Maria dal cuore sofferente

di auricina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Uno schifo di vita ***
Capitolo 2: *** l'apparanza..non..inganna ***
Capitolo 3: *** Alle disgrazie non c'è mai fine ***
Capitolo 4: *** Una serata piacevole ***
Capitolo 5: *** Una notte da prostituta e un giorno normale (PARTE I) ***
Capitolo 6: *** Una notte da prostituta e un giorno normale (PARTE II) ***



Capitolo 1
*** Uno schifo di vita ***


~~CAPITOLO 1 “Uno schifo di Vita”                 
Maria era una semplice ragazzina. Aveva solo 16 anni e già aveva dovuto superare molte difficoltà: la morte di un padre, quando lei aveva appena 8 anni,il gioco d’azzardo che da tempo colpiva sua madre e un obbligo a cui non poteva dire di no: la prostituzione. La madre Rosi da qualche anno la costringeva a vendere il proprio corpo, lei diceva per “mantenere” la famiglia. Maria non aveva una vita normale, non andava a scuola e non aveva amici. Non poteva ribellarsi perché la madre la violentata. Aveva dei segni in tutto il corpo. Ma non era solo questo. Costringeva Maria a fare sesso con lei. Le faceva punture se lei si ribellava, per farla addormentare e farle di tutto. Come poteva definirsi madre Maria  non lo sapeva . Sapeva che era una tortura. La giornata cominciava sempre cosi:

<< Cazzo  Maria ti alzi? Ho da fare e tu devi andare al lavoro. Permettiti di portarmi meno di 300 euro e ti violenterò fino a farti crepare >>

La ragazza rispondeva sempre in tono calmo, nonostante tutto:

<< Già mi sono alzata. Stai tranquilla >>.

E quella rispondeva sempre con un:

<< Tanto poi te la faccio pagare >>.

Maria aveva a disposizione solo 2 pasti nell’ arco della giornata. Altro che campare la famiglia. Rosi si giocava sempre tutto. Una volta la ragazza aveva tentato di scappare e quella stronza di sua madre aveva cominciato a picchiarla e a dirle:

<< tanto sei sola. Dove credi di andare? >>

Era stata in quell’occasione che l’aveva violentata la prima volta e urlava:

<< Succederà sempre più spesso >>.

Maria piangeva sempre e voleva sparire. Ma non aveva tentato il suicidio, chissà perché. La giovane aveva cominciato quella vita a 11 anni. Si aveva perso la verginità cosi piccola con un uomo sporco e vecchio. Quella sera la madre le aveva detto:

<< Oggi vai a lavorare. Non devi fare altro che andare con uomini diversi e farti pagare >>.

Maria, cosi indifesa aveva detto:

<< Ma cosa devo fare? Sono piccola e non mi sembra adatto a me >>.

Rosi allora le aveva lanciato diversi schiaffi e le aveva risposto:

<< Non capisci un cazzo. Devi fare sesso. Farai la prostituta. La donna di strada >>

Da quel momento la vita di Maria era diventata uno schifo. Veniva violentata da quando di anni ne aveva 14 e Rosi ripeteva:

<< Meno male che non sei un maschio cosi ho potuto approfittare di te e non mi puoi mettere incinta. Una cosa buona l'hai fatta >>

Maria non aveva una vita, conosceva solo la strada, le violenze sessuali e non. Lei stava piangendo quando una macchina si fermò e disse:

<< Quanto vuoi per 3 ore? >>

Lei rispose:

<< 100 euro >>

perché era la cifra che le mancava. Quello accettò e cosi andarono a casa di quell’ uomo. Lui subito cominciò con un:

<< Fammi un pompino >>.

Lei l’aveva fatto con altri uomini diverse volte ed era stato sempre più lurido e più pericoloso ma ormai non aveva nulla da perdere cosi accettò. Infilò in bocca quel coso troppo lungo, le veniva da vomitare. Lui disse:

<< io devo pagare per un buon servizio eh >>.

Quello la spogliò, la toccò in modo brutali, si mise il preservativo e si impossessò del suo corpo.

