Impossible is nothing

di drem_of_love
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Risposarsi? Non so se riuscirò ad accettarlo! ***
Capitolo 2: *** Una nuova famiglia ***
Capitolo 3: *** welcome ***
Capitolo 4: *** La scuola non è un parco divertimenti ***
Capitolo 5: *** Segreto in pericolo ***
Capitolo 6: *** Batticuore ***
Capitolo 7: *** L'eterno disperso ***
Capitolo 8: *** Un ritorno scomodo ***
Capitolo 9: *** Decisioni ***
Capitolo 10: *** Una valida alleata ***
Capitolo 11: *** Grattacapi ***
Capitolo 12: *** Rivelazioni ***
Capitolo 13: *** Troppe novità ***
Capitolo 14: *** L'ultimatum di Soun ***
Capitolo 15: *** Il matrimonio ***
Capitolo 16: *** Paura di vivere ***
Capitolo 17: *** Partenze ***
Capitolo 18: *** Un segreto da difendere ***
Capitolo 19: *** Paura ***
Capitolo 20: *** Tadaima (Sono tornato!) ***
Capitolo 21: *** L'ora della verità... ***
Capitolo 22: *** Notte d'amore ***
Capitolo 23: *** SounAki ***
Capitolo 24: *** Epilogo ***
Capitolo 25: *** La prima notte di nozze ***



Capitolo 1
*** Risposarsi? Non so se riuscirò ad accettarlo! ***


Salve a tutti. Eccomi ritornata! Sul suggerimento d'una cara lettrice e rileggendo le recensioni belle e brutte, ho deciso di cancellare e di ripubblicare con modifiche e revisioni la storia. In questo modo tenderò a farvi conoscere meglio i miei personaggi e i loro perché.

Ci tengo a precisare che ognuno di loro ha subito delle mutazioni. In alcuni casi si dimostreranno come già li conoscete e in altri diventeranno OOC alla massima potenza. Grazie del vostro tempo, spero di ricevere i vostri commenti. Buona lettura Rachel!

 

Capitolo 1

“ Risposarsi? Non so se riuscirò ad accettarlo!”

 

Pov Akane Tendo

 

Era da qualche giorno che in casa si respirava una strana aria. Mio padre era agitato, le mie sorelle sembravano nascondermi qualcosa. L'ho immaginai dallo sguardo indagatore di Nabiki e dall'aria colpevole di Kasumi. Sbuffai annoiata, sarò io a essere paranoica!

Stavo scendendo le scale di corsa quando, sentii mio padre parlare al telefono.

 

<< Allora domani sarete qui?>>

Era così euforico, chissà con chi stava parlando! Cercai di non farmi scoprire ma ahimè i suoi sensi di artista marziale erano in allerta.

 

<< stavamo aspettando te piccola, devo parlarvi!>>

Non l'ho avevo mai visto così serio. Nabiki e Kasumi erano già lì, chissà perché questo non mi sorprese.

<< Figlie mie, domani arriveranno i Saotome!>> Annunciò mio padre.

La notizia sorprese solo me!.

<< Chi sono?>> Chiesi nervosa.

<< Il mio migliore amico, sua sorella e suo nipote!>>

 

Mi agitai, perché se erano dei suoi amici era così nervoso?

<< Come mai sei così nervoso papà? Non sei felice di vederli?>>

 

Mio padre guardò altrove, Nabiki si alzò e mi propose.

<< Vuoi sapere perché sorellina? Te lo dirò per 1000 yen!>>

La solita succhia soldi pensai.

Stavo per pagare ma mio padre mi fermò.

 

<< Non sono dei semplici ospiti bambina mia, ho deciso di risposarmi!>>

 

Guardai mio padre furiosa e delusa.

<< Come risposarti? Come hai potuto dimenticare la mamma!>> Esclamai piangendo.

 

<< Non l'ho dimenticata! Voglio bene a Nodoka e non mi va più di stare da solo!>>

Mi rispose alzando la voce.

<< Non so se riuscirò ad accettarlo!>>

Scappai in camera mia. Non volevo vedere nessuno. L'ho sapevano tutti. Mi hanno tenuta all'oscuro, avevano previsto la mia reazione.

All'improvviso sentii bussare alla mia porta.

<< Va via!>> Urlai isterica.

<< Akane sono io, Kasumi!>>

Come faccio ad avercela con lei? C'è sempre stata per me.

<< Entra pure!>>

 

Si sedette al mio fianco e mi accarezzò la testa.

<< Su dai Akane, ragiona! Non credi di stare esagerando?>>

Singhiozzai tra le sue braccia.
<< Non so se riuscirò ad accettare l’idea che papà si risposi. Come ha fatto a dimenticare la mamma?>>

Con la sua voce dolce, la mia adorabile sorella cercò di farmi ragionare.

<< Non è così piccola Akane. Papà amerà sempre la mamma, come Nodoka suo marito. Papà ci ha cresciute da solo per ben dieci lunghi anni!>>

Mi sentii una sciocca, avevo sempre è solo pensato al mio dolore.

In quel momento mio padre entrò nella mia camera, si sedette al mio fianco e mi disse.

 

<< Figliola io non ho dimenticato la mamma, continuerò ad amarla nel mio cuore.

Voglio molto bene a Nodoka, lei è la sorella del mio migliore amico e un po’ alla volta ci siamo innamorati. Mi sono sentito rinato!

Non voglio che tu ti senta tradita. Domani quando arriverà capirai>>


<< Ci provo ma non sono ancora convinta!>>
 

Abbracciai mio padre fortissimo, ebbene sì, aveva deciso di risposarsi.

Non ero d’accordo.

Ci aveva cresciute da sole e si era privato di farsi una nuova vita per non farci soffrire.

Eravamo cresciute, si sentiva solo, alla fine ci saremmo fatte tutte una famiglia.

Infondo glielo dovevamo.
Avevo pochi ricordi della mamma e non digerivo l’idea.

Un’altra donna che potesse occupare il suo posto?

In fondo avevo fatto di tutto per far sorridere mio padre.

Mi ero trasformato in quell'erede che aveva tanto desiderato e avevo imparato le arti marziali. Decisi di mettere da parte il mio orgoglio, mio padre aveva bisogno del mio appoggio. A malincuore gli chiesi.

<< Senti papà, mi parleresti di Nodoka?>>
<< Davvero?>>
<< Certo, vorrei sapere qualcosa di lei>> Dissi seria.

<< Allora è forte e dolce allo stesso tempo. Ha lunghi capelli castani e grandi occhi blu.

Il suo sorriso potrebbe illuminare l’intera Nerima,. Sono sicuro che quando la conoscerai, le vorrai bene anche tu!>>
Le sue parole mi toccarono il cuore, doveva essere davvero speciale, per aver retto il confronto con mia madre. In cuor mio capii che non potevo giudicare senza conoscerla.

<< Ci proverò!>> Gli dissi sorridendo.

Chissà forse una nuova famiglia non sarebbe stata poi una cosa così orribile, ma per ora me lo sarei tenuto per me... infondo si sa che gli adolescenti cambiano facilmente idea.
 

Pov Ranma Saotome


Ero furioso. Mia madre da un giorno all'altro aveva deciso di risposarsi.

Quel cretino di mio Zio era perfino d'accordo con lei.

Come poteva farmi questo? Avevo solo sedici anni questo è vero, perché tenermi all'oscuro di tutto?

Ogni mese venivo strappato da una nuova città, “ È per allenamento!” ripeteva. Mi sentivo un giocattolo. Chissà forse con questo matrimonio mia madre avrebbe smesso di farmi viaggiare con quell'idiota di suo fratello. L'unica nota positiva ma restavo ancora indignato.

 

<< Non lo accetterò mai!>>

<< Ranma ti prego non fare così, perchè non pensi al bene di tua madre?>>

Mi chiese zio Genma adirato.


<< Certo! Non capisco perché devo andare a vivere con degli sconosciuti!>>


<< Su via figliolo, quando li conoscerai cambierai idea. Soun è un vecchio amico di allenamento di tuo zio. Ha una palestra e lì potrai allenarti quanto vorrai. Inoltre ha tre bellissime figlie, avrai una vera famiglia!>>. Disse mia madre felice.

 

Una famiglia? Non avevo mai capito il vero significato di questa parola.

Non avevo conosciuto mio padre. L'unico esempio maschile che avevo solo quello scellerato. Mia madre in dieci anni l'avevo vista pochissimo.


<<Ma io… >> Balbettai nervoso.
<< Su Ranma, sono tre sventole, non è mica da tutti vivere con tre bellezze? Vedi questa è una loro foto>>.
A quelle parole sussultai. Non avevo mai avuto amici, ne conoscenti ne una ragazza.
Mi porse una foto, che io afferrai a malavoglia, ma quando i miei occhi si posarono su quei tre visi, arrossii. In fondo erano carine ma non avrei dato nessuna soddisfazione a quel cretino.
<< Che c’è nipotino hai perso la foga?>> Mi disse canzonandomi.
<< Tzk! Riprendila non m’interessa!>>

 

Per tutto il viaggio non pensai ad altro.

Chissà dopotutto lo stupido non aveva tutti i torti, li avrei conosciuto tante nuove cose.

 

Nda: Salve amici, eccoci alla fine di questo nuovo capitolo, che ne pensate? Aspetto

Le vostre recensioni!

 

Nel prossimo capitolo avremmo il fatidico arrivo a casa Tendo, ne vedrete delle belle! A presto Rachel

 

 

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Capitolo 2
*** Una nuova famiglia ***


Capitolo 2
Una nuova famiglia


Pov Akane Tendo


Quella mattina la casa era in fermento. Papà era entusiasta, Kasumi stava riordinando e Nabiki oziava come sempre.

Sorrisi di gusto, certe cose non cambiavano mai!

Mancava poco. Due ore e sarebbero arrivati i nostri ospiti.

Decisi di alzarmi, sarei andata ad allenarmi. Scendendo le scale, incontrai Nabiki sorridente.
<< Ciao sorellina, dove vai?>>
<< Buongiorno a te Nabiki, vado ad allenarmi!>>
<< Non ti prepari per ricevere i Saotome? Mi chiese maliziosa>>.
<< Perché dovrei? Risposi leggermente irritata>>.
<< Credevo fossi curiosa!>>




Dalla luce nel suo sguardo intuisco che c'è altro. L'ha fisso e le chiedo.

<< Mi parleresti dei Saotome?>>

La vedo concentrarsi. Infine esclama.

<< Sono 1000 yen sorellina! Sai com'è!>>

Mia sorella non si smentisce mai! Penso porgendole i soldi, sono troppo curiosa!

<< Vediamo... Nodoka è vedova. È la sorella dell'ex compagno di allenamenti di papà e ha un figlio sedicenne>>

Comincio ad arrabbiarmi sul serio.

<< Queste sono cose che sapevo già!>>

Sembra capire la mia delusione e mi urla mentre sta andando via.

<< Il figlio di Nodoka è un artista marziale! Non ha mai perso uno scontro!>>




Rimasi impietrita, un artista marziale? Una strana idea mi balenò nella mente e se mio padre avesse deciso di sposare Nodoka per avere un vero erede maschio?

No, non era possibile! Io ero l’erede dei Tendo e nessuno mi avrebbe tolto la palestra! Cominciai ad allenarmi, forse era meglio non pensarci.

Pov Ranma Saotome




Mi sentivo strano. Il nostro viaggio stava volgendo al termine. Casa Tendo era alle porte.

Ero teso. In fondo ero un sedicenne un po' strano.

Come sarebbe stato avere tre sorelle? Va bé sorellastre precisò una vocina nella mia testa. La cosa che mi preoccupava di più era il mio segreto, non mi andava di essere deriso!




Mia madre notò la mia ansia e capendone il motivo.

<< Tranquillo tesoro, non ho parlato del tuo problema. So quanto la cosa ti crei imbarazzo!>>

<< Grazie Mamma, farò di tutto per renderti orgogliosa!>>

<< Lo so mio caro e poi non è colpa tua...>>

Disse mia madre lanciando sguardi di fuoco a quel degenerato di suo fratello.

Colto in pieno

<< Ti avrò chiesto perdono già mille volte!>>

Pronunciò esasperato unendo le mani a mo di preghiera.

<< Le tue scuse non mi bastano. Hai attentato alla virilità di tuo nipote! Dovrei punirti con la mia katana!>>

Ecco la scena migliore di questo viaggio. Mia madre estrae la sua fidata spada e gliela suona in testa.

<< Nodoka ti prego!>> implora zio Genma.

Mia madre quando vuole fa davvero paura.

La vedo fermarsi di colpo.
<< Sei fortunato fratello caro! Sono troppo felice, altrimenti l'harakiri non te lo toglieva nessuno!>>

Lo zio respira sollevato ed esclama

<< Siamo arrivati>>.

Eravamo arrivati. Il cuore mi batteva furioso nel petto, presto avrei conosciuto i Tendo.
Il padrone di casa venne ad accoglierci. Era un uomo alto, muscoloso e di bell’aspetto, al di sotto della cinquantina, si vedeva lontano un miglio che aveva dedicato l’intera vita ad allenarsi. Abbracciò mio zio con slancio e lo salutò.
<< Amico mio, finalmente! Buuuu!>>.
<< Soun caro. Buuu!>> Fiumi di lacrime li avvolsero, erano davvero contenti di vedersi.
Poi si rivolse a mia madre e baciandole la mano le chiese.
<< Ben arrivata mia cara, com’è andato i viaggio?>>.
<< Magnificamente!>> Vidi mia madre felicissima dopo tanto tempo, forse era giunto il momento di farmi da parte e lasciarla vivere, almeno avrei finito di fare il vagabondo.
Ero sovrappensiero quando il signor Soun mi si avvicinò e mi abbracciò.
<< Benvenuto figliolo, da oggi questa è la tua casa! Loro sono le mie figlie Kasumi e Nabiki>>.
<< Piacere.>>
<< Grazie. Il piacere è mio, io sono Ranma>>. Dissi balbettando
Mi guardai intorno stranito, ne mancava una, quella della mia età.

Mia madre sembrò leggermi nel pensiero.
<< Caro la piccola Akane dov’è?>>.
<< Credo sia in palestra, Ranma perché non la raggiungi? Sarà contenta d' avere qualcuno con cui allenarsi! Il dojo è proprio qui accanto>>.
<< Certo!>> Non mi feci pregare, mi precipitai fuori dalla casa a passo svelto, mi sentivo agitato.

Una ragazza con le mie stesse passioni. Pensai ridendo di gusto.

Basta baka! Lei diventerà presto la tua sorellina! Mi dissi mentre entravo nel dojo.




Pov Akane Tendo

Sentivo una gran confusione in casa, segno che gli ospiti erano arrivati.

Continuai ad allearmi. C’era tempo per conoscerli. Volevo essere informa, finalmente qualcun altro con cui combattere, qualcuno che come me aveva dedicato la sua vita alle arti marziali, un orfano senza ricordi.

Scagliai un calcio all’indietro, avevo avvertito una presenza.


<< Aaah! Chi va là!>> Urlai a squarciagola.
<< Ti difendi bene giovane Tendo!>> Pronunciò schivando il mio colpo senza impegnarsi.

Rimasi di sasso, chi era costui per sbeffeggiarmi così? Mi scagliai contro di lui come una furia.

<< Combatti seriamente!>>

<< Non sono qui per combattere!>> Disse sorridendo.

Indispettita faccio spallucce.

<< Non mi trovi alla tua altezza? Che razza di sfidante sei!>>

<< Ecco io veramente...>>

Lo sento balbettare nervoso. Credevo fosse un avversario, se non è uno sfidante del dojo chi sarà questo ragazzo?

All'improvviso la voce di Kasumi mi ridesta e capisco.

Oddio non sarà per caso lui?


Nda: Eccoci qui alla fine di questo secondo capitolo. Akene non ha capito chi le sta di fronte. Ranma coglierà la sua sfida... cosa succederà? Akane rimedierà alla gaffe?

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Capitolo 3
*** welcome ***


Capitolo 3

Benvenuti a casa Tendo

 

 

POV AKANE

 

Con un solo colpo, precisamente due dita, mi toccò la fronte mandandomi gambe all’aria, non era possibile AVEVO PERSO!
IO AVEVO PERSO? Com’era possibile? Alzai lo sguardo per vedere il mio avversario, era un bellissimo ragazzo dai capelli neri e gli occhi blu, era muscoloso con un bel fisico asciutto e indossava una tuta cinese.

oddio sono stata sconfitta da un ragazzo!”. Rimasi imbambolata, non riuscivo a sopportarlo.
< Stai bene? Mica ti ho fatto male?>> Mi chiese preoccupato.
<< No che non sto bene! Non avevo mai perso!>>

 

Mi alzai indignata e gli puntai il dito contro.

<< Io odio gli uomini! Il tuo atteggiamento da sbruffone mi dà la nausea. Chi credi di essere?>>


Spiccò un salto all'indietro e portandosi una mano al petto con fare solenne mi rispose.

<< Ranma Saotome carina! Qualcuno qui ha le sue cose!>>

 

Sbiancai, oddio lui era il figlio di Nodoka? Sembrò mancarmi l'aria. Forte, spudorato e arrogante. Così si presentava il mio futuro fratellastro.

<< Hai perso la foga?>> Chiese regalandomi un mezzo sorriso.

Arrossii di brutto.

 

Ammettilo Akane... Lui è anche carino!

 

Gridava una vocina nella mia mente.

Scossi forte la testa

<< Scordatelo! Akane Tendo è uno spirito indomabile!>>

 

POV RANMA

 

Sorrido soddisfatto. La piccola Tendo è una vera furia.

Avanzai sicuro verso di lei. Mi chinai e a due centimetri dal suo viso le sussurrai.

 

<< Senti “spirito indomito” il pranzo è pronto e tuo padre vuole parlarti!>>

<< Stupido!>>

Si era incamminata dentro casa a passo svelto, mentre la seguivo ripensavo al mio stato confusionale.

 

Appena ero arrivato a casa Tendo, qualcosa si era smosso in me.

Il profumo di famiglia mi aveva subito conquistato.

Il sorriso di mia madre.

L'affetto di Soun.

Mi sentivo finalmente a casa.

Poi avevo incontrato lei...

Forte, caparbia, fiera e molto carina....

 

A quest'ultimo pensiero ero arrossito. Cos'era questa strana sensazione?

Stavamo entrando in sala da pranzo quando, la sua voce invase i miei pensieri.

<< Sia ben chiaro... L'UNICA EREDE DEI TENDO sono io!>>

 

Rimasi di sasso, cosa voleva insinuare.

<< Io sarò sempre un Saotome ricordalo!>>

 

Soun ci venne incontro e sorridendo.

 

<< Finalmente ragazzi, aspettavamo voi per parlare!>>

 

Vidi Akane irrigidirsi.

 

<< Tra qualche mese ci sposeremo. Inoltre da domani Ranma frequenterà il vostro liceo>>

 

Arrabbiato guardai mia madre.

 

<< Io non voglio sospendere gli allenamenti!>>

<< No mio caro, anzi... >>

 

POV AKANE

Gli feci una linguaccia.

 

<< benvenuto a casa Tendo!>> Esclamai soddisfatto.

Soun mi toccò una spalla.

 

<< Inoltre aiuterai Ranma a gestire la palestra>>

 

Mi andò l'acqua di traverso.

 

<< Passi che sia sbruffone, spavaldo ed egocentrico ma la palestra non si tocca!>>

 

<< Sentimi bene, non voglio niente da te!>>

 

Ranma saltò dalla finestra, forse aveva bisogno di cambiare un po' aria.

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Capitolo 4
*** La scuola non è un parco divertimenti ***


Capitolo 4
 
La scuola non è un parco divertimenti.
 
Pov Akane
 
Ero davvero infuriata. Quello stupido di mio padre mi aveva affiancato Ranma nella gestione della palestra.
 
Non lo sopportavo!
 
In cucina Nodoka canticchiava mentre preparava la colazione. L'unica cosa bella di quest'assurda situazione. E' davvero una persona fantastica.
 
Grazie a lei mia sorella Kasumi finalmente aveva ripreso gli studi. Mio padre era felice e Nabiki si tratteneva un pò da spillare soldi.
 
Nonostante tutto forse questo matrimonio non è poi così tanto una cattiva idea.
 
Ero pronta per andare a scuola quando incontrai quello sbruffone di Saotome davanti al portone.
 
<< Ciao Akane, andiamo insieme a scuola?>>
 
Quella mattina era stranamente gentile. Decisi d'infierire.
 
<< Come siamo gentili stamattina. Sappi che non ti cederò mai la mia palestra!>>
 
Notai dal so sopracciglio che si stava arrabbiando.
 
<< Brutta racchia, non sò che farmene della tua palestra!>> Disse quasi urlando.
 
<< Ah si? Sono sicurissima che non vedi l'ora di portarmela via!>>
 
<< Sei una stupida! Pensare che all'inizio ti trovavo perfino carina!>>
 
Disse le ultime parole quasi sussurrando. Mi trovava carina?
 
Arrossii di brutto. Milioni di ragazzi la mattina mi sfidavano urlando frasi d'amore ma mai nessuno aveva provocato in me una simile emozione.
 
Pov Ranma
 
Cos'è quel rossore sulle sue guance? Possibile che non gli sia indifferente?
 
Decisi che era il mio turno d'infierire, in fondo nel peggiore dei casi quella violenta della mia sorellastra mi mollerà un ceffone.
 
<< Cos'è maschiaccio... perchè sei arrossita?>> Le dissi soffiando a due centimetri dalle labbra.
 
Non mi rispose, so solo che mi guardò con i suoi profondi occhi nocciola e avvicinandosi ulteriormente.
 
<< Perchè sei irresistibile!>>
 
Stavo per baciarla ma mi diede uno spintone buttandomi a gambe all'aria.
 
<< Certo idiota! Sei irresistibile comeun pesce lesso. Te l'ho ripeto. Apri bene le orecchie. IO ODIO GLI UOMINI!>>
 
Continuavo a non capirne il perchè uando avevo sentito da quella succhiasoldi di Nabiki che c'era qualcuno che piaceva alla piccola Tendo.
 
Terminò la frase e si fiondò di corsa verso la scuola. Lo spettacolo a cui ebbi il piacere di assistere fu davvero affascinante.
 
<< Akane Tendo Io ti amo!>>
 
<< Akane Tendo esci con me!>>
 
<< Maiiiiiii!>> Urlò la mia futura sorellastra a mo di battaglia.
 
Orde di ragazzi si lanciavano addosso ad Akane come forsennati.
 
Stavo per buttarmi tra la mischia quando mi richiamò Nabiki.
 
<< Ehi tu, che fai ancora li fuori. Entra!>>
 
<< Devo aiutarla!>>
 
<< Tranquillo è così tutte le mattine!>>
 
Rimasi estereffatto. Tutte le mattine quei pazzi correva come disperati per lei?
 
Rimasi a fissarla compiaciuto. In fondo era davvero ca...
 
Scossi la testa no Ranma tu non devi nemmeno pensarci. Dissi a me stesso prima di essere attaccato da qualcuno.
 
Pov Akane
 
Ranma spiccò un balzo. Oddio era arrivato perfino quello stupido di Kuno.
 
<< Chi sei tu? Come osi dare tanta confidenza ad Akane?>>
 
Mi guardò di sbieco e mi sussurrò.
 
<< Diglielo tu!>>
 
<< Non ci penso proprio!>> Risposi acida.
 
<< Il mio nome è...>>
 
Non gli fece nemmeno terminare la frase che cominciò uno dei suoi monologhi asfissianti.
 
<< La bellezza è in rovina. Il tempio di John è distrutto. Sono Tatewaki Kuno ma tutti mi chiamano tuono blu. Sono il campione del furinkan!>>
 
Ranma spiccò un salto all'indietro e battendosi una mano sul petto.
 
<< Io sono Ranma Saotome!>>
 
Kuno si lanciò verso Ranma per attaccarlo.
 
Cosa sarebbe successo ora?

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Capitolo 5
*** Segreto in pericolo ***


Capitolo 5
Segreto in pericolo


Pov Akane


Kuno si era lanciato contro Ranma come un fulmine. Prontamente il mio futuro fratellastro schivava tutti i suoi colpi.


Era davvero abile.


<< Preparati allo scontro!>>
<< Non chiedo di meglio!>>


Il codinato bloccò la sua katana con una mano. Tutti gli studenti del furikan erano senza fiato.


<< Stai attento Ranma, Kuno è molto forte!>> Urlai un po preoccupata per la sua sorte.


Si voltò stizzito e con aria stupefatta mi ammonì.


<< Stupida! Questo pazzo l'ho stendo con un colpo!>>
<< Sei uno stupido, ti farà ha pezzi!>>


Sbuffò offeso e Kuno l'ho riprese.
<< Come osi rivolgerti ad Akane in questo modo?>>
<< Le parlo come mi pare deficiente!>>
<< Le stai per caso facendo la corte?>>


A quella domanda sembrò indugiare.
Poi spiccò un salto e attaccò il tuono blu.
Un fulmine squarciò il cielo. La pioggia scrosciante iniziò a bagnare il cortile.
Ranma sgranò gli occhi preoccupato.
Cos'era quella faccia?
All'improvviso un grosso panda con un telo bianco avvolse Ranma e lo porto via. Cosa stava accadendo?


Pov Ranma


Oddio la pioggia no! Pensai dopo aver inflitto una lezione a quell'illuso.
Ora cosa sarebbe successo? Tutti avrebbero scoperto il mio segreto.
Akane mi guardava stupefatta. Chissà forse aveva notato qualcosa.
All'improvviso vidi da lontano qualcuno di mia conoscenza. Quello sciocco panda era arrivato al momento giusto.
Mi trascinò in un ripostiglio della scuola.
C'era mancato davvero poco!


<< Sei uno sconsiderato!>>
<< Mi ha sfidato!>>
<< Ti rendi conto che potevano scoprirti tutti?>>
Aveva ragione, una volta tanto ero in debito con lui.
<< Grazie. Sei arrivato al momento giusto>>


Il mio salvatore scappò via e una voce familiare invase i miei timpani.
<< Ranma dove sei?>>
Ora cosa le avrei raccontato?
<< Sono qui Akane>> Risposi titubante.


Eccola, davanti a me. Aveva un'aria accigliata.
<< Esigo una spiegazione!>>
<< A cosa ti riferisci?>> Risposi fischiettando.
<< Non fare il finto tonto, cos'è successo in cortile?>>
Ora cosa le avrei raccontato?


