Arabian nights

di ladyzaphira
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mayra ***
Capitolo 2: *** Un bacio inaspettato ***
Capitolo 3: *** Tensioni tra "Sorelle" ***
Capitolo 4: *** Salviamo Pechino!! ***
Capitolo 5: *** Conoscendosi meglio ... ***
Capitolo 6: *** Che cosa sei? ***
Capitolo 7: *** L'invito ***
Capitolo 8: *** Sentimenti contrastanti ***
Capitolo 9: *** Prima volta ***
Capitolo 10: *** Karai nei pasticci ***
Capitolo 11: *** L'inganno di Stockman ***
Capitolo 12: *** Vecchia fiamma. ***
Capitolo 13: *** Di più ... ***
Capitolo 14: *** Premonizioni ***
Capitolo 15: *** Tutti dentro!! ***
Capitolo 16: *** Verso lo spazio parte 1° ***
Capitolo 17: *** Verso lo spazio parte 2° ***
Capitolo 18: *** L'ora del massacro ***
Capitolo 19: *** Il segreto di Mayra ***
Capitolo 20: *** Io ti aspetterò ***



Capitolo 1
*** Mayra ***


Oroku Saki alzò gli occhi al cielo sbuffando mentre ascoltava le patetiche farneticazioni del sindaco di New York.
 
“… Bla, bla, bla … e le insinuazioni di quel giornalista …” borbottò il sindaco timidamente, senza osare superare o anche solo camminare accanto all’uomo d’affari “C’è qualcosa che dovrei sapere?” domandò.
 
“Erano pure invenzioni scandalistiche Signor. Sindaco” liquidò Saki con un cenno annoiato della mano mentre prendeva posto sull’elegante scrivania d’ebano.
 
“Oh, ehm si, io … io non ne dubito ma il fatto è che …” replicò l’altro sempre più impacciato “Quest’anno ci saranno le elezioni e l’ultima cosa che vorrei …”
 
Venne interrotto dalla rumorosa (E assolutamente fuori luogo) entrata di Hun; quell’ammasso di muscoli senza cervello era entrato nell’ufficio di Saki spalancando malamente entrambe le ante della porta.
 
“Signore!!” esclamò Hun ignorando il sindaco “C’è un messaggio urgente”
 
Saki inarcò un sopracciglio, pericolosamente irritato dall’interruzione del suo dipendente.
 
“Avevo dato precise istruzioni di non essere disturbato quando sono con il sindaco” sibilò a denti stretti, lanciando un’occhiata gelida ad Hun, che si fece piccolo, piccolo sotto il suo sguardo.
 
Hun non disse nulla e con un breve inchino di scuse si defilò, nella speranza di non peggiorare la situazione.
 
“La prego di scusare la mancanza di rispetto della mia … guardia del corpo” giustificò Saki con un breve sorriso di circostanza.
 
“Ehm, sbaglio o quel tatuaggio è il simbolo dei dragoni purpurei?” domandò il sindaco nervoso.
 
“Non sia ridicolo Signor. Sindaco” replicò Saki minimizzando “Dovrebbe sapere che il dragone è un simbolo di prestigio nel paese da cui provengo”
 
Il sindaco fece per replicare ma Saki fu più svelto.
 
“Dunque, tornando a noi …” cominciò afferrando alcuni progetti di edilizia “Ho esaminato i suoi progetti di ristrutturazione di Time Square e ritengo che un preventivo di 47 milioni di dollari non siano affatto sufficienti …”
 
“Oh …” fece l’altro titubante.
 
47 milioni non sufficienti?
Ma da dove li ricava i soldi questo tipo? Dal cielo?!
 
“Vede secondo le mie previsioni ci verrebbero almeno …”
 
“… 147 milioni di dollari” terminò improvvisamente una voce femminile per Saki, attirando l’attenzione dei due uomini.
Nella stanza fece il suo ingresso una giovane donna.
 
Una bellissima, giovane, donna, dai tratti orientali.
 
Doveva avere sui 24 anni, snella e formosa.
Aveva la pelle scura, dalla tonalità ambrata; lunghi capelli castano scuro, raccolti in una coda morbida, riposavano dolcemente sulla spalla destra mentre il viso delicato era impreziosito da un paio di grandi occhi scuri, quasi neri.
Indossava un paio di jeans neri, eleganti e una semplice camicetta rossa, sbottonata all’altezza del florido seno che le davano un’aria sensuale ma al tempo stesso delicata; stivali marroni con tacco e guanti di pelle nera, infine, completavano il tutto.
 
La giovane si avvicinò alla scrivania di Saki con un passo fiero e sicuro, facendo ondeggiare con grazia i fianchi.
 
“… Il Signor. Saki ha già fatto trasferire la somma sul suo conto bancario” delucidò la ragazza affiancando l’uomo “Non è d’accordo?”
 
“Oh …” fu tutto ciò che riuscì a dire il sindaco, completamente abbagliato dalla bellezza della signorina “Si, beh, sono certo il Signor. Saki sa quel che fa” concluse ridacchiando nervosamente “Ehm … signorina …?”
 
“Mayra” sussurrò lei muovendo lentamente le labbra, sexy …
Oh forse era solo un’impressione del sindaco?
 
“Mayra Saki …”
 
Saki ghignò all’espressione ebete che attraversò per un’istante il viso del sindaco, scuotendo la testa.
 
“L-La signorina … Saki?” fece il sindaco sorpreso.
Non voleva dire …?
        
“Si, Signor. Sindaco” rispose Saki prima che l’interpellato riuscisse a formulare la domanda “Mayra è la mia secondogenita”
 
“Oh …”
 
Mayra rise per l’espressione allibita dell’uomo mentre per un momento il sindaco credette di trovarsi in paradiso.
Quella risata aveva un suono così dolce, così cristallino …
     
“Piacere di conoscerla Signor. Sindaco”
 
“Oh, il … il piacere è tutto mio, mia cara” sorrise il sindaco.
 
Dopo aver concluso i restanti affari con quel tontolone del sindaco Saki rivolse la sua attenzione completamente a Mayra.
 
“Mayra, non mi aspettavo di vederti così presto …” disse sinceramente sorpreso, il che era piuttosto raro.
 
“Mi hai detto che era urgente” replicò la giovane assumendo un cipiglio serio “Pertanto ho preso immediatamente il primo aereo per New York, padre”
Mayra sorrise, scoprendo appena i denti bianchi e perfetti tra le labbra rosso scuro.
 
Dio solo sapeva quanti cuori aveva sciolto quel sorriso!!
 
-Fortuna che non provo emozioni … a parte rabbia e odio …- pensò per un istante Oroku Saki –Anche se a volte ho l’impressione che Mayra riesca ad incantare perfino me-
 
“Non mi sarei aspettato niente di meno da te” approvò poi “Adesso vai a cambiarti Mayra, dopo di che raggiungimi al laboratorio sotterraneo poiché intendo dare inizio a una serie di operazioni importanti e ho bisogno di tutte e DUE le mie figlie …” ordinò.
 
“Come desideri padre …” annuì la giovane scomparendo nelle ombre.
 
Avvalendosi dell’ascensore nascosto all’interno del suo piccolo monumento personale, Oroku Saki, o meglio, Shredder (In questo caso) scese all’interno del laboratorio sotterraneo.
 
“Il suo paese dei balocchi”, secondo Mayra.
 
Ad attenderlo all’entrata vi erano Hun, Karai e il Dr. Stockman, messisi ordinatamente in fila.
 
“Maestro …” cominciò Hun impacciato “Mi dispiace averla disturbata ma, ecco, ci era stata segnalata la presenza delle tartarughe vicino alla zona di Central Park ove stavamo lavorando e quind- … ARGH!!”
 
Hun lanciò un breve grido di dolore come Shredder gli afferrò il polso torcendoglielo duramente.
 
Shredder ringhiò.
 
“Ricordati che non ti devi mai far ne vedere …” altra torsione “… Ne sentire …” ancora un’altra torsione che fece piagnucolare Hun dal dolore “ … Quando mi occupo di affari “Legali”, sono stato chiaro?”
 
“S-Si signore …” borbottò Hun, sospirando di sollievo quando il maestro lo lasciò andare.
 
“E per quanto riguarda le tartarughe, non permetterò che interferiscano ancora nei miei piani”
 
Karai si mordicchiò piano il labbro, nervosa per quelle parole.
In un certo senso si poteva dire di essersi affezionata alle tartarughe, beh … ad UNA di loro sicuramente. E le faceva male il fatto di essere costretta a considerarle nemici.
 
Al contrario di lei invece, Chaplin, un ragazzo più o meno della sua stessa età con i capelli rosso fiamma scompigliati, gli occhi castani e il look da nerd, si illuminò; entusiasta di aver finalmente l’occasione di dimostrare le sue competenze tecnico-robotico-scientifiche al capo.
 
Stava proprio per illustrare i suoi progetti al capo quando …
 
“Tartarughe? Quali tartarughe?”
 
Una voce angelica attirò l’attenzione di tutti i maschi presenti lì intorno, eccetto Shredder logicamente.
 
Mayra si era cambiata in fretta ed era già giunta nel laboratorio, rimanendo però in disparte per tutto il tempo, ad ascoltare.
 
Finché non decise di mostrarsi agli sguardi basiti (E vagamente deliziati) di Chaplin, Hun e Stockman.
 
Bella e fiera nel suo completo da “Professionista”.
Indossava una tuta aderente nera protetta da corpetto, parastinchi e avambracci di metallo, una spessa cintura rosso scuro, e stivali di pelle nera con fibbie metalliche, morbidi e comodi.
 
“Mayra” disse Shredder “Unisciti a noi”
 
Karai sgranò gli occhi verdi, sorpresa.
Mayra!? Qui?! Quando era arrivata?! E perché Shredder non le aveva detto niente del suo arrivo a New York?!
 
“Mayra …” mormorò la corvina “Non … non sapevo fossi arrivata a New York” disse
guardando storto suo “Padre”.
 
“Nostro padre mi ha convocata con urgenza” spiegò con non curanza Mayra mettendo le mani sui fianchi, annoiata “Ti trovo bene, sorellona”
 
Karai fece per risponderle ma venne interrotta dal balbettio di Chaplin.
 
“Ehm Signor. Saki …” cominciò Chaplin cercando di distogliere lo sguardo da quello magnetico di Mayra “Volevo dirle che io avrei, ecco …” continuò “… Avrei messo appunto dei robot che forse fanno al caso nostro”
 
“Dei robot?” sorrise la nuova arrivata, modificando l’espressione annoiata in una colpita  “Carino” sorrise facendo schioccare la lingua sul palato.
 
E Chaplin avrebbe giurato di aver avuto un arresto cardiaco quando lo fece.
Così come Stockman e Hun.
 
“S-Si” rispose il giovane scienziato, traballante “Allora, ehm … li vorrebbe vedere?”
 
Ancora una volta fu Mayra a parlare per il capo.
“Ma certo che si!!” esclamò avviandosi accanto allo scienziato e il resto della banda.
 
Raggiunsero la sala “Prove” mentre Chaplin si avvicinò ad un pannello di controllo. Premendo giusto un paio di bottoni, il giovane scienziato fece arrivare, attraverso una pedana meccanica, tre imponenti robot disposte ordinatamente a piramide e sull’attenti.
 
“Sono guerriere che ho chiamato Robo-Amazzoni!!” esclamò pel di carota emozionato.
 
Effettivamente avevano un che di femminile e … familiare.
 
“… E’ un impressione solo mia o mi somigliano?” fece notare Karai guardando di sottecchi prima le robot poi il loro creatore, incrociando le braccia sul petto.
 
“Oh, ehm …” borbottò l’interpellato imbarazzato “Non ti sei offesa vero? E’ che, insomma, tu Karai sei una guerriera talmente perfetta …”
 
Karai sbuffò indignata, voltandogli le spalle.
 
“Mamma mia, che permalosa che sei sorellona!! A me piacciono molto!!” si intromise Mayra alzando gli occhi al cielo “E se fossi al posto tuo, anziché fare l’offesa mi sentirei lusingata per essere stata presa come modello per della macchine così deliziosamente letali” concluse con tanto di occhiolino allo scienziato, il quale arrossì vistosamente.
 
“Oh, i-io la … l-la ringrazio …” borbottò Chaplin.
 
Ma Shredder non aveva detto ancora nulla.
 
“Si beh, magari esteticamente parlando fanno una bella impressione ma …” provò ad intervenire il Dr. Stockman (Terrorizzato all’idea di essere messo da parte e, di conseguenza, fatto fuori!!).
 
“Questi robot sono controllati a distanza dai nostri operatori tramite un sistema di monitoraggio avanzato” descrisse Chaplin “Pertanto sono delle eccellenti macchine da combattimento”
 
“Ma … ma, maestro” borbottò Stockman.
 
“Vorrei vedere come se la cavano in combattimento …”tagliò corto Shredder ignorando le proteste del ex-scienziato, ridotto ormai in un patetico cervello in provetta.
 
“Volentieri!!” esultò pel di carota eccitato.
 
“Potrebbe essere un ottima occasione per mettere alla prova il coraggio di Karai” suggerì malignamente Hun, lanciando un’occhiata maliziosa alla corvina.
 
“Eccellente suggerimento” concordò Shredder.
 
“Finalmente un po’ d’azione” sorrise Mayra dando una pacca sulla spalla a Karai “Falle sette tigre”
 
Karai la fulminò con lo sguardo, era tornata da appena cinque minuti e già sua “Sorella” era dannatamente insopportabile.
Doveva sempre dire la sua!!
 
Senza dire una parola Karai avanzò in mezzo alla sala, mettendosi in posa da combattimento con catena e spada sguainate.
 
Sin dal primo istante i robot di Chaplin si mostrarono più che perfetti nel combattimento frontale, infatti la povera Karai per quanto potesse essere esperta non riuscì a resistere più di tre minuti contro di loro.
Un minuto a robot poi, a voler essere pignoli!!
 
Arrivò ad un punto del combattimento in cui la corvina si ritrovò a terra; era indifesa, con uno dei tre robot, quello armato di doppia katana, che stava per darle il colpo di grazia ma …
 
CLANK!!
 
Karai aprì gli occhi titubante, per poi sgranarli quando si reso conto di essere stata appena salvata.
 
La lama della katana infatti si era scontrata con quella di un pugnale da una lama, spessa e leggermente ondulata …
… Il pugnale di Mayra!!
 
“Tutto qui? Devo dire che mi aspettavo di meglio” commentò con aria non curante la bella straniera spingendosi in avanti. Con uno spettacolare salto mortale in avanti, la guerriera atterrò alle spalle del Robo-Karai e con un fendete secco del pugnale gli tagliò un punto specifico dei circuiti delle gambe facendolo cadere in ginocchio.
 
“G-Grazie …” brontolò Karai vergognandosi di essere stata salvata dalla sorella minore.
 
“Figurati” sogghignò Mayra riponendo il pugnale nel suo fodero attaccato alla cintura bordeaux “Allora, tornando alle cose serie …” continuò voltandosi verso il resto del “Pubblico”.
 
“… Chi sarebbero queste tartarughe guerriere?”

...........................

Ciaoo!! Eccomi con una nuova storia, so che ne ho già altre sparse in giro ma che vi devo dire quando c'è l'ispirazione ^o^
Una storia (Spero) romantic, erotica, e ricca di azione non t-cest sta volta!! XD
Spero da fare un buon lavoro e ... beh, che altro dire? Leggete e commentate!!

 

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Capitolo 2
*** Un bacio inaspettato ***


“Questi soldati hanno uno stile di combattimento familiare” constatò Leonardo, parando un potente affondo da parte di una katana nemica.
 
“Vuoi dire che li ha addestrati Karai?” domandò Donnie intuendo quali pensieri stessero attraversando la mente del fratello.
“Esatto” borbottò l’azzurro amaramente “Ciò vuol dire solo una cosa …”
 
“La puttana lavora ancora per Shredder?” ringhiò Raphael abbassando all’ultimo istante la testa per evitare la lama di una nagitana.
 
I quattro fratelli stavano combattendo all’interno del relitto di una nave Triceraton, per metà affondata nel fiume Hutson, con l’intenzione di sabotare i piani di recupero di tecnologia aliena di Shredder.
Possibilmente senza rimetterci il guscio.
“Attenti sotto!!” esclamò Leo tagliando la fune con la quale i Foot Ninja stavano cercando di prelevare il nucleo energetico.
 
Il nucleo a forma di piccola piramide cadde pesantemente con un boato, riposizionandosi da solo nel suo incavo.
 
“Ehi Leo!! Vacci piano” lo rimproverò Donatello “Questo affare è un involucro di pura energia, vuoi forse distruggere la città?!”
 
“Ehm, scusa” fece l’interpellato, rinfoderando le katana sul guscio.
 
“Ok, adesso qui ci siamo solo noi” cominciò Michelangelo guardandosi intorno “Ma, ora come impediamo a quelli del Foot di riprendersi il nucleo? Mica possiamo portarcelo a casa”
“Beh, potremo provare a renderlo inutilizzabile” propose Donnie scoperchiando una faccia del nucleo per rivelarne la pura energia all’interno.
 
“Non male come idea, come facciamo?” assentì Raph.
 
“Uhm, potremmo mandarlo in cortocircuito” rifletté il viola massaggiandosi il mento con fare riflessivo “Magari con …”
Neanche a farlo apposta, proprio in quel momento, una goccia d’acqua cadde accidentalmente nel nucleo sprizzando una serie di piccole scintille.
Ciò fece accendere la metaforica lampadina sopra la testa della geniale tartaruga.
“… Dell’acqua!!” esclamò, sorridendo all’idea “Un bel po’ d’acqua!! Meglio se salata”
 
Poco dopo i quattro erano già intenti a piazzare alcune cariche esplosive che avevano trovato all’interno della stiva dell’astronave aliena.
Il piano era semplice, poche cariche piazzate nei punti giusti avrebbero fatto aprire le chiuse, facendo sì che l’acqua inondasse e mandasse in cortocircuito il prezioso nucleo energetico.
Avrebbe fatto un bel botto.
 
Dopo di che niente più tecnologia aliena per Shredder!!
 
“Ho regolato il timer in modo che le cariche saltino tutte in aria tra dieci minuti” delucidò Donnie.
 
“Ben fatto!!” annuì Leo sorridendo soddisfatto “Così dovremo avere tutto il tempo di uscire”
 
Stavano per avviarsi quando improvvisamente dal tunnel sbucarono fuori tre robot giganteschi e, di certo, per NIENTE amichevoli.
“Wow, guardate che meraviglia!!” sì ritrovò ad esclamare il viola, il cui piccolo scienziato e nerd interiore stava facendo le capriole alla vista di quei nuovi prototipi di tecnologia robotica.
 
Peccato che fosse tecnologia nemica.
 
“Oh sì, proprio meraviglioso” ribatté sarcastico Raph.
 
“Ehm, scusate ragazzi ma quella non è KARAI!?” esclamò Leo notando l’insolita somiglianza tra i robot e la kunoichi corvina.
“Allora vedo triplo” seguì il focoso facendo roteare i Sai.
“Non sapevo avesse delle sorelle gemelleeeeee!!” seguitò l’arancione, strillando come una ragazzina quando uno dei robot cercò di decapitarlo con la nagitana.
 
“Occhio ragazzi!!” gridò Raph.
 
“Uhm, così sono queste le famose tartarughe ninja” commentò Mayra, osservando con crescente curiosità i quattro mutanti mentre combattevano contro le copie robotiche di sua sorella.
Anche se sembravano più interessati a filarsela che a distruggere i robot.
 
“Beh, se stessi combattendo in un posto pieno di cariche innescate andrei di fretta anch’io” sorrise la guerriera.
 
Mayra era arrivata sul posto molto prima dei robot di Chaplin, di conseguenza aveva avuto modo di osservare le tartarughe mentre piazzavano gli esplosivi.
Anziché cercare di fermarli, come avrebbe cercato di fare qualunque altro soldato ninja, aveva preferito starsene in disparte a giudicare se quei nuovi “nemici” valessero davvero la sua attenzione come gli aveva fatto intendere suo padre.
Il che era il motivo del perché ora stava semplicemente seduta con le gambe accavallate sopra una trave del soffitto a guardare quelle strane, ma allo stesso tempo particolari e affascinanti creature.
 
Guardare e commentare!!
 
“Divertente come combatte quello arancione, come mi avevano detto che si chiamava? Ah, Michelangelo!!” sorrise la giovane, guardando divertita il saltellare a scatti di Mikey “Donatello invece lo trovo un po’ noioso, ha una buona tecnica ma pensa troppo” continuò a giudicare “Raphael è ben piazzato, il che è piuttosto notevole per essere una tartaruga, ma manca di grazia …”
 
Man mano che procedeva nella sua analisi Mayra, alla fine, volse finalmente lo sguardo su Leonardo.
 
“Quello deve essere il capo, mi piace come si muove” si compiacque guardando deliziata i movimenti rapidi, ma allo stesso tempo eleganti del leader “Fluido, morbido, preciso”
 
Nessun movimento a caso, nessun dispendio inutile di energia, affondi netti, veloci e puliti.
Era una politica che Mayra apprezzava molto.
 
Si, Leonardo sapeva decisamente il fatto suo.
 
“Woahh!!” esclamò Leo evitando per un soffio la catena del terzo robot con un salto mortale all’indietro.
 
Sapeva di star perdendo terreno contro quell’ammasso di ferraglia senz’anima, ma d’altronde combattere con la fifa di esplodere da un momento all’altro era diverso da combattere a mente fredda.
Inoltre per quanto potessero essere abili lui e i suoi fratelli, i circuiti di quei robot erano ovviamente più rapidi dei loro riflessi.
 
“Ehi!!” sibilò l’azzurro quando con un nuovo colpo di catena l’amazzone gli fece perdere una delle katana, che cadde a terra con un tonfo metallico “Accidenti!!”
 
Il robot fece roteare nuovamente la catena, avvolgendola attorno Leonardo e intrappolandolo così contro una trave caduta in verticale lì vicino.
Leo gemette quando il suo guscio sbatté violentemente contro la superficie metallica.
 
Anche l’altra katana gli scivolò dalle mani.
 
“Ahi-Ahi” borbottò il leader, mordendosi nervosamente il labbro.
Il robot si avvicinò a lui con la lama all’altro capo della catena alzata “… Ehm ragazzi? Un aiutino?” si trovò a strillare, gettando un’occhiata supplice ai fratelli.
 
Peccato che anche loro non fossero messi meglio!!
 
Donnie era intrappolato sotto la carcassa di uno dei due robot rimanenti mentre Raph e Mikey erano occupati a non farsi uccidere dall’ultimo.
 
Tutto ciò mentre alcune delle cariche che avevano piazzato stavano già per arrivare al fatidico 0:00!!
Poteva andare peggio di così?
 
L’azzurro cercò di strattonarsi via ma le catene erano troppo strette!!
 
Il robot alzò la lama contro di lui, pronto ad ucciderlo, e Leonardo non poté fare altro che chiudere gli occhi pregando in un qualche miracolo.
Miracolo che alla fine giunse sotto una forma che il leader non si sarebbe mai aspettato.
“Ah-Ah!! Non ancora!!” esclamò infatti una voce femminile seguita da un scrocchio metallico.
 
“C-Cosa …?!”
 
Leo si permise di socchiudere un occhio, salvo poi sgranarli entrambi nel momento in cui si rese conto di avere di fronte una ragazza.
Un sorriso divertito le decorava le labbra mentre ammiccava al robot a terra dietro di lei, come se potesse effettivamente vederla, messo fuori uso da un pugnale da lancio conficcato dritto in fronte.
Era vestita in modo simile ad un soldato ninja, ma non sembrava una di quelli regolari.
 
L’icona a tre punta rossa spiccava sulla stoffa nera della spalla.
 
“Tu chi diavolo saresti?!” ringhiò Leo diffidente.
 
Mayra scosse la testa, senza smettere di sorridergli.
“Che tono!! E’ questo il modo di rivolgersi a chi ti ha appena salvato il guscio? Come minimo dovresti ringraziarmi” commentò fintamente offesa “Leonardo, giusto?”
 
“Come sai il mio nome?! Sei … Sei un soldato dell’elitè ninja?!” ipotizzò l’interpellato nervoso, riprendendo a divincolarsi sotto la catena.
Aveva superato da tempo ormai il trauma che i soldati scelti di Shredder gli avevano provocato quella famosa sera sul tetto di quel palazzo, tuttavia non poteva fare a meno di provare ancora un vago senso di inquietudine quando pensava a loro.
 
“Ti sembro davvero una kunoichi?!” ridacchiò Mayra “Ti ringrazio del complimento ma no, non sono proprio un’esperta di ninjtsu, prediligo altri stili di combattimento”
 
Mayra gli arrivò davanti ad un passo di distanza.
Tirò fuori un pugnale dalla particolare lama ondulata e, con delicatezza, ne premette la punta sotto il mento della tartaruga facendo quel poco di pressione che bastava a costringerlo ad alzare lo sguardo verso di lei.
Un sorriso malizioso abbellì le labbra rosso scuro “Mi piace il colore dei tuoi occhi” commentò a bassa voce “Mi ricorda la mia terra”
 
“C-Come scusa?!”
 
Leo avvampò, sbattendo gli occhi basito.
Aspetta, cos’era?! Una specie di complimento?! Da una tizia completamente SCONOSCIUTA?!
  
Una forte scossa fece vacillare entrambi.
 
Le cariche stavano esplodendo!!
 
“Ops!! Che peccato, non abbiamo più tempo …” cinguettò Mayra piantando i suoi occhi neri in quelli ramati di lui “… Oh magari sì?” continuò avvicinando il viso a quello del leader.
 
“Eh?!”
 
Senza dire un’altra parola Mayra poggiò le sue labbra su quelle di Leonardo.
 
“Umphh!!!??” borbottò Leo sgranando gli occhi e agitandosi un poco.
 
Mayra lo tenne fermo, accarezzandogli una guancia, e approfondì ancora di più il bacio spingendo la sua lingua ad esplorare la bocca dell’azzurro.
Nell’impeto del momento la punta del pugnale di lei (ancora sotto il suo mento) premette troppo contro la pelle verde, ferendolo lievemente e una sottilissima linea rossa colò lungo la gola del ninja.
Leo sibilò un po’ per la ferita ma smise di muoversi, chiudendo gli occhi.
 
Fu strano, strano e …
… meraviglioso!!
 
L’aroma di lei era dolce, inebriante.
La bocca sapeva di vaniglia e i capelli gli solleticavano il viso, abbastanza vicini all’organo olfattivo da percepire delle note di miele.
 
Dopo quella che sembrò un’eternità racchiusa in pochi istanti Mayra si staccò, leccandosi il labbro superiore in modo provocante.
 
“Pasta dentifricia alla menta?!” domandò birichina, facendolo arrossire fortemente nonostante fosse ancora piuttosto stordito dal bacio.
 
Leo non rispose e distolse lo sguardo, fumante di imbarazzo.
 
Cosa diavolo era appena successo?
 
“Quindi, sei un tipo che predilige i sapori freschi, uh?” sussurrò lei, accostandogli la bocca all’orecchio “Io sono più per il caldo, ma mi piacerebbe conoscerti meglio, Leonardo”
 
Avvicinò il pugnale alle catene che imprigionavano ancora il ninja.
 
“Spero che tu sopravviva” gli augurò, tagliando di netto la catena.
 
Pochi attimi dopo era scomparsa!!
 
Il leader si appoggiò alla trave, talmente scioccato che quasi non fece caso al fatto che tutto l’ambiente attorno a lui gli stesse praticamente per crollare addosso.
 
“LEO!!”
“Fratello, siamo qui!!”
 
Le grida degli altri lo riportarono alla realtà, più o meno, perché quando il braccio di Raphael gli circondò le spalle lui quasi non ne accorse.
“Svegliati Leo, dobbiamo uscire di qui!!” lo scrollò il focoso notandolo assente.
 
“Eh? Ah s-sì, giusto andiamo …” balbettò l’azzurro.
 
“Stai bene Leo?” domandò Mikey preoccupato.
 
Quella ragazza …
… quella ragazza lo aveva baciato, lo aveva baciato in … IN BOCCA!!??
Restò sorpreso di quanto si sentisse, effettivamente, sconvolto da quel fatto, insomma, in un contesto normale un bacio, seppur improvviso e scambiato con una sconosciuta, non avrebbe sconvolto nessuno.
Un ragazzo normale, con gli ormoni nel pieno del loro tumulto adolescenziale, se lo sarebbe goduto e basta.
 
Peccato che sia lui che il contesto fossero tutt’altro che normali.
 
Oh Dio, una ragazza …
 
… No, una BELLA ragazza, lo aveva baciato.
Così, come se nulla fosse, come se il fatto che lui fosse un mutante non la disturbasse affatto, come se la situazione non fosse stata minimamente assurda e irreale!!
 
