All I know is that I love you so, so much that it hurts.

di coriandolo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Presentazioni. ***
Capitolo 2: *** Quante probabilità ci sono? ***
Capitolo 3: *** Risvegli traumatici e non. ***
Capitolo 4: *** Metropolitane, arrabbiature e pranzi particolari. ***
Capitolo 5: *** Parlane con me, ti va? ***
Capitolo 6: *** Appuntamento... sì? ***
Capitolo 7: *** Sorprese e racconti. ***
Capitolo 8: *** Potresti stringermi forte per stanotte? ***
Capitolo 9: *** Paperelle e idee improvvise. ***
Capitolo 10: *** I don't want anybody else but you. ***
Capitolo 11: *** Il miglior Natale di sempre. ***
Capitolo 12: *** Incontrare la famiglia e svelare sentimenti. ***
Capitolo 13: *** Songbird. ***
Capitolo 14: *** La Campbell ride, Elaine mi odia, io e te ci amiamo. ***
Capitolo 15: *** Mini Vacanza! ***
Capitolo 16: *** All I know is that I love you so much that it hurts. ***
Capitolo 17: *** Voglio aiutarti in qualsiasi modo. ***
Capitolo 18: *** Incontrare i suoceri. ***
Capitolo 19: *** Io, te e il futuro. ***



Capitolo 1
*** Presentazioni. ***


POV Brittany

 

-Brittany… Brittany! A che cavolo stai pensando?

La voce di Rachel mi arriva lontana, sono troppo  presa da quella voce così maledettamente eccitante … insomma come si può non amare quella ragazza!

Sapete di chi sto parlando no? Va bene, nel caso in cui qualcuno di voi non lo sappia… sto parlando della bellissima, famosissima, bravissima, e potrei aggiungerci tutti gli aggettivi con –issima che potrei riuscire a trovare per descrivere Santana Lopez. Leader della band del momento gli ‘Empty Hearts’ . Nonché mio sogno proibito. E insomma, con quel comportamento da ragazza ribelle, sempre sulle prime pagine dei giornali o in tv a causa della sua condotta immorale chi non si innamorerebbe di lei?

-Allora hai capito cosa ho detto?

-Scusa Rach, ero distratta-

Rachel è la mia migliore amica, anzi per essere precisi è la mia unica amica, un po’ piena di sé, ancora cotta del quarterback del liceo nonostante non lo veda da più di un anno e decisa a diventare stella di Broadway, non a caso il suo secondo nome è Barbra, come la Streisand di cui è convinta di essere la degna erede.

-Certo che quando c’è la Lopez alla radio non capisci più niente… dicevo però, che secondo me dovresti assolutamente uscire di più, non puoi stare sempre chiusa in casa o andare al parco!

-Rachel. A me sta bene così, non sento il bisogno di uscire, sto bene con me stessa ed è l’unica cosa che conta.- feci alzando le spalle.

-Ma hai solo vent’anni Britt! C’è un intero mondo da scoprire lì fuori!

-Non insistere Rach, ti prego…

-Almeno questa sera potresti venire con me e Tina a festeggiare il suo nuovo lavoro!- continuò ad insistere.

-Ma se neanche la conosco Rachel!- risposi prendendo un sorso del mio latte macchiato.

-Andiamooooo- fece lei con una vocina piccola.

-Ok va bene, hai vinto.- sbuffai, per poi essere travolta in un abbraccio.

-Lo sapevo! Vedrai ci divertiremo! E in più sono sicura che troveremo qualcuno che fa per te!- continuò – Ci vediamo stasera allora, passo a prenderti alle otto e mezza!- non mi diede il tempo di replicare che era già sparita chiudendo la porta.

‘Qualcuno che fa per te ’ chi accidenti vorrebbe stare con una come me?

 

Ah, dimenticavo. Sono Brittany Susan Pierce. Ho vent’anni. Sogno di fare la ballerina. E sono cieca.

 

No, non pensate che sia una di quelle ragazze chiuse in se stesse a causa della malattia, no, sono tutto fuorchè questo. E’ solo che sono sempre stata sola capite? Ho studiato a casa fino a quattordici anni, per poi frequentare le superiori con gli altri ragazzi come qualsiasi persona normale, be’ ovviamente si fa per dire. Nessuno, e dico nessuno, nei quattro anni di scuola ha mai cercato di fare amicizia con me tranne Rachel e un ragazzino sulla sedia a rotelle di nome Artie. Era carino e dolce Artie, riuscivamo a capirci entrambi a causa dei nostri problemi, ma come ogni adolescente delle nostra età aveva una sola cosa in mente, immagino abbiate capito quale no? Ecco, nel momento in cui le sue intenzioni mi furono chiare lo allontanai gradualmente, e poi capitemi… io ero terribilmente e irrimediabilmente innamorata di lei. Come chi? Lei, Santana Lopez! Sì, lo so che ho detto che è una cantante famosa eccetera. Ma lei frequentava la mia scuola, il McKinley di Lima, in Ohio. Era al penultimo anno, mentre io ero una semplice novellina; le voci sul suo conto erano varie, chi diceva che fosse una drogata, chi ancora che fosse la figlia di Satana venuta per distruggere il mondo che conosciamo… ma andiamo, come accidenti è possibile credere a delle stronzate simili? Per me lei era l’immagine della perfezione, si lo so che sono cieca e non potevo avere idea di come fosse, ma avete capito cosa intendo no? Bene, quindi la mia cotta stratosferica per quella ragazza ribelle che riusciva a farsi sbattere fuori dall’aula dopo cinque minuti, che non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno  e che era riuscita a diventare qualcuno, nonostante molti le avessero dato della fallita era una cosa che andava avanti da più di sei anni. Caso disperato vero? Sì, lo sono.

Scommetto di sapere cosa vi siete chiesti dopo aver saputo che sono innamorata di una ragazza, e cioè: ma come ha fatto a capire che le piacciono le ragazze se è cieca?

Risposta: non sono lesbica se è questo che intendete. Sì, mi piace la Lopez, una ragazza. Ma mi piace perché quando sentivo la sua voce e la sento tutt’ ora alla radio, ho quella strana sensazione piacevole alla base della stomaco e la pelle mi si increspa a causa dei brividi che mi provoca, insomma reazioni che potrei benissimo avere anche con un ragazzo se mi piacesse davvero.

Comunque, è il caso di iniziare a prepararsi per questa giornata sperando che passi il più tranquillamente possibile. Non fraintendetemi, adoro Rach, senza di lei non penso  sarei potuta sopravvivere a quattro anni di liceo, il punto è che è un tantino pesante quando ci si mette. Capisco che la sua paura è che resti sola per il resto della vita, ma non voglio che ogni volta che mi inviti ad uscire cerchi di affibbiarmi qualche ragazzo che puntualmente dopo aver capito il mio problema va via con la solita frase ‘scusa ma non sono interessato’ , fa male capite? Quindi è per questo che preferisco stare sola, così in questo modo non soffro più del dovuto. 

Bene, ho perso abbastanza tempo, è il caso di andare o Lord Tubbigton si mangerà le mie scarpe se non riceve le sue dosi di coccole giornaliere.

 

 

 

POV Santana

 

-Maledizione! Perché? Accidenti, perché?

-San che cavolo sta succedendo?

-Quinn è un completo disastro! – esclamo lanciando un altro foglio appallottolato nel cestino – Cómo puedo hacer ahora?! Están en ruinas, Fabray,en ruinas!

-Santana cazzo calmati! E smettila di parlare in spagnolo perché non capisco niente di quello che dici! – mi urla contro Quinn.

-Okay naso di plastica, ti spiego la situazione. Jason, il nostro caro e amato produttore, mi ha strettamente ordinato di scrivere un nuovo pezzo che possa anticipare l’uscita dell’album e in questo modo procurarci ancora più pubblico!

Quinn continua a guardarmi inarcando un sopracciglio, per poi poggiarmi le mani sulle spalle e costringermi a sedermi.

-Va bene, ragiona con me…- io annuico guardandola – San… Sei un genio nel comporre canzoni, quelle contenute nell’album sono fenomenali e in più ne hai già alcune pronte per il prossimo, quindi cosa vuoi che sia un piccolo blocco momentaneo?

-Quinn, non capisci… Non possiamo sbagliare adesso! Siamo ad un passo da quello che abbiamo sempre sognato e io non posso mandare tutto all’aria…- dico con voce bassa mentre stringo i pugni per il nervoso.

-Santana. Guardami. – mi dice severa, obbligandola a fissare i suoi occhi verdi – Tu stasera uscirai come sempre-

-Ma non posso Quinn-

-Sta’ zitta. Dicevo, tu uscirai con noi, berrai fino a quando il tuo fegato non deciderà di sventolare bandiera bianca, ti dimenticherai di ogni cosa riguardo: album, pezzi da scrivere, tour e tutto il resto. Ma cosa fondamentale, trovati qualcuno da portarti a letto. Sappiamo tutti quanto diventi nervosa e intrattabile quando sei sessualmente frustrata carissima.- finisce con un sorriso bastardo.

-Posso parlare ora? O devo fare richiesta prima? – chiedo per ottenere in risposta un cenno affermativo – Volevo solo dire che forse hai ragione, è il caso che Santana Lopez si dia alla pazza gioia stasera, spero solo non ci sia qualche fottuto fotografo in agguato come l’ultima volta …-  finisco sbuffando per poi sdraiarmi a pancia in su sul divano chiudendo gli occhi.

-Ti ricordo che l’hai aggredito verbalmente, per non parlare della bellissima foto di copertina della rivista : tu che vieni trascinata via di peso da Puck e Sam mentre continuavi a urlargli contro in spagnolo. Ho conservato una copia di quella rivista, talmente è divertente quell’immagine – dice ridendo mentre la sento aprire la porta, apro un occhio per guardarla.

-Vai già via Fabray?

-Lopez, anche io ho una casa, al piano qui sotto ma pur sempre una casa e ogni tanto dovrei andarci – risponde sarcastica – Per le 9 devi essere pronta, così andiamo via-

-Dove andiamo stasera?

-Non so, questo nuovo locale che ha scoperto Puck… Se non sbaglio si chiama ‘Destiny’, e pare sia abbastanza lontano dal centro città quindi non dovremmo avere nessun problema.

-Mmm… va bene, ora sparisci voglio dormire un po’.

Neanche il tempo di farmi finire la frase che quell’idiota è andata via, e per giunta senza salutarmi!

 Cavolo ho bisogno di rilassarmi… che c’è? Essere leader di una band è stressante, soprattutto se si è sotto pressione come lo sono io. Interviste di qua, incontri di là, prova in studio per 8 ore di fila, torna a casa e cerca di creare un cavolo di pezzo che possa andare bene a quel coglione del nostro produttore. Che poi dico io, perché non usare una delle canzoni dell’album? Per quale assurdo motivo aggiungere ancora più pressione sulle nostre povere spalle? Dovrebbe facilitarci il lavoro non complicarcelo diamine!

E’ anche vero che come ho già detto a Quinn poco fa, non posso mollare proprio ora. E’ una questione di principio, capite? Devo essere in grado di dimostrare a tutti quegli stronzi che mi hanno sempre detto ‘Lopez, tu sei spazzatura, rassegnati. Non vali niente, come tuo padre. Sei una fallita.’  che in realtà i falliti sono loro. Io non posso permettermi di diventare come mio padre, quel bastardo è morto di overdose quando mia madre aveva bisogno di lui maggiormente, quando io avevo solo dieci anni e il mio fratellino stava quasi per venire al mondo. Antonio Lopez, era questo il nome di mio padre, aveva cercato come me di sfondare nel mondo della musica e in un primo momento ci era quasi riuscito, e fu durante uno dei suoi concerti che conobbe mia madre, e di lì a poco sarei poi nata io. Non pensate male però, io volevo bene a mio padre, è lui che mi ha trasmesso l’amore per la musica e so anche che lui ha amato molto mia madre. Quello che non sono riuscita ad accettare è stato il suo essere codardo, il non saper rendersi conto di dover accantonare un sogno ormai svanito e darsi da fare per mantenere la propria famiglia, piuttosto che sperperare quei pochi soldi rimasti per comprarsi la droga e andare in giro per bar.

Dopo la sua morte, ci siamo trasferite dalla nonna, la mia abuela,che si è presa cura di tutti noi. E poi finalmente dopo tre mesi è nato Miguel, il mio fratellino, che ha portato decisamente un po’ di felicità in casa.

La storia della mia famiglia però divenne ben presto nota in tutta la città, e per questo che dal quel momento non fui più Santana Lopez, ma ‘la figlia di Lopez, il drogato’. E da lì in poi la mia vita non è stata abbastanza semplice.

Ma basta ora, ho detto di voler dormire ed è quello che farò. Ho una serata che si preannuncia movimentata da affrontare e chissà forse potrei rimorchiare, in fondo chi può resistere al fascino di Santana Lopez?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolinoinoino dell’autrice: Salve! Vorrei precisare che questa è la mia prima storia su Glee e su quelle due piccine delle Brittana **

Detto ciò, spero che il primo capitolo sia piaciuto, ringrazio chi leggerà silenziosamente o vorrà lasciare delle piccole recensioni, sono sempre ben accette belle o brutte che siano c:

Bene, penso di non aver altro da dire, quindi passo e chiudo!

-coriandolo

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Capitolo 2
*** Quante probabilità ci sono? ***


POV Brittany

Ok, basta, questa è l’ultima volta che Rachel mi trascina con sé. Non fraintendetemi nuovamente, a me piace stare tra la gente anche se non si direbbe. Il punto è che la mia particolare condizione, richiede che io abbia pieno controllo della situazione capite? E il fatto che io ora sia qui, circondata da tantissima gente che mi spintona a destra e sinistra, con la musica a tutto volume che mi impedisce di distinguere bene le voci e mi disorienta un po’, aggrappata al braccio di Rach come se ne andasse della mia vita mentre lei mi trascina al tavolo dove la sua amica Tina ci sta aspettando, non è di certo una situazione ideale per una ragazza cieca.

-Tinaaaaaaa- urla ad un certo punto Rach per scattare in avanti rischiando quasi di trascinarmi per terra, a quanto pare siamo arrivate al tavolo.

-Rachel finalmente! Pensavo non venissi più!- le risponde quella che intuì essere Tina – Oh vedo che hai portato qualcuno con te, piacere di conoscerti io sono Tina Cohen-Chang – mi disse, ma a causa del troppo rumore in sottofondo non riuscivo a capire da quale direzione mi stesse parlando.

Ci fu un secondo di silenzio tra di noi, non riuscivo a capire il perché.

-Ehm… Britt. Tina ti sta porgendo la mano. –mi dice Rachel.

-Oddio! Scusatemi, ma non riesco a individuare la sua posizione.- dico abbassando lo sguardo.

-Sono alla tua destra, forse dovresti togliere quegli occhiali scuri per vedermi non credi?- mi risponde la ragazza ridendo leggermente.

-Io…-

-Tina, Britt è cieca.- spiega Rach al mio posto con tono serio.

-Oh… scusami tanto non lo sapevo davvero! Scusami! Oddio che figura!-

-Tranquilla Tina, non potevi saperlo – le dico poggiandole una mano sulla spalla ora che avevo capito dove si trovasse, per poi presentarmi come si deve – Io sono Brittany comunque, il piacere è tutto mio – le dico sorridendo e porgendole la mano, per sentirla subito stretta e scossa leggermente dalla sua.

-Bene signore, che ne dite di sederci e prendere qualcosa da bere? Offro io ovviamente, stasera dobbiamo festeggiare perché la sottoscritta ha appena ottenuto il posto di assistente ad un importante studio di registrazioneeeeeeeeeee! –ci grida contro Tina per poi tirarci in un abbraccio.

Sono felice in questo momento sapete? Per la prima volta una persona non ha fatto la solita domanda del cavolo ‘ma sei sempre stata così?’ alla quale segue il grandissimo e falso ‘mi dispiace tanto’ a cui vorrei rispondere con un ‘e tu sei sempre stato così coglione o mamma ti ha fatto cadere dalla culla quando eri piccolo? No sai, perché dispiace anche a me’. Insomma, porca miseria, non sono domande da fare! E poi se proprio dovete farle queste domande idiote abbiate almeno un po’ di tatto diamine!

Tina invece no, non ha fatto domande, si è limitata a presentarsi e trattarmi da persona normalissima, cercando il più possibile di farmi integrare nelle sue conversazioni con Rachel, che per tutta risposta non faceva altro che ribadire come ormai la sua fama alla Nyada era alle stelle e presto sarebbero piovuti una serie di contratti di importanti compagnie di Broadway che si contendevano la nuova ‘Barbra Streisand’.

Per chi non sapesse cosa fosse, io ammetto di averlo saputo solo dopo l’iscrizione della mia amica, la Nyada è la New York  Academy of Dramatic Arts, da quello che ho capito ci sono corsi di canto, recitazione e ballo. Rachel ha cercato spesso di convincermi a frequentare i corsi con lei, ma ho sempre rifiutato. Il mio obiettivo è la Julliard. Inizialmente non ero molto sicura di voler provare ad entrarci perché non volevo far la figura della stupida e magari rendermi ridicola davanti a tutti, ma mia madre e Rachel hanno insistito. Purtroppo quando sono riuscita a decidermi, il periodo per le iscrizioni era già terminato, ma grazie ad una lettera di Miss Holliday, mia insegnante di  danza a Lima, sono riuscita ad ottenere un provino ‘straordinario’ per l’ammissione anche se le lezioni sono già iniziate da due mesi. Il provino si terrà tra tre settimane, e dire che sono già nervosa è dire poco. Con Miss Holliday ho provato la coreografia del provino fino al giorno prima della partenza con Rach, e di conseguenza il mio trasferimento definitivo nella casa che la signora Holliday mi ha gentilmente affittato.

-Britt che ne dici di ballare un po’?- mi chiede Rach.

-No Rach, questa volta passo. Ma voi andate tranquille, vi aspetto qui non vado da nessuna parte – dico ridendo voltandomi verso di lei.

-Ok, ma non muoverti va bene?

-Sì mammina- rispondo sbuffando leggermente, per poi tornare a sorseggiare il mio drink.

 

POV Santana

 

-Ehi ma guarda chi si vede, Satana in persona!- mi dice Mercedes facendomi un cenno di saluto con la testa.

-Jones, è sempre un piacere rivederti – rispondo sorridendo ironicamente – Speravo in un tuo ritorno immediato, visto che il povero Sammy era depresso a causa della tua assenza.-

-Oh il mio povero piccolino – esclama tirando la guancia al diretto interessato.

-Ehi io non ero depresso!- esclama Sam per difendersi.

-Oh andiamo amico, non facevi altro che andare in giro piagnucolando ‘Mercedes mi manca’ ‘Quanto vorrei che Mercedes fosse qui’ – gli risponde Puck ridendo.

-E come non dimenticare quella volta in cui ti abbiamo visto dormire con quel peluche che ti ha regalato!- dico io scoppiando a ridere.

-Ah-Ah. Molto divertente. Ammettetelo, siete solo invidiosi perché voi non avete una persona speciale da amare. – ci risponde Sam per poi dare un bacio alla ragazza.

-Amare? E che vuol dire? Tu lo sai Puck? – chiedo seria al mio amico.

-Io no… Ma se non sbaglio è quella malattia strana, che ti fa fare cose idiote e imbarazzanti per un’altra persona…-

-Oh mio dio, allora è una cosa seria! Dobbiamo vaccinarci Puck, immediatamente!  Al mio tre, pronto? Uno, due, TRE! –esclamo e ci diamo un pugno a vicenda sul braccio.

-Smettetela di fare i deficienti – ci dice Quinn mentre ci porge i nostri drink – E spiegatemi perché sono io quella che è andata a prendere da bere? Pensavo dovesse andarci Puck- ci voltiamo tutti per fissarlo.

-Che c’è? Ho male alla gamba, non posso fare sforzi… Ahia! – esclama massaggiandosi la nuca nel punto in cui Quinn lo ha colpito.

-La prossima volta te la stacco la gamba, idiota.- dice fissandolo minacciosa.

Iniziammo a parlare del più e del meno, fino a quando Mercedes non ci impose di ascoltarla.

 -Ascoltate branco di pazzi, ho una notizia importantissima da darvi… Mi trasferisco a New York!

-Cooooooosa? E’ una notizia fantastica!- esclamiamo tutti per poi coinvolgerla in un abbraccio di gruppo.

-Non è finita qui, sapete chi altro verrà? Kurt e Blaine! Entrambi hanno ricevuto un’offerta di lavoro qui!

-Oh questa si che è una bella notizia, è da molto che non vedo Fatina e Hobbit! – dico veramente felice, era dal liceo che non vedevo quei due – Aspetta… Jones, non vorrai rubarmi il pubblico ora che sei qui! – le punto un dito minacciosa.

-Tranquilla Lopez, non nè ho l’intenzione! Chissà, magari potremmo collaborare per qualche pezzo sai che roba forte ne verrebbe fuori?

-Oh puoi ben dirlo! E ora diamoci dentro!- esclamo bevendo tutto d’un sorso il mio drink e dirigendomi sulla pista seguita dal resto del gruppo.

 

POV Brittany

 

Mi sto annoiando. Io. Capite? Io, che trovo interessante e divertente anche respirare, mi sto annoiando. In più ho finito il mio drink e qui non c’è nessun cameriere a cui chiederne un altro. Fantastico, semplicemente fantastico. A quest’ora potevo essere a casa, nel mio letto, con Tubbs, ascoltando i dialoghi di qualche film Disney e invece no. Sono bloccata qui.

Però se ci provo, magari riesco a raggiungere il bar no? Si dai, posso farcela cavolo!

Okay, non è stata una buona idea. In effetti sono partita senza neanche sapere in che direzione dirigermi! Complimenti Brittany, cos’altro vuoi fare stasera? Cadere con il culo per terra trascinando qualcuno che non conosci con te? Ragiona e concentrati sui rumori… fosse facile con tutto sto casino! Andiamo, non correre, fa attenzione a dove metti i pied- ‘Ahia’ forse qualcun altro dovrebbe fare attenzione a dove mette i piedi qui. Calma, rilassati Brittany, cerca di individuare la voce di Rachel…

-Ehi dolcezza  vuoi ballare?- qualcuno mi ha appena poggiato una mano sul sedere o sbaglio?

-No grazie, devo andare- dico per poi allontanarmi da quelle mani sconosciute.

-Eddai bimba, ci divertiamo un po’…- ancora con quelle mani? Ma che cavolo ha, dei tentacoli?

-No davvero, non sono interessata – rispondo, per poi sentirmi stringere la vita da un braccio e un secondo dopo ascoltare una voce familiare rivolgersi a me –Tutto bene?-

 

POV Santana

 

Ci stavamo veramente divertendo tutti quanti, e finalmente tutto lo stress di quell’ultimo periodo era scivolato via come se non ci fosse mai stato.

Puck era sparito da un po’, probabilmente aveva trovato qualche ragazza con cui divertirsi. Sam e Mercedes ballavano vicini, scambiandosi baci di tanto in tanto. Quinn era decisamente andata, e ora era intenta a provarci con una moretta dal naso abnorme che doveva essere ubriaca tanto quanto la mia amica, accanto alla quale una coppia di ragazzi asiatici si stavano divorando la faccia a vicenda. Io ero lì, tra quella massa di gente che si muoveva a ritmo della musica, cercando qualcuna da poter portare con me a casa e passare così una notte bella movimentata. La mia attenzione però venne richiamata da una voce alle mie spalle, mi voltai per notare una ragazza bionda dal fisico niente male darmi le spalle e cercare a quanto pare di allontanare il pervertito di turno. Quando però notai che il tizio non voleva mollare, decisi che forse era il caso di darle una mano; così mi avvicinai piano a lei per poi passarle un braccio attorno alla vita e chiederle se stesse bene. La risposta fu detta così a bassa voce che dovetti sforzarmi molto per sentirla.

-E te che vuoi?- sento il ragazzo dire nella mia direzione.

-La signorina qui ha detto di non essere interessata, dovresti sparire.- rispondo aggressiva.

-Chi saresti scusa? La sua ragazza?- mi dice ridendo.

-Esattamente. Ora ti do un consiglio, prendi quelle tue mani sudice e sparisci da qui. E se per caso dovessi vederti di nuovo anche alla distanza di un chilometro da lei, sappi che ti concerò così male che perfino tua madre ti ripudierà quando ti vedrà.- gli dico in quello che sembra quasi un ringhio mentre stringo possessivamente la vita ragazza.

Il tizio sembra aver capito perfettamente, tanto da non provare neanche a rispondermi mentre va via.

-Bene, pare abbia capito. Scusa non volevo essere invadente ma sembrava che avessi bisogno di aiuto- dico voltandomi verso la ragazza e grattandomi la nuca imbarazzata –Io sono Santana Lopez comunque…- continuo porgendole la mano.

 

POV Brittany

 

Oh. Mio. Dio. Vi prego ditemi che non sto sognando. Quella lì è la voce di Santana Lopez. Quella Santana Lopez. E quella stessa Santana Lopez ha appena finto di essere la mia ragazza per difendermi, e mi ha quasi abbracciata. Oddio potrei morire anche qui su due piedi dalla felicità!

-Ehm… non sei un tipo che stringe la mano alle presentazioni?

Aspetta, cosa? Oh no, non di nuovo.

-Io… io..- dico cercando le parole giuste.

-Certo che se parli sempre così è una fatica cercare di sentirti! Vieni con me, così parliamo un po’ … sempre se ti va?

Per tutti gli arcobaleni e gli unicorni alati! Mi ha chiesto di seguirla! Okay Brittany, annuisci piano come ogni persona matura farebbe… no, no, non così in fretta cretina! Magnifico, ennesima figura di merda fatta. Continua così.

-Bene allora andiamo- bene un corno, vi dico io. Mi ha appena preso la mano e mi sta portando con sé! Vi avviso eh, sto per avere un infarto, quindi non meravigliatevi quando sul giornale di domani leggerete ‘Giovane ragazza muore per infarto a causa di Santana Lopez’

Camminiamo un po’ tra la folla, prima di entrare in quella che intuisco essere una sala riservata dato che Santana ha  prontamente chiuso una porta per evitare che il fracasso si senta fin qui dentro.

Certo che la vita è proprio strana, io, una ragazza cieca che viene salvata dal suo idolo. Sembra quasi la trama di un film eh? Ma chi accidenti voglio prendere in giro… non finiremo per innamorarci e sposarci e avere tanti piccoli bimbi che assomiglieranno a me e lei assieme, come non finiremo di certo a letto insieme stanotte. Appena capirà che sono cieca mi dirà di sparire. Come tutti.

 

POV Santana

 

Certo che però è carina la biondina… oddio ho appena fatto una rima, che schifo.

-Perché non togli quegli occhiali?- domando, mentre mi siedo sul piccolo divanetto e la osservo mentre lei è lì in piedi e si tortura le mani.

-Non posso… - mi risponde nervosamente.

-Andiamo certo che puoi, il fatto che tu sia cieca non significa che debba portare quei così per forza!-

-Aspetta cosa?!- mi chiede alzando di scatto la testa.

-Come cosa?- le chiedo confusa.

-Tu ha capito che sono cieca? Senza che sia stata io a dirtelo? – mi chiede sorpresa.

-Bè sì, non avrei dovuto? Insomma non passano di certo inosservati i tuoi occhiali quando siamo in un locale notturno.- le dico con fare ovvio – Comunque aspetta che ti porto vicino al divano, non puoi mica restare tutto il tempo in piedi eh!

- Ti ringrazio…- mi risponde con una voce piccola piccola mentre abbassa lo sguardo imbarazzata.

-Non c’è di che ragazza misteriosa- dico ridendo- Ora mi dirai il tuo nome?

-Brittany Susan Pierce, e non posso credere di essere nella stessa stanza di Santana Lopez! – mi risponde tutta entusiasta.

Okay, a quanto pare la mia fama mi precede. Che poi, non ha mica appena detto di chiamarsi Pierce?

-Aspetta… ma… Pierce. Io l’ho già sentito questo cognome… Oddio, massì sei la stessa Pierce del liceo McKinley giusto? Ma guarda un po’ che coincidenza, il mondo è proprio piccolo!

Non ci credo, quante probabilità ci sono di incontrare una ragazza che ha frequentato il mio stesso liceo in una città grande come New York? Ricordo ancora come tutti parlavano della ragazza cieca che avrebbe frequentato il nostro liceo mentre ero al penultimo anno, sembrava chissà quale novità o attrazione. E ricordo anche come tutti la evitassero come la peste, anche io e non sono mai riuscita a capire il perché non le avessi mai parlato; anche se una volta, per sbaglio, sono rimasta ad ascoltarla parlare tra se del suo gatto ad alta voce mentre aspettava da sola che sua madre passasse a prenderla, e il suo discorso per quanto strano e privo di senso mi aveva fatto sorridere.

 

POV Brittany

 

Cari amici, è con grande dispiacere che vi comunico che Brittany S. Pierce è venuta a mancare a causa di un infarto improvviso dovuto al sovraccarico di emozioni che il suo povero cuore non ha retto.

Vi rendete conto?! No, ripeto, vi rendete conto?! Si ricorda di me! Di me! E non mi ha neanche mai parlato, per la miseria! Coraggio Brittany, ora dì qualcosa che non risulti troppo stupido o infantile.

-Essì, è piccolo come la popò di unicorno!- ma che cavolo ti dice il cervello idiota! ‘Popò di unicorno’? Davvero?

-Non ho mai visto un unicorno né la sua popò … penso di dovermi fidare del tuo giudizio allora - oddio sta ridendo? Santana Lopez sta ridendo a un qualcosa che ho detto?

-Dai togli quegli occhiali, siamo solo noi due non preoccuparti

-Non penso che sia una buona idea…- no, meglio non farle vedere i miei occhi, potrebbe restare impressionata forse.

-Come vuoi, tranquilla non voglio metterti in difficoltà- mi risponde mettendomi una mano sulla spalla. Questa ragazza vuole vedermi andare in autocombustione? No, perché ho la sensazione di star bruciando nel punto in cui mi ha toccata!

-Allora… Brittany…- si rivolge nuovamente a me, mentre la sento trafficare con dei bicchieri e poi poggiarmene uno sul palmo della mano - Tranquilla è un cocktail leggero, non voglio farti ubriacare- io le sorrido per poi assaggiare quello che mi ha dato, è lo stesso un po’ forte per i miei gusti ma preferisco far finta di niente - Dicevo, parlami un po’ di te. Che ci fai qui a New York?

-Sono qui per tentare di entrare alla Julliard…- dico imbarazzata, forse mi riderà in faccia, già è difficile entrarci normalmente, figuratevi quando si è ciechi.

-Wow, devi essere molto brava per avere un provino lì- dal tono della sua voce sembra sinceramente meravigliata.

-Mi hanno detto che sono un talento naturale, io non ne sono molto convinta…- dico mentre abbasso la testa.

-Scusami ma se sei arrivata fin qui vuol dire che vali pur qualcosa no?

-Be’… penso di si - rispondo scrollando le spalle.

-E allora vanne fiera Britt- oddio, ancora? Ma vuole uccidermi? Mi ha chiamato Britt! Posso fare una danza della felicità? NO? Fa niente, la sto già facendo nella mia mente!

 

POV Santana

 

Britt? Da quando in qua usi diminutivi Lopez? Ti sei rincretinita? Oh ma andiamo, guardatela è così carina! Aspetta, che? Carina? Io non ho mai usato l’aggettivo ‘carino/a’ , né per persone, né animali, né oggetti. Mi sto forse rammollendo con il passare del tempo?

-Scusami, non dovevo chiamarti Britt - ecco brava, scusati imbecille, non le hai parlato mai al liceo e ora ti prendi addirittura questa libertà?

-No… tranquilla, mi piace ‘Britt’ - oddio che tenera che è quando parla con quella vocina imbarazzata.

-E tu? Che ci fai in un locale come questo? Non dovresti essere a qualche evento per promuovere il tuo primo album?

Ah, ecco che ritornano in mente in brutti pensieri.

-Ho deciso di prendermi una pausa, devo riuscire a comporre un pezzo che anticipi l’uscita dell’album ma non ho idee- dico sbuffando per poi lasciarmi cadere all’indietro sul divano.

-Non ci credo, hai sempre avuto delle idee brillanti. Forse ti serve un po’ di tranquillità…- mi dice poggiandomi una mano sul ginocchio.

-Sarà… ma senza singolo l’uscita dell’album sarà rinviata.

-COOOOOOOOSA? Stai scherzando spero? - urla improvvisamente - Non posso permettere una cosa del genere, a costo di farti trovare io l’ispirazione!- ma guarda un po’, la biondina è una nostra accanita fan a quanto pare…

-Ah sì? E come pensi di fare? - ma che cavolo di tono era quello? Non le stai facendo una proposta indecente porca miseria! Guardala, l’hai messa in imbarazzo!

-Scusa! Non volevo sembrare una maniaca!

-N-n-no tranquilla è tutto ok - mi risponde balbettando appena, per poi riprendere il suo tono sicuro - Secondo me però dovresti rilassarti e non pensarci troppo, vedrai che le cose verranno da sé…

Lo fa sembrare facile lei…

-Non vorrei sembrare stufa di parlare con te, ma si sarà fatto tardi e domani ho un po’ di cose da fare... Potresti riaccompagnarmi al tavolo? - ma perché questa ragazza è così dolce e indifesa come un cucciolo di panda? CUCCIOLO DI PANDA? Ma che accidenti sto pensando? Lasciamo perdere che è meglio, oggi la testa non mi funziona proprio…

-Certo nessun problema…

 

POV Brittany

 

Man mano che ci avviciniamo al tavolo, continuo a sperare vivamente che la serata non finisca ma che si ripeta all’infinito. Non posso credere di aver parlato con Santana Lopez e che lei ora mi stia tenendo nuovamente la mano.

-Ehm… Britt ma non sei venuta sola qui vero? -mi chiede ridestandomi dai miei pensieri.

-No, sono venuta con Rachel e c’è anche una sua amica, Tina…- non dirmi che dovrei stare anche a cercarla ora?

-E per caso questa tua amica è una nana dal naso abnorme e vestita in un modo assurdo?

-Non è molto carino quello che hai detto Santana. Comunque sì, è lei.

-Bene, allora penso di accompagnarti io a casa…- cosa? Che sta succedendo?

-Perché? Che fine ha fatto Rachel?

-Diciamo che è un tantino impegnata in questo momento, e posso assicurarti che non è un bello spettacolo quello che sto guardando. Domani la Fabray avrà molto da raccontarmi… sempre che la nana non le risucchi la faccia prima.

Fabray? Quinn Fabray, la tastierista del gruppo? E Santana ha appena insinuato quello che penso?

-Vuoi dire che Quinn Fbray sta pomiciando con la mia amica Rachel? Ma se Rach è etero!

-A quanto pare non è tanto etero come vuol far credere, ma ora andiamo sto per vomitare se continuo a guardarle - apro la bocca per intervenire ma mi blocca nuovamente - Tranquilla, per quanto Quinn sia ubriaca farà in modo di accompagnare la tua amica a casa e forse ci rimarrà. O la porterà a casa sua. Francamente non mi interessa.

In un attimo siamo fuori dal locale e l’aria fredda mi colpisce facendomi tremare, ma la sensazione dura poco, perché Santana mi poggia quella che sento essere la sua giacca di pelle e un odore di quella che sembra menta mi avvolge, mentre lei con un fischio poco elegante, devo ammettere, ferma un taxi.

Dopo poco scendiamo e mi accompagna fin alla porta del mio appartamento. Restiamo per qualche minuto in silenzio e vorrei sparire, perché sento i suoi occhi vagare sul mio corpo ed è una cosa strana.

-Allora, buonanotte Brittany.

-Buonanotte, Santana - le dico per poi togliermi la giacca e porgergliela.

-No, tienila. Così abbiamo sicuramente un motivo per incontrarci di nuovo. Mi piace la tua compagnia

-Anche a me piace la tua…

-Allora ciao eh… - la sento sfiorarmi lentamente la mano e poi sentire i suoi passi allontanarsi.

-Ciao…- rispondo in un sussurro.

 

 

POV Santana

 

CHE CAVOLO MI E’ PRESO STASERA? COSA ERA TUTTA QUELLA DOLCEZZA? QUELLA NON ERO IO!

Quella ragazza porterà solo guai lo sento…

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolinoinoino dell’autrice: Ciao a tutti! Che dire, il capitolo non mi convince molto e l’avrò riscritto non so neanche quante volte. Bene detto ciò lascio ‘ai posteri l’ardua sentenza’ ahahhahahhaha fatemi sapere che ne pensate e ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno c:

A presto! (si spera)

-coriandolo

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Capitolo 3
*** Risvegli traumatici e non. ***


POV Santana

-O MIO DIO CHE COSA E’ SUCCESSO?! COSA HO FATTO?!

E no eh, ma chi è quella pazza che sta urlando e di conseguenza sfidando la mia pazienza. Insomma, sono le… no. Ditemi che la sveglia si è bloccata, perché indica le 7 e 15 e io non avevo intenzione di svegliarmi prima delle 12!

-SMETTILA DI URLARE! TI HO GIA’ DETTO CHE NON E’ SUCCESSO NIENTE!- ok, questa è la voce di Quinn. Che cavolo sta succedendo?

-ODDIODDIODDIO! NON PUO’ ESSERE… E NON DIRMI DI NON URLARE PERCHE’ STAI URLANDO ANCHE TU!- forse è il caso di scendere e andare a controllare. Ah, devo ricordami di trasferirmi su un’ isola deserta il più presto possibile, ho bisogno di pace la mattina, non di due galline che urlano.

Quando apro la porta dell’appartamento di Quinn, per un attimo mi ritorna in mente l’immagine della sera prima, quando avevo visto la mia amica farsi divorare da una nana vestita in modo a dir poco orribile, nana che ora era in piedi di fronte alla Fabray con le mani nei capelli.

-Che diavolo avete da urlare voi due? - chiedo rendendo nota la mia presenza.

-San come sei entrata?-

-Sono passata attraverso le pareti. -dico seria-  Come cavolo sarei dovuta entrare Fabray? Con la copia di chiavi che hai tanto insistito per darmi ovviamente!

- Ma tu sei Santana Lopez! - però, piuttosto sveglia il piccolo troll.

-E tu cosa saresti? Un Umpa lumpa?

-Ma come ti perme…- dio, ha appena iniziato a parlare e già mi sta sulle scatole.

-Shh! Silenzio. Ora qualcuno vuole spiegarmi che succede?

-La tua amica qui si è approfittata di me mentre non ero lucida ieri sera!- è ufficiale, non sopporto la nana.

-Frena, frena, frena. Non ti permetto di fare simili accuse. Quinn non approfitterebbe mai di nessuno. - le dico fissandola in modo minaccioso. Chi accidenti si crede di essere per insinuare certe cose? Quinn può sembrare anche una dura dal cuore freddo, ma vi assicuro che non lo è. Ok, forse un pochino, ma mai quanto la sottoscritta questo è certo.

-E’ quello che le sto cercando di dire da quando si è svegliata ed ha iniziato ad urlarmi contro.- mi dice la Fabray -Rachel, ragiona. Se mi fossi approfittata di te non ti saresti svegliata con i tuoi vestiti addosso, e non mi avresti trovata a dormire sul divano.- continua guardandola.

-Aspetta…Rachel? Tu sei per caso quella Rachel Berry? - faccio confusa, ecco dove l’avevo vista già la nana.

-Sono lieta di vedere che ti ricordi di me, Satana. Se ci fosse stata Britt in questo momen- OH MIO DIO BRITTANY! CHE FINE AVRA’ FATTO? SONO UN MOSTRO, L’HO LASCIATA DA SOLA! E SE LE FOSSE SUCCESSO QUALCOSA? SE QUALCUNO SI FOSSE APPROFITTATO DI LEI? E SE-

-Ti avverto piccolo troll, ti conviene chiudere la bocca se vuoi usarla ancora. E per tua informazione, la tua amica sta bene, l’ho riaccompagnata io a casa. Ah, e se te lo stessi chiedendo la risposta è: sì, sei una pessima amica. Come accidenti hai fatto ad abbandonarla a se stessa tra tutta quella gente?- forse ho esagerato a trattarla così duramente, ma capitemi, come si può lasciare sola una ragazza come Brittany?

-Santana, penso si senta già abbastanza in colpa non credi? - mi si rivolge Quinn facendo un cenno verso la Berry che stava a testa bassa, forse riflettendo sulla gravità della situazione - E comunque Rachel, ti assicuro che non è successo niente. Non sono quel tipo di persona. - continua sorridendo nella sua direzione - Che ne dici se ti offro la colazione? E’ pur sempre un modo per farmi perdonare, non avrei dovuto comunque portarti a casa mia.-

-Mi farebbe molto piacere, ma forse è il caso che vada da Brittany e cerchi un modo per farmi perdonare- dice afferrando la giacca appoggiata su una sedia e avviandosi verso la porta.

-Forse potremmo venire con te?

-Potremmo? Chi ti dice che voglia venire anche io, naso di plastica?

-Non hai niente da fare, quindi verrai con noi.- odio quando Quinn mi fissa con il sopracciglio alzato, non so perché ma quando lo fa mi ritrovo a fare esattamente quello che dice.

-Uff… va bene.- ecco, che vi dicevo?

-Benissimo, sono sicura che Britt ne sarà felice!- perché diavolo sta battendo le mani come un’esagitata quella nana?

-Direi che possiamo anche andare allora.- dice con un sorriso la mia amica

-Quinn.

-Sì Santana?

-Non so se lo hai notato, ma io sono ancora in pigiama e tu hai ancora la roba di ieri addosso.- le dico indicando la sua maglia tutta spiegazzata.

-Ah… Allora tempo dieci minuti e siamo pronte- dice rivolgendosi verso la Berry, che in tutta risposta si limita a sorridere e annuire.

Io mi limito a roteare gli occhi infastidita mentre vado a cambiarmi.

 

 

POV Brittany

 

Quando questa mattina mi sono svegliata, la prima cosa che ho fatto è stata chiedermi : ’ho sognato tutto? Ho davvero incontrato Santana Lopez? Davvero LEI mi ha accompagnato a casa?’. La risposta è SI’, è successo davvero e lo conferma il giubbotto di pelle che avevo indossato quella notte per dormire, per poter essere nuovamente circondata da quel profumo di menta che avevo sentito la sera prima. E’ per questo motivo che appena ho messo i piedi per  terra ho iniziato a ballare per tutta la casa,perché sì, insomma è sempre un altro giorno in cui non posso vedere il mondo, ma almeno ho avuto l’occasione di poter parlare con Santana e diciamolo … aspettavo quel momento da quando avevo sentito per la prima volta la sua voce sei anni prima, anche se non penso che ‘Può benissimo andare a farsi fottere professore’ fosse la frase che avrei voluto sentire, ma va be’ dettagli!

Ho continuato con quella piccola danza della felicità per un bel po’, fino a quando Lord Tubbington non ha miagolato attirando la mia attenzione, e ne ha tutte le ragioni, è ora di colazione. Lord Tubbington è il mio gatto, è con me da quando era una piccola pallina di pelo e io avevo 6 anni, tutti dicono che sia in sovrappeso ma io quando lo coccolo sento che quello che loro chiamano grasso è in realtà solo molto pelo. Ah, dimenticavo di dirvi che è anche un mafioso e gestisce le corse clandestine di topi del quartiere. Sì, lo so, è un delinquente, ma io gli voglio bene così com’è.

Proprio mentre stavo per prendere qualcosa da mangiare per me stessa, sento il campanello suonare.  Strano, è prestissimo e non sento Rachel dalla sera scorsa, chi potrà essere?

-Sì? Chi è?- chiedo titubante con l’orecchio poggiato sulla porta.

-Brittany sono io! Rachel!

Oh, è proprio la mia amica a quanto pare.

-Ehi Rach, vieni entra - le dico mentre apro la porta, per poi provare a richiuderla subito dopo che ho percepito la sua figura superarmi, ma mi trovo costretta a fermarmi quando incontro una certa resistenza e sento un deciso -Ahia!-

-Santana e sta’ attenta per la miseria!- dice una voce che non conosco.

-Giuro che uno di questi giorni ti faccio fuori Fabray! Cosa potevo saperne io che mi avrebbe chiuso la porta in faccia?!- questa voce invece la conosco…

OH NO! Ditemi che non ho appena dato la porta in faccia a Santana Lopez? Complimenti Brittany, un'altra grande figura da aggiungere alla collezione.

-Ammettilo Lopez, sei un’imbranata e non è stata colpa di Brittany.- aspetta, ha detto Fabray… Cioè, Quinn Fabray è qui e conosce anche il mio nome? Per caso qualche santo da lassù ha esaudito alcuni dei miei desideri?

-Se, se… io sarei l’imbranata. Ti ricordo che quella che è caduta da seduta, cosa che ancora non riesco a spiegarmi, eri tu e non io- le risponde la Lopez.

-E’ successo quasi 5 anni fa. E tu continui a tirare fuori questa storia! E poi è stata colpa di Puck che mi ha spinto!

-Ovvio, incolpiamo Puck. Ammettilo, sei tu l’imbranata.

-Non continuerò questa conversazione ok? Piuttosto, Brittany io sono Quinn, ma penso che tu abbia sentito parlare di me- mi dice stringendomi la mano.

-Sì, decisamente-le rispondo con un sorriso.

-Non ti dispiace se ci siamo autoinvitate a colazione vero?  Tanto, ha pagato Santana!- continua ridendo mentre la sento superarmi e raggiungere Rachel presumo.

-Naso di plastica, la prossima volta la scusa ‘Oh ma guarda, ho dimenticato il portafoglio’ non funzionerà. Se tu ti autoinviti, tu devi pagare.- sento dire alle mie spalle, per questo decido di voltarmi.

-Ciao Brittany…- sussurra poi nella mia direzione.

-Ciao Santana- le rispondo sussurrando a mia volta.

-A quanto pare ci incontriamo nuovamente, prima del previsto però - continua lei mentre sento che si sposta al mio fianco - Andiamo, non vorrei che quelle due ripetessero la scena di ieri...

-Scommetto che è stata una cosa sorprendente- le dico ridendo mentre ci incamminiamo verso la piccola cucina.

-Oh, non è hai idea. E’ stato come vedere Frodo cercare di farsi Cenerentola!

-E Frodo sarebbe Rachel?

-Esattamente.

-San. Non è carino paragonare Rach ad un hobbit!- Brittany, cara piccola Brittany, cos’è tutta questa confidenza? Non solo la chiami ‘San’, ma addirittura la rimproveri anche?

 

POV Santana

Mi ha appena chiamata San, o sbaglio? Mi ha appena rimproverata, o sbaglio? E perché Snix non ha ancora fatto la sua comparsa?

-Nessuno a parte Quinn mi chiama San.- le dico seria, sta trattenendo il fiato o è la mia impressione?- Ma per te potrei fare un eccezione- continuo, e comunque stava decisamente trattenendo il fiato, perché ha sospirato rumorosamente- Ma attenta a te biondina, nessuno e dico nessuno, può dirmi cosa posso fare o dire.

No, scusami cara Santana IDIOTA Lopez, ma vuoi darti una controllata quando parli? Sembrava la stessi minacciando, cavolo! E in più guardala, si sta sedendo a testa bassa come se sapesse di aver sbagliato. Muoviti, ripara al danno fatto.

-Britt, non stavo dicendo sul serio… Ok, si ero seria, nessuno da ordini a Santana Lopez. Ma non voleva risultare una specie di minaccia.- le dico mentre prendo posto accanto a lei. Lei si limita ad annuire.

-Britt, voltati per favore. -le dico nuovamente mentre le poso una mano sulla spalla - Non hai fatto niente di sbagliato, ok?  E poi… - continuo mentre mi avvicino al suo orecchio - Io abbaio tanto, ma non mordo, solo qualche volta ma quando mi fanno veramente arrabbiare. Ma non dirlo a nessuno, è un segreto tra me e te ok? - finisco di dirle, e lei mi risponde con un sorriso bellissimo e se non fosse per quei grandi occhiali scuri potrei dire che i suoi occhi stiano brillando in questo momento.

-Allora…- richiama la nostra attenzione l’hobbit - Brittany, volevo scusarmi per come mi sono comportata ieri sera. Non avrei dovuto lasciarti sola, mi dispiace davvero tanto. Non succederà più.

-Rach, tranquilla è tutto okay. Non è successo niente di grave. 

-Ma io mi sento così in colpa…

-Rachel. E’ tutto apposto, davvero. - le risponde sorridendo.

-Okay, visto che la tappa si è scusata che ne dite di mangiare ora?- intervengo, non so loro ma io sto morendo di fame - Tieni Britt, non so se possa piacerti, ma mi fido del mio sesto senso - le dico mettendole nel piatto un cornetto, e affianco il contenitore con del caffè.

-Ti ringrazio - mi dice, prendendone un sorso - Mmm…  Latte macchiato, è quello che preferisco! A quanto pare hai indovinato - continua sorridendo.

-Dunque, cosa avete in programma per oggi? - chiede Quinn voltandosi verso la Berry e sorridendo.

Oh no, vi prego tutto tranne questo. Quando sorride in quella maniera significa solo una cosa: le piace qualcuno. E non posso accettare che quel qualcuno sia la nana, andiamo chi può essere attratto dalla Berry? Posso capire se qualcuno trovi attraente una ragazza come Brittany… Insomma, guardatela. Bionda, corpo atletico, dolce, bellissima, è praticamente tutto ciò che c’è di buono al mondo!

Frena, frena, frena Lopez. Non ci pensare nemmeno, non ti deve neanche sfiorare l’idea di provarci con lei, va bene? Le porterai solo guai, stalle alla larga.

-Io ho lezione alla Nyada oggi, ci stiamo preparando per uno spettacolo di metà anno e oggi iniziamo le prove e come potete benissimo immaginare io sono la protagonista, insomma non per essere presuntuosa, ma con la mia voce il Glee club ha vinto le nazionali, è quindi scontato che mi abbiano assegnato quel ruolo.- Ma respira questa qui?

-Oh, sei senza dubbio bravissima allora - No. Quinn, non farmi questo ti prego. Non gonfiare l’ego senza limiti dell’hobbit!

Mentre quelle due continuano a farsi complimenti a vicenda, o meglio… Quinn continua a complimentarsi con la nana e quest’ultima non fa altro che ribadire quanto sia la migliore della scuola, preferisco voltarmi verso Brittany che è rimasta in silenzio. Sto per chiederle se ci sia qualcosa che non va, quando uno strano rumore attira la mia attenzione.

-Quello cos’era?

-Era il mio stomaco… - mi risponde, mentre le sue guance diventano rosse per l’imbarazzo.

-Ah. Hai ancora fame?

-Sì…- oh ma quanto è adorabile!

-Tieni, prendi questo, tanto era in più - le dico mettendole nel piatto il cornetto e facendole poggiare la mano su, per capire dove fosse. In realtà il cornetto era il mio, ma non ho mai amato mangiare a colazione quindi l’ho ceduto volentieri.

-Santana! Brittany! Voi cosa fate oggi?

-Cos’è? Vi siete ricordate di non essere sole e avete smesso di provarci l’una con l’altra?

-Santana! - mi rimprovera Quinn.

-Lasciamo perdere… Io pensavo di dormire fino all’ora di pranzo, ma grazie a qualcuno questo non è stato possibile - dico fulminando la Berry con lo sguardo - Quindi, non so, non ho nulla da fare…

-Tu Britt? - le chiede Rachel.

-Io devo consegnare dei documenti alla segreteria della Julliard…

-Oh già, ho dimenticato di dirti che non posso accompagnarti…

-Soffriamo di vuoti di memoria hobbit?- le dico con un sorrido sarcastico.

-Ma non c’è alcun problema Brittany, può benissimo accompagnarti Santana! - a che gioco stai giocando Quinn?

-Oh no, non voglio dare fastidio a nessuno. Posso andarci anche da sola.

-No, nessun problema figurati! - rispondo, mentre lancio uno sguardo truce alla mia amica.

-Perfetto allora! Scusate, ma ora devo andare. Rachel vieni anche tu? In fondo è la stessa strada.

-Se per te va bene…- queste due non stanno neanche assieme e già fanno salire il livello di zuccheri nel sangue.

-Andiamo allora! Brittany, è stato un piacere conoscerti, speriamo di incontrarci ancora - le dice mentre si alza e indossa il cappotto.

-Il piacere è stato mio, e spero di incontrarti nuovamente al più presto - le risponde la biondina sorridendo nella sua direzione.

-Britt, noi ci sentiamo nel pomeriggio o stasera, appena posso ti chiamo - dice invece l’hobbit mentre è già fuori dalla porta.

-Certo Rach!

Quando le due sono andate via definitivamente, entrambe restiamo qualche minuto in silenzio. E vorrei vedere voi, non ci siamo mai parlate a scuola, ieri abbiamo avuto una prima conversazione e ora ci troviamo sole senza sapere cosa dire.

-Allora…- inizia lei.

-Allora..- dico io.

-Vado a cambiarmi e poi possiamo andare, va bene?

-Certo. Ti aspetto qui.

Lei annuisce e va via.

Allora Lopez, cosa vogliamo fare oggi? Ricorda che hai un pezzo da scrivere e ti conviene farlo in fretta. Lo so, il tempo stringe e devo riuscirci…

 

 

Sbaglio, o Brittany aveva il mio giubbotto di pelle ancora addosso?

 

 

Angolinoinoino dell’autrice: Hello everybody! Che si dice da quelle parti? Dunque… Come si è potuto notare, Brittany è supermegaiper stracotta della Lopez (e chi non lo sarebbe?); Santana invece, ha dei pensieri contrastanti (la Pierce è bellissima e innocente, ma meglio starle alla larga). Ora invece si ritrovano a passare una mattinata da sole, e chissà cosa combineranno queste due! Quinn al contrario, come nota Santana, ha un debole per la Berry e chissà se quest’ultima ci ha fatto qualche pensierino sulla Fabray ( io onestamente non ci penserei due volte). Ora aspettiamo e vediamo cosa succederà!

P.S. Le foto delle nostre piccole/grandi Heya, saranno sempre un colpo al cuore per la sottoscritta!  

-coriandolo

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Capitolo 4
*** Metropolitane, arrabbiature e pranzi particolari. ***


POV Brittany

Se dovessi descrivere come mi sento in questo momento, non sarei in grado di farlo a parole. Siamo in ascensore, e l’ascensore è piuttosto piccolino, quindi la situazione è praticamente questa: Santana che è entrata per prima, è dietro di me e io sono praticamente schiacciata contro il suo petto perché ovviamente l’ascensore non poteva essere almeno largo sui lati e rendere la situazione meno imbarazzante, no. Per fortuna il nostro ‘giro’ su quel coso finisce subito e quando siamo fuori per strada preparo il mio bastone per passeggiare. Non so se aspettarmi domande strane da Santana, potrebbe farle (so che almeno qualcosa sulla mia condizione vorrebbe chiederla) e io le risponderei volentieri, ma a quanto sembra preferisce non farle ora.

-Allora, sai dove si trova la tua scuola vero?- mi domanda mentre iniziamo a camminare.

-Veramente, no. Cioè, conosco l’indirizzo ma non so come arrivarci- le rispondo mentre sento le guance diventare rosse per l’imbarazzo.

Io cerco di non pensare alla mia attuale condizione sapete? Ma in alcune circostanze ne sento tutto il peso. E’ veramente frustrante non poter fare tutto ciò che fanno gli altri, guardare le stelle, rincorrersi tra la gente, guardare un film e non solo ascoltarne i dialoghi, andare dove vuoi e non preoccuparti di dover far attenzione alla direzione in cui vai perché alla fine puoi sempre tornare indietro e non dover fare attenzione a tutti i punti di riferimento che hai preso.

-Nessun problema, dimmelo e ti ci porto io.

-So che avresti voluto essere da qualsiasi altra parte e fare altro, mi dispiace creare tutto questo disturbo…- le dico mentre le porgo un foglietto.

