Oh, Captain!

di _Takkun_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Crocus ***
Capitolo 2: *** Shanks ***



Capitolo 1
*** Crocus ***


  1. Crocus
 
 
La Oro Jackson solcava orgogliosa le onde del mare. Ormai era diventata la nave appartenente alla ciurma del Re dei pirati e avrebbe accompagnato il proprio equipaggio fin dove avessero voluto, per molto tempo ancora…  ma purtroppo ogni viaggio ha la sua fine. 
“Capitano, l’isola di Baterilla è ormai nella rotta, manca davvero poco per raggiungerla.” Lo avvisò il navigatore, facendo capolino nell’infermeria di Crocus. Roger, sdraiato sul letto, alzò immediatamente il busto, finendo per poco col far sbagliare il medico ad iniettargli l’antidoto per tenere sotto controllo la malattia.
“Dannazione, vuoi stare fermo?!”
“Quanto manca più o meno? Sai dirmelo con precisione?” Domandò, ignorando totalmente le maledizioni lanciate contro di lui da parte di Crocus che, approfittando della sua disattenzione, infilò l’ago nel braccio del Capitano e quest’ultimo non sembrò nemmeno accorgersene.
“Un paio d’ore nel caso in cui il vento rimanga costante, sennò molte di più, non saprei appurare con certezza quante.” Rispose. Il Capitano annuì, sorridendo poi al compagno dicendogli che poteva tranquillamente ritornare a ciò che stava facendo.
Roger volse il proprio sguardo al medico, poi lo abbassò, cupo.
“Crocus…” Iniziò.  “… quanto mi resta?” Chiese, stringendo con forza i pugni.
L’uomo sospirò. Erano domande simili ed espressioni come quelle del corvino a fargli odiare il proprio ruolo, ma sapeva che, ormai, arrivati a questo punto, mentire non sarebbe servito a nulla.
“Più o meno un anno.” Rispose senza troppi giri di parole, guardando attentamente quale reazione avrebbe provocato in Roger la notizia.
“Un anno… credo che sia sufficiente.” Pensò il Re dei pirati, alzando il capo per dedicare un raggiante sorriso al medico, sorprendendolo.
“Ti ringrazio moltissimo, Crocus, sul serio. È solo grazie a te se sono riuscito a realizzare il mio sogno, e in qualche modo riuscirò a colmare il debito che ho nei tuoi confronti, te lo prometto. Spero solo  di riuscirci prima di-” Provò a metterla sul ridere, venendo prontamente interrotto da un grugnito infastidito da parte del medico.
“Idiota.” Si limitò a dire il maggiore. “Davvero un idiota il nostro Re. Ti prometto io una cosa, invece: se ti azzardi a nominare debiti che non hanno alcun senso come quello che hai appena detto, giuro che ti butto in mare.” Assicurò con un’espressione incredibilmente seria, ma ciò servì solo ad ampliare ulteriormente il sorriso di Roger.
“Grazie ancora, allor-“ Prima ancora che potesse finire, si ritrovò spinto per le spalle fuori dall’infermeria.
“Fuori di qui, ora, ho del lavoro da sbrigare! Se vuoi disturbare qualcuno va’ da Rayleigh, lui non fa altro che poltrire tutto il santo giorno!” Gli disse, chiudendogli la porta in faccia. Il corvino sospirò, appoggiando un pugno contro il legno della porta, sussurrando ancora un misero grazie. Si infilò le mani nelle tasche della giacca rossa e attraversò con lentezza il lungo corridoio della Oro Jackson, un costante sorriso ad increspargli le labbra.
“Non dimenticherò mai ciò che hai fatto per me, amico mio, te ne sarò per sempre grato.” Si strofinò il naso con il dorso dell’indice, ridacchiando contento. Amici come i suoi erano difficili da trovare, e lui andava orgoglioso di ciò. Quanti, al mondo, potevano dire di essere riusciti a realizzare il loro più grande sogno, affiancati costantemente dalle persone a loro care? Pochi, e lui faceva parte di quel piccolo gruppo.
“Inoltre, tra poco la rivedrò.”  Lui, Gol D. Roger, il pirata più famoso e ricercato al mondo, si ritrovò ad intenerire il proprio sguardo a quel pensiero, accennando anche ad un leggerissimo ma presente rossore sulle gote. Scosse la testa, picchiettandosi con forza le guance con i palmi delle mani, e a passo spedito si diresse verso il ponte, cosicché potesse godere a pieno della brezza marina presente. Probabilmente era quella, per lui, la miglior medicina.
 


Crocus, poco dopo l’uscita di Roger, cominciò a grattarsi con foga la nuca, come infastidito da qualcosa, andando ad accomodarsi sulla sedia posta davanti la sua scrivania. Appoggiò la schiena allo schienale, e portò la testa all’indietro, gli occhi chiusi e le braccia incrociate al petto.
“Gli dico che tra meno di un anno morirà e lui mi sorride, ringraziandomi.” Pensò, stringendo con forza i denti, riflettendo sulla notizia data.
 
