Natale TROPPO insieme

di Sarapia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Promemoria: uccidere James ***
Capitolo 2: *** Ricciorno Schiattoso ***
Capitolo 3: *** mmm, interessante ***
Capitolo 4: *** Sshhht! ***
Capitolo 5: *** non siamo soli! ***
Capitolo 6: *** questione di responsabilità ***
Capitolo 7: *** mia madre non mi crede! ***
Capitolo 8: *** odio. ***
Capitolo 9: *** ehm, possiamo evitare una strage? No. ***
Capitolo 10: *** ma che razza di famiglia! ***
Capitolo 11: *** buon Natale, sì, proprio ***
Capitolo 12: *** ora parlo io! ***
Capitolo 13: *** una sola regola... o forse no. ***



Capitolo 1
*** Promemoria: uccidere James ***


Il cielo era screziato di rosso per le luci del primo mattino e rimasi accucciata nel letto a godermi quel magnifico panorama. La luce filtrava pigra dalle finestre chiuse e potevo ancora sentire il russare appena accennato di Lia, due letti più il là. Lia Thomas era una ragazza decisamente bella: la carnagione mulatta brillava al sole e i penetranti occhi scuri facevano invidia a molte ragazze lì a Hogwarts. Senza muovermi di un millimetro pensai che anch' io sarei potuta essere invidiosa della sua bellezza esotica, ma tutte le attenzioni che già mi rivolgevano mi bastavano e avanzavano. Passando per i corridoi tutti, maschi e femmine, si fermavano a guardare i miei occhi color nocciola e le mie labbra carnose che, a detta mia, non erano poi tratti così particolari. Da ormai qualche anno tenevo i capelli legati in una coda strettissima per mettere un freno a tutte le voci di fantasie erotiche che i ragazzi si facevano su di me. In quel modo avevo anche riallacciato qualche amicizia con le ragazze. A Lia naturalmente non fregava nulla delle occhiate invidiose delle studentesse e continuava a camminare a testa alta come se al mondo non ci fossimo me e lei. Avessi avuto io una capacità del genere!

Mi stiracchiai fiaccamente e finalmente mi misi a sedere, raccattai la bacchetta e formulai un rapido Wingardium Leviosa per far levitare il bricco dell' acqua sin sopra Lia.

Sbadigliando un' ultima volta le lasciai cascare l' acqua sulla chioma corvina. Lia si agitò un istante poi, dopo aver realizzato, tornò a dormire portandosi le coperte fin sopra le orecchie.

-Stronza.- bofonchiò. -Guarda che non mi sveglierai nemmeno così.-

-E invece devi, altrimenti Davies ci fa il culo.- borbottai pensando al capitano della squadra di Quidditch e alla sua ultima sfuriata a mio cugino James.

-Me ne frega un cazzo di Davies.- ringhiò Lia, ma sapevo che non diceva sul serio.

-Accio.- feci pigramente rivolta alla divisa e con qualche difficoltà mi tolsi il pigiama blu. Finalmente Lia si alzò e, senza dire una parola, si vestì molto più rapidamente di me.

Legai i capelli nella solita coda strettissima e vidi Lia fermare i suoi in un debole chignon, dopo di che scendemmo le scale.

-Non te ne andare, ti prego.- sentii una voce implorante proveniente dal dormitorio delle ragazze dell' ultimo anno e sospirai sapendo chi stava per aprire la porta.

-'Giorno, ragazze.- fece James chiudendosi la porta in mogano alle sue spalle.

-Mmm, chi era stanotte?- domandò Lia disinvolta.

-Ehm... com' è già che si chiama? Quella biondina, un po' scialba, nulla di che.- rispose con un' alzata di spalle continuando a scendere le sccale.

James non cambierà mai, sospirai.

Per tutto il tragitto fino al campo da Quidditch, James parlò della sua ultima grande partita in cui aveva afferrato il Boccino in soli due minuti.

Nonostante talvolta detestassi l' egocentrismo di James, dovevo ammettere che era un Cercatore formidabile. Non aveva mai sbagliato una sola partita e, come zio Harry, aveva cominciato a giocare al primo anno.

Albus non era nemmeno lontanamente così. Stava nei Serpeverde ma, a differenza degli altri della sua Casa, era sempre stato cordiale e gentile; amava la lettura e detestava le Arti Oscure. Sinceramente ancora non capivo cosa ci facesse lì.

Davies e gli altri ci stavano già aspettando.

-Era ora!- esclamò Davies appena mettemmo piede del campo.

-Siamo puntuali!- tuonò Lia severa.

-Sì, certo, come no.- sbuffò Davies. Io e Lia non lo sopportavamo: era arrogante e presuntuoso, convinto di avere sempre ragione. Però era un ottimo battitore e portere, quindi non potevamo lamentarci più di tanto.

-Ecco!- si illuminò James d' un tratto rivolto a me e Lia. - Ophelia Davies!-

-E' mia sorella.- si fece guardingo Davies aggrottando la fronte alta.

-Sa fare certe...-

-...fatture!- lo anticipò Lia per salvarlo da quello che sarebbe stato un disastro.

Davies era ancora in dubbio, quindi Lia si inventò una storia a proposito di come Ophelia era riuscita a fare una fattura a un Serpeverde in corridoio prima di venire lì. Davies parve abboccare.

-Bene, cominciamo subito gli allenamenti.- sentenziò quindi il capitano mettendosi in sella alla scopa e librandosi in cielo.

Jack Finnigan era il terzo cacciatore, insieme a me e Lia. Sapevo da secoli che aveva una cotta per me, ma l' ho sempre ignorato.

-Ciao, Rose!- salutò affabile e io gli rivolsi un vago saluto educato allontanandomi insieme a Lia.

Oltre a Davies un valido battitore era senz' altro Elliot Rothan, un nato babbano molto capace; e infine in porta stava Colin Canon, che però avrebbe giocato con loro l' ultima stagione.

Io e Lia eravamo le uniche femmine.

Gli allenamenti si svolsero al solito e non ci furono incidenti se non una lieve storta di Jack mentre smontava dalla scopa.

Con ancora l' illusione della brezza mattutina sul volto ci recammo in Sala Grande per mettere qualcosa sotto i denti prima di tornare a casa per le vacanze invernali.

Lia sarebbe venuta da me per tutto il tempo – come sempre – e anche James, Albus e Lily avrebbero trascorso le vacanze da noi con gli zii Ginny e Harry.

-Dio, spero che quest' anno tua nonna Molly non porti il karaoke!- esclamò Lia sovrappensiero mentre prendavamo posto a sederci.

Poi, inaspettatamente, dal nulla, due forti braccia muscolose e asciutte come lo era tutto il suo fisico assolutamente perfetto, mi sollevarono dalla panca su cui mi ero seduta e mi trassero a sè un istante, per poi respingermi.

-Cosa credevi di fare, Weasley?- sbottò lui adirato.

-Non capisco.- ammisi cercando aiuto nello sguardo di Lia.

-Oh, sì, ora non capisci!- esclamò Scorpius Malfoy che, anche arrabbiato come mai, aveva i lineamenti deformati da una bellezza sovraumana.

-Ehm...- si intromise James alle mie spalle. -Colpa mia.- fece portandosi una mano a spettinarsi i capelli come era solito fare.

-Di cosa diavolo sta parlando, James?- feci io portando entrambe le mani ai fianchi.

Conoscevo James abbastanza bene da capire in che situazione ci stava cacciando.

-Ha detto,- spiegò Scorpius livido di rabbia -che tu volevi venire a letto con me e che mi aspettavi nella Stanza dei Trofei.-

-COSA!?- tuonai a James .

-Su Rose, cara, mi serviva una scusa per...-

-Non mi interessa se vai a letto con la sorella di Davies e con tutte le ragazze della scuola, io non voglio entrarci nella tua vita privata!- urlai, e me ne pentii per un istante dopo aver visto il volto di Davies in mezzo a tutte quelle facce attente. Solo per un istante. Scattai immediatamente verso Scorpius, questa volta paonazza.

-E tu ti sei pure presentato?!-

-Io... no, certo che no! Però volevo capire cosa mai ti passasse per la testa! Il tuo sangue è dei traditori della raz...-

-Sì, sì, ho capito.- lo interruppi, non del tutto convinta della sincerità delle sue parole. -Andiamo, Lia, con te faccio i conti più tardi.- ringhiai a James inviperita.

Lia si alzò all' istante senza farselo ripetere due volte e quando passammo di fianco a Davies lo sentimmo dire: -Come si è permesso di andare da...?-

-Se tua sorella è una zoccola ci possiamo fare poco.- sputò Lia in mia difesa mentre lo scavalcavamo. Non udimmo le sue imprecazioni.

Quello che ci attendeva era un Natale dannatissimamente lungo.

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Capitolo 2
*** Ricciorno Schiattoso ***


Senza nemmeno badare a ciò che stavo lanciando nel baule, quasi non sentii le parole di Lia. Appunto, quasi.

-Secondo me aveva un' erezione, dimmi quello che vuoi.-

-Eh?!- sbottai colta di sorpresa voltandomi verso di lei. I lisci capelli corvini le cadevano fino alla vita in una coltre scura che Rose avrebbe tanto desiderato.

-Malfoy... quel tipo è... oh, non mi vengono le parole!- esclamò lei gettandosi sul letto fatto.

-Stronzo? Arrogante? Presuntuoso? La lista è lunga.- le dissi senza mezzi termini.

-Sexy.- mi corresse alzandosi all' istante.

-E tu sei matta da legare.- borbottai leggermente infastidita.

-Oh sì, ma lo sai che Malfoy non ha mai avuto una ragazza a Hogwarts?- continuò Lia sgranando gli occhi neri come la pece.

Le rivolsi uno sguardo scettico.

-Ok, ha avuto dozzine di puttane, te lo concedo, ma non ha mai avuto una ragazza... sul serio!- puntualizzò guardandomi come se mi vedesse per la prima volta.

-Pronto? Terra chiama Lia! Io e Malfoy ci odiamo!- esclamai infastidita pensando ai nostri continui scontri nei corridoi.

-Amore violento, uuuh.-

-Lia stai esagerando.-

-E tu invece hai bisogno di una bella scopata.- fece Lia con le mani ai fianchi.

-Dannazione, Lia!-

-Beh, è vero! Sei uscita una volta con quel... come si chiama... Smith? Dai, non sei nemmeno arrivata all' orgasmo!- disse la ragazza alzando gli occhi al soffitto.

-E tu come accidenti...?-

-Smith? Ma dai!-

-Tu sei...?-

-Sì, sono stata con lui, e allora? Solo per provare. Quasi quasi mi fai pena.- sibilò Lia, ma sapevo che era divertita.

Comunque sia, Lia aveva ragione: non avevo ancora trovato qualcuno in grado di soddiffarmi. E allora? Malfoy di certo non era il mio tipo!

-Dovresti provare con mio cugino allora.- scherzai sorridendo, ma lei non rispose come mi ero aspettata.

Fece uno strano -mmm, mmm- assente e tornò a riempire il baule.

-Che significa "mmm, mmm"?- sbottai. -Non è che anche tu...-

-Certo che no! Non sono mica entrata nella sua collezione!- adesso era paonazza e quello non era un atteggiamento da Lia.

Lasciai cadere il discorso, ma lo avrei sicuramente ripreso più avanti.

Parlammo un po' di mio fratello Hugo e della sua cotta per Shelda Zabini, Corvonero; dopo di che discutemmo della vita sessuale di Lily. Era un argomento molto in voga tra me e Lia.

Lily era una ragazza dalla bellezza mozzafiato. Se io e Lia eravamo belle, in confronto a Lily scomparivamo. Le sue compagne di classe la detestavano.

-Cambia un fidanzato a settimana!- fece Lia divertita pensando all' ultimo, un Serpeverde di cui nemmeno ricordavamo il nome.

-Prima o poi troverà qualcuno in grado di tenerle testa!- esclamai pensandoci su. Più e più volte Lily ci aveva provato con Scorpius, ma mai lui l' aveva considerata. Ci pensavo solo adesso e sapevo che Lia stava facendo lo stesso, anche se non disse nulla e tenne per sè i suoi pensieri.