-Tranquilla, come ho detto prima non avevo niente da fare se non dormire per tutta la mattina, almeno così mi rendo utile.- mi risponde prendendolo - Oh ma guarda, 60 Lincoln Center Plaza! So dove si trova, è vicino ad un locale dove si mangia benissimo! Dobbiamo prendere la metropolitana però…- continua con tono pensieroso.

-Io non sono sicura di sapere dove sia la metropolitana, non l’ho mai provata… E’ perché potrei distrarmi con tutti quei rumori e non sentire la chiamata della fermata giusta…- cerco di giustificarmi in qualche modo.

-Ho capito… Bè allora Brittany Susan Pierce - esclama prendendomi la mano - Oggi sarà la tua prima volta in metropolitana! E tranquilla, puoi distrarti quanto vuoi, presterò io attenzione alla fermata.

-Grazie Santana, davvero - le dico sorridendo nella sua direzione.

-Naaah, non ringraziarmi! Non sto facendo niente di particolare, andiamo ora. - mi dice per poi incamminarsi portandomi con sé.

Camminiamo un bel po’ mano nella mano, fino a quando non scendiamo un paio di scale, lentamente per darmi il tempo di individuare gli scalini. Una volta giunte alla fine, sento la presa di Santana farsi leggermente più forte e lei dirmi cercando di sovrastare quella serie di voci e rumori confusi - Non lascarmi mai la mano intese? - io mi limito ad annuire.

E’ un vero e proprio mondo nuovo per me. Tutte quelle voci diverse, i rumori delle ruote sulle rotaie, le varie melodie che forse qualche barbone suona al nostro passaggio sperando di ricevere qualche spicciolo…

Santana procede a passo lento, forse per permettermi di fare chiarezza tra tutta quella confusione, ed è una cosa che apprezzo molto.

Ci fermiamo per qualche minuto, il tempo di aspettare l’arrivo della metropolitana; quando sento che si è fermata e le porte si aprono, finalmente saliamo, non prima di essere state spinte più volte da persone che vanno di fretta.

-Da questa parte Brittany - mi dice Santana tirando leggermente la mia mano mentre si incammina verso destra.

-Ecco siediti qui - dice mentre fa una leggera pressione sulle mie spalle per invitarmi a sedere.

-Grazie… -le dico a bassa voce, per poi rendermi conto di non averla sentita sedersi accanto a me - Ma non ti siedi anche tu?

-Il tuo era l’unico posto libero, preferisco stare in piedi. E comunque tranquilla, sono sempre qui alla tua sinistra, non vado da nessuna parte - mi risponde, poggiando la mano sulla mia spalla e lasciandola lì.

Che tenera, ha lasciato che occupassi io il posto… E’ possibile che questa ragazza sia così perfetta? In passato mi sono sempre chiesta chi potesse corrispondere all’ideale di perfezione, e sono sempre più convinta che la risposta sia: Santana Lopez.

-Mamma, mamma! Guarda! La signorina ha lo stesso bastone che ha papà!- la mia attenzione viene attirata dalla voce di un bambino.

-Jordan, non è carino indicare! - lo rimprovera la madre, che in base alla direzione della voce capisco essere seduta di fronte a me.

-Anche lei come il mio papà non ha mai visto com’è fatta la sua fidanzata? - dice il bambino poggiandomi una mano sul ginocchio.

-Jordan!- lo richiama la madre.

Sento la mano si Santana stringersi un po’ alla mia spalla, e le mie guance andare a fuoco. ‘Magari fosse la mia ragazza’ penso.

-Stia tranquilla signora, non da alcun fastidio - dico rivolgendomi alla donna seduta di fronte a me - Piccolino, questa è una mia amica, non la mia fidanzata - dico in un sorriso.

-E per rispondere alla tua domanda, no. Non ho mai visto come sia il volto della mia amica, né quello delle altre persone che conosco. Ma non è sempre stato così, quando ero piccola come te, o forse più piccola… Quanti anni hai tu? - gli domando.

-7! - mi dice con tono orgoglioso.

-Ragazzino, quelle non sono sette dita alzate, ma nove. Abbassane due. - sento dire da Santana.

-Sono bravissimo in matematica, ho solo fatto confusione! - risponde, per poi ottenere una risata sarcastica della latina come risposta.

-Dicevo…  quando ero più piccola di te, anche io ho visto com’è fatto il mondo e com’ è il volto della mia mamma e del mio papà.

-Quindi non sei sempre stata cieca? - mi chiede curioso.

-No, non lo sono sempre stata. - affermo, e sento Santana irrigidirsi accanto a me.

-Oh… E com’è successo? - continua il piccolino.

-E’ una lunga storia… - rispondo evasiva.

-Jordan dobbiamo andare - Lo richiama la signora - Saluta le due signorine su.

-Uff… Io volevo parlare ancora con la signorina bionda! E’ simpatica! Tu invece no, sei antipatica.

-EHI! Come ti permetti? - sento dire da Santana.

-Jordan su siamo arrivati.-

-Su Jordan, vai. E comunque io sono Brittany, mentre l’antipatica qui accanto è Santana. -

-Allora ciao Brittany!- mi risponde allegro mentre lo sento allontanarsi.

-E io? - chiede la latina.

-Ah, ciao Santana. - risponde in disinteressato.

 

Dopo il piacevole incontro con il piccolo Jordan, abbiamo aspettato solo qualche minuto per poi scendere ed essere nuovamente tra la folla rumorosa.

Una volta fuori, Santana lascia la mia mano (cosa che mi dispiace molto) e io riprendo il mio bastone.

Camminiamo per un po’ senza rivolgerci la parola, fino a quando la latina mi comunica di essere arrivate.

-Allora… Dove devi lasciare questi documenti?- mi chiede.

-Allo sportello per le iscrizioni effettuate dopo la scaduta dei termini prefissati, mi hanno detto…

-Dunque, vediamo… Qui c’è una mappa dell’edificio…- mi dice - Quindi dovremmo andare alla Dance Division, e lì dovrebbe esserci qualcuno a cui chiedere informazioni. Dobbiamo andare a sinistra, andiamo.

Camminiamo per un bel po’, in silenzio, posso solo immaginare quanto sia magnifica questa scuola, in sottofondo si sentono varie melodie provenienti da quella che so essere l’ala riservata allo studio della musica.

Finalmente, arriviamo a destinazione…

 

 

POV Santana

 

Certo che questo posto è immenso, ma nonostante tutto la segreteria è affidata ad una sola persona… questo fa parte delle cose strane che capita di vedere.

Ci avviciniamo alla donna seduta dietro la sua scrivania, impegnata a firmare documenti su documenti. Restiamo lì in silenzio, ma la tizia qui sembra non averci neanche notato, forse è il caso di far notare la nostra presenza.

-Scusi…- le dico.

-Dica.- mi risponde non alzando neanche gli occhi dal foglio. Carissima, stiamo già iniziando con il piede sbagliato.

-La mia amica dovrebbe consegnare dei documenti utili per l’iscrizione.

-La sua amica doveva pensarci prima, i termini per le iscrizioni sono scaduti.

-Ma… mi hanno detto che non avrei avuto problemi se avessi presentato la documentazione completa- interviene Brittany.

-Senti un po’ bambina, non posso aiutarti. Quelle iscrizioni valgono solo per studenti che hanno particolari problemi. Tu non rientri fra questi. - le risponde dura, continuando a scrivere.

Ok. Ora basta. Chi cavolo si crede di essere? E’ una donna frustrata che non è soddisfatta della propria vita, del proprio lavoro, della propria vita sessuale o cosa?  Non ha alcun diritto di trattare le persone in questo modo, e in particolare non può trattare Brittany così.

-Mi scusi, può un attimo degnarci della sua attenzione e staccare gli occhi da quel dannatissimo foglio?- le dico alzando la voce - Bene. Ora sua maestà può prendere questi dannati documenti e verificarli? - continuo prendendo i documenti dalle mani di Britt e porgendoglieli non proprio tranquillamente.

-Va bene, va bene. Non c’è bisogno di comportarsi così. - dice iniziando a leggere - Allora, Brittany Susan Pierce, nata a Lima, Ohio… Prima nelle competizioni regionali di danza per tre anni consecutivi, diplomata… - continua, per poi fermarsi e alzare lo sguardo verso la bionda - Ah, tu saresti la ragazza cieca che ha fatto domanda di ammissione…-

-Sì, sono io - le risponde Britt.

-Certo che ormai fanno entrare chiunque qui… comunque la documen- COSA HA APPENA DETTO?!

-MA COME SI PERMETTE?! - le urlo contro, mentre Brittany sobbalza per lo spavento.

-Signorina, la prego di contenersi o sarò costretta a chiamare la sicurezza.

-Signorina un paio di palle! Come accidenti si permette di rivolgersi in questo modo alla mia amica?! Cos’è, ha scoperto che suo marito la tradisce con la babysitter dei suoi figli e non sa con chi prendersela?!- inveisco contro la donna.

-Non mi lascia altra scelta… - dice alzando la cornetta del telefono - Ragazzi, abbiamo un problema qui, richiedo il vostro intervento.

Neanche il tempo di terminare la chiamata che sento qualcuno alle mie spalle. Mi volto, e mi ritrovo davanti a due energumeni che mi sollevano per le spalle e mi portano via.

-Nos reuniremos de nuevo! Y la próxima vez que te hacen ojo negro!* Brutta strega! Brittany, ci vediamo all’uscita! - riesco ad urlare mentre mi trascinano.

Dopo essere stata scaricata poco gentilmente fuori dall’edificio, ancora nervosa per l’accaduto decido di accendermi una sigaretta mentre aspetto che Brittany torni.

Ma come diavolo si fa a dare lavoro a certe persone? Un colloquio approfondito per accertarsi della salute mentale di certi individui no?  Dico io, se fai un mestiere che ti porta ad essere in contatto con altre persone devi avere anche la capacità di saperlo fare e non di stare lì a giudicare come un dio supremo eh!

Comunque, dopo una ventina di minuti sento dei passi provenire dalla direzione alle mie spalle per poi essere affiancata da Brittany.

-San? - chiede lei.

-Sono alla tua destra Brittany.

-Oh sei qui, allora possiamo andare. I documenti sono esatti e il provino è fissato sempre tra tre settimane.

-Oh, magnifico!E’ quasi ora di pranzo, che ne dici di mangiare qualcosa?- le propongo.

-Certo, hai già in mente dove andare?

-Sì, pensavo di andare in quel locale qui vicino di cui ti ho parlato…

-Perfetto, allora fai strada su.- mi dice porgendomi la mano, che io afferro subito.

Camminiamo per un po’ in silenzio, fino a quando non arriviamo al locale.

-Ma guarda un po’ chi c’è! Santana Lopez! Come mai da queste parti?- sento dirmi con un accento italiano appena entrate.

-Carlo! E’ da un po’ che non ci si vede eh?- gli rispondo ridendo.

-Da quando la signorina qui è diventata una musicista a tutti gli effetti! Ma dimmi, chi è questa bella ragazza al tuo fianco?- mi dice mentre osserva la biondina che, forse in imbarazzo, arrossisce.

-Carlo, lei è Brittany. Brittany, lui è Carlo il proprietario del locale ‘Pizza e Mandolino’* - le dico.

-E’ un piacere conoscerla Carlo.

-Il piacere è tutto mio cara! Ma venite, vi accompagno al tavolo.- ci dice mentre fa un po’ di strada.

Carlo ha un posto speciale nel mio cuore. Quando sono arrivata a New York con gli altri ragazzi del gruppo, non avevamo minimamente pensato di assicuraci di avere soldi a sufficienza per almeno le prime tre settimane di permanenza. Morale della favola, eravamo senza un soldo dopo UNA settimana, e il proprietario del nostro primo appartamento non era poi così magnanimo, cioè… o pagavamo subito o andavamo a vivere sotto i ponti.

Fu così che io, Quinn, Puck e Sam ci ritrovammo a fare i lavori più disparati. Il più memorabile è stato sicuramente quello di Quinn, che odia i cani, e invece si è ritrovata a fare la dog sitter ad un alano gigantesco. Io dopo aver fatto la barista per un po’ ed essere stata licenziata per ‘aggressione verbale verso un cliente’ (il cliente in questione mi aveva toccato il sedere) avevo girovagato per le strade della metropoli in cerca di un misero lavoretto. Ed è così che fece la sua comparsa Carlo. Inizialmente quando mi presentai per il colloquio non era molto contento all’idea di dover assumere una ragazza senza esperienza, ma con il passare del tempo si è ricreduto molto e poi è arrivato anche al punto di proporre a me e al resto dei ragazzi di suonare durante qualche ‘serata per giovani’ come le chiamava lui. E’ anche merito suo se siamo riusciti a farci conoscere.

-Allora, cosa posso portarvi? - ci chiede dopo averci fatto accomodare.

-Io… Non lo so… Qual è la vostra specialità? - chiede Brittany.

-Se le posso consigliare una cosa signorina, è sicuramente il risotto allo zafferano.

-Allora prenderò quello grazie -

-Tu invece? - mi chiede l’uomo.

-Una bistecca al sangue con contorno di patate al forno- rispondo.

-Benissimo, da bere?-

-Acqua per entrambe grazie. - dice Britt lasciandomi sconvolta.

-Okay, un attimo di pazienza e sarà tutto da voi.- detto ciò Carlo va verso la cucina.

- Ehi, io volevo del vino! O almeno una birra! - dico protestando.

-Niente da fare, oggi berrai solo acqua.

-Dittatrice… - borbotto contrariata.

-Piuttosto… Che ti è preso prima? Non era il caso di reagire in quella maniera. - mi dice seria.

-Brittany.- inizio - Quella donna non aveva alcun diritto di affermare certe cose!

-Santana… Ci sono abituata. Come pensi che reagiscano certe persone quando scoprono che non solo sono cieca, ma addirittura vorrei fare la ballerina?

Sto per risponderle quando Carlo arriva per lasciarci i piatti. Mangiamo per un po’ in silenzio, fino a quando decido di riprendere a parlare.

-Ascolta Britt… Io non sono una persona che se ne sta’ lì in silenzio, mentre qualcuno si prende gioco di una mia amica. Perciò quando saremo insieme e qualcuno tenterà anche solo di trattarti in un modo che ritengo offensivo, non ci penserò due volte ad intervenire, vorrei che fosse chiaro questo.- le dico seria.

Non mi risponde subito, ma non ci metto molto a notare qualche lacrima che sfugge al suo controllo. Idiota, che accidenti hai fatto? Sei stata capace di farla piangere, complimenti!

-No Brittany, non piangere! Se ti fa star meglio prometto che starò buona come un cagnolino se lo vuoi! -

Santana Lopez che si paragona ad un cagnolino, questa è buona! Però, come accidenti si fa a non essere dolci con una persona del genere? Ora però fa qualcosa, idiota!

 

POV Brittany

 

Se continua così giuro che la rapisco, andiamo su un’isola deserta e la sposo , anche se contro la sua volontà!

-San, tranquilla - le dico mentre mi asciugo quelle lacrime - Piango perché sono felice.

-Sicura? - mi chiede lei preoccupata.

-Sicurissima! E’ solo che questa è la prima volta che qualcuno mi dice una cosa simile… - rispondo timida.

-Be’ allora abituati, perché se ne hai bisogno lo ripeterò anche mille volte. Tu sei mia amica, Brittany, e i miei amici non si toccano.

Oddioddioddio. Sto per morire. Mi ha appena definita sua amica. Io Brittany Susan Pierce sono amica di Santana SonoDioScesoInTerra Lopez! Vi giuro, io non ricordo di aver pregato nessun santo in particolare per chiedere una cosa del genere, a questo punto credo di dover ringraziare tutti quelli che ci sono in paradiso!

-Io non so cosa dire…

-Non devi dire niente, e ora su andiamo, si è fatto tardi. Non vorrei che l’hobbit pensi che ti abbia rapita.- mi dice mentre mi prende la mano e mi invita ad alzarmi.

Prima di uscire dal locale discutiamo un po’ sul conto, alla fine Santana ha insistito per pagare e io l’ho lasciata fare con la promessa che la prossima volta che capiterà di pranzare nuovamente assieme pagherò io.

Sulla via del ritorno, la latina mi ha raccontato un po’ del periodo in cui ha lavorato da Carlo e di come grazie a lui il gruppo sia riuscito a farsi conoscere. E mi ha anche raccontato qualche divertente aneddoto su alcuni membri, come Puck e il periodo in cui era fissato con le donne come dire… in carne.

Mentre parlava però mi ricordai di una cosa importante.

-San, appena arriviamo a casa mia devo restituirti il giubbotto che mi hai prestato ieri!

-No, è tuo se lo vuoi - mi risponde mentre usciamo dalla metropolitana.

-Ma… No, non posso tenerlo. E’ tuo.

-Brittany, è solo uno dei tanti giubbotti di pelle che ho. Puoi tenerlo, tranquilla.

-Allora grazie, sei davvero gentile - le dico con voce piccola.

-Però Pierce, sei l’unica persona che mi ha ringraziato così tante volte in un giorno! Posso dire che al momento detieni il record di ‘ringrazia quella scorbutica della Lopez per più di due volte’ , dovrei darti una medaglia - dice ridendo e facendo ridere anche me.

Quando arriviamo alla porta del mio appartamento, sento una sensazione strana, come un vuoto allo stomaco. Non voglio che vada via, voglio la certezza che il prima possibile ci incontreremo di nuovo.

-Allora Brittany, ti ringrazio per aver reso la mia giornata meno inutile di quanto sarebbe dovuta essere, e se per caso quella strega della segretaria dovesse crearti altri problemi basta un fischio e verrò a prenderla a calci.

-Non penso ce ne sarà bisogno, ma ti ringrazio per l’offerta e per la compagnia - le dico sorridendo.

-E’ stato un piacere, allora ci sentiamo eh…

-Certo- le rispondo mentre sento le sue braccia stringermi in un breve abbraccio.

-Ciao Britt - mi dice sussurrando.

-Ciao San… - rispondo, mentre i suoi passi si allontanano.

 

Quando quella sera mi ritrovai da sola nel mio letto, pensai una sola cosa: quella era stata la giornata più bella della mia vita fino ad ora.

 

 

 

 

Angolinoinoino dell’autrice: Ehilà! Come vi sembra il capitolo? A me non sembra granchè…

Comunque nel prossimo darò spazio anche a Quinn e Rachel, e la loro amicizia con Santana e Brittany.

Ringrazio: Brittana Is Love, _Riverasmile_, Glee 4ever per le recensioni e tutti coloro che hanno aggiunto la storia tra le seguite, preferite, e anche coloro che leggono silenziosamente. Al prossimo capitolo gente!

P.S. Lo spagnolo non è il mio forte, quindi la frase è fatta con un traduttore e significa :*’Ci rivedremo! E la prossima volta ti farò un occhio nero!’

*Pizza e Mandolino: l’ho scelto perché è lo stereotipo per eccellenza di noi italiani .-.

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Capitolo 5
*** Parlane con me, ti va? ***


POV Santana

Sono passati tre giorni da quando ho visto Brittany l’ultima volta e una strana sensazione mi tormenta da allora, o meglio da quando mi sono allontanata da lei.

E’ la prima volta che mi succede una cosa del genere, e non capisco assolutamente cosa voglia dire. In più, sono passati tre giorni e ancora non ho alcuna idea per la canzone; tra due giorni Jason vuole che mi presenti in studio per ascoltare il pezzo, e non so cosa dirgli quando scoprirà che non ne ho ancora uno. E come se non bastasse, Quinn in questi giorni è completamente assente. No, non nel senso che è sparita. E’ assente mentalmente, durante le prove sbaglia di continuo e se per caso le facciamo notare la cosa, due sono le cose che possono succedere: o ci urla contro che siamo noi quelli fuori tempo e che dobbiamo fare più attenzione, o ci urla contro e va via con una trionfale uscita di scena con tanto di porta sbattuta. Non sono solo io ad aver notato la cosa, ma anche Puck e Sam, e se quei due si accorgono che c’è qualcosa che non va, vuol dire che è piuttosto evidente. Per questo ora mi ritrovo alle cinque del pomeriggio fuori alla porta dell’appartamento della Fabray con la speranza che una volta suonato il campanello venga ad aprirmi.

Driiiiiiiiin

Niente.

Driiiiiiiiiiiiin.

Ancora niente.

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin.

Niente di niente. ‘Okay Santana, conta fino a dieci e se non apre fino allo scadere del tempo vai via.’

1. ‘Lo sto facendo sul serio?’

2. ‘No, dico… ma veramente lo sto facendo?’

3. ‘Okay, mi sento una demente’

4. ‘Non so cosa pensare…’

5. ‘Basta, mi sono stufata.’

-FABRAY! LO SO CHE SEI IN CASA! SI SENTE ODORE DI BACON A CHILOMETRI DA QUI! APRI QUESTA MALEDETTA PORTA SE NON VUOI CHE LA SFONDI A SUON DI CALCI! E SAI CHE NE SONO CAPACE! MUOVI IL CULO E VIENI AD APRIRE!- urlo mentre picchio la mano sulla porta.

Fortunatamente, non vado avanti per molto perchè ad un tratto sento la serratura scattare e la porta aprirsi di scatto.

-Cosa vuoi Santana?

-Voglio sapere cosa succede, ecco cosa voglio - le dico spostandola di lato ed entrando nell’appartamento.

-Non ti ho detto di poter entrare. - mi dice seria.

-Oh peccato! Ormai sono dentro, e non andrò via fino a quando non mi dirai cosa ti è preso ultimamente. - le rispondo seria a mia volta.

-Fa’ come vuoi. - dice dirigendosi verso la sua camera.

Io la seguo e la osservo buttarsi a peso morto sul letto e iniziare a fissare il soffitto.

-Allora?- le chiedo sdraiandomi al suo fianco.

-Allora cosa?

-Vuoi parlarmi di quello che ti tormenta? E non provare a dire che non c’è niente che non va, perché notizia dell’ultima ora, anche Puck e Sam si sono accorti della cosa, e diciamolo… non sono famosi per essere molto svegli.- le dico fissando a mia volta il soffitto.

-Va bene… Se proprio ci tieni, parliamo. Mi piace una persona…- inizia vaga.

‘Dimmi che non è la Berry. Dimmi che non è la Berry.’ Mi ripeto nella mente.

-Non è la Berry vero? - chiedo per avere conferma.

-Okay, se vuoi sentirti dire che non è Rachel: non è Rachel.

-Ah, grazie al cielo! Per un attimo ho pensato che potes- MI STAI PRENDENDO PER IL CULO VERO?! - le urlo dopo aver analizzato meglio la frase.

-No Santana, ti sto dicendo solo quello che TU vuoi sentirti dire. E non urlare idiota, sono al tuo fianco e ci sento benissimo.

-Ma Quinn! La Berry! No ,dico, la Berry! Con tutte le ragazze di questo mondo tu vai a prenderti una sbandata per la nana?! Come accidenti è successo?!

-Che cavolo di domanda è?! E’ successo e basta. Non sono cose che puoi prevedere. E poi… mi piaceva già dal liceo…-  conclude con voce piccola.

No. Non può aver detto quello che penso.

-Puoi ripetere? Penso di aver capito male.- chiedo per sicurezza.

-Hai capito benissimo invece. - mi risponde dannatamente seria.

-Oddio che schifo. Hai dei gusti orribili naso di plastica! - le dico, ricevendo in risposta una gomitata al fianco - Ahi! Non essere manesca! Comunque… Qual è il problema? L’Umpa lumpa ti ha chiesto di mollare tutto e seguirla tra i vari teatri di Broadway? Oh ha già organizzato la vostra vita assieme e deciso di chiamare le vostre due future gemelline  ‘Patti Lupone ‘ e ‘Barbra Streisand junior’? - le chiedo ridendo.

-Ha detto che non è interessata a me.

-Aspetta, cosa?! Ha detto sul serio questo? - le domando tornando immediatamente seria.

-Non l’ha detto esplicitamente… Ha iniziato a fare un discorso sul fatto che lei è aperta a qualsiasi nuova esperienza, che non ha nulla contro la comunità gay, anche perché ha due papà gay, ha perfino tirato fuori una storia su come varie attrici di Broadway abbiano avuto esperienze ‘saffiche’ come le ha definite lei… anche se non so quanto possa essere vera come cosa. Ha iniziato a straparlare. Così le ho semplicemente chiesto se non fosse interessata a me, e lei non ha risposto. Ho tratto da sola le conclusioni. - mi dice tutto d’un fiato.

Se quella nana mi stava sulle scatole prima ancora di sapere cosa era successo, ora è definitivamente sulla mia lista nera.

-Bella stronza!

-Santana…- mi richiama Quinn.

-No Quinn. Niente ‘Santana’. Non può dire che non interessata a te quando praticamente ti stava risucchiando la faccia l’altra sera!

-Ha detto che aveva bevuto troppo e non si è resa conto di quello che stava facendo…

-Non si rendeva conto di quello che stava facendo un bel corno!

-Comunque adesso non ha importanza, devo farmene una ragione - mi dice tristemente.

-Mi odio per quello che sto per dire… Ma devi mostrarle cosa si sta perdendo. Falle capire che nessuno dice di no ad una come Quinn Fabray.

-Non ne sono così sicura… non vedo il motivo di insitere.

-Oh andiamo Fabray! Da quando ti arrendi così facilmente?

-Ci penserò… Piuttosto cose succede con Brittany? - mi chiede dandomi un colpetto con il gomito.

-Cosa succede con Brittany? - chiedo confusa.

-Andiamo, sai di cosa sto parlando… La grande Santana SonoStronzaNonMiImportaDiNienteENessuno Lopez che è dolce con qualcuno?

-Io non sono dolce con nessuno - affermo seria.

-Ti ho vista quella mattina mentre le offrivi il tuo cornetto, sai? Ho visto che indossava la tua giacca preferita sul pigiama. E ho visto soprattutto come la guardi. E’ una cosa in cui ormai non speravo più…

-In cosa non speravi più? - le chiedo girandomi a guardarla.

-Che trovassi qualcuno con cui finalmente essere te stessa, senza maschera da dura e atteggiamento da ‘sono una strafiga e cadono tutti ai miei piedi’. Quel qualcuno speciale che tutti speriamo di incontrare. - mi dice guardandomi a sua volta.

-Non so di cosa tu stia parlando…- rispondo per poi tornare a fissare il soffitto.

-San, andiamo. Ammettilo, a te Brittany piace.

-No.

-Saaaaan… - mi richiama.

-Cosa accidenti vuoi sentirti dire? Che mi piace Brittany? Sì, mi piace Brittany! Contenta ora? - l’ho veramente detto ad alta voce? Perché non l’ho capito prima? Questo spiega tutte quelle strane sensazioni che ho provato stando vicino a lei, e stando lontana da lei.

-Sì, ora sì. Chiedile di uscire. - mi giro di scatto spalancando gli occhi.

Ma che accidenti le prende ora?

-Quinn, no.

-Perché no? A te lei piace, e sono sicura che anche tu le piaci.

-No Quinn. Lascia perdere. - le dico evitando di guardarla.

-E’ perché è cieca? - non può averlo detto sul serio.

-Certo che no idiota! - le dico dandole un colpo alla spalla.

-E allora perché?

-Perché… Quinn, andiamo… Guardami. Sono un completo casino! Non sono mai stata brava con i sentimenti, e se ci provassi e poi mandassi tutto all’aria? Brittany non merita questo. E se dovessi fare la stessa fine di mio padre? Una fallita, drogata e alcolizzata per poi morire di overdose? - le dico mettendomi a sedere.

-Santana, lo sai che non succederà mai. Hai dimostrato a chiunque che tu e tuo padre siete due persone completamente diverse. E devi smetterla di vivere con questa paura. Brittany sembra la persona giusta per provare a vivere nel vero senso della parola, Santana. Datti una possibilità. Te lo meriti. - mi dice Quinn mettendosi anche lei a sedere e passandomi un braccio sulle spalle.

-Devo valutare bene la cosa. Non posso fare qualcosa di cui non sono sicura… Questa volta c’è un’altra persona di mezzo, e non voglio che Britt soffra.

-Come vuoi, qualsiasi cosa deciderai sarò sempre qui con te.

-Certo che però chi l’avrebbe mai detto. Io e te, a discutere sulla nostra vita amorosa. Quelle due ci hanno sconvolto- dico sorridendo nella sua direzione.

-Già, sono speciali ecco perché ci sono riuscite- mi risponde alzandosi.

-Dove vai ora?

-Vado ad avvisare Puck e Sam, dobbiamo provare no?- mi chiede con fare ovvio.

-Aspetta. Non ci urlerai contro ancora vero? - le chiedo sospettosa.

-No Lopez, e adesso muovi il culo - mi dice tirandomi contro un cuscino.

-Agli ordini capitano! - le rispondo ridendo.

 

POV Brittany

 

TRE GIORNI. Ripeto, TRE GIORNI. E’ da tre giorni che non ‘vedo’ (si fa per dire) Santana, e questo ha decisamente avuto un effetto negativo sul mio umore. Inoltre come se non bastasse, è da tre giorni che non sento neanche Rach, così presa dalla Nyada. Per fortuna questa mattina mi ha chiamata e avvisata che sarebbe passata per stare un po’ insieme e parlare un po’.

Toc-Toc

E’ arrivata finalmente!

-Brittanyyyyyyy! - urla non appena apro la porta per poi soffocarmi in un abbraccio spacca ossa.

-Rach! Non respiro!-  le dico cercando di staccarmela di dosso.

-Oh Brittany, mi sei mancata così tanto! Mi dispiace di non averti più chiamata, ma le prove dello spettacolo sono sempre più intense, e ho a malapena il tempo di respirare! Ma si sa, essendo la protagonista devono verificare se riesca a reggere i ritmi stancanti di Broadway, e poi-

Meglio fermala qui prima che continui a straparlare. Non fraintendetemi, Rachel è veramente un’ottima amica, ma i suoi monologhi sono una delle cose che non adoro di lei. Una volta mi sono letteralmente addormentata al tavolo mentre mi parlava di un musical che aveva visto, e il risultato finale fu l’essere svegliata da un suo acuto, e il sorbirmi un altro dei suoi monologhi sull’importanza di vedere i musical. Quindi, come dicevo prima, è meglio fermarla finchè si è in tempo.

-Rachel! Ti prego sto soffocando sul serio! - ripeto, per sentirla finalmente sciogliere la presa.

-Oh, scusami!

-Andiamo, ho preparato del tè.

-Per fortuna! E’ l’unica cosa che sai fare decentemente. - mi risponde con tono sollevato.

-Faccio finta di non aver sentito! - dico offesa.

-Andiamo Brittany, lo sai anche tu di non essere il massimo in cucina…

-Solo perché esagero con il sale, o non lo metto affatto non significa che sia negata.

-Oh no, assolutamente. - mi risponde ridacchiando.

Okay, lo ammetto. In cucina faccio schifo. E’ solo che qualche volta, forse più di qualche volta, dimentico di mettere tutti gli ingredienti… Quindi diciamo che le mie sono delle ricette originali, troppo salate o dolci. Per questo preferisco sempre l’asporto, almeno non rischio di avvelenarmi da sola!

-Allora… Che mi racconti? - mi chiede dopo qualche minuto passato a discutere sulle mie doti culinarie inesistenti.

-Niente di che, ieri mattina sono andata al parchetto qui vicino, e poi al ritorno ho dato dieci dollari ad un signore che stava raccogliendo fondi per costruire una macchina del tempo…

-Brittany!

-Che c’è?

-Quell’uomo ti ha truffato! - mi dice con tono di rimprovero.

-Solo perché tu non credi nel progredire della scienza non significa che chiunque voglia truffarmi.

-Ma cos- Lasciamo perdere va’, tanto con te non si può ragionare su certe cose - mi dice con tono rassegnato - Comunque quando ho detto ‘che mi racconti’ non mi riferivo a cosa hai fatto ieri. Ma a come vanno le cose con la Lopez. -continua.

-Ah… Non la sento da tre giorni… - dico tristemente.

-Oh… avrà avuto da fare…

-Certo… - rispondo non troppo convinta.

-Bè com’è andata la mattinata che avete trascorso assieme? - mi chiede curiosa.

-Oh Rach! E’ stata fantastica! - le dico esaltata - LEI è fantasica! - dico con enfasi - Pensa, ha preso le mie difese contro una segretaria decisamente cattiva, mi ha offerto il pranzo e in metropolitana ha tenuto la mia mano per tutto il tempo!

-Mmm… Non pensavo fosse così premurosa… - mi dice pensierosa.

-E’ P-E-R-F-E-T-T-A!

-Ora non esageriamo Brittany… Ti ricordo che è pur sempre Santana Lopez.

-Appunto, è Santana Lopez. E io non posso credere di aver trascorso del tempo con lei! Non vedo l’ora di incontrarla ancora! - dico con un sorriso enorme.

-Sono contenta di vederti così felice Britt, davvero. Ma… - mi dice bloccandosi, come insicura di voler continuare.

-Ma? - la incito a continuare.

-Non voglio che tu ti faccia illusioni. - dice, e il mio buon umore… ‘poof!’… svanisce come una nuvola di fumo.

-Non so di cosa tu stia parlando. - le dico fingendo di non aver capito dove vuol andare a parare.

-Brittany… - inizia - Non fraintendermi. Lo sai che non desidero altro che anche tu sia felice una volta tanto, dico solo che non voglio vederti soffrire. Sai che se ti lasci prendere dalle situazioni puoi rischiare di rimanere delusa, e io non voglio vederti soffrire. Non per una come Santana. Sai come si dice, ‘il lupo perde il pelo, ma non il vizio’  e per quanto ne sappiamo, potrebbe essere ancora la stessa ragazza del liceo che si portava a letto una ragazza diversa ogni sera.- mi dice seria come non mai.

E io odio Rachel in questo momento. La odio perché in fondo ha ragione, non so ancora nulla di Santana. E la odio perché ha capito benissimo che mi sto facendo trascinare dalla cosa e che ho già iniziato a sognare un futuro in cui io e Santana stiamo insieme. E la odio perché anche se può sembrare una delle più grandi egocentriche di questo mondo, sa sempre cosa dire per farmi ragionare e per dimostrare che poi così tanto egocentrica non è, e che a me ci tiene davvero.

-Rach… Io capisco davvero quello che mi stai dicendo. Sul serio… Ma voglio godermi la possibilità di essere almeno sua amica… So già di non avere speranze. - le dico ammettendolo anche a me stessa.

-Britt. Tu sei una persona magnifica, e chi lo sa? Magari veramente tu e la Lopez starete assieme in futuro! O se non se non sarà lei, troverai sicuramente qualcun altro. Tu puoi avere chiunque Britt.

‘Facile a dirsi. Io voglio lei. Solo lei.’ Penso tristemente.

-Ti chiedo solo di andarci piano, di non avvicinarti troppo alla fiamma per poi scottarti. Va bene? - mi chiede continuando, prendendo la mia mano tra le sue.

-Va bene. - le dico accennando un sorriso, per poi continuare - Ma ora parliamo di te! Come vanno le cose con Quinn?  - le chiedo curiosa.

-Come dovrebbero andare le cose con Quinn? - mi chiede lei di rimando.

-Sai di cosa sto parlando - le dico alzando le sopracciglia in modo malizioso.

-Brittany! - esclama lei dopo aver capito - Non c’è assolutamente nulla tra me e Quinn Fabray!

-Oh, io invece dico proprio di sì. Santana mi ha detto che vi ha viste, e cito le sue parole, ‘risucchiarvi la faccia a vicenda’.

-Ero ubriaca! - mi dice con tono di difesa.

-Rach…- la richiamo.

-Cosa?!- mi chiede nervosa.

-Non c’è niente che vuoi dirmi?

-No,nulla.

-Rachel… -la richiamo nuovamente.

-Che c’è ancora?

-Vuoi dirmi che quando Quinn ti ha accompagnato non avete parlato di quello che è successo?

-Non è successo nulla per fortuna. - mi risponde.

-Non intendevo il fatto che tu ci sia potuta andare a letto insieme, anche perché so che non sarebbe mai successo, visto che Santana mi ha assicurato che Quinn non lo avrebbe mai fatto. - le dico - Ma al fatto che comunque in qualche modo avete notato di essere attratte l’una dall’altra.

Aspetto pazientemente la risposta, che arriva solo dopo qualche minuto passato ad ascoltare il sorseggiare nervoso di Rachel.

-Lei… - inizia titubante - Lei ha cercato di parlare della cosa in qualche modo… Ma io le ho detto di non essere interessata a lei in… quel senso lì…

Alla notizia, mi schiaccio con fare teatrale il palmo della mano sulla fronte.

-Che cosa hai fatto? - chiedo incredula in un sospiro.

-Britt so che hai sentito.

-Ma cosa accidenti ti dice il cervello Rachel?! Quinn Fabray, e ripeto, QUINN FABRAY! Ha dimostrato di essere interessata a te, e tu che fai? Le dici ‘no, grazie’?! - chiedo sempre più in preda ad una crisi di nervi.

Scusate il termine, ma certe volte Rachel è una cogliona di prima categoria. Come si fa a dire di no ad una come Quinn Fabray? Per quello che ho sentito è bellissima, seconda solo a Santana Lopez. E se non fossi perdutamente innamorata della latina, non ci penserei due volte a farci un pensierino sulla tastierista.

-Brittany per l’amor del cielo ascoltami.

-Sono tutt’orecchie carissima.

-Uno : io non sono mai stata attratta dalle ragazze.

-C’è sempre una prima volta. -rispondo prontamente.

-Due: lo sai che a me piace Finn.

-Rachel, ma ti ascolti? Non vedi Finn dalla fine del liceo, non sai neanche dove sia! E comunque non ti ha mai calcolata più di tanto, tranne quando ha cercato di portarti a letto per una scommessa.

-C’era un’ottima intesa tra di noi, se solo avessimo avuto più tempo…

-Rach. Si obiettiva una volta tanto. Finn non ti cercherà nè ora nè mai. - le dico seria - E ora faccio io la parte dell’amica saggia. Non fissarti su questa stupida cotta adolescenziale. Il liceo è finito, e tu devi concederti la possibilità di trovare qualcuno che ti possa far star bene. E chi lo sa? Potrebbe essere Quinn…

-Brittany…

-Ho detto potrebbe, non che deve essere lei. Dalle una possibilità. - le chiedo speranzosa.

-No, non mi interessa. Sul serio, non ho nulla contro di lei… è solo che non sono sicura di volerci provare.

-Secondo me ti stai sbagliando, e parecchio anche. - le dico tornando a sorseggiare dalla mia tazza.

-Ora sai cosa dobbiamo fare vero? - mi chiede dopo qualche minuto di assoluto silenzio.

-No, cosa? - le chiedo curiosa.

-Oh si che lo sai…

NO. NONONONO. Nonononono. N-O! Vi prego, venite subito a salvarmi! Chiamate la polizia, la marina, l’esercito, chi volete vi prego! Quando usa quel tono di voce significa solo una cosa…

-Dobbiamo vedere assolutamente ‘Funny Girl’! - mi dice tutta esaltata.

-Rachel no, ti prego. E’ la centesima volta che mi obblighi ad ascoltare le canzoni e i dialoghi di quel film. Ormai li so a memoria! - le dico esasperata.

-Ottimo, così potrai recitarli assieme a me! - mi dice prendendomi per un braccio e trascinandomi di peso sul divano in salotto.

Come vi ho detto prima… QUALCUNO VENGA A SALVARMI VI PREGO!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolinoinoino dell’autrice: Ciao a tutti! Scusate il ritardo ma il computer era in assistenza e quindi non ho avuto possibilità di aggiornare. Allora, che dire? Quinn ha preso male la faccenda con Rachel; Santana ha ammesso di essere interessata a Brittany, ma ha paura dei sentimenti e ha paura di rivelarsi esattamente come suo padre; Brittany come ben sappiamo è innamorata persa della Lopez, ma Rachel le fa capire che potrebbe rimanere delusa e quindi dice di accontentarsi della sua amicizia (non ci crede neanche lei); Rachel è convinta delle sue idee, e non vuole dare alla Fabray una possibilità. Queste quattro sono veramente incasinate, eh?

Bene, vi saluto e ringrazio in anticipo tutti, sia chi lascerà una piccola recensione, sia chi leggerà silenziosamente!

Al prossimo capitolo gente!

-coriandolo

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Capitolo 6
*** Appuntamento... sì? ***


POV Santana

-COSA ACCIDENTI SIGNIFICA CHE NON AVETE COMPOSTO IL PEZZO?!- lo sapevo che sarebbe andata a finire così. Lo sapevo.

-Jason, non è colpa nostra!- interviene Sam per cercare di calmarlo.

-COME SAREBBE A DIRE CHE NON E’ COLPA VOSTRA?! ALLORA DI CHI E’?!- esclama rosso in viso alzandosi dalla sedia.

-Ottimo lavoro Trouty, davvero. Ma la prossima volta cerca di non peggiorare la situazione. - gli dico sottovoce.

-Bè, scusa se ho cercato di aiutare. -mi risponde lui leggermente offeso.

-Allora? Nessuno vuole prendersi la responsabilità di ciò che sta succedendo?- insiste quel grassone.

Forse è il caso di intervenire, i ragazzi non meritano di essere trattati così.

-Jason, possiamo parlare da soli?

-Spero tu abbia delle spiegazioni! - mi dice rimettendosi seduto.

-Ma Santana!- interviene Puck.

-Tranquilli, aspettatemi fuori. Troverò una soluzione, d’accordo? - dico guardandoli  uno ad uno.

-Okay, va bene. Ma se hai bisogno di aiuto per prenderlo a calci non esitare a chiamarci! - mi dice Quinn abbassando il tono della voce.

-Non penso ce ne sarà bisogno- dico ridacchiando mentre li osservo uscire.

Una volta chiusa la porta mi volto verso Jason, che mi fissa.

-Allora, sentiamo. Cosa vorresti dirmi?

-Ascolta…- dico mentre prendo posto di fronte a lui - I ragazzi non hanno colpe. Quella che compone nel gruppo sono io, e Quinn ogni tanto mi aiuta. Non sono loro i colpevoli, sono solo io.

- Però, bel leader che si sono trovati! Non riesci neanche a comporre un solo pezzo su commissione. E’ impressionante come non ti abbiano già abbandonato. - mi dice con un sorriso da presa per il culo.

‘Sta calma Santana, sta calma. Se dovesse comparire Snix ora, peggiorerebbe solo la situazione.’  Penso. Ma ditemi voi come si può stare calmi con individui del genere! Se non fosse il nostro produttore l’avrei già preso a calci nel sedere e spedito in Giappone per diventare il primo americano a partecipare a competizioni di sumo!

-Senti, il pezzo non è ancora finito, ma ci siamo quasi.- lo so che le bugie non si dicono, ma questa è detta a fin di bene. Da tutto questo dipende il nostro futuro!

-E perché non l’avete detto subito? - mi chiede lui confuso.

-Perché come al solito Puck deve parlare a sproposito senza sapere nulla. - povero Puck, la colpa ricade sempre su di lui, devo ricordarmi di chiedergli scusa.

-Ma se non sbaglio è stata la biondina a parlare per prima e a dirmi che non avevate niente di pronto…- cavolo, pensavo fosse più tonto.

-No no, è stato Puck! - dico velocemente.

-Non cercare di fregarmi.

-Non lo farei mai. - certo come no, idiota.

-Comunque… Quanto tempo vi serve ancora per finire tutto?

-Il testo c’è, la base è la parte più complicata…- dico vaga. Se solo sapesse che non c’è proprio nulla!

-Lopez, tempo. Di quanto tempo avete ancora bisogno?- mi chiede serio.

-Penso che un’altra settimana possa bastare.- ti prego fa che dica di si, e fa che mi vengano subito delle idee se la risposta è affermativa.

-E’ troppo… Non penso che la casa discografica possa essere d’accordo…

-Oh andiamo Jason! Non è semplice adattare il testo alla base, o viceversa! Sono sicura che riuscirai a convince i dirigenti…- brava Santana! Punta sull’egocentrismo del grassone.

-Ho bisogno di certezze Lopez. Mi assicuri che in una settimana il pezzo sarà pronto?

-Assolutamente! - ‘Almeno lo spero…’

-Mmm… forse potrei provare a chiedere più tempo…- dice, mentre con fare pensoso si passa una mano sulla barba - Aspetta qui fuori, faccio una telefonata e ti faccio sapere.

-Certamente.

-Allora? Com’è andata?

-Ci ha annullato il contratto?

-Torneremo a fare delle serate da Carlo?

Neanche il tempo di chiudermi la porta alle spalle che già mi tempestano di domande.

-E state zitti! - esclamo allontanandomi da loro - Sono riuscita a convincerlo a chiedere almeno un’altra settimana ai dirigenti, in questo momento li sta chiamando.

-Come ci sei riuscita? - mi chiede Quinn incredula.

-Diciamo che ho detto una piccola bugia… - dico a bassa voce, accennando una risatina nella sua direzione.

-Santana. Cosa gli hai detto? - mi chiede ancora alzando il sopracciglio.

Dannata la Fabray e il suo sopracciglio!

-Ecco… diciamo che potrei avergli detto che il pezzo è quasi finito…- dico accennando un sorriso.

-CHE COSA HAI FATTO?!

-Non urlare Barbie! Se lo scopre addio contratto, addio cd, addio tour, addio tutto! - le dico seria.

-Santana, con tutto il rispetto… ma che cazzo ti dice il cervello?- mi chiede Puck scuotendo la testa amareggiato.

-Oh andiamo, è una bugia detta a fin di bene.

-Si, ma il problema è che noi non abbiamo nessun pezzo neanche lontanamente abbozzato! - mi dice Sam mentre prende posto su una delle poltrone che ci sono nel corridoio.

-Andiamo ragazzi, abbiate fiducia!- dico cercando di rallegrarli.

-Se davvero ci verrà concessa un’altra settimana, sappi che dovrai darti veramente da fare- mi dice Quinn puntando l’indice nella mia direzione.

-Tranquilla, sarà fatto.

Passiamo quasi mezz’ora lì, nel corridoio della casa discografica, parlando del più e del meno, di come andassero le cose tra Sam e Mercedes, del suo trasferimento imminente a New York, della nuova stupida idea di Puck di prendersi un maialino nano come animale da compagnia, e altre cose simili.

Finalmente, quando ormai inizio a temere il peggio, la porta dell’ufficio di Jason si apre e il grassone ne esce con un grande sorriso.

-Chi è il miglior produttore di tutta New York? - chiede tutto contento.

-Tu ovviamente! - rispondiamo in coro, con finto tono felice.

-Modestamente! - oh cavolo, questo ciccione è egocentrico quanto la nana! A proposito, devo chiedere a Quinn se dopo vuole accompagnarmi a casa di Brittany, è da tanto che non la vedo.

-Quindi? Hai buone notizie?- chiede Sam ansioso come tutti noi.

-Assolutamente! Mi hanno detto che una settimana è fattibile, e che si aspettano anche di sentire qualcosa di strepitoso come il resto dell’album! - ci dice esaltato.

-Magnifico! - esclama Quinn guardandomi con un sorriso da ‘Ora sono proprio curiosa di vedere come te la caverai’.

-Quindi, ci vediamo qui tra una settimana. E non deludetemi. - ci dice mentre entra nuovamente nel suo ufficio, per poi chiudere la porta senza darci neanche il tempo di rispondergli.

-Visto? E’ andata bene! - dico ridendo.

-Sai che adesso tocca a te tutto il lavoro? - mi dice Puck mentre gli altri due si voltano a guardarmi.

-Lo so lo so, da domani inizierò a lavorare seriamente. - dico alzando le mani in segno di resa.

-Bene, ora che abbiamo risolto tutto… che ne dite stasera di andare al Destiny per festeggiare? Mercedes mi ha detto che stasera sarebbe stata dei nostri.- dice Sam.

-OH DIO SI’! - esclamo - Vi prego andiamoci! Ho bisogno di svagarmi!

-Oh poverina… Sei stanca per NON aver composto il pezzo?

-Fottiti Fabray.

-Cambia repertorio Lopez!- mi dice avviandosi verso l’uscita - Ci vediamo stasera direttamente all’entrata del locale!- conclude per poi sparire, vorrà dire che andrò da sola a trovare Britt…

-Evvai! Anche stasera Puckzilla farà centro! - esclama tutto contento Puck.

-Puckerman, lo sanno tutti che con quello scoiattolo morto che hai sulla testa nessuna si avvicinerà! - gli dico mentre con Sam ci avviciniamo anche noi all’uscita.

-Sam! Aiutami tu fratello!

-Eddai Santana, lascialo illudere!

-Cosa? Non puoi tradirmi Sammy! Così mi ferisci! - dice Puck portandosi con fare teatrale una mano sul cuore.

-No tesoro, non volevo perdonami! - gli risponde Sam stando al gioco.

-Che idioti…- dico scuotendo divertita la testa - Ci vediamo stasera, e cercate di non sfornare dei nipotini nel frattempo! - concludo allontanandomi.

-A stasera! - mi rispondono in coro.

‘Ora è meglio andare da Brittany, è da tanto che non la vedo. Non ho voglia di presentarmi così senza motivo però… IDEA! Sì, Lopez. Alcune volte sei geniale!’ penso sorridendo. In certi casi se solo potessi mi darei da sola delle pacche sulla spalla per congratularmi con me stessa!

 

POV Brittany

 

‘Brittany…’ sussurra con quella voce roca.

‘Oh Santana…’ sospiro inclinando la testa di lato dandole maggior spazio sul mio collo.

‘Britt…’ oh mio dio, se continua così morirò tra le sue braccia!

Non riesco neanche a ricordare come siamo finite sul mio letto, ma non può importare di meno in questo momento.

Le sue mani provocano brividi caldi sulla mia pelle, il mio respiro accelera sempre più ogni volta che i suoi baci si spostano più in basso.

Driiiiiin.

Oh mio dio! Ci siamo. Le sue labbra sono ad un passo dal punto in cui le desidero di più.

Diiiiiiiiin.

Cos’è questo rumore?

Aspettate. Dov’è finita Santana?! Perché non sento più il suo respiro caldo e le sue mani stringere le mie? Oh no. Ora ho capito.

Driiiiiiiiiiin.

-Ma porca miseria! - inveisco quando riesco finalmente a svegliarmi.

Era tutto un sogno. Un bellissimo, sogno. SOLO un sogno. E per colpa di qualcuno non potrò mai sapere come sarebbe andato a finire!

Mentre con calma mi alzo dal letto, sento di essere ancora leggermente sconvolta. E’ la prima volta che mi capita di fare un sogno così… avete capito no? Di QUEL genere lì. Non era mai successo. E sembrava anche così dannatamente reale!

-Chi è? - chiedo una volta arrivata alla porta.

-Brittany, sono Santana!

Per tutte le fatine e gli unicorni! Come accidenti è possibile che sia qui, quando meno di due minuti fa la stavo sognando?

‘Avanti Brittany! Apri la porta!’ oh già!

-Ciao San! - le dico in un sorriso.

-Ciao Britt! - mi risponde abbracciandomi lievemente.

Oh cavolo. Dopo quel sogno il contatto fisico con lei è l’ultima cosa che mi serve.

-Brittany? Tutto bene? - mi chiede preoccupata.

-Cosa? - chiedo sentendo la temperatura del mio corpo salire.

-Hai le guance e la punta delle orecchie rosse. - mi fa notare.

O magnifico, semplicemente magnifico! Vai così Pierce. Renditi sempre più ridicola!

-Oh. N-no, sto bene. E’ solo che fa caldo oggi, non trovi? - dico sorridendo nervosa.

-E’ una bella giornata certo. - mi risponde - Comunque… Non ti ho disturbato vero? Se hai altro da fare posso andar via.

-NO! - esclamo - No, assolutamente. Mi sono svegliata giusto qualche attimo fa, stanotte non ho dormito molto quindi sono rimasta a letto più a lungo. Ma sono una persona molto mattiniera, eh!

-Wow! Calma! Respira, stare con la Berry ti sta portando ad avere le sue stesse manie! - mi dice ridendo.

-Scusa - le rispondo abbassando la testa imbarazzata -Oh, ma vieni in salotto così possiamo stare comode. -le dico facendo strada.

-Ehm Britt…

-Sì?

-Cosa è quella massa informe nell’angolo del divano? - mi chiede curiosa.

-Forse è qualche maglia che ho lasciato in giro come mio solito…

-ODDIO SI E’ MOSSO! - esclama Santana mentre la sento ripararsi dietro la mia schiena.

Sì è mosso? Oh, adesso ho capito!

-Ah, quello è Lord Tubbington! - esclamo mentre mi chino verso di lui prendendolo in braccio.

-Che razza di animale è?

-Come che animale è? E’ un gatto San! - esclamo confusa.

-Non può essere un gatto Britt. E’ enorme! - mi risponde lei.

 -Si che è un gatto.

-E’ un gatto ciccione però.

-Non dire così! - dico coprendo le orecchie di Tubbs -E’ molto sensibile riguardo il suo peso!

-Britt è obeso.- mi dice seria.

-No, non lo è.

-Si invece.

-Ti dico di no, ha solo l’ossatura pesante. - le rispondo mettendo il broncio.

-Va bene, hai ragione. Basta che smetti di fare il broncio - mi dice. A quanto pare ho trovato qualcosa che posso usare a mio vantaggio… buono a sapersi! -Ma sai che negare il problema del tuo gatto con il cibo non è una cosa positiva, vero? - mi chiede mentre poggio Tubbs sul pavimento.

-Tubbs non ha alcun problema con il cibo San.

-Okay, basta, mi arrendo. - esclama mentre la sento sedersi accanto a me.

-Allora… come mai eri da queste parti? - le chiedo curiosa di sapere come mai sia passata da me.

-Oh! Ho una notizia bellissima! Sai che ti ho parlato del pezzo che dovevo scrivere, no? - mi chiede, e io annuisco in risposta.

-Bene, non sono riuscita a scriverlo… Ma in compenso sono riuscita ad ottenere un’altra settimana di tempo! - conclude felice.

-Sono molto contenta per te - le dico sorridendo.

-Quindi stasera andiamo tutti a festeggiare al ‘Destiny’… e io mi chiedevo se per caso…

-Sì?

-Sepercasotiandavadivenireconme!

Che cosa ha detto? Non ho capito una parola!

-Ehm San? Puoi ripetere? Non ho capito…

-Mi chiedevo se per caso ti andava di venire con me -dice con tono incerto. Oh che tenera! E’ imbarazzata!

ASPETTA. COSA?! Mi ha appena chiesto di andare con lei? Sta scherzando?

-Stai scherzando? - le chiedo per sicurezza.

-No Britt, perché dovrei? - mi chiede con tono leggermente offeso.

Oh santo marshmallow. L’ha detto davvero. Santana Lopez mi ha appena chiesto di uscire con lei stasera. Okay, non è un appuntamento, ma chi se ne frega!

-Ma se non vuoi, non fa niente…

-SI’!- esclamo forse un po’ troppo esagitata, perché sento Santana sobbalzare dallo spavento.

-Perfetto. - mi risponde, e non vorrei illudermi, ma dal tono di voce sembra stia sorridendo.

-San… vorrei chiederti una cosa però…

-Cosa Britt?

-Potrebbe venire anche Rachel?

-…

-San?

-Deve proprio Britt?

-Eddai San… - la prego.

-Mi odio per quello che sto per dire… ma va bene, può venire anche lei.

-Grazie grazie grazie! - dico per poi abbracciarla.

-Ahi i capelli! - esclama lei mentre continuo a stritolarla.

-Scusa!

Ma che diavolo combini Brittany? Non solo praticamente le salti addosso senza che lei abbia detto che tu puoi abbracciarla a sua volta, ma in più le tiri anche i capelli? No, ma brava, complimenti, continua a renderti sempre più ridicola!

-Quindi… ci vediamo stasera? - le chiedo.

 

 

POV Santana

 

Dai Lopez, ormai ha già detto che stasera ci sarà, non farti troppi problemi! Non farti troppi problemi un corno, non so come formulare la domanda… non vorrei che poi risponda in modo negativo.

