Strong

di OliveValance
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Carrie ***
Capitolo 2: *** Funky Buddha ***
Capitolo 3: *** Don't forget little thing ***
Capitolo 4: *** Best Song Ever ***
Capitolo 5: *** I know where you live ***
Capitolo 6: *** Does She Know? ***



Capitolo 1
*** Carrie ***


Hellooooo! La storia comincia con il ritorno di Harry in Inghilterra all'inizio del 2014, è più o meno la fine di gennaio. Detto questo godetevi il capitolo che è solo un piccolo intro! :)
STORIA IN REVISIONE

~ Capitolo 1 ~

Alzai gli occhi dal iPad con una smorfia rassegnata vedendo l'ennesimo articolo su Harry Styles e la sua permanenza in America. Sembrava che si vedesse nuovamente con la Swift. Oh, ma non stava con la Jenner? Boh, non mi importava più di tanto in quel momento, avevo promesso ad una mia amica che avrei controllato il problema che aveva con il badge di Instagram sul suo blog entro un paio di giorni e invece era già trascorsa una settimana, così avevo deciso di darci un occhiata in quel momento, approfittando del WiFi libero dello Starbucks in cui io e due miei amici ci eravamo rifugiati per riprenderci dalla ricerca, tra l'altro per ora infruttuosa, di una regalo di compleanno per mia zia. Valerie, la mia migliore amica, si era catapultata in bagno appena aveva notato lo stato della sua chioma urlando qualcosa che somigliava vagamente a "I miei capelli non sopportano tutta questa umidità", mentre Lance si era gentilmente offerto di andar a ordinare i caffè.

Così dopo aver trovato un tavolo mi ci ero piazzata e avevo preso l'iPad e ovviamente tra la prime notizia che avevo visto era quella su Harry e Taylor. Avevo poi aperto il blog della mia amica in modalità amministratore e stavo scorrendo la progettazione html un po' perplessa quando sentii una voce chiamarmi. "Ehm... scusa..." Alzai la testa con una leggera ansia verso la ragazza che si era avvicinata guardandomi dubbiosa. ."Si?" Chiesi spostandomi la ciocca di capelli che mi era finita sull'occhio sinistro: doveva avere all'incirca 15 anni e sembrava piuttosto incuriosita. "Oh. Tu non sei Gemma Styles..." Mormorò poi imbarazzata. Sorrisi tranquillizzandomi "No, mi dispiace." Lei rise "Oddio, scusa che figuraccia!" "Tranquilla, capita a tutti di sbagliare." risposi "E non è la prima volta che mi scambiano per Gemma se ti può consolare. Deve essere per via dei capelli." Aggiunsi passandomi la mano tra i capelli azzurri. "Anche per il naso!" aggiunse convinta. "Il naso?" Ripetei sorpresa mentre quella annuiva convinta pur continuando a fissarmi come a volermi studiarmi. Fu solo in quel momento che notai la borsetta di carta viola con scritto in oro il nome di una gioielleria che la ragazza teneva in mano e cominciai a temere il peggio: che il mio tranquillo pomeriggio stesse per finire? Tuttavia fui salvata dal ritorno dei miei amici e la ragazza appena li vide si affrettò a salutarmi e scusandosi nuovamente per l'accaduto. La fissai fino che sparì dalla mia visuale chiedendomi se fosse il caso di cambiare colore di capelli.

"Sapete... forse dovrei ricambiare colore di capelli!" Annunciai ai due.
"Potresti provare il verde questa volta, Carrie." ironizzò la mia amica, mentre Lance suggeriva il multi color. Dopo aver mugugnato qualcosa di incomprensibile cambiai completamente argomento proponendo ai miei amici di andare al Funky Buddha quella sera. "Sì dai!" Esclamò James contento "Posso chiamare anche Jai e Maxi? Ah e anche Mario e Nina!" "Mario e Nina?" Esclamammo in coro io e Valerie: Lance aveva l'incredibile capacita di far spuntar fuori nuovo amici come se fossero funghi. "Sono due ragazzi argentini in Erasmus!" spiegò lui Lui ci rispose con una smorfia: "Ci sarà anche Angeline?" chiese poi cambiando discorso. "Immagino di sì se glielo chiediamo!" Rifletté Val.

Angeline era una ragazza italiana che studiava a Londra, come me e Valerie del resto. L'avevamo incontrato una serata al Funky Buddha in bagno in lacrime assieme ad un'amica, pure lei in lacrime. All'inizio ci eravamo preoccupate pensando fosse successo qualcosa di grave, ma poi quelle due ci avevano spiegato che avevano incontrato Liam Payne, ci avevano parlato e avevano fatto pure due foto.

Con il massimo tatto io e Valerie avevamo chiesto chi fosse quel Liam... Pane?
"È il più figo degli One Direction!" Esclamò, quella che più tardi avremmo scoperto essere Angeline, mentre l'amica mugugnava "Il più figo è Zayn". Clementine invece aveva una fissa per il kebabbaro pazzesca
One Direction: sapevo chi fossero, come qualsiasi abitante dell'Inghilterra che si rispetti, ma non ero una loro fan, ricordai però un particolare: "Liam non è quello che non azzecca mai una pettinatura decente??" Chiesi curiosa facendo ridere tutte e tre..

Decidemmo di proseguire la conversazione al nostro tavolino con dei Cosmopolitan scoprendo che oltre ad essere fan sfegatate degli One Direction frequentavano pure la nostra stessa università. Ciò accadeva alla fine di aprile del nostro primo anno di corso.

Scrissi un messaggio ad Angeline per chiederle se le andava un serata a Funky Buddha ricevendo risposta esattamente dieci secondi dopo: “Ovvio. Mi hanno detto che forse sta sera c’è anche Liam!”
“Oh…” mormorai leggendo il suo messaggio. I miei due amici mi guardarono perplessi. Li guardai e mi aprii in un sorriso gigantesco: “Angeline c’è! E forse anche Liam!” All'incirca a pochi giorni dopo l'uscita del video di Best Song Ever mi ero unica ad Angela e Clem diventando ufficialmente fan sfegatata degli One Direction.

“Oddio sono ovunque! Mi perseguitano!” esclamò la mia migliore amica disperata, mentre io, dal canto mio, mi pregustavo già la serata che ci attendeva.


Note:
Spero di avervi incuriosito! :)
Spero di rivedervi il prossimo capitolo! Dove ci sarà un analisi più accurata dei vari personaggi e avremo un special guest molto guest ;)
Bacio
Olive

 

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Capitolo 2
*** Funky Buddha ***


NOTA: questa è la seconda volta che pubblico il secondo e terzo capitolo perché il con la mia intelligenza megagalattica mi ero dimenticato che per i discorsi dovevo usare le "" e non il maggiore/mimore.... Chiedo scusa a tutti quelli che si hanno provato a leggere e ovviamente non hanno capito nulla :( Ora ho sistemato tutto :) Buona lettura!

 
~ Funky Buddha ~

Eravamo rientrati a casa da circa un ora ed io ero molto, ma molto indaffarata, infatti, dopo aver buttato all’aria l'intero guardaroba passai a quello della mia amica.
“Dove cavolo è?” Urlai esasperata portandomi le mani nei capelli
“Dove è cosa?” Chiese Valerie entrando in camera nostra e non notando che avevo disseminato il pavimento di vestiti miei e suoi anzi commentò piuttosto imbarazzata “Dovrei mettere un po’ in ordine mi sa....”
Dopo aver ringraziato in tutte le lingue che conoscevo che la memoria della mia amica fosse peggio di quella di un pesce rosso le risposi sbuffando “La mia borsetta della Louis Vuitton.. la pochette a tracolla.”
La memoria della mia amica quella volta non fece cilecca infatti mi rispose piuttosto sorpresa:
“L'hai prestata a Sarah per le festa di John... non ti ricordi?!?”
“Oh!” commentai con faccia da poker “È vero...” detto ciò lanciai sul mio letto, come per placcarlo, per raggiungere più in fretta possibile l'iPhone in carica sul mio comodino. Sarah rispose al secondo squillo.
“Carrie! Come va??” Esclamò con tono allegro mentre io dal canto mio ringhiavo “La mia borsetta! Dove è?”
“È al sicuro tranquilla! L'ho messa nella cassa forte prima di partire!”
“Oh meno male ero preoccupat... partire?” Chiesi con l'ansia crescente realizzando quello che aveva detto solo in quel momento.
“Ehm sì... sono tornata a casa per il weekend.” Disse lei confermando le mie peggiori paure.
“Noooooo! Non dirmelo! Mi serviva questa sera!” Ululai disperata “Dimmi che Clara è qui?” Chiesi confidando nella sua coinquilina.
“Nein. Siamo partite assieme.” Rispose dispiaciuta. Biascicai qualche altra parola poi la salutai e dopo aver chiuso comincia i camminare avanti e indietro per tutta la camera per poi sbottare incazzata:
“E ora come faccio senza Louis?”
Proprio mentre nel corridoio passava Jamie che alzò gli occhi al cielo ed esclamò rassegnato: “Cosa ha fatto sta volta Shitlinson?”
Mi voltai verso di lui confusa “Che c'entra Tommo? E ti ho già detto di non chiamarlo così!”
“E ora come faccio senza Louis?” Mi scimmiottò lui “Quanti altri Louis conosci?”
“Parlavo della mia borsetta...” commentai con una smorfia che lui ricambiò shoccato: “Hai dato un nome alla tua borsetta?”
“Macché! Era per indicare che mi riferivo alla Louis Vuitton!”
Ma dove ero finita mi chiesi proprio un attimo prima che la mia amica esclamasse alzando dal pavimento la sua giacca di pelle “Ma da quanti anni non riordino la camera?”
“L'hai sistemata ieri....” disse James
“Da tanto...” risposi io.
Riuscimmo solo ad ottenere un'occhiataccia da parte di Valerie in quel modo.
 
