Tokyo Mew Mew Amiche Vincenti - Clio&Kisshu

di DarknessGirl_95
(/viewuser.php?uid=641610)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ospite Alieno ***
Capitolo 2: *** L'Amore Di Kisshu - Prima Parte ***
Capitolo 3: *** L'Amore Di Kisshu - Seconda Parte ***
Capitolo 4: *** Il Tradimento di Kisshu ***
Capitolo 5: *** Senza te... ***
Capitolo 6: *** Risveglio&Passato ***



Capitolo 1
*** Ospite Alieno ***


Kisshu era seduto su un tetto di un edificio e pensava alla sua umiliazione. Sconfitto e ferito da lui, il suo più acerrimo nemico che gli voleva soffiare la sua gattina.
Ora era immerso nei i suoi pensieri senza accorgersi che il proprietario dell'edificio, una ragazza per la precisione. Non si era nemmeno accorto che stava parlando ad alta voce nelle sue riflessioni.
-Gli umani sono creature stupide, rovinano la Terra con colate di cemento! Da migliaia e migliaia di anni la mia gente sogna di ritornare sulla Terra, il suo luogo di origine! I nostri amici e i nostri cari ci hanno mandato qui perché il sogno si tramuti in realtà! Finora io ho fatto tutto il possibile per non deludere le loro aspettative, mi sono impegnato al massimo! Eppure...nonostante i miei sforzi mi è andato tutto storto! I miei piani erano perfetti, studiati nei minimi dettagli affinché andassero a buon fine anche in presenza di nemici e ostacoli imprevisti! Come ho potuto fallire così clamorosamente?- riflettè affaticato dalla grave ferita che aveva al petto.
-Vuoi continuare ad autocommiserarti così?- disse una voce e lui inizia a guardarsi intorno senza capire da dove venisse, poi vede un albero accanto al tetto della casa e una figura che si muove appena. Era di sicuro una umana. E infatti...
-Avevano parlato che in un futuro non molto lontano gli alieni sarebbero tevenuti a conquistare il pianeta Terra ma non così presto! Non me l'aspettavo, così come non mi aspettavo che uno di loro fosse un perdente!- disse la giovane ragazza uscendo di li e salendo sul tetto.
L'alieno le rivolge uno sguardo di odio puro e fa apparire i suoi sai per ucciderla, o almeno provarci, ma appena si muove urla di dolore per la ferita. La ragazza lo guardava divertita e si avvicina a lui che cerca di trascinarsi il più possibile lontano da lei essendo vulnerabile e solo.
-Tranquillo...- gli disse lei per indurlo a fidarsi, ma lui non si sarebbe mai fidato di un umano.
-Cosa vuoi da me?- chiede l'alieno un po curioso, ma la sua diffidenza era più grande e quindi non si lasciava avvicinare.
-Sei preso piuttosto male! Vorrei provare a curarti se tu sei d'accordo...- rispose lei con sincerità. I suoi capelli neri danzavano al leggero vento creando sfumature di luce blu su quei capelli, a prima vista, neri come la pece. Gli occhi strani della giovane, rosso intenso, sembravano brillare di luce propria mentre con dolcezza scrutava i suoi occhi color giallo-ambra o giallo-oro.
-Sei un umana...- disse lui distogliendo lo sguardo ma appena torna a guardarla si ritrova a fare i conti con una scarpa proprio sul volto.
-Cosa vuol dire con questo "sei umana..."?- gli urla lei nervosa.
-Voi alieni avete una visione del mondo così limitata che mi stupisco di me stessa a essere venuta in tuo soccorso, quando voi invece, cercate di stermin...- viene interrotta da un rantolo dell'alieno. Si blocca e si volta a guardarlo vedendolo riverso a terra che ansimava e gemeva. Si avvicina a lui e lo prende tra le braccia ignorando le deboli proteste dell'alieno. Se lo mette sulle spalle e lo porta dentro all'edificio in una stanza da letto.
-Ora riposa e sta buono!- gli consiglia lei poi gli prende il braccio e infila un ago di una siringa di anestetico sotto la pelle arrivando facilmente alla vena.
-C...che mi stai...facendo...- sussurra l'alieno con sguardo stanco e cerca di ribellarsi ma inutilmente. Poco dopo si addormenta profondamente. Guardandolo la ragazza sorride e inizia a curarlo e infine lo copre per non fargli prendere freddo. Era dolce quando dormiva, non sembrava più l'alieno scorbutico e ribelle di prima, bensì un agnellino indifeso. Se ne va dalla camera e va in cucina iniziando a preparare un buon stufato per il suo ospite alieno.
