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di wemetrighthere
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 2: *** Capitolo due. ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre. ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro. ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno. ***


Ciao a tutti, questa è la prima fanficton che scrivo. Non so nemmeno perchè ci stia provando, in effetti, però mi è venuta quest'idea e ho pensato di pubblicarla. A dire il vero, quello che ho scritto mi fa davvero schifo e non so neanche come si svolgarà la ff se decido di continuarla. Per ora ho scritto questo, se vi piace recensite o qualsiasi cosa :) Spero vi piaccia il capitolo. Have fun!




Capitolo uno.

Kurt viveva in quell’appartamento ormai da settimane, si era ormai quasi abituato a vivere lì con Rachel nonostante il pericolo, a detta di Rachel, mortale che si incontrava non appena si poggiava il piede fuori dalla porta. Quel quartiere, diciamo, non aveva la massima raccomandazione. Kurt, si era però abituato a quel buco e vivere con Rachel non era cosi male come pensava.

Quel giorno Kurt si svegliò con una strana sensazione nello stomaco, era il suo primo giorno alla NYADA e non c’è bisogno di dirlo, era agitato. Era agitato come non lo era da tempo. Ancora non ci credeva, era tutto surreale e incredibile e terribilmente spaventoso. Si alzò dal letto ed entrò in cucina, dove Rachel stava preparando dei fantastici cupcakes e del caffè. Kurt assaporò per bene l’odore del caffè, aveva bisogno di aiuto per superare quella giornata e il caffè, al contrario di molte persone, c’era sempre stato per lui.

“Hey, dormiglione, pronto per il primo giorno di scuola?” disse Rachel facendogli l’occhiolino. Kurt sbadigliò ampiamente e le rispose “ Non sono affatto un dormiglione...” Un altro sbadiglio. Un sopracciglio alzato di Rachel. “Emh…ok, lo sono. Comunque no, me la sto facendo addosso”.

“Perfetto, è così che deve essere. Altrimenti non c’è divertimento” disse Rachel ridacchiando e guardando la reazione di Kurt. “ Ah, beh grazie, perfetto. Sempre molto d’aiuto.” “Hey, non prendertela con me…dai andrà tutto bene. Sei fantastico Kurt, tutti se ne accorgeranno e chissà magari ti farai degli amici il primo giorno”. Kurt la guardò per un paio di secondi e scoppiò a ridere “ Okay, cos’è questo? Il discorso che si fa il primo giorno d’asilo?” Ora rideva ampiamente, quasi piangeva da quanto trovava comica la situazione. Anche Rachel scoppiò a ridere e rimasero li a ridacchiare fino a che non finirono la colazione.

Finita la colazione, si lavarono, vestirono e uscirono di casa in perfetto orario dirigendosi verso la NYADA.
                                                                                           
                                                                            *****************

Due ore e quarantacinque minuti bastarono a Kurt per capire come funzionava quell’accademia. Era tutto, tutto, esattamente uguale al liceo. Solo che non c’erano cheerleader o giocatori di football che potessero infastidirlo o scaraventarlo addosso ad un armadietto. Questo era di certo un progresso quindi Kurt non si lamentò affatto. C’era però questa stramaledetta gerarchia che lo fregava. I fighi in alto, i perdenti in basso, era quasi una persecuzione, pensò Kurt passando davanti a un gruppo sicuramente classificato come ‘popolare’ e quindi inavvicinabile per una matricola come lui.

Aveva già scelto le sue materie e i suoi professori preferiti, la lezione di recitazione era sicuramente la sua preferita. Si era trovato circondato da ragazzi gentili e come lui, chissà magari si sarebbe davvero fatto degli amici il primo giorno.

C’era però qualcosa che gli mancava, ed era cantare. Non cantava veramente da quando aveva lasciato il McKinley e il Glee Club a Lima, e gli mancava veramente un posto a cui appartenere come era stato in Ohio. Così si avvicinò alla bacheca della NYADA, più che altro per curiosità che per altro, e cominciò a leggere.