All'incirca un ora dopo, dopo aver sventato le più disparate crisi quali l'assenza di Louis e il mistero della cravatta macchiata, io, Valerie e James eravamo in taxi diretti al Funky Buddha. Angelina e Clementine erano già là e avevano preso possesso di un tavolo a loro parere strategico per controllare l'eventuale comparsa di fauna maschile interessante, vedasi Liam o Niall. Dovetti darle ragione nel constatare che la posizione del tavolo fosse ideale, una volta che arrivammo e lo vidi di persona: da là si potevano vedere gli ingressi, il bar e gran parte della sala. Tuttavia alla mia migliore amica quello non importava molto, se non per il fatto che le aveva permesso di individuare in pista un figo che andava con noi all'Università e così mi trascinò in pista, casualmente molto vicino al suddetto tipo.

Eravamo da un bel po’ in discoteca e i due tesori non si erano ancora fatti vedere facendoci perdere le speranze di un incontro così Angelina e io decidemmo di rimediare alla delusione come fanno nei migliori film: con l’alcool. Dopo aver preso al bar un Long Island a testa  ci stavamo dirigendo verso la terrazza per interpretare meglio la parte, esternando la nostra delusione fissando la Londra notturna sorseggiando i drink con aria afflitta, quando una ragazza si lanciò su Angie: era sua cugina, che la trascinò verso le sue amiche sedute a una decina di metri da noi. Ridacchiando decisi di ritornare dagli altri accantonando l’idea della terrazza.
Avevo appena raggiunto Val quando mi arrivò un Whatsapp da parte di Flavio, uno ragazzo che lavorava all’aeroporto, con un una foto di Harry Styles e un messaggio con scritto “Appena atterrato a Heathrow. Styles è tornato in Inghilterra.” Guardai la mia amica e le urlai: “Harry Styles è tornato a Londra!” Ottenendo da parte sua un “Mi perseguitano, sempre detto!”.
Sentii da dietro di me qualcuno urlare “Harry è atterrato a Londra??” Mi voltai per individuare chi lo avesse chiesto, anche piuttosto sorpresa dal fatto che la voce fosse di un ragazzo, ma non riuscii a capire chi avesse parlato perché fui spintonata dalla folla verso l'uscita della sala proprio in quel momento. A quando pare era destino che andassi in terrazza.

Una volta fuori mi appoggia al muretto esterno vicino ad una delle stufe-lampioni per non morire dal freddo. Cominciai a mescolare distrattamente il cocktail con la cannuccia pensando al messaggio: Harry era a Londra e sperai ci restasse un po’ di tempo. Cercai di fare mente locale su un articolo che avevo pubblicato tempo prima sul blog in cui avevo parlato delle star che avevano recentemente comprato casa a Londra, tra cui il riccio, ma proprio non riuscivo a ricordarmi in che quartiere abitasse. Ci avrei pensato il giorno dopo, ora dovevo smetterla di pensare agli One Direction, tornare dai miei amici e godermi la serata.
 Proprio mentre stavo per rientrare un ragazzo mi si avvicinò salutandomi. Risposi al saluto in automatico lanciargli un occhiata, ma la luce era dietro di lui perciò la faccia era buia e l’unica cosa che vidi fu che aveva i capelli sparati in aria. Tuttavia aveva qualcosa di familiare, compresa la voce e sperai vivamente che non si trattasse di qualcuno che conoscessi perché in tal caso stavo facendo una delle mie solite figurine di m… cacca.
“Ciao, sono Niall…” disse proprio mentre una delle luci della sala lo illuminava in viso.
“Oddio!” esclamai facendomi saltare gli occhi fuori dalle orbite per poi bere un lungo sorso di Long Island che mi diede la forza di non placcarlo in mezzo alla discoteca urlandogli il mio amore per lui e i suoi amici e aggiungere con tono di voce piuttosto normale “Ehm… ciao. Io sono Caroline.” Peccato che avessi un sorriso da maniaca in viso. Presi così un’altra sorsata di alcool, lasciando perdere la cannuccia questa volta. Così andava meglio.
Lui mi sorrise di rimando. Eh, no, così non andava, non poteva pretendere di sorridermi e che io non avessi la tentazione di saltargli addosso. Bevvi un altro sorso.
"Scusa se sono così diretto, ma per caso prima hai detto che Harry è in Inghilterra?" Era lui quindi che aveva ripetuto la mia frase nella folla?
Dopo aver respirato a fondo annuii e gli passai il cellulare con una foto di Harry al aeroporto di Heathrow "È stata scattata pochi minuti fa... me l'ha inviata una persona che lavora là."
"Oh, è tornato!" Esclamò sollevato e sorpreso allo stesso tempo facendomi aggrottare la fronte "Sembri sorpreso." commentai.
Lui dopo un paio di secondi scosse la testa con una smorfia "Ha avuto dei... problemi a casa" Dal modo in cui il biondo pronunciò ”problemi” mi fece capire che non la riteneva la parola migliore per descrivere la situazione e decisi di non indagare oltre optando piuttosto per un altro sorso di Long Island. Peccato che lo avessi oramai finito e che nel bicchiere fosse rimasto solo un fondaccio misto ora all’acqua del ghiaccio che si era oramai sciolto "Che schifo!” mugugnai dopo aver ingoiato quella brodaglia. Mi guardai attorno e non vedendo nessun macho man della security rovesciai il contenuto del bicchiere in un vaso di fiori dietro di me sussurrando “Bevete piccolini, bevete. Un po' di alcool vi renderà più allegri!”
Niall dopo avermi guardato con aria stupefatta scoppio a ridere: avevo bisogno un altro Long Island.
“È per questo che ho preso la birra io. Non possono metterci ghiaccio in quella!”
Oh. Era per quello che si era lasciato sfuggire dei problemi familiari dell’amico? Mmm…

Quanto moralmente e eticamente scorretto sarebbe stato far bere Niall Horan nella speranza di farlo diventare più loquace?

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Capitolo 3
*** Don't forget little thing ***


Well hello everybody :) sono tornata con il terzo capitolo! La mia iniziale intenzione era di farlo un po' più lungo, ma visto che è già passata una settimana dall'ultimo aggiornamento ho deciso di pubblicare quello che avevo già scritto :)
Volevo anche ringraziare tutte le persone che hanno messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate! VI AMO!
Buona lettura! Ci vediamo sotto :)

~ Don't forget little thing ~

“Ho bisogno di qualcos’altro da bere. Possibilmente alcoolico.” affermai piuttosto convinta di ciò che stavo per fare. “Mi fai compagnia?” chiesi con un sorriso speranzoso all’irlandese biondo “Offro io!” aggiunsi.
“No, non posso.” disse con faccia seria facendomi perdere ogni speranza “Non sia mai che faccia pagare ad una ragazza: pago io!”
Peccato, io mi ero già immaginata Niall ubriaco che mi chiedeva di sposarlo e ora lui… aspetta. Ha appena detto che mi offre lui? Sgranai gli occhi.
“Oh, grazie!” dissi piuttosto sconcertata. Sentivo le mani tremare e il sorrisino da maniaca rispuntare sulla mia faccia. Era l’alcool o il biondo che mi faceva quell’effetto? Forse tutti e due pensai.

Alcool e Niall Horan.
Pessima combinazione.
Almeno per il mio equilibrio mentale.

“Però a patto che tu non prenda nulla con il ghiaccio!” rise di gusto lanciandomi un’occhiata “Non vedo altri vasi nelle vicinanze!”
Alzai le mani come per mostrare la mia innocenza “Non sia mai! Pensare che c’è della gente che butta i fondacci dei bicchieri nelle piante. Che brutte persone…” commentai con disappunto.
“Vero?” chiese lui sostenendomi il gioco “è una cosa assolutamente incivile!” Ridacchiò divertito “Quindi birra per tutti!”
“Mi deludi biondo! Io direi un boilermaker per tutti!”
“Boilermaker, eh? Vai sul pesante, ragazza!”
“Gli irlandesi non sono famosi per reggere l’alcool?” insinuai trattenendomi dal ridergli in faccia.
“Ah, si?” commentò lui con faccia pensierosa “Beh, vediamolo!” esclamò facendomi strada verso il bar. Eravamo quasi in dirittura d’arrivo quando tutte le luci si accesero e una sirena assordante cominciò a suonare: l’allarme antincendio.
“Merda!” esclamai piuttosto finemente cercando con lo sguardo le mie amiche. Dopo averle individuate lancia uno sguardo di scuse al biondo e mi precipitai verso il nostro tavolo, voltandomi un ultima volta verso il ragazzo per salutarlo con la mano e vedere Liam Payne comparire dietro di lui assieme ad uno dei macho man e sussurrargli qualcosa nell’orecchia. Niall mi rispose con un sorriso e un “ciao” mimato con le labbra prima di voltarsi e seguire gli altri due nella folla.
“Val!” esclamai raggiungendo i miei amici.
Quando lei si girò mi accorsi che stava piangendo “Oddio, Caroline! Non sapevo dove fossi e quando è scattato l’allarme ho preso una paura assurda! Magari eri in pericolo e...”
“Sssh!” cercai di calmarla io con un rapido abbraccio “Ora dobbiamo uscire, poi ti racconterò tutto.” dissi ferma prendendo il cappotto che mi passava Angelina e infilandomelo, spingendo nel frattempo la mia amica verso l’uscita di emergenza.

Dopo una decina di minuti ci trovavamo tutti all’esterno intendi a fissare il Funky Buddha convinti di veder spuntare prima o poi qualche fiamma, ma nulla, tanto che l’arrivo di ben due autopompe dei pompieri sembrò alla maggior parte piuttosto inutile.
Io dal canto mio mi ero appoggiata contro un paletto di pietra e mi misi a pensare alla serata, ignara del discorso complottistico che stava tendo John, supportato allegramente da Jamie e altrettanto allegramente confutato da Angelina.