Passarono le ore, e l'alieno iniziò a dare i primi segni di risveglio. Sbatte appena le palpebre e inarcò le sopracciglia poi aprì lentamente gli occhi. Il dolore era passato, non sentiva nulla. Muovendosi notò di avere ancora un ago infilato nel braccio collegato a una specie di bottiglia di vetro messa per giù con del liquido trasparente dentro, era un antidolorifico. Studiando un po gli umani aveva visto quelle cose solo in ospedale eppure quella sembrava la stanza di prima.
-D...dove sono...?- chiede ancora assonnato. Non se ne era accorto ma di fianco a lui, seduta su una sedia, la ragazza di prima lo guardava ancora sveglia e sorridente.
-Sei a casa mia! Fortuna tua che mia madre è un infermiera e mio padre un medico! Come ti senti?- tende una mano verso di lui ma lui rifiuta di farsi toccare.
-Sto bene...- risponde solamente guardandola con freddezza.
-Stai bene perché hai dell'antidolorifico in corpo...- dice sorridendo. Poi si alza e va via di li andando in cucina. Torna poco dopo con una grande pentola piena di stufato. Tira fuori vassoio e piatti e mette su un piatto dello stufato ancora caldo.
-Te lo riscaldato...assaggia...- gli porge il vassoio con piatto e cucchiaio. L'alieno, anche se molto diffidente, si mette seduto e inizia a mangiare senza dire nulla ma sembrava gli piacesse molto visto come lo mangiva.
-Vai piano...così ti soffochi!- ridacchia guardandolo ma lui nemmeno l'ascolta, era troppo impegnato a gustarsi lo stufato. Quando finisce la guarda e indica la pentola.
-Il gatto ti ha mangiato la lingua? Parla!- lo guarda sorridendo.
-Posso ancora, per favore...- chiede con falsa gentilezza, era umiliante farsi aiutare da un umano ma che altro poteva fare ora? Aspettare di guarire! Sospira mentre la ragazza si alza e gli porta altro stufato sempre sorridendo.
-Come mai eri lassù da solo?- cerca di intavolare una conversazione ma l+'alieno non le risponde. Continua a mangiare in silenzio ma con gusto.
-Ti terrò qui finché non sarai del tutto guarito!- sorride la giovane ma lui non vuole.
-Non mi farò aiutare oltre da una umana...- sussurra e finisce di mangiare.
-E invece si! Ti terrò qui finché non guarirai! Hai da ridire?- alza la voce e l'alieno la guarda sorpreso, perché tanta voglia di aiutarlo? Perché si ostinava così tanto? Non dice nulla ma si limita ad annuire.
-Molto bene! Allora, io sono Clio! Mi sono trasferita qui pochi mesi fa! E tu sei...- inizia a pensare dilettandosi ad indovina e per lo sforzo fa facce buffe, ma lo faceva apposta per farlo ridere e riuscì a fargli scappare una risatina da quelle sue labbra.
-Non sforzarti troppo!- ridacchia l'alieno guardandola poi le fa un leggero occhiolino con un sorriso sulle labbra un po più sincero. Poi si presenta atteggiandosi a grande alieno.
-Io sono il mitico Kisshu! Intelligente, bello e forte!- ride guardandola e presentandosi. Poi si rimette disteso.
-Ora riposa, nobile alieno!- gli sorride lei e se ne va dalla stanza.
Dopo qualche ora decide di vedere come stava ma appena apre la porta della camera in cui aveva portato l'alieno la trova...vuota...
"C-che è successo?!" pensa allarmata, ma non c'erano segni di combattimento né nientaltro che facesse pensare a un rapimento. E di certo non poteva chiedere aiuto alla polizia. Lui se ne era andato...

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** L'Amore Di Kisshu - Prima Parte ***


Camminava barcollante per i vicoli della città, non avrebbe mai permesso a una umana di prendersi cura di lui, era troppo orgoglioso di se. Mentre cammina ripensa alla ragazza, al suo bel viso o alla sua voce gentile ed allegra. Però...aveva qualcosa di insolito, qualcosa che le altre umane non avevano, nemmeno le Mew Mew. E lui era curioso di sapere cosa nascondeva quella ragazza. In quel momento si fermò a sguardo basso e si pentì di non essere rimasto li.
Non si era persa d'animo lei, si era messa lo zaino in spalla con eventuali medicazioni e si era avviata a cercare l'alieno. Era un impresa ardua vista la grandezza di Tokyo ma non impossibile. I tipi come quell'alieno così orgogliosi e pieni di se non li sopportava ma doveva trovarlo, non era ancora guarito e i pericoli a Tokyo erano tanti, non se la sentiva di abbandonarlo.
