The Chronicles of DeathEaters: The Legacy Of Voldemort di Psicosis86 (/viewuser.php?uid=56812)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.Un nuovo sconvolgente piano ***
Capitolo 2: *** 2. Un Ragazzo Indifferente ***
Capitolo 3: *** 3. Due Malefiche Sorelle ***
Capitolo 4: *** 4.Il Binario 9 e 3/4 ***
Capitolo 5: *** 5. Un Nuovo Anno Inizia... ***
Capitolo 6: *** 6.Prima di Cena ***
Capitolo 7: *** 7. L'Odio e l'Amore ***
Capitolo 8: *** 8. La rivelazione ***
Capitolo 9: *** 9. Perchè Mi Fai Questo?? ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10: La Decisione ***
Capitolo 11: *** 11. L'Approccio ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12: Fratture ***
Capitolo 13: *** 13. Compromesso ***
Capitolo 14: *** 14. Unione ***
Capitolo 15: *** 15.Incontro ***
Capitolo 16: *** 16. Qualcosa di Nascosto ***
Capitolo 17: *** 17. Il Giro di Inviti ***
Capitolo 18: *** 18. La Sera del Ballo ***
Capitolo 19: *** 19. Dimenticati di Me ***
Capitolo 20: *** 20. Ciò che ho sempre desiderato ***
Capitolo 21: *** 21 Il Voto Infrangibile ***
Capitolo 22: *** 22. Una Drastica Decisione ***
Capitolo 23: *** 23. Ricominciare... ***
Capitolo 24: *** 24. Un Altra Possibilità ***
Capitolo 1 *** 1.Un nuovo sconvolgente piano ***
Capitolo 1.
UN
Nuovo Sconvolgente Piano
Il capostazione guardò con aria stanca il suo
orologio da polso quindi fece
un cenno ad alcuni inservienti che cominciarono a caricare l'ultimo
treno merci
in partenza dal binario 5. Erano ormai le undici e fra meno di mezzora
sarebbe
finalmente andato a letto. Tirò un sonoro sbadiglio quindi
con gli occhi che si
appannavano per la stanchezza. Erano oramai vent'anni che lavorava a
King's
Cross e mai una volta aveva timbrato il cartellino con un margine di
ritardo
che sforasse i due minuti. John,colui che avrebbe dovuto dargli il
cambio
sarebbe arrivato a momenti ma voleva in ogni caso assicurarsi che tutto
procedesse bene e che quel treno potesse finalmente partire a pieno
carico
rispettando l'orario per non intralciare il traffico ferroviario.
Mentre si
puliva gli occhiali con un fazzoletto però intravide due
figure che camminavano
lentamente,passando davanti al suo casotto e dirigendosi verso una
delle panche
poco distanti. Si grattò i pochi capelli che gli restavano
chiedendosi chi
fossero quei due ma poi tornò a concentrarsi sul treno che
ormai era stato
quasi del tutto caricato. Il capostazione uscì dal piccolo
casotto e battè una
mano sulla superficie metallica del treno quindi attirata l'attenzione
degli
inservienti chiese bonario...
-Avete ancora molto da fare? Io fra poco dovrei andare a
dormire e arriverà
John a darmi il cambio ma vorrei essere sicuro che il treno parta in
orario.
-Non si preoccupi signore...Abbiamo quasi finito.
Il capostazione annuì ancora soddisfatto,anche
stavolta aveva svolto il suo
lavoro e come sempre c’era un certo appagamento quando sapevi
di aver fatto il
tuo dovere e avevi la possibilità di tornare a casa con il
cuore più leggero. A
quel punto quindi trotterellò lontano da loro tornando a
concentrarsi su quei
due uomini,di nero vestiti,che ora si trovavano seduti su una delle
panche e
sembravano parlottare tra di loro. Non amava i vagabondi e quelli
sembravano
essere proprio dei pessimi soggetti. Fece così una smorfia e
decise di andare a
dare un occhiata. Camminò baldanzoso verso di loro e tirando
su il petto si
diede un aria autoritaria. Decisione ci voleva con certa gente. Dove
sarebbe
andato a finire il mondo se un onesto capostazione doveva farsi mettere
i piedi
in testa da due ceffi come quelli?Quando arrivò presso di
loro i due si
voltarono di scatto,come sorpresi di vederlo. L'uomo assunse subito un
aria
supponente e guardandoli di sottecchi chiese,cercando di dare alla sua
voce
quanta più autorità possibile:
-I signori desiderano?? Stiamo caricando un treno e non
vorremmo persone che
intralcino il nostro lavoro. Indi per cui vi pregherei di cercare un
altro
luogo dove sedervi.
Uno dei due digrignò i denti ma l'altro
portò subito una mano dinanzi a lui
e cercò di calmarlo. Poi alzò lo sguardo verso il
capostazione e l'uomo tremò
leggermente dinanzi a quegli occhi in cui non vedeva altro che odio.
Era impossibile
che qualcuno anche solo vagamente umano potesse guardare un individuo
con una
tale espressione carica d’astio. Chi diavolo erano quei
due??? La voce
dell’uomo gli arrivò alle orecchie
calma ma profonda...
-Non stiamo dando fastidio a nessuno..E tantomeno credo che
possiamo
intralciare in qualche modo il vostro lavoro.
Il capostazione rimase per qualche secondo interdetto ma poi
scosse la
testa. Era riuscito in qualche modo a riprendersi dal primo impatto che
quei
due ceffi così innaturali gli avevano dato e ora
cercò di tornare per quanto
possibili ad assumere quell’aria autoritaria che
così goffamente era riuscito
ad assumere prima. Si aggiustò gli occhiali e dopo essersi
schiarito la voce cercò
di sovrastare i due sebbene il suo corpo pur grassoccio non avrebbe
potuto
certo spaventare due tizi tarchiati come quelli. Inoltre doveva
ammetterlo,quei
due lo terrorizzavano. La loro sola vista lo pietrificava e faceva
fatica a
controllarsi e a tenere quell’aria imperiosa così
artefatta.
-Signori..Ne ho visti di vagabondi da quando lavoro qui e
credetemi sono
vent'anni. E sò benissimo che avete deciso di appartarvi su
questa panchina per
la notte. Abbiate quindi la compiacenza di desistere dai vostri intenti
e di
lasciare immediatamente la stazione.
Il tizio che poco prima gli era sembrato il più
aggressivo dei due emise una
specie di ringhio quindi sibilò sempre mantenendo i denti
stretti..
-Chi hai chiamato vagabondo,sporco babbano???
L'altro tentò di fermarlo ma l'uomo tirò
fuori uno strano pezzo di legno
puntandolo contro il capostazione.Si poteva quasi vedere il suo viso
imperlato
di sudore e i suoi denti stretti,gli occhi fiammeggianti di rabbia. Per qualche secondo il tempo
sembrò quasi
fermarsi poi egli vide divenire tutto verde e la voce roca dell'uomo
che
urlava...
-AVADA KEDAVRA!!
Improvvisamente il capostazione fu sbalzato all'indietro con
una forza
paragonabile forse solo a quella di un maglio che colpitolo al petto lo
spedisse violentemente contro la parete metallica costituita dal treno
ancora
fermo sul binario. Ed è proprio quello che fece il
pover'uomo,andando a
scontrarsi con la schiena contro uno dei vagoni per poi ricadere in
avanti
oramai privo di vita. Gli inservienti erano stati naturalmente messi in
allarme
e il tizio che sembrava fra i due il più dotato di controllo
di sè afferrò
l'altro per poi costringerlo a seguirlo. I due corsero per qualche
metro
costeggiando il binario,quanto bastava perchè quegli uomini
ora chini sul corpo
esanime del capostazione,non potessero vederli. Fatto ciò si
smaterializzarono
immediatamente lasciando la stazione di King's Cross che dopo il gesto
avventato di uno dei due era divenuta troppo pericolosa.
Quando i due ricomparvero,in un vicolo della periferia di Londra,un
ammasso di
case abbandonate che nessuno visitava e che avevano fatto loro da
dimora per
qualche tempo,il Mangiamorte che aveva compiuto l'omicidio solo pochi
minuti
prima si ritrovò sbattuto contro il muro dall'altro che
inchiodandogli le
spalle con le mani lo guardava con fare rabbioso. Aveva perso tutto
l'autocontrollo di cui prima era stato capace e ora sembrava quasi
abbaiare in
faccia al suo compagno.
-Maledetto Idiota!! Quando ti dissi che per essere
maggiormente al sicuro
dovevamo uscire dal Mondo Magico avrei dovuto sapere che avresti fatto
una
boiata simile.
L'altro abbassò lo sguardo per poi però
sibilargli in faccia...
-Odio tutta questa feccia..odio i babbani...odio vivere tra di
loro...
-Ti ho già detto che presto tutto
finirà,dannato cretino! Ero lì proprio per
comunicarti questo...Ora però mi verrebbe solo voglia di
ammazzarti qui e ora e
non dirti nulla...
L'altro sembrò per un attimo temere le parole del
primo ma poi allungando il
volto verso di lui e a sua volta assunse un aria minacciosa stringendo
gli
occhi e guadandolo in faccia,l'altra mano alla bacchetta seppur avesse
le
spalle inchiodate dalle sue mani forti.
-Fai molta attenziono Dolohov!! Non ti permetto di parlarmi
così...
-Chiudi il becco Avery o potrei davvero inquietarmi..ciò che
hai fatto potrebbe
farci piombare quei dannatissimi Auror fra capo e collo e non ho
intenzione di
tornare ad Azkaban!!
Avery si ammutolì mentre Dolohov ora lo afferrava
per il colletto e lo
tirava più all'interno del vicolo. Allora lo
lasciò andare permettendogli di
camminargli a fianco mentre tornavano verso la casa malandata che
faceva loro
da alloggio. Le imposte erano cadenti e la porta era caduta a terra non
appena
i due avevano tentato di sfondarla con un calcio. Il legno marcio era
andato in
pezzi come nulla. I due si guardarono attorno prima di entrare nella
stamberga
e salire le scale diroccate. Un silenzio profondo correva ora tra i due
anche
se Avery sembrava alquanto curioso di sapere cosa Dolohov doveva
dirgli. Era
stato via per molto tempo e poi gli aveva fatto comunciare di
incontrarsi a
King's Cross per un resoconto. Ciò che era accaduto prima lo
aveva innervosito
così come il fatto che Antonin fosse stato l'unico ad essere
convocato
nonostante gli anni di fedele servizio che lui aveva prestato al
Signore
Oscuro. Sì perchè quei due individui se non si
fosse ancora capito erano due
Mangiamorte. Due Mangiamorte braccati per giunta e il gesto
sconsiderato di
Avery non aveva di certo fatto sì che la loro presenza nel
mondo babbano non fosse
notata dagli esponenti del mondo magico. Dolohov entrò in un
altra stanza,un
piccolo salotto,lasciandosi cadere su una poltrona che alzò
nugoli di polvere
causando una repentina tosse da parte di Avery. L'altro mangiamorte lo
fulminò
e Avery non potè che bloccare la sua tosse come poteva
sedendosi a sua volta su
una sedia malandata che sembrava pronta a rompersi da un momento
all'altro.
Scricchiolò sinistramente quando l'uomo si sedette su di
essa ma lui neppure ci
fece caso attendendo invece che Dolohov gli facesse il resoconto che
lui
attendeva impazientemente. Antonin rimase però ancora per
qualche secondo in
silenzio prima di far udire finalmente la sua voce.
-Avrai udito di quegli strani omicidi avvenuti nel Mondo
Magico nell'ultimo
periodo..Il Ministero ha sguinzagliato i suoi Auror per indagare su
questa
ondata di assassinii ma non sono riusciti a venire a capo di nulla..i
Nostri
hanno fatto un lavoro davvero egregio devo dire.
Avery sbarrò gli occhi stupito,la bocca aperta e le
mani che tremavano
leggermente.
-Il Lord Oscuro c'entra con quegli omicidi??
-Ovviamente..E ce ne sarebbero stati molti altri se altre
famiglie avessero
rifiutato di obbedirgli. Avrai avuto notizie dell'uccisione di
quell'ubriacone
di Crowley...
-Certo..Ma cosa se ne sarebbe mai fatto il Lord dell'aiuto di
un pusillanime
simile? Suo padre era un grande mago ma lui...ha sperperato tutto il
denaro di
famiglia..ha infangato il suo nome..sua moglie neppure si sà
che fine abbia
fatto dato che dopo un mese si è risposato con una sporca
babbana..
-Ma lui non voleva il suo aiuto..voleva suo figlio...
Avery non riusciva a capire. Voldemort era fuggito alla morte
in maniera
davvero rocambolesca dopo il tradimento di Piton e ora gli restava un
unico
Horocrux,il suo Serpente Nagini. Potter era quasi riuscito a farlo
fuori e ora
doveva essersi proprio bevuto del tutto il cervello,con tutto il
rispetto
parlando. Cosa se ne faceva di un ragazzino? Dolohov notò la
sua espressione
perplessa e sorrise malignamente,atteggiandosi come un maestro che
doveva
erudire un allievo troppo stolto per capire...
-...E non ha certo preso solo lui. C'è stato chi lo
ha seguito con
accondiscenza,naturalmente. Come le sorelle Krueger...
Avery ebbe un velocissimo flashback. Conosceva le figlie di
Krueger. Ne
aveva visto gli occhi iniettati di odio,e ricordava quanto la loro sola
presenza incutesse un terrore che solo in presenza del Lord aveva
spesso
provato. Non faticava certo a credere che lo avessero seguito con
accondiscenza
e quasi tremava lui stesso al pensiero di cosa quelle due avrebbero
potuto fare
se alleate con il mago più terribile dai tempi di
Grindelwald. Tossì ancora una
volta,ma più per rompere la tensione che aveva addosso che
per altro.
-Ma cosa vuole farsene il Lord? Cosa vuole farsene di un
gruppo di
ragazzini??
Dolohov rise ancora una volta stavolta facendo quasi tremare
Avery. Prima
aveva fatto lo spavaldo ma sapeva che quell'uomo avrebbe potuto
spazzarlo via
come nulla. Antonin si sporse verso di lui sogghignando.
-Creare un altro Potter...
Avery sembrava ancora più confuso. Detto
ciò però Dolohov si alzò lasciando
la stanza e quindi evitando qualsiasi altra domanda del Mangiamorte,
che
rabbioso, prese a calci il battiscopa marcito che correva lungo la
parete per poi
afferrare la sedia e scagliarla verso il muro opposto. Il legno
andò subito in
mille pezzi e l'uomo cominciò ad ansimare sbollendo pian
piano la rabbia.
Odiava essere tenuto in disparte..lo odiava da morire...
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Capitolo 2 *** 2. Un Ragazzo Indifferente ***
Capitolo
2: Un
ragazzo indifferente.
Dolore?
No
non sentiva dolore...
Non
gli veniva nemmeno da piangere...
C'era
solo indifferenza in lui e un certo sollievo...
Il
sollievo che si prova quando ci si è liberati di un peso.
Un
peso che ci opprime la vita.
Il peso più grande di
tutti.
Quello
di una persona.
Che
noi dovremmo amare.
Ma
che odiamo immensamente.
La leggera pioggia lavava le marmoree lapidi del cimitero e picchettava
sui
vestiti neri degli astanti che circondavano la due fosse attorno alle
quali
erano tutti riuniti. Pochi veri singhiozzi o pianti soffocati si
udivano,forse perché
la maggior parte di quegli uomini avevano visto i morti si e no due
volte. Per
la maggior parte era gente del Ministero,venuta ad assistere alla
cerimonia più
perché occupandosi delle indagini sulle attività
dei Mangiamorte,era loro dovere.
Altri erano più che altro conoscenti del padre di uno dei
due defunti che
quindi si erano sentiti quasi in obbligo di intervenire. Lui era poco
più
avanti, chino su quelle due bare che sarebbero potute essere di
chiunque altro
e le avrebbe guardate forse con minore indifferenza. La superficie in
mogano.
Le croci in rilievo,unico particolare dorato sopra il nero del
coperchio.
Attorno a lui facce che non aveva mai visto,o per lo meno che aveva
visto di
sfuggita solo alcune volte, poi una mano che gli si poggiava sulla
spalla e
finalmente un volto noto. La Preside di
Hogwarts,Minerva McGrannitt lo squadrava dall'alto
verso il basso mentre il suo ombrello faceva cadere qualche goccia sul
suo
volto. Lei gli sorrise leggermente quindi lo prese per una manica
tirandolo a
sè e portandolo via da quello spettacolo che avrebbe forse
dovuto turbarlo ma
che in realtà lo lasciava del tutto indifferente.
Improvvisamente una donna si
fece avanti,una lunga penna verde alla mano e un sorriso che sapeva di
falso
lontano un miglio...Quando guardò il ragazzo assunse un aria
fintamente
addolorata e apprensiva quindi tese la mano in direzione della
McGrannitt.
-Mi scusi...Rita Skeeter del Profeta potrei parlare solo un
attimo con...
Indicava lui ma la McGrannitt si
voltò di scatto fulminandola con il solo
sguardo e schiaffeggiandole la mano così da distoglierla da
lei. Perentoria quindi
fece un gesto brusco tirandosi dietro il ragazzo. Allora parve
ripensarci e si
voltò di nuovo verso la donna,continuando a
fissarla con disprezzo.
-Che non la veda girare attorno al ragazzo. Dovrebbe rendersi
conto di
quanto il momento sia per lui delicato,ma dubito che uno sciacallo come
lei
possa avere tali accortezze.
Quelle parole le uscirono come un sibilo,una velata minaccia. Mai lui
aveva
veduto la
Preside
così sinceramente adirata. Sembrava che avesse voluto
uccidere la
Skeeter e chi conosceva la
giornalista molto meglio del ragazzo si sarebbe meravigliato di come
improvvisamente questa si ritirò senza nemmeno proferire
sillaba. La
McGrannit tirò
dunque dritto verso un gruppo isolato di lapidi portando con
sè il giovane che
si lasciava trascinare senza pronunciare una parola. Era sempre stato
così
d'altronde,taciturno e riservato. Non legava mai troppo con nessuno
almeno a
quello che veniva riferito alla Preside e nonostante fosse un brillante
studente in molte materie,uno dei pochi non Serpeverde che Severus
Piton
elogiasse,non interveniva quasi mai alzando la mano o esprimendo un
parere. In
molti a scuola lo chiamavano NeroMuso perchè era sempre
imbronciato e per uno
sciocco errore che aveva fatto al suo primo anno quando tentando di
incantare
una boccietta di inchiostro questa gli era esplosa in faccia
imbrattandolo. In
pochi avevano rispetto del cognome che portava anche perchè
di rispettoso la
sua famiglia aveva più molto poco. Quando si fermarono la McGrannitt
si chinò a
guardarlo e lui fece una smorfia infastidita. Lo stava trattando come
se fosse
un bambino e ciò non gli era mai piaciuto. Di fatto a volte
avrebbe preferito
che non lo si trattasse in alcun modo particolare. Che non lo si
trattasse per
nulla.
-Aleister..Non voglio forzarti a ricordare..Solo che sappiamo
che è accaduto
qualcosa l'altra sera,lo sappiamo tutti e due. Non c'è nulla
che vorresti
dirmi??
Lui pareva quasi aspettarselo. La Preside
gli aveva posto la stessa domanda che avevano fatto
più e più volte quelli del Ministero ma lui aveva
sempre dato la stessa
identica risposta. Scosse infatti lentamente la testa. La McGrannitt
fece una
faccia leggermente delusa. Capiva comunque quanto lui fosse sconvolto.
Quando
gli Auror avevano raggiunto casa sua tutto era finito. Avevano trovato
i due
cadaveri di suo padre e della donna che aveva sposato dopo che lui e
sua madre
si erano lasciati,a terra mentre i fratellastri di Aleister neppure si
sapeva
dove fossero finiti. Le tracce di sangue in ogni caso non promettevano
certo
nulla di buono. I due morti a terra erano stati di sicuro colpiti da un
Avada
Kedavra ma di quei due ragazzi,santo cielo...pregavano di non
ritrovarli
neppure, viste le premesse. Quando mai quei maledetti Mangiamorte erano
stati
così efferati,da arrivare ad uccidere due ragazzi in maniera
tanto violenta e
senza l’aiuto della magia? Secondo
qualche fonte perfino il Signore Oscuro doveva essere intervenuto per
compiere
quella strage. Ma perchè? Perchè
scomodarsi,tralaltro per una famiglia che
aveva perso il suo buon nome da tanto tempo? Perché esporsi
quando tutto il
mondo magico era sulle sue tracce?? I pensieri di Minerva McGrannitt
scivolarono nuovamente ai due morti. Edward Crowley e Ramona Danielson.
E
quindi alla famiglia del padre di Aleister. Il più grande
esponente dei Crowley
era stato Aleister Crowley Sr. Conosciuto anche tra i Babbani,Crowley
era visto
da loro come un ciarlatano o un satanista ma alcuni credevano sul serio
in ciò
che sosteneva. In ogni caso anche questi individui non erano affatto
pericolosi
per il Mondo Magico e quindi Crowley era tollerato. Aveva compiuto in
passato
anche imprese certo non paragonabili a quelle di Silente ma neppure
ignorabili
dal Ministero,e quando questi gli chiese di lasciare il mondo
Babbano,egli
inscenò la sua morte tornando a vivere nel Mondo Magico. Il
figlio era stato
molto diverso. Edward Crowley era stato un bravo alunno a Hogwarts e
aveva
sposato un'altra allieva,per lungo tempo la sua migliore amica,Emily
Garrett.
Usciti dalla scuola però le cose per i due erano cominciate
ad andare male. Edward
aveva perso tutto o quasi tutto il patrimonio di famiglia e alla fine
aveva
lasciato la moglie che da allora nessuno aveva più visto.
Rimasto solo e con un
figlio,Edward Crowley si era dunque sposato presto con un altra
donna,una
babbana,Ramona Danielson,vedova e con due figli a carico. Cosa avevano
mai
potuto fare quei due per meritare una tale fine? E perché
nonostante il brutale
assassinio di suo padre,Aleister si ostinava a non parlare? La Preside
di Hogwarts non
sapeva come interpretare quel silenzio. Perché non aiutava
il Ministero a
rintracciare quegli assassini? Sembrava quasi come se li stesse perfino
proteggendo. No era una idea troppo assurda per essere vera. Alla fine
si
rassegnò attribuendo il tutto solo allo sconvolgimento di
ciò che aveva visto.
Era stato lasciato vivo,solo lui e dubitava che Voldemort o chi per lui
lo
avesse fatto per pietà. Chissà,magari era
riuscito per miracolo a sfuggire e
spaventato aveva passato ore di terrore sperando che quegli assassini
non
tornassero a finire il lavoro. Posò una mano sulla spalla di
Aleister.
-Scusami
Aleister…comprendo
quanto possa essere dura. Ti stiamo pressando troppo. E’
comprensibile che tu
non abbia ancora voglia di parlarne. Lo farai quando ti sentirai
pronto…Ti
prometto che fino ad allora nessuno oserà metterti fretta.
Gli toccò
delicatamente la
schiena con la mano e lo spinse leggermente riconducendolo man mano
verso il
gruppo di persone attorniato sulle fosse che avrebbero conservato per
sempre i
corpi di suo padre e della sua matrigna. La Skeeter
si era dileguata e quella sembrava l’unica
cosa positiva di quella giornata. Quando giunsero nuovamente alla tomba
la
McGrannitt abbassò
nuovamente lo sguardo su Aleister. Lui aveva assunto nuovamente
quell’aria cupa.
Lei lo guardò accorato quindi si portò una mano
al cuore convinta che fosse il
suo modo di mostrare il suo dolore.
<-->
Ma
nello sguardo di Aleister c'era solo indifferenza..
Nella sua mente non c'era orrore..
Forse solo riconoscenza...
Riconoscenza per colui che lo aveva liberato da un tale peso...
Da qualcosa che gli martoriava l'esistenza...
|
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Capitolo 3 *** 3. Due Malefiche Sorelle ***
Capitolo
3:Due Malefiche Sorelle
I
due mangiamorte, Rookwood e Rodolphus Lestrange misuravano a
grandi passi la stanza mentre sul piccolo divano un giornale babbano
riportava
la notizia della morte di un Capostazione per circostanze inspiegabili.
Rookwood
digrignò i denti furioso.
-Quell’idiota
di Avery.
Sempre lui! Ci farà beccare tutti e spero vivamente che
quando farà rivedere il
suo brutto muso qui il Signore Oscuro pensi a una adeguata punizione
per lui. I
piantagrane non sono bene accetti qui.
Rodolphus
tese una mano verso il tavolinetto dinanzi a lui e prese
una copia di un altro giornale,stavolta la Gazzetta
del Profeta e diede una scorsa veloce
alle pagine.
-Pare
che persino
Potter si sia scomodato..ora il moccioso è uno degli alti
papaveri. Un Auror
onorario!!
Rookwood
fece un gesto di stizza e se non fossero stati in una
stanza ma all’aperto avrebbe di sicuro anche sputato a terra.
Il nome di Potter
causava sempre reazioni simili nei Mangiamorte,specialmente da quando
la loro
latitanza si era fatta perfino peggiore che quando ancora il nuovo
avvento del
Signore Oscuro non era avvenuto. A volte rimpiangeva persino Azkaban ed
era
tutto dire.
-Potter…che
sia
fulminato!!! Darei qualsiasi cosa per spezzargli il collo!! Lui non ci
ha mai
battuti..è stato tutto a causa del tradimento di quel cane
di Piton!! Lui ha
avvertito Potter e ha decretato la nostra disfatta…Ho
trasportato il Lord
lontano da quella dannata scuola con queste stesse mani…Tu
lo sai Lestrange,non
puoi negarlo!! Non ha avuto la vita del Lord eppure si vanta di una
vittoria
che non ha conseguito!!
Rodolphus,molto
più pratico del collega alzò la mano e chiese
silenzio per poi cominciare a sua volta a parlare…
-Non
c’è stata alcuna
vittoria,Augustus ma di sicuro ci sarà una sconfitta.
Dobbiamo avere fiducia
nel piano di Lord Voldemort…
Rookwood
a quel punto sghignazzò divertito e si lasciò
cadere
sulla poltrona appoggiando gli stivali sopra il tavolinetto e unendo le
mani
dinanzi a sé.
-Non
sembra che tua
moglie ne sia entusiasta però….
Bellatrix
e Rabastan,il fratello di Rodolphus erano stati in
missione per conto di Lord Voldemort e ora erano tornati conducendo con
loro le
persone che il Signore Oscuro voleva vedere. Rodolphus scosse la testa
quindi
con un tono di sufficienza,come se parlasse di una bambina viziata disse
-Bellatrix
è quasi più
interessata delle attenzioni del Lord piuttosto che della nostra causa.
Non
sopporta che qualcun altro la scalzi e di sicuro quelle due potrebbero
concretamente farlo se il piano va a buon fine.
Un
altro ghigno comparve sul volto di Rookwood che socchiuse gli
occhi e disse quasi sussurrandolo..
-Io
sarei quasi geloso…Tua
moglie che è interessata più alle attenzioni del
Lord che alle tue…
Sul
volto di Rodolphus apparve infine un piccolo segno di stizza e
con voce strozzata imprecò…
-Chiudi
il becco
Rookwood e piantala con queste idiozie…
Augustus
Rookwood gli restituì un sorriso compiaciuto quindi si
sporse dal divano puntando lo sguardo verso il grosso portone dietro il
quale
il Lord Oscuro e le due nuove arrivate stavano sostenendo quella
discussione
che avrebbe deciso il futuro stesso dei Mangiamorte. Fece una leggera
smorfia.
Cosa poteva volere il Lord da due ragazzine inquietanti come quelle due?
Un sibilo che avrebbe fatto gelare il sangue al
più coraggioso
degli uomini
Due occhi nel buio che pietrificavano lo sprovveduto che ne incontrava
lo
sguardo.
E infine una mano bianca che carezzava quella testa.
La testa di Nagini.
Voldemort continuò a farlo ancora per qualche minuto
guardando le due ragazze
dinanzi a sè. Sembravano non avere alcun timore di lui e
questo in altre
occasioni avrebbe potuto farlo adirare ma in quel frangente era tutto
fin troppo
perfetto. Il Lord si concesse un sorriso mentre si alzava dalla sua
poltrona,più che altro somigliante a un trono,e si sporgeva
verso le due.
Nagini sibilò manifestando tutto il suo fastidio ma
Voldemort lo ignorò
avvicinandosi invece a Desdemona Krueger. La ragazza ne sostenne
incredibilmente lo sguardo rimanendo impassibile. Le dita del Signore
Oscuro
scorsero sui suoi neri capelli facendovi passare lentamente le
ciocche,quindi
Voldemort ne assaporò anche l'odore. A quel punto si
staccò da lei e si portò
dinanzi a Lola. La sorella era molto simile a Desdemona,si sarebbe
detto che
fossero gemelle tanto si somigliavano. L'uomo che un tempo si faceva
chiamare
Tom Orvoloson Riddle sorrise ancora una volta seppur impercettibilmente
quindi
tornò a sedersi facendo un cenno lieve con la mano verso di
loro come dandogli
il permesso di parlare...La prima a farlo fu Desdemona. Il suo timbro
vocale
avrebbe agghiacciato chiunque tanto suonava mellifluo ma allo stesso
tempo
fascinoso. Una trappola mortale racchiusa in una voce per cui di sicuro
più di
uno avrebbero ucciso.Non certo Voldemort comunque anche se ammirava
già la sua
tempra e il suo modo di fare. Vi vedeva forse un suo io più
giovane,ma anche il
suo futuro. Ascoltò dunque con molto interesse cosa
Desdemona avesse da dire.
-Siamo
molto onorate di entrare a far parte della sua ristretta cerchia di
fedeli,Nostro Signore. Sappia che la sua fiducia è ben
riposta.
Lanciò dunque uno sguardo di sbieco a Lola. Voldemort
sorrise ancora. Sapeva
che le due sorelle non sempre andavano d'accordo ma anche questo non
poteva che
renderlo più che soddisfatto. Nel momento in cui avrebbe
fatto una selezione
per scegliere chi era il più indicato a divenire il suo
personale Potter,non
avrebbero avuto scrupoli a eliminarsi se ve ne fosse stato il bisogno.
Inoltre
se conosceva l'astio che le due covavano l'una per l'altra poteva
pianificare
ogni loro mossa senza che elementi non previsti arrivassero a intaccare
i suoi
piani. Presto anche lui avrebbe allevato un suo personale esercito di
giovani
Mangiamorte tra i quali avrebbe poi selezionato il prescelto che
sarebbe
divenuto il nemico naturale di Potter. Il vero antagonista da
contrapporre a
colui che lo aveva ridotto in quello stato,costretto a nascondersi per
proteggere il suo ultimo Horocrux. Quei ricordi gli scatenarono un
improvviso
impeto di rabbia e dovette controllarsi per cercare di non farla
trasparire.
Doveva calmarsi. Tutto stava andando secondo i piani e non c'era nulla
che
doveva turbarlo. Così tornò a guardare quelle due
ragazze,impassibili,che non
sembravano accennare nemmeno il minimo segno di terrore pur stando al
suo
cospetto. Carezzò nuovamente la testa di Nagini quindi fu
lui finalmente a
parlare...
-L'Incarico
che vi stò per dare è della massima importanza,e
mi aspetto che non mi
deludiate. Vi ho già messe al corrente di parte del mio
piano ma vorrei che ora
parlassimo più precisamente di quali saranno le vostre
mansioni.
Desdemona fece un impercettibile sorriso che trasformò il
suo volto in una
fascinosa maschera colma di malvagità,mentre Lola a sua
volta sorrise ma il suo
sguardo era molto più attento e concentrato. Voldemort
capì che erano
impazienti di sapere cosa avrebbero dovuto fare e quella brama di
sapere gli
fece capire che avrebbero svolto di sicuro il compito che gli affidava
con
meticolosità.
-Dovrete
reclutare all'interno di Hogwarts i candidati ad entrare nel mio
esercito
privato...E' stato a dir poco geniale lasciare che fossero i nostri
stessi
nemici a cominciare l'addestramento di voi giovani menti proprio nella
loro
scuola,dopotutto Hogwarts resta sempre il luogo dove persino io sono
stato
avviato alle arti della Magia. Ed anche Potter,soprattutto Potter.
Voglio che
frequentiate i suoi stessi luoghi,studiate con gli stessi professori
che hanno
insegnato a quel moccioso tutto ciò che ha imparato.
Voldemort si fermò un attimo a studiare le reazioni delle
due. Entambe
sembravano essere tornate alle loro fredde espressioni e non tradivano
emozioni. Il loro respiro però rivelava che erano
eccitate,soprattutto dal tono
della voce del Lord Oscuro che stava instillandovi tutta la
iniquità che quel
piano concerneva. E quelle due la amavano come lui stesso la amava.
Quando
riprese a parlare i loro occhi si illuminarono di una luce folle.
-..naturalmente
questo non basterà. Ed è proprio a questo
proposito che mi impegnerò
personalmente per far si che in questi mesi che vi separano dall'inizio
del
nuovo anno voi miglioriate le vostre abilità magiche in modo
da temprare poi
voi stesse quelle dei vostri "allievi". Due nomi soprattutto mi preme
che reclutiate...
Detto ciò puntò lo sguardo verso Lola,la quale
sostenne quello di lui e dei
suoi vitrei occhi da serpente.
-Il
primo fà parte della tua casata,Lola...un Corvonero,Aleister
Crowley...sono
convinto che vi seguirà senza fare troppe storie..Da
Prefetto Corvonero quale
sei divenuta non avrai problemi ad avvicinarlo.
Quindi si sporse verso Desdemona la quale invece fece un altro
sorriso,stavolta
più ampio e bramoso. Voldemort glie lo restituì e
capì immediatamente con quale
delle due sorelle si intendeva di più...
-La
seconda fà parte della tua
casata,invece,Desdemona...è una Serpeverde...la
figlia di Groove. Il retaggio di famiglia non si abbandona di certo...
Desdemona annuì leggermente per poi rispondere con
accondiscenza...
-Sarà
fatto Mio Signore....
Voldemort si concesse una risata del tutto disumana quindi si
alzò in
piedi,oltrepassando le due e facendo quindi loro cenno di alzarsi e
seguirlo.
Nagini strisciava ai suoi piedi guardando con una certa
ostilità le sorelle
Krueger che non degnarono di uno sguardo il gigantesco serpente
fissando invece
la schiena di Voldemort. I tre uscirono dalla stanza e Rookwood e
Rhodolphus
Lestrange,ancora seduti attorno al piccolo tavolino lanciarono loro
sguardi di
sfuggita. Mentre questi le conduceva ora verso un lungo corridoio
malamente
illuminato le due lanciavano sguardi freddi ai mangiamorte che
incontravano sul
loro cammino. Bellatrix fu l’unica a restituire loro un
occhiata che avrebbe
facilmente rivaleggiato con le loro . Poco più avanti
rintanato in un angolo un
ragazzo dai capelli biondi e il volto plumbeo le guardava passare
terrrizzato
soprattutto dalla vista di colui di cui molti maghi temevano perfino di
pronunciare il nome. Voldemort però non degnò il
ragazzo di uno sguardo e aprì
una porta che dava su un ampio salone che si perdeva quasi a vista
d'occhio.. La
porta si richiuse pesantemente dietro di loro sicuramente grazie alla
magia e
le due seguirono ancora con lo sguardo Voldemort che si portava al
centro della
stanza. Quando infine si fermò,tirò un sospiro
lento prima di voltarsi e
squadrare le due sorelle che ora si erano poste una di fianco all'altra
immobili,aspettando. Improvvisamente il LOrd Oscuro estrasse la sua
bacchetta
puntandola verso le due che rimasero sorprese...
-Estraete
le bacchette...il vostro Addestramento comincia ora!!!
Quelle parole furono pronunciate con una bramosia quasi folle da
Voldemort
mentre la punta della sua bacchetta si illuminava pronta per lanciare
il primo
Stupeficium...
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Capitolo 4 *** 4.Il Binario 9 e 3/4 ***
Capitolo
4: Il
Binario 9 e 3/4
Prima dell'inizio di questo capitolo ci tengo a precisare che
il personaggio
di Rochelle Richart è una creazione della mia amica Giorgia
alias _VioletDAY
^^
I
passi lenti dei due uomini del Ministero percorrevano il lungo
marciapiede
che costeggiava il Binario 9 e 3/4 mentre il giovane Aleister camminava
fra di
loro,taciturno come suo solito. Quegli uomini erano inquietanti,non lo
avevano
guardato in faccia per tutto il tempo e in qualche modo gli ricordavano
ben
altre figure. Figure nere e alte dai volti malvagi e minacciosi,figure
che
aveva veduto quella sera di ormai quasi due mesi prima. E sebbene
quegli uomini
stessero dalla parte opposta della barricata gli somigliavano molto.
Entrambi
vestiti a loro volta di nero mantenevano la loro austera aria
penetrando con lo
sguardo qualsiasi cosa li distraesse dal loro compito. Non sapeva dire
se lo
avessero accettato di buon grado dato che i due non tradivano alcuna
emozione e
non gli avevano mai neppure rivolto la parola. Non avevano proprio
detto nulla
di nulla. Aleister si sentì come se gli mancassero le cose
da dire. Mentre
avanzava puntava ogni tanto lo sguardo attorno a sè cercando
di intravedere
qualche faccia conosciuta. Più avanti vide una sua compagna
di
Corvonero,Rochelle Richart,baciare i suoi prima di caricare le sue
valigie sul
treno. Più avanti Tommy Anderson e più in
là Vanille Andersen di Grifondoro..Li
conosceva quasi tutti di vista. Alex Twilsen di Tassorosso gli
passò accanto
trascinandosi dietro un trolley e sorrise alla Richart che
ricambiò il saluto
in maniera piuttosto timida. Aleister si concesse un sorriso,uno dei
pochi da
ormai molto tempo. I pensieri andarono a quante poche relazioni aveva
stretto
da quando era a Hogwarts e si ritrovò quasi
sorprendentemente a desiderare
anche lui di stringere più amicizie.L'uomo che gli stava
alla destra si bloccò
dinanzi al treno e lo guardò inespressivo per poi caricare
una delle valigie di
Aleister e posizionarla all'interno del treno. L'altro fece lo stesso
con
quella che portava lui. Il giovane Crowley ringraziò
vivamente che quei due non
avrebbero dovuto seguirlo a Hogwarts. Neppure gli dissero nulla,ne
fecero un
cenno di saluto,rimasero solo lì,immobili in attesa.
Aleister salì così sul
treno e afferrò le valigie cominciando a trascinarle lungo
il corridoio del
treno. Gli sguardi erano tutti puntati su di lui e qualcuno si chinava
verso il
vicino parlandogli all'orecchio e indicandolo,ma questo se lo
aspettava. Era
per ciò che era successo due mesi fa,e pensare che l'unico a
cui non importava
veramente nulla era proprio lui. Anzi,a dire il vero si era veramente
liberato
del peso più grande della sua vita. Lo aveva pensato il
giorno del funerale e
lo pensava allo stesso modo ora...Alla fine scelse uno scomparto vuoto
e
sistemò faticosamente le valigie sopra le mensole apposite
lasciandosi quindi
cadere sulla sedia. Pensò a Loki,il suo gatto nero che il
Ministero gli aveva
assicurato avrebbe fatto pervenire direttamente a Hogwarts. Era l'unico
a cui
davvero tenesse e si era raccomandato
che la consegna avvenisse davvero e che gli fosse dato da mangiare nel
frattempo. Per qualche strano motivo non gli era stato permesso di
portarlo con
sè fin da subito e Aleister sperò non gli fosse
fatto alcun male. Lasciò dunque
cadere la schiena contro il sedile pensando a come sarebbe stato il suo
sesto
anno a Hogwarts.Come gli altri cinque di sicuro. Forse solo dal secondo
sarebbe
differito ma come non avrebbe potuto? In quel periodo quando Severus
Piton era
stato Preside,la scuola era divenuta un vero e proprio luogo dove la Magia Nera
veniva
insegnata come se fosse una qualunque materia. Ne aveva avuta una buona
infarinatura dagli insegnanti di allora,i Carrow,e mai si era scordato
ciò che
aveva appreso. Anzi era stato forse uno dei loro piu brillanti
studenti.
Sarebbe potuta tornare utile,si era detto. In seguito c'era stata la
battaglia,la fuga...Piton si era rivelato non un traditore ma un uomo
al
servizio del defunto Silente e aveva avvertito in tempo Potter,il quale
in una
dura battaglia aveva quasi sconfitto il Lord riducendolo
però a un ombra di sè
stesso. Solo la prontezza dei suoi Mangiamorte lo avevano salvato.
Mangiamorte.....
Voldemort...
Le
immagini di quella sera di due mesi fà tornarono a farsi
vive. Quegli uomini
mascherati e poi lui,il Signore Oscuro al centro. Un raggio
verde,l'Avada
Kedavra. Aleister aveva avuto modo di vederlo solo un altra
volta,durante
l'assedio a Hogwarts. E poi dopo gli occhi da rettile di
Voldemort,quelli
spenti di suo padre e della sua maledetta matrigna. E poi ancora
più nel
passato e di nuovo suo padre...Sua madre che cercava di calmarlo e lui
che la
colpiva...la colpiva...la colpiva....finchè lei non si era
più rialzata....
Si
riscosse da quei brutti ricordi solo quando sentì un rumore.
Il comparto che
si apriva...e Rochelle Richart che entrava cercando di reggere la sua
valigia
per provare a spingerla verso le mensole. Aleister fù molto
sorpreso del suo
arrivo ma poi rimase taciturno guardando fuori dal finestrino
impaziente di partire.
Due sguardi fugaci lo raggiunsero dal finestrino. Le sorelle Krueger.
Avrebbero
frequentato l'ultimo anno a Hogwarts,e da sempre nella scuola quasi
tutti
temevano di avvicinarle dato che da sempre erano circondate da un aura
quanto
mai terrificante. I domestici,perchè si sapeva che
possedevano ingenti somme di
denaro,stavano portando dentro il treno le loro valigie ma loro neppure
li
degnavano di attenzione. Piuttosto ad Aleister parve davvero che le due
stessero guardando lui. Stranito si appiattì contro il
sedile tirando poi la
tendina. Fù allora che Rochelle lo salutò...
-Ehi
ciao....ti disturba se mi siedo in questo scomparto??..
Oramai
lo hai fatto quindi anche fosse stato potrei obbiettare molto
poco,pensò Aleister. Le fece un piccolo cenno con la mano
quindi le disse....
-Prego...
Rochelle
si sedette quindi si guardò attorno. Aleister
capì che era un pò in
imbarazzo e rimase a fissarla vedendo che stava cercando di dirgli
qualcosa.
Alla fine la giovane Corvonero si sciolse e gli disse...
-Mi
dispiace...per ciò che ti è
successo...sò che è dura..bhè vivere
senza i
tuoi..e sentire tutti questi qui che parlano di te alle spalle...
Aleister
sentì un improvviso impeto di rabbia e di stizza e con un
tono
quanto mai irato la interruppe...
