dove al centro vi era una splendida fontana in stile greco. Era fornito di tre sale e in ognuna si sarebbe svolta una parte del pranzo: nella prima si sarebbe svolto il buffet, nella seconda il pranzo dal primo fino al secondo mentre nella terza sala ci sarebbe stato un buffet di dolci e frutta invece il taglio della torta sarebbe stato all’esterno anche se intorno sarebbe stato tutto chiuso però lasciando invariato il panorama. Inoltre il locale stesso si sarebbe occupato della torta e della musica, sempre che gli sposi fossero d’accordo altrimenti avrebbero dovuto provvedere loro. A Sesshomaru piacque molto quel posto e decise che il ricevimento si sarebbe svolto in quella location. Dopo aver scelto la sala del ricevimento si dedicò agli addobbi floreali, per quanto riguardava i fiori aveva chiesto consiglio a Kagome in fondo quelle erano cose più da donne che da uomo e lei avrebbe potuto consigliare meglio in base ai gusti di Rin. A Rin piacevano molto i tulipani e le margherite  ma per quanto riguardava queste ultime sarebbe stato difficile trovarle a dicembre perciò la scelta ricadde sui tulipani. Una volta scelti i fiori restavano solo gli inviti e il vestito per lui ma questo poteva sceglierlo per ultimo in fondo non ci avrebbe messo molto a sceglierlo. Per quanto riguardava gli inviti Kagome propose di farli stampare su carta di riso e sulla busta di farci stampare dei tulipani, visto che come fiori avevano scelto quelli, però raccomandò di non farli stampare troppo grandi, il disegno doveva essere giusto un accenno altrimenti l’invito avrebbe perso la delicatezza che gli conferiva la carta di riso, Sesshomaru accettò di buon grado l’idea e procedette con l’ordinazione degli inviti. L’organizzazione stava procedendo alla grande e senza rendersene conto erano arrivati a luglio e a breve Rin avrebbe discusso la sua tesi di laurea. Sesshomaru era soddisfatto di sé perché era riuscito ad organizzare il tutto arrivando anche in anticipo sulla tabella di marcia, il giorno che Rin avrebbe festeggiato la sua laurea le avrebbe detto la data delle nozze, come giorno aveva deciso il 3 dicembre così considerando i giorni del viaggio di nozze il giorno di natale sarebbero stati a casa, Sesshomaru aveva fatto questo programma perché sapeva quanto Rin ci tenesse a festeggiare il natale con i suoi parenti e quest’anno sarebbe stato il loro primo natale da sposati. Il giorno della laurea arrivò e la sicurezza che Sesshomaru aveva avuto nei giorni precedenti andava via via affievolendosi perché temeva che potesse non piacerle ma poi se pensava che Kagome lo aveva aiutato proprio per evitare questo, un minimo di sicurezza gli tornava.
Kagome era riuscita ad aiutare suo cognato senza trascurare la famiglia però la stanchezza cominciava a farsi sentire e questo non sfuggì agli occhi del marito.
I: Kagome sei sicura di stare bene?
K: Certo perché me lo chiedi?
I: Non so è un po’ di tempo che ti vedo stanca anche se ti comporti come sempre il tuo viso dice che c’è qualcosa che non va.
K: Ma no dai è solo una tua impressione, forse è il caldo che gioca brutti scherzi.
I: Kagome non mi inganni, dimmi cos’hai.
Kagome alzò gli occhi al cielo ma era sicura che suo marito si sarebbe accorto che lei aveva qualcosa che non andava così decise di raccontargli cosa stava succedendo in fondo poteva dirgli quello che Sesshomaru le aveva chiesto quella volta che aveva voluto parlare da sola con lei, tanto la sera stessa lui stesso avrebbe messo al corrente gli altri di quello che aveva fatto.
K: E va bene. Inuyasha ricordi quella sera che tuo fratello ha voluto parlare da solo con me?
I: Certo e non mi hai mai voluto dire cosa voleva.
K: Bhe ha chiesto a Rin di poter organizzare il matrimonio da solo così che potesse dedicarsi solo alla sua tesi, però siccome voleva essere sicuro di organizzare il tutto anche secondo i gusti di Rin, lui ha chiesto a me di aiutarlo perché Rin si confida spesso con me. Io ho accettato di aiutarlo ma ovviamente non potevo trascurare né la casa e né la famiglia e inoltre non potevo dirti niente, diciamo che sono solo un po’ stanca in fondo il lavoro che c’è qui non è poco ma come ti ho sempre detto, non mi pesa per niente.
I: Accidenti a quel deficiente di mio fratello come gli è saltata in mente una cosa del genere, se lo prendo.
K: Non farai proprio niente, io l’ho aiutato più che volentieri in fondo lui mi ha aiutata con cose ben più complicate di questa. O te ne sei dimenticato? Comunque adesso è tutto finito da domani Rin si occuperà del resto.
I: E tu da domani rimani a riposo, che non ti salti in mente di andare in giro con Rin per cercare il vestito per lei.
K: Se me lo chiede è ovvio che ci vado. Dai non preoccuparti sto bene.
I: Ok però promettimi che se ti sentirai stanca rimarrai a casa.
K: Va bene, adesso conviene andarci a preparare o faremo tardi alla laurea di Rin. Comincia tu, io sistemo prima la bambina e poi mi preparo io.
I: E no mia cara oggi ci penso io alla bambina, dimmi solo quali vestiti devo metterle. Per oggi hai fatto abbastanza.
K: Ma…
I: Niente “ma” o non andiamo da nessuna parte.
K: Certe volte sei così testardo.
Kagome prese la roba per tutti mettendola sul letto e andò a prepararsi. Dopo essersi lavata mentre si asciugava notò che la pancia si era lievemente gonfiata colpa di tutti i gelati che la bambina si faceva comprare ma che poi puntualmente non mangiava lasciandoglieli alla mamma poi quando si mise i pantaloni vide che il bottone si chiudeva appena così si disse che era il momento di smetterla con i gelati e che doveva cominciare a muoversi di più, quando uscì dal bagno decise di chiedere a suo marito.
K: Inuyasha a che punto sei?
I: Noi due siamo pronti.
K: Avete fatto presto.
H: No sei tu che stai molto in bagno.
I: Ahahah anche Hitomi ha capito come sei.
K: Inuyasha promettimi di dire la verità.
I: E su cosa?
K: Inuyasha mi vedi ingrassata?
Inuyasha la osservò ma non notò niente di diverso dal solito per lui era sempre la stessa.
I: Io non vedo niente di diverso non sei ingrassata, come ti è venuta in testa questa cosa?
K: Il pantalone si chiude appena e sembra che la pancia si sia gonfiata.
I: E’ una tua impressione, forse il pantalone si chiude così perché si è ristretto, ricordi la prima lavatrice che abbiamo fatto quando ci siamo sposati?
K: Sì abbiamo ristretto tutta la roba.
I: Forse questa volta è successo lo stesso. Ora su non pensarci più e andiamo o altrimenti si fa tardi.
I due avevano deciso di raggiungerli direttamente alla festa perché non volevano rischiare di farle fare qualche brutta figura se la bambina avesse combinato una delle sue. Furono i primi ad arrivare e ovviamente la bambina cominciò già a scatenarsi prendendo di mira il primo arrivato. Il malcapitato fu Jakotsu.
H: Jako come sei bello.
Hitomi non riusciva a pronunciare ancora tutti i nomi anche perché alcuni erano molto lunghi infatti non pronunciava bene né il nome di suo padre e né quello di suo zio che era ancora più complicato di quello di suo padre infatti spesso lo chiamava solo zio. Il nome di Jakotsu non fu esente da modifiche infatti lo chiamava Jako. Jakotsu quando sentì il complimento della bambina arrossì.
J: Grazie piccola, anche tu sei stupenda certo che la mamma ti sa proprio vestire e con questi capelli sei magnifica.
La bambina mentre sentiva tutti questi complimenti dondolava mentre i genitori vedendola sorridevano. Poi la bambina si decise a dire la verità.
H: Mamma ha solo scelto i vestiti però è stato papà a vestirmi e a farmi la treccia.
J: Eh bravo Inuyasha ho sempre detto che hai buon gusto.
Disse avvicinandosi a lui e pizzicandoli la guancia però a quel gesto Hitomi cercò di attirare l’attenzione di Jakotsu.
H: No Jako papà si arrabbia quando gli stringono le guancie.
J: A davvero?
H: Sì con zio Somaru lo fa sempre.
J: Eh! Scusate chi è questo zio Somaru?
K: Ahahahaahha è Sesshomaru.
J: Aahhahahah bel modo di chiamarlo, quando arriverà lo chiamerò così.
I: Sì provaci e vedi dove ti fa arrivare, con lei ci passa su perché è solo una bambina ma con te non penso proprio.
J: Correrò il rischio. Scusate sapete quando saranno le nozze di Rin e Sesshomaru?
Kagome non rispose perché lei già sapeva quando sarebbero state, perciò fece rispondere Inuyasha perché non sapendolo sarebbe stato più credibile.
I: No, non ci hanno detto niente. Perché, non vorrai fare uno dei tuoi scherzi?
J: Ma no cosa vai a pensare.
Disse ghignando, sicuramente aveva già in mente qualcosa.
Dopo circa un’ora erano tutti arrivati adesso Hitomi stava giocando con Akyra e i gemelli ma dopo un po’ la sentirono piangere e ogni volta che ciò succedeva Inuyasha era il primo a correre. Quando vide la scena non sapeva se ridere o sgridare i bambini. Inuyasha si fece spiegare da Akyra come erano andate le cose, anche Akyra stava piangendo.
I: Allora Akyra tu sei il più grande, mi dici cos’è successo?
Ak: Zio io non ho fatto niente.
Disse singhiozzando. Akyra chiamava tutti zio e zia ormai per lui quella era la sua famiglia. Inuyasha cercò di calmarlo in fondo lui voleva solo sapere cos’era successo non aveva di certo intenzione prendersela con lui anche perché sapeva che sia i gemelli che sua figlia non erano tipi tranquilli.
I: Calmati voglio solo sapere cos’è successo.
Nel frattempo Hitomi era corsa in braccio a suo padre allontanandosi dai gemelli che adesso erano in braccio a Miroku mentre dietro ad Akyra c’era sua madre.
Ak: Allora Hitomi voleva giocare a nascondino ma Kaoru no, voleva giocare con le bambole siccome nessuna delle due voleva giocare al gioco dell’altra, Hitomi si è arrabbiata e ha preso la bambola di Kaoru e l’ha lanciata vicino la fontana mentre io e Ichiro stavamo giocando con i soldatini, Kaoru ha cominciato a piangere e lui per difendere la sorella si è tolto lo zoccolo e lo stava lanciando contro Hitomi, io mi sono messo in mezzo per non farla colpire e lo zoccolo mi è arrivato in testa. Zio io non ho fatto niente.
Disse riprendendo a piangere. Ora che sapevano come erano andate le cose ogni genitore guardava male il proprio figlio infatti subito dopo si sentì Inuyasha che diceva ad Hitomi di chiedere scusa a Kaoru e di dire grazie ad Akyra, mentre Miroku diceva a Ichiro di chiedere scusa ad Akyra.
I: Akyra non ti preoccupare lo sai che noi non ci arrabbiamo con voi quando succedono queste cose anche perché se ci dovessimo arrabbiare per ogni minima cosa che combinate allora saremmo perennemente in guerra.
M: Inuyasha non lamentarti per lo meno tu hai solo una figlia a cui badare, io cosa devo dire che ne ho due che sono una peggio dell’altro.
I: Eri così felice di avere avuto due gemelli tanto che ne volevi altri.
M: Non pensavo che sarebbe stato così. Se me lo chiedi adesso, ti dirò che loro mi bastano perché valgono per cento.
All’improvviso arrivò Sango alle sue spalle e lui sobbalzò per lo spavento.
S: Evvaiiiiiiii! Finalmente ti sei arreso.
M: Ehm arreso a cosa?
S: Hai detto che loro ti bastano così non mi stresserai dicendo che ti piacciono le famiglie numerose.
M: Ma no io….
S: Quel che è detto è detto.
Nel frattempo anche Kagome aveva raggiunto suo marito e gli disse nell’orecchio.
K: Io non cambio idea.
Inuyasha sorrise e strinse sua moglie con il braccio libero.
I: E io non ti dirò di no.
Mentre loro erano intenti a sistemare la questione dei bambini, i festeggiamenti erano già iniziati e appena arrivarono al buffet i bambini erano spariti di nuovo ma i genitori li trovarono subito perché già litigavano, questa volta litigavano perché uno aveva preso più patatine degli altri, i genitori non li diedero molta retta perché sapevano che a breve avrebbero smesso, infatti poco dopo erano lì che giocavano e si abbracciavano.
Mentre tutti erano intenti a fare qualcosa, chi a ballare chi a discutere di politica e chi semplicemente parlava, Sesshomaru prese Rin e andò nel retro della villa dove erano sicuri che nessuno li avrebbe disturbati.
Se: Rin mi congratulo con te adesso saremo dei colleghi a tutti gli effetti.
R: Già.
Disse sorridendo.
Se: Ti avevo promesso che oggi ti avrei detto la data del nostro matrimonio.
R: Sì infatti era quello che ti stavo per chiedere.
Disse gettandosi al collo del suo ragazzo.
Se: Bhe eccola.
Disse dandole una lettera, Rin sul momento non capì cos’era ma quando la aprì le vennero le lacrime agli occhi. Quello era l’invito delle loro nozze.
R: Se…Sesshomaru ma è bellissimo, quindi a dicembre ci sposeremo. Che bello è il mese che mi piace di più. E’ perfetta come data, il 3 dicembre saremo marito e moglie.
Tanta era l’emozione che Rin non sapeva più quello che diceva infatti balbettava ed era anche ripetitiva però dopo un bacio del suo amato si riprese.
R: E’ bellissimo l’invito, ho detto che hai buon gusto.
Se: Rin devo confessarti una cosa, Kagome mi è stata di grande aiuto è lei che mi ha consigliato alcune cose affinché tutto fosse perfetto e da quel che vedo direi che con gli inviti ha indovinato. Spero solo che anche le altre cose ti piacciano però ti avviso che non mi sono fatto aiutare in tutto, alcune cose le ho decise da solo.
R: Sono sicura che mi piacerà.
Disse dandole un bacio carico di felicità.
Quando i festeggiamenti terminarono decisero che insieme alla bomboniera della laurea avrebbero consegnato anche l’invito del loro matrimonio. Ora che tutti sapevano la data delle nozze la laurea era passata in secondo piano, tutti si congratularono con loro dando immediatamente la conferma della loro presenza. Dopo ognuno tornò a casa propria. Quella notte Rin non riuscì a dormire per la felicità infatti nel letto continuava a fissare quel pezzo di carta che per lei era tutto, quello era l’invito del suo matrimonio era così felice di ciò che si dimenticò completamente di essere diventata finalmente una dottoressa, al contrario suo Sesshomaru dormiva profondamente, finalmente gliel’aveva detto e lei era stata contenta di quello che aveva fatto. A tener compagnia a Rin c’era qualcun altro che non riusciva a dormire e quelli erano i coniugi No Taisho. Kagome sin da quando erano ritornati dalla festa non si sentiva bene infatti aveva una nausea pazzesca e dopo le era venuto anche un gran mal di testa, sul momento pensò che fosse per la stanchezza accumulata in quel periodo e il fatto di essersene finalmente liberata le aveva fatto questo effetto, ma quando vide che anche suo marito aveva più o meno i suoi stessi disturbi allora imputò la colpa a qualcosa che avevano mangiato.
K: Inuyasha dove stai andando?
I: In bagno e mi sa che faccio prima a rimanerci. Cosa diavolo abbiamo mangiato che ci ha fatto male.
K: Non lo so secondo me può essere stato il sushi fortuna che Hitomi non lo mangia, infatti è l’unica che sta bene.
I: Meno male. Tu come ti senti? Sei pallidissima.
K: Sto bene ho solo la testa e lo stomaco sottosopra, vedrai che domani non avrò più niente come anche tu.
Dopo quasi una notte insonne riuscirono a prendere sonno. Nei giorni seguenti i preparativi continuarono e Rin cominciò la ricerca del suo vestito insieme a Sango, Kykio e Kagome che ogni tanto accusava ancora un po’ di nausea, ma comunque non volle dire niente ad Inuyasha per non farlo allarmare inutilmente infatti chiese a suo cognato che cosa poteva prendere, gli prescrisse delle compresse contro la nausea ma le disse comunque di fare un test per la gravidanza, al suono di quelle parole sbiancò, non c’era niente di male ma comunque quella frase faceva sempre uno strano effetto. Usciti dal quarto negozio di vestiti da sposa, le ragazze andarono in farmacia ad acquistare il test, decisero che sarebbero andate a farlo a casa di Sango perché se fosse stato positivo Kagome non sapeva se lo avrebbe detto subito a suo marito per il semplice motivo che lui non le avrebbe permesso più di fare niente se non quello di riposarsi. Una volta arrivati a casa di Sango, Kagome procedette con il test e attesero trepidanti l’esito che si rivelò essere positivo.
K: Ti pareva non c’era momento migliore per uscire incinta.
S: Dai è una cosa bella.
K: Non ho detto che non sono contenta è solo che potevo aspettare un po’. E va bene Rin devo rassegnarmi all’idea di arrivare al tuo matrimonio grossa come una balena.
R: Qual è il problema se sarai grossa è perché dentro quella pancia c’è qualcosa di bello. Lì dentro ci sarà la vita.
Ky: Di quante settimane sei incinta?