‘Cos’è, facciamo le codarde Lopez? ‘  Nessuno da della codarda a Santana Lopez! E poi tu chi saresti? ‘Sono la tua coscienza, se proprio devi darmi una definizione.’  Io ho una coscienza? ‘Certo che sì, anche tu sei umana, e smettila di fare l’imbecille! La biondina lì aspetta una risposta, e tu ce l’hai.’ E se dicesse di no? Quinn ha detto di provarci ma io non ne sono così sicura… ‘Gne gne! Non ne sono così sicura un corno! Guarda che lo so che da quando l’hai vista l’ultima volta l’hai pensata di continuo!’ Ehi quello che penso sono affari miei! ‘Mi dispiace ma tutto quello che accade nella tua scatola cranica è anche affar mio! E ora apri la bocca e rispondile idiota!’ Oh per la miseria, ci mancava anche la mia coscienza ora, come se non avessi già abbastanza problemi! ‘Allora? Ti vuoi dare una mossa o no?’ Oh calma! Ora rispondo eh!

-Io in realtà pensavo che potessimo uscire solo noi due prima…-inizio incerta - sai per conoscerci meglio, in pratica tu sai benissimo chi sono io mentre io di te non so molto…- concludo aspettando con ansia la sua risposta.

-Mi stai chiedendo di uscire? - mi chiede lei con voce piccola.

-Bè se serve a farti dire di sì, allora va bene… Brittany Pierce, vuoi uscire con me questa sera?- le chiedo speranzosa.

-ASSOLUTAMENTE!- mi risponde abbracciandomi di nuovo con forza.

-Allora passo a prenderti alle 9 va bene?

-Va benissimo. - mi risponde sorridendo di nuovo.

-Ah Britt? Prima di andare via vorrei chiederti una cosa… - le dico prima di uscire.

-Cosa?

-Qual è una cosa che vorresti assolutamente fare?

-Non lo so… ci sono tantissime cose…

-Ma quella che vorresti più di ogni altra cosa?

-Guardare di nuovo le stelle. Assolutamente.  -mi risponde tristemente abbassando la testa .

Segnatelo Lopez. Segnatelo!

-A stasera! Ah e non vestirti troppo elegante! Anzi sai cosa? Metti qualcosa di comodo.- le dico lasciandole un bacio sulla guancia prima di chiudermi la porta alle spalle.

 

Qualche ora più tardi…

 

Allora Lopez, puoi farcela. Non rovinare tutto come tuo solito, non hai ancora capito se è un appuntamento o no, ma ormai quello che è fatto è fatto.

‘Sei sicura di non aver dimenticato nulla?’ Oh no, ancora tu… ‘Ehi, guarda che sto solo cercando di darti una mano!’ Inizia con lo stare zitta allora. ‘No, cara. Sai che avrai bisogno di me, quindi continuerò a parlare quanto voglio!’  Lasciamo perdere va, comunque no. Non ho dimenticato nulla. ‘Lo spero per te…’ Però, per essere la mia coscienza non hai molta fiducia in me eh! ‘Oh ma sentitela! Sei tu la prima che non ha fiducia in se stessa in questo momento! ‘  Sono Santana Lopez, bella! Io ho sempre fiducia in me stessa! ‘Se se, nel frattempo sei arrivata e vedi di non renderti ridicola. Ne va anche della mia dignità, in parte…’

Oddio, tutto avevo immaginato, tranne di essere qui. Davanti all’appartamento di Brittany. Con un nodo allo stomaco incredibile. Andiamo Santana, se non ne eri convinta fin dall’inizio non avresti dovuto chiederle di uscire no? Invece l’hai fatto. Ora su, sii coraggiosa e bussa alla sua porta.

Toc-Toc

-Arrivo! - no aspetta… quella non è la voce di Brittany. Quella è la voce di…

-Hobbit, che ci fai tu qui? - le chiedo sbuffando.

-Oh ciao anche a te Santana - è sarcasmo quello che sento nella sua voce? - Prego accomodati, Brittany sarà qui tra pochi minuti.

-Ancora non mi hai detto perché sei qui Berry - le chiedo di nuovo mentre prendo posto sul divano.

-Oh, sono qui perché ovviamente Brittany ha chiesto consigli sul suo abbigliamento e…

-Non è vero Rach! - sento gridare dall’altra stanza.

-E come dicevo, sono qui perché Britt mi ha detto delle serata e che sono stata invitata. - conclude sorridendo.

CAZZO! Ho dimenticato di avvisare Quinn della cosa…

‘Forse è meglio rimediare finché sono in tempo’ penso mentre prendo il cellulare per inviarle un messaggio.

 

A: Quinn

-Ehi Fabray, ho una notizia bellissima per te! La Berry sarà dei nostri stasera, quindi passa a prenderla da casa di Britt per le nove e qualcosa . Noi abbiamo altro da fare, vi raggiungeremo più tardi!

 

-Non è carino stare al cellulare mentre io cerco di conversare con te!

 -Oh dio, ma ogni tanto puoi semplicemente stare buona e zitta? - le dico mentre sento il cellulare vibrare.

 

Da: Quinn

-Che cosa dovrei fare io?! Oh Lopez, quando ti vedo ti strozzo con le mie mani! E ho capito male, o hai chiesto a Brittany di uscire? E perché non me lo hai detto prima?! Sappi che voglio sapere i dettagli! ;)

 

A: Quinn

-Non serve nessun occhiolino malizioso naso di plastica, usciamo come due buon amiche.

 

-Santana… - sento l’Hobbit richiamarmi, ma sono troppo presa dallo scambio di messaggi con Quinn.

-Senti Umpa Lumpa, sta’ un po’ zitta.

-Ma…

 

Da: Quinn

-Come due buone amiche… certo, come no. A chi vuoi darla a bere? Domani mattina penso che non ci sarà bisogno di venirti a svegliare, avrai sicuramente compagnia!

 

Come accidenti si permette? Non potrei mai fare una cosa del genere con Brittany. E’ escluso.

 

A: Quinn

-Fottiti Fabray. Sul serio.

 

-Santana…

-Che accidenti vuoi Hob- BRITTANY!- esclamo vedendola al suo fianco.

Dio, sembra una dea. Tanta bellezza dovrebbe essere illegale!

Indossa dei pantaloncini in pelle nera, una maglia bianca a righe nere con una scollatura niente male, degli stivali in pelle lunghi fin sul ginocchio… e quello sbaglio o è il mio giubbotto di pelle?!

Oh… e quei capelli. Li ha lasciati sciolti e mossi leggermente verso la fine. Vorrei affondarci il viso tra quei capelli!

-Sei bellissima…- dico con tono leggermente sognante mentre mi avvicino a lei. Insomma… scommetto che in questo momento ho un’espressione da ebete stampata in faccia… Ma capitemi, vi prego, questa ragazza è di una bellezza fuori dal comune!

-Ti ringrazio… - mormora lei in risposta, abbassando il capo imbarazzata mentre le guance le diventano rosse e si tortura le mani con fare nervoso.

E’ la tenerezza fatta a persona!

-Mmm. Mmm.- sento l’Hobbit schiarirsi la gola per richiamare la nostra attenzione.

-Oh già. Ci sei anche tu qui. Mi ero dimenticata della tua presenza. - dico con fare annoiato.

-San… - sento Britt richiamarmi a bassa voce.

-Scusa… -le rispondo con lo stesso tono -Vogliamo andare? - le chiedo poi prendendole la mano.

-Certo! - mi dice stringendomi leggermente la mano mentre inizio a condurla verso la porta verso la porta.

-Ehi!

-Oh per l’amor del cielo! Che accidenti vuoi ancora Berry?! - dico nervosa.

-E io cosa faccio? Non posso rimanere qui! - quanto è irritante questa ragazza?

-Ascolta, tu aspetterai qui. Tra poco passerà Quinn a prenderti. - le rispondo mentre apro la porta e sospingo Brittany fuori, altrimenti da qui non andremo mai via.

-Cosa? Quinn? Ma-ma…

-Niente ma Berry. Siediti e aspetta. - le ordino mentre mi accingo a chiudere la porta, per essere poi fermata un attimo da Britt che si affaccia un’ultima volta.

-Rach ricordati di chiudere con la copia delle tue chiavi! Ci vediamo dopo! - le urla mentre chiudo definitivamente la porta.

Restiamo un attimo in silenzio lì nel corridoio. Io continuo a guardarla estasiata, mentre lei forse percependo il mio sguardo su di lei arrossisce nuovamente, per poi sorridere.

-Allora… Pronta per questa serata? -le chiedo dopo essermi ripresa dal mio stato sognante.

-Assolutamente sì. - mi risponde con un sorriso enorme.

-Perfetto. Andiamo. - le dico conducendola fuori.

 

 

‘Coraggio Lopez. Quinn ha detto di darti una possibilità. Non mandare tutto all’aria.’  Penso, mentre sento l’ansia crescere.

Mi volto un attimo verso Brittany, sorride ancora. E il suo sorriso scaccia via ogni mia insicurezza per il momento.

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolinoinoino dell’autrice: Eccomi di nuovo qui! Mi scuso per il ritardo, ma ho da poco iniziato l’università e sto cercando in tutti i modi di adattarmi a questo nuovo mondo a me sconosciuto! Allora… La nostra cara Lopez, ha avuto una giornata bella piena di avvenimenti no? Il più importante è sicuramente l’essere riuscita a chiedere di uscire a Britt! Per quanto riguarda la nostra ballerina… che dire, la vicinanza della Lopez non deve essere stata tanto facile da sopportare dopo quel sogno! In più finalmente potrà forse scoprire un lato nuovo di Santana Lopez, e chissà come si evolveranno le cose!

Ringrazio tutti coloro che hanno letto, recensito, aggiunto ai preferiti o che seguono la storia, mi fa piacere vedere che vi abbia incuriosito. Per ora passo e chiudo gente! Al prossimo capitolo!

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Capitolo 7
*** Sorprese e racconti. ***


POV Brittany

E’ il mondo reale questo? Non sto sognando vero? Vi prego, se qualcuno di voi vuol tirarmi un pizzicotto e mostrarmi che non è un sogno ma sta succedendo davvero, che io Brittany Pierce sto uscendo con Santana Lopez, lo faccia!

Anzi sapete cosa, lo faccio da sola.

-Ahia! - ho strinto decisamente troppo forte.

-Tutto bene? - sento Santana chiedere preoccupata.

-S-sì… - non renderti ridicola Brittany. Lo hai già fatto troppe volte ultimamente, non peggiorare la situazione.

-Allora, puoi dirmi dove stiamo andando o è un segreto? - le chiedo curiosa.

-No, è un segreto. - posso giurare dal tono della sua voce che in questo momento sta sorridendo.

-Ti pregooooooo - la supplico mettendo il broncio, questa mattina ha funzionato, quindi meglio provarci…

-Non ci provare Britt! Questa volta mettere su quel broncio che ti rende ancora più adorabile non ti aiuterà!

-Uffa…-  ma…sbaglio o ha appena detto che sono adorabile? - Aspetta… pensi che io sia adorabile?

-I-io… cioè… ehm… - oddio quanto è tenera!

-Anche io penso che tu sia adorabile! - le dico sorridendo mentre faccio ondeggiare le nostre mani.

-L’unico indizio che posso darti comunque… - inizia lei misteriosa - E’ che dovremmo prendere la mia moto per arrivarci.

OH NO. Perché non me ne va bene una? Perché? Cosa ho fatto di male nella mia vita? Se qualsiasi entità ci sia lassù me la sta facendo pagare per quella volta che ho accidentalmente fatto cadere il vaso con le ceneri del cane della zia Jenna, vorrei informarlo che lo sta facendo nel modo giusto.

-Britt? Sei sicura di stare bene?

-S-sì. Assolutamente. Ma… dobbiamo per forza andarci in moto?

-Certo che sì, non è abbastanza vicino per arrivarci a piedi.

-Ah.

-Bene, ora metti il casco, salta su e andiamo.

Oh cavolo, siamo già vicino alla sua moto? E ora che scusa mi invento? Soffro di claustrofobia a livello avanzato? Così sicuramente non potendo mettere il casco  dovremmo andare a piedi. O in metro al massimo. Sì, Brittany, ottima idea!

-Ecco qua. - sento Santana dire mentre cerca di infilarmi il casco, ma con una velocità fuori dal comune riesco ad allontanarmi.

-Britt? C’è qualcosa che non va?

-Ecco… Io soffro di claustrofobia… Non come le altre persone, ma ad un livello maggiore! Quindi non posso indossare il casco, di conseguenza non possiamo prendere la tua moto. - dico concludendo abbozzando un sorriso.

-…

Perché non mi risponde? E’ ancora qui vero? Non ho mandato tutto all’aria con questa stupidaggine vero?!

-San? Sei ancora qui? - chiedo per sicurezza.

-Sì, certo.

-E allora perché sei rimasta in silenzio?

-Perché sto cercando di capire il motivo per cui dovresti dirmi una bugia Britt. - Oh capperi… - Tu non soffri di claustrofobia, tantomeno a livello maggiore come dici tu. Altrimenti non avresti preso quella scatoletta che avete come ascensore con me l’altro giorno, no?

-…

Certo che però una scusa più credibile potevo trovarla! E poi lei doveva per forza ricordarsi questo particolare?

-Brittany? Ci sei?

-Sì, sì.

-Vuoi allora spiegarmi qual è il problema? - mi chiede leggermente seria.

Andiamo Pierce, dillo. Al massimo ti abbandona qui e non torna più.

-Hopauradellemoto. - dico più in fretta che posso.

-Che? No, scusa ripeti perché non ho capito.

-Ho.Paura.Delle.Moto. - dico scandendo bene ogni parola, e abbassando la testa in preda alla vergogna.

-E quindi?- è seria?

-Come ‘e quindi?’? San io ho paura delle moto, tu hai una moto e dobbiamo utilizzarla per arrivare dove non lo so ancora. Quale parte non hai capito?

-Britt, metti il casco e andiamo.

Ma fa finta di non capire? Lo sta facendo di proposito?

-E prima che tu inizi nuovamente a parlare, no. Non sto facendo finta di non capire. Rispondi ad una sola domanda: ti fidi di me?

-Assolutamente sì. - le dico convinta. Ed è la verità. So che può sembrare impossibile fidarsi di una persona che praticamente conosci solo da qualche giorno, ma non lo so. C’è qualcosa in questa ragazza che mi spinge a fidarmi, in un modo che non ritenevo possibile fino ad ora.

-Allora, andiamo. - dice mentre la sento nuovamente cercare di mettermi il casco, e questa volta la lascio fare.

-Sei perfino più carina con il casco - la sento ridacchiare mentre prendendomi la mano mi avvicina alla moto e mi aiuta a salirci su e sento il mio viso andare a fuoco.

-Allora, solo una cosa ti chiedo. Non avere paura di dirmi di rallentare, l’ultima cosa che voglio è trasformare questa serata in una corsa all’ospedale perché ti è venuto un infarto! - dice ridendo apertamente.

-Santana… Io ho seriamente paura… - le dico a bassa voce.

-Allora facciamo così - dice prendendomi entrambe le mani e posizionandole sui suoi fianchi - Non esitare a stringere la presa quando hai paura.

-D’accordo… - le dico per poi abbandonarmi completamente contro la sua schiena e abbracciarla stretta.

-Britt non ho neanche messo in moto! - dice ridendo nuovamente.

Ma che cavolo hai oggi Brittany? Sembra quasi che tu non veda l’ora di renderti sempre più ridicola!

-Oddio scusami!- esclamo mentre mi accingo a sciogliere la presa.

-Sto scherzando, tranquilla! Occhio però, ora partiamo sul serio eh!

Neanche il tempo di risponderle, che sento la moto sfrecciare via.

 

Devo ammettere però che l’essere in moto con Santana ha i suoi vantaggi. Punto uno: posso abbracciarla stretta senza aver bisogno di una scusa. Punto due: posso sentire il suo profumo tranquillamente, senza dover stare a schiacciarmi il suo giubbotto contro il naso come una pazza maniaca (cosa che vorrei precisare faccio solo a casa mia, solo qualche volta. Ok, forse più di qualche volta, ma quelli sono dettagli) Punto tre: posso riuscire a sentire la sua schiena alzarsi ed abbassarsi leggermente ad ogni respiro, ed è una cosa così rilassante che potrei stare così per sempre.

-Eccoci arrivati! - dice risvegliandomi dal mio stato sognante mentre sento la moto fermarsi -Allora… è stato così terribile venire in moto con me?

-No, assolutamente. Certo hai accelerato un pochino ad un certo punto, ma niente che potesse farmi venire un infarto. - le dico sincera, mentre cito le parole pronunciate prima da lei.

-Meno male, avevo paura che dopo esserci fermate tu corressi via. Se avessi saputo della tua paura per le moto, avrei chiesto a Puck di prestarmi la sua macchina…

-San non c’è problema, tranquilla! Non mi sono neanche accorta di essere su una moto! - ed è vero, non ci ho fatto minimamente caso! Capitemi, la vicinanza fisica di questa ragazza è un qualcosa che ti farebbe dimenticare perfino di essere in caduta libera da un grattacielo, e non sto scherzando, provare per crederci.

-Però ora puoi dirmi dove siamo?

-No.

Perché deve fare così?  Sto letteralmente morendo di curiosità.

-Ora su, dobbiamo andare abbiamo una tabella di marcia da rispettare. - dice prendendomi la mano e iniziando a camminare, mentre io la seguo senza dir nulla.

 

Camminiamo un pochino, prima di fermarci. Sento San allontanarsi un attimo e bisbigliare qualcosa a qualcuno per  poi riprendere la mia mano e iniziare a camminare nuovamente.

Dai rumori che riesco a sentire e dalla sensazione di salire verso l’alto, immagino che ad un certo punto siamo entrate in un ascensore, dico immagino perché ero troppo presa dal cercare di capire cosa può aver organizzato Santana per accorgermi di quello che stiamo facendo. E cosa interessante, durante tutto questo, siamo rimaste in silenzio. Non un silenzio imbarazzante, di quelli durante i quali non vedi l’ora che l’altro inizi a parlare, ma uno di quelli in cui ognuno si gode la presenza dell’altro. E cosa ancora più bella, per me almeno, è che Santana non ha mai lasciato la mia mano, mai, e ogni tanto aumenta leggermente la presa come per farmi sapere che lei è lì, e non va da nessuna parte. E non so voi, ma per me la serata potrebbe anche basarsi solo su questo: noi due in silenzio a tenerci per mano, e sarebbe comunque il mio miglior primo appuntamento della mia vita.

-Brittany… Britt… Siamo arrivate. - dice attirando la mia attenzione, e mi accorgo del silenzio assoluto che segue le sue parole, segno che decisamente non siamo più in ascensore, e che decisamente non c’è altra gente oltre noi qui… in qualsiasi posto siamo.

-San dove siamo? - le chiedo ormai al limite della curiosità.

-Siediti, e tra poco lo saprai. - mi dice mentre la sento aiutarmi a prendere posto su quella che al tatto sento essere una coperta.

-Allora… Sai che questa mattina ti ho fatto quella domanda piuttosto strana no? Ti ho chiesto qual è la cosa che vorresti fare assolutamente fare, giusto? - mi limito ad annuire in risposta.

-Bene. Ecco… io non so se quello che ho fatto possa funzionare per cercare di soddisfare la tua richiesta, ma ci ho provato in tutti i modi. Ho perfino passato l’intero pomeriggio su internet per cercare di capire come fare per riuscire a fare qualcosa di utile e non stupido come mio solito e-

-San. - la richiamo dolcemente - Smettila di preoccuparti, sono sicura che hai preparato qualcosa di spettacolare, come te del resto…

CHE.COSA.HO.APPENA.DETTO.

Ma perché non imparo mai a stare zitta?

Se prima non era poi così evidente che eri stracotta della Lopez, hai decisamente raggiunto il tuo obiettivo Brittany, vuoi un applauso ora?

-Io non sono spettacolare…

-Certo che lo sei. - non guardatemi così, tanto ormai penso abbia capito benissimo che mi piace, quindi tanto vale smetterla di girarci attorno.

-Fidati Brittany, sono tutto fuorché spettacolare… - dice con tono abbastanza triste, e mi si stringe il cuore nel percepire la scarsa fiducia in sé che ha questa ragazza.

-Comunque… Dicevo, dopo una lunga ricerca su internet sono riuscita a capire una cosa e vorrei che mi interrompessi nel caso in cui dovessi dire qualche stupidaggine. Ok?

-Va bene.

Prima che riprenda a parlare però, la sento trafficare con qualcosa.

-Dunque… Ho scoperto oggi, che ci sono diversi tipi di cecità. - mi muovo in modo leggermente nervoso alle sue parole, perché parlare del mio problema mi mette sempre un po’ a disagio - Ci sono persone che sono cieche dalla nascita, persone che perdono la vista a causa di qualche malattia, o che perdono la vista a causa di un qualche incidente. Dopo averti sentito parlare con quel ragazzino in metro qualche giorno fa, ho capito che il tuo caso non è quello dell’essere nata così, senza poter vedere nulla. Ma un qualcosa, ti ha tolto la possibilità di vedere il mondo.

Non mi piace. Non mi piace questo discorso, devo interromperla subito.

-San ti prego… -cerco di fermarla.

-No Britt. Ascoltami. Non devi preoccuparti ok? - mi dice prendendo la mia mano tra le sue -Io non so cosa sia successo, e non voglio saperlo se tu non vuoi dirmelo. E’ una scelta che spetta a te, e capisco se non ti va di parlarne con me che sono in pratica una conoscente, non ancora una persona di cui puoi fidarti veramente.

-Io mi fido di te Santana, credimi. E’ solo che…

-Ho capito, tranquilla. Comunque, dove ero arrivata? Ah sì, dopo un’attenta ricerca ho scoperto cose che non sapevo. Quello che però mi ha colpito è che non tutti ‘non vedono’ allo stesso modo. Ci sono persone che vedono il buio, persone che riescono a vedere quasi come dietro un vetro appannato, senza riuscire a vedere delle figure ben distinte, e altri casi vari che non sto di certo ad elencare. Ma ho letto una cosa che ha attirato particolarmente la mia attenzione, riguardo l’uso di occhiali come i tuoi… Ora correggimi se sbaglio, ma sono particolari occhiali che servono a proteggere i tuoi occhi dalla luce del sole, perché il tuo caso è quello di riuscire vedere come quando si chiudono gli occhi a causa della troppa luce, e quando chiudi le palpebre vedi solo delle ombre, giusto?

Non so cosa pensare, a cosa serve tutto questo discorso? Non c’è bisogno che mi stia a spiegare come e cosa è la cecità, perché l’hanno già fatto i medici che mi hanno visitato quando avevo solo 5 anni.

-Santana, io non capisco, che significa?

-Fidati di me. - mi dice mentre la sento allontanarsi.

C’è un attimo di silenzio, fino a quando non sento un ‘click’ e Santana tornare a sedersi vicino a me.

-Britt, devi togliere gli occhiali.

Oh no, mai. Non ho mai tolto questi occhiali da quando i miei genitori sono riusciti a comprarli, non lo farò di certo ora.

-No San, non voglio. - dico nervosa.

-Ma Brittany, devi farlo altrimenti l’averti portata qui non ha senso. Ti prego. - la sento pregarmi e poggiarmi una mano sulla spalla.

Mi mordo il labbro nervosa per un paio di secondi, indecisa su cosa fare, per poi mormorare un -D’accordo - neanche molto convincente.

 

E quando tolgo finalmente quegli occhiali spessi…

 

E’ in quel momento, che capisco che Santana Lopez è veramente incredibile come pensavo.

 

Ed è in quel momento che capisco che più passerà il tempo, e più mi innamorerò di lei.

 

 

POV Santana

 

Il cielo.

 

No.

 

Il mare.

 

No, lasciate perdere, niente può essere paragonato a ciò.

 

Non ho mai visto occhi così belli da togliere il fiato. Occhi così azzurri da poterci affogare dentro.

 

-San, è bellissimo… - la sento sussurrare, mentre continuo a fissarla estasiata e non mi accorgo neanche delle parole che escono dalle mie labbra.

-No, tu lo sei. - ed eccolo lì quel rossore adorabile sulle sue guance.

Dios.

Posso rapirla e tenerla con me per sempre?

‘Ah però, la grande Santana Lopez che pensa cose del genere? ‘ Ascolta, non è il momento ora, vai a farti un giro. ‘Andiamo Lopez, volevo solo dirti che concordo con il tuo pensiero. Possiamo rapirla e tenerla con noi?’  Non tentarmi… E poi questo sai cosa significa vero?  ‘ No, che significa?’ Che siamo fregate amica mia, letteralmente fregate. ‘Oh. OH. Già, siamo letteralmente fregate.’

Bene, dopo questo piccolo intermezzo con la mia ‘coscienza’ è il caso di concentrarsi nuovamente su Brittany.

-Allora posso dedurre che ti piaccia? - le chiedo mentre mi avvicino a lei, fino a quando le nostre spalle si sfiorano.

-Io…io… tu… - inizia singhiozzando.

Oh no. Nononono. Cosa hai sbagliato stavolta idiota? Ricordati che ha pianto già una volta stando in tua compagnia. Forse dovresti farti qualche domanda, no?

-Britt cosa c’è? Perche stai piangendo?! - chiedo preoccupata.

-N-n-non è n-niente - singhiozza ancora mentre cerca di asciugarsi le lacrime.

-Stai piangendo, sicuramente è qualcosa.

-E’ che… T-tu sei veramente una p-persona straordinaria Sa-ntana - e no eh, ora basta. Se continua la rapisco sul serio.

-Come posso essere una persona straordinaria se ti ho fatta piangere? - le chiedo confusa.

Attendo la sua risposta mentre cerca di calmare i singhiozzi.

-Tu sei una persona straordinaria Santana Lopez. E se n-non riesci a credermi, allora guardarti at-torno. Guarda quello c-che sei riuscita a fare per me, in una sera. Sei riuscita a f-farmi vedere nuovamente le stelle. E se per te è poco, sappi che p-per me non lo è affatto. E se non sei ancora c-convinta, potrei stare qui o-ore ad elencarti i motivi per cui sei f-f-antastica. - mi dice tutto d’un fiato interrotta da qualche singhiozzo, mentre si volta verso di me e nuove lacrime escono dai suoi occhi.

E in questo momento, non so cosa fare o cosa dire. Non sono abituata a tutta questa dolcezza nei miei confronti, quindi l’unica cosa che posso fare è quella di distogliere l’attenzione da me stessa.

-Hai degli occhi bellissimi. - le dico sinceramente estasiata.

Ma nel momento in cui pronuncio queste parole, lei chiude gli occhi istantaneamente.

-No Brittany, non devi fare così. Sono veramente bellissimi. Tu sei bellissima. - come di dice? Abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno.

-Apri gli occhi ti prego… - la supplico.

Dopo neanche dieci minuti sono già dipendente da quegli occhi azzurri.

Puoi essere più ridicola di così Lopez? Forse…

-Okay… Ma non fissarmi, perché percepisco quando lo fai…- dice arrossendo di nuovo e aprendo nuovamente i suoi occhi.

-Sarà un po’ difficile, ma ci proverò. - le dico ridendo leggermente.

Rimaniamo per un po’ così, senza parlare, godendo della reciproca compagnia. Fino a quando lo stomaco di Brittany non attira la nostra attenzione.

-Forse è il caso di nutrire quel piccolo mostro che hai nello stomaco eh? - dico mentre avvicino il cestino da picnic, ‘Che cosa scontata…’ Non mi pare che tu abbia aiutato durante tutta la preparazione della cosa, o sbaglio? ‘….’ Ecco si, stai zitta che è meglio.

-Allora… vediamo un po’… abbiamo del… bè è un po’ imbarazzante ma ci sono solo dei panini al burro di arachidi…- dico mentre li tiro fuori - Diciamo che non ho avuto molto tempo per pensare anche al cibo… - che pena Lopez, che pena.

-Va bene così San. - dice con un leggero sorriso mentre prende il panino che le ho poggiato sulle gambe.

-Come ci sei riuscita? - mi chiede dopo un po’.

-Ho preso dei panini e ci ho spalmato del burro d’arachidi nel mezzo. - rispondo confusa.

-Non intendevo quello Santana. - mi risponde ridendo leggermente.

-Oh. E cosa intendevi?

-Questo. - dice indicando con il braccio la stanza.

-Niente di che…

-Santana. Io riesco a vedere delle ombre a forma di stelle, come sarebbe a dire niente di che?

-Diciamo che ho semplicemente utilizzato una coperta su cui ho ritagliato delle formine di stelle, cosa che penso neanche mi sia riuscita tanto bene… e una luce adatta per lo scopo. Tutto qui. - le rispondo scrollando le spalle.

-Sicuramente non può essere solo questo… su dimmi cos’altro hai usato! - chiede curiosa.

-Ti giuro che ho utilizzato queste cose, e anche se fosse non ti direi niente.

-Daaaaaaaaaai. - mi prega con una vocina adorabile (c’è qualcosa che non sia adorabile di questa ragazza?), mentre scontra la sua spalla contro la mia.

-No, Britt. Rimarrà un segreto. - dico ridendo.

-Visto che non vuoi dirmi cosa hai usato, almeno raccontami qualcosa di te! Lo scopo della serata era quello no?

-Ma se praticamente sai già tutto di me! Io speravo di conoscere qualcosa su di te invece!

-Ti sbagli. Io conosco Santana Lopez, leader degli Empty Hearts. Non so nulla di Santana Lopez, comune mortale. - dice mentre continua a mangiucchiare - E tranquilla, dopo tocca a me parlare. - conclude.

Cavolo. Non mi piace parlare della mia vita, come se già non sapessi quanto è stata orribile.

No, non fraintendete. Io AMO la mia famiglia, mia madre, la mia abuela, e il mio fratellino. Ma ho odiato la mia vita a Lima con tutta me stessa. Quel buco di città pieno di gente bigotta e di pregiudizi ha reso la mia adolescenza un inferno.  Però Brittany sembra sinceramente interessata, e forse qualcosa posso anche raccontarla no?

-Dunque… Era una notte buia e tempestosa di ventitre anni fa. - inizio con una voce profonda, cercando di imitare uno di qui narratori dei film horror.

-Santana si seria su. - mi richiama lei - Oh, per caso hai portato un cuscino? Sai così ci sdraiamo e siamo più comode…

-Sì. Sì certo. Ho preso due dei cuscini del mio divano, vanno bene vero? - le chiedo mentre li sistemo dietro di noi.

-Ma certo! Posso sdraiarmi ora?

-Sì sì. - le dico mentre continuo a fissarla.

Mi chiedo se ho mai smesso di farlo.

-San? Non ti sdrai qui con me? - mi chiede risvegliandomi dal mio stato sognante.

-Oh. Oh, certo. - dico mentre prendo posto, un po’ a distanza da lei.

Insomma, non capisco perché ma la sua vicinanza ha uno strano effetto su di me. E sono riuscita a notarlo ogni volta che le ho tenuto la mano. E conoscendomi, potrei combinare uno dei miei soliti casini quando non riesco a capire che mi sta succedendo. E non voglio rovinare le cose con Britt.

Ma forse lei non è della stesso avviso, perché seppur con una certa incertezza si avvicina fino ad appoggiare la sua testa sulla mia spalla, mentre le nostre mani si sfiorano. E sento la temperatura del mio corpo salire leggermente.

-N-non ti da fastidio vero? - abbasso lo sguardo e noto nuovamente del rossore sul suo volto.

Secondo voi se la rapissi, perché insomma è di una dolcezza incredibile, succederebbe qualcosa di grave? ‘Verresti semplicemente arrestata per sequestro di persona, imbecille.’ Guarda che anche tu vorresti rapirla per tenerla sempre con te, e imbecille lo dici a tua sorella. Sempre se una coscienza può avere una sorella… ‘…Dios. Hai ragione. E comunque non ho una sorella, ma un fratello. Si chiama Inconscio, e non ci parliamo spesso, anzi non ci parliamo mai…’ Ma che diavolo? Sto impazzendo, decisamente. Meglio tornare a concentrarmi su questa splendida ragazza al mio fianco.

-No. Tranquilla. - le dico, mentre cedo alla tentazione di prenderle la mano. - Allora… Cosa vorresti sentire? - le chiedo mentre fisso il soffitto.

-Non so, raccontami un po’ da dove vieni… Lopez è un cognome spagnolo giusto?

-Giusto… I miei genitori sono di origini spagnole, e i loro genitori si sono trasferiti qui in America tempo prima. Mia madre è un’insegnante delle elementari, quindi puoi ben immaginare quando già da piccolina ho dato problemi con la scuola… Finiva sempre con lei che mi rincorreva per casa mentre cercava di prendermi e darmi qualche sculacciata e gridava in spagnolo, e ancora non riesco a capire come sia sempre riuscita a prendermi… - la sento ridere leggermente.

-Già da piccola eri una combina guai?

-Non ho mai avuto un comportamento facile… Comunque… Ho un fratellino più piccolo, Miguel, ha tredici anni, ma per fortuna non è una testa calda come me, e poi c’è mi nonna una donna dal carattere abbastanza difficile…Mi ha insegnato a furia di tirarmi le orecchie che non dovevo arrampicarmi sugli alberi come una selvaggia; diciamo però che la lezione l’ho imparata solo dopo essermi rotta un braccio cadendo. - continuo ridendo.

-Anche a me piaceva arrampicarmi sugli alberi… Prima che succedesse quello che è successo… - le stringo leggermente la mano per mostrarle che le sono vicina.

-Se ci fossimo incontrate a quell’età avremmo potuto giocare insieme e fingere di essere Tarzan e Jane - le dico sorridendo.

-Al massimo Jane e Cheeta… - mi risponde lei.

-E chi sarebbe stata Cheeta?

-Tu.

-Scusami?! E perché sarei dovuta essere io la scimmia? - le chiedo con finta voce indignata.

-Perché ti immagino come una piccola scimmietta che si arrampica a quell’età.- mi risponde ridendo.

-Mi ritengo offesa.

-Dai Saaaan, sto scherzando.

-No, non ti farai perdonare così facilmente.

-Cosa devo fare per farmi perdonare allora?

Dammi un bacio.

Ok no, così non andiamo d’accordo Lopez. Che diavolo ti passa per la testa? Se le dici una cosa del genere: 1. Sembreresti una maniaca. 2. Brittany potrebbe pensare che in realtà lo scopo della serata sia tutt’altro. E noi non vogliamo questo giusto? No. Non lo vogliamo.

‘Però un bacetto sulla guancia possiamo chiederlo?’ Ma tu non hai niente da fare? ‘Essu Lopez, si tratta solo di un bacetto sulla guancia… Una cosa che le amiche fanno no?’  Se dovesse reagire male la colpa sarà solo tua.

‘Non reagirà male. Ora su, chiedi!’

-Allora? - mi chiede nuovamente Britt.

-Ehm… P-puoi darmi un bacio… sulla guancia! - la mia voce è veramente patetica in questo momento.

-Oh…- ecco, guarda è in imbarazzo. Questo succede quando dai ascolto alla tua ‘coscienza’.

-Ovviamente non devi farl-

Oh.OH. E’ una bella sensazione avere le sue labbra sulla mia pelle. Mi chiedo come sia averle sulle mie.

Eh no cavolo. E basta! Smettila di pensare solo a baciarla!

-Perdonata? - mi sussurra all’orecchio.

Dios. In questo momento, con quella voce lì, potrei mandare benissimo all’aria tutti i buoni propositi e fare cose con questa ragazza adatte solo ad un pubblico adulto.

-S-sì. - oh cavolo ho il volto in fiamme.

-Allora… Dimmi come hai conosciuto i componenti del gruppo. - mi chiede con il suo solito tono di voce allegro.

-Mmm… Dunque… Quinn l’ho conosciuta alle elementari.  E non ci siamo piaciute fin dal primo momento. Caratteri troppo simili, ma con il passare del tempo abbiamo instaurato questa amicizia strana, dove una è sempre pronta a infondere a suon di schiaffi del buon senso all’altra. Puck… Oh lui l’ho conosciuto quando ho iniziato il liceo. All’inizio ci ha provato in maniera spudorata con me, fino a quando non ho messo in chiaro che non è il suo genere quello che mi interessa, e da allora si definisce il mio lezbro che ancora non ho capito bene cosa significa… - Ora che ci penso… forse è meglio chiederglielo ora quello a cui ho pensato…

-Britt, tu lo sai che sono lesbica vero?

-Certo.

-E… a te sta bene come cosa? - chiedo titubante.

-Che domande sono San? Sono qui con te ora, no? Penso che basti come risposta. - mi risponde mentre si stringe a me un po’ di più.

-Oh, okay… Comunque, dicevo, Sam invece si è unito a noi il penultimo anno di liceo quando si è trasferito a Lima con la sua famiglia… E poi il resto della storia lo sai no? In pratica assieme alle cheerleader e i giocatori di football, governavamo il McKinley. Voglio mettere in chiaro una cosa però, non abbiamo mai fatto del male a nessuno, semplicemente tutti avevano paura di noi… Non so, forse era perché stavamo sempre per conto nostro o perché sapevano che se ci facevano arrabbiare erano problemi grossi. Gli unici scontri che abbiamo avuto sono stati proprio con la squadra di football e le ragazze di quella arpia della Sylvester. - racconto, non so perché ma non voglio che Brittany pensi che sia una poco di buono, o che i ragazzi lo siano.

-Io non avevo paura di te… - mi dice Britt a bassa voce, e io mi ritrovo a sorridere come un’idiota.

-Parlami un po’ di te ora, su.- la incoraggio.

-E cosa vorresti sapere?

-Tutto. Ogni singola cosa. Ovviamente puoi raccontarmi una cosa per volta e lasciare altre cose per le prossime volte che ci incontreremo. - le dico mentre la stringo a me leggermente.

-Oh, va bene… Allora, i miei sono nati a Lima, ma il mio nonno materno è di origini olandesi… se non sbaglio dovrebbe esserci ancora qualche parente lì. Comunque, da piccola sono sempre stata una bambina molto vivace e con un amore incondizionato per la danza… Mia madre mi ha sempre detto che prima di imparare a camminare ho imparato a danzare- dice sollevando le spalle.

-Ti ci vedo a due anni mentre balli sulla musica delle Spice Girls. - dico ridendo divertita immaginando una piccola Brittany che sgambetta nel soggiorno di casa sua davanti al televisore.

-Bè stando ai racconti di mia madre non disdegnavo la loro musica - mi risponde ridendo - Comunque, fino all’età di cinque anni la mia vita è stata tranquilla… Poi ho avuto un incidente ed ecco il risultato… - continua indicandosi gli occhi, chiusi, forse per il dolore del ricordo.

-Mi dispiace… - so che non ha senso dirlo ora, ma non voglio che pensi che sia un’insensibile.

-Ormai non posso farci più niente… Comunque… Dicevo, dopo l’incidente, i miei hanno deciso che fosse il caso di non mandarmi a scuola con tutti gli altri bambini, e di avere un maestro direttamente a casa. La mia vita è stata così fino a quattordici anni, poi ho insistito affinché i miei genitori mi iscrivessero ad un liceo pubblico… cosa che in alcuni casi rimpiango di aver fatto… - dice con tono abbastanza triste.

-Cosa? E perché? - chiedo curiosa.

-Andiamo Santana, vuoi dire che in quei due anni in cui abbiamo frequentato la stessa scuola non ti sei accorta che nessuno mi rivolgeva la parola? O che mi ritenessero stupida solo perché alcune cose non riesco a capirle subito o perché in qualche caso parlo di fatine e unicorni? Solo Rachel ha cercato di conoscermi a fondo, e so che alcune volte ancora non riesce a farlo, ma è sempre rimasta al mio fianco fino ad ora, e le sarò sempre grata per questo. - dice con tono duro e serio.

Come diavolo ho fatto a non accorgermi che Brittany venisse trattata in quel modo? Sono stata così presa dalla mia voglia di autodistruggermi durante quel periodo che non mi sono accorta di nulla?

-I-io n-non ne avevo idea Britt. Credimi. In quel periodo ero troppo presa dai miei problemi tanto da non accorgermi di quello che mi succedeva attorno. E se solo l’avessi saputo… Dios, se solo l’avessi saputo avrei preso a calci nel sedere chiunque ti avesse fatto del male. - le dico sinceramente dispiaciuta.

-Non ha importanza San, non mi avresti notata comunque…

-Che?! Scherzi? Come potevo non notarti?!  Insomma Brittany, visto che ci stiamo raccontando un po’ di cose, te ne racconto io un’altra: io ti ho notata, ti ho notata eccome. E’ solo che in quel periodo ero talmente incasinata con la mia vita che non avrei mai rischiato di avvicinarmi a te e di trascinarti in quel buco nero. Non l’avresti meritato.

Ebbene sì, perché mi fissate in quel modo? Non avevo forse già detto che l’avevo decisamente notata? No? Oh bè, ora lo sapete. E penso che ora lo sappia anche lei.

-Davvero San? - mi chiede alzando il viso verso il mio e aprendo gli occhi, quei bellissimi e fantastici occhi.

-Davvero davvero. - le rispondo lasciandole un bacio sulla guancia.

-Hai appena citato Shrek lo sai vero? - mi chiede rossa in viso.

-Ehi, a me piace quel cartone! Ciuchino mi fa morire dal ridere. - dico con finto tono offeso.

-Però, la grande Santana Lopez che guarda cartoni animati, non l’avrei mai detto. Vorrà dire che ti inviterò a casa mia per una maratona di film Disney…

-Okay Pierce, andata. Ora però sarà meglio avviarci, gli altri ci staranno aspettando. - le dico mentre l’aiuto ad alzarsi.

-Non vedo l’ora di conoscerli - mi dice mentre dopo aver raccolto tutto ci avviamo verso l’ascensore.

-Sono sicura che ti piaceranno, solo so che potranno sembrarti un po’ strani all’inizio… -dico pensando a quei due idioti di Puck e Sam.

-Bè, sicuramente anche Rachel ti sarà sembrata strana no?

-La nana E’ strana Britt, non lo sembra, lo è .

-Santana! - esclama dandomi uno schiaffetto sul braccio.

-Cosa? Lo sai che è vero! E ora su, metti il casco e andiamo. Ci aspetta ancora una lunga serata. - dico mentre l’aiuto a prendere posto sulla moto.

 

E’ mentre sfrecciamo per le vie di New York che succede.

 

Quando la sento aumentare la stretta attorno ai miei fianchi e rilassarsi contro la mia schiena.

 

No, in quel momento è diventato chiaro, ma è decisamente successo quando ho visto i suoi occhi.

 

In quel momento ho capito che Brittany non sarà semplicemente un’ennesima conquista.

 

Sarà la conquista più importante della mia vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolinoinoino dell’autrice: O mio dio non ci credo, sono riuscita a postare il capitolo. Mi scuso enormemente per il ritardo, non era previsto ma purtroppo penso che per un po’ sarà così…

Dunque, finalmente abbiamo questo benedetto primo appuntamento, e Santana si è data abbastanza da fare no? Brittany ormai è decisamente andata e anche la bella latina non scherza.

Spero di essere riuscita a comunicare ciò che volevo con questo capitolo, e che vi sia piaciuto.

Un saluto e un abbraccio forte forte a tutti voi che spenderete un minuto nel leggere la storia, a voi che recensite, a voi che avete messola storia tra le seguite/preferite/ricordate.

(P.S. ovviamente quando Santana parla della sua ricerca, io non so se ci sia qualcosa di vero in quello che ho scritto, perché è tutto inventato da me.)

-coriandolo

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Capitolo 8
*** Potresti stringermi forte per stanotte? ***


Angolinoinoino dell’autrice: Hi guys! Oggi eccezionalmente vi parlo a inizio capitolo!

Vorrei soprattutto scusarmi per il ritardo, ma è stato un periodo complicato e non ho avuto modo di aggiornare.

Bene, ora non voglio dilungarmi troppo.

Ringrazio tuuuuuuuuttiiiii tutti voi che leggete, recensite e seguite la storia! A presto e buona lettura!

-coriandolo

 

 

 

 

 

POV Santana

-SATANAAAAAAAAAAAA!- sento gridare in lontananza appena entriamo nel locale.

Sono solo due le persone che mi chiamano in quel modo: Mercedes, e…

-Lady Hummel! Finalmente ci rivediamo! - esclamo abbracciandolo.

-E lei sarebbe? - mi chiede facendo cenno verso Brittany.

-Oh, lei è Brittany. Brittany, lui è Kurt.

-Oh ma io so chi è. Lui è Kurt Hammel, lo stilista delle più grandi star del momento. - risponde pronta.

-Oh, la mia fama mi precede vedo. Comunque sì, sono io. Ma a quanto pare nonostante tutto non sono ancora riuscito a poter vestire qualcuno in particolare…- dice fissandomi minaccioso.

-Ehi, non ho bisogno di nessun aiuto io! - esclamo - Ma se vuoi, posso farti vestire Puck e Sam da damigelle dell’Ottocento se proprio ci tieni - continuo mentre dopo aver ripreso per mano Brittany ci dirigiamo verso il nostro tavolo.

-Oh, non sai quanto mi divertirò quando dovrò vestirvi per il vostro primo servizio fotografico!

-Aspetta. Cosa? -chiedo confusa.

-Oh, non lo sapevi? Sono stato scelto per occuparmi del vostro abbigliamento per il servizio della settimana prossima!- mi risponde la fatina tutta sorridente.

-Oh per la miseria… - dico mentre con fare teatrale mi spiaccico una mano sulla fronte.

Brittany forse ha intuito il mio gesto perché la sento ridere leggermente.

-Non puoi immaginare cosa ho in mente per voi, e soprattutto per te Lopez…

-Senti Fatina dell’abbigliamento, io ho un’immagine da dura da mantenere. Non rovinarmi la reputazione.

In risposta ottengo solo una risata.

Vi starete chiedendo ora, chi è questo Kurt?

Bè, Kurt è stato uno dei pochi studenti del McKinley ad essermi subito simpatico. Anche se dal modo in cui lo prendo in giro non si direbbe, sono affezionata a lui.

Il primo giorno in cui lo vidi era appena stato gettato in un cassonetto da un paio di giocatori di football che si divertivano a trattarlo come spazzatura solo perché era orgoglioso di ciò che era, gay. Mi incuriosì subito il suo atteggiamento da ‘femminuccia con le palle’ come lo definì una volta durante una delle nostre prime conversazioni. Perché nonostante i suoi atteggiamento forse un po’ troppo femminili, nel momento in cui ce ne sia bisogno non ha paura di dire la sua e affrontare chiunque.

Quando mi avvicinai a lui per dargli una mano a ripulirsi, non potei fare a meno di ridere di fronte alla sua espressione terrorizzata. Ma d’altronde non aveva tutti i torti, ci descrivevano (ma soprattutto MI descrivevano) come delle brutte persone.

Di lì in poi è stato tutto semplice, e adesso siamo grandi amici.

-Santana quanto tempo è passato dall’ultima volta che ci siamo visti? - sento dirmi appena arriviamo al nostro tavolo.

-Oh Gnomo non la smetti ancora con tutto quel gel? E comunque, ciao gente! - dico facendo un cenno verso il resto del gruppo.

-Ci stiamo lavorando - risponde Kurt.

-Decisamente non mi mancavano i tuoi soprannomi - risponde invece Blaine.

Per chi se lo stesse chiedendo, Blaine è il ragazzo storico di Kurt, stanno insieme dal liceo. Blaine era uno studente dell’ Accademia Dalton, membro degli Usignoli, un gruppo rivale del Glee Club del McKinley di cui guarda caso Kurt faceva parte. E adesso vi racconto la loro storia d’amore, no ok. Sto scherzando.

-Tu devi essere Brittany giusto? - chiede rivolgendosi alla biondina al mio fianco.

-Si, sono io.

-Io sono Blaine Anderson, è un piacere conoscerti - dice prendendole la mano.

Forse Quinn e la nana avranno parlato agli altri del problema di Britt… meglio così. Evitiamo scene imbarazzanti.

-Il piacere è tutto mio. - risponde sorridente Brittany.

-Io invece sono Mercedes - si intromette la Jones.

-Oh mio dio! La stessa Mercedes Jones che ha composto un pezzo per Beyoncè? - chiede stupita.

-La unica e sola. - risponde Mercedes vantandosi.

-Non darti tante arie, Jones. Ti ricordo che sarai sempre seconda alla sottoscritta. - mi intrometto io. Insomma sì, Mercedes è bravissima, semplicemente non quanto me. Troppo presuntuosa? Non mi interessa. Sono Santana Lopez. E ho sempre ragione.

-Sogna Lopez. E’ il contrario casomai.

-Tu sei la migliore di tutti per me . -mi dice Brittany sussurrando.

Mi accerto che nessuno guardi nella nostra direzione prima di lasciarle un bacio sulla guancia.

-Grazie - rispondo sussurrando a mia volta mentre nella penombra causata dalle luci del locale noto le sue guance diventare leggermente rosse.

Andiamo! Non ho speranze di resistere a questa ragazza!

-Oh mio dio! Sammy ma quella lì non è la stessa Lopez che conosciamo noi! Lei non farebbe mai una cosa così dolce e tenera!

Dios. Ma perché? No, veramente. Cosa ho fatto di male per meritarmi una sofferenza del genere?

-Puckerman. Non dovresti essere in giro ad importunare ragazze invece di essere qui a dar fastidio?

-Volevo prima conoscere quello schianto di ragazza che hai affianco, cara. - mi risponde avvicinandosi - E comunque, io sono Noah, per gli amici Puck - continua rivolgendosi a Britt mentre cerca di farle il baciamano.

-Giù le mani, idiota. - dico in quello che sembra quasi un ringhio.

-Wow Lopez! Calma! Non pensavo fossimo già al livello di fidanzatina gelosa - mi risponde ridendo.

-Ti avverto Puckerman, ti conviene sparire prima che ti rifili un calcio lì dove non batte il sole.

-Okay, okay - dice allontanandosi - Se mai dovessi cambiare idea Brittany, sai dove trovarmi! - continua mentre sparisce tra la folla.

-Uno di questi giorni lo uccido - dico esasperata.

-Eddai Santana, lo sai che scherza!

- Trouty. Non difenderlo sempre ti prego. E comunque, lei è Brittany. Brittany lui è Sam. Almeno così le presentazioni sono finite. - dico mentre prendiamo posto sul piccolo divanetto.

-San… - mi chiama Britt.

-Sì?

-Dove sono Quinn e Rachel? - chiede confusa.

Ottima domanda. Ora che ci penso non le ho viste qui in giro.

-Ehi Sam, sai per caso dov’è Quinn?

-Se non sbaglio prima l’ho vista uscire con l’amica di Brittany, Rachel giusto? - chiede per sicurezza mentre annuisco - Comunque la loro roba è ancora qui, quindi torneranno.

-Cosa pensi stiano facendo? - mi chiede a questo punto Brittany.

-Non lo so, spero solo che l’Hobbit non cechi un occhio alla Fabray con il naso che si ritrova!

-Santana…- mi richiama lei.

-Cosa? - chiedo facendo finta di niente.

-Lo sai che non mi piace il fatto che tu prenda in giro Rach.

-Oh ma Britt! In qualche modo devo pur divertirmi!

-Sembri una bambina capricciosa quando fai così, lo sai? - mi chiede sorridendo.

-Ehi biondina, nessuno mi da’ della bambina capricciosa! - dico con fare altezzoso mentre lei ride in risposta.

Passiamo un po’ di tempo a parlare del più o del meno con Sam e Mercedes; in realtà… Brittany parla con Sam e Mercedes, mentre io mi limito ad ascoltarla e a sorseggiare il mio drink.

Dopo circa una mezz’ora, vedo Quinn e la Nana avvicinarsi al nostro tavolo.

-Finalmente ci degnate della vostra presenza - dico sbuffando.

Ma lo sguardo che mi rivolge la Fabray è tutt’altro che rassicurante.

-Brittany… Verresti con me un attimo? - chiede la Berry con un espressione che non saprei definire.

-Okay… - risponde Britt titubante.

-Va bene naso di plastica. Che sta succedendo? - chiedo una volta che le due sono lontane.

-Non ne voglio parlare qui, andiamo fuori.

Io mi limito a seguirla, mentre Sam e Mercedes mi guardano confusi e non posso far altro che alzare le spalle in risposta.

Cos’altro potrà essere successo tra quelle due?

 

POV Brittany

 

-Rachel perché mi hai portata in bagno? Io non devo andarci… - chiedo confusa dopo aver capito dove mi ha portata.

-Brittany… - mi risponde invece Rachel con tono di voce strano.

-Okay, mi stai spaventando adesso. Cos’ è successo? - chiedo preoccupata.

-Io non lo so che mi è preso! Giuro! E’ solo che lei era lì con quella- quella- sgualdrina, e io non sapevo che fare!

-Frena Rach! Frena! Di che stai parlando?

-Di Quinn, Britt! Di chi se no?!

-Okaaaaaay… Perché non mi racconti tutto dall’inizio?

-Non c’è niente da raccontare Brittany. Eravamo semplicemente sedute al tavolo solo io e lei, andava tutto bene… Parlavamo tranquillamente, fino a quando non si è avvicinata una ragazza e hanno iniziato a parlare ignorandomi completamente! E poi si sono allontanate, e io dopo una mezz’ora che erano sparite ho deciso di andare a vedere che fine avesse fatto Quinn… E poi le trovo appiccicate una alla bocca dell’altra in un angolo del locale, e non lo so cosa mi è preso in quel momento! So solo che prima che me ne rendessi conto con uno spintone ho allontanato la ragazza e subito dopo ho dato uno schiaffo a Quinn! - mi dice tutto d’un fiato.

-Che cosa hai fatto?! - chiedo allibita.

-Ho dato uno schiaffo a Quinn…

-Questo l’avevo capito. Dico, perché l’hai fatto?

-Non lo so… - mi risponde incerta Rachel.

-Oh tu lo sai invece. Lo sai eccome il perché. Avanti dillo ad alta voce. - le ordino.

-Non lo so Brittany…

-Cazzate. - le rispondo subito.

-Britt!

-Non dirmi ‘Britt’ con quel tono di rimprovero. Tu lo sai il perché del tuo gesto, ma visto che sei troppo codarda per ammetterlo da sola lo dirò io per te. Ti piace Quinn Fabray, Rachel. E quando hai visto quella scena sei semplicemente diventata gelosa. - le dico mentre la sento camminare avanti e dietro per la stanza.

-No Britt. Ne abbiamo già parlato… Non voglio distrazioni al momento. E poi anche se fosse, ormai dopo la sceneggiata di questa sera ho perso ogni possibilità. Non che ci avessi fatto un pensierino sulla cosa eh! - mi dice seria.

-Oh andiamo, non penso che non possiate risolvere la cosa no?

-Abbiamo parlato un bel po’ prima… E ho scoperto solo ora che le piacevo già dal liceo. E ha avuto tutte le ragioni per gridarmi contro che non ho alcun diritto di fare una cosa del genere se pochi giorni fa le ho detto chiaramente di non essere interessata… - mi dice abbattuta.

-Bè… Non ha tutti i torti. - dico sollevando le spalle.

-Britt! Ma tu da che parte stai? - esclama sorpresa.

-Dalla tua Rach, ovviamente. Ma Quinn ha ragione… Prima le dici che non sei interessata e poi fai una scenata degna di una fidanzata gelosa!

-E che non dovrebbe comportarsi in quel modo se veramente ci tiene a me! - mi urla quasi contro.

-Ti sei resa conto di cosa significa quello che hai appena detto, vero? - le chiedo iniziando a sorridere.

-No, perché?

-Prova a ripetere ciò che hai detto - dico sbuffando leggermente, perché certe volte è veramente lenta nel capire le cose. E poi dicono che sono io che non capisco…

-Ho detto che non dovrebbe comportarsi in quel modo se veramente ci tien- OHMIODIOMIPIACEQUINNFABRAY!- urla letteralmente alla fine.