<< Non sai venire neanche al momento giusto >>

Continuarono per altre volte, lei non voleva più ma lui la obbligava. Lei poi si prese i soldi e se ne andò, ancora più triste di prima. Erano già le tre di notte, a Rosi non fregava niente dell’orario in cui si ritirava a casa la figlia perché cosi avrebbe avuto più soldi. Si sedette alla fermata, ad un certo punto un ragazzo le si avvicinò e con gentilezza le disse:

<< Ehy. Che ci fai qui? Ti posso aiutare?>>

<< Non capisci nulla. Sono una prostituta. Via via.

So che è una tematica delicata, ho preferito mettere il rating rosso ma se secondo voi va bene anche quello arancione avvisatemi! Spero che come inizio non faccia schifo, anche se a me non piace molto,spero che i prossimi capitoli  siano perlomeno accettabili. Grazie per aver letto. A presto. <3
-Auricina

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Capitolo 2
*** l'apparanza..non..inganna ***


2 CAPITOLO

<< Vai via di qui. Sono una prostituta>>

<< Non è vero.>> disse quel ragazzo cosi dolce.

<< Ti ho detto di andartene >> urlò Maria

E allora quel ragazzo, che sembrava essere uscito da un film d'amore se ne andò. Maria si rimproverò: che pensieri stava facendo? Lei non aveva una vita. Non poteva pensare ai ragazzi in quel senso. Il giorno dopo lo rincontrò e lui disse:

<< non puoi vietarmi di essere tuo cliente. Vieni >>

<< Ovvio >>

Allora andarono a casa di lui. Maria stava cominciando a spogliarsi ma lui non voleva questo. Voleva conoscerla.

<< Non ti spogliare. Io non voglio fare sesso con te >>.

.Lei era nervosa e non fece nulla per non darlo a vedere:

<< Io faccio questo nella vita. Non sono qui per parlare >>

<< Io ti pago lo stesso >>

<< Non sono come credi >>

<< Si invece. Sei una ragazza dolcissima >>

Proprio lui lo diceva? Era la prima volta che non voleva essere pagata e desiderava baciarlo, anche se non sapeva perché.

<< Facciamo sesso dai. Poi parliamo >>

Se era l'unico modo lui avrebbe accettato. Anche se non voleva sfruttarla cosi. Chissà cosa la portava a fare questo lavoro. Lei si tolse tutti i vestiti. Di solito nascondeva i segni causati dalla madre ma oggi non aveva avuto tempo. Lui si accorse subito e le chiese:

<< Che hai qui? >>

<< Niente cazzo. Me ne vado se non ti smuovi >>

Di solito prima del sesso non c'era nulla. Ora invece era diverso e lei aveva paura. Fu il sesso migliore della sua vita di prostituta. Non voleva accettare i soldi, ma sua madre si sarebbe imbestialita. Lui cominciò a farle domande:

<< Come ti chiami? Quanti anni hai? Da quanto tempo fai..ehm.. perché? >>

. Lei rispose:

<< Perchè ti interessa? >>

.

<< Dai avevi detto di si >>

<< Mi chiamo Maria. Ho 16 anni. Faccio questa vita da 5 anni. Perché mia madre è una fissata col gioco d'azzardo. Mio padre è morto. Ho perso la verginità con uno che poteva essere mio nonno. Mia madre mi picchia per questo ho tutti questi segni. Mi violenta anche fisicamente. Non vado a scuola dalla 5 elementare. Non ho una vita. Se non porto 300 euro a mia madre al giorno lei non mi fa mangiare. Mi spettano in ogni caso 2 pasti. Mi picchia almeno 1 volta giorno. Mi fa punture se non accetto la violenza fisica. Qualche volta mi ha drogato pesantemente.. conosco solo lei. Non esco se non per stare con i clienti. Non ho neanche 1 amica. Non mi fa andare a scuola perché pensa che sia una completa perdita di tempo. Se mi ritiro a casa alle 5 di mattina mi dice che sono brava perché ho fatto il mio lavoro. Lei non lavora. Secondo me si droga anche. Se scopre che mi nascondo i soldi sono guai. Mi infila cose strane. Una volta mi ha fatto fare il digiuno per 1 settimana. Ho tentato di scappare ma niente.. ti basta? >>