K: Non ho visto, aspetta un attimo.
Kagome osservò il test e il display diceva che era incinta di due settimane.
R: Mmmm due settimane? Quindi al mio matrimonio sarai incinta di cinque mesi, dai non dovresti essere molto grossa. Comunque quando pensi di dirglielo?
K: Credo che lo dirò subito perché se vede che non sto bene si allarmerà e sapete come diventa quando è preoccupato.
S: Sì purtroppo lo sappiamo, sorellina siamo tutti con te.
Dopo un’intera mattinata passata in giro alla ricerca del vestito fu il momento di tornare soprattutto perché presto sarebbero rientrati tutti a casa. Kagome era un po’ nervosa ma alla fine Inuyasha stesso aveva detto di essere pronto e lei aveva detto che quando il bambino sarebbe arrivato sarebbe stata felice di accoglierlo in grembo. Mentre era in cucina sentì la porta che si apriva e con essa sentì la voce squillante di sua figlia.
H: Mamma mamma, papà mi ha fatto vedere una cosa bella.
K: Ah sì, e cos’è questa cosa bella?
H: Un bimbo piccolissimo che dormiva.
Inuyasha nel frattempo era giunto alle spalle della moglie e come sempre le aveva dato il bacio del ritorno, era così che lo aveva soprannominato così come quello di quando usciva lo chiamava il bacio dell’andata.
K: Ti piacerebbe averne uno tutto tuo?
H: Mamma prometti di non arrabbiarti?
K: Promesso, spero che non ne hai combinata una delle tue.
H: No, però io una volta ho chiesto a papà di comprarmelo ma lui ha detto che da solo non può.
Kagome pensò che quello sarebbe stato il momento giusto per dare la bella notizia.
K: Hitomi e se ti dicessi che adesso papà può perché la mamma lo aiuta?
H: Davvero mi comprerete una sorellina?
K: Sì.
H: E quando?
K: Allora vediamo…..
Kagome stava contando con le dita indicando un mese con ognuna di esse e quando arrivò al nono dito indicò il mese di aprile. Inuyasha la guardava interrogativo, non riusciva a capire se dicesse sul serio o lo dicesse solo per accontentare la bambina. Poi dopo un po’ si decise a chiederglielo.
I: Kagome ma dici seriamente o è uno scherzo?
Hitomi guardava speranzosa la mamma sperando che non le avesse raccontato una bugia ma ciò che disse la mandò al settimo cielo. Kagome per dare la notizia aveva preso in braccio la bambina e si era lanciata tra le braccia del marito.
K: No non scherzo cucciolotto, ad aprile avremo davvero un altro figlio.
I: Kagome ma è magnifico.
Disse dando un bacio a lei e alla sua principessa.
K: Inuyasha ricorda la promessa.
I: Quale?
K: Quella di non stare perennemente preoccupato e di non allarmarti per ogni minima cosa strana che farò. Ricordati che la nausea è garantita.
I: Kagome io come promessa ricordo solo quella di non andare da nessuna parte per tutti i mesi della gravidanza.
Kagome lo guardò torvo e Inuyasha capì che non era in vena di scherzi.
I: E va bene, ma anche tu ricordati quella che mi hai fatto. E ora forza dobbiamo festeggiare, cucino io.
H: Sììììì, papà cucina bene, bravo.
K: Perché la mamma non cucina bene?
H: Sì ma quello che cucina papà è più buono.
K: Certo che sei proprio persa per tuo padre, spero che il prossimo sia un maschietto.
H: No io voglio la sorellina.
K: E se sarà un fratellino cosa facciamo?
H: Lo regaliamo a zia Rin e zio Somaru, però poi devi comprarne un’altra.
K: Sì come no e per farti contenta mamma e papà non dovranno riposare mai?
I: A me sta bene.
Disse con tono malizioso.
K: Inuyashaaaa! Ho detto che sei come tuo cognato.
I: Quale?
K: Inuyasha ne hai solo uno e soprattutto quello è l’unico maniaco, e ovvio che mi riferisco a Miroku.
H: Sìììì zio Miroku maniaco.
K: Hitomi non si dicono queste cose.
H: Lo hai detto tu e quando andiamo lo chiamo così.
I: Ops Kagome l’hai combinata grossa, per fortuna non lo ha sentito da me altrimenti non oso immaginare cosa mi avresti combinato.
Dopo un po’ mangiarono e decisero che il giorno dopo sarebbero andati a fare l’ecografia per confermare la gravidanza senza sapere che avrebbero avuto una bella sorpresa.
Kagome non stava più nella pelle infatti fu la prima ad alzarsi e a prepararsi dopo vestì la bambina mentre suo marito si preparava. Arrivarono in anticipo all’appuntamento con il ginecologo, nemmeno di Hitomi era stata così euforica infatti Inuyasha faceva fatica a farla stare calma, mentre faceva l’ecografia Hitomi osservava il monitor dove le avevano detto che si sarebbe visto il fratellino o la sorellina ma quando la vide rimase delusa.
H: Papà ma non è come quello che mi hai fatto vedere, e poi perché è nella pancia di mamma.
I: Hitomi ad aprile uscirà dalla pancia e sarà uguale al bimbo che ti ho fatto vedere ieri anzi sarà ancora più bello.
H: Papà però ci sono due puntini.
Tutti rimasero stupiti Hitomi aveva visto che nella pancia della mamma c’erano due gemelli ancor prima che lo vedesse il ginecologo.
Doc: Ottimo signor No Taisho sua moglie è in attesa di ben due gemelli. Congratulazioni.
I: Whuau, Kagome ne volevi uno ma te ne sono arrivati due.
K: Però non potevano capitare come primi figli? Comunque sono felicissima, Hitomi hai sentito? Qui dentro ci sono due bimbi, possono bastarti?
Disse toccandosi il ventre.
H: Sììììì alla faccia di zia Sango e zio maniaco.
Doc: Eeeeh!
I, K: No niente.
I: Hitomi ti ho detto che non devi chiamare così zio Miroku.
Poi il dottore si rivolse ai coniugi No Taisho per avere un’informazione.
Doc: Scusate ma nelle vostre famiglie ci sono già casi di gemelli.
K: Sì io ho una sorella gemella e lei ha avuto come primi figli due gemelli.
Doc: Lo immaginavo. Bene signori No Taisho ci vediamo alla prossima visita, se ci sono problemi o anche solo dei dubbi non esitate a chiamarmi.
K: Va bene. La ringrazio ci vediamo alla prossima. Buongiorno.
La famiglia uscì dallo studio e tutti erano al settimo cielo ora dovevano dirlo solo a tutto il resto della loro famiglia così decisero di invitarli a casa loro, quando lo fecero tutti accettarono. Così tornarono a casa per preparare il pranzo.
K: Allora Inuyasha tu occupati della tavola io intanto decido cosa cucinare.
I: Ehi non ti stancare troppo anzi adesso io e Hitomi ti diamo una mano. E’ vero principessa?
H: Sìììì, papà ma vengono tutti, anche il mio nonnino?
I: Sì il tuo nonnino è stato il primo a dire sì.
H: Papà posso chiederti una cosa?
Disse chinando il capo. Inuyasha non si spiegava perché avesse abbassato la testa, lei lo faceva solo quando doveva dire qualcosa di brutto come del resto anche lui. Così la prese in braccio e le diede un bacio sulla fronte.
I: Ma certo.
H: Papà ma quando nasceranno i bimbi il nonno mi vorrà ancora bene?
I: Certo che ti vorrà ancora bene, non ti metterà di certo da parte perché nascono altri bimbi tu per lui sei e sarai per sempre la sua principessa. Nemmeno io e la mamma ti metteremo da parte anzi tu ci dovrai aiutare a crescerli. Ci siamo intesi?
H: Che bello anche io farò la mamma.
Così scese dalle braccia del padre e corse dalla mamma.
H: Mamma, papà ha detto che quando i bimbi usciranno dalla tua pancia anche io farò la mamma.
K: Certo, perché avevi qualche dubbio? Non posso mica farcela da sola.
Quando ebbero finito di preparare arrivarono tutti gli invitati che immediatamente presero posto ma quando arrivarono Sango e Miroku, Hitomi fece fare ai suoi genitori la più brutta figura della loro vita. Erano ancora davanti alla porta quando Hitomi si buttò addosso alla zia per salutarla.
H: Ciao zia Sango, ciao zio maniaco.
Miroku guardò sbalordito la bambina poi dopo averla salutata corse dai suoi cognati.
M: Bene bene bene allora chi sarebbe lo zio maniaco?
K: Mi..Miroku non dirmi che Hitomi te lo ha detto?
M: Sì e ne era piuttosto convinta.
I: Dai non prendertela, la bambina ci ha solo sentito pronunciare il tuo nome accompagnato dall’aggettivo maniaco.
M: E voi davanti alla bambina dite queste cose?
Alle sue spalle arrivò sua moglie con i gemelli al seguito.
S: Miroku davanti ai nostri figli tu dici peggio.
Dopo questo bel siparietto cominciarono a mangiare e quando ebbero finito Kagome decise che era il momento di dare la bella notizia, così fece alzare suo marito e si rivolse solo a Sesshomaru perché Rin già ne era a conoscenza.
K: Sesshomaru al tuo matrimonio per quanto riguarda la famiglia No Taisho dovrai aggiungere due menù in più.
Se: Eh! E perché chi sarebbero gli altri due?
I: La mia cara mogliettina mangerà per tre.
Inu scattò dalla sedia e con un sorriso a trentadue denti si rivolse a Kagome.
In: Whuau altri due nipotini in arrivo.
Tutti lo guardarono interrogativi, loro non avevano ancora capito cosa avevano detto però dopo un po’ capirono la situazione e non fecero altro che congratularsi. Anche Sesshomaru era felice per questa bella notizia però in cuor suo sperava che questa gravidanza fosse migliore della precedente anche perché questa volta sarebbero stati due e non una.
In: Quanti mesi?
K: Solo due settimane.
S: Kagome ne volevi solo uno, giusto? Bhe ti sei beccata la fregatura dei gemelli, vedrai come sarà divertente.
Disse ironica. Verso il tardo pomeriggio ognuno tornò a casa propria. Dopo quel giorno Kagome cercava di non uscire molto soprattutto nei giorni in cui le temperature erano a dir poco equatoriali, sembrava che l’estate ce l’avesse con lei perché era più calda di quelle precedenti infatti a mare andavano la mattina presto perché il pomeriggio faceva davvero troppo caldo. Le altre ragazze spesso rimanevano con lei anche perché Inuyasha aveva chiesto a loro questo favore ma lo avrebbero  anche se lui non glielo avesse chiesto. Nei giorni più freschi, quando anche Kagome usciva, quasi tutte riuscirono a trovare il vestito per il matrimonio mentre lei decise di cercarne uno verso il mese di novembre giusto per vedere con quanti chili in più sarebbe arrivata al matrimonio di Rin anche se per essere incinta di due gemelli la pancia non era esageratamente grande. Quando finalmente l’estate finì lasciando il posto ad un fresco autunno, Kagome riusciva ad uscire più spesso però cercava sempre di non strafare per non sentirsi le prediche di suo marito. Questa volta non c’era stato nessun problema infatti la gravidanza procedeva senza intoppi e questo rese entrambi più tranquilli, l’unico inconveniente che ebbero fu quello di non riuscire a sapere il sesso di uno dei gemelli ad ogni ecografia si nascondeva quasi sempre però questo non era importante, l’importante era che stesse bene e su questo non ci furono problemi. Tra i vari preparativi, le scelte dei vestiti, la conferma del locale e delle decorazioni erano arrivati già a metà novembre ora l’unica cosa che restava da preparare erano le feste che i futuri sposi temevano più dello stesso matrimonio, si trattava di organizzare l’addio al celibato e al nubilato. Ricordavano alla perfezione quello che era successo nelle due feste precedenti ma soprattutto ricordavano quella di Sango e Miroku per questo Sesshomaru decise che non avrebbe lasciato a nessuno l’organizzazione della festa accettò solo la proposta di fare un’unica festa ovviamente con il consenso di Rin ma per il resto avrebbe provveduto lui. Avevano deciso di festeggiare nella loro baita, dato che erano a novembre non era il caso di festeggiare nella villa al mare e dunque optarono per la montagna lì si sarebbero potuti divertire andando a sciare, cosa ovviamente vietata a Kagome. Il giorno della festa era arrivato e anche lì c’erano tutte le bevande e le pietanze possibili e immaginabili. Gli invitati comunque riuscirono lo stesso ad organizzare qualche scherzo forse anche ripetitivo ma comunque con qualche variante, in fondo i precedenti erano stati organizzati in piena estate mentre ora erano in pieno autunno ma con temperature decisamente invernali. Sesshomaru e Rin furono i primi ad arrivare e prima che li altri arrivassero, ispezionarono a fondo la baita constatando che niente era fuoriposto. I ragazzi avevano previsto questa cosa perciò decisero di mettere in pratica gli scherzi durante i festeggiamenti, uno di questi sarebbe stato messo in atto da delle piccole persone di cui nessuno avrebbe sospettato. I festeggiamenti iniziarono sul tardi e visto che faceva molto freddo optarono per una cena a base di piatti caldi, dopo la cena spostarono i tavoli per poter dare inizio alla vera festa. Iniziarono a scatenarsi a suon di musica ma questa all’improvviso si arrestò, tutti si voltarono verso la console del dj e videro che l’artefice di quella interruzione era Jakotsu, ora che era lì tutti pensarono che per la coppia stavano arrivando i guai, ma tra i due quello che era più spaventato era Sesshomaru, ormai sapeva che Jakotsu aveva sempre avuto un debole per lui e suo fratello e non aveva di certo dimenticato quando all’addio al celibato di Inuyasha si era travestito da coniglietta, ora però si chiedeva cosa avrebbe fatto, sperava solo che non fosse peggiore di quello che aveva riservato ad Inuyasha però il fatto che fosse vestito in modo normale lo rassicurò in parte ma come si dice “mai dire mai”, infatti non appena aprì bocca Sesshomaru desiderò di essere a chilometri di distanza da quella baita.
J: Sesshomaru oggi ho la conferma che stai per sparire dal mercato.
Jakotsu fece una breve pausa e poi riprese a parlare assumendo un’espressione afflitta e sconsolata.
J: E così anche tu, come tuo fratello, mi hai tradito ma mi arrenderò solo quando vedrò l’anello al tuo dito.
Sesshomaru lo interruppe mostrandogli l’anulare sinistro dove già vi era l’anello di fidanzamento.
J: No Sesshomaru quello non vale perché è solo un anello di fidanzamento e questo significa che posso ancora impedirti di sposarti.
Rin lo guardò stupita ma non disse niente perché sapeva che il loro amico scherzava adesso però era curiosa di sapere quello che avrebbe fatto.
Se: E come intendi fare?
Sesshomaru prima porse la domanda e poi si pentì. Tutti i parenti e gli amici avevano le telecamere puntate sul malcapitato, di certo non si sarebbero persi l’ultima trovata di Jakotsu.
Jakotsu sorrise e mandò un bacio volante al futuro sposo annunciando quello che stava per fare.
J: Sesshomaru questo è il mio ultimo tentativo per conquistarti. Ho composto personalmente questa poesia e te la dedico con tutto il cuore.
Appena sentirono ciò che Jakotsu aveva detto, per tutta la stanza risuonarono urla e fischi. Nel frattempo i bambini si erano addormentate e quindi le rispettive madri decisero di metterli a letto anche perché lì a breve non si sarebbe capito più niente. Quando le mamme se ne andarono, Hitomi e Akyra si alzarono con l’intenzione di fare il loro scherzetto. Andarono nella stanza dove avrebbero dormito i futuri sposi e accesero il climatizzatore mettendo la temperatura a 13 gradi portandosi il telecomando affinché non potessero spegnerlo, dopo il misfatto tornarono nella loro stanza e si addormentarono.
Al piano di sotto Jakotsu si stava schiarendo la voce per poter cominciare la sua recita.
J: Allora la poesia si intitola: A SESSHOMARU
oh mio piccolo Sesshomarino
sei lontano ma ti sento vicino
abbi pietà di me che sono un povero ragazzino
se mi inviti nel tuo lettino
ti prometto che non farò il solito cretino.
a te mi stenderò vicino
come un tenero cagnolino.
La mia spada il corpo fenderà
di chi da me portarti via vorrà.
Ma una donzella dal raggiante sorriso
 È riuscita ad illuminare il tuo glaciale viso,
Scacciandomi dal tuo core
Ottenendo così un posto d’onore.
Ma lunedì purtroppo ti sposerai
Ma per sempre nel mio cuoricino resterai.
Oh mio tenero cuccioletto,
Quando vado a letto
Una tua foto stringo forte sul mio petto
Oh mio tenero e platonico amore
Una stanza tengo in tuo onore
Con foto che esprimono ogni tua gioia e dolore.
E a quella che ti sto per fare
Dedicherò un intero altare.
Sesshomaru mentre Jakotsu continuava con la sua poesia aveva una vena pulsante sulla tempia mentre gli altri ridevano a crepa pelle infatti per la sala si sentivano solo fischi e risate, Rin era la prima e adesso stava prendendo in giro il povero Sesshomaru. Jakotsu aveva terminato la sua recita e adesso   tutti stavano applaudendo la creatività del ragazzo, ora aveva intenzione di dedicargli anche una canzone che era a dir poco sconcertante infatti si trattava di: Animals dei maroon 5.
La canzone la cantò lui personalmente e su alcune strofe calcò particolarmente le parole. Jakotsu fece avviare la base e iniziò a cantare:
J: Baby, I’m preying on you tonight
Hunt you down eat you alive
Just like animals
Animals
Like animals
 
