i desideri che il tempo non cancella

di denny81
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** battaglia nello spazio ***
Capitolo 3: *** IL MISTERIOSO PILOTA ***
Capitolo 4: *** CONFRONTO TRA DONNE ***
Capitolo 5: *** RIVELAZIONI IMPORTANTI ***
Capitolo 6: *** 6 ***



Capitolo 1
*** prologo ***


Prologo
Erano passati circa due anni dalla guerra contro le Mazoniane. La Terra ed i suoi abitanti stavano lentamente rinascendo a nuova vita.
Il pianeta era stato devastato dall’ultimo attacco delle Mazoniane, sortite dalle svariate basi segrete sparse per tutto il globo, essendo state richiamate dal maestoso pennant, tempo addietro spedito sulla Terra.
Gravi lutti colpirono l’umanità dato che almeno un quarto della popolazione non era, purtroppo, sopravvissuta all' attacco. Gli edifici furono quasi interamente rasi al suolo, facendo regredire il pianeta in una sorta di nuovo Medioevo. Purtroppo i campi furono lasciati incolti se non già distrutti dalla battaglia, cosa che provocò una grave carestia che ebbe come risultato quello di decimare ulteriormente la popolazione. Bambini malnutriti, sporchi e ricoperti di stracci, vagavano per la città in cerca di cibo nei rifiuti ed in mezzo alle macerie. Come al solito accade in queste disastrose situazioni, non mancarono atti di sciacallaggio, furti, omicidi, violenze e soprusi di ogni genere. Il mercato nero portava alle stelle il prezzo di una pagnotta di pane. In tutto questo caos la classe politica era completamente assente, nascosta nei preziosi bunkers dotati di ogni genere di comfort senza curarsi minimamente di cosa accadesse al di fuori, nella vita reale. Come la Storia insegna, dopo il Medioevo giunge il Rinascimento: cosa che avvenne ancora una volta. 
Grazie al nobile esempio di coraggio dimostrato da Harlock e dalla sua ciurma, i Terrestri si risolsero, alla fine, a scacciare la corrotta classe politica che fino ad allora li aveva governati con incompetenza e per il puro gusto di sfruttarli, illudendoli con false promesse, peraltro sino ad allora mai mantenute.  
Harlock se ne era poi ripartito a bordo della sua Arcadia, scacciato da quella stessa classe politica che ora non esisteva più. 
La sua ciurma, che egli aveva lasciato sul pianeta per rifarsi una vita, era stata accolta come la salvatrice del genere umano ed accolta da tutti come creatrice di una nuova era di pace e fratellanza. Con forza e coraggio contribuirono a ricostruire una società civile riuscendo pian piano a spazzare via la feccia che infestava il pianeta. Lentamente ma, inesorabilmente, il pianeta stava entrando in una nuova era di splendore dove tutti erano uguali.
Maji e Yattaran misero al servizio dell’umanità le loro conoscenze scientifiche: aiutarono a ricostruire i palazzi distrutti dalla guerra e crearono un laboratorio di ricerca per migliorare le condizioni di vita della popolazione terrestre, oltre a diversi macchinari per ottimizzare le risorse del pianeta e per migliorare le difese dello stesso, in caso di improvvisi attacchi alieni.
La cara vecchia Masu, per i primi tempi,  continuò a cucinare per la sua amata ciurma come un’affettuosa nonnina e, visto lo scarseggiare di generi alimentari, molte persone, oltre agli ex pirati, assaggiarono volentieri i suoi … “manicaretti”. Non di rado il dottor Zero dovette però  ricorrere alla lavanda gastrica per curare i malcapitati che avevano avuto l’ardire di “gustare” i suoi pranzetti. Quando i generi alimentari ricominciarono ad essere un po’ più abbondanti, Masu si ritirò in un ridente paesino sito sulle montagne: un paesino un tempo noto con il nome di Tortorici in quella che una volta era stata la regione italiana della Sicilia. Aiutata dai suoi ex compagni, la cara vecchietta costruì un orfanotrofio di cui divenne la direttrice.  Per lei curare quei  bambini era un po’ come prendersi cura di Mayu, la tenera figlioccia del suo capitano. Il capitano, già… Masu pensava spesso a quel ragazzo, da lei amato quasi come un nipote.
“Chissà come si sarà deperito senza i miei tagliolini al ragù di condor ed i miei filetti di merluzzo con salsa alle ortiche selvatiche… Quella ciuccia-alcool di Meeme non gli cucinerà, niente poverino...” 

Il Dottor Zero fece subito fronte all'emergenza post bellica, curando migliaia di feriti in tende da campo adibite ad ospedali militari. A causa della carenza di medicine perse, purtroppo, molti pazienti. Finito lo stato di emergenza, il buon dottore rifiutò i titoli e le onorificenze che gli vennero offerti e diventò un medico itinerante, in modo da mettere la sua esperienza al servizio dei più poveri. Egli continuò pure con l’attività di ricerca scientifica per debellare le malattie infettive che, fatalmente, avevano fatto la loro ricomparsa dopo la guerra.


