Contro il tempo e lo spazio

di veronica85
(/viewuser.php?uid=2246)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Festa a corte ***
Capitolo 2: *** 2. Il matrimonio e... la fine! ***
Capitolo 3: *** 3. Lux, la partenza di Felicity ***
Capitolo 4: *** 4. Una nuova vita ***
Capitolo 5: *** 5. Viaggio nel futuro ***
Capitolo 6: *** 6. Nuovi amici e nuovo lavoro! ***
Capitolo 7: *** 7. Sammy ***
Capitolo 8: *** 8. Dichiarazione d'amore... una nuova famiglia ***
Capitolo 9: *** 9. Un nuovo gruppo ***
Capitolo 10: *** 10. I nemici... cominciano i misteri ***
Capitolo 11: *** 11 Sailor Pallas ***
Capitolo 12: *** 12. La decisione e la rottura ***
Capitolo 13: *** 13. Pace fatta! ***
Capitolo 14: *** 14. Sogni ***
Capitolo 15: *** 15. L'Earth Crystal ***
Capitolo 16: *** 16.La battaglia finale ***
Capitolo 17: *** 17. Salviamo il futuro ***
Capitolo 18: *** 18. Una guerriera speciale ***
Capitolo 19: *** 19. Nel farttempo, nel presente ***
Capitolo 20: *** 20. 7 Gennaio 1997: il momento della verità ***
Capitolo 21: *** 21. Preparativi ***
Capitolo 22: *** 22.Schieramenti completi, Finalmente! ***
Capitolo 23: *** 23. Ritorno alla Dimensione Temporale ***
Capitolo 24: *** 24. Che lo scontro abbia inizio ***
Capitolo 25: *** 25. La vittoria delle Stars ***
Capitolo 26: *** 26. La grande glaciazione ***
Capitolo 27: *** 27. 600 anni dopo ***



Capitolo 1
*** 1. Festa a corte ***


È sera. Una tranquilla serata di luna piena in cui tutti se ne stanno beati a pensare alle loro prospettive per l’indomani guardando la candida luna che anche quella sera si rifletteva sulle acque e illuminava il buio della notte. Ed è proprio sulla Luna, in apparenza così placida, che i destini di tre ragazzi s’incroceranno fino a quando due di loro inesorabilmente si sceglieranno come compagni per la vita. La regina Selene, sovrana del Regno Argentato, camminava ansiosa per i corridoi del Crystal Palace alla disperata ricerca della sua figlia unigenita che, proprio quella sera non voleva saperne di farsi trovare.

“Serenity!!!!Serenity!!! Ma dove ti sei cacciata?” chiamava la regina, in subbuglio per l’agitazione: quella sera stessa, infatti, si sarebbe svolta una festa a cui avrebbero presenziato tutti i sovrani dei pianeti del Sistema Solare con i loro figli e il cui scopo era il debutto in società di sua figlia. Ad un certo punto, quando ormai aveva rinunciato adocchiò, dietro una poltrona, uno degli inconfondibili codini biondi che sua figlia era solita portare. Dopo un paio di secondi, la testolina della  piccola principessa fece capolino da dietro un divano.

“Mamma, ma ci devo proprio venire?” chiese, implorante, la bambina

“Certo, tesoro, questa festa è apposta per te: vedrai che ti divertirai e che conoscerai tanti nuovi amici”

“Vostra madre ha ragione, principessa”, dal corridoio era arrivata Luna, la fidata gattina consigliera di sua madre, nonché ambasciatrice del Regno Argentato e sua inseparabile compagna di giochi ed amica “non dovete preoccuparvi, andrà tutto bene”

“Ma non conoscerò solamente nuovi amici, vero madre?”

La regina sospirò lievemente “Spero di no, figlia mia. Stasera in particolare ci tengo a farti conoscere un ragazzo: è il principe Endymion, erede al trono del Gold Kingdom, il Regno della Terra. Da molto tempo ormai, io e i suoi genitori abbiamo pensato che..”

“NO! Vi prego, madre, non ditelo! Fatemi godere questa serata, per favore!”

“O.K.  adesso però andiamo a cambiarci, su” la esortò la regina conducendola verso la sua stanza.

Nel frattempo, anche nel Sistema Solare c’era grande fermento per quella festa a cui erano stati invitati tutti i sovrani. Particolarmente sulla Terra:

“Endymion, siete pronto?” chiamò un ragazzo dai lunghi capelli castani

“Eccomi, Nephrite, sono qui” rispose un ragazzo dai capelli neri e occhi azzurri venendo dall’esterno.

“Ma dov’eravate?”

“Sono sempre stato in giardino.” Rispose lui con calma

“Andiamo, i vostri genitori vi stanno aspettando insieme a Jaedite, Zooisite e Kunzite”

“Si.” rispose Endymion sospirando stancamente. Non ne poteva più di quella storia: i suoi genitori avevano già deciso che entro dieci, al massimo dodici anni, si sarebbe sposato con la principessa del Regno Argentato, che lui peraltro neanche conosceva e che, gli era stato detto, fosse ancora una bambina. A quel pensiero Endymion emise un nuovo sospiro rassegnato prima di terminare di aggiustarsi il farsetto. Quindi si mise la sua inseparabile mascherina sugli occhi e raggiunse le cinque persone che lo stavano attendendo nella sala del trono e tutti insieme si avviarono verso la carrozza che Endymion sentiva lo avrebbe condotto incontro al patibolo Così lui salì insieme ai suoi genitori, mentre i suoi fidati guardiani lo seguivano a cavallo da lontano.

Anche nei restanti pianeti tirava un’aria piuttosto allegra e tutte le principesse si stavano preparando con molta emozione a quella festa che era la prima festa interplanetaria a cui avessero mai partecipato ed una in modo particolare: la principessa secondogenita di Plutone, Felicity Pluto de Meiousei, che, aiutata da sua sorella Charon, stava finendo di allacciarsi il bell’abito color malva che aveva scelto di indossare per quella serata “Se non stai ferma, non riuscirò mai a farti questo benedetto nodo!” sospirò Charon, in preda all’esasperazione.

“Scusami, sorella, è che…non mi sembra ancora vero!”

“Me l’immagino” le rispose la ragazza, lasciandola e permettendole così di voltarsi verso di lei “Ti voglio dire solo una cosa: non aspettarti nulla, O.K.? Potresti rimanere molto delusa”

“Ma perché sei sempre così pessimista? Io invece, spero di conoscere un sacco di gente nuova e soprattutto amici nuovi”

“E magari vorresti anche trovare il fidanzato” la prese in giro Charon.

“Beh, che c’è di male a sperarlo?”

“Niente, ma… Oh, beh, lascia perdere e finisci di pettinarti piuttosto. Ti aspetto giù”

Rimasta sola, la principessa si sedette davanti al grande specchio della sua camera e cominciò a pettinarsi fantasticando sulla festa Forse Charon ha ragione e io mi sto facendo troppi castelli in aria su questa festa, ma… voglio poter credere che anch’io un giorno troverò tanti amici e soprattutto qualcuno da amare e che mi ama e chissà che non succeda proprio stasera con questi pensieri la principessa si spazzolava i lunghi capelli verdi. Dopodiché si alzò e rimirò la sua esile figura di ragazzina di tredici anni sulla quale il semplice abito color malva (che come unico sfarzo poteva vantare uno spacco che comprendeva metà della gamba destra ma che a malapena si notava) cadeva alla perfezione, mettendo in risalto tutte le sue forme. Quindi infilato un paio di scarpe che si intonavano al vestito e messo un cerchietto nero sulla testa, si apprestò a raggiungere i genitori e la sorella al piano inferiore

“Figlia mia, sei uno splendore!” esclamò sua madre non appena la vide arrivare

“Su, andiamo” le esortò suo padre non dandole neanche la possibilità di rispondere. Così dicendo i regnanti presero posto sulla carrozza, le due ragazze si posizionarono di fronte ai genitori e questa partì. Dopo un po’ la carrozza si fermò e Felicity, che aveva trascorso tutto il viaggio immersa nei suoi sogni ad occhi aperti, si riscosse e si apprestò a scendere dalla carrozza quando questa ricevette una botta da dietro e lei sarebbe certamente caduta se

“Perdonatemi, principessa, è stata tutta colpa del mio cocchiere. Permettetemi di aiutarvi”, così dicendo un ragazzo con gli occhi coperti da una mascherina e dai capelli più neri dell’ebano si rivolse a Felicity porgendole una mano per aiutarla a scendere. Dopodiché, scortato dai suoi guardiani, si avviò verso la sala del trono, seguito a poca distanza dai regnanti di Plutone. Nella sala del trono, nel frattempo, la regina e la piccola principessa, insieme alla gattina avevano già preso posto e stavano ricevendo gli ospiti che venivano loro presentati con le solite frasi di rito:

“Le loro Maestà, il Re e la Regina di Mercurio con la loro figlia, la Principessa Mercury”

“E’ un grande onore per noi essere qui, Regina Selene. Sono venuta insieme a mia figlia ad offrirvi la mia protezione”

“Vi ringrazio di cuore, maestà e vi auguro di divertirvi”

“Le loro Maestà, il Re e la Regina di Venere, con la loro figlia, la Principessa Venus”

“ Finalmente!” Esclamò Endymion, “fra poco toccherà a noi”

“Vi siete già annoiato, principe Endymion?” chiese Kunzite. Ma la sua risposta non  poté venire, perché il ciambellano annunciò:

“Le loro Maestà, il Re e la Regina della Terra, con il loro figlio, il Principe Endymion e i loro guardiani Jaedite, Nephrite, Zooisite e Kunzite”

Dopo aver scambiato le ormai abituali frasi di circostanza, Endymion, accompagnato dai suoi fedeli amici si avviò verso la pista da ballo in mezzo alla quale troneggiava un magnifico buffet, mentre il ciambellano continuava imperterrito ad  annunciare Re, Regine e Principesse. Ad un certo punto, una pausa in quella tiritera lo fece voltare in direzione del trono: il ciambellano aveva terminato di annunciare i sovrani dei Pianeti del Sistema Solare Interno ed ora era passato a quelli del Sistema Solare Esterno.

“Come mai vi siete voltato, principe Endymion?” domandò Zooisite, incuriosito dal repentino cambiamento nell’atteggiamento del suo principe “Sembravate voler ignorare totalmente questa festa” aggiunse subito, notando lo sguardo che Endymion gli aveva lasciato. Ad un tratto lui si mise a ridere poi disse:

“Vedi, Zooisite, a quanto ne so io le cinque Principesse dei Pianeti del Sistema Solare Esterno dovrebbero avere all’incirca la mia età e sono proprio curioso di vederle” “Ma scusate, perché cinque? A quanto mi risulta i pianeti del Sistema Solare Esterno sono solo quattro”

“Già, ma a quanto ne so io, su Plutone le principesse dovrebbero essere due”

“Capisco” mormorò Zooisite, zittendosi proprio nel momento in cui il ciambellano aveva iniziato ad annunciare i sovrani dei restanti pianeti.

“Il Re e la Regina di Saturno con la loro figlia, la Principessa Saturn Dosei”

“Il Re e la Regina di Urano con la loro figlia, la Principessa Uranus de Tenousei”

“Il Re e la Regina di Nettuno con la loro figlia, la Principessa Neptuno de Kaiousei”

“Sinceramente, mormorò Endymion a Jaedeite, prima che il ciambellano annunciasse le ultime due principesse, “mi aspettavo molto di più: una è addirittura una bambina”

“Il Re e la Regina di Plutone con le loro figlie, le Principesse Charon e Felicity de Meiousei” A questo punto, dopo che tutti i sovrani furono presentati al cospetto della Regina e della Principessina si dette inizio alla festa, mentre Endymion rifilava una gomitata a Zooisite dicendo con aria di scherno

“Hai visto? Te l’avevo detto”  Poi si incantò a guardare una ragazza che andava nella sua direzione : Mi pare di averla già vista, ma dove? si disse, poi ad un  certo punto ricordò:Ma certo, questa è la ragazza che prima, per poco non cadeva dalla carrozza! Non credevo fosse la Principessa di Plutone, anche se, a quanto mi pare di aver capito, non dovrebbe essere lei l’erede al trono. Come lui, anche qualcun altro stava fissando quella ragazza in preda, però a tutt’ altri pensieri. La Regina Selene, infatti, a colloquio con il Re della Terra, stava fissando la ragazza, mentre nella sua mente si agitavano una marea di pensieri che non le permettevano di seguire il discorso. No, non è possibile, non può essere lei, eppure…eppure Hades è qui.. allora.. no. Non può essere. È una cosa praticamente impossibile  Quindi furono entrambi distolti dai loro pensieri dall’inizio della musica che invitava tutti a ballare, ad una domanda del Re della Terra, che peraltro non aveva sentito, Selene si limitò ad annuire e vide che l’uomo stava raggiungendo suo figlio, in quanto ora il  compito di Endymion sarebbe stato trovare qualcuno da invitare, e stava già iniziando a guardarsi intorno quando suo padre lo raggiunse “Beh, Endymion, cosa aspetti? Vai ad invitare la Principessa Serenity, su” “Ma, padre, è solo una bambina, non sono sicuro che sappia ballare” “Non importa, se necessario la guiderai tu: ho appena finito di parlare con Selene e sono sempre più convinto che prima o poi tu e sua figlia dobbiate sposarvi, quindi farai meglio ad iniziare a conoscerla da subito” “D’accordo, padre” rispose il ragazzo avvicinandosi il più lentamente possibile a quel piccolo trono. Quando fu abbastanza vicino porse una mano alla principessa:

“Posso avere l’onore di questo ballo, principessa?”

“ Si, certo, volentieri” rispose la bambina prendendo la sua mano e facendosi scortare da lui verso la pista da ballo. E così iniziarono a volteggiare ammirati da tutti gli altri ballerini, poiché più o meno tutti, in modo più o meno vago erano a conoscenza del fatto che entro breve tempo i due ragazzi avrebbero dovuto sposarsi. L’ unica persona che non ne era a conoscenza e che quindi osservava la coppia con malcelata invidia, anche perché nessuno, fino a quel momento, l’aveva invitata a ballare, era la principessa Felicity:

Se non sbaglio quello dovrebbe essere il ragazzo che mi ha aiutato a non cadere dalla carrozza come una povera stupida, sembra proprio carino,anche se ha quella benedetta mascherina sugli occhi:come vorrei che la togliesse. Quasi in risposta al suo pensiero, al termine della musica, la fidata mascherina scivolò dal volto di Endymion, che si voltò nella sua direzione e lei rimase di stucco vedendo i begli occhi color azzurro cielo che sembravano fissarla intensamente. Quegli occhi che continuarono a perseguitarla per il resto della serata e che non le permisero di ascoltare alcuna conversazione né tantomeno di accettare un qualsiasi cavaliere che le proponesse un ballo, quando ad un certo punto, avvicinatasi, ad un gruppo di ragazze che stavano parlando tra loro

“ Ormai è ufficiale: la Principessa Serenity e il Principe Endymion si sposeranno non appena avranno entrambi raggiunto la maggiore età” disse una ragazza dai corti capelli verde acqua  

“Allora dovranno aspettare per un bel pezzo” aggiunse un’altra con corti capelli biondi “Io ho soltanto dodici anni, e anche se il Principe Endymion ha solo un anno più di me, la Principessa Serenity ne ha tre in meno di me: prima che lei raggiunga la maggiore età dovranno passare  la bellezza di nove anni”

“ Comunque” aggiunse una bambina dai lunghi capelli neri e dall’apparente età di quattro anni, forse la più carina in quel gruppo “quando hanno aperto le danze erano proprio belli”

A quelle parole Felicity provò la strana ed orribile sensazione di chi ha appena ricevuto un pugno nello stomaco: ricordava alla perfezione la coppia che aveva aperto le danze, formata da una bambina che a quanto aveva sentito aveva soltanto nove anni e da un ragazzo della sua stessa età, lo stesso che l’aveva aiutata a scendere della carrozza, il proprietario di quei magnetici occhi blu che l’avevano irrimediabilmente stregata e le avevano fatto rifiutare qualsiasi proposta di ballo, nella segreta speranza che il loro proprietario venisse ad invitarla giacché sentiva che soltanto a lui avrebbe potuto dire di sì senza alcuna esitazione. Ma adesso… adesso che sapeva la verità, forse sarebbe stato meglio cercare di partecipare a quella festa in un modo o nell’altro e fare in modo, almeno di farsi dei nuovi amici, a cominciare, magari, proprio da quelle ragazze che, inconsapevolmente le avevano dato quella notizia così sconvolgente. Si soffermò su questo proposito cercando di ricacciare in dentro le lacrime che sentiva pronte a sgorgarle a fiumi al pensiero di quegli occhi che ancora, nonostante tutto la ossessionavano. Finalmente riuscì a dominarsi e a ridarsi un contegno e si diresse verso il tavolo del buffet accanto al quale c’erano quelle ragazze, ma, prima di arrivare venne raggiunta da sua sorella

“ Le conosci?” chiese rivolgendosi a lei Felicity

“Sì, se vieni con me, te le presento”

“O.K.” rispose la sorella seguendola verso il tavolo. Arrivate lì, Charon si rivolse alla ragazza dai capelli verde acqua che, a quanto aveva sentito, era di un anno più piccola di lei.

“ Ragazze volevo presentarvi mia sorella Felicity” disse rivolta alle Principesse del Sistema Solare Esterno “Queste, disse poi rivolta a Felicity, sono nostre ‘colleghe’, poiché sono le principesse dei Pianeti del Sistema Solare Esterno: la prima da sinistra è la Principessa Saturn, poi c’è la Principessa Uranus e infine, la Principessa Neptuno”

“Molto lieta di conoscervi” rispose educatamente Felicity.

“Non stare a fare tutti questi convenevoli:hai di certo la nostra età e in questo gruppo, tra amiche ci si dà del tu” le rispose spiccia Uranus

“ Sei sempre la solita, Uranus” la rimbeccò Saturn “Dovresti cercare di metterla a suo agio e non attaccarla subito”

“ Embè, che ho detto?”

“Lascia perdere” sospirò Saturn avvicinandosi a Felicity che era rimasta un po’ disorientata “Spero che tu voglia scusarla, purtroppo è fatta così”

“Non ti preoccupare” le rispose Felicity sorridendo per la prima volta in quella serata.

“ O.K, vieni che ti presento le altre”

“Allora ti lascio qui: ho visto Estella e Virgo, le vado a salutare”

“Vai, vai tranquilla” le rispose Felicity, poi, quando fu sicura che Charon non potesse sentirle si rivolse a Saturn “Quelle due ragazze sono di un’antipatia impressionante, non ci tenevo proprio ad andarle a salutare”

“Chi, quelle due amiche di tua sorella? Non le conosco”

“Non ti perdi niente te l’assicuro”

“Mi togli una curiosità?, le disse Saturn mentre si stavano avvicinando al gruppo delle Principesse dei pianeti del Sistema Solare Interno

“Certo, dimmi”

“Quanti anni hai?” le chiese per poi pentirsi immediatamente di quella domanda così sfacciata che, però, le era uscita spontanea. Ma Felicity non sembrò affatto preoccuparsi e le rispose

“Tredici”

“Scusami, dovevo farmi gli affari miei”

“Figurati, se tutti i mali fossero questi… Non hai detto nulla di male, però, a questo punto anch’io voglio sapere la tua età” le disse scherzosamente.

“È giusto: io ho quattro anni”

“Allora sei la più piccola del gruppo, una specie di mascotte”

“Già e tua sorella la più grande, anche se credo che perderà presto il titolo”

“Come mai?”

“Poi ti spiego: guarda, ecco le altre” le disse indicando un gruppo di quattro ragazze che stavano venendo nelle loro direzione

“Saturn eccoti finalmente, ma dove eravate finite: eravamo preoccupatissime” esclamò una ragazza dai corti capelli blu.

“Potrei chiedervi la stessa cosa: non vi trovavo più e ho avuto tanta paura, per fortuna dopo ho visto le altre”

“Chi è questa ragazza?” chiese, un po’ sulla difensiva una nuova arrivata abbastanza muscolosa e determinata con i bei capelli castani legati in una coda alta

“ Questa è la Principessa di Giove ed è un po’ il corrispettivo di Uranus” disse Saturn rivolta a Felicity. Poi rivolgendosi alle altre cominciò a parlare:

“Da stasera abbiamo una nuova amica nel nostro gruppo: lei è Felicity, la sorella di Charon e loro sono nell’ordine Mercury, Mars, Jupiter e Venus”

“Ciao, Felicity, molto liete” dissero all’unisono le quattro ragazze.

“Il piacere è tutto mio” rispose Felicity

“Senti” a parlare fu Mars “posso farti una domanda?”

“Certo, dimmi pure”

“Beh, ecco… visto che vieni da Plutone: come diavolo fate a sopravvivere in quel freddo?”

“Immagino che tu, essendo la principessa di Marte sarai abituata a ben altre temperature e la parola chiave è proprio abitudine. Io non credo che riuscirei a stare sul tuo pianeta come non credo che tu riusciresti a stare sul mio”         

“Finalmente adesso capisco: ogni volta che cercavo di chiederlo a tua sorella si limitava a scuotere la testa e non mi rispondeva mai”

“Non ti offendere: è tipico di mia sorella dare molte cose per scontate” rispose Felicity a mo’ di scusa. Quindi si rivolse a Saturn “Senti, Saturn, ti dispiacerebbe rispondere alla domanda che ti ho fatto prima?”

“In realtà, non so se posso: devo prima chiedere il permesso a loro”

“Allora non importa”

“Di che si tratta?” chiese Venus

“Ecco.. in realtà…io…le ho detto che forse Charon non sarà più la più grande del gruppo” disse tutto d’un fiato la bambina che era diventata rossa fino alla punta dei capelli

“Non ti preoccupare di questo: abbiamo già deciso di chiarire questa situazione questa sera stessa ed è giusto che, essendo entrata a far parte del gruppo, anche Felicity ne sia informata”

“Di che cosa state parlando?”

“Beh, ecco… vedi… il fatto è che abbiamo pensato di espellere tua sorella da questo gruppo” rispose Mercury

“E come mai?”

“Da qualche tempo il suo atteggiamento nei nostri confronti e soprattutto in quelli di Saturn è cambiato in peggio: l’ha fatta piangere più di una volta dicendole che era un pericolo pubblico e che non sarebbe mai stata nella stessa stanza da sola con lei e siccome in questo gruppo è di vitale importanza il rispetto reciproco abbiamo deciso all’unanimità di mandarla via”

“Capisco…se le cose stanno così allora avete preso la decisione giusta”

“Quindi sei con noi?” le chiese Neptuno che era arrivata in quel momento insieme ad Uranus

“Sì, certamente. Mia sorella si merita una lezione.”poi, dopo un attimo di esitazione riprese “Tuttavia non capisco: perché ha detto che Saturn è un pericolo pubblico?” A quelle parole Uranus la prese da una parte e iniziò a spiegarle

“Vedi, tutte noi, come ben saprai abbiamo un elemento che ci contraddistingue: Mercury ha l’acqua, Mars ha il fuoco e così via. Saturn rappresenta la Distruzione e la Rinascita”

“Capisco, ma non mi sembra un buon motivo per dirle che è un pericolo pubblico: una volta che avrà imparato ad usare i suoi poteri sarà una preziosa alleata”.

“È vero, ed è proprio per questo che vogliamo mandarla via. Mi sembra che tu ragioni un po’ meglio”

“Non è solo quello: il fatto è che mi piacciono da morire i bambini”

“Un altro punto a tuo favore, allora. Vieni andiamo” disse avviandosi verso le altre alle quali, nel frattempo, si era aggiunta anche Charon

“Mi chiedevo dove fossi, sorella: credevo che ti avessero già cacciato dal gruppo”

“E perché, di grazia, avremmo dovuto farlo?” chiese indispettita Neptuno

“Beh, mia sorella è un po’… come dire petulante, distratta e sognatrice: non sono sicura di aver fatto bene a presentarvela, ma me l’ha chiesto lei” affermò Charon con malcelato disprezzo

“Veramente è proprio per questo che ti abbiamo cercato: abbiamo appunto deciso la cacciata di un membro del nostro gruppo: TU”

“Ma come sarebbe?”

“Sarebbe” spiegò pazientemente Mars “che non è per niente accettabile il tuo comportamento nei nostri confronti e soprattutto in quelli di Saturn, quindi abbiamo deciso di espellerti”

“Mia sorella è d’accordo? Sapete che occorre l’unanimità per cacciare un membro del gruppo” affermò Charon con aria di trionfo

“Ne stavamo parlando proprio adesso e mi è sembrata favorevole” disse Uranus

“Ma come?! Dopo che sono stata io ad introdurti in questo gruppo mi tradisci così?”

“Mi dispiace, sorella, ma sai che non posso soffrire chi tratta male i bambini e tu non fai eccezione” disse Felicity, mortificata

“ONORE*!” gridò Charon prima di allontanarsi per andare a raggiungere Estella e Virgo. Appena Charon si fu allontanata abbastanza, le ragazze cominciarono a parlare tra di loro.

“Se nei guai, ora?”chiese Uranus rivolta a Felicity

“No, non particolarmente: sono quasi sicura che racconterà tutto ai nostri genitori, ma so per certo che riuscirò a convincerli di essere nel giusto. E adesso, per favore, godiamoci questa festa, vi prego”

“Hai ragione: vieni Neptuno, andiamo a ballare” la invitò Uranus. Quindi le due ragazze si avviarono verso la pista da ballo mentre le altre restavano a fare da tappezzeria. Ma non erano le sole. C’era qualcun altro che, come loro, dopo il primo ballo con la padrona di casa aveva deciso di seguire il loro esempio: Endymion aveva ormai tolto la mascherina e se ne stava immobile appoggiato ad una parete con lo sguardo perso nel vuoto. Accanto a lui, Nephrite “ A cosa state pensando?”

“Speravo di riuscire a trovare una ragazza degna di questo nome, ma a quanto pare a questa festa sono tutte bambine”

“Venite, andiamo a farci un giro: magari riusciremo a scovare qualcuna che sia di vostro gradimento” Endymion rise e fece per seguire l’amico, ma, dopo pochi passi si fermò incantato a contemplare quella stessa ragazza che aveva aiutato a scendere dalla carrozza e che aveva scoperto essere la figlia secondogenita dei regnanti di Plutone, era insieme ad altre ragazze ed il suo viso era un po’ nascosto, ma Endymion era certo che fosse lei. Così, decise e, ignorando i commenti di Nephrite si avvicinò al nutrito gruppetto che comprendeva anche una bambina. Al suo arrivo le ragazze ammutolirono e stettero a guardare in attesa di ciò che sarebbe venuto, quindi, lui, rivolgendo un sorriso a Felicity le porse una mano pronunciando nel contempo le parole di rito

“Principessa, potrei avere l’onore di questo ballo?”che però a Felicity suonarono molto musicali. Stava di nuovo per perdersi in quegli occhi azzurri che l’avevano irrimediabilmente stregata, quando si rese conto che lui aspettava una risposta

“Si, certo, con piacere” disse poggiando una mano che lui strinse su quella di lui che le sorrise e la scortò fino alla pista da ballo dove le cinse la vita con un braccio e iniziò a ballare seguendo il ritmo di quella dolce musica. Durante il ballo Endymion non le staccò gli occhi di dosso mentre lei teneva gli occhi bassi terrorizzata all’idea che il suo imbarazzo potesse essere visibile e quindi Endymion potesse pensare male di lei.

“Una rosa per i vostri pensieri, principessa!” disse Endymion lasciandola alla fine del ballo e porgendole una rosa.

”I miei pensieri non hanno tutto questo valore, Principe” rispose lei imbarazzata. Non poteva certo dirgli che da tutta la sera aspettava quel momento, in cui lui l’avrebbe invitata a ballare e che in funzione di questa speranza aveva rifiutato le altre offerte, temendo che lui l’avesse cercata proprio mentre stava ballando con un altro. A quel pensiero non poté fare a meno di arrossire e si sedette pregando che lui non la guardasse: è ridicolo, come ho fatto ad innamorarmi quasi subito di un ragazzo che a malapena conosco?Per quanto ne so io potrebbe essere il peggior pervertito del Sistema Solare e in ogni caso… è già fidanzato. A quel pensiero sollevò la testa e incontrò i suoi splendidi occhi. Fu in quel momento che, inconsapevolmente, le loro anime si legarono a filo doppio per l’eternità. Quindi dopo un po’ la magia si ruppe perché Felicity, avendo realizzato che probabilmente le sue nuove amiche la stavano cercando, si alzò di scatto e abbassò nuovamente lo sguardo.

“Perdonatemi, Principe Endymion, vi prego, ma ora sarà meglio che raggiunga le mie amiche: è da un po’ che non le vedo: saranno preoccupate”

“Bene, è giusto: se volete vi accompagno” concesse lui, poi, non ottenendo risposta le porse un braccio e si incamminarono in direzione delle restanti Principesse del Sistema Solare che nel frattempo, avendo abbandonato ogni speranza di ricevere un invito a ballare avevano intavolato proprio in quel momento una interessantissima discussione su:

“Avete visto la faccia di Felicity, quando il Principe Endymion l’ha invitata a ballare?” domandò Venus

“Perché, principessa, non mi sembra che abbiate agito in modo strano” le disse Endymion facendo trasalire tutti quando si accorsero della loro presenza

“Ehm.. ecco… io…veramente..” balbettò Venus tentando d nascondere il suo imbarazzo. Dio che figura!fu il pensiero di tutte.

“Vedete, il fatto è questo: siccome loro non hanno ancora ballato con nessuno, si vendicano spettegolando su quelli che invece l’hanno fatto” rispose Felicity al colmo dell’imbarazzo.

“Se il problema è solo questo, allora forse ho la soluzione: non muovetevi da qui, ok?”

“D’accordo, ma..” non fece in tempo a finire la frase perché lui si dileguò tra la gente

Chissà cosa ha in mente, mah… Con questo pensiero andò a sedersi assieme alle altre e si unì alla loro conversazione.

“Allora ragazze, quanto vi piace spettegolare, eh? Chiese scherzosamente.

Nel frattempo Endymion si era avviato alla ricerca dei suoi genitori e, come previsto, li trovò in compagnia dei suoi guardiani.

“Madre, posso rubarveli un momento?”

“Che cosa hai intenzione di fare?”

“Niente di particolare: pensavo solamente che è giusto far divertire anche loro e penso di aver trovato chi può farlo”

“Allora, in questo caso, potete andare” A queste parole i quattro ragazzi si avvicinarono ad Endymion con fare sospettoso

“Che vuoi dire quando affermi che ‘hai trovato chi può farci divertire’? chiese Jaedite con fare sospettoso.

“Vedete, ragazzi, so per certo che non avete ancora invitato a ballare nessuna”

“Ma certo, è ovvio: noi non possiamo!” affermò Zooisite con sicurezza.

“Potete e dovete, perché è un ordine: andiamo, ho intenzione di presentarvi alle Principesse di Mercurio, Marte, Giove e Venere: fatemi fare bella figura”

“Ma noi non abbiamo mai invitato una ragazza a ballare, tantomeno una principessa”

“Se è per questo vi mostrerò come si fa, non preoccupatevi” Quindi giunsero al tavolo dove erano radunate le ragazze che si voltarono immediatamente.

Ma quei ragazzi chi sono? Non poté fare a meno di chiedersi Felicity Endymion sembrò leggerle nel pensiero perché disse:

“Ci tenevo a presentarvi i miei fidati guardiani: Jaedeite, Nephrite, Zooisite e Kunzite e queste sono, nell’ordine le Principesse di Mercurio, Marte, Giove, Venere, Saturno e Plutone”

“Molto lieti di fare la vostra conoscenza” dissero all’unisono i quattro ragazzi.

“Il piacere è nostro” risposero le ragazze. A quel punto, la musica che per brevi istanti aveva smesso di suonare, riprese ed i ragazzi, un po’ intimiditi, si avvicinarono alle quattro Principesse, pronunciando all’unisono la medesima frase

“Potrei avere l’onore di questo ballo, Principessa?”

Fu così che finalmente, anche quei ragazzi poterono divertirsi: Mercury venne invitata da Zooisite, Mars da Jaedeite, Jupiter da Nephrite e Venus da Kunzite sotto gli occhi vigili di Endymion, Felicity e della piccola Saturn e fu proprio a lei che Endymion si rivolse:

“Mi dispiace Principessina, ma non conosco nessuno adatto a voi: però se volete, per farmi perdonare, posso farvi io stesso da cavaliere”

“Non importa, non mi piace ballare, perché non invitate Felicity?”

“Ma che dici?”

“Perché, Principessa, avete qualcosa in contrario? Non volete ballare con me?”

“No, certo che no, non è questo…”

“Allora niente mi impedisce di invitarvi di nuovo, se ne avete voglia”

“D’accordo, andiamo” assentì lei porgendogli una mano come aveva già fatto qualche minuto prima. Ma proprio prima che potessero far qualsiasi cosa, la musica si spense ed Endymion venne raggiunto dai suoi genitori

“Vieni, figlio mio” gli disse suo padre “è arrivato il momento di annunciare il tuo fidanzamento con la principessa Serenity”. Al sentire quelle parole Felicity sentì un tuffo al cuore Per un attimo avevo dimenticato che è fidanzato, si disse quindi tornò dalle sue amiche a cui nel frattempo si erano aggiunte anche Uranus e Neptuno

“Adesso sta per essere annunciato il loro fidanzamento” disse Mercury “Inoltre mia madre mi ha detto che tutte noi saremmo nominate guardiane personali della Principessa”

“ Ma è una cosa sicura?” chiese Uranus sospettosa.

“Sembra proprio di si, ed ora zitta su” Proprio in quel momento infatti, la regina Selene e la Principessa si stavano alzando e la Regina aveva iniziato a parlare:

“Miei cari amici, innanzi tutto volevo ringraziarvi per essere intervenuti così numerosi a questa festa che è stata data al solo scopo di annunciare il fidanzamento di mia figlia con una persona: venite avanti ragazzi” A quelle parole dall’oscurità avanzarono due figure e Felicity chiuse istintivamente gli occhi e si tappò le orecchie per non vedere né sentire ciò che sarebbe successo di lì a poco. Quindi la voce della Regina riprese a parlare: “Mia figlia, la Principessa Serenity e il Principe ereditario della Terra, Lord Endymion stasera vogliono ufficialmente annunciare il loro fidanzamento” Subito uno scroscio di applausi si riversò verso i due. Dopo qualche minuto il tutto si spense e la Regina riprese a parlare:

“stasera, inoltre, voglio presentarvi coloro che  si dovranno occupare di garantire l’incolumità di questi due ragazzi da oggi in poi”. Quindi fece una pausa e cedette il posto al Re della Terra:

“ Sarò io a dare i nomi di questi ragazzi, che quando udiranno il loro nome dovranno avvicinarsi a colui o colei che dovranno proteggere. Coloro a cui è affidata l’incolumità del Principe Endymion sono:Jaedeite, Nephrite, Zooisite e Kunzite- i ragazzi fecero un passo avanti e si misero accanto al Principe- mentre coloro alle quali è affidata l’incolumità della Principessa Serenity sono: la Principessa Mercury, la Principessa Mars, la Principessa Jupiter e la Principessa Venus. A questi ragazzi si aggiungeranno inoltre, nel momento in cui il regno sia sotto la minaccia di un nemico la principessa Saturn, la Principessa Uranus, la Principessa Neptuno e la Principessa Felicity di Plutone”Fantastico, pensò Felicity mentre raggiungeva le altre, non solo non posso amare chi voglio, ma mi toccherà anche andare in guerra per difendere quella ragazzina viziata che si è portata via l’unico ragazzo che potesse interessarmi. E poi non capisco: Saturn ha soltanto quattro anni no mi sembra il caso di farla combattere. A quel punto, la regina Selene si concesse di fissarla ancora un po’, quindi, rendendosi conto che se qualcuno se ne fosse accorto avrebbe dovuto dare troppe spiegazioni, distolse lo sguardo e dichiarò quella festa terminata e tutti furono lasciati liberi di tornare ai rispettivi regni con l vincolo per i guardiani di presentarsi entro una settimana ai palazzi dove risiedevano coloro della cui sorveglianza erano incaricati. Fortunatamente, quello era un periodo di pace e non ci fu bisogno di andare in guerra. Questa lontananza forzata, permise a Felicity di riflettere lucidamente sui suoi sentimenti nei confronti di Endymion: lui era già fidanzato, si disse, e lei non aveva alcun diritto di provare quei sentimenti nei suoi confronti: sarebbero serviti soltanto a farla star male ancora di più. Venne riscossa dai suoi pensieri dal richiamo di sua madre: un altro principe era giunto per conoscerla. Sospirò. Non ne aveva voglia. Sua sorella si era sposata già da due anni e ormai sapeva che tra breve sarebbe toccato a lei. Ma chissà come mai, tutti quelli che si presentavano a corte per chiedere la sua mano le apparivano sempre come ragazzini con le labbra ancora sporche di latte: l’unico che avrebbe desiderato venisse era irraggiungibile e a milioni di anni luce di distanza da lei. Per questo tentava in tutti i modi di rimandare quel maledetto giorno che avrebbe irrimediabilmente distrutto tutti i suoi sogni rifiutando ogni pretendente che arrivava a palazzo. Nel frattempo la vita al Crystal Palace scorreva monotona e tranquilla, come se nulla fosse cambiato da quella ormai lontana sera di cinque anni prima quando era stato annunciato il fidanzamento dell’erede al trono, ma qualcuno tramava nell’ombra, qualcuno che aveva deciso di rovinare la vita a Serenity e che avrebbe atteso placidamente altri quattro anni stando sempre nascosta e progettando il modo migliore di distruggere quella ragazzina….

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2. Il matrimonio e... la fine! ***


Una settimana… soltanto una settimana e il giorno che tutti attendevano con ansia sarebbe finalmente arrivato. Tutto il Sistema Solare era in fermento per organizzare la più grande festa che si fosse mai vista e continuavano ad arrivare doni da ogni parte del cosmo per i due promessi sposi. L’unica persona che non riusciva gioire alla vista di tutto questo era Felicity. tutti i suoi tentativi di dimenticare Endymion e quella festa da sogno di nove anni prima erano miseramente falliti e ad una sola settimana dal matrimonio del suo amore inconfessato si ritrovava a desiderare che non fosse vero, che si trattasse solo di un brutto sogno, che, in realtà Endymion l’amasse e glielo confessasse apertamente, chiedendole di sposarlo. Persa in questi pensieri stava camminando alla volta del Palazzo di Cristallo, dove a breve sarebbe stata in corso l’ennesima riunione delle Guerriere Sailor, il gruppo costituito da lei e dalle altre sette ragazze che quella sera di nove anni prima erano state istituite del ruolo di guardiane. A queste, immancabilmente si sarebbero aggiunti i quattro guardiani del principe Endymion. Arrivata al castello scacciò questi pensieri e si diresse verso la sala del consiglio dove erano già radunate le Inner e i guardiani; mancavano solamente le altre Principesse del Sistema Solare Esterno che le raggiunsero subito dopo. Tra di loro c’era anche la Principessa di Saturno che ormai  aveva raggiunto l’età di tredici anni. Dio com’è cresciuta!pensò Felicity mentre le faceva posto accanto a lei. Finalmente la riunione poté avere inizio e Kunzite, che tra tutti loro era il più risoluto, nonché il più grande in età e per questo era quasi il leader del loro gruppo, prese la parola:

“Allora, ragazzi, come tutti noi ben sappiamo a breve si svolgerà il matrimonio che unirà questo regno a quello terrestre. Mi pare che ci siamo ampiamente resi conto del fatto che tutto questo porterà una pace duratura e che però, allo stesso tempo, molte persone vorrebbero mandarlo a monte per i loro sporchi interessi. Il nostro compito è fare in modo che tutto fili liscio e che la cerimonia si svolga senza intoppi. Per cui vi dico per l’ultima volta: se qualcuno di voi ha dei problemi a stare qui o peggio vuole rovinare questo matrimonio se ne vada adesso” Quindi tacque, attendendo la decisione degli altri. Felicity stava seriamente pensando di ritirarsi quando realizzò che, in questo modo non le sarebbe più stato possibile neanche vedere il Principe Endymion: E anche poterlo solo vedere è meglio di niente si disse decidendo di tacere. Notando che nessuno dei presenti aveva proferito parola, Kunzite riprese:

“Bene, avete preso la vostra decisione: ora non potete più tornare indietro. Sappiate che, da quanto mi hanno detto i sovrani da oggi dovremmo risiedere qui. Saremo totalmente indipendenti con la sola incombenza di seguire ovunque il Principe e la Principessa e di consumare i pasti insieme a loro” Dopodiché si alzò invitando gli altri a seguirlo nell’ala del palazzo che era stata preparata apposta per loro dove avrebbero vissuto da quel momento in poi e si sarebbero svolti gli allenamenti giornalieri. Quindi le ragazze presero posto nelle stanze che erano state loro assegnate secondo questi criteri: i ragazzi si divisero Jaedeite e Nephrite da una parte e Zooisite e Kunzite dall’altra, mentre le ragazze si sistemarono secondo l’ordine dei loro pianeti con l’eccezione di Felicity che andò a finire in camera con Saturn, poiché, essendo la più grande era anche quella che avrebbe potuto aiutarla meglio nel caso avesse avuto dei problemi. Così sistemarono la loro roba e si apprestarono a raggiungere la sala da pranzo. Fu solo in quel momento che Felicity realizzò che tutti i giorni avrebbe dovuto fare uno sforzo immane per riuscire a rimanere calma: il suo posto, infatti era proprio accanto ad Endymion. Soffocando un sospiro di rassegnazione si sedette e si apprestò a consumare il pasto dopo il quale vi furono allenamenti a non finire, alternati da giri di ronda di due persone per volta. Così il tempo passava tranquillo, mentre qualcuno continuava a finire di perfezionare la trama che aveva intessuto per tutti quegli anni e che avrebbe intrappolato tra breve molte più persone di quante questi avesse desiderato. Passarono così i sei giorni prima del matrimonio e quella sera i ragazzi furono chiamati al cospetto del Re e della Regina per ricevere ordini più definiti sul giorno dopo. In quella stessa sala trovarono anche il Principe Endymion che li volle ringraziare personalmente per l’impegno che avevano assunto e che stavano rispettando così meticolosamente. Quindi fu accordato loro il permesso di ritirarsi, ma, quando venne la volta di Felicity di uscire dalla stanza, Endymion la trattenne

“Perdonatemi, principessa, avrei bisogno di parlarvi” La sala intanto si era completamente svuotata ed erano rimasti soltanto loro due. Endymion la prese per mano e la scortò fino ad un tavolino con due sedie, la fece accomodare e si sedette a sua volta.

“Di che cosa volevate parlarmi, maestà?” chiese Felicity, un po’ incerta.

“Come di certo voi saprete oltre a molti Re e Regine del cosmo,  a questo matrimonio parteciperanno anche alcune divinità, tra cui Chronos, suppongo voi ne abbiate sentito parlare”

“Si, certo, è il dio del Tempo, ma…” Felicity, che per un attimo aveva sperato in un altro tipo di notizia, si chiese seriamente dove lui volesse andare a parare, ma non ebbe tempo di fare alcun tipo di congettura perché lui riprese

“Infatti, ieri è stato a colloquio con i miei genitori e con la Regina Selene chiedendo se potevano trovare un guardiano che custodisse per lui le Porte dello Spazio-Tempo, il legame tra passato presente e futuro…” Si fermò, alzando il viso e guardandola negli occhi, in cui lesse nel contempo incertezza e timore, chiedendosi se continuare o no, ma poi decise che doveva farlo, o l’avrebbe fatto qualcun altro al suo posto senza perderci tanto tempo. Così riprese

“…i sovrani hanno valutato la sua richiesta ed hanno deciso di scegliere uno di voi guardiani, voi, per la precisione, poiché hanno ritenuto che foste la più adatta: siete la più matura, quella con più esperienza e soprattutto…beh… a quanto vostro padre ha riferito non siete ancora promessa a nessuno” terminò la frase con un lieve accento di scusa, quindi la guardò e gli sembrò di scorgere nei suoi occhi un velo di lacrime che scomparve non appena rialzò la testa che per tutto quel tempo aveva tenuto china.                                                           

“Sembra che non abbia scelta, dopotutto, ma in fondo mio padre ha ragione: l’ho fatto dannare per trovarmi un marito e quindi….tuttavia vorrei farvi una domanda”

“Dite pure”

“Quando dovrei iniziare?”

“Domani, subito dopo il mio matrimonio. Dovrete eseguire il compito che vi è stato assegnato, dopodiché, al termine della festa, sarà Chronos stesso a venirvi a prendere e a scortarvi in quella che in qualche modo, diverrà la vostra nuova casa” Quindi si alzò:”Adesso, però, sarà il caso di andare a dormire, domani sarà una lunga giornata” le disse congedandosi e avviandosi verso la sua stanza. Felicity riuscì a riprendersi quel tanto che bastava per imitarlo e infilarsi sotto le coperte. Quella notte per lei fu interminabile e non le riuscì di chiudere occhio, continuava a sognare quella dimensione in cui tra breve sarebbe stata chiusa senza possibilità di appello e che le avrebbe precluso ogni possibilità di vedere anche solo una volta ogni tanto l’unico uomo di cui si fosse innamorata veramente. Fu per questo che il giorno dopo si alzò stanchissima e a pezzi, ma riuscì in qualche modo a svolgere il compito assegnatole, pur continuando pensare a tutto quello che la sera prima le aveva comunicato Endymion. Il momento che le risultò più penoso fu la cerimonia nuziale, durante la quale si ritrovò a desiderare ardentemente di essere al posto di Serenity e che Endymion stesse giurando amore eterno a lei, cosicché potesse scoprire che quella conversazione che il giorno prima aveva avuto con lui fosse solamente un brutto sogno o lo scherzo di qualcuno. Ma anche quel momento passò ed arrivò finalmente il pranzo di nozze Ancora poco e tutto questo, finalmente sarà finito, pensò piena di gioia. Ma i suoi pensieri furono presto interrotti da un rumore sordo proveniente dal giardino del palazzo: tutti si precipitarono e lo trovarono quasi completamente devastato. I guardiani assunsero una posizione a difesa dei due neo-sposi e cominciarono a guardarsi intorno alla ricerca di chi avesse potuto compiere quello scempio, quando una risata macabra fece alzare gli occhi al cielo.

“AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Serenity, questo sarà il giorno più brutto della tua vita!!!!!!!!Altro che matrimonio felice AHAHAHAHAHAHAH!!!!!!!! I miei soldati distruggeranno tutto!!!!!!!!TUTTO!!!!”

“Chi sei?”

“Io sono la Regina Metallia e oggi è  arrivata la tua fine!!!!”

Quindi iniziò a lanciare colpi a raffica tentando di colpire Serenity ed Endymion, ma non le fu molto facile poiché le sailor e i guardiani difesero strenuamente i loro futuri sovrani. Dopo tre giorni ininterrotti di battaglia finalmente si cominciarono a vedere i primi risultati: parità per entrambi gli schieramenti, nessuno dei due riusciva a sopraffare l’altro, così alla fine si decise per un combattimento uno contro uno: Metallia contro Serenity. Si recarono nella sala del trono e iniziarono a combattere. Ad un certo punto, Metallia stava quasi per colpire Serenity quando Endymion le si parò davanti, difendendola. Così ferito continuò a combattere al fianco di Serenity, tentando di trovare un punto debole alla loro nemica. Ormai erano allo stremo e Metallia stava per lanciare il colpo definitivo contro Endymion, quando…

“ MUORI, PRINCIPE!!!!!!!!!!”

“NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!” Il colpo venne lanciato e quando la luce generata cominciò a svanire, Endymion poté vedere il corpo di Felicity, apparentemente senza vita, disteso davanti a lui e ricoperto di sangue. Questo gli diede nuova energia:

“MALEDETTA!!!!!!! ME LA PAGHERAI!!!!!!!!” gridò e si avventò contro la sua nemica. Ma il suo intervento fu inutile: Metallia riuscì a colpirlo mortalmente ed egli cadde accanto a Felicity. Fu in quel momento, vedendo morire suo marito, che Serenity  decise: prese la sua spada e si trafisse il torace, cadendo sopra di lui. Fu così che Metallia poté distruggere quello che restava del Regno Argentato. Ma per Serenity, Endymion e le loro guerriere non era ancora finita, non poteva finire così. Fu così che la regina Selene, utilizzò il  Cristallo d’Argento che permise ai ragazzi di reincarnarsi in altrettanti corpi di esseri umani sulla Terra del XX secolo e affidò lo scettro lunare ai due fidati gatti, Luna ed Artemis che, recandosi sulla terra nel XX secolo avrebbero dovuto risvegliare le guerriere e fare in modo che Metallia venisse definitivamente sigillata. Quindi, morì ed il Cristallo d’Argento si divise in sette frammenti più piccoli, i Cristalli dell’Arcobaleno che andarono a finire nel corpo di altrettante persone sulla Terra. Il compito dei due gatti ora era anche quello di ritrovare questi frammenti per poter ricomporre il Cristallo d’Argento e sperare di sconfiggere Periglia e Metallia. Ma non per tutti fu così: c’era ancora qualcuno che non era morto. Quel qualcuno era Felicity che fu presa delicatamente in braccio da Chronos che la curò e la portò nella dimensione spazio-temporale. Lì la ragazza si riprese lentamente e, appena si fu ristabilita del tutto Chronos le spiegò quale sarebbe stato il suo ruolo da quel momento in poi.

“Principessa, da oggi in poi il vostro compito sarà quello di proteggere questa dimensione ed in particolare queste porte, nonché di permettere o negare il passaggio tra passato, presente e futuro. Essendo questi, poteri che vi concedo, per poterli usare dovrete usare una formula speciale che vi dirò in seguito. Potete portare chiunque in viaggio nel tempo, gruppi più o meno grandi o persone singole. Avete soltanto due restrizioni: potete viaggiare nel tempo soltanto con il mio consenso e non dovete MAI per nessuna ragione, permettervi di bloccarlo poiché se lo farete a ciò seguirà la vostra morte istantanea: è tutto chiaro?”

“Si, ma… come faccio ad aprire e chiudere queste porte?”

“Ecco, disse Chronos facendo apparire uno scettro la cui sommità terminava a forma di cuore  e conteneva una piccola sfera rossa, usando questo potrete utilizzare i vostri poteri di Guardiana del Tempo e anche quelli che vi derivano dal vostro pianeta. C’è un rituale da compiere per poter aprire le porte dello spazio-tempo ed è proprio sull’apprendimento di questo rituale che ci concentreremo da oggi in poi”.

“D’accordo, tuttavia avrei una domanda”

“Dite”

“Che cos’è successo ai miei amici?”
”Mi dispiace darvi questa notizia, ma non sono riusciti a sopravvivere. La Regina Selene, però ha fatto in modo che potessero avere una seconda possibilità e li ha fatti reincarnare in alcuni umani del XX secolo. Quando ve ne sarà la necessità saranno risvegliati e saranno restituiti loro i ricordi. Voi siete sopravvissuta perché dovevate assolvere a questo incarico e ho fatto in modo che diveniste immortale. Potete morire solo in momento in cui trasgredite le regole che vi ho dato”

“Ho capito,va bene” Quindi, Felicity si trasformò ed iniziò la sua nuova vita.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 3. Lux, la partenza di Felicity ***


Dopo più di otto secoli da quel fatidico giorno, sulla Terra, il compito di Luna ed Artemis era iniziato ed i due gattini avevano preso a rintracciare le ragazze in cui si erano reincarnate le guerriere e che avrebbero dovuto sconfiggere Periglia e Metallia, che, dopo la battaglia, avevano raccolto i corpi esanimi di Jaedeite, Nephrite, Zooisite e Kunzite li avevano sottoposti al lavaggio del cervello e messi al loro servizio per poter più facilmente raggiungere il loro obiettivo: conquistare e soggiogare la terra al loro dominio con l’ausilio del Cristallo d’ Argento della cui ricerca fu incaricato Zooisite. Così la storia proseguì come più o meno tutti la conoscono: il risveglio di Sailor Moon e di Milord, quello delle guerriere, il ritrovamento del Cristallo d’Argento, formatosi, per l’appunto dall’unione dei sette Cristalli dell’Arcobaleno, il risveglio della principessa Serenity che si era reincarnata in Sailor Moon, la malvagità di Milord, la sconfitta di tutti i nemici del Regno delle Tenebre e la battaglia finale contro Periglia e Metallia che si concluse, come da copione, con  la vittoria di Sailor Moon che riuscì a sconfiggere Metallia grazie al potenziamento del Cristallo d’Argento compiuto dagli spiriti delle sue compagne cadute che gli avevano concesso il loro potere  la successiva perdita di memoria. In tutto quell’ arco di tempo, Felicity aveva assistito a tutte le battaglie che si erano combattute in quell’anno, soprattutto a quelle in cui Endymion si era schierato dalla parte dei nemici, con il cuore in gola pregando fino alla fine che si ravvedesse e tornasse dalla parte giusta. Alla fine la sua preghiera era stata esaudita, ma, quando lo aveva visto morire tra le braccia di Sailor Moon ancora una volta non era riuscita a trattenere le lacrime, al punto che Chronos le aveva chiesto cosa le fosse successo. Pur controvoglia aveva deciso di confessargli la verità.

“Ecco, vedete Chronos, il fatto è che io sono stata molto innamorata del principe Endymion e lo amo tuttora. Se ho accettato di venire qui è solo perché sapevo fin dall’inizio che non avrei potuto sopportare di stare a stretto contatto con lui tutti i giorni e di vederlo con un’altra, anche se si trattava della Principessa” Dopo questa accorata confessione aveva continuato a svolgere il suo ruolo di Guardiana. Nel frattempo la Terra stava subendo nuovi attacchi ad opera della Famiglia Reale della Luna Nera, capeggiata dal Principe Diamond, il cui scopo era trovare le punte di cristallo per contaminare il perimetro sacro di Crystal City ed impedirne la costruzione. Le guerriere Sailor si stavano impegnando al massimo per fare in modo che questo non avvenisse, pregando anche che Bunny e Marzio ritrovassero il loro antico amore: questa infatti, sarebbe stata la loro arma più potente. Bunny, a questo proposito non sembrava avere problemi e ne parlava spesso con Marzio, che però sfuggiva il discorso e cercava sempre di evitare di restare solo con lei. Ormai avevano riacquistato la memoria da più di sei mesi e la situazione non cambiava. Le ragazze erano preoccupate: quei due DOVEVANO stare insieme, ma sembra che a Marzio non importasse. Anche Felicity era preoccupata: se avessero continuato in quel modo il futuro sarebbe cambiato e molti, troppi equilibri, sarebbero stati sconvolti. La ragazza non sapeva, però, che questo era già avvenuto, che il futuro era già irrimediabilmente cambiato e che ci sarebbe stato qualcun altro, accanto a Marzio a governare sulla Terra nel XXX secolo, così come Bunny avrebbe avuto un nuovo re al suo fianco sul trono di Crystal City, il cui perimetro sacro, ormai, non coincideva più con quello di Tokyo. Inconsapevoli di tutto ciò, le ragazze continuavano a svolgere il loro compito e questa situazione risultò per tutti invariata fino al giorno in cui Felicity venne convocata da Chronos che le fece più o meno questo discorso:

“Se hai tenuto d’occhio la situazione sulla Terra ti sarai resa conto che le Guerriere Sailor hanno qualche problema nel far fronte a questi nuovi nemici della Luna Nera ed è per questo che ho pensato che sia il caso di farti intervenire in aiuto delle tue compagne e della Principessa. Tuttavia, in base a quello che mi hai detto tempo fa voglio aspettare ancora un po’ prima di mandarti lì: nel frattempo il tuo compito sarà quello di istruire una nuova guerriera che ho chiamato qui per sostituirti in caso di emergenza. Vieni avanti, Lux” Dal nulla avanzò una ragazza con un vestito alla marinaretta molto simile a quello di Felicity con l’unica eccezione dei colori: i fiocchi e gli stivali erano color grigio tendente al blu, mentre la gonna era color argento. I suoi lunghi capelli color del mare erano lasciati sciolti e facevano risaltare ancora di più i suoi lineamenti di bambina, a guardarla, infatti, non le si sarebbero dati più di dodici anni. Trattenendo a stento un sospiro di rassegnazione Felicity si avvicinò alla ragazza che continuava a guardarla come fosse un marziano e le tese una mano.

“Piacere, io sono Sailor Pluto, ma puoi chiamarmi Felicity. Chronos deve averti già detto in cosa consisterà il tuo compito, se non sbaglio”.

“S…si” balbettò la ragazza stringendole la mano tutta tremante.

“Bene, ragazze, vi lascio sole. Mi raccomando” le ammonì Chronos. Quando se ne fu andato, Felicity sorrise e guardò la spaventatissima ragazza dicendo.

“Ascoltami, innanzi tutto devi stare tranquilla: i poteri che fra poco ti verranno conferiti non sono poi così difficili da usare e Chronos non è cattivo come sembra. Sempre che tu non lo faccia arrabbiare contravvenendo a queste due semplici regole…” Così iniziò l’addestramento di Sailor Lux e questa situazione si protrasse per un altro mese al termine del quale vi fu l’ennesima convocazione di Chronos che comunicò alle due ragazze la fine dell’addestramento di Lux e l’imminente partenza di Felicity che sarebbe scesa sulla Terra con l’identità segreta di Sydia Meiou. La situazione, infatti, non era per niente migliorata e più di una volta le guerriere se l’erano vista brutta.  Così quella sera venne inaugurato il nuovo incarico di Lux che aveva appunto il compito di mandare Sydia sulla Terra. Il viaggio riuscì alla perfezione e fu brevissimo e quando Sydia aprì gli occhi si trovò in un parco che non le sembrava di conoscere. Non fece neanche in tempo a capire dove si trovasse che udì forti e chiari i rumori di una battaglia e si avvicinò stando attenta a non fare rumore. Quello che vide la lasciò senza fiato: c’erano tutte le Inners e una guerriera che a rigor di logica doveva essere Sailor Moon e la Principessa Serenity, che combattevano contro i nemici che in quel momento sembravano in netto vantaggio. L’unico che sembrava ancora in forze era Endymion e Felicity, per un istante si soffermò a guardare e a pensare a quanto fosse bello e a quanto ancora fosse irrimediabilmente stracotta di lui. Ma abbandonò questi pensieri quando si accorse di un’enorme sfera di energia che stava per colpire Endymion. In quel momento decise di intervenire:

“METEORITE DI PLUTONE!”gridò uscendo dal suo nascondiglio e distruggendo la sfera. Il suo grido fece voltare tutti che la guardarono come fosse un fantasma, non riuscendo a capire chi fosse e da dove venisse. Ma non c’era tempo per le spiegazioni

“Sailor Venus, Sailor Mars, attaccatelo, presto!” gridò Le due ragazze si guardarono con espressione interrogativa ma poi decisero di ascoltarla: lanciarono i loro colpi, quindi fu la volta di Sailor Moon che, usando lo scettro lunare sconfisse l’ennesimo nemico. Vinta anche questa battaglia tutti si voltarono verso la direzione da cui era apparsa quella ragazza misteriosa, ma non videro nessuno.

“Se n’è andata”disse Sailor Mars

“Già, chissà chi era”le fece eco Sailor Jupiter

“Ad ogni modo deve essere una di noi e deve anche conoscerci abbastanza bene:è stato grazie ai suoi consigli che ce l’abbiamo fatta”osservò Sailor Mercury. Le ragazze annuirono, quindi si separarono e si diressero ognuna verso la propria casa.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 4. Una nuova vita ***


Nel frattempo, Felicity aveva sciolto la trasformazione e si era incamminata alla ricerca di una casa in cui stare, mentre rifletteva sulla sua nuova condizione: era scesa sulla Terra del XX secolo, più precisamente a Tokyo assumendo le spoglie di una ragazza di nome Sydia Meiou di circa diciannove anni, che,  a quanto sembrava non aveva famiglia e viveva da sola. Arrivata a questo punto, però non sapeva che fare:i documenti li aveva, ma cosa doveva risultare? Che lavorava? Ma dove? Che studiava? Ma che cosa? Immersa in questi pensieri si trovò casualmente a passare di fronte all’Università di Scienze e fu allora che le venne l’idea: avrebbe realizzato il suo sogno iscrivendosi alla Facoltà di Fisica. Già. Ma per iscrivermi devo pagare le tasse e con quali soldi?Stava quasi per demordere quando si rese conto che non aveva ancora avuto la possibilità di capire che giorno era. Vediamo… stando alle mie sensazioni dovrebbe essere sicuramente estate. Quindi si concentrò e dopo poco tempo realizzò di trovarsi nel 12 giugno 1996. Quindi le scuole erano chiuse e lei avrebbe avuto quattro mesi di tempo per trovare un lavoro e una casa prima di iscriversi all’Università. Ma ormai era tardi per iniziare la ricerca così decise che avrebbe cercato un posto per dormire e il resto era solo rimandato alla mattina successiva, quando sarebbe stata più fresca e lucida. Con questi pensieri in testa ritornò indietro e si fermò a dormire sopra una panchina al parco. La mattina dopo fu svegliata da un allegro vociare.

“Ehi, ragazze, finalmente siete arrivate”

“Non ci credo, Bunny, sei addirittura in anticipo.”

“Ehi, cosa vorresti insinuare?”

“Secondo te?”

Chissà cos’è tutto questo chiasso si chiese Sydia alzandosi e avvicinandosi al gruppetto che riconobbe subito come quello delle guerriere Sailor. Anche le ragazze la notarono e si chiesero come mai fosse andata loro incontro. Resasi conto che probabilmente per loro non era così chiaro il fatto che fossero compagne di battaglia decise di presentarsi come una nuova arrivata che non conosceva la città che poi, in fondo, è quello che sono. Così percorse gli ultimi metri che le separavano e disse “Scusatemi, ragazze avrei bisogno di chiedervi una cosa”

“Parla”

“Ecco.. credo di essermi persa. Sapete, sono appena arrivata qui e stavo cercando un posto dove stare ma non so proprio dove andare”

“Beh, potresti andare…” Rea non fece in tempo a terminare la frase che una spiacevolissima sensazione le attraversò la schiena. Lanciò alle sue amiche uno sguardo più che eloquente e stava quasi per inventare una scusa per andarsene, quando Sydia compì un gesto che la sorprese: dopo essersi guardata frettolosamente intorno cavò dalla tasca una inconfondibile Henshin War e gridò:

“ POTERE DI PLUTONE, VIENI A ME!” A trasformazione completata si rivolse alle altre che la guardavano scioccate

“Beh, che c’è da guardare? Il vostro pianeta è in pericolo volete trasformarvi si o no?”disse decisa.

“Ma come fai a sapere..” le chiese Marta confusa.

“Che voi siete le guerriere Sailor? Non preoccupatevi, non sono uno dei vostri nemici, ci siamo incontrate anche ieri sera. E comunque adesso non c’è tempo per le spiegazioni: sconfiggiamo questo mostro e poi vi spiego tutto”

All’unanime SI delle ragazze seguì la pronuncia da parte di ognuna di loro delle loro frasi di trasformazione, dopodiché si avviarono verso il mostro che aveva iniziato a mietere vittime. Dopo la solita presentazione le guerriere passarono all’attacco. Marzio, che stava passando di lì le vide e decise di andare ad aiutarle e ingaggiò una furiosa battaglia con il mostro. Le guerriere ormai non si reggevano più in piedi, solo Sailor Pluto sembrava farcela ancora ed anche lui dopo un’ora ininterrotta di battaglia era stanchissimo. Il mostro quindi decise di colpirlo per finirlo ma

“NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”Esatta-mente come aveva fatto secoli prima, Sydia si parò davanti ad un incredulo Milord e si fece colpire al suo posto, dopodiché cadde a terra, svenuta. Le ragazze, incredule si riebbero dalla sorpresa e sconfissero il mostro che, dopo il colpo lanciato si era notevolmente indebolito. Marzio nel frattempo aveva preso in braccio Sydia ed era stato colpito da un flashback in cui una ragazza molto simile a lei gli salvava la vita, ma aveva l’impressione che fossero ricordi di un’altra vita.

“Non è il caso di portarla in ospedale”

“No, infatti, da quel che vedo dovrebbe essere solo svenuta. Forse sarà il caso di portarla a casa sua” osservò Marzio

“Non è così facile, a quanto ci ha detto stava cercando casa perché è arrivata qui soltanto ieri “ affermò Morea.

“Allora forse è il caso che qualcuno di noi la ospiti”osservò Marta.

“Già, ma chi?”

“Se a voi va bene, ragazze, posso farlo io: in fondo dovrò pur sdebitarmi, mi ha praticamente salvato la vita” disse Marzio

“Bene, ma cerca di scoprire quante più cose possibili sul suo conto: potrebbe anche essere un lupo vestito da agnello”

“Bene” Marzio depose delicatamente Sydia sul sedile posteriore della sua auto e partì. Arrivato a casa scese e prese nuovamente in braccio Sydia, quindi la sollevò di peso e dopo aver aperto la porta entrò e poggiò delicatamente la ragazza sul suo letto, esaminandola attentamente. Bene, sembrava che avesse soltanto qualche graffio. Dopo un’ulteriore attenta anamnesi, il ragazzo la coprì con una coperta di cotone e uscì dalla stanza. La situazione rimase invariata per tutto il pomeriggio, fino a quando, a sera, Marzio entrò di nuovo nella sua stanza per controllare la sua ospite e si accorse  che si era svegliata, si era seduta sul letto e lo stava guardando con aria interrogativa.

“Non ti preoccupare adesso ti spiego tutto” le disse sedendosi accanto a lei

“Ricordi la battaglia di stamattina?”

“Sì”

“Innanzi tutto volevo ringraziarti per quello che hai fatto: ti sei fatta colpire al posto mio, credo proprio di doverti la vita” le disse sorridendo.

“Beh, penso che chiunque al mio posto avrebbe fatto lo stesso”tentò di schernirsi lei ma le fu subito chiaro che non attaccava.

“Non mi sembra che le altre la pensino al tuo stesso modo. Comunque, aggiunse subito, notando il suo imbarazzo, ti ho portata qui perché le ragazze mi hanno detto che stai cercando casa e sei arrivata da poco così abbiamo deciso che ti avrei ospitato io” concluse attendendo la sua reazione. A quelle parole Sydia alzò lo sguardo, incerta

“Non ce n’è bisogno, sono sicura che tra poco riuscirò a trovare un lavoro e una sistemazione” disse pregando il cielo di non farla arrossire.

“Non ti preoccupare. è il minimo che io possa fare dopo quello che è successo; inoltre non è necessario che cerchi così in fretta un’altra sistemazione. Puoi stare qui finché vuoi.”

“Ma io… insomma, ci conosciamo da molto tempo, è vero, ma non mi va di approfittare così della tua ospitalità”

“Vorrà dire che, finché non potrai pagare le bollette, dovrai occuparti dei lavori domestici: ci stai?” Marzio non sembrava intenzionato a mollare e in più ci si era messa anche la testa che aveva iniziato a girarle ed alla fine a Sydia non restò altra possibilità che sorridere e dire “Accetto volentieri, grazie”.

“Bene, disse Marzio, alzandosi, è ora di cena ed eccezionalmente, per questa sera, cucino io, d’accordo? Tu, se vuoi sistema pure la tua roba qui: la camera da letto è una sola, ma l’armadio è bello ampio e ci sono un mucchio di cassetti, per cui non ci sono problemi. Per quanto riguarda come regolarsi per dormire, vedremo poi. Ok?”

“D’accordo” rispose Sydia alzandosi e inziando a sistemare le poche cose che aveva portato con sé. Prima che Marzio uscisse, lo chiamò: “A proposito, io mi chiamo Sydia Meiou, e tu?”

“Marzio… Marzio Chiba” Quindi Sydia entrò in camera e la prima cosa che notò fu che, esattamente come tutta la casa era molto carina e in ordine e chissà perché ne rimase stupita. Quindi scacciò questi pensieri e prese a sistemare la sua roba. Quindi, una volta terminato, si recò in cucina, dove Marzio aveva appena finito di preparare e stava apparecchiando la tavola. A quella vista, dopo essersi accorta che mancavano ancora le posate si avvicinò alla credenza senza dire una parola, le tirò fuori e le mise. Marzio la guardo con aria interrogativa, poi sorrise e si sedette a tavola, invitandola a fare lo stesso. Al termine della cena, durante la quale non avevano parlato molto, Marzio decise di rimediare e, mentre Sydia lavava e sciacquava i piatti, che lui, dopo aver asciugato rimetteva a posto, le disse, con il tono più innocente possibile:

“Senti, posso farti una domanda?”

“Certo, dimmi” rispose lei facendolo scostare  per pulire il ripiano del lavandino.

“Ecco, ehm… esattamente, tu da dove verresti?” le chiese, quindi, notando la sua espressione divertita si incuriosì.

“Non sei proprio capace a nascondere le cose, non sei cambiato di una virgola” gli rispose lei mettendosi a ridere.

“Ehm, forse hai ragione” ammise lui precedendola in salotto. Una volta lì, Marzio si sedette e aspettò che lei lo imitasse prima di rivolgerle una domanda che, a quel punto, era diventata d’obbligo.

“Scusa, ma che significa che non sono cambiato di una virgola? Come fai a dirlo se ci siamo visti ieri per la prima volta? E poi anche prima, perché hai detto che ci conosciamo da tanto tempo?”

“Ne sei davvero sicuro?”

“Che vuoi dire?”

“Sei davvero certo che ieri sera sia stata la prima volta che ci siamo visti?”

“Non riesco a seguirti”

“Allora facciamo un passo indietro, ok? Che cosa ricordi del tuo passato come Principe Endymion?”

“E tu come fai a sapere che io sono…”

“Poi ti spiego, intanto rispondi”

“Va bene, voglio fidarmi. Non molto in realtà: so solo che io ero il Principe Endymion, Sailor Moon la Principessa Serenity e le guerriere Sailor erano le nostre guardiane”

“Le vostre guardiane?Ma sei completamente fuori di testa?”

“Ma come?”