Scendemmo giù con i bagagli e vedendo James mi voltai dall' altra parte: lo attendeva una sfuriata coi controfiocchi.

Hugo stava mano nella mano con Shelda e mi chiesi se finalmente lei avesse ceduto. Una volta sul vagone vidi che Hugo non ci aveva seguito e capii che il mio fratellino era davvero cresciuto.

Lily, come sempre, era circondata da un' adulante folla maschile che zio Harry detestava. Ogni estate e ogni Natale c' era sempre qualche ragazzo che si presentava speranzoso alla porta di casa Potter. Grazie al cielo c' era sempre zia Ginny.

Albus era, ovviamente, nello scompartimento dei Serpeverde, quindi mi sedetti con Lia, Jack e Colin.

-Rose, vorresti qualcosa?- mi domandò Jack smielato vedendo avanzare il carrello dei dolci.

Declinai l' offerta e continuai a parlare con Lia in quello che era davvero un codice tutto nostro.

-Povero elefantino!- esclamò Lia. -Voleva un biscottino e la padrona non glielo ha neppure voluto dare, ma proprio nemmeno un assaggio.- si stava riferendo a Jack.

-Beh, la padrona avrà avuto il fatto suo.- replicai inarcando le sopracciglia in maniera eloquente.

-Davvero da qualche parte trattano così gli animali?- domandò Jack rattristato.

-Oh, sì, nemmeno troppo lontano da qui.- commentò Lia fingendosi disperata.

Colin soffocò una risata e fu costretto a uscire dalla cabina. Era uno sveglio, Colin.

Il viaggio proseguì lento e senza colpi di scena. Giunti alla stazione non persi tempo a cercare i bagagli perchè Lia li aveva già sotto mano, quindi immaginai che saremmo state tra le prime a uscire. E così fu.

Appena il treno rallentò e le porte si aprirono con un tonfo sordo, Lia saltò giù aggraziata e io la seguii ansiosa di tornare a casa.

Vidi mamma e papà proprio lì vicino e corsi da loro con Lia al seguito.

-Rose, tesoro!- mi abbracciò mamma mentre congedava un anziano membro dell' Uffici Misteri. Mamma era il Ministro della Magia, era naturale che conoscesse gente così influente nel mondo magico.

-Ciao, mamma!- la salutai energicamente abbracciandola forte.

-Se non la finirai di diventare più bella temo che dovrò fare come gli zii di Harry al suo secondo anno.- farfugliò papà, anche se non capii bene a cosa si riferisse.

Lo abbracciai con forza e lui ricambiò soddisfatto.

Zio Harry e zia Ginny erano proprio dietro di loro e stavano salutando Albus, appena sceso. Non c' era da meravigliarsi che James fosse un dongiovanni e Lily una bellezza mozzafiato: zia Ginny aveva lunghi capelli lisci e rossi simili ai miei che, per sua fortuna, Lily aveva ereditato senza traccia di ricci, al mio contrario. Gli occhi verdi di zio Harry erano una caratteristica comune tra i suoi cugini, tranne James: con quel fisico e quel faccino gli occhi non gli servivano proprio.

-Ehi, Rose! Lia!- fece zia Ginny vedendoci.

La trafila andò avanti così per un po' e, dopo aver cacciato qualche ragazzo che tentava di avere il numero di Lily, e qualche ragazza che lasciava il proprio numero a James in ogni patetico modo, ci dirigemmo alle automobili babbane.

-Queste ragazze sono un po' una seccatura, fratello!- esclamò Albus vedendone una aveva stregato la portiera dell' automobile affinchè James si ricordasse il numero della Tassorosso.

-Può darsi, ma sapessi cosa fanno a l...-

-James!- urlò zia Ginny sconvolta, e tutti noi alzammo gli occhi al cielo. Nonostante zia Ginny sapesse benissimo che il figlio non era proprio uno stinco di santo, ogni volta sembrava scandalizzata.

-Oh, scusa mamma.- si schernì lui con un sorriso, poi salimmo in macchina,

C' era una sola automobile – naturalmente lievemente ritoccata – e tutti ci stavamo a meraviglia.

Ci allontanammo da Londra parlando di come era andato il primo trimestre, delle sorprese, di eventuali nuovi insegnanti, e man mano che ci allontanavamo, capii che il paesaggio intorno a noi aveva qualcosa di sconosciuto.

-Zio Harry, dove stiamo andando?- domandai vedendo che l' uomo al volante continuava senza dire nulla verso una strada che non aveva mai percorso.

-Ecco, ehm... ci sono stati dei... problemi.- borbottò mia madre.

-Herm, diglielo.- fece quindi papà sospirando frustrato.

-Ehm... il punto è che... avete presente zia Luna?- provò allora il Ministro della Magia cercando le parole giuste.

-Vai avanti, zia.- la esortò Albus, la fronte aggrottata.

-Ha pensato di farci un piccolo regalo.- rivelò come se nulla fosse.

Questo non spiegava un accidente.

-Hermione.- incalzò zia Ginny senza togliere gli occhi dalla strada.

-E'... oh, diteglielo voi, dannazione!- sentire imprecare mia madre non era una cosa da tutti i giorni e anche Lia inarcò le sopracciglia, sorpresa.

-Ha pensato bene di regalarci un Ricciocorno Schiattoso, per portarci fortuna.- disse quindi zio Harry senza staccare le mani dal volante.

-E allora?- insistette Hugo senza capire.

-Era un Corno di Erumpent.-

Ora capivo.

-E' esploso...?-

-Sì.- mi anticipò mia madre, le labbra ridotte a una riga sottilissima che avrebbero fatto invidia alla professoressa McGranitt.

-Allora perchè non stiamo andando a casa nostra?- sbottò James guardandosi attorno.

-Perchè la cara zia Luna pensava che il regalo non potesse essere negato a uno di noi.- ringhiò Ginny contraendo la mascella. -Lo ha lasciato davanti casa, quando uno gmomo lo ha trovato prima di noi era troppo tardi.- .

Calò un silenzio innaturale. Nessuno osava fiatare. Nemmeno ci accorgemmo che ci eravamo fermati dinnanzi a una villa enorme e quasi spettrale.

-Dove andremo, quindi?- osò chiedere Lily preoccupata.

-Draco Malfoy è stato così gentile da ospitarci. Ci doveva un favore, ha insistito lui...-

Non ascoltai altro.

Malfoy.

Avremmo davvero trascorso le vacanze dai Malfoy.

Cosa diavolo avevo fatto di male?

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Capitolo 3
*** mmm, interessante ***


-Scherzi.- dissi per prima.

Zio Harry fu il primo a parlare, scuro in volto: -La situazione non piace nemmeno a me, ma al momento non abbiamo alternative.-

-Ma Teddy e Victoire hanno una nuova casa e...-

-Luna di miele.- si limitò a dire mia madre.

-Nonno Arthur e...- anche James fu interrotto.

-Non ci stiamo, ragazzi.- si limitò a dire mio padre storcendo la bocca. -Dai, andiamo.-

Nessuno di noi però osò scendere dall' auto.

-Hugo, Rose, Lia, dai.- ci esortò mia madre con la voce tesa. Ubbidimmo controvoglia.

-Lily, James, Albus. Forza.- chiamò quindi zia Ginny e l' auto si svuotò in fretta.

La residenza dei Malfoy era assolutamente enorme, imperiosa. Astoria Greengrass si occupava in prima persona della cura della casa, assicurandosi che nessun elfo domestico venisse sfruttato indignosamente. Mia madre stimava molto la madre di Scorpius.

-Su, ragazzi.- fece ancora mio padre avviandosi verso l' enorme cancello battuto e scuro.

Nemmeno mi accorsi di aver percorso tutto il vialetto sino alla Villa, come se fossi in uno stato di semi-coscienza. Probabilmente ero solo in stato di shock, ecco tutto.

Astoria in persona venne ad aprirci, con un sorriso a trentadue denti.

-Oh, Harry, Ginny!- esclamò radiosa, senza una punta di falsità nella voce. -Ron, Hermione! Wow, come sono cresciuti i vostri figli, anche Scorpius è ormai fuori controllo.- sorrise.

Già, come se noi non lo sapessimo.

-Prego, accomodatevi! Lasciate pure i bagagli all' ingresso.- disse sfoderando la bacchetta e, con un abile movimento del polso, i bagagli cominciarono a librare verso le nuove proprie stanze.

-Scorpius!- chiamò Astoria. Probabilmente loro si erano direttamente smaterializzati lì. -E' di sopra,- spiegò quindi la donna -credo che stia facendo la doccia.-

Chissà perchè a quella notizia sentii un vago formicolio verso l' inguine. No, era solo la mia immaginazione. La stanchezza, forse.

-Cominciate a salire, avete affrontato un lungo viaggio.- disse allora rivolta verso di noi.

Un uomo alto, biondo, con duri lineamenti a scolpire il volto, comparve dietro alla donna.

-Malfoy.- salutò mio padre senza troppo calore.

-Weasley. Potter. E Granger, ovviamente.- chissà perchè nei suoi occhi apparve un improvviso a calore, ma scomparve in fretta. -Ah la figlia di Dean Thomas e...-

-Calì Patil.- concluse Lia a testa alta.

-Interessante, davvero.- sorrise l' uomo, e sospettai che un tempo fosse stato di un bellezza devastante, proprio come Scorpius.

Rose, ma che accidenti ti prende?!

Tentai di concentrarmi sulle chiacchiere di cortesia che seguirono e, quasi involontariamente, cominciai a salire le scale seguendo Astoria mentre ci faceva strada verso i nostri temporanei alloggi. Condividevo l' enorme stanza con Lia: le pareti erano di un piacevole color pesca e i letti a baldacchino emanavano una confortante sensazione di pulito.

-Spero sia di vostro gradimento.- sorrise ancora Astoria e Lia fece i soliti commenti di apprezzamento, sinceri.

Quando la porta si chiuse capii che avevo bisogno di schiarirmi le idee.

-Vado a fare una doccia.- annunciai riaprendo la porta bianca senza aggiungere altro. Lia parve sul punto di dirmi qualcosa, ma alla fine mi rivolse uno strano sorrisetto compiaciuto. Di certo al momento non avevo tempo di mettermi a decifrare i suoi comportamenti! Prima di uscire mi svestii velocemente e mi coprii solo con un' asciugamano bianca pescata dal baule, e senza dire altro corsi in corridoio.

Aprii qualche stanza a caso cercando quella giusta e mi costrinsi ad ammettere che quella casa era davvero enorme!

Finalmente raggiungi l' ultima stanza e trovai il bagno. L' acqua già scorreva, per cui sospettai che qualcuno doveva essersela preparata. Troppo tardi: ero arrivata io e mi sarei fregata quella stramaledetta doccia.

Chiusi a chiave la porta e mi tolsi l' asciugamano, e finalmente entrai nella doccia.

Ciò che vidi mi lasciò senza fiato.

La doccia non era stata preparata, era occupata da qualcuno.

Scopius Malfoy la guardò attonito e sospettai che non sapesse nulla della mia permanenza a Villa Malfoy.

Entrambi avremmo voluto dire qualcosa, era chiaro, ma nessuno dei due riuscì a emettere alcun suono. Immobile, vidi che gli occhi color ghiaccio di Scorpius scendevano ammirati a scrutare il mio fisico. Feci per coprirmi e indietreggiare, ma mi sorpresi decisamente intenzionata a evitarlo. Notai che aveva avuto un' erezione e posso semplicemente dire che rimasi allibita dalle dimensioni più che dal resto.

Smith in confronto impallidiva.

-Sogno?- fece quindi Scorpius. Io mi limitai a scuotere il capo. -Sogno.- affermò sospirando.

-In che senso?- riuscii a dire.

-Non è reale, ecco tutto. È solo uno stramaledetto sogno.- imprecò lui portando una mano ai capelli biondo miele di una perfezione assoluta.

Credeva che fossi un sogno? Beh, la cosa si faceva divertente.

Divertita entrai nella doccia e la chiusi, senza però osare avvicinarmi. -Credi che sia un sogno?- domandai incuriosita.