Ricominciarono una nuova vita anche Tadashi Daiba e Yuki Kei.
I due giovani pirati, dopo la partenza del loro amato capitano, costruirono un centro di ricerca spaziale per monitorare lo spazio, onde prevenire un eventuale nuovo attacco da parte di popoli alieni. Era necessario evitare che, in futuro, si ripresentassero le stesse situazioni di pericolo venutesi a creare per colpa delle Mazoniane.
Durante la costruzione del centro, Tadashi e Yuki lavoravano a stretto contatto in tutti i passi della costruzione. Yuki i primi tempi prese male la partenza di Harlock, visti i sentimenti che provava per lui e che mai gli aveva confessato ma, con il passare del tempo, le sue ferite del cuore si cominciarono a rimarginare. Di ciò il merito era di Tadashi.
Il ragazzo, con la sua allegria, il suo calore e la sua dolcezza, finì con il lenire le sofferenze di Yuki. Tadashi la conquistò definitivamente quando ebbe modo di salvarle la vita. Durante la supervisione dei lavori di costruzione del centro, Yuki rischiò di venir travolta da una trave che si era staccata dal soffitto. Fortuna volle che Tadashi se ne fosse accorto in tempo: infatti, con uno scatto fulmineo, egli riuscì a spingerla lontano, salvandola. Nell’incidente rimase, purtroppo, ferito a una gamba, rimanendo, da allora, leggermente claudicante. Da quel giorno, Yuki cominciò a guardare Tadashi con occhi ben diversi: col pensiero, riandò a tutte le volte in cui il ragazzo le era rimasto accanto sull’Arcadia, sempre gentile e solerte. Finalmente il suo cuore si infiammò d’amore per lui. Ora, però, Yuki aveva un ultimo problema da affrontare e da risolvere, con dolce fermezza: ovvero, l’estrema timidezza di lui. Durante la lunga convalescenza di Tadashi, la ragazza fece di tutto per farlo “capitolare”: indossando mises sensuali, in modo da mettere in evidenza il suo bellissimo corpo, ed assumendo pose dolci ed accoglienti, atte a far sciogliere perfino un iceberg.
Un giorno, la ragazza, stanca della timidezza di lui, prese l’iniziativa e, durante uno dei rari momenti di pausa dalle operazioni di monitoraggio, lo baciò con passione, dichiarandogli i suoi veri sentimenti. 
Va da sé che Tadashi ricambiava da sempre l’amore di Yuki: così, la sera stessa, i due fecero l’amore, in modo dolcissimo ed appagante. Dopo poco tempo, i due ragazzi si sposarono alla presenza dei componenti dell’ex equipaggio dell’Arcadia.
Durante il ricevimento, Masu piangeva a dirotto: “Benedetti ragazzi, era ora che vi decideste! Io lo sapevo che eravate  fatti l’una per l’ altro…”
Erano tutti così felici di stringersi agli sposi; al tempo stesso, erano tutti così mesti per l’assenza del loro amatissimo Capitano. Il grande assente, che avrebbe ben dovuto festeggiare e gioire insieme a loro…
 
°°°°°°
Da quando il centro di ricerca era stato completato, Tadashi passava molto tempo davanti ai monitor.
Un giorno, mentre era seduto alla sua solita postazione gustandosi una tazza di cioccolata calda, arrivò Yuki alle sue spalle e lo abbracciò, distogliendolo dai suoi cupi pensieri.
Yuki gli chiese, apprensiva: “Da quando il centro è stato completato sei sempre davanti a quel monitor; lui ti manca, non è vero?”
Tadashi si alzò per abbracciare la giovane moglie: “Certo che mi manca, come manca a te ed  anche agli altri. Egli è stato un padre per tutti noi e per te è stato qualcosa di ancora più speciale: o sbaglio?” 
Yuki arrossì vistosamente; poi, con fare sbarazzino, prese la tazza di cioccolata e ne bevve un sorso, lasciando che qualche goccia del dolce nettare le restasse sulle labbra: si avvicinò al marito con fare civettuolo e lo baciò con tenerezza.
Tadashi restò un po’ basito, all’inizio: però ricambiò il bacio a sua volta, comprendendo che la sua donna volesse rassicurarlo, ancora una volta, sui suoi sentimenti per lui.
Tadashi si staccò quasi a malincuore dalle braccia di Yuki e tornò  a scrutare il monitor dicendo: “Tutti i santi giorni scruto questo benedetto monitor con la speranza, un giorno, di vederlo apparire con la sua astronave… Viviamo in pace, non siamo più dei fuorilegge, abbiamo cacciato quei politici corrotti e la nostra amata Terra sta rinascendo. Ma allora, perché Harlock non torna ? Perché ? Forse non ci vuole più bene? Ci odia? Insomma, perché ?”
Yuki  si avvicinò al marito dandogli un dolce bacio sulla guancia poi gli disse :”Non ho idea del perché ancora non sia voluto tornare qui da noi. So solo che Harlock è fatto a modo suo e che un giorno, forse, ritornerà e  che ciò sarà motivo di una gran festa, per tutti noi .Tornerà  ne sono sicura: se non per noi, per lei lo farà”
“Di chi parli, amore?” le chiese Tadashi, incuriosito.
Yuki sorrise, maliziosa: “Lo sai, bene, scioccone… ed ora baciami…” e pose le sue labbra, ancora dolci di cioccolata, sulle sue. 
°°°°°°
Intanto, nello spazio, una navicella volava a tutta velocità quando, all' improvviso venne attaccata da un gruppo di caccia spaziali di un popolo alieno. Il suo pilota imprecò: “Dannazione! non pensavo che mi trovassero così presto, devo seminarli a tutti i costi!” 
Cercò di evitare in tutti i modi i raggi laser del nemico. La navetta tremava: gli scudi protettivi sotto i colpi dei laser non avrebbero retto ancora per molto. All'’improvviso, una fascia di asteroidi si stagliò davanti al pilota che disse, tra sé e sé: “Bene, bene: vediamo come se la cavano, là in mezzo!” Con mirabolanti manovre, il pilota riuscì ad abbattere tutti i caccia. La cosa però gli costò cara, poiché per farlo non si avvide in tempo di un asteroide che lo investì in pieno. Fortunatamente gli scudi attutirono l’impatto ma la navetta ne uscì comunque danneggiata ed il pilota rimase ferito. Con le ultime forze disponibili riuscì ad azionare il sistema di pilotaggio automatico e mormorò, prima di svenire: “Non posso morire proprio ora… ho una missione da compiere…” 

*Note dell’ autore * 

 Innanzitutto: mi scuso con chi ha letto precedentemente la storia.
Avendo rotto il pc ho pubblicato male. Scusatemi non ci si capiva molto. 
Nel rispetto del lettore: ho riscritto il prologo molto piu dettagliatamente e, senza errori di punteggiatura e, di ortografia ma, essendo alle prime armi ho sbagliato e, me ne pento  , non accadra più.
Passando ai ringraziamenti: ringrazio per prima innominetuo che, mi ha incoraggiato fin dall’ inizio della mia avventura da scrittore che, ha creduto in me, e continua ad aiutarmi in questo meraviglioso fandom.
Ringrazio inoltre :la mia cara amica josè che, mi ha spinto a scrivere questa storia e, mi sta supportando passo passo con i suoi preziosi consigli.       Le sue storie sono state, preziosa fonte di ispirazione.
Ringrazio anche danish che ,con le sue fic comiche mi da la forza di scrivere quando sono giù di morale .
Infine: ringrazio il fandom, dove ho trovato persone meravigliose che danno preziosi consigli e ,critiche costruttive che mi spingono a migliorare.
GRAZIE DI CUORE DENNY 81

 

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Capitolo 2
*** battaglia nello spazio ***