“S-Sì Mik, sto … sto bene” si affrettò a rassicurare l’azzurro mentre uscivano da quel posto infernale.
 
Tuttavia la domanda rimaneva.
 
Chi era quella ragazza?!
 
......................
 
Secondo capitolo, revisionato il 06/09/2018.
 

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Capitolo 3
*** Tensioni tra "Sorelle" ***


Karai socchiuse gli occhi mentre guardava per la SEDICESIMA VOLTA le ultime immagini registrate dalle robo-Amazzoni.
 
Aveva richiesto personalmente a Chaplin di consegnare solo a lei quelle registrazioni, poiché sapeva per CERTO che la sua sorellina avrebbe di sicuro combinato qualcosa!!
E quel qualcosa non gli piacque per niente!!
 
Fece ripartire il nastro dal momento in cui Mayra si era avvicinata ad un Leonardo completamente bloccato e indifeso contro la trave.
 
-Non posso crederci!! Non posso crederci!!- pensò stoppando il video proprio nel momento in cui la bocca di Mayra si era posata su quella di Leonardo.
-Lo sta facendo di nuovo …!!-
 
Scosse la testa, rifiutandosi di finire di elaborare quel pensiero.
 
“Non ha il minimo pudore!! Leonardo è … è un mutante, per di più nemico …” borbottò la corvina spegnendo il monitor, anche se i suoi pensieri erano leggermente diversi e sfumati dalla … gelosia?!
 
Era gelosa del bacio che Leo e quella puttanella si erano scambiati?! Ma anche no!!
 
“In tutti questi anni non è affatto cambiata, è sempre una …”
 
“Che cosa sarei io, sorellona?” domandò all’improvviso una voce innocente alle spalle della kunoichi.
 
Karai inorridì riconoscendola, girandosi di scatto.
“Oh, Mayra …” sussurrò sorpresa nel ritrovarsi la sorellastra davanti, nella sua stanza.
 
Aveva la sua solita espressione angelica sul volto, ma nonostante ciò Karai era sicura che la giovane avesse intuito perfettamente in che modo volesse finire la frase.
 
“Ho visto che cosa hai fatto …” sibilò la corvina avanzando di qualche passo verso l’altra “Ti rendi conto che per soddisfare la tua misera curiosità hai mandato a monte l’intera operazione!?”
 
La ragazza sbuffò, facendo le spallucce.
“Si beh, mi era sembrato di capire che alla fine tu e il nostro “Adorato” paparino avevate recuperato quello che volevate, no?” disse guardandosi le unghie con non curanza.
 
“Non è questo il punto!! Se nostro padre scoprisse che tu …”
 
“Ma tu non glielo dirai, vero?”
 
Il tono serio, gelido, quasi innaturale con cui Mayra pronunciò quella frase ebbe il potere di far rabbrividire la kunoichi di paura.
Le volte in cui sentiva la sua sorellastra parlare in quel modo erano rare, rarissime; ed  era sempre quando erano sole.
 
“Se lo facessi … ci resterei male, MOLTO male” sibilò la ventenne socchiudendo gli occhi “E non è il caso di rovinare un così bel rapporto tra sorelle, non trovi?”
 
Karai deglutì.
 
“In tutto questo tempo siamo andate avanti senza metterci i bastoni tra le ruote a vicenda” continuò Mayra sorridendo “Vediamo di continuare su questa strada uh?! TU non disturbi me, e vedrai che IO non disturberò te, ok?!”
 
Karai annuì lentamente e quasi senza rendersene conto.
 
“Grazie” pigolò Mayra tornando alla solita espressione dolce di sempre “Ti voglio bene sorellona, ora tu e papi non aveva da fare con un dirigibile o non-mi-ricordo-bene-cosa?!” continuò schioccandole un bacio sulla guancia “Non ti disturberò, ciao, ciao!!”
 
Fatto questo Mayra girò i tacchi e uscì fuori dalla stanza di sua “Sorella”, con un ghigno soddisfatto sul bel viso.
 
“Sciocca Karai” pensò la ragazza rientrando nella stanza che Saki le aveva fatto preparare seguendo le sue speciali richieste.
 
Era particolarmente grande e confortevole.
I muri erano di un caldo rosso scarlatto decorati verticalmente o orizzontalmente da intrecci di stencil neri in stile floreale; i mobili come i comodini o l’armadio erano in legno chiaro, lucido, intarsiati o dipinti sempre a tema naturale. Il letto era a baldacchino, impreziosito dalla presenza di molti cuscini dai colori accesi (Blu, viola, e rosso) e da delle lenzuola, e copriletto che variavano dalla seta al velluto; con tessuti che brillavano di motivi geometrici o floreali.
 
Tutto il resto erano per lo più oggetti decorativi e superflui come: Specchi, tappeti e soprammobili in vetro colorato.
 
Sembrava la stanza di una regina del deserto, tipica della sua terra natia.  
 
Mayra non aveva mai conosciuto i suoi genitori.
Sapeva solo che sua madre era una Newyorkese giunta in Arabia per scopi umanitari che poi se l’è fatta con un malvivente del luogo, ma per il resto … nulla, non sapeva nient’altro o forse Shredder non aveva VOLUTO dirle nient’altro.
 
Booooh!!!
 
Non ne era sicura, ma nemmeno le importava più di tanto in realtà.
Per come la vedeva lei: Non si poteva provare nostalgia o sofferenza per qualcuno che non si era mai conosciuto.
 
Fatto sta che era comunque evidente che le sue radici fossero impiantate nelle calde e misteriose terre dell’Oriente, e poi la giovane aveva praticamente passato gran parte della sua vita in Arabia saudita.
Nelle città come Riyad ad esempio ma, soprattutto, nel deserto.
 
Appena ebbe varcato la soglia della sua camera, la sua attenzione venne attirata da un lieve sibilo.
 
“Eyad …” sussurrò Mayra sorridendo dolcemente.
 
Un lungo serpente fece capolino tra i cuscini del suo letto, strisciando silenziosamente sul materasso. Aveva le squame di un caldo color rame con sfumature aranciate e gli occhi piccoli e verdissimi; la lingua sottile e nera batteva a rapidi scatti verso di lei come a volerla invitare a sedersi sul letto, vicino a lui.
 
Il suo unico, vero amico.
 
“Ciao Eyad” sorrise la giovane donna, sedendosi sul letto “Come sta il serpente più bello e letale del mondo?” schernì accarezzando la testa del rettile.
 
Eyad si lasciò accarezzare per poi iniziare a salire e attorcigliarsi attorno al braccio della sua padrona.
La bocca del rettile si avvicinò all’orecchio di Mayra, sibilando.
 
Mayra rise “Si lo so, sono in ritardo” ammise “Ma non è colpa mia se Karai deve sempre fare la guastafeste”
 
Eyad soffiò minacciosamente aprendo la bocca per mostrare meglio i lunghi canini veleniferi.
 
“Si, si, anch’io vorrei toglierla di mezzo” concordò la straniera sbuffando “Ma sai che non posso farlo e … no!! Non puoi farlo neanche tu, ti scoprirebbero” puntualizzò all’ennesimo soffio nel suo orecchio.
 
Mayra sospirò dolcemente accarezzando la pelle liscia e lucida del suo “Animaletto”
 
“Ho conosciuto una persona … molto particolare, sai?” disse ad un tratto “Penso che potrebbe piacere perfino a te” canticchiò “… Siete quasi parenti”
 
Eyad sbatté gli occhi con curiosità avvicinando il muso alla guancia di Mayra.
 
“Il suo nome è Leonardo” mormorò la bella guerriera “E’ una tartaruga, una tartaruga con gli occhi delle stesse sfumature delle tue squame, bellissimi … e poi è perfino un guerriero ninja, è … interessante” continuò pensierosa “Non ho mai visto nessuno come lui”
 
Eyad soffiò, geloso.
 
“A parte te Eyad ahahah!!” ridacchiò lei “Ma tu non puoi darmi il piacere che cerco …” mormorò pensierosa.
 
Con un cenno del capo Mayra ordinò al serpente di scivolare giù da suo braccio e farla alzare in piedi “Devo rivederlo …” decise sorridendo “E stasera potrebbe anche essere l’occasione giusta …” 
 
Neanche a farlo apposta, infatti, Leo, Raph, Mikey e Donnie erano in girò per la città quella notte. Per puro caso avevano avvistato un camion da trasporto appartenente all’azienda di Shredder e, poiché sospettavano che ci fosse in atto qualcosa di losco, avevano deciso di seguirlo.
 
Dopo un po’ il camion li aveva portati verso uno dei tanti edifici a New York che erano stati distrutti o danneggiati in seguito alla breve ma feroce invasione dei Triceraton; c’erano molti altri veicoli oltre al camion, per lo più macchine per gli scavi.
 
“Guardate laggiù” cominciò Raph appoggiandosi sulla fronte gli occhiali per visione notturna inventati da Don “Lo sapevo!! Un’altra delle squadre di Shredder che rovistano a più non posso tra le macerie di un palazzo”
 
“Mi piacerebbe sapere cosa se ne facciano di tutta quella roba” borbottò Donnie.
 
“Beh, di certo la sotto deve esserci per forza qualcosa di importante per Shredder se fa lavorare i suoi uomini di notte per evitare i controlli” fece notare Leo.
 
Mikey fece per dire qualcosa ma l’improvviso squillo di un cellulare fece cadere gli sguardi di tutti su … Donnie!! Come sempre da alcune settimane a quella parte.
Di nuovo qualcuno che cercava di mandargli un fax!!??
 
“Un giorno di questi scoprirò chi è così ignorante da cercare di mandarmi un fax via telefono” brontolò Donnie.
 
“Lo farai più tardi Don, ora andiamo a dare un’occhiata” ordinò l’azzurro.
 
Detto fatto i ragazzi si calarono giù dal tetto del palazzo sul quale si erano appostati e raggiunsero la zona “Calda”, determinati a scoprire cosa diavolo avesse in mente di fare il caro muso-di-latta.
 
Tuttavia, stranamente, quando giunsero in mezzo al cantiere non trovarono più nessuno!!
 
“Ehi!! Ma qui non c’è più nessuno” constatò Mikey perplesso “Dove sono andati tutti?”  
 
“Non lo so, ma questa cosa non mi piace per niente” sospirò Donnie.
 
“Stiamo in guardia” consigliò infatti Leo.
 
Avvicinandosi di più verso le macerie e quel poco che restava delle mura del vecchio palazzo (Rette appena dalle balaustre di sicurezza), scoprirono il motivo di tanto lavoro.
 
“Ehi ragazzi avete visto?” domandò Raph.
 
“Una navicella Triceranton” affermò il viola.
 
Lentamente, assicurandosi di non essere seguiti o di non cadere in una qualche imboscata i ragazzi si addentrarono nella navicella abbandonata.
“Qualcosa mi dice che Shredder deve aver in mente qualcosa di grosso se si sta dando tanto da fare per raccogliere tutta questa tecnologia aliena” pensò intelligentemente Michelangelo “Insomma lo sta facendo da settimane ormai”
 
“Hai ragione Mik” concordò Donnie entrando per primo nella navicella “Ma non credo che qui ci sia qualcosa che possa interessar- … !!”
 
Non ebbe nemmeno modo di terminare la frase che, appena furono entrati anche gli altri il portellone della navicella si chiuse a tradimento.
 
“E adesso che cosa c’è!?” ringhiò Raphael estraendo prontamente i Sai.  
 
Fu allora che dalla parte buia della navicella uscì fuori … Karai!?
 
“Karai?!” esclamò Leonardo.
 
“Dobbiamo parlare” affermò la kunoichi guardandolo.
 
“Oh si, hai ragione!!” sibilò il focoso puntandole contro uno dei Sai “Non vedo l’ora di fare un bel discorsetto!!”
 
Karai aprì la bocca per ribattere ma …
… fu un’altra voce a rispondere per lei!!
 
“Fermi tutti!!” un’altra ragazza atterrò tra le tartarughe e Karai.
 
Sia Karai che Leonardo sgranarono gli occhi, mentre gli altri tre si limitarono a sbattere le palpebre sopresi.
 
“Mayra …” sussurrò la corvina con rabbia mordendosi il labbro.
-Sempre in mezzo, maledizione …-
 
“Mi sorprendi Karai” sorrise la bruna scostandosi indietro, con non curanza, i capelli da una spalla “Ti ho seguita di nascosto dalla base fino a qui e tu non ti sei accorta di niente” ghignò “Se lo sapesse papi!!” cinguettò.
 
“PAPI?!” esclamò Mikey.
 
“Ma si può sapere chi diavolo sei tu adesso!?” aggiunse Raph, sempre sul chi va là sebbene … la nuova arrivata gli stesse sorridendo in un modo che avrebbe fatto sciogliere una statua di ghiaccio.
-Sembra una regina- pensò infatti quasi senza accorgersene.
 
Lei ignorò la domanda.
 
“Dovrei essere una “Nemica” teoricamente parlando …” ridacchiò lei facendo le virgolette mentre intanto cercava con gli occhi lo sguardo della persona per la quale era venuta.
 
Leonardo la stava fissando con quei suoi occhi color rame sempre così deliziosamente confusi e ingenui … di certo non si aspettava di vederla così presto.
 
“… Ma visto che non mi va che Tokyo si sfracelli per terra …” disse lasciando volutamente la frase in sospeso.
 
Le tartarughe sobbalzarono.
 
“COOOSAAA!!!??” 

.............................


 

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Capitolo 4
*** Salviamo Pechino!! ***


“E questo è il quanto …” terminò Mayra guardandosi le unghie.
 
Karai d’altro canto le stava lanciando una serie di occhiate omicide.
 
Come si era permessa ad intromettersi?! Che cosa voleva?! Perché di SICURO voleva qualcosa, ne era certa!!
Mayra non faceva mai niente per niente.
 
Nemmeno Leo era riuscito a staccare gli occhi di dosso alla nuova arrivata, seppur per un motivo COMPLETAMENTE diverso. E per quanto si sforzasse di distogliere lo sguardo, semplicemente non ci riusciva.
La guardava sentendosi avvampare, era così bella …
In particolare gli piacevano i suoi occhi, neri, nerissimi!! Sembravano due perle nere e preziose; affascinanti e misteriosi.
 
“In pratica ci state dicendo che quel pazzo di Shredder intende far precipitare un’intera città … !!” sbottò Raph “… Solo per prendere uno stupido fulcro anti-gravitazionale!?”
 
“Esatto!!” esclamò Mayra allegramente, indicandolo col dito come se fosse la conduttrice di un quiz a premi in cui uno dei partecipanti aveva appena azzeccato la risposta.
 
“Non è divertente Mayra!!” la rimproverò aspramente Karai.
 
“Già” concordò Leonardo “Spero solo che con questo vi siate finalmente rese conto …”
 
Karai inarcò un sopracciglio all’uso del plurale.
 
“… che è ora di abbandonare Shredder” terminò l’azzurro.
 
“Noi abbiamo il dovere morale di servirlo” replicò Karai “E lo serviremo per sempre”
 
“Tsk, dovere morale” brontolò Mayra “Quando spari questo tipo di scempiaggini vedi di parlare solo per te, per piacere”
 
“Ma scusa, se non è per dovere morale” cominciò Mikey confuso dall’atteggiamento così non curante dell’altra donna “Perché anche TU stai con Shredder?”
 
“Perché essere sua “Figlia” è divertente” rivelò lei ghignando.
 
“Ti diverte la prospettiva di uccidere migliaia di persone?!” squittì Donnie scioccato.
 
“Non ho detto questo” precisò Mayra con una tranquillità sconvolgente.
Neanche stessero parlando di organizzare un pic-nic!!!
“Mi piace combattere e allo stesso tempo fare la bella vita, tutto qua, e con Shredder posso farlo” spiegò “Tuttavia come la moralista qui presente” fece indicando una sempre più irritata (Per non dire furiosa) Karai “Neanche a me va giù che ci vadano di mezzo persone innocenti”
 
-Se non altro è sincera- pensò cupamente il leader, nonostante non approvasse un ragionamento così egoista, salvo per l’ultima parte fortunatamente.
 
“Ok, d’accordo abbiamo capito” sbuffò Donnie “Ma sentite, anche se decidessimo di aiutarvi come faremmo con il generatore anti-gravitazionale?” continuò “Non lo si può semplicemente spegnere …”
 
“Beh, io credo di avere la possibilità di aiutarvi a risolvere questo piccolo problema tecnico” esclamò ad un tratto una voce metallica proveniente da … niente meno che dal borsone di Donatello?!
 
“Ma cosa …?” fece il genio sorpreso.
 
“Ehi!! Qualcuno ci stava ascoltando” disse Mikey “E sembrava … il professor. Honeycut!!” realizzò.
 
Donnie aprì rapidamente il borsone per trarne fuori il suo piccolo palmare.
“Non è possibile …” mormorò “Ma questo E’ davvero il professor. Honeycut!!”
 
“Buonasera” saluto difatti il loro vecchio amico, da tempo trasformato in una specie programma informatico.
 
“Professore, ma lei è … è vivo?!” disse Raph incredulo.
 
“Non è possibile” sussurrò Leonardo “L’abbiamo vista tutti sacrificarsi per bloccare l’invasione dei Triceraton e della federazione sulla terra”
 
“Oh, dici davvero? Peccato che io non ricordi nulla di tutto questo” raccontò il professore “La mia memoria si ferma al momento in cui Donatello stava cercando di rendere invisibile il mio segnale ai Triceraton; tuttavia devo dedurre che il download di emergenza della mia memoria che avevo programmato in caso di pericolo abbia funzionato alla perfezione”
 
Donnie fissò il suo palmare con gli occhi spalancati.
Ma certo!! Ora era tutto chiaro, tutte quelle chiamate strane (Tipo qualcuno che cercava di mandargli un fax) erano del professore che stava cercando di scaricare la sua memoria nel suo air-drive!!
Geniale, semplicemente geniale.
 
“Professore, lei è davvero un genio” affermò il viola estasiato.
 
“Ti ringrazio” rispose gentilmente l’ex-scienziato “In ogni caso, senza volerlo ho sentito ciò che stava dicendo ehm … signorina …?”
 
“Mayra …” rispose l’interpellata lanciando una breve occhiata a Leonardo.
 
-Allora è così che si chiama- pensò l’azzurro, magnetizzato dagli occhi neri di lei.
 
“Grazie alla mia conoscenza della tecnologia Triceraton, credo di essere in grado di assumere il controllo del fulcro anti-gravitazionale e quindi far scendere LENTAMENTE la città di Pechino sulla terra” terminò il professore.
 
“Davvero?” esultò Michelangelo “Così salverebbe milioni di vite professore, e non immagina nemmeno quanto gliene saremmo grati!!”
 
“Allora posso pensare che ci sia un accordo tra noi?” chiese Karai.
 
Le tartarughe si scambiarono un’occhiata tra loro, dopo di che fu Leo a parlare per tutti “Ok, ma c’è ancora un piccolo problema” sottolineò “Come facciamo a raggiungere Pechino?”
  
Questa volta furono le due sorelle a scambiarsi un’occhiata.
“Lasciate fare a noi” dissero all’unisono.
 
Poche ore dopo, come promesso, le due guerriere avevano preparato ogni cosa, ogni singolo dettaglio della missione era stato studiato alla perfezione.
Non potevano permettere Shredder le pizzicasse, non caso contrario …
 
-Poi chi lo sente più a quello …- pensò Mayra annoiata mentre faceva cenno a degli uomini di Saki (Tecnici per lo poi) di strascinare dentro al dirigibile di Chaplin l’ultima delle quattro casse “Speciali”.
 
“E’ tutto a posto qui, Mayra?” domandò Karai affiancandola.
 
“Liscio come l’olio del mio bagnoschiuma” schernì lei sorridendo.
 
Era tutto pronto.
 
“Cosa c’è dentro quelle casse Karai?”
 
Impiccioni grassoni a parte …
Hun notando tutto quel movimento si era fatto avanti, con l’intenzione di capire che cosa stesse macchinando l’odiosa Karai.
 
 
Nonostante fosse arrivata da poco tempo, Mayra aveva intuito fin da subito che tra quei due non scorresse esattamente buon sangue, sembrava quasi che il biondone fosse geloso del rapporto che aveva sua sorella con papuccio.
Tsk, povero scemo.
 
“E perché hai deciso di partecipare anche tu alla missione?” domandò Hun.
 
Mayra si schiarì rumorosamente la gola “E io?” sibilò lanciando un’occhiata truce all’omone “Faccio parte del paesaggio?”
Se c’era una cosa che Mayra odiava di più al mondo oltre a far del male a degli innocenti, e agli ipocriti moralisti/buonisti tipo sua sorella: Era l’essere ignorata o messa in secondo piano.
 
“Oh, ehm Mayra …” borbottò Hun grattandosi la nuca imbarazzato “Scusa non ti avevo notata”
 
“Scuse accettate” tagliò duramente la bruna “E comunque c’è un motivo se io e Karai siamo qui …”
 
“E sarebbe?” domandò Hun.
 
“… Non sono affari che ti riguardano” cinguettò Mayra avvicinandosi all’uomo “Non ti offendere caro, sono ordini di Shredder e tu NON vuoi avere rogne con Shredder vero?”
 
“N-No, certo che no!!” si affrettò a dire il capo dei dragoni purpurei “Non farei mai niente per contrariare lui o … te” aggiunse con un sorriso ebete sulla faccia.
 
-Che patetico- pensò Mayra –Far innamorare i tipi come lui è fin troppo semplice, tutti uguali-
 
“Bene, allora puoi ritirarti” lo congedò “Vai anche tu, e avvertimi quando raggiungeremo Pechino” aggiunse poi rivolta a Karai.
 
La corvina annuì, seguendo Hun.
 
Una volta rimasta (Finalmente) da sola, Mayra incominciò a girare per le casse, battendo leggermente sul legno.
“Chi sei?” domandò.
 
“Michelangelo” rispose la voce del minore degli Hamato dall’interno.
 
Un’altra cassa.
“Chi sei?”
 
“Raphael, che diavolo c’è?”
 
“Nulla per cui valga la pena farti salire la pressione” replicò Mayra tranquilla, ridacchiando per la risposta burbera.
 
Lì conosceva da appena poche ore e già aveva inquadrato (Almeno a grandi linee) che tipo di carattere avesse ognuno dei fratelli.
 
Continuò così finché non trovò la cassa che gli interessava, quella di Leonardo.
Aveva deciso che lo avrebbe conosciuto meglio, e ora lo avrebbe fatto perché Mayra fa SEMPRE ciò che si predispone di fare.
 
Senza nemmeno avvisare, la ragazza aprì il coperchio della cassa e ci si infilò dentro, rapida e silenziosa come gatto.

......................


Quarto cappy!! ^^
Un ringraziamento speciale a tutti quanti voi ragazzi!! Come sempre!! 
Oh!! Ho una sopresa per voi!! 
http://elegirl.deviantart.com/art/Mayra-484333989 Questo è l'immagine di Mayra!! Tanto pr farvi un'idea di com'è!! XD
L'ho fatta con un programma di dollmaker, spero vi piaccia!!

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Capitolo 5
*** Conoscendosi meglio ... ***


Lo sguardo che Leo le rivolse non appena gli fu apparsa davanti, all’interno della sua cassa, fu la più adorabile (Ormai aveva deciso) delle espressioni che le aveva rivolto fino a quel momento.
 
Quegli occhi ramati la guardavano sorpresi, perplessi, anche un po’ intimiditi in un certo senso; era la seconda volta che non si aspettava di vederla, non così … da vicino.
 
“E tu che ci fai qui?!” domandò non appena si ritrovò Mayra davanti.
 
La cassa era piccola, sia lui che lei dovevano restare in ginocchio; Leo si era rannicchiato contro la parete ruvida della cassa, appoggiato con il guscio.
 
Un’espressione nervosa percorse il volto verde foglia.
 
Mayra fece le spallucce.
“Mi annoiavo” disse “Impiegheremo diverse ore prima di raggiungere Pechino e così …” continuò avvicinandosi al leader a gattoni, facendo strusciare le ginocchia e le gambe nello stesso modo di un sinuoso serpente “… Pensavo potessimo farci compagnia a vicenda”
 
Leonardo deglutì, spostandosi un pelo più in là da dove si stava sistemando lei.
Dio, perché si sentiva così strano?!
 
Mayra sorrise, incurvando all’insù gli angoli della labbra rosso scuro, piene e perfette.
 
Guardando quelle labbra, nella mente di Leo si fece largo il ricordo del bacio, il suo PRIMO bacio a pensarci bene!!
Quanto era passato? Una settimana?!
 
Una volta ripresosi dalla shock (Perché di shock si trattava, sinceramente non pensava che sarebbe mai stato baciato da qualcuno), si era ripromesso di non pensarci più, che era stato un … beh, un … un caso … ?! Boh!!
 
Insomma era impossibile che LUI potesse interessare a qualcuno come LEI o qualunque altra ragazza a prescindere.
Aveva imparato ad accettarlo da tempo, dopo Karai. 
 
Ma comunque sia, di certo già non si aspettava di rincontrare la donna che lo aveva sconvolto in quel modo, figuriamoci ritrovarsela così vicina …
 
“Non sono sicuro sia una buona idea” borbottò l’azzurro senza rendersi conto di essersi praticamente appiattito contro la parete della cassa.
 
“E perché no?” domandò Mayra innocentemente.
 
“Senti io …” sospirò Leo, guardandosi attorno, come se cercasse un qualche suggerimento sul come comportarsi.
Le guance della tartaruga stavano lentamente passando dal verde al rosso.
“… Io nemmeno ti conosco, insomma …”
 
Si stava decisamente arrampicando sugli specchi, senza accorgersi che in questo modo non faceva altro che rendersi sempre più appetibile agli occhi della guerriera.
 
Ma che dolce!!
 
Mayra ridacchiò leggermente “Oh, ma a questo si rimedia subito Leonardo” cominciò lei porgendogli la mano “Effettivamente non mi sono mai presentata come si deve: Il mio nome è Mayra” si presentò ufficialmente.
 
Seppur con titubanza, arrossendo leggermente, Leo annuì stringendole la mano.
 
“Ah bene, piacere … ehm, ti direi il mio di nome ma visto che lo sai già …”
 
“A parte il tuo nome e la tua diciamo … razza/provenienza, so ben poco sul tuo conto” disse la bruna “Perché non mi parli di te?”
 
Leo sbatté le palpebre, basito da quella domanda.
-Mi sa che questa ragazza non ha compreso bene per quale motivo ci troviamo qui- pensò
non sapendo se e/o come risponderle.
“Ehm … io ecco, a dire il vero non …” mormorò l’azzurro non sapendo che pesci pigliare “Non sono abituato a parlare molto di me con … il nemico”
 
“Il nemico?” sorrise allegra lei “Oooh, suvvia Leo in questo momento non sono un tuo nemico” disse “Se fossi un tuo nemico adesso … farei COSI’”
 
“Cos- UMMPH!?”
 
Velocissima Mayra sguainò il suo pugnale e glielo puntò alla gola, coprendogli, allo stesso tempo la bocca con la mano libera.
 
“Ssssh …” sibilò dolcemente la ragazza vicino al suo orecchio, premendo col suo corpo contro di lui “… Non dobbiamo fare rumore, ricordi? Fai silenzio” disse “Se ci beccano Shredder taglierà la testa a tutti e due”
 
“Ummpph?”
 
Leo la fissava con gli occhi sgranati, come diavolo aveva fatto a bloccarlo così contro la parete?! Quasi non l’aveva vista muoversi!!
Possibile che fosse così veloce?!
Rabbrividì, sentendo il freddo della lama contro il suo collo; ma cercò comunque di non mostrarsi spaventato nonostante la consapevolezza che Mayra avrebbe potuto eliminarlo in qualsiasi momento.
 
Sarebbe bastata una pressione un poco più forte …
 
“Non temere Leo, non ti farò del male … se non sarà necessario” specificò lei assaporando il breve lampo di timore che intravide in quelle venature ramate “Voglio solo conoscerti un po’ meglio, tutto qui”
 
Senza riporre il pugnale, Mayra tolse la mano da sopra la bocca dell’altro e la fece scorrere lentamente …
… lungo il collo, il petto, il ventre …
… finché le sue dita non trovarono l’ostacolo della cintura marrone che Leo indossava.
 
Leo rabbrividì, senza osare muovere un muscolo anche se la sensazione della mano di Mayra sul suo corpo lo faceva sentire … strano. Di nuovo quella sensazione, ma perché?
 
“Via la cintura” ordinò la giovane donna sciogliendone il nodo.
 
“Ehi! Ehi!! Che vuoi fare?!” sbottò un Leo nervosissimo e imbarazzatissimo.
 
Mayra socchiuse gli occhi minacciosamente.
“Ssssh!!” sibilò aumentando la pressione della lama sulla sua gola “Che cosa ti ho appena detto riguardo il silenzio?” aggiunse poi più dolce dopo che fu riuscita a togliergli la cintura.
 