-NON
VOGLIO PARLARNE..PERCHè TUTTI PENSATE CHE ME NE IMPORTI
QUALCOSA???
Rochelle
rimase a bocca aperta. Quindi chinò il capo prima di alzarsi
con
lentezza e prendere la valigia. La tirò giù dalla
mensola quindi con tono
mortificato gli disse...
-Scusami...non
volevo...
Fatto
ciò uscì dallo scomparto andando a cercarne un
altro. Aleister la
guardò allontanarsi dal vetro e improvvisamente ebbe una
fitta allo stomaco. Come
se gli dispiacesse di averla trattata in quel modo. Dopotutto era stata
l'unica
lì dentro che gli avesse dimostrato un pò di
comprensione. Però odiava che si
parlasse di quello che era accaduto e soprattutto che gli si mostrasse
pietà
per questo. Si portò la testa tra le mani poggiando i gomiti
sulle ginocchia e
sperando che quel maledetto treno partisse presto...
Si
spostò dal viso i suoi capelli castani dai riflessi rossicci
e camminò sul
marciapiede con passo incerto. Dietro di sè un domestico
tarchiato portava in
spalla le sue valigie e più dietro procedevano i suoi
zii,come al solito
circondati dalla loro aurea di nobiltà. Guardavano con
disprezzo i mezzosangue
che affollavano la stazione per accompagnare i loro figli al treno che
li
avrebbe portati a ricevere un insegnamento che a loro parere non
meritavano.
Rebecca Groove procedeva davanti a loro carezzando ogni tanto il
piccolo
ciondolo a forma di corvo che portava al collo. Un eredità
lasciatale da sua
madre. L'unica cosa che lei gli avesse lasciato effettivamente oltre al
suo
sangue puro e a una ricchezza quasi smisurata. E un retaggio che ancora
non si
era decisa se seguire o meno. I suoi erano stati dei Mangiamorte,suo
padre
aveva fatto sì che il cognome Groove fosse spesso associato
alle azioni più
abbiette che il Profeta attribuiva al Lord Oscuro e ai suoi fidi
uomini. Non li
aveva mai conosciuti davvero poichè erano morti quando lei
era ancora poco più
che una bambina ma ricordava ancora,impressa come se fosse stampata
nella sua
mente,l'immagine della mano pallida di sua madre che lasciava cadere
nella sua
quel ciondolo prima di partire. Erano morti entrambi in una battaglia
contro
gli Auror e da allora lei era stata cresciuta dai suoi zii nella loro
immensa
casa nobiliare. L'avevano cresciuta come una di loro e quando era stata
ammessa
nella Casata di Serpeverde suo zio era stato orgoglioso quasi quanto
fosse
stato suo padre. Suo fratello le aveva regalato tutto il materiale
scolastico
compresa la sua bacchetta e Rebecca la portava sempre con orgoglio.
Già suo
fratello..Aveva sempre sognato di vendicare i suoi genitori e si era
offerto a
Voldemort..Ricordava ancora il numero del Profeta e le cronache sulla
caduta
del Lord Oscuro,e la lista dei Mangiamorte catturati in quell'occasione
e la
foto di suo fratello che veniva portato ad Azkaban. Suo fratello era
stato per
tanto tempo tutto il suo mondo assieme agli zii e dopo ciò
che era accaduto la
ragazza era divenuta intrattabile. Chi l'avesse guardata dall'esterno
avrebbe
visto in lei una perfetta Serpeverde,scontrosa,acida e fiera del suo
lignaggio.
Naturalmente in lei c'era molto molto di più ma mai lo
avrebbe mostrato ad
alcuno o almeno non facilmente...
Suo
zio guardò il treno quindi fece un cenno al domestico che
entrò all'interno
dello stesso portando le valigie verso uno degli scompartimenti. Nel
frattempo
lui chinò lo sguardo su Rebecca mantenendo la sua aria
autoritaria. Un leggero
sorriso però comparve sul suo volto...
-Mi
raccomando...anche quest'anno cerca di portare alto il nome della tua
Casata e soprattutto il cognome che porti. Sai che esso ha un
importanza
fondamentale e non una delle cose che i Groove hanno fatto in passato
non ci
rende orgogliosi di portarlo. Fallo anche tu e sempre a testa alta..e
cerca di
essere sempre la prima in tutto. Serpeverde è
ambizione,Serpeverde è
orgoglio...
Ogni
anno gli faceva quel discorso e ogni anno lei si sentiva fiera che
quelle parole fossero rivolte proprio a lei e cercava di esserne
all'altezza.
Improvvisamente sentì la presa ferrea dello zio sulla sua
spalla e lui si chinò
davanti a lei guardandola negli occhi...
-...e
sii sempre fiera di tuo fratello. Anche se è a Azkaban vi
è finito per
ciò che credeva...
Lei
annuì lentamente. Non gli era di nessuna consolazione in
ogni
caso...Comunque fece un cenno ai suoi zii che a sua volta
risposero,dunque salì
sul treno mentre il domestico le passava accanto. Rebecca lo
guardò per qualche
secondo prima di procedere. Le aveva trovato uno scomparto vuoto,almeno
quello.
Non aveva certo voglia di fare tutto il viaggio assieme magari a
qualche
maledetto Grifondoro. Improvvisamente mentre si sedeva sul sedile si
sentì
osservata...Si voltò e attraverso lo schermo
guardò sullo scomparto
direttamente davanti al suo. Una ragazza visibilmente dell'ultimo anno
la stava
squadrando. I lunghi capelli neri incorniciavano un volto dalla pelle
pallida,quasi bianca come seta e due occhi per nulla rassicuranti ma
allo
stesso tempo stranamente magnetici. Distolse lo sguardo da lei quindi
si mise a
guardare fuori dal vetro almeno finchè non sentì
la porta aprirsi. Era
Cloud.Cloud Helmsley.
-Oh
Rebecca...
Disse
semplicemente. Anche lui era un Serpeverde anche se molto diverso
dagli altri. Sembrava non avere in sè tutta quell'ambizione
e quell'orgoglio
tipico della casata di Salazar. Forse era per questo che avevano legato
in un
certo senso,forse perchè le era sempre interessato scavare
nell'animo di quel
ragazzo e trovarvi finalmente sotto quella maschera da santarellino il
vero
motivo per cui il Cappello Parlante lo aveva posto a Serpeverde. Quel
lato
oscuro che ognuno ha dentro di sè e che sicuramente anche
lui teneva celato ma
che si ostinava a tenere nascosto.
-Cloud....
La
sua voce risultò fredda sebbene si conoscessero ormai da
qualche anno.
Lui sbuffò leggermente quindi posizionò la sua
valigia accanto a quella di lei
sulla mensola per poi lasciarsi cadere sul sedile dinanzi al suo. Lei
distolse
lo sguardo per guardare gli ultimi passeggeri che si affrettavano a
caricare la
loro roba. Il Treno sarebbe partito tra non molto. Cloud fece un
leggero
sorriso mentre muoveva la mano come per attirare la sua attenzione.
Alla fine
lei tornò a guardarlo e lui le chiese...
-Bhè
pronta per questo nuovo anno? Mi chiedo se sarà davvero
uguale agli
altri. E' una domanda che mi pongo spesso...
Rebecca
alzò le spalle per poi tirare leggermente la tendina quasi
volesse
chiudere improvvisamente il contatto visivo con il mondo esterno.
Quindi con
una voce annoiata decise di rispondere finalmente a Cloud..
-Sarà
identico. Il solito noiosissimo anno scolastico a Hogwarts...
Cloud
fece una leggera smorfia quindi aprì un sacco che portava a
tracolla e
ne tirò fuori un libro aprendolo alla pagina che aveva
lasciato segnata
tenendovi infilato un pezzo di pergamena e si immerse nella lettura
mentre
Rebecca chiudeva gli occhi cercando di svuotare la testa dai pensieri e
concentrandosi solo sul movimento del treno che pian piano cominciava a
mettersi in moto,pronto alla partenza.
E
così un altro anno aveva inizio.
Il
sesto per Aleister Crowley.
Il
quarto per Rebecca Groove.
Mai
avrebbero immaginato che sarebbe stato un anno che avrebbero ricordato
per
il resto della loro vita...
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Capitolo 5 *** 5. Un Nuovo Anno Inizia... ***
Capitolo 5: Un Nuovo Anno
Inizia...
-Un pò di
silenzio prego...
La voce della Preside
Minerva McGrannitt risuonò nella grandissima sala da pranzo
affollata. Le tavolate delle varie casate erano tutte piene di studenti
vecchi e nuovi mentre dal soffitto pendevano gli stemmi di diversi
colori di Grifondoro,Serpeverde,Tassorosso e Corvonero. L'atmosfera era
come al solito gioiosa,la solita atmosfera di Hogwarts. Quel vecchio
castello che dall'esterno poteva forse sembrare quasi lugubre era
sempre pervaso invece da quell'aria giovanile che si respirava in un
qualsiasi college babbano. Specialmente dopo l'assalto ad opera dei
Mangiamorte la Scuola di Magia e Stregoneria era tornata a pulsare come
un cuore che dopo essersi fermato torna a battere più forte
e arzillo di prima. C'era stata una voglia di ricominciare,di tornare a
vivere che aveva dell'incredibile e Minerva McGrannitt era stata la
prima fautrice di questa resurrezione. In questo compito aveva
naturalmente trovato un aiuto prezioso in tutti gli altri
professori,soprattutto in Severus Piton. L'Insegnante di Difesa Contro
le Arti Oscure aveva avuto un ruolo quanto mai fondamentale nella
vittoria contro il Lord Oscuro mettendo a rischio non solo la sua
incolumità ma anche la sua stessa reputazione. Per molto
tempo era stato creduto l'assassino di Silente oltre che un traditore
al soldo dei Mangiamorte. Ora però era stato riaccolto con
tutti gli onori del caso che comunque cercava sempre di rifuggire ogni
volta che poteva passando la maggior parte del tempo in solitudine
oppure parlando con il Dipinto di Silente. Nessuno ne conosceva il
motivo,certo era che ora era lì accanto alla Professoressa
mcGrannitt su quel tavolo e la guardava in silenzio attendendo come
tutti che lei cominciasse il discorso. Tutta la sala era caduta nel
silenzio e la Preside sentiva che l'attenzione era tutta su di lei.
-Molto bene...Prima di
tutto un Bentornati a Hogwarts per i vecchi studenti e un Benvenuto
caloroso per i nuovi. Io sono Minerva mcGrannitt e per chi non mi
conoscesse sono la Preside di questa scuola. Alla mia sinistra ho il
Professor Vitious di Incantesimi,la Professoressa Cooman di
Divinazione,il professor Lumacorno di Pozioni e la Professoressa Sprite
di Erbologia. Alla mia sinistra ho invece il professore di Difesa
contro le Arti Oscure,Severus Piton. Molti di voi già
conosceranno il suo nome. Poi in ordine la Professoressa Sinistra di
Astronomia,Rubeus Hagrid di Cura delle Creature Magiche e la
professoressa McDuggan di Trasfigurazione.
Tutta la sala
applaudì e anche i professori fecero altrettanto. Solo Piton
sembrò abbastanza turbato dalla sua presentazione che era
stata un tantino eccessiva. Come già detto prima non amava
molto che l'attenzione si concentrasse su di lui. La McGrannitt accolse
tutti gli applausi con un sorriso quindi alzò lentamente la
mano per chiedere di nuovo il silenzio.
-E' sempre un piacere
vedere quanti nuovi giovani si affacciano al mondo della
Magia,specialmente in un periodo come questo che nonostante sia ormai
lungi dall'essere quello oscuro che tutti noi abbiamo vissuto quattro
anni fà,è un momento di rinascita e tutti noi
siamo chiamati a dare il nostro contributo perchè coloro che
verranno dopo di noi trovino un mondo migliore. Un mondo dove non vi
siano discriminazioni tra purosangue e mezzosangue,dove tutti possano
usufruire della Magia e senza le minaccie di coloro che ne praticano la
branca piu oscura.
Dalla tavolata dei
Serpeverde arrivarono molti mormorii di disapprovazione,specialmente
quando la McGrannitt aveva parlato di uguaglianza tra mezzosangue e
purosangue. Lei però non ci fece caso quindi
proseguì il suo discorso rivolgendosi soprattutto ai nuovi
arrivati.
-Spero possiate passare
tutti un buonissimo e produttivo anno qui a Hogwarts. Fra poco
procederemo all'assegnazione delle varie casate di appartenenza grazie
al Cappello Parlante. Molti di voi sapranno già di cosa
stò parlando altri lo sentono di sicuro per la prima volta.
Si tratta di un cappello magico che se messo in testa esamina la vostra
mente e poi decreta la casa a cui apparterrete.
I nuovi ragazzi,seduti
in disparte cominciarono a parlottare interessati. Per loro era un
esperienza nuova e non vedevano l'ora di sapere a quale casata
sarebbero stati assegnati. Argus Gazza,il custode si mosse verso di
loro,Mrs Purr ancora in braccio,e facendo loro un gesto scorbutico li
costrinse ad alzarsi per mettersi in fila. Nel frattempo una sedia
veniva posta al centro della sala e su di essa si trovava un cappello
da mago arancione che i nuovi arrivati guardarono con meraviglia.
Il Tavolo di Serpeverde
era tutto un fremito e gli studenti parlavano a bassa voce commentando
ciò che la McGrannitt aveva appena detto. La maggior parte
di loro sembrava indignata da ciò che aveva detto
sull'uguaglianza tra mezzosangue e purosangue ma la cosa non fece
invece alcun effetto a Rebecca Groove. Dopotutto cosa si poteva
attendere da una preside che era stata una Grifondoro? Si
disinteressò completamente della cerimonia di Smistamento e
invece puntò lo sguardo verso il fondo della tavola
sentendosi ancora una volta osservata. Quella ragazza era sempre
lì,i suoi capelli corvini e il suo viso pallido. La guardava
e sorrideva beffarda. Si chiese cosa volesse da lei perchè
era chiaro che era lei che guardava. Ora che ci pensava credeva di
averla già vista in precedenza. Una ragazza di cui tutti
avevano paura anche i suoi stessi compagni Serpeverde...non ne
ricordava il nome però. Quest'anno se non errava avrebbe
fatto l'ultimo anno. Doveva ammettere che era davvero inquietante.
Quello sguardo sapeva colpire perfino lei che si era sempre reputata
una ragazza abbastanza fredda. Decise di ingorarla ancora seppur fosse
molto infastidita da quella sensazione,di sentirsi osservata. Quando
però si voltò di nuovo anche lei lo aveva fatto e
ora si guardava attorno con indifferenza. Rebecca fece un gesto di
stizza quindi abbastanza annoiata decise che preferiva quasi seguire
quella dannata cerimonia. Si voltò mentre con una smorfia
accoglieva l'assegnazione di un nuovo ragazzo a Grifondoro. Poco
lontano da lei Desdemona lanciava un occhiata alla sua sorella alla
tavola di Corvonero che a sua volta le indicò Aleister con
un cenno del capo. Le due sorrisero all'unisono quindi tornarono a
concentrarsi su ciò che accadeva nella sala pur se le loro
menti erano già in moto per escogitare il modo migliore di
adempiere il cmpito assegnato loro dal Loro Signore.
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Capitolo 6 *** 6.Prima di Cena ***
Capitolo
6: Prima di
Cena.
Aleister pronunciò la parola d'Ordine e la
statua del corvo fece
in modo che la porta del Dormitorio di Corvonero si aprisse. Si
ritrovò così
nella grande Sala Comune della sua Casata ancora una volta dopo un
anno. Passò
la mano sugli scaffali colmi di libri quindi puntò lo
sguardo verso la statua
di Cosetta Corvonero. Gli pareva quasi di sentirsi a casa dopo molto
tempo.
Ricordava ancora quando il Cappello lo aveva assegnato a quella casata
che
prediligeva l'Intelligenza. Era stato come un premio per lui,un motivo
di
orgoglio dato che non si sentiva fondamentalmente in sintonia con
nessuna delle
altre case. Di sicuro era determinato e coraggioso ma non il Cuor Di
Leone che
si sarebbe trovato bene tra i Grifondoro. Non si era poi un ragazzo
totalmente
onesto e altruista anche perchè non aveva alcuna propensione
a farsi in quattro
per gli altri. L'altruismo era una parte di sè che
difficilmente contemplava e
Tassorosso non sarebbe mai stata dunque una casa per lui. Anche i
Serpeverde
non lo rispecchiavano affatto. Non aveva la loro ambizione e non si
sentiva
certo fiero del suo lignaggio tanto da ostentarlo dinanzi a tutti.
Certo amava
il suo cognome specialmente perchè l'ammirazione per suo
nonno era inversamente
proporzionale all'odio per suo padre. Aleister Crowley Sr. era stato un
grande
uomo che aveva da solo fermato una rivolta di Elfi fomentata da alcuni
Maghi
Oscuri. Aveva fatto parte del Winzegamot. Era stato forse l'unico mago
famoso
sia nel Mondo magico che in quello Babbano. E anche lui era stato un
Corvonero.
La casata che premiava l'intelligenza. Chissà se un giorno
sarebbe diventato
grande e famoso come il suo omonimo nonno? Prese un libro dallo
scaffale e si
sedette su una poltrona cominciando a sfogliarlo. Aveva sempre amato
leggere,passava intere giornate nel buio della biblioteca della sua
enorme casa
leggendo gli scritti di suo nonno,i trattati di magia,la storia dei
grandi
Maghi del passato...Lo faceva perchè gli piaceva,ma anche
per fuggire prima dai
litigi dei suoi genitori...poi dalla sua matrigna e dai suoi maledetti
figli. E
soprattutto fuggiva dall'immagine di suo padre...dalla vergogna e
dall'odio che
provava per lui.
La porta di Corvonero si aprì improvvisamente e subito la Sala
si riempì di studenti di
Corvonero che parlottavano tra di loro. Vide le sorelle Rubens che
camminavano
sempre una di fianco all'altra,poi Arold Davids il Cacciatore della
squadra di
Quidditch di Corvonero. C'erano anche molti novellini,di sicuro dei
primini
appena assegnati alla Casata. Immediatamente dopo passò
anche Rochelle Richart.
Come vide Aleister si portò il libro che stava leggendo
davanti al volto
avanzando veloce e urtando maldestramente Joseph Black, un altro degli
studenti
del quarto anno. Questi si lamentò leggermente e Rochelle si
scusò con lui
prima di prendere la via degli alloggi femminili. Aleister la
seguì con lo sguardo
solo leggermente sorpreso dalla sua reazione. Quel senso di colpa
così strano
lo attanagliò di nuovo. Lasciò allora cadere con
noncuranza il libro sul divano
e si alzò pronto a seguire il gruppo. Una figura che gli si
parò dinanzi però
lo paralizzò di colpo. Era quella ragazza dai capelli neri e
la pelle pallida.
Lola Krueger. Prefetto di Corvonero. Indossava un vestito nero dai
riflessi
blu,in pizzo e improvvisamente si voltò verso di lui
sorridendogli. Il sorriso
divenne un ghigno non appena vide la sua reazione. Si
avvicinò lentamente a lui
mentre tirava fuori un fazzoletto pulendosi il guanto e quando fu a
pochi
centimetri da lui lo guardò fisso negli occhi.
-Aleister Crowley...Non credi sia ora di raggiungere i tuoi
compagni?
Aleister si sentì fin da subito incredibilmente in
soggezione. Sentiva
l'ironia nelle parole di lei ma anche una certa malvagità
intrinseca. Tra le
due sorelle Lola era quella che sapeva essere più irritante
ma come Desdemona
anche lei sapeva paralizzare anche solo con uno sguardo dei suoi occhi
profondi. Improvvisamente prima che lui potesse rispondere gli
passò il
fazzoletto dinanzi al volto,sorridendo ancora una volta divertita e
sussurrandogli quasi in un sibilo...
-Ti voglio domani fuori dalla scuola all'iniziare della Foresta,dopo
pranzo...Naturalmente confido nel fatto che tu non la prenda come una
richiesta...
..ma come un ordine,completò Aleister nella sua
mente. La vide allontanarsi
per poi concentrarsi ancora una volta sugli studenti che stavano
procedendo in
maniera disordinata. Si chiese cosa mai volesse Lola Krueger da lui,e
anche se
sarebbe davvero andato all'appuntamento. Probabilmente si...Lo avrebbe
fatto.
Abbassò lo sguardo verso il libro che aveva lasciato sul
divano e si grattò i
mori capelli pensando che era talmente teso da aver perfino dimenticato
di
riporlo nel suo scaffale. Così lo prese e lo
riportò alla libreria per poi
dirigersi finalmente verso il Dormitorio. Per qualche secondo
pensò a Rochelle
A quella strana sensazione di dispiacere come se davvero una parte di
sé volesse
chiedergli scusa. Scacciò con stizza quel pensiero. Si
diresse dunque verso la
sua camera Non era certo ora di andare a dormire ma sentiva il bisogno
di
riposarsi un po’ dopo quella giornata stressante e di
sistemare le sue cose.
Vanille Andersen discese gli scalini seguita dal suo amico Alex
Twilsen.
Alex,un Tassorosso anzi il Cercatore della squadra di Tassorosso
ascoltava
l'amica che come al solito gli elencava tutte le cose che avrebbe fatto
quest'anno,e il discorso che avrebbe fatto in serata ai primini che
avevano
avuto la fortuna di essere assegnati a Grifondoro. La ragazza era
infatti un
Prefetto della Casata di Godric e non mancava mai di descrivere a tutti
la sua
fierezza per l'esserlo diventata. Alex l'ascoltava annuendo ma senza
realmente
interessarsi a ciò che diceva,le voleva bene ma Vanille
sapeva spesso essere
alquanto prolissa. D'improvviso la ragazza si voltò verso di
lui e gli
chiese...
-Ma mi stai ascoltando almeno??
Alex la guardò stranito poi fece un falso sorriso
annuendo
-Ma certo....
Vanille scosse la testa guardandolo con sufficenza...
-Scommetto che non hai afferrato una singola parola di quello che stavo
dicendo
ma non importa...In ogni caso sono davvero emozionata,non appena i
primini
saranno tornati dalla cena li farà riunire tutti in Sala
Comune e li erudirò su
quanto sono fortunati ad essere entrati nella grande casata di
Grifondoro.
Dopotutto non sono dei meschini Serpeverde...
Non aveva neppure fatto in tempo a nominarli che un gruppo di
ragazze gli
passò dinanzi. Un gruppo di ragazze di Serpeverde. Rebecca
Groove era tra di
esse e non si univa al chiacchiericcio delle compagne,che parlavano di
quanto
fossero patetici i ragazzi di Tassorosso e di come i primini le
guardassero,i
nasi pieni di mocciolo e gli occhi strabici. Vanille fece una
smorfia...come se
i loro sguardi potessero rovinarle,pensò. Ci pensava
già il loro poco cervello.
Quando le ragazze di Serpeverde guardarono Alex tirarono su con il naso
cercando a loro volta di evitare i due...dopotutto stavano parlando
poco prima
di quanto i Tassorosso fossero sgradevoli. Rebecca però no.
Come vide Vanille
qualcosa scattò in lei. Si staccò dal gruppo
procedendo verso di lei e
improvvisamente le diede una spallata nemmeno troppo leggera. Vanille
rischiò
di cadere e Rebecca la guardò con un aria fintamente
dispiaciuta...
-Uh cielo scusami...dovrei forse guardare dove vado!!...
Vanille riuscì a non cadere dalle scale e ad aggrapparsi al
muro per poi
lanciare uno sguardo carico d'odio verso Rebecca. Lei sorrise quindi si
infilò
uno dei Lecca lecca che vendevano a Mielandia e che aveva acquistato
sul
treno,guardandola strafottente. La Andersen
era una delle poche che riusciva a farla risvegliare
dalla sua apatia.
-Hai qualcosa da dirmi,mezzosangue??
Le chiese guardandola ancora una volta con sfida. Vanille
salì lentamente
gli scalini che le separavano da lei e le due si trovarono faccia a
faccia. Le
ragazze di Serpeverde sghignazzarono ponendosi sulla strada di Alex
impedendogli così di fare alcunchè mentre si
godevano l'alterco appena nato.
Alex cercò di farsi strada ma loro lo spinsero indietro
compatte...
-Indietro patetico di un Tassorosso...
Rebecca continuò a succhiare il lecca lecca mentre
guardava negli occhi
Vanille. In lei sembrava montare la rabbia anche se cercava di
mantenere ancora
una volta quel controllo di sè che tanto amava. Le
puntò un dito al volto e
aggrottando le sopracciglia le disse...
-Credi di essere simpatica,Serpeverde?? Bhè non lo
sei...Sei solo una
meschina e acida ragazzina che và fiera di un lignaggio
vergognoso...
Rebecca cominciò a sentire la rabbia dentro di sè
ma non si scompose e continuò
a fissarla,togliendosi quindi di bocca il Lecca Lecca e sibilando al
suo
indirizzo...
-Non c'è mai vergogna in un sangue puro,figlia di Babbani....
Vanille ebbe subito la risposta pronta...
-Ma c'è n'è quando è la
stessa famiglia ad essere marcia,figlia di
Mangiamorte..
Rebecca sembrò non reggere più.
Provò ad estrarre la bacchetta ma Vanille fù
piu rapida. La puntò verso di lei e urlò...
-LANGUELINGUA!!!!
La lingua di Rebecca le si attaccò al palato e la
ragazza indietreggiò
portandosi le mani alla bocca cercando di parlare pur non riuscendovi.
Improvvisamente sentì una presa salda dietro di lei e quando
alzò lo sguardo
Cloud la reggeva. Puntò lo sguardo verso Vanille e i due si
guardarono per
qualche secondo in silenzio. Non era un mistero che i due parlassero
spesso pur
essendo un Grifondoro e una Serpeverde. Anzi forse Cloud Helmsley era
l'unico
della Casata di Salazar che Vanille Andersen rispettasse. Alex Twilsen
nel
frattempo era riuscito a farsi largo tra le ragazze che ora
cominciavano a
diradarsi non volendo andarci di mezzo...Poggiò quindi una
mano sulla spalla di
Vanille e la tirò a sè cercando di condurla
giù per le scale e verso la Sala
da pranzo. Vanille
lanciò solo un ultima occhiata a Cloud e Rebecca e indicando
soprattutto la
giovane Serpeverde disse...
-Questo farà di sicuro perdere discreti punti a
Serpeverde....
Detto ciò si voltò e seguì
Alex giù per le scale. Cloud li seguì con lo
sguardo finchè non si furono allontanati. Poi
tornò a guardare Rebecca che
sembrava faticare a respirare. Allora annuendo risoluto la prese per
mano
tirandola dietro di sè e conducendola verso l'Infermieria.
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Capitolo 7 *** 7. L'Odio e l'Amore ***
Capitolo
7: L'Odio e L'Amore
La cena era passata da poco e quasi tutti gli studenti erano
rientrati nei
loro dormitori,quando una figura slanciata comparì nei
corridoi camminando a
passo lento e guardandosi attorno. Lola Krueger sogghignò
quindi cominciando a
battere leggermente le nocche sul muro iniziò a canticchiare
una leggera
litania...
-Sorellina...sorellina...dimmi quanto sei vicina...
Il ritmo che davano le sue nocche battute sul muro la fece
ridacchiare di
gusto. Non le importava di certo se qualcuno la sentiva,era un prefetto
dopotutto,che stava pattugliando i corridoi in cerca di studenti che si
trovavano fuori dal loro letto. Sua sorella non tardò certo
ad apparire.
Desdemona girò l'angolo e Lola se la trovò
dinanzi,che la guardava con aria di
sufficenza. Indossava una lunga veste nera con un cappuccio che era
calato
sulla sua testa mostrando solo i lunghi capelli neri e la parte
inferiore del
volto. La
Corvonero
scoppiò in una nuova risatina sarcastica quindi le
puntò la bacchetta davanti
al viso...
-Ti ho pescata fuori dal tuo letto sorellina...sai che questo
potrebbe
costare un bel pò di punti a Serpeverde,vero??
Desdemona sbuffò per poi portare avanti la mano e
abbassarle la bacchetta
senza che Lola facesse nulla tranne mantenere il suo inossidabile
sorrisetto.
Quindi la fulminò con lo sguardo e decise di venire subito
al dunque...
-Hai fatto ciò che ti avevo detto?
Lola annuì per poi passarsi la mano sui capelli che
portava leggermente
ricci,un capriccio che si era concessa per non somigliare
eccessivamente a
Desdemona,una cosa che odiava come poche. Quindi dopo essersi
atteggiata fece
gli occhi dolci all'indirizzo della sorella e le chiese con una voce
che
sarebbe dovuta essere tenera...
-Credi che avrei disubbidito alla mia sorellina??...
La
Serpeverde
finalmente mostrò i suoi occhi glaciali e
aggrottò le sopracciglia annuendo...
-Si sò che lo faresti...ma confido nella tua
fedeltà al Signore Oscuro.
Ricordati però che una volta reclutato Crowely anche lui
sarà mio...
Lola guardò di sottecchi Desdemona inclinando
leggermente la testa quando
lei cercò di sfuggire il suo sguardo,con fare stizzito...
-Le tue solite manie prevaricatrici vero? Ne vuoi fare il tuo
giocattolo??
Come è accaduto con tanti altri? Come è accaduto
con quel vampiro??
Desdemona si voltò di scatto quindi fra i denti
sibilò all'indirizzo della
tanto odiata sorella...
-Questi non sono affari che ti riguardino...Fai solo il tuo
dovere...Dove
dovete incontrarvi???
Lola si appoggiò schiena al muro sospirando come
per innervosire la
sorella.Era uno dei suoi passatempi preferiti dopotutto sin da quando
erano
bambine. Quindi la guardò ma lei era ancora voltata di
schiena e attendeva la
sua risposta,impazientemente a quanto poteva vedere da come stringeva
nervosamente
la bacchetta.
-....alla foresta...domani. Non ti assicuro che non lo
strapazzerò un
pò,naturalmente...
Desdemona fece un gesto di noncuranza con la mano quindi
cominciò ad
allontanarsi lungo il corridoio dicendole semplicemente...
-Fai ciò che ti pare...
Lola naturalmente non l'avrebbe certo lasciata andare in quel
modo anche
perchè c'era qualcosaltro che voleva chiedergli.
Così si staccò dal muro e
portandosi al centro del corridoio portò le mani a coppa
così che la sua voce
potesse raggiungerla seppur oramai era abbastanza lontana. Il fatto che
qualcuno le potesse udire non la preoccupava minimamente.
-E con la ragazza? Cosa farai??..
Desdemona si bloccò. Strinse i denti per la
rabbia,imprecando dentro sè
stessa per l'imprudenza di Lola. Già il fatto che l'avesse
attesa dentro
Hogwarts,che avessero dovuto affrontare un simile discorso dentro la Scuola
dove orecchie
indiscrete avrebbero potuto captare qualcosa l'aveva resa alquanto
nervosa. E
ora quella stupida si metteva anche ad urlare per il corridoio.
Cercò di
calmarsi...Avrebbe potuto ignorarla ma non voleva che si intromettesse
più del
dovuto e doveva immediatamente stabilire le distanze...Si
voltò così lentamente
e la guardò seppur lontana,con uno sguardo assassino..
-...non intrometterti Lola...fai ciò che ti è
stato assegnato e poi stanne
fuori. Non ti voglio tra i piedi...
Detto ciò si allontanò definitivamente
mentre Lola rimaneva lì ridacchiando
impercettibilmente. Si erano sempre odiate fin da bambine forse
perchè i loro
genitori soprattutto il padre aveva sempre provveduto a metterle in
competizione tra di loro,elogiando sempre una e picchiando l'altra
quando una
delle due sbagliava. Trattate spesso con freddezza le due avevano
sempre
cercato di compiacere i loro genitori l'una a scapito dell'altra e i
loro
credevano in questo modo di temprare il loro carattere e far
sì che almeno una
di loro primeggiasse. Desdemona aveva provveduto a liberarsi di loro
molto
tempo prima e Lola non aveva fatto nulla di che quando lo aveva
saputo,rimanendo
però la solita ragazzina irritante e dedita solo a farla
innervosire. Ora
avevano trovato una nuova figura autoritaria in Voldemort. Il Lord
Oscuro le
aveva raccolte e ne aveva fatto le sue pupille,le aveva addestrate e
aveva
messo loro a capo dei preparativi per uno dei suoi piani più
diabolici. Non
aveva imposto loro il marchio perchè esso sarebbe stato
rivelato all'interno
della Scuola di Magia e Stregoneria,però anche quello era
solo questione di
tempo. Questi pensieri la tirarono un pò su e si concesse a
sua volta una
risata soddisfatta...
Una cosa così piacevole....
L'ambizione....
Ma ancora piu dolce era un altra cosa...
Era l'odio...
L'odio che tanto amava...
L'odio che la guidava....
Non avevano cenato ma fame non ne avevano. Erano seduti sul lettino,uno
di
fronte all'altra e Cloud la guardava senza battere ciglio attendendo
che lei
dicesse qualcosa. Rebecca si passava lentamente la lingua sul
palato,ormai
libera dal Languelingua e tirando ogni tanto il fiato. La rabbia contro
Vanille
era tantissima e la Serpeverde aveva la
forte tentazione di vendicarsi. Cloud
però le bloccò le spalle tenendola seduta sul
lettino. Lei lo fulminò con lo
sguardo per poi schiaffeggiare una delle sue mani come a intimargli di
togliergliela di dosso...
-Lasciami andare...Quella dannata Grifondoro...
Cloud scosse la testa quindi la guardò
intensamente...
-Sei stata tu a provocare Vanille dopotutto....
Rebecca lo guardò con sufficenza quindi il suo tono da
arrabbiato divenne
sarcastico e sprezzante...
-Vanille?? La chiami anche per nome?? Patetico!! A volte mi
chiedo perfino
se tu sia un Serpeverde....
Lui le mise improvvisamente un dito davanti alle labbra come
per azzittirla
e la guardò ancora una volta intensamente. Rebecca rimase
stupita,sbarrò gli
occhi mentre la rabbia montava dentro di lei. Ma come osava? Andavano
d'accordo
è vero,forse era l'unico amico che avesse lì
dentro...ma non gli permetteva
certe libertà. Cloud improvvisamente cominciò
però a parlare....
-.....Non credere che io non sia fiero del mio lignaggio. Sono
fiero che i
miei avi siano stati tutti dei maghi...Così come sono fiero
di essere un
Serpeverde. Ambisco anche io a diventare un grande Mago però
non mi lascio
influenzare da queste rivalità...Siete tutti così
presi da questa storia..la
guerra ai mezzosangue..i litigi con i Grifondoro..Anche tu lo
sei,eppure in te
io ho visto molto di più. C'è una parte di te che
non fai vedere ma che io sò
che esiste...forse è per questo che mi piaci così
tanto...
Rebecca rimase paralizzata...Gli piaccio così
tanto? Ma in che senso?,si
chiese...Come amica...oppure qualcosa di più. Il cuore
cominciò a battergli
come mai prima di allora e la rabbia che le montava indosso cominciava
piano
piano a scemare per lasciare il posto semplicemente
all'incredulità. Lui le
tolse il dito dalle labbra e lei rimase lì immobile,gli
occhi sbarrati. Ora il
volto di Cloud era alquanto imbarazzato. In un secondo lei
capì dove era la
verità...Però non voleva davvero crederlo..Era
una cosa che non aveva mai
davvero considerato,forse perchè non aveva mai fatto parte
della sua vita...
-P...piacerti?
Balbettò semplicemente sentendosi anche profondamente
idiota. Cloud annuì con
un aria quasi grave quindi le passò una mano sui capelli
senza che lei si
opponesse e chinò quindi il capo forse perchè ora
si vergognava leggermente di
averle detto ciò che provava. Lei vide le sue mani tremare
leggermente quindi
si alzò di scatto confusa. Le portò alla testa
massaggiandosi le tempie e
quindi ponendone una tra lei e Cloud come per stabilire una distanza...
-Scusami io....
Quindi cercò di raggiungere l'uscita dell'infermieria. Cloud
però si alzò
seguendola e le pose una mano sulla spalla. Rebecca si
bloccò come
pietrificata. Il cuore le batteva ancora una volta,a mille,e non
riusciva a
muoversi. Tutto ciò..era così strano...sentiva
come una pressione allo
stomaco..qualcosa che non aveva mai provato. Cominciò ad
ansimare mentre gli
occhi le divenivano lucidi e Cloud la faceva voltare lentamente. I due
si
guardarono per qualche secondo poi istintivamente le loro labbra si
toccarono.
Lei si aggrappò saldamente alla sua schiena...Lui le
carezzava la sua da sotto
la veste di lei e piano piano la portò a sedersi sul lettino
facendola
distendere e non staccandosi dalle sue labbra.
Non sapeva se abbandonarsi....
Non sapeva se respingerlo....
Era tutto così nuovo per lei...
Era un esperienza così nuova....
L'amore.....
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Capitolo 8 *** 8. La rivelazione ***
Capitolo
8: La
rivelazione
Aleister si svegliò di buon mattino,cosa che
solitamente faceva sempre. Aprì
gli occhi dopo una notte senza sogni,una delle poche dopo tanto tempo.
Subito
pensò a ciò che avrebbe dovuto fare
oggi,incontrare Lola Krueger. Un brivido
gli salì immediatamente lungo la schiena ma tentò
di scacciarlo. Perché quella
ragazza riusciva a spaventarlo in quella maniera? Quasi a farlo sentir
pietrificato?. Ricordò in un lampo il giorno prima,lo
sguardo glaciale di
lei,la sua voce beffarda e la sadicità con cui si atteggiava
sapendo di
metterlo in soggezione. Si chiese cosa una ragazza così
terrificante potesse
volere da lui ma non riuscì a venirne a capo. Sapeva solo
che quello sguardo
gli ricordava un altro che aveva visto qualche mese prima. Due occhi
paragonabili a quelli di un serpente che lo guardavano e lo
trapassavano. Lui
che rimaneva lì immobile senza la minima paura,solo un
cipiglio disegnato sul
volto. Il cipiglio che ancora continuava a mantenere e che riservava
oramai a
tutti. Tirò un respiro profondo scacciando il flusso dei
ricordi e scendendo
dal letto. Era ora di vestirsi,presto le lezioni sarebbero cominciate.
Lo
attendeva Incantesimi e di sicuro non sarebbe stato saggio arrivare in
ritardo
alla prima lezione del Direttore della propria casa. Ma di che diamine
si
preoccupava?? Aveva tutto il tempo di fare colazione e di prepararsi
con
calma,erano neanche le sette. Andò verso il suo armadio
prendendo la sua veste
da studente,con lo stemma di Corvonero. La indossò in pochi
minuti guardandosi
poi sul grande specchio della sua camera. Fu evidentemente soddisfatto
perchè
poco dopo il ragazzo si era avviato verso la Sala Comune
per poi
dirigersi verso l'uscita. Discese le scale mentre erano ancora pochi
gli
studenti che si aggiravano nei corridoi,mattinieri come lui. Aleister
ringraziò
di non aver incrociato Rochelle Richart. Gli scatenava ancora quella
insopportabile sensazione…il
rimorso…Tirò dunque dritto verso la Sala
da Pranzo pensando alla
colazione e cercando di scacciare dalla sua mente per un pò
il pensiero di ciò
che sarebbe avvenuto dopo pranzo. Fu allora
che la Preside McGrannitt
lo chiamò dal fondo del corridoio...
-Aleister!!!
Aleister si voltò riconoscendo subito la voce
dell'anziana direttrice che
aveva veduto più volte durante quei mesi lontano da
Hogwarts. Era intervenuta
al Funerale ma poi nei mesi successivi aveva provveduto anche a
trovargli una
sistemazione. Sentiva che in qualche modo doveva almeno mostrarleuna
certa
gratitudine. Si fermò aspettando che lei lo raggiungesse
quindi alzò lo sguardo
attendendo di capire per cosa l'avesse chiamato.
-Aleister...è arrivato qualcosa per te...Se vuoi
seguirmi nel mio ufficio...
Il giovane Crowley,capì al volo cosa potesse
essere. Seguì la McGrannitt verso il suo
ufficio,quindi la Preside
diede la parola d'ordine al gargoyle. La grossa statua del grifone
girò sul suo
perno scoprendo le scale che poi cominciarono a girare su se stesse
mentre i
due salivano verso l'ufficio. Quando Aleister entrò si
trovò dinanzi l'enorme
stanza piena di oggetti magici. Si diceva che tutto fosse rimasto come
lo aveva
lasciato un tempo Silente. Sul tavolo un gatto nero era
acciambellato,chissà da
quanto riposava lì sopra, e come i due entrarono si
alzò sinuoso puntando gli
occhi gialli verso il giovane Corvonero. Era Loki. Con un leggero
miagolio il
gatto diede segno di aver riconosciuto il suo padrone e atterrando
leggermente
sulle zampe corse quindi verso di lui andando a struffarsi sulle sue
gambe. Lui
lo prese in braccio accennando finalmente un leggero sorriso. Ora
finalmente
aveva un amico. La McGrannitt rimase
lì ferma a guardare quella scena senza
pronunciare parola almeno finchè non udì un
leggero rumore. La Preside si
voltò notando
solo allora un uomo vestito di nero che veniva verso di loro con passo
incerto.
-Oh Severus...Non sapevo fossi qui...
Piton lanciò un fugace sguardo prima a Aleister poi
alla McGrannitt.
Aleister aveva sempre avuto di lui l'immagine di un uomo turbato.
Durante la
cerimonia di presentazione però aveva sentito di capirlo,di
capire il suo
desiderio di rifuggire tutta quella sgradita popolarità. I
primi anni era stato
uno tra i professori più severi della scuola,forse il suo
nome non era stato
dato a caso dopotutto. Poi dopo ciò che era avvenuto,dopo il
suo contributo
nella lotta contro Voldemort era molto cambiato. Forse più
pacato,seppur sempre
severo,sembrava comunque sempre tormentato,come se avesse perso
qualcosa. Non
era un mistero che passasse molto tempo a parlare con il dipinto di
Silente e
di sicuro in quel momento stava facendo proprio quello.
-Avevo bisogno di parlare con Albus,Minerva...
Disse semplicemente Piton e la mcGrannitt annuì
comprensiva. Il Professore
di Difesa contro le Arti Oscure non aggiunse altro e passò
accanto a loro
lanciando solo un altro sguardo fugace ad Aleister. Il giovane
Corvonero era
sempre stato uno dei suoi allievi più ricettivi e seppur non
lo dimostrasse a
parole,Crowley sapeva anche tramite i voti,che lo considerava al di
sopra della
massa pur non essendo un Serpeverde. Dopotutto era oggettivamente il
suo
Professore favorito così come amava la Difesa
contro le Arti Oscure. Rimase lì immobile
a carezzare Loki finchè Piton non se ne fù
andato. La
McGrannitt allora parlò
di nuovo...
-Spero tu sia felice..il Ministero ce lo ha fatto giungere
questa mattina
sul presto. Ho personalmente provveduto a far si che il trasferimento
fosse
compiuto senza stressarlo troppo. Spero che possa tenerti
compagnia..Come è
stato il tuo primo giorno?