<< Eh... per ora non posso spiegartelo ma te ne parlerò promesso!>>
A quelle parole sembrò irritarsi.
<< Voglio saperlo ora!>>
All'improvviso suonò la campanella. Ringraziai mentalmente i Kami.
“Ero salvo”.
<< È tardi corriamo in classe!>> Esclamai sorpassandola.
<< Non finisce qui stupido!>> M'intimò seguendomi.


Pov Akane
Quello sbruffone mi nascondeva qualcosa. Non riuscivo a immaginare cosa poteva essere.


Arrivammo in classe. Il professore l'ho presento al resto della classe.
<< Ragazzi lui è Ranma Saotome. Per un periodo ha vissuto in Cina>>
Sembravano tutti così euforici. Soprattutto le mie compagne.
Quelle galline lo stavano letteralmente mangiando con gli occhi.
Venne l'ora di ricreazione. Le mie amiche iniziarono a riempirmi di domande.


<< Conosci il nuovo arrivato?>> Mi chiese Yuka
<< Più o meno>> Risposi vaga.
<< Non dirmi che è un altro tuo pretendente?>> Urlò Sayuri.


I ragazzi furono attirati dall'urlo di Sayuri e si avvicinarono.
Ranma spavaldamente s'intromise nella discussione.
<< Siete per caso impazzite? Non mi piacciono le ragazze violente e poco femminili!>>
Basta questo era troppo. Afferrai il banco alla mia destra e glielo suonai in testa.
<< Sei uno stupido! Tranquille ragazze è tutto vostro. Comunque tra un mese diventerà a tutti gli effetti mio fratello!>>


<< Fratellastro mia cara?>> Rispose seccato.
<< Non cambia niente... non puoi corteggiarla!>> Esclamò felice Hiroshi.
La sua espressione sembrò cambiare.


Pov Ranma
Quel cretino di Hiroshi mi aveva spiazzato. Non potevo corteggiarla.
Tornammo a casa in un religioso silenzio, sembrava preoccupata.
In casa non c'era nessuno. Decisi di stuzzicarla un po'. Quel silenzio mi angosciava.


<< Che c'è maschiaccio hai perso la lingua?>>
<< Sei uno stupido. Lasciami in pace!>>
Era davvero furibonda ma per quale motivo?
La rincorsi su per le scale. Forse a scuola avevo esagerato.


<< Dai Akane stavo scherzando!>>
<< Lasciami in pace...>>
Nello scatto d'ira urtò il vaso sul mobiletto del corridoio. L'acqua mi travolse.
Iniziai a tremare. Il mio corpo mutò davanti alla piccola Tendo. Aveva un'aria sconvolta.
Cosa sarebbe successo ora?

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Capitolo 6
*** Batticuore ***


Ecco un nuovo capitolo di questa storia. Spero vi piaccia. Non esitate a lasciarmi la vostra opinione. Baci Rachel!

Capitolo 6

Batticuore

Pov Akane Tendo


Non credevo ai miei occhi. Nella furia avevo urtato il vaso del corridoio. L'acqua era finita addosso a Ranma. Avevo visto i suoi occhi sgranarsi come la mattina dello scontro. Ora che guardavo il tutto da vicino ne capivo il perché.

Il suo aspetto stava cambiando. Da forte e muscoloso era diventato tonica e formosa. Non credevo ai miei occhi, Ranma era diventato una donna.

“ Tu… tu sei una donna?” Esclamai stupefatta.

Come a voler confermare i miei sospetti le palpai un seno. Era sodo e pieno proprio come il mio.

“ Oh mio Dio com’è possibile? Mio padre lo sa?”

I suoi occhi divennero sfavillanti e arrabbiati.

“ No stupida! Cosa penserebbe di me se sapesse questa storia!”

Ora che lo guardavo in vesti femminili notavo la sua fragilità. Restava sempre testardo e orgoglioso ma a tratti lasciava trasparire una gran voglia di essere amato per ciò che era davvero.

“ Ti va di spiegarmi questa stramba storia?”

Pov Ranma Saotome

La furia della piccola Tendo si era calmata. Improvvisamente quel maschiaccio violento, privo di fascino aveva assunto un’aria dolce e comprensiva.
In quel momento notai per la milionesima volta quanto fosse carina.
ODDIO! Non devi nemmeno pensarlo stupido baka!

Andammo in cucina e misi a bollire dell’acqua.

“ Ti sembra il momento per prendere il thè?” Mi canzonò la piccola Tendo.

Stavo per rispondere per le rime quando voltandomi ebbi un tuffo al cuore. Akane stava sorridendo.

“ Stavo scherzando!”

Oddio quel maschiaccio privo di fascino in quel momento era davvero sexy e carina! Oddio le dovevo ricordare di picchiarmi meno forte la prossima volta. Quel vaso in testa doveva avermi fatto davvero male!

“ Eccomi!”
Versai l’acqua sulla mia testa. Come ogni volta il mio alter ego femminile scomparve lasciando solo il vero me stesso.

“ Non ho ancora capito una cosa. Sei un uomo o una donna?” Chiese ridendo.
“ Dillo che lo fai apposta per farmi innervosire. Io sono un UOMO!”
“ Così oltre ad avere acquisito un fratellastro mi ritrovo anche un’altra sorella!”


Scattai come una furia e la strinsi per le braccia.

“ Non dire cavolate! Nessuna mezza sorella ne fratellastro! Io sono solo Ranma per te!”

Eravamo così vicini. Sentii il suo respiro sulle mie labbra, stavo perdendo la testa.

“ Scherzavo RANMA!” Scandì il mio nome in maniera così sensuale che rimasi rapita dalle sue labbra.

“ Allora com’è capitato tutto questo?” Chiese premurosa.

Lasciai a malincuore la presa dalle sue braccia. Incominciai così il mio triste racconto.

“ Dieci anni ormai che vagavo in giro per il mondo per scoprire nuove tecniche e diventare sempre più forte. Fino a dieci anni fu mio padre a occuparsi di me. Poi morì e fui affidato a quello sciagurato di un Panda!”

“ Un panda?”


“ Si devi sapere che qualche mese fa ci recammo in Cina. Quell’ignorante mi portò ad allenarmi alle sorgenti maledette. Non capiva un tubo di cinese.Ci stavamo battendo quando cadde in acqua. Era diventato un grosso panda. A causa dello shock venni colpito e finii in un’altra fonte. La sorgente della ragazza annegata.”

“ Quindi quel panda stamani…”
“ Si era mio zio!”


Scoppiò a ridere in una fragorosa risata. Mi sentii offeso.

“ Io ti racconto le mie sventure e tu ridi?”

“ è una storia così assurda!”


“ Credi sia assurdo diventare una ragazza? Soffro così tanto. Avrei rinunciato a tutto anche alla mia vita per un vero allenamento ma non alla mia virilità!”

Le avevo preso le mani e l’avevo guardata negli occhi. Akane era arrossita.

Pov Akane

Povero Ranma. Per colpa di quello stolto di suo Zio spesso si ritrovava a non capire più chi fosse. Non sopportava il suo aspetto femminile e come darlo torto. Non so se mi sarebbe piaciuto diventare un uomo!

Mi stava stringendo le mani, il suo sguardo era così fiero e fragile al tempo stesso. Era davvero carino.

Ecco lo sapevo. Sei una stupida Akane! Con tanti ragazzi a farti il filo proprio lui vai a guardare?”

Devo dirgli qualcosa. La sua aria afflitta mi sta struggendo il cuore.

“ Prima o poi troverai una soluzione Ranma. In fondo chi ti vuole bene accetterà anche questo lato di te se glielo permetterai!”

“ Tu mi vuoi bene?”


Deglutii nervosamente. Dovevo ammetterlo in una settimana mi aveva sconvolto letteralmente la vita.

“ Certo!” Risposi sincera

Fu un attimo si avvicinò pericolosamente a me e in un lampo azzerò le distanze. Le mie difese crollarono.

Oddio Akane, ti sta baciando!

Eh si Ranma mi stava baciando. Un bacio caldo, avvolgente, ricco di desiderio. Le sue mani iniziarono a correre lungo i miei fianchi. Mi strinse più forte a se e non potei non notare quanto quel contatto l’avesse eccitato.

La cosa mi risvegliò da quello stato di trans in cui il codinato mi aveva trascinato. Ripresi lucidità e gli mollai una sberla.

“ Sei un’idiota!” Esclamai furiosa.

Corsi via come una furia. Era tutto così sbagliato.

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Capitolo 7
*** L'eterno disperso ***


Capitolo 7
 
L'eterno disperso
 
Pov Ranma
 
Ero furibondo. Quella stupida di Akane mi aveva mollato un ceffone.
 
" Un bacio è una semplice dimostrazione d'affetto*. Cosa ci sarà mai d'arrabbiarsi?"
 
Mi chiedevo nervoso mentre mi massaggiavo la testa. Era diventata una furia.
 
Quella ragazza violenta, senza fascino e permalosa mi fa uno strano effetto.
 
Guardai in basso verso l'elastico del mio pantalone.
"Stupido baka! Faccio sempre figuracce"
 
Dovevo trovare il modo di scusarmi. Forse ero stato un pò troppo audace.
 
Ero intento a passeggiare per i quartieri di Nerima quando ebbi un'idea.
 
All'angolo prima di casa Tendo vi era un negozio di fiori. Le avrei preso una rosa e chiesto scusa.
 
Tremai al pensiero di mia madre con la katana in mano
 
" Non fare il dongiovanni con Akane!
 
Touche non era colpa mia se le donne mi trovavano Irresistibile. Akane era diversa però, lei mi rendeva nervoso, orgoglioso e dispettoso.
 
 
 
Entrai nel negozio. Ero così intento ad ammirare i fiori.
 
" Posso esserle d'aiuto signore?"
 
Quella voce l'avrei riconosciuta tra mille.
 
" Ryoga tu qui?"
 
I suoi occhi divennero due lingue di fuoco. Il suo volto una maschera d'odio.
 
" Preparati a morire Ranma Saotome!"
 
Si scagliò contro di me come una furia. Dovevo ammetterlo quello stolto senza orientamento era davvero forte.
 
Conoscevo Ryoga dai tempi delle medie. Eravamo sempre stati in conflitto
 
In questi ultimi mesi però il suo risentimento per me era cresciuto a DISMISURA.
 
" Mi vuoi spiegare per una buona volta cosa ti ho fatto?"
 
" Ti dicono niente un panda e una ragazza dai capelli rossi?"
 
Prese la pompa dell'acqua e mi annaffiò.
 
Ecco il mio alter ego comparire. Ero di nuovo una donna.
 
 
Pov Akane
 
Non credevo ai miei occhi. Ranma mi aveva baciato. Ero furiosa.
 
Non con lui ne per il bacio. Ero furiosa con me stessa. In un mese avevo abbassato tutte le difese lasciando libero accesso alla mia persona.
 
Quello strambo ragazzo aveva invaso la mia vita come un uragano. Non potevo essere attratta da lui.
 
Tra qualche mese i nostri genitori si sarebbero sposati e poi..
 
Doveva tornare Shinnosuke e io dovevo chiarire con lui.
 
Ero persa nei miei pensieri quando vidi arrivare da lontano Ranma versione ragazza che correva come una furia.
 
Non riuscii a non ridere, era davvero strambo.
 
Solo dopo notai alle sue calcagna un ragazzo. Avrà avuto la nostra età. Carino e arrabbiato ma non era...
 
Stupida ora che fai lo paragoni a tutti?
 
Stavo per chiedere spiegazioni quando il codinato mi lanciò una rosa confezionata con tanto di biglietto.
 
" Perdonami"
 
Sorrisi e annusai quel tenero e delicato fiore.
 
Dopo pochi attimi mi trovai il nuovo arrivato che mi fissava.
 
" Quindi era per te la rosa?"
 
Scossa dai miei pensieri guardai il mio interlocutore.
 
" Si" risposi semplicemente.
 
Ranma nel frattempo era ritornato ragazzo e si avvicinava a passo svelto.
 
" Sta lontano da lei!"
 
" Altrimenti?"
 
" Ti rimando in Cina con un calcio. Non scherzo!"
 
Ridevo si gusto e gli chiesi.
 
" È un tuo amico?"
 
" Non sia mai! Questo è solo un eterno disperso!"
 
Il ragazzo si voltò e mi strinse la mano.
 
“ Sono Ryoga Hibiki e tu sei la ragazza più bella che io abbia mai visto!


Nda: Eccomi qui ragazzi con un nuovo aggiornamento. Il nostro Ryoga in questa storia sarà un bel pò ooc. Credo sia giusto sia più sfacciato così da mettere in seria difficoltà il codinato. A presto Rachel!

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Capitolo 8
*** Un ritorno scomodo ***


Capitolo 8
Un ritorno scomodo


Pov Akane


Certo che Ranma era davvero strano. Un attimo prima mi faceva infuriare dopo trovava sempre il modo di farsi perdonare.
Ero sdraiata sul mio letto a contemplare il soffitto. Ero agitata. Era appena arrivato un messaggio di Shin.


Domani sarò da te... aspettami amore mio


Stava tornando a casa. Stava tornando da me!
All'improvviso la voce di Nodoka mi risvegliò dai miei pensieri.
La cena è pronta”
Mi alzai velocemente e scesi giù. Basta non dovevo più pensarci.


Pov Ranma
Ero intento ad allenarmi quando la voce di mia madre risuonò fresca e limpida nelle mie orecchie.
La cena è pronta”
Era davvero felice. Soun la rendeva serena e solare. Non era più triste.
Con il cuore colmo di orgoglio mi recai a tavola.
Akane era lì, seduta al solito posto che fissava il pavimento. Era così strana.


Caro Kasumi stasera cena fuori con Tofu”
La mia bambina com'è cresciuta buuu”


Come al solito il signor Tendo a sentir parlare delle sue “bambine” scoppiava sempre in lacrime.
L'attenzione di mia madre si rivolse alla più piccola.


“ Akane tutto bene? Stasera sei stranamente silenziosa”
“ Certo Signora Nodoka tutto bene. Non mi sento tanto bene. Scusatemi torno in camera”


Dopo nemmeno due bocconi di riso. Akane si era alzata e a passo spedito si era diretta in camera sua.


Chissà cosa le succede?” Chiese perplesso suo padre.
La mezzana delle Tendo si alzò e sorridendo.


Tranquillo papà. Sono solo questioni di cuore”


Finisco di mangiare per non dare nell'occhio. Dovevo vedere cosa stava succedendo. Ne andava della mia sanità mentale.
Vado in camera studiare”


Avevo detto una grossa cavolata ma dovevo correre da lei.


Pov Akane


Ero buttata sul mio letto. Il suo imminente ritorno mi agitava. Come mi sarei comportata? Ero così confusa.
Ero talmente persa nei miei pensieri che non mi accorsi che qualcuno stava bussando alla mia finestra.
Alzai lo sguardo e lo vidi. Era Ranma.


Cosa ci fai qui?”


Con un balzo entrò nella mia stanza e sorridendo sghembo.


Posso entrare vero?”
Certo Mr. Simpatia. Fa come se fossi a casa tua!”


Quando faceva così proprio non lo sopportavo. Mi accorsi solo dopo, della stronzata che avevo detto.
Mi guardò male e fulminandomi con lo sguardo.


Credevo di essere a casa mia... se la metti così vado via!”


Stavo andando via.
Cosa avevo fatto? Stupida Akane! Parli sempre a vanvera.


L'ho afferrai per un braccio.


Ti prego aspetta. Tu sei a casa tua! Questa ormai è la tua famiglia”


I suoi occhi si addolcirono e i suoi muscoli si rilassarono.


Ero passato perché sono preoccupato per te. Eri così strana a cena. C'è qualcosa che non va?”




Ero esterrefatta. Come aveva fatto a capirlo?
Scossi velocemente la testa.


No tranquillo. Tutto come sempre”


Nel frattempo ci eravamo seduti sul letto. Tenevo lo sguardo basso. Non mi piaceva mentire. Perché lo stavo facendo? In fondo avrei potuto benissimo dirgli di Shin ma qualcosa in me mi chiedeva di non farlo.
Mi alzò il mento con un dito e si specchio nei miei occhi. Rimasi incantata. Quelle pozze scure sembravano il mare d'inverno.
D'istinto gli guardai le labbra. Erano piene, carnose e così invitanti. Sembrò capire. Si stava avvicinando pericolosamente quando la voce di Nabiki ci fece sobbalzare.


Akane ci sei? Mi è arrivato un messaggio di Shin. Domani pomeriggio sarà qui!”


Era entrata nella mia camera e sorpresa chiese.


Ciao Ranma. Che ci fai qui?”
Akane mi stava aiutando con i compiti”
Ranma si era alzato e con finta indifferenza chiese.


Chi è questo Shin?”
Il fidanzato di Akane”
Quella traditrice aveva sganciato la bomba e ora stava scappando via.
Ora stava andando via. Vidi il suo volto diventare teso e nervoso.


Credevo fossi diversa. Mi sbagliavo di grosso. Buonanotte”


L'ho rincorsi e aggrappandomi alle sue spalle.


Ti prego lascia che ti spieghi. Si, Shinnosuke è il mio fidanzato. C'è stata una forte discussione tra noi. È partito perché dovevamo schiarirci le idee”


Dimmi la verità. Mi hai schiaffeggiato a causa sua?”


No stupido! Solo perché presto diventerai mio fratello”


Quando capirai che non siamo fratelli? Non sentirei questo se lo fossi!”


Mi afferrò per entrambi i polsi e mi baciò.
Era un bacio frustato e carico di passione.


Ecco spero tu abbia capito! Shinnosuke avrà filo da torcere”


Chiuse la porta e andò via. Quel ragazzo era davvero incorreggibile.
Ero una stupida. Con le parole provavo a respingerlo ma il mio corpo diceva ben altro.


Il giorno seguente andai a scuola con la morte nel cuore. Sapevo che a fine lezione l'altro sarebbe arrivato. Mi avrebbe aspettato al solito posto.


Alla ricreazione le mie amiche cominciarono a bombardarmi di domande.


Dai confessa Akane, hai mai baciato Shin?”
Ecco io veramente … ”


Mi grattai la nuca nervosa. Ranma da dietro mi fece il verso.


Ecco io veramente …Sei solo un maschiaccio senza fascino. Sarà orbo questo poverino”


Risi di gusto. Questo suo teatrino era davvero comico. Ormai non me la prendevo più perché sapevo quanto gli piacevo anche se violenta, rozza e per niente carina.


Orbo no ma strambo di sicuro. Viaggia con il nonno con uno scopettone in spalla” Esordì Daisuke ridendo.


Scoppiammo in un sonora risata. La campanella suonò, la ricreazione era finita.
Le lezioni finirono. Il momento della verità era arrivato.


Pov Ranma


Camminava spedita davanti a me. Aveva la testa bassa e le mani che le tremavano. Era nervosa l'ho sentivo a pelle.
All'improvviso dal cancello principale un ombra si mosse spedita. Lanciò qualcosa e poi si mosse verso di lei.
D'istinto corsi in suo aiuto. Non avrei permesso mai a nessuno di torcerle un capello.
Mi fiondai di fronte a lei.


Preparati a morire!”


Urlai mentre afferravo l'oggetto incriminato. Non avevo resistito, scimmiottare Ryoga era sempre fantastico.
Un mazzo di fiori.
Alzò lo sguardo e rimasi di sasso. Avevo l'impressione che il misterioso Shinnosuke fosse arrivato.


Cosa ci fai con la mia donna?”


Non ti devo nessuna spiegazione”


Certo che devi è mia!”


Un leggero tossicchiare attirò la nostra attenzione.


“ Non sono proprietà di nessuno. Scelgo da sola chi frequentare e perchè!”


Akane non si smentiva mai, lei non amava apparire debole.




Nda: Akane e Ranma sono in piena crisi emotiva oltre che ormonale. Shin è tornato e non vuole mollare. Nel prossimo capitolo scopriremo perché i due fidanzati avevano litigato. Ranma non sarà affatto contento del motivo. Un bacio Rachel!

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Capitolo 9
*** Decisioni ***


Salve a tutti, forse sarà un pò corto ma così rende meglio l'idea. Buona lettura Rachel!

Capitolo 9
Decisioni


Pov Ranma

Quell'idiota mi dava davvero sui nervi. Cos'era tornato a fare? Bollivo di rabbia all'idea che quel mocio vileda potesse riprendersi Akane.

Nell'ultima settimana le avevo chiesto 100 volte il motivo del loro litigio. Lei aveva sempre evitato il discorso. Mi nascondeva qualcosa e questo mi faceva impazzire

Decisi di andarmi ad allenare. Avrei scaricato un pò i nervi.

Arrivai alla porta del dojo. Era socchiusa. Sentii delle voci familiari.

<< Ti ho detto mille volte che non voglio tornare con te!>>

<< Dimmi perché?>>

<< Lo sai benissimo, non fare l'Ingenuo>>

<< È per lui vero? Vedo come vi guardate. Lui sarà il tuo fratellastro tra un mese Akane!>>

<< Non sono affari tuoi Shin!>>

Vidi il so viso diventare livido di rabbia. Quel bastardo aveva toccato un tasto dolente.

Akane si lasciò scivolare vicino alla parete. Si mise seduta e si teneva la testa tra le mani.

Si avvicinò e le prese entrambi i polsi.

<< Akane fidati di me, sono io l'uomo giusto!>>

<< Fidarmi di te? Come potrei! Hai cercato di violentarmi!>>

A quelle parole mandai al diavolo tutto. Compreso le regole di privacy e rispetto per gli altri. Spalancai la porta e mi fiondai su quello stronzo.

<< Cosa hai cercato di fare?>>

<< Non sono cavoli tuoi damerino e poi allora Akane era la mia donna!>>

<< Questo non ti autorizzava a mancarle di rispetto! Credo che se avesse volto far certe cose con te ti avrebbe dato il permesso>>

Stava per replicare ma non gli diedi il tempo. Gli sferrai un pugno sul muso e dopo averlo pestato per bene lo sbattei fuori.

<< Akane stai bene?>>

Non mi rispondeva fissava il pavimento rossa in viso con gli occhi pieni di lacrime

Pov Akane

Ero disperata. Ranma aveva sentito tutto. Sotto il mio sguardo sconvolto aveva pestato Shin e cacciato via. Avrei volto ringraziarlo ma qualcosa mi bloccava. Chissà ora cosa avrebbe pensato di me.

<< Akane stai bene?>>

Era così premuroso quando non faceva lo sbruffone.

Alzai il viso e non riuscii a trattenermi. Copiose lacrime iniziarono a bagnare il mio viso. Mi strinse forte tra le sue braccia.


<< Tranquilla è tutto finito. Ci sono io con te!>>

<< Ranma noi non possiamo!>>

<< Smettila con questa cantilena. In fondo noi non siamo con sanguigni. Tuo padre sta per sposare mia madre ma io e te non saremmo mai fratello e sorella!>>

<< Come faremo con gli altri?>>

<< Non lo sò ma se devo comportarmi da fratello con te preferisco ripartire. Non sopporterei vederti alle prese con i tuoi spasimanti!

<< Come ripartire?>>

<< Si Akane, non riesco più a nascondere ciò che sento. Ti dò n mese di tempo. Se non sarò io la tua scelta il giorno dopo le nozze andrò via>>

Ero sconvolta e addolorata.Cosa avrei scelto? Ranma o la famiglia?

Qualcuno ci stava osservando.

<< Poverini i miei ragazzi.Possibile che siano tutti così ciechi?>>

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Capitolo 10
*** Una valida alleata ***


Capitolo 10
 
Una valida alleata
 
Pov Akane
 
Era passata una settimana da quel pomeriggio al do-jo. Non riuscivo a smettere di pensare a lui. Sentivo ancora le sue braccia stringermi, il calore del suo respiro solleticarmi il viso.
 
" Ci sarò io con te..."
 
Ripensavo alle sue parole e non riuscivo a trovar pace. Perché doveva essere tutto così difficile?
 
Ero così presa dai miei pensieri che non lo sentii arrivare.
 
" Buongiorno maschiaccio, tutto bene?"
 
Mi voltai di scatto. Ero stata colta con le mani sul fatto.
 
 
" Buongiorno anche a te baka, sto benissimo perché?"
 
Fu un attimo, mi afferrò per il braccio e mi trascinò dietro alla scuola. Avevo seguito quel matto di Ranma senza alcuna esitazione.
 
Mi spinse nel capanno abbandonato e sorridendomi.
 
" Ecco qui non c'è nessuno" disse sospirando richiudendo la porta dietro di se.
 
" Perchè mi hai portato qui?"
 
Fu un attimo, si avvicinò pericolosamente. Ero con le spalle al muro. Non m'importava, non sarei scappata per nulla al mondo.
 
Incatenò i suoi occhi nei miei e alzandomi il mento con le dita mi rispose.
 
" Per questo!"
 
Mi strinse e mi baciò. Le sue labbra erano piene e bramose di me. Accarezzava ogni angolo della mia bocca con estrema lentezza. Esplorava ogni centimetro della mia pelle con le sue possenti mani. Ogni suo tocco sembrava accendermi come una candela.
 
Mi lasciavo beare da quel contatto come un'esploratore nel deserto. Per l'intera settimana mi aveva lasciato i miei spazi e io mi ero sentita impazzire.
 
Ora era finalmente tornato lo stupido di sempre e io mi beavo di ciò. Non m'importava di scegliere ora, adesso volevo solo godermi momenti come questo.
 
Ci staccammo solo appena sentimmo l'esigenza di tornare a respirare. Rossa come un pomodoro abbassai lo sguardo.
 
" Mi sei mancato" Sussurrai appena.
 
" Anche tu ma non volevo darti pressioni"
 
Mi sorrise. Mi sciolsi come neve al sole il primo giorno di primavera. 
 
Ero così presa da Ranma che non mi accorsi che qualcuno ci stava spiando.
 
" Interessante, dicevo io che questi due non me l'ha contavano giusta!"
 
Un flash attirò la nostra attenzione.
 
" Chi va là?" Urlò il codinato indispettito.
 
Nessuna risposta.
 
" Ranma torniamo a casa?"
 
*******
 
Nel frattempo dall'altra parte della città un ragazzo adirato fissava delle foto furente di rabbia.
" Ero sicuro! Quel maledetto si vede di nascosto con lei"
 
La ragazza di fronte a lui con un sorriso beffardo gli rispose.
 