“Porta le mani dietro la schiena” ordinò.
 
“C-cosa?!”
 
“Fallo …” mormorò lei sistemandosi proprio in mezzo alle sue gambe, strusciandosi contro di lui, con il suo corpo “Non avere paura, puoi fidarti di me …”
 
Leo non ne capì il motivo ma, seppur lentamente, alla fine obbedì e porto le mani dietro al guscio. Non sapeva come descriverlo, ma c’era qualcosa nella voce di Mayra, qualcosa che lo spaventava ma allo stesso tempo lo eccitava …
 
E non lo pensava soltanto per via del pugnale ancora pericolosamente vicino al suo collo.
 
“Bravo bambino …” sussurrò Mayra spostandosi leggermente di lato.
Sentì il corpo di quella strana, ma anche affascinante creatura, tendersi quando gli legò i polsi insieme, strettamente, avvalendosi della sua stessa cintura.
 
Mayra gli baciò la guancia, tranquilla.
 
“Non preoccuparti Leo, va tutto bene” lo rassicurò “Lascia fare a me …”
 
Detto questo la bruna si sistemò meglio tra le gambe leggermente piegate e divaricate di lui; incominciò ad accarezzarlo, lentamente, avvinghiata a lui come farebbe un serpente attorno alla preda, partendo dalle spalle.
Continuò a scendere, sempre più in basso mentre intanto gli lasciava dei baci leggeri, a fior di labbra lungo la clavicola: Alla fine indugiò con le dita, per qualche istante, su dove si era fermata prima quando c’era la cintura di stoffa a fermare la sua mano.
 
Leo mosse lentamente la testa di lato, sospirando.
Era confuso, non conosceva quel genere di percezioni, ne sapeva come comportarsi riguardo ad esse però … non erano spiacevoli, nemmeno con le mani legate dietro la schiena.
 
Sorrise “Ti sei mai chiesto come funzionino queste cose per voi?” chiese.
 
“Oh, ehm … io n-no …” replicò Leo.
Era sincero, glielo si leggeva in faccia; non era che non fosse curioso, ma semplicemente non ci aveva mai prestato particolare attenzione.
 
“Ti piacerebbe scoprirlo?” domandò lei riprendendo a far scorrere le dita, giù sul suo inguine.
 
Un piccolo gemito sfuggì dalle labbra verdi.
 
Leo socchiuse gli occhi, mordicchiandosi il labbro.
Si sentiva così strano, ma non strano nel senso di brutto o schifoso … strano nel senso di … inaspettatamente piacevole.
Si sentiva improvvisamente caldo, il suo corpo rabbrividiva in risposta ai tocchi di quella misteriosa ragazza.
 
“Toh, ma tu guarda …” disse ad un tratto Mayra affascinata quando vide il sesso di Leo far capolino da fuori i piastroni inferiori “Come avere le mutande incorporate …” mormorò baciandolo, per la seconda volta, in bocca “… Ma molto più piacevoli da togliere”
 
“Ah …” sussultò l’azzurro, gemendo nel bacio.
Mayra lo aveva appena afferrato, massaggiandolo e sfregandolo con le dita.
 
Continuò il trattamento, sorridendo sodisfatta nel vedere la sua preda contorcersi lievemente contro di lei lasciandosi sfuggire piccoli gemiti e mugolii.
 
“Ti piace Leo?” domandò la guerriera.
 
“Uhm … s-si …” ammise Leo guardandola con occhi socchiusi per il piacere.
 
“Allora sono sicura che ti piacerà ciò che verrà … dopo” ghignò lei sporgendosi a baciargli il collo “Se vorrai …”
 
“Uhm …” disse il leader tirando per la prima volta i legami che gli impedivano di stringere quel corpo morbido e caldo contro di lui.
Mayra ridacchiò al debole tentativo di Leo di liberarsi, e all’improvviso smise di “Torturarlo”, scostandosi via da lui.
 
“Non ancora Leo, non è il momento, ne il luogo adatto …” sorrise
 
“Ma … a-aah … M-May-ra …” protestò pacatamente il ninja.
 
“Pazienza Leo, verrà il tempo in cui porterò a termine ciò che abbiamo iniziato qui” promise la bruna “Ma solo se sarai disposto a sottostare alle mie regole …”
 
Mayra guardò l’orologio al suo polso, mancavano ancora all’incirca un’oretta e quaranta all’arrivo a Pechino.
 
“Toh, sembra che abbiamo perfino tempo per una pennichella!!” sussurrò dolcemente accoccolandosi sul petto della tartaruga dopo che la ebbe liberata “Datti una sistemata e riposa insieme a me Leo” suggerì.
 
“Avremo tutto il tempo del mondo per conoscerci meglio … in tutti i sensi”

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Ok, diciamo che questo è un'assaggio di ciò che diventerà il cuore della storia, e non intendo solo dal punto di vista erotico.
Mayra è un personaggio molto più complesso di quanto sembri e sono contenta che molti di voi se ne siano accorti (significa che ho fatto un buon lavoro!! SIIII!! *w*), pertanto il suo rapporto con Leo sarà un pò come dire? ... Turbolento?! XD
Ma basta non dico altro!!
Grazie come al solito a tutti quelli che mi seguono, recensiscono o anche solo leggono (Si, perchè guardo pure le visualizzazioni!! ^_-) 
A presto!!

PS
Un'ultima cosa, vorrei sapere se nel descrivere la scena sono sembrata oscena o volgare, no perchè voglio migliorare da questo punto di vista e imparare a descrivere in maniera accativante le scene erotiche senza sembrare spinta!!
Ditemi che ne pensate.

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Capitolo 6
*** Che cosa sei? ***


“Equipaggio, sono lieto di informarvi che siamo giunti in Cina” annunciò allegramente il Dr. Chaplin attraverso i vari auto-parlanti installati nel dirigibile “La fluttuante città di Pechino è proprio davanti a noi”
 
“Buono a sapersi” commentò Mayra, scambiandosi uno sguardo d’intesa con Karai “Avvertiamo le tartarughe” disse.
 
Le due sorelle diedero dei colpi leggeri a tutte e quattro le piccole casse con all’interno i loro alleati col guscio.
Certo, nel caso di Leo Mayra dovette dare un paio di colpi un po’ più forti rispetto agli altri, visto che quando era uscita dalla sua cassa (Senza farsi scoprire da Karai ovviamente) l’angioletto stava ancora dormendo.
 
“Tenetevi pronti” avvertì Karai “Stiamo per raggiungere Pechino”
 
“Era ora …” si sentì la voce un po’ (Tanto) scocciata di Raphael.
 
“La prossima volta vogliamo delle stanze più comode” si lamentò Mikey.
 
“Leonardo, sei sveglio?” domandò piano Mayra.
 
Passarono diversi secondi prima che l’interpellato rispondesse, tanto che la bruna per un momento temette che stesse ancora nel mondo dei sogni.
 
“… Si” rispose alla fine l’azzurro.

Mayra percepì una nota di amarezza nella sua voce, o forse era malinconia, chissà?
–L’angioletto ci è rimasto male perché non mi ha trovata vicina a lui?- pensò ironica la ragazza, sorridendo dolcemente.
 
Intanto che lei e Karai si stavano preparando per l’atterraggio, non si erano accorte che QUALCUNO le stesse osservando.
 
“Sapevo che quelle due stavano macchinando qualcosa” mormorò Hun malignamente avvicinandosi ad un pannello di controllo lì accanto “Ops!!” esclamò premendo il pulsante di rilascio “Buon atterraggio signorine”
 
L’impulso elettrico attivò una larga botola nella stiva del dirigibile, la quale si aprì, lasciando cadere nel vuoto ragazze e tartarughe!!
 
“WOOOAAHHH!!” esclamarono Karai e Mayra all’unisono quando i loro piedi non percepirono più la superfice solida del pavimento.
 
Precipitarono tutti nel vuoto ma …
… le tartarughe non erano impreparate.
 
Uno dopo l’altro, i ragazzi spaccarono le loro casse con un calcio, librandosi nel vuoto.
Per fortuna quel genio di Donatello li aveva provvisti di zaini tecnologici che, tirando l’opportuna cordicella, potevano trasformarsi in deltaplani!!
Niente frittata di tartaruga quel giorno!!

Ma … Mayra e Karai?!
 
“Niente paura sorellona ti ho presa!!” affermò Mayra perfettamente calma.
 
“Ma che cosa … ?!”
Donnie non fece in tempo a finire la frase che sia lui che i fratelli videro Mayra e Karai fluttuare più dolcemente verso terra.
 
Motivo?! Inaspettatamente ANCHE Mayra si era procurata uno zaino simile a quelli di Donnie, zaino che si trasformò in un deltaplano appena pochi secondi prima che lei e la sorella si sfracellassero al suolo.
 
-Quella tipa è piena di risorse- pensò Mikey colpito.
 
-Incredibile- pensarono Donnie e Raph insieme.
 
-Quella donna non è normale- rifletté invece Leo, scioccato ma allo stesso tempo … stranamente sollevato che si siano salvate entrambe certo … più Mayra che Karai in verità -Ma che vado a pensare!!??- si rimproverò l’azzurro –Quella tipa mi ha praticamente tormentato per tutto il viaggio!!-
 
“Beh, ce l’abbiamo fatta direi” canticchiò la bruna.
 
“Certo, e adesso atterriamo Mayra” replicò Karai stizza “Abbiamo un sacco di lavoro”
 
“Si, ma rilassati” sbuffò Mayra.
 
Atterrarono in una piccola stradina della città, proprio mentre passava un povero signore con il suo calesse a pedali che, forse credendoli degli alieni o che so altro abbandonò il suo mezzo di trasporto scappando via urlante.  
 
“Ehi!!” esclamò l’arancione giustamente irritato “Una di voi potrebbe spiegarci perché siamo stati sbalzati fuori”
 
“Si è trattato solo di un piccolo imprevisto” replicò Karai facendo le spallucce.
 
“Io so chi è stato” affermò invece Mayra attirando l’attenzione generale “E’ stato Hun”
-… E me la pagherà- pensò socchiudendo gli occhi neri freddamente –Me la pagherà molto cara-
 
Se le tartarughe non avessero avuto quegli zaini avrebbero potuto morire, il suo nuovo passatempo avrebbe potuto morire (Anche se in quel caso era certa che avrebbe salvato lui anziché Karai), e questo non poteva perdonarlo!!
Lo sguardo solitamente allegro e innocente di Mayra, per poco più di un’instante, ebbe quasi una metamorfosi: Divenne freddo, cupo, quasi … demoniaco.
 
Ma nessuno se ne accorse.
 
“Tsk!! Sapete invece qual è il problema secondo me signorine?” ringhiò Raphael sguainando i Sai “E’ che non sapete se collaborare con noi o farci fuori, ma adesso vi tolgo IO da l’imbarazzo!!”
 
Leo scosse la testa, sospirando “Andiamo Raph calmati, adesso abbiamo altre cose a cui pensare” cercò di calmarlo.
 
“Appunto tuo fratello ha ragione” annuì Mayra “Dagli retta, adesso dobbiamo trovare un altro modo per arrivare in piazza”
 
“Io non prendo ordini da te” replicò Raph lanciandosi contro la guerriera prima che gli altri potessero fermarlo.
Mayra inarcò un sopracciglio, nient’affatto intimidita e aspettò con calma che Raph gli si lanciasse addosso finché … all’ultimo momento si spostò semplicemente di lato facendogli lo sgambetto!!
 
“Ohi … !!” borbottò il focoso ruzzolando per terra.
 
“… Allora, stavamo dicendo?” disse Mayra guardando gli altri che adesso la fissavano (Sua sorella inclusa) a bocca aperta.
 
“Ehm … ehi!! Ragazzi, forse ho trovato qualcosa” esclamò ad un tratto Donnie montando sopra al calesse abbandonato poco prima dal signore cinese “Guardate, rudimentale ma pratico no?”
 
“Trovo sia perfetto!!” sorrise Mayra.
 
“Beh, allora andiamo … Karai?”
Leo si era girato verso la kunoichi solo per appurare che non c’era più … era sparita.
 
“Troppa paura che la becchi paparino, eh?” ridacchiò la bruna salendo sopra al mezzo di trasporto con Mikey e un Raph borbottante per la brutta figura di poco prima.
 
Poco dopo avevano già raggiunto la piazza della città ove si trovava il fulcro anti-gravitazionale.
 
“Pronto ad entrare in azione professore?” domandò il viola guardando il suo palmare.
 
“Ehm gente, forse abbiamo un problema” cominciò Mayra indicando un esercito di ACCHIAPPA-TOPI versione MAXI proprio davanti a loro!!
Le tartarughe e la ragazza scesero per strada, sguainando le armi.
 
“Ok, coraggio ragazzi” disse Leo “Dobbiamo cercare di far passare Donnie e il professore …”
 
“Altrimenti tanti cari saluti a Pechino e compagnia” aggiunse Mikey facendo roteare i nunchaku.
 
Mayra non disse niente, ma in compenso quando si furono tutti gettati nella mischia divenne l’ombra di Leonardo affiancandolo contro ogni robot che volesse prenderlo alle spalle.
 
“Presto Don!! Passa!!” esclamò Raph atterrando un’acchiappa-topi per farsi che il fratello avesse campo libero per passare avanti, dopo essersi esibito in un superbo salto con l’asta, servendosi del Bo.
 
“Ehi angioletto!!” gridò ad un tratto Mayra.
 
Leo si voltò per un’istante verso di lei “Cosa …?!”
 
“ABBASSATI!!” ordinò lei prima di scagliare un pugnale dritto, preciso nel terzo occhio rosso di un robot che stava per azzannarlo spegnendolo con uno scricchiolio metallico di scintille.
 
Leo si era abbassato per un soffio.

“G-Grazie …” mormorò infatti, sconvolto.
Lui e Mayra, ma soprattutto il robot, erano distanti di parecchio l'uno dall'altro!! -Come diavolo a fatto a centrarlo da una simile distanza?! E senza nemmeno prendere la mira in quel movimento improvviso- pensò lo spadaccino.
 
Mayra sorrise, un ghigno così dannatamente sexy che lo fece arrossire, facendogli dimenticare della stranezza appena vista.
 
Intanto Donnie era riuscito a salire sopra la torre del generatore anti-gravitazionale; una volta messo fuori gioco il simpatico Dr. Chaplin avrebbe dovuto essere un giochetto da ragazzi bloccare quell’affare …
… peccato che all’improvviso la città avesse cominciato a precipitare verso il suolo!!
 
I ragazzi si ritrovarono a fluttuare nell’aria, come se all’improvviso non ci fosse più gravità, quando invece il motivo stava nel fatto che la città stesse precipitando.
 
“DONNIEEE!!!???” strillarono i tre fratelli.
 
“Spero che lei sappia cosa fare professore” mormorò il viola iniziando a sudare freddo mentre collegava il suo palmare al sistema di controllo del generatore anti-gravitazionale.
Immediatamente la caduta della città subì un notevole rallentamento, in cui (Per loro fortuna) anche la resistenza dell’atmosfera giocava a favore.  Lentamente i ragazzi e tutte le altre persone a Pechino scesero a rimettere i piedi per terra.
 
“Siii!!” esultò Mikey mettendosi a baciare il suolo “Siamo di nuovo sulla terra ferma!!”
 
Mayra ridacchiò a quella scena, per poi inarcare un sopracciglio quando si accorse che …
“E già, ma sfortunatamente non siamo i soli” fece notare.
 
“Gli acchiappa-topi!!” ringhiò Raphael.
 
“Proprio così” concordò la ragazza sguainando nuovamente i pugnali “Mano alle armi signori, ci sarà da ballare parecchio” esclamò buttandosi (Letteralmente) in mezzo alla mischia con un salto mortale in avanti.
 
Nel frattempo da Don.
“Dobbiamo rallentare ancora!!” disse il genio cercando di aiutare il professore sbloccando manualmente alcuni sistemi di sicurezza “Quanto ancora?”
 
“Mi ci vorrà almeno qualche minuto” replicò il professore.
 
“Come state messi li sotto ragazzi?!” domandò Donnie nell’auricolare.
 
“Divinamente” replicò sarcastico Raph evitando per un pelo si essere infilzato dalla zampa di un acchiappa-topi “Ma quanto cavolo ci mettete a portarci a terra?!”
 
“Abbiamo bisogno di altro tempo, voi resistete!!”
 
“E’ una parola!!” strillò Michelangelo saltando sopra uno dei robot per giocarci a fare il cowboy “Wow!! Woooww!! Al galoppo bello!!”
 
Intanto Mayra, Leo e Raph erano stati accerchiati da almeno cinque acchiappa-topi.
“Uhm, la situazione si sta complicando” commentò la bruna “Ehi sorellona!!” gridò poi “Che aspetti ad intervenire? L’invito scritto?”
 
“Karai?!” fece Leo stupito vedendo apparire la kunoichi proprio davanti a loro; catene alla mano, pronta a combattere.
 
“Te la sei presa comoda eh?” sibilò Mayra tranciando i cavi elettrici lungo il collo di un robot, che si disattivò con uno sfrigolio metallico.
 
Karai d’altro canto aiutò Raphael a vedersela contro un altro.
“Ho dovuto aspettare la partenza dell’astronave (Cosa che avresti dovuto fare ANCHE tu) per venire ad aiutarvi, non devono sapere che sono qui con voi”
 
“Noooo, tutto qui? Ah beh, allora è tutto a posto” sbuffò l’altra sarcastica.
Fece per affrontare un altro di quegli stupidi robot quando il tonfo di una katana vicina ai suoi piedi la fece voltare.
 
“Argh!!”
 
“Leonardo!!” ringhiò la guerriera appena vide la tartaruga intrappolata sotto un’acchiappa-topi che adesso cercava di schiacciargli la zucca con una zampa.
“Resisti arrivo!!”
 
“No!! Attenta alle spalle!!” replicò lui.
 
Troppo tardi, anche lei venne bloccata da uno dei robot.
 
Ma Possibile che quei cosi non finissero più?
 
“Mayra!!”
 
Ruggendo come se si trattasse di una vera e propria belva anziché di un robot, l’acchiappa-topi riuscì a ferire la ragazza causandole un profondo taglio lungo l’avambraccio.
Mayra ringhiò, sentendo il sangue caldo colare abbondantemente lungo il suo braccio, ma non gridò, e anzi cercò con ancora più energia di liberarsi.
 
Però era strano, sembrava come se … come se lei non sentisse nemmeno il dolore!!
 
“Ci siamo ragazzi!!” esultò all’improvviso Donnie.
Un’onda elettromagnetica si propagò su tutta Pechino disattivando il sistema di sicurezza e allo stesso tempo fondendo i circuiti di quei maledetti acchiappato-topi.
 
“Alla buon ora te la sei presa comoda” sbuffò Mikey tirando un sospiro di sollievo.
 
“Ehi!! Stai bene?!” domandò Leo correndo verso Mayra.
Aveva ben visto come l’artiglio metallico del robot avesse squarciato il suo braccio, e tutto questo solo perché lei aveva pensato a … lui?
 
Il leader arrossì al pensiero.
 
“Si, si” minimizzò l’altra rialzandosi in piedi da sola “Solo un po’ ammaccata”  
 
Leonardo le afferrò il braccio, quello ferito, o almeno … CREDEVA che lo fosse!!
 
-Non è possibile …- pensò sbattendo gli occhi, mentre appurava che non vi era neanche il più piccolo segno o taglio sul braccio della ragazza.
“Ma … c-come … ?!” sussurrò lasciandola andare di scatto come se si fosse scottato.

“Che COSA sei tu?!” gli ringhiò contro. 

E Mayra per la prima volta gli rivolse un sorriso che sembrò ... triste?

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Capitolo 7
*** L'invito ***


“Eri sotto pressione Leo” sussurrò Mayra dolcemente riprendendo la sua solita espressione tranquilla, dopo quella malinconica che aveva, per pochi stanti, oscurato il suo bel viso “E’ normale che tu creda di aver visto cose che non esistono” continuò
 
Leo scosse la testa, facendo passare lo sguardo da quei suoi occhi neri così duri e penetranti al suo braccio “N-No, io … io ti ho visto” replicò “Avevi il braccio ferito, sanguinava!! E molto anche!!”
 
“Te l’ho detto: Eri spaventato, è più che normale” replicò Mayra tranquilla “… Comunque, sai …" aggiunse sensuale "Sei così carino quando ti preoccupi, e sapere che lo eri per me” disse accostando la bocca al suo orecchio "Mi eccita"
 
Un dito passò delicatamente sui suoi pettorali, disegnando cerchi invisibili.
 
Leonardo rabbrividì, sentendo le guance avvampare e si scostò via da lei, prima che gli altri si avvicinassero troppo a loro per poterli vedere così.
 
-Ma come è possibile? Eppure io … io avrei giurato … può essere che mi sia davvero immaginato tutto?- pensò l’azzurro incerto, stringendosi le braccia come se avesse freddo.
 
“Beh, a questo punto direi che è tutto a posto” commentò Karai togliendosi un po’ di polvere dalla spalla.
 
“Tutto a posto un corno” replicò Raphael “Le cose non saranno mai a posto finché quel pazzo di Shredder sarà ancora in circolazione, ma come diavolo fate a non mollarlo?!”
 
“Sapete che non possiamo farlo” replicò Karai.
 
Mayra sospirò “Questa volta devo darti ragione sorella” annuì.
 
“Ma perché no?” intervenne Leo “Anche adesso è un’occasione irripetibile, credono che tu … ehm che voi …” si corresse ricordandosi con imbarazzo che c’era anche Karai da  includere  “Siate morte, nessuno verrò a cercarvi”
 
“E’ vero, Leo ha ragione” sorrise Mikey “E noi potremmo aiutarvi a ricominciare una nuova vita”
 
“Mi dispiace, ma è difficile voltare le spalle al proprio padre …” cominciò Karai.
 
“… Anche se è un coglione” terminò Mayra.
 
“Beh, allora noi e voi non abbiamo altro da dirci” disse Donatello iniziando a incamminarsi seguito da tutti gli altri.
 
Stessa cosa fece Karai, verso la parte opposta, ma Mayra restò indietro.
Senza dire una parola la bella guerriera corse vicino a Leo (Che era rimasto poco indietro rispetto agli altri), poggiò una mano sulla sua spalla voltandolo verso di lei.
 
“Cosa c’è adesso?” sbuffò l’azzurro guardando indietro verso i fratelli.
 
“Tieni” disse solamente lei prendendogli la mano destra per poi poggiargli sul palmo quello che sembrava una specie di biglietto da visita.
 
“Cos’è?!” mormorò Leo confuso, corrucciando la fronte.
 
“Fatti trovare qui, a questo orario” spiegò lei a bassa voce.
 
“E perché dovrei farlo?!”
 
Lei sorrise maliziosamente “Perché te l’ho chiesto IO” replicò.
Leo non ebbe modo di replicare che lei gli lasciò un rapido bacio sulle labbra, prima di correre dietro a Karai.
 
Leonardo restò lì immobile, a guardarla correre via mentre portava un dito sopra le labbra umide; di nuovo quell’aroma di vaniglia … così dolce, intenso …
“Allora Leo ti dai una mossa!!??”
L’esclamazione di Mikey lo riportò alla realtà, facendogli fare retro-front e correre verso la sua famiglia.
 
“Che stavi facendo?” domandò Raph inarcando un sopracciglio.
 
“N-Niente …” rispose l’interpellato, stringendo con forza il biglietto da visita che aveva in mano.
 
Il leader tremava leggermente, ma cercò di non darlo a vedere mentre seguiva i fratelli dentro un tombino che Donnie aveva incrociato.
 
In seguito sarebbero tornati a casa in aereo.
 
Nel breve momento in cui le sue labbra si erano unite di nuovo a quelle di Mayra aveva capito davvero di sentirsi attratto da lei, ma non riusciva a concepirlo.
Insomma, come poteva essersi innamorato di una perfetta sconosciuta? Era impossibile!! E personalmente Leo non era un tipo che credeva nei colpi di fulmine.
 
Eppure quella ragazza …
 
Aveva sentito le gambe tremare quando lo aveva baciato la prima volta, e anche poco prima si era sentito così … così …
 
-Così emozionato- pensò, sinceramente.
 
Per questo adesso il suo animo era dolorosamente diviso tra due opzioni: Andare da Mayra e farsi spiegare una volta per tutte che cosa volesse da lui, oppure ignorare l’invito e vivere per sempre con il dubbio di cosa sarebbe potuto accadere.
 
Non sapeva cosa fare.
 
Poche ore più tardi, si era già fatta sera.
Mayra e Karai (Con insieme incredibilmente il Dr. Chaplin) erano tornate nella proprietà di Oroku saki, a New York.
 
Senza che Hun e Stockman ne fossero a conoscenza.
 
“Il maestro non prenderà bene questo fallimento” mormorò Hun preoccupato mentre lui e il compare aspettavano che l’ascensore li conducesse nel laboratorio sotterraneo.
 
“E nemmeno che durante la missione abbiamo perso Karai, Mayra e il Dr. Chaplin” aggiunse lo scienziato.
 
“E quindi?” replicò Hun “Come facciamo?!”
 
“Diamo la colpa a loro” suggerì vigliaccamente Stockman “Tanto non possono difendersi, lascia parlare me”
 
Quando le porte dell’ascensore si aprirono, Stockman si era già preparato un discorsetto che, a detta sua, era un capolavoro di diplomazia … peccato che la vista di Chaplin, Karai e ovviamente Mayra gli avesse fatto morire le parole in gola!!
 
“Karai, Mayra …” mormorò Hun sgranando gli occhi.
-Sono vive?! Ma non è possibile io le ho fatte precipitare!!-
 
“Dr. Chaplin” fece invece Stockman allibito nel trovarsi davanti il suo concorrente più giovane e competente.
 
“Salve Dr. Stockman!!” salutò allegramente lo scienziato pel di carota “Ha visto?! Ce la siamo cavata alla grande!!”
 
Mayra alzò gli occhi al cielo per il modo in cui Chaplin stesse parlottando amabilmente con quello che avrebbe potuto essere il suo assassino.
-Beata ingenuità- pensò ridacchiando –questo ragazzo sarà anche cervellone ma è di un’innocenza … scommetto che lui e Donatello sarebbero una bella squadra-
“Già, davvero alla grande” sorrise dolcemente Mayra; il suo sorriso non coinvolgeva gli occhi però. Quelle brillanti perle nere fissavano intensamente l’energumeno con il dragone viola che le stava innanzi, bramose di vendetta.
“Non trovi Hun?”
 
Una tormenta di neve sarebbe stata meno gelida.
 
L’omone biondo rimase talmente soggiogato dall’aura di Mayra che non riuscì a reggere il suo sguardo.
 
“S-si, si l-lo vedo …” rispose.
 
Shredder si rivolse a Karai, ma restò a fissare i due incapaci davanti a lui “Quanto ci è costato questo fallimento Karai?” domandò.
 
“Per fortuna il dirigibile/astronave del Dr, Chaplin non ha subito danni per il rilasciò d’emergenza autorizzato dal Dr. Stockman” cominciò Karai accennando allo scienziato, che ora tremava spaventato dallo sguardo infuriato di Shredder “Tuttavia, abbiamo perso diversi strumenti e carichi importanti durante il viaggio quando siamo arrivati nei pressi di Pechino … non è così Hun?”
 
“Cosa?! Ma io …”
 
Fu Mayra ad interrompere il tentativo di Hun.
 
“Non sei forse stato tu ad aprire i portelloni del dirigibile PER SBAGLIO?!!” sibilò la bruna sottolineando l’ultima parola corrucciando la fronte “Hai idea di quante attrezzature abbiamo perso? Adesso ci vorranno mesi per recuperare tutto!!”
 
Hun si morse il labbro quasi a sangue.
Incastrato!! Quelle due streghe lo avevano incastrato!! Quando aveva aperto i portelloni c’erano solo loro due e quelle strane quattro casse con loro!! Nient’altro!!
-Maledette!!-
 
“Sembra che quest’azienda abbia davvero bisogno di essere alleggerita dai pesi … morti” ringhiò Shredder avanzando lentamente verso Hun e Stockman.
Stava per alzare le lame verso di loro ma …
 
“Aspetta padre!!” esclamò ad un tratto Mayra, frenandolo.
 
“Cosa c’è Mayra?!” domandò Saki abbassando il braccio.
 
“Non mi sembra il caso di prendere misure così drastiche” disse sorridendo “Abbiamo perso qualche cosuccia è vero …” continuò civettuola “… Ma è anche vero che i cervello di Stockman può tornarci ancora utile, quanto ad Hun …”
Lasciò volutamente in sospeso la frase per fare in modo che il nominato attendesse col fiato sospeso la fine.
“… Sarebbe un vero peccato sprecare delle braccia valide per i lavori più pesanti e ingrati” consigliò perfidamente.
 
