The Hetalians

di HetaliaPuccioFan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** capitolo 1 la distruzione di New York ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 Combattere con gli Avengers è una cosa di tutti i giorni, no? (PART 1) ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


        The Hetalians
 



Prologo
 
 
 
 



I raggi filtravano lievi sulla finestra, sorpassando le tende per posarsi proprio sui  suoi occhi. La ragazza aprì uno dei suoi occhi nocciola per poi sgranchirsi lasciando andare uno sbadiglio. Pigramente si mise seduta sul letto matrimoniale condiviso con il suo amato, che stava ancora beatamente dormendo come un pupo. La ragazza riccia con gli occhi nocciola e la pelle olivastra, si avvicinò vicino al ragazzo. Lui a differenza di lei era biondo con un ciuffo ribelle all’insù e la pelle chiara.

Vi potrà sembrare la classica mattina di due fidanzatini normali che sono andati a vivere da poco da soli,lontani dai parenti e dagli amici per vivere in intimità, in una casa alla periferia di Manhattan sulle coste.

Pur troppo non è tutto così banale come sembra.   

La ragazza si chiama Mina Black Vargas ovvero la rappresentazione della Campania e sorella dell’Italia del sud Lovino Vargas , mentre il ragazzo si chiama Alfred F. Jones alias the USA per gli amici America.

Come vi avevo annunciato, loro, non sono persone normali ma delle vere e proprie nazioni. Coloro che hanno la vita eterna e sono in grado di rigenerarsi, e che sono sotto il comando del loro popolo.

Possono essere uccisi solo da una cosa in particolare.        

Ovvero la loro gente.
 
Mina ormai vicino al suo amato, attirata dalla bellezza del suo volto addormentato, si mise a giocare con i capelli dorati ammirandolo. Lo aveva visto spesso così, con quella faccia sognante e rilassata, con un sorriso disegnato sul suo volto. Si fermò un attimo a pensare mentre continuava a tenere un dito in una ciocca dei suoi capelli dorati.

Chissà cosa stava sognando per farlo sorridere tanto, probabilmente stava sognando di essere circondato da tanti hamburger o fast food.

Fece una risatina, oppure stava sognando lei e il pomeriggio che avevano passato a dipingere il salotto.

Sorrise, al solo pensiero, avevano fatto i cretini tutti il pomeriggio. Si erano buttandosi la vernice avvicenda,  ma per fortuna alla fine avevano concluso qualcosa alla fine. La sera dopo essersi fatti la doccia insieme ; giocando con le bolle della vasca da bagno, e dopo aver mangiato un piatto di pasta alla carbonara, cucinata da Mina, si erano messi a fare dello zapping con il televisore per poi farsi qualche coccola e andare a dormire.

Lo guardò addolcita dal quel pensiero per poi accorgersi che il ragazzo aveva aperto uno dei suoi meravigliosi occhi azzurri.

-‘Morning … - disse con la voce ancora impastata dal sonno mentre si strofinava un occhio ancora assonnato. – Buon giorno my little stupid boy!- gli sorrise baciandolo sulle labbra – Dormito bene?- chiese e lui annuì. – Sure! Quando ho te al mio fianco riesco a dormire senza problemi.- la prese per la vita portandosela vicino a lui. – Oh … grazie tante!- sorrise baciandolo una seconda volta. Lui condivise il suo sorriso – Uhm … qualcuno è in vena di coccole sta mattina?- ridacchiò baciandola sul collo – E tu non sei da meno, a quanto vedo, Jones!- ridacchiò facendo , però, accigliare il ragazzo - Odio quando mi chiami per cognome, non lo sopporto!- la guardò serio in volto – E a me piace farti andare fuori di testa!- fece la linguaccia facendogli ritornare il sorriso.

-Allora,credo che sia meglio alzarsi!- scese dal letto senza accorgersi del ragazzo che voleva continuare a coccolarla sotto le coperte. Alfred sbuffò un po’                
– Dobbiamo proprio? Non vuoi stare ancora un po’ con l’eroe sotto le coperte? Vuoi vedere la California, love?- Mina sorrise tirandogli una cuscinata – Smettila di parlare come quell’idiota di Francis ,avanti! Mi fai impressione!- rise quando vide Alfred che si toglieva il cuscino dal suo bel faccino – Uhm … io a quel pervertito non ci assomiglio per niente!- canticchiò facendo la linguaccia – Io al massimo posso assomigliare a un leone o ad una tigre! Grrrr! - fece uno sguardo lussurioso verso la ragazza alzando la mano come fosse la zampa di un gatto, Mina sospirò sorridendo e lo colpì di nuovo con il cuscino – Non ti arrapare troppo! Ti ricordo che oggi abbiamo da fare!-. Lui si alzò pigramente sbadigliando una seconda volta – What do we do today?- si sgranchì e la ragazza lo guardò sorpresa.

-Non ricordi?-

-What?-

Mina sospirò guardando il ragazzo – Oggi dobbiamo andare a prendere all’aeroporto i ragazzi! Come puoi essertene dimenticato?- Alfred si stupì – E perché vengono proprio qui?- chiese stufato – Ah … non lo so? Forse perché viviamo da poco da soli e sono venuti a vedere come ce la caviamo!- sorrise acida la ragazza e lui sbuffò.

-Scommetto che è un idea di Iggy!-

-Oh … allora il cervello lo hai acceso! Sono contenta!- sorrise lei dandogli un pizzicotto sulla guancia – Sai com’è era in stambay!- si avvicinò a lei dandole un abbraccio da dietro – Ogni volta che ti vedo il mio cervello va in corto circuito!- sorrise – Oh allora sono una specie di virus?- sghignazzò lei – Uhm … maybe, we want to control?( forse ... vogliamo controllare?)- provò a baciarla sul collo di nuovo quando Mina scivolò velocemente via dal suo abbracciò per farlo andare contro il muro, facendolo sbattere con il naso. – Ouch!- gemette toccandosi il naso con entrambe le mani poi alzò lo sguardo ,cercando di dimenticare il dolore, e vide la ragazza riccia fare la linguaccia con un occhiolino.

Il ragazzo fece per dire qualcosa quando la riccia disse – Vado a farmi una doccetta tu prepara il caffè, ‘kay?- chiese mentre se ne stava andando in bagno.
-Visto che ti fai la doccia posso venire anche io?- fece un sorriso subdolo per aprire la porta del bagno quando poi vide la faccia della ragazza fare un sorriso e dire -Nope! (no!)- per poi chiudergli la porta in faccia.  

-Maledetta! Ti piace davvero tanto, eh?!- sibilò con un mezzo sorriso.

-Non sia quanto!- rise debolmente.

Alfred stava per lasciare la stanza quando sentii la voce dell’amata – Alfred viene un attimo?- a razzo andò vicino alla porta del bagno pensando che forse aveva cambiato idea ma ….