" E se anche fosse? Lei non è più la tua ragazza!"
 
" Questo non centra e poi loro non possono!"
 
" Possono credimi... In fondo non sono consanguinei"
 
 
" Hai ragione ma Saotome dovrà sudare per portarmela via!"
 
La ragazza intascò i soldi e sorridendo lo salutò.
 
" Il mio numero lo conosci. È sempre un piacere fare affari con te"
 
Quella ragazza non si smentiva mai ma il ragazzo non aveva capito una cosa.
 
" Sarebbe stata sempre dalla parte della sorella"
 
********
 
Pov Ranma
 
Stavamo tornando a casa. Akane canticchiava allegra quando il suono del suo cellulare ci fece sobbalzare.
 
Vidi il suo sguardo riempirsi di collera.
 
" Akane cosa c'è?"
 
Mi porse il telefono e guardai con i miei occhi. Era un messaggio
 
Non credere che mi arrendi così facilmente. Non avrete vita facile non dimenticarlo! Nascondetevi meglio la prossima volta!
 
Strinsi così forte le mani che le mie nocche sbiancarono. Tremavo dalla rabbia, quel maledetto mocio vileda me l'avrebbe pagata cara!
 
" Non la passerà liscia, stanne certa!"
 
Abbracciai stretta la piccola Tendo, odiavo vederla nervosa.
 
Meno di mezz'ora ed eravamo arrivati a casa.
 
" Ben tornati ragazzi" Mia madre era sempre così dolce e affettuosa. Akane le diede un bacio e scappò in camera, stavo per fare lo stesso quando mi sentii trattenere per un braccio.
 
" Mamma cosa c'è?"
 
" Caro ti devo parlare"
 
" Dimmi tutto"
 
La vidi guardarsi intorno.
 
" Non qui, seguimi"
 
Seguii mia madre in estremo silenzio. Cosa avevo combinato ora?
 
" Ranma perdonami, credevo che avere una nuova famiglia ti avrebbe fatto bene. Invece ti vedo sempre preoccupato"
 
Mia mamma stava piangendo. Oddio la mia frustrazione per la piccola Tendo le aveva fatto travisare le cose.
 
" Mamma ma io sto benissimo, sono preoccupato per altro!"
 
" Una ragazza vero?"
 
" Si mamma ma è un amore impossibile" dissi fissando il pavimento.
 
" Niente è impossibile figliolo!"
 
" LEi non è di quest'avviso!"
 
" Dalle tempo, forse deve capire che in fondo non siete affatto parenti"
 
Ero stranito. Parenti? Oh mio Dio mia madre aveva capito.
 
" Mamma cosa dici"
 
" Non fare l'ingenuo, davvero mi credevi così cieca? Ho visto come guardi Akane!"
 
Non riuscii a negarlo e annuii.
 
"Devo chiederti solo una cosa. La ami?"
 
" Si mamma" risposi senza esitazione.
 
" Mi raccomando non farla soffrire altrimenti... " 
 
Estrasse la sua immancabile katana.
 
" Assaggerai questa!"
 
Ridemmo di gusto insieme.
 
" Non ci penso proprio mammina!"
 
Scappai via ridendo, la mia mamma era davvero una forza della natura.
 
" Ranma"
 
Mi voltai.
 
" Sono dalla vostra, il tuo segreto è salvo!"
 
Sorrisi di questi tempi faceva davvero comodo un'alleata.

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Capitolo 11
*** Grattacapi ***


Capitolo 11

Grattacapi

Pov Akane


Ranma ci stava mettendo troppo. La cosa iniziava a preoccuparmi.

Come mai Nodoka lo stava trattenendo tanto?

Fissavo un punto impreciso fuori alla finestra. Non sopportavo aspettare.

Ero così presa dai miei pensieri che non mi accorsi di essere osservata.

- Ehilà sorellina, che fai?

Quella voce pungente e calcolatrice era il sentore di aria di guai.

- Niente Nabiki, mi rilassavo - dissi agitando le mani.

- Sarà, credevo stessi aspettando qualcuno di nostra conoscenza

- Cosa dici! Uno non può starsene tranquillo che subito vedete complotti dappertutto

- Non sei mai stata un tipo tranquillo tu. Ammettilo stai aspettando un codinato di nostra conoscenza

- Sei per caso impazzita?

- Ne ho le prove - disse indicandomi la finestra.

Mi voltai lentamente e vidi, Ranma era lì appeso come un salame che ci osservava.
- Ehilà impiccione vieni qui, devo parlare con entrambi!

Nabiki assunse un'aria serissima e la cosa mi preoccupò da morire.

Ranma spiccò un balzo e mi fu davanti.

- Spara succhia soldi cosa vuoi in cambio del tuo silenzio!

- Come mi fai cattiva e io che volevo aiutarvi

- Come vendendo qualche altra foto a mocio vileda?

L'ultima affermazione del codinato mi fece mancare l'aria. Come aveva potuto mia sorella?

- Sei stata tu quindi? - soffiai fuori lentamente.

Assunse una posa teatrale e afferrandomi le mani.

- Ti chiedo perdono sorellina ma c'è un motivo se ho agito così

- Il denaro? Avara che non sei altro - rispose Ranma pungente.

- No stupido, almeno così avrei potuto tenere quella mina vagante sott'occhio

Pov Ranma

La succhia soldi non cambiava mai. Appena sentiva l'Odore degli yen era pronta a tutto. Akane ingenua com'era sembrò credere alle sue scuse.

- Quindi cos'hai scoperto? - chiesi impaziente.

- Shin ha intenzione di parlare con nostro padre. Vuole chiedere la mano di Akane

- Cosa ma lui non può? Noi non stiamo neanche più insieme

- Anch'io l'ho credevo. Ti ha in pugno sorellina, dirà a papà di averti violata

- Non è vero! Non è successo niente, l'ho respinto

- A chi credi che darà retta nostro padre. Lo farà per salvare il tuo onore.

Quelle parole mi colpirono forte come uno schiaffo. Aveva ragione la iena, se quel maledetta scopettone avrebbe rivelato una cosa del genere sarebbe stata la fine.

- Quando si farà avanti? - chiesi tremando dalla rabbia.

- Tranquilli, l'ho convinto ad agire dopo il matrimonio

- Come facciamo a stare tranquilli, non voglio che quel verme parli con tuo padre. Lui non può portarmi via Akane! -L'ho gridai a pieni polmoni, ero pazzo furioso.

- Calma, anch'io non voglio quel cretino come cognatino quindi qui entri in gioco tu - disse puntandomi il dito contro.
- Cosa può farci Ranma, Nabiki parla chiaro!

- Come sei ingenua sorellina, guarda la sua espressione, forse il nostro amico ha capito!

Aveva ragione l'arpia, credevo di aver capito cosa intendesse. Ero diventato rosso come un peperone e iniziai a balbettare come un ragazzino. In fondo lo ero.

- Ecco io non so

- La domanda è un'altra, quanto tieni a lei? È vero siete ancora due liceali ma davvero vuoi che sposi un'altro?

- Certo che no! - risposi furioso

- E allora?

Akane seguiva la discussione senza proferire parola. Dalla sua espressione immaginai che non stesse capendo un tubo.

- Hai vinto succhia soldi. Sono innamorato di lei e non voglio che quel maledetto la sposi!

- Scusate vorrei capire anch'io! - esordì la piccola Tendo adirata.

- Sveglia sorellina, fa che sia Ranma il primo. Chissà se ci scappa un erede papà dovrà scartare l'idea di Shin. Così capirà che voi non siete fratello e sorella in fondo!

Akane divenne color pomodoro.

- Ora lasciaci soli, devo parlare con Ranma

Lo sguardo di Akane non prometteva nulla di buono. Cacciò Nabiki e ci sedemmo sul letto.

- Non darle ascolto, non posso legarti a me in questo modo. Hai solo sedici anni, un'intera vita davanti

Non ci vidi più, l'ha strinsi tra le braccia.

- Stupida non m'importa, io voglio te! Troveremo una soluzione te lo prometto

La baciai avidamente.

- Ora vado, torno presto tranquilla!

Pov Akane 

Ranma era andato via, mi amava. Avrebbe addirittura fatto un figlio con me per salvarmi da Shin.

Come poteva l'altro dire di Amami se voleva legarmi a lui con l'inganno?

Ero così presa a disperarmi che non mi accorsi dell'ombra che si muoveva tranquilla dietro la finestra.

Come sarebbe finita questa storia?

Pov Shinnosuke

Attendevo notizie dal mio complice. L'avevo mandato in missione a casa Tendo e tardava a rientrare. Stavo elencando tutti i Kami di mia conoscenza quando entrò dalla finestra.

- Quanto ci voleva per tornare?

- Scusami ho avuto un piccolo contrattempo

- Si come no cuginetto, ammetti le tue debolezze

- basta scopettone dei miei stivali, vuoi sapere cosa ho scoperto?

- Spara

- Nabiki ha rivelato le tue intenzioni. Ora stanno pensando a come raggirarti

- Come?

- Un erede

- Credo di non capire - dissi mentre cercavo di respirare.

- Hai capito benissimo - mi rispose quel vile sorridendo con i suoi canini sporgenti.

Estrassi una cartella dal mobile del mio studio.

- Immaginavo che quella succhia soldi tramasse qualcosa. Quindi ho preparato un piano d'emergenza

- Tipo?

- Akane è troppo altruista per non abboccare

Risero di gusto. In fondo i due cugini avevano scoperto per caso di odiare la stessa persona. Ranma Saotome non aveva scampo.

Pov Ranma

Cosa dovevo fare? Un'idea s'insinuò nella mia mente. Dovevo chiedere consiglio all'unica persona che avrebbe potuto aiutarmi in questo momento.

- Ho bisogno del tuo aiuto

- Cosa è successo caro

- Devi aiutarmi a convincere Soun mamma, io amo Akane e voglio stare con lei

- Troveremo un modo te lo prometto

Mia madre mi abbracciò e finalmente mi sentii più leggero. Ora dovevo agire, non avrei permesso a nessun mocio vileda di portarmela via!

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Capitolo 12
*** Rivelazioni ***


Salve a tutti. Eccomi qui con questo tredicesimo nuovo capitolo.
Shin avrà un'incontro ravvicinato con la gattaccia, Ryoga farà il cascamorto con Akane e finalmente capiremo perché Ranma è preoccupato del nuovo arrivo. Buona lettura Rachel
 
capitolo 13
 
Pov Akane
 
Pendevo letteralmente dalle labbra di Ryoga. Volevo sapere. Cosa mi nascondeva Shin?
 
- Allora Ryoga, sono tutta orecchie
 
Il giovane fioraio mi guardò dritto negli occhi e prendendomi le mani.
 
- Dolce Akane, mi dispiace dovertelo dire ma Shin aveva una storia con quella cinese.
 
- Quel bastardo. Di quanti mesi è quella svitata?
 
- Manca poco al termine. Non è questo il problema. Shin conta sul tuo buon cuore. Vuole dirti di essere malato di cuore e per dimostrartelo ha pagato qualcuno per avere dei referti falsi
 
- Oh mio Dio. Credevo mi amasse. Invece e solo un povero pazzo
 
- Non voglio giustificarlo ma e pazzo d'amore non riesce ad accettare di averti persa
 
- Se mi amava come dici perché se la faceva con quella cinese? Perché ha cercato di abusare di me?
 
Il ragazzo abbasso lo sguardo colpevole.
 
- Non lo so Akane, so solo che io non ti farei mai soffrire
 
Pov Ranma
 
Ero paralizzato. Ucchan mi aveva trovato. Mi ero letteralmente dimenticato di lei. Akane mi aveva sconvolto l'esistenza. Ora rivedere la mia vecchia amica a Nerima mi faceva tremare cosa voleva?
 
- Finalmente ti ho trovato Ranma
 
- Cercavi me? - chiesi balbettando.
 
- Certo. Sono mesi ormai che ti cerco
 
- Come mai? - temeva di conoscere la risposta ma doveva sapere.
 
- Voglio che tu mantenga la tua promessa
 
Come non detto. L'incontro con la cuoca non era stato fortuito. Lei era venuta a Nerima per lui. Lei era venuta a rivendicare ciò che gli spettava.
 
- Senti Ucchan ma non credi che sia una cosa stupida? In fondo non l'abbiamo deciso noi. Eravamo dei semplici bambini quando quel cretino di mio zio ha promesso a tuo padre che ti avrei sposato - Chiaro e diretto.
 
- Non la pensavi così quando l'anno scorso hai fatto sesso con me? - Sfrontata, fiera e diretta. La piccola Ucchan era cresciuta tanto.
 
Non riuscii a ribattere. Era successo a una festa di liceali. Ero stato invitato da un amico più grande e l'avevo portata con me. Avevamo bevuto e nell'euforia avevo fatto sesso con lei. Per me era sempre stata una specie di sorellina. Come manna dal cielo arrivò la notizia del nostro trasferimento a Nerima. Avrei evitato di rivelarle che per me era stato un'errore.
 
- Perché non rispondi? - incalzò lei.
 
- Non so come dirtelo Ucchan
 
- Dirmi cosa
 
- Sono scappato per non ferirti. Per me sei una specie di sorellina, la mia migliore amica ma niente di più. è stato un errore
 
Gli occhi della piccola Ukyo si riempirono di lacrime. Mi mollò un ceffone.
 
- Me la pagherai cara Ranma Saotome
 
Ero nella merda. Avevo bisogno di parlare con Akane
 
Pov Shinnosuke
 
Ryoga mi aveva mandato un messaggio preoccupante.
 
<< Auguri paparino. La gattaccia è arrivata in città con una sorpresa>>
 
Cosa voleva dire quello stupido suino? Incominciai a camminare nervoso per la stanza quando una presenza si mostrò finalmente ai miei occhi.
 
- Finalmente ti ho tlovato - soffiò la cinese schioccando le dita.
 
- Cosa ci fai qui? - chiesi guardando il suo ventre. Oh mio Dio ecco cosa intendeva Ryoga.
 
- Fatti due conti scopettone dalla memolia labile. Sono incinta. tra poco nascerà tuo figlio
 
- Cosa vuoi da me?
 
- Aiutami a sbalazzalmi di questo bambino e tlovami un uomo degno del mio villaggio
 
Quell'ultima frase fece accendere una lampadina nel mio cervello. Un uomo degno, un combattente testardo e orgoglioso. Ranma Saotome aveva le ore contate.
 
- Ho l'uomo che fa al caso tuo. Lascia fare a me
 
- Lo spelo per te. Altlimenti falai i conti con la mia fulia
 
La cinese balzò via dalla finestra. Dovevo agire presto mi sarei liberato sia della gattaccia che di quell'insulso scocciatore.
 
Pov Akane
 
Non riuscivo a crederci. Shinnosuke mi aveva mentito per tutto quel tempo. Come aveva potuto? Non bastava che l'avesse forzata. Addirittura l'aveva tradita per tutto il tempo con quella sensualissima ragazza. Decise di tornare a casa in fondo questo era un ottimo elemento in suo favore per tenere lontano quel viscido. Decise di andare nel dojo voleva sfogarsi.
 
Appena entrò trovò un Ranma dal volto scuro e preoccupato ad aspettarla.
 
- Ciao - dissi timidamente
- Dobbiamo parlare - la sua espressione non prometteva nulla di buono.
 
- Cosa succede? Io ho una bella notizia. Shin mentre stava con me mi tradiva con un'altra. L'abbiamo in pugno
 
- Felice di saperlo. Ho un problema, non sò come la prenderai
 
Iniziavo a spaventarmi quando irruppe Genma nel dojo. Stringeva al braccio una ragazza della mia età.
 
- Ranma finalmente ti ho trovato. è arrivata Ukyo
 
- Signor Genma Buongiorno. Ciao Ukyo sei una parente dei Saotome? -chiesi ingenuamente.
 
Negli occhi della giovane ragazza vidi brillare una luce. Sembrava vendetta.
 
- Piu o meno. Sono la promessa sposa di Ranma
 
Calò il gelo nel dojo. Non riuscivo a parlare. Promessa sposa? Inventai una scusa e corsi in camera mia. Due su due. Gliel'avrei fatta pagare a entrambi. Sicuro parola di Akane Tendo
 
 

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Capitolo 13
*** Troppe novità ***


NdA: Eccomi di nuovo qui con un nuovo capitolo. Vi anticipo che riscrivendo la storia sto delineando una nuova trama. Ringrazio tutti quelli che leggono e mi lasciano la loro opinione. Sopratutto le mie amiche che puntualmente mi lasciano la loro opinione: Pia (Pchan 05) Ele (aron ole) laila (lallywhite).
 
 
Capitolo 12
Troppe novità
 
 
Pov Ryoga
 
Dovevo ammetterlo, quel coglione di mio cugino sapeva essere davvero cattivo.
Aveva ideato un piano perfetto. Una cartella clinica falsificata. Come dargli torto. Era una settimana che pedinavo quella ragazza dal viso angelico. Akane Tendo  era come un ciclamino, eccitante e sensuale. L'emblema della femminilità.
Sorrisi al mio ultimo pensiero. "Deformazione professionale" in fondo ero un fioraio!
 
Arrivai al negozio. L'Hanami* di mattina era sempre tranquillo. Ero assorto nei miei pensieri quando il campanello attirò la mia attenzione.
 
- Cosa ci fai qui? - Chiesi nervoso.
 
- Dov'è tuo cugino? - Chiara, diretta e lapidaria come sempre.
 
- Non sono affari tuoi
 
- Invece si. Gualda cosa mi ha fatto!
 
La giovane dai capelli color lavanda, indicò con un gesto spazientito il suo ventre piuttosto rigonfio.
 
- Oh mio Dio Shampoo ma tu sei incinta?
 
La cinesina abbassò lo sguardo esausta. Era la prima volta che la vedevo così.
 
L'avevamo conosciuta tre anni prima in Cina. Non immaginavo che Shinnosuke continuasse a vederla. Ecco perchè spariva spesso per mesi. Si scopava la cinese e diceva di essere innamorato della giovane Tendo. La voce della furente amazzone mi risvegliò dai miei pensieri.
 
- Pel colpa di quel disglaziato sto scappando da 8 mesi. Devo libelalmi in fretta di questo bambino e tlovale un buon partito. Scopettone è troppo rammollito!
 
- Da quel che vedo... non lo era in quel senso
 
- Blutto maiale. Allola dimmelo, dov'è quello smemolato?
 
Mi portai una mano al mento per riflettere. Dai racconti di Shin lui già stava con Akane. Perchè mi aveva nascosto la sua tresca con la gattaccia?
La cinesina stava tornando all'attacco quando qualcuno entro nel negozio. Ringraziai i Kami per quella interruzione. Mi precipitai alla porta e sorrisi.
 
- Come posso aiutarla?
 
Alzai lo sguardo e rimasi folgorato. Quella chioma fluente ondeggiava accarezzata dal vento. La pelle diafana risplendeva ai raggi del sole. Le labbra rosee e sinuose erano piegate in un sorriso.
 
- Ciao vorrei dei semi di ciliegio e un bouquet di calle
 
- Certo. Akane vero?
 
In quel momento presi una decisione. Shinnosuke avrebbe avuto un nuovo rivale.
 
 
 
Pov Akane
 
Si ricordava ancora di me? Pensare che quel giorno Ranma mi aveva regalato una rosa.
 
- Si. Tu sei l'amico di Ranma?
 
Rise grattandosi nervosamente la nuca. Aveva un buffo sorriso. Ai lati sporgevano due piccoli canini.
 
- Oddio amico è una parola grossa. Direi un conoscente
 
- Da quanto vi conoscete? - Ero così avida di scoprire chi fosse il codinato prima di arrivare a Nerima.
 
- Sei anni. Andavamo alle medie insieme
 
- Com'era da piccolo?
 
Sembrò pensarci su poi sorridendo.
 
- Arrogante, impulsivo e determinato
 
Fu il mio turno di ridere fino a tenermi la pancia. 
 
- Non è poi cambiato tanto!
 
Cercai di ricompormi alla svelta. Non volevo rubare altro tempo a quello strambo ragazzo.
 
- Non voglio rubarti altro tempo. Il bouquet di calle lo consegnerai tra una settimana a quest'indirizzo
 
Gli porsi il biglietto da visita del do-jo quando all'improvviso dall'ombra di uno scaffale, si avvicinò una ragazza dai tratti cinesi.
 
- Senti stupido Mailale, dì a scopettone che sono in città. Abbiamo un affale ulgente da lisolvele!
 
Non eromai stata molto sveglia ma quell'allusione e quel pancione mi colpirono come un fulmine a ciel sereno.
 
- Come conosci Shin? Chi era quella tipa? - chiesi strattonando per la camicia il mio nuovo amico.
 
- Ora ti spiegherò alcune cose Akane
 
Presto avrei capito tante cose.
 
 
 
Pov Ranma
 
Mi precipitai in sala da pranzo. Avevo un leggero languorino. Sul tavoloun vassoio stracolmo di biscotti e un biglietto.
 
" Con amore mamma"
 
Dovevo ammetterlo, da quando stava con Soun mia madre era di nuovo felice. Mi guardai intorno. Akane sembrava sparita. All'improvviso un leggero tichettio attirò la mia attenzione.
 
- Ehilà succhia soldi, dov'è Akane?
 
- Buongiorno anche a te Ranma. Quest'informazione ti costerà 1000 yen - rispose porgendo la mano ghignando.
 
- Non fare la stronza. Questo mese sono già al verde. Mi sei costata tanto cara
 
- La colpa è tua. Dovresti imparare a condividere le cose!
 
- Sei una strega! Devi smetterla di vendere le foto di Akane - dissi sbuffando.
 
- Perchè? Tu potresti smetterla di comprarle. Kuno sarebbe felice di farlo al posto tuo...
 
- Non ci penso proprio iena! Allora dov'è?
 
- Ninete soldi, nessuna informazione
 
 
Quella stronza era davvero impossibile.
 
- Ho capito. Segna i 1000 yen. Fai anche credito vero?
 
In un attimo estrasse dalla tasca dei jeans una piccola agendina nera.
 
- Allora?
 
- E' andata all'Hanami all'angolo. Non ci lavorava quel tuo amico attratto da lei?
 
 
Corsi in strada come un forsennato. Perchè quella stupida non mi aveva chiesto di accompagnarla? Stavo svoltando l'angolo quando mi scontrai con qualcuno.
 
 
- Mi perdoni ero di fretta - dissi porgendo la mano alla povera malcapitata.
 
Alzò lo sguardo e la vidi. Addio tranquillità.
 
- Ciao Ran- chan, sei proprio tu?
 
- Si Ucchan sono proprio io
 
Ero terrorizzato. Proprio ora che io e Akane stavamo finalmente insieme. Adesso come glielo spiegavo?
 
 
 
Nda: Eccoci alla fine di questo 12esimo capitolo. Ecco due nuovi arrivi. Shampoo e Ukyo.
Shin avrà una bella gatta da pelare ma nemmeno Ranma sarà poi così da scusare.
Nel prossimo capitolo la piccola Tendo si sentirà presa in giro e inizierà a dare corda al suo nuovo amico. 
 
*Hanami: Festa che celebra l'osservazione dei fiori ela rinascita della natura. Viene anche detta Notte del ciliegio. Mi sembrava un nome adeguato per un negozio di fiori.
 
A presto Rachel 

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Capitolo 14
*** L'ultimatum di Soun ***


Nda: Salve a tutti/e eccomi qui con un nuovo capitolo. Non è lunghissimo in quanto è un intermezzo con il prossimo. Spero vi piaccia. Aspetto le vostre opinioni. Un bacio Rachel.
 
 
Capitolo 14
L’ultimatum di Soun


Pov Ranma

Ero furibondo. Quella stupida di Akane stava cercando di evitarmi in tutti i modi. Ero sul punto d’impazzire. Ucchan era appena andata via, si era attaccata come una cozza sullo scoglio, non ne potevo più. Andai in camera per riposare ma non ci riuscivo. Stavo sclerando.  Avevo deciso, dovevo parlare con Akane. Doveva ascoltarmi.
Con un abile salto salii sul balconcino della sua camera. La luce era spenta. Lentamente scostai l’anta della finestra. Come un baka avevo dimenticato di annullare il mio Chi.
<< Chi va là?>> Oh mio Dio era sveglia e adesso?
Scostò la tenda per guardare nel buio e la vidi. Indossava il suo solito pigiama giallo, i capelli arruffati e l’immancabile spada da kendo in mano.
<< Sono io, Akane fammi entrare.>> La implorai abbassando la voce.
Si spostò e con un salto fui dentro.
<< Sei per caso impazzito? Se ti avesse visto qualcuno?>> Era furiosa ma non m’importava. L’afferrai per i fianchi .
<< Devi ascoltarmi, non c’è la faccio più.>>
<< Ti ho già spiegato che non c’è ne bisogno.>> Urlò indispettita dandomi le spalle.
Perché si comportava così? Cosa mi stava nascondendo?
<< Non ti sembra di avermi punito abbastanza? Sei uscita tre volte con quel maiale questa settimana.>>
<< Esco con chi mi pare. Io non sono la tua fidanzata. Preoccupati di Ucchan.>>
<< Stupida non è lei che voglio e te lo dimostrerò, ora basta.>>
Si girò per rispondermi  e vidi luccicare delle gocce salate agli angoli dei suoi occhi. Le asciugai il viso con entrambi i pollici e la baciai.
<< Perché non capisci stupida>> Le sussurrai tra un bacio e l’altro.
Aveva il viso arrossato e gli occhi liquidi.
<< Tu non capisci. Noi non possiamo.>>
Di nuovo quelle parole. Le sue paure con l’arrivo di Ukyo erano tornate a galla. Avevo deciso avrei messo le cose in chiaro. Ucchan era mia amica, non l’avrei mai sposata.
<< Tranquilla, ora torna a dormire e soprattutto smettila di dar corda al suino e di ascoltare le scuse dello scopettone.>>
<< Geloso?>> Ridacchiò lei serena.
<< No è solo che non li sopporto.>>
Balzai fuori dalla finestra e tornai in camera. Finalmente ero più sereno.
 


