What is it that devide us?? di Psicosis86 (/viewuser.php?uid=56812)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10. ***
Capitolo 11: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1. ***
What
is it that devide us??
Ho deciso di inaugurare la mia
spero lunga carriera di autore su EFP con una Fan Fiction dedicata al
mio manga preferito,One Piece, ma anche al mio personaggio preferito
dello stesso,Sanji. Era partita come una One shot ma alla fine ho
pensato di dividerla in qualche capitolo così i vostri
giudizi mi diranno se proseguire o meno. A parte gli scherzi spero vi
piaccia,finora l'unica persona che l'ha letta mi ha dato parere
positivo. Bhè godetevela.
Poggiò il suo
pacchetto di King O Ground L sul tavolo guardandole con un aria
assorta. Un giorno avrebbero sicuramente finito per ucciderlo ma Sanji
non avrebbe mai rinunciato a loro,forse perchè lo aiutavano
a scaricare il nervoso,forse perchè era oramai un abitudine
che non sapeva togliersi. Quando non ne aveva si fabbricava da solo le
sigarette tramite delle pagliuzze e qualche pezzo di carta,non sapeva
restar senza. Solo un altra cosa lo distraeva da ciò che da
troppo tempo gli ronzava in testa ed era l'arte culinaria.
Tornò a sminuzzare le verdure con il suo grosso coltello da
cucina cercando per una volta di concentrarsi senza bisogno di
fumare,non era consono a uno chef come lui rovinare il cibo con il
tabacco. Mentre travasava le verdure in una scodella più
piccola il suo sguardo non potè non alzarsi a guardare oltre
l'oblò dove una figura fin troppo familiare sfrecciava
costeggiando la nave. Nami a bordo del weaver stava seguendo la
Merry,quel mezzo riportato dall'Isola del Cielo l'aveva subito
conquistata e spesso si trovava a provarlo così da testarne
la manovrabilità anche al di fuori del Mare di Nuvole. Il
sole mattutino risplendeva dando una certa lucentezza alla sua pelle
liscia. Tutti dormivano tranne loro due,il cuoco l'aveva udita uscire e
aveva deciso di alzarsi a sua volta per cucinare qualcosa. Se fosse
stato lì fuori con lei avrebbe cominciato tutta la sua
solita serie di moine,era più forte di lui. Invece si era
fermato ad ascoltare i suoi passi sul ponte e poi il Weaver che si
metteva in moto,e ora la guardava dall'olò senza agitarsi
minimamente,solo restando a contemplarla. Tornò dunque a
concentrarsi sulle verdure scuotendo la testa per scacciare forse un
pensiero dalla sua mente. Mise a bollire l'acqua quindi si
appoggiò solo un attimo al tavolino con la schiena
osservando il pentolino che ancora non aveva iniziato a sbuffare
vapore. Dall'altra parte il russare del resto della ciurma rendeva
quanto mai insopportabile l'atmosfera che era altrimenti quantomai
silenziosa. Tornò dunque all'oblò cercando di
guardare nuovamente fuori e vedere Nami. Era ancora
lì,ancora spensierata a cavallo del suo weaver...e poco
dietro di lei...L'acqua si stava increspando!! Il biondo cuoco
guardò meglio poggiando quasi del tutto il volto al
finestrino e cercando di capire cosa stesse accadendo. Improvvisamente
la navigatrice accellerò mentre dalle onde il cuoco del mare
poteva finalmente intravedere un muso,il muso di una grossa murena!!
L'animale uscì fuori a fauci spalancate cercando di
avventarsi sulla giovane ragazzache comunque con una buona virata
riuscì a schivarla. Ci sarebbe però riuscita una
seconda volta? Sanji non se lo chiese neppure. In pochi secondi era
fuori dalla cucina. Si sporse osservando la ragazza che tornava a tutta
velocità verso la nave e in un lampo balzò
atterrando con una gamba proprio dietro di lei. Nami parve voltarsi di
scatto ma nemmeno troppo velocemente poichè appena lo
fece,Sanji si era già dato un secondo slancio e balzando era
arrivato all'altezza della gigantesca murena. Il cuoco del mare
cominciò a roteare su se stesso aumentando grazie allo
spostamento d'aria la sua velocità.L'animale sorpreso
sbarrò gli occhi ma non riuscì ad evitare il
potente Concasser del biondo,che abbattuto il tallone sulla testa del
mostro marino lo rispedì direttamente in acqua. Nami nel
frattempo era arrivata alla nave e si era issata sul ponte tirando
sospiri di sollievo. Immediatamente però si voltò
puntando lo sguardo all'orizzonte e chiedendosi che fine potesse aver
fatto Sanji. Un pensiero la sfiorò per qualche secondo e
corse a sporgersi per guardare giù in acqua...
-Sanji...Sanjiii...
Improvvisamente la mano
di lui risbucò aggrapandosi alla ringhiera e la faccia di
Sanji spuntò di fronte a quella di Nami,gli occhi che
formavano un cuore e un sorriso sornione. Nami indietreggiò
mentre il giovane cuoco si issava sul ponte e si avvicinava a lei
afferrandole la mano.
-Namiiiii....tesoro...stai
bene????
Nami digrignò
i denti per poi abbattere di getto la potenza del suo pugno sulla testa
del biondo che si ritrovò con un grosso bernoccolo fumante
in testa...La ragazza allora si alzò e senza dire nulla
tirò dritto verso la sua cabina,indignata. Sanji rimase
lì a bocca aperta,forse colpito,forse deluso....Non lo aveva
neppure ringraziato. Si massaggiò la testa lì
dove si era formato il bernoccolo mentre si rialzava lentamente e la
porta di una delle cabine si apriva contemporaneamente facendo
fuoriuscire il volto sogghignante di Rufy. Tirò uno
sbadiglio quindi urlò..
-SANJI!!! è
PRONTA LA COLAZIONE???
Sanji si
ricordò solo allora del pranzo. Imprecò mentre si
precipitava in cucina dove l'acqua oramai stava trasbordando dalla
pentola. Rufy osservava la scena,con un dito nel naso,mentre da dietro
di lui provenivano i grugniti di Zoro,forse svegliato dal trambusto. Il
cuoco spense il fornello tirando un sospiro grattandosi poi la testa.
Ci sarebbe voluto un pò per sistemare tutto inoltre l'acqua
ora doveva di contro freddarsi un pò,era bollita troppo e lo
sorprendeva che non fosse evaporata....
Il cuoco camminava verso
la cabina di Nami,quel luogo dove si richiudeva per studiare le sue
mappe. Aveva preparato un succulento pranzetto solo per lei,mentre agli
altri aveva dato gli avanzi. Di sicuro si sarebbe fatto perdonare per
qualsiasi cosa avesse fatto per offenderla. Aprì la porta ma
non la trovò. Si guardò attorno stranito,dove
poteva essersi cacciata?? Improvvisamente passando dinanzi
all'infermieria udì la sua voce...Stava parlando con
Chopper...
-E sei sicura di stare
bene,vuoi che ti dia una controllata??...
-No sto bene
davvero...fortunatamente sono stata salvata....
-Uff...non dovresti fare
quelle corse in weaver così di buon mattina...sai che tutti
dormono della grossa a quell'ora.
-Mi credi forse una
ragazzina,Chopper??
-Ehm no Nami,ma stavolta
hai rischiato...saresti potuta non essere qui a parlare in questo modo
ora...Fortuna che c'era Sanji...
-Non mi parlare di
lui...Non voglio neppure sentirlo nominare quello...
Sanji rimase colpito.
Per poco il piatto non gli cadde mentre si accasciava lentamente a
terra ritrovandosi seduto,schiena al muro. Rimase in silenzio
ascoltando le ultime battute...Anche nell'infermieria era di nuovo
sceso il silenzio. Fu Nami,anche un pò stizzita a parlare
nuovamente chiedendo alla Renna...
-Bhè abbiamo
finito? Avrei un pò da fare sulle mie carte nautiche..devo
studiare la nostra prossima rotta....
-Si
si....certo....vai..vai pure...
La porta si
aprì di scatto e Nami uscì intravedendo per un
attimo Sanji seduto a terra con lo sguardo basso. Quel momento sarebbe
potuto durare un eternità e di sicuro per il biondo cuoco
era così. Pochi secondi che però per lui
procedevano al rallentatore mentre lei immobile lo squadrava.
Improvvisamente lei si voltò e senza dirgli nulla
tornò a camminare lungo il corridoio della nave verso la sua
cabina. Sanji invece rimase lì,seduto,con il piatto ancora
in equilibrio sulla sua mano.
Perchè???.....
Dopotutto l'aveva
salvata....
Dopotutto non aveva
fatto nulla di che....
E allora
perchè??....
Perchè non
voleva più sentire parlare di lui???....Perchè
era così adirata con lui?
Cosa le aveva fatto??...
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
CAPITOLO 2
Il piccolo porto
dell'Isola dove la ciurma era alfine approdata,brulicava di vita e
Sanji si sentì un pò rincuorato da quel quadretto
di
vita quotidiana. Camminava con Chopper al seguito per le vie e mentre
si fumava l'ennesima sigaretta guardava i banconi pieni di cibarie.
Pesci di tutte le dimensioni e colori adornavano quelle bancarelle e
con occhio esperto il biondo sceglieva solo gli esemplari
migliori,tenendoli a debita distanza dal suo fumo passivo. Alla
fine,stanco, gettò via noncurante quel che restava della
pagliuzza scuotendo leggermente la testa quindi si sporse meglio
sulla bancarella andando a esaminare alcuni salmoni mentre Chopper
continuava a squadrarlo rimanendo in silenzio. Da quando erano scesi
Sanji aveva parlato ben poco. Aveva solo comunicato che sarebbe
andato a cercare rifornimenti per la cucina e la giovane renna si era
offerta di seguirlo. Non aveva fatto nulla di quello che faceva di
solito. Aveva evitato Nami,cosa veramente incredibile per lui,e
neanche Nico Robin era stata oggetto delle sue moine. Chopper
pensò
che doveva essere successo veramente qualcosa fra lui e la loro
navigatrice,dopotutto anche lei aveva detto che non voleva
più
sentir parlare del cuoco. Alla fine la renna si decise a chiedere
qualcosa a Sanji però lo fece cercando di nasconderlo dietro
il suo solo interessamento medico....
-Sanji sei sicuro di
sentirti bene???
Sanji stava pagando con i
berry che aveva in tasca il pesce che si era fatto tagliare dalla
vecchia proprietaria della bancarella proprio in quel momento e come
udì la domanda di Chopper rimase in silenzio per qualche
secondo per poi rispondere a mezzabocca...
-Sto benissimo...Perchè
me lo chiedi?
-Non sò mi sembri
strano...Se ti serve una visita...
-No nulla di che...sto
benissimo...
Detto ciò con
quello che in un altro contesto sarebbe potuto apparire come un gesto
comandato dalla stizza,Sanji afferrò l'impacco contenente il
pesce e si voltò tirando dritto lungo la via. Chopper scosse
la testa continuando a seguirlo,in forma di renna. Il suo tentativo
di provare a capirci qualcosa era fallito ma doveva aspettarselo.
Sanji non era certo il primo a fare la fila per confidarsi con lui,ma
nonostante tutto il giovane dottore era alquanto preoccupato.