“Già, le guerriere Sailor precisamente le Inner, sono le guardiane della Principessa nonché principesse loro stesse, ognuna del suo pianeta protettore: ad esempio Sailor Mercury è la Principessa di Mercurio, Sailor Mars la Principessa di Marte e così via. Per quanto riguarda te mi sembra di aver capito che i tuoi guardiani semplicemente non esistano più: li avete uccisi quasi tutti”

“Ma che dici?”

“Hai idea di chi fossero? Non credo. Bene, tieniti forte perché i tuoi guardiani erano gli stessi guerrieri che sono stati al servizio di Metallia”

“Stai scherzando, vero?”

“Affatto. E ti dirò di più: il loro destino era quello di sposare le Inner Senshi, ma non credo che sarà più possibile a questo punto”

“D’accordo, mettiamo che io decida di credere a tutto quello che mi stai raccontando: ti dispiacerebbe spiegarmi come fai a sapere tutte queste cose?”

“Vedi, in realtà la risposta è più semplice di quanto tu non creda: queste cose le abbiamo già vissute: quando tu ti fidanzasti con la Principessa, al vostro matrimonio e quindi quando il Regno Argentato fu distrutto io ero presente, ma non come reincarnazione. Io stessa ho vissuto sulla mia pelle quei momenti.”

“Ma com’è possibile? Saranno passati secoli da quei giorni!”

“Otto secoli e mezzo per la precisione. Vedi, dopo la battaglia finale contro Metallia, durante la quale tutte le guerriere persero la vita io fui l’unica che ebbe la possibilità di essere salvata esattamente pochi istanti prima che morissi. Il giorno prima del tuo matrimonio, infatti era stato deciso che avrei dovuto custodire, per conto di Chronos, le Porte dello Spazio-Tempo, così lui mi prese e mi salvò la vita dandomi anche il dono dell’immortalità. A conti fatti io posso morire solo se scelgo liberamente di suicidarmi fermando il tempo, poiché questo è un reato gravissimo che mi condannerebbe a divenire la guardiana della Porta dell’Ade. Comunque, disse interrompendosi e guardandolo in faccia, se non mi credi posso darti delle prove che quello che sto dicendo è vero” concluse.

“E come?”

“Dovresti avere abbastanza fiducia da seguirmi in un viaggio nel passato: lì potresti avere la conferma delle mie parole”

“Non credo che ce ne sarà bisogno: ho deciso di crederti, ma voglio chiederti ancora una cosa”

“Parla”

“Posso raccontare questa storia anche alle altre?”

“Si, certo. AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!”

“Ehi, che ti succede?”

“Qualcosa nel futuro è cambiato: forse non avrei dovuto raccontarti questa storia, ma ormai il danno è fatto. Scusami, devo controllare cosa è successo”

“Aspetta, vengo con te.”

“Ci mancherebbe altro: non puoi conoscere il tuo futuro, anzi, forse ho già sbagliato raccontandoti del tuo passato”

“Ma… e se fossi in pericolo? Magari potrei esserti d’aiuto” La sua espressione preoccupata la convinse.

“Ok, ma poi con Chronos te la vedi tu. Adesso trasformiamoci. POTERE DI PLUTONE, VIENI A ME!” Al temine della trasformazione Sydia si accorse  che anche Marzio era pronto così si concentrò e sollevò lo scettro che si illuminò e avvolse lei e Marzio con una luce abbagliante alla fine della quale si ritrovarono sulle vie del Tempo. Marzio sembrava un po’ spaesato così lei gli disse

“Non preoccuparti, adesso dovremmo farci una passeggiata, poi ti dirò” Quindi, seguita dal suo ospite si incamminò per quelle vie che ormai conosceva a menadito e dopo solo un’ora di marcia si ritrovarono davanti ai tanto sofferti Cancelli dell’Eternità, come usava chiamarli Sydia.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 5. Viaggio nel futuro ***


“Strano, che fine ha fatto Lux? Chiese Sydia più a se stessa che a qualcuno

“LUX E’ ANDATA NEL PASSATO, DEVE RISOLVERE ALCUNI PROBLEMI” la voce di Chronos si udì forte e chiara “MI FA PIACERE RIVEDERTI SAILOR PLUTO, SEI VENUTA PER IL CAMBIAMENTO DEL FUTURO?”

“Infatti”

“MA VEDO CHE HAI PORTATO UN OSPITE”

“Non è colpa sua: sono voluto venire per forza”

“D’ACCORDO, PER QUESTA VOLTA POTETE ATTRAVERSARE IL TIME GATE ENTRAMBI, MA LA PROSSIMA VOLTA CHE PORTI QUALCUNO VOGLIO ESSERE INFORMATO”                               

“D’accordo” rispose Sydia quindi si concentrò sul rituale da seguire. Portò lo scettro  davanti a lei e cominciò a farlo roteare, velocemente. La Sfera di Granato si tinse di un rosso acceso, quasi vivo, poi iniziò a risplendere

“GRANDE CHRONOS, PADRONE DEL TEMPO E DELLO SPAZIO. CONFERISCIMI IL TUO POTERE E SPALANCA LE PORTE DELL'ETERNITA'!! ADESSO!”La Sfera di Granato si illuminò in modo inconsueto. Poi un lampo di luce viola partì dalla sommità del Time Staff, il quale colpì i battenti del Time Gate. Questi si illuminarono e nell'interstizio fra i due battenti si aprì un buco luminoso, la serratura del Time Gate. Sailor Pluto, impugnando saldamente il Time Staff, corse verso il Cancello e, pochi metri prima di raggiungerlo, lanciò il Time Staff conficcandolo nella serratura. La Sfera di Granato si illuminò ancora e l'asta iniziò a ruotare nella serratura come mossa dall'energia del Talismano. Poi uno schiocco grave risuonò in quella dimensione senza tempo e senza spazio... I battenti si aprirono. I presenti finirono immersi in una valanga di luce. Poi quest'ultima si attenuò e i viaggiatori del tempo videro un rettangolo luminoso all'interno del quale si muovevano delle sfere azzurrognole. Quindi Sydia si portò una mano al collo e frugò velocemente sotto il girocollo bordò. Trovò la chiave del tempo, quindi, prima di portare a termine il rituale, si voltò verso Marzio e gli disse:

“Vedi quelle sfere?Sono bolle temporali ed hanno la capacità di trasportare le persone in un’epoca qualsiasi senza ricevuta di ritorno. Se ci finissimo dentro sarebbe la fine. Dobbiamo stare attenti a non farci risucchiare: finché non te lo dirò io non ti muovere da qui”Quindi si concentrò nuovamente sul rituale, strinse la chiave del tempo, poi iniziò a gridare:

“PADRE TEMPO, SIGNORE DELL'ETERNITA'... CONFERISCIMI IL POTERE E LA FORZA DI RAGGIUNGERE IL FUTURO! Il rettangolo luminoso rifulse ancora una volta. Un'onda di energia fuoriuscì dai cancelli; subito dopo la stessa onda d'energia tornò indietro, dando inizio alla fase di risucchio. Mentre i presenti lottavano per non essere risucchiati, le bolle temporali schizzarono via dall'apertura luminosa. Sydia ordinò di buttarsi a terra, al fine di evitare le stesse bolle. A poco a poco, la luminosità iniziò a calare. La luce abbagliante venne sostituita da una più accattabile ed oltre il rettangolo, adesso, era possibile intravedere un paesaggio. Solo allora Sydia gridò a Marzio di alzarsi e di lanciarsi nel Time Gate. Non appena scomparvero oltre il Cancello, questi si chiuse.

Quindi, al termine del viaggio riaprirono gli occhi e scoprirono di trovarsi in una città fatta interamente di cristallo. Sydia chiuse gli occhi, si concentrò per un istante e poi disse a Marzio:

“Per tua informazione ci troviamo nella capitale del Regno Argentato del XXX secolo!”

“Ma che stai dicendo? Non era stata distrutta?”

“L’avranno ricostruita”

“Sarebbe questo il cambiamento di cui parlavi?”chiese Marzio sempre più sbigottito

“No, fino ad ora è tutto regolare: questa città è Crystal City, ti dice niente, questo nome?”

“Crystal City… Aspetta, vuoi dire che questa è la città su cui dovrebbe regnare Bunny?”

“Esattamente. E adesso andiamo, non abbiamo tempo da perdere”

“ E dove dovremmo andare?”

“Ma allora sei proprio ottuso! Dobbiamo andare al palazzo reale: è l’unico modo per scoprire qual è stato il cambiamento”                                         

“Ok, andiamo” Si incamminarono alla volta del palazzo di cristallo e una volta giunti lì trovarono all’esterno le Inner Senshi che discutevano animatamente. Marzio fece per avvicinarsi, ma Sydia lo fermò:

“Aspetta, ho avuto una stranissima sensazione: sarà meglio sciogliere la trasformazione!” Così fecero e si avvicinarono alle ragazze

“ Ragazze, scusate l’intrusione ma avremmo bisogno di un’informazione”

“Chi siete? Non sarete mica venuti per conto del Regno della Terra?”

“Il Regno della Terra?” Sydia era sbigottita “E anche se fosse?”

“In tal caso dovremmo eliminarvi: siete nostri nemici, o l’avete scordato?”

“Ma Sailor Venus, sei impazzita completamente?”chiese Sydia sempre più stupita.

“Piantatela di fare gli gnorri: adesso vi facciamo vedere noi” Così dicendo Sailor Mars si dispose ad attaccare gli intrusi.

“Aspettate un momento ragazze, credo di non capire” le bloccò Sydia

“Ma sei stupida o cosa? Ti ho detto che siamo nemici, che vuoi di più?”

“Ecco, il fatto è che noi non apparteniamo a questo continuum temporale, veniamo da un’altra epoca e da un’altra città e quindi non abbiamo idea di ciò che è successo.”

“ E come pensi di dimostrare ciò che dici?” A quel punto intervenne Marzio

“Noi conosciamo i vostri nomi del XX secolo”

“D’accordo, allora diteceli, ma sappiate che se sbaglierete non perderemo tempo ad arrestarvi”

“Bene: il vero nome di Sailor Mercury è Amy, quello di Sailor Mars è Rea…”

“ Il vero nome di Sailor Jupiter è Morea, mentre Sailor Venus si chiama Marta”

“Va bene, ci avete convinto, ora però dovete spiegarci perché siete qui”

“Non so se vi ricordate di me: io sono Sailor Pluto, la guardiana della Porte dello Spazio-Tempo ed oggi ho avvertito un cambiamento nella storia e siamo venuti a controllare ma ho già qualche sospetto”

“Non ti seguo”

“Avete detto che il Regno della Terra è  vostro nemico, giusto?”

“Infatti è così”

“Ma questo non è possibile: stando a quanto ne so io la vostra Regina deve sposare il Re Endymion e costituire con lui l’ Impero di Cristallo”

“Ed invece siamo in guerra l’uno contro l’altro, anche se per il momento si tratta di una guerra fredda: la Regina Serenity ha sposato il Principe di Kimmoku”

“State scherzando, non è vero? Non è possibile”

“Invece lo è. Secondo me, l’unica cosa da fare se volete chiarirvi le idee è andare sulla Terra, così potrete vedere con chi si è sposato il Principe Endymion”

“Grazie dell’informazione, credo proprio che seguiremo il vostro consiglio”  Così Sydia richiamò Marzio ed entrambi, dopo essersi nuovamente trasformati, si prepararono per un nuovo viaggio, ma, quando riaprirono gli occhi si trovarono sui sentieri del Tempo.

“BENTORNATI, RAGAZZI”

“Chronos, ma…”Sydia era confusa, non era possibile che fossero ancora lì

“SO QUELLO CHE STAI PENSANDO, SYDIA, MA A VOI NON E’ CONCESSO ATTRAVERSARE QUESTO TIPO DI BARRIERE, D’ORA IN POI NEANCHE TU POTRAI PIU’ FARLO, CONTINUERAI A VIVERE SULLA TERRA COME UNA RAGAZZA NORMALE CONSERVANDO I TUOI POTERI E POTRAI CONTINUARE A FARE VIAGGI NEL TEMPO E NELLO SPAZIO, MA NON IN QUESTO TEMPO E IN QUESTO SPAZIO: SONO STATO CHIARO?”

 Il “SI” dei due ragazzi non si fece attendere e Chronos li fece tornare a casa.

Una volta giunti lì si accorsero che si era fatto molto tardi e che la segreteria lampeggiava insistentemente così la accesero ed ascoltarono il messaggio delle altre che davano loro appuntamento per il giorno dopo al Tempio di Rea. Quindi decisero che era il caso di sistemarsi per dormire, ma prima che potessero fare qualsiasi cosa, Sydia si rivolse al ragazzo:

“Devi farmi una promessa: le altre non devono sapere niente, né del viaggio nel futuro, ne dei cambiamenti che abbiamo scoperto”

“Mi stai chiedendo di mentire?”

“Si. Ti giuro che non lo farei se non fosse importante, ma già tu hai scoperto troppo e non posso permettere che la cosa si ripeta”

“Ho, capito, va bene, farò come dici, ma adesso sarai sfinita, dopo questo viaggio: via pure a dormire di là in camera, io starò qui”

“Ma che dici?”

“Dai, non ho voglia di discutere, fai come ti ho detto o ti metto a dormire fuori dalla finestra”

“Ok” disse Sydia andando in camera.. Poco prima di entrare si fermò: Marzio stava ridendo

“Che c’è da ridere?”

“Niente, stavo ripensando a quello che mi hai detto: se non erro che sono passati otto secoli e mezzo dalla battaglia a Crystal City e che tu l’hai vissuta e quindi avresti all’incirca…”

“Ottocentosessantatre anni, perché la cosa ti crea problemi?”

“No, no…pff “ fece il ragazzo tentando di trattenere una risata

“Ma che razza di maleducato!” esclamò Sydia stando al gioco e sorridendo a sua volta.

“Comunque, ti dirò: li porti proprio bene: io te ne davo al massimo diciannove”

“Guarda che io e te abbiamo la stessa età” lo rimbeccò la ragazza, quindi entrò in camera e si sdraiò sul letto. Era talmente stanca che si addormentò subito, lasciando dipinta sul suo volto un’espressione serena.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** 6. Nuovi amici e nuovo lavoro! ***


La mattina dopo, lei e Marzio si alzarono di buon’ora per raggiungere le ragazze al Tempio. Dopo una abbondante colazione, sparecchiarono, misero in ordine la cucina e si incamminarono verso il tempio a piedi:era una bellissima giornata e non avevano nessuna voglia di usare la macchina, visto che la loro meta non era poi così distante. Arrivarono infatti al tempio nel giro di venti minuti e Rea venne ad aprire.

“Bene arrivati, ragazzi, stiamo ancora aspettando Bunny, venite” disse facendosi da parte per farli passare. Dopo due minuti si udì un urlo familiare :

“PISTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!Sono in ritardo!!!!!!” Una Bunny trafelata invase letteralmente il tempio ed andò a sedersi tra Marzio e Sydia. Le altre infatti, non erano riuscite ancora a fidarsi completamente di lei e cercavano di mantenere una certa distanza di sicurezza. Marzio, quindi, vedendo che nessuno si decideva ad aprire bocca prese la parola:

“Ragazze, come voi ben sapete da oggi Sailor Pluto è una nostra nuova compagna, quindi ritengo giusto fare le presentazioni ufficiali” Guardando Sydia

“Correggimi se sbaglio, ok? Allora, vi presento Sydia Meiou alias Sailor Pluto. A quanto mi ha detto ieri sera il suo compito è quello di affiancarci nella lotta contro i nostri nemici e…”

“Per il momento vi basti sapere questo” lo interruppe Sydia.

“Ma…ma”

“Sai bene che se non hanno fiducia in me io non posso rivelare niente:sono legata ad un giuramento”

“D’accordo, ma io ancora non sono convinta di potermi fidare: ti posso fare una domanda?”

“Dimmi pure”

“Conosci i nostri nemici? Che cosa vogliono?”

“Voi state combattendo contro la famiglia della Luna Nera, giusto? Ebbene, il loro scopo è quello di impedire che Crystal City sorga e per farlo devono contaminare il suo perimetro sacro, utilizzando il Cristallo Corvino e distruggendo le punte di Cristallo che si trovano su questo terreno”

“E a quanto sembra ce l’hanno fatta…”commentò Marzio

“Ma che stai dicendo?!” chiese Sydia sbigottita

“Ma come, se…”

“Allora, primo, mi avevi promesso di non rivelare niente; mi sembra che Crysta City sia sorta, o no?”

“Ma di che cosa state parlando?”

A quel punto, consapevole che non avrebbe più potuto tacere, Sydia sospirò rassegnata e si dispose a raccontare ciò che Marzio già sapeva. Alla fine del racconto tutte le guerriere, rimaste colpite da questa storia, non riuscivano più a parlare.

“ Vorresti farci credere che Bunny e Marzio non si sono sposati?” chiese Morea al colmo della sorpresa.                                                                                                              “Già, è proprio così, anche se mi sembra assurdo: a quanto ne so io subito dopo il matrimonio c’è stata la battaglia contro Metallia e avete perso tutti la vita, compreso il Principe Endymion e la principessa Serenity”

“E quindi Metallia è riuscita ad uccidere anche Bunny?”

“Beh, in realtà no…”

“Ma ci hai appena detto che…”

“Va bene, tanto vale che vi dica la verità: la principessa Serenity si è suicidata”

“CHE COSA? NO, NON CI CREDO STAI MENTENDO”

“No, ragazze, non è così: purtroppo anche io conosco questa versione della storia”

“Scusate ragazze posso farvi una domanda?” chiese Sydia rivolgendosi a Marzio e Bunny.

“Parla”

“Come mai, non vi siete ancora rimessi insieme? Mi sembra tutto così innaturale”

“Ecco…il fatto è che …non ne sentiamo la necessità” rispose Marzio imbarazzato

“Ho capito, anche se mi sembra assurdo”

“Beh, a questo punto, glissò Amy, direi che possiamo accettarti tranquillamente nel gruppo: cerca di capirci, se dovessimo accettare il primo che capita…”

“Avete fatto bene, rispose Sydia stando al gioco, forse anch’io al vostro posto mi sarei comportata come voi”

“Comunque io non riesco ancora a credere che Bunny si sia suicidata invece di continuare a combattere”

“Bisogna considerare che era solo una ragazzina”

“ Beh, che ne dite di andare a festeggiare alla gelateria di Moran?” propose Bunny che non sembrava aver preso così male la notizia del suo passato suicidio. Sydia, a malincuore, declinò l’invito “Mi dispiace, ragazze, mi piacerebbe venire con voi, ma volevo prima trovarmi un lavoro: Chronos ha detto che dovrò restare qui per tutta la vita e non credo che Marzio sia disposto ad ospitarmi per tutto questo tempo. Possiamo fare un’altra volta, se volete, tanto le vacanze sono appena iniziate” Così dicendo si alzò ed uscì dal tempio. Poco dopo Marzio la raggiunse

“Ehi, perché te ne sei uscita con quella balla sul lavoro? Non vuoi uscire con loro?”

“Certo che voglio, ma non ho raccontato una balla: voglio davvero trovarmi un lavoro, voglio essere indipendente”

“Ehi, guarda che puoi restare a casa mia quando vuoi! Ti devo la vita, è il minimo che possa fare”

“Grazie, sei molto gentile, ma, anche se non fosse per la casa se voglio iscrivermi all’università, come la pago l’iscrizione?

“Ho capito, ma…”

“Senti prima comincio a cercare un lavoro, prima guadagno prima mi pago le tasse universitarie, ok?”

 Dai, non credo che sarà così difficile”

“Se non comincio a cercare non lo saprò mai”

“Va bene, se la metti così… non vuoi che ti accompagni?”

“Preferisco di no, dovrò pur incominciare a cavarmela da sola, però avrei un favore da chiederti”

“Se posso, volentieri”

“Se dovessi sentire di qualche offerta di lavoro…”

“Non ti preoccupare, sarai la prima a saperlo”

“Grazie. Adesso devo andare. Avevo visto su un giornale che cercavano una cameriera in un ristorante e voglio andare a sentire se hanno ancora bisogno.”

“Ok, allora ci vediamo a casa” Marzio e Sydia, quindi, presero due strade diverse e mentre la seconda vagava alla ricerca di un lavoro, Marzio rifletteva sul fatto che tra breve avrebbe dovuto iniziare a studiare per sostenere il test d’ingresso all’università. Per quanto riguarda la scelta, era molto orientato su Architettura, così decise che sarebbe passato in libreria per acquistare alcuni libri molto interessanti che aveva adocchiato già da un po’. Nel frattempo, Sydia, con in mano una copia del suo curriculum che ai suoi occhi risultava pieno di stupidaggini, a cominciare dal suo nome, si stava avvicinando al ristorante in cui avrebbe dovuto sostenere un colloquio. Fermandosi per un istante  prima di entrare si aggiustò il vestito e i capelli quindi si decise a varcare la soglia e si avvicinò al bar

“Mi scusi, sarei venuta per quel posto da cameriera…”

“Si, venga, il titolare sono io, possiamo parlarne qui”disse l’uomo invitandola a seguirlo dentro il ristorante ancora chiuso. Quindi si sedette ad un tavolo e invitò la ragazza a fare altrettanto:

“Bene, innanzi tutto, qual è il suo nome?”

“Sydia Meiou, piacere”

“Molto bene,…allora… come lei sa stiamo cercando una cameriera e sarebbe preferibile che fosse qualcuno con un po’ di esperienza”

“Sul giornale, questo non era specificato, ecco vede… il fatto è che io non ho mai lavorato perché non ne ho mai avuto bisogno e quindi dovrei ricominciare da capo”

A quel punto lo sguardo dell’uomo cambiò e si avvicinò ancora di più alla ragazza

“A questo si può facilmente porre rimedio”disse poggiandole una mano sulla gamba e guardandola con sguardo famelico.

“Mi dispiace, ma credo che cercherò qualcos’altro” disse Sydia alzandosi di scatto non appena sentì il suo tocco “Credo proprio che lei abbia ragione, questo lavoro non fa per me” Quindi si diresse verso la porta e uscì da quel posto giurando a se stessa che non ci sarebbe mai più tornata, neanche sotto minaccia di morte. Quindi cercò di calmarsi e di concentrarsi su quello che era il suo obiettivo principale: trovare al più presto un lavoro, quindi si guardò intorno nella speranza che ci fosse qualcosa di interessante ma non vide nulla. Dopo un paio d’ore che girava decise che sarebbe tornata a casa quando vide un negozio di abbigliamento che recava sulla vetrina, un cartello con scritto CERCASI COMMESSA, così decise di entrare e di provare a vedere com’era la situazione. Quello che vide la lasciò senza fiato: il negozio era pieno di gente e a servire i clienti c’era soltanto una signora anziana che non riusciva a stare dietro a tutti e molti clienti si spazientivano. Così la raggiunse provocando le proteste di non poche persone e le si rivolse

“Scusi signora, ho letto che cercava una commessa…”

“Sei qui per il posto?Allora adesso mi aiuterai a servire i clienti e se saranno soddisfatti sarai assunta, va bene?”

“D’accordo, ma io non conosco il negozio, non ho mai lavorato in vita mia, dovrei imparare tutto da capo”

“ Ascolta, se guardi il negozio ti rendi conto che in realtà è molto semplice trovare le cose, è tutto sistemato secondo un ordine logico e per fare gli scontrini ci sono le spiegazioni sulla cassa: ce le scrivo per me perché ho sempre paura di dimenticarmi, soprattutto in mezzo ad un caos del genere”

“Va bene” Così Sydia cominciò a guardarsi intorno: il negozio non era molto grande e fortunatamente tutto era disposto secondo un criterio molto semplice che non ebbe problemi a tenere a mente. Quindi, dopo aver memorizzato tutto, si rivolse al primo cliente. Dopo più di un’ora, finalmente i clienti finirono e le due donne poterono tirare un po’ il fiato e fu a quel punto che la signora si rivolse a Sydia

“Come ti chiami?”

“Sydia Meiou, signora”

“Io sono Mary e per la tua sopravvivenza qui ti avverto: d’ora in poi dovrai chiamarmi così, potresti essere mia nipote”

“Ma come…”

“Ho deciso di assumerti mia cara: ho visto che sei una persona cortese, rapida ed efficiente e sono queste le qualità che servono qui, soprattutto quando ci sono momenti come quello di prima. Inoltre hai memorizzato tutto in un attimo e non è da tutti”

“Beh, io.. non so che dire, la ringrazio: in realtà non ci speravo proprio”

“Infatti di solito, prima faccio fare una prova ma questo è un momento piuttosto critico e non ne ho tempo: ti dispiace?”

“Affatto, anzi, visto il fallimento degli altri colloqui ormai non ci speravo più”

“Senti, parliamo di cose pratiche: ti vanno bene 100000 Y al mese? E avrei piacere se cominciassi subito.”

“Più che bene, direi” rispose Sydia sgranando gli occhi “Mi aspettavo molto meno”

“E perché mai? Il negozio va bene, l’affitto è basso ed io ho sempre tanti di quei soldi in banca che non so che farci. Almeno li do a chi ne ha bisogno”

“Beh, la ringrazio di cuore, signora. E comunque non ci sono problemi, ormai oggi finisco solo che… le dispiace se chiamo un attimo una persona? Sarà preoccupata ” “Fai pure” Sydia prese il suo cellulare e scrisse un messaggio a Marzio. Il testo era più o meno questo: Ho trovato lavoro e la titolare vuole che incominci subito. A casa ti spiego. Quindi inviò il messaggio, spense il cellulare e si rivolse all’ennesimo cliente che era entrato proprio in quel momento. Il resto della giornata si risolse senza troppi problemi e, alle otto di sera, Mary si rivolse a Sydia.

“Vieni, ti insegno a chiudere la cassa e a fare la chiusura” quindi le mostrò tutto quello che avrebbe dovuto fare: non era una cosa difficile e fu semplice per Sydia imparare tutto. Prima che potesse andarsene, Mary la richiamò:

“Allora domattina ci vediamo qui alle sette e mezza, dovremmo sistemare un po’ di vestiti della nuova collezione, poi avevo intenzione di insegnarti ad aprire la cassa, quindi è preferibile che tu venga prima dell’apertura: ovviamente, a fine mese conteggio tutte le ore e ti pago gli straordinari. Per essere precisi fissiamo il giorno di paga l’ultimo giorno di ogni mese, ok?”

“Va bene, per me non ci sono problemi. Arrivederci signora e grazie di tutto”

“MARY!” le gridò dietro la donna. Nel frattempo Sydia si era incamminata verso casa piena di gioia: finalmente avrebbe potuto dimostrare che non era capace solo a stare con le spalle appoggiate ad una porta e sembrava che qualcuno l’avesse  già capito. Ripensò a quella donna, al calore che le aveva dimostrato e sorrise: neanche dalla sua stessa madre avrebbe potuto sperare un trattamento simile. A quel pensiero sentì le lacrime pizzicarle gli occhi ma le scacciò e andò col pensiero a Marzio: chissà cosa stava combinando e se aveva ricevuto il suo messaggio Anche se così non fosse ormai non serve più fargli uno squillo, sono arrivata. Con questo pensiero suonò il campanello ed attese che Marzio venisse ad aprirle: erano soltanto due giorni che vivevano insieme e non avevano avuto modo di fare una nuova copia delle chiavi. Quindi la porta si aprì e apparve Marzio con un bellissimo sorriso stampato in viso

“Finalmente, stavo iniziando a preoccuparmi: mi avevi detto che avevi solo un colloquio, non credevo che ti avrebbero presa”

“Infatti non mi hanno presa, o almeno non faccio il lavoro che credi tu”rispose lei entrando e andando in cucina per preparare qualcosa di commestibile.

“Aspetta, fammi capire, ma tu non avevi un colloquio per un posto da cameriera?”

“Già, ma… diciamo che quando sono arrivata avevano già dato il posto ad un’altra persona, ok?” Mi dispiace mentirti ma non voglio che ti preoccupi, in fondo me la sono cavata bene.

“E allora?” le chiese dal salotto mentre apparecchiava la tavola

“Allora sono andata a farmi un giro e ad un certo punto ho visto un negozio pieno di gente con un cartello che diceva che si stava cercando una commessa così sono entrata ed ho parlato con la proprietaria che mi ha insegnato le basi di quello che devo fare e mi ha fatto fare una prova per vedere come mi relazionavo con il pubblico: se fossi riuscita a soddisfarla mi avrebbe assunta e per fortuna è stato così”

“Sono contento per te: che tipo di negozio è?”

“D’abbigliamento: ce n’è per qualsiasi genere” disse affacciandosi dalla cucina “Sarà pronto tra venti minuti, ok?”

“Va bene, ma vieni a sederti e finisci di raccontarmi”

“Non c’è niente da raccontare:è’ stata una giornata lunghissima: abbiamo dovuto far fronte a una marea di clienti imbufaliti, sai la proprietaria non è più così giovane come ci si aspetterebbe e non riusciva a stare dietro a tutti, così mi ha detto che se fossi riuscita a soddisfare tutti i clienti del negozio sarei stata assunta: ce l’ho fatta quindi lei ha mantenuto la promessa e ha detto che ero assunta e reggiti forte, anche  che la mia paga sarebbe stata di 100000 Y netti al mese”

“Sei sicura di stare bene?”

“Sicurissima: le ho chiesto anche una conferma per paura di sbagliarmi ma lei ha confermato” rispose alzandosi e andando a controllare la cena. Quindi dopo alcuni minuti questa fu pronta e i due ragazzi si sedettero a tavola consumando la cena in silenzio fino a quando Marzio non disse:

“Accipicchia, vista la tua fortuna mi sa che ti aumento l’affitto”

“Ma se neanche me lo fai pagare!”

“Appunto. A proposito, ho una cosa per te” disse alzandosi e andando a prendere qualcosa da sopra un mobiletto. Quando ritornò aveva fra le mani un mazzo di chiavi:

“Queste sono per te: queste chiavi sono una di casa, una è della cassetta della posta, una è del garage, una dello scantinato e l’ultima è quella della macchina”

“Capisco le chiavi di casa, ma perché mi dai anche quelle della macchina?”

“Preferisco essere previdente: se dovesse servirti, almeno finché non ne avrai una tua puoi usare la mia. So che vuol dire doversi arrangiare e andare in giro a piedi quando si gela”

“Ti ringrazio veramente: mi stai aiutando tantissimo, non credo che potrò mai sdebitarmi”

“Veramente, se c’è qualcuno che non potrà mai sdebitarsi qualunque cosa faccia quello sono io: non è uno scherzo quello che hai fatto per me”

“Piantala con questa storia” disse Sydia dalla cucina da cui uscì una volta pronta la cena “Facciamo così, quando avrai bisogno di vestiti nuovi dovrai OBBLIGATORIAMENTE venire al negozio dove lavoro, così siamo pari”

“Ok, comunque un giorno ti vengo a trovare: voglio proprio vederlo questo negozio. A proposito, che orario fai?”

“Comincio la mattina alle sette e mezza, poi all’una chiudiamo e facciamo una pausa di due ore per il pranzo poi riprendiamo dalle tre fino alle sette e mezza, ma praticamente non sono a casa prima delle otto e venti, perché dobbiamo chiudere e contare i soldi”

“Ho capito. Dai, diamoci una mossa, abbiamo una…”

“Riunione speciale? Chissà perché lo sospettavo.” I due ragazzi, quindi si misero a cenare, dopodiché Marzio si alzò:

“Vuoi che ti dia una mano?

“No, non serve finisco di mettere a posto qui: tu intanto vai, poi vi raggiungo”

“Sicura?”

“Si, non ci metterò molto”

“Ok” disse Marzio avviandosi verso il tempio Hikari.Non passarono dieci minuti dalla sua partenza che Sydia finì di mettere in ordine ed uscì di casa diretta al tempio dove, nel frattempo…

“Su dai Rea, stai tranquilla, come vedi ancora non c’è nessuno e non ci sarei neanche io se tu non mi avessi invitata a cena”

“Hai ragione, Amy, in fondo non è poi così tardi” disse la guerriera di Marte cercando di convincersi del fatto che nessuno era un  orologio svizzero. Dopo che ebbe pronunciato quelle parole, infatti arrivarono nell’ordine, Morea, Marzio, Marta e Sydia. Come da copione, all’appello mancava Bunny che arrivò trafelata dopo venti minuti. La riunione finalmente ebbe inizio ed Amy prese la parola:

“Allora ragazze, vi informo che ho scoperto la provenienza di quella fonte di energia e veniva proprio da casa tua, Marzio”

“Ma che stai dicendo? Quale fonte di energia?”

“Probabilmente Amy si riferisce a quella che abbiamo generato quando siamo… partiti ieri sera, ti ricordi?”

“Partiti? Ma che stai dicendo?”

“Ah, già, adesso mi ricordo, quando siamo andati nel…”

“Lascia perdere, ok? Se una certa persona viene a sapere che ho sbandierato tutto ai quattro venti passo un brutto quarto d’ora. Comunque”disse Sydia rivolta alle ragazze “Non dovete preoccuparvi per quell’energia: non è qualcosa di negativo, anzi…”

“L’hai percepita anche tu?” chiese Rea sorpresa.

“Come posso non percepire ciò che sono io stessa a generare? Adesso cambiamo discorso, per favore”

“Aspetta, non così in fretta: che significa che l’hai generata tu?”

“Quello che ho detto. E adesso chiudiamo qui questo discorso, per favore. Io capisco che devo meritarmi la vostra fiducia, ma ho delle regole da rispettare e dei superiori a cui rendere conto. Quindi a conti fatti, preferisco la vostra sfiducia alla punizione sicura in cui incorrerò se dovessi rivelare troppo. Potrei farlo solo se avessi l’assoluta certezza che non rivelereste ad anima viva quello che vi dirò. Capite?” Le ragazze si guardarono l’un l’altra stupite: doveva essere proprio terribile quella punizione se impediva di confidarsi con le sue compagne. Fu Bunny a dare voce a questa domanda:

“Accidenti, deve essere proprio terribile questa punizione”

“Lo è. Questo posso dirvelo: nel momento in cui voi sapeste troppo senza fidarvi completamente io sarei semplicemente annullata o uccisa”

“Ma come…” fece Marzio “ …non mi avevi detto che nessuno poteva ucciderti a meno che tu stessa non ti suicidi?”

“Già, ma quando parlavo con te io mi riferivo a nemici umani, mentre il mio capo come tu ben sai non lo è”

“Scusa, ma perché Marzio dovrebbe sapere chi è il tuo capo?” A quel punto Marzio ebbe un flash: vide se stesso del passato seduto ad un tavolino di cristallo che parlava con una ragazza: il discorso verteva sul fatto che lei avrebbe dovuto lavorare per Chronos da quel giorno per sempre. Cercando di mettere a fuoco le immagini, Marzio realizzò che la ragazza con cui stava parlando altri non era che Sydia.

“Marzio… ehi, Marzio, che ti succede?”chiese Amy preoccupata. A quel punto lui si riscosse.

“Sono stato io, vero?” chiese rivolto a Sydia

“A fare cosa?” chiesero in coro le altre, stupite.

“Sono stato io a dirti che avresti dovuto lavorare per Chronos, non è vero?”

“Si” rispose semplicemente Sydia

“Chronos?!” Le altre erano allibite

“Ma Chronos non è un Dio?” chiesero all’unisono, sempre più stupite

“Già, per la precisione è il dio del Tempo e io dovevo custodire per lui le Porte che permettono di viaggiare attraverso il tempo e lo spazio e fu proprio il Principe Endymion a comunicarmelo” Quindi la riunione ebbe termine e le ragazze tornarono a casa. Nei giorni successivi la vita delle ragazze scorse tranquilla, senza dover sostenere nessun tipo di battaglia, ma lo stesso Sydia non era tranquilla: due attacchi di seguito e poi più niente, probabilmente stavano preparando qualcosa di grosso. Comunque sia, per precauzione, avevano deciso di ritrovarsi lo stesso al tempio di Rea.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** 7. Sammy ***


Nel frattempo, il nemico si stava organizzando per fare un colpo grosso e finalmente ne ebbe l’occasione verso la fine del mese. Quella sera le ragazze avevano l’ennesima riunione al tempio e durante una discussione Sydia si interruppe, avvertendo una strana energia proveniente dall’esterno, più precisamente dal centro commerciale, quindi si alzò di scatto.

“Ragazze, il nemico è tornato all’attacco nei pressi del centro commerciale: andiamo”

“SI!” Quindi trassero dalle tasche le loro henshin War e

“POTERE DI MERCURIO”

“POTERE DI MARTE ”

“POTERE DI GIOVE”

“POTERE DI VENERE”

“POTERE DI PLUTONE”

“POTERE DEL CRISTALLO D’ARGENTO ”

“VIENI A ME”. Dopo la trasformazione si diressero tutte verso il centro commerciale dove l’ennesimo nemico stava tentando di fare del male ad una bambina. Le ragazze dopo la solita presentazione decisero che loro avrebbero tenuto occupato il mostro mentre Milord si avvicinò di soppiatto alla bambina e fece per portarla via, ma lei si trasse indietro

“Ehi, piccola, vieni con me, ti porto in un posto sicuro”

“Chi sei?”

“Mi chiamo Milord e voglio portarti al sicuro, potresti essere colpita durante la battaglia” Quindi la bambina, titubante, si avvicinò al ragazzo che la prese in braccio, ma appena i loro corpi furono a contatto avvertì come una sensazione di calore che non sapeva spiegarsi e strinse meglio la bambina a sé allontanandosi dal campo di battaglia. Questa nel frattempo si era calmata e stava guardare ciò che stava succedendo mentre anche lei avvertiva un grande calore provenire da quel ragazzo sconosciuto. Anche se non lo conosco, mi fido di lui Quindi, Marzio, arrivato a casa sua fece scendere la piccola e si dispose ad aprire la porta; fatto questo fece entrare la bambina che lo guardava con un’espressione titubante e che ad un certo punto gli chiese:

“Quelle ragazze di prima…erano le Guerriere Sailor?”

“ Cos..”

“La mia mamma ha detto che devo cercare le Guerriere Sailor: erano quelle ragazze di prima?”

“Si. Come mai stai cercando le Guerriere Sailor?”

“Perché la mamma ha detto che le Guerriere Sailor del passato sono le uniche che possono aiutarci”

“Chi è la tua mamma, piccola?”

“Questo non posso ancora dirtelo: quello che posso dirti è che forse la conosci”

“Non è un grande indizio, ma è sempre meglio di niente” A quel punto squillò il telefono: era Sydia

“Marzio, che fine avete fatto?”

“Venite a casa e, mi raccomando, non sciogliete la trasformazione: c’è qualcuno che vuole conoscere le Guerriere Sailor”

“Bene” Sydia chiuse la comunicazione e si rivolse alle altre “Mi ha detto che dobbiamo andare a casa sua senza sciogliere la trasformazione”

“Come mai?”

“Non ho capito molto bene: sembra che ci sia qualcuno che vuole conoscere le Guerriere Sailor ”

“Allora andiamo” disse Rea, decisa. Quindi si presero per mano e invocando ognuna il proprio pianeta si teletrasportarono a casa di Marzio in un turbinio di luci. Giunte li, Marzio si avvicinò con la bambina che gli si stringeva forte.

“Ecco, piccola, queste sono le Guerriere Sailor che stai cercando” A quel punto la bambina uscì da dietro di lui e lanciò un grido.

“Sei un bugiardo! Lasciami stare!”

“Ma che sta succedendo?” Marta era interdetta

“Voi siete cattive, io non vi voglio vedere voi volete fare del male alla mia mamma!” disse scoppiando a piangere. Quindi si allontanò uscendo di corsa. Le ragazze erano rimaste allibite: non potevano credere a quello che avevano sentito. La prima a riprendersi fu Sydia che uscì di corsa di casa per raggiungere la bambina che a quanto aveva capito non era certo di lì e avrebbe potuto perdersi. Per fortuna la trovò al parco, seduta su un’altalena che piangeva. La ragazza, senza sciogliere la trasformazione si sedette sull’altalena accanto.

“Allora, piccola, che succede?” La bambina alzò verso di lei gli occhi azzurri pieni di lacrime.

“Chi sei?”

“Mi chiamo Sailor Pluto, e tu?”

“Io Samantha, piacere”

“Senti, se ti faccio una domanda mi rispondi?”

“Si”

“Tu non appartieni a questo continuum temporale, vero?”A quelle parole la bambina sbiancò e Sydia sorrise.

“Non ti preoccupare: io sono l’unica che può notare queste cose e se non vuoi non lo dirò a nessuno” La bambina, decisamente più tranquilla decise di rispondere:

“Hai ragione, io non sono di quest’epoca, ma tu per capirne qualcosa dovresti essere…”

“La custode del Tempo? E a cosa credi che mi serva questo scettro se non per aprire le Porte dello Spazio-Tempo?” chiese Sydia sorridendo.

“Ehi, questo è il Time Staff!” esclamò la bambina felice. Quindi guardò Sydia negli occhi e fu in quel momento che prese una decisione.

“Allora, ho deciso di raccontarti un po’ della mia storia, ma non dovrai dirlo a nessuno”

“ Promesso” Quindi la bambina assunse un’espressione triste e cominciò a raccontare. “ Come hai capito, io mi chiamo Samantha, ho cinque anni e vengo dal futuro su richiesta della mia mamma che mi ha detto di recuperare una pietra molto speciale che è custodita dalle Guerriere Sailor di quest’epoca.”

“Aspetta, frena un’ istante: stai palando del Cristallo d’Argento di Sailor Moon?”

“No, sto parlando dell’Earth Crystal”

“Earth Crystal? Non l’ho mai sentito nominare”

“Il fatto è che questo cristallo è stata una conseguenza del cambiamento del futuro e forse a te non è consentito conoscere tutto. Comunque questa pietra ci serve per battere i nemici del Regno Argentato.”

“Ma che stai dicendo? Noi non siamo nemici!”

“Non ancora e comunque siamo troppo pochi ancora per combattere e forse non si scatenerà tutto prima di molto tempo: comunque quando tutto questo si scatenerà la mia famiglia avrà un esercito fortissimo, capeggiato dalla mia mamma. Ma l’ Earth Crystal, l’unica arma in grado di battere il Cristallo d’Argento si è scaricato e la mia mamma mi ha detto di prendere quello di quest’epoca così lo potremmo ricaricare.. Non posso dirti altro”

“Va bene, mi hai dato abbastanza elementi. Ma ora dimmi: hai un posto dove andare?”

“Veramente no: volevo chiedere a qualcuno ospitalità, ma non so a chi”

“Non possiamo certo mandarti  da una delle Inners vista la tua reazione, quindi credo di non avere altra scelta: vieni con me:” Quindi Sydia si alzò e, presa la bambina per mano, la condusse a casa con sé. Nel frattempo Marzio era rimasto da solo a casa dopo che le altre se ne erano andate e aveva iniziato a prepararsi per andare a letto: come avevano tacitamente deciso, quel giorno sarebbe toccato a lui dormire in camera, mentre Sydia avrebbe scelto il divano. Ma che fine ha fatto?si chiese. Era ormai quasi un mese che vivevano insieme e si era abituato alla sua presenza tanto da desiderare che non trovasse casa, cosa a cui lui collaborava nascondendo riviste varie e non riferendo nulla di ciò che veniva a sapere: avevano un’intesa perfetta, sembrava che avessero vissuto insieme da sempre. Ma c’era anche un altro motivo per cui non voleva lasciarla andare: non aveva ancora avuto il coraggio di confessarlo neanche a se stesso ma da qualche tempo i suoi sentimenti nei confronti di quella ragazza erano cambiati diventando qualcosa di più che una semplice amicizia. Marzio esitò poi si decise finalmente ad ammettere la verità almeno a se stesso: si era innamorato di quella ragazza in una maniera che non avrebbe mai creduto possibile. E se fosse stato questo il cambiamento della storia che ha avvertito quel giorno? E se ci fossimo messi veramente insieme?  Proprio in quel momento la porta si aprì rivelando la ragazza in compagnia di quella bambina. Marzio si distolse dai suoi pensieri, le guardò e sorrise: la piccola si era addormentata in braccio a Sydia.

“Ti ci vedo a fare la mamma” le sussurrò avvicinandosi.

“Già, questa bimba è un vero tesoro”

“Hai scoperto qualcosa ?”

“Più di quanto tu non creda, ma le ho promesso che non avrei rivelato niente: posso solo dirti che si chiama Samantha e ha cinque anni”

“Perché l’hai portata qui?”

“Perché non ha un posto dove andare e finché non le troviamo una sistemazione non sapevo come fare “

“Non per essere insensibile, ma non potevi farla ospitare da qualcuna delle altre?”

“Ma non hai visto che la terrorizzano?”

“Ma…”

“Non ti preoccupare: sarà la volta buona che sarai costretto a farmi pagare l’affitto: credo che sia arrivato il momento, che ne dici? Tanto più che sono lautamente retribuita e oggi era anche  giorno di paga” disse, mostrandogli la busta paga.

“Accidenti, se ci tieni così tanto domani vai a pagare le bollette”

“E come faccio? Volo? Ti do la mia parte e ci vai tu: lo sai che inizio a lavorare alle sette e mezza”

“Acc… mi incastri sempre” disse sorridendo e prendendo in braccio la piccola, si diresse in camera per metterla a letto. Quindi le fece una carezza, diede la buonanotte a Sydia e si accinse a prepararsi. In soggiorno, Sydia intanto si era distesa sul divano e stava riflettendo su quello che le aveva detto Samantha. Che abbia qualche attinenza con il fatto che a me e Marzio non è consentito andare sulla Terra del XXX secolo? E perché mai? E poi che c’entro io con Marzio? Anche se non ha sposato la Principessa Serenity non è detto che abbia scelto me. Mah, non ci capisco niente: probabilmente dormirci sopra mi aiuterà ad avere le idee più chiare domani mattina. Così dicendo si addormentò in un sonno popolato da sogni sul Regno Argentato e sul suo probabile futuro: i suoi sogni si erano tutti realizzati e Marzio finalmente si era accorto di lei. Così passarono due settimane da sogno anche per merito della piccola Sammy che, anche se all’inizio si era trovata un po’ spiazzata da quella situazione, si era subito abituata ed aveva dimostrato subito uno smisurato affetto per i due ragazzi. Una mattina, Marzio si alzò presto e decise di andare in cucina a farsi un caffè: chissà, magari avrebbe incontrato Sydia, a quanto ne sapeva tra poco più di mezz’ora avrebbe dovuto recarsi al lavoro. Così si recò in cucina e restò allibito quando si accorse che la ragazza dormiva ancora. Terminò di preparare la colazione quindi decise di svegliarla.

“Ehi, ma non devi andare a lavorare? Guarda che è tardi!”

“Mmm..”

“Pronto? Mi senti? Guarda che se fai tardi poi la padrona ti licenzia!” Udendo quelle parole, Sydia saltò letteralmente sul divano

“Eh? Ma che ore sono?”

“Quasi le sette, perché ?” rispose Marzio con espressione innocente

“Oddio, è tardissimo!” esclamò la ragazza fondandosi in bagno. Ne uscì dopo cinque minuti lavata e vestita e vide che Marzio aveva preparato la colazione, cossi sedette di fronte a lui sorridendogli riconoscente.

“Eccezionalmente, per oggi ti è concesso usare la macchina, così non farai tardi”

“Beh, ti ringrazio, ma.. non avevi detto che ti serviva?”

“Mi sembra che tu ne abbia più bisogno di me e poi vorrà dire che in libreria ci passi tu”

“Va bene, non ci sono problemi: è molto vicina al negozio che libro ti serve?”

“L’ ho prenotato, basta che dici il mio nome.”

“Ricevuto” rispose Sydia terminando di bere il caffè e recandosi in garage per prendere la macchina, cosa che la salvò dall’arrivare in ritardo al lavoro. Nel frattempo, Marzio, che quel giorno non sarebbe dovuto andare all’università, stava mettendo in ordine la cucina riflettendo su quello che aveva realizzato già da un po’ di tempo.

“Che devo fare? Glielo dico o no?”

“Con chi parli?” qualcuno si rivolse a Marzio che si voltò di scatto e si ritrovò di fronte la piccola Samantha

“Ehi, piccola, finalmente ti sei svegliata!”

“Ciao. Che stai facendo?”

“Vedi io voglio fare una sorpresa a una persona a cui tengo molto e anzi, forse potresti darmi una mano”

“Che devo fare?”

“Beh, stasera toccherà a te addormentarti sul divano, ti dispiace?”

“No, è morbido” disse Samantha buttandosi di peso sul divano “Posso andare in bagno?”

“Certo, piccola, vai pure: ce la fai a lavarti da sola?” chiese, visto che in quel periodo lui o Sydia avevano sempre avuto modo di aiutarla e la bambina non aveva detto nulla

“Si, solo che forse non arrivo al lavandino”

“Aspetta solo un attimo, allora: vado a prenderti uno sgabello” disse Marzio dirigendosi in bagno con una sedia in mano. Quindi la bambina si issò sulla sedia e iniziò a lavarsi

“Accidenti, così piccola già sai lavarti da sola!” Marzio era stupito.

“Vedi, il fatto è che in questo periodo i miei genitori hanno un sacco di problemi e io non voglio dargliene uno in più”

“Non credo che tu sia un problema per i tuoi genitori”

“No, ma se posso evitare di farmi aiutare loro hanno più tempo per occuparsi dei loro problemi”

“Non c’è nessuno che può sostituirli?”

“Io non voglio nessun altro, se non mamma e papà” rispose Samantha con sguardo truce.

“Ok, ok, scusa non parlo più” Quindi Marzio tornò alle sue occupazioni e terminò di sistemare la cucina. Si erano ormai fatte le dieci e Marzio decise di recarsi al centro commerciale per fare un po’ di spesa anche per quella sera: aveva deciso che avrebbe confessato i suoi sentimenti a Sydia anche se da giorni viveva nel terrore che lei lo respingesse: magari era innamorata di un altro e lo avrebbe semplicemente mandato al diavolo. Certo, è una possibilità perché dovrebbe interessarsi a me? È una bellissima ragazza, chissà quanti ragazzi avrà conosciuto e chissà quanti le faranno la corte. Per quel che ne so potrebbe anche avere già un ragazzo. Ma allora me lo avrebbe detto, no? In quel momento lo raggiunse Samantha, pronta per uscire e i due dopo aver chiuso porta e finestre si diressero alla volta del centro commerciale, mentre nella mente di Marzio continuavano a vorticare pensieri che seguivano lo stesso filo di prima. Ma perché dovrebbe dirmelo poi, se è fidanzata? Non è che tra noi ci sia poi una grande confidenza: certo, io mi fido di lei e credo che lei si fidi di me, ma da qui a raccontarmi se esce e con chi o se si vede con qualcuno ce ne corre. Questi erano pressappoco i pensieri di Marzio mentre all’interno del centro commerciale stava facendo acquisti per quella sera: anche se poi non avesse combinato niente, voleva che Sydia potesse ricordare quella sera come qualcosa di speciale: da quello che gli aveva raccontato non aveva avuto molte occasioni di divertirsi così aveva deciso che gliene avrebbe creata una. Arrivato quindi a casa, mise a posto la spesa e si accinse a sistemare il tutto. Dopo aver terminato si sedette sul divano a giocare un po’ con la piccola Samantha, quindi iniziò a preparare il pranzo. Sydia arrivò proprio nel momento in cui stava portando tutto in tavola:

“Sono tornata!”

“CIAOOOOOOOOO!!!!!!” urlò Samantha saltandole letteralmente in braccio

“Ehi, piccola, che foga, che hai fatto, stamattina?”

“Ho dormito e poi ho giocato un po’ con Marzio e siamo andati a fare la spesa” rispose la piccola, ben sapendo di dover mantenere il segreto su ciò che Marzio le aveva detto al centro commerciale.

“Allora oggi hai avuto da fare” Sydia si rivolse a Marzio che si voltò verso di lei e quasi si sentì sciogliere: Dio, era dannatamente bella, anche vestita così semplicemente e lui ci aveva messo un mese per rendersene conto. Era stato proprio un idiota! Se adesso lei avesse un altro non potrei fare altro che stare zitto: sono stato un emerito stupido, avrei dovuto farmi avanti prima. E adesso che faccio? Quindi si rese conto che la stava fissando e distolse lo sguardo e tentò di rispondere alla domanda che lei gli aveva fatto

“Si.. no.. insomma avevi ragione tu: Samantha è una bambina tranquillissima non ho avuto nessun problema e poi mi sono anche divertito: visto che in questo periodo non devo andare all’università non ho neanche un granché da fare e lei mi ha fatto compagnia” Quindi i due ragazzi si sedettero a tavola e continuarono a chiacchierare. A fine pasto Sydia stava per andare a lavare i piatti quando Samantha la prese per una mano. “Sydia, giochi con me?”

“Adesso prima pulisco qui, poi giochiamo” Ma Marzio la prevenne

“Non ti preoccupare qui ci penso io!”

“Ma…”

“Stai tranquilla: poi io stasera non posso portarla fuori perché non ho tempo, così, visto che lei preferisce stare con te sarà meglio che te ne occupi tu”

“Ma… e va bene, mi arrendo” Così dicendo Sydia prese la bambina per mano e si diresse fuori. Appena furono uscite, Marzio tirò un sospiro di sollievo e si mise a sistemare la cucina, cercando di fare il più in fretta possibile: se Sydia avesse visto tutto quello che lui e Samantha avevano acquistato al centro commerciale sicuramente lo avrebbe preso per pazzo: fortunatamente ciò non avvenne in quanto le due ragazze arrivarono in tempo per permettere a Sydia di partire puntuale per andare a lavorare e lei fece appena in tempo ad affacciarsi per salutare entrambi. I due ragazzi sospirarono di sollievo.

“Pericolo scampato, Sammy sei stata grande”

“Non doveva assolutamente vedere nulla, me l’avevi detto tu e ho pensato che comunque mi avevi detto che stasera non potevi portarmi fuori così l’ho chiesto a lei”

“Hai fatto benissimo: vorrà dire che domani stiamo fuori un po’ di più, ok?”

“SIIIIIIIIII!!!!!!” esclamò la bambina felice saltando al collo del ragazzo. In quel momento, stringendola al petto, Marzio avvertì di nuovo quella stessa sensazione che aveva provato già diverse volte da quando la piccola era entrata nella sua vita: un calore che non sapeva spiegarsi razionalmente. Ma non ebbe tempo di approfondire la cosa, poiché così improvvisamente come gli era saltata in braccio, la piccola ne scese dicendo:

“Va bene, io vado a giocare di là, così magari riesco ad addormentarmi per caso  sul divano stasera”

“Senti un po’, ma che educazione ti hanno dato?”

“Perché hai qualcosa da ridire?”

“Se sei così maliziosa soltanto a cinque anni non oso pensare a quello che potrai diventare quando ne avrai sedici”

La bambina gli fece una linguaccia “Guarda che io sono educatissima!” disse schizzando in camera.

“Lo so, lo so” sussurrò Marzio. Chissà perché ogni volta che la prendo in braccio avverto quella sensazione quasi di calore: è già la seconda volta che mi succede, vorrà dire qualcosa?  Quindi scacciando questi pensieri terminò di mettere a posto la cucina: Nel frattempo Sydia era arrivata al lavoro e stava servendo la solita orda di clienti ripensando a quel giorno a pranzo Chissà cosa aveva Samantha oggi: sembrava non vedere l’ora di uscire. Ma che vado a pensare? Tutti i bambini adorano stare fuori e anche se lei viene dal futuro non è poi molto diversa dagli altri. Quindi tornò a concentrarsi sui clienti che volevano essere serviti. Mi chiedo come facesse Mary quando non aveva nessuna commessa: sono una marea. Così di cliente in cliente il tempo passava velocemente.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** 8. Dichiarazione d'amore... una nuova famiglia ***


Nel frattempo Marzio stava ultimando i preparativi per la cena: Sammy aveva insistito per cenare prima, sostenendo che aveva famissima e poi si era addormentata sfinita sul divano come avevano stabilito. Quindi il ragazzo l’aveva coperta con una coperta leggera e si era dedicato ai preparativi della cena: aveva tirato fuori il servizio buono, tirato a lucido l’intero appartamento, preparato una tavola al centro della quale avrebbe messo in seguito due candele e delle rose rosse, preparato una cena a base di: arrosto misto, insalata e un dolce, il tutto accompagnato da una bottiglia di vino bianco. Quindi si recò in camera per terminare l’opera: prese una scatola, l’aprì e ne venne fuori un vestito nero molto aderente che poggiò delicatamente sul letto. Quindi tornò in cucina e terminò il suo compito inserendo una cassetta nello stereo. Quindi attese la sua dama, che, a giudicare dall’ora sarebbe arrivata di lì a pochi minuti. Così fu e Marzio quasi sobbalzò quando sentì il rumore delle chiavi che aprivano la porta. Sydia, dopo aver aperto la porta fece per entrare e le venne quasi un accidente quando sentì quel gradevole profumo provenire dalla cucina e vide che la casa era stata completamente tirata a lucido.

“Ma…ma che…” cercò di chiedere a Marzio che le stava venendo incontro con indosso un grembiule.

“Non fare domande, ok? Adesso vai in camera, per favore”

“Ma…”

“Ho detto niente domande, va bene?” Marzio le sorrise e lei si convinse ad ubbidirgli. Entrata in camera accese la luce e vide subito sul letto un lungo vestito nero che, a rigor di logica, non poteva essere per Sammy, ne per Marzio: immaginò che fosse per quello che Marzio le aveva chiesto di andare lì. Così decise: avrebbe indossato quel vestito bellissimo anche se ancora non era riuscita ad afferrare il motivo di tutta quella storia. Nel frattempo Marzio aveva tolto il grembiule scoprendo un elegante abito da sera del genere di quelli che portava Endymion ma senza mantello. Quindi si accinse a completare la tavola aggiungendovi due candele e un centrotavola di rose rosse che aveva appositamente occultato con l’aiuto di Sammy. Quella bambina ne sa una più del diavolo ammise a se stesso. Quindi la porta della camera si aprì e Sydia ne uscì con indosso il vestito che lui le aveva comprato. Si era anche tirata su i capelli lasciando in questo modo il collo scoperto e lui non poté fare a meno di notare per l’ennesima volta quanto fosse dannatamente bella e desiderarla ardentemente. Quindi le si avvicinò attento a restare calmo per evitare di saltarle addosso prima del tempo, le prese una mano e gliela baciò con gesto delicato. A quel punto Sydia non poté più contenere la sua sorpresa.

“Ma che diavolo stai combinando?”

“Secondo te cosa sto combinando?” chiese lui di rimando facendola accomodare a tavola. Quindi si sedette di fronte a lei e la guardò, aspettando la sua risposta.

“Non lo so, non ne ho idea”Anzi a dire la verità un’idea ce l’avrei, ma non può essere quello che penso: sarebbe troppo bello per essere vero.

“Beh, intanto comincia a servirti, vedrai che fra poco capirai tutto” promise lui. A quelle parole lei si rese conto che c’era qualcosa che non andava: a parte la casa tirata a lucido, a parte quella cena meravigliosa, a parte i fiori e le candele che al pari dell’abito sembravano magicamente spuntati dal nulla, c’era qualcos’altro che non andava: Sammy dormiva placidamente sul divano.

“Ma come? E Sammy” Non la svegliamo?” disse, dando voce ai suoi dubbi

“Davvero ne avresti il coraggio? Guarda com’è tranquilla!”

“Ma scusa, non la facciamo cenare?”

“Chi ti dice che non lo abbia già fatto?” Sydia era sempre più stupita: non ci stava decisamente capendo niente

“Vuoi dire che ha già cenato? E quando?”

“Prima di crollare sfinita su quel divano. E adesso, basta, ti prego, non farmi il terzo grado, sembra quasi che io abbia commesso chissà che delitto” Così dicendo iniziò a servire la ragazza che avendo realizzato di quali pietanze era composta la cena era sempre più allibita: c’erano arrosto e insalata. Ma dove l’ha trovato il tempo di fare tutto?A quel che ne sapeva per cuocere l’arrosto ci volevano ore, poi doveva occuparsi di Sammy, pulire la casa e fare la spesa, visto che lei era convinta di non aver acquistato pollo l’ultima volta né tantomeno delle candele rosse o un mazzo di rose (ma forse quelle erano di produzione propria), o un vestito nero lungo, incredibilmente bello. Decise di usare quello come pretesto per una conversazione:

“Non hai mantenuto la promessa!” lo attaccò scherzosamente. A quel punto lui alzò gli occhi verso di lei rivolgendole uno sguardo interrogativo, così lei si affrettò a dire:

“Non ti ricordi? Mi avevi promesso che se ti fossero serviti vestiti di qualsiasi genere saresti venuto al negozio dove lavoro”

“Già, secondo te io rischiavo di rovinarti la sorpresa? Mi credi proprio fesso?”

“Touchè, ma mi spieghi come ti è venuto in mente?”

“Adesso capirai tutto, ma prima devo dirti una cosa: ti informo che il tuo sailorofono così come il tuo cellulare, il mio e il telefono di casa sono attualmente fuori uso”

“E perché, di grazia, avresti fatto una cosa del genere?”

“Semplice: perché volevo che questa sera ci fossimo soltanto noi, devo dirti una cosa importantissima e non volevo che qualcuno ci disturbasse” Quindi, dopo aver terminato si alzò e accese lo stereo da cui iniziò a venire una musica dolcissima di una canzone che lei era sicura di non aver mai sentito, ma la sua sorpresa salì decisamente alle stelle quando lui le si avvicinò e le porse una mano.

“Prima o poi dovevo saldare il mio debito: ti devo un ballo, giusto?” Sentendo quelle parole Sydia non poté più trattenersi e arrossì violentemente, quindi gli porse una mano e si alzò rischiando di cadere per come le tremavano le ginocchia, quindi si ritrovò al sicuro tra le sue braccia e tentò di rilassarsi con scarsi risultati visto che il respiro caldo di lui sul suo collo le dava delle sensazioni che non avrebbe potuto spiegare ne tantomeno dimenticare. Quando la musica terminò, Marzio la tenne stretta ancora un po’, quindi la lasciò e lei poté vedere i suoi occhi colmi di indecisione e di paura, ma di cosa proprio non riusciva a capirlo. I suoi interrogativi trovarono quasi subito una risposta quando Marzio sempre continuando a tenerle una mano le disse:

“Principessa, ho una cosa importantissima da dirti, ti prego non interrompermi finché non ho finito.” Quindi fece una pausa per riprendere fiato, poi riprese:

“Se ho organizzato tutto questo stasera c’è soltanto un motivo: volevo dirti qualcosa che da giorni non ho il coraggio di dirti”Quindi le si avvicinò ulteriormente fino a che i loro visi furono a pochi centimetri e le sussurrò: “Aishiteru*, principessa” Sydia non poteva credere alle proprie orecchie: Marzio, l’uomo che amava ininterrottamente da più di otto secoli, la ricambiava e le aveva appena fatto una dichiarazione in piena regola. Non riuscendo più a trattenersi esclamò: “Ti amo anch’io, Marzio, tantissimo” Quindi Marzio ridusse ancora la distanza tra i loro visi, che ormai era diventata impercettibile e la baciò. Quel bacio fu quanto di più bello e dolce Sydia avesse mai ricevuto in tutta la sua vita: la bocca di Marzio si unì alla sua con fare esperto e cominciò a baciarla lasciandole una scia di sensazioni meravigliose che credeva non avrebbe mai potuto provare. Proprio in quel momento l’unico pensiero razionale che non avrebbe dovuto esistere in quel momento si fece strada nella mente di Sydia e la ragazza si staccò bruscamente allontanandosi da lui.

“Ehi, che ti prende?” le chiese Marzio, confuso.

“Scusami, è che… e per il futuro? Voglio dire, non siamo destinati a stare insieme”

“Ma se me l’hai detto tu che il futuro è cambiato?”

“Appunto: è vero che non hai sposato la Principessa Serenity, ma…”

“Ascoltami, io ti amo e non ho intenzione di farmi condizionare da qualcosa che succederà tra dieci secoli. E poi, per quanto ne sappiamo noi potremmo essere veramente sposati”

“Sarebbe la cosa più bella che potesse succedermi, ma…”

“E allora lasciati andare, ti prego: godiamoci questi momenti, io non ho intenzione di rovinare tutto solo perché il futuro cambierà”

“Ma… oh, e va bene, al diavolo tutto!” esclamò Sydia sorridendo. Quindi gli si avvicinò di nuovo e ripresero la loro piacevole occupazione, mentre le mani di Marzio cominciavano a percorrere lentamente il corpo della ragazza che non poté trattenere un gemito. Quindi Marzio si staccò delicatamente da lei e la condusse in camera: qui la sollevò tra le braccia e riprese a baciarla con sempre maggiore foga, quindi la distese sul letto e si stese sopra di lei iniziando a sfilarle il vestito e continuando a baciarla, tracciandole un sentiero infuocato sulle labbra, sul collo e sul decolté. A quel punto Sydia, si bloccò, guadagnandosi un’occhiata stranita da parte di Marzio

“Che succede, principessa?” le sussurrò

“Io.. ecco… c’è una cosa che devi sapere: nonostante io abbia ormai la veneranda età di ottocentosettantadue anni ecco… sono ancora vergine” disse aspettandosi chissà quale presa in giro. Invece Marzio la guardò e le sorrise

“Allora farò piano, d’accordo?” Quindi la strinse di nuovo e ricominciò a baciarla La ragazza ripresasi dalla sorpresa decise di darsi da fare anche lei: voleva che anche Marzio potesse provare le stesse sensazioni che stava provando lei così iniziò a slacciargli i bottoni del vestito evitando di smettere di baciarlo anche solo per un istante. Quindi si dedicò al resto e in breve tempo i due ragazzi si ritrovarono nudi, ansiosi di assaporare sensazioni sempre più intense dimentichi di tutto ciò che era intorno a loro e del tempo che passava. Diversamente, infatti, si sarebbero accorti che Sammy si era svegliata e li stava guardando dal buco della serratura, sorridendo, quindi la bambina si allontanò e tornò a sdraiarsi sul divano. Domani finalmente potrò dire loro una parte di verità. Quindi chiuse gli occhi e si addormentò, serena.  Dopo più di un’ora i due ragazzi, stanchi e sudati smisero continuando però a tenersi stretti. Nessuno dei due era ancora riuscito a credere a ciò che era successo: finalmente si erano confessati la verità e si erano amati nel modo più completo in cui avessero mai potuto desiderare. I loro cuori continuavano a battere allo stesso ritmo e occorse loro molto tempo prima di poter nuovamente regolarizzare il proprio respiro, quindi Sydia si voltò verso Marzio e gli sorrise.

“Accidenti, sei stato veramente di parola”

“Da quando ti risulta che io sia un bugiardo?”

“Sai…non riesco ancora a crederci”

“Se il tuo unico problema è questo io farò in modo di risolvertelo al più presto, perché mi sei diventata più indispensabile dell’aria per respirare” rispose Marzio baciandole la fronte e quindi le labbra che a quel contatto sembrarono riacquistare nuova vita. Quindi Sydia si strinse ancora di più a lui e così si addormentarono. La mattina dopo Sydia si svegliò per prima e stava per recarsi in bagno, quando si accorse di essere un po’ impedita nei movimenti. Guardò meglio e si accorse che Marzio la stava tenendo stretta per la vita. A quel punto si ricordò di quello che era successo la notte prima e sorrise: allora non era stato solo un sogno! Così si decise a restare lì ancora un po’ a farsi stringere in quella dolce morsa che sembrava non volerla lasciare andare, quindi decise di svegliare il ragazzo nel modo più dolce che conosceva: cominciò a baciargli dolcemente il viso e le labbra, quelle stesse labbra che quella notte l’avevano fatta impazzire di desiderio e di gioia. Il ragazzo si svegliò e la guardò, poi rispose ai suoi baci: “Mmm,… principessa… kimi ga suki da to sakebitai* le sussurrò a fior di labbra. Lei sorrise, staccandosi e carezzandogli il viso, quello stesso viso che non aveva mai sperato di poter rivedere in tutti quegli anni trascorsi alle Porte dello Spazio-Tempo. A questo pensiero ne seguì un altro: ormai il futuro era inevitabilmente cambiato, una loro relazione non rientrava certo nei programmi del suo capo. All’idea della lavata di testa che le avrebbe fatto Chronos e delle conseguenze che tutto quello avrebbe potuto portare in un eventuale futuro il suo viso si incupì e i suoi occhi sembrarono diventare più scuri. Marzio se ne accorse e le sollevò il viso:

“Principessa, che ti succede?”

“No.. nulla”

“Mmmm...bugiarda...si vede lontano un chilometro che non è vero”

“Ecco…è… soltanto un brutto pensiero, non ti preoccupare” rispose decidendo di concentrarsi soltanto su loro due.

“Allora dovremmo fare in modo che tu non ne abbia più” disse Marzio baciandola. A quel tocco, la ragazza fremette e avrebbero di sicuro ripreso la dolce occupazione della sera precedente se qualcuno non fosse entrato nella loro stanza. Il primo ad accorgersene fu Marzio che seppur a malincuore fu costretto a lasciare andare Sydia che protestò debolmente, ma poi si accorse di quella piccola intrusa e sorrise.

“Sammy, come mai già sveglia?”

“Veramente siete voi che siete molto in ritardo” sorrise la bambina indicando l’orologio Marzio vi gettò un’occhiata e sobbalzò: erano già le dieci? Avevano dormito per tutto quel tempo? Accidenti!

“Proprio stamattina dovevamo svegliarci così tardi! E chi le sente le altre adesso!” esclamò il ragazzo, che sembrò leggere nel pensiero a tutti con quel commento

“Ascolta, secondo me possiamo ancora farcela: la riunione era alle dieci e tre quarti, giusto?”

“Si”

“Beh, allora: a quanto vedo Sammy è già pronta, tu vai in bagno, io intanto mi vesto”

“Bene” accondiscese Marzio avvicinandosi e baciando Sydia dolcemente dopodiché lei si fiondò in bagno, si tirò su i capelli e fece una doccia veloce. Dal canto suo, Marzio si stava vestendo e si era recato in cucina per preparare la colazione che, con sua grande sorpresa si accorse essere già pronta e guardò interrogativamente Sammy che gli rispose con uno sguardo innocente e furbo nello stesso tempo. Poco dopo Sydia li raggiunse già pronta e Marzio andò in bagno e fu il turno della ragazza gustare quella suntuosa colazione.

