What is it that devide us??

di Psicosis86
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10. ***
Capitolo 11: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


What  is it that devide us??



Ho deciso di inaugurare la mia spero lunga carriera di autore su EFP con una Fan Fiction dedicata al mio manga preferito,One Piece, ma anche al mio personaggio preferito dello stesso,Sanji. Era partita come una One shot ma alla fine ho pensato di dividerla in qualche capitolo così i vostri giudizi mi diranno se proseguire o meno. A parte gli scherzi spero vi piaccia,finora l'unica persona che l'ha letta mi ha dato parere positivo. Bhè godetevela.




Poggiò il suo pacchetto di King O Ground L sul tavolo guardandole con un aria assorta. Un giorno avrebbero sicuramente finito per ucciderlo ma Sanji non avrebbe mai rinunciato a loro,forse perchè lo aiutavano a scaricare il nervoso,forse perchè era oramai un abitudine che non sapeva togliersi. Quando non ne aveva si fabbricava da solo le sigarette tramite delle pagliuzze e qualche pezzo di carta,non sapeva restar senza. Solo un altra cosa lo distraeva da ciò che da troppo tempo gli ronzava in testa ed era l'arte culinaria. Tornò a sminuzzare le verdure con il suo grosso coltello da cucina cercando per una volta di concentrarsi senza bisogno di fumare,non era consono a uno chef come lui rovinare il cibo con il tabacco. Mentre travasava le verdure in una scodella più piccola il suo sguardo non potè non alzarsi a guardare oltre l'oblò dove una figura fin troppo familiare sfrecciava costeggiando la nave. Nami a bordo del weaver stava seguendo la Merry,quel mezzo riportato dall'Isola del Cielo l'aveva subito conquistata e spesso si trovava a provarlo così da testarne la manovrabilità anche al di fuori del Mare di Nuvole. Il sole mattutino risplendeva dando una certa lucentezza alla sua pelle liscia. Tutti dormivano tranne loro due,il cuoco l'aveva udita uscire e aveva deciso di alzarsi a sua volta per cucinare qualcosa. Se fosse stato lì fuori con lei avrebbe cominciato tutta la sua solita serie di moine,era più forte di lui. Invece si era fermato ad ascoltare i suoi passi sul ponte e poi il Weaver che si metteva in moto,e ora la guardava dall'olò senza agitarsi minimamente,solo restando a contemplarla. Tornò dunque a concentrarsi sulle verdure scuotendo la testa per scacciare forse un pensiero dalla sua mente. Mise a bollire l'acqua quindi si appoggiò solo un attimo al tavolino con la schiena osservando il pentolino che ancora non aveva iniziato a sbuffare vapore. Dall'altra parte il russare del resto della ciurma rendeva quanto mai insopportabile l'atmosfera che era altrimenti quantomai silenziosa. Tornò dunque all'oblò cercando di guardare nuovamente fuori e vedere Nami. Era ancora lì,ancora spensierata a cavallo del suo weaver...e poco dietro di lei...L'acqua si stava increspando!! Il biondo cuoco guardò meglio poggiando quasi del tutto il volto al finestrino e cercando di capire cosa stesse accadendo. Improvvisamente la navigatrice accellerò mentre dalle onde il cuoco del mare poteva finalmente intravedere un muso,il muso di una grossa murena!! L'animale uscì fuori a fauci spalancate cercando di avventarsi sulla giovane ragazzache comunque con una buona virata riuscì a schivarla. Ci sarebbe però riuscita una seconda volta? Sanji non se lo chiese neppure. In pochi secondi era fuori dalla cucina. Si sporse osservando la ragazza che tornava a tutta velocità verso la nave e in un lampo balzò atterrando con una gamba proprio dietro di lei. Nami parve voltarsi di scatto ma nemmeno troppo velocemente poichè appena lo fece,Sanji si era già dato un secondo slancio e balzando era arrivato all'altezza della gigantesca murena. Il cuoco del mare cominciò a roteare su se stesso aumentando grazie allo spostamento d'aria la sua velocità.L'animale sorpreso sbarrò gli occhi ma non riuscì ad evitare il potente Concasser del biondo,che abbattuto il tallone sulla testa del mostro marino lo rispedì direttamente in acqua. Nami nel frattempo era arrivata alla nave e si era issata sul ponte tirando sospiri di sollievo. Immediatamente però si voltò puntando lo sguardo all'orizzonte e chiedendosi che fine potesse aver fatto Sanji. Un pensiero la sfiorò per qualche secondo e corse a sporgersi per guardare giù in acqua...

-Sanji...Sanjiii...

Improvvisamente la mano di lui risbucò aggrapandosi alla ringhiera e la faccia di Sanji spuntò di fronte a quella di Nami,gli occhi che formavano un cuore e un sorriso sornione. Nami indietreggiò mentre il giovane cuoco si issava sul ponte e si avvicinava a lei afferrandole la mano.

-Namiiiii....tesoro...stai bene????

Nami digrignò i denti per poi abbattere di getto la potenza del suo pugno sulla testa del biondo che si ritrovò con un grosso bernoccolo fumante in testa...La ragazza allora si alzò e senza dire nulla tirò dritto verso la sua cabina,indignata. Sanji rimase lì a bocca aperta,forse colpito,forse deluso....Non lo aveva neppure ringraziato. Si massaggiò la testa lì dove si era formato il bernoccolo mentre si rialzava lentamente e la porta di una delle cabine si apriva contemporaneamente facendo fuoriuscire il volto sogghignante di Rufy. Tirò uno sbadiglio quindi urlò..

-SANJI!!! è PRONTA LA COLAZIONE???

Sanji si ricordò solo allora del pranzo. Imprecò mentre si precipitava in cucina dove l'acqua oramai stava trasbordando dalla pentola. Rufy osservava la scena,con un dito nel naso,mentre da dietro di lui provenivano i grugniti di Zoro,forse svegliato dal trambusto. Il cuoco spense il fornello tirando un sospiro grattandosi poi la testa. Ci sarebbe voluto un pò per sistemare tutto inoltre l'acqua ora doveva di contro freddarsi un pò,era bollita troppo e lo sorprendeva che non fosse evaporata....



Il cuoco camminava verso la cabina di Nami,quel luogo dove si richiudeva per studiare le sue mappe. Aveva preparato un succulento pranzetto solo per lei,mentre agli altri aveva dato gli avanzi. Di sicuro si sarebbe fatto perdonare per qualsiasi cosa avesse fatto per offenderla. Aprì la porta ma non la trovò. Si guardò attorno stranito,dove poteva essersi cacciata?? Improvvisamente passando dinanzi all'infermieria udì la sua voce...Stava parlando con Chopper...

-E sei sicura di stare bene,vuoi che ti dia una controllata??...

-No sto bene davvero...fortunatamente sono stata salvata....

-Uff...non dovresti fare quelle corse in weaver così di buon mattina...sai che tutti dormono della grossa a quell'ora.

-Mi credi forse una ragazzina,Chopper??

-Ehm no Nami,ma stavolta hai rischiato...saresti potuta non essere qui a parlare in questo modo ora...Fortuna che c'era Sanji...

-Non mi parlare di lui...Non voglio neppure sentirlo nominare quello...

Sanji rimase colpito. Per poco il piatto non gli cadde mentre si accasciava lentamente a terra ritrovandosi seduto,schiena al muro. Rimase in silenzio ascoltando le ultime battute...Anche nell'infermieria era di nuovo sceso il silenzio. Fu Nami,anche un pò stizzita a parlare nuovamente chiedendo alla Renna...

-Bhè abbiamo finito? Avrei un pò da fare sulle mie carte nautiche..devo studiare la nostra prossima rotta....

-Si si....certo....vai..vai pure...

La porta si aprì di scatto e Nami uscì intravedendo per un attimo Sanji seduto a terra con lo sguardo basso. Quel momento sarebbe potuto durare un eternità e di sicuro per il biondo cuoco era così. Pochi secondi che però per lui procedevano al rallentatore mentre lei immobile lo squadrava. Improvvisamente lei si voltò e senza dirgli nulla tornò a camminare lungo il corridoio della nave verso la sua cabina. Sanji invece rimase lì,seduto,con il piatto ancora in equilibrio sulla sua mano.

Perchè???.....

Dopotutto l'aveva salvata....

Dopotutto non aveva fatto nulla di che....

E allora perchè??....

Perchè non voleva più sentire parlare di lui???....Perchè era così adirata con lui?

Cosa le aveva fatto??...

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2

Il piccolo porto dell'Isola dove la ciurma era alfine approdata,brulicava di vita e Sanji si sentì un pò rincuorato da quel quadretto di vita quotidiana. Camminava con Chopper al seguito per le vie e mentre si fumava l'ennesima sigaretta guardava i banconi pieni di cibarie. Pesci di tutte le dimensioni e colori adornavano quelle bancarelle e con occhio esperto il biondo sceglieva solo gli esemplari migliori,tenendoli a debita distanza dal suo fumo passivo. Alla fine,stanco, gettò via noncurante quel che restava della pagliuzza scuotendo leggermente la testa quindi si sporse meglio sulla bancarella andando a esaminare alcuni salmoni mentre Chopper continuava a squadrarlo rimanendo in silenzio. Da quando erano scesi Sanji aveva parlato ben poco. Aveva solo comunicato che sarebbe andato a cercare rifornimenti per la cucina e la giovane renna si era offerta di seguirlo. Non aveva fatto nulla di quello che faceva di solito. Aveva evitato Nami,cosa veramente incredibile per lui,e neanche Nico Robin era stata oggetto delle sue moine. Chopper pensò che doveva essere successo veramente qualcosa fra lui e la loro navigatrice,dopotutto anche lei aveva detto che non voleva più sentir parlare del cuoco. Alla fine la renna si decise a chiedere qualcosa a Sanji però lo fece cercando di nasconderlo dietro il suo solo interessamento medico....


-Sanji sei sicuro di sentirti bene???


Sanji stava pagando con i berry che aveva in tasca il pesce che si era fatto tagliare dalla vecchia proprietaria della bancarella proprio in quel momento e come udì la domanda di Chopper rimase in silenzio per qualche secondo per poi rispondere a mezzabocca...


-Sto benissimo...Perchè me lo chiedi?


-Non sò mi sembri strano...Se ti serve una visita...


-No nulla di che...sto benissimo...


Detto ciò con quello che in un altro contesto sarebbe potuto apparire come un gesto comandato dalla stizza,Sanji afferrò l'impacco contenente il pesce e si voltò tirando dritto lungo la via. Chopper scosse la testa continuando a seguirlo,in forma di renna. Il suo tentativo di provare a capirci qualcosa era fallito ma doveva aspettarselo. Sanji non era certo il primo a fare la fila per confidarsi con lui,ma nonostante tutto il giovane dottore era alquanto preoccupato.