Un anno e quel pazzo incosciente di Roger non ci sarà più.
 
Un pensiero del genere faceva un certo effetto.
Sentiva una sensazione spiacevole corrergli dallo stomaco fin sopra al petto, vicino al cuore.
Il loro impulsivo quanto ingenuo Capitano se ne sarebbe andato, per sempre.
“Un anno se gli va bene! Conoscendo quello sciocco finirà per cacciarsi in qualche guaio prima del tempo!” Esclamò con un sorriso appena accennato, portandosi l’avambraccio destro a coprirgli gli occhi.
Dannazione, era o no un uomo appartenente alla ciurma del Re dei pirati?
 Perché diamine doveva già cominciare con quegli atteggiamenti da femminuccia?
Sentì una lacrima entrargli nell’orecchio a causa della posizione del capo, ma non si preoccupò di asciugarsela per il momento. Rimase fermo, senza muovere un muscolo, con le spalle leggermente sobbalzanti.
“Grazie di cosa, pezzo d’idiota? Alla fin fine non sono riuscito a fare molto se non ad alleggerire la sopportazione delle tue sofferenze. Non sono stato in grado di trovare una cura a questa malattia.” Strinse con forza un pugno, facendo penetrare nella carne le unghie.
Tirò su col naso, sorridendo un poco.
“Eppure, c’è una cosa che mi rassicura: sapere che il sorriso che mi hai dedicato era sincero e non forzato. L’importante è che tu sia soddisfatto della vita che hai vissuto, il resto è secondario.”
 
Vivi ciò che ti rimane, senza perdere nemmeno un secondo.
 
Un consiglio che, più che a Roger, doveva dare a sé stesso.
Le litigate con quello scansafatiche di Rayleigh, le ramanzine rivolte a quello sciocco del loro Capitano e, più importanti, i momenti passati in compagnia a fare festa dopo una vittoria, con tutta la ciurma al completo mezza andata, in seguito, per via degli alcolici.
Una volta giunta l’ora, tutto ciò sarebbe svanito in un attimo, ma non di certo dalla sua mente.
Perché era più che convinto del fatto che, per quanto potesse finire col rimbambirsi a causa dell’età avanzata, ogni singolo ricordo non si sarebbe mai cancellato, sempre fisso nel cervello.
“A furia di raccontarle a Loovon difficilmente mi dimenticherò le avventure che ho vissuto in compagnia della tua ciurma, Roger. Probabilmente sono io a doverti ringraziare…”
Rise, scaturendo altre lente e fastidiose lacrime.
 
 
 
 
 
 
Angolo autrice:


Saaalve! ^^
Mi faccio pena, sto cominciando un’altra raccolta ç_ç
Ma non posso farci niente, quando l’ispirazione arriva, arriva! Dovete sorbirvi questa cosa, mi dispiace.
Allora, ormai credo che qualcuno abbia capito quanto io adori il personaggio di Roger e tutti gli adorabili vecchietti di adesso durante la loro giovane (si fa per dire) età!
Quindi sarà una raccolta incentrata su momenti/pensieri riguardanti Roger e un personaggio a lui vicino.
Per il primo capitolo è toccato a Crocus, che credo di averlo reso IC in un modo o nell’altro… spero.
Non sapevo bene cosa scrivere su di lui e alla fine ne è uscito questo. Soddisfacente? Me lo auguro!
Quindi boh, lascio a chi vorrà recensire il giudizio! ^^
Un grosso bacione e a presto! :3
 
 
 

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Capitolo 2
*** Shanks ***


2.  Shanks

 
Pioveva a dirotto. Era come se il tempo stesse rispecchiando il suo stato d’animo in quel momento.
Il suo e quello di Buggy che, di fianco a lui con gli occhi pieni di lacrime, teneva lo sguardo puntato sul patibolo, come il resto della massa intorno a loro.
 
“Vi interessa avere il mio tesoro? Prendetelo pure se volete! Avanti, cercatelo! In esso è racchiuso quanto di più prezioso al mondo!”
 
Un grande boato si accese tra la folla alle parole del Re dei pirati, mentre il rosso abbassò di colpo il capo alla fine del discorso del suo Capitano, trattenendo inconsapevolmente il respiro per svariati secondi. Era successo, le sue labbra non si sarebbero più mosse.
Il cappello di paglia che aveva sulla testa gli stava riparando il viso dalle gocce di pioggia, eppure il suo volto era bagnato, molto bagnato. Con la mano destra si strinse la maglietta bianca con forza, all’altezza del petto, premendosi  il copricapo sul viso con l’altro arto.
Buggy si era lasciato andare ad un pianto disperato, lanciando un grido verso il cielo scuro e stringendo i pugni lungo i fianchi, mentre lui si stava sforzando il più possibile per riuscire a tenersi dentro ogni singolo singhiozzo. Il Capitano non avrebbe voluto vederli piangere. Alzò con l’indice il cappello e si sfregò con foga le guance bagnate con il dorso della mano, asciugandole quasi completamente, ma le lacrime non avevano alcuna intenzione di fermarsi. Una dopo l’altra ripresero a solcare il viso dell’ex-mozzo, gli occhi sempre più arrossati.
 