<< Oddio cazzo. Denunciata. Lo sa qualcuno? >>

<< I clienti se ne fregano >>

<< Io sono uno di quelli ma la tua storia mi sta a cuore >>

<< Tu sei buono. Non so ma mi ispiri..fiducia. Non lo dire a nessuno. Io i soldi non li vorrei..aspetta che vedo se oggi sono arrivata a 300 >>

<< No. Io ti pago >>

<< Io voglio sentirmi diversa. Dammi solo 50 >>

<< Di solito quanto chiedi? >>

<< Non ti interessa decido io >>

<< Sei sicura? >>

<< Si >>

<< Ti aiuterò io >>

<< Non fare promesse che non si possono mantenere >>

<< E' un giuramento. Ci vediamo domani. Non per fare sesso. Per parlare >>

Lei si fidava. Non sapeva perché.

<< Si ma io a te non chiedo soldi domani. Ci vediamo di notte.. >>

<< Io sono Marco comunque. 22 anni. Frequento la facoltà di giurisprudenza. Ho un sogno: la giustizia. La mia vita è abbastanza normale. Mia madre è morta 10 anni fa. Mio padre si è risposati. Non sono fidanzato. E già ti voglio bene >>

<< A domani. Stesso posto di ieri 2:00 di notte. Alle 5:00 devo essere a casa altrimenti non dormo >>

Ritornata a casa ebbe dei ripensamenti.. ma che cazzo aveva detto ad un ragazzo che neanche conosceva?????

Spero che questo capitolo sia meglio del primo! Quando avrò almeno 2 recensioni scriverò l'altro capitolo.. <3 A presto (spero XD)

Auricina

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Capitolo 3
*** Alle disgrazie non c'è mai fine ***


3 CAPITOLO

Nonostante non fosse completamente convinta di quello che aveva appena detto era già ansiosa di rivederlo. La madre si comportò sempre nello stesso modo ma lei diede meno peso al suo atteggiamento. Maria rideva da sola, saltava, canticchiava. Forse quel ragazzo aveva cominciato a fare nascere dietro di lei la speranza.

<< Oggi sei più scalmanata del solito. Che hai? Non posso spendere soldi anche per i farmaci da malati di mente >>

Maria pensò: tu dovresti prenderli brutta cretina. Ma diede tutt’altra risposta:

<< Sono felice perché la vota può regalare molto >>

<< Agli altri si ma a te no. Tu sei solo una prostituta. Poi i tuoi soldi me li prendo io. Cosa ti ha dato la vita? Sentiamo

Uffa ma perché doveva rovinare sempre il suo umore?

<< La vita. È già tanto. >>

<< E queste frasi filosofiche da dove spuntano? Ora dammi i soldi e via subito a dormire. Ho contattato un uomo per te. Ti paga (o mi paga?) bene. Sesso completo. Ti devi alzare alle 6:00 del mattino. Ti do i vestiti che ho scelto, ti trucchi più che puoi e fai l’unica cosa che sai fare. Non ti scandalizzare quando sei con lui o ti rovinerò sempre di più. È un vero uomo. Starai li fino a quando non decide lui >>

Vedendo che Maria era rimasta ammutolita la schiaffeggiò e le urlò: << È tutto chiaro??? Non mi fare perdere tempo >>

Si. Vado subito.

Pianse tutta la sera perché si domandava cosa avesse fatto di male. Il giorno dopo la “madre” la svegliò ancora prima.

