Death can wait

di jessthesohodoll
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** From Montercarlo, with love. ***
Capitolo 2: *** From the same side ***



Capitolo 1
*** From Montercarlo, with love. ***


 

Lui è il miglior agente che lo SHIELD abbia mai avuto

Lei è un agente sotto copertura nella sua missione

Un Casinò li farà incontrare

Una missione gli farà innamorare













I’ll do anything for a woman with a knife.”

 

 

 

 

I Casinò sono un luogo così assurdo, se ci si ferma a pensare anche solo per un momento. Vite vengono completamente sconvolte in ogni momento grazie ad una vincita o una perdita.

 

Erano questi i pensieri con cui Grant Ward stava attraversando l'ampio salone del Casinò di Montecarlo. All'apparenza sembrava un giovane gentiluomo ben vestito, dalla faccia pulita e dall'indubbia bellezza. Pochi lo conoscevano, e pochi sapevano quali fossero le sue reali intenzioni.

 

Grant Douglas Ward era il miglior agente che lo SHIELD aveva mai avuto.

 

Girare per il mondo in posti da sogno, alloggiare in lussuosi hotel, lavorare sempre da solo, nessun coinvolgimento. Era il lavoro dei suoi sogni.

 

“Ward, il bersaglio è a ore 9” gli disse il suo capo, Phil Coulson, attraverso l'auricolare.

“Ricevuto signore” disse prontamente Grant.

 

Il Casinò era pieno come ogni sera. Persone che tentavano la fortuna alle slot machine e ai tavoli da gioco, che tornavano sempre a casa con le tasche un po' più leggere, o se erano fortunati con una cospicua vincita che gli avrebbe cambiato la vita.

 

Grant non aveva intenzione di perdere o di vincere quella sera. Il suo scopo era ben differente.

 

John Garrett era seduto al tavolo del poker con un'espressione soddisfatta in volto. Era il più importante trafficante d'armi della zona, aveva affiliazioni con la mafia russa e quella cinese. Se volevi anche solo un grammo di cocaina, in quella città eri sicuro che ti saresti servito da uno dei suoi fedeli scagnozzi.

 

Ma per Grant, era semplicemente un bersaglio da eliminare.

 

Era la spia migliore dell'intera agenzia, e sapeva bene che le cose non andavano affrettate. Quella sera avrebbe semplicemente sondato il terreno, e niente di più. Si sarebbe limitato a studiare le mosse del suo avversario, scoprendo eventuali punti deboli.

 

Quando si sedette di fronte a lui, l'uomo alzò leggermente il capo dandogli un cenno di saluto.

 

“Salve” disse Garrett “Non è una serata meravigliosa per vincere un po' di soldi?”

“Spero che quei soldi non siano i miei” rispose Grant.

“John Garrett” si presentò l'uomo, porgendogli la mano.

“Andrew Williams” disse Grant, ricambiando la stretta, usando il nome finto che usava in queste occasioni.

“Ecco il tuo Wisky tesoro” disse una voce femminile dietro di lui.

 

La ragazza appena arrivata era la ragazza più bella che avesse mai visto. Lunghi capelli color mogano che le incorniciavano il viso, un vestito rosso che lasciava ben poco all'immaginazione, labbra perfette che si piegarono in un lieve sorriso non appena lo vide. Era una di quelle ragazze che gli tenevano compagnia nelle sue solitarie notti in albergo. Ragazze sole, che gli regalavano qualche ora di compagnia senza il ben che minimo coinvolgimento emotivo.

 

Ma lei sembrava diversa dalle altre. Si guardava intorno con aria annoiata, come se fosse già tremendamente abituata a quella vita.

 

“Grazie piccola” disse Garrett, prendendole il bicchiere “Charlotte questo è il mio nuovo amico, il signor. Williams”

“Molto piacere” rispose la ragazza, stringendo la mano di Grant in maniera educata.

“Ma mi dica, che cosa fa per vivere signor. Williams?” chiese curioso Garrett.