“Ti piace? L’ ho preparata io!” disse Sammy

“Davvero? Così piccola già fai tutte queste cose da sola?”

“Non è difficile imparare quando ci sei costretta” rispose la bambina con sguardo triste. A quelle parole Sydia si avvicinò alla piccola e la prese in braccio:

“Mi dispiace tanto, tesoro, sul serio”

“Beh, papà e mamma sono in guerra e non possono certo occuparsi di me e io non voglio nessun’altro se non loro” disse la piccola scoppiando in lacrime e stringendosi forte alla ragazza che assomigliava così tanto alla sua mamma e che le comunicava il suo stesso calore. Marzio uscendo dal bagno le trovò così: l’una nelle braccia dell’altra e sorrise, un sorriso che si spense subito quando si accorse che Sammy stava piangendo. Rivolse uno sguardo interrogativo a Sydia che gli lanciò un’occhiata  del tipo poi ti spiego, quindi uscirono di casa, mentre Sydia stava tentando di consolare Sammy e finalmente sembrò riuscirci dato che la bambina si calmò notevolmente e chiese di essere messa giù cosa che Sydia fece subito, dopodiché prese le mani dei due ragazzi e si avviarono al tempo così: Sydia a destra, Sammy in mezzo e Marzio a sinistra, tutti e tre si tenevano per mano e fu così che li vide arrivare Rea che era andata fuori per sistemare alcune cose. Quindi andò loro incontro e li invitò ad entrare:

“Venite, ragazzi, siete i primi”

“Ma com’è possibile? Ci siamo svegliati tardissimo!” esclamò Marzio

“Si vede che ci siamo organizzati bene e poi Sammy ci ha risolto un sacco di problemi” rispose Sydia riferendosi alla bambina che aveva ancora gli occhi rossi per il gran pianto “Senti Rea, potresti darle un bicchiere d’acqua?” chiese rivolta alla ragazza che solo in quel momento sembrò accorgersi che la piccola aveva gli occhi rossi e gonfi ma un’occhiata a Marzio e Sydia le fece capire che non era il momento di fare domande così prese per mano la bambina (che almeno per il momento aveva deciso di concedere una tregua alle Inner) e la condusse all’interno del tempio dove la fece sedere e le porse un bicchiere d’acqua per poi condurla in bagno per farle sciacquare il viso. Nel frattempo Marzio e Sydia erano entrati e a loro si erano aggiunte, poco a  poco, le altre Inner e Bunny, quindi anche Rea e Sammy li raggiunsero e la bambina andò subito a sedersi tra Marzio e Sydia  come era suo solito Quindi la riunione ebbe inizio e fu Rea a prendere la parola:

“Marzio, Sydia, questa riunione è soprattutto per voi, visto che ieri sera non c’eravate”

“Perché cos’è successo, ieri sera?” chiese Sydia preoccupata

“Abbiamo avuto una dura lotta con una ragazza e per poco non ci ha sconfitte”

“Una dura lotta con una ragazza hai detto? Era uno dei nostri nemici?”

“Credo che venisse da un altro pianeta, poiché non aveva la stessa energia dei nostri nemici”

“Strano, mon ho percepito niente e dire che i miei sensori sono molto più affinati dei tuoi: com’era questa ragazza?”

“Si vede che stai peggiorando: io la sento anche adesso, andiamo presto!”

“Dove?”

“Davanti alla scuola elementare” Quindi tutti i presenti si trasformarono e si avviarono alla scuola elementare davanti alla quale stava una ragazza vestita come loro con in mano una falce e che sembrava cercare qualcuno

“Ma quella è una Sailor!” esclamò Marzio

“Eppure siamo nemiche!” soggiunse Marta e stava quasi per attaccare quando Sammy si avvicinò alla ragazza e l’abbracciò con trasporto

“SATURN! Finalmente sei arrivata!” esclamò la piccola saltando al collo della giovane che la strinse forte a sé: Le altre erano allibite: come faceva Sammy a conoscere quella ragazza e a fidarsi di lei in questo modo? L’unica che non sembrava perplessa era Sydia che, memore di quello che Sammy le aveva raccontato aveva dedotto che la ragazza probabilmente veniva dal futuro e che sicuramente le due si conoscevano. Quindi la giovane si avvicinò continuando a tenere stretta la bambina e tutti poterono vedere interamente la sua divisa: era praticamente identica alla loro con l’unica differenza dei colori: il bordo dei guanti, il fiocco la gonna, il diadema e gli stivali erano viola e la spilla che era appuntata sul fiocco era a forma di stella a sei punte. La ragazza si avvicinò a Marzio e Sydia, quindi posò la piccola a terra e si inchinò rispettosamente davanti ai due ragazzi che la guardavano straniti, quindi disse:

“Finalmente vi ho trovato, maestà, sapeste quanto tempo ho dovuto cercare prima di ottenere qualche risultato”  I presenti erano sempre più stupiti: chi era quella ragazza? E perché si rivolgeva a Marzio e Sydia con quei termini e tutto quel rispetto? Stavolta fu Amy a rivolgersi alla ragazza dando voce ai dubbi generali

“Scusami ma tu chi sei?” disse avvicinandosi a lei. Ma la ragazza a quella vista si irrigidì ed esclamò:

“Non ti avvicinare! Lascia stare i sovrani e la Piccola Lady, sono stata chiara?  SCUDO DI SATURNO!” In quel momento una enorme cupola viola avvolse i quattro e appena Amy si avvicinò la sbalzò via con forza facendola cadere a terra

“Ehi, calmati, non c’è motivo di agitarsi” cercò di dire Marzio. Sydia non fiatò: adesso finalmente cominciava a capire… tante cose: i sovrani, la Piccola Lady… possibile che.. no, non poteva essere…eppure… eppure a guardarla meglio Sammy aveva il suo stesso colore di capelli e gli occhi erano azzurri esattamente come quelli di Marzio… ma non poteva essere…se così fosse stato… allora… ecco perché non era stato possibile per loro andare sulla Terra del XXX secolo! Possibile che il motivo fosse quello? Sembrava assurdo… eppure… visto da quel punto di vista tutto cominciava ad avere un senso. Alla custode del tempo, infatti non era dato conoscere il proprio futuro…Possibile che quello che Marzio aveva detto la sera prima su loro due si fosse avverato veramente? Che si fossero sposati e avessero avuto una figlia? Che avessero regnato sulla Terra, insieme? Nel frattempo le altre si erano riprese dalla sorpresa e stavano attaccando Sailor Saturn che sembrava un po’ in difficoltà e fu in quel momento che Sydia si riscosse e decise di darle una mano:

“METEORITE DI PLUTONE!” Il colpo spazzò via quelli delle altre Sailor che rimasero impietrite: ma che diavolo le era preso? Perché le attaccava? Erano una squadra!

“Che ti prende, Sydia?”

“Lasciatela stare: credo che lei stia facendo semplicemente il suo dovere!”

“Ma che stai dicendo?”

“Non potete capire, perché ci sono delle cose che non sapete, ma dovete fidarvi di me, ok?”

Quindi la ragazza sciolse la trasformazione e le altre, ad eccezione di Sailor Saturn, seguirono il suo esempio

“Beh, Sailor Saturn, avanti sciogli la trasformazione” la invitò Sydia.

“Agli ordini, mia regina” rispose la ragazza toccando leggermente la spilla che reggeva il fiocco e sciogliendo la trasformazione.

“Ehm, e poi fammi un favore: non chiamarmi mia regina o maestà o altre cose del genere, ok? Vedi in questo continuum temporale non ne esistono e comunque mi metti in imbarazzo e lo stesso devi fare con loro, ok?” disse indicando Marzio e Sammy

“Si.. ma allora come devo chiamarvi?”

“Il mio nome qui sulla Terra è Sydia, mentre quello che tu chiami il Re si chiama Marzio e la Piccola Lady, Samantha o Sammy”

“Va bene, maes… ehm Sydia”

“Vedo che hai capito: hai un posto dove andare?”

“Si, ma non so dove si trova: non è che potreste accompagnarmi?”

“Volentieri” rispose Marzio avvicinandosi con Sammy. Stavano per avviarsi nella direzione che la sailor aveva indicato quando Sammy si sentì afferrare per un braccio

“Dove credi di andare? Io e te dobbiamo fare un discorsetto”

“Riguardo a cosa?” chiese la piccola con aria innocente anche se aveva capito benissimo dove la ragazza voleva andare a parare

“Lo sai benissimo: vieni con me” disse con un tono che non ammetteva repliche, quindi si rivolse a Marzio

“Io devo parlare un momento da sola con Sammy: tu intanto puoi accompagnare Sailor Saturn  a casa sua”

“Comunque, il mio nome qui sulla Terra è Ottavia” disse la ragazza

“Bene, Ottavia, andiamo” Così Marzio e Ottavia si allontanarono e poco dopo anche le altre guerriere seguirono il loro esempio. Rimasero soltanto Sydia e Sammy.

“Ehm…che mi volevi dire?”

“Facciamo un po’ il punto della situazione, ok?” fece la ragazza sedendosi su una panchina e aspettando che la bambina la imitasse “Correggimi se sbaglio: già dalla prima volta che ci siamo incontrate mi hai rivelato di venire dal futuro, è corretto?”

“Si”

“Da quello che ho potuto capire tu  e quella ragazza… Ottavia, giusto? Insomma tu e lei vi conoscete abbastanza bene: non sei certo il tipo da volare letteralmente in braccio alla prima che incontra quindi come minimo devi fidarti di lei. E sono quasi certa che entrambe veniate dal Regno della Terra del XXX secolo” Al suono di quelle parole la piccola sbiancò letteralmente e Sydia seppe di aver fatto centro, quindi riprese: “A questo punto immagino anche che sia quasi scontato che visto che tu sei la Piccola Lady e io e Marzio la Regina e il Re tu sia nata esattamente da me e da Marzio che in teoria, ci siamo sposati nel XXX secolo e siamo diventati Regina e Re della Terra” concluse, assumendo un’espressione severa.

“Se ti dico di si, che mi fai?” chiese la bimba spaventata.

“Mi credi davvero così spietata? E poi se è vero che sei mia figlia non potrei farti del male neanche volendo” disse, mentre le accarezzava piano la testa e sul suo viso l’espressione arrabbiata lasciava il posto ad una dolcissima, quindi strinse forte a sé la piccola che ricambiò la stretta e le sussurrò: “Ti voglio bene, mamma”

“Questo è un si?”

“D’accordo, hai ragione, hai ragione su tutto ma io non potevo rivelarti più di quello che ti ho già detto: ero legata ad un giuramento che sarebbe stato infranto solo nel momento in cui tu o Marzio aveste scoperto la verità e quindi… da adesso in poi potrò smettere di mentire, finalmente!” Quindi si alzò felice e prese per mano la ragazza cercando di trascinarla a casa, ma lei non accennava a muoversi.

“Dai, andiamo a casa!”

“Arrivo, arrivo, stai calma: prima devi promettermi una cosa”

“Cosa?” chiese la bambina preoccupata notando che il volto di Sydia era tornato nuovamente serio

“Sarai tu a dire a Marzio la verità: io ti starò vicina, ma dovrai essere tu a dire la verità”

“Ma…”

“Non ti preoccupare: sono sicura che Marzio farà i salti di gioia; inoltre, in quanto tua madre, prima ti insegno a prenderti le tue responsabilità meglio è e confessare di aver mentito è un buon inizio per una bambina di soli cinque anni. Adesso andiamo, Marzio sarà preoccupato” disse alzandosi e prendendo la bambina per mano avviandosi verso casa. Quindi, una volta giunte a destinazione Sammy tirò un lungo sospiro e si decise ad entrare dietro a Sydia che l’aveva preceduta ed era andata a chiamare Marzio. Quindi li vide arrivare e iniziò a tremare, ma si tranquillizzò subito quando vide Sydia sedersi accanto a lei e prenderle una mano tra le sue. Quindi Marzio prese la parola

“Sammy, che succede? Sydia mi ha detto che devi dirmi una cosa”

“Ecco… si… in realtà più di una…”

“Avanti, parla: non sarà una cosa così grave” Sydia le strinse la mano ancora un po’, la prese in braccio e lei si rilassò, quindi iniziò a raccontare a Marzio tutta la storia: il suo continuum spazio-temporale di provenienza, la guerra che ad un certo punto era scoppiata tra il loro Regno e quello della Regina Serenity, la loro iniziale fortuna, l’Earth Crystal che ad un certo punto si era scaricato e il viaggio che la sua mamma le aveva chiesto di intraprendere nel passato perché il cristallo poteva essere ricaricato soltanto dal cristallo del passato. Quindi terminò la storia con la rivelazione: i suoi genitori erano il Re Endymion e la Regina Felicity, sovrani della Terra del XXX secolo. Dopo questa rivelazione, Marzio rimase interdetto, poi guardò Sydia in faccia: nei suoi occhi lesse la gioia e la preoccupazione. Quindi tornò a guardare la piccola che si stava torcendo le mani dalla preoccupazione e lo guardava con sguardo triste, tenendo gli occhi bassi

“Non gli hai detto tutto, Sammy”disse Sydia, e riprendendo il discorso da dove la bambina lo aveva interrotto, si rivolse a Marzio “Non ci ha potuto dire prima la verità perché eri legata ad un giuramento che si è infranto solo oggi, quando io ho scoperto tutto da sola”

“Adesso capisco: mi sembrava troppo strano che tu avessi potuto tenere volontariamente un segreto così grande” disse Marzio alzandosi e andando a sedersi accanto alla piccola che lo guardava senza capire: quindi le sorrise e la prese tra le braccia. La bambina era incredula: non credeva che una bugia si potesse perdonare così facilmente, soprattutto se era come quella che aveva raccontato lei, ma a quanto pareva Marzio e Sydia potevano farlo e lo avevano appena fatto. A quel pensiero le vennero le lacrime agli occhi dalla gioia e gettò le braccia al collo dei due ragazzi che la strinsero forte:

“Mamma, papà, vi voglio tanto bene!” esclamò, felice.

“Anche noi te ne vogliamo, piccola e non devi dimenticarlo mai: promettimelo” le disse Marzio alzandole il viso e guardando quegli occhi così simili ai suoi Ma come ho fatto a non capirlo prima? E poi tutto quell’affetto che provavo per lei non era normale.

“Si, papà, te lo prometto” sussurrò Sammy, felice.

Papà… ti prometto che non ti lascerò mai sola, piccola mia.. mai” Marzio quindi strinse ancora a sé la bambina giurando a se stesso che avrebbe fatto anche l’impossibile per mantenere quella promessa: non poteva ignorare quello che Sammy gli aveva detto sui suoi genitori e sapere di essere stato la causa dell’infelicità di quella bimba meravigliosa lo faceva stare dannatamente male.  Dall’ espressione che Sydia aveva assunto capì che anche lei sapeva ed era d’accordo con questa decisone: quella bambina si meritava il meglio che la vita potesse darle. Ma, prima di fare qualsiasi cosa era doveroso che anche lui rivelasse ciò che gli aveva detto Sailor Saturn: la sua sosia del futuro era scesa sulla terra e l’aveva risvegliata dandole il compito di rintracciarli e di difenderli sempre e comunque poi era tornata nel suo tempo. Le ragazze lo ascoltarono attentamente, poi si diressero fuori, anche perché Marzio e Sydia in quel momento, avevano un unico desiderio: passare del tempo in tranquillità con quella che avevano scoperto essere la loro bambina. E così fu: decisero che, per quel giorno sarebbero andati a pranzo fuori, quindi si prepararono e andarono al più rinomato ristorante della città dove gustarono un pranzo decisamente degno del loro rango (“Credo proprio che i futuri sovrani della Terra possano permettersi qualche stravizio ogni tanto” fu il loro commento), quindi Marzio e Sydia decisero di portare Sammy a fare una passeggiata in riva al mare: la bambina si divertì tantissimo  correndo all’impazzata sulla sabbia ed insabbiandosi tutta, ma non le importava: finalmente aveva ritrovato quella famiglia che per tutto quel tempo non aveva fatto altro che desiderare. Marzio e Sydia sembravano del suo stesso parere e non si dettero altro pensiero quel giorno che godersi quella bambina che il destino aveva deciso di mandare loro prima del tempo, con l’idea di darle quei pochi momenti di gioia che ai suoi veri genitori non era concesso concederle a causa di una guerra scatenatasi, perché non lo sapevano: l’ unica cosa di cui erano certi era il bisogno che ora sentivano di rendere felice quel piccolo angelo che nell’arco di sole due settimane aveva avuto la capacità di cambiare in meglio le loro vite e di completarle. La sera, di ritorno a casa tutti e tre si recarono in bagno per farsi una doccia; il divertimento non era ancora finito: continuarono a giocare e a schizzarsi con l’acqua finché non ebbero finito di lavarsi, dopodiché prepararono la cena, al termine della quale misero a letto Sammy e stavano per andare a dormire anche loro quando la piccola li chiamò:

“Mammina, non riesco a dormire: posso stare con voi, stanotte? Solo stanotte, promesso” chiese la bambina con sguardo implorante. Sydia lanciò uno sguardo più che eloquente a Marzio che si avvicinò al letto della bambina e la prese delicatamente tra le braccia, quindi si coricarono tutti e tre insieme e Sammy si strinse a Sydia come se avesse paura di perderla. La donna le accarezzò i capelli, quindi le baciò la fronte e si addormentò, serena, sentendosi finalmente completa dopo tanto tempo. Marzio stette sveglio ancora un po’ a contemplare quelle due figure che gli avevano cambiato la vita e di cui ormai non avrebbe più potuto fare a meno. Quindi passò una mano sulle spalle di Sammy fino a raggiungere Sydia e si addormentò anche lui. La mattina dopo si alzarono molto presto e stavano per recarsi in bagno quando Sydia, affacciatasi sulla porta tornò indietro con espressione sconvolta.

“Che cos’è successo?” chiesero Marzio e Sammy che nel frattempo l’avevano raggiunta.

“Guardate voi stessi” I due si sporsero in avanti per guardare meglio e lo spettacolo che si parò davanti ai loro occhi era quanto di più desolante si potesse immaginare: c’erano schizzi dappertutto e il pavimento era tutto macchiato. Quindi si recarono in cucina per fare colazione e anche qui, lo spettacolo che si parò davanti ai loro occhi non era dei migliori: i piatti della sera precedente dovevano ancora essere lavati e la cucina invocava a gran voce qualcuno che la pulisse.

“Chi pulirà questo macello?”chiese Marzio con tono allarmato

“Boh?!Chissà?”rispose Sydia con un’espressione tra il divertito e il preoccupato.

“Dai scherzavo amore, non te la prendere: io pulisco la cucina e tu il bagno, ok?” esclamò ridendo.

“Forse, però prima è meglio che ci laviamo e facciamo colazione, sennò pulire il bagno e la cucina non ci alza niente, se poi li sporchiamo di nuovo” Quindi i tre ragazzi si lavarono, vestirono, fecero colazione e si apprestarono ad assolvere i loro ingrati compiti: Marzio, armato di spugna, secchio e straccio andò in bagno per cercare di rimediare al danno della sera prima, mentre Sydia e Sammy rimasero in cucina  per cominciare a lavare i piatti. Sammy voleva assolutamente dare una mano così avevano deciso che Sydia avrebbe lavato e sciacquato tutte le stoviglie mentre Sammy avrebbe asciugato e riposto posate e tazze. Dopo un’ora la casa era tornata al suo naturale splendore con tanto di letti rifatti, così decisero che sarebbero andati tutti insieme al parco “Decisamente, ce lo siamo meritato”  fu il commento di Marzio che mise tutti d’accordo.

“Dici bene, ma credo che dovrete fare a meno di me: se ti ricordi oggi è lunedì infausto giorno in cui ricomincia una settimana di duro lavoro” fece Sydia ridendo, quindi dopo aver salutato quella che orami era la sua famiglia, si diresse verso il negozio in cui lavorava. Marzio aspettò che partisse e stette a guardarla finché non fu più visibile; quindi, con Sammy che era salita sulle sue spalle,  si avviò alla volta del parco.

X chi non avesse riletto il primo capitolo, vi conviene farlo: le modifiche riguardavano quello e sono stata costretta a cancellare anche tutti gli altri Vi prego, Recensite, altrimenti non posso sapere se devo continuare a postare la storia o no

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** 9. Un nuovo gruppo ***


 

Giunti a destinazione vi trovarono anche le altre che si erano incontrate per discutere dell’insolito comportamento di Sydia e Sammy il giorno che si erano incontrate con quella strana guerriera. La prima a vederli arrivare fu Morea:

“Guardate, ragazze, ci sono Marzio e Samantha” Anche loro le avevano viste e avevano deciso, per il momento di non rivelare il fatto che Sydia e Marzio si erano messi insieme. Quindi le raggiunsero “Ciao, ragazze, come va? Di che state parlando?”

“Veramente stavamo parlando di quella stranissima guerriera che ci ha attaccate e del vostro insolito comportamento” confessò Amy.

“Già, sembra assurdo, vero? Eppure vi possiamo assicurare che abbiamo motivazioni serie semplicemente non possiamo palarne con voi”

“Per quale motivo?”

“Semplicemente perché siamo legati ad una promessa che dobbiamo mantenere:se dovessimo rivelarvi la verità tutti gli equilibri verrebbero sconvolti, ma c’è una cosa che potete fare”

“Cosa?”

“Cercare di scoprire la verità come ha fatto Sydia: se tutto venisse scoperto da voi senza l’aiuto di nessuno non succederebbe nulla, ma noi non possiamo rivelare niente”

“Ho capito: va bene, faremo come dite. A proposito Sydia, dov’è”

“Che domande, al lavoro” A quel punto una nuova ragazza li raggiunse: assomigliava incredibilmente a Sailor Saturn, anzi, probabilmente era lei visto che si avvicinò alla piccola Sammy con fare protettivo.

“Ciao, Ottavia” la salutarono i due ragazzi quindi Sammy le si rivolse direttamente:

“Giochi con me?”
”Si, certo… Sammy, giusto? Andiamo” Quindi le due si allontanarono restando tuttavia ad una distanza di sicurezza perché Marzio potesse lanciare loro qualche occhiata ogni tanto e la riunione riprese allegramente: Ad un certo punto le ragazze  si congedarono dandosi appuntamento per quella sera a cena. Alle otto tutti si ritrovarono di fronte al bar di Moran e con loro c’erano anche Ottavia che aveva accettato volentieri l’invito, e Sydia che, per quella sera aveva ottenuto il permesso di staccare dieci minuti prima. Quindi si incamminarono verso il ristorante. Arrivati si sedettero al tavolo che avevano prenotato, quindi cominciarono a guardare il menù per decidere cosa ordinare, ma…

“Credo proprio che dovremmo rimandare” dissero Sydia e Sammy nello stesso momento, quindi si guardarono interdette

“L’hai sentita anche tu? Ma come… ah, giusto: eredità”

“Infatti: sbrighiamoci”

“Ma che sta succedendo?” chiesero le altre allarmate

“Siamo state di nuovo attaccate: andiamo” Quindi le ragazze uscirono dal locale e…

“POTERE DI PLUTONE!”

“POTERE DI SATURNO!”

“POTERE DI MERCURIO!”

“ POTERE DI MARTE!”

“POTERE DI GIOVE!”

“POTERE DI VENERE!”

“POTERE DEL CRISTALLO D’ARGENTO!”

“VIENI A ME!” Quindi dopo essersi trasformate giunsero sul luogo dell’attacco e iniziarono a colpire il mostro utilizzando i loro colpi migliori ma il mostro sembrava essere invincibile e l’unica cosa che le guerriere poterono fare fu quella di ripararsi dietro lo scudo di Saturno di Sailor Saturn. Ad un certo punto, quando oramai avevano perso tutte le speranze si udirono due voci.

“STELLA NOVA!”

“FRECCIA VIBRANTE DI SAGITTAR” Due potentissimi colpi andarono ad infrangersi contro il mostro, distruggendolo e dall’oscurità si fecero avanti due figure che si avvicinarono alle Sailor

“Tutto bene?” chiese la seconda figura. Indossava anche lei una divisa alla marinaretta sul modello di quella di Sailor Pluto (cioè senza spalline) con colori differenti, infatti il fiocco, la gonna, i bordi dei guanti, le scarpe (che come quelle di Sailor Pluto erano con il tacco) e il diadema erano color indaco. Per quanto riguarda la prima invece aveva una divisa in tutto e per tutto identica a quella della seconda, cambiava soltanto il colore delle rifiniture che erano color verde scuro. Inoltre reggeva in mano uno scettro molto simile a quello di Sailor Pluto. Sydia continuava a guardare quelle due ragazze: era convinta di conoscerle ma non riusciva a rammentare dove le avesse viste, poi, nel momento in cui i suoi occhi si posarono su quello scettro così simile al suo, tutto le fu chiaro e senza starci a pensare uscì dalla protezione dello scudo e si slanciò correndo verso le ragazze chiamandole con nomi che credeva di aver dimenticato

“Nova! Sagittar! E voi che ci fate qui?”

“Non è possibile! Felicity, sei proprio tu?” Le due ragazze avevano le lacrime agli occhi dalla gioia quindi si strinsero tutte in un grande abbraccio dal quale nessuna delle tre sembrava avere l’intenzione di sciogliersi tanto presto. Le ragazze erano allibite: quella storia era più complicata di quanto in realtà avessero creduto. Chi diavolo erano quelle due spuntate praticamente dal nulla? Che cosa c’entrava Sailor Pluto con loro? E perché l’avevano chiamata Felicity? Le uniche che non sembravano affatto perplesse erano Samantha che continuava a saltellare di gioia intorno a Marzio e Sailor Saturn che aveva assunto un’espressione decisamente distesa e si stava avvicinando al terzetto che nel frattempo aveva sciolto l’abbraccio e stava conversando allegramente.

“Finalmente siete arrivate!” esclamò Ottavia quando ebbe raggiunto il gruppo “credevo che vi foste perse”

“E secondo te noi siamo così sprovvedute?” la rimbeccò la ragazza che Sydia aveva chiamato Nova*

“Non è stato poi così difficile trovare la Terra: a proposito ti porto i saluti di Acquarius e Piscis” rispose anche l’altra ragazza.

“Ehm…” Marta si fece avanti timidamente “Scusa Sydia, chi sono queste ragazze?”

“Avete ragione. Vedete, loro sono le migliori amiche che abbia mai avuto: ragazze, vi presento Sailor Sagittar e Sailor Nova, non ci vedevamo da anni”

“Aspè… noi siamo state mandate qui da Chronos per proteggere i sovrani di questo pianeta, ma ci siamo informate e sappiamo per certo che questo pianeta non ha sovrani”

“Chronos e i suoi dannatissimi misteri: la prossima volta che lo vedo gliene dico quattro, ha separato tutte noi Zodiacs e anche noi tre: sono incazzatissima!”

“Calmati, Sagittar, stai buona. Credo che anche voi necessitiate di qualche spiegazione, come tutti. Sarà il caso di sciogliere la trasformazione, poi voi due venite con me, d’accordo?” Sydia quindi non ottenendo risposta sciolse la trasformazione e si avvicinò alle altre che non avevano aperto bocca e disse:

“Ascoltate, come penso Marzio vi abbia già detto, a voi non è concesso sapere la verità se non nel momento in cui la scoprirete da sole. Per quanto riguarda Nova e Sagittar, invece, la questione è un po’ diversa perché… oh, beh, ovviamente non posso dirvelo. Buonanotte, ragazze” Così dicendo tornò di nuovo vicino al gruppo per dare man forte ad Ottavia che stava disperatamente tentando di convincere le due ragazze a sciogliere la trasformazione tentando di essere convincente. A quella vista, Sydia si intromise, mettendo seccamente fine alla piccola discussione che si era creata:

“Sagittar, piantala di discutere e sciogliete la trasformazione IMMEDIATAMENTE, vi giuro, poi vi spiego tutto, dalla prima cosa all’ultima, ma voi dovete fidarvi di me” Finalmente riuscì a convincere le due ragazze che seguirono l’esempio di Ottavia e si incamminarono dietro di lei. Giunsero, quindi, dopo alcuni istanti nei pressi di una casetta dall’aspetto molto accogliente e Ottavia tirò fuori un mazzo di chiavi con le quali aprì la porta e fece cenno agli altri di entrare. Così tutti si accomodarono e Sydia prese la parola:

“Allora, ragazze, adesso vi spiego un sacco di cose: siete pronte?” Così dicendo diede inizio ad una valanga di spiegazioni sul perché bisognava proteggere sovrani inesistenti, chi avrebbe regnato e quando, quale sarebbe stato il loro ruolo in tutto questo, chi era quella bambina che le somigliava così tanto, perché aveva tanto insistito per far loro sciogliere la trasformazione e soprattutto chi era quel bellissimo ragazzo che le stava di fianco e le teneva una mano. Inoltre disse loro che avrebbero dovuto trovare delle nuove identità e rivelò la sua, quella di Endymion e quella di Sailor Saturn. Quando ebbe finito guardò in faccia le due che erano rimaste di sasso, aspettando che una delle due si decidesse a rompere il silenzio. Il suo desiderio fu esaudito da Nova:

“Ma com’è possibile tutto questo?”

“Ragazze, non so che dirvi, ne so quanto voi: il futuro è cambiato e questo è il risultato”

“Gran bel risultato, davvero! Ci hai parlato praticamente di una guerra interna tra le Sailor” esclamò Sagittar, irritata

“Sagittar, stai calma, non credo fosse loro intenzione combinare tutto questo casino” Quindi Nova si rivolse a Sydia che aveva abbassato lo sguardo:

“Voglio solo capirci qualcosa, ok? Facciamo il punto della situazione: tu e il Principe Endymion vi siete innamorati, vi siete messi insieme e in futuro dalla vostra relazione nascerà questa bambina, giusto?”

“Si”

“Ma il Principe Endymion è l’erede al trono della Terra e quindi tu se ti sposerai con lui prenderai quello che in teoria avrebbe dovuto essere il posto della Principessa Serenity. Da ciò che abbiamo capito lei non la prenderà particolarmente bene e per motivi a noi sconosciuti scatenerà la guerra che adesso i vostri sosia del futuro stanno combattendo. Per vincere questa guerra occorre un cristallo che se non sbaglio hai chiamato Earth Crystal che però in questo tempo ancora non esiste, giusto? Quindi non c’è verso di permettere ai voi stessi del futuro di vincere la guerra” Sydia stava per rispondere ma Sammy lo fece per lei:

“Tutto giusto, se non fosse per il fatto che l’ Earth Crystal apparirà tra poco e quindi non è ancora tutto perduto” Tutti i presenti si voltarono verso di lei allibiti

“Ma che stai dicendo?”

“Quello che ho detto: inoltre c’è un’altra cosa che dovete sapere; nel momento in cui voi due o anche solo una di voi doveste decidere di mettervi contro la mia mamma, per tutti noi non ci sarebbero più speranze: saremmo condannati ad essere sottomessi ai sovrani del Regno Argentato, la mia mamma dovrebbe tornare alle Porte del Tempo e…”

“Ho capito, non c’è bisogno che continui” la interruppe Nova, quindi si rivolse a Sydia “Per quanto mi riguarda io sono disposta a combattere con te sempre, non ho dimenticato quello che hai fatto per me quando combattevamo insieme; ogni volta che ho avuto bisogno di te ci sei sempre stata ed io non ho intenzione di tirarmi indietro adesso che sei tu ad essere in difficoltà: avrai sempre il mio appoggio, sempre.”

“Lo stesso vale per me: anche se tra noi non c’è quel rapporto che lega te alle altre, non dimenticherò mai quanto mi hai aiutato quando abbiamo dovuto fare quegli orribili addestramenti, sul Regno Argentato: non ce l’avrei mai fatta se tu non mi fossi stata vicina, quindi non ho intenzione di abbandonarti adesso che sei tu ad avere bisogno” Sagittar non fiatò e Sydia se ne accorse, così le si avvicinò:

“Tu non dici niente?”

“Non prendiamoci in giro, per favore: a nessuna di noi due piacciono le ipocrisie, quindi ti dirò chiaro e tondo come la penso: tu sei tutta MATTA: stai sconvolgendo equilibri su cui non ti sarebbe neanche consentito interferire”

“Lo so, S…”

“Tuttavia sai che, se tu sei matta io sono pazza da legare ed è per questo motivo che ho deciso che non ti abbandonerò, non potrei mai farlo: sei l’amica più cara che ho e non posso permettere che qualcuno ti faccia del male: ricordi la nostra promessa?Nel bene e nel male, la nostra amicizia supererà qualsiasi barriera sconfiggendo qualsiasi nemico. Che questa promessa sia rispettata da coloro che sono e che saranno oltre il tempo e lo spazio. Se poi ti ricordi, fui proprio io ad insistere perché facessimo questa promessa e andrei contro me stessa se non la mantenessi” disse abbracciandola. Quindi le ragazze si congedarono con la promessa di ritrovarsi il giorno dopo: avevano un sacco di cose di cui parlare e dovevano iniziare a riprendere confidenza tra di loro tentando di coinvolgere anche Saturn, che ormai era ufficialmente entrata a far parte del loro gruppo. Quindi Sydia prese in braccio Sammy che era sfinita e insieme a Marzio si avviò verso casa. Una volta giunti lì, la ragazza depose Sammy nel letto, le diede un bacio e si apprestò a raggiungere Marzio che si era già coricato. Se penso che soltanto ieri non mi avrebbe neanche sfiorata l’idea di venire qui con lui… Quindi si coricò a sua volta, si sentì afferrare da un paio di braccia che ormai aveva imparato a riconoscere tra mille e sorrise. Marzio l’aveva abbracciata e si era stretto contro di lei cominciando a baciarle delicatamente il collo. A quel contatto lei si voltò verso di lui e lo strinse a sua volta.

“Credevo stessi dormendo”

“Non riesco a dormire se non ci sei anche tu: mi manchi da impazzire” Così dicendo prese a baciarle la fronte, le labbra e il viso: erano baci dolcissimi a cui lei rispose con altrettanta tenerezza, finché non si addormentarono l’uno nelle braccia dell’altra. La mattina successiva scorse come da copione: i due ragazzi si svegliarono abbracciati, Sammy li raggiunse, fecero colazione insieme, quindi Sydia si recò al lavoro. Giunta al negozio si mise a servire clienti con l’affabilità che le era consueta e che era anche aumentata da quando si era messa con Marzio e aveva scoperto di avere una figlia con lui. Durante una pausa dovuta al fatto che i clienti erano finiti e ancora non ne erano entrati altri, Mary si avvicinò alla ragazza che stava sistemando alcuni completi e le rivolse la parola

“Mi dici che ti è preso?”

“In che senso?”

“Sei cambiata: sei diventata più svelta da un giorno all’altro, non vedi l’ora di tornare a casa, non ti offendi più se i clienti ti trattano male, non ti prendi riposo neanche quando potresti e secondo te non mi devo preoccupare?”

“No, affatto: come vedi sto benissimo e non penso ti dispiaccia così tanto se velocizzo un po’ i tempi, così almeno possiamo tornare a casa prima”

“Hai ragione, non mi dispiace, ma non ci hai mai tenuto molto”

“Beh.. diciamo che sono cambiate un po’ di cose, ok?”

“Del tipo?”

“Beh… in realtà.. ecco.. ho trovato il fidanzato” disse tutto d’un fiato, ben sapendo che Mary non l’avrebbe lasciata in pace finché non avesse saputo la verità.

“Sono contenta per te! Immagino che sia lo stesso ragazzo che passa spesso a trovarti qui”

“Infatti, ma ora, se non ti dispiace vorrei chiudere il discorso”

“Ma non è una cosa brutta parlarne”

“Già, però… voglio tenerlo per me, più che posso: non lo sanno neanche le mie amiche, capisci?” Mary annuì ed il discorso fu chiuso con gran sollievo di Sydia. Non è che non voglio parlare con lei, ma avrei rischiato seriamente di rivelarle di Sammy. Proprio in quel momento entrarono altre cinque persone che volevano essere servite e le due donne si rimisero al lavoro. Continuarono a quel ritmo fino all’ora di pranzo, quindi chiusero il negozio e si avviarono ognuna verso la propria casa. Sydia quel giorno sembrava avere le ali ai piedi e arrivò a casa prima del solito. Giunta a destinazione vide che non era l’unica ad essere impaziente: Marzio e Sammy avevano appena terminato di preparare il pranzo e anche la tavola era quasi pronta. Appena la vide Sammy le saltò in braccio:
”Mamma! Finalmente sei tornata!” esclamò aggrappandosi al collo di Sydia che non poté far altro che stringerla e darle un bacio in fronte.

“La mia piccola… mi sei mancata tantissimo, lo sai?” le sussurrò. Quindi la depose a terra e si voltò verso Marzio che stava sorridendo.

“Che c’è?” chiese avvicinandosi

“Niente, è che non mi sembra ancora vero che siamo tutti qui, insieme”

“Credo proprio che dovrai abituatici, amore mio” disse Sydia sorridendo. Quindi si misero a tavola e per un po’ nessuno di loro aprì bocca, ma il silenzio fu presto rotto da Sammy:

“Mi stavo dimenticando: stamattina ha telefonato Ottavia e abbiamo deciso che tra poco verranno qui per fare gli allenamenti” A quelle parole, Sydia rischiò seriamente di strozzarsi con il cibo

“Chi verrà dove e quando?”

“Ehm… abbiamo deciso che all’una e mezza sarebbero venute Ottavia, Nova e Sagittar per fare un allenamento: precisamente qui”

“Potevi aspettare ancora per dirmelo!” scattò Sydia, quindi terminò di mangiare e sparecchiò la tavola, con un’espressione nervosa. Dopo esattamente dieci minuti suonarono alla porta: Marzio andò ad aprire e si trovò di fronte tre ragazze una di loro era Ottavia e le altre due dovevano essere Sailor Nova e Sailor Sagittar

“Venite pure, ragazze, abbiamo appena finito di pranzare”

“Sicuro che non disturbiamo?”

“No, che  non disturbate: adesso arrivo” rispose per lui Sydia dalla cucina

“Ma che stai facendo?” chiesero le ragazze, raggiungendola

“Secondo te che sto facendo? Lavo i piatti, ma voi intanto potete dirmi come vi chiamate e che mestiere fate”

“Stabilito che abbiamo la tua stessa età, cioè diciannove anni lavoriamo entrambe come cameriere in un ristorante che non mi ricordo più come si chiama. Il mio nome è Myriam” rispose Sagittar.

“Sottoscrivo in pieno tutto tranne che io mi chiamo Emily: a proposito, io e lei siamo sorelle e di cognome facciamo Anderson”

“ Quindi siete due straniere: meglio così, sarà più spiegabile la vostra improvvisa comparsa” Quindi Sydia terminò di sistemare la cucina e si diresse insieme alle altre in soggiorno.

“Adesso sarà meglio ricominciare da capo: avanti, trasformiamoci: POTERE DI PLUTONE!”

“SI! POTERE DI SATURNO!”

“POTERE DELLA COSTELLAZIONE DEL SAGITTARIO!”

“POTERE DI NOVA”

“VIENI A ME!” Dopo alcuni attimi le quattro ragazze si ritrovarono trasformate e uscirono di casa per dare inizio agli allenamenti

“Proviamo a combattere come se fossimo tutte nemiche?” propose Sagittar

“Per me va bene” rispose Nova

“Anche per me, anche se credo che, per il momento sia sufficiente che Sailor Saturn non partecipi all’allenamento e resti a guardare”
”Ma…”

“Vedi, Ottavia, il fatto è che prima di istruire qualcun’altro dobbiamo ritrovare l’intesa tra di noi: tu puoi guardarci e intanto farti un’idea della nostra forza” le propose Sydia. La ragazza decise di seguire il consiglio, così si allontanò quel tanto che bastava per essere fuori tiro, ma abbastanza vicino per poter sentire ciò che dicevano le altre che, nel frattempo si erano poste in posizione di battaglia e avevano iniziato a studiarsi. Quindi la battaglia ebbe inizio: la prima ad attaccare fu Sydia

“ METEORITE DI PLUTONE”

“ FRECCIA VIBRANTE DI SAGITTAR!” I due potentissimi colpi si diressero verso Nova che non ebbe altra scelta che utilizzare il suo colpo più potente:

“STELLA SUPERNOVA, RISPLENDI!” Dal bastone di Sailor Nova si staccò una stella a cinque punte che si diresse verso i colpi lanciati dalle due ragazze, distruggendoli. Quindi, la custode delle porte dimensionali passò al contrattacco:

“STELLA NOVA” A Sydia e Sagittar non restò altro che scansare il colpo, ma Sydia fu colpita di striscio ad una gamba, quindi si udì un nuovo grido:

“PER IL SACRO SAGITTAR!” Questa volta il colpo, molto più potente del precedente si diresse nella direzione di Sailor Pluto, che non potendosi muovere stava cercando uno stratagemma per non soccombere, anche se sapeva perfettamente che, nel momento in cui la situazione fosse diventata critica Sagittar e Nova avrebbero bloccato i loro colpi, ma non era quello che voleva. Tentò quindi, senza successo, di rialzarsi e stava quasi per demordere quando udì un grido inconfondibile:

“SCUDO DI SATURNO!” Ottavia che non aveva ancora sciolto la trasformazione, si mise davanti a Sydia parando il colpo che si infranse contro lo scudo, quindi si chinò su di lei e curò la sua ferita, aiutandola a rialzarsi. Quando fu in piedi, Sailor Pluto le lanciò un’occhiataccia:

“Ti avevo chiesto di restarne fuori”

“Bel ringraziamento, dopo che ti ho salvato la vita: avrebbero potuto farti fuori da un momento all’altro”

“Non lo avremmo mai fatto: nel momento in cui lei non avesse potuto difendersi avremmo ritirato l’attacco” le rispose Sagittar.

“Comunque, ragazze, credo che per il momento possa bastare: devo anche prepararmi per andare a lavorare”                                                                                                    “Ah, a proposito, noi cominciamo a lavorare dalla prossima settimana, fondamentalmente abbiamo il turno di pomeriggio, quindi, dalla prossima settimana, se vogliamo allenarci, dovremmo farlo di mattina”

“Di’ pure di notte: io devo essere a lavoro per le sette e mezza”

“Urgh… accidenti… beh, dai troveremo una soluzione”

“Per il momento se non mi fate andare via, di sicuro troveremo soltanto il mio licenziamento: ci vediamo domani, ok?”

“D’accordo, ci troviamo domani qui alla stessa ora” Così dicendo, le ragazze sciolsero la trasformazione e si apprestarono a tornare a casa, mentre Sydia entrava a salutare Sammy e Marzio per poi dirigersi a lavoro. Nel frattempo, Sammy si era rannicchiata in un angolo con un’espressione sconsolata. Marzio le si avvicinò e le disse:

“Che succede, piccola, ci sei rimasta male?” La bambina non rispose continuando a guardare basso, così il ragazzo riprese:

“Non devi prendertela, sono sicuro che la mamma non voleva gridarti in quel modo, solo che era un po’ agitata” La bambina sembrò rasserenarsi e non pensarci più. La sera stessa, nel momento in cui Sydia stava varcando la soglia di casa, Marzio la prese da una parte e le disse:

“Senti, io credo che dovresti parlare con Sammy: c’è rimasta molto male per come l’hai trattata oggi”

“Oddio, io non avevo alcuna intenzione di farla rimanere male: volevo soltanto che capisse di aver sbagliato, ma forse ho esagerato, vado a parlarci” Quindi la ragazza si diresse verso la stanza della sua bambina e la trovò sdraiata sul letto con le lacrime agli occhi. Sentendosi incredibilmente in colpa si sedette sul letto accanto a lei. La piccola avvertì la sua presenza e si rannicchiò contro la parete, impaurita, ma quando sentì una mano della ragazza posarsi leggera sulla sua testa si rilassò notevolmente:

“Mi dispiace, tesoro, forse non avrei dovuto aggredirti così, ma ero tanto nervosa e poi quando mi hai detto di quest’allenamento improvviso…Comunque volevo chiederti scusa” disse la ragazza, facendole una carezza. La bambina spalancò i bellissimi occhi ereditati dal padre e la guardò, quindi le saltò in braccio.

“Ho sbagliato anche io: facciamo che è colpa di tutte e due?” chiese ritrovando il sorriso.

“Ok, è colpa di tutte e due, adesso però andiamo che è ora di cena” Il resto della settimana trascorse esattamente uguale a quel giorno con l’unica differenza che, verso la fine della settimana, anche Sailor Saturn poté prendere parte agli allenamenti. Dopo una settimana di allenamento tutte avevano trovato un’intesa perfetta e ormai, l’unico motivo per cui continuavano ad incontrarsi era studiare nuovi e complessi schemi d’attacco, oltre a tentare di acquisire nuovi poteri. La persona che più ne aveva bisogno era Sailor Saturn che possedeva come unico colpo offensivo la “Morte e Rinascita di Saturno”, un colpo di elevatissima potenza che avrebbe distrutto qualsiasi cosa gli fosse capitata a tiro, nonché provocato la morte e rinascita in forma di neonato della sua evocatrice. Per raggiungere questo scopo, le ragazze avevano stabilito, di comune accordo, che Sailor Saturn avrebbe dovuto combattere sempre contro di loro da sola. Fu proprio grazie ad una di queste battaglie “uno contro tutti” che Sailor Saturn poté veramente acquisire nuovi poteri. Ormai combattevano da più di due ore e continuavano a rimanere in una situazione di completa parità, quando ad un certo punto, alzando lo sguardo, Ottavia vide che le sue compagne si stavano preparando per sferrarle l’ennesimo attacco triplo che avrebbe nuovamente sancito una loro vittoria, dato che, in generale, arrivati a questo punto, lei era sempre troppo debole per respingerlo e le altre ritiravano l’attacco. A quel pensiero nacque in lei un moto di ribellione: Acc… io dovrei essere la Senshi più potente dell’universo, almeno a quanto dice la leggenda: non posso farmi fregare tutte le volte da un dannatissimo attacco triplo. Stavolta riuscirò a pararlo, costi quel che costi. Quindi smise di pensare e si concentrò sulle sue compagne: non erano ancora pronte: poteva ancora fermarle: Se solo riuscissi a bloccarne una…sarebbe sufficiente per evitare l’attacco triplo. Questo pensiero le diede nuova energia: alzò la Glaive al cielo invocando il suo pianeta protettore, quindi gridò:

“SATURNO, RAGGI CONCENTRICI!” Dalla punta della Glaive partì un fascio di raggi che si diresse verso le altre: Sydia e Miryam lo evitarono senza problemi, ma Emily non fu altrettanto veloce e venne circondata dai raggi che la legarono come un salame impedendole qualsiasi movimento Bene, fuori una pensò Ottavia, soddisfatta, quindi si concentrò sulle altre due. Se uso ancora lo stesso potere sarò troppo prevedibile, devo trovare un’altra soluzione. Quindi saltò sull’albero più vicino facendo attenzione a non farsi trovare e fu in quel momento che le venne un’idea: alzò nuovamente la Glaive al cielo e invocò:

“SATURNO: ANELLI SPLENDENTI, AZIONE!” Il colpo andò a segno e, quando scese dall’albero trovò le sue compagne distese a terra e si avvicinò:

“Ve l’avevo detto che prima o poi ci sarei riuscita”

“D’accordo, sei stata bravissima, ma adesso, per favore, ti dispiacerebbe lasciarci andare?” chiese Emily

“Dai, venite” Quindi Ottavia si abbassò  e curò le ferite delle sue compagne. Stava per avvicinarsi a Sailor Pluto, per fare lo stesso con lei, ma

“PLUTONE, ALITO DI VITA, AZIONE!” Le ferite di Sailor Pluto si rimarginarono in un istante e tutte, lei compresa rimasero allibite. Quindi si congedarono: ormai erano decisamente pronte per affrontare i nemici.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** 10. I nemici... cominciano i misteri ***


Ultimo tentativo di spiegazione per chi non ci avesse capito un’acca fino a questo momento: allora…. Sydia e Marzio, nel XXX secolo si sposeranno e avranno una bambina: SAMMY. Dopo il matrimonio diverranno i sovrani del Regno della Terra e di tutti i pianeti del Sistema Solare Esterno. Quindi, per chi nn avesse ancora capito come fa Sammy a sapere che l’Earth Crystal deriva da un cambiamento del futuro, la spiegazione è molto semplice: gliel’ha detto la Regina Felicity, nel FUTURO, a seguito delle ovvie domande dei bimbi del tipo: Come vi siete conosciuti? Come sono nata? Adesso è un po’ più chiaro? Ah, dimenticavo che Sydia inizialmente non ne sapeva nulla xkè solo in seguito avrà consapevolezza di tutta la storia, ma dal XX al XXX secolo ci corrono 1000 anni: volete che nel frattempo nn abbia scoperto tutta la verità?

 

 

 

Nel frattempo, qualcun altro aveva seguito il loro esempio e aveva tentato di potenziare i suoi attacchi per tenere meglio testa alle guerriere: si trattava dei membri della famiglia Reale di Nemesis, meglio conosciuta come la Luna Nera, che, tramite i loro sottoposti, stavano ultimando le loro ricerche sul Cristallo d’Argento, quando Kermesite, la minore delle Quattro Sorelle Persecutrici, si bloccò:

“Che ti prende, Kermesite?” le chiese Bertierite, la terza in ordine di età: non era da lei comportarsi in quel modo.

“Guarda tu stessa” rispose di rimando la sorella, girando lo schermo del computer dove stava lavorando verso di lei. La ragazza si avvicinò allo schermo per poter visualizzare i risultati della ricerca: quello che vide non fu, come invece si era aspettata, l’immagine del Cristallo d’Argento, ma quella di un nuovo cristallo di colore verde scuro: la didascalia accanto diceva che il suo nome era Earth Crystal ed era un’arma potentissima, paragonabile, per forza solamente al Cristallo d’Argento, anzi, probabilmente la sua forza era anche maggiore.

“E questo da dove lo sei andato a pescare?”

“Ne so quanto te: stavo facendo delle ricerche su Internet quando mi è arrivato questo file per posta: l’ho aperto ed ecco il risultato” rispose Kermesite incredula.

“Beh, propongo di mostrarlo a Ruben: lui saprà sicuramente cosa fare” Così dicendo le due sorelle si incamminarono verso la stanza dove Ruben, il loro signore, era solito riposare lasciando sole le altre due che stavano tenendo sotto controllo la situazione sulla Terra:

“Secondo te cosa avevano intenzione di fare?” chiese, ad un certo punto Kalaverite, riferendosi allo spettacolo che avevano appena finito di osservare:

“Non so che dirti: sembravano in lotta l’una contro l’altra, ma poi alla fine, quella mocciosa le ha curate tutte: non so davvero che pensare”

“Tutte meno una, hai visto?”

“Già, chissà perché”

“Io non ci capisco niente: è tutto così assurdo, la mattina sembra che si vogliano un bene dell’anima mentre la sera si scannano nel vero senso della parola”

“Probabilmente c’è qualcosa sotto, anche se non riesco a capire cosa”

“Comunque dovremmo concentrarci sulla ricerca di quella dannata ragazzina e invece non riusciamo a fare altro che osservare le loro battaglie”

“Secondo me conviene risolvere la situazione una volta per tutte: una di noi andrà sulla Terra sotto mentite spoglie e cercherà di scoprire il più possibile su questa storia” Kalaverite annuì, accettando la soluzione proposta dalla sorella, quindi si ritirarono per decidere la maniera in cui avrebbero agito. Nel frattempo Bertierite e Kermesite si erano presentate al cospetto di Ruben, che dava loro le spalle.

“Mio signore, avremmo bisogno di parlarvi” disse, Bertierite prendendo la parola

“A che proposito?” chiese l’uomo senza voltarsi. Dalla sua voce non traspariva il minimo interesse, tanto che le due ragazze cedettero fosse il caso di desistere, ma poi cambiarono idea. Stavolta a prendere la parola fu Kermesite

“Beh, ecco…vedete… abbiamo svolto quelle ricerche che ci avevate richiesto…”

“Bene, spero per voi che ne sia venuto fuori qualcosa di interessante, altrimenti farete bene a sparire dalla mia vista” le minacciò l’uomo, voltandosi finalmente nella loro direzione. Quindi le raggiunse.”Ebbene?”

“Ecco, questi sono i risultati delle ricerche che abbiamo condotto: detta in parole povere, esiste un cristallo in grado di eguagliare, se non addirittura superare, il potere del Cristallo d’Argento: pensiamo che se riuscissimo ad impadronircene, forse…”

“Pensi che non ci sarebbe bisogno di ottenere il Cristallo d’Argento?”

“Stavo appunto per dire questo”

“Mi dispiace per te, ma il Cristallo d’Argento lo prenderemo comunque: a quanto c’è scritto qui questo Cristallo non è ancora apparso, ma dovete fare in modo che, quando questo accadrà, quel dannatissimo pezzo di vetro finisca nella nostre mani”

“Mi faccia capire: noi dovremmo recuperare entrambi i cristalli, giusto?”

“Infatti: ora lasciatemi solo, voglio studiare una strategia: quando sarà tutto pronto dovrete ripresentarvi al mio cospetto insieme alle vostre sorelle. E adesso andate” Le due ragazze ubbidirono e lasciarono la stanza raggiungendo le loro sorelle che erano sdraiate sul letto e stavano discutendo di tutta quella situazione. Le ragazze avevano lo steso viso, ma differivano per i completi che indossavano: Pezzate, la maggiore, indossava un completo color verde scuro composto da un top e da un paio di pantaloni lunghi: i guanti che indossava e le scarpe erano, invece neri; Kalaverite, la seconda in ordine di età portava un body che aveva la gonna rossa, mentre la parte superiore era composta da una camicetta arancione legata con i laccetti davanti, mentre le scarpe erano col tacco legate alla schiava, Bertierite aveva un costume celeste che vantava un buco sul davanti, i suoi capelli celesti erano legati in una treccia, mentre gli stivali che indossava erano anch’essi celesti, Kermesite indossava una tuta rosa alla quale era stata aggiunta una gonna azzurra che si intonava con i suoi lunghi capelli che lei lasciava quotidianamente sciolti. Pezzate, quindi, si avvicinò alle sorelle e pose loro la domanda più ovvia:

“Allora? Quali sono gli ordini? Che cosa ha detto Ruben?”

“ L’unica cosa da fare, per il momento è continuare a cercare quella ragazzina insieme al Cristallo d’Argento: su quel cristallo non ci ha detto niente, solamente che non è ancora apparso e che dovremmo prenderlo quando si  materializzerà”

“Bene, allora credo che la nostra idea non sia del tutto da scartare, che ne dici Kalaverite?”

“Probabilmente hai ragione: può darsi che ci torni utile più di quanto immaginiamo”

“Di che cosa state parlando?” chiesero le due sorelle incuriosite

“Adesso ve lo diciamo: venite qui”

“Ecco,  vedete, noi avevamo pensato che…”

Nel frattempo, sulla Terra era da un pezzo calata la notte: Sydia era ormai tornata a casa e si era coricata accanto a Marzio, ringraziando, come di consueto, il cielo per tutti i doni meravigliosi che aveva ricevuto durante la sua permanenza sulla Terra: l’amore di Marzio, quello della loro bambina, nonché la ritrovata amicizia con Nova e Sagittar erano per lei motivi di gioia tale da impedirle di dormire, ma un pensiero le risolse tutti i problemi: aveva promesso a Sammy che la mattina successiva l’avrebbe portata alle giostre insieme a Marzio e sapeva bene di essersi presa una bella gatta da pelare: sua figlia era la bambina più iperattiva che avesse mai conosciuto, una piccola peste che però, in quel breve periodo trascorso con loro era diventata per lei e Marzio l’unica ragione di vita e l’unico motivo che li spingesse a continuare ad ammazzarsi di lavoro e di fatica nel continuare a tenere testa ai nemici che sembravano essersi accordati per attaccare il loro pianeta tutti nello stesso momento. Ma dobbiamo andare avanti, Kami-sama, non possiamo mollare proprio adesso, ormai ci siamo potenziate a tal punto che sarebbe assurdo lasciar perdere. Inoltre voglio che Sammy non debba più viver in mezzo alle battaglie: manterrò la mia promessa, costi quel che costi. I suoi genitori staranno sempre con lei Giorni prima, infatti, lei e Marzio avevano preso da parte il loro scricciolo e le avevano promesso che, qualsiasi cosa fosse successa, loro non l’avrebbero mai più lasciata sola. Con questo pensiero, finalmente si addormentò. La mattina dopo tutta la famiglia si alzò per raggiunger le altre al Tempio di Rea, dove era stata convocata una riunione straordinaria, seguita dagli sbuffi di Sammy:

“Uffi, però, avevate promesso di portarmi alle giostre!” si lagnava la bimba

“Non ti preoccupare piccola, ti prometto che ti portiamo alle giostre oggi pomeriggio, ok?” Sydia sapeva perfettamente quanto la piccola tenesse a quella giornata fuori che le era stata promessa da alcuni giorni. Arrivati a destinazione trovarono già tutte le guerriere presenti all’appello

“Come mai così in ritardo, oggi, ragazzi?” chiese Rea.

“Ci siamo svegliati tardi, ecco tutto” In realtà, si erano svegliati normalmente alla stessa ora solamente che poi avevano perso tempo in quanto Sammy, arrabbiatissima a causa di quell’improvviso cambiamento di programma, aveva fatto di tutto per rallentare i tempi così si erano ritrovati ad arrivare in ritardo. Al pensiero del visetto imbronciato e minaccioso della loro piccola stentarono a trattenere un sorriso quindi presero posto attorno al tavolino del Tempio e attesero che qualcuno prendesse la parola. Amy parve leggere loro nel pensiero, perché prese la parola dicendo:

“Allora, noi crediamo di aver scoperto qualcosa su quella storia che ci hai detto più di una volta” Quindi fece una pausa per osservare le reazioni dei ragazzi che la osservavano attendendo il seguito, ben consapevoli del fatto che non era loro concesso rivelare loro la verità prima che venisse scoperta da loro. Quindi Amy, riprese a parlare:

“Abbiamo idea che questa ragazzina sia in qualche modo collegata con te, Sydia, disse indicando Sammy, e crediamo anche di sapere in che modo. Ti assomiglia in maniera incredibile e non credo di sbagliare quando dico che sei sua madre, giusto?” A quel punto, Sydia guardò negli occhi Sammy, come cercando una conferma, quindi si rivolse ad Amy

“Il tuo ragionamento è esatto: ho chiesto a Marzio di poterla tenere con noi proprio in virtù del fatto che è mia figlia, ma se avete convocato questa riunione solo per dirmi questo potevate aspettare stasera: le avevo promesso che l’avrei portata a fare una gita, ma ormai si è fatto decisamente tardi” rispose la ragazza evidentemente seccata.

Quindi osservò le altre che le squadravano e fece per alzarsi, quando ad un tratto venne raggiunta da un messaggio telepatico di Nova, il cui contenuto era più o meno questo: C’è una nuova minaccia davanti al centro commerciale, siamo già tutte lì, raggiungici. Quindi la ragazza scattò in piedi, trasse la sua henshin War e gridò:
”POTERE DI PLUTONE, VIENI A ME!”. Quindi, a trasformazione finita, si concentrò, facendo illuminare il Time Staff, venne avvolta da una luce color malva, quindi si teletrasporto al centro commerciale. Tutto avvenne in millesimi di secondo e quando quella luce abbagliante svanì le guerriere si accorsero che con lei era scomparsa anche Sydia

“Ma che sta succedendo?”

“Dove sarà sparita così di corsa?”

“Voi ci capite qualcosa?” Tutte le ragazze erano perplesse: l’unico che non si preoccupava era Marzio, che, essendo a conoscenza del nuovo gruppo che si era formato, di tutti gli allenamenti e dei nuovi poteri che le ragazze erano riuscite a sviluppare non si preoccupò più di tanto quando vide sparire Sydia e cercò di tranquillizzare anche le altre

“Non vi preoccupate, ordinaria amministrazione, ma forse è il caso di raggiungerla”

“Tu sai qualcosa, vero?”

“Già, ma non sono così fesso da raccontarvi tutto: sbrigatevi, c’è bisogno delle Guerriere Sailor”

“E dove dovremmo andare?” Marzio, allora si trasformò e mandò un messaggio telepatico a Sydia: anche lui aveva affinato i suoi poteri in quel periodo, in modo da poter sentire ogni qualvolta le ragazze avevano bisogno di lui, quindi rispose:

“Al centro commerciale, forza sbrighiamoci, non c’è tempo da perdere” Quindi le Inner, ancora poco convinte, si trasformarono e si apprestarono a raggiungere il centro commerciale, seguite a ruota da Sammy. Nel frattempo, il gruppo delle Sailor Stars (nome che si erano date le ragazze per comprendere tutte) si era riunito e stava utilizzando gli attacchi minimi per sconfiggere quel dannatissimo mostro

“SATURNO, RAGGI CONCENTRICI”esclamò Ottavia bloccando il nemico che venne subito sconfitto dall’attacco minimo di cui disponevano le sue compagne

“STELLA NOVA!”

“METEORITE DI PLUTONE”

“FRECCIA VIBRANTE DI SAGITTAR” I tre colpi andarono a segno distruggendo il nemico, quindi le quattro guerriere sciolsero la trasformazione, proprio nel momento in cui venivano raggiunte dalle altre

“Ragazze, c’è un mostro da sconfiggere” urlò loro Sailor Jupiter

“Siete arrivate tardi: l’abbiamo già sconfitto”

“Ma com’è possibile? Ho avvertito una potenza immane”

“Sarà, ma a me non è sembrato così forte”

“Era anche abbastanza rincoglionito”

“Ma che dici, Ottavia?!”

“Beh, è la verità!” Le quattro ragazze, quindi scoppiarono a ridere e si allontanarono dal luogo della battaglia, lasciando le Inners perplesse a chiedersi che cosa fosse successo. Ma se le Inners erano perplesse, qualcun altro era furioso: Kermesite, infatti, dopo aver visto il suo attacco fallire così miseramente era ritornata alla base per fare rapporto:

“Mio signore, volevo chiedervi perdono: ho fallito di nuovo…”

“ FALLITO?! Sai bene che non posso sentire neanche il suono di quella parola… lo sai o no, dannazione?” gridò Ruben, in preda ad una rabbia sorda

“Si, ma… ecco vede, quelle ragazzine sono…”

“Non me le devi neanche nominare: e comunque questa è la tua ultima possibilità. Adesso vai”

“Si, mio signore” rispose Kermesite uscendo

“Battuti da delle ragazzine, noi i membri della Famiglia Reale della Luna Nera: è un affronto!” Quindi si mise a riflettere e dopo un po’ convocò le sue assistenti

“Ascoltatemi, mi è appena venuto in mente un piano geniale che distruggerà quelle dannatissime guerriere.” Quindi quei cinque esseri cominciarono a studiare la tecnica migliore per poter agire.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** 11 Sailor Pallas ***


Nuova pagina 1

Nel frattempo le Inners avevano sciolto la trasformazione ed erano ritornate al Tempio di Rea per fare il punto della situazione

“Vediamo di capirci qualcosa: Sydia e quelle ragazze sono riuscite a percepire e sconfiggere un nemico potentissimo nel giro di un attimo…. Giusto?

“Già, sembra assurdo vero?”

“A parte quello, ma avete sentito che atteggiamento? Sembrava che per loro fosse un semplice mostro di quelli che si sconfiggono con il cristallo di luna”

“Già, che ne sai quanto si saranno montate la testa”

“Ragazze, non vi sembra di esagerare? Avevano tutto il diritto di comportarsi così dopo tutto il tempo che…” Marzio si morse la lingua, consapevole di aver parlato troppo, ma ormai non poteva tacere: le altre lo stavano guardando come fosse un marziano e lui si rese conto che, per mettere a tacere quelle congetture, avrebbe dovuto rivelare, almeno in parte quello che sapeva.

“ Allora, Marzio, che stavi dicendo?”

“ Niente, solo che…” ma non fece in tempo a frinire la frase che venne raggiunto da un messaggio telepatico di Sydia Insomma che fine hai fatto? Sammy scalpita: non ti ricordi la nostra promessa?Il ragazzo, a quelle parole, sobbalzò: Accidenti, hai ragione! Arrivo subito, voi siete pronte? Interpretò il silenzio che seguì come una risposta affermativa, quindi si alzò

“Ragazze, mi dispiace, ma devo andare: mi sono appena ricordato di dover andare in un posto” Quindi, senza lasciare alle altre il tempo di dire niente, uscì letteralmente volando dal Tempio e si precipitò a casa. Poco dopo essere arrivato, notò che la tavola era apparecchiata e che Sammy aveva assunto un espressione imbronciata. Sapendo di esserne la causa le si avvicinò:

“Scusa, piccola, c’è stato un piccolo problema e non mi sono accorto che era tardi”

“Dai Sammy, non ti preoccupare, per fortuna papà è arrivato in tempo per il pranzo, così appena finiamo di mettere a posto possiamo partire” Quindi i ragazzi si misero a tavola e consumarono il loro pasto tranquillamente, quindi una volta terminato, misero a posto la cucina, chiusero porte e finestre e si incamminarono alla volta del luna park con Sammy che era impaziente di entrare. Una volta pagato il biglietto fu molto difficile tenere a freno la piccola che avrebbe voluto salire su tutte le giostre contemporaneamente, ma fortunatamente erano due contro una e la situazione si risolse a loro vantaggio. Comunque tornarono a casa stremati e dopo aver cenato Sammy crollò letteralmente contesa tra le braccia di Morfeo e quelle della sua mamma che si alzò dal divano dove si era seduta e andò a metterla a letto. Quindi la depose dolcemente tra le coperte, le fece una carezza, le diede un bacio in fronte e tornò in soggiorno, dove Marzio aveva appena iniziato a sistemare, così gli si avvicinò per dargli una mano e dopo pochi minuti poterono raggiungere la loro piccola. Fortunatamente quel pomeriggio era trascorso tranquillamente, senza ulteriori attacchi nemici e anche il resto della settimana non fu molto diverso. Il sabato, però, quella pace che era stata conquistata tanto faticosamente venne nuovamente turbata. Il nemico aveva organizzato un nuovo attacco, stavolta di massa e le ragazze furono costrette a dividersi in tre gruppi: il primo, con Sailor Moon, Sailor Mercury e Sailor Pluto affrontò la battaglia nei pressi della Scuola Superiore di 

Juban, il secondo, formato da Sailor Venus, Sailor Jupiter e Sailor Nova, dovette combattere non molto lontano dalla Torre di Tokyo, mentre, per quanto riguarda l’ultimo, composto da Sailor Mars, Sailor Sagittar e Sailor Saturn, alle quali si era aggiunta anche Sammy che stava facendo un giro con Ottavia, lo scontro ebbe luogo nei pressi del Tempio. Ma andiamo con ordine e osserviamo le imprese del primo gruppo. Amy aveva alzato una fitta nebbia per poter analizzare il mostro indisturbata e stava procedendo all’analisi protetta dal potere di Sydia, quando ad un certo punto, la custode delle Porte Spazio-Temporali, che per tutto quel tempo era rimasta in silenzio tentando di trovare una tattica vincente, ebbe un’idea

“Amy, piantala con quel computer: non è più necessario”

“Ma…”

“Zitta: piuttosto state pronte ad attaccare” Quindi le ragazze si misero in posizione, anche se Amy e Bunny non erano ancora molto convinte e Sydia attaccò:

“LASER DI GRANATO, AZIONE” Il nuovo colpo di Sydia sortì l’effetto desiderato, quindi la ragazza si voltò verso Sailor Mercury:

“Presto! Congelalo prima che possa rigenerarsi” La guerriera, ancora perplessa, lanciò uno sguardo interrogativo alla compagna, ma lo sguardo di Sydia le fece capire che non era il momento di perdere tempo, così si decise:

“BOLLE DI NEBBIA, AZIONE CONGELANTE!”  Quindi Sydia incitò anche Sailor Moon ad usare il suo potere e la battaglia fu vinta. Le ragazze stavano per sciogliere la trasformazione quando Sydia ricevette un messaggio telepatico di Ottavia che le chiedeva di raggiungerla e di portare via Sammy. La ragazza, quindi si avviò alla volta del luogo dello scontro ( non poteva usare il teletrasporto perché, anche se potevano teletrasportarsi individualmente, la cosa poteva funzionare solo se si aveva assoluta certezza del luogo in cui si doveva andare, certezza che in quel momento, Sydia non aveva). Nel frattempo, Sailor Venus, Sailor Jupiter e Sailor Nova erano impegnate in una furiosa battaglia, nei pressi della Torre di Tokyo: la situazione era veramente disperata, in quanto, essendo quel giorno la Torre aperta al pubblico al suo interno vi erano tantissime persone e questo consisteva un ulteriore problema per le sailor. Inoltre non bisogna dimenticare il fatto non erano proprio amiche tra di loro e non avevano idea del tipo di combattimento che Sailor Nova avrebbe usato.

“Ragazze, che si fa?” Emily era veramente preoccupata

“Ascolta, noi combattiamo insieme da un sacco di tempo e penso che sia meglio che lasci noi a sconfiggere il mostro: tu occupati delle persone spaventate”

“Bene” Dopo questa rapida divisone dei compiti, Marta e Morea si apprestarono ad attaccare il mostro, mentre Emily tentava di allontanare più persone possibili dal campo di battaglia. Presto però fu chiaro che i soli colpi di Sailor Jupiter e Sailor Venus non erano sufficienti ed Emily decise di dare una mano:

“STELLA SUPERNOVA, RISPLENDI!” gridò Il suo colpo ebbe solamente l’effetto di stancare il nemico. Le guerriere decisero di combinare gli attacchi, ma anche così sembravano non risolvere niente, finché non si sentì un grido:

“SFERA DI PALLADE, COLPISCI!” Dal nulla apparve una grossa sfera lilla che colpì in pieno il mostro, tramortendolo, quindi la ragazzina che aveva generato il colpo si materializzò accanto alle altre Sailor, mostrando una divisa del tutto identica alla loro con l’unica differenza che il colore predominante era il lilla. La ragazza, quindi si avvicinò a Sailor Nova e le disse:

“Adesso, se useremo i nostri poteri insieme, per il nostro nemico non ci saranno più speranze, sei pronta? Ricordati di dare minima potenza: SFERA DI PALLADE, COLPISCI!”