Battaglia  nello spazio

 
Nello spazio infinito, la navetta procedeva a gran velocità, fino a quando all' improvviso rallentò a velocità di crociera.
Il brusco calo di velocità risveglio il pilota che,toccandosi la testa dolorante disse: “ do … dove sono? Quanto tempo avrò dormito? Devo subito controllare se sono finita fuori rotta , non posso permettermi errori sulla tabella di marcia è troppo importante la mia missione …”
Il pilota digitò freneticamente sulla tastiera del computer di bordo  poi disse: “ ca … , caspita sono fortunata gli dei mi hanno protetto, sono ancora sulla rotta giusta , il modulo di pilotaggio automatico ha funzionato, manca poco alla meta , per adesso sono fuori pericolo ma, possono sempre rintracciarmi sono ossi duri quelli …”
Sentendosi fuori pericolo, si tolse il casco e, si cominciò a medicare le ferite.
Quello che emerse sotto il casco era il viso di una giovane ragazza con lunghi capelli rossi con ciocche riccie ribelli, la carnagione un pallore etereo ne risaltava gli occhi di un insolita tonalità azzurra come il cielo sgombro di nuvole in una giornata d’ estate.
La ragazza , dopo essersi medicata, cominciò i controlli sul veicolo per esaminare eventuali danni gravi avvenuti dopo lo scontro.
“bene : a quanto pare lo scontro non ha portato danni gravi e, posso proseguire senza problemi verso il mio obbiettivo. Spero di non incontrare altri ostacoli che intralcino la mia missione, ormai dipende tutto da me, non posso arrendermi , ci sono in ballo troppe vite …”
La navetta , era un piccolo incrociatore da battaglia, più o meno delle dimensioni di uno space wolf .
La navigazione , procedeva tranquilla quando: all'’ improvviso un balgliore squarciò lo spazio e, da esso ne uscirono cinque navette simili alla sua.
I sensori della navetta suonarono e, luci rosse d’ allarme cominciarono a lampeggiare sulla plancia di comando.
“ Maledizione!!! Non mollano!!! Come hanno fatto a rintracciarmi così velocemente? Non mi avranno, venderò cara la pelle.
La ragazza, indossò velocemente il casco e,tornò al suo posto di guida. Non avendo posto dove nascondersi, invertì la rotta e, si preparò alla lotta.
“ Se devo morire, morirò con onore combattendo per l’ onore e, la gloria del mio pianeta.”
la battaglia si rivelo più cruenta del previsto. I piloti nemici tentarono con abile mossa di accerchiare la navetta ma, con un abile virata improvvisa riuscì ad evitare l accerchiamento e, a far schiantare tra di loro due navette per la sorpresa della manovra. “ ne mancano tre , vediamo cosa sanno fare? “
ripresesi dalla rapidità della manovra, le navette superstiti cominciarono a sparare all' ‘ impazzata. Con abile destrezza la ragazza evito i colpi del nemico e, contrattaccando con manovre da perfetto barone rosso , riuscì ad abbatterne altre due , cominciando un duello con l’ unico nemico superstite.
“ Adesso siamo rimasti da soli, vediamo quanto vali , vedremo se, le tue motivazioni saranno superiori alle mie “
Le due navette si affrontarono a viso aperto senza minimamente curarsi dei danni inflittesi a vicenda, come due novelli cavalieri in una giostra medioevale.
“ Maledizione! Sei proprio un osso duro !!! Io non mi arrendo però, il futuro, le speranze , e i sogni del mio popolo sono affidati a me. Non posso!! Non posso proprio arrendermi. “
I due contendenti si trovarono uno di fronte all' altro, la situazione era in fase di stallo, si stavano studiando a vicenda, erano entrambi feriti e, con le navette gravemente danneggiate . lo scontro si sarebbe deciso con un ultimo colpo perche, nessuno dei due avrebbe avuto la forza di sferrarne un secondo.
Il primo a sparare, fù l’ avversario ma, con un abile manovra la ragazza compì un giro della morte che, le permise di evitare parzialmente il colpo e, una volta alle spalle del nemico sparò distruggendo la navetta dell’ avversario.
“ ce l’ ho fatta!!! Adesso posso to …. Torna … tornare alla  mia missio ….. “
La ragazza: con uno sforzo immane aveva vinto la battaglia ma, a caro prezzo. Dopo lo sforzo sostenuto nella precedente battaglia era duramente provata e, non aveva retto all'’ ennesimo scontro svenendo e, lasciando la navetta danneggiata in balia delle correnti spaziali.
 
°°°°°
Sulla terra nel frattempo: Tadashi Daiba era come al suo solito davanti allo schermo a scrutare attentamente lo spazio. All'’ improvviso si alzò dalla sua postazione urlando : “ Yuki!!! Yuki!! Vieni subito qui presto!!!
La ragazza si precipitò dal marito dicendo: “ che succede perche ti agiti?  C’ è forse qualche pericolo? Che hai parla!!!
Tadashi si calmò poi disse: “ guarda il monitor c’è …. C’ è  una navetta danneggiata che si dirige verso la terra , sembra senza controllo. Ho calcolato le coordinate dell’ impatto: si schianterà approssimativamente tra due ore a duecento chilometri da qui, nel deserto, vicino al cratere causato dall’ impatto con il pennant.
Yuki allibita disse: “ di chi pensi si tratti? Forse un attacco improvviso , un nemico , le mazoniane, oppure ….. ???
Tadashi  pensieroso rispose: “ non lo so, la navetta non porta insegne e, sembra in avaria dunque, non è in grado di attaccare anzi, sembra aver subito lei un attacco.      Se , invece pensi che sia lui, io non mi farei troppe illusioni. La navetta , non è uno space wolf dunque, non ci sono molte speranze che sia lui. Piuttosto, chiama gli altri, andremo ad accoglierla cosi, ne sapremo di più.”
Due ore dopo, la navetta si schiantò nel punto esatto calcolato da Tadashi. Il paesaggio si presentava apocalittico,la caduta del pennant aveva creato un immenso cratere attorno ad esso. Dove prima vi era una città, ora si estendeva un enorme deserto che, si era creato dopo l’ ultima battaglia tra i terrestri e i mazoniani. Stranamente , a distanza di anni attorno all'’ area non era cresciuto niente, neanche le piante che si vedono crescere di solito nei deserti terrestri. Era una zona brulla e, arida ricordava in pratica il paesaggio lunare. Poco dopo lo schianto della navicella arrivarono i soccorsi e, le forze dell’ ordine in caso di bisogno. Naturalmente , c’era quasi tutta la ex ciurma di Harlock, esclusi la vecchia Masu e il dottor Zero. L’ abitacolo della navetta si aprì automaticamente e, rivelo il corpo del pilota ferito e incosciente.
Tadashi , le sfilò lentamente il casco e , un espressione di stupore e incredulità apparì  sul suo volto. “ Non …  Non è possibile!!! Non può essere lei !!!!
 