<< Questo è il vestito >>

Oddio era cortissimo. Avrebbe avuto tutte le gambe di fuori e una buona parte del reggiseno

<< Mi è costato tanto. Ti vuoi alzare scansafatiche?? Mi sembra però troppo coperto

Lo sapeva. La stava mettendo alla prova. Ogni cosa era buona per… non ci voleva pensare

<< Grazie per averlo comprato. Ora lo provo e vado a fare colazione >>

<< Sei proprio una stupida. Mi convinco sempre di più che il tuo destino da poco di buono era segnato. Non devi fare colazione oggi. Poi volevo avvisarti che devi perdere 5 kg entro un mese. Tre volte alla settimana farai un pasto. Una volta non mangerai. L’altra due volte. Appena perdi peso per non fartelo riprendere farai 4 volte 2 pasti e 3 volte uno. Per sempre. Sei grassa. Una balena. Forse è meglio 10 sempre in un mese. Non puoi fare sport perché ne risentirebbe il tuo lavoro >>

Cosa? Era per il suo borsellino. Già ora assumeva 800 calorie al giorno. La voleva fare morire? Era alta 165 e pesava 50 kg. Doveva arrivare a 40 kg? Questo era troppo. << Io farò sempre due pasti. Già mangio pochissimo ora >>

<< Pochissimo? Non puoi protestare a meno che.. forse vuoi la cintura addosso.. droga.. forse vuoi essere spogliata o non vuoi mangiare per una settimana? >> E poi continuò: << Se vedo cibo di nascosto faccio tutte e tre le cose subito. Ora vatti subito a preparare

Neanche rispose e cominciò a vestirsi. Era fuxia il vestito. Arrivava fino all’inizio della coscia. Davanti era tutto scollato. Un vero schifo. Poi si truccò e se ne andò.

<< Che schifo. Ma almeno sai scopare ? >>

<< Si >>. Non rispose all’offesa perché sapeva che avrebbe causato l’ira di quell’uomo

<< Spogliati >>

Non vedeva l’ora di vedere Marco. << Subito >>

<< Almeno esegui gli ordini >>

Fecero sesso per oltre 4 ore. Erano ancora le 11 di mattina. Gli arrivò un messaggio: “ Oggi è il giorno del digiuno. Mi ero dimenticata di dirtelo. Sei la persona più inutile del mondo. Oggi portami almeno 600 euro”

<< Puoi andartene. Li ci sono i 200 euro >>

Come faceva ad avere altri 400 euro? Per prima cosa doveva mangiare. Altro che digiuno. Sua madre era sempre più pazza. Ora dove li avrebbe conservati i soldi?

Erano le 6 del pomeriggio e lei aveva solo 350 euro. Arrivò un uomo:

<< Quanto vuoi per un’ora? >>

<< 100 euro>>

<< Sali >>

Lei sali ma quando si risvegliò era in mezzo alla strada. Controllò e.. non aveva più i soldi. Alle disgrazie non c’è mai fine, pensò.

SPAZIO AUTRICE

Nel prossimo capitolo Maria e Marco si rivedono <3

mamma mia quanto è crudele la madre?

Ragazze ho messo il rating arancione. Rileggendo mi sono accorta che non ci sono scene troppo “spinte”. Se non siete d’accordo basta dirmelo!

Ho pubblicato lo stesso anche senza recensioni. Mi dispiace tantissimo ma nonostante questo io continuerò a scrivere ( e a pubblicare!) .

Se recensite mi fate un favore no immenso.. di più! Sarei felicissima!

Grazie di tutto

AURICINA

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Capitolo 4
*** Una serata piacevole ***


CAPITOLO 4

Cosa era successo? Si poteva essere cosi sfortunate? Cosa le avrebbe fatto la madre? Chissà.. era molto prevedibile in realtà.

Le venne un’idea. Sarebbe andata prima da Marco! Lei sapeva dove abitava. Il problema era che era dall’altra parte della città. E poi vestita cosi l’avrebbero fatta salire su un mezzo pubblico? Controllò la borsa e si accorse di avere 20 euro. Si sarebbe comprata un normale vestito. Alle 11:30 avrebbe rivisto Marco!

Fortunatamente andò tutto liscio. Suonò alla porta e Marco disse:

«Chi è?»

«Maria. Ti ricordi?»

«Certo»

Entrò in quella casa, le sembrava di essere vissuta li per molti anni, aveva un’aria davvero familiare.

«Accomodati pure.»

Prima che se ne accorgesse cominciarono a pizzicarle gli occhi. Cominciò un pianto liberatorio.