Appena alzò lo sguardo, l'alieno vide la persona che amava di più, una Mew Mew, addormentata e prigioniera dei suoi colleghi. Il chimero sogno aveva rubato i sogni della leader delle Mew Mew e ci aveva trascinato dentro le altre ragazze della squadra intrappolandole nella dimensione dei sogni. Non potevano reagire agli attacchi del chimero, ogni loro tentativo di attacco era fallito, e ora erano tutte e quattro ko . Ora si poteva eliminare la Mew Gatto per eliminarle tutte.
Kisshu, guardandola, capì che era lei la colpa di tutto, o almeno così lui credeva.
-È Strawberry! È solamente colpa sua se è andato tutto storto e i miei piani sono falliti! Lei è la responsabile!- urlò in preda alla rabbia e si alza in volo puntando proprio sulla Mew Mew. Fece fallire l'attacco di Pai contro la ragazza lasciando i due colleghi sorpresi e li riprese.
-Soltanto io posso eliminarla, capito?- urlò ai due pieno di rabbia poi afferrò per le spalle la giovane e le urlò di svegliarsi immediatamente. Dopo vari richiami finalmente Strawberry si sveglia sorpresa della vicinanza di Kisshu e senza capire che stesse succedendo. Non perde tempo e si trasforma in MewBerry mentre le altre componenti della squadra finalmente escono dal mondo dei sogni. Non perdono altro tempo e sferrano i loro attacchi contro il chimero fino ad eliminarlo. A quel punto si mettono in posizione di attacco per combattere gli alieni.
Kisshu in volo le raggiunge e guarda negli occhi Strawberry, la voleva con tutto se stesso e ora voleva dirglielo di nuovo.
-Hai due possibilità!- disse Kisshu con sguardo pieno di rabbia e di sofferenza. La ferita aveva ripreso a sanguinare e ora faceva di nuovo male.
-La prima è di venire via con me...- iniziò a dirle atterrando di fronte alla squadra Mew Mew.
-...e la seconda...è di soccombere!!!- la guarda freddamente.
-Ma che cosa stai dicendo?- chiede MewBerry senza capire le sue intenzioni, ma la cosa la preoccupava.
-Ti sto dicendo che l'unica speranza che hai di salvare la vita è di seguirmi!- le spinga l'alieno poi fa apparire i suoi Sai e la attacca ma è troppo debole e con un colpo di mano la giovane eroina devia il suo attacco e gli fa cadere l'asma dalla mano. Debole e pieno di rabbia, Kisshu si lascia afferrare da MewBerry per non cadere e inizia a sussurrare ormai al limite delle forze.
-Insomma, devi fare come ti dico...dannazione...dannazione...- sussurra scivolando piano a terra.
-Che cosa ti prende...?- chiede MewBerry preoccupata cercando di sorreggerlo ma era pesante con un solo braccio e non aveva il coraggio di tenerlo con entrambe, era un suo nemico dopotutto.
-Perché...perché mai ti rifiuti di obbedire ai miei ordini...perché non mi ascolti...perché Strawberry...perché...- continua a dire fino a perdere i sensi e cadere a terra privo di conoscenza.
-Che scenetta patetica!- commenta il più grande tra i due alieni.
-Mi vergogno di lui! Come può provare dei sentimenti per un essere umano!- disse l'altro alieno indignato dal comportamento di Kisshu.
-Come avete potuto rubarmi i sogni per far del male alle mie amiche?- urla MewBerry furiosa per quello che le avevano fatto ma appena sente la risatina di Pai si arrabbia ancora di più.
-Che hai da ridere?!- urla guardandolo.
-Rido del vostro egoismo! Voi stupidi esseri umani pensate solamente a voi stessi!- spiega Pai con uno sguardo pieno di odio.
-È colpa vostra se Kisshu si trova in queste condizioni!- le accusa Tart indicandole con il dito.
-Anche noi combattiamo per le nostre famiglie e per i nostri amici!- disse mentre guardava Kisshu a terra.
-Sono ancora più convinto che gli umani vadano cancellati dalla faccia della Terra! E prima succede, meglio è!- conclude Pai avanzando verso Kisshu per portarlo via di li e curarlo. MewBerry indietreggia e gli alieni sollevano Kisshu da terra.
-La nostra gente vuole tornare sul nostro pianeta!- disse guardandole Tart.