Pov Akane

Evitavo Ranma da due settimane e come al solito ho ceduto. Sono una stupida, mi ero ripromessa di tenerlo alla larga. In sei mesi aveva sconvolto il mio mondo. A scuola scacciava i miei corteggiatori, in giro era molto corteggiato e mi aveva sottratto la fama di più forte. Stavo ancora ripensando al nostro bacio quando la vibrazione del mio cellulare mi distrasse.
<< Domani ti aspetto davanti allo studio di Tofu alle 15. Ti dimostrerò che sono davvero malato. Shinnosuke.>>
Lanciai il telefono sul comodino, finalmente avrei visto chiaro in questa situazione. Non riuscivo a smettere di pensare a quando Ryoga me l’aveva detto. Il giorno seguente all’ennesima dichiarazione smielata mi ero precipitata a casa sua.
<< Smettila di mentire, occupati di tuo figlio pittosto.>> Ero furibonda.
<< Non è mio quel figlio. Io ti amo perché non lo capisci.>>
<< Sei un bugiardo. Stavi con me e te la spassavi con quella. Poi come se non bastasse ti fingi malato.>> Questa era davvero il colmo. Fingersi malato per avere la mia pietà.
<< Non ti mentirei mai su questo. Accompagnami da Tofu la settimana prossima e te lo dimostrerò. In fondo è il tuo medico e il ragazzo di tua sorella.>>
<< Allora ammetti che il figlio di Shampoo è tuo?>>
<< Si ma è stato un’errore.>>
Andai via, avevo sentito troppo.
Ritornai alla realtà, puntai la sveglia e mi addormentai. In fondo domani sarebbe stata una giornata pesante.
La sveglia cominciò a trillare, le diedi un colpo e mi alzai. Oggi sarebbe stata una giornata faticosa ed io ero solo all’inizio. Mi recai nella sala da pranzo e mi accomodai. Come al solito anche quella mattina Ukyo si era presentata. L’ultimo ad entrare fu Ranma. Mi guardò e io gli voltai la faccia. Non sopportavo la presenza della sua promessa sposa in casa nostra 24 ore al giorno.
<< Buongiorno ragazzi.>> Esclamò gentile Nodoka.
<< Buongiorno.>> Rispondemmo in coro.
Quella mattina cera anche Kasumi. Ci porse le scodelle e cominciammo a mangiare.  Per la mia gioia Ukyo prese ad imboccare Ranma. Lui le ripeteva continuamente di smetterla ma lei sembrava sorda.
<< Dai amore, fai aaa>>
<< Smettila Ucchan, mangio da solo.>>
Nabiki lanciò un occhiata prima a suo sorella e poi a noi.
<< Siete troppo appiccicosi, a qualcuno potrebbe dare fastidio.>>
<< Perché cara, in fondo si voglione bene.>> S’intromise Soun sorridendo.
Era il momento, dovevo chiarire una volta per tutte. Mi alzai e sbattei i palmi delle mani sul tavolo.
<< Io non sposerò Ucchan. Non è lei che voglio.>>
L’attenzione era tutta su di me, mi alzai e poggiando le mani sulle spalle di Akane.
<< Io sono innamorato di Akane. Non voglio più mentirvi.>>
Ucchan si alzò di corsa e andò via. Tutti si erano ammutoliti. Soun si alzò e puntandomi il dito contro.
<< Non si può figliolo, voi siete fratelli.>>
<< Non abbiamo nessun legame di sangue. Lei per me non è una sorella.>>
<< Ranma te lo ripeterò un ultima volta. Con Akane NO … Quindi se non vuoi rispettare questa regola dopo il matrimonio partirai.>>
Non poteva farmi questo. Guardai prima Akane e poi mia madre.
<< Papà non ti sembra di esagerare?>> Chiese la mia amata.
<< Allora anche tu ricambi? Non approverò mai tu sei stata già promessa.>>
<< Tu non puoi …>> Urlò Akane tra un singhiozzo e l’altro.
<< Perché ci fai questo? Dovresti appoggiarci e invece… >> Ero furioso con Soun.
<< Soun ragiona, i ragazzi si amano cosa c’è di male.>> Mia madre implorava il suo sposo.
<< Non si può mia cara. Dieci anni fa il nonno di Shinnosuke mi salvò la vita e io gli ho promesso che mia figlia avrebbe sposato suo nipote.>>
<< Con lui no. Questo non lo posso accettare.>> Urlai spaccando il tavolo del soggiorno.
<< Tra tre giorni ci sarà il matrimonio, poi andrai in Cina con Genma a risolvere quel tuo problema.>>
Afferrai la mia cartella e corsi via. Non poteva finire così.


 


Pov Shinnosuke


Oggi avrei finalmente riconquistato la mia Akane. In fondo non aveva scampo. Mio nonno aveva salvato la vita a suo padre dieci anni prima. Poi oggi avrei ottenuto la sua compassione. Estrassi una boccetta dal mio fidato zaino e la ingurgitai. Questa favolosa pozione comprata in Cina alterava la situazione fisica per 24 ore. Almeno la storia del mio problema di cuore sarebbe stata confermata da suo cognato. L’avrei implorata di restarmi accanto e lei non avrebbe rifiutato. Era troppo buona. Guardai l’orologio e sorrisi meno di mezzora e avrei finalmente vinto.

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Capitolo 15
*** Il matrimonio ***


Nda: Salve a tutti, eccomi qui con un nuovo capitolo. Ci tengo a ringraziare tutti quelli che leggono e voi amici che lasciate la vostra opinione: Aron_oele, Kakkiula, Ryoga Hibiki, Violet Lumos, Pchan05, Faith84. Grazie a tutti. Inoltre ci tenevo a dirvi che mi sto cimentando in una storia originale. Chissà in caso abbiate voglia di una lettura diversa e di lasciarmi il vostro parere questo è il link:
 
www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2825224&i=1
 
 
Capitolo 15
Il matrimonio
 
Pov Shinnosuke
 
Aspettavo Akane da circa un'ora. Iniziavo a preoccuparmi, la piccola Tendo era sempre stata così puntuale. Stavo camminando nervosamente avanti e indietro quando la vidi. Aveva un espressione funerea e l'aura blu notte. Non l'avevo mai vista in quello stato.
 
<< Akane cos'hai?>>
 
Ero preoccupato, la corvina non rispondeva. Vidi solo la sua piccola mano alzarsi velocemente e schiaffeggiarmi. Eh sì, mi aveva rifilato davvero una bella cinquina.
 
<< Ahio... Cosa ti prende?>> Pronunciai toccandomi la guancia offesa.
<< Tu lo sapevi?>> I suoi occhi erano un pozzo di dolore.
<< COSA.CAZZO.DOVREI SAPERE?>> Scandii urlando.
<< Non fare l'ingenuo ... Tuo nonno salvò mio padre dieci anni fa. Quel cretino per sdebitarsi, gli promise la sottoscritta come promessa sposa per il suo unico nipote.>>
 
Era collerica, dal suo tono di voce capii che la cosa non le aveva fatto piacere.
<< Lo sapevo e non mi scuso. Akane io ti ho sempre amata, fin da bambino.>>
Stava per replicarmi la pizza di poco prima quando arrivò suo cognato.
<< Ciao piccola Akane, bentornato Shinnosuke.>>

 
Il dottorino mi aveva salvato in calcio d'angolo, altri due minuti e la corvina mi avrebbe scorticato vivo.
Entrammo nello studio e Tofu iniziò a visitarmi. Pregai mentalmente che l’intruglio non avesse perso il suo effetto. La furia di Akane sarebbe stata omicida e non mi andava di essere la prima vittima. Ero così preso dai miei pensieri che non mi accorsi che il check up fosse terminato.
 
<< Allora Ono?>> Incalzò nervosa Akane.
<< Ragazzi ho una brutta notizia, Shinnosuke soffri di una grave coronopatia.>>
Gli occhi della mia amata persero il loro scintillio. Era preoccupata, forse non era tutto perduto in fondo era la mia promessa sposa.
<< Lo curerai, vero Ono?>>
<< Certo piccola, inizieremo subito una cura farmacologica e tra qualche mese procederemo all’intervento.>>
<< Non mi lascerai da solo, vero? Ho bisogno di te  Akane non puoi abbandonarmi.>>
<< Non lo faro.>>

 
Rimasi in silenzio. All’occhio poco attento dei presenti potevo sembrare preoccupato e invece… stavo solo pregustando il momento in cui avrei coronato il mio sogno d’amore. Appena la piccola Tendo sarebbe stata mia, avrei smesso di prendere quell’intrugli. In fondo le avevo già strappato la promessa di non lasciarmi.

 

Pov Ranma

 
Vagavo frustrato e irritato dalle nove del mattino. Cosa cazzo ci fosse di sbagliato nell’amare Akane? Non avevamo nessun legame di sangue, perché Soun si ostinava tanto? Inoltre a complicare le cose, scopettone era il suo promesso sposo. Mollai un calcio ad bidone e lo feci ribaltare. Sentii un rumore, per evitare la figuraccia del maleducato mi nascosi dietro l’angolo. Solo in quel momento la notai. L’insegna dell’ambulatorio di suo cognato. Improvvisamente allertai i miei sensi e annullai il mio chi, che figuraccia se Tofu mi avesse beccato a sporcare il suo vialetto.
 
<< Allora avete capito ragazzi? Tra una settimana alle 15.>>
<< Certo, sta tanquillo Ono.>>
 
Avrei riconosciuto quella voce tra mille ma c’era qualcosa che non andava. Il suo tono era piatto e spento. Dov’era finità la vitalità e la grinta di Akane?
 
<< Tranquillo Tofu, Akane sarà la migliore infermiera del mondo.>>
Non credevo alle mie orecchie, cos’era quella storia? Cosa  faceva Mocio Vileda abbarbicato alla piccola Tendo? Decisi di seguirli, dovevo vederci chiaro.
 
Un paio d’isolati più avanti e Akane salutò Shinnosuke. Aspettai che lo spazzolone sparisse, era arrivato il momento di agire.
 
<< Esci o devo prenderti a pedate?>>
Com’era possibile? Avevo annullato la mia presenza. Non risposi.
<< Ranma non fare lo stupido, so che mi stai seguendo…>>
Arguta la rgazza, non me l’aspettavo.
<< Come hai fatto a capirlo?>>
Sorrise furbastra e indicandomi…
<< La tua aura, sei geloso marcio mio caro …>>
 
Aveva ragione, ero geloso marcio e lei se la rideva. Basta dovevo agire, non c’è la facevo più.
<< Cosa c’è da ridere, io non sono geloso… è solo che non sopporto Mr spazzolone.>>
 
Le afferrai i polsi con entrambe le mani e la baciai. Sentii Akane abbandonarsi a me in pochi istante, anche lei avev deiderato tantquel contatto. Fu un attimo e mi spintonò. Aveva gli ochi colmi di lacrime.
 
<< è stata l’ultima volta, noi non possiamo Ranma. Io sono già promessa e anche se volessi in questo momento non posso lasciarlo.>>
 
Cosa significava tutto questo? La ripresi per mano e l’ha obbligai a guardarmi.
<< Cazzo è sta storia? Io ti amo e anche tu mi ami, perché devi stare con lui? Perché devi assolvere il dovere di tuo padre.>>
Ero furibondo, perché stava succedendo proprio a noi?
<>
<< Anch’io ho bisogno di me, a me non ci pensi?>> Urlai disperato.
<< Non è la stessa cosa. Perdonami se puoi…>>
Abbasso lo sguardo e andò via. Cosa mi stava nascondendo la piccola Tendo. La lasciai andare con il cuore in pezzi. Avevo deciso, forse cambiare aria per un po’ non sarebbe stato così male.

 
Pov Akane 
 
Mi sentivo un mostro, amavo quello strambo ragazzo con il codino ma per ironia della sorte dovevo lasciarlo andare. Dovevo lasciarlo andare, in fondo ora Shinnosuke aveva bisogno di me e sarebbe stato stupido ribellarmi a mio padre. Avrebbe agito contro Ranma e sarebbe stato capace di annullare il matrimonio. Non volevo rovinare la sua felicità e poi amavo troppo Nodoka per renderla infelice.
Avevo deciso, dopo il matrimoni sarei partita per assitere Shinnosuke a Ryugenzawa.  Corsi a casa, avevo bisogno di parlare con qualcuno. Sentivo un enorme peso sul cuore. Vedere la rabbia e la delusione negli occhi di Ranma mi aveva spaccato il cuore in due. Perché doveva essere così difficile?
 
Arrivai a casa con il cuore in gola e mi precipitai nella sua stanza. A quell’ora era sempre in casa a contare i suoi guadagni. Nonostante potesse sembrare fredda e insensibile mia sorella aveva sempre il consiglio giusto. La regina di ghiaccio quando voleva poteva sciogliere un iceberg.
 
<< Nabiki, ho bisogno del tuo aiuto.>>
Mia sorella mi fece cenno con la testa di accomodarmi. Unì le mani a mo di preghiera e puntando le sue iridi nocciola nelle mie cioccolato, mi sorprese.
<< Immagino sia per Ranma>>
Rimasi sbalordita, come aveva fatto a capire?
<< Si, dopo il matrimonio partirò con Shin. È gravemente malato e mi ha chiesto di non lasciarlo solo. Non posso dirlo a Ranma, lui non capirebbe.>>
<< Cosa dovrebbe capire Akane? La donna che ama preferisce accudire il suo nemico e non lottare per lui.>> Mi rispose secca.
<< Hai ragione ma tempo fa papà ha dato la sua parola. Lo odio per questo ma non posso sottrarmi.>> Cercai di giustificarmi agitata.
<< Akane tu hai paura dei tuoi sentimenti. Sei terrorizzata all’idea che tutto questo sia solo un fuoco fatuo. Tu hai una fifa blu di rovinare questa famiglia. Ti credi che non l’ho abbia capito? Credi di averla rovinata già una volta.>> Nabiki era seria, non rideva.
<< Cosa intendi dire?>> Le chiesi ingenuamente.
<< Cazzo Akane smettila d’incolparti. Mamma era già malata prima di averti, non sei stata tu a farla ammalare… LA.COLPA. NON. È. TUA .SE. è. MORTA. CAZZO.>> Mi urlò in pieno viso mia sorella furibonda.
Improvvisamente i miei occhi si riempirono di lacrime. Aveva terribilmente ragione. Io mi sentivo in colpa e mollavo tutto per non distruggere la mia famiglia per una seconda volta. Nabiki mi abbracciò e mi sussurrò all’orecchio.
<< La notte delle nozze ti farò incontrare Ranma in soffitta. Lui merita di sapere, ti ama veramente.>>
Mi asciugai gli occhi e le sorrisi. Era bello avere una sorella con cui parlare.
 
Una settimana dopo, il giorno del matrimonio …
Pov Ryoga

 
Ero impegnato a preparare il bouquet per Akane. In un soffio era arrivato il giorno del matrimonio. Stavo preparando gli ultimi dettagli quando qualcuno entrò nel negozio. Alzai lo sguardo e la vidi. Shampoo fiera e agguerrita davanti ai miei occhi spingeva una carrozzina.
<< Ehilà Amazzone, noto che è nato il piccolo.>>
Mi avvicinai per guardarlo, quel bambino era bellissimo e finalmente anche la giovane cinese sembrava serena. Non la vedevo da due settimane. Il piccolo doveva avere piu o meno dieci giorni e la donna aveva già ripreso il suo aspetto. Non c’era da dire, era una vera forza della natura.
<< Tuo cugino non la voluto liconoscele.>>
<< Ora come farai con il tuo villaggio?>> Le chiesi preoccupato, sapevo quanto erano severe quelle donne.
<< Non lo so, ma devi aiutarmi>> Vidi i suoi occhi scintillare di puro odio.
<< Dimmi, in fondo non mi dispiacerebbe dare una lezione a mio cugino.>> Non l’avrei mai amesso ma l’odiavo. Una settimana prima era venuto a sbandierarmi il suo fidanzamento con Akane. Brutto stronzo.
<< Voglio fal capile alla lagazza violenta con chi a che fare?>>
<< Come?>>
<< Faremo così…>>
Pian piano che bisbigliava nel mio orecchio il suo brillante piano, il mio sorriso si aprì in una maniera disarmante. Shinnosuke presto avrai dei guai molto seri.
 

 
Pov Ranma
Il giorno del tanto atteso matrimonio era arrivato. Ero in camera mia che ripensavo all’ultima settimana. In casa si respirava un’aria aghiacciante. Dal pomeriggio fuori allo studio di Tofu, non avevo più parlato con Akane. Ci evitavamo come la peste. Fin quando tre giorni fa Mr. Mocio Vileda si presentò a casa. Quando mi recai in sala da pranzo per la cena lo vidi, era li accanto a lei e le stringeva la mano.
<< Soun avrei un annuncio da fare.>>
Vidi Akane abbassare lo sguardo e stringere i pugni sulle ginocchia.
<< Dimmi ragazzo mio>>
Odiavo Soun e quell’immenso rispetto che dedicava a quello smemorato ingravida cinesine a tradimento.
<< Io e Akane abbiamo deciso di trasferirci a Ryugenzawa, con il tuo permesso s’intende.>>
Mi caddero le bacchette dalle mani, allora era seria quel giorno? Tutti si voltarono a guardarmi, mi alzai da tavola e uscii sbraitando.
Fanculo tutti…
Mi ripresi da quei ricordi e guardai la lettera che stringevo tra le mani. Me l’aveva consegnata la succhia soldi in cambio di 500 yen. Appena riconobbi la calligrafia, mi precipitai a pagare. Era di Akane. Lessi avidamente quelle poche righe. La giovane Tendo mi chiedeva di salire sul tetto verso mezzanotte. Cosa dovevo fare? Mi stavo sistemando la cravatta quando bussarono alla porta.
<< Ranma sei pronto?>>
La mia risposta era appena entrata dalla porta. Sarei andato, avevo bisogno di chiarire con lei e capire il perché. Perché aveva scelto lui dopo tutto quello che le aveva fatto?
Rimasi imbambolato a rimirarla. Era bellissima nel suo abito di chiffon verde acqua da sopra il ginocchio. Il corpetto rivestiva perfettamente il seno sodo della mora. Era tutto ricoperto di perline. La gonna si apriva verso il fondo ed era tutto pieghettato e con l’aggiunta di qualche strass qua e là. Era perfetta.
<< Sei bellissima.>>
Arrossì e sorrise dolcemente. Era la prima frase che le rivolgevo dopo sette giorni.
<< Anke tu, ora muoviti che aspettano solo te.>>

 
Quando arrivai in sala era già tutto pronto, mancava solo mia madre. Avanzai lungo il corridoi e mi diressi nella sua stanza. L’avrei accompagnata io all’altare.
<< Mamma sei pronta?>>
Non mi sorpresi, mia madre era bellissima. Nonostante non fosse più una ragazzina, dopo Akane era la donna più bella della mia vita. L’abbracciai senza riserve. In fondo il giorno dopo sarei partito e per un bel po non avrei potuto farlo.
 
<< Sei stupenda mamma e scusami se ho rischiato di rovinare la tua felicità.>>
Mia madre s’incupì.
 
<< Non devi dirlo nemmeno per scherzo tesoro. Io so quanto ami Akane e so quanto ti sta costando tutto questo.>>
<< Smettila di preoccuparti per me, io starò bene. Ora andiamo, devi sposarti.>>
 
La cerimonia passo velocemente ed ebbe inizio la festa. Poche ore mi separavano da lei.
Iniziarono i balli, lei era lì bellissima ed eterea al centro della stanza. La volevo per me, avrei voluto invitarla per un ballo quando lo vidi. Era arrivato il suo cavalliere. 
La prese per mano e iniziarono a ballare, avrei voluto incenerirlo con gli occhi quel cretino.

Ero così preso dai miei pensieri che non notai la cinesina la mio fianco.

<< Salve, io sono Shampoo. Ti va di ballale?>>
Quel nome mi suonava così familaire. Feci mente locale e mi ricordai. Lei era la ragazza che lo smemorato aveva messo incinta.

<< Qual buon vento ti porta qui Shampoo? Come conosci il mio nome?>>
<< Come tu conosci il mio, lagazzo col codino. Shin ti nomina spesso...>>
<< Cosa ci fai qui?>>
<< Sono venuto a rovinare la festa a quello stlonzo.>>

Così dicendo la cinesina fece un fischio ed entrò di corsa un altro suo connazionale. Occhialuto e cieco come una talpa oltre ad essere imbranato.
Il ragazzo si avvicinò alla coppia e gli porse un fagotto.

<< Da parte della mia signora. Questo è suo figlio e queste sono le boccette di morte apparente>>
Il ragazzo rimase di sasso mentre raggeva il bambino. Akane furiosa gli mollò una pizza e corse in camera.
Lo stronzo aveva preso degli intrugli per apparire moribondo.

Guardai l'orologio, mi defilaoi in giardino e corsi in soffitta passando per il balcone. Akane aspettami sto arrivando.

 

Pov Akane

Quel bastardo non solo mi aveva mentito sulla sua inesistente malattia ma ora avremmo dovuto occuparci perfino del figlio della cinese. Gli mollai un ceffone e scappai in camera. Prima di affronatre quella vita volevo rivedere Ranma. Avevo bisogno di parlargli, di spiegargli il perchè.

Salii le scale a due a due e lo vidi. Lì bello come il sole baciato dai raggi della luna.

<< Akane io ...>>
<< SSh Ranma, non rovinare questo momento con le parole.>>

Avevo deciso, non c'era bisogno di parole per spiegargli quello che sentivo. Lo volevo, lo desideravo come l'aria.
Iniziai ad accarezzare il suo corpo aviidamente, le mie mani erano fuoco sulla sua pelle. Lo vidi guardarmi languido mi afferrò i polsi e mi chiesi.

<< Akane ti prego, non so se riuscirò a resisterti>>
<< Non farlo allora stupido, amami... stanotte sarò tua per sempre.>>

Vidi i suoi occhi ormai liquidi di passione scorrere lungo le mie forme. Avevo sbottonato il vestito e ora lo lasciavo scivolare sinuoso lungo i miei fianchi. Bramoso si avvicinò a me e mi morse delicatamente il collo, poi l'orecchio. Iniziò a lasciarmi una languida scia di baci bollenti dall'incavo del collo in giù fino alla mia intimità. Sentii la sua erezione esplodermi sulla coscia, gli cinsi la vita con le gambe e lo tirai a me. Basta lo volevo non ne potevo più. Lo pregai con gli occhi e lui ci liberò dell'ultimo indumento che ci ostacolava. Le mie mutandine volarono per la stanza, i suoi boxer finirono su una vecchia lampada. Entrò in me molto lentamente. Il dolore mi colse forte ed improvviso. Ranma cercò in tutti i modi di tranquillizarmi e vi riusci. Iniziò a muoversi sinuosamente dentro di me, ogni sua spinta mi regalava un piacere immenso. Gli graffiai la schiena, per trattenere un gemito di piacere fuori controllo. Ancora un'altra spinta, Ranma chiuse la mia bocca con un bacio e mi soffio sulle labbra.

<< Ti amo Akane, resta con me...>>

Ci addormentammo stanchi e felici. Avevo fatto l'amore con l'uomo che amavo sarei stata sua per sempre... in qualunque posto al mondo, anche se lontano da lui.

Alle prime luci dell'alba mi sveglia, mi sarebbe mancato così tanto... Lasciai un biglietto in bella vista sul materasso e scappai.

Perdonami se puoi... Ovunque tu sia io ti amerò per sempre. Anche se ho scelto lui... Un giorno ti spiegherò scusami

 

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Capitolo 16
*** Paura di vivere ***


Nda: Salve a tutti/e eccomi qui con un nuovo capitolo. Ci tengo a rimgraziarvi come sempre per le vostre opinioni, inoltre sotto suggerimento di VioletLumos ho notato anch’io che in questi capitolo i nostri amici, soprattutto Akane hanno agito un po’ a cavolo. Eccovi qui un bel capitolo introspettivo in cui vi renderò chiare alcune cose. Spero vi piaccia. Un bacio Giusy.
 

Capitolo 16
Paura di vivere

 
Come ero
me lo ricordo ancora
quando dicevo
che il tempo ti consola
e ora sò
che il tempo non cancella niente
 
Disegnerò
sulla faccia ogni riga la mia storia
con le domande ancora dentro aspetterò
e pioverà prima di amarsi a fondo e sai
 
Che solo uno fra tanti
ti guarderà come sei
e viaggerà quando ridi
nei pensieri che vivi
negli sbagli che fai
Giorgia – Io fra tanti
 
 
Pov Akane
Correvo a perdifiato per le strade di Nerima, ero una vigliacca. Stavo scappando da Ranma, dal nostro amore e dalla possibilità di essere felice.  Tutto questi  mesi  a chiedermi  cos'è che non mi lasciava in pace, non mi dava la possibilità di combattere per questo sentimento. Mi ero chiesta un milione di volte cosa c’era che non andasse in me, forse aveva  ragione Nabiki. Continuavo  a colpevolizzarmi per qualcosa che non esiste. Non complicai la salute di mia madre, lei era già malata prima di concepirmi. Eppure mi sentivo così in colpa, so che è colpa mia se la mia famiglia è stata già distrutta una volta. Ora questo sentimento mi consuma corpo e anima e io non posso viverlo.  Farei del male a quella sorella che mi ha cresciuto come una figlia, deluderei quel padre che nonostante tutto mi ama con tutto se stesso, spezzerei quell’equilibrio che finalmente si è creato in casa Tendo.  Avrei voluto buttare tutto all’aria, perché in fondo al mio cuore sapevo che Ranma era l’unico fra i tanti, che mi avrebbe amato per ciò che ero, per il mio modo di ridere, di sbagliare e di urlare. Solo a lui, sarebbe importanto chi ero e cosa c’era nel cuore. Avrei voluto spiegargli le mie paure, confidargli il perché delle mie scelte. Credo che se non fosse arrivata Shampoo, non sarei partita lo stesso con Shin. Ora però rileggendo il suo messaggio, ero molto felice. Finalmente era tornato il bravo ragazzo di una volta e aveva fatto la scelta giusta.

Scusami piccola Akane per tutto il male che ti ho fatto. Sei libera di amare il tuo Ranma. Il mio cuore è già impegnato. Ho deciso di prendermi cura di Shampoo e del nostro piccolo Liang*. Sono sicuro che hai bisogno di riflettere, va a Ryugenzawa. Un bacio Shin.

