E se le stelle si vedessero col sole?

di musicloveme_1d5sos
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** i Hope so... ***
Capitolo 2: *** London is here! ***



Capitolo 1
*** i Hope so... ***


 

"Don't want to close my eyes I don't want to fall asleep Cause I'd miss you baby And I don't want to miss a thing Cause even when I dream of you The sweetest dream will never do I'd still miss you baby And I don't want to miss a thing"

-Aereosmith
 


 
I Hope So...
Mi alzai alle 6:30 aprii la finestra e vidi il cielo grigio. Sono anni che non vedo il sole come dovrebbe essere visto. Mia sorella è scomparsa tre anni fa per overdose da droga, è stato da quel giorno che non vidi il sole. Viviamo in un paesino vicino a Toronto in Canada, in una casettina lontana 2 km dalla città. Il paese è monotono, non succede mai niente. Io non sono originaria del Canada ma sono nata a Wolverampthon in Inghilterra; dopo la morte di Kim, cosi si chiamava mia sorella, i miei genitori hanno divorziato e io sono venuta a vivere in America con mio padre Harry e la fidanzata Kendall. La mia matrigna rimasta vedova da suo marito è un una persona crudele e senza cuore; ogni tanto la vedo uscire con uomini tra i quali non è mai presente mio padre. Io ad Harry non posso rivelargli questa verità o Kendall gli dirà il mio più grande segreto ossia che sono una autolesionista, lo sono quasi da due anni e mezzo, sò che è una cosa orribile ma è l'unico modo per soffrire in silenzio. Non ho amiche nè tantomeno un fidanzato. Ho anche un fratello di nome Josh che vive a Sidney in Australia. Vado molto bene a scuola e supererò al 100% il mio 5° anno di college all' Accademia della Musica. Presi lo zaino senza fare rumore e mi diressi verso la fermata dell'autobus. Arrivata a scuola feci le mie 6 ore giornaliere e tornai a casa. Una volta nella mia camera mio padre entrò senza bussare -Papà!! Si bussa prima di entrare- urlai, lui si sedette accanto a me e mi disse -Prepara le valigie domani torni da tua madre- mi disse poi se ne andò; rimasi basita da quella frase. Odiavo i trasferimenti all'ultimo minuto, li ritengo inutili e senza senso, non sono una bambola che può venir spostata da una parte all'altra dell'Oceano senza risentirne ma a quanto pare non interessa a nessuno. I Canadesi sono strani sono tutto il contrario degli inglesi; io infatti mi sento fuori posto in questo che non è il mio paese natale. Era il giorno della partenza, già al pensiero di andarmene sentivo la nostalgia del mio paesino Canadese. -Hope sei pronta!!??- urlò mio padre, io sono una ragazza che parla poco o per niente e conclude tanto. Io odio il mio nome: Hope, speranza non per la sua fonetica, alla fine è carina ma per il significato, per il semplice fatto che io in 16 anni di vita non ho mai sperato se non ore prima della morte di mia sorella, li sperai che sopravvivesse, illudendomi. Durante il viaggio verso l' aereoporto sentii una canzone alla radio, narrava della storia d'amore di due ragazzi. Io non mi sono mai innamorata e non ci ho mai pensato veramente, vedevo le ragazze che baciavano i loro fidanzatini e a volte ero invidiosa della loro felicità mentre lo facevano. Sull'aereo si sedette un ragazzo vicino a me, era alto e da quando avevamo intrapreso il viaggio non ci siamo mai staccati gli occhi di dosso non so cosa ho trovato di interessante e tanto affascinante in quelle perle nere erano ipnotizzanti. All' aereoporto mi aspettava mia madre che appena mi vide mi corse in contro abbracciandomi, io non ricambiai -Tesoro stai bene?- mi chiese, io guardai in basso - Hope cosa succede?- -Niente andiamo- dissi portandola verso l'uscita. Arrivata a casa notai che il quartiere era pieno di ragazzi. Non mi piace questa cosa, mi sento osservata... 