-Alla buon ora…

-Oh per la miseria che cosa ho combinato! Non vorrà più vedermi dopo quello che ho fatto! Non vorrà neanche sentir nominare il mio nome! Cosa faccio?! Cosa faccio per la miseria?!

-Rachel!- la richiamo prima che si lanci in uno dei suoi monologhi da ansia - Stai buona. Andrà tutto bene. Quinn non smetterà di parlarti per questa cosa, ok? Cerca di riconquistarti la sua fiducia.

-Oh come farei se non ci fossi tu! - esclama mentre mi avvolge in un abbraccio.

Io mi limito a ridere leggermente in risposta.

-Ma ora basta parlare di me! - dice allontanandosi - Dimmi, com’è andata con Santana?

Oddio. Solo sentire il suo nome mi manda completamente in tilt!

Come faccio a spiegare a Rachel quanto questa serata sia stata magnifica per me?  Insomma, Santana è stata impeccabile! Si è data così tanto da fare per rendermi felice stasera senza che io avessi chiesto nulla.

Oh, per non parlare di quando una stretta all’altra ci siamo raccontate qualcosa delle nostre rispettive vite! Quello è stato senza dubbio il momento più dolce di sempre.

E quando mi ha chiesto un semplice bacio sulla guancia? Quanto può essere tenera quella ragazza?

-Oh Rachel è stata la serata più bella di tutta la mia vita! - le dico con fare sognante.

-Non avevo dubbi. Sembri sprizzare felicità da tutti i pori solo sentendo il nome della Lopez! - mi dice ridendo -Ora su, racconta!

-Rach. Siamo in un bagno di un locale. Non dovremmo fare come una qualsiasi coppia di normali amiche e parlarne sedute su un letto  con una tazza di cioccolata calda tra le mani? - le chiedo, perché scusate, non so voi ma non mi alletta di raccontare una cosa così personale e bella in un cesso pubblico, scusate la volgarità.

-Ma noi non siamo una normale coppia di amiche Britt! Siamo Rachel e Brittany, la futura stella di Broadway e la futura prima ballerina di numerosi spettacoli. Dobbiamo avere aneddoti divertenti da raccontare nelle nostre interviste future!

-Ma non ha assolutamente senso quello che hai appena detto… - dico confusa.

-Brittany, non abbiamo tempo. Racconta su! - mi dice esagitata.

-Okay, okay, calmati. Resto sempre dell’idea che tra le due la più strana sia tu e non il contrario…

 

-Però! E chi se l’ aspettava una cosa così tenera dalla Lopez! - esclama sorpresa dopo che le ho raccontato tutto.

-Già… E’ una sospresa continua quella ragazza… - dico in un sospiro sognante.

-Però Britt… Non dimenticare quello che ti ho detto, intese?

-Lo so, lo so. Non devo illudermi troppo. - le rispondo abbassando le spalle sconfitta - Ora però usciamo da qui, ti prego, perché penso che qualcuno abbia iniziato a fare cose poco consone al luogo… -dico a bassa voce mentre tiro Rachel per una mano intimandole di muoversi.

-Cosa? Perché cosa hai senti- oh. Quello. - dice dopo aver ascoltato anche lei una specie di lamento molto esplicito.

-Muoviti Rach! - le dico in un sussurro.

-Ho capito! - mi risponde a sua volta a bassa voce, per poi dire invece ad alta voce - Ci dispiace di avervi disturbato! Ma vi consiglio un letto, non sarebbe più comodo?

-VUOI SPARIRE UNA VOLTA PER TUTTE, RAGAZZINA?! -le risponde una voce maschile.

Io trattengo una risata mentre Rachel a testa bassa finalmente si decide ad uscire borbottando un -Cercavo solo di dare un consiglio…

Una volta fuori,  ci incamminiamo verso il nostro tavolo facendo attenzione a tutta la gente che balla attorno a noi e che ci urta a destra e sinistra come se fosse in preda ad una crisi epilettica e non riuscisse a controllare il proprio corpo. Okay, ballare è bello, divertente e aiuta a eliminare un po’ di stress, certo. Ma resto sempre dell’idea che bisogna mantenere una certa compostezza e non dimenarsi come delle scimmie. Sarà il mio animo da ballerina a indurmi a questo genere di considerazione? Chissà… In fondo potrei sempre trovare qualcuno che una volta ascoltato il mio discorso mi dirà ‘chi se ne frega di quello che pensi, io ballo come mi pare’, e non potrei obiettare perché purtroppo siamo in una democrazia.

Mentre continuiamo a camminare, Rachel decide di fare una deviazione verso il bar mentre io con cautela cerco di giungere finalmente al tavolo.

E’ quando sento afferrarmi per un polso e trascinarmi via con forza che capisco che non è nessuno che conosco a portarmi con sé, ed in quel preciso istante che inizio a pregare con tutte le mie forze che qualcuno si accorga della mia assenza.

 

POV Santana

-Quindi… Ricapitolando. Tu e la nana stavate conversando tranquillamente; arriva una tizia qualunque che inizia a provarci con te e tu ovviamente ci stai; vi allontanate per fare qualche porcata -

-Santana!

-Lasciami finire Fabray! Dunque… come dicevo, tu sei lì ad ispezionare le tonsille a questa ragazza, poi arriva la Berry che la spinge via e ti schiaffeggia. Poi uscite, cercate di chiarirvi e tu le urli contro che non può fare una sceneggiata del genere dopo averti respinta. Giusto? - chiedo mentre prendo una boccata dalla mia sigaretta.

-Esattamente. -mi risponde la bionda mentre getta la sua di sigaretta.

-Be’… Forse hai un po’ esagerato Quinn…

-COSA?! Ma se sei stata tu a dirmi di dover farle vedere cosa si stava perdendo! - mi dice scioccata.

-Sì, ma non in questo modo dopo neanche una settimana che le hai detto di essere interessata a lei! - le dico con fare ovvio - Insomma Barbie, come ti saresti sentita se la nana ti avesse confessato di essere interessata a te ma dopo tre giorni si fosse fatta risucchiare la bocca da qualcuno a caso?

-Mi sarei incazzata… -mi risponde a bassa voce.

-Visto? - dico schioccando le dita - Ora da brava quando la vedrai inizierai a chiederle scusa, perché devo ammettere che anche se la nana mi sta sulle scatole, non è stato carino urlare contro. Non è il tuo stile Quinn, è il mio! - le dico con fare superiore.

-No, il tuo stile è urlare in spagnolo.

-Dettagli.

-Allora… Com’è andata la serata? - mi chiede subito dopo.

-Oh… E’ andato tutto benissimo. - rispondo ripensando a tutto quanto.

-E’ un sorriso quello, Lopez?  Ci stiamo rammollendo?- mi chiede Quinn dandomi una leggera spinta con la spalla.

-No, assolutamente.

-Certo, certo. Si vede ad un miglio di distanza quel sorriso ebete che metti su non appena si parla di Brittany o pensi a Brittany.

Cavolo, forse la Fabray ha ragione… Mi sto rammollendo. Ma penso sia una conseguenza dell’effetto Brittany, dopotutto.

-Ah proposito - dico ricordandomi di una cosa importante - Sono incazzata con te Barbie.

-Cosa avrei fatto questa volta? - chiede lei confusa.

-Quel messaggio che mi hai inviato, dove insinuavi una cosa del tipo ‘lo so che te la porterai a letto stasera ’, non mi è piaciuto per niente. - le dico fissandola seria.

-Santana, stavo scherzando lo sai. - mi risponde Quinn sbuffando.

-Scherzo o no, non insinuare mai più una cosa simile. Non potrei mai fare una cosa del genere con Brittany. - dico guardando il cielo nero della notte - Lei non è come tutte le altre… - dico sospirando.

-I-io… Mi dispiace, non avevo idea che stessi messa male quanto me nel campo dei sentimenti… - mi dice Quinn poggiandomi una mano sulla spalla - Insomma… Guardaci. Tu a sospirare di felicità come in un film d’amore per ragazzini solo pensando a Brittany, e io che mi sento in colpa per una cosa che in fondo non è importante perché Rachel non mi vuole…

-La Berry ti vuole eccome Quinn, è solo troppo stupida per ammetterlo!

-Santana… - mi rimprovera alzando il sopracciglio.

-Oh ma andiamo! Perché la difendete tutti? - dico sbuffando.

-Torniamo dentro, inizio a sentir freddo - mi dice sfregandosi le mani sulle braccia.

-Stiamo invecchiando Fabray?

-Zitta e cammina, idiota.

 

 

 

-Berry! Ancora qui? Le nane come te non vanno a dormire presto? - dico dopo aver raggiunto il tavolo.

-Santana, che piacere rivederti… - mi risponde la Berry con tono ironico.

-Puoi benissimo dirlo che non è un piacere, anche perché la cosa è reciproca - dico osservando gli altri seduti lì, ci sono tutti tranne Puck, che abbiamo visto essere piuttosto preso con una ragazza, e… -BERRY! Dov’è Brittany?!

-Era dietro di me quando stavamo tornando, poi io mi sono fermata un attimo a prendere da bere e lei ha continuato da sola… Forse sarà tornata in bagno!

-No, ci sono andata io poco fa e non c’era, in compenso c’erano due tizi che ci stavano dando dentro a quanto pare. - interviene Mercedes.

-Ti do una mano a cercarla. - mi dice Quinn vedendo fremermi per la voglia di prendere a schiaffi la nana.

E’ la seconda volta che la lascia sola in un posto affollato come questo, cazzo!

-Okay. Io controllo nuovamente il bagno e il corridoio lì affianco. Quinn tu controlla verso la zona del bar - le dico facendole un cenno prima di allontanarmi.

 

-Brittany? Sei qui dentro? - chiedo una volta aperta la porta del bagno.

-OH SI’! PROPRIO LI’ - sento urlare da uno dei cubicoli.

Oh cavolo, che situazione imbarazzante.

-Ehm… Scusate per caso è entrata un’altra ragazza poco fa qui? - chiedo per essere certa che Britt non sia stata qui.

-EH NO! CAZZO! NO! MA PERCHE’ OGGI VENITE TUTTI A ROMPERE LE PALLE QUI?! -mi urla contro una voce maschile.

-Mi scusi, ma è piuttosto importante. Mi basta un sì o un no…

-NO! NON E’ ENTRATO NESSUNO QUI! L’ULTIMA PERSONA ERA UNA  RAGAZZINA IRRITANTE E LA SUA AMICHETTA!

-La ringrazio… E scusate ancora! - dico imbarazzata per poi chiudermi la porta alle spalle.

Quindi la Berry e Britt erano qui insieme, e poi la nana l’ha persa di vista.

-Ehi! Hai per caso visto una ragazza bionda e alta da queste parti? -chiedo all’omone della security che è fermi vicino all’entrata della zona privè.

-Santana! Sono io, David! - mi risponde quello.

-Karofsky? Non ti avevo riconosciuto! Allora lavori qui ora?- chiedo sopresa.

David Karofsky è uno di quei ragazzi grandi e grossi quanto un armadio che ho incontrato da Carlo quando lavoravamo lì, ci eravamo un po’ persi di vista a dir la verità.

-Già, ma tranquilla. Mi sto preparando per quando sarò la tua guardia del corpo! - mi risponde sorridendo.

-Considerati già assunto allora! Comunque, dicevo… hai per caso visto una ragazza alta e bionda?

-Ehm… no. - mi risponde confuso.

-Va bene grazie… Ci vediamo presto allora! - gli dico alzando una mano a mo di saluto.

-Aspetta! Ora che ci penso poco fa una ragazza è passata di qui con un ragazzo, lui la stava trascinando di peso…sono andati sul retro… Fammi avvisare il mio collega e ti raggiungo per darti una mano! - dice allontanandosi.

‘Potrebbe non essere lei, ma è meglio controllare…’ penso mentre mi incammino verso la porticina.

Appena apro quella porta, non vedo nessuno e per un attimo, solo per un attimo sospiro sollevata prima di sentire un piccolo singhiozzo quasi soffocato.

In quel momento, inizio ad avvicinarmi verso la fonte del rumore con un’ansia che cresce sempre di più; come se in realtà il mio corpo abbia già capito a chi appartiene quella voce soffocata mentre la mia mente cerca in tutti i modi di pensare positivo.

Ma quando i miei occhi riescono a scorgere la figura di Brittany schiacciata contro un muro, con un tizio che la sta toccando in una maniera orribile, è lì che perdo del tutto la ragione.

E’ lì che finalmente Snixx può dare il meglio di se stessa.

-LEVALE LE MANI DI DOSSO! IMMEDIATAMENTE! - urlo nella loro direzione.

-SANTANA AIUTAMI TI PREGO! - urla Brittany verso di me.

-OH ECCOLA DI NUOVO L’EROINA! - solo ora riconosco in quell’individuo lo stesso ragazzo che stava importunando Brittany la prima volta che l’ho incontrata.

-Ti avverto, lasciala stare prima che la cosa finisca male, per te. - dico avvicinandomi piano.

-E cosa avresti intenzione di fare? - risponde quello mentre lascia Brittany e mi viene incontro.

-Questo. - dico sorridendo diabolica, per poi far partire un gancio destro niente male che va ad impattare contro il suo naso.

Lo stronzo urla di dolore per un po’ dandomi il tempo di andare verso Brittany e aiutarla a rialzarsi.

-Britt. Brittany! E’ tutto okay, ci sono io adesso, tranquilla! - le dico mentre trema visibilmente.

-Brutta stronza! -  è l’unica cosa che riesco a sentire prima di essere travolta dal ragazzo che mi si getta contro con tutto il suo peso facendoci finire sull’asfalto.

-SANTANA! - urla di nuovo Brittany.

-Lasciami andare bastardo! - dico cercando di liberarmi dalla sua presa.

-Oh no, carina. Prima mi divertirò un po’ con te e poi continuerò con la stupida cieca lì!

-Non osare parlare di lei in quel modo!

-Perché? Cosa speri di fare? Non può aiutarvi nessuno! - risponde ridendo.

-Nessuno adesso ti spacca la faccia altroché!

-Puck! - esclamo appena lo vedo.

-Lasciala andare idiota, prima che chiami la polizia. - dice avvicinandosi.

-Dovrei aver paura di te?

-Solo di lui no, ma di noi tre assieme si. - vedo Sam e Karofsky avvicinarsi a Puck.

-Oh andiamo, così è sleale! Dai ragazzi… cercavo solo di divertirmi un po’!

Mentre si rivolge verso di loro allenta la presa su di me, e riesco a cogliere l’occasione per colpirlo all’addome; subito Sam e Karofsky sono su di lui per tenerlo fermo.

In quell’istante, la rabbia che provo sembra triplicarsi all’infinito e sono sul punto di gettarmi su di lui e colpirlo con tutte le mie forze se non fosse per Puck che riesce a trattenermi in tempo.

-Santana, non fare cazzate. Va’ da Brittany, è spaventata e ha bisogno di te!  - mi dice facendomi rinsavire.

-S-s-san? - dice tremando verso la mia direzione.

-E’ tutto finito, Britt. Sta tranquilla. - le dico mentre la stringo a me.

-Portami a casa ti prego…

-Certo.

Faccio un cenno a Puck e gli altri, so che si occuperanno loro di tutto il resto.

Mentre ci avviciniamo all’uscita incontriamo Quinn, visibilmente preoccupata per entrambe. Mi limito a spiegarle velocemente l’accaduto, lei si limita ad ascoltare e ad assicurasi che stiamo entrambe bene.

-Spiegherò io tutto agli altri, vai tranquilla - mi dice mentre ci allontaniamo, io mi limito a ringraziarla con un veloce cenno.

 

 

Durante l’intero viaggio fino a casa sua, Brittany non ha allentato neanche per un secondo la presa su di me.

Ha smesso di singhiozzare ora, ma le lacrime sono sempre lì.

L’aiuto a mettersi a letto, per poi allontanarmi e cercare qualcosa da farle indossare per la notte; ma nel momento in cui cerco di alzarmi, la sua presa sul mio braccio si intensifica ancora di più.

 -Non andartene ti prego… - mi supplica sussurrando.

-Ehi, no. Non vado da nessuna parte Brittany… Voglio solo cercare qualcosa con cui farti cambiare.

-Non mi importa, basta che rimani qui con me stanotte…

-Certo, fammi spazio - le dico mentre mi sdraio accanto a lei.

Resto a fissare il soffitto per un po’, aspettando che Britt si addormenti, e non posso fare a meno di pensare a cosa sarebbe potuto accadere se non fossi arrivata in tempo. Cosa avrebbe potuto farle quel bastardo? Come ha anche solo pensato di poter fare del male ad una persona come Brittany?

-San, smettila di tormentarti. Non è stata colpa tua… - mi dice Britt voltandosi verso di me e destandomi dai miei pensieri. Come diavolo fa a sapere a cosa stavo pensando?

- Se non fossi arrivata in tempo Britt…- inizio a parlarle per poi essere interrotta.

-Ma sei arrivata. E’ questo quello che conta. - mi dice poggiando la testa sul mio petto - San? Potresti stringermi forte per stanotte? - mi chiede poi.

E io non posso far altro che accontentarla.

 

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Capitolo 9
*** Paperelle e idee improvvise. ***


POV Brittany

Quello che è successo ieri sera è stato un qualcosa che non augurerei neanche al mio peggior nemico, questo è sicuro.

Per un singolo istante, ho temuto il peggio. Eravamo fuori dal locale, c’era un silenzio surreale interrotto solo dal respiro pesante di quel… di quel… non riesco neanche a descriverlo. E ripeto, per un singolo istante ho temuto il peggio.

Ma poi, è arrivata Santana.

Quasi come in uno di quei film Disney che mi piacciono tanto, dove il principe, in questo caso la mia è una principessa,  arriva sempre nel momento giusto e riesce a salvare la principessa.

Ho temuto anche per la sua incolumità quando si è scontrata con quell’individuo, ma per fortuna Puck, Sam e un altro ragazzo sono intervenuti per aiutarla.

E lo so che non dovrei essere felice questa mattina, ma non posso farci niente. Ho dormito con Santana Lopez.

Ho dormito tra le braccia di Santana Lopez! Vi rendete conto?

Adesso che ci penso…

-Santana? - la chiamo mentre con il braccio tasto l’altra parte del mio letto, trovandola vuota.

Ecco. Ora, dico io… Perché devo sempre illudermi e iniziare a farmi film mentali? No, spiegatemelo.

Perché poi finisce sempre così: tutto ciò che penso sia successo l’ho semplicemente sognato.

Però… c’è un odore di caffè nell’aria… e io odio il caffè. Quindi… se non l’ho preparato io che sono ancora beatamente sdraiata nel letto e che odio il caffè… Le opzioni sono due: o Santana è rimasta veramente con me, o c’è un ladro in casa…

Meglio controllare con cautela allora.

 

 

-Chi c’è in casa?! Guarda che se sei un ladro ti avverto, Lord Tubbington può farti fuori senza che tu te ne accorga, è stato per molti anni nei servizi segreti! Quindi ti conviene andare via! - urlo mentre a tentoni afferro la mazza da baseball che Rach mi ha regalato proprio per casi come questi.

-Brittany! Perché stai urlando? - sento dire nella mia direzione, mentre dei passi si avvicinano sempre di più - E che cavolo ci fai con una mazza da baseball in mano?

Oh.

Quindi Santana è rimasta sul serio.

-I-io… pensavo fossi andata via e che ci fosse un ladro… - dico imbarazzata.

-Britt, te l’ho già detto. Io non vado da nessuna parte se tu mi chiedi di restare, soprattutto dopo quello che è successo ieri. E poi scusami… Ma non penso che un ladro abbia tempo per preparasi un caffè no? - mi dice ridendo -Ora da brava, metti giù la mazza. Non vorrei che per sbaglio mi colpissi sul serio, ti aspetto in cucina.

-A-arrivo subito…

E’ inutile. Sarà scritto da qualche parte, sarà destino, ma a quanto pare mi renderò sempre più ridicola di fronte a Santana Lopez.

-Allora… Ho preparato del caffè, del succo d’arancia, c’è anche del latte e in più ho preparato dei pancake. Cosa vorresti tra le varie opzioni? - mi dice una volta che ho preso posto a tavola.

-Santana, non c’era bisogno di prepararmi la colazione…

-Chi ti dice che l’abbia preparata per te? Avevo fame e ho cucinato per me, tu puoi favorire se vuoi - mi dice con tono scherzoso.

-Oh, allora in questo caso… Il succo d’arancia e i pancake andranno benissimo! - le dico sorridendo.

-Eeeeeed ecco qua! - mi dice posizionandomi il piatto davanti.

-Grazie mille - le dico prima di iniziare a mangiare.

Mangiamo per un po’ in silenzio, ma sento lo sguardo di Santana fisso su di me.

-Perché mi stai fissando? - chiedo mentre bevo un sorso del succo.

-Non ti stavo fissando… - mi risponde evasiva.

-Santana, non puoi ingannarmi quando certe cose le percepisco benissimo.

-E’ che… Insomma… So che forse non è il caso… Ma volevo chiederti come stai, dopo… bè dopo tutto quello che è successo ieri sera… Sembri così serena…

-Sto bene. Certo, un po’ scossa ma sto bene. E se non fosse stato per te non so cosa sarebbe potuto succedere…

-Ringrazia soprattutto Puck, Sam e David. Sono loro che hanno risolto tutto.

-Certo, ma tu sei arrivata quando ne avevo bisogno, Santana. E non so come ringraziarti.

-N-non c’è né bisogno! - risponde frettolosamente.

Oh, ma è imbarazzata? Ho messo in imbarazzo Santana Lopez? Però, che traguardo!

-OH CRISTO! - urla all’improvviso -Vai via! Sciò! Scendi!

-Cosa? Che succede? - le chiedo preoccupata.

-Il tuo gatto obeso è saltato sul tavolo e sta mangiando i miei pancake!

-Hai messo qualcosa da mangiare nella sua ciotola, vero? - le chiedo.

-Certo, c’erano delle scatolette di cibo per gatti su uno degli scaffali - mi risponde con fare ovvio.

-Ah, ecco. Tubbs non mangia cibo per gatti, dice che non gli piace!

-Scusami… Ma allora perché hai quelle scatolette?

-Oh, quelle me le ha date Rachel un po’ di tempo fa, le ha comprate quando trovò un gattina per strada e si era messa in testa di crescerla. In realtà poi quella gattina è scappata. Io penso perché non sopportava di essere chiamata Barbra…

-Non ci credo… Ha chiamato un gatto come la Streisand?

-Sì - le rispondo annuendo.

-Quella lì è tutta strana… - dice a bassa voce, per poi continuare - Comunque, Britt. Il tuo gatto non può mangiare le nostre stesse cose, non è salutare! Finirà per diventare grande quanto una mongolfiera!

-San, chiedigli scusa, immediatamente. - le dico seria, mentre sento Tubbs soffiarle contro.

Poverino, si offende molto se dicono qualcosa sul suo peso.

-Ma… Ma Brittany… -balbetta in risposta Santana.

-Niente ma, scusati. - le ordino.

-Uff… Scusa palla di pelo…- dice sbuffando.

-Santana…

-Okay, okay! Scusa Lord Tubbington!

-Così va meglio! - dico felice.

-Dunque… Che si fa oggi? - mi chiede poco dopo.

-Oh… Non saprei! Non ho nulla da fare… Pensavo di andare al parco e poi vedere un film quando torno. Sai, da domani inizierò a prepararmi per l’audizione della Julliard, quindi oggi preferisco approfittarne per rilassarmi un pochino.  Tu invece? Programmi interessanti? - le chiedo.

-No, nessun programma. Dovrei iniziare a trovare idee per il pezzo a dir la verità…

-Capisco.

-Facciamo così. - mi dice - Verrò con te, tanto non penso che stare rinchiusa nello studio mi aiuterà a trovare l’ispirazione!

-Okay, allora adesso tu vai a casa tua a cambiarti, io metto un po’ in ordine e ci troviamo tra un’ora qui. D’accordo?

-Veramente io sono già pronta… Ho chiesto a Quinn di passare e portarmi un cambio pulito…

-Ah, benissimo. Avrò dormito come un ghiro per non aver sentito nulla… - come diavolo ho fatto a non accorgermi dell’arrivo di Quinn?

-No tranquilla, Quinn non l’avresti sentita comunque perché è stata molto attenta a non fare alcun rumore… Cosa che non posso dire della nana. Praticamente è entrata quasi urlando, chiedendo se fossi viva, se avessi bisogno di qualcosa, ecco mi domando come hai fatto a non sentire lei piuttosto…

-Aspetta. - le chiedo confusa - Rachel era con Quinn?

-Sì, per quel poco che ho capito dal mio piccolo discorso con la Fabray, stavano per andare a fare colazione insieme e chiarire quanto è accaduto ieri sera. - mi dice mentre la sento alzarsi dalla sedia - Ora su, vai a cambiarti mentre io do una sistemata qui!

-No, assolutamente no. Io sistemo qui e tu vai a guardare un po’ di tv mentre aspetti al massimo.

-Ma no, su va a cambiarti!

-Santana. No. Non posso farti lavare anche i piatti, hai già fatto tanto per me.

-Brittany, dovrei lavare due piatti, una tazza per il caffè e un bicchiere per il succo. Non devo fare chissà che! - mi dice ridendo.

-Ma così sarei totalmente un’approfittatrice… - le dico triste.

-E allora facciamo così: Io lavo e tu asciughi. Va bene?

-Sì, così va meglio. - le dico annuendo.

 

 

 

Inutile dire che lavare i piatti alla fine si è rivelata più un’occasione per giocare e scherzare assieme.

Santana non ha fatto altro che schizzarmi e io ho ricambiato più che volentieri. Non pensavo potesse essere una tale giocherellona. Insomma, per tutto il liceo ho sempre pensato che fosse una di quelle persone sempre serie, con quel lato oscuro che mi ha sempre affascinata, non pensavo minimamente che sotto quella corazza si nascondesse una persona totalmente diversa.

-Okay, direi che può bastare. Ci siamo lavate abbastanza per oggi! - le dico dopo aver ricevuto l’ennesimo schizzo sulla faccia.

-Concordo. Allora appena sei pronta si va via, ti aspetto in salotto.

-Ci metto pochissimo, giuro.

‘Pochissimo’ in realtà è diventato un ‘Due minuti e ci sono’, che a sua volta è diventato ‘Se non sono ancora arrivata, ripensa ai due minuti di prima’; un po’ come quel cartello divertente che Rach lesse quando andammo a prendere un gelato assieme ‘Torno tra 10 minuti. Se faccio ritardo rileggete il messaggio.’ Rachel ed io non smettemmo di ridere per un bel po’, era la prima delle tante stranezze a cui New York ci stava preparando.

-Eccomi!  - dico una volta arrivata in soggiorno.

-Finalmente! Pensavo fossi sparita nell’armadio ed arrivata a Narnia!

-Oh e così conosci anche Narnia? Però Lopez, sei una scoperta continua! E comunque non sapevo cosa mettere… E se facesse troppo caldo o troppo freddo? - Okay no. Non è perché ero indecisa su cosa mettere, la causa del mio ritardo. Non volevo vestirmi con una delle mie tante maglie piene di unicorni o animali vari e sembrare poi una ragazzina delle elementari. Devo mantenere un certo stile se esco con Santana, no?

-A me piacciono quel genere di film Pierce, ma adesso andiamo. - mi dice avviandosi verso la porta, mentre io la seguo non prima di aver salutato Tubbs.

 

-Ehm… Santana…

-Sì?

-Che fine ha fatto la tua moto? - chiedo cauta dopo una decina di minuti di cammino.

-Oh tranquilla! Quinn l’ha portata via, è l’unica a parte me che ha il permesso di guidare la mia piccolina.

-Santana, è una moto. Non una bambina o un animaletto.

-Tu hai il tuo gatto. Io ho la mia moto. - mi dice seria.

-Non ti sei offesa, vero? - le chiedo per sicurezza.

-Naaah, ci vuole ben altro per offendermi! - mi risponde - E così sei l’unica che non è ancora stata a Central Park e preferisce invece andare a Battery Park?

-In realtà ci sono andata una volta con Rachel, ma è troppo lontano e quindi preferisco venire qui. E’ anche piuttosto tranquillo…

-Sì,  sono d’accordo. Central Park è sempre pieno di newyorkesi e turisti, per quelle poche volte che ci sono stata piuttosto che rilassarmi ho sempre ricevuto qualche frisbee sulla testa o qualche pallone sul naso!

Non posso fare a meno di ridere mentre parla, perché la immagino con un broncio grande quanto una casa.

-Non c’è molto da ridere, sai?

- S-scusami, ma è-è troppo divertente immaginare la scena - le dico tra una risata e l’altra.

-Certo, continua pure a ridere. - mi dice con tono leggermente offeso.

-San, scusa dai! Mi dispiace… -le dico mentre ancora qualche risatina mi sfugge.

-Andiamo Pierce, ne riparleremo quando scoprirò qualcosa di divertente su di te.

-Non immagini quante cose divertenti posso raccontarti.

-Oh non vedo l’ora di scoprirle, allora! - mi risponde prendendomi la mano.

Sono farfalle quelle che sento nello stomaco? Dio. Sono proprio rovinata.

 

 

 

POV Santana

 

-San sediamoci sulla riva del laghetto, daaaaaaai! - mi urla in un orecchio mentre mi tira per un braccio.

-Ma Britt, le panchine sono così comode! - cerco di protestare debolmente.

-Sì,ma così le paperelle non ci verranno vicino. Daaaaai!

-Okay, okay. - sbuffo seguendola.

Prendiamo posto l’una affianco all’altra. La osservo per un po’ mentre getta delle briciole che ha in una bustina, e le rispondo affermativamente quando ogni tanto mi chiede se le papere stiano mangiando.

Ad un certo punto decido di sdraiarmi un pochino e di chiudere gli occhi per rilassarmi un po’; effettivamente in questo parco c’è pochissima gente e il rumore del traffico intenso di New York sembra lontano un miglio, quindi siamo quasi immerse nel silenzio.

-Santana, sei sveglia? - sento chiedermi dopo un po’.

-Sì Britt…

-So che ho già dato molto fastidio oggi… Però… Mi chiedevo, se potessi fare una cosa per me… - mi chiede incerta.

-Di che si tratta? - chiedo mettendomi seduta.

-Potresti prendermi una paperella? - mi chiede sottovoce.

-Spero di aver capito male…

-E’ che vorrei tanto accarezzarne una… Ma se non vuoi, capisco… - mi dice, e non posso evitare di notare il suo piccolo broncio.

So già che non andrà a finire bene… ma non posso dirle di no, capite? Insomma, guardatela e ditemi se voi avreste il coraggio di dire di no ad una persona dolce e tenera come Brittany. No? Come pensavo.

-Ci provo, ma non ti assicuro niente… - le dico di un sospiro.

Non ho neanche il tempo di finire la frase, che mi ritrovo stretta in un abbraccio.

-Britt, non so ancora se riuscirò a prenderla…

-Prendi questo abbraccio come un incoraggiamento! - mi dice sorridendo mentre si allontana.

-Cercherò di metterci meno tempo possibile. - le dico mentre inizio ad avviarmi verso la sponda del laghetto.

 

‘Okay, come diavolo mi è venuto in mente di dirle di sì?’ penso ‘Ah già, ecco perché…’ continuo a pensare mentre mi volto un attimo a guardarla e lei è lì che aspetta con un leggero sorriso sulle labbra.

-Senti. Io non piaccio a te e tu non piaci a me.  Ma facciamola finita e fatti prendere una volta per tutte. - dico fissando una papera, mentre lei fissa me.  Chiunque mi veda in questo momento, a parlare con una papera, mi prenderebbe sicuramente per pazza. E non gli darei tutti i torti.

‘Quack!’

-Mi stai sfidando?!

‘Quack!’

-Okay,preparati. Nessuno sfida Santana Lopez. Io non perdo mai.

 

 

-Eccola qua! - esclamo mettendo la paperella nelle mani di Britt.

-Non ci credo! Sei riuscita a prenderne una? - mi chiede incredula.

-Già!

-Oh, graziegraziegrazie! - mi risponde stringendomi nuovamente in un abbraccio e lasciandomi un bacio sulla guancia.

Questa si che è una ricompensa soddisfacente.

Insomma, la papera che ha Britt tra le mani non è la stessa che ho inseguito per un buon quarto d’ora. No, quella maledetta continuava a svolazzare di qua e di là e come se non bastasse, ha chiamato i rinforzi. Quindi quella inseguita da delle papere che cercavano di mordermi il sedere ero io.

Ma la piccoletta che ha Britt, si è posizionata tranquillamente sulle mie gambe mentre riprendevo fiato e si è messa a fissarmi. E’ stata un po’ inquietante come cosa… Morale della favola: tutta la fatica che ho fatto per prendere la prima papera è stata del tutto inutile.

-Oh San com’è piccola e morbida! - esclama Brittany stringendo la paperella al petto, mentre la piccoletta struscia la testolina contro di lei.

‘Ah se potessimo farlo anche noi…’ Hai un tempismo terribile, lo sai? Hai rovinato un momento dolcissimo con un commento inappropriato. ‘Lopez. Ti ricordo che sono la tua coscienza, e conosco ogni tuo pensiero. E diciamocelo, il mio commento è veramente casto se paragonato a certe tue fantasie…’ Non so di cosa tu stia parlando. ‘Ti dice niente: te, Brittany…’ No. Nulla. ‘…niente vestiti,un tavolo…’ Okay. Stop. Ho afferrato il concetto.

-Posso portarla con me?- chiede Britt ad un certo punto.

-Non penso la sua mamma ne sarà felice - le dico accarezzando sulla testa l’animaletto.

-Già, hai ragione… Però possiamo venirla a trovare insieme vero?

-Certo, sceglieremo un giorno e verremmo a trovarla sempre! - Dios… Mi sto proprio rammollendo.

-E’ proprio carina… - dice accarezzandola.

-Mai quanto te.

Non l’ho detto ad alta voce vero?

Sta arrossendo. L’ho detto ad alta voce allora…

-Come la chiamiamo?

-Ehm, Britt… Non dobbiamo portarla con noi, ricordi?

-Ma tutti hanno bisogno di un nome, Santana!

-E sentiamo, come vorresti chiamarla?

-Ducky!

-Però… Molto originale. - le dico con tono sarcastico.

-Tu avresti qualche idea migliore? - mi chiede con tono di sfida.

-Daffy Duck ovvio.

-Però, molto originale. - mi risponde copiando quanto ho detto poco fa.

-E allora che facciamo? Fondiamo i due nomi? - le chiedo sbuffando.

E il sorriso che le si dipinge sul volto dice tutto.

-Oh no. Britt. No.

-Daffy  Ducky! - grida esaltata sollevando la paperella.

-Ma è orribile! Che razza di nome è?

-Daffy Ducky potrebbe chiedere la stessa cosa per quanto riguarda il tuo nome.

Ho capito. Finirà sempre così, l’avrà sempre vinta quando discuteremo.

-Ti piace vero? Sì che ti piace il tuo nome! - continua parlando con l’animaletto mentre quest’ultimo le becca piano il naso con il becco e lei ride.

Il resto del pomeriggio lo passiamo così. Lei che giocherella con Daffy Ducky e io che la osservo; non posso farne a meno, è troppo perfetta per appartenere a questo mondo.

 

 

-Dici che Ducky ci riconoscerà quando torneremo? - mi chiede Britt giocherellando con la mia mano mentre siamo sul suo divano per guardare un film.

-Oh assolutamente, non può dimenticarsi facilmente una persona come te.

-Neanche una come te, Santana.

-Tutti possono dimenticarsi di una come me…

-Io no. Non potrei mai dimenticarti, San. Anche fra mille anni, non potrò dimenticarti. - mi risponde subito seria.

-Ma come fa una persona come te ad essere reale? - le chiedo passandole una mano fra i capelli.

-Anche io mi chiedo come tu possa essere reale. - mi risponde sorridendo.

Non parliamo per un bel po’, ognuna persa nei propri pensieri, mentre  in sottofondo continuano a sentirsi i dialoghi della ‘Carica dei 101’.

-Santana…

-Mmh?

-E’ stata una giornata stupenda oggi, grazie. Ogni momento con te sembra magico.

‘Magico.’

-OH CAVOLO! -esclamo in risposta, mentre Britt sobbalza spaventata.

-Tutto bene?

-Benissimo! Fantastico! Devo andare Britt, sei un genio!

-M-ma Santana, sei sicura di stare bene?

-Assolutamente! Ti chiamo io domani mattina! Dios Brittany, sei veramente un genio! - le dico dandole un bacio sulla guancia, prima di avviarmi verso la porta.

-Allora buonanotte! - la sento urlare.

-Notte Britt! -urlo in risposta.

Devo correre a casa, non posso farmi sfuggire quest’occasione!

 

 

 

 

 

 

Angolinoinoino dell’autrice: Salve gente! Che dire oggi ero in vena ed ho scritto questo capitoletto qui che anticipa una grande svolta che avremo nel prossimo. Ho riso molto immaginando Santana rincorrere una papera ed imprecare in spagnolo! Comunque, questo è anche un modo per farmi perdonare del terribile ritardo della volta scorsa.

Adesso vi saluto, domani ho la sveglia alle 6e30 T.T

A presto!

-coriandolo

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Capitolo 10
*** I don't want anybody else but you. ***


Pov Santana

-Santana, sta calma per la miseria!

-Come posso stare calma, Fabray?

-E smettila di andare avanti e dietro cavolo! Sta per venirmi il mal di mare a furia di guardarti!

-Okay. Ora mi calmo. Giuro. -dico facendo un profondo respiro e poggiandomi con la schiena al muro.

-Non hai alcun motivo di essere nervosa Lopez, non è la prima volta che canti in pubblico!

-Puckerman sta’ zitto!

-Puck, dai lasciala stare, è nervosa e peggiori la situazione così. Piuttosto vieni a dare un’ultima occhiata all’attrezzatura - lo richiama Sam.

Una volta che i due si sono allontanati, Quinn prende posto accanto a me.

-Cosa c’è che non va?

Ah, cara vecchia Fabray. Come sempre riesce a capire tutto.

-E’ che mi sembra quasi di sbandierare cosa provo per Brittany al mondo intero, con quella canzone… - le dico sospirando.

-Bè… Tecnicamente lo stai per sbandierare solo all’America intera. Per il mondo intero c’è tempo ancora… - dice dandomi una pacca sulla spalla.

-Non è il momento di scherzare questo Quinn, sono seria.

-Già. Scusa.

-Pensi sia una cosa giusta da fare? Non dovrei prima parlarne con lei piuttosto che stare qui a cantare? Non dovrei essere lì con lei oggi, mentre farà l’audizione per la Julliard, piuttosto che essere qui a dar di matto per ogni minima cosa? Se non dovessi arrivare in tempo?  - le chiedo tutto d’un fiato.

-Allora. Punto uno: respira. Punto due: ero con te quando l’hai chiamata e le hai detto che farai di tutto per raggiungerla il prima possibile, e sia tu che io sappiamo che mantieni le promesse.

-E se non dovesse ricambiare, Quinn?

-Chi? - chiede confusa.

-Come chi? Brittany!

-Oh ma non dire stronzate! Se Brittany non ricambia i tuoi sentimenti allora Puck è casto come una verginella!

-Sto per mettermi veramente in gioco… -le dico sospirando.

-Sì, per la prima volta Santana Lopez apre il proprio cuore a qualcuno!

-Come hai detto tu… Potrebbe essere quella giusta…

-Mi fa piacere vedere che ogni tanto ascolti ciò che dico! - mi dice dandomi una leggera spinta con la spalla.

-Accade solo raramente Fabray, non vantartene!

-Quinn, Santana! Tra poco tocca a noi! - ci richiama Sam.

-Eccoci Trouty! - rispondo avviandomi seguita da Quinn.

 

-Ed ora gentile pubblico, in esclusiva per Good Morning America gli ‘Empty Hearts’ si esibiranno con un singolo del tutto nuovo che anticipa l’uscita del loro primo album!

 

‘Coraggio Lopez. Puoi farcela. Prima finirai e prima potrai andare da Brittany.’ Penso mentre mi avvio verso il palco prendendo posizione.

Un cenno d’intesa con gli altri, e via. Si comincia.

 

POV Brittany

 

Call it magic, call it true
I call it magic when I'm with you
And I just got broken, broken into two
Still I call it magic, when I'm next to you

 

 

‘-Santana?

-Mmh?

-E’ stata una giornata stupenda oggi, grazie. Ogni momento con te sembra magico.’


-Oh mio dio.

-Cosa Britt?

-E’-è quello che le ho detto io Rach… Bè non esattamente così, ma è quello che le ho detto io!
-Non capisco… In che senso è quello che le hai detto tu? Che significa? -mi chiede confusa.

-E’- è complicato. Lascia stare. - le dico sospirando, non volendo perdermi neanche un minuto dell’esibizione.

 

And I don’t and I don’t and I don’t and I don’t
No, I don’t it’s true
I don’t, no I don’t, no I don’t, no I don’t
Want anybody else but you
I don’t, no I don’t, no I don’t, no I don’t
No, I don’t it’s true
I don’t, no I don’t, no I don’t, no I don’t
Want anybody else but you

 

‘E io non voglio nessun altro a parte te’

 

Oddio. E se stesse parlando di me? E se fosse… No. Andiamo è impossibile. Non potrebbe mai dedicarmi una canzone! Ci conosciamo da quanto? Un mese quasi? E’ semplicemente assurda come cose.

Andiamo Brittany, sì realista una volta tanto.

 

Call it magic, cut me into two
And with all your magic, I disappear from view
And I can’t get over, can’t get over you
Still I call it magic
Such a precious jewel

 

-E’ molto bello come pezzo. - dice Rach risvegliandomi dai miei pensieri.

-E’ bellissimo Rach…

-Okay, sei di parte, te lo concedo. Dovrò fare i miei complimenti alla Lopez quando la vedrò.

-Come vanno le cose con Quinn? - le chiedo senza distrarmi però dall’ascolto.

-Bene per il momento. Abbiamo deciso di passare un po’ di tempo assieme e vedere come si evolvono le cose…

-Che fine ha fatto quella Rachel che andava gridando quanto fosse etero? - le ridendo.

-Forse avrà sbattuto la testa e avrà preso una piccola sbandata… Insomma, è pur sempre di Quinn Fabray che stiamo parlando!

-Okay… Chi sei tu e cosa ne hai fatto della mia amica?

-Scema! - mi risponde dandomi una piccola spallata.

 

Want to fall, fall so far
I want to fall, fall so hard
And I call it magic
And I call it true
I call it magic
And if you were to ask me
After all that we’ve been through
Still believe in magic?
Yes, I do
Of course I do

 

-Orwell! Josh Orwell! - sentiamo urlare dal corridoio.

-Brittany, dobbiamo andare. Sei tu la prossima, devi iniziare a riscaldarti! - mi dice Rach tirandomi per un braccio allontanandomi dalla radio.

-Ma Rach! Voglio sentire l’intervista! - cerco di protestare debolmente.

-Ti ha chiamato questa mattina, tra poco arriverà! Ora andiamo su!

-E se non dovesse venire?

-Arriverà sicuramente. Ora vai su!

Ha ragione Rachel. Santana ci sarà. L’ha promesso dopotutto.

 

‘-Pronto? - rispondo sbadigliando.

-Ehi Britt!

-Santana? - chiedo confusa e al tempo stesso sorpresa.

-Sì, sono io! - mi risponde ridendo.

-Oh San, è bello poterti parlare di nuovo! Pensavo gli alieni ti avessero rapita, non ci sentiamo da tanto…

-Lo so Britt, e mi dispiace - mi dice con un sospiro - Ma io e i ragazzi siamo rimasti chiusi nello studio tutta la settimana per rifinire il pezzo…

-Sono sicura che sarà bellissimo - le dico mentre un sorriso spontaneo mi spunta sul viso. E’ sempre così. Quando parlo con lei o sono con lei non posso fare a meno di sorridere.

-Lo spero…

-Allora… Ci sarai oggi? L’audizione è alle nove… - le chiedo mordendomi nervosa il labbro.

-Oh… Britt, ecco… oggi ci esibiremo durante Good Morning America e subito dopo ci sarà un’intervista…

-Ah.- rispondo leggermente triste.

-Brittany…

-E’ tutto okay San, tranquilla!- ma chi voglio prendere in giro? Non va bene per niente!

-No, Britt ascoltami. E’ una cosa importante per te, e non voglio perdermela, okay? Quindi anche a costo di farmi tutta New York di corsa, ci sarò.

-No San, non c’è né bisogno…

-Brittany. Ci sarò. - mi dice seria.

-Promesso? - chiedo con una vocina patetica.

-Promesso. - so per certo che in questo momento sta sorridendo.

-Allora a dopo, devo scappare! Ciao Britt!

-A dopo San!’

 

 

POV Santana

 

-Allora… Santana, sei tu la leader  carismatica del gruppo, giusto? - mi chiede l’intervistatore.

-Ovvio, sono io che mi occupo di tutto e che rendo il gruppo più figo con la mia presenza! - dico facendo scatenare una risatina nel pubblico - No, seriamente. Tutti continuano a descrivermi come una leader, ma io non la penso così… Nel gruppo non c’è una gerarchia di ruoli o altro, siamo tutto sullo stesso piano, ognuno importante a modo suo. Giusto ragazzi? - chiedo voltandomi verso di loro.

-A dir la verità non mi dispiacerebbe soffiarti il posto, Santana! - mi risponde Puck passandosi una mano sul quella specie di scoiattolo morto che si ritrova al posto dei capelli.

-Puck, scusa ma ci sarei prima io! - risponde la Fabray dandogli una gomitata.

-Tra i due litiganti, il terzo gode! - dice Sam rivolgendosi verso l’intervistatore e sollevando le spalle.

-Siete molto uniti a quanto pare!

-Già, ci conosciamo da quando frequentavamo il liceo… In realtà Quinn la conosco da quasi una vita…

-E siete sempre stati così uniti? Neanche un piccolo scontro in tutti questi anni? - ci chiede curioso.

-Ad essere sinceri no. Oddio… in realtà io e Santana siamo quelle che litigano di più,ci urliamo contro come chiunque, ma poi basta, finisce lì. Litighiamo sulle stupidaggini. E’ anche così che funziona la nostra amicizia… - risponde la Fabray.

-E voi ragazzi? Com’è stare in un gruppo assieme ad altre due ragazze con caratteri forti come loro?

-Non può neanche immaginare cosa significhi! E’ un inferno, una prigione! Siamo i loro sguatteri! Non fanno altro che comandarci e dirci ‘Puck fai questo!’ o ‘Sam muoviti e vieni qui!’ , e se non obbediamo ci frustano e ci lasciano a digiuno per giorni! - dice con fare teatrale quel cretino di Puckerman, mentre il pubblico ride ancora.

-Quello che in realtà Puck vuole dire è che siamo entusiasti di lavorare con loro due, sono due ragazze fenomenali! - interviene Sam.

-E ditemi… Siete emozionati per il vostro primo tour? So che non era stato ancora confermato, ma questa mattina avete avuto una risposta positiva, dico bene?

-Stiamo morendo dalla voglia di iniziare, non vediamo l’ora! - risponde sempre Sam.

-Non dovete aspettare poi molto, dopodomani c’è la vostra prima tappa a Chicago!

-Esatto… - rispondo pensando a Britt, devo ancora dirglielo. Partiamo domani mattina, cavolo.

-Parliamo del pezzo appena suonato… E’ molto diverso dalle tracce contenute nell’album.

-Sì… Cerchiamo di non ripeterci, e di produrre sempre qualcosa di originale. - rispondo annuendo.

-Eh ora penso sia lecito chiederlo, in fondo tutti si sono posti questa domanda… E’ dedicata a qualcuno in particolare?

Improvvisamente, mi sembra quasi che tutto lo studio sia immerso in un silenzio surreale. Tutti aspettano una risposta, e io non me la sento di rivelare una cosa così personale all’intera America.

Perciò preferisco scegliere una risposta semplice ma efficace.

-Diciamo che è semplicemente dedicata a tutte quelle persone che in un modo o nell’altro con la loro presenza rendono tutto un po’ magico, come dice appunto il testo… -rispondo sorridendo.

-E ora qualche minuto di pausa, ritorneremo subito con altre nuove domande per gli ‘Empty Hearts’!

 

 

POV Brittany

 

-Rachel…

-Sì Brittany?

-Ho paura… - dico a bassa voce.

-Non dire stupidaggini. Andrà tutto bene!- mi rimprovera lei.

-Se dovessi fallire non saprei cos’altro fare! La danza è l’unica cosa in cui sono brava!

-Britt, per la miseria calmati! - mi urla quasi in un orecchio - Non puoi fallire, questo è quello che fai da quando avevi tre anni! E’ semplicemente impossibile che tu fallisca.

-Hai per caso notizie da Quinn? Hanno finito? -le chiedo cercando di distrarmi.

-Le ho inviato un messaggio prima… Ha detto che l’intervista si è rivelata più lunga di quanto avessero previsto e dovevano ancora finirla…

-Oh… - dico triste.

-Britt vedrai che Santana arriverà in tempo.

-Pierce! Brittany Susan Pierce! - urla una donna dal corridoio.

-Non arriverà in tempo a quanto pare… - dico con aria abbattuta.

-Ti accompagno fino alla porta, a quanto pare non fanno entrare per assistere all’audizione… - mi dice Rach poggiandomi una mano sulla spalla mentre mi conduce verso la porta che potrà cambiare o meno il mio futuro.

-Ci siamo. In bocca al lupo Britt! - mi dice dandomi un abbraccio veloce.

Io mi limito a sorridere, e non al rispondere con il ‘Crepi’ che tutti dicono. Insomma, povero lupo, non ha fatto niente di male!

 

-Buongiorno… -dico titubante mentre una persona mi conduce verso quello che capisco essere il centro della sala.

-Buongiorno signorina Pierce - mi risponde una voce maschile abbastanza profonda.

Oh no. No. Le mi gambe stanno tremando e questo non è un buon segno.

Calma Brittany. Calmati.

No, non ce la faccio. Aiuto.

-Allora direi che può cominciare, signorina. - dice una voce femminile e delicata.

-S-sì, certo. - dico titubante.

-Prima di iniziare vorrei chiedere qualcosa alla candidata, se i miei colleghi sono d’accordo. - dice un’altra voce femminile ma dura.

-Certamente professoressa Campbell. - risponde nuovamente il professore.

-Dunque… Signorina Pierce, cosa l’ha spinta a voler tentare di entrare nella nostra scuola, una delle più importanti accademie del mondo?

-N-non… Se devo essere sincera all’inizio non volevo provarci… Sono state mia madre e la mia migliore amica a spingermi molto. - rispondo imbarazzata.

-E come mai non voleva neanche provarci, se posso chiedere… - si intromette il professore.

-Diciamo che la mia attuale condizione non è un fattore positivo…

-Quindi lei è a conoscenza dei problemi che la sua cecità può crearle se intraprende questo tipo di percorso, giusto? - mi richiede quella che ho capito essere la professoressa Campbell.

-Certamente. - rispondo annuendo.

-E nonostante ciò ha deciso di provarci… Perché?

-Perché la danza è l’unica cosa che riesce a farmi sentire libera, autonoma. Una cosa che non sono più totalmente da molto tempo. Ed anche perché è una parte importante della mia vita… - rispondo sincera.

-Bene, direi che possiamo iniziare no? - domanda nuovamente il professore.

-Sì, per me può bastare. - se dovessi essere ammessa, so per certo che questa professoressa mi creerà non pochi problemi.

-Cosa ha preparato per noi, signorina Pierce? - domanda l’altra professoressa.

-Ho preparato una coreografia su un pezzo dei Florence and the Machine. Se per voi va bene, inizierei subito.

-Certamente.

 

Okay, Brittany.

Ci siamo.

E’ il momento più importante della tua vita fino a questo momento.

Devi solo farti trasportare dalla musica come hai sempre fatto.

 

 

POV Santana

 

-Cazzocazzocazzo! E si muova per la miseria! - inveisco contro il tassista.

-Santana smettila, non è colpa del tassista se oggi c’era una manifestazione! - mi rimprovera Quinn.

-E’ invece è colpa di Alì, qui. Perché se mi avesse dato ascolto ora saremmo già alla Julliard e non bloccati qui! - le dico agitando le braccia come un’invasata.

-Io non mi chiamo Alì. Sono Kevin. - risponde il diretto interessato.

-Vuoi dirmi che sei l’unico indiano nel mondo che non si chiama Alì? - domando alzando il sopracciglio.

-No. E comunque quello che ha appena detto, signorina, è leggermente razzista.

-Stia zitto e cerchi un modo per evitare questo casino, viene pagato per questo.

Ricevo solo uno sbuffo in risposta.

-Adesso la pianti per favore?

-Spiegami cosa ci fai tu qui, perché ancora non mi è chiaro… - dico rivolta alla Fabray.

-Ho detto a Rachel che l’avrei raggiunta.

-‘Ho detto a Rachel che l’avrei raggiunta’ - ripeto facendole il verso - Dios, Fabray. Come hai fatto a ridurti così per quella nana?

Non risponde.

-Allora? - chiedo aspettando.

-Ho deciso di ignorarti. - mi risponde controllando il cellulare.

-Se tra cinque minuti non ci muoviamo, ci vado a piedi! - dico sbuffando e incrociando le braccia -Quanto dista ancora la Julliard?

-10 isolati. - mi risponde il tassista.

-Perfetto.

Passiamo un po’ di tempo in silenzio, interrotto dalle urla di qualche manifestante.

-Okay, basta. Io vado.

-Ma non sono passati neanche due minuti! - mi richiama la Fabray.

-Ho promesso che ci sarei stata. Non ho intenzione di deluderla, Quinn. Ci vediamo lì! - dico uscendo dal taxi.

‘Dovremmo correre un bel po’…’ Io dovrò correre un bel po’, casomai. ‘Dettagli. Ora su, è ora di muoversi!’

 

 

-BERRY! - urlo quando vedo la nana.

-Santana? Dov’è Quinn? - mi chiede guardando dietro di me.

-Non… lo so… -rispondo respirando profondamente e tenendomi il fianco con la mano, non sono più abituata a tutto questo movimento  - Da quant-… da quanto è dentro?

-Da cinque minuti più o meno…

-Posso entrare?

-No. Le audizioni sono a porte chiuse, mi dispiace… - dice prendendo posto su una sedia nel corridoio.

-Sei venuta correndo fin qui? - mi chiede dopo qualche istante.

-Già, ho promesso che ci sarei stata Berry e io mantengo sempre le promesse.

-Non immagini neanche quanto possa significare questo per Brittany . - mi risponde sorridendo.

Io sorrido a mia volta.

La Fabray ci raggiunge qualche minuto dopo, portando con sé una bottiglietta d’acqua che accetto volentieri.

-Non dovrebbe aver già finito? - chiedo nervosa andando avanti e indietro per il corridoio.

-Santana smettila! E’ da stamattina che mi stai facendo innervosire! - mi ringhia contro la Fabray.

-Senti naso di plastica, se non la smetti TU giuro che-

Vengo interrotta dalla porta che si apre alle mie spalle.

Brittany la richiude con una lentezza infinita e con la stessa lentezza si gira verso di noi.

 Che sia andato storto qualcosa?

-Brittany? - la richiama Rachel.

-M-mi… mi… -inizia balbettando - Mi hanno presa.

-Lo sapevo! Lo sapevo! - quasi urlo mentre la stringo in un abbraccio e la sollevo leggermente, girando in una specie di piccola danza della felicità.

-San? - chiede lei sorpresa - Sei qui?

-Te l’avevo promesso, Britt.- rispondo sorridendo.

Lei sorride a sua volta e aumenta maggiormente la presa attorno al mio collo, nascondendo il viso tra i miei capelli.

 

Dios… Averla così tra le mie braccia è una sensazione incredibile.

 

 

POV Brittany

Non ci credo.