 
 
 
^ Note dell’ autore ^
Allora : scusate l’ attesa ma, ho avuto alcuni problemi che, mi hanno impedito di postare prima ma, spero che il capitolo vi piacerà. Scusate se , le battaglie non sono il mio forte ma, essendo alle prime armi non posso che migliorare. Chi sarà il misterioso pilota che ha sorpreso Tadashi Daiba? Leggete e, lo scoprirete.
 
^ Angolo dei ringraziamenti ^
Ringrazio: chi legge , commenta , recensisce questa storia spero di non deludervi.  Ringrazio jose che, mi consiglia pazientemente su questa storia e, che mi incita a proseguire la scrittura e, che mi onora con la sua amicizia .
Ringrazio: danish che anche lei segue con assiduità le mie storie e, che mi incoraggia anche lei a proseguire.
Infine: ringrazio innominetuo che, mi ha sempre seguito passo passo  dall’ inizio della mia avventura come autore e, che mi sta confortando in un momento difficile per me grazie amica mia sei unica.
 
 
 

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Capitolo 3
*** IL MISTERIOSO PILOTA ***



Tadashi Daiba, alla vista della donna pilota, indietreggiò sconvolto come se avesse visto un fantasma. Le gambe gli tremavano ed aveva la faccia impregnata di sudore; sbiancato in volto, egli non aveva nemmeno la forza di parlare, tanto era scioccato.
Yuki, viste le sue condizioni, si avvicinò a lui : “Che ti succede? Cosa hai? Stai male? Parla!!”
Tadashi era come in stato di trance. La moglie lo scuoteva per svegliarlo dal suo torpore ma i suoi tentativi sembravano inutili. “Amor mio ti prego dì qualcosa …. Parlami ti prego … Perché ?  Perché fai così?”
La ragazza stava per scoppiare in lacrime quando finalmente Tadashi riuscì ad articolare qualche parola: “ E’ … E’ lei! Non è possibile , io … io …  l’ho uccisa , non può essere lei! Lei è morta ! ho vendicato  mio padre … non può essere vero. È qui davanti a me…”
Tadashi si mise le mani sopra la testa, cominciò ad urlare, contorcendosi dal dolore come se mille spilli gli stessero perforando  il cervello. Era in preda a forti convulsioni, tremava come una foglia e non dava alcun segno di reazione.
Copiose lacrime rigavano il volto di Yuki che era impotente, a nulla erano valsi i suoi tentativi di risvegliare il marito dal forte stato di shock in cui era caduto. La folla dei soccorsi si era radunata attorno a lui, solo Majii ed i medici erano rimasti accanto alla donna svenuta che stava ricevendo le prime cure del caso, visto che era ferita superficialmente ma ancora priva di sensi. Fu osservando meglio la donna, che Majii capì la reazione di quello stupido di Tadashi che,  a suo dire, non era cambiato affatto negli ultimi anni.
Majii si fece quindi largo tra la folla, afferrò Tadashi  per la maglietta e cominciò a schiaffeggiarlo violentemente.
Yuki allarmata disse: " Majii, sei impazzito? Lascialo! Che stai facendo? Perché lo tratti così?”
Majii continuò a picchiarlo, dicendo:  "Sei sempre il solito stupido idiota ragazzino che è saluto sull'Arcadia tanti anni fa. Non hai imparato niente da noi? Guardala!!! Guardala bene!!! Non può essere Cleo! Non vedi che scorre sangue in lei, brutto pezzo d'asino che non si altro? Non hai imparato niente delle battaglie sostenute contro le Mazoniane?" Con le lacrime agli occhi continuò: "Se fosse stata lei,  sarebbe bruciata come carta, non credi? Io ne so qualcosa, ho perso moglie e figlia, sono stato ingannato da loro, e tu non riconosci la differenza?" alla fine gli diede un pugno così forte che lo fece cadere all’indietro e sanguinare dal labbro. Yuki andò subito a soccorrere il marito ma non ce ne fu bisogno. Tadashi si rialzò da solo e colpì violentemente Majii restituendogli il pugno di poco prima. Si avvicinò a lui e gli tese la mano per farlo rialzare. Quando i due furono faccia a faccia Tadashi gli disse: "Grazie!! Mi hai fatto capire che ho ancora molte cose da imparare e che sono ancora troppo immaturo: avrei dovuto osservarla meglio da solo... non capisco perché le assomigli tanto?” Poi tese la mano al compagno che ricambiò la stretta sorridente.
Alla fine dello scontro, Yuki corse ad abbracciare il marito ed incenerì Majii con uno sguardo da serial killer, uno sguardo che diceva: "Se osi ancora toccare Tadashi, giuro che ti faccio a fettine!"
Per stemperare la situazione intervenne Yattaran:"Non vorrei intromettermi ma... ci sono due cose che vorrei dire: primo, che se non portiamo subito la donna in ospedale non scopriremo mai niente sul suo conto perché ci lascia le penne qui. Secondo… sbrighiamoci che devo finire il mio modellino della nave Yaamato…!”
La battuta di Yattaran provocò una sonora risata da parte di tutti. I medici caricarono la ragazza ancora svenuta sull’ambulanza e si diressero all’ospedale a sirene spiegate.
°°°°°
La ragazza, ancora incosciente, fu attaccata ad un respiratore per sicurezza e ad un monitor che ne controllava il battito cardiaco. I medici l'avevano giudicata fuori pericolo ma nessuno sapeva quando si sarebbe risvegliata di preciso.
Yuki la vegliava giorno e notte in attesa del suo risveglio per avere finalmente delle risposte. La somiglianza con Cleo, specie nei lineamenti del viso e nella linea della bocca, aveva  turbato anche lei.
Trascorse una settimana. Come al solito Yuki era nella stanza a vegliare su di lei, quando  la ragazza lentamente riaprì gli occhi e si girò lentamente a fissarla "Do.. dove mi trovo? Chi.. Chi sei tu? Cosa mi è. Successo?”
Yuki le si avvicinò lentamente, prese dolcemente le mani della sconosciuta tra le sue, poi disse: "Non temere! Sei al sicuro qui! Ti abbiamo trovata ferita e svenuta dopo l'impatto della tua navicella. Sei in un ospedale del pianeta Terra”
La ragazza, nell’udire il nome del pianeta su cui era atterrata, ebbe un sussulto, tutta tremante, ed alla fine scoppiò in un pianto a dirotto. "Così ce l'ho fatta! Ho raggiunto il mio obbiettivo. Sono a metà dell' opera finalmente…”
Yuki, incuriosita, domandò: “Metà dell' opera?  Che intendi dire?  Chi sei? Cosa cerchi?”
La ragazza fece un sospiro profondo, pensò bene a cosa dire, poi parlò: "Mi chiamo Dalila! Sono una Mazoniana, sorella minore del generale Cleo e sono qui per trovare Harlock”
 