Avevo deciso per un po’ di tempo mi sarei rifugiata lì, avrei provato a capire cosa volevo e perché. Chissà che la lontananza non mi avrebbe aperto gli occhi, tante volte sarei riuscita a trovare quella forza che mi mancava per reagire. Per scrollarmi quella maledetta paura dalle spalle e di ricominciare a vivere, finalmente libera di amarlo senza più riserve. Perché lui questo meritava, una donna capace di combattere tutto e tutti pur di viverlo in pieno.

 

Pov Ranma


Her lips, her lips
I could kiss them all day if she'd let me
Her laugh, Her laugh
She hates but I think it's so sexy
She's so beautiful and i tell her every day
Oh you know, you know, you know I'd never ask you to change
If perfect is what you're searching for
Then just stay the same
So don't even bother asking if you look okay
You know I say
refrain:
When I see your face
There's not a thing that I would change
Cause you're amazing
Just the way you are
And when you smile
The whole world stops and stares for a while
'Cause girl you're amazing
Tust the way you are
The way you are
The way you are
Girl you're amazing
Just the way you are
When I see your face
There's not a thing that I would change
'Cause you're amazing
Just the way you are
And when you smile
The whole world stops and stares for a while
'Cause girl you're amazing
Just the way you are

---------------------
Le sue labbra, le sue labbra
Potrei baciarle tutto il giorno se me lo permettesse
La sua risata, la sua risata
Lei la odia ma io penso che è così sensuale
Lei è così bella
E io glielo dico ogni giorno
 
lo sai, lo sai, lo sai
Non ti chiederei mai di cambiare
Se è la perfezione che stai cercando
resta così come sei
non disturbarti nemmeno a chiedere se stai bene
pechè sai bene che io direi:
 
Quando vedo il tuo volto
Non c’è una cosa che vorrei cambiare
Perchè tu sei meravigliosa
Proprio cosi come sei
E quando sorridi,
Il mondo intero si ferma e ti osserva per un pò
Ragazza perchè tu sei meravigliosa
Proprio cosi come sei
 
così come sei, così come sei...
Artista: Bruno Mars
Titolo: Just The Way You Are
 
Mi ero alzato di colpo, con uno strano presentimento nel cuore. Avevo subito perlustrato la stanza con lo sguardo ma lei non c’era. Con la mano tastai il lato del materasso in cui c’era lei, bellissima con la sua risata sensuale, con le labbra morbide e splendida come mai nessuna. Ora quel posto era vuoto, solo un misero biglietto a giustificare la sua scomparsa. Eppure credevo non avrebbe scelto lui. Quel ragazzo le aveva mentito troppe volte, delusa e tradita perché sceglieva lui? Non c’era parola d’onore che avrebbe retto in quel caso, allora cosa mi nascondeva Akane? Molte volte nei suoi occhi avevo letto la paura di sbagliare, cosa c’era di sbagliato in noi? Inoltre cazzo, non capivo la scelta di suo padre, perché mi ostacolava? In fondo non avevamo nessun legame di sangue. Suo padre si era innamorato di mia madre e ora eravamo diventati parenti ma io non l’avevo chiesto a nessuno. Avrei voluto tanto incontrarla prima di questo maledetto matrimonio, conoscerla e amarla ed ora nessuno sarebbe qui a frenare le mie emozioni. Ho la testa dura però e per quanto loro mi ostacolino io combatterò. Tasto il giaciglio vuoto accanto a me, è ancora caldo. Una speranza di ritrovarla c’era, conoscevo la sua destinazione.
Stazione di Nerima sto arrivando.


Mi ero vestio in fretta e furia e mi ero precipitato in strada. L’avrei raggiunta, non le avrei permesso di bruciare tutto così. Scappare non le sarebbe servito, l’avrei seguita fino in capo al mondo se fosse necessario. C’era qualcosa di grande tra di noi e non potevo sprecarlo così. Dovevamo lasciarci alle spalle le paure, la famiglia e qualsiasi cosa ci ostacolasse. Dovevamo sentirci liberi di viverci a pieno, poiché si viveva una sola volta e la vita era troppo breve per essere sprecata.
Arrivai in stazione in meno di mezz’ora. Alzai lo sguardo al tabellone e lo vidi:
07356 Interegionale da Nerima a Ryugenzawa delle ore 07.30 Binario 2.

Guardai l’orologio agitato, erano le 07.25 avevo solo 5 minuti cazzo. Un ultimo sprint, dovevo farcela, ne andava della mia felicità. Come un disperato raggiunsi il binario, non c’era nessuno. Probabilmente i passeggeri erano già tutti in carrozza. Cominciai a controllarle una ad una e a invocare il suo nome a pieni polmoni.

<< Akaneeeee>>

Nessuna risposta, correvo ancora, non potevo fermarmi proprio ora. Finalmente i miei sensi di artista marziale mi vennero in soccorso. Eccola che saliva sull’ultimo vagone, il suo immancabile vestito blu era stato registrato dai miei occhi.

<< Akane ti prego, aspetta non puoi scappare così>>

Fu un attimo, si voltò a guardarmi e mi sorrise. Salì sul treno e con lei portò via anche il mio cuore.
 
 

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Capitolo 17
*** Partenze ***


Capitolo 17
Partenze


Pov Ranma


Il treno era partito. Ero crollato a terra esausto, non credevo ai miei occhi, aveva preferito scappare per l’ennesima volta. Frustato tirai un pugno al muro, vibrò sotto al mio colpo. Un dolore acuto s’insinuò al centro del mio petto, con un urlo liberatorio squarciai l’aria. Era troppo anche per un’artista marziale come me. Attraversai la stazione a ritroso in un attimo, non volevo restare un minuto in più in quel posto. Ero quasi fuori quando i miei piedi s’incamminarono da soli, verso la biglietteria. Dovevo seguirla, non poteva finire così. Possibile che la notte passata insieme, non avesse lo stesso significato per lei? Con questi pensieri, mi avvicinai alla fila. Poche persone e l’avrei raggiunta, avevo bisogno di risposte. Mezz’ora dopo era allo sportello. Un impiegato stanco e dal sorriso meccanizzato, mi chiese cordialmente.

<< Buongiorno giovanotto, cosa posso fare per lei?>>.

<< Buongiorno, vorrei un biglietto per il prossimo treno per … >>.

Non riuscii a terminare la frase, che il suono del cellulare, attirò la mia attenzione.

Al mondo non c’è posto per noi, dimenticami. È stato uno sbaglio, perdonami se puoi.


Non credevo ai miei occhi, come poteva dirmi una cosa del genere? Capivo le sue paure ma perché mollare così?


Va bene, c'è un perché
Se sei sicura
Che non c'è posto al mondo
Più per noi.
Ma so che in fondo hai solo
Un po' paura
E che tu non mi
Dimenticherai
Perché siamo una scintilla
D'acqua e d'elettricità
Io sarò
Dove sei
Scriverò sui muri
Ovunque andrai
Ci sarò,
Ci sarai
per sempre.
 
Come stai?
Con chi sei?
Chiederò alle strade
Ovunque andrai
E lo so
prima o poi m'incontrerai.
Ovunque andrai (Matteo Branciamore)

L’impiegato spazientito mi riprese.
<< Giovanotto allora? Parte sì o no?>>

Avevo deciso, avrei dato retta al mio orgoglio, in fondo solo il tempo mi avrebbe dato le risposte che cercavo.

<< Un biglietto per la Cina, solo andata.>>

Pochi attimi dopo, ero al centro della stazione con il biglietto tra le mani. Sarei andato in Cina, avrei risolto i miei problemi e infine sarei ritornato a casa. Non portavo bagagli con me, partivo con la speranza di alleggerire le pene del mio cuore e perché no di arricchire il mio spirito. Non avevo bisogno di nessuna valigia, i miei stenti sarebbero stati il mio unico bagaglio.

 



Pov Akane

Il treno sfrecciava verso Ryugenzawa, mi sentivo morire. Amavo Ranma ma ero una codarda. Non riuscivo a sopportare l’idea di rovinare la mia famiglia un’altra volta. Era troppo per me. Il tempo mi avrebbe aiutato a lenire le ferite e perché no a dimenticare. In fondo ero forte, avrei superato anche questo. Mi poggiai con la testa al finestrino e osservai il paesaggio scorrermi velocemente davanti agi occhi. Non riuscivo a non pensarlo, chissà come l’avevo ferito nell’orgoglio con quel messaggio. Ingenuamente avevo atteso anche una sua risposta ma niente. Il telefono restava lì muto sul mio grembo.

 Stupida Akane Tendo cosa ti aspettavi? Che ti augurasse buon viaggio? Che t’implorasse di tornare o che ti amava?


Mi diedi un pugno in testa e smisi di pensare. Basta forse me lo meritavo questo silenzio. Chiusi gli occhi e mi lasciai cullare. Ero stanca di lottare, di scappare e di perdermi in continuazione. Chi ero io? Che cosa volevo? Presto avrei trovato la risposta.

Avevo dormito qualche ora, mi sentivo tutta indolenzita. Dormire stravaccata sul sedile di un treno, non era certo il massimo. Mi ero svegliata dopo due ore di viaggio, a causa del rumore del mio vecchio cellulare. Un messaggio. Pigiai il bottoncino svogliatamente, sicuramente era quella matta di Nabiki che mi rimproverava. Appena lessi il mittente, il fiato mi si mozzò in gola, Ranma mi aveva risposto.


Mi è bastato tenerti
Un maledetto secondo tra le mie braccia
 Per capire...
Non ti dimenticherò mai...
Di provare
Quella terribile fitta al cuore, quando ti vedo.
Perché è successo proprio a noi?
Me lo sono chiesto tante volte sai?
Sei fuggita con ogni possibile risposta.
Vorrei buttarmi il passato alle spalle
Dimenticarmi di te.
A questo mondo non c'è posto per noi!
Sei stata tu a dirlo ... Addio Tendo.


Freddo, impassibile quasi lapidario. Meritavo la sua risposta. Buttai il cellulare nella borsa, un attimo di pura felicità mi stava costando tutto questo inferno.

 

Pov Nodoka


Mi ero alzata presto per preparare la colazione, l’indomani sarei partita con Soun e non me la sentivo di non risolvere la situazione con i ragazzi. Avevo deciso, avrei parlato prima con loro e poi con Soun. Non capivo la sua indignazione per mio figlio. Capivo il discorso dell’impegno ma dopo lo spettacolo al matrimonio, credevo che Shinnosuke fosse fuori dai giochi. Perché si comportava così?
Arrivai alla camera di Akane e bussai piano. Attesi qualche minuto, poi spinsi la porta. Probabilmente dormiva ancora.

Entrai silenziosa nella camera, era tutto perfettamente in ordine. Una cosa mi fece gelare il sangue nelle vene, l’armadio era spalancato e completamente vuoto. Cercai qua e là per la stanza qualche segno di quella fuga. Era lì in bella mostra sullo scrittoio, una lettera. Afferrai la busta con mani tremanti e n’estrassi un piccolo foglietto giallo. Iniziai a leggere avidamente quelle parole cariche di dolore.


Cara Nodoka,
Sono sicurissima che sarai tu a trovare  questa lettera. Ti ringrazio per questi sei mesi insieme, mi hai regalato un po’ di quell’affetto materno, di cui la vita mi aveva privato. Grazie. Vi chiedo scusa se vado via così, come una ladra nel cuore della notte. Non volevo darvi alcun dolore, sono partita per un po’. Ho bisogno di ritrovare me stessa. Perdonami per Ranma, non volevo farlo soffrire ma preferisco non rovinare di nuovo la famiglia.
Ti abbraccio a presto Akane.


Ero furiosa, cosa significava quel “non volevo di nuovo rovinare la famiglia”?
Decisi di precipitarmi direttamente dal mio sposo, afferrai la mia katana e mi diressi nel do-jo come una furia.

<< Cara cosa c’è?>> Chiese mio marito ignaro della mia furia.

<< Questo.>> gli urlai mostrandogli la lettera.

Soun si alzò e mi si parò davanti.
<< Mia figlia è stata più saggia del tuo.>>

Affermò incrociando le braccia al petto.

<< Non parlavo di questo. Perché Akane crede di aver già rovinato una volta la sua famiglia?>> Temevo di conoscere la risposta e non l’accettavo.

<< Ci tieni a saperlo?>>

<< Sì, sono tutta orecchi.>>

<< Qualche anno fa in una discussione, l’ho incolpata di essere responsabile della morte di Yuko.>> Pronunciò mio marito furioso, stringendo i pugni.

<< Le hai mai spiegato che eri solo arrabbiato? Quella povera ragazza è convinta di aver ucciso sua madre. Crede di essere la rovina di questa famiglia e tu che fai? Le impedisci di amare Ranma?>>

 I toni ormai erano accesi. Stavamo urlando così forte che il resto della casa si precipitò in palestra.

<< Tutto bene?>> Chiese ingenuamente Kasumi.

<< Certo cara, stavamo solo discutendo.>>

<< Parlavate di Ranma immagino.>> Puntualizzò mio fratello aggiustandosi gli occhiali sul naso.

<< Non ne avevamo dubbi. Papà cos’ha Ranma di sbagliato?>> Domandò arguta Nabiki.

Vidi l’espressione di mio marito diventare funesta.

<< Niente ma non posso accettarlo. Dovevano amarsi come fratello o sorella niente di più.>>

<< Cosa c’è di sbagliato in loro?>> Urlai con la gola ormai secca.

<< Noi siamo marito e moglie. Nerima sparlerebbe di noi ed io non voglio.>>

Non so cosa centrasse quell’affermazione ma in me scatenò una rabbia incontrollata.

<< Dovevo capirlo prima, non ti avrei sposato se questo significava renderli felici.>>

Sbattei la porta del do-jo e andai via. Ance in camera di Ranma trovai un biglietto. Un post-it dalla calligrafia disordinata.

Parto mamma, mi mancherai.

Mi stesi sul futon di mio figlio e iniziai a piangere, perché doveva essere tutto così difficile?

 

 
 
Pov Ranma


Ero in treno da ore, povera mamma chissà quando avrebbe scoperto della mia partenza come ci sarebbe stata male. Ero sdraiato in malo modo sul sedile del treno quando due  stazioni dopo Nerima salirono un sacco di passeggeri. Il treno si riempì improvvisamente. Andai al bagno, in fondo il mio posto era riservato. Al ritorno trovai gli altri sedili vuoti.

<< Mi scusi, potrebbe farmi passare un attimo?>> Chiesi educatamente alla persona seduta nel posto accanto al mio.

Alzò lo sguardo e la vidi.
Ucchan mi fissava disgustata.

Non l’avevo più vista da quel giorno a casa Tendo, era arrabbiata con me e non le davo torto.

<< Aspetti, ora le lascio libero il passaggio.>>

Cercò di alzarsi ma con un abile balzo la trattenni per un polso.

<< Hai ragione a essere incazzata, ti chiedo scusa. Non ho tenuto conto dei tuoi sentimenti.>>

Rilassò le braccia e si lascò cadere sul sedile.

<< Perdonami Ranma, dovevo capirlo da sola. Siamo ancora amici vero?>>

Avevo davvero bisogno di un’amica in quel momento e Ucchan, mi era mancata tanto.

<< Certo, solo amici però. Intesi?>>

La cuoca annuì e mi butto le braccia al collo.

<< Mi sei mancato Ranchan.>>

Divenni rosso come un peperone, i gesti affettuosi mi mettevano sempre in imbarazzo. Decisi di stemperare la tensione.

<< Dove stai andando?>>

<< In Cina da mio nonno. E tu?>> Sorrise la ragazza.

<< Anch’io vado in Cina, devo recarmi a Yusenko.>>

Ucchan mi afferrò le mani e sorrise.
<< Bene allora saremo compagni di viaggio, mio nonno abita li vicino.>>

Annuii e le sorrisi, forse una compagna di viaggio non mi avrebbe fatto male.


 
Pov Soun


Mi sentivo così in colpa, non avevo mai visto Nodoka così agitata. Vagava avanti e indietro per la casa e non la smetteva di piangere. Forse aveva ragione, ero stato tropo duro con i ragazzi ma come spiegarle i miei motivi? Purtroppo avevo un segreto troppo grande nel cuore.

La mia sposa non immaginava chi era stato quel santo di suo marito. Nemmeno io lo immaginavo fino a dieci anni prima quando la mia Yuko prima di morire mi confessò l’unica sua debolezza. Giovane era stata innamorata di Hayama e una sera, prima della loro partenza per Hiroshima erano stati a letto insieme. Come facevo a dire a quella donna che suo marito e mia moglie erano dei traditori? Come facevo a confessarle che mentre lei era incinta di Ranma, il suo caro maritino procreava con la mia Yuko.


Presi la foto del diploma che ritraeva noi quattro, la scagliai contro il muro.
La sua migliore amica la tradiva con suo marito …

Akane era la prova di quell’errore.

 Ranma e Akane, erano davvero fratello e sorella.

Mi lasciai cadere sul pavimento distrutto e ingurgitai una bottiglia di sakè. No, non avrei dato questa sofferenza alla mia amata.
 


Pov Akane

Avevo attraversato la foresta velocemente. C’ero stata solo due volte in quel bosco ma lo conoscevo come le mie tasche. Arrivai davanti alla casa del nonno in meno di mezz’ora, quel vecchietto così simpatico spesso mi mancava. Presi la chiave da sotto lo zerbino ed entrai. Tutto era rimasto proprio come lo ricordavo. Riguardai il cellulare, chissà Ranma dov’era. Mi buttai sul futon e iniziai a fissare il soffitto.


Ero lì a fissare il soffitto.
Un dolore al centro del petto, sembrava togliermi il respiro.
 
Mi manca …
Vedevo i suoi occhi ovunque
sentivo le sue risa riempire la stanza.
Avevo un vuoto …
Enorme e silenzioso nel cuore.
Vorrei riempirlo per non sentire più
questa forte angoscia
attanagliarmi l'anima.
Mi manchi Ranma, non puoi nemmeno immaginare quanto.

Mi appisolai piangendo. Un rumore improvviso mi fece ridestare. Qualcuno stava entrando.

<< Chi va là?>> urlai mettendomi in posizione di difesa.

<< tranquilla, sono io.>> Alzò le mani in segno di resa e sorrise.

<< Ciao Ryoga , cosa ci fai qui?>>

Il moro sorrise malizioso.
<< e pur sempre casa di mio nonno, potrei chiederti la stessa cosa.>>

Aveva ragione, forse era meglio non sapere.

<< Touchè, un po’ di compagnia è ben accetta.>>

Sorridemmo come due cretini, forse questo viaggio sarebbe stato davvero divertente.
 

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Capitolo 18
*** Un segreto da difendere ***


Nda: Salve a tutti/e come state? Mi dispiace dell’attesa ma sono un po’ impegnata. Sto revisionando gli ultimi capitoli del mio primo romanzo e vi sto trascurando un po’. Vi chiedo umilmente scusa. Eccomi qui con un nuovo capitolo spero vi piaccia. Un bacio, Drem.
VioletLumos, il richiamo del ventre illuminato mi è venuto da te, anche se in questo caso descrive una situazione diversa.


Capitolo 18
Un segreto da difendere

Pov Akane
Ryugenzawa era stupenda, quieta e accogliente proprio come la ricordavo. Ogni mattina correvo fino alla sorgente della vita per prelevarne un po’, mi aiutava a preparare il pranzo, evitando così di avvelenare il povero Ryoga. Erano passate due settimane dal mio arrivo e ogni volta che ingerivo quel liquido miracoloso il mio ventre brillava. I capogiri e le nausee passavano anche se per pochi momenti. Questi lievi malesseri mi avevano colto appena ero arrivata, inizialmente avevo pensato fosse colpa del viaggio in treno, poi del cambio di temperatura, infine fissando il calendario e un dubbio s’insinuò in me. Mi avvicinai al pezzo di carta e cominciai un mio calcolo mentale. Com’era possibile? Avevo un ritardo di una settimana, non mi era mai successo. Decisi di chiamare Nabiki, la mia arguta sorellina mi avrebbe sicuramente sollevato il morale.

<< Ehilà vacanziera, come stai?>> chiese pimpante mia sorella.
<< Bene e tu?>> le risposi con tono spento e assente.
<< Alla grande come sempre. Dal tono della tua voce non si direbbe che stai bene!>> infierì lei seria.
<< Hai ragione come sempre! Notizie di Ranma?>>
<< Nessuna sorellina.>>

Che cosa stava combinando? Perché era sparito così? Quindici giorni lontano da casa in un’altra nazione e non si degnava di fare una chiamata? In quel momento mi sentii così in colpa, ero io il motivo della sua fuga.

<< Ehilà testona, tranquilla starà sicuramente bene, lui è fatto così!>>

Sospirai rammaricata, Ranma era testardo e orgoglioso ed io l’avevo ferito profondamente. Mi guardai la pancia e tremai, se il mio sospetto si fosse rilevato fondato, avrei dovuto cavarmela da sola. Con quale coraggio l’avrei cercato? Non potevo, non dopo tutto il male che gli avevo fatto!

<< Akane ci sei?>> mi richiamò sbuffando mia sorella.
<< Nabi ho un problema…>> le annunciai con voce incrinata dal pianto.
<< Cos’è successo sorellina?>> mi chiese ansiosa.
<< Ho bisogno di te!>>
<< Tranquilla, arriverò presto.>>
Non aggiunsi altro, con lei non serviva.



Iniziai a piangere come una cretina, io amavo Ranma perché non mi ero battuta? Avevo preferito scappare come una cretina e ora i Kami mi punivano. In quell’istante entrò Ryoga, vedendomi in quello stato il ragazzo con la bandana subito si avvicinò a me.

<< Akane stai bene?>>
<< Si tranquillo, è stato solo un momento!>> esclamai asciugandomi gli occhi.
<< Questi sono per te!>> pronunciò il mio coinquilino porgendomi un mazzo di fiori.
<< Quali hai scelto oggi?>> chiesi sorridendogli grata.
<< Peonie, questi fiori appariscenti, lussureggianti, eleganti incarnano amore e affetto, prosperità, onore, valore, nobiltà d’animo e, in piena fioritura, pace. È un augurio di fortuna piccola Akane!>>

Sorrisi, Ryoga era una scoperta continua. Ogni mattina usciva puntualmente all’alba, correva per due ore e ritornava a colazione con uno splendido mazzo di fiori, ogni giorno una composizione diversa accompagnata dalla spiegazione del loro significato. Era davvero bravo nel suo lavoro.

<< Ti manca il negozio vero?>> chiesi ispirando il dolce profumo di quei boccioli colorati.
<< Un po’ ma c’è Shin a sostituirmi ora.>>
<< Come mai sei qui?>>
<< Ecco, dovevo risolvere un problema…>> mi rispose imbarazzato grattandosi la nuca.

Ero così intenta nel riflettere che sbadatamente urtai la brocca dell’acqua bagna dogli la casacca. Vidi gli occhi di Ryoga riempirsi di terrore, in quell’istante mi ricordò Ranma il giorno in cui scoprii il suo segreto. Appena l’acqua l’ho sfiorò non accadde niente, stavo prendendo uno straccio per asciugarlo ma lui era già scattato in piedi e stava uscendo.

<< Aspetta Ryoga ti aiuto!>> esclamai dispiaciuta.
<< Tranquilla Akane, ci vediamo dopo!>>

Il tempo di raggiungere l’uscita, il ragazzo con la bandana stava cambiando forma. Lo vidi restringersi un po’ alla volta, scivolare dai vestiti e grugnire sul pavimento. Oddio! Ryoga era diventato un porcellino nero!
Mi avvicinai ma lui si nascose dietro alla penisola della cucina.

<< Immagino fosse questo il tuo segreto… perché non ti sei trasformato subito come Ranma?>> chiesi guardando il mobile.
<< oink oink.>>

Già che sbadata, come doveva rispondermi quel poveretto, che stupida!
Afferrai il bricco dell’acqua calda per il tè e glielo versai addosso.

<< Akane scotta! Sei per caso impazzita?>> urlò il mio amico.
<< Scusami non volevo, allora? Dimmi la verità centra Ranma con quello che ho visto? Cavolo perché non esci da lì?>> Non so perché ma credevo che fosse lui l’artefice di questo segreto.
<< Sì è colpa sua, tranquilla ti spiegherò tutto dopo. Ora però voltati.>> rispose balbettando.
<< perché?>> chiesi ingenuamente.

Solo in quel momento abbassai lo sguardo sul pavimento e capii.
<< Oddio ma sei nudo, metti questo!>> Gli urlai lanciandogli un telo.
<< Grazie, ora se permetti vado a cambiarmi.>>

Dopo le ultime parole non udii più niente, solo un veloce movimento d’aria. Ero così curiosa di conoscere la sua storia.



Pov Nodoka

Erano passate due settimane dalla partenza dei ragazzi, Soun si recava ogni giorno alla tomba di Yuko, piangeva e imprecava contro quella lapide incolore. Un giorno stanca del suo silenzio, decisi di seguirlo. Volevo saperne di più! Si fermò davanti alla tomba s’inginocchiò e cominciò a parlare.

<< Tu non ti rendi conto di ciò che hai fatto!>>

A cosa si riferiva?

<< Ho seguito le tue ultime volontà, ho imparato ad amare Nodoka è una donna così buona… Soprattutto ho riunito i ragazzi, così che riconoscessero il richiamo del sangue e invece…>>

Soun cominciò a colpire violentemente la lapide, tremai a cosa si riferiva per il richiamo del sangue?

<< Si sono innamorati, ti rendi conto? Fa male vederli soffrire. Il loro sentimento è così puro così vero ed io li ho dovuti ostacolare! Per colpa tua, ho dovuto fare la parte dello stronzo per non ferire tutti!>>

Un nuovo colpo più forte e il marmo si crepò. Non avevo mai visto mio marito così sconvolto. Avevo paura, di cos’aveva paura?

<< Con quale coraggio, avrei potuto riferire a Nodoka che la sua migliore amica sedici anni fa l’aveva tradita? Con quale forza avrei dovuto rivelare a mia figlia che era mia? anche se l’ho amata con tutto me stesso. Come avrei potuto spiegarle che Ranma è suo fratello…>>

Vidi Soun finalmente calmarsi e scoppiare in un pianto liberatorio. Non credevo alle mie orecchie, collegai frase dopo frase e capii. Yuko mi aveva tradito con mio marito, da quel tradimento era nata Akane.Come aveva potuto? Ed io che la consideravo una sorella, una donna dall’animo buono… bleah ero stata una povera sciocca.