Avevo incontrato Niall Horan, ci avevo parlato e mi aveva pure offerto da bere. Anche se alla fine non ne aveva avuto la possibilità concreta. Pazienza, mi accontentavo. Sapevo bene di aver avuto una fortuna sfacciata e non potevo di certo lamentarmi, forse però l’unica cosa di cui mi pentivo era di non avergli chiesto di fare una foto. Alzai le spalle non curante avvicinandomi agli altri, accorgendomi solo ora dell’assenza di Clem e Val: avrei dovuto capire prima che, se fossero state presenti, non avrei potuto restare tranquillamente per i fatti miei a rimuginare sulla serata; come minimo Val avrebbe voluto sapere dove fossi finita, mentre Clem mi avrebbe subito chiesto se avessi incontrato qualcuno di interessante.
“Dove sono Clem e Val?” chiesi sussurrando ad Angy. Lasciando perdere gli altri due che, se avevo capito bene erano arrivati a sostenere che l’allarme anti furto fosse stato fatto scattare per qualche contorto piano degli illuminati… Maledetta la volta in cui gli avevo fatto vedere i video di Adam Kadmon.
“Val ha accompagnato Clem in quel kebab… Aveva fame e sosteneva di non poter reggere fino a casa.” Annuii consapevole del fatto che un Clem affamata non avrei augurato a nessuno di doverla affrontare.
A quel punto però la voglia di tornare in discoteca, nel caso fosse stato possibile, era passata perciò dopo averci pensato su per un paio di secondo proposi ai miei amici di andare a piedi fino ad uno dei bar che frequentavamo di solito che aveva tavolini piuttosto grandi e alti dove poterci sedere tranquillamente e parlare del più e del meno, tanto erano appena le due e mezza ed era sabato, quindi, come diceva sempre Megan “Se devi fare una cosa, tanto vale farla bene, no?”. Sebbene fossi consapevole che non era proprio a quello che si riferisse ritenni giusto applicarlo pure alle uscite serali del sabato sera: se devo uscire, tanto vale farlo bene, no? Passavo già gran parte della settimana studiando o lavorando sul mio blog online quindi i sensi di colpa non mi sfioravano minimamente il sabato.
Fortunatamente tutti furono d’accordo e proposero di raggiungere le due ragazze al kebab per poi avviarsi tutti assieme. Poco prima di arrivarci però ebbi la sensazione, per un brevissimo istante, di aver dimenticato qualcosa, ma passò, forse dovuto al fatto che Angelina si aggrappò al mio braccio chiedendomi con un sorriso: “Fatto incontri interessanti in terrazza?”

Nello stesso momento su un taxi  un ragazzo biondo stava subendo il terzo grado da parte del suo amico.
“Chi era? Come l’hai conosciuta? Dove l’hai vista? Come si chiama? Vi siete già visti?” Sì, visto la velocità a cui vennero poste le domande, era abbastanza chiaro che a farle fosse Liam Payne.
“Ou ou ou! Calmo!” esclamò il biondo ridendo “Comunque si chiama Caroline ed era la prima volta che la vedevo…” Aggiunse poi con un sorriso.
Liam fece una faccia delusa: “Tutto qua? Speravo che fosse qualcuno di interessante…”
“Ehi!” lo interruppe subito l’altro “È interessante!”
“Uhuh!” commentò soddisfatto l’amico “Sapevo che c’era sotto qualcosa! Allora Horan, ti decidi a cantare o no?”
“The story of my life... I take her home, I drive all night to take her warm and time....” cominciò a cantare Niall piuttosto convinto pure, mentre un alquanto sconfortato Liam si schiaffava la mano in faccia. “Ti pregoooo! Intendevo raccontarmi qualcosa di più su questa misteriosa ragazza!”
“Harry è a Londra.” disse all’improvviso il biondo tornando serio.
“Oh.” fu il commento di Liam. Era una buona notizia, no?  “Bene, no? Insomma, significa che ha superato il fatto di…” si interruppe di botto “E questo cosa centra con la tua nuova fiamma?”
Dopo aver borbottato qualcosa tipo “nuova fiamma” e guardato storto l’amico si affrettò a raccontargli come si erano conosciuti e tutto.

“Quindi, fammi capire, tu l’hai sentita urlare all’amica che Styles era tornato a Londra e dopo l’hai vista in terrazzo e hai deciso di chiederle di Harry… come hai fatto a riconoscerla?!? Ci saranno state almeno duecento persone questa sera!”
Niall rise di gusto “Liam… non so se hai notato, ma Caroline aveva i capelli azzurri. È stato piuttosto facile riconoscerla!”
“Oh. Giusto. E poi?”
“Poi le ho chiesto di Harry e mi ha mostrato una foto di lui all’aeroporto pochi minuti prima…” disse prendendo l’iphone dalla tasca dei pantaloni e mostrando la foto all’amico.
“Te l’ha inviata pure?” chiese Liam sorpreso guardando l’iphone dell’amico.
“No.” disse il biondo per poi rendersi conto di un piccolo particolare. I due ragazzi si guardarono con faccia da poker.

“Ca*** le ho fregato il cellulareeee!” urlò Niall sconvolto, mentre Liam si teneva la pancia dalle risate “Hai ahahaha rubato ahahah l’iphone ahahaah alla tua ahahah nuova fiamma ahahahahah”



Lalala! Eccomi quaaaa :)
Allora, che dire? :D il biondo che fa impazzire il mondo ha fregato l'iphone di Caroline (ecco cosa aveva la sensazione di dimenticare la ragazza!) e qualcosa mi dice che dovranno rivedersi in un modo o nell'altro *me in versione spoiler*
Poi vediamo, vediamo... qualche altra nota da aggiungere? Ah, sì! "Insomma, significa che ha superato il fatto di…" di cosa stava parlando Liam?!? Sappiate che si tratta di una cosa di fondamentala importanza :D
Bene! Spero che il capitolo vi sia piaciuto e spero vivamente di riuscire ad aggiornare presto, sempre se il mio portatile me lo permette... T.T ovviamente doveva darmi problemi proprio quando il mio aggiusta tutto di fiducia, alias mio papà, è in America per lavoro... La mia solita sfiga! xD
Bacioni e al prossimo capitolo!

 

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Capitolo 4
*** Best Song Ever ***


Sono tornataaaaaaa :) vorrei ringraziare onedsbravery che con la sua recensione mi ha invogliata a finire e sistemare il capitolo! Buona lettura e ci vediamo in fondo ;)
 
~ Best Song Ever ~
 
“L’iPhoneeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee” urlai disperata rendendomi conto di averlo perso da qualche parte e attirando così l’attenzione di tutte le persone nel raggio di un chilometro. Chi si affacciava infastidito dalla finestra mandandomi maledizioni, chi mi chiedeva se avessi bisogno di aiuto, chi dai tavoli vicini mi guardava male, chi (i miei amici) si nascondeva facendo finta di non conoscermi. Dovevano avermelo fregato quando era scattato l’allarme anti incendio, non c’era altra spiegazione: lo avevo sempre tenuto nelle tasche del vestito scelto apposta per quello.
Mi voltai infuriata verso la mia migliore amica ringhiando peggio di una iena: “Dammi il tuo cellulare!” Forse non sarebbe servito a nulla, ma dovevo almeno provare a chiamarmi.
Val fece un passo all’indietro spaventata: “Che vuoi farci?”
“Mangiarlo! Secondo te che voglio fare? Mi chiamo!” sbottai infastidita facendo il giro del tavolo e avvicinandomi a lei.
Con riluttanza lei mi passò il suo Windows Phone e dopo averlo afferrato con un ulteriore ringhio mi diressi verso l’altro lato della strada, lontano dal locale, dove c’era meno rumore.
Aprii la rubrica e schiacciai il mio numero, che si trovava tra i preferiti, incrociando le dita. “Rispondi… dai rispondi…” pregavo tra me e me, ma continuava a squillare a vuoto. Quando partì la segreteria telefonica con la mia voce registrata chiusi e riprovai. Di nuovo la segreteria. Ottimo… avevo comprato l’iPhone solo pochi mesi prima e lo avevo già perso: avevo battuto ogni mio precedente record da distruttrice di cellulari. A mia discolpa potevo solo dire che questo non lo avevo rotto.
Tornai con un muso lungo fin per terra dai miei amici: “Niente… domani faccio disattivare la sim e ne prenderò un altro…”
Tentarono tutti di consolarmi in un modo o nell’altro, tranne Valerie che mi guardava in attesa. Le lancia un occhiata confusa che lei ricambio con un cenno del capo. Non capivo: “Che c’è?” chiesi alla fine.
“Il mio cellulare!” esclamò alzando gli occhi al cielo “O vuoi fregarmelo?” aggiunse ridacchiando mentre io mi affrettavo a restituirglielo.
“Figurati! Non prenderò mai un Windows Phone io! Ah sì… e la batteria è morta!” commentai con un sorrisetto.
 
Dall’altra parte della città in un appartamento Niall e Liam stavano cercando insistentemente di chiamare il loro amico con scarsi risultati. Harry a quanto pare aveva il cellulare chiuso e il telefono di casa risultava occupato, ma non potevano essere sicuri che il riccio lo avesse staccato di proposito o si fosse semplicemente dimenticato di pagare la bolletta. Un'altra volta.
Decisero quindi di chiamare Louis che, dopo aver risposto con voce assonnata, disse di aver sentito Harry all’incirca due ore prima.
“E… come ti sembrava?” chiese Liam pensieroso
“Nel senso se l’ha superato?” rispose Louis, messo in vivavoce. “Beh… diciamo che si è un po’ ripreso. Ma no. Non l’ha superata ancora…”
I due ragazzi sospirarono “Almeno questo… ci vorrà un bel po’ prima che lo superi del tutto!” commentò Liam grattandosi la testa.
“Se ci riuscirà…” aggiunse Niall.
“Io ho paura….” Cominciò Louis interrompendosi bruscamente per poi chiedere divertito “Ma state ascoltando Best Song Ever?”
I due ragazzi si voltarono contemporaneamente verso il soggiorno dove effettivamente si sentiva Best Song Ever. Poi si guardarono confusi.
“Non avevi chiuso lo stereo?” chiese Niall .
“Sì!” esclamò piuttosto convinto Payno “L’ho spento, sono sicuro e…” La canzone si interruppe di colpo proprio mentre Harry cominciava a cantare per poi riprendere subito dopo dall’inizio.
“Sembra un cellulare…” fu il commento divertito di Louis “Non vi facevo così narcisisti da mettere le nostre canzoni come suoneria!”
“No, infatti non abbiamo…” cominciò Niall per poi voltarsi verso Liam ed esclamare contemporaneamente all’amico: “Caroline!”
“Il suo iPhone!” Urlò Liam.
“Dove lo hai messo?” esclamò il secondo.
“Dove l’ho messo io? Ce lo avevi tu!”
“Ehm… Ragazzi?” chiese incerto Lou, dopo che i due avevano gettato il cordless a terra ed essere corsi via, dimenticandosi dell’amico “Ragazzi? Yuhuuu? Boh io torno a dormire… Domani vengo a Londra così finisco di raccontarvi quello che stavo dicendo….” Fece una breve pausa sperando di ricevere una risposta, ma nulla, i due erano troppo impegnati a cercare l’iPhone che aveva oramai smesso di squillare nell’altra stanza. “Ooookey. Grazie della considerazione ragazzi! Buona notte! CLICK”
 