-Ora ce ne andiamo, a presto ragazze! Ma ritorneremo per vincere questo duello!- concluse finalmente Pai sollevandosi da terra insieme a Tart e portando anche Kisshu con se. Stava per ritornare nella loro dimensione, quando qualcosa le afferra alla caviglia e lo tira a terra trascinando con se Kisshu e Tart. Si tocca la testa con la mano per la botta e cerca di capire chi è stato.
-E così voi siete...i suoi amichetti...- sussurra una tetra voce poco lontano da li, aveva visto tutto e aveva intenzione di portate via Kisshu da tutti.
Continua...

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** L'Amore Di Kisshu - Seconda Parte ***


-E così voi siete...i suoi amichetti...- sussurra una tetra voce poco lontano da li, aveva visto tutto e aveva intenzione di portate via Kisshu da tutti. 
-Spiacente ma Kisshu viene via con me!- sussurra mentre gli occhi si illuminano di un rosso acceso, avevano qualcosa di oscuro e sinistro. Non umano ma nemmeno alieno. Sulla schiena si aprirono due ali nere simili a quelle di un pipistrello e iniziò a sbatterle velocemente creando un forte vento. 
Tutti coloro che si erano voltati verso di lei si coprirono il volto con le braccia per proteggersi dal vento, in quel momento la giovane si lancia verso i tre alieni afferrando Kisshu tra le braccia. Poi atterra poco più in la con l'alieno sulle spalle e sorride. 
-Spiacente...ma lui adesso è mio ospite...- dice scomparendo nel nulla insieme all'alieno. Appare con lui nella casa e lo rimette a letto riprendendo a curarlo per poi lasciarlo riposare. 
"Accidenti...sei colpa sua...ora sanno...di un demone...in città..." pensa a denti stretti. Ora avrebbe dovuto eliminarli tutti, che peccato, la MewLupo gli stava quasi simpatica. 
Si svegliò piano mentre lei cucinava del pollo arrosto e patatine. Sentiva un dolce profumo di cibo e aprì pigramente gli occhi guardando in direzione della porta. 
-Finalmente ti sei svegliato...- sussurra la ragazza entrando nella stanza con un vassoio in mano. Sopra c'erano due piatti, uno con delle cosce di pollo contornate da patatine, nell'altro piatto invece c'era una buona zuppa di verdure. 
-C...come sono arrivato...fin qui...- chiede confuso Kisshu guardandosi intorno. 
-Chi vuoi che sia stato? Io!- disse semplicemente la ragazza guardandolo dolcemente poi gli accarezza i capelli ma Kisshu si tira indietro, non si fidava.
-Come hai fatto? Cioè...c'erano Pai e Tart con me...- cerca di capire che fosse successo. Lei sospira e lo guarda, doveva già dirgli davvero chi era? Forse l'avrebbe accettata meglio? Forse era meglio spiegargli la sua situazione e a quel punto mettergli a confronto le scelte che aveva, sarà anche una demone ma aveva un cuore, anche se come tutti i demoni era sleale e giocava sporco spesso, ma non stavolta!
-Ehi...mi rispondi...?- chiede l'alieno guardando la ragazza che sembrava persa nei suoi pensieri. Ora i pensieri della giovane erano tornati a quella Mew Mew rosa tanto odiosa, non le piaceva. Doveva eliminarla.
-La eliminerò...quella gattina...- sussurra piena di rabbia, da quel che aveva capito era colpa delle Mew Mew se un bel alieno come Kisshu era stato ridotto così.
-Gattina...- sussurrò Kisshu senza capire poi pensa a Strawberry.
-Aspetta...parli...di quella...rosa...- sorpreso mentre lei annuisce. L'alieno, per tutta risposta, fa apparire i sai.
-Lo già detto a loro...solo io posso eliminarla...- urla cercando di attaccarla ma lei si sposta velocemente e lo afferra per i capelli volando praticamente sopra di lui.
-Voi sarete anche alieni...ma noi esistiamo molto prima di voi...- gli dice con un sorriso tutt'altro che rassicurante.
-Ma tu...chi sei...?- chiede sorpreso ma la vede andare dalla finestra. Perché se era tanto superiore a loro e agli umani, non avevano ancora sterminato la Terra o cacciato gli alieni? Perché lo aveva salvato? Va alla finestra e alzandosi in volo la segue. E ora dove andava?
Seguendola, la vide che aveva due ali sulla schiena con cui era capace di volare. Arrivò davanti a una casa ed entrò da una finestra attaccando Strawberry a sorpresa sparandole contro una palla di fuoco. La ragazza, spaventata e sorpresa, per fortuna era sola in casa e uscì coerendo in giardino e trasformandosi in MewBerry.