Nami si era staccata dal
gruppo e ora stava provando alcuni vestiti in un piccolo negozio
sulla via principale del villaggio che costituiva l'unico centro
abitato dell'isola. Alcuni erano troppo pomposi,con quelle paillettes
che non le donavano affatto,però c'erano un sacco di
graziose
magliette attilate che avrebbe sicuramente comprato. Dopotutto era
lei a gestire le ricchezze della ciurma e se si permetteva qualche
"piccola" spesa extra nessuno avrebbe avuto da ridire. Anzi
effettivamente nessuno avrebbe neppure notato nulla essendo tutti
troppo pecoroni per fare i conti. Erano tutti così
infantili...Rufy e Usop erano immediatamente spariti in una locanda
all'interno della quale le loro risate sovrastavano perfino quelle
degli avventori del locale. Nami poteva udirli perfino dal negozio e
il bar si trovava comunque a un isolato di distanza,non molto ma
sempre troppo per potere sentire distintamente due voci all'interno
di un locale affollato. Poi c'era Zoro,oh lui pensava sempre a
dormire. Non si era neppure disturbato di scendere dalla nave
preferendo rimanere a fare la guardia. Sarebbero stati fortunati se
avessero ritrovato la Merry al loro ritorno visto quanto Zoro
riusciva ad essere vigile. Quell'incosciente stava sicuramente
già
russando della grossa. Gli unici con un pò di giudizio erano
effettivamente Robin e Chopper..poi c'era...c'era Sanji... Un certo
nervoso gli salì lungo la schiena così
afferrò
al volo qualche maglietta che le era sembrata carina e dopo essersele
fatte imbustare gettò quasi stizzosamente i berry che doveva
al negoziante sul suo bancone e si allontanò lasciando il
negozio mentre l'uomo la guardava stranito. Il negoziante si
grattò
la testa quindi lamentandosi di quanto una persona prima
gentile,possa cambiar carattere e umore così repentinamente,
si concentrò sui berry che Nami gli aveva lasciato. Alla
fine
concluse che la ragazza doveva proprio essere nervosa. Gli aveva
lasciato più di quanto effettivamente gli doveva e neppure
se
ne era accorta. Se il pover'uomo avesse conosciuto bene Nami avrebbe
appurato che per compiere una tale svista,la navigatrice non era solo
nervosa...era furibonda.
Chopper camminava ancora a
testa bassa,demoralizzato. Improvvisamente il suo naso sensibile
captò un odore gradevole e si voltò notando una
bancarella che vendeva ottime composizioni floreali. Sorrise quindi
si voltò verso Sanji che camminava a sua volta guardandosi
praticamente i piedi e addirittura si accendeva in continuazione
sigarette gettandole via pochi minuti dopo.
-Sanji....credo...credo
che questi potrebbero piacere a Nami...
Sanji si bloccò
voltandosi poi lentamente e guardando la bancarella. Notò
subito ciò che aveva visto Chopper,una composizione di fiori
dai colori sgargianti. Erano confezionati dentro alcuni filari
intrecciati e ad essi erano legati dei mandarini. Il cuoco
osservò
quei frutti arancioni che tanto piacevano alla loro bella
navigatrice. Non aveva mai accettato con entusiasmo doni da
lui,eppure era sicuro che quelli sarebbero potuti piacergli.
Sospirò
e si avvicinò alla bancarella dove una signora paffuta gli
consegnò una confezione di quella composizione floreale non
facendogli spendere neppure troppo. Sanji passeggiava ora seguito da
Chopper che a sua volta sembrava contento di avere trovato il modo di
far sorridere il biondo. Più avanti la folla si era fatta
più
fitta e i due si fermarono chiedendosi cosa stava succedendo. Alcune
persone stavano agitandosi e molte fischiavano lanciando complimenti
anche molto sconci a qualcuno. Il cuoco allungò il collo
cercando di vedere ma la visuale gli veniva bloccata dalla
moltitudine di teste. Improvvisamente però tutta la gente si
dissipò...si spostarono ai lati della strada e Sanji rimase
lì
al centro,con la composizione floreale in mano e Chopper al fianco.
Solo allora il cuoco potè capire cosa stava succedendo,era
una
sfilata. Una bella mora in costume da bagno,dallo sguardo saudente e
con una lunga fascia che le pendeva da un braccio camminava sulla via
ed evidentemente gli uomini si erano spostati per lasciarla passare.
Doveva essere la vincitrice di qualche concorso locale ma soprattutto
era davvero uno schianto. Gli occhi di Sanji assunsero immediatamente
e quasi incontrollabilmente la forma di due cuori mentre il cuoco
sembrava avere le ali ai piedi....
-WOOOOOW!! Che schianto di
ragazza!!!
Chopper scosse la
testa,disperato. Sanji però in certe situazioni era davvero
incontrollabile,oramai lo conosceva. Non c'era medicina che potesse
guarirlo da questa euforia che prendeva il suo corpo ogni volta che
un esponente avvenente del sesso femminile entrava in contatto visivo
con lui. La modella non sembrava comunque troppo infastidita e i suoi
occhi quasi brillarono quando vide la composizione floreale che il
cuoco aveva in mano.
-Oooh ma che belli!! Sono
per me non è vero???
Sembrava più una
affermazione che una domanda. La ragazza non doveva essere una
abituata a chiedere ma solo ad ottenere,Sanji però non
sembrava certo notare la sua aria arrogante e balbettava solamente
guardando la donna con ammirazione...
-Bhè...bhè...ma
certo...cioè....
Chopper non poteva credere
alle sue orecchie. Si voltò,non volendo assistere a quella
scena,ma come lo fece notò una figura familiare che sbucava
dalla folla. Gli attimi che seguirono furono come filmati con il
rallentatore. Nami corse verso i due caricando il pugno e lo
abbattè
violentemente sulla testa del biondo spedendolo con forza a terra.
Sanji battè il volto violentemente contro il suolo mentre un
nuovo bernoccolo fumante gli spuntava sulla testa..La composizione
floreale cadde a sua volta a terra e il cuoco la schiacciò
con
il peso del suo corpo che seguì poco dopo la testa nel suo
infrangersi al suolo. La modella rimase a bocca
aperta,pietrificata,ma solo per qualche secondo perchè poi
se
la dette a gambe mentre anche il resto della folla si dileguava pian
piano. Chopper rimase in silenzio mentre fissava Nami che ora
sovrastava Sanji ansimando con rabbia....
-Vedo che ti sei ripreso
piuttosto presto....
Gli
disse Nami,il tono
stizzito, per poi guardare con aria interrogativa la composizione
floreale oramai distrutta e i mandarini schiacciati..Fatto
ciò
tornò a puntare lo sguardo su Sanji chiedendogli sdegnata...
-Quella sarebbe dovuta
essere per me..almeno in origine vero?
Il cuoco non rispose
continuando a tenere lo sguardo basso....Non avrebbe saputo nemmeno
cosa dire effettivamente. Nami sbuffò scuotendo la testa
quindi girò i tacchi allontanandosi senza dire una parola e
lasciando il biondo lì a terra con Chopper che lo guardava
triste e demoralizzato. Sanji invece non lo era..non era
demoralizzato. In effetti non provava alcuna emozione in quel
momento. L'unica cosa che sentiva era una sensazione di vuoto,e come
qualsiasi cosa si senta vuota non riusciva ne a muoversi ne a
pronunciare alcuna parola.
Non ci sarebbe stato
comunque nulla da aggiungere...
Nulla che non sarebbe
stata altro che un'assurda e codarda bugia...
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Capitolo 3
La notte era scesa un altra
volta e una leggera brezza scuoteva leggermente la barca. Le luci della
piccola isola in lontananza erano ancora visibili e per tutto il resto
del giorno,dopo che avevano lasciato l'isola,Rufy non aveva fatto che
chiedere perchè non erano rimasti a dormire in quel grazioso
villaggio. In effetti a lui e Usop interessava il cibo di quella
locanda. Avevano naturalmente dato fondo a tutti i loro berry
prosciugando le dispense del povero oste che alla fine era stato
costretto a cacciarli con la forza. In effetti era esatto dire che era
stato Rufy a farlo,Usop per quanto fosse stracolmo non poteva certo
competere con uno stomaco come quello dell'uomo di gomma. I due erano
tornati praticamente camminando a stento e Nami non aveva di certo
risparmiato una bella strigliata pure a loro. Zoro era stato il
primo,svegliato con un sonoro pugno in testa,del tutto uguale a quello
che si era beccato Sanji.L'unica che non subì la sua ira
fù effettivamente Robin che guardava come al solito
distaccata la scena sorridendo appena. Anche Chopper non
subì di fatto alcuna conseguenza se non il fatto che la
navigatrice non gli rivolse la parola per tutto il resto della
giornata. Con Sanji poi...gli conveniva neppure comparire dinanzi a
lei. La ragazza non uscì dalla sua cabina per il resto della
serata intimando a nessuno di disturbarla...Non scese neppure a cena...
Sanji non riusciva a
dormire. Si rigirava continuamente sulla sua amaca ma senza che il
sonno lo cogliesse. Alla fine si tirò a sedere sbuffando
mentre si passava una mano davanti ai biondi capelli. Si
infilò le scarpe e stette attento a non svegliare gli altri
per poi incamminarsi verso la porta a passo lento,spalancandola. La
brezza del mare lo raggiunse e gli scompigliò i capelli.
Chiuse la porta dietro di sè e si appoggiò con la
schiena al muro,accendendosi poi una sigaretta prendendola dal
pacchetto dentro il taschino.
Che maledetta
giornata....E non poteva incolpare di certo nessuno per questo.
Improvvisamente
alzò lo sguardo vedendo una luce che si rifrangeva sul
ponte...Era la luce che proveniva dalla stanza di Nami. Aveva lasciato
aperta la porta e il cuoco pensò che probabilmente era
ancora sveglia. Si ritrovò allora incapace di decidere cosa
fare...Precipitarsi lì in quella cabina e scusarsi con lei?
Maledizione,No...Per la prima volta,dopo tante moine,dopo mesi passati
ad adularla senza la minima remora,il biondo aveva ora perfino paura di
incrociarne lo sguardo.
Cosa era questa
sensazione?
Perchè non
riusciva a irrompere in quella stanza?
Perchè non
capiva quale crepa si fosse formata tra lui e la sua dolce Nami?
Perchè non
capiva cosa li divideva?