Ci sono riuscita. Sono ufficialmente un’allieva della Julliard.

Hanno addirittura applaudito quando ho finito l’audizione! E come se non bastasse mi hanno inserita al secondo anno, perché a quanto pare le mie basi sono perfette.

OH!

Ma ciliegina sulla torta… Santana era lì fuori ad aspettarmi con Quinn e Rachel!

Era lì, per tutti gli unicorni!

 

Dopo aver pranzato assieme da Carlo, e aver festeggiato sia il nuovo brano del gruppo che la mia ammissione, ci siamo concesse una lunga passeggiata a Central Park.

Santana non ha lasciato neanche per un istante la mia mano, e quando ha parlato della mia audizione, di quanto fosse sicura che ci sarei riuscita… Sembrava quasi… Orgogliosa di me… E il calore che la sua presenza e la sua voce scaturiscono in me ogni volta, si è moltiplicato all’infinito!

Anche Quinn e Rachel sono state vicine per tutto il pomeriggio a quanto pare, Santana ha detto che non hanno fatto altro che tenersi la mano e parlottare tra loro come due piccioncine… Spero che vada tutto bene tra loro…

Ma anche le belle giornate devono finire no?

 

-Allora… Ti ho già detto che sono fiera di te? - mi chiede Santana sulla strada del ritorno, Quinn e Rachel ci hanno salutato già da un po’.

-No…- le rispondo abbassando la testa cercando di nascondere il rossore sulle guance.

-Sono fiera di te. - dice fermandosi e sussurrando al mio orecchio.

Oh santo unicorno! Quella voce roca…

-E’-è un bel pezzo quello che avete suonato oggi… - le dico riprendendo a camminare, devo distrarmi dalla sua voce così roca e sensuale… Okay Brittany. Basta. Riprenditi.

-Sì, e devo ringraziarti. E’ anche merito tuo se sono riuscita a scriverlo, penso te ne sia accorta no?

-Ho notato qualche somiglianza con un qualcosa che ti ho detto, sì… - dico sorridendo.

Camminiamo per un po’ in silenzio. Stranamente questa sera non c’è molto caos per le strade della città, e quindi la strada che porta verso casa mia, di solito molto tranquilla, questa sera sembra completamente deserta.

Il rumore dei nostri passi riecheggia attorno a noi.

La presa di Santana sulla mia mano ogni tanto si intensifica, sembra nervosa.

-San? Tutto bene? - le domando fermandomi.

-Ehm… Sì certo… - risponde titubante.

-Sembri nervosa, c’è qualcosa che non va?

-E’… Io volevo… - inizia per poi sospirare pesantemente - Domani mattina partiamo per il tour. E’ una cosa che abbiamo saputo all’ultimo momento… Faremo da spalla ad un altro gruppo, non so ancora quale…

-E quanto starai via? - le chiedo.

-Per cinque mesi.

CINQUE MESI.

Non potrò stare con Santana per cinque mesi. Non potrò sentire la sua voce così vicina per cinque mesi.

Non potrò averla accanto, abbracciarla, per cinque fottutissimi mesi!

Devo fare qualcosa. Devo…

-Britt, dì qualcos-

Okay, non era quello che avevo in mente, ma va decisamente benissimo.

Ma dio se sono morbide le sue labbra. Quanto desidero baciarla per il resto della mia vita.

-C-che significa? - mi chiede confusa quando mi allontano.

-Volevo solo mostrarti cosa troverai al tuo ritorno… - dico abbassando la testa imbarazzata - Sempre se per te va ben-

M-mi sta baciando?!

Morirò tra pochi istanti lo so.

Sarò sicuramente scivolata e avrò perso i sensi dopo aver sbattuto la testa. Non può essere che Santana Lopez mi stia baciando in questo istante.

E’ solo uno sfiorarsi delle nostre labbra, ma mio dio è una sensazione bellissima!

-M-mi hai appena baciato? - sul serio? Ma che razza di domanda è? Complimenti Brittany, sveglia come sempre!

-Ehm… Sì? - mi risponde incerta Santana.

-E c-cosa significa? - ma posso smettere di balbettare o d’ora in poi sarà sempre così?

-Volevo solo capire meglio cosa mi aspetta tra cinque mesi… E se devo essere sincera… Non sono poi così sicura di voler partire ora.

Una specie di squittio sfugge alle mie labbra mentre mi lancio letteralmente di peso su di lei, che per fortuna ha i riflessi pronti.

Rimaniamo così, immobili. Io come un koala, con gambe e braccia strette attorno a Santana, e lei che mi tiene stretta a sé.

Penso che non esista una sensazione migliore di questa.

E’ come se nella mia pancia in questo momento ci fossero milioni di unicorni che corrono impazziti facendomi il solletico con i loro piccoli corni.

Un brivido mi attraversa la schiena all’improvviso, non capisco se perché inizi a far freddo dato che ottobre è alle porte, o perché le mani di Santana hanno sfiorato un punto in cui la mia maglia lascia una porzione di pelle scoperta.

-Forse è il caso di portarti a casa - dice Santana mettendomi giù delicatamente -Non vorrei che ti ammalassi proprio ora che devi iniziare le lezioni alla Julliard. - continua prendendomi la mano.

-Aspetta. - le dico avvicinandola a me e lasciandole un altro bacio a fior di labbra - Ora possiamo andare! - esclamo sorridente lasciandomi condurre da lei.

 

 

-Eccoci qua! - esclama Santana quando capisco che siamo arrivate alla porta del mio appartamento.

Improvvisamente però, la felicità provata dopo quei baci, è svanita durante il resto del percorso, e Santana penso se ne sia accorta.

-Britt, tutto bene? - mi chiede mentre abbasso il viso.

Non riesco a risponderle. Voglio solo piangere.

-Ehi Britt… - mi dice sollevandomi delicatamente il viso - Cosa c’è che non va?

-Non voglio che tu vada via…

-Oh Brittany… - sospira lei abbracciandomi.

-Ma è giusto che tu vada San, non sono nessuno per impedirti di fare quello che ami… Ma ho paura che dopo tutto quello che è accaduto questa sera, possa svegliarmi e capire che tutto questo in realtà sia solo un sogno. E se per caso non lo è, sono sicura che ti guarderai attorno mentre starai via, e capirai che ci sono ragazze migliori di me che meritano di starti accanto e ch-

- I don’t want anybody else but you… - canticchia piano in risposta al mio orecchio aumentando leggermente la stretta del suo abbraccio.

E alla sua risposta, non posso fare a meno di liberare qualche lacrima di felicità.

Come può esistere una persona come Santana a questo mondo? E’ di una dolcezza unica…

-Resta a dormire da me stanotte… - le dico a bassa voce.

-Non posso Britt… Partiremo prestissimo domani e non ho ancora preparato nulla…

-Hai ragione… Che cosa stupida ti ho chiesto… - le dico entrando in casa.

-Ehi no. Non è una cosa stupida. - dice mentre la sento seguirmi -Posso restare fino a quando sono sicura che ti sarai addormentata se vuoi…

-Davvero?

-Certo. Ora su, va a cambiarti e poi si va a dormire!

 

 

-Ci sentiremo spesso, vero San?- le chiedo infilandomi sotto le lenzuola.

-Sì Britt, ti chiamerò ogni giorno. Mattina, pomeriggio, sera… In qualsiasi momento sarò liberà ti chiamerò e ascolterò ogni minimo dettaglio delle tue giornate. - dice abbracciandomi, mentre la mia testa trova subito spazio nell’incavo del suo collo.

Il suo profumo è un’altra di quelle cose che mi mandano in tilt.

 Santana sa di buono… Non è un profumo particolare. E’ come quel profumo che ti avvolge nelle fredde giornate di inverno quando torni a casa e la mamma ha preparato i biscotti. E’ quasi come il profumo di casa, ma con un qualcosa di… esotico? Sì, esotico, che rimanda a terre lontane… alla libertà.

Il profumo di Santana mi va venire in mente molte cose a dir la verità.

-Anche io ascolterò i dettagli di ogni tua giornata, e vorrò sentir parlare di tutta la gente famosa che incontrerai San… dico sbadigliando.

-Ora dormi Britt…

-Non prima di un bacio! - le dico mettendo il broncio.

-Dios… E come posso dirti di no?

Questa volta cerco di farlo durare il più a lungo possibile. Non la vedrò per cinque mesi cavolo!

-Buona notte San… Mi mancherai tanto… - le dico stringendomi maggiormente a lei.

-Notte Britt, anche tu mi mancherai tanto…

Con il suo sfiorarmi i capelli , pian piano il mondo dei sogni mi chiama a sé…

 

 

 

 

 

 

 

Angolinoinoino dell’autrice: Okay… Ci sono riuscita. Ho aggiornato finalmente! Yeeeeeh!

Dunque… Finalmente ci siamo. Brittany è entrata alla Julliard, Santana ha presentato il singolo e partirà per il tour. Come faranno queste due a stare lontane? Mistero…

Comunque… Quanti si aspettavano che fosse Santana a fare la prima mossa? Brittany ha stupito anche se stessa da quel punto di vista!

Adesso vi saluto, e come al solito ringrazio tutti coloro che leggono, seguono, recensiscono la storia! Al prossimo capitolo guys!

P.S. : ovviamente la canzone di Santana è ‘Magic’ dei Coldplay (ho provato a scrivere qualcosa di originale ma è meglio non commentare…)

Invecela canzone dell’audizione di Brittany è ‘Never Let Me Go’ dei Florence and the Machine, a voi il link: https://www.youtube.com/watch?v=zMBTvuUlm98

-coriandolo

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Capitolo 11
*** Il miglior Natale di sempre. ***


POV Brittany

 

‘E così quella lì è la cieca che è stata ammessa al secondo anno?’

‘Sì’

‘Ed è veramente così brava?’

‘Ma fammi il piacere! Secondo te per quale motivo è stata ammessa? Perché ha fatto pietà alla commissione, no?’

‘Ahahahahah immagino la faccia della Campbell quando l’avrà vista… Avrà pensato cose tipo ‘Che cavolo ci fa questa idiota nella nostra scuola?!’ Ahahahahaha’

‘Non resisterà neanche due mesi qui dentro, vedrete.’

 

Queste sono solo alcune delle conversazioni delle mie ‘compagne’ di corso che mi riguardano e che sfortunatamente sono riuscita ad ascoltare. Ma la cattiveria delle persone non ha limiti, e non è la prima volta che qualcuno parla di me in questo modo. Mi ci sono abituata, ma fa sempre un po’ male, capite?

Santana cerca di starmi accanto nonostante la lontananza, come aveva promesso cerca di chiamarmi ogni qual volta abbia un momento libero. Molte volte riusciamo a sentirci solo in tarda serata e a causa della stanchezza entrambe ci addormentiamo mentre siamo al telefono. Ma le mie lezioni alla Julliard e il suo tour ci stanno provando abbastanza, quindi ci accontentiamo di quei piccoli momenti di tranquillità che riusciamo a ritagliarci.

San e Rachel comunque continuano a dirmi di fregarmene dei commenti di quelle ‘vipere stronze inacidite dalla totale mancanza di sesso’ come le ha definite una volta Santana.  

E in un modo o nell’altro ci sto riuscendo. Dopotutto, come mi ha detto San durante il nostro primo incontro, c’è un motivo se sono arrivata fin qui, no?

Ma non sono commenti come quelli che mi fanno sentire insicura… Sono ben altri…

 

Sono negli spogliatoi, ho appena finito l’ultima lezione del giorno e mentre mi cambio decido di controllare se ci sia qualche nuovo messaggio sul cellulare, la vocetta metallica dell’apparecchio risponde subito al mio comando. Ovviamente il mio cellulare non è come il vostro, risponde ai comandi vocale. Siccome non mi piace che le cose non abbiano un nome, ho chiamato la mia amica, sì la vocetta metallica è da donna, Kiki.

 

NUOVO MESSAGGIO DA SANTANA: ‘Ehi Britt, so che probabilmente sei a lezione in questo momento, ma volevo farti sapere che non credo di riuscire a chiamarti questa sera, subito dopo il concerto prenderemo un aereo per Detroit. E niente, spero vada tutti bene lì… Mi manchi tanto, ma mancano solo 120 giorni e poi sarà nuovamente a New York!’
Non posso fare a meno di sorridere sentendo il suo messaggio, il modo in cui dice ‘SOLO 120 GIORNI’ fa sembrare tutto più semplice…
Oh si Britty! Mi manchi tanto e non vedo l’ora di abbracciarti e soffocarti di baci e provare tutte le posizioni del kam-
PUCK SEI UN CAZZONE! SPARISCI PRIMA CHE TI IMPEDISCA DI PROCREARE PER SEMPRE!’
Una risata fuoriesce dalle mie labbra, ormai durante le nostre telefonate sono abituata a qualche intervento di Puck non richiesto.
‘Scusalo Britt, ma sua madre mi ha detto che da piccolino è caduto dal seggiolino quindi…- MA NON E’ VERO! - SI CHE E’ VERO! ADESSO FILA VIA IDIOTA! Dicevo… Ah si, solo 120 giorni! E poi- Cosa c’è ancora?! No. NON CI PENSARE NEANCHE QUINN. Oh per l’amor del cielo ma perché non posso lasciarle un messaggio come si deve! Brittany, Quinn ti saluta e vuole che tu dica alla nana che non può contattarla perché le ho gettato il cellulare nel bagno. E’ una lunga storia…Comunque, ricorda solo 120 giorni! Adesso devo andare, un bacio!’

 

‘E chi se lo aspettava! Pierce qui, ha la ragazza!’

In realtà Santana non è ancora ufficialmente la mia ragazza, non abbiamo ancora chiarito quale sia la nostra situazione… Ma ritornando al presente…Come ho potuto non accorgermi che qualcuno è entrato nello spogliatoio?

‘Elaine, potresti lasciarmi in pace almeno quando le lezioni sono finite?’ dico in un sospiro.

‘Avete sentito ragazze? A quanto pare Pierce non vuole fare due chiacchiere con le sue amiche’ le altre due oche, Katie e Lisa, ridono.

‘Noi non siamo amiche, Elaine. E ora scusami ma devo andare.’ Dico afferrando la borsa e cercando il cellulare. Ero sicura di averlo appoggiato sulla panca…

‘Stai cercando il tuo cellulare? Non ti dispiace se do un’occhiata su come funziona vero?’ mi chiede con tono di scherno mentre le altre due continuano a ridere come delle iene.

‘Ridammelo.’  le dico seria.

‘Oh ma guarda un po’… Un messaggio dalla tua ragazza immaginaria ‘Britt, il concerto è stato stupendo… Ma con te al mio fianco sarebbe stato mille volte meglio!’ Oh, ma che carina! Come si chiama? Ah già, c’è scritto, che sbadata! Aspetta. COSA? Santana?! Quella Santana? Santana Lopez?!’ chiede incredula.

Io mi limito ad annuire. Non so cos’altro fare capite?

‘Come accidenti è possibile?! Come può una come te stare con Santana Lopez?!’ sembra quasi arrabbiata. Bene. 1 a 0 per me. Beccati questa Elaine!

‘Scommetto che Pierce deve essere almeno molto brava a letto per essere riuscita ad entrare nelle grazie della Lopez!’ dice Katie.

Non posso evitare il rossore che si diffonde sulle mie guance.

‘Cos’è quel rossore lì? Non dirmi che non l’hai ancora fatto Pierce!’ dice ridacchiando Elaine.

Dio. La mia faccia sta andando letteralmente a fuoco per l’imbarazzo e l’umiliazione!

50 a 0 per Elaine.

‘Oddio. Non ci credo! Sei ancora una verginella? Oh questa si che è una notizia bomba!’ interviene per la prima volta Lisa.

‘Allora non stupirti se la Lopez ti mollerà tra poco! Perché dovrebbe stare con una che neanche gliela dà! Sicuramente le avrai fatto pietà. Ti ha dato questa misera speranza che qualcuno possa volerti, ma penso sia stata una cosa un po’ crudele.’ Riprende Elaine mentre mi spinge con forza il cellulare tra le mani.

Non appena ne rientro in possesso, mi avvio verso l’uscita degli spogliatoi, non prima di aver sentito un ‘Non prenderla male Pierce! E’ solo questione di tempo prima che tu ti accorga che resterai sola a vita!’

 

E’ così, alla vigilia di Natale (il primo che passo da sola… bè, non proprio sola, c’è sempre Rachel… intendo senza i miei genitori) mi ritrovo stesa sul mio divano ripensando a questi episodi. Pensando a Santana. Ascoltando continuamente ‘Blue Christmas’ nella versione di Elvis Presley. Che cosa patetica.

Certe volte penso di aver sbagliato ad aver ceduto alle pressioni di mia madre e Rach, forse sarei dovuta restare a Lima, lì almeno non rischiavo di sentirmi sola come in questo momento.

Ma d’altra parte, se non fossi venuta a New York, non avrei mai conosciuto Santana… Anzi, sicuramente sarei rimasta in Ohio, nella mia cameretta a fantasticare su di lei!

Però… Le parole di Elaine hanno avuto un certo effetto su di me, e hanno minato la mia insicurezza in un modo incredibile.

Non può essere vero, giusto? Santana non può prendermi in giro, giusto?!

-Brittany? Ci sei?

-Sì Rach, la porta è aperta. Entra pure! - dico sbuffando.

-Okay, quante volte devo dirtelo di non lasciare la porta aper- Britt?! Stai piangendo?! - mi chiede agitata.

Fantastico. Ho pianto e neanche sono riuscita ad accorgermene?

-No…

-Britt. Hai pianto?

-Ma no! E’ solo allergia!

-Certo… - so benissimo che Rachel sa che non ho nessuna allergia, ma sono felice del fatto che non insista -Allora… Cosa ne dici se io e te partiamo per qualche giorno?  - mi chiede prendendo posto sul divano accanto a me, non prima di aver spento lo stereo.

-Rachel. Punto uno: perché hai spento lo stereo? Punto due: è la vigilia di Natale. Dove accidenti potremmo mai andare?

-Punto uno: è una canzone triste e non mi piacciono le cose tristi a Natale. Punto due: se ti dicessi che qualche giorno fa c’è stato un concerto di qualcuno che conosci, a Philadelphia?

-Guarda che lo so che Santana e i ragazzi sono a Philadelphia, Rach.

-Sì ma fammi finire almeno! - sbuffa contrariata.

-Bene, vediamo cos’hai in mente.- dico appoggiando la testa allo schienale.

-Ecco, se ti dicessi che per caso, qualcuno è qui e -

-SANTANA E’ QUI? DOVE? DOV’E’ RACHEL?!- inizio ad urlare come un’ossessa.

-Mi dispiace Britt, ma ci sono solo io - si intromette una voce che conosco ormai.

-Quinn?

-Esatto. - risponde con una risata mentre prende posto accanto a me.

-Che ci fai qui? Non dovresti essere con i ragazzi?- chiedo confusa.

-Diciamo che ho avuto una cosa più importante da fare… - dice vaga, e qualcosa mi dice che sicuramente ‘una cosa più importante da fare’ riguarda Rachel. So che queste due stanno ancora cercando di capire cosa c’è tra loro, e sono sicura che se qualcosa di importante è successo, la mia cara amichetta me lo dirà prima o poi.

-Comunque… - riprende - Prepara subito la tua valigia perché tra un’ora esatta si parte!

-Dove dovremmo andare? - chiedo ancora confusa.

-A Philadelphia, ovviamente. - risponde stavolta Rachel battendo le mani entusiasta. Okay. Secondo me ha un problema. Perché deve sempre applaudire quando è felice? Sembra uno di quei pupazzetti che vedono nei negozi cinesi, che ogni volta ci passi vicino iniziano a cantare, a muoversi o, come fa esattamente Rachel, a battere le mani.

-Ora su, ti diamo noi una mano, ma muoviamoci. L’aereo non ci aspetterà se dovessimo ritardare. - riprende nuovamente Quinn mentre la sento avviarsi verso la mia camera seguita da Rachel.

Resto un attimo immobile perché ancora non riesco a mettere insieme tutte le informazioni.

Solo due cose mi sono chiare.

SANTANA. PHILADELPHIA.

E’ quanto basta per farmi correre e preparare tutto.

Tra poco potrò riabbracciarla.

 

 

POV Santana

 

I'll have a blue Christmas without you
I'll be so blue just thinking about you
Decorations of red on a green Christmas tree
Won't be the same, dear, if you're not here with me

 

Dios.

Come posso essermi ridotta in questo stato?

No. Seriamente. Se siete a conoscenza della risposta, siete pregati di aiutarmi.

 

And when those blue snowflakes start falling
That's when those blue memories start calling
You'll be doing all right with your Christmas of white
But I'll have a blue, blue, blue, blue Christmas

 

Ricapitoliamo.

Io. Santana Lopez. Sono nella mia stanza, se così si può definire questa specie di scatoletta che mi hanno dato nel bus del tour, con questa vecchia canzone in sottofondo da più di un’ora, a fissare il soffitto. I miei pensieri al momento?

Facciamo una bella lista và:

1- Brittany.

2- La mia famiglia.

3- Brittany.

4- L’andamento del tour.

5- Ho già detto Brittany?

 

Dunque… Se qualcuno non l’avesse ancora capito: Brittany, mi manca. Semplicemente mi manca tutto di lei: la sua risata; il suo profumo dolce, qualcosa simile alla vaniglia, ma al tempo stesso completamente differente; il mondo in cui le sue guance si tingono di rosso quando le si fa un complimento; i suoi capelli; ma più di ogni altra cosa, mi mancano i suoi occhi. Sono riuscita a vederli solo una volta, ma ne sono stata completamente stregata. Sembrano racchiudere completamente l’animo di Brittany.

Speravo di poter andare a New York almeno per Natale, e passarlo con lei, ma a quanto pare il nostro agente non è molto disponibile nel far favori e ha già accontentato Quinn… Un suo parente non sta molto bene, quindi le sono stati concessi un paio di giorni liberi per andare a trovare la sua famiglia.

Parlando di famiglia… La mia, di famiglia, mi manca moltissimo e in questo periodo ancora di più. E pensare che non sono mai stata un tipo che ama le feste!

Non pensate che non sia felice di essere in tour, perché è completamente il contrario. E’ solo che tutti quanti dobbiamo abituarci a prove estenuanti, viaggi interminabili, folle in delirio nonostante il nostro recente esordio. E’ tutto un po’ stressante, se si affronta il tutto da soli, ma per fortuna noi siamo come una piccola famiglia e riusciamo a cavarcela egregiamente.

 

You'll be doing all right with your Christmas of white
But I'll have a blue, blue, blue, blue Christmas
You'll be doing all right with your Christmas of white
But I'll have a blue, blue, blue, blue Christmas

 

Okay, forse dovrei smettere di ascoltare questa canzone perché non fa altro che peggiorare il mio umore.

-Toc-toc! - sento dire dall’altra parte della porta.

-Puck smettila, non verrò a giocare a strip poker con te neanche se me lo chiedi per la quinta volta di fila! - dico sbuffando e voltandomi dando le spalle alla porta.

A quanto pare l’idiota non ha capito, perché sento la porta aprirsi.

-Quale parte di ‘non verrò a gioc-

-E’ una canzone triste questa qui. Ma mi piace, la stavo ascoltando anche io poche ore fa.

Quella voce. Il mio corpo non può far a meno di voltarsi velocemente per poter verificare che lei sia qui, veramente.

-Brittany! - esclamo appena la vedo.

-Sorpresa! - mi risponde lei con una vocina piccola e allargando leggermente le braccia.

Non so neanche come può il mio corpo essere così agile, so solo che prima che me ne renda effettivamente conto sono in piedi e con le braccia attorno al suo corpo tenendola stretta a me.

-C-come? Quando? Cosa? - non capisco neanche cosa sto dicendo.

-Chi e perché! Ora le paroline chiave le hai dette tutte Lopez!

Mi allontano leggermente per vedere Quinn alle spalle di Brittany.

-Fabray! Che ci fai tu qui? Non dovresti essere con la tua famiglia?- chiedo, alzando io il sopracciglio per una volta.

-Ho detto una piccola bugia.

-Ciao Santana! - esclama la nana spuntando alle sue spalle.

-Hobbit - dico facendole un cenno e ottenendo in risposta uno sbuffo - Ora spiegami naso di plastica… - continuo rivolgendomi nuovamente alla Fabray - Tu hai mentito per poter andare a passare un pò di tempo con la Berry?

-Diciamo di sì, e comunque visto che eri piuttosto depressa ultimamente, consideralo un regalo di Natale anticipato! Ci vediamo domani. - mi risponde incamminandosi verso la sua piccola stanza con la nana alle calcagna.

-Come ‘consideralo un regalo di Natale anticipato’? - le chiedo prima che chiuda la porta.

-Brittany, idiota. - mi dice prima di sparire.

 

POV Brittany

 

Sento lo sguardo di Santana posarsi nuovamente su di me dopo la sua chiacchierata con Quinn.

Ora… Come accidenti dovrei salutarla? Posso darle un bacio visto che sto morendo dalla voglia di sentire nuovamente le sue labbra sulle mie? Oppure no, non ho ancora questa libertà di farlo visto che no-

Santo unicorno. Sverrò da un momento all’altro lo sento.

-Andava bene? - mi chiede dopo aver interrotto il nostro piccolo bacio.

-Le tue labbra sembrano delle nuvole, sono morbidissime… - dico con tono sognante, per poi arrossire d’imbarazzo perché… ‘le tue labbra sembrano delle nuvole’. Ma sei seria Brittany?

-Nessuno mi aveva mai detto una cosa simile - mi risponde ridendo, per poi prendermi per mano - Andiamo a stenderci, sarai sicuramente stanca dopo il viaggio.

-Ma sono state solo due ore, non sono stanca - cerco di protestare.

-Britt, sto cercando solo una scusa per rilassarmi, abbracciarti e stare assieme a te - mi dice quasi sottovoce mentre la sento sedersi su quello che presumo sia il letto.

Un sorriso enorme mi si dipinge sul volto mentre mi lancio letteralmente su di lei attaccandomi come una piccola piovra con braccia e gambe strette attorno al suo corpo.

-Quanto entusiasmo! Deduco che ti sono mancata almeno un pochino allora… - dice accarezzandomi i capelli.

-Mi sei mancata tantissimissimo! – rispondo aumentando leggermente la presa.

-Anche tu mi sei mancata tanto Britt…

Passiamo un pochino di tempo così, in silenzio strette l’una all’altra, fino a quando…

-Santana? Stai cercando di sniffarti i miei capelli? – le chiedo confusa.

-Ehm… No…

-Saaaaaan… - la richiamo.

-E’ che profumano di buono… -  mi risponde imbarazzata – Tu, profumi sempre di buono…

-Oh ma che carina! – rispondo ridendo leggermente.

-Britt non ridere!

-Ma sei tenerissima!

-Io non sono tenerissima.

-Si che lo sei.

-No.

-Sì.

-No.

-Sì. E poi anche tu sai di buono! – le dico mentre posiziono la mia testa tra il suo collo e la sua spalla –Sai… di menta! E… di fumo? Santana, tu fumi?! – le chiedo leggermente arrabbiata.

-Una sigaretta ogni tanto… - mi risponde con tono basso.

-Ogni tanto quanto?

-Una al giorno, almeno…

-Santana! – esclamo – Ma non ti fa bene! Devi smettere subito prima che sia troppo tardi e non riuscirai più a liberarti del vizio!

- E se non lo facessi? – mi risponde con tono di sfida.

-Allora dì pure addio ai nostri baci. – le rispondo con lo stesso tono.

-Okay hai vinto.

-Tutto qui? Non provi neanche ad opporti un pochino?- le chiedo confusa. Pensavo si opponesse, infondo le sto imponendo una cosa, e non so’ ancora se posso considerarla la mia ragazza, figuriamoci se posso fare una cosa del genere!

-Nah! Non ne ho motivo! Preferisco decisamente le tue labbra alle sigarette! – mi dice mente poggia le sue labbra sulle mie.

Fino a questo momento non avevo mai pensato di approfondire il bacio, insomma… Non ho mai baciato nessuno sul serio… Okay, sarò sincera. Non avevo mai baciato nessuno prima di Santana. Quindi non sorprendetevi se nel momento in cui la sua lingua ha accarezzato il mio labbro inferiore una specie di mugolio di piacere è fuoriuscito dalle mie labbra appena dischiuse, permettendole approfondire il contatto.

E se fino a pochi secondi prima pensavo che solo lo sfiorarsi delle nostre labbra era sufficiente per mandarmi in estasi. Bè… Mi sbagliavo. Decisamente.

Il modo in cui Santana bacia è qualcosa di divino. La delicatezza con cui la sua lingua accarezza la mia è un qualcosa di incredibile. Nessuno si aspetterebbe una tale dolcezza dalla ragazza che è stata sempre definita come una predatrice.

 

Oddio. Non ci credo! Sei ancora una verginella?’

 

No. Nononono. Non in questo momento! No.

Non pensarci Brittany. Non pensarci.

-Tutto bene? – chiede Santana, il respiro un po’ affannato.

Mi limito solo ad annuire prima di gettarmi nuovamente sulle sue labbra.

 

 ‘Allora non stupirti se la Lopez ti mollerà tra poco! Perché dovrebbe stare con una che neanche gliela dà? Sicuramente le avrai fatto pietà!’

 

‘Coraggio Brittany. Non sarà poi così difficile! Prima o poi dovrà succedere.’

Non so neanche cosa mi stia passando per la testa, so solo che ho bisogno di distrarre Santana. Qualcosa mi dice che se si accorgerà della cosa non ne sarà così felice.

-Brittany… - sospira mentre lascio una serie di baci lungo il suo collo e le mie mani iniziano a vagare lungo il suo corpo.

-Britt… - la sento richiamarmi poco convinta, ma preferisco far finta di non aver sentito mentre inizio a tirarle su la maglia, non posso crollare ora.

-Brittany! – esclama alla fine afferrandomi saldamente i polsi – Stai bene? – chiede preoccupata.

-Sì… - rispondo abbassando lo sguardo.

-Britt…Ti tremano le mani… -mi dice dolcemente.

-I-io…

-Brittany… Rispondimi sinceramente. L’hai mai fatto?

-N-no… - dio che cosa imbarazzante.

-Ehi tranquilla, non piangere – magnifico, ancora una volta sto piangendo e non riesco ad accorgermene – Non c’è niente di male… Anzi, sarei onorata se dovessi essere io la persona a cui concederai questo privilegio. Quello che non capisco è il perché hai iniziato a comportarti così, se non sei ancora sicura di volerlo fare.

-M-mi dispiace Santana… Ma h-ho lasciato che l-le parole di alcune p-persone avessero la m-meglio su di me e così… - dico tra un singhiozzo causato dal pianto e l’altro.

-Britt, sta calma. Parlamene. Raccontami tutto. – mi dice Santana abbracciandomi stretta e facendomi posare la testa sul suo petto.

E così, le ho raccontato tutto. Di come tutti alla Julliard non credono che meriti di essere lì, di come ho fatto amicizia con Mike, il ragazzo di Tina, che è in alcuni dei miei corsi, di Elaine e della sua cattiveria nei miei confronti.

-Lo sai che non potrei mai farti una cosa del genere, vero? Non penserei neanche per scherzo di trattarti in una maniera così meschina! Lo sai questo, Brittany?

-Lo so, so che non saresti capace di farlo… Ma dovevi sentire le loro voci Santana! Non riuscivano a credere che una come me potesse stare con te! – le dico alzando leggermente il tono della voce – Perché noi stiamo insieme… vero San? – le chiedo poi a bassa voce, quasi come se avessi paura di una risposta negativa.

-Avevo pensato di chiedertelo quando fossi tornata… Ma visto che sei qui, e visto che in due mesi hai fatto in modo di entrare nella mia testa e nel mio cuore e non uscirne neanche quando vado a dormire… Brittany, vorresti essere la mia ragazza?

Sono morta. Vi saluto. Addio, amici! E’ stato un bel viaggio, ma è giunto al termine!

-Sul serio? – oh andiamo, ma di subito di sì, idiota!

-Certo! – mi risponde con fare ovvio.

-Sì. Sìsìsìsìsìsìsìsìsìsìsì! – esclamo lasciandole una serie di bacini su tutto il volto.

-Bene, ora che sei ufficialmente la mia ragazza- mi dice mentre sento le sue mani sulle mie guance – Quando. Quella. Stronza. Di. Elaine. Ti. Dovesse. Dare. Fastidio. Ricordale. Che. La. Tua. Super. Sexy. Ragazza. Può. Prenderla. A. Calci. Nel. Sedere. Quando. Vuole. – dice scandendo ogni parola tra un bacio e l’altro.

-E così tu sei la mia ‘Super Sexy Ragazza’? – le chiedo sorridendo.

-Ehi, tu sei sexy, mooooolto sexy a dir la verità, io sono sexy. Siamo una coppia perfetta! – mi risponde ridendo.

-San? Dormiamo? – chiedo sbadigliando dopo un po’.

-Sarà scuramente tardi… Oh cavolo è già mezzanotte!

-Santaaaaanaaaa… Sonno… Dormire… - le dico mentre sono quasi del tutto nel modo dei sogni.

-Hai ragione- riesco a sentirla dire prima che prenda posto dietro di me e mi abbracci – Buon Natale, Britt. – mi dice lasciandomi un bacio sulla guancia.

 

 

 

IL. MIGLIOR. NATALE. DI. SEMPRE.

 

 

 

 

 

 

 

Anolinoinoino dell’autrice: Salve gente! Scusate il ritardo ma tra vacanze e problemi vari, non sono riuscita a postare quando volevo. Dunque… Premetto che il capitolo nella mia testa era venuto meglio, ma non so cosa è successo nel momento in cui l’ho scritto. Per chi se lo stesse chiedendo, ho deciso di dar maggior spazio a Brittany perché è una situazione particolare quella che si è venuta a creare. Ma ritorniamo alla storia! Brittany ha una nuova nemica, Elaine, che vedremo spesso nei prossimi capitoli; Santana ha preso una decisione seria chiedendo alla bionda ballerina di diventare la sua ragazza; e chissà come si stanno evolvendo le cose tra Quinn e Rachel!

Vi saluto, promettendo di fare il possibile per riuscire ad aggiornare presto! Grazie ancora a tutti coloro che leggono, seguono e mettono la storia tra le preferite. Ricordate di recensire, mi rendete molto felice se lo fate e inoltre accetto sempre qualche consiglio da parte vostra! A presto  

P.S. : Forse potrei non riuscire ad aggiornare perché probabilmente morirò durante la 6x03. Santana che chiede a Britt di sposarla… AIUTO.  :’)

-coriandolo

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Capitolo 12
*** Incontrare la famiglia e svelare sentimenti. ***


POV Santana

 

 

-Ed eccoci nuovamente qui su Key-Radio per una notizia esclusiva! A quanto pare gli ‘Shooting Stars’ ne hanno combinata un’altra delle loro, stavolta però il danno è stato enorme. Jason Brown, leader del gruppo, ha commentato l’accaduto come una bravata. Cosa ne pensi Kevin?

-Bè caro Martin, non penso che spaccare una chitarra sulla testa di un fan possa essere considerata una bravata! Per fortuna il poverino ha rimediato solo un paio di punti di sutura.

-Il leader del gruppo ha cercato di giustificarsi dicendo di aver bevuto un po’ prima del concerto…

-Non mi sembra una giustificazione! Tutti hanno sempre notato come gli ‘Shooting Stars’ non riescono a gestirsi da soli, sembrano bambini troppo cresciuti che non capiscono la gravità delle loro azioni! Ora a causa del loro comportamento immaturo il tour è stato cancellato, a discapito anche della band di supporto, gli ‘Empty Hearts’ che invece hanno riscosso un grandissimo successo.

-Santana Lopez, leader appunto degli ‘Empty Hearts’, non sembra aver preso bene la cosa infatti in più di un’intervista ha iniziato a urlare in spagnolo mentre Noah Puckerman, chitarrista e bassista del gruppo, cercava di trattenerla.

-Bè Martin, non so tu ma io penso che sia più che giusto che sia arrabbiata, inoltre il carattere difficile della bella latina lo conosciamo tutti… Quindi per una volta non giudichiamo il suo comportamento. E forse sarebbe il caso che la casa discografica si decidesse a mandare solo loro in tour, hanno dimostrato senza ombra di dubbio di meritarlo.

-Speriamo quindi di rivedere presto dal vivo gli ‘Empty Hearts’ e già che ci siamo ascoltiamo qualcosa di loro…

 

 

-Spegnete quella dannata radio.

-Naso di plastica ha ragione, spegnete quell’affare. –dico sbuffando per poi poggiare la testa contro il sedile e chiudere gli occhi.

-Subito capo! – risponde Sam spegnendola finalmente.

-Non capisco perché siete così nervose, non vi hanno annullato il contratto quindi potete stare tranquille no?

-Spiegami per l’ennesima volta perché ci sei tu qui e non Brittany, Berry. – dico sbuffando nuovamente.

-Perché aveva lezione continua fino alle sei, ci teneva tanto a venire con me in aeroporto comunque.

-E perché non sei venuta con la tua di macchina? – chiede Puck guardandola dallo specchietto retrovisore.

-Io… Beh ecco…- risponde abbassando lo sguardo.

-Oh mio dio Berry non mi dire che non sai guidare! – dico ridendo.

-Non c’è niente da ridere Santana! - mi rimprovera la Fabray.

-Oh sì invece! – continuo ridendo – Dovrai insegnarle come portare una macchina allora!

-Non ce ne sarà bisogno, Quinn mi accompagnerà ogni qual volta ne avrò bisogno!

-Oh mio dio, siamo già a questo punto? Sei già diventata la sua schiavetta Fabray?

-No non… Io…

-Oh è rossore quello sulle tue guance?

-Anche se fosse, non sono ancora al tuo livello Lopez. Durante i tre giorni in cui Brittany era a Philadelphia non ti riconoscevo quasi più!

-Non so di cosa tu stia parlando…

-‘San guarda che carino questo cappello a forma di unicorno! Ti sta benissimo, dovresti comprarlo! ’ ‘Certo Britt, tutto quello che vuoi’ – mi risponde imitandomi.

-Oh perché vi siete dimenticati di quando Brittany le ha preparato dei biscotti e lei li ha mangiati nonostante non fossero così buoni, e poi ha passato la notte in bagno? Non le ha detto nulla il giorno dopo, se fosse stato uno di noi ci avrebbe staccato la testa a morsi. – interviene Sam.

-Oppure quando le ha fat- si aggiunge Puck.

-Okay basta. Stop. Finitela. - esclamo fulminandoli con lo sguardo – Oh siamo qui, benissimo! Puckerman ferma la macchina.

-Sì padrona! – mi risponde quell’imbecille.

-Berry dammi le chiavi dell’appartamento di Brittany. – ordino alla nana.

-Cosa devi farci? – mi chiede guardandomi sospettosa.

-Devo derubarla. – rispondo alzando gli occhi al cielo esasperata –Vado a trovarla, che accidenti dovrei fare?

-Oh…Okay! – esclama dandomi le chiavi, finalmente.

-Bene. Gente, ci vediamo domani! – li saluto uscendo.

-A domani Lopez!

-Ciao Santana!

-A domani San!

-Non sfinirla troppo, sarà anche flessibile ma è pur sempre un essere umano! – mi dice Puck facendomi l’occhiolino.

-Fila via imbecille, prima che ti prenda a calci.

 

 

‘Le 18 e 45. Bene, Brittany sarà sicuramente a casa ora.’ Penso mentre con delicatezza apro la porta.

Come immaginavo in cucina e in salotto non c’è, sarà sicuramente in camera da letto.

Con passo felpato mi avvicino verso la sua stanza e finalmente riesco a scorgerla sotto le coperte, rannicchiata su se stessa mentre dorme.

Non posso fare a meno di prendere il cellulare e scattarle una foto.

Adesso ho lo sfondo perfetto.

‘Sembra un angelo.’ Quella ragazza non sembra un angelo, lo è. ‘Già, hai ragione.’

Con calma mi avvicino al letto cercando di non svegliarla, ma ovviamente il mio piano non può riuscire perfettamente.

Perché?

Perché quella palla di lardo che Britt si ostina a chiamare gatto era lì che dormiva tranquillamente, ma proprio mentre stavo passando ha deciso di stiracchiarsi.

Risultato?

Dopo un quasi urlato ‘Madre de Dios!’ sono precipitata come un sacco di patate per terra, sbattendo la testa contro il piccolo mobile affianco al letto.

-Cos- c’è qualcuno?! – chiede impaurita Brittany dopo essersi svegliata.

- Cazzo che dolore… - sibilo io fra i denti massaggiandomi la fronte.

-San? – chiede confusa Brittany – Sei tu? Che ci fai qui?

-Non volevo svegliarti Britt, scusami… - le dico sollevandomi ma continuando a massaggiarmi la fronte.

-Tutto bene? Ho sentito qualcosa sbattere contro il mobile poco fa…

-Quel ‘qualcosa’ che ha sbattuto contro il mobiletto era la mia fronte, ed è stata colpa del tuo gatto che mi ha anche rovinato la sorpresa. – dico sedendomi di fianco a lei sul letto.

-Oh San, ma non c’era bisogno che venissi qui. Potevi passare domani, sarai sicuramente stanca no?

-Ma io volevo venire subito qui… - però Lopez, neanche un bambino capriccioso userebbe un tono di voce simile.

-E allora visto che sei qui, che ne dici se facciamo un pisolino insieme? – mi chiede facendomi stendere e prendendo immediatamente posto tra le mie braccia.

-Mmm… Un pisolino insieme? Mi piace! – esclamo, per poi sbadatamente sfiorarmi nuovamente la fronte e lamentarmi dal dolore.

-Ti fa ancora male?

-Sì.

-Allora vediamo di farlo passare questo dolore. – mi dice prima di sollevarsi e lasciarmi un bacio dolcissimo sulla fronte – Va meglio?

-Decisamente. Ma ora anche la guancia mi fa male…

-Rimediamo subito. – dice prima di lasciare un altro bacio sulla guancia – Tutto bene?

-Mmh… Anche le labbra mi fanno male, decisamente.

In risposta ricevo solo una piccola risatina prima che le nostre labbra si uniscano.

Dios.

Non potrò mai averne abbastanza delle sue labbra. Diciamo pure che non potrei mai averne abbastanza di Brittany in generale.

-Per quanto mi piaccia questa alternativa al nostro pisolino… - dico lasciandole un altro bacio a fior di labbra – Siamo entrambe stanche, quindi ora a nanna.

Brittany riprende posto fra le mie braccia, e non c’è niente che possa interrompere questo momento.

‘Tua madre ti sta chiamando Satana’

Perché devo sbagliarmi sempre? Perché?

‘Tua madre ti sta chiamando Satana’

-Santana, che razza di suoneria è? – mi chiede Britt sollevandosi.

-E’ stata un’idea di Puck. Ha deciso di personalizzarla. Non fare domande a cui non posso rispondere Britt, a volte mi chiedo se sia veramente così scemo. – dico prendendo il cellulare.

-Hola Mami!

-Santana Lopez dónde estàs?!

-A casa di un’amica Mami, porque?

-Porque? PORQUE?! Santana abbiamo aspettato due ore che tu tornassi a casa, e invece vediamo arrivare solo Quinn che ci dice che sei a casa della TUA RAGAZZA! E per fortuna aveva una chiave di scorta del tuo appartamento!

-Mami non gridare ci sento benissimo – dico massaggiandomi la testa – Aspetta. Siete a New York? –chiedo sorpresa.

-Si Mija, siamo a New York. Ma non è questo il punto. Una ragazza. Santana, hai UNA RAGAZZA! Quando pensavi di dircelo?!

-Mami non iniziare ti prego… Ve l’avrei detto prima o poi…

‘Fammi parlare con mia nipote’ Oh no. Questa è abuela. Oh no. ‘Maribel dammi quel dannato telefono!’

-Santana?

-Abuela…- dico sorridendo nervosamente.

-Porta la tua ragazza al tuo appartamento. Vogliamo conoscerla. Alle 9 si cena.

-Ma ma…

-Niente ‘ma’ Santana. Alle nove voglio vedervi entrambe. Entiendes?

-Sì abuela…

-Bien. Ci vediamo più tardi.

 

Oh cavolo.

-San? Tutto bene? E’ successo qualcosa?

-Vogliono conoscerti.

-Ehm… Chi? – mi chiede confusa Britt.

-La mia famiglia.

-Oh.

-Già. Oh.

-T-tu non vuoi che m-mi conoscano? – le sento dire timidamente.

-Cosa? Certo che voglio che ti conoscano! Solo non pensavo di farlo in così poco tempo, Britt… - le dico prendendo la sua mano tra le mie.

-Giusto… Hai ragione… Quando dovrò conoscerli?

-Tra due ore più o meno.

-Ah.

-Brittany se non ti senti sicura non sei obbligata, tranquilla. – dico cercando di rassicurarla.

-No San, io voglio conoscere la tua famiglia sul serio. E’ solo che…

-Solo che?

-Non penso saranno felici di sapere che la tua ragazza è cieca. Vorranno sicuramente il meglio per te… - mi dice triste.

In questo momento sembra che qualcuno mi stia stringendo il cuore in una morsa. Vedere Brittany così è una delle cose più brutte.

-Ehi – le dico sollevandole il mento – Non pensare neanche una cosa del genere. Tu sei il meglio. Non ci sarà mai qualcuno migliore di te. Tu mi piaci, Brittany. E’ penso che tutti ormai l’abbiano capito. Non pensare mai più una cosa simile. Sei la ragazza migliore che potessi desiderare. Sei bellissima, dolcissima, e tutti gli altri aggettivi con –issima che esistono al mondo, in più sei anche incredibilmente sexy. Ma quello è un bonus. – le sfugge una piccola risatina – La mia famiglia ti adorerà ne sono sicura.

-Mi chiedo ancora come tu possa essere così perfetta. – mi dice riprendendo posto tra le mie braccia.

-Se si sta con la perfezione si cerca sempre di eguagliarla – le dico dandole un piccolo bacio a fior di labbra – Ora è veramente giunto il momento di un pisolino, l’incontro con la mia famiglia richiederà abbastanza energie.

 

 

 

 

POV Brittany

 

 

Aiuto. Aiuto. Aiuto.

Vi rendete conto? Dovrò incontrare la famiglia di Santana tra meno di un’ora!

-San? – la chiamo dalla mia camera.

-Sì Brittany?

-Cosa dovrei mettermi? Insomma, non vorrei fare brutta figura… Puoi venire a darmi una mano? – capitemi, non vorrei mettermi qualcosa di troppo formale o di troppo informale, e non vorrei neanche mettermi un misto di colori addosso.

-Britt, stai tranquilla. Stai benissimo con qualsiasi cosa. – mi dice avvolgendomi le braccia attorno alla vita e poggiando il mento sulla mia spalla – Saresti bellissima anche con un sacco di patate. – continua strofinando la punta del naso sul mio collo, facendomi leggermente il solletico.

-Tu sei di parte. Però sul serio San, puoi aiutarmi?

-Okay… Vediamo un po’ cosa abbiamo qui… - dice mentre la sento allontanarsi.

La sento trafficare un pochino nel mio armadio, per poi sentirla esclamare trionfalmente ‘Questi vanno benissimo! ’

-Dunque. Ho trovato questi jeans rossi e un top bianco con su una specie di… cavallo che cavalca su un arcobaleno?

-Quello è un unicorno Santana. – la correggo subito.

-Oh giusto, giusto. Un unicorno.

-Ma non sembrerà troppo infantile? – chiedo insicura.

-Brittany, per l’ennesima volta. Stai tranquilla. Fidati di me.

-Va bene… - dico sospirando.

-Per completare ho trovato questo giubbotto in pelle che mi sembra alquanto familiare… - dice ridacchiando.

-Oh quello è il tuo! – le dico sorridendo – L’ho indossato quasi sempre, fin da quando me lo hai dato. Aveva il tuo profumo… - finisco timidamente.

-Questa è una delle cose più dolci che qualcuno mi abbia mai detto. – dice prendendomi il viso fra le mani e lasciandomi un bacio leggero – Ora su, finisci di prepararti e poi andiamo!

 

 

-Santana… E se non dovessi piacergli?

-Brittany, è impossibile che tu non possa piacergli. Tranquilla, non ti mangeranno. Sei pronta? – dice prendendomi la mano mentre mi limito ad annuire.

-SANTANAAAAAA! – sento urlare non appena entriamo in casa.

-Miguel! – esclama San.

-Mi sei mancata! Com’è stato il tour? Hai incontrato qualche persona famosa? Mi ha comprato un regalo?

-Calma pequeño! Ti racconterò tutto più tardi, e giusto per fartelo sapere ti ho comprato un regalo in ogni città in cui sono stata! Ora però – continua prendendomi la mano – Vorrei presentarti Brittany. Brittany, lui è Miguel il mio fratellino.

-Ciao Brittany! – sento rispondermi per poi essere abbracciata dal ragazzino.

-Oh… Ciao anche te Miguel! – rispondo ricambiando l’abbraccio.

-Lei è la tua ragazza San? – chiede poi alla sorella.

-Sì.

-E’ molto carina… - sento dire a bassa voce mentre si allontana.

Santana ride leggermente e inizia condurmi verso quella che credo sia la cucina giudicando dal forte odore di cibo.

-Santana!

-Mija!

- Abuela! Mami!

-Oh quanto mi se mancata! Stai bene? Hai mangiato mentre eri in tour? Sembri così magra e stanca!

-Mami sono tornata più o meno tre ore fa, è normale che sia stanca. E poi stai tranquilla, sono andata in tour non in guerra! – sento rispondere Santana in tono leggermente esasperato, e non posso fare a meno di ridacchiare.

-Tua figlia ha ragione Maribel, rilassati. Ora Santana, vorresti presentarci questa signorina?

Oh cavolo. Ci siamo. Coraggio Brittany, respira e non fare la figura della stupida.

-Certo, Mami, Abuela, lei è Brittany la mia ragazza. Brittany, loro sono mia madre e mia nonna.

-E un piacere conoscervi signore. – dico porgendo la mano.

-Oh puoi chiamarmi Maribel tesoro! E fatti dare un abbraccio! – esclama la madre di Santana mentre mi rinchiude in un abbraccio stretto che ricambio titubante.

-Es muy hermosa, Mija…*

-Yo sé, Mami…**- risponde Santana.

Non capisco un accidenti. Dovrò prendere qualche lezione di spagnolo da Santana, perché mi dà fastidio non sapere cosa stanno dicendo.

-Io sono Alma, la nonna di Santana. – dice prendendomi la mano.

-E’ un piacere conoscerla signora Lopez.

-Puoi chiamarmi Alma, cara. Ora a tavola tutti quanti.

Pensavo la serata si sarebbe rivelata più impegnativa, mi aspettavo domande su domande riguardo la mia condizione, e invece tutto quello che hanno fatto è stato semplicemente dirmi ‘Brittany, sappi che a noi non interessa il fatto che tu sia ceca, rendi felice Santana ed è questo quello che conta per noi’ e la stretta di Santana sulla mia mano ha dimostrato come fosse orgogliosa di quelle parole.

La cena è stata tranquilla. Non ho mai mangiato tanta roba buona in una volta sola, piatti tipici della cucina spagnola mi ha detto San.

Penso che Maribel continuasse a riempirmi il piatto di cibo quando ero distratta perché ad un certo punto ho sentito Santana dire a basse voce ‘Mami smettila!’ e in risposta un ‘Ma è così magra!’

Miguel non ha fatto altro che chiedere del tour a Santana, di come mi ha conosciuta, di cosa mi piace. Insomma, cose normali…

Solo la nonna di Santana mi mette leggermente in soggezione.

-Dunque Brittany… Cosa fai nella vita? – ecco, appunto.

-Oh studio danza alla Julliard…

-E’ fenomenale! E’ stata ammessa direttamente al secondo anno! – interviene Santana euforica.

-Mmh… E quindi cosa vorresti fare dopo aver finito il tuo percorso di studi?

-N-non lo so – dico titubante – Penso di tentare qualche audizione e dopo aver accumulato qualcosa vorrei aprire uno studio tutto mio ed insegnare ai bambini…

-E’ una cosa molto bella – interviene Maribel.

-Tu vorresti dei bambini Brittany?

La domanda mi lascia momentaneamente senza parole. Ma la risposta la so già.

Santana affianco a me sembra si stia strozzando con qualcosa, invece.

-A-buela ma ch-

-Decisamente. Non ora ovviamente, in futuro. – rispondo decisa.

-E vorresti avere dei figli con Santana?

-Mamma!

-Abuela!

Esclamano insieme Santana e sua madre.

-Certo, sarei felicissima di costruire una famiglia con Santana in futuro.

-D-davvero Britt? – mi chiede San timidamente.

-Ovviamente, non potrei pensare a nessun altro con cui creare una cosa così speciale. – in risposta ricevo un delicato bacio sulla guancia.

-Non vedo l’ora di diventare zio! – interviene poi Miguel facendo scoppiare tutti in una risata.

 

La serata continua così, tra delle conversazioni varie. La nonna di Santana sembra molto meno dura, penso si sia comportata così per capire che tipo di persona sia e per vedere se sono veramente all’altezza di sua nipote. La famiglia di San è comunque molto simpatica e accogliente, ‘continuate a mettermi in imbarazzo!’ dice Santana, invece io trovo adorabile il fatto che vogliano condividere alcune storie della sua infanzia.

-Ragazze non so voi, ma io sono leggermente stanca. – dice Maribel dopo aver finito di raccontare l’ennesima avventura di una piccola Santana.

-Sì anche noi a dire il vero, San mi accompagni a casa? – chiedo sollevando la testa dalla sua spalla.

-Non potresti restare qui stanotte?  – mi chiede sopprimendo uno sbadiglio – Infondo domani non hai lezione.

-I-io… cioè… Sì, sempre se per la tua famiglia vada bene…

-Oh certo che va bene! –risponde subito Maribel.

-L’importante è che non facciate niente di inappropriato.

-Abuela! – replica Santana esasperata mentre sento le guance diventare rosse.

-Bene noi andiamo…

-San! San! San!

-Sì Miguel?

-Posso dormire nella sala relax? Eh? – chiede eccitato –Mami ultimamente russa…- continua poi a bassa voce.

-Miguel Antonio Lopez! Cosa farei io ultimamente?! – grida Maribel dalla stanza affianco.

-Nulla Mami! Nulla! – anche in questo caso non riesco a trattenere una risata.

-Vai pure, è tutta tua pequeño! – Santana non fa neanche in tempo a finire la frase che Miguel, a giudicare dai passi veloci, è già corso via.

-Una sala relax eh? – chiedo seguendola.

-Già, c’è un grande televisore, l’x-box, uno stereo abbastanza potente, un paio di poltrone e un divano enorme che può diventare anche un letto quando serve… - mi risponde – Domani se vuoi possiamo passare un po’ di tempo lì, fare una maratona Disney, è da tanto che me lo chiedi…

-Mi piace come idea… - le dico mentre mi conduce nella sua stanza.

Se prima pensavo che la casa avesse lo stesso profumo di Santana, bè la sua stanza ne è decisamente piena.

-Dunque questa è la camera di Santana Lopez… -dico mentre San mi fa stendere sul suo letto.

-Già… Vuoi che te la descriva?

-Certo!

-Mmh… Allora… Bè le pareti sono nere tranne quella dove c’è il letto, quella è rigorosamente bianca. Poi… Oh, ci sono tre chitarre e un basso in un angolo, una scrivania rigorosamente incasinata, un armadio abbastanza grande di fronte al letto e poi sulle destra c’è il mio bagno personale. Che te ne pare?

-Non male… Certo non sono convinta per quanto riguarda le pareti scure, ma per il resto è accettabile signorina Lopez – dico imitando uno di quelli esperti in arredamento.

-Oh ne sono felice signorina Pierce, il suo giudizio è estremamente importante! – mi risponde ridacchiando.

La mia risata però viene interrotta da uno sbadiglio.