-Ti servirà a poco contro di me...- disse la demone-umana guardandola e cercando di colpirla più volte con le palle di fuoco. Riuscì ad abbattere la sua barriera di luce e la colpi mandandola contro a un albero.
Kisshu guardava il combattimento impotente ma appena vede MewBerry che viene sbattuta contro un albero incapace di difendersi al prossimo imminente attacco interviene portandosi davanti alla Mew Mew.
-Ora basta! Lei è solo mia!- urla l'alieno deciso.
-Kisshu...- sussurra MewBerry debole e sorpresa dal suo intervento.
-Ancora la difendi? Dopo tutto quello che ti fa passare?- urla indicandolo Clio sorpresa del suo intervento. Poi sente uno strano presentimento e si avvicina velocemente a Kisshu portandosi di fronte a lui subendo al suo posto i vari attacchi delle altre Mew Mew. Prontamente il ragazzo la prende tra le braccia prima che cada a terra e lei lo guarda.
-Come puoi amarla...dopo tutto quello che ti ha fatto...come fai...?- sussurra leggermente debole rimanendo tra le sue braccia.
-Non lo so...ma una cosa è certa...la amo...- sussurra Kisshu in un modo stranamente dolce da farla sorridere. Poi però torna seria e lo guarda.
-Io sarò sempre dalla tua parte...- sussurra poi si alza e barcolla per una ferita alla gamba.
-Andiamo via...- sussurra l'alieno sorreggendola e sorridendole appena. Non era del tutto sicuro di cosa avesse in mente quella ragazza-demone ma sembrava sincera nel dire quelle parole, anche se non capiva la motivazione di tutto ciò. Si limitò a sparire con lei guardandola negli occhi.
//Scusate ma tra poche ore per l'esame di guida e sono stata molto impegnata! Mi piace come si sta evolvendo questa storia! E se vengo promossa prometto di festeggiare scrivendo ben due capitoli! Alta prossima! E fatemi sapere!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Il Tradimento di Kisshu ***


Aveva sottovalutato i poteri delle ragazze, questo era certo...ma forse era perché non li aveva mai provati sulla sua pelle. Appena tornati alla villa Kisshu e un medico personale di Clio le avevano prestato soccorso e dopo settimane a letto si stava lentamente riprendendo. Anche Kisshu stava guarendo bene e riprendeva man mano tutte le funzioni motorie e di combattimento. Pian pianino aveva imparato a fidarsi della dolce Clio che però ancora non capiva l'importanza dell'amore. Ma così come lei non capiva molto dell'amore, Kisshu non riusciva più a capire i propri sentimenti ora confusi ma non capiva nemmeno perché. In quei giorni avevano avuto anche l'occasione di dormire insieme nello stesso letto, ma lontani e diffidenti tra di loro.
Quella mattina stavano dormendo insieme nello stesso letto, quello matrimoniale della camera di Clio. La sera prima si erano addormentati girati di spalle l'uno con l'altro, come sempre e come sempre si erano svegliati ai bordi del letto girati in quel modo. Quella mattina invece avevano fatto molti brutti sogni e, nell'agitarsi, si erano girati faccia a faccia e avvicinati un po troppo. Saltarono entrambi appena le loro dita si sfiorarono e aprirono gli occhi allontanandosi ma tra i due fu Clio a cadere dal letto mentre l'alieno si alzò in volo e la guardò divertito ancora in pigiama.
-Che sciocca!- le dice ridacchiando e lei lo guarda malissimo.
-Stupido...la prossima volta lascio morire!- dice quasi pentendosi di averlo salvato. Poi salta e si attacca a una sua gamba tirandolo praticamente giù sul letto.
-Ti ho preso!- ride la giovane tenendolo per la vita e lo guarda sorridendo, avevano una bella intesa anche se nessuno dei due aveva ancora imparato a fidarsi l'uno dell'altro, specie Kisshu che temeva che Clio cercasse di nuovo di far fuori Strawberry.
-Si, mi hai preso...- ridacchia lui guardandola.
Dopo poco sono già a fare colazione nella grande sala, tutta la servitù era a conoscenza del fatto che Kisshu fosse un alieno, visto e considerato il fatto che tutti li erano creature che gli umani definivano sovrannaturali. Tutti li erano demoni minori, inferiori a Clio e la servivano con fedeltà. Kisshu, dal canto suo, si trovava bene li perché nessuno lo insultava o lo guardava male e soprattutto non rompeva le scatole così come faceva Pai.