Improvvisamente
udì dei passi e si appiattì al muro non staccando
però gli occhi dalla ringhiera sopraelevata dalla quale
improvvisamente si affacciò proprio Nami. Il biondo spense
rapidamente la sigaretta temendo che lei potesse sentirne l'odore o
vedere il fumo. Sembrava alquanto stanca,infatti tirò un
sospiro per poi avviarsi. Stava scendendo verso il ponte e il cuoco
fù fortunatamente veloce a rifugiarsi nuovamente dentro la
cabina dove dormivano gli uomini. Lasciò comunque semiaperta
la porta,spiando dalla fessura. Nami passò lì
davanti prima di dirigersi verso la cucina. Sanji sembrò
capire...Non era scesa a cena e ora aveva fame. Purtroppo lui la notte
chiudeva sempre le dispense e il frigorifero con un lucchetto,onde
evitare che Rufy si svegliasse di notte,come faceva spesso,per andare a
trafugare qualcosina se non tutto conoscendolo. Poco dopo infatti la
ragazza tornò con aria abbastanza delusa passando nuovamente
davanti alla porta. Sanji attese che lei rientrasse nella sua cabina
per poi sgattaiolare fuori. Frugò nel taschino tirando fuori
un mazzo di chiavi e scendendo quindi in cucina. Aprì
lentamente la porta e si chiuse dentro guardandosi poi attorno. Doveva
stare molto attento che l'odore non trasparisse. Aprì un
cassetto e trovò delle candele,ciò che gli
serviva. Ne accese una e la pose accanto ai fornelli,non osò
accendere la luce rischiando di farsi scoprire. Ora finalmente
aprì il frigorifero recuperando l'involto che il pomeriggio
la donna gli aveva confezionato. Lo srotolò sopra il tavolo
e cominciò a scegliere le parti migliori del pesce per poi
cominciare a tagliarle con il suo grosso coltello da cucina. Ci mise
quasi un ora a fare tutto ma quando ebbe finito un buon vassoio che
avrebbe fatto venire l'acquolina a chiunque era pronto nelle sue mani.
Uscì con cautela...Ora veniva il difficile.
Camminò in equilibrio tenendo in mano il vassoio senza fare
rumore. Si accostò al muro e quindi poggiò il
vassoio lentamente a terra. Si tolse le scarpe per non farsi udire
sulle scale quindi raccolse ancora una volta il vassoio.
Arrivò alfine
davanti alla porta di Nami che ora era chiusa. Si chinò a
poggiare il vassoio a terra ma non si tolse lo sfizio di poter dare un
occhiata attraverso il piccolo oblò sulla porta. La luce
filtrava e Sanji poteva vedere Nami china su alcune carte nautiche,ma
anche se sembrava che le stesse studiando era come se non leggesse. Lo
sguardo era vuoto mentre la navigatrice pareva assorta e pensierosa. Il
biondo cuoco indietreggiò lentamente...quindi
bussò alla porta e rapidamente corse giù per le
scale. Non fece neppure in tempo a recuperare le scarpe ne a rientrare
nella cabina così si appiattì nuovamente contro
il muro ansimando. Udì i passi di Nami quindi
sentì il leggero rumore del vassoio che staccato da terra
veniva sollevato.
-Si dovrebbe dormire a
quest'ora,invece di spiare gli altri.....
La voce di Nami
proveniva da sopra e,ipotizzò Sanji,la ragazza stava
parlando al vuoto pur se sapeva che lui era lì.Lei non si
affacciò però dalla ringhiera ma
continuò solo a parlare con quella voce che non traspariva
alcuna emozione...
-Grazie per il
vassoio...puoi riprenderti le scarpe però....
Detto ciò
rientrò semplicemente dentro la cabina sbattendo la porta.
Sanji lentamente si avviò verso le scale e raccolse le sue
scarpe. Si sedette e se le riinfilò per poi accendersi un
altra sigaretta. Di sicuro non avrebbe più dormito quella
sera,come avrebbe potuto d'altronde?
Nonostante come si era
comportato...
Nonostante avesse
sbagliato tutto....
Nonostante lei avesse
sostenuto di non volerlo più sentire neppure nominare...
Lui aveva fatto un bel
gesto...
E lei se ne era accorta
e lo aveva ringraziato...
E il solo riflettere su
questo gli sarebbe bastato per tenerlo sveglio per il resto della
notte...
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
Capitolo 4
Qualche giorno era
passato. La nave era in rotta verso la prossima isola indicata dal
Logpose e la tranquillità sembrava tornata. Nami era tornata
a sorridere,sembrava più solare degli scorsi giorni eppure i
rapporti con Sanji erano comunque molto spartani. Il cuoco la guardava
spesso di sottecchi,cercando di non farsi notare da lei. In quel
momento stava cuocendo su una piccola griglia degli spiedini di pesce
cucinando quel che era rimasto dell'involto che si era fatto
confezionare al villaggio. Non erano certo i pezzi migliori,quelli li
aveva gustati Nami quella sera quando lo aveva ringraziato dopo molto
tempo. Gli aveva fatto trovare il vassoio vuoto davanti alla porta e
lui lo aveva raccolto senza dire nulla,senza neppure bussare alla porta
della sua cabina. Si era solo affacciato lentamente all'oblò
e l'aveva vista dormire un sonno tranquillo. Il biondo aveva
leggermente sorriso.
Quel giorno il cuoco era
affacciato alla ringhiera mentre Usop con la sua canna da pesca
penzolante cercava inutilmente di pescare qualche pesce. Il nasolungo
tirò un sospiro di noia mentre poggiava il mento sulla mano
aperta e fissava l'orizzonte..Sanji sbuffò un pò
di fumo quindi voltatosi verso di lui lo squadrò..
-Non è certo
l'ora ne le acque giuste per pescare queste. Inoltre abbiamo ancora
provviste per altri quattro giorni sempre che Rufy non le trovi prima.
Usop si voltò
verso di lui guardandolo quasi malinconico per poi tornare a guardare
l'orizzonte e sospirare ancora una volta...
-No credo sia per passare
il tempo. Sai ultimamente provo una certa noia ed è strano
annoiarsi su questa nave non trovi? E' come se ci fosse un atmosfera
diversa.
Sanji rimase a bocca
aperta mentre la sigaretta gli cadeva sul ponte. La
schiacciò senza neppure curarsene,senza neppure un gesto di
stizza poichè era molto piu interessato a ciò che
stava dicendo Usop. Dunque anche loro avevano notato che c'era qualcosa
di strano,pur magari non capendo nello specifico che era una crepa
inspiegabilmente formatasi tra lui e Nami. Il cecchino comunque
proseguì nel suo discorso mentre guardava ancora fisso il
mare e le onde che lente facevano capolino prima di scomparire e ogni
tanto lasciare qualche sprizzo di schiuma...
-Nami che non viene a
mangiare con noi...Chopper triste...questo non mi rende felice,o almeno
non lo fà a chi lo nota...Tu non hai notato nulla? Eppure
non dovrebbe sfuggirti che Nami non è stata troppo allegra
gli ultimi tempi..
Sanji si
sentì quasi stolto mentre lo guardava come se non lo
vedesse. Quelle parole gli rimbombavano in testa,ronzando come un ape
dentro il suo cervello. Nami non è stata troppo
allegra....Nami non è stata troppo allegra...Tu non hai
notato nulla???...Il cervello pareva pulsargli come un cuore,un cuore
che batteva sempre più forte in attesa di infrangersi.
Cercò di scacciare quelle voci quindi scosse la testa
guardando Usop...
-No...non ho notato
nulla..Anzi mi sembra che ora Nami stia molto meglio...Sorride..Di
sicuro non avrà avuto fame quella sera.
Sciocco...
trovare tutte queste giustificazioni quando lui stesso aveva vissuto in
prima persona il dolore del vederla così distaccata e
visibilmente alterata con lui. Poggiò le mani alla ringhiera
e fissò il punto che anche Usop guardava. Il nasolungo si
voltò verso di lui e lo guardò per un
pò di sottecchi quindi contnuò ancora...
-Strano
però...Chopper mi aveva accennato a un litigio con te.
Sai,l'avevo visto stressato come ti dicevo prima e gli ho chiesto cosa
avesse...Ma non è stato troppo chiaro...
Sanji si chiese quando
uno come Usop aveva notato tutte quelle cose,e cercò di
trovare qualcosa di convincente da rispondergli. Si grattò
il mento non sapendo cosa dire e non volendo far uscire dalla sua bocca
una lunga serie di cose sconclusionate. Improvvisamente però
una voce conosciuta e incredibilmente chiassosa irruppe sulla scena
rompendo qualsiasi atmosfera oppressiva si fosse creata. Rufy aveva
appena rubato una carota dalla dispensa e messosela sul volto urlava...
-GUARDATE, SONO USOP!!!
Usop si voltò
arrabbiato ma divertito allo stesso tempo mentre Sanji rimase a bocca
aperta e cominciò a urlare verso il capitano
-Tu come hai fatto ad
accedere alla dispensa?? Sconsiderato!!!!
Di sicuro la carota era
solo la punta dell'iceberg. Sicuramente aveva trafugato ben altro
prima..Tutta la carne che aveva messo da parte!!..Dalla cucina
spuntò anche Zoro che con noncuranza si scolava una delle
bottiglie pregiate di vino che il cuoco usava per innaffiare le cenette
che preparava per Nami e Nico Robin. Lo spadaccino con aria stanca
guardò il gruppo grattandosi poi la testa e mandando
giù un altro sorso...
-Cos'è tutto
questo baccano?
Sanji
strabuzzò gli occhi mentre immediatamente si lanciava,piede
spianato sul cacciatore di pirati urlandogli contro...
-E tu come osi scolarti
le mie pregiate bottiglie di vino,dannato Marimo????
Una scena oramai
quotidiana questa. Usop e Rufy ridevano di gusto mentre Sanji e Zoro
litigavano. Nami la guardava poggiata con i gomiti sulla ringhiera e
sorrideva per una volta dopo un pò di tempo.
Sospirò alzando gli occhi al cielo e guardando il piccolo
foglietto che teneva fra due dita. Lo rigirò per qualche
minuto tra le mani chiedendosi se fosse la cosa giusta da fare ma poi
scacciò quel pensiero e attese solo il momento propizio per
fare ciò che voleva....
Il litigio oramai era
finito e Rufy e Usop erano ora assieme sulla ringhiera cercando ancora
una volta di pescare qualcosa seppur inutilmente. Zoro dormiva come al
solito della grossa e Sanji era sceso in cucina per cercare un qualche
altro modo di sigillare la dispesa. Chopper e Robin erano come al
solito assorti nelle loro occupazioni quindi Nami decise che era il
momento di agire. Scese le scale continuando a rigirare il foglietto
sulla mano e guardandosi attorno. Quindi entrò lentamente
nella cucina dove non trovò Sanji. La sua giacca
però si. Tutto andava per il meglio,così Nami
infilò il foglietto nel taschino e si allontanò
tornando nella sua cabina. Tirò un sospiro quindi
sorrise..Si guardò per qualche secondo allo specchio,dunque
tornò alle sue mappe. Dopotutto i tesori erano sempre quello
che più desiderava,non voleva apparire troppo sentimentale.
Sanji tornò
dalla dispensa imprecando. Quei due dritti si erano liberati facilmente
del lucchetto e ora gli sarebbe dovuto toccare fare i turni di guardia
davanti alla dispensa per impedire che quegli sconsiderati finissero
tutte le provviste prima che fossero giunti alla prossima isola. Decise
di non pensarci,tutto questo nervoso gli aveva fatto solo venire voglia
di fumarsi una sigaretta. Così tornò in cucina e
prese la sua giacca nera riinfilandosela e uscendo fuori.
Camminò lentamente fino alla grossa polena assaporando la
brezza marina che gli scompigliava ancora una volta i capelli biondi.
Osservò i gabbiani che volteggiavano in cielo e
pensò a come dovesse essere avere un paio di ali come loro e
librarsi in volo sopra tutti i problemi della vita. Scacciò
però immediatamente dopo quel pensiero e infilò
finalmente la mano nel taschino. Oltre al pacchetto di sigarette c'era
qualcosa che era ruvido al tatto. Stranitò prese l'oggetto
ruvido con due dita e scoprì che era un foglietto..Lo
spiegò e rimase a bocca aperta. Sopra c'erano poche semplici
parole che però avevano un significato ben chiaro.