-Certo.-

-Mmm... e se facessi così?- mi avvicinai un poco accarezzandogli il petto liscio e scolpito.

Lui quasi rabbrividì a quel contatto. -Direi che è un sogno fatto bene.- affermò facendo un passo avanti mentre io scendevo un po' più giù.

-Metti alla prova il sogno.- lo incoraggiai e davvero non so perchè stessi facendo una cosa del genere.

-Rose non farebbe mai una cosa del genere.- disse Scorpius facendo spallucce e aggrottai la fronte, sorpresa. -Lei è pura, irraggiungibile. Vedi, anche nei miei sogni appare con i capelli legati. Credo che impazzirei vedendola con la chioma sciolta.- commentò amareggiato.

Lo accontentai e sfilai l' elastico ravvivandomi i capelli rossi avvolti in fretta dal getto dell' acqua calda. Mi considerava davvero troppo pura?

-Mi ami?- cosa stavo facendo?

-Sì, ma non te lo direi mai se non in sogno.- sorrise tristemente.

Mi avvicinai cauta e cercai le sue labbra. Quando fummo a un soffio di distanza, lui sgranò gli occhi.

-Quell' odore... Rose!- esclamò incredulo.

-E' il mio nome.- sorrisi sensuale.

-Che cosa ci fai qui?- domandò guardandomi nuda e voltandosi dall' altra parte per pudore.

-Storia lunga.-

Finalmente si voltò. -Sei entrata qui dentro di tua volontà.- non era un domanda, ma annuii lo stesso.

Sorrise divertito e si avvicinò.

-E se facessi così?- chiese fingendosi innocente mentre sentivo la sua mano aprirmi leggermente le gambe. Feci un passo avanti e inarcai la schiena per sentire il suo corpo asciutto sul mio.

Scorpius si chinò a cercare le mie labbra e quel contatto mi mandò fuori di me. Dapprima fu un bacio delicato, leggero, ma poi le nostre lingue quasi lottarono e infine si accarezzarono. Lo sentii scendere alla gola, alla clavicola e infine più giù.

Sapevo che tutto ciò era dannatamente sbagliato, ma io ne volevo sempre di più. Mi sfuggì un gemito quando sentii le sue dita in me e lui sorrise contro i miei seni.

Aprii le gambe ancor di più e lui affondò in me, dentro di me con una forza che non credevo possibile. Venni più e più volte, e alla fine, quando sentii che non ce l' avrei più fatta, quasi lo supplicai. Infine venimmo insieme e ci appoggiamo sfiniti alla parete della doccia.

Mi corressi: questo Natale sarebbe stato dannatissimamente interessante.

 

 

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Capitolo 4
*** Sshhht! ***


Mentre mi vestivo con un accappatoio trovato nell' armadio dei Malfoy, Scorpius si rivestiva di tutto punto. Sospettai che avrebbe continuato a ignorarmi ed entrambi saremmo tornati alla solita routine. Ero diventata soltanto una delle sue tante puttane, fantastico.

Lui però mi rivolgeva sorrisi teneri, dolci, che non gli avevo mai visto sul volto disgraziatamente perfetto.

-A che pensi?- mi chiese all' improvviso.

-Che sono diventata una delle tue tante puttane.- ammisi con sincertità. Lui sembrò offeso.

-Lo sai a cosa penso ogni volta, da cinque anni, che vado a letto con una?-

-No.- dissi con un' alzata di spalle.

-A te.- confessò.

-Certo, questa è una frase che, ci scommetto, dici sempre. È di grande effetto, comunque.-

-Non capisci.-

-Ovvio, nessuno può capire il misterioso Scorpius Malfoy.- alzai gli occhi al cielo.

-Io ti amo, Rose.-.

Non risposi. C' era davvero della supplica nelle sue parole e non avrebbe avuto davvero senso mentire in una situazione come quella. Possibile che Scorpius stesse dicendo la verità?

-Dimostralo.- dissi quindi amareggiata.

Scorpius si avvicinò ad ampie falcate e mi cinse la vita tra le sue braccia muscolose mentre le sue labbra erano impegnate a fare tutt' altro.

-Mi credi?- soffiò Scorpius baciandomi il collo.

-Forse.- ammisi cercando ancora la sua bocca.

Restammo così a coccolarci per un po', stesi spensierati sul pavimento del bagno candido.

D' un tratto avvenne qualcosa di inaspettato.

-Rose? Sei tu?- mio padre.

Mi alzai di scatto sicura che avesse sentito la mia voce. Anche Scorpius sgranò gli occhi.

-Ehm... sì.- dissi tentando di guadagnare tempo per pensare alla svelta. Di certo non potevo uscire ora, altrimenti avrebbe visto anche Scorpius!

-Stai bene?-

-Più o meno...- feci titubante. -Chiama Lia.- suggerii quindi.

-Sicura? Guarda che ho la chiave del bagno se non riesci ad aprire e...-

-Cose tra donne.- lo interruppi allora e lo sentii allontanarsi. Aveva la chiave. Avrebbe potuto aprire e ci sarebbe stata la fine. Grazie al cielo non osai aprire la porta perchè Lia fu accompagnata direttamente da mio padre.

-Se c' è altro fammi sapere, io... scendo.- disse quindi l' Auror allontanandosi con ampie falcate, dunque schiusi la porta.

Lia era sola.

-Allora, dov' è il bel fusto?- sorrise gongolante.

-Tu lo sapevi!- l' accusai mentre io e Scorpius uscivamo guardandoci attorno.

-Certo, e anche tu, solo che eri troppo presa a pensare ad... altro.- disse ammiccando a Scorpius. -Allora? Scommetto che Smith in confronto...-

-Lia!- ringhiai voltandomi un poco verso Scorpius.

-Beh, dai, un punto dovrai pur concederlo a Scorpius! Smith faceva abbastanza pena.-.

-Davvero sei andata con Smith?- chiese Scorpius con una punta di ira nella voce. Gelosia?

-Due anni fa.- ammisi guardandomi i piedi nudi.

-Nemmeno l' orgasmo.- sottolineò Lia, e Scorpius parve più sollevato.

-Lia, potresti farti gli affaracci tuoi?- ruggii una volta giunta dinnanzi alla nostra camera.

-Era interessante.- disse Scorpius, quasi divertito.

-No, era solo umiliante.- misi in chiaro cercando di non arrossire troppo mentre Lia si chiudeva la porta alle spalle lasciandoci qualche istante soli in corridoio.

-Fingerai che non sia successo nulla?- mormorai esitante, ma lui aggrottò la fronte.

-Assolutamente no!- esclamò scandalizzato da quella proposta.

-Ma i nostri...-

-Chi se ne importa!- sbottò Scorpius. -Rose, io ti amo, davvero!-

Mi lasciai sfuggire un sorriso a quella verità che avevo tenuto per tanto tempo segreta anche a me stessa. Gli risposi con un rapido bacio sulle labbra, ma lui lo protasse per ancora un poco.

Troppo.

-Non ci credo.- fece una voce e mi scostai all' istante.

Lily stava sulla soglia della sua camera con un delizioso pigiama di flanella e la bocca aperta dallo stupore.

-Ciao, Lily.- dissi imbarazzata ammicandole.

-Ti sei data da fare, cugina! Io non ci sono riuscita, con lui.- ammise corrucciata, quasi stesse parlando di un trofeo.

-Lily non sei il mio tipo.- le disse delicatamente Scorpius e lo ammirai per quella sua calma.

-Non parlare.- le supplicai. Nonostante Scorpius fosse disposto a gridare a tutti questa nostra storia, io ancora avevo un po' di paura per la reazione dei nostri genitori. Dei miei soprattutto, e degli zii.

-Muta come un pesce.- sorrise lei, ancora un po' sorpresa. -Guarda che le cene sono già nelle camere.- mi avvertì indicando la mia porta e capii che Scorpius e io ci saremmo congedati lì, per il momento.

Con un ultimo bacio, infatti, fuggì via regalandomi un ultimo sorriso, quindi tornai in camera da Lia.

-Parla,- mi minacciò. -ora.-

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Capitolo 5
*** non siamo soli! ***


Andare a dormire fu davvero dura considerate le continue domande di Lia, ma alle tre anche lei crollò. Io sentivo ancora uno strano senso di irrequietezza.

Guardai la sveglia sul comodino bianco.

3:30.

Dai Rose, addormentati!

3:45.

Per i calzini di Silente, dormi!

4:01.

Mi arresi: scesi dal letto senza svegliare il sonno profondo di Lia e scivolai fuori dalla bella stanza di Villa Malfoy.

I corridoi erano assolutamente deserti e, incerta, presi a perlustrare la casa. Adoravo i misteri ed ero più che certa che quella casa nascondesse qualche passaggio segreto. Diedi una rapida occhiata in corridoio, ma ero sicura che tutte le camere fossero occupate. Tentai con quella di Lily: nulla, la sua figura era immobile. Anche troppo, pensai, ma non avevo tempo per fermarmi, quindi uscii silenziosamente.

Scesi le scale attenta a non far scricchiolare nulla e, dopo aver gettato un' attenta occhiata al salotto impeccabile, cominciai a osservare i quadri. Ce n' erano solo due, ai due opposti del salotto. Il primo, sopra il camino spento, ritraeva una coppia piuttosto fiera e orgogliosa che poggiava le mani su un ragazzino dall' aria arrogante. Non ci misi molto a ritrovare nello sguardo azzurro del bambino gli occhi di Scorpius. Lo esclusi come possibile passaggio segreto e osservai l' altro. Questo era molto più fattibile!

Il bordo della cornice toccava il lustro pavimento dalle chiare mattonelle fredde e mi avvicinai. La cornice era vuota e il paesaggio di Villa Malfoy non ritraeva altro che un' enorme casa in balia di una tempesta. Non c' erano soggetti a parte la casa e mi chiesi perchè avessero messo un quadro del genere in salotto. Sicuramente era un passaggio segreto.

Ignorando i vari "traditrice del tuo sangue" e i "feccia" sibilati dall' altro quadro, provai a spostare la cornice dorata del quadro dinnanzi a me con le lunghe dita diafane. Invano.

-Non funziona così.- fece quindi una voce alle mie spalle.

Mi voltai di scatto, umiliata nell' essere stata sorpresa a muovere le cornici di una casa a me sconosciuta. Provai ad assumere una posa disinvolta, ma in realtà ringraziavo silenziosamente il buio che copriva le mie guance in fiamme.

Nonostante fosse dicembre Scorpius girava per casa soltanto con un paio di boxer e all' improvviso sentii l' impulso irrefrenabile di togliergli anche quello per poi... Rose!

Volsi la testa dall' altro lato della stanza, ma con un' ultima fugace occhiata mi accorsi che si stava avvicinando e che... aveva un' erezione! Dio, non potevo fare come quel pomeriggio nella doccia. Era sbagliato, era inadeguato, era....

Mi prese tra le forti braccia e mi baciò con passione, tanto che non credetti potessero esistere baci del genere.

...era irresistibilmente sexy.

Mi sentii subito calda e a quel primo contatto inarcai la schiena per avvicinarmi a lui, mentre sentivo il suo ginocchio accarezzarmi la gambe. Nel silenzio assoluto della casa mi lasciai sfuggire un gemito di piacere quando sentii la sua lingua carezzarmi il collo e scendere giù, mentre la mano di Scorpius andava a sfilarmi la maglietta del pigiama.

Scorpius sorrise.

Sapevo che avremmo dovuto smettere, che da un momento all' altro qualcuno poteva entrare visto che la casa era strapiena, ma il mio corpo non la pensava come il mio cervello.

Mi sfilò la maglietta e il reggiseno senza problemi e il mio seno fu ben lieto di incontrare ancora una volta il suo petto nudo liscio e asciutto.

Con un abile movimento Scorpius tastò la cornice dorata apparentemente a caso, ma subito essa si aprì con un silenzioso movimento e noi due scivolammo dentro senza problemi.

Ah, l' avevo detto io che era un passaggio segreto!

Mi prese in braccio per scendere la scala a chiocciola giù sino a una camera scura con un paio di candele accese. Possibile che avesse pianificato tutto?

No, erano accese perchè il posto era già occupato!