– Ricordati di mettere qualcosa sopra a quelle mutande di Spiderman prima di cucinare!-   

Già quella donna lo stava facendo impazzire!

Ma il solo pensiero che presto sarebbero venuti anche gli altri lo faceva andare di matto ancor di più!
 
**
 
Erano all’aeroporto e c’era uno stormo di gente, più che altro giovani. Infondo erano pur sempre in America e sulle coste, tra l’altro! Quale vecchio si sarebbe potuto presentare?

-Ah … non vedo l’ora di rivedere Zoe! E tu, Alfred?- chiese Mina eccitata scansionando ogni millimetro del luogo con lo sguardo – Io penso che Ivan non lo fanno entrare qui in America!- sorrise guardando in giro.

– Dai non essere cattivo!-

-Ma io dico solo la verità! E poi ce lo vedi Iggy in mezzo a tutti questi ragazzi? Stona proprio!- rise contagiando anche la ragazza – Non hai tutti i torti!- sorrise lei per poi tornare alla scansione dell’aeroporto quando da lontano vide un gruppo di persone tutte assieme. Sorrise guardando Alfred – Penso che li ho trovati!- canticchiò.
 
-Oh,dannazione! Ma dove si sono cacciati quei due?!- ringhiò un uomo con un forte accento britannico, biondo con occhi verdi e con due sopraciglioni corrugati.

– Arthur! Calmati, mon amour! Saranno da queste parti ,mon petite!- lo rassicurò un uomo biondo con occhi celesti e un barbetta. – Francis smettila di filtrare con Iggy!- sospirò una ragazza castana con occhi nocciola abbracciata ad un omone
– Da! Ha ragione Zoe siamo in vacanza mi voglio divertire e bere vodka; e non stare dietro a te a menarti!- lo minacciò l’uomo con l’accento russo che aveva i capelli color palatino e occhi viola. – Giusto Ivanuccio! Ora cerchiamo Mina e Alfie!- sorrise lei ancora attaccata a lui.

Poi un ombra le se fiondò addosso spaventandola e facendola cadere a terra con Ivan – Zoeeeeee!- canticchiò la voce, la ragazza aprì gli occhi per trovare davanti la sorella e anche migliore amica – Mina! Ciao, ciao!- la salutò e la sorella l’aiutò ad alzarsi.– Ciao ragazzi!- salutò Mina il resto del gruppo che ricambiò con un sorriso. 

Le due sorelle si abbracciarono – caspita mi sembra una vita che non ci vediamo!- esclamò Zoe guardando la sorella – ma dai! E’ passato solo un mesetto!- sorrise Mina grattandosi la nuca facendo sbuffare l’amica – Sono troppi! Mi manchi tantooooooo!- si disperò abbracciandola tanto da farla diventare la sua faccia blu per mancanza d’ossigeno.

- Zoe … soffoco …. – mormorò disperatamente – Oh scusami!- la lasciò prendere fiato – Ahahahah!Mi mancavano questi abbracci di gruppo!- a quella voce tutti si girarono per vedere Alfred che sorrideva con in testa gli occhiali da sole.

- Alfie! Ciao!- lo salutò Zoe e lui ricambiò – Hi guys! Andato bene il viaggio?- chiese andando vicino al suo ex tutore – Non male, git! Non male!- sorrise forzato Arthur mentre lo guardava con sufficienza. – Oh!Mi è mancata tanto la tua faccia da vecchio, Iggy!- sorrise Alfred con una risata – A me per niente! Sono venuto solamente per vedere se stai trattando Mina a dovere,git!- esclamò acido come sempre.

-Si certo, dude, certo!- lo canzonò lui.

- Amerika!- l’americano si girò per veder il russo – Oh che sorpresa! Pensavo non ti facessero nel aero con Mr. Tubo!- derise il russo – AH-AH! Diciamo che sono un tipo persuasivo!- sorrise yahandere.

-Ehi! Non litigate voi due!- li fermarono Zoe e Mina allontanandoli – Già Ivan cerca di non dar corda ad Alfie e tu , Alfred, non iniziare ad offendere!- esclamò Mina – Ma ho solo detto la verità!- si scusò lui.

-Sei senza speranze!- sospirò lei – Lo so! Ma non è per questo che mi ami?- domandò lui per poi ricevere un bacetto casto sulle labbra, e poi sorrise – Va bene come risposta?- domandò lei – Uhm … diciamo che come anticipo va bene!- sorrise lui per poi guardare gli altri che erano un po’ stralunati.

-Che c’è non avete mai visto una coppietta felice sbaciucchiarsi?- chiese Alfred guardando il suo ex tutore che sembrava il più sconvolto di tutti.

-Ehm … è solo strano, for me git!- esclamò rosso in volto facendo ridere Francia   – Ohohoh! Angletere vuole dire che per lui è strano vedere il suo pupillo comportarsi da uomo e baciare la sua ragazza modestamente sexy!- lo corresse lui ricevendo un pugno sul naso.

-Già cominciate?- chiese ridendo Mina – Ahahah! Non hanno mai smesso Mina!- sorrise Zoe.

-Well!Dude come on! Andiamo al mio fantastico SUV e andiamo a casa!-         
 
Arrivarono a casa subito con il macchinone di Alfred, una volta arrivato il ragazzo si offrì di aiutare a portare le valigie dentro con l’aiuto di Ivan. Mentre Arthur come buona suocera dava un occhiata sommativa alla casa che sembrava stranamente apposto , il bello e che era anche molto carina. Le pareti bianche con dei mobili in legno chiaro e con i vasi con colori forti e abbaglianti.

Mina lo guardò curiosa – Che cosa fai, Arthur? – chiese avvicinandosi a lui facendolo saltare – Mina! Mi hai spaventato!- esclamò tenendo la mano sul petto colmo di spavento. – Mi dispiace non volevo!- si scusò lei ma poi l’inglese si tranquillizzò -Tranquilla, love, sto bene.- disse con tono quasi paterno.

-Meno male! Ma comunque che stavi facendo?- richiese lei curiosa – Ah … girovagavo in giro per la casa per vedere come l’avete sistemata. E devo ammettere che non è niente male! Mi piace molto!- le sorrise – Grazie ho scelto io l’arredamento, sono riuscita a distogliere le idee di Alfred nel mettere davanti al divano un pelle di vacca! Voleva trasformare questa bellissima casa sul mare in un centro per cowboy!- rise Mina e lo stesso fece Arthur – What a bloody git!-.
-Se vuoi più tardi ti faccio un tè,va bene?- chiese gentile Mina e lui annuì – Volentieri!- condivise il suo sorriso.