"Stanotte.
Campo dei Mandarini"
L'emozione lo colse
immediatamente. Riinfilò il foglietto nel taschino quindi
alzò lo sguardo verso il campo dei mandarini di Nami,in cima
alla nave e poco dopo su di lei che ora era uscita dalla cabina e si
stiracchiava con un aria riposata e soddisfatta. Quando
incrociò lo sguardo con Sanji mantenne però la
stessa aria severa di sempre. Lo squadrò solo per qualche
secondo prima di sparire nuovamente all'interno della nave.
Lui era lì...
Si sentiva quasi un
ebete....
Era lì
immobile e carezzava la tasca mentre la visione fugace del suo
volto,dei suoi occhi gli restava impressa nella mente...
In testa solo poche
semplici parole...
Stanotte....Al Campo dei
Mandarini...
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
Capitolo 5
Mandarini.
Foglie e Mandarini.
Poi Stelle. Stelle nel
cielo notturno.
E infine
Nami,lì davanti a Sanji sorridente.
Gli fà cenno
di avvicinarsi e lui lo fà scostando solo lentamente gli
alberi di mandarino.
Si abbracciano poi lui
finalmente la bacia. I due sono avvinghiati l'uno all'altro.
Lei comincia a
slacciargli la camicia.
La mano tocca il suo
petto....
Poi tutto cambia.
Il volto
sogghignante,quasi maligno di lei.
La mano che penetrava
nel suo petto e tirava fuori il suo cuore pulsante.
Lo sguardo stupito di
Sanji mentre lei lo teneva stretto dinanzi a lui
Poi lei che parla...
E lui non sembra neppure
riconoscerla....
"Sei un bambino
Sanji...uno stupido bambino che corre dietro alle ragazzine..."
Il cuoco non sapeva cosa
dire. La sua bocca era bloccata.
Vedeva il suo cuore che
pulsava nella sua mano,sempre più forte,sempre
più forte....
Quindi lo sguardo
tornò su di lei...
"Sei stato crudele
Sanji...mi hai spezzato il cuore...e ora io spezzerò il
tuo..."
Sanji urlò di
getto scuotendo la testa mentre lei stringeva il suo cuore e pian piano
scaturivano fiamme.
Fiamme. Fuoco.
Cuore infranto.
Mandarini.
Foglie che bruciano.
E la sua risata,la
risata di lei che godeva della sua distruzione....
Sanji si
svegliò di colpo ansimando. Il suo respiro era affannoso.Si
portò subito una mano al petto e si accorse che il cuore era
ancora lì,dove era sempre stato. Ma batteva,batteva forte
come fà quando si è agitati. Il cuoco si
guardò attorno. Naturalmente nessuno si era accorto che
aveva urlato,alzandosi di scatto. Rufy e Zoro russavano ancora della
grossa mentre Usop e Chopper erano molto più discreti ma a
loro volta si trovavano tra le braccia di Morfeo. Il cuoco si
alzò portandosi una mano al volto e ravvivandosi un
pò i capelli. Che sogno,che aveva fatto!. Non riusciva
proprio a stare calmo,così decise di uscire. Oramai non
avrebbe più preso sonno di sicuro e una buona sigaretta lo
avrebbe sicuramente rilassato. Cercò il pacchetto mentre
usciva dalla cabina ma prima ancora sentì il tocco ruvido di
quel foglietto che lei gli aveva messo nel taschino. Lo rispiegò guardandolo e sentendosi un pò
meglio. Diamine,sapeva che Nami non era un mostro che sprigionava
fiamme dalle mani...però quelle parole...
Sei un bambino che corre
dietro alle ragazzine...
Sei stato crudele..mi
hai spezzato il cuore...
Da dove venivano? Erano
le sue paure inconscie? O forse i suoi presentimenti? Forse lui dentro
di sè sapeva cosa veramente li divideva,cosa rendeva Nami
così nervosa,ma aveva paura di prenderlo in considerazione.
Forse perchè il vero problema era lui. Forse
perchè doveva scavare dentro sè pur sapendo che
la cosa sarebbe stata dolorosa,e quel sogno era dunque giunto a
smuoverlo. Non si sogna mai senza una ragione....Doveva essere questo
il motivo di quel sogno diamine...Avvertirlo....o.......o spaventarlo??
Dare corpo ai suoi timori....
Si accese finalmente una
sigaretta e puntò lo sguardo verso il campo dei mandarini.
Quella sera si sarebbe trovato forse davvero per la prima volta faccia
a faccia con lei. Dopotutto quando lo erano davvero stati? C'erano
sempre stati anche gli altri. Mai avevano veramente avuto un discorso a
quattr'occhi,lui e lei,soli. E quella sera lo avrebbero finalmente
avuto,approfittando della notte. Ma ne aveva davvero il coraggio? Si
chiese anche questo. Era davvero pronto per affrontarlo? Non si seppe
dare una risposta...
Si accasciò
solamente con la schiena contro il muro e rimase lì fermo
aspettando. Poteva udire il mare che cullava lentamente la barca.Poteva
osservare il volo dei gabbiani,il fumo della sigaretta che saliva
lento...è incredibile come cose a cui non daremmo mai valore
possano saltare invece agli occhi quando si è assorti.
Specialmente quando si è assorti ma si cerca
contemporaneamente di pensare ad altro perchè non riusciamo
ad affrontare i nostri demoni interiori. Il demone di Sanji in questo
momento si chiamava Nami.
E mai demone
sarebbe potuto essere più fascinoso e invitante ma allo
stesso tempo così arduo da affrontare.
La sera finalmente
scese. La ciurma aveva cenato come al solito e il biondo cuoco si era
trattenuto a pulire i fornelli. Un diversivo praticamente per fare
passare il tempo e potere restare alzato così da non
insospettire nessuno. Passò un ultimo colpo di spugna sulla
superficie quindi potè ritenersi soddisfatto. Tutto brillava
come uno specchio.Si lasciò cadere a sedere su una delle
sedie rimanendo lì ad aspettare,il braccio a penzoloni e la
testa chinata. Gli orecchi erano comunque tesi a captare ogni minimo
rumore.
Un passo..poi
due...sulle scale.
Il cuore di Sanji
cominciò a battere allo stesso ritmo dei passi di lei.
Sapeva che era lei dai
movimenti felpati,tipici di una ladra.
Faceva rumore di
proposito ma non abbastanza da svegliare gli altri che oramai si
dovevano già essere coricati. Solo per farsi udire da lui.
Sanji si
aggiustò il cravattino. Fuori sembrava sicuro di
sè ma dentro era tutto un tumulto. Un mare in tempesta
sembrava scuotere le sue impetuose acque dentro il suo stomaco,e quel
groppo in gola non lo abbandonava. Anche i suoi movimenti sembravano
ora più maldestri mentre si avviava verso la porta. La
aprì di scatto precipitandosi sul ponte..Questo sembro
costargli una fatica equivalente a quella che avrebbe fatto percorrendo
una distanza ben maggiore.
Immediatamente si
voltò alzando lo sguardo....
E lei era lì.
Affacciata. Lo osservava dal campo dei mandarini. I capelli arancioni
raccolti con una molletta.
Il cuoco
deglutì quindi rimase immobile,lì impalato.
Sulle labbra di lei si
formò un ghigno quindi facendogli un cenno,gli disse...
-Allora....Tutte quelle
moine erano dunque solo chiacchiere? Sbrigati a salire...
Il suo tono era neutro.
Sanji restò a guardarla per qualche altro secondo quindi lei
sparì tra gli alberelli di mandarino.
Sanji
cominciò allora a salire le scale...
I suoi piedi gli
sembravano imbottiti di cemento....
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 ***
Capitolo 6
Un passo dietro l'altro.
Mai era stato
così difficile per lui camminare e dire che le sue gambe
erano allenate.
Tirava calci che un uomo
normale si sarebbe sognato.
Eppure due scalini erano
così ardui da percorrere.
Arrivò al
Campo dei Mandarini dopo quella che sembrò un
eternità. E lei era lì fra i suoi stessi
alberelli. Staccò un mandarino con una mano e glie lo
lanciò. Sanji lo afferrò al volo mentre la
guardava. Sembrava tutto come il suo sogno...Il cuoco sperò
che esso non si sarebbe tramutato in un incubo come era accaduto quando
quel pomeriggio si era coricato. Il solito sorriso comparve sul volto
di Nami quel sorriso che le faceva assumere un aria furba e fascinosa
allo stesso tempo. Poi alla fine la ragazza parlò colpendo
di sorpresa il biondo cuoco del mare.
-Sai perchè ho
voluto che venissi quassù?
Sanji trasalì
quindi rimase lì fisso a guardarla. Una mano si
portò istintivamente al taschino dove teneva le sue
sigaretta ma la ritirò immediatamente. Certo,fumare poteva
scaricare il nervoso,e lui ne aveva tanto addosso ora,ma non poteva
farlo ora fra i mandarini. Tutto si sarebbe tramutato in fiamme come
nel suo sogno. Che fosse stato premonitore di questo? Sciocchezze!! Era
una cosa troppo banale e stupida...Mentre pensava a tutto questo il
cuoco si accorse anche che erano tutti pensieri sconclusionati atti a
deviare il più possibile la risposta alla domanda postagli a
bruciapelo da Nami.
-N...No non lo
sò...
Ammise asciutto alla
fine il cuoco. Il sorriso sul volto di Nami si allargò
mentre lei incrociò le braccia e continuò a
squadrarlo mettendolo ancora di più in imbarazzo. La ragazza
batteva anche ora il piede a terra leggermente scandendo con quel
rumore quel silenzio. Per il nervoso il cuoco avrebbe volentieri
spappolato il mandarino che teneva in mano ma si limitò solo
a stringerlo ogni tanto leggermente come fosse un antistress.
-E' ora che tu faccia un
pò di chiarezza nella tua testa,Sanji...
Queste parole lo
raggiunsero come una veloce sassata che lo avesse colpito in pieno
quando meno se lo aspettava. Fare chiarezza nella sua testa? Da come lo
aveva detto sembrava una sentenza emessa senza appello. Improvvisamente
tutte le sue paure si fecero vive e le parole di lei nel sogno
tornarono a tormentarlo...
Sei stato crudele...mi
hai spezzato il cuore..e ora io spezzerò il tuo..
Nami lo
guardava,guardava la sua espressione inebetita e scuoteva la testa.
Alla fine andò verso di lui e lo afferrò per il
cravattino. Quindi lo lasciò andando però a
colpirlo con dei peggeri pugni al petto. rima uno poi l'altro...
-Perchè sei
così stupido?? Perchè???
Le chiese lei,la voce
arrabbiata. Sanji veniva colpito da quei leggeri pugni rimanendo
immobile e guardandola. Finalmente la sua bocca si sciolse e
riuscì a pronunciare un semplice
-Stupido??...
Nami annuì
leggermente poi lo guardò,gli occhi colmi di rabbia. Il
biondo ne sembrò trafitto e rimase a bocca aperta mentre si
specchiava in quelle iridi ora attraversate da un sentimento che il
cuoco non avrebbe mai voluto che lei provasse nei suoi confronti.