Maybe you think that you can hide
I can smell your scent from miles
Just like animals
Animals
Like animals
Baby, I’m
 
So what you trying to do to me
It’s like we can’t stop we’re enemies
But we get along when I’m inside you
You’re like a drug that’s killing me
I cut you out entirely
But I get so high when I’m inside you
 
Baby, ti sto dando la caccia stanotte
ti bracco, Baby, ti sto dando la caccia stanotte
ti bracco, ti mangio vivo
Proprio come animali
animali
come animali
 
Forse pensi di poterti nascondere
Ma posso sentire il tuo odore a distanza di chilometri
proprio come animali
animali
come animali
 
Allora, cosa stai cercando di farmi?
È come se non potessimo fermarci, siamo nemici
Ma andiamo d’accordo quando sono dentro di te
sei come una droga che mi sta uccidendo
ti ferisco completamente
ma vado in estasi quando sono dentro di te
 
Sesshomaru non sapeva più dove mettere la faccia quella canzone era davvero orrenda, non gli era bastata la poesia no, doveva aggiungerci anche quella, e la cosa peggiore era che li altri lo applaudivano e lo incitavano a continuare. Urlò affinché il suo amico smettesse ma a quanto pareva non ne aveva alcuna intenzione infatti si limitò a fargli l’occhiolino e a mandargli un bacio volante ma senza mollare il microfono.
J: Yeah you can start over you can run free
You can find other fish in the sea
You can pretend it’s meant to be
But you can’t stay away from me
I can still hear you making that sound
Taking me down rolling on the ground
You can pretend that it was me



 
Sì, puoi ricominciare
Puoi correre libero
Puoi trovare altri pesci nel mare
Puoi fingere che doveva andare così
Ma non puoi stare lontano da me
Posso ancora sentirti fare quel suono
e sbattermi giù, oh, giù per terra
Puoi fingere che sotto di te ci sia io
E ancora e ancora e ancora. Quella canzone sembrava non voler più terminare però mancavano ancora poche strofe e quella tortura per il povero Sesshomaru sarebbe finita.
 
J: Baby, I’m preying on you tonight
Hunt you down eat you alive
Just like animals
Animals
Like animals
 
Maybe you think that you can hide
I can smell your scent from miles
Just like animals
Animals
Like animals
Baby, I’m
 
Don’t tell no lie, lie lie lie
You can’t deny, ny ny ny
That beast inside, side side side
Yeah yeah yeah
 
No boy don’t lie, lie lie lie
You can’t deny, ny ny ny
That beast inside, side side side
Yeah yeah yeah
 
Baby, ti sto dando la caccia stanotte
ti bracco, ti mangio vivo
Proprio come animali, animali, come animali
Forse pensi di poterti nascondere
Ma posso sentire il tuo odore a distanza di chilometri
proprio come animali, animali, come animali
 
Non dirmi bugie, bugie bugie bugie
non puoi negare
l’animale che senti dentro
Yeah yeah yeah
 
Già, non puoi mentire,
non puoi negare
l’animale che senti dentro
Yeah yeah yeah
 
La canzone era terminata e così il povero Sesshomaru potè tirare un sospiro di sollievo. Non si era mai sentito così in imbarazzo in vita sua ma purtroppo se la sarebbe dovuta aspettare una cosa del genere, in fondo alla festa di suo fratello non si era risparmiato dunque perché avrebbe dovuto farlo alla sua. Quando terminò, Sesshomaru talmente era preso dai suoi pensieri che non si accorse che Jakotsu si stava rivolgendo a lui.
J: Sesshy allora ti è piaciuta la mia sorpresa? Sono riuscito a convincerti a lasciare Rin e a passare il resto della tua vita con me?
Se: Io ti ammazzo.
J: Oh sì che bello sarò ucciso dal mio amore.
Jakotsu continuava a recitare la sua commedia mentre Sesshomaru afferrò la prima cosa che gli capitò a tiro ma fu proprio suo fratello a passargliela, però quando si accorse di cosa aveva tirato all’amico maledisse il fatto di non aver visto di cosa si trattava. Sesshomaru aveva lanciato contro Jakotsu una banana e quel gesto non fece altro che dare nuovi spunti alla commedia infatti non appena l’amico si accorse di cos’era, esultò.
J: Siiiiiii ragazzi ci sono riuscito guardate cosa mi ha tirato.
Disse saltellando e mostrando al contempo la banana, Inuyasha approfittò immediatamente per prendere in giro suo fratello anche se in un certo senso era stato lui a dare inizio alla commedia.
I: Oh oh Rin il tuo futuro sposo ha appena ammesso di essere omosessuale e cosa peggiore si è dichiarato con il nostro amico Jakotsu.
R: Ahahahahah fortuna che è successo prima del matrimonio.
Disse continuando a ridere a crepapelle mentre Sesshomaru stava progettando un fratricidio.
Se: Razza di idiota è colpa tua e adesso se non stai zitto uccido anche te insieme a quel deficiente di Jakotsu. Comunque lui è innamorato anche di te, chi mi dice che non sei stato tu il primo a spassartela con lui e che adesso per consolarsi del fatto che tu lo abbia lasciato ci prova con me?
I: Allora vediamo….. Forse perché sono sposato, ho una figlia e altri due in arrivo?
Se: Chi mi dice che non è una copertura.
I: Questo.
Inuyasha tirò a sé sua moglie e le diede un lungo bacio non senza l’imbarazzo di quest’ultima.
Se: Tzè.
K: Eddai Sesshomaru pensa a divertirti.
M: Infatti, io e Sango cosa dovremo dire se pensiamo a tutto quello che avete combinato alla nostra festa, te compreso.
I: Comunque volevo ricordarti che anche a me Jakotsu ha fatto la sua commedia e ti ricordo anche che mi ha baciato lasciando le sue tracce.
K: Ahahahahh è vero e io che pensavo che te ne fossi andato con un’altra donna.
I: Forse sarebbe stato meglio di ricevere un suo bacio anche perché non ci sarei andato visto che lì avrei potuto scegliere.
Miroku all’improvviso si allontanò e raggiunse il suo amico alla console.
R: Oh oh cosa vuole fare mio fratello?
Se: Jakotsu ha fatto una commedia da gay invece tuo fratello ne farà una da maniaco.
Miroku fece cenno all’amico che andò sul retro per prendere ciò che gli aveva indicato l’amico che nel frattempo intratteneva gli invitati.
M: Allora futuri sposi Jakotsu ha fatto il suo regalo ora è il turno mio e dei miei cognati. Rin, Sesshomaru questo è il nostro regalo per noi.
Rin quando sentì quello che aveva detto il fratello si mise le mani in faccia perché temeva il contenuto di quel pacco soprattutto dopo averne viste le dimensioni che erano pari a quelle di un umano.
M: Allora ragazzi come vi ho detto questo è il vostro regalo dunque ci fareste l’onore di salire sul palco?
La coppia si avviò verso il palco con il cuore in gola ma quando aprirono il pacco rimasero senza parole.
All’interno di quell’enorme pacco vi erano due statue che raffiguravano la coppia. Rin era raffigurata con il suo solito sorriso mentre Sesshomaru con la sua solita espressione glaciale e in mano aveva un piccola scultura di ghiaccio a forma di cuore, sotto le due statue vi era un interruttore i due lo azionarono così la statua di Rin si mosse in direzione di quella di Sesshomaru. una volta arrivate abbastanza vicine l’uno all’altra, si vide che la statua di Rin protendeva le mani al cuore di ghiaccio che al contatto si sciolse e una volta che fu del tutto sciolto uscì una scritta: “ HAI SCIOLTO IL MIO CUORE DI GHIACCIO”. Dopo di ciò le due statue si avvicinarono ulteriormente fino ad incontrare l’uno le labbra dell’altra.
Tutti applaudirono per la bella trovata mentre Rin si era commossa e adesso stava piangendo, invece Sesshomaru guardò in malo modo gli artefici di quell’assurdo regalo, però doveva ammettere che Rin aveva davvero sciolto il suo cuore di ghiaccio.
Quando la coppia scese dal palco, Inu si avvicinò al figlio in modo da parlargli senza che gli altri se ne accorgessero.
In: Sesshomaru devi ammettere che hanno saputo davvero inscenare bene la realtà.
Se: Papà sarà pure così, ma non era il caso di spifferare tutto ai quattro venti.
In: Dai non essere così orgoglioso prendi esempio da Rin come vedi non nasconde di essersi commossa.
Se: Scusa non pretenderai che mi metta a piangere come una femminuccia?
In: No ma per lo meno puoi smettere di guardare i tuoi amici con quello sguardo omicida.
Se: Va bene ma non chiedermi di essere felice per la poesia di Jakotsu.
In: Ehm è stata una bella poesia molto spontanea, e ricordati che veniva dal cuore.
Orochi aveva sentito quello che aveva detto Inu e rispose lui al posto di Sesshomaru.
O: No Inu, quella poesia veniva dalla testa malata di mio figlio.
Poi sospirò rumorosamente.
O: E anche a questa festa è riuscito a farsi riconoscere.
Alla conversazione si aggiunse anche Taiga.
Ta: Eddai Orochi in fondo è stato divertente.
O: Se lo dici tu.
Nel frattempo i genitori dei bambini erano andati a controllarli per vedere se era tutto apposto. I bambini dormivano profondamente, e sembravano tanti angioletti.
Ky: Sono bellissimi, sono così tranquilli e spensierati.
K: Sì hai ragione, magari lo fossero anche da svegli.
S: Ragazze parlate per voi, guardate i miei figli.
Tutti si voltarono per vedere i gemelli e videro che nemmeno nel sonno smettevano di muoversi. Inuyasha sorrise per poi rivolgersi alla cognata.
I: Sango i bambini sono iperattivi proprio come te e da quello che vedo la femminuccia è peggio del maschietto, chissà lui forse prenderà il carattere del padre.
S: No no ti prego non dirlo nemmeno per scherzo, non posso avere due maniaci in famiglia.
I: Bhe mai dire mai in fondo è toccato anche a tua suocera di avere due maniaci in casa.
M: Ehi siamo dei seduttori non dei maniaci.
K: Sì sì mettila come vuoi, anche tua nipote ti ha chiamato zio maniaco.
M: Solo perché lo ha sentito da voi due.
Tutti scoppiarono a ridere e dopo aver chiuso la porta della cameretta tornarono al piano di sotto. Dopo un po’ la festa terminò e alcuni andarono via mentre altri rimasero lì a dormire. Quando Rin e Sesshomaru entrarono nella loro stanza, congelarono all’istante.
Erano passate ben quattro ore da quando i bambini avevano acceso il climatizzatore perciò la stanza era un vero e proprio congelatore. Rin rimase fuori dalla stanza mentre Sesshomaru entrò per poter spegnere quella macchina infernale ma purtroppo del telecomando non c’era traccia, così uscì come una furia per andare nelle camere dove dormivano gli altri, la prima stanza fu quella di Inuyasha e Kagome. Entrò senza bussare e senza premurarsi di chiamarli, urlò.
Se: Deficienti che non siete altro, dove avete messo quel dannato telecomando?
Kagome sobbalzò per lo spavento e quando Inuyasha la chiamò lei non rispose. La chiamò più volte e ogni volta che la chiamava e lei non rispondeva aveva sempre più paura, però alla quarta volta rispose voltandosi verso di lui. Una volta assicuratosi che stesse bene, Inuyasha si alzò e si lanciò contro suo fratello.
I: L’idiota sarai tu, come ti salta in mente di entrare qui come un pazzo, l’hai fatta spaventare, ti rendi conto che nel suo stato è pericoloso?
Se: Hai ragione, lo ammetto ho sbagliato.
Poi si rivolse a Kagome.
Se: Scusami non era mia intenzione.
K: Fa niente non è successo nulla, però la prossima volta pensaci due volte prima di entrare e urlare così nel cuore della notte.
Se: Se non aveste fatto uno scherzo così stupido non sarei mai venuto.
I: A quale scherzo ti riferisci? Noi non abbiamo fatto niente.
Se: Sì come no adesso fate uscire fuori quel dannato telecomando.
I: Il telecomando? Sesshomaru sei venuto qui urlando per uno stupido telecomando?
K: Scusa a quest’ora ti è venuta voglia di guardare la televisione?
Kagome si alzò per andare in bagno ma come al solito Inuyasha pensava che stesse per sentirsi male per lo spavento che aveva avuto prima.
I: Kagome dove vai? Stai bene?
Anche Sesshomaru la guardò in attesa della risposta.
K: Inuyasha sto bene devo solo andare in bagno, non preoccuparti. Ci siamo intesi?
Disse con tono e sguardo dolce. Quando uscì, Inuyasha si rivolse di nuovo al fratello.
I: Allora aspetto ancora una spiegazione.
Se: Non fare il finto tonto, voglio il telecomando del climatizzatore che avete gentilmente acceso.
I: Ma cosa stai blaterando noi non abbiamo acceso un bel niente.
Se: Se non siete stati voi, allora chi è stato?
I: Non lo so ma di certo non siamo stati noi. Perché non vai a chiedere a Sango e Miroku? Senza spaventarli come hai fatto con noi.
Sesshomaru uscì dalla stanza mentre Kagome stava rientrando.
K: Inuyasha ha trovato quello che cercava?
I: No, ha detto che qualcuno ha acceso il climatizzatore nella sua stanza e voleva il telecomando da noi.
K: Per una volta che non siamo stati noi. Inuyasha mi dispiace averti fatto spaventare.
I: Non ci pensare, comunque anche se non fossi stata incinta e non avessi mai avuto attacchi di panico, mi sarei preoccupato. Gli spaventi nel sonno sono pericolosissimi.
Disse sorridendo e scompigliandole i capelli già fuoriposto, dopo si rimisero a letto e si riaddormentarono.
Intanto Sesshomaru era andato nella stanza di Sango e Miroku, però questa volta bussò ma non attese comunque la risposta. Quando entrò la coppia era già sveglia anche se ancora assonnata.
M: Sesshomaru cosa vuoi a quest’ora?
Se: Il telecomando.
M: Ehi non si vedono certi film a quest’ora, domani farò una bella lavata di capo alla mia cara sorellina.
Se: Razza di depravato anche da assonnato dici le tue assurdità da maniaco.
S: Scusa allora il telecomando di cosa, vuoi?
Se: Del climatizzatore.
M: Sesshomaru siamo in montagna con temperatura sotto lo zero e tu vuoi accendere il climatizzatore? L’ho sempre detto che tu sei un ghiacciolo.
Se: Idiota non fare finta di non saperlo. Ora, o mi dai il telecomando con le buone o me lo prendo con le cattive.
S: Sesshomaru davvero a cosa ti serve?
Se: Qualche intelligentone ha acceso il climatizzatore nella nostra stanza, e ora lì si gela.
M: E non sei contento? Hai il tuo habitat naturale.
Se: Smettila e dammelo.
S: Sesshomaru ti giuro che noi questa volta non c’entriamo.
M: Infatti perché non vai da tuo fratello?
Se: Non ce l’hanno.
S: Bhe noi non sappiamo come aiutarti.
Sesshomaru uscì dalla camera senza nemmeno scusarsi per il disturbo.
Nel frattempo Rin si era stancata di aspettare ed era andata a dormire sul divano, poco dopo anche Sesshomaru la raggiunse.
L’ora di alzarsi arrivò più veloce di quanto si aspettassero, anche perché quando i bambini si svegliarono fecero un gran baccano, svegliando tutti. Akyra e Hitomi quando videro Rin e Sesshomaru sul divano li saltarono addosso.
H: Zio Somaru, perché tu e zia Rin avete dormito qui?
R: Perché in camera faceva troppo freddo.
Disse Rin sorridendo alla sua nipotina.
H: Noi siamo stati al calduccio.
Hitomi guardò Akyra e scoppiò a ridere. Nessuno sapeva il motivo finchè Akyra non tirò fuori dal pigiama il telecomando del climatizzatore. Gli altri osservavano quella scena divertiti, solo Kykio si mise una mano davanti al viso pensando a quello che aveva fatto suo figlio. Dopo aver visto la faccia stupita dei futuri sposi, tutti scoppiarono a ridere, dunque gli artefici dello scherzo erano stati due bambini.
R: Piccoli birbanti quindi siete stati voi?
H: Sì tutti vi avevano fatto degli scherzi e volevamo farne uno anche noi.
Se: Chi vi ha detto di fare così?
Disse guardando torvo ogni singola persona presente in quella stanza.
Ak: Hitomi ha visto il climatizzatore nella vostra stanza e si è ricordata che a casa sua ce n’è uno identico e che lo accendono quando fa caldo perché rinfresca, allora ha pensato che siccome fa freddo sarebbe stato un bello scherzo se nella vostra avesse fatto ancora più freddo.
Se: Scommetto che tu l’hai aiutata ad accenderlo perché lei non sa come si fa.
Sesshomaru lo aveva guardato con il suo solito sguardo gelido, alchè il bambino si spaventò e si nascose dietro Inuyasha.
I: Eddai Sesshomaru sono solo dei bambini.
Desse ghignando.
I: Però devi ammettere che sono stati ingegnosi.
Disse prendendo in braccio la sua bambina che si rivolse al padre.
H: Papà però voi dite sempre che zio Somaru è un ghiacciolo, allora perché sente freddo?
Tutti, ad eccezione di Sesshomaru, scoppiarono a ridere.
Se: Si vede che è tua figlia, ha il tuo stesso cervello.
I: Ehi non offendere la mia bambina.
Se: Io non ho detto niente di offensivo al tuo cervello, però se te la prendi tanto ammetterai che hai il cervello di un idiota.
I: Grrrrr!
Dopo il bel buongiorno fecero colazione per poi sistemare la casa e tornare così nelle proprie.
Tutti furono soddisfatti della festa compresi Rin e Sesshomaru che nonostante tutto si erano divertiti. Ora restava da attendere altre quarantotto ore e sarebbero stati una coppia a tutti gli effetti. 

