-La
vita
vista dal Rosso-
Fan
fiction made by Rhea & Becki ©
Le
parti contrassegnate con il color viola
rappresentano la storia dal punto di vista di Rhea,
mentre quelle in rosa
la storia dal punto di
vista di Becki. Buona lettura.
Questa
storia non è stata scritta a scopo di lucro, i Tokio Hotel
non mi appartengono e qualsiasi anlogia con fatti reali è
PURAMENTE casuale. Non intendo rappresentare fatti realmente accaduti.
Capitolo
3°:
-Buonasera-
dicesti con tono sensuale ad uno dei due uomini, che ti
guardò accigliato per
un momento.
Eri
davvero bella quella sera.
-Buonasera
a lei- ti rispose il tizio.
L’uomo
accennò un sorriso ed aprì il palmo della mano
aspettando di ricevere qualcosa.
Facesti
un’espressione contrariata.
-Biglietto,
prego- ti disse, lasciando cadere involontariamente l’occhio
sulla tua
scollatura.
Rimanesti
un secondo interdetta poi ti riprendesti.
-Oh,
ma certo! Che stupida!- dicesti scuotendo la testa ed iniziando a
cercare
qualcosa nella tua borsetta.
Io
rimasi lì, a fianco a te, senza muovere un muscolo.
Mi
sentivo davvero una stupida.
“Biglietto,
prego”? ripensai alle parole dell’uomo.
Becki,
dov’erano i nostri biglietti?
Mi
morsi il labbro.
Non
li avevamo mai avuti noi questi maledettissimi biglietti!!!
Quella
era una festa privata.
Riservata
solo a persone di un certo livello che si conoscevano tutte, ovviamente.
E
noi cosa c’entravamo?Nulla!
Iniziai
a battere nervosamente il piede sul tappeto rosso che copriva
l’asfalto
dell’entrata al locale.
-Ma
che stupide, Rhea...- dicesti all’improvviso.
Mi
voltai confusa verso di te.
-Che
succede?- ti chiesi, ormai nel panico.
-I
biglietti... li abbiamo lasciati sul mobile all’entrata di
casa!-
Aggrottai
le sopracciglia.
Poi
capii.
-Ma
non è possibile! Controlla bene nella borsa!- ti dissi ed
iniziai anche io a
cercare nella mia.
Fosse
arrivato Tarantino in quel momento, ci avrebbe prese sicuramente per
girare un
film.
Devo
dire che la scena sembrava reale.
-Signorine,
mi dispiace. Niente biglietto, niente entrata- brontolò
l’omaccione.
-Ma
no, sono sicura di averli qui con me...- continuavi a dire tu.
Era
già finito tutto.
-Si
faccia da parte almeno mentre cerca i biglietti. Così
può passare altra gente-
Annuisti
e ci accostammo a fianco all’uomo.
-Ed
ora? Siamo nella merda!- ti sussurrai accertandomi che l’uomo
non ci sentisse.
-Non
è ancora detto- mi rispondesti facendo un risolino.
Picchiettasti
il braccio dell’uomo e quello si voltò verso di
noi.
-Trovati?-
ci domandò.
-Non
proprio...- rispondesti
mortificata.
-Signorina,
non so cosa dirle- disse l’uomo afferrando un biglietto e
facendo entrare un
signore vestito elegantemente.
-Vede...-
dicesti spostandoti sensualmente i capelli dietro la schiena -Io e mia
sorella-
mi indicasti con il capo.
L’uomo
mi gettò un’occhiata.
-...Siamo
venute qui a trovare nostro zio...-
-Signorina,
non è un problema mio- l’uomo alzò
leggermente il tono di voce.
-No,
aspetti- continuasti tu.
Io
ormai avevo perso ogni speranza e guardavo la scena svogliatamente.
In
quel momento tirasti qualcosa fuori dalla borsetta e i miei occhi,
senza
volerlo, guizzarono sulle tue mani.
Era
una foto.
-Nostro
zio è il signor Papa Saki..-
Ma
che stavi facendo? Eri pazza? Questa era bella!
Dargli
la foto di Saki! Non avrebbe mai creduto ad una stupidaggine del genere!
Il
mio sguardo passò dal tuo volto a quello
dell’uomo, che osservava la foto con
apparente curiosità.
Non
aveva mai visto il faccione buffo di Saki?