Nami si era staccata dal gruppo e ora stava provando alcuni vestiti in un piccolo negozio sulla via principale del villaggio che costituiva l'unico centro abitato dell'isola. Alcuni erano troppo pomposi,con quelle paillettes che non le donavano affatto,però c'erano un sacco di graziose magliette attilate che avrebbe sicuramente comprato. Dopotutto era lei a gestire le ricchezze della ciurma e se si permetteva qualche "piccola" spesa extra nessuno avrebbe avuto da ridire. Anzi effettivamente nessuno avrebbe neppure notato nulla essendo tutti troppo pecoroni per fare i conti. Erano tutti così infantili...Rufy e Usop erano immediatamente spariti in una locanda all'interno della quale le loro risate sovrastavano perfino quelle degli avventori del locale. Nami poteva udirli perfino dal negozio e il bar si trovava comunque a un isolato di distanza,non molto ma sempre troppo per potere sentire distintamente due voci all'interno di un locale affollato. Poi c'era Zoro,oh lui pensava sempre a dormire. Non si era neppure disturbato di scendere dalla nave preferendo rimanere a fare la guardia. Sarebbero stati fortunati se avessero ritrovato la Merry al loro ritorno visto quanto Zoro riusciva ad essere vigile. Quell'incosciente stava sicuramente già russando della grossa. Gli unici con un pò di giudizio erano effettivamente Robin e Chopper..poi c'era...c'era Sanji... Un certo nervoso gli salì lungo la schiena così afferrò al volo qualche maglietta che le era sembrata carina e dopo essersele fatte imbustare gettò quasi stizzosamente i berry che doveva al negoziante sul suo bancone e si allontanò lasciando il negozio mentre l'uomo la guardava stranito. Il negoziante si grattò la testa quindi lamentandosi di quanto una persona prima gentile,possa cambiar carattere e umore così repentinamente, si concentrò sui berry che Nami gli aveva lasciato. Alla fine concluse che la ragazza doveva proprio essere nervosa. Gli aveva lasciato più di quanto effettivamente gli doveva e neppure se ne era accorta. Se il pover'uomo avesse conosciuto bene Nami avrebbe appurato che per compiere una tale svista,la navigatrice non era solo nervosa...era furibonda.



Chopper camminava ancora a testa bassa,demoralizzato. Improvvisamente il suo naso sensibile captò un odore gradevole e si voltò notando una bancarella che vendeva ottime composizioni floreali. Sorrise quindi si voltò verso Sanji che camminava a sua volta guardandosi praticamente i piedi e addirittura si accendeva in continuazione sigarette gettandole via pochi minuti dopo.

-Sanji....credo...credo che questi potrebbero piacere a Nami...

Sanji si bloccò voltandosi poi lentamente e guardando la bancarella. Notò subito ciò che aveva visto Chopper,una composizione di fiori dai colori sgargianti. Erano confezionati dentro alcuni filari intrecciati e ad essi erano legati dei mandarini. Il cuoco osservò quei frutti arancioni che tanto piacevano alla loro bella navigatrice. Non aveva mai accettato con entusiasmo doni da lui,eppure era sicuro che quelli sarebbero potuti piacergli. Sospirò e si avvicinò alla bancarella dove una signora paffuta gli consegnò una confezione di quella composizione floreale non facendogli spendere neppure troppo. Sanji passeggiava ora seguito da Chopper che a sua volta sembrava contento di avere trovato il modo di far sorridere il biondo. Più avanti la folla si era fatta più fitta e i due si fermarono chiedendosi cosa stava succedendo. Alcune persone stavano agitandosi e molte fischiavano lanciando complimenti anche molto sconci a qualcuno. Il cuoco allungò il collo cercando di vedere ma la visuale gli veniva bloccata dalla moltitudine di teste. Improvvisamente però tutta la gente si dissipò...si spostarono ai lati della strada e Sanji rimase lì al centro,con la composizione floreale in mano e Chopper al fianco. Solo allora il cuoco potè capire cosa stava succedendo,era una sfilata. Una bella mora in costume da bagno,dallo sguardo saudente e con una lunga fascia che le pendeva da un braccio camminava sulla via ed evidentemente gli uomini si erano spostati per lasciarla passare. Doveva essere la vincitrice di qualche concorso locale ma soprattutto era davvero uno schianto. Gli occhi di Sanji assunsero immediatamente e quasi incontrollabilmente la forma di due cuori mentre il cuoco sembrava avere le ali ai piedi....


-WOOOOOW!! Che schianto di ragazza!!!


Chopper scosse la testa,disperato. Sanji però in certe situazioni era davvero incontrollabile,oramai lo conosceva. Non c'era medicina che potesse guarirlo da questa euforia che prendeva il suo corpo ogni volta che un esponente avvenente del sesso femminile entrava in contatto visivo con lui. La modella non sembrava comunque troppo infastidita e i suoi occhi quasi brillarono quando vide la composizione floreale che il cuoco aveva in mano.


-Oooh ma che belli!! Sono per me non è vero???

Sembrava più una affermazione che una domanda. La ragazza non doveva essere una abituata a chiedere ma solo ad ottenere,Sanji però non sembrava certo notare la sua aria arrogante e balbettava solamente guardando la donna con ammirazione...

-Bhè...bhè...ma certo...cioè....

Chopper non poteva credere alle sue orecchie. Si voltò,non volendo assistere a quella scena,ma come lo fece notò una figura familiare che sbucava dalla folla. Gli attimi che seguirono furono come filmati con il rallentatore. Nami corse verso i due caricando il pugno e lo abbattè violentemente sulla testa del biondo spedendolo con forza a terra. Sanji battè il volto violentemente contro il suolo mentre un nuovo bernoccolo fumante gli spuntava sulla testa..La composizione floreale cadde a sua volta a terra e il cuoco la schiacciò con il peso del suo corpo che seguì poco dopo la testa nel suo infrangersi al suolo. La modella rimase a bocca aperta,pietrificata,ma solo per qualche secondo perchè poi se la dette a gambe mentre anche il resto della folla si dileguava pian piano. Chopper rimase in silenzio mentre fissava Nami che ora sovrastava Sanji ansimando con rabbia....


-Vedo che ti sei ripreso piuttosto presto....


Gli disse Nami,il tono stizzito, per poi guardare con aria interrogativa la composizione floreale oramai distrutta e i mandarini schiacciati..Fatto ciò tornò a puntare lo sguardo su Sanji chiedendogli sdegnata...

-Quella sarebbe dovuta essere per me..almeno in origine vero?

Il cuoco non rispose continuando a tenere lo sguardo basso....Non avrebbe saputo nemmeno cosa dire effettivamente. Nami sbuffò scuotendo la testa quindi girò i tacchi allontanandosi senza dire una parola e lasciando il biondo lì a terra con Chopper che lo guardava triste e demoralizzato. Sanji invece non lo era..non era demoralizzato. In effetti non provava alcuna emozione in quel momento. L'unica cosa che sentiva era una sensazione di vuoto,e come qualsiasi cosa si senta vuota non riusciva ne a muoversi ne a pronunciare alcuna parola.


Non ci sarebbe stato comunque nulla da aggiungere...


Nulla che non sarebbe stata altro che un'assurda e codarda bugia...




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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3



La notte era scesa un altra volta e una leggera brezza scuoteva leggermente la barca. Le luci della piccola isola in lontananza erano ancora visibili e per tutto il resto del giorno,dopo che avevano lasciato l'isola,Rufy non aveva fatto che chiedere perchè non erano rimasti a dormire in quel grazioso villaggio. In effetti a lui e Usop interessava il cibo di quella locanda. Avevano naturalmente dato fondo a tutti i loro berry prosciugando le dispense del povero oste che alla fine era stato costretto a cacciarli con la forza. In effetti era esatto dire che era stato Rufy a farlo,Usop per quanto fosse stracolmo non poteva certo competere con uno stomaco come quello dell'uomo di gomma. I due erano tornati praticamente camminando a stento e Nami non aveva di certo risparmiato una bella strigliata pure a loro. Zoro era stato il primo,svegliato con un sonoro pugno in testa,del tutto uguale a quello che si era beccato Sanji.L'unica che non subì la sua ira fù effettivamente Robin che guardava come al solito distaccata la scena sorridendo appena. Anche Chopper non subì di fatto alcuna conseguenza se non il fatto che la navigatrice non gli rivolse la parola per tutto il resto della giornata. Con Sanji poi...gli conveniva neppure comparire dinanzi a lei. La ragazza non uscì dalla sua cabina per il resto della serata intimando a nessuno di disturbarla...Non scese neppure a cena...


Sanji non riusciva a dormire. Si rigirava continuamente sulla sua amaca ma senza che il sonno lo cogliesse. Alla fine si tirò a sedere sbuffando mentre si passava una mano davanti ai biondi capelli. Si infilò le scarpe e stette attento a non svegliare gli altri per poi incamminarsi verso la porta a passo lento,spalancandola. La brezza del mare lo raggiunse e gli scompigliò i capelli. Chiuse la porta dietro di sè e si appoggiò con la schiena al muro,accendendosi poi una sigaretta prendendola dal pacchetto dentro il taschino.
Che maledetta giornata....E non poteva incolpare di certo nessuno per questo.
Improvvisamente alzò lo sguardo vedendo una luce che si rifrangeva sul ponte...Era la luce che proveniva dalla stanza di Nami. Aveva lasciato aperta la porta e il cuoco pensò che probabilmente era ancora sveglia. Si ritrovò allora incapace di decidere cosa fare...Precipitarsi lì in quella cabina e scusarsi con lei? Maledizione,No...Per la prima volta,dopo tante moine,dopo mesi passati ad adularla senza la minima remora,il biondo aveva ora perfino paura di incrociarne lo sguardo.

Cosa era questa sensazione?

Perchè non riusciva a irrompere in quella stanza?

Perchè non capiva quale crepa si fosse formata tra lui e la sua dolce Nami?

Perchè non capiva cosa li divideva?