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Bene l'addio al celibato/nubilato di Sesshomaru e Rin. Come avete visto anche qui il nostro caro Jakotsu ha dato il meglio/peggio di sè componendo lui stesso (Per la precisione io) la poesia e non contento gli ha dedicato anche una bella canzone. La prossima volta ci sarà il tanto atteso matrimonio.
Ok ora la smetto, spero solo che vi sia piaciuto come capitolo e vi chiedo perdono se vi ho turbato con la mia composizione poetica ma sappiate che non pago lo psichiatra di nessuno perchè come avrete notato, prima  ne serve uno a me. XD

RINGRAZIAMENTI:
 Ringrazio chi leggerà e recensirà questo capitolo e soprattutto chi lo ha fatto con il precedente capitolo, a tutti voi un grazie di cuore.

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Capitolo 60
*** Matrimonio terza parte: FINALMENTE SPOSI.....E POI ***


Era arrivato il grande giorno a breve si sarebbero celebrate le nozze. Se non fosse che la notte precedente l’avevano passata insonne, non sarebbero riusciti a dormire, Rin era emozionata e non vedeva l’ora di dire il suo “Si’” mentre Sesshomaru era nervoso al solo pensiero di essere al centro dell’attenzione, non era da lui mettersi in mostra ma purtroppo quel giorno non poteva fare altrimenti, volente o nolente avrebbe avuto puntato addosso gli occhi di tutti.
La mattina si alzò prestissimo tanto che suo padre non si era ancora svegliato e, visto che era ancora presto per vestirsi, decise di concedersi un bagno nella vasca idromassaggio sperando che almeno così riuscisse un po’ a calmarsi. Avrebbe pagato oro per avere lì suo zio Ryu almeno lo avrebbe aiutato così come aveva aiutato suo fratello il giorno delle sue nozze, ma purtroppo questa volta la sua partecipazione era in sospeso perché sua moglie Kagura era in attesa e da quel che gli aveva raccontato non se la stava passando molto bene o almeno così era stato nei primi mesi, perciò la sua presenza dipendeva tutto da come stava sua moglie.
Si immerse nella vasca e gli odori dei sali sembravano averlo rilassato, infatti appena si sentì un po’ più leggero uscì dalla vasca e dopo essersi legato un asciugamano in vita, si mise davanti allo specchio asciugandosi la lunga chioma argentea chiedendosi se fosse meglio legarli o lasciarli sciolti ma siccome non riusciva a scegliere, decise di lasciare la cosa per ultimo. Quando furono del tutto asciutti uscì dal bagno dirigendosi nella sua camera, cominciando a prepararsi. Nel frattempo Inu si era alzato e al contrario di quello che aveva pensato suo figlio, lui non aveva chiuso occhio. Quella notte era stato particolarmente agitato, inizialmente non ne comprese il motivo e  scartò a priori le nozze in quanto Sesshomaru non era il primo figlio che si sposava e poi con Inuyasha non era stato così però, quando gli cadde l’occhio su una foto di famiglia, riuscì a capire il motivo per cui era così agitato. Il suo inconscio lo aveva portato a pensare che dopo il matrimonio di Sesshomaru sarebbe rimasto solo lui e nessun altro in quella casa. A breve Sesshomaru, proprio come suo fratello, sarebbe andato via per poter costruire una famiglia tutta sua abbandonando quella di origine. Inu era contento per i suoi figli ma una volta sposati quella casa avrebbe perso quel po’ di vitalità che aveva, ogni giorno sarebbe stato uguale al precedente, non ci sarebbe stato nessuno da rimproverare, nessuno da accudire, nessuno con cui sfogarsi e nessuno con cui parlare ormai quella casa sarebbe rimasta vuota lasciando lì solo lui e i suoi ricordi.
Ma improvvisamente sentì una voce che lo ridestò dai suoi angosciosi pensieri: “ Non sarai mai solo, sapevi sin da quando sono nati che questo momento sarebbe arrivato ma ricorda, loro ci saranno sempre e anche io sarò sempre con te amore mio”. Inu pronunciò il nome di sua moglie, non aveva dubbi, era stata lei a fargli notare che i suoi figli sarebbero stati sempre con lui anche se non sotto lo stesso tetto. Tutte queste emozioni esplosero in un pianto liberatorio, dopo ciò si decise ad uscire dalla sua camera e andò a fare colazione, lì trovò suo figlio che faceva avanti e indietro per la cucina tenendo una mano nei capelli, quando lo vide gli venne spontaneo increspare le labbra fino a formare un sorriso poi gli si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla.
In: Sesshomaru che ne dici se adesso ci sediamo e ci facciamo una bella chiacchierata?
Sesshomaru sobbalzò, tant’era preso dall’agitazione che non si era accorto dell’arrivo di suo padre.
Se: Papà non ti ho sentito arrivare.
In: Per forza ormai ti sei estraniato dal mondo, e se non ti fermi consumerai tutto il pavimento.
Se: Scusami ma sono agitato, prima mi era calmato un po’ ma appena ho visto quei due deficienti di fronte, mi sono agitato di nuovo.
In: Stai parlando di tuo fratello?
Se: Sì.
In: E cosa hai visto di così strano che ti ha fatto agitare?
Se: Bhe praticamente li ho visti mentre, sicuramente, stavano litigando e Kagome faceva avanti e indietro con in mano la roba della bambina, poi si è rivolta ad Inuyasha che subito dopo l’ha abbracciata così si è calmata e lui ha continuato a fare quello che stava facendo lei.
In: E questo ti ha fatto agitare? Mi dici cosa c’è di tanto strano? In fondo lo fanno sempre.
Se: Non so forse la paura di trovarmi in una situazione del genere e non saperla gestire come fa lui.
In: Sesshomaru quello è il loro modo di amarsi, loro si sono comportati sempre così e come vedi ogni volta loro si amano come se fosse il primo giorno. Comunque il trucchetto di abbracciarla quando si arrabbia gliel’ho insegnato io quindi imparalo anche tu, fidati è infallibile. Comunque tu e Inuyasha siete l’uno l’opposto dell’altro quindi non è detto che tu viva le sue stesse situazioni. E ora figliolo basta pensare a tuo fratello e concentrati su te stesso. Forza è ora, vai a prepararti.
Se: Grazie papà come sempre sai come tirarmi su.
In: Altrimenti che padre sarei.
Se: Ah papà un’altra cosa, mi servirebbe un tuo parere. Secondo te i capelli li lascio sciolti o li lego?
In: Bhe il vero Sesshomaru li ha sempre portati sciolti non vedo perché oggi dovresti legarli? E poi non hai mai voluto portarli legati nemmeno quando la recita della scuola lo prevedeva, quindi lasciali sciolti.
Sesshomaru annuì e sorrise per poi tornare nella sua camera a prepararsi, mentre si allontanava, suo padre lo guardava malinconico perché forse quella era l’ultima volta che lo avrebbe consolato, forse dopo il matrimonio avrebbe riacquistato fiducia in se stesso e sicuramente quando avrebbe avuto qualche cedimento al suo posto ci sarebbe stata Rin e non più lui. Poco dopo anche lui andò a prepararsi.
Intanto anche Rin era intenta a prepararsi e a dispetto di quello che ci si poteva aspettare, lei era abbastanza tranquilla. Si poteva dire che i futuri sposi si fossero scambiati i caratteri.
Quello che era più agitato in quella casa era Taiga che ancora non si rassegnava al fatto che sua figlia a breve si sarebbe sposata, anche lui come Inu, si trovò a pensare che dopo quel matrimonio la casa sarebbe rimasta vuota, ma lui a differenza del suo amico non sarebbe rimasto solo perché al suo fianco avrebbe avuto sua moglie che nel frattempo stava aiutando la loro bambina a vestirsi.
Nella stanza di Rin si poteva respirare la felicità in ogni angolo, la stessa felicità che stava provando lei.
Per quanto riguardava questo matrimonio la differenza tra i precedenti era che ognuno si stava preparando a casa propria e non fu affatto facile visto che i rispettivi mariti erano del tutto negati in quel campo, forse l’unico che se la cavava un po’ era Inuyasha anche se imprecava per tutte quelle strane abbottonature che avevano gli abiti da donna, si lamentava anche per quelli di sua figlia, adesso era alle prese con il vestito di sua moglie provò più volte ma alla fine si arrese perché non riusciva ad alzare la cerniera invisibile in quanto era molto diversa da quella degli abiti da uomo.
I: Kagome perché voi donne dovete rendere tutto così complicato?
K: Perché cos’ha di strano? E’ una semplice cerniera invisibile.
I: Ma continua ad impicciarsi con la stoffa.
H: Mamma posso provare io?
K: Va bene però se si impiccia non insistere altrimenti la mamma rimane senza vestiti.
I: Ehi solo io posso vederti così.
Disse in tono malizioso, cercando però di non farsi sentire da sua figlia, ultimamente aveva il vizio di raccontare tutto quello che sentiva e quindi dovevano stare attenti a quello che si dicevano, potevano parlare liberamente solo quando non c’era. Nel frattempo Hitomi era riuscita ad alzare la cerniera.
H: Papà hai visto come sono brava? Voi maschietti non sapete fare niente.
I: Ah è così? Allora quando vorrai essere fatta i capelli da papà non te li faccio più così vai dalla tua mamma.
H: No! scusa, scusa scusa papà.
Disse facendo gli occhietti dolci a cui il padre non riusciva a resistere e la stessa cosa succedeva quando era la mamma a farglieli.
I: E va bene ora però andiamo a prepararci.
H: Sìììììì. Papà mi fai i capelli come zia Kikyo?
I: Bhe li porti sempre sciolti come zia Kikyo.
H: No come in quella foto.
Hitomi si riferiva alla foto del matrimonio dei suoi genitori, lì Kikyo aveva legato i capelli in una treccia laterale, la lunghezza dei capelli della bambina lo permetteva, ora bisognava vedere solo se lui ne fosse stato capace altrimenti avrebbe chiesto direttamente a Kikyo. Kagome intanto si era seduta sul divano, era al quinto mese di gravidanza e quindi si stancava facilmente d’altronde lì dentro c’erano due gemelli, una femminuccia e un altro che non aveva la benché minima intenzione di rivelare cos’era, tante volte avevano provato a scoprirlo ma niente da fare, adesso si erano arresi. Non importava cosa fosse, l’importante era che fosse in salute e dalle ecografie lo era abbastanza anzi era più grande della sorella. Inuyasha, dopo aver sistemato la bambina, si sedette accanto a sua moglie in attesa dell’orario del matrimonio.
 