Aleister alzò gli occhi da Loki e li
puntò sulla McGrannitt.Sembrava
parlargli quasi con una madre apprensiva e come essa sembrava farsi in
quattro
perchè passasse un buon soggiorno lì ad Hogwarts.
Si sentì leggermente in
imbarazzo...
-Bene....oramai questa scuola sembra una casa per me...
Disse per poi continuare a guardare la Preside. Lei
annuì
quindi tornò alla sua scrivania e si sedette sulla sedia
inforcando un paio di
occhiali. Lo guardò di sottecchi e gli chiese:
-C’è
altro che vuoi
dirmi,Aleister??
Lui
però scosse leggermente la testa,continuando a carezzare il
gatto. La
McGrannitt
allora non insistette e facendogli solo qualche cenno gli
indicò la porta.
-Come preferisci…Ora puoi andare se vuoi...avrai
fame e poi le lezioni
cominceranno fra un ora...
Aleister annuì quindi continuando a tenere in
braccio Loki uscì dall'Ufficio
mentre la statua girava un altra volta sul suo perno. Quando fu fuori
guardò il
gatto che cominciava a divincolarsi cercando di scendere dalle sue
braccia. Si
chiese perchè glie lo avessero portato così in
ritardo e improvvisamente l'idea
che potessero averlo esaminato attentamente gli balenò in
testa. Cosa poteva
avergli fatto il Ministero? Lo avevano sottoposto a qualche esame,visto
che
anche lui era un "superstite" di ciò che era accaduto mesi
prima?
Scosse la testa quindi decise di non pensarci,l'importante era che ora
Loki era
con lui. Lo strinse a sè seppur il gatto cominciasse a
mostrare segni di
insofferenza e si diresse verso la Sala Comune
di Corvonero deciso a lasciarlo lì
prima di andare a far colazione e poi dirigersi alle lezioni. Ora aveva
qualcosa che lo avrebbe distratto dall'apprensione per ciò
che sarebbe avvenuto
nel pomeriggio.
La Lezione di Incantesimi passò rapida e indolore. Aleister
non era certo un
campione ma si difendeva bene nella materia del Direttore della sua
casa,Filius
Vitious. Il suo Protego era esponenzialmente migliorato e il ragazzo ne
fù
abbastanza soddisfatto. Quando uscì dall'aula e
incrociò lo sguardo di Lola
Krueger però tutta la sua improvvisa baldanza
svanì. La ragazza era lì che lo
guardava divertita. Aleister rimase immobile per qualche secondo
incapace di
muoversi avvertendo il magnetismo in quegli occhi ricolmi di ironia.
Lola si
staccò dal muro quindi gli passò accanto non
dicendogli nulla,comunque sicura
che il suo messaggio fosse più che chiaro. Discese
lentamente le scale e sparì
mentre Crowley rimaneva lì immobile. Maledetta Krueger!!.
Sentiva come se le
sue stesse interiora si attorcigliassero o come se qualcosa gli
premesse allo
stomaco. Per le seguenti lezioni,Trasfigurazione e poi Pozioni,fu
alquanto
distratto non riuscendo a pensare ad altro che a ciò che
sarebbe avvenuto di lì
a poco,dopo pranzo,e non riuscì a combinare molto. Quando
poi giunse alla sala
da pranzo il suo stomaco era in subbuglio e si sentiva quasi incapace
di
ingurgitare alcunchè. Imprecò con se stesso per
essere stato ridotto in questo
stato da una ragazza. In fondo alla tavola Lola ogni tanto si sporgeva
guardandolo e continuando a sorridergli divertita. Si divertiva, la
maledetta.
Si divertiva a torturarlo e a metterlo in soggezione. Tentò
di mangiare un pò
di sformato ma lo nauseò. Alla fine allontanò da
sè il piatto e si alzò deciso
a prendersi un momento per riflettere prima di raggiungere la foresta.
Sentì
però una presenza dietro di lui. Anche la Prefetto
di Corvonero si era alzata e ora lo
seguiva. Quando furono fuori dalla Sala da Pranzo ecco che la ragazza
gli toccò
una spalla passando la mano lentamente attorno al suo collo
provocandogli un
brivido...
-Ci vediamo alla foresta,Crowlino....
Questo sibilò quindi canticchiando si
avviò verso la porta della scuola. Lui
cominciò a respirare affannosamente mentre la fronte gli
sudava e la rabbia lo
coglieva...Perchè,perchè non riusciva a reagire??
Digrignò i denti stringendo
il pugno per la rabbia quindi cercò di calmarsi e di
riprendere un certo
contegno. Prima sarebbe andato all'imbocco della foresta,prima avrebbe
saputo
cosa voleva quella maledetta da lui, e prima avrebbe posto fine a tutto
questo.
Così fece una smorfia e si incamminò a sua volta
verso l'uscita della scuola e
verso il cortile. Sentì la leggera brezza del pomeriggio sul
suo volto,il cielo
era nuvoloso ma non sembrava che stesse per piovere. Indugiò
un pò lungo il
sentiero che portava alla capanna di Hagrid,abbastanza ripido, e poi
poco più
avanti all'imbocco della foresta. Quella foresta metteva quasi sempre
un certo
timore reverenziale negli studenti di Hogwarts. Abitata da creature
terribili
come Acramantule,Centauri e ogni altra sorta di immaginabile bestia
magica,non
era affatto un luogo sicuro e solo Hagrid il guardiacaccia e professore
di Cura
delle Creature magiche aveva il coraggio di avventurarvisi. Aleister
provava
invece una sorta di curiosità verso di essa ma non si era
mai azzardato ad
avventurarvisi. Quando vide la figura di Lola Krueger stagliarsi
all'ombra dei
primi alberi sentì un nuovo gelido brivido su per la spina
dorsale. Come le fu
abbastanza vicino la sentì esplodere in una risatina
stridula e canzonatoria...
-Benvenuto NeroMuso...Ero sicura che saresti arrivato..nessuno
resiste al
mio fascino dopotutto...
Si passò una mano sui ricci capelli con aria
frivola quindi esplose in una
nuova risata. Aleister la guardò stranito...Era
completamente pazza. Era questo
che lo aveva pietrificato. La follia di quegli occhi,la schizofrenia
dei suoi
modi,il tono sadico della sua voce. Pensava a tutto questo e non ebbe
la
prontezza di reagire quando lei gli puntò la bacchetta al
volto per poi
spingerlo schiena contro un albero. Lui socchiuse gli occhi,furioso per
essersi
fatto fregare, mentre lei non abbandonava quell'espressione divertita e
continuava a tenergli la bacchetta puntata....
-Sai? sò tutto...sò cosa è
accaduto...pochi mesi fà...sò chi ha ucciso i
tuoi genitori e...sò anche che provi una certa gratitudine
nei suoi confronti...
Un lampo allora lo attraversò. Rimase a bocca aperta con un
espressione
inebetita. Lei parve trovarlo davvero divertente.In pochi secondi lei
era
riuscita a sbalordirlo. Sapeva? Come era possibile? E sapeva anche cosa
provava
quindi doveva conoscere anche il motivo. Lei sghignazzò e
pensò bene di
rincarare la dose senza permettergli di dire nulla...
-Mi manda lui....Sappi che avrebbe dei grandissimi
progetti per te,e
se decidessi di ricambiare il grosso favore che ti ha fatto potresti
dimostrargli quanto questa gratitudine è grande...
Lui si sentì girare la testa....Lui...Il Signore
Oscuro...Voldemort..aveva
allungato i suoi artigli fin dentro Hogwarts, e Lola era una sua
seguace. E ora
chiamava lui per richiedere in cambio qualcosa per il grandissimo
favore che
gli aveva fatto. Ripensò a ciò che era accaduto
pochi mesi prima,a suo padre e
alla sua matrigna che cadevano,due corpi senza vita. Un piacere sadico
lo
pervase e Lola rise ancora una volta...
-Interessante...
Aleister la guardò confuso e finalmente
parlò chiedendole...
-C...cosa???
Che voce da idiota!! Perché in sua presenza si sentiva
così imbecille??? Lei
avvicinò il volto al suo e gli sussurrò
nell'orecchio...
-La tua reazione..la luce nei tuoi occhi...ha un che di
sadico...quasi
invidio la mia sorellina che si divertirà con te...
La sorella?? Desdemona Krueger?? Desdemona Krueger di
Serpeverde...Divertirsi con lui in che senso??Avevano già
pianificato
tutto,avevano già deciso quale sarebbe stato il suo destino?
Questo lo fece
adirare. Ma era una rabbia repressa,che non poteva manifestare.
Mitigata da
quella sensazione opprimente che Lola gli dava. Lei dal canto suo non
disse
nulla...Si tirò indietro e continuò comunque a
tenerlo sotto tiro con la sua
bacchetta esaminandolo da capo a piedi...
-Mia sorella si metterà in contatto con te...nel
frattempo pondera bene
sulla tua decisione...ah e un'altra cosa...occhio ai piedi.
Aveva puntato la bacchetta contro l'albero piu
vicino,evidentemente con un
incantesimo non verbale,e ora i rami si erano tramutati in
finissime
liane che improvvisamente lo avvinghiarono tirandolo su e
costringendolo a
penzolare a testa in giù. Era stato fregato come un
pivellino. Lola rise ancora
una volta divertita quindi gli fece un saluto muovendo leggermente le
dita...
-Ci si vede,Crowlino.....
Aleister la vide allontanarsi lasciandolo lì a
imprecare...La bacchetta era
caduta e non aveva possibilità dunque di liberarsi.
Sperò che qualcuno alla
fine lo trovasse anche se sapeva che questo avrebbe potuto di sicuro
significare Punizione.
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Capitolo 9 *** 9. Perchè Mi Fai Questo?? ***
Capitolo 9: Perchè
mi fai questo??
La
tavolata di Serpeverde era affollatissima e le ragazze soprattutto
erano impegnate nel loro sport preferito,il chiacchiericcio. Rebecca si
chiese,piuttosto annoiata,cosa avrebbero detto se avessero saputo cosa
le era
capitato la scorsa notte. Di sicuro avrebbero avuto di che parlare,anzi
più
probabilmente di che sparlare. Non vi erano vere amicizie tra i
Serpeverde o
almeno quasi nessuna...Quella fra lei e Cloud poteva essere considerata
una
delle poche. O almeno così avrebbe potuto dire prima di
quella sera,ma ora? Ora
cosa erano? Amici? Fidanzati? Amanti? Non sapeva rispondere. Tutto era
così
dannatamente confuso,e per qualche secondo si ritrovò
perfino ad odiare Cloud
per ciò che aveva fatto. Perchè l'aveva messa in
quella situazione? Perchè la
faceva stare così? Perché improvvisamente sentiva
di non potere fare a meno di
lui quando non aveva mai avuto necessità di nessuno? Smosse
leggermente lo
sformato con la forchetta cercando di non farsi vedere pensierosa dalle
altre
ma non vi riuscì granchè. Nonostante tutto
però nessuna gli badava e questo fu
per lei un sollievo. Erano tutte troppo occupate a perdersi in quegli
argomenti
frivoli. Improvvisamente sentì una mano che si poggiava
sulla sua spalla e un
brivido le salì lungo la schiena. Digrignò
leggermente i denti mentre Cloud le
si sedeva accanto e la guardava inclinando la testa...
-Ciao...
Rebecca ebbe un sussulto e si voltò a guardarlo
negli occhi. Immediatamente si
sentì terribilmente impacciata e stupida..Non riusciva a
distogliere lo sguardo
da lui mentre veniva scossa da brividi leggeri ma
fastidiosi..Mormorò a sua
volta un
-Ciao....
quindi seppur a fatica riuscì a voltarsi cercando
di non guardarlo. Lui
cominciò a carezzarle i capelli e lei ebbe un nuovo fremito.
Strinse la
forchetta quindi alzò lo sguardo notando che ora tutte le
ragazze si erano
voltate verso di loro e cominciavano a parlarsi all'orecchio. Rebecca
sembrò
non sopportarlo quindi portò una mano a scansare quella di
Cloud...
-Ti prego...mi metti in imbarazzo...
Le disse lei con un tono stizzito quindi cominciò a
mangiare nervosamente lo
stufato. Quella mossa diversiva non aveva naturalmente convinto le
ragazze che
continuarono a chiocciare chiacchierando tra di loro e facendo
imprecare fra se
e se Rebecca. Patetiche oche...Anche Cloud sembrava non essersi
scoraggiato.
Ridacchiò quindi le disse...
-Attenta a non mangiare così velocemente o ti
andrà di traverso...
Lei sbattè la forchetta sul tavolo e si
voltò a guardare storto Cloud. Sentì
le mani che le tremavano e non sapeva se fosse rabbia o imbarazzo.
Sapeva solo
che odiava ciò che lui le stava facendo...Odiava lui..ma
allo stesso tempo non
riusciva a staccarsene. Non riusciva a dirgli di no quando si
avvicinava al suo
volto e provava a baciarla. Credeva di amarlo. E si sentiva
profondamente
stupida per questo. Così incredibilmente patetica. La scorsa
sera era stato un
errore,un grandissimo errore. Eppure Cloud era l'unica persona di cui
si fidava
davvero lì dentro.....Il giovane Serpeverde esplose in una
nuova risata quindi
le disse con una voce fintamente offesa...
-Ok se proprio non vuoi parlare...
Quindi si voltò dedicandosi a sua volta alla sua
porzione di sformato. Lei
si girò a guardarlo..Lo aveva sempre considerato un bel
ragazzo,biondo con i
capelli corti e la sua pelle leggermente ambrata. Però
ciò non bastava,lei non
si era mai davvero sentita in quel modo e ora questo la infastidiva.
Alla fine
decise di alzarsi e abbandonare la sala. Non poteva sopportare oltre
quella
sensazione che le attanagliava lo stomaco. Cloud attese pochi secondi
prima di
alzarsi a sua volta e seguirla,dando così nuovamente adito
al chiacchiericcio
delle ragazze di Serpeverde. Rebecca imboccò la via per la Sala Comune
della sua
casata ma quasi immediatamente il ragazzo la afferrò per un
braccio
costringendola a voltarsi.
-Mi spieghi cosa ti è successo?
Le chiese guardandola serio. Rebecca sentì la
rabbia salirle fino al petto.
Cominciò ad ansimare quindi si trattenne dal mollargli uno
schiaffo. Però non
da cominciare ad urlargli in faccia...
-COSA è SUCCESSO?? MI HAI MESSA IN IMBARAZZO DAVANTI A
QUELLE OCHE ECCO
COSA....Da te non me lo sarei mai aspettata,Cloud....
Si voltò di lato non volendo piangere,non era da
lei,però si sentiva davvero
abbattuta. Le mani di lui arrivarono a cingerle le spalle. La
portò a sè e lei
cercò di opporre resistenza solo in un primo momento. Alla
fine appoggiò il
volto al suo petto e cominciò a sussurrargli...
-Perchè mi fai questo,Cloud?? Non ti riconosco
più...davvero.....
Lui la strinse a sè quindi chinandosi e poggiando
il mento sulla sua spalla
le sussurrò all'orecchio...
-Scusami...so che ti senti in imbarazzo
forse...però...io non ce la
faccio..Non ce la faccio a trattenere ciò che provo,e mi
sembra che l'altra
sera lo provassi anche tu...
Era vero si era abbandonata a lui e per qualche minuto aveva sentito
sempre più
forte la sensazione di amarlo. Forse in qualche modo,dentro di
sè sentiva di
averne quasi bisogno? Bisogno d'amore. Un qualcosa a cui non aveva mai
dato
veramente peso ma forse esso era semplicemente sopito dietro quella
perfetta
maschera d'odio e di acida apatia che si era costruita in quegli anni.
Strinse
la divisa da studente di lui con tutta la sua forza quindi lo
lasciò andare
chinando il capo...
-Promettimi solo una cosa....
Gli disse voltandosi e assumendo un tono grave...Cloud rimase
lì immobile ad
ascoltarla chiedendosi cosa mai lei volesse che lui le
promettesse....Rebecca
si voltò allora verso di lui e con aria solenne
sospirò e lo guardò dritto
negli occhi...
-Che non vedrai più...quella Andersen...e che
cercherai di trattenerti
almeno quando siamo in pubblico...se mi vuoi bene fallo...
Cloud rimase a bocca aperta...Non vedere più Vanille...Lo
avrebbe davvero
potuto promettere? E avrebbe saputo trattenersi in pubblico?? Avrebbe
resistito
al profumo di lei e a quanto la trovava invitante? A quanto anche solo
vederla
lo spingeva a baciarle le labbra e passarle le dita fra i suoi capelli?
Avrebbe
resistito a quegli occhi così pieni di una luce malvagia ma
che dietro
nascondevano anche qualcosa di più? Chinò il capo
quindi mormorò un
-Si....si te lo prometto....
Sapeva che sarebbe stato difficile ma ci avrebbe provato.
Rebecca annuì
lentamente quindi sporse il suo volto verso di lui come se fosse
guidata da una
forza più forte di lei…e i due si baciarono
ancora. Toccarono le loro labbra
stavolta per un contatto più fugace. Dunque Rebecca si
staccò e lento
indietreggiò un po’facendogli un cenno prima di
allontanarsi di poco da lui.
Alzò la mano facendogli un leggero saluto quindi
mormorò...
-Ora...vorrei stare un pò da sola se non ti dispiace...
Quindi senza neppure lasciare a Cloud il tempo di rispondergli
corse in
direzione della Sala Comune di Serpeverde. Le ragazze della sua casata
ormai
uscite dalla Sala da pranzo nel vederla cominciarono a ridacchiare e a
parlare
sottovoce mentre la guardavano. Lei ne fulminò un gruppo con
lo sguardo e
quelle tirarono dritto,i volti spaventati. Ancora riusciva a incutere
un certo
rispetto in quelle ochette però di sicuro presto la sua
reputazione sarebbe
andata in frantumi lo sapeva. Sperò vivamente che Cloud
mantenesse la sua
promessa. Non sopportava di doverlo odiare,era sempre stato il suo
amico e ora
si sentiva sola e confusa come se questa amicizia non vi fosse
più e fosse
stata sostituita da qualcosa molto diversa che le faceva male ma alla
quale non
voleva rinunciare. Lui l'aveva costretta ad aprirsi e forse proprio per
questo
lo odiava. Sparì nei corridoi mentre questi pensieri quasi
le facevano
esplodere la testa....
Cloud rimase lì a guardarla...Fù allora che
sentì la presenza di
qualcunaltro...Una presenza che lo fece tremare come se dietro di lui
vi fosse
Colui che non deve Esser Nominato in persona. Quando si
voltò si trovò dinanzi
il volto di una ragazza,dalla pelle pallida e i lunghi capelli corvini.
Gli
occhi grigi e glaciali fulimarono il ragazzo ma poi si fecero
possibilmente più
dolci mentre si avvicinava a lui squadrandolo...Era Desdemona Krueger.
Piuttosto famosa nella scuola,forse perchè tutti ne avevano
timore. Cominciò a
girargli attorno quindi gli puntò il dito sul volto e
scoprendo una fila di
perfetti denti bianchi sorrise. Un sorriso smagliante ma rassicurante
come
quello di uno squalo.
-Complimenti Cloud Helmsley...ti sei trovato un bel
partito....Spero
vivamente che non sprecherai quest'occasione...
Sentì come se lei gli indagasse dentro. Come se
avesse udito la sua promessa
e stesse guardando in lui,leggendo la sua mente per capire se l'avrebbe
mantenuta. Cominciò a balbettare cose incomprensibili
voltandosi per non
guardarla negli occhi quindi gli disse a mezza voce...
-Non sono fatti tuoi...
Si chiese dove aveva trovato il coraggio di dire certe cose a
una persona
che sembrava poterlo mangiare da un momento all'altro. Lei
però alzò
semplicemente le spalle con noncuranza...
-Giusto....
Disse quindi si voltò allontanandosi nel corridoio a sua
volta. Cloud rimase lì
con le mani che sembravano tremargli e gli occhi sbarrati. Chi diavolo
era
quella ragazza? Come faceva a incutere così tanto timore?
Perchè si era sentito
improvvisamente così sciocco e impacciato? La
guardò scomparire nel corridoio
quindi si buttò schiena contro il muro...la sua fronte era
imperlata di sudore
e decise di cercare sollievo in una boccata d'aria fuori dal cortile.
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Capitolo 10 *** Capitolo 10: La Decisione ***
Capitolo 10:La Decisione
Aleister
tentò in tutti i modi di districare con le braccia
i rami dell'albero. Lola aveva scelto davvero bene l'arbusto tramite il
quale
intrappolarlo e il giovane Corvonero sapeva benissimo cosa sarebbe
accaduto se
lo avessero beccato all'incedere della foresta. Nonostante tutto quel
pericolo
costante si mescolava a un altro pensiero che non faceva che
martellargli il
cervello e che concerneva con ciò che la Krueger
gli aveva detto poc'anzi. Voldemort. O
almeno lei non lo aveva mai nominato ma lo aveva sottinteso. Il Signore
Oscuro
aveva mandato quella terribile ragazza a comunicargli che si attendeva
che lui
ricambiasse il "favore" che gli aveva fatto. Un lampo
attraversò la
mente di Aleister e l'immagine di suo padre ubriaco che rideva in
faccia al
Lord Oscuro gli riapparve nitida come se l'avesse davanti. Un impeto di
rabbia
lo portò a compiere uno scatto brusco che per qualche
secondo parve quasi
spezzare i rami che però rimasero ben saldi facendolo solo
dondolare
pericolosamente verso il tronco. La sua attenzione tornò
allora all'immediata
situazione incresciosa in cui si trovava e Aleister puntò di
nuovo lo sguardo
sulla bacchetta,al suolo,irraggiungibile. Cercò allora di
dondolarsi puntando
la mano libera contro il tronco non appena vi finiva contro per poi
darsi un
altro slancio in avanti sperando che tale azione pian piano portasse i
rami a
spezzarsi. Nulla di fatto però. Lola pur nella sua follia
apparente,aveva
proprio scelto bene l'albero. Aleister sbuffò ormai
rassegnato e con il sangue
che cominciava ad andargli alla testa. La vista si era fatta
più confusa e
cominciava a sentirsi stordito,non sapendo se sperare che passasse
qualcuno a
tirarlo giù,però con conseguente punizione
severissima e che avrebbe di certo
inciso sul suo rendimento a Hogwarts. Imprecò frà
sè quindi strinse i denti
cercando di dondolarsi ancora una volta. Il risultato fù
ancora più deludente e
doloroso infatti il ragazzo stavolta sbattè contro il tronco
forse essendosi
dato troppo slancio e faticò a trattenere una nuova
imprecazione,mantenendo
solo una smorfia sul volto. Strinse gli occhi digrignando i denti
quindi
cominciò ad agitarsi tentando di strattonare il
più possibile quei rami-liana
che sembravano così indistruttibili. Improvvisamente
però il giovane Corvonero
udì dei passi. Immediatamente si bloccò mentre il
frusciare e il cadere delle
foglie continuava ancora per qualche secondo. Pur se a testa in
giù Aleister
poteva nitidamente distinguere due rumori diversi di passi. Uno stava
correndo
dietro all’altro poiché di due individui si
trattava. Prima che potesse trovare
un modo di rifugiarsi ecco spuntare uno studente di Serpeverde,Helmsley
si
chiamava se ricordava bene. Lo aveva visto di sfuggita qualche volta.
Rimase
quindi lì immobile a penzolare mentre sulla scena compariva
Vanille Andersen di
Grifondoro. Sembrava abbastanza provata dalla corsa che aveva appena
fatto per
stare dietro a lui. La voce le usciva infatti a stento…
-A…aspetta…dobbiamo
parlare…..
Cloud si voltò di
schiena e puntò lo sguardo,serio,verso la
foresta. Aleister si sorprese che non lo avesse scorto. Pochi secondi
dopo però
il Serpeverde si voltò e si rivolse a Vanille con un tono
abbastanza duro.
-Ti ho già detto che
è meglio così Vanille…io sono un
Serpeverde e te una Grifondoro..Sai che è un amicizia che
non può funzionare….
Vanille fece una smorfia quindi
battè tre volte il dito sul
petto dello studente della casata di Salazar guardandolo
storto…
-Il
Cloud che conoscevo andava oltre queste convenzioni e lo
sai anche tu…è colpa di quella lì
vero? Sai che non è stata mia la colpa di
quel litigio..lo sai meglio di me e….
Cloud
le mise allora una mano davanti alle labbra per
azzittirla quindi si allontano di qualche passo…
-Dammi
retta…è meglio così..lasciamo perdere
e smettiamola
di frequentarci. E’ meglio per tutti e due….
Che
scenette da romanzo rosa!! Ancora un po’ e Aleister
avrebbe di sicuro vomitato…Cercò ancora una volta
di districarsi senza fare
troppo rumore ma non vi riuscì. Sarebbe dovuto rimanere ad
ascoltare. In quel
momento Vanille posò
una mano sulla
spalla di Cloud e avvicinò il volto a quello del Serpeverde.
Quindi parve quasi
sussurrargli…
-Nella
scuola…ci sono dei Mangiamorte…..
Aleister riuscì per
miracolo ad afferrare quelle parole e
subito drizzò le orecchie interessato. Cloud Helmsley
restituì a Vanille uno
sguardo stranito. Per qualche secondo i due rimasero in silenzio,un
silenzio
quanto mai profondo e imbarazzante. Quindi Cloud scosse la testa e le
disse…
-Non
hai bisogno di inventarti scuse per farmi
restare…tralaltro non patetiche come queste…
Vanille
gli restituì un occhiataccia…
-Scuse
patetiche??? E’ la
verità…L’ho intuito da quando
quelle due sono tornate a Hogwarts quest’anno…Si
divertono troppo a ostentare
il loro amore per le Arti Oscure…e…
Cloud
la interruppe ancora per poi lanciarle un
occhiataccia. Credeva ancora che fossero solo scuse quelle di Vanille.
Oramai aveva
deciso che avrebbe dato ascolto a Rebecca. Per quanto fosse doloroso
glie lo
doveva. Non avrebbe mai più visto la Andersen
e fra loro le cose sarebbero andate a
meraviglia. Lei però accampava patetiche scuse,credeva che
lo avrebbe pregato
di ripensarci e si sarebbe magari intestardita,la conosceva fin troppo
bene. Ma
inventarsi tali baggianate? Mangiamorte nella
scuola….ridicolo!! Cloud scosse
ancora la testa e si allontanò. Vanille tese una mano verso
di lui ma il
Serpeverde tirò dritto aumentando il passo e la Grifondoro
sfinita
dalla corsa rinunciò quasi immediatamente a fermarlo. La
ragazza tirò il fiato
quindi con aria sconsolata prese ad allontanarsi. Puntò
però lo sguardo per
qualche secondo verso la foresta e vide alcune foglie delle chiome di
un albero
che stranamente si muovevano. A passo lento si avvicinò
titubante. La foresta
non era certo un luogo sicuro e vedere le foglie degli alberi scuotersi
in quel
modo.. Ma dopotutto era una Grifondoro. La casata che premiava il
coraggio.
Vanille alzò lo sguardo e in quel momento
incontrò quello di Aleister. La
ragazza non se lo aspettava e cadde a sedere a terra ansimando. Le ci
volle
qualche secondo per realizzare che era uno studente come lei. Allora
puntò il
dito verso di lui.
-Chi
sei? Che ci fai lassù???
Aleister la guardò
con sufficienza quindi consapevole di
essere stato oramai scoperto sbuffò e le disse….
-Sto penzolando perché
mi diverto…E’ stato uno scherzo…uno
scherzo idiota….
Vanille
si grattò la testa guardandolo stranita quindi si
portò in posizione eretta…
-Uno
scherzo di chi?
Chiese
con un aria di sospetto negli occhi. Aleister ricordò
cosa aveva detto prima la ragazza ad Helmsley e in pochi secondi prese
la sua
decisione. Non gli ci era voluto molto dopotutto. Lo aveva capito
già quando
Lola aveva alluso a Voldemort che il suo destino sarebbe stato
quello….
-Un
gruppo di Serpeverde….
Era la scusa più
credibile che potesse trovare al momento.
Dopotutto i Serpeverde non erano nuovi a questo tipo di burle. Vanille
fece una
smorfia.
-Ti
capisco…non ci si può fidare dei Serpeverde.
Aleister avvertì la
frecciatina a Helmsley ma ciò non poteva
importargli di meno. Ora doveva semplicemente farsi tirare
giù da quell’albero.
Doveva trovare quella maledetta Krueger e comunicargli che non aveva
affatto
bisogno di tempo per ponderare. Vanille parve però avvertire
la sua impazienza
e gli chiese di nuovo sospettosa…
-Ma
di che casata sei???
Aleister
sbuffò. Di tante proprio lei doveva capitargli? La
conosceva di vista,una ragazzina puntigliosa. Cercò di
scuotere ancora un po’ i
rami ma oramai era praticamente inutile. Decise allora di rispondere a
Vanille.
-Corvonero…Aleister
Crowley di Corvonero…hai intenzione di
dirlo alla Preside??
Vanille sorrise scuotendo la
testa quindi puntò la bacchetta
verso i rami e Aleister parve rassicurarsi. La Andersen allora
lanciò un
incantesimo non verbale e il primo ramo si spezzò lasciando
libera una gamba
del ragazzo.
-No…ti sono
solidale..le vittime di quegli incivili
Serpeverde devono aiutarsi a vicenda…ora stai
attento….
E
detto ciò ruppe anche l’altro ramo. Aleister
piombò a
terra dolorosamente e Vanille corse immediatamente verso di lui
cercando di
aiutarlo.
-Tutto
bene?? Niente di rotto??
Aleister alzò lo
sguardo quindi dopo essersi passato una
mano sui capelli stropicciati dalla caduta ed essersi pulito la veste
di scuola
annuì…
-Si…non
mi aspettavo un atterraggio leggero…G…grazie
comunque….
Sapeva che il ringraziamento
l’avrebbe soddisfatta. Lei
infatti fece un ampio sorriso quindi gli tese la mano per aiutarlo a
rialzarsi.
Aleister la ringraziò di buon grado ancora una volta quindi
le fece un cenno.
-Ora
devo andare…i miei amici si chiederanno che fine ho
fatto…
Vanille
annuì,l’aria felice….
-Spero di esserlo diventata pure
io da ora…sai…vittime dei
Serpeverde e tutto…
Aleister era impaziente di
andare ma doveva fare in modo che
lei se ne andasse senza un sospetto,a cuor leggero. Quindi si
voltò lentamente
e sfoggiando un altro sorriso annuì…
-Ma certo….Possiamo
vederci quando vuoi….
Vanille sorrise annuendo quindi
Aleister la salutò con un
cenno e attaccò a correre su per la salita che dalla foresta
riconduceva alla
scuola. Che enorme seccatura. Si sorprese a pensare a quanto era stato
calcolatore…un altro rimorso come quello per la Richart? Scacciò anche
quel pensiero e aumentò il passo. Arrivato al cortile della
scuola si fiondò
all’interno del castello varcando l’immenso portone
e cominciando a guardarsi
intorno. Dove poteva essersi cacciata?? Prese la strada per la torre di
Corvonero credendo che l’avrebbe trovata nella Sala Comune
della sua casata. Lei
però era lì poggiata al muro in cima alle scale.
Il suo sorriso arcigno. I suoi
ricci capelli che le ricadevano ora sulle spalle. Gli occhi che lo
trafiggevano
e quella sensazione opprimente che portava con sé. Quando il
giovane Corvonero
fu faccia a faccia con lei,la ragazza fece una delle sue risatine
quindi guardò
con aria supponente Aleister.
-Allora…hai
qualcosa da dirmi Crowlino???
I
loro occhi si incontrarono ancora per qualche secondo poi
lui fu costretto nuovamente a chinarli. Era una battaglia che purtroppo
non
poteva vincere quella…Diede comunque un tono duro alla sua
voce quindi
rialzando la testa ma non guardandola negli occhi le disse…
-Non
ho bisogno di tempo per pensarci…Accetto…senza
ripensamenti…
Lola rimase immobile per qualche
secondo. Poi il suo viso si
contrasse in un ghigno ed esplose in una risata che avrebbe gelato il
sangue a
chiunque.
-Bravo…bravo
Crowlino…sapevo che eri un soggetto
interessante….sai invidio proprio mia sorella che
potrà divertirsi a suo
piacimento con te….
Aleister
non si chiese nemmeno cosa Lola volesse dire. Rimase
solo lì immobile a sentirla ridere divertita e capendo che
oramai era fatta. Questo
era il suo futuro,questo il suo destino…e nulla avrebbe
potuto fargli cambiare
idea….
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Capitolo 11 *** 11. L'Approccio ***
Capitolo 11: L'Approccio
Rebecca camminava lungo
il corridoio mettendo un passo davanti all'altro ma non pensando
davvero a dove stava andando. Un Prefetto avrebbe potuto fermarla e
togliere parecchi punti a Serpeverde senza che lei si accorgesse di
essere magari arrivata in qualche posto proibito tanto era fitta la
rete dei suoi pensieri in quel momento. Pensava a Cloud e tentava di
fare chiarezza su ciò che davvero provava per lui,un
sentimento che mai aveva trovato albergo nei suoi pensieri ma che ora
si faceva prepotentemente largo nella sua mente. In lei c'erano due
sensazioni ben diverse. Una che la legava a lui indissolubilmente ma
c'era pure una punta d'odio data dal suo orgoglio che non riusciva a
soffocare o che forse intrinsecamente non voleva far sparire del tutto.
Erano sempre stati amici ma ora lui l'aveva fatta aprire,quando
solitamente preferiva restare chiusa in sè stessa. E quella
parte di sè che aveva convinto il cappello a porla nelle
file di Serpeverde,quell'orgoglio caratteristico delle nobili famiglie
purosangue e soprattutto della sua stessa personalità
interveniva in modo prepotente secernendo odio verso colui che l'aveva
fatta apparire debole. Odiarlo o amarlo? Cedere alla passione o
all'orgoglio? Rebecca non lo sapeva e sentiva la testa scoppiargli.
Dopotutto Cloud era un Serpeverde,di famiglia purosangue come lei e non
ci sarebbe stato nulla di male nella loro unione. I suoi zii non
avrebbero di certo avuto nulla da ridire,dopotutto non si stava mica
fidanzando con uno sporco Tassorosso....Oddio,aveva detto fidanzando??
Come poteva pensare una parola simile,così alla leggera?
Aveva dunque deciso di dare libero sfogo a quelle emozioni? Emozioni
che ancora doveva stabilire se fossero vere?? Si poggiò al
muro e si mise una mano sulla fronte massaggiandosi lentamente le
tempie. Non riusciva a capirci nulla,erano sensazioni che non aveva mai
provato prima,un flusso di emozioni che non riusciva ad arginare. Dei
passi leggeri la riscossero dai suoi pensieri e finalmente si accorse
di dove si trovava. Davanti alla porta dei bagni,e i passi che aveva
udito appartenevano a una figura femminile che avanzava verso di lei
con calma. Pian piano i lineamenti del volto di quella ragazza si
fecero più chiari ed in essi Rebecca riconobbe i tratti di
Desdemona Krueger,colei che la osservava da quando erano giunti a
Hogwarts. Cosa voleva ora da lei? Aveva finalmente deciso di palesare
le sue intenzioni e dirle perchè non faceva che metterle lo
sguardo addosso? Desdemona si appoggiò a sua volta
lentamente al muro e continuò a fissarla con i suoi occhi
magnetici. Rebecca si sentì immediatamente a disagio e dopo
qualche secondo di silenzio le chiese stizzita...
-Bhè?? Cosa
vuoi da me??
Desdemona
scoppiò in una folle risata quindi sul suo volto si
disegnò un ghigno mentre il suo sguardo astuto inquadrava
ancora una volta la ragazza. Quindi finalmente Desdemona
parlò con voce calma ma gelida...
-Rebecca Groove...Figlia
di due dei più fedeli mangiamorte che abbiano mai servito il
Signore Oscuro e attualmente follemente innamorata di Cloud Helmsley...
Rebecca sentì
una fitta allo stomaco quindi stizzita si sporse verso quella odiosa e
saccente cretina che credeva di sapere tutto di lei.
Digrignò i denti e sibilò verso di lei
-Tu cosa diavolo ne sai
di me? Di quello che provo e di chi erano i miei?? Non sai nulla....
Desdemona
scoppiò nuovamente a ridere quindi le puntò senza
troppi complimenti un dito contro il petto cominciando a batterlo con
prepotenza e parlando con voce canzonatoria mentre Rebecca
indietreggiava di qualche passo...
-Chiunque sà
chi erano i tuoi cara Rebecca Groove...e per quanto riguarda
ciò che credi di provare,bhè pochi non hanno
notato il bel teatrino che avete imbastito in Sala Grande e per i
corridoi. Sicuramente io l'ho notato e a fare due più due
non ci ho messo molto....
Rebecca rimase
interdetta per qualche secondo. Tutti avevano notato ciò che
era accaduto,era vero...era per questo che si era adirata con Cloud. Ma
perchè proprio questa invadente si era presa la briga di
venire lì a ricordarglielo? C'era sicuramente qualcosa di
più,qualcosa che voleva da lei. Ma cosa poteva volere da
lei? Sapeva che erano entrambe due Serpeverde anche se Desdemona era
qualche anno davanti a lei. Sapeva che quasi tutti la evitavano,perfino
quelli della loro stessa casata perchè metteva tutti in
soggezione. Sapeva che aveva una sorella che era Prefetto di Corvonero.
E soprattutto come tanti altri non sapeva nulla della sua vita al di
fuori della scuola. Cosa poteva volere una come lei da una purosangue
come Rebecca? Stringere amicizia forse? Non aveva certo cominciato nel
migliore dei modi se era per quello. Improvvisamente però
Desdemona avvertendo il suo sguardo confuso ma pensieroso allo stesso
tempo decise di sciogliere finalmente i suoi dubbi.
-.....Non sono qui per
queste sciocchezze amorose in ogni caso,ma per parlarti di quello...
Il dito di Desdemona
andò allora a indicare il ciondolo che Rebecca portava al
collo,un manufatto pregevole che rappresentava un grosso corvo dalle
ali spiegate. Il ricordo dei suoi genitori. Cosa poteva intendere con
quello? Cosa ne sapeva lei???...
-Quello rappresenta
ciò che i tuoi ti lasciarono dico bene? Era il ciondolo che
portava sempre tua madre al collo..Chiunque abbia
familiarità con i Mangiamorte conosce i tuoi e chi ha potuto
consultare anche qualche foto sà cos'è
quello...Ciò di cui comunque voglio parlarti non
è tanto del ciondolo in sè ma di ciò
che rappresenta...se lo porti ancora al collo significa che sei ancora
legata al ricordo dei tuoi genitori...
Quanto davvero quella
impertinente sapeva di lei? Come faceva a leggerle così
abilmente nell'animo? Quel ciondolo era davvero l'unico ricordo
tangibile che avesse dei suoi genitori,ma non credeva che chiunque
avesse pensato ai suoi avesse visualizzato immediatamente quel monile.
No di sicuro lei aveva fatto ricerche molto approfondite...e poi cosa
aveva detto? Chi ha familiarità con i Mangiamorte?? Cosa
sapeva lei dei Mangiamorte? Una strana curiosità si accese
dentro di lei. Le venne l'improvvisa voglia di saperne di
più ma si chiese anche quanto fosse saggio mostrarlo a
quella maledetta intrigante. D'improvviso era riuscita a spazzare via
ogni sua preoccupazione per i suoi sentimenti verso Cloud,che di colpo
le parvero futili e senza senso.
-In ogni caso non sono
affari tuoi....
Le disse quindi si
voltò facendo per andarsene. I suoi passi erano
però lenti e poco convinti. Bruciava,ardeva dalla voglia di
sapere....Desdemona dal canto suo sapeva oramai di avere la sua
attenzione e non fece che "tirare qualche cordicella". Tirò
fuori una pagina del Profeta che aveva conservato per l'occasione...
-Questa è la
foto di tuo fratello vero? A parte i tuoi zietti è l'unico
che ti rimane..ed è imprigionato ad Azkaban poverino..deve
essere stato davvero cattivo...
Rebecca si
voltò di scatto quindi la afferrò per la lunga
veste,colma di rabbia....
-Tu non sai nulla..non
sai nulla e non ti permetto di parlare così di loro....
Desdemona
sogghignò ancora una volta quindi staccatasi da lei
battè leggermente le mani come se la applaudisse. Rebecca
restò nuovamente spiazzata.
-Un bello sfogo di
rabbia...E' segno che provi dentro di te ira per ciò che
è accaduto loro...Hai mai pensato di seguire le loro orme? O
di vendicarli? Hai mai pensato di prendere finalmente la posizione che
il tuo grado di purosangue..la tua nobiltà...la tua
appartenenza alla casata di Serpeverde ti competono? Un posto
nelle file del Signore Oscuro??
Il Signore Oscuro? Cosa
le stava proponendo? Di diventare una Mangiamorte?? E vendicare i suoi
genitori e suo fratello? Ma che legami aveva quella ragazza
con Lord Voldemort e con i suoi Mangiamorte? Era una di loro? Desdemona
si fece d'improvviso molto più accomodante.
Poggiò una mano sulla sua spalla facendo leggermente
pressione come può fare un padre che sta per dare consiglio
a un figlio. La sua strategia non poteva funzionare meglio. Ora che
l'aveva interessata cercava di assumere un tono più affabile
così da portarla totalmente dalla sua parte. Dopotutto era
pur sempre una quattordicenne.
-Perchè
dovresti seguire la rettitudine che il Ministero vorrebbe che seguissi?
E' rettitudine quella che ha portato i tuoi ad essere uccisi? Che ha
portato tuo fratello ad essere imprigionato? Prendi in mano il tuo
stato di purosangue...puoi davvero permetterti di seguire una via
prefissatati da gente che ha fatto questo alla tua famiglia e che
calpesta il nostro onore permettendo a babbani e mezzosangue di
utilizzare una magia che dovrebbe essere solo nostra di diritto??..
Quelle parole
martellavano la mente di Rebecca che piano piano vedeva le cose dal
punto di vista di Desdemona. Perchè no dopotutto? Avevano
ucciso i suoi genitori lasciandola orfana quando ancora era troppo
giovane...Suo fratello marciva ad Azkaban e forse avrebbe potuto prima
o poi liberarlo. Inoltre..prendere finalmente in mano il suo stato di
purosangue...Era qualcosa che sentiva in dovere di fare...Ma ancora
restava titubante...Accettare? Non accettare e restare per sempre una
purosangue si ma mediocre e di cui le anime dei suoi genitori non
sarebbero mai state fiere???
-Io posso
addestrarti...io posso farti diventare una Mangiamorte...io posso
permetterti di vendicarti di chi ti ha fatto tutto questo...
Come una litania
Desdemona bombardava la sua mente finchè Rebecca stanca non
la afferrò a sua volta per la spalla e disse seccamente...
-Devo pensarci....
Immediatamente Desdemona
si calmò e un leggero sorriso sostituì
l'espressione decisa di poco prima. Fece un cenno con la mano annuendo.
-D'accordo...Se deciderai
per un si sai dove trovarmi..Siamo della stessa Casata dopotutto...