“STELLA NOVA!” I due colpi, andarono a segno distruggendo il nemico e poco dopo, anche Emily venne raggiunta dallo stesso messaggio che era arrivato a Sydia, così, si apprestò a raggiungere il luogo del combattimento seguita a ruota da Sailor Pallas. Nel frattempo, nei pressi del Tempio Sailor Mars, Sailor Sagittar e Sailor Saturn erano impegnate a tenere testa ad un mostro il cui scopo era portarsi via Sammy. In quel momento vennero raggiunte anche da Sydia, Emily, Marzio (che aveva ricevuto un messaggio telepatico di Sydia) e da Sailor Pallas.

“MAESTA’, DOBBIAMO UNIRCI NELL’ATTACCO SAILORSTAR” Le guerriere guardarono questa nuova ragazzina sconvolte: chi era? E come faceva a conoscere i loro nuovi poteri? Quelle che comunque erano più allibite, erano le Inners: la situazione era sempre più incomprensibile, ma la cosa che suscitò più scalpore fu quando queste cinque ragazze si misero in cerchio introno al mostro, prendendosi per mano:

“POTERE DI SATURNO!”

“POTERE DI NOVA!”

“POTERE DELLA COSTELLAZIONE DEL SAGITTARIO!”

“POTERE DI PALLADE!”

“POTERE DI PLUTONE!”Le guerriere vennero avvolte da un’aura dello stesso colore del loro pianeta protettore: quella che avvolse Sailor Saturn era viola, quella di Nova verde scuro, quella di Sagittar, indaco, quella di Sailor Pallas era rosa, mentre quella di Sailor Pluto, era color malva.

“ATTACCO SAILORSTAR!” Il colpo, di inaudita potenza, generato dalle guerriere colpì in pieno il nemico, disintegrandolo. Le ragazze, quindi, sciolsero il cerchio e Sailor Pallas parlò:

“Finalmente ho potuto raggiungervi: la situazione del nostro Regno è piuttosto criti…” non poté continuare perché Ottavia la colpì con il Silence Glaive e Sydia le lanciò un’occhiataccia, quindi fu Sailor Sagittar a prendere la parola:

“Bene, Stars, credo che a questo punto, visto che ci siamo tutte, si renda necessaria una riunione straordinaria” Quindi la ragazza scomparve, seguita a ruota dalle altre. Rimasero soltanto Marzio, Sammy e le Inners, che, nel frattempo avevano raggiunto il luogo della battaglia grazie al contatto stabilito tramite i sailorofoni quindi Samantha, ancora spaventata da quello che era appena successo si rivolse a Milord:

“Andiamo a casa?”

“Si, tesoro, adesso andiamo” Il ragazzo, quindi, prese in braccio la bambina e si avviò verso casa. Le altre rimasero ancora lì a commentare quello che era appena accaduto:

“Avete visto che potenza immane ha sprigionato il loro attacco?”

“Ha praticamente polverizzato il nemico!”

“Ho analizzato la sua potenza ed è risultato che è pari a tre volte quella di un attacco planetario!” A questa affermazione di Amy, le altre non riuscirono a trovare le parole per rispondere, sciolsero la trasformazione ed entrarono nel Tempio per poter parlare con calma di tutta quella situazione. Nel frattempo anche le Stars avevano avuto la loro stessa idea e si erano riunite a casa di Marzio e Sydia. Il ragazzo, nel frattempo era con Sammy per tentare di tranquillizzarla: la battaglia a cui aveva appena assistito aveva risvegliato nella piccola ricordi di un passato che aveva tentato di seppellire e che ora tornavano prepotentemente a galla e non riusciva a smettere di piangere, chiamando in continuazione ‘mamma’ e ‘papà’. Il ragazzo la prese in braccio e la strinse, come aveva visto fare molte volte a Sydia, che nello stesso momento, seduta con le altre sul divano del soggiorno stava intavolando una interessantissima discussione su:

“Chi diavolo sei tu? E poi vorrei sapere come ti è saltato in mente di chiamarmi maestà con le Inner presenti?!”

Esclamò furiosa rivolgendosi a Sailor Pallas “Altro punto oscuro: perché diavolo non hai ancora sciolto la trasformazione, visto che sei l’unica a non averlo ancora fatto?” La ragazza era visibilmente furibonda e la guerriera di fronte a lei stava tremando come una foglia, non riuscendo a fare altro, così Emily decise di intervenire:

“Ehm… Sydia, forse è il caso che ti calmi: la stai decisamente spaventando e non mi sembra il caso visto che ci ha aiutate a sconfiggere il nemico: comunque sia, è vero che ci devi qualche spiegazione” disse la ragazza rivolgendo un sorriso alla spaventatissima Sailor Pallas, che dopo queste parole trasse un grosso sospiro dopo aver sciolto la trasformazione e iniziò a raccontare la sua storia:

“Come penso voi immaginiate, io vengo dal Regno della Terra del XXV secolo: la mia regina mi ha chiesto di raggiungervi perché io sono l’ultima guerriera che costituirà il vostro gruppo e soltanto se saremo uniti potremmo avere qualche speranza di sconfiggere il Regno Argentato”

“Ok, basta così: credo sia giunto il momento di avere un po’ di spiegazioni: gradiremmo sapere” disse Marzio che le aveva raggiunte facendosi dare il cambio da Sydia che era decisamente più esperta di lui a consolare la loro piccola, “Che diavolo significa che dobbiamo sconfiggere il Regno Argentato: a quanto ne so io il nostro Regno e quello della Regina Serenity hanno sempre vissuto in pace”

“Già, se non fosse per il fatto che, quando voi due vi siete sposati, la Principessa Serenity non l’ha presa molto bene: dopo poco tempo sembrava che la situazione fosse cambiata poiché lei aveva deciso di sposarsi, ma alcuni mesi dopo il matrimonio, al quale peraltro non siamo stati invitati, ci giunse il bando dal suo Regno con il quale lei ci dichiarava guerra ed è così che è iniziato tutto.” Dopo queste parole di Sailor Pallas, la stanza venne avvolta dal gelo più totale: nessuno aveva il coraggio di parlare e anche chi l’avesse avuto, non aveva la più pallida idea di cosa dire. Ognuno era perso nei suoi pensieri finché quel pesante silenzio in cui l’intera stanza era piombata venne rotto da Sammy :

“Mamy, io sono stanca! E ho anche fame!” A quelle parole Marzio e Sydia alzarono lo sguardo verso l’orologio in soggiorno e sobbalzarono: era già ora di cena! Accidenti, il tempo era proprio volato! Anche le altre sembrarono essere della loro stessa idea

“Beh, credo che sia arrivato il momento che ognuno ritorni alla propria casa” fu il commento di Myriam. I ragazzi, quindi si congedarono e si apprestarono a raggiungere le proprie abitazioni per cenare e potersi finalmente coricare. Dopo una veloce cena, Marzio e Sydia misero a letto Samantha, quindi sistemarono la cucina e si apprestarono a mettersi a letto. Quella notte, però Sydia non dormì affatto: quello che Sailor Pallas aveva detto quel pomeriggio aveva continuato a ronzarle nella testa. Ciò significa che se non mi fossi messa in mezzo tutto questo non sarebbe mai accaduto: probabilmente ho sbagliato dall’inizio, quando ho raccontato quella storia a Marzio e poi quando ho fatto l’amore con lui, ma forse posso ancora rimediare. Con questo pensiero tentò di addormentarsi, ma non le fu semplice e poté riuscirvi soltanto all’alba, quando poco dopo, venne svegliata da Marzio.

“Principessa è ora di alzarsi” le sussurrò, baciandola. La ragazza, ancora un po’ addormentata lo lasciò fare, quindi si alzò senza dire una parola e si recò al lavoro senza neanche attendere, come di solito faceva, che Sammy si alzasse per poterla salutare.

 

Ok, credo che sia ora di rispondere alle recensioni:

lady hawke e, in generale, quelli che leggono:  se c’è qualcosa che non è chiara, basta chiedere. Dovete sapere che io ADORO scrivere storie complesse. Se vi fate spaventare dal 10* capitolo che accadrà quando leggerete il 22*? N. B: questa storia è composta di 26 capitoli devo finire di scrivere gli ultimi 5

 

Donnasole:  alla tua recensione risponderò punto per punto: le Inners non le mando in pensione, mi servono assolutamente per la fine della storia. Riguardo ad Uranus e Neptuno… posso solo consigliarti di pazientare e continuare a leggere la storia. Ah, ricorda quella frase che hai scritto su Pluto: ti sarà utile ad un certo punto della storia

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** 12. La decisione e la rottura ***


Nuova pagina 1

 

Quel giorno il negozio non aveva molti clienti e ciò le fu utile per riflettere sul comportamento da tenere. Alla fine decise che avrebbe lasciato Marzio: Sammy era un vero tesoro e le sarebbe mancata da morire, ma, decise, non poteva rischiare la salvezza della Terra solo per un capriccio. Presa questa decisione tentò di rilassarsi e fu proprio in quel momento che due figure inconfondibili entrarono in negozio: Ottavia e Sammy stavano facendo un giro e avevano deciso di entrare a salutarla. Come al solito, la bambina le volò letteralmente in braccio e la ragazza la strinse forte con le lacrime agli occhi: probabilmente quella sarebbe stata l’ultima volta che  avrebbe potuto stringerla in quel modo. Quindi la mise giù cercando di trattenere le lacrime e le diede un bacio:

“E voi due che ci fate qui?” chiese rivolta alle due ragazze, cercando di trattenersi

“Sai, stavamo facendo un giro e quando Sammy ha visto il negozio mi ha chiesto di entrare perché oggi non ha fatto in tempo a salutarti” Era vero: quella mattina aveva deciso liberamente di non svegliare la piccola, preferendo vederla il meno possibile: sarebbe stato troppo doloroso staccarsi da lei. A questo pensiero dovette ricacciare dentro alcune lacrime che minacciavano di uscire: non voleva che la vedessero in quello stato. Fortunatamente, proprio in quel momento Mary le rivolse la parola:

“Io devo uscire un momento, ci pensi tu qui?”

“Vai pure tranquilla, non preoccuparti” La donna quindi uscì dal negozio e proprio in quel momento entrarono due clienti. Sydia alzò gli occhi al cielo elevando una muta preghiera di ringraziamento per quel salvataggio in corner, quindi si rivolse alle due ragazze:

“Scusatemi un momento, ho un po’ da fare” Così dicendo si mise a servire i clienti. Ad un certo punto, sentì una mano sulla spalla e si voltò: Ottavia e Sammy la stavano salutando

“Ci vediamo a casa!”  Quindi le due ragazze uscirono dal negozio lasciando Sydia dentro a terminare di servire i clienti. In quel preciso momento tornò anche Mary e questo le fu di aiuto per scacciare quei pensieri negativi che le assillavano la mente. Pensieri che però le si riproposero con violenza una volta lasciato il negozio: la ragazza percorse la strada di casa con la testa in preda ai dubbi: quello che aveva deciso di fare era veramente la scelta giusta? Ma che diavolo ti salta in mente, certo che è la scelta giusta! Tutto quello che è successo in questo periodo è stata solamente colpa tua, e quindi devi assolutamente andare avanti in questa decisione. Piantala di essere egoista! Tutto quello che è successo è stato solo perché tu volevi un ragazzo. Marzio. Il suo viso le si impresse improvvisamente nella mente. Come avrebbe preso la sua decisione di staccarsi da lui? Sarebbe riuscito a capire le sue ragioni e i motivi che l’avevano portata a questa decisione? Ma soprattutto l’avrebbe accettata? In quel periodo, infatti, il legame che la univa a lui e a Sammy era si era notevolmente rafforzato. Questo per lei era il problema principale: Marzio era un ragazzo meraviglioso, non era facile litigare con lui ma decise che avrebbe dovuto riuscirci: ne andava del benessere della Terra, quel pianeta che era quasi diventata la sua seconda casa: nel suo pianeta, infatti, non era più la benvenuta, da quando aveva deciso di non sposarsi suo padre, istigato da sua madre, l’aveva disconosciuta e rifiutava addirittura di vederla. Aveva anche rinunciato a viaggiare nel Tempo per evitare di incontrarla. Come posso fare, non ho la forza di lasciarlo, né lui né Sammy; perché, perché non ci riesco? rifletteva Sydia tra se e se. Purtroppo non posso fare altrimenti, è l’unica cosa che posso fare per permettergli di vivere una vita tranquilla con una persona che lo ama, ma lui è così…. è così….

“NO Sydia, devi essere forte!” disse alzando la voce. Intanto Marzio stava a casa sua con la piccola Sammy e pensava alla sua amata

E se mi lasciasse? Noooo cosa vado a pensare, lei è così dolce, carina, affascinante, premurosa….. è perfetta, e poi stiamo così bene insieme, abbiamo la nostra piccola… ma come potrebbe lasciarmi?

“Papà, quando arriva mamma?” la voce squillante di Sammy interruppe il flusso di pensieri

“Presto piccola mia, non ti preoccupare! Questa sera ho preparato una cenetta che non si scorderà facilmente.” In quell’instante Sydia stava per varcare la porta di casa.

”Sono arrivata!” disse con voce annoiata

“Ciao amore com’ è andato il lavoro” le chiese Marzio dandole un bacio che lei rifiutò

“Cos’ hai amore, questa sera?”

“Niente….anzi ti devo parlare.”

“Dimmi! Sono tutto orecchi” disse Marzio molto perplesso.

“ Lasciamo perdere, per il momento, ne parliamo dopo cena” rispose la ragazza che, dopo aver visto Sammy era stata presa dai sensi di colpa. Forse è più giusto che ne parli prima con lei.

“Ma…”

“Ne parliamo dopo” fece seccamente la ragazza sedendosi a tavola. Marzio e Sammy erano decisamente perplessi, ma presero posto accanto a lei e la cena si svolse regolarmente. Al termine, come di consueto, Marzio si mise a riordinare e Sydia prese per mano Sammy.

“Vieni, piccola, ti devo dire una cosa” La bambina un po’ perplessa prese la mano che la ragazza le porgeva e si lasciò condurre in quella che era la stanza dei suoi genitori. Quindi Sydia si sedette sul letto e aspettò che la bambina la imitasse

“Vedi, piccola, quello che devo dirti non è per niente semplice: ecco vedi il fatto è che…”

“Che?”

“Ecco, insomma… il fatto è che…ecco.. oggi ho preso una decisione che ti riguarda”

“Quale?”

“Ho deciso di… di lasciare… Marzio” Quelle parole, pronunciate a fatica dalla ragazza ebbero sulla bambina un effetto terribile

“Ma che stai dicendo?”

“Vedi tesoro, cercò di spiegare la ragazza, il fatto è che tu sei l’unica cosa positiva che è venuta dalla nostra relazione: l’hai detto anche tu che la nostra storia ha scatenato una guerra”

“Si, ma…”

“Vedi, io credevo che la mia storia con tuo padre potesse essere qualcosa di pulito: sapevo che all’inizio avremmo sconvolto alcuni equilibri, ma pensavo che con il tempo, tutto si sarebbe sistemato.” Fece una pausa e poi riprese “Invece, purtroppo non è stato così, anzi, più il tempo passava più la situazione peggiorava. Non sapevo cosa fare e l’unica cosa che credo possa essere utile è che io mi separi da tuo padre e torni alle Porte dello Spazio-Tempo.”

“Ma così io non potrò nascere!” La bimba aveva le lacrime agli occhi: quello che le stava dicendo Sydia NON POTEVA essere vero!

“Mi dispiace, piccola, sul serio: credimi, ci ho pensato tantissimo, ma questa è l’unica conclusione a cui sono potuta arrivare”

“Quindi non cambi idea”

“Mi dispiace”

“Ho capito: immagino che papà non la prenderà molto bene”

“Già, è proprio per questo che ho aspettato che tu andassi a dormire, perché tu non debba sentire quando litigheremo. E poi, in questo modo, quando svanirai non sentirai nulla”

“Ok, mamma, buonanotte”

“Buonanotte, tesoro” Sydia baciò la piccola sulla fronte, la strinse forte, consapevole che quella sarebbe stata l’ultima volta che si sarebbero viste e attese che le si rannicchiasse contro per dormire. Quindi la depose dolcemente nel letto  e raggiunse Marzio in cucina. Il ragazzo, appena la vide terminò di sistemare, quindi a un cenno di lei si sedette sul divano accanto a lei. La ragazza, quindi respirò a fondo e alzò gli occhi nella sua direzione

 “Marzio, io…io...”

“Tu cosa?” Il ragazzo era un po’ preoccupato:la sua principessa era veramente starna, quella sera. A guardarla meglio sembrava che avesse chissà che peso dentro, dal quale non vedeva l’ora di liberarsi. Ma non ebbe il tempo di soffermarsi ancora su quell’osservazione che la ragazza trasse un profondo respiro e riprese a parlare

“Ecco, io… insomma… E’ FINITA!!!!”

“Cos…” Marzio era allibito: sicuramente aveva capito male, non poteva esserci altra spiegazione. Così guardò di nuovo la ragazza che invece ribadì la sua sentenza

“E’ FINITA!!!!!!”.

“Ma non mi fraintendere Mar…”

“COSì E’ FINITA EH!!!TI HO STANCATO? HAI TROVATO UN ALTRO? CHE DIAVOLO TI PRENDE: LA MATTINA SONO TUTTE ROSE E FIORI E LA SERA CAMBI PERSONALITA’? E A SAMMY NON CI PENSI?”

“CERTO CHE CI HO PENSATO, COSA CREDI?” La ragazza aveva le lacrime agli occhi, ma se avesse ceduto ora non sarebbe mai più stata capace di rifarlo.

“AH E’ COSI! BEH, SE E’ VERO, ALLORA VUOL DIRE CHE NON TE NE FREGAVA PROPRIO NIENTE DI NOI, DELLA NOSTRA FAMIGLIA”

“Pensala come vuoi, ormai non ho più il diritto di dirti nulla, anzi, sarà meglio che vada prima che gli alberghi chiudano: devo trovarmi una stanza, non è più giusto che io resti qui” Con queste parole fece per andarsene, ma qualcosa la trattenne: Marzio l’aveva presa per un braccio e la stava riportando dentro.

“Ma…”

“Secondo te sono così incivile da lasciarti uscire a quest’ora di notte? E poi mi dici dove lo trovi a quest’ora un albergo ancora aperto? Per stanotte resti qui, sul divano” biascicò, furioso il ragazzo tra i denti. Così dicendo si recò in camera, ma Sydia lo fermò: si era appena ricordata una cosa importantissima:

“Aspetta, mi sono dimenticata di dirti una cosa…”

“Senti, non…”

“Riguarda Sammy”

“Che ha fatto, Sammy? La vuoi tenere tu?”

“Anche volendo non potrei: lei veniva dal futuro, era il frutto del nostro amore e quindi…” A quel pensiero gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime: la sua piccola non c’era più ed era soltanto colpa sua: come avrebbe fatto a dirlo a Marzio? Come avrebbe potuto dargli questo nuovo dolore? Ma doveva farlo, così si schiarì la voce e proseguì

“…quindi, se noi ci lasciamo lei non potrà mai esistere ed è per questo che quando andrai di la non la vedrai: è sparita nel momento stesso in cui ti ho detto che ho deciso di chiudere” La reazione del ragazzo non si fece attendere: le mollò un ceffone in pieno viso e cominciò a sputarle addosso tutto il veleno che fino a quel momento aveva tentato di trattenere, quindi se ne andò in camera lasciandola lì a riflettere su quanto era successo. Rimasta sola la ragazza cercò di trattenersi dallo scoppiare in lacrime: non era tanto il dolore per lo schiaffo a farle male, ma quello che aveva avuto dalla perdita delle due persone a lei più care: Sammy non c’era più e Marzio non vedeva l’ora di sbarazzarsi di lei. A quel pensiero non riuscì più a trattenere le lacrime e finalmente dette libero sfogo a tutto il dolore che aveva provato nel dire quelle cose orribili all’unico uomo che aveva amato più della sua stessa vita. Anche Marzio, dopo quello sfogo, si buttò sul letto e cominciò a pensare a tutta quella situazione: probabilmente aveva esagerato a trattare Sydia in quel modo, ma forse poteva ancora rimediare, forse, la mattina avrebbero potuto parlarne da persone civili e cercare di chiarire tutta quella situazione; a suo dire, infatti, forse sarebbe potuto bastare che la mattina esaminassero la situazione con calma. Non poteva perderla, non poteva! Quella ragazza gli era entrata nel sangue, sotto la pelle, ormai non avrebbe mai più potuto farne a meno, nonostante tutto quello che le aveva detto. Con questo pensiero in mente non gli riuscì di chiudere occhio e la mattina crollò proprio nel momento in cui Sydia si stava alzando. La ragazza, dopo essersi lavata e vestita si affacciò in quella che fino al giorno prima era anche la sua stanza entrò e non riuscendo a resistere si chinò su Marzio e gli baciò le labbra. L’eccessiva velocità con cui si alzò non le permise di accorgersi che la Chiave del Tempo le era scivolata a terra  Poi uscì da quella casa che le rievocava solo momenti bellissimi, accese il suo sailorofono e registrò un messaggio per le altre. Il contenuto era più o meno questo:Ragazze, mi dispiace ma sono dovuta andare via per ordini superiori: non ho potuto dirvelo prima perché è stata una chiamata improvvisa e non ho fatto in tempo a farvelo sapere, comunque da oggi in poi non credo che ci vedremo più. Quindi chiuse la comunicazione e si recò al negozio dove lavorava: non poteva aspettare di parlare direttamente con Mary, così le lasciò un biglietto dove spiegava che aveva avuto un problema in famiglia e non aveva potuto avvertirla, ma che l’avrebbe contattata in seguito. Terminata anche questa operazione, trasse la sua Henshin War

“POTERE DI PLUTONE, VIENI A ME!” Una volta terminata la trasformazione, la ragazza si concentrò e, grazie al potere che le derivava dalla sfera di granato posta sulla sommità del suo scettro riuscì ad arrivare alle Porte dello Spazio-Tempo, dove ad accoglierla trovò Lux:

“Bentornata, Sydia”

“Lux, quanto tempo! Chronos dice che sei sempre impegnatissima”

“Già, mi hai mollato una bella gatta da pelare, non c’è che dire”

“Beh, adesso non avrai più motivo di lamentarti: sono venuta a riprendere il mio posto”

“Come mai? Chronos mi aveva detto che la tua missione era sulla Terra”

“Già, ma ho capito che potrò essere più utile alla Terra se starò qui”

“E’ UNA DECISIONE DEFINITIVA?” tuonò una voce che le due ragazze conoscevano bene.

“Venerabile Chronos, fece Sydia, inchinandosi, si, lo è: ho capito che se fossi rimasta ancora laggiù avrei portato solo dolore”

“BENE, MA SAPPI CHE TI SARA’ CONCESSO CAMBIARE IDEA IN QUALSIASI MOMENTO”

“Non credo che accadrà, comunque grazie” Quindi la ragazza riprese il suo posto alle Porte dello Spazio-Tempo cercando di dimenticare la bellissima esperienza vissuta sulla Terra, dove, nel frattempo, Marzio si era svegliato e stava cercando di riordinare le idee: doveva assolutamente fare pace con Sydia, o non se lo sarebbe mai perdonato. Con quel pensiero in testa si accinse ad alzarsi, quindi fece per recarsi in soggiorno, quando si bloccò: gli era appena venuta un’idea per tentare di fare pace con Sydia. Così, si vestì, si lavò e si recò in soggiorno per preparare la colazione ma non fece in tempo a mettere in atto la sua idea che dovette fare i conti con un altro problema: Sydia non era in soggiorno a dormire, dove invece si ricordava di averla lasciata.. A quel punto, il ragazzo cominciò a spaventarsi e iniziò a cercarla per tutta la casa, ma dopo poco tempo dovette arrendersi all’evidenza dei fatti: lei non era lì, se n’era andata e non avevano neanche avuto la possibilità di chiarire. Cercando infatti di analizzare il loro litigio da un altro punto di vista, si rese conto che la ragazza non gli aveva spiegato un accidente. Fu in quel momento che decise: anche se avesse dovuto cercarla tuta la vita, l’avrebbe trovata e costretta a spiegargli tutta la situazione. Proprio in quel momento squillò il telefono e il ragazzo rispose:

“Pronto?” Dall’altra parte la voce seria di Rea                                                         

“Marzio, ciao, sono Rea: volevo informarti che è stata organizzata una riunione straordinaria al santuario tra venti minuti: dobbiamo parlare di una cosa molto urgente e la tua presenza è assolutamente necessaria”

“Quindi non posso rifiutarmi”

“Già, ma perché me lo chiedi?”

“Vedi, il fatto è che Sydia è sparita ed io sono tremendamente preoccupato: volevo evitare di allontanarmi nel caso dovesse telefonare”

“Ma non…” Rea non terminò la frase: probabilmente Marzio non ne sapeva nulla e forse era meglio parlarne a voce, così glissò:

“Se vuoi possiamo venire da te”

“Per me sarebbe meglio, ma non vi crea problemi?”

“No, per me è uguale: avviso le altre” Detto fatto: la ragazza richiamò Marzio dopo pochi minuti per informarlo che lei e le altre sarebbero arrivate a casa sua entro pochi minuti. In quel lasso di tempo, Marzio sistemò la casa, fece colazione, quindi, al suono del campanello andò ad accogliere le ragazze. Eccezionalmente, quel giorno, anche Bunny era arrivata puntuale così non si perse tempo ed Amy poté andare subito al dunque:

“Vedi, Marzio, noi abbiamo convocato questa riunione proprio per parlare di Sydia”

“Che è successo?” Stavolta a rispondere fu Morea

“Stamattina, dopo essermi alzata, ho preso il sailorofono, ho visto che c’era un messaggio e l’ho ascoltato: è stato così che abbiamo scoperto che Sydia se ne è andata”

“Già”

“Marzio, che ti prende?” chiese Bunny, notando la sua espressione avvilita. La ragazza era molto preoccupata: lei era da sempre stata innamorata di Marzio, ma sembrava che lui non la considerasse più di un’amica e questo non riusciva proprio ad accettarlo. Adesso, con il fatto che Sydia non c’era credeva che avrebbe potuto avere una possibilità, ma l’espressione del ragazzo dovette farle cambiar idea subito: allora non era vero quel detto che diceva lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Bunny sapeva di non essere la più intelligente del gruppo, ma conosceva Marzio da più tempo delle altre e da un po’ aveva capito che i sentimenti di lui nei confronti di Sydia non erano quelli di un semplice amico. Quel pensiero le causò una fitta di gelosia: chissà se Sydia lo ricambiava? Se così fosse stato, lei non avrebbe mai potuto avere speranze con lui. Anche se in questo momento lei non c’era a lui sembrava non importare molto di lei, lo dimostrava il fatto che quando era arrivata l’aveva a malapena salutata, ma forse era stata la preoccupazione a farlo agire così e  la ragazza decise di non pensarci più, tentando, invece di concentrarsi sul problema principale: dove diavolo poteva essersi cacciata Sydia.

 

RisposteL molto veloci xkè sn di fretta)

Donnasole: no, secondo me non la stanno viziando troppo, Sammy e x quanto riguarda la guerra, questa nn dipende da come vengono trattate le Inners

 

Lady hawke: felicity, nn ha sospirato xkè nn voleva una ragazzina, ma significava: qcls tipo: MA ALLORA è UN VIZIO. Se ti ricordi, infatti, lei aveva solo un anno più di Lux quando Chronos l’ha portata nella Dimensione Temporale. X quanto riguarda le altre tue domande dovrai aspettare il seguito

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** 13. Pace fatta! ***


Nuova pagina 1

La riunione, alla quale parteciparono anche le Stars che erano andate a casa di Marzio per discutere di quello che era successo ( che loro avevano avvertito per il fortissimo legame instaurato con Sydia e Sammy)  durò per un paio di ore, ma le ragazze non riuscirono ad arrivare a nulla che potesse essere utile per rintracciare la loro compagna. Anzi, a dire la verità, l’unico risultato che raggiunsero fu quello di scoprire che era sparita anche Sammy  “Probabilmente Sydia ha lasciato anche il padre di Sammy e quindi adesso la bambina, mancando uno dei genitori, non può esistere” fu il commento di Amy. A quelle parole, Marzio e le Stars non poterono far altro che assentire e le ragazze decisero di separarsi con l’idea che chi avesse avuto un’idea per rintracciare Sailor Pluto ne avrebbe informato gli altri. Così trascorsero tre giorni che a Marzio sembrarono tre anni: la mattina non poteva più svegliarsi con la sua famiglia, non poteva avere vicino le uniche due persone che contassero realmente qualcosa per lui. Con questi presupposti non valeva neanche la pena darsi da fare per tirare avanti alla meglio e così la sua casa erra letteralmente andata alla deriva, anche se, a onor del vero, il giorno prima era passata Bunny a mettere un po’ d’ordine: anche se lui aveva ribadito più volte che non ce n’era alcun bisogno, la ragazzina aveva voluto fare di testa sua ed era andata ugualmente. Per un po’, lui l’aveva lasciata fare: dopotutto gli stava facendo un favore, ma ad un certo punto, quando l’aveva vista entrare nella sua camera da letto non aveva retto più e l’aveva cacciata in malo modo: nessun’altro che non fosse lui, Sydia o tutt’al più Sammy, aveva il diritto di entrare in quella stanza e vedere questo diritto violato lo aveva fato imbestialire e lo aveva portato a trattare la ragazza in un modo orribile, al punto che lei se ne era andata di corsa. Ma perché te ne sei andata ,avremmo potuto parlare con calma e risolvere la situazione. Questi erano pressappoco i pensieri di Marzio, pensieri che non erano, come si può pensare rivolti a Bunny, ma a Sydia. Il ragazzo, inoltre, chiuso nel suo dolore, era anche convinto che nessuno avrebbe mai potuto capirlo. Ma in realtà, non molto lontano di lì c’era una persona che aveva il suo stesso stato d’animo. Sydia, dopo essere tornata alle Porte dello Spazio-Tempo, aveva ripreso le sue mansioni di Custode temporale con l’aiuto di Lux. In quel periodo di assenza, infatti, il lavoro era notevolmente aumentato, poiché le due dovevano  svolgere anche le mansioni di Sailor Nova che era stata gravemente ferita in una battaglia e aveva bisogno di un periodo di riabilitazione, o almeno questo era stato detto loro. Tutto questo, però non aveva impedito a Sydia di continuare a pensare a Marzio, Sammy e a quella famiglia che aveva irrimediabilmente perso e di gettare, ogni tanto, qualche sguardo sulla Terra che poi ritirava subito non appena vedeva lo stato in cui era Marzio e quello in cui aveva lasciato andare la loro casa. A volte, poi il dolore che sentiva per quello che aveva fatto era talmente grande che si sedeva in un angolino delle Porte, chinava il viso sulle ginocchia, incrociava le braccia e scoppiava a piangere. Lux aveva imparato a sue spese, che, in quei momenti era meglio lasciar stare la ragazza e neanche Chronos si faceva sentire: se per disgrazia gli avesse risposto male, lui sarebbe stato costretto a cacciarla da lì poiché lui era sempre una divinità e alle divinità bisogna portare rispetto e la ragazza non avrebbe più avuto un posto dove andare. Così trascorsero i giorni, fino a quando, la mattina del quarto giorno, Marzio, che fino a quel momento aveva dormito sul divano, si alzò e si recò in camera per sistemarla:Sydia lo avrebbe ucciso se al suo ritorno avesse trovato la casa in quello stato. Perché sarebbe tornata, prima o poi, non aveva alcun dubbio. Così rifece il letto e si mise a spolverare i mobili. Quando ebbe finito, non contento, decise di passare lo straccio: quella stanza era un vero disastro, così si recò in cucina, preparò il secchio con acqua e detersivo, quindi tornò nella sua stanza e iniziò a passare lo spazzolone dappertutto. Ad un certo punto, sentì un rumore metallico, così si chinò per vedere che cosa l’avesse prodotto, raccolse il misterioso oggettino e grande fu la sua sorpresa quando si rese conto che era nientemeno che la Chiave del Tempo. A quanto ne sapeva lui, infatti, Sydia teneva quell’oggetto in gran considerazione e non l’avrebbe mai lasciata in giro per casa: era proprio per evitare di perderla, infatti, che la ragazza usava tenerla al collo. A conti fatti, quindi c’era una sola possibilità: che la ragazza non si fosse accorta che l’aveva persa, ma quando era potuto succedere? Ripensò agli avvenimenti precedenti alla partenza di Sydia e giunse alla conclusione che doveva essersene andata di mattina, poiché doveva anche aver informato di ciò la sua datrice di lavoro. Si, ma dove? Il ragazzo si prese la testa fra le mani ed iniziò a pensare finché arrivò all’ovvia conclusione: Sydia era tornata alle Porte dello Spazio-Tempo e lui era stato un emerito idiota a non averlo capito prima. Così, iniziò a riordinare le idee e decise di chiamare le altre guerriere, essendo consapevole che non sarebbe stato in grado di usare quella benedetta chiave da solo. Presa questa decisione telefonò a casa delle Stars. Gli rispose Sagittar:

“Myriam, ciao, sono Marzio”

“Marzio? Che succede? Come mai telefoni?”

“Ecco… credo di aver capito dove possa essersi cacciata Sydia”

“Dimmi, sono tutt’orecchi” Marzio spiegò brevemente alla ragazza le conclusioni a cui era arrivato. Dall’altra parte si sentì un momento di silenzio, poi la voce di Myriam:

“La tua idea è giusta e non vedo perché non possiamo tentare: avviso le altre, ci vediamo oggi pomeriggio al parco:la Chiave del Tempo non è difficile da usare, ma adesso abbiamo bisogno anche dell’aiuto delle altre. Per le coordinate della Dimensione Temporale, tutte noi Stars ne siamo a conoscenza, quindi non ci sono problemi” Detto questo la ragazza riagganciò ed entrambi si misero all’opera: Myriam spiegò alle altre il contenuto della telefonata di Marzio e tutte cominciarono a concentrarsi per ricordare le precise coordinate di quella benedetta dimensione, Marzio telefonò alle altre spiegando cos’era successo e dando loro appuntamento per il primo pomeriggio. Il pomeriggio, si ritrovarono tutti al parco dove Sagittar comunicò che era riuscita a rintracciare le coordinate della dimensione Spazio-Temporale, così le ragazze si presero per mano ed attivarono il teletrasporto per raggiungere finalmente, la loro compagna, che era completamente ignara di tutto ciò in quanto non era mai riuscita a prendersi un momento di pausa: fortunatamente Chronos aveva appena comunicato a  lei e Lux che la maggior parte dei problemi era stata risolta e  non avrebbero più dovuto fare gli straordinari. In quel momento Chronos la chiamò e lei non poté essere presente all’arrivo dei suoi amici che così si rivolsero a Lux:
”Scusami, sapresti dirmi se è questa la dimensione Spazio-Temporale?” chiese garbatamente Amy. La ragazza a quella domanda alzò il viso e tutto le fu chiaro: quelli erano il futuro sposo di Sydia, le loro guerriere e quelle contro le quali avrebbe dovuto combattere. Così, sapendo qual’era il suo ruolo, la ragazza rispose:

“Mi dispiace, ma non sono tenuta a dare questo genere di informazioni, soprattutto a tutta questa gente: posso parlare solamente con uno di voi”

“Bene, allora, come si fa?”

“Si fa così: chi di voi ha in mano la Chiave del Tempo?”

A quella domanda Marzio si fece avanti: “Io” rispose. La ragazzina lo guardò con aria allegra quindi gli disse:

“Bene, allora tu potrai restare qui, mentre voi altre adesso vi prenderete per mano e tornerete da dove siete venute”

“Anche volendo non potremmo ascoltarti, fece Sailor Mercury, perché non possiamo teletrasportarci senza Chiave del Tempo”

“Questo non è un problema: vi teletrasporto io” La ragazza si mise in posizione, ma fu nuovamente fermata

“Aspetta, fece Sailor Jupiter, davvero credi che siamo così sprovvedute? Perché può restare solo uno di noi? E perché proprio Marzio?”

“Queste sono le regole e devo farle rispettare” Quindi Lux, senza attendere risposta si concentrò e dal suo scettro partì un raggio che avvolse le guerriere facendole tornare sulla Terra. Tutte tranne Marzio che a quel punto si rivolse a Lux che lo stava osservando con aria furba.

“Perché le altre non sono potute rimanere?”

“Perché la Dimensione Temporale non può reggere più di tre persone, custodi comprese, e tra poco Sydia sarà di ritorno” mentì la ragazza. Una cosa del genere non era mai stata vera poiché era risaputo che la Dimensione Spazio-Temporale avesse un’enorme capacità, ma gli ordini di Chronos erano stati chiari:Se dovessero arrivare le guerriere Sailor, fai in modo che possa restare qui soltanto il Principe Endymion .Purtroppo, dai racconti di Sydia, la ragazza aveva capito che le guerriere non si sarebbero accontentate di questa spiegazione, così aveva preferito mentire. In quel momento, arrivò Sydia e ciò servì a Lux perché la sua menzogna non fosse completa. La ragazza le si avvicinò:

“Pluto, hai visite”

“Visite?”

“Si. Io adesso devo andare un momento a controllare una certa faccenda nel Regno Dorato, comunque sarò di ritorno tra poco” Detto questo, la ragazza si concentrò, aprì le Porte Spazio-Temporali e si tuffò al loro interno. Dopo aver richiuso il varco, Sydia si guardò intorno e quando vide Marzio sentì un tuffo al cuore. Avrebbe voluto evitare di vederlo, ma ormai lui era arrivato fino a lì e anche non volendo avrebbe dovuto ascoltarlo. Così, trattenendo a stento le lacrime gli si avvicinò e gli pose la domanda più ovvia:

“Che ci sei venuto a fare qui?”

“Per parlarti… e riportarti questa” fece il ragazzo tirando fuori la Chiave del Tempo. La ragazza aveva gli occhi fuori dalle orbite: allora l’aveva persa a casa! Da quando aveva scoperto di aver perso la Chiave del Tempo non aveva mai avuto la possibilità di cercarla, poiché era stata indaffaratissima e perciò era sempre Lux che si occupava di fare viaggi nel Tempo e di mandare le persone oltre il Time Gate.

“Grazie” fece la ragazza allungando una mano per prenderla, ma Marzio fu più svelto e nascose la mano dietro la schiena

“Non ti darò proprio nulla, finché non mi starai a sentire”

A quelle parole, la ragazza si sedette per terra invitando Marzio con un gesto, a imitarla cosa che lui fece dopo essersi tolto la mascherina e il cappello. Quindi lui iniziò a parlare:

“Sai, io vorrei soltanto capire perché te ne sei andata: ci ho rimuginato sopra per tre giorni e francamente mi sembra assurdo che tu te ne sia andata solo per uno stupido litigio…”ma non fece in tempo a finire la frase che la ragazza scattò in piedi e lo interruppe:

“Quello secondo te era uno  stupido litigio? Dopo tutto quello che ti ho detto?”

“Già, vorrei capire proprio questo: mi hai lasciato senza neanche una spiegazione, penso di averne il diritto, non credi?” La ragazza sospirò: se gli avesse detto la verità tutto quello che aveva fatto sarebbe risultato vano, ma non fece in tempo ad inventare una spiegazione plausibile che Marzio le si avvicinò ulteriormente: ormai erano a pochi centimetri e il ragazzo decise di tentare il tutto per tutto, quindi, senza attendere oltre, si chinò verso di lei e la baciò cogliendola di sorpresa. La ragazza, senza rendersi conto pienamente di ciò che faceva, si trovò a rispondere a quel bacio che le comunicava una valanga di sensazioni meravigliose che credeva di aver dimenticato. A quel punto Marzio la strinse deciso a perdersi nel turbine di sensazioni che lo stava avvolgendo. Kami-sama quanto gli era mancata! Gli era mancato tutto di lei: la sua voce, il suo corpo, il suo calore, la sua dolcezza, la sua tenerezza…tutto. Non avrebbe mai potuto sopportare di perderla di nuovo. A quel punto i due ragazzi si separarono, poiché erano in evidente debito d’aria. Sydia non sapeva che cosa fare: non avrebbe potuto continuare con la storia che non lo amava più, ormai era evidente che non era vero e stava cercando di inventare una spiegazione plausibile, quando il suo flusso di pensieri venne interrotto da Chronos:

“FINALMENTE! SAPETE, RAGAZZI AVETE RISCHIATO SERIAMENTE DI COMPROMETTERE IL FUTURO!” al suono di quella voce i ragazzi sobbalzarono e scattarono in piedi. Sydia, però avendo realizzato chi aveva parlato, si inchinò:

“Venerabile Chronos, perdonate il mio ardire ma non credo che sia giusto: il destino del Principe Endymion è quello di sposare la Principessa Serenity…”

“SBAGLIATE, PRINCIPESSA FELICITY, MA NON E’ COLPA VOSTRA: CI SONO ALCUNE COSE CHE NON SAPETE”

“Che significa?” chiesero i due ragazzi all’unisono. A quel punto tornò Lux, che riprese il discorso esattamente da dove Chronos l’aveva lasciato:

“Principe Endymion, ricordate la battaglia contro l’esercito della Regina Metallia svoltasi l’anno scorso?”

“Hai*”  

“Correggetemi se sbaglio, ma da quello che ho potuto vedere non mi è sembrato che voi foste così preso dalla Principessa Serenity”

“Ma che diavolo via dicendo, Lux? Sei diventata orba? Se le ha salvato la vita”

“Si, è vero, ma non per il motivo che credi tu”

“Che vuoi dire?”

“Vuole dire, intervenne Marzio, che se io ho salvato la vita a Bunny più di una volta l’ho fatto soltanto perché sapevo che lei era l’unica in grado di usare il Cristallo d’Argento, l’unica arma in grado di sigillare nuovamente Metallia e se mi sono sacrificato al posto suo, l’ho fato pensando non all’amore che voi tutti credevate provassi nei suoi confronti, ma alla salvezza della Terra” A questa rivelazione  Sydia si sentì cedere le ginocchia: allora… forse loro due…il loro amore aveva davvero una speranza. I suoi pensieri furono confermati da Lux che riprese a parlare:

“ Sydia ricordi quando hai avuto quella sensazione subito dopo essere arrivata nel passato ed hai notato il cambiamento del futuro? Ebbene, è giusto che tu sappia la verità: quella è stata una sensazione che potremmo definire a scoppio ritardato: il futuro era già cambiato da un pezzo, precisamente dal momento in cui il Principe Endymion ha deciso di non rimettersi con la Principessa Serenity. Ed è proprio per questo che io sono rimasta: sapevo che un giorno  te ne saresti andata di nuovo ed ho preferito restare senza fare tanti giri. Tu adesso te ne devi andare e devi ricominciare sulla Terra: sono sicura che ci rivedremo prima di quanto tu non creda, amica mia” La ragazza quindi si preparò a teletrasportarli, ma Sydia la fermò:

“Aspetta un momento, devo assolutamente sapere una cosa: che ne è stato di Sammy? Rinascerà, vero?”  Lux sorrise e poi rispose:

“Non ti preoccupare: rivedrai la tua bambina prima di quanto tu possa immaginare” Sydia, a quelle parole si tranquillizzò, prese per mano Marzio ed insieme tornarono sulla Terra, dove ad attenderli al Tempio di Rea c’erano le altre guerriere che in tutto quel tempo non avevano fatto altro che pensare a quello che sarebbe potuto succedere. Appena si accorsero di quella luce malva scattarono in piedi, pronte ad accogliere i loro amici:

“Finalmente siete tornati, credevamo vi fosse successo qualcosa”

“Gia, dopo che quella ragazza ci ha cacciato non abbiamo più avuto la possibilità di venire a vedere cos’era successo”

“Scusatemi, ma perché Lux vi avrebbe cacciato?” Sydia era veramente perplessa

“Ma come, lei ci ha detto che nella dimensione Spazio-Temporale possono resistere tre persone, custodi comprese” rispose Marzio. A quelle parole la ragazza rischiò seriamente di scoppiare a ridere: certo che aveva degli amici proprio creduloni, e anche abbastanza sprovveduti se erano stati capaci di farsi mettere nel sacco da una semplice ragazzina di dodici anni. Ma si trattenne: Lux era pur sempre una collega.

“Beh, si, diciamo che le regole sono un po’ cambiate da quando me ne sono andata” Le ragazze stettero insieme ancora un po’, poi si separarono e le Stars, Sydia e Marzio se ne tornarono a casa. Giunti a destinazione, Marzio estrasse le chiavi e fece per aprire la porta. Una volta varcata la soglia, la serata si svolse come di consueto. Terminata la cena giunto il momento di andare a dormire, Sydia decise di confessare la verità a Marzio: non le andava di ricominciare con un bugia, anche se era una bugia stupida così, mentre Marzio la stava stringendo, durante un film alzò la testa e disse:

“C’è una cosa che devo confessarti” A quelle parole, il ragazzo assunse un’espressione preoccupata, ma notando l’espressione divertita negli occhi della ragazza si rilassò notevolmente:

“Parla”

“Ecco… non è vero che sono cambiate le regole della Dimensione Temporale: credo che Lux l’abbia fatto apposta per farci rimanere da soli”

“Ed io che credevo dovessi dirmi chissà cosa! Guarda, mia cara, che era lampante che quella ragazzina stesse mentendo”

“Peccato che tu sia stato l’unico a capirlo: hai visto come ci sono rimaste le altre?”

“Già, sembravano veramente afflitte” I due ragazzi, quindi, si guardarono in faccia poi scoppiarono a ridere. E in questo clima si ritirarono. Anche i giorni seguenti furono all’insegna dell’allegria. Nel frattempo Sydia aveva anche ripreso a lavorare e il suo primo giorno di lavoro non era stato poi così esaltante. mancava ormai da quattro giorni e avrebbe dovuto dare spiegazioni leggermente più esaurienti di quelle che aveva propinato giorni prima. Giunta quindi sul posto di lavoro, si era apprestata ad entrare, salvo poi essere investita dalla furia di Mary:

“Ma bene, chi si rivede!” Sembrava che la donna non avesse gradito molto la sua sparizione e Sydia si dispose ad ascoltare quello che le avrebbe detto, pregando che non la licenziasse. Sapeva di aver sbagliato e anche di meritarsi una bella lavata di capo, ma tra questo ed il licenziamento c’era un abisso! Ma non poté proseguire la sua riflessione, perché la donna riprese a parlare:

“Ti sembra questo il modo di sparire? Sono quattro giorni che non ti presenti al lavoro, ma sai, potrei anche passarci sopra se tu mi dessi una spiegazione esauriente: dopotutto una commessa, mi serve e continuerà a servirmi” La donna, quindi terminò il suo sfogo e si dispose ad ascoltare quello che la ragazza le avrebbe detto. Sydia quindi, prese fiato e iniziò a raccontare, per quello che poteva, ciò che era successo. Al termine della sua spiegazione, che, a dire la verità era stata molto rattoppata (a molte cose infatti, Mary non avrebbe mai potuto credere ed era meglio dirle che sua madre si era ammalata all’improvviso e aveva dovuto vegliarla ma che adesso stava meglio, piuttosto che imbastire un discorso su Dimensioni Temporali, teletrasporti, Chronos, principi e principesse, antichi regni in guerra e tutto quello che ne conseguiva) la ragazza si interruppe e guardò in faccia Mary, in attesa del suo verdetto che non si fece attendere:

“Beh, mi dispiace molto per te, comunque ciò non toglie che non ti sei comportata proprio bene, per cui facciamo così: io non ti licenzierò per il motivo che ti ho detto prima, ma le ore che hai perso dovrai recuperarle come straordinario” La ragazza era felice come non mai da quella notizia e dopo averlo comunicato a Marzio per via telepatica aveva ripreso il lavoro a pieno ritmo pregando il cielo che non dovesse mai più succederle di deludere Mary: teneva moltissimo a quel lavoro e si era affezionata alla sua principale come alla sua mamma. Così la vita continuava, insieme alle battaglie per la difesa della Terra, finché un giorno…

 

 

 

 

Risposte alle recensioni:

Donnasole: Sammy è sparita per esigenze di copione, (si dice così?) ma chi ti dice che non ritorni? Certo, Sydia ha sbagliato, ma questo le servirà per maturare anche dal punto di vista affettivo. Mi raccomando, continua a leggere e a recensire. Mi fa piacere che il personaggio di Sammy ti piaccia anche più di Chibiusa Per il discorso Inner… posso dirti che prima della tua recensione in questo capitolo facevano una figura migliore.

Lady hawke  Sn contenta che il personaggio di Sammy ti piaccia. Se poi mi dici (tu come Donnasole) che la preferite a Chibiusa, beh… in questo caso devo proprio considerarmi soddisfatta.

Hilary: ciao, grazie per la recensione. Lo so che forse quello che ho scritto è un po’ brutale, ma tieni conto che io ho ribaltato completamente la storia: nell’anime, Marzio aveva occhi solo per Bunny e le altre non se le calcolava di striscio. Con Sydia poi non mi sembra che ci abbia mai scambiato neanche mezza parola e così…

 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** 14. Sogni ***


Nuova pagina 1

 

Erano passati ormai cinque mesi da quando Sydia era tornata sulla Terra. In questo arco di tempo la ragazza aveva continuato a lavorare allo stesso negozio, si era iscritta all’ Università di Fisica e aveva continuato a svolgere il suo compito di guerriera. Anche Marzio si era iscritto all’Università, scegliendo, però, la Facoltà di Medicina ed entrambi i ragazzi, ormai frequentavano le lezioni da tre mesi ed era quasi giunto il momento, per loro di dare i primi esami. Anche sul versante della difesa della Terra c’erano state delle novità: le Inners non sembravano più così potenti, e più di una volta, erano state le Stars a risolvere la situazione, il loro nemico, ormai sembrava prossimo alla sconfitta e le ragazze sentivano che la battaglia finale era più che mai prossima. Si era poi creato un problema interno al gruppo delle Stars: Sydia, Ottavia, Emily e Myriam erano molto affiatate, ormai bastava una semplice occhiata e si capivano al volo, mentre Sailor Pallas, che era rimasta sulla Terra assumendo l’identità di una ragazzina di quinta elementare di nome Arimi, non sembrava intenzionata ad unirsi alle altre. Non si poteva negare che era sempre presente quando c’era bisogno di lei, ma non era capace di prendersi un impegno serio: disertava la maggior parte delle riunioni e quando Ottavia, che era in classe con lei le chiedeva spiegazioni non le rispondeva o se lo faceva era in malo modo. La ragazzina, inizialmente, ne aveva parlato alle altre, ma poi aveva finito col lasciar perdere: Arimi non ascoltava nessuno, neanche la regina, quindi era inutile continuare a tentare. La ragazza aveva demorso, sperando, come del resto le altre, che la situazione migliorasse. Le giornate si susseguivano così, tutte ripetitivamente uguali sembrava che tutto fosse finito, quando un giorno, finalmente, qualcosa si mosse. Quella mattina, Sydia si era svegliata più agitata del solito: non ne capiva il motivo ma sentiva che quella giornata sarebbe stata particolarmente importante per lei. Così la ragazza, sempre con addosso quella strana euforia si recò in cucina per preparare la colazione, quindi fece una tappa in bagno, si vestì e quando tornò in cucina vide Marzio già in piedi che le sorrideva. A quella vista la ragazza gli si avvicinò:

“Ben svegliato”

“Anche a te, amore mio” rispose lui, baciandola. Quel bacio, come di consueto fu veramente dolcissimo e i due ragazzi sembravano non avere intenzione di separarsi e probabilmente non l’avrebbero fatto, se proprio in quel momento non fosse squillato il telefono. Anche se un po’ riluttanti si decisero a separarsi e Marzio rispose al telefono. Quando riagganciò la sua espressione non era delle più piacevoli e Sydia, intuendo ciò che di lì a poco sarebbe potuto succedere lo prevenne con una frase:

“Se mi devi parlare di battaglie, aspetta che mi sono svegliata del tutto, per favore”

“Io non ho fiatato”

“Già, ma ti conosco abbastanza bene e purtroppo per me, la tua faccia non promette niente di buono” Con questa frase il discorso fu chiuso e tacitamente rimandato all’ora di pranzo. I ragazzi, quindi terminarono di fare colazione, quindi Sydia si diresse al lavoro: ormai aveva recuperato tutte le ore perse  e non avrebbe più dovuto fare gli straordinari. A quel pensiero tirò un respiro di sollievo che le morì subito in gola ripensando alla telefonata appena ricevuta. Spero soltanto di non aver ragione, altrimenti significherebbe che dobbiamo combattere contro il nemico principale e in questo momento non ne ho proprio la forza: noi Stars ci siamo appena ritrovate e dobbiamo prima prendere confidenza con Sailor Pallas. Con questi pensieri in testa giunse a lavoro, dove decise di accantonarli per concentrarsi sulle sue mansioni: fortunatamente Mary aveva sospeso le ostilità e questo le era molto più facile. Quindi, la mattinata lavorativa terminò e la ragazza tornò a casa. Mentre l’aspettava, Marzio, aveva preparato il pranzo, così che, quando giunse a casa trovò tutto pronto. I due ragazzi si misero a tavola e iniziarono il pasto, quando, ad un certo punto, Sydia alzò gli occhi dal piatto per dire:

“Ma come? Non aspettiamo…” La frase le morì in gola: già, Sammy non era più riapparsa, da quando si erano rimessi insieme e aveva anche iniziato a dubitare delle parole di Lux rivedrai la tua bambina prima di quanto tu possa immaginare. Se ciò che le aveva detto Lux era vero, allora, perché non era ancora riapparsa? Alzò lo sguardo e notò che Marzio sembrava avere i suoi stessi pensieri. Accorgendosi di essere stato scoperto, il ragazzo la guardò mettendosi in faccia un sorriso falsamente allegro e disse:

“Beh, quanto ci vuoi stare a tavola? Guarda che se poi la tua principale ti licenzia sono affari tuoi” A quelle parole, la ragazza sobbalzò: ma che ore si erano fatte? Gettò quindi un’occhiata preoccupata all’orologio, ma si rilassò subito: in fondo erano soltanto le due e dieci, aveva ancora venti minuti buoni prima di dover andare al lavoro. Ma Marzio, non poteva assolutamente passarla liscia. Con in testa soltanto questo pensiero, arrotolò una pallina di molliche di pane e gliela tirò, colpendolo in pieno:

“Scemo, mi hai fatto prendere un colpo: credevo fosse chissà quanto tardi, dai aiutami a sistemare” Così dicendo i ragazzi sistemarono la cucina, dopodiché Sydia si recò al lavoro. Anche quel pomeriggio trascorse senza particolari problemi e la ragazza tornò a casa nella maniera più tranquilla possibile, quindi, dopo aver salutato Marzio si sedette a tavola con lui per la cena, al termine della quale, si sedettero abbracciati sul divano:

“Resterei così tutta l’eternità”

“Già, ma poi chi salva il mondo e l’universo?”

“Mi stai attribuendo poteri che non ho: anche se sono la futura Regina della Terra, ciò non significa che sia imbattibile”

“Ma finora siete sempre state tu e le tue colleghe a risolvere tutto”

“Anche noi potremmo sbagliare un giorno, quindi non farti venire idee strane”

“Veramente… in questo momento mi è venuta solo un’idea” disse Marzio lanciandole uno sguardo più che eloquente. Quindi avvicinò le sue labbra a quelle di lei e la baciò. La ragazza fremette: era da un po’ che non stavano insieme poiché la sera solitamente dovevano studiare o combattere e quel bacio le provocò una valanga di sensazioni meravigliose. Poi, quando il ragazzo iniziò a baciarle anche il collo pensò che non avrebbe più potuto avere freni, ma si dovette ricredere poiché proprio in quel momento, suonò il suo sailorofono. Appuntandosi mentalmente di tirare il collo a colei che avesse osato interromperli, la ragazza fece scostare Marzio e rispose alla chiamata delle amiche:

“ Ragazze, che succede?”

“ Il nostro nemico ha attaccato di nuovo: siamo vicino al capanno abbandonato”

“Bene” La ragazza chiuse la comunicazione e rivolse uno sguardo a Marzio: entrambi sentivano che questa battaglia sarebbe stata fondamentale. Così si trasformarono, dopodiché si presero per mano e in men che non si dica, grazie al teletrasporto si trovarono al capanno. La battaglia era già iniziata e le guerriere erano un po’ in difficoltà, così i due ragazzi decisero di intervenire:

“PLUTONE, URLO MORTALE!” Anche Marzio, aveva sviluppato nuovi poteri e pensò che quello fosse il frangente migliore per usarli

“SCOSSE SISMICHE!” Questo potere fece perdere l’equilibrio al mostro, consentendo alle guerriere di riunirsi e di sconfiggerlo definitivamente. Al termine della battaglia, le ragazze si riunirono per discutere il da farsi. Ormai era inutile tergiversare: dopo questo attacco la battaglia finale era più vicina che mai. Questo punto mise d’accordo entrambi i gruppi che cominciarono a discutere il da farsi. La prima a parlare fu Sydia:

“Allora ragazze, penso che ormai sia giunto il momento di fare il punto della situazione: abbiamo portato sulla strada del bene le Quattro Sorelle Persecutrici, sconfitto Ruben ed Esmeralda, mentre per quanto riguarda il Principe Daimond, sembra che lui voglia allearsi con noi anche se io, personalmente, non mi fido. A questo punto, rimane solo il Saggio, che stando a quanto abbiamo scoperto, non è un essere umano, ma un’entità, per cui non possiamo sconfiggerlo, ma io dovrei aprire un portale per rimandarlo su Nemesis”

“Ma come” la interruppe Amy “stando alle mie ricerche, il Saggio può essere sconfitto”

“Si, è vero, ma non in questo caso: il solo potere del Cristallo d’Argento non è sufficiente: non credete che sia come Metallia, lui è molto più potente”

“Ma allora…”

“Allora, la interruppe Emily, per sconfiggerlo c’è bisogno del Cristallo d’ Argento, unito al potere dell’ Earth Crystal, che però ancora non è apparso”

“Non starete mica dicendo che finché questo Cristallo non apparirà avremo le mani legate, vero?”

“Non proprio, ma finché l’ Earth Crystal non apparirà, potremmo soltanto rimandarlo da dove è venuto e correremo il rischio che ritorni”. Le Inners erano sconvolte: quella faccenda si stava complicando sempre di più, dipendevano da un semplice pezzo di vetro che non sapevano neanche dove andare a cercare. La preoccupazione si dipinse sui loro volti e tutte cominciarono a riorganizzare le idee per poter risolvere il tutto il prima possibile. Ad un certo punto, Marzio si alzò e si rivolse alle altre:

“Ragazze, secondo me se continuiamo così non risolveremo niente: forse sarebbe meglio che tornassimo ognuno a casa propria e ci riflettessimo con calma, ma a partire da domani: adesso siamo tutti stanchi e per quanto mi riguarda, se non ci aveste avvertito della battaglia, noi ce ne saremmo andati a dormire”

“Sottoscrivo in pieno”

“D’accordo, faremo come dite voi, però domani a mezzogiorno ci ritroviamo al Tempio: sarà il caso di cominciare le ricerche di questo Cristallo” Le ragazze accettarono l’idea di Morea e si diressero a casa. Giunti a destinazione, Sydia e Marzio decisero di riprendere il discorso che avevano incominciato prima della battaglia, quindi si addormentarono abbracciati. Quella notte, per il resto del Sailor Team passò come tute le altre, ma non per Sydia. Appena si addormentò la ragazza fece un sogno stranissimo: si trovava nel giardino di casa sua su Plutone e stava facendo una passeggiata, quando vide qualcuno che stava passeggiando nel giardino. Decise di avvicinarsi e scoprì che quella persona che inizialmente non aveva riconosciuto altri non era che suo padre. La ragazza gli si avvicinò ancora: erano secoli che non lo vedeva e desiderava ardentemente poter parlare con lui:

“Felicity…” disse l’uomo non  appena la ragazza l’ebbe raggiunto

“Padre, ma cosa sta succedendo? Come mai mi trovo qui?”

“Avevo bisogno di parlarti, lontano da orecchie indiscrete, tua madre è andata a trovare tua sorella, quindi non ci disturberà nessuno,  adesso non dire nulla e vieni con me”L’uomo quindi, la prese per mano e la condusse in quella che, fino ad alcuni anni prima, era stata la sua camera da letto.

“Abbiamo sbagliato atteggiamento con te, figlia mia, io in particolar modo, potrai mai perdonarci?”

“Padre, ma che state dicendo? Voi non avete niente da farvi perdonare”

“E invece si ma adesso ascoltami, ascoltami bene voglio aiutarti so della tua battaglia e voglio aiutarti”

“Padre…”

“Ascoltami, ricorda queste parole:

E solo quando i quattro elementi convergeranno in uno stesso luogo

E bianco e nero saranno uno di fronte all’altro

Soltanto in quel momento potrà apparire

L’arma più potente del Cosmo”

“Padre, ma che cosa significa? Quali sono i quattro elementi?”

“Non lo so, figlia mia, il mio compito era solo comunicarti queste parole, adesso il tuo è trovarvi un senso: solo così vincerai la guerra. E non dimenticare che:

Nella guerra scatenata per l’intero Cosmo

Molte fazioni si scontreranno

Soltanto alla fine

Vi sarà un vincitore

Colui le cui mani non saranno intrise

Del suo stesso sangue”

“Padre, ma…”

“Il mio tempo è finito, figlia mia: combatti, difendi la tua famiglia e il tuo regno e ne avrai grandi ricompense. Non dimenticare mai i tuoi ideali, e vivi sempre secondo giustizia. Addio, figlia mia, io devo andare, ma ricorda: sarò sempre accanto a te, qualsiasi cosa accada: ogni volta che avrai bisogno di me ti basterà pensarmi e io farò tutto quanto è in mio potere per esserti utile. Inoltre sappi che ci sono ancora delle cose sul tuo passato di cui non sei a conoscenza, ma non posso ancora parlartene” Dette queste parole, il Re di Plutone, svanì.

“No padre, aspettate un momento, ci sono ancora un sacco di cose che non ho capito… Padre!” Sydia gridò.

 

Eccomi con un nuovo capitolo! Sono molto contenta che abbiate continuato a leggere e soprattutto a recensire. Ora voglio lanciarvi una sfida. In questo capitolo ci sono due profezie. Tentate di risolverle prima dei nostri protagonisti, tenendo conto che la prima sarà svelata nel prossimo capitolo e la seconda fra un numero di capitoli spropositato e forse x quella volta ve la sarete già scordata. Piccolo appunto ke mi sn dimenticata: se nn trovo più di due recensioni di xsone diverse a questo cap smetto di postare. Risposta alle recensioni

 

Donnasole: Sammy non è tornata perché non ho niente da farle fare. Per il momento fai conto che si trova nel futuro insieme ai suoi genitori. Tornerà fra qualche cap con una parte inaspettata. Per il discorso del lavoro: certo, dopo la cavolata che Sydia le ha propinato sarebbe stata veramente senza cuore a lasciarla senza uno stipendio, ma le fa fare gli straordinari quindi non so quanto guadagno ci sia. Si, in teoria le Stars bastavano, solo che nella prima stesura del cap erano sparite insieme a Sammy e dopo aver letto la tua ultima recensione mi sono convinta che le Inner facevano troppa bella figura, così le ho fatte tornare.

 

Sailormoon81 Ehi, chi si rivede! Era da un pezzo che non ti facevi sentire! Non ti preoccupare, Sammy torna, ma, come ho detto prima, fra qualche capitolo. Immagino che ti dispiaccia per Bunny. Credo sia la stessa sensazione che provo io quando leggo una ff (quasi tutte) in cui Sydia non c’è perché è tornata alla Dimensione Temporale (lavoro del c****, perché nn le fa avere una vita sociale).

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** 15. L'Earth Crystal ***


Nuova pagina 1

Ciao a tutte, sono tornata! Perdonate il mancato aggiornamento della settimana scorsa, ma mi si è rotto il computer ed è stato in catalessi per una settimana intera. Scusate.

 

 

 

Si svegliò di soprassalto e guardò l’orologio: le cinque e mezza, non valeva neanche la pena di rimettersi a dormire: fra un’ora e mezza avrebbe dovuto essere a lavoro. Quindi si alzò, attenta a non svegliare Marzio, andò a lavarsi e preparò la colazione, dopodiché si mise a studiare: il primo esame sarebbe stato una settimana esatta prima di Natale e non aveva più molto tempo, ma ormai gli argomenti li aveva studiati tutti e si trattava soltanto di ripassare. La ragazza era molto fiduciosa e iniziò ciò che aveva deciso per poi interrompersi subito: quello strano sogno di poco fa, sentiva che non era stato un caso, sentiva che era suo dover andare più a fondo e tentare di capirci qualcosa. Così chiuse il libro e si concentrò su quello che aveva saputo, poiché non poteva negare che, se aveva avuto quel sogno era per un motivo preciso.. già, ma quale? Continuò a pensarci ancora per un po’, poi decise che continuando così non ne avrebbe cavato nulla: forse sarebbe stato il caso di parlarne anche alle altre. Comunque, una cosa di cui era sicura era il fatto che suo padre le aveva fornito delle indicazioni inerenti al ritrovamento dell’ Earth Crystal  e alla vincita della guerra che si sarebbe scatenata.. Ora il problema stava nell’utilizzarle al meglio. Alzò quindi gli occhi dalla tavola e li puntò sull’orologio che stava appeso alla parete: se non si fosse data una mossa Mary non sarebbe stata molto clemente. Così si decise e si recò al lavoro sospirando stancamente: era un freddo infernale e non era stata ancora capace di guadagnare abbastanza da comprarsi una macchina, visto che quel giorno, l’unica che avevano serviva a Marzio. Avrebbe tanto voluto poter usare il teletrasporto, ma i poteri Sailor non potevano essere utilizzati per scopi personali e così si trovava a correre in quel freddo pregando di arrivare il prima possibile. Fortunatamente il suo desiderio fu esaudito e fino all’ora di pranzo non si mosse da quel negozio, nel quale, durante una pausa ricevette una chiamata di Rea che la avvisava del fatto che la riunione non ci sarebbe più stata quindi, fattasi l’ora di tornare a casa vi si precipitò e vi trovò Marzio insieme a tutte le Stars con l’ovvia eccezione di Sailor Pallas:

“Komichi wa*, minna-san*, come mai tutte qui?”

“Ho pensato di invitarle per parlare di questo benedetto cristallo”

“Hai fatto benissimo, tanto più che è successo qualcosa e volevo informarvene”

“Parla, allora! Di che si tratta?”chiesero tutti i presenti incuriositi.

“Ne parliamo dopo pranzo, adesso ho solo voglia di scaldarmi un po’” Quindi le ragazze chiusero momentaneamente il discorso per concentrarsi esclusivamente sul pranzo, al termine del quale, mentre Marzio lavava i piatti, giacché quel giorno era il suo turno, Sydia si sedette in salotto con le altre ed intavolò il discorso:

“Vedete, il fatto è che stanotte ho avuto una visione: mio padre mi parlava e mi ha dato delle indicazioni per ritrovare l’ Earth Crystal e anche per vincere la futura guerra contro le Inners”

“Beh, allora non tenerci sulle spine: che informazioni ti ha dato il Re?”

“Mi ha recitato due profezie e ha detto che dobbiamo risolverle: la prima riguardava il ritrovamento dell’ Earth Crystal e la seconda la guerra contro Crystal City”

“Te le ricordi?”

“Si, adesso le dirò anche a voi, così potrete aiutarmi a capire che diavolo significano. Anzi, farò di più, ve le scrivo, così non rischiamo di dimenticarcele” La ragazza si alzò per recarsi nello studio, quindi ne tornò con un foglio e una penna e riprese a parlare:

“ Allora, la prima dice così:

E solo quando i quattro elementi convergeranno in uno stesso punto

E bianco e nero saranno uno di fronte all’altro

Soltanto allora potrà apparire

L’arma più potente del Cosmo”

“E che diavolo significa?”

“Se lo sapessi non chiederei il vostro aiuto, comunque credo che sia legata al ritrovamento dell’ Earth Crystal”

..i quattro elementi convergeranno in uno stesso luogo” Emily scosse la testa, sconsolata

“E l’altra che dice?” chiese Myriam, pratica.

“L’altra è anche peggio, ascolta:

Nella guerra scatenata per l’intero Cosmo

Molte fazioni si scontreranno

Soltanto alla fine

Vi sarà un vincitore:

Colui le cui mani non saranno intrise

Del suo stesso sangue”.

“Beh, di certo c’è che parla della futura guerra contro Crystal City”

“Già, ma tu mi sai dire che diavolo significa che vincerà colui le cui mani non saranno intrise del suo stesso sangue?!” chiese Sydia decisamente sconsolata.