«Stai tranquilla»

«Come faccio? Mia madre mi ha imposto di perdere 10 kg in un mese. Devo fare il digiuno una volta alla settimana. Capisci? Devo pesare 40 kg! E questa è la cosa positiva! Dovevo portarle 600 euro, sono stata derubata e probabilmente violentata e drogata! Non ho un soldo. Mia madre mi uccide»

Non aveva mai capito tutte quelle ragazze che lo dicevano cosi, senza una ragione. Ma Rosi lo avrebbe fatto davvero , se non le fosse servita più

«Ti aiuto io. Vado a prendere tutto»

«No. Sei un estraneo. Non voglio avere debiti »

«Fa niente. Davvero»

«Ti prego. Devo risolverlo da sola. Non insistere. »

«Cosa vuoi fare?»

«Parlami di te»

«Voglio diventare un avvocato»

«Questo già lo so»

«Non hai paura?»

«No. Significa che non mi farai del male»

«Io voglio denunciare tua madre»

«No»

«Perché la difendi dopo tutto quello che ti ha fatto e continua a fare?»

«È l’unica persona della mia vita >>

«Non basta»

«Io la odio ma senza di lei cosa farei?»

«Costruiresti una nuova vita: amici, scuola, lavoro estivo normale, magari un fidanzato»

«Ho paura. Non ne parliamo più»

«Per ora»

«Ok»

«Vuoi mangiare?»

«Si si grazie»

Era da ieri che aspettava questo momento!

«È come se ti conoscessi da una vita. Quando ti ho vista sapevo che ti avrei salvato»

Sapeva che in quel momento un gesto valeva mille parole. Nessuno si era mai accorto di lei. Era un ragazzo fantastico! Forse era presto però.. lo baciò.

Fu un bacio dolce, Maria non ne aveva mai dato di quel tipo

«Chi me lo sta dando? La falsa o la vera Maria?»

«In che senso?»

«La falsa è la prostituta, la vera sei tu, cosi dolce e spontanea»

«La falsa»

Lei sapeva che non era vero, ma non si poteva fidare ciecamente di Marco. Era troppo presto. Presto per cosa? Si maledisse per quei pensieri

«Mi sei sembrata più coinvolta»

«Quando è pronta la cena?»

«Ora»

Lei assaggiò la pasta con panna e funghi, era buonissima

«Dove hai imparato a cucinare?»

«Vivo solo. Dovrò pur sapere fare qualcosa»

Lei si mise a ridere di gusto. Era troppo comico.

«Perché ridi? »

Nel frattempo anche lui cominciò e si lasciarono andare. La serata passò tra uno scherzo e l’ altro e finalmente dopo 16 anni Maria aveva passato una serata più che piacevole, da normale adolescente

«Grazie di tutto»

«A te. Ci vediamo la prossima settimana. »

Lei era delusa, si chiese cosa si stesse aspettando. Lui aveva una vita.

«Si ok»

«Ti vengo a prendere io.?»

«Come mai fai tutto questo per me?»

«Non lo so ma sento che è la cosa giusta»

Molto meglio! Se Marco avesse risposto “ per la giustizia “ chissà come sarebbe andata a finire

«A presto»

I due si salutarono e lei si incamminò per andare a casa. Avrebbe passato una notte davvero spiacevole.

SPAZIO AUTRICE

Grazie per le recensioni! Mi hanno spronato a scrivere prima. Ero felicissima.. e lo sono ancora.

Voi vi starete chiedendo: per cosi pochi commenti? Si. Basta che piaccia a una di voi per me diventa piacevolissimo scrivere.

Mi dispiace solo che questo capitolo a me non piace! Spero che il prossimo sia meglio! Maria e Marco si meritavano di meglio.. e anche voi!

Il bacio? Prematuro, si, ma Maria non è una ragazza normale e non sa cosa è giusto.

Se lasciate altre recensioni saltello dalla gioia <3

A voi piace questo capitolo?

Grazie ancora di tutto!