Pranzarono nella cucina stile IKEA (Viva Svezia! :D) che aveva la vista mare, ovvero stupenda. Mangiarono gli spaghetti alla pescatore,cucinata  con amore da Mina e Zoe, più del salmone che Alfred aveva comprato. Il pranzo fu piuttosto piacevole, passarono tutto il tempo a parlare piacevolmente e a raccontarsi di ciò che era successo nell’ultimo mese. Anche se più che altro a raccontare furono i due piccioncini visto che i quattro li riempivano di domande e alcune anche piuttosto invadenti, soprattutto quelle di Francis che stranamente Arthur approvava.

Il pomeriggio passò in un lampo America, Russia e Francia sono stati sulla spiaggia a fare gli scemi e giocando a beach volley mentre sul pianerottolo c’erano Mina, Zoe e Arthur che si gustavano il tè delle cinque con vicino muffin e cupcakes cucinati da Mina.

-Ehi! Dude! Perché non vieni a giocare pure tu!- Alfred incitò la fidanzata che per lei era come dire ‘Alza quel culo da quella sedia e vieni ad aiutarmi a battere Ivan e Francis perché da solo non ce la faccio!’. Mina roteò gli occhi al cielo sospirando – Devo proprio?- Alfred si asciugò il volto sudato scostando il ciuffo biondo – Se no non te lo chiedevo ,no?- esclamò ridendo un po’. Mina la guardò un po’ e poi si rivolse verso Zoe e Iggy che ridacchiavano – Signore io vado a spaccare il culo a quei due e a salvare il mio fidanzato dalla sconfitta se non vi dispiace!-.

-Vai pure sorellina!-

-Aspetta perché mi hai chiamato signora?! Io sono maschio!-

Mina e Zoe ridacchiarono – No il problema e che quando stai con noi ti effemini un poco, caro!- sorrisero sentendo sbuffare Iggy con una punta di rabbia – Sono tuo suocero dovresti trattarmi meglio!- Mina guardò Zoe che fece spallucce – Si certo, Arthur ma adesso vado a divertirmi!-  si alzò sorridendo e con sua grande sorpresa anche Arthur condivise il suo sorriso – Muoviti va’!- e Mina non se lo fece ripetere due volte e corse verso l’amato.

-Ohohoh! Ha chiesto l’aiuto di una ragazza sei proprio disperato eh!- sorrise Francis al vedere Mina al suo fianco – Da! Jones, che brutta cosa!- sghignazzò Ivan.

Alfred sistemò gli occhiali sorridendo – Io non la prenderei in giro se foste in voi! Non è solo la mia ragazza ….- Mina si mise in battuta. Ma i due troppo distratti non se ne accorsero ,anzi, se ne accorsero troppo tardi quando il pallone arrivò in faccia a Francia facendolo cadere a terra e lasciare Ivan senza parole.

-Ma …?-

- Come dicevo non è solo la mia ragazza ma è anche la mia arma vincente!- la prese per il bacino baciandola avidamente come se non ci fosse domani. Mina sorrise – non c’è bisogno che me lo ricordi …. Jones!- rise vedendo la faccia del ragazzo che si era irritata – Odio quando mi chiami per cognome!- lei sorrise con gli occhi pari a quelli di Bambi – E io amo farti andare fuori di testa, come la mettiamo?-  lasciò andare la presa sul bacino per puntargli il dito in faccia per minacciarla – Dopo facciamo i conti!- ne uscì un mezzo sorriso da entrambi -Non vedo l’ora Jones!-.

La partita finì 20 a 16 per colpa di un paio di schiacciate sulla faccia di Francis, volute da Mina. Alfred entrò trionfante in casa e besteffeggiando gli avversari dicendo costantemente ‘ I win! You lose!’ oppure ‘ I’m the hero  you loseres!’.   
La cena fu simile al pranzo tranne che parlarono di come avrebbero trascorso la loro permanenza a casa Vargas – Jones.

-Allora domani che ne dite di andare a New York?- chiese Alfred ai suoi ospiti – New York la grande mela? Che domande! Certo che si! Sai che bello!- esclamò Zoe immaginandosela come dentro i film tutta affollata e piena di gente con milioni di negozi di ogni genere.

-Si mi piacerebbe andarci! C’è il parco che mi piacerebbe visitare!- commentò Arthur mentre metteva in bocca un pezzo dello spezzatino di carne, patatine e pomodori– Anche io! Chissà quante belle gnocche ci sono!- affermò Francis con la faccia sognate. – Puoi dirl … - America fece per dire che aveva ragione quando a fermarlo ci fu lo sguardo della fidanzata che infondeva  un aura malefica incredibile – Ehm … non poi così tante alla fine!- guardò la fidanzata che sorrideva come per dire ‘ Hai fatto bene se no ti spaccavo le gambe a suon di mazzate con il mattarello che sta in cucina!’.

- A New York vendono vodka?Da?- chiese Ivan curiosa – Certo dude! Perché sei accorto?- chiese Alfred divertito – Da! Ne ho solo quattro bottiglie … e due sono del mio girasole!- sorrise alla ragazza che si accollò subito a lui con fare affettuoso.

Dopo la cena Alfred si offrì di lavare i piatti al posto di Mina che invece intrattenne gli ospiti con un il gioco di società Uno. Dopo che America poggiò l’ultimo piatto apposto si aggregò agli altri e si mise a giocare. Verso le undici decisero di andare a letto ma visto che avevano solo una camera degli ospiti Francia e Iggy decisero di dormire nel divano letto e lasciarla camera a Zoe e  Ivan, che fu molto persuasivo ( vedesi Mr. Tubo).

**
- Uhm … che giornata! Mi sono divertita proprio ma ho le braccia distrutte!- si lamentò Mina sul letto mentre leggeva un libro fantasy e Alfred guardava la televisione interessato non più di tanto alla partita di baseball. – Potevi fare più piano, no?- chiese distrattamente mentre cambiava i canali per trovare qualcosa di avvincente – Lo sai che odio la faccia di Francis!- sorrise lei mettendo il libro sul comodino affianco al letto per poi spegnere la luce della lampada da lettura.

Fece per accoccolarsi vicino al ragazzo ma al contrario delle altre volte, Alfred non fece niente.

Brutto presagio!

Ci riprovò facendosi sentire questa volta , forse era solo colpa della Tv, ma niente. Continuava a guardare lo schermo.

Bruttissimo presagio!

Poi si ricordò quello che era successo in spiaggia e l’unica cosa che pensò fu ‘Cazzo!’. Sospirò mettendosi ancora più vicino a lui – Ehm … è così che intendi darmi pan per focaccia?- chiese e lui sorrise – Alla prima ho lasciato correre, alla seconda mi hai dato fastidio, alla terza mi sono incazzato e per rispondere alla tua domanda innocente si ora paghi bella mia!- con un gesto rapido spense la televisione per coricarsi lasciando la ragazza senza parole.