“Dai non ti preoccupare, cercò di tranquillizzarla Ottavia, sono sicura che riusciremo a venire a capo di questa storia prima di quanto possiamo immaginare”Le ragazze continuarono a discutere ancora un po’, poi sia Sydia che Emily e Myriam dovettero correre a lavorare e si dettero appuntamento al giorno seguente. Il tempo trascorse molto velocemente: il negozio quel giorno, si riempì di clienti, molti dei quali inizialmente erano entrati solo per ripararsi dalla pioggia, ma poi, facendosi un giro nel negozio, si dimostrarono interessati ad una grande varietà di articoli. Come se non bastasse, questo temporale aveva letteralmente distrutto le ossa di Mary, che rimase alla cassa, mentre Sydia serviva i clienti pregando che quel tempaccio concedesse una piccola tregua: non che le dispiacesse che ci fossero persone in negozio, ma se fosse andato avanti di questo passo si sarebbe inzuppata tutta, tornando a casa, a meno che Marzio non fosse preso da un attacco di compassione e decidesse di venire a prenderla con la macchina. Certo, aveva l’ombrello, ma solamente quello non era sufficiente a riparla: fuori sembrava che si fosse scatenato il diluvio universale e c’erano tuoni e fulmini ad intervalli regolari di tre minuti l’uno (al punto che, dopo un po’ ci aveva fatto l’abitudine e non si spaventava al rumore improvviso, anzi, contava il tempo che li separava uno dall’altro). Qui Sailor Jupiter potrebbe farci rifornimento per il resto della sua vita, pensò la ragazza sorridendo, quindi tornò al suo lavoro. Esattamente dieci minuti prima che finisse il suo orario di lavoro, Sydia ricevette un messaggio telepatico da Marzio.  Amore, mi dispiace, ma mi hanno chiesto di sostituire un collega, non posso passare di lì. La ragazza non riusciva a crederci: ma tutte a lei dovevano capitare? Dieci minuti dopo, il negozio chiuse e Sydia si trovò ad affrontare un bel problema, la cui unica soluzione sembrava essere quella di prendere la strada che passava per il parco: era decisamente più corta e con la visibilità di cui si poteva godere, si correvano meno rischi di incidenti. Così, con il cappotto sopra la testa, poiché l’ombrello si era rotto non appena lo aveva aperto, cominciò a correre all’impazzata sotto la pioggia sferzante, quando all’improvviso sentì una voce dietro di lei:

“Ma guarda un po’ chi abbiamo qui, la futura sovrana della Terra che corre a casa come le peggiori plebee AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!”

“Piantala, non ho proprio voglia di discutere!” lo rimbeccò la ragazza.

“Ma io non voglio discutere, voglio semplicemente eliminarti!” gridò il Principe Daimond cercando di colpirla con un potente raggio dal Cristallo Corvino.

“Sai che sei monotono?” chiese la ragazza schivando il colpo “E cominci a stancarmi: POTERE DI PLUTONE VIENI A ME” A trasformazione ultimata, Sailor Pluto mandò un messaggio telepatico alle Stars, pregandole di avvertire anche le Inners, quindi si dispose ad attaccare il suo nemico, che però, quella sera, sembrava particolarmente resistente. Nel frattempo, le altre l’avevano raggiunta ed insieme erano riuscite ad indebolire il nemico, che però riuscì a riprendersi e colpì in pieno Sailor Mercury e Sailor Jupiter (che approfittò di quel momento per assorbire, grazie alla sua antenna un po’ di fulmini, giusto il necessario per ricaricarsi) e stava per colpire anche le altre, quando un fulmine più potente degli altri, andò a colpire un albero, che prese immediatamente fuoco. A quella vista nella mente di Sydia tornarono le parole che aveva udito quella stessa notte: i quattro elementi convergeranno in uno stesso luogo \ e bianco e nero saranno uno di fronte all’altro. Sydia esaminò velocemente la situazione: c’erano il fuoco, la terra, l’acqua e ovviamente l’aria.. e se fossero stati questi i quattro elementi? Già, ma bianco e nero? Guardò meglio sul campo di battaglia e notò che il nemico stava utilizzando il Cristallo Corvino, che era, appunto, nero…e se… Non ne era sicura, ma valeva la pena tentare:

“Sailor Moon, usa il Cristallo d’Argento” La ragazza la guardò storto, ma lo sguardo che lesse nei suoi occhi non ammetteva repliche così alzò la spilla sopra la testa ed utilizzò il potere del Cristallo. A quel punto, la pioggia cessò immediatamente e l’acqua il fuoco, la terra e l’aria si unirono formando una pietra dello stesso colore dell’erba del parco che assorbì l’energia sprigionata dalla spilla fusa con quella derivante dal Cristallo Corvino. Tutte le guerriere e il Principe Diamond rimasero immobili: che diavolo stava succedendo? Sydia, in trance si avvicinò alla pietra e la toccò con entrambe le mani, portandola poi, sopra la testa. Questa pietra le fece riassumere, dopo tanto tempo, l’aspetto della Principessa Felicity e la ragazza recuperò tutti i ricordi di cui aveva bisogno, quindi, concentrandosi solamente sull’amore e l’amicizia che provava per Marzio e  le sue compagne, scagliò il potere del Cristallo contro il nemico, che non ne fu annientato, ma purificato. A quel punto, la tempesta cessò e Sydia svenne. Nessuno notò lo strano simbolo, stranamente familiare che le era apparso sulla fronte nel momento di usare il Cristallo Le altre si precipitarono, correndo, da lei, ma questo era già svanito:

“Sydia, come stai?”

“Qualcuno mi spiega che cosa è successo?”

“Ragazze, tranquillizziamoci: è solo svenuta” disse Sailor Mercury, effettuando dei rilevamenti con il computer

“Guardate: l’ Earth Crystal!” esclamò Emily La suddetta pietra, infatti, aveva continuato a volteggiare nell’aria. Quindi si fermò davanti a Nova, Saturn e Sagittar e sparò tre fasci di luce che andarono a colpire i diademi delle ragazze aumentando considerevolmente i loro poteri,  adesso aveva modificato leggermente la spilla del fiocco di Sailor Pluto e si stava posizionando al suo interno.

“L’ Earth Crystal? Ma che stai blaterando?”

“Non potete capire, perché non sapete tutta la storia, ma presto la verità verrà rivelata anche a voi. Adesso però dateci una mano a portarla a casa”.

 

Risposte alle recensioni ( stavolta le faccio unificate perché non ho molto tempo):

Non è che nella mia storia Bunny non esiste, ma le ho semplicemente dato la stessa parte che di solito tocca a Sydia in TUTTE LE FANFICTION (anzi, adesso che ci penso, forse sono stata troppo generosa). Per quanto riguarda Sammy, non ho mai pensato di farla mettere con Helios. Per sapere il nome del futuro marito di Bunny bisognerà aspettare altre due settimane e poi, finalmente, l’arcano sarà svelato. Non è che le altre ristiano antipatiche, semplicemente non ho niente da fargli dire o fare. Inoltre, Donnasole, volevo dirti che Sydia ha apprezzato molto la tua offerta di sculacciare Pallas, ma ha detto che vuole pensarci lei e non è detto che seguirà il tuo consiglio.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** 16.La battaglia finale ***


Nuova pagina 1

 

Marzio, aiutato dalle altre Stars portò Sydia a casa: dovevano fare il punto della situazione, era apparso l’ Earth Crystal, ora era arrivato il momento di giocarsi il tutto per tutto: bisognava sconfiggere i sovrani della Luna Nera e nello stesso tempo andare nel Futuro per permettere che l’ Earth Crystal di quell’epoca fosse ricaricato da quello appena apparso che aveva un’energia enorme. Le ragazze, quindi misero Sydia a letto e andarono in soggiorno per parlare con calma. La prima ad introdurre il discorso fu Sailor Saturn:

“Ora che l’ Earth Crystal è apparso, credo sia giunto il momento di studiare la situazione: il fatto è che bisognerebbe dividersi, un gruppo dovrebbe andare nel futuro a ricaricare l’ Earth Crystal, l’altro dovrebbe restare qui per controllare la situazione e tentare di parare i possibili attacchi”

“Già, ma non si può sdoppiare l’Earth Crystal e come avete capito questo serve in tutti e due i casi” fece Sydia dall’altra stanza.

“Ehi, ti sei svegliata!” fece Marzio entrando

“Si, e ripeto ciò che ho detto: non si può sdoppiare l’ Earth Crystal”

“Allora, cosa suggerisci?”

“Penso che la cosa più sensata in questo momento sarebbe finire i nemici della Luna Nera, poi andremo sulla Terra del XXX secolo per tentare di risolvere la situazione”

“Sono d’accordo con te, e aggiungo che forse sarebbe il caso di sferrare un attacco diretto” Myriam era combattiva come sempre Le ragazze annuirono e cominciarono a mettere a punto il piano che avrebbero dovuto utilizzare di lì a pochi giorni. Arimi contattò le Inners e insieme decisero di trovarsi due giorni dopo al santuario e lì avrebbero deciso il da farsi. Il giorno seguente, Sydia, durante le pause dal lavoro, trascorse tutto il suo tempo ad allenarsi con l’ Earth Crystal: doveva essere in forze e imparare ad utilizzare bene i grandi poteri del Cristallo, poiché anche se era rimasto soltanto un nemico da battere, questo era proprio quello più potente ed era necessario che tutti fossero abbastanza potenti, poiché si prospettava una battaglia finale decisamente ardua. Così continuava ad esercitarsi per entrare sempre più in sintonia con quel Cristallo, che aveva avuto la proprietà di cambiarle la vita ancora più di quanto non lo avessero già fatto Marzio e Sammy. A quel pensiero sorrise: chissà come stava la sua piccola? Ma comunque avrebbe presto attenuato i suoi dubbi, presto l’avrebbe rivista e avrebbe potuto riabbracciarla. Sapeva che anche Marzio non vedeva l’ora che ciò avvenisse e decise di fare il possibile perché questo accadesse il prima possibile. La sera, Marzio la raggiunse mentre si stava allenando e si unì a lei:
”Che vuoi fare?”

“Voglio aiutarti: dopotutto diverrò re anch’io, quindi è giusto che faccia la mia parte” La ragazza sorrise ed entrambi allungarono le mani fino a toccare il Cristallo che a quel punto sprigionò una luce molto più intensa di quanto non avesse già fatto fino a quel momento. Dopodiché i due ragazzi, stremati, sciolsero la trasformazione e andarono a dormire. Il giorno successivo Marzio, Sydia e le Stars, dopo pranzo si diressero al Tempio a piedi: era una bellissima giornata rallegrata anche dai numerosi addobbi di Natale che facevano bella mostra di sé in tutte le vetrine dei negozi

“Già, ormai è il quattrdici dicembre”

“Fra poco più di dieci giorni è Natale”

“YUPPI!!!! Che bello, non vedo l’ora!” esclamò Ottavia felice.

“Già, a chi lo dici: il Natale mi ha sempre messo una grandissima allegria”

“E sapete che vi dico, ragazze?” chiese Sydia seria “Che ho intenzione di festeggiarlo con il vostro stesso spirito, quindi da oggi in poi dovremmo dare il massimo: abbiamo undici giorni  per sconfiggere quei disgraziati e intendo riuscirci anche in meno tempo: d’accordo?” Il “SI”degli altri fu unanime, quindi raggiunsero il Tempio dove ad accoglierli trovarono già tutte le Inners, Bunny compresa. Insieme a loro c’era anche il Principe Diamond Le ragazze quindi presero posto intorno al tavolino e Sydia iniziò a spiegare:

“Ormai è inutile continuare con i misteri: Inners ricordate quel Cristallo apparso due giorni fa, che ha modificato la mia spilla rendendola simile a quella di Sailor Moon?”

“E come potremmo dimenticarlo?”

“Bene: quello è l’ Earth Crystal, nato dall’unione dei quattro elementi che costituiscono il pianeta Terra. Questo Cristallo dona a chi lo usa il potere derivante da questo pianeta ed è necessario utilizzarlo insieme al Cristallo d’Argento, se vogliamo sperare di battere il Saggio”

“Capisco, ma perché lo usi tu?”

“Beh, diciamo che è mio di diritto”

“Ma…”
”Ragazze, non posso svelarvi tutto, altrimenti la Storia cambierebbe, comunque credo abbiate notato che anch’io sono una Principessa esattamente come Sailor Moon”

“Già, ce ne siamo accorte e sinceramente ancora non abbiamo capito come ciò sia possibile”

“Allora adesso vi spiegherò una cosa molto semplice: tutte noi siamo Principesse, ognuna del nostro pianeta protettore”

“Quindi io sarei la  Principessa di Mercurio…”

“…Io quella di Marte…”

“…Io di Giove…”

“…Ed io quella di Venere”

“Esattamente, ragazze, così come io sono la Principessa di Saturno e Sydia di Plutone” fece notare Ottavia sorridendo.

“Ma, scusa, in teoria, dovrebbe usarlo la Principessa della Terra”

“Già, disse Marzio, intromettendosi nella conversazione, ma siccome io non sono una donna, ho pensato di scegliere una di voi che mi sostituisse e visto che io e Sydia stiamo insieme… inoltre, lei è la più potente del vostro gruppo”

“Quindi, a conti fatti, tornando al discorso di prima, io posso usare l’Earth Crystal semplicemente perché, dopo Ottavia e Sailor Moon sono la più potente”

“Ma allora, se Ottavia è la più potente, perché non lo usa lei?”

“Perché io ho già troppo potere per la mia età e non riuscirei a controllarne di più”

“Quindi, tornando a noi, se vogliamo battere i nostri nemici dobbiamo usare i due Cristalli insieme”  disse Amy riportando le altre al discorso principale.

“Infatti: Bunny forse sarebbe il caso che ci allenassimo insieme.. Bunny”

“Non ci credo, ha dormito sempre!” fece Marta sconsolata.

“Ci penso io: BUNNY SVEGLIATI!”gridò Morea facendo saltare la povera ragazza

“Uffi, Morea, stavo facendo un sogno bellissimo”

“Ci credo, disse Sydia con calma, ma adesso dobbiamo allenarci insieme, per poter utilizzare al meglio il potere dei due cristalli”

“E noi? Stiamo a guardare?”

“No, il vostro compito sarà quello di attaccarci: mi raccomando, dovete utilizzare il colpo migliore che possedete”

“Ehi, aspetta un momento: io non sono affatto d’accordo, ci massacreranno, noi siamo due e loro otto”

“Ma noi abbiamo due Cristalli potentissimi che dobbiamo imparare ad utilizzare al meglio se vogliamo sconfiggere la Luna Nera”

“Guarda che io non voglio morire giovane” Sydia le lanciò un’occhiataccia e la ragazza si zittì, quindi dopo essersi trasformate, Bunny e Sydia chiamarono a sé il potere dei due Cristalli e a nulla valsero ripetuti tentativi di perforare i loro attacchi: le loro barriere sembravano essere inespugnabili e i loro colpi raggiungevano una potenza inimmaginabile. Così dopo due ore di combattimento, le Inners e le Stars si arresero all’evidenza e si prepararono a teletrasportarsi sulla Luna Nera. La sera stessa, alle dieci, le ragazze si ritrovarono nuovamente al Tempio già trasformate e, con l’aiuto del Principe Diamond, che aveva fornito loro le coordinate e tutte le informazioni necessarie diedero inizio al teletrasporto:

“ POTERE DI MERCURIO”

“ POTERE DI MARTE”

“ POTERE DI GIOVE”

“ POTERE DI VENERE”

“ SUPER POTERE DI SATURNO”

“ SUPER POTERE DI NOVA”

“ SUPER POTERE DELLA COSTELLAZIONE DEL SAGITTARIO”

“ POTERE DI PALLAS”

“ POTERE DEL CRISTALLO D’ARGENTO”

“ POTERE ETERNO  DI PLUTONE”

“ POTERE DELLA TERRA”

“ TELETRASPORTO SAILOR” Le ragazze, quindi, svanirono  quando riaprirono gli occhi si trovarono in un posto lugubre: non c’era nessun tipo di luce e furono costrette a ricorrere al fascio di luce di Sailor Venus per poter vedere qualcosa, dopodiché cominciarono a guardarsi intorno:

“Mi raccomando, ragazze, cerchiamo di restare unite: potrebbe essere dappertutto, meglio essere previdenti” Così le ragazze cominciarono ad esplorare quella dimensione alla ricerca del loro nemico, quando, all’improvviso, dal nulla apparve un’ombra oscura che afferrò Arimi, catturandola:

“Aiuto!”

“Accidenti, non ci voleva!”

“Ragazze, non disperiamo, vedrete che la riporteremo a casa prima di quanto possa immaginare” Così dicendo le ragazze ripresero la loro esplorazione fino ad arrivare in una sala più buia delle altre, dal cui fondo si udì provenire una risata macabra:

“Bene arrivate, guerriere: ammetto che non avrei mai immaginato che avreste avuto il coraggio di arrivare fin qui, ma ormai avete commesso quest’errore, quindi… PREPARATEVI A FARE UNA BRUTTA FINE!”

“Mi dispiace per te, ma non ho intenzione di morire giovane: SUPER FRECCIA VIBRANTE DI SAGITTAR!”

“ETERNA STELLA SUPERNOVA RISPLENDI”

“SATURNO, SUPREMI ANELLI SPLENDENTI” L’attacco combinato delle tre guerriere ebbe l’effetto di indebolire notevolmente il nemico, il cui tentativo di svanire venne bloccato sul nascere. Infuriato da questo fatto, il Saggio decise finalmente di uscire dall’ombra:
”Bene, vedo che avete osato sfidarmi, ma credo che non sappiate una cosa: la vostra amichetta è in mano mia e se mi succede qualcosa, lei svanirà con me… AHAHAHAHAHAHAH…MORITE” Così dicendo scagliò verso le guerriere un potentissimo raggio: le Stars lo evitarono senza problemi, così come Milord e Sailor Moon, che era appunto, stata aiutata da lui, mentre Sailor Venus e Sailor Mars, che si trovavano sulla sua traiettoria vennero colpite e soccorse da Sailor Mercury e Sailor Jupiter. Questo tira e molla tra il Saggio e le guerriere andò avanti per un po’, quando, ad un certo punto, Sailor Mars riuscì a bruciare la corda che imprigionava Sailor Pallas e farla tornare tra di loro. Quindi, le ragazza si riunì al gruppo:

“Ragazze, dobbiamo fare un attacco cosmico”

“Nova ha ragione: in questo modo lo indeboliremo e per me e sailor Moon sarà più facile sconfiggerlo senza rischiare la vita”

“Bene, siete pronte?”

“SI” Le ragazze si presero nuovamente per mano e…

“ POTERE DI MERCURIO”

“ POTERE DI MARTE”

“ POTERE DI GIOVE”

“ POTERE DI VENERE”

“ SUPER POTERE DI SATURNO”

“ SUPER POTERE DI NOVA”

“ SUPER POTERE DELLA COSTELLAZIONE DEL SAGITTARIO”

“ POTERE DI PALLAS”

“ POTER DELLA TERRA”

“ POTERE DEL CRISTALLO D’ARGENTO”

“ POTERE ETERNO DI PLUTONE “

“ ATTACCO COSMICO SAILOR” La potenza dell’attacco fu immane e colpì il saggio indebolendolo notevolmente. Ora toccava a Sailor Moon e Sailor Pluto dare il colpo di grazia e finalmente questa storia sarebbe finita. Le ragazze si lanciarono uno sguardo d’intesa, quindi, concentrate soltanto sull’amicizia e l’amore che provavano per le loro amiche e per il genere umano dettero inizio all’attacco. Il Cristallo d’Argento uscì dalla spilla di Sailor Moon e l’ Earth Crystal si sollevò dallo scettro di Sailor Pluto. Le due ragazze erano concentratissime: ogni loro energia era rivolta alla salvezza della Terra, quindi, dopo alcuni secondi aprirono gli occhi e per il nemico non ci fu più scampo:

“POTERE TERRESTRE DEL CRISTALLO D’ARGENTO” La potenza di questo attacco fu immane e spazzò via il Saggio, terminato l’attacco, infatti non era rimasto più nulla di lui e anche la Dimensione cominciò a cedere:

“Ma che sta succedendo?”

“Questa dimensione svanirà tra poco:  era stato il Saggio stesso a crearla, quindi una volta che lui è svanito, svanirà anche questa Dimensione”

“Dobbiamo andarcene di qui”

“Ma come? Non abbiamo energie sufficienti per un teletrasporto di massa”

“Ma per uno singolo, sì: se ognuna di noi prende una Inner possiamo farcela” E così fu. Le ragazze, una volta tornate sulla Terra si separarono e tornarono a casa. Finalmente una nuova battaglia era finita e avrebbero potuto ricominciare una vita serena. Ma qualcuno non era particolarmente contento di come erano andate le cose e bramava vendetta.

 

Risposte alle recensioni

Donnasole: Già, però a me no e poi mi serviva solo perché aveva il Cristallo Corvino. In questo capitolo, mi pare di ricordare che fa una breve comparsa ma poi svanisce. In che mai sarà cambiato il simbolo sulla fronte di Sydia. Lo scoprirete al 23* capitolo, quando sarà svelata anche la seconda profezia

Sailormoon81 Va bene, va bene, ti perdono…. Mi sa che dovrai aspettare per la seconda profezia, ma voglio essere buona: quando hai tentato di indovinare ho creduto sul serio che avessi capito, ma mi sono sbagliata. Forse se la tua recensione fosse stata più corta e si fosse fermata prima avrei potuto dirti, Brava! Hai indovinato! Ma così non è

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** 17. Salviamo il futuro ***


Oggi, giorno di Pasqua da poche ore, reduce dalla Messa della vigilia, ho deciso di postare questo cap come promesso, perché più tardi non ho tempo. Io sono stata buona con voi e voi, per favore, siatelo con me: leggete e recensite. Buona lettura

P.S. prossimo aggiornamento giovedì e poi ogni giovedì

 

Una volta abbandonata la dimensione in cui, fino a poco tempo prima aveva dimorato la famiglia reale della Luna Nera, le guerriere si separarono e tornarono ognuna alla propria abitazione con la gioia nel cuore: il loro nemico era stato sconfitto e avrebbero potuto trascorrere le imminenti feste di Natale senza quei brutti pensieri per la testa. Considerato poi il fatto che il ventidue per tutte erano iniziate le ferie quello sarebbe stato veramente un Natale indimenticabile. Le più felici erano indubbiamente Ottavia e Arimi che, essendo le più piccole aspettavano il Natale come la manna dal cielo e non sapevano che le loro colleghe Stars insieme a Marzio stavano preparando una grande sorpresa di Natale proprio per loro. I ragazzi, infatti, si erano incontrati un giorno apposta per parlare di questo e avevano organizzato una sorpresa per far sentire loro meno la mancanza delle loro famiglie, così Sydia avrebbe stabilito un contatto con loro che permettesse alle due bambine di tornare a casa e festeggiare il Natale con i loro genitori, che erano già stati preventivamente avvertiti e si stavano organizzando per far trovare loro tutto come lo avevano lasciato. Tutti, insomma erano al settimo cielo per le festività, tutti meno Marzio e Sydia, che, più passava il tempo, più forte sentivano la mancanza della loro piccola Sammy. Sapevano che stava bene, che era giusto che passasse tutto il tempo possibile con i suoi veri genitori, ma non potevano fare a meno di sperare di rivederla, almeno per un attimo. Avevano già addobbato la casa con vari addobbi natalizi e quell’aria di festa che si respirava entrando in casa veniva sormontata subito dalla loro tristezza, poiché ogni volta speravano di sentire la voce squillante di Sammy che li salutava felice e ogni volta, puntualmente, non era così. Ormai sembravano essersi rassegnati a non vederla più, non potevano neanche andare nel futuro per dare una mano alla sua famiglia perché il continuum temporale era stato attaccato e aveva subito delle lacerazioni gravissime e, anche se Sydia si recava lì tutti i giorni per aiutare Lux a sbloccare la situazione, questa operazione avrebbe richiesto ancora molto tempo, anche se erano già a buon punto. Una notte, i due ragazzi fecero un sogno: si trovavano nel cortile di un bellissimo palazzo, ma non facevano in tempo a capire dove fossero, perché il cortile svaniva subito lasciando il posto ad una campo di battaglia dove inneggiavano furiosi combattimenti. Tentando di abituarsi alla luce dopo un po’, riuscirono a distinguere i loro stessi del futuro che, aiutati dalle Stars, combattevano contro le Inners, la Principessa Serenity e un altro ragazzo che non conoscevano e sembravano avere la peggio. Cercando di capire, continuarono a guardarsi intorno finché non videro Sammy in lacrime stringere tra le mani l’ Earth Crystal e gridare:

“EARTH CRYSTAL POWER, MAKE UP!” ma non succedeva nulla. A quel punto la bambina, si voltò verso di loro e disse:

“Avete visto che sta succedendo? Ancora queste cose non sono avvenute, ma bisogna fare in fretta, abbiamo bisogno di voi per ricaricare l’ Earth Crystal” Quindi tutto svanì così com’era arrivato e i due ragazzi si svegliarono di soprassalto, sentendosi tremendamente in colpa:

“Accidenti, che sogno realistico!” esclamò Sydia

“Già”

“Sai…mi sento un po’ in colpa verso Sammy”

“Già, se non ci muoviamo ad andare nel futuro potrebbe essere troppo tardi”

“Lo so, hai ragione, hai dannatamente ragione, ma come possiamo fare? Le Porte del Tempo sono troppo danneggiate: se andassimo nel futuro adesso rischieremmo di non tornare più indietro e allora non ci sarebbe più un futuro da salvare”

“Capisco il tuo punto di vista, ma dobbiamo fare qualcosa, accidenti!”

“Lo so, lo so benissimo: forse c’è ancora una possibilità, ma dovremmo parlarne anche con le altre”

“D’accordo, allora domattina stabiliamo una riunione per l’ora di pranzo e decidiamo il da farsi”

“Ok, buonanotte”. I due ragazzi tornarono a dormire di un sonno lungo e tranquillo. La mattina dopo, i due ragazzi si alzarono molto presto e, come di consueto, si misero a studiare mentre facevano colazione, quindi Sydia si recò al lavoro. Marzio, invece, andò all’Università perché aveva delle lezioni importanti, lanciando un messaggio inequivocabile: non appena Sydia fosse tornata a casa avrebbe avuto inizio una riunione urgente delle Stars. Quindi la mattina proseguì come da copione: Sydia continuò il suo lavoro e Marzio, durante le pause nelle lezioni, contattò le Stars per informarle della riunione imminente. Terminati i loro impegni, Marzio, Sydia e le altre si ritrovarono a casa dei due ragazzi giusto in tempo per l’ora di pranzo, che consumano tutti insieme, quindi, dopo aver terminato, mentre Sydia si occupa di sistemare la cucina, Marzio fa accomodare le ospiti sul divano e comincia a spiegare il motivo della riunione.

“Credo sia il caso di spiegarvi perché vi abbiamo fatto venire qui con tutta questa urgenza: vedete, il fatto è che stanotte io e Sydia abbiamo fatto un sogno e volevamo parlarvene”

“Di che si tratta?” A quel punto, Sydia, di ritorno dalla cucina, prese posto accanto a Marzio e riprese il discorso:

“Riguardava la battaglia contro Serenity. Eravamo tutte in una specie di campo di battaglia e stavamo combattendo contro Serenity e le Inners e se vi devo dire la verità, non eravamo messi molto bene. Ad un certo punto ci siamo voltati in direzione del palazzo reale e abbiamo visto qualcosa che non avremmo mai voluto vedere”

“Già, infatti, perché dentro il palazzo c’era Sammy che, con gli occhi pieni di lacrime stringeva tra le mani l’ Earth Crystal e continuava a gridare EARTH CRYSTAL POWER, MAKE UP, ma non accadeva nulla. Ad un certo punto si è voltata nella nostra direzione e ci ha detto che tutto ciò che vedevamo non era ancora accaduto, ma che se non ci fossimo sbrigati ad andare nel futuro per ricaricare il Cristallo, sarebbe stata la fine”

“Ed è per questo che abbiamo convocato questa riunione straordinaria: pensiamo sia giunto il momento di mantenere la nostra promessa e di andare nel futuro, altrimenti rischiamo seriamente di vedere compromesso il resto della storia e non possiamo permetterlo”

“Scusa se ti interrompo, fece Myriam, stoica,  ma come credi di andarci, nel futuro? Ti ricordo che le Porte del Tempo sono state incredibilmente danneggiate e anche se tu e Lux ci lavorate sopra da un sacco di tempo, la situazione non è poi molto migliorata”

“Mi dispiace dirlo, ma Miryam ha ragione” si intromise Emily

“Ragazze, lo so benissimo anch’io che le Porte del Tempo sono incredibilmente danneggiate, ma forse ho trovato una soluzione a questo problema”

“E sentiamo, quale sarebbe?”

“Beh, credo sia il caso che tutte ci aiutiate a sbloccare la situazione, usando i vostri poteri”

“E credi che noi saremmo in grado?”                                                                                                                                               “In fondo tentar non nuoce e poi il continuum è talmente danneggiato che qualsiasi cosa facciamo non potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione, che, già così è un vero disastro”

“Ok, mettiamo che poi, riusciamo sul serio a sbloccare la situazione e ad attraversare il continuum senza rischiare di perderci nel Tempo: una volta raggiunta la Terra del XXX secolo, che dobbiamo fare?”

“Una volta lì, il nostro compito sarà quello di rintracciare i sovrani: voi darete una mano alle vostre colleghe del futuro, mentre io e Marzio, con l’aiuto della regina Felicity, del Re Endymion e perché no, anche di Sammy, ci occuperemo di ricaricare l’Earth Crystal”

“Va bene, mi hai convinto: quando ci muoviamo?”

“Stasera dopo cena, alle nove ci troviamo al parco Aoyama”

“Va bene” risposero le ragazze all’unisono, dopodiché dovettero tutte lasciare la casa in gran fretta poiché  rischiavano tutte, nessuna esclusa, di far tardi al lavoro. La sera stessa, si ritrovarono tutte, alle nove precise, al parco Aoyama, quindi diedero inizio alle trasformazioni:

“POTERE ETERNO DI PLUTONE!”

“SUPER POTERE DI SATURNO!”

“SUPER POTERE DI NOVA!”

“SUPER POTERE DELLA COSTELLAZIONE DEL SAGITTARIO!”

“POTERE DI PALLAS!”

“VIENI A ME!” Una volta terminata la trasformazione, Sydia incitò tutti a prendersi per mano e, in men che non si dica, la custode del tempo, teletrasportò tutte nei pressi delle Porte dello Spazio-Tempo, dove ad attenderla trovò Lux:

“Sydia, hai portato gente, stasera?” scherzò la ragazzina

“Vedi, Lux, il fatto è che c’è un’emergenza: è necessario che andiamo nel futuro, precisamente nel XXX secolo il più in fretta possibile, così ho pensato, che forse loro potrebbero aiutarci con i loro poteri: d’altronde Nova è una custode come noi e Sagittar prende ordini dal Supremo Consiglio capeggiato da Chronos”

“Se le cose stanno così, non vedo perché non dobbiamo tentare”

“Si, d’accordo, ma in pratica, noi, che dobbiamo fare?”

“Adesso ragazze dobbiamo semplicemente concentrarci e inviare i nostri poteri attraverso il continuum: io Lux, Nova e anche tu, Arimi, useremo il potere delle nostre sfere, mentre Sagittar, il suo attacco più potente. Tu Ottavia, invece avrai il compito di controllare la situazione, dal momento che noi saremmo momentaneamente cieche. Se noterai qualcosa di anomalo dovrai svegliarci e interrompere il processo. Dovrai anche alzare uno scudo, perché quando assaliremo il continuum, questo espellerà una quantità impressionante di detriti che potrebbero venirci addosso e farci deconcentrare”

“E io che faccio?” chiese Marzio

“Tu…niente, anzi, tieni l’Earth Crystal, non posso usarlo altrimenti rischia di scaricarsi prima del tempo” disse la ragazza che aveva già provveduto a privare la sua spilla del Cristallo

“D’accordo, come vuoi” si rassegnò Marzio

“Allora, ragazze, cominciamo”                                                                            

“Bene” dissero tutte, quindi si concentrarono. Lux apri il varco dimensionale, quindi, si concentrò insieme alle altre e diedero inizio al processo. Le quattro sfere si sollevarono al di sopra delle teste delle loro proprietarie, quindi tutto venne avvolto da una intensa luce. Le ragazze non riuscirono a tenere gli occhi aperti. Quindi fu il turno di Sagittar che invocò:PER IL SACRO SAGITTAR, Nello stesso momento le sue compagne liberarono il potere delle loro sfere e le cinque luci si fusero. Ora era il turno di Ottavia: la ragazzina, dopo aver fatto l’abitudine a quella luce fortissima, si concentrò sulle Porte che Lux aveva aperto in precedenza, quindi invocò:

“SCUDO DI SATURNO” Al termine di questa operazione, tornò a gettare un’occhiata al continuum: bene, sembrava che tutto stesse andando per il meglio, le Porte del Tempo sembravano risentire positivamente dell’energia che le sue compagne e Lux stavano inviando, non c’era ancora ombra di detriti e questo la convinse a diminuire leggermente l’intensità dello scudo avrebbe risparmiato energia, conservandola per utilizzarla al meglio nel momento in cui fosse servita.. Dopo circa mezz’ora, il processo terminò e le ragazze si accasciarono a terra, sfinite
”Non.. ce.. la faccio.. più” Arimi era sfinita

“A chi.. lo dici” la seguì a ruota Nova

“Non siete.. le uniche” esclamò Sagittar, accasciandosi accanto alle sue compagne.

Le uniche che sembravano un po’ più in forze erano Lux e Sydia ma era normale, visto che loro erano abituate a controllare quel tipo di energia.

“Che dici, Sydia, Lux le si rivolse, hai il coraggio di vedere che cosa è successo?”

“No, e tu?”   

“Nemmeno, allora guardiamo insieme, così ci facciamo coraggio a vicenda”

“Ok” Le due ragazze aprirono cautamente le Porte del Tempo, che nel frattempo si erano richiuse, e gettato uno sguardo al continuum, non riuscirono a contenere un grido di gioia: ce l’avevano fatta, il continuum si era riparato, finalmente sarebbero potute andare nel Futuro, finalmente avrebbero potuto  mantenere la promessa fatta a Sammy. In preda ad un raptus di gioia, Sydia si diede da fare per far riprendere le sue amiche:

“Dai , ragazze, ce l’abbiamo fatta, finalmente posiamo andare nel futuro”

“Vacci da sola, sono troppo stanca” bofonchiò Sagittar

“D’accordo, allora mi vedo costretta a ricorrere alle maniere forti” Detto questo, Sydia, si alzò in piedi e stese il suo scettro, sopra i corpi esausti delle sue amiche, quindi esclamò:

“PLUTONE, ALITO DI VITA, AZIONE!” La Sfera di Granato irradiò una luce malva che comprese tutte le sue compagne. Dopo alcuni istanti, la luce si dissipò e le ragazze si alzarono in piedi, sentendosi nuovamente rinvigorite

“Ehi, mi sento rinata!”

“A chi lo dici!”

“Bene, vedo che siete tutte pronte, adesso, se non vi dispiace mi farebbe piacere andare alla Tokyo del XXX secolo per cercare di aiutare gli altri, siete pronte?”

“Dai, forza, che stiamo aspettando?”

“Bene, Lux, il tuo lavoro non è ancora finito”La ragazza sorrise e attese che tutti si mettessero in cerchio e si prendessero per mano quindi i ragazzi, una volta evitate le solite bolle temporali, si gettarono dall’altra parte del Time Gate. Dopo di che Lux chiuse le Porte del Tempo, mentre i suoi amici, avevano terminato il loro viaggio e avevano riaperto gli occhi. La prima a prendere la parola fu Sydia, che dopo essersi concentrata, disse:

“Bene, a quanto sembra è andato tutto liscio: ragazze, vi informo ufficialmente che siamo nella Tokyo del XXX secolo”

“E adesso che dobbiamo fare?”

“Adesso dobbiamo trovare il palazzo reale, poi voi sapete quello che dovete fare”

“Bene” Le ragazze, quindi si misero alla ricerca del loro obiettivo. Non dovettero faticare molto, perché quasi subito, si udirono i suoni di una battaglia. Seguendo quella traccia arrivarono proprio in quel cortile che Sydia e Marzio riconobbero come quello del loro sogno. Poco distante da lì videro esattamente ciò che era stato raccontato: i loro stessi del futuro avevano qualche piccolo problema di organizzazione e rischiavano di restarci secchi. Al vedere quella scena, le ragazze furono prese da un moto di ribellione e tutte le Stars, Sydia esclusa, si lanciarono nella battaglia per dare una mano. Sydia e Marzio, invece si misero alla ricerca dei loro doppi per poter ricaricare l’ Earth Crystal. Ad un certo punto si videro venire incontro Sammy, che piena di gioia volò in braccio alla sua mamma del presente
”Finalmente siete arrivati, ho avuto tanta paura che vi foste dimenticati”

“Tesoro mio, non potremmo mai dimenticarci di te, neanche volendo, solo che abbiamo avuto dei problemi con il continuum temporale e non siamo potuti venire prima di oggi”

“Ho capito: dai, andiamo, mamma e papà vi aspettano all’interno del palazzo nella Sala del Tesoro Reale: è li che ricaricheremo l’ Earth Crystal”

“D’accordo, allora adesso ti metto giù così ci fai strada” Detto fatto: Sydia mise giù la piccola che prese a correre seguita a ruota dai due ragazzi, verso quella che era la sua casa e non accennò a fermarsi finché non ebbe raggiunto la Sala del Tesoro. Una volta lì, fece entrare i due ragazzi e, facendo cenno di tacere, chiamò i suoi genitori:
”Mamma, papà, guardate chi è venuto a darci una mano” I due sovrani che stavano discutendo, all’udire la voce della loro piccola si voltarono di scatto e la gioia che provarono non è possibile descriverla: le loro preghiere erano state esaudite, finalmente i loro stessi del passato li avevano raggiunti, avrebbero potuto ricaricare l’Earth Crystal e finalmente quella dannatissima guerra, che durava ormai da più di tre secoli, sarebbe terminata. La Regina Felicity, con gli occhi colmi di gioia si avvicinò ai ragazzi e si rivolse a Sydia:

“Finalmente siete arrivati, cominciavamo a temere di non avere più speranze!”

“Scherzi, vero? Non avremmo mai potuto lasciarvi soli, dopo che ci avete mandato questo piccolo angelo: voi ci avete fatto un dono meraviglioso e il minimo che possiamo fare è ricambiare” A quel punto si avvicinò anche il Re Endymion che teneva l’Earth Crystal tra le mani.

“Credo sia il momento di ricaricare questo benedetto Cristallo, voi che ne dite?”. Quindi Sydia portò avanti la sua spilla e l’ Earth Crystal che era al suo interno cominciò ad irradiare una quantità considerevole di energia che permise al cristallo del futuro di recuperare a pieno i suoi poteri, senza far subire nessun tipo di danno a quello del presente.

“Ma com’è possibile, tutto questo? Il vostro Cristallo dovrebbe essere debolissimo”

“Beh, meglio così se non si è scaricato, no? E poi, se ti devo dire la verità, noi lo stiamo alimentando con l’energia del nostro amore”

“Già, l’energia dell’amore: ragazzi mi raccomando: dovete coltivarlo sempre, qualsiasi cosa accada, altrimenti, in futuro anche voi potreste trovarvi in una situazione simi… “ La Regina Felicity non ebbe il tempo di terminare la frase: Sammy si era avvicinata all’Earth Crystal, l’aveva preso tra le mani ed era accaduto un prodigio incredibile: la bimba era cresciuta fino a raggiungere l’età di otto anni e si era trasformata in una guerriera sailor: Sailor Earth

 

Piaciuto, il cap? Da qui in poi la storia è decisamente molto più movimentata Risposte alle recensioni:

Donnasole: Mi dispiace ma Diamond non è il futuro marito di Serenity, ma comunque è qualcuno che conoscete molto bene. Non ho intenzione di farla sposare con un mostro, non ti preoccupare. Non ti abituare a cap come l’ultimo perché era un caso eccezionale

Sailormoon81: accidenti, ci vai sempre ad un pelo ad indovinare quella benedetta profezia, ma proprio non ti riesce! Per la tua storia, non è che ti leggo nel pensiero: ho semplicemente visto il film ed ho tirato ad indovinare basandomi su quello. Si dovrete aspettare fino al 19 Giugno, perché non ho tempo di scrivere altro e mi dispiace lasciarvi orfane

SemplicementeUsagi: Forse hai ragione, forse mangiano e puliscono un po’ troppo spesso, ma l’ho fatto per dare una parvenza di normalità: a partire già da questo capitolo, come avrai notato leggendo, le cose si complicano ulteriormente e i nostri protagonisti non avranno più molto tempo per stare un po’ da soli anche solo a cena.. Riguardo alla tua critica sul fatto che la storia è simile a quella di Bunny e Marzio, in fondo potrebbe anche essere, ma vedrai che poi le cose non saranno più così semplici e la storia prenderà svolte inaspettate

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** 18. Una guerriera speciale ***


Uffi, certo che siete proprio simpatiche! Ma come?! Io vi mando uno dei miei capitoli preferiti e voi che fate? Non mettete neanche una piccola recensione, neanche una parola tipo orribile o fa schifo. Mi rivolgo soprattutto a quelle gran burlone delle mie recensitici fidate (chi ha orecchi intenda). Avrei dovuto postare questo capitolo di domenica, ma dopo quello che è successo ho cambiato idea. Mi dispiace tantissimo per la morte del Papa…era un grande! Speriamo solo che adesso stia meglio di come stava prima! Comunque, basta divagare o mi scannate. Ecco a voi il capitolo. Buona lettura e per favore RECENSITE, VI PREGO, NE HO BISOGNO

 

 

Il nutrito gruppetto, guardò strabiliato la piccola, che non riusciva a credere ai suoi occhi: ora aveva otto anni e senza bisogno di dire o fare niente si era trovata trasformata di tutto punto e pronta a combattere. La divisa di Sailor Earth rassomigliava molto a quella della madre: anche lei aveva una spilla speciale sul fiocco che aveva proprio la forma di un globo, il suo sailor fuku era dipinto di tutte le tonalità del verde e del marrone, in tono con il colore della pietra: i due fiocchi e il diadema erano color verde scuro, la gonna marrone così come lo erano i bordi dei guanti e gli stivali . La bambina contemplò la sua trasformazione  quindi, senza dire una parola uscì dalla stanza, seguita a ruota da tutti gli altri che, come lei erano determinati a sconfiggere le Inners una volta per tutte. Arrivati nei pressi del campo di battaglia poterono notare con sollievo che la situazione si era stabilizzata: al momento i due schieramenti erano in parità, ma le Sailor Guardiane della Terra erano sfinite e la situazione avrebbe potuto degenerare da un momento all’altro. La Regina Felicity, Sailor Pluto e Sammy, aiutati da Marzio e dal Re Endymion, si concentrarono, dopodiché invocarono il potere dell’Earth Crystal che, concentrandosi in un raggio, andò a colpire le armate del Regno Argentato e di Kimmoku, sancendo così, la vittoria del Regno della Terra. A quel punto, tutte le armate si ritirarono, finché sul campo di battaglia rimasero solamente le Stars del Presente, la Regina Felicity, il Re Endymion, Sydia, Marzio, la Regina Serenity  il Re Seiya, la loro bambina, la Principessa Bunny e Sammy. A quel punto, Sydia si rivolse alle sue compagne:

“Ragazze, forse è meglio se raggiungiamo le altre” Gli altri annuirono e stavano per seguire il consiglio quando la Regina Felicity e il Re Endymion richiamarono il loro passato:

“Forse è il caso che voi due restiate: ci sono alcune cose che dovete sapere” I due ragazzi si lanciarono un’occhiata stupita, poi, facendo cenno alle altre di stare tranquille raggiunsero il gruppetto che si stava sedendo su quello che era rimasto di una panchina, ma non essendoci posto per tutti, Sydia e Serenity presero in braccio le rispettive figlie, dopodiché fu il Re Endymion a prendere la parola. Prima di tutti si rivolse al Re Seiya e alla Regina Serenity:

“Ecco, vedete, adesso che ormai questa guerra è terminata, noi avevamo pensato di stipulare con voi un trattato di pace che imponga ad entrambi i nostri regni di evitare qualsiasi conflitto con l’altro, anche in virtù del fatto che voi oltre ad essere i sovrani di Kimmoku, siete i reggenti del trono del Regno Argentato, la cui capitale è sulla Luna che non è nient’altro che un satellite della Terra e ogni guerra scatenata tra noi  risulterebbe altamente distruttiva. E poi, siamo seri: volete sul serio che le nostre figlie debbano vivere in un clima di guerra?” Nessuno rispose, facendo intendere una risposta negativa a quell’ultima domanda, quindi il Re Endymion si alzò, facendo cenno ai sovrani della Luna di seguirlo. Dopo che se ne furono andati, sui restanti calò il silenzio che venne bruscamente rotto da Sydia che si rivolse alla Regina:

“Che fai, li snobbi? Non vai con loro?”

“Si, non ti preoccupare, ora li raggiungo, ma avrei bisogno di parlarvi un momento”

“Non mi piace la tua espressione: che devi dirci?”

“Oh, niente di grave, figurati: avrei solo bisogno che mi faceste un piacere”

“Se continui con questi misteri me ne vado” fece categorica Sydia, sapendo perfettamente che così l’avrebbe scossa. Quest’affermazione, infatti, sortì l’effetto sperato dalla ragazza e la Regina Felicity si decise a parlare:

“Ecco, il fatto è che il Regno ha riportato molti, troppi, danni in seguito a questa guerra e per noi è arrivato il momento di ricostruire tutto. Volevo chiedervi se vi andrebbe di occuparvi di Sammy, durante questo periodo” I due ragazzi si guardarono per un istante. Un solo istante e ognuno lesse negli occhi dell’altro che era quello che avevano sempre desiderato, quindi una sola parola uscì dalle loro labbra: SI.

“Sapevo che avreste accettato, grazie!”

“Per così poco? Sono giorni che speriamo in una notizia del genere: questo scricciolo ci manca tantissimo!” disse Sydia passando affettuosamente una mano tra i capelli della bambina e scompigliandoli un po’

“Considera poi, che da noi è Natale: pensa quanto potrà divertirsi!”

“Sul serio è Natale? Allora sarà pieno di luci e ci sarà pure la neve, che bello!” esclamò la bambina al colmo della gioia scendendo velocemente dalle gambe della ragazza

“Ci vuole così poco per farla felice!” commentò la Regina osservando con sguardo dolce sua figlia che continuava a saltellare qua e la dalla contentezza.

“Dimentichi che, anche se l’ Earth Crystal l’ha fatta crescere, ha pur sempre otto anni ed è ancora piccola”

“Già, a questo proposito, avrei un’altra cosa da chiedervi: so che avete appena terminato la battaglia contro i nemici della Luna Nera e quindi la mia richiesta vi sembrerà assurda ma sarebbe bellissimo se poteste farle fare del tirocinio”

“Vuoi dire, insegnarle a combattere? Potremmo anche farlo, ma come hai detto tu non ci sono nemici, adesso, a meno che tu non sappia qualcosa che non puoi dirci: è così?”

“Infatti, quindi non chiedermi niente, altrimenti chi lo sente Chronos, poi?”

“Non è possibile: neanche dopo diciotto secoli ci lascia in pace? È una persecuzione!”

“Non lo dire a me, anzi, mi ha chiesto addirittura di trovare una degna sostituta per Lux”

“Ma come? Hai appena detto che non puoi darci anticipazioni!”

“Credo che questa Chronos me la perdonerà: era sottinteso che questa persona dovesse essere Sammy”

“Capisco, ma credevo che Lux sarebbe rimasta lì a vita”

“. Anch’io l’ho sperato e ti dirò che sto facendo di trovare qualcun altro che possa ereditare i poteri temporali. Per quanto riguarda quello che mi hai detto sono tante, mia cara, le cose che non sai e non puoi sapere e sai che se io ti anticipassi più del dovuto, io e tutta la mia famiglia scompariremmo, perciò…. “

“Perciò basta così: senti, hai mica una vaga idea di dove possano essersi ficcate le mie compagne? Non vedo l’ora di tornare a casa!”

“Perché non vi fermate, stasera? Dai, ripartite domattina, voglio sdebitarmi in qualche modo per quello che avete fatto e che farete per me e la mia famiglia e credo che il minimo che io possa fare sia darvi da dormire”

“Beh, grazie, accettiamo volentieri” si intromise Marzio che, fino a quel momento non aveva parlato.

“Ehm, non vorrei essere scortese, ma forse stiamo approfittando un po’ troppo di voi, dopotutto dovete ricostruire l’intero regno e non credo che sia un’ impresa facile”

“Di questo non devi preoccuparti: riusciremo a farcela anche se cominciamo con un paio di giorni di ritardo e nel caso avessi da fare ti assicuro che tornerai in tempo per fare tutto ciò che devi.”                                                                                                   “Allora, d’accordo sembra proprio che non abbiamo altra scelta: perché non ci fai vedere questo palazzo? Sono proprio curiosa!”

“Si credo che si possa fare, anzi, Sammy, perché non glielo mostri tu? Io devo raggiungere tuo padre: sto facendo una figuraccia incredibile, perdonatemi” Detto questo la Regina Felicity si allontanò in gran fretta per raggiungere il marito e Sammy rimase con i due ragazzi:

“Allora, che ne dite di iniziare il giro turistico?” Detto questo la bambina si avviò verso il palazzo seguita dai ragazzi e cominciò a mostrare loro l’intera struttura:

“Qui al primo piano ci sono solo la sala da pranzo, le cucine, la sala del trono e una cappella dove vengono celebrate tutte le funzioni religiose. Papà dice che qui sono stata battezzata io…” Così il giro turistico continuò ancora per un bel pezzo: quel palazzo era una struttura davvero imponente ed aveva un numero inimmaginabile di stanze, la maggior parte delle quali erano stanze da letto per gli ospiti. Finalmente quel giro ebbe termine e i tre ragazzi si ritrovarono nella sala da pranzo che era stata preparata per la cena dove ad attenderli c’erano già il Re Endymion, la Regina Felicity e tutte le loro guerriere, sia quelle del futuro sia quelle del presente. I ragazzi, quindi, presero posto a tavola e si apprestarono a consumare la cena, che, quella sera presentava ogni ben di Dio. Terminata anche questa, le ragazze si appartarono ognuna con il proprio futuro per discutere un po’. Le due Sailor Saturn andarono nella stanza della ragazza e cominciarono a conversare un po’ tra loro, quando, ad un certo punto, ad Ottavia venne spontanea una domanda che nessuno, fino a quel momento aveva fatto o perché non l’aveva notato, o perché sapeva di non poter avere anticipazioni:

“Posso farti una domanda?” chiese la ragazzina alla guerriera di Saturno

“Tu puoi chiedere, ma io non so se posso rispondere”

“ D’accordo, io ci provo, in caso non mi risponderai: ho notato che manca il futuro di Sailor Pallas: che le è successo? È caduta in combattimento?”

“Già, è vero, manca il suo futuro per il semplice fatto che lei veniva da qui”

“Sai, dovresti sapere che non mi piace essere presa in giro: se non puoi dirlo non lo dire, ma  io so per certo che quando Sailor Pallas ha deciso di restare nel presente, automaticamente si è nuovamente creato il suo futuro qui, sei stata tu stessa a darmi quest’informazione, ricordi? Quindi per favore, evita di farmi passare da stupida”

“O K, mi hai beccata. Hai ragione, ti ho mentito, ma la verità non posso dirtela. Però ho sentito la tua Regina dire che tra poco da voi è Natale, giusto?”

“Beh, si, ma questo che c’entra?”

“C’entra più di quanto immagini: aspetta dopo le feste e finalmente capirai perché Sailor Pallas non è qui”

“D’accordo: credo proprio che riuscirò a resistere fino a quel giorno”

“Adesso, se non ti dispiace cambiamo discorso: ho visto che hai sviluppato molti poteri!”

“Già, ma tu sei sempre più forte!”

“Ovvio che lo sono, sono il tuo futuro, ma comunque non ti devi preoccupare di questo: prima o poi anche tu raggiungerai il mio livello di potenza”

“ E se ci provassi adesso? Ormai conosco tutti i tuoi colpi!” disse Ottavia sorridendo

“NO!” esclamò la ragazzina scattando in pedi “Se tu facessi una cosa del genere, rischieresti di cambiare la storia e la prossima guerra contro il Regno Argentato non sarebbe più così facile da vincere”

“Ok, ok, non ti scaldare, stavo solo scherzando!”

“Ci mancherebbe altro!” esclamò Sailor Saturn nuovamente calma. Le due ragazze si guardarono in faccia e poi scoppiarono a ridere. Nella stanza attigua, intanto, Nova e Sagittar stava imbastendo una interessantissima discussione con i loro futuri

“Allora, ti ho beccato! Sei diventata consigliere dei reali! Cavoli, mi hai fatto fare strada!” esclamò Myriam rivolta a Sailor Sagittar:

“Beh, sai sia io che Nova ci siamo comportate egregiamente in tutte le situazioni e così io sono diventata consigliera…”

“E io ho comunque un incarico di fiducia, perché devo prendermi cura della Piccola Lady, quando il Re e la Regina non possono stare con lei”

“Sammy sta volentieri con te?”

“Si, ci sta, però preferisce stare con Saturn: in fondo lei è più piccola e gliele da più vinte: io devo anche occuparmi della sua istruzione e quindi…”

“Già, immagino che a lei, come a tutti i bambini, non piaccia studiare!”

“Infatti e comunque lo capirai presto: ho sentito la Regina dire che manderà la Principessa nel passato insieme a voi per farle fare del tirocinio e permetterle di prendere confidenza con i poteri Sailor: così anche tu avrai modo di vedere come è può farti impazzire in mille modi: se non vuole starti a sentire non c’è verso di convincerla”

“Grazie dell’informazione, vedrò di regolarmi di conseguenza” Proprio in quel momento, la porta si aprì e l’oggetto dei loro discorsi, fece capolino:

“Ragazze, la mamma vi voleva dare la buonanotte”

“Dai, andiamo” Così tutti si ritrovarono nuovamente nella Sala del Trono e dopo aver augurato la buonanotte ai sovrani si ritirarono ognuno nelle proprie stanze. Tutte le Sailor dividevano la stanza con le loro stesse del futuro ad eccezione di Marzio e Sydia,  del Re Endymion e della Regina Felicity, che stavano in camera ognuno con il proprio compagno o compagna. Sailor Pallas, invece, non aveva nessuno con cui stare, dal momento che il suo doppio non era presente. Forse è perché questi pensieri che mi passano per la mente li ho davvero messi in pratica. La ragazzina, che per non stare da sola era stata ospitata da Sammy anche lei senza nessuno che le facesse compagnia, continuò a seguire questo flusso di pensieri e poi, alla fine si addormentò. Quella notte, però, per lei non fu molto tranquilla: infatti ad un certo punto cominciò a sognare, ma quelli erano tutt’altro che sogni tranquilli: si trovava in quello stesso campo di battaglia del giorno appena trascorso ed era esattamente in mezzo ai due schieramenti: entrambi erano messi abbastanza male e chiedevano a gran voce il suo aiuto. La ragazzina non sapeva che fare correva da uno schieramento all’altro, da una fazione all’altra: chi doveva aiutare? Da quale parte sarebbe stato giusto schierarsi? Chi delle due fazioni era nel giusto? Ma soprattutto: lei a chi era più legata? Ad un certo punto, vide due ragazzine che piangevano, per terra e decise: la ragazzina che avrebbe aiutato sarebbe stata colei che le avrebbe indicato dove combattere. Così si avvicinò alle due bambine e porse una mano a quella con il sailor fuku e i codini rosa. Era fatta! Aveva deciso. La ragazza si svegliò: cosa significava quel sogno? Cosa avrebbe dovuto fare? Con questi pensieri, finalmente, poté addormentarsi. Nel lontano Regno Argentato, nel frattempo, i sovrani stavano discutendo animatamente ala presenza della loro figlia:

“Dobbiamo assolutamente cercare di potenziarci: hai visto come ci hanno sconfitto?”

“Serenity, ti prego, calma i bollenti spiriti: abbiamo firmato un trattato di pace, quindi non ci sarà più bisogno di combattere contro di loro”

“Forse si, forse non dovremmo più combattere contro di loro, ma se quelle nullità sono riusciti a batterci in questo modo, figurarsi gli altri nemici!”

“Prima di tutto, non mi sembra che siano nullità e poi, anche volendo,  che cosa vorresti fare?”

“Come non sono nullità! Ma hai visto la regina quant’è idiota! Comunque stavo pensando di mandare Bunny nel passato per farle fare del tirocinio: ho sentito che anche loro ci manderanno la loro figlia”

“E allora?”

“Allora ho pensato che se lei andrà lì potrà rendersi conto della loro reale forza e noi potremmo regolarci di conseguenza”

Il re sospirò, rassegnato e si rivolse alla figlia: “Tu che ne pensi? Te le la senti di andare nel passato? Sappi che andrà bene qualsiasi risposta”

“Io.. va bene, papà, in fondo perché non dobbiamo fare questo tentativo?”

“Va bene, adesso ascoltami attentamente: questa è la tua spilla per la trasformazione: d’ora in poi anche tu sarai una guerriera Sailor: il tuo nome lo sceglierai tu quando andrai nel passato. La tua formula per la trasformazione sarà POTERE DEL PRISMA DI LUNA VIENI A ME!mentre il tuo attacco sarà: PICCOLI CUORI ROSA, ATTACCO A RAFFICA, mi hai capito bene?”

“Si, mamma: quando devo partire?”

“Partirai domattina: ti recherai alle Porte dello Spazio-Tempo e  chiederai a Lux di farti andare nel XX secolo”

“Va bene, adesso però vado a dormire” Così calano le ombre su questo tempo.

 

 

 

Piaciuto questo cap? Vi prometto che se trovo recensioni domenica vi beccate un capitolo quasi interamente sulle Inners

 

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** 19. Nel farttempo, nel presente ***


Prima che incominciate a leggere, vi devo dire una cosa: mi sono appena resa conto di aver fatto un macello: fate conto, mentre leggete che la narrazione riguardi i dieci giorni successivi alla battaglia finale, ok? Grazie e scusate ancora

 

Ma in tutto questo che fine avevano fatto le Inner? E Tokyo? Possibile che dopo la battaglia contro la Luna Nera, non fosse accaduto nulla? La storia insegna che questo è un tempo troppo lungo per la pace. Qualcosa infatti, era avvenuto. Le ragazze non erano andate nel futuro con le  altre ed erano rimaste a vegliare sul loro pianeta. In quel lasso di tempo, un’ entità aliena aveva minacciato la stabilità del pianeta e le ragazze si erano trovate in grossi guai dal momento che le Stars non avrebbero potuto aiutarle poiché sembravano svanite nel nulla, ma la cosa si era risolta felicemente, quando tre ragazze, che si facevano chiamare Sailor Starlights erano accorse in loro aiuto. La cosa strana era che esattamente la sera prima del loro arrivo sulla città erano cadute tre stelle cadenti Da quel giorno, le otto sailor avevano instaurato un rapporto tra loro basato sulla collaborazione e fiducia reciproca ed era stato grazie a questo che, nel giro di poche battaglie, erano riuscite a sconfiggere il loro nemico che alla fine si era rivelato un semplice ammasso di energia che venne distrutto dallo scettro di Sailor Moon. In quello stesso periodo, per le Sailor, vi furono altre due novità: la prima fu l’arrivo di un nuovo gruppo musicale che si iscrisse alla loro scuola, mentre la seconda riguardava il loro gruppo, al quale si era aggiunta una nuova compagna: una ragazzina che si trasformava alla formula POTERE DEL PRISMA DI LUNA, VIENI A ME e che rassomigliava in maniera incredibile a Bunny. Proprio per questo motivo, infatti era stata ospitata dalla ragazza: la bambina, grazie ad un trucchetto era riuscita a convincere tutta la famiglia Tsukino di essere una lontana parente ed era stata ribattezzata Chibiusa, dato che chiamarla Bunny avrebbe creato un po’ di confusione, si era optato per un nome che non si discostasse troppo da quello che lei aveva veramente. (Chibi=piccola, Usa=Usagi=Bunny cioè, piccola Bunny). La bambina, quindi aveva contattato le Inner e spiegato loro la situazione durante una riunione al santuario di Rea:

“Vedete, ragazze, io vengo dalla Crystal City del futuro, precisamente dal XXX secolo: la mia mamma mi ha mandato qui per imparare ad essere una brava guerriera Sailor”

“Scusa, piccola, chi sarebbe la tua mamma?”

“Questo non posso dirvelo: non posso darvi nessun tipo di anticipazione: Lux mi ha fatto venire qui facendomi promettere che non avrei rivelato nulla. Se dico qualcosa dovrò tornare a casa subito”

“Ho capito, non importa: hai detto di essere qui per imparare ad essere una buona guerriera”

“Si, devo imparare ad usare al meglio i miei poteri e…beh.. il tesoro di famiglia”

“E quale sarebbe?”

“Neanche questo posso dirvi, altrimenti capireste tutto” 

“Beh, senti.. è proibito anche arrivarci da sole?”

“No questo no”

“Allora vorrà dire che cercheremo di capire da noi qual è questo fantomatico tesoro, anche se a dire la verità, forse…”

“Cosa?”

“Beh, hai detto di venire da Crystal City, giusto?”

“Hai*”

“Allora, secondo me, il tesoro di famiglia è il Cristallo d’Argento!”

“Anche se fosse non posso dirvelo”

“Vorrà dire, che, quando ne avremo la possibilità cercheremo di fartelo usare così se è quello bene, altrimenti, pazienza, avrai imparato ad utilizzare una tra le pietre più potenti dell’Universo”

“Ok” E con questo discorso Chibiusa era entrata ufficialmente nel gruppo delle Inners assumendo l’identità di Sailor Chibiusa. Nel frattempo la vita delle ragazze procedeva tranquilla e con l’arrivo dei nuovi compagni di scuola la situazione era anche migliorata: i ragazzi avevano fondato un gruppo chiamato Three Lights che riscuoteva grande successo tra i giovani e anche le ragazze ne erano rimaste colpite. I componenti di questo gruppo si chiamavano Seya, Taiki e Yaten Koo ed erano tre fratelli, gli stessi che si erano iscritti alla scuola frequentata dalle Inners. Grazie a loro, tutte avevano ricominciato una vita abbastanza normale e Bunny si stava iniziando a rassegnare a stare senza Marzio: dopotutto, se prima non ne era sicura, ormai era lampante che lui era innamorato di Sydia: lo dimostrava il fatto che fosse sparito con lei senza dire niente a nessuno. La ragazza i primi tempi ne aveva sofferto tantissimo, ma per fortuna, sembrava che stesse riuscendo a venirne fuori grazie al sostegno delle sue amiche e all’amicizia, si può dire speciale, che aveva instaurato con il leader del gruppo Three Lights, Seya. Il ragazzo, sin dal primo giorno alla Juban High School, aveva notato questa ragazza e ne era rimasto decisamente colpito: capelli lunghissimi e biondissimi, dello stesso colore dell’oro che sembravano fili, occhi azzurri che ogni qualvolta la ragazza era triste o arrabbiata assumevano  lo stesso colore che ha il mare in tempesta, pelle candida come la neve, forme al posto giusto per avere solo quindici anni. Che dire poi del carattere? Era semplicemente fantastica: sì, è vero, era un po’ imbranata, ma aveva una vitalità e un affetto per gli altri da fare invidia a chiunque  Il ragazzo ormai non aveva più dubbi: era irrimediabilmente innamorato di quella ragazza fantastica e non poteva fare a meno di cercare un pretesto per farla ridere: la invitava ad uscire ogni volta che ne aveva l’occasione e non esitava a regalarle biglietti omaggio per i concerti che era solito tenere con i suoi fratelli. E la ragazza? Come reagiva a tutto questo?  Inizialmente non ci badava molto, tutta concentrata com’era sull’amore che sentiva per Marzio e a cercare un metodo per separarlo da Sydia e cercare di conquistarlo. Con l’andare del tempo, però, si era resa conto che la sua era una battaglia persa in partenza: Marzio non si sarebbe mai staccato da quella ragazza, non aveva fatto caso a lei neanche durante quel, anche se brevissimo, periodo in cui lei l’aveva lasciato per tornare alle Porte dello Spazio-Tempo; figurarsi adesso che erano riusciti a sistemare le cose. Con questi pensieri, la ragazza aveva iniziato a rassegnarsi: non avrebbe mai e poi mai accettato quella situazione, ma aveva capito che, per il suo bene e soprattutto per mantenere la sua salute mentale, era necessario che cercasse a tutti i costi di rifarsi una vita. Ciò era necessario anche per poter mantenere fede al suo futuro: era scritto che lei era destinata a salire al trono di Crystal City nel XXX secolo e avrebbe dovuto avere un re al suo fianco. Per molto tempo aveva creduto che questo ruolo sarebbe spettato a Marzio ma ora… se si guardava intorno si rendeva conto che proprio accanto a lei c’era una persona che l’amava, almeno quanto Marzio amava Sydia: questa persona era Seya, il leader del gruppo Three Lights. Il ragazzo le ronzava intorno praticamente da quando era arrivato nella sua scuola e sembrava particolarmente interessato a lei. Così, senza pensarci più di tanto, aveva deciso di incoraggiarlo e di accettare la sua corte: solo così infatti, sarebbe riuscita a mettere una pietra sopra a tutta quella storia. Non era realmente innamorata del ragazzo, non avrebbe potuto esserlo neanche volendo: il suo cuore sarebbe sempre appartenuto a Marzio, ma in questo modo accettando la corte insistente di Seya avrebbe dimostrato a tutti che di Marzio non le importava niente, che poteva vivere benissimo senza di lui e che non era così infantile da fossilizzarsi su una persona che non la voleva. Riuscì, in qualche modo, a mettere in pratica il suo progetto e nel giro di poco tempo, lei e Seya erano una coppia a tutti gli effetti. Le sue amiche erano veramente contente per lei: finalmente sembrava essere riuscita ad accantonare l’argomento Marzio e si era decisa ad iniziare una vita che non ruotasse esclusivamente intorno a lui: aveva ripreso ad uscire regolarmente e ad aprirsi nuovamente agli altri. Ma poi un giorno, accadde qualcosa che  riuscì i qualche modo, ad avvicinare un po’ di più Bunny a colui che aveva scelto come compagno. La ragazza stava raggiungendo il Tempio di Rea, dove era stata stabilita una riunione per parlare della situazione attuale sulla Terra e ovviamente, anche per studiare. Durante il tragitto, la ragazza riconobbe Seya: anche lui sembrava avere una gran fretta. Fece per andargli incontro, ma in quel preciso istante suonò il suo sailorofono: era Amy che l’avvertiva di una nuova battaglia da combattere nei pressi del parco:lei e le altre stavano già andando lì, la informò. La ragazza, quindi, si mise a correre nella stessa direzione in cui era sparito Seya e grande fu la sua sorpresa quando udì quella che riconobbe come la voce del ragazzo, gridare:

“SORELLA GEMELLA DEL CORAGGIO, VIENI A ME!” La ragazza rimase senza parole: non era possibile, Seya e Sailorstar Regina del Coraggio erano la stessa persona: si aveva notato una certa somiglianza fra i due, ma, cavoli, Seya era indubbiamente un ragazzo e Regina del Coraggio.. beh… lei era sicuramente una ragazza! E allora? Com’era possibile tutto ciò?  Proprio in quel momento la ragazza si rese conto che non sarebbe servito a nulla restare lì a rimuginare: il mondo aveva bisogno di Sailor Moon ancora una volta ed ora era giusto che, esattamente come aveva scoperto l’identità di Seya, lei rivelasse la sua. Quindi si avvicinò alla guerriera che stava per andarsene ed invocò:

“ POTERE DEL CRISTALLO D’ARGENTO, VIENI A ME!” La ragazza invocò quello stesso potere donatole solo alcuni mesi prima dalla Regina Selene, sua madre, e si trasformò in sailor Moon. La guerriera accanto a lei era allibita, ma non disse niente, rinviando tacitamente le spiegazioni ad un altro momento, quindi le due ragazze, iniziarono a correre in direzione del nemico. Arrivate sul campo di battaglia trovarono anche tutte le loro compagne, impegnate a tener testa al nemico. Finalmente, dopo un’estenuante battaglia, le guerriere riuscirono a dare il colpo di grazia al nemico. Al termine di quella battaglia tutte le guerriere erano tornate a casa propria: tutte meno Sailor Moon e Sailorstar Regina del Coraggio, che avevano sciolto la trasformazione e avevano cominciato a discutere di tutta quella situazione. Ormai non aveva più senso mentire, così Seya decise di raccontare tutto a Bunny:

“Ecco, vedi, io e i miei fratelli veniamo dal pianeta Kimmoku che in teoria io dovrei governare insieme a mia sorella Kakyuu, ma in pratica adesso era necessario che io lasciassi la mia casa e tentassi di potenziarmi per diventare un Re degno di questo nome: voglio essere in grado di difendere il mio pianeta nel momento in cui fossimo attaccati da qualche entità nemica.”

“Ho capito, più o meno la stessa cosa che devo fare io con la mia città”

“Non lo so, questo”

“Vedi, io sono la futura Regina di Crystal City e anch’io devo riuscire a potenziarmi: devo assolutamente risolvere un problema”

“Quale?”

“Beh.. ecco.. il fatto è che… in teoria io dovrei regnare su tutti i pianeti del Sistema Solare, ma non tutti i rappresentanti di questi pianeti sono d’accordo con il mio governo ed è questo il problema che devo risolvere prima di salire al trono: tentare di mandare tutti i pianeti dalla mia parte”

“Beh.. ascolta… forse insieme potremmo riuscire a fare tutto ciò che dobbiamo, che ne dici?”

“Dico che non è una cattiva idea” E dopo questa conversazione il rapporto tra i due si consolidò ulteriormente e se prima Bunny stava con Seya tanto per starci adesso portava avanti questa storia con lui per gratitudine ed era decisamente più serena. Nel frattempo, Marzio, Sydia, le Stars e Sammy avevano raggiunto il XX secolo e si preparavano a festeggiare il Natale. La bambina era felicissima e saltellava di qua e di là dalla gioia trasmettendo il suo stato d’animo anche ai due ragazzi, ai quali non sembrava vero di poterla avere ancora girare per casa. Ormai mancavano soltanto due giorni a Natale e la loro casa era decisamente diversa da quella che era stata soltanto dieci giorni prima: l’albero era peno di pacchi natalizi che mettevano allegria al solo guardarli. Le feste trascorsero così in questo clima di totale spensieratezza: solo due persone non riuscirono a goderne a pieno e queste erano Ottavia e Arimi: le due ragazzine avevano avuto una grandissima sorpresa dalle loro compagne che avrebbe permesso loro di trascorrere le feste con le loro famiglie ed entrambe erano piene di pensieri. Ottavia continuava a pensare a ciò che le aveva detto Saturn nel futuro: aspetta dopo le feste e scoprirai perché Sailor Pallas non è qui nel futuro insieme a noi. La ragazzina non si dava pace e continuava a tentare di capire cosa volessero dire quelle parole senza però cavarne nulla. La situazione non era molto diversa nel secondo asteroide solare: la sua futura custode, infatti, da quella fatidica sera passata nel futuro non aveva smesso un momento di fare lo stesso sogno ed era arrivata ad un’unica decisione che avrebbe messo in atto di lì alla fine delle vacanze.