-Forza è ora di metterti a nanna! – mi dice San mentre si allontana un attimo per poi ritornare poco dopo – Tieni, sono un paio di pantaloncini e una maglia a mezze maniche, vanno bene sì? Se vuoi qualcos’altro posso cercare!

-No San vanno benissimo – le dico sorridendo.

-Oh. Okay. Allora io ehm… Vado a cambiarmi in bagno, quando hai finito avvisami così non rischio di vedere cose che non dovrei vedere… - mi dice imbarazzata.

Ma quanto è carina, tenera e coccolosa? E’ di una dolcezza unica!

Oddio. Sono circondata dal profumo di Santana. La stanza, i vestiti, tutto sa di Santana qui dentro. Potrei morire di overdose del suo profumo, ma morirei felice.

-Britt? Hai finito? – sento dirle dal bagno.

-Sì San.

-Bene, su ora tutti sotto le coperte – dice prendendomi per mano e portandomi vicino al letto.

In modo del tutto naturale, come se lo facessi da una vita, trovo immediatamente spazio fra le sue braccia.

Mentre mi accarezza i capelli con delicatezza, un sorriso mi si dipinge in volto.

-San? – la richiamo poco dopo.

-Mmh?

-Pensi che sia piaciuta a tua madre? E tua nonna? Oh e Miguel?

-Britt sei stata fantastica come sempre. Mia madre ti adora, Miguel penso si sia preso una cotta stratosferica per te e mia nonna come hai ben visto all’inizio ha cercato di capire che tipo sei, ma è rimasta ampiamente soddisfatta. Hai conquistato tutti!

-Bene, lo speravo… - dico sospirando contenta.

Restiamo nuovamente in silenzio per un po’.

-Britt?

-Sì?

-Dicevi sul serio prima?

-Riguardo cosa? – chiedo confusa.

-Sul voler costruire una famiglia con me…

-San, certo che dicevo sul serio. – dico sollevando la testa dalla sua spalla per portarmi all’altezza del suo viso – Non potrei immaginare un’altra persona con cui poterlo fare!

-Dios, sei veramente perfetta… - sospira lei poggiando la fronte sulla mia.

-Tu sei perfetta – dico lasciandole un bacio sulle labbra – Ed è per questo che ti amo…

 

 

 

 

OH CAVOLO.

L’HO DETTO SUL SERIO?!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Traduzione dallo spagnolo:

*E’ molto bella, Mija

**Lo so, mamma

 

 

Angolinoinoino dell’autrice: Finalmente, dopo essermi ripresa dalla 6x03, rieccomi con un nuovo capitolo.

Il tour di Santana e tutti gli altri è finito, la latina si ritrova nuovamente a New York. Brittany ha conosciuto i restanti membri della famiglia Lopez, e ha involontariamente detto qualcosa di importantissimo…

Come reagirà la nostra bella latina? Chi lo sa…

Per ora vi lascio, ringrazio come sempre chi legge, recensisce aggiunge la storia tra le seguite/preferite. Ricordate sempre che siete voi lettori a far andare avanti la storia, non ne avrei motivo altrimenti!

Un abbraccio a tutti voi! Ci ‘vediamo’ al prossimo aggiornamento gente!

-coriandolo

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Capitolo 13
*** Songbird. ***


POV Santana

 

-Allora…

-Allora…

-Come vanno le cose?

-Tutto bene, insomma… Non ci vediamo da due giorni Santana. Non può succedere chissà cosa in due giorni…- risponde la Fabray sbuffando.

-Giusto giusto… - rispondo sorseggiando il mio caffè.

Trascorriamo ancora qualche minuto in silenzio, per quanto si possa stare in silenzio in uno Starbucks alle undici del mattino.

-Vuoi dirmi cosa è successo? – mi chiede non alzando gli occhi dalla rivista che sta sfogliando.

-Niente naso di plastica… E poi da quando ti interessano le riviste su…-mi sporgo un pochino per poter leggere il titolo -  ‘ I migliori spettacoli di Broadway’? Ma sei seria?

-Sto pensando di portare Rach ad uno spettacolo per il nostro prossimo appuntamento. – mi risponde scrollando le spalle ma non alzando lo sguardo dalla rivista.

-Oh, così adesso state insieme eh? – chiedo guardando fuori dalla finestra.

-Sì, ma non siamo qui per parlare di me e lo so. Quindi ora fammi un favore, e spiegami perché mi hai chiesto di venire qui.

-Non posso semplicemente chiederti di prendere un caffè insieme? Deve sempre esserci un motivo? – dico sbuffando.

-Santana… - mi richiama.

-Cosa?

In risposta alza il sopracciglio. Dannata la Fabray e il suo sopracciglio.

-Okay… Dunque… Da dove inizio? – dico nervosamente.

-Partiamo dal principio, che ne dici? – mi risponde tornando a concentrarsi sulla rivista.

Lo so che mi sta ascoltando attentamente, tranquilli.

-Allora… Come ben saprai, la mia famiglia è qui a New York questi giorni, no? – la Fabray annuisce – Bene, quindi questo significa che Brittany ha dovuto incontrarla…

-Bè? Quale sarebbe il problema? L’avrebbe incontrata comunque prima o poi…

-Fammi finire! – esclamo esasperata – Dicevo…Fin qui tutto bene, voglio dire già l’adorano! Mia nonna le ha chiesto perfino se voglia metter su famiglia con me!

-Tipico di nonna Alma…

-Sì, tipico… Comunque, la serata è andata nel migliore dei modi! Ecco fino a quando…

-Fino a quando?

-Fino a quando mentre parlavamo… Brittany… Ehm… Brittany ha detto di amarmi… - dico sospirando.

-Oh. – risponde Quinn alzando lo sguardo dalla rivista per fissarmi – E tu?

-Io ecco… Ehm…

-Santana. Cosa le hai detto?

-Io… non… nientenonlehodettoniente…- dico con una vocina piccolina abbassando lo sguardo.

Passano un paio di minuti di silenzio e mentre sto per sollevare lo sguardo…

-SANTANA.LOPEZ.COSA.ACCIDENTI.TI.DICE.IL.CERVELLO! - urla la Fabray scandendo ogni parola con un colpo della rivista sulla mia testa, attirando l’attenzione degli altri clienti.

-Smettila! – dico cercando di allontanarla – Mi fai male!

-E’ il minimo! Dovrei prenderti a calci nel sedere! – mi risponde allontanandosi.

-Non sapevo cosa fare Quinn, mi ha colto di sorpresa! - cerco invano di giustificarmi.

‘Non ti ha colta di sorpresa, Lopez. Sei solo una codarda.’ Oh no. Ti prego non ti ci mettere anche tu. ‘Sai che ho ragione.’ Anche se fosse, perché non sei intervenuta in quel momento? ‘…’ Allora SIAMO due codarde.

-Ma ti rendi conto dell’assurdità che hai detto? – riprende la Fabray guardandomi sconvolta.

-Oh andiamo! Vuoi dirmi che se l’Umpa Lumpa dovesse dirti ‘Ti amo’ tu risponderesti subito? Senza alcuna esitazione?

-Certo.

-Aspetta cosa?! – chiedo sconvolta – Avete già avuto una discussione simile, per caso?

-No, ma se dovesse capitare non esiterei a risponderle. – mi dice sollevando le spalle con fare ovvio.

-Ma…

-Sono sicura di quello che provo, è questa la differenza tra me e te a quanto pare. Piuttosto… - si interrompe per prendere un sorso del suo tè – Brittany come ha reagito al tuo silenzio?

-Non lo so…Cioè… Sul momento ha reagito come se nulla fosse… Però il giorno dopo sembrava strana…

-In che senso strana?

-Ehm… Triste? – dico titubante – Non lo so Quinn! Voglio dire… Abbiamo trascorso la mattinata in giro con la mia famiglia e lei era felice, l’ho visto! Però poi quando siamo rimaste sole, non era lei… Cioè ovvio che era lei, ma nel senso che non era felice come suo solito…Rispondeva a monosillabi… Sembrava… Spenta. – continuo ripensando al suo comportamento.

-Bè mi sembra normale, lei ti ha detto una cosa importante e tu non le hai risposto. Come avresti reagito se tu fossi stata al suo posto, Santana? – chiede fissandomi attentamente.

- Allo stesso modo. – mi fermo un attimo – Anzi forse peggio.

-Esatto. Brittany ha reagito com’è giusto che sia. Si è sentita ferita, ma ci tiene molto a te, credimi si vede lontano un miglio.

- Io non so che fare… - dico mettendo la testa tra le mani.

- San, guardami. – mi ordina.

Pian piano sollevo la testa per incontrare il suo sguardo.

- Di cosa hai paura?

Ma perché deve conoscermi così bene? Perché?

-Allora?

-Non lo so…

-Santana ti prego! – esclama la Fabray alzando gli occhi al cielo.

-Cosa?  Lo sai che non sono brava con i sentimenti! Non ho mai avuto una storia che durasse più di una notte figuriamoci una ragazza! – esclamo a mia volta.

-Sì ma hai chiesto a Brittany di diventare la tua ragazza però! Questo deve pur significare qualcosa! – mi dice con tono esasperato.

-L’ho fatto perché lei mi piace, e Dios non sai neanche quanto! Ma ho paura! Continuo ad avere la stessa fottuta paura di quando abbiamo parlato la prima volta Quinn!

-Santana per l’amor del cielo, devi smetterla cazzo! Non finirai come tuo padre se è questo quello che ti preoccupa. E anche se solo per un momento, nella peggiore delle ipotesi, dovessi intraprendere QUEL percorso… Ci sarò io a farti ritornare sulla retta via a suon di calci nel sedere. E Puck, Sam, Mercedes, Kurt, Blaine, la tua famiglia. E Brittany. Soprattutto lei. Perché non sembra intenzionata a lasciarti per nulla al mondo. Cristo! Quella ragazza bacerebbe la terra su cui cammini se solo potesse! – mi dice tutto d’un fiato.

Resto in silenzio per un po’, il caffè ormai dimenticato sul tavolo sarà ghiacciato.

Quinn è sempre stata brava con le parole, oltre che con gli schiaffi. Sa sempre cosa dire e come comportarsi in situazioni simili; lei cerca di capire cosa passa nella mia ‘zucca vuota’, cerca sempre di aiutarmi nell’uscire da quella matassa ingarbugliata che i miei pensieri formano nella mia testa.

-San. Vorrei che tu rispondessi a queste domande senza pensarci su, okay?

Mi limito ad annuire non capendo dove voglia arrivare.

-Blu o rosso?

-Rosso.

-Gatto o cane?

-Cane.

‘Cosa accidenti c’entrano queste domande con il nostro discorso?’ E io cosa ne so? Sarà una delle solite cose strane di Quinn… ‘Ho sempre detto che è strana!’ Sì lo so, ma va bene così no? ‘Direi di sì, anche noi non siamo tanto normali. Insomma stai parlando con la tua coscienza in questo momento!’ Appunto.

-Caldo o freddo?

-Caldo.

-Ami Brittany sì o no?

-Sì.

-Bene, abbiamo una risposta ora. – mi dice con un sorrisino compiaciuto.

-In che senso abbiam- OH. – esclamo dopo aver realizzato la cosa.

-Già. Ora devi solo dirglielo!

-La fai facile tu! Devo dirglielo in un modo speciale, non posso andare da lei così e dirle che la amo dopo quello che ho fatto! – dico sbuffando appoggiandomi allo schienale della sedia e fissando il soffitto.

‘E se glielo dicessimo con una canzone?’ Non male come idea… ‘Lo so, ho sempre idee geniali.’ Okay, ma con quale canzone? ‘Ah questo non lo so! Io ti ho dato l’input, adesso tocca a te continuare.’ Oh, grazie! Grazie mille davvero!

-Quindi? – richiama la mia attenzione la Fabray.

-Quindi…Se non sbaglio hai detto che la nana è con Brittany no?

-Sì, RACHEL – dice mettendo enfasi sul nome – è con lei. Dovrebbero esserci anche Puck, Sam, Mercedes, Kurt e Blaine.

-Frena, frena, frena. Che ci fa tutta l’allegra compagnia insieme? – chiedo confusa.

-Mercedes a chiamato questa mattina per dirmi di andare con loro e darle una mano nell’arredare il suo nuovo appartamento, ma dato che io e te eravamo impegnate ho colto l’occasione per chiedere a Rach di portare Brittany con sé…

-Ah già, giusto… - dico annuendo ricordando il messaggio della Jones – Comunque…Avvisa la nana e dille di portare Brittany a Central Park.- continuo dopo aver lasciato delle banconote sul tavolo e iniziando ad avviarmi verso l’uscita.

-Cos’hai in mente?- chiede Quinn seguendomi –Dimmi che non è niente di esagerato!

-Mmm…Non lo so, dipende dai punti di vista… - dico ridendo.

-Sei la solita esibizionista! – mi risponde ridendo a sua volta.

 

 

 

 

 

 

POV Brittany

 

 

La giornata sta trascorrendo nel migliore dei modi. Ero un po’ insicura sul fatto di stare in compagnia degli amici di Santana senza di lei, ma devo ammettere che sono simpaticissimi e gentilissimi. Praticamente mi trattano come se ci conoscessimo da una vita!

E in più camminano adattandosi alla mia andatura, dandomi il tempo di percepire le cose con il mio bastone.

Rachel conosceva già Kurt, erano nel Glee Club assieme al liceo, quindi ha praticamente trascorso tutto il tempo parlando della Nyada e di quanto sperasse di incontrarlo lì, ma come le ha detto Kurt non ha resistito al fascino della moda.

Blaine è rimasto in ascolto durante tutta la loro conversazione intervenendo ogni tanto quando si parlava di qualche spettacolo di Broadway. Si capisce che ci tiene molto a Kurt anche solo dal tono in cui gli parla. Sono molto teneri assieme.

Anche Mercedes e Sam sono carinissimi.

E quindi arriviamo a me e Puck. Gli unici due che non hanno passioni da condividere come Rachel e Kurt, e gli unici due (assieme a Rach, ma lei non conta perché si dimentica perfino il proprio nome quando si parla della Nyada, di Broadway e della Straisand) ad essere soli. Cioè io senza Santana e lui… Bè, lui è Puck. Ed è single, come sempre.

-Dimmi Biondina, come mai Zia Snix non è qui con te oggi? – mi chiede dopo aver fatto un commento sull’ennesima ragazza che incontra per strada.

-Chi scusa? – chiedo confusa. E ora chi sarebbe questa Zia Snix?

-Santana.

-Ah! – esclamo - Aveva qualcosa da fare assieme a Quinn. E comunque mi chiamo Brittany, non Biondina.

-Lo so, ma preferisco chiamarti così!

- Perché chiami Santana in quel modo? – chiedo ignorando quanto ha detto.

-Oh non lo sai? – mi chiede stupito.

-No cosa dovrei sapere?

-Allora lascia che ti spieghi una cosa… Dunque, devi sapere che Santana è una che si arrabbia facilmente. Ecco, il punto è che in alcuni casi tende a lasciarsi andare e in quei casi spunta fuori Snix.

-Mi stai dicendo che Santana è una specie di Hulk al femminile? – chiedo stupita.

-Ahahahah questa è buona! Mi piaci Biondina! – esclama ridendo Puck – Ma no, semplicemente la rabbia si impossessa di lei e allora è un vero e proprio problema, perché inizia ad urlare in spagnolo e tira fuori una forza incredibile. Fidati, ne so qualcosa! – mi dice continuando a ridere leggermente.

-Mmm… Non è mai successa una cosa simile quando siamo insieme… - dico pensierosa.

-Bè perché Santana cambia totalmente quando è con te! Ad esempio… Quando quella sera è successo quello che è successo…– dice accennando a quando quel ragazzo mi ha assalita -  Santana era ad un soffio dal lasciarsi andare completamente alla rabbia, ma è bastato che le ricordassi che tu avevi bisogno di lei in quel momento per farla tornare in sé!

-Davvero?

-Certo! Santana ci tiene davvero tanto a te. Fa tanto la dura, ma in realtà ha un gran cuore! E in questo momento lo occupi tutto tu, parola di boy scout! – esclama facendomi ridere, perché insomma… Ma voi riuscite ad immaginare Noah, grande e grosso con la divisa e il cappellino degli scout senza ridere? No? Esattamente quello penso io.

-Seriamente…- riprende tornando serio – Santana è una testona, ne ha fatte tante di cazzate e ne farà molte altre. Quello che voglio dirti è di non arrenderti con lei, ogni tanto ti verrà sicuramente voglia di mandarla a quel paese e di non avere più niente a che fare con lei, fidati in questi anni tutti noi abbiamo pensato almeno una volta una cosa simile, ma poi capisci che è anche per questo che le vuoi bene e allora l’aiuti a capire che non tutto quello che fa è giusto. Non so se capisci quello che voglio dire… Non sono molto bravo con questi discorsi…

Io annuisco e sto per rispondergli quando…

-Brittany! Puck! – esclama Rachel raggiungendoci e interrompendo il nostro discorso – Quinn mi ha appena chiamato, ha detto che lei e Santana hanno finito e ci aspettano a Central Park.

-Oh okay… - dico con tono leggermente basso.

-Tutto bene? – chiede Puck notando forse il mio cambiamento d’umore.

-Puck ha ragione, stai bene Britt? – chiede anche Rach.

-Sto bene…

-Bè a me non sembra… - continua il ragazzo – Forse è meglio se raggiunga gli altri e vi lasci un po’ da sole…

-Puck? – lo richiamo prima che si allontani – Me lo daresti un abbraccio?

-Oh… Uhm… Certo. – risponde prima di avvolgermi in un abbraccio delicato.

-Grazie. – dico abbracciandolo a mia volta – E tranquillo, non ho intenzione di arrendermi con lei.

-Non c’è di che Biondina, e mi fa piacere vederti così agguerrita. – mi risponde allontanandosi per poi raggiungere gli altri.

-Oooookay. Questa è stata una cosa strana da vedere. – dice Rach – Comunque, ritornando a noi. Che succede Britt?

-Ho combinato un disastro! – esclamo abbassando le spalle sconfitta.

-Cos’è successo?

-Mi sono fatta prendere dalla situazione… Era tutto perfetto… E poi sua nonna ha parlato di mettere su famiglia e io ho immaginato subito me e lei e una dozzina di bimbi che girano per casa perché non vedo l’ora che arrivi quel momento e in più poche ore prima lei era stata così dolce e-

-Calma! Respira! E poi di cosa accidenti sta parlando? Famiglia? Bambini? – mi chiede scioccata.

-Hai ragione. Devo stare calma. – dico respirando profondamente.

-Allora, vuoi spiegarmi cosa succede?

-Sì. Dunque… Ho incontrato la famiglia di Santana.

-Oh.

-Già è stata la mia stessa reazione quando ha detto che volevano incontrarmi.

-E’ andata bene no? – chiede ansiosa.

-Benissimo a dir la verità. Sono stati tutti molto gentili, volevano solo capire meglio quali sono le mie intenzioni con San…

-Okay… E cosa c’entra il mettere su famiglia?

-Ecco. La nonna di Santana mi ha chiesto se sarei disposta a formare una famiglia con San e io non c’ho pensato due volte nel risponderle di sì, perché è una delle cose più belle che potrebbero succedermi! – dico con tono sognante.

-Ma non è presto per pensare a cose simili? Insomma… State insieme da tre mesi più o meno! E poi Santana come ha reagito? – chiede curiosa.

-Bene. Anzi, sembrava quasi stupita della mia risposta! Ma poi…

-Poi?

-Ho fatto uno dei miei soliti casini, Rach!

-Brittany ho capito! Ma spiegami cosa! – mi dice esasperata.

-Io… Beh ecco io… - dico titubante per poi fare un profondo respiro – Le ho detto che la amo.

-TU COSA?! – urla in risposta.

-Tutto bene ragazze? – chiede Kurt attirato dall’urlo di Rachel.

-Sì Kurt, tranquillo è tutto okay! – risponde la mia amica per poi tornare a concentrarsi su di me – Ma sei impazzita?! Che ti dice il cervello? E’ completamente l’opposto di quello che ti ho chiesto! Io ti dico ‘Britt, non farti prendere troppo dalla situazione, non sappiamo quanto possiamo fidarci della Lopez.’ E tu che fai? Le dici ti amo?!

-Bè scusa tanto ma – inizio per poi essere interrotta.

-Brittany! Le hai detto ‘ti amo’! Hai detto ti amo a quella stessa Santana Lopez che fino a poco prima di conoscerti si è ripassata tutte le ragazze della nostra scuola e chissà cosa ha fatto qui a New York! – mi dice agitandosi.

-Smettila. Santana non è più quella di una volta! – le dico iniziando ad innervosirmi.

-E chi te lo può assicurare?

-Lo so e basta Rachel. Non insistere. Perché non riesci a fidarti di lei? Anche Quinn non ha il passato di una santa, ma io non ti ho mai detto niente. Dovresti supportarmi non stare qui ad attaccarmi!

-Io… - inizia stupita dalla mia reazione – Mi dispiace… E’ solo che mi preoccupo per te…

-Lo so, ma sono in grado di prendermi cura di me stessa Rach… - dico sospirando.

-Santana come ha reagito?

-E’ questo che mi preoccupa… Non ha detto nulla.

-Come scusa?

-Niente. Non ha detto niente né sul momento né il giorno dopo… Per questo penso di aver fatto una stupidaggine… - più ripenso al suo comportamento e più non capisco.

Insomma, se sto correndo troppo può benissimo dirmelo, certo non cambierà quello che provo ma almeno non le metterò fretta!

-Mi dispiace Britt…- mi risponde Rachel poggiandomi una mano sulla spalla.

La nostra conversazione termina così, non abbiamo bisogno di andare oltre.

Raggiungiamo gli altri e iniziamo a parlare del più e del meno mentre pian piano ci avviciniamo a Central Park.

Sono nel bel mezzo di una discussione con Kurt sull’importanza di avere almeno una maglia con un unicorno nel proprio guardaroba quando…

-Oh mio dio ma che cavolo sta facendo? – dice Sam a nessuno in particolare.

-Oh no… Ditemi che non è quello che penso… - interviene Mercedes.

-Ciao ragazzi! – okay questa è la voce di Quinn.

-Che sta succedendo Quinn? – chiedono all’unisono Rachel e Kurt.

-Tranquilli, ho bisogno di Brittany! – risponde prendendomi la mano – Seguimi.

-Ma che sta succedendo? – chiedo confusa.

-Stai tranquilla, tutto quello che devi fare è stare… qui. Perfetto! – dice portando le mani sulle mie spalle per bloccarmi –Ora devi solo aspettare qualche minuto.

-Aspetta cosa dev- oh fantastico è andata via.

-Secondo voi cosa farà? – sento Blaine chiedere, e quindi presumo che ci abbiano seguite fin lì.

-Non ne ho la minima idea… - questo qui è Sam.

-Non pensavo sapesse suonare anche il piano.

-Fidati Berry, è piena di sorprese. – risponde Puck.

Un momento. Quinn sa suonare il piano, è la tastierista del gruppo cavolo. Quindi se non stanno parlando di Quinn…

-Aspettate state parlando di Sant-

Non riesco anche questa volta a finire la mia frase perché una melodia inizia a pian piano a farsi strada tra i vari mormori della gente nel parco.

 

For you, there'll be no more crying, 
For you, the sun will be shining, 
And I feel that when I'm with you, 
It's alright, I know it's right 

Questa voce potrei riconoscerla tra milioni di voci.

E’ unica nel suo genere e l’unica che può provocarmi brividi piacevoli.

To you, I'll give the world

to you, I'll never be cold

'Cause I feel that when I'm with you,

It's alright, I know it's right.

Santana è unica nel suo genere.

Non è solo la sua voce ad esserlo.

Perché quando meno te lo aspetti, ecco che lei ti stupisce.

 

And the songbirds are singing,

Like they know the score,

And I love you, I love you, I love you,

Like never before.

 

Santo Marshmallow.

Sta dicendo che mi ama.

Santana mi ama.

 

And I wish you all the love in the world,

But most of all, I wish it from myself.

 

Come può non sapere che mi sta regalando tutto questo dalla prima volta in cui ci siamo incontrate?

 

And the songbirds keep singing,

Like they know the score,

And I love you, I love you, I love you,

Like never before, like never before.

 

A fatica cerco di trattenere le lacrime di felicità che minacciano di uscire dai miei occhi da un momento all’altro.

Quando l’ultima nota sfuma nell’aria, un applauso si leva attorno a me, segno che una piccola folla si è formata durante l’esibizione.

-Brittany… - inizia Santana, la sua voce è più vicina – Io non sono mai stata brava con i sentimenti. Penso te ne sia accorta dal modo in cui ho reagito quando mi hai detto quelle due paroline… - dice ridendo nervosamente per poi prendere le mie mani tra le sue – Quello che voglio farti capire è che quel tuo ‘Ti amo’ mi ha sconvolta nel miglior modo possibile, perché non avrei mai pensato di riuscire a trovare una persona come te che potesse amarmi. So di averti ferita con il mio comportamento indifferente, e non immagini neanche quanto mi senta in colpa per averti fatto credere anche solo per un singolo istante di non amarti. Perché io ti amo Britt, ne sono sicura. Ho avuto solo bisogno di qualcuno che mi desse la spinta nella giusta direzione.

-Sempre a tua disposizione Lopez! – urla Quinn.

-Taci ora Barbie!

-San? – la richiamo, rinunciando totalmente a trattenere le lacrime – Dillo. Dillo ancora.

-Ti amo Brittany.

-Ancora.

-Ti amo.

-Ancora una volta. – dico sorridendo tra le lacrime.

-Ti amo Britt. – mi risponde poggiandomi le mani sulle guance per poi cercare inutilmente di asciugare le mie lacrime, che vengono subito rimpiazzate da delle nuove.

Non esito neanche per un secondo nell’avvolgere le braccia attorno al suo collo e baciarla come se non ci fosse un domani.

 

 

Se anche per un singolo istante ho temuto di non poter conoscere appieno cosa sia la felicità, bè adesso lo so per certo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolinoinoino dell’autrice: Ciao a tutti! Rieccomi con un nuovo capitolo.

Era anche l’ora che usassi Songbird, no? Dunque, che ne pensate? Santana smetterà di combinare casini e Brittany davvero non si arrenderà con lei? Chi lo sa, mistero…

Per il momento vi lascio, e ringrazio come sempre tutti quanti voi! Lettori e recensori!

Ci ‘vediamo’ al prossimo capitolo! J

 -coriandolo

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Capitolo 14
*** La Campbell ride, Elaine mi odia, io e te ci amiamo. ***


POV Brittany



-Forza ragazzi dall'inizio!

Non ce la faccio più, le lezioni della Campbell stanno diventando sempre più dure e più il tempo passa, più sono convinta che non mi sopporti.

-Pierce su la schiena! E più tesa quella gamba! - ecco appunto.

-Tutto okay? - mi chiede Mike, il ragazzo di Tina e l'unica persona che non pensa che sia qui solo perché ho intenerito la commissione.

Andiamo… Come fa la gente a credere ad una cosa del genere? Non sono mica un cucciolo di pinguino! Loro sì che inteneriscono la gente…

-Sì, sono solo un po' stanca… - rispondo respirando profondamente.

-Può bastare per oggi, potete andare. - esclama poco dopo la professoressa – Pierce tu resti qui, devo parlarti.

Oh accidenti… Cosa avrò fatto ora?

-Stai tranquilla, vedrai che non sarà nulla di grave. - mi dice Mike prima di andare via.

Per un po' nella sala c'è solo silenzio, interrotto dal mormorio proveniente dai corridoi esterni e dal rumore dei passi della professoressa.

Resto lì ansiosa di sapere di cosa vuole parlarmi, fino a quando non riesco più ad aspettare.

-Mi scusi, ho fatto qualcosa di male, professoressa?

-No Brittany, non hai fatto nulla di male. - mi risponde lasciandomi leggermente sorpresa.

E' la prima volta che mi chiama per nome.

Tutti i professori ci hanno sempre chiamato per nome, tranne lei.

Lei è sempre stata fredda nel rapportarsi con noi alunni.

-Penserai sicuramente che ce l'abbia con te, no? - mi chiede per poi continuare senza darmi il tempo di rispondere – E d'altronde anche io penserei la stessa cosa se fossi al posto tuo. Per voi sono la 'professoressa stronza'.

-No. Non-

-Tranquilla Brittany, lo so. - mi interrompe subito – Non è un mistero il fatto che sia la più odiata della Julliard… Ma va bene così. So quel che faccio.

-Mi scusi… Ma non capisco come tutto questo abbia a che fare con me… - chiedo confusa.

-Ed è proprio perché so quel che faccio – continua come se non avessi mai aperto bocca – Che cerco di spingerti al massimo, Brittany. Tu hai un gran potenziale. Tutti ne sono consapevoli qui dentro, perfino i tuoi stessi compagni di corso. Ma non penso che si siano veramente resi conto di cosa saresti in grado di fare. Io sì. Ed è per questo che vorrei farti una proposta. - dice mentre la sento muoversi per la stanza – Vorrei che dalla settimana prossima, fino alla fine dell'anno, per tre volte a settimana ci incontrassimo dopo le lezioni per lavorare meglio su di te. Cosa ne pensi? Ovviamente sono a tua disposizione, puoi scegliere tranquillamente i giorni che preferisci.

Non ci credo.

La Campbell mi ha veramente proposto una cosa simile?

Mi ha trattata da schifo, perché insomma… non è che mi abbia trattata da regina, eh… Quindi mi ha trattata da schifo perché vede qualcosa in me che nessuno ha mai visto.

Tranne Santana.

Santana fin dal nostro primo incontro ha sempre creduto nelle mie capacità, nonostante non mi abbia mai visto danzare.

Ma come ormai sapete, Santana è tutta un'altra storia.

-Allora? Se hai bisogno di tempo per pensarci va bene. - mi chiede nuovamente.

-Ne sarei felicissima. Sarebbe una grande opportunità per me!

-Perfetto! Lunedì mi comunicherai i giorni in cui dovremmo incontrarci, puoi andare ora.

-La ringrazio professoressa Campbell, farò il possibile per non deluderla. - le rispondo facendo una specie di leggero inchino in segno di rispetto, una volta ho sentito dire in un documentario che si fa così… Ma ora che ci penso era un documentario sulla Cina, o sul Giappone, non ricordo...

-Non mi deluderai Brittany, puoi stare tranquilla! - mi risponde con una piccola risatina mentre mi avvio verso l'uscita con il fido bastone nella mano.

Non posso crederci. La Campbell può anche ridere? E IO sono riuscita a farla ridere?

Però… Sono proprio forte!




Ora non resta che avvisare San… Ma conoscendola sarà sicuramente fuori ad aspettarmi. E' inutile, ho perso il conto delle volte in cui le ho detto che non c'è ne bisogno, che posso benissimo andare a casa in taxi. So che state pensando… La metro non sarebbe più semplice, Brittany? NO. E' ancora un posto oscuro per me. Nonostante l'abbia utilizzata più volte con San e Rachel ultimamente, non mi convince ancora… E poi scusatemi ma… Come potrei anche solo pensare di prendere la metro quando c'è la mia ragazza ad aspettarmi con la sua moto? E la mia ragazza non è una qualsiasi, è Santana Lopez. Lo so che lo sapete già, è solo che mi piace un sacco dirlo, va be' in questo caso pensarlo!

Okay, devo muovermi perché la mia ragazza (lo so, lo so! Sarà la milionesima volta che lo dico, ma capitemi dai!) mi sta aspettando e devo ancora recuperare il resto della mia roba dallo spogliatoio così po-

-Quindi sul serio ieri sera hai incontrato quelli del gruppo di cui fa parte la ragazza della Pierce? - okay questa è la voce di quella iena di Katie.

-Sì, sono riuscita perfino a parlarci! - questa è Elaine.

-Be' dalle foto sui giornali sembra che tu abbia fatto ben altro che parlare con la Lopez! - interviene ridacchiando Lisa.

'Ma di che accidenti stanno parlando?' penso mentre entro lentamente negli spogliatoi.

-Oh be'… Non per vantarmi ma penso proprio che non si dimenticherà facilmente il mio nome!

-Sentite qui: 'Santana Lopez e la sua nuova fiamma. La rossa sarà focosa come la ribelle star? E che fine avrà fatto la biondina di pochi giorni fa? Già rimpiazzata?' Alla Pierce le si spezzerà il cuore quando lo verrà a sapere! - riprende Lisa.

-Be' era anche ora che si rendesse conto dell'assurdità della sua relazione con la Lopez! Si sarà stancata del suo giocattolino difettoso.- risponde ridendo Elaine.

Giocattolino difettoso?

A questo punto non posso più trattenermi.

-Di cosa state parlando?! - esclamo rendendo nota la mia presenza.

-Oh-oh. - esclamano ridendo assieme Lisa e Katie.

-Di cosa state parlando?! - ripeto con più forza.

-Oh Pierce! Sei arrivata giusto in tempo! Stavo raccontando del mio incontro con Santana. Un incontro molto… ravvicinato per così dire…- mi risponde Elaine con soddisfazione.

-Stai mentendo! - le dico prima dirigermi verso il mio armadietto per prendere il mio borsone.

-Oh no, cara. E' la pura e semplice verità! Perché non lo chiedi alla tua ragazza?

-Santana non mi farebbe mai una cosa del genere!

-Oh be'… Se lo dici tu… - mi risponde ridendo.

E l'aria all'interno dello spogliatoio improvvisamente si è fatta insopportabile. Sembra che qualcuno mi stia soffocando, perché fare un semplice respiro mi provoca una fitta tremenda al petto.

'Devo uscire da qui…' penso raggiungendo velocemente l'uscita, lasciandomi alle spalle delle risate di scherno.

Santana non può averlo fatto sul serio. Non può.

Cerco di muovermi velocemente, per quanto mi sia possibile, nei corridoi, urtando qualcuno per sbaglio e mormorando diversi 'scusa' che sicuramente nessuno avrà sentito.

Continuo per un po' la mia avanzata, fino a quando non vado a sbattere contro qualcuno.

-Ehi Brittany! Cercavo proprio te! Ho appena parlato con la Campbell e mi ha- per fortuna è Mike.

-Mike, scusami ma devo andare! - gli rispondo cercando di allontanarmi.

-Va tutto bene? - mi chiede preoccupato.

-Potresti accompagnarmi a casa? - fantastico, Brittany! Ottima idea.

-Ehm sì, certo.- mi risponde leggermente incerto mentre lo sento affiancarmi.

Ovvio, sa che c'è sempre Santana pronta per riaccompagnarmi.

Santana, che sicuramente mi starà aspettando.

Santana, che al momento voglio evitare.

-Ehi Britt! - esclama mentre la sento avvicinarsi.

Ecco. Evitata al 100%.

-Oh c'è anche Chang! Capiti al momento giusto. I ragazzi hanno organizzato un piccolo party per domani sera e mi sembrava carino invitare anche te, visto che sei un amico di Brittany! Oh e porta anche la tua ragazza… Tina, giusto?

-Grazie per l'invito Santana, Tina ne sarà molto felice!

-Bene. Britt vogliamo andare? Ho pensato che potremmo cenare da Carlo… - mi dice cercando di prendermi la mano.

-Ehm… N-non penso… Mike mi sta accompagnando a casa…- cerco di dirle con calma facendo un passo indietro.

-Che? Ti accompagno io!

-No. Mi accompagna Mike. - le dico con fermezza – Andiamo? - continuo rivolgendomi al ragazzo.

-Certo…

-Ma… Brittany… - la sento sussurrare.

E devo combattere contro me stessa per non tornare indietro da lei e abbracciarla.






POV Santana



Che diavolo è successo? Che mi sono persa?


'Cosa hai fatto ora?' E cosa posso saperne io? Sei tu la mia coscienza, tu devi dirmi se abbiamo fatto qualcosa di sbagliato! 'L'ultima volta che abbiamo visto Brittany era ieri sera qualche ora prima della serata di promozione dell'album...E dal modo in cui sei corsa a farti una doccia fredda subito dopo, è stato un incontro soddisfacente.'

Oh eccome se lo è stato… La sessione di Sweet Lady Kisses più intensa di sempre! Ma non è questo il punto! Non distrarmi. 'Niente da fare Lopez, non capisco dove hai sbagliato.' Gran bell'aiuto eh, grazie mille!


Che dovrei fare ora?

Forse avrà avuto solo una brutta giornata…

Forse dovrei tornare a casa e lasciarla stare sola per un po'…


Sono a pochi minuti da casa, ferma ad un semaforo, quando il cellulare prende a squillare.

Velocemente lo tiro fuori dalla tasca posteriore dei jeans, potrebbe essere Brittany.

Immaginate ora la mia faccia, quando è il nome di un'altra persona quello che compare sullo schermo.

-Trouty, che accidenti vuoi? La Jones ti ha lasciato solo e non sai come tornare a casa? - chiedo sbuffando.

-Santana, hai letto qualche rivista oggi?

-Lo sai che non leggo mai quella robaccia. - rispondo mentre dietro di me un automobilista impaziente inizia a suonare insistentemente il clacson.

-Be', forse oggi dovresti…

-Sam arriva al punto! - rispondo mentre contemporaneamente accosto e mostro il dito medio a quell'imbecille a bordo di un catorcio.

-Ecco… Ci sono delle foto…

-E sai che novità! Ormai dovresti esserci abituato!

-Sì, ma… Santana? Sono delle foto abbastanza particolari… E… - mi dice facendo una pausa, come se abbia paura di continuare -E sono delle foto su cui a messo le mani Perez Hilton…

Ecco. Questo è un qualcosa per cui perdere la calma.

-COSA?!

-Santana, penso che dovresti vederle tu stessa, perché riguardano solo te.

-Sì, sì, d'accordo. Grazie per avermi avvisata, Sam. Ci sentiamo.

-Figurati, piuttosto fammi sapere se hai bisogno di qualsiasi cosa. Ci sentiamo!


Dios.

Se c'è qualcosa che più rimpiango della mia vita prima della fama, è sicuramente la privacy.

Prima potevo tranquillamente pagare un ciccione affinché facesse l'onda con la pancia, nudo in piena Times Square e nessuno avrebbe detto nulla (se ve lo state chiedendo, no. Non ho pagato un ciccione affinché lo faccia. Per il momento.) Ora, invece, non posso più neanche respirare che subito sono circondata da fotografi e nel giro di mezzo secondo mi ritrovo in prima pagina sulle riviste con titoli tipo 'Santana Lopez respira per la 168494357123 volta oggi, non sarà un tantino strano?'

E' una cosa assurda, nessuno di noi ha più un momento di pace e tranquillità.

Vi faccio un esempio…

Una volta Puck (premetto che è stata anche colpa sua, perché è un imbecille) durante una delle nostre serate alcoliche mentre eravamo a Los Angeles da Mercedes, era talmente alticcio da aver riesumato il suo costume da 'Lola la prostituta' , costume che comprò appositamente per… a dir la verità non ricordo il perché lo abbia comprato, ricordo solo che qualche anno prima a Lima, dopo un'altra delle nostre tipiche serate, quando ci svegliammo lui era lì sul divano del salotto di Sam con indosso il vestito e tanto di rossetto rosso da battona che russava come un ghiro. Comunque, dicevo? Ah sì… Dunque… Puck/Lola ha pensato bene di uscire fuori in veranda cantando a squarciagola una delle canzoni dei Journey, dimenticandosi dei fotografi accampati giorno e notte lì fuori che non persero neanche un secondo prima di scattare migliaia di foto, che inevitabilmente finirono sulle prime pagine delle riviste… Fu uno spettacolo pietoso e divertente al tempo stesso, perché quell'idiota si mise anche in posa! Comunque, Puck vide messa in discussione la propria mascolinità e dovemmo consolarlo per settimane.

Questo non sarebbe mai successo se fossimo rimasti degli anonimi ragazzi. Non che rimpianga l'anonimato eh! Semplicemente ogni tanto ci farebbe bene una pausa.

Ora, la cosa importante è vedere quanto possano essere compromettenti queste foto. Per quanto ne so, qualcuno che mi conosceva a Lima potrebbe aver venduto qualche mia vecchia foto (è già successo una volta) , dei tempi d'oro… I party a cui partecipo ora sono niente in confronto a quelle mega feste organizzate fuori città, senza nessun controllo, con alcool a volontà e tanta altra roba (Sì. Se ve lo state chiedendo 'tanta altra roba' sta per: droga e sesso occasionale. Tranquilli, con Quinn, Puck e Sam accanto, non ho pensato neanche un attimo di provare qualcosa. Per quanto riguarda il sesso occasionale… Bè… Diciamo che ne ho avuto anche fin troppo.)


Tornando al presente.


Devo trovare assolutamente qualche rivenditore di giornali. Dios, siamo a New York ed è comunque difficile trovarne uno, ma come è possibile?!

Oh eccolo finalmente!

-Buongiorno! - saluta allegro l'omino con gli occhiali da Harry Potter.

Dove cavolo è quella rivista, maledizione…

Ah-Ah! Trovata!

-Signorina… Se legge compra…

-Se se – lo liquido con un gesto della mano.

'Santana Lopez e la sua nuova fiamma. La rossa sarà focosa come la ribelle star? E che fine avrà fatto la biondina di qualche giorno fa? Già rimpiazzata?' ma che accidenti…?! E cosa sono queste foto?! Da quella angolazione sembra quasi che quella lì mi stia baciando! E non è assolutamente successa una cosa simile!

Ed ecco che ora tutto mi è chiaro.

Qualcuno deve aver parlato con Brittany.

Questo spiegherebbe tante cose.

Devo raggiungerla.

Con uno scatto rabbioso ripongo la rivista al suo posto, mandando al diavolo l'omino dei giornali che mi ricorda per l' ennesima volta che 'chi legge, compra' , per poi salire nuovamente sulla moto e dirigermi verso casa di Brittany.





-Britt!- esclamo battendo la mano sulla porta.

Sono dieci minuti che aspetto che mi apra la porta, ma niente.

-Brittany lo so che mi senti! Aprimi!

-Va' via Santana.- è la risposta flebile che ricevo.

E' pur sempre una risposta, no?

-Andiamo Britt, fammi entrare!

-Ti prego, vattene. Non credo di riuscire a parlarti in questo momento…

Non è la risposta che aspettavo e non aiuta di certo in questo momento.

-Brittany. Apri questa porta o giuro su Dio che la prenderò a spallate fino a sfondarla. - dico sospirando pesantemente - Ti prego… - continuo poi a bassa voce.

Qualche minuto e poi…

Click.





POV Brittany




Click.

Non avrei dovuto. Non avrei dovuto aprirle la porta. Non avrei dovuto, dannazione!

-Brittany… - mormora mentre la sento avvicinarsi a me.

-No. - le rispondo alzando una mano per fermarla.

-Hai pianto. - però! Che acume! Non l'avrei mai detto.

-Britt, ascoltami tutto quello che ti hanno det-

-No. No, Santana. Non voglio ascoltarti. - le dico dandole le spalle per poi dirigermi verso il piccolo salotto.

-Come non vuoi ascoltarmi?

-Sapevo di non dover farti entrare…

-Brittany… Io non capisco…

-NO SONO IO CHE NON CAPISCO! - urlo esasperata – Andava tutto bene tra noi, no? E allora perché, Santana…? - mormoro alla fine.

-Perché cosa?! Britt! Se non mi spieghi cosa è successo, cosa ti hanno detto, come possiamo risolvere qualsiasi cosa stia accadendo in questo momento?

-Perché non chiedi ad Elaine cosa sta succedendo, eh? A quanto pare siete molto amiche, no?

-Chi? Elaine? - mi chiede confusa.

-Oh non fare l'ingenua Santana! Non puoi permettertelo! Non dopo averla baciata! - le rispondo alzando leggermente il tono di voce e passandomi con fare nervoso una mano tra i capelli.

La risposta che ricevo, non è decisamente quella che mi aspettavo.

Sta ridendo.

Con che coraggio può ridere in questo momento?!

-La cosa ti diverte per caso?!

-Tu… Tu… Sei completamente fuori strada. - mi risponde dopo essersi ripresa.

-Ah sì? Illuminami allora.

-Punto uno: io non ho baciato nessuno. Se mai è stata lei ad avvicinarsi con quell'intento, ma Dave è intervenuto prima che potesse farlo. Punto due: pensi davvero che potrei farti una cosa simile?

-Non lo so, dimmelo tu. Ti sei stancata del tuo 'giocattolino difettoso'?- le dico citando le parole di Elaine.

-Ma di che diavolo stai parlando?! Giocattolino difettoso? Ma sei seria?! Pensi davvero di essere questo per me? EH?! - mi risponde alzando a sua volta il tono di voce.

-E' quello che la gente pensa… - rispondo a voce e testa bassa.

-No, Brittany. E' quello che pensi tu o quello che Elaine pensa? Perché non credo che alla popolazione mondiale gliene freghi qualcosa di tutto questo.

-Be' Elaine ha detto che vi siete date da fare ieri sera e i giornali confermano...

-Aspetta. Stai scherzando vero?! Tu credi a quello che ti dice quella lì e a quello che dicono i giornali, ma non a quello che dico io? NON TI FIDI DI ME?!

Non le rispondo perché un nuovo pianto inizia a travolgermi. E non riesco neanche a capire perché sto piangendo in questo momento.

-Tu… Non ti fidi di me… - risponde incredula al mio silenzio, fraintendendo.

-Io mi fido di te, Santana. - riesco a dirle tra le lacrime.

-Non si direbbe proprio! - mi dice mentre la sento spostarsi per la stanza – Io ti sto dando tutto, Brittany! Non è abbastanza? TI STO DANDO TUTTA ME STESSA! - urla alla fine.

Rimaniamo così, in silenzio. Gli unici suoni percepibili sono il respiro leggermente alterato di Santana e i miei singhiozzi dovuti al pianto.

-E' più che abbastanza… Tutto quello che mi stai dando... TU, sei molto di più. Sei tutto, Santana. - le dico dopo essermi calmata.

-E tu sei tutto per me, Brittany… - mi dice in un sospiro – Mi dispiace…

Cosa? Ora si sta scusando?

-Di cosa San?

-Per aver alzato la voce… Scusami… - mi risponde a bassa voce.

-Non è successo nulla… Sono io a dovermi scusare… Mi fido totalmente di te, Santana. Ti affiderei la mia stessa vita, voglio che tu lo sappia. - le dico sincera, cercando di trasmetterle tutto quello che provo per lei.

-Allora perché questa discussione? Io penso che ci sia qualcosa di più…

-Ho paura. - le rispondo senza che riesca ad accorgermene.

-E di cosa? - mi chiede mentre prende posto accanto a me sul piccolo divano.

-Del domani, del futuro… - le dico sussurrando – Ogni giorno da quando avevo cinque anni è sempre stato lo stesso, mi svegliavo e speravo sempre che qualcuno mi avesse fatto uno scherzo costringendomi a tenere una maschera sugli occhi... Ma non è così. Non posso magicamente rivedere tutto, no. Ogni mattina è stata un incubo fino a quando al primo anno di liceo, il primo giorno, ho sentito la tua voce.

-Spero di aver detto qualcosa di intelligente.- mi interrompe un attimo.

-'Può benissimo andare a farsi fottere, professore' ti sembra abbastanza intelligente? - le chiedo divertita.

-Decisamente no… - mi risponde ridendo – Speravo più in qualche frase di Shakespeare…

-Potrai rifarti in futuro, tranquilla. So che in realtà sei un'amante dei classici.

-Ah sì? E come fai a saperlo?

-Ho i miei mezzi… - rispondo evasiva (non posso mica dirle che sono stata una specie di stalker per sei anni, eh!) per poi continuare – Ma ritornando a quello che stavo cercando di dirti, quando ho sentito la tua voce per la prima volta, ecco, da quel giorno la mattina non è più stata orribile. Non vedevo l'ora di svegliarmi e poter ascoltare la tua voce anche solo per un secondo. Poi sei andata via… E tutto è diventato nuovamente nero. Ma non per molto, perché contro ogni previsione ti ho ritrovata qui e stiamo assieme adesso. E' come se stessi vivendo uno dei tanti sogni che ho fatto durante questi anni, capisci? Non posso fare a meno di pensare che è tutto troppo bello per essere vero, che non durerà per sempre. Sono sempre stata una persona ottimista, sempre. Ma quando si tratta di te, non posso fare a meno di pensare che qualcuno ti porterà via da me un giorno… Che tu ti renderai conto che non è questa la vita che vuoi, ti renderai conto che potresti avere chiunque tu voglia, perché tu sei Santana Lopez. E io sono solo una ragazza cieca innamorata di te da sei anni… E-e per quanto potrà far male, quando quel giorno arriverà ti lascerò andare. Perché per me l'unica cosa che conta è che tu sia felice. - concludo tirando su con il naso, mentre altre piccole lacrime mi scivolano sulle guance.

Santana ride nuovamente mentre la sento abbracciarmi e farmi distendere su di lei.

-E poi dicono che la testa dura ce l'ho io… - dice per poi lasciarmi un bacio sui capelli – Quante volte ancora dovremmo avere una discussione del genere? Posso ripetertelo all'infinito se vuoi. Io non vado da nessuna parte. Mi dispiace signorina Pierce, ma resterà bloccata con me per un bel po'.

- E se -

-'E se' niente. Io amo te e tu ami me. Questo è quello che conta. Qualsiasi difficoltà l'affronteremo insieme, okay? Solo… Non chiuderti in te stessa, Britt. Non mi piace vederti star male, non sapere il perché e non poterti aiutare. - conclude stringendomi nell'abbraccio.

-Io non merito tutto questo… - dico sospirando e rilassandomi tra le sue braccia.

-Tu meriti questo e molto di più Brittany, non permettere a nessuno di dirti il contrario.

Mi rigiro nell'abbraccio per poter unire le mie labbra alle sue.

Continuiamo a baciarci per molto, attorno a noi il silenzio interrotto dai nostri respiri affannati.

Le mani di Santana si intrufolano all'improvviso sotto la mia maglia, entrando a contatto diretto con la mia pelle. Sussulto al contrasto tra il mio calore e le sue mani leggermente fredde, mentre le sue labbra si spostano verso la mia mandibola per poi scendere ancora verso il mio collo.

Penso che abbia una leggera ossessione per il mio collo, comunque… Ogni volta non sembra soddisfatta se non vi lascia almeno un bacio.

Ma stavolta non si limita solo a lasciarci dei baci, oh no… Questa volta morde leggermente, succhia sulla mia pelle lasciando sicuramente dei segni ben visibili, facendomi emettere piccoli gemiti e facendo partire delle scariche elettriche che terminano tra le mie gambe ogni volta che il contatto diventa più intenso.

Dopo averla persa per un po', riprendo coscienza della situazione quando le mani di Santana si spingono più su trascinando con loro anche la maglia.

-San… - cerco di richiamarla mentre continua a marchiarmi.

-Santana… - provo nuovamente afferrandole le mani e questa volta attirando la sua attenzione.

Con un sospiro la sento poggiare la sua fronte contro la mia, mentre le mani, tornate ad una altezza accettabile, iniziano a tracciare pigri cerchi sulla mia pelle con la punta delle dita.

-Scusami...E' solo che è difficile trattenersi quando tu sei così… Così… Dannatamente bella….- ed ecco qua un altro battito mancato per il mio povero cuore.

Ma ha ragione. Ultimamente queste sessioni di Sweet Lady Kisses (non so perché, ma mi piace chiamarle così) si sono fatte più… come dire... intraprendenti? Vabbè insomma, avete capito no? Ecco, e mi sento tremendamente in colpa per l'infinità di docce fredde che Santana è costretta a farsi a causa mia. Voglio solo che sia tutto speciale quando accadrà. Voglio che lo sia per entrambe.

-Presto… - sussurro mentre strofino lentamente il naso sulla sua guancia.

-Quando il momento sarà giusto… - mi risponde lei ripetendo una frase detta qualche tempo fa – Ora, per quanto mi faccia piacere stare qui su questo piccolo divano con te, penso che sia il caso di trasferirci nella tua stanza… Anche perché Lord Tubbington sta iniziando a fulminarci con lo sguardo, penso che ami troppo questo divano…

-Resti a dormire qui? - le chiedo sbadigliando.

-Ovvio.

Dopo qualche altro piccolo bacio e dopo aver finalmente salutato Tubbs, ci dirigiamo nella mia stanza. E' una fortuna che Santana si fermi spesso qui a dormire, in questo modo ogni volta lascia qui qualcosa da poter indossare il giorno dopo.

Una volta nel letto, le do le spalle per far si che mi abbracci da dietro.

-Britt?

-Sì?

-Voglio che quando ti sia possibile, tu venga con me durante le serate di promozione o in qualsiasi altra occasione. Voglio che la gente capisca che sei la mia ragazza. - conclude con un piccolo bacio sulla mia spalla.

Ormai già in viaggio verso il mondo dei sogni, riesco solo a risponderle con un sorriso addormentato che non può vedere e un 'Ti amo' sussurrato.














Angolinoinoino dell'autrice: Tadà! Rieccomi con un nuovo capitolo! Mi scuso per il tremendo ritardo, ma per la prima volta anche io sono stata colpita dal morbo del 'blocco dello scrittore'. Ora… Ritornando al capitolo, che ne pensate? Saranno finiti i problemi per le nostre ragazze? Elaine la smetterà di infierire su Brittany? E Santana riuscirà a tenere le mani a posto ancora per un altro pochino? Chi lo sa…

Adesso vi lascio. Ringrazio come sempre tutti coloro che leggono silenziosamente, recensiscono, aggiungono la storia alle preferite/seguite. Ricordate, senza tutti voi questa storia non esisterebbe. Un abbraccio forte forte .

P.S. : giusto due paroline sulla fine di Glee.

Non ho mai pianto così tanto come durante quell'ultima scena. Vederli tutti lì (quasi tutti, ma sappiamo che Cory è sempre stato con loro ) felici, come è sempre stato, mi ha commosso come non mai. Sarò sincera, ho pianto dal primo secondo fino all'ultimo. E ho pianto ancora di più quando per quei miseri tre secondi (non perdonerò mai Ryan Murphy per non aver dato spazio alle nostre Brittana e anche alla nostra Quinn nell'ultima puntata) hanno ripreso le nostre ragazze, Naya ed Heather, le nostre Heya. Quelle due hanno cambiato la mia vita, e non le ringrazierò mai abbastanza per questo.

Detto ciò, Glee era, è, e sarà sempre una parte importante di me.

Una parte che difficilmente lascerò andare.

-coriandolo

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Capitolo 15
*** Mini Vacanza! ***


Brittany POV




-Santana…

-Ancora cinque minuti…- com'è possibile che una persona possa dormire così tanto? Ieri è venuta da me alle nove, abbiamo cenato assieme e poi per le dieci eravamo già in camera mia nel mio letto per rilassarci un po' e descriverci le rispettive giornate e lei dopo nemmeno dieci minuti è crollata (restando di conseguenza a dormire da me, non che mi dispiaccia) . E adesso sono le dieci di mattina. Ha dormito dodici ore di fila!

-San è ora di alzarsi…

-Ma sono così comoda qui… - borbotta aumentando la stretta attorno alla mia vita e nascondendo il viso contro il mio addome.

-Dai ci staranno tutti aspettando. E poi non vedo l'ora di partire! Sarà la prima mini vacanza che facciamo assieme! - dico eccitata alla sola idea.

-Difficile chiamarla 'mini vacanza' quando saranno solo due giorni a Long Island che è letteralmente a meno di due ore di distanza dalla città…

-Sii ottimista San… Passeremo due giorni insieme, senza lezioni da seguire e senza canzoni da registrare…

-Non saremo sole, perché hai avuto la brillante idea di invitare anche il resto della banda Bassotti. E io non ho ancora avuto il mio buongiorno. - brontola mentre la sento tirarsi su a sedere avvicinandosi al mio viso.

-Bè tecnicamente non puoi chiamarla la banda Bassotti perché la banda Bassotti era formata solo da tre membri…

-Smettila di essere così intelligente e dammi il buongiorno – ridacchia.