Eppure era lì davanti a lui,arrabbiata, e lui che si era
sempre creduto un tomber de femme ora non sapeva come reagire e si
sentiva un grandissimo idiota.
-Si...stupido
perchè non capisci. Nemmeno vedermi così adirata
con te,vedere che ti evitavo...perfino avere sentito che non volevo
neppure sentir parlare di te ti ha fatto capire..Quante altre volte
devo prendere a pugni quella testaccia dura??
Sanji improvvisamente
ebbe una reazione e cinse le sue braccia alla schiena di lei
stringendola a sè. Per qualche secondo potè
sentire i battiti del cuore di lei che andavano all'unisono con il suo.
Poi la ragazza si staccò da lui spingendolo indietro e
voltandosi...Il cuoco rimase di stucco a guardarla mentre lei non gli
mostrava più il suo volto ma continuava a parlare...
-E questo che cos'era? La
manifestazione di un sentimento a cui non tieni vero??...Sanji...Te
l'ho detto...devi fare pace con il tuo cervello. Io voglio molto bene a
tutti voi della ciurma...a tutti senza distinzione. Siete tutti un
pò bambini ma non abbandonerei mai questa ciurma e lo sai
bene. A volte sono opportunista..penso all'oro,ai tesori,al mio
tornaconto. A volte sembro insensibile specialmente alle tue moine..ma
non è perchè non le apprezzi anche se a volte
siano molto pressanti...ma perchè sò che non sono
vere.
Il cuoco
sembrò come risvegliarsi e si avvicinò a lei
anche se con un cenno della mano Nami lo tenne lontano. Sanji
indietreggiò quindi rimase lì immobile a
fissarla. Non l'aveva mai vista parlargli così. Restava
sempre la solita ragazza dallo spirito libero,con il suo tono neutro ma
con una punta di delusione che dava al tutto un sapore amaro. Di colpo
Sanji si sentì profondamente responsabile di quello che
stava accadendo. Forse finalmente cominciava a capire cosa Nami
intendesse e questo gli faceva forse ancora più male.
-Nami...io ci tengo a
te,tengo al sentimento che provo per te...
-Però non lo
dimostri Sanji..Non posso dirti di ricambiare del tutto,eppure tu parli
sempre di quanto mi sei devoto,di quanto mi ami..mi hai anche salvato
molte volte. Eppure quando vedi un'altra donna scatti subito,sembra
quasi che tu voglia balzargli addosso. Sei uno stupido...uno
stupido..Come credi che io possa anche solo interessarmi a te se agisci
in questa maniera? Io sono uno spirito libero Sanji,non mi lego
facilmente e lo sai. Non amo chi mi ingabbia,non amo chi vuole
limitarmi. Se c'è qualcuno che amo è chi mi
è complice...chi vive questa vita spensierata assieme a
me..una persona di cui mi posso fidare e nella mia vita di ladra ne ho
avute ben poche.
Ogni singola parola
arrivava al cuore di Sanji che le assimilava come fossero ognuna una
accusa alle sue mancanze. Non riusciva a muovere un dito,solo le sue
orecchie sembravano funzionare e in cuor suo avrebbe quasi voluto che
non lo facessero...Nami si chinò andando così a
guardarlo negli occhi dato che il cuoco teneva la testa bassa...
-...in te ho trovato
questa persona? Chieditelo Sanji...l'ho trovata? Finora no...Non l'ho
trovata. Ho trovato solo un bambino,e credimi mi piace la tua
spensieratezza come mi piace quella di Rufy,quella di Zoro,quella di
Usop. Mi adiro quando vi vedo litigare ma in realtà mi
diverto quanto voi. Però in te c'è anche un
bambino che non riesce a concentrarsi su ciò che vuole..e
finchè non cambierai mi dispiace ma non potrò mai
contare su di te...
Detto ciò
Nami gli passò accanto lasciandolo lì,fermo come
una statua di bronzo. Rufy avrebbe potuto quasi usare lui come statua
dato che era tempo che ne reclamava una. Il mandarino gli cadde di mano
rotolando a terra mentre gli occhi del cuoco si facevano lucidi. Nami a
sua volta rimase lì,ferma sulle scale senza voltarsi a
guardarlo. Per qualche secondo poterono sentire il leggero movimento
della barca smossa dalle onde tanto erano perfettamente immobili. Il
cielo notturno si era fatto nuvoloso e sembrava quasi rispecchiare
l'animo del cuoco che sentì una lacrima rigargli la guancia
mentre piano piano le parole di Nami scavavano nel profondo del suo
animo con violenza. La navigatrice scosse lentamente la testa e sempre
senza voltarsi gli disse semplicemente...
-Rifletti su quello che
ti ho detto....
Sanji udì i
suoi passi allontanarsi poi la porta della sua cabina che si chiudeva.
Allora lui cominciò a muoversi. Sembrava quasi uno zombie e
dovette aggrapparsi bene per non cadere dalle scale. Ora i piedi non
erano più di cemento,no sembravano più fatti di
pastafrolla,pronti a sgretolarsi come fossero stati friabili e incapaci
di sostenerlo. Con fatica arrivò alla cabina dove gli uomini
dormivano e aprì la porta..Avanzò verso la sua
amaca urtando nel suo cammino Zoro che aprì un occhio
grugnendo...
-Dannato Ricciolo...
Sanji scosse la testa
muovendo la mano come a placarlo...
-Lascia perdere..non
è il momento...
Zoro emise un altro
gruginto quindi tornò a dormire. C'è da dire che
sicuramente non aveva neppure udito ciò che Sanji gli aveva
detto dato che molto probabilmente era già tornato
nell'incoscienza poco dopo aver pronunciato la parola "ricciolo". Sanji
si lasciò cadere sull'amaca...e allora le lacrime che aveva
trattenuto per tutto quel tempo sgorgarono,come mai erano sgorgate se
non quando aveva dovuto lasciare il suo Baratie. Come un fiume in
piena...
Un fiume le cui acque
erano dense di dolore...
Un dolore solo suo...
I singhiozzi soffocati
per non farsi udire dagli altri...
Erano solo lui e il suo
dolore....
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Capitolo 7 *** Capitolo 7 ***
CAPITOLO 7
Il coltello batteva
veloce tritando in piccoli pezzi i funghi che Sanji avrebbe servito a
cena. Il biondo era lì con la testa china e una sigaretta in
bocca,come se non glie ne importasse nulla se essa avrebbe intossicato
le cibarie. Una cosa che prima non si sarebbe mai perdonato,ma
ora...sinceramente non glie ne importava nulla. Nulla pareva avere
più senso. Improvvisamente mosse maldestramente il coltello
e si fece un taglio sul dito. Dalla ferita sgorgò una
leggera goccia di sangue e Sanji si strinse il dito imprecando per il
dolore. Un tempo non sarebbe mai accaduto,data la maestria con cui
maneggiava i suoi coltelli da cucina. Il biondo andò al
lavandino e aprì l'acqua lasciandola scorrere sulla ferita.
Erano ormai gionri che non parlava,giorni in cui era piu maldestro del
solito,giorni in cui aveva perso la voglia di far tutto. La cena era
sempre troppo salata o troppo poco salata. Spesso Sanji serviva le
cibarie ancora bollenti oppure non erano cotte abbastanza e a volte
avevano ancora qualche traccia del ghiaccio del surgelatore se erano
state in frigo. A questo andava aggiunto che il ragazzo sentiva sempre
su di lui lo sguardo di Nami e sapeva che a lei questo suo stato non
sfuggiva,per quanto lo evitasse quasi sempre. Difatto però
pareva quasi che non gli importasse nulla. Si sentiva vuoto dentro,un
involucro senza senso ne emozioni,come se improvvisamente invece che
farlo reagire ciò che la ragazza gli aveva detto avesse
finito con lo svuotarlo del tutto. Non aveva più
determinazione. Non aveva più neppure uno scopo. E
nonostante fosse impossibile su quella nave,si,si sentiva terribilmente
solo.
Gettò sul
tavolo il coltello quasi con stizza lasciandosi cadere quindi sulla
sedia,il braccio che penzolava inerme. Qualche volta gli sembrava di
vedere Nami passare davanti a quella porta e guardarlo penosamente,ma
non sapeva dire se fosse vero o fosse solo un illusione. Pensarci gli
faceva ancora più male. Portò una mano alla testa
e digrignò i denti mentre una fitta lo raggiungeva. Ora ci
si mettevano pure le emicranie a completare l'opera. Fuori c'era una
strana euforia,cosa alquanto normale ma nonostante tutto il giovane
cuoco decise comunque di affacciarsi e cercare di mostrare un minimo
interesse per ciò che avveniva. Allungò la testa
oltre la porta e vide una nuova isola all'orizzonte. Molto simile alla
prima in effetti,un piccolo villaggio era arroccato sopra un monte al
centro della stessa,e tutto intorno vi era una foresta abbastanza rada
ma le spiaggie in compenso erano di una bellezza superba. L'acqua
cristallina permetteva di vedere lo stupendo fondale dove pesci mai
visti guizzavano in banchi seguendo la nave o passando attraverso le
distese di alghe e coralli dal rosso acceso. Rufy esultava in maniera
rumorosa come al solito e da questo Sanji intuì che si
sarebbero di sicuro fermati. Questa volta dubitava però che
avrebbe lasciato la nave. C'era da fare provviste ma non ne aveva certo
voglia,di fatto non gli importava neppure molto. Tornò nella
sua cucina e si lasciò cadere di nuovo sulla sedia.
Seguì tutte le manovre di attracco da lì
dentro,immobile e solo con le orecchie che sembravano funzionare anche
se era come se non udissero....
Mezza giornata era
passata e Sanji non si era ancora mosso,non era uscito dalla sua
cucina,non aveva dato segni di vita. Nami e Nico Robin erano
sicuramente uscite per compere mentre gli altri incoscienti erano sulla
spiaggia a giocare e a sguazzare nell'acqua. Improvvisamente
però il cuoco potè sentire dei passi sul
ponte,quindi la porta della cucina aprirsi e un ombra stagliarsi
lì dinanzi. Effettivamente erano due.
Usop osservava Sanji con
un aria di superiorità cercando di atteggiarsi mentre
Chopper accanto a lui lo guardava stupito e anche un pò
interdetto. Sanji a sua volta rimase a bocca aperta di fronte a
quell'espressione quanto mai decisa del cecchino della Going Merry.
-è ora di
cambiare le cose qui...Non puoi abbandonare la tua via e il capitano
Usop e i suoi cento sottoposti ti daranno una mano...
Rufy fece capolino da
dietro di lui grattandosi la testa....
-...e poi non possiamo
sempre mangiare tutto salato...
Usop diede un pugno in
testa al capitano che imprecò tenendosi il grosso bernoccolo
spuntatogli sulla testa e massaggiandosela lamentandosi...
-....Hai perso la visione
del tuo vero obbiettivo Sanji..e ora Capitan Usop ti aiuterà
a riconquistarlo..
Sanji lo
guardò con uno sguardo assente...Oramai era talmente
disperato che perfino a uno stolto come Usop avrebbe dato udienza.