 

Ciao, minna(gente)! Sono contenta di aver ricevuto tutte queste recensioni! Anche se molte contengono delle critiche, non importa: i pareri sono sempre ben accetti, anche quelli negativi. Piaciuto questo cap? Come promesso è quasi interamente sulle Inners, ma ho dovuto inserire anche le altre, primo perché sono le protagoniste e poi per collegamento con il capitolo successivo. Ora passiamo a rispondere alle recensioni:

 

Donnasole: ti do due risposte in una volta. Ho scelto Alito di vita, primo perché c’era bisogno di un potere curativo anche nel resto della storia e visto che Sydia è la più potente delle Stars… Inoltre, l’ho scovato abbinato a lei, anche in altre ff presenti in altri siti. Non è che Bunny mi sia antipatica è che avevo bisogno che qualcuno scatenasse la guerra… e non poteva certo essere il mio personaggio preferito! Bunny non è stata costretta apiegarsi ai voleri della madre, lei le ha fatto una proposta e la figlia ha accettato di sua volontà

Luana80: U_u qui ho qualcosina da dire. Allora, non importa x quale motivo leggi, l’importante è che LEGGI. Sammy si chiama così perché i suoi genitori, almeno in questo caso, hanno scelto di non essere scontati, era troppo ovvio chiamarla Sydia ( che in caso, era l’unica opzione possibile). Per quanto riguarda il fatto che Sydia non ha mai subito uno stravolgimento di carattere così tremendo, per parlare così si vede che non hai letto tutte le ff che ho letto io, infatti, se provi ad andare sul sito di Hikari_chan, ne trovi una, dal titolo The Empire che ti farà sicuramente cambiare opinione. Ti consiglio di leggerla perché è molto interessante, anche se un po’ lunga e complessa

Ania ho notato che sei d’accordo con quello che ha detto SemplicementeUsagi, così ti rispondo più o meno nello stesso modo: questa storia avrà sviluppi inaspettati che la porteranno a distanziarsi (almeno a mio parere) da quella originale. Ho fatto mettere Sydia con Marzio non per mancanza di idee, come qualcuno può pensare: prima di decidere ero indecisa tra tre candidati, quindi non si può dire che non avessi idee, ma visto che ho scoperto che lei era da sempre stata innamorata di lui, questa mi è sembrata la scelta più giusta

Fra: che critiche? Mi hai semplicemente detto che ho stravolto il carattere di Bunny, non c’è problema, questo è un dato di fatto: come ho detto prima, avevo bisogno che qualcuno mi scatenasse la guerra ed è stata una mossa necessaria, ma sono sicura che prima della fine ritornerà quella di sempre (se non lo sai tu NdLettori)

Sailormoon81: hola anche a te! Bentornata! Ho riletto praticamente mezzo capitolo prima di risponderti (da notare che saranno passati tre mesi da quando l’ho scritto) Non è che Bunny vuole a tutti i costi la guerra, solo sostiene che, avendo il regno altri nemici che secondo lei sono molto più forti del Regno della Terra, potrebbero rischiare grosso e vuole potenziare i suoi poteri cercando di portarli al livello di quelli di suoi ex-avversari. Riguardo ai dialoghi ho capito a cosa ti riferisci, ma era messa un po’ per sdrammatizzare: la situazione era un vero disastro e bisognava tirarsi un po’ su di morale e che c’è di meglio x Sailor Pluto se nn prendersela con Chronos?!  Mi dispiace per te, ma anche in questo caso non ci hai preso, il sogno di Pallas  non c’entra affatto con la profezia: la prova è che il tutto sarà già svelato nel prossimo capitolo, giovedì mattina

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** 20. 7 Gennaio 1997: il momento della verità ***


Nuova pagina 1

Così le feste trascorsero normalmente, ma soprattutto senza che ad allietare le nostre eroine arrivasse qualche entità che  tanto per cambiare voleva conquistare la Terra: le ragazze poterono finalmente godere di un periodo di assoluto relax, anche se, a dirla tutta, nessuna di loro era tranquilla, soprattutto le Stars: alcuni giorni dopo Natale, mentre facevano una passeggiata, Emily, Myriam e Sydia avevano casualmente incontrato una ragazzina che avrà avuto all’incirca otto anni, dai capelli rosa che si erano affrettate a riconoscere come la figlia della Regina Serenity e del Re Seya che doveva essere andata sulla Terra, ragionò Sydia, per lo stesso motivo che aveva spinto la se stessa del futuro a mandare Sammy nel passato: fare del tirocinio; dopotutto anche lei sarebbe divenuta Regina ed era quindi necessario che fosse in grado di difendere il suo pianeta ed imparasse ad usare il Cristallo d’Argento. Per quanto riguarda Ottavia e Arimi poi, la situazione era anche peggiore: Ottavia stava sempre con l’angoscia in attesa che arrivasse quel dannatissimo 7 gennaio 1997 che le avrebbe finalmente dissipato ogni tipo di dubbio; mentre si convinceva sempre di più che quel giorno avrebbe sancito la morte di Sailor Pallas, in Arimi cresceva sempre più la convinzione di aver preso la decisione giusta. Nessuna delle due bambine aveva parlato con le altre dei pensieri che le tormentavano e temevano proprio un loro incontro quel fatidico giorno: avrebbero dovuto spiegare tante, troppe cose: sarebbero state in grado? Arimi poi si era autoconvinta che le sue compagne non avrebbero accettato la sua decisione e si preparava a combattere contro di loro. Il tempo, fortunatamente, passò rapido e finalmente si arrivò a quel benedetto giorno del 7 gennaio 1997, giorno doppiamente infausto, perché oltre a ricominciare la scuola e il lavoro si sarebbero svelati gli ultimi misteri: Ottavia lo sapeva, quello era il girono predettole da Saturn: Aspetta la fine delle vacanze. Ecco, le vacanze erano terminate esattamente quel giorno ed era appunto quel giorno che si sarebbe svelato quello che lei scherzosamente chiamava il Mistero Pallas. E fu proprio quel giorno, infatti che avvenne qualcosa che nessuno mai si sarebbe aspettato. Quel giorno iniziò in modo decisamente normale per tutti o quasi: a casa di Sydia e Marzio c’era stato un cambiamento piuttosto serio, in quanto Sammy era cresciuta ed era stata iscritta alla terza elementare senza aver frequentato le altre due classi: a questo, fortunatamente avevano provveduto i suoi genitori, con l’aiuto di Myriam ed Emily e la bambina ora disponeva di tutte le nozioni necessarie per frequentare regolarmente la terza classe. Quella mattina, i suoi genitori l’accompagnarono: la bimba aveva una fifa blu, d’altronde era più che comprensibile, dato che non conosceva nessuno, ma appena era entrata in classe era stata accolta con calore da tutti i suoi compagni e come per magia, tutte le sue paure erano svanite. Così la mattina era trascorsa tranquillamente e, al momento di tornare a casa, la piccola era letteralmente saltata in braccio ai suoi genitori che erano andati a prenderla e l’aspettavano fuori dalla scuola. Quindi tutti e tre, badando sempre che Sammy stesse tra Marzio e Sydia, tornarono a casa e la bambina, durante il tragitto cominciò a raccontare ai due ragazzi come era andato il primo giorno di scuola:

“ Le ripetizioni di Emily e Myriam sono state utili: la maestra ha detto che non sono rimasta tanto indietro, ma domani vuole parlare bene con voi”

“Ooops…ehm, vedi tesoro c’è un piccolo problema”

“Cioè, secondo te non ci crede che sei mia madre?”

“No, piccola, sarà molto difficile: forse potevamo sperare che qualcuno ci credesse quando avevi ancora cinque anni ma adesso che ne hai otto… credo che sarà quasi impossibile.”

“Ma perché?”

“Vedi, tesoro, tu sei cresciuta e io no: cioè, se tu ora hai otto anni, io ne ho sempre diciannove e sembra quasi impossibile che una ragazza sia rimasta incinta a undici anni”

“Ma, mamma…se hai ottocentosessantatre anni!”

“Già, però questo lo sappiamo io, te, tuo padre, e le altre Sailor: sulla carta risulta che io ho diciannove anni e ci si basa su quello che c’è scritto sulla carta”

“ Allora che si fa?”

“Non ti preoccupare, rispose Marzio entrando in casa seguito dalle due ragazze, domani andiamo a parlare con la maestra e le diciamo che i nostri genitori sono morti e io e Sydia ci occupiamo di te perché siamo i tuoi fratelli maggiori”

“Ma siamo sicuri che la maestra ci crede?”

“Non ti preoccupare: ci assomigli talmente tanto che non avrà dubbi”

“Ma non va bene dire le bugie! La mamma me lo ripete in continuazione!”

“La mamma ha ragione ma questa è una bugia necessaria: se non diciamo così poi ti portano via e ti mettono in un altro posto e non potrai più stare con noi”

“Ho capito, va bene: che c’è di buono per pranzo?” La giornata trascorse senza intoppi. Subito dopo pranzo Sydia si recò al lavoro e dopo aver rassettato la casa, Marzio aiutò Sammy a fare alcuni compiti. Nel frattempo, Sydia era al lavoro e continuava a tormentarsi riguardo la presenza nel passato della Principessa Bunny. La ragazza non poteva fare a meno di chiedersi il motivo preciso della presenza della bambina qui, anche se era sicura di non essere totalmente fuori strada credendo che lei fosse lì per fare del tirocinio. Dovette però abbandonare questi pensieri, poiché più di una volta aveva rischiato seriamente di snobbare eventuali clienti. Al termine della giornata di lavoro, però, quei pensieri tornarono ad affollare il suo cervello: Beh, di certo stare a rimuginare non mi aiuterà, anzi, conviene che torno a casa: io e Marzio avevamo promesso a Sammy di insegnarle ad utilizzare l’ Earth Crystal, sarà impaziente. Così, decise di avviarsi verso casa ma non era arrivata neanche a metà strada che vide una luce bicromatica. Quando questa si dissipò, al suo posto apparvero Ottavia e Arimi. Sydia corse loro incontro:

“Ehi, ragazze! Avete un giorno di ritardo!” le rimproverò scherzosamente

“No, a noi la scuola incomincia domai e abbiamo fatto tutti i compiti” rispose Ottavia stando al gioco.

“Se volete vi accompagno a casa”

“No, non ti preoccupare, non siamo molto lontane da casa”

“Sicure?”

“S..” Ottavia non fece in tempo a finire la frase: un brivido freddo le aveva percorso tutto il corpo. Guardando le espressioni delle sue compagne capì che anche loro avevano avvertito la stessa sensazione. Con una sola occhiata, le ragazze si dissero tutto: trassero le loro penne di trasformazione e:

“SUPER POTERE DI SATURNO!”

“POTERE DI PALLADE!”

“ POTERE ETERNO DI PLUTONE!”

“VIENI A ME!” Quindi inviarono un messaggio telepatico alle altre e Sailor Pallas contattò le Inners e le Starlights. Le ragazze, grazie al teletrasporto riuscirono a raggiungere in meno di un attimo il luogo dove il mostro stava attaccando. Le ragazze cominciarono ad attaccare, il mostro sembrava subire i loro attacchi, ma era lampante che da sole non avrebbero potuto sconfiggerlo, anche se Sydia portava l’ Earth Crystal sempre con se. Nel frattempo le altre le avevano raggiunte e stavano dando loro man forte. La situazione sembrava volgere a loro vantaggio, ma, ad un certo punto successe qualcosa che lasciò tutti senza fiato. Le ragazze ormai avevano capito che per poter sconfiggere il nemico sarebbe stato necessario utilizzare a pieno i poteri unificati dei due Cristalli e per poter far ciò decisero di trasformarsi nuovamente nelle due Principesse Serenity e Felicity, Chibiusa e Sammy assunsero le sembianze delle due Principesse unigenite, mentre i loro rispettivi consorti assumevano le sembianze dei loro sosia. Le guerriere invece si posizionarono ognuna accanto al proprio sovrano, anche se c’era qualcosa che stonava: Sailor Pallas, infatti, seguendo questa logica, avrebbe dovuto seguire Sydia, invece si accodò alle Inner e Starlights. Le ragazze la guardarono stranite, poi,  decisero di rimandare e si concentrarono sulla sconfitta del nemico che venne facilmente polverizzato dopo aver sciolto la trasformazione, decisero di chiarire questo punto. Così le Stars, tutte, si avviarono verso quello che ormai si poteva considerare il loro quartier generale: la casa di Marzio e Sydia. Una volta lì si sedettero tute e Sydia prese la parola:

“Sapete che non mi piace fare giri di parole, a meno che non sia strettamente necessario, per cui verrò subito al dunque: che diavolo ti è preso?” chiese rivolta ad Arimi. La ragazzina inizialmente esitante, decise che, anche solo per una questione di correttezza era giusto spiegare loro il motivo del suo comportamento:

“Ecco, vedete, il fatto è che da un po’ io sto iniziando a trovarmi meglio con il gruppo Inners e Starlights, piuttosto che con voi: in realtà non c’è un motivo specifico, solo che ecco, voi qui siete tutte più grandi di me a parte Ottavia e anche con lei non vado molto d’accordo”

“Scusa se ti interrompo, fece Ottavia sentendosi chiamata in causa, ma non è solo colpa mia se io e te non andiamo d’accordo: non è che tu faccia poi molto per migliorare il nostro rapporto”

“Forse hai ragione ma non posso farci niente. Nel gruppo delle Inner, invece è diverso, lì c’è Chibiusa e io con lei mi sono trovata subito, anche se ha tre anni meno di me” La ragazzina fece una pausa e poi, notando che nessuna parlava, riprese:

“C’è anche un altro motivo, forse è il più banale, ma se ci avete fatto caso, quando siamo andate nel Regno della Terra del XXX secolo io non ero nell’esercito”

“Si, è vero, però io credevo che tu fossi morta in battaglia” rispose Ottavia

“Tiè, che fai, porti rogna? Poi se avete notato quando è apparso l’ Earth Crystal, voi siete state potenziate, io no.”

“Si è vero, ma non l’abbiamo chiesto noi. Comunque, brava, complimenti hai rispettato i tempi” rispose Ottavia ridendo. Le altre la guardarono stranite e lei comprese che avrebbe dovuto dare una spiegazione:

“Vedete, io avevo notato che lei non era nell’esercito, così ho chiesto anticipazioni a Saturn: lei ha detto che non poteva rispondermi e mi ha consigliato di aspettare il primo giorno dopo la fine delle vacanze, perché avrei capito cosa era successo”

“ Il primo giorno dopo le vacanze è oggi, allora…”

“ Allora oggi sarebbe dovuto avvenire il cambiamento”

“Si.. ecco.. io volevo dirvi che ho già parlato con le Inners di questo e… beh, loro … ecco hanno accettato di prendermi nel gruppo”

“Quindi avresti fatto tutto senza dire niente a nessuno”

“Ecco…”

“Senti, fece Sydia cercando di restare calma, tu puoi fare quello che vuoi, non siamo noi che dobbiamo giudicare le tue decisioni, però resta il fatto che non sei stata molto corretta nei nostri confronti: avresti dovuto parlarne prima con noi se avevi problemi. Comunque, se è veramente questo che vuoi, da adesso noi ti consideriamo parte integrante del gruppo delle Inners ad una condizione”

“Spara”

“Sai che ci sarà una guerra tra questi due schieramenti: ti pregherei di non sbandierare tutto quello che sai su di noi ai quattro venti: non è molto corretto”

“Oh, se è solo per questo non devi preoccuparti: non ho intenzione di raccontare nulla, né loro me l’hanno chiesto: so che se lo facessi cambierei il futuro e ti dirò che non è nelle mie aspirazioni”

“Bene, a questo punto credo che non ci sia altro da dire”

“Allora posso andarmene?”

“Si” Arimi quindi, si alzò e si diresse verso l’uscita: nessuna delle sue ex-compagne la fermò: quella era una vera e propria rottura, che non si sarebbe mai più risanata neanche a distanza di millenni. 

 

 

Ciao a tutte! Scusate il leggero ritardo nell'aggiornamento ma ieri non ho avuto tempo di controllare il tutto perché sono partita alle 8.00 x andare aRoma e sono tornata ieri sera alle 24 e così.... Stamattina poi avevo una lezione all'università alle 9 fino alle 13, mi sono svegliata tardi e il computer non l'ho nemmeno acceso Ti basta come risposta, sailormoon81? Vero ke nn mi uccidi!!! Daiiiii, domenica è anche il mio complex. e poi io avevo detto che avrei postato giovedì, ma non ho specificato quando (almeno mi sembra), quindi avevo tempo fino a stasera. Ah, a proposito, ho scoperto che ho sbagliato la frase di trasformazione di Sailor Pallas, quindi da questo cap in poi metto quella giusta e farò le dovute modifiche anche nel resto della storia 

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** 21. Preparativi ***


Nuova pagina 1

Con l’arrivo di Sailor Earth, che però doveva ancora essere addestrata, e l’abbandono di Sailor Pallas, le ragazze erano rimaste punto e a capo: cinque erano e cinque rimanevano, anzi, quattro e mezza poiché Sammy doveva ancora imparare ad utilizzare l’ Earth Crystal. Nei minuti che seguirono all’uscita di Sailor Pallas, tuttavia, fu proprio lei a prendere la parola: non poteva dare anticipazioni, ma poteva tirare su il morale alle sue compagne:

“Non vi preoccupate, ragazze, queste cose sono già successe e succederanno per sempre, ma questo non deve scoraggiarvi: anzi, magari alla fine la ringrazieremo”

“Dici? Io non sono molto convinta e comunque siamo preoccupate per un altro motivo: se la guerra dovesse iniziare adesso, noi non avremmo speranze, anche solo in virtù del fatto che loro sono il doppio di noi e tu devi ancora imparare ad usare l’Earth Crystal”

“Si, ok, mamma hai ragione, ma non ti preoccupare: credo di poterti dare una piccola anticipazione: la guerra non inizierà finché entrambi gli schieramenti non avranno lo stesso numero di combattenti. E poi, l’ Earth Crystal non ha potenziato Sailor Pallas perché non l’ha sentita adatta a sé in qualche modo, gia sapeva cosa stava per accadere”

“Ho capito, ma chiariscimi un dubbio: noi dovremmo arrivare ad avere dieci guerriere? E dove le andiamo a pescare le altre cinque?”

“Io, sinceramente, questo non l’ho mai capito, comunque mi sa che un po’ ti sei tranquillizzata…o no?”

“Sinceramente, non so che pensare: comunque, adesso muoviti che ti devi allenare con l’Earth Crystal: andiamo” Le cinque guerriere e Marzio, che non avevano ancora sciolto la trasformazione, si avviarono fuori dalla casa e Sydia e Sammy assunsero nuovamente le sembianze della Regina Felicity e della Principessa Samantha dopodiché la bambina si concentrò e riuscì a far apparire l’ Earth Crystal davanti a se. Tentò quindi, purtroppo senza successo di colpire le ragazze, che nel frattempo l’avevano attaccata, ma il suo stratagemma non ebbe successo e sarebbe stata colpita se Sydia non avesse distrutto i colpi delle compagne grazie all’ausilio del suo Urlo mortale. Le ragazze continuarono ad allenarsi, ma la situazione non migliorò e al momento di tornare a casa Sammy aveva assunto un’espressione veramente abbattuta. Il tempo trascorse tranquillamente e dopo cena, vedendo che la bimba non si era ancora ripresa Sydia ritenne che fosse giunto il momento di uno di quei confronti madre-figlia che le piacevano tanto, così si avvicinò alla bambina e, passandole un braccio intorno alle spalle le disse:

“Tesoro, che c’è? Sei triste per oggi?” La bambina alzò verso di lei gli occhi pieni di lacrime:

“Perché non ci sono riuscita? Io DEVO essere capace di usare questo Cristallo, altrimenti voi non potrete vincere la guerra e sarei la delusione dei miei genitori, che dovrebbero trovare qualcun’altra che governi la Terra al loro posto” Sydia si avvicinò ancora alla bambina, quindi la prese tra le braccia e la strinse forte. A quel punto, Sammy scoppiò in lacrime e la sua mamma la lasciò sfogare un po’, quindi le sollevò il viso e le disse:

“Ascolta, tesoro, non importa se non impari subito ad usare l’ Earth Crystal, sul serio, guarda che io, Marzio, le altre ragazze e i tuoi genitori ti vogliamo bene lo stesso, anche se non sei la miglior guerriera del mondo”

“Ma io DEVO essere capace!”

“Si, hai ragione, devi imparare, ed è proprio per questo che sei qui. Ascolta, adesso ti dico una cosa: non è mai successo nella storia del Cosmo e credimi ne so qualcosa, che una guerriera abbia imparato ad usare i suoi poteri, e soprattutto quelli di un Cristallo come        l’ Earth Crystal, la prima volta che lo usava: anche Sailor Moon ha dovuto aspettare più di un anno prima di prendere confidenza con il Cristallo d’ Argento e nonostante tutto non è ancora in grado di sfruttare a pieno i suoi poteri”

“Dici davvero?” Sydia annuì, convinta:

“Quindi devi stare tranquilla e concentrarti su quello che è il tuo compito qui: tanto l’hai detto tu che la guerra non inizierà prima che entrambi gli schieramenti siano completi”

“Va bene, mamma, mi hai convinto: che c’è per cena? Ho famissima”

“Hai che cosa? Va beh, dai andiamo a vedere cosa sta combinando tuo padre”. Il giorno dopo Marzio e Sydia si recarono alla scuola di Sammy subito dopo la fine delle lezioni per parlare con la sua maestra. La donna li ricevette in aula insegnanti.

“ Buongiorno signora, Sammy ci ha detto che ci voleva parlare”

“Si, anche se in realtà le avevo chiesto di portare i suoi genitori”

“Beh, ecco.. credo che non sarà possibile”

“E di grazia, signor Chiba, perché?”

“Ecco, vede.. il fatto è che i nostri genitori sono morti tanti anni fa subito dopo la nascita di Sammy. Noi siamo i suoi fratelli e da quel giorno ci prendiamo cura di lei”

“Capisco, ma..”

“Si, è vero. Non abbiamo ancora vent’anni, ma finora ce l’abbiamo fatta e non vogliamo che ce la portino via proprio ora”

“Ho capito. Comunque la terrò sotto controllo e vi farò chiamare per ogni problema”

“Come vuole, noi siamo sempre disponibili” Così dicendo i due ragazzi uscirono dall’aula tirando un sospiro di sollievo. Fortunatamente quel problema era risolto e anche la situazione sulla Terra trascorse nel modo più tranquillo possibile, le ragazze continuarono a sconfiggere nemici finché il pianeta non fu al sicuro. Si era ormai arrivati alla fine di Maggio Nel frattempo la situazione all’interno del gruppo Inners-Starlights cominciò a cambiare: Bunny iniziò  a comportarsi in modo strano e a fare discorsi che non stavano né in cielo, ne in terra:

“Ma ragazze, vi rendete conto che la situazione sta precipitando? Non vedete che quelle si stanno potenziando tantissimo? Secondo me, arriveranno al punto di non ritorno, in cui decideranno di non stare più dalla parte del bene”

“Bunny, non credi di stare esagerando? E poi noi le conosciamo bene, sono nostre amiche, pensi davvero che potrebbero arrivare a tanto?”

“Secondo me sì e poi avete visto quanto hanno montato la storia del futuro cambiato? Hanno fatto diventare quella ragazzina una guerriera Sailor, sostenendo che è la figlia di Marzio e Sydia. E poi è proprio di lei che non mi fido: sappiamo tutte che possiede i poteri temporali e per quanto ne sappiamo avrebbe potuto essere andata nel futuro a chiedere in prestito quella ragazzina per poterla spacciare per figlia sua e di Marzio, per spingerlo a mettersi con lei.”

“Va bene, acconsentì Amy tentando di razionalizzare la situazione, mettiamo che tu abbia ragione, che vorresti fare? Non stanno facendo del male a nessuno?”

“Adesso, Amy, ma chi ti dice che non inizieranno mai? Io volevo bloccarle prima che questo accadesse”

“E come, sentiamo?” la sfidò Rea

“Combattendo contro di loro, ovviamente”

“Ma…”

“Sentite, chiariamo una cosa: io non sto chiedendo il vostro parere, per quanto mi riguarda ho già deciso: volevo solo informarvi della mia decisone e chiedervi se  accettate di combattere al mio fianco”

“Bunny, perché non me ne hai mai parlato?” chiese Seya stupito e ferito

“Perché sapevo che avresti cercato di dissuadermi, come tutti gli altri, mentre io volevo decidere senza essere influenzata”

“E secondo te, adesso io cosa dovrei fare?”

“Tu, come tutti, devi decidere se accetti di stare con me o contro di me”

“Ma… e va bene, ci penserò come credo faremo tutti e poi ti diremo”

“Si, è la decisine più giusta”

“Io non ho bisogno di pensarci, intervenne Chibiusa, ho deciso di combattere con te e di aiutarti: sicuramente se tu combatterai con la Regina Felicity, insieme a lei ci sarà anche la Principessa Sammy e non vedo l’ora di darle una lezione: mi ha umiliato un sacco di volte e devo rifarmi”

“Ma come la conosci, tu?”

“Ma allora siete proprio tarde: io vengo dal futuro, dal Regno Argentato del XXX secolo e i miei genitori sono Bunny e Seya del futuro, chiaro, ora?” esclamò la bambina esasperata. A quella rivelazione calò un silenzio tombale all’interno della stanza, che venne rotto dopo pochi minuti da Seya:

“Se è vero quello che dici, io non posso lasciarvi sole a combattere: voi siete la mia famiglia e sono sicuro che neanche Marzio lascerà sole le sue donne”

“Come penso non lo faranno le loro guardiane: contate pure su di noi” disse Morea, dopo aver lanciato uno sguardo ad Amy, Rea e Marta che annuirono convinte.

“E allora noi non saremo da meno” esclamarono in coro Taiki e Yaten

“Grazie, ragazzi” esclamò Bunny commossa. A rompere quel momento fu Sailor Pallas:

“Ragazze anch’io sono con voi, ma volevo dirvi alcune cose primo: il nostro schieramento non è ancora completo. Secondo: la guerra non può iniziare finché entrambi gli schieramenti non hanno lo stesso numero di guerriere, terzo: questa sarà una vera e propria guerra.”

“Perché questo?”

“Perché altrimenti il futuro cambierebbe anche di più di quanto non abbia già fatto”

“Va bene, ma noi come faremo a sapere quando i due schieramenti sono completi?”

“Questo non è un problema” Con questi pensieri le ragazze cominciano a parlare di come muoversi, mentre la scena si sposta lentamente agli estremi confini del Sistema Solare, precisamente su Charon, satellite di Plutone, dove tre ragazze con indosso la divisa sailor stanno discutendo animatamente tra di loro: sono le Principesse Uranus, Neptuno e Charon, che dando uno sguardo sulla Terra commentano:

“Ormai è necessario che iniziamo a prepararci per raggiungere la Terra: non vedo l’ora di poter dare una lezione a quell’ochetta di mia sorella, non voglio essere governata da lei, è solo una ragazzina e non sa neanche cosa significhi avere un Regno, per cui ho intenzione di dimostrarle una volta per tutte che avrebbe fatto meglio a restare nella Dimensione Temporale, ma siccome lei fa sempre di testa sua adesso è successo tutto questo macello nel futuro”

“Io non ho ben capito cosa vuoi fare”

“Voglio aiutare la Principessa Serenity a vincere la guerra: in questo modo, il futuro cambierà nuovamente e mia sorella sarà nuovamente confinata allo Spazio-Tempo, ma stavolta non potrà uscirne mai più”

“Ho capito, e vorresti che noi ti aiutassimo in questo”

“Esattamente”

“ Va bene, per me non ci sono problemi: in fondo noi abbiamo giurato fedeltà alla Principessa Serenity, non a tua sorella”

“D’accordo, sono con voi”

“Bene, allora teletrasportiamoci: dobbiamo andare sulla Terra del XX secolo” Così le tre ragazze si presero per mano e, nel giro di un istante sparirono alla volta della Terra del XX secolo. Queste tre guerriere non erano le sole a tenere sotto controllo la situazione sulla Terra del passato:  nella dimensione temporale, infatti tanto Chronos quanto Lux, non mancavano mai di dare una sbirciatina e ormai entrambi si erano resi conto che i tempi erano maturi per dare il calcio d’inizio alla guerra cosmica. Molto spesso, a controllare la situazione con loro c’erano anche le Sailor Zodiacs preoccupate per la loro sorella Sagittar. Le ragazze cominciarono anche ad organizzarsi per agire poiché sentivano che la prima battaglia sarebbe stata prossima e decisero di dividersi in due gruppi: uno sarebbe intervenuto prima, l’altro dopo:

“Io però voglio chiarire una cosa” disse Virgo, la più giovane delle Zodiacs, “non ho intenzione di schierarmi dalla parte del Regno della Terra: so per certo che Charon andrà contro sua sorella e lei è la mia migliore amica, quindi….”

“D’accordo, ognuno deve fare quello che si sente: per quanto mi riguarda preferisco che ci separiamo piuttosto che rischiare che prima o poi tu tradisca il nostro schieramento, rispose per tutte Leo, che in mancanza di Sagittar era il capo delle Zodiacs, qualcun’altra vuole andare con lei?” Nessuna rispose, quindi la ragazza annuì:

“Bene, a questo punto tanto vale che ci dividiamo: sapete che dobbiamo dividerci in due gruppi per andare sulla Terra, in base a quante sailor sono già nell’altro schieramento”

“Ragazze, ascoltate, io so per certo che altre tre sailor, oltre a Virgo stanno per unirsi alla squadra delle Inners, quindi penso che se voi tutte andate giù adesso non farete un gran danno e sarete solo una in più di loro: io devo restare qui ancora un po’: io e Chronos dobbiamo controllare alcune cose” Lux si rivolse alle Zodiacs che annuirono, quindi si disposero in cerchio e attesero che la custode le teletrasportasse nella Tokyo del XX secolo. Al termine del teletrasporto, le undici Sailor si trovarono in un parco che riconobbero come quello di Tokyo. Poco distanti da loro videro altre tre ragazze tra le quali Virgo riconobbe Charon. La ragazza, quindi si accodò a loro, mentre le altre cominciarono a guardarsi intorno cercando di trovare un punto di riferimento, quindi, dopo che tutte, comprese Virgo, Charon, Uranus e Neptuno, ebbero sciolto la trasformazione, decisero di dividersi in coppie: la prima che fosse riuscita a trovare un posto per la notte o a rintracciare Sagittar, il Re, la Regina e la Principessa avrebbe dovuto avvertire le altre che l’avrebbero raggiunta. Così si divisero: Aries e Taurus si diressero in direzione del Tempio, Acquarius e Piscis decisero di rimanere a perlustrare i dintorni, Leo e Libra si diressero in direzione della casa di Sydia e Marzio, Scorpio e Capricorn si avviarono alla volta della casa delle Stars, mentre Gemini e Cancer verso la Juban High School. Le ragazze iniziarono la loro ricerca: non erano ancora molto sicure di quello che avrebbero dovuto fare una volta ritrovate le loro compagne di battaglia, ma forse la Regina avrebbe potuto dare loro qualche spiegazione. L’unica cosa da fare era tentare di mettersi in contatto con lei, con qualche membro della sua famiglia o con una delle sue sailor.

 

Scusate il ritardo, ma in questi giorni sono stata impegnatissima con l’università, Mi perdonate, vero??? Spero di sì. Comunque eccovi il prossimo cap: non c’è molto da dire, ormai avrete capito che tra non molto si scatenerà la guerra. Tutto sta a vedere chi la vincerà. Ora spoliero un po’, ma non troppo: se avete pazienza questa settimana che deve venire, quella dopo ci sarà uno stravolgimento interessante. Probabilmente molti di voi vorranno linciarmi, ma… ho deciso così e non torno indietro. Anche se in questi gg sto avendo alcuni dubbi e pensavo di cambiare leggermente, anche basandomi su delle ff in inglese che ho letto. Ora vi kiedo un parare: volete la stesura originale o quella modificata? Il risultato non cambia di una virgola e forse, se meterò la nuova stesura sarò ancora più a riuschio di linciaggio. So ke voi non potete conoscere la differenza, perchè è tutto nella mia mente malata, ma consigliatemi. una volta postato il capitolo, vi dirò qual'era la seconda opzione. Passiamo a rispondere alle recensioni:

Donnasole: scusa tanto, ma perché dovrebbero baciarsi in presenza dell’insegnante? Quando mai le Sailor hanno svelato la loro identità agli esseri umani? Questa è più o meno la stessa cosa: cioè ci parlano un minuto, poi se ne vanno, personalmente non vedo dove sia il problema. Cmq, ognuno la pensa come crede. Sydia sulla Terra ha diciannove anni, ma, con l’esperienza di secoli che si ritrova è normale che sembri più grande. Grazie 1000 x gli auguri. Ah,  è stata sempre mia intenzione trasferire Pallas, solo che inizialmente mi serviva in quel gruppo per poter dar loro il nome Stars e fare un po’ di casino

 

Sailormoon81: vedi, il fato è che io sailor Pallas non l’ho mai sopportata, di conseguenza è ovvio che le abbia dato una parte orribile. Mi dispiace, ma non posso postare più capitoli alla volta, soprattutto ora: ogni volta ci sono sviluppi diversi, come ho spolierato prima e voglio lasciarvi la suspance almeno una settimana (anche di più se non recensite), quindi, mi dispiace, ma non posso accontentarti ( non è che x dispetto mi fai morire Sydia nella tua storia, vero? Dai, che poi la mia finisce bene x tutti, almeno credo…dipende dai punti di vista)  Grazie 1000 anche a te x gli auguri                                                   

 

Vladislaodracuglia sono contenta che la storia ti piaccia, mi raccomando, continua a leggere e  recensire

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** 22.Schieramenti completi, Finalmente! ***


Nuova pagina 1

Sappiate solo che questo capitolo, e con lui quello della prossima settimana, uno x un motivo, uno x un altro, sono da mal di testa lancinante, x cui vi dico una cosa: se nn ce la fate a leggere tutto in una volta vi autorizzo a scaricarveli e a rileggerli con calma in un attimo di tempo ( cmq dopo voglio sapere i vostri pareri, soprattutto riguardo quello della prox settimana) Detto questo vi auguro buona lettura

 

 

Le ragazze iniziarono la loro ricerca, fortunatamente, chi in un modo, chi in un altro riuscì a raggiungere almeno uno degli scopi prefissati. Ma andiamo con ordine: Aries e Taurus, che, seguite da Uranus, Neptuno, Charon e Virgo si erano dirette al Tempio di Rea, decisero di bussare e chiedere informazioni. Ad aprire venne Rea e Aries, la maggiore tra tutte, le rivolse la parola:

“Mi scusi, avremmo bisogno di un’informazione: noi stiamo cercando questa ragazza” disse mostrando la foto di Sydia

“Ah, state cercando Sydia?”

“Prego? Io sapevo che si chiamava Fel…, ehm, si credo proprio che stiamo parlando della stessa persona, disse notando le facce delle sue compagne, sa dirmi dove posso rintracciarla?”

“Ecco, aspetta, ti scrivo il suo indirizzo: sei una sua amica? Non ti conosco”

“Non ti preoccupare, sono sicura che ci conosceremo presto” Così dicendo la ragazza fece per andarsene, quando sentì la sua sorellina dire:

“Aspetta, forse TU hai finito: noi, disse quindi rivolgendosi a Rea e indicando se stessa, Charon, Uranus e Neptuno, siamo alla ricerca di un’altra persona, precisamente della Regina Serenity: immagino che tu la conosca: rilevo energia sailor in te e sono quasi certa che tu sia una delle sue guardiane” Quindi la ragazzina tacque, aspettando una reazione che non venne: Rea era allibita e così tutte le altre guerriere che erano riunite insieme a lei: come faceva quella ragazza a sapere? E soprattutto, come faceva ad avere i suoi stessi poteri psichici? Le ragazze erano imbarazzatissime, così Taurus decise di intervenire:

“Non ti preoccupare, LORO, disse indicando Virgo, Uranus, Neptuno e Charon, sono vostre alleate: noi, invece, concluse riferendosi a se stessa a ad Aries, è meglio se ce ne andiamo” Le ragazze così se ne andarono decidendo che la mattina dopo avrebbero raggiunto l’indirizzo dato loro da Rea. Nel frattempo, Acquarius e Piscis erano rimaste al parco e stavano iniziando a guardarsi intorno quando sentirono un rumore strano. Le due ragazze si guardarono significativamente, quindi con un solo balzo si nascosero sulla cima di un albero dai rami foltissimi, e si trasformarono silenziosamente, pronte ad attaccare chiunque se ce ne fosse stata la necessità. Fortunatamente non fu necessario, perché poco dopo, le due ragazze udirono una voce che conoscevano benissimo:

“Chi c’è? Fatti avanti!” esclamò Ottavia, che si era trasformata anche lei per stare sul sicuro. Ma non ci fu bisogno di usare i suoi poteri: quale non fu, infatti, la sorpresa della ragazzina quando vide scendere da un albero Acquarius e Piscis! Quelle ragazze erano due tra le sue più care amiche! Senza bisogno di dire o fare niente le tre ragazze si strinsero in un caldo abbraccio: si stava ripetendo la stessa scena avvenuta fuori da quel famoso ristorante all’arrivo di Nova e Sagittar, con la differenza che adesso la protagonista era Ottavia. Dopo un tempo che sembrò interminabile, l’abbraccio si sciolse e le ragazze cominciarono a parlare:

“Cosa ci fate voi due qui?”

“Beh.. ecco, hai presente la famosa guerra cosmica che dovrà iniziare tra breve? Ecco, noi siamo parte dell’esercito terrestre e siamo venute qui per cercare la Regina”

“Ho capito: sentite, vi dirò una cosa: io sono una delle sue guerriere e vi prometto che domani vi porto da lei, ma… vedete, qui, a quest’ ora si va a dormire. In più dovete considerare che con lei c’è anche la Principessa, che è ancora piccola e non mi sembra il caso di svegliarla”

“D’accordo, faremo come dici, ma allora che facciamo?”

“Venite con me: vi ho appena trovato un posto per dormire” Così dicendo la ragazzina condusse le amiche verso la casa che condivideva con Myriam ed Emily. Inizialmente c’era anche Arimi, ma quel giorno la ragazzina aveva terminato di portare via la sua roba e se ne era andata definitivamente, anche dalla casa, oltre che dal gruppo. Arrivate sul posto, incontrarono anche Scorpio e Capricorn, che girando girando, erano giunte in prossimità di quella stessa casa:

“E voi due che fate qui?” chiese per tutte Piscis

“Noi dovevamo perlustrare questa zona, e voi?”

“Beh, ti presento Sailor Saturn, alias Ottavia, disse Acquarius indicando la ragazza: questa è casa sua e ci ha invitato a restare per la notte con la promessa che domani ci porterà dalla Regina”

“Ho capito: quindi voi siete qui: sai mica dove potremmo rifugiarci noi?” chiese Capricorn rivolta alla ragazza che annuì

“Si: Acquarius ha detto che siete venute tutte, giusto? Allora potete andare al capanno abbandonato: lì non c’è mai nessuno”

“E dove si trova?”

“Se vi prendete per mano vi ci porto con il teletrasporto” detto fatto: la ragazzina condusse le due Sailor a destinazione, quindi svanì, mentre le ragazze stavano preparando il loro rifugio, quindi mandarono un messaggio telepatico alle loro sorelle per fare in modo che le raggiungessero, cosicché le ultime quattro Zodiacs, Gemini, Cancer, Leo  e Libra, anche avendo raggiunto la loro destinazione, non ebbero modo di verificare nulla. Non appena si furono riunite, le otto guerriere si misero a fare il punto della situazione:

“Io e Taurus, siamo arrivate in un Tempio dove si erano riunite la Regina Serenity, suo marito, sua figlia e le loro guerriere e una di loro ci ha dato l’indirizzo di casa della Regina: pensavamo di andarci domani. Ah, a proposito: Virgo è rimasta lì con loro.”

“So per certo che noi avevamo trovato la casa delle sue guerriere, continuò Scorpio, Acquarius e Piscis sono rimaste a dormire lì e domani le guerriere ci accompagneranno a casa della Regina”

“Noi invece, non abbiamo fatto in tempo a fare niente: eravamo appena arrivate quando ci avete chiamato”

“Lo stesso vale per noi”

“Poco male: adesso dormiamo, domattina dobbiamo alzarci presto” Le ragazze quindi si distesero per terra e si addormentarono. La mattina dopo, tutte con un gran  mal di schiena, le Zodiacs si alzarono di buon’ora e cominciarono a parlare di come  e quando avrebbero contattato la Regina. Dopo alcuni minuti arrivarono anche Acquarius, Piscis e Sagittar, che fu letteralmente assalita dalle sue sorelle fuori di sé dalla gioia per averla rivista e averla ritrovata in buona salute: le più felici erano state sicuramente Acquarius e Piscis, le più piccole dopo Virgo che erano attaccatissime alla ragazza, che ricambiava. Passato il momento di euforia generale, fu proprio la stessa Sagittar a prendere la parola:

“Allora ragazze, Acquarius e Piscis mi hanno detto che volete andare a parlare con i sovrani per farvi spiegare della guerra, ma forse è meglio se ci penso io, visto che già, quando sarete lì dovremmo spiegare un sacco di cose: questa guerra non è ancora iniziata, poiché è necessario che tutti gli schieramenti abbiano lo stesso numero di guerriere, cosa che non è ancora successa, perché, anche se non c’è Virgo, noi siamo sempre una in più rispetto a loro. Le motivazioni di quello che è successo sono molto semplici, per non dire stupide: la Regina Serenity non ha accettato il matrimonio tra il Principe Endymion e la Principessa Felicity, che sono diventati Re e Regina della Terra e di tutti i pianeti del Sistema Solare Esterno. Purtroppo, lei non era l’unica a pensarla in questo modo, così, dopo quello che potremmo definire un matrimonio di ripiego con il Principe di Kimmoku, ha riunito tutti quei sovrani dei pianeti che la pensavano come lei ed insieme hanno stilato la dichiarazione di guerra al Regno della Terra. All’inizio si è trattato semplicemente di un guerra fredda, ma poi, un infiltrato del loro Regno ci ha attaccato uccidendo diverse persone. Siccome questa persona non è stata punita, come i nostri sovrani avevano espressamente richiesto, si è entrati in guerra. E qui finisce tutto quello che dovete sapere”

“E ti sembra poco?

“Affatto, comunque sarà meglio che vi cerchiate un’identità, prima di presentarvi: è necessario che tutte noi siamo in regola non solo nei confronti dei sovrani, ma anche con le leggi di questo tempo” 

“Va bene, faremo come dici. Per quanto riguarda le nostre identità che ne dite di risultare anche adesso sorelle?”

“D’accordo, per me non ci sono problemi, ma è giusto che vi dica che, qui con noi c’è anche Sailor Nova ed anche lei risulta nostra sorella”

“Non saremo un po’ troppe?” esclamò Libra. A questa affermazione della ragazza le altre si guardarono e scoppiarono a ridere. Dopo diverso tempo, placata che ebbero l’ilarità, decisero di concentrarsi nella ricerca delle loro vite, nomi ed occupazioni. Già, perché comunque, tutte, ad eccezione di Sagittar si trovavano nella necessità di trovare un lavoro, problema che non fu poi così facilmente risolvibile, ma che le ragazze riuscirono in qualche modo ad aggirare. Così Aries divenne un’insegnante di storia alla scuola media alla quale si erano iscritte anche Acquarius e Piscis, che avevano soltanto un anno in più di Ottavia, Taurus un’impiegata in un ufficio di pubbliche relazioni, mentre Gemini e Cancer trovarono lavoro, la prima in una profumeria e la seconda in un istituto di bellezza. Alle altre, invece, bastò recarsi al centro commerciale per risolvere tutti i loro problemi: Libra venne assunta come aiutante al banco dei salumi, Leo si dovette occupare di frutta e verdura, Scorpio venne messa alla cassa, mentre Capricorn divenne la nuova responsabile dell’edicola che era stata aperta lì dentro proprio in quel periodo. All’ora di pranzo tutte le guerriere si riunirono al capanno abbandonato e Sagittar, che aveva già provveduto ad avvertire Sydia e Marzio che avrebbe fatto loro visita portando anche una sorpresa, condusse le sue sorelle a casa dei due ragazzi. Arrivate, le ragazze bussarono e Sydia, venuta ad aprire, dovette trattenersi non poco per non farsi venire un colpo. Cercando di fare buon viso a cattivo gioco, invitò le ragazze ad entrare, lanciando, nel contempo, un’occhiataccia a Sagittar, che assunse un’espressione angelica. Dopo aver fatto accomodare, non senza qualche piccolo problema, tute le ragazze, la futura sovrana della Terra decise che era arrivato il momento di chiedere spiegazioni, così senza indugiare oltre, si rivolse direttamente a colei che ne era certa, avrebbe potuto fornirgliele:

“Sagittar, mi vuoi spiegare che diavolo sta succedendo?” La ragazza era un po’ preoccupata: Sydia la chiamava così soltanto quando era veramente incavolata e questo decisamente era uno di quei momenti. Decise di rispondere, per evitare che i nervi della ragazza saltassero ancora di più di quanto non avevano già fatto:

“Ragazzi, vi presento le mie sorelle: loro sono le altre sailor Zodiacs, tutte meno Sailor Virgo e sono state mandate qui di Chronos per fare in modo che il nostro esercito abbia lo stesso numero di componenti di quello delle Inners…”

“Beh, forse Chronos ha fatto male i conti: loro sono parecchie di più”

“No, stavolta fu Aries a rispondere, no maestà, non siamo parecchie di più, solo una in più, considerato che, al gruppo Inners-Starlight si sono aggiunte  altre quattro sailor”

“Altre quattro? Ma quante siete?” Marzio era allibito

“Beh, una per ogni pianeta, poi ci sono tre guerriere legate ad un satellite, quattro ad un asteroide e poi ci sono tutte quelle che, come noi, sono legate alle stelle o alle costellazioni” concluse la ragazza

“In parole povere, non si contano”

“Ok, stabilito questo, ho capito che siete qui per aiutarci, disse Sydia che nel frattempo si era calmata, ma in che modo? Voglio dire, è normale  che combatteremo tutte insieme, ma bisogna che abbiamo consapevolezza ognuna dei poteri dell’altra”

“Già, è vero, e non basterà sicuramente che ognuna di noi descriva il suo tipo di potere: è necessario vederlo in azione”

“A questo proposito, mi sta venendo un’idea” si intromise Sammy

“Dai, spara”

“Perché non le facciamo combattere contro di me? Io non riesco ancora a controllare bene l’ Earth Crystal e con questa battaglia potrei migliorare, mentre voi, nel frattempo potreste rendervi conto della loro forza”

“Ma principessa, noi non potremmo mai combattere con voi!” esclamò Leo stizzita.

“Potete e dovete!” esclamò Sydia, intromettendosi nella conversazione “in questa guerra sarà necessario che ognuno di noi conosca la forza del proprio compagno ed è fondamentale anche che mia figlia, disse indicando Sammy, impari al più presto a destreggiarsi con l’ Earth Crystal. La sua è un’ottima idea che metteremo in pratica quanto prima. E sia chiaro che questo è un ORDINE!”

“Bene, maestà, faremo come dite voi”

“Ehm, come ho già detto a vostra sorella, non voglio che mi chiamiate maestà prima del tempo: il mio nome è Sydia e lui, disse indicando Marzio, si chiama Marzio. La Principessa, invece si chiama Samantha ed è così che dovrete chiamarci, almeno finché non saliremo al trono”

“Va bene, adesso credo che tocchi a noi presentarci: io sono Sailor Aries, alias Ayumi Anderson, ho diciannove anni, lavoro alla scuola media come insegnante di storia. I miei poteri vengono dalla costellazione dell’Ariete”

“Io sono Sailor Taurus, alias Maya Anderson, ho anch’io diciannove anni e lavoro come impiegata in un ufficio di pubbliche relazioni. I miei poteri vengono dalla costellazione del Toro”

“Io sono Sailor Gemini, Hilary Anderson, ho vent’anni e lavoro in una profumeria. I miei poteri vengono dalla costellazione dei Gemelli”

“Io sono Sailor Cancer, la mia identità è Himi Anderson, ho anch’io vent’anni e lavoro in un istituto di bellezza. I miei poteri derivano dalla costellazione del Cancro”

“Io sono Sailor Leo, May Anderson, ho diciannove anni e lavoro al centro commerciale al reparto frutta e verdura. I mie poteri derivano dalla costellazione del Leone.”

“Io sono Sailor Libra, il mio nome è Aiko Anderson, ho ventun’anni e lavoro al centro commerciale come responsabile del banco dei salumi. I miei poteri derivano dalla costellazione della Bilancia”

“Io sono Sailor Scorpio, Yoake Anderson, ho diciannove anni e lavoro anch’io al centro commerciale come cassiera. I miei poteri derivano dalla costellazione dello Scorpione”

“Io sono Sailor Capricorn, la mia identità è Kasumi Anderson ho diciannove anni e lavoro al centro commerciale come responsabile dell’edicola che hanno appena aperto. I miei poteri derivano dalla costellazione del Capricorno”

“Noi, invece, disse Acquarius indicando sé e Piscis, siamo gemelle: io sono Sailor Acquarius, alias Yoko Anderson e prendo i miei poteri dalla costellazione dell’ Acquario”

“Mentre io sono Sailor Piscis, alias Karei Anderson e prendo i miei poteri dalla costellazione dei Pesci”

“”Entrambe abbiamo undici anni e frequentiamo il primo anno di medie alla stessa scuola dove lavora Ayumi”

“Un momento, ragazze, Ayumi, sarebbe Sailor Aries, giusto?”

“Esattamente”

“Tornando al discorso di prima: stasera ci troveremo al parco e cominceremo la battaglia”

“Bene, a questo punto credo sia tempo per tutti di recarsi al lavoro”  disse Sagittar, alzandosi, imitata da tutte. Sydia, a quelle parole gettò un’occhiata all’orologio e sobbalzò: accidenti, come si era fatto tardi! Le ragazze, quindi, in meno di un secondo, si fondarono tutte fuori da quella casa dirette ognuna al proprio posto di lavoro, con l’ovvia eccezione di Acquarius e Piscis che se ne tornarono tranquillamente a casa e di Marzio e Sammy che rimasero a casa a studiare e a fare i compiti. Nel frattempo, in un luogo non molto distane stava avendo luogo un riunione molto simile a quella appena avvenuta a casa di Marzio, Sydia e Sammy. Questo luogo era il Tempio di Rea, all’interno del quale erano riuniti Bunny, Seya, Amy, Rea, Morea, Marta, Chibiusa, Taiki, Yaten, Arimi, più altre quattro ragazze, le stesse che la sera prima si erano presentate dicendo di stare cercando la Regina Serenity. Questa riunione era appunto per loro: anche se era appurato che erano delle alleate e che probabilmente le avrebbero aiutate durante la guerra che, ormai era certo, sarebbe scoppiata di li a poco contro Marzio, Sydia e le loro guardiane, praticamente non sapevano nulla di loro. Furono Amy e Taiki a dare voce ai dubbi generali, rivolgendosi direttamente alle loro nuove compagne.

“Scusate, ma voi, esattamente, chi siete?”

“Avete ragione, forse è il caso di presentarci: io sono Heles Tenou, alias Sailor Uranus, il mio pianeta protettore è Urano ho diciotto anni e sono venuta sulla Terra per aiutarvi in questa guerra”

“Io sono Milena Kaiou, alias Sailor Neptuno, il mio pianeta protettore è Nettuno, ho diciotto anni e, come Heles, voglio difendere la Principessa Serenity. Noi, tutte, studiamo alla Juban High School” 

“Io sono Mihama Anderson, alias Sailor Virgo, la più piccola delle sailor Zodiacs. Ho dieci anni e studio alla Juban Elementar School. I miei poteri derivano dalla costellazione della Vergine”

“Io, invece sono Crista Meiou, alias Sailor Charon, ho ventidue anni, e sinceramente sono ancora disoccupata, i miei poteri derivano dall’unico satellite di Plutone, appunto, Charon”

“Meiou… Plutone… hai qualche legame con Sydia… ehm, voglio dire Sailor Pluto?” chiese Amy.

“Più di quanto immaginate, purtroppo: per mia grande sfortuna quella stupida è mia sorella”

“Non mi sembra che tu le sia particolarmente legata”

“Infatti: fai prima a dire che non la sopporto: da quando si è sacrificata per salvare la vita del Principe Endymion la mia famiglia l’ha ripudiata e non vuole più avere niente a che fare con lei”

“Beh, mi sembra un comportamento un po’ esagerato”                                           

“No, poiché lei, sia in quell’occasione che adesso, ha tentato di cambiare il destino: questo non le è concesso: il suo destino è stare alle porte dello Spazio-Tempo, come decise mio padre quasi novecento anni fa”

“Ma allora…”

“Allora deve assolutamente perdere questa guerra: solo così sarà costretta a restare nella Dimensione Temporale per il resto della sua sterile vita”

“Ho capito, e immagino che voi siate qui per aiutarci in questo”

“Esattamente, anche se prima, forse, dovremmo prendere confidenza tra di noi, altrimenti rischiamo di trovarci totalmente impreparate: questo inoltre potrebbe servirci per stabilire varie strategie”

“Allora potremmo combattere l’una contro l’altra e vedere cosa ne esce”

“Già, mi sembra una buona idea solo che adesso, forse sarà meglio concentrarci sulla scuola e magari potremmo incontrarci stasera qui al Tempio e iniziare l’allenamento”

“Penso di parlare a nome di tutte quando dico che sono d’accordo. A questo punto tanto vale salutarci: ci vediamo stasera” Così anche questa riunione si sciolse e le ragazze tornarono ognuna alla propria abitazione, con l’eccezione di Bunny ed Amy che rimasero a studiare insieme, per evitare che la prima si addormentasse e arrivasse tardi all’appuntamento. Quella sera, erano percepibili due focolai di potere Sailor: uno proveniente dal parco, in cui si erano riunite tutte le Stars e le Zodiacs; l’altro, ovviamente, dal Tempio, dove, neanche a dirlo c’era tutta la combriccola delle Inners, Starlights, Chibiusa, una Zodiacs e tre guerriere Outers (Uranus, Neptuno e Charon che sono le guerriere di alcuni dei pianeti del Sistema Solare Esterno) su cinque. I combattimenti ebbero inizio: fortunatamente, al parco, la situazione era decisamente migliorata: le Zodiacs stavano ripetutamente attaccando Sammy, che inizialmente in difficoltà, in un secondo momento era riuscita a prendere il controllo della situazione dando del filo da torcere alle guerriere. Le ragazze, quindi decisero di sferrare un attacco massiccio:

“Pronte, ragazze? RAGGIO INCENDIARIO”esclamò Aries

“TERREMOTO ASTRALE!” la seguì a ruota Capricorn

“ TORNADO ASTRALE!” fece eco Gemini

“ INONDAZIONE COSMICA” si unì Scorpio

“ AZIONE!” gridarono all’unisono le ragazze. I quattro poteri iniziarono ad avanzare velocemente verso Sammy finché ad un certo punto non divennero un unico e potentissimo colpo che avrebbe potuto spazzare via la piccola. A quel punto lei capì che era il momento di sprigionare il vero potere dell’Earth Crystal, quindi lo pose dinnanzi a sé ed invocò:

“EARTH CRYSTAL POWER, ACTIOOOOOOOOOON!!!!!!!!!!!!!!!!” L’energia purissima che scaturì da quel Cristallo fu immane ed ebbe l’effetto di polverizzare i colpi. Il combattimento andò avanti ancora per un po’ e, alla fine, fu sancita la vittoria schiacciante di Sammy sulle Zodiacs. Le guerriere erano al settimo cielo, in una sola sera erano riuscite a raggiungere ben due dei loro scopi: scoprire i poteri di tutte le Zodiacs e permettere a Sammy di entrare sempre più in simbiosi con il Cristallo Infinito. Nel frattempo, la battaglia infuriava anche al Tempio dove, invece erano presenti due schieramenti: Sailor Pallas, Chibiusa, Sailor Charon, Sailor Uranus, Sailor Neptuno e Sailor Virgo da una parte, le altre guerriere dall’altra. Lo scopo delle ragazze era, come già stabilito, prendere confidenza tra di loro, conoscere i colpi delle compagne e così via. La battaglia quindi ebbe inizio e le nuove guerriere diedero subito prova del loro valore iniziando ad attaccare:

“BOMBA DI URANO!” esclamò Sailor Uranus

“MAREMOTO DI NETTUNO!” la seguì Sailor Neptuno

“ PICCOLI CUORI ROSA! ATTACCO A RAFFICA!”Chibiusa si accodò alle altre

“SFERA DI PALLAS!” Sailor Pallas la seguì a ruota

“PIOGGIA DI FOGLIE!”Anche Sailor Virgo unì il colpo a quelli delle compagne

“ MORTE INFERNALE!” Charon chiuse il conto

“AZIONE!” gridarono all’unisono le ragazze. Le altre guerriere, nel frattempo, non erano rimaste con le mani in mano, anzi avevano diretto i loro colpi esattamente dove gli altri si incontravano e stava per esserci una grande esplosione, che però vide Sailor Uranus &co. vittoriose: il loro colpo, infatti, dopo aver assorbito quello delle loro compagne, si stava dirigendo verso Serenity e famiglia. A quella vista le Inners si misero intorno ai tre malcapitati formando un quadrato e tenendo le braccia distese. Le ragazze erano di fronte due a due. Il potentissimo colpo arrivò, ma non colpì mai nessuno: le Inners avevano eretto una barriera potentissima, che non permetteva ai colpi di passare. Il combattimento andò avanti per un po’ e alla fine, quando stavano tutte per sciogliere la trasformazione, si vide una luce abbagliante, che, una volta dissolta rivelò due figure. Appena ebbero messo a fuoco di chi si trattava, le Sailor Starlights, corsero loro incontro gettando loro le braccia al collo. Questo momento di gioia pura durò ancora per alcuni minuti, quindi, le due sconosciute ruppero il silenzio, dopo aver sciolto l’abbraccio:

“Beh, ragazze, che fate? Non ci presentate le vostre amiche?” A quel punto i ragazzi si riscossero e Seya prese la parola:

“Avete ragione: allora in ordine, lei è Sailor Moon, il suo vero nome è Bunny Tsukino, la Principessa Serenity; lei è Sailor Mercury, Amy Mizuno, Sailor Mars, Rea Hino, Sailor Jupiter, Morea Kino, Sailor Venus, Marta Aino, Sailor Uranus, Heles Tenou, Sailor Neptuno, Milena Kaiou, Sailor Chibiusa, Chibiusa Koo, mia figlia, Sailor Pallas, Arimi Niha, Sailor Virgo, Mihama Anderson e Sailor Charon, Crista Meiou e loro sono Sailor Kaokyu, la Principessa Kaokyu, nostra sorella e la sua migliore amica, Sailor Galaxia. Loro completeranno il nostro schieramento”

“Ma così noi saremo più di loro”

“No, Virgo prese la parola, le mie sorelle si sono unite alle Stars e fra poco arriverà un’ altra  guerriera: siamo pari”

“Allora tra poco inizierà la guerra”

“Così sembra, forse è il caso di organizzarsi” Quindi le ragazze si rivolsero alle nuove venute per tentare di conoscerle meglio. Nel frattempo, in un luogo imprecisato, due persone stavano discutendo. Ad un certo punto, la più anziana si rivolse a colei che le stava di fronte

“Forse è il caso che cominci a prepararti: è arrivato il momento di rivelare la verità”

“Ma è proprio necessario?”

“ Si, e ricordati che dovrai restare lì fino alla fine”

“ Devo chiederle di tornare?”

“Ovvio… e ora muoviti, non c’è tempo da perdere”

 

 

Lo so che questo capitolo vi ha fatto venire il mal di testa! Immaginate a me dopo che l’ho scritto! Ad un certo punto, dopo aver presentato Sailor Libra ero a corto sia di nomi che di possibili lavori. Praticamente ci ho messo 2 ore solo per stendere la parte della presentazione delle Zodiacs. Fortunatamente, questo problema non si posto con le guerriere dello schieramento di Crystal City. Due erano già caratterizzate dall’anime, una è una bambina e l’altra la detesto con tutta me stessa, quindi…. Ma passiamo a rispondere alle recensioni:

Sailormoon81: Come ti ho già detto, si Sydia è originaria di Charon. Non c’è bisogno che ammazzi i miei prof, poveri…. Loro fanno semplicemente il loro dovere. Il fatto è che gli esami sono imminenti, quindi…. Ma non ti preoccupare, non smetto di postare, ho già scritto abbastanza one-shot da stare a posto almeno per tutto Giugno. Se Bunny tornerà quella di sempre, chiedi…. Non ti risponderò mai. Tutto si scoprirà alla fine e se ti rispondessi adesso smetteresti di leggere. Non ti aspettare un cambiamento nei prossimi capitoli, perché attualmente ho bisogno che lei sia così, poi vedremo cosa si potrà fare. Per il prox cap, lo so che adesso mi ammazzerai… (tanto x peggiorare ulteriormente la tua situazione penale), ma alla fine ho cambiato idea. La nuova versione continuava a torturarmi, così ho deciso che, per la mia salute mentale, era meglio darle spazio.

Vladislaodracuglia: Oh, non ti preoccupare non ho intenzione di lasciar perdere proprio adesso che le cose diventano complicate al massimo…mi sto divertendo troppo

Fra: Non so se seguirò il tuo suggerimento, vedremo. Come ho già detto a Sailormoon81, sicuramente non ve lo dirò prima del capitolo decisivo, sennò non leggete più

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** 23. Ritorno alla Dimensione Temporale ***


Wow, ragazzi, finalmente! Questo è di gran lunga il mio capitolo preferito e per scriverlo ci ho messo il doppio del precedente è stata una fatica immane!!! Vi chiedo solo una cosa NON UCCIDETEMI!!! So che ho scritto cose assurde, ma questo cap DOVEVA essere così Gomen nasai, minna-chan, leggete e commentate, onegai! ( mi è preso un attacco acuto di giapponesite)

 

La persona che a rigor di logica, tra le due doveva essere la più giovane, annuì, quindi operò uno strano rituale a seguito del quale, dopo alcuni minuti, si ritrovò in quello stesso parco in cui, pochi metri più avanti era riunito l’oggetto delle sue ricerche insieme a tutta una serie di persone che avrebbe potuto tranquillamente definire vecchie conoscenze. Quindi, si decise e, dopo aver controllato che ci fossero soltanto quelle persone che avrebbero potuto sentire liberamente ogni cosa senza problemi, si avvicinò al gruppetto che stava parlando tranquillamente, stando attenta a non farsi notare da nessun’altro che non fosse lei. Le ragazze, nel frattempo stavano parlando tranquillamente, quando una di loro, una ragazza alta, dalla carnagione leggermente più scura rispetto a quella degli altri presenti, con lunghi capelli dai riflessi verdi e penetranti occhi rossi, scattò in piedi guardandosi intorno: era certa di aver percepito una presenza familiare, ma non riusciva a capire di chi fosse l’energia che aveva avvertito: era comunque sicuro che, chiunque fosse, non era un nemico. Vedendo il suo strano comportamento anche le altre ragazze, si alzarono e cominciarono a guardarsi intorno. La loro preoccupazione, comunque venne presto attenuata quando udirono una voce familiare:

“Non preoccupatevi, ragazze, sono solo io”

“Lux, che ti venisse qualcosa, ci hai fatto prendere un colpo!” esclamò  Yoko, esprimendo quelli che erano i pensierini tutte, cosa che, però le costò uno schiaffo da Myriam

“Signorina, che parole sono? Guarda che se anche Lux ha solo un anno più di te, devi comunque portare rispetto!”

“Ehm, ok, scusa”

“Sei ampiamente scusata, non ti preoccupare” disse la ragazza senza sciogliere la trasformazione.

“Beh.. COLLEGA, che ci fai qui?” chiese Sydia accogliendo la ragazza.

“Io sono l’ultima componente del vostro esercito e inoltre… ecco… diciamo che sono venuta a prenderti: c’è qualcuno che vuole parlarti”

“E chi sarebbe?”

“Sarebbe meglio se parlassi al plurale, in ogni caso non posso darti alcun tipo di informazione: posso solo dirti che, almeno in teoria, dovresti conoscere tutte le persone a cui mi sto riferendo”

“Beh, è già qualcosa: immagino che sia abbastanza urgente”

“Infatti: forse è il caso che ti trasformi e ti teletrasporti”

“Va bene!” Sydia quindi trasse la sua Henshin War e si trasformò. Una volta terminato il processo stava quasi per teletrasportarsi, quando si rese conto che in realtà non aveva la benché minima idea di dove dovesse andare, quindi rivolse uno sguardo interrogativo a Lux che le si avvicinò e, senza dire una parola le posò una mano su un braccio: la ragazza avuta la risposta alla sua domanda, scomparve.

Neanche due minuti dopo, si ritrovò nella Dimensione Temporale, dove trovò ad attenderla Chronos, che, appena la ragazza ebbe realizzato la situazione le rivolse la parola:

“CAPISCO LA TUA PERPLESSITA’ NEL TROVARTI QUI, SAILOR PLUTO, MA NON DEVI PREOCCUPARTI: NON E’ NECESSARIO CHE TU RIPRENDA IL TUO POSTO: TI HO FATTA VENIRE QUI PER UN ALTRO MOTIVO” all’udire quelle parole, la ragazza si rilassò notevolmente, quindi attese che il Padre del Tempo riprendesse a parlare. Il suo desiderio fu esaudito dopo alcuni minuti di silenzio:

“C’E’ QUALCOSA CHE RIGUARDA IL TUO PASSATO DI CUI ANCORA NON SEI STATA INFORMATA ED IL CONSIGLIO RITIENE GIUSTO CHE TI VENGA SVELATA LA VERITA’” La ragazza era allibita: cosa significavano quelle parole? Lei era l’unica guerriera a non aver perso la vita durante la battaglia contro Metallia, di conseguenza aveva mantenuto tutti i ricordi legati alla sua vita precedente: non era possibile quindi che ci fosse qualcosa che non sapeva. Notando la sua espressione sconcertata, Chronos decise di toglierle ogni dubbio:

“PROPRIO PER QUESTO, OGGI HO CHIESTO AD UNA PERSONA DI ESSERE PRESENTE, POICHé LEI E’ L’UNICA CHE ABBIA IL DIRITTO-DOVERE DI PARLARTENE: VENITE PURE AVANTI, MAESTA’” A quelle parole, una seconda figura avanzò dall’oscurità e grande fu la sorpresa di Sydia, quando si avvide di chi si trattava. La persona in questione era la sosia spiccicata di Sailor Moon: di diverso da lei aveva solamente il colore dei capelli, anch’essi lunghissimi, ma viola. Quella donna altri non era che la Regina Selene e Sydia la riconobbe subito, anche se comunque non smise di chiedersi cosa potesse volere da lei l’ex Regina del Regno Argentato. Alla sua tacita domanda fu subito data una risposta:

“Immagino che tu sia molto sorpresa di vedermi qui, penso non ti aspettassi una mia possibile convocazione e ti starai sicuramente chiedendo perché uno spirito abbia chiesto di parlarti”

“Beh, in realtà… in effetti è così” disse la ragazza in preda alla confusione più totale

“Credo che la tua confusione sia più che lecita ed ora ho intenzione di chiarire tutti i tuoi dubbi” Quindi la donna si sedette accanto alle Porte dello Spazio-Tempo, invitando, nel contempo, la ragazza ad imitarla. Sydia, ancora in stato confusionale, obbedì, quindi, la Regina Selene prese la parola:

“Quello che devo dirti ti riguarda molto da vicino, precisamente riguarda il tuo passato”

“Chronos mi ha detto, cercò di dire la ragazza per poter mettere a fuoco la situazione, che c’è qualcosa del mio passato di cui non sono a conoscenza, ma non è possibile! Io sola sono sopravvissuta alla guerra contro Metallia ed ho conservato tutti i ricordi!”

“Questo è vero, ma .. ecco vedi, non è di quella parte del tuo passato che non sei a conoscenza: Chronos si riferiva a molto prima”

“Continuo a non capire”

“Vedi, il fatto è che… io devo parlarti del giorno in cui sei nata”

“E cosa ne…” Sydia si interruppe: ora la risposta a quella domanda la spaventava più che combattere contro mille nemici contemporaneamente.

“Vedi, Felicity, il fatto è che.. il giorno in cui sei nata.. io non potrò mai dimenticarlo perché fu esattamente quello stesso giorno, il 28 Ottobre del 1133 che misi al mondo la mia primogenita” Quindi la Regina Selene stette in silenzio e abbassò lo sguardo, sapendo che ormai, la ragazza aveva capito. Sydia, dal canto suo, non poteva credere a quello che aveva appena udito: la regina Selene le aveva appena confessato, sebbene non l’avesse ammesso esplicitamente, di essere sua madre. Scosse la testa:

“Non è possibile, ma come…”

“Vedi, in realtà non è che sia una cosa così semplice da spiegare per cui ti chiedo un favore: se hai domande da farmi, aspetta che abbia terminato di parlare, d’accordo?”

“Va…va bene…d’…d’accordo” balbettò la ragazza tremante

“La  storia che ti sto per raccontare si svolge nel periodo immediatamente precedente al mio fidanzamento con il padre di Serenity. In quel periodo avrò avuto all’incirca diciannove anni e avevo un sacco di amici e corteggiatori. Tra questi ce n’era uno molto insistente: tu lo conosci molto bene, si tratta.. del tuo ehm… datore di lavoro”

“Cosa? Non è possibile! È una cosa proibita!”