Improvvisamente udì dei passi e si appiattì al muro non staccando però gli occhi dalla ringhiera sopraelevata dalla quale improvvisamente si affacciò proprio Nami. Il biondo spense rapidamente la sigaretta temendo che lei potesse sentirne l'odore o vedere il fumo. Sembrava alquanto stanca,infatti tirò un sospiro per poi avviarsi. Stava scendendo verso il ponte e il cuoco fù fortunatamente veloce a rifugiarsi nuovamente dentro la cabina dove dormivano gli uomini. Lasciò comunque semiaperta la porta,spiando dalla fessura. Nami passò lì davanti prima di dirigersi verso la cucina. Sanji sembrò capire...Non era scesa a cena e ora aveva fame. Purtroppo lui la notte chiudeva sempre le dispense e il frigorifero con un lucchetto,onde evitare che Rufy si svegliasse di notte,come faceva spesso,per andare a trafugare qualcosina se non tutto conoscendolo. Poco dopo infatti la ragazza tornò con aria abbastanza delusa passando nuovamente davanti alla porta. Sanji attese che lei rientrasse nella sua cabina per poi sgattaiolare fuori. Frugò nel taschino tirando fuori un mazzo di chiavi e scendendo quindi in cucina. Aprì lentamente la porta e si chiuse dentro guardandosi poi attorno. Doveva stare molto attento che l'odore non trasparisse. Aprì un cassetto e trovò delle candele,ciò che gli serviva. Ne accese una e la pose accanto ai fornelli,non osò accendere la luce rischiando di farsi scoprire. Ora finalmente aprì il frigorifero recuperando l'involto che il pomeriggio la donna gli aveva confezionato. Lo srotolò sopra il tavolo e cominciò a scegliere le parti migliori del pesce per poi cominciare a tagliarle con il suo grosso coltello da cucina. Ci mise quasi un ora a fare tutto ma quando ebbe finito un buon vassoio che avrebbe fatto venire l'acquolina a chiunque era pronto nelle sue mani. Uscì con cautela...Ora veniva il difficile. Camminò in equilibrio tenendo in mano il vassoio senza fare rumore. Si accostò al muro e quindi poggiò il vassoio lentamente a terra. Si tolse le scarpe per non farsi udire sulle scale quindi raccolse ancora una volta il vassoio.

Arrivò alfine davanti alla porta di Nami che ora era chiusa. Si chinò a poggiare il vassoio a terra ma non si tolse lo sfizio di poter dare un occhiata attraverso il piccolo oblò sulla porta. La luce filtrava e Sanji poteva vedere Nami china su alcune carte nautiche,ma anche se sembrava che le stesse studiando era come se non leggesse. Lo sguardo era vuoto mentre la navigatrice pareva assorta e pensierosa. Il biondo cuoco indietreggiò lentamente...quindi bussò alla porta e rapidamente corse giù per le scale. Non fece neppure in tempo a recuperare le scarpe ne a rientrare nella cabina così si appiattì nuovamente contro il muro ansimando. Udì i passi di Nami quindi sentì il leggero rumore del vassoio che staccato da terra veniva sollevato.

-Si dovrebbe dormire a quest'ora,invece di spiare gli altri.....

La voce di Nami proveniva da sopra e,ipotizzò Sanji,la ragazza stava parlando al vuoto pur se sapeva che lui era lì.Lei non si affacciò però dalla ringhiera ma continuò solo a parlare con quella voce che non traspariva alcuna emozione...

-Grazie per il vassoio...puoi riprenderti le scarpe però....

Detto ciò rientrò semplicemente dentro la cabina sbattendo la porta. Sanji lentamente si avviò verso le scale e raccolse le sue scarpe. Si sedette e se le riinfilò per poi accendersi un altra sigaretta. Di sicuro non avrebbe più dormito quella sera,come avrebbe potuto d'altronde?

Nonostante come si era comportato...

Nonostante avesse sbagliato tutto....

Nonostante lei avesse sostenuto di non volerlo più sentire neppure nominare...

Lui aveva fatto un bel gesto...

E lei se ne era accorta e lo aveva ringraziato...

E il solo riflettere su questo gli sarebbe bastato per tenerlo sveglio per il resto della notte... 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4


Qualche giorno era passato. La nave era in rotta verso la prossima isola indicata dal Logpose e la tranquillità sembrava tornata. Nami era tornata a sorridere,sembrava più solare degli scorsi giorni eppure i rapporti con Sanji erano comunque molto spartani. Il cuoco la guardava spesso di sottecchi,cercando di non farsi notare da lei. In quel momento stava cuocendo su una piccola griglia degli spiedini di pesce cucinando quel che era rimasto dell'involto che si era fatto confezionare al villaggio. Non erano certo i pezzi migliori,quelli li aveva gustati Nami quella sera quando lo aveva ringraziato dopo molto tempo. Gli aveva fatto trovare il vassoio vuoto davanti alla porta e lui lo aveva raccolto senza dire nulla,senza neppure bussare alla porta della sua cabina. Si era solo affacciato lentamente all'oblò e l'aveva vista dormire un sonno tranquillo. Il biondo aveva leggermente sorriso.

Quel giorno il cuoco era affacciato alla ringhiera mentre Usop con la sua canna da pesca penzolante cercava inutilmente di pescare qualche pesce. Il nasolungo tirò un sospiro di noia mentre poggiava il mento sulla mano aperta e fissava l'orizzonte..Sanji sbuffò un pò di fumo quindi voltatosi verso di lui lo squadrò..

-Non è certo l'ora ne le acque giuste per pescare queste. Inoltre abbiamo ancora provviste per altri quattro giorni sempre che Rufy non le trovi prima.

Usop si voltò verso di lui guardandolo quasi malinconico per poi tornare a guardare l'orizzonte e sospirare ancora una volta...

-No credo sia per passare il tempo. Sai ultimamente provo una certa noia ed è strano annoiarsi su questa nave non trovi? E' come se ci fosse un atmosfera diversa.

Sanji rimase a bocca aperta mentre la sigaretta gli cadeva sul ponte. La schiacciò senza neppure curarsene,senza neppure un gesto di stizza poichè era molto piu interessato a ciò che stava dicendo Usop. Dunque anche loro avevano notato che c'era qualcosa di strano,pur magari non capendo nello specifico che era una crepa inspiegabilmente formatasi tra lui e Nami. Il cecchino comunque proseguì nel suo discorso mentre guardava ancora fisso il mare e le onde che lente facevano capolino prima di scomparire e ogni tanto lasciare qualche sprizzo di schiuma...

-Nami che non viene a mangiare con noi...Chopper triste...questo non mi rende felice,o almeno non lo fà a chi lo nota...Tu non hai notato nulla? Eppure non dovrebbe sfuggirti che Nami non è stata troppo allegra gli ultimi tempi..

Sanji si sentì quasi stolto mentre lo guardava come se non lo vedesse. Quelle parole gli rimbombavano in testa,ronzando come un ape dentro il suo cervello. Nami non è stata troppo allegra....Nami non è stata troppo allegra...Tu non hai notato nulla???...Il cervello pareva pulsargli come un cuore,un cuore che batteva sempre più forte in attesa di infrangersi. Cercò di scacciare quelle voci quindi scosse la testa guardando Usop...

-No...non ho notato nulla..Anzi mi sembra che ora Nami stia molto meglio...Sorride..Di sicuro non avrà avuto fame quella sera.

Sciocco...  trovare tutte queste giustificazioni quando lui stesso aveva vissuto in prima persona il dolore del vederla così distaccata e visibilmente alterata con lui. Poggiò le mani alla ringhiera e fissò il punto che anche Usop guardava. Il nasolungo si voltò verso di lui e lo guardò per un pò di sottecchi quindi contnuò ancora...

-Strano però...Chopper mi aveva accennato a un litigio con te. Sai,l'avevo visto stressato come ti dicevo prima e gli ho chiesto cosa avesse...Ma non è stato troppo chiaro...

Sanji si chiese quando uno come Usop aveva notato tutte quelle cose,e cercò di trovare qualcosa di convincente da rispondergli. Si grattò il mento non sapendo cosa dire e non volendo far uscire dalla sua bocca una lunga serie di cose sconclusionate. Improvvisamente però una voce conosciuta e incredibilmente chiassosa irruppe sulla scena rompendo qualsiasi atmosfera oppressiva si fosse creata. Rufy aveva appena rubato una carota dalla dispensa e messosela sul volto urlava...

-GUARDATE, SONO USOP!!!

Usop si voltò arrabbiato ma divertito allo stesso tempo mentre Sanji rimase a bocca aperta e cominciò a urlare verso il capitano

-Tu come hai fatto ad accedere alla dispensa?? Sconsiderato!!!!

Di sicuro la carota era solo la punta dell'iceberg. Sicuramente aveva trafugato ben altro prima..Tutta la carne che aveva messo da parte!!..Dalla cucina spuntò anche Zoro che con noncuranza si scolava una delle bottiglie pregiate di vino che il cuoco usava per innaffiare le cenette che preparava per Nami e Nico Robin. Lo spadaccino con aria stanca guardò il gruppo grattandosi poi la testa e mandando giù un altro sorso...

-Cos'è tutto questo baccano?

Sanji strabuzzò gli occhi mentre immediatamente si lanciava,piede spianato sul cacciatore di pirati urlandogli contro...

-E tu come osi scolarti le mie pregiate bottiglie di vino,dannato Marimo????


Una scena oramai quotidiana questa. Usop e Rufy ridevano di gusto mentre Sanji e Zoro litigavano. Nami la guardava poggiata con i gomiti sulla ringhiera e sorrideva per una volta dopo un pò di tempo. Sospirò alzando gli occhi al cielo e guardando il piccolo foglietto che teneva fra due dita. Lo rigirò per qualche minuto tra le mani chiedendosi se fosse la cosa giusta da fare ma poi scacciò quel pensiero e attese solo il momento propizio per fare ciò che voleva....


Il litigio oramai era finito e Rufy e Usop erano ora assieme sulla ringhiera cercando ancora una volta di pescare qualcosa seppur inutilmente. Zoro dormiva come al solito della grossa e Sanji era sceso in cucina per cercare un qualche altro modo di sigillare la dispesa. Chopper e Robin erano come al solito assorti nelle loro occupazioni quindi Nami decise che era il momento di agire. Scese le scale continuando a rigirare il foglietto sulla mano e guardandosi attorno. Quindi entrò lentamente nella cucina dove non trovò Sanji. La sua giacca però si. Tutto andava per il meglio,così Nami infilò il foglietto nel taschino e si allontanò tornando nella sua cabina. Tirò un sospiro quindi sorrise..Si guardò per qualche secondo allo specchio,dunque tornò alle sue mappe. Dopotutto i tesori erano sempre quello che più desiderava,non voleva apparire troppo sentimentale.

Sanji tornò dalla dispensa imprecando. Quei due dritti si erano liberati facilmente del lucchetto e ora gli sarebbe dovuto toccare fare i turni di guardia davanti alla dispensa per impedire che quegli sconsiderati finissero tutte le provviste prima che fossero giunti alla prossima isola. Decise di non pensarci,tutto questo nervoso gli aveva fatto solo venire voglia di fumarsi una sigaretta. Così tornò in cucina e prese la sua giacca nera riinfilandosela e uscendo fuori. Camminò lentamente fino alla grossa polena assaporando la brezza marina che gli scompigliava ancora una volta i capelli biondi. Osservò i gabbiani che volteggiavano in cielo e pensò a come dovesse essere avere un paio di ali come loro e librarsi in volo sopra tutti i problemi della vita. Scacciò però immediatamente dopo quel pensiero e infilò finalmente la mano nel taschino. Oltre al pacchetto di sigarette c'era qualcosa che era ruvido al tatto. Stranitò prese l'oggetto ruvido con due dita e scoprì che era un foglietto..Lo spiegò e rimase a bocca aperta. Sopra c'erano poche semplici parole che però avevano un significato ben chiaro.