Desdemona
girò i tacchi senza nemmeno lasciare il tempo a Rebecca di
replicare. La vide scomparire così come era arrivata,con
passo leggero...Lei rimase per qualche secondo ancora lì
quindi a sua volta riprese a camminare nei corridoi con mille nuovi
pensieri in testa. In quel momento la porta del bagno si
aprì leggermente. Vanille Andersen fece capolino
stringendosi il petto ansimando. Aveva udito tutto...dunque aveva
ragione. C'erano dei Mangiamorte all'interno della scuola..e la Groove
stava per entrare a farne parte...Avrebbe dovuto avvertire Cloud.
Stavolta non poteva non crederle. Attese che Rebecca fosse sparita
dietro l'angolo quindi prese a correre all'impazzata uscendo di scatto
dal bagno e andando in cerca del Serpeverde.
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Capitolo 12 *** Capitolo 12: Fratture ***
Capitolo 12: Fratture
Correva a perdifiato,superando i corridoi immensi di Hogwarts e urtando
chiunque incontrasse. Solitamente non era mai stata sgarbata con
nessuno ma ora la paura,la fretta e l'indignazione la costringevano a
comportarsi in questo modo,senza chiedere minimamente scusa e
continuando solo a correre con il pensiero rivolto a Cloud. Ora tutto
sarebbe tornato come prima,sarebbero tornati ad essere amici nonostante
la differenza che intercorreva tra le loro casate. Quella piccola
intrigante della Groove invece l'avrebbe pagata,lei e le sue compagne
Mangiamorte. Dopo che Cloud avesse saputo tutto sarebbero corsi di
filato dalla McGrannitt, e presto alcuni Auror del Ministero sarebbero
arrivati a salvare la Scuola di Magia e Stregoneria da quegli intrusi.
Non le importava affatto di sapere se Rebecca avrebbe accettato o
meno,era sicurissima che lo avrebbe fatto..Era una Serpeverde
dopotutto..ma anche Cloud...Si ma lui era buono e avrebbe capito.
Vanille continuò a correre facendo scorrere lo sguardo
attorno a sè alla ricerca dei biondi capelli del Serpeverde.
Una folla di ragazzi si era accalcata dinanzi a lei e la ragazza
cominciò a battere a terra con la punta del
piede,impaziente. Stavano affollandosi per uscire un pò
fuori sul cortile prima delle lezioni pomeridiane ma erano davvero
troppi. Alla fine Vanille si infilò tra di loro sgomitando
leggermente ogni tanto. Chi la conosceva la guardò stupito
di questo suo comportamento impaziente e c'era chi commentò
dicendo che il troppo studio doveva alfine averla mandata fuori di
testa. Spingendo e sgomitando comunque alla fine Vanille
riuscì a districarsi da quella folla e a ritrovarsi lungo il
corridoio che portava al gigantesco portone della Sala Grande. Cloud
era poggiato lì al muro,l'aria pensierosa e lo sguardo
basso. La giovane Grifondoro attese qualche secondo prima di fiondarsi
su di lui. Il Serpeverde alzò gli occhi e si vide arrivare
la Andersen tutta trafilata, che improvvisamente lo spinse contro il
muro e cominciò a parlare senza fare una sola pausa...
-Avevo Ragione Cloud Ci
sono i Mangiamorte qui a Hogwarts, Desdemona Krueger di Serpeverde ne
è la capa e c'entra pure Rebecca ne fà parte
anche lei,cioè le hanno chiesto di farne parte ma sono
sicura che abbia accettato. Te l'avevo detto che era una meschina ma tu
non mi hai voluto dare ascolto e...e...
Cloud l'aveva spostata
bruscamente e ora la guardava di sottecchi,visibilmente alterato.
Vanille si sentì morire le parole in gola così
come tutte le aspettative che aveva,di convincerlo,di portarlo
finalmente dalla sua parte,che ammettesse che lei aveva ragione. Che
capisse che quella Groove non era nulla di buono, e che li avrebbe
messi tutti in pericolo. Ma Cloud la guardava con
ostilità,una smorfia di rabbia sul volto...
-Ripeti....
Le disse
mentre il suo tono era esasperato. Vanille capì in un attimo
che lui non le avrebbe affatto creduto qualsiasi cosa le dicesse e che
anzi stava per arrivare una sfuriata..Si sentì subito
sconsolata...
-Cloud ti
prego..devi credermi..Ho visto Desdemona Krueger offrire un posto tra
le file dei Mangiamorte a Rebecca Groove...
Cloud si
portò una mano a massaggiarsi le tempie quindi
rialzò lo sguardo su Vanille e sibilò,rabbioso...
-Non ti
avevo detto che era finita?? Che non volevo più vederti?? E
tu te ne vieni qui con una scusa ancora più assurda di
quella prima..accusando poi Rebecca..Ti credevo più matura
di così Vanille..mi hai deluso..
Vanille
cominciò a balbettare quindi strinse i pugni mentre la
rabbia prendeva possesso di lei. Non le era mai capitato ma in quel
momento non provava altro. Cominciò a battere i pugni sul
petto di Cloud...
-Stupido..sei
uno stupido...come fai a non capire che quella ti sta prendendo in
giro? Si unirà ai Mangiamorte e ci uccideranno tutti
quanti..Tu non capisci...
Improvvisamente
però sentì il dolore dello schiaffo che Cloud le
aveva appena mollato. Vanille si portò immediatamente una
mano alla guancia arrossata e le lacrime cominciarono a spuntare calde
dai suoi occhi. L'immagine del Serpeverde si sfocò man mano
mentre lei cominciava a singhiozzare. La voce di Cloud le giunse ancora
una volta,adirata...
-Non sai
neppure quanto sia grave quello che stai dicendo...Non osare parlare
così facilmente dei Mangiamorte...Non sai..non sai di cosa
parli...Sparisci di qui...e non osare più dire
malignità su Rebecca..Mi hai capito? Vattene!!!
Vanille emise un altro
singhiozzo quindi si voltò e urlandogli contro che era uno
stupido scappò via asciugandosi con rabbia le lacrime e non
fermandosi finchè non raggiunse la Sala Grande di
Grifondoro. Riuscì a stento a pronunciare la parola d'ordine
alla Signora Grassa quindi si fiondò direttamente al suo
alloggio gettandosi sul letto e affondando il volto nel cuscino
cercando di soffocare il pianto.
Rebecca pensava ancora
al suo dialogo con Desdemona. Parlare con quella ragazza aveva
risvegliato in lei qualcosa. Si chiese se non fosse sempre stata
destinata a questo. A seguire le orme di suo padre e vendicare suo
fratello. Carezzò la bacchetta che portava nella tasca e
sentì come se improvvisamente avesse voglia di impugnarla e
puntarla contro quei maledetti Auror...Traditori del loro stesso
sangue..Doveva parlare con qualcuno che l'avrebbe capita..e solo un
Serpeverde poteva. Uno come Cloud. Si,Cloud. Lui avrebbe capito,era un
membro della Casata di Salazar come lei e nonostante fosse uno strano,
Rebecca pensò che avesse abbastanza orgoglio per capirla.
Anzi l'avrebbe elogiata...avrebbe potuto chiedere perfino a lui se
voleva unirsi a lei..Avrebbero vendicato i suoi e sarebbero divenuti i
Mangiamorte più temuti dal Ministero. Lo avrebbero anzi
rovesciato aiutando Lord Voldemort a prendere il posto che gli spettava
e vendicarsi di Potter. Doveva assolutamente trovare Cloud...
Così la Serpeverde cominciò a camminare lungo i
corridoi finchè non vide Vanille Andersen passarle
accanto,in lacrime. La Grifondoro sembrava non averla notata ma Rebecca
pensò che qualsiasi cosa la facesse piangere fosse un ottima
cosa. Poi vide comparire Cloud,l'aria pensierosa e capì che
evidentemente le aveva detto che non dovevano più vedersi.
Dentro di sè si sentì ancora più
compiaciuta. Aveva vinto...aveva vinto contro quella stupida
Grifondoro. Cloud la notò e Rebecca gli andò
incontro portandogli le braccia attorno al collo per prima. IL
Serpeverde ne fu sorpreso,anche quando lei gli stampò un
bacio sulle labbra.
-Perchè sei
così euforica??
Gli chiese
stupito. Ripensò a come si erano lasciati prima e questo
radicale cambiamento gli faceva pensare che lei avesse qualcosa che la
faceva star bene e che voleva asslutamente dirgli. Rebecca infatti lo
afferrò per una manica e lo trascinò con
sè. Si ritrovarono a camminare verso la Sala Comune di
Serpeverde e lei non permise a Cloud di parlare e chiederle nulla.
Quando entrarono la ragazza lo fece sedere sulla poltrona quindi
lasciatasi cadere sul divano cominciò a parlare...
-Finalmente
avrò la possibilità di rendere onore a mio
retaggio..
Cloud
inarcò un sopracciglio. Cosa significava???
-Cosa
intendi?
Chiese
incuriosito. Rebecca sorrise quindi tirò un sospiro e
proseguì nel suo discorso...
-Mi hanno
fatto una proposta che sto pensando di accettare...credo proprio che tu
ne sarai davvero orgoglioso. Chiunque sia un Serpeverde Purosangue non
potrebbe che ammirarmi e magari anche invidiare l'occasione che mi si
è presentata...
Cloud
vedeva le sue parole prender corpo e infine il sospetto crescere in
lui. Improvvisamente il suo tono si fece brusco. La voce arrocchita.
Chiese quasi di getto.
-Di cosa
stai parlando??.....
Rebecca si
sporse verso di lui e sorrise ancora una volta piena di orgoglio. Stava
per dirgli tutto e già immaginava la sua reazione. Questi
pensieri la rendevano cieca alla reazione che effettivamente lui stava
avendo...
-I
Mangiamorte,Cloud...i Mangiamorte sono qui nella scuola..e mi
hanno chiesto di far parte di loro..non è fantastico?
Potrò vendicare i miei..liberare mio fratello...tu sarai
orgoglioso di me..i miei zii lo saranno...io stessa lo
sarò...porteremo il Signore Oscuro alla...
Cloud la
interruppe. Cominciò a respirare più velocemente
mentre era diventato rosso in volto. Nella sua testa mille
pensieri..Vanille aveva dunque ragione e lui l'aveva cacciata in quel
modo brusco..e Rebecca..no lei non poteva avergli fatto ciò..
-Stai
scherzando vero??
Sibilò.
Rebecca non lasciò che ciò modificasse neppure un
pò la sua espressione...
-Certo che
no...non è fantastico???
Cloud
improvvisamente si tirò in piedi,colmo d'ira.
Cominciò a respirare sempre più convulsamente
mentre il volto era diventato rosso come un peperone.
-Come...come
hai potuto farmi questo???
Rebecca
finalmente capì che qualcosa non andava. Perchè
Cloud le pareva così adirato? Perchè aveva quella
smorfia sul volto? Come poteva essere lontanamente possibile??
-Non sei
orgoglioso di me?....
Lo chiese
ma sembrava quasi un affermazione più che una
domanda...Cloud se ne accorse perchè sbottò del
tutto...
-Orgoglioso??
Sono schifato!!! Tu non sai cosa sono i Mangiamorte...Non sai cosa sono
capaci di fare...cosa continuano a fare...cosa significa essere una di
loro...
Anche il
tono di Rebecca assunse un tono feroce. Come osava Cloud parlarle in
quel modo? Come poteva non essere orgoglioso che lei abbracciasse il
suo retaggio?
-Sono la
figlia di due Mangiamorte..i miei zii non hanno fatto che parlarmi di
loro..mio fratello è Mangiamorte..e tu osi dire che io non
saprei cosa significa?? Io devo vendicarli...vendicare ciò
che hanno fatto alla mia famiglia...
Cloud
urlò adirato...
-Hanno avuto
ciò che hanno meritato!!!!
Questo gli
uscì fuori improvviso senza che nemmeno se ne accorgesse. Ma
oramai era fatta. Rebecca rimase interdetta per qualche secondo quindi
mollò un ceffone a Cloud. Lui rimase immobile come una
statua,il respiro sempre più affannato...
-Come osi
dire questo?? COME OSI PARLARE COSì DEI MIEI GENITORI???
-ERANO DEGLI SPORCHI
MANGIAMORTE!! COME QUELLI CHE HANNO UCCISO I MIEI GENITORI!!!!
Cloud lo
aveva detto. Non l'aveva mai raccontato a Rebecca ma era proprio
così. I suoi erano stati uccisi dagli sgherri di Lord
Voldemort quando avevano rifiutato di unirsi alla sua causa. Il ragazzo
era sempre stato vago con lei su questo particolare e aveva cercato di
non pensare al fatto che lei fosse figlia di Mangiamorte. Solo che
ora...lei gli veniva a dire questo...Aveva creduto di poterla
cambiare,stando assieme a lei. E lei gli veniva a dire che sarebbe
divenuta uno di quegli assassini...
-Non te l'ho
mai detto..ma è così. Rifiutarono di unirsi a
quello schifoso assassino di Lord Voldemort..e furono uccisi. E io sono
fiero di essere loro figlio e di rifiutarmi di unirmi alla causa di
quei macellai...
Rebecca
digrignò i denti...
-Fiero di
esser figlio di traditori...mi fai davvero schifo...Avevo creduto che
saresti stato orgoglioso di me....
Cloud
urlò ancora...
-ZITTA!!!
PENSAVO DI POTERTI CAMBIARE...MA IL SANGUE è SANGUE..SEI
FIGLIA DI ASSASSINI E RESTERAI TALE!!! Vanille aveva ragione...
Sentendo il
nome della Grifondoro Rebecca non ci vide più. Stava per
metter mano alla bacchetta ma improvvisamente si bloccò e
puntò il dito contro Cloud.
-Bhè
torna pure da quella stupida Grifondoro...dopotutto vi meritate a
vicenda..ma credimi..Me la Pagherai...te la farò pagare
cara...
Strinse
ancora una volta i denti,le ultime parole pronunciate con voce rotta
quindi fuggì,sparendo dalla stanza e lasciando li
Cloud,ancora colmo di rabbia. Il Serpeverde si lasciò cadere
sul divano ancora una volta e si portò la testa tra le mani
imprecando sottovoce...Il mondo gli era davvero crollato addosso e
tutto in quelle pochissime ore..
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Capitolo 13 *** 13. Compromesso ***
Capitolo 13: Compromesso
Il frullare dei gufi era l'unico rumore che si udiva dentro la torre
della Guferia,quegli uccelli notturni che a scuola venivano usati per
mandare messaggi. A quell'ora della notte però nessuno era
lì per mandare messaggi e le uniche due presenze erano due
figure femminili che attendevano impazienti. Lola ridacchiò
mentre un gufo le passava a poca distanza dalla testa. Desdemona si
voltò impaziente mentre il suo pallido volto si specchiava
negli occhi limpidi di una civetta che si stava pulendo le piume. Si
chiese perchè Lola avesse scelto un tale posto per
quell'incontro,ma si accorse di quanto fosse stupido domandarselo. Lo
aveva fatto per farle dispetto,aveva trovato uno dei luoghi peggiori
con tutti quegli uccelli che le svolazzavano intorno e a cui non poteva
torcere una piuma. Doveva scegliere lei il luogo senza lasciare che
fosse Lola a fissare l'appuntamento con quel ragazzo che la incuriosiva
e che la sua cara sorellina avrebbe voluto tenere per sè.
Sentiva una sua vittoria personale essere riuscita a sottrarglielo e
anche quelle piccole ripicche che doveva sopportare non erano che una
dimostrazione di quanto comunque si fosse rassegnata all'inevitabile.
Lord Voldemort aveva espressamente assegnato a lei il comando di quella
delicata operazione,avendo capito quanto la sorella fosse altamente
instabile e non totalmente dedita alla causa e al progetto. Proprio per
questo poteva anche permettersi di darle ordini e questo le piaceva
particolarmente. Era sempre stata abituata a
comandare,dominare,prevaricare..permetteva solo al Lord Oscuro di
poterle dare ordini ma per il resto tendeva a volere chiunque sotto di
lei. Lo stesso sarebbe accaduto per quel ragazzo. Solo la
ragazzina...lei le sembrava avere la stoffa...forse avrebbe potuto
essere un giorno una sua pari....Lola tese una mano verso uno dei gufi
che si allontanò stizzito lasciando cadere qualche piuma...
-Un posticino niente male
no? Devo prendermelo un gufo...potrebbe essere una compagnia
più piacevole della tua sorellina...
Disse per poi rivolgere
un ghigno a Desdemona. Questa la guardò con indifferenza
quindi cominciò a battere la punta del piede a
terra,impaziente. Quanto diavolo ci metteva? Gli avrebbe presto
insegnato a essere molto più puntuale o l'avrebbe pagata.
Lola accanto a lei seguiva il gufo che aveva adocchiato poco prima,con
lo sguardo,finchè esso non uscì rapido dalla
finestra svolazzando nel cielo notturno.
-Un pò in
ritardo Crowlino..ma si sà,la notte Gazza fà le
ronde...Sai mi piacerebbe sapere cosa frulla nel cervello di quel
vecchio rimbambito...letteralmente ovviamente..
La risatina di Lola
arrivò alle orecchie di Desdemona,che assunse un espressione
stizzita. Finalmente udirono dei passi lungo le scalette della torre.
Lola si bloccò per qualche secondo per poi tornare a
ridacchiare mentre la sorella assumeva un aria autoritaria.
Aleister era uscito di
notte dalla Sala di Corvonero e aveva rischiato quasi subito di essere
beccato da Gazza. Mrs. Purr lo aveva fiutato e il giovane Corvonero era
riuscito per un soffio a sfuggire al vecchio custode nascondendosi in
un corridoio collaterale. Era riuscito a fuggire e a nascondersi dietro
una statua,quindi la gatta aveva evidentemente perso le sue tracce. Si
chiese se per caso non avesse addosso l'odore di Loki,e che questo lo
rendesse più individuabile al felino del custode ma
evidentemente così non era. Lentamente si
allontanò dalla statua e camminando con circospezione per i
corridoi era riuscito alfine a raggiungere le scale che portavano alla
torre della Guferia. Sapeva di essere terribilmente in ritardo ma non
poteva assolutamente farsi beccare dal vecchio. Salì
lentamente le scale per poi affacciarsi dall'entrata della Guferia e
notando finalmente le due figure femminili che si trovavano al suo
interno. Una era sicuramente Lola,oramai l'avrebbe riconosciuta
ovunque. La sua risatina seppur smorzata risuonava nel buio della
stanza,la stessa risata che aveva udito allontanarsi mentre lui
penzolava sopra quell'albero. Accanto a lei c'era un altra figura molto
più autoritaria,la sinuosità delle sue forme si
avvertiva nei movimenti che faceva anche se quasi impercettibili.
-Non tollererò
altri ritardi,spero che ci siamo intesi...
Era sicuramente la voce
di Desdemona quella. Aleister puntò lo sguardo verso Lola
che era comparsa alla luce e nel suo viso c'era la solita aria di
scherno. Canticchiava una nenia quasi sottovoce
-Povero
Crowlino...Crowlino è stato cattivo...
La ignorò
quindi decise di darsi contegno anche se quella figura ancora avvolta
nel buio della stanza cominciava a inquietarlo e lo faceva molto
più della sorella. Desdemona si avvicinò
lentamente e finalmente comparve alla luce. Era quasi del tutto
identica alla sorella tranne per il fatto che i suoi capelli corvini
erano lisci e non arricciati. Tese la mano verso di lui quindi la
portò al suo mento costringendolo a voltarsi di profilo.
Fatto ciò cominciò a camminargli intorno a passo
lento. Aleister si sentì fin da subito esaminato come un
oggetto e la cosa invece che farlo adirare come avrebbe solitamente
fatto,lo metteva stranamente in soggezione,molto piu di quanto facesse
Lola. Gli posò una mano sulla spalla e Aleister
trasalì leggermente...
-Sei proprio come mi
aspettavo,Aleister Crowley...Devo ammetterlo,mi interessi non poco..Lo
sguardo che ha colpito perfino Lord Voldemort..Deve avere visto in te
qualcosa...
Aleister la
guardò con la coda dell'occhio e se la ritrovò
improvvisamente davanti. A pochi centimetri da lui. Avvicinò
il volto al suo fino quasi a sfiorare le sue labbra con le
sue..Aleister si tirò immediatamente indietro guardandola
stranito. La risatina stridula di Lola si fece udire immediatamente.
Desdemona invece fece solo un leggero sorriso mentre i suoi occhi si
accendevano comunque di interesse...
-Interessante..davvero
intrigante,Crowley...Mia sorella mi diceva che sei disposto a unirti a
noi..che anzi hai accettato la proposta con entusiasmo...
Il giovane Corvonero era
ancora leggermente scosso ma appena capì che Desdemona si
attendeva che parlasse si schiarì la voce con nervosismo
quindi ritrovata la giusta determinazione aggrottò le
sopracciglia e annuì.
-Lord Voldemort mi ha
fatto un grande favore e sento di doverlo ricambiare...
Sul volto di Desd si
aprì un sorriso a 39 denti. Tornò a squadrarlo
quindi puntò un dito sul suo petto come a spintonarlo
all'indietro. Aleister oppose resistenza e questo piacque non poco alla
giovane Krueger che continuò a spingere leggermente con il
dito ancora un pò prima di ricominciare a parlare. Nel'ombra
Lola guardava con una sorta di disgusto la scena. Aleister non l'aveva
mai vista adirata prima e non riusciva nemmeno a capire il senso di
tale stato d'animo.
-Sai però che
non risponderai direttamente a Lord Voldemort ma a me....
Il Corvonero
annuì di nuovo.
-Si...lo supponevo....
Le mani di Desdemona
scattarono ancora una volta e gli afferrarono i capelli costringendolo
a inarcare la testa all'indietro. Aveva più forza di quanta
il giovane immaginasse,e ne fu altamente sorpreso. Lei
avvicinò le sue labbra all'orecchio di lui e gli
sussurrò...
-E se rispondi a me sappi
che non voglio ribelli...Se ce ne sono tendo a schiacciarli...capisci
cosa intendo vero?...
La vide voltargli ancora
la testa e avvicinare nuovamente le labbra alle sue e capì.
Strinse gli occhi mentre finalmente quelle di Desdemona toccavano le
sue e Aleister si ritrovava stretto in quel suo sacrilego primo
bacio,un bacio che lui non voleva dare ma che credeva il primo
battesimo del fuoco per entrare nelle file dei Mangiamorte. Quella
ragazza che tanto gli incuteva soggezione sembrava essere attratta da
lui per un qualche motivo. Forse curiosità per
ciò che gli era accaduto. Per quando Voldemort lo aveva
risparmiato. Alla fine lei lo lasciò andare quindi
aprì la mano così da mollare anche i suoi
capelli. Aleister si massagiò immediatamente la nuca quindi
guardò con un misto d'odio e di stupore la ragazza. C'era
anche tanta rabbia repressa....Desdemona non si scompose. Gli rise
semplicemente in faccia quindi indicò il pavimento...
-In ginocchio.....
Il Corvonero
sgranò gli occhi...
-In ginocchio? starai scherzando??....
Desdemona assunse un
aria strafottente...
-Esatto....se vuoi
ricambiare il favore al Lord dovrai facilitarmi l'opera..e non amo i
ribelli. Io comando,tu obbidisci...Io il capo..tu il
sottomesso,Crowley...accetti oppure Lola ti colpirà appena
te ne andrai di qui..Non possiamo rischiare...
Aleister si
guardò attorno. Si soffermò a guardare Lola che
per la prima volta seria accarezzava la bacchetta e capì che
facevano sul serio. Erano Mangiamorte, e non si facevano alcuno
scrupolo. Inoltre era determinato a ricambiare davvero il favore a
Colui che Molti non Nominavano...anche se significava ingoiare il suo
orgoglio. Una rabbia feroce cominciò a crescergli dentro ma
nonostante tutto dovette tenerla a bada. Lentamente sentì le
ginocchia cedere e piombare a terra. Poggiò i palmi sul
pavimento quindi chinò anche la testa. Era
inginocchiato,inginocchiato ai piedi di Desdemona. La ragazza si
avvicinò lentamente così che lui potesse vedere
le punte dei suoi piedi. Quindi gli poggiò una mano sulla
testa costringendolo a tenere china la testa e sogghignando
esclamò...
-Molto bene
Crowley...sappi che questo è solo l'inizio....
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Capitolo 14 *** 14. Unione ***
Capitolo 14:Unione
Rochelle Richart stava
sfogliando un grosso libro polveroso,in Biblioteca,quando Vanille la
raggiunse e si sedette accanto a lei. La giovane Grifondoro fu alquanto
sorpresa di come nonostante le avesse rivelato quanto stavano
rischiando,solo il giorno prima,lei continuava la sua vita. Proseguiva
a studiare,in quel caso Storia della Magia e quando la vide arrivare
non mostrò neppure un pò di curiosità
verso ciò che Vanille stava per dirgli. La Andersen
tirò un lungo sospiro quindi sentendo finalmente
l'attenzione dell'amica su di sé assume un aria un po'
spazientita...
-Li ho avvertiti
tutti...Alex è d'accordo..e pure qualche mio compagno di
Grifondoro..a Corvonero come siete messi?
Rochelle si
imbronciò leggermente..
-Molti hanno paura del
Prefetto Krueger. Altri ancora non credono affatto a ciò che
vai dicendo. Sai dopo ieri ti vedono tutti come una che ha perso la
testa...
Vanille ne rimase
colpita. Effettivamente ieri si era lasciata cogliere
dall'agitazione,dalla fretta di trovare Cloud e si era comportata quasi
come un isterica. Poi dopo che la verità le era stata
sbattuta in faccia,la ragazza era fuggita in preda alle lacrime sapendo
di aver perso Cloud per sempre. Il Serpeverde credeva alla sua Rebecca
e mai avrebbe voluto vedere le cose per come stavano veramente. Aveva
passato una notte d'inferno soffocando i pianti con il cuscino ma poi
la mattina si era messa in testa che qualcosa doveva essere fatto. Lei
era l'unica a sapere che i Mangiamorte erano nella scuola e la
McGrannitt in primis doveva essere avvertita. Qualcosa però
le aveva impedito di non cercare di mettere in piedi qualcosa anche da
sola,sulle orme del suo grande eroe. Vanille era sempre stata un
ammiratrice di Harry Potter anche se il suo uomo ideale era Ronald
Weasley,lo andava spesso a dire in giro con le amiche quando si
divertivano a spettegolare. Tutte lo facevano dopotutto. L'idea di
formare un nuovo Esercito di Silente la allettava,di sconfiggere i
Mangiamorte e di liberare la scuola dalla loro infiltrazione. La prima
a cui lo aveva detto era Rochelle e la giovane Corvonero le aveva
immediatamente creduto pur dimostrandosi molto piu pratica di lei. Le
disse infatti che la McGrannitt andava assolutamente avvertita,i
Mangiamorte non erano certo uno scherzo anche se si trattava di
reclute. La Andersen le promise che lo avrebbe fatto ma che prima
voleva comunque cercare di reclutare qualcuno..avrebbero comunque dato
supporto alla sua storia dinanzi alla Preside.
-Poi dovremo metterci
alla ricerca della Stanza delle Necessità...
Disse la Andersen
improvvisamente. Rochelle la guardò di sottecchi quindi un
sorrisetto furbo le solcò il volto...
-E perchè
mai?? A cosa potrebbe servirci??
Rochelle l'aveva capita
perfettamente. Voleva usarla per riunirsi come il vero ES. Vanille
arrossì leggermente,imbarazzata e cominciò a
gesticolare abbastanza nervosa...
-Bhè ecco
potremmo nasconderci...nasconderci...Bhè sono curiosa di
trovarla,ecco tutto...
Rochelle scosse la testa
quindi tamburellò un pò le dita sopra la
copertina del suo libro guardando Vanille di sottecchi. La Grifondoro
capì che non sarebbe riuscita a farla all'amica,dopotutto i
Corvonero erano rinomati soprattutto per la loro intelligenza.
-Sai benissimo che siamo
solo degli studenti..non è una cosa che possiamo affrontare
da soli. Se c'è qualcosa che però possiamo fare
è avvertire la Preside e i Professori che di sicuro sapranno
come gestire la situazione. Dopotutto non siamo più sotto la
dittatura dei Mangiamorte,ora c'è la Professoressa
McGrannitt a capo di questa scuola. Non sei Harry Potter,Vanille
mettitelo bene in testa. Basterà avvertire i professori e
loro si occuperanno di tutto. Presto questo tentativo di invasione
sarà soffocato e le due sorelle Krueger..e questa Rebecca
Groove..saranno espulse dalla scuola e consegnate al Ministero.
Vanille annuì
pensierosa. Quello che Rochelle stava dicendo era vero,aveva
perfettamente ragione. Anzi stavano incespicando fin troppo,la Preside
doveva essere avvertita subito. Però c'era ancora un
qualcosa che la tratteneva. Forse era lo spirito di avventura,la voglia
di mettere alla prova il coraggio che era il vanto della casata di
Godric Grifondoro. Sognava di impugnare la bacchetta ed essere lei a
sconfiggere i biechi Mangiamorte,di essere un giorno ricordata come lo
era Harry Potter. Fu riscossa da quei pensieri quando improvvisamente
Rochelle Richart chiuse rumorosamente il suo libro e si
alzò..
-Spero che avvertirai la
Preside entro oggi..altrimenti mi dispiace ma dovrò farlo
io,Vanille.Se non lo ha già fatto uno degli studenti con cui
abbiamo parlato... Anche se non sembra non mi sento affatto tranquilla
sapendo che dei Mangiamorte tramano alle nostre spalle tra le mura
della scuola,e credo che la cosa più giusta da fare sia
avvertire la Preside. Non siamo il nuovo ES,Vanille. Semplicemente
abbiamo avuto la fortuna di scoprire i loro piani in tempo e abbiamo il
dovere di riferirlo. Lascerò però almeno fino a
domani che sia tu a parlare con la McGrannitt...Ci sentiamo...
Detto ciò
Rochelle uscì a passi lenti dalla biblioteca lasciando sola
Vanille. Questa rimase lì immobile per qualche secondo con
aria pensierosa. Si dette della stupida. Perchè non era
corsa subito dalla McGrannitt? Perchè mettere in pericolo
l'intera scuola solo per il suo egoistico desiderio di eguagliare il
suo eroe? Si alzò improvvisamente dalla sedia e decise che
si sarebbe andata dalla Preside seduta stante e le avrebbe raccontato
tutto per filo e per segno. Dopotutto poteva anche essere considerata
un eroina per aver sventato il losco piano di Desdemona Krueger
riferendolo ai Professori. Si incamminò lentamente verso
l'uscita quando qualcosa la costrinse a fermarsi. Il cuore
cominciò a batterle all'impazzata mentre davanti a lei c'era
Cloud Helmsley. Il Serpeverde continuava a squadrarla,in silenzio,il
movimento del petto che mostrava quanto il suo respiro fosse affannato.
La giovane Grifondoro arrossì,mentre spaesata non sapeva
come comportarsi e cosa dire. Improvvisamente lo vide chinare il capo
verso il basso e la sua voce uscì come un sussurro...
-Avevi ragione
tu....Avevi ragione tu,Vanille...su Rebecca..e su tutto...Credo...credo
di essere stato un idiota...
Vanille non riusciva a
credere a ciò che stava sentendo. Improvvisamente la figura
di Cloud si offuscò mentre le lacrime bagnavano lentamente
gli occhi della Grifondoro. Per quanto la voce di Cloud non paresse
affatto mortificata o quella di qualcuno che si stesse davvero
scusando,quelle parole la toccarono al cuore. Si lanciò su
di lui quasi meccanicamente e si strinse alla sua vita affondando il
volto sulla sua spalla e cominciando a singhiozzare. Lui
portò la sua mano a insinuarsi tra i suoi capelli e la
strinse chiedendogli semplicemente...
-Sono perdonato??....
Vanille alzò
per qualche secondo il volto,rosso per il pianto e con la voce rotta ma
allo stesso tempo enfatizzata dal desiderio di pronunciare quelle
parole disse.
-S....si!!!!
Si....c...Certo che si.....
Quindi si
abbandonò di nuovo addosso a lui e Cloud la strinse ancora a
sè carezzandole i capelli castani e giocando con le sue
ciocche mentre la Grifondoro esauriva tutte le sue lacrime,di
contentezza e di commozione e non certo di dolore. Alla fine anche
Cloud le credeva...anche lui aveva aperto gli occhi e ora lei era
lì tra le sue braccia. Improvvisamente il biondo Serpeverde
poggiò il mento alla sua spalla e le sussurrò
all'orecchio...
-Vedrai che gli
impediremo di impadronirsi di Hogwarts...lo faremo assieme,io e te....
Vanille annuì
mentre lui le alzava ora il mento ponendole un dito sotto di esso e con
l'indice dell'altra mano gli asciugava una lacrima. Solo in quel
momento l'entità della sofferenza che aveva causato alla
giovane Grifondoro gli fu chiara e una fitta lo raggiunse al cuore. Si
avrebbero sconfitto assieme quei dannati Mangiamorte. E lui avrebbe
vendicato i suoi genitori. Vanille si staccò allora
improvvisamente da lui e passandosi ancora una volta il palmo sul volto
ancora fradicio per le lacrime si diresse lentamente verso la porta...
-Vado...vado ad avvertire
la Preside..credo sia la cosa migliore...
Cloud rimase per qualche
secondo immobile come attraversato da un lampo. Quindi posò
abbastanza bruscamente una mano sulla sua spalla costringendola a
voltarsi. La ragazza ne fu quanto mai sorpresa. Gli occhi del
Serpeverde erano addirittura allarmati.
-NO...Non farlo.....
Le disse,la voce quasi
disperata. Vanille spalancò la bocca quindi
afferrò la mano di Cloud che sentì tremare mentre
continuava a stringere la sua spalla...La voce del ragazzo
tornò ad essere un sussurro,quindi chinò la
testa,i capelli biondi che gli ricaddero sulla fronte..
-....o almeno non
ora....ti prego...voglio..voglio cercare di risolvere la questione da
solo...cioè..assieme a te...ma lo devo a me stesso..e ai
miei che sono morti per mano di bastardi come coloro che stanno per
invadere questa scuola...Sò che è una follia..ma
ti chiedo di avere fiducia in me..e di capire.
Vanille rimase per
qualche secondo in silenzio. Si sentì una sporca mentitrice
eppure annuì lentamente mentre ripensava a ciò
che aveva detto Rochelle...Però...però era Cloud
che glie lo stava chiedendo...ed era anche ciò che lei
stessa desiderava. Affrontare i Mangiamorte,e lo avrebbe fatto assieme
a lui. Se Cloud era accanto a lei sentiva di poter fare qualsiasi cosa.
Avrebbe parlato dopo con Rochelle e se ne sarebbe fatta una
ragione....Loro avrebbero fermato i servi di Lord Voldemort,e forse
allora si sarebbe sentita davvero un eroina come tante volte aveva
desiderato. Finalmente la ragazza tornò a sorridere,il volto
non più triste ma illuminato da gioia e determinazione.
-Si.....Sconfiggiamoli
insieme...
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Capitolo 15 *** 15.Incontro ***
Capitolo 15: Incontro
Aleister aprì
gli occhi di scatto fissando il soffitto della stanza,con sguardo
vacuo. Era dunque giunta l'ora e il suo cuore,doveva ammetterlo,batteva
all'impazzata. Cercò di abituare gli occhi al buio pesto
quindi si tirò a sedere sul letto portandosi le mani alle
tempie. Ancora una volta sarebbe dovuto uscire di notte con il rischio
di incontrare Gazza,ma stavolta la sua destinazione non era affatto la
Guferia bensì l'imboccare della Foresta. Tirò uno
sbadiglio quindi poggiò i piedi sul pavimento,quindi
scendendo dal letto e stando attento a muoversi in modo da non
svegliare gli altri studenti di Corvonero che dormivano nella stessa
ala del dormitorio. Appena ritrovatosi nei corridoi sussurrò
"Lumos!!" e lasciò che la bacchetta si illuminasse.
Fortunatamente stavolta aveva qualche asso nella manica in
più,un passaggio che le due sorelle gli avevano indicato e
che lui si era chiesto più volte dove lo avessero scovato.
Tutto era successo
durante il loro incontro in Guferia. Una volta che Aleister era stato
costretto a prostrarsi dinanzi a Desdemona la Serpeverde lo aveva
immediatamente preso come un suo sottoposto e il ragazzo non aveva
certo potuto opporsi. La Krueger aveva una strana attrazione perversa
per lui e si era divertita a cercare di soggiogarlo addossandolo al
muro e carezzandolo come fosse stato un animale. Lola aveva guardato la
scena con un misto di disgusto e di malcelata noia. Si notava quanto la
Prefetto Corvonero avrebbe voluto lei stessa divertirsi con lui ma
evidentemente Desdemona aveva in qualche modo più potere fra
le due e le aveva impedito quel sollazzo. Desdemona aveva afferrato per
il mento il ragazzo stringendo le dita sulle sua guancie e avvicinando
il suo volto a quello di lui aveva assunto un tono autoritario...
-....Ora abbiamo
stabilito i ruoli Crowley...Da ora puoi definirti un apprendista
Mangiamorte a tutti gli effetti perchè io faccio le veci di
Lord Voldemort qui. Non riceverai il marchio poichè sarebbe
riconosciuto all'interno di Hogwarts,o almeno non subito. Anche io e
mia sorella ne siamo ancora sprovviste. Ma voglio che sia ben chiaro
nella tua testa...Per quanto tu sia uno di noi sarai sempre uno
schiavo...il mio schiavo. Tutto chiaro?
Lola carezzò
la bacchetta e Aleister non potè far altro che annuire. Un
ghigno si disegnò sul volto di Desdemona che strinse ancora
di più la presa sul volto di Crowley il quale
cercò inutilmente di dimenarsi. Lei però
portò le sue labbra a toccare ancora una volta quelle del
ragazzo quindi dopo avergli stampato un nuovo bacio fugace lo
lasciò andare portandosi al contempo al centro dell'ampia
stanza. Aleister cadde a sedere e si massaggiò la mascella
mentre Lola gli lanciava uno sguardo per la prima volta impassibile.
Desdemona rimase girata di spalle quindi mantenendo il solito tono
perentorio continuò a parlare...
-Domani sera finalmente
faremo il nostro primo incontro ufficiale...Ho reclutato anche la mia
seconda allieva ed è un soggetto che devo ammetterlo trovo
particolarmente interessante. Potrebbe diventare una Mangiamorte
perfetta se ben stimolata e domani la metterò alla prova. Tu
farai esattamente tutto ciò che ti ordinerò e non
interferirai qualsiasi cosa accada. Sono stata chiara?
Aleister era rimasto in
silenzio,forse preso finalmente da un moto d'orgoglio. Risponderle
sarebbe stato come ammettere una vlta per tutte che da allora sarebbe
stato il suo sottoposto. Sentì lo sguardo di Lola su di
sè e la vide di nuovo divertita,forse perchè
avvertiva il conflitto dentro di lui. Desdemona in quel momento si
voltò e lo fulminò con lo sguardo,il tono ancora
imperioso.
-Ho detto,sono stata
chiara???
Oramai era in ballo,e se
voleva andare fino in fondo,magari fino a incontrare perfino il Lord
Oscuro,doveva accettarlo...doveva sottomettersi a quella ragazza....
-Trasparente....
Aveva mormorato mentre
Lola si era rabbuiata e si era appoggiata al muro rimanendo in silenzio
per il resto dell'incontro.
Aleister aveva trovato
il passaggio dietro una delle statue del corridoio che costeggiava
l'ingresso alla Torre di Corvonero e usando nuovamente il Lumos aveva
fatto luce scoprendo una lunga rampa di scale. Doveva essere un
passaggio scoperto da Lola se si trovava accanto all'ingresso della
Torre della loro casata ma non poteva escludere nemmeno che potesse
averlo scovato Lord Voldemort stesso quando era studente a Hogwarts.
Discese lentamente le scale mentre ogni tanto gli sembrava di udire dei
passi dietro di lui. Si chiese chi potesse essere poi pensò
all'altra allieva di Desdemona. Magari aveva dato anche a lei la dritta
su quel passaggio segreto. Continuò a discendere le scale
più lentamente e sentì i passi a loro volta
rallentare. Aumentò di nuovo il passo fino a giungere a un
buco nel muro. Lo carezzò e trovò una pietra che
una volta spinta innescò un meccanismo. Un cardine
ruotò su se stesso e in un punto del soffitto Crowley vide
comparire il cielo notturno. Poggiò i piedi su alcune pietre
sporgenti incastonate nel muro e si arrampicò fino
all'uscita. Si trovava nella Foresta Proibita. In lontananza
intravedeva la Capanna di Hagrid ma era troppo immerso nella fitta
boscaglia perche il Guardiacaccia o chicchessia potesse vederlo anche
se fosse uscito dalla casetta. Allora sentì dei passi
all'interno della botola poi improvvisamente un altra figura si
arrampicò su di essa sbucando dal buco. Era una ragazza,una
ragazza dalla pelle quasi lattescente e i lunghi capelli castani
tendenti al rosso. Carponi uscì del tutto dalla botola e
alzò lo sguardo su Aleister. Il Corvonero ne rimase subito
colpito,colpito da quegli occhi profondi e decisi che nascondevano odio
ma anche orgoglio. La ragazza non parlò si alzò
solamente continuando però ogni tanto a studiarlo di
sottecchi. Dal canto suo neppure Aleister parlò eppure
rimase immobile continuando a studiare ogni movimento della nuova
arrivata. A occhio e croce era una Serpeverde,sui quattordici anni
quindi del quarto anno. Poteva vederlo dallo stemma che portava e
indovinarlo dalla sua fisionomia che ne denotava la giovane
età. In ogni caso poteva affermare di non averla mai vista
in giro per Hogwarts....
Rebecca si
passò una mano sui lunghi capelli spostandosi una ciocca dal
volto e sentì ancora lo sguardo del ragazzo su di lei.
Quando era discesa nel passaggio che Desdemona aveva provveduto a
indicarle lasciandole un biglietto sopra il suo letto,la Serpeverde
aveva avvertito i suoi passi e ora se lo trovava lì dinanzi.
Chi era? Sicuramente qualcuno che aveva ricevuto lo stesso invito da
parte delle due sorelle. Continuò a studiarlo senza farsi
troppo notare e a un attento esame capì che non lo aveva mai
visto neppure di sfuggita all'interno della scuola eppure era un
Corvonero. Bhè se non altro non uno sporco Grifondoro o un
appiccicoso Tassorosso. Desdemona non gli aveva parlato di qualcunaltro
ma lui sembrava spaesato quasi quanto lei dunque non poteva di certo
essere una spia. Decise di ignorarlo e di concentrarsi invece
sull'ambiente circostante,quella Foresta a cui solo pochi potevano
accedere. Da un momento all'altro Desdemona e sua sorella sarebbero
arrivate. Quando aveva trovato quel biglietto sopra il suo letto si era
sentita avvampare,colma di impazienza. Ciò che
più le premeva al momento era farla pagare a Cloud,gli aveva
giurato vendetta e questo aveva quasi cancellato del tutto i suoi
propositi di rendere giustizia ai suoi genitori defunti. Si era sentita
così...così profondamente umiliata...da quel
figlio di traditori. Si era aspettata che dato il suo lignaggio
l'avrebbe accolta con gioia,che l'avrebbe sostenuta...Invece l'aveva
denigrata...aveva sputato sopra il suo orgoglio e ora si trovava di
sicuro fra le braccia di quella maledetta Grifondoro. Oh ma l'avrebbe
pagata anche lei,avrebbe pagato per quella Languelingua...