“Mi occupo degli affari di famiglia” disse Grant, fingendo nuovamente di essere Andrew Williams “Non so se ha mai sentito parlare delle industrie Williams”

“Oh si, certo” rispose Garrett “Ho avuto a che fare con il vecchio Williams in passato”

“Allora conosce già mio padre” disse Grant, sorridendo.

“Monsieur Williams, monsieur Garrett” disse il crupiè con marcato accento francese “Se siete pronti possiamo incominciare”

“Certo, dia pure le carte” disse Grant.

“Voglio dirle una cosa Andrew” gli disse Garrett, mentre prendeva le sue carte “Lei mi piace, mi semba un brav'uomo. Ci andrò piano con lei”

“Lo vedremo John, lo vedremo” rispose Grant.

“Signore, fate la vostra puntata” disse il crupiè.

“Mille dollari” disse Grant.

“Quattromila dollari” disse Garrett.

 

Grant incominciò a studiare la sua vittima come ogni volta. E la partita era appena iniziata.

 

***

 

 

La partita si concluse dopo più di un ora, in maniera a dir poco soddisfacente per Grant. Era riuscito a vincere una somma cospicua e aveva capito qualcosa di più di questo fantomatico John Garrett.

 

“A quanto pare incomincio a perdere colpi, figliolo” disse Garrett, accettando la sconfitta come un vero signore.

 

Di sicuro era un soggetto notevole con cui avere a che fare. Da quello che era riuscito a capire, era un uomo amante della bella vita e delle belle donne, visto che aveva fissato Charlotte per tutto il tempo, come se fosse una sorta di trofeo.

 

Quella ragazza, neanche lui riusciva a smettere di pensare a lei.

 

E con il suo viso impresso nella memoria, si diresse verso il bancone del bar.

 

“Un Wisky invecchiato, per favore” ordinò Grant, sedendosi al bancone del bar.

“Credevo che lo SHIELD non avrebbe mai mandato nessuno, a questo punto” disse una voce femminile dietro di lui. Era la ragazza, Charlotte.

“Non so di cosa lei stia parlando, signorina” disse Grant.

“Andiamo Ward” disse Charlotte, sedendosi accanto a lui “Riconoscerei il tuo viso ovunque”

“Non so chi sia questo Ward” disse Grant “Io mi chiamo Andrew Williams, Rampollo delle industrie Williams”

“Si, si dia il caso che anche io conosca molto bene il vecchio Williams, e ha solo figlie femmine.” disse Charlotte, tirando fuori qualcosa dalla sua scollatura “Vediamo se così ti convinco a smetterla di fare questi giochetti da spia con me. Agente Skye, livello 5 dello SHIELD” aggiunse, aprendo un badge identico al suo.

“Vedo che giochiamo per la stessa squadra, agente Skye.” disse Grant, ridandole il badge “Ma come ha fatto a riconoscermi? Credevo di essere una brava spia, ma a quanto pare ho fallito”

“Coordinazione mano-occhio da primo premio, il miglior agente che l'agenzia abbia mai avuto dai tempi della Romanoff, parla sei lingue come se fosse niente” disse Skye “Penso che tutta l'agenzia conosca il volto del figlio prediletto del direttore Coulson”.

“Vedo che la mia fama mi precede” disse Grant con un ghigno.

“Sinceramente, credevo mandassero qualcuno di un po' più anonimo per questa missione” disse Skye.

“Erano tutti in vacanza” disse Grant, strappando un sorriso anche a Skye “Che cosa hai da dirmi sul nostro uomo?”

“A dir poco noioso” disse Skye “La persona più monotona che io conosca. Tiene di più alle sue armi che hai suoi più stretti collaboratori. La sua unica debolezza sono le belle donne, e credimi io non sono stata la prima. Anche se, visto che hanno scelto me, non so se debba ritenermi offesa o lusingata”

“Io direi lusingata” rispose Grant.