-James!- soffiai coprendomi dietro a Scorpius.

I due ragazzi avvinghiati sul grande letto scuro alzarono il capo colti in flagrante.

-Lia!-.

Lia si tolse una ciocca scura dal volto imperlato di sudore e abbozzò un vago sorriso.

-Ehm... ciao?- fece la ragazza titubante.

Ciao?

Adesso sì che mi spiegavo il significato dei suoi mmm-mmm!

-Dite qualcosa, dannazione!-esclamai indignata.

-Avevo chiesto a Scorpius un posticino... tranquillo.- rivelò James con un' alzata di spalle.

-Sì, ma non credevo che lo avresti usato così in fretta!- ribattè Scorpius piccato.

-Ho dato appuntamento a Lia e appena lei ti ha visto uscire siamo sgattaiolati mentre tu perlustravi il corridoio.- mi spiegò James come se nulla fosse, ignorando il commento sprezzante di Scorpius.

-Ehm... potreste girarvi?- fece quindi Lia indicando lei e James.

Avrei voluto picchiarli entrambi, e probabilmente anche Scorpius era dello stesso parere.

Io e Scorpius facemmo per risalire le scale, ma prima di aprire la tela sentii qualcuno avvicinarsi.

Ma che ore erano?!

-Dai, andiamo prima che quelle ci scoprano!- sussurrò una voce maschile.

Zio Harry?

-Se ci beccano ci ammazzano.-

Mio padre.

-Astoria dorme, non ci piove, è delle vostre che mi preoccupo.-.

Vidi Scorpius irrigidirsi vicino a me e capii che quella voce apparteneva a Draco Malfoy.

-Ehi, cosa sono quelli?- disse zio Harry avvicinandosi al quadro. Possibile che ci avesse visto da dietro la tela?

Smisi di respirare e intanto udii le ginocchia di mio padre mentre si abbassavano scricchiolando per prendere qualcosa da terra.

-Pigiama e reggiseno?- fece Draco avvicinandosi e lo immaginai inarcare un sopracciglio come era solito fare Scorpius.

-Merda.- imprecò zio Harry e li sentimmo allontanarsi. Senza fare il minimo rumore anche Lia e James ci avevano raggiunto quindi, mettendo momentaneamente da parte il risentimento, scattammo fuori dal quadro verso le nostre camere sperando che i nostri genitori si dessero da fare inizialmente nel salotto.

Ancora mezza nuda mi mangiai un bel po' di gradini nella foga di allontanarmi e entrai in camera insieme a Lia chiudendo la porta alle nostre spalle il più delicatamente possibile, ma qualcuno la riaprì... dall' interno.

-Vi ho coperto stavolta, la prossima vi arrangiate.- sbottò Lily prima di uscire.

E capiii il mucchio di cuscini sotto le sue coperte.

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Capitolo 6
*** questione di responsabilità ***


Il risveglio della Vigilia di Natale fu freddo e piuttosto amaro. Nonostante dalla stufetta nell' accogliente stanza color pesca di Villa Malfoy fuoriuscisse un piacevole getto di aria calda, si respirava una sorta di ansia e di distacco. Mi voltai lentamente nel mio bel piumone caldo e vidi che Lia aveva gli occhi aperti e pieni di rimorso.

Era evidente che voleva parlare ma non sarei stata io a cominciare questo discorso, stavolta.

Mi alzai dal letto senza dire una parola e mi vestii lentamente indossando un semplice pullover color panna e una calda gonna nera a vita alta che arrivava fino alle ginocchia; indossai piano un paio di lunghe calze nere di nylon, ma Lia non parlò, quindi misi un paio di scarpe laccate nere che mi aveva regalato zia Ginny Natale scorso e legai i capelli come ero solita fare.

-Scusa.- riuscì a dire Lia un attimo prima che aprissi la porta. Le avrei voluto rivolgere uno sguardo sollevato, ma non ci riuscii.

-Di cosa?- ringhiai con più ferocia di quanto avrei voluto.

-Non te l' ho detto di James e... scusa.- abbassò lo sguardo sul piumone, ancora stesa al letto.

-Quello che non capisco e come tu sia potuta andare da James dopo tutto quello che abbiamo detto di lui! L' hai visto tu stessa mentre usciva dalla camera della sorella di Davies, ieri. Perchè vuoi diventare un' altra delle sue puttane?- sbottai furiosa.

Lia finalmente alzò gli occhi scuri e il timore scomparve, quindi ribattè: -Potrei dire la stessa cosa di Scorpius! Anche lui di puttane per la scuola ne ha tante.-.

Quel pensiero mi investì come un treno in corsa e riuscii a fatica a farfugliare un debole: -Non è così- poco convinto. Lei ovviamente passò al contrattacco.

-Scommetto che ti ha detto cose dolci, sicuro, ma ti sei chiesta se la stessa farsa non l' abbia già recitata tante altre volte?- fece Lia alzandosi dal letto nel suo pigiama azzurro.

Non potevo permetterle di mettermi alle strette in questo modo: era lei quella in colpa, non io!

-Almeno io ho il beneficio del dubbio, mentre tu... andiamo Lia, stiamo parlando di mio cugino James! James!- quasi urlai, quindi presi spazientita la bacchetta dalla scrivenia e borbottai "Muffliato". Tecnicamente non mi erano concesse magie, ma in una casa piena di maghi sfido il Ministero della Magia a rintracciarmi!

Lia non disse nulla a proposito di quel gesto, anzi, non disse nulla e basta.

-Adesso ti rendi conto di quello che hai fatto?- quasi urlai.

-Per lui sono diversa.- mormorò quindi Lia, ma era chiaro che la sua certezza vacillava, quasi quanto la mia.

-Ma l' hai visto tu stessa ieri, Lia!- la implorai ancora una volta.

-Io e lui... so che tu adesso non puoi capire, ma io non posso dirtelo, mi dispiace, Rose.- mormorò lei e vidi un velo di fristrazione coprirle gli occhi.

-Già, hai ragione. Io non posso capire.- e così dicendo me ne andai sbattendo la porta. In corridoio non c' era nessuno, dunque scesi per la colazione.

Era naturale che di sopra non ci fosse nessuno: erano tutti intorno al lungo tavolo in cucina!

-Oh, buongiorno!- esclamò Scorpius vedendomi.

Aveva detto che era pronto a dichiarare ciò che provava per me davanti a tutti; quella che non era pronta ero io.

-Buongiorno a tutti!- dissi quindi prendendo posto vicino a Lily.

Draco, zio Harry e papà parlottavano fitto fitto dall' altro lato della tavola e d' un tratto ricordai la scena a cui avevo assistito da dietro la tela. Il mio reggiseno e la mia maglietta erano ancora nelle mani dei tre uomini.

Ma che diavolo ci facevano loro tre in salotto con aria tanto furtiva a quell' ora? Era strano che ci pensassi solo ora, ma con tutto ciò che era accaduto quel pensiero era slittato via dalle priorità.

-Dov' è Lia?- chiese qualcuno. Quasi non udii la domanda.

Alzai il capo con voluta lentezza e vidi che a pormi la domanda era stato James: che sfacciato!

-Di sopra. Tra poco scenderà.- risposi spiccia. Non volevo parlare di Lia, men che meno con James.

-Sta bene?- insistette mio cugino. Doveva solo ringraziare che c' era tutta la famiglia a tavola, altrimenti gli avrei spaccato la faccia alla babbana!

-Sì, non certo grazie a te.- soffiai, ma a parte lui e Lily, dubitai che qualcun' altro mi avesse sentito.

Finalmente Lia scese e si sedette vicino a me, senza però pronunciare alcuna parola. James le rivolse un sorriso raggiante, ma grazie al cielo lei lo ignorò.

Sentii uno strano ticchettio e alzai la testa dal toast di Astoria per vedere Draco in piedi con un bicchiere in mano. Anche zio Harry e mio padre si erano alzati vicino a lui; le mogli invece guardavano incuriosite.

Deglutii a fatica e finsi di avere un' aria disinvolta.

-Questa mattina abbiamo "casualmente" ritrovato questi,- e a un gesto della bacchetta di mio padre comparvero i miei indumenti -in salotto.-.

Silenzio. Persino l' orologio pareva essersi immobilizzato.

Sapevo che da un momento all' altro mia madre si sarebbe alzata dicendo che quei vestiti appartenevano a me, che li aveva riconosciuti, ma con sollievo ricordai che li avevo acquistati a Hogsmade a ottobre, e che quindi mia madre non ne poteva sapere nulla. Sospirai silenziosamente.

-Avanti, la responsabile,-

-O i responsabili.- precisò zio Harry.

-parlino.- concluse Draco Malfoy.

Nessuno aveva intenzione di parlare e io mi chiesi per quanto tempo la cosa sarebbe andata avanti. Probabilmente mia madre conosceva qualche forma di incantesimo che conoscerne la proprietaria, ma desideravo davvero non giungere a una tale umiliazione.

-Parlate.- intimò allora mio padre.

Chissà come avrebbe reagito mio padre se l' avesse saputo. Come minimo avrebbe tentato di uccidere Scorpius, poi avrebbe squartato la sottoscritta. Rose, in che pasticcio di sei andata a mettere!

Ma l' avrei detto. Non avrei deluso così mia madre e si suoi discorsi sull' onesta.

Feci per aprire la bocca, ma qualcuno mi interruppe.

-Sono miei.- disse Lia al mio fianco alzandosi.

-Stronzate.- scoppiò a ridere zia Ginny. -Siamo tutti adulti e vaccinati qui, Lia. Tu non hai un seno abbastanza grande.-. Era fottutamente vero.

Perchè diamine io dovevo portare una quarta?!

Comunque apprezzavo lo sforzo di Lia.

-Quindi, il campo si restringe.- fece amaramente mia madre gettando occhiate investigatrici da me a Lily e viceversa.

-Vi giuro che sono miei!- insistette Lia senza darsi per vinta, ma ormai nessuno la calcolava.

Solo zia Ginny continuava a guardarla divertita.

-E come mai i tuoi vestiti si trovavano lì?- domandò la donna ancora sorridendo.

-Perchè glieli ho tolti io.- si alzò James. Un mezza verità.

James che si assumeva le sue responsabilità? E da quando?!

Zia Ginny smise di sorridere.

 

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Capitolo 7
*** mia madre non mi crede! ***


James che si assumeva le sue responsabilità? Cinque minuti prima mi sarei messa a ridere a quelle parole, ma adesso sedevo immobile, la bocca aperta come un' ebete.

Tutti fissavamo Lia e James, entrambi in piedi, che stavano ritti a testa alta ad aspettare la reazione di uno qualunque dei presenti.

Zia Ginny aveva le sopracciglia inarcate e la bocca semiaperta, mia madre continuava a spalmarsi del burro sul toast come se nulla fosse, mio padre osservava la scena con aria imbarazzata e le orecchie rosse, e zio Harry... lo guardo dello zio era del tutto indecifrabile. Da una parte non sembrava molto colpito – e chi lo sarebbe stato? - dal un' altra però si leggeva una vaga ombra di comprensibile delusione.

Draco e Astoria sedevano un po' impacciati e la donna sembrava volesse dire qualcosa, ma ci ripensò e tornò a guardare il marito.

Albus era totalmente indifferente alla situazione; Hugo aveva uno sguardo di ammirazione sul volto e Lily era senz' altro offesa, come se non l' avessimo messa al corrente del segreto più grande di tutti tempi magici.

Fu Hugo a parlare per primo: -Però! - si limitò a dire annuendo -Complimenti, cugino.- commentò.

-Hugo!- lo rimproverò mio padre, ma Hugo nemmeno lo sentì, nonostante nella cucina ci fosse un silenzio non paragonabile nemmeno alla Foresta Proibita di notte.

Lily si alzò dal tavolo facendo raschiare la sedia, gli occhi ridotti a due fessure verso me e Lia, e viceversa.

-Sappiate che a voi due non vi coprirò mai più.- sibilò acida facendo scorrere lo sguardo su di me.

-Cosa c' entra Rose?- fece mio padre aggrottando la fronte, come se avesse appena fatto il nome di Merlino invano.

Ti prego, non parlare, ti prego, ti prego, ti prego.