Improvvisamente dinanzi
a loro comparvero due figure ammantate di nero. Si muovevano silenziose
come una brezza leggera e difatti nonostante provenissero dalla scuola
i due ragazzi le notarono solo quando ormai erano giunte ormai
così vicine che potevano quasi sentirne il respiro.
Desdemona fu la prima ad abbassarsi il cappuccio e a squadrare i due
con occhi colmi di interesse. Entrambi i suoi allievi erano
lì...Aleister Crowley colui che si sarebbe divertita con il
tempo a domare...e Rebecca Groove colei che invece avrebbe plasmato a
suo piacere. Insieme di fronte a lei. Non volle lasciar loro troppo
tempo per rimuginare e tenerli sulla corda non sarebbe servito a
molto,era molto fiduciosa che il tono della sua voce sarebbe bastato.
-Ci siamo tutti
dunque..Questa sera state per fare il passo piu grande della vostra
vita,siatene fieri. Non tutti sono degni di servire Lord Voldemort
quindi quello che state per ricevere è un onore per cui
tanti darebbero il loro braccio destro. Vicende abbastanza differenti
vi legano a questo destino,così come differente
sarà il vostro futuro.
Si portò
dinanzi a Rebecca e la afferrò per un braccio trascinandola
con sè. La Serpeverde sembrò titubante e la
Krueger si bloccò lasciando andare i modi bruschi e
facendole semplicemente cenno di seguirla. Desdemona si sedette su un
tronco poco distante e invitò la Serpeverde a fare
altrettanto. Rebecca si sedette così accanto a lei
continuando a studiare il volto della mora. Cosa aveva voluto dire con
quella frase,"così come differente sarà il vostro
futuro?". Improvvisamente Desdemona tese una mano verso Lola e
sogghignando le disse
-Prego sorellina puoi
cominciare la tua dimostrazione.
Lola si tolse allora a
sua volta il cappuccio lasciando ricadere i suoi capelli riccioluti
sulle spalle. Puntò lo sguardo verso Aleister ed estrasse la
bacchetta. A sua volta il Corvonero fece altrettanto..I due si
squadrarono e il ragazzo vide sul volto del Prefetto della sua casata
quello stesso ghigno satanico e bramoso di giocare con lui. Desdemona
gli aveva dato finalmente un occasione d'oro e lei l'avrebbe sfruttata
fino in fondo. Rebecca dal suo seggio osservava tutta la scena capendo
che stava per svolgersi un duello. Aleister fu il primo ad attaccare.
Improvvisamente mosse facendola roteare,la bacchetta e puntandola
contro Lola urlò "Stupeficium!!!" lanciando uno schiantesimo
nella sua direzione. La sorella di Desdemona però fu lesta a
innalzare un Sortilegio Scudo e l'incantesimo rimbalzò
tornando al mittente. Aleister si chinò evitando
così di essere colpito dal suo stesso attacco. Il ragazzo
rotolò a terra quindi continuando a mantenere salda la
bacchetta e a lanciare schiantesimi contro Lola la quale comunque
parava tutti i suoi colpi senza difficoltà muovendosi
sinuosa come una ballerina. Il giovane Corvonero imprecò fra
sè,non riuscendo a trovare una strategia per mandare alcun
colpo a segno. Improvvisamente però fu Lola a passare al
contrattacco e cominciò a muoversi rapidamente cercando di
confondere il ragazzo. Aleister rimase in posizione di guardia quindi
cominciò a lanciare ancora schiantesimi che però
Lola evitava come se nulla fosse...era troppo...troppo superiore a lui.
Improvvisamente la vide scartare di lato e quando si accorse che gli
stava puntando la bacchetta contro era troppo tardi...EXPELLIARMUS!!!
urlò Lola e la bacchetta di Aleister volò
vià metre l'onda d'urto lo spediva schiena contro l'albero.
Il ragazzo stordito cercò di recuperarla ma improvvisamente
il Prefetto Corvonero esplose in una risatina folle e urlò
-Crucio!!!
Il corpo di Aleister fu
immediatamente scosso da tremiti e sofferenze incredibili. Rebecca
fissava la scena con stupore mentre Desdemona rimaneva impassibile.
Crowley cominciò a urlare per il dolore mentre Lola si
avvicinava soddisfatta e più lo faceva più i
tremiti del ragazzo aumentavano. Improvvisamente la ragazza
sollevò il piede per poi spingerlo violentemente sulla gola
di Aleister inchiodandolo definitivamente al suolo. Aveva vinto e ora
stava infierendo su di lui come solo un essere dalla
sadicità infinita poteva fare. Rebecca per quanto potesse
cercare di essere fredda e distaccata ne fu alquanto sconvolta.
Desdemona improvvisamente si tirò in piedi e alzò
perentoria la mano
-Ora basta Lola...hai
dimostrato fin troppo....
Lola la
guardò seccata quindi tolse improvvisamente il piede dalla
gola di Aleister per poi assumere un aria cupa e scavalcarlo per poi
appoggiarsi con la schiena ad un albero. Crowley cominciò ad
ansimare tenendosi il collo con entrambe le mani e tremolando come se
scosso ancora da convulsioni. Desdemona parve però ignorare
i suoi lamenti e si voltò invece verso Rebecca fulminandola
con lo sguardo. La sua espressione però si
addolcì subito dopo e le posò una mano sulla
spalla trattandola quasi con paternità
-Presto potresti essere
in grado anche tu di fare quello che mia sorella ti ha
illustrato...Pensa a tutto quello che potresti realizzare con un tale
potere...a come dolce sarebbe la tua vendetta una volta che avrai
imparato anche tu ad eseguire tali magie e a duellare con tanta
maestria.
E Rebecca ci stava
davvero pensando. Pensava a come avrebbe potuto facilmente tenere testa
a Cloud e alla sua smorfiosa Grifondoro...a come l'avrebbe fatta pagare
a entrambi anche a costo di usare Magie proibite. E poi assieme alle
sorelle Krueger avrebbe aiutato Lord Voldemort a ottenere la sua
vendetta sul Ministero così che lei stessa avrebbe potuto
rivalersi su di loro per la morte dei suoi genitori. Era questo
ciò che aveva sempre desiderato,ciò per cui molto
probabilmente era nata anche se questo bisogno di riscattarsi,di far
pagare al Ministero e ai suoi sporchi Auror il dazio di ciò
che le avevano fatto.Desdemona sembrò avvertire i pensieri
che prendevano man mano forma dentro di lei e sorrise soddisfatta per
poi riprendere a parlare...
-Dalla prossima volta
comincerai anche tu gli allenamenti..Come ora saremo sotto l'effetto
dell'Incanto Muffliato così che nessuno potrà
udirci e presto sarai pronta per divenire a tutti gli effetti una di
noi....
Improvvisamente
però Lola dal suo angolo scoppiò in una nuova
risata e riemergendo dal buio puntò il dito su Rebecca.
-E questa sarebbe adatta
a diventare una di noi? Non farmi ridere sorellina....
Desdemona
inarcò un sopracciglio mentre Rebecca fissava Lola come
colpita. Lo sguardo che la Corvonero gli restituì era colmo
di disprezzo. Si portò faccia a faccia con lei e
ghignò continuando a guardarla con superiorità.
-Cosa ce ne facciamo di
una bamboccia che ancora non ha deciso di seguire il suo retaggio? E lo
fà ora,solo per convenienza....
Quindi si
allontanò di qualche passo e quasi sussurrando le parole gli
uscirono taglienti come un rasoio...
-....solo
perchè l'ha lasciata il suo ragazzo? Che pena...neppure
è in grado di tenersi stretta il suo uomo....
La reazione di Rebecca
fu fulminea...Non si chiese nemmeno come Lola conoscesse
l'accaduto,semplicemente si fece prendere da un impeto di rabbia e
portò la mano alla bacchetta urlando furiosa. La Krueger
però non si scompose e molto piu lesta di lei fece scattare
a sua volta la bacchetta magica urlando...
-Stupeficium!!!!
L'attacco
centrò in pieno Rebecca che ricadde all'indietro
stramazzando nel fango. La giovane Serpeverde sentì le forze
mancarle e potè vedere solo il volto di Desdemona che con
soddisfazione mista a disprezzo la guardava lentamente svenire. Prima
che perdesse del tutto i sensi la giovane figlia dei Groove
sentì colei che sarebbe stata la sua maestra dirle con
spregio...
-Tsk....ancora non sai
nemmeno controllare le tue emozioni...Con queste premesse speri di
divenire una Mangiamorte? Abbassi la guardia per una semplice
provocazione? Per quanto mi riguarda puoi pure tornartene tra i
bambini...
Quelle umilianti parole
furono l'ultima cosa che Rebecca udì quindi svenne del
tutto,sotto l'effetto dello schiantesimo.
Aleister aveva assistito
a tutta la scena,poggiato di schiena a un albero,cercando di riprendere
le forze. Per la prima volta in vita sua aveva assaggiato il potere
terribile della Maledizione Crociatus che Lola gli aveva scatenato
contro senza remore. Sapeva che la Prefetto Corvonero si era divertita
come non mai a torturarlo,una delle poche occasioni che gli erano state
concesse dato che Desdemona era sembrata alquanto possessiva nei suoi
confronti. Questo nel profondo infastidiva Lola e Aleister se ne era
accorto,ma non era solo quello....era rimasta delusa che lui si fosse
sottomesso così facilmente alla sorella mentre con lei era
sempre stato molto più sostenuto. Aleister lo aveva capito e
sapeva che in quel Crucio era rinchiusa una punizione che la piu riccia
delle due sorelle gli aveva inflitto. Improvvisamente vide le due
tornare verso di lui,lasciando Rebecca a terra svenuta.
Continuò a mantenere lo sguardo sul corpo della ragazza
inerte nel fango quindi fu costretto a girarsi. Desdemona lo aveva
afferrato per il colletto e lo tirò a sè.
-Un ottimo
lavoro,Aleister...Ora la nostra ragazzina ha ricevuto una delle lezioni
più importanti della sua vita e dubito la
dimenticherà...Se avrà carattere
proseguirà comunque e sai credo proprio che lo
farà. Tu dal canto tuo hai capito che ti conviene obbedirci
anche perchè sai...io sono estremamente più forte
di mia sorella...e se lei ti ha sconfitto così
facilmente...che speranze puoi avere contro di me?
Lola alle spalle di
Desdemona fece un altra smorfia quindi prima che il giovane Crowley
potesse rispondere Desdemona gli stampò un altro bacio.
Fatto ciò la Krueger lo lasciò andare bruscamente
e voltatasi verso Lola le disse...
-Andiamo....
Le due sparirono nel
folto della boscaglia senza un rumore,lasciando quindi il Corvonero a
terra e Rebecca svenuta poco più avanti. Aleister si
accertò che le due fossero svanite del tutto prima di
allungare il braccio verso la sua bacchetta. Afferratala
cercò di riportarsi in piedi anche se ebbe molta
difficoltà e dovette tentare ben tre volte. Si
aggrappò al tronco di un albero per rischiare di non
ricadere in avanti,le ossa che erano ancora tutto un dolore. Quindi
trascinando i piedi pian piano si avvicinò a un altro albero
e si attaccò saldamente a quello. Pian piano stava
raggiungendo la giovane Groove ancora distesa nel fango. Riprese fiato
quindi continuò il suo cammino aiutandosi con i tronchi
degli alberi,dopotutto subire la Magia Cruciatus non lasciava certo
privi di effetti collaterali. Inoltre aveva anche sbattuto
violentemente la schiena contro l'albero e anche il collo,calpestato da
Lola si univa a quella sarabanda di dolore. Alla fine però
riuscì a raggiungere Rebecca e si gettò in
ginocchio accanto a lei. Puntò la bacchetta sul suo petto e
con voce rotta pronunciò la parola magica.
-INNERVA!!!
Rebecca fu scossa come
da un sussulto quindi si riassestò spalancando d'improvviso
gli occhi. Si tirò a sedere tossicchiando appena e si
accorse fin da subito di essere caduta sul fango. Schifata
cominciò a imprecare fra sè finchè non
si sentì osservata e voltatasi si ritrovò faccia
a faccia con Aleister. Ricadde improvvisamente all'indietro
allontanandosi dal Corvonero mentre nella sua mente tutto tornava
incredibilmente chiaro. L'incontro. La provocazione di Lola.
L'umiliazione subita da Desdemona. Era stata schiantata e
ora....Aleister dinanzi a sè alzò improvvisamente
la bacchetta e disse semplicemente...
-Innerva....
Rebecca dunque
capì...era stato quel..quel perdente a risvegliarla. Ma cosa
voleva? Come osava pensare che lei avesse bisogno del suo aiuto? Come
osava provare pietà per lei??? Cercò di
rialzarsi ma le venne un capogiro e rischiò di cadere
nuovamente nel fango. La mano di Aleister le afferrò
però saldamente il polso impedendole di piombare ancora una
volta nella melma. Lei si fece aiutare ma poi immediatamente gli
schiaffeggiò la mano...
-Non osare toccarmi
sporco Corvonero...Credi di poterti permettere di compatirmi? Non ho
bisogno della tua...
Aleister scosse la testa
quindi le disse semplicemente
-Chiudi il becco......
Sempre piu
insolente...La giovane Groove era pronta a mollargli un altro sonoro
ceffone quando lui tese semplicemente la mano continuando a guardarla...
-Aleister Crowley.....
Era il suo nome. Voleva
presentarsi?? Prima osava tanto nei suoi confronti e poi chiedeva di
presentarsi come se fossero due sdolcinati Grifondoro? Lo
squadrò con sospetto e lui rimase lì immobile in
attesa. Alla fine anche lei si decise e gli afferrò
saldamente la mano....
-Rebecca Groove...Ma
forse dovrei chiamarti perdente che ne dici? Quella Lola ti ha dato
proprio una bella lezione....
Stava sdrammatizzando?
Si forse prendere in giro quello stupido Corvonero poteva farle
dimenticare per un pò le due umiliazioni subite in due
giornate.
-Avresti fatto la stessa
fine se fossi stata tu a lottare con lei...inoltre ho potuto vedere che
ti ha schiantata come se nulla fosse...
Rebecca
arrossì quindi digrignò i denti....
-Un attimo di
distrazione,nulla più.....
Aleister la
squadrò quindi la vide girare i tacchi e continuò
a guardarla allontanarsi. Sentendosi osservata però si
voltò nuovamente e puntò il dito verso Crowley
sibilando al suo indirizzo...
-Ora vado...non osare
prendere il passaggio finchè non sono tornata nella mia Sala
Comune o ne pagherai le conseguenze..e non osare più
mostrarti compassionevole verso di me...Non ho bisogno della
pietà di uno stupido Corvonero...
Detto ciò
Rebecca si allontanò del tutto,nel profondo ancora adirata
per l'umiliazione che Desdemona e sua sorella avevano osato
infliggerle. Dal canto suo Aleister rimase li immobile quasi
imbambolato a guardarla allontanarsi e si chiese cosa lo attirasse di
quella ragazzina che a quanto pare sarebbe divenuta l'allieva preferita
delle Krueger. Era sempre stato una persona abbastanza indifferente
eppure quella...quella Groove..aveva un qualcosa di strano che lo
costringeva quasi a rompere quel cupo guscio che aveva innalzato
attorno a se e nel quale si era lentamente chiuso. Perchè
aveva sentito il bisogno incessante di risvegliarla dallo Schiantesimo?
Perchè d'improvviso si ritrovava a sperare che Gazza non
beccasse quella ragazza così arrogante e che tornasse alla
Sala Comune? Perchè soprattutto avrebbe atteso veramente
mezzora prima di prendere a sua volta il passaggio? Non
sapeva dirlo...poteva solo affermare che quella ragazza,si...lo aveva
decisamente colpito...
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Capitolo 16 *** 16. Qualcosa di Nascosto ***
Capitolo 16
Qualcosa di Nascosto
I due mesi seguenti
passarono veloci ma non senza avvenimenti di un certo peso all'interno
del Mondo Magico. Il Profeta riportava la notizia che il ministro
Kingsley Shacklebolt aveva convinto il Winzegamot dell'urgenza di una
nuova azione rapida e decisa contro le numerose cellule di Mangiamorte
rimaste ancora in libertà all'interno del Mondo Magico ma
non solo. La morte del capostazione aveva infatti dimostrato che alcuni
fedeli del Signore Oscuro avrebbero potuto aver cercato rifugio tra i
babbani credendo che il Ministero mai avrebbe creduto una cosa simile.
La conferma a questa teoria era arrivata quando gli Auror erano
riusciti a individuare e a circondare la catapecchia dove si erano
rifugiati Avery e Antonin Dohlov. Quest'ultimo era riuscito a
smaterializzarsi ma Avery non era stato così rapido ed era
stato catturato e portato dinanzi al Tribunale. Gli era stata
immediatamente attribuita la colpevolezza per la morte del capostazione
ed era stato rinchiuso per qualche tempo all'interno del Ministero in
attesa che arrivasse il permesso per usare su di lui il Veritaserum per
interrogarlo,prima del trasferimento ad Azkaban. Proprio quando il
permesso era arrivato però,Avery era stato ritrovato sul
pavimento della sua cella,assassinato. Qualcuno si era dunque
introdotto nel Ministero e aveva compiuto quell'assassinio senza che
nessuno riuscisse a bloccarlo. Dove arrivavano dunque i tentacoli dei
Mangiamorte? Nonostante oramai fossero in ritirata ancora riuscivano a
insinuarsi così subdolamente tra le file del Ministero?
Evidentemente Avery sapeva fin troppo e da testimone scomodo era stato
ovviamente fatto fuori,e loro non avevano potuto far nulla per
impedirlo. Dopo questo omicidio ne conseguì dunque che la
caccia a Voldemort e ai suoi adepti si intensificò ancora di
più....
Una figura di nero
vestita camminava lungo il viale lastricato che portava a una piccola
casetta molto defilata dalle vie principali di Hogsmeade. L'inverno era
ormai giunto e fastidiosi brividi di freddo facevano tremare a piccoli
intervalli la figura che infastidita aumentò il passo verso
la porta della casa. Bussò con foga e la porta le
fù aperta. La donna si tolse il cappuccio e
lasciò ricadere i lunghi capelli corvini sulle spalle.
Desdemona si guardò attorno,cercando di abituare gli occhi
al buio della stanza illuminata solo da una candela. Aveva avuto
appuntamento lì e si era materializzata a poca distanza
dall'imbocco per arrivare alla casa cercando comunque di non dirigersi
immediatamente lì conscia che qualcuno avrebbe potuto
seguirla. Ciò l'aveva però esposta al freddo e
lei odiava sentirsi indifesa perfino di fronte al clima. Non le avevano
neppure detto precisamente dove si trovava la casa solo l'imbocco per
arrivare ad essa quindi non aveva potuto materializzarsi direttamente
al suo interno,aveva dovuto ritrovarla procedendo a piedi e ora
finalmente aveva trovato il luogo dell'incontro. Oltre al freddo un
altra cosa che Desdemona odiava era restare all'oscuro di cosa
succedeva attorno a lei. Ciò le impediva di avere tutto
sotto controllo. Erano due mesi che non aveva contatti con i
Mangiamorte,la caccia serrata del Ministero aveva infatti fatto si che
fosse quasi impossibile comunicare. Solo ora finalmente si erano
degnati di tornare a farsi sentire dandole appuntamento in questa buia
catapecchia. Due volti erano illuminati dalla fioca luce della candela
e Desdemona potè riconoscere quello di Rodolphus Lestrange e
quello di sua moglie Bellatrix. La donna fece una smorfia alla vista
della Krueger,non le era mai andata a genio poichè Desd si
era guadagnata l'approvazione di Voldemort,che Bellatrix non era mai
riuscita a ottenere nonostante ci avesse provato e riprovato. A parlare
fu Rodolphus.
-Non è affatto
sicuro qui quindi dobbiamo essere sbrigativi...il Lord vuole essere
informato su come procedono le cose a Hogwarts. Come procede
l'addestramento dei ragazzini..che progressi fanno...se qualcuno ha
subodorato qualcosa..
Desdemona si sedette su
una sedia polverosa e continuando a guardare ora Rodolphus,ora
Bellatrix ci mise qualche secondo per rispondere ai suoi
interlocutori...
-Li ho reclutati alla
fine..la ragazza ha un discreto talento ed è molto
ricettiva..si vede che discende da Mangiamorte. Le sto insegnando tutto
ciò che sò e sembra imparare abbastanza
facilmente...sarà un buon elemento per la nostra causa. Il
ragazzo invece...devo ammettere che mi sono divertita un pò
con lui ma sembra assolutamente refrattario alla sofferenza che i miei
maltrattamenti gli infliggono..anzi pare quasi assecondarmi. Credo
abbia qualcosa dentro che non sono riuscita a stabilire
ancora...progredisce molto più lentamente della ragazza ma
aveva già un buon bagaglio iniziale seppur non possa ancora
competere con un Mangiamorte.
Rodolphus
annuì leggermente quindi dopo essersi fermato ad ascoltare
per qualche secondo i rumori di fuori,forse temendo un agguato
improvviso dunque si avvicinò aggirando il tavolo polveroso
che stava al centro della stanza...
-Il Lord crede che
Crowley sia un incognita...nonostante la sua indubbia riconoscenza per
ciò che lui ha fatto a suo padre,crede che la sua
motivazione non sia abbastanza forte e che vada in qualche
modo...legato a noi. Il Signore Oscuro crede che troverai facilmente un
modo per asservire totalmente il ragazzo alla causa,in maniera che la
sua posizione non sia in discussione....
Desdemona sorrise
compiaciuta da quanto Voldemort conoscesse bene le sue arti e la sua
passione per l'inganno...
-Oh il modo si
potrà trovare di certo...Il Lord non deve
preoccuparsi..Fortunatamente ha ancora qualche sottoposto su cui
contare...visto che altri hanno nel tempo dimostrato di lasciare molto
a desiderare in quanto a servigi....
E detto ciò
puntò lo sguardo verso Bellatrix. La donna nonostante il
buio sembrò aver capito perchè improvvisamente
strinse la mano sulla bacchetta urlando
-LURIDA SGUALDRINA..COME
OSI PARLARE COSì A ME???...TI SCANNERò COME UNA
CA...
Rodolphus
improvvisamente si gettò sulla moglie bloccandola prima che
facesse pazzie. Bellatrix si divincolò dimostrando di avere
una forza inaspettata,data sicuramente dalla follia che oramai la
divorava. Nonostante ciò però Lestrange
riuscì a afferrarla per i polsi....
-Non fare pazzie
Bellatrix...non farne...se urli così tutti gli Auror ci
saranno addosso in men che non si dica e se farai pazzie difficilmente
riguadagnerai la fiducia del Lord,che tanto ti sta a cuore....
A queste parole
Bellatrix smise lentamente di agitarsi pur lanciando occhiate d'odio
oltre le spalle di Rodolphus,a Desdemona. Questa
indietreggiò lentamente compiaciuta e aprì
lentamente la porta...
-Riferite al Lord che non
deve preoccuparsi...mi occuperò io di Crowley...ora pensate
solo a non farvi beccare...e vedete di contattarmi più
spesso..non posso svolgere il mio compito senza avere direttive dal
Signore Oscuro...
Detto ciò
Desdemona uscì e si smaterializzò immediatamente
lasciando soli Bellatrix e Rodolphus che lentamente si alzavano
ripulendosi dalla polvere.......
Un enorme cerva
d'argento camminava al centro dell'Aula di Difesa Contro Le Arti Oscure
e tutta la classe la osservava stupita avanzare
lentamente,evanescente,verso di loro. Severus Piton guidava lentamente
con la bacchetta i movimenti dell'animale che rapresentava il suo
Patronus. Oramai da settimane il professore aveva cominciato ad
insegnare loro come evocare un Patronus ma pochi erano riusciti ad
andare oltre qualche piccolo sbuffo fuoriuscente dalla bacchetta. Uno
di questi pochi era Aleister Crowley. Il ragazzo era riuscito a evocare
un Patronus quasi completo anche se ancora non se ne intuiva la forma e
lo stesso avevano fatto Rochelle Richart e uno studente di
Serpeverde.Piton stava ora mostrando per l'ennesima volta il suo
Patronus ma tutti erano stupiti come la prima volta forse
perchè non si attendevano che quel cupo professore lo avesse
così splendido. Piton lentamente richiamò la
cerva quindi puntò lo sguardo sulla sua classe mentre il
Patrono scompariva.
-Anche oggi ci
eserciteremo nel richiamo del Patronus. Come sapete tale magia serve
per la difesa di sè stessi contro creature come i
Dissennatori. Al primo stadio esso ha solo forma di una nebbiolina
incorporea ma c'è un altro stadio,quello del Patronus
Corporeo. La forma che assume è solitamente quella di un
animale. Ora questo è ciò che voi zucche vuote
avreste dovuto studiare per oggi unitamente a ciò che di
altro ho spiegato le precedenti volte. Potrei facilmente interrogarvi e
scoprire che solo il 10 % di voi ha aperto il libro ma credo sia
più costruttivo che voi continuiate ad esercitarvi
finchè qualcuno non riuscirà finalmente a dare
corpo al suo Patronus. Ovviamente se entro la settimana non vi sarete
riusciti riprenderò le lezioni normali. Non sono tipo da
perder tempo con degli incapaci...
Piton come al solito non
si era dimostrato il più affabile dei Professori eppure
c'era chi diceva che un tempo fosse addirittura peggio. Poi quando alla
fine si era scoperto il doppio gioco che faceva per ordine di Silente
tutti avevano capito che anche in quel professore dai lunghi capelli
unti e dall'aria cupa c'era qualcosa di buono e da allora Piton si era
ritrovato a non essere più totalmente credibile quando
cercava di incutere il giusto rispetto e dunque i suoi modi si erano un
pò attenuati per quanto fosse possibile per uno come lui.
Ora girava per l'aula osservando i ragazzi che cercavano di richiamare
il Patronus anche se come sempre fuoriusciva dalle loro bacchette solo
una semplice nebbiolina appena accennata. I malcapitati si beccavano
gli insulti del Professore quindi Piton passava ad un altro. Rochelle
Richart come al solito era riuscita a dare una forma quasi precisa al
suo Patronus che cominciava a somigliare a una piccola donnola. La
ragazza guardava il Patronus ma ogni tanto il suo sguardo fuggiva verso
Aleister Crowley che poco lontano muoveva lentamente la bacchetta
cercando di dare forma al suo. Piton comparve però dietro la
ragazza e lei si riprese di botto tornando a concentrarsi sulla sua
donnola quasi formata.
-Non me lo
aspettavo..Oltre le mie più rosee previsioni signorina
Richart...
Rochelle rimase sorpresa
di quel similcomplimento del Professore quindi tornò a
guardare Aleister che continuava ad esercitarsi. Aveva richiamato il
suo Patrono e sembrava del tutto inconsapevole che la ragazza lo stava
spiando...Improvvisamente però il Corvonero mosse la
bacchetta tendendo il braccio dinanzi a sè e con voce decisa
pronunciò il nome dell'incantesimo ancora una volta
"Expecto Patronum!!"
La forma che fino a
pochi giorni prima era stato un animale grosso ma indistinto
cominciò stavolta a muoversi ma con un effetto
più strano difatti alcune protuberanze cominciarono a
fuoriuscire improvvisamente dai fianchi. Tutti si voltarono verso di
lui mentre invece Rochelle indietreggiava atterrita. Un Acramantula
aveva preso forma al centro della stanza...Il Patronus di Aleister era
un Acramantula. Il grosso ragno aveva preso distintamente forma al
centro dell'aula e tutti lo guardavano spaventati. Piton
scansò i ragazzi che si erano parati dinanzi a lui e con
voce perentoria disse a Aleister.
-Signor Crowley richiami
immediatamente il suo Patronus!! Ora!!
Aleister era
lì,immobile,sorpreso dal suo nuovo Patrono e come
udì la voce di Piton sembrò ridestarsi
richiamando immediatamente l'enorme ragno che si dissolse tornando
all'interno della sua bacchetta. Piton si era nel frattempo avvicinato
e improvvisamente si girò verso gli altri studenti dicendo
loro...
-La Lezione è
finita!! Fuori tutti dall'aula tranne lei Signor Crowley.....devo
parlarle...
Gli altri studenti si
misero in fila diligentemente guadagnando l'uscita dell'aula e
lanciando ogni tanto qualche occhiata verso il Professore e l'alunno
strano che tutti evitavano. Anche Rochelle continuò a
guardarlo mentre se ne andava ma la sua era un occhiata preoccupata....
Quando tutti furono
usciti Piton si voltò verso Aleister che restava seduto
composto su una delle sedie disposte attorno all'aula. La tensione era
tangibile ma improvvisamente Piton esordì con il suo solito
tono che stavolta aveva però un timbro molto meno
mellifluo,quasi formale.
-Signor Crowley....dubito
lei sappia cosa significa ciò che abbiamo veduto oggi. Lei
sà in che modo cambia un Patronus?...
Aleister
annuì deciso. Era uno dei contenuti del capitolo che era
stato dato loro da studiare per la lezione odierna.
-Dopo un trauma
è possibile che il Patrono cambi.....
Piton restò
impassibile,dopotutto quella piccola verifica non era servita a molto.
Crowley era uno dei suoi allievi migliori nonostante non fosse un
Serpeverde,però questa domanda era servita a introdurre
ciò che aveva da dirgli....
-Esatto Crowley.
Però vi sono casi in cui questo trauma causa dei cambiamenti
irreparabili nell'animo di una persona. Se essa non riesce a
canalizzare bene tali emozioni può accadere che il soggetto
sviluppi un Patrono Aggressivo...Un patrono come il tuo Crowley..Un
Acramantula è un Patrono aggressivo.
Aleister
guardò dritto negli occhi il Professore di Difesa Contro Le
Arti oscure. Era quasi un abitudine per lui oramai guardare negli occhi
persone di fronte alle quali tanti altri chinavano lo sguardo.
-E...cosa comporta questo
per me?....
Piton si
voltò dirigendosi verso la finestra. La sua figura ora si
stagliava sul sole che entrava dalle tapparelle delle stessa...
-Non sò ancora
cosa dirvi Signor Crowley. Posso solo consigliarle di non usare
più il suo Patronus almeno per ora..Sospenderò le
lezioni e per ora farebbe bene a dimenticarsi ciò che ha
visto. Quando avrò maggiori informazioni la farò
richiamare..Non ho mai veduto prima d'ora un Patrono Aggressivo e pochi
effettivamente conoscono gli effetti che essi possono avere...
Aleister si
alzò dalla sedia quindi si diresse verso l'uscita sotto lo
sguardo di Piton che laconico disse al ragazzo appena arrivò
alla soglia
-Ricordi..non usi mai
più il suo Patronus....
Crowley annuì
leggermente quindi uscì dall'aula ritrovandosi nel corridoio
piuttosto sconvolto da ciò che era accaduto. Fù
allora che intravide una figura poggiata a un muro che lo guardava con
occhi freddi ma con un sorriso stampato sulle labbra. Rebecca si
staccò quindi dalla parete e venne verso di lui squadrandolo
dall'alto verso il basso...
-Ci fermiamo dopo le
lezioni? Non ti facevo così secchione Crowley....
-Piton ha semplicemente
voluto che mi fermassi..doveva parlarmi...
Rebecca
squadrò Aleister come se volesse sondarlo per capire se gli
nascondeva qualcosa. Oramai era davvero una piccola
Desdemona,pensò il Corvonero. Alla fine però lei
si limitò a sorridere e disse al ragazzo..
-Ho visto tutti uscire
con una gran fretta...Deve essere successo qualcosa che mi nascondi..ma
non importa,non mi importa nulla di ciò che
fai,ciò che pensi o ciò che dici. Non mi
interessa nulla di ciò che ti riguarda...Ora mi interessa
solo che tu prenda quella borsa carica dei miei libri e me la porti in
aula...
Aleister la
guardò di sottecchi...
-Mi hai preso forse per
uno dei domestici della tua famiglia?
Rebecca gli
battè la bacchetta sul naso con un gesto che ad Aleister
dava un fastidio cane così come la boria di cui quella
ragazza sembrava pervasa da quando Desdemona la allenava...
-Sappiamo tutti e due
quanto vali nella nostra scala gerarchica...sappiamo a che compromessi
sei sceso con Desdemona e quindi anche che in tale scala ti sono
nettamente superiore..Indi per cui ti conviene portarmi quella borsa
Crowley...
Aleister sostenne per
qualche secondo lo sguardo di Rebecca. Poi nella sua mente
sopraggiunsero tutti i pensieri che quello sguardo faceva riaffiorare.
Tutto il vortice di sentimenti che innescava,così
contrastanti con il fastidio che invece provava ogni volta che lei lo
trattava in quel modo. Con superiorià,la stessa
superiorità che mostrava anche Desdemona. Quella
insopportabile altezzosità che pervadeva i
Serpeverde...eppure allo stesso tempo sentiva di essere attirato in
maniera irrefrenabile e incontrovertibile da lei..Alla fine fu lui ad
abbassare gli occhi e tese la mano verso la pesante borsa sollevandola.
Rebecca soddisfatta sorrise al suo indirizzo...
-Molto bene...vedo che
hai capito..Ora se permetti..ma anche se non lo farai...faccio strada...
Detto ciò
Rebecca tirò dritto lungo il corridoio mentre Aleister
portava la pesante borsa e non smetteva di puntare lo sguardo su di
lei..sui suoi capelli rossocastani che ondeggiavano lievemente..Sul suo
corpo che sinuoso si muoveva verso la classe di Incantesimi. E si
sentiva quasi svenire e non certo per la fatica di portare quel peso
che in quel momento sembrava così insignificante..
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Capitolo 17 *** 17. Il Giro di Inviti ***
CAPITOLO 17
IL GIRO DI INVITI
Passarono due settimane da quando Aleister Crowley era stato trattenuto
dal Professor Piton dopo la lezione per parlare del suo strano
Patronus. Lungo i corridoi tutti parlavano di un solo unico argomento
che teneva banco oramai da qualche giorno. Tutto era cominciato quando
Argus Gazza,il burbero custode,aveva apposto al muro quel manifesto che
inneggiava a un Ballo. Si,si avvicinava il Grande Ballo Scolastico al
quale sarebbero intervenuti studenti e professori e anche ospiti del
Ministero e di altre scuole. La Professoressa McGrannit sapeva che tale
usanza si traduceva poi nel Ballo del Ceppo e che esso avveniva
solitamente durante il Torneo TreMaghi. Negli ultimi anni
però un Ballo era stato organizzato a metà
anno,con l'avvicinarsi di dicembre e quindi del periodo natalizio.
Quest'anno non faceva certo eccezione e tutti trepidavano sullo
scegliere un determinato vestito oppure su chi avrebbero invitato o su
tante altre faccende piuttosto inutili come quanto si sarebbero
abbuffati al rinfresco o scommesse su chi sarebbe stato invitato da
chi. I Professori spesso faticavano a far stare attenti gli alunni e
nei corridoi spesso il chiacchiericcio era insopportabile. Nonostante
questo però la McGrannitt non avrebbe mai e poi mai
rinunciato a tale usanza. Dopo l'attacco subito dalla scuola da parte
dei Mangiamorte aveva sempre cercato di riportare quanta più
gioia possibile alla Scuola di Magia e Stregoneria visti anche i tempi
bui che ancora correvano. Un ballo avrebbe rallegrato gli animi e
pazienza se per un pò avrebbe distratto gli studenti.Anzi
aveva anche fatto si che il ballo fosse in maschera. Ognuno sarebbe
dovuto venire mascherato. Una volta non sarebbe stata così
flessibile ma i tempi l'avevano decisamente cambiata così
come era accaduto con tanti altri suoi colleghi. In quel momento la
Professoressa guardava quella massa semovente di ragazzi con orgoglio.
Dopotutto erano i suoi studenti essendo lei la direttrice . Con la coda
dell'occhio vide Aleister Crowley,assieme a una studente di Serpeverde.
La Professoressa sorrise soddisfatta,evidentemente alla fine il ragazzo
si era ben integrato e non importava che frequentasse proprio una
Serpeverde,dopotutto aveva cercato di abbandonare i pregiudizi sulle
casate quando aveva assunto il ruolo di Direttrice. Alla fine la donna
rientrò nel suo ufficio mentre la folla cominciava a
dirigersi verso le rispettive classi.
Il pomeriggio si fece piovoso a denotare che oramai l'inverno la faceva
da padrone e tutti gli studenti avevano saggiamente deciso di evitare
di uscire fuori sul piazzale della scuola dove sicuramente le coppiette
si sarebbero riunite parlando di come si sarebbero vestiti,fra un
amoreggiata e l'altra. Ci sarebbe stato chi timidamente avrebbe chiesto
alla persona che desiderava di andare al ballo con lui. Altri invece
non vi sarebbero riusciti. Tutto questo però non fu certo la
pioggia a impedirlo,poichè dentro il castello avveniva
comunque tutto questo. Aleister osservava le goccie di pioggia che
bagnavano il vetro della sua stanza in silenzio,Loki accoccolato sul
letto. Il gatto lo guardò,forse avvertendo che era
irrequieto. Lui lo fissò a sua volta quindi si
tirò a sedere imprecando leggermente come se l'animale lo
guardasse con fare accusatorio.
-Che dovrei fare?
Chiederglielo?
Disse piuttosto brusco Aleister mentre il gatto nero lo seguiva con lo
sguardo guardandolo alzarsi dal letto e percorrere la stanza a grandi
passi visibilmente nervoso...
-Mi riderebbe in faccia
ecco cosa. Tanto lo fanno tutti ormai,è diventata una
dannatissima moda. Sfotti Crowley e approfittati di lui..Mi riderebbe
in faccia e basta e poi se ne andrebbe con qualcuno di quegli idioti di
Serpeverde con i loro nomi nobili e le loro belle ville,i loro bei
conti in banca e....
Il gatto continuava a squadrarlo,gli occhi gialli che contrastavano con
il nero del pelo e che non si staccavano da lui per un secondo.
Aleister imprecò ancora per poi passarsi una mano sui
capelli,la schiena appoggiata al muro
-Lo sò pure io
ho un nome famoso...pure io avevo una villa e un bel conto in banca..ma
cosa glie ne potrebbe fregare a lei? Nulla di nulla. Resto pur sempre
quello che può sfruttare e costringere a portarle lo zaino.
L'ultima ruota del carro nel piano di Desdemona.
Aleister imprecò a bassa voce ancora una volta quindi
guardò l'ora. Le lezioni non erano ancora cominciate eppure
di sicuro Rebecca già lo attendeva. Le piaceva forse far
vedere che aveva qualcuno che le portasse la roba,di sicuro
però amava prendere in giro le Grifondoro o semplicemente
vedere che succedeva nei corridoi. Chissà se aveva trovato
già con chi andare al Ballo...Lanciò un ultima
occhiata a Loki che ora cominciava a leccarsi le zampe allisciandosi il
pelo quindi uscì dalla stanza per raggiungere la Serpeverde.
Effettivamente Rebecca lo stava aspettando e ora lui si trovava dietro
di lei che camminava avanti ascoltandola parlare di quanto la scuola
ultimamente accettasse chiunque tra le sue file.
-Guarda questi
Grifondoro...tutti esseri patetici,per la maggior parte con genitori
babbani. Gente che non dovrebbe neppure padroneggiare la magia ma gli
viene concessa comunque. A volte sarebbe stato davvero meglio che il
Signore Oscuro li avesse spazzati tutti via. Una vera vergogna.
Aleister la ascoltava senza dire nulla continuando a camminarle dietro
mentre ogni tanto incrociavano gruppi di casate che non fossero
Serpeverde e Rebecca lanciava loro occhiate supponenti scuotendo ogni
tanto la testa e facendo qualche commento acido. Alla fine si fermarono
su una panca di pietra lungo il corridoio sulla quale naturalmente si
sedette solo lei lasciando Aleister in piedi a reggerle lo zaino. Il
ragazzo si passò una mano sulla tempia chiudendo gli occhi
per un attimo. Finalmente non parlava più,era forse giunto
il momento di farle la sua richiesta folle?. Ripercorse in mezzo
secondo nella sua testa tutte le sue paure. La guardò per
qualche istante poi tirò un sospiro. O la va o la
spacca,pensò. Si voltò per farle la domanda
fatidica e.......
C'era un ragazzo. Un ragazzo era dinanzi a lei. Un Corvonero. Uno della
sua casata. Incredulo lo guardò mentre osservava Rebecca e
subito tutte le ragazze dietro di lui cominciarono a parlare. Era
Joseph Blake lo conosceva di fama. Uno di quei ragazzini tanto
desiderati dalle femmine,dietro i quali sbavavano tutte. Uno di quelli
che però faceva la parte del bel tenebroso e questo attirava
solo come mosche altre ragazzine che invece che essere sviate da tale
comportamento erano solo più curiose di scoprirne l'animo.
Lui fece una smorfia e attese mentre guardava Rebecca che puntava
subito un occhio allo stemma di Corvonero quindi alla faccia del
ragazzo.
-Ho saputo che non hai
ancora trovato un compagno per andare al ballo.
Guardacaso,pensò Aleister,lo hai saputo proprio per caso
vero?
-Si e allora?
Chiese Rebecca supponente fissando il tipo ma più che altro
le ragazzine rosse di invidia che dietro di lei chiacchieravano fitto.
Una domanda retorica,pensò Aleister,ora il demerino le
chiede di andare al ballo con lei e io sono fregato.
-Bhè
guardacaso non ho una compagna per il ballo neppure io.....
Disse Blake mentre continuava a fissarla con un sorrisetto sulle
labbra. Oh mannaggia,pensò Aleister,che brutto scherzo del
destino eh? Non ha l'accompagnatrice povero lui....
-...e mi chiedevo se ti
andasse di essere la mia compagna per il ballo.
Finì lui. No,no no,penso Aleister,NO!!! Sei un damerino di
buona famiglia,ma pur sempre un Corvonero e......
-Affare fatto!
Le parole di Rebecca caddero su Aleister come un maglio e di sicuro lo
stesso effetto fecero anche alle ragazzine accalcate lì
dietro. Rebecca aveva detto di si. A un membro di un altra casata.
Improvvisamente davanti a lui si dipanò il vero motivo per
cui lei lo aveva fatto. Evidentemente anche lei conoceva Blake di
fama...e sapeva che andando al ballo con lui sarebbe stata al centro
dell'attenzione e delle invidie di tutte le ragazzine della scuola.