“TROVATO!” urlò dopo pochi secondi Niall trovando il cellulare sotto uno dei cuscini del divano.
“Come ci era finito là?” chiese Liam alzandosi da terra dove si era buttato per controllare sotto il tavolo.
Niall alzò le spalle come per dire ‘Non ne ho idea’ e fece all’amico segno di stare il silenzio e mimò “Sto richiamando il numero!” mettendo poi in vivavoce.
“Segreteria telefonica…” rispose una voce meccanica che fu subito interrotta dal biondo che chiuse la chiamata sbuffano e richiamando il numero: “Magari stava chiamando pure lei!”
“Lei?” chiese Liam aggrottando le sopracciglia. “Come fai a sapere che è lei?”
“Si sarà accorta di non avere più l’iPhone e avrà pensato di chiedere a qualche amica di prestarle il cellulare per auto chiamarsi!” ipotizzò il biondo convinto.
“E tu come lo sai?” chiese l’amico colpito.
L’altro arrossì “Beh… è quello che faccio io quando non trovo il cellulare…. Tu no?”
“Non ho mai perso il cellulare…” commentò Liam come se fosse normale.
Il biondo alzò gli occhi al cielo “Niente… di nuovo segreteria telefonica. E ora?”
Liam alzò le spalle e sbadigliando rispose: “Io vado a dormire… mi inventerò qualcosa.”
“Notte Liam” commentò il ragazzo dirigendosi poi verso la camera degli ospiti portando l’iPhone con se. Tolse il suo dalla carica sostituendolo con quello della ragazza, notando così di aver ricevuto un messaggio da Louis e ricordandosi così della chiamata con un notevole senso di colpa. Apri Whatsapp e lesse quello che l’amico gli aveva scritto, sperando che non fosse troppo arrabbiato: “Che avete combinato sta volta?!? Comunque se vi siete persi il mio favoloso discorso ho detto che domani vengo a Londra! Buona notte u.u”
 
 
Quella notte feci un sogno veramente strano: ero in un bar a far tranquillamente colazione assieme ad Obama che si complimentava con me per l’ottima scelta che avevo fatto tingendomi i capelli di rosa. Stavo per rispondergli che i miei capelli erano azzurri quando nel bar, ora diventato misteriosamente un centro Apple, arrivavano Liam e Leroy bisticciando tra loro per decidere chi dovesse restituirmi l’iphone e appena lo vidi cominciai a ballare la macarena con un sombrero in testa. Alla fine però arrivava Niall, con i capelli rosa, e si mangiava il mio iPhone.
Aprii gli occhi di scatto e quando riuscii mettere a fuoco il soffitto capii che si era trattato solo di un sogno: nessun biondo si era mangiato il mio cellulare fortunatamente. Allungai la mano verso il comodino per recuperarlo, ma non lo riuscii a trovare. Borbottando qualcosa, in aramaico probabilmente, mi misi a sedere sul letto a gambe incrociate e guardai il comodino piuttosto perplessa: sopra a questo ci stavano solo la lampada, l’orologio che indicava le 9 am e una candela profumata. Fu così che realizzai per la seconda volta di aver perso il cellulare. Sebbene questa volta non emisi neanche un verso riuscii a sentire chiaramente un mattone sullo stomaco. Il mio piccolo e indifeso iPhone era finito nelle sudice mani di qualche malintenzionato, avrei preferito di gran lunga saperlo nello stomaco di Mr. Horan pensai depressa dirigendomi in cucina per far colazione dove trovai Valerie già sveglia e intenta ad armeggiare con il suo portatile.
Dopo averla salutata con un grugnito, ricevendone in cambio un altro, mi riempii una ciotola con i cereali e del latte per poi andarmi a piazzare davanti a Val.
“Allora?” chiese lei togliendosi gli occhiali per pulirli e lanciandomi uno sguardo “La notte ti ha portato consiglio? Hai idea di chi possa averti fregato l’iPhone?”
“Ouch! Non rigirare il coltello nella ferita!” esclamai mettendomi teatralmente la mano sul cuore per poi aggiungere con un sospiro “No, ti ho detto, devono avermelo fregato quando è scattato l’allarme. Quando ero in terrazza l’ho dato a Niall per mostrargli la foto di Harry e poi l’ho rimesso in tasca subito dopo…”
 
[…] Gli passai il cellulare con una foto di Harry al aeroporto di Heathrow "È stata scattata pochi minuti fa... me l'ha inviata una persona che lavora là." "Oh, è tornato!" Esclamò sollevato e sorpreso allo stesso tempo facendomi aggrottare la fronte:
"Sembri sorpreso." commentai. [...]
 
“Aspetta un secondo….” mormorai con sguardo assatanato cercando nel frattempo di riordinare i ricordi nella mia mente: io che passavo il cellulare al biondo, lui che lo prendeva per vedere la foto, il discorso su Harry, il discorso sull’alcool, noi che ci dirigevamo verso il bar, l’allarme.
Niall non mi aveva mangiato l’iPhone.
No.
“Niall mi ha fregato l’iPhone!” esclamai sotto lo sguardo sconcertato della mia migliore amica.
Saltai giù dallo sgabello dirigendomi a passo di marcia verso la porta dell’appartamento con ancora in mano il cucchiaio seguita da una ora preoccupata Valerie.
“Dove stai andando?” chiese trattenendomi per il cappuccio della felpa.
“A riprendermelo!” esclamai imbufalita. Lo avrei ucciso, picchiato, baciat… no, quello no. Mangiato! Ecco, sì, quella poteva passare per una minaccia!
“Sei in pigiama!” mi ricordò la mia amica cercando di rimanere seria.
Abbassai lo sguardo accorgendomi che effettivamente era così. “Però ho gli UGG!” esclamai alzando il piedino e indicandoglielo.
“Va bene, hai gli UGG, ma hai il pigiama in ogni caso.” Disse accondiscendente lei alzando gli occhi al cielo per poi aggiungere: “E un cucchiaio in mano.”
“Oh, questo è per Liam!” esclamai senza esitazione.
“Vuoi picchiare Liam con un cucchiaio?” chiese sbarrando gli occhi.
Scossi la testa. “Assolutamente no! Mi limiterò a minacciarlo se tenterà di proteggere l’irlandese biondo.” Annunciai con un ghigno da assatanata.
“Con un cucchiaio.” Ripeté la mia amica al quando perplessa.
Sospirai alzando gli occhi al cielo: era questo il problema di avere una migliore amica estranea dal fandom degli One Direction: “Liam ha il terrore dei cucchiai.” Spiegai alzando le spalle per poi sorpassarla, lasciandola a fissare la porta con sguardo vacuo, per dirigermi in camera mia con la chiara intenzione di scoprire dove trovare quei due.
 
E, forse, anche per cambiarmi.


So che non ho giustificazioni per l'enorme ritardo, ma vi chiedo scusa comunque :) Eeee sì, spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento!
Non sapevo bene come chiamare il capitolo... il caso di illuminazione provvederò a cambiarlo!
Bacioni
Olive

 

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Capitolo 5
*** I know where you live ***


Ci vediamo in fondo ;) Enjoy!
 
I know where you live ~

Mentre Caroline progettava la sua vendetta, non molto lontano un biondo irlandese si trovava stravaccato sul divano di casa Payne guardando un servizio sull'ultima partita del Derby Country e cazzeggiando con l'iPhone della ragazza.
"Ancora con quel cellulare?!?" esclamò Liam entrando nella stanza con i capelli che gocciolavano d'acqua e con addosso solo un asciugamano.
"Buongiorno anche a te!" commentò Niall ridendo, ricevendo in cambio un borbottio.
"Devi trovarla e ritornare in qualche modo l'iphone a tua moglie prima che decida di rintracciarlo e scoprirlo che è a casa mia. Già mi immagino i giornali: ‘Liam Payne da alloggio ad un ladro che si rivela essere il suo compagno di band Niall Horan’!” esclamò il ragazzo  portandosi le mani nei capelli sconvolto dalle sue stesse parole. "È la volta buona che i fan piantino le tende fuori da casa mia!"
"Ti ricordo che se sanno dove abiti è tutta colpa delle foto fatte dal tuo appartamento ultimamente... giusto Batman?" chiese il biondo malefico facendo imbarazzare l'altro.
"Va bene, va bene. Idee su come trovare la ragazza?" chiese il surfista prima di sparire in camera sua e ricomparire vestito con una felpa dell'Adidas nera e pantaloni della tuta.
“Eeeee…  proviamo a chiamare qualcuno della sua rubrica?” Rispose infine il biondo grattandosi la testa e facendo sollevare gli occhi al cielo all’amico: sarebbe stata una lunga mattinata.