“Si, hai ragione, ma vedi, noi ci volevamo molto bene, si può dire che eravamo fidanzati, per quanto si possa esserlo fra un dio ed una custode. Purtroppo, però, il consiglio aveva le sue regole e come tu hai detto era proibito, per una custode avere rapporti che esulassero dalla semplice subordinazione con i suoi superiori, così quando scoprirono della nostra storia, andarono su tutte le furie e mi vietarono di vederlo, sostenendo ciò che ti ho già detto. Inoltre, i miei genitori avevano già organizzato il matrimonio con il padre di Serenity e non era plausibile che mandassi tutto all’aria per quello che loro definivano un capriccio. Così, non potei più vederlo e, almeno all’apparenza, tutto filò liscio fino a quando non mi accorsi di essere incinta. Capì subito che il padre non poteva essere altri che Chronos e feci in modo che lo venisse a sapere. Ovviamente decidemmo di tenere il bambino e furono prese tutte le precauzioni perché nessuno lo sapesse, ma ovviamente, quando la cosa cominciò a farsi evidente, mia madre scoprì tutta la verità. Non sapevo che fare, poiché se avessi detto la verità a tutti si sarebbe scatenata una guerra a non finire tra il nostro Regno e il consiglio, ci saresti andata sicuramente di mezzo e non era quello che volevo. Mia madre, quindi, mi consigliò di affidare il bambino a suo padre una volta che fosse nato: in questo modo sarebbe sopravvissuto e avrebbe potuto avere accanto almeno uno dei genitori; io accettai e, al momento della tua nascita, non ebbi neanche il coraggio di guardarti, altrimenti non sarei più riuscita a separarmi da te. Mi dissero che eri una bambina ed io chiesi a tuo padre di chiamarti Felicity. Da quel giorno non ci siamo più rivisti: io mi sono sposata con il padre di Serenity e Chronos, che ugualmente non poteva tenerti con sé in quanto eri per metà mortale decise di affidarti a suo figlio Hades che da poco si era sposato con la donna che da sempre chiami madre” La donna decise di fermarsi: le aveva già raccontato un mucchio di cose, avrebbe avuto da riflettere per un bel po’. La Regina, quindi, si alzò e stava quasi per andarsene quando fu fermata dalla voce di Sydia:

“Perché mi avete raccontato questa storia?”

“Ecco… ritenevo giusto che sapessi la verità”

“Perché?”

“ Ecco, so della guerra che combatterai fra breve contro tua sorella, so della profezia di.. tuo fratello e poi, beh.. anche se non approvo quello che state facendo è giusto che anche tu sia in condizioni di combattere con lei”

“Ma ho il..”

“Si, però vedi, lei ha il Cristallo d’Argento e anche se tu possiedi l’ Earth Crystal, il suo potere potrebbe non essere sufficiente a contrastare il Cristallo d’Argento”

“Ho capito. Avrei solo una domanda: in che modo avreste intenzione di aiutarmi?”

“Vorrei insegnarti gli incantesimi proibiti. Il loro utilizzo, unito a quello dell’ Earth Crystal, ti permetterà di contrastare tua sorella. Accetti?”

“Io.. ecco, vedete, il fatto è che ancora non riesco a credere totalmente a tutto quello che mi avete raccontato, inoltre non capisco: perché volete aiutarmi?”

“Ecco.. la verità è che io non ho mai neanche lontanamente immaginato che si sarebbe potuti arrivare a tutto questo; credevo che, allontanandoti da tua sorella tutti i problemi si fossero risolti, ma a quanto pare non è così. Adesso, stando così le cose mi sembra giusto che entrambe possiate disporre degli stessi poteri: non ho la possibilità di dividere i due Cristalli, così ho creduto che il potere degli incantesimi proibiti potesse compensare quello dell’ Earth Crystal”

“Capisco… ma in tutto questo ci sono ancora alcune cose che non mi tornano”

“Stai parlando dei vari legami di parentela?”

“Si”

“Ti capisco, non è una cosa semplice da capire e tantomeno da spiegare. Cercherò di essere più chiara possibile: allora, in pratica colui che da sempre chiami PADRE, sarebbe in realtà il tuo fratellastro, in quanto figlio di Chronos, sua moglie sarebbe in pratica tua cognata e Charon, per te, non è niente, in quanto tua cognata la ebbe con altro uomo, di cui ignoro il nome, prima di sposare tuo padre. I poteri della Morte le sono stati conferiti semplicemente per non fare distinzioni tra voi. Spero di essere stata abbastanza chiara”

“Si, maestà, non preoccupatevi ho capito. Quindi per tutto questo tempo io sarei stata con mio padre, è per questo che ha scelto me come custode del Tempo, vero? E per quanto riguarda la sua richiesta ho preso la mia decisione: accetto”

“Dici davvero? Grazie, non sai quanto questo mi renda felice. Ti va se iniziamo adesso? E comunque riguardo tuo padre, hai ragione”

“Si, maestà, per me non ci sono problemi”

“Bene, allora dammi la mano: ti teletrasporterò sulla Luna: lì inizieremo gli allenamenti” La ragazza, ancora non molto convinta, per la verità, porse la mano alla Regina, quindi chiusero gli occhi e, nel giro di pochi istanti, poterono scorgere le rovine dell’antico Regno della Luna. La Regina Selene, quindi, condusse Sailor Pluto in quella che un tempo era stata la sala del trono:

“Qui inizieranno gli allenamenti: stando qui non rischieremmo di mettere in pericolo nessuno. Sei pronta?”

“Si”

“Bene cominciamo. Devi innanzi tutto sapere che, gli incantesimi che sto per insegnarti, in teoria sono considerati tabù per qualsiasi essere vivente e per tutte le Sailor di primo livello come sei tu e le guerriere Sailor presenti sulla Terra. Anzi, tu, le tue compagne e tua figlia fate eccezione: tu e Sammy utilizzate entrambe il potere dell’ Earth Crystal, mentre le altre Stars hanno raggiunto la forma Super e sono quindi diventate Sailor di medio livello esattamente come te e tua figlia. Insegnandoti gli incantesimi proibiti, potrai raggiungere il livello superiore, quello di Super Silver Sailor Pluto: in questo modo, come ti ho già detto sarai in grado di contrastare tua sorella. Ora dammi la tua spilla per favore” Sydia si tolse la spilla dal fiocco, sciogliendo così la trasformazione e la porse alla Regina. Selene prese tra le mani la spilla e una luce argentea si diffuse per tutta la stanza. La donna quindi porse la spilla alla ragazza dicendole:

“Adesso prova a trasformarti”

“Ma …” 

“Stai tranquilla andrà tutto bene: tu devi solo concentrarti:il resto ti verrà naturale” Sydia quindi prese la spilla dalle mani della Regina e la sollevò verso il cielo. Delle parole si formarono nella sua mente:

“ETERNO POTERE ARGENTATO DI PLUTONE, VIENI A ME!” La trasformazione ebbe inizio e al termine del processo, la ragazza notò che la sua divisa non era poi molto cambiata: il fiocco era diventato più lungo, la gonna aveva assunto sfumature argentate. Al posto degli odiatissimi stivali, notò che ora aveva un paio di decolté con il tacco. Anche il Cristallo sullo scettro mandava riflessi argentei. La ragazza contemplò la sua trasformazione, quindi tornò a volgere nuovamente la sua attenzione alla Regina, che aveva ripreso a parlare:

“Bene, la trasformazione è riuscita benissimo: ora cerca di usare i tuoi poteri e poi per oggi abbiamo finito”

“Va bene: METEORITE DI PLUTONE, AZIONE” esclamò la ragazza. In quello stesso istante la sfera malva scaturì dallo scettro, andando a colpire quel che restava di una colonna, disintegrandola:

“Non ci credo, sono aumentati anche i miei poteri normali”

“Ovvio, su continua a provare”

“OK” Sydia continuò ad usare i suoi poteri uno ad uno e, una volta finito, sciolse la trasformazione e si sedette, aspettando il responso che non tardò ad arrivare:

“Molto bene, i tuoi poteri sono notevolmente aumentati e penso proprio che non avrai problemi ad imparare gli incantesimi proibiti, anche se, prima di arrivare a questo c’è un’altra cosa da fare?”

“E sarebbe?”

“Dovrai prima imparare la lingua in cui sono scritti”

“Non per essere scortese, ma questo non potrei farlo a casa mia e poi tornerò qui per imparare gli incantesimi? Vedete, il fato è che sulla Terra ho una famiglia, degli amici e.. un lavoro: mon posso sparire così senza informare nessuno Marzio e Sammy sarebbero preoccupatissimi e rischierei il licenziamento”

“Beh, si certo non ci sono problemi ma per fare pratica dovrai tornare qui, mi sono spiegata?”

“Si maestà”

“E piantala di usare tutto quel rispetto: sono tua madre, accidenti!” 

“Ecco.. questo è vero, ma… vi prego non chiedetemi di cambiare atteggiamento, non ora, è troppo presto. Non me la sento di chiamarvi mamma o madre, non ancora: si può dire che voi per me, da questo punto di vista, siate poco più di un’ estranea”

“Ho capito, cercherò di rispettare la tua decisione, ma tu non devi chiedermi di considerarti una semplice guerriera: per me sei mia figlia”

“D.. d’accordo”

“Ecco, disse la Regina Selene porgendole la spilla insieme a due libri, questa è la tua spilla, leggermente cambiata da come la ricordavi, questi libri, invece ti serviranno per imparare la Mistyc Language, la lingua degli incantesimi proibiti, nel secondo ci sono anche tutti gli incantesimi proibiti: sarà tuo dovere impararne a memoria le formule”

“Consideratelo fatto”

“Aspetta, ancora una cosa: ho visto che hai acquisito poteri telepatici piuttosto elevati. Ricorda questo: ogni volta che avrai bisogno di me ti basterà pensarmi e potremmo parlare liberamente attraverso la tua Chiave del Tempo”

“Grazie, maestà, sul serio” La ragazza sorrise alla Regina, prese la spilla e si trasformò, infine presi i libri tra le mani, si dissolse, tornando a casa. Ad attenderla trovò Marzio e Sammy, che le corsero incontro felici:

“Ma che fine avevi fatto? Eravamo preoccupatissimi!”

“Mamma, dove sei stata?”

“Ehi, tranquilli, non è successo niente: c’era una persona che aveva chiesto di parlarmi”

“Ma di chi stai parlando? E questi dove li hai presi?” chiese Marzio indicando i libri

“Se vi calmate vi spiego tutto, ma prima vorrei posare questi e sciogliere la trasformazione” Detto questo la ragazza si allontanò quel tanto che bastava per posare i libri che le aveva dato la regina sopra il tavolo, quindi, sciolta la trasformazione, si sedette sul divano insieme alla sua famiglia che la guardava come fosse un fantasma e iniziò a spiegare:

“Allora, immagino che le altre vi abbiano detto del fatto che Lux è venuta sulla Terra e mi ha chiesto di tornare nella Dimensione Temporale perché c’era qualcuno che voleva parlarmi. Quando sono arrivata lì Chronos ha confermato quello che mi aveva detto lei ed ha anche aggiunto che la cosa riguardava il mio passato, per la precisione qualcosa del mio passato di cui io non ero a conoscenza e che lì era presente una persona che mi avrebbe raccontato tutto”

“Davvero? Di chi stai parlando?”

“Non ci crederai mai: sto parlando della Regina Selene”

“CHEEEEEEEEEEEEEEEEE????????????????” I due erano increduli

La ragazza annuì, poi si rivolse alla sua futura figlia: “Dimmi un po’, ma tu sei proprio sicura che non hai la più pallida idea del motivo per cui ho parlato con la Regina?”

“No, assolutamente, non lo so: vedi, tu, nel futuro, proprio in previsione di questo viaggio nel passato, prima della mia partenza, riterrai giusto cancellare dalla mia memoria, tutti quei ricordi, diciamo in più, che potrebbero cambiare la storia, se rivelati. Potrò riacquistarli solo quando l’evento cancellato avverrà, o, in caso non avvenisse mentre sono qui, i ricordi mi torneranno tutti nel momento in cui tornerò nella mia epoca.”

“Accidenti, che mamma saggia!”

“Si, però ancora non ci hai spiegato perché la Regina voleva parlarti e soprattutto da dove saltano fuori quei libri”

“Adesso te lo dico: vedi, quando sono arrivata lì la Regina Selene, mi ha detto che la parte del mio passato di cui non ero a conoscenza, era quella inerente alla mia nascita: mi ha detto che esattamente l’anno prima che io nascessi, lei ebbe una relazione segreta con Chronos e rimase incinta. Quando la cosa si venne a sapere, ormai era troppo tardi per farla abortire, così venne deciso che, appena nato, il bambino sarebbe stato dato a suo padre che lo affidò a suo figlio che lo avrebbe cresciuto insieme alla sua futura sposa, mentre Selene avrebbe messo a tacere tutte le malelingue sposando quello che poi fu il padre della Principessa Serenity.”

“Si, va bene, ma questo cosa c’entra con te?”

“Vedi, Marzio…quella bambina ero io” La ragazza si fermò per un momento, attendendo che la sua famiglia riprendesse il controllo delle espressioni del viso, poi riprese: “Si, è così e anch’io come voi sono rimasta a dir poco allibita, ma lo sono stata ancora di più, quando la Regina mi ha aiutato a potenziare i miei poteri” 

“Ma…è assurdo”

“Vedi, anch’io all’inizio lo credevo, ma poi ho capito che non lo è: la Regina Selene mi ha detto che le piacerebbe evitarla, questa guerra fra sorelle come siamo io e Serenity. Siccome questo non è possibile, ha voluto darmi le armi per competere con il potere del Cristallo d’ Argento. Queste armi sono un potenziamento dei miei poteri normali ed anche l’insegnamento degli incantesimi proibiti”

“Ma, mamma, gli incantesimi proibiti non sono scritti in una lingua morta?” esclamò Sammy, sorpresa.

“Già, per la precisione, la  Mystic Language e questi mi servono appunto per impararla ed imparare i vari testi degli incantesimi proibiti. Anzi, visto che avete quasi finito di cenare e io non ho per niente fame vado di là così comincio a darci un’occhiata” Quella serata trascorse esattamente come tutte le altre e così fu per un lungo periodo, fino a quando….

 

Ciao a tutti!!! Piaciuto il cap? Vi prego, ditemi che ne pensate, ho bisogno di un vostro parere. Ora rispondiamo alle recensioni:

Sailormoon81 Eh già, la guerra è vicina, ma per scoprire cosa accadrà dovrai aspettare ancora un po’. Porta pazienza e sarai ricompensata

Vladislaodracuglia Ma cosa mi dici mai? …. Non so se potrò accontentarti, continua a leggere e lo saprai

Fra sono contenta che la mia decisione non mi abbia fatto perdere una lettrice, cmq, come ti ho già detto, da questa storia devi aspettarti di tutto e mi pare di averlo dimostrato in questo cap

 

P.S Se volete, finita la storia, vi mando l'altra versione, quella non modificata e più semplice

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** 24. Che lo scontro abbia inizio ***


Nuova pagina 1

Il tempo continuava inesorabilmente a scorrere, mentre la sua custode, la sua famiglia e le sue amiche si stavano organizzando per poter fronteggiare quelle che fino a poco tempo prima erano state le loro compagne. Tutte le Stars si erano trovate un’occupazione, e così le Zodiac stavano sempre con i nervi tesi in attesa di qualche segnale che preannunciasse l’inizio dello scontro, Lux, che, tanto per cambiare era andata a vivere con loro assumendo l’identità di Meiko Matsura, lontana cugina delle ragazze (quattordici sorelle sarebbero state troppe per chiunque) stava sempre a parlottare con Chronos attraverso la Chiave del Tempo, Emily si faceva un salto un giorno si e l'altro pure alle Porte Dimensionali per controllare che tutto andasse bene, Ottavia stava sempre sul chi vive saltando ad ogni minima emissione di energia, mentre Marzio si occupava della cura della casa per dare un pensiero in meno a Sydia ed aiutava Sammy ad allenarsi con l’Earth Crystal e a prendere confidenza con i poteri che le derivavano dal pianeta Terra. Inoltre Sammy doveva anche acquisire le capacità di teletrasporto singolo e di comunicazione telepatica. La bambina, dal canto suo, si impegnava al massimo, cercando di non restare indietro con la scuola ed allenandosi in maniera estenuante con quel benedetto cristallo e i nuovi poteri che doveva fare in modo di acquisire al più presto. Voleva diventare una brava studentessa e una coraggiosa guerriera, forte come la sua mamma, che fra lo studio per gli esami che doveva dare all’università, il lavoro e i vari allenamenti speciali con le altre non riusciva mai a trovare un attimo di tempo per riposarsi. Non bastasse, nel momento in cui fosse riuscita nell’impresa non avrebbe potuto, come invece desiderava, dedicare quel tempo alla sua famiglia o al riposo, perché doveva imparare il più in fretta possibile quella dannata lingua e quei dannatissimi incantesimi. Risultato: quella situazione la stava logorando poco a poco e la ragazza viveva nel terrore che, trascurandola troppo, la sua famiglia avrebbe potuto risentirne. L’unico momento di relax l’aveva avuto quando era stata convocata dai suoi genitori nella Dimensione Temporale e Chronos, che al pari di sua madre voleva darle una mano, le aveva confessato che a causa della sue origini lei era una semi-divinità, esattamente come sua figlia, e le aveva conferito il potere di fermare il tempo senza subirne conseguenze.  Ma forse non tutto era perduto: in fondo, anche se non sembra, il tempo passa velocemente e si era ormai arrivati al termine della seconda settimana di febbraio, il dodici, per l’esattezza. Fra due giorni farò in modo di farmi perdonare: dopotutto è San Valentino e, se non ho capito male è anche il compleanno di Sammy. Preparerò qualcosa di speciale, a costo di passarci tutta la notte. Con questo proposito in mente, la ragazza tornò al suo lavoro e continuò a ripetere, per l’ennesima volta una serie di frasi in quella lingua sconosciuta che ormai, in realtà non lo era più così tanto, almeno per lei. Dopo un’altra ora abbondante, chiuse il libro, soddisfatta e tirò le somme: ormai conosceva a menadito tutti i testi degli incantesimi proibiti, sapeva la Mystic Language come una madrelingua, era riuscita a tradurre tutti gli incantesimi e ne sapeva a memoria più della metà. Forse, la mattina dopo avrebbe potuto impiegarci anche meno di quello che aveva previsto. Nel contempo, però anche il mega gruppo delle Inner-Starlight etc,etc si era dato da fare. Inizialmente si erano limitate a fare conoscenza con Sailor Kakyuu, la quale durante questo periodo aveva confessato di essere la sorella di Seiya, e Sailor Galaxia e avevano ingaggiato un combattimento per stabilire il loro tipo di poteri, i possibili punti deboli e anche per studiare nuove tecniche di attacco e difesa, quindi cominciarono a pensare a nuove strategie di attacco, basandosi sul fatto che, almeno in parte conoscevano i possibili attacchi delle loro future nemiche, anche se probabilmente questo non sarebbe stato sufficiente a permettere loro di vincere. Le altre, da questo punto di vista erano più avvantaggiate: non che avessero combattuto molto insieme alle Inner ma conoscevano i loro tipi di poteri, poiché ogni pianeta ha un tipo di attacco. Le uniche che potevano costituire un problema per loro erano alcune di quelle sailor nuove. Per quanto concerneva alcune di loro erano riuscite a scoprire chi erano e a documentarsi. Ad esempio, avendo combattuto al fianco di Sailor Pallas sapevano più o meno come comportarsi con lei, sapevano che quella ragazzina così somigliante a Sailor Moon veniva dal futuro, come Sammy, in quanto era stata quest’ultima a dirglielo e ad assicurare che se ne sarebbe occupata lei, Sydia conosceva alla perfezione Charon e spiegava pazientemente alle amiche il modo di batterla. Inoltre quelle due sailor che erano scese sulla Terra la stessa sera delle Zodiac erano state smascherate: erano Sailor Uranus e Sailor Neptuno, la prima traeva i suoi poteri da Urano, il pianeta del vento, mentre la seconda da Nettuno, il pianeta delle acque salate. Per quanto riguardava Sailor Virgo non sembravano esserci problemi apparenti:le sue sorelle la conoscevano benissimo e anche loro davano consigli su come poterla battere. Fu durante una di queste discussioni che si venne a capo dell’unico mistero non ancora risolto: il significato della seconda profezia riferita dal Re di Plutone alla sorella. Il gruppo, come al solito si era riunito a casa delle Stars, che era decisamente più grande di quella di Marzio e Sydia e stavano discutendo sulla strategia da seguire. Ad un certo punto, la discussione si interruppe e Sydia, che era finalmente riuscita ad imparare a memoria quei dannatissimi incantesimi e a dedicare un po’ di tempo alla sua famiglia, si rivolse alla sua futura figlia:

“Senti, non per chiedere anticipazioni, ma hai per caso una vaga idea di quando inizierà tutto questo? Voglio dire, dovremmo essere pronte per quel giorno e…”

“Ho capito quello che vuoi dire e posso assicurarti che ormai non manca più molto, anche se di preciso…”

“Non importa, è già qualcosa. Allora, Myriam, cosa volevi dirci?”

“Beh, noi Zodiacs abbiamo parlato molto di questa storia e siamo giunte ad una conclusione”

“E sarebbe?” chiese Marzio

“Hai presente il detto combattere il fuoco con il fuoco? Se vogliamo vincere dobbiamo applicarlo al contrario”

“ Non capisco…” Emily era un po’ confusa

“Eco, in realtà è molto semplice. Cosa pensate succederebbe se, ad esempio Aries attaccasse Sailor Mars?”

“Boh, niente, credo”

“Esatto, Ottavia, non accadrebbe nulla perché entrambe hanno come elemento il fuoco. Ma se noi mettessimo Cancer contro di lei, chi pensi vincerebbe?”

“Beh… ma certo! Vincerebbe Cancer perché possiede attacchi d’acqua”

“Si, ma potrebbero intervenire Sailor Mercury e Sailor Neptuno, in quel caso che facciamo?”

“In quel caso ci penserò io: i miei attacchi uniscono fuoco ed elettricità, non vi preoccupate” Sagittar annuì convinta.

“Si, comunque sarebbe meglio fare in modo di tenerle a distanza di sicurezza: in fondo, noi possiamo comunicare telepaticamente e teletrasportarci autonomamente. Potremmo aiutarci le une con le altre in qualsiasi momento e poi tornare dalla nostra nemica”

“Sono d’accordo” Le ragazze continuarono a discutere e, quando fu quasi il momento di tornare a casa si divisero le guerriere. Sammy si offrì di combattere contro Chibiusa, Lux si disse disposta a confrontarsi con Sailor Uranus, mentre Saturn avrebbe combattuto contro Venus. Neptuno sarebbe stata attaccata da Sagittar, mentre Capricorn avrebbe tenuto a bada Sailor Jupiter e Nova si sarebbe occupata di Sailor Star Polvere di Stelle, Libra aveva deciso di attaccare Sailor Mars, mentre Taurus avrebbe tenuto testa a Mercury, Acquarius si offrì per tenere occupata Sailor Pallas. Contemporaneamente Gemini avrebbe fatto lo stesso con Sailor Star Cuore del Futuro, Aries e Leo decisero rispettivamente di combattere, contro Sailor Star Kakyuu, la prima e Sailor Galaxia la seconda, Piscis si offrì per tenere a bada Sailor Star Regina del Coraggio. Le proteste furono innumerevoli: era troppo piccola e, in fondo Seiya sarebbe diventato re. Anche se lei era una delle guerriere elette, lui aveva comunque una potenza maggiore della sua. Il problema si risolse nel momento in cui Marzio si offrì di combattere con lei.

“A questo punto, disse Yoake, non c’è poi molto da discutere: io combatterò contro Sailor Charon, voi maestà vi scontrerete con Sailor Moon e Cancer contro nostra sorella Virgo” Tutte annuirono e stavano per andarsene, quando Sydia, si riscosse dallo stato di trance in cui era caduta verso la fine della conversazione e le richiamò:

“Aspettate, ragazze, è tutto troppo facile, ho come l’impressione che stiamo dimenticando qualcosa”

“Non capisco, mi sembra tutto a posto”

“Si, forse, ma… aspetta un attimo” Sydia si alzò e si diresse in fretta alla sua scrivania. Dopo aver rovistato un po’ tra i cassetti ne trasse un foglietto un po’ spiegazzato ma ancora perfettamente leggibile, quindi tornò dalle compagne:

“Sagittar, te lo ricordi questo?” disse mettendo il foglietto in mezzo a loro. La ragazza lo osservò per qualche istante poi rispose:

“Ma non erano quelle profezie che ti aveva comunicato il Re?”

“Già, e se ti ricordi la seconda parlava proprio di questa guerra. Noi avevamo lasciato perdere la sua interpretazione, perché non era ancora giunto il momento ma ora…”

“Posso?” Lux prese il foglietto tra le mani e lesse quanto vi era scritto sopra:

Nella guerra scatenata per l’intero Cosmo

Molte fazioni si scontreranno

Soltanto alla fine

Vi sarà un vincitore

Colui le cui mani non saranno intrise

Del suo stesso sangue” La ragazza alzò gli occhi dal foglio poi chiese:

“Che significa?”

“Dobbiamo ancora capirlo anche se forse… non ne sono sicura, ma credo di avere la soluzione”

“Avanti, allora, parla”

“Ecco.. innanzi tutto è necessario che io vi racconti cosa successe il giorno in cui fui richiamata alla Dimensione Temporale” La ragazza quindi raccontò tutto alle amiche: il suo incontro con la Regina Selene, la storia che le aveva narrato, la scoperta delle sue origini nonché il potenziamento dell’Earth Crystal ad opera della stessa Regina e la possibilità che le era stata concessa di imparare gli incantesimi proibiti poiché la Regina voleva renderla in grado di fronteggiare Serenity. Inoltre spiegò che anche suo padre si era dato da fare: ora poteva bloccare il tempo senza correre rischi e le erano stati concessi i pieni poteri temporali senza alcun obbligo di tornare alle Porte dello Spazio-Tempo

“Quindi staresti dicendo che sei la figlia della Regina Selene e di Chronos?” esclamò Lux, meravigliata

“Senti, non è che non ti crediamo, ma ci spieghi cosa c’entra questo con la profezia di tuo ehm.. a questo punto che sarebbe?”

“Sarebbe il mio fratellastro e per quanto riguarda la profezia ci ho ragionato sopra un bel pezzo e sono giunta ad una conclusione: pensateci, chi ha lo stesso sangue?”

 “Non capisco”  disse Yoko, confusa

“ In realtà è molto semplice: in generale chi può avere lo stesso sangue di una persona?”

“ Beh, di solito si ha lo stesso sangue tra genitori e figli o…”

“Marzio, finisci la frase”

“… o tra fratelli”

“Ed è esattamente questo che siamo io e Serenity, sorelle: ciò significa che se io mi scontrassi contro di lei o contro sua figlia saremmo destinate a perdere e lo stesso vale per Sammy e Cancer”

“Allora cosa proponi?”

“Io combatterò contro Sailor Charon: abbiamo gli stessi poteri, ma non siamo unite da alcun legame di sangue, in quanto non è nata da mio.. fratello, ma dall’unione di mia cognata con un altro uomo, Scorpio dovrà combattere contro Serenity, Sammy contro Sailor Virgo e Cancer contro Sailor Chibiusa. Credo che sia l’unico modo. Voi ve la sentite?” Le ragazze annuirono, quindi restarono riunite ancora un po’ per decidere il da farsi, dopodiché si separarono. In quello stesso momento, al Tempio di Rea stava avendo luogo l’ennesima riunione:

“Bene, allora, concludendo tra un paio di giorni invieremo la dichiarazione di guerra, dopodiché ognuna di noi sa quello che deve fare” esclamò Amy. Tutti annuirono e la riunione fu sciolta. Le ragazze si separarono e tornarono ognuna verso la propria abitazione. Durante il tragitto, Bunny e Chibiusa, si misero a parlare di quanto stabilito:

“Tu sei davvero sicura che te la senti di affrontare quella ragazzina?”

“Si certo, mi devo vendicare”

“Già, ed io ho qualche piccolo conto in sospeso con sua madre”

“Sono sicura che ce la faremo, Bunny”

“Hai ragione, Chibi, ne sono convinta anch’io” Così dicendo le due ragazze entrarono in casa e andarono subito a stendersi sul letto, per non correre il rischio di fare tardi a scuola. Il giorno dopo avevano gli ultimi allenamenti e non potevano rischiare di essere messe in punizione per essere arrivate in ritardo. Quella notte, Bunny sognò la Regina Selene, che la ammonì:

“Attenta, Serenity facendo combattere due sorelle l’una contro l’altra rischi di perdere la guerra. E poi, c’è anche un’altra cosa che devi sapere….” Come era apparsa, la Regina si dissolse, poiché Bunny si svegliò esattamente in quel momento. Il giorno dopo, lo schieramento delle Inner lavorava alacremente: Amy preparava la dichiarazione di guerra, Sailor Moon aiutava Sailor Chibiusa a perfezionare le sue abilità con il potere del Cristallo d’Argento e le altre combattevano tra di loro. Ad un certo punto, durante una pausa, Kakyuu si rivolse alle tre Sailor Starlight:

“ Allora, ragazzi, mi sembra giunto il momento di fare una cosa. Sapete che non potete continuare a trasformarvi in donne all’infinito, soprattutto tu Seiya, poiché diverrai Re, quindi, se le altre si allontanano, userò il mio potere per cambiare la vostra trasformazione da Sailor a Cavalieri. Non cambierà nulla, i vostri poteri saranno gli stessi, ma avremmo due vantaggi da questa situazione: il primo sarà quello di disorientare le nostre avversarie, il secondo che voi potrete combattere anche meglio. Siete d’accordo?” I ragazzi si guardarono un’ istante poi annuirono decisi. Kakyuu, quindi chiese alle altre di rientrare, poi, dopo essersi concentrata fece apparire il suo Seme di Stella che colpì quello delle altre modificandolo lievemente. I ragazzi, quindi, ripresisi, tornarono a guardare la loro principessa.

“Adesso provate a trasformarvi”

“SI. POTERE DEL CORAGGIO!”

“POTERE DELL’INFINITO!”

“POTERE DEL CUORE!”

“VIENI A ME!” In uno scoppio di luci i ragazzi si trasformarono. A trasformazione conclusa notarono che, pur essendo rimasti ragazzi, la loro divisa non era per niente cambiata e anche nel momento in cui tentarono di utilizzare i loro  poteri non vi furono cambiamenti di sorta. Prima di riprendere il combattimento, Bunny interruppe nuovamente e raccontò il sogno che aveva fatto:

“Quindi, io dovrei combattere contro una guerriera che non sia una delle mie sorelle”

“Come possiamo risolverla?”

“Beh, tu combatti contro Nova e Rea contro tua sorella, semplice, no?”

“Avete ragione. Allora, visto che è tutto risolto, possiamo continuare”L’allenamento proseguì ancora per un po’, quindi le ragazze si separarono. La sera, Amy, dopo aver fatto firmare la dichiarazione di guerra a Bunny, Chibiusa e Seya la spedì a casa di Sydia e Marzio. La mattina successiva, i tre ragazzi, preparandosi come di consueto per raggiungere i loro posti di studio e di lavoro notarono nella cassetta della posta una specie di pergamena arrotolata. Marzio la prese e la lesse ad alta voce:

Ai Sovrani del Regno della Terra

In virtù del fatto che i vostri poteri sono diventati un pericolo per l’intera umanità

Noi medesimi Sovrani dell’Impero di Cristallo della Luna

Inviamo questa nostra

Come dichiarazione aperta dell’inizio di nuove ostilità

A meno che non decidiate di rinunciare ai vostri poteri

E facciate in modo che la Regina e la Principessa siano esiliate

Nel luogo più remoto dell’universo

Assieme a coloro che si definiscono loro guardiane

In caso di risposta negativa

Vi impegnate ad accettarne le conseguenze

Comunicherete le vostre intenzioni

Oggi pomeriggio alle 15.00

In prossimità della Torre degli Scacchi

                                                                                     Re Seya-sama

                                                                        Regina Bunny- Serenity-sama 

                                      Principessa Bunny-PiccolaLady-Serenitysama

 

“SONO SOLTANTO UN MUCCHIO DI CAVOLATE!”sbraitò Marzio, furioso

“Non riesco ancora a crederci… forse dovremmo…”

“NO! HAI CAPITO? SO QUELLO CHE STAI PENSANDO E LA MIA RISPOSTA E’ NO! NON HO INTENZIONE DI PERDERVI DI NUOVO!”

“Papà, scusa, ma…”

“Vedi, Sammy, ormai tutti abbiamo capito che non possiamo sovvertire il destino. Perciò combatteremo questa guerra e sai una cosa? La vinceremo!” Marzio, quindi si rivolse a Sydia e le prese le mani guardandola negli occhi:

“Io capisco le tue riserve, davvero. Non vuoi combattere contro tua sorella ed hai ragione, ma non puoi rinunciare così: stiamo parlando del NOSTRO amore, della NOSTRA famiglia, della NOSTRA bambina…Vuoi davvero perdere tutto? Allora per cosa ci siamo allenati a fare tutto questo tempo?”

 “Hai ragione, hai maledettamente ragione, ma noi non sapevamo che ci avrebbero offerto questa possibilità. Sinceramente, io sono confusa, non ci sto capendo niente”

“Ehi, andrà tutto bene, nessuno si farà del male, te le prometto: ti fidi di me?” Sydia alzò lo sguardo e incontro gli occhi blu oceano del suo fidanzato, quegli stessi occhi che l’avevano fatta innamorare di lui e che sapevano infonderle coraggio e sicurezza ogni volta che ne aveva bisogno. Abbassò nuovamente lo sguardo e lo strinse forte, desiderando ardentemente che quel momento non finisse mai Ancora stretta nel suo abbraccio gli sussurrò:

“Certo che mi fido di te, che razza di amore sarebbe il nostro, altrimenti?”

“Allora stai tranquilla, d’accordo?” Marzio la strinse ancora un po’ e sentì la ragazza annuire contro la sua spalla, quindi sciolsero l’abbraccio e si recarono ognuno verso la propria destinazione. La mattinata trascorse tranquilla e, durante le pause, Marzio, Sydia e Sammy, mandarono un messaggio telepatico alle compagne per informarle della lettera ricevuta: si sarebbero incontrati a casa loro per le due e mezza. Dieci minuti prima dell’ora stabilita, tutte le guerriere si trovarono a casa dei loro futuri sovrani:

“Dannazione, ragazzi, non fateci preoccupare, che cosa è successo?” chiese May dando voce ai pensieri di tutte.

“Guardate” Così dicendo Marzio porse il foglio che aveva in mano a Sagittar che ne lesse ad alta voce il contenuto. Quando la guerriera terminò, sugli astanti calò un silenzio tombale rotto da Myriam:

“E’INAUDITO! DEVONO AVER PERSO IL SENNO! NON LO FAREMO MAI!”

“Che significa? Ci stanno offrendo la possibilità di ritirarci?” Meiko non capiva

“Così sembra” Yoake si rivolse a Sydia:

“Cosa avete intenzione di fare?”

“Ragazze, per quanto ci riguarda, noi abbiamo preso la nostra decisione, ora sta a voi: è molto probabile che arriveremo al punto di rischiare di perdere la vita. Se vi sentite pronte a sacrificare la vostra vita per una causa che io per prima ritengo molto sciocca, siete libere di entrare in guerra; ma se secondo voi questa è una pazzia, potete andarvene.”

“Ma che stai dicendo?”

“Ti ha dato di volta il cervello?”

“Siamo le tue guardiane e le custodi dell’Impero, non potremmo mai ritirarci”

“Kasumi ha ragione e poi non sarebbe giusto: in questo modo loro avrebbero un vantaggio numerico e rischiereste anche di più di perdere”

“Dopo tutto quello che abbiamo passato insieme non potremmo mai abbandonarti” Tutte annuirono a questa affermazione di Ottavia,

“Va bene, ragazze, se siete tutte d’accordo, allora va bene. Facciamo una cosa, però: ogni volta che una di noi riuscirà a vincere la propria battaglia, e per vincere intendo rendere inoffensiva la propria avversaria, si recherà sul retro del bar di Moran. Una volta che ci saremo riunite stabiliremo la mossa successiva”Quindi, notando che mancavano ormai solo dieci minuti alle tre, le ragazze si trasformarono:

“SUPER POTERE DI SATURNO!”

“SUPER POTERE DI NOVA!”

“SUPER POTERE DELLA COSTELLAZIONE DEL SAGITTARIO!”

“POTERE DELLA COSTELLAZIONE DELL’ARIETE!”

“POTERE DELLA COSTELLAZIONE DEL TORO!”

“POTERE DELLA COSTELLAZIONE DEI GEMELLI!”

“POTERE DELLA COSTELLAZIONE DEL CANCRO!”                       

POTERE DELLA COSTELLAZIONE DEL LEONE!”

“POTERE DELLA COSTELLAZIONE DELLA BILANCIA!”

“POTERE DELLA COSTELLAZIONE DELLO SCORPIONE!”

“POTERE DELLA COSTELLAZIONE DEL CAPRICORNO!”

“POTERE DELLA COSTELLAZIONE DELL’ACQUARIO!”

“POTERE DELLA COSTELLAZIONE DEI PESCI!”

“POTERE DELLA LUCE ETERNA!”

“EARTH CRYSTAL POWER!”

“ETERNO POTERE ARGENTATO DI PLUTONE!”

“VIENI A ME!\ MAKE UP!”

“Bene, ormai siamo in ballo: ognuna di noi sa cosa deve fare. Mi raccomando, ragazze, state attente, e tu soprattutto, altrimenti chi li sente i tuoi genitori poi…” cercò di scherzare Sydia rivolgendosi alla sua bambina. Sammy capì e l’abbracciò:

“Non ti preoccupare, Okaa-sama(1)*, ho intenzione di tornare a casa con tutte le ossa al posto giusto”

“Non fare sciocchezze, ok?”

“Hai(2)*, Otou-san(3)*, stai tranquillo”Dopo questo veloce scambio di battute, le sedici guerriere si teletrasportarono alla Torre degli Scacchi, dove, come previsto, c’era già ad attenderle tutto l’esercito di Crystal City al completo. Senza perdere tempo, dopo aver comunicato che rifiutavano categoricamente la loro proposta, le ragazze si avvicinarono alla guerriera contro cui avevano deciso di combattere e, una volta che Sydia ebbe fatto in modo che il tempo continuasse a scorrere soltanto per loro, si teletrasportarono in diverse locazioni: Pluto andò sulla Luna, Lux alla Dimensione Temporale, Taurus al parco Aoyama, Sagittar al monumento di Juban, Saturn alla scuola elementare, Earth alla scuola materna, Capricorn alla Juban High School, Libra al Tempio, Piscis e Milord rimasero lì, Nova alla Torre di Tokyo, Aries si recò al Tokyo Building, Gemini scelse il centro commerciale e Cancer il capanno abbandonato, Scorpio si recò dietro casa di Sydia e Marzio, Leo nel giardino della casa delle Stars e infine Acquarius all’Old Observatory. 

Arrivata che fu sulla Luna, Sydia guardò Charon: era come se la vedesse per la prima volta, ma ora la osservava con maggiore consapevolezza, sapeva che quella ragazza di pochi anni maggiore di lei, che aveva sempre considerato sua sorella, non lo era. Guardando la sua espressione basita capì che la ragazza non ne aveva consapevolezza. Decise di scuoterla:

“Allora, vuoi deciderti a trasformarti? Non possiamo stare qui tutto il giorno!”

“No, non ho intenzione di combattere con te: non voglio che la mia Regina rischi di perdere a causa mia”

“Serenity perderà, ma non ti preoccupare, non sarà per il motivo che pensi tu” La ragazza si avvicinò a Sailor Charon, che indietreggiò, ma Sydia fu più veloce, la bloccò e le mise il Time Staff in mano:

“Bene, adesso chiudi gli occhi e concentrati!” La ragazza, spaventata dal cambiamento repentino della sorella non poté sottrarsi e fece come le era stato detto. Poté quindi vedere parte della conversazione che Sydia aveva avuto con una donna che non riusciva a riconoscere, ma che di certo non era la loro madre: questa donna le diceva di essere sua madre e che loro due in realtà non erano sorelle.

“Che significa? Chi è quella donna?! E perché mi hai portata qui?”

“Non ti riguarda, rispose Sydia recuperando il Time Staff, l’importante è che ti sia passata la paura” la schernì

“Io NON ho mai avuto paura di te, volevo evitare che Serenity perdesse la guerra, ma stando così le cose….Preparati, non avrò pietà: POTERE DI CHARON, VIENI A ME!” La ragazza si trasformò e Sydia cominciò a guardarsi intorno: si era allenata in quello stesso luogo per tantissimo tempo e ormai lo conosceva come le sue tasche. Intanto Charon aveva ultimato la trasformazione e squadrò la ragazza all’alto in basso: qualcosa, nella trasformazione di Sydia non andava ma non riusciva a capire cosa. Decise di non pensarci ed attaccò:

“VORTICE MORTALE!” Sydia, colta alla sprovvista non ebbe modo di reagire quindi esclamò:

“BARRIERA CRESTATA!” Un muro di luce argentea si eresse a difesa della ragazza. Il colpo si infranse contro di esso. La ragazza, tornata con i piedi per terra, decise ripassare al contrattacco:

“PLUTONE, URLO MORTALE!” Il colposi diresse contro Sailor Charon, che lo evitò. Acc…Sydia ricordò in quel momento ciò che le aveva detto la Regina Selene durante gli allenamenti: Ricorda che se vieni attaccata con il tuo stesso tipo di potere non potrà succederti nulla. La ragazza decise quindi di utilizzare le armi datele da sua madre:

ણ ગએધ ખચઇજઙખ ઈઉઓ ઇઙઉગજચઇખઓખ                                            

ણ ગએધ ઙખચચખ ઈઉઓ ચઅકઋજઉ

ણ ઙએકઇઍએજચખ ચખછછખ ઓઉ ઔઅઙઉઉ ઈઉએ છઉઔગએ

એઔ કખઔઉ ઈઉઓઓઅ ગઅઇઉ ઉ ઈઉઓઓઅ ઋએજચછએડએઅ

એખ ઊઅઇઇએખ અગગઉઓઓખ અ છજછછએ એ ગખછઉઙએ ગએધ ઙઉઔખછએ ઈઉઓઓંખચઇજઙએછડ

ઇઍઉ ઔએ અએજછએકખ અ ચઇખકઊએઋઋઉઙઉ ખઋકએ ઔએખ કઉઔએઇખ

ઉ ઇઍએજકઘજઉ ચએઅ ઇખચથ ચઇઍખઇઇખ

ઈઅ ખચઅઙઉ અછછઅઇઇઅઙઔએ ઇઙઉઈઉકઈખચએ એકઝએકઇએઆએઓઉ

ઊજઓઔએકઉ  ઙખચચખ* (4) Una sfera rossa scaturì dalle mani di Sailor Pluto e si diresse verso Charon, che, spaventata e incredula, non riuscì ad opporre resistenza e fu sbalzata contro una colonna. Dopo alcuni istanti si alzò:

“Che diavolo hai fatto? E soprattutto, che diavolo hai detto?!”

“Sicura di non conoscere questa lingua? Eppure, tua madre dovrebbe avertela insegnata… O credeva che non saresti stata capace di impararla?” la provocò. Al sentire quelle parole, infatti, Charon divenne livida di rabbia e cominciò ad accumulare energia:

“Questa me la pagherai, ragazzina: SUPREMO TURBINE MORTALE INFUOCATO!” Questo era l’unico colpo che Charon poteva usare senza timore che Sydia potesse respingerlo: lei era la guardiana dell’Ade, luogo formato da ferro, fuoco e zolfo, questo colpo racchiudeva infatti tutte queste caratteristiche. Sydia però non si rece intimorire e cominciò a pronunciare un nuovo incantesimo in quella lingua che aveva imparato poco tempo prima:

ઓઉ ઊખઙડઉ ચખઝઙઅકકઅછજઙઅઓએ

ઔએ ઔખચછઙએકખ ઓંઅકઋખઓખ

ગએધ કઅચઇખચછખ ઉ ઙઉઔખછખ ઈઉઓ ઇએઉઓખ

ઓઅ ચગઅઈઅ ખચઇજઙઅ ગઙએઋએખકએઉઙઅ ઈઉઓ ઋઍએઅઇઇએખ

એકઊખકઈઅ એક ઔઉ એઓ ચજખ ગખછઉઙઉ

ઉ ઔએ ગખઙછએ અઓઓઅ ઝએછછખઙએઅ ઇખકછઙખ એઓ ઔએખ કઉઔએઇખ

એખ એકઝખઇખ ઓંઅએછખ ઈએ છજછછએ એ ચખઝઙઅકએ ઈઉઓઓઅ ઔઅઋએઅ

ઉ ઈઉઓઓઅ ગઙએકઇએગઉચચઅ ઈઉઍઓએ એકઇઅકછઉચએઔએ

ઊએઋઓએઅ ઈઉઓ ચએઋકખઙઉ ઈઉઋઓએ એકઇજઆએ

ઈએચછઙજઋઋઉછઉ ઇખઓખઙખ ઇઍઉ ઔએ ચખકખ કઉઔએઇએ

ઓઅકઇએઅ ઈએ છઉકઉઆઙઅ (5) Questo nuovo colpo disintegrò quello di Charon e andò a colpire in pieno la ragazza che cadde svenuta. Sydia le si avvicinò, controllò il suo stato e, una volta resasi conto che era semplicemente svenuta sciolse la trasformazione della ragazza, prese la sua Henshin War e si allontanò esclamando:

“BARRIERA ARGENTATA RINCHIUDI QUESTA SAILOR AL TUO INTERNO E NON PERMETTERLE DI USCIRE, AZIONE!” Quindi se ne andò: chissà come se la stavano cavando le sue amiche. Sarà meglio andare a vedere. La ragazza decise di recarsi da Sammy, anche se era molto forte era pur sempre una bambina e non poteva negare di essere in ansia per quello scricciolo. Nel frattempo, alla Dimensione Temporale, Lux aveva ingaggiato una battaglia contro Sailor Uranus, che cominciava ad avere qualche piccolo problema di resistenza, cosa abbastanza insolita per una come lei, ma in fondo era comprensibile: Lux era più piccola sia in età, sia in fisico e ogni volta che la ragazza tentava un corpo a corpo, la piccola sgusciava via facilmente. Uranus, quindi, decise di attaccare:

“BOMBA DI URANO, AZIONE!” Il colpo corse diretto verso Lux che contrattaccò:

“LUCE INFINITA, AZIONE!”L’attacco di Lux avvolse quello di Uranus facendolo implodere. La ragazza, a questo punto, era veramente furibonda e decise di utilizzare l’ultima arma che le rimaneva:

“TALISMANO, VIENI A ME!COLPO FENDENTE DI URANO!”

“SCUDO DI LUCE!” Lux riuscì senza sforzo a parare il colpo, quindi decise di porre fine a quella farsa:

“POTERI AVVOLGENTI DELLA LUCE, AZIONE!” Sailor Uranus fu colta alla sprovvista e prima che potesse fare qualsiasi cosa si trovò rinchiusa in una cupola di luce. Tentò di sfondarla, ma non vi riuscì. A quel punto, Lux le si avvicinò, toccò leggermente la spilla del fiocco della ragazza e ne sciolse la trasformazione, rendendola inerme. Quindi prese l’Henshin War di Uranus e la poggiò fuori dalla cupola, in modo che Heles non potesse usarla. Prima di raggiungere le altre, notando l’espressione di terrore sul volto della ragazza decise di tranquillizzarla:

“Non ti preoccupare, non c’è il rischio che tu muoia per una mancanza d’aria. Questa cupola, che  serve solo a renderti inoffensiva, ha dei buchi per il ricambio d’aria. Noi non vogliamo uccidervi, solo darvi una lezione. Ah, un’ultima cosa: non ti consiglio di cercare di allargare i buchi, ti faresti solo del male. Uscirai di qui quando sarà il momento” Dopo queste parole, la ragazza si dissolse per raggiungere il punto di ritrovo stabilito con le amiche. Heles, intanto sorda alle sue parole, tentò di liberarsi, ma un fascio di luce decisamente più potente di quello di Sailor Venus la colpì facendola desistere dal suo tentativo. Al parco Aoyama, nel frattempo, la situazione sembrava decisamente volgere a vantaggio di Taurus, d’altronde, essendo una guerriera di terra, la ragazza era nel suo elemento. In quel momento, infatti, si era mimetizzata tra le foglie di alcuni alberi e Mercury stava tentando di rintracciarla con l’ausilio del suo computer. Dopo alcuni secondi parve aver trovato quello che cercava e diresse l’attacco acquatico più potente che aveva verso alcuni alberi:

“RISPLENDI VORTICE ACQUATICO!”L’attacco distrusse parte di un albero e Taurus saltò giù, dovendo, in questo modo rinunciare alle sua copertura, ma…forse non era ancora tutto perduto: dopotutto Sailor Mercury era la guerriera delle acque dolci, lei governava la terra.. e si sa che la terra assorbe l’acqua, di qualsiasi tipo. Devo solo aspettare che mi attacchi. La sua tacita richiesta fu presto esaudita: Amy si preparava a lanciare nuovamente il suo vortice acquatico:

“RISPLENDI VORTICE ACQUATICO…”

“CHE LA TERRA VENGA IN MIO SOCCORSO…”

“AZIONE!”

“POTERE ASSORBENTE DELLE TERRA AZIONE!” Il colpo di Taurus assorbì quello di Amy. La ragazza si trovò momentaneamente spiazzata e la sua avversaria decise di approfittarne:

“ADESSO O MAI PiU’! LIANE AVVOLGENTI, AZIONE!” Anche Taurus riuscì a vincere la sua battaglia: il potere delle liane legò gambe e braccia di Amy, sollevandola a mezz’aria. Ma Taurus non aveva ancora finito, infatti si avvicinò alla ragazza e ne sciolse la trasformazione, prese la sua Henshin War e il suo fidatissimo computer e fece per andarsene, quando la voce di Amy la richiamò:

“CHE FAI? MI LASCI QUI?” La ragazza si voltò, quindi rispose:

“Si, almeno per il momento: credimi, non ti succederà nulla, una volta che tutti avrete capito la nostra forza ed avrete accettato il matrimonio ed il successivo governo dei nostri sovrani, sarete lasciate libere, tutte. Sia chiaro che noi non vogliamo uccidervi, non è mai stata nostra intenzione” Detto questo la ragazza se ne andò, tornando a quello che avevano deciso fosse il loro quartier generale: il retro del bar di Moran.  Lì trovò Lux:

“Già fatto?”

“Si, non è stato difficile: ce le siamo divise proprio bene” Intanto al monumento di Juban, la battaglia infuriava: le due sailor erano entrambe in difficoltà. Sagittar si dava mentalmente dell’idiota: se solo avesse avuto un secondo… un solo secondo le sarebbe bastato per trovare una tattica vincente. Ad un certo punto, esattamente dietro Milena adocchiò una cosa che faceva proprio al caso suo: una piccola smussatura del terreno, sufficiente però a far perdere l’equilibrio a colei che si definiva guerriera della grazia. Così si teletrasportò nel punto esatto che aveva deciso:

“Certo che sei scarsina, eh?” Questa frase fece effetto sulla ragazza che facendo per andarle addosso non notò l’avvallamento del terreno. Sagittar si teletrasportò in un altro punto all’ultimo momento e Milena, gettatasi in avanti, perse l’equilibrio e cadde a terra come una pera matura, slogandosi una caviglia.

“E va bene, sbraitò, non posso alzarmi, ma i miei poteri li uso lo stesso: MAREMOTO DI NETTUNO, AZIONE!” Era proprio quello che Sagittar aspettava: la sfera d’acqua si diresse verso l’alto e quando fu abbastanza vicina la ragazza esclamò:

“SUPREMA FRECCIA VIBRANTE DI SAGITTAR” Il colpo distrusse la sfera d’acqua, propagando, in questo modo le scariche elettriche che si riversarono tutte su sailor Neptuno, che svenne, per il dolore. Anche Sagittar aveva vinto. Dopo aver sciolto la trasformazione della sua avversaria e preso, come da accordo, la sua henshin War, decise di raggiungere le altre al bar di Moran e informarsi sull’andamento della situazione. Incontrò Lux e Taurus, che, nel frattempo avevano mandato un messaggio telepatico a Sydia e avevano così saputo che aveva sconfitto la sua nemica e stava andando a vedere come se la cavava Sammy: le avrebbe raggiunte in seguito. Nel frattempo, ai lati opposti di uno stesso edificio Saturn e Earth combattevano rispettivamente contro Venus e Virgo. Anche da questo punto di vista la situazione sembrava volgere a favore delle Stars. Sydia, arrivata proprio in quel momento, notato ciò si apprestò a raggiungere le altre. Venus lanciò il suo fascio di luce, bloccato dallo scudo di Saturno di Sailor Saturn. La guerriera, quindi, passò al contrattacco e, dopo aver colpito la sua avversaria con gli anelli splendenti, la immobilizzò con i raggi concentrici, quindi raggiunse Sammy che, proprio in quel momento stava dando il colpo di grazia a Sailor Virgo. Anche lei fu immobilizzata dai raggi concentrici di Sailor Saturn, poi, le due guerriere dopo aver sciolto la trasformazione delle loro avversarie, si impadronirono delle loro Henshin War e raggiunsero le altre. a cui si era aggiunta anche Sydia, che vedendole arrivare sane e salve, tirarono un respiro di sollievo, poi durante la conversazione Taurus si rivolse a Sammy:

“Principessa, c’è una cosa che devo dirvi: nel luogo in cui ho combattuto io.. ecco… sono rimasti alcuni.. come dire.. segni”

“Sulla natura, intendi?” La ragazza annuì “Non ti preoccupare, quando questa storia sarà finita metteremo tutto a posto con l’Earth Crystal” Così le ragazze continuarono a conversare, aspettando che anche tutte le altre le raggiungessero Dopo un po’, le raggiunsero, a distanza di venti minuti l’una dall’altra, Capricorn e Libra che, su richiesta iniziarono a narrare il loro scontro:

“Io mi sono trovata a combattere contro Sailor Jupiter e vi dirò… non è stata una passeggiata….

 

INIZIO FLASHBACK

 

“Dove mi hai portata?”

“Ma come?!, la scimmiottò l’altra, non sei neanche capace di riconoscere la tua scuola” esclamò la guerriera volandosi in direzione dell’edificio. Questa distrazione le fu fatale. Morea riuscì a staccarsi da lei e ad invertire i ruoli bloccando la ragazza con la faccia rivolta verso il terreno. Quindi le salì sopra e proclamò:

“Bene, mi sembra che tu sia in difficoltà, adesso ti sistemo io: RIVOLUZIONE DI GIOVE…” La ragazza assunse un’espressione di puro terrore: era totalmente inerme, non poteva difendersi: Acc… non può finire così, sono una Zodiac, una delle guerriere elette, diamine, devo assolutamente riscuotermi, se non fosse per questa terra che ho in bocca. .ma…TERRA! CERTO! La guerriera tento di concentrarsi poi, con la mente, esclamò: MADRE TERRA VIENI IN MIO SOCCORSO…

“AZIONE” ADESSO! In quel preciso istante dall’antenna sul diadema di Sailor Jupiter si sprigionarono una miriade di fulmine che avrebbero sicuramente folgorato la ragazza se la terra non avesse improvvisamente preso vita propria e l’avesse totalmente ricoperta, facendo perdere efficacia alle scariche elettriche. La ragazza non mosse un muscolo e Sailor Jupiter se ne andò, credendo che fosse morta soffocata. Si era ormai allontanata di molto quando udì una voce:

“TERREMOTO ASTRALE!” In quello stesso istante la terra sotto di lei prese a tremare facendole perdere l’equilibrio. Capricorn fu subito su di lei e sganciò un nuovo colpo:

“FOGLIE TAGLIENTI, AZIONE!” Una serie di foglie volarono verso Jupiter ad altissima velocità colpendola agli arti e immobilizzandola. La ragazza non poteva fare più nulla e dovette subire quando Capricorn le si avvicinò sciogliendole la trasformazione e prendendole la sua Henshin War per poi tornare dalle altre.

 

FINE FLASHBACK

 Venne quindi il turno di Libra di raccontare la sua battaglia che si era svolta al Tempio, luogo che purtroppo per lei, la sua nemica conosceva benissimo:

“Inizialmente sembrò che per lei questo dovesse essere un vantaggio: riusciva sempre ad evitare i miei colpi e a nascondersi in luoghi che io non avrei mai immaginato. Poi, però, quando ho incominciato ad orientarmi per lei non c’è stato più scampo!” esclamò la guerriera orgogliosa, mostrando l’henshin War di Marte. “Ormai avevo imparato ad orientarmi, ma lei continuava ad attaccarmi, avevo una fifa blu, poi ho pensato che se avessi fatto in modo di eliminare i passaggi d’aria non avrebbe più potuto sviluppare attacchi di fuoco. Così ho fatto, poi ho invocato la Prigione Acquatica, le ho sciolto la trasformazione, le ho preso la penna per trasformarsi e questa pergamena, ho ridato aria alla stanza e  me ne sono andata. È svenuta per la mancanza d’aria, ma si riprenderà presto”. Le guerriere tacquero, poi Sydia ruppe il silenzio:

“Ragazze, sono fiera di voi, sul serio: siete riuscite a batterle e a renderle inoffensive senza causare troppi danni. È andata meglio di quanto mi aspettassi, almeno per il momento”

“Già, a proposito, hai una vaga idea di come se le stanno cavando le altre?E papà?”

 

 

Ed ora…prima rispondiamo alle recensioni, poi un po’ di note

Fra: ovvio, altrimenti non te l’avrei detto e ora… si continua!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Sailormoon81: hai ragione, sono perfida ed è per questo che non avrai anticipazioni, ma questo già lo sai. Lo scorso capitolo era scritto apposta per sconvolgere e quindi DOVEVA essere così, capisci? Mi sono divertita troppo a scriverlo… Ah, volevo chiederti, non è che mi spiegheresti come cavolo ha fatto Sydia a sopravvivere nella tua storia? Ho riletto quel pezzo 100 volte e ancora non l'ho capito

Ed ora…le note:

1-     mamma in modo formale

2-     si

3-     papà, in modo formale.

4-     È più oscuro del crepuscolo

È più rosso del sangue

E sepolto sotto le maree dei tempi

In nome della pace e della giustizia

Io faccio appello a tutti i poteri più remoti dell’oscurità

Che mi aiutino a sconfiggere ogni mio nemico

E chiunque sia così sciocco

Da osare attaccarmi credendosi invincibile

Fulmine rosso

5-     Le forze sovrannaturali

Mi mostrino l’angolo

Più nascosto e remoto del cielo

La spada oscura prigioniera del ghiaccio

Infonda in me il suo potere

E  mi porti alla vittoria contro il mio nemico

Io invoco l’aiuto di tutti i sovrani della magia

E della principessa degli incantesimi

Figlia del signore degli incubi

Distruggete coloro che mi sono nemici

Lancia di tenebra

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** 25. La vittoria delle Stars ***


Nuova pagina 1

La domanda di Sammy era destinata ad avere al più presto una risposta. Alla Torre degli Scacchi, infatti, infuriava la battaglia tra Milord, Sailor Piscis e il Cavaliere del Coraggio. Questo cambiamento da parte di Seya e degli altri, inizialmente aveva disorientato le altre, che però non si erano fatte fregare e avevano prelevato tutte la guerriera giusta. I tre continuavano quindi a combattere, anche se in realtà Marzio non poteva fare molto, poiché i poteri che aveva acquisito se ne erano andati nel momento in cui Sammy si era trasformata in Sailor Earth ed erano stati trasmessi a lei. Un colpo più forte degli altri sbalzò lontano il Cavaliere del Coraggio, che si riprese subito e prese ad attaccare i suoi nemici:

“FORZA STELLARE, ALL’ATTACCO!” Il Cavaliere del Coraggio generò un colpo potentissimo che avrebbe sicuramente colpito i suoi avversari se Piscis non avesse preso in mano la situazione:

“TEMPESTA COSMICA!” La forza del colpo della Sailor dei Pesci travolse quello del suo avversario, mandandolo a rovinare lontano. Marzio ne approfittò immediatamente e, senza perdere nemmeno un secondo, si gettò addosso al ragazzo bloccandolo grazie all’ausilio del suo bastone. Seya tentava di liberarsi dalla stretta di Marzio e di capovolgere la situazione, ma il ragazzo non sembrava intenzionato a cedere. Ad un certo punto gli venne un’idea:

“Ma per cosa combatti a fare? Ho sentito Bunny da poco e mi ha confermato che le tue compagne e la tua CARA famigliola sono state tutte battute e UCCISE. Ci siete rimasti solo voi due!” Il ragazzo, allibito, allentò la presa e Seya non si fece trovare impreparato attaccandolo, ma non aveva considerato Piscis:

“BRUTTO BASTARDO! QUESTA E’ UNA IGNOBILE MENZOGNA! LE MIE SORELLE SONO TUTTE VIVE, CHIARO? IO POSSO SENTIRLE!” La ragazzina era veramente furibonda, l’aura intorno a lei cresceva a dismisura, finché la sua disperazione non convogliò tutta nel colpo più potente che avesse mai generato in vita sua:

“ PIOGGIA ETERNA DI GRANDINE!” Dalle mani della guerriera uscirono immensi blocchi di ghiaccio che andarono a colpire il futuro Re di Crystal City. Uno di questi blocchi si avvinghiò al suo corpo impedendogli qualsiasi movimento. Piscis, quindi si avvicinò a Marzio:

“Maestà, perché non provate a contattarle telepaticamente? Sono sicura che stanno bene”

“Hai ragione, Karei, adesso ci provo” Il ragazzo si concentrò e mandò un messaggio alla sua famiglia Ehi, state tutte bene? Nel giro di un secondo ricevette la rassicurante risposta da parte della sua futura moglie:  Tutto a posto, non ti preoccupare, tu hai vinto? Si, è andato tutto bene, se aspettate un minuto siamo da voi. Il ragazzo, quindi, si rivolse a Piscis:

“Questo idiota qui, disse riferendosi a Seya, ci aveva mentito: stanno tutte bene. Dai, muoviti, dobbiamo raggiungerle” Così anche loro si riunirono al gruppo per la gioia di Sydia e Sammy, che si erano levate un peso. La prossima battaglia era quella di Nova contro il Cavaliere delle Stelle:

 “ Ragazze, stavo pensando una cosa: non siamo molto distanti dalla Torre di Tokyo, che ne dite di vedere dal vivo la battaglia di Nova?” La proposta di Ottavia fu accolta all’unanimità:

“Bene, ma non dovremmo intervenire in nessun caso, siamo intesi?” Al cenno affermativo delle sue compagne, Sydia creò una specie di cupola che avvolse tutti i presenti e li portò alla Torre di Tokyo. Lì c’era Nova che stava dando del filo da torcere al Cavaliere delle Stelle:

“STELLA NOIVA!”

“ENERGIA STELLARE!” i due colpi si annullarono. Il Cavaliere attaccò di nuovo:

“ENERGIA STELLARE”

“STELLA SUPERNOVA RISPLENDI!” Il colpo del Cavaliere delle Stelle fu assorbito e il ragazzo si accasciò a terra a causa dell’onda d’urto. Per Nova era giunto il momento di dare il colpo di grazia al suo avversario:

“ETERNA STELLA SUPERNOVA, RISPLENDI!” Questo colpo fece perdere i sensi al ragazzo, quindi Nova si avvicinò, sciolse la sua trasformazione, prese il suo auricolare e si avvicinò alle sue compagne che l’avevano raggiunta:

“Ce l’ho fatta!”  

“Ottimo lavoro Nova, sei stata grande!”

“Ragazze, a questo punto credo sia necessario tirare le somme di quello che abbiamo combinato finora: le Inners sono state tutte sconfitte, con l’ovvia eccezione di mia sorella e mia nipote che non hanno ancora combattuto, lo stesso vale per le Outers del loro schieramento”

“Abbiamo reso innocue due di quelle che si fanno chiamare Starlights, tra cui anche zio Seya, e la loro sorella Virgo” concluse Sammy gettando uno sguardo alle Zodiacs.

“A questo punto, facendo due conti, sembra chiaro che ci stiamo avvicinando sempre di più alla fine, oltre a quelle che abbiamo già detto ci mancano da sconfiggere altre due Starlights, la cosiddetta guerriera leggendaria e la nostra vecchia compagna Sailor Pallas”

“Per quanto riguarda lei non dovrebbero esserci problemi :Yoko è una che sa il fatto suo!” esclamò Karei, orgogliosa della sorella gemella, che, proprio in quel momento stava affrontando la traditrice per eccellenza: Sailor Pallas, infatti da tempo aveva abbandonato il gruppo delle Stars per unirsi a quello Inners-Starlight e non era stata proprio di parola:

 

FLASHBACK 

“Sai che ci sarà una guerra tra questi due schieramenti: ti pregherei di non sbandierare tutto quello che sai su di noi ai quattro venti: non è molto corretto”

“Oh, se è solo per questo non devi preoccuparti: non ho intenzione di raccontare nulla, né loro me l’hanno chiesto”

 

FINE FLASHBACK

Non ho sbandierato tutto, ma ho raccontato diverse cosucce molto utili, ihihihihihih sogghigno la ragazzina tra sé scansando l’ennesimo colpo. Però, questa ragazzina è forte, non me lo sarei mai aspettato. Sarà meglio cominciare a fare sul serio. Con questo pensiero fece uscire la sua sfera , quindi la colpì con la sua stecca:

“SFERA…STECCA… TI COLPISCO!”

“Non sai fare di meglio?” la prese in giro Yoko:

“Guarda e impara, questo è un vero colpo:URAGANO COSMICO! Il colpo inferto da Acquarius fece perdere la mira alla guerriera che, per resistere, dovette mollare la presa sulla stecca: Acquarius fu subito su di lei e recuperò la stecca:

Bene, ora non potrai fare la sbruffona ancora per molto!

QUESTO LO DICI TU! SFERA DI PALLAS, AZIONE!

Adesso mi hai veramente stancata!  TROMBA DARIA COSMICA! Questo nuovo colpo ebbe leffetto desiderato poiché la sfera andò addosso alla sua legittima proprietaria facendole perdere i sensi e Acquarius poté dichiarare vinta quella battaglia. Sailor Pallas era svenuta a causa della violenza del colpo così per lei fu facile avvicinarsi alla sua avversaria, scioglierne la trasformazione e portarle via la henshin War. Fatto questo, raggiunse le altre e si mise a raccontare loro la sua battaglia. Ormai era quasi fatta: mancavano solo cinque guerriere. Forse sarebbe stato più semplice del previsto.

“Bene, e ora… a chi tocca?” La risposta a questa domanda era destinata ad essere svelata quanto prima. Non molto lontano da lì, infatti, precisamente al Tokyo Building si stava svolgendo la battaglia che vedeva contrapposte Sailor Star Kakyuu e Sailor Aries. Essendo una principessa aliena, Sailor Kakyuu aveva poteri anche maggiori di quelli degli altri ragazzi, gli stessi poteri che Seya avrebbe ereditato una volta salito al trono. Era stata lei a conferire i poteri alle Starlight così poteva fare affidamento su quelli e su quelli che aveva lei:

“Preparati, ragazzina: FORZA STELLARE, ALL’ASSALTO!”

“FUOCO PURIFICATORE, AZIONE!” La Sailor annullò il colpo della ragazza

“QUESTA ME LA PAGHI PICCOLA IMPUDENTE: ENERGIA STELLARE!”

“FUOCO PURIFICATORE, AZIONE!” Ayumi utilizzò lo stesso attacco di prima senza scomporsi più di tanto.

“ORA MI DAI VERAMENTE SUI NERVI: POTENZA STELLARE!”

La ragazza utilizzò lo stesso attacco già usato in precedenza che come già successo annullò anche quel colpo facendo andare la principessa letteralmente fuori dai gangheri. L’attacco successivo ebbe lo stesso effetto, quando, ad un certo punto, vedendo che la sua avversaria era sfinita, Aries decise di essersi stancata:

“Ok, finora ho giocato, adesso voglio fare sul serio e chiudere questa partita: RAGGIO INCENDIARIO!” Il colpo della ragazza fu quello finale: Kakyuu, sfinita per la gran quantità di energia usata non ebbe la forza di opporsi. Anche lei cadde a terra svenuta. Aries aveva vinto la sua battaglia. La guerriera, trionfante si avvicinò alla principessa, ne sciolse la trasformazione e andò a raggiungere le amiche. Le Starlight stavano cadendo come mosche: erano rimaste le ultime due, dopodiché sarebbe stato il turno di Chibiusa e Bunny. Ora era il turno di Gemini di dimostrare la sua forza: la guerriera si trovava in prossimità del centro commerciale insieme al Cavaliere del Cuore: la sua battaglia fu la più difficile: il suo elemento era l’aria e Yaten utilizzava colpi di luce. Non aveva la più pallida idea di come fare, quando, ad un certo punto, le venne un’idea e si teletrasportò all’interno del centro commerciale, al reparto cosmetici. Da lì prese uno specchio, quindi si fece attaccare nuovamente dal ragazzo e, al momento opportuno tirò fuori lo specchio: l’oggetto riflesse la luce del colpo che tornò verso il suo proprietario, stordendolo e accecandolo momentaneamente. Fu sufficiente: la ragazza fece un balzo verso di lui e, con gesto fulmineo ne sciolse la trasformazione, quindi, dopo aver preso l’auricolare, raggiunse le altre. Contemporaneamente anche Leo tornò vittoriosa dalla propria battaglia, seppur presentasse alcuni tagli abbastanza seri che furono curati dall’alito di vita di Sydia  Al capanno abbandonato, intanto, la situazione per Sailor Chibiusa si stava complicando. Lei, non essendo una guerriera molto forte si trovava in difficoltà contro Cancer, inoltre avrebbe preferito combattere  contro quell’antipatica di Sammy. Almeno sarei stata sicura di vincere. Schivando un nuovo colpo di Himi, cominciò a parlare:

“Mi hai stufato! Io non dovevo combattere con te!”