Chopper osservava tutta la scena con un velo di preoccupazione. Il
cecchino afferrò per un braccio il cuoco trascinandolo
fuori. Il biondo oppose una debole resistenza rischiando
però di cadere in avanti mentre seguiva il ragazzo sul ponte.
Il calcio si
abbattè sulla pietra lanciata in aria che andò in
mille pezzi. La voce di Usop proveniva da una specia di megafono che
non si sapeva come si fosse procurato,e ogni volta egli gli chiedeva...
-Per chi fai questo???
e Sanji rispondeva ogni
volta con più convinzione...
-PER NAMI!!!
Usop annuiva soddisfatto
per poi urlargli contro...
-Bravo concentrati sul
tuo obbiettivo...
Quindi dava il via a
Chopper che gli lanciava un altra pietra e lui frantumava pure quella.
Erano sulla spiaggia,Sanji a petto e piedi nudi che continuava a
frantumare pietre. Prima c'erano stati kilometri di corsa,che Usop
aveva naturalmente percorso in groppa a Chopper tramutatosi in renna.
Quindi le flessioni...Ora questo. E ogni volta si doveva sempree
comunque concentrare sull'obbiettivo....Nami. Non che la cosa
funzionasse più di tanto ma di sicuro gli faceva passare il
tempo. Stava pensando a questo quando una pietra gli arrivò
dritta in testa....Sanji imprecò per il dolore per poi
sbuffare come un toro inferocito e scagliarla contro Usop.
-GUARDATE DOVE TIRATE
RAZZA DI IMBECILLI!!!
-ERI TU CHE ERI
DISTRATTO...CONCENTRATI....
-TI FARò
CONCENTRARE SULLE MIE PEDATE SE TI PRENDO...
Improvvisamente dalla
nave si affacciò Zoro,la solita aria assonnata, che li
osservava. Quindi scosse la testa grattandosi i corti capelli verdi e
fissando Sanji scoppiò in una risata sprezzante....
-Ah...quante assurde
sciocchezze...siete davvero patetici..
Sanji si
voltò abbandonando i suoi intenti di farla pagare a Chopper
e Usop, guardandolo con uno sguardo assassino e poi puntando il dito
verso di lui,rabbioso...
-Cosa hai detto,maledetto
Marimo?? Scendi da quella nave e affrontami se hai la spina
dorsale...vuoi forse morire???
Zoro lanciò
un altro sbadiglio quindi serio come non mai non raccolse la
provocazione del biondo e continuò a fissarlo dicendogli...
-Se vuoi raggiungere un
obbiettivo devi trovare dentro di te la convinzione per arivarvi...se
non la possiedi evidentemente non ne sei degno...Cresci stupido!!
Sanji rimase a bocca
aperta quindi urlò di nuovo...
-Dannata Testa
d'Alga...io...io....
Dalla nave giungeva
però già il suono del russare di Zoro.
Quell'incosciente si era addormentato di nuovo...Sanji cadde in
ginocchio sulla sabbia rimanendo in silenzio. Usop e Chopper
massaggiandosi la nuca colpita dai sassi scagliati poco prima durante
la crisi d'ira del cuoco si avvicinarono lentamente guardandolo
preoccupati...
-Sanji....
-Lasciatemi solo...ho
bisogno di camminare...da solo...
Si riinfilò
la giacca,si riallacciò le scarpe e si mise una sigaretta in
bocca. Detto ciò cominciò a camminare sul
bagnasciuga ripensando a ciò che Zoro aveva detto.
Camminò camminò finchè la Going Merry
non fù un punto lontano...
Il mare era leggermente
scosso...
I suoi pensieri un
turbinio di emozioni...
I capelli mossi dal
leggero vento che spesso gli coprivano gli occhi
E il fumo della
sigaretta che saliva al cielo formando grossi riccioli
E soprattutto il suo
cuore.
Un cuore in tormento....
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Capitolo 8 *** Capitolo 8 ***
Capitolo 8
I piccoli bistrot del
villaggio erano davvero caratteristici. I negozi si affacciavano su
quartieri sicuramente stretti ma caratteristici,i mattoni delle case di
un rosso acceso si accompagnavano a insegne colorate e da cancelli in
ferro battuto che facevano da porte. Ristoranti che riempivano
dell'odore delle loro prelibate cibarie si alternavano a bancarelle di
prodotti tipici e a negozi di souvenir e di abbigliamento. La gente
faceva avanti e indietro,chi perchè lavorava e magari stava
sbrigando commissioni,chi semplicemente perchè gli piaceva
passeggiare per le vie della città. Altezzose signore e
uomini indaffarati. Marinai e ragazzini che giocavano sulle strade. E
soprattutto due nostre conoscenze,Nami e Nico Robin. Le due camminavano
lungo la strada e la ragazza portava con sè una busta piene
delle sue ultime compere,altri vestiti naturalmente ma non solo. Si era
fermata in un negozio in cui aveva trovato quanto poteva servirle per
disegnare mappe sempre più accurate,alcuni pennini e delle
pergamene di una fattura stranissima. Le era stato detto che erano
fatte con una speciale corteccia di un albero dell'isola e Nami aveva
pensato bene di farne una scorta. Robin per conto suo aveva trovato
anche molti libri all'interno dello stesso negozio e ora leggeva
interessata un trattato sulla storia dell'isola.
-Sei sempre con il naso
sui libri Robin..
-A te le mappe,a me i
libri..a ognuno le sue passioni...
Disse la ragazza
sorridendo leggermente verso Nami che annuì sbuffando solo
un pò prima di fermarsi davanti a un altro negozio e
guardare qualche gioiello che era esposto dietro un vetro da un
negoziante grasso e rubicondo. Questi uscì subito sorridente
e chiese alla navigatrice...
-Posso fare qualcosa per
lei??
-Si...notavo quel
bellissimo gioiello blu..non ho mai visto pietre simili...
Il negoziante
scoppiò in una risata quindi annuì mentre
guardava a sua volta il bellissimo gioiello blu che mandava degli
strani riflessi quando il sole lo incontrava. Battè
leggermente il dito sul vetro mentre si atteggiava a persona saputa.
-Queste sono pietre che
si trovano solo nella nostra isola. Solo la mia famiglia
però sà lavorarle così bene. Sapete in
tempi antichi si regalavano alla persona che ci piaceva per far
sì che la fortuna girasse e lui o lei si accorgesse
dell'innamorato. Naturalmente sono solo credenze,credo che alla fine
fosse più per il regalo che per l'influsso della pietra che
le storie nascevano.
Nami si fece subito
pensierosa. Robin alzò lentamente lo sguardo dal libro
guardandola con la coda dell'occhio. Non l'aveva mai veduta
così assorta senza un motivo apparente. Si
avvicinò così squadrando a sua volta la pietra
quindi si chiese se la navigatrice stesse pensando di rubarla. Non
poteva certo immaginare che Nami fosse assorta per ben altri
motivi,motivi che riguardavano una persona che in quei giorni non stava
affatto bene perchè lei gli aveva rivelato i suoi pensieri.
La ragazza scacciò improvvisamente quei pensieri quindi si
voltò verso Nico Robin..Le fece semplicemente segno di
proseguire e le due lasciarono il negoziante interdetto a guardarle
allontanarsi.
Il cuoco aveva camminato
a lungo e ora si ritrovava in una zona della spiaggia dalla quale si
poteva vedere il villaggio. Alcune case davano addirittura sul mare con
piccoli moli ai quali erano ormeggiati barchette che di sicuro
servivano agli abitanti per andare a pescare. Sanji continuò
a camminare sulla sabbia raggiungendo la prima casa di mattoni che
sembrava vuota. Gli abitanti dovevano essere usciti o a lavorare. Forse
vi abitava un pescatore e ora si trovava al largo a prendere pesci. Si
sedette,piedi penzoloni sul molo e poggiò il mento sul palmo
della mano facendosi pensieroso. Improvvisamente nella sua mente si
fece largo un immagine. Erano lui e Nami felici,che nuotavano
assieme,che vivevano assieme...che crescevano tanti piccoli pargoli.
Poi però avveniva qualcosa,Nami era triste e lo salutava
allontanandosi e lasciandolo solo mentre le urlava...
-Mi hai tradito
Sanji...mi hai tradito.....
Sanji tendeva la mano
verso di lei ma tutto si faceva buio. Il nero lo avvolgeva e quando la
luce tornava la ragazza camminava ancora una volta verso di lei ma
aveva qualcosa di strano. I suoi capelli erano cortissimi,non aveva
più la frangia e...erano verdi!!!! Nami rideva di gusto
volteggiando come portata dal vento e si avvicinava a lui quindi quasi
gli saltava in braccio.
-Ho ritrovato la
felicità Sanji...ora sono felice e mi sono anche
risposata..Mi sono anche fatta i capelli come il mio tesoruccio per
essere uguale a lui.
Sanji rimaneva stordito
mentre un terribile sentore gli saliva lungo la schiena.Improvvisamente
un cono di luce illuminava una figura che il cuoco riconobbe con
orrore. Zoro dormiva a gambe incrociate russando della grossa. Allora
Nami incrociava a sua volta le gambe sedendosi a terra e abbracciandosi
allo spadaccino mentre salutava il cuoco con un cenno...
-Notte,notte Sanji!!!....
E cominciava a russare
anche lei....
-NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!
urlò lui
mentre si portava le mani alle tempie uscendo dal film mentale che si
era appena fatto. Si tirò in piedi ansimando quindi
cominciò a scalciare la sabbia imprecando..
-Ma perchè??
Perchè con lui?? Perchè con quella testa d'alga???
Improvvisamente
però si fermò,accorgendosi che se la stava
prendendo per uno stupido pensiero che non poteva di certo avverarsi.
Cercò di concentrarsi ancora su Nami. La rivide
lì,spensierata correre verso di lui sulla spiaggia. Come era
bella,con quella pelle che bagnatasi nell'acqua marina,alla luce del
sole formava tanti bellissimi cristalli luminosi e i suoi stupendi
occhi nei quali seppur da lontano si specchiava. La ragazza tese una
mano facendo un saluto verso di lui poi la portava al volto...e si
infilava un dito nel naso!!! Da dietro la schiena tirava fuori un
cosciotto gigantesco cominciando ad addentarlo e parlando a bocca
piena...
-Munch Munch Munch....MA
è SQUISITO!!!
Rufy compariva da un
angolo tendendo le mani verso di lei e chiassoso come al solito urlava
-FAMMI PROVARE FAMMI
PROVARE!!!!
-Dopo amore mio,prima le
signore...
Sanji rimase interdetto
per qualche secondo. Quindi lanciò un urlo sovrumano
correndo a perdifiato verso la città. Anche quel pensiero
era svanito come neve al sole e ora dentro al cuoco c'era una
consapevolezza nuova. Paure idiote vero ma anche una consapevolezza che
ora si faceva sempre più viva.
Non voleva che lei
soffrisse.
Non voleva che lei lo
odiasse.