Ah, dimenticavo! Ho usato un altro tipo di virgolette! Grazie al consiglio di una ragazza. Solo che ho dovuto fare copia/incolla tutto il tempo xD quindi tornerò alle altre nel prossimo capitolo! (anche se già amo queste qua! :D)

A presto <3

- Auricina

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Capitolo 5
*** Una notte da prostituta e un giorno normale (PARTE I) ***


CAPITOLO 5 (PARTE I)

Maria cominciò a piangere. Non c’era soluzione a quel problema. Doveva semplicemente fare quello che le diceva la madre. Dopo aver conosciuto Marco però aveva una nuova visione della vita.

Entrò e si rese conto subito che la madre non c’era. Sopra al tavolo della cucina c’era un foglio: “ Torno domani sera. Tot: 750 euro. Non uno in meno e saranno guai. Oggi un pasto. Rosi”

Avrebbe lavorato tutta la notte e il giorno successivo. Andò fuori e cercò di attirare l’attenzione. Era già molto tardi

<< Hey tu. Vieni qua. Va bene se lo facciamo in macchina? Ti pago di più >>

Non era nelle condizioni di rifiutare

<< Si. Un’ora 100 euro >>

<< Ma sei superiore alle altre? >>

L’aveva detto con un tono davvero ironico

<< Scommetto che fai cosi con tutte. Questo non ti permetterà agevolazioni. Troverò un altro cliente >>

<< Se non mi piace il servizio? >>

<< Impossibile >>

Maria conosceva bene quella categoria. Bisognava mostrarsi sicure di se, altrimenti neanche l’avrebbero pagata.

<< Andiamo in un posto isolato >>

L’uomo aveva almeno 50 anni. Spesso la ragazza si domandava cosa spingeva i clienti a fare sesso con le prostitute

Era un uomo dolce, non di quelli frenetici e arroganti. Forse era stato lasciato dalla moglie

<< Mia moglie è morta da due anni. È la prima volta che vado da una prostituta. E anche l’ultima. Non per te, ma io mi sento in colpa >>

<< Mi dispiace. In ogni caso non sono affari miei. Io non sono una psicologa. Vendo solo il mio corpo. Mio padre è morto alcuni anni fa. Ho diversi problemi, ma non per questo gliene parlo. Quello che fa è un fatto suo, non mio >>

In realtà la morte del padre l’aveva colpita in modo profondo, dava la colpa a lui se era cosi sola.

<< Si hai ragione. Scusa. Potresti essere mia figlia. Probabilmente non sei neppure maggiorenne >>

<< Non si preoccupi. Ho 16 anni >>

Di solito non l’avrebbe mai detto. Ma da quando c’era Marco..

<< Vai via. Prendi i soldi >>

Perché aveva reagito così? Magari se avesse mentito si sarebbe “guadagnata” altri 50 euro

Ebbe altri tre clienti. Alla fine della notte aveva già 400 euro

Si sarebbe rialzata verso le 10. Non c’era tempo da perdere

Il giorno dopo

Quando si svegliò di soprassalto si accorse che erano le 4 del pomeriggio. Perché non aveva sentito la sveglia?

Era strano, ma lei non aveva un “tutore”. Nessuno si era mai accorto di lei. Questa era la sua unica fortuna

Mangiò qualcosa al volo. Mancavano ancora 350 euro. In poco tempo si fermò al solito posto

Quando arrivò una macchina conoscente la fermò.

<< Sono Marco. Stavo cercando proprio te. Sali >>

<< Cosa è successo ieri notte? Come hai risolto? >>

<< Mia madre torna stasera. Ho accumulato 400 euro. Ne mancano 350 >>

<< Non erano 600? >>

<< Più quelli di oggi >>

<< Puoi passare il resto della giornata con me? >>

Un’altra serata normale? Più un pomeriggio? Era il suo sogno. Restava il problema dei soldi

<< Te li do io. Come regalo. >>

<< Non ho bisogno di un tuo regalo >>

<< Ho sentito che oggi pomeriggio i carabinieri cercheranno le prostitute e le porteranno in questura >>

<< Me la caverò >>

<< Ti farò divertire come le ragazze della tua età. Non meriti tutto questo >>

<< Va bene. Ma non accetto i soldi >>

<< Ti farò cambiare idea >>

<< Se lo dici tu >>

In realtà era felice di stare con lui. Sapeva che se si comportava cosi c’era un motivo, ma non le importava più di tanto. Voleva solo la sua compagnia.