Mi
diedi una botta alla fronte, disperata.
-Mmm...-
borbottò l’uomo.
-...E
come vi chiamate?- ci domandò.
Che
cosa? Pure il nome voleva sapere!
-Becki-
dicesti sicura di te.
-Rh…
Rhea- mormorai sconnessa.
L’uomo
ti ridiede la foto.
-Vostro
zio vi aspetta nella sezione privata. Sarà contento di
rivedervi...- disse il
tizio in un sorriso.
Nostro
zio?
-Grazie-
dicesti tu all’uomo facendogli l’occhiolino.
-E’
solo il mio lavoro- rispose quello arrossendo leggermente.
Continuavo
a guardarti allibita mentre entravamo.
-Che
c’è?- mi domandasti aprendoti in un sorriso.
-E’
uno scherzo?!- non potevo crederci.
Ridesti
e mi mostrasti la foto.
C’era
Saki al centro ed io e te ai suoi lati che lo abbracciavamo.
Sembrava
vera quella foto.
La
girai sull’altro fronte.
“Io,
zio e Rhea a Rodi,
Grecia. 14 Luglio 2006”
lessi.
Sgranai
visibilmente gli occhi.
-Ma
che cosa...-
-Sì,
lo so Rhea. Sono brava a fare fotomontaggi...- dicesti vantandoti e
atteggiandoti
da diva.
-Becki,
ti adoro!!!- urlai presa dall’entusiasmo.
-Shh,
meglio non farsi scoprire…- sussurrasti alla vista di una
donna, che si voltò
spaventata verso di noi.
-Ma...
il tizio come ha fatto a crederci?-
-E
tu pensi che io non mi sia informata prima?-
Ti
guardai più confusa di prima.
-Sapevo
che Saki ha due bellissime nipotine di diciotto anni… e
così ho approfittato
dell’occasione per...-
-Io...
io non ho parole...- mi brillavano gli occhi.
-Saki
desidererebbe incontrarle al più presto perché
non vivono in Germania...-
Detto
questo spostammo una grande tenda rossa che copriva l’entrata
ed iniziò la
festa…
Inevitabilmente
trovammo altri body-guard che, nel giro di un microsecondo, squadrarono
entrambe da testa a piedi assumendo la solita faccia da ebete che tutti
gli
uomini avevano automaticamente di fronte ad una scollatura. Ma avevano
visto
mai una donna in vita loro?!
Tentammo
di passare facendogli solo una carezza con un nostro sguardo, per poi
riportare
i nostri occhi dinnanzi a noi, con determinazione, ma non
servì a nulla tutto
questo perché fummo fermate.
-Scusate
ma non potete passare, questa è l’area VIP
riservata. Se non avete i pass
appositi non potete accedervi- mi spiegò, senza scomporsi,
l’uomo.
Feci
per aprire bocca ed inventare l’ennesima balla di quella sera
ma, una voce fin
troppo familiare, mi costrinse a voltarmi.
-Mi
scusi se mi intrometto, ma è la seconda volta che ci
fermate! Questo personale
fa proprio pena…Becki, vuoi ripetergli perché
siamo qui…?-
Dicesti
il tutto con una certa classe che li stava snobbando tutti quanti. Non
so dove
prendesti quella sicurezza, ma me ne accorsi solo quando notai la
faccia
abbindolata dell’altro body-guard. Capii le tue intenzioni e
devo dire che non
erano affatto male.
-Certo
Rhea…- ti assecondai al volo prendendo la foto dalla borsa.
-Ecco
vede…- continuasti sporgendoti con la foto verso
l’omaccione.
-…Questo
è nostro zio Saki…Sul retro
c’è la data, ed è del 2006. Come vede
sono ben due
anni che non lo vediamo…desideriamo fargli una
sorpresa…-
Entrambi
si guardarono e ci fecero passare, il più dubbioso
però insistette per
accompagnarci, ma lo liquidasti in fretta sostenendo che non sarebbe
stata più
una bella sorpresa…
Bene…andiamo
a trovare lo zio Saki!
Lì
dentro la musica era altrettanto forte e si poteva sentire anche al di
fuori.
Luci colorate dipingevano i nostri visi freneticamente a tempo di
musica. Ci
volle un po’ prima che, tra tutta la pista da ballo, bar e
tavolini riuscimmo
ad individuarli. Inizialmente fu abbastanza difficile e data la nostra
scarsa
voglia di essere calpestate ci avvicinammo al bancone del bar per
prendere
qualcosa da bere prima di andare
“all’attacco”.