Tart e Pai stavano studiando un nuovo piano di conquista ma senza nessun risultato, le Mew Mew erano un problema insormontabile, sembravano invincibili eppure...solo una persona forse poteva contrastarle in modo efficace e questa persona era la misteriosa rapitrice di Kisshu. Quando avevano detto a Profondo Blu dell'accaduto, esso aveva risposto semplicemente di lasciarlo perdere, non meritava attenzioni o ricerche. Però non aveva pensato che forse Kisshu poteva rivelare tutto alla ragazza facendola anche diventare una loro nemica, in fondo, era stato tradito, avrebbe avuto tutte le ragioni per poter tradire a sua volta.
Ora, dopo giorni dalla scomparsa di Kisshu, avevano deciso di cercarlo per dimostrare a lui che non lo avevano tradito, non ci volle molto per trovare l'edificio in cui era vista la grandezza della villa e la presenza energetica di Kisshu dentro. Della ragazza non avevano dati sufficienti ancora per poterla localizzare ancora, speravano solo di non metterci troppo a recuperarlo o Profondo Blu se ne sarebbe accorto. Apparirono di fronte alla villa e Tart subito protesta.
-Uffa! Ma perché non siamo apparsi direttamente da Kisshu?- brontola con fare da bambino che è.
-Non conosciamo il nemico, meglio essere cauti!- rispose freddo Pai.
-Ehi Kisshu! Vieni a vedere! Non si sono dimenticati di te!- disse Clio a Kisshu che era nell'altra stanza e lui, sorpreso appare nella stanza dei computer e guarda i monitor delle spie indicati da Clio, la villa era sempre e costantemente sotto sorveglianza.
-Non pensavo che mi sarebbero venuti a cercare!- ammette Kisshu sorpreso.
-Tornarai con loro?- chiede con un pizzico di tristezza guardandolo. In effetti si era affezionata a lui un po, ma se lui voleva tornare a casa l'avrebbe capito. Clio non poteva far ritorno a casa, era stata esiliata perché aveva pietà degli umani. Ora era li sulla Terra e difendeva gli umani a costo della vita, non si sapeva ancora il motivo.
-Non credo proprio! Qui sto troppo bene!- sorride il giovane alieno guardandola e incrociando le braccia al petto. A quel punto, Clio accende l'altoparlante esterno da cui inizia a comunicare con gli altri due alieni.
-Siete pregati di lasciare questo territorio! Non è la vostra proprietà!- disse la giovane.
-Ma cos...- disse Tart sorpreso poi urla.
-Senza Kisshu non ce ne andiamo!- urla furioso per l'insolenza della giovane dall'identità ancora completamente sconosciuta.
-Kisshu non vuole tornare con voi! Sta bene qui..con me...- rispose lei con freddezza.
-Kisshu non lo vorrebbe mai!- urla Tart di nuovo.
-Stai mentendo! Non ti cred...- si interrompe quando sente la voce di Kisshu.
-È tutto vero! Io sto bene qui!- disse Kisshu ma ancora non gli credono, pensano che la ragazza lo abbia costretto dopo tante torture e, alla fine, Kisshu appare di fronte a loro provando ciò che dicevano.
-Kisshu...tu non puoi averlo fatto davvero...- disse il giovane Tart incredulo e deluso da Kisshu.
-Mi sarei aspettato di tutto, ma non che voltassi le spalle alla nostra gente!- disse Pai poco sorpreso dall'atteggiamento dell'alieno, era sempre stato ribelle.
-Io non ho voltato le spalle a nessuno...- spiega Kisshu ferito dalle parole del compagno.
-Lei mi ha aiutato! Ed è disposta ad aiutarci a migliorare il pianeta su cui viviamo!- spiega Kisshu guardando il collega mentre di fianco a lui appare giovano Clio.
-Non è questo l'ordine di Profondo Blu!- alza la voce Pai e cerca di fulminare sia Kisshu che la ragazza ma Tart lo blocca.
-Andiamocene!- gli dice per poi sparire guardando Kisshu con tristezza. Pai lo segue e non guarda Kisshu.
-Kisshu...mi dispiace...- sussurra Clio triste per lui.
-Sto bene! Ho solo bisogno di restare da solo!- sussurra lui tornando dentro un po turbato dal comportamento dei suoi due amici.
La sera calò veloce e Kisshu era rimasto in camera sua a riflettere. Si stava cambiando quando sente un urlo, era la voce di Clio.
"Clio..." pensa correndo da lei e quando arrivò ciò che vide gli fece gelare il sangue nelle vene. Clio era sospesa in aria con un ramo che le trafiggeva la pancia, era cresciuto improvvisamente così come era cresciuta una fitta vegetazione in tutto il quartiere, che era successo? Continua...