“Solo per curiosità” ripeté a sestesso. Mentre curiosava tra i fogli, i suoi occhi si posarono su un foglio, sicuramente prima accartocciato, poi riaperto e steso con le mani e poi riattaccato lì con una puntina gialla. Non appena lesse le prime parole del foglio, spalancò la bocca così tanto che se non l’avesse richiusa gli sarebbe caduta della bava dalla bocca, cosa che non poteva assolutamente succedere, così la richiuse immediatamente decidendo di dimostrare il suo sgomento solamente strabuzzando gli occhi ed emettendo un “Cosa??”.
Sul foglietto c’era scritto:



                                                                      GLEE CLUB   ‘ I Pomi di Blaine’
                                                   AUDIZIONI TUTTI I GIORNI IN AUDITORIUM ALLE 11:00


 
In basso a sinistra, scritte a penna, c’erano altre due frasi.
‘PS. Presentarsi alle audizioni con i capelli ingellati, o Blaine non vi guarderà nemmeno.’ E poi, ‘Non è vero!’

Kurt fissò quel foglio per un minuto intero, non sapendo se ridere per le scritte a fine foglio o piangere per il nome di quel Glee Club. I Pomi di Blaine, ma che diavolo significava? Chi potrebbe mai scegliere un nome del genere per un Glee Club? Sicuramente quel Blaine, a quanto pare.
“Hai intenzione di iscriverti al Glee Club?” Qualcuno pronunciò quelle parole dietro di lui, nel voltarsi Kurt si ritrovò di fronte al sorriso più luminoso e dolce che avesse mai visto. Già pensava fosse qualcuno che fosse venuto a prenderlo a pugni perché aveva in mano quel foglio, ma non appena vide quel ragazzo dai capelli neri sorridergli si ricredette, un ragazzo così carino non avrebbe fatto male a nessuno, forse.

“Emh.. In realtà non lo so.. cioè…emh, E’ il mio primo giorno qui, devo ancora decidere e…” Cominciò a balbettare come un bambino alla sua prima cotta. Non è possibile, Kurt, un ragazzo carino ti parla e subito impazzisci, regolati.
Il ragazzo di fronte a lui continuava a sorridergli e decise di non torturarlo più “Hey, non preoccuparti, era solo per curiosità. Sai il Glee Club di questa scuola è abbastanza figo” Kurt aveva i suoi dubbi “Davvero? Non sembrerebbe molto..” disse indicando il foglio completamente bianco e, quindi, senza alcuna iscrizione.

“Scherzi? I Pomi di Blaine sono come rockstars!!” Disse il ragazzo dal bel sorriso con un entusiasmo che Kurt non aveva mia visto nei ragazzi della loro età, forse in più piccoli, forse nei bambini di 6 anni. “ Si esibiranno tra pochi minuti, perché non vieni a vederli?”.
Kurt, ormai incuriosito da quel ragazzo che così tanto amava quel Glee Club e non avendo piani per quell’ora, accettò. Ormai era curioso, e Kurt non sapeva resistere alla curiosità, e ai ragazzi carini che gli sorridevano. “Okay, si… Non ho niente di meglio da fare” Il ragazzo sorrise ancora di più, cosa che Kurt non credeva fosse possibile, ed esultò “ Perfetto!! Seguimi”.

Entrarono in una stanza che Kurt poi riconobbe come ‘Auditorium’. Più che Auditorium sembrava uno sgabuzzino, ma non ci fece caso. Sul piccolo palco al centro della stanza vi erano già dei ragazzi che chiacchieravano tra loro e Kurt si fermò sul corridoio in corrispondenza delle poltroncine centrali insieme al ragazzo - del quale non sapeva ancora il nome, accidenti Kurt-. “Eccoci qui, che te ne pare?” disse quest’ ultimo.

“Carino… dopo la loro esibizione ti dirò meglio”. D’altronde non ce la faceva più a tenersi dentro un pensiero, lo aveva da quando aveva visto quel ragazzo e ormai stava scoppiando. Ogni cellula fremeva dentro di lui così finalmente lo disse “Ma si può sapere per quale dannato motivo questo Glee Club si chiama I Pomi di Blaine? E’ un nome orribile, insomma … che significato ha? Chi è questo Blaine che ha avuto quest’idea brillante? Dovrebbero arrestarlo per una cosa del genere”.

Il ragazzo scoppiò a ridere di gusto, aveva quasi le lacrime agli occhi, degli occhi stupendi appurò Kurt, così Kurt rise anche lui, pensando di aver ottenuto un po’ di punti su quel ragazzo tanto carino.

“Hey, dai Blaine corri, stiamo per iniziare!” Il ragazzo carino si voltò verso un altro ragazzo, eccessivamente biondo,  al centro del piccolo palco e gli urlò “Arrivo!” Si girò verso Kurt, gli fece l’occhiolino, rise e salì sul palco giusto in tempo per cominciare a cantare la canzone che stava partendo.
Oh.