Con fare lento porto le mani sul suo viso, avvicinandolo al mio e lasciandole un bacio leggero sulle labbra.

-E questo cos'era?

-Il tuo buongiorno.

-No questo non era un buongiorno.- mi risponde con fare offeso - Le faccio vedere io qual è un vero buongiorno, signorina Pierce…- continua questa volta sussurrando sulle mie labbra prima di coinvolgermi in uno dei suo tipici baci profondi, che mi lasciano come sempre con un sorriso idiota sulle labbra – Ecco, questo era un buongiorno! - esclama mentre la sento alzarsi e avviarsi in bagno – Ora muovi quel bel sedere che ti ritrovi, gli altri ci staranno già aspettando! - urla mentre sento il getto della doccia attivarsi.

'E' incredibile…' penso tra me scuotendo la testa sorridendo.






-Finalmente ci onorate della vostra presenza! - urla Kurt.

-Scusate il ritardo! - mi scuso una volta raggiunto il gruppo.

-Tranquilla, sappiamo di chi è la colpa.- mi risponde Mercedes.

-Fottiti Jones! - sibila Santana in risposta.

-Satana, sappiamo tutti quanto ami dormire! - interviene nuovamente Kurt.

-Mi mancava il suono della tua voce, Fatina. - risponde ironica.

-Vi ricordate quando le versammo un secchio pieno d'acqua in faccia quel sabato mattina? - interviene Puck ridendo.

-Un secchio d'acqua? - chiedo confusa.

-La tua ragazza non voleva saperne di svegliarsi. - interviene Quinn spiegandomi la vicenda – Erano le quattro del pomeriggio e avevamo bisogno di provare per un concerto che avremmo tenuto in una città vicino Lima… Puck e Sam pensarono bene di svegliarla versandole un secchio d'acqua in testa…

-Presumo sia stata un'esperienza traumatica – dico ridendo.

-Lo è stata, ma anche per quegli idioti. - mi risponde Santana.

-Oh si adesso ricordo! Si sentivano le urla di Santana da chilometri di distanza! - interviene Blaine.

-Ci ha inseguiti per tutto il vicinato e quando è riuscita a beccarci… Altro che doccia fredda… Ci ha riempito una vasca di ghiaccio e ci ha costretto ad immergerci… - continua Sam.

-Ho pensato che il pipino mi sarebbe caduto! - esclama con voce acuta Puck facendomi ridere.

-Come se fosse stata chissà quale perdita!

-Santana… - la richiamo cercando di trattenere un'altra risata.

-Bene, ora che abbiamo finito di raccontare la nostra favoletta giornaliera direi che possiamo andare… Chang e la sua ragazza ci aspettano lì.

-C'è anche Rachel con loro.- ricorda Quinn.

-Ah già…

-TUTTI PRONTI PER DUE GIORNI PAZZESCHI?- urla Puck.

-Che accidenti ti urli?! Ci stanno fissando tutti! - lo rimprovera la bionda – Per favore andiamo via? - riprende poi con calma.

-Cosa c'è, Fabray? Ti manca l'umpa lumpa?

-Te l'ho già detto Lopez. La mia nuova filosofia di vita è l'ignorarti.

-Dunque Santana e Brittany verranno con me e Sam, Quinn e Puck andranno in macchina con Kurt e Blaine. Qualche obiezione? - chiede Mercedes.

-No signora! - rispondiamo in coro.






-Oddio pensavo non arrivassimo più… - borbotta San una volta fuori dalla macchina.

-Ehi ragazzi! - sento Tina urlare in lontananza.

-Come sta la nostra cinesina preferita?

-Santana per l'ennesima volta, sono nata e cresciuta in America. E comunque sono di origini coreane.

-Dettagli, vi assomigliate tutti.

-Ehi questa è una cosa leggermente razzista da dire! - interviene Mike raggiungendoci – Ciao Brittany! - continua poi abbracciandomi.

-Ma che razzista e razzista è la pura ver- BERRY! CHE CAVOLO HAI ADDOSSO?!

-Ciao anche a te Santana… - le risponde ironica Rachel – E per tua informazione questo qui è un costume.

-...Intero?

-Sì intero.

-Sembri una versione più giovane di mia nonna con quel coso lì.

-San, non è carino quello che hai detto. Chiedile scusa. - le dico seria.

-Ma Britt…

-Ora Santana.

-Scusa Berry… - mormora a bassissima voce.

-E poi ha il coraggio di prendere in giro me… - sento Quinn al mio fianco.

-Ragazzi dai! Dovete vedere la casa, è enorme!

-Arriviamo Mike, arriviamo. - risponde la bionda.

-Ehi Britt…

-Sì San?

-Tu sei in camera con me vero? - mi chiede mentre seguiamo gli altri.

-Be'… In realtà Puck mi ha chiesto se volevo stare in camera con lui, quindi penso proprio di accettare.

-Ah.Ah.Ah. Molto divertente.

-Scusa ma era una domanda inutile da fare.

-Andiamo sapientona – mi risponde prendendomi la mano – Lasciamo le valige e poi si va dritte in mare.

Con calma mi lascio letteralmente trascinare da lei lungo la strada. Ultimamente non utilizzo più neanche il mio fidato bastone quando sono con lei, perché non ne ho bisogno. Santana è sempre attenta a qualsiasi cosa mi succeda attorno quando siamo assieme. Esempio: una mattina eravamo tutti assieme a Times Square, e bè tutti sanno che quella strada è sempre piena di gente… Ecco, mentre passeggiavamo, un ragazzo mi si è letteralmente schiantato contro facendomi cadere con il sedere per terra (a pensarci mi fa ancora male). Santana, a quanto mi ha descritto Rachel, si è scagliata contro il poveretto che sembrava stesse per farsela nei pantaloni e sono dovuti intervenire Sam e Puck per trattenerla mentre imprecava in spagnolo.

-Però… niente male… - mormora San non appena varchiamo la soglia della casa - Ragazzi! La stanza al piano terra è nostra! - aggiunge poi con voce alta per farsi ascoltare.

-Lo sappiamo già. L'avrai detto come minimo cento volte durante il viaggio in macchina.- le risponde Mercedes con fare annoiato.

Prendendomi la mano, Santana mi conduce verso la stanza non senza borbottare in risposta a Mercedes un 'sempre meglio ricordarlo'.

-Ricordate che ci troviamo tutti in spiaggia tra un'ora! - ci richiama Sam poco prima che Santana chiuda la porta della camera e mi ritrovi stretta nel suo abbraccio con la sua fronte sulla mia spalla.

-San?

-Potevamo essere solo io e te… Perché hai dovuto invitarli?- piagnucola.

-Sono nostri amici, mi è sembrato carino invitare anche loro… - le rispondo ridendo leggermente e passando lentamente le mani su e giù lungo la sua schiena.

-Ma sono degli imbecilli… Non avremo un minuto da passare sole…

-Bè tanto per iniziare non sono imbecilli. E poi ora siamo sole no?

-...Perché una persona così dolce e gentile come te sta assieme ad una stronza come me?

-San, tu non sei str- oh andiamo, è una semplice parolaccia Brittany! -Tu non sei str- niente da fare! Non riesco a dirlo.

-Andiamo Britt, puoi dirlo, non mi offendo mica. - mi risponde allontanandosi leggermente e ridacchiando.

-E' questo il punto… - dico imbarazzata abbassando il volto – Non riesco a dire parolacce...Cioè… Devo essere molto arrabbiata per riuscirci…

-Sul serio?

-Eh…

-Oddio… - ride alzandomi il viso con una mano e lasciandomi un bacio sulla punta del naso – Sei davvero adorabile!

-San! Non c'è niente di adorabile! E' una cosa imbarazzante! Ho vent'anni per la miseria!

-E io ti dico che sei adorabile… - mormora unendo le nostre labbra.

E' strano che ogni volta in cui ci baciamo sembri sempre la prima volta ma allo stesso tempo è sempre diverso? Giuro, non riesco a descrivere quello che mi fa questa ragazza.

-Pensavo… - riprende dopo un po', mentre continua a lasciarmi dei baci lungo il collo, spingendomi indietro e togliendomi gli occhiali.

-Mmh… Tu pensi?

-Carina Pierce. Davvero carina. - mi risponde lasciandomi un leggero bacio a fior di labbra per poi farmi cadere con una spinta sul letto alle mie spalle.

-Allora, cosa pensavi? - chiedo quando la sento sdraiarsi accanto a me ed iniziare a passare le mani tra i miei capelli.

-Pensavo che potremmo starcene per i fatti nostri stasera… Tipo cenare in uno dei ristoranti sulla spiaggia...

-Mi piace come idea…

-Sì?

-Ah-ah. - dico annuendo.

-Perfetto! Anche perché avevo già prenotato tutto…

-Santana!- la rimprovero.

-Cosa? - chiede innocentemente.

-E se avessi detto di no?

-Be', hai detto di sì però. E poi, nel caso avessi detto di no… - continua sussurrando lasciando dei lenti baci sul collo – T'avrei sequestrata per tutta la serata… - continua salendo su fino ad arrivare a mordermi il lobo dell'orecchio… e Dio… Cosa mi sta facendo in questo istante… - E t'avrei portata nella mia caverna, da brava donna della preistoria! - conclude ridendo.

-Oh, tutto qui? - chiedo innocentemente – Niente vestiti che volano, e sesso sfrenato per dimostrare che ti appartengo? - sussurro sensualmente al suo orecchio. Si gioca in due a questo gioco, Santana.

-C-c-cos- no vestiti – sess- sesso sfrenato...

-Oh andiamo Santana! - esclamo ridendo – Ci vuole così poco per renderti incapace di formulare una frase di senso compiuto?

-Tu non hai proprio idea dell'effetto che mi fai vero? - mormora lasciandomi un bacio a fior di labbra.

-Mmh… A dire il vero sì, perché è lo stesso effetto che hai tu su di me…

-Mi fa piacere Pierce, ma mi dispiace. Questo non ti salverà dalla furia di Santana Lopez, la donna delle caverne! - esclama iniziando a farmi il solletico.

-Ahahahahahah no! Sant- ahahahahahah Santana!

-Arrenditi! Arrenditi alla grande Santana!

-Okay ahahahahaha Mi arrendo ahahahahahah!

-Come? Non ho sentito bene!

-Bast- ahahahahaha Mi-mi arrendo ahahahahahah!

-E sia! Per questa volta sono magnanima e ti perdono, ma la prossima volta non ci sarà clemenza. - mi risponde con fare solenne prendendomi tra le braccia e facendomi sdraiare su di lei.

-Oh grande Santana! Ti ringrazio per questo tuo gesto di pietà nei miei confronti! - le dico con fare teatrale mentre lei ridacchiando posa un bacio sulla mia testa.

Passiamo qualche minuto in silenzio, fino a quando non sento il bisogno di dirle qualcosa.

-Da quando sono con te sono veramente felice sai?

-Anche io, Britt. Anche io.

-Pensi che sarà sempre così?

-Non lo so… - per un momento la sua risposta mi lascia triste – Ma faremo il possibile per riuscirci, okay?

-Okay. - annuisco rilassandomi contro di lei.

-Ehi! - mi richiama - Cerca di non addormentarti, tra poco dovremo andare in spiaggia…

-Okay… - annuisco nuovamente.

-Tanto so già che dovrò svegliarti… - mormora accarezzandomi la schiena – Avanti, fai pure questo riposino di un quarto d'ora…

-Okay… - sbadiglio per poi abbandonarmi al sonno.







POV Santana




-Ehi Britt gli altri sono già in spiaggia aspettano sol- inizio per poi bloccarmi totalmente una volta aperta la porta della stanza perché…

Perché…

Perché…

Brittany è mezza nuda.

E quando dico mezza nuda, non intendo slip e reggiseno.

No.

Intendo solo con lo slip del bikini e basta.

Niente sopra.

Nothing.

Nada.

-Que Dios me ayude por favor…- dico incapace di staccare gli occhi dalle sue 'gemelle'.

-SANTANA?! - urla lei coprendosi come meglio può dopo avermi sentito.

-ScusaScusaScusa! - mi riprendo coprendomi gli occhi e cercando di uscire dalla stanza.

Dico 'cercando', perché ovviamente da brava imbecille quale sono, non vedendo un cavolo vado a schiantarmi contro lo stipite della porta.

-Ma porca di quella…!

-Ti sei fatta male? - chiede Brittany preoccupata.

-Cosa vuoi che sia? Un altro livido da aggiungere alla collezione… Ma dimmi che posso voltarmi ora…

-Sì puoi…

Quando mi giro verso di lei, stavolta il triangolo del bikini c'è… Ma al contrario.

-Britt…

-Sì?

-Hai il bikini al contrario…

-Oh…

-Posso darti una mano?

-Okay…

Con calma mi porto alle sue spalle sciogliendo il nodo del costume e le do il tempo di risistemarlo prima di allacciarlo nuovamente.

Senza sbirciare lì davanti, sia chiaro.

Ma… Ma… Niente ma. Una sbirciatina piccola piccola? No. Un po' di autocontrollo su! Ma se prima ci siamo schiantate contro la porta solo perché le abbiamo viste! Pensa quando potremmo toccarle, che faremo? Sverremo? Oh Dios… Conoscendoci potrebbe anche succedere… Non dirlo neanche per scherzo! Quello sarà un momento che dovrò godermi al massimo. Ma dico, hai visto come sono perfette? Sì… Sbirciatina? No! Facciamo le persone mature! Tsè… Persone mature…


-Perfetto! Ora ti mancano solo una maglia e dei pantaloncini e possiamo andare. - dico passandole quello che ha appoggiato sul letto.

La osservo vestirsi in silenzio, ma sento ancora di dovermi scusare per quello che è successo prima.

-Mi dispiace per prima… Avrei dovuto bussare…

-San stai tranquilla. E' stato leggermente imbarazzante, ma è tutto okay, davvero.

-Ma mi sento una pervertita… - piagnucolo.

-E perché mai? Prima o poi mi vedrai nuda… - scrolla le spalle come se niente fosse.

-Okay. Chi sei tu? Che ne hai fatto della dolce, pudica e innocente Brittany?

-Andiamo spiritosa. Non vorrei che Kurt ci faccia la ramanzina per essere arrivate in ritardo.

-Confessa! Sei un alieno che ha preso le sue sembianze! - dico con fare teatrale.

-Ah-Ah. Ora muoviti però.

-Agli ordini padrona! - esclamo prendendo la borsa con asciugamani e chili di creme (sarò anche iperprotettiva, ma ho la sensazione che Brittany mi ringrazierà) e prendendole la mano abbandoniamo la stanza.






-Ma voi sapete leggere l'orologio? - urla Kurt appena entriamo nel suo raggio visivo.

-Oh calmati fatina! Siamo in ritardo solo di un quarto d'ora. - sbuffo avvicinandomi.

-Dì la verità… - appare Puck al mio fianco – Tu e Brittany stavate battezzando il letto eh? - chiede muovendo su e giù le sopracciglia con fare da maniaco.

-Non che siano affari tuoi ma-

-Ma hai totalmente ragione. Quel letto non sa più cosa sia l'innocenza. - interviene Britt lasciando sia me che Puck a bocca aperta.

-Sto per avere un alza bandiera pazzesco.

-Maiale che non sei altro! - esclamo riprendendomi e dandogli uno schiaffo dietro la nuca.

-Scusa ma non riesco ad evitare di immaginarvi! -esclama ridendo e iniziando a correre schivando un altro mio schiaffo.

-Sì bravo! Corri che è meglio! - gli urlo dietro mentre Brittany al mio fianco ride apertamente.

-Cosa ridi tu? - chiedo sorridendo, perché la sua risata è bellissima, e avvicinandomi per darle un piccolo bacio.

-Allora? Avete intenzione di venire a farvi un bagno o di stare lì tutto il giorno ad amoreggiare?

-Anderson. Ti prego fallo tacere. - dico rivolgendomi a Blaine.

-Ha ragione amore, lasciale stare…

-Ma abbiamo solo questi due giorni per stare tutti insieme!

-Lady Hummel, dovresti ringraziare la mia ragazza per questo. Se fosse stato per me, non avrei invitato nessuno di voi. - dico prendendo posto su un lettino e accompagnando Britt a quello vicino.

-Socievole come al solito Satana! - risponde Mercedes non alzando nemmeno lo sguardo dal libro che sta leggendo.

-Io sono sempre socievole Jones! - rispondo guardandomi attorno per poi bloccarmi su una scena a dir poco disgustosa – Scusa fatina, ma perché rompi le scatole a noi per un misero bacetto, mentre a quelle due lì che si stanno risucchiando la faccia in acqua non dici nulla? - chiedo indicando la Fabray e la Berry impegnate a raggiungere l'una le tonsille dell'altra.

-Perché loro sono arrivate in orario.

-Dì la verità. Ce l'hai ancora con me perché al servizio fotografico non ho indossato l'abito che mi avevi scelto, vero? - chiedo alzando un sopracciglio.

-Non so di cosa tu stia parlando. - mi risponde voltando il viso dall'altra parte.

-E' totalmente ancora arrabbiato per quello. - ride Brittany.

-Sì, totalmente. - annuisce Blaine.

-Sei così prevedibile Hummel.

-Saprò vendicarmi. - risponde incamminandosi verso il mare seguito dall'omino fatto di gel.

-Andiamo, non vedo l'ora di fare un bel bagno… - dico spogliandomi e voltandomi verso Brittany che ha già provveduto.

E come al solito, resto a bocca aperta osservando il fisico pazzesco che si ritrova, messo in mostra dal bikini blu elettrico.

-Chiudi la bocca Lopez, potrebbero entrarci le mosche. - mi richiama ridendo Mercedes.

-Ehi, non posso farci niente se la mia ragazza è uno schianto. - rispondo scrollando le spalle e prendendo la mano di Britt – Tu non vieni? - chiedo poi alla Jones.

-Nah… Finisco questo capitolo e poi vi raggiungo.

-Ma Sam dov'è? - chiedo notando la sua assenza.

Mercedes fa un cenno al lato della sua sedia. Sporgendomi noto il biondino intento nel cercare di realizzare (con scarsi risultati) quello che sembra una… palla? Non sono sicura di cosa dovrebbe essere…

-Ma sei serio?

-Shh! Devo riuscire a realizzare la 'Morte Nera' in scala!

-Cos'è la 'Morte Nera'? - chiede Britt al mio fianco piegando la testa di lato confusa.

-Cosa sentono le mie orecchie? Cos'è la 'Morte Nera'? - chiede con fare scioccato Sam interrompendo per un attimo il suo operato – La 'Morte Nera', è l'arma di distruzione di massa realizzata dall'Impero Galattico e che appare nel film 'Guerre Stellari' del 1977. E ne esiste una seconda che è apparsa nel settimo episodio 'Il ritorno dello Jedi'. Come potete voi babbani essere tanto ignoranti in materia?

-Oh magnifico, ora anche riferimenti ad Harry Potter? Scappate ragazze, scappate finché siete in tempo! - ci intima Mercedes mentre Sam continua a sproloquiare.

Ridendo, ci avviciniamo alla riva. Non nego che l'acqua sia un tantino fredda, ma ehi, siamo ancora a fine marzo!

-L'acqua è piuttosto fredda… - mormora Brittany al mio fianco.

-Non temete dolce donzella! Vi scalderò io con il mio caliente sangue latino! - esclamo abbracciandola.

-Sei un'idiota… - ride nascondendo la testa nell'incavo del mio collo.

-Ma sono la tua idiota.

-Sì… La mia idiota… - mormora nascondendosi ancora di più nel mio abbraccio.

-Tutto bene? - chiedo baciandole la tempia.

-E' che io…

-Sì?

La sua voce esce come un leggero soffio di vento -...Non so nuotare, San.

-Okay. Ti aiuterò io.

-Non è okay Santana. - risponde con voce leggermente dura allontanandosi – Io non so fare praticamente nulla perché sono cieca! E non posso aspettarmi che tu sia sempre pronta a farmi da balia!

-Ehi. - dico poggiandole un braccio attorno alla vita e una mano sulla guancia – Guarda che c'è tantissima gente che non sa fare nulla e ci vede benissimo. E poi non è vero che tu non sai fare nulla, tu sai fare tantissime cose nonostante la tua condizione Britt.

-Ma…

-E poi io non ti faccio assolutamente da balia. Sono la tua ragazza, mi prendo cura di te come tu ti prendi cura di me. Okay? Ora via quel broncio… - dico dandole un bacio – E andiamo a farci un bel bagno. - concludo avviandomi tenendole la mano per poi essere tirata nuovamente indietro ed incontrare un bel paio di soffici e dolci labbra.

-Ti amo così tanto… - sospira Britt nel bacio.

-Ti amo tanto anch'io.

-Oh guarda che tenera! Santana innamorata!

Ma dico io… Perché? Perché ogni nostro momento deve essere rovinato?

-Fabray… - ringhio con tono basso voltandomi.

-Sì?

-Torna a slinguazzare con la nana da giardino, sempre che non affoghi qui a riva, bassa com'è…

-Santana, dovresti smettere si scherzare sulla mia altezza, visto che sei solo qualche centimetro più alta di me.- interviene la Berry.

-Ti piacerebbe piccolo troll!

-Ragazze potete solo per un paio d'ore, e dico solo un paio d'ore, non litigare?

-Ma Britt, sono loro che iniziano sempre.- protesto.

-Dai Santana, fallo per me – chiede mettendo il broncio.

-Okay, va bene. Tanto lo sai che non resisto quando fai il broncio…

-Forse dovrei provare anche io a mettere su il broncio…

-Berry se anche solo ci provi-

-Se fai la brava, stasera ci sarà un premio… - sussurra Britt al mio orecchio, toccandolo volutamente con la punta della lingua.

Oh Dios. Oh Dios.

-A-a-acqua… - riesco a balbettare – Ho bisogno di farmi un bagno. - dico trascinandomela dietro mentre se la ride di gusto, lei.

-Su le gambe. - ordino portandomele alla vita – Braccia attorno al collo. Okay, non mollare la presa, o puoi anche farlo, tanto ti reggo io.

-Che brava la mia forzuta ragazza – ride.

-Ehi, devo esserlo se devo combattere contro tutti quelli che ci provano con te.

-Sai che non c'è ne bisogno.

-Lo so… - dico iniziando a succhiare un lembo di pelle del suo collo, per poi staccarmi e osservando orgogliosa il lavoro – Ma meglio marcare il territorio! - concludo lasciandole un bacio sulla guancia.

Restiamo per un po' così, abbracciate in acqua. Ogni tanto ci scambiamo qualche bacio, ogni tanto canticchio qualcosa all'orecchio di Britt (tutta roba sdolcinata, giusto per vederla arrossire e ridere allo stesso tempo), ogni tanto parliamo delle lezioni individuali che Brittany sta seguendo con la sua insegnante.

-Comunque… Prima dicevo sul serio… - dice passandomi una mano tra i capelli.

-Riguardo cosa? - chiedo in estasi, godendomi le carezze.

-Riguardo stasera…

MOMENTO.MOMENTO.MOMENTO.

-Che? - chiedo – Brittany…

-Io voglio Santana… E voglio farlo anche per te. Mi dispiace vederti ogni volta frustrata quando le cose si fanno più intense e blocco tutto.

-Britt… - sospiro stringendola di più a me – Sai che non dobbiamo accelerare le cose, no? A me va bene così. Ti aspetterei in eterno se dovessi.

-Questa è la cosa più sdolcinata che abbia mai sentito… - mormora poggiando la testa sulla mia spalla.

-E che vuoi farci… Rischio di farci venire le carie ai denti quando parlo con te! - esclamo ridendo e coinvolgendola -Ma sul serio Britt. - riprendo – Non voglio assolutamente che tu faccia qualcosa per cui non ti senti ancora pronta, d'accordo?

-D'accordo.

-Ora usciamo, vedo Puck e Sam intenti a organizzare una partita di calcetto e voglio fare il culo ad entrambi.

-Santana.

-Lo so, lo so. Il linguaggio.

-Bravo il mio amore. - esclama felice dandomi un bacio.

-Sei fortunata che ti amo, biondina. - borbotto portandoci entrambe sulla spiaggia.




















Angolinoinoino dell'autrice: Tadàààà! Rieccomi con un aggiornamento per questa storia che ho decisamente trascurato, e che qualcuno (AdeleDewitt, che ringrazio) mi ha spinto a riprendere.

Dunque… Mini vacanza per tutti, ergo tutti contenti tranne Santana, la solita asociale di turno ahahahahah! Brittany è diventata decisamente più intraprendente e chissà… Magari nel prossimo capitolo accadrà qualcosa di importante per entrambe…

Come sempre ringrazio tutti voi che leggete, seguite o aggiungete la storia alle preferite! Mi raccomando, recensite, mi piace sapere cosa ne pensate :)

A presto!

-coriandolo

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Capitolo 16
*** All I know is that I love you so much that it hurts. ***


Brittany POV




-Rachel…

-Sì Britt?

-Tu come hai fatto a…

-Come ho fatto cosa?

-Con Quinn dico… - dio che cosa imbarazzante – C-come…

-Ferma un secondo. Stiamo per avere la conversazione che temo stiamo per avere? - chiede prendendo posto accanto a me sul divano.

-Dipende da quello che hai capito tu.

-Stai per chiedermi come ho fatto ad iniziare una relazione sessualmente attiva con la mia ragazza?

-Oh dio… - mormoro nascondendo il viso tra le mani – Sì, Rach.

-Oh be' ma è semplice! - esclama tutta contenta – E' successo tutto molto naturalmente. Siamo andate fuori a cena in questo ristorante elegantissimo, ci siamo scambiate sguardi dolci per tutta la serata. Poi una volta tornate a casa dopo un bel po' di coccole Quinn ha iniziato a-

-RACHEL! FERMATI! STOP! - grido all'apice dell'imbarazzo, spaventando Lord Tubbington che fino ad allora era rimasto seduto sulle mie gambe – Non voglio i dettagli di quello che avete fatto… Volevo sapere solo come hai fatto a capire che era quello il momento giusto… - riprendo con tono di voce normale.

-Oh… Vuoi dire che tu e Santana…

-No. E mi sento così stupida!

-Brittany, non dire così… - dice con voce gentile poggiandomi un braccio attorno alle spalle.

-Sì invece Rach. Sono una stupida. Santana è perfetta, sempre attenta a qualsiasi cosa mi riguardi e io vado nel panico totale non appena le cose si spingono un po' oltre! Sono la peggior ragazza che le potesse capitare. - dico iniziando a sentire gli occhi farsi lucidi.

-Britt… - sospira Rachel al mio fianco – Santana si ritiene la ragazza più fortunata di questo mondo, credimi l'ho sentito con le mie orecchie quando l'ha detto.

-Come hai fatto? - chiedo confusa. Perché, andiamo, San non si confiderebbe mai con Rachel. Neanche sotto tortura.

-Diciamo che non avrei dovuto sentire nulla…

-Rachel… - la richiamo.

-Cosa? - chiede innocentemente – Avevo dormito da Quinn quel giorno e quando mi ero svegliata quelle due stavano parlando. Non volevo disturbarle e allora sono rimasta in camera… Ad ascoltare… Comunque. Dicevamo? Ah sì! Santana ti adora. Parole sue. E anche se non rientra nella mia lista di persone preferite, si guadagna un punticino in più per questo.

-Ma sono una frana come ragazza…

-'Quinn dovevi vederla quando siamo andate a trovare di nuovo quella papera a Battery Park! Il cuore stava per esplodermi dalla troppa tenerezza! E' così perfetta che sul vocabolario la definizione di perfezione dovrebbe essere sotto il suo nome!' - la imita facendole il verso – Credimi, è completamente innamorata di te.

-Sì ma…

-Britt, ascolta. Non puoi obbligarti a fare qualcosa per cui non sei ancora pronta. Santana ti ama, non c'è dubbio su questo, non ti metterà di certo fretta.

-In realtà non è neanche questione di paura! Tutto questo non succederebbe se fossi normale come tutte le altre ragazze! - dico con rabbia.

-Ehi, calma! Smettila di farti prendere da tutte le insicurezze di questo mondo. - mi riprende dolcemente Rachel – Brittany. Santana ti ama così come sei, lo vuoi capire o no?

-Ha detto che mi aspetterebbe in eterno se dovesse… - mormoro.

-Okay. Wow. - risponde lentamente – Questa è la cosa più sdolcinata ma assolutamente più romantica che abbia mai sentito… Non pensavo di dirlo, ma forse Santana dovrebbe dare qualche lezione di romanticismo a Quinn..

-La mia ragazza è perfetta! - esclamo con orgoglio.

-Ma sentitela! - ride Rach – Si pavoneggia con gli altri della sua ragazza! Andiamo Giulietta, la tua Romea ci aspetta! - esclama tirandomi su con una mano.

-Romea? Sul serio Rach?

-E non mi veniva niente in mente!

-Allora evita la prossima volta. Perché 'Romea' non si può sentire.

-Va bene, va bene! - sbuffa esasperata – Nessuno mi capisce… - mormora poi con fare drammatico.






-Rach?

-Mmh?

-Ma dove siamo? - chiedo confusa non riuscendo a cogliere nessun indizio.

Attorno a noi ci sono diverse persone, questo lo percepisco. Ma non riesco proprio a capire dove Santana ci ha dato appuntamento.

-In un locale… - mi risponde con fare vago – Andiamo, ho appena visto il tavolo che ci ha prenotato Santana. - continua poi prendendomi per mano.

Una volta preso posto, cerco di concentrarmi meglio sui rumori che mi circondano.

Posso sentire distintamente le persone parlare tra loro, il rumore del ghiaccio nei bicchieri e il suono di strumenti che vengono accordati.

-Ma i ragazzi suonano stasera? - chiedo confusa – Perché San non mi ha detto nulla…

-Oh sai com'è, un'altra delle loro serate di promozione…

-Ma non ha senso… Ormai il loro album è uscito da un pezzo.

-Sì, ma il loro manager… Quel grassone di Jason… Li ha praticamente obbligati a farlo.

-Oh… Adesso capisco… - dico avendo finalmente chiara la situazione.

-Dì un po'… - fa Rachel – Ma tu Santana non l'hai sentita per niente?

-No, questa settimana no. La Campbell mi ha tenuta praticamene giorno e notte alla Julliard… Non siamo neanche riuscite a stare insieme al mio compleanno perché era a Los Angeles per prendere accordi con una nuova casa discografica, visto che non si trovano benissimo con quella attuale... Ma perché questa domanda?

-Nulla, giusto per sapere!

-Ehi ragazze! - giunge dalla mia destra la voce di Mercedes.

-Oh ciao Mercedes! Anche tu qui?

-Sì, Sam ha insistito tanto perché venissi.

-Ci siamo anche noi! - esclamano Kurt e Blaine alla mia sinistra.

-Allora è una serata proprio importante…- mormoro.

-Nah! Siamo venuti solo per vedere Sant- AUCH! Rachel ma sei impazzita?!

-Kurt! - lo richiama Rachel – Non dovevi andare a prenderci da bere?

-Cos- Ahhhh! Sì, sì!

Okay. Questi mi stanno nascondendo qualcosa.

-Sì può sapere cos'è tutto questo mistero?

-Come siamo sospettose oggi! - sbuffa Rach.

-Stai calma ragazza! - interviene Mercedes – Non ti stiamo nascondendo nulla.

-Non mi convincete…

-Oh! Stanno per iniziare! Shh! Silenzio! - esclama Blaine esaltato.



-Uno due tre prova. Oh funziona, magnifico! - eccola la mia San.

-Dunque, ladies and gentleman, vi ringrazio per essere qui presenti stasera. Probabilmente molti di voi avevano cose più importanti da fare, ma avete deciso lo stesso di venire qui per ascoltarci, mossi sicuramente da un senso di pietà nei nostri confronti!

Il pubblico ride alle sue parole.

-SIETE DEI FIGHI PAZZESCHI! - urla una ragazza.

-Oh be', grazie, troppo gentile! - risponde Santana ridendo – Ma mi spiace, siamo tutti impegnati tranne Puck. Se vuoi, lui è tutto tuo!

-Ci vediamo dopo in camerino bellezza! - interviene il ragazzo.

-CI CONTO!

-Bene, dopo questo piccolo intermezzo, ci terrei a spiegarvi il perché di questa serata. - inizia con tono serio – Dunque… Otto mesi fa, qui al 'Destiny' – oh… ecco dove siamo – Ho incontrato una persona speciale, davvero, davvero speciale.

Oh mio dio ditemi che non lo sta facendo davvero.

-Questa persona speciale, si chiama Brittany. Ed è la mia ragazza.

-Rach che sta succedendo? - chiedo sempre più confusa.

-Shh, ascoltala.

-Brittany potrei descriverla in un milione di modi. Ma mi accontento di uno solo. E' il cielo, le stelle e la luna insieme. E' il mio cielo, la mia luna e le mie stelle.

-AWW! - si levano le voci delle ragazze dal pubblico, mentre i miei occhi iniziano a farsi lucidi.

-E' così forte ma fragile al tempo stesso… Sempre piena di dubbi e insicurezze, ma con un sorriso che potrebbe abbagliare il mondo intero tanto è luminoso. Mi ha insegnato cosa significa 'amare', cosa significa donare il proprio cuore ad un'altra persona e gliene sono grata. Qualche giorno fa è stato il nostro quinto mesiversario, lo so lo so, Santana Lopez che festeggia il mesiversario? C'est l'amour gente! Comunque, dicevo? A sì, il nostro quinto mesiversario… Dunque, mentre eravamo a casa sua abbracciate come due koala...– il pubblico ride nuovamente e alcune lacrime sfuggono al mio controllo – Non ho potuto fare a meno di pensare 'Dio quanto amo questa ragazza!' ed avere un'idea. Idea che si è poi rivelata essere una canzone, che io oggi vorrei farvi sentire.

-San… - mormoro con le lacrime che ormai non riesco a controllare.

-Direi di poter iniziare. Ah, prima che me ne dimentichi! Quei ruffiani di Quinn, Sam e Blaine, nostro amico che per puro caso ha ascoltato il pezzo in anteprima, dedicano il pezzo alle loro rispettive metà. Ma ci terrei a ricordavi che è stato scritto per Britt quindi, non vorrei sembrare stronza, evitate di sceglierlo come 'vostra canzone' ragazzi.

-STAI TRANQUILLA LOPEZ! - urla Mercedes.

-Infatti mi riferivo soprattutto a 'Miss manie di protagonismo' che è seduta al tuo fianco.

-Sempre la solita… - borbotta Rachel.

-Bene, direi che possiamo veramente iniziare stavolta.




Got a tattoo that said ' together thru life'

Carved in your name with my pocket knife

And you wonder when you wake up,

'Will it be all right?'


Feels like there's something broken inside


All I know,

All I know,

Is that I'm lost whenever you go

All I know is that I love you so

So much that it hurts



Dio.

Come? Come posso meritare una persona del genere?

Cosa ho fatto di così spettacolare nella mia vita per meritami l'amore di Santana?

E devo smetterla di piangere porca puzzola!



Got a tattoo and the pain's alright

Just want a way of keeping you inside


All I know,

All I know,

Is that I'm lost,

In your fire below


All I know

Is that I love you so,

So much that it hurts



-Diventa sempre più brava… - sussurra Mercedes.

-Già… -mi ritrovo a concordare.

-QUINN AMORE TI AMO!

-Rachel ma che cavolo! - esclama Kurt – Puoi dirglielo anche dopo!

-Kurt ha ragione, non rovinare l'atmosfera. - aggiunge Blaine.



I see the road begin to climb,

I see your stars begin to shine,

I see your colors and I'm dying of thirst


All I know

Is that I love you so

So much that it hurts


So much that it hurts



POV Santana




Dagli applausi deduco che l'esibizione è andata bene.

Lo deduco perché non ho mai staccato un attimo lo sguardo da Brittany, mai.

Perché durante tutto il pezzo, era come se fossimo solo io e lei.

-Ohi, andiamo dagli altri? - mi richiama la voce di Puck.

-Sì.

Mentre scendiamo dal piccolo palco, la folla continua ad applaudirci, ci fermiamo per qualche autografo e qualche foto. Per fortuna non ci sono moltissime persone.

Una volta raggiunto il tavolo, mi porto alle spalle di Brittany.

-Ehi… - sussurro lasciandole un bacio sulla guancia.

-Vieni qui… - sussurra lei in risposta voltando il viso e incastrando le sue labbra con le mie.

-SPOSALA! - urla qualcuno in lontananza.

-Wow! Una cosa alla volta ragazzi! - rispondo staccandomi a malincuore dalle labbra della mia ragazza – Siamo ancora giovani, c'è tempo per queste cose! - continuo sorridendo, facendo sedere Britt sulle mie gambe.

-Era bellissima San… Grazie… - mormora lei portando le braccia attorno al mio collo e poggiando la testa sulla mia spalla.

-E' il mio regalo di compleanno per te… - dico stringendola a me – Mi dispiace di non essere stata presente…

-Non importa… - risponde lasciandomi un bacio sulla spalla mentre un sospiro di contentezza esce dalle mie labbra.

-Aww! Ma quanto siete carine!

-Taci nana. - la fulmino con lo sguardo – Guarda che ti ho sentita urlare il tuo amore per la Fabray prima! Possibile che tu debba rovinare qualsiasi cosa con le tue manie da prima donna?! - ringhio.

-E dai Lopez stai tranquilla, l'abbiamo bloccata prima che potesse fare di peggio. - risponde Mercedes.

-Sì, ma comunque… - ricomincio sempre alterata.

-Tranquilla… Rilassati… - sussurra Britt strofinando il naso lungo il mio collo.

-Non riesco ancora a capire come tu possa essere sua amica… - sospiro rilassandomi.

-E io continuo a non capire come tu possa avere una ragazza come Brittany.

Okay, cos'è? Hanno tutti voglia di far uscire Snix allo scoperto stasera?

-Fabray… - ringhio nuovamente.

-Ehi! Perché non andiamo tutti al nuovo locale che si è aperto a Tribeca? - propone Sam.

-Per noi va bene. - annuiscono Blaine e Kurt smettendo di pomiciare per un minuto.

-Anche per noi. - si aggiungono la Berry e Quinn.

-Vuoi andarci? - chiedo lasciandole un bacio tra i capelli.

-Vorrei andare a casa e stare sola con te… Ma se vuoi andarci va bene lo stesso – risponde a bassa voce Britt.

-No, va bene così – le rispondo lasciandole un altro bacio tra i capelli. Che c'è? Sono molto affettuosa stasera! - Ragazzi noi passiamo per stavolta.

-Va bene, allora andiamo via tutti insieme e poi ognuno per la sua strada. - propone Kurt.

Dopo aver trascorso un'altra mezz'ora a chiacchierare del più e del meno, decidiamo finalmente di staccare il fondo schiena dalle sedie.

-Allora ci si vede domani alla casa discografica – mi dice Quinn.

-Sì, vorrei parlarvi del contratto che mi è stato proposto mentre ero a Los Angeles, quindi cercate di essere tutti presenti… A proposito, dov'è Puck? - chiedo notando la sua assenza.

-Con quella gallina che sbraitava poco fa. - risponde Sam – Mi assicurerò che arrivi in orario domani, capo!

-Ottimo, allora buona serata! - saluto prendendo per mano Britt che invece si limita a salutare con un cenno.





-Hai fame? Ordiniamo qualcosa d'asporto? - chiedo non appena siamo nel suo appartamento.

-No San… Vieni?- chiede porgendomi la mano che afferro prontamente, per poi trascinarmi verso la sua camera.

-Britt tutto bene? - chiedo dandole una mano a sfilarsi la giacca.

-Sì Santana, tranquilla. - mi dice sorridendo poggiando le mani sulle mie guance e lasciandomi un dolce bacio sulle labbra.

Per un po' mi lascio distrarre dalle sue labbra, beandomi della sensazione di felicità che mi pervade all'istante e non so come, ci ritroviamo sul suo letto.

-Sai che tutto quello che hai detto stasera vale anche per me, vero? - mi dice dopo esserci fermate per riprendere fiato – Tutto. Ogni singola cosa.

-Certo. - rispondo portandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

-No sul serio San, io non riesco a trovare neanche le parole giuste per spiegare quello che provo quando sono con te. Tu sei così perfetta… Hai scritto una canzone solo per me, ti rendi conto?

-Voglio solo ricordarti sempre quanto ti amo Britt…

-E adesso dimostramelo. - dice prima di avvicinarsi con le labbra al mio orecchio – Fa l'amore con me Santana.

In questo preciso istante la mente mi è andata in totale black out.

-Britt ne abbiamo già parlato… Se non sei pron-

-Ti prego San. Fa l'amore con me. - chiede ancora una volta.

-Sei sicura di…

-Non vorrei farlo con nessun altro.

-Okay. - dico facendo un respiro profondo – Okay. Ma se senti di non esserne più sicura, dimmelo.

Annuisce dandomi un bacio profondo e mormorando un 'ti amo'.

Facendo un altro bel respiro, cerco di calmarmi perché anche se non si direbbe sto per avere una attacco di panico.

Non so cosa fare, non so come comportarmi! Brittany merita un ricordo dolce e perfetto, non posso mandare tutto all'aria.

-San?

-Dimmi.

-Il tuo cuore… - sussurra – E' velocissimo…

Poggiando la mia mano sulla sua, sul mio cuore, le lascio un bacio sulle labbra.

-Rideresti se ti dicessi che sono nervosa?

-Perché? N-non vuoi…

-No, no! Assolutamente! E' solo che… Io non so come si fa…

-Ma… Tutte quelle ragazze…

-Non contano niente Britt. Non erano te. Quello era sesso. Con te è fare l'amore. E non voglio rovinare tutto…

-San. Non rovinerai niente. Ma adesso ti prego baciami.

Con un sorriso sulle labbra la bacio lentamente, assaporando ogni angolo della sua bocca prima di spostarmi alle guance, alla mandibola e poi al collo, dove alterno i baci a piccoli morsi, godendo dei sospiri che fuoriescono dalle sue labbra.

Con calma e senza alcuna fretta, per darle il tempo di tirarsi indietro, inizio a sollevarle la maglia lasciando una scia di baci per ogni lembo di pelle scoperta, sentendo i muscoli guizzare al contatto con le mie labbra.

Una volta volata via la maglia, provvedo subito a rimuovere la mia, poggiandomi leggermente su di lei e beandomi del primo lieve contatto pelle a pelle che abbiamo.

Mentre ricollego nuovamente le nostre labbra, con la mano inizio ad accarezzarle l'addome per poi risalire lentamente, sentendo la sua pelle incresparsi di brividi, fino a giungere al seno che con delicatezza inizio a massaggiare attraverso il tessuto del reggiseno.

Il modo in cui Brittany inarca la schiena mi spinge a continuare le carezze con più vigore, fino a quando il tessuto tra la mia mano e la sua pelle è di troppo.

-Posso…? - chiedo portando le mani dietro la sua schiena sulla chiusura del reggiseno.

Con le guance leggermente arrossate, annuisce portando le braccia attorno al mio collo mentre procedo lentamente a sfilarle l'indumento sempre lasciando una serie di baci seguendo il percorso della spallina, non lasciandomi sfuggire neanche un lembo della sua candida pelle.

Fermo un attimo le mie labbra quando sento le sue mani scendere lungo la mia schiena e posarsi sulla chiusura del mio reggiseno e colgo un suo momento di incertezza. Sorridendo per la troppa tenerezza che mi provoca, porto le mani dietro la schiena, sulle sue, aiutandola a sfilarlo via.

Rassicurandola con una serie di baci lungo tutto il viso, inizio a far scivolare lentamente le mie mani lungo il suo corpo, seguendole con le labbra, fino ad arrivare all'orlo dei pantaloni. Con un unico movimento fluido (ahimè perfezionato dopo una serie infinita di sesso senza significato) le sfilo via jeans e biancheria, fermandomi un attimo ad osservarla.

-San?

-Sei la cosa più bella che abbia mai visto in vita mia. - le rispondo non staccandole gli occhi di dosso, continuando a percorrere tutta la sua figura con lo sguardo.

-San voglio vederti. Vieni qui.

Ubbidiente, procedo velocemente a sfilarmi pantaloni e slip e a stendermi attentamente su di lei, godendo del calore che il suo corpo produce a contatto con il mio.

Le sue mani vanno a posarsi delicatamente sui miei fianchi, percorrendoli lentamente, risalgono su fino ai seni che sfiora per poi arrivare al mio viso, che inizia a tracciare con le dita, passando sulle labbra, sul naso, sul mento, sulla fronte e sui miei occhi chiusi, percorso che ripete nuovamente con le labbra.

E' questo quello che ho cercato per tutta la vita.

Solo ora riesco a rendermene conto pienamente.

E' questo il tipo di amore che ho sempre desiderato e che mai avrei pensato di poter ottenere.

L'amore con la 'A' maiuscola che Brittany prova per me e che io provo per lei.

-Sei bellissima… - mormora lasciandomi piccoli baci sulle labbra – Ti amo così tanto…

- All I know is that I love you so much that it hurts. - le canto piano, unendo le nostre labbra nuovamente.

Senza staccare le nostre labbra, faccio scendere lentamente la mia mano fino ad arrivare ad un passo dalla sua intimità.

-Sei sicura? - le chiedo strofinando il naso sul suo.

-Mai stata più sicura di qualcosa. - mi risponde con un sorriso così carico d'amore che potrebbe farmi esplodere il cuore.

Con delicatezza faccio scorrere un dito tra le sue pieghe bagnate, non riuscendo a trattenere un sorriso quando un gemito sfugge dalle sue labbra.

Pian piano entro dentro di lei, stando attenta a non farle troppo male ma cercando allo stesso tempo di non perdermi neanche una delle mille sensazioni che sto provando.

Ma sono costretta a bloccarmi quando osservando il suo volto, noto due piccole lacrime scenderle dagli occhi.

-N-non fermarti…

-Britt, ehi… - dico baciando via le lacrime – Va tutto bene… Non piangere…

Aspetto che si calmi lasciandole piccoli baci su tutto il viso e quando la sento rilassarsi attorno alle mie dita riprendo a muovermi lentamente dentro di lei.


E' questo fare l'amore allora… Nessun istinto animale a guidarti, nessun bisogno egoistico di scaricare dello stress… Nulla di tutto questo. Solo il voler avvicinarti il più possibile all'anima di un'altra persona, farle sentire in ogni modo possibile quanto sia importante per te.


I suoi gemiti sempre più forti, mi spingono ad incrementare la forza con cui mi muovo.

Non ci vuole molto per sentirla stringersi attorno alle mie dita sempre di più e il suo respiro diventare affannoso mentre sta per raggiungere l'apice.

-S-san

-Lasciati andare Britt… - dico lasciandole un bacio sulla guancia – Lasciati andare… Ci sono io qui a prenderti...

Un piccolo urlo strozzato le esce fuori dalle labbra, mentre i suoi umori bagnano completamente le mie dita e le sue braccia si stringono forte attorno al mio corpo, come se da un momento all'altro potrei svanire.

E io resto totalmente incantata, perché più la guardo e più sono convinta che sia una dea scesa in terra.

-Sei bellissima, sei bellissima… - dico abbracciandola stretta – E ti amo così tanto che fa male…

-Un buon male spero… - mi risponde dopo aver recuperato fiato e poggiando la testa sul mio petto, all'altezza del cuore.

-Definitivamente. - rispondo sorridendo lasciandole un bacio tra i capelli e sospirando di felicità.

Restiamo così in silenzio con i cuori che battono all'unisono.

-San? - mi richiama quando ormai pensavo si fosse addormentata.

-Mmh?

-Lo so di aver detto il contrario un sacco di volte, soprattutto quando divento l'insicurezza fatta a persona… - dice facendo dei piccoli cerchi con l'indice sul mio stomaco – Ma non ti lascerò per niente al mondo, ti amo troppo per farlo.

-No Britt, non lasciarmi andare mai.























Angolinoinoino dell'autrice: Allora… Che dire… Come vi sembra? E' la prima volta che mi capita di descrivere una scena così intima e non so se ci sono riuscita… Lascio a voi il giudizio…

Spero che l'aggiornamento vi sia piaciuto e che la storia continui ad interessarvi, inoltre vorrei scusarmi per il troppo tempo che passa tra un aggiornamento e l'altro delle mie storie, ma purtroppo l'università è dura, e non voglio ripetere gli stessi errori dell'anno scorso. Spero mi perdonerete :)

Ringrazio tutti quanti voi che recensite, aggiungete la storia alle seguite/preferite e ringrazio anche voi lettori silenziosi, sì lo so che ci siete! Ahahahahah!

Vi saluto e vi do appuntamento al prossimo aggiornamento!

-coriandolo

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Capitolo 17
*** Voglio aiutarti in qualsiasi modo. ***


POV Brittany





-Wow.

-Già.

-Ricordami di farti ingelosire più spesso se i risultati sono questi. - mi risponde con il respiro ancora affaticato.

-Tu prova a fare un altro commento su quanto ti faresti un giro con Jennifer Aniston e non mi toccherai mai più. - le rispondo.

-Andiamo Britt, scherzavo! - esclama avvolgendo la braccia attorno al mio corpo e lasciandomi un bacio sulla spalla – Lo sai che non voglio nessun altra a parte te… - sussurra lasciandomi una serie di baci lungo il collo.

-Promettilo. Promettimi che non mi lascerai mai e che mi amerai per sempre. - lo so che la sto supplicando, ma è più forte di me. Ho bisogno di rassicurazioni continue.

La paura di svegliarmi e scoprire che è stato tutto un sogno è sempre lì in agguato.

-Non c'è neanche bisogno di chiederlo. Non credo di sapere come si fa a smettere di amarti. - mi risponde lasciandomi un bacio sulla punta del naso – E poi dopo aver scoperto che dea del sesso sei non credo di poterti lasciare. - ride.

-Saaaannn… - brontolo nascondendo la faccia sotto le lenzuola mentre le guance mi vanno a fuoco.

-Cosa? - chiede ridendo – E' la verità! Anzi, inizio a pensare che la 'Brittany pudica' fosse solo una facciata…

-E smettilaaaa…

-Aww… Sembri un piccolo pulcino morbidoso quando ti avvolgi nelle coperte così!

-Secondo me assomiglio più ad un burrito… - brontolo.

-Ancora meglio! Io adoro i burritos, ed un burrito al sapore di Brittany è il top!

-Ma quanto sei idiota? - rido.

-E' colpa tua, mi stai rovinando la reputazione da stronza Pierce.

-Ma cosa dici? Tu sei sempre stata un grande orsacchiotto da stritolare e coccolare, solo che non vuoi ammetterlo. - dico abbracciandola stretta.

-Mmh… Questa è una delle cose che non mi stancherò ma di fare nella vita. - sospira dopo un po'.

-Cosa?

-Stare sdraiata con te, senza dovermi preoccupare di altro.

-Aww SannyBear! Anche a me piace!- esclamo sapendo quanto non le piaccia essere chiamata così.

-Briiitt! Avevamo detto che non mi avresti più chiamato così! - piagnucola.

-Lo so lo so. - rido – Volevo solo metterti un po' in imbarazzo.

-Perfida.

-Sei tu che mi stai contagiando. - dico lasciandole un bacio sulla guancia prima di accoccolarmi nuovamente sulla sua spalla.

Restiamo così, in silenzio, beandoci entrambe della tranquillità che regna nella stanza.

Fino a quando, non sento il bisogno impellente di farle una domanda che mi sta assillando da un po'.

-San?

-Mh?

-Perché non parli mai di tuo padre?

Improvvisamente il lento andare su e giù della sua mano sulla mia spalla cessa.

E ormai, conoscendola, posso dire che la domanda l'ha colta di sorpresa.

-E' okay… Se non vuoi parlarmene va bene… - dico rassicurandola.

-Tu non sai nulla vero?

-Di cosa?

-I tuoi non hanno mai accennato alla storia che tutti conoscono a Lima?

-N-non… Non hanno mai detto nulla.

-Ah.- afferma con tono sorpreso – Be', se vuoi posso raccontartela.

-Non devi farlo. Se ti mette a disagio non voglio sentirla allora.

-No Britt… Prima o poi dovrai saperlo…

Passa qualche attimo di silenzio, la sua mano ricomincia il suo lento su e giù lungo il mio braccio e poi, dopo un profondo respiro, ha inizio il racconto.

- Hai mai sentito parlare dei 'Love till death'?

-Quel gruppo che esordì verso la fine degli anni Ottanta?

-Esattamente. Il leader del gruppo era Antonio Lopez. Mio padre.

-Oh.

-Anche lui e il suo gruppo, come me e i ragazzi, avevano iniziato a suonare nei piccoli locali di di Lima e dintorni… Erano bravi, davvero. Non passò neanche un anno da quando iniziarono ad esibirsi che subito vennero notati da un produttore di una casa discografica appena fondata. Le cose andavano bene, riscossero subito molto successo. Fu proprio durante uno dei loro concerti che conobbe mia madre… La fece salire sul palco per cantare una canzone con loro…

-Aww che cosa tenera!

-Sì… Comunque… Si sono sposati un anno dopo e quello successivo sono nata io…

-Non hanno perso tempo eh?

-Già.

-Com'era tuo padre? - chiedo curiosa sistemandomi meglio tra le sue braccia.

-Mio padre era… Umh… Mio padre era un uomo totalmente innamorato del suo lavoro e della sua famiglia. - afferma – Pensa che la mia prima chitarra me l'ha regalata lui quando avevo tre anni.

-E sapevi suonarla?

-Be' no. A tre anni a malapena sapevo cos'era una chitarra! - ride – Però ricordo che ogni pomeriggio, ci sedevamo sul portico di casa e lui mi insegnava ogni giorno un accordo diverso… Così poi durante le feste potevamo tenere un concerto in salotto per mia madre e mia nonna.

-Immagino che bei concerti siano stati!

-Oh sì! Alla fine come regalo mia nonna mi permetteva di mangiare un biscotto.

-Cosa? Solo uno? - chiedo stupita.

-Sì. Avevo una specie di dipendenza dai suoi biscotti. E ogni volta che mi beccava mentre prendevo il barattolo mi dava uno schiaffetto sul sedere dicendomi 'Non vorrai mica diventare una pallina di burro, Santanita!'

-Che infanzia triste dev'essere stata la tua.

-Ehi! La mia infanzia è stata normalissima! - mi risponde fintamente offesa – Solo con qualche biscotto in meno…

-Ripeto. Che infanzia triste dev'essere stata. - rido lasciandole un bacio sulla guancia.

-Sìsìsì. Posso andare avanti con la storia ora?

-Oh sì, scusa.

-Dunque… Dicevo… Siamo stati una famiglia normale. Tranne per il fatto che viaggiavamo spesso seguendo mio padre in giro per il paese durante i suoi concerti. Poi… Quando avevo all'incirca otto anni le cose hanno iniziato ad andar male. - sospira – L'ultimo album del gruppo non aveva riscosso tanto successo e mio padre iniziò ad uscire spesso la sera e tornare a casa ubriaco… Mia madre mi diceva che era solo un momento passeggero, che tutto sarebbe tornato come prima… Ma non fu così.

-San non c'è bisogno che continui… - provo a fermarla non appena percepisco la sua difficoltà nel parlarne.

-No. No ho bisogno di parlarne, Britt.

Annuisco contro il suo petto accarezzandole il fianco sperando, almeno in parte, di aiutarla.

-Le cose peggiorarono sempre di più. Anche il successivo album fu un fallimento. Mio padre divenne irriconoscibile. Trascorreva le sue giornate al bar a bere e quando tornava a casa era sempre silenzioso, assente. Non si riprese neanche quando seppe che mia madre era incinta. L'ultimo ricordo che ho di lui prima che… Mi ha accarezzato una guancia e poi è uscito. Il giorno dopo l'hanno trovato morto in un vicolo non lontano dal bar che frequentava. E' morto per overdose.

-Io… Io non… Mi dispiace tanto Santana. - è una frase fatta, ma è l'unica cosa che posso dire in questo istante.