A casa di Sango e Miroku stava accadendo un vero e proprio putiferio. Miroku era una vera e propria frana, aveva provato ad aiutare Sango a vestire i gemelli ma il risultato era stato davvero disastroso per non parlare del nodo della sua cravatta, sembrava che si fosse allacciato le scarpe, perciò Sango prima di dedicarsi a se stessa dovette sistemare l’intera famiglia. Rimpiangeva i matrimoni precedenti dove tutte le ragazze si erano preparate insieme almeno loro erano pratiche di vestiti mentre i mariti erano completamente degli inetti. Miroku era stato capace persino di far staccare i bottoni dello scamiciato della bambina e ciò significava altro lavoro per Sango.
 
Rin fino a quel momento era rimasta tranquilla, ma ora il ticchettio dell’orologio le stava facendo venire l’ansia perché stava ad indicare con le sue lancette che l’ora del matrimonio si stava avvicinando. Nonostante facesse freddo, lei si sentiva accaldata a causa di tutte quelle emozioni. Era felice del fatto che tra poche ore sarebbe diventata la moglie di Sesshomaru, ma inevitabilmente in lei si fece avanti lo spettro dell’inadeguatezza, ora capiva come si erano sentite Kagome e Sango il giorno del loro matrimonio, loro avevano detto le stesse cose che adesso stava pensando lei. In quel momento le avrebbe tanto volute avere lì con lei anche se adesso c’era sua madre che la confortava, avrebbe preferito loro perché così poteva parlare liberamente di tutto senza dover stare attenta a quello che diceva, ma ciò non era possibile e quindi per il momento dovette accontentarsi di avere sua madre.
Intanto l’ora di avviarsi era quasi arrivata e, Sesshomaru insieme a suo padre, cominciarono ad uscire di casa così da poter arrivare in anticipo alla funzione anche perché se lo sposo fosse arrivato dopo la sposa avrebbe fatto la peggior figura della sua vita, e poi il ritardo non faceva per lui, in vita sua non era mai arrivato in ritardo ad un appuntamento e odiava chi lo faceva, purtroppo con Rin aveva fatto l’abitudine perché lei era perennemente in ritardo e non si sarebbe stupito se anche oggi lo fosse stato.
Sesshomaru aveva le gambe e le mani che gli tremavano, anche lui come Rin, avrebbe tanto voluto qualcuno altro che non fosse stato suo padre, gli sembrò strano ma in quel momento voleva tanto che suo fratello fosse lì con lui, senz’altro lo avrebbe preso in giro ma così almeno lo avrebbe distratto. Istintivamente volse lo sguardo verso la casa di suo fratello abbozzando un lieve sorriso, e pensò che a breve anche lui avrebbe cominciato a vivere con Rin, cercò di immaginarsi come sarebbe stata la loro vita da quel giorno e soprattutto immaginò la sua Rin perennemente arrossita, nonostante fossero insieme da tanti anni lei ogni volta che lui la sfiorava inevitabilmente arrossiva e questa era un’altra cosa che Sesshomaru aveva amato di lei. Immaginò anche il casino che ci sarebbe stato quando sarebbe nato il loro primo figlio. Insomma cercò di immaginarsi come sarebbe stata la sua vita dopo il matrimonio quando finalmente sarebbero stati davvero una cosa sola.
Era così preso da quei pensieri da non accorgersi di essere arrivato finchè non sentì la voce di suo padre che lo stava chiamando.
In: Figliolo, allora sei pronto?
Se: Diciamo di sì.
In: Non ci starai mica ripensando?
Se: Certo che no, sono solo un po’ nervoso. Penso che anche tu sia stato nervoso il giorno del tuo matrimonio.
In: Eccome se lo ero, sudavo freddo e tua madre non ha smesso un secondo di prendermi in giro.
Se: Già, la mamma. Come vorrei che fosse qui in questo momento.
Sesshomaru chinò il capo e si mise la mano in tasca, lì prima di uscire aveva messo il ciondolo che racchiudeva la foto di famiglia pensando che così anche lei avrebbe partecipato al suo matrimonio, suo padre si accorse di tutto e facendogli un sorriso gli posò una mano sulla spalla.
In: Sesshomaru anche se tua madre non c’è più, lei è sempre con noi.
Sesshomaru annuì, poi suo padre gli fece una domanda che lo spiazzò anche perché non avrebbe mai immaginato che gliela facesse proprio in quell’occasione.
In: Sesshomaru so che te lo avrò chiesto un’infinità di volte ma oggi sii sincero. Tu incolpi tuo fratello per l’assenza di tua madre? Puoi rispondere liberamente perché in questo momento non è qui.
Sesshomaru lo guardò e non pensò nemmeno a cosa avrebbe risposto perché la sua risposta era sempre stata la stessa e non l’avrebbe mai cambiata sia che Inuyasha fosse presente o meno. In quel momento Inuyasha arrivò con la sua famiglia, aveva sentito tutto e adesso aspettava la risposta di suo fratello. Sesshomaru non li aveva visti quindi non sapeva che ora lo stava ascoltando.
Kagome anche aveva ascoltato quella conversazione e aveva notato il cambiamento di umore del marito, così gli strinse la mano e lo accarezzò nel tentativo di calmarlo. Molte volte Inuyasha si era sentito responsabile per la morte della madre gli era sempre stato detto che non era colpa sua ma purtroppo lui non ne era mai stato convinto, ora aspettava la risposta di suo fratello che secondo lui questa volta sarebbe stata diversa visto che per suo fratello lui non c’era. Intanto Sesshomaru aveva bloccato suo padre con una risposta secca.
Se: Papà assolutamente “NO”. E’ stata una coincidenza che nostra madre sia morta dandolo alla luce, era già malata e che Inuyasha fosse nato o meno lei sarebbe morta comunque, perciò Inuyasha non ha nessuna colpa e anche se io e lui litighiamo, ogni giorno ringrazio nostra madre per averlo fatto nascere. Quindi papà non farmi più una domanda del genere perché tanto la risposta sarà sempre la stessa. Ci siamo intesi?
Inu annuì, era fiero di suo figlio questa era la conferma che in tutti questi anni lui aveva sempre e solo detto la verità.
Dopo ciò, si diressero nella chiesa dove Inu accompagnò suo figlio all’altare mentre la coppia che era rimasta fuori, gioiva.
Kagome si era commossa per la risposta di suo cognato mentre ora suo marito era più sereno e soprattutto felice perché ciò significava che davvero suo fratello non lo incolpava della perdita della madre e adesso con la gioia nel cuore si dirigeva, insieme alla sua famiglia, nella chiesa dove suo fratello avrebbe vissuto il giorno più bello della sua vita.
Intanto tutti gli invitati erano arrivati, ora mancava solo la sposa con la sua famiglia che nonostante fosse già pronta, era comunque in ritardo. La colpa questa volta non era sua ma bensì dell’autista che aveva sbagliato la chiesa, e adesso aveva anche sbagliato strada andando ad imbottigliarsi nel traffico. Dopo mezz’ora di attesa la sposa arrivò e tutti presero posto. Rimasero incantati dalla bellezza tanto semplice quanto elegante della sposa il cui corpo era fasciato da  un elegante abito bianco di chiffon in stile impero, l’assenza delle maniche e la scollatura a cuore lo rendevano davvero stupendo, il bustino aveva dei piccoli decori di perline infine lo strascico di corte dava quel tocco di eleganza per renderlo davvero unico, sulle spalle aveva un copri spalle di pelliccia che avrebbe messo per riscaldarsi un po’, in fondo era pur sempre dicembre. Rin con quell’abito sembrava davvero una principessa e il sorriso radioso che aveva sul volto era una cosa spettacolare. Sesshomaru rimase incantato da quella visione e mentre Rin si avvicinava all’altare gli venne automatico portarsi la mano vicino alla tasca dove vi era il ciondolo chiedendo a sua madre di dargli la forza necessaria per reggere a quella situazione temendo di svenire da un momento all’altro. Quando Rin arrivò all’altare suo padre la lasciò nelle sue mani ma non senza averne detta una delle sue.
Ta: Sesshomaru ti affido la mia bambina trattala bene, mi fido di te.
Se: Non temere.
Sesshomaru riuscì a dire solo queste parole, poco dopo la funzione iniziò e quello che successe rimase tutti a bocca aperta.
Si stava avvicinando il momento dello scambio delle promesse e Sesshomaru era sempre più agitato infatti adesso stava sudando, suo fratello se ne accorse e molto discretamente cercò di calmarlo, ci riuscì in minima parte ma l’agitazione comunque restava. Cercava di convincersi che quelle erano solo delle semplici parole, non di certo sarebbero servite quelle per dimostrarle la sua fedeltà infatti la sua filosofia era sempre stata che la vita è fatta di fatti e non di parole, forse era questo il motivo che lo rendeva nervoso lui non era un tipo di parole ma era più un tipo da fatti e il pronunciare simili frasi davanti a tutta quella gente non era da lui. Il momento era arrivato e quando il sacerdote lo invitò a pronunciare la sua promessa, Sesshomaru aveva le mani che gli tremavano ma quello era il male minore perché il peggio arrivò quando dovette iniziare a parlare. La voce sembrava non volerne sapere di uscire e più si sforzava e peggio era, dopo il terzo tentativo un minimo di voce, seppur flebile e balbettante, uscì. Ci mise un po’ più del previsto nel terminare la pronuncia della sua promessa ma alla fine ce l’aveva fatta anche Rin era agitata ma comunque se la cavò meglio del suo sposo. Anche lo scambio degli anelli per lui fu una tragedia stava addirittura sbagliando la mano. Nel momento di confermare la propria volontà nell’accettarsi come sposi, la voce di Sesshomaru, nonostante il microfono fosse stato alzato a tutto volume, non si sentì affatto per il semplice motivo che non riuscì nemmeno a pronunciare un semplice “SI’” infatti rispose solo con un cenno del capo. Dopo averli dichiarati marito e moglie, il sacerdote diede allo sposo il permesso di baciare la sposa, Rin sentì un sospiro di sollievo all’interno del bacio che lui le stava dando. In fondo non ci si poteva aspettare tanto da uno che aveva fatto la sua proposta di matrimonio con una torta infatti già da lì si era visto che Sesshomaru non era il tipo da pronunciare frasi del genere e averle pronunciate davanti a tutti gli invitati per lui era stata una fatica immane, ora finalmente la cerimonia era finita sperava solo di essere ancora in uno stato decente per le foto, anche se non gli interessava più di tanto però, un ricordo di quel giorno lo voleva avere ma si ripromise di far sparire il video anche se sapeva che suo padre aveva provveduto a farsene uno da solo.
Usciti dalla chiesa furono investiti da una pioggia di riso oltre che presi d’assalto dagli invitati che volevano fare i loro auguri ai neo sposini, ovviamente non mancò chi lo prese in giro per quello che era successo, Sesshomaru cercò di fulminarli con il suo sguardo gelido ma non ci riuscì, era da un po’ di tempo che non funzionava più.
Gli sposi raggiunsero l’auto dirigendosi verso il posto prescelto per le foto mentre gli invitati si diressero alla location dove si sarebbe svolto il ricevimento.
Sesshomaru aveva fatto bene a scegliere una location dove tutto era al chiuso perché non appena i bambini arrivarono lì, cominciarono a correre a destra e a sinistra questa volta però le mamme lasciarono ai papà l’ingrato compito di starli dietro mentre loro  si erano comodamente sedute sui divani nella hall in attesa dell’arrivo degli sposi. Anche a questo matrimonio tutti tennero d’occhio il povero Jakotsu affinché non ne combinasse una delle sue anche se in fondo sapevano che se aveva in mente di fare qualcosa nessuno sarebbe riuscito a trattenerlo perché in qualche modo avrebbe messo in atto il suo piano.
Gli sposi avevano deciso di fare le foto in un posto molto caratteristico il cui stile era misto tra l’antico e il moderno, la differenza tra i due stili non si notava era come se chi avesse progettato quel posto avesse trovato un punto d’incontro tra l’antico e il moderno non facendo capire dove finiva l’uno e iniziava l’altro. Il posto era perfetto e il servizio fotografico stava riuscendo davvero bene. Dopo un po’ il fotografo concesse una pausa così gli sposi si accomodarono su una delicata panchina di legno che per metà era circondata da fiori variopinti.
R: Fhiù, accidenti non ce la faccio più, queste scarpe sono una trappola infernale e sto anche congelando.
Rin si strinse nel copri spalle strofinandosi le braccia per riscaldarsi un po’ ma ben presto si ritrovò stretta nell’abbraccio di suo marito con la sua giacca sulle spalle, quando lo guardò sorrise arrossendo.
Se: Così va meglio?
R: Sì ma così sarai tu a sentire freddo.
Se: Ci vuole ben altro lo sai che non sono molto freddoloso.
R: Lo so, ricordo il viaggio in Russia. Lì c’erano temperature glaciali e tu eri lo stesso caldo mentre io ero un ghiacciolo vivente.
Sesshomaru la strinse ancora di più e si avvicinò al suo orecchio per parlarle senza essere sentito.
Se: Certo che lo ricordo, soprattutto perché nel letto mi hai congelato con le tue manine per non parlare dei piedi, però devo ammettere che poi quel tocco mi è piaciuto. Sai dopo la cerimonia potremo rifarci visto il freddo che fa.
Rin aveva il viso in fiamme, come gli saltava in mente di dire certe cose, non che lei fosse una ragazza pura e casta ma parlare di certe cose la imbarazzava e quello che aveva appena detto suo marito adesso le stava facendo venire caldo. Sesshomaru se ne accorse e decise di stuzzicarla un po’.
Se: Dai Rin non ho detto niente di male, non c’è bisogno di arrossire.
Rin gonfiò le guance come per dimostrarsi offesa, cosa che ovviamente non era, poi le venne in mente quello che era accaduto in chiesa e così trovò il modo di ribattere.
R: Ah sì, bhe nemmeno prima avresti dovuto dire niente di male eppure ti sei imbarazzato e hai cominciato a balbettare.
Sesshomaru voltò il capo al pensiero di quello che era accaduto poco prima, ma la cosa durò pochi secondi perché poco dopo riprese a parlare sempre in tono malizioso.
Se: Lo sai che io sono un uomo di fatti e non di parole e credo di avertelo dimostrato in questi anni.
Disse carezzandole la schiena con la punta delle dita, a quel tocco Rin chiuse di riflesso gli occhi quello era il modo in cui Sesshomaru la toccava quando voleva farla rilassare, lei di rimando gli mise i capelli dietro l’orecchio strofinandolo dolcemente. Istintivamente riaprì gli occhi, per il momento dovevano fermarsi lì, poi Rin si rivolse al marito in tono molto silenzioso.
R: Mi sa che ho sposato la persona sbagliata.
Sesshomaru la guardò interrogativa.
Se: Perché?
R: Perché non ti sei sentito parlare, altrimenti mi avresti dato ragione. Hai parlato come mio fratello.
Se: Tze! Arrivare al suo livello è un’impresa impossibile.
Poco dopo furono richiamati dal fotografo che aveva finito di raccogliere gli attrezzi così poterono dirigersi verso il locale dove avrebbero fatto le ultime foto con le damigelle e i pagetti. Avevano deciso di fare lì le foto con i bambini per non farli prendere freddo visto che il locale aveva anche il panorama esterno al coperto e quindi non ci sarebbe stato nessun problema per loro.
Quando arrivarono, i bambini erano mezzi scomposti avevano giocato così tanto mentre li aspettavano che adesso sembravano appena alzati dal letto, purtroppo i papà non erano stati in grado di tenerli in ordine anzi avevano contribuito anche loro a farli ridurre come dei bambini di strada proponendo dei giochi assurdi, loro non erano da meno infatti Miroku aveva perso l’elastico che teneva legati i suoi capelli adesso sembrava una donna cosa che Jakotsu non mancò di far notare immortalandolo anche in una foto ricordo, ora per legarli aveva preso l’elastico di sua figlia costringendo la povera Sango a rivoluzionarle l’intera acconciatura mentre il maschietto aveva perso il papillon. Inuyasha aveva i capelli tutti spettinati e aveva fatto staccare i due bottoni del gilet mentre la treccia di Hitomi era sparita e ora stava piangendo, così Kagome dovette chiedere ai proprietari del locale se potevano darle un ago e un po’ di filo così da poter ricucire i bottoni mentre Kikyo rifece la treccia alla bambina. Akyra invece era quello che era rimasto un po’ più in ordine infatti aveva solo il nodo della cravatta slacciato, mentre le ragazze stavano sistemando mariti e figli, sospirarono e all’unisono pronunciarono la frase dello sconforto.
K, Ky, S: Mai lasciare i bambini nelle mani dei papà.
Miroku e Inuyasha guardarono le ragazze in malo modo.
M: Abbiamo fatto quello che ci avete detto. Mai una volta che foste contente, avete sempre qualcosa da ridire.
I: Hai ragione.
K: Scusate ma vi rendete conto del macello che avete fatto? Non vi abbiamo di certo chiesto di ridurvi così. Ora per colpa vostra abbiamo ritardato le foto e se non vi dispiace io ho fame.
Non appena Kagome finì la frase, sentì i bambini che si stavano muovendo così invitò tutti a sentire come i due furfanti stavano scalciando, quando gli altri li sentirono sorrisero per quella piacevole sensazione, Inuyasha per la gioia tirò a sé la sua donna e la baciò. Poi poco dopo Kagome riprese a parlare.
K: Avete sentito? Anche loro reclamano il pranzo.
I: Hai ragione, forza andiamo o i miei cuccioli e mamma orsa moriranno di fame.
Kagome sentendo come l’aveva chiamata, tirò suo marito per l’orecchio.
K: Mamma orsa?
I: Sì perché quando ti arrabbi sembri un grizzly.
Hitomi sentendo quella parola tirò la gonna della mamma per attirarne l’attenzione.
H: Mamma cos’è un ghizi?
K: Il grizzly? E’ un comunissimo orso.
Dopo aver ricevuto la sua spiegazione Hitomi si rivolse al padre.
H: E allora papà perché non dici orso. Io non capisco quelle parole strane.
Sentendo la bambina tutti scoppiarono a ridere, Inuyasha aveva voluto fare il saputello ma purtroppo con sua figlia la cosa gli si era rivolta contro. Dopo essersi sistemati si diressero nel giardino al coperto dove avrebbero fatto le ultime foto. Quando gli sposi li videro arrivare, all’unisono ringraziarono il cielo per essersi finalmente decisi ad arrivare, ma ovviamente Sesshomaru e Inuyasha si scambiarono i loro soliti saluti.
Se: Finalmente vi siete decisi ad arrivare. Per caso i bambini li avete riconcepiti?
I: Ah ah ah molto divertente. C’è stato solo qualche piccolo problema di ordine con i bambini.
Se: E tra questi bambini scommetto che ci sei tu.
I: Ehi cerca di smetterla. Perché non ti ammutolisci come hai fatto in chiesa.
Se: Ehi non prendermi in giro altrimenti dopo il ricevimento ti farò rimpiangere di essere nato.
I: Perché aspettare dopo, io te lo faccio rimpiangere adesso.
I due fratelli avevano ricominciato a battibeccare, Inu dall’altra parte del giardino si passò una mano sul viso. I suoi figli avrebbero potuto compiere centinaia di anni, avrebbero potuto sposarsi e avere figli in quantità, ma sarebbero rimasti per sempre dei bambini ma per quanto litigassero si sarebbero sempre voluti un gran bene e nel momento del bisogno potevano sempre contare sull’aiuto reciproco, inoltre le loro liti non duravano nemmeno dieci minuti infatti era proprio quello che stava succedendo. Poco prima avrebbero voluto uccidersi e invece adesso stavano facendo le foto come se non fosse successo niente.
Gli invitati all’interno del locale continuavano a guardare gli orologi, era piuttosto tardi e la fame cominciava a farsi sentire ma a richiamare l’attenzione degli sposi ci avrebbe pensato il grande Jakotsu che, dopo aver preso il microfono dalla console del dj, si diresse verso il giardino e dopo essersi schiarito la voce e cominciò a parlare, voleva usare un tono da duro ma con il suo timbro vocale non era per niente credibile.
J: Prova, prova. Allora l’annuncio è rivolto agli sposi e a chi li accompagna.
I chiamati in causa lo guardarono chiedendosi con quale trovata se ne sarebbe uscito adesso, anche il resto degli invitati fu incuriosito da quello che stava succedendo. Sesshomaru si passò un mano davanti al viso e improvvisamente gli venne in mente la splendida poesia che Jakotsu aveva composto in suo onore per non parlare della canzone che gli aveva dedicato. Era tentato ad andare vicino all’amico per impedirgli di aprire bocca ma la mano di Rin lo bloccò, sì fermò anche perché era troppo tardi, Jakotsu aveva già ripreso a parlare.