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Fatemi sapere cosa ne pensate D:

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Capitolo 2
*** Capitolo due. ***


Capitolo due.

Blaine ora si stava esibendo di fronte a lui in una delle più incredibili performance che Kurt avesse mai visto. Blaine, si quel Blaine, il Blaine dei ‘Pomi di Blaine’. Il Blaine carino con il quale aveva appena fatto una delle più grandi figuracce al mondo, diamine!
Kurt rimase sbalordito dal modo in cui quel ragazzo si muoveva sul palco, intonando una canzone di Katy Perry. Teenage Dream, per la precisione. Sembrava come se tutto dipendesse da quello, come se quella cosa, stare sul palco, fosse tutto quello di cui Blaine aveva bisogno.
L’energia che emetteva era incredibile; cantava e ballava come se quello era quello per cui era nato. Kurt, pensò, era proprio così. Se c’era qualcosa che qualcuno poteva notare guardando Blaine esibirsi, era proprio notare che quel ragazzo aveva talento.
In più Kurt non credeva di sentirsi bene. Blaine si era esibito senza staccargli gli occhi di dosso, e sorrideva. Sorrideva con quel sorriso che non diceva affatto ‘hai appena insultato il mio Glee Club e il nome che porta quindi te la farò pagare’, anzi era il sorriso più genuino e tenero che Kurt avesse mai ricevuto in tutta la sua vita.
Non appena ‘I Pomi di Blaine’ finirono l’esibizione (Kurt non aveva comunque l’intenzione di scusarsi per aver preso in giro quel nome), Blaine diede una pacca sulla spalla ad alcuni degli altri componenti del Glee Club,  disse loro qualcosa che Kurt non percepì e scese dal palco, dirigendosi verso Kurt.
Oh, beh ora era un problema. Come avrebbe fatto a sopravvivere a quella figuraccia appena fatta? A Kurt venne voglia di correre via, scappare come non aveva mai fatto, magari anche rischiando di spezzarsi una gamba, prima che Blaine lo avesse raggiunto, ma poi la parte razionale del suo cervello gli suggerì che sarebbe stato molto incivile, e molto imbarazzante.
“Allora, ora cosa ne pensi?” gli disse Blaine non appena lo raggiunse, con un sorriso che gli illuminava tutta la faccia, questa volta il sorriso che gli stava riservando era di vero divertimento. Se la rideva dopo che lui aveva fatto una figuraccia e ora voleva vedere come si sarebbe tirato fuori dal quel pasticcio. Simpatico, il ragazzo.
“L’esibizione è stata-è stata fantastica Blaine..” cercò di dire senza arrossire o sentirsi un completo idiota, troppo tardi. “Sono contento che ti sia piaciuta. Molto spesso le persone non si aspettano grandi esibizioni a causa del nome del Glee Club, che fa schifo” disse Blaine sempre sorridendo.
“Ascolta Blaine, per prima, mi disp…” “Dispiace per cosa? Per aver espresso la tua idea in merito al nome di questo Glee Club? Per aver detto che fa schifo? Ti prego, Kurt, io lo faccio tutti i giorni” Lo interruppe Blaine ridendo. Kurt fu un attimo confuso da quell’affermazione. Blaine aveva scelto il nome del suo Glee Club e pensava che facesse schifo? Per questo alzò un sopracciglio, la sua famosa espressione confusa.
Blaine capendo la confusione dell’altro disse “Non ho scelto io il nome. Anzi, per dirla meglio l’ho modificato, è il massimo che mi hanno permesso. Prima il leader di questo Glee Club era un certo Adam e aveva chiamato il suo gruppo ‘I Pomi di Adam’. Non l’ho mai conosciuto, ma molti dicono fosse un idiota. E dal nome che ha dato al suo Glee Club, questo posso anche appurarlo da solo.”
Kurt ridacchiò a quello che Blaine gli aveva appena detto. Almeno ora era sicuro che Blaine non fosse un idiota, o qualcuno con un pessimo gusto nello scegliere i nomi.
“Quindi, ti andrebbe di unirti al Glee Club? Ci servirebbe davvero una nuova voce per vincere le Regionali di quest’anno.” Gli chiese Blaine sfoderando degli occhi da cucciolo mai visti prima. Kurt si prese del tempo per decidere. Non sapeva cosa fare. Iscriversi al Glee Club era un suicidio sociale, in più si sarebbe dovuto impegnare nelle canzoni, nei balli e nelle performance e lui si era appena iscritto alla NYADA perché voleva impegnarsi nel teatro, nella recitazione e diventare qualcuno. Non ci sarebbe mai riuscito se si fosse distratto con il Glee Club.
Nonostante questo voleva davvero passare più tempo con Blaine, quel ragazzo che, si stupì di se stesso mentre lo pensava, gli piaceva davvero tanto. Non sapeva perché ma quegli occhi e quel sorriso lo avevano catturato  come mai nessuno aveva fatto prima. Non sapeva davvero cosa fare.
“Blaine” cominciò “Devo davvero rifletterci a lungo. Sono già stato in un Glee Club alle superiori  ed è stato…difficile. Non so se riaffronterei qualcosa del genere”. Kurt decise di essere onesto, non poteva illudere Blaine, non se lo meritava.
“Ma?” Lo incoraggiò Blaine con la speranza dipinta nei sui occhi color ambra. “Ma ammetto che mi piacerebbe. Vincere trofei può sempre essere d’aiuto.” Concluse Kurt con un sorriso.
“Okay, quindi mi prometti che ci penserai su?” Kurt lo guardò e sorrise ancora di più. “Sì, te lo prometto.”
“Bene.” Sorrise ampliamente Blaine. “Allora, ci vediamo in giro,Kurt.” “Certo”.
Si salutarono e Blaine uscì velocemente dall’auditorium, seguendo probabilmente i suoi amici, che erano usciti pochi minuti prima. Kurt si ritrovò da solo a contemplare quell’auditorium e quel palco, perdendosi nei pensieri, che erano completamente affollati da una sola persona: Blaine.
                                                               ***************************
 
