Stolen Kisses

di stringimihoran
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 - Il risveglio ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 - 'Ehi Panda' ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Camminavo di malavoglia verso il grande parco della mia città, una vasta area verde, dove i bambini potevano divertirsi, correndo su e giù dalle colline e attorno ai laghetti artificiali, rincorrendosi e spintonandosi, non dando ascolto alle mamme che cercavano di fermarli, infuriate.
Ma, tornando a noi, stavo camminando sul piccolo sentiero che attraversava interamente il parco e che mi avrebbe portata dritta dal mio migliore amico Luke, un biondino tutto pepe, spigliato con le ragazze, due occhioni azzurri da fare invidia al principe azzurro e al suo cavallo bianco. Era molto più alto di me, non che ci volesse molto, e magro. Indossava spesso canotte nere delle sue bands preferite, ad esempio i Nirvana. Amava la musica, era la sua più grande passione, dopo la caccia alle ragazze più carine della nostra scuola.
Lo vidi a pochi metri da me, che smanettava col cellulare, con un’espressione concentrata in viso, appoggiato ad un albero con una spalla.
- Biondo! – urlai, rivolta a lui, che alzò subito lo sguardo nella mia direzione, mentre un sorriso gli si dipingeva sulle labbra.
Mi avvicinai a passo svelto verso di lui, agitando una mano in aria per salutarlo, prima di essere stretta in un abbraccio protettivo.
- Ehi, Ail, ti aspetto da dieci minuti. – mormorò, avvicinandosi al mio orecchio e stampando un bacio sulla mia tempia, prima di sciogliere l’abbraccio.
- Scusami, ho dovuto aiutare mamma a preparare la valigia.. – si, mia mamma stava partendo con il suo compagno, Nick, per andare in vacanza, una settimana, alle Canarie.
- Sono già partiti? – mi chiese, aggrottando le sopracciglia, inclinando lievemente il capo verso destra.
- No, hanno l’aereo alle.. – mi voltai di scatto, sentendo una specie di lamento, preceduto da un urlo, notando quindi non molto lontano da noi due ragazzi che si picchiavano, ormai entrambi a terra, senza però smettere di sferrare pugni, spintoni ma soprattutto calci all’altro. Presi istintivamente la mano di Luke, che nel frattempo si era voltato per seguire la scena, trascinandolo dietro di me e dirigendomi verso i due ragazzi, intenzionata a separarli.
Io una nanerottola, piccolina, che cercava di mettere fine ad una rissa tra due ragazzi sui diciannove anni, muscolosi e alti, non avevo molte possibilità, ma per fortuna c’era Luke con me.
Oh, che sbadata, non mi sono presentata! Mi chiamo Ailin Olsen, ho diciassette anni e abito in Norvegia, ad Haugesund, una città a sud-ovest, che si affaccia sul Mare del Nord. Ho vissuto per qualche anno in Danimarca, dai miei zii, perché i miei genitori viaggiavano molto, ed io ero troppo piccola per seguirli, come mio fratello Louis, ma la mia terra è la Norvegia, sono nata qui. Ho i capelli color arancione e gli occhi azzurri, come la maggior parte delle persone qui, sono bassa e minuta, con alcuni lentiggini sugli zigomi. Mi sono sempre ritenuta una ragazza carina, ma non sono circondata da ragazzi per il mio caratteraccio. Sono acida e mi apro molto difficilmente, solo con gli amici fidati e mio fratello, LouLou.
Ah, dio, mi sono persa.. Cosa dicevo? Oh, si, la rissa.
Ci avvicinammo ai due ragazzi e Luke si avventò su di loro, cercando di separarli e urlandogli di smettere, senza risultati soddisfacenti. Ricordo solo di averli visti alzare, entrambi e guardare me e Luke, per poi riprendere a litigare, quando il più grande, sferrò un pugno in direzione del viso del biondo, che prontamente lo schivò. Poi tutto si fece nero.
NDA
Ciao a tutti, grazie per aver letto il prologo, mi farebbe piacere avere qualche opinione! Purtroppo, non sono molto esperta e ho notato che non si visualizzano le lettere accentate çwç

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 - Il risveglio ***


Capitolo 1

 

Quando finalmente riaprii gli occhi, avevo un forte dolore alla testa, piuttosto fastidioso. Mi ci volle qualche secondo, per realizzare dov’ero. Il bianco padroneggiava nella stanza, di sicuro non ero nella mia camera, tinteggiata di azzurro, con alcuni particolari in arancione e rosso, il mio colore preferito. Qui, invece, tutto era bianco, le pareti, bianche, le spesse e rigide lenzuola, bianche, la porta e perfino in alcuni quadri, il colore principale era il bianco, il mio incubo. Odiavo questo colore, mi dava un senso di vuoto e tristezza. Dopo pochi minuti, assorta nei miei pensieri, noto tre paia di occhi azzurri puntati su di me, che mi scrutavano attenti. Capii subito di chi si trattava, Louis, mio fratello, Luke, il mio migliore amico e.. aspetta, chi era l’altro ragazzo? Giuro di averlo già visto da qualche parte, sarà un amico di Lou. Osservandolo meglio, noto che è davvero bello: capelli biondi, in alcuni tratti più scuri, due laghetti al posto degli occhi e un sorriso, comparso da poco sul suo volto, meraviglioso. Era piuttosto alto e muscoloso e in quel momento si stava avvicinando al mio letto, affiancando Lou. Solo a quel punto mi saltò all’occhio il livido sulla sua mascella e un taglio sulla guancia sinistra,