Forse avevo esagerato un po' calandomi troppo nella parte della detective utilizzando la mia bacheca, dove solitamente mi appuntavo le cose da fare, ricoprendola con le foto del palazzo dove stava Liam trovate su Internet, le foto della città vista dal suo appartamento, una mappa di Londra e l'elenco dei palazzi più famosi della città da usarli come riferimento. Inoltre più per scena che per altro avevo collegato i vari fogli tra di loro con del nastro adesivo colorato.
"Ma... che stai facendo?" Chiese Jim entrando in camera mia e guardandomi con aria sconvolta.
Per un attimo dimenticai i miei problemi e con un sorriso a trecentosessanta denti esclamai indicando la bacheca: "Ho sempre voluto fare una cosa del genere! Come nei migliori film: il protagonista quando è alla ricerca di qualcosa crea sempre una mappa del genere!"
Mancava poco che mi mettessi a saltellare dalla gioia rivelando il mio lato commediante.
Cercai di ricompormi sotto lo sguardo particolarmente sconvolto del mio amico e poi con finta noncuranza indicai la foto dell'edificio dove abitava l'indiziato numero due a.k.a. il complice del ladro a.k.a. Liam James Payne.
Jim si avvicinò per osservare meglio la foto poi pensieroso rispose: "Non mi è nuovo... può essere nella zona est di Londra?"
Alzai le mani ed esclamai: "Ah se lo dici tu!" Poi presi un pennarello rosso e cerchiai sulla mappa la zona suggeritami dal mio amico.
"Se mi viene in mente altro ti dico..." esclamò uscendo lasciandomi a fissare la mia creazione con sguardo concentrato e giocherellando con una penna.
C'era qualcosa che mi sfuggiva. Riguardai le foto fatte dal suo appartamento e realizzai: ne mancava una. O meglio ero sicura di averne vista un'altra non molto tempo prima. Una di quelle pubblicate dai suoi amici poco dopo Capodanno.
Mi gettai sulla sedia a rotelle e raggiusi la scrivania in volata, aprii internet e pochi secondi dopo fissavo una foto con aria compiaciuta. Sapevo dove abitava Liam, ora dovevo solo capire l'indirizzo esatto e il gioco era fatto.
Tremate ladri di iPhone perché la vostra ora è giunta.

All'incirca mezz'ora dopo feci capolino in cucina dove trovai la mia amica che guardava un film assolutamente demente con aria assonnata.
"Mi sono cambiata, ho scoperto l'indirizzo di Liam e ora vado a riprendermi il MIO iPhone!"
"Oh..." commentò stupefatta lei. "Ok. Vedi di non violentarli, mi raccomando!" Mi urlò dietro mentre mi avviavo verso la porta d'ingresso. Non mi degnai neanche di risponderle. Ma per chi mi aveva preso? Per una maniaca?
Presi il primo taxi libero che trovai e dopo avergli comunicato la destinazione di accomodai al sedile soddisfatta.
Mi ritrovai a ghignare malefica immaginandomi la scena durante la quale Liam veniva ad aprirmi la porta con solo un asciugamano addosso ancora gocciolante perché appena uscito dalla doccia e... no, no, no che stavo pensando! Liam mi apriva la porta vestito come un palombaro, il tipico look antistupro, io che lo accusavo di nascondere l'irlandese in casa sua e proprio in quel momento spuntava Niall a torso nudo... cioè con una felpa verde che dopo lo shock iniziale per vedermi lì mi raggiungeva velocemente e mi baciava appassionatamente aaargh no! Dio ero proprio senza speranze, Valerie aveva ragione: ero una maniaca.


Nel mente, dall'altra parte della città Louis Tomlinson arrivava a Londra a bordo del suo Land Rover nero.
Conoscendo l'incredibile capacità dell'amico biondo di dimenticarsi le cose decise di chiamare i due per avvisarli del suo imminente arrivo. Schiaccio il tasto chiamata posizionato sul volante e disse: "Chiama Liam Payne."
Pochi secondi dopo nell'abitacolo si diffuse la voce del ragazzo: "Hey Lou!!"
"Hey Liam! Sono quasi arrivato."
Momento di silenzio.
"Ehm... arrivato dove?" Chiese il ventenne confuso.
Louis alzò gli occhi al cielo: come aveva previsto Niall si era dimenticato di informare l'altro. "Sono a Londra... come ho detto a Nialler sono qui per parlarvi di Harry."
"Oh... ok. Noi siamo a casa mia."
"Lo sospettavo." Ridacchiò Lou.
"Ottimo comunque. Puoi aiutarci a ritrovare Caroline così!" Rispose l'altro pratico.
"...chi?" Chiese Louis; ora toccava a lui essere confuso.
"È la nuova fiamma di Niall..." cominciò Liam.
"Non è la mia nuova fiamma!" esclamò il biondo in sottofondo.
"...a cui Niall ha pensato bene di fregare l'iphone piuttosto che chiederle il numero!" concluse soddisfatto Payno.
"Ma è stato un incidente!" protestò l'irlandese.
Louis, dal canto suo, non sapeva se mettersi a ridere o piangere: ma che razza di amici aveva?!?
"Liam... come on!" Esclamò poi un misto tra l'esasperato e il divertito. "Dimmi che è uno scherzo!"
"Eeeeh... no. Ho l'iphone proprio qui sul tavolo difronte a me."
"Ok...." prese fiato e aggiunse malizioso: "Ma senti... tu l'hai vista questa ragazza che è riuscita a conquistare il nostro Nialluccio?"
"No purtroppo. Però Niall ha detto che ha i capelli azzurri! Cioè... sono perfetti assieme: tinta lei, tinto lui!" Esclamò contento Liam, calandosi perfettamente nel ruolo di agenzia matrimoniale.
"Ta taatata taaatatataaaa" Louis cominciò a canticchiare la marcia nuziale prima di esclamare: "Sono quasi arrivato. Cinque minuti e sono là. Puoi avvisare il portiere?"
"Certo! A fra poco!" Esclamò Liam prima di chiudere la chiamata.

Lou stava giusto per voltare verso l'ingresso del garage del palazzo quando vide scendere da un taxi fermatosi proprio davanti casa dell'amico una ragazza dai capelli azzurri. Senza pensarci due volte inchiodò di colpo e si posteggio alla bene meglio davanti al taxi e scese dall'auto di corsa. Come si chiamava la ragazza? Ah sì:
"Carolineeee!" Urlò a pieni polmoni.


Pagai il tassita e scesi dall'auto fermandomi un secondo a fissare il palazzo con ghigno quando sentii qualcuno urlare il mio nome.
Mi voltai di scatto e la mia mascella di spiaccicò sul marciapiede. Louis Tomlinson mi aveva appena chiamata e ora si dirigeva a passo spedito verso di me.
Quando fu a pochi metri da me esclamò con un sorriso:
"Hey! Sei Caroline, vero?"
Annuii chiudendo la bocca poi cercando di mantenere l'auto controllo dissi: "Ciao Louis! Come... come sai il mio nome?"
Lui ridacchiò divertito: "Liam e Niall mi hanno raccontato che ti cercavano... per l'iphone e il matrimonio."
"Seee!" ringhiai al pensiero dell'iphone poi, una volta realizzato tutto quello che il ragazzo aveva detto, chiesi sconvolta: "Matrimonio?!?"
Lui mi fece segno di lasciar perdere con la mano e aggiunse: "Non te la prendere tanto con Niall è solo un po' sbadato ogni tanto. Pensa che una volta l'ho beccato con le mie mutande!"
Scoppiai a ridere ed esclamai in italiano: "Spero solo che siano state pulite!" Per poi tornare all'inglese: "Tu devi salire? Perché non credo che quel portinaio mi farebbe entrare nel palazzo..." chiesi poi con una smorfia indicando un tipo nell'atrio in giacca e cravatta, effettivamente il mio piano geniale Recupera Iphone aveva un’altra pecca. Incrociai le dita senza farmi vedere sperando che Louis mi desse una mano.
"Certo! Se sali con me non ci saranno problemi" esclamò facendomi l'occhiolino. "Voglio vedere la loro faccia quando ti vedranno." aggiunse ridendo. "Vieni, devo solo lasciare l'auto nel posteggio poi saliremo con l'ascensore interno."
Lo seguii verso l'auto camminando a un metro dal suolo per al contentezza con un sorriso a trecentosessanta denti: non solo stavo parlando con Louis Tomlinson, ma stavo andando a casa di Liam Payne dove avrei rivisto Liam, ovviamente, e Niall Horan.
E non guastava il fatto che stavo pure per riabbracciare il mio piccolo iPhone.

Eravamo nel palazzo: Louis aveva lasciato ad uno dei posteggiatori l’auto e ora ci stavano dirigendo verso uno degli ascensori del garage.
“Non ci siamo mai presentati bene!” esclamò ad un tratto Louis con un sorriso per poi allungare la mano presentandosi: “Louis Tomlinson!”
Sorrisi intenerita e gli strinsi la mano a mia volta: “Caroline Visconti.”
“Visconti, eh?” chiese incuriosito. “Non sei inglese?”
“Per metà.” dissi semplificando il tutto: “Sono nata in Inghilterra, ma cresciuta in Italia.”
“Italia! Adoro l’Italia. E la pizza, poi. È una cosa fantastica!” esclamò gasato entrando nell’ascensore e schiacciando il 35.
Scoppiai a ridere: “Del tipo: se ami la pizza quanto me potremmo andare molto d’accordo io e te!”
Lui mi guardo perplesso per poi dire sorpreso: “È quello che dico sempre io!”
Lo guardai con un sorrisino furbo: “Lo so.”
“Toglimi una curiosità: da 0 a 10 quanto sei una nostra fan?”
“Con 0 che significa ‘Non sono una fan’?” chiesi per esserne sicura.
Lui annuii.
“E 10 significa ‘So dove abitate e vi verrò a stalkerare’?” continuai in con un sorriso.
Lui annuii di nuovo.
“Oh, beh. Allora probabilmente ieri ti avrei detto 9, ma visto che mi trovo qui con te direi che possiamo passare  al 10.” Esclamai ridendo. Dio ero veramente senza speranze: li stavo stalkerando. Però a mia discolpa potevo dire di avere un valido motivo.
Si mise a ridacchiare scendendo dall’ascensore e dirigendosi verso la sinistra del lungo corridoio poi si voltò divertito chiedendomi: “Quale è il mio indirizzo?”
Aggrottai la fronte seguendolo: “Doncaster.” Risposi subito “L’indirizzo esatto però non lo so.”
“Ottimo!” esclamò contento “Almeno so dove nascondermi se è successo qualcosa al tuo cellulare!”
“Ah ah!” dissi imitando una risata sarcastica. “Ti avviso che un’ora fa non sapevo neanche dove abitasse Liam e ora eccomi qua…”
Mi lanciò uno sguardo sorpreso: “E come hai fatto?”
Alzai le spalle: “Foto di questo edificio, le foto della vista di Londra da casa sua, i palazzi più famosi come riferimento, Google Maps e il gioco è fatto!”
“Tu mi fai paura!” annunciò fermandosi davanti ad una porta.
Con un ghigno indicai il portone di casa Payne: “Ricordaglielo ai tuoi due compari in caso il mio iPhone sai rotto, ok?”
Lui annuii di rimandomi facendomi ok con il pollice poi suonò al campanello.