-No! Avanti Alffiiiiieeeeeeeee! Non puoi farmi questo!-

-Oh si che posso! E lo farò!-

-Non prendermi in giro crollerai anche prima di me!-

-Uhm … sicura io non mi sto lamentando per niente sei solo tu che piagnucoli, doll (bambola) .-

La ragazza sbuffò – Oh andiamo …. non fare il bastardo!- gli diede un bacetto sulle labbra ma non fece alcun effetto. Sospirò, ormai lo conosceva, era talmente testardo che nemmeno se lo avesse messo sotto tortura avrebbe ceduto.

Quindi pensò ad altro, una cosa che nessun uomo può resistere.
Si sgranchì la voce – Se non vuoi farmi le coccole ti giuro che domani fino a New York, compreso il ritorno, guido io!- Alfred sgranò gli occhi e l’avvicinò a se cominciandola a baciare avidamente – Ok, hai vinto! Facciamolo!-. 





L'anoglino delle due pazze pucciose : Eccoci qua! La nostra nuova saga dopo The big family Hetalia :D. Lo so gli Avengers non ci sono ancora ma nel prossimo capitolo state sicuri che troverete Tony Stark, Capitan America & Co. Quindi continuate a seguire tra qualche giorno aggiorneremo ... credo e speriamo :D.
Alla prossima e recensite XD 

 

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Capitolo 2
*** capitolo 1 la distruzione di New York ***


Capitolo uno ‘La distruzione di New York city’ (creato da Mina \ Mina damn stars)
 
 
 
 
 


Erano nel quartiere dello S.H.I.E.L.D. quando furono avvisati di un imminente attaccato a New York city. Ora erano seduti alla così detta ‘tavola rotonda’ se si può dire a discutere di un piano d’attacco efficace. Loki era scappato ancora dalla sua prigione su Asgard e loro dovevano risolvere la situazione da bravi supereroi i quali erano.

Di chi sto parlando?

Degli Avengers ,ovviamente!

-Allora per catturare Loki dobbiamo stare attenti a quello scettro luccicante, se ho capito bene?- domandò Capitan America, uomo alto biondo e occhi azzurri ( Ovvero la copia di Alfie!:D) guardando il gruppo – Esatto Cap! Quel coso luccicante ,come lo chiami tu, è in grado di sottomettere la gente come ha potuto costatare il signor Barton!- rispose Tony Stark , un uomo con la pelle olivastra e occhi marroni e idem i capelli con il pizzo, famoso miliardario,playboy, filantropo mentre guardava occhio di falco , ragazzo con occhi nocciola e capelli dello stesso colore, che subito protestò – E’ stato un incidente Iron Man! E tu lo sai! Non è vero, Nat?- Clint cercò aiuto guardando la vedova nera nota anche come Natasha Romanoff, bella donna con capelli rossi e occhi verdi. Lei fece un sorrisetto bastardo – Non cercare scuse Clint! Ti sei fatto fregare come un bambino!- lui rimase senza parole ma prima che potesse parlare il professor Bruce Banner lo fermò – Su, non litigate! Cominciamo invece a risolvere questo grosso anzi apocalittico problema!- Capitan America anche noto come Steve Rogers annuì – Ha ragione Hulk! Azioniamo i nostri cervelli e noi i nostri muscoli per lottare tra di noi! Noi siamo pur sempre gli Avengers e ….-

-Ok, Cap!Abbiamo capito! Evitaci il pappone della giustizia e roba varia, perché onestamente io ne ho le palle piene!- esclamò Tony facendo segno di non curanza con la mano facendo innervosire il Steve – Stark! Finiscila di fare il genietto che mi dai un fastidio enorme! Esistono persone più intelligenti di te!- il capitano batté le mani sul tavolo mentre Iron Man beveva un drink         – Uhm … dubito! Io e il dottore qui presente siamo i più geniali … almeno qua dentro!- guardò Rogers con sguardo da stronzo.

-Finiscila Stark!-

-Convincimi!-

- Finitela voi due! Stiamo parlando di come catturare mio fratello, Loki! Quindi evitate di fare gli ebeti mettendovi a litigare!- esclamò Thor attirando l’attenzione dei due ma Tony non si fece mancare la sua solita battutina – Parlò colui che indossa le vesti di sua madre!-

- Stark e tutti voi avete trovate una soluzione?!- un uomo nero con l’occhio bendato entrò nella sala attirando l’attenzione. – O ciao Fury! Ci chiedevamo proprio dove fossi!- salutò Tony con un cenno con la mano ma lui non ricambiò – Allora quando avete intenzione di fare qualcosa? Il mondo va a rotoli la fuori e voi litigate! Vi devo ricordare dell’agente Phil?- disse acido mentre tutti al tavolo si demoralizzavano facendo scendere in un silenzio angusto la stanza che venne interrotto,fortunatamente da Iron Man.

-Io un idea c’è l’avrei!- esclamò Tony alzandosi dalla sedia – E quale sarebbe Stark?- chiese Steve guardandolo sospettoso.

-Io vado lì e spacco il culo a quel Dio da strapazzo di Loki e poi vado a farmi una biretta! Chi è con me?-

Un coro si innalzò nella stanza e Iron Man lo prese per un si!     
         
 
Una suono fastidioso le fece aprire gli occhi della ragazza ‘ Ma perché ho messo la sveglia?! Oggi è domenica!’ si chiese posando la mano pesante sulla sveglia elettronica, poi si ricordò. ‘ E’vero! Abbiamo gli scassa balle tra i piedi per due settimane e dobbiamo alzarci prima come due bravi proprietari per soddisfare gli ospiti …. Oh! Iggy quanto ti odio in questo momento!’ diede uno scossone al ragazzo affianco a lei ,che subito gemete ma non aprì gl’occhi. Un'altra gomitata un po’ più forte ed aprì gli occhi azzurri – Uhm … che ore sono?- lasciò andare fuori dalla sua bocca uno sbadiglio mentre si avvicinava alla ragazza seduta. – Credo le otto e mezza.- sbadigliò mettendosi la mano davanti alla bocca.

-Le otto e mezza? No,io non ce la faccio ad alzarmi. Voglio dormire altri cinque minuti … - poggiò la testa sul cuscino cercando di farsi cullare nuovamente dal sonno ma Mina non sembrava d’accordo, anche se lei avrebbe voluto fare lo stesso. – Su, Alfie dobbiamo comportarci da bravi padroni di casa, quindi ti devi alzare.- lo incitò scuotendogli la spalla parlandogli nell’orecchio.

– Uhm … dove proprio? A me non va!- strusciò la testa bionda contro il cuscino morbidoso.

Mina roteò gli occhi al cielo – Avanti Alfie … - cominciò a fargli le fusa – Se ti svegli ti cucino delle pancakes o della pancetta con le uova!- a quelle parole Alfred aprì un occhio – Posso avere entrambi?- Mina gli sorrise – Certo ma devi alzarti se no non se ne fa niente!- canticchiò lei mentre andava ad aprire la porta. Non appena l’aprì una folata di vento passò sotto i suoi occhi, guardò verso il letto e Alfred non c’era.