Shredder ci rifletté su.
“Hai ragione Mayra” decise alla fine “Non ne vale la pena”
 
Poco più tardi, Hun stava camminando lungo una galleria sotterranea posta sotto la proprietà di Saki, gentilmente scortato da un paio di Foot-ninja grossi quasi quanto lui e Hi-tech. Grazie alla “Generosa” proposta di quella strega araba, Shredder aveva deciso di mandarlo ai lavori forzati per il completamento della galleria (Che doveva essere ultimata, in modo che raggiungesse il fiume).
 
-A questo punto avrei preferito la morte- pensò Hun digrignando i denti, ferito nell’orgoglio.
 
Avrebbe dovuto prestare più attenzione hai suoi desideri …
 
Improvvisamente i due Foot ninja che lo stavano accompagnando crollarono a terra, privi di sensi!!
 
“Ehi!! Ma che diavolo …?!”
 
“Bene, bene, bene …” sussurrò una voce femminile terribilmente familiare.
 
“Mayra!!” esclamò Hun non appena la vide uscire dalle ombre.
 
Terribile e bellissima allo stesso tempo.
Eyad, il suo fedele serpente, riposava con la testa sulla sua spalla, tenuto al caldo dai morbidi ricci castani mentre il resto del corpo era attorcigliato attorno al suo braccia destro.
 
“Siamo proprio caduti in basso vero?” sghignazzò lei.
 
“E’ a causa tua se adesso sono qui maledetta!! Tua e di Karai!!” ruggì lo scimmione.
 
Mayra rise “Karai?! Ah!! Vuoi scherzare?! Mia sorella non sarebbe mai stata capace di elaborare un piano così dettagliato, il suo unico merito è stato quello di tenere la bocca chiusa sul fatto che sono stata IO STESSA a sbarazzarmi del resto del carico” raccontò tranquillamente “Non avresti dovuto fartela nemica”
 
Hun sgranò gli occhi a quella confessione “Tu?!” sibilò “Sei stata tu a far venire su a Pechino le tartarughe e poi a farmi incastrare?!” ringhiò.
 
“Ma che bravo” si congratulò lei “E ci sei arrivato solo DOPO che ti ho spiegato tutto, notevole!!” schernì.
 
Eyad al contrario soffiava indispettito scoprendo minacciosamente le zanne bianche e acuminate.
 
“Ancora un po’ Eyad” lo tranquillizzò Mayra, accarezzandogli la testa “Ancora un po’ e sarà tutto finito”
 
“Non permetterò che tu la faccia franca!!” ringhiò Hun “Anche se hai impedito a Shredder di giustiziarmi”
 
Appena Hun finì di parlare, da allegra che era, l’espressione di Mayra mutò completamente …
Divenne seria, fredda … crudele.
 
“Povero sciocco” cominciò la bruna avvicinandosi “Credi davvero che io abbia impedito a Shredder di ucciderti per farti un favore?” sibilò “ … No, io gliel’ho impedito solo per avere il piacere di ucciderti io stessa!!” ringhiò.
 
“C-Cosa?!”
 
Hun indietreggiò di qualche piccolo passo, mentre l’altra continuava ad avanzare.
Forse era solo una sua impressione causata dalla paura ma Hun avrebbe giurato di aver visto gli occhi di Mayra cambiare colore mentre avanzava verso di lui.
Dal nero della notte, al rosso del sangue …
Con un inaspettato scatto fulmineo, Mayra assestò un calcio in pieno petto all’energumeno biondo facendolo cadere malamente a terra con un piccolo grido.
 
“L’avevo detto che me l’avresti pagata” canticchiò Mayra abbassandosi piano a terra e allungando il braccio destro.
 
Velocemente Eyad si srotolò e scese dal braccio della giovane strisciando verso un indifeso Hun, ancora intontito per la botta.
Hun aveva anche sbattuto la testa nella caduta.
 
“Nessuno può permettersi di scherzare con me Hun, ma soprattutto nessuno può minacciare me … o i miei giocattoli” mormorò pensando all’invito che aveva lasciato a Leonardo; era certa che sarebbe venuto.
“Perché è questo ciò che li aspetta, Eyad …” disse “… Uccidi”
 
Il serpente, che era arrivato a pochi centimetri dall’uomo, scattò, affondando i denti carichi del suo veleno mortale nel collo di Hun.
 
Un lamento strozzato sfuggì dalle labbra della vittima mentre il serpente affondava le zanne più, e più volte nella sua carne lasciando che il sangue schizzasse a fiotti.
 
Mayra sorrise “… E sono stata gentile”  

.....................................

Ciaooooooooo!!!!
Come va?!  Ecco che cosa succede quando si fa arrabbiare Mayra (E  anche il suo serpente) ù_ù
Così tanti cari saluti al nostro Hun, a mai più riverderlo!!
Come sempre ringrazio chi mi segue, commenta, o anche solo consuma un pò del suo tempo per leggere le mie storielle ahahahah!! ^^ Grazie davvero ragazzi!! Vi voglio bene!! XD

Al prossimo cappy!!

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Capitolo 8
*** Sentimenti contrastanti ***


Leonardo aveva arrestato la sua corsa più volte mentre si dirigeva al luogo dell’appuntamento con Mayra.
           
Combattuto se andare da lei o tornare indietro di corsa.
 
Era la prima volta che si trovava in una situazione del genere: Sgattaiolare di nascosto fuori dalla tana (Ok, forse non era proprio la prima volta ma si trattava comunque di eventi rari!!), per incontrarsi con una perfetta sconosciuta potenzialmente pericolosa.
 
Non sapeva cosa fare!!
 
Se da una parte il suo senso di responsabilità gli diceva (O meglio, gli URLAVA) di tornare indietro e dimenticarla, dall’altra il suo cuore aveva tutt’altra opinione: Voleva rivederla, ne sentiva come … il bisogno.
 
“Ormai sono quasi arrivato” sbottò l’azzurro girandosi nuovamente in direzione dell’appuntamento dopo l’ennesimo tentativo di fare dietro-front “Non ha senso tornare indietro ora …”
-Ma perché mi avrà invitato qui?- pensò guardando nuovamente il biglietto che Mayra gli aveva lasciato.
 
Hotel Solaris, 3° piano.
A 00:00 precise, non fare tardi …
 
Non fare tardi …
Leo non poté fare a meno di sentirsi irritato. Chi si credeva di essere quella lì?! A pretendere che andasse da lei e che arrivasse pure in orario.
 
“E comunque sono addirittura in anticipo …” sbuffò il leader atterrando proprio sul tetto di un palazzo vicino all’Hotel in questione.
 
Un edificio sfavillante e lussuoso non c’era che dire …
Mayra non era certo una tipa che badava a spese.
   
Leo prese un bel respiro e cominciò a scendere, diretto verso l’elegante balcone circolare al terzo piano.
Si assicurò che non si trattasse di una trappola (In fin dei conti si trattava sempre di una nemica, no?), dopo di che, seppur timidamente si avvicinò alla finestra.
 
Era aperta e le tendine color crema chiaro svolazzavano sollevate da una lieve brezza, in un modo elegante e sinuoso che sembravano quasi volerlo invitare ad entrare.
Le luci erano accese.
 
“Sei in anticipo …” sussurrò una voce all’interno.
 
“Mayra”
Leo si inumidì le labbra, e facendosi coraggio finalmente entrò.
 
La visione che gli apparve davanti gli tolse il fiato.
Mayra gli era davanti sorridendo maliziosa, indossava una leggera vestaglia da notte rossa semi-trasparente con decorazioni d’argento e rubini, in più in quel momento aveva un copri-spalle blu con ricami bianchi.
 
Era bellissima, semplicemente bellissima.
Talmente bella che Leo iniziò quasi a pentirsi di essere venuto, chi era lui per godere di tale visione? Era un mostro, uno scherzo della natura, per quale motivo una come lei avrebbe dovuto volere uno come lui? 
 
“Ciao Leo …”
 
All’interpellato ci vollero diversi istanti per rispondere “C-Ciao Mayra …” replicò sbattendo gli occhi, come abbagliato.
 
“Sapevo che saresti venuto” sorrise lei avvicinandosi di pochi passi “Lo speravo e lo sentivo …”
 
Davvero?!
 
“Già, invece io sono rimasto indeciso fino all’ultimo” confessò Leonardo guardandosi intorno, un po’ in disagio.
Qualunque cosa pur di evitare di guardarla.
 
La veste rossa di lei era DAVVERO trasparente!!
Metteva in bella mostra le gambe dritte e toniche, il fondoschiena sodo appena celato dalle mutandine rosso e oro, finissime, il ventre piatto con un leggero accenno di addominali non pomposi ma indubbiamente forti.
 
Se avesse dovuto trovare una sola parola per descriverla: Perfetta, solo perfetta.
 
“Oh, davvero?” mormorò Mayra passandogli accanto per chiudere le ante della finestra.
 
Leo sussultò quando sentì le ante chiudersi con uno schiocco secco; il silenzio cadde nella … suite?!
Si, era proprio una suite!!
 
Grande, lussuosa, colorata.
Soprattutto colorata, infatti la stanza era piena di tappeti, decorazioni, soprammobili e altra roba (Per lo più un inutile quanto bello spreco di soldi) colorati e preziosi.
Soprattutto rosso, blu, e viola.
 
Per quanto maestosa, comunque, il punto focale della stanza stava nell’imponente letto a baldacchino, sistemato quasi al centro; morbido, pieno di cuscini colorati.
 
“Ti piace?” domandò Mayra dietro alle sue spalle.
 
Leo sobbalzò nel sentire il respiro caldo di lei sul collo “Beh, s-si è … è una b-bella stanza” borbottò.
 
Mayra ridacchiò accarezzandogli la spalla mentre si spostava davanti a lui.
“Ma io non mi riferivo alla stanza” rivelò ondeggiando i fianchi per mettere in mostra la vestaglia “Anche se, modestamente, so di avere buon gusto”
 
“Io … i-io non dovrei trovarmi qui” espirò l’azzurro indietreggiando.
 
Si sentiva improvvisamente intrappolato, una sensazione soffocante dentro quella gabbia dorata e bellissima, troppo ricca per uno come lui.
Leo si era sempre ritenuto una persona semplice, tutto lì dentro era semplicemente troppo per lui.
Ma non era solo quello ad spaventarlo; lui non era stupido, nel momento in cui l’aveva vista in vestaglia aveva capito benissimo che cosa volesse Mayra da lui e in un certo senso ne era anche lusingato, però …
 
… Come avrebbero potuto farlo? Lei era un’umana, un’umana stupenda per di più e lui, pensò di nuovo: Lui cos’era? Un mostro.
Non poteva essere naturale.
 
Mayra non gli permise di indietreggiare ulteriormente.
La sua mano scattò sul polso di Leonardo, trascinandolo verso di lei.
 
“Non devi aver paura me” sussurrò lei come se avesse letto i suoi pensieri “Non devi aver paura del tuo corpo”
 
“E’ sbagliato” replicò lui “Tutta questa situazione è sbagliata”
 
“E chi lo dice?” chiese lei calma.
 
“… la mia coscienza lo dice”
 
“Forse dovresti smettere di ascoltare il tuo grillo parlante e provare ad ascoltare … me”
 
In pochi secondi erano già sul letto.
Lui sotto, lei sopra.
Il leader non si era nemmeno accorto di essere stato spinto su quel morbido giaciglio finché un’inquietante sibilo lo portò a guardare in mezzo a tutti quei cuscini.
 
Eyad strusciò vicino al suo braccio, facendolo rabbrividire.
“Un serpente?” pigolò timidamente.
 
Lei sorrise “Non aver paura di lui, Eyad attacca solo su mio ordine”
 
“Perché la cosa non mi fa sentire affatto più tranquillo?”  ribatté la tartaruga agitandosi sotto di lei.
Sussultò quando improvvisamente lei tirò la sua maschera in modo che la stoffa coprisse gli occhi; ora non vedeva più niente.
 
“Quando eravamo nella cassa ti ho fatto una promessa ricordi?”
 
“C-Cosa?”
 
“… Che avremmo portato a termine ciò che avevamo iniziato lì dentro” terminò Mayra trusciandosi con il corpo contro di lui.
“Eyad …”
 
Leo sentì il serpente sibilare, strisciando lontano sul materasso per accoccolarsi in mezzo ai cuscini.
 
“Solleva le mani sopra alla testa” ordinò la guerriera.
 
Lui scosse la testa “Perché?”
 
“Tu fallo e basta” ringhiò Mayra “Non vorrai che ti minacci di nuovo con il pugnale, vero?”
 
“L’ultima volta non l’ho fatto per via del pugnale” mormorò Leo.
Era sincero, non lo aveva fatto perché sotto minaccia, in realtà nemmeno lui sapeva perché avesse ubbidito.
“Sei proprio fissata con questa roba!!”
 
Un piccolo sorriso si formò sulle labbra di Mayra “Mi piace avere il controllo sulle persone intorno a me”
 
“Ah si? Beh, a me invece no” ribatté l’altro.
 
“Ma che buffo, non l’avrei mai detto” iniziò lei “Visto come è andata a finire nella cassa … io invece penso che a te PIACCIA essere controllato”
 
Leo arrossì vistosamente voltando il capo da un’altra parte, con gli occhi coperti non vedeva niente ma non ci voleva un indovino per sapere con certezza che Mayra stesse sorridendo.
“Non sono il tuo sottomesso” sibilò il leader.
 
“Fin quando sarai nel mio letto sarai ciò che IO ti dirò di essere Leo” sussurrò lei “Solleva le mani … ORA”
 
Era strano.
Per quanto la sua volontà gli dicesse di non ubbidire le sue mani si erano alzate da sole, seppur lentamente, come dotate di mente propria.
 
“Così … ?”
 
Mayra si abbassò a parlargli ad un orecchio “Perfetto …”

.............................

 

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Capitolo 9
*** Prima volta ***


Gli aveva legato le mani separati con una fascia di seta, in modo che non lasciasse segni di alcun tipo sui suoi polsi; le piaceva il colore della sua pelle, sarebbe stato un peccato renderla livida.
 
Legò il resto dell’estremità alla testata del letto.
 
Leo l’aveva lasciata fare senza dire una parola, anche perché non ne aveva!! Nemmeno lui stesso sapeva perché glielo stesse consentendo.
 
“Ti fidi di me?”
 
“C-Come?”
 
“Ti fidi di me?” ripeté Mayra paziente.
 
“I-Io … si” ammise Leo.
 
“Allora sai che non ti farò del male” mormorò lei abbassandosi lungo il suo corpo.
 
L’azzurro sussultò quando lei iniziò ad accarezzargli lo spacco intimo.
Da ciò che la bruna aveva appreso dal loro primo “Incontro” nella cassa, aveva imparato che bastava stimolare alcuni punti sull’inguine per convincere il membro del mutante a venir fuori.
 
Difatti passarono pochi momenti che il Leonardo sentì i piastroni inferiori gonfiarsi leggermente, pronti a liberare il suo sesso.
 
Gemette leggermente, però i suoi polsi si contrassero istintivamente nei morbidi, ma stretti legami che li imprigionavano, nel tentativo di liberarsi.
Si stava eccitando, eccitando ma anche innervosendo perché costretto a starsene buono buono sotto di lei.
 
“M-Mayra …” piagnucolò quando sentì la mano di lei liberare la sua erezione.
 
“Ssssh, non dire niente” ordinò lei “Lasciati andare”
 
Se c’era una cosa di cui Mayra andava orgogliosa era della sua capacità di saper infliggere sia il dolore più atroce che il piacere più intenso.
E la riprova era che nessuno dei suoi amanti si era mai lamentato.
Non avrebbe fatto eccezione con lui, anche perché da quel che poteva vedere le sue percezioni in tal senso erano tali e quali agli esseri umani.
 
Affascinante, affascinate ed erotico allo stesso tempo.
 
-Penso che godrò molto di questo- sorrise mentalmente la ragazza.
“Se non sbaglio l’ultima volta ci eravamo fermati qui, non è vero?” sussurrò suadente “Vogliamo andare avanti?”
 
“Uhm … s-si?”
 
“Ne ero certa”
 
Mayra smise di prendersi cura dell’erezione di Leo per iniziare a spogliarsi; si tolse la vestaglia, il reggiseno e infine le mutandine, il tutto troppo lentamente per un Leo che si stava agitando un po’ troppo sotto di lei.
Con gli occhi coperti le percezioni sensoriali, in questo caso soprattutto il tatto, si erano acutizzate in maniera quasi insopportabile per la situazione in cui lei lo aveva messo.
 
“Ah-Ah-Ah!!” fece Mayra “Leo, Leo, Leo sembra che tu non abbia ancora capito chi è che comanda qui, vero?”
 
“M-Mayra … !!” ansimò lui.
 
“Devi essere cauto con me … Leonardo”
L’uso del nome completo non sfuggì al mutante, il quale guaì di sorpresa quando lei lo morse con forza sul collo.
 
“Basta poco per contrariarmi …” mormorò “Perciò non costringermi ad essere cattiva con te, uh?”
 
Eyad strisciò accanto ai due amanti, spingendo il muso proprio contro il collo del leader, dove Mayra lo aveva appena morso.
Facendo scattare la lingua nera e biforcuta, il serpente leccò via quelle poche gocce di sangue che erano colate giù dalla ferita; Leo rabbrividì, gemendo piano.
 
“Hai capito Leo?”
 
“S-Si Mayra …” mormorò la tartaruga sospirando mentre sentiva Eyad strisciare lungo il fianco fino ad arrivare vicino alla coscia della sua padrona.
 
“Bravo bambino” sorrise lei “Impari in fretta”
 
“E’ che i-io non … n-non ho mai …” borbottò Leonardo arrossendo.
 
“Lo so, so che è la tua prima volta” replicò la guerriera “Sarei stata sorpresa e … dispiaciuta del contrario. Perciò per questa volta ti perdono …”
 
Mayra iniziò a spostarsi nuovamente verso il basso, in modo da far combaciare la sua femminilità con il membro ormai eretto e pulsante di lui, ansioso di lasciarsi usare per la prima volta.
 
Si lasciò cadere su di lui con un breve gemito liberatorio.  
 
E Leo restò letteralmente senza fiato …
Nel momento in cui si senti affondare dentro di lei, ebbe come una sensazione di scossa elettrica breve, intensa; seguita poi da una serie di brividi caldi che gli percorsero la spina dorsale man mano che la bruna, lentamente, prese ad alzarsi ed abbassarsi su di lui. Un ritmo pacato e regolare che fece sospirare entrambi di piacere.
-Oddio …- pensò l’azzurro indeciso se Mayra avesse approvato i suoi timidi tentativi di muovere i fianchi per aiutare il suo lavoro.
Forse avrebbe fatto meglio a stare fermo … -Oh al diavolo!!-
 
Mayra sussultò nel sentire Leo incominciare a muoversi in sintonia con lei.
Per un breve istante ne fu contrariata, ma alla fine decise di lasciar perdere … per questa volta.
 
Lo avrebbe lasciato fare, dopotutto … lui era un caso speciale.
 
Senza rendersene conto Leo diede un forte strattone ai suoi legami, senza riuscire a liberarsi per sfortuna (O per fortuna).
 
“M-Mayra …” ansimò lui.
 
“Oh Leo …” replicò lei estasiata.
Non le era mai capitato di provare tanto piacere, non in un amplesso così … naturale; era piacevolmente sorpresa, e profondamente soddisfatta; ridacchiò leggermente quando sentì la lingua di Eyad solleticargli la coscia.
 
Il serpente strisciava tranquillamente accanto a loro, facendo guizzare la lingua  sia sulla pelle ambrata che su quella verde.
 
Ridacchiarono entrambi finché alla fine non vennero insieme, e Leo rilasciò il suo seme dentro il corpo dell’altra.
 
Mayra si stese su di lui.
La sua pelle era calda, quasi rovente, e appiccicosa perché sudata; i capelli bruni le si erano attaccati alle spalle con qualche ciocca ribelle finita sul viso.
 
Gli rimise a posto la maschera.    
    
“Guarda qui, Leo”
“Uhm …?”
L’altro sbatte le palpebre, respirando profondamente.
 
“Guarda come mi hai ridotta” schernì lei “Sono un disastro, però … non male per essere la tua prima volta vero?”
 
“A me sembri bellissima …” replicò Leo quasi in soggezione.
 
Nel sentire quella frase Mayra si irrigidì, sbattendo le palpebre “Cosa?” domandò temendo la risposta.
Che lei fosse bellissima non era una novità; lei ne era perfettamente consapevole, ma non era questo a intimidirla bensì era stato il tono con cui Leo lo aveva detto …
 
… Il tono di una persona innamorata!!
 
“Sei bellissima Mayra” mormorò l’azzurro muovendo debolmente i polsi.
Gli occhi ramati erano leggermente annebbiati ma riuscivano comunque a fissare quelli neri della guerriera.
“… Credo … di amarti”
 
Mayra si scostò di scatto, alzandosi seduta sopra il compagno.
“No …” mormorò piano scuotendo tristemente la testa.
 
Afferrando il suo pugnale, lasciato sopra il comodino accanto al letto, tagliò i legami che gli imprigionavano i polsi.
 
“Mayra …”
 
“Non innamorarti di me Leo, ti prego non lo fare” avvertì la bruna guardandolo per la prima volta quasi con … tenerezza, e non con la solita malizia o lussuria “Scopriresti a tue spese che è un amore senza scambio”
 
Leo scosse la testa, confuso.
Perché no?! Non era stato abbastanza bravo? O le faceva ribrezzo stare con un mutante?!
Eppure pochi secondi fa non gli era sembrata disgustata.
 
“M-Ma …”
 
“Ssssh …” sibilò Mayra poggiandogli un dito sulle labbra “Non voglio che tu ti faccia illusioni, se accetterai di stare come me dovrai farlo con la consapevolezza che tra noi non potrà esserci più di semplice …”
 
“Sesso …” terminò tristemente l’altro.
 
“Si, la scelta è tua” terminò Mayra alzandosi dal letto per recuperare l’intimo e vestaglia.
Leonardo si sentì una morsa gelida stringere il suo cuore.
Come avrebbe potuto farlo?! Fare SOLO sesso?! Fare quello e poi basta? Ciao e arrivederci?
 
Quello e niente di più?!
 
Non sapeva se ne sarebbe stato in grado, ma doveva darle una risposta subito … glielo leggeva negli occhi.
 
Prendere o lasciare …
 
Eppure proprio in quel momento lui aveva capito di provare qualcosa per lei!!
Ed era stato proprio quel qualcosa che l’aveva spinto a raggiungerla quella notte!! Non era solo attrazione puramente fisica, era qualcosa di più … molto di più …
 
Sarebbe stato in grado di sopportare tutto questo ben sapendo che lei non teneva a lui nello stesso in cui lui teneva a lei?
 
“Allora Leo?” disse Mayra riportandolo alla realtà “Cosa hai deciso di fare?”
 
Leo prese un profondo respiro “Accetto …”

...............................

Ok, sempre la stessa domanda: Come vi è sembrata la descrizione? ... Troppo? Troppo poco?
Spero di aver fatto quanto meno un lavoro accettabile!! XD Comunque sia ci tengo a precisare una cosa per tutti i lettori che mi seguono più romanticoni ... NON TEMETE!!! Il solo "Sesso" non resterà tale a lungo e Mayra non è una stronza anche se in questo ultimo pezzo lo è sembrato.
Vabbè detto ciò vi lascio con un'altra immagine di Mayra:
 
http://elegirl.deviantart.com/art/Mayra-night-and-day-485602340 fatta sempre con un programma di doll-maker, e se curiosate nella cartella "Arabian Nights" dovreste trovare anche la cover della storia (Fatta con le mie manine proprio XD) al prossimo cappy!! 

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Capitolo 10
*** Karai nei pasticci ***


Karai non sapeva più cosa pensare.
 
La sua ADORATA sorellina forse pensava che lei non se ne fosse accorta ma … c’erano certe sottigliezze che solo una donna avrebbe potuto carpire; e lei era una donna!! Anche se a volte tutti sembravano dimenticarsene.
Specialmente Mayra.
 
La parassita araba e Leonardo aveva una relazione, una relazione pericolosa per ambo le parti.
 
Anche se ultimamente aveva iniziato ad “Avvicinarsi” a Chaplin (Il Dr. Pel di carota come lo chiama Mayra, un caro ragazzo anche se un po’ ingenuo), la kunoichi corvina non poteva fare a meno di pensare a come sarebbero potute andare le cose tra lei e il leader Hamato … se solo lei avesse provato a farsi avanti quando lui gliene aveva dato la possibilità.
 
Quando Mayra invece non si era fatta il minimo problema.
 
Karai scosse la testa, non doveva pensare a queste cose!!
Non ORA che era in missione!!
 
“La missione prima di tutto” si ripeté la corvina saltando agile sul tetto di un vecchio magazzino, o almeno, SEMBRAVA un vecchio magazzino.
 
La kunoichi si servì del condotto di ventilazione per entrare furtivamente all’interno dell’edificio, superando i sistemi di sicurezza senza il minimo problema grazie ai nuovi giocattoli tecnologici fornitogli da Chaplin.
Mettere fuori gioco le guardie invece fu un po’ più complesso visto che si trattava di militari del settore top secret del governo americano, gente molto preparata …
 
… Gli uomini di Bishop.
 
Ma per fortuna riuscì a superare anche loro, finché non arrivò davanti all’obbiettivo che le interessava: Un prezioso microchip alieno custodito in una delle casseforti più protette dell’edificio.
 
Chiamali fessi.
 
La ragazza sbloccò la serratura elettronica ed entrò nella camera blindata.
 
Se non le avessero spiegato in precedenza l’importanza di quel reperto, di certo avrebbe trovato le misure di sicurezza esagerate per un microchip grande quanto il palmo di una mano, azzurro, protetto da un’ultima schermata protettiva.
 
Con un finto anello che portava al dito, Karai effettuò una scannerizzazione del microchip, prima di prenderlo.
-La prudenza non è mai troppa-
 
E infatti …
 
“Allarme!! Tentativo di violazione in corso!!” strillò una voce registrata insieme ad un’assordante rimbombo di sirene “Attivare le procedure di sicurezza!!”
 
“Grazie dell’informazione” commentò sarcastica Karai, affrettandosi ad uscire prima che la cassaforte la chiudesse dentro!!
 
Peccato che fuori ad attenderla trovò un piccolo d’appello di uomini armati capitanati da Bishop!!
 
Marai ringhiò leggermente, infuriata per essere stata messa nel sacco così facilmente.
“Carina la trappola …” sibilò sguainando la katana.
 
“Ad essere sinceri …” cominciò Bishop con un ghigno “… QUESTA è la vera trappola”
Appena ebbe terminato la frase, attorno alla ragazza si formò una stretta gabbia laser cilindrica.
 
“Ma che diavolo …?!” esclamò lei colpendo la gabbia con la spada; immaginatevi la sorpresa quando la lama della katana si spezzò in due!!
 
“Ti piace?” schernì l’agente in nero raccogliendo il pezzo della lama caduto fuori dalla gabbia “E’ un dispositivo tecnologicamente avanzato preso ai nostri visitatori alieni” spiegò “Taglia qualsiasi cosa”
 
-Grandioso- pensò Karai mordendosi il labbro –Non bastavano i miei problemi personali …-
 
Era nei pasticci.
 
Bishop si avvicinò al computer principale della struttura e, schiacciando un tasto, attivò una comunicazione con la Saki corporation.
Sullo schermo, infatti, apparve l’immagine di Shredder, il quale non ne sembrava affatto felice.
 
“Ma che cosa …?!” ringhiò Shredder “Chiunque lei sia, sappia che è su un canale protetto!!”
 
“Salve signor. Oroku Saki …” sorrise Bishop tranquillo “Piacere, mi chiamo Bishop e … presumo che lei già conosca la mia ospite” continuò facendo cenno alla kunoichi prigioniera.
 
Saki sgranò gli occhi.
 
“Karai … !!??”
 
Karai si morse di nuovo il labbro.
Si, questa volta era DECISAMENTE nei pasticci.
 
Nel frattempo in una certa tana, nelle fogne di New York …
 
Di solito Michelangelo non si stupiva se a volte c’erano momenti in cui si sentiva … come dire? Confuso?
 
Beh, non era un genio come Donnie, ne aveva l’intuito di Leo o … un “Qualchecosa” che magari anche un tontolone come Raphie aveva; ma in compenso era sempre stato orgoglioso delle sue doti empatiche.
 
Per questo adesso si sentiva “Confuso”.
 
Erano circa due mesi che Leo si comportava in modo … bizzarro.
Nulla di particolare in realtà, semplicemente non riusciva più a capirlo.
 
Non che lui avesse fatto chissà che cosa per farglielo pensare: Quando stavano tutti insieme, o era comunque in compagnia di qualcuno, Leo era … beh, Leo; il solito, tranquillo e dolce Leo.
Rideva e scherzava con loro, chiacchierava tranquillamente con il maestro etc …
 
Ma il problema era quando restava da solo.
 