J: Bene ora che ho la vostra attenzione volevo farvi notare che sono le 15:00 e qui stiamo praticamente morendo di fame perciò, se non volete celebrare un centinaio di funerali, siete pregati di licenziare il fotografo ed entrare in sala altrimenti mi vado a travestire da sposa e do io inizio al ricevimento, perciò Rin se non vuoi che io prenda il tuo posto porta qui il tuo maritino, e subito. Però a pensarci bene quasi quasi mi travesto lo stesso così prenderò il tuo posto e tu potrai continuare il tuo servizio fotografico.
Appena Jakotsu finì di parlare tutti scoppiarono a ridere ad eccezione degli sposi e di suo padre che ormai aveva perso ogni speranza di recuperare il figlio, invece Bankotsu ci aveva fatto l’abitudine e ogni volta che suo fratello ne inventava una delle sue lui era sempre in prima fila perché ciò significava solo una cosa: divertimento assicurato.
Gli sposi immediatamente smisero di farsi le foto, anche perché avevano davvero finito, e si diressero verso l’ingresso della sala mentre gli invitati ringraziarono Jakotsu per averli fatti rientrare, così almeno potevano iniziare a mettere qualcosa sotto i denti.
Quando gli sposi entrarono la musica della marcia nuziale fu sovrastata dalla voce degli invitati che all’unisono gridarono un “FINALMENTE” seguito poi dal battito delle mani. Appena si accomodarono, i camerieri cominciarono a servire il buffet, successivamente si sarebbero spostati nella sala dove avrebbero iniziato a servire il resto del pranzo a partire dal primo.
Nella sala non volò una mosca e l’unico rumore che si sentiva era quello delle posate che sbattevano contro i piatti e il pianto di qualche bambino che si rifiutava di stare seduto a mangiare. Quando il buffet terminò, gli invitati furono fatti accomodare nella sala principale. Tutti rimasero incantati da quella sala che oltre ad essere enorme era anche finemente decorata. I tavoli erano disposti lateralmente e su ognuno di essi vi era il nome della famiglia a cui era stato assegnato, il segnaposto con il cognome della famiglia era disposto al centro del tavolo ed era fatto di Swarovski mentre ai singoli posti vi era un segnaposto a forma di tulipano e su carta riso era stato stampato il nome dell’invitato. Le tovaglie erano color crema con dei leggeri ricami floreali mentre le sedie erano rivestite con coprisedie del medesimo colore delle tovaglie ed erano legati con un fiocco di raso rosa. Il tavolo degli sposi era posto in fondo alla sala al centro e dietro di esso vi era una vetrata che lasciava intravedere la fontana in stile greco che era all’esterno, inoltre all’interno di essa si potevano ammirare degli splendidi fiori di loto che galleggiavano sulla superficie cristallina dell’acqua. Quando si sarebbe fatto buio sarebbe stata illuminata da una luce tenue per renderla ancora più suggestiva. Anche nella sala la luce era molto soffusa e veniva riflessa dall’immenso lampadario di cristallo che vi era al centro. La console del dj era stata posta sotto un’enorme arcata allestita con dei tulipani posti sopra l’organza che ne rivestiva la struttura. Dopo aver ammirato l’eleganza della sala ognuno cercò il proprio tavolo per potersi finalmente accomodare. Le pietanze furono servite molto lentamente, ciò era stato disposto dagli sposi così da permettere la degustazione di ogni singola portata, Sesshomaru aveva ingaggiato anche un noto violinista famoso per le sue composizioni e per la durata dell’intero ricevimento allietava con la sua musica che riuscì a commuovere una buona parte degli invitati.
Rin rimase shoccata dall’organizzazione del matrimonio, per lei era tutto perfetto non aveva niente di cui lamentarsi, aveva fatto bene a fidarsi dei gusti di Sesshomaru che accortosi della stupore della ragazza le cinse le spalle ridestandola e parlandole.
Se: Allora che ne pensi?
Rin che fino a quel momento si era trattenuta, iniziò a piangere poggiandosi sulla spalla del marito.
R: E’ tutto così perfetto, non potevo desiderare di meglio. Questo è il matrimonio che ho sempre sognato. Ti ringrazio hai reso questo giorno ancora più speciale, grazie grazie di cuore.
Sesshomaru le asciugò le lacrime con il pollice e le fece un tenero sorriso.
Se: Ehi piccola oggi non sono ammesse lacrime di nessun tipo, lo sai che non mi piace quando piangi.
Disse carezzandole la schiena, così dopo aver smesso di piangere annuì.
Kikyo era da un po’ che osservava gli sposi e dopo aver visto l’ultima scena si alzò e si diresse nella toilette, dove cominciò a piangere. Sia Sango che Kagome avevano notato lo strano cambiamento della loro amica così decisero di seguirla, appena la raggiunsero la videro piangere in modo convulso così si sedettero accanto a lei cercando di consolarla, quando si calmò cominciò a parlare.
Ky: Ragazze scusate per la scena impietosa. Dov’è Akyra, non vi ha seguite?
S: No stava parlando di sport con Miroku e Inuyasha.
Kikyo sorrise perché così almeno suo figlio non l’avrebbe vista in quello stato.
K: Kikyo ti va di dirci cosa ti è preso? Appena hai visto Sesshomaru e Rin che stavano parlando sei scappata.
Ky: Mi dispiace ma è stato più forte di me quando ho visto quella scena avrei tanto voluto che al loro posto ci fossimo stati io e Koga.
Sebbene fossero passati otto anni dalla morte di Koga, Kikyo non l’aveva mai superata e tutt’ora quella ferita era ancora aperta e non aveva alcuna intenzione di rimarginarsi. Questo era il terzo matrimonio che partecipava e ognuno di quello rappresentava per lei la punizione per aver tentato di rovinare la loro felicità e alla fine ciò le si era ritorto contro rendendola infelice per sempre.
Le ragazze avevano capito alla perfezione il suo stato d’animo ma per la prima volta non sapevano cosa fare, così l’unica cosa che forse avrebbe funzionato era quello di abbracciarla. Loro dicevano sempre che un abbraccio valeva più di mille di parole, infatti dopo averla abbracciata Kikyo si calmò e le ringraziò per il loro sostegno. Dopo essersi ricomposta tornarono in sala dove adesso si stavano scatenando a suon di musica. Il caldo cominciava a farsi sentire e i bambini si erano così sfrenati che adesso erano tutti sudati e per le mamme era arrivato il momento di cambiarli prima che prendessero un accidente visto che a breve avrebbero dovuto spostarsi nella sala dove ci sarebbe stato il buffet di frutta e dolci.
Nel frattempo Rin aveva raggiunto le ragazze prima, a causa degli invitati, non era riuscita a stare con loro mentre i loro mariti raggiunsero lo sposo lasciandole ai loro pettegolezzi.
R: Finalmente un po’ di tregua. Ragazze allora che ve ne pare? Su forza voglio un vostro giudizio.
S: Bhe devo complimentarmi con voi l’organizzazione è davvero eccellente.
Ky: Sì per non parlare del locale, è così elegante.
K: Già, per non parlare del violinista è commuovente.
R: State dicendo sul serio?
Disse Rin con gli occhi lucidi per l’emozione, le ragazze annuirono. Quel matrimonio era davvero stupendo  non c’era niente da criticare. Rin dopo averle abbracciate riprese a parlare facendole una confessione di cui qualcuno ne era già a conoscenza.
R: Ragazze devo confessarvi una cosa, io con l’organizzazione non c’entro niente ha fatto tutto Sesshomaru compreso musica e decorazioni.
S: Whuau è magnifico. Certo che hai avuto coraggio ad affidare l’intera organizzazione nelle mani di Sesshomaru. Io con Miroku non lo avrei mai fatto.
R: Non posso darti torto, mio fratello ha il gusto dell’horror. Ho lasciato tutto nelle mani di Sesshomaru perché ero sicura dei suoi gusti.
Ky: Infatti è tutto così delicato se non lo avessi detto nessuno si sarebbe mai immaginato che è stato un uomo ad organizzare il tutto.
Rin sorrise, era felice che le altre la pensassero come lei. Intanto anche i maschi avevano intavolato una conversazione con lo sposo.
I: Allora fratellone come ti senti adesso che ti sei sposato?
Se: Senz’altro rilassato.
M: Mi raccomando tratta bene la mia sorellina anche se so che non c’è bisogno che te lo dica io.
Se: Infatti. Rin per me è stata una benedizione e adesso che ci siamo finalmente sposati non me la lascerò di certo scappare.
I ragazzi si meravigliarono a quelle parole, non si sarebbero mai aspettati che uno come Sesshomaru si aprisse così tanto con loro, e l’unica cosa che riuscirono a fare fu quella di sorridere constatando che Rin era davvero riuscita ad abbattere quella corazza impenetrabile che Sesshomaru si era costruito con gli anni. Continuarono a parlare anche di progetti per il futuro e Sesshomaru non nascose che adesso che erano sposati il loro obiettivo sarebbe stato quello di costruirsi una famiglia, ma solo quando Rin sarebbe stata pronta. Sesshomaru nel dire ciò voltò il capo arrossendo.
Parlarono a lungo e smisero solo quando il metre disse che era il momento di cambiare sala. Appena raggiunto il posto tutti si accomodarono ai proprio posti, molti non ce la facevano più erano davvero strapieni nemmeno i balli erano riusciti ad alleggerirli un po’, ma al dolce nessuno volle rinunciarci. Anche Rin aveva esagerato e adesso si sentiva un vero e proprio barilotto, era seduta accanto a suo marito che continuava a mangiare e sembrava che non fosse ancora del tutto pieno. Rin sbuffò per quanto era piena e per staccare un po’ cominciò a parlare.
R: Accidenti ho mangiato così tanto che adesso il vestito mi va stretto non vedo l’ora di togliermelo.
Sesshomaru le si avvicinò malizioso premurandosi che non ci fossero orecchie troppo curiose ad ascoltare.
Se: Non preoccuparti quando tutto sarà finito penserò io a liberarti da quella prigione.
Detto ciò le sfiorò la schiena facendola arrossire e da lì Rin capì che dopo il ricevimento la festa per loro sarebbe continuata. Poco dopo si ridestò sentendo la voce di suo marito che a quanto pareva non aveva ancora finito.
Se: Sai anche a me la camicia comincia ad andarmi stretta.
Rin arrossì nuovamente però poi decise di rispondere anche lei con maliziosità mettendogli i capelli dietro l’orecchio.
R: E va bene a quello ci penserò io. Un piacere per un piacere.
L’ultima frase fu detta con ancora più maliziosità in quanto nascondeva un doppio senso perché in questo caso piacere non significava favore ma bensì appagamento. Sesshomaru a sentirla parlare così, si stupì era la prima volta che diceva cose simili, forse aveva ragione: il matrimonio l’aveva del tutto sbloccata liberandola dall’imbarazzo di parlare di certe cose, sperava solo che non perdesse la capacità di arrossire in fondo quella era una cosa che lui aveva sempre amato di lei, la rendeva così dolce e delicata del tutto simile ad una bambina che ha bisogno di protezione, però anche la nuova Rin gli piaceva ma sperava comunque di non perdere quella vecchia.
Sesshomaru la strinse a sé e le diede un bacio sulla fronte proprio come se fosse una bambina, il timore che aveva avuto svanì perché Rin con quel bacio era arrossita dunque la sua bambina c’era ancora ma a quella si era aggiunta anche una più intraprendente però senza sostituire l’originale, a quella visione Sesshomaru sorrise facendole una tenera carezza a cui Rin rispose prendendo una ciocca dei lunghi capelli argentei di suo marito attorcigliandoseli al dito. Continuò per un bel po’ finchè lui non decise di farglielo notare anche se a lui piaceva tanto, però a breve avrebbero dovuto alzarsi per il taglio della torta.
Se: Rin tra un po’ quella ciocca me la staccherai dalla testa, non temere avrai il suo padrone per sempre ma per il momento dovrai separati da essa.  
Disse mettendole la mano su quella che reggeva la ciocca. Rin sorrise a quel gesto e si trovò a pensare a quando lo aveva visto per la prima volta, mai e poi mai lo avrebbe ritenuto capace di dire o fare cose simili. Sesshomaru era sempre parso un ragazzo freddo e scostante che spesso rispondeva con semplici monosillabi e parlava solo se strettamente necessario ma adesso era un’altra persona. Col tempo aveva imparato ad essere più di compagnia infatti non erano poche le volte che erano usciti in gruppo, lui stesso diceva che non era da lui fare simili usciti perché spesso preferiva stare da solo chiuso nella sua camera, però questo era prima che si mettessero insieme perché dopo, lui sin dal primo giorno che era uscito con lei si era subito aperto. Ricordava quando l’aveva portata in quel posto che per lui era sacro, quello stesso giorno si erano dati il loro primo vero bacio, da allora si era aperto sempre di più. Ricordava anche quando arrivò il momento della sua prima volta, in quel momento lei si era sentita estremamente in imbarazzo perché sicuramente lui era molto più esperta di lei ma quando le disse che anche per lui quella era la prima volta, lei all’inizio rimase stupita ma dopo gli disse che sicuramente la stava prendendo in giro e lui con molta delicatezza le aveva detto che quella era davvero la sua prima volta perché con le altre lui aveva fatto sesso mentre con lei stava per fare l’amore e quindi anche lui era inesperto in quel campo, solo così lei si era finalmente lasciata andare e per loro ogni volta era speciale. A quel ricordo arrossì e se non fosse stato per le luci soffuse, Sesshomaru sicuramente se ne sarebbe accorto ma, anche se non aveva notato le sue guance imporporate, si accorse comunque che aveva lo sguardo perso nel vuoto così le passò una mano davanti agli occhi per catturare la sua attenzione.
Se: Rin ci sei?
R: Eh sì, che succede?
Se: Succede che hai lo sguardo nel vuoto, a cosa stai pensando?
R: A niente.
Se: Non è vero. Ora dimmi a cosa stai pensando.
R: Pensavo a te.
Se: A me?
R: Sì, a come sei cambiato in questi anni. Prima eri una persona fredda incapace di ridere, scherzare o rimanere semplicemente in gruppo mentre adesso sei diverso. Ora ridi, fai battute che a volte lasciano di ghiaccio, e rimani con piacere con altre persone e il tuo viso ha finalmente imparato ad assumere un’espressione più serena più dolce ma soprattutto ha imparato a sorridere. In altre parole hai abbandonato il vecchio Sesshomaru o forse quello non è mai esistito, hai cercato di essere una persona diversa che non si addiceva alla tua personalità perché per me quello che sei adesso è quello che sei sempre stato ma che purtroppo hai voluto nascondere. Forse l’unica cosa che è sempre stata vera è il tuo orgoglio perché secondo me quella è un’eredità di famiglia in fondo anche tuo fratello lo è. Comunque amore mio lascia che te lo ridica: quello che sei adesso è il tuo vero IO.
Sesshomaru, mentre Rin parlava, rifletteva su quello che stava dicendo e doveva ammettere che quella era la verità. Lui aveva voluto mostrarsi sempre una persona schiva e fredda ma solo perché temeva che affezionandosi a qualcuno potesse soffrire ma alla fine ci era voluta una come Rin per far riemergere il suo vero IO e per questo le sarebbe stato eternamente grato, ma come gli aveva detto lei l’orgoglio era una cosa che non avrebbe mai abbandonato.
Se: Rin se parli così mi fai sentire una femminuccia.
R: E che male c’è nell’essere una persona dolce e gentile?
Se: Rin per favore non farti sentire dagli altri o per me sarebbe la fine, ho pur sempre una reputazione da difendere.
R: Non preoccuparti questa sarà una cosa che rimarrà tra me e te.
Dopo un po’ il dj chiamò gli sposi perché era arrivato il momento del taglio della torta, ma prima ovviamente non poteva mancare il video commemorativo. Ormai quei video erano diventati obbligatori ai loro matrimoni e per questo li chiamarono sarcasticamente: “video commemorativi”, anche perché molto spesso in quei video c’erano fotogrammi e video davvero imbarazzanti soprattutto se c’era lo zampino di Jakotsu ma anche Miroku non era da meno. Per la proiezione del video li fecero accomodare nella sala dove si era svolto il buffet degli antipasti che ora era allestito come un cinema con tanto di schermo e poltrone, così tutti si sedettero attendendo la proiezione del video. Il primo fotogramma che apparve fu quello con il titolo del video che era stato ironicamente intitolato: “Storia di un ghiacciolo e della piccola che gli insegnò a parlare”. Il titolo era stato scelto proprio per prenderlo in giro, comunque era vero da quando stava con Rin Sesshomaru parlava molto di più. Gli sposi già dal titolo capirono che il video per loro non sarebbe stato affatto piacevole. Il video proseguì mostrando immagini e spezzoni di altri video di quando erano bambini e man mano con foto sempre più recenti come il loro primo anniversario di fidanzamento, il loro primo viaggio in Francia insieme al resto della famiglia, i loro compleanni, le loro lauree e inevitabilmente arrivò anche il momento di mostrare fotogrammi e video del loro addio al nubilato/celibato inclusa la grande perfomance di Jakotsu che aveva voluto concludere il video con immagini che mostravano la sua mano legata a quella di Sesshomaru da un filo di seta rosso ma poi uscì una terza mano che con un paio di forbici tagliava il filo mostrando poi una scritta: “Jakotsu game over”, seguito poi da una foto degli sposi con su scritto: “auguri di cuore per il vostro matrimonio”.
Il video era terminato ed era stato esilarante e commuovente al tempo stesso, le musiche con cui era stato realizzato contribuirono alla buona riuscita del video infatti appena si riaccesero le luci per la sala echeggiò un applauso. Gli sposi ringraziarono gli autori del video per poi dirigersi nel giardino al coperto dove avrebbero scartato i regali e tagliato la torta, anche per il loro matrimonio era stato organizzato uno spettacolo pirotecnico ma questa volta anche Sesshomaru volle partecipare, infatti gli ultimi fuochi li aveva scelti lui.
Per quanto riguardava i regali anche qui c’era lo scherzo ma questa volta non erano stati i ragazzi ad organizzarlo ma Sango che si ricordò di quando con Rin aveva provato a fare dei dolci che per poco non mise fuoco alla cucina perciò si decise di basare lo scherzo basandosi su quell’incidente. Sul tavolo dei regali erano stati messi due pacchi uno rosa per la sposa e uno celeste per lo sposo. Rin fu la prima ad aprire il suo pacco e all’interno vi trovò un’enciclopedia di cucina con tanto di ricette spiegate e illustrate, poi c’era anche un libro con le manovre di soccorso in caso di avvelenamenti e anche un manuale antincendio, dopo fu il turno di Sesshomaru di aprire il suo pacco, all’interno vi trovò una scorta di digestivi così da poter sopravvivere alla cucina disastrosa di Rin ed era presente anche un kit per la lavanda gastrica nel caso i digestivi non fossero stati sufficienti. Gli sposi guardarono in modo diverso gli artefici dello scherzo infatti Rin aveva uno sguardo omicida mentre Sesshomaru aveva uno sguardo triste e sconsolato e il solo pensiero di Rin ai fornelli lo terrorizzava, ma quando pensò ai fornelli si ricordò che non sapevano nemmeno dove sarebbero andati a vivere perché quando Sesshomaru lo aveva fatto presente a suo padre, lui gli disse che della casa non doveva preoccuparsi perché a quella ci avrebbe pensato lui ma quando gli aveva chiesto dove si trovava la casa suo padre non aveva voluto dirgli niente dicendogli solo che al suo matrimonio lo avrebbe saputo infatti tra i regali vi era una scatolina con il simbolo della loro famiglia ossia un gigantesco cane bianco con una grossa coda e le lunghe orecchie dunque quello era il regalo di suo padre. Sesshomaru e Rin aprirono insieme il pacchetto e dentro vi era un mazzo di chiavi con l’indirizzo della casa e quando lo lessero ad entrambi venne un colpo ma quello che rimase più shoccato fu Sesshomaru perché la via della casa era la stessa di quella di suo fratello e il numero civico era quello della villa accanto quindi lui e suo fratello sarebbero stati vicini di casa. Quella villa gli era sempre piaciuta infatti era intenzionato a comprarla ma quando si era deciso, la villa era già stata venduta e da quello che vedeva adesso, il compratore era suo padre. Ora che lo sapeva aveva il cuore colmo di gioia anche suo fratello ne era felice ma come al solito lo espresse a modo suo.
I: Papà sbaglio o quello è l’indirizzo della villa accanto alla mia?
In: No non ti sbagli è proprio quella.