Quel pomeriggio tardi Kurt tornò a casa con un grande sorriso in faccia. Non aveva visto Rachel per tutto il giorno nonostante fossero nello stesso edificio ed aveva bisogno di raccontarle tutto. Servivano a questo le migliori amiche, giusto? A confidare i propri dubbi e parlare di ragazzi esageratamente carini che incontrava  a scuola.
Rachel si trovava completamente buttata sul divano con l’aria di chi ha spostato mobili per 10 ore senza mai fermarsi. Era chiaramente sfinita. Kurt provò un po’ pena, non avrebbe dovuto piazzargli davanti i suoi problemi e i suoi dubbi sull’iscriversi al Glee Club della NYADA, ma non appena la ragazza gli chiese come era andato il suo primo giorno all’Accademia, dimenticò tutto e la voglia di raccontare tutta la giornata riaffiorò immediatamente.
Gli raccontò delle lezioni di recitazione e di tutti i corsi a cui aveva preso parte. Quando ebbe finito, decise di intavolare l’argomento ‘Glee Club sfigato a cui vorrei prendere parte perché ho una cotta per il leader’. “E inoltre, avevo intenzione di iscrivermi al Glee Club, sai quei Pomi di Blaine che…”. Rachel saltò dal divano con la faccia inorridita e completamente terrorizzata, tutta la stanchezza se ne era andata,a quanto pare.
“CHE COSAA? KURT, IL GLEE CLUB? MA SEI IMPAZZITO PER CASO??” Gli urlò Rachel neanche avesse deciso di abbandonarla li a NY da sola. Quello sarebbe stato grave. Non l’unirsi al Glee Club della NYADA. “Rachel calmati, è solo un Glee Club..” “CALMARMI? INFATTI KURT, E’ SOLO UN GLEE CLUB! NON TI AIUTERA’ AD ARRIVARE AL SUCCESSO, ANZI TI SBATTERA’ IN FONDO INSIEME A LUI. E’ UN SIUCIDIO”
Rachel continuava ad urlare e sbraitargli contro. Se c’era una cosa che Kurt odiava, era sentire Rachel urlargli contro e sentirsi dire che non poteva fare qualcosa. Rachel stava facendo entrambe le cose. Innervosito tirò un sospiro e cercò di parlare invece che urlare  “Rachel se c’è una cosa che ho imparato dal Glee Club è che non è un suicidio, forse all’inizio lo è. Ma ti ricordi anche te come è andata quando abbiamo vinto le Nazionali in Ohio. Tutti ci rispettavano”.
“Kurt, tu non capisci. Al liceo andava bene, in Ohio andava bene. Ora siamo qui. Alla NYADA, a New York. Non ti permetterò di rovinarti così.” Rachel aveva smesso di urlare ma continuava a dirgli cosa non poteva, anzi, cosa non doveva fare. E Kurt questo non lo sopportava. Era stufo di quello.
“Beh, mi dispiace ma ormai ho deciso. Mi unirò a quel Glee Club, grazie tante.” Detto questo entrò in camera sua e sbattendo la porta, intenzionato a tutti i costi ad iscriversi a quel dannato Glee Club il giorno dopo.