- Ai, come stai? – chiese Luke, seduto su una poltrona alla mia destra, mi voltai quindi verso di lui annuendo leggermente per rassicurarlo, sforzando un sorriso, azione che si rivelò dolorosa da compiere, in quanto avevo un livido proprio sullo zigomo destro.

- Cosa è successo? – spostai lo sguardo verso Lou, chiedendogli spiegazioni, sentendomi spaesata.

- Vi trovavate al parco, tu e Luke, eravate andati a dividere due ragazzi che si picchiavano, ma per sbaglio, uno ti ha tirato un pugno, sei caduta e hai battuto la testa forte. – spiegò, mentre si voltava verso il ragazzo biondo, ammonendolo con lo sguardo, il quale abbassò lo sguardo, mortificato, lasciandosi sfuggire un sospiro.

Il puzzle stava cominciando a completarsi. Il ragazzo biondo era uno dei due, quello che schivò il pugno, ecco perché non ricordavo nulla, dopo quel colpo. Quel pugno l’avevo ricevuto io. È stato carino, però, a venire a trovarmi. Annuisco soltanto, per poi rilassarmi sul cuscino, quando il ragazzo prese parola.

- Sono mortificato, è colpa mia, siamo stati incoscienti. Comunque, piacere, mi chiamo Niall Horan – sussurrò quasi.  

Gli sorrisi, cercando di rassicurarlo, presentandomi poi a mia volta. Lui poggiò la mano sulla mia gamba, coperta dal lenzuolo bianco, immerso nei pensieri. Un sorriso comparve sulle sue labbra, o almeno così mi è sembrato di vedere, prima di cadere in un sonno profondo.

 

 

- …tutto sarà perfetto, ho già spedito gli inviti, ci vediamo stasera amico, sii puntuale! – sento la voce di Louis provenire dal corridoio, decido quindi di alzarmi dal letto, ormai sono le undici, devo darmi una mossa per uscire con Sophie.

Sono tornata a casa da pochi giorni dall’ospedale, ci sono rimasta solo poche ore in quell’inferno, fortunatamente e oggi esco con la mia migliore amica, Sophie, conosciuta a scuola qualche anno fa, una ricciolina, con occhi verdi, da cerbiatto. Andremo a mangiare in un fast food, per poi immergerci in un pomeriggio di shopping sfrenato. Raggiungo il bagno, per farmi una doccia, truccarmi e cercare di coprire il segno, meno evidente, del livido con un po’ di fondotinta. Mi vesto, indossando un paio di jeans stretti e scuri, una maglietta bianca, con una taschina all’altezza del seno e una camicia scozzese rossa e nera legata in vita, secondo il mio stile. Prima di uscire, ripongo, nella mia borsetta marrone scuro, il cellulare, portafoglio e cuffiette e chiedo spiegazioni a Louis riguardo alla telefonata di prima. Mi spiega che darà una festa, stasera, a casa nostra.. Perfetto, addio tranquillità, penso, mentre lui mi fa la lista degli invitati. A quanto pare, ci sarà anche il biondino, come si chiamava.. Horan?

NDA

Vi ringrazio, per le 160 visualizzazioni del prologo e per aver letto questo primo capitolo, alla prossima!

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 - 'Ehi Panda' ***


capitolo 2 stolen kisses

Capitolo 2


- Oh, andiamo, devi farmi compagnia! Invitiamo anche Leyla, almeno mi aiutate a sopravvivere in quell'inferno! - sto implorando Sophie, deve venire anche lei stasera, non riuscirei a stare sola, tra tutti quei ragazzi che bevono come lavandini. Leyla potrebbe farci compagnia, di sicuro accetta l'invito.
- E va bene, ma non bevo nulla di alcolico, l'ho promesso a Jo. - Jo era suo fratello maggiore, avevano un bellissimo rapporto e lui era molto protettivo nei suoi confronti.
- Perfetto, chiamiamo Leyla e rimanete a dormire da me. - affermo, mentre compongo il numero della nostra amica sul mio cellulare, un Iphone 5, il mio gioiellino.
Dopo pochi minuti, chiudo la chiamata, con un raggiante sorriso stampato sulle labbra, alzando il pollice verso Sophie, la quale si poggia al pilastro del cancello di casa mia. Mi ha riportata a casa con la sua auto, lei ha già la patente perche ha diciotto anni, quindi mi scorrazza in giro ovunque voglio. Suono il citofono aspettando che Louis mi apra, rivolgendomi poi a Sophie.