Niall e Liam erano occupati a chiamare tutti i numeri che la ragazza aveva salvato nei preferiti della rubrica, riuscendo a chiamare nell’ordine: la parrucchiera, il giapponese che faceva consegne a domicilio, tre numeri che non si erano degnati di rispondere, l’estetista, la centrale dei taxi. Avevano pure provato a richiamare il numero della sera prima, ma partiva subito la segreteria telefonica.
“Ma come è possibile che non abbia in rubrica il numero dei genitori? Mamma? Papà? Niente proprio!” esclamò esasperato Liam.
“Forse salva con il loro nome…” suggerii Niall alzando le spalle e afferrando l’ennesimo biscotto. “Passami la Coca Cola!” chiese poi all’amico indicandogli la bottiglia vicino a lui.
“Io ti passo il conto, altro che! Mi stai finendo le mie scorte per i prossimi dieci mesi…” Si lamentò il ragazzo sconsolato.
“E se….” cominciò a quel punto Niall, ma fu interrotto dal campanello.
Liam si alzò  di  scatto e corse ad aprire la porta: “Louiiiiis! Devi aiutarci a trovare Caroline!” esclamò senza neanche salutare l’amico che si limitò ad indicare la ragazza alla sua sinistra, che agitava la mano a mo’ di saluto con un sorrisino malefico, e a dire in tono soddisfatto: “Già trovata!”
“Ah… eh… sì, entrate!” biascicò sorpreso: “Piacere, sono Liam.”

Ma quanto era dolce Liam? Pensai entrando in casa e stringendogli  la mano: “Sono Caroline!” Da come mi presentai, riflettei poi, sembrava quasi una minaccia.
“Venite Niall è in cucina.” Disse conducendoci attraverso la casa. Sorrisi riconoscendo alcune parti della casa avendole viste nel film.
“Guarda chi c’è!” esclamò Liam rivolto all’amico seduto sulla sedia e intento ad armeggiare con il mio cellulare.
“Ciao Louis!” rispose questo senza alzare lo sguardo.
“Ciao, Niall.” Dissi in con un sorrisino divertito.
A quel punto il biondo si voltò di scatto verso di me con espressione shoccata: “Caroline!” esclamò prima di aprirsi in un largo sorriso mentre Louis di sotto fondo canticchiava quella che sembrava essere la marcia nuziale.



Ta daaaaaaaaaaaaan! :)
Eccomi qui con il nuovo capitolo di cui sono particolarmente soddisfatta *-* Giusto per dirvi l'ho stritto tra l'una e le due di notte xD
However... un paio di noticine tutte per voi:
- "Liam... come on!" liberamente tratto dal film quando Liam chiede quanto Giappone e Australia siano vicini xD
- la foto di cui parla Caroline la trovate
qui

Eeee basta così! :)
Spero vi sia piaciuto il capitolo e ci vediamo presto!
Ps: un grandissimo ringraziamento a tutte quelle che hanno messo la storia tra preferiti/ricordati/seguiti e quelle che hanno lasciato una recensione! GRAZIE!

Baci
Olive

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Capitolo 6
*** Does She Know? ***


~ Does She Know? ~
 

“Ehmm… hey!” esclamò Niall con un sorriso imbarazzato avvicinandomisi e porgendomi l’iphone. “Credo che questo sia tuo…” Aggiunse poi.
Presi il cellulare mormorando un “grazie” e lo controllai minuziosamente: sembrava apposto, tranne per un paio di briciole infilatesi tra la cover e il telefono. “Ma ci hai mangiato sopra?” chiesi lanciandogli un’occhiataccia prima a lui e poi alla confezione di coockies mezza finita sul tavolo.
“Oh, sì!” Intervenne Liam “Probabile. È qua da soli due giorni e mi ha praticamente svuotato il frigo!” esclamò guardando male l’amico.
“Ehi! Non è vero!” protestò Niall poi si rivolse a me facendo un sorriso imbarazzato: “Comunque mi dispiace per la storia dell’iPhone, davvero.”
Risi divertita: “Guarda, sei fortunato di essere Niall Horan o a quest’ora ti avrei già picchiato!”
“Oh, bene! Esclamò sollevato “Abbraccio?” chiese allargando le braccia a mo’ di invito
“Leggi nel pensiero Horan?” Chiesi gettandomi addosso a lui e abbracciandolo come un polipo con un sorrisino da maniaca. Aveva pure un profumo favoloso. “Se vuoi puoi rubarmi l’iphone un’altra volta però dopo devi riabbracciarmi di nuovo ok?” esclamai ridacchiando. Sentii pure Niall ridacchiare e il suo petto tremare per quello: era una sensazione magnifica e mai e poi mai avrei interrotto quell’abbraccio decisi almeno fino al momento in cui mi ricordai di avere pure Liam Payne e Louis Tomlinson a meno di due metri da me. Lanciai ai due uno sorrisino, che la mia migliore amica avrebbe senza dubbio classificato sotto la voce “maniaca”, e vidi Liam impallidire per poi buttarsi praticamente in ginocchio esclamando disperato: “Ti prego non dire nulla hai giornali di questa storia! O almeno non dire che Niall si era rifugiato a casa mia!” Alzai gli occhi al cielo: meno male che ero io quella commediante.
“Tesorino bello…” cominciai alzando gli occhi al cielo e staccandomi a malavoglia di Niall per poi accorgermi un secondo dopo di averlo chiamato nel modo in cui faceva sempre Angelina. Feci una smorfia e ricominciai: “Liam… ascoltami: sono nel tuo appartamento assieme a te, Louis e l’irlandese biondo che fa impazzire il mondo e fidati che denunciarvi è l’ultimo dei miei pensieri.” Conclusi con un sorrisone e abbracciando pure lui.
“Oh grazie a Dio!” esclamò lui abbracciandomi a sua volta mentre Louis si lamentava della poca attenzione che gli davo.
Sorrisi intenerita e andai ad abbracciare Louis senza troppi complimenti. “Tagliati i capelli Tomlinson.”
“Dici?” chiese pensieroso portandosi la mano sulla testa mentre io annuivo convinta: “Dico, dico!”
“Ora, parlando di cose serie…” continuai andando a sedermi su uno dei sgabelli della cucina. “Che ne dice di una o due foto?” chiesi agitando il cellulare allegra. Ne feci più o meno una trentina scoprendo così che a Niall piaceva farsi fare le foto mentre Louis amava farle. Liam… beh Liam aveva approfittato della distrazione del biondo per nascondere i rimanenti coockies, due casse di birra ed infinite confezioni di salatini.