Lily fu sul punto di soffiare tutto, ma grazie al cielo sbattè il piede destro con un moto di stizza e se ne andò incollerita.

-Beh, giovanotto, credo che noi due dovremmo fare un bel discorsetto una volta per tutte.- annunciò allora zio Harry guardando James con aria truce.

-No, io...- sentivo i sensi di colpa assalirmi ogni secondo di più, ed ero sicura che non avrei retto fino a sera con quel peso sullo stomaco.

-Taci Rose, non provare a difenderli.- mi ammonì mia madre severamente.

Se solo avesse saputo!

-E' colpa mia.- sputai quindi di getto alzandomi, e chiusi gli occhi in attesa della sfuriata dei miei.

Invece udii solo un lontano sbuffare.

-Non pararmi il culo anche stavolta.- mi sorrise Lia parlando a voce alta e riaprii gli occhi.

Nessuno mi aveva considerata.

Avevo fatto un enorme sforzo dicendo la verità e nessuno mi aveva creduto.

Scorpius mi guardava con aria triste e io annuii. Loro dovevano sapere!

-Ha ragione,- disse Scorpius -sono stato io a togliere i vestiti a Rose.- ammise alzandosi con orgoglio e io gli sorrisi debolmente.

Astoria sembrava sul punto di urlare contro il figlio, ma si limitò a digrignare i denti.

-Basta con questa pagliacciata.- ci ammonì mia madre ingoiando l' ultimo pezzo della sua colazione. Perchè non mi voleva credere?!

-James e Lia si sono assunti le loro responsabilità. Il caso è chiuso.- decretò, come se fosse in un tribunale.

-E tu non ti azzardare nemmeno a dirla una cosa del genere, giovanotto.- lo rimproverò mio padre puntandogli un lungo dito contro. Però non era davvero arrabiato, altrimenti a quest' ora avrebbe già scavalcato la tavola con la bacchetta sfoderata.

Sospirai col morale a terra.

Mamma diceva sempre di dire la verità; non mi aveva mai detto che non mi avrebbe ascoltato.

-Scorpius, dannazione, siediti!- sbottò allora Draco Malfoy chiudendo le dita a pugno. -Anzi, uscite tutti che è meglio.- si corresse.

-Ovviamente sappiamo già chi deve restare.- puntualizzò zio Harry. James aveva sostenuto per tutto il tempo lo sguardo penetrante di zio Harry; mi chiesi se io ci sarei mai riuscita.

Zia Ginny aveva ancora l' espressione assorta, ma si alzò subito per affiancare il celebre marito.

Noi altri uscimmo.

-Eh, quei due.- sospirò Hugo quando Astoria chiuse la porta alle nostre spalle.

Draco e lei ci guardarono un' ultima volta e fecero cenno al figlio di seguirli fuori, ma Scorpius non si mosse di un millimetro.

-Voglio rimanere.- si impuntò.

-Voglio... mi ricordi me da ragazzo: un idiota presuntuoso che non faceva che volere, volere e volere. Cosa mi sono ritrovato? Un abbraccio del Signore Oscuro peggiore di tutti i tempi e l' unico desiderio di voler scappare.- rivelò aspramente Draco Malfoy. -Spero di averti cresciuto diversamente.- aggiunse severo prima di allontanarsi insieme alla moglie.

Quando sparirono olrte la grande porta laccata di verde scuro, Scorpius mi cinse dalla vita e io poggiai la testa sulla sua spalla, ignorando Hugo e Albus poggiati alla balaustra.

-Consolala, per favore.- disse Hugo rivolto a Scorpius.

Se avesse saputo la verità anche mio fratello avrebbe sguainato la bacchetta senza troppe esitazioni, credo.

Ci sedemmo sul lungo divanetto in corridoio e mi accoccolai su di lui; non so per quanto rimanemmo lì abbracciati, ma mi parvero trascorse ore quando la porta della cucina si riaprì. Non avevamo potuto ascoltare un bel nulla visto che l' Incantesimo Muffliato non lo avevo imparato a scuola, ma quando la porta di legno si aprì verso l' esterno, zia Ginny fu accompagnata fuori da alcuni cocci di piatti rotti.

Mi alzai con le gambe intorpidite e vidi mia madre agitare la bacchetta mentre i piatti tornavano uniti e direttamente al loro posto in cucina.

James e Lia sedevano abbracciati anche dopo che i miei genitori furono usciti; quando io e Scorpius ci avvicinammo a loro, osservammo zio Harry allontanarsi.

-Alla tua età ho sconfitto il più grande mago di tutti i tempi.- gli ricordò aspramente dal ciglio della porta.

-Hai tre figli, santo cielo!- esclamò quindi James alzandosi con rabbia.

-E non li ho avuti certo a diciassette anni!- concluse prima di uscire a passo pesante dalla stanza.

Lia aveva lo sguardo triste rivolto al pavimento.

-Rose, ti ho mentito.- riuscì quindi a esalare mente James le andava di nuovo vicino.

Che diavolo stava succedendo?!

-Ricordi quando ho detto che non potevo dirti nulla riguardo a James?-

-Sì...-

-Ecco, io e lui... stiamo insieme da ormai due anni.- confessò senza guardarmi negli occhi.

-Ma se ieri....?-

-Ho letto un bel po' di libri riguardo agli Incantesimi di Memoria.- fece James amaramente.

-E quindi...?- non capivo, davvero non capivo. Prendetemi per idiota, ma mi sembrava di decifrare le Antiche Rune in quel momento, nonostante non seguissi il corso.

-Quindi alle ragazze con cui “andavo a letto” trasmettevo solo il ricordo di com' era fare l' amore con Lia.- spiegò James carezzando il volto mulatto della mia migliore amica.

-Oh.- dissi sconcertata. Anche se questo ancora non spiegava le parole di zio Harry.

-Rose, sono incinta.-.

E questo spiegava tutto.

 

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Capitolo 8
*** odio. ***


Non sono mai stata una persona violenta, tantomeno una che urla. Ma ciò che provai in quel momento andava oltre ogni altra cosa.

La migliore amica aveva una relazione da due anni con mio cugino e non me lo aveva detto.

La mia migliore amica era incinta, e non me lo aveva detto.

Scorpius si fece subito avanti, forse temendo che stavo per fare qualcosa di terribile, ma io rimasi impassibile. Anche troppo.

-Rose, ti prego, di' qualcosa!- esclamò Lia sull' orlo delle lacrime.

Ma cosa dovevo dire? Era lei quella che avrebbe dovuto parlare, non io.

-Rose, non fare così.- disse James facendosi avanti.

Lo odiavo. Odiavo la mia famiglia, odiavo la mia migliore amica.

Scorpius ancora mi stringeva il braccio; lo faceva per il mio bene, lo so, e non lo odiavo.

Indietreggiai disgustata dagli sguardi di Lia e James, quindi uscii fuori da Villa Malfoy.

-Rose!- mi urlò dietro Lia, straziata. La ignorai.

Scorpius fu vicino a me anche quando sbattei la porta alle nostre spalle e mi gettai sulla sua spalla a piangere. Non disse nulla, e gliene fui grata.

Forse non ero io quella che doveva piangere visto che non ero io quella incinta, nè tanto meno quella a cui erano volati i piatti a un soffio dal viso, ma mi sentivo pugnalata al cuore ed era un dolore atroce. La mia gola era serrata e urlai forte nella maglietta di Scorpius, contro i suoi addominali di ferro che mi avrebbero sempre protetta. Lo sapevo allora e lo so benissimo adesso.

Mi accarezzò i capelli rossi con gesti rassicuranti e io continuai a piangere, a urlare, a sfogarmi.

Ignorai persino i miei genitori quando ci videro. Mamma fu sul punto di farsi avanti, ma Scorpius fece un impercettibile gesto col capo che infastidì mio padre.

-Come si permette...?- lo sentii borbottare a mia madre. Anche lei non era contenta di quel gesto, ma pensando a tutte le bugie che c' erano tra me e i miei genitori a proposito di Scorpius, piansi più forte.

-Dopo parliamo, Rose.- disse mio padre a voce alta mentre fronteggiava Scorpius a testa altrettanto alta. Scorpius rispose a quello sguardo di sfida con la fierezza dei Malfoy, e aggiunse: -Se Rose non vorrà, non parlerà.-.

Lo ammirai per quel gesto perchè nessuno mi aveva mai difeso. Mia madre vedeva solo quel che voleva lei e mio padre spesso capiva solo ciò che gli faceva comodo.

-Come osi!- sputò mio padre faendosi avanti.

-Non ora, Rose sta male.- fece Scorpius imperturbabile mentre io non riuscivo a trattenere i singhiozzi. Proprio una stupida.

-Lo vedo. È mia figlia.- ringhiò quindi mio padre.

Smisi di singhiozzare temendo la risposta di Scorpius.

-E' la mia ragazza, se è per questo.- ribattè infatti e io sgranai gli occhi contro il suo petto, senza voler assistere alla reazione dei miei genitori.

Mio padre era troppo scioccato per dire una sola parola e corse in casa sbattendo i piedi, la bacchetta sfoderata. Non conoscevo le sue intenzioni e non le volevo sapere.

Sbirciai un poco e vidi mia madre con le labbra schiuse dalla delusione.

L' avevo delusa.

Un nuovo groppo in gola mi costrinse a gettarmi ancora tra le raccia di Scorpius mentre anche lei entrava in casa amareggiata.

-Io non volevo, io non volevo!- urlavo contro la sua maglietta.

-Non hai fatto nulla di male.-

-Li ho delusi.- gridai, le parole soffocate dal pianto.

Sapevo che mio padre era dietro la finestra a guardare; forse sperava ancora che fosse una messa in scena. Anche Lia e James ora ci stavano guardando, e ame non importava assolutamente nulla.

Scorpius mi allontanò dal suo petto e mi accarezzò il volto con entrambe le mani, costringendomi a guardare i suoi bellissimi occhi chiari.

-Tu non hai fatto assolutamente nulla.- scandì bene, ma sapevo che la nostra avventura sotto la doccia non fosse proprio nulla.

-Ti amo.- sussurrai. Non avevo mai detto quelle parole a nessuno, ma in quel momento erano le uniche che meritavano di essere dette.

-Anch' io.- si ritrovò a dire anche lui.

Mi baciò, ma non fu uno di quei baci spinti dalla passione. Inizialmente fu un bacio delicato, leggerissimo; solo il contatto tra le nostre labbra che sugellava il nostro amore.

Eravamo due anime unite l' una insieme all' altra. Eravamo la Cathrine e l' Heathcliffe senza desideri di vendetta.

Siamo amore.

Poi le nostre labbra si toccarono più intensamente, spinte dalla disperazione, e sfogai tutte quelle lacrime in un gesto più semplice e più intenso. Eravamo lì, in mezzo alla neve, a ignorare il freddo della Vigilia di Natale, a dichiararci un amore che ci avrebbe accompagnati per l' eternità.

Poi mio padre sbattè con forza la porta, la bacchetta puntata verso Scorpius.

-Toglile le mani di dosso.-.

 

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Capitolo 9
*** ehm, possiamo evitare una strage? No. ***


-Papà, mi dispiace.- mi ritrovai a dire frustrata.

-Ce ne andiamo.- rispose quindi lui senza troppi giri di parole.

Il mio corpo si immobilizzò all' istante e anche Scorpius si irrigidì.

Vidi Lia stringersi a James dalla finestra e sentii un nuovo moto d' odio nascere in me.

-Non puoi farlo!- urlai mentre anche zia Ginny e zio Harry si affacciavano.

Di mamma nessuna traccia.

-Oh sì, signorina. Sei minorenne e posso farlo. Ora vai a preparare la valigia.- ringhiò.

-Ron, cosa è successo?- domandò Astoria appena arrivata insieme a Draco.

-Ce ne andiamo questa sera stessa.- si limitò a dire mio padre, paonazzo.

-E dove andrete?- chiese giustamente Draco.

Si notò subito che mio padre non ci aveva pensato, e si limitò a contrarre le labbra in modo da renderle sottilissime, tanto che avrebbe fatto invidia alla McGranitt.