“Il grande agente Ward ci sta provando con me?” chiese divertita Skye “Devo assolutamente scriverlo sul mio diario segreto”

“Solo se accetti il mio invito” disse Grant “La mia camera è la n° 533”

“Vedremo agente Ward, ma non prometto niente.” disse Skye, guardandolo con sguardo di sfida “Ma ora, se vuole scusarmi, il mio accompagnatore ha chiesto un Martini”

 

E prendendo la bevanda che il barista gli aveva preparato, Skye si diresse con passo sicuro verso il tavolo in cui John Garrett stava allegramente conversando con alcuni uomini.

 

Grant si soprese a fissarla per tutto il tragitto che ci mise per arrivare al bar, mentre sculettava in maniera provocante in quel vestito era lo stava decisamente uccidendo.

 

Dio, quella donna sapeva davvero come smuoverlo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Agent Soho Doll corner:

 

Quando sei in vacanza, e fuori piove e non puoi uscire, che cosa fai? Riguardi i vecchi film.

 

È esattamente questo quello che mi ha portato a scrivere il primo capitolo di questa long.

 

Stavo riguardando Casinò Royal, sopratutto la scena in cui James Bond se la vede con il cattivo di turno al tavolo da poker. La scena del bar invece, mi è stata inspirata dalla foto che fa da “titolo”, anche se noi sappiamo che cosa si sono detti li in realtà

 

Non sono mai stata particolarmente attratta dal personaggio di James Bond, sembra che tutto gli capiti in maniera fin troppo facile, quindi ho pensato che il nostro Grant potrebbe essere un agente 007 migliore di Daniel Craig. Anzi, diciamo che un po' tutti gli specialisti dello SHIELD sono degli agenti segreti migliori di James Bond.

 

Quindi, questa è ufficialmente la mia prima AU, in cui Grant Ward è 007 e lo SHIELD non si occupa di alieni, ma di trafficanti d'armi e terroristi.

 

E ovviamente, Skye è la nostra Bond-girl.

 

Nei prossimi capitoli, troverete anche i FitzSimmons, Coulson e May...

 

che ne dite di questa nuova storia? Scrivetemi cosa ne pensate ;)

 

La frase all'inizio del capitolo è una frase di James Bond tratta da “Licenza di uccidere”

 

Appena posso, aggiorno anche le fic che già conoscete e amate. È che mi incuriosiva sapere cosa ne pensavate di questa storia, quindi gli ho dato la precedenza.

 

Salute!

 

-JESS

 

 

 

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Capitolo 2
*** From the same side ***


 

There's a man who leads a life of danger
To everyone he meets he stays a stranger
With every move he makes
Another chance he takes
Odds are he won't live to see tomorrow

 

L'Hub era di sicuro un posto completamente diverso da quelli che era abituato a frequentare. Era il quartier generale della sua agenzia, e c'era gente che correva da tutte le parti in maniera frenetica. Nessuno sembrava prestargli attenzione, anche se lui sapeva bene che non era così.

 

Ecco perchè Grant odiava quel posto. Ogni volta che entrava dentro quelle stanze, ogni attenzione ricadeva su di lui, e lui era abituato a ben altre attenzioni.

 

“Il Figlioccio del capo” era il nomignolo che quasi ogni agente gli aveva affibbiato e solo perchè Coulson era il direttore e si fidava soltanto di lui nelle missioni più importanti.

 

Questo, ovviamente, aveva scatenato le invidie di qualche collega.

 

“Buon giorno Ward” disse Simmons allegra appena Ward attraversò le porte del loro laboratorio.

 

Era stato convocato dal duo FitzSimmons per provare nuovi gadget, e se non fosse stata per l'amicizia che lo legava ad entrambe non sarebbe neanche uscito dalla sua camera di hotel quel giorno.

 

Leo Fitz e Jemma Simmons erano i capi del dipartimento Ricerca e sviluppo dello SHIELD e avevano il compito di progettare tutti i gadget che poi avrebbe dovuto usare in missione. Ward era molto amico con loro anche se, dopo un po', lo terrorizzavano. Gli ricordavano terribilmente le due gemelle di Shining, sopratutto perchè i suoi due amici avevano l'abitudine di finirsi le frasi a vicenda e molte si vestivano in maniera cordinata.