Era passata circa un’ora dal mio arrivo a casa Payne e l’ora di pranzo si avvicinava inesorabilmente come pure la fame, ma non avevo nessunissima intenzione di andarmene di mia spontanea volontà, avrebbero dovuto buttarmi fuori a calci da lì. Buona parte del tempo trascorso là ad ammirare i tre o, più nello specifico, Niall mentre gli altri due annuivano e sorridevano nella nostra direzione fino, a che non mi avvicinai alla portafinestra del balcone.
“Vuoi vedere da fuori?” chiese Liam raggiungendomi e sorridendo teneramente alla mia espressione incantata. Annuii distrattamente e lo seguii all’aperto. Londra si estendeva davanti ai nostri occhi e nonostante quella fosse una giornata piuttosto grigia e cupa la vista era fantastica.
“Ora capisco perché mia zia volesse uno di questi appartamenti!” esclamai rivolta verso Liam prima di rientrare per evitare di congelarmi.
“E chi non vorrebbe abitare qui?” chiese ridendo lui e richiudendo la portafinestra dietro di se.
“Te la tiri Payne?” chiesi divertita domandandomi nel frattempo che fine avessero fatto gli altri due.
“Solo un po’…” rispose ridendo e precedendomi nel salotto dove trovammo Louis e Niall piazzati sul divano ad ingozzarsi con una confezione extra large di tortilla bella che appoggiata vicino al mio iPhone. Ecco perché me lo ero ritrovata pieno di briciole.
“Oddio... Niall sei peggio di un cane da tartufo! Quelle dove le hai trovate ora?” sbuffò rassegnato il padrone di casa. Proprio mentre io chiedevo sospettosa: “Non lo avevo lasciato in cucina quello?”
“Oh, sì!” esclamò Louis “Lo ha portato qui Niall per mostrarmi la foto di Harry!”
Alzai gli occhi al cielo: “Certo, fa come se fosse il tuo iPhone, ma la prossima volta che me lo freghi mi inviti direttamente a casa tua. A proposito....” aggiunsi realizzando un piccolo particolare solo in quel momento. “Ma tu non hai una casa qui a Londra?”
“Ecco! Diglielo anche tu!” esclamò Liam dandomi corda “Si piazza a casa mia quando vuole e mi mangia pure i mobili fra poco.” Guardai il ragazzo di sottecchi: era una mia impressione o stava sviluppando una preoccupante mania per il cibo?
“Sisì, ho una casa a Londra. Però sto facendo ridipingere i muri dalla cucina e Liam si è gentilmente e spontaneamente offerto di ospitarmi.” raccontò allegramente Niall lanciando tuttavia un'occhiataccia all'amico.
“Soprattutto spontaneamente!” ribattè quello.
“Vogliamo dire perché ho dovuto far ridipingere le parti, Liam?” chiese il biondo con un ghigno, ficcandosi in bocca un'altra manciata di tortillas con fare di sfida.
“No, non serve. Vuoi una birra? Ho la Corona!” esclamò Liam agitando le mani e fuggendo in cucina.
“Sì che serve!” esclamai io sedendomi accanto a Niall. “Racconta!”
“No, non serve!” urlò l'altro dalla cucina mente il biondo si preparava a raccontare e Louis ridacchiava divertito: “Serve eccome!”
“Ok, senti un po' qua. Eravamo tutti da me. Tranne Harry che gironzolava senza meta a LA, povero.” precisò Niall con autentica preoccupazione. “Insomma, avevamo organizzato una cena da me. Solo che mi ero dimenticando di prendere delle carote per Lou...”
Lo interruppi: “Stai scherzando?” Non sapevo se ridergli in faccia o cosa.
“Ehi! Che hai contro le carote?” esclamò Louis sentendosi tirato in causa.
Alzai le mani. “Nulla, vai avanti!”
“Allora gli ho proposto di mangiare dei pomodori...” continuò Niall.
“Solo che il signorino non mangia pomodori crudi!” specificò Liam che era ritornato dalla cucina con delle bottiglie di birre sotto il braccio. Birra a stomaco vuoto prima di pranzo? No buono.
“Ehi! Non è colpa mia se mi fanno male crudi! O se tu non li sai cucinare!” si giustificò Louis indicando il compare con il dito.
“E quindi?” chiesi accettando in automatico la birra che mi passava Liam e fissando Niall in attesa.
“E quindi ho chiesto a Liam di cucinarne un paio, ma io intendevo di metterli sulla griglia con la carne.” esclamò con un sospiro mentre Liam mugugnava qualcosa contro l'amico.
“E....?” incitai io.
“E lui li ha presi dal frigo e messi in microonde.” finì lui.
“Che cosa!?!” esclamai io scoppiando a ridere. “Hai fatto come in American Horror Story!”
“Precisamente!” concordò Louis alzando la bottiglia a mo' di brindisi.
“Solo che un attimo prima che esplodessero ha avuto la geniale idea di aprire lo sportello per vedere se erano cotti. Quindi sono esplosi tinteggiandomi le pareti!” concluse Niall lanciando un occhiata di fuoco all'amico.
Io dal canto mio piangevo dalle risate. “Non ci posso credere. Seriamente?”
“Siiì!” esclamò Niall “E per di più Liam si era pure tolto da datanti al forno chiedendomi 'Secondo te sono pronti?' così ho visto sta schifezzuola rossa esplodere fuori dal microonde!”
A quel pure Louis mi faceva compagnia rotolandosi sul divano tanto rideva e tra una risata e l'altra esclamò: “E poi Liam fa 'Ma che è successo?'”
“Seriamente Liam?” chiesi cercando di non ridergli in faccia ancora di più di quanto avessi già fatto.
“Uff, sì. E questi simpaticoni non fanno altro che andare in giro a raccontarlo!” sbuffò contrariato.
“Oh, beh, se ti consola la mia amica ha scolato la pasta senza scolapasta!” esclamai prendendo un sorso di birra. “E comunque ero io che dovevo far ubriacare il biondo, non tu a me. Birra prima di pranzo?”
“Volevi farmi ubriacare, eh?” esclamò Niall cingendomi le spalle con un braccio. “E dire che sembravi tanto dolce e innocua!”
Risi “E tu sembri tanto angelico però rubi iPhone alle ragazze dolci e innocue. All'apparenza!” commentai guardandolo negli occhi. Pessimo errore. Dov'era la mia birra?
“Touché!” ammise lui annuendo mentre sentii Louis canticchiare la marcia nuziale in sottofondo assieme a Liam. “Fanno sempre così?” chiesi continuando a guardare Niall.
“Mai fatto.” commentò lui. “Però ultimamente si sono messi in testa l'idea di essere i miei cupidi personali.”
“Oh.” risposi arrossendo leggermente. Era in occasioni come quelle che benedicevo l'esistenza del fondotinta.

Inaspettatamente fu Valerie a tirarmi fuori dall'imbarazzo nonostante si trovasse a diversi chilometri di distanza. Quanto sentii le prime note di Best Song Ever diffondersi per la stanza mi affrettai a rispondere al cellulare.
“Ehi!” esclamai allegramente sotto lo sguardo dei tre.
“Bene, tu sei viva! E Funky Buddah? È ancora vivo? O lo hai ucciso e poi stuprato?” chiese con lo stesso tono di voce con cui mi avrebbe informato di aver appena schiacciato accidentalmente una formica.
“No, no. L'ho prima stuprato poi ucciso. Ora sto aspettando gli altri.” raccontai allegramente. Ora gli sguardi su di me erano piuttosto sconvolti.
“Oh, meno male! Finalmente niente più One Direction!” esclamò allegramente.
“Ti piacerebbe!” ridacchiai. “Comunque godono di ottima salute per quanto ne so. Cioè, almeno così sembra.” commentai osservandogli uno ad uno attentamente. “Forse Liam è un po' ingrassato. O forse è solo la felpa che fa questo effetto. Mentre Louis ha i capelli sempre più lunghi. E Niall è sempre più stuprabile.” dissi l'ultima frase in italiano, confidando non fosse troppo capibile dai tre e facendo l'occhiolino al biondo.
“Sono davvero ingrassato?” sentii chiedere Liam a Louis in tono preoccupato. Lo ignorai tornando a concentrarmi su quello che la mia migliore amica mi stava dicendo.
“Ma li hai incontrati davvero?” la sentii chiedere esitante.
“Se ti ho risposto al cellulare... ti avevo detto che me lo aveva fregato il biondo, no?”
In sottofondo sentii Lance lamentarsi: "Non l'hai chiamata per far salotto!"
"GIUSTO! Si può sapere che fine hai fatto?" sbottò poi incazzata, cambiando di colpo tono di voce.
Rimasi un attimo interdetta: "Perché? Ora sono a casa di Liam..."
"Era ironia la mia!" sbuffò lei. "Non dirmi che te lo sei dimenticato..."
"Ehm... dimenticato cosa?" Mormorai io con un leggero senso di colpa. Non era quella la giornata del falò giusto?
"Se ti dico Plymouth? Eva? Rimpatriata?" rispose le mia amica con un sbuffo.
Sbiancai di colpo lanciando poi un occhiata nervosa all'orologio. "Merda." Sbottai in italiano "Merda merda merda!" Esclamai saltando su dal divano sotto lo sguardo stupito dei tre e cominciando a cercare come una pazza la borsetta che trovai poi su una sedia della cucina.
"Voi dove siete?" chiedi dopo averla recuperata.
"Dove vuoi che siamo? Siamo in treno." Esclamò come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Effettivamente lo era visto che sapevamo da quasi un mese di dover andare quella domenica a Plymouth ed ero io stessa ad aver prenotato i biglietti per il treno per tutti e tre. “Dio, certo che il biondo ti ha fatto rincitrullire per bene eh!” Per una volta non potevo proprio darle torto. "Chiama Thompson!" aggiunse poi lei come se fosse ovvio.
"Non posso, è a Dublino perché sua figlia si sposa."
"Ma proprio questo weekend dovevi mandarlo in vacanza?" Concluse lei con uno sbuffo.

Dovevo inventarmi qualcosa alla svelta o Eva mi avrebbe uccisa: le avevo giurato sulla mia testa che sarei andata a quella rimpatriata a casa sua assieme agli altri. Se non arrivavo entro il te delle cinque potevo considerarmi una donna morta. "Ti richiamo appena trovo il modo per raggiungervi..." biascicai prima di chiudere la chiamata voltarmi e sbattere contro Liam che mi afferrò per le spalle.
"Ehi tutto ok?" Chiese preoccupato. Sorpresa notai che i tre Moschettieri mi avevano seguito in cucina senza che me ne accorgessi e ora mi stavano tutti guardando confusi.
“No, cioè sì. Con tutto quello che è successo oggi mi sono dimenticata di avere una rimpatriata tra amici questo pomeriggio...” spiegai velocemente cercando nel frattempo una soluzione al mio problema. Avrei potuto nolleggiare un auto magari.
“Beh, non ti teniamo mica in ostaggio...” disse Liam con un sorriso mentre Niall si incupiva leggermente.
“Fidati che non mi lamenterei se lo faceste. Però il problema è che io tra cinque ore devo essere in Cornovaglia, oppure la mia amica mi uccide, ho appena perso l'unico treno della giornata e la mia auto è dal meccanico.” spiegai nervosamente ai tre che annuirono comprensivi. Appena pronunciai le parole la mia auto mi venne in mente un'idea talmente banale che darmi da sola della scema per non averci pensato prima.
“Mi sa che la colpa è un po' mia vero?” chiese Niall con sguardo colpevole. “Ti ho un po' incasinato la giornata fregandoti l'iPhone... per farmi perdonare sono disposto a tutto, se ti serve una mano dimmi pure, posso anche accompagnarti in Cornovaglia se serve!”
“Se, se, per farti perdonare! Per me non vuoi lasciarla andare!” sghignazzando come un pazzo mentre Liam si voltava per non ridermi in faccia. Li ignorai.
Rimasi senza parole per un secondo: Niall si era veramente offerto di portarmi fino in Cornovaglia? Però, per quando fosse grande la tentazione di accettare, decisi di comportarmi da persona adulta sapendo bene quali fossero le possibili conseguenze se qualcuno mi avesse visto con l'irlandese biondo.
“Tranquillo, non sarà necessario" dissi con un sorriso "Però se mi offri un passaggio fino a Primerose Hill lo accetterei volentieri!”