<< Dove andiamo? >>

<< A comprare dei vestiti per te visto che sei una ragazza e non una prostituta. Almeno per oggi. Poi sorpresa >>

Andarono in un negozio dove lei acquistò un paio di jeans e una maglietta.

Andarono al cinema a vedere un film comico. Lei da piccola, con suo padre, si divertiva tantissimo. E anche in quel momento fu cosi.

<< Ti è piaciuto? >>

<< Grazie. Non mi divertivo cosi da tanti anni. >>

SPAZIO AUTRICE

Ho saltellato davvero :D siete gentilissime! Domani o dopodomani scriverò la II parte del capitolo. Spero che la I sia "piacevole" da leggere! Ho diviso il capitolo cosi il prossimo sarà incentrato esclusivamente su Marco e Maria <3

Sono ritornata alle vecchie virgolette! Cercherò però un metodo alternativo al copia/incolla di quelle belle xD

Non so come esprimere la mia gioia! So solo dirvi: grazie grazie grazie. Ci mancava poco e piangevo dalla felicità <3

Se ricevo altre recensioni piango davvero <3

A presto

- Auricina

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Capitolo 6
*** Una notte da prostituta e un giorno normale (PARTE II) ***


CAPITOLO 5 (PARTE II)

Al cinema Maria decise di vedere “Cattivi vicini”. Non aveva letto neppure la trama, ma sembrava divertente

<< Non leggiamo di cosa parla? >>

<< No. Rimaniamo con la sorpresa >>

Il film iniziò in orario. Parlava di una coppia con una bambina.

Il problema era che si trasferì accanto a loro una confraternita di “scalmanati”

Oddio non poteva essere! Perché era andata a scegliere un film volgare? Era comico, ma un po’ stupido

<< Scusa. >>

<< La prossima volta leggiamo la trama! Non è cosi male >>

Maria stava sprofondando dalla vergogna. Si disse di stare tranquilla. Marco non si era mica scandalizzato.

Nonostante l’inconveniente cominciarono a ridere. Insieme si divertirono, si lanciarono pop corn, scherzarono.

<< È meglio che lo scegli tu la prossima volta >>

<< Che sei carina. Già parli di una prossima volta >>

<< Sono solo gentile! >>

Maria si sentiva bene. Per la seconda volta aveva conosciuto la vita di una vera adolescente.. uscire con..? Cosa era Marco? Un amico?

<< Tanto gentile. Andiamo a mangiare che mi è venuta fame. Pizzeria o ristorante? >>

<< Non mi prendere in giro. Comunque pizzeria.

Aveva scelto pizzeria perché voleva fargli spendere meno soldi.

Non voleva i 350 euro. Si sarebbe sentita pagata per quel pomeriggio passato insieme, e non era cosi.

Lei era andata volentieri con lui.

<< Non mi permetterei mai. E che pizzeria sia allora >>

Arrivarono in un posto non troppo elegante, ma romantico. C’erano anche le candele.

Maria si chiese nuovamente cosa rappresentava Marco per lei.

<< Io prendo la romana >>

<< Io la Margherita >>

<< Sicura che non vuoi osare? >>

<< Fammi pensare… si >>

Ordinarono le due pizze. Erano davvero buone.

<< Sei fidanzato? >>

<< Non uscirei con te se avessi una fidanzata >>

<< Perché sono una prostituta? >>

<< No. Non è di certo per questo motivo. >>

<< Allora perché?

<< Perché oggi volevo baciarti >>

<< E ora non più? >>

<< Ora ancora di più >>

E la baciò

Fu un bacio inizialmente dolce, poi sempre più passionale.

<< La vera Maria? >>

<< Anche l’altra volta >>

<< Sei bellissima >>

Maria non si considerava bella ma accettò il complimento.