 

Simmons era una biochimica e sembrava sempre trovare le droghe più assurde da mettere in qualsiasi tipo di proiettile, mentre Fitz era un ingegnere ed era lui il vero genio che era dietro i suoi gadget.

 

“Buon giorno agente Ward” disse Fitz, trasportando un fucile Icer grande il doppio di lui.

“Agente Ward” disse Melinda May.

 

L'agente May era una vera leggenda all'interno dell'agenzia, ma per lui era solo una delle molteplici con cui era andato a letto nel corso degli anni.

 

Ma era come parlare di secoli fa.

 

Ora era la felice moglie del Direttore Coulson, non che vicedirettore dell'agenzia, e per quello che ne sapeva avevano anche avuto un figlio.

 

“Vicedirettore May” disse Ward, con un cenno del capo.

“Coulson vuole vederti nel suo ufficio quando avrai finito qui” disse May.

 

Chiara, semplice, pulita. Ecco perchè l'agente May era una delle migliori con cui lavorare. Dritta al punto, non usava mezzi termini per farti i complimenti per un missione o minacciarti di licenziarti.

 

Il genere di capo con cui Grant amava avere a che fare.

 

“Allora? Hai usato il mio sistema per vincere a poker?” chiese con un sorriso Fitz.

“Diciamo che Garrett si è alzato con le tasche molto più leggere” disse Ward con un ghigno.

“Lo sapevo” commentò Fitz.

 

“Se avete finito, Ward ha un appuntamento con il capo” disse seccata Simmons.

 

Ogni volta che Ward era nei paraggi, sembrava che il suo partner di laboratorio (e non solo) si dimenticasse completamente di lei.

 

“Oh certo” disse Fitz “Ti ho convocato per questa bellezza”

 

Tra le sue mani, teneva la più piccola pistola che Grant avesse mai visto in tanti anni di carriera.

 

“è il mini-Icer. Per gli agenti che vogliono vestirsi bene ed essere comunque ben equipaggiati” annunciò Fitz.

“La dendrotossina è esattamente la stessa, ma in dose più piccole. Quindi ti consigliamo di scappare prima che il tuo avversario si svegli” disse Simmons.

“Ricevuto” disse Ward, esaminando il nuovo prototipo.

“Non dirmi che ci sono sempre quei 30 gr di troppo” disse esasperato Fitz, notando lo sguardo dubbioso dell'amico.

 

Non sapeva ancora perchè, Ward gli diceva che ogni suo prototipo aveva sempre 30 gr di troppo, e non importa quanta attenzione ci mettesse, Ward era sempre in grado di trovare quei maledetti 30 gr.

 

“No, è perfetta” disse Ward “Piccola, maneggevole, davvero un ottimo lavoro”

“Per una volta non ha trovato difetti” disse sorpresa Simmons “Te l'ho detto che non era solo un tipo da fucile e pistole grosse Fitz”

“Deve essere stata Skye” disse Fitz “Lo ha ammorbidito”

 

Skye. Quel nome bastò per riaccendere la sua attenzione.

 

Non smetteva di pensarla da quella sera al casinò. Quel corpo perfetto fasciato da quel meraviglioso vestito rosso. Quella sicurezza con cui sapeva di avere il mondo ai suoi piedi. Ma sopratutto, nonostante il suo invito, non si era presentata in camera sua quella sera, e questo succedeva di rado.

 

Doveva essere una strega, perchè lo aveva di certo incantato.

 

“Skye?” chiese sorpreso Ward “L'agente Skye? E voi come fate a conoscerla?”

“Oh, credimi” disse Simmons “La conosciamo”

“La conoscono tutti” disse Fitz con un ghigno.

“E come fate a sapere che l'ho incontrata?” chiese Ward.

 

I due gemelli del terrore avevano lo straordinario potere di confonderlo in meno di cinque minuti, ma in quel momento erano ancora più criptici del solito.

 

“Avevi il microfono aperto quando l'hai invitata in camera tua per Dio solo sa cosa” disse Fitz.

“E ha chiesto di te quando è stata qui questa mattina” disse Simmons.

 

Skye era all'Hub.