“Primerose Hill?” ripeterono Niall e Louis assieme stupiti.
“Abiti lì?” aggiunse Liam.
Scossi la testa infilandomi nel frattempo giubbotto, che avevo recuperato dal divano. “Non io, mia zia. E visto che ora è in vacanza sicuramente non le dispiacerà se prendo in prestito la sua auto.”
“Quindi tua zia abita a Primerose Hill...” ripeté Niall sorpreso.
“Sì.” confermai “Ma tu non dovevi darmi un passaggio?” chiesi poi accorgendomi che era imbambolato come un salame.“È andato Liam a recuperare i nostri giubbotti.” annunciò Louis sistemandosi il berretto grigio in testa.
“Nostri?” chiesi io.
“Nostri?” domandò Niall vedendo l'amico ricomparire con due cappotti in mano e il suo già addosso.
“Non doveva accompagnarmi Niall?” chiesi un tantino stupita. Ora che mi era quasi passata la paura di una morte certa e dolorosa per mano di Eva stavo ricadendo nella fase di adorazione dei tre, perciò chi ero io per lamentarmi che mi accompagnassero tutti? Anche se dovevo ammettere che un po' mi dispiaceva non poter rimanere da sola con il biondo.
“Infatti dovevo accompagnarla io.” si lamentò lui con un faccino dolcissimo che mi fece sciogliere come neve al sole, ciò per cui dovetti voltarmi per resistere alla tentazione di saltargli addosso nuovamente.
“Siamo i tuoi cupidi personali, non puoi lasciarci a casa!” dichiarò in tono altezzoso Louis precedendoci alla porta d'ingresso.
“Dopo passiamo da Harry.” spiegò veloce Liam seguendo Louis e facendoci segno di seguirlo. “Approfittiamo visto che siamo in zona. Così gli parliamo.”

Uscendo dalla porta incrociai lo sguardo di Niall, come ha chiedere spiegazioni dell'uscita del suo amico. Dovevano parlare del problema di Harry? Il biondo annuii impercettibilmente prima di farmi salire in ascensore facendomi l'occhiolino mentre Liam inseriva l'allarme e chiudeva a chiave l'appartamento.
Durante la discesa in ascensore approfittai di farmi un veloce chignon in modo tale da raccogliere i capelli azzurri e lasciare maggiormente visibile la parte castana. Per quanto amassi quello sfumato azzurro spesso era una scocciatura: ero molto più riconoscibile in quel modo e l'ultima cosa che volessi era che la vicina pettegola di mia zia, la signora Naftalina-Chanel come l'avevo soprannominata, appena fossi arrivata a Primerose si precipitasse a telefonare a mia zia lamentandosi del fatto che avessi ancora i capelli blu, cosa che aveva costituito argomento di molte discussioni presso il suo circolo del bridge, come aveva avuto l'ardire di confessare a mia zia.

Liam e Louis insistettero per farmi sedere davanti, vicino a Niall, mentre loro si piazzavano dietro a confabulare lanciandoci occhiate allusive. Io dal canto mio non sapevo se strozzarli perché mi stavano leggermente facendo imbarazzare oppure baciarli perché stessero tentando di accasarmi con il loro amico biondo.

"Sai dove è Jermyn St? ” chiesi a Niall con un sorriso.
“Certo. Chi abita là, tua nonna?” chiese ridacchiando.
“Spiritoso, ci abito io.” spiegai. “Assieme alla mia miglior amica e ad un mio amico.”
"Coinquilini insomma. Vai all'università?” chiese incuriosito.
“Sì, studio programmazione e web designer."
“Sembra figo!” esclamò lanciandomi un sorriso.
"Lo è!" Confermai “Andrò in depressione quando comincerò Economia invece, già lo so...” aggiunsi con uno sbuffo.
“Vuoi laurearti pure in Economia? Che fai collezioni le lauree?” disse Niall un misto tra il divertito e l'impressionato.
Scossi la testa. "Mi servono entrambe per il lavoro voglio fare." Spiegai poi con un sorriso.
"E sarebbe?" Chiese curioso lui.
"Dirigere una multinazionale famosa e con centinaia di sedi sparse per il mondo." Dissi in tono volutamente troppo casuale e leggero.
"Oh, giusto una cosa da niente." ribatte scoppiando a ridere.
"Sì, nulla di particolare!" Confermai trattenendo a stento una risata.
Parlammo del più e del meno, del loro tour, della mia pronuncia particolare, della sua pronuncia, della pronuncia pure di Liam quando gli altri due si inserirono nel discorso, parlammo pure di Eva e della rimpatriata a cui dovevo assolutamente parteciparvi pena la morte.

Una volta arrivati a Jermyn St. dissi al biondo di posteggiarsi pure difronte al portone d'ingresso dell'edificio dove abitavo per poi catapultai nell'appartamento per recuperare le chiavi di casa di mia zia, la borsa con il necessario per un paio di giorni e il portatile visto che sarei rimasta in Cornovaglia fino a martedì mattina. Tutto ciò nell'arco di dieci minuti scarsi.
Scesi di corsa le scale, visto che aspettare l'ascensore mi era sembrata un inutile perdita di tempo,cercando di non strozzarmi con la sciarpa che stavo tentando di sistemare, lanciai un saluto veloce al  portiere e uscii in strada. Risalii sul SUV a tempo di record sistemando le due borse sotto ai miei piedi.
“Ora Primerose?” chiese Niall accendendo l'auto e immettendosi nel traffico domenicale mentre io annuivo.
"Tu abiti là?" chiese Louis curioso, sporgendosi dal sedile posteriore.
"Sì." dissi con un sorrisino a denti stretti quasi con aria di scuse mentre i tre annuivano sorpresi.

Circa dieci minuti dopo feci accostare Niall davanti ad una villetta bianca con giardino. Scendemmo tutti e quattro dall'auto.
“Adoro questo posto.” esclamò Liam allegro. “Non si rischia quasi mai di essere attaccati da orde di fan imbufalite. Al massimo rischiamo di incontrare Jude Law o Harry che fa jogging.”
“Ehi! Guarda che io sono una fan! Potrei fare più casino io da sola di quanto tu possa mai immaginare perciò non sfidarmi.” ridacchiai.
“Giusto! Diglielo anche tu, Carrie!” rincarò la dose Louis “Se gli piace tanto questo posto poteva comprarci una casa qui, no?”
Sorrisi vedendo i due continuare a punzecchiarsi e mi voltai verso Niall.
“Beh, grazie del passaggio.” dissi restia ad andarmene, pur sapendo di dover arrivare in cornovaglia in meno di quattro ore.
“Figurati, è stato un piacere. Mi dispiace per l'iPhone...” disse Niall allungandosi e abbracciandomi. Ecco una cosa che non avrei mai dimenticato: il suo profumo.
“A me no.” ridacchiai “O non vi avrei mai incontrati. Non così da vicino almeno.”
“Probabile.” confermò lui mentre i scioglievo l'abbraccio e andavo a salutare gli altri due.
“Devo tagliarmi i capelli secondo te?” mi chiese Louis mentre lo stavo abbracciando.
“Io li preferisco corti, ma poi è una scelta tua.” risposi sorridendogli. “Grazie di avermi recuperata in strada, altrimenti a quest'ora sarei ancora lì ad aggirarmi come un anima in pena.” ridacchiai.
“Dovere!” rispose con l'occhiolino.
Mi avvicinai a Liam che mi abbracciò pure lui.
“Grazie di non avermi buttato fuori da casa tua a pedate!” dissi sorridendo
“Figurati. Al massimo dovevo buttare fuori Niall.” rise lui.
“Ehi! Ti ho sentito!” si lamentò il biondo mentre scioglievo l'abbraccio e facevo un paio di passi verso il vialetto d'ingresso.
“State attenti che ora so dove abita Liam!” esclamai sorridendo e dirigendomi verso il portone d'ingresso camminando all'indietro e salutandoli.
“E noi sappiamo dove abiti tu e dove abita tua zia!” esclamò ridendo Louis mentre i due annuivano convinti.
“Non stalkeratemi troppo, mi raccomando.” risi aprendo la porta di casa e salutandoli un ultima volta prima di chiudermela dietro disinserire l'antifurto e andare alla ricerca delle chiavi dell'auto.

Una volta recuperate riattivai l'antifurto nella casa e mi diressi in garage, fermandomi un secondo ad ammirare l'Audi di mia zia. Un audi TT grigia metallizzata praticamente nuova. In condizioni normali mi sarei commossa al pensiero di guidare quell'auto, ma non quel giorno. Non dopo aver incontrato tre quinti degli One Direction e sicuramente non con una minaccia di morte a gravarmi sulla testa. Eva sapeva essere decisamente spaventosa quando voleva. Aprii l'auto e mi sistemai sul sedile di pelle nera concedendomi un attimo per assaporare la sensazione fantastica di stare in quell'auto poi accesi l'auto e mentre aspettavo che la saracinesca del garage si aprisse sistemai le borse sul sedile del passeggero presi l'iPhone per piazzarlo sul supporto apposito. Prima però mandai un messaggio a Valerie per avvisarla che avevo trovato il modo per raggiungerli in tempo per il tea di Eva.

Poco prima di partire mi arrivò un messaggio. Lo aprii cerca che fosse la mia amica prima di accorgermi che il mittente era un certo Niall con un cuore giallo vicino al nome.
Sentii il cuore fare una capriola: Niall?

"Mi sono limitato a fregarti il numero invece dell'iPhone questa volta :) Buon viaggio!"

Sentii gli angeli cantare e tutti stranamente erano biondi e canticchiavano canzoni degli One Direction. Veloce gli scrissi un messaggio di risposta:

"Grazie biondo narcisista che salva il proprio nelle rubriche delle ragazze dolci e innocue all'apparenza con un cuore accanto il nome :) Ora parto, au revoir ;)"

All'incirca dieci minuti dopo mentre io stavo guidando sull'autostrada in direzione Cornovaglia e in una villa a Primrose Hil un Harry Styles alquanto addormentato faceva accomodare i suoi tre amici accogliendoli con un grugnito che con un po' di immaginazione poteva esser scambiato per un ciao.




Carrie's Corner
Ebbene sì, sono finalmente riuscita ad aggiornare dopo decenni, però non temete, non sparirò di nuovo visto che sono riuscita a superare il terribile blocco dello scrittore che mi colpiva ogni volta che tentavo di scrivere questo capitolo.
Per farmi perdonare vi posso dire che il prossimo capitolo sarà diviso tra la Cornovaglia e una certa villa a Primerose Hill ;)
Giusto un due noticine su questo capitolo brevi brevi: 1. NON penso che Liam sia grasso, era solo una battuta. 2. La battuta sul pomodori e AHS riguarda una scena della prima stagione. 3. L'agenzia UpLab è una mia invenzione e nel caso ne esistesse veramente una con questo nome, beh io non centro e non ho nulla a che fare con quella. :)
Salutiiii
Olive

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