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Senza te... ***


Clio era distesa su un lettino di ospedale, quella crescita improvvisa aveva fatto molti disastri e molte vittime, c'erano stati vari morti e Clio sembrava in condizioni critiche. Quello che si chiedeva Kisshu era...perché non usava i suoi poteri da demone per guarire? Diceva di essere un demone eppure tutto ciò che faceva con i poteri da demone era volare, teletrasporto, abilità sovraumane e, ogni tanto, quando era arrabbiata alcuni poteri, c'era qualcosa di strano sotto a tutto questo, qualcosa di cui Clio e, sicuramente, i suoi fedeli erano a conoscenza e non ne parlavano, o forse semplicemente erano costretti a tacere.
Ora era in ospedale, con un berretto in testa che copriva anche le orecchie da alieno. Attendere un esito dai medici era snervante, si stava agitando per la salute dell'unica persona che si era veramente interessata a lui, quella che aveva lasciato da sola quando proprio non aveva dovuto. Dentro di lui si scatenò un enorme senso di colpa, perché a lei?
"Sei un demone no?!" pensò rivolgendo i suoi pensieri alla ragazza a cui ora non poteva stare accanto.
"Allora usa i tuoi poteri e stai al mio fianco!" pensa ancora portandosi le mani al volto. Cosa sarebbe successo se lui non fosse mai apparso nella sua vita? Forse non le sarebbe accaduto tutto ciò. Era colpa sua, o almeno questa era la sua condizione che lo mandava in bestia.
"Poco lontano da lui i genitori. Di fronte a ciò che era successo e sapendo che lei era una demone e lui un alieno, lo avevano accettato con grande entusiasmo e gli non gli avevano dato colpa per ciò che era successo a Clio, lui si però.
"Se fossi stato con lei forse non sarebbe successo..." pensa. Per la prima volta si sentiva inutile e codardo. Si alza ormai stufo di stare li seduto e va da un medico chiedendo della ragazza. Il medico lo guarda con stanchezza, per ore avevano operato la giovane Clio ma era ancora in prognosi riservata. L'uomo si avvicina a lui e gli sussurra.
-Non dovrei dirglielo ma già è un miracolo che sia ancora viva! Non sappiamo se vivrà! Al 90% potrebbe non farcela!- gli disse il medico lasciando il giovane alieno sotto shock. Clio probabilmente sarebbe morta e tutto perché non era stato con lei in quei momenti. Preso da una rabbia incontenibile contro se stesso, corre fuori e scompare andando in un parco poco distante dal Caffè Mew Mew. Si siede su un albero e si porta le mani al collo.
"Avrei dovuto esserci io su quel lettino..." pensò tormentandosi, sente lo stomaco brontolare e sospira.
-È meglio...se vado a mangiare...- sussurrò per poi alzarsi con aria sconsolata, non sembrava più il solito fiero e combattivo Kisshu.
Entrò nel Caffè Mew Mew dove trova tutte le ragazze della squadra a lavorare come cameriere. Tutte si bloccarono vedendolo entrare e lo guardarono con sospetto, non poterono fare nulla per impedirgli di sedersi a un tavolo e aspettare una delle ragazze, anche se tutte quante esitavano ad avvicinarsi a lui. Strawberry guardò Kisshu con attenzione e notò che qualcosa non andava.
-Ragazze, io vado a chiedergli se vuole qualcosa!- disse Pam, fu la prima a farsi avanti. Le ragazze la guardano sorprese ma non fanno nulla per fermarla, anzi, guardano con attenzione tutta la scena continuando il loro lavoro.
-Salve, cosa vuole ordinare?- chiede gentilmente la ragazza lupo guardando il giovane alieno dallo sguardo quasi privo di emozioni. Alza lo sguardo verso la Mew Mew e sussurra ciò che vuole in modo che solo lei lo possa sentire. La cameriera annuisce e va da Kyle con l'ordinazione.
-Una fetta di torta al limone speciale, Kyle!- disse la giovane modella con un bel sorriso, aveva capito che qualche evento spiacevole aveva cambiato il carattere di Kisshu e il suo umore, ora era inoffensivo.
-Non guardatemi come se fossi un alieno...- disse Pam rivolta alle amiche, Kisshu aveva qualcosa e lei voleva scoprire cosa, anche se erano nemici anche gli alieni avevano dei sentimenti e un cuore.
-Anche lui come tutti noi ha una sua vita privata e dei problemi da affrontare! Sono esseri viventi, proprio come noi!- spiega Pam alle altre che annuiscono. Intanto Kyle porta l'ordinazione a Pam.