I: Papà il Giappone è enorme, come ti è saltato in mente di mettermi il ghiacciolo come vicino di casa. Lo sai il freddo che farà? Ora per colpa tua dovremo accendere i termosifoni al massimo.
Se: Inuyasha se la smetti con questo teatrino mi fai un regalo enorme.
I: Spiacente non la smetto anche perché il regalo te l’ho già fatto.
Sesshomaru lo fulminò sperando che la smettesse, intanto le loro mogli erano al settimo cielo ed ora stavano saltando come delle ragazzine. Inuyasha cercò di fermare sua moglie anche perché temeva che con quelle scarpe vertiginose potesse cadere ma la gioia era talmente forte che nemmeno lui riuscì a fermarla.
K: Che bello saremo vicini di casa, sono felicissima.
R: Sììì anche io. Whuau.
Le ragazze continuavano a saltellare ed erano talmente felici che istintivamente abbracciarono il loro suocero che aveva reso possibile una cosa così bella. Inu le abbracciò di rimando, anche lui era felice perché le aveva rese più solari, per lui quel regalo era stato niente in confronto a quello che le ragazze avevano fatto ai suoi figli, avevano donato il loro cuore e il loro amore rendendoli degli uomini completi. Per lui una casa non valeva quanto la felicità dei figli inoltre li avrebbe avuti entrambi come vicini di casa. Il fatto che a Sesshomaru fosse piaciuta la villa accanto a quella di suo fratello era stata una vera fortuna perché così non avrebbe perso di vista i suoi figli che in ogni momento potevano contare sul suo aiuto.
Quando le ragazze si calmarono tornarono dai loro mariti che nel guardarle avevano un sorriso da ebete stampato sul volto, anche loro erano contenti ma ovviamente non lo avrebbero dimostrato come le loro mogli.
Ora che sapevano dove avrebbero abitato erano molto più tranquilli inoltre Sango potè proseguire con la seconda parte del regalo.
S: Bene ora che sapete dove andrete ad abitare, vi regaliamo anche questo.
Sango porse il biglietto e quando gli sposi lo lessero le volsero un’occhiata inceneritrice.
I: Cari sposini perché non ci dite di cosa si tratta?
Inuyasha nel dirlo continuava a ghignare, Sesshomaru sospirò e cominciò a leggere il biglietto ma mentre leggeva continuava a guardarli con sguardo omicida.
Se: Allora i miei carissimi parenti hanno ben pensato di farmi un regalo idiota come loro.
K: Ci dici cosa c’è scritto?
Se: “Buono per l’acquisto di un sistema antincendio di ultima generazione”.
Tutti scoppiarono a ridere mentre Rin era diventata rossa sia per la rabbia e sia per la vergogna.
Se: Contenti? Siete dei veri idioti.
M: Eddai almeno così se la mia sorellina metterà fuoco alla cucina potrete sopravvivere.
I: State attenti a non bruciare la mia villa, sai fratellone vale più di te.
Se: Forse un pensierino posso farcelo ma con te dentro. Aspetto che tua moglie e la bambina escano di casa e poi boom. A volte mi chiedo cosa ci abbia trovato in te tua moglie.
I: Sai è una domanda che avrei voluto fare a Rin, poverina che destino ingrato.
In: Figlioli per favore smettetela vi stanno guardando tutti.
Quando i ragazzi se ne resero conto era troppo tardi perché tutti li stavano fissando e stavano ridendo di gusto, furono salvati dall’inizio dello spettacolo pirotecnico. Gli invitati appena sentirono il primo botto volsero lo sguardo al cielo dimenticandosi della sceneggiata dei fratelli No Taisho. Lo spettacolo iniziò con i classici fuochi d’artificio ma man mano che lo spettacolo proseguiva questi prendevano forme diverse infatti alcuni erano anche a forma di margherita e tulipani ossia i fiori preferiti di Rin. Lo spettacolo durò più di mezz’ora e Sesshomaru lasciò i fuochi più belli per il finale, infatti proprio adesso avevano iniziato a sparare il primo colpo ed era un lucchetto celeste chiuso a forma di cuore a questo seguì un fuoco a forma di chiave rosa, l’ultimo fuoco invece raffigurava la chiave rosa dentro la serratura del cuore celeste, il lucchetto però questa volta era aperto.
Sesshomaru strinse a sé sua moglie e quando lo spettacolo finì, la stupì pronunciando una delle sue frasi insolite.
Se: Rin tu hai la chiave del mio cuore e d’ora in poi sarai tu a decidere se rimanerlo aperto.
Rin lo guardò con gli occhi che pregavano per piangere ma riuscì a trattenersi finchè non diede la sua risposta.
R: Rimarrà per sempre aperto.
Detto ciò Rin non ce la fece più e nascose il viso nel petto di suo marito per non far vedere le lacrime ma lui se ne accorse comunque e con le dita le sollevò il mento permettendo ai loro sguardi di incrociarsi.
Se: Piccola avevo detto niente lacrime per oggi anzi per sempre.
Sesshomaru sorrise nel dirle ciò e anche Rin, che dopo essersi asciugata le lacrime, gli regalò uno dei suoi sorrisi più belli.
Quando lo spettacolo pirotecnico terminò, ci fu il taglio della torta e successivamente la distribuzione delle bomboniere. Una volta che tutti gli invitati se ne andarono, poterono finalmente andare nella stanza che la location li aveva offerto.
Se: Finalmente, per quanto sia stato stupendo questo giorno, sono davvero a pezzi nemmeno il lavoro mi stanca così.
Disse massaggiandosi le spalle.
R: Eddai in fondo ci siamo divertiti.
Sesshomaru era dietro di lei e non resistette ad abbracciarla.
Se: Sì anche se alcune cose se le potevano risparmiare.
R: Se ti riferisci alla parte finale del video di Jakotsu ti do ragione ma devi ammettere che è stato piuttosto diverten…te.
Sesshomaru le aveva accarezzato la schiena e questo cominciava già a mandarla in estasi, i baci che ora le stava dando sul collo le fecero perdere qualsiasi interesse per la conversazione. Mentre la baciava, Sesshomaru armeggiava con la cerniera del vestito e per rendere più facile l’impresa, la voltò verso di sé legando così le loro labbra in un lungo bacio. Nel frattempo Rin gli aveva messo le braccia dietro al collo e questo rendeva la cosa più facile infatti poco dopo Sesshomaru era riuscito ad abbassarle il vestito, Rin arrossì quando sentì il vestito ai suoi piedi ma in fondo lo faceva sempre.
Se: Ehi piccola tranquilla ti ho solo liberato dalla prigione. Non era quello che volevi fare dopo il ricevimento?
Disse in tono malizioso, lei aveva perfettamente capito come sarebbero andate le cose e perciò decise di reggere il gioco, e dopo avergli messo i capelli dietro le orecchie accarezzandole e con tono malizioso rispose alla domanda del marito.
R: Sì può darsi. Ma se non sbaglio anche tu hai detto che la camicia cominciava ad andarti stretta.
Disse cominciando ad armeggiare con i bottoni della camicia che in poco tempo tra un bacio e l’altro aveva finito col fare compagnia al suo abito. Si fermò solo un attimo per ammirare gli addominali asciutti del suo sposo e dopo aver goduto di quella visione cominciò a definirli con la punta delle dita, anche lui definì con il suo tocco le curve della sua sposa per lui quel corpo era perfetto e il solo sfiorarlo donava un piacere immenso. Rimasero in piedi a baciarsi e toccarsi ancora per un po’ finchè anche gli ultimi indumenti finirono sul pavimento così una volta liberi da ogni trappola, Sesshomaru prese in braccio la sua donna e la sdraiò dolcemente sul letto continuando a baciarla mentre le mani andavano ad esplorare parti che fino a quel momento erano nascoste. In breve tempo i loro corpi divennero uno solo, una volta soddisfatti poterono dire che la festa era realmente finita dopo un po’ si addormentarono per poi svegliarsi solo per la fame. Quello era il loro primo buongiorno da coniugi a cui ne sarebbero seguiti tantissimi e chissà un giorno  ci sarebbe stato più di un buongiorno da dare.
Dopo pranzo passarono a salutare i genitori per poi recarsi all’aeroporto per il viaggio di nozze, la destinazione era l’America sarebbero partiti in due ma sarebbero ritornati in tre infatti quello fu il loro regalo di natale, il più bello che si potesse avere. Rin amava il natale ma da quell’anno lo avrebbe amato ancora di più perché quello era il primo natale che festeggiava da moglie e da futura madre, stessa cosa per Sesshomaru che non vedeva l’ora di sapere cos’era ma era ancora presto e se decideva di fare come il/la cugino/a, lo avrebbe saputo solo al momento della nascita ed era proprio quello che stava succedendo a suo fratello infatti uno dei gemelli si rifiutava di dire cos’era, ormai in casa avevano cominciato a fare le scommesse su cosa fosse, la maggior parte aveva scommesso che i gemelli sarebbero state tutte e due femmine ma Kagome sperava che almeno uno fosse un maschietto così anche lei avrebbe avuto qualcuno che stravedesse per lei perché era convinta che ormai le femmine stravedessero per il papà infatti Hitomi era la dimostrazione perfetta di quello che pensava, guai a chi toccava suo padre non che a lei non volesse bene ma era solo più legata al padre anche perché spesso lui era complice delle malefatte della bambina comunque l’importante era che stesse bene.
Erano passati tre mesi dal matrimonio di Rin e Sesshomaru e in una delle ecografie di controllo si era visto di che sesso sarebbe stato il loro bambino anche se in questo caso si parlava di bambina infatti per la gioia di entrambi il loro primo figlio sarebbe stata una femminuccia. Kagome era arrivata alla fine della gravidanza e a breve avrebbero scoperto il sesso dell’altro gemello. La gravidanza era proceduta senza intoppi infatti per tutta la sua durata non aveva avuto problemi di alcun genere però man mano che la data del parto si avvicinava Inuyasha era sempre più preoccupato, temeva che succedesse qualcosa come quando era nata Hitomi, e ogni volta che si recava al cimitero a far visita a sua madre, pregava affinché tutto filasse per il meglio.
Era notte fonda e Kagome sentì l’impellente bisogno di andare in bagno ma non fece in tempo ad arrivare che si sentì bagnata, sul momento non capiva come mai non fosse riuscita a trattenere ma poi si ricordò che le settimane erano scadute e quindi quello poteva significare una sola cosa: le acque si erano rotte. Corse in camera da letto a chiamare suo marito.
K: Inuyasha.
Lo chiamò dolcemente per non spaventarlo ma lui comunque la sentì immediatamente perché negli ultimi tempi aveva il sonno molto leggero per paura che se lo avesse chiamato lui non avrebbe sentito.
I: Che succede?
Disse allarmato.
K: Si sono rotte le acque.
Inuyasha si meravigliò per come lo aveva detto, Kagome aveva usato un tono molto tranquillo mentre lui era terrorizzato infatti in due minuti era pronto e nel frattempo aveva chiamato suo padre.
I: Avanti papà rispondi.
Inuyasha era sempre più nervoso, doveva portare Kagome in ospedale e non poteva di certo portare con sé la bambina e l’unico modo era quello di lasciarla da suo padre ma non poteva piombare così dietro casa ed era per questo motivo che aveva deciso di chiamarlo. Dopo pochi squilli rispose.
In: Inuyasha che succede?
Disse allarmato.
I: Papà a Kagome si sono rotte le acque. Devo portarla in ospedale e la bambina non possiamo portarla con noi quindi potresti tenerla tu?
In: Ma certo.
I: Ok allora ora te la porto.
In: Lasciala dormire, vengo io.
Inu in cinque minuti era lì così Inuyasha e Kagome corsero in ospedale. Nel frattempo le contrazioni erano diventate più forti e quindi dopo un’ecografia fu portata in sala travaglio perché entrambi i bambini erano pronti per nascere. Inuyasha le stette vicino per tutta la durata del parto, sebbene avesse un po’ di impressione, non avrebbe mai lasciato da sola sua moglie non con il terrore che aveva. Dopo tre ore i bambini erano fuori, sia i bambini che la mamma stavano alla grande. Alla fine il secondo gemello era la loro terza femminuccia, quando Kagome lo seppe sospirò solamente non aveva le forze per commentare ma senz’altro lo avrebbe fatto appena si fosse riposata. Quando si addormentò, Inuyasha chiamò suo padre per informarlo che le nipotine erano nate e anche per sapere come stava Hitomi.
In: Davvero sono due femminucce? Ma è fantastico, e come l’ha presa Kagome?
I: Per adesso dorme, insomma partorire due figli in una volta sola non è stata una passeggiata anche se ringraziando il cielo è andato tutto per il meglio, sono sicuro che non appena si sveglierà le urla si sentiranno fino a casa. Papà potresti portare tu la bambina all’asilo?
In: Ma certo è già tutto pronto. Appena la lascio all’asilo vengo a vedere le altre nipotine. A proposito a chi somigliano?
I: Quando verrai lo vedrai.
In: Va bene. Hai avvisato tuo fratello?
I: E’ già qui, ha detto che aveva il turno di notte.
In: Quindi lui è il primo che ha visto le bambine, ma come si è permesso di vederle prima di me.
I: Dai papà non farla tragica ci vediamo più tardi.
Inuyasha riattaccò e chiamò Sango per darle la bella notizia.
I: Sango scusa ti ho svegliata?
S: Svegliata? Ma scherzi qui è un miracolo se si dorme ormai da quando ci sono queste due pesti non sappiamo più cosa significhi dormire.
I: Davvero è così terribile avere dei gemelli?
Disse allarmato, in fondo era quello che gli sarebbe spettato da quel giorno.
S: Inuyasha non immagini quanto. Comunque perché mi hai chiamata a quest’ora?
I: Kagome ha partorito.
Sango appena sentì la notizia e urlò per la gioia.
S: Davvero? Che bello e cos’è l’altro gemello?
I: Sorpresa.
S: Antipatico appena sistemo i bambini corro lì. Come sta mia sorella?
Sango un po’ temeva la risposta ma si calmò perché Inuyasha al telefono non era sembrato per niente agitato.
I: Sta bene ora sta dormendo era piuttosto distrutta.
S: Povera sorellina come la capisco. Comunque tra un po’ sono lì da voi. Ah me la pagherai per non avermi voluto dire il sesso del mio nipotino.
Inuyasha sorrise, era felicissimo che questa volta fosse andato tutto per il meglio. Ringraziò sua madre per aver fatto in modo che andasse tutto per il meglio.
Dopo due ore Kagome si svegliò, le era bastato poco per riprendersi anche se era ancora un po’ debole.
K: Cucciolotto, come stanno le bambine?
I: Stanno benissimo, tu piuttosto come ti senti?
K: Distrutta. Inuyasha ora davvero basta figli anzi figlie.
Inuyasha sorrise, perché se stava parlando così voleva dire che sua moglie aveva recuperato già parte della sua grinta.
I: Direi proprio di sì.
Disse stringendole la mano e accarezzandole i capelli che erano ancora un po’ sudati.
I: Ho già avvisato gli altri, verranno dopo aver portato i bambini all’asilo.
Dopo due ore tutti avevano sistemato i bambini e si erano recati in ospedale per vedere i nuovi arrivati, nel frattempo Sesshomaru era corso a prendere sua moglie che lo aveva minacciato dicendo che ci sarebbe andata a piedi se non si fosse sbrigato ad andarla a prendere e lui sapeva che Rin era perfettamente capace di fare ciò. Quando tutti arrivarono salutarono Kagome e si precipitarono a vedere le gemelle, erano curiosi di sapere a chi somigliassero. La sorte era stata crudele perché tutte somigliavano al padre, le due gemelle erano identiche a lui avevano i capelli argentati e gli occhi ambrati proprio come lui. Le battutine non mancarono infatti il primo ad iniziare fu Miroku.
M: Eh caro Inuyasha su tre figli non hai avuto nemmeno un maschio, proverete a farne altri finchè non ne arriverà uno?
Kagome lo fulminò, da Miroku doveva aspettarsi una cosa simile.
I, K: No.
I: Tre figlie ci bastano. Non è forse così Kagome?
K: Assolutamente sì.
S: E se ne arrivasse un altro?
K: Sangoooooooo, ho appena partorito fatemi riprendere. Comunque per rispondere alla tua domanda inopportuna, se dovesse arrivarne un altro non lo rifiuteremo ma per il momento non ci penso nemmeno.
Inuyasha sorrise, questa volta era andata tutto per il meglio e poteva godersi appieno quel lieto evento.
Se: Fratellino da quel che vedo sei capace di fare solo femmine.
I: Ehi non è solo colpa mia.
S: E invece è solo tua.
Inuyasha non capiva perché dessero la colpa solo a lui in fondo i figli si facevano in due quindi la colpa era cinquanta e cinquanta ma presto qualcuno avrebbe provveduto a chiarirgli le idee.
Se: Questo conferma di quanto tu sia idiota. Ti faccio una piccola spiegazione sperando che tu capisca. Il sesso dei bambini viene definito dai cromosomi l’essere umano è composta da due cromosomi XX per la donna mentre XY per l’uomo, se ai cromosomi della donna si lega la Y dell’uomo allora il bambino sarà maschio ma se è la X a legarsi, il bambino sarà femmina. Ecco perché è l’uomo il colpevole del sesso dei figli.
Inuyasha conosceva questa teoria ma in quel momento non gli era venuta in mente anche perché quegli argomenti non gli interessavano in fondo lui era un avvocato e non un medico. Rin approfittò della situazione per fare una piccola battuta innocente.
R: Inuyasha mi dispiace ma da quel che vedo il tuo cromosoma Y è ammuffito visto che riesci a fare solo femmine.
Inuyasha la guardò in malo modo e decise di controbattere.
I: Signorina se non sbaglio anche nella tua pancia c’è una femminuccia.
R: Ma è la prima.
M: Sorellina anche voi farete come loro? Insomma vi riempirete di femminucce finchè non arriverà l’erede No Taisho?
Rin arrossì ma come gli veniva in mente a suo fratello di dire simili cose davanti a tutti ma a distoglierla da quei pensieri ci pensò il suocero.
In: Ehi maschi o femmine che siano non importa, saranno sempre gli eredi della famiglia.
Mentre tutti parlavano Kagome si addormentò e dopo averla vista dormire beatamente, tutti uscirono lasciandola dormire tranquilla. Rin la guardò e pensò che a breve anche a lei sarebbe toccata quella situazione e a quel pensiero arrossì.
Dopo pochi giorni Kagome e le gemelle furono dimesse dando il via a numerosi notti insonne visto che le bambine sembravano farlo apposta perché quando smetteva di piangere una iniziava l’altra.
I giorni passavano e con essi anche i mesi, senza che se ne accorgessero erano arrivati a settembre e per Rin si avvicinava il grande giorno. Stavano per scadere le settimane della gravidanza e Rin aveva già preparato le valige, Sesshomaru la trovava spesso a parlare col pancione pregando alla loro bambina di uscire. Era uscita fuori conto di una settimana e mentre era intenta a cucinare ebbe una contrazione talmente forte da farla ripiegare su se stessa, a casa con lei c’erano Inu e Kagome con le gemelline, e immediatamente le furono vicino e la fecero sdraiare sul divano giusto il tempo necessario per prendere la roba e portarla in ospedale, avvisarono Sesshomaru che era già sul posto. Appena arrivati sul posto i medici portarono Rin in sala travaglio, Sesshomaru era agitatissimo e ciò costrinse i dottori a farlo uscire dalla sala parto ora con lei c’era sua madre mentre Sesshomaru faceva avanti e indietro per il corridoio innervosendo chiunque lo osservasse per più di un minuto, finalmente dopo un po’ il dottore uscì dicendogli che sua moglie aveva partorito e così senza tanti complimenti entrò nella stanza per poter vedere la sua bambina per la prima volta. Quando entrò la scena che gli si parò davanti lo fece commuovere, sul letto c’era la sua Rin con la loro bambina. Rin aveva le guance imporporate e i capelli bagnati per lo sforzo del parto mentre la loro bambina era tenera e delicata come una pesca perciò decisero di chiamarla Momoko ossia “bambina della pesca”. L’espressione che aveva in volto stupì tutti, nessuno lo aveva mai visto così solare e felice era strano da dire ma l’espressione che Sesshomaru mostrava, riuscì a scaldare il cuore di chiunque lo guardasse. Ora poteva dire di avere una vita perfetta, aveva un lavoro soddisfacente, una moglie che lo amava e amava più della sua vita e ora aveva anche una splendida figlia, non poteva desiderare di meglio.
Si poteva dire che adesso tutti avevano una vita perfetta, una famiglia e un lavoro che permetteva loro di avere una vita agiata.
Da quando si erano conosciuti molte cose erano cambiate, avevano passato momenti bui dal quale fortunatamente ne erano usciti del tutto indenni, avevano instaurato relazioni solide che con l’avvento dei figli si erano consolidate di più. Ora erano tutti felici della vita che conducevano e non avrebbero cambiato nulla di tutto ciò, perché le esperienze passate buone o cattive che fossero state li aveva aiutati a crescere e a diventare quelli che erano. 