Anche questa volta lo aveva fregato.
 
Zoe aprì gli occhi sentendo delizioso odore, alzò lo sguardo verso l’altra parte del letto per notare che il suo amato non si trovava lì. Si alzò andò in bagno per darsi una sistemata sommativa per poi rivolgere il suo olfatto al profumino invitante che la portò in cucina.

Passò l’arco che portava alla cucina per trovare Mina, Alfred, Ivan e Francis al tavolo da pranzo gustandosi la colazione – Oh … buongiorno Zoe!- la salutò la sorella e lei ricambiò – Buongiorno girasole dormito bene, da?- sorrise Ivan e lei annuì mettendosi seduta vicino a lui. – Chi ha cucinato tutto questo ben di Dio?- chiese Zoe guardando il pane bruschetto, la panchetta e le uova strapazzate e anche delle pancakes con lo sciroppo d’acero. – Io e Alfie!- esclamò Mina abbracciando il fidanzato – No, non ci credo!- esclamò Zoe sorpresa facendo sentire offesa Mina – Guarda che io sono una cuoca provetta!- gli fece la linguaccia – Puoi dirlo se non cucinasse lei io mangerei sempre le stesse cose!- Alfred baciò Mina sulla guancia.

-Ovvero Happy meal!-

-Non mi dispiacerebbe ma la mia nazione ne risentirebbe molto!- 
Zoe li guardò e sorrise – Oh che bella coppietta che siete! Un giorno anche io e Ivan ce ne andremo a costruire un posticino tutto nostro!- esclamò abbracciando e baciando il russo – Da! Ma prima dobbiamo convincere Natalia!- a solo a pronunciare quel nome la temperatura della stanza si abbassò. – Hai ragione Ivanuccio ma io la sistemerò!- esclamò grintosa lei mentre le accarezzava la testolina – Non morire, per favore!- fece un sorrisetto lui – Non ti preoccupare ho i miei mattoni di gelato con me e non ho paura di usarli!-.

-Ah! Ecco perché quella valigia pesava così tanto!- esclamò Alfred – Si, non potevo lasciarli a casa con il Sealand che fruga da per tutto … essere maligno!- sibilò lei pensando al marmocchio – Hai ragione essere malefico!- concordò Mina.

Sentirono dei passi da dietro di loro e così si girarono solo per vedere Iggy con i capelli arruffati che si grattava un occhio ancora assonnato. Le due lo guardarono e arrossirono per la troppa tenerezza. Le ragazze si alzarono di scatto e corsero verso l’inglese e lo abbracciarono facendogli le coccole.

– Oddio Iggy come sei carino!Non è vero , Zoe?-

-Si, si puccio, puccio!-

-It’s puccio time!-

Inghilterra ancora assonnato le guardava senza capire mentre approfittava di quelle coccole sotto lo sguardo invidioso di Ivan e Alfred. – Ehm! Avete finito voi due?!-esclamò America guardando le due – Nuuuuu! Iggy è troppo puccio!- disse Zoe accarezzando i capelli di Iggy mentre la sorella gli faceva le coccole ma Alfred e Ivan non sembravano d’accordo.

- Girls?!-                    

-Abbiamo capito! Arriviamo!- sbuffarono le due tornando ai loro rispettivi posti mentre Iggy stava ancora in piedi sotto shock, e Francis decise di approfittare della situazione. – Mon petite lapin, che ne dici di venire qui a ricevere qualche coccola dal sotto scritto?- sorrise quando vide l’inglese avvicinarsi sotto lo stupore dei presenti, ma prima di arrivare vicino a lui prese un po’ di caffè ‘bollente’ e se lo mise nella tazzina. – Su mon petite,vieni qui?- lo incitò a muoversi Francis solo per poi ricevere una tazzina di caffè bollente sulla testa che lo fece gemere.

- ahahah! Mi mancava questa scena!-

-Puoi dirlo dudette!-
 
Dopo aver mangiato ed essersi lavati, le due ragazze misero di guardia Ivan per non far entrare Francis, andarono dritti in macchina per raggiungere la grande mela.

-Oh! Non vedo l’ora di arrivare!- esclamò Zoe guardando il paesaggio per ingannare il tempo – Ma quanto ci mette questa carretta , Alfred, ad arrivare?- domandò ma l’americano al volante sbuffò – Non chiamarla carretta! Il mio SUV è perfetto! Devo solo riverniciarlo!- Mina rise – Come abbiamo verniciato il salotto ,Alfie?- lui sorrise  – Magari, sweetheart!-.

Arthur alzò il sopracciglione confuso – Che avete fatto in salotto?- i due si congelarono sul posto, si erano dimenticati di avere la suocere a bordo. – Ehm .. niente Arthie è solo che ci siamo divertiti quel pomeriggio!- sorrise nervosamente Alfred al volante – E che avete fatto di tanto divertente, mon petite?- chiese Francis curioso e anche bastardo. – Ci siamo solo per sbaglio riempiti di vernice!- rispose Mina – Niente di scandaloso per i tuoi pensieri, porno, Francis!- continuò lei guardano lo zio che già sembrava immaginarsi loro due che facevano … cose!

-Ma ora non pensiamo a questo!- esclamò Zoe cambiando discorso – Quanto manca, Alfred?- chiese lei eccitata – Da! Amerika quanto manca?- confermò il russo.

- Bè se vi affacciate al finestrino potrete vedere New York che va in fiamme.- disse calmo tutti guardarono, compresa Mina credendo di aver sentito male.

E tutti rimasero impressionati.

- Alfie?-

-Yes, sugar?-

- New York!-

-Cosa?-

-Va in fiamme!-

- Eh?-

-Guarda!-

America diede un occhiata e vide la città che andava in fiamme e piena di fumo, subito frenò  e si accostò per poi scendere dalla macchina. Erano vicinissimi alla città tanto che sentivano l’odore del fumo. – Ma cosa sta succedendo qui?!- esclamò Alfred guardando il disastro, Mina guardò nel cielo per vedere un specie di buco nero che la contrario di risucchiare cacciava degli alieni con delle motociclette volanti.

-Uhm … aveva detto il meteorologo che ci sarebbero state delle precipitazioni ma non pensavo che piovessero alieni in stile Alien VS Predator!- esclamò Mina guardando il buco nero rilasciatore – Wow che figata! E’ come in uno di quei film dove ci sono i supereroi!- confermò Alfred guardando il cielo scuro.

-Fico?! Qui il mondo sta per finire e tu dici ‘Che figata’?!- urlò Arthur, come una donnina isterica, mentre Francis cercava di calmarlo – Mon petite, stai calmo che se no così ti viene un infarto! Ora ce ne andiamo, vero Alfred?- chiese il francese speranzoso per lui e per la sua vita.