-Ecco qui...- disse con un sorriso poi torna in cucina mentre Pam prende il piatto e lo porta al tavolino.
-Ecco qui...- disse Pam poi si siede accanto a lui.
-Tranquillo, offro io per te!- sorrise la ragazza guardandolo mentre lui rimane sorpreso da tanta confidenza, anche se ancora non apre bocca. Si limita a iniziare a mangiare notando che ere buonissima, quasi come quella che preparava Clio. Subito un onda di malinconia lo invase e abbassa lo sguardo tornando con il pensiero fisso su Clio.
-Senti...ma cosa hai? Non ti ho mai visto così...- chiede Pam perplessa dal suo comportamento poi chiede.
-Ti è morto qualcuno a te caro?- chiese ma punse il giovane alieno sul vivo che si alzò e se ne andò correndo verso l'ospedale, doveva starle accanto, ma non avrebbe mai dimenticato il gentile gesto di MewPam, anche se erano nemici.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Risveglio&Passato ***


Era tornato da lei con una sensazione strana in corpo, voleva starle accanto e vederla svegliarsi, fiducioso nella vita. Le sue speranze non vennero deluse e, dopo circa due ore dal suo ritorno, Clio inizia a risvegliarsi, inizia a muovere la mano stringendola lentamente a pugno. Le sue prime parole che attirarono l'attenzione dell'alieno furono:
-Kisshu...- sussurrò ancora a occhi chiusi.

Kisshu aveva la testa appoggiata al bordo del lettino dove era distesa la sua amica, aveva chiuso gli occhi pensando a quanti bei momenti avevano passato insieme. Sorride lievemente, anche se un po' poco romantica, Clio era una ragazza davvero eccezionale e paziente. Gli aveva insegnato ad apprezzare gli umani, ma solo quelli veramente degni di tale apprezzamento. Uno dei ricordi più vivi di lei era stato due settimane prima, in salotto, seduti sul divano con la tv accesa. Lui le aveva chiesto più chiarimenti su di lei e sulla sua vita passata. La giovane demone aveva dichiarato che esistevano due tipi di demoni, i DarkDemon e i LightDemon. La differenza tra i due demoni è che i Dark, come si può già ben immaginare, erano alquanto subdoli, ingannatori e violenti, veri e propri demoni tentatori e figli del Diavolo. I Light erano demoni che aiutavano la gente senza chiedere nulla in cambio, solo gratitudine, erano dolci e gentili ma possedevano poteri oscuri, per questo non erano stati fatti rientrare nella categoria Angeli. Ma quarto non voleva dire che Light e Dark andassero d'accordo, anzi. Fin dalla nascita della razza Light c'erano stati molti scontri, battaglie e guerre. L'ultima guerra fatta era stata un disastro per Light, che erano stati sterminati. Per proteggere la loro razza e poter procreare ancora, decisero quindi di rifugiarsi sulla Terra e spargersi dovunque, assumendo anche altre forme e aiutando gli umani, in fondo era il loro compito. I Light però...

-Kisshu...- chiamò di nuovo la ragazza non sentendolo rispondere, era immerso nei ricordi.
-Clio!- esclama Kisshu sentendola finalmente, si alza di scatto e si sporge verso di lei avvicinando i loro volti.
-E...ehi...- sussurra la giovane aprendo appena gli occhi accecata inizialmente dalla luce della stanza accesa.
-Grazie al cielo stai bene...- le disse dolcemente Kisshu accarezzandole la testa e i capelli, Clio si bea delle sue carezze e apre un po' di più gli occhi per vederlo meglio, vedeva ancora tutto un po' sfuocato, causa? Si era appena svegliata!
-Sei stato sempre...al mio fianco...- chiede affaticata mentre richiude lentamente gli occhi, era ancora tanto stanca, ma ora era sicura di aver accanto qualcuno di incredibile e meraviglioso, tanto che il suo cuore iniziò a battere forte, non capiva ancora i suoi sentimenti. Non capiva perché il cuore le battesse così forte.
-Sono uscito un po' prima...- ammette sorridendole, vedendola così stanca, le prende la mano e sussurra.
-...ora sono qui, riposa! Ne hai bisogno...-. Le bacio la mano dolcemente e le rimase accanto. La vide addormentarsi, era così dolce e carina. Subito scuote la testa arrossendo leggermente. Va bene, era carina ma lui amava la sua gattina. Però...era da un bel pezzo che non la pensava più, la sua testa era occupata da tutte le pazzie che avevano combinato lui e Clio in quei giorni. Allora forse...

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2835428