Soprattutto non voleva
perderla....
|
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Capitolo 9 *** Capitolo 9 ***
Capitolo 9
Il piccolo locale era
deliziosamente arredato con muri rivestiti di arazzi di stoffa e
tavolini in ferro battuto sopra i quali signore ben vestite prendevano
il tè. Da un altra parte si trovava invece la parte
più sobria del piccolo bar dove invece si sedevano le
persone meno abbienti. Da lì si udivano gli schiamazzi di
Rufy e Usop che avevano preso ancora d'assalto il bancone abbuffandosi
e sperperando denaro. Nami aveva preferito spendere un pò di
più ma si era ritirata nella parte piu chic del locale e ora
guardava in silenzio la sua tazza di tè senza voglia di
berla. Nico Robin era seduta accanto a lei ma era troppo occupata a
leggere il suo libro per interessarsi allo stato d'animo della
navigatrice. Nami tirò un altro sospiro di sollievo quindi
guardò la sua mano che stringeva quel gioiello dai riflessi
blu. Non aveva resistito,ma non era stato per l'entità del
gioiello ne per la sua bellezza e questo la stupiva. No era stata forse
la sua storia,il simbolismo che concerneva quel gioiello ad averla
portata ad agire in quel modo. Ma il motivo?? Sapeva solo che si
sentiva vuota per qualche cosa. L'identificare cosa era arduo ma forse
era solo difficile accettarlo. Si sentiva vuota per Sanji,anche se non
lo avrebbe mai ammesso. Ora sentiva che gli mancava,gli mancavano
perfino le sue moine,gli mancava quando lo vedeva gioioso ai suoi
fornelli...gli mancava il cuoco biondo un pò farfallone ma
sul quale poteva sempre contare,ma che mai aveva davvero considerato.
Si chiese quanti veri ricordi avevano assieme,solo loro due. Ricordava
quando a Skypiea si era frapposto tra lei e la scarica elettrica
lanciatale contro da Ener.Quasi non poteva muoversi eppure era salito
sull'Arca Maxim e le aveva permesso di fuggire prendendosi il colpo
indirizzato a lei e Usop.Lo aveva mai ringraziato davvero per quel
gesto? In quel momento la cosa gli cominciò a pesare non
poco. Eppure era...così
infantile..così...così..così Sanji!! E
cercava di convincersi di aver fatto bene a cercare di farlo rinsavire
anche se non ne era poi così profondamente convinta.
Improvvisamente si alzò spostando bruscamente la sedia.
Quell'incosciente neppure si era fatto vivo e chissà dove
era ora. A correre dietro qualche donna di sicuro,da bravo e immaturo
playboy quale era. Di sicuro correva dietro qualche sottana o
permetteva a qualche ragazzina di approfittarsi di lui,quanto la
irritava la cosa!!...la irritava forse davvero per la prima volta da
quando il giovane cuoco del Baratie era entrato a far parte della loro
ciurma. Nico Robin alzò solo di poco lo sguardo dal suo
libro e Nami credette che per qualche secondo la ragazza l'avesse
penetrata leggendole dentro.Poco dopo sentì di non
sopportarlo più e come Robin riabbassò lo sguardo
sul libro lei si diresse verso la porta. Non sapeva dove sarebbe
andata,solo che doveva cercarlo...
La gente che lungo le
strade continuava a mormorare,presa dal suo ciacchiericcio
quotidiano,improvvisamente si fermò a guardare quella strana
figura che barcollava lungo il viale,lo sguardo basso e il passo
incerto. Sanji aveva alfine raggiunto il piccolo villaggio e ora era
l'oggetto dell'attenzione collettiva della gente che naturalmente si
attaccava a qualsiasi cosa strana in quella vita che solo i turisti
rendevano un pò movimentata. Più in là
un capannello di persone stava assistendo alla sfuriata del gioielliere
al quale avevano sottratto uno dei suoi amati manufatti. Sanji
passò avanti senza dire nulla,continuando solo a guardarsi i
piedi e stando attento ogni tanto a non scontrarsi con le persone che
si trovava dinanzi. Il biondo cuoco aveva corso fino al piccolo
villaggio e ora stremato cercava disperatamente di ritrovare la
navigatrice. Non gli importava cosa Nami avrebbe detto,non gli
importava cosa avrebbe fatto. Avrebbe potuto
cacciarlo,picchiarlo,insultarlo,ma lui sarebbe in ogni caso andato
lì e le avrebbe confessato finalmente tutto ciò
che provava. Aveva capito una cosa fondamentale,che senza di lei era
vuoto. Si appoggiò a un muro e si portò una mano
allo stomaco,lì dove sentiva una fitta.Era normale sentire
il mal di stomaco quando si pensava alla persona con cui avrebbe voluto
passare il resto dei suoi giorni e l'eternità tutta? La
testa quasi gli girava mentre cercava di riprendersi. Fù
allora che un gruppo di tre ragazze gli si avvicinarono. Le tre
sghignazzavano quindi una si fece avanti lasciando le altre due da
parte...
-Ehi bel biondino dove te
ne vai tutto solo??
La mora mosse la testa
rimandando i capelli all'indietro per poi guardare Sanji che
però la osservava come se non l'avesse nemmeno davanti. Le
altre due ragazze,una castana l'altra biondissima continuavano a ridere
ancora più divertite dall'espressione quasi ebete del biondo
cuoco del mare. La mora tornò immediatamente all'attacco
guardando il giovane con occhi da cerbiatta...
-Sai io e le mie amiche
qui stavamo per entrare in quel bar e cercavamo proprio qualcuno che ci
offrisse da bere..
Sanji
continuò a fissarle per un pò come un ebete prima
di scuotere la testa,quasi sorprendendosi da solo. Dunque distolse lo
sguardo da loro e disse senza troppe remore..
-Cercatevi...un altro....
Quelle ragazze non lo
interessavano minimamente. Vide lo sguardo stupito della mora e quello
disorientato delle due amiche che non potevano credere alle loro
orecchie. La mora imprecò voltandosi adirata mentre guardava
le altre due con disappunto indicandosi...
-Cioè ma mi
avete vista? Questo deve essere gay...Come si può rifiutare
un invito a offrirmi da bere??Come??
Improvvisamente il cuoco
distaccò lo sguardo dalle tre,disinteressandosi alle loro
lamentele, puntandolo invece verso la porta del bar vicino dove una
figura familiare aveva assistito a tutta la scena e guardava fisso il
biondo cuoco senza dire una parola. Nami era lì sulla
soglia,immobile,con una mano chiusa a pugno e l'altra lasciata
ciondolare su un fianco.La bocca era leggermente aperta mentre i suoi
occhi ora inquadravano visibilmente il ragazzo. A sua volta anche Sanji
rimase immobile,come pietrificato. Quel momento durò quasi
un eternità. Era come se attorno a loro non vi fosse
nulla,come se fossero solo loro due in mezzo al niente,che si
osservavano. Ogni suono sparì,il suono della gente,le
lamentele gracchianti di quelle tre oche...Erano solo lui e la sua
Nami,uniti da un invisibile filo magnetico tracciato dai loro sguardi
che si incrociavano. Il silenzio fù alfine interrotto da un
solo distinto rumore..il cuore di Sanji che batteva sempre
più forte,sempre più forte mentre tutto tornava a
muoversi alla stessa velocità di prima e sentiva che il suo
corpo agiva quasi senza controllo. Improvvisamente scivolò
verso di lei portando le ginocchia a terra e strappandosi di
conseguenza i calzoni,ma ciò non gli importava. Era
inginocchiato davanti alla ragazza che amava. Nami lo guardava
interdetta ma non faceva ne diceva nulla. Restava solo a fissarlo con
quell'aria disagiata. Il cuoco del Baratie si aggrappò a un
lembo della gonna di lei per poi abbassare la testa e cominciare a far
scendere calde lacrime dalle sue guance,la fronte che quasi arrivava a
toccare i piedi di lei.
-S....sò che
sono stato un incosciente..che ti ho fatta adirare,che sono stato un
bambino..che troppo spesso le mie moine non hanno fatto che darti
fastidio e che ti sei sentita incapace di fidarti di me..ma ora ho
capito Nami..ora ho capito quanto per me tu sei importante. L'ho
capito...ho capito che senza di te non sò vivere..che non
sò vivere senza averti vicina..senza che tu ogni giorno mi
regali un sorriso...una parola..o anche solo la tua presenza accanto a
me.Perchè sei la persona più fantastica che ho
mai incontrato..e non voglio più perderti a causa del mio
comportamento idiota...se ciò avvenisse io...io...non mi
perdonerei mai..
Sanji continuava a
parlare disperato. Ciò che diceva veniva accompagnato da
singhiozzi e le sue lacrime erano arrivate a bagnare i sandali e i
piedi di Nami che restava lì interdetta a guardarlo. Anche
attorno a loro tutto si era bloccato. Gli avventori del bar. Le tre
ragazze lì fuori. I passanti...tutti guardavano quella scena
non pronunciando una sola sillaba,troppo colpiti. Nami restò
bloccata ancora per un pò..poi si portò una mano
al volto,quella non stretta a pugno,e a sua volta la passò
sugli occhi che erano divenuti improvvisamente lucidi...
-Stupido....
La voce di Nami era
rotta,ma cercava di trattenere le lacrime forse provando a conservare
un orgoglio di cui si sarebbe voluta improvvisamente liberare ma che
era un fardello ancora troppo grande...Fù allora che la
ragazza decise di far parlare il suo cuore e di spengere la mente...E
allora la voce divenne simile a quella di Sanji. Rotta...piena di
singhiozzi..Ripetè ancora una volta ciò che aveva
detto prima...
-Stupido....
Sanji rimase a bocca
aperta alzando poi lentamente la testa e guardandola. Nami si era
portata la mano davanti agli occhi mentre il biondo poteva vedere
qualche lacrima che colava dal palmo. La navigatrice tremava
leggermente e il cuoco ebbe un tuffo al cuore. Tese una mano verso di
lei mentre rimaneva comunque in ginocchio. Lei glie la tolse
bruscamente con uno schiaffo. Quindi finalmente gli mostrò
il suo volto,rosso e triste. Non l'aveva mai vista piangere in questo
modo. Il suo volto un tempo così dolce e delicato era ora
una maschera quasi irriconoscibile, e il suo sorriso furbetto che gli
piaceva tanto era stato sostituito da un espressione strana...un
espressione rabbiosa. Nami si morse il labbro quindi afferrò
per la collottola il ragazzo urlandogli in faccia...
-S...stupido,
infantile.....
Non finì la
frase perchè l'altra mano quella chiusa a pugno scattava
verso quella di Sanji e si apriva leggermente stringendola alla sua e
facendo in modo che entrambi toccassero dunque il gioiello che la
ragazza aveva rubato. Il gioiello che si regalava agli innamorati.
Fatto ciò lei strinse la cravatta del ragazzo costringendolo
ad alzarsi. Ora i loro volti si trovavano alla stessa altezza anche se
Nami era piu bassa,e la faccia di lei nonostante le lacrime aveva
assunto ancora una volta un espressione strafottente,quell'espressione
per cui lui avrebbe perfino ucciso...
-Sai che dopo quello che
hai detto...non voglio...ripensamenti...
Sanji scosse la testa.
Nami si morse ancora il labbro quindi lo tirò per la
cravatta ancora una volta costringendolo ad avvicinarsi ancora di
più a lei e gli sussurrò in modo che solo loro
due potessero sentire ciò che la navigatrice diceva..
-E allora...brutto
stupido...sii uomo..e dimostra a queste racchie che...da ora sei solo
mio....