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Lo so cosa starete pensando, 'perchè sei qui? Non avevi detto che non sapevi nemmeno se avresti continuato la storia?' LOL
Beh, ho avuto una specie di colpo di genio ed ora ho un po' di idee :))
Spero non vi dispiaccia ew. 
Comunque, spero che il capitolo vi sia piaciuto C:
Ringrazio tutte le persone che hanno recensito il primo capitolo e hanno seguito la storia. Grazie mille, davvero :')
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo *-*
 

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Capitolo 3
*** Capitolo tre. ***


Capitolo tre.
Il mattino seguente, il primo pensiero di Kurt fu l’iscriversi al Glee Club. Non sapeva se quella era la decisione giusta per il suo futuro ma sapeva che era quella giusta per il suo presente.  Nella sua mente balenarono immediatamente due occhi color ambra e seppe perché stava facendo tutto quello.
Blaine.
Lo conosceva da un giorno, eppure quel ragazzo che lo aveva trattato così gentilmente, sfoderando quel sorriso dolcissimo, lo aveva già stregato. Lo calmava ed emozionava contemporaneamente, facendo provare a Kurt cose che non aveva mai provato, cose che fino a qualche mese fa pensava di non poter mai provare.
Si alzò riluttante dal letto, ma pronto ad affrontare quella giornata e Rachel. Quando entrò in cucina la trovò lì a preparare il caffè. Non lo aveva guardato. Probabilmente non lo aveva sentito entrare. O lo stava evitando. Kurt optò per la seconda.
Si sedette sulla sedia di fronte al tavolino e cominciò a sgranocchiare qualche cereale. In quel momento Rachel parlò: “ Non c’è nessun modo con cui posso farti cambiare idea, giusto?”
“Giusto”
“Dio Kurt, quando ti metti in testa qualcosa non la smetti eh”
“Dovresti conoscermi meglio di tutti, Rachel”
A quel punto Rachel sbuffò. “Sai che ti dico, Kurt? Fai quello che vuoi ma poi non dirmi che non ti avevo avvisato”disse mentre prendeva la borsa e le chiavi. “ Io vado, inizio le lezioni un’ora prima oggi. Ci vediamo stasera.”
“Okay. Ci vediamo stasera. Rachel, sai che ti voglio bene comunque.”
Rachel sorrise. “ Certo, ti voglio bene anche io ma certe volte sei proprio impraticabile”.
                                                                    **********************
Kurt arrivò alla NYADA giusto in tempo per la sua prima lezione del giorno. Avrebbe avuto la lezione di recitazione con il professor Davis e poi sarebbe  andato direttamente a fare l’audizione per entrare nei Pomi di Blaine. Non vedeva l’ora di vedere Blaine, e la sua faccia quando gli avrebbe detto che si sarebbe unito al Glee Club. Sarebbe stato impagabile. Già si immaginava quei due occhi scintillanti e quel sorriso sulla sua faccia.
Non appena attraversò la porta si diresse verso l’aula di recitazione. Durante il tragitto si fermò al suo armadietto che si trovava proprio di fronte al bagno dei maschi. Un posto fantastico, pensò Kurt.
In quel momento due ragazzi uscirono dal bagno e nella confusione Kurt riuscì a scorgere alcune parole della conversazione che stavano avendo quei due ragazzi.
“…e poi è un completo idiota”
“Lo so. Non riesco nemmeno a capire perché gli lasciano essere il leader del Glee Club. E’ una cosa ingiusta. Insomma, è li che merita di essere. Nessuno si fila il Glee Club ma ti giuro questa situazione fa veramente schifo. “
“Che schifo… Cambiamo argomento, sei uscito ieri con Jessica?”
Kurt ascoltò quella conversazione fino a quel punto. Ovviamente non gli interessava di quella Jessica e se fosse uscita con quel ragazzo. Gli interessava di Blaine. Quei due stavano parlando di Blaine. Stavano parlando male di Blaine.
Kurt si ricompose e prese tutto quello che gli serviva per la lezione di recitazione e si avviò verso l’aula con mille domande in testa. Perché Blaine non sarebbe dovuto essere il leader del Glee Club? Cosa aveva fatto? Di che situazione stavano parlando?
Kurt non sapeva cosa pensare, ma sicuramente avrebbe scoperto cosa c’era sotto. E l’unico modo per scoprirlo era riuscire ad entrare nel Glee Club. A qualunque costo.
 