-Ultimamente mi sembra così … così …- pensò Mikey appena beccò il fratello a sospirare (Di nuovo) pesantemente, da solo sul divano.
Non infelice o triste, solo … malinconico, come se ci fosse qualcosa che lo tormentasse;
qualcosa che lo preoccupasse non abbastanza da dirlo a loro altri, ma abbastanza per farlo vagare per la tana come un’anima in pena.
-Davvero non capisco- pensò ancora l’arancione –Eppure io sono bravo in queste cose-
 
Ma forse era solo una sua impressione … o no?
 
“Ehi Leo!!” esclamò Mikey zampettando allegramente verso l’altra tartaruga.
 
“Uh?! Oh Mikey, cosa c’è?!” rispose Leo sbattendo le palpebre.
 
“Beh, ecco mi chiedevo …” cominciò il minore “Che ne diresti se prendessimo il tarta-corazzato e andassimo a farci un giro?” chiese esibendosi nel suo classico sguardo da cucciolo coccoloso.
 
“Usciamo, prendiamo un po’ d’aria … per favoooore!!?”
 
Leonardo corrucciò la fronte, apparendo un po’ restio inizialmente ma poi vedendo gli occhioni azzurri di Mikey … come si poteva dirgli di no?
Sospirò “Va bene Mikey, ma questa volta avvertiamo prima il maestro, ok?”
 
“Grande!!” esultò Mikey “Corro a chiamare gli altri!!”
 
Così come era arrivato, Mikey filò via, rapidissimo e chiassosissimo come suo solito.
L’azzurro scosse la testa, sorridendo piano tra se e se.
 
Ma si!! Uscire avrebbe fatto bene a tutti, in fin dei conti era tanto tempo che non mettevano piede fuori dalla tana.
 
I suoi fratelli più che altro, perché lui in verità … forse stava uscendo fin troppo spesso ultimamente.
Quasi ogni giorno, ogni sera, da due mesi a quella parte usciva per vedere LEI.
 
“Mayra …” mormorò Leo sospirando di nuovo mentre si alzava in piedi per raggiungere gli altri.
 
Era perfettamente consapevole di star camminando sul filo del rasoio.
Il rapporto che aveva deciso di mandare avanti con quella donna aveva messo entrambe le parti in una posizione alquanto scomoda; se avessero beccato lei … era praticamente morta (Figurarsi se Shredder la risparmiava), se avessero beccato lui … beh, come minimo il maestro Splinter lo avrebbe esiliato sicuramente.
 
Ma che bella prospettiva …
 
Il fatto che poi stessero correndo tutti questi rischi per un rapporto che, almeno per lei, era solo “Fisico” non faceva altro che aumentare i suoi sensi di colpa.
 
“Ci stiamo solo divertendo …” aveva detto Mayra mentre lui ansimava sotto di lei, troppo stordito dal mix di piacere e dolore per replicare.
 
Ma erano parole solo di Mayra, non sue.
 
Dannazione!! Il suo concetto di divertimento era molto diverso: Divertimento è giocare a palla, andare al cinema o robe del genere!! Quello tra loro NON era divertimento!! Per lui era qualcosa di molto più profondo, intenso.
 
Se solo fosse riuscito a farglielo capire …
Leo si massaggiò un livido scuro che appariva sulla sua spalla, piuttosto evidente sulla pelle verde.
 
Gliel’aveva fatto lei appena due notti prima, nemmeno ricordava perché lo avesse colpito, ne gli importava granché a dire il vero, ma diavolo ancora non accennava a schiarirsi!!
Tuttavia non era arrabbiato per quello, ansi … doveva considerarsi pazzo a pensare che in un certo senso gli piaceva quel lato violento di lei!?
 
E comunque ogni volta ci pensava Eyad ad attenuare il dolore leccandogli le ferite con quella sibilante lingua biforcuta.
 
“Mi piacerebbe sapere dove diavolo abbia trovato un serpente del genere” borbottò il leader “E’ troppo intelligente ed affettuoso per essere un semplice rettile”
 
“Allora è tutto pronto!!?”
La voce squillante di Mikey lo riportò alla realtà.
“Andiamo!! Andiamo!!”
  
“Ok, ok, ma non spingere!!” replicò quella più pacata di Donnie, il quale fece capolino insieme al minore dal suo laboratorio.
Le chiavi del tarta-corazzato in mano.
 
Leo ridacchiò, dimenticando per qualche momento i suoi problemi.
“Coraggio ragazzi, andiamo a chiamare Raph!!”

 
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Capitolo 11
*** L'inganno di Stockman ***


Mayra non ricordava più l’ultima volta in cui era stata particolarmente pensierosa.
 
Le occasioni in cui lo era erano rare, rarissime.
Si era sempre considerata una ragazza di buon senso, intelligente, ma non così rigida da preoccuparsi troppo del “Domani” o altre scempiaggini simili.
 
Eppure adesso, mentre accarezzava lentamente la pelle squamosa di Eyad, il quale sonnecchiava beatamente accanto a lei sul letto, non poteva fare a meno di pensare a come si stessero evolvendo le cose con Leo.
Si stava affezionando a lui, ormai doveva ammetterlo, e questo non andava AFFATTO bene!!
 
“E’ la prima volta che mi capita una situazione simile” mormorò tra se e se “E’ strano, non trovi Eyad? Non mi è mai capitato di far durare una relazione così a lungo …”
 
Per la prima volta in vita sua, Mayra pensò di aver commesso uno sbaglio a proporre questa relazione a Leonardo.
Si stava attaccando troppo a lui … LUI si stava attaccando TROPPO a LEI.
 
Nonostante lei avesse messo subito le cose in chiaro, nonostante lo avesse avvertito …
 
Il serpente sibilò leggermente alzando la testa spigolosa per premere morbidamente con il muso contro la mano della sua padrona.
 
“Si lo so, non è la prima volta che faccio innamorare qualcuno di me” sussurrò Mayra “E quando me ne accorgo di solito tronco immediatamente ogni rapporto ma …”
-Con lui non ci riesco!!- ruggì mentalmente, socchiudendo le scintillanti perle nere.
 
Era evidente che il leader in blu si fosse follemente innamorato di lei ormai, non era il primo e sicuramente non sarebbe stato neanche l’ultimo ma … perché diavolo non riusciva a scaricarlo allora?! PERCHE’!?
 
“Dovrò risolvere questa cosa prima o dopo …”
 
I suoi pensieri vennero interrotti dalla stridula suoneria di una chiamata vocale, proveniente dal tecnologico orologio-computer da polso che indossava (Sempre roba di Chaplin).
Eyad alzò di scatto il muso, soffiando minacciosamente mentre Mayra, senza battere ciglio, premette con un dito sul display per rispondere. 
 
“Si?”
 
“Mayra …”
 
Era suo padre.
 
L’espressione della ragazza passò da annoiata a divertita “Padre? Cosa succede?” domandò ridacchiando tra se e se “Non riuscite ancora a trovare quell’incapace di Hun?” continuò nonostante sapesse benissimo che si trattava si sforzi inutili.
 
Non avrebbero mai trovato il corpo di quel viscido traditore incompetente.
 
“No Mayra, ho un incarico per te!! E’ urgente, raggiungimi nel mio ufficio!!” spiegò brevemente Saki.
 
Mayra si fece attenta, e non perse tempo a fare altre domande.
Il tono serio di suo padre bastava ed avanzava per farle intendere che era successo qualcosa, qualcosa di davvero grave.
Il alzò in piedi di scatto e si preparò in fretta con la sua tenuta da “Professionista”.
 
“Scommetto che la missione di mia sorella non è andata come previsto …” ipotizzò dopo aver fatto un po’ di mente locale “E come al solito tocca a me risolvere tutto”
 
E infatti le sue ipotesi non si mostrarono inesatte …
 
“Karai è stata catturata” disse Shredder in tono grave “Devi assolutamente ritrovarla e riportarla qui sana e salva”
 
Mayra annuì “Dove devo andare a cercarla?” chiese.
 
“Dai dati in nostro possesso siamo a conoscenza dell’ultima posizione di Karai” spiegò shredder “Chaplin ti fornirà tutti i mezzi che riterrai necessari per portae a termine la tua missione”
 
“Bene” sorrise lei “Adoro avere nuovi giocattoli”
 
“Sii seria Mayra” la rimproverò l’altro “Ricorda che c’è la vita di Karai in gioco e …”
 
“E tu non hai la minima intenzione di cedere al ricatto di John Bishop” terminò Mayra socchiudendo gli occhi, una strana luce brillò in quelle perle nere quando la proprietaria pronunciò quel nome “O sbaglio?”
 
Saki ghignò “Mi conosci troppo bene mia cara” ammise “Ma sappi che ci tengo davvero alla vita di tua sorella e non ti avrei affidato questa missione se non fossi sicuro al 100% che sarai in grado di portarla al termine”
 
“Si, lo so …” concordò la guerriera.
-Uhm … e così il mio caro John ha deciso di tornare strisciando? Bene, bene … ci sarà da divertirsi-
 
“Lascia fare a me” assicurò con un sorriso dolce sulle labbra.
 
“Molto bene” disse Saki iniziando ad avviarsi “Vieni con me, metteremo a punto un primo piano d’azione dopo di che farai da sola”
 
Mayra lo seguì inconsapevole che nel frattempo QUALCUNO avesse ascoltato la loro conversazione.
 
Stockman ghignò diabolicamente.
 
“Certo sarebbe davvero un peccato se Mayra per qualche INSPIEGABILE motivo non riuscisse a salvare sua sorella ahaha!!” rise introducendosi forzatamente nel programma centrale del palazzo di Shredder.
“Shredder pensa di potermi controllare con le sue stupide briglie, eh?” disse “E invece adesso mi introdurrò nel computer e vedrò l’ultima posizione di Karai … oh!! Un deposito abbandonato nel quartiere di Brooklin, perfetto!!”
 
Un’informazione preziosa …
… nelle mani giuste.
 
E infatti in quello stesso momento quattro mutanti di nostra conoscenza stava gironzolando per New York a bordo del tarta-corazzato, mentre ascoltavano della musica pop a caso attraverso la radio.
 
“Yeah!! Come on baby!!” esultò Mikey dondolandosi sul sedile a ritmo di musica finché …
 
La canzone che stavano ascoltando iniziò ad essere disturbata dalla presenza di un altro segnale radio molto più forte.
 
“Ehi!! Ma cosa …?!” brontolò l’arancione irritato per l’interruzione.
 
“Ehi, ragazzi sentite qua!!” replicò Donatello regolando un paio di manopole per pulire il segnale “Sembra un messaggio radio”
 
“Qui è Mayra, sto andando a recuperare il dispositivo …” annunciò una voce dolce e melodiosa.
 
“Ma che …?!” fece Raph confuso.
 
-Mayra?!- esclamò Leo mentalmente.
 
“… Appena avrò preso quel gioiellino tecnologico e lo avrò consegnato al brillante Dr. Stockman, saremmo in grado di stanare ed eliminare le tartarughe e il loro maestro!!”
 
“COSA!?” urlarono Mik, Don e Raph all’unisono.
 
-COSAA!?- pensò Leonardo scuotendo la testa scioccato –No, non può essere …-
 
“Non riusciranno a nascondersi, sto andando proprio ora al deposito 51 a Brooklin per effettuare il recupero, passo e chiudo!!”
 
“Non so voi ragazzi, ma io sento puzza di trappola” affermò Donnie.
 
“Che sia una trappola o meno, sarà meglio accertarcene” replicò Leo amaramente “Se fosse vero, dobbiamo fermarla”
Non credeva che Mayra potesse davvero fargli una cosa del genere, o quanto meno, ci sperava, ma non poteva permettersi che i suoi sentimenti offuscassero il suo giudizio.
 
Aveva già pagato pegno con Karai, una volta basta e avanza.
 
“Allora deposito 51 stiamo arrivando” esclamò Mikey mentre Donatello si cimentava in una inversione ad “U” per cambiare strada e dirigersi verso la parte opposta della città.
 
“Scommetto che quei quattro tontoloni adesso si staranno dirigendo verso Brooklin per controllare …” ghignò Stockman dopo che ebbe terminato la comunicazione FALSA.
“E forse con un po’ di fortuna loro e Mayra si distruggeranno a vicenda, Karai sparirà e a quel punto mi resterà solo Chaplin di cui occuparmi, sono un genio!! Ahahahah!!”
 
Già, un piano perfetto … se non si trattasse di Mayra; la quale si trovava già sul posto, in sella da una velocissima e ultra tecnologica moto nera lucida con striature rosse.
Un casco nero con la visiera riflettente nascondeva un ghigno sarcastico da parte della guerriera.
 
“Secondo le indicazioni di papà il posto dovrebbe essere questo” commentò Mayra guardandosi attorno “John mi meraviglio di te” sospirò con fare drammatico vedendo come fosse malandato il deposito “Come ti sei ridotto?! A chiuderti in vecchi magazzini abbandonati? E proprio vero, non c’è più buon gusto a questo mondo ormai”
 
Niente ingresso principale, ne di servizio …
Beh!! Si sarebbe arrangiata da sola, come sempre del resto.
 
Con rombo assordante, Mayra diede gas alla moto sfrecciando ad altissima velocita contro il muro dell’edificio.
 
“Din-Don!! E’ permesso?! Ma certo che si!!” schernì la bruna premendo un pulsante (Ovviamente ROSSO) sul cruscotto della moto “Chi non farebbe entrare una così ADORABILE fanciulla?!”
 
BOOOM!!!
 
Dalla moto era partito un piccolo missile che andò a creare un bel buco in mezzo al muro attraverso cui Mayra passò tranquillamente con un’impennata. 
 
“Salam gente!!” salutò Mayra divertendosi a fare lo slalom tra i colpi di fucile laser “Adoro le accoglienze calorose”
 
Come era prevedibile la ragazza mise fuori gioco gran parte dei soldati speronandoli semplicemente con la moto, o rispondendo al fuoco con altro fuoco grazie ai nuovi “Giocattoli” con Chaplin aveva modificato il veicolo.
Tra questi il suo preferito un paio di fucili laser sul muso, facilmente manovrabili grazie ad una specie di joystick sul lato sinistro del cruscotto, semplici … ma potenti.
 
Con quelli i fuochi d’artificio erano assicurati.
 
-Karai dovrebbe lasciarsi catturare più spesso- pensò Mayra divertita mentre sfondava con il secondo, ed ultimo missile un’imponente porta d’acciaio, simile a quella di una cassaforte.
 
Lì dietro, ad vi era proprio lui, Bishop!!
 
… O più semplicemente per lei.
 
“John” sorrise piano la bruna nello scorgere gli inconfondibili impermeabile nero, la cravatta e gli occhiali scuri.
 
“Uhm … non mi aspettavo una risposta così immediata” constatò Bishop seppur perfettamente composto nel vederla.  
 
Se solo avesse visto chi si celava sotto quel casco!!

“Oh beh, signori abbiamo un treno da prendere” affermò Bishop sicuro.
Attraverso un telecomando che aveva in mano, l’agente attivò una botola nascosta del pavimento che fece sprofondare lui e tre dei suoi uomini che si trovavano (Per fortuna loro) accanto a lui sotto terra, attraverso una pedana.
 
Quando furono scesi al piano inferiore, la botola meccanica si richiuse lasciando Mayra da sola circondata da forse una ventina di nuovi agenti appena sopraggiunti.  
 
Mayra sbuffò annoiata.
“Ah, John” sospirò scendendo con grazia dalla moto “Ho sempre detestato questo tuo essere sfuggente”
 
Ma intanto anche qualcun altro era arrivato al vecchio deposito.
 
“Qualcosa mi dice che Mayra è arrivata” commentò Mikey vedendo il grosso buco nel muro, circondato dai calcinacci ancora fumanti.
 
“No, non mi dire?” replicò Raph sarcastico “Da cosa l’hai capito?”
 
“Muoviamoci” ordino seccamente Leo sguainando le Katana.

............................

 

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Capitolo 12
*** Vecchia fiamma. ***


Non fu difficile trovare la guerriera (Bastava seguire la scia di distruzione e soldati doloranti che si era lasciata dietro), e quando sopraggiunsero nella stanza Cavò la trovarono che stava sistemando delle mine sulla pedana dove poco prima era sparito Bishop.
 
Circondata da almeno una ventina di soldati svenuti.
 
“Mayra!!” esclamò Leonardo.
 
“Uh? Cosa?! LEO!?” sussultò la bruna sorpresa di ritrovarsi davanti l’amante con i fratelli -Che diavolo ci fa lui qui?!- pensò.
 
“Ehi signorina!! Volevi trovare il dispositivo per rintracciarci?!” ringhiò Mikey facendo roteare i nunchaku “Non ti serve, siamo qui!!”
 
–Ma di che diavolo vanno blaterando?! Bah!! Scusate ragazzi, ma adesso non ho proprio il tempo di affrontarti- sbuffò mentalmente lei per poi premere un pulsante sul cruscotto della moto affinché le mine si attivassero, esplodendo immediatamente, lasciando una bella voragine sul pavimento.
 
“Scusate ragazzi ma ho un treno da prendere” esclamò Mayra imitando il saluto militare prima saltando sulla pedana sottostante.
 
“Non credere di sfuggirci!!” ruggì Raphael correndole subito dietro, seguito dagli altri.
 
Attraverso una larga rampa di scale, Mayra raggiunse il piano inferiore trovandosi davanti ad un …
 
“Un treno sotterraneo?” fece sorpresa mettendosi le mani sui fianchi “E bravo John, ti sei rimesso in piedi alla grande” continuò entrando dentro il veicolo mentre questo iniziava a dare i primi segni di partenza.
 
Karai era proprio nel primo vagone dove era entrata, ancora rinchiusa nella sua gabbia laser.
 
“Ehi!! Sorellona!!” canticchiò la bruna.
 
Karai voltò il capo verso di lei sgranando gli occhi “Mayra?” brontolò “Oh ti prego no!! Tu no!!”
 
“Credimi anch’io avrei preferito che Papà mandasse qualcun altro a salvarti” replicò Mayra senza smettere di sorriderle nel suo solito modo calmo e perfettamente composto “Ma che vuoi che ti dica” ironizzò togliendosi il casco “Ero libera solo io-Raah!!”
 
Ad un tratto la bella orientale si ritrovò malamente a terra, spinta fuori dal vagone a causa di un calcio improvviso.
 
“Devo ammettere che Saki è un uomo davvero ostinato, nonché sciocco se credeva davvero che sarebbe bastato un solo uo- MAYRA!?”
 
Bishop si era nascosto in un sottofondo nascosto del vagone, approfittando dell’effetto sorpresa per scalciare fuori l’ospite indesiderato.
Tuttavia gli occhi scuri dell’agente sgranarono quando si rese effettivamente conto di CHI fosse l’ospite in questione.
 
Quel corpo da dea, quei capelli scuri morbidi e profumati, quegli occhi neri grandi e profondi come la notte stessa …
… Quel maledetto sorriso malizioso che lo irritava e lo estasiava al tempo stesso.
 
“Ciao John, tesoro” ridacchiò la bruna ancora stesa a terra mentre si aggiustava con una mano i lunghi capelli castani, messi in disordine dalla caduta “Ti ricordi di me?” continuò scattando in piedi.
 
Approfittando del momento di sorpresa dell’uomo, la ragazza si lanciò su di lui, restituendogli il favore della caduta con gli interessi grazie ad un doppio calcio in pieno petto.
 
“Ma certo che ti ricordi, dopo tutto …” ghignò Mayra “… Stavamo insieme un tempo”
 
“Ma cosa sta facendo quella pazza?” domandò Mikey, il primo ad aver osservato la scena del calcio da lontano.
 
“Non ha importanza cosa sta o non sta facendo” ringhiò il focoso “Tanto la distruggeremo”
 
Leonardo avrebbe avuto molto da ridire sull’ultima frase, ma prima che le parole potessero uscire dalla sua bocca vide bene di mordicchiarsi quasi a sangue il labbro. L’ultima cosa di cui aveva bisogno era destare sospetti nei fratelli.
 
“Ehi!! Il treno sta per partire!!” esclamò Mikey “Che facciamo? Saliamo sopra?”
 
“Secondo te?” replicò Donnie saltando sul tetto del veicolo per primo.
 
Intanto Bishop si era già rimesso in piedi e fissava con odio la giovane donna che aveva innanzi.
 
“Che cosa ci fai TU qui?”
 
“Quello che faccio sempre, mi prendo ciò che è mio” replicò l’altra perfettamente calma accennando con la testa alla sorella imprigionata “Fra tutte le kunoichi che ci sono a New York dovevi proprio prenderti la mia sorellona John?”
 
“Non chiamarmi per nome!!” sibilò l’uomo “E comunque tu non dovresti nemmeno essere qui in città!! Perché sei venuta qui?”
 
Lei alzò le spalle “Affari importanti, mi conosci sono una donna impegnata” sorrise accarezzando distrattamente il bordo di alcuni pulsanti e controller del treno che stavano lì vicino a lei. “Ora abbiamo due possibilità caro: Lasci andare mia sorella senza fare storie e poi tutti felici ognuno per la propria strada …” canticchiò avanzando di qualche passo “… Oppure cerchi di uccidermi, ma visto come è andata a finire l’ultima volta che ci hai provato … non te lo consiglierei”
 
Bishop ringhiò.
 
“Maledetta put- …” cominciò per poi interrompersi quando la punta del pugnale di lei gli punzecchiò la gola appena pochi millisecondi dopo.
 
“Ah-Ah-Ah!! Mai pronunciare la parola con la “P” in mia presenza” sibilò la bruna socchiudendo pericolosamente le belle perle nere.
 
 
“Karai?” sussurrò Leo sbattendo le palpebre.
 
“Bishop?” fece eco Mikey.
 
“Qui qualcosa non torna” bisbigliò ancora Donnie mentre lui e gli altri osservavano tutta la scena nascosti, vicini al finestrino del treno “E adesso che si fa?”
 
“Perché non lasciamo che si massacrino?” propose Raph ringhiando.
 
Neanche a dirlo proprio in quello stesso momento Bishop e Mayra decisero di aprire le danze combattendosi l’un l’altro senza esclusione di colpi.
 
“Sei una maledetta strega!!” ringhiò l’uomo cercando di colpirla con una ginocchiata allo stomaco.
 
“Non la pensavi così una volta” precisò Mayra sorridendo ironicamente “Devo forse ricordarti tutti gli appellativi piccanti che mi sussurravi all’orecchio? …”
 
-APPELLATIVI PICCANTI!?- pensò Leo allibito.
Istintivamente incrociò le braccia sul petto con una smorfia di disappunto finché lo spostamento violento dell’aria causato dall’alta velocità del treno non lo fece pericolosamente vacillare, costringendolo a riaggrapparsi al tettuccio del veicolo.  
 
“Leo sta attento!!” lo rimproverò Donnie.
 
“… O magari vuoi che ti reciti a memoria le e-mail infuocate che mi hai spedito?” continuò Mayra.
 
“E-MAIL INFUOCATE?!” sbottò Leonardo per poi coprirsi la bocca con entrambe le mani quando vide le espressioni stupite degli altri.
 
“Leo, ti senti bene?” domandò Raph perplesso.
 
L’azzurro arrossì leggermente tossicchiando un po’ per riprendersi “N-Niente ovviamente ehm … sentite noi ehm, KARAI è nei pasticci!!” borbottò sperando di distogliere l’attenzione degli altri “Dobbiamo tirarla fuori da lì”
-E magari dare anche una bella lezione a Bishop- aggiunse mentalmente, sguainando la katana.
 
“Sei sicuro che sia la cosa giusta da fare?” domandò il viola titubante.
 
“Glielo dobbiamo” tagliò corto Leo.
 
“Argh!!”
 
Il lamento di Mayra non sfuggì alle orecchie del leader, il quale tornò, preoccupato a guardare come procedeva il combattimento tra i due ex-amanti.
 
Mayra era a terra vicino alla trappola di Karai, decisamente TROPPO vicino a premere con la mano su un profondo taglio sanguinante sulla spalla.
Durante la colluttazione Bishop era riuscito a sbilanciarla, mandandola a sbattere (Per fortuna solo di striscio) contro il laser tagliente della gabbia in cui era intrappolata la sorella.
 
Ma … nonostante tutto, la bella guerriera ghignò guardando prima il sangue sulla sua mano poi il suo ex.
“Dimmi una cosa John” sorrise “Almeno sai come uccidermi?”
 
Bishop sibilò e afferrando la giovane per le spalle, cercò di spingerla contro la gabbia di Karai “Proverò a farti a pezzi” ringhiò “Vediamo se funziona”
 
“E va bene adesso basta!!” ringhiò Leo spaccando il vetro del finestrino per poi calarsi nella mischia seguito a ruota dai fratelli.
Con un calcio ben assestato, il leader scagliò Bishop lontano da Mayra.
 
“Vedi che ho ragione quando dico che sei il mio malak” sussurrò Mayra, sinceramente felice di vederlo.
 
Leo si girò verso di lei un po’ imbarazzato “Il tuo cosa?!” sibilò mentre intanto i suoi fratelli iniziavano a combattere con Bishop.
 
“Malak nella mia lingua significa “Angelo” sai?” replicò lei dolcemente “E’ il termine più adatto per descriverti, non trovi?”
 
“Certo, certo e io ci devo credere? E cos’è questa cosa delle “E-mail infuocate”? Eh?!” ribatté l’altro.
 
“Ooh, lo sai che sei ancora più sexy quando fai il geloso?” gli cinguettò l’orientale all’orecchio facendolo arrossire un po’.
 
Leonardo sbuffò alzando gli occhi al cielo mentre andava anche lui ad affrontare Bishop. Dio!! Era arrabbiato, imbarazzato e … si, anche lusingato al tempo stesso, ma quella ragazza lo stava seriamente facendo impazzire!!  
Possibile che non prendesse mai niente sul serio?!
 
“Sai una cosa Bishop?” domandò Raph “Probabilmente tu sei persona che detesto di più al mondo” ringhiò.
 
“E questo la dice lunga!!” seguitò Mikey aggrappandosi (Tipo Koala) ad un asta fissa del treno, per poi cercare di colpire Bishop alla testa con un colpo di nunchaku.
 
“Non ho paura di voi!!” replicò Bishop, la cui attenzione era concentrata tutta su Mayra e, di conseguenza, anche Leo.
-Cosa stai tramando Mayra?- si chiese mentalmente, poiché non gli erano sfuggiti gli sguardi che quei due si scambiavano –Non dirmi che …?!-
 
Raphael e Michelangelo (Escludendo Donatello, il quale cercava di liberare Karai dalla gabbia laser) era tutti concentrati a combattere lui, Leonardo invece no …
… No, Leonardo stava chiacchierando amabilmente con la sua ex e come la guardava … conosceva troppo bene quello sguardo!!
 
Un ghignò malvagio nacque sulle labbra dell’uomo.
Con un salto Bishop evitò i colpi sincronizzati di Mikey e Raph per atterrare proprio davanti alla “Coppietta”.
 
“Tu!!” ringhiò l’azzurro cercando di trafiggerlo con la katana.
 
Bishop evitò i fendenti spostandosi rapidamente di lato e quando Leo girò su se stesso per colpirlo con il manico della Katana gli bloccò subito il polso, costringendoglielo dietro alla schiena; fece la stessa cosa con l’altro.
 
“Gnn!! E lasciami andare!!” ringhiò il leader.
“Ho visto come la guardi” sibilò Bishop nel suo orecchio.
 
“C-Che?!”
 
“Lascia che ti dia un consiglio” continuò Bishop “Da uomo a … beh, uomo!! Non fidarti di Mayra, non è quello che sembra”
 
Leo fece un basso ringhio.
“Ciò che c’è tra me e Mayra non sono affari tuoi”
 
“Ho avuto una storia con lei” ribatté Bishop sfruttando la momentanea immobilità di Leo per muoverlo in modo che la sua katana incrociasse il Sai di Raphael per poi spingerlo via, come se stesse muovendo un burattino!!
“La conosco meglio di chiunque altro, a parte Saki forse; ti userà Leonardo, giocherà con te, proprio come ha fatto con me un tempo e quando si sarà stufata ti abbandonerà al tuo destino …” insinuò “… Perché è solo questo che sanno fare … le streghe”
 
-Le streghe?- pensò Leo mordendosi il labbro e scuotendo la testa.
Probabilmente lo aveva detto così per insulto, ma per quanto riguardava il resto, per come stavano le cose, forse Bishop poteva anche avere ragione su Mayra …
 
E questo faceva male, molto …
 
Mayra si lanciò contro Bishop, cercando di prenderlo alle spalle ma l’uomo si girò di scatto trascinando la tartaruga davanti a lui; il risultato fu che la lama della bruna si bloccò a pochi millimetri dalla gola di Leo.
 