“Avresti voluto combattere contro la mia principessa? Mi dispiace, ma questo non è possibile, altrimenti non ci saranno ne vincitori né vinti! Tua nonna l’ha detto chiaramente, mi sembra!”

“Ehi, un momento! Tu come sai di mia nonna?! E come sai quello che ha detto?!”

Acc…ho parlato troppo “Non sono cose che ti riguardano, stai pronta Principessina!” Cancer cominciò quindi a concentrarsi per sferrare un nuovo colpo e Chibiusa decise di giocarsi il tutto per tutto ricorrendo al Cristallo d’Argento che sua madre le aveva affidato prima di partire. I due colpi si scontrarono e generarono un contraccolpo talmente grande che l’onda d’urto sbalzò le due giovani a grande distanza l’una dall’altra facendole svenire. La prima a riprendersi fu Cancer, che vedendo Chibiusa immobile, si avvicinò e ne sciolse la trasformazione. Stava per andarsene quando si accorse che da dietro la testa della bambina usciva del sangue: Cavoli! E adesso? Cime faccio? Mi era stato detto chiaramente di renderla inoffensiva, non di ucciderla: la regina sarà furiosa. In preda a questi pensieri la Sailor tentava di trovare una soluzione quando notò una luce bianca arrivare lì. Quando questa si attenuò la ragazza poté distinguere chiaramente la Famiglia reale al completo e il resto delle sue compagne esclusa Scorpio. Allora avevano vinto tutte! Con questo pensiero fece per andare incontro alle altre, quando si ricordò di  Chibiusa. Nel frattempo, Sydia si era avvicinata:

“Cancer, che cosa è successo?”

“Maestà.. io.. l’ho attaccata, lei ha attaccato me… c’è stata un’onda d’urto fortissima e siamo state sbalzate via tutte e due.. Non volevo ucciderla…sul serio”

“Lo so. Adesso però spostati, devo fare in fretta” Cancer obbedì senza fiatare e raggiunse le altre. Sydia, intanto si chinò sulla bambina e sussurrò:

“ALITO DI VITA, AZIONE!” Come per magia, la ferità alla testa di Chibiusa si rimarginò. Dopo pochi secondi la bimba gemette ed aprì gli occhi, trovandosi davanti il viso sorridente di Sailor Pluto:

“Come ti senti?”

“Io…bene, ma… EHI, E TU CHE VUOI DA ME? STAMMI LONTANO!” Chibiusa tentò di attaccare, ma si accorse che non era più trasformata:

“Cosa… cosa volete farmi?”

“Niente, te lo assicuro: se stai cercando la tua spilla ce l’abbiamo noi e te la ridaremo tra poco, non ti preoccupare”

“Perché non me la dai adesso?”

“Per evitare che vada ad aiutare tua madre: noi non ci siamo aiutate tra di noi e non è giusto che voi possiate farlo”

“Ma…”

“Non ti preoccupare: se davvero avessimo voluto uccidervi avrei potuto evitare di curarti, con la ferita che avevi alla testa saresti morta dissanguata nel giro di un’ora”

Chibiusa era allibita, quindi si ricordò di un paio di particolari:

“Un momento, e le altre?”

“Stanno bene, ma sono inermi esattamente come te: le abbiamo lasciate sul campo di battaglia ma credo che sia giunto il momento di andarle a riprendere: quindi raggiungeremo tua madre. Vuoi venire con noi?”

“Sarò un peso morto senza i miei poteri”

“Verrai con me: ho abbastanza potere da supplire il fatto che tu ne sia momentaneamente priva. Cancer, vai a recuperare Sailor Charon, per favore” Così dicendo le Stars tornarono ognuna nel luogo in cui aveva combattuto e recuperarono la loro avversaria: tutte si erano ormai riprese e tutte posero le stesse domande di Chibiusa ricevendo le stesse risposte. Fatto questo si ritrovarono tutte sul retro della casa di Marzio, Sydia e Sammy che Scorpio aveva scelto come campo di battaglia Arrivarono esattamente al momento giusto, poiché Scorpio era in netto vantaggio e stava caricando un nuovo colpo che avrebbe segnato la sua vittoria. Bunny era sfinita, non aveva neanche la forza di opporsi. Sembrava veramente la fine

Scorpio caricò il colpo.

Le Inner erano disperate, non potevano fare niente.

Bunny era inerme, non aveva la forza di opporsi.

Chiusero gli occhi

Il colpo non arrivò mai: si era infranto su una barriera argentata.

Bunny era allibita, chi era stato? Si voltò e trovò la risposta alle sue domande: Sydia! La stessa persona che  le aveva portato via l’uomo che amava le aveva appena salvato la vita. Non sapeva cosa fare, tanto più che la ragazza sembrava non badarle affatto concentrata sull’atteggiamento della guerriera di fronte a lei. Scorpio, infatti, non capendo il comportamento della sua sovrana le si avvicinò per cercare di comprendere.

“Mi pare di essere stata chiara: dovevi solo tramortirla”

“Ma io… OK, maestà, lasciate fare a me”  Sydia, quindi si fece da parte e la battaglia continuò. Bunny che nel frattempo si era ripresa, non era stata con le mani in mano e aveva attaccato la sua avversaria. Continuarono così per un buon periodo di tempo, finché Scorpio decise di utilizzare il suo pungiglione: sapevano tutti che il suo veleno era letale. Prima ancora che il pungiglione raggiungesse la ragazza, però si udì una voce:

“Ragazze, andatevene, svelte!”

“Che vuoi fare?!”

“Non ho tempo per le spiegazioni, andatevene ho detto” In meno di un secondo sul campo di battaglia rimasero tre persone: Bunny, Scorpio e la misteriosa persona che aveva parlato. Quest’ultima si concentrò e poi iniziò a sussurrare strane parole, memore di una lingua morta:

એકઝખઇખ એઓ ગખછઉઙઉ

ઓઅ ઊએઅઔઔઅ ઇઍઉ કખક ચએ ચગઉઋકઉ ઔઅએ

એકઝખઇખ એ ઓઉઋઋઉકઈઅઙએ ગઅઈઙખકએ ઈઉઓઓં જકએઝઉઙચખ

ઓઉ ઉકછએછઢ ઈએઝએકઉ ઋઓએ ચગએઙએછએ એ ઈઉઔખકએ ઉ ઓઉ ઇઙઉઅછજઙઉ ઈઉઓ ઔઅઓઉ ઉ ઈઉઓઓં ખચઇજઙએછઢ

એક કખઔઉ ઈઉઓ ઇઍઅખચ ઉ ઈઉએ ગખછઉઙએ ઇખકઊઉઙએછએઔએ ઈઅઓઓઉ ચછઉઓઓઉ ઈઉઓઓંજકએઝઉઙચખ

એખ ખઋઋએ જકએઙદ ઓઉ ઊખઙડઉ ઈઉઓ આઉકઉ ઉ ઈઉઓ ઔઅઓઉ એક જકઅ ઇખચઅ ચખઓઅ

એક જકં જકએઇઅ ઉકછએછઢ એઓ ચજગઙઉઔખ ચએઋકખઙઉ ઈઉઓ ઔઅઓઉ 

એખ  ઘજએકઈએ એકઝખઇખ એ ગખછઉએએ ઈઉઓઓઉ ઉકછએછઢ ગએધ ગઉઙઊએઈઉ

ઇઍઉ ઔએ અએજછએકખ અ ચઇખકઊએઋઋઉઙઉ ખઋકએ ઔએખ કઉઔએઇખ

ઉ ઇઍએજકઘજઉ ચએઅ ઇખચથ ચઇઍખઇઇખ

ઈઅ ખચઅઙઉ અછછઅઇઇઅઙઔએ ઇઙઉઈઉકઈખચએ એકઝએકઇએઆએઓઉ

ચછઉઓઓઅ ગજઘએઊએઇઅછઙએઇઉ Quelle parole significavano:

“Invoco il potere

la fiamma che non si spegne mai

Invoco i leggendari padroni dell’universo

Le entità divine, gli spiriti i demoni e le creature del male e dell’oscurità

In nome del Chaos e dei poteri conferitimi dalle stelle dell’universo

Io oggi unirò le forze del bene e del male in una cosa sola

In un’unica entità il supremo signore del male

Io quindi invoco i poteri delle entità più perfide

Che mi aiutino a sconfiggere ogni mio nemico

E chiunque sia così sciocco

Da osare attaccarmi credendosi invincibile

STELLA PURIFICATRICE” Dalla sfera di Granato spuntò un piccolo raggio bianco che scomparve nell'oscurità. Questo raggio si allargò. Inghiottì Sailor Pluto, poi  Scrpio, Sailor Moon, poi tutto ciò che le circonda. Subito avvenne un’esplosione che fece perdere i sensi a tutti i presenti. La prima a riprendersi fu Sailor Pluto che, memore di ciò che era successo corse immediatamente verso Scorpio e Bunny. Quest’ultima respirava ancora, Scorpio, invece no. Ma non tutto era perduto. La ragazza si chinò sulla compagna e dopo aver invocato l’alito di vita la riportò a casa, dove Yoake si riprese. Sydia, quindi decise di tornare da sua sorella. Bunny nel frattempo si era ripresa e aveva subito notato che non era più trasformata. Vedendo arrivare Sydia si rivolse a lei:

“Cosa significa? Perché ho perso i miei poteri? RISPONDI!”

“Tranquilla, non hai perso i tuoi poteri, semplicemente abbiamo usato troppa energia e la tua trasformazione si è sciolta, perché non sei abituata a d arrivare a questo livello di potenza”

“Ma come… ALLORA AVEVO RAGIONE! SIETE DIVENTATE TUTTE UN PERICOLO PER LA VITA SULLA TERRA! HO FATTO BENE A DICHIARARVI GUERRA!” Sydia, allibita, stava per risponderle a tono, quando qualcuno la pervenne:

“SERENITY SMETTILA IMMEDIATAMENTE!” Al suono di quella voce familiare, la ragazza si voltò, per cercare di capire da dove provenisse. Non ebbe il tempo di farsi nessuno tipo di domande perché di fronte a lei apparve la Regina Selene:

“Regina Selene…” sussurrò Sailor Moon

“Madre…” A Sydia, inavvertitamente sfuggì quella parola dolcissima che per tutto quel tempo si era rifiutata di pronunciare riferita alla Sovrana del Regno Argentato. Bunny la sentì:

“Ma sei fuori? La battaglia ti ha rincitrullita o cosa? Quella è MIA madre, non la tua!” esclamò la ragazza sconvolta.

“Serenity, ti prego, calmati, disse la Regina cercando di calmare sua figlia, adesso sarà spiegata ogni cosa anche a te, non ti preoccupare” Quindi, con un sorriso dolce, la Regina teletrasportò le due ragazze sul Regno Argentato. Una volta lì la donna prese da parte Bunny e le raccontò per filo e per segno quello che aveva già narrato a Sydia in precedenza:

“Quindi vorresti dire che lei è mia sorella maggiore?” esclamò attonita la ragazza

“Ma se neanche ci somigliamo!”.

“ È vero, concesse la Regina, in questo sono stata molto fortunata:. una delle poche fortune di avere una relazione con un dio è che i figli non assomigliano mai alle madri. Se non avesse gli occhi scuri come i miei, sarebbe perfettamente identica a lui. Tu invece, hai preso tutto da me: per questo è impossibile anche solo immaginare una vostra parentela”

“Capisco, ma… perché non mi hai mai detto nulla?”

“ Vedi…all’inizio nessuno doveva sapere dell’esistenza di Felicity, altrimenti sarebbe scoppiata una guerra tra il nostro regno e il consiglio. In seguito, una volta sposata con tuo padre non potevo rischiare di dirlo a nessuno: sarebbe scoppiato uno scandalo terribile che avrebbe sconvolto le nostre vite e tutto quello che avevo fatto fino a quel momento non sarebbe servito a niente”

“Capisco.  Adesso, secondo te, cosa dovrei fare?”

“ La cosa migliore sarebbe che voi due faceste pace”

“Ma..”

“Per quanto mi riguarda, disse Sydia che aveva taciuto fino a quel momento, non ci sono problemi: ho accettato di combattere contro di te solo per difendermi e non fare la figura di quella che si tira indietro. Adesso, se anche tu sei d’accordo, io propongo di rispettare la volontà di nostra madre” A quel punto, Sydia tacque, consapevole che Bunny aveva bisogno di riflettere. La ragazza, infatti, si era seduta su quello che restava di un trono e si era presa la testa tra le mani, in preda a mille dubbi. Dopo quelle che sembrarono ore, durante le quali nella sala non si udì neanche il minimo rumore, Bunny si alzò e si diresse verso Sydia:

“ Ti chiedo solo di ascoltarmi. Voglio che tu sappia quali sono state le ragioni di questa guerra. E intendo le ragioni vere” Serenity quindi si sedette, invitando, con un cenno, la ragazza a fare altrettanto. Quindi iniziò a raccontarle del suo iniziale amore per Marzio, dei sentimenti che aveva provato stando accanto a lui per tutto il tempo della battaglia contro Metallia e della successiva invidia che l’aveva assalita nel momento in cui Marzio si era offerto di ospitare Sydia a casa sua e si erano successivamente messi insieme. Continuò questo discorso ancora per un po’, poi concluse:

“In realtà io ero semplicemente gelosa di te: eri riuscita dove io avevo fallito: non potevo sopportare che tu, l’ultima arrivata mi portassi via da sotto il naso il ragazzo di cui ero innamorata. Poi quando è arrivato Seya è stato anche peggio: non potevo fare a meno di fare confronti e io ne uscivo sempre perdente: tu Marzio e… Sammy, giusto? Eravate il ritratto della felicità, io stavo con Seya solo per ripicca, ma ora… ora ho capito che in realtà Seya è un ragazzo meraviglioso: mi ama e anche io provo dei sentimenti molto forti verso di lui. Non credo che sia amore, ma… considerato che anche noi avremmo una figlia probabilmente un giorno lo diventerà. Tornando al discorso di prima, non ho voluto rinunciare a questa specie di guerra per uno stupido orgoglio: tutti mi dicono sempre che non sono capace di mantenere i miei propositi, così ho voluto dimostrare che non è vero… mi dispiace”

“L’importante è che ci siamo chiarite: ora io voglio solo tornare a casa.. e tu?”

“Si, anch’io non vedo l’ora, ma vorrei capire una cosa: in tutto questo, c’è qualcuno che ha vinto?” chiese la Principessa rivolgendosi a sua madre

“Ti giro la domanda, Felicity: chi ha vinto? Che diceva la profezia di tuo padre?”

“Diceva: soltanto alla fine

Vi sarà un vincitore:

Colui le cui mani non saranno intrise

Del suo stesso sangue”

“Considerando che avete entrambe lo stesso sangue, la domanda è: chi di voi due non ha colpito l’altra?” Di nuovo silenzio. Le ragazze ripensarono alla battaglia poi a parlare fu Serenity:

“Io ricordo benissimo di averti colpita, ma quando hai scagliato l’incantesimo io non ho sentito niente”

“Perché non era diretto contro di te: non ti ho colpita… almeno credo”

“No, infatti, quindi si può dire che sia stata tu Felicity a vincere la guerra. Ora andate figlie mie e che io non debba mai più sentire una cosa del genere” Le due ragazze si presero per mano e tornarono sulla Terra. Una volta giunte lì sciolsero la trasformazione. Sydia, quindi si rivolse a sua sorella:

“A questo punto l’unica cosa che ci resta da fare è comunicare ufficialmente alle nostre compagne che la guerra è finita.”

“Già, e… inoltre c’è un’altra cosa che voglio dirti: ti ho fatto patire le pene dell’inferno finora voglio cercare di farmi perdonare…”

“Ehi, non c’è fretta, avremo tempo per diventare amiche. Comunque anch’io devo chiederti scusa. Devo confessarti che sono sempre stata innamorata di Marzio e più di una volta ho pregato perché  voi vi lasciaste”

“Ma non hai mai fatto nulla per separarci”

“No, ma…”

“MA niente. Punto. Stop. Finito. Non voglio pensarci più. Volevo dirti: ho notato che anche tra le nostre figlie non corre buon sangue. Volevo cercare di farle diventare amiche. Pensi che tua figlia accetterà?”

“Non credo che ci siano problemi per lei”

“Io devo parlarne con Chibiusa: non ti prometto niente, è molto cocciuta”

“Vorrà dire che faremo un tentativo” Le due eredi del regno Argentato, quindi e se ne andarono ognuna a casa sua, lasciandosi con un sorriso. Finalmente quella guerra era finita.

 

 

E , per riprendere la fine, finalmente anche questo capitolo è finito. Ho scoperto che ho sbagliato a fare i conti e da oggi dovrete aspettare solo due settimane per avere la fine di questa bellissima (ma quando??NdLettori Uffi, come siete cattivi, a me piace ecco!! Me mette il broncio) storia. Ora, dopo aver letto il cap e visto che la guerra è finita…che ne dite di darmi un vostro parere? Sono curiosa di sapere cosa ne pensate anche per sapere se vi piace o no, così lo terrò presente quando ne scriverò un’altra (Nooooo!!!!!!! Bastaaaaaaa!!!!!!!!!!NdLettori_disperati) Va beh, come non detto passiamo a rispondere alle recensioni che è meglio:

 

Luana80: chissà…. Non ho idea del perché fossi così convinta che le Inners avrebbero perso, mah…. Forse ho palesato un po’ troppo le mie idee riguardo chi siano i miei personaggi preferiti? Sinceramente non mi sembra….

Sailormoon81: Non è tanto il fatto che mi aspettassi qualcosa di più assurdo ( che conoscendo il tuo stile non mi avrebbe affatto meravigliato) solo che, visto che avevi scritto che non riusciva a tirarla fuori allora non mi portava qualcosa. Sarà intervenuta qualche forza divina…mah. Cmq mi sembra di aver risposto esaurientemente alla tua domanda in questo capitolo. E poi, le inners non le faccio finire male, perché io, per finire male, intendo che crepano, quindi non credo che siano finite male in quanto non sono morte.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** 26. La grande glaciazione ***


Nuova pagina 1

Ciao a tutti i miei carissimi lettori! Quello che mi accingo a postare è il penultimo capitolo di questa storia (anticipo ad oggi perché domani ho un esame all’università e starò fuori tutto il giorno e so che qualcuno di mia conoscenza è impaziente di leggere questo cap) La prossima settimana tornerò a postare normalmente il giovedì quindi si può dire tranquillamente che per il 2 Giugno la storia sarà finita. Piccolo avvertimento per quanto riguarda questo capitolo:

-         Nella stesura di Word si trattava di un affare di ben 11 pagine, quindi preparatevi psicologicamente per una valanga di avvenimenti

-         Passeranno 10 anni come niente ( è un capitolo molto complesso, quindi, se c’è qualcosa che non capite basta schiacciare il bottoncino delle recensioni e chiedere)

Ora vi lascio alla lettura. Ci vediamo dopo per le risposte alle recensioni

 

 Dal momento della conclusione della guerra, il tempo aveva ricominciato a scorrere normalmente e nel frattempo Sammy con l’ausilio dell’Earth Crystal aveva riportato il parco alla bellezza originaria. Quindi anche le Stars avevano sciolto la trasformazione e avevano riconsegnato le henshin War alle rispettive guerriere. Anche Sailor Charon aveva potuto avere la sua, poiché Sydia, prima che Cancer andasse a prendere la ragazza sulla Luna gliel’aveva affidata incaricandola di consegnargliela quando tutto fosse finito. Ora i due gruppi si erano riuniti rispettivamente al Tempio e a casa delle Stars e le loro leader stavano spiegando tutta la storia e le decisioni che avevano preso. Le reazioni furono le più varie: molte furono contente, altre un po’ perplesse. Solo Chibiusa, proprio come Bunny si aspettava, ebbe una reazione totalmente negativa:

“TE LO PUOI SCORDARE! NON DIVENTERO’ MAI AMICA DI QUELLA STUPIDA!”.

“CHIBIUSA! CHE MODO DI PARLARE È QUESTO?! NON MI SEMBRA TI ABBIA FATTO NIENTE DI MALE E DEVO RICREDERMI ANCHE SU SUA MADRE”

“Ma…”

“Ascolta, disse Bunny abbassando il tono adesso abbiamo stabilito la pace e abbiamo deciso che il Regno ce lo divideremo quando saliremo al trono. Lì probabilmente ci saranno delle discussioni, ma fino ad allora….” 

“Fino ad allora volete mantenere la pace. E va bene, ci proverò. Ma se lei non volesse?”

“Questo non è un tuo problema” Nei giorni seguenti i due gruppi cominciarono ad uscire insieme, cercando di stabilire un legame che andasse oltre la semplice conoscenza. Tutto sembrava volgere al meglio. Le ragazze si frequentavano assiduamente e di solito quando i due gruppi non si riunivano c’era di mezzo il lavoro. Quelle che passavano più tempo con Bunny e il suo gruppo erano senza dubbio Sammy, Ottavia, Yoko, Karei e Meiko. Eh già, anche la piccola Lux era rimasta sulla Terra, per la disperazione di Chronos che aveva perso la bellezza di tre custodi in neanche un anno. Il Padre del Tempo e di Felicity stava seriamente  vagliando la possibilità di custodire da solo sia le Porte dello Spazio-Tempo sia quelle Dimensionali. Sua figlia, per consolarlo, gli aveva promesso che prima o poi gli avrebbe mandato una nuova sailor e intanto comunicavano attraverso la Chiave del Tempo, così che il dio aveva avuto un risvolto positivo da tutta quella storia. Le bambine si riunivano con le ragazze perché le aiutassero con i compiti e anche per non stare da sole, anche se di solito, si dividevano in base alla classe frequentata. Anche il resto del gruppo ormai era sereno: il loro legame si intensificava con il passare dei giorni, avrebbero desiderato non separarsi mai. Ma purtroppo, si sa, le cose belle spesso finiscono: per Chibiusa e soprattutto per Sammy era giunto oramai il momento di tornare a casa. Le due bambine che ormai avevano instaurato un rapporto ben più solido di quello che le aveva legate fino a quel momento, un giorno comunicarono alle amiche la stessa notizia:avevano ricevuto una lettera dal futuro, per loro era giunto il momento di tornare a casa. Sarebbero partite di lì a qualche giorno. Quella sera le due famiglie fecero in modo di rendere quel giorno indimenticabile: pur essendo tristi per la prossima partenza delle loro figlie, capivano che era la cosa giusta. Quei pochi giorni che le separavano dal momento della separazione passarono in un attimo e come se niente fosse si arrivò alla vigilia della partenza In quei giorni le bambine avevano notato che le loro amiche erano più strane e misteriose del solito ma non avrebbero mai potuto immaginare la grande sorpresa che ebbero quando, entrando al Tempio con le altre ragazze che frequentavano la loro stessa scuola, lo trovarono tutto addobbato a festa.

“Ehilà, bimbe! Abbiamo organizzato questa festa per augurarvi buon viaggio!”

“Ci mancherete tantissimo e non vogliamo rischiare che vi dimentichiate di noi!”

“E per questo… abbiamo una sorpresa per voi!” Marta e Ottavia si avvicinarono alle due bambine portando uno scatolone che rovesciarono davanti a loro, il cui contenuto risultò essere una miriade di carte da lettere, buste e francobolli. Non mancava un vastissimo set di penne. Sammy e Chibiusa erano allibite: inizialmente non seppero cosa dire poi si fondarono addosso alle loro amiche abbracciandole con trasporto, meritandosi un’occhiataccia da parte dei loro genitori:

“Che figlie degeneri!” esclamò Sydia scuotendo la testa.

“ Non hanno un minimo di rispetto!” rincarò Bunny

“Ah, ma dopo ci sentiranno!” esclamarono in coro Marzio e Seya. Quindi i quattro ragazzi si guardarono negli occhi e scoppiarono a ridere. La festa proseguì tranquillamente. La mattina dopo Sydia e Marzio si alzarono di malavoglia: non sarebbe stato per niente facile separarsi dalla loro bambina. Quasi avesse letto loro nel pensiero, in quel momento Sammy si fiondò nella stanza dei due ragazzi, salì sul letto e si strinse forte a loro.

“ Mamma… papà…mi mancherete tantissimo!” esclamò la bambina nascondendo il viso tra i capelli di sua madre:

“Tesoro mio, anche tu ci mancherai tantissimo, davvero. Ma voglio dirti una cosa: noi non ti dimenticheremo mai e adesso che hai imparato ad usare la Chiave del Tempo potrai venire a trovarci ogni volta che vorrai. E poi sono sicura che il nonno non ti negherà questo favore: sei la sua unica nipote!”

“E poi per cosa te le abbiamo regalate a fare tutte quelle carte da lettera? Devi scrivere ogni giorno, sono stato chiaro?” A casa di Seya si stava svolgendo la stessa scena e fu Bunny a pronunciare quelle parole:

“Agli ordini!” esclamò Chibiusa scattando sull’attenti e facendo il saluto militare. Così quella sera stessa, con le lacrime agli occhi, le guerriere sailor salutarono quelle due bambine a cui ormai si erano irrimediabilmente affezionate. In uno scoppio di luci, poi, Sammy attivò la Chiave del Tempo che permise a lei e Chibiusa di raggiungere il Time Gate senza rischi e da lì di tornare a casa. Le due bambine comunque mantennero la promessa e scrissero molto spesso alle loro amiche del passato(le lettere venivano recapitate dalla Luna p  di Chibiusa) che nel frattempo avevano continuato le loro vite tranquille. Marzio era riuscito a prendere la laurea e si stava specializzando in cardiologia negli Stati Uniti. Anche Sydia era riuscita a laurearsi in Fisica ormai da due anni e aveva trovato in America ottimi sbocchi per la sua professione Heles e Milena lavoravano la prima come pilota di Formula Uno e la seconda come violinista. Le Stars avevano mantenuto tutte il loro lavoro e le Inners e Starlight avevano terminato gli studi esattamente quell’anno. Tutte si erano poi iscritte all’università esclusa Bunny che era andata a lavorare esattamente nello stesso negozio che aveva visto la prima esperienza lavorativa di Sydia. La cosa che più rendeva felici le ragazze era che ormai da quando erano partite Sammy e Chibiusa, cioè più di cinque anni prima, la Terra non era stata più minacciata. Non sapevano ancora che un nuovo evento avrebbe scombinato definitivamente le loro vite.

Il tempo continuava a passare ininterrottamente, erano passati più di cinque anni dal giorno in cui le Inners si erano iscritte all’Università e tutte si erano laureate. Quel giorno, tutto il gruppo, compresi Marzio e Sydia che erano ritornati dall’estero da oltre tre anni, si era incontrato al Bar di Moran e stava festeggiando la laurea di Amy: dottoressa di nome e di fatto si era laureata a pieni voti scegliendo di rimanere medico generico e alle altre che le chiedevano il motivo di questa scelta rispondeva:

“Ci sono molti specialisti, ma pochi che invece scelgono le cure chiamate generiche. Io voglio essere tra questi”  La discussione tra le ragazze venne interrotta dall’arrivo di Heles:

“Ehi, finalmente, ce ne hai messo di tempo!” esclamò Ottavia. La ragazza la ignorò e si rivolse alle altre:

“Leggete qui” disse porgendo un giornale aperto sulla seconda pagina. Seya si chinò sul foglio e lesse ad alta voce:

Uno strano fenomeno sta avvenendo in prossimità della Luna. Questo avvenimento è stato denominato dagli studiosi pioggia di cristalli. Sembra infatti che una marea di cristalli stia piovendo sul nostro satellite dando origine a quella che sembrerebbe una nuova glaciazione. Tuttavia gli esperti escludono questa ipotesi Sotto riportiamo un’intervista ad uno di loro Ryo Fujawara.” Le ragazze trattennero il fiato, mentre Seya spostava gli occhi sotto e riprendeva a leggere alcuni stralci delle risposte dell’esperto:

“(…)L’idea che noi tutti ci siamo fatti è che due comete uscite fuori una dalla Cintura di Krupier, l’altra dalla Nube di Hoort, siano entrate in collisione e scontrandosi abbiano dato origine a questa pioggia di cristalli che si sta riversando sulla Luna.” Seya smise di leggere. Tutte oramai avevano capito. Altro che nuova glaciazione! La città di Crystal City era in stato avanzato di formazione. Restava solo da chiedersi quando questo processo avrebbe avuto fine. A dare voce ai pensieri di tutte fu l’esperta di storia cosmica per eccellenza: Sydia.

“Credo che tutte abbiamo capito cosa sta succedendo lassù, non è vero?” chiese la ragazza attendendo una risposta dai suoi amici che annuirono dopo alcuni istanti.

“Già, continuò Milena e, adesso che ci penso, non dovemmo neanche stupirci più di tanto: sapevamo che all’inizio del ventunesimo secolo sarebbe sorto il Regno di Cristallo”

“Si, è vero, lo sapevamo, le fece eco Myriam, ma noi credevamo che il regno sarebbe nato a seguito di una nuova guerra contro qualche nemico venuto da non si sa dove: da anni, invece, la Terra non è più minacciata e io personalmente non avrei mai immaginato che la nascita di  Crystal City sarebbe avvenuta adesso e soprattutto in questo modo così… normale”

“Dovremmo ricominciare a litigare prima di quanto credevamo… sorellina” esclamò Bunny rivolgendosi a Sydia. La ragazza la guardò storto, poi capì:

“Niente affatto, mia cara, non ho intenzione di litigare con te per una stupidaggine del genere”

“Ehm, scusate, esattamente, di cosa stareste parlando?”

“Beh, ragazze, pensateci: se è vero che sulla Luna si sta formando Crystal City, questo significa che presto la vita di tutte noi cambierà irrimediabilmente: dovremmo salire al trono e governare l’intero sistema solare..”

“E non solo, la interruppe Seya, non dimenticarti di Kimmoku”

“E tutte le stelle che fanno parte delle costellazioni zodiacali, non le vogliamo considerare?!” esclamò Sagittar, ridendo.

“Non c’è niente da ridere, Myriam: allora, che vogliamo fare” chiese Marzio.

“Veramente, ragazzi, io avrei un’idea, ma dovete essere tutti d’accordo.”

“Sentiamo”

“Ognuno di noi assumerà il governo del pianeta o della stella che gli dà i poteri”

“Si, non sarebbe male come idea, ma…”

“Che c’è, Seya? Qualcosa non va?”

“Due cose: primo, in teoria LORO sono i nostri guardiani e dovrebbero difenderci: secondo, alcune Sailor rimangono fuori, ad esempio Galaxia, che non può decuplicarsi e governare tutte le Galassie dell’Universo, Taiki e Yaten, che vengono dallo stesso pianeta mio e di mia sorella, per non palare di Emily e Meiko: per la prima vale il discorso di Galaxia e Meiko… che fa? Governa sulla luce?”

“Veramente.. noi avevamo pensato una cosa…” A parlare fu Meiko. Ormai la ragazzina era arrivata all’età di ventitre anni ed era diventata proprio una bella ragazza al pari delle sue coetanee. Anche lei era iscritta all’università: le mancava solo un anno per prendere la laurea:

“Noi pensavamo di tornare al nostro ruolo di custodi, continuò Emily; Chronos non può farcela da solo ancora per molto, così io tornerò alle Porte Dimensionali subito dopo la vostra incoronazione e Meiko se ne andrà allo Spazio-Tempo dopo la laurea: ormai le  manca solo un anno, non è giusto che vi debba rinunciare”

“Ne abbiamo parlato con Chronos e lui e d’accordo” concluse Meiko. Le ragazze le ascoltarono attentamente, poi rimasero a riflettere in silenzio, quindi Heles diede voce al pensiero che le accomunava:

“Siete sicure della vostra decisone?” Le due custodi annuirono.

“Ma non credete che sia così facile liberarsi di noi: torneremo a perseguitarvi e vi stresseremo la vita a furia di venirvi a trovare, talmente tanto che non vorrete più vederci” Meiko cercò di allentare la tensione creatasi e sembrò riuscirci: le ragazze si rilassarono notevolmente e scoppiarono a ridere. Calmata l’ilarità, le ragazze ripresero il filo dei loro discorsi:

“Bene, due le abbiamo sistemate, ma… le altre” Nessuno sembrava avere la risposta a questo quesito, finché Arimi non prese la parola:

“Sapete, ragazzi, stavo pensando una cosa: sapete che io sono la custode di Pallade, il secondo asteroide solare. Ma ci sono tre di questi asteroidi che sono rimasti scoperti, perché le loro custodi non sono ancora nate: so che sarebbe una cosa provvisoria, ma… penso che sarebbe bellissimo se loro reggessero il potere almeno finché non arriverà la vera custode dell’asteroide”

“Potrebbe essere un’idea, ma… nel momento in cui arrivasse la vera custode, che facciamo?”

“Beh.. non lo so, ci penseremo quando sarà il momento”

“OK, se anche voi siete d’accordo c’è un’altra cosa da stabilire”

“Ho capito: a quale dei due Regni dovremmo fare capo, vero?” chiese Amy

“Esattamente: adesso come adesso la cosa più logica mi sembra riformare gli stessi schieramenti che sono andati in guerra: ognuna di voi farà rapporto a quello che era il suo capo ai tempi della guerra”

“Si, però scusa, in questo modo io avrei il controllo di più della metà del  Sistema Solare”

“Saremmo comunque in disparità, perché i pianeti del Sistema Solare sono nove”

“Si, però.. pensavo una cosa: ti va di prenderti i tre esterni che mancano? In fondo tu hai il governo su Plutone e Saturno, la mia cessione è quasi dovuta. E poi hai perso due guerriere”

“Ma così sei tu in svantaggio di due”

“No, le costellazione del Capricorno e dei Gemelli sono più vicine alla Luna che a Plutone o alla Terra e se non vi dispiace, maestà noi preferiremmo fare capo a vostra sorella”

“Per me non ci sono problemi: rimane chiaro, però, che se mai dovessero esserci delle guerre, gli schieramenti torneranno ad essere quelli di una volta, altrimenti dovremmo ricominciare gli allenamenti.” Dopo aver preso quest’ultima decisione le ragazze si separarono

“Allora, ragazzi ci accompagnate a casa?” chiesero Bunny e Sydia scherzosamente rivolte ai loro fidanzati, sicure di ricevere una risposta affermativa. Si sbagliavano:

“Ehm, Bunny, tesoro, io veramente avrei un impegno urgentissimo” disse Seya schizzando via alla velocità della luce prima che la ragazza potesse fermarlo. Anche Marzio stava vistosamente indietreggiando:

“Ehm… amore, io dovrei proprio andare, mi sono appena ricordato di un impegno urgentissimo all’ospedale: non vi dispiace se la macchina la prendo io e voi tornate a piedi, vero?” Le ragazze erano allibite, non rispondevano neanche, così Marzio, intese quel silenzio come un sì, afferrò le chiavi della macchina e se ne andò, lasciando le due sorelle a chiedersi che diavolo fosse preso ai loro due futuri mariti:

“Ma questa Seya me la paga, non si fa così: sentì, io devo passare in negozio per recuperare alcune cose che ho lasciato lì, mi accompagni? Così ti faccio vedere in anteprima i modelli della nuova collezione” Sydia accettò volentieri e le due ragazze passarono il resto del pomeriggio intente nella prova dei vestiti, senza neanche immaginare quello che stava succedendo a casa loro, dove nel frattempo, Marzio da una parte e Seya dall’altra si davano da fare a preparare una sorpresa con i fiocchi per le loro donne che, se tutto fosse andato per il verso giusto, da quella sera potevano considerarsi ufficialmente fidanzate. Osserviamoli uno per volta. Marzio, dopo essere tornato a casa aveva sistemato tutto, si era fatto la doccia e si era vestito stile Endymion con tanto di mantello. Quindi aveva preso la borsa di Sydia e vi aveva infilato qualcosa, dopodiché era uscito di casa, diretto verso una destinazione ignota. Seya, ugualmente si era cambiato ma era rimasto a casa e stava trafficando in cucina con tanto di grembiule: per quel giorno Yaten Taiki, Galaxia e Kakyuu erano stati sfrattati e così il primo era stato ospitato a cena da Marta, Taiki da Amy mentre Galaxia e Kakyuu avevano deciso di andare al Tempio dove anche molte altre del loro gruppo si erano riunite. In seguito avrebbero fatto un giro per locali.

Quindi il ragazzo si mise preparare quella che doveva essere una cena meravigliosa. Per questo decise di seguire la tradizione: servizio buono, vestito elegante, musica romantica, candele accese, luci soffuse e ovviamente i piatti preferiti della sua amata. Ora mancava solamente lei. Il ragazzo diede gli ultimi ritocchi e poi si recò a casa Tsukino a prendere la sua fidanzata. La ragazza fu piacevolmente sorpresa da quel gesto e lo seguì, incuriosita. Sydia intanto era tornata a casa e stava cercando Marzio senza in realtà ottenere grandi risultati. Decise di lasciar perdere: accese il suo cellulare e si recò in camera per trovare qualcosa da leggere. Esattamente in quel momento, il cellulare squillò, segnalando un messaggio in arrivo. La ragazza lo prese al volo e ne lesse il contenuto: Sicuramente ti starai chiedendo dove sn. Nn posso risp, adesso. Se 6 a casa vai in camera, cambiati e prendi la borsa sopra il tavol. Qnd 6 pronta fai uno sqll a qst n: 3207798340. Il resto dopo.

“Ma.. che significa? Vabbè, proviamo, nel caso peggiore non avrò fatto nessun danno: devo fare solo uno squillo” La ragazza quindi decise di seguire le istruzioni. Per prima cosa decise di dare un’occhiata a questa famigerata borsa che prima non aveva notato: forse le avrebbe dato un’idea su cosa indossare. Dopo aver osservato bene il modello capì che Marzio con cambiati intendeva mettiti qualcosa di elegante, quindi si fece una doccia. Uscita dalla doccia si asciugò i capelli stendendoli con la piastra,  quindi passò al trucco. Optò per colori leggeri: un po’ di rosa sugli occhi, appena un tocco di mascara e un velo di lucidalabbra trasparente. Quindi passò all’acconciatura dei capelli. Decise mettere dei bigodini per arricciare quelli più verso l’esterno e, finita l’operazione si apprestò a legarli con un nastro nero. Terminata anche quell’operazione dovette concentrarsi sulla scelta dell’abito. Quello era il problema principale, non aveva la minima idea di cosa indossare e stava per demordere, quando, miracolosamente dall’armadio fece capolino il suo vestito preferito: aderentissimo, nero e lungo leggermente sopra il ginocchio, le lasciava le spalle e le gambe scoperte mettendo in risalto il suo fisico perfetto. Non aveva ancora finito. Decise di abbinarci un paio di scarpe alte legate alla schiava. Dopo aver indossato il vestito e le scarpe decise che poteva considerarsi pronta, così andò in salotto a riprendere il cellulare e a controllare cosa le mancava. Ah, già! Doveva fare uno squillo a quel numero che neanche conosceva! Ormai non poteva più tornare indietro, quindi, trattenendo un sospiro di rassegnazione decise di fare come le era stato detto. Rimise il cellulare in borsa insieme ai trucchi, alle chiavi di casa e ai documenti. Nel frattempo, Seya aveva fatto entrare Bunny in casa, l’aveva condotta in camera e le aveva mostrato un vestito rosa molto semplice ma elegantissimo chiedendole di cambiarsi. La ragazza non aveva fiatato e aveva accettato. Una volta pronta, Seya l’aveva raggiunta, l’aveva presa per mano,  le aveva fatto chiudere gli occhi e l’aveva condotta in sala da pranzo, quindi fatta sedere a tavola. Le disse quindi di riaprire gli occhi. La ragazza, alla vista di quella tavola magnifica e soprattutto di tutto il ben di Dio che aveva cucinato il suo fidanzato non poté trattenere un moto di sorpresa. Il ragazzo le sorrise e la invitò ad iniziare il pasto: Bunny non se lo fece ripetere due volte: anche se era cresciuta e maturata il suo appetito era rimasto immutato. Nel frattempo, Sydia era scesa ed esattamente in quel momento, una macchina si era fermata accanto a lei. Senza sapere che fare, la ragazza stette immobile ad osservare quello che, a rigor di logica doveva essere l’autista, che peraltro le sembrava di conoscere. Il ragazzo, che aveva ormai un nome, Moran, le si avvicinò, dicendole:

“Ricordati che io non c’entro. Prenditela con quel pazzo del tuo ragazzo!” Quindi le mise una benda sugli occhi, l’ aiutò ad entrare, quindi fece il giro e salì al suo posto. Quindi mise in moto e per tutto il viaggio non si scambiarono una parola. Ma dove cavolo mi sta portando? Non ci sto decisamente capendo niente. Non ebbe tempo di andare oltre quei pensieri perché il ragazzo aveva fermato l’auto e, da quello che aveva potuto sentire, ne stava scendendo in quel momento. Moran fece per avvicinarsi alla ragazza per adempiere al compito che gli era stato affidato, quando vide Marzio lanciargli un’occhiata truce, quindi si defilò. Fu quindi Marzio a raggiungere Sydia e prendendola per mano, stando attento a non dire una parola la condusse accanto ad un tavolo apparecchiato, quindi le sciolse la benda ed attese. Sydia, sentendo che non aveva più la benda decise di provare ad aprire gli occhi. Quale non fu la sua meraviglia quando si rese conto di dove si trovava. Innanzitutto, davanti a lei c’era Marzio vestito stile Endymion, cosa che accadeva solo nelle occasioni speciali. Guardando immediatamente vicino a lui poteva notare una tavola elegantissima apparecchiata per due: c’erano due candele che offrivano uno stranissimo ma affascinante contrasto con il centrotavola che rappresentava le onde che si infrangono sugli scogli. La tovaglia color del mare aveva il servizio coordinato: le posate, i bicchieri, il bordo dei piatti, le bottiglie, persino il rivestimento delle sedie, erano dello stesso colore. Marzio, quindi la fece sedere e subito arrivarono i camerieri a portare loro gli antipasti. Nel contempo, non molto distante, sullo sfondo di un mare in tempesta e di un cielo più blu che mai alcuni musicisti, con i loro fedeli violini cominciarono a intonare una melodia dolcissima. La ragazza era senza parole, cosa avrebbe dovuto fare? Come al solito, Marzio sembrò leggerle nel pensiero perché le disse:

“ Stasera sei veramente bellissima, tesoro. Ma che hai? Non hai fame? Guarda che tutta questa roba è per noi e siamo solo all’inizio”Il ragazzo accompagnò quelle parole con un sorriso. A quel punto Sydia non sapeva veramente più cosa fare o dire così, dopo aver ringraziato con un lieve ceno d’assenso, decise di tacere e seguire le direttive del suo cavaliere e si concentrò sul’antipasto. C’erano insalata di mare, astice in salsa rosa, cozze e vongole freschissime, tartine al salmone, ostriche e cocktail di gamberetti Il tutto accompagnato, ovviamente da una bottiglia di Chardonnet di prima scelta. I ragazzi iniziarono il pasto, anche se, a onor del vero, Sydia era MOLTO perplessa: Marzio doveva essere completamente uscito di senno quella sera! Che gli era venuto in mente? Cosa aveva intenzione di fare? Nel frattempo Marzio la stava osservando cercando di capire cosa le passasse per la testa, anche se non credeva di essere molto lontano dalla verità credendo che fosse felice e stupita di tutto. E questo è solo l’inizio, mia cara, preparati: da stasera la tua vita non sarà più la stessa. Osservò il cameriere portare via i piatti: presto li avrebbe sostituiti con i primi, adesso o mai più. Si alzò e si diresse verso la sua allibita fidanzata che lo guardava con i grandi occhi scuri sgranati per la sorpresa che salì letteralmente alle stelle quando lui le porse una mano e…:

“Mia regina, volete concedermi l’onore di questo ballo?”

“Io.. va bene, ma..” Non sapendo che dire Sydia decise di lasciar perdere: gli porse una mano e si lasciò condurre da lui in riva al mare, che quella sera sembrava piuttosto nervoso. Marzio le cinse la vita con un braccio iniziando a baciarle lievemente il collo e lei si rilassò contro la sua spalla: era tutto così meraviglioso, quasi come il primo girono, solo che nel frattempo era trascorso tantissimo tempo: dieci anni e in tutto quel tempo, nonostante tutte le prove che avevano dovuto superare il loro sentimento non si era mai sopito, anzi, si era rafforzato. A quel pensiero non poté trattenere un sorriso: era felice, come sempre le capitava ogni volta che era con lui. Mancava solo una cosa… No, non doveva pensarci. Dopotutto, forse l’avrebbe rivista prima di quanto credesse. Quindi tornò a rilassarsi. Dopo alcuni istanti, Marzio sciolse dolcemente l’abbraccio e , presala per mano, la condusse al tavolo, dove nel frattempo avevano portato i primi: tagliatelle rosse con cozze, vongole e gamberetti e spaghetti bianchi conditi con prezzemolo, gamberetti, seppie e calamari. A questo seguì una immensa grigliata mista che comprendeva: scampi, patate, coda di rospo e spiedini, rigorosamente di pesce. Era già molto tardi quando il cameriere portò loro il dolce: pannacotta con caramello. La donna stava per seguire l’esempio del suo accompagnatore che aveva iniziato a darsi da fare quando notò qualcosa di strano: sopra il dolce non sembra esserci soltanto caramello, ma che… Incuriosita, la donna prese la forchetta e facendo attenzione a non fare danni, sollevò il misterioso oggetto, che si rivelò essere una collana che aveva come ciondolo due cuori incastonati all’interno del simbolo dell’infinito. Sgranò gli occhi. Marzio sorrise, le si avvicinò, pulì il ciondolo e glielo mise al collo, poi le sussurrò:

“Infinito… come il mio amore per te!” Quindi dopo averglielo messo al collo ed averla baciata leggermente, si allontanò un istante, tornando immediatamente dopo Stavolta aveva in mano una scatolina. La fece alzare e poi si inginocchiò di fronte a lei. La domanda che voleva porle a questo punto era ovvia, dovuta, ormai dopo dieci anni di fidanzamento, ma questo non la rendeva meno romantica, anzi, il sottofondo delle onde del mare che si infrangevano sugli scogli, quella musica dolcissima che non aveva mai smesso di suonare e il cielo trapunto di stelle, contribuivano a regalare un tocco di magia in più a quell’atmosfera già magica di per se. Marzio quindi si fece coraggio e, dopo aver estratto dalla custodia un anello d’oro bianco con un diamante purissimo,  pronunciò le cinque parole magiche che da tantissimo tempo aveva desiderato di poter pronunciare rivolgendole all’unica donna importante nella sua vita:

“ Amore mio, mi vuoi sposare?” La ragazza rimase senza parole, esattamente come in quello stesso momento alcuni chilometri più in là aveva fatto sua sorella, dopo aver ricevuto la stessa identica proposta da parte del suo fidanzato durante una passeggiata nel parco, lo stesso in cui si erano scoperti. Bunny non sapeva cosa dire, non si sarebbe mai aspettata una cosa del genere, soprattutto non avrebbe mai immaginato di poter provare una simile gioia per quella domanda ma era anche vero che in tutto quel tempo i suoi sentimenti nei confronti di Seya erano decisamente cambiati: Sydia aveva avuto ragione, ce l’aveva fatta era riuscita a liberarsi dall’ossessione per Marzio e ad aprire totalmente il suo cuore ad un altro. Lui l’aveva accettata com’era, senza chiedere nulla in cambio e lei si sentiva bene al suo fianco. Molto probabilmente l’aveva aiutata il fatto di aver conosciuto quella che sarebbe stata loro figlia, ma comunque ora aveva capito che non avrebbe potuto desiderare di meglio. Stando così le cose, poteva dare una ed una sola risposta:

“SIIIIIIIIII, MILLE VOLTE SIIIIIII!!!!!!” La ragazza gettò le braccia al collo di Seya e in quel momento capì che era quello che aveva sempre desiderato. Anche al mare, dopo un silenzio che a qualcuno sembrò durare un’eternità Sydia abbassò lo sguardo verso Marzio ancora inginocchiato di fronte a lei e, con gli occhi colmi di lacrime di gioia gli diede la sua risposta:

“Amore mio, non sai quanto ho aspettato questo momento: certo che voglio sposarti, è stato il mio desiderio fin da quando abbiamo conosciuto Sammy… ti amo da morire” Marzio quindi si alzò e la strinse tra le braccia, quindi le prese la mano sinistra fra le sue, le mise l’anello e la baciò. Ciò che successe in seguito, Sydia non fu mai in grado di raccontarlo correttamente: le sembrò di fare una passeggiata sul lungomare, poi tornare a casa e farsi stringere dal suo futuro marito, facendo l’amore con lui fino a non avere più la forza di parlare. Di certo c’era soltanto che, la mattina dopo, quando si svegliò si trovò abbracciata a Marzio e notò di avere all’anulare della mano sinistra un anello oro bianco con un diamante e fu questo particolare a convincerla di non aver sognato. Nei giorni seguenti lei e Marzio diedero la notizia alle altre e vennero così a sapere anche dell’imminente matrimonio di Bunny con Seya. Le ragazze erano felicissime per loro anche se dovevano confessare di provare una punta di invidia perché loro non avevano avuto questa fortuna. Per farsi perdonare l’invidia si offrirono di aiutarle ad organizzare i matrimoni. Mentre i preparativi imperversavano, la situazione sulla Luna si era stabilizzata: la glaciazione era terminata. La notizia fu propagata alcuni mesi dopo l’annuncio delle due ragazze. Gli esperti assicuravano che una cosa del genere non era mai avvenuta: era un fenomeno inspiegabile e che non poteva essere neanche catalogato come glaciazione, poiché era durata troppo poco. Alle ragazze questo non importava, loro sapevano, questo era l’importante. Le Stars poi, nel frattempo, aiutate dalle Zodiacs e dalle Outer stavano costruendo il palazzo reale per i due sovrani del Regno della Terra che sarebbero saliti al trono subito dopo il loro matrimonio. Le più agitate di tutti erano comunque Bunny e Sidya: i loro matrimoni sarebbero stati a due mesi di distanza l’uno dall’altro, un tempo ugualmente lungo e brevissimo. Entrambe dovevano organizzare tutto e non sapevano dove sbattere la testa, ma, per fortuna tutto andò bene. A casa dei ragazzi c’era grandissima agitazione: si respirava aria di festa, anche se nessuno dei quattro riusciva a ritagliarsi più di qualche istante di tranquillità: tra il lavoro, la casa, la decisione della data precisa del grande giorno, il rinfresco, il pranzo, la chiesa, gli addobbi per la chiesa, la prova degli abiti, la scelta dei testimoni, il reperimento dei documenti necessari, le partecipazioni, le bomboniere, la scelta del viaggio di nozze e del fotografo non avevano mai un istante per rilassarsi, nonostante i loro amici dessero loro una grande mano. A dire la verità, però chi tra i loro amici si dava più da fare erano le Inner e le Starlight. Ad insaputa di tutti, infatti, come già detto, le altre stavano costruendo, solo con le loro forze, quella che poi sarebbe diventata la futura reggia dei Sovrani della Terra e, a dire la verità, erano anche a buon punto. . Infatti l’esterno era finito, ora però dovevano arredare tutto l’interno e quella non sarebbe stata affatto una passeggiata. A questo punto è strano che ancora non sia sorta la domanda più ovvia: il governo, in tutto questo, che ruolo aveva? Risposta: nessuno. In quel periodo non c’era più un governo. C’era stato, infatti, un colpo di stato grazie al quale quello precedente si era dato alla fuga. Nessuno aveva ancora preso il comando del paese. Per il momento le forze di polizia si limitavano a far rispettare le leggi esistenti, al pari della magistratura. Questa situazione, comunque era destinata a cambiare anche perché purtroppo non era estesa al solo Giappone ma a molti altri Paesi. Eco come tutto cambiò: ormai si era quasi giunti alla metà di luglio, la data stabilita da Marzio e Sydia per convolare a giuste nozze. Quel giorno tutto andò a meraviglia. Sydia non riuscì a dormire tanta era l’agitazione: quel giorno avrebbe finalmente sposato l’uomo che amava e avrebbe avuto al suo fianco una testimone specialissima. A quel pensiero sorrise e balzò giù dal letto: erano le sette. La cerimonia sarebbe stata solo alle dieci, ma non sapeva cosa fare, per cui decise di alzarsi, dare una sistemata e fare colazione. Prima di qualsiasi cosa, però si fiondò in bagno per una doccia veloce. Fece appena in tempo ad uscirne che suonarono alla porta: erano, Myriam, Emily, Ottavia, Meiko e Bunny che eccezionalmente, per quel giorno si era svegliata presto.

“Ehi, ragazze, che ci fate, voi, qui?”

“Beh, mi sembra logico: noi tre siamo le tue damigelle, disse Myriam indicando se stessa, Emily e Ottavia, loro due le tue testimoni: non potevamo mollarti. Dai siediti che ti facciamo i capelli!” esclamò la ragazza sorridendo furbescamente

“Dai, lascia perdere, non è il caso, davvero, io vi voglio molto bene, ma per questo ci penserà chi di dovere: insomma, pago della gente apposta, non dovete preoccuparvi, sul serio”

“Già, ma la parrucchiera non può più venire perché sta male così ci pensiamo noi. E ora siediti!” Così dicendo le ragazze iniziarono a prendersi cura della futura sovrana della Terra, che, nel frattempo non poteva fare a meno di pensare che quelle cinque pazze lo avevano fatto apposta. Decise che per quel giorno avrebbe lasciato correre. Le uniche cose importanti a cui riusciva a pensare erano il suo imminente matrimonio e il suo futuro sposo. Approfittando del fatto che aveva la testa tra le nuvole, Myriam si occupò di acconciarle i capelli, Ottavia la truccò, Emily le mise la collana regalatale da Marzio la sera in cui le aveva proposto di sposarlo. Meiko intanto stava sognando ad occhi aperti davanti al vestito da sposa che avrebbe indossato la sua migliore amica. Nel frattempo avevano suonato alla porta e Bunny era andata ad aprire. Si era trovata davanti un numero spropositato di camerieri accompagnati dal fotografo. La ragazza all’inizio rimase un po’ spiazzata, ma poi capì che erano lì per il rinfresco e le foto, quindi li fece entrare e, dopo aver detto al fotografo di attendere lì, si dedicò ai camerieri e li accompagnò in sala da pranzo. Nel frattempo, il lavoro delle altre procedeva alacremente. Giunse finalmente il momento, per Sydia di indossare il suo abito da sposa che Meiko le aveva appena portato. Così, aiutata dalle sue amiche, compì anche quell’operazione e, guardandosi allo specchio non poté credere a quello che vide. Il suo abito per sua esplicita decisione, o capriccio, se si vuole, non era bianco, ma celeste. Lungo fino ai piedi con l’orlo che cadeva morbidamente, le lasciava le spalle scoperte presentando, nel contempo una scollatura quadrata non troppo profonda. Se la spalla sinistra non presentava nulla, sulla destra c’era un grande fiocco che terminava con una rosa. Le maniche erano lunghe e strette. Il più oramai era stato fatto. Bunny la raggiunse mentre stava mettendo il velo ugualmente celeste con degli strass dorati e le scarpe, un paio di decolté abbinate al vestito, in compagnia di Seya portando il bouquet.

“Ci siamo quasi, mia cara, fra poco più di un’ora sarai una donna sposata”

“O mio Dio, sei sicura che manca così poco? Sono così nervosa!”

“Si, e visto che ci vuole mezz’ora per arrivare alla chiesa, pensavo di partire tra mezz’ora, verso le nove e trentacinque”

“Ma così arriveremo in ritardo”

“Ma come sei fiscale! Guarda che sei la sposa, per una volta ti è permesso arrivare in ritardo. E poi cosa vuoi che siano cinque minuti?” chiese Meiko.

“Un’eternità!” esclamò Sydia truce  Purtroppo non ci fu verso di dissuadere i suoi accompagnatori che partirono da li puntualmente alle nove e trentacinque. Marzio, nel frattempo era prontissimo ed era partito ormai da cinque minuti buoni. Anche lui aveva vissuto quelle ore con gli stessi pensieri e provando le medesime emozioni. Per quel giorno, eccezionalmente aveva deciso di abbandonare il suo solito completo nero sostituendolo con uno color panna nel cui taschino aveva messo un’immancabile bocciolo di rosa rossa. Arrivato sulla porta della chiesa si apprestò ad attendere la sua futura sposa che, come ogni sposa che si rispetti arrivò con cinque minuti di ritardo. Quindi le si avvicinò, le diede il braccio e si incamminò insieme a lei verso l’altare. Esposti a quella luce leggera finalmente poté ammirarla come desiderava: Dio, era splendida! Sembrava un angelo sceso in terra. Un  angelo con la carnagione un po’ più scura, ma sempre un angelo, il suo bellissimo angelo sceso in terra. Nel frattempo, mentre Marzio era preda di questi pensieri, il prete aveva iniziato la celebrazione della messa e finalmente giunse alle parole di rito:

Marzio e Sydia, siete venuti a contrarre matrimonio in piena libertà, senza alcuna costrizione, pienamente consapevoli del significato della vostra decisione?”

“Si”

Siete disposti, nella nuova via del matrimonio ad amarvi reciprocamente l’un l’altro per tutta la vita?”

“Si”

“Siete disposti ad accogliere responsabilmente e con amore i figli che il Signore vorrà donarvi e ad educarli secondo la legge di Nostro Signore e della Sua Chiesa?”

“Si”

Se è dunque vostra intenzione unirvi oggi in matrimonio datevi la mano destra e pronunciate il vostro consenso”Il resto è storia e starlo a raccontare avrebbe l’effetto di rendere la storia noiosa. Basti dire che, al termine della cerimonia come stabilito gli sposi fecero le foto,  raggiunsero le altre nella vecchia casa per il rinfresco, avendo poi l’intenzione di andare al ristorante. Il pranzo fu fantastico, anche se gli sposi dovettero subire numerosi scherzi Finalmente si riuscì ad arrivare al termine di quella giornata insieme bellissima e stancante. I due ragazzi cominciarono così la loro nuova vita. Esattamente due mesi dopo, alcuni giorni dopo il meraviglioso matrimonio di Bunny e Seya che erano partiti subito dopo per salire al trono di Crystal City insieme alle loro guardine, Galaxia e Kakyuu, finalmente si avverò la tanto agognata presa di potere da parte di Marzio e Sydia. Esattamente quarantotto ore dopo le partenza di Bunny e Seya, Marzio e Sydia si trovavano a passeggiare per le strade di Tokyo, quando, improvvisamente furono avvolti da una intensissima luce lilla che si rivelò la Regina Selene. Lo spirito fece questo discorso ai due ragazzi:

“Mi ha fatto molto piacere assistere al vostro matrimonio, ragazzi ed ora sono qui per dirvi che tutto si è compiuto e che è arrivato il momento per voi di salire al trono di questa città e del mondo intero. Ora vi teletrasporterò alla vostra reggia e da questa momento in poi diverrete i sovrani riconosciuti di questo pianeta, mentre le guerriere seguiranno i destini che avete pianificato. Per quanto riguarda la gente, sembrerà loro normalissimo avere due nuovi sovrani. Mi raccomando figli miei, governate con giustizia. Addio” La Regina Selene quindi trasportò i ragazzi in quella che sarebbe divenuta la loro reggia, di fronte alla quale, già trasformate c’erano tutte le guerriere che avevano collaborato alla sua costruzione che, dopo aver reso omaggio ai due ragazzi andarono ognuna alle proprie destinazioni. I ragazzi erano emozionantissimi e felici: attendevano quel giorno da tanto di quel tempo che quasi non riuscivano a credere che fosse arrivato. L’unico cruccio fu quello di doversi separare dalle loro migliori amiche, ma sapevano che era necessario e che comunque le avrebbero riviste.

 

Beh?! Allora?! Che ne pensate ( lettori tutti stramazzati al suolo con gli occhi a girandola!) Ehm…. Forse è un po’ troppo lungo, vero? In effetti avevo pensato di dividerlo, ma non so come fare. Va beh, cmq rinnovo il mio invito: se non vi è chiaro qualcosa recensite e chiedete. Passiamo a rispondere alle recensioni del precedente capitolo:

Sailormoon81: Beh, io non so che dirti se non lo sai tu cosa nn ti ha convinto…. Comunque non ti preoccupare non ho intenzione di sparire ho scritto un macello di one-shot e uno schifoso tentativo di round-robin anche se forse le manderò tra due o tre settimane perché adesso ho da dare un sacco di esami ( ne ho uno anche domani e ancora nn capisco perché perdo tempo al computer)

Vladilsaodracuglia: continuo….tra otto giorni esatti con l’ultimo capitolo, poi un po’ di pausa x l’università e in seguito manderò alcune storie di un cap e ho una mezza intenzione di scriverne un’altra lunga

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** 27. 600 anni dopo ***


Da quel giorno i due neosposi istituirono il loro Regno. Inizialmente ebbero qualche problema, poiché la popolazione non ne voleva sapere di andare sotto governo. Fu quindi indetta una votazione che permise ai cosiddetti rivoltosi di scegliere tra monarchia e autarchia. Le conclusioni a cui si giunse non c’è neanche bisogno di dirle: la maggior parte della popolazione terrestre accettò la nuova situazione e i due ragazzi poterono così occupare il posto che spettava loro. Il Regno che avevano istituito comprendeva la Terra, il Sistema Solare Esterno e tutte le costellazioni zodiacali ad eccezione dei Gemelli, della Vergine e del Capricorno. I due regnanti decisero di ripristinare il Regno Dorato, lo stesso da cui proveniva il Principe Endymion e che, era stato distrutto da Metallia dopo la battaglia svoltasi ai tempi del matrimonio di Endymion con la Principessa Serenity. Decisero che la capitale sarebbe stata Tokyo, in fondo era pur sempre la loro città. Furono risvegliati anche quelli che un tempo erano stati i guardiani del Principe Endymion: anche se i combattenti erano stati tutti sconfitti, i loro spiriti avevano continuato a vagare per l’universo e finalmente poterono trovare pace. Una volta ripreso possesso dei loro antichi corpi, i ragazzi accettarono volentieri di rimanere al fianco del loro Principe. Prese queste ed altre decisioni burocratiche, i due poterono dare inizio al loro Regno in cui da quel giorno si respirò un clima di pace ed armonia. I rapporti tra il loro Regno e quello di Bunny e Seya erano ottimi: le due sorelle si incontravano molto spesso e in alcune occasioni erano accompagnate anche dai rispettivi consorti, anche se queste ultime non erano molto frequenti. Anche le Sailor erano in ottimi rapporti tra loro, grazie soprattutto ai legami di amicizia instaurati nel periodo che era intercorso tra la fine della guerra e il termine della glaciazione. Dopo quest’ultimo fatto, Bunny e Seya si erano sposati nel tempo stabilito ed erano andati a Crystal City per costituire il Crystal Empire riportando ai loro posti tutti quegli abitanti che erano riusciti, in un modo o nell’altro a scampare alla furia di Metallia e che avevano vissuto nascosti fino a quel momento aspettando che l’erede legittima prendesse finalmente il posto che le spettava sul trono e permettesse loro di tornare a casa. Assieme a loro erano partite anche le loro guardiane che, come stabilito, avevano assunto il governo del pianeta da cui traevano il potere con le dovute eccezioni, costituite, come già detto, dalle tre Starlights rimanenti che, forti del fatto che non c’era nessuno a fare la guardia, avevano preso in custodia i tre asteroidi solari rimanenti (Cerere, Giunone, Vesta) con il ruolo di reggenti. Entrambi i regni erano prosperi e in pace, soprattutto grazie all’influsso benefico che esercitavano il Cristallo d’Argento da una parte e l’Earth Crystal dall’altra: queste due pietre facevano in modo che non scoppiassero conflitti tra le popolazioni. A volte, però, nonostante gli sforzi dei sovrani, questo accadeva. In questi casi si cercava di fare di tutto per evitare nuove guerre e nuove battaglie che scoppiavano solo quando era fallito qualsiasi tipo di trattato. In tutti quegli anni, c’era stata una sola, piccola, battaglia e questo era significativo. Anche la guerra combattuta nell’ormai lontano 1997 era quasi completamente sparita dalla memoria di tutti anche se, nelle scuole, gli insegnanti non si stancavano mai di parlarne per evitare che avvenissero ancora cose del genere. Ma i poteri dei due cristalli andavano ben oltre questo, infatti era per mezzo dei loro poteri illimitati che tutti avevano la possibilità di restare giovani e in salute. Era anche lo stesso potere che controllava anche il tempo atmosferico, facendo in modo che vi fossero, per la maggior parte, giornate di bel tempo e anche quando c’erano dei temporali non duravano mai troppo a lungo e non erano mai eccessivamente spaventosi. Per quanto riguarda, invece, il Tempo come entità, esso era trascorso molto velocemente erano passati cinquecento anni da quando i due Regni erano stati costituiti e molte cose erano cambiate. Come era stato deciso, subito dopo l’incoronazione di Marzio e Sydia, che avevano assunto definitivamente le identità di Endymion e Felicity, Nova era tornata alle porte Dimensionali e da lì teneva sotto controllo la situazione in entrambi i Regni; Lux era rimasta nel Regno Dorato ancora un anno per riuscire a conseguire la Laurea in Economia che aveva ottenuto a pieni voti. Dopo la cerimonia di laurea, alla quale erano presenti proprio tutti, compresa Nova che per quel giorno si era fatta sostituire, la ragazza aveva salutato i suoi amici ed era tornata alle Porte dello Spazio-Tempo, anche se non sarebbe stato ancora per molto. Infatti, Chronos, appena la ragazza giunse a destinazione, si rivolse a lei con queste parole:

“SAILOR LUX, MI FA PIACERE CONSTATARE CHE SEI TORNATA A RICOPRIRE IL TUO RUOLO, TUTTAVIA HO VISTO CHE NON VORRESTI ESSERE QUI, PERCIO’ HO TROVATO QUALCUNO CHE TI SOSTITUIRA’ ”  Dette queste parole si era fatta avanti una ragazza di circa vent’anni che si era presentata come sailor Thethis. Le due ragazze fecero subito amicizia e, una volta che Thethis ebbe appreso quello che doveva, Lux l’abbandonò al suo destino e se ne tornò al Regno Dorato, dove tutti l’accolsero con un sorriso. In quel periodo, poi, c’era una bella novità: il Regno avrebbe avuto presto un’erede: Felicity era al sesto mese di gravidanza. La bambina nacque l’anno dopo, in febbraio, il giorno di S. Valentino e le fu messo nome Samantha-Felicity ( agli eredi della famiglia reale lunare sono imposti due nomi, il secondo dei quali è quello del genitore dello stesso sesso). Esattamente quattro mesi e mezzo dopo, la Luna cominciò a risplendere di una luce incredibilmente più vivida, segno che a palazzo vi era stato un lieto evento. Anche questa era una bambina e, in virtù delle regole già citate, le fu messo nome Bunny-Serenity. Il tempo continuava imperterrito il suo corso e si era ormai giunti all’anno 2699, esattamente cento anni dopo gli eventi citati. Sembrava che tutto scorresse tranquillo sulla Terra: era una splendida mattina di inizio Agosto e tutta la popolazione si preparava ad una nuova, rilassante, giornata al mare. Tutti erano felici e nessuno avrebbe potuto neanche lontanamente immaginare che, in qualche parte del pianeta, ci fosse qualcuno che non stava bene. Nel frattempo, a palazzo, che di solito era la fonte prima di tranquillità e serenità, tirava un’aria tutt’altro che tranquilla e serena: la tensione era talmente evidente che, se qualcuno si fosse azzardato a muovere una mano avrebbe potuto toccarla. Po, un urlo:

“Ci siamo”, sussurrò Sagittar, tesa allo spasmo. Un nuovo urlo squarciò l’aria, poi un altro, un altro ancora... poi…. silenzio. La tensione nei presenti era alle stelle, poi si udirono dei suoni in sequenza: uno sembrava un pianto disperato, l’altro sembrava quello prodotto da una porta che veniva aperta e richiusa subito dopo. Dopo qualche istante, in cui nessuno seppe cosa dire, la figura dell’erede al trono apparve sulla soglia e annunciò.

“È nato. È un maschietto. Dicono che pesa sui tre chili. Mamma e papà hanno deciso di chiamarlo Marzio-Endymion, proprio come papà” la tensione presente in sala fino a quel momento si sciolse e tutti, uno alla volta, andarono a congratularsi con i sovrani che, alcuni giorni dopo, presentarono al popolo il loro ultimo nato. Da quel giorno, la vita nell’intero universo continuò a scorrere tranquilla e serena sotto l’occhio vigile dei sovrani e delle loro guerriere.    

                                                                                          

E per la gioia di tutti ecco il vero ultimo capitolo della mia storia! Vi confesso che anch’io non vedevo l’ora che finisse, ci sono stata sopra la bellezza di 6 mesi! Adesso, però dite la verità: cosa credevate che fossero gli urli che sentivano le sailor? Magari l’inizio di una nuova battaglia, ne? E invece no! Cmq, bando alle ciance. Per un po’ non manderò storie perché in questo periodo ho da dare quattro esami tostissimi ma mi farò risentire presto, promesso. Oltre alle one-shot che sapete ho in cantiere altre tre storie di cui una molto, molto particolare. Ora passiamo a rispondere alle recensioni.

Sailormoon81: Beh, si più o meno nel capitolo precedente era tutto concluso, ma ho voluto mostrare cosera successo ai due Regni e la nascita dei 3 eredi al trono. E poi mi spieghi, parlando delle proposte di matrimonio, chi avrebbe dovuto dire no a chi? E soprattutto, perché mai? Certo che a volte sei proprio perfida!

Vladislaodracuglia Si, ho deciso di fare il continuo ma non credere che sarà per adesso!!! Ci ho messo un secolo solo per trovare i nomi di tutte le nuove guerriere, per delineare la storia mi ci vorranno mille anni come minimo. In compenso, ne ho iniziata un’altra che è ambientata prima di questa.  

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=28397