Uscii dal mio nascondiglio e corsi incontro al mio sposo, era un uomo meraviglioso da anni custodiva quel segreto con devozione. Lo abbracciai e gli baciai via le lacrime.

<< Scusami per come ti ho trattato caro, non immaginavo!>>
<< Nodoka cosa ci fai qui?>>
<< Sono qui per aiutarti, non sei più solo!>>

C’incamminammo verso casa,avrei trovato una soluzione e delle prove, non poteva finire così.



Pov Ranma

Erano trascorse due settimane ed io mi crucciavo ancora. Per quanto mi sforzassi di non pensarla, lei era sempre lì, al centro dei miei pensieri. Ukyo era stata preziosa, mi aveva dato un tetto e un pasto caldo ogni giorno oltre a offrirmi la sua spalla ogni volta che ne avevo bisogno.
Mi mancava mia madre ma non riuscivo a chiamarla.

Avevo paura che mi chiedesse se sentissi ancora qualcosa per lei, non sapevo mentire. Per questo avevo deciso di sparire, avrei liberato mente e cuore poi sarei ritornato a casa: con una nuova vita, con un nuovo cuore. Mi ero recato più volte alla sorgente in questi quindici giorni ma non mi ero mai bagnato, l’idea di separarmi da Ranko mi angosciava. Anche quella parte di me mi ricordava lei, era stata l’unica ad accettarmi e ad amarmi anche come donna. Mi sarei bagnato quando sarei stato pronto a voltare pagina. Ucchan assisteva silenziosa a queste mie battaglie interiori, mi sentivo in colpa verso di lei. Ne avevo approfittato in un momento di debolezza e nonostante tutto lei mi sosteneva. Chissà forse avrei dovuto farci un pensierino. Scossi la testa, non potevo. L’avrei solo illusa e questo era l’ultima cosa che volevo.


Pov Nodoka

Soun era uscito con Genma per una riunione di quartiere, decisi di recarmi nella vecchia camera di Yuko. Entrai silenziosamente e accesi la luce. Anche se piena di polvere era ricca di cose. Cercai un po’ dappertutto fin quando non notai una scatola a forma di cuore sotto l’armadio.

L’aprii con le mani che mi tremavano, ero sicurissima di ricordare quell’oggetto, dove l’avevo visto? Poi ricordai,mio marito me ne aveva regalato uno uguale alla nascita di Ranma.
 
 

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Capitolo 19
*** Paura ***


Salve a tutti/e perdonate il mio immenso ritardo ma sono stata impegnata, prometto di recensire le vostre storie e di aggiornare più assiduamente. Care amiche manca poco, firmato il contratto e tutte le scartoffie varie attendo solo la conferma che il mio libro esca nella vetrina del sito, non vedo l'ora! Bando alle ciance, vi auguro buona lettura.

Capitolo 19

Paura 


Ero in viaggio per Ryugenzawa: Akane aveva bisogno di me! La sua voce angosciata e tremolante mi aveva preoccupato, cosa stava succedendo? Il paesaggio scorreva veloce lungo il finestrino, molte cose non mi tornavano. Pigiai pigramente il numero di Ucchan, era da oltre un mese che tenevo d'occhio "il fratellino" così!

<< Ehilà Ukyo come sta?>> La cuoca si sentiva in colpa e cercava di liberarsi la coscienza aiutando di nascosto l'amico.

<< Vorrei dirti bene ma...>>

Non riuscì a terminare la frase, Ranma stava davvero così male?

<< Quando tornate?>>

<< Tra due settimane!>>

<< Ho un piano!>>

Conclusi la conversazione, mi stravaccai sul sedile scomodo e puzzolente. Odiavo i treni! Cominciai a fare dei brevi calcoli con la mia fida calcolatrice, la voce della mia sorellina mi faceva supporre una sola cosa: cicogna in arrivo! Presto in casa Tendo sarebbe arrivata una bella sorpresa!


Il giorno seguente mi ero alzata strana e dolorante. Mi reggevo a malapena in piedi e ogni tre per due perdevo l'equilibrio, cosa mi stava succedendo? Mi trascinai a fatica verso la cucina, avevo bisogno di un caffè e subito anche! Arrivai al banco e un forte contrazione al basso ventre m'investì in pieno. Urlai, non riuscivo a respirare. All'improvviso una fitta ai reni e una sensazione di bagnato. Istintivamente infilai la mano sotto il vestito e mi toccai: sangue. Sospirai un po più tranquilla, forse il test era sbagliato. Cercai di alzarmi ma fu inutile. Pochi attimi dopo ero riversa al pavimento.


La corsa quel giorno era stata piuttosto snervante, avevo una strana sensazione addosso. Mi sentivo nervoso e preoccupato, i miei sensi d'artista marziale non sbagliavano mai! Iniziai a correre velocemente verso casa, ero in pensiero per Akane. Da giorni era pallida come un cencio, sembrava malata. Probabilmente era solo influenza o forse mi ero legato troppo a quella giovane donzella dal cuore puro. Era sempre gentile e sorridente e da quando godevo della sua compagnia perfino la mia maledizione sembrava sparire. L'avevo vista ridere a crepapelle del mio strambo racconto, non mi aveva preso in giro anzi si era scusata per me da parte di Ranma. Ora capivo perfettamente perché Saotome fosse così legato a lei. Ero così preso dai miei viaggi mentali che non notai di essere arrivato. Abbassai la maniglia e quello che vidi mi tolse il respiro. Akane era inerme in una pozza di sangue. Mi precipitai da lei, la strinsi tra le braccia e accostai il mio viso alle sue labbra. Per fortuna respirava ancora! Come una furia mi recai in città, dovevo portarla in ospedale!


La telefonata di Nabiki mi aveva rallegrato la giornata, finalmente avremmo fatto qualcosa per quei due. Fissavo Ranma da giorni ed ero preoccupata. Da quando aveva lasciato casa Tendo era diventato spento, silenzioso e scontroso. Cercava sempre di essere gentile ma spesso nei suoi occhi leggevo rabbia, odio e rancore. Amava quella ragazza e l'idea di non poterla avere gli consumava l'anima. Avrei aiutato la secondogenita dei Tendo, il mio migliore amico meritava di essere felice!

Quella mattina ero uscito presto, avevo deciso sarei ritornato a casa. Non volevo più scappare! Dovevo tornare a Nerima, volevo rivedere mia madre, tornare a scuola dai miei amici, litigare con quel degenerato di mio zio ma soprattutto volevo rivederla! Sarei stato solo un fratello per lei ma non potevo più privarmi di vederla! M'incamminai verso casa, dovevo avvisare Ucchan: era tempo di partire!

Aprii gli occhi lentamente, la luce mi dava fastidio e la testa mi doleva. Mi guardai intorno, dov'ero? Non riconoscevo quelle mura, quei mobili austeri. Dall'aspetto avrei giurato di essere in ospedale! Cercai di alzarmi ma qualcuno me lo impedì.

<< Sta giù! Sei ancora troppo debole!>> Mi voltai e lo vidi, Ryoga era seduto accanto a me.

<< Dove sono? Cos'è successo?>> chiesi sedendomi lentamente.

<< Ecco piccola Akane non so come dirtelo.>>

<< Cosa c'è? Mi fai preoccupare!>>

<< Siamo in ospedale. Akane hai avuto delle minacce d'aborto, ho chiamato tua sorella, sta venendo qui!>>

Boccheggiai senza fiato, ero davvero incinta! Le lacrime uscirono prepotenti dai miei occhi, non ne potevo più. Ryoga anche se un pò impacciato mi abbracciò forte, avevo proprio bisogno di un contatto.

<< Tranquilla andrà tutto bene.>>

<< No invece! Come farò a dirlo a casa?>>

<< Troveremo una soluzione stanne certa!>>

In quel momento la porta si aprì rivelando una Nabiki preoccupata e trafelata. Finalmente era arrivata la mia salvezza.

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Capitolo 20
*** Tadaima (Sono tornato!) ***


Capitolo 20
Tadaima (Sono tornato)

Finalmente ero arrivata da lei! Ero sempre stata un tipo freddo e calcolatore ma quella telefonata mi aveva scosso fin dentro l'anima.
" Corri all'ospedale della città, Akane sta male!"
Ora finalmente la vedevo: il viso pallido, le profonde occhiaie e i nervi a fior di pelle. La mia sorellina sembrava così piccola!
Akane in questo momento era solo una donna fragile distrutta dal dolore. Mi sentivo in colpa, io la regina di ghiaccio provavo rimorso. Avevo spinto quei due ad amarsi, credevo che Akane lottasse per i suoi sentimenti e invece...era scappata come una vigliacca perché mio padre le impediva di amare Ranma, perché lui pretendeva che loro si amassero come fratelli! Basta! Non potevo più tacere!
Strinsi forte il medaglione della mamma e le parlai.
" Ora come ti senti?"
" Sto bene tranquilla!"
" Non è vero, altrimenti ora io non sarei qui! Non credi?



La vidi tirare un sospiro, ecco stava per cedere. In quel momento l'affascinante fioraio s'intromise nel nostro discorso.
" Scusate ragazze, vi lascio da sole!"
Dolce e premuroso, mia sorella era circondata di uomini pazzi di lei!
" No Ryoga, resta! Sei mio amico e non voglio che ci siano più segreti tra noi! E poi hai ancora una storia da raccontarmi!" Esclamò mia sorella facendogli cenno di risedersi.
Eh si la bontà e la sincerità della minore delle Tendo era conosciuta in tutto il Giappone!
Il povero ragazzo si riaccomodò al mio fianco e strinse forte i pugni in grembo, forse le confessioni di Akane non gli avrebbero fatto piacere!
Strinse forte il lenzuolo tra le mani e iniziò il suo racconto.
" Non c'è molto da dire, non avevo mai amato nessuno come amo Ranma. Lo so' forse mi direte che è normale a diciassette anni ma sono sicura che sia lui l'uomo della mia vita. È patetico, non è da me ma io voglio questo figlio! Lui rappresenta il frutto di questo sentimento e sono pronta a non tornare a casa. Non permetterò a nessuno di portarmelo via!"
Forti singhiozzi scossero l'esili spalle di mia sorella, anche per una tipa tosta come lei questo era troppo!
" Non permetterò a nessuno di torcerti un capello! Noi torneremo a casa, ti prometto che risolveremo tutto!" Le dissi scuotendola per le spalle.
" Come faremo? È una battaglia persa!"
" Ti sbagli sorellina, è giunta l'ora di dire la verità!"


Cosa intendeva Nabiki? I suoi occhi freddi e il sorriso saccente mi fecero tremare, cosa tramava? Mia sorella era piena di risorse, avevo fatto bene a chiamarla, soltanto lei poteva aiutarmi. Stavo per chiederle di più quando dei colpi alla porta attirarono la nostra attenzione.
" Avanti." Biascicai con voce tremante, immaginavo già chi fosse. Ero in ospedale, avevo avuto delle minacce d'aborto, ora veniva il peggio: ascoltare il medico!
" Buongiorno signorina Tendo, come si sente?" la voce gentile e ovattata dell'uomo in camice bianco mi preoccupò.
" Bene." bisbigliai appena.
" Purtroppo non ci è stato possibile registrarla quand'è arrivata, dovrebbe fornirci dei documenti."
Sbiancai in quel momento, oddio se avessero scoperto la mia età mi avrebbero costretto a chiamare mio padre! Boccheggiai per qualche minuto fin quando la voce seria e tranquilla della mia salvatrice riecheggiò nella stanza.
" Salve dottore, sono Nabiki Tendo. Mia sorella non ha documenti dietro, se vuole posso darle i miei e sbrigare le pratiche!"
Il dottore annui poi riprese a parlare.
" Certo dopo venga nella hall. Comunque signorina lei è stata molto fortunata, ha rischiato grosso. Fortunatamente il suo accompagnatore è stato provvidenziale e non c'è stato nessun danno. Appena sarà dimessa dovrà stare a riposo e lontana da fonti di stress! Ora le auguro buona giornata, domattina potrà uscire."
" E ora? noi non siamo maggiorenni!" pronunciai con voce strozzata.
" Tranquilla sorellina, come mi sottovaluti! Evoilà..." tirò dall'immancabile borsetta una bellissima patente. Strabuzzai gli occhi, su quel documento Nabiki aveva venti anni?
“ Come hai fatto?” chiesi affascinata ammirando quel pezzo di plastica.
“ Sono previdente mia cara, non lascio niente al caso!”
La vidi uscire ancheggiando soddisfatta, Nabiki Tendo era davvero inarrestabile!

Eravamo rimasti da soli in quell'angusta stanza, la risata cristallina della mora mi rallegrò l'anima, sembrava stare bene e invece... Le parole di poco prima mi avevano sconvolto, era così innamorata di Ranma che avrebbe cresciuto lor figlio da sola! Non potevo permetterlo, quello splendido fiore aveva bisogno del mio aiuto e io avrei fatto di tutto per renderla felice!
Dannato Saotome, nonostante non s'impegnasse gli correvano tutte dietro ma dovevo ammetterlo, lei era diversa. L'avevo visto fissarla, corteggiarla e battersi per lei. Akane Tendo era la differenza e anche uno stupido come lui l'aveva capito!
Ero così preso dalle mie seghe mentali da non rendermi conto di essere rimasta in silenzio per un bel po'.
" Ehilà bello addormentato! Allora me la racconti la tua storia?"
Tirai un sospiro, mi sembrava il minimo dopo le sue confessioni. Mi portai le mani dietro la nuca e iniziando a stiracchiarmi iniziai a ricordare.

" La mia rivalità con Ranma risale ai tempi delle medie. Frequentavamo una scuola maschile e ogni giorno all'ora di pranzo lui rubava gli ultimi panini allo spaccio. Pian piano è diventato un'ossessione, cominciai a girare in lungo e in largo dovevo trovarlo. Un anno e mezzo fa lo scovai in Cina, era così preso dagli allenamenti con suo zio che non mi notò nemmeno. Fui spinto dal grosso panda finendo così nella sorgente del porcellino nero affogato."

" Come mai l'altra sera non ti sei trasformato subito?" chiese Akane molto interessata alla storia.

" Leggendo dei testi antichi di mio nonno ho scoperto che l'acqua della vita poteva aiutarmi. Dovevo solo bagnarmi tutti i giorni per un mese di fila, ecco perchè quell'effetto ritardante!"

Sorrise e quel gesto mi rubò il cuore.
" Quindi resterai un'altra settimana qui?"
Com'era dolce questa ragazza, il suo sorriso avrebbe potuto illuminare tutta Tokyo.
" No. Ho deciso di tornare con voi. La tua salute è molto più importante!"
Eravamo in viaggio da ore ormai, mi sentivo distrutto, volevo tornare a casa. 
Sarei stato capace di fingere? Dovevo riuscirci, quella lontananza mi stava schiacciando l'anima. Per quanto mi sforzassi non riuscivo a smettere di pensarla, perché era scappata in quel modo?
Appoggiai la testa al finestrino e mi lasciai andare, forse un po' di riposo mi avrebbe giovato.
Una radura incantata, un corso d'acqua magico, gli animali giganti e lei bella ed eterea come la notte. i capelli corvini le ricadevano morbidi sulle spalle, sembravano cresciuti un po'. Si stringe nel suo vestito bianco mentre si strofina le braccia con le mani. È una visione la mia Akane, mi manca così tanto che mi sembra di vederla... 
All'improvviso i miei sensi di artista marziale si risvegliarono. Mi alzai di scatto... 

"Sayounara Ryugenzawa"
Quel cartello mi dava la speranza che forse non era solo un sogno!
Cazzo! Avevo dormito tutta la notte?! Quello forse non era un miraggio, forse il destino presto ci avrebbe fatti rincontrare!

" Ranma tutto bene?" chiese Ucchan preoccupata.
" Certo. Scusami ma ho fatto un brutto sogno!" 
Non sapevo mentire, facevo proprio cagare!
" Ti manca vero?" 
La mia piccola Ucchan sapeva sempre leggere nella mia mente, le bugie con lei non funzionavano e poi perché mentire... Non con lei, la mia migliore amica aveva il diritto di sapere.
" Si Ucchan. Mi manca così tanto che a volte mi sembra d'impazzire!"
" Tranquillo, vedrai che si risolverà tutto!"

Quanto avrei voluto crederle purtroppo però non sempre la vita era giusta.
Dopo cinque ore a fissare il paesaggio circostante finalmente scorgevo il cartellone della stazione di Tokyo.
" Ucchan svegliati! Siamo arrivati!"
La mia amica si stropicciò gli occhi e sorrise: finalmente eravamo a casa. Scendemmo dal treno e c'incamminammo verso Nerima. Volevo correre a casa. Ad ogni chilometro il cuore sembrava scoppiarmi nel petto, tra poco l'avrei rivista. Come facevo a saperlo? me lo sentivo! Cercai di calmarmi, in fondo dovevo fingere di averla dimenticata! 
Che strano! Avevo avuto l'impressione che in stazione qualcuno mi osservasse. Avevamo preso il diretto per Tokyo e in meno di due ore eravamo a casa, purtroppo però avevamo sostato circa un'ora e mezza ad aspettare. Appena arrivai alla soglia di casa, una strana sensazione s'impossesso di me, avevo paura. Da quel momento fin quando la mia astuta sorellina non mi avrebbe rivelato cosa fare dovevo vivere nel più assoluto segreto, non dovevo dare nell'occhio. Entrammo in casa salutando euforici, meno di due minuti e tutta la famiglia era nell'ingresso ad accoglierci festosi.
" Sorellina! Stai benissimo, diventi sempre più bella!" esclamò Kasumi stringendomi forte. Quanto mi era mancata la mia sorellona, lei e la sua innata pazienza.
“ Bambina mia! Hai fatto stare in pena il tuo papà!” pronunciò mio padre inginocchiandosi e buttandomi le braccia ai fianchi. Iniziò a piangere tipo fontana, oddio certe cose non sarebbero mai cambiate!
In quel momento giunse Nodoka, dolce e raggiante come non mai. Mi strinse forte e accarezzandomi i capelli.
" Bentornata piccola, com'è andato il viaggio?"
Erano così presi dal tempestarmi di domande da non notare la porta d'ingresso aprirsi. 
" Sono tornato famiglia! Ranma Saotome finalmente è un uomo al 100 per 100!"
Appena il mio cuore udì la sua voce fece una capriola: watashi no ai no ie kangei! (bentornato a casa amore mio!)
Appena i suoi occhi si posarono su di me un brivido mi percosse tutta, mi erano mancati così tanto quegli oceani tempestosi. Venne verso di me e incatenò il suo sguardo al mio. Potevo scorgere nei suoi occhi, ciò che sentivo nel mio cuore: il tempo non cancella niente!
" Ciao Akane" sussurrò sorridendo.
" Ciao Ranma."
La famiglia ci trascinò impaziente in sala da pranzo, avrei avuto occasione per annegare nel blu dei suoi occhi.

Appena ero entrato una fragranza familiare aveva invaso le mie narici. Il suo profumo l'avrei riconosciuto tra mille: peonie. Era il suo fiore preferito, sensuale e rigoglioso come lei, non mi era mai sembrata così bella! Oddio stavo delirando, cominciavo a sentirmi come quel rincoglionito di Kuno! Mi ero avvicinato per parlarle, la sua voce carica d'emozione e i suoi occhi liquidi mi avevano lasciato sperare, forse non era ancora tutto perduto.

Con una scusa mi ero allontanata da tavola. Ero corsa nella vecchia camera di Yuko e avevo afferrato quella maledetta scatola tra le mani. Non potevo sopportarlo, per colpa di due esseri spregevoli ora erano quei poveri figlioli a farne le spese. Un mese prima avevo aperto quella maledetta scatola ed ebbi la conferma. Non conoscevo per niente ne mio marito ne la mia migliore amica. Foto, bigliettini e regalini... Si erano amati teneramente di nascosto per anni. Avevo cercato per giorni in quella maledetta scatola quando un pomeriggio di due settimane prima avevo trovato una strana lettera.

Amore mio,

Non rivelerò mai a mio marito la verità. Non posso permettermi che lui smetta di amarla perché così differente. Ha un suo carattere ma io
so' che nel profondo ha un animo nobile. 

Rileggevo quel maledetto pezzo di carta e non trovavo alcuna soluzione, cosa voleva dire Yuko? Quale verità? In fondo in punto di morte aveva rivelato a suo marito che la piccola Akane era il frutto di quella relazione segreta! Non riuscivo a capirci più niente, è così differente... Mi sembrava così strano, Akane era la fotocopia sputata di sua madre fisicamente e caratterialmente quella di suo padre: impulsiva, testarda, battagliera e amate delle arti marziali. Cos'aveva di diverso?
" Nodoka sei qui? Ti vuole papà!"

La voce di Nabiki mi arrivò alle orecchie fredda e distaccata. Quella benedetta ragazza sembrava sempre così distante, come se niente la colpisse, si lasciava scivolare tutto addosso senza reagire. Però appena sua sorella Akane aveva chiamato, non aveva esitato a correre da lei. 
Così differente ma sotto nel profondo ha un animo nobile!
Oh mio Dio! Finalmente avevo capito! Non era Akane la figlia di mio marito ma Nabiki! Lei così differente, ecco qual'era la sua paura! Soun stravedeva per Akane fin dai suoi primi passi, ecco perché aveva scelto lei! M'inginocchiai vicino alla porta e iniziai a piangere per il sollievo. Avevo bisogno di prove!

Stavo uscendo fuori in giardino, cosa ci faceva Nodoka nella camera della mamma? Sganciai il medaglione e l'aprii. Dentro un pezzo di carta spiegazzato faceva mostra di sè, lo strinsi tra le mani e maledissi mia madre. Perché creare tutta questa confusione? Avrei sondato il terreno e poi sganciato la bomba, mia sorella meritava di essere felice!
Perché non l'avevo fatto fin'ora? Temevo che mio padre mi rifiutasse. In fondo io non ero dolce e premurosa come Kasumi, o battagliera e testarda come Akane.
Di una cosa ero certa però, lei mi avrebbe amato nonostante tutto!
 



 
 
 

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Capitolo 21
*** L'ora della verità... ***


Capitolo 21
L'ora della verità...


E più ti guardo e più lo sai
Di te io m'innamorerei
Tu non lasciarmi mai
Tu non lasciarmi,
Non farlo mai perché
Se guardo il cielo
Io sento che sarai
Incancellabile oramai oh no!
Incancellabile - Laura Pausini


La verità è sempre la cosa giusta? La risposta non sempre è si. Ci sono momenti in cui la verità può ferire più di una bugia, attimi in cui è duro accettare il peso delle parole e delle conferme che esse rappresentano. A volte una bugia bianca può salvare la situazione ma a quale costo? Basta poco per essere scoperti e le difese crollano, la fiducia evapora e poi? Poi ci tocca lavorare con tutti noi stessi, come un piccolo muratore riponiamo mattone dopo mattone e ricostruiamo la nostra casa. Ci accoglieranno ancora tra le loro braccia? La risposta è si, chi ti ama ti perdonerà nonostante tutto!

Un mese dopo mi sentivo così strana, Ranma era a pochi passi da me e io non potevo fare niente. Eppure i suoi occhi erano luminosi e scintillanti come i miei. Per trenta giorni avevamo finto in una maniera impressionante, sembravamo realmente due fratelli. La pancia cominciava a crescere e la guaina mi dava fastidio. Avrei tanto voluto rivelare tutto ma Nabiki stava tramando qualcosa, mi aveva chiesto solo di aspettare. Aveva bisogno di conferme ma quali?
Mi chiusi in camera a guardare il soffitto, come potevo nascondere la mia gravidanza? Avevo deciso, forse parlare con Tofu mi avrebbe fatto bene! In fondo era un medico e doveva mantenere il segreto professionale. Gli avrei chiesto qualche pastiglia per la nausea, almeno avrei evitato di vomitare a destra e a manca come l'esorcista! Mi alzai, indossai un vestito leggero a palloncino, sistemai la guaina, presi la borsa e uscii. Nel corridoio mi scontrai con lui, il mio cuore galoppava come un cavallo impazzito. Cercai di respirare e sorrisi.

- Com'è andato il viaggio? - dovevo fingere indifferenza.
- Bene grazie. Com'era Ryugenzawa? - replicò tranquillo.
- Bella ma casa mi mancava...

Si guardò intorno con fare furtivo, poi mi trascinò nella stanza degli ospiti. Era tutto buio, segno che Nodoka aveva già riordinato la stanza. Lo guardai con occhi smarriti e lui mi sorrise con il suo mezzo sorriso, oddio quanto mi era mancato!

- Perché mi hai trascinato qui? - bisbigliai quasi senza fiato.
- Volevo parlarti... senza troppi occhi intorno! - affermò avvicinandosi.
- Di cosa? Avrei un impegno, non posso stare tutto il giorno chiusa qui dentro! - risposi incrociando le braccia.

Vidi i suoi occhi scurirsi e le sue gote arrossarsi. Eccolo che tornava il solito timidone.
- Dove devi andare? Vuoi che ti accompagni? - chiese premuroso.
- No tranquillo, non è necessario. Una normale visita di controllo da Tofu! - risposi serena, non potevo farmi scoprire così. – allora? – chiesi impaziente.
- Io sono partito con la speranza di dimenticarti ma non ci sono riuscito. Per me non è cambiato niente Akane! Non ti forzerò, farò come chiesto da tuo padre!
Voltò le spalle, stava per andare via cosa dovevo fare? Finta di nulla o urlargli a squarciagola che anch’io l’amavo? In quel momento vinse il buon senso, abbassai la testa e strinsi forte i pugni, decisi una mezza verità sarebbe stata la soluzione migliore.
- Anch’io lo farò, anche se non mi rende felice!
Alla mia confessione infelice il codinato mi rispose:
- Troveremo una soluzione, stanne certa!
Ranma ritornò nella sua stanza, indossai di corsa la giacca e mi precipitai per le scale. Ero in ritardo, che figuraccia!

 

Akane era appena uscita di casa come un fulmine. Era in ritardo e lei odiava esserlo! Sorrisi sereno vedendola correre a perdifiato per le strade di Nerima, non era molto ma scoprire che anche lei mi amava mi aveva reso più tranquillo. Dovevo trovare una soluzione ma quale? Avevo deciso, una passeggiata mi avrebbe schiarito le idee. Stavo passeggiando tranquillo verso il locale di Ucchan quando un vociare familiare attirò la mia attenzione.