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Ok questa volta la storia è davvero finita "l'anno che mai finirà" è terminato e tutto è finito per il meglio. Vi dico solo che la storia originale non era affatto così ma vabbè si sa che le idee vengono man mano che si scrive.Comunque spero tanto che chiunque abbia letto la storia li sia piaciuta e ora che questa è finita è già in programma un altra.

RINGRAZIAMENTI:

Allora i ringraziamenti questa volta sono tantissimi: Innanzituto ringrazio Sesshomaru_sama che ha insistito a farmi pubblicare la storia, ringrazio i recensori che mi hanno spronata ad andare avanti, riingrazio chi con la sua recensione mi ha dato nuovi spunti per continuare a sviluppare la storia. Ringrazio chi ha recensito assiduamente quasi tutti i capitoli come ROSADC.
Vi dico solo che la storia doveva terminare con il matrimonio di Inuyasha e Kagome senza sviluppare le altre coppie infatti per gli ultimi tre capitoli sono usciti grazie ad HEART che da quello che ho capito è una fan della coppia Sesshomaru/Rin infatti glieli dedico volentieri e spero che con l'ultimo capitolo abbia sviluppato meglio questa coppia ma sarai tu a dirlo. Sò di essermi ripetuta con il verbo ringraziare, ma è così. GRAZIE DI CUORE
Baci Inu_ka

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