-Quando la polizia è venuta a casa a darci la notizia sono corsa a chiudermi in camera. Piangevo e fissavo la sua chitarra con rabbia. Non riuscivo a credere che se ne fosse andato… Così! Senza una parola! Continuavo a chiedermi perché l'avesse fatto, perché aveva lasciato me, la mamma e il bambino che doveva ancora nascere…

La sua voce trema leggermente e quando le poggio una mano sulla guancia, la trovo umida delle sue lacrime.

-Da quel giorno in poi la mia abuela si è presa cura di noi. Non l'ho mai odiato sul serio, mio padre… Però ho odiato il suo non saper mettere da parte un sogno ormai svanito e darsi da fare per la sua famiglia. Mi ci è voluto un po' per riprendere in mano una chitarra, ma quando l'ho fatto ho sentito che è questo quello per cui sono nata. Fara musica, divertire ed emozionare la gente.

Continuo ad ascoltarla in silenzio, senza interromperla, felice che abbia scelto me per aprirsi.

-Però… Ho sempre avuto e continuo ad avere questa… Paura. Ho paura di diventare come mio padre nei suoi ultimi anni di vita… Ho paura di non saper reggere il peso dell'insuccesso e di trovare rifugio in qualcosa che potrebbe uccidermi…

-Santana…

-Ma sei arrivata tu Brittany. E questa paura diminuisce ogni giorno sempre di più. Perché tu… Dios, questa è la cosa più scontata che possa dirti… Ma tu mi rendi una persona migliore, Britt. Sul serio. E se in futuro questa mia carriera dovesse incontrare un punto d'arresto, mi rimboccherò le maniche e andrò avanti. Non lascerò che possa influenzare me e la nostra relazione. Perché ti amo. E voglio lavorare sodo per meritare ogni giorno il tuo amore.

-Tu lo sai che sei una delle persone più dolci che io abbia mai conosciuto, vero? - sorrido lasciandole un bacio sul petto, all'altezza del cuore.

-Sì, ma non dirlo troppo in giro! - ride lasciandomi un bacio sulla testa.



Non so quanto tempo sia passato, so solo che ad un certo punto devo essermi addormentata perché un suono insistente mi costringe a svegliarmi.

E' il cellulare di Santana.

-Saaaan… Spegnilooo… - brontolo stringendomi di più a lei.

Nulla.

Il silenzio assoluto da parte sua.

-San! - riprovo pizzicandola leggermente sul fianco.

-AHI! - esclama con voce roca sobbalzando leggermente sul letto – Britt perché l'hai fatto?

-Spegni il cellulare, non riesco a dormire così.

-Oh già il cellul- OH MIO DIO! E' TARDISSIMO!

-Santana ma che…?

-Non posso perdere tempo Britt! Sarò di ritorno tra un paio d'ore!- è tutto quello che mi dice prima di sparire.

E io rimango qui. Seduta sul letto. In preda alla confusione più totale.











POV Santana





'Io continuo a pensare che questa sia una pessima idea.' Oh taci tu! E' un'idea geniale e poi ho bisogno di sapere. 'Sì, ma avresti comunque dovuto parlarne con Brittany. Questa cosa riguarda lei in prima persona.' Gliene parlerò… Quando avrò delle risposte soddisfacenti. Non voglio illuderla inutilmente. 'Certe volte far parte della tua stessa testa è veramente difficile.' Allora puoi anche andartene in pensione, cara. 'Tsè. Ti piacerebbe!'


-Lopez. Santana Lopez.

-Sono io. - rispondo alzandomi.

-Il dottor Miller la sta aspettando. - mi risponde sorridendo la segretaria e indicandomi l'ufficio del medico.

Ringrazio con un sorriso prima di entrare e chiudere la porta.

-Buongiorno…

-Oh signorina Lopez che piacere vederla! - mi sorride porgendomi la mano un uomo sulla cinquantina dai capelli brizzolati e occhi verdi – Sa mia figlia è una sua grande fan! Le dispiacerebbe farle un autografo quando finiamo?

-Certo, nessun problema. - annuisco stringendogli la mano e prendendo posto sulla sedia davanti alla sua scrivania – Mi scusi per il ritardo...

-Non si preoccupi. Allora, cosa la porta nel mio studio?

-Dunque, so che lei è uno dei medici migliori in tutta l'America per quanto riguarda la vista…

-Sì. È corretto. Ha riscontrato qualche problema?

-No. No io non ho nessun problema. – scuoto immediatamente la testa – Ma c'è una persona a me cara…

-Si riferisce alla sua ragazza?

-Uh… Mi scusi ma come fa a saperlo? - chiedo confusa.

-Ho visto una vostra foto su un giornale, eravate in un locale notturno e la sua ragazza indossava degli occhiali particolari… Chiunque può scambiarli per occhiali da sole, ma non io. - mi spiega subito.

-Oh.

-Allora, qual è il problema?

-Io non lo so di preciso. Non mi ha ancora raccontato cosa le è successo. Tutto quello che so è che all'età di cinque anni ha perso la vista. - sospiro.

-Mi dispiace signorin-

-Santana. Mi chiami Santana.

-Santana non posso aiutarti se non so di preciso con cosa ho a che fare. - mi dice con tono serio.

-Lo so, lo so… - annuisco giocando nervosamente con una anello che ho alla mano destra – Volevo solo sapere se c'è una possibilità di recuperare la vista. E' tutto quello che voglio sapere oggi.

-Mmh… Bè, senza ombra di dubbio la scienza ha fatto passi da gigante in campo ottico. - afferma poggiando i gomiti sulla scrivania e intrecciando le mani – Come sempre, dipende dal caso che si prende in considerazione. Ci sono casi in cui il recupero avviene al 100%, se il danno subito dal paziente non è stato grave e la situazione è rimasta stabile e monitorata regolarmente. E ci sono casi in cui il recupero non avviene, ma ovviamente stiamo parlando di casi particolarmente gravi. - spiega con semplici parole – Ma come ho già detto, se non visito la paziente e ho a disposizione tutta la sua documentazione medica non posso aiutarla. Senza considerare poi il lato economico della cosa. Le terapie sono abbastanza costose e-

-I soldi non sono assolutamente un problema. - affermo – Ho intenzione di recuperare tutta la documentazione richiesta il prima possibile e poi di fissare una visita di controllo. Quando potrebbe eventualmente riceverci?

-Mi faccia dare un occhiata… - mi risponde sfogliando un'agenda – Uhm… Dunque, il 3 marzo le va bene?

-Tra due settimane? Sì, sì va benissimo.

-Perfetto. - annuisce segnando il tutto – Allora ci rivediamo tra due settimane.

-Certo. - annuisco – Ora se ha un foglio a disposizione per l'autografo di sua figlia…

-Oh sì!







-Ehi Britt-Britt! Sono tornata! - la chiamo non appena apro la porta.

-Sono in salotto!



'Ora sono proprio curiosa di vedere come te la cavi.' Sta' zitta due secondi! 'Chissà come reagirà quando le dirai di aver già fissato l'appuntamento dal medico!' Okay. Basta. Ti blocco totalmente ora. 'Cara non puoi ignorarmi…' Oh sì che posso. E inizierò ora. 'No!' La,la,la non ti sentooo!



-Ehi… - sorrido prendendo posto sul divano e lasciandole un bacio sulla guancia.

-Mi sei mancata… - mormora lei poggiando la testa sulla mia spalla.

-Ma se sono stata fuori non più di due ore! - rido stringendola a me.

-Troppo tempo. - brontola – Piuttosto, dove sei stata? Non che voglia invadere la tua privacy, ma sei scattata fuori dal letto come un fulmine prima…

-Oh… Quello… - rido nervosamente – Avevo un appuntamento ed ero in un ritardo pazzesco…

-Appuntamento? Devo mica preoccuparmi? - mi chiede con un pizzico di gelosia.

-Ma no!

-E allora puoi dirmi dove sei stata?

-Io… Umh…

-Santana?

-Ero da un medico. - sospiro.

-Da un medico? Cos'è successo? Non stai bene?

-No, no. - la fermo subito – Ero… Ero lì per te… - mormoro debolmente.

-Per me?- mi chiede confusa – Ma io sto benis- Oh. - realizza.

-Mi dispiace Britt, ho agito d'impulso e solo ora mi rendo conto che avrei dovuto parlartene prima.

-Sì. Sì avresti dovuto.

-Sei arrabbiata con me vero?

-No. - scuote la testa allontanandosi da me – Non sono arrabbiata. Però… Perché? Dimmi solo il perché.

-Perché io so quanto questa situazione ti faccia soffrire… - rispondo prendendole una mano – E se c'è anche una singola possibilità che tu possa riacquistare la vista, allora voglio fare di tutto per aiutarti. Però è okay se non vuoi… Insomma… Non mi hai ancora raccontato cosa è successo, quindi...

Annuisce alle mie parole, aumentando leggermente la presa sulla mia mano.

-Voglio raccontartelo.

-Britt non devi farlo solo perché adesso ti senti obbligata. - le dico accarezzandole una guancia – Posso annullare l'appuntamento, non c'è problema.

-No San. Voglio raccontarti tutto. Tu hai condiviso con me una cosa importante e io voglio fare lo stesso.

-Okay… - annuisco non del tutto convinta.

-Uhm… Dunque… Avevo cinque anni. Stavo giocando fuori in giardino con una palla… Ricordo che era una bella giornata, il sole splendeva, nell'aria c'era il profumo di erba appena tagliata… - divaga per un attimo – Comunque. Ad un certo punto ho lanciato la palla leggermente più forte facendola di conseguenza finire dall'altro lato della strada. Sapevo di non dover attraversare senza un adulto vicino a me, però ero convinta di essere una 'bambina grande', quindi… Ho controllato attentamente entrambi i lati della strada e dopo essermi accertata che non stesse arrivando nessuna macchina ho cercato di raggiungere velocemente l'altro lato della strada. Ricordo solo il rumore del motore della macchina che mi ha investito. Nient'altro. Mi sono svegliata due settimane dopo in ospedale con tre costole rotte, una gamba ingessata e non riuscivo a vedere nulla.

-Oh Dios Britt… E' terribile.

-E' stata la vicina a chiamare l'ambulanza… Chi mi ha investito non si è fermato…

-Che cosa?! - esclamo con rabbia – Hijo de puta! Non fermarsi dopo aver investito una bambina?! In che cazzo di mondo viviamo?! Oh ma se mi capita di scoprire chi è non esiterò a metterg-

-San, calmati. - cerca di frenare la mia rabbia Brittany – E' successo tanto tempo fa e poi… L'hanno preso. Era talmente ubriaco da essere andato a finire contro un palo della luce poco lontano da casa mia subito dopo avermi investita…

-Meglio così. Perché se fosse stato ancora a piede libero gli avrei fatto vedere come risolviamo le cose noi di Lima Heights Adjacent!

-Santana… - ride lei – Esiste solo Lima Heights, lo sanno tutti! Ormai non funziona più questa storia…

-Britt ho bisogno di sfogarmi, okay? Evita di ridere. - le dico seriamente.

-Ascolta… Io ho superato tutto ormai. Certo all'inizio è stata dura doversi abituare a leggere il braille, non poter muovermi più liberamente ma essere continuamente assistita… Ma questa è la mia vita ormai.- scrolla le spalle con fare rassegnato.

-Ma tu non meritavi niente di tutto questo Britt. - mormoro abbracciandola.

-Nessuno meriterebbe una cosa simile. Ma ormai è successo. - conclude con fare rassegnato.

Trascorriamo qualche istante in silenzio.

Ognuna persa nei propri pensieri.

Fino a quando…

-Cosa ti ha detto il medico?

-Be' non ha potuto dirmi molto… Non avevo nessuna documentazione medica con me e tu non eri lì…

-Mmh.

-Però ha detto che una volta fatta l'apposita diagnosi, potrebbe dirci se effettivamente hai qualche possibilità di recuperare la vista. Ora… Io ho fissato un appuntamento tra due settimane, ma se non vuoi va bene. Non ho nessuna intenzione di obbligarti. - le dico accarezzandole i capelli.

-Io… Io vorrei tanto poterti vedere Santana.- mormora con voce incrinata mentre nasconde il viso nell'incavo del mio collo.

-Che ne dici se invitiamo i tuoi genitori qui a New York e ne parliamo anche con loro? In più, avrò finalmente l'occasione di conoscerli… - le suggerisco.

-Okay… - annuisce contro il mio collo dopo averci pensato qualche minuto – Lo sai che ti amo, vero?

-Lo so Britt. - le rispondo sorridendo e lasciandole un bacio sui capelli – Ti amo anch'io.






















Angolinoinoino dell'autrice: Ed ecco un piccolo e nuovo aggiornamento per questa storia che ho trascurato tantissimo.

So già che non mi scuserò mai abbastanza con tutti voi che l'avete seguita fin dall'inizio.

Il capitolo è piccolo, minuscolo. Questo perché… Ho bisogno di riprendere un po' la mano con il carattere di questa storia.

Ora… Lascio scegliere a voi, come ho già detto in precedenza, il suo destino.

Volete che la concluda (preparerò un due o tre capitoli) o che continui ad aggiornarla?

Fatemi sapere!

Come sempre ringrazio tutti quanti voi: lettori silenziosi, recensori e chi aggiunge la storia alle seguite/preferite! :)

-coriandolo

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Capitolo 18
*** Incontrare i suoceri. ***


POV Santana








-Okay, dieci minuti di pausa per tutti. – ci interrompe la voce di Tom, il nostro nuovo produttore.

-Si può sapere cos'hai oggi?! - esclama la Fabray con aria scocciata quando, per l'ennesima volta nel giro di mezz'ora, dimentico le parole del testo.

-Non ci stai proprio con la testa Lopez. - mi dice Puck afferrando una bottiglietta d'acqua dal minibar posto in un angolo della sala di registrazione.

-Scusate ragazzi… - sospiro prendendo posto su una delle sedie presenti nella stanza – E' solo che ho molto a cui pensare.

-Problemi con Brittany? - mi chiede Sam prendendo posto sul pavimento a gambe incrociate.

-Nono. - scuoto immediatamente la testa – Le cose con lei vanno benissimo… Dios, non potrebbero andare meglio. - sorrido con fare sognante.

-Ugh… Togliti quella faccia da cucciolo innamorato, mi stai facendo venire il diabete!

-Guarda che quando parli di Rachel hai la stessa faccia, Quinn. - le risponde Puck ridendo.

-Oh Rachel ha detto questo! Rachel ha fatto questo! - le fa il verso Sam.

- Ah.Ah.Ah. Molto simpatico Evans, davvero. - risponde lei mostrandole il dito medio – Concentriamoci nuovamente su Santana grazie.

-Già, qual è il problema? - mi chiede Puck curioso.

-I genitori di Brittany sono in città… - borbotto.

-Ohhh! Incontriamo i suoceri eh?

-Adesso capisco perché sei così oggi… - dice la Fabray prendendo posto su una delle grandi casse per l'audio.

-Il punto è che sono stata proprio io a dirle di farli venire a New York.

-Sono confuso.- mormora Sam.

-Ora ti spiego tutto Trouty. - dico passandomi una mano tra i capelli – Dunque… Lunedì sono andata a parlare con il dottor Miller, uno dei maggiori esperti in campo ottico…

-Sei andata da lui per Brittany, giusto?

-Sì Quinn. - annuisco - Sentivo di dover fare qualcosa.

-E lei come l'ha presa? - mi chiede Puck.

-L'ha presa… Bene. Considerando il fatto che le ho detto solo dopo di essere andata da lui per parlare della sua condizione…

-Hai fatto tutto senza dirle nulla?!

-Lo so di aver fatto una cazzata, Fabray. - sbuffo – Comunque… L'ha presa bene, abbiamo un appuntamento. Tra due settimane dovremmo tornare per discutere meglio la cosa…

-E i genitori sono qui per…? - chiede curioso Sam.

-Perché vogliamo parlarne anche con loro. - spiego – Brittany vuole sapere cosa ne pensano.

-Okay, mi sembra giusto. - annuisce lui.

-Però adesso te la stai facendo sotto al solo pensiero di incontrarli, vero? - mi chiede Puck.

-Eh… Cioè… E' la prima volta che mi capita di dover incontrare i genitori di qualcuno… - borbotto grattandomi la nuca.

-Vedrai che andrà tutto bene. - mi rassicura Quinn prendendo un sorso dalla sua bottiglia d'acqua.

-Mh. Spero vivamente che tu abbia ragione.

-Sai… Se per qualche motivo avessi bisogno di soldi per le terapie…

-Quello non è assolutamente un problema Fabray.

-Lo so, lo so. - annuisce immediatamente – Però voglio che tu sappia che se dovessi avere bisogno di qualche aiuto io e i ragazzi saremo felici di aiutarvi.

-Assolutamente. - concorda Sam.

-Ormai Brittany fa parte della nostra famiglia, potete contare su di noi per qualsiasi cosa. - aggiunge Puck grattandosi una guancia.

Li osservo con un grande sorriso sulle labbra perché… Saranno pur un branco di coglioni e imbecilli, ma non li cambierei per nulla al mondo.

-Ora smettila di sorridere così perché mi spaventi.

-Fanculo Fabray. - sbuffo con una risata.






Dopo aver portato a termine le prove (con estrema fatica) mi catapulto a casa di Brittany in preda al panico.



Sono in ritardo. Sono in ritardo. Sono in ritardo. 'Che razza di imbecille…' Eh no! Non ti ci mettere anche te! 'Ma certo, facciamo pure una brutta figura con i genitori di Brittany! Gran bella prima impressione!' Smettila, non ricordarmelo! 'Perché non riesci a farne mai una giusta?' Ma tu non dovresti aiutarmi proprio per evitare che certe cose succedano? 'Cara, sono solo la tua coscienza. Non faccio miracoli.'



-Oddio! Dimmi che non è arrivato ancora nessuno?! - esclamo entrando in casa.

-Santana? - sento Brittany chiamarmi dalla cucina.

-Sì Britt-Britt, sono io. - le rispondo avvicinandomi alla stanza.

-Che ci fai già qui? - mi chiede confusa - Sono solo le cinque.

-No Britt, sono le sei.

-Santana sono le cinque.

-No.

-Sì.

-Ti dico di no.

-Kiki? Che ore sono? - chiede ad alta voce e incrociando le braccia al petto.

-SONO.LE.4:57 p.m. - le risponde con voce robotica l'orologio che è poggiato sul ripiano della cucina mentre lei mette su un'espressione da 'Visto che ho ragione?'

-Ma...Ma…

-San ti ricordi di aver messo il tuo orologio un'ora avanti perché avevi paura di arrivare in ritardo, giusto?



'Ce lo siamo dimenticate, vero?' Già… 'Certo che siamo veramente sceme.' Concordo al cento per cento.



-Allora?

-Ehm… L'avevo dimenticato. - rido grattandomi con fare imbarazzato la nuca mentre Lord Tubbington entra nella stanza strusciandosi velocemente contro la mia gamba prima di proseguire verso la sua ciotola.

-Santana. - ride apertamente lei – Ma cosa devo fare con te?

-Sono abbastanza in ansia Brittany… - mormoro cambiando immediatamente umore.

-Perché? C'è qualcosa che non va?

-Ho paura...Ho paura di non piacere ai tuoi genitori… - dico abbracciandola e nascondendo il viso contro il suo collo.

-San… Lo sai che questo non è assolutamente un problema, vero? I miei ti adoreranno.

-E se dovessero accorgersi che non merito di stare con te?

-Ehi di cosa stai parlando?

-Britt certe volte io… Io… Ho come la sensazione di non meritarti.

Lei non mi risponde, ma semplicemente afferra la mia mano e la porta sul suo petto, all'altezza del cuore.

-Ascolta. - mi sussurra nell'orecchio – Lo senti come batte?

Annuisco contro il suo collo, mentre respiro a pieni polmoni il suo profumo.

-Questo indica quanto mi meriti. Nessuno mi fa questo effetto Santana. Sei l'unica che può farlo e lo sarai sempre.



Non riesco a risponderle.

Non riesco a dirle che anche per me è la stessa cosa.

Perché sembrerebbe troppo poco e troppo scontato.

E allora, attirandola verso di me e baciandola, provo a dimostrarle tutto quello che provo per lei.

















POV Brittany








-Oh… S-san…

-Ti piace?

-Mmh… Non ti fermare…

-Tranquilla, non è mia intenzione farlo. - mi risponde lasciandomi un bacio dietro l'orecchio.

-BRITTANY TESORO SIAM- AHHHHHHH!

-AHHH!- urla Santana mentre entrambe sobbalziamo per lo spavento.

-OddioOddio! Scusatemi!
-Tesoro? Brittany è lì?

-No! Cioè sì! Resta in cucina Richard!

-Mamma? - provo a richiamare la sua attenzione.

-Voi due rivestitevi. - mi risponde – Vi aspettiamo in salotto. - continua chiudendosi la porta alle spalle.

-Lo sapevo, lo sapevo… Ora mi uccideranno. Tuo padre mi farà a pezzi. Tua madre mi scuoierà viva. - inizia a parlare velocemente Santana mentre la sento rivestirsi.

-San, calmati. - dico mettendomi a sedere.

-Calmarmi? Calmarmi?! - esclama in preda al panico – Britt tua madre ci ha viste!

-Non stavamo facendo niente di male. Mi stavi semplicemente facendo un massaggio. - alzo le spalle.

-Nude. Brittany ci ha viste nude. - mi risponde passandomi una maglietta.

-Sì okay. Ma, ripeto, non stavamo facendo niente di male. - le dico – Pensa se fosse arrivata mezzora fa… Allora sì che sarebbe stato traumatico per tutti. - rido.

-Come fai ad essere così tranquilla?

-Ti stai facendo troppi problemi.

-Hai idea di che brutta prima impressione avrà avuto tua madre? - borbotta sedendosi sul bordo del letto.

-Mmh… Però adesso sanno chi sei. - dico avvicinandomi e abbracciandola da dietro, lasciandole un bacio sul collo – La ragazza che ha deflorato la loro piccola, ingenua, bambina.

-Deflorato? Sul serio Britt? - ride.

-E' la verità!

-Beh… Comunque tanto piccola e ingenua non lo sei. Insomma, le doghe del mio vecchio letto ne sanno qualcosa…

-Ehi! - esclamo dandole uno schiaffo sul braccio – E' stato un incidente!

-Quella performance rientra sicuramente tra le nostre 'Top five'. - mi risponde con aria sognante.

-Tu hai una 'Top five' delle nostre…? Non ci credo.

-Guarda che devi farlo anche tu. - mi dice dandomi una mano nel rivestirmi – Rimarresti sorpresa della velocità con cui cambia la classifica.

-BRITTANY?

-ARRIVIAMO MAMMA!- urlo di rimando mentre mi tiro su i pantaloni.

Santana al mio fianco sospira pesantemente.

-Sei pronta? - le chiedo afferrandole la mano.

-Non credo di poterli guardare in faccia serenamente dopo quello che hanno visto… - borbotta.

-Vedrai che andrà tutto bene.- le rispondo prima di avvicinarmi e lasciarle un bacio sulle labbra.










-Oh eccole finalmente! - esclama mio padre non appena entriamo in soggiorno.

-Brittanyyyyyyy!

-Miguel? - chiedo confusa mentre il piccoletto mi abbraccia.

-Oh no… - mormora invece Santana al mio fianco – Voi che ci fate qui?

-Non possiamo venire a trovarvi? - le risponde Maribel con finta aria innocente.

Ormai posso capire quando lei e Alma hanno in mente qualcosa.

-Siete venute a trovarci meno di due settimane fa. Come fai ad avere tutti questi permessi sul lavoro, Mami?

-C'è un'invasione di pitoni nei bagni della scuola.

-Pitoni nei bagni? A Lima? In Ohio? - chiede scettica San.

-Sì, pitoni nei bagni. E sì, siamo qui perché volevamo conoscere i genitori di Brittany. - interviene Alma – Abbiamo progettato questa visita due secondi dopo aver saputo che sarebbero venuti.

-E chi ve lo avrebbe detto?

-Ops.

-Brittany!

-Cosa? - chiedo innocentemente – Andiamo San non è niente di grave.

-Hai idea di quanto mi metteranno in imbarazzo? - mi dice quasi piagnucolando – Come se non lo fossi già abbastanza per quanto è successo prima… - borbotta alla fine.

E, solo ora, mi ricordo che ci sono anche mia madre e mio padre nella stanza.

-Ehm… Mamma, papà… Lei è Santana.

-Signori Pierce è un piacere conoscervi. - dice Santana stringendomi nervosamente la mano.

-Niente signori Pierce cara! - esclama mia madre.

-Mia moglie ha ragione, chiamaci pure Richard e Susan! - interviene mio padre.

-I-io...Mmh… Va bene. - mormora imbarazzata San.

-Brittany, tesoro, devo ammettere che hai veramente buon gusto. Santana sei una ragazza molto bella.

-Oh… G-grazie Richard.

-E hai anche un bel fisico a giudicare da quanto ho visto.

-Mamma!- esclamo imbarazzata.

-Che c'è? - mi chiede con fare innocente – Brittany non c'è bisogno di essere imbarazzata, io e tuo padre sappiamo che non passate il tempo pettinando le bambole quando siete sole.

-Tua madre ha ragione tesoro, non devi vergognarti.

-Non stavamo facendo niente… Santana mi stava massaggiando la schiena e basta... - borbotto mentre le guance iniziano ad andarmi a fuoco.

-Non lo metto in dubbio ma so quello che avete fatto prima.

-Almeno voi non avete visto nulla di scandaloso, io invece- interviene Maribel.

-Mami. - prova a fermarla Santana.

-Ricordo ancora perfettamente quella volta in cui l'ho trovata in camera sua con la testa tra le gambe di un'altra ragazza.

-Oh mio dio, Mami smettila.

-E io che l'ho trovata con due ragazze nello stesso momento cosa dovrei dire?

-Abuela non ti ci mettere anche te!

-Due ragazze nello stesso momento? - chiedo stupita e anche un po' gelosa.

-Britt-Britt è una cosa successa sei anni fa. Ed ero ubriaca. - mi risponde Santana lasciandomi un bacio sulla guancia – Ci sei tu adesso e ci sarai sempre. - mi sussurra poi nell'orecchio.

-Puoi scommetterci quel bel culetto latino che ti ritrovi. - sorrido dandole un bacio sulle labbra.

-Awwww! - esclamano nello stesso momento mia madre e Maribel.











POV Santana








-Allora Santana… - mi si rivolge Richard prendendo un sorso dal suo bicchiere di vino –Non vorrei passare per il padre iperprotettivo, ma devo saperlo… Quali sono le tue intenzioni con mia figlia?

-Papà… - mormora Brittany al mio fianco.

-Tranquilla Britt. - le dico afferrandole la mano – Richard, ormai è quasi un anno che sono assieme a sua figlia e sono sincera quando le dico che è stato l'anno migliore di tutta la mia vita e che le mie intenzioni con lei sono assolutamente serie.

-Capisco… Ma sai con il tuo lavoro, la tua carriera… E' normale per me e Susan essere un po' apprensivi. Per carità, sappiamo che Brittany è autonoma ma...

-Non deve preoccuparsi. - rispondo subito – So che ha a cuore il suo bene come me d'altronde.

-Potete stare tranquilli voi due. - interviene Brittany – Santana è attenta a qualsiasi cosa… Una volta ha cercato persino di prendermi in braccio perché una folla di sue fan non mi permetteva di muovermi con il mio bastone…

-Britt-Britt non c'è bisogno di raccontarlo… - borbotto imbarazzata.

-Ah… Tesoro sei veramente fortunata. - sospira con aria sognante Susan.

-Lo so mamma. - le risponde – Alla fine comunque è caduta. - continua alzando le spalle.

-Brittany!

-Ti ho sempre detto di fare più attività fisica Mija.

-Mami io faccio molta attività fisica. - rispondo prendendo un boccone del pollo preparato da Britt.

-Il sesso non conta Santana.

-A-abuela! - esclamo mentre mi strozzo con il boccone a causa dell'imbarazzo.

-Che c'è? - mi chiede lei alzando le spalle – Lo sappiamo entrambe che quella è l'unico tipo di attività fisica che svolgi.

-Sì ma… Ma… C'è Miguel! - provo a cercare un pretesto per sviare il discorso.

-Mh? - risponde mio fratello non alzando gli occhi dal suo videogioco.

-Oh ma fammi il favore! - esclama mia nonna sbuffando – Tuo fratello ha tredici anni, Santana. Ne sa più di tutti noi, vero niño?

-Sì, certo… Come dici tu… - mormora mio fratello non facendo minimamente attenzione a quello che succede attorno a lui e continuando a giocare.

-Allora ragazze… - attira la nostra attenzione Susan – Sappiamo che questa non è solo una semplice cena per conoscerci meglio, volete dirci che succede?

-Susan ha ragione Mija.

-Britt, vuoi dirglielo tu? - chiedo stringendole la mano.

-Okay… - sospira – Dunque… Santana la scorsa settimana ha fissato un appuntamento con il dottor Miller per discutere della mia condizione… Voleva sapere se c'è qualche possibilità di poter recuperare la vista.

-Oh mio dio... Brittany c-c'è questa possibilità? - chiede immediatamente Susan.

-Per saperlo ho bisogno di recarmi ad un secondo appuntamento con il dottor Miller, farmi visitare e dargli la possibilità di esaminare la mia documentazione medica. Ma se ci fosse anche la minima possibilità di poter tornare a vedere, io vorrei provarci… Per questo io e Santana abbiamo pensato di invitarvi qui e discuterne assieme.

-Ma le terapie… Odio doverlo dire ma… I soldi?

-Penserò a tutto io. - rispondo subito – I soldi non saranno assolutamente un problema.

-Santana ne abbiamo già parlato. - interviene Brittany -Non utilizzerò i tuoi soldi.

-E' stata una mia idea e intendo contribuire al massimo.

-No , non ti perm-

-Tesoro… - mormora Richard con occhi lucidi interrompendola.

-Papà? Stai piangendo?- chiede con aria confusa lei.

-Tutti questi anni… Non immagini neanche quanto ci siamo sentiti in colpa tua madre ed io…

-Papà… No…

-Tuo padre ha ragione… Brittany non immagini neanche quanto abbiamo desiderato aiutarti, ma i soldi per le terapie…

-Non ve ne ho mai fatto una colpa e mai lo farò. -la interrompe Britt – Siete stati dei genitori fantastici, sempre. Non posso chiedere di più.

-Lo sappiamo. Forse te lo diciamo spesso e comunque non potrebbe mai essere abbastanza, ma… Siamo orgogliosi di te Brittany. Non immagini neanche quanto. Insomma, sei qui a New York, frequenti la Julliard, dove sei stata ammessa direttamente al secondo anno, hai una ragazza bellissima che ti ama con tutta se stessa… Penso non ci possa essere una gioia migliore per dei genitori se non vedere la propria figlia felice.

-Tua madre ha ragione, sai… Lo sappiamo che ci conosciamo da poco, ma anche io e Alma siamo fiere di te Brittany.

Per un attimo incontro gli occhi di mia madre e silenziosamente, con lo sguardo, le mostro la mia gratitudine.

Potrebbe anche sembrare una ragazza tranquilla e felice, ma Brittany ha sempre bisogno di qualcuno che le mostri quanto sia forte e di quanto valga.

-Assolutamente. E poi sei stata capace di mettere al suo posto quella scapestrata di mia nipote, solo per questo meriteresti una statua d'oro.

Ci pensa mia nonna a mettere fine al bellissimo momento, scatenando una risata generale.

-Io non sono una scapestrata. - borbotto incrociando le braccia al petto.

-Comunque… - prova a smettere di ridere Susan – Io e tuo padre ti sosterremo qualsiasi sia la tua decisione. Se vuoi provarci, saremo al tuo fianco lungo tutto il cammino.

Brittany annuisce, provando discretamente ad asciugarsi qualche lacrima. Io incapace di resistere alla sua dolcezza, come sempre d'altronde, mi sporgo per lasciarle un bacio sulla guancia.

-Affronteremo tutto quanto insieme. - le sussurro nell'orecchio – Non ti lascerò da sola.

-Mi basti tu Santana. E sono pronta a tutto.


























Angolinoinoino dell'autrice: Nuovo aggiornamento per questa storia.

Non so se qualcuno di voi la segua ancora però...

Ho promesso di finirla e lo farò, per questo vi dico che il prossimo capitolo sarà l'ultimo. Non so quando lo scriverò e quando lo pubblicherò, ma arriverà.

Grazie a chiunque voglia lasciare una recensione, o legga silenziosamente il capitolo.

Un abbraccio grande!

-coriandolo

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Capitolo 19
*** Io, te e il futuro. ***



5 anni più tardi







Pov Santana








-Allora, come stai?

-Non c'è male Fabray. - dico incastrando il telefono tra l'orecchio e la spalla, mentre provo a riordinare il soggiorno – Tu e la Berry piuttosto? Com'è andata la luna di miele?

-Ne avevamo bisogno entrambe. - sospira – Tra spettacoli a Broadway e preparativi per il matrimonio Rachel era sul principio di una crisi di nervi… Comunque, domani torneremo a casa. Ad essere sincere, dopo due settimane passate a sorseggiare piña colada e a stare sdraiate sotto il sole… Iniziavo a sentire la mancanza del casino di New York.

-O si guarda. Immagino. - le rispondo ironica.

-Quando vi deciderete tu e Brittany a prendervi una pausa? Vi ho viste al matrimonio. Sembra non dormiate da un mese. Sul serio San, sono preoccupata.

-Per essere precise non dormiamo come si deve da… Dios… Non me lo ricordo. - sospiro sedendomi sul divano e poggiando la testa contro lo schienale - Siamo solo un po' stanche Quinn. Dylan sta mettendo i denti e non riesce a dormire per più di tre ore a notte. Brittany è sotto pressione perché la compagnia per cui lavora sta pensando di dimezzare il personale e in più lo studio che ha intenzione di aprire non è ancora pronto… Io passo le giornate a prendermi cura di Dy quando Britt è impegnata e di notte provo ad andare avanti nella stesura dell'album.

-LopezNe avevamo già parlato. - ti rimprovera Quinn seria – Fino a quando non fossi tornata dalla luna di miele dovevi sospendere tutto.

-Almeno così ho qualcosa a cui pensare fino a quando Dylan non si addormenta.

-Non provo ad insistere perché tanto so che è inutile. - brontola – Ma cambiando argomento… Quando il matrimonio?

-Lo sai Quinn... – mormoro strofinandomi gli occhi – Prima c'è l'operazione e poi ci sarà il matrimonio. - continuo afferrando l'anello di fidanzamento appeso alla catenina che ho al collo – Brittany ci tiene a vedere me con l'abito da sposa e Dy con il suo completino.

-Aww!

-E' preoccupata. Lei prova a non farmelo notare ma… Io lo so. So che è preoccupata.

-Il dottor Miller ha detto che ormai è un intervento dal risultato sicuro, no?

-Sì. Sì. - annuisco mentre giocherello con un filo della mia maglia – Ci ha aggiornato su ogni progresso delle sue ricerche ed è fiducioso al cento per cento che l'intervento sarà un successo. Ma… Lo sai come vanno queste cose no? Prego ogni giorno dio o chiunque ci sia lassù affinché vada tutto per il verso giusto.

-Santana… Tu non credi in queste cose.

-Lo so. Lo faccio solo perché ho bisogno di affidarmi a qualcuno. - sospiro,mentre sento la stanchezza fisica e mentale della giornata farsi sempre più pesante – Devo essere forte per Britt, Quinn. Ma ho anche io i miei momenti di sconforto. Se le cose dovessero… Brittany ne uscirebbe devastata.

-Puoi sempre parlare con me. - mormora Quinn – E quando non ci sono io puoi parlare con Puck o Sam. Siamo la tua famiglia Santana… Non ti abbandoneremo mai nel momento del bisogno.

-Lo so Quinn. Lo so.

La sento sospirare un attimo prima che mi risponda.

-Ascolta, devo andare o domani rischio di non svegliarmi e di perdere l'aereo. Però appena sarò tornata dobbiamo assolutamente incontrarci e parlare un po' da sole.

-D'accordo. Buonanotte e salutami la nana.

-Notte San.










Resto seduta sul divano ancora per qualche minuto.

Nella testa ho mille pensieri che girano in tondo e sembrano non volersi fermare.

Dal baby monitor poggiato sul piccolo tavolino posizionato di fronte a me sento Dylan emettere alcuni versetti che, sia io che Britt, abbiamo imparato anticipano un suo risveglio imminente.

Non aspetto neanche un secondo prima di alzarmi e dirigermi al piano di sopra, nella sua stanzetta.

Brittany sta già dormendo, stanca dopo una lunga giornata di prove, e non voglio che si svegli.

Ha bisogno di riposare il più possibile.

-Ehi cucciolo… - mormoro non appena sono nella sua stanza – Vieni dalla mami su. - dico prendendolo in braccio.

Lord Tubbington, dal suo angolino, mi osserva attentamente prima di rimettersi a dormire.


Dylan è la cosa più bella che mi sia capitata.

Assieme all'aver incontrato Brittany, ovviamente.

Devo ammettere che non è stato semplice diventare mamma.

Passare dalle serate in vari club a bere e divertirsi con gli altri a serate in cui io e Britt crolliamo non appena la nostra testa tocca il cuscino, è stato un piccolo trauma.


'Ma guardalo. Aver rinunciato alla vita mondana ne è valsa la pena.' Certo che ne è valsa la pena. Dico solo che un manuale sul come essere genitori non farebbe male ecco. 'Mmh… Non posso darti torto.'


E' stata Brittany a portarlo in grembo, se ve lo steste chiedendo.

Anche se a vederlo non si direbbe visto che è una mia mini copia.

Tranne per gli occhi.

Quelli sono decisamente di Britt.

Ed è così intelligente.

Insomma, riesce già a pronunciare qualche parola.


Fortunatamente mi basta cullarlo per qualche minuto per far si che si addormenti nuovamente.

Lo poso con estrema attenzione nel suo lettino e dopo un bacio sulla fronte lascio la sua stanza.

-Dios… - borbotto massaggiandomi il collo mentre entro nella stanza da letto – Che giornata…

-San? - mormora Britt con voce assonnata dal suo angolo di letto.

-Torna a dormire Britt-Britt.

-Dylan? Dorme?

-Si è svegliato per qualche minuto ma per fortuna si è addormentato di nuovo. - dico infilandomi sotto le coperte.

Brittany non esita un secondo nel posizionarsi con la testa sulla mia spalla.

Inizio ad accarezzarle la schiena mentre aspetto che il sonno sopraggiunga.

-Santana?

-Mh?

-Pensi che andrà tutto bene? - mi chiede con voce sottile Britt.

Ho bisogno di qualche secondo per decidere cosa risponderle.

Potrei dirle che andrà sicuramente tutto bene, ma se se non sarà così?

-Non lo so… - sospiro stringendola – Ma qualsiasi cosa succederà, l'affronteremo insieme. Come abbiamo sempre fatto.

-Ho paura San.

-E' normale avere paura di un'operazione così importante, ma devi stare tranquilla.

-Però… Però sono anche emozionata… - continua mentre strofina il viso sulla mia spalla – Se tutto dovesse andar bene, finalmente potrò vedere te e Dy. Ti rendi conto, San? Potrò vedervi… E potrò vedere di nuovo i miei genitori, potrò vedere tua madre, la tua abuela e Miguel. Potrò vedere Quinn, Rachel, Sam, Puck, Mercedes… Potrò vedere di nuovo il mondo.

Non ho bisogno di guardarla per capire che sta sorridendo, lo capisco dalla sua voce e basta per far sorridere anche me.

-E il mondo aspetta te, Britt. - mormoro lasciandole un bacio sui capelli – Noi aspettiamo te.













POV Brittany








-Signorina Pierce!

-Salve dottor Miller. - sorrido verso la sua direzione mentre Dylan, seduto tra le mie gambe, emette una piccola risata.


Oggi è il giorno dell'operazione.

Dopo cinque anni di ricerche e terapie sperimentali, sembra che finalmente ci sia la possibilità per persone come me di poter recuperare la vista.

Sono nervosa.

Supermegaiper nervosa.

Per questo ho chiesto solo a San di essere qui con me.


-Oh, ma guarda un po'! Ci sei anche tu piccolo Lopez!

-Lopez-Pierce. - lo corregge Santana.

Nonostante non siamo ancora sposate ci tiene veramente tanto a sottolineare come Dylan sia figlio di entrambe.

-Giusto, giusto… - ride il dottore – Dunque, Brittany, tra poco i miei colleghi verranno per prepararti per l'intervento, ci sono domande che vuoi farmi?

Istintivamente allungo la mano verso Santana che, prontamente, l'afferra.

-Vorrei solo sapere quali possono essere gli esiti negativi dell'operazione… - dico mentre stringo la mano di San – Ci siamo concentrati esclusivamente sugli aspetti positivi, non abbiamo mai preso in considerazione l'idea che l'intervento possa andar male.

-Beh, questo perché c'è una percentuale minima di rischio.

-Ma c'è comunque questa possibilità.

-Sì. Ripeto, minima, ma c'è.

-E… E cosa succederebbe in quel caso? - mormoro.

-Perderesti del tutto la vista. Le ombre che riesci a vedere adesso sparirebbero del tutto. - è questo quello che mi piace del dottor Miller, non ti addolcisce la pillola, è diretto – Ma ripeto Brittany, non devi preoccuparti. E' ormai un intervento dal risultato certo.

-Va bene…

-Le dispiace lasciarci un attimo da sole? - chiede San.

-Certo che no, che ne dite se accompagno il piccolo Lopez-Pierce dalla nostra infermiera Linda?

-Lecca-lecca? - chiede con la sua piccola vocina Dy.

-Sì giovanotto, ci darà dei lecca-lecca. - ride il dottore.

-Mami! Mami! - esclama entusiasta.

-Puoi andare cucciolo. - gli risponde Santana – Però prima da' un bacio alla mamma.

-Bacino. - mormora il mio piccolino gettandomi le braccia al collo e lasciandomi un grosso bacio umido sulla guancia.

Lo stringo a me per qualche secondo prima che inizi a scalpitare, impaziente.

-Comportati bene con il dottor Miller. - dico accarezzandogli i capelli.

-Shi. - lo sento annuire.

-Ti voglio tanto bene. - mormoro lasciandogli un bacio sulla testa – Sei il mio cuore.

-Mio? - chiede con vocina piccola poggiando la sua manina sul mio petto.

-Sì. Tuo e della Mami, sempre. - sorrido – Ora vai su, prima che la signora Linda finisca tutti i lecca-lecca.

Passa qualche momento prima che senta la porta chiudersi.

-Britt-Britt?

-Mh?

-Stai piangendo…

-Oh. - sospiro portandomi una mano alla guancia per poi sentirla bagnata.

-Vuoi parlarne? - mi chiede con voce dolce Santana prendendo posto al mio fianco e attirandomi a sé con un braccio.

Resto in silenzio per qualche istante, respirando appieno il profumo unico di Santana mentre cerco di calmare quel vortice di pensieri che ho nella testa.

-Britt?

-So di averlo già detto ma… Ho paura San. Sono terrorizzata.

-Ehi, no. - mormora immediatamente lei stringendomi un po' di più – Non devi avere paura, andrà tutto bene.

-Non possiamo saperlo Santana… Non possiamo saperlo. - rispondo – E se dovesse andare tutto storto? E se le nostre aspettative venissero distrutte? Io non lo sopporterei. Non lo sopporterei. Preferisco accontentarmi e vedere la tua ombra sfocata e quella di Dylan in eterno piuttosto che rischiare e non potervi vedere più totalmente.

-Brittany. Ascoltami bene adesso, okay?

Annuisco contro la sua spalla, cercando di asciugarmi in qualche modo le lacrime.

-Tu ci vedrai. Giuro su dio che appena ti toglieranno le bende io e Dy saremo lì e saremo la prima cosa che vedrai. E poi vedrai la nostra famiglia, i nostri amici, vedrai le bianche pareti sterili di questo ospedale e vedrai che donna bellissima sei e come riesci a star bene anche con questa orribile vestaglietta che ti hanno messo addosso.

Come al solito, anche nei momenti di difficoltà, Santana riesce a farmi ridere.

-E se… Se dovesse andare storto qualcosa l'affronteremo insieme. Come abbiamo sempre fatto. Britt, tu hai una forza incredibile dentro di te.

-No… Non è vero…

-Sì che è vero! - protesta immediatamente San – Ti rendi conto di tutto quello che hai fatto in questi anni? Sei entrata in una delle scuole più prestigiose del mondo, sei stata prima ballerina in uno degli spettacoli più famosi di Broadway, i giornali hanno parlato di te per settimane, tra poco aprirai uno studio tutto tuo… Ci sei riuscita. Hai dato uno schiaffo morale a tutte quelle persone che non credevano in te. E hai fatto tutto questo da sola. Ti rendi conto Britt-Britt? Quando siamo in giro insieme sono orgogliosa di tenerti per mano e anche Dylan è orgoglioso di te, non fa altro che parlare della sua mamma ballerina a scuola.

-D-Davvero? - chiedo sorridendo tra le lacrime.

-Certo. - mormora lasciandomi un bacio sui capelli - E lo vedrai attraverso tutti i suoi disegni. Perché vedrai Britt. Devi solo crederci.

Emetto un lungo sospiro sereno.

-Ti amo, San.

-Oh Britt-Britt… - ride piano portando il mio viso alla sua altezza prima di unire le nostre labbra in un bacio dolcissimo.












Se qualcuno dovesse chiedermi se ho sognato qualcosa durante l'intervento gli risponderei che…

No.

Non ho sognato nulla.



Perché il mio sogno lo sto vivendo dal momento esatto in cui ho conosciuto Santana.

Al massimo al mio risveglio continuerò il mio sogno, con qualche colore in più.
















POV Santana









Se qualcuno dovesse chiedermi cosa ho fatto durante le ore di intervento di Britt e anche durante il suo periodo di convalescenza direi che…

Sono stata una dura.

Una roccia.

Fiduciosa del risultato positivo.


Mai nessuno saprà che per la prima volta in vita mia ho pregato.

Ho pregato che tutto andasse per il meglio.


















POV Brittany











-Allora Brittany, come ti senti oggi?

-Bene… Ho solo un leggero mal di testa. - rispondo massaggiandomi una tempia.

-E' normale vero? - chiede ansiosa San al mio fianco.

-Certo, è più che normale. - risponde il dottor Miller.


E' passata una settimana e qualche giorno dall'intervento.

Da allora ho delle bende sugli occhi che mi lasciano nella totale oscurità.

Santana non ha lasciato neanche per un secondo la mia stanza, se non per andare a casa e farsi una doccia veloce.

Dylan ha trascorso la settimana con i miei genitori e quelli di San ed è venuto a trovarmi tutti i giorni.

Tutti quanti sono venuti a trovarmi…

Quinn, Rachel, Sam, Puck, Mercedes… Perfino Kurt, Blaine e la signorina Campbell!

La stessa Campbell che pensavo mi odiasse ma in realtà aveva riconosciuto il mio potenziale e voleva solo che lo tirassi fuori.


-Pronta per togliere queste bende?

-C-cosa? Di già? - chiedo sorpresa e un po' ansiosa.

A dir la verità sapevo che oggi sarebbe stato il grande giorno, per questo tutti gli altri aspettano impazienti fuori dalla stanza.

E' solo che…

Credo di avere ancora un po' paura del risultato.

-Beh… E' passata una settimana dall'intervento, in più ho pensato di far passare qualche giorno in più per essere sicuri che la guarigione sia avvenuta completamente. - mi risponde il dottor Miller – Ora bisogna solo togliere queste bende.

-Ne è sicuro? - chiede ancora San stringendomi la mano.

-Certo. Allora Brittany, sei pronta?

Ho bisogno di prendere qualche respiro profondo per cercare di calmare i nervi.

-San? Puoi far entrare Dy? Vorrei che ci fosse anche lui… Non voglio offendere gli altri ma…

-Sta tranquilla, capiranno. - mormora San prima di lasciarmi un bacio sulla guancia e lasciare la stanza.

Ritorna qualche istante dopo con Dylan.

-Mamma! - esclama felice mentre lo sento arrampicarsi sul letto.

-Fai attenzione Mijo... - lo richiama San.

-Bacino. - afferma con sicurezza mentre mi afferra le guance e mi da un piccolo bacino sulle labbra.

-Ehilà piccolino! - lo saluta il dottor Miller.

-Lecca-lecca?

-Cucciolo. - lo richiamo – Come si dice?

-Pefavoe? - mormora mentre prende posto tra le mie gambe.

-Sei fortunato, la signora Linda me ne ha dato giusto uno poco fa! - ride il dottore.

-Gracias.

Istintivamente sorrido, Santana ha da poco iniziato a parlare in spagnolo con lui, ed ogni volta che li sento interagire mi viene un tuffo al cuore.

-Allora Brittany… Pronta?

Annuisco piano mentre con la mano cerco quella di Santana che prontamente afferro.


Sento le mani del dottor Miller iniziare a sciogliere le bende e srotolarle piano.

Continuo a prendere respiri profondi, fino a quando…

Non c'è più nessuna benda sui miei occhi.


-Brittany? Puoi aprire gli occhi lentamente adesso. - mi dice il dottor Miller, mentre lo sento allontanarsi leggermente.

Annuisco ancora e continuo a prendere profondi respiri.

-Coraggio Britt-Britt… - mormora Santana stringendomi la mano.

-Mamma? - chiede con vocina piccola Dylan.


Okay. Conto fino a tre.


Uno.


Due.


Tre.


Apro gli occhi lentamente.

E davanti a me c'è un miscuglio di colori confusi.

-Brittany, sbatti le palpebre un paio di volte. - interviene il dottor Miller – In questo modo lubrificherai gli occhi e aiuterai la loro messa a fuoco.

Seguo attentamente le sue istruzioni.

E a poco a poco…

Le immagini diventano sempre più nitide.

Dettagliate.

-Britt-Britt?

Seguo il suono della sua voce e…

Lascio scorrere il mio sguardo su di lei.

Sui suoi capelli neri, sui suoi occhi scuri come il petrolio, sulle sue labbra rosse, sul suo piccolo e carinissimo naso, sulle sue guance, sulla piccola fossetta al lato della bocca…

Mi perdo nel guardarla.

-Brittany?

-Wow. - mormoro – Sei bellissima. - dico con fare sognante.

Santana emette una piccola risata, due lacrime le scivolano lungo le guance, mentre non perde tempo nel baciarmi come se non ci fosse un domani.

-Bacino io?

Quella vocina.

Quella piccola vocina.

Abbasso lo sguardo per poter vedere per la prima volta mio figlio.

Dylan è seduto tra le mie gambe e mi guarda con quei suoi occhioni azzurri, come i miei, mentre il resto è tutto Santana.

Dal colore scuro della pelle, a quei riccioli scuri che ha sulla testa. Dal suo piccolo nasino, alla fossetta sulla guancia destra. Dal taglio degli occhi, alle labbra.

-Oddio… - mormoro mentre sento gli occhi diventarmi lucidi – Dy… O mio dio Dylan… - continuo a mormorare mentre lo avvicino a me, abbracciandolo stretto e riempiendolo di baci.

Il mio cuore batte come un pazzo.

Ha funzionato.

-San. San ha funzionato! - esclamo tra le lacrime guardandola – Ha funzionato!

-Si Britt, ha funzionato. - annuisce lei ridendo e piangendo al tempo stesso.








Dopo una mezz'ora, il dottor Miller torna per informarci che i nostri amici e famigliari stanno ancora aspettando pazientemente di poter entrare.

Così presa da Santana e Dy, mi ero completamente dimenticata degli altri.

Entrano pian piano, uno dopo l'altro, mettendosi a semicerchio attorno al mio letto.

Il mio sguardo cade subito su due figure che non ho mai dimenticato e che sono rimaste identiche a come le ricordavo, se non fosse per qualche ruga e capello bianco in più.

-Mamma… Papà… - sorrido.

Entrambi si precipitano verso di me, abbracciandomi stretta e piangendo come bambini.

-Tesoro… - singhiozza mia madre accarezzandomi i capelli – Non immagini quanto sia felice.

Mio padre non dice nulla, mi stringe solo più forte.

E io mi faccio abbracciare ancora e ancora.

Quando si allontanano, riconosco dallo sguardo e dalla carnagione simile la madre di Santana.

-Maribel. - sorrido verso di lei.

Lei si avvicina per abbracciarmi, con gli occhi lucidi, seguita da Alma (completamente diversa da Santana e Maribel, ma con lo stesso sguardo) e da Miguel (una versione maschile di San in pratica).

Poi è il turno dei nostri amici.

-Quinn… - dico osservandola bene – Hai degli occhi bellissimi.

-Anche tu Brittany. - ride lei.

-E Rach? - continuo.

-Sì?

-Sei più bassa di quanto pensassi.

-Forse sei tu troppo alta. - sorride con gli occhi lucidi.

-Sam… Pensavo fossero più grandi le tue labbra.

-Dillo alla tua ragazza, forse così smetterà di prendermi in giro.

-Non succederà mai Trouty.

-Puck quel taglio di capelli è orribile. - dico osservandolo bene.

-Ehi biondina guarda che le ragazze apprezzano! - esclama fingendosi offeso.

-Sarà… - gli rispondo alzando le spalle – Mercedes, sei proprio come ti avevo immaginata. - dico voltandomi verso di lei.

-E' un complimento, giusto? - mi chiede dubbiosa.

-Certo. - annuisco sorridendo.

-Britt. - richiama la mia attenzione Santana entrando nella stanza (quando è uscita?) con una specie di cestino da picnic che sembra abbastanza pesante giudicando il modo in cui fa fatica a portarlo – C'è ancora qualcuno da incontrare.

-Uuuuh! Una sorpresa! - esclama Rachel battendo le mani mentre inclino la testa con aria confusa.

-Il dottor Miller è stato gentile e mi ha permesso di portarlo qui, a patto che nessuno lo venga a sapere. - mi spiega San alzando una delle due aperture del cestino.


-Miao.


-Tubbs! - esclamo sollevandolo immediatamente dal cesto – Cucciolino sei bellissimo! - continuo accarezzandolo.

-Wow… Non immaginavo fosse così ciccione… - commenta a bassa voce Sam, ma riesco comunque a sentirlo.

-Non è ciccione. - dico fulminandolo con lo sguardo – Ha solo l'ossatura pesante.

-Ma-

-Trouty, lascia perdere. - interviene San scuotendo la testa mentre Lord Tubbington continua a farmi le fusa.





Trascorro le successive ore guardando tutto e tutti di continuo.

Ma il mio sguardo non fa altro che ritornare su Santana e Dylan.

E il mio cuore batte sempre un po' più forte ogni volta in cui li vedo.

-Britt-Britt? Tutto bene? - mi chiede sorridendo Santana dopo l'ennesima volta in cui mi incanto nel guardarla.

Alzo le spalle in risposta sorridendo prima che qualcosa attiri la mia attenzione.

-Vieni qui San. - dico tirandola per la maglia prima di slacciarle la catenina che ha al collo con un velocità impressionante.

-Britt… - mormora lei sorridendo guardando l'anello che stringo tra le dita.

-Sposami. - le dico sorridendo – Lo so che ci vorrebbe una proposta decente, ma non mi interessa. Sposami Santana.

Lei mi bacia ancora, sorridendo – Ti sposerei anche adesso se fosse possibile. - mormora contro le mie labbra.



























Angolinoinoino dell'autrice: Ciao a tutti! Dopo essermi dedicata interamente ad un'altra mia storia, ritorno come avevo promesso per terminare questa qui.

La mia prima storia su questa fantastica coppia, la mia prima storia da autrice.

La porterò sempre nel mio cuore.

Spero che questo capitolo sia una degna conclusione e chissà, forse in futuro la scriverò per eliminare i molti errori presenti.

Grazie a tutti quanti voi, chi ha letto silenziosamente la storia e chi ha recensito i capitoli.

Un abbraccio.

A presto

-coriandolo

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