 

Di sicuro sarebbe stato un piacevole incontro.

 

***

 

L'ufficio di Coulson era all'ultimo piano di quel edificio.

 

Quel piano era ancora più frenetico e pieno di gente che gli altri di quel edificio, pieno di gente e segretarie che lavoravano per il grande capo Philip James Coulson.

 

Dio solo sa quanto doveva a quell'uomo. Lo aveva reclutato dal riformatorio, nel periodo più brutto della sua vita, e lo aveva reso l'uomo che era ora.

 

Lo aveva fatto diventare il migliore agente che l'intera agenzia aveva visto dai tempi della Romanoff, lo aveva fatto diventare il suo fidato braccio destro.

 

“Agente Ward” disse Doroty, un'agente di livello 1 che lavorava come segretaria personale di Coulson “Il direttore è pronto a riceverla”.

 

Era una bella donna, doveva ammetterlo. Un paio di volte era anche uscito con lei per un drink. Ma ora Skye era nell'edificio, ed era l'unica cosa a cui il suo cervello riusciva a pensare.

 

“Grazie Doroty” disse Ward, alzandosi mettendosi a posto la cravatta.

“Sai, non mi hai richiamato l'ultima volta” disse Doroty “Ho fatto qualcosa di sbagliato?”

“Ero in missione” rispose Grant “Nulla di personale”

“Dovremo uscire ancora, qualche volta” rispose lei.

“Si, dovremo” disse Grant, avvicinandosi alla porta.

 

In fondo, non era colpa sua se nessuna donna sembrava resistergli.

 

Beh, forse una si.

 

“Lo so papà, ma ti ripeto che le missioni sotto copertura non fanno per me”

 

Era la sua voce. Forse stava ancora sognando, ed era disteso nel letto della sua camera.

Ma perchè stava chiamando Coulson “papà”?

 

Ebbe la sua sua risposta quando entrò nell'ufficio del suo capo e la vide seduta sulla sua scrivania.

 

“Ward, sono subito da te” disse Coulson “Skye, questo è l'agente Grant Ward, Ward ti presento mia figlia Skye, anche se penso voi vi conosciate già”

 

“Non so perchè ma ti ricordavo più bello” disse lei.

“E io ti ricordavo più gentile” rispose Grant.

“Qualcuno è ancora offeso perchè non ho accettato il suo invito?” chiese Skye divertita.

“Skye, lo sai che non mi importa cosa fai una volta fuori da questo ufficio, ma quando sei cui dentro sei pregata di portare rispetto ai miei agenti, sopratutto a Ward” disse Coulson.

 

“Si lo so papà. Il migliore agente dai tempi della Romanoff, non fai altro che dirmelo” disse Skye esasperata “A volte credo che ti voglia più bene che a me, Ward”.

 

“Non mi pare così difficile” rispose Ward.

 

“Bene, vi lascio allora. Jemma ha progettato un nuovo lucidalabbra che se esposto al calore diventa anche esplosivo e devo averlo” disse Skye “Ciao papà, ci si vede ragazzo d'oro”

 

“Deve sempre avere lei l'ultima parola?” chiese Grant al suo capo.

“Io do la colpa a sua madre, ha preso tutto da lei” disse Coulson.

 

E mentre andò a chiudere la porta, Grant si soffermò a osservare come i capelli fluenti di Skye dondolassero leggeri oltre le spalle di Skye e su come le sue gambe fossero perfettamente fasciate in un paio di blue jeans.

 

Quella ragazza sarebbe diventata la sua morte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Agent Soho doll corner :

 

Prima di tutto vi dovete vedere questo video

 

la canzone all'inizio è la stessa che sentite nel video (Se non sbaglio è la sigla di una serie tv che si chiama “Secret Agent Man”

 

Questo, più che altro era un capitolo che ho usato per introdurre Fitz, Simmons, May e Coulson.

 

Ovviamente Skye è la figlia del direttore. Poteva il figlioccio del direttore innamorarsi di una che non fosse lei?

 

Ditemi che cosa ne pansate

 

-jess

 

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