Kurt entrò nell’aula di recitazione dove il giorno prima aveva conosciuto alcuni compagni molto simpatici e si sedette vicino a Rose e Matt, due gemelli che venivano dal Minnesota. Il giorno prima, appena era entrato nell’aula, era andato nel panico e i due gli avevano subito offerto un posto vicino a loro, così Kurt si era calmato e avevano cominciato a conoscersi.
La lezione cominciò e Kurt capì che quella era davvero la sua lezione preferita. Il professor Davis era una persona fantastica e trattava tutti nel modo giusto. Era il classico bravo professore.
Quando la lezione finì, tutti si alzarono e cominciarono ad uscire dalla classe. Kurt stava mettendo le sue cose nella borsa quando Rose gli parlò: “Allora Kurt, che lezione hai ora? Magari abbiamo un’altra lezione insieme” Gli disse con un sorriso.
Kurt rispose al sorriso. “In realtà sono diretto all’auditorium. Farò un’audizione per entrare nel Glee Club” disse Kurt,  sperando che Rose non lo attaccasse come aveva fatto Rachel.
“Oh. Fico. Buona fortuna allora!” gli disse lei con un sorriso e uscì dalla classe. Sicuramente Rose non aveva idea di cosa fosse il Glee Club.
Kurt si diresse verso la porta quando una voce lo chiamò.
“Kurt?” Era il professor Davis.
Kurt si voltò a guardarlo. “Kurt Hummel, giusto?”
“Si, professor Davis. Voleva parlarmi.”
“Scusami, ti sembrerò un impiccione ma ho sentito la tua conversazione con quella ragazza. Hai intenzione di iscriverti al Glee Club?”
Oh no.
“Emh.. sì. E’ così.”
“Kurt, non posso permettertelo.”
Oh Santo Cielo, non anche te.
Cosa? Perché?” disse Kurt con un tono frustrato. Tutti volevano impedirgli di entrare in quel Glee Club. Cos’è? Aveva un maledizione? Se ci entravi venivi colpito da un raggio mortale o il tuo corpo veniva rapito dagli alieni?
“Kurt, non è raccomandabile. Lo dico per te, lo faccio per i miei studenti ed il loro futuro. Credimi, questo progetto non farà altro che portarti giù. Quel Glee Club non vince un trofeo da sedici anni. E non posso permettere che tu ti unisca al Glee Club quando quello è in fondo alla scala sociale. I bidelli hanno più considerazione in questa scuola. Il tuo futuro è il teatro, Broadway. Non un futuro da Karaoke nei bar.”
“Sì,ma… Professor Davis, questa è una mia decisione. Le assicuro che non mi distrarrà dalle sue lezioni o dal mio sogno di sfondare nel teatro. Io-“
“Kurt, mi dispiace ma non posso permettertelo. Dovrò usare le cattive.” disse il professore mentre si metteva la tracolla sulla spalla.
“Cosa intende?”
“Se ti unirai al Glee Club, puoi considerarti bocciato nella mia materia, Kurt.”
“Cosa? No, non può… Io..”
“Mi dispiace Kurt” disse mentre si avvicinava alla porta e si fermava sul ciglio della porta, guardando Kurt “Pensavo mi avessi ascoltato subito. E’ per il tuo bene”. E uscì dalla classe.
Kurt rimase immobile in quell’aula per qualche minuto. Non poteva essere. Non poteva più unirsi al Glee Club o la sua carriera sarebbe finita prima ancora di essere cominciata. E non poteva permetterlo.
                                                                 ***************************
 