 

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Capitolo 2
*** London is here! ***


Era il primo giorno a Londra, ed a essere sinceri non mi manca il Canada. - Hope! Preparati che tra mezz'ora devi andare a scuola!!- urlò mia madre dal piano di sotto. Mi alzai faticosamente dal letto e infilai un quaderno il diario e un astuccio nello zaino. Scesi di sotto bevvi il cappuccino e mi diressi verso la scuola, anzi, la presidenza della scuola *toctoc* -Avanti- disse il preside, entrai -Tu dovresti essere Hope- continuò, io non risposi ma feci cenno di si con la testa -Sei una ragazza di poche parole mi piace!!- feci un piccolo sorriso e lui riprese -La tua classe è l'ultima a destra.- Seguii le indicazioni del preside e mi ritrovai in una classe piena di ragazze che appena mi videro cominciarono a prendermi in giro e a ridacchiare. Mi sedetti accanto ad un ragazzo che cercava di studiarmi con lo sguardo. Due settimane dopo durante la ricreazione sentii due ragazze che mi prendevano in giro, mi chiusi in bagno e mi misi a piangere, una ragazza entrò involontariamente io me ne andai ma lei mi bloccò -Hai intenzioni di ignorarmi per i prossimi 4 mesi??- non risposi -Comunque io sono Ashtelle tu come ti chiami?- -Io sono Hope - era la prima volta che parlai con una ragazza e sento che non sarà l'ultima. Il giorno dopo a scuola durante la ricreazione eravamo solo io e un ragazzo. Io mi tolsi la giacca lui mi venne vicino mi rovesciò il braccio e mi accarezzò i tagli. Nessuno aveva mai fatto qualcosa del genere, lo guardai stupita -lo so è strano ti conosco da così poco ma ho la sensazione che è mio dovere proteggerti - mi disse; ci guardammo per qualche secondo prima che Ashtelle mi chiamò da una parte chiedendomi -Ha parlato con te?- - Si, perché?- -No niente, solo che... bhe... lui non ha mai parlato con nessuno in 4 anni di scuola- non feci in tempo a rispondere che la professoressa entrò in classe. Il giorno dopo la scuola era molto movimentata, c'erano ragazzi che correvano da una parte all'altra, così cercai la motivazione e trovai la risposta su una cartello con su scritto " Ballo di fine anno Venerdì sera alle 9:00 p.m. vi aspettiamo numerosi, i pazzi della segreteria!”.Mentre ero immersa nei miei pensieri mi corse incontro Ashtelle –Oddio non ci posso credere! Oddio!- mi disse nervosissima –Cosa dimmi!!- -Fredrick mi ha invitata al ballo!!!!!- -Fre.. chi?- -Fredrick il fratello di Liam il ragazzo dei tagli- -aahh- riuscii a dire. Tornata a casa trovai un biglietto e una rosa davanti alla porta, pensai subito ad un uomo che da un po’ di tempo frequenta mia madre,ma notai che sulla busta c’era scritto “Per Hope Devine”, lo nascosi nel mio zaino e una volta entrata in camera e seduta sul letto aprii la busta, era una lettera Ciao Hope, qui troverai l'invito... anonimo Ero felicissima anche se la frase era molto fredda, chiamai con un urlaccio mia madre che mi rispose imitandomi. –Mamma mi hanno invitata al ballo, cosa mi metto?- -Shopping- rispose, la guardai strana poiché non rispondeva alla mia domanda –Vestiti e andiamo- -Andiamo?- -A fare shopping- -Shopping?! ma se ho l’armadio pieno- -pieno? Si di jeans e T-Shirt, non di vestiti eleganti- -Ma io volevo andarci con quel completino di pizzo- -Quello? Ma se lo usi come copri costume! Fammi il piacere per favore eh!- non risposi e mi diressi in camera, mi misi la solita maglia nera con un paio di jeans blu e le converse bianche. Il centro commerciale era enorme, pieno di ragazze bellissime vestite con magliettine corte e pantaloncini cortissimi, mia madre mi fece fermare davanti a un negozio si chiamava “Armani” conoscevo quella marca ma non ci feci caso, sulla vetrina erano esposti abiti bellissimi ma uno in particolare attirò la mia attenzione era perfetto. Era lilla e azzurro senza spalline, era principesco. Intravidi tra gli abiti esposti una ragazza appena uscita dal camerino, era bionda bellissima. Ma notai subito che era una di quelle viziatelle che si comprano abiti solo per mettersi in mostra; una volta entrate sentii la biondina fare commenti sgradevoli sul vestito –Qui mi gonfia, non mette in mostra il mio seno- “ma se porti a malapena la prima” pensai –fa le piege sulla pancia e mi fa sembrare grassa sui fianchi, lo lascio- disse entrando frettolosamente nel camerino, intanto mamma mi fece vedere qualche altro vestito ma quell’abito mi aveva colpito profondamente. Quando la bionda lasciò il negozio lo indossai io, mi sentivo a mio agio per la prima volta mi sentivo bellissima poi quelle scarpe argento mi facevano sentire una principessa. Era la sera del ballo ed ero nervosa, molto nervosa. Mamma mi porto dal parrucchiere ed estetista decisi di raccogliere i capelli in uno çhignon e il trucco sul viola.

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