-Un
Martini per favore…- chiesi sedendomi.
-Io
un Sex On The Beach- ti sentii pronunciare.
Mi
voltai verso di te meravigliata dalla tua ordinazione e la mia
espressione
parlò da sola.
-Che
c’è?! - mi domandasti.
-Rhea…vacci
piano, non reggi molto bene l’alcool…-
-Tzè…lo
dici tu…-
-Pazza…-
sussurrai guardandomi le unghie.
-Cosa
scusa?-
-Chi?
Io? No niente…Farfugliavo…-
Dopo
pochi secondi arrivò il tuo bicchiere decorato con tanto di
ombrellino e limone
incastrato nel vetro, mentre io ancora aspettavo.
-Scusi,
lei cosa ha ordinato?- mi chiese il barista, che non era
affatto male…
-Un
Martini…-
-Non
posso dare alcolici ai minorenni- ripose secco.
Cosa??????????????????????????????????????????
Minorenne
a chi!
Ancora
una volta quella storia…
-Sono
maggiorenne infatti…- dissi mantenendo la calma.
-Posso
vedere un documento per favore?-
La
situazione era abbastanza scocciante, anche perché, ogni volta, era la stessa
storia.
Sbuffando
presi la mia carta d’identità e la mostrai.
-Ok,
mi scusi. Il suo Martini arriva subito-
-Prego…-
Quando
la gente avrebbe smesso di credere che avevo sedici anni?!
Ti
voltasti per guardarmi e mi sorridesti.
Anche
truccata con quel rosso vivo sulle labbra, sembravi una ragazzina.
In
fondo avevi solo diciotto anni.
Mentre
io ne avrei compiuti venti ad agosto…
E
loro?
Loro
erano più grandi di noi..
Bill
Kaulitz, il vocalist del gruppo, quello per cui tu sbavavi da non so
nemmeno
più quanto tempo, sarebbe diventato ventunenne a
settembre…
Ovviamente
anche il fratello gemello Tom, il chitarrista più eccitante
della Germania.
E
Gustav? Gustav, il batterista sempre energico, vitale, frizzante, ne
aveva
ventidue…
Mentre
Georg, il bassista dagli occhi verdi che ti fanno svenire appena ti
sfiorano
con lo sguardo, ne aveva ventitré…
Insomma,
una bella scaletta.
Iniziasti
a sorseggiare il tuo Martini con una sensualità invidiabile
mentre io presi il
mio secondo bicchiere di Sex On The Beach.
Poi
mi scansai i capelli e li lasciai scivolare lungo la schiena, per poi
voltarmi
lentamente verso la sezione privata del locale.
-Li
vedi, Becki?- ti domandai con una nota di agitazione.
Tu
annuisti e ti apristi in un sorriso. Un sorriso senza gioia.
Sapevamo
entrambe che sarebbe stato l’inizio della fine. E, proprio per
questo, ci alzammo
dalla sedia e lentamente ci avvicinammo a loro...
Continua...
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Bene
bene! rieccoci qua con l'altro capitolo ! Mi dispiace davvero molto che
le letture sono così poche, mi dispiace proprio se non vi
piace comunque sono contenta che almeno qualcuno commenta, e alcune
ragazze hanno la FF tra i preferiti, e chiederei proprio a loro di
lasciarlo un commentino ogni tanto, perchè spinge me e la
mia amica a fare di più. Con pochi stimoli ci si sente poco
apprezzati e la voglia di continuare è poca... questo
però non ci fa fermare, perchè a noi l'idea piace
e speriamo che a lungo andare le cose cambino!
Quindi
lettori perfavore, leggete e recensite!
Baci,
al 4° capitolo!
Grazie a SusserCinderella
per aver recensito, ci fa piacere che apprezzi la storia, e comunque
abbiamo ben ricontrollato parecchie volte, la nostra grammatica non ha
niente che non va, i verbi sono tutti al passato remoto, e certe volte
possono sembrare sbagliati ma sono giusti, controlliamo prima di
postare ^^ se noti lo stesso alcuni errori segnalaceli riportandoli
nella recensione...grazie a presto!
Baci, al 4° capitolo!
Becki &
Rhea
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