Come aveva fatto a non pensarci prima? Oramai dopotutto la conosceva..e
lui..come un cretino aveva ormai perso la sua occasione. Sfumata se ce
ne poteva mai essere una....La vide alzarsi dalla panca e prendere lo
zaino dalle sue mani. Lo lasciò andare senza batter ciglio e
senza neppure sentir davvero sfilarselo dalle mani. Per qualche secondo
pensò anche che quando le faceva comodo lo portava da sola
quel pesante zaino poi però la vide passarlo a Joseph che
con garbatezza se lo mise in spalla. Quindi lei si voltò
verso di lui che oramai vedeva la gente attorno a sè muovere
le labbra ma senza intendere cosa dicessero. Le parole di lei
però parvero rimbombargli nelle orecchie.
-Vado a fare un giro con
il mio......cavaliere. Tu fai un pò quel che ti pare.
Quindi la vide allontanarsi assieme a Blake e sparire in mezzo alla
folla lentamente. Un Corvonero. Era andata con un Corvonero. Un
Corvonero di buona famiglia...magari con una villa...con un bel conto
in banca...come lui. Come lui che però non era uno
sciupafemmine...non era ....altro che il suo portazaino. Aleister
lasciò cadere le braccia mentre lo sguardo si abbassava. Il
mondo attorno a lui aveva rpreso a muoversi come prima sempre piu
velocemente e ora tutto il gruppetto di ragazzine che si era formato si
stava disperdendo mentre quelle ochette andavano a caccia di
qualcunaltro con cui andare a quel dannatissimo ballo dato che il loro
eroe si era preso la ragazza di cui lui ormai era certo di essersi
innamorato. Lo odiava quel dannato ballo,lo odiava con tutto se stesso
oramai. Sarebbe rimasto....in camera sua tutta la notte rifiutandosi di
scendere per non vederla assieme a quel damerino. Forse sarebbe stata
una delle poche volte in vita sua in cui avrebbe pianto sul serio.
Colpì con un calcio il muro quindi tirò avanti
non volendo parlare ne sentire nessuno. Digrignò i denti
mentre chinava il capo e tirava avanti ma improvvisamente
sentì una voce che lo chiamava. Il sangue gli si
gelò immediatamente nelle vene mentre il suo volto si girava
pian piano..sempre più piano verso la figura di nero vestita
che si trovava dinanzi a lui.
-Crowley...Qui!! Ora!!
Un ordine perentorio ma oramai sapeva che Desdemona era fatta
così,lei comandava e gli altri obbedivano. Accanto a lei
stava un ragazzo alto e slanciato dal pallore quasi cadaverico,che lo
squadrava in silenzio. Sul volto di lei si dipinse un sorriso quindi
poggiò una mano sulla spalla di Aleister tirandolo verso di
loro senza troppa delicatezza.
-Crowley questo
è Thomas Mortensen un vecchio amico di famiglia che
avrà l'onore di accompagnarmi al ballo..oh giusto...credo di
averti trovato una compagna,sai invece che mandarti con qualche
schifosa babbana o qualche maghetta schifosamente povera. Dovresti
ringraziarmi Crowley...
Aleister non stava affatto squadrando negli occhi ne lei ne il suo
compagno ma si guardava intorno quasi spazientito,un atteggiamento che
non mancò di innervosire Desdemona la quale lo
afferrò improvvisamente per il colletto costringendolo
stavolta a guardare verso di lei. Il suo volto tirato in una smorfia di
rabbia però si distese subito e scosse la testa lasciandolo.
-.....accompagnerai mia
sorella Lola che sfortunatamente fatica a trovare qualcuno che sia
disposto ad andare con lei,chissà come mai. Però
ho visto che voi siete così affiatati che tu avrai di sicuro
piacere ad accompagnarla non è così?
Lo sguardo di Desdemona era ammiccante ma Aleister sapeva che era tutta
una sporca finta. In realtà quella era una domanda retorica
a cui lei si era già risposta da sola e ora voleva solo che
lui acconsentisse per dare il tocco finale a quella dannata farsa. Il
giovane Crowley la guardò per qualche secondo quindi disse
rassegnato
-Si è
vero...inviterò Lola al ballo...
Desdemona scoppiò in una folle risata quindi gli mise una
mano sui capelli arruffandoglieli,un gesto che stizzì
Aleister poichè lo faceva sembrare quasi un bambino,cosa che
per un ragazzo del sesto anno come lui. Ma avrebbe potuto ribellarsi a
lei?
-Sai non sei
più un passatempo come una volta Crowley...ora punto molto
di più in alto...
E detto ciò mise una mano sotto il mento di Thomas Mortensen
alzandolo delicatamente e sorridendo di nuovo. Con che grazia si
muoveva e come ogni sua frase sprizzava ambiguità e
incredibile malvagità. Aleister non potè non
restarne in qualche modo rapito ma nuovamente la voce della perversa
sorella Krueger lo risvegliò quasi subito da quel torpore.
-...magari potrei
lasciarti anche per qualche giorno nelle mani di Lola. Poverina l'ha
presa così male che non le abbia permesso di far di te il
suo giocattolo. Bhè ora io e il mio amico abbiamo ben altro
da fare che perder tempo con te. Voglio che tu inviti mia sorella entro
stasera o te la farò pagare cara.
Detto ciò Desdemona schioccò le dita e Thomas si
accodò a lei lanciando un ultima occhiata impassibile ad
Aleister quindi i due si allontanarono nei corridoi mescolandosi fra la
folla. Davvero perfetto! Davvero fantastico! Aveva fatto di tutto,di
tutto per evitare di andare a quel ballo e....vedere lei assieme a quel
damerino. E ora sarebbe stato costretto ad andarci assieme a una
persona che lui non voleva accompagnare. E ora avrebbe dovuto pure
cercarla,una seccatura dopo l'altra. Lola era forse quella che temeva
di più,molto più di Desdemona...perchè
era pazza,completamente pazza. Oramai aveva imparato a conoscerla
e....era pazza ecco. Non una pazzia come quella di sua sorella,no,Lola
era pazza nel vero senso del termine. E odiava sua sorella,la odiava
davvero e vedeva tutto quanto come una continua rivalità tra
loro due anche se riconosceva di essere ancora debole rispetto a lei
per quanto riguardava i poteri. Forse era l'unico motivo per cui la
lasciava comandare,questo e il fatto che Lord Voldemort l'aveva scelta.
Ma Aleister si chiedeva se un giorno le due sarebbero arrivate a una
resa dei conti e se lui...e forse pure Rebecca..ci sarebbero andati di
mezzo. Proprio mentre era assorto in questi pensieri vide
qualcuno correre verso di lui quindi..non riuscì a evitarlo
ritrovandosi improvvisamente a terra. Quando alzò gli occhi
si trovò dinanzi Rochelle Richart la sua compagna di
Corvonero a sua volta a terra in mezzo a un mucchio d libri sparsi sul
pavimento. Ancora lei,pensò Aleister...La ragazza
cominciò a raccogliere i libri mentre senza neanche guardare
chi aveva urtato continuava a ripetere
-Oh...sono davvero
spiacente,scusami è solo che ero sovrappensiero,sai il
ballo...la scuola..le incombenze...
Finalmente la ragazza alzò a sua volta gli occhi incontrando
quelli di Aleister. Immediatamente si ritirò indietro
cominciando a raccogliere freneticamente i libri mentre lui la guardava
impassibile. Alla fine Rochelle li raccolse tutti tirandosi in piedi
mentre anche lui lo faceva e i due si ritrovavano ancora una volta
faccia a faccia. La ragazza si arricciò una ciocca di
capelli con un dito nervosa quindi disse quasi più a se
stessa che al suo interlocutore...
-Sono una sbadata...
Ciò che veramente Rochelle voleva dirgli però era
ben altro. Ci aveva pensato da quando Gazza aveva affisso quel
manifesto...che avrebbe voluto invitare lui. Non le importava che fosse
costretto,lei almeno credeva,a seguire quelle odiose Serpeverdi e la
Prefetto di Corvonero...quei..quei mangiamorte...Vanille le aveva
assicurato che aveva parlato con la McGrannit e che in questo stesso
momento gli Auror monitoravano la scuola in attesa di colpirli.
Rochelle lo sapeva e stava tranquilla anche per non scatenare il
panico. Era però preoccupata che in tutto ciò ci
andasse di mezzo pure Aleister però lei si sarebbe di sicuro
posta in mezzo spiegando che lui era solo costretto e gli Auror
avrebbero capito. Queste le fantasie che si era fatta e nel mentre
aveva fantasticato di invitarlo al ballo e magari lui si sarebbe
invaghito di lei e...e improvvisamente capì che per poter
avverare tutto questo non poteva continuare a giocare alla bella
introversa dinanzi a lui. Non si sà come riuscì a
trovare il coraggio dentro di lei,nonostante precedentemente lui
l'avesse trattata male. Dopotutto non era colpa sua,lei era stata
così indelicata.
-Ehm...A...Aleister...ecco..mi
chiedevo...sempre se non hai una compagna per il ballo ecco...se te ne
servisse una...io sono libera ecco quindi...
Neanche lo stava guardando in faccia mentre diceva queste parole
altrimenti avrebbe potuto vedere il volto di lui che si incupiva ancora
di più,il lato del labbro che si contraeva e i denti che si
stringevano in una smorfia. Alla fine Crowley quasi sibilò...
-Hai finito?.......
Rochelle rimase a bocca aperta come svegliatasi improvvisamente da un
idilliaco sogno. Aleister la guardava con odio,veramente arrabbiato e
sembrava non aver ancora finito la sua sfuriata anzi era appena
cominciata. Perchè? Perchè stava andando in quel
modo? Non doveva andare in quel modo,lui doveva accettare...dirle si e
farla felice.
-Questo
dannato...maledettissimo ballo mi ha altamente stancato..e tu...tu sei
appiccicosa e inutile..non sarei mai venuto con te a quel dannatissimo
ballo neppure se fossi stato il più disperato di tutta la
scuola...
Detto ciò la scansò bruscamente tirando dritto e
andando verso la Prefetto di Corvonero che aveva visto passare proprio
in quel momento. Rochelle non capì cosa si stavano
dicendo,li vide solo parlottare quindi Lola Krueger emise una risatina
trascinandosi dietro Aleister e i due scomparvero tra la folla.
Rochelle chinò il capo...sentiva lo stimolo di scoppiare in
lacrime ma si trattenne stringendo i denti e continuando a camminare
lungo il corridoio con i libri in mano. Poco più avanti
udì delle voci familiari. Vanille...Cloud...e Alex..Alex
Twilsen il cercatore di Tassorosso...aveva sempre avuto una cotta per
lei o almeno questo le era sembrato. I tre parlottavano poi
improvvisamente si bloccarono vedendo arrivare la Richart. Assumi un
aria felice,si disse fra se,non devono sapere che eri sull'orlo del
pianto...
-Ehi ragazzi...stavo
giusto giusto andando in camera mia a poggiare questi libri per fare un
giro con voi...
La farsa le era riuscita bene. Vanille sorrise con il suo solito
sorrisino candido e solidale quindi le si affiancò indicando
Cloud.
-Rochelle...ti presento
il mio cavaliere per il ballo..e tu? Tu hai già trovato
qualcuno immagino....
Rochelle sbuffò impercettibilmente. In qualche modo
cominciava a odiarlo pure lei questo ballo. Decise però di
essere sincera e scosse la testa chinando il capo e sbuffando piu
rumorosamente...
-Uff...in effetti
no...non l'ho ancora trovato...
Il volto di Alex si illuminò per qualche secondo poi il
Tassorosso guardò Vanille che annuì e diede un
piccolo colpetto di tosse...
-Ehm ehm...bhè
sai....Alex non ha ancora trovato una damigella da accompagnare...
Rochelle alzò lo sguardo verso Alex e lui guardò
lei. Alla fine la Corvonero annuì e disse semplicemente...
-Bhè...fantastico.....
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Capitolo 18 *** 18. La Sera del Ballo ***
CAPITOLO 18
LA SERA DEL BALLO
Da questo capitolo la
fiction diventa scritta a due mani poichè la mia amica
Rebecca con cui abbiamo progettato la storia da ora scriverà
i punti con il punto di vista di lei mentre per Aleister
continuerà sempre il sottoscritto. Grazie mille per
l'aiuto,teshoro :)
E alla fine dunque la sera del Grande Ballo che tanti attendevano e che
a tanti aveva portato tanti grattacapi arrivò...La sala
grande era addobbata a festa,con finti alberi natalizi che La
Professoressa Mc Grannit continuava a sistemare,a renderli maggiormente
colorati.Finchè le porte principali si aprirono e gli
studenti iniziarono ad entrare,tutti rigorosamente a coppie.Per prima
entrò una bellissima coppia tutti interamente vestiti da
folletti,sembrava cosi teneri e la professoressa li guardava con fare
sognante come se quell'atmosfera avesse veramente addolcito anche un
cuore come quello degli studenti serpeverde e...
"Levati dai
piedi,patetico Grifondoro"
Una voce spezzò l'armonia di quel momento.Il sorriso sveni
sul volto della professoressa che riprese a sistemare i suoi
alberi.QUei due Grifondoro del secondo anno di verde vestiti,erano
stati divisi e indietreggiarono immediatamente al passare di una
studentessa che ,evidentemente,li aveva presi di mora.
"Andiamo a prendere da
bere,Rebecca.."
Lei annui al suo accompagnatore passandogli un braccio dietro la
schiena.Joseph Blake,elegantissimo nella sua tenuto da cavaliere
medioevale,a sua volta mise un braccio intorno alle spalle di
Rebecca,che con il suo vestito candido,i capelli resi biondo chiaro,e
tutta una serie di fiorellini che crescevano in mezzo ad essi,attirava
lo sguardo di tantissime persone.Quale incantesimo poteva rendere una
qualsiasi studentessa seppur bella,una Veela?Questo rappresentava,una
Veela,e quella sera tutti se n'erano accorti.
La Serpeverde si guardò incontro con fare di disprezzo verso
gli altri mentre il suo bellissimo accompagnatore le versava un
bicchiere di succo di zucca.neanche aveva tanta voglia di berlo,lo
rigirava con la cannuccia osservandosi intorno.Finche non vide fare
capolino una coppia che conosceva di vista.Perchè giravano
sempre con Cloud e Vanille,e ormai facevano coppia fissa.Alex e
Rochelle.Erano un gruppo di quattro tutti di casate diverse,e per di
più accoppiati.Non c'era più una dannata
gerarchia in quella patetica scuola?
"Quella è
della tua casata,vero Joseph?"
Chiese con tono melenso ma allo stesso tempo irrisorio a Blake.Per
qualche secondo sembrò a disagio osservando la sua compagna
di corso.
"Si,si chiama Rochelle
RIchart,è la migliore nel corso di
Babbanologia,Divinazione,Incantesimi..."
Lei lo interruppe bruscamente.Non le interessava sapere cosa sapera
fare quella ragazza,sapeva che gli studenti corvonero erano scelti solo
per il cervello,solo per quello,e non voleva sentirsi inferiore neanche
a quello.
"Beh non si sta
divertendo comunque,conosco il suo cavaliere,è un
imbranato,infatti guarda le loro faccie,lui entusiasta da morire,a lei
sembra sia morto il gatto..."
Joseph si mise a ridere,e si avvicinò ancora di
più a lei,mentre osservavano quei due poveri ragazzi che
iniziarono a sentirsi gli occhi addosso e a ricambiare lo sguardo di
quella che sarebbe stata,secondo Rebecca,La coppia più bella
della festa.
"Lei sembra vagamente
carina con quel vestito da fatina.originalità Zero,si veste
sempre con lo stesso costume da poveraccia...E guarda lui ti prego!
Cos'è quello,un costume da cameriere?dove ha preso quella
giacca,in un secchio della spazzatura dei Weasley?"
Joseph continuava a sghignazzare di più ad ogni sua
frase.Era ovvio,anche se cattiva aveva perfettamente
ragione.Però Alex e Rochelle avevano sentito quasi tutto,e
cercavano di allontanarsi per non iniziare una Lite inutile.
"Mi concederebbe questo
ballo,splendida veela?"
Rebecca alla richiesta di Joseph,sorrise con eleganza e tese la
mano.FInchè non arrivarono insieme alla pista da Ballo e
iniziarono a volteggiare insieme.E per qualche secondo il mondo
iniziò a sparire intorno a lei.Pensava solo al
movimento,pensava solo alla musica.Si sentiva completamente rilassata e
protetta,non aveva bisogno di nient'altro e di nessun'altro sol...
"Che succede?"
Chiese lui quando la serpeverde si blocco all'improvviso.Con un groppo
in gola come aver ingoiato una pillolona senz'acqua.Li,di fronte
all'entrata si stagliavano le figure deprimenti di Cloud e Vanille.Un
cercatore Bulgaro e una gattina,per questa sera.
Lui la prese per mano e insieme,con quell'aria da piccioncini da far
venire il voltastomaco raggiunsero il tavolo delle bevande,proprio
vicini al succo di zucca che Rebecca aveva posato pochi secondi
prima.Qualcosa dentro di lei fece accrescere ancora di più
il suo odio.Se fino a pochi secondi fa si sentiva al settimo cielo fra
le braccia di un bellissimo ragazzo che non mascherava l'affetto che
provava per lei,ora si senti arrabbiata,voleva solo rovinare la serata
a quei due idioti.Sarebbe stato il suo principale Obiettivo.
Joseph notò lo sguardo d'odio con cui lei fissava Cloud e
Vanille,cosi tanto per ridere la prese anch'egli per mano.
"ti sei dimenticata il
succo di zucca,andiamolo a prendere"
Mentre la folla si spostava per farli passare,E mentre Vanille era di
spalle intenta a spiegare le dinamiche dell'ultima lezione di erbologia
e uno del primo anno,anche Cloud notò Rebecca.Il suo sguardo
era perfino peggiore di quello di lei.Possibile che si era consolata
cosi in fretta?Poi,faceva tante storia perchè lui e Vanille
erano di due casate diverse,ma anche lei e quel tipo erano di due
casate diverse.I due sguardi si incrociarono una volta che la
serpeverde e il corvonero arrivarono al tavolo.Cloud diede malamente
una spallata alla Groove che fece qualche passo indietro urtando
malamente un altro tavolo.Joseph notò il gesto e
andò di fronte a Cloud
"Qualche problema?"
Il fatto che l'avesse difesa cosi la fece sorridere in un primo
momento.Subito dopo lievitò il problema della spallata.Come
osava toccarla?Come osava anche solo guardarla?
"Come ti permetti,lurido
traditore..."
Joseph fece un passo indietro mentre lei avanzava e andò
faccia a faccia con quello che ormai era decisamente il suo ex
fidanzato.
"Toccami un'altra volta e
ti faccio rimpiangere di esse..."
"Tzk,chiudi il becco.Non
mi fai nessuna paura,ne tu ne il damerino che ti sei portata
appresso.Di la verità quanto l'hai pagato per invitarti?"
Rebecca sorrise,anzi rise proprio.Infondo sapeva che c'era un po di
cattiveria anche in Cloud e certe frasi ne erano la prova.Tutto
ciò era la causa del fatto che Cloud e Vanile non sarebbero
mai stati bene insieme,lui era un Serpeverde e diamine,lo aveva appena
dimostrato.Certo parlare in questo modo a lei,era come rubare a casa
del ladro.
"Sai che non ne ho
bisogno.Sono bella e popolare,ma sopratutto,non sono una schifosissima
Mezzosangue."
A Quel Punto Joseph si mise davanti a Cloud cosi che non potesse
toccarla di nuovo,Ma Vanille si voltò di scatto osservandola
per capire quanto in basso si potesse andare con quella perfida strega.
"COsa hai detto?"
"M-e-z-z-o-s-a-n-g-u-e,.Schifossisima
mezzosangue.Ora hai le Idee più chiare?"
Rebecca afferrò il suo bicchiere di succo e glielo
versò lentamente sul capo osservando con un ghigno la
bevanda che macchiò l'intero costume della Grifondoro.
Vanille acciecata dalla rabbia prese la bacchetta e gliela
puntò in faccia.Ma stranamente la Serpeverde aveva ancora un
sorriso bello fresco stampato in faccia.Indicò con il ditino
dietro la grifondoro che si vide bloccata a sua volta dalla bacchetta
di Desdemona Krueger.La studentessa più inquietante della
scuola,vestita da candido angelo.
"Giù la
bacchetta bambina,non vorrai farmi arrabbiare."
Desdemona le Fece cenno di andare,La Andersen scoppiò in un
pianto isterico,bloccata però da Cloud che tentava invano di
consolarla.Desdemona poi spostò una ciocca di capelli
davanti al viso di Rebecca e le sorrise.Lei di tutta risposta
posò il suo bicchiere ormai vuoto e disse..
"Da Angelo?Mi piace
ma,posso chiederti come ti è venuto in mente?"
"Fa molto contrasto
vero?anche quella copione della sorellina si è vestita
cosi.Beh io vado..Ah,ottimo lavoro con la gattina,mi sei piaciuta."
Rebecca sorrise soddisfatta,quindi osservò la Krueger
sparire.Nel mentre qualcosa aveva fatto arrabbiare ancora di
più Vanille che iniziò ad andare verso l'uscita
piangendo,seguita a ruota da Cloud.
Si era più volte convinto a non scendere,non l'avrebbe
fatto,non per vedere Rebecca assieme a quel dannato damerino. Era
disteso sul letto,il suo vestito posto poco più avanti. Era
un vestito da Cappellaio Matto,la tuba era posta su una piccola
poltroncina mentre la veste poggiata su quella vicina.
Guardò il soffitto per un minuto buono prima che Loki
balzasse sul letto risvegliandolo dal torpore e cominciò a
strusciarsi su di lui. Non poteva rifiutarsi. Le sorelle lo avrebbero
ucciso,forse lo avrebbe fatto addirittura Voldemort in persona e lui
non poteva morire. Avrebbe lasciato campo libero a quell'insulso
damerino che con la sua morte non avrebbe più avuti rivali
per arrivare al cuore di Rebecca. Ma chi prendeva in giro? Arrivare al
suo cuore....rivale....era forse un rivale lui che nemmeno era capace
di fare il primo passo? Che non sapeva esprimere il suo sentimento
sapendo che lei gli avrebbe solo riso in faccia visto quanto lo
disprezzava nel profondo? Eppure se fosse morto chi avrebbe continuato
a provar tale sentimento per lei? Ce ne sarebbero stati,lo sapeva ma
non sarebbe stato lui. E morendo si sarebbe precluso qualsiasi
possibilità in tal senso. Si alzò afferrando la
veste verde e portandola sopra il letto. La poggiò su di
esso poi comincio a svestirsi. Avrebbe dovuto sopportare lo sapeva,se
voleva restare vicino a Rebecca,seppur lei lo maltrattasse. Sarebbe
dovuto andare al ballo con Lola.....Alla fine si calò la
tuba sulla testa e guardandosi allo specchio vide un perfetto
Cappellaio Matto. Doveva davvero esser matto...matto a prestarsi a
tutto questo. Tirò un sospiro e quindi si
incamminò verso l'uscita della Sala Comune di Corvonero.
All'imbocco c'era lei. Lola lo squadrava da capo a piedi vestita da
angelo...davvero ironica non c'era che dire. Come si potesse
considerare un angelo una come lei proprio non lo sapeva. La veste
bianca sembrava avvolta attorno al suo busto e arrivava fino ai piedi
di lei mentre sulle spalle si trovavano due paia di ali davvero ben
fatte. Chissà quando si era fatta confezionare quel
vestito...Lola avanzò verso di lui,il sorriso sul
volto e gli occhi illuminati da una strana luce. Lo
afferrò per il colletto squadrandolo e gli disse
-Ma che bel cappellaio
che abbiamo qui,Crowlino...Sei uno splendore...
Gli strizzò una guancia e Aleister assunse un aria stizzita
che però si cancellò subito dal volto quando vide
che lei lo guardava con disappunto. Fare adirare Lola non era proprio
la cosa più prudente da fare. Lei torno a distendere il
volto quindi lo prese per il polso tirandolo al suo fianco...
-Ora scenderemo in
sala...e tu e io faremo arrossire d'invidia la sorellina e il suo
pallido idiota di accompagnatore...Sei d'accordo?
Aleister inarcò un sopracciglio quindi annuì
leggermente dicendole
-Si..si..o almeno credo...
Lei tirò un rumoroso sbuffo quindi tornò a
stringerlo per il colletto portandolo a pochi centimetri da lei
sussurrando...
-Almeno credi? Non ci
siamo..devi esserne convinto. Ricorda che stasera non sei il giocattolo
di mia sorella..sei il mio..e farai tutto ciò che ti
dirò..dalla prima all'ultima cosa.
Detto ciò lo lasciò nuovamente andare e gli fece
cenno di seguirla. Aleister ovviamente non se lo fece ripetere e
affiancandosi a lei i due uscirono dalla Sala comune di Corvonero
incamminandosi poi lungo la scalinata. Qualche ritardatario in costume
correva giù dalle stesse per dirigersi al ballo ma loro due
camminavano piuttosto lentamente indugiando sugli scalini. Aleister non
poteva chiedere di meglio,non aveva affatto fretta di buttarsi nella
mischia e....vedere Rebecca con un altro. No non aveva affatto
fretta...Eppure alla fine l'enorme portone del salone dove si svolgeva
il grande ballo comparve dinanzi a loro. Da fuori,siccome era
spalancato,già poteva intravedere qualche faccia nota e
perfino qualche Professore che aveva deciso di unirsi alle
festività travestendosi a loro volta. In altre circostanze
avrebbe potuto perfino ridere come tutti gli altri al pensiero di
vedere gli impettiti professori gettare all'aria la loro
serietà per una sera e divertirsi come tutti i comuni
mortali. La sua attenzione però si concentrò
subito su un angolo della festa dove stava avvenendo un certo
trambusto. Lola lo afferrò per il polso saldamente e lo
tirò a sè costringendolo a dirigersi verso
l'epicentro del disordine. Mentre avanzavano le figure si facevano
sempre più distinte,e una di esse veniva verso di loro. Era
quella ragazza,quella con cui aveva parlato..quella volta che era stato
legato a quell'albero da Lola. Vanille. La rivale di Rebecca o almeno
quella che lei odiava profondamente. Il suo vestito,sembrava un
gatto,era bagnato e lei stava tirando dritto,testa bassa e occhi che
palesemente stavano lacrimando. Dietro di lei c'era quel
Serpeverde,Cloud Helmsley che le correva dietro cercando di fermarla.
Lei li superò senza nemmeno notarli e immediatamente dopo
fece lo stesso anche Helmsley. Aleister allungò lo sguardo
vedendo dinanzi a loro una soddisfatta Rebecca e accanto a lei il
maledetto damerino. Evidentemente era stata lei a infradiciare la
Grifondoro,doveva essere nato qualche litigio fra loro due. Lola s
avvicinò ridacchiando e attirando così
l'attenzione di Rebecca.
-Uh ma che brava..hai
fatto piangere la povera piccola dolce Grifondoro..ti sentirai fiera di
te stessa immagino..
Rebecca la squadrò quindi sul suo volto si dipinse un
sorriso molto simile a quello della sorella Krueger e con voce
volutamente strafottente gli rispose...
-...Almeno io faccio
qualcosa,così come tua sorella..non passo il tempo a
rimuginare sulle mie folli fantasie...
Mentre le due si lanciavano queste frecciatine Aleister aveva notato
che Rebecca non gli aveva lanciato neppure uno sguardo..era come se lui
neanche fosse al fianco di Lola..come se fosse inesistente. Le due si
guardarono per qualche altro secondo quindi Rebecca afferrò
il braccio di Joseph Blake cingendolo poi con il suo e disse
all'indirizzo di Lola...
-Ora se non ti
dispiace...io e il mio...cavaliere..avremmo da fare..
Aveva perfino marcato la parola cavaliere. Dunque si voltò
portando con sè Joseph e dirigendosi verso l'enorme finestra
che dava sul balcone. Il balcone dove di solito...si appartavano le
coppiette. Se avesse potuto Aleister si sarebbe sotterrato. Sarebbe
sprofondato sotto terra per metri e metri solo per poter mettersi in
posizione fetale e dormire..dormire per sempre e dimenticare tutto il
dolore che stava provando in quel momento. Perfino quel dannatissimo
oblio sarebbe stato meglio del dolore lancinante che stava provando
dentro di se e che fu bruscamente interrotto da un tocco di Lola sulla
sua spalla...
-Fammi vedere come
balli....Crowlino....
Lui chinò il capo e annuì leggermente. Avrebbe
voluto continuare a guardare verso la finestra,per cercare di capire
cosa loro fossero andati a fare fuori dal balcone anche se lo sapeva
già. Sapeva cosa stavano facendo e la cosa lo
distrugeva...sentì allora un altro strattone e
annuì di nuovo. Si vltò e seguì Lola
mentre ogni tanto con la coda dell'occhio tornava a guardare verso
quella finestra aperta...
Ormai si era conclusa la festa.Joseph dopo averle lasciato in regalo un
bellissimo ciondolo a forma di cuore,era andato a dormire.Eh
già evidentemente un Corvonero come lui doveva dormire molto
per avere una mente più fresca il giorno dopo.Ma
effettivamente non c'era più nessuno.Era davvero il caso di
tornare nel dormitorio,anche se la scena del cortile di notte era
davvero magnifica.Rebecca era appoggiata li,ma decise quasi subito di
tornare verso i corridoi per dirigersi nella sua sala comune.Peccato
che non appena si voltò,capi che aveva Cloud alle
spalle.Fece un sussulto poi lo osservò tenendo le dita ben
ferme sulla bacchetta che aveva in tasca.
"Come hai potuto..."
DIsse lui avanzando
"CHe diavolo vuoi"
Rispose lei che,di tutta risposta,indietreggiava.
"Non devi comportarti
cosi con Vanille,tra di noi ormai è finita lei è
il mio presente e la amo."
La amava.La amava.Stavano insieme da poche settimane gia osava
pronunciare una parola cosi grave.
"molto più di
quanto amavo te."
Bene.Una mezzosangue povera e rimbambita di una casata inferiore veniva
amata.Lei con il lignaggio che aveva,con le sue doti,niente,mai e da
nessuno.Le fecero più male del previsto quelle parole.Voleva
vincerla contro Cloud,ormai era diventata la sua ragione di Vita.
"Lo so,come puoi amare la
figlia dei mangiamorte che hanno ucciso i tuoi..."
"Che cosa hai detto?..."
Lo aveva raggelato.Non era la verità probabilmente,voleva
solo farlo arrabbiare,voleva farlo soffirire.Sghignazzò
alzando la testa e guardandolo dritto negli occhi.Per un momento Cloud
rivide nel suo sguardo la stessa espressione folle di Desdemona.
"Anne e David
Helmsley.Non si unirono alla causa del signore oscuro.Lo hai detto tu
quando abbiamo litigato.In 7 anni che ci conosciamo non lo avevo mai
saputo.Poi ho fatto delle ricerche e ho scoperto perchè sono
morti.Tu-Sai-Chi si senti tradito e ordinò ai suoi
più fedeli servitori di ucciderli.Indovina un po chi ti ha
tolto la famiglia Cloud?Indovina.."
Lei si avvicinò ancora di più.Lui quasi
tremava,era sconvolto,e pallido.
"Maledetti
assassini...Tu....Tu....Hai veramente superato Ogni
Limite...STUPEFICIUM!"
Non aspettandoselo la giovane caddè all'indietro sbattendo
la testa malamente e per un pò,perse i sensi.
Aleister era rimasto solo. Lola alla fine gli aveva dato buca e ora lui
camminava per il salone che si stava rapidamente svuotando mentre tutti
raggiungevano le proprie stanze per andare a dormire. Anche le luci si
erano abbassate e tutto aveva ora un aria molto più triste
rispetto a come era prima,gioiosa e festosa almeno per gli altri. Ora
invece l'intero castello di Hogwarts sembrava una trasposizione reale
dell'animo di Aleister. Alla fine decise di fare un giro,non visto da
Gazza o dagli altri perchè aveva un gran bisogno di
schiarirsi le idee. Non sapeva come sarebbe rientrato poi ma non gli
importava. Stava camminando sotto le arcate che portavano verso il
cortile quando sentì una voce,anzi due voci lontane.
Distinse due figure che parlottavano e alla fine continuando ad
avvicinarsi piano capì che una era Rebecca...l'altro era
Cloud. Cloud Helmsley. Aleister rallentò un pò il
passo ma poi qualcosa cambiò. I toni sembravano
più concitati e poi...come in una scena al rallentatore
Cloud tirò fuori la bacchetta e...."STUPEFICIUM!!"
urlò. Nella mente di Aleister scattò qualcosa.
Forse fu il misto di stupore e rabbia per ciò che Helmsley
aveva fatto...vedere forse Rebecca colpita che cadeva distesa a
terra...Aleister lanciò un urlo di rabbia e puntando a sua
volta la sua bacchetta urlò "EXPELLIARMUS!!". La
bacchetta volò via dalla mano di Cloud che stupito
tentò di riafferrarla ma come si voltò un pugno
sferrato da Aleister lo raggiunse alla mascella. Quel bastardo. Quel
fottuto bastardo.....questi i pensieri del Corvonero. Cloud colpito
cadde a sedere violentemente e cercò di rialzarsi mentre
Aleister strinse i pugni dicendo con voce cupa....
-Vattene.....
Helmsley stava per dire qualcosa ma Crowley stavolta urlò
con quanta rabbia aveva in corpo...
-Vattene!!! Sparisci di
qui!! VATTENE O TI AMMAZZO!!
quindi puntò contro di lui la bacchetta convincendo
così Cloud a desistere dal controbattere o dal fare
qualsiasi altra mossa avventata. Quel lurido,bastardo pezzo di.... Il
Serpeverde raccolse velocemente la bacchetta quindi cominciò
a correre verso il portone della scuola. Aleister digrignò i
denti e lanciò uno schiantesimo di avvertimento in sua
direzione ma senza colpirlo. Se avesse potuto vedere il suo volto in
quel momento avrebbe potuto vedere una maschera contratta dalla rabbia
che non somigliava affatto alla faccia solitamente cupa e volutamente
priva di espressioni che teneva in presenza altrui. Non era neppure
abituato a urlare in quel modo e la gola gli faceva male...Sentiva di
aver tirato fuori tutta la rabbia che poteva e la mano che stringeva la
bacchetta ancora tremolava mentre la testa gli pulsava. Ma non poteva
pensare a sè stesso ora. Lui se ne era andato e ora c'era
Rebecca a cui pensare. Si voltò di scatto vedendola ancora a
terra con lo sguardo fisso su di lui. Si avvicinò
lentamente,barcollando e provvide a distendere i lineamenti del volto
che si erano tirati in una smorfia di rabbia. Ripose la bacchetta nella
tasca quindi le tese la mano. Un flashback..un
dejà-vu.....di solo qualche mese prima. Quando l'aveva
aiutata dopo che Desdemona e Lola l'avevano schernita. Si chiese per
qualche secondo se non si fosse stupita nel vederlo così
adirato...se avesse capito qualcosa del perchè lo aveva
fatto..Una parte di lui lo sperava. La sentì
afferrare saldamente la sua mano e rialzarsi. Quindi si pulì
la veste squadrandolo di sottecchi e facendogli solo un cenno di
seguirla cominciò a camminare verso l'entrata della scuola
con lui che la seguiva. L'atmosfera era pesante,non l'aveva mai vista
così seria. Non diceva una parola semplicemente tirava
dritto. Riuscirono ad evitare Gazza e alla fine arrivarono al bivio che
li avrebbe divisi poichè conduceva alle rispettive Sale
Comuni ma per due strade diverse. Lei gli lanciò solo una
semplice occhiata poi si diresse verso la sala di Serpeverde. Lui
rimase qualche secondo a guardarla allontanarsi finchè non
udì un miagolio lontano e capì che Mrs.Purr e il
suo padrone erano vicini. Così girò i tacchi e
corse a sua volta verso la Sala Comune di Corvonero.
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Capitolo 19 *** 19. Dimenticati di Me ***
Capitolo 19
Dimenticati
di Me
Con un brutto livido sulla spalla,la Serpeverde Rebecca Groove
camminava a passo svelto,in ritardo per la lezione di Cura delle
Creature Magiche.Le faceva male anche un po il ginocchio.La botta che
aveva preso la sera di Natale l'aveva scombussolata parecchio.Tutta la
sua casata e persino tutti i professori erano rimasti
incuriositi da quelle ferite,anche Desdemona l'aveva osservata con
occhi di riguardo;infondo ormai era come se Rebecca fosse una sorella
minore ed era di sua responsabilità.Ma Reb non disse a
nessuno cosa le era accaduto.Poteva benissimo farlo,infondo nella Sala
Comune di Serpeverde,sotto l'occhio vigile di Desdemona che attendeva
una risposta,tutti si erano riuniti a cerchio intorno a lei per
chiederle chi era stato.Un Grifondoro?Un Tassorosso?Erano pronti a
tutto,per spirito di "squadra" molti di loro si erano ripromessi che
avrebbero trovato il colpevole in capo al mondo,mentre in
realtà egli era semplicemente seduto ad una poltrona a pochi
centimetri da lei.No,semplicemente non aveva parlato perchè
si sarebbe venuto a sapere tutto,compreso il fatto che era stata
salvata da uno studente Corvonero che durante la giornata le portava lo
zaino e veniva preso in giro da praticamente tutta la sua casata.Cosa
avrebbero pensato di lei?si avrebbero fatto fuori Cloud per il vile
gesto magari ma in futuro Rebecca sarebbe diventata lo scherzo di
tutti.Quella che ha bisogno dell'aiutante per fare un semplice
schiantesimo.E se Desdemona si fosse ricreduta?se non l'avesse
più ritenuta degna del posto d'onore che ora otteneva tra i
futuri mangiamorte?No.Non poteva permetterselo.Avrebbe tenuto chiusa la
bocca per molto,molto tempo,finchè non sarebbe arrivato il
giorno della vendetta contro Cloud.
E poi c'era la questione di Aleister,cosa provava in questo momento per
Aleister era qualcosa di non definito.Qualcosa di maggiore del semplice
odio.L'aveva umiliata e costretta a tenere la bocca chiusa su tutta la
faccenda per tutti i motivi a cui aveva pensato fino ad ora.Era stato
cosi schifosamente dolce e mieloso a volerla salvare.Che diavolo
pensava di essere,Un eroe?voleva fare come i principi dei film e
salvarla dal drago cattivo? Non riusciva a capire che quello non era
uno stupido cartone animato,che la realtà era diversa,era
lei la cattiva da cui gli altri dovevano essere salvati,non il
contrario.Atteggiamento patetico,cosi patetico che non l'avrebbe
più trattato come prima,gli aveva dato troppa confidenza.Lei
aveva un destino,un destino in cui solo Desdemona sarebbe entrata e non
c'era spazio per nessun'altro.
Arrivò a lezione affiancandosi alle due amiche,amiche che
parolone...Alle altre oche serpeverde che almeno però,la
rispettavano.
Hagrid si avvicinò alla ragazza con il classico fare
buonaccione.
"E' in ritardo signorina
Groove,ma non toglierò punti a Serpeverde se mi
dirà cos'è questa creatura."
Teneva in mano una creatura che era un misto tra una
fatina ed una vedova nera,ricoperta da eli neri...Uno
schifo,pensò la Groove.
"Dovrebbe essere un
Doxy,ma non ho la più pallida idea di cosa facciano."
Hagrid la osservò con sguardo contrariato
facendo qualche passo indietro.Si volse verso uno Studente
più grande che era rivolto di spalle,probabilmente il suo
aiutante per la giornata.O un semplice lecchino che voleva guadagnare
qualche punto in più.
"Aleister,spiega a questa
ragazza un po di cose sui Doxy."
Aleister?!Era proprio lui.Non aveva voglia di vederlo,non
a lezione,non dove non poteva trattarlo come uno zerbino.
Lo osservò con sguardo cupo,mentre lui si voltò e
,si capiva,contrariatissimo anche lui,si avvicinò alla
ragazza.
"Si professore"
Aleister prese in mano la creatura e la fece osservare
bene alla Groove che inclinò il volto ,tentando di pensare
all'animale e non al ragazzo che aveva di fronte.
"I Doxy Dispongono di ali
di coleottero, braccia e gambe vedi?, e i loro morsi risultano essere
molto velenosi"
Magnifico ora si metteva anche a fare il santarellino.Era
migliore di lei?era più intelligente? sapeva più
cose? e non aveva disdegnato a dimostrarlelo salvandola.L'odio cresceva
ogni secondo di più.Un'altra parola e sarebbe scoppiata.
Hagrid ritornò dopo aver seminato un po il panico con i Doxy
nel mezzo della lezione,osservo la Groove scompigliandole i capelli con
un sorrisone.
"Capito
Signorinella?Dovresti studiare di più,Aleister alla tua
età conosceva gia alla perfezione tutte le creature e...."
"ADESSO BASTA."
Ecco li,giu il vomito di parole.Era scoppiata di
rabbia,non ne poteva più.Aleister di qua,Aleister di
la.Prese da sola il suo zaino e,sotto lo sguardo incuriosito delle sue
amiche,si allontanò da quel punto furibonda come non
mai.Aveva un turbine di pensieri in testa,ma non riusciva a soffermarsi
su nulla,voleva solo allontanarsi,voleva solo evadere,solo non vedere
più Crowley...
"Rebecca..."
Lei si voltò quasi pietrificata ,gli occhi
intensi incrociarono quelli di Aleister,che l'aveva raggiunta di
corsa,chissa se sotto ordine diretto di Hagrid o no...
"Senti chiudi il becco
chiaro? è inutile che fai tanto l'alunno perfettino,conta
solo l'opinione di Desdemona e lei crede in me mentre....Te..Ti usa
soltanto per mero divertimento...."
Disse d'un fiato riprendendo a camminare,ma lui la
seguiva,continuava ad andarle dietro con aria quasi preoccupata
"No ascoltami bene...Ieri
sera io sono.."
"NO!Basta
non ti voglio più ascoltare! La prima volta che hai fatto la
parte dello squallido eroe ti avevo avvertito che non ne avrei gradita
una seconda! ci godi tanto nel vedermi umiliata?Beh è la
prima e l'ultima volta..Dimenticati l'episodio,dimenticati di Cloud e
dimenticati di me."
Cosi per azzittirlo si voltò di nuovo,lui le
toccò la spalla per fermarla ma subito andarono di ronte ai
due un paio i ragazzi Serpeverde dell'ultimo anno.E beh,c'era lei
visibilmente furiosa,e le mani di aleister addosso a lei.La situazione
sembrava parecchio ambigua
"Ti sta rompendo,Reb?"
"No,ma per sicurezza vengo con voi."
Disse per troncare la discussione.Rebecca raggiunse i
ragazzi che osservarono schifati il corvonero,ma che poi si misero di
fianco a lei,la quale iniziò a chiacchierare con loro come
se nulla fosse accaduto.