“Leo” esclamò infatti.
 
Fortuna che si era bloccata in tempo.    
 
“Tutto tuo” sorrise Bishop ironico spingendo in malo modo il ninja addosso alla ragazza, facendoli ruzzolare per terra.
 
“Beh, signori” cominciò l’uomo ghignando “E’ stato un piacere, ma adesso devo andare” disse prima di spostarsi verso il primo vagone del treno (Quello che si trascinava dietro tutti gli altri).
Premette un pulsante sui controller, facendo si che il primo vagone si staccasse dal resto del treno.
 
“Arrivederci tartarughe!! Mayra …” aggiunse socchiudendo con odio gli occhi prima di sparire nella galleria.
 
“Accidenti è scappato!!” ruggì Karai quando Donnie riuscì finalmente a tirarla fuori dalla gabbia laser.
Quanto avrebbe voluto infilzare quel maledetto!!
 
-Si- pensò Mayra con amarezza notando lo sguardo amareggiato di Leonardo –Ma qualcosa mi dice che lo rincontreremo-

..........................

Dodicesimo capitolo yeaahhhh!!! ^^
Oh, piccolo appunto: Probabbilmente non è indispensabile per la comprensione del capitolo ma per ragioni di lughezza ho tagliato un pezzettino all'inizio di questo cappy e l'ho sistemato alla fine del capitolo precedente, ma tranquilli non è chissà che.
Giusto per avvisare!! XD
Voglio ringraziare come sempre tutti quelli che mi seguono in questa o in altre mie storie (Anche), in particolare ringrazio LaraPink777 e
Kunoichi_BeastKnightress!! Che mi seguono con una certa regolarità!! Grazie mille ragazze!! *.*   
Al prossimo cappy!!

 

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Capitolo 13
*** Di più ... ***


“Quindi … tu e Bishop … ?!”
 
Mayra sbuffò “Si, abbiamo avuto una storia” confermò giocherellando distrattamente con una delle code della maschera di Leonardo “Ma ti assicuro che è morta e sepolta da tempo”
 
Giacevano entrambi nudi, a riposare sotto le coperte del lussuoso letto a baldacchino della bruna.
 
“Era seria?”
 
“Nessuna delle mie storie è stata seria Leo, tantomeno quella con John”
 
-John?! Sul serio?- pensò il leader sospirando.
Era passata una settimana da quando aveva scoperto che uno degli ex di Mayra era praticamente uno dei tanti che avrebbe fatto volentieri a pezzi lui e/o i suoi fratelli.
 
Bishop? Davvero?! E perché non Stockman magari …?
 
“Sai che Stockman ha ricevuto una bella lezione per aver spedito quella comunicazione falsa?” disse ad un tratto lei come se avesse letto nei suoi pensieri
Sorrise maliziosamente “Me ne sono occupata io stessa”
 
“Tu?” replicò Leo.
 
Eyad strisciò vicino a Mayra, che era sdraiata di fianco, e appoggiò la testa nell’incavo del collo.
 
“Io E Eyad, si …” specificò Mayra.
Leo rabbrividì mentre lei gli accarezzava languidamente il petto con appena le punte delle dita.
 
“Eyad si è divertito molto …” continuò la guerriera “E quell’idiota ha avuto quello che si meritava”
 
“Non lo avrete …?”
 
“No, può essere ancora utile” replicò lei.
Ci fu un breve silenzio imbarazzante nel quale rimasero semplicemente fermi, a godersi l’uno i tocchi dell’altro.
 
“D-Davvero tu non …?!” sussurrò Leo in un soffio “… Non h-hai mai provato niente p-per … per Bishop?”
In realtà sapeva già la risposta ma … aveva bisogno di sentirselo dire.
 
“No” rispose secca Mayra infatti, per poi sospirare, scuotendo la testa drammaticamente  “Alla fine è successo proprio ciò che temevo non è vero?” appurò.
La titubanza nella voce di Leo, il suo modo di guardarla negli ultimi giorni … come se dovesse svanire da un momento all’altro …
 
Era accaduto alla fine.
 
Leonardo non rispose e distolse lo sguardo.
Aveva capito a cosa l’altra si stesse riferendo, però non aveva il coraggio di risponderle.
 
“Ti sei innamorato di me” dichiarò alzandosi in piedi per afferrare un accappatoio di seta rossa e lucida che giaceva a terra, accanto al letto.
 
“Si …” replicò Leo mordendosi il labbro.
 
“… Quando ti avevo detto di non farlo”
 
“Che cosa pretendevi che facessi eh?!” sibilò l’azzurro iniziando ad arrabbiarsi “Non è una cosa che si può controllare!! Ok?!” continuò quasi urlandole contro.
“Sarò anche un mutante ma questo non significa che sono fatto di pietra!! Provo anch’io delle emozioni … dei sentimenti …”
La voce della tartaruga si affievolì, diventando appena un sussurro “… I-Io non posso farci niente, n-non posso farci niente s-se mi innamoro SEMPRE delle p-persone sbagliate!!”
 
L’ultima frase lasciò Mayra interdetta, tanto che si voltò verso di lui con un’espressione perplessa.
“Persone sbagliate?” fece curiosa.
 
“Prima che arrivassi tu, io avevo una cotta per Karai” ammise il leader “Ma anche con lei le cose non sarebbero mai potute andare avanti, però con lei almeno ne ero cosciente!!”
 
Mayra rimase in silenzio, aspettando che continuasse.
 
“Ma poi sei arrivata tu e … e … mi sono innamorato di te” continuò Leo “Con te le cose erano, SONO diverse, con te avevo speranza!! S-Speravo, speravo di p-poter avere … di più”
 
Di più.
 
-Di più- pensò Mayra interdetta, per la prima volta in vita sua.
Quelle due piccole parole sembrarono ripetersi in continuazione nell’aria silenziosa della notte, come una straziante melodia nelle sue orecchie.
 
“Di più …” ripeté lei.
 
“Si, di più” replicò Leonardo “Speravo che a parte il, beh, il sesso”
Faticava sempre ad esprimere certi concetti.
“Potesse esserci di più tra noi, perché ormai a me non basta più solo questo, io voglio …”
 
“Di più” interruppe Mayra “Si, ho capito”
 
Rimasero entrambi in silenzio, finché Mayra non decise di riprendere la parola, definitivamente.
 
La giovane donna prese un profondo respiro.
“Beh Leo, se le cose stanno così allora dobbiamo dirci addio”
 
Addio!!
 
Quell’orribile parola ghiacciò il sangue nelle vene del povero ninja.
Non voleva crederci!! Non POTEVA crederci, lo stava lasciando!! Mayra lo stava davvero lasciando.
 
Dopo tutto ciò che c’è stato!? Dopo tutto ciò in cui aveva sperato …
 
Mayra gli aveva appena detto ciò che lui non avrebbe mai voluto sentire.
 
“A-Addio?” balbettò Leo sentendo già le prime lacrime pizzicargli gli angoli degli occhi, bisognose di uscire.
Ma si trattenne “Vuoi … vuoi davvero lasciarmi?” chiese fremente.
 
Mayra esitò per un’istante “… Si, è la cosa migliore” disse “Per entrambi”
 
Eyad fece scattare la lingua biforcuta strusciandosi vicino alla coscia dell’azzurro, ma i suoi occhietti verde brillante erano puntati su Mayra quasi con fastidio.
 
Come se non approvasse le parole della sua padrona.  
 
Leo annuì, non avendo la forza di fare altro e si alzò, accarezzando appena la testa del serpente in un muto cenno di addio.
Raccolse le sue cose il più velocemente possibile, in religioso silenzio; i suoi movimenti erano meccanici, quasi come fosse un automa. 
Quando fu sicuro di essersi ricordato tutto si avvicinò alla finestra della suite, indugiando per qualche istante sul bordo.
 
In cuor suo sperava ancora che Mayra avesse cambiato idea, che gli dicesse di aspettare, che potevano almeno provare di dare una possibilità a quella storia assurda ma che per Leo era stata il più bel sogno che avesse mai avuto …
 
… Un sogno che però adesso era finito, per sempre.
 
“Addio Mayra” mormorò appena senza nemmeno aspettare la risposta di lei quando saltò via, verso il cornicione del palazzo accanto.
 
Le perle nere non avevano smesso un solo istante di seguire i suoi movimenti nella stanza e anche ora avevano seguito la sua ombra svenire nella notte.
 
Una sola, piccola lacrima scese lungo la guancia ambrata.
 
“Addio Leonardo” sussurrò lei, sconvolta dai brividi che si sentiva addosso.
 
Stava piangendo!! Per la prima volta in vita sua le lacrime stavano incontrando la sua pelle!!
 
“No, non posso sentirmi così!!” ringhiò stringendosi le braccia a tal punto da farsi quasi male. Non poteva stare male per lui!!
-Lui voleva di più- pensò lei cercando di convincersi –E io non potevo darglielo, fine della storia-
 
Ma per la prima volta il suo cuore non accettò un ragionamento del genere.
 
Un sibilò contrariato fece cadere l’attenzione della ragazza in basso.
Eyad era sceso dal letto, strisciandole accanto.
 
“Cosa c’è?!” domandò scocciata, percependo l’atteggiamento irritato del suo “animaletto”
 
Eyad sibilò ancora.
 
“Si, lo so che ti piaceva!!” replicò Mayra sbuffando “Ma non potevamo andare oltre!! Io … non potevo andare oltre …”
 
… Ma tu lo ami.
 
Mayra scosse la testa “Lui è un mutante …”
 
E tu sei una STREGA!! Cos’è che non ti convince?!
 
“Testardo di un basilisco ramato” replicò lei “Un Malak come Leonardo merita di meglio di un demone senza passato come me” sussurrò mostrando finalmente dopo tanto tempo il suo lato più fragile, all’unico amico di cui si fidava.
 
Ma ti rendi conto di cosa stai dicendo?! Tu SEI il meglio per lui!! Leonardo ti ama, glielo ho letto negli occhi, e tu lo hai appena cacciato, hai cacciato l’unica persona che amavi ANCHE tu …   
 
“Gli farei solo del male” replicò Mayra rifiutandosi di piangere altre lacrime, le poche che gli sono sfuggite bastavano.
-Le streghe non piangono- pensò.
 
Gliene hai già fatto cacciandolo via dalla tua vita.
 
“Perché così deve essere!!” ringhiò la bruna.
 
Ma, se solo tu gli confidassi …
 
“BASTA!!” ruggì lei.
 
E improvvisamente le fiamme delle candele che erano accese nella stanza arsero violentemente in una fiammata più grande!! Rischiando di dare fuoco all’intera stanza.
 
Eyad sibilò spaventato, attorcigliandosi attorno alla caviglia della ragazza.
 
Una clessidra decorativa si spaccò in mille pezzi facendo defluire la sabbia a terra, la quale si divise in più mucchietti,  solidificandosi in diamanti grezzi; e ancora!! Dell’acqua, che si trovava in una brocca, cadde, bloccandosi a mezz’aria e circondando la strega in una specie di piccolo mulinello volante.
 
Le finestre si spalancarono di botto con uno schianto a causa di un’improvvisa folata di vento violenta. E, infine, ogni singolo oggetto di metallo presente nella stanza si deformò in maniera distorta.
 
La stanza si stava distruggendo.
 
Mayra!!
 
Quando Mayra si rese finalmente conto di cosa stesse accadendo intorno a lei, ella si calmò immediatamente, imponendosi di restare calma e composta … come sempre.
I cinque elementi si calmarono con lei, tornando alla normalità.
 
-Non è possibile … - pensò Mayra.
 
Era davvero successo?!
 
Non avevi mai perso il controllo prima …
 
“No, non lo avevo mai perso” concordò lei.
-Che cosa mi hai fatto Leonardo?-   

 
.............................

Eccomi qua  bella gente!! ^^
Con un nuovo cappy pieno di tristezza, pensieri, malinconia eeee ... magia!!?? O.o
Ma che cavolo è successo esattamente?! Eyad PARLA?! E Chi sarà davvero Mayra?! E la sua storia con Leo (Povero!! ç_ç) è davvero finita?! Mamma mia quante domande!! Ma il mistero si infittisce!!
Ma niente paura!! Aspettate il prossimo cappy!! XD
Baci!! ^^ 

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Capitolo 14
*** Premonizioni ***


All’inizio riuscì a percepire soltanto il buio, una tetra oscurità che lo avvolgeva, soffocandolo tra le sue spire.
Sembrava che ci fosse soltanto lui, lui e il vuoto assoluto.
 
Il maestro Splinter si lasciò cullare da quell’oscurità, finché non udì una voce …
 
“Maestro Hamato Yoshi, primo guardiano degli Utrom”
 
L’oscurità scomparve e l’ambiente attorno a lui incominciò ad assumere colore e consistenza, trasformandosi nella camera dell’oracolo degli Utrom (I loro amici alieni, già  tornati da tempo nel loro pianeta d’origine).
 
“Ti onoriamo per il servizio esemplare reso al nostro popolo” annunciò solennemente il capitano Mortyu, un suo caro amico e, tempo addietro, amico del maestro Yoshi.
 
“Giuro che non mancherò mai di servire e proteggere i buoni e nobili Utrom” rispose Yoshi chinando rispettosamente il capo “Anche a costo della mia vita” aggiunse a bassa voce.
 
La scena cambiò di nuovo assumendo altre forme e colori.
Adesso era nella vecchia casa del maestro Yoshi, esattamente nel momento in cui Shredder pose fine alla sua vita …
“L’uomo che vive senza onore …” ringhiò Yoshi, con il suo ultimo respiro “… Morirà, senza onore!!” rivelò prima che Shredder lo finisse per sempre.
 
“Ahahah!!” rise Shredder mentre osservava il corpo di Yoshi accasciarsi a terra, privo di vita sotto gli occhi di Splinter quando questi era ancora un piccolo topolino domestico “Adesso nessuno potrà più salvare gli Utrom dal mio furore”
 
La visione sfumò violentemente, lasciando spazio ad una serie d’immagini di morte e distruzione sul pianeta natale degli Utrom.
 
In primo piano vi era Shredder, trionfante su decine e decine di corpi senza vita, che rideva malevolo, rideva e rideva ancora …
 
… Fiero della sua orribile strage.
 
“No …” sussurrò Splinter addolorato per ciò a cui stava assistendo.
 
Ma non fece in tempo a constatare altro che la visione cambiò di nuovo.
L’oscurità tornò di nuovo …
 
“Ma cosa … ?” mormorò Splinter confuso, guardandosi intorno nel buio.
 
Poi lo vide …
 
Vide Leonardo, suo figlio, abbracciato ad una giovane sconosciuta con la pelle color dell’ambra, gli occhi neri e i lunghi, scuri capelli castani.
 
Era senza dubbio una kunoichi o comunque una combattente a giudicare da come era vestita, quel che certo era che, a giudicare dall’emblema rosso a tre punte che portava alla spalla NON era una loro amica!!
Forse era quella la famosa Mayra, i suoi figli gli avevano parlato spesso di lei ultimamente.
 
Ma allora perché Leonardo … ?
 
“Leonardo!!” esclamò Splinter sgranando gli occhi come vide la ragazza prendere l’iniziativa su di lui, baciandolo appassionatamente!!
 
L’anziano roditore osservò ancora più interdetto la tartaruga rispondere con altrettanto impeto, mentre stringeva le braccia attorno alla vita sottile di lei.
Quando i due interruppero il bacio, Mayra si voltò verso Splinter; il sorriso che ella gli rivolse lo fece rabbrividire …
 
“E mio Splinter …” canticchiò Mayra “E ne tu, ne i tuoi altri figli me lo porterete via, mai …”
 
“No!! LEONARDO!!” Gridò il maestro protendendo una mano verso i due, che però svanirono, una serie di strie di fumo che poi si condensarono nuovamente …
 
… mostrandogli un’orribile immagine:
Fuoco e fiamme ovunque all’interno di una struttura sconosciuta, i suoi figli a terra gravemente finiti e lui che era troppo debole per aiutarli. Shredder e Karai ghignavano subdolamente osservando Donatello, Raphael e Michelangelo inermi mentre Leonardo giaceva con una profonda ferita all’altezza della spalla destra, e vicino a lui, inginocchiata, vi era Mayra che lo guardava morire!!
 
“NOOO!!”
 
Splinter si destò di colpo dalla sua meditazione, il suo corpo tremava leggermente, pieno di paura e ansia a causa di quella oscura visione.
 
Il maestro Yoshi aveva indubbiamente voluto dirgli qualcosa attraverso quella visione!!
 
“Shredder, Karai e … quella donna” mormorò piano pensando a Mayra “Stanno architettando qualcosa, qualcosa che, se non li fermeremo … porterà la morte e la distruzione di migliaia di vite innocenti, incluse quelle dei miei ragazzi …”
 
Neanche a farlo apposta, quella stessa sera si stava tenendo un grande evento a casa Saki: Gran parte della creme della creme di New York si era riunita in una elegantissima cena nell’immenso giardino all’interno della dimora di Shredder.
 
Diversi tavolini tondi, infatti, pieni di costosissime leccornie e vini pregiati, facevano la loro bella figura con tovaglie di seta rossa sotto le preziose porcellane e bicchieri di cristallo.
Shredder non aveva certo badato a spese.
 
“Scusate, scusate!!” esclamò mesto il sindaco di New York battendo delicatamente con un cucchiaio d’argento il suo bicchiere, nell’intento di attirare l’attenzione “Posso avere la vostra attenzione per favore?”
 
Immediatamente tra gli invitati alla festa calò un rispettoso silenzio, ansiosi di ascoltare cosa avesse da dire il sindaco.
 
“E’ con il cuore gonfio di tristezza che mi rivolgo a voi per salutare uno dei più grandi e nobili uomini che io abbia mai conosciuto” disse solennemente “L’uomo che con il suo generoso contributo ha fatto in modo di riportare la nostra città allo splendore di un tempo dopo il terribile attacco alieno che abbiamo subito”
 
-Ma che bel discorso- commentò mentalmente Mayra visibilmente annoiata da tutte quelle cerimonie –Quand’è che daremo un taglio a questa farsa?-
Sbuffò, rubando una piccola ciliegia da una scodella che ne era piena, poco lontana da lei.

Sorrise.
L'unica cosa positiva di quella festa erano le ciliegie, il suo frutto preferito. 
 
“… Oroku Saki è in procinto di lasciarci” annunciò il sindaco sembrando sinceramente dispiaciuto “Confido che vi unirete a me in un applauso che gli faccia capire quanto la sua partenza ci addolori”
 
Come era prevedibile tutti gli invitati applaudirono, chi più, chi meno forte, con il classico entusiasmo di commiato.
 
Shredder si alzò elegantemente in piedi, blaterando qualcosa su quanto gli dispiaccia partire, di quanto sia addolorato di abbandonare quella che definì “La sua casa d’adozione” etc, etc …
 
“… Ma non temete” continuò Shredder “In mia assenza, le mie adorate figlie …”
 
Karai e Mayra si alzarono in piedi al cenno dei mano del filantropo.
 
Per quanto potessero essere entrambe bellissime; Karai nel suo elegante abito nero bordato di rosso sembrava sfigurare accanto alla pura bellezza della sorellastra.
 
Mayra indossava uno splendido vestito blu scuro di velluto, senza spalle; guanti lunghi rosso chiaro con i bordi bordeaux e scarpe con tacco alto nere e lucide.
I lunghi capelli castano scuro erano sciolti sulle spalle, leggermente raccolti dietro la nuca con un fermaglio, infine, un tocco di classe era dato da una rosa rossa intrecciata con un nastrino scarlatto accanto all’orecchio destro.
 
“… Si occuperanno in parti uguali di tutti i miei affari, vi assicuro che hanno entrambe le competenze necessarie”
 
Mayra ascoltò poco o niente del discorso del padre, per quasi tutta la serata i suoi pensieri erano stati rivolti ad una sola persona.
Una persona che forse aveva perso per sempre … 

.......................

Ci avviciniamo alla resa dei conti finale!! ^^
Per questo vi dico già da adesso che i prossimi capitoli sono ambientati tra gli episoni "Il grande viaggio, parte 1°" e ovviamente "Il grande viaggio parte 2°" della serie 2003-2004!!
Detto ciò buona domenica a tutti!! XD

 

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Capitolo 15
*** Tutti dentro!! ***


“Ah!! Accidenti!!” borbottò April mentre rovistava, o meglio, FINGEVA di rovistare all’interno della sua borsetta “Eppure sono certa di avere l’invito!! E’ qui, da qualche parte …”
 
Casey Jones le apparve improvvisamente accanto, vestito da cameriere con davanti un carrello coperto da un telo bianco.
 
“Con permesso” fece Jones cercando di passare accanto alla guardia che sorvegliava l’ingresso laterale della tenuta Saki.
 
La guardia distolse momentaneamente l’attenzione da April, rivolgendosi a Casey.
“Dov’è il tesserino di identificazione?” domandò quasi minacciosamente, mettendosi davanti al carrello.
 
“Uff, e andiamo amico” sorrise Casey alzando le spalle “Non fare il pignolo, qui il sushi si fredda!!” avvertì.
 
“Tira fuori il tesserino di identificazione!!” replicò l’altro non volendo sentire scuse.
 
“Oh, ma quante complicazioni” brontolò Casey avvicinandosi alla guardia mettendo su una delle sue facce amichevoli migliori “Sto lavorando anch’io sai? I miei colleghi mi aspettano” continuò cingendo le spalle alla guardia in maniera confidenziale.
 
April approfittò della momentanea distrazione della guardia per entrare dentro la proprietà, tenendo il capo basso in modo da non attirare l’attenzione.
 
“Facciamo così: Controlli il carrello e se vuoi lo porti dentro tu, ok?” propose Casey spingendo in avanti il carello.
 
La guardia, seppur titubante, annuì, cominciando ad osservare il carrello.
Si abbassò per vedere sotto ad esso, sollevando di poco il telo bianco che lo copriva, e …
… Ma cosa?!  
 
Michelangelo sorrise ampliamente, facendo “Ciao” con la mano: “Salve!! Bellissima festa eh?” concluse dando un bel pugno in faccia alla povera guardia, dopo di che lui e Raph la trascinarono nascosta con loro sotto al carello.
 
“Tutto a posto ragazzi?” bisbigliò Casey.
Da sotto il carello Raph tirò fuori solo la mano, facendogli il segno dell’ok.
 
“Si va in scena” ridacchiò allora Casey entrando tranquillamente nella proprietà.
 
Leonardo, il quale aveva osservato tutta la scena con l’ausilio di un binocolo, fece un cenno d’assenso “Bene” disse “April, Casey, Raph e Mik sono dentro” constatò.
 
“Uhm Leonardo forse …” il maestro Splinter sospirò pesantemente “Forse sarebbe meglio annullare l’operazione io … insomma è davvero molto, MOLTO pericoloso” continuò titubante “E tutto questo a causa di una … visione …”
 
“Ne abbiamo già discusso Sensei” tagliò corto l’azzurro “Io e gli altri ci fidiamo cecamente di qualsiasi tua visione, perciò se Shredder trama qualcosa, lo fermeremo … a qualsiasi costo” aggiunse tra se e se.
 
Vi fu una nota amara nella sua voce.
 
Nota che a Splinter non sfuggì, ora più che mai il vecchio maestro comprendeva che c’era qualcosa di strano in suo figlio, a tal punto che non poté fare a meno di ripensare alla terrificante visione che aveva avuto il giorno prima.
Visione che aveva preferito NON raccontare ne a Leonardo, ne agli altri.
-C’è qualcosa di terribilmente strano in tutta questa storia- pensò Splinter abbassando le orecchie –E diversamente dalle altre volte, adesso ho proprio paura per l’incolumità dei miei figli-
 
Nel frattempo nell’ufficio di Oroku Saki …
 
“Il Dr. Chaplin dice che tutte le apparecchiature dell’astronave sono operative” disse Karai sommessamente “Congratulazioni”
 
“Già, congratulazioni” fece eco Mayra con altrettanta (E assolutamente FINTA) tristezza “Questa sera sarà l’ultima che passerai sulla terra”
Peccato che intanto pensasse: –Fingi di essere triste, fingi di essere triste!!-
 
Già, fingere di essere triste.
Bah!! Era già tanto se non gli scoppiava a ridere in faccia!!
 
Seriamente, in circostanze normali a Mayra non avrebbe fatto ne caldo ne freddo la partenza (Si spera di sola andata) di suo “Padre”, ma il solo pensiero di …
 
“… mentre sarò via sarete voi a reggere le sorti dell’impero” completò Saki guardando entrambe.
 
… appunto.
 
L’idea di ereditare metà dell’enorme fortuna che Saki aveva accumulato in tutti quei secoli di “Affari”, legali e non; beh … non si poteva certo dire che le dispiacesse.
Magari avrebbe potuto investire la sua metà in progetti militari, industria chimica e tecnologica o chissà …
 
Le possibilità per lei erano infinite: Era forte, furba, bella e a breve sarebbe stata anche disgustosamente ricca; avrebbe inoltre comandato metà clan del piede (Clan che presto, subdolamente, all’oscuro di Karai avrebbe trasformato nel SUO clan uhm … magari lo avrebbe ribattezzato “Clan della rosa del deserto”, “Rose Clan” … beh, non suonava poi così male) e ottenuto metà delle sedi segrete in New York e Giappone.
 
Si, aveva grandi progetti.
 
Se solo avesse potuto condividere tali idee con qualcuno; avere un valido secondo in comando … un braccio destro su cui contare, qualcuno di cui potersi fidare ciecamente … qualcuno come …
… qualcuno come Leonardo.
 
Mayra scosse la testa –Non pensarci più Mayra, Leonardo è storia chiusa ormai- pensò –Come tutte le altre-
 
“E ricordate” continuò Saki “Voi mi servirete come mi avete sempre servito” disse “Con lealtà e senza porvi domande”
 
-Ceeerto …- pensò la bella guerriera –Come no, Karai forse …-
 
“Ora pensate ai nostri ospiti” disse Saki “In fin dei conti questa è pur sempre una festa”
 
“Si, padre” fecero Karai e Mayra all’unisono.
 
……………………
 
Bishop ringhiò osservando l’immagine olografica di Baxster Stockman dal suo orologio da polso “E’ inaccettabile!!” sbottò “Perché non mi hai informato prima che Oroku Saki disponeva di un astronave!?”
 
“Non me lo hai chiesto” ghignò Stockman facendo le spallucce.
 
“Il sarcasmo …” sibilò Bishop socchiudendo pericolosamente gli occhi scuri sotto gli occhiali “… Non è un atteggiamento che gradisco nei rapporti di lavoro Stockman”
 
Stockman sbuffò “Si rilassi agente Bishop” replicò “Le assicuro che manterrò fede al mio impegno, a patto che lei tenga fede al suo”
 
“Lo farò non temere”
 
“E per quanto riguarda Mayra?” domandò Stockman lasciandosi sfuggire un leggero ringhio.
 
Oltre che con Shredder, Stockman adesso intendeva regolare i conti anche con lei.
Quella maledetta strega!!
 
Quando l’aveva vista entrare nella sua cella, insieme a quel suo maledetto serpente (Di cui tra l’altro non era nemmeno riuscito ad individuare la specie), aveva quasi ringraziato il cielo che non si trattasse di Shredder ma …
… Ebbene!! Si era dovuto ricredere!!
 
Quella donna si era rivelata addirittura peggio di Hun e Shredder messi insieme nelle tecniche di tortura!! Nonostante lo conoscesse da poco Mayra aveva saputo esattamente dove colpire e come farlo!!
 
“Oh di lei me ne occuperò personalmente” fece Bishop distogliendolo dai suoi pensieri “… E ti assicuro che per me sarà un piacere”
-Stockman non immagina nemmeno che darei per poter stringere le mani intorno alla sua gola!!- aggiunse mentalmente.
 
“Ora …”
 
Bishop chiuse le comunicazioni con lo scienziato, rivolgendo l’attenzione ai suoi uomini “Ascoltatemi bene, non so cosa abbia in mente Saki e neanche mi interessa saperlo” disse “Ma non ho la minima intenzione di lasciargli quell’astronave!! E chiaro?”
 
Un coro di “Si, signore” lo fece ghignare malignamente.
 
“Bene, allora muoviamoci” annunciò “Abbiamo una galleria da far esplodere”
 
… Proprio una festa esplosiva eh?
 
E parlando di esplosioni …
 
“E’ stata una fortuna che fossi con me Leatherhead” commentò ironico Donnie dopo aver visto l’amico coccodrillo sbatacchiare da una parte all’altra dei (Poveri) ninja-stealt  invisibili.
 
“Faremo meglio a muoverci” grugnì il rettile portandosi avanti al genio.
 
“Certo, ma dopo di te” concordò il viola tirando una sospiro di sollievo per il fatto che Leatherhead non lo abbia gonfiato come a quei poveracci lì dietro.
 