-Ehm … nope!-

- COME NO?!- urlarono tutti tranne Mina e Zoe che erano curiose di sapere l’idea dell’americano.

-Io vado a salvare i feriti, voi se volte andate a casa ma un eroe non abbandona mai il prossimo!- esclamò – Chi è con me?- chiese Alfred guardando il gruppo.

-Tu sei pazz ….-

-Io ci sto vengo con te, Alfie!- a quelle parole tutti guardarono Mina stupiti      - COOSSAAA!?- esclamò Iggy che stava quasi per perdere i sensi per i troppi shock subiti. – Non scherzo ha ragione lui! E poi avrà bisogno di aiuto!- Mina mise le mani sui fianchi. – Good!Qualcun altro?- chiese America e Zoe alzò la mano sua e , costrinse, a farla alzare anche a lui (Vedesi mattoncino di gelato).

-Veniamo anche noi Alfie! E poi così possiamo scroccare favori alla gente!- sorrise Zoe e Ivan la seguì a ruota. Alfred li guardò convinto per poi dirigerlo verso Arthur e Francis – Voi?- i due lo fissarono per poi sospirare – Hai vinto chéri, vengo! Ma se mi si sporca la camicia firmata me la ricompri!- borbottò il francese per poi guardare Arthur. L’inglese guardò il gruppo per poi acconsentire – Ok, ho capito non fate quelle facce! Vi darò una mano!- sorrise – Così sfoggerò le mie doti da mago professionista!-

-Eh no! Mago no!-

-Taci Zoe!-

-Ragazzi non litigate!- Alfred staccò Zoe da Iggy per poi dire – Ragazzi andiamo a salvare il mondo come i super eroi!-




L'angolino delle due pazze pucciose : eccoci qua per favore non uccidetici ;-; se vi abbiamo fatto aspettare tanto ma abbiamo avuto da fare con quella cosa mostruosa  che viene chiamata dai comuni mortali SCUOLA! Non tanto per me ( Mina) ma Zoe ha dovuto faticare parecchio a quanto mi ha detto perciò abbiamo ritardato tanto :C ci scusiamo cercheremo di scrivere il prossimo capitolo in fretta ;D voi però contiuate a seguirci e recensirci XD non non abbiamo ancora finito di sfornare storie * profumo di storie appena pronte che delizia *-* * va bè come al solito ringraziamo le nostre fan che ci appoggiano sempre e che recensiscono e non mi sorprenderei se ci stolkerasserò ovvero Mary_manga01 e Lastangel siete grandi <3 vi loviamo :D . Bé che dire ci becchiamo al prossimo capitolo bye bye Hetaliane\i 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 Combattere con gli Avengers è una cosa di tutti i giorni, no? (PART 1) ***


Capitolo 2 Combattere con gli Avengers è una cosa di tutti i giorni, no? (PART 1) ( creato da Mina \ Mina damn stars)
 
 
 
 
 





La città di New York city era tutta a soqquadro.

I palazzi andavano in fiamme insieme alle macchine rovesciate a modi tartaruga.

Il fumo era ormai nebbia accompagnate dalle urla della gente terrorizzate.

L’esercito degli alieni in motocicletta aveva coperto il sole.

Uno spettacolo orribile, direi.

E loro erano lì non in veste da super eroi ( peccato ,Alfie! :P) ma di soccorso.

Avevano salvato già parecchie persone , c’erano dei bambini chiusi in autobus che stava per andare in fiamme ad esempio. A furia di salvare persone si erano riuniti nel proprio c’entro di NY.

Lì fortunatamente non c’era nessuno, ma solo strani mostriciattoli.

-Propongo di dividerci!- dichiarò Mina guardandosi attorno.

-Hai ragione sorella! Qualcuno soccorre le persone e altri chiudono quel cazzo di coso che sta la sopra!- Zoe indicò il vortice nel cielo scuro.

-Good idea! Allora ci divideremo in squadra soccorso e in team Hero!- sorrise lui e tutti annuirono – Io e Arthur saremo la squadra di soccorso, infondo, a fare gli incantesimi di guarigione Angletere è bravo.- dichiarò il francese guardando l’inglese     

– E’ certo! So anche fare altre magie se è per questo!    

-Bravo, tienitele per te, DA!-

- Russia non mi sfidare! Io ti ho evocato una volta posso farti tornare indietro!-

-Su,su! Fate i bravi la terza guerra mondiale la avvierete più tardi!- esclamò Mina guardando i due.

-Io vado a spaccare qualche culo alieno, Zoe vieni con me?- continuò volgendo lo sguardo verso la sorella – Ma certo che vengo! Non me lo perderei per nulla al mondo!- sorrise lei mettendosi a braccetto con la sorella. – Vengo anche io girasole!- sorrise il russo seguendo a ruota le due – Ehi! Aspettate l’HERO!- rise allegramente America andandogli dietro.


**

Arrivarono sotto una grande torre, la Stark Tower. Mina alzò lo sguardo per vedere che vicino ad essa sullo stesso piano del palazzo, vicinissimo, c’era uno strano congegno che teneva attivato il buco nero sputa alieni. – Io vado a chiudere quel coso! Voi mi coprireste le spalle?- chiese guardano il gruppo – Sicura di farcela dudette? Non sono molto sicuro a farti andare da sola!- esclamò America non molto sicuro ma lei rise – Ohh … Hai paura che ti rubbi il titolo di HERO?- chiese e lui avvampò.

– Sai benissimo che non è questo!- esclamò imbarazzato – Stai tranquillo ce la farò da sola devo spegnere in interruttore avanti, non sono così deficiente!- commentò abbracciandolo e lui annuì- Ok, vai! Noi intanto vediamo se ce ne sono altri che lo tengono in piedi e ….-

-Spacchiamo qualche culo giusto?- chiese Zoe e Alfred annuì – Si spacchiamo qualche culo se Ivan è d’accordo!- di tutta risposta il russo prese Mr. Tubo – Che aspettiamo?!-. Mina rise e baciò Alfred – Non morire.- sussurrò al suo orecchio l’americano e lei rise – Devo cominciare a fare scongiuri?- lui fece un sorriso – Vai e spegni quell’antenna noi intanto facciamo un gioco chiamato spacca il culo dell’alieno!- fece una risatina e Mina annuì – Ok allora appena finito vengo a giocare anche io!-.

Gli diede un ultimo bacio per poi dirigersi verso la Stark Tower.

Alfred si girò verso i suoi compagni, prese una lastra di ferro da terra e li guardò– Allora andiamo a spaccare qualche sedere alieno?-
 

**

Mina era riuscita ad introdursi all’interno disinnescando il programma della sicurezza dell’edificio, era stato piuttosto facile visto che la password era Stark Tower.

Chissà chi era il genio tanto cretino da mettere una password così ovvia!