"Stanotte. Campo dei Mandarini"

L'emozione lo colse immediatamente. Riinfilò il foglietto nel taschino quindi alzò lo sguardo verso il campo dei mandarini di Nami,in cima alla nave e poco dopo su di lei che ora era uscita dalla cabina e si stiracchiava con un aria riposata e soddisfatta. Quando incrociò lo sguardo con Sanji mantenne però la stessa aria severa di sempre. Lo squadrò solo per qualche secondo prima di sparire nuovamente all'interno della nave.

Lui era lì...

Si sentiva quasi un ebete....

Era lì immobile e carezzava la tasca mentre la visione fugace del suo volto,dei suoi occhi gli restava impressa nella mente...

In testa solo poche semplici parole...

Stanotte....Al Campo dei Mandarini...

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

Mandarini.
Foglie e Mandarini.
Poi Stelle. Stelle nel cielo notturno.
E infine Nami,lì davanti a Sanji sorridente.
Gli fà cenno di avvicinarsi e lui lo fà scostando solo lentamente gli alberi di mandarino.
Si abbracciano poi lui finalmente la bacia. I due sono avvinghiati l'uno all'altro.
Lei comincia a slacciargli la camicia.
La mano tocca il suo petto....

Poi tutto cambia.

Il volto sogghignante,quasi maligno di lei.
La mano che penetrava nel suo petto e tirava fuori il suo cuore pulsante.
Lo sguardo stupito di Sanji mentre lei lo teneva stretto dinanzi a lui
Poi lei che parla...
E lui non sembra neppure riconoscerla....

"Sei un bambino Sanji...uno stupido bambino che corre dietro alle ragazzine..."

Il cuoco non sapeva cosa dire. La sua bocca era bloccata.
Vedeva il suo cuore che pulsava nella sua mano,sempre più forte,sempre più forte....
Quindi lo sguardo tornò su di lei...

"Sei stato crudele Sanji...mi hai spezzato il cuore...e ora io spezzerò il tuo..."

Sanji urlò di getto scuotendo la testa mentre lei stringeva il suo cuore e pian piano scaturivano fiamme.
Fiamme. Fuoco.
Cuore infranto.
Mandarini.
Foglie che bruciano.
E la sua risata,la risata di lei che godeva della sua distruzione....





Sanji si svegliò di colpo ansimando. Il suo respiro era affannoso.Si portò subito una mano al petto e si accorse che il cuore era ancora lì,dove era sempre stato. Ma batteva,batteva forte come fà quando si è agitati. Il cuoco si guardò attorno. Naturalmente nessuno si era accorto che aveva urlato,alzandosi di scatto. Rufy e Zoro russavano ancora della grossa mentre Usop e Chopper erano molto più discreti ma a loro volta si trovavano tra le braccia di Morfeo. Il cuoco si alzò portandosi una mano al volto e ravvivandosi un pò i capelli. Che sogno,che aveva fatto!. Non riusciva proprio a stare calmo,così decise di uscire. Oramai non avrebbe più preso sonno di sicuro e una buona sigaretta lo avrebbe sicuramente rilassato. Cercò il pacchetto mentre usciva dalla cabina ma prima ancora sentì il tocco ruvido di quel foglietto che lei gli aveva messo nel taschino. Lo rispiegò guardandolo e sentendosi un pò meglio. Diamine,sapeva che Nami non era un mostro che sprigionava fiamme dalle mani...però quelle parole...

Sei un bambino che corre dietro alle ragazzine...

Sei stato crudele..mi hai spezzato il cuore...

Da dove venivano? Erano le sue paure inconscie? O forse i suoi presentimenti? Forse lui dentro di sè sapeva cosa veramente li divideva,cosa rendeva Nami così nervosa,ma aveva paura di prenderlo in considerazione. Forse perchè il vero problema era lui. Forse perchè doveva scavare dentro sè pur sapendo che la cosa sarebbe stata dolorosa,e quel sogno era dunque giunto a smuoverlo. Non si sogna mai senza una ragione....Doveva essere questo il motivo di quel sogno diamine...Avvertirlo....o.......o spaventarlo?? Dare corpo ai suoi timori....

Si accese finalmente una sigaretta e puntò lo sguardo verso il campo dei mandarini. Quella sera si sarebbe trovato forse davvero per la prima volta faccia a faccia con lei. Dopotutto quando lo erano davvero stati? C'erano sempre stati anche gli altri. Mai avevano veramente avuto un discorso a quattr'occhi,lui e lei,soli. E quella sera lo avrebbero finalmente avuto,approfittando della notte. Ma ne aveva davvero il coraggio? Si chiese anche questo. Era davvero pronto per affrontarlo? Non si seppe dare una risposta...
Si accasciò solamente con la schiena contro il muro e rimase lì fermo aspettando. Poteva udire il mare che cullava lentamente la barca.Poteva osservare il volo dei gabbiani,il fumo della sigaretta che saliva lento...è incredibile come cose a cui non daremmo mai valore possano saltare invece agli occhi quando si è assorti. Specialmente quando si è assorti ma si cerca contemporaneamente di pensare ad altro perchè non riusciamo ad affrontare i nostri demoni interiori. Il demone di Sanji in questo momento si chiamava Nami.

E mai demone sarebbe potuto essere più fascinoso e invitante ma allo stesso tempo così arduo da affrontare.





La sera finalmente scese. La ciurma aveva cenato come al solito e il biondo cuoco si era trattenuto a pulire i fornelli. Un diversivo praticamente per fare passare il tempo e potere restare alzato così da non insospettire nessuno. Passò un ultimo colpo di spugna sulla superficie quindi potè ritenersi soddisfatto. Tutto brillava come uno specchio.Si lasciò cadere a sedere su una delle sedie rimanendo lì ad aspettare,il braccio a penzoloni e la testa chinata. Gli orecchi erano comunque tesi a captare ogni minimo rumore.

Un passo..poi due...sulle scale.

Il cuore di Sanji cominciò a battere allo stesso ritmo dei passi di lei.

Sapeva che era lei dai movimenti felpati,tipici di una ladra.

Faceva rumore di proposito ma non abbastanza da svegliare gli altri che oramai si dovevano già essere coricati. Solo per farsi udire da lui.

Sanji si aggiustò il cravattino. Fuori sembrava sicuro di sè ma dentro era tutto un tumulto. Un mare in tempesta sembrava scuotere le sue impetuose acque dentro il suo stomaco,e quel groppo in gola non lo abbandonava. Anche i suoi movimenti sembravano ora più maldestri mentre si avviava verso la porta. La aprì di scatto precipitandosi sul ponte..Questo sembro costargli una fatica equivalente a quella che avrebbe fatto percorrendo una distanza ben maggiore.

Immediatamente si voltò alzando lo sguardo....
E lei era lì. Affacciata. Lo osservava dal campo dei mandarini. I capelli arancioni raccolti con una molletta.
Il cuoco deglutì quindi rimase immobile,lì impalato.
Sulle labbra di lei si formò un ghigno quindi facendogli un cenno,gli disse...

-Allora....Tutte quelle moine erano dunque solo chiacchiere? Sbrigati a salire...

Il suo tono era neutro. Sanji restò a guardarla per qualche altro secondo quindi lei sparì tra gli alberelli di mandarino.

Sanji cominciò allora a salire le scale...

I suoi piedi gli sembravano imbottiti di cemento....

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6


Un passo dietro l'altro.

Mai era stato così difficile per lui camminare e dire che le sue gambe erano allenate.

Tirava calci che un uomo normale si sarebbe sognato.

Eppure due scalini erano così ardui da percorrere.

Arrivò al Campo dei Mandarini dopo quella che sembrò un eternità. E lei era lì fra i suoi stessi alberelli. Staccò un mandarino con una mano e glie lo lanciò. Sanji lo afferrò al volo mentre la guardava. Sembrava tutto come il suo sogno...Il cuoco sperò che esso non si sarebbe tramutato in un incubo come era accaduto quando quel pomeriggio si era coricato. Il solito sorriso comparve sul volto di Nami quel sorriso che le faceva assumere un aria furba e fascinosa allo stesso tempo. Poi alla fine la ragazza parlò colpendo di sorpresa il biondo cuoco del mare.

-Sai perchè ho voluto che venissi quassù?

Sanji trasalì quindi rimase lì fisso a guardarla. Una mano si portò istintivamente al taschino dove teneva le sue sigaretta ma la ritirò immediatamente. Certo,fumare poteva scaricare il nervoso,e lui ne aveva tanto addosso ora,ma non poteva farlo ora fra i mandarini. Tutto si sarebbe tramutato in fiamme come nel suo sogno. Che fosse stato premonitore di questo? Sciocchezze!! Era una cosa troppo banale e stupida...Mentre pensava a tutto questo il cuoco si accorse anche che erano tutti pensieri sconclusionati atti a deviare il più possibile la risposta alla domanda postagli a bruciapelo da Nami.

-N...No non lo sò...

Ammise asciutto alla fine il cuoco. Il sorriso sul volto di Nami si allargò mentre lei incrociò le braccia e continuò a squadrarlo mettendolo ancora di più in imbarazzo. La ragazza batteva anche ora il piede a terra leggermente scandendo con quel rumore quel silenzio. Per il nervoso il cuoco avrebbe volentieri spappolato il mandarino che teneva in mano ma si limitò solo a stringerlo ogni tanto leggermente come fosse un antistress.

-E' ora che tu faccia un pò di chiarezza nella tua testa,Sanji...

Queste parole lo raggiunsero come una veloce sassata che lo avesse colpito in pieno quando meno se lo aspettava. Fare chiarezza nella sua testa? Da come lo aveva detto sembrava una sentenza emessa senza appello. Improvvisamente tutte le sue paure si fecero vive e le parole di lei nel sogno tornarono a tormentarlo...

Sei stato crudele...mi hai spezzato il cuore..e ora io spezzerò il tuo..

Nami lo guardava,guardava la sua espressione inebetita e scuoteva la testa. Alla fine andò verso di lui e lo afferrò per il cravattino. Quindi lo lasciò andando però a colpirlo con dei peggeri pugni al petto. rima uno poi l'altro...

-Perchè sei così stupido?? Perchè???

Le chiese lei,la voce arrabbiata. Sanji veniva colpito da quei leggeri pugni rimanendo immobile e guardandola. Finalmente la sua bocca si sciolse e riuscì a pronunciare un semplice

-Stupido??...