-Aspettate almeno fino a domani.- insistette Astoria con dolcezza.

Probabilmente mio padre pensò giustamente che non sarebbe stato molto educato nei confronti di Astoria e Draco comportarsi in una maniera simile, quindi rispose: -Domani mattina.-

-Ma è Natale...-

-Non importa.- fu irremovibile mio padre.

Senza aggiungere altro tornò in casa più adirato che mai e salì su, dove probabilmente lo attendeva mia madre.

Solo allora Draco si accorse delle mani mie e di Scorpius ancora intrecciate.

-Scorpius, entra.- ordinò con voce ferma.

-No.-

-Non osare contraddirmi.- minacciò Draco Malfoy.

-Sono i nostri ultimi istanti insieme, non intendo impiegarli a essere sgridato per qualcosa di cui non ho colpe. Io la amo.- rispose Scorpius stringendo la mia mano.

-Non ti azzardare a...-

-A cosa? A innamorarmi? È tardi, papà, mi sono innamorato della figlia di Ron Weasley, proprio così. E non puoi fare proprio nulla adesso.- disse a testa alta.

Sapevo che mio padre ci stava ascoltando, e non era il solo. Anche Lily, Hugo e Albus erano affacciati alle finestre e sfidavano il freddo per assistere a quella scena.

Draco non disse nulla, quindi Scorpius mi cinse per la vita e rincasammo senza aggiungere altro.

Salimmo in fretta le scale e ignorammo lo sguardo dei miei genitori mentre a passo spedito seguivo Scoprius in camera sua.

-Dove diavolo pensate di...?- ma prima che mio padre potesse concludere la frase, Scorpius sbattè la porta con forza mentre io sfoderavo la mia bacchetta magica.

-Colloportus.- dissi in fretta, e udii soltanto la voce di mio padre che sbatteva i pugni contro la porta. A lui ora si era aggiunto anche Draco.

-Non vi azzardate!- minacciò mio padre prendendo a pugni la porta.

Sentii qualcuno - forse zia Ginny? - tentare con un alohomora assolutamente inutile, quindi sprangammo le finestre per evitare un arrivo da scope volanti poco desiderate nell' oscurità che già era calata. Ma che ore erano? La segna segnava le diciassette... possibile? Comunque abbassai con cura le tende.. Sapevo che zia Ginny si era ritirata da appena tre anni come una delle cacciatrici più forti mai esistite, e zio Harry non era da meno, dunque non mi sarei stupita troppo a vedere mio padre alla finestra.

Ci appoggiammo al muro, ancora col fiato corto. Eravamo lì contro ogni regola, ma senza segreti.

Senza alcun senso logico scoppiammo a ridere di gusto per quella situazione.

-Uscite!- urlava mio padre. Probabilmente aveva intenzione di far saltare la porta a pugni!

-Scorpius, non ti azzardare a toccarla!- lo minacciò Draco, e Scorpius scosse la testa avvicinandosi, divertito. Mi cinse il volto con una mano.

-Non puoi toccarmi.- lo ammonii sorridendo di gusto.

-Mi è sempre piaciuto infrangere le regole.- ammise quindi scendendo su di me. Mi aspettavo un bacio, come minimo. Invece le sue labbra scesero giù al collo e sensualmente la sua lingua mi accarezzò la clavicola.

Da fuori veniva il silenzio; ci avrei scommesso la mia e la scopa di Lia che stavano ascoltando con gli occhi sbarrati. E che sentissero, allora! Avrebbero avuto musica per le loro orecchie.

Quando infatti Scorpius fece scattare con le abili dita i ferretti del reggiseno e la sua lingua andò al mio seno, mi sfuggì un gemito di piacere, quindi lui mi portò sul grande letto.

-Che state facendo?!- urlò allora mio padre. -Scorpius Lucius Malfoy, se ti azzardi a toccarla una sola volta, io...!-.

-Mmm, così?- replicò Scorpius a voce alta portando un dito dentro le mie zone basse per farmi godere, e infatti non trattenni un gemito.

-Dannazione, Herm! Trova un modo per farmi entrare!- tuonò quindi mio padre cercando soccorsi, e Scorpius mi baciò con passione sulle labbra.

Gli sfilai febbrilmente la camicia bianca sotto il giubotto e il tutto cadde insieme.

Ma quando accidenti gli avevo tolto i pantaloni? Ah già, li avevo fatti direttamente evanescere insieme ai boxer scuri.

Aprii le gambe senza altre esitazioni e Scorpius entrò in me con forza. Urlai il suo nome una volta, e ancora, e ancora. Perchè ne volevo sempre di più. Scorpius. Già il nome mi fa elettrizzare!

Sentivo vagamente mia madre che tentava ogni sorta di incantesimo che le passasse per l' anticamera del cervello, ma a me non importava assolutamente nulla di loro.

Venni tre volte e chiesi a Scorpius pietà perchè ero sul punto di svenire sul serio, ma proprio allora venni per una quarta volta, e questa volta lo feci insieme a lui.

Entrambi senza fiato ci sdraiammo sul letto e io mi accoccolai su di lui mentre mi acccarezzava dolcemente i capelli rossi e sciolti. Ero esausta e non mi sarei affatto stupita se il mio cuore avesse smesso di battere. Nemmeno sotto la doccia avevo ricevuto da Scorpius un simile trattamento. Le sue labbra cercarono ancora le mie e rimanemmo lì mentre le nostre lingue si accarezzavano, amanti di un fato a loro avverso.

-Sei bellissima.- mi sussurrò sopstandosi a baciarmi l' orecchio e io sorrisi.

-Anche tu, ma non so in che condizioni sarai dopo che i nostri ci avranno presi.- risposi.

-Non mi importa di loro. Comunque credo che morirei felice.- disse disinvolto e scoprii in quel momento che l' orecchio era una zona erogena.

-Vuoi farmi morire?- lo rimproverai divertita mentre automaticamente inarcavo la schiena già indolenzita. Già allora sapevo che il giorno dopo non sarei stata in grado di muovere un solo muscolo.

Lui sorrise e si limitò ad accarezzarmi la schiena; stemmo in silenzio per qualche istante mentre fuori dalla porta facevano diverse congetture.

-Forse hanno fatto finta.- stava ipotizzando zia Ginny. -Sì, insomma, solo il suono, ecco.-.

-Lo spero per loro!- esclamò mia madre indispettita.

-Basta, mettiamo fine a questa farsa.- disse infine Draco Malfoy dopo cinque minuti buoni. -Bombarda.-.

Un incantesimo piuttosto semplice, ma sicuramente efficace.

Io e Scorpius rimanemmo immobili e disinvolti e, quando mio padre fece irruzione in camera, Scorpius stava ancora tracciando piccoli cerchi sulla mia spalla nuda.

Era chiaro che per qualche istante tutti avevano avuto fiducia nell' ipotesi di zia Ginny.

Non so spiegare le emozioni sui loro volti, ma credo che in primis ci fosse un' ira che avrebbe potuto fare invidia a un troll dopo essere stato catturato.

Scorpius e io guardavamo la parete ancora miracolosamente intatta. Nulla si muoveva.

Quando mio padre levò la bacchetta con decisione scattammo sull' attenti in tre secondi e per pochissimo mancammo una sua maledizione. Addirittura!

-Papà!- esclamai indignata mentre cercavo, con un minimo di pudore, di coprirmi con le lenzuola.

Scorpius invece faceva bella mostra del suo fisico statuario. Dio, sembrava una di quelle sculture dell' antica Grecia!

-Dacci almeno il tempo di rivestirci!- contestai. In quel momento giuro di aver avuto i capelli tutti all' aria e le guance ancora arrossate per essere venuta quattro volte di fila, ma ignoravo ciò e mi andava parzialmente bene così.

-No, lo ucciderò così, da verme che è.- borbottò mio padre minaccioso.

-Beh, se quello è un verme, non è poi tanto male.- commentò Lily alle sue spalle.

-Lily!- la rimproverò zio Harry. Ah, così imparava a farsi i fatti suoi!

Per i calzini di Merlino, ma c' erano davvero tutti ad assistere alla nostra morte? Come dire, poteva almeno un' anima buona accorrere a evitare una strage da Gazzetta del Profeta?! No, chiaro che no.

-Taci!- le ordinarono invece Draco e mio padre all' unisono, mentre Scorpius aveva ormai trovato la bacchetta ed era pronto a fronteggiare mio padre.

Fuori era buio già da un pezzo e ricordai l' anno scorso dov' ero in questo momento.

Ah, sì, a cantare le carole di Natale. E cosa avrei cantato questa Vigilia di Natale?

Tuu sceeendi daal letto, Avaaaaaada Kadaavra, e vieni in uuuna staanzaaa, booombardaaata. Sì, decisamente suonava male. Forse avrei potuto impedire ciò!

-Stupeficium!- urlò invece mio padre con rabbia.

-Expelliarmus.- si limitò a ribattere Scorpius.

No, lo scontro ormai era già cominciato.

E tanti saluti al buon Natale in famiglia!

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Capitolo 10
*** ma che razza di famiglia! ***


 -No!- urlai. Inutile, ovviamente.

Non riuscivo a capire come mia madre potesse starsene lì immobile come un' idiota mentre mio padre e il mio ragazzo si azzuffavano.

Ora anche Lily, Albus e Hugo seguivano lo scontro (anche se Lily sembrava molto più concentrata su... altro. L' avrei presa a bastonate.).

Zia Ginny e zio Harry storsero la bocca quando mio padre provò con la maledizione Cruciatus; fortuna che Scorpius riuscì a schivare il colpo.

-Ron!- esclamò timidamente Astoria, ma Draco invece prese la sua di bacchetta e la innalzò contro il figlio per colpirlo.Gli scagliò infatti una maledizione che Scorpius – Dio solo sa come – riuscì a parare.

-E' sleale!- ruggii indignata e decisi cosa fare.

Con un incantesimo fissai il lenzuolo intorno al corpo per cropirmi e afferrai con forza anche la mia di bacchetta, mettendomi al fianco di Scorpius.

-Stanne fuori.- mi ringhiarono tutti e tre all' unisono. Troppo facile ignorarli.

Parai una maledizione di mio padre che Scorpius non avrebbe visto, quindi entrai nel vivo dello scontro.

Draco ci andava giù pesante, sì, ma non era nulla in confronto a mio padre. Non l' avevo mai visto così, eppure sapevo che aveva combattuto al fianco di Harry Potter delle battaglie a dir poco epiche.

Con un abile movimento del polso, Scorpius riuscì finalmente a schiantare suo padre. Ora non restava che il mio.

-Basta Ron.- lo ammonì zio Harry vedendo che la mano di mio padre tremava. Scorpius non aveva nemmeno il fiato corto: una statua. E che statua!

-Sai, Rose,- mi disse Scorpius all' improvviso sorridendo, senza però distogliere lo sguardo da quello del suo avversario. -Credo di aver bisogno di un incoraggiamento.-.

-Scorpius!- mi finsi indignata, ma in realtà sorridevo tra me e me, quindi mi avvicinai un poco e gli accarezzai gli addominali con un tocco leggero; prima di lasciarlo abbassai un poco le mani fredde e lui gemette deliziato alimentando l' ira di mio padre.

. -Hai esagerato.- mi sorrise divertito e capii il perchè.

Aveva un' erezione tanto spropositata che persino Lily sgranò gli occhi insieme a zia Ginny e mia madre.

-Per i boxer di Merlino.- soffiò infatti Lily.

-Lily, esci!- le ordinò zio Harry paonazzo. -Ginny dille qualcosa!-

-Eh? Cos... oh, sì, sì.- ma zia Ginny rimase immobile, ancora un po' stordita.

-Ginny!-

-Ah, sì. Lily vai fuori.- fece quindi con poca convinzione.

Che tipe! E avevano il coraggio di accusare me?!

-Ron, fallo vestire, altrimenti alla tua cara mogliettina viene un orgasmo.- bofonchiò zio Harry contrariato e mio padre scattò verso mia madre, con la bocca semiaperta.

-Hermione!- sbottò mio padre incredulo.

-Poi dite a me!- feci indignata.

-Ora basta.- bofonchiò mio padre alzando la bacchetta prima che Scorpius distogliesse lo sguardo dal mio volto. -Avada Kedavra!-.