Piangeva.
Il Capitano era stato molto importante per lui, troppo.
Piangeva.
Era diventato il suo idolo, fin dal primo momento in cui si erano incontrati, un modello da seguire.
Piangeva.
Non era stato solo il suo Capitano, non era stato solo un prezioso amico. Per lui era stato praticamente un padre.
 
Continuando a versare lacrime su lacrime senza interruzione, riportò alla mente ciò che il Capitano gli disse una volta.
 
 
 “Solo dopo aver provato sia la vittoria che la sconfitta, così come la fuga ed il pianto, un uomo diventa realmente tale! Non avere mai paura di piangere, e rialzati sempre a testa alta, figliolo!”
 
 
Si pulì del muco –che ormai aveva raggiunto il labbro superiore- con la manica della sua maglietta, abbozzando un sorriso.
Andava bene piangere, non era un segno di debolezza, ma dopo bisognava trovare la forza per andare avanti.
Quella non era una fine…
Il rosso cadde in ginocchio su una pozzanghera, bagnandosi i pantaloni marroni, gli occhi gonfi e un sorriso ad increspargli le labbra.
“La mia promessa!” Urlò rivolto verso il patibolo, dimenticando il resto delle persone attorno a lui. “La manterrò, ci può scommettere! Lei continui a guardarmi da lassù e vedrà che non se ne pentirà, Capitano!” Assicurò con entusiasmo, ridendo per un breve istante, riabbassando con incredibile lentezza il viso verso il basso, arrivando ad appoggiare la fronte contro il suolo.
“Realizzerò il mio sogno, quindi mi stia a guardare, Capitano Roger.” Mormorò, mordendosi con forza il labbro inferiore fino a farlo sanguinare.
… sarebbe stato un nuovo ed emozionante inizio.
 
“Grazie di tutto.”
 
♠♠♠
 
“Sei davvero sicuro di non voler venire con me?” Gli domandò per l’ennesima volta il rosso, salendo a bordo della sua piccola imbarcazione in legno.
L’azzurro alzò gli occhi al cielo.
“Quante volte devo dirtelo?! Non farò mai parte della tua ciurma! Mettitelo bene in testa!” Gli sbraitò contro il pirata pagliaccio, facendolo sospirare.
“Come vuoi tu.” Si arrese. “Che cosa hai intenzione di fare d’ora in poi, Buggy?” Chiese.
“Mi sembra logico. Formerò una mia ciurma e diventerò il pirata più forte di tutti!” Ghignò in direzione del compagno.
“Questo fa di noi dei nemici, lo sai, vero?” Ricambiò il ghigno Shanks.
“Un nemico di cui mi sbarazzerò facilmente.”
“Nei tuoi sogni, amico.”
“Io e te non siamo amici, Shanks.” Gli voltò le spalle, infilandosi le mani in tasca.
Il rosso sorrise, scuotendo la testa. So che non ci credi nemmeno, pensò.
“La prossima volta che ci rivedremo dovremo scontrarci in battaglia, e allora capirai chi è il più forte tra noi due.” Disse sempre l’azzurro, allontanandosi pian piano, dedicandogli un cenno con la mano come saluto.
“Buggy!” Urlò facendolo fermare. “Abbi cura di te, e ricorda che ci sarà sempre posto nella mia ciurma, se vorrai!” Lo avvisò.
“Non accadrà.” Si limitò a dire, riprendendo a camminare. “E vedi di pensare a te stesso. Tra noi due sei tu quello che si caccia più facilmente nei guai, idiota.”
Shanks sorrise ancora.
“Ci vediamo, Buggy, ciao!” Urlò con forza, l’amico ormai lontano.
Il rosso si voltò a guardare l’immensa distesa blu alle sue spalle. Alzò lo sguardo verso il cielo limpido, venendo quasi accecato dai forti raggi del Sole. Sorrise smagliante, abbassandosi il prezioso cappello di paglia sugli occhi.
 
“Una nuova avventura ha inizio!”
 
 

Angolo autrice:

Eccomi in tempo record! XD
Allora la faccio breve perché  sto scrivendo e al contempo guardando One Piece alla tv!
Spero che Shanks vi sia sembrato abbastanza IC e che… ACEEE! ­­ç_ç
No, mi sto distraendo, dicevo, spero che il capitolo vi sia piaciuto e che non vi abbia deluso.
Inoltre, il breve discorso che Shanks riporta alla mente, viene “detto” proprio da lui nell’episodio dei funerali degli Innominabili (perché sennò l’autrice scoppia a piangere). Mi sembrava un’idea carina il fatto che Roger potesse avergli detto una cosa simile.
Vabbuò, un grosso bacione e grazie infinite a chi ha recensito, a chi vorrà farlo, e a chi ha messo la storia nelle varie categorie! ^^
Ciao!
 
P.s: perdonate la presenza di errori, nel caso ce ne fossero. Fatemeli presente e provvederò a correggerli il prima possibile! 

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