Nami annuì leggermente poi lo guardò,gli occhi colmi di rabbia. Il biondo ne sembrò trafitto e rimase a bocca aperta mentre si specchiava in quelle iridi ora attraversate da un sentimento che il cuoco non avrebbe mai voluto che lei provasse nei suoi confronti. Eppure era lì davanti a lui,arrabbiata, e lui che si era sempre creduto un tomber de femme ora non sapeva come reagire e si sentiva un grandissimo idiota.

-Si...stupido perchè non capisci. Nemmeno vedermi così adirata con te,vedere che ti evitavo...perfino avere sentito che non volevo neppure sentir parlare di te ti ha fatto capire..Quante altre volte devo prendere a pugni quella testaccia dura??

Sanji improvvisamente ebbe una reazione e cinse le sue braccia alla schiena di lei stringendola a sè. Per qualche secondo potè sentire i battiti del cuore di lei che andavano all'unisono con il suo. Poi la ragazza si staccò da lui spingendolo indietro e voltandosi...Il cuoco rimase di stucco a guardarla mentre lei non gli mostrava più il suo volto ma continuava a parlare...

-E questo che cos'era? La manifestazione di un sentimento a cui non tieni vero??...Sanji...Te l'ho detto...devi fare pace con il tuo cervello. Io voglio molto bene a tutti voi della ciurma...a tutti senza distinzione. Siete tutti un pò bambini ma non abbandonerei mai questa ciurma e lo sai bene. A volte sono opportunista..penso all'oro,ai tesori,al mio tornaconto. A volte sembro insensibile specialmente alle tue moine..ma non è perchè non le apprezzi anche se a volte siano molto pressanti...ma perchè sò che non sono vere.

Il cuoco sembrò come risvegliarsi e si avvicinò a lei anche se con un cenno della mano Nami lo tenne lontano. Sanji indietreggiò quindi rimase lì immobile a fissarla. Non l'aveva mai vista parlargli così. Restava sempre la solita ragazza dallo spirito libero,con il suo tono neutro ma con una punta di delusione che dava al tutto un sapore amaro. Di colpo Sanji si sentì profondamente responsabile di quello che stava accadendo. Forse finalmente cominciava a capire cosa Nami intendesse e questo gli faceva forse ancora più male.

-Nami...io ci tengo a te,tengo al sentimento che provo per te...

-Però non lo dimostri Sanji..Non posso dirti di ricambiare del tutto,eppure tu parli sempre di quanto mi sei devoto,di quanto mi ami..mi hai anche salvato molte volte. Eppure quando vedi un'altra donna scatti subito,sembra quasi che tu voglia balzargli addosso. Sei uno stupido...uno stupido..Come credi che io possa anche solo interessarmi a te se agisci in questa maniera? Io sono uno spirito libero Sanji,non mi lego facilmente e lo sai. Non amo chi mi ingabbia,non amo chi vuole limitarmi. Se c'è qualcuno che amo è chi mi è complice...chi vive questa vita spensierata assieme a me..una persona di cui mi posso fidare e nella mia vita di ladra ne ho avute ben poche.

Ogni singola parola arrivava al cuore di Sanji che le assimilava come fossero ognuna una accusa alle sue mancanze. Non riusciva a muovere un dito,solo le sue orecchie sembravano funzionare e in cuor suo avrebbe quasi voluto che non lo facessero...Nami si chinò andando così a guardarlo negli occhi dato che il cuoco teneva la testa bassa...

-...in te ho trovato questa persona? Chieditelo Sanji...l'ho trovata? Finora no...Non l'ho trovata. Ho trovato solo un bambino,e credimi mi piace la tua spensieratezza come mi piace quella di Rufy,quella di Zoro,quella di Usop. Mi adiro quando vi vedo litigare ma in realtà mi diverto quanto voi. Però in te c'è anche un bambino che non riesce a concentrarsi su ciò che vuole..e finchè non cambierai mi dispiace ma non potrò mai contare su di te...

Detto ciò Nami gli passò accanto lasciandolo lì,fermo come una statua di bronzo. Rufy avrebbe potuto quasi usare lui come statua dato che era tempo che ne reclamava una. Il mandarino gli cadde di mano rotolando a terra mentre gli occhi del cuoco si facevano lucidi. Nami a sua volta rimase lì,ferma sulle scale senza voltarsi a guardarlo. Per qualche secondo poterono sentire il leggero movimento della barca smossa dalle onde tanto erano perfettamente immobili. Il cielo notturno si era fatto nuvoloso e sembrava quasi rispecchiare l'animo del cuoco che sentì una lacrima rigargli la guancia mentre piano piano le parole di Nami scavavano nel profondo del suo animo con violenza. La navigatrice scosse lentamente la testa e sempre senza voltarsi gli disse semplicemente...

-Rifletti su quello che ti ho detto....

Sanji udì i suoi passi allontanarsi poi la porta della sua cabina che si chiudeva. Allora lui cominciò a muoversi. Sembrava quasi uno zombie e dovette aggrapparsi bene per non cadere dalle scale. Ora i piedi non erano più di cemento,no sembravano più fatti di pastafrolla,pronti a sgretolarsi come fossero stati friabili e incapaci di sostenerlo. Con fatica arrivò alla cabina dove gli uomini dormivano e aprì la porta..Avanzò verso la sua amaca urtando nel suo cammino Zoro che aprì un occhio grugnendo...

-Dannato Ricciolo...

Sanji scosse la testa muovendo la mano come a placarlo...

-Lascia perdere..non è il momento...

Zoro emise un altro gruginto quindi tornò a dormire. C'è da dire che sicuramente non aveva neppure udito ciò che Sanji gli aveva detto dato che molto probabilmente era già tornato nell'incoscienza poco dopo aver pronunciato la parola "ricciolo". Sanji si lasciò cadere sull'amaca...e allora le lacrime che aveva trattenuto per tutto quel tempo sgorgarono,come mai erano sgorgate se non quando aveva dovuto lasciare il suo Baratie. Come un fiume in piena...

Un fiume le cui acque erano dense di dolore...

Un dolore solo suo...

I singhiozzi soffocati per non farsi udire dagli altri...

Erano solo lui e il suo dolore....

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


CAPITOLO 7


Il coltello batteva veloce tritando in piccoli pezzi i funghi che Sanji avrebbe servito a cena. Il biondo era lì con la testa china e una sigaretta in bocca,come se non glie ne importasse nulla se essa avrebbe intossicato le cibarie. Una cosa che prima non si sarebbe mai perdonato,ma ora...sinceramente non glie ne importava nulla. Nulla pareva avere più senso. Improvvisamente mosse maldestramente il coltello e si fece un taglio sul dito. Dalla ferita sgorgò una leggera goccia di sangue e Sanji si strinse il dito imprecando per il dolore. Un tempo non sarebbe mai accaduto,data la maestria con cui maneggiava i suoi coltelli da cucina. Il biondo andò al lavandino e aprì l'acqua lasciandola scorrere sulla ferita. Erano ormai gionri che non parlava,giorni in cui era piu maldestro del solito,giorni in cui aveva perso la voglia di far tutto. La cena era sempre troppo salata o troppo poco salata. Spesso Sanji serviva le cibarie ancora bollenti oppure non erano cotte abbastanza e a volte avevano ancora qualche traccia del ghiaccio del surgelatore se erano state in frigo. A questo andava aggiunto che il ragazzo sentiva sempre su di lui lo sguardo di Nami e sapeva che a lei questo suo stato non sfuggiva,per quanto lo evitasse quasi sempre. Difatto però pareva quasi che non gli importasse nulla. Si sentiva vuoto dentro,un involucro senza senso ne emozioni,come se improvvisamente invece che farlo reagire ciò che la ragazza gli aveva detto avesse finito con lo svuotarlo del tutto. Non aveva più determinazione. Non aveva più neppure uno scopo. E nonostante fosse impossibile su quella nave,si,si sentiva terribilmente solo.

Gettò sul tavolo il coltello quasi con stizza lasciandosi cadere quindi sulla sedia,il braccio che penzolava inerme. Qualche volta gli sembrava di vedere Nami passare davanti a quella porta e guardarlo penosamente,ma non sapeva dire se fosse vero o fosse solo un illusione. Pensarci gli faceva ancora più male. Portò una mano alla testa e digrignò i denti mentre una fitta lo raggiungeva. Ora ci si mettevano pure le emicranie a completare l'opera. Fuori c'era una strana euforia,cosa alquanto normale ma nonostante tutto il giovane cuoco decise comunque di affacciarsi e cercare di mostrare un minimo interesse per ciò che avveniva. Allungò la testa oltre la porta e vide una nuova isola all'orizzonte. Molto simile alla prima in effetti,un piccolo villaggio era arroccato sopra un monte al centro della stessa,e tutto intorno vi era una foresta abbastanza rada ma le spiaggie in compenso erano di una bellezza superba. L'acqua cristallina permetteva di vedere lo stupendo fondale dove pesci mai visti guizzavano in banchi seguendo la nave o passando attraverso le distese di alghe e coralli dal rosso acceso. Rufy esultava in maniera rumorosa come al solito e da questo Sanji intuì che si sarebbero di sicuro fermati. Questa volta dubitava però che avrebbe lasciato la nave. C'era da fare provviste ma non ne aveva certo voglia,di fatto non gli importava neppure molto. Tornò nella sua cucina e si lasciò cadere di nuovo sulla sedia. Seguì tutte le manovre di attracco da lì dentro,immobile e solo con le orecchie che sembravano funzionare anche se era come se non udissero....



Mezza giornata era passata e Sanji non si era ancora mosso,non era uscito dalla sua cucina,non aveva dato segni di vita. Nami e Nico Robin erano sicuramente uscite per compere mentre gli altri incoscienti erano sulla spiaggia a giocare e a sguazzare nell'acqua. Improvvisamente però il cuoco potè sentire dei passi sul ponte,quindi la porta della cucina aprirsi e un ombra stagliarsi lì dinanzi. Effettivamente erano due.

Usop osservava Sanji con un aria di superiorità cercando di atteggiarsi mentre Chopper accanto a lui lo guardava stupito e anche un pò interdetto. Sanji a sua volta rimase a bocca aperta di fronte a quell'espressione quanto mai decisa del cecchino della Going Merry.

-è ora di cambiare le cose qui...Non puoi abbandonare la tua via e il capitano Usop e i suoi cento sottoposti ti daranno una mano...

Rufy fece capolino da dietro di lui grattandosi la testa....

-...e poi non possiamo sempre mangiare tutto salato...

Usop diede un pugno in testa al capitano che imprecò tenendosi il grosso bernoccolo spuntatogli sulla testa e massaggiandosela lamentandosi...

-....Hai perso la visione del tuo vero obbiettivo Sanji..e ora Capitan Usop ti aiuterà a riconquistarlo..

Sanji lo guardò con uno sguardo assente...Oramai era talmente disperato che perfino a uno stolto come Usop avrebbe dato udienza. Chopper osservava tutta la scena con un velo di preoccupazione. Il cecchino afferrò per un braccio il cuoco trascinandolo fuori. Il biondo oppose una debole resistenza rischiando però di cadere in avanti mentre seguiva il ragazzo sul ponte.