NOTE DELL’ AUTORE”
Hehehe: piaciuto il colpo di scena? Il misterioso pilota altri non è che la sorella del defunto generale Cleo (speriamo che non esca dalla tomba o, da qualche vostro racconto per strozzarmi visto che gli ho fatto la sorella rossa e,  mezzo sangue ). Per chi mi chiederà perche tanta sorrpresa da parte di yuki? Ho immaginato che il capitano non abbia detto niente ai suoi dunque, non sanno delle mazoniane mezzo sangue e quindi, ci ho giocato su per farvi impazzire sulla sua identità.
Passiamo ai ringraziamenti:
ringrazio Josè che , mi ha spinto a scrivere questa fic e che, mi consiglia su molte cose ma, che ha traviato la mia mente ( in senso positivo o forse no ) quindi, aspettatevi colpi di scena a non finire.
Ringrazio come sempre quella che ritengo il mio mentore nonché, preziosa amica che mi è sempre vicina , Innominetuo.
Danish, che segue assiduamente le mie fic, e Mamie che ha recensito la mia storia.
Infine, ringrazio chiunque segua o semplicemente legge la mia storia.
GRAZIE DENNY 81 

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Capitolo 4
*** CONFRONTO TRA DONNE ***


Yuki indietreggiò sorpresa ed allibita per la sconvolgente rivelazione. "Tu... tu sei la sorella di Cleo? Ma allora Tadashi ci aveva visto giusto!"
La ragazza stava per correre ad avvertire gli altri quando la flebile voce di Dalila la fermò sulla soglia: "A... aspetta, p.. prima di avvisare gli altri vorrei che ascoltassi la mia storia. Ti prego di credermi, io sono venuta in pace. Ho una missione importantissima da compiere. So che il mio popolo vi ha fatto soffrire molto ma, ti prego di voler ascoltare le mie ragioni e, se non le riterrai valide, potrai fare di me ciò che vorrai"
Dalila, pronunciando questo accorato appello, rigava il suo volto con calde lacrime di disperazione. Yuki, impietosita, le si mise accanto, si sedette accanto a lei e, presele le mani tra le sue, le parlò con dolcezza: "Va bene mi hai convinto, racconta pure, ma non sforzarti troppo, sei ancora debole”
Aiutò la ragazza a mettersi seduta comoda sollevandole delicatamente il busto per non riaprire le ferite e poi la esortò a parlare.
Dalila la fissò intensamente, strinse nervosamente le lenzuola poi, sospirando, cominciò a raccontare: "Devi sapere che noi non volevamo conquistare la terra ma, volevamo ricongiungerci con i nostri fratelli che già abitano qui "
Yuki, sbigottita, si mise una mano alla bocca poi esclamò "Mi stai forse dicendo…che i Mazoniani ci spiano da secoli?”
Dalila annuì per confermare i sospetti di Yuki; poi continuò: "Secoli orsono, le nostre antenate si insediarono su questo pianeta ed aiutarono la allora primitiva società a svilupparsi: prova ne sono le piramidi egiziane, le ziqqurat, Stonehenge, i monumenti dell’Isola di Pasqua e molti altri siti similari che non sono altro che dei segnalatori per indicare la via alle nostre astronavi. Noi non sterminammo la razza umana: anzi, la aiutammo a crescere ed a progredire ed insediammo qui una fiorente colonia. Voi la conoscevate con il nome di Atlantide; ad ogni modo, da allora ci siamo integrati  nella popolazione locale ed abbiamo convissuto pacificamente con voi mantenendo, seppur solo a distanza, i rapporti con l’Onnipotente Mazone”
Yuki ascoltò con attenzione ciò che Dalila le stava rivelando, poi le chiese: "Dunque, vorresti dire che noi Terrestri discendiamo da voi Mazoniani?
Dalila rispose:  "No. .. no questo no ma, molti Mazoniani nel corso dei secoli si sono mescolati con il popolo terrestre: infatti, molti di quelli che si sono opposti alla nostra invasione sono ibridi come me. Io e Cleo abbiamo la stessa madre ma non lo stesso padre… “
Yuki ascoltava in silenzio le parole di Dalila e, nella sua mente, ripercorreva a ritroso le avventure passate a bordo dell’Arcadia: dalla scoperta della piramide sottomarina al rapimento di Mayu da parte di Kirita prima e di Raflesia poi; infine, la triste storia di Maji. Ora tutto aveva un senso, finalmente. La sua espressione cambiò, il suo volto divenne una maschera di rabbia, lasciò bruscamente la mano della ragazza, si alzò di scatto e le diede le spalle facendo per uscire dalla stanza quando mutò avviso, tornando sui suoi passi, per fronteggiare Dalila: "Scusami, ma non posso... non posso accettare  tutto ciò che mi hai detto! Tutto ciò non giustifica l’inutile guerra, i dolori, i lutti, le devastazioni… tutti quei morti, come. .. come avete potuto?  A maggior ragione dovevate impedire quella guerra!! Avete ucciso anche il vostro stesso popolo!! siete dei mostri non vi perdonerò mai!!!."
 Dalila rimase impietrita dalla reazione di Yuki, le sue parole ebbero per lei l'effetto di un fiume in piena che tutto travolge.
“Hai ragione ad essere sconvolta, e so che nulla di quanto io possa dirti non potrà mai lenire le sofferenze che il mio popolo vi ha inferto… abbiamo obbedito agli ordine della nostra regina, desiderosa di donare una nuova patria al nostro popolo, profugo e reietto… nel tentativo di fare del bene ha, suo malgrado, fatto tanto male a voi Terrestri… sono affranta per questo, ma non posso farci nulla… ora ritieniti libera di fare quello che ritieni giusto, anche di farmi passare per le armi, se ciò sarà utile a lenire il tuo dolore. Prima di decidere, però, ti prego di lasciarmi continuare con la mia storia: forse, dopo che ti avrò ben spiegato ciò che non ti ha raccontato il tuo amato Capitano, oltre ai veri motivi della mia venuta, riuscirò a farti mutare avviso”
Yuki, nell’udire nominare Harlock, tornò sui suoi passi, si risedette vicino a Dalila: “E va bene, ti ascolto: ma sappi che se oserai mentirmi te ne farò pentire amaramente!!“
Dalila cercò di soppesare le parole perché quello che stava per rivelare era stato a conoscenza solo sua e della defunta sorella Cleo: ma non poteva fare altrimenti, dato che, se voleva conquistarsi la fiducia di Yuki, avrebbe dovuto, per forza di cose, essere completamente sincera.
“Devi sapere che la società mazoniana è strettamente matriarcale e che solo le Mazoniane del ceppo primitivo nascono dalle piante: per questo motivo, quando vengono uccise, bruciano per autocombustione. Non di rado, tuttavia, può capitare che noi Mazoniane ci innamoriamo di uomini di razza terrestre, cui poi ci uniamo: questo però succede solo a quelle di razza ibrida. La nostra società è anche fortemente gerarchizzata: solo le Mazoniane di nobile stirpe hanno incarichi di governo e prendono decisioni per il nostro popolo. Le altre sono relegate ad espletare incarichi di basso livello. La madre di Raflesia stava progettando di cambiare le cose ma morì in circostanze misteriose prima di poter attuare il suo progetto. Poi il nostro pianeta, a causa dello spegnersi del nostro sole, fu condannato alla distruzione ed il consiglio delle anziane decise di riappropriarsi della Terra. Per secoli Mazoniani e Terrestri si erano mescolati ed avevano convissuto in pace ma la venuta del nostro esercito sulla Terra avrebbe cambiato tutto. Sareste stati non solo schiavizzati ma forse anche sterminati, in quanto ritenuti degli esseri inferiori. Solo l’audace intervento del tuo Capitano ed il sacrificio di mia sorella Cleo fecero si che questo scempio venisse evitato. E non è tutto. Anche un’altra persona, pur mantenendo le apparenze, era fermamente intenzionata ad impedire la strage della razza terrestre: una persona che riuscì a rallentare l‘avanzata delle truppe mazoniane. Si trattava di una Mazoniana di razza ibrida e la sua reale natura venne scoperta proprio da Harlock, in seguito ad un loro feroce duello all’ultimo sangue… dopodiché le flotte mazoniane si ritirarono per sempre”
Yuki sobbalzò dallo stupore: “ No,… non ci credo non può essere,vuoi forse dire che …. Che Raflesia era … era una mezzo-sangue?
Dalila rispose: “Sì, esattamente, ed il tuo Capitano, dopo lo scontro, ne fu perfettamente al corrente”.
 