 
Venti minuti dopo Kurt si ritrovò a varcare la porta dell’Auditorium della NYADA. Aveva deciso di presentarsi lì e dire a Blaine di non potersi unire al Glee Club. Non aveva ancora deciso se dirgli la verità sul perché. Aveva paura che ci fosse rimasto male a scoprire che quel Glee Club era considerato da tutti – e anche dai professori – lo scalino più basso dell’Accademia. O il sotterraneo.
Quando entrò lo vide immediatamente. Si trovava sul palco e dava indicazioni a due ragazzi su come fare un certo passo. Lo stomaco di Kurt fece un balzo, un movimento strano e quando Blaine alzò lo sguardo e lo guardò esso sobbalzò ancora di più. Le farfalle? Le farfalle.
“Hey Kurt!!” urlò Blaine mentre saltava giù dal palco e gli si dirigeva incontro. “Coma va?”
“Tutto bene….Tu?”
“Alla grande” disse con grande entusiasmo. “Allora…ci hai pensato?”
Ecco.
“Sì, ecco. Io… non lo so Blaine.” Balbettò Kurt. “Non penso di poterlo fare perché ..Emh..” A quelle parole già notò il cambiamento negli occhi di Blaine. Non sorridevano più.
“Io.. Devo concentrarmi su la mia carriera, il teatro… tutte le lezione e quindi io non-“
“No, okay ho capito” disse Blaine abbassando la testa. “Emmh..si okay”. Si passò le mani sul viso e continuò “Non-non ci sono problemi. Ora devo andare,scusa”. Non diede nemmeno il tempo a Kurt di dire qualcosa che già se n’era andato, si era voltato e si era diretto verso il palco, per poi salirci sopra, scambiare due parole con uno dei suoi compagni  e sparire dietro le quinte.
A Kurt veniva da vomitare perché aveva tolto il sorriso a Blaine.
 
Salve^^ Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Qui si cominciano a vedere i primi problemi. Quale razza di professore farebbe una cosa del genere? Boh. Non lo so. Spero lo troviate un po’ credibile. Stessa cosa per la reazione di Blaine che però verrà spiegata nel prossimo capitolo : )
Ringrazio tutte le persone che hanno seguito la storia, che l’hanno messa tra le preferite e che hanno recensito! Fatemi sapere cosa ne pensate di questa storia in tanti. Thanks!**
Un bacio.

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro. ***


Capitolo quattro.

Kurt stava malissimo per quella situazione. Non avrebbe mai pensato di non potersi unire al Glee Club perché altrimenti sarebbe stato bocciato in recitazione.
Non credeva nemmeno fosse legale una cosa del genere. Il professor Davis poteva farlo? Per un momento Kurt aveva pensato di dire a qualcuno della minaccia che gli era stata fatta ma poi pensò solo che avrebbe peggiorato le cose e non se la sentiva.
Il giorno prima, dopo che Blaine lo aveva lasciato in Auditorium con il senso di colpa, si era diretto alle sue ultime lezioni con l’umore a terra. Blaine ci era rimasto malissimo e non era sicuro per quale motivo, ma sembrava che sotto ci fosse qualcos’altro. Non poteva essere che Blaine ci fosse rimasto così male solo perché lui non avrebbe fatto parte del Glee Club.
Quella mattina aveva intenzione di parlare con Blaine e scusarsi di nuovo. Il giorno precedente Blaine non gli aveva dato possibilità di scusarsi per bene e aveva tutte le intenzioni di farlo.
 
Quando arrivò a scuola e raggiunse il su armadietto lo vide in corridoio mentre raggiungeva il proprio, che a quanto pareva si trovava a vista d’occhio dall’armadietto di Kurt.
Kurt sorrise pensando che probabilmente avrebbe avuto molte possibilità di vederlo durante il giorno, osservandolo da lontano.
Proprio in quel momento il moro stava aprendo il su armadietto tirando fuori alcuni libri. Quel giorno Blaine indossava una camicia a quadri rossa e dei pantaloni neri che gli arrivavano sopra la caviglia. Un papillon dello stesso colore gli circondava il collo: Kurt non aveva visto niente di più adorabile in vita sua. Probabilmente quello era lo stile di Blaine. In precedenza non ci aveva fatto molto caso- si diede dello stupido, perché come aveva fatto uno come lui a non notare i capi di abbigliamento di qualcuno- perché era stato distratto dal suo bellissimo sorriso e dalle sopracciglia dalla strana forma, ma penso che gli piaceva molto nel complesso quello che vedeva.
Decise di avvicinarglisi, sperando di non infastidirlo, temendo che non avesse voglia di parlargli perché non si era unito al Glee Club.
“Hey” provò, non appena si fu avvicinato abbastanza. Blaine si voltò al richiamo e non appena lo vide sorrise timidamente.
“Ciao”
Oh, meno male
“Posso parlarti? Volevo scusarmi di nuovo e-“
“Kurt, non ce n’è bisogno. Davvero, io ho capi-“
“No Blaine ti prego fammi spiegare.”
“No-No… Okay, vieni con me. Devo parlarti anche io” gli disse incespicando nelle parle mentre gli poggiava la mano sul braccio e lo trascinava.
Kurt lo seguì senza fiatare. Non sapeva dove sarebbero andati, m sarebbe andato ovunque con Blaine se lo avesse ancora toccato.
                                        ************************
 