Il calcio si abbattè sulla pietra lanciata in aria che andò in mille pezzi. La voce di Usop proveniva da una specia di megafono che non si sapeva come si fosse procurato,e ogni volta egli gli chiedeva...

-Per chi fai questo???

e Sanji rispondeva ogni volta con più convinzione...

-PER NAMI!!!

Usop annuiva soddisfatto per poi urlargli contro...

-Bravo concentrati sul tuo obbiettivo...

Quindi dava il via a Chopper che gli lanciava un altra pietra e lui frantumava pure quella. Erano sulla spiaggia,Sanji a petto e piedi nudi che continuava a frantumare pietre. Prima c'erano stati kilometri di corsa,che Usop aveva naturalmente percorso in groppa a Chopper tramutatosi in renna. Quindi le flessioni...Ora questo. E ogni volta si doveva sempree comunque concentrare sull'obbiettivo....Nami. Non che la cosa funzionasse più di tanto ma di sicuro gli faceva passare il tempo. Stava pensando a questo quando una pietra gli arrivò dritta in testa....Sanji imprecò per il dolore per poi sbuffare come un toro inferocito e scagliarla contro Usop.

-GUARDATE DOVE TIRATE RAZZA DI IMBECILLI!!!

-ERI TU CHE ERI DISTRATTO...CONCENTRATI....

-TI FARò CONCENTRARE SULLE MIE PEDATE SE TI PRENDO...

Improvvisamente dalla nave si affacciò Zoro,la solita aria assonnata, che li osservava. Quindi scosse la testa grattandosi i corti capelli verdi e fissando Sanji scoppiò in una risata sprezzante....

-Ah...quante assurde sciocchezze...siete davvero patetici..

Sanji si voltò abbandonando i suoi intenti di farla pagare a Chopper e Usop, guardandolo con uno sguardo assassino e poi puntando il dito verso di lui,rabbioso...

-Cosa hai detto,maledetto Marimo?? Scendi da quella nave e affrontami se hai la spina dorsale...vuoi forse morire???

Zoro lanciò un altro sbadiglio quindi serio come non mai non raccolse la provocazione del biondo e continuò a fissarlo dicendogli...

-Se vuoi raggiungere un obbiettivo devi trovare dentro di te la convinzione per arivarvi...se non la possiedi evidentemente non ne sei degno...Cresci stupido!!

Sanji rimase a bocca aperta quindi urlò di nuovo...

-Dannata Testa d'Alga...io...io....

Dalla nave giungeva però già il suono del russare di Zoro. Quell'incosciente si era addormentato di nuovo...Sanji cadde in ginocchio sulla sabbia rimanendo in silenzio. Usop e Chopper massaggiandosi la nuca colpita dai sassi scagliati poco prima durante la crisi d'ira del cuoco si avvicinarono lentamente guardandolo preoccupati...

-Sanji....

-Lasciatemi solo...ho bisogno di camminare...da solo...

Si riinfilò la giacca,si riallacciò le scarpe e si mise una sigaretta in bocca. Detto ciò cominciò a camminare sul bagnasciuga ripensando a ciò che Zoro aveva detto. Camminò camminò finchè la Going Merry non fù un punto lontano...

Il mare era leggermente scosso...

I suoi pensieri un turbinio di emozioni...

I capelli mossi dal leggero vento che spesso gli coprivano gli occhi

E il fumo della sigaretta che saliva al cielo formando grossi riccioli

E soprattutto il suo cuore.

Un cuore in tormento....

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8


I piccoli bistrot del villaggio erano davvero caratteristici. I negozi si affacciavano su quartieri sicuramente stretti ma caratteristici,i mattoni delle case di un rosso acceso si accompagnavano a insegne colorate e da cancelli in ferro battuto che facevano da porte. Ristoranti che riempivano dell'odore delle loro prelibate cibarie si alternavano a bancarelle di prodotti tipici e a negozi di souvenir e di abbigliamento. La gente faceva avanti e indietro,chi perchè lavorava e magari stava sbrigando commissioni,chi semplicemente perchè gli piaceva passeggiare per le vie della città. Altezzose signore e uomini indaffarati. Marinai e ragazzini che giocavano sulle strade. E soprattutto due nostre conoscenze,Nami e Nico Robin. Le due camminavano lungo la strada e la ragazza portava con sè una busta piene delle sue ultime compere,altri vestiti naturalmente ma non solo. Si era fermata in un negozio in cui aveva trovato quanto poteva servirle per disegnare mappe sempre più accurate,alcuni pennini e delle pergamene di una fattura stranissima. Le era stato detto che erano fatte con una speciale corteccia di un albero dell'isola e Nami aveva pensato bene di farne una scorta. Robin per conto suo aveva trovato anche molti libri all'interno dello stesso negozio e ora leggeva interessata un trattato sulla storia dell'isola.

-Sei sempre con il naso sui libri Robin..

-A te le mappe,a me i libri..a ognuno le sue passioni...

Disse la ragazza sorridendo leggermente verso Nami che annuì sbuffando solo un pò prima di fermarsi davanti a un altro negozio e guardare qualche gioiello che era esposto dietro un vetro da un negoziante grasso e rubicondo. Questi uscì subito sorridente e chiese alla navigatrice...

-Posso fare qualcosa per lei??

-Si...notavo quel bellissimo gioiello blu..non ho mai visto pietre simili...

Il negoziante scoppiò in una risata quindi annuì mentre guardava a sua volta il bellissimo gioiello blu che mandava degli strani riflessi quando il sole lo incontrava. Battè leggermente il dito sul vetro mentre si atteggiava a persona saputa.

-Queste sono pietre che si trovano solo nella nostra isola. Solo la mia famiglia però sà lavorarle così bene. Sapete in tempi antichi si regalavano alla persona che ci piaceva per far sì che la fortuna girasse e lui o lei si accorgesse dell'innamorato. Naturalmente sono solo credenze,credo che alla fine fosse più per il regalo che per l'influsso della pietra che le storie nascevano.

Nami si fece subito pensierosa. Robin alzò lentamente lo sguardo dal libro guardandola con la coda dell'occhio. Non l'aveva mai veduta così assorta senza un motivo apparente. Si avvicinò così squadrando a sua volta la pietra quindi si chiese se la navigatrice stesse pensando di rubarla. Non poteva certo immaginare che Nami fosse assorta per ben altri motivi,motivi che riguardavano una persona che in quei giorni non stava affatto bene perchè lei gli aveva rivelato i suoi pensieri. La ragazza scacciò improvvisamente quei pensieri quindi si voltò verso Nico Robin..Le fece semplicemente segno di proseguire e le due lasciarono il negoziante interdetto a guardarle allontanarsi.



Il cuoco aveva camminato a lungo e ora si ritrovava in una zona della spiaggia dalla quale si poteva vedere il villaggio. Alcune case davano addirittura sul mare con piccoli moli ai quali erano ormeggiati barchette che di sicuro servivano agli abitanti per andare a pescare. Sanji continuò a camminare sulla sabbia raggiungendo la prima casa di mattoni che sembrava vuota. Gli abitanti dovevano essere usciti o a lavorare. Forse vi abitava un pescatore e ora si trovava al largo a prendere pesci. Si sedette,piedi penzoloni sul molo e poggiò il mento sul palmo della mano facendosi pensieroso. Improvvisamente nella sua mente si fece largo un immagine. Erano lui e Nami felici,che nuotavano assieme,che vivevano assieme...che crescevano tanti piccoli pargoli. Poi però avveniva qualcosa,Nami era triste e lo salutava allontanandosi e lasciandolo solo mentre le urlava...

-Mi hai tradito Sanji...mi hai tradito.....

Sanji tendeva la mano verso di lei ma tutto si faceva buio. Il nero lo avvolgeva e quando la luce tornava la ragazza camminava ancora una volta verso di lei ma aveva qualcosa di strano. I suoi capelli erano cortissimi,non aveva più la frangia e...erano verdi!!!! Nami rideva di gusto volteggiando come portata dal vento e si avvicinava a lui quindi quasi gli saltava in braccio.

-Ho ritrovato la felicità Sanji...ora sono felice e mi sono anche risposata..Mi sono anche fatta i capelli come il mio tesoruccio per essere uguale a lui.

Sanji rimaneva stordito mentre un terribile sentore gli saliva lungo la schiena.Improvvisamente un cono di luce illuminava una figura che il cuoco riconobbe con orrore. Zoro dormiva a gambe incrociate russando della grossa. Allora Nami incrociava a sua volta le gambe sedendosi a terra e abbracciandosi allo spadaccino mentre salutava il cuoco con un cenno...

-Notte,notte Sanji!!!....

E cominciava a russare anche lei....


-NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!

urlò lui mentre si portava le mani alle tempie uscendo dal film mentale che si era appena fatto. Si tirò in piedi ansimando quindi cominciò a scalciare la sabbia imprecando..

-Ma perchè?? Perchè con lui?? Perchè con quella testa d'alga???

Improvvisamente però si fermò,accorgendosi che se la stava prendendo per uno stupido pensiero che non poteva di certo avverarsi. Cercò di concentrarsi ancora su Nami. La rivide lì,spensierata correre verso di lui sulla spiaggia. Come era bella,con quella pelle che bagnatasi nell'acqua marina,alla luce del sole formava tanti bellissimi cristalli luminosi e i suoi stupendi occhi nei quali seppur da lontano si specchiava. La ragazza tese una mano facendo un saluto verso di lui poi la portava al volto...e si infilava un dito nel naso!!! Da dietro la schiena tirava fuori un cosciotto gigantesco cominciando ad addentarlo e parlando a bocca piena...

-Munch Munch Munch....MA è SQUISITO!!!

Rufy compariva da un angolo tendendo le mani verso di lei e chiassoso come al solito urlava

-FAMMI PROVARE FAMMI PROVARE!!!!
-Dopo amore mio,prima le signore...

Sanji rimase interdetto per qualche secondo. Quindi lanciò un urlo sovrumano correndo a perdifiato verso la città. Anche quel pensiero era svanito come neve al sole e ora dentro al cuoco c'era una consapevolezza nuova. Paure idiote vero ma anche una consapevolezza che ora si faceva sempre più viva.

Non voleva che lei soffrisse.

Non voleva che lei lo odiasse.

Soprattutto non voleva perderla....