Camminarono lungo la famosa galleria di trasferimento per diversi minuti finché alla fine non giunsero proprio al nascondiglio segreto dove Shredder nascondeva la sua astronave!!
“Wow!!” fece Donnie sbattendo le palpebre meravigliato “Cavoli, mi scoccia doverlo ammettere ma … è pazzesco!!”
 
“Quindi è per questo che Shredder si è dato così tanto da fare per recuperare i rottami alieni” mormorò il coccodrillo.
“E già” confermò l’altro attivando il piccolo comunicatore che portava all’orecchio “… Ragazzi, avete presente quel qualcosa di grosso che sta preparando Shredder? Beh, io e Lead abbiamo appena scoperto di che si tratta …”
 
Nel mentre che due facevano il giro turistico della base sotterranea, nessuno di loro si accorse di una presenza, una presenza nascosta nell’ombra che li spiava.
 
Una presenza STRISCIANTE.
 
Eyad sibilò indispettito, scrutando attentamente i nuovi visitatori.
Non gli sembravano pericolosi, ficcanaso si, ma pericolosi no … non per lui almeno. Certo uno dei due assomigliava incredibilmente a Leonardo …
 
E a Eyad piaceva Leonardo.
 
Un po’ meno gli piacevano i coccodrilli però, anche se avrebbero potuto considerarsi cugini.
 
Ad ogni modo, era meglio scappare subito da Mayra ed avvisarla, poi avrebbe pensato lei a cosa fare …
… Si, era meglio fare così.
 
“… Un’astronave!?” esclamarono Raph, Mikey e Leo nell’auricolare di Donnie.
 
“Proprio così” disse il viola, il quale aveva appena terminato di girare attorno al gigantesco veicolo volante.
 
“E così Shredder ha finalmente trovato il modo di abbandonare il nostro mondo” sospirò il maestro Splinter.
 
“E scusa maestro, non è una buona cosa?” sbuffò Leo.
 
“Per noi forse ma non per il resto dell’universo” replicò il vecchio topo “Non possiamo permettere che Shredder lasci questo pianeta, o con la sua malvagità infetterà altri mondi”
 
Leonardo annuì, pensieroso “… Allora vorrà dire che noi cancelleremo il suo volo”  

..............................

Ritorna questa storia!!!
Ritorna MAYRA!!!

 

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Capitolo 16
*** Verso lo spazio parte 1° ***


“E poi bla, bla, bla …”
 
Mayra dovette fare un immenso sforzo per non sbuffare.
Erano quasi venti minuti che quell’idiota del sindaco di New York la stava annoiando con il suo ciarlare!!
 
–Mamma mia quanto parla!!- pensò la bellezza araba alzando gli occhi al cielo –Ma come si spegne questo qui? Che noia!!-
“Certo sindaco” disse senza che poi avesse neanche sentito niente di quello che aveva effettivamente detto il suo interlocutore “Ha proprio ragione”
 
Per fortuna (O sfortuna) Mayra non fu costretta a morire di noia ancora a lungo.
 
“Wooaahh!!” squittì improvvisamente il sindaco come il terreno iniziò ad, di punto in bianco, a tremare violentemente.
“C-Cosa sta succedendo?!”
 
“Ehi, ma cosa …?”
 
“Sta tremando tutto!!”
 
“Oh mio …”
 
Si, gli ospiti avevano ragione a preoccuparsi dato che qualunque cosa stesse accadendo …
“… Non è in programma” sibilò Mayra socchiudendo le palpebre.
 
“Signorina Saki è sicura che vada tutto bene?” domandò titubante il sindaco.
 
La bella guerriera fece per rispondere ma un debole sibilo, seguito da un tocco leggero, liscio e freddo all’altezza della caviglia glielo impedì.
-Eyad!!- pensò accorgendosi della presenza del rettile, nascosto appena sotto al tavolo lì, accanto a lei –Che ci fai qui?-
 
Tuttavia Mayra non perse nemmeno un secondo a sorprendersi.
“Signor. Sindaco, gentilissimi ospiti” fece dunque prendendo immediatamente in mano la situazione “Non c’è alcun motivo di avere paura …” continuò indicando in cielo.
 
 
 
Con un tempismo perfetto infatti, il cielo venne illuminato da una miriade di bellissimi fuochi d’artificio colorati, seguiti da una serie di “OOOHHH!!” di sorpresa.
 
“… Perché questo è il modo scelto da nostro padre per accomiatarsi da tutti voi” concluse.
 
“Oh, che meraviglia!!” esultò il sindaco visibilmente sollevato “Per un momento avevo temu- … Oh, signorina Saki?!”
 
Il sindaco si guardò curiosamente intorno ma fu inutile, Mayra se ne era già andata.
 
“Cosa diavolo sta succedendo Eyad?!” ringhiò la donna avvalendosi di una delle tante entrate segrete della proprietà di suo padre.
“Quel tremolio non poteva essere solo dei fuochi d’artificio”
 
Il rettile portò il muso vicino all’orecchio della padrona, sibilando sommessamente.
 
Mayra sgranò gli occhi “Cosa!? Le tartarughe?! QUI!?”
-Allora con loro ci deve essere anche Leonardo!!-
 
E parlando di Leonardo appunto …
 
“Cosa stai combinando Chaplin?!” sibilò Shredder bloccando abilmente un affondo dell’azzurro.
 
Chaplin, che si trovava già pronto, in posizione all’interno dell’astronave aveva assistito impotente mentre Bishop dava ordine di far esplodere la galleria che avrebbe dovuto portare l’astronave al fiume.
 
“S-Signore!!” balbettò il giovane scienziato nella comunicazione “E’ quel tipo Bishop!! Lui e i suoi uomini hanno distrutto la galleria di trasferimento!!” strillò tutto ad un fiato “Non c’è più modo di far arrivare l’astronave al fiume!!”
 
“COSAA?!” ruggì Shredder scalciando il povero Mikey contro la parete della stanza, con tale violenza da fargli addirittura lasciare l’impronta del carapace sul muro.
 
“Bishop!? QUI!? …”
Anche Raphael fece la stessa fine.
 
“… Allora questo cambia TUTTO!!”
Ed infine Leonardo cadde addosso proprio a Mikey, mentre quest’ultimo cercava di rialzarsi.
 
Approfittando della sua distrazione, Splinter cercò di prenderlo alle spalle nel tentativo di trapassarlo con la katana del maestro Yoshi.
 
Ma Shredder fu più svelto …
 
“Argh!!” gemette il vecchio maestro atterrando malamente contro la libreria.
 
Fu allora che arrivarono Karai, seguita da un folto gruppo di foot e … LEI.
 
-Mayra!!- pensò amaramente Leonardo quando la vide fare il suo ingresso per ultima dopo che erano già entrati Karai (La quale ormai gli era completamente indifferente) e i foot.
 
Mayra invece era venuta da sola, o quasi.
C’era anche Eyad con lei; comodamente attorcigliato attorno al suo braccio.
Bellissima con quel suo aderente vestito blu, terribile con quello sguardo serio e freddo, che, a quanto gli sembrava, stava rivolgendo soprattutto a lui.
 
“Perché sei venuto qui?” sibilò tra se e se la giovane guerriera araba.
 
“Allontanatevi dal maestro!!” ordinò invece Karai, altrettanto seria “Subito!!”
 
“Karai!! Mayra!!” esclamò Shredder vedendole “Prendete in mano questa assurda situazione!!” ordinò “Io devo mettere in salvo la mia astronave” disse iniziando a correre verso l’ascensore nascosto del suo ufficio.
 
“Sta scappando!!” ringhiò Raph lanciandosi subito al suo inseguimento prima di essere bloccato per un polso da una delle catene di Karai.
 
“Voi non andrete da nessuna parte” ringhiò Karai.
 
“Per una volta sono d’accordo con te sorellona” concordò Mayra parandosi subito davanti a Leonardo mentre i foot restanti si occupavano degli altri.
“Pessima mossa venire qui, Leo, davvero una pessima mossa” disse sguainando i suoi pugnali dalle lame ondulate.   
 
Vedendola già pronta a battersi Leo esitò “Non … Non voglio combattere con te Mayra” mormorò.
 
Era sincero, maledettamente sincero e lei lo sapeva.
Ma non aveva importanza ormai.
 
“Beh, temo che dovrai farlo se vuoi uscire di qui vivo” sibilò scagliandosi contro di lui.
 
“Chaplin!! Prepara l’astronave, dobbiamo metterla in orbita subito!!” gridò intanto Shredder mentre scendeva nel laboratorio sotterraneo.
 
“Ma … ma signore …” cominciò Chaplin insicuro “Hanno distrutto la galleria di trasferimento …”
 
“NO!! Sveglia idiota!! Attiva le procedure per il lancio d’emergenza!!”
 
“M-Ma che d-dire di tutta q-quella gente che si trova sui portelli del silos …?”
“FALLO CHAPLIN!! E’ un ordine!!”
 
“… D-D’accordo …” mormorò Chaplin a malincuore iniziando ad armeggiare con i comandi dell’astronave “Attivare procedure per il lancio di emergenza”
 
…………………
 
Leo era disperato, non sapeva come comportarsi, o meglio, a dire la verità sapeva cosa avrebbe dovuto fare ma … non ne aveva il coraggio.
Per questo si limitava solo a parare o schivare gli attacchi della sua (Sempre in teoria) ormai ex- compagna.
 
“Maledizione Leonardo REAGISCI!!” sbottò Mayra vedendolo indietreggiare “Sappiamo entrambi che puoi fare di gran lunga MEGLIO di così”
 
-Magari potessi …- pensò l’azzurro mordendosi il labbro.
 
Nel frattempo Raph si era sbarazzato di Karai ed era arrivato davanti alla brutta faccia scolpita di Shredder; avvalendosi dei Sai come leve, riuscì a spaccare la statua rivelando l’ascensore segreto!!
 
“Andiamo ragazzi!!” esclamò il focoso “Abbiamo un pesce molto più grosso da prendere!!” continuò saltando nell’ascensore, seguito a ruota da Mikey e il maestro Splinter.
 
“Ggrr!! Presto seguiteli!! Dobbiamo fermarli!!” ringhiò Karai ai suoi foot.
 
E a quel punto restarono solo Leo e Mayra … da soli.
 
“Mayra ti prego” cominciò il leader bloccando con le katane entrambi i pugnali di lei “Non voglio combattere con te, io e la mia famiglia vogliamo solo impedire a Shredder di partire!!”
 
Mayra quasi scoppiò a ridere “Cosa? Mi prendi in giro?!” disse sorridendo seppur fosse sinceramente perplessa “E a che pro? Non mi dirai che alla fine vi siete affezionati a lui?”
 
“Certo che no!!” ribatté Leo spingendola all’indietro.
 
Si ritrovarono nuovamente al punto di partenza.
 
“Vogliamo solo impedire che vada a spasso per l’universo a fare del male ad altri innocenti” dichiarò Leo.
 
-Cosa?! Ma serio?- pensò Mayra scuotendo la testa –Non posso crederci, lui e quei pazzi dei suoi fratellini sarebbero davvero disposti a tenersi Shredder qua sulla terra pur di non coinvolgere innocenti di altri mondi?!-
 
“Niente da fare” disse dopo un breve momento di silenzio “Sei proprio un Malak senza speranza”  
 
“E non cambierei per niente al mondo” replicò l’altro rimettendosi in guardia.
 
“Posso capire i tuoi motivi …” riprese lei piano “… Ma questa volta, purtroppo, non posso appoggiarli!!” ringhiò lanciandosi contro di lui.
 
L’azione fu così improvvisa e veloce che il mutante non ebbe il tempo di reagire.
Finirono entrambi a sbattere contro la parete, lui con il guscio premuto contro il muro quando …
 
Leonardo ebbe una stranissima sensazione di deja-vù  quando sentì le labbra di Mayra catturare le sue in un momento praticamente uguale a quello in cui si erano scambiati il loro primo bacio.
 
“Uhmm …?” lo spadaccino sbatté le palpebre stralunato.
Ma non stavano combattendo? Ah beh, si trattava sempre di Mayra.
 
Chiuse gli occhi, assaporando quel momento; l’aroma di vaniglia gli riempiva la bocca insieme alla lingua di lei, che giocava dolcemente con la sua.
Tuttavia Leo non poteva immaginare che la guerriera avesse altro in mente oltre al bacio …
 
“Mi dispiace Leo … credimi se ti dico che lo faccio per il tuo bene” affermò Mayra staccandosi improvvisamente da lui.
 
Sfruttando il suo momento di sorpresa e incredulità, ella prese uno dei polsi di Leo e lo bloccò alla parete, intrappolandolo nello spazio tra i pioli del manico.
Stessa cosa fece poi con l’altro.
 
“M-MAYRA!!??” ringhiò il leader guardando prima i pugnali poi lei, con sguardo truce “Che diavolo stai facendo?!”
 
L’altra gli sorrise innocentemente, scoccandogli perfino un piccolo bacio sul naso.
“Come detto: Lo faccio solo per il tuo bene, credimi!! Oh, e non mi odiare!!” gli gridò poi mentre scappava dietro al resto della banda già sparita nel laboratori sotterraneo.
 
“Ggrrr!! MAYRAA!!!”  

...............................

Uh-Oh!! Mayra a giocato proprio un bello scherzo al nostro Leo eh?! Vabbé almeno in sua difesa possiamo dire che lo ha fatto per proteggerlo ^^' Ma adesso?! cosa accadrà!?
Riuscirà a liberarsi e sopratutto Shredder riuscirà a ragiungere sta benedetta astronave!? Booohhh!! Alla prossima!! XD


 

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Capitolo 17
*** Verso lo spazio parte 2° ***


“Non ti permetteremo di mettere piede su quell’astronave Shredder!!” affermò Donatello facendo roteare il suo fidato bastone.
 
Saki si lasciò andare ad un sospiro melodrammatico, squadrando la tartaruga dalla benda viola e il suo amico coccodrillo con aria di sufficienza.
Anche lì sotto? Ma quanti erano? Possibile che non potesse avere un attimo di tregua?! (Anche se pensandoci, in effetti, di sopra aveva contato solo TRE tartarughe)
 
-Ecco dov’era l’altra- pensò storcendo la bocca.
Se non fosse stato per il suo leggendario auto-controllo si sarebbe messo ad urlare per la frustrazione.
 
“Voi due non riuscirete a fermarmi” si limitò a dire Shredder, freddamente.
 
“Ci siamo anche noi ad aiutarli!!”
 
Saki alzò gli occhi al cielo.
Dio, non aveva bisogno nemmeno di voltarsi e guardare –Certo, il topo …-
 
Donatello ghignò vedendo che erano arrivati i rinforzi e si accucciò a terra facendo roteare il suo bastone.
 
Sfortunatamente per loro però Shredder non era così indifeso come sembrava, infatti proprio alle spalle di Splinter, Raph e Mikey apparvero Mayra, Karai e le guardie elite.
“Mi dispiace ragazzi” sibilò infatti Mayra mettendosi in guardia “Ma l’accesso alla sala giochi è consentito solo al personale autorizzato”
 
A quel punto tutti, sia cattivi che buoni, restarono immobili in una posizione di stallo per diversi istanti, probabilmente pensando a come agire finché …
 
BOOM!!
 
Un’esplosione improvvisa fece vacillare tutti quanti.
 
Una delle porte secondarie del laboratorio era saltata in aria causando un gran polverone.
 
“Bene, bene …”
“Bishop!!??” esclamarono le tartarughe strabuzzando gli occhi.
 
“Jonh?” fece Mayra stupita.
 
“… Ma che simpatica riunione” commentò l’agente militare constatando quanto, in effetti, la situazione avesse assunto una piega quasi ironica: Una resa dei conti tipica del più scadente dei film d’azione.
“Uomini!!” esclamò “FUOCO A VOLONTA!!”
 
Ricevuto l’ordine gli uomini di Bishop scatenarono l’inferno.
 
“Oh-oh” fece Mayra scansando se stessa e la sorella dalla linea di tiro “Meglio togliersi dai piedi”
 
“Sono perfettamente d’accordo!!” non poté fare a meno di commentare il povero Mikey dopo aver schivato per miracolo un proiettile vagante.
“Al riparo ragazzi!!”
 
“Odio il fuoco incrociato” si lagnò Donnie cercando di uscire, a colpi di Bo, dalla mischia.
 
Lo scontro si era ormai trasformato in uno strano gioco di “Tutti contro tutti”.
 
Mayra pensò bene di approfittare della situazione per attaccare solo ed esclusivamente i soldati di Bishop, in modo da avere la scusa per non affrontare la famiglia di Leonardo.
 
Lo aveva già allontanato da lei dopo la loro rottura (Senza contare che non voleva immaginare quanto potesse essere furioso ORA che lo aveva mollato con i polsi attaccati al muro), non voleva rischiare di perderlo per sempre facendo del male ai suoi cari.
Non l’avrebbe mai perdonata.
 
Dulcis in fundo poi, in questo modo aveva l’occasione di regolare vecchi conti.
 
“Complimenti per il teatrino Jonh, ma se volevi vedermi avresti potuto semplicemente chiamare” sorrise raggiungendo finalmente il suo obbiettivo, dopo aver fatto fuori una ventina di guardie.
 
“Devi sempre reputarti la protagonista vero?” replicò con tono ringhioso l’agente.
 
“Chi meglio di me può esserlo?” ghignò Mayra cercando di colpirlo con un calcio.
 
Bishop lo schivò abbassandosi per poi sbrigarsi a bloccare il polso della giovane prima che questa gli affondasse il pugnale nella pancia.
 
Mayra non cercò di liberarsi ma colse l’occasione per spingersi in avanti, in modo che la suo bocca fosse abbastanza vicina all’orecchio di Bishop “Oh, a proposito di teatrini” sorrise “Porta i miei saluti al caro … Baxter Stockman”
 
Bishop sbatte le palpebre dietro le lenti scure, sorpreso “Come sai … ?”
 
Lo sguardo divertito di lei diceva più di mille parole.
 
L’agente ringhiò “Eyad”
-Quel dannato serpente- pensò –Sempre in mezzo …-
 
“Fossi in te sceglierei con più attenzione i miei dipendenti” consigliò la bruna liberandosi con uno strattone approfittando del suo attimo di sorpresa.
“Stockman è intelligente, è vero, ma il confine tra intelligenza e stupidità è molto sottile …” riuscì a sbilanciare l’uomo, facendolo cadere a terra “… E quel ti assicuro che quel confine Stockman lo ha superato parecchie volte”
 
Bishop si alzò in piedi, fumante di rabbia e fece per scagliarsi contro di lei quando una chiamata d’emergenza lo bloccò sul posto.
Portò due dita all’orecchio, ascoltando il soldato in silenzio.
 
“Brutte notizie?” cinguettò Mayra.
 
“Temo che dovremo finirla un’altra volta” replicò formalmente Bishop, sistemandosi perfino la cravatta “A presto mia cara”
 
Detto ciò, sparì dietro i suoi uomini.
     
Mayra sbuffò, atterrando con nonchalance un altro paio di soldati.
-A presto Jonh, tsk!! Meno male che il mio Malak è al sicuro- pensò –Altrimenti non credo sarei riuscita a …-
 
Neanche il tempo di terminare il pensiero che la giovane donna si sentì di punto in bianco afferrata per un braccio e tirata all’indietro verso una delle macchine del laboratorio, al sicuro dagli spari.
 
Mayra sussultò -… concentrarmi-
 
“Ma che diavolo … LEO?!”
 
“Quando tutta questa storia sarà finita  io e te ci faremo una bella chiacchierata!!” ringhiò l’azzurro fulminandola con lo sguardo mentre le restituiva i suoi pugnali “Cosa ci facevi lì in mezzo con Bishop?”
 
Dopo il breve attimo di sorpresa, l’araba alzò un sopracciglio divertita –Ma quanto è carino quando fa il geloso-
“Ah Leo, Leo, perché non fai mai quello che ti si chiede?!” domandò riprendendosi le sue armi.
 
Leo era su tutte le furie “Primo: Tu non mi hai chiesto proprio un bel niente, ma ti sei limitata solo a bloccarmi contro una stupidissima parete!!”
“Ok, chiedo venia” ridacchiò lei alzando le mani.
 
“Secondo: Anche se fosse, io NON prendo ordini da te” gli ricordò la tartaruga acidamente intanto che cercava con lo sguardo la sua famiglia.
 
“Credevo ti PIACESSE prendere ordini da ME” replicò la bruna maliziosamente.
 
“Riesci a non flirtare per almeno tre secondi?!”
 
“Con te vicino? Temo di no”
 
Leonardo agitò le braccia, esasperato –Grrr, ma che cosa devo fare con lei?!-
“Siamo in un fuoco incrociato!!”
 
“E Shredder sta scappando”
 
“Esatto!! E Shredder sta …” Leo sgranò gli occhi “… Aspetta!! Shredder sta facendo COSA?!”
 
Mayra alzò le spalle, indicandogli con un cenno della mano un punto vicino all’astronave.
 
Ed era infatti lì che Shredder, il quale durante lo scontro aveva perso la sua exo-tuta stava cercando di scappare.
Piuttosto patetico il modo in cui muoveva le sue corte zampette da utrom lungo il ponte che portava all’astronave.
 
Purtroppo per lui venne intercettato quasi subito dalla nostra amata famiglia mutante.
 
“NO!!”
 
Anche Karai stava assistendo alla scena e subito accorse in aiuto di suo padre, atterrando davanti al gruppo con un veloce salto mortale in avanti.
 
Afferrò Shredder, prendendolo in braccio come fosse un bambino, e fuggì via, verso l’astronave.
 
“Chaplin!! Pronto a partire!!” decretò la kunoichi dal capelli neri.
 
“Meglio che vada anch’io” sbuffò Mayra seguita a ruota da Leonardo.
 
“Ehi!! Aspetta!!” esclamò l’azzurro.
 
“Mi spiace tesoro, ma questa volta non posso permetterti di seguirci” commentò la guerriera freddamente.
 
Superò facilmente il resto della famiglia di Leo ma prima di entrare nell’astronave insieme a Shredder e Karai gettò a terra un fumogeno che, stordendo i suoi inseguitori, li mandò a sbattere tutti insieme ironicamente contro la porta appena chiusasi dell’astronave.
 
Con lei all’interno.


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Capitolo 18
*** L'ora del massacro ***


Se Shredder credeva che si sarebbero arresi così facilmente, beh, si sbagliava di grosso.
 
Certo, non che prendere AL VOLO un astronave in pieno decollo possa definirsi esattamente “facile”, ma l’importate era che fossero riusciti ad entrare e il tutto grazie al caro professor. Honeycut!! 
    
“Dunque gente” incominciò Raphael scrocchiandosi le nocche “Andiamo a cercare Shredder e porgiamogli i nostri omaggi” propose con l’approvazione di tutti.
 
“Si ma aspettate un momento figli miei” fece Splinter bloccandoli.
“Dobbiamo riflettere bene prima di agire” disse “Perché alla fin fine è questa astronave la VERA minaccia, se Shredder avrà la possibilità di muoversi libero nello spazio milioni di vite saranno in pericolo”
 
“Hai ragione Sensei” assentì Donnie che nel frattempo stava collegando il suo palmare ai sistemi dell’astronave in modo che il loro amico virtuale potesse aprirgli le porte per accedere agli altri spazi.
 
“Ho mandato un messaggio di avvertimento agli Utrom ma non ho ancora ricevuto risposta, non sono certo sia arrivato” commento difatti il professore mortificato.
 
Donnie scosse dolcemente il capo “Non si preoccupi professore tutto quello che ha potuto fare lo ha fatto, adesso tocca a noi!!”
 
“A questo punto direi che l’obiettivo principale è impadronirci di questa astronave” disse Leo.
 
“Facciamolo allora!!” esultò Mikey mettendosi per primo in marcia, una volta che la prima porta venne aperta, seguito a ruota dagli altri.
 
Nel frattempo in un altro abitacolo, Mayra e Karai stavano aiutando Shredder ad armare la sua nuova exo-tuta; di gran lunga più … ingombrante dell’ultima e decisamente più affilata.
 
“Beh, allora qual è il piano papà?” domandò ovviamente Mayra guardandosi le unghie appena finito il lavoro.
 
“Si infatti” aggiunse Karai visibilmente preoccupata “Il lanciò è avvenuto prima del tempo e gran parte degli armamenti e le elite ninja sono rimaste a terra”
 
Shredder provò i controlli della sua nuova armatura con apparente noncuranza “Si, ammetto che ci sono stati dei … contrattempi”
 
“Tsk, dire contrattempi è un eufemismo” commentò Mayra sbuffando.
 
“… TUTTAVIA” riprese Shredder irritato per l’interruzione “Questo non mi fermerà” affermò “Ho degli alleati nel pianeta Thi nella galassia 5 che aspettano con ansia il mio ritorno e poi non sarà certo difficile trovare dei mercenari disposti ad unirsi a me per razziare l’universo”
 
La bruna si coprì comicamente il viso con una mano –Ed ecco che comincia con i sogni di grandezza, ma perché diavolo lo ho seguito?- pensò.
 
“… Organizzerò un nuovo grande esercito, e finalmente tornerò alla mia patria Utrom e allora, ah!! Vedrete, la mia vendetta sarà terribile”
 
Shredder mosse qualche passo verso le due ragazze per provare l’armatura quando ad un tratto una voce maschile, squillante ed allegra, risuonò nell’abitacolo attraverso gli auto-parlanti.
 
-Chaplin!!- pensò Mayra sorridendo leggermente –Cominciava a mancarmi quel ragazzo-
 
“Ehi!! Signor. Saki” cominciò il ragazzo con la sua solita parlantina “Prima di tutto mi lasci dire che trovo FORTISSIMO che lei sia una specie di, ehm … gelatina aliena”
 
Mayra riuscì a stento a trattenere una risatina a quell’affermazione e perfino Karai si lasciò sfuggire un leggero sorriso.
Davvero, quel ragazzo era troppo simpatico e spontaneo per non amarlo!!
 
“Dico sul serio!! E’ davvero pazzesco, eheh!!”
 
Shredder sibilò infastidito “Tagli corto Chaplin!!”
 
“Oh, ehm, si giusto” balbettò il ragazzo “Desideravo solo informarla che, beh, Splinter e le tartarughe …” continuò “… Hanno pensato di scroccare un passaggio”
 
“COSA?!” ruggì Shredder, agitando le braccia furibondo.
 
-Cosa?!- Mayra sgranò gli occhi sorpresa –Le tartarughe … Leo, lui è QUI!?-
“Merda …” fu tutto ciò che la guerriera riuscì a ringhiare, socchiudendo le belle perle nere in due dure fessure.
 
Ma non gli aveva già detto di stare fuori da questa storia?! Perché diavolo era salito con la sua allegra banda di mutanti su quella cazzo di astronave?!
Adesso come avrebbe fatto a tiralo fuori?
 
“Le tartarughe sono a bordo della MIA astronave?!” ruggì Shredder “Questa volta mi occuperò di loro personalmente, Chaplin!!” esclamò “Dove sono in questo momento le tartarughe?”
 
Già, dov’erano?!
 
“Wow!!”
 
“Già” fece Donnie annuendo alle esclamazioni di stupore dei suoi fratelli “Mi secca doverlo ammettere ma … è impressionante”
 
Le tartarughe e il maestro Splinter avevano appena raggiunto il nucleo energetico della nave. Le loro intenzioni erano chiare: Assumere il controllo, deragliare la rotta e riportare il culo metallico di Shredder sulla terra.
 
“Professor Honeycut?” iniziò Leonardo.
 
“Inseritemi in una presa qualunque e potrò assumere il controllo dell’astronave” lo interruppe il loro amico, capendo al volo quali fossero le loro intenzioni.
 
Donnie collegò il suo palmare alla prima presa disponibile, aspettando pazientemente che il professore cominciasse a scaricare la sua memoria all’interno dei sistemi.
“Quanto le ci vorrà professore?” domandò il viola.
 
“Datemi quattro minuti” rispose questo “E poi …”
 
Lo sbuffo metallico della porta alle loro spalle che si apriva li fece voltare tutti dall’altra parte, portandoli a sguainare le armi.
 
“Peccato che non li abbiamo quattro minuti” sibilò Leo vedendo far il suo ingresso nella sala del nucleo niente meno che Shredder e compagnia bella.
 
“Shredder …” ringhiò Splinter alzando la spada del suo amato Maestro Yoshi.
 
“Topo” replicò semplicemente l’interpellato con un’insopportabile tono di sufficienza.
 
“Oggi la spada del maestro Yoshi potrà finalmente avere giustizia!!” ruggì il vecchio maestro scagliandosi verso di lui.
Spiccò un agile balzo in avanti, la spada puntata esattamente in direzione dell’odioso utrom rosso ma …
 
“Non così in fretta”
 
CLANK!!
 
“C-Cosa?” sussultò il roditore.
 