^ Note dell’ autore ^
 
Rieccomi qui! Scusate l’immenso ritardo con cui pubblico ma, problemi personali mi hanno impedito di aggiornare.
In questo capitolo la nostra Dalila si chiarisce con Yuki e, le racconta sconvolgenti verità sul suo popolo e sulla sua regina, istigando dei dubbi sul suo amato capitano che, sapeva la verità.
Il capitolo , l’ho voluto dividere in due altrimenti sarebbe risultato troppo lungo. Nel prossimo la nostra eroina svelerà i motivi della sua venuta.
Ringrazio chiunque segua ,recensisca o semplicemente legga questa storia grazie di cuore.
Un ringraziamento speciale va alla mia maestra innominetuo che mi sostiene fin dall’ inizio e che mi sprona ad andare avanti grazie di cuore.

 
 
 
 

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Capitolo 5
*** RIVELAZIONI IMPORTANTI ***


Yuki, dopo tutte queste sconvolgenti rivelazioni, era stata presa da un turbinio di forti emozioni: rabbia, frustrazione, incredulità, amarezza… Per lungo tempo restò immobile senza alcuna reazione, come se le avessero strappato a forza le proprie convinzioni dal profondo del suo cuore, dato che, quando c’era in ballo il Capitano, era del suo stesso cuore che si trattava, volendogli bene da moltissimo tempo.
 
Il suo cuore sembrava imprigionato in una gabbia che le impediva qualunque tipo di reazione e solo Dalila possedeva la chiave per renderlo libero da crucci. All’improvviso, i suoi occhi si accesero d'ira, si avvicinò alla ragazza e le strinse un braccio con brutalità; calde lacrime rigavano il suo volto, trovandosi in uno stato di forte stress psicologico. Yuki scuoteva Dalila duramente, incurante delle precarie condizioni fisiche in cui ancora versava la Mazoniana.
 
Poi smise di maltrattarla ed urlò con tutto il fiato che aveva in gola: "Tu menti sapendo di mentire !!! Lui. .. lui non può averci ingannato così! Le tue sono solo sporche menzogne per raggirarci e per farci abbassare la guardia in una nuova invasione!"
 
Dalila la guardò con uno sguardo assente, perso nel vuoto senza minimamente reagire: in fondo come avrebbe potuto darle torto? Con le sue parole lei aveva fatto crollare, come un castello di carte, tutte le certezze costruite nel tempo. Infine si scosse, ricordò la missione che doveva assolutamente compiere, dato che milioni di persone dipendevano da lei. Prese tutto il coraggio che aveva e poi disse: "Yuki, so bene che ciò che ti ho rivelato può sembrare una cosa detta solo per screditare il tuo amato capitano ma non è così, credimi. Molta della nostra gente ammirava segretamente Harlock e sperava che ponesse fine a questa insulsa guerra… perfino mia sorella Cleo ci sperava…” A sentire quel nome Yuki, rabbrividì. Stava per ribattere, quando si accorse delle lacrime che uscivano copiose dagli occhi di Dalila.  Qualcosa scattò in lei, e capì che doveva continuare ad ascoltare in silenzio.
 
Il Capitano le aveva insegnato a riconoscere chi mentiva, e quella ragazza non provava nessun astio nei confronti di Harlock: anzi, sembrava rispettarlo. Capito questo, il suo cuore si liberò dalla gabbia che lo imprigionava e vagò libero nei ricordi dei momenti passati con lui. Soprattutto, Yuki si cullò nel ricordo dolcissimo degli ideali che lui aveva saputo radicare nel suo animo, sin nel profondo, proprio come sa fare  una quercia secolare, con le sue lunghe e forti radici ben sprofondate nel terreno.
 
Yuki, a quel punto rinsavita, prese il volto di Dalila e le asciugò le lacrime: le prese amorevolmente le mani tra le sue: "Ti prego di perdonarmi, non dovevo reagire in quel modo, continua pure con il tuo racconto." 
 