- Ciao Akane, dove vai?
- Ciao Ryoga, vado da Tofu per un controllo!
Mi affacciai dal vicolo e li vidi, da quando quei due erano così intimi?
- Stai bene? È successo qualcosa? – chiese apprensivo il maiale porgendole un fiore di loto. Maledetto suino lui e la sua deformazione professionale, aveva sempre un omaggio floreale pronto… Chissà quale giorno gliel’avrei infilato su per il naso!
- Oh Ryoga tu e i tuoi fiori… Qual è la perla del giorno? – domandò Akane sorridente.
- Questo è il simbolo dell’illuminazione e della rigenerazione spirituale piccola Akane. Questo per dirti che non c’è cosa più semplice e giusta della verità, oltre a simboleggiare la tua purezza e la tua bellezza ovvio!- sciorinò sensuale il ragazzo dai canini appuntiti. Quel maledetto da quando faceva il fioraio era diventato così sfacciato!
- Ora devo andare, a presto! – salutò allegra la mora.
- Ciao Akane!
Appena la mora fu lontana almeno un chilometro dal mio raggio d’azione uscii come una furia dal mio nascondiglio.
- Fioraio dei miei stivali, la smetti di fare il cascamorto con Akane? – urlai strattonandolo per il bavero.
- Ehilà Saotome da quando sei diventato un guardone? – pronunciò sogghignando il maiale.
- Da quando tu sbavi dietro alla piccola Tendo!
Basta non volevo più nascondere ciò che provavo, almeno quando ero fuori casa potevo urlarlo ai quattro venti. Alla mia confessione Hibiki diventò serio. Si scrollò la polvere di dosso:
- Apri bene le orecchie, perché non te lo ripeterò una seconda volta: Akane ti ama! Hai capito stupido? Quindi lotta per lei e non mollare… Altrimenti ti rompo le ossa, chiaro?
Akane mi amava, sentirmelo dire fu solo un ulteriore conferma, Ranma Saotome non si arrendeva!
- Grazie amico, stanne certo: Ranma Saotome non perde mai una sfida!
- Qui non si parla di combattimenti ma di sentimenti testone!
- Infatti p-chan, dovresti saperlo che conquistare il cuore di una donna è la sfida più grande!
Lo lasciai così di sasso mentre confezionava un bouquet di peonie, glielo strappai dalle mani e gli lanciai una banconota da 1000 yen e scappai via.
Correvo come un pazzo verso lo studio di Tofu, non m’importava di niente e di nessuno. Io amavo quella giovane donna e avrei fatto di tutto per renderla felice. Arrivai allo studio di Ono stanco ma felice, la porta era socchiusa feci l’errore più grosso del mondo: entrai senza bussare.

- Piccola Akane, Nabiki mi ha spiegato la situazione. Scopriti un po’, dovrei controllare la situazione.
- Mi scusi dottore ma è la prima volta. – pronunciò Akane imbarazzata.
Cosa gli ha spiegato Nabiki? Cosa deve controllare? Perché si sta sollevando la maglia? Non resistetti oltre all’impulso e palesai la mia presenza.
- Cosa succede qui? – domandai minaccioso
- Ranma sei tornato finalmente! – esclamò euforico il dottore cercando di abbracciarmi.
- Non cambi discorso, da lei non me l’aspettavo! Cosa sta facendo ad Akane? – riformulai la domanda scricchiolando le dita, frantumando così lo splendido bouquet.
Vidi l’espressione di pieno stupore sul viso di Tofu poi la voce di Akane mi rimbombò nelle orecchie come un tuono.
- Stupido!salti sempre alle conclusioni sbagliate tu! Si sposti dottore! – sbraitò la piccola tendo furibonda.
Appena Ono seguì l’ordine la vidi, gli occhi lucidi pieni di lacrime, le guance arrossate e la pancia scoperta… Appariva leggermente più piena, il suo pancino aveva una strana forma arrotondata, sembrava quasi…
- Oh cazzo! Tu sei incinta? – esclamai mentre la mia mascella toccava terra.
La vidi coprirsi alla svelta dandomi le spalle.
- Non volevo che lo scoprissi così ma sei il solito zuccone! – sussurrò con voce incrinata dal pianto.
Chi aveva osato toccarla? Cos’era successo a Ryugenzawa? Mille domande iniziarono ad affollarmi la mente.
- Chi è stato? Ora dov’è? Dimmelo che gli spacco la faccia! – sbraitai quasi tremando.
La mora sorrise divertita, si avvicinò e mi condusse davanti allo specchio.
- Eccolo il colpevole! – pronunciò dandomi una sonora cinquina.
- Oh mio Dio, io, tu, noi… e questo per cosa di grazia? – risposi massaggiandomi la guancia offesa.
- Come hai potuto pensare che fossi stata con qualcun altro? – mi chiese quasi ringhiando.
Aveva ragione, come avevo potuto dubitare di lei? L’abbracciai forte e le sussurrai tra i capelli.
- Hai ragione, sono un coglione, potrai perdonarmi? È solo che non me l’aspettavo! Non avevo certo immaginato di diventare genitore così giovane! Un bambino, sarò capace di fare il papà? – sproloquiai emozionato e agitato al tempo stesso. Un bambino era un grande impegno, noi eravamo ancora così giovani. Di una cosa ero sicuro però: amavo la piccola Tendo e avrei fatto di tutto per stare con lei!
- Ti perdono ma a una condizione, non fare colpi di testa! Ora abbiamo una situazione da risolvere! – sussurrò lei sfiorandosi il ventre rigonfio.
La gravidanza le aveva giovato, in una situazione normale se avessi dubitato di lei mi avrebbe malmenato!
- Ah Ranma?
- Si piccola?
- Ricordati che appena nasce il piccolo o la piccola, hai un giretto prenotato gratis per i cieli di Nerima!
Sembrava troppo bello per essere vero, Akane sarebbe sempre stata irascibile e violenta ma anche questo amavo di lei.
- Tranquilla, lo segnerò sull’agenda! Ora andiamo.
La presi per mano e ci recammo verso casa, basta dovevamo mettere fine a questa stupida ostinazione. Io amavo Akane, lei amava me e aspettavamo un figlio, nessuno ci avrebbe tenuto più lontani!

 

Ecco la prova che aspettavo, Ranma amava davvero mia sorella. Eh sì il mio istinto di spiona a volte serviva a qualcosa. Li seguii di nascosto per tutto il tragitto. Appena arrivarono davanti alla porta di casa sentii Akane sospirare.

- Ranma ho paura!
- Andrà tutto bene, te lo prometto! 

Il codinato aprì il portone senza esitazione e strinse saldamente a sé mia sorella. La sua voce sicura e imperiosa risuonò per tutta l'abitazione.

- Ho bisogno di parlare con tutti voi!
- Cos'è questa storia? - pronunciò mio padre guardandoli furioso.
- Devo parlarvi e lo farò una sola volta!

Entrarono in sala da pranzo, la voce di mio padre risuonava per la casa furibonda e piena di rancore.
- Credevo di essermi spiegato mesi fa, sei duro di comprendonio figliolo!
- Io le porto immenso rispetto Soun ma amo sua figlia, è più forte di me! - pronunciò il codinato stringendo i pugni.
- Non si può, perché non lo capite?
In quel momento intervenì Nodoka furibonda.
- Devi smetterla con questa storia, non hai le prove che sono realmente fratelli!
Vidi la faccia di Ranma riempirsi di domande e la piccola Akane sbiancare, basta era giunto il momento.
- Ve la darò io la prova! Ranma ha una sorella papà ma non è Akane!

 

In quel momento mi girai stupefatta era arrivata Nabiki. Aprì il medaglione che portava al collo e n'estrasse un foglio spiegazzato, lo porse a nostro padre.

- Sono io la sorella di Ranma! L'ho sempre saputo! Anche quando ti spillavo i soldi zuccone!
- Tzè che bella sorella! In un anno e mezzo mi hai messo al verde!
Scoppiammo a ridere tutti allegramente, mio padre sembrava una maschera di cera.
- Perchè non me l'hai detto prima?
Per la prima volta nella mia giovane vita vidi qualcosa d'impensabile, Nabiki fredda e distaccata stava piangendo. Aveva il capo basso e piccoli rivoli d'argento bagnarono il pavimento. Fu la frazione di un secondo, si pulì frettolosamente il viso con la manica del vestito e puntò lo sguardo su nostro padre.
- Anch'io ho paura. Cosa credevate che ne fossi immune? avevo paura di scoprire che non sapendomi tua figlia mi avresti trattato diversamente. Io non sono premurosa come Kasumi e non sono dolce e testarda come Akane!
- Perchè ora?
- Loro meritano di essere felici e non saranno certo le mie paure ad ostacolarli! Io voglio la loro felicità e non ho paura delle conseguenze!

Mi alzai di scattò e le corsi incontro quando voleva non era poi così diversa da noi!
- Oh Nabiki! - pronunciai abbracciandola sull'orlo delle lacrime.
Mio padre si alzò e ci venne incontro.
- Per me non cambia niente. Ormai sei mia figlia e nessuna verità cambierà questa cosa! - pronunciò abbracciandoci.
In quel momento intervenne Ranma.
- Ho un altro annuncio da fare! Io e Akane aspettiamo un bambino! - pronunciò fiero Ranma.
- Oddio sarò nonna! - esclamò Nodoka felice.
L'intera famiglia finì a gambe all'aria, mio padre scoppiò in un mare di lacrime. Presto ci sarebbe stato un nuovo arrivo in casa Saotome - Tendo!

Angolo dell'autrice: Eccoci qua al penultimo capitolo di questa magnifica storia che mi ha permesso di conoscere voi Ladies. Questo capitolo lo dedico a tutte voi che ogni giorno mi regalate un sorriso. Questo 2014 mi ha regalato qualcosa di stupendo: delle vere amiche. Anche se ci sentiamo tramite un pc io sento ugualmente il vostro calore. A volte mi capita di sentirmi esclusa, distante ma poi basta un vostro messaggio a ridarmi il sorriso Un bacio e buon anno a tutte, vi adoro!... Lady Dream!

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Capitolo 22
*** Notte d'amore ***


Nda: Salve a tutti, ho deciso di allungare la storia di un capitolo così da dar spazio un po ai sentimenti dei nostri protagonisti. Dedico questo capitolo a chiunque lo legga, a chi lo recensisce e alle mie ladies che non mancano mai di sostenermi e di regalarmi un sorriso. Vi adoro! Buona lettura a tutti!
Ps: perdonate gli eventuali errori, lo scritto di getto, domani lo ricontrollerò.

Capitolo 22

Notte d’amore
— Sarò nonna ci pensi? Oddio il mio bambino diventerà padre! — strillò mia madre allegramente mentre mi stringeva le mani, era così felice.
Diventare padre, non aveva ancora assimilato la cosa, era successo tutto così in fretta che mi sembrava un sogno… eppure non lo era. Mi allontanai con una scusa, avevo bisogno di respirare. Sarei stato un buon padre? In fondo il mio l’avevo perso troppo presto! Diciassette anni, tra qualche mese diciotto, ero così giovane. Non rimpiangevo di amare la mia Akane né la futura nascita di quest’erede, avevo una sola paura: deludere le aspettative. Cominciai pensieroso a tirare dei sassolini alla vecchia carpa del laghetto, in quasi due anni l’avevo infastidita così tante volte. All’improvviso una presa salda sulla spalla e mi voltai. Era l’ultima persona che mi aspettavo.
 
— Zio Genma! — esclamai sorpreso.
— So a cosa stai pensando. Voglio dirti poche cose, non sarò genitore ma in tanti anni con te qualcosa credo di averla capita. Ascolta sempre tuo figlio, indicagli il cammino elogiando i suoi pregi e aiutalo a combattere le sue debolezze. Fa dei suoi difetti la sua forza e non abbandonarlo mai. Anche un buon padre sbaglia Ranma, non devi temere tutto questo, devi solo amare la tua sposa e vivere felice, supererete ogni cosa!
— Ed io che ti credevo uno stolto!
Rimasi di sasso, quello stolto di mio zio sapeva fare anche un discorso serio? Le sue parole mi avevano tranquillizzato, aveva ragione, mi sarei impegnato con tutto me stesso dedicandomi anima e corpo a mio figlio e alla mia sposa, sarebbe stata la mia sfida più grande: renderli felici!
Stavo rientrando in casa quando la vidi, bella come la notte a fissare il cielo. Probabilmente era uscita a cercarmi. La sua piccola mano stava raccogliendo veloce alcune stille salate dal suo volto, perché piangeva
— Akane stai bene? — le chiesi preoccupato.
— Si tutto ok. Credevo che Genma fosse solo cartelli stupidi e fughe invece quando vuole sa essere molto saggio! — pronunciò lei sorridendo.
— L’amore cambia le persone piccola Tendo! Non smetterò mai di ringraziare i Kami per averti incontrato! — le sussurrai baciandola a fior di labbra.
 
In quel momento dieci paia di occhi ci osservarono curiosi. Fu la voce della dolce Kasumi, pura e candida come sempre a portarci alla realtà.
— Ragazzi entrate in casa, prenderete freddo! E poi Ranma non sta bene baciare una ragazza in mezzo alla strada!
— Kasumi come sei antiquata! Tranquillo fratellino, ormai Akane e tutta tua andateci piano però non vorrei né risentisse il marmocchio! — aggiunse sogghignando Nabiki. Non sarebbe cambiata mai, quella ragazza era un personaggio!
Entrammo in casa e riprendemmo i festeggiamenti, avevo deciso ora mi toccava solo fare le cose per bene!
* * * * *
Entrati in casa, tutti cominciarono a riempirci di domande. Era tutto così strano, finalmente potevo amare Ranma alla luce del sole. Nessuno mi avrebbe più impedito di vederlo e soprattutto tra pochi mesi avremmo avuto un figlio.
Sarei diventata mamma, stentavo ancora a crederci! Una nuova vita stava crescendo nel mio corpo ed ogni giorno mi sentivo così legata a lui. Sentivo i suoi calci quando gli parlavo o semplicemente mi toccavo la pancia. Forse era troppo presto, forse era solo una mia impressione ma lui già mi ascoltava? Perché continuavo a chiamarlo al maschile? Lo sentivo che era un maschietto, che avrebbe reso fieri me e suo padre ogni giorno. L’avremmo sostenuto, aiutato e sgridato all’occorrenza, perché è questo che fa un buon genitore: stare vicino ai propri figli! Non sarei stata come mia madre, meschina e bugiarda. Mi aveva usato per ingannare mio padre ma non ce l’avevo con lei, forse l’avrei fatto anch’io per salvare mia figlia!
Le mie riflessioni furono interrotte dai miei familiari che gridavano Bacio come degli invasati.
— Bacio, bacio!
— Allora Ranma quando vi sposate? — chiese mio padre in sembianze di onei. Adoravo quell’espressione, riusciva a terrorizzare Ranma in ogni occasione!
— Avrei pensato a dopo la nascita. Potremmo celebrare le nozze e il battesimo in una sola volta, cosa ne pensi? — mi chiese stringendomi.
— Non potevi avere idea migliore! Almeno ho il tempo di smaltire questa ciccia, oddio sembro una balena! — biascicai facendo il labbruccio.
— Sei bellissima sciocca! Poi ti ricordo che sei in dolce attesa quindi è normale che tu sia lievitata!
— Stai dicendo che sono grassa? — pronunciai isterica suonandogli il tavolino in testa.
— Sei fantastica piccola, scherzavo! — biascicò massaggiandosi il bernoccolo.
Lo so che scherzava ma io adoravo i nostri continui teatrini, in fondo era per questo che mi ero innamorata di lui.
Due settimane dopo il grande annuncio stavo sistemando la mia stanza quando un bigliettino attirò la mia attenzione.
″Oggi al tramonto al parco, ti aspetto… tuo Ranma!″
Il cuore cominciò a battermi velocemente. In due settimane eravamo usciti tante volte eppure oggi avevo una strana sensazione. Guardai il calendario e sorrisi, oggi era esattamente due anni dal suo arrivo a casa. Mi preparai, non vedevo l’ora di vederlo!
 
* * * * *
Ero in ansia, tra meno di un quarto d’ora Akane mi avrebbe raggiunta e finalmente lle avrei chiesto di sposarmi. Meritava un fidanzamento, un anello, dei fiori, la mia piccola Akane meritava questo ed altro. Perché avevo atteso due settimane? Perché oggi erano due anni esatti che la conoscevo. Sembrerà banale, da filmetto romantico ma mi ero innamorato di lei a prima vista: quella sua grinta, gli occhi luminosi, i suoi capelli sinuosi e sbarazzini e il suo sorriso, quello avrebbe potuto sciogliere l’intero polo! Mi diedi un pugno in testa, dovevo smetterla quando mi ci mettevo ero peggio di Kuno! Ero passato da Ryoga per dei fiori ed ora stringevo saldamente al petto un mazzo di peonie.
 
— Tranquillo con questo andrai sul sicuro, sono il suo fiore preferito! — mi comunicò il fioraio porgendomi il bouquet.
— Ryoga come mai così gentile? — chiesi preoccupato. Mi aveva sempre odiato, ora mi sembrava addirittura amichevole.
— Rendila felice Saotome e ricordati, se solo la fai soffrire sei un uomo morto! — minacciò rabbioso il porcellino.
— Così va meglio! Non succederà amico stanne certo!
 
Cominciai nervosamente a torturarmi le mani poi la vidi. Le guance arrossate per la corsa, i capelli scarmigliati e gli occhi liquidi dall’emozione… che avesse capito?
— Scusami per il ritardo! — pronunciò prendendo fiato.
— Sei impazzita? Non devi affaticarti! Io non scappo.
Non mi sarei separato da lei per niente al mondo, che sciocca! Le porsi il mazzo di fiori e i suoi occhi s’illuminarono.
— Questi sono per te!
— Grazie sono bellissimi!
— Ti va di fare un giro? — le domandai porgendole il braccio.
Non ci pensò due volte, lo afferrò di slancio e mi sorrise.
— Andiamo!
Stavamo passeggiando tranquilli quando arrivati in prossimità della fontana le chiesi di fermarci.
— Akane devo riposarmi due minuti!
Potevo trovarmi una scusa migliore, in fondo era lei la donna in attesa!
— Sei un pappamolle, va beh sediamoci! — rispose dandomi un pugno sul petto.
Le presi le mani nelle mie e la guardai.
— Senti Akane, io sono negato con le parole lo sai. Oggi ti ho portato qui per un motivo, volevo fare le cose per bene, perché tu meriti solo il meglio… — mi stavo dilungando in inutili sproloqui.
— Ranma tranquillo, cosa stai cercando di dirmi?
Estrassi una piccola scatolina rossa dalla mia immancabile tuta cinese, l’aprii e n’estrassi l’anello di mia madre.
— Akane Tendo, vuoi sposarmi? — le chiesi inginocchiandomi mentre le mostravo l’anello.
— E me lo chiedi? Certo che lo voglio stupido! — mi rispose la mia amata buttandomi le braccia al collo. Le infilai la vera e la baciai, quello era il mio posto.
 
* * * * *
Guardavo esterrefatta la vera al mio anulare sinistro, Ranma mi aveva chiesto di sposarlo. Non credevo ai miei occhi, mi aveva portato al parco per farmi la proposta! Non avevo smesso nemmeno per un secondo di guardare l’anello al mio dito e di sorridere come una cretina.
— Oddio Ranma ci sposiamo, ti rendi conto? — gridai entusiasta.
— Si piccola, non vedo l’ora.
— Ci sposiamo in primavera? — aggiunsi saltellando come una bambina,
— Certo amore mio, ogni tuo desiderio è legge per me! — aggiunse il mio uomo colpendosi il petto.
— Smettila scemo, sei sempre il solito!
— Ma tu ami questo scemo!
Continuammo a battibeccare fino a casa, non avrei cambiato per nulla al mondo questi nostri piccoli momenti.
 
Appena rientrammo in casa subito le donne di casa notarono il mio anulare sinistro.
— Oddio figliolo, finalmente glielo hai chiesto? — strillò Nodoka eccitata.
— Bravo figliolo così si fa! — si congratulò mio padre dandogli una pacca sulla spalla.
— Eh bravo fratellino, ora di la verità non vedi l’ora di dividere il letto con la nostra piccola Akane!
Ranma divenne rosso come un peperone, io per poco non mi strozzavo con la saliva. Come faceva quella pazza a capire sempre tutto? Anch’io non vedevo l’ora di perdermi nei suoi abbracci, di sentire il suo respiro sulla pelle, le sue mani. Oddio mi stavo eccitando! Presi a farmi aria con le mani.
— Sorellina da te proprio non me l’aspettavo! — infierì Nabiki.
In quel momento s’intromise nostro padre che ci lasciò tutti di sasso.
— Ormai manca poco alla nascita del bambino, perché non vi spostate nella stanza degli ospiti?
Annuimmo sorpresi, finalmente avremmo dormito insieme come una vera coppia.
Proseguimmo la cena tranquilli, ero così agitata, tra poco avrei potuto dividere il letto con il mio Ranma, non mi sembrava vero.
 
Finito, Nodoka mi accompagnò in camera e mi aiutò a sistemarla.
— Bambina mia, sono così felice! Rendi felice il mio bambino, sono sicura che non mi deluderai!
Abbracciai mia suocera di slancio, adoravo quella donna e speravo con tutta me stessa di essere una brava madre proprio come lei un giorno. Stanca cominciai a spogliarmi, qualche attimo dopo si aprì la porta il mio consorte era arrivato. Sentivo perfettamente il suo sguardo bruciarmi la pelle. Si avvicinò con passo felpato e iniziò a baciarmi le spalle lasciando scivolare la mia camicia da notte al pavimento.
— Akane, non riesco più a resistere! — mi sussurrò mentre mi baciava il collo.
Afferrò saldamente i miei fianchi e mi strinse a sé, sentivo perfettamente il suo desiderio premere contro il mio bacino. Iniziai a strusciarmi sensuale come una gattina in calore, anch’io lo volevo e pure tanto!
— Non resistere allora stupido! Prendimi sono tua! — gli sussurrai con voce orgasmica mentre lo baciavo avidamente.
Non se lo fece ripetere due volte, mi afferrò per i fianchi e mi trascinò sul letto. Le sue mani viaggiavano desiderose sul mio corpo. Riprese a baciarmi il collo, per poi scendere lentamente ai miei seni. Cominciò a disegnarne il profilo con la lingua e nel frattempo con due dita stuzzicava lentamente la mia femminilità.
— Oddio Ranma, mi stai facendo impazzire! — sussurrai aggrappandomi alle sue spalle. ribaltò la situazione e mi trascinò su di lui, era così premuroso temeva di gravarmi addosso con il suo peso. Mi sistemai sulla sua lunghezza e lo accolsi dentro di me, tra gemiti, spinte e sospiri ci amammo tutta la notte, nessuno ci avrebbe più divisi.
 
 

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Capitolo 23
*** SounAki ***


Capitolo 23
Sounaki
 
Nerima era in subbuglio. L'intero quartiere era in grande attesa per l'avvenimento del secolo, tra meno di sue settimane sarebbe nato il piccolo Saotome. Quel buzzurro presto sarebbe diventato padre e avrebbe sposato quella meravigliosa ragazza dall'animo gentile. Eh sì, era dura da digerire. Mi ero innamorato di lei al primo sguardo, la sua bontà mi aveva perforato l'anima. Per un po' di tempo avevo avuto la possibilità di godermi la sua compagnia ma lei non mi aveva mai illuso anzi, leggevo perfettamente nei suoi occhi quanto amasse Ranma. Avevo dato il mio appoggio a quest'ultimo, nonostante tutto per me era un amico, avrei potuto contare su di lui in ogni caso. Un giorno all'ora di chiusura decisi di non tornare a casa, Shin e Shampoo erano gentilissimi con me ma non mi andava di vederli tutti baci e coccole davanti ai miei occhi. per tanto decisi di pranzare al ristorante in fondo alla strada, un okonomiyaki mi avrebbe tirato su di morale. 
- Buongiorno. - pronunciai educato entrando nel locale.
Non mi rispose nessuno, a quell'ora era praticamente deserto. All'improvviso dei singhiozzi attirarono la mia attenzione, alla destra del bancone vi era una bellissima ragazza dai capelli castani, dei riflessi dorati le illuminavano il viso, sembrava un angelo. In quel momento il mio cuore mancò di un battito, perché quella creatura stava piangendo? Decisi di uscire, non mi sembrava il caso d'intromettermi nel suo dolore. La sua voce però fermò i miei propositi.
- Aspetta! Scusami sono imperdonabile. Cosa posso servirti? - pronunciò asciugandosi il viso con la manica del vestito.
-Un Monjayaki - risposi accomodandomi sullo sgabello.
- Arriva subito!
Mi fermai a osservarla come rapito, era bravissima a maneggiare le spatole.
- Ecco a te... spero ti piaccia! - esclamò raggiante servendomi il piatto.
Cominciai a mangiare, era squisito. La cuoca mi affiancò e iniziammo una piacevole chiacchierata. Era fantastica, la cosa che più mi sorprese però fu il rumore della sua risata... la più bella melodia che avessi mai ascoltato. all'improvviso le toccai una spalla e le chiesi:
- Come mai prima stavi piangendo?
La ragazza sembrò sorpresa dalla mia domanda, si voltò e incatenando i suoi splendidi occhi nei miei.
- Il mio migliore amico presto si sposerà. L'ho amato tanto ma lui ha scelto un'altra. Sono felice per loro, lei è davvero speciale ma ho paura. Nessuno mi amerà, non so se potrò superare tutto questo! - buttò fuori tutto d'un fiato stringendo il grembiule tra le dita.
Ora che la guardavo bene mi sembrava di averla già vista... Oddio ma lei stava parlando di Ranma! Mi venne spontaneo, le accarezzai una mano e le sorrisi.
- Sei meravigliosa, troverai sicuramente qualcuno pronto ad amarti. Ci vorrà del tempo ma succederà.
Arrivò l'ora di tornare al lavoro, mi alzai e le lascia un piccolo omaggio: una camelia rosa. 
- È stato un piacere. Comunque io sono Ryoga. - pronunciai sorridendole affascinante.
Stavo quasi per uscire quando mi rispose.
- Io sono Ukyo ma puoi chiamarmi Ucchan se ti va.
Era bellissima, le guance arrossate, i capelli smossi dal vento e la camelia stretta al petto, forse non era tutto perduto... Quegli occhi mi avevano ridato la speranza.
 