“Oh giusto, non ci hanno ancora presentati” affermò Mayra “Piacere, io sono Mayra” disse tranquilla prima di respingere all’indietro Splinter, il quale con una fluida capriola all’indietro ritornò esattamente nello stesso punto di poco prima.
 
-Mayra …- pensò il maestro sbattendo gli occhi –La ragazza della mia visione!!- realizzò.
 
Ma lei non fu l’unica cosa che gli tornò in mente.
Perché guardandosi intorno, Splinter si rese conto che anche l’ambiente intorno a lui era lo stesso di quella premonizione!!
 
L’ambiente, la situazione … LEI.
Era tutto uguale.
 
“Oh no …” mormorò il maestro.
 
Per fortuna fu Leo a prendere in mano la situazione “All’attacco ragazzi!!” gridò, gettandosi nella mischia con i suoi fratelli.
 
E fu così iniziò il combattimento.
 
Beh, combattimento nel vero senso del termine più da parte delle tartarughe e le ragazze che di Shredder visto che questi (Da bravo energumeno che ora era) si limitava ad afferrarle e scaraventarle via come fossero pupazzetti di pezza.
 
Mayra dovette dargliene atto.
Quasi combattevano molto meglio come squadra che ognuno per conto proprio.
 
Se Shredder parava un colpo di Leonardo da un lato, subito dall’altro ne arrivava uno di Michelangelo che lo sbilanciava da un lato e … lo avrebbe fatto finire tra le grinfie di Raphael se non fosse intervenuta lei.
 
Se da una parte Donatello stava per cadere giù dal ponte subito Raph si allungava ad afferrarlo e riportarlo su.
Se Mikey stava per essere colpito da Karai alle spalle veloce il fratello in azzurro lo copriva.
 
E per una appassionata di combattimenti come Mayra, quei cinque erano uno spettacolo da guardare.
 
“-All’attacco ragazzi-? Sul serio?!” commentò la bruna parandosi davanti a Leo prima che questi riprendesse a combattere con Shredder “Non avevi niente di meglio?”
 
Leo riuscì perfino ad alzare le spalle “Mancanza di idee, però come puoi vedere funziona” replicò incrociando le sua lame con quelle di lei.
“Mayra ti prego …” sussurrò appena quando le fu abbastanza vicino “… Questa volta stanne fuori”
 
“Sai che non posso”
 
“Si che puoi!! E sai perché?”
 
Ad un tratto avvenne l’incredibile!!
L’azzurro riuscì in qualche modo a sbilanciarla e con una spazzata Mayra cadde a terra … per la prima volta.
 
Mayra sbatté le palpebre, sconvolta.
 
“Perché la Mayra che ho imparato a conoscere ed amare fa solo quello che VUOLE, SEMPRE” mormorò Leo guardandola negli occhi “E’ lei che ha il controllo, l’ho imparato sulla mia pelle”
 
Restarono fermi entrambi, senza osar muovere un muscolo per un tempo che sembrò infinito. Solo a guardarsi.
 
“Ho io il controllo” ripeté Mayra lentamente e Leo vide per la prima volta la sorpresa mista al dubbio oscurare il sguardo.
 
Alla ragazza tornò in mente quella sera, all’hotel, quando aveva “Rotto” con Leonardo, il suo coraggioso, dolce, ingenuo Malak. Quella sera aveva perso il controllo per la prima volta.  
 
LEO glielo aveva fatto perdere e lui non se ne rendeva nemmeno conto.
Lui non sapeva, lui non immaginava, neanche lontanamente … il potere che aveva su di lei.
    
Anche in quel momento …
 
Leonardo aveva il controllo.
 
“Argh!! Gnn …”
 
Mayra sbatté di nuovo gli occhi, scioccata quando Leo cadde improvvisamente in ginocchio accanto a lei … la spalla destra grondante di sangue!!
 
“C-Cosa …?” sibilò la bruna alzando lo sguardo.
 
La sua sorellastra si trovava dritta in piedi davanti ai due, il sangue del leader sporcava la lama della sua katana con piccole gocce a percorrerne il profilo fino al gocciolare per terra.
 
Leo si accasciò fra le sue braccia reggendosi la ferita agonizzante.
 
“NOOOOO!!”

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Capitolo 19
*** Il segreto di Mayra ***


“Argh!! Gnn …”
 
Mayra sbatté di nuovo gli occhi, scioccata quando Leo cadde improvvisamente in ginocchio accanto a lei … la spalla destra grondante di sangue!!
 
“C-Cosa …?” sibilò la bruna alzando lo sguardo.
 
La sua sorellastra si trovava dritta in piedi davanti ai due, il sangue del leader sporcava la lama della sua katana con piccole gocce a percorrerne il profilo fino al gocciolare per terra.
 
Leo si accasciò fra le sue braccia reggendosi la ferita agonizzante.
 
“NOOOOO!!”

 
…………………………
 
“LEONARDO!! NOOO!!!”
 
Anche Raphael aveva assistito alla tragica scena e adesso guardava orripilato il suo povero fratello maggiore accasciarsi esanime su una Mayra altrettanto incredula.
 
Passarono pochi istanti prima che lo shock venisse sostituito dalla furia.
 
“KARAIII!!!” ruggì il focoso lanciandosi contro la kunoichi.
 
Quella, colta di sorpresa dall’azione repentina del ninja, non fece in tempo a schivarlo che si ritrovò buttata a terra; la sua katana le sfuggì di mano, scivolando lontano proprio accanto a Mayra e Leo.
 
Raphael ruggì correndo nuovamente all’attacco.
 
Tuttavia non riuscì a raggiungere il suo obbiettivo …
 
“RAAGGH!!”
 
Shredder afferrò Raph per un braccio e iniziò a sbatterlo da una parte all’altra sul pavimento, come una bambola di pezza.
Il rosso urlò agonizzante alle ossa spezzate e i muscoli offesi, finché il dolore non fu tale da fargli perdere i sensi.
 
“Raph!!” gridarono Donnie e Mikey all’unisono quando videro il loro povero fratello ridotto in quel modo.
 
L’astronave improvvisamente iniziò a tremare, come scossa da qualcosa e le violente vibrazioni non solo fecero cadere tutti i presenti per terra a causa della perdita di equilibrio ma danneggiò anche alcune parti della struttura.
Un grosso cavo elettrico si staccò dalla parte sprizzando scintille e cadde proprio tra i due fratelli rimasti ancora “In piedi”.
 
“Mikey!!” esclamò Donnie sbattendo gli occhi, preso da un’illuminazione “Il cavo!!”
 
Michelangelo sembrò intuire cosa volesse dirgli il viola e afferrato il cavo con entrambe le braccia (Tale era lo spessore) corse contro Shredder con l’intenzione di mandare la sua exo-tuta in cortocircuito.
 
“Shredder!!” ruggì Mikey scagliandosi contro di lui.
 
Shredder inarcò un sopracciglio, niente affatto intimidito e anzi ghignò quando, dopo aver abbandonato Raphael a terra, bloccò il giovane ninja e gli strappò il cavo dalle mani.
“Fuori due” sorrise malevolo lanciando un occhiata a Leo e Raph ormai fuori gioco “Ne restano tre”
 
“Woah!!” Mikey scivolò a terra.
 
Shredder ne approfittò per schiacciargli una gamba sotto la pesante suola di ferro.
 
Mikey urlò.
 
Splinter sgranò gli occhi –No!!-
Era tutto come nella visione, tutto!! No, non poteva essere …
 
… Non poteva davvero finire in questo modo!!
 
“Michelangelo allontanati!!” gridò il vecchio roditore spingendo violentemente via il figlio prima che l’utrom potesse finirlo fulminandolo con il cavo che aveva rubato.
 
“ARRGHH!!”
 
“Maestro Splinter!!” strillò Donatello terrorizzato “Mikey!!”
 
L’anziano maestro non fu il solo a cadere in un ammasso di fumo e carne bruciata, anche l’arancione era fuori gioco poiché a causa della spinta del padre era andato a sbattere con la testa contro una delle aste di metallo della ringhiera lì vicino, perdendo i sensi.
 
Era solo questione di tempo che anche l’ultima tartaruga finisse al tappeto.
 
“Finalmente!!” esclamò Shredder gettando via un Donnie inconscio come fosse un inutile sacco vuoto.

 
Lentamente si avvicinò a Leo e Mayra, la quale sembrava quasi non avere più consapevolezza di ciò che le stava accadendo intorno; se ne stava lì inerte a reggere Leonardo con il capo basso e le spalle scosse da violenti tremori.
 
Shredder, seppur perplesso da quello strano atteggiamento, le strappò il corpo del rettile dalle braccia, sollevandolo.
 
“E’ arrivato il momento di chiudere la partita” disse alzando le lame.
 
CLANK!!
 
Il fragore metallico di due lame che si scontravano risuonò per l’intero abitacolo, favorito dal silenzio inquietante che si era formato.
 
“Cosa?!” esclamò Shredder sgranando gli occhi non appena si rese conto che a bloccare le sue lame era stata proprio Mayra con il suo pugnale!!
 
La bella guerriera teneva ancora il capo abbassato, in silenzio mentre, incredibilmente, il tremore che poco prima aveva scosso l’astronave sembrò aumentare.
La coda di capelli bruni le si era sciolta in tutto quel finimondo oscurandole il viso con le numerose ciocche ribelli …
 
“Mayra!! Come osi?!” sbottò Shredder furioso “Cosa stai …?”
 
“Taci …” sibilò lei senza nemmeno alzare il capo.
 
Il malvagio si interruppe, ma non lo fece per l’ammonizione della giovane, bensì a causa di un sussulto di sorpresa: Una sorta di scia dorata, sbucata apparentemente dal nulla, stava ondeggiando elegante e sinuosa alle spalle di Mayra.
 
Una scia che sembrò provenire dalla STESSA Mayra.
 
Una scia composta da una miriade di piccoli granelli di sabbia finissima, i quali si muovevano tutti in sincronia, come uno sciame di api disciplinato.
 
Una scia che improvvisamente si ammassò assumendo la forma di un gigantesco cobra dorato e sibilante; con le fauci spalancate.
 
“Ma cosa diavolo …?”
 
“Ho detto: TACI!!”
 
“ARRGGHH!!”
 
Il cobra si scagliò contro Shredder mandandolo a sbattere proprio contro la console di comandi del nucleo, dove il professor Honeycut stava cercando di prendere il controllo dell’astronave, danneggiandoli gravemente.
 
Leo cadde a terra a peso morto con un gemito addolorato.
 
Mayra osservò la scena con un’espressione glaciale “Di te mi occuperò dopo …” disse, chiaramente riferendosi a Shredder
 
“Padre!!” esclamò Karai orripilata.
 
“… Prima ho un conto da sistemare”
 
La bruna, si voltò lentamente verso la ex-sorellastra “Karai …” cominciò lentamente, emettendo un sibilo molto simile a quello di un VERO serpente.
 
Karai tremò quando la vide alzare lo sguardo.
 
I suoi occhi, da neri come la notte, erano diventati rosso sangue; era spaventosa!!
 
“… Hai commesso un grave errore” sibilò guardando per un attimo il suo Leonardo a terra mentre invece la corvina cominciava ad indietreggiare per il terrore “Un errore che rimpiangerai per il resto dei tuoi giorni, oh e credimi!!”
 
Mayra schioccò le dita con un sorriso sinistro.
Il cobra fatto di sabbia smise di fare a pezzi la exo-tuta di Shredder (Lasciando uno C’hrell* alquanto sconvolto) per tornare velocemente dalla sua padrona.
 
“Quando avrò finito con te, non te ne saranno rimasti molti … di GIORNI!!”
 
Il cobra schioccò le fauci, facendo saettare la lingua.
 
“M-Mayra …” sussurrò Leo incredulo di fronte a quella scena.
-Non è possibile- pensò –Sto delirando, cosa .. cos’è quella cosa?- continuò a riflettere cercando di alzarsi.
 
Ma gli mancarono le forze e si accasciò nuovamente per terra.
 
“Che cosa ti avevo detto Karai?” domandò Mayra avanzando piano, piano verso la sorellastra affiancata dalla sua creazione “Ti avevo detto: “Tu non disturbi me, e vedrai che io non disturberò te, ok?!” No? Ti avevo avvisata, NO?!”
 
Karai annuì tremante e mentre indietreggiava non si accorse di alcuni calcinacci dietro di lei che la fecero inciampare e finire a terra.
 
“M-Mayra …?”
 
“Ebbene tu hai fatto molto più che disturbarmi, tu hai cercato di portarmi via ciò che è MIO” disse implacabile.
 
Il cobra dorato soffiò sempre più imponente (Letteralmente) e minaccioso.
Mayra sorrise, il sorriso più bello e allo stesso tempo spaventoso che Leo le abbia mai visto incurvarle le labbra.
 
“E tu sai quanto ODIO quando si cerca di rubarmi ciò che mi appartiene”
 
“Mayra, ti prego …” singhiozzò penosamente la kunoichi.
 
“Addio sorella”
 
Mayra alzò una mano pronta a schioccare le dita ed aizzare il cobra contro di lei.
 
“N-No …” ansimò Leo cercando di strisciare verso le due “Mayra n-non farlo” sussurrò “T-Ti prego, tu non s-sei un m-mostro”
 
Ma ormai era troppo tardi.


...............................

Ahi,ahi ahi!! E' dunque la fine per Karai?! (Tsk!! Come se di lei ce ne importasse qualcosa, eh ragazzi!!? ^_-)
Ma sopratutto Mayra, la cui vera natura è ancora ben da chiarire tra l'altro, si spingerà davvero a tanto? E davanti gli occhi del suo più grande amore per di più? E' davvero così furiosa e fuori controllo?
E che ne sarà poi di tutti gli altri? Quante domande, avremo le risposte nel prossimo ed ultimo capitolo!!
Alla prossima gente!! ^^ 

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Capitolo 20
*** Io ti aspetterò ***


Il tribunale Utrom si era finalmente riunito.

E l’ampio salone alieno, costruito con strani materiali dal colore giallognolo in una struttura simile a quella di una sorta di teatro greco (I cui spalti erano già pieni di alieni di ogni forma, colore e dimensione), fremette di eccitazione quando gli imputati vennero condotti sulle loro piattaforme.

Esattamente al centro, pronti per essere giudicati.

Mayra era fra questi.

Posta fieramente in piedi tra Karai (che comunque, detto fra noi, aveva ANCORA intenzione di uccidere) e Chaplin.
La schiena dritta, la testa alta e gli occhi nuovamente neri fissi davanti a se. 

Non sembrava esserci alcuna emozione dentro di essi, benché le iridi fossero tornate al loro colore naturale.
Erano freddi, indifferenti ... innaturali.

Eppure non nonostante l'atteggiamento distaccato non poteva mentire a se stessa: Era arrabbiata, anzi furiosa, per ciò che era accaduto e probabilmente l’unica persona lì dentro a cui non augurava un orribile morte era il giovane dottor. Chaplin (Per come la vedeva lei era solo un ragazzino che si era ritrovavo al posto sbagliato al momento sbagliato).
Gli utrom d’altro canto non le facevano ne caldo ne freddo; anche se in verità non sapeva se odiarli per avergli impedito di ammazzare quella troia di Karai o ringraziarli per averla fermata prima che lo facesse proprio davanti al suo Malak.

-Leonardo ...-

Anche le tartarughe e il topo erano stati condotti in tribunale, sicuramente per testimoniare contro di loro, tuttavia Leonardo non c’era!!

Erano conciati piuttosto male.

Il maestro Splinter presentava diverse, brutte ustioni un po’ su tutto il corpo, e Mayra avrebbe giurato di vedere qualche ciuffo di pelo fumare ancora!! Mikey aveva entrambe le gambe ingessate e la testa fasciata, Donnie un braccio rotto con parecchi lividi sparsi un po’ ovunque e Raph sembrava quasi una mummia, mezzo ricoperto da bende, tra busto, braccia e gambe.
Se la situazione non fosse stata tanto tragica la bruna sarebbe anche scoppiata a ridere.

Se Leo non era con loro voleva dire che era ancora in infermeria, voleva dire che era messo peggio!! Voleva dire …
-… Qualcuno perderà qualche ARTO per questo- pensò Mayra fissando truce Karai.

“Pace e prosperità a tutti gli esseri sensienti!!” esclamò all’improvviso uno dei giudici utrom accorso lì davanti “In nome del nostro grande legislatore, questo tribunale è stato chiamato a deliberale”

“Evviva …” sbuffò Mayra guardando con rammarico le manette decisamente oscene che l’avevano costretta a mettere e che avrebbe potuto togliersi in qualsiasi momento ... se avesse voluto.

“Ci è stato chiesto di giudicare C’hrell per tutti i crimini e le atrocità di cui si è macchiato in tutta la galassia” continuò l’utrom “C’hrell, anche noto come Thoral, Duca Akuler, Oroku Saki …”

“Caspita se ne è dati di nomi” commentò Mikey a bassa voce.

“Sssh!!” lo ammonirono il maestro Splinter e Donnie mentre Raph si limitava a scuotere la testa ringhiando.

“… Nonché Shredder, sei accusato dei seguenti crimini …”

Mayra ascoltò poco o niente dell’elenco dei crimini commessi da suo “Padre”, anche perché li conosceva già.

Non ne era fiera, ma personalmente non se ne prendeva nemmeno la colpa. 
In fin dei conti quelle erano tutte cose che lui aveva fatto PRIMA che lei lo conoscesse. 
Perciò per quel che la riguardava sinceramente non capiva perché si trovasse in manette anche lei.

………………………

“Comandante Mortew l’effetto della bolla di stasi sta per finire!!” esclamò uno dei primi utrom che vennero teletrasportati all’interno dell’astronave “Non reggerà a lungo”

Il comandate alieno annuì gravemente “Trasferite immediatamente le tartarughe e il maestro Splinter in infermeria” ordinò con un cenno della mano “Il professor. Honeycut invece portelo al laboratorio principale e …” si interruppe fissando con astio le figure immobilizzate di Karai e Shredder “… Questi due criminali invece portateli in cella di isolamento”

“Sissignore!!” esclamarono alcuni utrom sbrigandosi ad eseguire tutti gli ordini.

“Ehm, signore” cominciò tuttavia uno di questi.

“Si?”

“Che ne facciamo di lei?” disse il cadetto, indicando proprio Mayra!! 
Immobilizzata dalla bolla di stasi, proprio come tutti gli altri, pochi secondi prima che potesse uccidere Karai.

Mortew ci pensò per qualche istante “Anche lei è una complice di C’hrell” disse “Portate anche lei in cella di isolamento … insieme a quell’altro”

Quell’altro per chi lo avesse dimenticato era Chaplin!!

“Come ordina signore” annuì l’utrom “Trasferimento in corso!!” affermò mentre tutti venivano istantaneamente teletrasportati via. 

Via dall’astronave esattamente pochi istanti prima che, finito l’effetto della bolla, la creazione di Mayra implodesse accartocciandosi su se stessa perché priva della sua padrona …

… Portandosi con se l’intero veicolo spaziale.


…………………………

“… In nome del nostro sommo legislatore” iniziarono tutti gli utrom della giuria, in coro “Questo tribunale è giunto ad un verdetto unanime: COLPEVOLE”

“Cavolo” commentò Chaplin scosso.

Mayra si limitò a sbuffare “Come se non se lo aspettassero tutti”

“ … La pena prevista per il tuo caso è l’esilio perpetuo sull’asteroide di ghiaccio chiamato Mor-ghatal”

“Cosa?!” esclamò Karai sbattendo gli occhi.

“COSA?!” ruggì Shredder.

“Sul serio?” fece Mayra stupita “TUTTO QUA?!”
Nessuna condanna ad una morte lenta e dolorosissima?! 

Bastarono pochi istanti per “smolecolare” quel verme schifoso di Shredder per tele trasportarlo dove-cavolo-avevano-detto-loro, tra le urla furibonde di quest’ultimo.

Shredder era dunque finito?

-Finché c’è vita c’è speranza- si ritrovò a pensare Mayra, sperando che, in futuro, quei cervelletti rosa non avrebbero finito per pentirsi di non averlo giustiziato direttamente. 

“Per quanto riguarda i compagni di Shredder” riprese uno degli utrom della giuria “Saranno rispediti sulla terra e consegnati alle autorità competen-… ”

“N-No!! Aspettate!!”

Una serie di “Oooh!!” di sorpresa si levò dalla sala quando accanto alla nostra famigliola mutante fece la sua comparsa, barcollando pericolosamente, Leonardo Hamato.

“Leonardo!!?” esclamò Mayra sgranando gli occhi.

Il leader non aveva una bella c’era e si reggeva a fatica su una stampella; aveva una caviglia fasciata che non riusciva nemmeno ad appoggiare a terra e metà busto stretto da candide bende bianche, in particolare verso la spalla destra.

Dove lo aveva colpito Karai.

“Leonardo!!” esclamò Donnie guardandolo “Che ci fai qui? Dovresti essere in infermeria!!”

L’azzurro lo ignorò e si fece avanti zoppicando “Permettete una parola, per favore?”

Il capitano Mortew, seppur perplesso da quella sua entrata in scena, acconsentì “Certamente Leonardo, qui tutti hanno diritto di essere ascoltati: Parla pure”

“Vorrei, se è consentito, chiedere l’annullamento della condanna di Karai, Chaplin e … Mayra Sheyrad”

Mayra granò gli occhi.
-Lui …- pensò stupita -… Conosce il mio VERO cognome?-

Ma come ...? Non glielo aveva mai detto!!

“Leo come hai …?”

“Beh, può darsi che tu non sia poi così furba come credi” la prese velatamente in giro Leo sorridendo, un pò stanco “Ma di sicuro io non sono poi così ingenuo, ho chiesto ad un … amico, una ricerca”

Mayra inaspettatamente ricambiò il sorriso, colpita “Quando?” chiese.

“Dopo gli avvenimenti di Pechino, dopo ehm ... ciò che SAI” ammise il leader, arrossendo, un po’ in imbarazzato.

-Dopo la nostra prima notte insieme mio piccolo, dolce Malak?!-

“La tua è una richiesta insolita Leonardo” si intromise il capitano utrom “Le accuse che pendono su questi imputati non sono gravi quanto quelle di Shredder, ma non sono nemmeno da trascurare”

“Sono disposto a prendermi tutte le responsabilità” replicò Leo deciso “Visto che intendo testimoniare in loro favore”

“Leo che diavolo vai blaterando?” sibilò Raph stringendogli una spalla “Ti rendi conto di chi stiamo parlando? Quelli sono i cattivi”

“Può darsi, ma non sono Shredder e io …” il leader guardò Mayra intensamente “… Io sono certo che sapranno sfruttare questa seconda possibilità, per favore …” disse guardando verso la giuria.

Prima che il resto della famiglia potesse esprimere la propria perplessità (Nonché disappunto) il tribunale aveva già dichiarato il consenso a rilasciare i tre imputati sulla parola.
In fin dei conti, avevano pur sempre un debito di riconoscenza verso quelle strane creature terrestri, per una volta avrebbero potuto fare un’eccezione.

“Grazie Leonardo …” sorrise Mayra dolcemente.

Ma il momento idilliaco non durò molto, perché come ebbe ricevuto la conferma del rilascio della sua amata Leo ebbe un’improvvisa ricaduta e perse i sensi.

Infondo non si era ancora ripreso.

Circa mezz’ora più tardi Leonardo si risvegliò su un lettino dell’infermeria Utrom.

Si trattava di una saletta abbastanza semplice. 
Il pavimento era di un metallo grigio, chiaro e lucido tanto che ci si poteva specchiare dentro, le pareti erano rosate e dentro, oltre ai lettini erano incastonate come delle capsule di vetro collegate a strani PC.
Leo era attaccato con delle flebo ad uno di quei bozzoli, in questo caso pieni di uno strano liquido azzurrato.

“Uhm M-Mayra …” sussurrò appena il ninja non appena la sua vista fu abbastanza nitida da riconoscere il volto della ragazza.

“Sssh” fece lei accarezzandogli il capo “Non sforzarti, uno svenimento solo basta e avanza” schernì.

Restarono entrambi in silenzio per alcuni istanti finché …

“Mayra …?”

“Uh?”

“Ti amo”

La guerriera araba sussultò, scuotendo il capo a quell’affermazione, non che non se l'aspettasse ma semplicemente non credeva che glielo avrebbe detto così, di punto in bianco.

Mayra sospirò “Lo so ...”

Leonardo resto in silenzio, sorridendo tristemente.

“... E so che vorresti che anch’io dicessi lo stesso” cominciò lei.

“Ma non sei ancora pronta, lo so” rispose tranquillo il leader, senza smettere di sorridere.

“Quindi sai tutto?”

“Se per “tutto” intendi il tuo cognome e il tuo non-passato … si, so tutto” replicò Leo ironico “Niente genitori, niente parenti, solo una storia vaga e un cognome inventati che, senza offesa, non si reggono granché in piedi se qualcuno si prende la briga di controllare”  

Mayra ridacchiò.

“E’ come ... come se fossi comparsa dal nulla”

“In un certo senso è così” ammise la bruna “Non so nulla del mio passato, prima di che incontrassi Shredder”

“Come sei finita con lui?”

Mayra sorrise amaramente, negando con il capo.

Leo alzò gli occhi al cielo “Ok, non dirmelo” si arrese.

Di nuovo silenzio.

“… Che, che cosa farai ora?” domandò l’azzurro ad un tratto, guardando da un’altra parte.

“Andrò alla ricerca del mio passato” disse Mayra decisa “Ho ignorato la cosa per troppo tempo e ora … ora che so cosa potremo essere noi due, non voglio che questo comprometta ogni cosa”

Leo scosse il capo “Tu sai che non mi importa chi o COSA sei, vero?”

“Lo so” mormorò Lei “Ma importa a ME” seguitò “Non pretendo che tu mi …”

“Io ti aspetterò …” sorrise Leonardo prendendole una mano e stringendola a se seppur debolmente … era così stanco.
“Dovessi impiegarci un intera vita per tornare, io ti aspetterò” promise.

“Lo so, so che lo farai” sussurrò Mayra chinandosi per baciarlo.
Un bacio leggero, delicato … diverso da quelli a cui Leo si era abituato stando con lei.

Restarono così fermi a godersi quell’ultimo momento loro concesso e quando si staccarono Leo si riaddormentò di nuovo con la testa abbandonata sul cuscino.

“Dormi Leo” fece lei osservando i piccoli granelli di sabbia, questa volta dai toni azzurrini, che volteggiavano intorno al letto del mutante.  
Non sarebbe riuscita a dirgli addio con lui ancora sveglio, ne a fare … ciò che avrebbe fatto.

“Ho rischiato di perderti una volta” affermò infatti mentre gli occhi brillarono un'ultima volta di rosso. 
Le unghie delle mani di Mayra divennero nere, allungandosi leggermente e affilandosi come artigli. 

“Non permetterò che accada di nuovo …”

Usando l'artiglio del dito indice, la giovane incise la carne della spalla di Leonardo, tracciando un simbolo: Una stella a cinque punte dentro un cerchio, con una piccola "M" all'interno del pentagono creato dalle linee della stella. 
Dalle sottili linee rosse colò qualche piccola goccia di sangue lungo la pelle verde.

“Ogni volta che sarai in pericolo” sibilò Mayra “Ogni volta che qualcuno avrà l'insana idea di farti del male ... sarà l'ultima cosa che farà nella vita”

Detto ciò la ragazza di chinò a baciale il simbolo appena inciso, il quale si illuminò intensamente per un breve istante prima di scomparire completamente, senza lasciare neanche la cicatrice.

Mayra si alzò in piedi e si diresse a passo rapido e deciso verso l’uscita dell’infermeria.
“Resta qui … Eyad” disse senza nemmeno voltarsi.

La testa del basilisco ramato fece improvvisamente capolino la le lenzuola del lettino.

“Questo è un viaggio che devo affrontare da sola e … un giorno tornerò” continuò la donna “Ma fino ad allora, abbi cura di lui e della sua famiglia”

Il rettile fece saettare la lingua nervosamente ma fece un chiaro segno di si con la testa.

La creatura sorrise.

-Arrivederci Leonardo …-


T.B.C

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Ollellé!!! Eccoci alla fine gente!! ^^
E così Mayra se ne va ç_ç in cerca del suo passato e la sua vera identità; chissà se tornerà mai!! O beh, forse un giorno lo sapremo visto che ho comunque intenzione di scrivere un sequel!! XD
Ma con mooolta calma eh? Prima ho un sacco di storie da finire eheh ^_^' (Che lumaca che sono).
Beh, che altro dire?! Spero che la storia vi sia piaciuta!! Ringrazio tutti quanti quelli che mi hanno seguito, hanno commentato o anche solo letto (A chi ha commentato ovviamente dico un: GRAZIE ancora più grande perché, diciamolo, adoro conoscere le vostre impressioni e/o i vostri consigli!! ^^
Alla prossima gente!!

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