Dalila, ancor più emozionata, riprese a narrare: "So che non mi crederai, ma devi sapere anche che mia sorella sabotò di nascosto tutte le operazioni belliche per ritardare la conquista della Terra: anche se siete stati valorosi e coraggiosi, credevate davvero, voi da soli, di poter fermare il nostro ingente esercito? Purtroppo la classe dirigente ed il consiglio delle anziane sospettarono di lei: quindi, per non coinvolgere la regina nello scandalo, Cleo decise eroicamente di affrontare la morte per mano di Tadashi."
 
Al ricordo della sorella, strinse con forza le lenzuola del letto: si fece però forza per continuare, anche se la voce era incrinata dall'emozione.
 
"Raflesia era distrutta dal dolore per la sua morte… quanto al rapimento di Mayu, sappi che la bimba non fu assolutamente maltrattata: anzi, la sovrana la trattò amorevolmente, quasi come se fosse sua figlia. Quando poi Raflesia si decise a ad affrontare Harlock, non aveva nessuna intenzione di ucciderlo: duellò con lui all'arma bianca in un cavalleresco duello, ben conscia in partenza di non volerlo sconfiggere. Fu ferita superficialmente dal tuo Capitano e così il suo segreto fu svelato… quello che si dissero in quell’occasione non lo so: è un mistero custodito nel cuore della mia regina. La sua sconfitta fu il pretesto per abbandonare i sogni di conquista. L’umiliazione subita nel essere risparmiata dal nemico fecero il resto: ci ritirammo in buon ordine verso una nuova patria, il pianeta Sarzum molto simile alla Terra, dove abbiamo dovuto ricominciare da zero. Per un primo periodo abbiamo vissuto felicemente ed anche col poco che avevamo, dato che dovemmo smantellare alcune navi per poterne ricavare materiali da costruzione.”
 
Yuki beveva avidamente le sue parole come il più dolce di tutti i nettari; nel frattempo, squadrava la sua interlocutrice studiandone i movimenti e i gesti, proprio come Harlock le aveva insegnato. Lui era un vero maestro dell'arte di sondare l'animo umano: non si sbagliava quasi mai nel giudicare il prossimo, e lei non voleva essere da meno. Ormai aveva capito che la ragazza diceva la verità, anche se una domanda le gravava ancora sul cuore.
 
"Dalila, non mi so spiegare nemmeno io il perché, ma voglio crederti. Chiamalo istinto se vuoi o intuito femminile: però so che nelle tue parole si nasconde il vero. Ora ti prego di rispondermi sinceramente: visto che il tuo popolo ormai è in pace, perché sei venuta sulla Terra? Il tuo veicolo era troppo danneggiato per essere stato colpito da meteoriti: sei stata attaccata, ma da chi e perché?”
 
Dalila guardò Yuki con commozione e gratitudine: "Ti ringrazio per aver capito le mie intenzioni, però i dettagli della mia venuta lì dirò solo davanti a tutto l’equipaggio dell'Arcadia. Ti posso anticipare che la mia regina Raflesia è in pericolo e con essa tutto l'Universo, e che solo Harlock può scongiurare il peggio!”.
 
“ Note dell’ autore”
Comincio col dire scusatemi!
Scusatemi per l’enorme ritardo con cui pubblico ma, ho avuto molti contrattempi e non sapevo se addirittura avrei potuto continuare la stesura di questa fic ma, per rispetto di chi segue, recensisce o semplicemente legge, nonostante le difficoltà ho deciso di continuarla. Spero che continuerete a seguirla perchè io mi diverto a scriverla e, spero che mi aiuterete con consigli e pareri costruttivi che mi aiutino a migliorare poiché, non mi ritengo perfetto anzi. Quello che creo è frutto della mia fantasia ma, se ho copiato involontariamente qualcosa vi invito a farmelo sapere e, aggiungerò i credits o, modificherò subito il testo. Detto questo passo ai ringraziamenti.
Per prima ringrazio josè, senza la quale questa storia non avrebbe visto la luce.
È grazie a lei che ho acceso la scintilla per creare la storia e che mi ha supportato con i suoi preziosi consigli GRAZIE!!
Il ringraziamento più speciale però, va a innominetuo che ha la pazienza di correggere ogni mio errore, di sostenermi passo passo, di incoraggiarmi e, darmi brillanti consigli. Senza il suo sostegno non avrei mai potuto scrivere fin dall’ inizio e, soprattutto è stata la prima a credere in me GRAZIE , GRAZIE ,GRAZIE!!!!!!!!
 