<< Grazie. Anche tu sei carino >>

Lo pensava davvero. Alcune volte sembrava un cucciolo. Altre sembrava protettivo. Era un bel ragazzo comunque.

<< Grazie >>

Si baciarono ancora. A entrambi batteva il cuore forte. Le loro lingue si cercavano. Anche i loro occhi.

<< Facciamo una passeggiata? >>

<< Volentieri. Pago e andiamo in centro >>

15 minuti dopo

<< Grazie di tutto. Per la tua compagnia, per il cinema, per la pizza>>

<< Grazie a te. Anche per questo >>

E le diede un piccolo bacio a stampo. Lei però voleva approfondirlo.

<< Non mi ringraziare per questo. >>

Si avvicinò nuovamente.

<< Ti salverò. Non riesco a immaginare te che vieni picchiata e violentata.

Non posso per metterlo. Non permetterò che tu continui questa vita. Non te lo meriti >>

Era premuroso, gentile, simpatico.

Sarebbe stato un bravo fidanzato. Ma lei non poteva averne.

Non doveva provare nulla. Apatia. Ma non era cosi.

<< Non puoi fare nulla >>

<< Mi è venuta un’idea.Tu vieni a vivere a casa mia, denunciamo tua madre, di giorno studi e di pomeriggio - se ti va -fai un lavoro normale. >>

Era un’idea fattibile ma aveva paura. Cominciò a piangere.

<< Non fare cosi. Dai vieni che ti abbraccio >>

In quel momento era protettivo. Si sentiva al sicuro.

<< Fammi un sorriso >>

Lei lo fece.

<< Brava. Tieni i soldi >>

<< Io non li voglio. Sai perché? Mi sento pagata per oggi. Io non ho fatto nulla per soldi. >>

<< Lo so Maria. Fallo per me. Non voglio che tua madre ti faccia del male. >>

<< Accadrà lo stesso. Troverà sempre una scusa.

Come il fatto che ho mangiato più di una volta oggi.

Meglio che non ti racconti una volta cosa è accaduto >>

<< Ti prego >>

<< Perché ci tieni cosi tanto? >>

<< Ti voglio bene. Non come ad un’amica. Di più >>

Era una dichiarazione? Si conoscevano da pochissimo.

Lo baciò. Anche lei provava qualcosa. Era presto, ma lo sentiva

<< Non è un debito. Se ti senti in colpa poi me li dai. Ma non per forza >>

<< Voglio baciarti >>

<< Anche io. Ancora, ancora. Per sempre >>

La cinse a sé. La desiderava. Era presto. Aveva 16 anni. Era una prostituta, ma doveva farla sentire come una ragazza normale. Avrebbe aspettato.

<< Domani ti farò una sorpresa >>

<< Mi vizi? >>

<< Si. Ora andiamo a casa >>

<< Volentieri >>

<< Intendo che ti accompagno. Non voglio fare l’amore ora. Ti desidero ma mi sembra presto >>

<< Sei premuroso >>

Si abbracciarono.

Dopo 20 minuti

<< Lasciami qui. Se mia madre ci vede non so come andrà a finire >>

<< A domani piccola >>

Gli sorrise, lo baciò e rientrò in casa. Il pomeriggio più bello di tutta la vita.

*CATTIVI VICINI: film abbastanza stupido e volgare

SPAZIO AUTRICE

Spero che questa II parte vi piaccia.

È più lunga di un capitolo intero! Non riuscivo a fermarmi!

Spero con tutto il cuore di non avervi deluso.

Nel prossimo Maria dovrà affrontare la madre. Ma Rosi non può sparire? XD Marco ha risolto per i soldi! È un genio. Non vi preoccupate :)

Grazie a tutti! Non finirò mai di ringraziarvi

Spero di avere altre recensioni :) mi aiutano tantissimo. I consigli sono ben accetti!

A presto <3

- Auricina

AVVISO DEL 1/10

Stavo scrivendo il 6 capitolo quando ad un certo punto mi si è spento il Tablet. Ho fatto di tutto, ma non lo trovo. Pertanto aggiornerò il 10/10. Grazie per la pazienza. A presto

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