La sua voce era sì
strafottente ma era anche rotta dal pianto,e questo le causava
difficoltà a parlare piano. Ma come Sanji udì
quelle parole improvvisamente sentì quel peso che lo
attanagliava sparire. Il dolore allo stomaco non c'era più,e
neppure la stanchezza. C'era solo lei,i suoi stupendi capelli profumati
di salsedine,la sua pelle liscia,i suoi occhi dalle iridi rosse. E le
sue labbra. Portò le mani a cingerle il fianco quasi con
timidezza.Non aveva mai immaginato che quel momento sarebbe stato
così bello..Le loro labbra si
toccarono,delicatamente...Sanji si staccò solo un attimo
quindi finalmente la cinse a sè e questa volta la
baciò come mai aveva nemmeno sognato di baciarla. La
navigatrice poggiò le mani sulle sue spalle per poi
avvincere il suo collo con le braccia e costrigendolo a chinarsi un
pò mentre anche lei rispondeva al suo bacio rendendo quel
momento veramente incantevole...
Erano solo loro due
ancora una volta...
Soli...
Incuranti di chi gli
stava attorno...
Due anime che forse si
erano sempre cercate...
Unite in un momento
solo...
Dove le uniche lacrime
sono di gioia...
E tutto il resto
è magia...
La magia di un momento
d'amore...
|
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Capitolo 10 *** Capitolo 10. ***
Capitolo 10
La nave si muoveva lenta
sotto il flusso leggero delle onde marine e pian piano anche
quell'isola che era stata spettatrice di quegli eventi diventava solo
un punto lontano. Rufy era seduto sulla polena,Usop e Zoro dietro di
lui e Chopper si sporgeva dalla ringhiera guardando silenzioso gli
schizzi schiumosi che la chiglia della Merry generava al suo
passaggio.Nico Robin era seduta su una sdraio poco più in
là,concentrata ancora una volta su uno dei suoi libri.
Avevano deciso per una volta di non fare schiamazzi. Rimanevano
semplicemente lì,in silenzio,contemplando l'orizzonte e
rispettando quel momento che per due membri della ciurma era quanto mai
speciale. Il momento in cui finalmente potevano restare soli,loro due,
e parlarsi. Parlare come mai avevano parlato prima,conoscersi
finalmente e sperimentare quella intimità che per loro era
così nuova.
Erano dentro la
cucina,la porta chiusa. Sanji era appoggiato con la schiena al
muro,Nami invece era poggiata su di lui e alzando la testa lo guardava
dritto negli occhi. Quegli occhi in cui il cuoco avrebbe facilmente
potuto perdersi,non senza consapevolezza. Perchè perdersi in
lei,lasciarsi inebriare da lei era tutto quello che desiderava. Nami
fece un piccolo sorriso quindi poggiò le spalle contro il
petto di Sanji,il mento di lui che si trovava poco sopra i suoi capelli
corti.
-Ciò che mi
hai detto lì davanti a quel locale..ciò che hai
fatto prima che ti accorgessi che io stavo guardando...e ciò
che stai facendo ora...il modo in cui mi guardi...
Sanji annuì
capendo che lei trovava difficile tirare fuori le parole e anche lui si
sentiva imbarazzato. Quel momento sembrava in qualche modo perfino
spaventarlo,lui che era stato sempre così sicuro con le
donne. Le poggiò semplicemente una mano sulla spalla..doveva
lasciarle il suo tempo....Nami alla fine abbassò lo sguardo
quindi si voltò appena per guardarlo..
-In cuor mio forse sapevo
che i tuoi sentimenti erano veri..Però non ho mai dato
veramente attenzione a ciò che provavi e ho sempre anteposto
la mia voglia di libertà,la mia passione per i tesori,il mio
senso di avventura....Non mi era mai passato davvero per la mente che
tu potessi soffrirne e dopo il nostro discorso mi sono trovata davanti
a una situazione che non sapevo gestire..
Sanji scosse la testa
quindi si passò la mano sui capelli ravvivandoli leggermente
e puntando quindi lo sguardo su di lei e incontrandone ancora gli
occhi. Lo aveva fatto soffrire era vero. Era stato veramente male per
lei ma non avrebbe mai e poi mai potuto odiarla. Perchè lei
era la sua Nami e voleva credere che tutto ciò che aveva
passato fosse stata solo una prova,alla quale era stato sottoposto per
testare quanto i suoi sentimenti fossero davvero profondi. E alla fine
la gratificazione era giunta,più grande di quanto sperasse.
-...sai che non
potrò mai ringraziarti abbastanza per ciò che hai
fatto...
Quelle parole gli
uscirono di bocca quasi d'impulso e Nami lo guardò stranita.
Il cuoco però non le permise di replicare e pose difatti una
mano davanti alla sua bocca,delicato per poi continuare lui stesso a
parlare.
-...mi hai fatto capire
quanto veramente tenevo a te. Che il vero amore non è solo
futili fantasie ma che quello vero è fatto di piacere ma
anche di sofferenza. Una sofferenza che però un uomo si
accolla se ama davvero una ragazza. E' vero,forse all'inizio sono stato
schiacciato dal suo peso ma poi ho capito cosa sarebbe significato
perderti e ho trovato in me la forza...Se tu non avessi
agito..probabilmente ora sarei solo il solito ragazzo frivolo che non
era capace di valorizzarti..."
Il silenzio
calò nuovamente tra loro due. La ragazza ora lo guardava con
ammirazione,un tipo di sguardo che raramente lei gli aveva rivolto.
Allora si avvicinò a lui,carponi avvicinando il viso al suo.
Poteva sentire il suo dolce respiro sul suo volto e la voglia di
baciarla era tantissima ma si trattenne.
-Voglio ricominciare da
zero....
Gli sussurrò.
Sanji sembrava non capire e la guardava con gli occhi sbarrati mentre
Nami gli poggiava delicatamente uno dei suoi diti sulla punta del naso
spingendolo indietro leggermente....
-Voglio conoscere il vero
Sanji...quello che ha appena pronunciato parole che mai avrei pensato
di sentirgli dire...voglio che ricominciamo da capo...noi due assieme.
Il cuoco del Baratie
annuì lentamente con il capo accennandole anche un sorriso.
Allora Nami a sua volta soddisfatta poggiò le labbra alle
sue dandogli un altro bacio stavolta più veloce. Quindi il
suo ghigno caratteristico tornò a illuminare il suo giovane
volto mentre lei poggiava ancora il dito sul naso di lui stavolta
spingendo un pò più forte e dicendogli con una
voce che aveva sia del dolce che dell'ironico...
-Da ora sei mio non
scordartelo...
Detto ciò si
alzò in piedi quindi si stiracchiò e si diresse
verso la porta,pronta a raggiungere la sua cabina. Sanji a sua volta si
sollevò,probabilmente deciso a seguirla. La navigatrice
però gli mise una mano dinanzi sorridendo beffarda...
-Dove pensi di andare??...
Sanji sembrò
un pò interdetto e la guardò stupito. Lei
però non cancellò il suo sorrisetto dalla faccia
e portò le mani ai fianchi guardandolo.
-Corri un pò
troppo no? Non si era detto di cominciare da zero??
Nella sua voce c'era una
punta di ironia e anche Sanji fù improvvisamente colto da
una certa allegria e scoppiò a ridere a sua volta per poi
portarsi una mano al volto e scuotere ancora il capo...
-Sai che sarà
una tortura vero???
Nami gli si
avvicinò ancora con sguardo furbetto..
-Dovrai semplicemente
darti da fare per conquistare anche questo diritto....
Sanji sorrise quindi si
portò una sigaretta alla bocca. Nami però glie la
tolse gettandola via e ghignando ancora una volta...
-Cominci davvero male...
Il cuoco si
grattò la testa quindi la guardò di sottecchi...
-Vuoi proprio la mia
morte allora....
-Sono una ragazza
esigente io lo sai...
Detto ciò
Nami aprì la porta della cucina e fece per uscire. Si sporse
però poi nuovamente all'interno e il biondo
sussultò un poco. Lei fece un altra piccola risatina
divertita quindi gli disse con il solito tono fintamente strafottente...
-E domani vedi di alzarti
presto...Non mi fido più a guidare il weaver se non siamo
almeno in due...
Lui scoppiò
in un altra risata quindi le fece un cenno di saluto con la mano,al
quale lei rispose con una delle sue linguaccie. Fatto ciò la
navigatrice chiuse finalmente la porta e il cuoco rimase alfine da
solo. Si lasciò cadere su una sedia senza dire nulla,senza
fare alcun rumore. Portò solo una mano al taschino tirando
fuori il pacchetto di sigarette. Stava per aprirlo ma poi lo
guardò intensamente. Rimase li fermo per qualche secondo
quindi si alzò. Aprì la porta e mentre si
dirigeva verso la polena dove si trovavano i suoi amici
gettò il pacchetto fuoribordo. Ricominciare da zero. Lo
avrebbero fatto...
Un nuovo inizio....
Un nuovo insperato
amore...
Insperato ma sempre
desiderato...
E ora dentro se stesso
lui sapeva che era vero...
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Capitolo 11 *** Epilogo ***
Epilogo
Scrivo queste poche righe prima
di addormentarmi,dopo molto tempo con un sorriso sulle labbra.
Lascerò questa lettera vagare dentro una bottiglia,portata
dalle onde,così che chi la troverà
potrà trovare un pò di conforto sapendo che la
felicità esiste. Io l'ho trovata e non potrei desiderare di
meglio che continuare all'infinito a navigare con la migliore ciurma di
cui chiunque abbia un sogno nel cassetto,possa desiderare di far parte.
Ma soprattutto non ringrazierò mai abbastanza il destino
anche se non ho mai davvero creduto in queste cose..Eppure non saprei
chi altri ringraziare per avermi fatto incontrare la creatura
più splendida che questa terra sconquassata dai conflitti e
dalla pirateria potesse generare. Forse dovrei ringraziare proprio
lei...E' lei che mi ha fatto capire cosa ci divideva. Cosa divideva la
nostra voglia implicita di stare assieme. Ero io. Ero io che non sapevo
assumermi le mie responsabilità. Ero io che forse avevo
perfino paura. Ero io che forse infondo non mi ero mai davvero
soffermato a pensare quanto tenessi a lei. Lei però me lo ha
fatto capire. Nel modo più doloroso è vero,ma
l'ho capito. E in quel momento ho anche capito che avrei potuto morire
per lei.
Ti Amo Mia Dolce Nami.
Trovo ancora un
pò strano dirtelo,così,liberamente, anche se
sò che ora capisci quanto sia vero.
Tu che leggerai questa
lettera,spero possa esserti di aiuto,o che ti faccia anche solo passare
qualche minuto di serenità. E se sei un uomo
innamorato,pensa intensamente a quanto tieni davvero alla tua lei e
aggrappati a questo sentimento con tutto te stesso.
Proteggila e non farla
mai sentire triste.
Amala e non darla mai
per scontata.
Stringila e falle capire
quanto è importante...
E allora anche tu come
me sarai il più felice degli Uomini...
Il Tuo Affezionatissimo
Sanji
Fine
Dedico questa Fan Fiction a una persona per me veramente speciale. Ti
voglio un mondo di bene Bekka *_*..Ringrazio infinitamente anche
tutti coloro che l'hanno commentata. Grazie mille per
il supporto e gli incoraggiamenti^^
|
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