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9



Il piccolo locale era deliziosamente arredato con muri rivestiti di arazzi di stoffa e tavolini in ferro battuto sopra i quali signore ben vestite prendevano il tè. Da un altra parte si trovava invece la parte più sobria del piccolo bar dove invece si sedevano le persone meno abbienti. Da lì si udivano gli schiamazzi di Rufy e Usop che avevano preso ancora d'assalto il bancone abbuffandosi e sperperando denaro. Nami aveva preferito spendere un pò di più ma si era ritirata nella parte piu chic del locale e ora guardava in silenzio la sua tazza di tè senza voglia di berla. Nico Robin era seduta accanto a lei ma era troppo occupata a leggere il suo libro per interessarsi allo stato d'animo della navigatrice. Nami tirò un altro sospiro di sollievo quindi guardò la sua mano che stringeva quel gioiello dai riflessi blu. Non aveva resistito,ma non era stato per l'entità del gioiello ne per la sua bellezza e questo la stupiva. No era stata forse la sua storia,il simbolismo che concerneva quel gioiello ad averla portata ad agire in quel modo. Ma il motivo?? Sapeva solo che si sentiva vuota per qualche cosa. L'identificare cosa era arduo ma forse era solo difficile accettarlo. Si sentiva vuota per Sanji,anche se non lo avrebbe mai ammesso. Ora sentiva che gli mancava,gli mancavano perfino le sue moine,gli mancava quando lo vedeva gioioso ai suoi fornelli...gli mancava il cuoco biondo un pò farfallone ma sul quale poteva sempre contare,ma che mai aveva davvero considerato. Si chiese quanti veri ricordi avevano assieme,solo loro due. Ricordava quando a Skypiea si era frapposto tra lei e la scarica elettrica lanciatale contro da Ener.Quasi non poteva muoversi eppure era salito sull'Arca Maxim e le aveva permesso di fuggire prendendosi il colpo indirizzato a lei e Usop.Lo aveva mai ringraziato davvero per quel gesto? In quel momento la cosa gli cominciò a pesare non poco. Eppure era...così infantile..così...così..così Sanji!! E cercava di convincersi di aver fatto bene a cercare di farlo rinsavire anche se non ne era poi così profondamente convinta. Improvvisamente si alzò spostando bruscamente la sedia. Quell'incosciente neppure si era fatto vivo e chissà dove era ora. A correre dietro qualche donna di sicuro,da bravo e immaturo playboy quale era. Di sicuro correva dietro qualche sottana o permetteva a qualche ragazzina di approfittarsi di lui,quanto la irritava la cosa!!...la irritava forse davvero per la prima volta da quando il giovane cuoco del Baratie era entrato a far parte della loro ciurma. Nico Robin alzò solo di poco lo sguardo dal suo libro e Nami credette che per qualche secondo la ragazza l'avesse penetrata leggendole dentro.Poco dopo sentì di non sopportarlo più e come Robin riabbassò lo sguardo sul libro lei si diresse verso la porta. Non sapeva dove sarebbe andata,solo che doveva cercarlo...


La gente che lungo le strade continuava a mormorare,presa dal suo ciacchiericcio quotidiano,improvvisamente si fermò a guardare quella strana figura che barcollava lungo il viale,lo sguardo basso e il passo incerto. Sanji aveva alfine raggiunto il piccolo villaggio e ora era l'oggetto dell'attenzione collettiva della gente che naturalmente si attaccava a qualsiasi cosa strana in quella vita che solo i turisti rendevano un pò movimentata. Più in là un capannello di persone stava assistendo alla sfuriata del gioielliere al quale avevano sottratto uno dei suoi amati manufatti. Sanji passò avanti senza dire nulla,continuando solo a guardarsi i piedi e stando attento ogni tanto a non scontrarsi con le persone che si trovava dinanzi. Il biondo cuoco aveva corso fino al piccolo villaggio e ora stremato cercava disperatamente di ritrovare la navigatrice. Non gli importava cosa Nami avrebbe detto,non gli importava cosa avrebbe fatto. Avrebbe potuto cacciarlo,picchiarlo,insultarlo,ma lui sarebbe in ogni caso andato lì e le avrebbe confessato finalmente tutto ciò che provava. Aveva capito una cosa fondamentale,che senza di lei era vuoto. Si appoggiò a un muro e si portò una mano allo stomaco,lì dove sentiva una fitta.Era normale sentire il mal di stomaco quando si pensava alla persona con cui avrebbe voluto passare il resto dei suoi giorni e l'eternità tutta? La testa quasi gli girava mentre cercava di riprendersi. Fù allora che un gruppo di tre ragazze gli si avvicinarono. Le tre sghignazzavano quindi una si fece avanti lasciando le altre due da parte...

-Ehi bel biondino dove te ne vai tutto solo??

La mora mosse la testa rimandando i capelli all'indietro per poi guardare Sanji che però la osservava come se non l'avesse nemmeno davanti. Le altre due ragazze,una castana l'altra biondissima continuavano a ridere ancora più divertite dall'espressione quasi ebete del biondo cuoco del mare. La mora tornò immediatamente all'attacco guardando il giovane con occhi da cerbiatta...

-Sai io e le mie amiche qui stavamo per entrare in quel bar e cercavamo proprio qualcuno che ci offrisse da bere..

Sanji continuò a fissarle per un pò come un ebete prima di scuotere la testa,quasi sorprendendosi da solo. Dunque distolse lo sguardo da loro e disse senza troppe remore..

-Cercatevi...un altro....

Quelle ragazze non lo interessavano minimamente. Vide lo sguardo stupito della mora e quello disorientato delle due amiche che non potevano credere alle loro orecchie. La mora imprecò voltandosi adirata mentre guardava le altre due con disappunto indicandosi...

-Cioè ma mi avete vista? Questo deve essere gay...Come si può rifiutare un invito a offrirmi da bere??Come??

Improvvisamente il cuoco distaccò lo sguardo dalle tre,disinteressandosi alle loro lamentele, puntandolo invece verso la porta del bar vicino dove una figura familiare aveva assistito a tutta la scena e guardava fisso il biondo cuoco senza dire una parola. Nami era lì sulla soglia,immobile,con una mano chiusa a pugno e l'altra lasciata ciondolare su un fianco.La bocca era leggermente aperta mentre i suoi occhi ora inquadravano visibilmente il ragazzo. A sua volta anche Sanji rimase immobile,come pietrificato. Quel momento durò quasi un eternità. Era come se attorno a loro non vi fosse nulla,come se fossero solo loro due in mezzo al niente,che si osservavano. Ogni suono sparì,il suono della gente,le lamentele gracchianti di quelle tre oche...Erano solo lui e la sua Nami,uniti da un invisibile filo magnetico tracciato dai loro sguardi che si incrociavano. Il silenzio fù alfine interrotto da un solo distinto rumore..il cuore di Sanji che batteva sempre più forte,sempre più forte mentre tutto tornava a muoversi alla stessa velocità di prima e sentiva che il suo corpo agiva quasi senza controllo. Improvvisamente scivolò verso di lei portando le ginocchia a terra e strappandosi di conseguenza i calzoni,ma ciò non gli importava. Era inginocchiato davanti alla ragazza che amava. Nami lo guardava interdetta ma non faceva ne diceva nulla. Restava solo a fissarlo con quell'aria disagiata. Il cuoco del Baratie si aggrappò a un lembo della gonna di lei per poi abbassare la testa e cominciare a far scendere calde lacrime dalle sue guance,la fronte che quasi arrivava a toccare i piedi di lei.

-S....sò che sono stato un incosciente..che ti ho fatta adirare,che sono stato un bambino..che troppo spesso le mie moine non hanno fatto che darti fastidio e che ti sei sentita incapace di fidarti di me..ma ora ho capito Nami..ora ho capito quanto per me tu sei importante. L'ho capito...ho capito che senza di te non sò vivere..che non sò vivere senza averti vicina..senza che tu ogni giorno mi regali un sorriso...una parola..o anche solo la tua presenza accanto a me.Perchè sei la persona più fantastica che ho mai incontrato..e non voglio più perderti a causa del mio comportamento idiota...se ciò avvenisse io...io...non mi perdonerei mai..

Sanji continuava a parlare disperato. Ciò che diceva veniva accompagnato da singhiozzi e le sue lacrime erano arrivate a bagnare i sandali e i piedi di Nami che restava lì interdetta a guardarlo. Anche attorno a loro tutto si era bloccato. Gli avventori del bar. Le tre ragazze lì fuori. I passanti...tutti guardavano quella scena non pronunciando una sola sillaba,troppo colpiti. Nami restò bloccata ancora per un pò..poi si portò una mano al volto,quella non stretta a pugno,e a sua volta la passò sugli occhi che erano divenuti improvvisamente lucidi...

-Stupido....

La voce di Nami era rotta,ma cercava di trattenere le lacrime forse provando a conservare un orgoglio di cui si sarebbe voluta improvvisamente liberare ma che era un fardello ancora troppo grande...Fù allora che la ragazza decise di far parlare il suo cuore e di spengere la mente...E allora la voce divenne simile a quella di Sanji. Rotta...piena di singhiozzi..Ripetè ancora una volta ciò che aveva detto prima...

-Stupido....

Sanji rimase a bocca aperta alzando poi lentamente la testa e guardandola. Nami si era portata la mano davanti agli occhi mentre il biondo poteva vedere qualche lacrima che colava dal palmo. La navigatrice tremava leggermente e il cuoco ebbe un tuffo al cuore. Tese una mano verso di lei mentre rimaneva comunque in ginocchio. Lei glie la tolse bruscamente con uno schiaffo. Quindi finalmente gli mostrò il suo volto,rosso e triste. Non l'aveva mai vista piangere in questo modo. Il suo volto un tempo così dolce e delicato era ora una maschera quasi irriconoscibile, e il suo sorriso furbetto che gli piaceva tanto era stato sostituito da un espressione strana...un espressione rabbiosa. Nami si morse il labbro quindi afferrò per la collottola il ragazzo urlandogli in faccia...

-S...stupido, infantile.....

Non finì la frase perchè l'altra mano quella chiusa a pugno scattava verso quella di Sanji e si apriva leggermente stringendola alla sua e facendo in modo che entrambi toccassero dunque il gioiello che la ragazza aveva rubato. Il gioiello che si regalava agli innamorati. Fatto ciò lei strinse la cravatta del ragazzo costringendolo ad alzarsi. Ora i loro volti si trovavano alla stessa altezza anche se Nami era piu bassa,e la faccia di lei nonostante le lacrime aveva assunto ancora una volta un espressione strafottente,quell'espressione per cui lui avrebbe perfino ucciso...

-Sai che dopo quello che hai detto...non voglio...ripensamenti...

Sanji scosse la testa. Nami si morse ancora il labbro quindi lo tirò per la cravatta ancora una volta costringendolo ad avvicinarsi ancora di più a lei e gli sussurrò in modo che solo loro due potessero sentire ciò che la navigatrice diceva..

-E allora...brutto stupido...sii uomo..e dimostra a queste racchie che...da ora sei solo mio....