Okay, era impazzito.

Apriamo una parentesi: non era così grave! Certo, noi ci eravamo chiusi a chiave in camera per scopare mentre loro erano là fuori, ma non era grave al punto da ucciderlo!

Però l' incantesimo era stato pronunciato e, quasi al rallentatore, vidi il raggio verde e fluorescente mentre assottigliava l' aria intorno a sè.

Scorpius non mostrò esitazione e, per quel millesimo di secondo, pensai che sarebbe morto da eroe.

Non avrei più toccato i lisci capelli intrisi d' oro, non mi sarei più persa nei suoi profondi sguardi senza tempo. Non avrei mai più toccato le sue labbra carnose che mi avevano godere come non sarebbe stato in grado di fare nessun altro. Non avrei più amato nessun altro.

E invece in quel semplice istante scorsi l' ombra di un sorriso che non aveva nulla a che fare con quello che sarebbe vissuto per sempre insieme allo zio Fred; no, Scorpius era... beffardo.

In un nanosecondo infinitesimale si scostò di pochissimo e lasciò che il raggio gli sfiorasse la punta dei capelli.

Aveva calcolato tutto.

Sapeva che il prezzo di amarmi era la morte e l' aveva messa in conto fin da subito. Io sarei stata la causa della sua morte. Io.

Nella stanza era calato un silenzio spettrale. Zia Ginny si era portata le mani alla bocca, ma Scorpius ostentava ancora un sopracciglio inarcato mentre mio padre lasciava cadere a terra la bacchetta, inorridito dalla sua stessa azione.

-Tu sei pazzo!- tuonò James, comparso sull' orlo della porta insieme a Lia.

In fondo io non ero molto diversa da Lia visto il caos che avevo generato.

Mio padre non rispose.

-Lo stavi uccidendo!- sottolineò mio cugino mentre anche Astoria sgranava gli occhi.

-Io.. lui ha...-

-E allora? Non dirmi che tu da giovane...?- James si interruppe perchè zia Ginny si contorceva in strani gesti che lo invitavano a tacere all' istante.

Troppo tardi: mio padre si alzò nuovamente e aggredì James: -Io da giovane sono sempre stato rispettoso, ed educato e...-

-Zio!- fece Lily inarcando le sottili sopracciglia con innocenza. -Perchè nessuno voleva venire a letto con te?-.

Zia Ginny e zio Harry sgranarono gli occhi pronti alla reazione di mio padre.

-Io... NON E' VERO! Avevo un mucchio di ragazze e...- balbettò in difficoltà.

-Oh avanti, Weasley, non ti si filava nessuno!- ammise Draco Malfoy.

-Taci, Malfoy!-

-Mi sono persino scopato Hermione dopo il vosto fidanzamento.- aggiunse con noncuranza, ma poi Draco si accorse delle sue parole e sbarrò gli occhi.

-E voi avete il coraggio di accusare noi?!- fece James incredulo alludendo anche a me e a Scorpius.

Ora mi spiegavo gli sguardi tra mia madre e Draco Malfoy al nostro arrivo.

-E adesso parlate voi!- incrociai le braccia al petto.

Ma che razza di famiglia!

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Capitolo 11
*** buon Natale, sì, proprio ***


 Bene, la situazione era più o meno questa: il caos.

Gente che urlava da ogni dove.

In primis mio padre incazzato come una bestia con Draco Malfoy; James e Lia che urlavano contro zio Harry; mia madre che se la vede con zia Ginny; Astoria che rimproverava ancora me e Scorpius per il nostro comportamento scellerato, e ognuno si rinfacciava quello che aveva in mente da molto tempo ma che non aveva il coraggio di dirsi da troppo tempo.

Scorpius approfittò della "pausa" per rivestirsi e io feci lo stesso mentre Astoria ci urlava di aver rovinato tutto e di aver cresciuto un figlio irresponsabile.

-Sei una zoccola!- stava urlando zia Ginny a mia madre, con le mani ai fianchi.

-Ah sì, e chi è che è andata nell' aula di Aritmanzia al terzo piano con lui, eh?- le ricordò quindi mia madre mentre zio Harry si sciolse di scatto dal battibecco infuocato con James e Lia.

-Che? Ginny, che sta dicendo?- urlò zio Harry andando dalla moglie.

-Stanne fuori!-

-No che non ne sto fuori, perchè non me l' hai detto?- ringhiò zio Harry sul punto di eslpodere.

-Beh, nemmeno tu mi hai mai raccontato di essere stato a letto con Cho dopo gli allenamenti dell' E.S., o sbaglio?-

-E chi te l' ha detto?!- farfugliò zio Harry paonazzo.

-Il mio caro fratellino non è molto bravo a starsene con la bocca chiusa!- si inacidì zia Ginny ammiccando a mio padre, intento ad aggredire Draco Malfoy.

-Scorpius ha preso da te, razza di vigliacco!-

-Ma se è stata lei a venire da me!- si difese Draco ammiccando a mia madre.

-Ah certo, e adesso magari ve ne uscite anche dicendo che è stata Rose a essere andata nuda da Scorpius, eh?- assunse strane sfumature violette.

Io e Scorpius ci scambiammo uno sguardo un po' preoccupato: meglio tacere, sì, decisamente.

-Intanto la tua cara mogliettina non si è affatto lamentata quando l' abbiamo fatto! Sotto il tuo naso, per giunta.- lo sbeffeggiò Draco passando al contrattacco. -E nemmeno la tua cara sorellina è stata troppo contrariata.- insistette lui con impazienza, fino a che zia Ginny non andò di persona da mio padre per accusarlo di essere un ruffiano coi controfiocchi.

Bene, la situazione era più o meno questa.

Quando vidi mia madre e Astoria azzuffarsi per stabilire chi l' avesse fatto meglio con Draco, io e Scorpius capimmo che era ora di levare le tende.

Facendo il giro da dietro scavalcammo tutti i nostri parenti e uscimmo in corridoio, dove Albus e Hugo avevano cominciato a scommettere su chi sarebbe stato cruciato entro il mattino successivo.

-Vieni.- mi sussurrò Scorpius invitandomi a scendere le scale.

L' arrosto della Vigilia di Natale era ormai carbonizzato nel forno, quindi agitai la bacchetta per farlo evanescere, poi guardai l' orologio.

3:00.

-Buon Natale.- dissi un po' scoraggiata, lasciando che Scorpius mi accompagnasse sul divano e mi cingesse le spalle.

-Anche a te.- mi baciò sulla fronte.

Avevamo entrambi perso l' appetito dopo tutto quel trambusto, pertanto ci limitammo a rimanere abbracciati davanti il colorato Albero di Natale.

-Sei stato coraggioso.- gli dissi con sincerità pensando allo scontro di poco prima.

-Sono stato ispirato.- rispose divertito.

Restammo a lungo in silenzio mentre da sopra proveniva l' inconfondibile suono di vetri e porcellana infranta.

-Se le stanno dando di santa ragione.- commentò Scorpius alludendo alla sua camera ormai devastata.

-Avevano un po' di... cose in sospeso. E ora a quella lista ci aggiungiamo anche noi.. sospirai sfiduciata.

-Sei sicura, vero, che noi...?- non concluse la frase.

Dove voleva arrivare?

Oh, no.

Scossi la testa.

-No, no, le date non coincidono.- e mi rifeci a mente un conto rapido. Lo ripetei.

-Sicura?-

-Sicurissima, non siamo fratelli!- esclamai con forza ed enfasi, quindi lui si rilassò.

Aveva trattenuto il respiro e, per un' istante, anch' io.

I conti non mentivano mai, grazie al cielo.

Verso le cinque del mattino Scorpius si alzò e mi fece una cioccolata calda.

Da sopra non si udiva più il rumore di roba infranta (probabilmente perchè non era rimasto altro da rompere), ma si udivano ancora le urla che se la prendevano ora con uno, ora con un altro.

-Non potete tenere quel bambino!- stava urlando zia Ginny con voce stridula, ed ecco che tutti prenedvano le difese un po' degli zii e un po' dei due innamorati.

-Stanne fuori Malfoy e non provare a difenderli, sei solo un puttaniere! Come hai osato?!- ed ecco il rumore di vetri infranti da un incantesimo che non ha centrato Draco Malfoy.

-Taci, tu, che se ce l' avessi grosso la metà di Draco mi avresti lasciata incinta dieci anni prima!- mia madre.

Complimenti, che bella famiglia.

Scorpius tornò con due tazze fumanti mentre Albus rivelava l' ampia vita amorosa di Lily.

-Hai preso da tua madre!- le sputò in faccia Astoria, e di nuovo giù con nuove urla, e ancora, e ancora, e ancora.

La cioccolata calda era davvero squisita e sospettai che Scorpius avesse aggiunto qualcosa per tranquillizzarmi. Forse qualche goccia di pozione della Pace; peccato che non ero certo io quella a necessitarne.

-Si stanno ancora ammazzando?- mi chiese Scorpius.

-Pare.- e bevvi.

Lui sorrise vedendo che mi erano rimasti i baffi marroncini.

-Aspetta, ti aiuto io.- e scherzoso scese a leccarmi piano la cioccolata.

Mmm, sì, Scorpius era meglio di qualsiasi pozione della Pace.

Finalmente, quando il sole fece capolino oltre la finestra, udimmo qualche minuto di silenzio e dei passi che, senza fretta, scendevano le scale.

Bene, era giunto il momento dell' ultimo round.

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Capitolo 12
*** ora parlo io! ***


 Mio padre fu il primo a scendere le scale. Era stanco, si vedeva, eppure manteneva il petto in fuori e lo sguardo vigile. Non osavo avvicinarmi.

Lo seguirono Lily, con cinque dita stampate in faccia per uno schiaffo che non avevo nè visto nè sentito, mia madre, lo sguardo basso e nervoso, zia Ginny, ancora un po' scossa ma più serena, zio Harry, semplicemente stanco. Draco Malfoy e sua moglie erano gli unici ad avere un' espressione realmente serena, come se fossero contenti di aver messo finalmente le cose in chiaro. Lia e James furono gli ultimi a scendere, ma i loro volti erano semplicemente indecifrabili.

Scorpius si schiarì la voce, attirando facilmente gli sguardi di tutti su di sè: -Allora?-.

Trattenni il respiro.

Mia madre fece per parlare, ma poi richiuse la bocca con un gesto secco e tornò a guardarsi intorno.

Draco e Astoria osservavano mio padre con le labbra serrate, carichi di aspettativa, tuttavia nè lui, nè tantomeno zio Harry sembravano avere la minima intenzione di parlare.

Quindi fu zia Ginny a parlare.

-Abbiamo deciso che...-.

Pausa.

Ma dannazione, lo faceva apposta?

Dai, zia, non vedi che sto trattenendo il respiro da quasi cinque minuti tra un po'?!

Scorpius mi strinse piano la spalla e io tornai a respirare un pochino.

-Abbiamo deciso che per il momento non abbiamo altro luogo dove andare e poi... sì insomma, abbiamo chiarito un po' di... cose...- ma stava balbettando? Zia Ginny?

-Arriva al punto.- incalzai, ma la voce mi tremava e zia Ginny mi dedicò uno sguardo di fuoco.

-Abbiamo deciso di restare.- disse quindi mia madre al suo posto.

Sorrisi apertamente guardando Scorpius, soddisfatta di questa vittoria, ma Scorpius non sorrideva nè guardava me. Il suo sguardo era tutto per mio padre, che lo osservava con sarcasmo e una smorfia di cinica di soddisfazione che non aveva nulla a che spartire con la mia.

-Ma.- disse infatti mio padre senza curarsi di aggiungere un finale a quella parola tanto odiata.

Ma cosa??

Ma siete bravi e so che non mi pentirò.

Ma vi voglio tanto bene.

Ma volevo sottolineare che accetto la vostra relazione.

Ma in fondo è un bravo ragazzo.

Ma avevate solo da dircelo prima e vi avremmo accettato all' istante.

-Ma in questa casa siamo decisamente in troppi e uno di voi due deve andarsene.- sentenziò mio padre con un sopracciglio inarcato.