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Capitolo 6
*** 6 ***


Yuki, a quelle dichiarazioni saltò dalla sedia come se scottasse,guardò seria Dalila poi esclamò: “co.. come in pericolo? Che intendi dire? Parla! Non farmi stare sulle spine, io mi sono fidata di te, ora mi sembra il minimo che tu mi dia una spiegazione!”.
Dalila, alla reazione scomposta della sua nuova amica, si dispiacque molto e, con un enorme sforzo fisco vista la sua convalescenza, si mise in piedi e si avvicinò a lei, poi disse: “Non temere amica mia, non ti nascondo niente, ma viste le mie precarie condizioni fisiche è necessario che tutti siano presenti; in più non abbiamo assolutamente tempo da perdere: il pericolo è imminente e…” le forze improvvisamente le mancarono, stava per cadere quando le braccia di Yuki la sorressero e dolcemente la accompagnò al letto poi, sospirò e disse: “Perdonami , dimenticavo le tue condizioni, poi dovrò preparare gli altri a tutte queste informazioni sconvolgenti. Già immagino la reazione di Tadashi quando gli dirò che sei la sorella di Cleo. Adesso ti lascio riposare, tornerò presto a trovarti con gli altri.”
Uscita dalla stanza Yuki, si avviò verso la stanza di controllo dove sapeva di trovare il marito, a suo solito intento a scrutare lo spazio. Durante il tragitto stava pensando a che parole usare per convincere il marito a credere a Dalila. Se sugli altri poteva contare visto la lunga esperienza con Harlock, su di lui non poteva dire lo stesso. Nonostante fossero cresciuti e maturati , per certi versi egli era rimasto immaturo ed impulsivo e, quindi, imprevedibile. Ella però si era innamorata della sua immensa dolcezza e del coraggio che nei momenti difficili lui sapeva dimostrare. Finalmente arrivò davanti al marito, intento ad osservare attentamente i monitor con in mano una tazza fumante di caffè. Quando la vide stava per alzarsi per abbracciarla ma lei lo fermò; preso un respiro profondo e un’espressione seria gli disse: “ Tadashi , è meglio che tu ti sieda!”  
Yuki gli riferì quindi tutte le informazioni ricevute da Dalila, aspettando la reazione del marito. All'improvviso la tazza di caffè gli cadde dalle mani rompendosi in mille pezzi, imbrattando il pavimento. Preso dall’ira, Tadashi andò incontro alla moglie e le  strinse il braccio dicendole : “ Tu!! Dopo tutto quello che abbiamo passato le credi? Tu fai quello che vuoi: io vado a fargliela pagare ! Non credo a una sola parola di ciò che dice e la discussione finisce qui!” Stava per lasciare la stanza quando Yuki, furiosa per la reazione e per l’ottusità del marito, lo fermò e lo tirò a sua volta per un braccio, solo con violenza maggiore di quanto avesse fatto lui, per schiaffeggiarlo ripetutamente. Lui rimase immobile e sgomento dalla reazione della moglie, incapace di reagire. Finalmente, Yuki smise di infierire su di lui e riempì il suo volto di lacrime.
“Non capisci niente! Sei sempre il solito stupido ragazzino immaturo di quando salisti sull’ Arcadia. Non hai davvero imparato niente da lui? Sei un egoista! Anche se davvero stesse mentendo, ed io credo di no, non possiamo scartare l’ipotesi a priori. Infine ,la cosa che più mi fa arrabbiare e che tu non ti fidi del mio giudizio. E questo mi dimostra che tu non mi ami davvero! E adesso se vuoi scusarmi vado ad avvisare gli altri.”  
La ragazza, stava per uscire a sua volta dalla stanza quando il marito la fermò ma stavolta dolcemente. La cinse in un soffocante abbraccio pe farla voltare e baciarla appassionatamente, ricambiato da lei.” Mio dolce amore, sono il solito idiota che rovina sempre tutto. Hai ragione tu non devo dubitare di te, o perlomeno devo prima stare a sentire le ragioni della ragazza. C’è una cosa che però tu non devi mai mettere in dubbio: e cioè  il mio sentimento per te che non cambierà mai, neanche tra mille anni. “
I due si abbracciarono e tornarono a baciarsi appassionatamente, finché il dovere non li richiamò alla realtà. Riunirono gli altri e finalmente si ritrovarono davanti a Dalila pronti ad ascoltare ogni sua minima parola. La ragazza chiese a Yuki di avvicinarsi al suo capezzale, pregandola di aiutarla a mettersi in piedi. Poi, con voce ferma, iniziò a parlare: “Grazie per essere venuti. Vi ho voluti tutti qui per raccontarvi del grande pericolo che corrono non solo i nostri rispettivi pianeti ma anche l’intero universo. Come ho già detto a YUKI, noi Mazoniane stavamo vivendo in pace nella nostra patria. La regina Raflesia  progettava di cambiare le leggi razziali che da secoli dominano la nostra società. Ci stava riuscendo egregiamente, fino a quando non cominciò stranamente a sentirsi debole. I dottori del nostro pianeta, perlomeno quelli più fidati, non riescono a capire di che cosa sia affetta. Purtroppo, come vi ho detto, la natura ibrida della regina le impedisce di essere curata come si deve. Per un po’ di tempo il segreto delle sue reali condizioni di salute è stato mantenuto. Purtroppo una Mazoniana corrotta ha rivelato il segreto della regina al consiglio delle anziane che, alleatosi con una delle più antiche casate mazoniane da sempre in conflitto con la famiglia reale e appoggiata anche da un popolo guerrafondaio  chiamato Resuttiani, hanno attuato un colpo di stato e spodestato la regina. Ora con l’aiuto della tecnologia del popolo resuttiano stanno progettando di impossessarsi dell’intero Universo a cominciare proprio dalla Terra, vista l’enorme voglia di rivalsa che hanno contro di voi. Fortunatamente la resistenza di noi ibride riesce a rallentare le operazioni di ricostruzione della flotta e protegge Raflesia  tenendola al sicuro. So che può sembrare assurdo, ma credetemi non lo è; il vostro capitano potrebbe confermare il segreto della regina se solo fosse qui.”
La ragazza, dopo aver detto tutto d’un fiato la sua storia, scoppiò in un pianto liberatorio che ne dimostrava la sofferenza  e l’ amore per la sua sventurata patria. Yuki stava per abbracciare la sua nuova amica quando, inaspettatamente, Tadashi prese il posto della compagna per abbracciare con vigore la povera ragazza
“ Dalila, ti posso dire che in passato tra i nostri popoli vi sono stati omicidi,  lutti, spaccature e lotte.  La guerra è una cosa che non auguro a nessuno. Noi ora siamo in pace e se è vero ciò che dici non possiamo ignorare il grido di aiuto che ci lanci, perché noi abbiamo combattuto e combatteremo sempre per la libertà, che sia la nostra o di un popolo lontano, visto che è questo quello in cui crediamo.”.
I compagni rimasero stupiti ma, allo stesso tempo. orgogliosi di lui che dimostrava finalmente di essere maturato. Tutti si strinsero attorno alla ragazza facendo  giuramento di aiutarla. Nella prima euforia del momento, però, essi erano dimentichi di una cosa: la Terra era appena rinata e non aveva i mezzi per aiutare Raflesia ed il suo popolo.
Solo una persona poteva farlo, ma non si sapeva dove fosse…
In tutti cominciò a prevalere lo sconforto, finché Yattaran non ebbe una brillante intuizione: “Ma certo come ho fatto a non pensarci prima!. C’è solo una persona che può riportare qui il capitano e la nave, proprio come quando fummo attaccati dal pennant! Solo lei può essere la speranza ed il futuro del nostro mondo: la piccola Mayu!”.
 
Note dell’autore”
Ed eccomi qua miei cari lettori con enorme ritardo causa problemi personali che mi hanno impedito la pubblicazioni, ma non temete la storia finirà , perche ci tengo a portarla a termine per tutte le persone che mi hanno incoraggiato e mi stanno vicino. Ringrazio tutti coloro che seguono , commentano o semplicemente leggono questa mia avventura. Un ringraziamento speciale va a josè , che continua a pazientare con questa storia e che sa il motivo per cui io ho ritardato la pubblicazione. Un ringraziamento super speciale invece va a innominetuo che, mi sotiene fin dall’ inizio in questo progetto e che mi è vicina in questo momento delicato della mia vita questo capitolo è dedicato a lei grazie amica mia .

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