Salì una lunga scalinata visto che l’ascensore era fuori uso. Arrivò all’ultimo piano sul pianerottolo, fece per aprire la porta ma sentì delle voci, e allora si bloccò. Si mise a spiare dallo spioncino e vide due uomini uno con il pizzetto e con i capelli tra il nero e il castano scuro che teneva in mano un drink e l’altro sembrava un cattivo dei Power Rangers, aveva i capelli neri e un casco son due corna con tanto di armatura e una specie di scettro con una pietra azzurra che risplendeva. Mina pesò che forse erano i due cattivi che avevano macchinato tutto questo e che ora stavano facendo cin-cin per festeggiare ma cambiò idea quando sentì l’uomo con il pizzetto dire.

- … Facciamo la conta dei presenti: Tuo fratello , il semi Dio,un super soldato una legenda vivente che vive nella legenda, un uomo con gravi problemi a gestire la propria rabbia, un paio di assassini provetti e tu … bell’in busto sei riuscito a far incazzare tutti quanti!- l’uomo travestito sorrise – Era questo il piano!- l’altro lo guardò e disse acido – Ehm … non è un granché!-. Si avvicinò a lui con il drink – Quando verranno e lo faranno! Verranno per te!-

-Ho un esercito!-

-Noi un Hulk!-

‘Aspetta un attimo, Hulk??? Ma non era il supereroe incazzoso?!’ pensò Mina mentre continuava a guardarli come ipnotizzata.

-Il bestione non si era perso?- scherzò lui – Ti sfugge un punto, non esiste nessun trono! Non esiste una versione dove tu ne uscirai trionfante! Forse verrà il tuo esercito e forse sarà troppo forte per noi, ma ricadrà su di te! Se non riusciremo a proteggere la terra sta sicuro che la vendicheremo!- l’uomo bevve un sorso mentre l’altro si avvicinava – E come potranno i tuoi amici combattere se combattono te?-.

L’uomo si avvicinò con il suo scettro e glielo puntò al petto, la pietra si illuminò ma qualunque cosa facesse non aveva effetto sull’uomo con il pizzetto.

Il sorriso gli sparì dal volto ci riprovò di nuovo ma si sentì solo un suono metallico.

-Di solito funziona!- esclamò sconcertato – Bè può capitare di fare cilecca. Non è così raro una volta su cinque!- l’uomo travestito lo prese al collo e lo alzò in aria sorridendo. Mina restò per un attimo paralizzata, ma poi si riconcentrò non poteva lasciare quel pover’uomo di mezz’età morire così.  Vicino a lei c’era un porta ombrelli, ne prese uno, aprì la porta di scatto e tirò l’ombrello addosso al tipo dei Power Rangers. Lui non riuscì a bloccarlo e gli arrivò dritto sull’armatura e si accosciò lasciando l’uomo con il pizzetto. Mina sorrise – Ehi! Non è bene maltrattare i vecchi, razza di idiota uscito dai Power Rangers!- gridò attirando l’attenzione dei due, soprattutto dell’uomo in armatura.

-E tu da dove salti fuori mocciosa?!- urlò lui alzandosi per dirigersi verso di lei con sguardo piuttosto incazzato – Non sono una mocciosa! Mi chiamo Martina Black Vargas! Tienilo a mente perché penso che una volta che ti avranno arrestato bestemmierai il mio nome in tutte le lingue!- sorrise spavalda. Intanto l’uomo fece un sorrisetto stronzo – E io sono Loki e sono un Dio mia ,cara! Quindi ora che abbiamo finito le presentazioni vieni qui e fatti uccidere subito ho altri piani, e non vorrei distruggere la mia tabella di marcia!- camminò a passo svelto verso di lei – Oh … no, non ci penso proprio amico! Ho intenzione di avere dei futuri prosperi quindi la mia risposta è un no!Thank you!- sorrise evitando un attacco, sicuramente mortale, che partiva dallo scettro e atterrò vicino al mini bar.

-Tipino poco socievole eh? Peccato ti avrei consigliato un lavoro come pagliaccio!- fece una risata  per evitare di nuovo un attacco. – Ok per i miei gusti sei durato fin troppo!- prese la bottiglia di rum che stava sul tavolino per metterci una miccia accesa ( sempre portarsele dietro ragioni di sicurezza!) e la tirò in testa all’uomo in armatura.

Sentii un BAM!

-Bene colpito è affondato!- esclamò ma nel fumo non vide il suo nemico – Ma che cazz …. – fece in tempo a girarsi per evitare un attacco alle spalle.

-Non dovresti colpire alle spalle, maleducato!- schivò di nuovo, giusto in tempo, quell’uomo mirava con il suo scettro al suo cuore. – Ma tu non muori mai?!- cercò di colpirle la testa ma lei fece uno scatto indietro – Bè l’erba cattiva non muore mai!- fece un sorrisetto forzato sotto la sua faccia colma di sudore e finalmente gli colpi la faccia con un calcio peccato che era arrivata al capolinea.

C’era il muro.

Lei.

E il pagliaccio Power Rangers.

‘Perfetto! Sono nella merda ora!’ pensò appena toccato la superficie di metallo, si ritrovò ad avere il cretino in costume davanti agli occhi. – I ragazzini farebbero meglio a stare a casa e non immischiarsi in affari più grandi di loro!- sibilò preparando lo scettro. Mina vide la pietra illuminarsi e cercò di prendere tempo – Bè è proprio questo che ti sfugge! Io non sono una ragazzina!- lui alzò un sopracciglio – Ah no? Allora cosa sei?- sibilò. Lei fece un sorrisetto – Quella che ti farà il culo amico!- e un calciò arrivo dritto nelle sue noci di cocco corrazzate.

Lo sentii gemere, fece giusto in tempo a spostarsi per andare a sbattere contro l’uomo con il pizzetto. Alzò lo sguardo verso l’uomo – Ho il vecchietto ti sei ripreso, meno male! Se no chiamavo l’ambulanza!- lui alzò il sopracciglio –
Ero venuto a congratularmi con te e ora mi è passata la voglia!- Mina sbuffò - Oh andiamo matusa! Fammeli pure i complimenti!- sorrise bastarda guardando il nemico a terra.

-Non sono per niente vecchio!-

-Oddio la crisi di mezz’età brutta cosa, anche mio padre l’ha passata forse peggio di lei  … lui ha perso i capelli! … Ehm Già! Ma è una cosa che passeggera si rilassi Signor ….-

- Tony Stark proprietario della Stark Industries, oltre che genio, miliardario, playboy e filantropo, non che il mitico e invincibile Iron Man!-  rispose lui lasciando sconvolta la ragazza – Sorpresa?- fece un sorrisetto da stronzo – No solo disgustata al pensare che un vecchio faccia ancora sesso … OH MIO DIO! DEVO TOGLIERMI QUESTA IMMAGINE DALLA MIA MENTE ORA!- fece finta di accasciarsi a terra e rotolare comprendonsi gli occhi.
Tony roteò gli occhi al cielo – Hai finito?- Mina smise di rotolare e si alzò – Avanti facevo sarcasmo!-. Si voltarono per vedere Loki alzarsi  - Oh merdaaa! Gli do un altro calcio in mezzo ai cocomeri e siamo apposto?- chiese guardando Iron Man – Nah, lascia fare a me, per sta volta!- Mina vide un armatura rossa e dorata che si montava tutta attorno a lui.