- Ti aspetto tra un’ora, nel frattempo do una mano a Lou con i preparativi. – la saluto così, prima di entrare in casa, ritrovandomi davanti ad un vero e proprio caos.

- AILIIIIIIIIN, DEVI AIUTAAAARMI! – mi urla Louis, in preda al panico, sta correndo da una stanza all’altra, cercando di mettere in ordine la casa. In tutta risposta mi sdraio sul divano e accendo la tv, cominciando a fare zapping, mentre sbadiglio.

Dopo poco mi raggiunge, si siede accanto a me e mi guarda piuttosto male, cercando di assumere un’espressione arrabbiata, ma non fa altro che essere più tenero del solito. Decido di aiutarlo con i preparativi, ci dividiamo i compiti: io mi occupo del cibo e lui mette in ordine la sala. Dispongo su un tavolino alcuni stuzzichini salati, delle patatine e popcorn, una dozzina di birre e bibite assortite, insieme a dei bicchieri. Nel frattempo arrivano Leyla e Sophie, vestite benissimo. Entrambe indossano un vestitino attillato, Sophie lo ha scelto azzurro, e le arriva un po’ sopra le ginocchia, mentre Leyla è più audace, con il corpetto rosso e la gonna alta, nera e stretta. Poi mi osservo allo specchio, mentre loro si truccano in bagno. Io mi sono messa dei leggins neri e una felpa larga rossa di Louis, odio ogni genere di vestito, sembro una barbona, ma non importa, non parteciperò alla festa.

 

 

La musica rimbomba nelle orecchie, ormai sono le due e quelli continuano a ballare come ossessi e urlare. Mi alzo dal mio letto, sono in modalità zombie e mi dirigo in cucina, cercando qualcosa da mangiare. Sbircio attraverso la porta, la situazione è spaventosa. Louis si sta strusciando su Leyla, Sophie ha attaccato bottone con un ragazzo, mi pare si chiami Zack e Luke, beh, Luke ha bevuto come sempre, credo dormirà qui, non può tornare a casa in quello stato. Gli altri saltano ovunque cantando e ballando, probabilmente ubriachi. Stringo il pacchetto di marshmallows tra le mani, osservando Niall, uno dei due ragazzi della rissa. Quando mi saluta, mi rivolge un sorriso che mi fa sciogliere.

- Come va il livido? – mi chiede, raggiungendomi all’interno della cucina e chiudendosi la porta alle spalle, in modo da affievolire il rumore della musica proveniente dal salotto.

- Uh, ormai sono guarita. – dico, masticando un marshmallow, porgendogli quindi il sacchetto, da cui lui ne prende due. Solo in quel momento mi rendo conto di indossare il pigiama rosso a righe bianche, con un panda sulla maglietta. Mi ero cambiata per essere più comoda. Arrossisco immediatamente, abbassando lo sguardo verso il pavimento, trovando i miei piedi nudi improvvisamente interessanti. Lui si rende conto, a quanto pare, del mio imbarazzo, sfiora infatti la mia spalla con una mano, prima di tornare nella sala, senza dire nulla. Io corro nella mia camera, mi butto sul letto e stringo fra le braccia il mio peluche gigante, un minion alto un metro. Dopo qualche minuto, in cui mi sono messa a giocare con la play station 4, a FIFA 14, sento un ‘biiip’. Mi allungo sul letto, afferrando il cellulare e aprendo il messaggio, ricevuto da un numero sconosciuto.
Ehi, Panda, posso raggiungerti in camera o hai già la compagnia? Niall xx”
 Okay, Ailin, calma. Cerco di formare una frase di senso compiuto, il che mi risulta piuttosto difficile, data l’euforia. Gli dico di raggiungermi e infatti, dopo non molto sento bussare alla mia porta. Si siede accanto a me e prende un joystick senza spiccicare parola.

- Sai giocare? – biascico, tirando fuori la lingua a concentrandomi sul gioco, per finire la partita in bellezza, magari con un goal, in modo da stupirlo.

- E me lo chiedi? – Mi lancia uno sguardo di sfida, impugnando il telecomando e inserendo la modalità multigiocatore. Non posso negarlo, è veramente bravo, ma andiamo, sta sfidando Ailin, la regina dei videogames. Dopo una decina di partite, senza nemmeno accorgermene, mi appoggio alla sua spalla con la testa. Sono davvero stanca e sento il bisogno di chiudere gli occhi. Mi addormento subito, col pensiero del suo meraviglioso sorriso angelico. Possibile che sia davvero un angelo?

 

 

NDA

Vi ringrazio per le oltre duecento visualizzazioni del prologo, mi fa molto piacere anche aver ricevuto una recensione, è molto importante per me sapere cosa ne pensate.

Ci vediamo presto, spero vi piaccia questo capitolo, fatemi sapere!

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