-Stai scherzando.- mi lasciai sfuggire. -Non puoi cacciare Scorpius da casa sua!-.

Okay, erano impazziti tutti.

-In questa casa siamo in troppi. O se ne va lui o te ne vai tu, Rose.- stabilì mio padre a braccia conserte. Ero suo figlia, pronto, c' è nessuno in casa a parte qualche ragnatela del caro Aragog?!

-E dove diavolo dovrei andare?!- sbottai inferocita.

-A Hogwarts. Uno di voi due tornerà a Hogwarts e pazienza. In questa casa siamo troppi.-. ripetè.

Che scherzo di cattivo gusto!

Scorpius sembrava già in procinto di difenderci, ma decisi che era giunto il mio momento di mostrare gli artigli.

-Eh no, paparino. Voi avete discusso fino ad adesso. Bene. Ora però tocca a me dire la mia.- feci un passo avanti e anche Scorpius mi osservava serio e sorpreso allo stesso tempo.

-Non hai nulla da dire. Con te faremo i conti più tardi.- ringhiò mio padre.

-No, i conti li facciamo adesso.- digrignai i denti. Ero o non ero anch' io una Grifondoro? Beh, era giunto il momento di dimostrarlo!

-Okay, allora facciamo i conti signorina.-.

-Vuoi darmi della puttana, papà?- inarcai le sopracciglia e udii Scorpius soffocare una risata.

-Sei tu che lo hai dimostrato! Tra te e la tua cara amichetta non so chi possa avervi dato un esempio simile.- ruggì quindi l' Auror.

-Giusto, io non ho mai ricevuto un esempio simile, forse perchè tu e la mamma non me ne avete mai parlato ma... ops! Dimenticavo, tu non hai proprio nulla da raccontare in proposito.- feci un passo avanti con forza.

Mia madre trattenne il respiro e vidi suo marito alzare una mano. Ero pronta a ricevere un sonoro ceffone, di quelli che ti fanno reclinare il capo dall' altra parte, e invece lo schiaffo non arrivò.

James aveva alzato una mano per trattenere mio padre dal polso e lo guardava carico di ammonimento.

-Solo parole.- lo avvertì mentre zio Harry si adirava alle sue spalle; però non disse nulla.

Mio padre gli dedicò uno sguardo velenoso e strattonò via la manica dalla salda presa del nipote; quindi tornò a guardare me.

-Papà.- lo implorai, questa volta più dolcemente. -Io lo amo.-.

Sbam, ecco la verità.

Una verità un po' dolorosa per lui, certo, ma la verità. Quante volte avevo spiato Scorpius Malfoy per i corridoi! Quante volte avevo sognato di nascosto le sue carezze. Anche un solo sguardo! E quante volte avevo rubato attimi preziosi a Pozioni solo per poter indugiare un istante di più sulla sua pelle fresca mentre ci passavamo gli ingredienti!

E ora che l' avevo tutto per me non potevo.

Era proprio un' ingiustizia.

Mio padre mi fissava con le labbra serrate, come se volesse dire qualcosa ma il suo cervello fosse in una fastidiosa fase di standby.

Mia madre fece finalmente un passo avanti e respirò lentamente a occhi chiusi, quasi desiderasse che aprendoli spuntassimo io e Hugo a urlarle: "Sorpresa! Ti abbiamo connesso a uno degli scherzi di zio George, divertita?". E invece riaprì gli occhi e rimase delusa, quindi il suo sguardo indugiò sulla mano di Scorpius sulla mia spalla.

-Io e tuo padre dobbiamo parlare.- sentenziò lei.

E che parlassero! Io avrei atteso e...

...ma chi volevo prendere in giro? Dannazione se avevo paura. Ma i carboni ardenti non erano tanto male, no? ecco, qualcuno poteva mica prestarmi una base di carboni ardenti? Graaazie. 

E intanto li vedo allontanarsi piano.

 

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Capitolo 13
*** una sola regola... o forse no. ***


 Vidi i miei genitori allontanarsi e sospirai piano, quindi Scorpius mi voltò verso di sè e mi scostò una ciocca di capelli dal viso.

Zio Harry ci guardò risentito, ma Lily gli scoccò un' occhiata inviperita, quindi si limitò a digrignare i denti.

-Andrà tutto bene, Rose.- mi disse Scorpius fingendosi rilassato, ma sapevo bene che faceva così solo per tranquillizzare me.

-Cosa succederebbe se... per esempio... mi trasferissero in un' altra scuola?- esalai. Non volevo piangere, però sentivo un groppo in gola grosso quanto una Pluffa!

Scorpius aggrottò le sopracciglia preoccupato e, quasi involontariamente, il suo pollice andò ad asciugarmi una lacrima prima che mi rigasse il volto.

-Non ci pensare, Rose. Andrà tutto bene, te lo prometto.- ripetè piano, e finalmente notai le figure dei miei genitori tornare dal fondo delle scale.

-Abbiamo deciso che...- chissà come papà avrebbe concluso la frase! Peccato che si udì all' improvviso un tonfo sordo in cucina e Lily scattò per prima seguita dagli altri, compresi me e Scorpius.

-Che accidenti significa!?- sbottò mia madre sfinita. Infatti in cucina, davanti a Hugo e Albus che si strafogavano di biscotti, c' erano... ehi, ma davvero, che accidenti significa?!

Io e Scorpius osservammo sgomenti... me e Scorpius!
-Esigo una spiegazione.- disse mio padre seccato e i nuovi venuti si mostrarono sicuri e decisi rispetto alla me presente.

-Calma papà.- disse l' altra Rose. Notai all' istante che era un poco più grande di me, mentre l' altro Scorpius era... uau! No infatti, non credo di essere in grado di definirlo. Se quello vicino a me era divino, l' altro era qualcosa di diecimila volte più perfetto!

-Stiamo violando qualche regoluccia,- ammise Scorpius (che voce!) -ma è per una buona causa.-.

-Qualche regoluccia?- mia madre inarcò un sopracciglio contrariata, ma l' altro Scorpius la ignorò.

-Ecco, sì mamma, è necessario.- le rispose l' altra me. -Avete già preso la decisione?- chiese.

-Stavamo per riferirla.- ringhiò mio padre ritrovando la voce e la sua scontrosità.

-Beh, e noi siamo qui per riferire a voi che non servirà ad altro che a peggiorare le cose.- l' altra Rose mise le mani ai fianchi e mi guardò. -Ma ero così grassa?- chiese lei.

-Io ti ho sempre trovata bellissima.- ribattè l' altro Scorpius malizioso.

Grassa?!

-Finitela!- zia Ginny si portò una mano alla fronte, -Non ci capisco più nulla.-.

-Mmmh, diciamo solo che se volete evitare una catastrofe dovete lasciarci qui tutti e due.- stabilì l' altra Rose dimostrando un certo carattere.

-Altrimenti?- sfidò zio Harry.

-Dunque, fammi ricordare...- fece Scorpius riflettendo, -... allora, dopo la decisione James si scontrerà con te,- rivelò riferito allo zio Harry -e sarà uno scontro epico! Ron dirà addirittura che sarà meglio di quello con Voldemort.-.

Addirittura!

-Ad andare a Hogwarts sarò io- continuò l' altro Scorpius -ma Rose mi seguirà di nascosto e sono qui proprio per evitare certe... conseguenze.-.

-Di quali conseguenze stai parlando?- ruggì mia madre.

-Mamma,- le rispose l' altra Rose -saresti pronta a diventare nonna?-.

Che schiettezza! Ci mancò poco che mia madre svenne.

-Posso ucciderli?- chiese mio padre a nessuno in particolare e l' altra Rose sorrise divertita.

-Ah, Potter!- esclamò Scorpius scorgendo James tra la piccola folla e mio cugino drizzò lo sguardo.

-Ieri, cioè, nel mio ieri, Lia ha partorito!- fece sorridente e anche l' altra me si addolcì.

-Che?- disse Lia sgranando gli occhi.

-Oh sì, gemelli! Congratulazioni.- continuò l' altra me con un sorriso a Lia. -Dovreste vedere che bellini, si chiamano...-

-No no!- la interruppero in coro Lia e James. -Non vogliamo saperlo.- mise in chiaro James.

-Ah, giusto.- disse Rose. -Comunque se volete evitare una nuova Guerra Magica vi consiglio di farci restare qui entrambi.- conluse seria.

-Una guerra magica...- dissi piano -per noi?-.

-Non hai idea del potere di una faida, piccola Rose.- mi sorrise l' altro Scorpius, e quello... vero?... si irrigidì al mio fianco notando come l' altro mi guardava. Ma che casino!

-Ora dovete rimanere con noi tutto il tempo?- chiese zia Ginny esasperata.

-Oh no, ce ne andremo tra... quaranta secondi.- rispose l' altra me guardando l' orologio al polso.

-Ma come è possibile? Le Giratempo...?-

-Ah sì, ma dovete ancora vedere la nuova invenzione dello zio George!- si limitò a dire l' altra me enigmatica.

-Bene, noi ce ne andiamo.-

-Ah, un' ultima cosa! - si ricordò l' altro Scorpius guardando la sua stessa versione precedente al mio fianco. -Razza di deficente, che ne diresti di usare le protezioni?-

-Come ti permetti di...?

-Stai zitto, va, non sei tu quello che si è sorbito Rose per due giorni di pianto quando...-

-Oh, non ho pianto due giorni!- ribattè l' altra me.

-Credimi Rose, ho preparato the giorno e notte, quindi me lo ricorderò, no?- le disse addolcito.

Poi, gettandoci un ultimo sguardo sereno, i due scomparvero davanti ai nostri occhi abbracciandosi innamorati.

-Non... non ci posso credere.- balbettò mia madre strabuzzando gli occhi.

Rimanemmo in silenzio per qualche tempo senza osare guardarci nemmeno.

Io e Scorpius avremmo scatenato una Guerra Magica?!

Avevo i brividi, giuro.

-Ehm... viste le circostanze...- mio padre si schiarì la voce guardando mia madre. Ero piuttosto certa che nessuno dei due volesse diventare nonno tanto in fretta. -... direi che potremmo stabilire delle condizioni.-.

Annuii senza dire nulla.

-Mi basta una sola regola.- si arrese mia madre sospirando stremata.

-Okay, una regola. -.

Silenzio.

-Niente sesso fino a quando siete qui.- le orecchie gli diventarono rosse solo a pronunciare quella condizione e Scorpius si rilassò un poco insieme a me.

-Va bene.- dissi insieme a lui con un sorriso e anche mio padre parve leggermente più tranquillo.

-Quindi...- fece Astoria dal corridoio -trascorreremo un Natale.. insieme?- propose.

-Sì, un Natale decisamente TROPPO insieme.- la corresse mia madre alzando gli occhi al cielo sfinita.

-Bene, se è così...- Astoria schioccò le dita e la tavola si allungò e si imbandì da sola di tantissime pietanze. -Diciamo che doveva essere una sorpresa, ma a questo punto è più che riuscita! Volevo far comparire il cibo dal nulla e... sì, direi che il trucco è riuscito.- e, a quelle parole, affamati, corremmo a sederci.

Io al fianco di Scorpius e Lia al fianco di James.

L' avrei perdonata, lo sapevo benissimo.

Scorpius mi strinse la mano sotto il tavolo e ci scambiammo sguardi eloquenti.

Una sola regola.

Lui è Serpeverde e io... beh, l' ho già detto che sono molto brava a infrangere le regole?

 

FINE

 

Ciao! Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno seguito la ff fin dall' inizio e chiedo scusa se il finale non vi è piaciuto però avevo proprio voglia di un bel lieto fine! Rose e Scorpius riusciranno col tempo a ottenere la benedizione da parte di entrambe le famiglie, l' unica che invece farà un po' fatica sarà proprio Lia! Mai sentito parlare delle tradizioni indiane e bla bla bla scherzavo! Avranno tutti un bel lieto fine ;) probabilmente scriverò una ff per descrivere come è sbocciato l' amore tra Lia e James, ma non è nulla di certo!

Detto questo io vi ringrazio ancora tantissimo, un bacione graaaandre grande grande

sempre vostra,

Sarapia

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