-Con permesso!- Mina si spostò – vada pure!- fece per dare un pugno a Loki ma quello si teletrasportò via dalla stanza facendolo andare a sbattere contro un muro. Mina ci provò, sul serio con tutte le sue forze, a non ridere ma non ce la fece – Io l’ho sempre detto! Lasciate fare il lavoro ai giovani e per questo che l’Italia e gli altri paesi vanno a rotoli!-.

Si senti un mugolare dall’uomo di ferro poteva essere sicura di aver sentito un ‘Taci ragazzina!’.
                  



**





Mentre Mina stava alla Stark Tower Alfred e gli altri del gruppo si erano divisi sotto ordine di Zoe. America avanzava tra le macerie mentre con la lastra di metallo rompeva il culo agli alieni e occasionalmente aiutava la gente in difficoltà. Al momento un alieno gli stava sparando dietro mentre lui si nascondeva dietro le macchine rovesciate per non essere colpito e usciva dal suo nascondiglio solo per tirargli dei sassi occasionali all’alieno sulla motocicletta.  Ad un certo punto non sentì più gli spari verso di lui allora cautamente uscì dal suo nascondiglio con la lastra di acciaio in mano e rimaste stupito da cosa vide. Un uomo con l’uniforme azzurra e rossa, bianca, tutto forzuto con lo scudo in mano. Solo poche parole uscirono dalla bocca di Alfred in quel momento ma bastarono per dire altre mille parole.

-Captain America ( non è un errore l’ho detto in inglese:P)-

L’uomo si girò sentendo la sua voce, e visto che lo trovò in ginocchio e con il viso pieno di polvere si avvicinò a lui preoccupato.

-Stai bene?- chiese mettendosi la suo livello ma Alfred era talmente sotto shock che non riusciva nemmeno a muovere un dito, on questo caso a rispondere. Steve si guardò attorno poi passò la mano davanti agli occhi del ragazzo – Ohi? Sei vivo almeno?- per tutta risposta Alfred svenne all’indietro facendo preoccupare a morte il supereroe.

Se lo mise sulle ginocchia e gli diede lievi schiaffetti sulle guance per farlo riprendere  ( perché se conoscete il Capitano Rogers se da uno schiaffo ti spedisce su Nettuno!). Alfred mugolò per poi alzare la mano e mettersela in fronte, si mise a sedere poco a poco gemendo.

-Che strano sogno che ho fatto accidenti! New York era a pezzi e c’era Capitan America!- borbottò tra se e se .

-Ah! Allora sei vivo! Stai bene?-

‘Quella voce ….’ Aprì gli occhi a fatica ‘Non può essere!’ sgranò gli occhi guardando il supereroe. Cominciò a sudare freddo e a balbettare.

-T- tu … s-sei … C- Cap – Capitan … Am – America!-

-Ehm … si!-

America cominciò ad urlare emozionato mentre l’altro rimaneva confuso. Anche dopo 15 minuti urlava ancora senza riprendere fiato e il Capitano si stava chiedendo se quel ragazzino fosse normale o avesse battuto la testa troppo forte.
 


**


Arthur si era separato da Francis, quell’idiota aveva insisto combattere un Alieno da solo costringendolo ad andarsene.

‘Bè almeno quello morirà come ha vissuto ovvero da idiota!’ smise di correre quando si ritrovò un alieno di fronte a lui. Stette lì immobile un paio di secondi pensando ad una soluzione per scappare ma quando l’alieno lo attaccò non esitò e scagliargli contro un incantesimo esplosivo.

Bum.

Uscirono dei coriandoli, lui sgranò gli occhi e l’alieno lo guardava confuso come per dire ‘Mi stai prendendo per il culo??’. Arthur deglutì indietreggiando un po’ per poi cominciare a correre come un forsennato. Mentre correva si ricordò di avere degli scones con lui nel borsone. Ne tirò uno fuori e lo guardò. Era bruciato come sempre, Alfred diceva che erano delle armi di distruzione di massa, ovviamente lui si irritava sempre con lui quando lo diceva ma non è che avesse tutti i torti. Lui era l’unico che riusciva a mangiarli, allora pensò bene di lanciargli lo scones dritto in bocca. Fece un lancio perfetto, l’alieno lo inghiotti e dopo di che cadde a terra.

-Oh RIGHT!- esclamò lui contento anche se una piccola parte di lui era un po’ depressa. Smise di essere felice quando un'altra decina di alieni si misero davanti a lui, fece un ghignò – Fatevi sotto ALIENS!-. Lanciò scones alla velocità della luce centrando i bersagli peccato che all’ultimo li finì quando ne mancava solo un alieno.

- Damn!- indietreggiò spaventato cercando di trovare una via di fuga o meglio qualcosa di abbastanza nocivo come i suoi scones. Deglutì quando ebbe la certezza che non aveva ne una via di fuga ne qualcosa con cui difendersi. ‘I’m in a shit! Great!’ pensò appoggiandosi al muro che gli ostacolava la via d’uscita ‘Grande! Morire così non era nei miei piani!’ sospirò pesantemente mentre guardava il suo nemico negli occhi.

L’alieno attaccò.

Lui chiuse gli occhi.

Poi sentì uno scoccò.

Dopo pochi secondi rimasto immobile aprì gli occhi per vedere l’alieno accasciato a terra con una freccia conficcata nell’ addome. Guardò sopra al muro per vedere un ragazzo vestito di nero con i capelli biondo scuro ,pari ad
America, con un arco in mano.

Il ragazzo fece un salto e atterrò vicino a Iggy.

-Stai bene?-

-Yes ,but … who are you?-

- Chiamami semplicemente Occhi di falco!-
             




L'angolino delle due pazze pucciose : ecco a voi il secondo capitolo di questa saga scusateci ma per problemi di una forza più grande di noi *cought scuola di merda* abbiamo ritardato parecchio e poi non abitandp vicine si ha un po' di problemi a comunicare tra noi :D ma ecco a  voi questo speldido capitolo ... no aspetta dovete giudicarlo voi ... comunque speriamo che vi piaccia :D
Ringraziamo chi ha recensito Lastangel, Mary_manga01 and Frosty lily le nostre stalker ( con affetto <3 ) ora vi salutiamo al prossimo capitolo che speriamo sia qui presto.


Mina : kisssoooonnnneee a tuttiiiiiii

Zoe : vi loviamoooooo

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