Bruciore. Bruciante e insopportabile dolore. Questa era la sensazione
di Aleister mentre tornava dalla lezione. Lei lo aveva insultato,gli
aveva detto che non voleva piu aver nulla a che fare con lui. Non solo
ma si era adirata solo perchè lui..lui l'aveva salvata. Era
stato più forte di lui...Quel dannato...Helmsley..l'aveva
colpita e lui non ci aveva visto più. Non voleva che
qualcuno le facesse del male anche se lei era contraria...Sapeva quanto
era orgogliosa ma lui...lui la amava,diavolo se la amava. Oramai ne era
sempre più convinto. Ne era convinto mentre lei lo trattava
male,ne era convinto quando quella sera lei era andata al ballo con
quel damerino..ne era convinto mentre l'aveva salvata da quel dannato
Helmsley...La Amava..e ora lei lo disprezzava e gli aveva detto che non
voleva più vederlo. Sapeva che ciò non sarebbe
mai accaduto davvero poichè Desdemona lo considerava un suo
giocattolo e visto che erano dalla stessa parte si sarebbero comunque
rivisti. Ma lei lo avrebbe ignorato..avrebbe preferito che continuasse
a trattarlo come una pezza da piedi piuttosto che vederla ignorarlo
volutamente. Mentre camminava lungo il corridoio i pensieri si
susseguivano nella sua testa e i suoi movimenti si facevano
più compulsivi. Strinse i denti mentre si imponeva di non
piangere,sarebbe solo risultato immensamente più patetico di
quanto non si sentiva per qualche strano motivo anche ora. Hagrid gli
aveva chiesto di aiutarlo con le lezioni del quarto anno
poichè nella sua materia era abbastanza bravo. Aveva sempre
adorato gli animali e le creature magiche così come amava
Pozioni e la Difesa contro le Arti Oscure. Si era sentito stranamente
felice quando Hagrid gli aveva chiesto di aiutarlo ma ora non poteva
che maledire la cosa. No,no ...Rebecca gli avrebbe fatto la stessa
scenata in ogni caso come si sarebbero incontrati..In ogni caso era
finita. Finita solo perchè l'aveva salvata. E non sapeva
esattamente nemmeno di cosa incolparsi...Si,stava dando la colpa a se
stesso invece che darla a lei. Colpì improvvisamente con un
pugno il muro facendosi anche piuttosto male alle nocche.
Però non gli importava...lo colpì ancora una
volta e una volta ancora. Ora...ora lei sarebbe stata ancora
più lontana,irraggiungibile. Dannazione. Le nocche
sanguinavano ora mentre lui sferrava anche un calcio al muro. Avrebbe
dovuto fermarsi o lo avrebbe sfondato e poi qualcuno avrebbe potuto
vederlo e punirlo. Ma non ci riusciva. Soffocò un urlo
mentre prendeva nuovamente a pugni il muro stavolta però con
il taglio della mano avventandosi contro di esso. Non andava bene,non
andava affatto bene. Come avrebbe passato i giorni seguenti? Ogni volta
che subiva un dispiacere o un dolore Aleister subiva il colpo e le
giornate che seguivano erano nere come la pece. Poi lentamente
cominciava ad assimilare il dolore ma non voleva dire che pian piano se
ne libera,proprio no. Il dolore rimaneva dentro di lui,sopito ma non
domo e pronto a risbucare per farlo star male oltre ogni sua
immaginazione. Sapeva che anche ciò che era accaduto proprio
durante la lezione avrebbe agito su di lui allo stesso modo ma avrebbe
potuto sopportarlo? Improvvisamente udì dei passi....Non
alzò nemmeno lo sguardo per capire chi stava arrivando.
Improvvisamente sentì una presa sulla spalla e un mento che
si posava su di esso. Un profumo forte e deciso che gli pervadeva le
narici.
-Povero...Povero
Aleister..Quante sofferenze ti riserva la vita...Lo troverei davvero
divertente se non fossi così dispiaciuta per te..dopotutto
una generosa padrona si preoccupa dei propri sottoposti...
Lui alzò leggermente la testa trovando lo sguardo di
Desdemona. Il suo volto si allargò in un sorrisetto mentre
gli passava un dito sulla ciocca di capelli che si trovava dinanzi al
suo volto. Lei preoccuparsi per lui...non ci avrebbe mai davvero
creduto...
-Soffri per amore...la
cattiva Rebecca ti ha fatto tanto soffrire...io lo so..lo so eccome..oh
se lo so...potrei essere gelosa perchè tu sei
Mio...mio...eppure voglio aiutarti. Sei un membro importante per la
nostra causa e se tu e Rebecca steste assieme potrei esser sicura che
anche lei mi sarà fedele..
Aleister continuava a guardarla mentre lei si muoveva sinuosa attorno a
lui continuando comunque a tenergli la spalla. Si
inginocchiò di nuovo stavolta dinanzi a lui per portarsi
alla sua altezza e lo guardò negli occhi
-Noi due assieme possiamo
fare che ciò avvenga ma sai..Vorrei qualcosina in
cambio...Nulla di che..semplicemente un patto....un Voto Infrangibile...
Aleister spalancò gli occhi. Un Voto Infrangibile...Si
ricordava ancora le parole del Professor Piton su questa
pratica..."...è un incantesimo molto particolare,con il
quale un mago giura a un altro di compiere una determinata azione.
Serve anche una terza persona,il Suggello che avvolga le mani dei due
maghi in una fune di fiamma brillante..Se si dovesse infrangere tale
patto il mago andrà inevitabilmente incontro alla morte." Lo
aveva detto con la sua solita impassibilità nella
voce..Allora uno studente accanto a lui gli aveva chiesto se fosser
vere le voci che lui un tempo ne aveva stretto uno ma Piton aveva
incenerito il ragazzo con il solo sguardo. La morte...cosa voleva...che
patto voleva lei da lui?...
-Cosa vuoi? Cosa vuoi in
cambio...dell'amore di Rebecca?
Aleister non la guardò neppure,sapeva che cosa avrebbe
visto. Un sorriso molto simile a quello di uno squalo. Evidentemente
era lì che lei voleva arrivare e lui si era gettato tra le
sue fauci senza che lei dovesse faticare troppo con quella domanda...
-Voglio Te...sarai mio
schiavo...per sempre....
Aleister alzò leggermente un sopracciglio. Poteva avere
Rebecca....e in cambio sarebbe però stato per sempre schiavo
di Desdemona. Cosa fare? Cosa scegliere? Come avrebbe fatto lei a
assicurargli l'amore di Rebecca? Le avrebbe fatto del male? L'avrebbe
costretta in qualche modo? E poi non sarebbe stato affatto amore
vero...però...per come andavano le cose non avrebbe mai
potuto avverare ciò che voleva..e lui la amava,la amava
tanto. Non voleva perderla..avrebbe voluto dirle tutto ciò
che provava per lei..farglielo capire e lei...avrebbe voluto che lei
ricambiasse...L'avrebbe stretta e...i due si sarebbero raccontati ogni
cosa...si sarebbero baciati e....e tutto ciò non sarebbe mai
davvero accaduto. A meno che....La sua libertà...per l'amore
di Rebecca..la sua libertà..per l'amore...Avrebbe avverato
così il suo sogno...e una volta che fosse stato con lei non
gli sarebbe importato di essere lo schiavo di
Desdemona..perchè aveva Rebecca. Aveva il suo amore.
Null'altro importava,ne chi ci avrebbe rimesso ne ciò che
Desdemona gli avrebbe fatto fare...
-Ok...
Disse quasi di getto. Desdemona lo guardò per qualche
secondo scettica.
-Ok...mi hai sentito?
Ok....
La voce di Aleister sembrava quasi diventare stridula,isterica. In
realtà era decisa. Desdemona si alzò in piedi
annuendo leggermente quindi sorrise,un sorriso fintamente amichevole...
-Vai in giardino,caro il
mio futuro eterno schiavo. La tua signorina ti raggiungerà
entro breve....
Aleister la guardò incredulo. Poi si voltò
lentamente e cominciò a correre a perdifiato senza guardarsi
indietro. Doveva raggiungere il giardino..Non gli importava,non gli
importava come avrebbe ottenuto tutto ciò. Che cosa avrebbe
fatto Desdemona...era giunta l'ora di essere un pò
egoisti...di fregarsene di tutto. Presto il suo sogno si sarebbe
avverato..presto avrebbe avuto Rebecca tutta per
sè,avrebbero dimenticato assieme il loro litigio...E solo
questo pensiero bastava a cancellare quello del patto che avrebbe
dovuto stringere a breve...Per una volta il mondo gli sorrideva...per
una volta le sue sofferenze venivano alleviate davvero...Da ora
Rebecca,cavolo quanto la amava,sarebbe stata sua e di nessun'altro.
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Capitolo 20 *** 20. Ciò che ho sempre desiderato ***
Capitolo 20
Ciò che ho
sempre desiderato
Dopo quell'orribile giornata Rebecca era seduta,affossata in una delle
comode poltrone della sala comune Serpeverde.Non riusciva a fare i
compiti per la giornata seguente,non riusciva a non pensare ad Aleister
e a rimpiangere di averlo insultato cosi poco.Le sfiorava addirittura
l'idea che l'avesse presa in giro tutto il tempo,che la ritenesse solo
una ragazzina stupida.A questo punto le sfiorava l'idea che tutti lo
pensassero.Era arrivata a farsi odiare perfino da un membro della sua
casa,che preferiva una Grifondoro Mezzosangue a lei.Patetico.La lite di
pochi minuti fa la faceva rabbrividire ogni secondo di
più,rabbrividire di rabbia,una rabbia che raramente aveva
provato in vita sua.E sempre durante questi ultimi mesi.
Controllò l'orologio rendendosi conto che stava valutamente
saltando la lezione di Difesa contro le arti oscure e che il professor
Piton gliel'averebbe fatta pagare cara.Ma cosi non avrebbe reso nulla
di buono,in più non voleva correre il rischio di rispondere
male anche al professore rappresentante della sua casata.Quando ad un
tratto sentì dei passi e ,senza spostarsi di un
centimetro,osservò l'ombra che stava per giungere nella Sala
Comune.Infine si parò di fronte a lei la figura tanto bella
quanto inquietante di Desdemona Krueger.
-Ciao Desdemona...
-Ehila piccola
serpentella...
La ragazza dai capelli neri si avvicinò a lei ancora di
più,iniziando a camminare intorno alla poltrona con fare
quasi malizioso.
-Avevo bisogno di parlare
con te...
Rebecca inclinò leggermente il viso,alzandosi dalla poltrona
per osservarla negli occhi.Desdemona avendo molti anni di piu era un po
più alta,ma riuscì comunque ad andarle faccia a
faccia.
-Dimmi...
Rispose sussurrando e guardando negli occhi la Krueger,che di tutta
risposta passò una mano sui suoi capelli rossicci.Con aria
falsamente triste disse:
-Non ti
piacerà...
Rebecca fece un passo indietro incredula,allargando le braccia
-Cosa?..
Non fece neanche in tempo ad accorgersene.Successe tutto cosi in
fretta.Desdemona tirò fuori la bacchetta e volo fuori dalla
sua bocca solo un sibilo.
-IMPERIO
Un lampo di luce verde usci dalla sua bacchetta colpendo al centro del
petto la povera ragazza che si senti svuotata del tutto.Era una
sensazione orribile,non riusciva neanche a muovere un arto,le mancava
la voglia,era immobile e priva di qualsiasi pensiero.
Desdemona le si avvicino di nuovo,pericolosamente,e accostò
le labbra al suo orecchio,spostandovi dapprima una ciocca di capelli.
-Da adesso in poi tu sei
innamorata di Aleister,Aleister Crowley.Lo hai trattato malissimo
prima,quindi....Vatti a scusare.
Rebecca si voltò a guardarla annuendo.Lo aveva trattato da
schifo,aveva ragione Desdemona.
-Corro
Non appena finitò il sussurro corse fuori dalla porta,giu
per le scale verso il cortile,Chissà se lo avrebbe
trovato.SI faceva quasi schifo da sola..Aveva pronunciato parole
orribili e lui non le meritava.Magari non le avesse più
parlato,sarebbe stata la decisione giusta eppure sperava in cuor suo
che non la prendesse.Perchè non ci aveva mai pensato
prima?l'aveva salvata due volte...E CLoud?Cloud non solo non l'aveva
mai salvata ma addirittura l'aveva messa in pericolo.L'aveva
tradita.Aleister mai...E poi era dannatamente bello,e perchè
non se ne fosse mai accorta era un qualcosa che la divorava dentro.
Prima di riuscire a sentirsi ancora più in colpa lo trovo
seduto sotto un albero,più abbattuto che mai.
Lo raggiunse di corsa,e poi prese fiato per parlare.Lui la guardava e
basta,e se con lo sguarod cercava di esprimere qualcosa,lei non lo
stava leggendo.Voleva dire d'un fiato tutto quello che in quel momento
aveva sulla punta della lingua.
-Aleister grazie al cielo
sei qui.
Ascolta,mi
dispiace...mi...Mi dispiace per tutto...Sono una perfetta
imbecille...Sei un ragazzo d'oro..Cloud è stato cattivo con
me mi ha dette delle cose assurde ma tu...Tu mi hai salvato..Mi hai
dato prova che i ragazzi infondo non sono tutti uguali...Scusa se non
ti sono sembrata grata per quello che hai fatto,anzi...
Ero solo un po nervosa
prima..Non so cosa mi abbia preso..Ma Desdemona mi ha fatto
ragionare...Perdonami....Ti prego perdonami ...Non saprei stare senza
di te...Non hai idea di quanto io ti ami Aleister...Credimi....
Si era chinata in ginocchio e aveva preso le mani tra le sue,e gli
stava ad una distanza che ormai sfiorava i millimetri.
Si avvicinò ancora di più..Aveva paura che lui
l'avrebbe respinta..Infondo perchè non avrebbe dovuto
farlo?l'aveva trattato come uno zerbino per mesi.Ma ora aveva capito,lo
amava e voleva soltanto dimostraglielo.
Sfiorò le labbra di lui con le sue,per pochi secondi,per poi
spostarsi di nuoo a cercare il consenso,quello del perdono,quello che
desiderava più di ogni altra cosa al mondo.
Aleister sedeva in giardino,il cuore palpitante,lo sguardo pieno di
attesa. Per la prima volta dopo tanto tempo si sentiva davvero felice e
desideroso di vivere. Si vivere,non ci aveva mai davvero pensato prima.
Ogni giorno era sempre un alzarsi dal letto e tornare a dormire dopo
una giornata che come sempre non gli aveva regalato
alcunchè. Ogni giorno era un tirare a sopravvivere. Stavolta
invece,aveva qualcosa da attendere,qualcosa su cui sperare. Un elemento
nuovo..Un elemento gradito. Sentiva il cuore battergli all'impazzata
per l'agitazione mentre nella sua testa si susseguivano i pensieri.
Come avrebbe fatto Desdemona a convincerla? Avrebbe usato la magia? Un
filtro d'amore? Forse...forse avrebbe usato qualcosa di reversibile
solo per far si che lei alla fine ricordando coscientemente quanto era
stata bene con lui sotto l'effetto della magia si innamorasse anche
davvero. Riprese fiato,l'agitazione era davvero troppa. Improvvisamente
udì un rumore e si voltò. Qualcuno correva verso
di lui e ben presto il giovane Crowley si accorse che era lei,Rebecca.
Stava davvero correndo verso di lui? Stava sognando? Era un
allucinazione? Improvvisamente lei si bloccò dinanzi a lui
cercando di riprendere fiato per la lunga corsa. Aveva davvero corso
così tanto per arrivare da lui? Lui la guardò
stranito cercando nel contempo di trovare le parole per dirle qualcosa.
Ma cosa avrebbe mai potuto dirle,specialmente dopo la loro feroce
litigata. Anzi si aspettava che ora lei avesse compiuto tutta quella
strada solo per continuare a insultarlo...Quello che invece
uscì dalla bocca di lei lo fece rimanere spiazzato. Si stava
scusando...Riconosceva che lui l'aveva salvata...Stava davvero
sognando? O Desdemona aveva rispettato la sua parte dell'accordo?
Aleister la vide inginocchiarsi accanto a lui e prendergli le mani
stringendole nelle sue. Poi pian piano si avvicinava sempre di
più a lui permettendogli di sentire il profumo di lei,della
sua pelle e dei suoi capelli. Quel profumo che aveva potuto solo
immaginare di poter sentire fino a poco prima. Quindi sfiorò
le labbra con le sue per qualche secondo prima di indietreggiare
timidamente come attendendo un suo consenso. Aleister rimase immobile
per qualche secondo poi allungò lentamente una mano per
passarla sui suoi capelli bellissimi. Con un movimento delicato la
avvicinò a se per poi a sua volta baciarla delicatamente
sulle labbra. Rebecca però si avvinghiò a lui
prolungando per qualche secondo il bacio quindi i due si staccarono del
tutto e Aleister la guardò mentre la vedeva sfocarsi pian
piano. No,non poteva star accadendo davvero. Stava piangendo. Non lo
aveva fatto neppure....neppure a quel funerale
quando...cancellò quel pensiero mentre un singhiozzo gli
usciva incontrollato dalla bocca. Sentì la stretta di lei
alla spalla mentre si avvicinava a lui...
-No aspetta...ecco...io
non piango mai ma....Bhè ecco aspettavo tanto questo momento
che...bhè non lo immagini neppure ecco..Solo che
tu,bhè mi hai sempre trattato...bhè in qualsiasi
modo mi trattavi per me l'importante è sempre stato
...starti vicino perchè...perchè...io....
Rebecca si avvicinò di nuovo a lui e sussurrando gli
chiese,rimanendo a pochi centimetri da lui...
-.......tu?.....
Aleister stava per dirlo..Ma improvvisamente Rebecca guardò
il suo orologio e rimase a bocca aperta staccandosi violentemente da
lui. Lui la guardò sbalordito...
-Oh mio Dio...la
lezione!!! Oh mio Dio me la sono completamente dimenticata! Oh mio
Dio...Piton mi ucciderà...Senti....ci sentiamo oggi
pomeriggio ok?
Gli lanciò un bacio quindi corse di nuovo nella direzione
dalla quale era venuta,tutta trafelata. Aleister rimase lì
di sasso guardandola allontanarsi. Ancora non poteva credere a
ciò che era accaduto. Tutto ciò che aveva sempre
desiderato si era avverato...e ora non gli importava..non gli importava
che cosa voleva da lui Desdemona...non gli fregava nulla che patto
avrebbe dovuto stringere con lei. Ciò che voleva lo aveva
avuto...Ora aveva Rebecca tutta per sè,finalmente lei aveva
capito che lui era la persona giusta per lei. Finalmente la vita...la
maledetta vita sorrideva pure a lui. Improvvisamente capì di
essere osservato. Si voltò di colpo trovando Desdemona a
poca distanza da lui. La mano della Serpeverde andò a
posarsi sui capelli di Aleister arruffandoglieli..una cosa che odiava a
morte..
-Bella
scenetta,Crowlino...mi sarei perfino potuta commuovere...asciugati
quegli occhi lucidi e ricordati...ti voglio stasera a mezzanotte qui
fuori...sbrigheremo questa incombenza del patto...
Detto ciò anche Desdemona lo superò
allontanandosi senza guardarsi indietro. Desdemona aveva deciso di non
perdere tempo. Entro domani mattina lui sarebbe stato suo schiavo per
sempre. Ma dopotutto aveva l'amore di Rebecca ora...cosa poteva
importargli di perdere per sempre la sua libertà? Era uno
scambio equo e giusto no? Rebecca e Desdemona erano alleate...aiutando
Desdemona avrebbe potuto favorire anche Rebecca...Tutto era
perfetto...tutto sarebbe andato perfettamente....
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Capitolo 21 *** 21 Il Voto Infrangibile ***
Capitolo 21
Il Voto Infrangibile
Si sentì tirare dappertutto mentre scomparivano,al limitare
della foresta e poi poco dopo mentre il mondo andava così
veloce che gli sembrava che la pelle gli si strappasse tanto lui si
sentiva così lento rispetto al flusso venutosi a creare. Era
dunque questo che si provava quando ci si smaterializzava. Se non fosse
stato per la mano di Rebecca che lo teneva stretto forse sarebbe anche
potuto impazzire,sapeva che era sempre traumatico la prima volta che lo
si provava. Alla fine ricomparvero finalmente nel luogo stabilito e
Aleister si ritrovò a cadere a terra sul manto erboso mentre
la sua prima preoccupazione era che Rebecca non si fosse fatta male. La
ragazza però a differenza sua aveva solo rischiato di
perdere l'equilibrio ma si era rimessa immediatamente in piedi.
Desdemona e Lola poco più in là stavano in
piedi,due statue impassibili che d'improvviso parvero animarsi.
Desdemona si diresse verso le lapidi marmoree,perchè il
luogo in cui si trovavano era un Cimitero. Simile a quello dove era
sepolto suo padre. Lola restava più defilata e per una volta
stranamente seria,senza la sua solita ironia pungente. Questo
insospettì Aleister,che diavolo stava succedendo? C'era
qualcosa di strano..Incrociò con lo sguardo quello di
Rebecca che gli sorrise leggermente mentre lui si rimetteva in piedi.
Si affiancarono e seguirono Desdemona senza aprire bocca,non lo avevano
fatto neppure per tutto il tempo in cui avevano percorso la Foresta
Proibita,senza incontrare stranamente alcuna creatura magica. Al
limitare si erano smaterializzati ed erano arrivati lì.
Aleister capiva comunque che quel silenzio stava per concludersi.
Mentre si incamminavano tra le lapidi marmoree infatti Desdemona
sembrava sicurissima di dove si stavano dirigendo. Poco dopo comparve
loro dinanzi una statua,un enorme angelo di pietra simile per certi
sensi al vestito che le due folli sorelle portavano il giorno del
Ballo. Aleister indovinò subito che il luogo era quello.
Poco più avanti infatti intravide una lapide più
grande delle altre dove erano incisi due nomi. Il ragazzo
riuscì a indovinare solo il cognome,Krueger
perchè ecco che infine Desdemona parlò.
"Questo cimitero
è un luogo molto importante per me come per mia sorella.
Questo è il luogo dove nostro padre,Igor Cray Krueger e sua
moglie,nostra madre Willhelmina Mafhrey sono sepolti oramai da 20 anni.
Precisamente da quando io e mia sorella abbiamo provveduto a ucciderli."
Desdemona si era voltata per studiare i volti dei due ragazzi ma
nessuno dei due tradiva la minima emozione. Aleister era un
Corvonero,era abituato a far andare la mente senza tradire alcun
emozione. Venti anni. Dunque le due sorelle avevano molti
più anni di quanti non ne volessero davvero dimostrare. La
notizia dell'uccisione dei genitori invece a parte curiosità
non gli aveva procurato alcuna emozione.
"Nostro padre ha sempre
voluto che studiassimo le Arti Oscure ma non solo. Si divertiva a
vederci in competizione,me e mia sorella. Non esitava a picchiare a
sangue una di noi e a premiare l'altra così da far scaturire
la gelosia e la competività in noi. Credo che l'unico
momento in cui io e mia sorella siamo mai andate d'accordo sia stato
quando li abbiamo eliminati entrambi,il nostro Padre Padrone e nostra
madre che non aveva il carattere per contrastarlo. Da allora io e mia
sorella ci siamo perse di vista finchè il Signore Oscuro non
ci ha volute riunire per mettere in atto questo progetto."
Finalmente a Aleister e Rebecca era chiaro perchè le due
sorelle si odiavano così tanto. Colpa dei genitori e di come
erano state cresciute. Nell'odio l'una per l'altra ma anche per il
padre stesso. Eppure l'odio di Lola sembrava quasi viscerale,il suo era
un voler sempre mettere i bastoni tra le ruote alla sorella. In quel
momento poi era stranamente silenziosa,ascoltava tutto senza batter
ciglio e del tutto immobile.
"Povero padre...Se
veniamo qui è per guardare questa tomba e ridere di lui e di
quella debole di sua madre. Perchè ogni giorno possiamo
assaporare l'essenza stessa del gesto da noi compiuto. Ogni giorno ci
sentiamo libere dal suo giogo e capaci di porlo sulle teste di altri.
Altri come te Crowley..."
Desdemona avanzò verso di lui posizionandosi a pochi
centimetri dal Corvonero. Lo afferrò leggermente per il
colletto squadrandolo da capo a piedi quindi gli sussurrò
all'orecchio.
"Hai accettato di essere
mio in cambio dell'amore di Rebecca Groove. Sei ancora disposto ad
accettare queste condizioni? Parla!"
Aleister guardò fissa negli occhi la Serpeverde quindi disse
semplicemente
"Si.."
Desdemona esplose in una risata divertita quindi lo afferrò
per il polso trascinandolo di fronte all'Angelo di Pietra. Fece un
cenno con la testa a Lola che si avvicinò. La sorella
sarebbe dunque stata il Sigillo del Voto Infrangibile. Desdemona torse
leggermente il braccio del ragazzo mentre anche lui afferrava stretto
il polso della Serpeverde. Aleister lanciò per qualche
secondo uno sguardo alla confusa Rebecca. Questo gli diede ancora
più convinzione in ciò che stava facendo.
Tornò a guardare Desdemona poichè il contatto
visivo era fondamentale. Lola si avvicinò poggiando la
bacchetta sopra le loro mani per poi far comparire una specie di
serpente dorato che strinse i loro polsi sigillandoli.
"Aleister Crowley..."
Finalmente si udiva la voce di Lola anche se era quasi un sussurro.
Dava una strana sensazione sentirla chiamarlo con il suo nome
tralaltro....
"Vuoi tu servire e
riverire Desdemona Krueger...da ora e per sempre finchè
morte non sopraggiunga?"
Indugiò sulla parola morte e sembrò per qualche
secondo penetrarlo con lo sguardo come a voler studiare le sue
intenzioni. Desdemona manteneva il contatto visivo mentre Aleister vide
improvvisamente un leggero bagliore provenire da dietro le due sorelle.
Distratto per un impercettibile secondo disse comunque le parole
fatidiche...
"Lo voglio...."
Il volto di Desdemona si contrasse in un sorriso. Un sorriso strano
quasi di trionfo mentre Lola accanto a lui rimaneva in silenzio
impassibile. Il sigillo lentamente svaniva..Aleister sentì
la mano di lei lasciarlo mentre il dorato serpente svaniva. Desdemona
si passò lenta una mano fra i capelli...Quindi
reclinò la testa scoppiando a ridere. Una risata come non le
aveva mai sentite da lei,una risata che in altri frangenti sarebbe
parsa degna di Lola. Ma lei ora guardava la sorella senza dir nulla e
Aleister capiva che qualcosa era accaduto. Improvvisamente vide Rebecca
barcollare poco accanto a lui. Lui fece per andare a sorreggerla ma
Desdemona lo afferrò saldamente per il colletto...
"Fermati Crowley...dubito
che voglia farsi toccare da te...Sai...Credo di essere stata un
tantinello..poco sincera con te..."
Lui drizzò le orecchie. Improvvisamente però si
sentì strattonare e cadde a terra colpendo con il fianco una
delle lapidi. Aleister imprecò per il dolore lancinante che
gli prese al fianco mentre Desdemona avanzava verso di lui,la bacchetta
puntata.
"Alzati...da ora in poi
sei ai miei ordini,Crowley...E' stato così facile
raggirarti...Di solito non mi concedo grandi sbalzi d'umore ma sai,mi
sento particolarmente euforica per come il mio piano ha funzionato alla
perfezione...ora tu sei mio..però,e questa è la
parte più bella...Lei..non è più
tua..."
La verità cominciava a dipanarsi anche nella mente di
Aleister...Lei...non...non era più sua...Rebecca...le aveva
fatto qualcosa..non era amore vero ma un artificio. E ora era finito.
Era stato ingannato. Era tutto finito. Desdemona aveva tolto
l'incantesimo a Rebecca e ora....lui sarebbe stato suo schiavo a vita
ma non avrebbe avuto più l'amore che tanto desiderava. Era
tutto artificioso,tutto quello che era accaduto con lei...E forse in
qualche modo lo aveva sempre saputo...non aveva voluto pensarci...Ma
era sempre stato così. E ora...ora.... La disperazione lo
colse mentre cadeva in ginocchio portandosi le mani al volto e
stringendo i denti...A vita. Si era condannato a vita. E ora avrebbe
per sempre sofferto..a meno di non morire...di contravvenire al patto e
incontrare un amara morte. Ahimè però il peggio
doveva ancora arrivare. Udì i passi di Desdemona dietro di
lui e si sentì afferrare per la testa...
"....Oh costringere una
povera ragazza ad amarti con l'inganno.....che ne dici di sentire che
cosa ne pensa lei,eh Crowley??? Sentiamo cosa ne pensa la nostra amica
Rebecca della bravata che hai fatto...."
Detto ciò i due puntarono lo sguardo verso Rebecca Groove
che si massaggiava leggermente la testa e spalancava gli occhi come se
d'improvviso si fosse risvegliata da un lungo sonno o dopo uno
svenimento. Per Aleister l'aprirsi di quegli occhi avrebbe potuto
equivalere all'aprirsi di due voragini infernali...
Rebecca si risvegliò come da un sogno,incapace di capire
perché era in quel luogo e per quale ragione.SI
guardò intorno,toccandosi il labbro dalla quale usciva un
rivolo di sangue.Il suo fragile corpo da quattordicenne aveva attutito
bene ,apparte quella gocciolina di sangue, la materializzazione. Di
quella si ricordava,infatti. Mentre osservava i volti dei presenti
iniziarono a farsi avanti anche ricordi più vecchi.Un
bacio.Un bacio dato ad Aleister,ma perché avrebbe dovuto
baciare Aleister? Era cosi adirata con lui per tutto quello che aveva
fatto.Cel’aveva davanti in ginocchio e non sapeva
perché. La Groove si voltò osserando con occhi
quasi imploranti Desdemona,voleva sapere cosa era successo,e
perché si sentiva quasi svenire.
“Desdemona…”
“Eri sotto maledizione imperius,Rebecca.”
La ragazza sbarrò gli occhi rimanendo quasi
senza fiato.Aveva gli occhi lucidi,stava quasi per piangere.Fece un
passo verso Desdemona sussurrando quasi ..
“Cosa…ma…Perché?”
Si sentiva cosi tradita.Eppure per loro..Per la causa..Per
i mangiamorte aveva mollato tutto…Si asciugò una
lacrima dal viso,accompagnata da uno sbuffo di Lola che,dietro di
lei,la osservava accennando a un sorrisetto quasi divertito dopo la
quasi totale impassibilità di prima.
“Avevo bisogno
di assicurarmi l’assoluto potere su Aleister,era per Lord
Voldemort,per la causa.Lui in cambio ha voluto te,il tuo amore,e ti ha
umiliata costringendoti ad amarlo.”
Rebecca si voltò verso Aleister con uno sguardo
a dir poco indescrivibile.Poi però esso si
tramutò in un austero sguardo di indifferenza.
Perchè era così che lui,quel verme,andava
colpito..Con la sua indifferenza più tangibile. Si
voltò senza neppure guardarlo nonostante la rabbia che
provava verso di lui e si rivolse a Desdemona
"Non voglio
più avere nulla a che fare con questo verme...voglio che
sparisca da davanti a me...che non si avvicini più a me
neanche di un kilometro. Non voglio neppure più vedere la
sua sporca faccia da Corvonero voltata verso la mia. Ha osato
troppo..io amarlo? Che sciocchezza. Aspiro a ben altro che a fidanzarmi
con un fallito...."
Lo aveva detto a lei,non certo a Aleister. Lui doveva
avvertire quel muro insormontabile che il suo stupido gesto aveva ormai
eretto,muro che in ogni caso era sempre esistito e ora si era fatto
nettamente più spesso. Avrebbe dovuto accontentarsi di
portargli lo zaino. Improvvisamente Desdemona le poggiò una
mano sulla spalla e le disse
"Quanta rabbia devi
covare dentro...Ti darò la possibilità di
sfogarla..su colui che te ne ha fatta montare così
tanta...Estrai la bacchetta!!
Rebecca lo fece quasi con un movimento meccanico e senza
neanche pensarci la puntò in faccia ad Aleister,sulla
guancia.Ma senti sulla sua spalla un tocco gelido.Desdemona la
tirò indietro,e avvicinò il suo volto spettrale
al suo.
“Credo sia
arrivato il momento per te,di fare una cosa…”
Rebecca chinò il capo facendo un passo indietro
e lasciando spazio a Desdemona e alle sue parole.Infondo lei
l’aveva tradita davvero,però l’aveva
svegliata dalla maledizione.E Aleister poteva chiede altro in cambio
della sua fedeltà,poteva chiedere qualsiasi altra cosa e
invece voleva che Desdemona la incatenasse a lui stesso per sempre.
Desdemona le prese il braccio,facendogli cosi puntare di nuovo la
bacchetta su Aleister.
“Adesso,Rebecca,ascoltami
bene.Concentrati con tutto l’odio che hai,quello che provi
per lui non basterà.Devi riunire tutte le tue sofferenze in
un solo colpo,perché più odierai,più
il tuo incantesimo sarà forte.Poi devi dire Crucio”
Quindi si voltò verso Aleister penetrandolo con
lo sguardo....
"Non osare muoverti...o
ribellarti o anche solo difenderti,Schiavo...."
Rebecca osservò colpita Desdemona.Non le aveva
mai chiesto di fare una maledizione senza perdono.Con una sola di
quelle si andava dritti ad Azkaban;era come il suo biglietto che la
portava dal mondo di hogwarts a quello dei mangiamorte.Con un solo
colpo poteva cancellare tutta la sua schifosissima vita per iniziarne
un’altra piena di vendetta e soddisfazione.E Desdemona
sarebbe stata fiera di lei,l’avrebbe resa la sua preferita,e
in breve tempo avrebbe superato Lola,e chissà magari un
giorno anche Desdemona stessa.Notò la paura negli occhi di
Crowley,paura rassegnata,una paura di chi sa di soffrire e che non
chiede altro di farla finita.
Prese un respiro profondo,tentando di concentrare tutta la sua
determinazione nel polso.
“CRUCIO”
Un bagliore verde usci dalla sua bacchetta ,e Aleister
iniziò a contorcersi per qualche secondo finchè
non si ritrovò a terra ansimante.Desdemona lanciò
un’occhiata alla Grooove,voleva che riprovasse.
“CRUCIO!!!!!!!!”
La seconda fu più forte e Aleister sembrava
soffrirne davvero molto.Erano scosse eletriche,era un dolore infinito
che pervadeva ogni cellula del corpo.
“CRUCIOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
Pronunciò l’ultimo incantesimo con
aria quasi isterica.Voleva farlo soffrire,voleva che tutti
soffrissero,il suo unico obiettivo nella vita era farla pagare al mondo
Intero.In quel modo ci riusciva,si sentiva libera e potente.Osservava
Crowley sforzarsi di trattenere le lacrime e il sangue che voleva
uscire da ogni poro della sua pelle.Iniziava a riempirsi di Lividi
perché ogni volta il colpo durava di piu.Desdemona
all’improvviso abbassò la Bacchetta di
Rebecca,osservandola con aria seria.
“Basta.”
Lei caddè in ginocchio con un tonfo sordo,e
osservò la bacchetta quasi sorpresa della bramosia con il
quale aveva effettuato tutti gli attacchi.Si sentiva quasi
psicopatica.Con i nervi a fiori di pelle.
Desd le si avvicinò aiutandola a tirarsi su,quasi
sorprendentemente gentile.Quindi osservò Aleister senza un
briciolo di pietà nel suo sguardo.Senza neanche aggiungere
qualcosa,toccò Rebecca,poi fece cenno a Lola che emise una
leggera risatina che non sembrava affatto una delle sue solite quindi
le raggiunse.Insieme tutte e tre si materializzarono verso i confini
della foresta proibita,tornando quindi in direzione di Hogwarts.
Dolore,immenso dolore. Dolore che quasi conduce alla pazzia poi ti tira
di nuovo su ti lascia respirare per qualche secondo e poi ti riporta
sotto. E in tutto questo la consapevolezza che hai perduto tutto e che
quindi non c'è nulla a cui aggrapparsi per cercare di
resistere. Quasi vorresti che quel dolore ti prendesse e ti consumasse
fino all'osso...ecco la sensazione che provava Aleister in quel
momento. I pensieri cercavano di affiorare mentre il suo corpo veniva
scosso dai fremiti della Crucio..Una Crucio lanciata dalla persona che
più amava e che ora stava sfogando su di lui tutta la sua
rabbia repressa e il suo odio...e quanto doveva covarne. Quanto forte
doveva essere il suo astio contro di lui e contro il mondo. Ne sentiva
tutto il peso in quella indicibile sofferenza che stava provando ora.
Eppure quel dolore che la Crucio gli causava era molto meno forte di
quello che le parole e l'indifferenza di Rebecca gli avevano portato
nel cuore.Non voleva più vederlo....da allora le sarebbe
dovuto star lontano..e la colpa era sua. Che aveva voluto raggiungere
il suo amore nel modo più facile,costringendola a far
ciò che non voleva e procurandosi così il suo
odio. Tutto per un pò di amore fittizio,non uno vero...e ora
non solo l'aveva persa..aveva perso pure la sua libertà.
Schiavo a vita..o morto. Questi pensieri vorticavano durante le
pause...La vista gli si appannava mentre attendeva la seguente scossa
che giungeva più violenta della prima. E alla fine si era
accasciato del tutto a terra mentre le sentiva allontanarsi. Lo avevano
lasciato lì ad affogare nelle sue stesse lacrime..nel sangue
che gli era uscito leggermente dalla bocca..Nel vomito che poi aveva
rigettato. Poggiato a una lapide,forse quella dei genitori di
Desdemona. Non aveva neppure la forza per leggere le scritte incise su
di essa,sentiva solo il tocco freddo e duro della pietra.
Tossì,un altro conato di vomito uscì dalla sua
bocca quindi si accasciò nuovamente a terra mentre tutto si
faceva più sfocato,ovattato...pian piano la
realtà svaniva e lui calava pian pianino nell'incoscienza.
Disteso a pancia in su,il volto rivolto verso l'alto..la bocca
semiaperta e gli occhi chiusi. Dentro di sè poi il dolore
più lancinante che veniva però man mano alleviato
mentre sveniva,senza forze.
Improvvisamente però udì una scarica. Qualcosa
che gli impediva di rimanere in quell'oblio. Qualcosa che anzi gli
restituiva forza,lo rinvigoriva. Ne arrivò un altra. Una
scarica diversa da quella delle crucio. Pian piano nonostante la vista
non gli fosse ancora tornata del tutto udì un tocco. Una
mano gelida che lo stringeva per un braccio. Solo due persone potevano
avere un tale tocco gelido...Desdemona...oppure.....Un altra scarica.
Si aggrappò alla coscienza che pian piano tornava mentre
alle orecchie gli arrivava finalmente una voce,una voce che lanciava
degli incantesimi.
"Innerva!!"
Ecco cos'era...Innerva...Ma quella voce..quella voce che ripeteva la
formula..la conosceva. Era... Aprì lentamente gli occhi,ora
riusciva a distinguerla. Lola lo guardò impassibile per
qualche secondo poi accorgendosi che aveva aperto gli occhi assunse
quel suo solito sadico sorrisetto che sempre la caratterizzava,tranne
durante il Voto Infrangibile.
"Svegliati Crowley..sei
una vergogna...un vero disonore per i Corvonero..non sai neppure
resistere alla Crucio di una ragazzina di quarto anno."
Aleister la ascoltava ma improvvisamente Lola gli mollò un
ceffone facendolo cadere di lato stordito. Lei lo girò a
pancia in sù con il piede quindi si chinò su di
lui,i capelli ricci che cadevano sul volto di lui. Gli occhi di Lola lo
guardavano come quelli di un rapace che volesse far di lui la sua
preda,cosa di cui peraltro lei non aveva mai fatto mistero.
"Non solo...ti sei fatto
fregare da mia sorella ben bene...una Serpeverde che batte in
intelligenza un Corvonero...sei davvero patetico Crowley....patetico
è dir poco...Guardati...potrei schiacciarti perfino a mani
nude e credimi lo farei molto volentieri ma non lo
farò....Crowley Crowley...sai...avresti potuto farlo con me
il tuo bel patto,dopotutto sò usare anche io l'Imperius sai.
Potrei usarla ora su di te e guardarti mentre ti uccidi dinanzi ai miei
occhi solo perchè te l'ho ordinato io. Tanto morirai lo
stesso,alla fine la tua stupida rettitudine ti porterà a
disubbidire a mia sorella...o forse l'amore per quella sciocca
ragazzina. E farai una finaccia mio caro Crowlino."
Aleister cercò di rimettersi in piedi ma lei lo tenne a
terra con una delle mani posate di violenza sul petto....
"Ora non dirai una
sola...singola parola sul fatto del Voto oppure su come ti ho fatto
rinvenire...Non una dannatissima parola oppure stavolta assaggerai la
peggiore delle Magie Senza Perdono...il Signore Oscuro può
anche far a meno di te. Semplicemente mia sorella...o io..non avremmo
un pezzo di carne con cui divertirci."
Crowley alla fine ebbe il coraggio di pronunciare qualche parola...
"Perchè...perchè...sei
qui? Perchè mi hai aiutato?...."
Lola scoppiò in una risata isterica che durò
quasi un mezzo minuto. Dopo di che lo afferrò per il
colletto costringendolo a tirarsi a sedere e portandolo a pochi
centimetri dal suo viso....
"Farsi i fatti
propri,Crowley....sai cosa significa? Ringrazia piuttosto la mia
clemenza e vedi di muoverti...dobbiamo tornare alla scuola prima che
faccia completamente giorno."
Solo allora Aleister capì che non era più buio.
Il cielo era diventato di quel rosso the che preannuncia che il sole
stà sorgendo. Quanto era stato svenuto? Lola impaziente gli
mollò un altro sonoro ceffone quindi lo afferrò
per il polso tirandolo in piedi prima che ricadesse. Aleister sentiva
che le gambe lo reggevano a fatica..
"Appena arrivati e dopo
aver superato la Foresta potrai tornare in infermieria..ma ora muoviti
o ti uccido Crowley..."
Aleister cercò di rimanere per come poteva sulle sue gambe.
Lola fece una smorfia quindi strinse la bacchetta e immediatamente dopo
i due si erano smaterializzati scomparendo dal cimitero.
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Capitolo 22 *** 22. Una Drastica Decisione ***
Capitolo 22
Una drastica decisione
Lo sguardo di Madama Chips si posò su Aleister mentre
controllava il suo stato con crescente sospetto. Sembrava aver
semplicemente sbattuto contro qualcosa di duro più volte
eppure c'era qualcosa di ancora più strano. Era il suo stato
che la insospettiva,sembrava davvero malridotto per quanto qualcuno gli
aveva senzaltro apportato qualche cura. Si reggeva in piedi ma faticava
ad articolare le parole e sembrava come se avesse cercato di strapparsi
i vestiti di dosso. Eppure la versione del ragazzo era molto diversa.
-Hai detto che sei caduto
vero? Una caduta così di mattina presto fuori dalla scuola?
Cosa ci facevi lì fuori?...
Aleister non guardò in faccia Madama Chips perchè
gli dava la sensazione che la vecchia gli leggesse nella mente e
potesse capire che lui stava mentendo. Annuì e le disse
-Volevo.... prendermi una
boccata d'aria...e....e sono caduto.