* * * * *
 
Ero fermo da circa mezz'ora a fissare quell'ecografia come un emerito cretino. Non credevo ai miei occhi mancavano due settimane e, finalmente avrei stretto nostro figlio tra le braccia. Ricordavo ancora il giorno in cui l’avevamo fatta, era stata un emozione indescrivibile. Il medico ci aveva comunicato che avremmo avuto un maschietto, finalmente avrei avuto un erede. I mesi erano volati e la piccola Tendo mi aveva dato la conferma di aver scelto bene, lei era la donna giusta per me. Adoravo fissarla di nascosto, per quanto adorassi prenderla in giro il suo corpo nonostante la gravidanza non era poi mutato molto. Ai miei occhi era sempre bellissima, quell'accenno di pancino le aveva addolcito i lineamenti...
- Hai finito di guardarmi brutto pervertito? - chiese sorridendo.
Eh va beh certi atteggiamenti erano duri a morire, amavamo punzecchiarci, questo non sarebbe cambiato mai.
- Io guardarti tzè... mi stavo solo assicurando che non intralciassi il traffico con la tua presenza! 
Vidi l'aura della futura signora Saotome fiammeggiare di brutto... Me l'ero cercata, c'ero andato giù pesante.
- Baka che non sei altro! Stasera dormirai in giardino con la carpa! - esclamò afferrandomi per la casacca e lanciandomi con la grazia di un elefante nello stagno.
Nonostante la gravidanza, la mia Akane non perdeva le sue dolcissime abitudini. L'acqua era gelida, dovevo reagire. decisi di usare la tecnica preferita da mio zio Genma, nell'ultimo periodo era una delle mie preferite: la caduta della tigre feroce.
- Perdono, perdono! Lo stagno no è freddo! - implorai in ginocchio la mia fidanzata.
- Ben ti sta! La prossima volta metti in funzione il cervello prima di parlare!
Allora mi alzai e l'abbracciai stretta, la strinsi a me baciandole teneramente.
- Sei bellissima come sempre... Ti amo. - le sussurrai sorridendole sulle labbra.
- Ti amo anch'io stupido! - mi rispose trascinandomi in casa.
 
* * * * *
Stavo trascinando Ranma per il codino, quello stupido sapeva sempre come prendermi! Ero così felice. Da quando era entrato spavaldo quel mattino nel dojo e mi aveva sfidato, il mio cuore aveva perso un battito. Bello e arrogante, non avevo mai guardato un ragazzo senza disprezzarlo oltre Tofu s'intende! In così poco tempo mi era entrato nella pelle e ora portavo dentro il frutto del nostro amore. Nonostante il mio carattere un po' discutibile ero sicurissima che mi avrebbe scelto sempre... lui era la mia anima gemella.


- Andiamo a letto, ti va? - bisbigliai al suo orecchio stringendomi a lui.
Arrossì fino alle punte dei capelli, a volte mi sembrava assurdo... Faceva tanto il gradasso ma quando si trattava di certe cose era il solito timidone!
Ormai la vecchia camera di mia madre era diventata la "nostra". Avevo chiesto a mio padre un letto matrimoniale, ero stanca di vedere il mio futuro marito rannicchiato in un futon e poi quella comodità occidentale era un vero toccasana per le coccole. Mi fiondai sul letto tastando il morbido copriletto.
- Vieni qui baka! - esclamai facendo la vocina sensuale.
Ranma non se lo fece ripetere due volte, si liberò velocemente della sua immancabile tuta cinese rimanendo in boxer, era un vero spettacolo per gli occhi. mi strinse forte a se e mi baciò, morivo dalla voglia di averlo tra le mie braccia, di sentirlo mio. Cominciò a baciare dolcemente ogni lembo della mia pelle, affondai le mani nei suoi capelli e mi lasciai andare alle sue carezze... Adoravo fare l'amore con lui, il mio Ranma era sempre così attento al mio piacere! Delicatamente iniziò a stuzzicare la mia femminilità, non riuscii a trattenere un gemito, mi faceva impazzire! Nel frattempo con la bocca torturava i miei seni, Oddio!
- Ti prego Ranma... - sussurrai ormai allo stremo.
- Tranquilla piccola! - esclamò mentre si preparava ad affondare in me. Una spinta dolce ma decisa, iniziò a muoversi dolcemente dentro di me... Sentivo il fuoco sulla pelle. Passammo la notte ad amarci, quello era l'unico posto in cui volevo stare. Ogni giornata trascorsa insieme a lui era meravigliosa…
* * * * *
Ero intenta a preparare la colazione quando la voce di mio marito mi distrasse dal mio intento.
- Ciao tesoro. - mi sussurrò baciandomi i capelli.
- Buongiorno Soun caro. - gli sussurrai porgendogli del tè.

La mia vita era perfetta. Finalmente mi sentivo amata, avevo una splendida famiglia e mio figlio presto mi avrebbe reso nonna, ero così felice. 
- Ci pensi? Tra poco avremmo una piccola peste in casa. - affermai sorridendo mentre apparecchiavo la tavola.
- Non vedo l'ora... Me lo vedo già con il suo karategi a combattere!
All'improvviso la quiete delle nostre chiacchiere venne interrotta da un urlo straziante di Akane.
- AAAAAAAAAAAAAAAAAAH!
Mio marito mi guardò terrorizzato.
- Cosa succede?
- Oddio Akane! - esclamai precipitandomi per le scale.
Appena arrivai di sopra trovai Akane impaurita al centro della stanza.
- Cosa c'è? - pronunciai riprendendo fiato.
- Mi si sono rotte le acque! - esclamò terrorizzata tirando su con il naso. 
Ranma cercava di tenerla buona, diedi una voce a Kasumi che subito si precipitò a chiamare Tofu.
- Sta tranquilla Akane, andrà tutto bene! - le sussurrai aiutandola a stendersi.
Mezzora dopo Ono era arrivato. Si precipitò dalla piccola Akane insieme a Kasumi.
- Vi prego ora uscite, abbiamo un bambino da far nascere! - c'informò il dottore sorridendo.
- Di già? Non è ancora presto? - chiese mio marito sorpreso.
- No, il piccolo ha una certa fretta di uscire!
Entrarono in camera lasciandoci in corridoio in trepida attesa.

* * * * *
Mi sentivo impazzire, Tofu era chiuso la dentro da circa un'ora. sentivo le urla di Akane fin dal corridoio, la cosa mi rendeva inquieto. volevo vederla, accertarmi che lei e il nostro piccolo stessero bene. Camminavo avanti e indietro per il nervoso quando la voce di mia cognata mi risvegliò di colpo.
- Corri Ranma! c'è qualcuno che vuole conoscerti!
Mi precipitai in camera come un fulmine. La mia Akane era stremata ma risplendeva di una nuova luce. il suo sorriso radioso fece finalmente calmare i battiti impazziti del mio cuore, mi avvicinai al letto e finalmente lo vidi: un meraviglioso bambino. era bellissimo, aveva i capelli di sua madre e i miei occhi... 
- Ranma ti presento tuo figlio - pronunciò Tofu porgendomi il piccolo. Appena lo strinsi tra le braccia sembrò sorridermi.
- Ciao SounAki Saotome! ti piace piccola? - esclamai guardando la mia donna.
- Oddio Ranma il nome di mio padre! Come mai hai deciso di mettergli un secondo nome? - chiese curiosa la mia amata.
- Aki mi sembrava quello più giusto, in quanto lui è giunto a dar luce alle nostre vite! - risposi filosofico schiarendomi la voce.
- Oddio stupido, sei tremendo quando cerchi di fare il filosofo!
- Non è per questo che mi ami? - chiesi baciandola a fior di labbra.
- Si stupido!
Eh si, nonostante la mia giovane età la mia vita era perfetta. Ora mi restava un'ultima cosa da fare, organizzare il nostro matrimonio!
- Sei pronta per la nostra prossima avventura?
- Quale?
- Presto diventerai la signora Saotome! - pronunciai sorridendo.
- Non vedo l'ora!
 
* * * * *
Ranma era Uscito per dare la possibilità agli altri di vedere il piccolo Sounaki. Certo che sapeva sempre come lasciarmi senza parole, era stata davvero carina l'idea del nome composto... Suonava così bene.
Più guardavo il nostro bambino e più non credevo ai miei occhi, era stata un emozione così intensa stringerlo tra le braccia. non mi sembrava ancora vero eppure era stato dentro di me per nove mesi. Un calore immenso aveva invaso il mio cuore, speravo solo di essere all'altezza. Mi sarei impegnata anima e corpo per donare a mio figlio tutto l'affetto, l'amore e l'appoggio disponibile. Non ci sarebbe stato giorno in cui non avrei decantato i suoi pregi, sminuito i suoi difetti ma soprattutto l'avrei aiutato a crescere, perché è questo che deve fare una buona madre, deve aiutare i propri figli a combattere e a non mollare mai. Sorrisi a mio figlio.
- Benvenuto piccolo Sounaki, ti renderemo il bambino più felice del mondo!
 
Nda: Eccoci finalmente alla fine di questo penultimo capitolo (mi sembrava doveroso parlare della nascita del piccolo in un capitolo a parte) e poi volevo richiamare Ryoga e Ukyo altrimenti come ve li facevo trovare insieme al matrimonio? A parte gli scherzi dedico questo capitolo a tutte le mie ladies… avete visto? Non ho dormito per terminarlo! (05.47)
Comunque ho delle piccole note da fare:


Futon: È il materasso tradizionale della cultura giapponese (non ho mai capito perché Akane abbia una camera tipicamente occidentale!)
Karategi: è il nome giapponese per la divisa da allenamento del karate.
Aki: autunno, luminoso
La caduta della tigre feroce: tecnica usata da Genma e Ranma nell’episodio 67 per chiedere perdono ad Akane.
Monjayaki: L''okonomiyaki nello stile di Tokyo, meno popolare dei precedenti, viene chiamato monjayaki. Le verdure e la carne vengono cotte per prime e poi disposte in un cerchio al cui interno viene messa la pastella. Oltre al monjayaki, i ristoranti di Tokyo servono le normali versioni di okonomiyaki.

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Capitolo 24
*** Epilogo ***


Eccomi qui di ritorno con quest’ultimo capitolo, è stata una faticaccia terminare questa meravigliosa storia che mi ha permesso di affezionami a tutte voi “Ladies” Ringrazio chiunque passi di qui e si fermi a darmi la sua opinione, va beh ringrazio anche i lettori silenziosi che sprecano il loro tempo a leggere le mie “seghe mentali”. Ora basta sproloquiare inutilmente, vi auguro buona lettura… un bacio.

Epilogo


A un anno dalla nascita del piccolo Soun Aki finalmente Akane coronava suo sogno. Non l’avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura ma aveva desiderato Ranma fin dal primo momento. Ricordava ancora gelosamente il suo modo spocchioso di presentarsi, l’aveva battuta. Era la prima volta che un uomo lo faceva, non gliel’aveva mai confessato ma erano stati i suoi occhi a disorientarla quel giorno. Quel mare in tempesta le entrò dentro in un secondo, sfiorando le corde più profonde della sua anima Fissava il giardino addobbato a festa, tra poche ore avrebbe varcato la soglia del dojo in un vaporoso abito bianco dal taglio occidentale e gli avrebbe detto di sì per sempre. Non ci avrebbe mai scommesso ma quel terremoto con il codino aveva cambiato non solo sua vita ma anche quella degli altri. La prova? La vedeva giorno dopo giorno davanti ai suoi occhi. Suo padre e Nodoka brindavano felici davanti al laghetto con la carpa, Kasumi si stingeva teneramente al suo Ono, Shinnosuke faceva roteare il piccolo Shinpu e più in là sul retro della casa Nabiki tormentava il povero Kuno. E sì, tanti nuovi amori riscaldavano le strade di Nerima. Dal fondo della strada la coppia più stramba dopo di loro avanzava alzando un gran polverone.
«Sei uno stupido! Ti avrò detto mille volte che stavi sbagliando strada!» imprecò la mora brandendo la sua fedele spatola.
«è stato un banale errore di calcolo!» esclamò il ragazzo dai lunghi canini grattandosi la nuca imbarazzato.
«Un errore? Due ore a girare in tondo? A volte mi chiedo cos’hai in quella zucca vuota!» strillò colpendolo forte.
Lui si avvicinò e spostandole una ciocca di capelli dal viso le sussurrò a fior di labbra.
«Il mio inesistente senso dell’orientamento riconosce solo una strada…»
«Quale?» le chiese lei senza fiato.
«Quella per ritornare da te… Ucchan io ti amo!» gli annunciò baciandola teneramente.
«Ti sei salvato per un pelo… Anch’io ti amo.»
Eh sì ogni angolo di quel quartiere traboccava d’amore. Nel frattempo il capo famiglia Tendo si era recato in camera dalla figlia. Appena aveva spinto la porta, il cuore gli era saltato in gola per l’emozione. Era bellissima la sua bambina, avvolta in quell’abito bianco. Il suo viso era radioso e gli occhi le brillavano di luce propria, la sua piccola ormai era una donna. Una mamma fantastica e tra poche ore una moglie meravigliosa. Ogni volta che li vedeva insieme, Soun si sentiva in colpa. Aveva ostacolato tanto quell’amore convinto che fosse una cosa sbagliata e oggi non faceva che ringraziare il cielo. Nabiki gli aveva aperto gli occhi mettendosi in discussione, non glielo aveva mai detto ma aveva tanto apprezzato quel gesto perché nonostante tutte le scoperte fatte, la ragazza furba con il caschetto sarebbe stata sempre sua figlia, anche se nelle vene scorreva il sangue del tradimento. Per Soun Tendo il padre è chi cresce i propri figli e lui l’aveva fatto. Aveva allevato quella calcolatrice umana amandola con tutto se stesso e nessuna verità gli avrebbe mai fatto rinnegare nessuna delle sue figlie. Con questi pensieri si avvicinò emozionato alla sua piccolina, le lacrime iniziarono a scendere veloci. La strinse tra le braccia e le baciò i capelli.
«Sei pronta? Lo sai Ranma non ama aspettare.» le sussurrò suo padre accarezzandole la chioma corvina con voce incrinata.
«Sì papà. Quel baka sarebbe capace di divorarsi il buffet mentre aspetta!» rispose Akane asciugandogli le lacrime con le dita.
Scoppiarono a ridere felici, era un giorno importante per entrambi.
«Andiamo?» le chiese suo padre porgendole il braccio.
«Grazie papà.»
Suo padre l’avrebbe consegnata al suo sposo, era giunto il momento di crescere.


* * * * *
 
Nel frattempo nel dojo un Ranma agitato si torturava le mani. Si sentiva strano, la tensione gli stava chiudendo lo stomaco. Il giovane Saotome era lì, in quel luogo che aveva visto nascere il suo amore per quel maschiaccio violento senza sex appeal e nervoso stritolava il povero Ryoga. 
«Perché ci mette tanto? »
«E dai Ranma... Si starà preparando è normale il giorno delle nozze! Si starà facendo bella per te! » esclamò Ryoga sogghignando dandogli un'affettuosa gomitata.
«Glielo avrò ripetuto cento volte... È inutile perdere il sonno, il trucco non fa mira... »
Le parole gli morirono in gola, Akane varcò la soglia del dojo bellissima ed eterea come la notte. Il lungo vestito bianco dal taglio occidentale la fasciava come una seconda pelle. Il corpetto con lo scollo a cuore le metteva in risalto quel seno che Ranma aveva sempre preso in giro ritenendolo piatto. Ora il giovane guardava smanioso quel corpo sinuoso tempestato da una pioggia di piccoli Swarovski, le regalava il fascino di un cielo stellato. La lunga coda si stringeva sui fianchi armoniosi di lei come una carezza aprendosi delicatamente sulle caviglie. Per finire dei meravigliosi sandali gioiello le impreziosivano i piccoli piedi. Una sola parola riempì il cuore del codinato: meravigliosa. Quella creatura meravigliosa presto sarebbe diventata sua per sempre. In quel momento il suo fedele amico di sempre gli porse un fazzoletto.
Dicevi? Asciugati la bava Ranma... Cerca di arrivare a stasera! lo scimmiottò il ragazzo dai canini sporgenti mentre si teneva la pancia dal ridere.
«Stupido! Pensa alla tua cuochina... Ho notato Daisuke corteggiarla!» esclamò lo sposo.
«Dov'è che gli spacco le ossa! » strillò l'ex suino correndo per la sala.
Non era vero ma aveva bisogno di scrollarselo di dosso, voleva compiacersi di quella visione a pieno, senza nessuno che gli ricordasse quanto fosse buzzurro e cretino. Voleva imprimere quell'immagine nel suo cuore e custodirla gelosamente per sempre. Dietro di lei il piccolo Soun Aki correva nel suo completino bianco con tanto di cesto in mano e petali di rose, la piccola Tendo non lo avrebbe ammesso mai ma era un’inguaribile romantica. Dopo tanti anni finalmente il giovane Saotome capì che quello era il suo posto nel mondo, con quella donna dagli occhi color cioccolato e il loro splendido bambino. Ad ogni passo della mora il cuore del codinato sembrava fare una capriola, le mani gli sudavano e il fiato era corto. Soun arrivò di fronte al ragazzo e gli porse delicatamente la mano della sua bambina.
«Ranma l'affido a te, rendila felice!»
«Lo farò.»
Appena le mani dei due giovani si toccarono, Ranma le sorrise radioso e baciandole la mano gli disse.
«Sei bellissima...»
Akane arrossì e con un filo di voce rispose.
«Neanche tu sei malaccio! »
Scoppiarono a ridere, una di quelle risate fragorose che tolgono il respiro e ti regalano un senso di pace infinita.
La piccola Tendo era emozionatissima. Appena aveva visto il suo sposo, il cuore aveva smesso di battere per un secondo. Bellissimo in quell'abito nero che fasciava perfettamente ogni muscolo del suo corpo. La camicia leggermente sbottonata, i capelli arruffati e quel sorriso sghembo le avrebbero fatto sempre lo stesso effetto. Lei lo amava, con tutta se stessa. Quel tenero complimento l'aveva inondata di gioia ma nel classico stile "maschiaccio" aveva deciso di punzecchiarlo un po’. Afferrò il piccolo Soun Aki tra le braccia e sorrise, ora era tutto perfetto, la cerimonia poteva iniziare.
«Vuoi Tu Ranma Saotome, prendere la qui presente Akane Tendo?» pronunciò il celebrante fissando il codinato negli occhi. Non riuscì a trattenersi, voleva guardarlo mentre esprimeva di fronte al mondo intero che sì, lui la voleva con tutto se stessa ormai la piccola Tendo ne era certa.
«Sì, lo voglio.» rispose fiero fissando i suoi occhi in quelli di lei.
L’uomo rivolse lo sguardo alla sposa «E tu Akane Tendo vuoi prendere il qui presente Ranma Saotome?»
 Ora toccava a lui bearsi di quell’immagine, tre semplici parole eAkane sarebbe diventata la signora a tutti gli effetti. Le sorrisi, uno di quelli da togliere il fiato. Si morse leggermente le labbra tinteggiate di rosso e guardandolo fisso negli occhi sussurrò.
«Sì, lo voglio.»
L’intero dojo esplose di gioia, finalmente dopo tanti ostacoli quei due testoni coronavano il loro sogno d’amore. La festa iniziò subito coinvolgente e chiassosa, la loro routine non sarebbe mai cambiata. Nerima era piena di personaggi strambi e rumorosi ma ognuno a  modo suo aveva contribuito alla realizzazione di quel miracolo d’amore.
i due sposini si stringevano felici al centro della sala, era così bello vedere tutti finalmente felici. Ognuno di loro in quell’immensa baraonda aveva trovato il suo equilibrio. Era così divertente vedere il povero Kuno prostrarsi ai piedi di Nabiki per una mancanza, sentire Shinnosuke disperato poiché sua moglie il più delle volte era una brutta gatta da pelare, Ryoga evitare le spatolate dell’esigente Ucchan… eh sì, Nerima era piena di donne forti e caparbie che avrebbero dato filo da torcere ai mariti.
«Ranma non dimentichi qualcosa?» chiese la sposina con le mani ai fianchi.
«Cosa?» rispose il ragazzo smarrito.
«Vuoi che ti rinfreschi la memoria?» sussurrò la mora brandendo il fidato martelletto di plastica.
«No grazie, credo di aver capito.» biascicò il moro muovendo energicamente le mani.
La tirò a sé, le spostò una ciocca ribelle dal viso e fissandola dolcemente negli occhi…
«Ti amo Akane Tendo, oggi e per sempre!»
«Così va meglio…» bisbiglio lei baciandogli le labbra.
Un contatto dolce, sognato e bramato…
Pochi attimi dopo il giovane Saotome si massaggiava energico un bernoccolo.
«Ohi! Cosa c’è stavolta!» mugolò il povero ferito.
«La prossima volta si più svelto!»
 
Tutti scoppiarono in una sonora risata… Eh sì, sarebbero passati gli anni ma la musica a Nerima sarebbe stata sempre la stessa. I litigi, le avventure e i sentimenti avrebbero costellato sempre la vita dei nostri amici.
 
Ps: Non fulminatemi ho pensato di fare una shottina hot per la notte di nozze ma l’epilogo fiabesco e incasinato mi piaceva davvero tanto, spero di non avervi deluso, se è successo, chiedo umilmente scusa L un bacio Lady Dream!
 

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Capitolo 25
*** La prima notte di nozze ***


La nostra prima notte

Lentamente eravamo giunti al piano di sopra, la festa era finita e tutto era ritornato alla normalità.

«Maestro le ho detto 10.000 volte di smetterla di rubare la mia biancheria!»

«E dai Nabikuccia non essere cattiva, fa felice questo povero vecchio!»

Eh sì, certe cose non sarebbero mai cambiate. Entrammo in stanza con Sonaki addormentato tra le braccia, povero piccolo era stata davvero una giornata piena di emozioni. Lo adagiai nel lettino coprendolo con il lenzuolo, era bellissimo mentre dormiva scomposto intento a lottare con un nemico immaginario nel sonno. 

«è bellissimo vero?» chiesi a mio marito sorridendo nel buio.

«è tutto suo padre, ne avevi qualche dubbio?» esclamò cingendomi la vita con le sue forti braccia.

Mi afferrò deciso per i fianchi, sentivo già la sua erezione premere sul mio fondoschiena, non era la prima volta che succedeva eppure stavolta era diverso, oserei quasi magico.

«Il merito è anche della madre… la conosci?» sorrise nell’incavo del mio collo mentre lo baciava.

Un forte calore mi colpì il basso ventre, lo volevo da impazzire. Mi girai all’improvviso e gli allacciai le braccia al collo baciandolo avidamente. In meno di un secondo la sua lingua danzava bramosa nella mia bocca, le sue mani tastavo ogni centimetro del mio corpo con meticolosità e attenzione, Ranma sembrava un’artista intento a scolpire l’opera più bella, quella prediletta.

«Oh kami Akane mi farai impazzire!» sussurrò mentre le mie piccole mani giocavano sensuali con la sua virilità, volevo sentirmi sexy, che mi pregasse, solo lui riusciva a farmi sentire donna.

«Non smettere mai di dirmelo…» gli sussurrai lasciva prima di inginocchiarmi davanti a lui, avvicinai le mie labbra rosse e gonfie di passione alla sua mascolinità e l’accolsi dentro la mia bocca. Mi dedicai minuziosamente ad ogni centimetro di quella lunghezza, baciavo leccavo dalla base fino alla punta. Sentivo Ranma contorcersi di piacere per me, lo sentivo stringere la presa sulle mie spalle, ansimare roco sulla mia pelle. Fu un attimo e ribaltò la situazione, mi prese di peso e mi trascinò sul letto.

«Cara signora Saotome, lei sta giocando con il fuoco!» ansò sfilandomi l’intimo.

«Davvero?» lo provocai maliziosa.

Mi strinse il seno tra le mani e si impossessò delle mie labbra. In un attimo mi sovrastò con la il suo corpo, lui era fuoco sulla mia pelle… cominciò a sfiorarmi lentamente l’interno coscia, con carezze mirate e circolari. Scivolò sinuoso tra le mie gambe, stuzzicando la mia femminilità pronta per accoglierlo.

«Ti amo maschiaccio, non dimenticarlo mai!» mi sussurrò all’orecchio mentre entrava in me.

Iniziò così la nostra magica unione, con un ritmo dolce appassionato. Pian piano le spinte aumentarono, lo sentivo penetrarmi l’anima. Mi aggrappai alla sua schiena, affondai le unghie nelle sue spalle e mi lasciai andare all’unione del nostro piacere ad un gemito così forte da sembrare doloroso.

«Lo so, non è ho mai dubitato.» ammisi esausta asciugandomi frettolosamente qualche lacrima all’angolo degli occhi.

Mi strinse forte tra le braccia e accarezzandomi la testa corvina.

«Non devi più pensare a ciò che stato, l’importante è ciò che siamo ora!»

Eh sì, mio marito l’avrei sposato altre dieci, cento, mille volte. Lui era l’unico che con uno sguardo o una parola riusciva ad accendere la speranza in fondo alla mia anima.

«Ti amo stupido. Non per quello che sei ma per quella che sono io quando sto con te!»

Non avrei mai immaginato di innamorarmi. Un tipo come me schivo e scontroso, odiavo l’altro sesso come la peste li reputavo dei meschini traditori. La conferma l’avevo avuta frequentando Shin che nonostante si dichiarasse innamorato pazzo ai quattro venti non ci aveva pensato due volte a infilarsi tra le gambe di un’altra. Poi era arrivato lui, bello e tenebroso. A tratti fragile a causa del suo strano segreto, arrogante e sfacciato durante il nostro travagliato trascorso. Mi ha travolto come un uragano, annullando ogni mia certezza rendendomi debole al più imprevedibile dei sentimenti: l’amore.

Ogni volta che mi specchiavo nei suoi occhi perdevo la ragione, il cuore mi batteva all'impazzata e le gambe diventavano gelatina... questo era l'amore?

Si voltò a guardarmi, i suoi occhi ridenti e maliziosi mi fecero tremare l'anima, avrei mai potuto fare a meno di lui? No, non volevo e non potevo. Scossi la testa, non volevo pensarci, ora volevo solo godermi la mia famiglia.

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