La sua voce era sì strafottente ma era anche rotta dal pianto,e questo le causava difficoltà a parlare piano. Ma come Sanji udì quelle parole improvvisamente sentì quel peso che lo attanagliava sparire. Il dolore allo stomaco non c'era più,e neppure la stanchezza. C'era solo lei,i suoi stupendi capelli profumati di salsedine,la sua pelle liscia,i suoi occhi dalle iridi rosse. E le sue labbra. Portò le mani a cingerle il fianco quasi con timidezza.Non aveva mai immaginato che quel momento sarebbe stato così bello..Le loro labbra si toccarono,delicatamente...Sanji si staccò solo un attimo quindi finalmente la cinse a sè e questa volta la baciò come mai aveva nemmeno sognato di baciarla. La navigatrice poggiò le mani sulle sue spalle per poi avvincere il suo collo con le braccia e costrigendolo a chinarsi un pò mentre anche lei rispondeva al suo bacio rendendo quel momento veramente incantevole...

Erano solo loro due ancora una volta...

Soli...

Incuranti di chi gli stava attorno...

Due anime che forse si erano sempre cercate...

Unite in un momento solo...

Dove le uniche lacrime sono di gioia...

E tutto il resto è magia...

La magia di un momento d'amore...

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Capitolo 10
*** Capitolo 10. ***


Capitolo 10


La nave si muoveva lenta sotto il flusso leggero delle onde marine e pian piano anche quell'isola che era stata spettatrice di quegli eventi diventava solo un punto lontano. Rufy era seduto sulla polena,Usop e Zoro dietro di lui e Chopper si sporgeva dalla ringhiera guardando silenzioso gli schizzi schiumosi che la chiglia della Merry generava al suo passaggio.Nico Robin era seduta su una sdraio poco più in là,concentrata ancora una volta su uno dei suoi libri. Avevano deciso per una volta di non fare schiamazzi. Rimanevano semplicemente lì,in silenzio,contemplando l'orizzonte e rispettando quel momento che per due membri della ciurma era quanto mai speciale. Il momento in cui finalmente potevano restare soli,loro due, e parlarsi. Parlare come mai avevano parlato prima,conoscersi finalmente e sperimentare quella intimità che per loro era così nuova.

Erano dentro la cucina,la porta chiusa. Sanji era appoggiato con la schiena al muro,Nami invece era poggiata su di lui e alzando la testa lo guardava dritto negli occhi. Quegli occhi in cui il cuoco avrebbe facilmente potuto perdersi,non senza consapevolezza. Perchè perdersi in lei,lasciarsi inebriare da lei era tutto quello che desiderava. Nami fece un piccolo sorriso quindi poggiò le spalle contro il petto di Sanji,il mento di lui che si trovava poco sopra i suoi capelli corti.

-Ciò che mi hai detto lì davanti a quel locale..ciò che hai fatto prima che ti accorgessi che io stavo guardando...e ciò che stai facendo ora...il modo in cui mi guardi...

Sanji annuì capendo che lei trovava difficile tirare fuori le parole e anche lui si sentiva imbarazzato. Quel momento sembrava in qualche modo perfino spaventarlo,lui che era stato sempre così sicuro con le donne. Le poggiò semplicemente una mano sulla spalla..doveva lasciarle il suo tempo....Nami alla fine abbassò lo sguardo quindi si voltò appena per guardarlo..

-In cuor mio forse sapevo che i tuoi sentimenti erano veri..Però non ho mai dato veramente attenzione a ciò che provavi e ho sempre anteposto la mia voglia di libertà,la mia passione per i tesori,il mio senso di avventura....Non mi era mai passato davvero per la mente che tu potessi soffrirne e dopo il nostro discorso mi sono trovata davanti a una situazione che non sapevo gestire..

Sanji scosse la testa quindi si passò la mano sui capelli ravvivandoli leggermente e puntando quindi lo sguardo su di lei e incontrandone ancora gli occhi. Lo aveva fatto soffrire era vero. Era stato veramente male per lei ma non avrebbe mai e poi mai potuto odiarla. Perchè lei era la sua Nami e voleva credere che tutto ciò che aveva passato fosse stata solo una prova,alla quale era stato sottoposto per testare quanto i suoi sentimenti fossero davvero profondi. E alla fine la gratificazione era giunta,più grande di quanto sperasse.

-...sai che non potrò mai ringraziarti abbastanza per ciò che hai fatto...

Quelle parole gli uscirono di bocca quasi d'impulso e Nami lo guardò stranita. Il cuoco però non le permise di replicare e pose difatti una mano davanti alla sua bocca,delicato per poi continuare lui stesso a parlare.

-...mi hai fatto capire quanto veramente tenevo a te. Che il vero amore non è solo futili fantasie ma che quello vero è fatto di piacere ma anche di sofferenza. Una sofferenza che però un uomo si accolla se ama davvero una ragazza. E' vero,forse all'inizio sono stato schiacciato dal suo peso ma poi ho capito cosa sarebbe significato perderti e ho trovato in me la forza...Se tu non avessi agito..probabilmente ora sarei solo il solito ragazzo frivolo che non era capace di valorizzarti..."

Il silenzio calò nuovamente tra loro due. La ragazza ora lo guardava con ammirazione,un tipo di sguardo che raramente lei gli aveva rivolto. Allora si avvicinò a lui,carponi avvicinando il viso al suo. Poteva sentire il suo dolce respiro sul suo volto e la voglia di baciarla era tantissima ma si trattenne.

-Voglio ricominciare da zero....

Gli sussurrò. Sanji sembrava non capire e la guardava con gli occhi sbarrati mentre Nami gli poggiava delicatamente uno dei suoi diti sulla punta del naso spingendolo indietro leggermente....

-Voglio conoscere il vero Sanji...quello che ha appena pronunciato parole che mai avrei pensato di sentirgli dire...voglio che ricominciamo da capo...noi due assieme.

Il cuoco del Baratie annuì lentamente con il capo accennandole anche un sorriso. Allora Nami a sua volta soddisfatta poggiò le labbra alle sue dandogli un altro bacio stavolta più veloce. Quindi il suo ghigno caratteristico tornò a illuminare il suo giovane volto mentre lei poggiava ancora il dito sul naso di lui stavolta spingendo un pò più forte e dicendogli con una voce che aveva sia del dolce che dell'ironico...

-Da ora sei mio non scordartelo...

Detto ciò si alzò in piedi quindi si stiracchiò e si diresse verso la porta,pronta a raggiungere la sua cabina. Sanji a sua volta si sollevò,probabilmente deciso a seguirla. La navigatrice però gli mise una mano dinanzi sorridendo beffarda...

-Dove pensi di andare??...

Sanji sembrò un pò interdetto e la guardò stupito. Lei però non cancellò il suo sorrisetto dalla faccia e portò le mani ai fianchi guardandolo.

-Corri un pò troppo no? Non si era detto di cominciare da zero??

Nella sua voce c'era una punta di ironia e anche Sanji fù improvvisamente colto da una certa allegria e scoppiò a ridere a sua volta per poi portarsi una mano al volto e scuotere ancora il capo...

-Sai che sarà una tortura vero???

Nami gli si avvicinò ancora con sguardo furbetto..

-Dovrai semplicemente darti da fare per conquistare anche questo diritto....

Sanji sorrise quindi si portò una sigaretta alla bocca. Nami però glie la tolse gettandola via e ghignando ancora una volta...

-Cominci davvero male...

Il cuoco si grattò la testa quindi la guardò di sottecchi...

-Vuoi proprio la mia morte allora....

-Sono una ragazza esigente io lo sai...

Detto ciò Nami aprì la porta della cucina e fece per uscire. Si sporse però poi nuovamente all'interno e il biondo sussultò un poco. Lei fece un altra piccola risatina divertita quindi gli disse con il solito tono fintamente strafottente...

-E domani vedi di alzarti presto...Non mi fido più a guidare il weaver se non siamo almeno in due...

Lui scoppiò in un altra risata quindi le fece un cenno di saluto con la mano,al quale lei rispose con una delle sue linguaccie. Fatto ciò la navigatrice chiuse finalmente la porta e il cuoco rimase alfine da solo. Si lasciò cadere su una sedia senza dire nulla,senza fare alcun rumore. Portò solo una mano al taschino tirando fuori il pacchetto di sigarette. Stava per aprirlo ma poi lo guardò intensamente. Rimase li fermo per qualche secondo quindi si alzò. Aprì la porta e mentre si dirigeva verso la polena dove si trovavano i suoi amici gettò il pacchetto fuoribordo. Ricominciare da zero. Lo avrebbero fatto...

Un nuovo inizio....

Un nuovo insperato amore...

Insperato ma sempre desiderato...

E ora dentro se stesso lui sapeva che era vero...

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Capitolo 11
*** Epilogo ***


Epilogo

Scrivo queste poche righe prima di addormentarmi,dopo molto tempo con un sorriso sulle labbra. Lascerò questa lettera vagare dentro una bottiglia,portata dalle onde,così che chi la troverà potrà trovare un pò di conforto sapendo che la felicità esiste. Io l'ho trovata e non potrei desiderare di meglio che continuare all'infinito a navigare con la migliore ciurma di cui chiunque abbia un sogno nel cassetto,possa desiderare di far parte. Ma soprattutto non ringrazierò mai abbastanza il destino anche se non ho mai davvero creduto in queste cose..Eppure non saprei chi altri ringraziare per avermi fatto incontrare la creatura più splendida che questa terra sconquassata dai conflitti e dalla pirateria potesse generare. Forse dovrei ringraziare proprio lei...E' lei che mi ha fatto capire cosa ci divideva. Cosa divideva la nostra voglia implicita di stare assieme. Ero io. Ero io che non sapevo assumermi le mie responsabilità. Ero io che forse avevo perfino paura. Ero io che forse infondo non mi ero mai davvero soffermato a pensare quanto tenessi a lei. Lei però me lo ha fatto capire. Nel modo più doloroso è vero,ma l'ho capito. E in quel momento ho anche capito che avrei potuto morire per lei.

Ti Amo Mia Dolce Nami.

Trovo ancora un pò strano dirtelo,così,liberamente, anche se sò che ora capisci quanto sia vero.

Tu che leggerai questa lettera,spero possa esserti di aiuto,o che ti faccia anche solo passare qualche minuto di serenità. E se sei un uomo innamorato,pensa intensamente a quanto tieni davvero alla tua lei e aggrappati a questo sentimento con tutto te stesso.

Proteggila e non farla mai sentire triste.

Amala e non darla mai per scontata.

Stringila e falle capire quanto è importante...

E allora anche tu come me sarai il più felice degli Uomini...

Il Tuo Affezionatissimo
Sanji

Fine


Dedico questa Fan Fiction a una persona per me veramente speciale. Ti voglio un mondo di bene Bekka *_*..Ringrazio infinitamente anche
tutti coloro che l'hanno commentata. Grazie mille per
il supporto e gli incoraggiamenti^^

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