Si stupì nel vedere che Blaine li aveva condotti nell’Auditorium. A quell’ora era completamente vuoto e buio.
Blaine accese giusto due piccoli fari che illuminarono un punto del palco e ci si diresse sotto, ancora tenendo la mano sul braccio di Kurt.
Quando raggiunsero le luci gli disse “Aspetta un attimo, prendo qualcosa per sederci” e si allontanò dietro le quinte nel buio.
Kurt aspettò non riuscendo a pensare cosa volesse dirgli Blaine. Quando lui tornò, si accorse di starsi accarezzando inconsciamente con la mano il punto in cui Blaine lo aveva preso per trascinarlo lì, così si ristabilì e smise, mettendosi seduto sulla sedia appena offerta da Blaine.
Blaine si sedette sull’altra sedia e lo guardò, per poi riabbassare lo sguardo e sulle sue scarpe e sospirare drammaticamente.
“Cosa dovevi dirmi?” gli chiese Kurt in un sussurro nonstante fosse stato lui il primo a proporre di parlare.
“Mi dispiace di aver reagito male ieri ed averti lasciato lì come uno stupido” sussorrò Blaine. “ Non-non che io-“ alzando lo sguardo con il panico negli occhi accorgendosi di quello che aveva detto “Oddio, non che io pensi che tu sia stupido. No, no- proprio no. Non intendevo quello”.
“Non preoccuparti Blaine, ho capito cosa intendi.” Disse Kurt cn un sorriso mentre cercava di non ridere.
“Si beh mi dispiace. E’ che il Glee Club è molto importante per me e speravo davvero che tu potessi unirti. Sono sicuro tu abbia una voce stupenda e abbiamo bisogno di vincere quest’anno” gli disse. “Dobbiamo vincere” aggiunse con tono serio.
Kurt arrossì al quel complimento ma Blaine continuò “In realtà è molto più che importante. E’ la mia famiglia, Kurt. E’ tutto quello che ho”.
A quell’affermazione Kurt rimase un po’ spiazzato. Come poteva essere la sua famiglia se la scuola era iniziata da così poco tempo? Sembrava che fosse il primo anno anche per Blaine, non pensava fosse più grande. Comunque, da quanto tempo poteva conoscere quei ragazzi? C’erano molte domande che si facevano strada nella sua testa e decise di pronunciarle almeno un paio.
“Come fa ad essere la tua famiglia? Non abbiamo cominciato l’Accademia… tipo due giorni fa?” Non voleva dare fastidio a Blaine, così assunse un tono placato e confuso. In realtà confuso, lo era davvero.
Blaine sospirò. Stava nascondendo qualcosa. Kurt poteva capirlo, ma non sapeva se Blaine si fidasse abbastanza da dirglielo.
“Kurt, i ragazzi del Glee Club li conosco tutti dal liceo. Andavamo a scuola insieme, alla Dalton.”
“Come avete fatto ad entrare tutti alla NYADA? Non accettano solo una ventina di ragazzi all’anno?” Kurt davvero non capiva.
“Sì, accettano solo una ventina di ragazzi ma… siamo stati tutti ammessi grazie a-a mio padre” disse Blaine passandosi una mano sul viso imbarazzato, con gli occhi lucidi.
“E’ per questo che vengo trattato di merda qui. Tutti sanno quello che ha fatto mio padre. Non merito nemmeno di stare qui in mezzo a voi che veramente lo meritate” continuò.
Questa era l’ultima cosa che Kurt si sarebbe mai aspettato. Non sapeva cosa dire ne come reagire a una cosa del genere.
Dopo alcuni minuti passati in silenzio Kurt decise di rompere il silenzio.
“Ti andrebbe di raccontarmi tutto?”
“Vuoi veramente ascolare?”
“Sì”
“Perché?”
“Perché sembra che questa cosa ti ferisca. E non serve a nulla stare male e non parlarne”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Salve^^
E’ un secolo che non pubblico qualcosa D: Chiedo perdono… comunque ora sono qui con questo capitolo. E’ più corto del solito (d’altronde anche tutti gli altri capitoli non sono lunghissimi) e spero che vi sia piaciuto. Dal prossimo sapremo più cose sul conto di Blaine yaaay
Non ho idea su quando ripubblicherò qualcosa per quanto riguarda questa storia… sapete… la scuola che ricomincia..D: Che brutta cosa.
Comunque, un bacio e a presto *saluta con la manina*

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