Madama Chips scosse la testa quindi poggiò una mano sulla
sua spalla spingendolo lentamente a sdraiarsi sul letto,lo sguardo
ancora fisso su di lui.
-Ti conviene rimanere a
letto per oggi. Fortuna che il tuo Prefetto ti ha trovato e ti ha
portato qui in infermieria..ringraziala vivamente quando la rivedi. In
ogni caso questa notte tu stai qui...
Detto ciò la vecchia infermiera girò i tacchi e
sembrò uscire dalla piccola porta. Aleister si chiese se
sospettasse qualcosa e fosse andata a cercare la Professoressa
McGrannit per comunicarle ciò che aveva intuito.
Bhè in ogni caso non gli importava. Dopo quella sera non gli
sarebbe importato più. Mentre Lola lo costringeva a
scarpinare attraverso la Foresta,Aleister aveva avuto modo di
riflettere. E aveva capito che la sua vita oramai non valeva
più un soldo. Era oramai condannato a servire Desdemona per
sempre...e se un giorno lei gli avesse chiesto di eliminare
Rebecca?...Rebecca...colei che lui amava ma non era affatto ricambiato
e non solo ma per la sua enorme stupidità ora non avrebbe
più potuto vederla. Lei non voleva più vederlo e
mai e poi mai lo avrebbe amato. Glie lo aveva sbattuto in faccia fin
troppo. Avrebbe dovuto vederla assieme a individui pieni di
sè...o forse assieme a quel Blake...Fidanzati...forse anche
sposati. Non avrebbe mai sopportato quella vista,non poteva. Inoltre
come aveva detto Lola prima o poi avrebbe disobbedito a Desdemona,lo
avrebbe fatto e sarebbe morto. Quindi aveva deciso che non avrebbe
atteso quel momento..No....si sarebbe....si sarebbe ucciso. Al diavolo
Voldemort e la gratitudine che credeva di avere verso di lui. Al
diavolo pure quelle dannate sorelle Krueger...al diavolo tutto. Mentre
ripensava ai suoi pensieri di allora si lasciò cadere
disteso sul letto. Madama Chips tornò poco dopo posandogli
Loki sul letto. Il nero gattone avanzò struffandosi sul suo
volto e cominciando a fare le fusa. Aleister lo
guardò...Loki...avrebbe lasciato un messaggio alla McGrannit
chiedendole di occuparsi di lui. Chiuse gli occhi...lo avrebbe fatto
stasera. Aveva deciso...
La sera era oramai scesa su Hogwarts. I corridoi si erano fatti bui e
Gazza girava come sempre accompagnato da Mrs.Purr. Aleister
aprì gli occhi e vide Loki che dormiva ai piedi del
letto,acciambellato su di esso. Cercò di non svegliarlo
togliendo lentamente le gambe da sotto le coperte e si
incamminò verso la sedia dove si trovavano i suoi vestiti.
Cominciò a vestirsi con una lentezza incredibile,forse
voleva assaporare ogni istante che gli restava. Si infilò le
scarpe quindi poggiò il biglietto che aveva scritto accanto
a Loki..Lanciò un ultimo sguardo al gatto e aprì
la porta dell'Infermieria cominciando a incamminarsi lungo il
corridoio. Passava la mano sulle pareti come a volerne sentire per
l'ultima volta il tocco...Aveva scelto un balcone che dava proprio
dinanzi alla Foresta Proibita,se non altro avrebbe avuto pure una bella
vista prima di morire. No,Desdemona non gli avrebbe più dato
un solo altro ordine...l'avrebbe fatta finita,dopotutto aveva sempre
creduto che la sua vita non valesse
granchè....Però...Quel tocco...il pensiero di
ciò che lasciava....Loki...Rebecca....ma avrebbe dovuto
vederla di fianco ad altri...come...come poteva...Mentre quel flusso di
pensieri vorticava nella sua testa eccolo giunto dinanzi alla finestra.
La aprì molto lentamente e sentì l'aria sul suo
volto..L'aria che sferzava il suo viso,aria fredda come il tocco stesso
della morte che lo attendeva. Si avvicinò al balcone e si
issò su di esso portandosi in piedi. Distese le braccia e
assaporò per qualche secondo il tocco dell'aria sul suo
volto. La sentiva sferzarlo e capì che questa sarebbe stata
un altra cosa che avrebbe perso...Guardò allora in basso e
vedendo l'enorme strapiombo sentì quasi come se qualcosa lo
tirasse giù facendolo precipitare. Come se la morte lo
chiamasse a sè...Era ora di gettarsi nel suo abbraccio e
farla finita per sempre...Nella sua mente cominciò a dare
gli addii...Addio a Loki,il suo gatto nero....Addio alla Professoressa
McGrannitt che con lui era stata tanto gentile....Addio a Rebecca il
suo unico....Ma una voce improvvisamente lo riportò alla
realtà...Una voce che non si sarebbe mai aspettato di
sentire.....
-Ragazzina Insolente.
Rispose a tono la signora grassa che,come sempre,sostava
di fronte al quadro che portava dritti alla casa comune dei
Grifondoro.Rebecca Groove fece un sorrisetto mandandole un bacio con la
mano.Infondo prima si stava soltanto specchiando,non poteva immaginare
che quella linguaccia le sarebbe uscita proprio nell'istante in cui la
donna del quadro si sarebbe voltata.Era solo uno scherzetto
innocente.Con passo rapido si allontanò divertita dal quadro
continuando la sua passegiatina serale.In meno di due giorni era gia
completamente cambiata.Aveva smesso di arrabbiarsi,si divertiva.Si
sentiva potente ora che aveva provato la maledizione senza
perdono,sapeva che Crowley non le avrebbe più creato
problema ed era più che certa della fiducia che Desdemona
riponeva nelle sue piccole mani da quattordicenne.Un sorrisetto
stampato sul volto faceva girare molti dei personaggi sui quadri,anche
perchè mancavano pochi minuti al coprifuoco e di
solito gli studenti piu piccolini come lei erano soliti giacere nei
loro letti da un pezzo.Lei voltò l'angolo continuando a
zompettare,fischiettando un motivetto allegro quando notò la
finestra aperta,quella laterale che dava su un balcone affacciato alla
Foresta Proibita.
Iniziava ad avere caldo con tutto quello "zompettare" cosi si
avvicinò ed usci fuori sentendosi subito il vento sul
viso.Poggiò le mani alla ringhiera osservando intensamente
il paesaggio,quando un movimento azzardato colpi i suoi occhi.Si
voltò di scatto e c'era Aleister.In piedi,quasi in cima alla
ringhiera del balcone,a dir poco sconvolto e pieno di lividi,ma l'idea
che la causa di quei lividi era proprio lei non la intristiva
minimamente,anzi.Improvvisamente lo vide sporgersi ancora di
più e nonostante avesse deciso di ignorarlo una frase le
uscì dalla bocca,incontrollata...
-Crowley.Che....Diavolo
stai facendo...
Aleister rimase per qualche secondo a bocca aperta...Rebecca era
lì...e gli aveva chiesto cosa stava facendo. No No...non
doveva andare così...no doveva buttarsi,doveva
farlo...Però...però lei gli aveva parlato...gli
aveva chiesto cosa aveva intenzione di fare nonostante avesse detto che
non gli avrebe più parlato. Aleister si voltò
quindi chinò il capo poggiando un ginocchio sul balcone e
dandole le spalle...
-Che cosa te ne importa?
Non dovrebbe più importarti di me...ne di quello che
stò per fare...
Rebecca lo guardò con sufficenza. Patetico.Dopo tutto quello
che le aveva fatto cercava anche di fare la vittima.ma addirittura
suicidarsi.
-No,non mi importa,ma se
tu muori i piani di Desdemona vanno a farsi benedire,quindi evita.
Aleister scosse la
testa...Dunque era solo questo..La sua vita non valeva un fico
secco,oramai era solo quello..uno strumento e null'altro. Davvero uno
schifo. Sentì la rabbia e la delusione montargli forse
perchè per qualche secondo aveva pensato che lei fosse
lì per fermarlo...
-Tsk....i piani di
Desdemona...che ruolo ho in questo dannato piano,che non sia il
divertirsi sulla mia pelle? Il vostro dannato piano andrà a
buon termine pure se io muoio e non mi dire il contrario. Semplicemente
la povera Desdemona non avrà più il suo
giocattolo preferito...
La sua voce era carica di quell'astio che stava riversando tutto in una
volta quando lo aveva sempre tenuto dentro di sè,nascosto.
Lei lo osservo intensamente.Poi si voltò verso la
foresta,poggiando i gomiti sulla ringhiera.
-Aleister...
Disse il suo nome tentando un tono meno astioso possibile,ma non era
facile.Non lo aveva perdonato,ma non voleva che la facesse finita.E
anche se non sapeva realmente perchè non lo voleva morto,non
gliene importava,l'avrebbe fermato.
-Smettila con le
cavolate.Hai sedici anni e non riesci a prendere in mano la tua
vita.Volevi servire Lord Voldemort da quando ti conosco.ci sono persone
nella mia casata che venderebbero l'anima per essere al tuo posto,e tu
ripaghi cosi la fiducia che Tu-Sai-Chi e Desdemona hanno riposto in te?.
Lei fece un passo avanti,quasi impietosita di fronte alla sua
figura.L'aveva portata all'esasperazione più di una
volta.Sfiorò con l'indice una ferita ancora aperta che aveva
sulla tempia.
-Non fare la figura del
codardo.Non deludermi,ancora una volta.
Lui sentendo queste parole si mise a sedere sul muretto guardandola. La
fissò per qualche secondo intensamente quindi scosse
leggermente la testa...aveva toccato un nervo scoperto non c'era che
dire. E pian piano lo aveva convinto a fermarsi,doveva
ammetterlo...però...era forse quello il momento per parlarle
a quattro occhi. Il momento per tirare un pòla corda...
-Fiducia...A cosa servo
se non al sollazzo di Desdemona? Ho provato riconoscenza verso Lord
Voldemort per aver ammazzato quel bastardo di mio padre... ma lui mi
considera talmente tanto da non fidarsi di me e indurre Desdemona a
ricorrere all'inganno per legarmi a lei..Inoltre tu..mi dici di non
deluderti..ma sò che fondamentalmente non te ne importa
nulla se mi getto da questo balcone o meno. Forse semplicemente ti
importa di cosa ne penserà Desdemona...
In queste ultime parole pose molto astio. Non avrebbe voluto mai
scaricarne così tanto su di lei eppure sapeva che era questa
la parte che voleva recitare. Perchè forse finalmente per la
prima volta stavano avendo una vera conversazione.
Rebecca osservò stupita dall'odio che mise in quelle
parole.Si avvicinò a lui andandogli faccia a faccia,con la
sua stessa identica espressione arrabbiata.
-Ti piace fare la vittima
eh?In questa storia io vengo umiliata almeno quanto te,Lola mi
detesta,Desdemona mi adora solo perchè mi sta trasformando
in un mostro,e tu in tutto questo tempo non hai fatto altro che
tradirmi.Pensi che faccia male la maledizione Cruciatus?Beh avrei
scambiato mille di quelle scosse con la vergogna di aver agito sotto
maledizione imperius.Sai cosa significa venire manipolato dalla persone
che credi ti vogliano bene,eh?
Si allontanò di scatto dandogli le spalle
-Però io
almeno combatto per quello che voglio,tu cosa volevi?me?Fare un patto
col diavolo ti sembra combattere? e ora che il tuo piccolo imbroglio
non è andato come volevi ti ritiri dal gioco?.
Fai pure,questo
sottolinerà solo la schifosa opinione che ho di te.
Aleister la guardò negli occhi,quegli occhi a sua volta
carichi d'odio per ciò che aveva fatto. Il ragazzo scosse la
testa quindi fu il primo ad abbassare lo sguardo.
-Ho
sbagliato...sò che non avrei mai...potuto avere te. Ti
saresti schifata anche al solo pensiero. Ero solo colui che potevi
tiranneggiare e costringere a portarti la borsa. Così quando
Desdemona mi ha proposto quel patto ho accettato..Non sapevo che
avrebbe usato una Maledizione Senza Perdono..non sapevo come avrebbe
fatto...eppure ho accettato. Mi odierai a vita per quello che ho
fatto..per il fatto che sei stata manipolata a causa mia,anche
perchè ci ho rimesso molto più di te. Oramai a
qualsiasi ordine dovessi disubbidire morirei e credimi mi
capiterà prima o poi lo so. Un giorno potrebbe perfino
stufarsi di te e chiedermi di ucciderti solo per il gusto di vedermi
soffrire. Quindi a cosa vale morire ora o dopo? A cosa vale combattere
se sai che tutto finirà e non quando la natura
farà il suo corso? Per cosa dovrei vivere oramai?
Mentre riversava questo fiume di parole era sceso dal muretto e si era
appoggiato ad esso con la schiena continuando a guardare in faccia la
ragazza che si trovava a poca distanza da lui.
Lei si avvicinò di nuovo a lui con espressione severa.
-Vivi per te stesso,vivi
per vedere sorgere il sole,vivi per il gusto che avrai ad uccidere,vivi
per i momenti in cui mi guarderai negli occhi
Disse ciò passandogli freddamente una mano tra i
capelli,arricciando poi qualche ciocca.
-Non c'è nulla
di irreversibile al mondo,guarda me,non volevo più neanche
vederti e mi ritrovo qua a fermarti quando ti vuoi uccidere.
Lei fece un passo indietro,ora due,si dirigeva verso l'entrata del
corridoio.
-Tel'ho detto
Aleister,evita di deludermi ancora una volta,perchè infondo
anche se sei il peggior traditore sulla faccia della terra,non posso
fidarmi di altri che di te.
Tirò un sospiro rassegnato,quindi fece il suo
rientro,dirigendosi alla svelta verso il suo dormitorio.
Aleister invece restò lì,immobile....Non
poteva...che fidarsi di lui?..Quelle parole lo avevano colpito sul
serio. Leggermente stordito si toccò i capelli sui quali lei
aveva passato la mano...Lanciò un ultima occhiata al balcone
ancora una volta...Nulla era irreversibile,aveva detto. Quindi...anche
fra loro due forse...Aleister fece un leggero sorriso. Dopotutto poteva
ancora vivere per qualcosa..Per una speranza...Attraversò la
finestra e si incamminò lungo il corridoio..Gli sembrava in
qualche modo di assaporare la vita per la prima volta..di essere
scampato a un pericolo. Ora doveva tornare in infermieria..doveva
rimettersi e poi..Aveva tanta voglia di rivedere Loki....
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Capitolo 23 *** 23. Ricominciare... ***
Capitolo 23
Ricominciare...
Nei due mesi successivi Aleister sembrò quasi un altro. Era
iperattivo,non c'era un momento in cui stava fermo e era sempre
impegnato in qualche attività. Quando Desdemona si divertiva
a saggiare il potere che ora aveva su di lui,il ragazzo obbediva
prontamente a ogni suo ordine e lo eseguiva sempre in maniera
egregia,perfino i più umilianti. La Serpeverde ne era
stupita e si chiese se tanta solerzia fosse data dalla minaccia di
morte sempre incombente sul suo capo oppure se in qualche modo aveva
accettato la sua condizione. Avrebbe dovuto forse ricredersi sulla
devozione di Crowley? Anche Rebecca nonostante ciò che aveva
detto pareva tollerare la sua presenza e Aleister si chiese se quella
non fosse la via giusta per riuscire finalmente a diventare
interessante per lei. Il pomeriggio si impegnava a fondo nella sua
mansione di aiutante di Hagrid,sentiva una certa affinità
con alcune creature magiche. E Rebecca? Rebecca aveva cominciato i suoi
allenamenti con Desdemona e pian piano da maga incerta quale era la
ragazza aveva cominciato a migliorare con soddisfazione di Desdemona.
La Maga Oscura aveva preteso però anche un sacrificio da
lei..tutto era cominciato qualche settimana prima dopo il suo discorso
con Aleister sul balcone...
-Non ti stai impegnando
abbastanza
-Ti dico che sto facendo del mio meglio,diamine!
Rebecca mise la bacchetta in tasca stizzita,e si sedette
su un tronco d’albero.Posò le mani sul viso con
aria visibilmente stanca,rimanendo cosi finchè un tocco
gelido non mosse il suo sguardo esausto.
Scostando i capelli neri dal viso,Desdemona si sedette accanto a lei
togliendole le mani dal volto.Sembraa stranamente
comprensiva,stranamente dolce,strana sembrava,come non mai.
Era soltanto uno dei mille allenamenti a cui ogni giorno era costretta
Rebecca, facendole salire immediatamente i voti ad
“incantesimi” e a “difesa contro arti
oscure” ma facendo inevitabilmente crollare il rendimento
negli altri.
La Krueger le prese le mani nelle sue,scrutandola con sguardo severo.
-No,non stai facendo del
tuo meglio,e credimi vedo più io le capacità di
quanto non possa tu stessa.Vuoi fare la mangia morte eh? Vuoi
completare questo stupido allenamento?allora un incantesimo cosi facile
dovrebbe riuscirti ad occhi chiusi
Con aria composta Desd incrociò le
gambe,sembrava quasi una ragazza normale,sembravano quasi amiche.Chi
l’avrebbe detto che in realtà erano una
potentissima maga oscura e la sua allieva più promettente
-Lo so scusami,stanotte
non ho dormito,mi tocca studiare al posto di dormire se non voglio che
Piton mi strozzi.
Desdemona fece un sorrisetto divertito tornando in piedi e osservandola
dall’alto in basso.
-Piton è nato
Serpeverde,quindi non ti abbasserà mai il voto,ti adora
nella sua classe,beh certo,adora di più Crowley.
Sicura di aver toccato un tasto dolente iniziò ad
allontanarsi,consapevolissima del fatto che Rebecca l’avrebbe
fermata,e infatti.
-Voglio continuare.
-Allora
forza,dai fuoco a quel maledetto albero.
La piccola Serpeverde riprese in mano la sua bacchetta
puntandola contro l’albero di fronte a lei.
-ARDEMONIO
Urlò con tutta la forza che aveva nel corpo.Un
Basilisco di fuoco usci dalla sua bacchetta invadendo l’abero
che prese immediatamente fuoco,per poi spegnersi un secondo dopo grazie
al contro incantesimo di Desdemona.
-Bene.Brava
Rispose freddamente la Krueger alla ista di
quell’incantesimo finalmente riuscito.Poi pssò
accanto a Rebecca,girandole intorno mentre era ferma immobile.
Le prese una ciocca di capelli avvicinandosi pericolosamente al suo
volto.
-Sei brava piccoletta,ora
però parliamo di cose serie.
Con la su solita severità la
scrutò,e vedendo il cenno del volto della sua
“allieva” ,riprese a parlare.
-Nella vita di un Mago
oscuro,ci sono cose a cui bisogna rinunciare,la più
importante di queste è l’amore.
Rebecca annuì poco convinta,toccando con
l’indice il ciondolo con il corvo che ormai da anni portava.
-Quel Joseph è
veramente un bel ragazzo,ma devi mollarlo,e mi aspetto che tu lo faccia
entro stasera.
Rebecca abbassò il volto.In effetti si stava
frequentando con Joseph Blake da un po’,più o meno
dalla festa.Avevano avuto un po di Crisi dovuta al fatto che per un
periodo sembrava più interessata a Crowley che a lui.Ma le
piaceva quel ragazzo,era bellissimo sopra ogni cosa,e una volta entrato
lui nella sua vita era riuscita a dimenticare completamente Cloud.Lui
sembrava anche innamorato,e ora lei doveva spezzargli il cuore.
Desdemona allungò il braccio facendole cenno ti toccarla,e
insieme si smaterializzarono.
Una volta raggiunta Hogwarts a piedi,Desdemona si era diretta verso la
lezione di Pozioni,mentre Rebecca aveva un’ora libera spesa
amabilmente a tentare di fare i compiti per il giorno stesso.In
realtà non riusciva a studiare.Il motivo era palese,non
aveva la minima voglia di lasciare Joseph,non voleva tornare sola,non
voleva ripensare a Aleister o a Cloud,dei quali ormai da giorni aveva
rimosso i ricordi.
Chiuse il libro dopo aer scritto l’ultima parola della sua
relazione,e usci dalla biblioteca dirigendosi a cercarlo.Era decisa a
finire la questione prima che il dubbio la divorasse.
Prese la strada che portava al corridoio,sforzandosi di pensare alle
parole adatte per lasciarlo nel miglior modo possibile,ma non ne ebbe
il tempo.Prima di giungere all’uscita venne invasa dalla
classe del quinto anno dei Corvonero.Tornavano da una lezione di Cura
delle creature magiche,e ovviamente ci sarebbe stato anche
Joseph.Eccolo infatti,lo intravide vicino ad una ragazza del suo stesso
anno a cui stava tentando di spiegare una cosa.
Avanzò sprezzante tra il gruppo,fermandosi di
fronte ai due.Fulminata dallo sguardo carico di gelosia della Groove,la
ragazza corvonero salutò di corsa Joseph per poi
allontanarsi.
Lui di risposta iniziò a ridere,cosa che alla Serpeverde non
piacque
-Cosa dovevi spiegargli?
I Corvonero non sono tutti geni?Non dovrebbe capire da sola?
-Reb,mi stava solo
chiedendo di quante parole avevo fatto la mia relazione…
La osservò scuotendo la testa,ma la prese per
mano baciandola poi sulla guancia.Lei si senti sollevata e
trasformò il suo broncio in un sorrisino.Un sorriso che
durò esattamente otto secondi,il giusto tempo per ricordarsi
cosa era venuta a dirgli.
-Joseph devo parlarti.
-Ok,Dimmi ti
ascolto.
-Non possiamo stare insieme mi dispiace…
Disse le parole tutte d’un fiato sperando di
catapultarsi in qualsiasi momento,meno che in quello.Non voleva vedere
la sua faccia,ma purtroppo,dovette.
-Cosa? Ma
Perché?....
-Senti…Mi dispiace…Però non
c’è chimica tra noi…
Lui la osservò non capendo.In effetti era un po
una scusa campata per aria.Poichè per natura a Rebecca era
impossibile dire bugie,e non aveva motivo di farlo,era sempre stata
brutalmente sincera con tutti.
-Chimica?ma che
diavolo…Dimmi che non c’entra di Nuovo Crowley o
stavolta lo…lo….
Bene.Tutto il contrario di ciò che voleva
fargli credere. Uomini. Era appena arrivata alla conclusione di quanto
li odiasse.Era un corvonero no?Eppure non c’aveva capito
nulla.Che bel ringraziamento.
-No,non è
Crowley,non ci parlo da mesi ormai,il problema sono io,devo studiare
non ho tempo per “l’amore”,Chiaro?
-Ma…
Lei alzò la mano come a bloccare la sua prossima
frase,girò i tacchi iniziando ad allontanarsi per non essere
costretta a dire di più,ci stava male sul serio,ed era
stanca che nessuno la capisse.
-Niente ma,addio Joe.
Continò ad allontanarsi velocizzando sempre di
più il passo quando,chissà perché,si
ritrovo in quello stesso corridoio,su quello stesso balcone dove
settimane fa aveva convinto Aleister a non farla finita.Usci in quello
stesso balcone assaporando il vento primaverile che ,frizzante,le
scompigliava i capelli.Stava rinunciando a tutto per
Desdemona,per i mangiamorte,per Voldemort. Non chiedeva altro che i
suoi sforzi venissero ripagati.
Proprio mentre Rebecca rinunciava a Joseph, Aleister come si
è detto non passava il tempo con le mani in mano. Durante
una delle sue giornate con il guardiacaccia Rubeus Hagrid,Aleister ebbe
un avventura che non avrebbe mai scordato e che gli procurò
il più strano tra i compagni. Camminava nella Foresta
Proibita assieme ad Hagrid e Thor senza sapere cosa erano venuti
esattamente a fare. Sapeva solo che sia il Professore di Cura delle
Creature Magiche che il suo cane sembravano più circospetti
del normale. Sapeva che quella foresta era pericolosa anche se due
volte l'aveva attraversata senza incontrare grosse insidie eppure
Hagrid sembrava più cauto di altre volte in cui lo aveva
visto inoltrarsi fra quegli alberi. Improvvisamente Rubeus gli mise una
mano sulla spalla e avvicinandosi con il volto al suo orecchio gli
sussurrò...
-Ora stai calmo
Aleister...andrà tutto bene...Saprai che in questa Foresta
vivono le Acromantule...
Aleister indietreggiò leggermente sorpreso però
Hagrid lo afferrò per il braccio tirandolo di nuovo a
sè.
-....Aragog...il loro
capostipite...era mio amico. Io lo crescei..ma dopo la sua morte i suoi
figli sono sempre irrequieti...Siamo venuti a controllare che vada
tutto bene. Già una volta attaccarono Hogwarts...
Aleister cominciò ad ansimare guardandosi attorno. Hagrid
era il solito incoscente..perchè lo aveva portato
lì? Le Acramantule erano quanto di più pericoloso
poteva esserci,in quella foresta...Eppure....eppure credeva di avere
una qualche affinità con loro...Il suo Patronus era un
Acromantula..Lentamente cominciò a calmarsi..dopotutto prima
o poi la maledizione che pendeva sulla sua testa lo avrebbe ucciso
comunque. Preferiva morire per mano di un Acromantula che dare a
Desdemona la soddisfazione di vederlo morire per una sua disobbedienza.
Ora...sentiva di non temere la morte. Se ne fregava,sfiorava quasi
l'incoscienza. Forse perchè era arrivato sull'orlo di
uccidersi e sapeva che la morte per lui era sempre in agguato,quindi
contrariamente a come tanti facevano aveva deciso di non temerla e di
assaporare ogni secondo,vivere senza timore di niente. Peraltro
più di una volta con Hagrid aveva maneggiato creature
pericolose,perchè un Acromantula avrebbe dovuto essere
diversa? Si affiancò a Hagrid e i due assieme al cane
avanzarono voltandosi circospetti a ogni rumore. Improvvisamente il
guardiacaccia sembrò aver visto qualcosa perchè
cominciò a correre con Thor al suo fianco. Aleister
cercò di tenere il passo ma improvvisamente andò
a sbattere contro un albero. Stordito cadde all'indietro ritrovandosi
seduto a terra tra le foglie morte che rivestivano il terreno. Oramai
le fronde cominciavano a rivestirsi di foglie poichè stava
sopraggiungendo la primavera ma quele vecchie giacevano ancora a terra
a formare un fitto tappeto. Improvvisamente sentì un rumore
strano come di qualcosa che camminava sulle foglie..Si voltò
di scatto mentre capiva che non si trattava di Hagrid ne di Thor. Si
tirò in piedi puntando la bacchetta verso l'ignoto poi
udì un tonfo alle sue spalle. Quando si voltò
vide qualcosa che non avrebbe voluto vedere. Un enorme Acromantula si
trovava dinanzi a lui con le zampe anteriori rialzate come se fosse in
posizione di attacco. Aleister ricadde a terra mentre la bacchetta gli
scivolava di mano. Tentò di afferrarla di nuovo ma con un
movimento di una delle zampe l'Acromantula la allontanò. Il
grosso ragno cominciò a camminare attorno a lui a passo
lento. Il ragazzo guardava l'enorme aracnide e stranamente
pensò che non gli dava affatto l'idea di un essere meschino
e oscuro come poteva sembrarlo un ragno qualunque. No nei suoi
movimenti c'era una nobiltà comune solo ad alcune razze di
animali come i draghi o gli Ippogrifi. Mai avrebbe creduto di poter
avvertire questa sensazione in presenza di un Acromantula. Comunque per
nobile che fosse ora quell'essere stava cercando di cibarsi di lui.
Crowley si alzò di nuovo in piedi attendendo l'assalto
dell'enorme ragno. E improvvisamente questi scattò. Aleister
schivò di lato eseguendo una rocambolesca capriola quindi
avendo evitato il mostro si voltò di nuovo attendendosi il
seguente attacco. L'enorme ragno aveva in effetti assunto di nuovo la
posizione di attacco ma stavolta il ragazzo si gettò nella
direzione in cui era volata la bacchetta riuscendo ad afferrarla con un
colpo di fortuna. La puntò immediatamente verso l'animale e
urlò
-Stupeficium!!!
L'enorme bestia però schivò incredibilmente
l'incantesimo di Aleister per poi partire alla carica verso di lui. Il
ragazzo cercò di schivare l'Acromantula ma questa gli fu
addosso in poco tempo. Attaccandosi alla disperazione il ragazzo si
aggrappò a una delle zampe e l'animale tentò di
scrollarselo di dosso scrollandoselo e facendolo così cadere
di lato. Immediatamente però cominciò ad avanzare
verso di lui. Aleister allora compì una mossa
disperata...con una capriola in avanti passò sotto l'enorme
corpo del ragno ritrovandosi dietro il suo addome. Fatto ciò
lo afferrò riuscendo a issarsi con forza sull'enorme ragno.
L'Acromantula sembrò irritata,Aleister invece si
aggrappò saldamente a lei deciso a non lasciarla andare.
L'enorme ragno cominciò ad agitarsi cercando di scrollarselo
di dosso quindi decisa corse verso un albero cominciando ad
arrampicarsi su di esso. Il ragazzo però non
mollò la presa mentre l'Acromantula continuava a dare dei
colpi d'addome per cercare di disarcionarlo. Ma Crowley non
mollava...sembrava come se quel gioco lo divertisse. I due proseguirono
per ore,l'Acromantula cercando di scrollarselo di dosso,Aleister non
demordendo e continuando a tenersi ben aggrappato al suo addome. Se
qualche scrittore avesse immortalato tale battaglia avrebbe potuto
tranquillamente farlo con i toni epici che tanti antichi greci usavano
per descrivere gli eroi che domavano bestie feroci. Dopo diverse ore
Hagrid ritrovò il ragazzo ancora saldo sulla schiena
dell'esausta Acromantula. Anche il ragazzo sembrava quantomai provato.
Il sole stava tramontando all'orizzonte e si chiese per quante ore
avessero lottato. Improvvisamente il ragno diede un ultimo violento
scossone con le poche forze rimaste e stavolta Aleister cadde dal suo
dorso ritrovandosi a terra esausto. Hagrid andò subito a
sollevarlo mentre si teneva a debita distanza dal ragno. Questi
però non li assalì...rimase semplicemente
immobile,lo sguardo dei suoi numerosi occhi evidentemente puntato sul
ragazzo...Fatto ciò si allontanò
lentamente,sfiancato ed esausto scomparendo nella foresta. Quella sera
Aleister sedette vicino al fuoco assieme a Hagrid. Il guardiacaccia
dopo essere rimasto serio per qualche minuto gli disse...
-Quello era Ishbar. Il
Figlio preferito di Aragog. Potresti quasi considerarlo un principe
delle Acromantule se non fossero tutti figli di Aragog. Si riconosce
per la livrea rossa che ha sull'addome..è molto diverso dai
suoi fratelli anche per comportamento. Diffida dell'uomo ma non
è un sanguinario come loro. Ti sei guadagnato il suo
rispetto oggi nella Foresta..non è da tutti Aleister...siine
fiero..
Il ragazzo annuì leggermente mentre guardava lo stufato che
cuoceva nel pentolone. Si sentiva esausto ma soddisfatto. Hagrid prese
una ciotola e vi versò con il mestolo dello stufato
porgendoglielo. Thor alzò lo sguardo verso il ragazzo e lui
gli arruffò la testa con una mano mentre con l'altra
prendeva la ciotola. Stranamente ora poteva dire di sentirsi bene...
|
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Capitolo 24 *** 24. Un Altra Possibilità ***
Capitolo 24
Un
altra possibilità
La settimana successiva la scuola fremeva per l'incontro annuale di
Quidditch fra le casate di Grifondoro e Serpeverde. Le due casate
acerrime rivali si scontravano anche quest'anno e le
rivalità si facevano sentire. I membri della casata di
Salazar non perdevano occasione di sfottere quelli della casata di
Godric e i giocatori delle rispettive squadre erano delle specie di
eroi mitici nei quali gli studenti riponevano le loro speranze. Uno di
questi era Cloud Helmsley. Diventato cercatore negli ultimi mesi
poichè l'altro giocatore si era infortunato,ora si credeva
l'unica speranza per Serpeverde di vincere questa partita. Il giovane
Cloud passava le giornate allenandosi duramente e trattando questa
partita come una faccenda personale,nonostante in presenza di Vanille
non ne parlasse molto essendo lei una Grifondoro. Anche lo avesse fatto
comunque la ragazza non ci avrebbe fatto molto caso. Quando le venivano
delle idee in testa si concentrava solo su quelle e non pensava ad
altro. La sua idea attuale riguardava Aleister. Dovete infatti sapere
che nonostante le minacce di Rochelle di denunciare ciò che
Vanille aveva scoperto sulle intenzioni di Desdemona alla McGrannit,lei
e Cloud aiutati da Alex Twilsen e da altri studenti delle loro casate
avevano comunque fondato una loro versione dell'ES e si riunivano
settimanalmente nella Stanza delle Necessità per allenarsi e
preparare un piano contro le forze oscure che insidiavano la scuola.
Ora il piano di Vanille era giungere ad Aleister. Aveva visto il
ragazzo frequentare Desdemona e fare da zerbino a Rebecca Groove eppure
ora sembrava un altro...forse avrebbe potuto convincerlo a passare
dalla loro parte. Sarebbe stato un ottima fonte di informazioni per
loro..E Forse avrebbe convinto anche Rochelle a unirsi a
loro...Dopotutto quella ragazza aveva un debole per lui. Si era tutto
perfetto...stava sempre fuori dalla scuola ad aiutare Hagrid...lo
avrebbe avvicinato mentre gli altri erano alla partita. Così
non ci sarebbero stati occhi indiscreti a guardarli...
Aleister rimaneva seduto dinanzi al ceppo che Hagrid gli aveva
preparato e guardava verso le fronde degli alberi. Il guardiacaccia non
aveva fatto parola con nessuno di ciò che era successo nella
Foresta,anche perchè conoscendolo era quasi più
entusiasta di Aleister di come si erano messe le cose. Loki si
struffò sulle gambe del ragazzo e lui gli passò
una mano sulla testa mentre continuava a guardare. Erano tornati il
giorno dopo nella foresta e il ragno era lì,molto
più vicino alla scuola di quanto altri della sua specie
osassero. Crowley aveva pensato che volesse tenere d'occhio
costantemente gli umani che tanto disprezzava eppure come lui si
inoltrava nella foresta il ragno restava a guardarlo come se lo
tollerasse. Mentre questi pensieri vagavano nella sua mente ecco che
Aleister udì dei passi dietro di lui. Troppo poco pesanti
perchè fosse Hagrid ma non sembrava neppure il passo
cadenzato di una delle sorelle Krueger. Non sperava poi che fosse
Rebecca,no erano tutti alla partita...Si voltò lentamente e
vide Vanille Andersen venire verso di lui. Era una Grifondoro,cosa ci
faceva lì? Non doveva essere alla partita di Quidditch come
tutti quanti? La ragazza,le mani tenute dietro la schiena
arrivò a poca distanza da lui e sfoggiò un
sorrisetto limpido e sdolcinato.
-Ciao....
Aleister le fece un cenno con la mano,nulla più,tornando poi
a fissare la foresta. Loki andò a struffarsi sulle gambe
della ragazza che si chinò a carezzarlo e disse di nuovo ad
Aleister
-...passi...ancora del
tempo sopra gli alberi?
E rise leggermente. Aleister irritato digrignò i denti
quindi abbastanza seccato rispose...
-No...non sono una
maledetta scimmia...
Vanille si avvicinò capendo di essere riuscita almeno a
farlo parlare e si sedette a poca distanza da lui.
-Dai scherzavo....Vedo
che...stai aiutando Hagrid ultimamente...Non è la
mansione..che avevi prima.
Aleister sgranò gli occhi quindi si voltò verso
di lei con sguardo furente e sibilò...
-Che diavolo vuoi dire?
Eh??
Vanille si schermì con le mani quindi scosse la testa...
-Calmati Aleister..posso
chiamarti per nome vero? Calmati...Intendevo..che ti vedevo molto
spesso assieme alle sorelle Krueger...
Lui sentì nuovamente un brivido lungo la schiena. Vanille
sapeva di avere colto nel segno e ora avrebbe messo in campo la sua
inguaribile fiducia nel prossimo. Si avvicinò a lui
sussurrandogli all'orecchio...
-Sò cosa..sono
le sorelle Krueger e cosa hanno in mente per la
scuola,Aleister...Però sò che tu sei una vittima
di tutto ciò. Io...noi anzi...possiamo aiutarti...
La ragazza stava mettendo davvero a repentaglio la sua vita ma Harry
Potter non aveva fatto lo stesso?. Se gli altri lo avessero saputo
l'avrebbero ripresa eppure lei ora credeva in quel ragazzo. Attese che
lui assimilasse ciò che lei gli aveva detto quindi Aleister
si voltò di scatto e con voce cupa le disse...
-Non potete
aiutarmi...nessuno può...ora vattene...potrei dover dire
tutto ciò che ho udito e la tua vita non varrebbe
più un soldo...Invece non lo farò a meno che
Desdemona non faccia domande specifiche..
Vanille gli disse...
-Puoi non dirglielo se
non vuoi....
Aleister si voltò di scatto guardandola di traverso...
-Io devo dirglielo...sono
costretto...ma ora vattene,diamine....vattene via!!
Crowley la stava scacciando con dei gesti stizziti. Vanille si
alzò in piedi indietreggiando leggermente...Alla fine
chinò il capo guardando per qualche secondo Loki che
alzatosi a sua volta saliva in grembo al suo padrone guardando poi lei
con quegli occhi limpidi.
-Ok...ma se
vorrai...possiamo aiutarti...vieni domani sera. Fatti trovare vicino ai
bagni...E noi ti aiuteremo...
Detto ciò la ragazza cominciò a correre
allontanandosi su per la collinetta e non voltandosi indietro. Aleister
rimase lì immobile senza dire nulla. Fissò per
qualche secondo Loki che lo squadrava quindi tornò a
concentrarsi sulla foresta. Ora però un pensiero prepotente
occupava la sua mente...Aiutarlo...Potevano davvero aiutarlo? Potevano
davvero...salvarlo? Potevano farlo? Un gruppo di ragazzini potevano
togliergli di dosso la morte??
Davvero una bella giornata,un venticello tranquillo che non impediva ai
giocatori la loro normale attività ma che rinfrescava i
ragazzi che,sotto il sole,godevano di quella che poteva essere la
migliore partita dell'anno.Serpeverde Vincevano 10 a zero con il primo
tiro di Pluffa di Sean Cray segnato nei primi 30 minuti della
partita,dopo di che non un palla era più entrata
poichè quest'anno entrambe le squadre,pensando che l'altra
puntasse sulla velocità dei cacciatori,avevano puntato tutto
eper tutto sulla forza del portiere.Entrambe le squadre si trovavano
quindi sensazionali portieri per cui ogni cacciatore faceva fatica a
segnare.Stava diventando tutto molto statico,Serpeverde e Grifondoro
ogni anno prendevano questa partita sul serio,ma davvero sul serio,come
fosse una cosa personale e non più un gioco
perciò l'atmosfera era davvero tesa.
Seduta accanto alle sue amiche pettegole,Rebecca godeva dello
spettacolo tentando di cercare tra gli spalti la faccia di Vanille
Anderson,avrebbe riso della sua espressione da sconfitta.
Ma prima che potesse trovarla,senti un boato provenire dal commento.
-Bolton ci riprova...Ma
Spunta Helmsley dal Nulla..E PRENDE IL BOCCINO!!!!Fine della partita
con la vittoria Serpeverde portata a casa da Cloud Helmsley!
Lui...
Lui correva talmente veloce che Rebecca quasi non s'era accorta che
fosse in mezzo alla squadra,tanto impegnata a godersi i muscoli del
portiere e ora stava pagando la sua distrazione.Se Serpeverde aveva
vinto lo doveva solo a lui.Le sue amiche,cosi come tutti si alzarono
applaudendo Cloud che dopo aver sfottuto un po i Grifondoro si uni alle
persone sedute per festeggiare la vittoria.
Poi la vide,logicamente la vide poichè era l'unica che non
saltellava ne applaudiva con gioia.Cosi all'improvviso lei se lo
ritrovò davanti,ancora in sella alla sua Nimbus ultimo
modello,e con quel ghigno sprezzante sulla faccia.Era proprio quello il
sorrisetto che la faceva impazzire quando ancora stavano insieme.
-Non festeggi,Reb?
Chiese ironicamente Cloud passandosi una mano tra i
capelli biondi.
-Sei stato bravo Cloud.
Tagliò corto lei,conscia del fatto che una
bugia non avrebbe potuto dirla.Era stato bravo e stop,non aveva
null'altro da aggiungere.
-ma...
Continuò,iniziando a ghignare anche lei.Ormai
non poteva farsi prendere in giro cosi,ormai era quasi una mangiamorte.
-Ma Bolton,cercatore dei
Grifonidioti aveva un polso slogato la settimana scorsa,e anche se
guarito,non avrebbe potuto rendere al meglio.Si sei stato bravo ma,non
hai dimostrato nulla
Cloud arriccò leggermente il naso,avvicinando
con strafottenza la mano alla guancia della Groove e sfiorandogliela.
-..Non c'è
peggior cieco di chi non vuole vedere,io sono un grande giocatore di
Quidditch,il migliore dell'anno qua ad Hogwarts.Grazie a me Serpeverde
vincerà la coppa delle case.Dimenticavo di dire che
quest'anno ho i GUFO e mi sto preparando a prendere il massimo dei
voti,cosa che farò.In più,ho una ragazza
stupenda,perfetta,che mi ama e che non mi lascerà mai.E
tu,sei una patetica ragazzina che non riesce a prendere altro che
insufficienze,devi solo che ringraziare Piton se passerai l'anno,anche
il tuo ultimo ragazzo ti ha mollato quando ha capito che sei
un'insopportabile bambina acida e viziata e poi..Beh prima o poi anche
Desdemona si stuferà di te capendo quanto sei incapace.
Rebecca ascoltò ogni parola ma senza neanche scomporsi tanto
gli si avvicinò con le labbra,andandogli vicinissimo e
guardandolo negli occhi con un fuoco dentro..un qualcosa di
inspiegabile.
-Ricordati queste parole
che mi hai appena detto Cloud,ti serviranno a spiegare alla tua cara
mogliettina Vanille il motivo per cui i vostri futuri figli moriranno
prima di veder sorgere il sole.
Cloud rimase colpito dalle sue parole,mentre lei si
allontanò un pochino dal suo viso e gli prese il polso.Cosa
voleva fare?Cloud rimase immobile a guardare la scena mentre lei gli
alzò il braccio al cielo indicandolo.Poi si rivolse ai suoi
compagni.
-Festeggiate il giocatore
che vi ha fatto vincere ragazzi!.
E tutti tornarono di fronte a Cloud,mentre lei si
allontanò Con un piccolo sorrisetto,lo stesso di prima,che
non riusciva a venir scalfito neanche dalle peggiori parole.Fu sorpresa
di vedere,li in mezzo alla folla, Desdemona...La quale festeggiava
insieme a tutti gli altri ragazzi della sua casata la
vittoria,sembravano davvero due perfette studentesse.
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